Da 180 anni l'Esercito, prima Sardo e poi Italiano, ha ricoperto un ruolo fondamentale nella diffusione e nella pratica nel nostro Paese dell'educazione tisica e dello sport. Nel 1833 giunse aTorino, per iniziativa del re Carlo Alberto, il giovane ginnasiarca svizzero Rudolf Obermann a cui va attribuito il merito di aver istituito la Scuola di Ginnastica Militare del Valentino, di aver contribuito nel 1844 alla fondazione della Reale Società Ginnastica di Torino (primo sodalizio sportivo nazionale) e di aver promosso la diffusione della Educazione Fisica nelle scuole del Regno di Sardegna. Pierluigi Lazzarini e Vanni Lòriga partono da quel 1833 per raccontare quasi due secoli di storia italiana, evidenziando lo strettissimo e determinante rapporto fra "Esercito e giochi olimpici", realizzato e vivificato inizialmente in posizioni di avanguardia ed in seguito modulato con estrema flessibilità, aderendo mano a mano all'evoluzione ed alle esigenze della Società nazionale. Il periodo iniziale va identificato proprio con la creazione degli Enti di formazione allo sport, con una promozione culturale-didattica che ha la sua origine nelle grandi e talora inimitate Scuole di Ginnastica, di Cavalleria, di Tiro al Segno, di Scherma, Alpina. Questi Istituti risultano soprattutto preziosi per la creazione di una classe docente che sin dal 1849, applicando le direttive del Ministro Alfonso Ferrero de La Marmara, dà vita "alle Scuole reggimentali per l'istruzione primaria e la ginnastica". Negli stessi Istituti, apprezzati in tutto il mondo e frequentati anche da numerosi Ufficiali e Sottufficiali stranieri, in particolare nelle S,cuole Militari di Equitazione di Pinerolo e Magistrale di Scherma di Roma si formano i primi medagliati olimpici italiani: Giovanni Trissino, oro nel salto in elevazione; Antonio Conte ed Italo Santelli, rispettivamente oro ed argento nella sciabola maestri nel 1900 a Parigi. Aprono il lungo elenco di campioni militari che nel1'arco di 11 2 anni salgono sul podio di Olimpia. Al ricordo delle loro imprese è dedicato questo volume edito dall 'Ufficio Storico dello Stato Maggiore che evidenzia il costante impegno dell'Esercito per promuovere la pratica delle attività ginniche ed agonistiche. L'opera si articola in una introduzione storica; in capitoli dedicati ai Giochi Olimpici Estivi ed Invernali ed ai Giochi Mondiali Militari. È arricchita da una consistente documentazione fotografica; da riferimenti cronistici, biografici ed aneddotici; databelle statistiche e da una utilissima bibliografia.
In copertina: Marcello Bertinetti, inimitabile figura di Olimpionico, Medico, Ufficiale
STATO MAGGIORE DELLESERCITO UFFICIO STORICO
Pierluigi Lazzarini Giovanni Maria Lòriga
L'ESERCITO Al GIOCHI OLIMPICI
ROMA 2013
PROPRIETÀ LETIERARIA Tutti i diritti sono riservati. Vietata la riproduzione anche parziale senza autorizzazione scritta. © UFFICIO STORICO SME - ROMA 2013
ISBN 978-88-96260-30-2 n° cat. 6829
Presentazione
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Il miglioramento della condizione psico-fisica del soldato ha costituito, in ogni epoca, uno degli obiettivi prioritari della formazione militare. Una delle prime disposizioni fondamentali in tal senso è la Circolare n . 490 del 1849, firmata dal Ministro della Guerra Alfonso Ferrero de La Marmora, che determinò l'istituzione presso tutti i Corpi dell'Esercito di Scuole reggimentali per l'istruzione primaria e la ginnastica. La Marmora precisava che si trattava di un dovere «non solo verso la Patria ma verso il soldato stess0>>. In tale ambito, accanto ali ' educazione fisica, volta a migliorare le capacità dì resistenza e di forza, particolare importanza riveste l'attività sportiva dì eccellenza svolta dagli atleti militari. Dal 1900 (anno di esordio dell'Italia ai Giochi Olimpici di Parigi) ad oggi l'Esercito ha vinto 79 medaglie, di cui 34 d'oro, 27 d'argento e 18 dì bronzo. È un altissimo riconoscimento che assume maggiore importanza se consideriamo che tali risultati sono stati conseguiti in discipline sportive estremamente diverse: dalla scherma all'equitazione, dalla ginnastica al pugilato, dallo sci al taekwondo. Tale obiettivo è stato raggiunto grazie ad una sinergia di fattori: dalla professionalità delle Scuole di Formazione alla potenziahtà e motivazione degli atleti e soprattutto grazie alla Forza Armata, che ha sempre puntato (ancora prima della sua costituzione ufficiale avvenuta il 4 maggio 1861) sull'addestramento e la preparazione dell'uomo, risorsa centrale di tutta l'organizzazione. Il libro, inoltre, non dimentica il fondamentale apporto fornito dai militari nelle fasi di organizzazione e di svolgimento dei Giochi Olimpici, attività che hanno contributo a valorizzare l'immagine dell'Italia a livello internazionale. Di particolare interesse, inoltre, lo splendido connubio tra sport ed etica, testimoniato dal sacrificio di moltissimi atleti nel corso dei conflitti mondiali. Le pagine di storia scritte dal Capitano Abba come atleta a Berlino nel 1936, a Roma nel 1940 e come Comandante di Squadrone in Russia nel 1942 e dal Generale Bertinetti, già colonna portante dello sport nell'Esercito Italiano e poi Direttore di Sanità del Corpo d 'Armata alpino in Russia, sono esempi volti ad evidenziare ancora di più come la componente sportiva possa essere di sprone alle generazioni attuali e future. Un particolare ringraziamento, infine, va agli autori del volume che, da esperti della materia, hanno saputo arricchire questa interessante opera con moltissime curiosità ed immagini inedite. Il Capo Ufficio Storico Col. ANTONINO ZARCONE
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Le origini
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L'epoca delle grandi Scuole
Alla conclusione dei Giochi della XXX Olimpiade, disputati a Londra dal 28 luglio al 13 agosto 2012, il bilancio della rappresentativa italiana è stato positivo e viene certificato con l'eloquenza dei numeri: otto medaglie d'oro; nove d'argento e undici di bronzo per un totale di ventisette posti sul podio e con una ottava posizione nella classifica (ufficiosa) per Nazioni. L'aspetto più interessante in questa conferma del movimento sportivo nazionale ai vertici mondiali consiste nella constatazione che un'alta percentuale delle medaglie è stata assicurata dai cosiddetti "sport di situazione" (scherma, taekwondo, pugilato, judo) ed in quelle discipline che lo stesso Comitato Internazionale Olimpico definisce come
"combat sports" fra cui il tiro con armi da fuoco e no, cioè a segno, al volo e con l'arco. Il fenomeno non è sfuggito agli osservatori più attenti e speculativi che, a seconda delle loro prospettive e campi di competenza, lo hanno esaminato dal punto di vista sociologico, psicologico, storico, caratteriale. Sono state elaboràte teorie interessanti, in alcuni casi fantasiose ed audaci ma in altre assai più pertinenti. Se da una parte ci si è limitati a parlare di un misterioso ed "innato talento italiano a colpire bersagli" da altre fonti si è cercato di risalire alle radici dello sport italiano che, secondo i ricercatori più attenti, vanno individuate nella stessa nascita dello sport moderno italiano.
• La rappresentativa italiana ai Giochi di Londra ha vinto medaglie nei seguenti "combat sport": oro nel fioretto femminile individuale ed a squadre -ed in quello maschile a squadre, nel tiro con l'arco a squadre, nel tiro a segno, nel tiro al volo e nel taekwondo; argento nel fioretto femminile e nella sciabola maschile, nel tiro a volo e due nel pugilato e nel tiro a segno; bronzo nel fioretto femminile e nella sciabola a squadre maschile, nel judo, nel taekwondo e nel pugilato. Su un totale di 42 medagliati ce ne sono 32 che rappresentano sport di combattimento. I
• A pagina 25 della Gazzetta dello Sport del 31 luglio 2012, nell'articolo "A colpire bersagli siamo il meglio, il mistero di un talento italiand' a firma di Sandro Veronesi viene sottolineato «Dopo i primì tre giorni di gio: chi oli,npici salta agli occhi un'attitudine molto precisa dello sport italiano: sembra il più forte al mondo quando c'è un'arma di mezzo. L'arco, il fioretto, la sciabola, la pistola, la carabina, tra i maschi e tra le femmi ne. Se si considera che la sola medaglia del nostro attuale medagliere non conquistata in uno sport "armato" è arrivata dal judo, cioè da uno sport di combattimento, viene spontaneo porsi una domanda. Perché?... C'è forse una spiegazione sociologica? No, non c'è ... lo mi faccio queste domande ma una risposta convincente non la trovo». 0
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• A pagina 7 della Gazzetta dello Sport dello stesso giorno viene praticamente data risposta ai quesiti dello scrittore Veronesi. La fornisce lo storico dello sport Elio Trifari. Il quale afferma: « . . . l'origine stessa, e buona parte della costruzione del nostro movimento sportivo, hanno origine militare. Molti fanno risalire la nascita dello sport moderno in Italia all'arrivo a Torino di un ginnasiarca svizzero Rudolf Obermann» chiamato da re Carlo Alberto per migliorare le doti fisiche di genieri e artiglieri dell'Esercito Sardo e fondatore della Scuola del Valentino.
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Villa Glicini al Valentino, prima sede della Reale Società Ginnastica di Torino
Carlo Alberto Amedeo di Savoia, Re di Sardegna, nel 1833 affida a Rudolf Obermann la direzione della Ginnastica all'Accademia di Artiglieria e Genio (Archivio Ufficio Storico SME}
Il motto araldico della Reale Società Ginnastica Torino "J'atans mon astre" era stato assunto da Amedeo IV d'Aosta, il Conte Verde, e ripreso nel 1843 da Carlo Alberto. Indicava l'attesa della stella favorevole e secondo molti storici avrebbe originato il ricorrente riferimento allo "Stellone italico"
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Tutti gli storici dello sport e dell 'agonismo indicano la sua origine in un provvedimento di Carlo Alberto Re di Sardegna che nel 1833, su indicazione del Conte Cesare di Saluzzo ("Governatore dei prìncipi reali"), affida al ginnasiarca svizzero Rudo1f Obermann l'incarico di assicurare la preparazione fisica e ginnica dei frequentatori della Reale Accademia di artiglieria e genio. Subito dopo viene fondata, con sede nel Castello del Valentino, la Scuola di Ginnastica Militare. In quell 'Istituto di Istruzione
si formano i primi professionisti dell'insegnamento ginnico e sportivo ed in que1l'ambiente il 17 marzo 1844 nasce a Torino la prima associazione sportiva del Regno, la Reale Società Ginnastica. Si può quindi affermare che lo sport italiano "moderno" vede la luce in un ambiente militare e per opera dei militari. La diffusione dell'educazione fisica nell'Esercito Sardo ha infatti una precisa data di nascita: coincide con la diramazione, il 12 novembre 1849, della Circolare n. 490 fir-
• La Società Ginnastica Torino, poi "Reale" per decreto, fu costituita a Torino il 17 marzo 1844. Fra i soci fondatori Rodolfo Obermann ed Ernesto Ricardi di Netro che ne assunse la Presidenza, tenente nella Brigata Guardie e successivamente capitano dei bersaglieri, Medaglia d'Argento nella battaglia di Novara. Nella Società Ginnastica Torinese furono introdotte, dopo un primo periodo prevalentemente formativo, anche prove agonistiche con piccoli premi. Il sodalizio viene indicato come il più antico d'Italia, senza dimenticare che tale primogenitura viene rivendicata dalla "Cavallerizza Bettoni" di Brescia, fondata il 9 novembre 1797 dal "Sovrano popolo bresciano" e nel 1945 presieduta da Alessandro Bettoni.
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Atlante di Rodolfo Obermann. Nel 1863 Obermann pubblica un'opera fondamentale sulla ginnastica
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Labaro della Società Ginnastica Torino fondata nel 1844
Rodolfo Obermann (foto G. Stuto)
mata dal Ministro della Guerra Alfonso Ferrero de La Mannora che determina }'istituzione presso "tutti i Corpi dell'Esercito attivo di Scuole reggimentali per l'Istruzione primal"ia e la ginnastica". La Marmora precisa che si tratta di un dovere "non solo verso la Patria ma verso il soldato stesso". 11 provvedimento segue di pochi mesi la "fatai Novara".
La Scuola del Valentino non è né la prima né la sola Istituzione formativa e didattica attribuibile alle iniziative dell'Esercito. Nel 1823 era già stata costih1ita a Venaria Reale la Scuola di Equitazione che nel I 848 si trasferisce a Pinerolo, assumendo la denominazione di Scuola Militare éli Equitazione. Sin dal 1427 era stata istih1ita ad Aosta,
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con l'approvazione di Ametuto che nei primi 25 anni di vita licenzia 363 Maestri deo VIII di Savoia, una soche insegnano l'arte in Italia cietà per il "gioco con l'are nel mondo . chibugio" antesignano del tiProprio in queste Scuole ro a segno moderno, ufficialMilitari si formano gli atlem ente nato il 14 marzo 1838 ti che nel 1900 a Parigi porcon "biglietto reale" di Cartarono allo Sport italiano le lo Alberto che intende "geprime medaglie olimpiche: neralizzare l'esercizio del tiGiovanni Trìssino nell'equiro al bersaglio". tazione; Antonio Conte e ItaCon un disegno di legge lo Santelli nella sciabola. del 1851 (promosso da LuiI; aver accem1ato ai Giogi Torelli e Francesco Simo- Masaniello Parise, Maestro nella Grande Accademia di Napoli presieduta dal 1865 dal chi Olimpici di Parigi 1900 netta) «si auspica la realiz- generale Enrico Cialdini impone una notazione relazazione di una fitta rete di tiva alla nascita delle Olimpiadi dell'era mopoligoni di tiro, uno per ogni Comune o riderna, ideate e volute da Pierre de Couberunione di Comuni». La scherma, da parte sua, ha sempre gotin. duto in Italia di meritato prestigio, partendo Pierre de Fredy, normanno con accertate dal celebre trattato datato 141 O "Flos duelradici italiane, frequenta in gioventù "la severa accademia militare di Saint-Cyr, nutrito lato rum" di Fiore dei Liberi che alla corte al tempo di una buona preparazione umanidegli Este "istruiva una fonna di scherma combinata con elementi di lotta". stica e di forti interessi pedagogici" ed è un Molti sono in Italia i centri dediti all 'atammiratore dei sistemi educativi adottati in tività ·schermistica, dalla Lombardia sino alInghilterra, in cui vengono esaltati i valori la raffinata scuola siculo-napoletana. vittoriani della integrazione fra corpo e mente. Sua è l'idea di progettare e realizzare la ripreIl grande merito dell 'Esercito è aver fuso sa dei Giochi olimpici, esposta nel 1892 dule varie correnti, bandendo nel 1882 un concorso per "un trattato sulla scherma di sparante una conferenza tenuta alla Sorbona in da e di sciabola da adottarsi nel Regio Eseroccasione del quinto anniversario dell' Union des societés francaises de sports athlétiques. cito e negli Istituti Militari del Regno". Sui Ritiene che proprio lo spirito delle Olimdieci elaborati nel 1884 viene prescelta l' opiadi della classicità ellenica rappresenti in pera di Masaniello Parise. Il quale nello stesmaniera completa la sua visione educativa e so anno assume la direzione della Scuola formativa dei giovani. Magistrale Militare di Scherma in Roma, Isti-
• Risalendo alle sorgenti della ginnastica e della scherma e della sua diffusione, non va dimenticata la figura di Gioacchino Otta. Nato a Torino il 20 marzo 1775 e tenente nell'Armata Italiana dell'Esercito napoleonico fu in seguito l'apostolo della Educazione Fisica e della Scherma in Finlandia quando, Capo dell'Istituto di ginnastica dell'Università di Helsinki con il grado di "Ludis Gladiatorii Magister'' , introdusse nel 1843 l'insegnamento dello sport nelle scuole del Granducato finlandese. Una particolare citazione merita il Maestro Salvatore Fabris da Padova che iniziò ai segreti della scherma William Shakespeare. • Masaniello Parise era nato a Torino durante l'esilio di suo padre Achille, che si era rifugiato da Napoli dopo essere stato condannato a morte dai Borboni per i moti del 1848. Volontario con Garibaldi, a 16 anni venne promosso caporale per meriti di guerra. Fu Maestro assaltante al Piccolo Circolo di Napoli; coadiutore all'Istituto Caracciolo ed ai Convitti Cirillo e Giannone. In seguito scalò tutti i gradi dell'Accademia Nazionale di Scherma di Napoli presieduta dal generale Cialdini.
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Nel maggio del 1882 il Governo inglese invita la Scuo,la Magistrale Militare italiana a partecipare ad un saggio dimostrativo di spada e sciabola. Il Direttore Masaniello Parise (al centro) sceglie i Maestri Agesilao Greco (coadiutore nella Scuola), Vincenzo Drosi del 5° Fanteria, Italo Santelli del 3° Granatieri e Angelo Torricelli di Savoia Cavalleria che riscossero un sensazionale consenso (foto N. Baldi e Comp.)
Il barone francese Pierre de Coubertin (foto Documentazuone CIO)
• Felice de Fredis, sepolto all'Ara Pacis in Campidoglio dove è ricordato da una lapide, nel 1506 scoprì nei sotterranei della Domus Area il gruppo marmoreo del Lacoonte. Jean Fredi, membro della sua famiglia, si trasferì in Francia alla fine del '500 ed acquista_ndo la Signoria di Coubertin dette origine al ramo francese Fredy de Coubertin.
• Della formazione militare ed umanistica di Pierre de Coubertin parla diffusamente Antonio Ghirelli alla voce "Agonismo" dell'Enciclopedia Einaudi.
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Pur puntando alle stesse finalità, altro è il pensiero e l' azione di coloro che durante il Risorgimento italiano propugnano la creazione di tm sistema educativo che instilli nelle nuove generazioni una coscienza nazionale. Illuminati pensatori, da Ferrante Aporti a Lorenzo Valerio, da Domenico Berti a Vincenzo Troja sino a Camilla Benso di Cavour, si battono per radicali riforme scolastiche che riservino adeguata attenzione a1le attività ginniche e sportive. Sulla stessa linea ideologica si prodiga Edmondo De Amicis, ufficiale di carriera e scrittore seguitissimo, che nei suoi libri più noti ( Cuore, Vita militare, Diario di un maestro e Amore e ginnastica) esalta i valori delle attività fisico-sportive promosse dall'Esercito e a mano a mano adottate dal mondo della scuola.
Dalla iniziale impostazione formativa si passa progressivamente alla pratica agonistica di livello sempre più alto. I Giochi olimpici dell'era moderna celebrano la loro prima edizione ad Atene nel 1896: l'Italia è assente anche se nei resoconti a carattere ufficioso viene citata la presenza nel tiro a segno di Giuseppe Rivabella, un ingegnere che vive in Grecia da quindici anni. Dalla nostra disanima del contribuito fornito dall'Esercito alla partecipazione italiana alle gare olimpiche si evidenziano le fasi evolutive del "fenomeno sport" nella nostra soci età civile e militare. Si è transitati da una originaria attenzione rivolta a] miglioramento fisico del cittadino-soldato all 'incremento della pratica sportiva, in "una equazione che vede sport uguale patria; sport eguale educazione paramilitare".
Comitato organizzatore della prima Olimpiade. Seduto al centro Costantino, Principe ereditario di Grecia e Presidente del Comitato Organizzatore dei primi Giochi Olimpici di Atene 1896. Dietro di lui i Membri del CIO che presenziano a quella Olimpiade. Da destra, il colonnello Victor Balck (Svezia), il dottor Wilhelm Gebhardt (Germania), il generale de Boutowski (Russia), Pierre de Coubertin (Francia) rinnovatore dei Giochi, Franz Kemeny (Ungheria), Dimetrius Vikelas (Grecia) primo Presidente del CIO, Jiri Guth-Jarkovsky (Boemia) e due membri del Comitato Olimpico Greco (foto Documentazione CIO)
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Da sinistra: il barone Pierre de Coubertin, presidente del Comitato Internazionale Olimpico (CIO); Sua Altezza Reale il principe di Galles; lord Cadogan, in secondo piano; il conte Clary, presidente del Comitato Olimpico francese; il barone G. de Blonay; lo svedese J. Sigfrid Edstréim, successivo presidente del CIO (foto Documentazione CIO)
I sette saggi di Atene 1896. Seduti, da sinistra: Pierre de Coubertin, Demetrius Vikelas e il russo de Boutowski. In piedi: Wilhelm Gebhardt, Jiri Guth-Jarkowski, Franz Kemeny e Victor Balk (foto Documentazione CIO) ·
• Edmondo De Amicis parla spesso nel libro "Cuore" della presenza, nelle scuole elementari di Torino, di Maestri di Ginnastica, in genere valorosi sottufficiali reduci delle patrie battaglie risorgimentali. In "Amore e ginnastica" vengono soprattutto descritte le tensioni e le aspirazioni del mondo della Scuola che si awicinava alla pratica di attività fisiche e sportive divulgate dalla Scuola del Valentino.
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Giochi Olimpici Estivi
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NEL SEGNO DI CAPRILL/
Trìssino e Conte primi Olimpionici
I;esordio dell 'Italia ai Giochi Olimpici avviene nel 1900 a Parigi. A quella seconda Olimpiade prendono parte 1470 atleti di Nazioni, con 26 rappresentanti, talora a titolo individuale, del nostro Paese. Fra questi vanno annoverati Giovanni Trìssino e Antonio Conte che, come abbiamo già segnalato, sono i primi italiani a vincere medaglie in una Olimpiade. Sulle loro imprese si sono lette e tramandate notizie talora imprecise ed altre volte del tutto fantasiose. Ma tutta la materia relativa a quella edizione dei Giochi solleva dub-
PROGRAMME DES
JEUX OLYMPIQUES DE ·1900 - PARJS ..-
bi e perplessità. Lo stesso de Coubertin ricorda nelle sue memorie che allora «l'olim-
pismo sembrava un neologismo eccentrico e superfluo» e la manifestazione si poté disputare in quanto inclusa nel programma della Grande Esposizione Universale, organizzata per celebrare il nuovo secolo e come sua appendice denominata, a quanto riferisce il Rapporto Ufficiale, "Concorso internazionale d'esercizi fisici e di sport". Nello stesso rapporto la parola Olimpiade non figura mai e de Coubertin, cui fu affidato un incarico mar-
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Programma dei Giochi Olimpici di Parigi .
La Vie au grand air, la rivista ufficiale delle Olimpiadi
• Pierre de Coubertin racconta nelle sue Memoires Olympiques che ebbe la netta impressione che l'esposizione da lui fatta alla Sorbona nel 189.2 "non tosse stata capita nella sua intima essenza» .
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ginale, ebbe a dolersi: «Hanno fatto a pezzi la nostra opera». Ma intanto i Giochi si disputano e l' edizione parigina assicura la continuità di una manifestazione diventata sempre più importante ed universale. Tornando al Conte Giovanni Ttìssino, dal 10 ottobre 1898 sottotenente effettivo nel 4° Reggimento Genova Cavalleria, va evidenziato che il 22 aprile 1900 chiede ed ottiene una aspettativa dal servizio di mesi quattro per "motivi di famiglia". È probabile che intenda prepararsi a dovere per le gare di equitazione in programma a Parigi dal 31 maggio al 2 giugno. Nella prima, salto in estensione, si classifica se-
Giovanni Trìs~ino su Vissuto nel Campo ostacoli Tancredi Savoiroux a Pinerolo
condo montando Oreste e nella seconda, prova di elevazione, è primo a pari merito con il francese Dominique Maxirnien Garderès superando, sempre con Oreste, la misura di 1.85. Trìssino è uno dei migliori allievi ed emuli di Federigo Caprilli, colui che ha ideato e diffuso il "metodo naturale", cioè la moderna equitazione. Inoltre è il preparatore di Oreste, proprietà del capitano Paolo Malfatti. La rivista francese La vie au grand aù; che è diventato organo ufficiale di quei Giochi, fornisce un'altra versione: «La gara di estensione avrebbe potuto proseguire se il cavallo Oreste, montato da Caprilli, non si fosse ricevuto male e non avesse disarcionato il suo cavaliere». Entriamo così nel campo delle leggende metropolitane. Alimentate anche da un articolo a firma Enrico Giacomazzi Paleini e pubblicato sulla Gazzetta del! 'Emilia in cui si svela che Caprilli aveva fatto domanda di licenza per l'estero onde partecipare con i suoi cavalli (oltre a Oreste anche Melo po e Monte bello) al concorso parigino. «1'1a - sostiene l'articolista - fu fermato dal Ministero. Ottenne comunque una licenza di cinque giorni e partì (owiamente alla chetichella) per Parigi. Ultimata la gara la sera stessa riprende il treno e si presenta regolarmente al suo Reggimento a Torino».
• I Giochi di Parigi si svolsero in un arco di tempo lunghissimo, dal 14 maggio al 28 ottobre 1900. Gli organizzatori dell'Esposizione Universale avrebbero voluto includere anche gare di biliardo, di pesca e di scacchi.
• Sullo Stato di Servizio di Trìssino Giovanni di Giovanni e di Elena Thiene è annotato che rientrò in servizio il 23 agosto 1900, sempre in ·Genova Cavalleria; l'anno successivo fu promosso tenente. Si dimise dall'Esercito alcuni anni dopo e si dedicò alla scrittura ed alla regia teatrale e cinematografica.
• La rivista francese La vie au grand air si era resa disponibile, e de Coubertin l'aveva ringraziata, a ricoprire l'incarico di organo ufficiale di stampa dei Giochi parigini
• La partecipazione di Trìssino, e non di Caprilli, alle gare di estensione e di elevazione è confermata dalla rigorosa pubblicazione Show Jumping-Record, Facts and Champion di Judith Draper. Anche il rapporto ufficiale nel capitolo "Concorsi ed esercizi fisici e di Sports" parla di 18 concorrenti alla gara di "saut in hauteur" e classifica al primo posto a pari merito Oreste di Paolo Malfatti montato dal Conte Giovanni Trìssino ed al quarto Melopo di Caprilli, sempre montato da Trìssino.
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questa rievocazione. Nato a Il racconto, peraltro reLivorno 1'8 aprile 1868 dalla datto nel 1907 in occasione pisana Elvira Rossi e da Enridella morte per caduta da caco, rimane ben presto orfano. vallo di Caprilli, presenta Trova un vero affetto paterno molte incongruenze. Ancora · nell'ingegner Carlo Santini più fantasioso quanto narrato che in seconde nozze ha spoda Giorgio Caponetti in un sato la vedova Caprilli. suo recente libro. 1.;Autore All'età di 13 anni viene premette, e ce l'ha confermaammesso al Collegio Militato a voce, che i1 suo «è un re di Firenze e successivaromanzo storico, cioè di un 'omente a quello di Roma, dopera di fantasia e ... molte coLa copertina del libro di Giorgio Caponetti ve frequenta gli ultimi tre anse che vi accadono sono cani di corso. Il 1° ottobre 1886 pitate davvero, ma non è detentra all'Accademia di Moto che siano capitate proprio dena (che allora si chiamava tutte ... ». più semplicemente Scuola Fra le cose vere c'è la preMilitare) come aspirante di senza di Giovanni Trìssino ai Cavalleria. Giochi di Parigi; fra quelle Giudicato in un prin10 non vere il fatto che fosse catempo non idoneo ali' Arma pitano ed addetto militare ''perché un po' lungo di vita presso l'Ambasciata d'Italia e in rapporto alle gambe tropche sia stato sostituito al mopo corte" vi viene poi ammento della gara proprio da messo in quanto non erano Caprilli. Ma il titolo del stati coperti tutti i posti diromanzo (Quando l'automosponibili. bile uccise la cavalleria) ci Federigo Caprilli (Ufficio Stori co SME) Fanno parte del suo stesconsente di inquadrare la fiso corso Emanuele Cacherano di Bricheragura di Federigo Caprilli in un particolare sio e Giovanni Agnelli. Insieme frequentano momento storico e sociale, quello della nail corso not male presso la Scuola di Cavalscita della motorizzazione proprio mentre leria di Pinerolo. Caprilh non primeggia ma nell'Equitazione si affermava il "metodo naproprio in quell'ambiente intuisce che può turale" da lui ideato. esistere un metodo diverso di cavalcare. Caprilh entra così prepotentemente in
• Giorgio Caponetti, autore del libro Quando l'automobile uccise il cavallo, racconta romanzandola la storia di Caprilli, la nascita della motorizzazione italiana con Agnelli e Bricherasio e ricorda come il Cavallino dell~_ Ferrari sia quello dell 'aereo di Francesco Baracca, anche lui valente cavaliere. Il libro di Caponnetti si sarebbe potuto titolare anche al rovescio: Quando il cavallo inventò l'automobile.
• Nel Collegio di Firenze Federigo Caprilli si distinse nella ginnastica, nella scherma ed in qualsiasi attività fisica. La sua vivacità ed uno spiccato spirito di indipendenza lo portarono spesso ad essere punito.
• Chiusa la Scuola di Firenze, Caprilli si trasferisce a quella di Roma. Durante una vacanza monta per la prima volta a cavallo ed inizia la sua carriera di campione sbalzato a terra dal baio Bertone, di proprietà dell'ingegner Santini. Quella caduta suscita in lui un desiderio di rivalsa e la ferma decisione di candidarsi come aspirante all'Arma di Cavalleria.
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Nello stesso periodo partecipa anche a corse sulle siepi e durante una di queste, disputata nel maggio del 1890 all'Ippodromo di Mirafiori in Torino, Giovanni Agnelli tenente in Savoia Cavalleria, cade e s'infortuna. Viene trasferito in ospedale su una piccola macchina, una Welleis condotta da Giovanni Ceriano e da Vincenzo Lancia. Quel breve viaggio induce Agnelli a dedicarsi all'industria automobilistica: è tra i fondatori della FIAT insieme a Bricherasio, il più grande amico di Caprilli, che invece rimane fedele ai cavalli. Non appare oppmtuno scrivere ora un trattato sull'equitazione ma è doveroso evidenziare che Federigo Caprilli, dopo esperienze sia a Pinerolo che a Tor di Quinto dove Luciano del Gallo di Roccagiovane (teniamo a mente questo nome) dirige il corso complementare di campagna, nel 1901 pubblica sulla Rivista di Cavalleria un articolo diventato storico in cui illustra cosa intenda per "equitazione naturale". Si chiama naturale <<perché - spiega l'autore - il cavallo montato dal cavaliere deve, costantemente ed in ogni circostanza, comportarsi secondo natura, cioè come si comporterebbe se non avesse in groppa il cavaliere, pur obbedendo però alla sua volontà».
e assetto
nell'equitazione naturale è ben descritto nella sua definizione ufficiale, rigorosa come un teorema euclideo. Le sue teorie ed i suoi ammaestramenti ottengono la certificazione definitiva in occasione di numerose gare e meritano la " lode" in occasione del Concorso Ippico Internazionale del giugno 1902 a Torino, quando Caprilli stabilisce con Melopo il miglior risultato mondiale superando la misura di metri 2,08. Da quel momento la scuola di Pinerolo diventa punto di riferimento anche ali' estero e ufficiali di moltissimi Paesi stranieri frequentano i corsi di Caprilli. Tornando alla prova di equitazione dei Giochi di Parigi 1900 è interessante notare come faccia parte della Giuria internazionale anche il già citato direttore di Tor di Quinto, il marchese Luciano di Roccagiovane, uf.. :~··,
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Stato di Servizio di Federigo Caprilli
• Vincenzo Lancia entrò giovanissimo come collaudatore nella FIAT che aveva assorbito la fabbrica di Giovanni Battista Ceirano e si dedicò alle corse. Nel 1902 fondò la Fabbrica Lancia, che ebbe un grandissimo successo per l'alta qualità della produzione.
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zia giunge in forma quasi inficiale di cavalleria nella Midecifrabile. La Gazzetta dellizia Mobile, la cosiddetta lo Sport telegraficamente an"seconda linea" dell 'Esercito nuncia: <<La poule di fioretto costituita dai riservisti. venne splendidamente vinta La stima riconosciuta aldal Conte Santelli». le Scuole militari italiane è In realtà si tratta della ficonfermata dalla presenza, nale di sciabola in cui Connella Giuria del torneo di te si afferma con sette vittoscherma, di Masaniello Parie su sette assalti e Santelli nse. accusa una sola sconfitta proNel rapporto ufficiale prio nel confronto con Condella seconda edizione dei te. I Giochi della seconda Giochi il suo nome viene riOlimpiade si concludono per portato in tre differenti versioni: nella giuria del torneo Caprilli (si firma Federigo) in uniforme da noi con due medaglie d'oro e due d'argento da attribuire di fioretto figura semplice- sottotenente alla formazione delJe nostre mente come Parise; in quella Scuole Militari, che. si aggiungono al sucdi spada come Mazzaniello Parise e finalcesso (alquanto discusso dagli storici dello mente (ed esattamente) come Masaniello Sport) di Ernesto Mario Brusoni, un ciclista Parise nel torneo di sciabola. bergamasco molto conosciuto in Francia. Nel La gara di sciabola per Maestri, inclusa terzo appuntamento dei Giochi Olimpici dinel programma ufficiale dallo stesso barone sputati a Saint Louis nel Missouri non parde Coubertin, dimostra l'assoluto predomiteciparono atleti italiani. Si trattò dell'enio della Scuola Magistrale militare italiana. dizione più criticata delle Olimpiadi, passaSi classifica al primo posto Antonio Conta alla storia anche per le sciagurate "Giorte da Minturno, precedendo Italo Santelli da nate Antropologiche" riservate a popolazioCarrodano (La Spezia). ni "selvagge" e che avevano in definitiva lo Entrambi hanno frequentato i corsi di Mascopo di dimostrare la superiorità della razsaniello Parise con ottimi risultati. za bianca. Da Parigi la notizia della loro .suprema-
• L'assetto dell'equitazione naturale è stato così ufficialmente definito: « Testa alta e sciolta, spalle aperte, busto elastico, leggermente inclinato in avanti e pronto ad assecondare i movimenti del cavallo, braccia naturalmente cadenti e leggermente piegate al gomito, in modo che l'avambraccio risulti diretto verso il garrese, mani nella stessa direzione dell'avambraccio, polsi snodati, pugni chiusi senza sforzo, con la seconda falange delle dita parallele al garrese e quasi a suo contatto. Sedere leggermente posato sulla sella, cosce oblique in avanti e a contatto della sella con la loro faccia interna, ginocchia spinte in basso, aderenti alla sella e snodate, reni in avanti e flessibili, gambe naturalmente. cadenti, piedi introdotti nella staffa fino all'incavo e ben appoggiati sulla panca, tallone basso, suola in fuori». • Santelii, secondo a Londra 1900 dietro Conte, dichiarò: «Non esiste una scuola magiara di sciabola; sono invece tanti gli Ungheresi che hanno imparato dalla Scuola italiana». Fu proprio Santelli ad introdurre a Budapest il verbo dettato da Masaniello Parise nella Magistrale Militare di Roma. Gli sciabolator.i ungheresi nel corso dei Giochi Olimpici hanno vinto 14 titoli .individuali e 1o a squadre con un totale di 44 medaglie. Santelli, che insegnò a lungo a Budapest, non rinunciò mai alla cittadinanza italiana ed infatti durante la prima Guerra Mondiale fu ristretto in campo di concentramento. Suo figlio Giorgio, nato a Budapest, gareggiò per l'Italia ad Anversa nel 1920 con la squadra che vinse il titolo olimpico. Italo Santelli chiamò in Ungheria, come insegnante di spada, Giuseppe Mangiarotti che ebbe poi fra i suoi allievi i figli Edoardo (record di 13 medaglie olimpiche fra il 1936 ed il 1960, periodo in cui non furono disputati i Giochi del 1940 e del 1944} e Dario.
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Il salto del record mondiale (2,08 metri) di Caprilli al Concorso ippico internazionale di Torino nel 1902
Giovanni Agnelli, fondatore della FIAT, tenente in "Savoia Cavalleria", compagno di corso ed amico di Caprilli La Scuola di Pinerolo fu punto di riferimento per gli eserciti di tutto il mondo. Nel 1904 tra i frequentatori, da sinistra in piedi: ten. Kristof (Bulgaria), ten. De Rudebek (Svezia), ten. Ricci Capriata, cap. Caprilli, cap.· Kitancief (Bulgaria), ten. Castro Biedna e ten. Casares (Argentina). Da sinistra seduti: ten. Di Bernezzo, ten. Anselmi, cap. Giubbilei, ten. Tornquist (Argentina), ten. Ulrico Lanza (foto Archivio gen. E. Battaglia)
• Antonio Cesare Prospero Romano Conte, figlio del notaio Francesco Paolo, era nato nel 1867 a Minturno, ora in provincia 'di Latina ma allora (e si chiamava Traetto) di Caserta per cui la Campania può vantarsi di aver vinto il primo oro italiano nella scherma. Arruolato nel battaglione d'istruzione di Maddaloni, dove apprese i primi rudimenti schermistici, venne assegnato al 43° Fanteria all'Aquila. Frequentato il 3° corso alla Scuola Magistrale di Scherma fu abilitato Maestro ed assegnato al 65° Fanteria di Milano. Dopo una carriera ricca di successi, anche economici per l'attività di Maestro Civile svolta in Spagna ed in Francia, tornò a Minturno nel 1946. Si spense il 4 febbraio 1953 e lasciò tutti i suoi averi all'Ospedale della sua città natale. Una lapide sita nell'ingresso del nosocomio lo ricorda ai posteri.
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Cappella funeraria dei conti Cacherano di Bricherasio, nel cimitero di Fubine (Alessandria) (fonte Rivista di Cavalleria, settembre 2003) Agesilao Greco e Masaniello Parise (foto L'Illustrazione Italiana).
La lapide dietro la quale è conservata l'urna con le ceneri del capitano Federigo Caprilli (fonte Rivista di Cavalleria, settembre 2003)
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Antonio Conte
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Ospedale Civile di Minturno. Ricordo della donazione dei propri beni da parte dell'olimpionico Antonio Conte
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Londra, 1908
LA LEGGENDA DELLE LAME AZZURRE
Le sciabole dei Generali
Ceccherini, 45 anni, è I Giochi della IV Olimmaggiore nel 2° Reggipiade, inizialmente assemento Bersaglieri e Pirzio gnati a Roma, si svolgono 31 anni , è capitano Biroli, a Londra dal 27 aprile al presso il I O Reggimento 31 ottobre 1908, con un bersaglieri. Entrambi ragprogramma estremamente in seguito il giungeranno frazionato ma con un rigrado di Generale d' Argore organizzativo che rima.ta. dona dignità alla creatura Alberto Braglia è medaglia d'oro nel concorso Il più giovane della del barone de Coubertin. di ginnastica a Londra, nel 1908; il formazione è Marcellino Sono i Giochi ricorda- individuale modenese vincerà altre due medaglie d'oro nel (Marcello) Bertinetti, 23 ti soprattutto per la dram- 1912 a Stoccolma aimi, laureando in medimatica vicenda di Dorancina, che due anni dopo l'Olimdo Pietri ("colui che vinse e perpiade londinese sarà ammesso a se la vittoria") e per i successi di frequentare la Scuola di ApplicaAlberto Braglia nella gimrnstica e zione di Sanità Militare a Firenze del marinaio Enrico Porro nella e che dal 1911 presterà lungo serlotta greco-romana. vizio come ufficiale medico. Gli atleti che rappresentano Esemplare la sua carriera che l'Esercito sono personaggi di ri lelo porterà sino al grado di maggiovantissimo spessore sportivo e mire generale e con impegnative elitare. Si mettono in luce sopratspe1ienze in Libia, nel primo contutto nella prova di sciabola a squaAlessandro Pirzio Biroli flitto mondiale e nella campagna dre dove si aggiudicano la medadi Russia come Direttore di Saniglia d'argento, battuti soltanto datà del Corpo d'Armata Alpino. gli ungheresi. La squadra, diretta dal già amBertinetti è sportivo multiforme: pochi piamente ricordato Masaniello Parise, schiemesi prima dei Giochi di Londra aveva vinra accanto ai militari Sante Ceccherini e Alesto, con la sua Pro Vercelli, il campionato itasandro Pirzio Biroli i civili Riccardo Nowak, liano di calcio. Abelardo Olivier e Marcello Bertinetti .
• Dorando Pietri aveva prestato servizio di leva nel 1906-1907 a Torino nel 25° Reggimento Fanteria "Bergamo" ed aveva ottenuto permessi per allenarsi e licenze per prendere parte alle competizioni (fra cui i Giochi Intermedi di Atene) . Nella maratona olimpica entra in testa nel White City Stadium. Completamente stremato impiega 9 minuti per percorrere gli ultimi 352 metri e cade per cinque volte: si rialza sempre, onorando esemplarmente il motto del suo reggimento "Nel dovere, la gloria". Taglia il traguardo per primo ma sorretto da un giudice e per questo viene squalificato. Nel rapporto ufficiale viene sempre citato con il nome di battesimo Dorando. Lo stesso rapporto incorre in uno strano errore. La distanza della corsa viene indicata in 26 miglia e 385 yards e metricamente convertita in 42 km e 263 metri. In realtà si tratta di 42.195 metri che da allora è la misura su cui si disputano tutte le maratone ufficiali. L'imprecisione indica la scarsa consuetudine britannica per il sistema metrico decimale: nel trasformare le yards in metri venne invertito il fattore di conversione.
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A Londra nel 1908 un quartetto storico: Marcello Bertinetti, Giuseppe Mangiarotti, il mitico Masaniello Parise e Riccardo Nowak
È anche molto efficace come giornalista. Singolare la relazione redatta proprio in occasione della trasferta olimpica e custodita negli archivi della Federazione Italiana Scherma. «A Londra - racconta fra l'altro Bertinetti - nella sciabola eravamo in più di 300 e siamo andati avanti tre giorni p er le sole fasi eliminatorie... ». Nelle finali predominavano i giurati ungheresi, per gli italiani è già un successo assicurarsi il secondo posto. Il torneo di sciabola si conclude il 24 luglio, una data indimenticabile nella storia dell e Olimpiadi . Proprio nel pomeriggio di quel giorno si vive la maratona di Dorando Pietri ed in serata il barone Pierre de Coubertin pronuncia la più famosa "frase olimpica". Nel corso di un pranzo ufficiale offerto dal governo britannico, ed onorato dalla presenza del Ministro degli Esteri, il fondatore dei Giochi olimpici dell'era moderna infatti cita: «Domenica scorsa, in occasione della
Stato di Servizio di Alessandro Pirzio Biroli
Stato di Servizio di Marcellino Bertinetti
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Bertinetti podista nel 1906
Bertinetti schermitore ventenne nella Sala d'Armi vercellese della Palestra di via Mazzini
cerimonia organizzata nella Cattedrale di Saint Paul in onore degli atleti, Ethelbert Talbot, arcivescovo della Chiesa Centrale della Pennsylvania, ha ricordato con parole felici: "L'importante di queste gare non è tanto di vincere, quanto di parteciparvi"». È importante sottolineare che analogo concetto era stato già formulato, anni prima, da Santa Teresa del Bambin Gesù. Nel 1897 Thérèse François Marie Martin, dottoressa della Chiesa, aveva affermato: «Non è la vittoria che conta bensì la tenacia ed il coraggio con cui abbiamo lottato». In quella edizione dei Giochi l' atletica italiana si aggiudica la prima medaglia olimpica con il secondo posto nella gara degli 800 metri di Emilio Lunghi, grande mezzofondista genovese che l'anno successivo sta-
Firenze 1911 - Berti netti, Allievo ufficiale all'Accademia Militare di Sanità
Emilio Lunghi. Gli americani lo chiamano "l'uomo volante" (http://historiatletismo.blogspot.it)
bilirà a Toronto il primato mondiale delle 880 yards. Lunghi assolverà gli obblighi di leva nel 1911 come allievo sergente presso il 12° Reggimento Bersaglieri di Milano. -·
• Marcello Bertinetti partecipa a Londra anche al torneo di spada, classificandosi quarto nella prova a squadre a fianco di Riccardo Nowak, Abelardo Olivier e Giuseppe Mangiarotti, padre di Edoardo e di Dario, protagonisti di una gloriosa epoca. Giuseppe, grande Maestro, aveva pertezionato la sua scherma di spada sotto la guida del cugino Luigi Peroncini Colombetti, uno d_ei più celebri diplomati della Scuola Magistrale Militare di Roma.
• L'arcivescovo Ethelbert Talbot nel suo sermone aveva precisamente detto: «La lezione di Olimpia è che i Giochi in se stessi sono cosa migliore delle gare e dei premi, e anche se uno solo ottiene l'alloro, tutti gli altri possono condividere l'eguale piacere della contesa».
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Stoccolma, 1912
A STOCCOLMA I GIOCHI PERFETTI
Loy, il tenente ginnasta
La V Olimpiade organizza nel 1912 i suoi Giochi nella sportivissima Svezia e fornisce a Stoccolma un modello organizzativo esemplare. Il nuovissimo Stadio Olimpico è nobilitato da grande atletica e da ecceziona1e ginnastica in cui l'Italia si afferma individualmente, con Alberto Braglia che conferma l'oro di Londra, ed a squadre in una formazione in cui viene schierato anche Francesco Loy. Velegante quartiere di Ostermalm ospita la scherma nel Pavillon del tennis : qui si leva nel cielo dello sport la stella di Nedo Nadi, forse il più grande schermitore della storia. Si aggiudica il titolo ne11a prova di fioretto, precedendo l'altro azzurro Pietro Speciale. Si tratta del primo dei sei titoli olimpici conquistati in carriera da Nadi; per gli a]tri cinque bisognerà attendere i Giochi del 1920. Sulle pedane di Stoccolma sono assenti gli sciabolatori che si fecero onore quattro anni prima a Londra: sono tutti impegnati in Libia nella campagna di guerra italo-turca. Sante Ceccherini (che nel dicembre del 1908, cinque mesi dopo i Giochi di Londra, fu decorato per "essersi segnalato nel prestare soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto" di Messina) viene insignito della Meda-
glia d'Argento al Valor Militare per lo "slancio e l'ardimento" dimostrati, al comando di un Battaglione bersaglieri del 2° Reggimento, nei combattimenti di Sidi Ali, di Regdaline e di Sidi Bilari. Alessandro Pirzio Biroli è in Tripolitania, capitano nel1 ' undicesimo Reggimento Bersaglieri. Marcello Bertinetti è tenente medico presso il 53° Reggimento Fanteria: presterà servizio in Libia dal 20 dicembre 1911 sino al1'8 agosto 1922. Nedo Nadi è ancora giovanissimo. Ha appena compiuto 18 anni, è il più pregiato prodotto della scuola livornese del circolo Fides diretta da suo padre Beppe. Affascina tutti con la sua scherma elegante ed efficace. Nella finale riservata agli otto migliori fiorettisti si a:ffenna con sette vittorie su sette assalti. Viene premiato dal Re Gustavo che lo ha seguito ammirato sin dalle semifinali. Un anno dopo i Giochi di Stoccolma verrà arruolato come ufficiale fra i Cavalleggeri di Alessandria di stanza a Firenze nella caserma Zecchi. ' Lo ritroveremo nel 1920 ai Giochi di Anversa: capitano, eroico durante la prima Guerra Mondiale. Nel J 912 appuntamento con l'oro anche per Francesco Loy, giovane sottotenente di
• Nella campagna italo-turca del 1911 -1912 il primo aviatore al mondo ferito in azione di guerra è Carlo Montù, che nel 191 4 promuove la fondazione del Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Un busto collocato nel Parco del Valentino a Torino lo ricorda come Generale, Parlamentare, ingegnere, docente universitario, grande sportivo ed autore di una monumentale (14 volumi) Storia dell'artiglieria italiana. • Nedo Nadi debuttò in campo internazionale all'età di 16 anni, esattamente il 24 aprile 191 O. Dalla neo costituita Federazione Schermistica venne prescelto per rappresentare la sciabola italiana in una "Festa d'Armi" indetta a Budapest dalla consorella magiara. L'altro italiano in gara era proprio il capitano Alessandro Pirzio Biroli che dominò il torneo battendo tutti gli avversari, compreso il giovane Nedo che si classificò al secondo posto.
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fanteria. Loy è nato a Cagliari nel 1891, a 14 anni ha cominciato a frequentare la palestra dell 'Amsicora distinguendosi nella corsa veloce, nel salto con l'asta, nel calcio (è l'eroe della squadra del Liceo Dettori), nella scherma e soprattutto nel1a ginnastica. Nel 1911, già allievo della Scuola di Applicazione di Torino e tesserato per la Reale Società Ginnastica, si classifica al terzo posto nel Concorso internazionale disputato nella capitale sabauda e viene convocato in azzurro per i Giochi di Stoccolma.
Il capitano Francesco Loy, in uniforme della gloriosa "Sassari", due volte olimpionico nella ginnastica
Stoccolma, 1912 - I ginnasti italiani vincitori della medaglia d'oro nel concorso a squadre. Il terzo in alto è Francesco Loy
• La squadra italiana, che può contare sul contributo determinante di Alberto Braglia, si afferma con netto vantaggio su Ungheria e Gran Bretagna. Loy è presente otto anni dopo ad Anversa: capitano nella "intrepida" Brigata Sassari si fregia di due Medaglie d'Argento al Valor Militare e conquisterà il secondo oro olimpico.
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DOPO LA GUERRA RINASCE LA VITA
Nadi primo a Trento e sul podio
Il primo conflitto mondiale non permette di organizzare nel 1916 la sesta edizione dell'Olimpiade, che era stata assegnata a Berlino. La capitale tedesca dovrà attendere esattamente vent'anni per ospitare i suoi Giochi che precederanno di pochi anni la seconda Guerra Mondiale. Nella prima Grande Guerra, a cui prenderà parte come volontario nel1'Esercito Francese Pierre de Coubertin, pèrdono la vita milioni di giovani uomini. Fra questi tanti campioni. L'Italia ricorda fra gli altri il sottotenente dei granatieri Giuseppe Sinigaglia, portacolori della Canottieri Lari.o, considerato il più forte singolista del mondo. Assurdi provvedimenti disciplinari della Federcanottaggio avevano impedito all'incolpevole "Sina" la partecipazione ai Giochi del 1912; la guerra ne stroncò la giovane vita. L'unica sua Medaglia è quella d'Argento al Valor Militare assegnatagli come eroe del San Michele nel cui attacco viene ferito a morte; a lui è intitolato lo stadio di Como. La settima Olimpiade si svolge ad Anversa, la "città martire". Lo stesso de Coubertin la designa: <<Abbiamo voluto premiare
Anversa, 1920
il suo coraggio eroico. In particolare abbiamo scelto Anversa per rendere omaggio al suo terribile sacrifìcio».
Per l'Italia è una spedizione ricca di soddisfazioni e di vittorie, schierando una squadra che accanto ai veterani di tante imprese beJliche e sportive presenta le brillanti speranze del futuro . La vita riprende e continua. Tredici sono le medaglie d'oro della spedizione azzurra: cinque nella scherma; due nell'atletica e nella ginnastica; una nel ciclismo e nell'equitazione. La scherma merita la prima citazione. La squadra è diretta dal generale Pirzio Biroli che conoscemmo ai Giochi di Londra 1908.
Giuseppe Sinigaglia (www.canottaggio.org)
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Nel 1919, come meglio viene raccontato a parte, al suo compagno di squadra di allora Sante Ceccherini era stato affidato analogo incarico per i Giochi Pershing di Parigi. Marcello Bertinetti, lo abbiamo già ricordato, è ancora in Libia. Cinque sono le medaglie d'oro ma gli schermitori che se ne fregiano sono esattamente sedici: Nedo Nadi, Baldo Baldi, Tommaso Costantino, Aldo Nadi, Abelardo Olivier, Oreste Puliti, Pietro Speciale, Rodolfo Terlizzi, Tullio Bozza, Giovanni Canova, Andrea Marrazzi , Dino Urbani, Antonio Allocchio, Paolo Thaon di Revel, Francesco Gargano, Giorgio Santelli. Di questi militano nell'Esercito Aldo Nadi (tre ori), Baldi, Olivier, Puliti, Urbani (tutti con due ori) e soprattutto Nedo Nadi che vince le cinque gare a cui partecipa: fioretto e sciabola individuale; fioretto, sciabola e spada a squadre. Abbiamo già accennato al suo lungo periodo di servizio militare. Dopo l'arruolamento nel 1913 nel 14° Cavalleggeri di Alessandria di stanza alla Caserma Zecchi, frequenta la Sala del Maestro Raggetti in Borgo Sant' Apostoli. Nel 1915 parte per il fronte con il suo Reggimento: Carso, Montenero, Altipiano dei Sette Comuni, Doberdò,
Il tenente dei granatieri Giuseppe Sinigaglia, Medaglia d'Argento al Valor Militare e campione mondiale del remo, caduto nel 1916 sul San Michele (www.granatieridisardegna.it)
Nedo Nadi tocca ad Anversa il punto più alto della sua carriera: cinque medaglie d'oro su cinque gare disputate
San Michele, Cividale, Isonzo, Caporetto. Viene decorato due volte al valore e proposto per la medaglia d'oro per aver espugnato, nei pressi di Trento, un caposaldo austriaco. Ed è il primo ufficiale ad entrare proprio a Trento il 3 novembre 1918. Nedo Nadi inaugura la sua Olimpiade sfilando come alfiere in testa alla squadra italiana. Lo festeggiano i Cavalieri del 7° Lancieri giw1ti da Milano ed i cadetti dell'Accademia Navale di Livorno, sbarcati dalla Nave Scuola Ferruccio, che ammirano il campione della scuola labronica. Le gare di scherma si svolgono nella Hall dei Fiori del Parco Middelheim. Le sue vittorie a ripetizione esaltano il pubblico, affascinano gli stessi awersari, mobilitano i giornalisti, entusiasmano anche gli spettatori più esigenti. Se a Stoccolma fu il Re Gustav a congratularsi con lui, ora è Re Alberto che premiandolo per la terza volta esprime il suo stupore: <<Mi pare di averla già conosciuta... » . E Nedo sorridendo risponde: «Col permesso di Vostra Ma està, penso che dovrà vedermi anche altre volte... ». Ed infatti ritorna sul podio, come abbiamo già avuto modo di citare, per il suo insuperato penta-primato.
• Nel mese di aprile del 1920, con il nuovo ordinamento che riduce a 13 reggimenti l'organico della Cavalleria, viene disposto lo scioglimento dei "Lancieri di Milano". Rimane in vita la pattuglia che aveva vinto a Tor di Quinto le gare ippiche nazionali e che viene scelta per rappresentare l'Italia in una sfilata che 1'8 agosto inaugurerà ad Anversa i Giochi Olìmpici. La pattuglia è composta dai tenenti Giovanni Magnani, Pietro Bernardo Ubertis e da sei cavalieri di leva della classe 1900. Reca il saluto autografo di Vittorio Emanuele lii ad Alberto, re del Belgio. Partita in ferrovia da Padova il 1° luglio raggiunge Modane due giorni dopo. Per via ordinaria traversa Francia e Belgio ed in un mese percorre 1300 chilometri raggiungendo infine Anversa.
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.ltARZO 1915
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La pattuglia dei Lancieri "Milano", giunta per strada a Bruxelles portando il saluto della Nazione italiana e un messaggio di Re Vittorio a Re Alberto, presenta le lance all'ingresso della città (foto Rinaldini, Rivista di Cavalleria, 1990)
La copertina del primo numero de La Rivista degli Sports, marzo 1915 (Biblioteca Nazionale Centrale, Firenze)
La "Francesco Ferruccio" e la pattuglia del 7° Lancieri "Milano" si ricongiungono per la testa italiana ad Anversa (foto De Luca, Rivista di Cavalleria, 1990)
3 novembre 1918: un reparto del 14° Reggimento Cavalleria "Alessandria" libera Trento e sosta nella piazza del Duomo. Il reparto è comandato dal ten. Nedo Nadi
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Nedo Nadi e re Alberto
La squadra italiana che vince il torneo di sciabola alle Olimpiadi di Anversa, composta da quattro livornesi: Oreste Puliti, Nedo Nadi, Aldo Nadi, Baldo Baldi Anversa, 1920 - La squadra italiana di scherma; da sinistra gli atleti: Tommaso Costantino, Federico Cesarano, Pietro Speciale, Nedo Nadi, Aldo Nadi, il generale Pirzio Biroli, Abelardo Olivier, Rodolfo Terlizzi, Antonio Allocchio, Baldo Baldi, Oreste Puliti (Archivio Nedo Nadi, presso Giancarlo Toràn)
L'inviato del Corriere della Sera, il mitico Arnaldo Fraccaroli (anche lui reduce dal fronte come i grandi cronisti Luigi Barzini e Guelfo Civinini), non è forse uno specialista della scherma ma si destreggia magistralmente con la penna: <<Nedo Nadi è assolutamente portentoso. Il suo giuoco è tutta una mirabile armonia cli linee di scaltrezza e di vigore: è uno splendore di stile. Questo giovane schermidore è ormai, e senza più confronto, il migliore del mondo ... ».
Nell'ultimo assalto contro gli Stati Uniti il capitano americano Lion parte in «flèche disperata sulla linea alta, io paro, rispondo e tocco ... sto per levarmi la maschera. .. quando sento qualcuno che mi spinge verso l'alto ... è il mio avversario che mi porta in trionfo ... "» raccon-
terà il nostro campione nel libro autobiografico "Con la maschera e senza".
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Anversa, 1920 - La sfilata della squadra italiana allo Stadio: Nedo Nadi porta la bandiera italiana (foto L'l/lustrazione Italiana, 29 agosto 1920)
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DOMINA LA SCUOLA DI PINEROLO
Lequio oro, Valerio argento
Al trionfo assoluto della Scuola di scherma italiana si affianca ad Anversa quello della nostra grande equitazione. Si è parlato del successo di Trìssino nel 1900 a Parigi: i puristi delle storie olimpiche ci tengono però a sottilizzare sul particolare che l'introduzione completa ed ufficiale degli sport equestri nel programma dei Giochi avvenne nel 1912. A Stoccolma l'Italia, impegnata nella campagna libica, non inviò i suoi c avalieri mentre si presenta al gran completo all'Hoogboom Royal Country Club di Kapellenbos, a nord di Anversa. La squadra è selezionata da Ruggero Ubertalli che viene ricordato come ''purista caprilliano intransigente", erede del grande innovatore dopo la sua morte avvenuta nel dicembre del 1907, per una caduta da cavallo dai contorni misteriosi. Ubertalli è probabilmente I'unico italiano ad aver militato nelle tre Forzé Annate. Dopo quattro anni di frequenza dell'Accademia Navale di Livorno rinuncia alla vita di mare ed entra all'Accademia di Modena. Da ufficiale subalterno, dopo i corsi di Pinerolo e Tor di Quinto, è assegnato ai Lancieri di Milano dove conosce il tenente Federigo Caprilli che lo avvia a praticare il suo nuovo e rivoluzionario modo di montare a cavallo. Ubertalli partecipa al primo conflitto mondiale con i reparti a cavallo e dal novembre 1915 diventa pilota, Comandante delle squadriglie 7a e 263 di biplani Voisin. Quando ha l'incarico di selezionare la squadra per Anversa i1m11ette al fianco dei tre collaudati campioni Caffaratti, Cacciandra e Valerio i più giovani e meno esperti Benini, Lequio, Santone di Santarosa, Spighi e San Marzano.
1919 - Ruggero Ubertalli, in percorso su Vedova Allegra
I risultati sono eccezionali: nella prova individuale di salto ad ostacoli To1mnaso Lequio di Assaba (27 anni) è primo ed Alessandro Valerio (39 anni) si classifica al secondo posto; argento anche nel completo a squadre con Ettore Caffaratti ( 34 anni), Garibaldi Spighi e Giulio Cacciandra (36 anni); medaglie di bronzo per Caffaratti nel completo individuale e per la squadra di salto ostacoli ancora con Caffaratti ed Alessandro Alvisi (33 anni), Giulio Cacciandra, Carlo Asinari di San Marzano. Tommaso Lequio di Assaba conclude il percorso senza nessuna penalità. Monta Tr_ebecco, un irlandese di dodici anni, soggetto
Tommaso Lequio di Assaba con Trebecco
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vane geniere Lorenzo Mandifficile e scontroso e che aveva rischiato di essere dismesgiante, in1piegato in guerra sui so dalla Scuola di cui era proprimi aerei, e soprattutto il caprietà. Sarà invece molto lonpitano Francesco Loy, già rigevo, partecipando a tre edicordato nel 1912 come oro a zioni dei Giochi, come si veStoccolma. drà più avanti. Il Capo squaI.:ottimo comportamento dra maggiore Ubertalli già si 1921 - Tommaso Lequio di Assaba. Gara della spedizione italiana viedi elevazione a Trieste (www.atrieste. ne testimoniato dal medaglieera distinto nella prova di org) re finale in cui brillano 13 01i, equitazione ai Giochi Interal5 argenti e 5 bronzi. leati di Joinville-Le-Pont del Le tre medaglie d'oro di 1919. cui non abbiamo ancora fatto Si pongono quindi in eccenno sono quelle del pesista cellente evidenza Ufficiali dell'Esercito nelle discipline Filippo Bottino e del marciada sempre curate e seguite neltore Ugo Frigerio, vincitore le grandi Scuole di Pinerolodelle prove sulle distanze di 3 e I O chilometri. Tor di Quinto (equitazione) e Frigerio è mi lanese, apdi Roma (Scherma) ma si fanno onore anche nello sport che prendista tipografo alla Gazper primo è stato insegnato ai zetta dello Sport. Ha 19 anni e passerà alla storia dello sport militari, la ginnastica. Gli azzurri si affermano Giorgio Zampori (http://isolafelice.forum come "il fanciullo di Anvernuovamente in questa disci- community.net) sa". Gli viene raccomandato plina trionfando nella prove dal Direttore Tecnico della nazionale italiana, lo statunitense Adams (che individuali ed a squadre. Nel "completo" netto il dominio di Giorgio Zampori, tenente di marcia probabilmente poco sa), di regodei mitraglieri, che conduce al successo anlarsi prudentemente, basandosi sull'andatura che la squadra in cui si distinguono il giodei più noti Pearman, americano, e Parker,
Ettore Caffaratti in percorso
L'Italia alle Olimpiadi di Anversa (http://isolafelice.forumcommunity.net)
• Tommaso Lequio di Assaba, che molti definirono il più grande cavaliere dell'equitazione italiana, fornì un grande contributo allo sport anche come dirigente. Presidente della Federazione Italiana Sport Equestri (FISE) dal 1960 al 1965 fu determinante per la partecipazione degli Azzurri al Completo di Tokio 1964. Durante la seconda guerra mondiale aveva comandato in Tunisia la Divisione Ariete: ebbe alle sue dipendenze anche il tenente Gianni Agnelli, comandante del Raggruppamento esplorante corazzato "Lodi".
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australiano. Ma Frigerìo è convinto che la miglìore tattìca per non farsi staccare sia quella dì andare avantì a tutta forza. Con una sua tecnica di marcia elastica, dalle frequenze elevatissime esaltate da un energico e sincrono movimento delle braccia, domina prima la gara più breve e successìvamente quel-
Il tenente dei mitraglieri Giorgio Zampori, due medaglie d'oro nella ginnastica alle Olimpiadi di Anversa
la suì 10.000 metri. Sì potrebbe definìre "bersaglieresco" (''fiducia in se stessi sino alla presunzione" prescrìveva nel decalogo ìl fondatore Alessandro La Marmora) ìl suo modo dì impostare la gara: ed infattì presterà prezioso servizio nel 12° Bersaglierì, lo stesso Reggimento di Emìlio Lunghi.
Ugo Frigerio (http://isolafelice.forumcommunity.net)
La marcia trionfale targata Esercito La specialità della marcia viene considerata come la vera "cassaforte" dell'Atletica italiana. Prima di Ugo F1igerio, vincitore come sopra accennato dei tre ori olimpici nel 1920 e 1924, sale sul podio di Stoccolma 1912 Fernando Altimani, terzo nella gara dei IO chilometri. Altimani è un vero fenomeno e stabilisce primati mondiali in serie. Il 29 luglio 1913, sulla pista del Campo dei Cavalli di Affori, percone i 10 chilometri in 44'34"2 e percone in un'ora 13.403 metri: si tratta delle migliori prestazioni mai realizzate ma la presenza di un solo cronometrista vieta alla Federazione Internazionale di procedere all'omologazione. Non è fortunato: non potrà partecipare ai Giochi di Anversa del 1920 per i postumi di una ferita 1ipor tata durante il ptimo conf1itto mondiale, militando nel 1° Reggimento Granatie1i. Al centro Giorgio e Maurizio Damilano: Dopo le medaglie d'oro olimpiche dei mitici Giusepp·e Dordoni ed Ab- gemelli, marciatori, insieme anche dudon Pamich è la volta di Maurizio Damilano, che si affenna ai Giochi rante il servizio di leva di Mosca del 1980 dopo aver trascorso la ferma militare presso la Compagnia Atleti di Roma. Anche Damilano, due volte campione mondiale e tre volte oro ai Giochi' del Mediterraneo, è un macinatore di record: due mondiali e sette nazionali che vanno ad aggiungersi ai venti titoli nazionali.
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PAR1S _t924
Parigi, 1924
IL RECORD DEL MEDICO SCHERMIDORE
Il ritorno di Bertinetti
un ufficiale medico che stabiDefinire "prezioso" l'apporto lisce un record di longevità di Frigerio al Corpo dei Bere di continuità. Marcello saglieri ed allo sport nazioBertinetti ritorna sulle nale non deve apparire pedane della scherma, esagerato. È lui, infatti, frequentate da protagoil caposquadra del suo nista per la prima volReggimento nella forta a Londra nel 1908, mazione che nel 1921 · e vince la medaglia si classifica al primo d'oro nella sciabola a posto nella gara nasquadre. Sedici anni prizionale di marcia ma era un laureando in "Scudo Nelli". medicina che aspirava ad esE quattro anni dopo sere ammesso all'Accademia Anversa, sulla pista paridi Sanità di Firenze, ora è maggina dello Stadio di Cogiore medico reduce da servizi in lombes, assolve alla perfezioLibia e nella Grande Guerra. ne i compiti che gli vengono Lo Scudo Nelli Nella squadra che si afferma affidati: portabandiera deJla battendo nell ' ordine Cecoslovacchia, Grecia, squadra italiana nella cerimonia di apertura Cuba (forfait), Stati Uniti, Belgio, Argentie vittoria nella gara dei dieci chilometri di na e Ungheria tirano anche altri rappresenmarcia, l'unica rimasta nel programma olimtanti dell'Esercito: Orepico. Come meglio vieste Puliti, Renato Anne spiegato in seguito, IN Q.U&STQ UJOGO selmi, Vincenzo Cuccia, LEGATO AJ.LA CONQ.UJSTA DEL rivedremo Frigerio sol''l"P.OFEO SCUDO NELtl'' DI MARCIA Oreste Moricca. tanto otto anni dopo a PRIMO St.JCCESSO SPORTIVO Il torneo di scherma Los Angeles. Di nuovo DELLE FlAìJ.14E GIALLE di quella Olimpiade vialfiere azzurro, ancora SI CELEBRANO I CENTO ANNJ ve momenti di grande una volta protagonista. DELJ.' ATTIVlTA AGON1STICA tensione per 1a accesa Se il caporale dei DULA GUAR:D1A DI FINANZA rivalità fra Italiani èd PR°it5~~1STA DJLLO SPORT lTAL~A-NO bersaglieri compie una E ~~ 1:>El SUOl VALORI PlU ALTI Ungheresi. Tutto porta impresa mai riuscita ad un duplice duello, soad altro italiano nelle gare 19U· WII + S:P&R• luzione a quei tempi di di atletica leggera (tre Scudo Nelli. Targa per i 100 anni di attività sportiva delmedaglie d'oro in due la Guardia di Finanza, a piazza Ponte Milvio (http:// ngore fra uomini d'arme. edizioni dei Giochi) c'è federazione roma.wordpress.com)
• Lo Scudo Nelli ricorda la figura di Alberto Nelli, tenente di fanteria Medaglia di Bronzo, deceduto ·in prigionia il 29 luglio 1918. Il cimelio, custodito presso il Museo della Guardia di Finanza, fu ottenuto dalla fusione di cannoni preda bellica. Riporta il bollettino della Vittoria firmato da Armando Diaz.
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La squadra italiana di sciabola alle Olimpiadi di Parigi
Due medaglie d'argento di quei Giochj passano alla storia sportiva per differenti motivi. La prima è quella di Tommaso Lequio Parigi, 1924 - L'Italia si aggiudica la medaglia d'oro nella sciabola a squadre, feudo incontrastato degli specialisti unghedi Assaba che montando Trebecco, i1 trionresi. La formazione è composta da Puliti, Sarrocchi, Bertinetti fatore di Anversa, sfiora ancora la vittoria e Moricca nel salto ad ostacoli. L'equitazione italiana si assicura anche un bronzo nel grado di generale di Corpo d ' Arcompleto a squadre con Alesmata e nel 1941 per le operasandro Alvisi, Emanuele Pralorzioni in Africa Orientale e somo di Beraudo ed Alberto Lomprattutto a Sidama Uollamo mebardi. rita la Medaglia d'Oro al Valor Alvisi, ufficiale di cavalleria Militare. che durante la guerra come tanUna seconda e poco attesa ti suoi colleghi ha combattuto comedaglia d'argento è conquistame pilota, dopo aver insegnato ta nella gara più affascinante delper alcuru anni in Francia presl'atletica leggera, la corsa di Maso la autorevole Scuola di Saratona. Il caporal maggiore dei mom, nel 1932 viene chiamato Bersaglieri Romeo Bertini, che da Achille Starace, segretario del ha combattuto nella Grande partito fascista, per fondare una Guerra nei ranghi del 9° reggiscuola ippica della Milizia Vomento, è un saggio distributore lontaria per la Sicurezza Naziodelle sue energie in una gara che nale (MVSN). La dirige. con il si rivela durissima. grado di Console e si pone in Parlando di corse di resistenevidenza per la qualità dei cavalieri e la bontà dei risultati. Ema- Oreste Puliti, protagonista nella za non si può dimenticare che alla prova dei 10.000 vennero nuele di Pralormo raggiunge il Olimpiade di Parigi
• Nel 1924 a Parigi, Oreste Giuseppe Moricca fu oro olimpico nella sciabola a squadre a fianco di Anselmi, Balzarini, Bini, Cuccia, Puliti, Sarrocchi e Marcello Bertinetti. Il capitano medico Bertinetti lo aveva curato quando il 17 giugno 1915 era stata ferito nella battaglia di Sidi Amed, in Libia. Durante la degenza in ospedale Moricca, tenente nel 2° Reggimento Bersaglieri, aveva promesso a Bertinetti di batterlo alla sciabola una volta guarito ... Il 28 settembre 1944 il Generale di Brigata Oreste Moricca fu nominato Comandante della Regia Guardia di Finanza dell'Italia liberata.
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La squadra italiana di spada, terza classificata alle Olimpiadi di Parigi. Al centro Bertinetti
Stato di Servizio di Oreste Giuseppe Moricca
Oreste Moricca, oro e bronzo olimpici a Parigi (1924). Parteciperà come giudice sportivo alle Olimpiadi del 1936 a Berlino
Vincenzo Cuccia
Parigi, 1924 - Velodromo d'inverno. Nel torneo individuale di sciabola Oreste Puliti è il grande favorito. Vince 5 assalti su 5 nel girone eliminatorio (20 stoccate date e 5 ricevute) e 7 su 8 nella semifinale (30 date e 15 ricevute) battendo per 42 Sandor Posta, poi vincitore del titolo. Per una· discussione con il giudice magiaro Kovacs tutta la squadra italiana (Bertinetti, Bini, Puliti, Sarrocchi) si ritira e non partecipa al girone finale (www.2008.nbcolympics.com)
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Parigi, 1924 - La rappresentativa italiana di equitazione alle Olimpiadi: Alvisi, Valie, Starita capo équipe, Beraudo di Pralormo, Lombardi, Lequio
1908 - Emanuele Beraudo di Pralormo, istruttore a Pinerolo, fu decorato con la Medaglia d'Oro al Valor Militare.
Romeo Bertini, argento nella maratona a Parigi 1924 (www.pechino2008.coni.it)
iscritti dall'Italia gli atleti Mareg Mangascià e Tecle Reddà. Erano due ascari eritrei e non parteciparono alla gara: si sarebbe trattato dei primi corridori degli altipiani dell 'Africa Orientale, di quei cursori che ora dominano la scena mondiale. ·
Parigi, 1924 - Carlo Speroni tra i due atleti eritrei Mareg Mangascià e Tecle Reddà, che presero parte alle selezioni olimpiche di giugno a Busto Arsizio
• Alle selezioni indette dalla Federazione Italiana Atletica per la partecipazione ai Giochi Olimpici del 1924, disputate a Busto Arsizio il 29 giugno, parteciparono anche due soldati del "Regio corpo di truppe coloniali". gli ascari Mareg Mangascià e Tecle Reddà. Erano giunti in Italia come scorta d'onore all'erede al trono di Etiopia, il principe Ailè Selassiè, poi Imperatore Negus Neghesti. Preceduti dalla fama di essere corridori resistentissimi, furono inclusi in una gara sugli 800 metri, alla quale erano poco adatti ... Vennero iscritti ai Giochi di Parigi nella prova dei 10.000, alla quale comunque non presero parte. Che fossero dotati per le corse di lunga lena è dimostrato dal fatto che l'Eritrea è attualmente la più forte nazione al mondo nella corsa in montagna e nella mezza maratona. Inoltre tutti i record mondiali nelle distanze dagli 800 metri alla maratona sono detenuti da atleti provenienti dagli altipiani dell'Africa orientale: gli Ufficiali italiani in servizio in Eritrea avevano visto giusto...
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COMANDERÀ "SAVOIA IN RUSSIA
La prima carica di Bettoni
La scherma italiana è forte e soprattutto longeva. Anche nei Giochi del 1928 ad Amsterdam si distingue in particolare nelle prove a squadre, vincendo l'oro nel fioretto e nella spada e l'argento nella sciabola. È ancora presente Marcello Bertinetti, promosso al grado di maggiore ed in servizio all'Ospedale Militare di Novara; si fa grande onore, in compagnia del maggiore ed ingegnere Renato Anselmi e del maresciallo Oreste Puliti alla sua terza olimpiade ed alla quarta medaglia d'oro. Puliti, livornese generoso e sanguigno, non si rassegnerà mai alla medaglia d'oro mancata nella sciabola individuale a Parigi 1924. Marcello Bertinetti si può considerare l'ultimo prodotto della Scuola di scherma militare. Era stato avviato alla pratica dello sport de11e tre anni presso la Pro Vercelli, impostato inizialmente dal maresciallo di Piemonte Reale Giovan Battista Cavanna e successivamente da Francesco Visconti e dal mitico Luigi Colombetti, uno dei più apprezzati prodotti della Scuola Magistrale Militare. Subentrano intanto le nuove leve. Si fa largo nel fioretto il non più giovanissimo Ugo Pignotti, tenente di fanteria e brilla alta la stella di Giulio Gaudini. Gaud:ini è un gigante. Granatiere di Sardegna si presenta in uniforme quando nel
Amsterdam, 1928
1926 vince a Bologna il prestigioso Trofeo "Spada Mussolini" consegnatogli personalmente da Nedo Nadi, che ricopre gli incari-
• Oreste Puliti, sottufficiale livornese, con tre partecipazioni olimpiche (1920, 1924 e 1928} vinse quattro ori ed un argento, tutti nelle prove a squadre di sciabola e fioretto. Fu anche il migliore nellp sciabola individuale ai Giochi del 1924 ma venne squalificato per un alterco con il giurato ungherese Kovacs. La questione si risolse, come allora si usava nelle vertenze ·cavalleresche e, come già ricordato, con una serie di duelli.
• Ugo Pignotti, in seguito validissimo Maestro di fioretto ed autore di apprezzatissimi testi, negli anni '30 fu più volte campione mondiale militare di fioretto e di sciabola
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chi di Presidente della Federazione e di Direttore Tecnico. Convinto a impugnare il fio retto dal Maestro Salvatore Angelill o, direttore deJla Sezione Scherma della Scuola Militare Centrale di Educazione Fisica, il " Granatiere" all'età di vent'anni ha già partecipato ai Giochi di Parigi, quarto a squadre. Ad Amsterdam è terzo ne11 'individuale ed agli Europei del 1930, disputati a Liegi, si affenna nel fioretto individuale ed a squadre. La sua ascesa, che avremo modo di seguire, lo porta ad interpretare il ruolo di protagonista, anche nell a sciabola, sino ai Giochi di Berlino 1936 ed ai Mondiali del 1938 a Pleastiany. Nella gara indi-
viduale di salto ad ostacoli si verifica una situazione piuttosto inconsueta: al termine della prova sette cavalieri, fra cui Francesco Forquet su Capinera, sono c lassificati a pari merito con zero penalità. È necessario uno spareggio. Forquet, maggiore presso il Centro Preparazione Gare Ippiche e già valente istruttore a Pinerolo, viene squalificato per aver saltato un ostacolo non compreso nel tracciato. Si classifica perciò al settimo posto nella gara vinta Bertinetti spadista alle Olim- dal cecoslovacco Ventura. Nella piadi di Amsterdam prova a squadre I'.Italia è quarta dopo Spagna, Polonia e Svezia schierando, accanto a Forquet, Tommaso Lequio, alla sua terza Olimpiade con Trebecco, ed il capitano di Savoia Cavalleria Giulio Gaudini Alessandro Bettoni Cazzago. Il conte Bettoni è uno dei pochi, fra i grandi cavalieri del nostro Esercito, a non aver frequentato l'Accademia di Modena. A 18 anni è soldato volontario nei Cavalleggeri di Aquila; a 19 sergente; a 20 promosso sottotenente di complemento viene destinato ai
La squadra italiana di fioretto vincitrice alle Olimpiadi di Amsterdam. Da sinistra: Puliti, Gaudini, Chiavacci, Pessina, Pignotti, Guaragna
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Amsterdam, 1928 - I campioni olimpici di spada. Da sinistra: Agostani, Riccardi, Cornaggia, Mazzini (Presidente), Basletta, Minali, Bertinetti; in basso: Sala (massaggiatore)
Lancieri di Montebello per il servizio di prima nomma. Chiede ed ottiene di essere trattenuto in servizio "senza assegni"; a 22 anni diventa per concorso ufficiale effettivo. Avremo modo di ricordarlo in futuro: si può so1o anticipare che è stato il cavaliere ita1iano che dal 1920 al 1951 ha disputato il maggior numero di Concorsi internazionali, con 45 presenze in Coppa delle Nazioni e 21 vittorie.
Alessandro Bettoni Cazzago su Judex Il
Bertinetti, olimpionici per diritto ereditario La "dinastia'' dei Bertinetti me1ita una nota a parte. La famiglia, dedita all 'ag,icoltura, proveniva dal canavese. Giovanni, classe 1840, si trasferì verso la metà dell'800 a Vercelli, nella grande cascina davanti al cimitero. Dalla moglie Domenica Boraso ebbe sette figli: Francesco, Lorenzo, Giuseppe Gina, Rosa, Achille e Marcello, 25 aprile 1885, ultimo ed 01fano di madre ad 11 anni. Esemplàre il suo stato di servizio militare di cui ricordiamo le tappe fondamentali: dopo la laurea in medicina nel 1910-11 frequenta l' Accademia di Sanità; dal 1911 al 1922 presta servizio come ufficiale medico in Libia; dal 1923 al 1935 in vari ospedali piemontesi; successivamente campagna di Etiopia sino al 1937; dal 1937 al 1942 Direttore dell'Ospedale Militare di Savigliano; nel I 942 Direttore di Sanità del Corpo d'Armata Alpino e Campagna di Russia sino al 1943; dal 1943 al 1945 Ispettore di Sanità della Zona di Torino (dal 1944 con il grado di Maggiore Generale Medico). Sposato nel 1919 (per procura) con Nella Tassinari ba tre figli: Eugenia che visse pochi mesi; Bona nata nel 1921 e Franco nato nel 1923 che ripete le imprese paterne, anche lui due ori olimpici nella spada. I figli di Bona, coniugata Monetti, sono Italo, spadista di alto livello e Brunella, che pratica la scherma a livello amatoriale. Franco (ingegnere) ha dalla consorte Maria Carola Greppi quattro figli: Diana, Marcello anche lui spadista olimpico, Mila e Lucetta, fiorettiste amatoriali. Marcello Santino Franco Olimpo (perché nato lo stesso giorno in cui il padre vince il titolo olimpico 1952) anche lui ingegnere, sposa Angela White: i loro figli Diana (organizzatrice di eventi e PR) e Roberto (laureato alla Bocconi) praticano schenna agonistica con buoni successi, anche a livello internazionale. Per chiudere, momentaneamente, le imprese della famiglia Bertinetti, riassmniamo i principali risultati: Marcello Bertinetti - Giochi olimpici: I 908 argento Sciabola a squadre; 1924 oro Sciabola a squadre; bronzo Spada a squadre; 1928 oro Spada a squadre. Campionati europei: 1929 argento Spada individuale. Internazionali militari: 1927 oro Spada a squadre; bronzo Sciabola e Spada individuale; 1929 oro Fioretto e Spada a squadre; 1930 oro Fioretto e Spada a squadre. Franco Bertinetti - Giochi olimpici: 1952 e 1956 oro Spada a squadre. Campionati mondiali: 1953, 1954, 1955, 1957 e 1958 oro Spada a squadre; nella Spada individuale argento nel 1955; bronzo nel 154 e 1957. Marcello "Cito" Bertinetti ha preso parte ai Giochi 1976; ai Mondiali dal 1971 al 1975; alle Universiadi 1973 (bronzo a squadre); ai Mondiali giovani 1970, .1 971 (5°), 1972 (6°); ai Mondiali militari 1975 (4° a squadre). 45a edizione del Trofeo Marcello e Franco Bertinetti, nell'ambito del torneo internazionale di spada maschile a squadre organizzato a Vercelli
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Los Angeles, 1932
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DOPPIO ORO NEL CICLISMO SU STRADA
Pavesi, recluta olimpionica
Per la prima volta i Giochi Olimpici, giunti alla loro decima edizione, vengono organizzati fuori dell' Europa. È la città di Los Angeles che li ospita e tutto assume forme e sontuosità hollywoodiane. La società, nei trentasei anni trascorsi dalla prima Olimpiade di Atene 1896, ha mu-
tato completamente volto, esigenze, abitudini. Anche l'Esercito ba adeguato il suo modello addestrativo alla nuova realtà. Come già accennato nel 1921 è stata chiusa la gloriosa, inimitabile e mai imitata Scuola Militare Magistrale di Scherma. La sua tradizione viene consegnata ad una sezione della
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1932 - Lo stadio di Los Angeles. Sulla torre centrale il motto attribuito a de Coubertin
• La Scuola Centrale Militare di Educazione Fisica nacque, come erede dei precedenti analoghi Istituti, il 27 gennaio 1921. Aprì i Corsi di formazione anche agli Ufficiali, istituì una sezione per studi di fisiologia-applicata allo sport con un laboratorio diretto dal professor Ugo Cassinis con cui collaborarono gli altrettanto celebri Paolini, Brancaleoni e Sorrentino.
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Scuola Centrale Militare di Educazione Fisica costituita in Roma nella zona della Farnesina, da cui prende la denominazione con cui viene usualmente indicata. I..:Esercito, che sino a quel momento i Campioni h aveva creati in casa (cavalieri, schermitori, ginnasti), adotta provvedimenti atti a tutelare il cosiddetto patrimonio sportivo nazionale. Il 14 gennaio 1932 il Giornale Militare pubblica, a firma del ministro dell a guerra Gazzera, la circolare 19 che recita: <<Allo scopo di consentire la continuità degli allenamenti dei più rinomati campioni nazionali nel tempo in cui esso sono sotto le anni per obblighi di leva, detti campioni, compiuta l 'istruzione di recluta presso i rispettivi corpi potranno essere trasferiti alla Scuola Centrale di educazione fisica dove continueranno ! 'istruzione militare ed in pari tempo, servendosi dei mezzi di cui dispone la Scuola, potranno continuare il loro addestramento sportivo». Fra coloro che fruiscono di questa opportunità si distingue il ciclista Attilio Pavesi. Militare di leva, nel mese di marzo del 1932 viene aggregato alla Scuola Centrale, dove prestano servizio tanti atleti di valore, fra i quali il calciatore Giuseppe Meazza di cui. diventa molto amico. Alla Farnesina esiste addirittura un reparto di ciclisti presso il quale Pavesi si allena con ottimi migliora-
Scuola Militare di Roma. Scuola di ciclismo (1932) (foto Archivio Ufficio Storico SME)
menti. Partecipa in giugno alla preolimpica di San Vito al Tagliamento e merita la convocazione nella nazionale che rappresenterà l'Italia ai Giochi Olimpici di Los Angeles. Sulle strade della California dimostra nel corso degli ultimi allenamenti di aver raggiunto un eccellente stato di forma e dal ruolo di riserva viene promosso, dai tecnici federali Moretti e Bertolino, a quell o di titolare. Prende parte alla gara dei 100 chilometri a cronometro insieme a Giuseppe Olmo, Giovanni Cazzulani e Guglielmo Segato. Il sorteggio gli assegna il numero più alto ed è
Los Angeles, 1932 - Attilio Pavesi, partito per ultimo nella corsa dei 100 km a cronometro, si scatena dalla collina di Moopark e fra due impressionanti ali di folla percorre la strada statale 1O, tagliando il traguardo posto sul Boulevard Castellamar di Santa Monica con un vantaggio di oltre un minuto sull'altro azzurro Guglielmo Segato
• Durante le selezioni di San Vito al Tagliamento Attilio Pavesi, che procedeva in testa al gruppo, venne involontariamente gettato a terra da una secchiata d'acqua lanciata da una tifosa. Si classificò al quinto posto e pertanto venne incluso nella squadra solo come riserva. Sostituì poi il titolare Zaramella, fuori forma. A lui, deceduto all'età di circa 101 anni, è dedicato il Velodromo di Fiorenzuola ed un museo sul ciclismo.
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l'ultimo a partire fra i 35 concorrenti. A metà percorso, sulla strada che porta a Santa Monica, raggiunge il danese Hansen, grande favorito e partito quattro minuti prima di lui. È in arrivo la grande ed inattesa vittoria: per il fante Pavesi Attilio una doppia medaglia d'oro, perché gli Azzurri si affermano anche nella classifica a squadre con Segato secon-
do, Olmo (futuro primatista del mondo nella corsa sull'ora) quarto e Cazzulani settimo. Si tratta della prima vittoria italiana nelle prove ciclistiche olimpiche su strada. Con Pavesi si apre il lungo elenco di campioni che durante il servizio militare hanno avuto modo di allenarsi e di migliorarsi. A Los Angeles lo sport italiano si pre-
Rappresentanti della Pro Patria, in viaggio per le Olimpiadi di Los Angeles sulla nave "Conte Biancamano": Corrias (istruttore dei ginnasti), Beccali e Turba (atletica), Guglielmetti (ginnastica), Bescapè (sollevamento pesi); ultimo a destra Nay (istruttore di atletica). Dino Desiderio Nay, trainer di Luigi Beccali, cerca di trasferire allo sport il metodo scientifico che gli deriva dalla qualità di docente universitario in veterinaria (foto Museo Pro Patria)
Attilio Pavesi, campione olimpionico
Luigi Beccali
Arrivo vittorioso di Luigi Beccali
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senta molto preparato e potentemente motivato. Al termine dei Giochi il medagliere vede in testa gli Stati Uniti d'America, seguiti proprio dall'Italia che si assicura 36 medaglie equamente ripartite fra oro, argento e bronzo. Siamo assenti nell'equitazione: ragioni logistiche ed economiche sconsigliano la trasferta. Il viaggio prevede dieci giorni di navigazione sino a New York e quattro giorni in ferrovia per arrivare in California. Infatti alle prove equestri sono iscritte pochissime Nazioni: oltre ad USA e Messico ci sono anche i giapponesi che si affermano nella prova ind ividuale del salto ostacoli con Takcichi Nishi. Risultato fuori da ogni pronostico come irripetibile sarà la gara a squadre: nessun classificato perché nessm1a delle tre squadre partecipanti (USA, Messico e Svezia) riesce a completare la gara. Come da trndizione gli Azzurri sono fra i protagonisti nella scherma: gli uomini selezionati da Nedo Nadi si assicm·ano due medaglie d'oro (Marzi fioretto e Cornaggia Medici spada) e quattro d'argento (Gaudini sciabola e le tre squadre in cui sono schierati anche il capitano Pignotti ed il tenente co-
lonnello Anselmi) ed infine un bronzo con Gaudini del fioretto. Ma le critiche non mancano e Nedo Nadi dovrà attendere ancora quattro anni per i trionfi di Berlino 1936. Fra le tante medaglie d'oro bri lla per pregio quella di Lu igi Beccali nei 1500 metri: è la prima vittoria olimpica italiana in una gara di corsa. Beccali nel 1927 e 1928 ha prestato servizio di leva nel 12° bersaglieri, lo stesso di Ugo Frigerio, terzo nella marcia sui 50 chilometri dopo gli ori del 1920 e del 1924 su minori distanze ed ancora una volta portabandiera neIIa sfilata di apertura. Un bel Reggimento, il dodicesimo di Milano, ricordando che vi aveva militato anche Emilio Lunghi, prima medaglia dell'atletica italiana a Londra 1908: sarà un caso, ma il suo motto araldico è "Victoria nobis vita".
Luigi Beccali, medaglia d'oro nei 1.500 metri
Luigi Beccali, nella prima pagina de La Gazzetta dello Sport (www.facebook.com)
• Luigi Beccali, campione olimpico e primatista del mondo sui 1500 metri, prestò servizio militare di leva nel 12° Reggimento bersaglieri di Milano e successivamente nel 6° bersaglieri ciclisti di Bologna. Il suo allenatore era il professor Nay, veterinario ...
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A BERLINO NEI GIOCHI DI JESSE OWENS
Silvano Abba, l'eroe silenzioso
r..; ottimo comportamento della squadra italiana nei Giochi californiani esalta tutta la Nazione. Il secondo posto nella c1assifica per Nazioni non verrà mai ripetuto: ma in tma valutazione improntata all'obiettività non va dimenticato che i grandi Paesi come URSS e Cina non sono ancora presenti e che Gran Bretagna e Gennania hanno schierato formazioni non troppo numerose. I tedeschi attraversano un lungo periodo di lotte interne: i nazional-socialisti, non ancora al potere, definiscono l'Olimpiade "un infame festival dominato dagli ebrei". Hitler, nominato Cancelliere di Stato nel gennaio del 1933, inizialmente non appare favorevole alla disputa della undicesima edizione dei Giochi assegnati alla Germania sin dal 1931 ma viene convinto dal Ministro per la propaganda Joseph Goehbels che nel 1936 Berlino debba ospitare una Olimpiade che potrà trasformarsi in un potente mezzo di promozione per il Governo. La Germania si impegna al massimo per stupire il mondo ed alla fine, nonostante molteplici critiche e reiterate proposte di boicottaggio, ci 1iesce organizzando una manifestazione che supera tutte le precedenti per dispiego di mezzi, perfezione organizzativa, eccellenza di risultati, visibilità cinematografica e addirittura televisiva. Leni Berta Helene Amalia Riefenstahl consegna alla storia il docu-film "Olympia", colossale ed innovativo capolavoro nel quale si uniscono e si integrano i1movazioni tecnologiche, senso artistico, introspezione psicologica e anche messaggi sociali. Proprio quel film documenta le grandi imprese degli atleti afro-americani, su tutti Jesse Owens vincitore di quattro medaglie d'oro, smentendo sul campo le aberranti teorie sulla prevalenza della razza bianca. Fanno il loro timido debutto le dirette televisive: 162.000 abitazioni in 22· città ven-
Berlino, 1936
gono raggiunte dal segnale emesso da telecamere fisse. Tutte le squadre vengono invitate ad esibirsi, durante la sfilata e le premiazioni, nell'"hitler gruss", il cosiddetto "saluto di Hitler" accompagnato dal ritmato urlo della folla ''sieg heal ", il "salve vittoria". Le documentazioni cine e fotografiche ci consegnano una selva di braccia levate: si astengono il capo delegazione nipponico ,Tigoro Kano, l'inventore del judo, bombetta in mano, ed il principe ereditario Umberto irrigidito nel saluto militare, adottato anche dagli atleti stahmitens'i.
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Berlino, 4 agosto 1936 - Jigoro Kano, rappresentante olimpico per il Giappone, è in piedi vicino al podio della premiazione del salto in lungo. Allo statunitense Owens viene consegnata una delle quattro medaglie d'oro da lui conquistate. Da sinistra: Naoto Tajima (Giappone), Jesse Owens (Usa), Luz Long (Germania)
Nel medagliere finale la Germania precede nettamente gli Stati Uniti d'America (89 medaglie contro 56; 33 vittorie a 24) ma quasi tutti gli atleti afro-americani salgono sul podio. 8Italia è quarta nel medagliere e terza nella classifica a punti per nazioni. Come da tradiz ione eccelliamo nella scherma:
la squadra, selezionata ancora una volta da Nedo Nadi, vince quattro delle sei medaglie d'oro in palio e si aggiudica anche quattro argenti e due bronzi. Nedo Nadi effettua delle scelte coraggiose. Punta per la sciabola su Gustavo Marzi, olimpionico in carica nel fioretto ed affida quest'arma a Giulio Gaudini, che trionfa da dominatore seguito al terzo posto da Giorgio Bocchino. Marzi nell'arma di taglio e controtaglio (in cui è stato dirottato come unico uomo in grado di opporsi allo strapotere ungherese) è argento ma porta a casa l'oro nel fioretto a squadre: nella finalissima per il titolo contro la Francia tira con Gaudini, Bocchino e Guaragna. Insuperabile il risultato nella spada: tutto il podio è azzurro con Franco Riccardi, Saverio Ragno e Giancarlo Cornaggia Medici nella prova individuale e con la squadra in cui meritano una particolare citazione il giovanissimo Edoardo Mangiarotti (17 anni) ed il veterano Enrico Pezzana, classe 1893, capitano nel 53° Reggimento di Fanteria. È l'unico mili-
Gondar, 2 giugno 1936 - Il generale di Armata Alessandro Pirzio Biroli assume le funzioni di Governatore dell'Amara (Archivio Ufficio Storico SME)
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tare della squadra. Anche lui proviene dalla scuola vercellese in cui si è formato Marcello Bertinetti che durante questi Giochi della Xl Olimpiade si trova in Africa Orientale . .È tenente colonnello medico, capoufficio Sanità della delegazione d'intendenza di Asmara. Non è il solo olimpionico irnpegnato in Africa: il Generale d'Annata Alessandro Pirzio Biroli dal 1° giugno 1936 è Governatore dell'Amara. Una notazione interessante per concludere il capitolo scherma. Per la Gennania l'unica medaglia individuale nella scherma è l'argento di Helene Mayer, padre ebreo, già olimpionica nel 1928 ad Amsterdam. Il suo scopritore e maestro è Arturo Gazzera, che ha frequentato dal 1890 al 1893 il sesto corso della Scuola Magistrale Militare di Roma. Conferma della universale bontà della didattica italiana. Delude invece l'equitazione che, dal suo debutto olimpico, è sempre salita sul podio. Alla resa dei conti si tratta, come testimoniano i commentatori più obiettivi, fra cui Giuseppe Veneziani Santonio, «di un conden-
Gli artefici primi delle vittorie olimpioniche di scherma. Da sinistra in alto, in senso orario: Beppe Nadi, padre df Nedo e Aldo e fondatore della Scuola labronica; Giuseppe Mangiarotti di Milano, maestro degli spadisti e padre di Edoardo e Dario; Italo Santelli, insegnante a Budapest, maestro degli schermitori ungheresi. Santelli dichiarò sempre che non c'era una scuola magiara di sciabola ma solo una scuola italiana (foto Rivista Armi, ottobre 1932)
Berlino, 1936 - Spada da terreno all'aperto; a destra Franco Riccardi. Per la prima volta con l'apparecchio elettrico per segnalare le stoccate. L'apparecchio elettrico viene realizzato in Italia con la consulenza di Edoardo Mangiarotti, allora studente in elettrotecnica (Archivio Nedo Nadi, presso Giancarlo Toràn)
sato di delusioni... con l 'eliminazione sia della squadra di salto ostacoli che di quella di concorso completo». Nell'individuale ad ostacoli portano a termine le prove solo Renzo Bonivento e Gerardo Conforti, rispettivamente 15° su Osoppo e 16° su Saba; nel completo non si qualificano Chiantia, Ra-
__ ___,, Oreste Puliti, transitato nella Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN), con la campionessa tedesca Helen Mayer, allieva del maestro italiano Gazzera
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nieri di Campello e Ferruzzi. Fra tutti coloro che abbiamo nominati il più famoso diventerà il baio irlandese Osoppo che due anni dopo stabilirà il primato mondiale di salto in elevazione (2.44 m). Ma anche questa volta un ufficiale della cavalleria italiana onora la tradizione olimpica conquistando una medaglia. Si tratta di Silvano Abba, bronzo nel pentathlon moderno. Si assicura il Capitano podio sin dalla prima delle cinque prove affermandosi nella gara di esordio, la prova di equitazione, al termine della cinque-giorni è terzo. Sull'esatta grafia del cognome del pentatleta azzurro e sul reparto di appartenenza
Gerardo Conforti su Saba
si è spesso discusso. Il suo Stato di servizio riporta esattamente Abbà Silvano, ma la firma apposta in calce è priva di accento. Tutti i compagni di corso e di sport lo ha11110 sempre chiamato Abba ed a questo nome sono intitolati la Caserma e lo Stadio del Centro Sportivo alla Cecchignola. Per quanto ci riguarda, continueremo a citarlo con il cognome Abba. Presta servizio in SaSilvano Abba voia Cavalleria dall ' 11 giugno 1940 sino alla sua gloriosa morte in battaglia il 24 agosto 1942. All'atto della promozione a sottotenente è destinato al Reggimento Cavalleggeri Vittorio Emanuele. Dal 1 gennaio 1935 è assegnato al Distretto Militare di Roma in applicazione della circolare 96 1 del 1924 e successive modifiche che prevedono l'avviamento degli atleti di alto interesse inizialmente alla Scuola Centrale di Educazione Fisica e successivamente (Foglio di Ordini del 21 gennaio 1935) al 2° Reggimento bersaglieri a San Francesco a Ripa in Roma. Si allena con molto impegno e si presenta perfettamente preparato all 'apptmtamento olimpico: dopo il successo iniziale,
Antonio Gutierrez su Osoppo conquista il record mondiale di elevazione saltando 2,44 metri a Roma {1938)
• Osoppo, ex Froth Blower, classe 1923, fu importato in Italia da un diplomatico inglese. Cavallo incostante, fu sperimentato nei cross, nella caccia e nel completo prima di venire affidato a Renzo Bonivento, gran cavaliere sassarese, che nel salto ostacoli ottenne ai Giochi del 1936 il quindicesimo posto. Il record mondiale di elevazione apparteneva al francese Cristian de Castries, ultimo difensore a Dien bien Phu.
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la Medaglia d'Argento al Valor con zero penalità, sui quattro' Militare. Ritorna al Reparto Atchilometri della prova a cavalleti (si trasformerà in lo disputata sul percorso di Battaglione Olimpionico e verTruppenubungsplatz conclude rà trasferito nella Casem1a di con il quinto posto nella corsa via Marsala) e riprende l' atticampestre che lo fa risalire dalvità agonistica. Durante lma gala quinta alla terza posizione. ra di spada disputata il 26 luScavalca così Sven Tohfelt, glio 1939 è ferito al quarto spagià campione olimpico nel 1928 zio intercostale destro: ciò non che comunque anche da Berligli impedisce di vincere l'anno no torna a casa con una medasuccessivo il titolo tricolore nelglia, quella d'argento nella spaSilvano Abba la prima edizione del campioda a squadre. Sarà per 23 anni nato italiano di pentathlon moderno. Il 1O Presidente dell'Unione Internazionale del giugno 1940 l'Italia dichiara la guerra alla Pentathlon Moderno e raggiungerà il grado Francia ed alla Gran Bretagna ed il giorno di generale nell'esercito svedese. successivo il capitano Silvano Abba chiede Più breve e più dranunatica la carriera di il trasferimento in uri reparto operativo. VieSilvano Abba. Dopo i Giochi di Berlino, nel ne assegnato al Reggimento Savoia Cavallegiugno del 1937 è "volontario in servizio ria; partecipa dal 20 giugno alle operazioni non isolato all'estero" sino all'ottobre 1938. di guerra sul fronte occidentale; dal 7 apriPartecipa alla campagna di Spagna al comanle 1941 è alla frontiera italo-jugoslava ed do di una compagnia carri, viene promosso opera in Balcania; dal 22 luglio comanda il capitano per merito di guerra e decorato del-
Particolare della firma apposta sullo Stato di Servizio di Silvano Abba. La lettera finale "a" non viene accentata
Stato di Servizio di Silvano Abba
Abba sul podio di Berlino insieme al tedesco Gotthard Handrick, oro, ed all'americano Charles Leonard, argento
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Abba nel momento della premiazione
4° squadrone impegnato nella portati a pensare che si stia campagna di Russia. assistendo ad un concorso ip"Savoia" è agli ordin i del pico di alto livello mentre invece si stanno vivendo mocolonnello Alessandro Bettomenti fra i più drammatici delni Cazzago, validissimo cavaliere che abbiamo già ricorla storia. Sulle rive del Don Il dato per il quarto posto ai Gio24 agosto del 1942, indicato chi di Amsterdam; il suo vi- Silvano Abba campione italiano nel 1940 come il giorno dell 'ultima cace-comandante è Giuseppe (foto sito cap. Abba, Voce della Famia rica della Cavalleria italiana, Ruvignisa) Cacciandra campione italiano . lo squadrone appiedato codi estensione; comanda il primo Gruppo il mandato dal capitano Silvano Abba muove maggiore Gerardo Conforti, olimpico a Berall'attacco frontale di tm poderoso schieralino; il secondo Gruppo è affidato al magmento nemico. Ferito una prima volta, progiore Alberto Litta Modignani. Si sarebbe segue: la conquista di quota 213 di lsbu-
• Silvano Abba fu insignito della Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione: «Comandante di squadrone, di eccezionale valore, in giornate di cruenta battaglia, mentre altri reparti agivano a cavallo, sui fianchi del poderoso schieramento nemico, col proprio squadrone appiedato si impegnava frontalmente, attaccando munite posizioni avversarie. Conquistata d'un balzo, in un furioso corpo a corpo una prima linea, difesa da numerose mitragliatrici, si lanciava nuovamente alla testa dei suoi cavalieri, contro lo schieramento successivo. Ferito una prima volta e stramazzato al suolo, si rialzava con indomita energia, e procedeva all'annientamento di ulteriori centri di fuoco nemici, decidendo così dell'esito vittorioso di un'epica giornata. Nell'ultimo superbo scatto, colpito per la seconda volta, a morte, cadeva da prode sul campo. Fulgido esempio di eroismo e di ogni virtù militare-0.213 di lsbuscenskij (Fronte russo), 24 agosto 1942».
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scenskij coincide con la sua morte e con la consacrazione di un eroe onorato con la Medaglia d'Oro alla memoria. La morte eroica di Abba ci porta a ricordare che la seconda guerra mondiale impedì la disputa dei Gioclù della XII e della
XIII Olimpiade che erano stati assegnati rispettivamente ad Helsinki ed a Londra. E proprio a Londra si riprenderà nel 1948, piangendo milioni di morti. Fra questi sono 263 atleti che avevano partecipato alle gare olimpiche.
Il colonnello Alessandro Bettoni Cazzago, al comando del Savoia Cavalleria, dopo aver ricevuto l'ordine di caricare i reparti nemici lancia, il 24 agosto 1942, l'attacco frontal e contro l'esercito russo a lsbuschenskij (www.24emilia.com)
Woroscilowgrad (Russia), settembre 1943. Il colonnello medico Bertinetti visita l'Ospedale
Nell'inferno russo, durante la seconda guerra mondiale, Marcello Bertinetti è Direttore di Sanità del Corpo d'Armata Alpino. Molti alpini della Julia, Tridentina, Cuneense devono a lui la vita
• Lo storico tedesco Volker Kluge nel suo studio Chronik indica nel tiratore polacco maggiore Jan Wrosek il primo olimpico caduto nella seconda guerra mondiale (Zloty Potok, 3 settebre 1939). È polacco anche l'ultimo dei caduti, Jan Grody (Orglanders, 7 maggio 1945). Fra gli olimpionici italiani deceduti in un campo di sterminio va ricordato Paolo Dalvi, oro nell~ ginnastica 1912 e 1920.
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29 J U l~
I
t 4 8 14 AUGUST
LONDON Londra, 1948
A LONDRA LA PRIMA DELLE SUE OTTO OLIMPIADI
Si presenta Piero D'lnzeo
Ai Giochi della XIV Olimpiade il Comitato Organizzatore londinese, che non avrebbe potuto escludere nessun membro del Comitato Internazionale Olimpico, si limita a non invitare né la Germania né il Giappone in quanto "Paesi aggressori" nel conflitto da poco concluso. Anche l'Italia corre lo stesso rischio ma diventa decisivo il parere di Winston Churchill, il quale aveva affermato che ci «eravamo guadagnato il biglietto di transito». La nostra formazione si presenta alle Olimpiadi dell'austerità con 207 atleti. Conclude i Giochi con 27 medaglie, nessuna vinta da rappresentanti dell'Esercito. Ma tanti sono gli Azzurri reduci dal lungo conflitto e che ascoltano con commozione la formula del giuramento pronunciata dal quarantenne Donald Finlay, tenente colonnello della Raf, olimpico a Los Angeles ed a Berlino, primatista europeo dei 11O ostacoli. Tutti gli atleti cantano in coro "Non nobis Domine", l'inno musicato da Roger Quilter sul testo scritto da Rudyard Kipling. Schierati fra gli altri alcuni cavalieri che portano direttamente a collegarci con l'Uomo che ha chiuso il capitolo precedente. Per la prova di salto ad ostacoli ecco il colonnello Alessandro Bettoni Cazzago, che ad lsbuscenskij era al comando di Savoia e che da poco ha lasciato il servizio militare, uno dei migliori prodotti della scuola caprilliana. Al suo fianco gareggia Gerardo Conforti, che nel 1942 ha comandato un Gruppo squadroni di "Savoia Cavalleria" agli ordini di Bettoni. Si presentano sul palcoscenico ol impico due esordienti, i due fratelli Piero e Raimondo D'Inzeo. Sono entrambi ufficiali di Cavalleria, il primo ha frequentato l'Accademia di Modena ed il secondo è sottotenente di complemento. Presta servizio a Milano in "Go-
rizia Cavalleria", la nuova denominazione del glorioso Savoia. In seguito Raimondo transiterà, per concorso, nell'Arma dei Carabinieri. I due fratelli, che procedono affiancati stabilendo insieme il record cli otto partecipazioni ai Giochi, sono stati messi a cavallo, ancora bambini, dal maresciallo dei Lancieri di Firenze Costante D'Inzeo, ovviamente loro padre. Al maresciallo D'Inzeo, cavaliere eccezionale, era vietata, in quanto sottufficiale, la partecipazione alle Olimpiadi. Erano que11e le restrittive nome di tempi neanche tanto lontani. Al proposito è opportuno ricordare che proprio nella prova di dressage
Helsinki, 1952
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a squadre dei Giochi di Londra Nel pentathlon moderno gareggia un altro ufficiale di Saviene squalificata la squadra svevoia, che ha combattuto sul Don: dese, prima classificata, perché si tratta di Roberto Curcio. Nel Genhal Persson, presentato cotiro a segno partecipa il magme Ufficiale, in realtà non lo è. giore dei bersaglieri MichelanLa norma viene revocata dal CIO gelo Borriello. in occasione dei successivi Giochi di Helsinki. Nella scherma salgono sul podio tanti campioni che duranA Londra il sottotenente Raimondo gareggia nel "completo". te il secondo conflitto mondiale Il capo equipe è il tenente cohanno militato nel! 'Esercito come ufficiali: su tutti i tenenti lonnello Dino Ferruzzi: la classiEdoardo Mangiarotti, fante, e fica di squadra, che potrebbe riRenzo Nostini, artigliere. sultare soddisfacente, è comproNell'atletica bronzo per Carmessa dall'eliminazione del caOttavio Missoni lo Monti, anche lui ufficiale in pitano Eugenio Montessoro per artiglieria, e finale nei 400 ostacoli per Ot.un errore di percorso. Non mancano le recriminazioni, fondate sull'operato del Direttavio Missoni, telefonista nel 65° fanteria prima della prigionia in Egitto e dei suoi triontore di Campo e della Giuria, molto approsfi come stilista di moda. simativi nello stendere il grafico del percorso. I Giochi londinesi sono la prima tappa Poca fortuna nella gara di salto per Conforti, Bettoni e Piero D'Inzeo che è atteso dell 'interminabile cammino della schiatta ai successivi appuntamenti olimpici. D 'Inzeo. Sin dal secondo appuntamento, fissato nel 1952 a11'0lympiastadion della capitale finlandese Piero, tenente nei lancieri di Montebello a Tor di Quinto, è il grande favo rito. Gli esperti sono propensi a valutarlo come il più classico cavaliere della storia, ai livelli di Tommaso Lequio di Assaba. Viene definito il "cavaliere perfetto, 1'assoluto stilista che preferisce il rifiuto al richiamo violen-
Londra, 1948 - Ottavio Missoni, sesto nei 400 metri ostacoli (foto Reuters)
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lsmailiya 1942, Campo di prigionia 309 - Ottavio Missoni (quarto da sinistra in alto) prigioniero dopo la battaglia di El Alamein. Tornerà in Italia nel maggio 1945. La famiglia Missoni ricorda lo zio di Ottavio, il tenente in s.p.e. del 3° Granatieri Luigi, Medaglia d'Oro al Valor Militare, caduto sul fronte greco nel 1940
i
to". Monta un cavallo francese, Uruguay, che Piero ritiene idoneo al percorso di gara che "sembra costruito per le sue capacità" ed in grado di vincere la prova di salto. Durante le operazioni di peso, per una incomprensione con il giudice addetto al controllo del carico delle selle (che non parla ed intende alcuna lingua che non sia il finlandese) e conseguente discussione scade il tempo utile per la presentazione alla giuria di campo, che lo considera eliminato. I giudici sono comunque propensi a che Piero D'Inzeo possa elfettuare il percorso sub-judice e dopo l'ultimo concorrente: oppongono però un veto alcuni capi delegazione stranieri. «Il vero sfortunato
protagonista è proprio Uruguay, privato del suo diritto a vincere... » dichiara D'Inzeo. Anche la squadra viene eliminata per cui al nostro Cavaliere resta la sola consolazione di classificarsi al sesto posto nel "completo" montando Pagoro. Per entrare a vele spiegate nel medagl iere olimpico dovrà attendere altri quattro anni. La scherma non si fa mancare l'oro. !;Italia domina soprattutto nella spada con il podio individuale occupato sui due posti più pregiati dai fratelli Edoardo e Dario Mangiarotti e con la medaglia d' oro a squadra nella cui formazione ripete le imprese paterne Franco Bertinetti.
Giochi non disputati e Campioni in uniforme Durante il secondo conflitto mondiale non vengono disputati i Giochi della XII Olimpiade in programma ad Helsinki e quelli della Xlll assegnati a Londra. Sono tanti i campioni che vedono così cancellati i loro sogni giovanili e che debbono attendere il 1948 per il loro momento di gloria. Ne ricordiamo tre in particolare che assolvono il dovere militare come Ufficiali di complemento: Edoardo Mangiarotti; Renzo Nostini e Carlo Monti. "E,io Mangiarotti" allo scoppio delle ostilità ha 21 anni ma è già campione olimpico a. squadre (Berlino 1936) e mondiale (Parigi 1937). Al termine cli un'inimitabile carriera agonistica (Roma 1960) collezionerà ai Giochi 13 medaglie (dì cui 6 d'oro) e 13 titoli mondiali. Durante il periodo bellico presta servizio pres.so il 7° Reggimento fanteria Cuneo. Al momento dell'armistizio è comandante della 6• Compagnia mortai di stanza a Malnate. Riesce ad ottenere anche per i suoi soldati ospitalità in Svizzera, raggiunta attraverso il valico di Gaggiolo. Viene annoverato fra i "Giusti" riuscendo a porre in salvo un centinaio di ebrei affidatigli dal Parroco di Malnate. Vincerà argento a Londra I 948; ori ed altro ad Helsinki 1952; a Melbourne l 956 ed infine a Roma 10960. Renzo Nostini, classe 1914, già due volte campione mondiale nella squadra di fioretto nel 1937 e nel 1938, era stato escluso dalla partecipazione come pe.ntatleta ai Giochi di Berlino in quanto non militare (studiava ingegneria alla Sapienza). Sì rifarà ampiamente come subalterno di artiglieria pesante sul Fronte Occidentale ed ai Giochi cli Londra 1948 con il doppio argento nel fioretto e nella sciabola a squadre. In carriera sette titoli iridati. Per 33 anni Presidente della Federazione Italiana Saherma. C(lr/o Monti, classe 1920, a vent'anni è la grande promessa della velocità italiana (10"5 sui 100 e 2 1"2 sui 200 ad un soffio dai p1imati nazionali). La sua carriera atletica e di studente in chimica (consegue poi la Laurea a Pavia e sarà direttore della Zambeletti) viene interrotta dalla chiamata alle armi: dopo Udine e Brà viene nominato sottotenente di artiglieria e assegnato al 13 l O artiglieria di campagna a Rimini. J.;8 settembre, in breve licenza a Milano, è sorpreso dall'annistizio. Ripara anche lui nella Confederazione Elvetica come "rifugiato militare", riesce a studiare ed allenarsi. Nel 1946 è bronzo sui 100 metri ai Campionati Europei; nel 1948 bronzo olimpico nella 4xl00 : è l'ultima medaglia della staffetta veloce azzurra · ai Giochi.
Htenente
Edoardo Mangiarotti
Il tenente Renzo Nostini (a destra)
li tenente Carlo Monti
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Melbourne, 1956
EQUITAZIONE A STOCCOLMA, IL RESTO A MELBOURNE
Giochi in capo al mondo
Anche il Comitato Internazionale Olimpico, inflessibile nel rispetto delle sue regole, in certe occasioni è comunque costretto ad una certa elasticità. I Giochi della XVI Olimpiade sono stati assegnati a Melbourne durante la 44a Sessione del CIO, convocata a Roma il 28 aprile 1949. L'Australia viene preferita ad una coalizione americana che comprende Buenos Aires, Los Angeles, Detroit, Minneapolis, Montreal, Città del Messico, Filadelfia, Chicago e San Francisco: ma si sa che la frammentazione non fa mai la forza. Si tratta della prima edizione olimpica nell'emisfero australe, con differenze stagionali e di fuso orario che non mancano di creare problemi. Il più grave fra tutti è un terzo ed inatteso: solo nel 1953 si viene a sapere che le rigidissime leggi australiane sull'importazione degli animali prevedono un periodo di "quarantena" della durata di sei mesi. Nessun paese si dichiara disponibile ad osservare la regola; il Governo australiano conferma di essere impossibilitato a derogare dalla norma; le prove di equitazione dovrebbero essere annullate. Cede il CIO che nella Sessione di Atene del 1954 cambia la sua Carta Olimpica e dirotta a Stoccolma le prove equestri. L'Olympiastadion costruito per i Giochi del 1912 ospita il salto; dressage e salto si disputano ad Uriksdal. Le prove equestri si svolgono dal 10 al 17 giugno, sei mesi prima della altre gare in Oceania. Ed è finalmente arrivato il momento di salire sul podio per la famiglia D'Inzeo. Nella gara di salto ad ostacoli il capitano Piero è preceduto soltanto dal tedesco Hans Gunter Winkler e dal fratello tenente Raimondo, ormai carabiniere. Il suo cavallo è il già citato Uruguay mentre Pagoro, che ricordiamo ad Helsinki nel completo, è ora affidato alle
cure del capitano Salvatore Oppes e si classifica al 24° posto. Ha anche lui il premio di una medaglia olimpica: si tratta dell'argento nella prova a squadre. La fonnazione azzurra schiera il "sestetto" Raimondo-Merano, Piero-Uruguay, Oppes- Pagoro ed è seconda dopo la Germania. Salvatore Oppes (classe 1909) fa parte di un altro clan familiare che conta sul fratello Antonio (classe 1916, bronzo a Roma 1960) e sul nipote Salvatore jr (classe 1955), uno dei punti di forza del Centro Militare di Equitazione. Che va citato perché si tratta dell 'unica delle grandi entità addestrative dell 'Esercito che è ancora attiva, mentre le Scuole di Educazione Fisica e di Scherma hanno cessato le loro attività. La brillante tradizione dell'equitazione italiana deve molto alla sua esemplare organizzazione didattica. Va anche sottolineato, considerato che abbiamo parlato degli Oppes, il contributo fornito dalla Sardegna allo sport equestre. Abbiamo accennato, parlando dei Giochi di Berlino, al record mondiale di elevazione del capitano Antonio Gutierrez. Lo ritroviamo a Stoccolma con il grado di tenente colonnello e con l'incarico di Capo Equipe, già ricoperto nel 1952 ad Helsinki. In gara c'è anche il figlio sottotenente Giancarlo Gutierrez, settimo nella classifi~ ca individuale del completo e quinto in quella a squadre con Adriano Capuzzo e Giuseppe Molinari. Gli Oppes sono originari di Pozzomaggiore ed i Gutierrez di Macomer, centri abitati nel cuore della Sardegna e non distanti da Borore, località in cui hanno le radici gli Angioni. Il più noto degli Angioni è Paolo, campione olimpico di completo nel 1964, fratello di Stefano, anche lui ottimo cavaliere, e figlio di Francesco che comandò il Reggimento Artiglieria a Cavallo "vo-
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loire" dopo aver frequentato i corsi di Pinerolo e Tor di Quinto. Fra i Sardi ed i cavalli è sempre esistita una spiccata sintonia e l'Isola fu per lungo tempo, con le sue sessantaquattro stazioni di fecondazione, fondamentale fornitrice dì quadrupedi all'Esercito. Fra questi molti cavalli distinti da sella per Ufficiali e cavalieri che parteciparono alle gare olimpiche. Trascorre un semestre e lo sport mondiale si trasferisce compatto in Oceania. Là è primavera mentre in Europa siamo alle soglie dell'inverno. Esistono anche problemi di assuefazione alla differenza di fuso orario. La rappresentativa italiana si assicura ot. to medaglie d'oro di cui tre nella scherma e tre nel ciclismo. Fra gli schennitori nessuno rappresenta l'Esercito, anche se quasi tutti hanno imparato l 'arte del tirare da Maestri formati dalla mai sufficientemente lodata e disciolta Scuola Magistrale. Non esistono più neanche le sale reggimentali per cui le fon-
ti di reclutamento si sono progressivamente inaridite, sino ad esaurirsì. Più che un "segno dei tempi" si tratta dei frutti del tempo che muta. Si deve infatti registrare, a metà degli anni '50, la nascita e l'affermarsi sempre più produttivo di un rapporto tra Forze Annate e Comitato Nazionale Olimpico. Il 27 febbraio 1954 viene siglata dal Ministro della Difesa e dal Presidente del Coni una Convenzione che negli anni successivi non manca di dare, come avremo modo di verificare, 1isultati altamente positivi. Nel documento, firmato dal Ministro Paolo Emilio Taviani e controfirmato da Giulio Onesti, si evidenzia l'impegno ad «addivenire ad una più intima forma di collaborazione estrinsecata non solo di fatto ma attraverso una formulazione di reciproci impegni intesi ad integrare le singole operosità per la mèta comune di migliorare il rendimento atletico della gioventù chiamata alle armi ed anche di potenziare la rappresentatività sportiva della Patria». Si tratta sicuramente di una terminologia piuttosto insolita in quell'epoca e pertanto ancora più apprezzabile. Le prime due medaglie d'oro olimpiche di questo nuovo corso vengono conquistate a Melbourne dal ciclista Leandro Faggin. È in servizio di leva in fanteria e proprio in ossequio alla "Convenzione" gli è stato consentito di allenarsi per l'impegno olimpico nella maniera più adeguata. Si impone sia nell ' inseguimento a squadre (insieme a Franco Gandini, Antonio Domenicali e Valentino
Dopo la firma della Convenzione gli ufficiali responsabili dello sport militare hanno potuto partecipare ufficialmente ai lavori del Consiglio Nazionale del CONI, insieme con il vicesegretario generale del CONI, dottor Garroni (foto Gabinetto Difesa-SPI)
Leandro Faggin (a destra), insieme ad Ole Ritter, Sergio Bianchetto e Giuseppe Seghetto (telefoto AP)
Firma del protocollo d'intesa con le Forze Armate, sottoscritto dal ministro Paolo Emilio Taviani e dal presidente del CONI Giulio Onesti (foto Gabinetto Difesa-SPI)
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Gasparella) che nel chilometro da fermo. Le tribune del velodromo olimpico sono stracolme. Tanti i nostri connazionali, freschi emigrati, e ci si accorge che molti di loro sono nascosti fra i rami più alti degli alberi che circondano l'impianto quando si mettono a cantare in coro l'Inno di Mameli ... La situazione si ripete nel suburbio di Broadmeadows dove si disputa la prova su strada
vinta da Ercole Baldini, che ha appena ultimato il servizio di leva assolto ìn Friuli. Le vittorie di atleti che hanno rifinito la preparazione durante ìl periodo di leva conferma la bontà della cooperazione realizzata tra l'Esercito e l'organizzazione sportiva nazionale. La spontanea esecuzione del "Canto degli Italiani" dimostra che la parola "Patria" non è passata di moda.
Hanno fatto il servizio militare nel C.S. Esercito Oltre a coloro che abbiamo citato, di volta in volta, nel nostro racconto olimpico è doveroso ricordare che molti atleti di altissimo livello hanno prestato il servizio di leva presso il Centro Sportivo Esercito. Ricordiamo fra gli altri Alberto Cova (oro olimpico sui 10.000 a Los Angeles 1984; campione mondiale 1983 ad Helsinki; campione europeo nel 1982 ad Atene); Alessandro Andrei (oro olimpico nel lancio del peso a Los Angeles 1984; argento mondiale nel 1987 a Roma; primatista del mondo nello stesso anno); Gelindo Bordin (olimpionico di maratona a Seul 1988; campione europeo nel 1986 a Stoccarda e nel 1990 a Spalato; bronzo mondiale nel 1987 a Roma); Salvatore Morale (bronzo olimpico nei 400 hs a Tokio 1964; primatista mondiale e campione europeo nel 1962 a Belgrado); Eddy Ottoz (bronzo olimpico nei 11 ohs a Città del Messico 1968; due volte campione europeo a Budapest 1966 e ad Atene 1969: tre volte europeo indoor; primatista del mondo 200 hs); Francesco Panetta (campione mondiale sui 3000 st ed argento sui 10.000 nel 1987 a Roma; argento europeo nel 1986 a Stoccarda); Roberto Frinolli (campione europeo nei 400hs nel 1966 a Budapest).
Alberto Cova
Alessandro Andrei
Gelindo. Bordin
Francesco Panetta
Eddy Ottoz (a destra) insieme a Drut; allenati da Calvesi
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JEUX
DE LA
XVII OLYMPIADE
ROMA
25.VIII-11.IX
Roma, 1960
i
L'IRRIPETIBILE ESTATE DEL 1960
I pugni d'oro dei nostri soldati
La conferma più completa si ha dal 25 agosto all'll settembre 1960 durante lo svolgimento dei Giochi della XVII Olimpiade, ospitati dalla Capitale italiana. La cronaca deve emblematicamente prendere le mosse dalla serata del 5 settembre quando, nel Palazzo dello Sport dell 'Eur, si disputano le undici finali del Torneo di Pugilato. Gli Azzurri conquistano tre medaglie d'oro, tre d'argento ed tma di bronzo ed ogni volta che il tricolore sale sul pem1one centrale sono 16.000 le voci che si riuniscono e si riconoscono nell'Inno nazionale, sovrastando le note della fanfara. Tutti si sentono veramente "Fratelli d'Italia" nel momento di difficile impegno in uno sport che postula coraggio, tecnica, tattica, resistenza, capacità di soffrire. Parlare di Patria diventa spontaneo quando ci si è battuti con onore. La formazione italiana è giovane; comprende parecchi elementi in servizio di leva; si è allenata, seguita dai Tecnici federali Natalino Rea e Armando Poggi, presso la Scuola Militare di Educazione Fisica in Orvieto. Per tre anni tutti hanno lavorato nelle migliori condizioni possibili. Il Comandante della Scuola, il colonnello Simone Sanicola, è un vero sportivo. In gioventù validissimo atleta ed all'Accademia di Modena primo in Educazione Fisica, valente schermitore, alla fine degli anni Trenta viene incluso fra i preolimpici del pentathlon moderno. Si allena nel gruppo, leader Silvano Abba, seguito da vicino dal Principe Ereditario Umberto, Ispettore della Fanteria. Ttltto si scioglie con il secondo. conflitto mondiale ed il capitano Sanicola parte per la Grecia al comando di una compagnia motociclisti del 10° Bersaglieri. Ad Orvieto, scelta nel 1957 come sede Federale per gli allenamenti dei pugili, si la-
Roma, 25 agosto 1960. Il presidente del Comitato Organizzatore della XVII Olimpiade, on. Giulio Andreotti, mentre pronuncia il discorso inaugurale
vora seriamente ed in grande sintonia. La maestria degli allenatori è esaltata dalla severa ma illuminata funzione organizzativa del Comandante. Orvieto è Scuola ed Eremo, casa e caserma. Si giunge all'appuntamento romano silenziosamente. La stampa e l'opinione pubblica quasi non si accorgono che questi ragazzini sono già dei campioni . I.?unico che gode di una certa notorietà è Nino Benvenuti, campione europeo dei superwelter ma sul ring romano gareggia nella categoria di peso inferiore. Ed il medagliere finale vede il bersagliere Franco Musso (23 anni compiuti da una settimana), Nino Benvenuti (22 anni, in servizio di leva come ausiliario nei vigili del fuoco), l'artigliere corazzato Francesco De Piccoli (23 anni) insi-
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Roma, 1960 - Tre medaglie d'oro nel pugilato; da sinistra il bersagliere Francesco Musso, l'artigliere corazzato Franco De Piccoli, Nino Benvenuti
Roma, 1960 - L'artigliere corazzato Franco De Piccoli, medaglia d'oro nei pesi massimi. Dapprima supera il belga Venneman, poi agevolmente il russo Abramov, altro grande favorito, il ceco Nemee e in finale mette ko il sudafricano Daan Bekker
gniti dell'oro rispettivamente nei piuma, nei welter e nei massimi. Il fante Primo Zamparini e l'artigliere Carmelo Bossi, entrambi classe 1939, conquistano l'argento. Bossi aveva eliminato, nel corso de1 torneo preolimpico disputato ai primi di lugli6, il bersagliere Sandro . Mazzinghi, fun.1ro campione del mondo militare e tra i professionisti. Nel conto finale vanno aggiunti il terzo argento di Sandro Lopopolo, operaio ali' Alfa Romeo e che si è allenato a Milano e la Guardia di PS Giulio Saraudi, lui invece fedele frequentatore del Centro Orvietano. Il colonnello Sanicola e Natalino Rea sono uomini rudi e non facili alla commozione, si stringono la mano con reciproca stima. Anche Rea, trasteverino del Vicolo del Piede, è stato campione e bersagliere. Ovviamente a San Francesco a Ripa ... I..;Olimpiade romana, descritta come l'ultima a misura d'uomo e che sicuramente è anche la prima a lanciare nel mondo il segnale televisivo, riscuote successo ed elogi.
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Sandro · Mazzinghi nella squadra dell'Esercito ad Orvieto · (http://digilander. libero.it)
Sandro Mazzinghi bersagliere (http://digilander. libero.it)
I..;Italia è terza nella classifica per medaglie preceduta da Urss ed Usa. Altri rappresentanti dell'Esercito contribuiscono a renderla grande oltre che nel campo organizzativo (l'argomento viene ampiamente trattato a parte) in quello agonistico. Nel rievocare i giorni della "meravigliosa Olimpiade" non sempre si evidenzia la eccezionale ed anche poco fortunata impresa di Livio Benito Trapè. Il granatiere di Montefiascone fa parte, insieme al fante Antonio Bailetti, del quartetto che si afferma nella corsa ciclistica dei 100 chilometri cronometro a squadre. Questa è la prova, fra le 150 in programma, ad assegnare il primo titolo olimpico. Partenza ed arrivo al Velodromo dell 'EUR (ora tm ricordo cancellato) e poi per tre volte andata e ritorno sino alla Pineta di Castelfusano. Al traguardo l'Italia è prima con vantaggio netto sulla Germania e nettissimo sull'Unione Sovietica. Nel tripudio per la vittoria tricolore si insinua l'angoscia per la morte di Knud Enemark Jensen, un giovane danese uc-
Il bersagliere Rea nel luglio 1938, a San Francesco a Ripa
Natalino Rea con la divisa della Nazionale. Nel 1939 vinse a New York il "guanto d'oro" battendo Lewis
Un passaggio del quartetto italiano, durante la corsa ciclistica dei 100 km cronometro a squadre, una disciplina all'esordio olimpico. Da sinistra: Cogliati, il granatiere Trapé, il fante Bailetti e Fornoni. Lasceranno a quasi due minuti il quartetto tedesco
colonnello Grignolo per alcuni anni presteciso dalla fatica, dal caldo ed anche, come rà poi servizio in India per addestrare i fasarà in seguito accertato, dagli stimolanti. Si mosi Lancieri del Bengala ... tratta del primo caso accertato di morte, per I successi dei Giochi di Roma non sono uso di sostanze proibite, cli un partecipante caduti nell'oblio. Piero D'Inzeo, che nella ai Giochi. Nella formazione sovietica giungara a Piazza cli Siena dimostra estrema vata al terzo posto milita anche Viktor Kapilentia soprattutto riprendendo il cavallo The tonov, un fortissimo "dilettante di stato". DiRock che dopo il penultimo ostacolo sì è venta l'assoluto protagonista della corsa su praticamente inginocchiato, ricorda quei giorstrada battendo per "una gomma" proprio Lini e tutta la sua vita di Cavaliere con entuvio Trapè, danneggiato da incidenti meccasiastica nostalgia. Tutti i colleghi d'Accadenici ed ingannato da inopportuni incitamenmia classe 1923 si danno appuntamento ogni ti provenienti dalle macchine della stampa. anno all'ippodromo livornese intitolato a FePer l' Azzurro bilancio finale di un oro ed derigo Caprilli e dopo il rituale "passo.. , trotun argento che provocano e lasciano sensato . .. galoppo ..." procedono cozioni amare. me Lui insegnò con testa alta Livio Trapè non è l ' unico e sciolta, spalle aperte, busto rappresentante dell' Esercito a elastico leggermente inclinato concludere i Giochi con la dopin avanti e pronto ad asseconpia medaglia. Sale per due voldare i movimenti del cavallo•.. te sul- podio anche il capitano Non è possibile concludere di Cavalleria~f iero D 'Inzeo, seuna cronaca dedicata ai fatti di condo nel salto ad ostacoli inRoma senza ricordare che fu dividuale alle spalle del fratell ' Olin1piade che passò alla stolo Raimondo e terzo nel Conria anche per le volate di Wilma corso a squadre. La Scuola di Rudolph, di Armin Hary e di Montelibretti, che eredita uoLivio Berruti. E senza sottolimini e cultura dì Pinerolo e di neare che la scherma azzurra Tor di Quinto, è sempre viva e deve accontentarsi dei due sucprodiga di risultati. N ell'equicessi nella spada, ottenuti da attazione non demeritiamo anche leti dì avanzatissima età: Delfinel Completo a squadre, quinno, doppio oro, ha 39 anni, due ti con Lucio Tasca, Ludovico Livio Trapè (http://oldforum.cicloweb.it) di più di Carlo Pavesi, quattro Nava e Giovanni Grignolo. Il
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Piero D'lnzeo
Il russo Viktor Kapitonov batte per "una gomma" il granatiere Livio Trapé nella corsa su strada Il podio della corsa su strada di ciclismo. Medaglia d'oro per il sovietico Kapitonov, argento per il nostro Trapé e bronzo per il belga Wllyden Van Den Berghen
Il primo scudetto del Centro Sportivo Esercito (foto Centro Sportivo Esercito)
La grande festa delle Olimpiadi di Roma. Nella tavola di Walter Molino ecco un gruppo festante dei bravi atleti italiani nel giorno della cerimonia di chiusura
di meno di Edoardo Mangiarotti mentre Fiorenzo Marini ne ha 46 ... Sono i testimoni uscenti di una generazione che tutto ha dato ma che ora è impossibile sostituire, anche perché per imparare non c'è altro segreto che quello di andare a scuola. E proprio il colonnello Simone Sanicola ottiene che nella sua SMEF di Orvieto vengano nuovamente
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organizzati dal 1961 corsi per Maestri di Scherma. Tra i frequentatori c'è anche Giorgio Scarso, attualmente presidente della FIS e Vice Presidente della Federazione mondiale e del CONI. La storia continua. Nell'anno magico 1960 viene anche fondato il Centro Sportivo Esercito, articolato su tre Compagnie Speciali Atleti.
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ANCHE A TOK/0 DOPPIO ORO NELLA BOXE
Sono "Completi" i cavalieri
zurri sono in testa alla classifiNe abbiamo già parlato, del ca. Terrapno la posizione sino Completo di equitazione e delalla fine. È il giorno 18 otto1' impegno dell'Esercito nel parbre: l'Italia vince le prime meticolare campo. È stato già cidaglie d'oro della XVIII Olimtato il nome di Paolo Angioni piade. ed è giunto il suo momento di I cavalieri del salto a ostagloria. Il Coni è molto indeciso coli non tornano a mani vuote: se iscrivere ai Giochi di Tokyo conquistano il bronzo con i fra1964, la squadra molto giovane telli D'Inzeo e con Mancinelli. e sicuramente poco esperta. La eequitazione italiana non traditrasferta in Giappone, esattasce mai, forte della sua Scuola mente a Kuruizawa nella proe delle sue scuole dove si insevincia di Nagano, è onerosa. Digna e s'impara. rettamente con il Presidente Anche il pugilato si fa riGiulio Onesti si batte senza sospettare. Due medaglie d'oro sta il Presidente della Federavengono vinte dal fante Fernanzione Sport Equestii, il generado Atzori e dal granatiere CosiTokio, 1964 le Tonunaso Lequio di Assaba, mo Pinto. Atzori, sardo di Ales, l'olimpionico di Anversa 1920. si assicura il titolo nei pesi mosca superanHa fiducia nei suoi uomini e nei loro cado nell'ordine l' egiziano Mersal, l' australiavalli. Finalmente il Comitato Olimpico decino Norwood, l'irlandese NcCafferty, lo stade per il sì. Partono Mauro Checcoli, Giutunitense Cfi.rmody ed il polacco Olech; Pinseppe Ravano, i sottotenenti Alessandro Arto, novarese con radici pugliesi, è il succesgenton e Paolo Angioni con i cavalli Sursore, nell'albo d'oro olimpico dei mediobean, Royal Love, Scottie e King. Per ragioni di economia resta a casa, "riserva in patria", Stefano Angioni. Ricopre lo stesso ruolo nel concorso di salto ad ostacoli, per il quale vengono scelti Piero e Raimondo D'Inzeo e Graziano Mancinelli. I cavalieri che nessuno voleva vincono due medaglie d'oro: Checcoli è primo nell'individuale e nella cJassifica a squadre, insieme ai tre compagni di avventura. Determinante risulta la iniziale prova di "endurance" di complessivi 32.700 metri, in cui il primo a partire è proprio Paolo Angioni che con il suo generoso King (la notte non avePratoni del Vivaro, Centro Equestre Federale, estate 1964. li va dormito per una fortissima colica e febcapo squadra e i cavalieri del Concorso Completò per l'Olimbre) rompe il ghiaccio e indica quale sia l'anpiade di Tokyo. Da slnistra: Marchese Fabio Mangilli, Alesdatura da tenere. Meglio di tutti fa Checcosandro Argenton, Amelio Meneghetti, Paolo Angioni, Giuseppe Ravano, Mauro Checcoli (www.forumcavallo.it) li ed al termine della prima giornata gli Az-
TOKYO 1864
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Tokio, 1964 - La squadra italiana durante la cerimonia di apertura allo Stadio Olimpico
Cerimonia di apertura del Completo di equitazione a Karuizawa (ottobre 1964). La squadra italiana; da sinistra Angioni su King, Ravano su Royal Love, Checcoli su Surbean, Argenton su Scottie (foto col. Angioni)
Tokio, 1964 - Il quartetto azzurro medaglia d'oro nel Concorso Completo a squadre
Mauro Checcoli alle Olimpiadi di Tokyo nel Completo
massimi, di Cassius Clay, un mito della boxe. Per cogliere il successo Pinto batte l' olandese Lubbers, il tedesco Schlegel, il bulgaro Nikolov ed il sovietico Kilselyov. I pugili di Natalino Rea completano il bottino con la medaglia di bronzo dell'alpino Giuseppe "Bepi" Ros, che tira nella categoria open vinta da Joe Frazier. Si parla di grandi campioni e fra questi c'è anche il pe-
so leggero Bruno Arcari, eliminato per ferita dal keniano Oundo ma che sarà campione del mondo dei pesi welter leggeri dal 1970 al 1974. Anche questi bravissimi pugili si sono allenati presso la Scuola Militare di Educazione Fisica di Orvieto. È interessante ricordare che nelle gare atletiche di Tokio si pone in evidenza il caporale dell'Esercito tunisino Mohamed Ganunoudi, medaglia d'ar-
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Tokio, 1964 - L'entusiasmo dell'équipe azzurra per la medaglia d'oro del pugile Cosimo Pinto nella categoria dei massimi leggeri. Anche Fernando Atzori, medaglia d'oro nei mosca (in basso a sinistra) festeggia il compagno di squadra. A sinistra Natalino Rea e a destra Armando Poggi, i due tecnici
Karuizawa, 19 ottobre 1964 - Premiazione del Concorso Completo di equitazione a squadre: 1 - Italia (S.Ten. Paolo Angioni, Mauro Checcoli, S.Ten. Alessandro Argenton, Giuseppe Ravano); 2 - Stati Uniti; 3 - Germania. Davanti al podio Avery Brundage, presidente del CIO e il Principe Bernardo d'Olanda, presidente della Federazione Internazionale di equitazione (www.forumcavallo.it)
gente nella gara dei 10.000 metri. Gammoudi, che sarà campione olimpico quattro anni dopo a Città del Messico e che raggiungerà il grado di colonnello, era stato indotto a praticare il mezzofondo proprio duranTokio 1964 - Mario Zanin vince in volata, di prete un periodo di allenamento trascorso alla potenza, la medaglia d'oro nella gara su strada SMEF, allenato da Oscar Barletta a cui era stato affidato quale possibile salviduale. Si sono allenati anche lotatore il lungo ... Nel settore delro presso la 1a Compagnia Spele gare atletiche l 'ltalia trionfa ciale Atleti dell'Esercito alla Cecnella marcia con Abdon Pamich chignola, ospitata nella Caserma e si fa valere nelle corse ad ostaSilvano Abba. Sono stati seguiti coli con il bronzo di Salvatore da Tecnici Federali di altissimo Morale nei 400, con il quarto polivello, Elio Rimedio per la strasto di Eddy Ottoz nei 11 O e con da e Guido Costa per la pista. Roberto Frinolli finalista sul giro Durante la disputa dei Giochi in di pista. Tutti ostacolisti che nel Giappone Ursi è ancora in serperiodo di leva hanno prestato vizio di leva mentre Zanin è staservizio nella Compagnia Atleti. to collocato in congedo da pochi Da Tokio lo sport dell'Esergiorni: i loro successi si debbocito torna con altre medaglie nel ciclismo. Giorgio Ursi, rivelazione dei Gio- no inquadrare nella ormai collauMario Zanin si afferma nella chi, si awia a conquistare la me- data collaborazione fra 'l'Esercidaglia d'argento nell'inseguicorsa su strada; Giorgio Ursi è mento individuale, dietro il ce- to e le Federazioni Sportive Nazionali. secondo nell'inseguimento indi- · coslovacco. Danler
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DALLA PIATTAFORMA DI C!TTÀ DEL MESSICO
Dibiasi, l'alpino che sa volare
l Giochi della XIX Olimpiade si svolgono in condizioni assai difficili e del tutto inconsuete dal punto di vista politico, sociale e tecnico. Sono gli anni della Primavera di Praga, del Potere Negro e della contestazione studentesca. I.?Olimpiade né è fortemente condizionata. La vigilia è insanguinata dalla strage della Piazza delle Tre Culture in cui si contano centinaia di morti; sul podio delle premiazioni grandissimi campioni afroamericani salutano con il pugno guantato di nero e vengono espulsi dal vil1aggio. Si gareggia ai 2240 metri di Città del Messico: situazione del tutto anomala che favorisce gli atleti impegnati nelle gare di scatto e di velocità (minore gravità) e condiziona i praticanti le prove di resistenza (carenza di ossigeno). Inoltre sono mutate le superfici delle piste con l'introduzione di materiali coerenti e pertanto si vola soprattutto nei salti in estensione (incredibile record nel lungo con 8.90 e primati mondiali a ripetizione nel triplo). Nel salto in alto debutta il Fosbury, il balzo di schiena. Le gare di lunga lena, dai 1500 metri alla maratona, sono dominate da atleti africani. Sui 5000 la volata vincente è di Gammoudi, il ragazzo tunisino scoperto ad Orvieto ed ormai Ufficiale per meriti non solo sportivi. Per il resto si registra il dominio dei kenioti e degli etiopi. Gli ùomini degli altipiani, come avevano ben visto già nel 1924 gli ufficiali italiani in servizio in Eritrea, diventano imbattibili. :COlimpiade messicana è molto avara per i nostri colori. Solo tre medaglie d'oro per l'Italia ma una è di particolare valore. La conquista nei tuffi dalla piattaforma l'alpino K.laus Dibiasi, che si classifica anche secondo ne] trampolino. Dibiasi è nato in Au-
stria a Solbald Hall dove il padre Carlo dirigeva un Centro Sportivo, che comprendeva anche una piscina. Lì il bimbo Klaus fa i primi tuffi, imitando papà Carlo che a sua volta rappresentò l'Italia ai Giochi di Berlino del 1936. È precoce anche in campo agonistico: a 17 anni ha già partecipato ai Giochi di Tokio, medaglia d'argento.
L'alpino Klaus Dibiasi e il tenente dei Marines Miki King, i due atleti più applauditi del Campionato CISM a Pescara nel 1969
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Adesso è il grande favorito. A 21 anni, in servizio militare di leva, si presenta come un veterano imbattibile. Ma ogni gara nasconde un'insidia che questa volta si chiama Alvaro Gaxiola, un messicano che, come scrive ìl docente universitario Stefano Jacomuzzi <<il calore degli amici tien quasi sollevato in aria». Lotta sino ali 'ultimo tuffo e «la vittoria è netta e la superiorità incontrastata» continua lo storico torinese <<per il
più superbo ginnasta del/ 'aria, acrobata dello spazio, che arresta a lungo la caduta nel buio del! 'elemento primigenio>>. Un volo che sembra non aver mai fine perché verrà ripetuto ancora da vincitore in altre due edizioni dei Giochi e che arricch irà il personale medagli ere del biondo alpino complessivamente di tre ori e due argenti olimpici, di due ori e due argenti mondiali e di tre ori e due argenti europei.
L'alpino Klaus Dibiasi sul podio del Campionato CISM di Pescara nel 1969, per la prova di Tuffi dalla piattaforma; in terza posizione l'americana Miki King, che sarà medaglia d'or'() nel trampolino alle Olimpiadi di Monaco
Klaus Dibiasi
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i
NON
et PACE DAL
1972·AL 1984
Strage e boicottaggi
La ventesima edizione dei Giochi Olimpici (Monaco di Baviera 1972) sarà ricordata più per l'azione terroristica dei fedayns di Settembre Nero (diciassette morti fra cui undici atleti e tecnici israeliani) che per gli ottimi risu1tati e l'apprezzabile sforzo organizzativo dei tedeschi. Cinque le medaglie d'oro vinte dall'Italia, fra cui quella dal trampolino di Klaus Dibiasi che da tre anni ha lasciato la divisa. Non è più militare, come lo era stato nel 1964, neanche Alessandro Argenton che è alla sua quarta partecipazione olimpica nel completo di equitazione. Si piazza al secondo posto nella prova individuale disputata nel! ' eccezionale scenario dell'Olympia Riemstadion. Indossa invece ancora l'uniforme, con i gradi di tenente colonnello, Piero D'lnzeo. Montando Easter Light e gareggiando con Graziano Mancinelli, che ha dominato la prova individuale, e con il fratello Raimondo si classifica al terzo posto, assicurandosi un altro bronzo. Se 1'equitazione è sempre affidabile in sede olimpica, dopo dodici anni di astinenza dalla vittoria torna al successo la scherma: ma questa volta senza rappresentanti dell'Esercito anche se i nostri Maestri hanno lasciato come sempre buona eredità.
Alessandro Argenton su Diambro de Nora nel Completo di equitazione a Città del Messico
Monaco di Baviera, 1972
Si comporta molto bene nella pesistica Anselmo Silvino, bronzo nella categoria dei pesi medi sollevando 470 chili. Ha prestato anche lui servizio nella Compagnia Atleti di Roma. Con i Giochi di Monaco ha inizio un periodo molto travagliato per il movimento olimpico: dopo la strage operata da Settembre Nero sta per cominciare la serie dei boicottaggi. Il primo si registra a Montreal nel 1976 (17 luglio - 1 agosto), con sedici Paesi africani che si ritirano non accettando la presenza dei Neo Zelandesi accusati dall'aver intrattenuto rapporti sportivi con il Sud Africa, sia pure in uno sport non olimpico co79
Montréal 1976
Montreal, 1976
Los Angeles, 1984
Seul, 1988
Barcellona, 1992
ATHENS 2004
Atlanta. 1996
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Sydney, 2000
Atene, 2004
dall'altra Carabinieri, Guardia di Finanza,~Pome il rugby. Ad essi se ne aggiungono altri lizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Corpo per solidarietà. Alla fine sono 34 le NazioForestale dello Stato (ed in linea subordinani che si astengono dalla partecipazione alta i Vigili del Fuoco, inizialmente fra i più le gare. attivi) potenziano le loro strutture, offrendo Nel 1980 a Mosca (19 luglio - 3 agosto) ai dipendenti sicurezze economiche e possila situazione appare compromessa da mesi. bilità di carriera. Condizioni gratificanti e Nella notte di Natale del 1979 truppe sovieche costituiscono, sia pure indirettamente, tiche occupano l'Afghanistan ed a fine genl'unico intervento dello Stato a favore di atnaio 1980 il presidente Carter annuncia la leti impegnati a tempo pieno nell'agonismo. diserzione degli USA ed invita i Paesi alleati I..:organizzazione del Centro Sportivo a fare altrettanto. Al momento dell'inauguEsercito continua comunque a svolgere una razione dei Giochi della XXII Olimpiade preziosa opera di "tutela del patrimonio namancano all'appello le rappresentative di 61 zionale sportivo". Nazioni. -Cltalia partecipa sotto la bandiera Fondato nel 1960, come abbiamo già acdel CONI ed il Governo vieta la partecipacennato, ha consentito a tanti atleti impegnati zione ai militari. Per cui per la p1ima volta nel servizio di leva obbligatorio di migliol'Esercito non è rappresentato ai Giochi. rare le loro prestazioni. Si è già parlato deSituaziqne ribaltata a Los Angeles 1984 gli Olimpionici del pugilato Musso, De Pic(28 luglio - 12 agosto). Nonostante le dicoli, Atzori, Pinto che nel ritiro di Orvieto chiarazioni solenni di Marat Gramov presiprepararono i loro successi. dente del comitato olimpico sovietico ("boiBisogna anche ricordare quanti, avendo cottaggio è una parola che non esiste nel assolto al loro obblighi di leva presso la Comvocabolario russo") 1'8 maggio, giorno d'inipagnia Atleti ed allenandosi sulla pista del zio del trasferimento della fiaccola olimpica Silvano Abba alla Cecchignola, sono poi sada New York a Los Angeles, giunge tramite liti sul podio dei Giochi o si sono affermale agenzie di stampa la notizia che l'Unioti nelle massime competizioni continentali. ne Sovietica non parteciperà ai Giochi. Si Fra i praticanti dell'atletica leggera elenassociano all'URSS altri 16 Paesi dell'area chiamo Salvatore Tito Morale, Eddy Ottoz, socialista, sono invece presenti Cina e RoSergio Ottolina, Roberto Frinolli, Maurizio mama. Damilano, Alberto Cova, AlesIn queste Olimpiadi mutisandro Andrei, Francesco Palate gli atleti che rappresentanetta, Gelindo Bordin. no l'Esercito sono pochi se non Ha prestato servizio militaassenti per forza maggiore. re nell'Esercito, bersagliere anLa fisionomia della socieche lui nella I a Compagnia Spetà e dello sport italiano sono ciale Atleti, Vincenzo Maenza.· completamente mutate. La Campione mondiale del CISM Convenzione Forze Armatenel 1982 a Caracas e successiConi del 1954 ha portato alla vamente campione olimpico nel costituzione di fortissimi GrupI 984 e nel 1988. pi e Centri sportivi militari o Maenza e Bordin ci accomdelle forze di Polizia, in cui pagnano automaticamente ai militano atleti a lunga ferma. Giochi della XXIV Olimpiade Mentre da una parte I'Edi Seul 1988 ( 17 settembre - 2 sercito, per nuove finalità istiottobre), dove il secondo si aftuzionali e per rinnovate moferma nella gara più affascidalità addestrative, chiude o riduce le sue Scuole e le attivi- li bersagliere Maenza al Centro Spor- nante ed emblematica, la corsa di Maratona. Sono trascorsi tà inizialmente assai diffuse, tivo. Esercito 81
ter" che organ izza allenaesattamente 80 am1i dalla storica impresa di Doranmenti, gare e tornei. Preziosa la collaborazione do Pietri e sinora nessun atleta italiano, salvo .il del cap itano medico probersagliere Bertini nel fessor Serafino La Man1920, si è avvicinato ad na, che gli insegna i fonuna vittoria sempre insedamentali della fisiologia. guita e mai colta. Bordin Insieme studiano dinamiaffronta durissimi avverca, tempo, misura, impusari, in testa a tutti il giapgnature. Alla fine Triccoponese Takeyuki Nakayali sarà nominato Istruttoma (che quel percorso ha re e La Manna Presidenben collaudato affermante del circolo. Al ritorno in Patria nel 1947 Ezio dosi nelle preolimpiche Triccoli si diploma Maedel 1985 e 1986) ed il keniota Douglas Wakuhuri, stro sostenendo l' esame presso l'Accademia Nacampione del mondo in zionale di Scherma di Nacarica avendo trionfato a Vincenzo Maenza, oro nella greco-romana kg 48 poli. Roma l 'anno precedente, nel la gara che vide BorIn un campo di condi n medaglia di bronzo. Stesso metaJlo che centramento e con un sottuffi ciale di artigl ieria nasce quindi la grande tradizione delpremia a Seul Maurizio Damilano. la scuola j esina esaltata dalle imprese, dopo Maenza, da parte sua, mette la parola fi ne ad ogni polemica che si era levata dopo queJJ a di Cerioni , cli Giovam1a Trillin i, Valentina Vezzali ed Elisa Di Francisca e che il successo a Los Angeles, dove non erano può vantare complessivamente 23 medaglie mancate le critiche per l' assenza dei lottatori olimpiche. dell'Europa socialista. A Seul ci sono tutti, sovietici in testa, e l'Azzurro è decisamente Bisogna attendere i Giochi della XXV il migliore del mondo. Olimpiade a Barcellona e della XXVI ad L' Olimpiade coreana dona inoltre alla Atlanta per rivedere rappresentanti dell 'Eserscherma italiana il primo campione olimpicito sul podio olimpico. Si tratta rispettivaco proveniente da Jesi. Stefano Cerion i è memente dei bersagli eri A lessandro Bovo, oro daglia d 'oro nel fioretto. Gli ha insegnato i nella pallanuoto e Vigor Bovolenta, punto di segreti della scherma il Maestro Ezio Tricforza della squadra di pallavolo allenata da coli. A sua volta lui l'ha imparata nel camJulio Velasco, che si classifica al secondo po di concentramento di Zonderwater, in Sud posto. È giunto il momento di raccogliere quanto seminato ìn tanti anni di produttiva Africa. Sergente maggiore nel 26° Reggicollaborazione fra Esercito e la FedèrVolley. mento artiglieria cade prigioniero a Sidi el Barrani. Bravo a giocare a calcio ed abile I rapporti fra le due istituzioni , da sempre ottimi, si rafforzano negli anni '80. Una genel cavalcare, viene convinto da un sottufficia le inglese che ama la scherma a incrocianerazione di giovani e promettenti giocatori, re le anni con lui. Si appassiona al punto di soprattutto quelli della classe 1965, si comfondare il " Gruppo schermistico Zonderwaporta da protagonista ai Campionati Mon-
• La Grande Accademia Nazionale di Scherma fu fondata a Napoli nell'agosto del 1861 ed ebbe come Presidente Onorario Perpetuo Enrico Cialdini, "Luogotenente Generale del Re nelle Provincie Napolitane". Dal 1880 la Commissione Tecnica del Sodalizio è l'unica che può rilasciare i diplomi abilitanti all'insegnamento della Scherma.
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Il sergente maggiore Ezio Triccolì
Triccoli con due compagni di prigionia nel campo di concentramento di Zonderwater
diali giovanili disputati a Milano nel 1983 . I vari Gardini, Lucchetta, Cantagalli, Zorzi, Tofoli e compagni sono in attesa della chiamata al servizio militare. Arruolati in blocco con un anno di anticipo, dopo il CAR ven-
gono assegnati alla 3a Compagnia Speciale Atleti di Bologna. Il loro direttore tecnico Alexander Skiba prende a.lloggio proprio davanti alla caserma e segue i suoi allievi nelle ore destinate agli allenamenti. Durante il
Il gruppo schermistico del campo di Zonderwater; Triccolì è indicato dalla freccia
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servizio di leva nasce il famoso "Gruppo del '65" e vengono gettate le basi di quella che diventerà la "Squadra del Secolo". Sotto la guida di Skiba sino al 1988, e successivamente di Julio Velasco, i coscritti del 1965 ed i loro successori vinceranno tre titoli mon-
diali e sei europei; si affermeranno in cinque edizioni della World League ed in due dei Goodwi ll Games. Sfuggirà solo l' oro olimpico che viene appunto sfiorato e perso in maniera beffarda nel Sanford Stadiurn della University of Georgia di Athens.
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Barcellona, 1992 - Il bersagliere Alessandro Bevo, oro nella pallanuoto Ezio Triccoli, istruttore di scherma a Zonderwater
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Ezio Triccoli impara ad andare a cavallo durante il servizio militare (foto Maurizio Paradisi e Renato Borocci)
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Stefano Cerioni, primo olimpionico della scuola di Jesi, è stato chiamato ad allenare la Nazionale russa ... (foto Jesi e la sua valle, qualche anno fa ... 1 aprile 1981)
IL CENTRO OLIMPICO DELL1ESERC!TO
Da Londra a Rio de Janeiro
È doveroso ricordare che, nella seconda metà del secolo scorso, si registrano nella Società e di conseguenza nell'ambito delle Forze Armate e dei Corpi dello Stato, determinanti trasfonnazioni di ordine sociale ed economico. Lo sport non è più soltanto o prevalentemente attività formativa e culturale ma assume caratteristiche di efficacissi mo strumento di comunicaz ione. Limitandoci alle attività legate all'agonismo di alto livello, che trova la massima espressione nella disputa dei Giochi olimpici, evidenziamo alcuni elementi che ne hanno modificato la fisionomia e la sostanza. I.;evoluzione dell'immagine e del relativo messaggio; l' im-
patto, giorno dopo giorno sempre prn incisivo, del medium televisivo; la rivoluzione elettronica nella trasmissione delle notizie; la maggiore visibilità e importanza del risultato sportivo ed i sempre più stretti contatti di collaborazione con il Comitato Olimpico Nazionale Italiano portano al costante e progressivo rafforzamento dei Centri e Gruppi sportivi, soprattutto di quelli con personale a lunga ferma e con regolare retribuzione. La sospensione della coscrizione obbligatoria crea intanto la figura del militare volontario in ferma p luriennale, con un modello di Esercito che prevede anche il rinnovamento delle sue strutture sportive. Ne
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Pechino, 2008
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Londra, 2012
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Sarmiento in combattimento. L'.atleta partenopeo è entrato nell'Esercito il 17 giugno 2003, prima come Volontario di Ferma annuale e poi transitato nei VFB (Volontari Ferma Breve); infine, il 9 gennaio 2006 come Volontario in Ferma Prefissata quadriennale in qualità di atleta (foto Centro Sportivo Esercito)
Valentina Vezzali, allieva di Ezio Triccoli, alfiere a Londra (foto Afp)
ro Sarmiento del taekwondo. parleremo in dettaglio più Ma un esan1e più approfonavanti. Intanto l'Esercito ai dito porta ad evidenziare un Giochi di Atene del 2004 buon numero di piazzamenschiera nel taekwondo il cati nelle finali riservate ai miporal maggiore Carlo Molgliori otto atleti del mondo, fetta che ritroveremo, milie pertanto premiati dal Cotando nell' Arma dei Carabimitato Internazionale olimnieri, protagonista assoluto a pico con il Diploma d'onoLondra 2012 ed il pugile care. Vhanno meritato la ginporale VFA Domenico Vanasta Vanessa Ferrari, quarlentino, quinto classificato ta nel corpo libero; la tuffanella categoria dei kg 60. trice Francesca Dallapè, · A Pechino 2008 sono quarta nei tuffi dal trampoventi gli atleti dell'Esercito. lino; Luigi Lodde, quinto Fra questi brilla il caporal maggiore Mauro Sarmiento, Sarmiento, medaglia d'argento nel Taek- nello sket del tiro a volo; medaglia d'argento nella ca- wondo 78 kg (foto Centro Sportivo Esercito) Giuseppe Giordano, quinto nel tiro con la pistola libetegoria degli 78 chilogrammi del taekwondo. Fa parte della rappresenra; ancora la Ferrari insieme a Elisabetta Pretativa italiana anche Niccç>lò Campriani che ziosa e Carlotta Ferlito, settime nel concornella carabina fallisce il podio ali 'ultimo colso generale di ginnastica artistica; i nuotatori Alice Nesti e Fabio Scozzoli settimi ripo, in attesa di rifarsi ampiamente a Londra spettivamente nella staffetta 4x400 e nei 100 2012 dove, arruolato nella Guardia di Firana; settima la velocista Chiara Bazzoni nelnanza, si aggiudica un oro ed un argento. Siamo così arrivati ai Giochi della XXX la 4x400; il mezzofondista Daniele Meucci, Olimpiade di Londra. La formazione dell'Eottavo nella corsa dei 5000 metri; la tuffasercito è la più numerosa di sempre, con 25 trice Noemi Batlri, ottava dalla piattaforma. atleti che hanno concluso brillantemente il Il caporalmaggiore Vanessa Ferrari, campionessa mondiale 2006 nel concorso genelungo ed impervio percorso delle qualificarale individuale di ginnastica artistica, ha zioni. Il bilancio finale può risultare non del tutto gratificante, se limitato al computo delpagato un pesante tributo al regolamento di le medaglie vinte, con il solo bronzo di Maugara. Nel.la prova a corpo libero con 14,900
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L'Esercito a Londra 2012 (foto Centro Sportivo Esercito)
Claudio Sarmiento (foto Centro Sportivo Esercito) Sarmiento a Londra (foto Centro Sportivo Esercito)
• Deludente il settimo posto di Fabio Scozzoli nei 100 metri rana in quanto il caporal maggiore è tra i grandi favoriti della gara. Il suo effettivo valore viene confermato dalla vittoria, riportata a Istanbul il 12 dicembre 2012, nel Campionato mondiale in vasca corta. Anche un altro ranista del Centro Sportivo Esercito, Gianni Gross, si era classificato settimo ai Giochi Olimpici di Tokio 1964 gareggiando nella staffetta mista. L'anno successivo, nel corso dei campionati tricolori disputati a Milano dall'8 al 1Oagosto, stabiliva il primato italiano sulla doppia distanza dei 100 e 200 rana. Al telecronista Nico Sapio, che si meravigliava per il suo ottimo stato di forma "nonostante fosse militare", replicava che proprio nell'ambiente del Centro Sportivo Esercito aveva trovato le condizioni per allenarsi al meglio. Per esigenze addestrative legate al campo d'arma invernale, nel gennaio 1966 non gli veniva concesso il permesso per partecipare ad una gara della Nazionale a Brema. Trasferta fatale perché conclusasi con un disastro aereo in cui perivano, insieme al citato giornalista Sapio, i nuotatori Daniela Samuele, Carmen Longo, Luciana Massenzi, Bruno Bianchi, Dino Rora, Sergio De Gregorio, Amedeo Chimisso e l'allenator~ Paolo Costoli.
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Claudio Sarmiento complimentato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (foto Centro Sportivo Esercito)
Fabio Scozzoli (foto Centro Sportivo Esercito)
La ginnasta Carlotta Ferlito (foto Centro Sportivo Esercito)
La tuffatrice Francesca Dallapé (foto Centro Sportivo Esercito)
La nuotatrice Chiara Boggiatto (foto Centro Sportivo Esercito)
Daniele Meucci (foto Centro Sportivo Esercito)
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La ginnasta Ferrari (foto Centro Sportivo Esercito)
ha conseguito lo stesso punteggio lentino e Vincenzo Mangiacapre, della terz.a classificata, la ginnasta tutti provenienti dal percorso fortartara Aliya Fargatova Mustafimativo inizialmente svolto nelna, ma è rimasta ai piedi del po1'ambito del Centro Sportivo deldio per aver riportato una infel'Esercito. riore valutazione nell'esecuzione. Centro che, come è stato già Vanno valutati molto positivaaccennato, viene fondato nel 1960 mente i quinti posti di Lodde e e inizialmente si articolava su 13 di Giordano nelle gare di tiro. Compagnia Speciale Atleti di Nello skeet il caporale Luigi Lodstanza a Roma (calciatori del cende, laureato in biologia ed appastro-sud, ciclisti, atletica, sport vasionato di basket, ha fallito il po- Vanessa Ferrari, bronzo virtua- ri); 2a Compagnia Speciale Atledio per un solo piattello, pagan- le (foto Centro Sportivo Eser- ti a Napoli (rugby e pallavolo); do nella prima giornata l' emo- cito) 3" Compagnia Speciale Atleti a zione del debutto olimpico. Il tiBologna (calciatori del centronord) ; Plotone Pugili e Pentathlon Militare ratore sardo ha dimostrato di essere all'altezza dei migliori del mondo. ad Orvieto; Plotone ciclisti a Milano; PlotoAnche il sergente maggiore dei paracane Sciatori ad Aosta; Sezioni Equitazione e Pentathlon Moderno a Montelibretti, Paracadutisti Giuseppe Giordano è un esordiente dutismo a Pisa, Motonautica a Piacenza e olimpico. Il suo quinto posto nella pistola libera a 50 metri assume un valore ancora .Hockey su ghiaccio a Bolzano. maggiore considerando che ha iniziato a praNel corso degli amlÌ, per adeguarsi alle ticare il tiro a segno proprio nell'Esercito, descritte evoluzioni della Società ed alle all'età di 25 anni. Fu selezionato dal suo comutate esigenze operative, assume denomimandante per partecipare ad una gara milinazione e funzioni diverse, con relative tratare, quando prestava servizio nella Folgore. sformazioni organiche. Ha partecipato a missioni all'estero a SaraDal 1° ottobre 2008 la caserma Silvano jevo ed in Kosovo. All'età di 38 anni si può Abba ospita il Centro Sportivo Olimpico delconsiderare un vero prodotto di quella gran1'Esercito (CSOE). In ambienti ampliati, rinde Scuola sportiva che è l'Esercito Italiano: novati e dotati di moderne e funzional i incon lui riprende il "circolo virtuoso" ini ziafrastrutture, vengono perseguiti i compiti istito 180 anni fa. tuzionali che vanno dall' impiego ottimale deFra gli atleti che a Londra conquistano gli atleti di alto livello (volontari ed in serun posto sul podio vanno ricordati, oltre ai vizio permanente) allo svolgimento di corsi già citati Niccolò Campriani e Carlo Molformativi, alla partecipazione a tutte le attifetta anche Martina Grimaldi, Domenico Vavità agonistiche di ogn i livello, sino a quel-
Luigi Agostino Lodde (foto Centro Sportivo Esercito)
Giuseppe Giordano, tiro a segno (foto Centro Sportivo Esercito)
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Lo Sport nell'Esercito (foto Centro Sportivo Esercito)
le giovanili. Il CSOE assume quindi una struthtra polivalente che si proietta verso il futurò, riproponendo però con determinazione le sue funzioni originarie e fondamentali di formazione sportiva. Un forte "rinnovamento nella tradizione". Ora, nell'ottica della prossima verifica olìmpjca, viene proposto l'appuntamento di Rio de Janeiro con i XXXI · Giochi in programma dal 5 al 21 agosto del 2016. Manca quasi un quad~iennio ed il Centro Sportivo dell'Esercito intende impiegarlo al meglio per onorare la sua dichiarata qualifica di "Olimpico". Ci si allena e ci si prepara puntando sempre al massimo risultato. La sede del Centro Olimpico, situata al1' ingresso della Città Militare della Cecchignola ed intitolata a Silvano Abba, è oggetto negli ultimi tre anni (inizio dei lavori nel 2009) di importanti interventi strutturali. La palazzina destinata agli alloggi è dotata di camere singole e doppie modernamente arredate e può contare su locali per la mensa
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e su sale Tv e computer. Nello Stadio, dotato di due tribune di cui una coperta con 1100 posti a sedere, sono situati campo di calcio e pista d'atletica con spogliatoi. Due palestre s,ono dedicate alla pratica degli sport di combattimento e delle attività di rnuscolazione; una piscina coperta di 25 metri è idonea ali' agonismo ed alla formazione natatoria. Completano gli impianti un poligono per il tiro ad aria compressa ed un campo coperto per la pallamano, destinato agli allenamenti delle Rappresentative nazionali e sede della Nazionale giovanile in raduno permanente in vista delle qualificazioni per i Giochi Olimpici 2016. In zona adiacente alla Città militare esiste infine l"'Area Bonivento", presso la quale gli allievi dei corsi di formazione praticano l' orienteering (sport che fu ufficialmente introdotto in Italia nel 1958 alla SMEF di Orvieto) e le esercitazioni sul percorso ostacoli internazionale.
La sezione sanitaria dispone di un centro medico sportivo fisioterapico con attrezzature ali' avanguardia, diretto e gestito da personale di alta specializzazione. I..:Esercito infine organizza, presso il suo CSOE, anche corsi per Aiuto Istruttore di Educazione Fisica e per Tecnici di Attività sportive, con particolare attenzione alle discipline a carattere addestrativo fra cui il tiro, la difesa personale, l' orienteering, il nuoto, l'atletica leggera. Il corpo docente, formato da personale abilitato alle funzioni di Istruttore Militare di Educazione Fisica, è integrato da Tecnici Federali e da docenti universitari. Si tratta di uno degli aspetti più interessanti dell'attività dell'Esercito in campo sportivo, contraddistinto dal forte impegno cultura le. La ricchezza di un uomo (e degli insiemi
degli uomini) risiede infatti nella sua Cultura. Questo vale anche per lo Sport ed è confortante constare che l 'Esercito si ponga ancora una volta in prima Iinea con le sue "scuole": dal Centro Olimpico di Roma alla Sezione Sport Invernali di Courmayeur; dalla Sezione Equitazione di Montelibretti alla Sezione di Paracadutismo di Pisa; dalla Motonautica di Piacenza sino al Pentathlon militare di Lecce. Si continua a percorrere un itinerario virtuoso iniziato centottanta a1111i fa, quando I'Esercito Sardo affrontò i problemi del miglioramento fisico e sportivo dei suoi Cittadini. Ci sono stati grandi risultati a testimoniare la bontà di una scelta che non viene abbandonata ma ancor più fortemente perseguita.
Giorgio Scarso ultimo tedoforo della "Magistrale" La storia delle Scuole Militari di scherma non si concluse nel 1934 quando l'erede della gloriosa "Magistrale", divenuta sezione della "Centrale" de lla Farnesina, tenne l'ultimo corso e venne sostituita dall' Accademia Fascista di Scherma. Riprese una sua breve vita alla fine del 1960 presso la SMEF (Scuola Militare di Educazione Fisica) quando il Comandante Colonnello Simone Sanicola, abile spadista e nel 19381939 probabile olimpico per il Pentathlon Moderno, propose allo Stato Maggiore l'istituzione di Corsi per Maestri di Scherma riservati ai sottuffi ciali de ll'Esercito. 11 corpo docente era di altissimo livello (Maestri Elio Pietrolati, Dario Rovatti, Armando Arena , E lio Cucchiara e Manfredi Cataldi, che era stato Direttore dell'Educazione Fisica presso il 2° Reggimento Bersaglieri a San Francesco a Ripa , prima sede del Battaglione Olimpionico). Vennero effettuati cinque corsi triennali abilitando 52 Istruttori di scherma, in seguito nominati Maestri dal!' Accademia di Napoli. Fra i frequentatori dell'ultimo corso, dal 1969 al I 972, da segnalare Giorgio Scarso, perito industriale cd allora sottufficiale di artiglieria. La carriera spo1iiva di Scarso è sicuramente eccezionale. Per conto dell 'Unesco ha partecipato al prog ramma di Cooperazione Tecnica p er i Paesi emergenti, operando in Salvador, dove ha costituito la Federazione di Scherma, ed in varie Nazioni centroamericane. Tn Italia ha prestato la sua attività di Maestro presso molte Sale, fondando fra l'altro il Ccnti·o Sportivo Modica e l'Agesilao Greco di Caltagirone. Ha concluso la sua carriera di Maestro Militare di Scherma presso la Scuola Militare Interforze di Sanità, dopo aver insegnato ali' Accadem ia di Modena ed a l Centro Sportivo Esercito nel quale ha militato sino al 1991. Nel 2001 viene e lcll'o Consigliere Nazionale e Vice Presidente della federschcrma; nel 2005 e nel 2009 Vice Presidente della Federazione Internazionale. Nel 2013 è stato confermato nelle due cariche e viene eletto alla Vice Presidenza del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI).
Firenze, 1980. L:Aiutante Giorgio Scarso responsabile dell'Educazione Fisica presso la Scuola Militare Interforze di Sanità, che nel 1911 fu frequentata da Marcello Bertinetti
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Giochi Olimpici Invernali
La statua del barone Plerre de Coubertin al Museo di Losanna (foto .da: I Musei dello Sport in Italia, supplemento allo Sport italiano n. 11, 1998)
PIONIERE L'ITALIANO BRUNETTA D'USSEAUX
Mille contrasti per le "Olimpiadi bianche"
11 risultato più pratico dell'uso degli sci in campo militare lo si ha nel 1564: i soldati svedesi, attrezzati con gli sci, conquistano la città di Dronthein arrivando prima dei norvegesi, che sono andati a piedi. Lo sviluppo veramente sportivo inizia però nella seconda metà del XIX secolo, in Norvegia. In Italia il primo a sperimentare gli "ski" è un prete, Francesco Negri di Ravenna, che attorno al 1663 si reca in Scandinavia. Bisogna aspettare il 1886 per avere notizie di un altro sciatore itali ano, Edoardo Martinori di Roma. Costui, compiuta la traversata sciistica della Lapponia, si porta a casa un paio di sci che dona alla Sezione del CAI di Roma. Questa, in seguito, li destina al Museo della Montagna di Torino. Dieci anni dopo, a Torino, l'ingegnere svizzero Adolfo Kind, appassionato alpinista, introduce "ufficialmente" lo sci in Italia. Dalla Svizzera fa venire due paia di sci e li prova nel parco del Valentino e in collina; alla piccola comitiva di amici de11a nobiltà e dell'alta borghesia locale si aggregano parecchi ufficiali dei reggimenti di Cavalleria. È però un bersagliere, il capitano Eugenio De Rossi, nell'estate 1886, visitando una Fiera a Ginevra, a pensare ali 'uso militare che si può fare di quelli che allora vengono chiamati "pattini da neve". Ne acquista un paio, li prova al Ceni sio e riesce ad interessare le autorità militari; ma solo nell'inverno 1900-190 l l'effettiva sperimentazione è attuata nell'ambito del 3° reggimento alpino per iniziativa del maggiore Oreste Zavattari. Le prime gare si disputano nel 1898, quasi tutte riservate ai militari. Nel gennaio 1909 la prima grande vittoria italiana in campo internazionale, a Morez, nel Giura francese; 23 form azioni: si af-
ferma la pattuglia del I O Reggimento Alpini. È anche l'anno dei primi Campionati nazionali a Bardonecchia, durante i quali le fanfare militari suonano l' "Inno degli skiatori", musicato dal maestro Baravalle su parole del tenente Corrado Venini: «Sui lucenti e tersi campi I del nevaio sconfinato I sorridenti al nostro fato I noi corriamo senza timor! I Per chine ripide, vertiginose I cantando scivola lo Skiator! I Ei corre impavido verso la meta I e mai non dubita del suo valori». Solo nel 1915, per iniziativa della Gazzetta dello Sport (a quei tempi il calcio non era certamente l'argomento di maggior peso), viene organizzata la prima Adunata Nazionale Skiatori Alpigiani, quella che negli anni successivi sarebbe stata chiamata semplicemente Valligiani; gara a squadre per rappresentative di vallate alpine. Percorso di 30 chilometri, con 1000 metri di dislivello. I Giochi O limpici, isp irati al mito di quelli antichi, non hanno una nascita fac ile, ma quelli invernali sorgono addirittura tra mille contrasti. Già nel 1897, ossia Lm anno dopo la prima Olimpiade dell 'era moderna (ad Atene), lo svedese Viktor Gustav Balk propone di dare spazio agli sport della neve. De Coubertin in persona dice no, spiegando: «Sono cose regionali, praticate in aree ristrette». Le cose regionali comunque, a poco a poco si fanno largo nel programma stesso dei Giochi di più vasta risonanza . L'idea di introdurre alcune discipline invernali nel programma di una Olimpiade estiva stuzzica de Coubertin che fa inserire, a titolo sperimentale, tra le gare del IV edizione a Londra, quattro prove di pattinaggio arti,stico.
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Al Congresso del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) di Budapest, nel 1911, il primo a parlare di Giochi invernali è un italiano, Brunetta d'Usseaux. A quell'epoca gli Scandinavi hanno già realizzato dei "Giochi Nordici" con cadenza annuale da oltre un decennio. La reazione delle delegazioni dei paesi nordici è nettamente contraria, gare famose come Holmenkollen, Lahti o Falun sono ritenute sufficienti allo sviluppo internazionale del fondo e come raduno degli atleti di tutto il mondo. <<Ali games, al! nations>>, «Tutti i giochi, tutte le nazioni». Con questa efficace formula, nel 1912, di fronte al riacutizzarsi delle questioni nazionali che minacciano lo spi1ito universalistico sul quale è rinato il mito di Olimpia e che di lì a poco faranno precipitare l 'EUFopa nel primo conflitto mondiale, il barone
Eugenio Brunetta d'Usseaux
de Coubertin riafferma l'ispirazione fondamentale e la regola aurea dei Giochi olimpici moderni, di cui si tiene in quell'anno la quinta edizione. Le Olimpiadi "bianche" sembrano più che altro una sorta di sfizio per ricchi spettatori; lo sci, il pattinaggio artistico, l'hockey risultano sport per pochi . Sono gli austriaci nel 1914 a riproporre l'idea, in occasione del Congresso del Comitato Internazionale Olimpico a Parigi. Questa volta l'idea è ben accolta: la Germania, che dovrebbe organizzare i Giochi del 1916, è invitata a preparare anche l'edizione invernale. La Grande Guerra manda all'aria il progetto. Malgrado le vicissitudini belliche, dal 1915 al 1918 Piene de Coubertin continua a mantenere relazioni e legami con i membri del CIO; per l'Italia sono Eugenio Brunetta d'Usseaux e Carlo Montù.
• Il conte Eugenio Brunetta d'Usseaux deve essere considerato come il vero fondatore del movimento olimpico in Italia e ha un incarico che mai nessun_italiano ha ricoperto: segretario generale del Comitato Olimpico Internazionale. Nasce a Vercelli il 14 dicembre 1857 in quanto il padre, il conte Carlo Augusto Enrico, alto ufficiale dell'Esercito Piemontese (Capitano dei Carabinieri alla carica di Pastrengo il 30 aprile 1848; passato al Savoia Cavalleria combatte a Valeggio e Custoza. Col grado di Maggior Generale comanda la Divisione Militare di Catanzaro durante il primo periodo del brigantaggio) è di stanza presso quel comando. Sportivo da sempre, Eugenio Brunetta d'Usseaux pratica il canottaggio e l'equitazione. Nel 1889, in uno dei suoi momenti di permanenza a Parigi, conosce Pierre De Fredy barone de Coubertin, col quale stringe amicizia condividendo il sogno di rifondare le antiche Olimpiadi. Nel 1897 viene chiamato a ricoprire la carica di primo segretario generale del Comitato Internazionale per le Olimpiadi; carica che mantiene sino al 1919, anno della morte. Durante il mandato si adopera affinché siano assegnate a Roma le Olimpiadi del 1908, che si svolgono purtroppo a Londra perché rifiutate dalla città eterna su pressione del Vaticano. Nella capitale inglese è proprio il conte, con la sua automobile, ad accompagnare il maratoneta Dorando Pietri nella visione preventiva del percorso. Da segretario del CIO si prodiga per inserire gli sport invernali nel programma olimpico, fin dall'edizione del 1912 a Stoccolma (ove presiede la cerimonia di chiusura), ma gli organizzatori svedesi si oppongono. Non vede realizzata tale iniziativa perché, per cause misteriose, il conte Eugenio d'Usseuax muore a Parigi o a Nizza 1'8 gennaio 1919.
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Solo nel 1920 gli austriaci potranno tornare alla carica, affiancati dagli svizzeri che ipotizzano un'ottima promotion per le loro già affermate località, da Saint Moritz alla Davos immortalata nel romanzo di Thomas Mann, la "Montagna incantata" che, nella versione più moderna, è diventato ]a "Montanga magica". Nel 1921 asswnono l'iniziativa le delegazioni francese, svizzera e canadese. Due transalpini in particolare, il conte di Clary e il marchese di Polignac, con consumata diplomazia manovrano per ottenere che il CIO conceda il patronato alla "Settimana internazionale degli sport invernali" che si deve svolgere a Chamonix dal 24 gennaio al 4 febbraio 1924. Nel 1925, durante la sessione di lavori tenuta a Praga, il CIO compie un altro passo avanti: riconosce retroattivamente il titolo di "Primi Giochi Olimpici invernali" alla settimana internazionale di Chamonix. La nascita dei Giochi invernali viene sancita sotto la spinta del crescente interesse che va manifestandosi attorno alle specialità alpine e nordiche, e per la difficoltà delle sedi estive di ospitare discipline quali il pattinaggio e l'hockey su ghiaccio. Il congresso olimpico di Praga del 1925 è forse il più importante. Anzitutto perché in esso CIO, Federazioni sportive internazionali, Comitati olimpici nazionali, attraverso i rispettivi delegati, stringono contatti più stretti, stabiliscono rapporti più chiari; in secondo luogo perché nel corso delle sedute svoltesi sulle rive della Moldava si prendono decisioni importanti. Respinto il principio del "mancato guadagno", si fissa nelle sue linee essenziali la figura del dilettante. Riconosciuto ufficialmente il carattere olim-
31 gennaio 1912 - Il capitano Carlo Montù sul cielo di Emme Doner nei pressi di Tobruk in qualità di osservatore e lanciagranate, sul biplano Farman (in legno e tela) pilotato dall'aviatore Giuseppe Rossi. Nella missione sulle truppe ottomane viene ferito e si merita la Medaglia d'Argento al Valor Militare (foto L'Illustrazione Italiana)
pico delle prove di pattinaggio e di sci di Chamonix, le si definiscono "Giuochi d 'Inverno", disponendo che d'ora in poi si svolgano ogni quattro anni, anche in un paese diverso da quello dei Giochi stessi. E che non venga usato il nome Olimpiade. Sempre a Praga, Baillet-Latyour assume, su designazione di de Coubertin ma dopo due regolari votazioni, la presidenza del CIO. Fino al 1992, i Giochi Olimpici invernali ed estivi sono organizzati nello stesso anno. Per ottenere una maggiore esposizione mediatica, e per consentire ai Comitati olimpici dei vari paesi di ripartire meglio le spese, nel 1986 viene deciso di separare i due eventi , e di "distanziare" le Olimpiadi invernali di due anni rispetto a quelle estive. In tal
• Quando il Comitato Olimpico Internazionale, nella riunione tenuta a Losanna il 3 giugno 1921 decide, vincendo le perplessità di de Coubertin e la fiera Qpposizione dei paesi scandinavi, di assegnare alla Francia, nazione scelta per ospitare nel 1924 l'ottava edizione dell'Olimpiade estiva, anche una sessione dedicata agli sport della neve, viene adottata la formula riduttiva di "Settimana di sport invernali" in modo da togliere all'evento ogni crisma di ufficialità. Soltanto l'anno successivo, al congresso di Praga del CIO, l'iniziativa francese, nell'occasione ribattezzata "Primi Giochi d'invernd', sarà riconosciuta come il punto di partenza di una manifestazione da svolgersi periodicamente, sull'esempio dei Giochi olimpici estivi.
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modo nel 1994 le Olimpiadi invernali si tengono per la prima volta in un anno diverso da quelle estive, introducendo la pratica di intervallare il quadriennio olimpico estivo con quello invernale. Molti campioni hanno caratterizzato la lunga storia dello sport italiano targato Esercito. Nelle edizioni invernali dei Giochi Olimpici sono 14 le medaglie conquistate dagli atl~ti dell'Esercito; di queste, 4 sono d'oro, 7 d'argento e 3 di bronzo. Il primo oro giunge nel 1936 a GarmishPartenkirchen, grazie alla pattuglia militare di fondo e tiro, antenata dell'odierno bia-
thlon, composta dal capitano Enrico Silvestri, dal sergente Luigi Perenni e dagli alpini Stefano Sertorelli e Sisto Scilligo. Le successive medaglie pregiate portano la firma di tre grandi campioni dello sci che rispondono ai nomi del luogotenente Màrco Albarello, del sergente Mirko Vuillermin e del caporale maggiore Giuliano Razzoli. Ma numerosi atleti, sul podio e non, hanno sempre onorato e tenuto alto i] blasone dell'Esercito. I.; obiettivo rimane sempre fissato su di loro, quei magici cinque cerchi che rappresentano l'apice di qualunque desiderio agonistico.
Chamonix, 1924. Cerimonia di apertura (foto Documentazione CIO)
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.t.;:-
LA "SETTIMANA DEGLI SPORT INVERNALI"
Chamonix la prima sede olimpica
Chamonjx (Francia) è la prima sede delle Olimpiadi Invernali, cui manca ancora il riconoscimento ufficiale del CIO. 1.?idea nasce già nel 1897, un anno dopo i primi Giochi dell'era moderna, ma si scontra con 1'opposizione dei paesi nordici in seno al CIO, con il tacito appoggio di Pierre de Coubertin, che considera sci e ghiaccio discipline regionali. Pattinaggio artistico e hockey su ghiaccio sono comunque finiti nel· programma dei Giochi di Londra 1908 e Anversa 1920, da qui l'idea di istituire la "Settimana degli sport invernali", da organizzare nello stesso Paese dei Giochi estivi. A Chamonix, dal 24 gennaio al 4 febbraio 1924, le uniche gare di sci sono quelle del fondo e del salto, dominate entrambe dai norvegesi, i quali confermano per due lustri il loro primato, affiancati, negli aimi Trenta, dagli atleti dei paesi confinanti. In Italia lo sci di fondo è uno sport tutto da scoprire, un'organizzazione da improvvisare; lo si pratica un po' dappertutto
Chamonix, 1924
m Oh.1mpic ·W inter Cames
ç:w Lalte Placid,USA Februar1.1
St. Moritz, 1928
4 - 13, 1932
Lake Placid, 1932
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e con molta passione. Lo sci alpino al massimo viene abbinato in combinata, appunto col fondo. Quella che si può considerare la prima nazionale italiana si raduna in allenamento al Sestrière, che nessuno immagina possa diventare la stazione che conosciamo. Sul poggio si trova solo una casermetta militare e una casa cantoniera che funziona anche come albergo. Gli atleti militari sono i più organizzati sul piano logistico e anche per quanto riguarda gli attrezzi, in quanto dotati di sci da gara di produzione nordica. I.:Italia, presente con 23 atleti, partecipa all'evento con una sparuta rappresentanza di alpini, su autorizzazione del generale Armando Diaz, ministro della guerra sotto il primo governo Mussolini. Miglior risultato il sesto posto della squadra di bob, composta da cinque altoatesini guidati da Ludwig Obexer. Nono posto per il cortinese Emico Colli nella 50 km di gran fondo e dodicesimo nel fondo. Luigi Favre è 17° nel salto. Altri nostri rappresentanti sono i saltatori Mario Cavalla e Pio lmbaden. Nel programma di questa grandiosa manifestazione viene inserita una gara dimostrativa di cor,sa e tiro per pattuglie militari, composte da un ufficiale, un sottufficiale, due militari di truppa. È la progenitrice del biathlon. La prova si corre sulla distanza dei 25 km. Il sottufficiale e i .due militari di truppa sono gravati del peso del sacco da montagna e dell'arma, per un totale complessivo di 10 kg ciascuno. Il Ministero della Guerra decide la partecipazione di una pattuglia di alpini, affidandone la preparaziot').e al maggiore Pero-
glio. Questa decisione, intervenuta dopo molte perplessità ed incertezze, consente di riunire solo in extremis il personale della pattuglia, in Val le di Gressoney, riducendo al minimo il tempo per l'allenamento, l'affiatamento della pattuglia stessa e per la preparazione degli uomini al tiro. La mancata ricognizione alle piste e un inadeguato studio dell 'equipaggiamento rendono fall imentare la preparazione. La pattuglia italiana è composta dal tenente Piero Dente, dal sergente maggiore Francia, dagli alpini Biche Lagger: Ufficiale di riserva il tenente Arnaldo Volla. eeco dei Giochi di Chamonix è rimbalzato al di qua delle Alpi. Il fondo fa progressi nelle vallate, dove costituisce un diversivo alla routine quotidiana e dove già durante la guerra ha avuto una notevole diffusione a seguito dei corsi organizzati dagli alpini per le necessità belliche. Quattro anni dopo trasferimento a Saint Moritz rappresenta il vero e proprio decollo delle Olimpiadi Invernali. Deludente la prova degli italiani: i 17 atleti in gara (solo uomini) non conquistano medaglie né ottengono piazzamenti di rilievo, nonostante la Federazione Italiana dello Sci abbia per tempo ingaggiato allenatori norvegesi .per il fondo e il salto. Anche nel programma dei II Giochi Olimp ici Invernali è prevista la gara dimostrativa delle pattuglie militari. Due anni prima ( 1926) la nomina del generale Ottavio Zoppi ad Ispettore delle truppe alpine segna una importante svolta nel!'organizzazione de1lo sci agonistico. Sulla base dell'esperienza di Chamon ix,
• La gara delle pattuglie militari ebbe luogo in apertura dei Giochi, e segnò la clamorosa vittoria della rappresentativa svizzera, sulla Finlandia e sulla Francia. La pattuglia italiana, che si era presentata per affrontare grandi salite - i suoi allenamenti si err.ano svolti tra Gressoney e il Col d'Olen - trovò davanti a sé un percorso pianeggiante, di tipo nordico, che la pose subito in grave disagio. Mentre le altre pattuglie correvano con sci di hickorj ed attacchi Bergendahl da corsa, la nostra era dotata di sci d'ordinanza di frassino, con attacchi da turismo. I risultati furono conformi alla premessa: la nostra pattuglia, dopo essersi battuta con encomiabile tenacia in stato di evidente inferiorità, si trovò contro anche la malasorte. Il sergente maggiore Francia ruppe un bastoncino e la pattuglia si ritirò dalla gara, un ritiro amaro che lasciò dietro di sé una scia- di polemiche.
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il generale Zoppi dà subito avvio alla preparaziòne della rappresentativa alpina, curando anzitutto la selezione per la ricerca di un valido capo pattuglia. A Clavieres, nel gennaio 1927, vengono riuniti i tenenti degli alpini Pietro Barbieri, Giorgio Fino, Enrico Silvestri, Carlo Simonetti, Mario Tessari; i tenenti di artiglieria da montagna Carlo Calbo e Lojacono. Sotto la guida deJI ' allenatore della Federazione Italiana dello Sci, il norvegese Olavsen, partecipano con i preolimpionici civili ad un periodo di aggiornamento tecnico e di preparazione agonistica. I tre migliori militari sono poi inviati a St. Moritz, dove il 13 febbraio partecipano ad una gara di 18 km, classificandosi: 6° SilvestTi, 7° Fino, 9° Barbieri. Intanto, presso i reparti l'Ispettorato va alla ricerca del sottufficiale e dei militari di truppa da inserire nella pattuglia. Durante l'estate i prescelti vengono inviati a Gressoney, per eseguire un periodo di preparazione sui ghiacciai del Monte Rosa. La gara viene vinta dalla pattuglia norvegese, seguita dalla Finlandia e dalla Svizzera. La prova dei nostTi comunque è onorevole e suscita ammirazione nell'ambiente sportivo. Durante lo svolgimento dei Giochi la Federazione Internazionale decreta la nascita ufficiale dello sci alpino, adottando nuove discipline: la discesa libera e lo slalom.
Con la terza edizione i Giochi Olimpici invernali varcano l'oceano. Le gare si svolgono nello Stato di New York, tra i monti Adirondacks, in una piccola stazione climatica di recente richiamo turistico. Situata a soli 568 m di quota, Lake Placid viene preferita a Yosemite Valley (California), Denver (Colorado) e Montreal (Canada). Con un messaggio del presidente degli Stati Uniti Herbert Hoover, letto dal governatore dello stato di New York Franklin Delano Roosevelt, si aprono le terze Olimpiadi invernali, a lungo messe in forse dalla crisi economica susseguente al crollo di Wall Street dell' ottobre 1929 (la candidatura si è imposta grazie alla promessa di fornire vitto e alloggio gratuito ad atleti, giudici, membri di CIO e Federazioni). Il programma prevede 14 gare (ancora escluso lo sci alpino) cui partecipano 252 atleti in rappresentanza di 17 nazioni (12 gli italiani). Alle gravi lactme organizzative si aggiungono i capricci del tempo: nonostante la consistenza dei mezzi impiegati, la neve arriva dal Canada con lunghi convogli ferroviari. Lo svolgimento della 50km di fondo è condizionato da una tormenta che imperversa su una pista mal preparata, ove affiorano sassi e radici: vince il finlandese Veli Saarinen; al dodicesimo posto si classifica il nostro Erminio Sertorelli. Nel complesso, risulta anonima la presenza italiana.
• All'inizio dell'inverno la pattuglia si trasferì a Livigno, dove vennerlii completati la preparazione su neve e l'addestramento al tiro. Con questo razionale viatico la pattuglia alpina partecipò alla competizione olimpica, che fu durissima, combattuta e, purtroppo, anche awersata dal maltempo. Scende in gara la seguente formazione: tenente Enrico Silvestri, sergente Daniele Pellissier, alpino Erminio Confortola, alpino Pietro Maquignaz; ufficiale di riserva: tenente Giorgio Fino. L'Italia sfiora un successo clamoroso nell'allora prestigiosa staffetta per pattuglie militari. Ma l'ultimo frazionista cade in discesa e svaniscono i sogn,i di gloria. Siamo soltanto quarti!
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Pierre de Coubertin muore il 2 settembre 1937 a Ginevra, un anno dopo i Giochi Invernali di Garmish, dei quali vediamo il poster alle spalle del barone (foto Documentazione CIO)
Anche la segnaletica ferroviaria evidenzia i Giochi Olimpici tedeschi (foto Documentazione CIO)
Cerimonia di apertura a Garmish; Adriano Guarnieri è il portabandiera italiano (Archivio Sciclub 18)
Giacinto Sertorelli, settimo nello slalom a Garmish (foto Documentazione CIO)
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PRIMO SUCCESSO ITALIANO
Oro a Garmish per la nostra pattuglia militare
Il regime nazista investe ingenti risorse per ospitare i Giochi nelle città bavaresi di Gannish e Partenkirchen, efficacemente collegate da un servizio autobus che garantisce il trasferimento degli spettatori da una sede all'altra. Vengono edificati uno stadio della neve da 100.000 spettatori, Lmo stadio del ghiaccio coperto e Lma pista da bob. La po-
litica antisemita del regime nazista porta gli Stati Uniti ad un passo dal boicottaggio, poi scongiurato. Il 6 febbraio del 1936 è lo stesso Adolf Hitler ad aprire i Giochi, nei quali viene largamente battuto il record di presenze degli atleti: ben 668, tra cui 80 donne. Ventotto rappresentative in gara, otto gli sport uffi-
Garmish - Partenkirchen, 1936
Garmish - Partenkirchen, 1936
Garmish, 1936 - Il logo
Garmish, 1936 - Le medaglie
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Sertorelli e la squadra
ciali con la novità dello sci alpino e ben 17 le prove in programma. Contrariamente alle Olimpiadi precedenti le condizioni meteorologiche sono ottimali. Gli italiani iscritti sono 44 (5 donne). Una spedizione che il CONI organizza in ogni minimo dettaglio, istituendo la sede della nazionale nel villaggio di Hammersbach. La componente militare fa ancora meglio, portandosi al seguito il cuoco, un certo Ferrario, alpino di Intra, "olimpionico" delle tagliatelle. Speranze purtroppo deluse visto che Gerardi, su cui si contava, sente la responsabilità dell'impegno e crolla nella 18 km; l'Italia è quarta nella staffetta, dominata dai nordici. Di italiani tra i primi otto am1otiamo Giacinto Sert6relli, settimo nello slalom ed il quarto posto della staffetta 4x10 km (Giulio Ghepardi, Severino Menardi, Vincenzo Demetz, Giovanni Kasebacher). Nel programma dei Giochi è inclusa la gara dimostrativa delle pattuglie militari che, · per gli orientamenti del regime nazista, assume un'importanza del tutto particolare. Due anni prima l'Ispettorato delle truppe alpine affida alla neo costituita Scuola Centrale Militare di Alpinismo l'incarico di predisporre la preparazione della nostra pattuglia alpina Approfittando di un invito per-
venuto dall'Esercito germanico, una rappresentanza di ufficiali della Scuola (capitano Boffa, tenenti Vida e Inaudi) presenzia ai Campionati tedeschi, civili e militari, previsti a Berchtesgaden dal 7 al 12 febbraio 1934. Sulla via del ritorno gli ufficiali si recano a Garmish per una prima ricognizione ai terreni di gara. e 11 marzo dello stesso anno, tre ufficiali candidati al comando della pattuglia - capitano Silvestri, tenenti Vida e Inaudi - vengono mandati a concorrere, fuori gara, alla XV Adunata Nazionale Sciatori Valligiani che si corre a Sappada e che vede in lizza tutti i più forti fondisti italiani del momento. Verso la fine di dicembre 1934 si costituisce un Nucleo preolimpionico stabile che inizialmente comprende solo gli ufficiali (capitano Silvestri, tenenti Vida, Tommasi e Bosrn), in quanto preme soprattutto la preparazione del capo pattuglia, ritenuto verosimilmente il punto debole della formazione. A San Martino di Castrozza, sede prescelta per la prima fase degli allenamenti, giunge improvviso l'ordine di rientrare in Valle d' Aosta; nella sede di Cogne c'è già da preparare una rappresentativa militare alpina che, su invito delle autorità francesi, parteciperà ai XXIV Campionati Internazionali di Francia di sci, civili e militari, dal 6 ali' 11 febbraio 1935, a Chamonix. Prima di partire per Chamonix gli ufficiali del Nucleo effettuano, dal 27 gennaio al 3 febbraio 1935, una rapida ricognizione ai terreni di Garmish, assistendo alla disputa dei Campionati internazionali tedeschi. A metà ottobre gli elementi selezionati si trasferiscono al Sestriere per l'allenamento sulla neve. La preparazione al tiro contro i palloncini è curata da tmo specialista, il capitano Enea Anchisi, che provvede anche alla scelta delle arn1i (moschetti mod. 91) e
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• Il numero de l'Alpino del marzo 1936, con il titolo «A Garmish gli alpini si sono affermati i primi soldati del mondo», annuncia il prestigioso awenimento ai suoi lettori: «// tricolore è salito a Garmish sul più alto pennone olimpico, per merito delle fiamme verdi d'Italia. Gli alpini del capitano Silvestri, veloci nell'attacco, formidabili ne/l'ascesa, durissimi nella resistenza, hanno sbaragliato le rappresentanze di tutti i più torti eserciti al mondo».
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l'allestimento di speciali cartucce, dosate per il tiro alla distanza di gara ( 150 metri). Cure minuziosissi me vengono dedicate anche all'equipaggiamento. l.?attesa è vivissima e si prevede un g rosso scontro tra finlandesi, svedesi e tedeschi. Gli italiani non sono tenuti in alcun conto. A causa del conflitto italo-etiopico e delle sanzioni economiche inflitte al nostro Paese dalla Società delle Nazioni, godiamo della «cordiale e palese antipatia del mondo internazionale». I.:affermazione è del generale Francesco Vida, che in quella occasione funge da riserva della pattuglia assieme ali'alpino Schranz di Macugnaga. Il clima ostile serve però a caricare al massimo i nostri atleti e l'intero clan italiano, che non trascura proprio niente per fare ben figurare la pattuglia delle Fiamme Verdi. Ricorderà Scilligo: «Ci avevano presi per poveri pellegrini e ci snobbavano apertamente. Cosa siete venuti a fare? Era il ritornello dei nostri avversari. Eravamo all'apparenza i più dimessi, con divise di pesante panno grigioverde, rivelatesi poi al1'atto pratico più indicate delle eleganti tute
(o qualcosa del genere) degli altri concorrenti. Gli svizzeri rischiarono addirittura di non partire a causa degli indumenti di seta». Il 18 gennaio 1936 gli azzurri con le stellette, raggiunta la Gem1ania dopo un'accuratissima preparazione, in iziano la loro avventura per la quale sognano un onorevole piazzamento. Il capitano Enrico Silvestri, capo pattuglia, è accompagnato dai tenenti Francesco Vida (che il 22 agosto 1948, dopo la guerra, assumerà il comando della ri nnovata Scuola di Aosta) e Giuseppe Fabre, il sergente Luigi Perenni (nome del pusterese Alois Prenn, italianizzato dal regime), altoatesino, è stato dapprima sottufficiale di fanteria a Novara: capitato ad Aosta durante una licenza, i suoi amici lo hanno presentato al tenente colonnello Luigi Masini (primo comandante della Scuola Militare di Alpinismo), insieme ad un nutrito curriculum sportivo. Poco tempo dopo ritorna ad Aosta col cappello alpino in testa, convocato per Gannish. Tra gli altri, il caporal maggiore Ettore Schranz, il caporale Arcangelo Bonora e gli alpini Stefano Sertorelli (valtellinese) e Sisto Scilligo (assolano).
• Sisto Scilligo. Alpino appassionato di sci come tutti gli uomini di montagna, esperto sciatore sia nelle prove alpine che nel fondo, dove ottiene i risultati migliori in ambito nazionale ed internazionale. Tesserato con lo Sci Formazza, nel 1931 è secondo ai campionati assoluti di fondo, risultato che ripete nel 1935, quando si aggiudica la staffetta 3x1 O km a Cortina. Nel 1936, con la pattuglia composta da Silvestri, Perenni e Sertorelli, vince la medaglia d'oro nella gara che successivamente viene cancellata dal programma olimpico. L'alpino Sisto Scilligo, che è allenato da un finlandese, consiglia il capitano Silvestri sul come impostare la preparazione per poter vincere. L'allenamento viene così suddiviso in giornate, proprio come tanno i campioni lapponi.
• Enrico Silvestri. Una carriera militare iniziata al Collegio di Roma, quindi nel 3° reggimento Alpini, poi al 2°. Nel 1920 è tenente effettivo, nel 1932 Capitano del 7° reggimento Alpini. Con la pattuglia militare italiana prende parte alle Olimpiadi del 1928 a Saint Moritz, classificandosi quarto. Nel 1935 vince con la pattuglia il Trofeo "Mezzalama", gara di sci ed alpinismo in quota. Nel 1934, presso la Scuola Alpinismo, si costituisce il Nucleo preolimpico per partecipare ai Giochi di Garmish; per condurre l'impresa si punta sul capitano Enrico Silvestri, con qualche disappunto degli esclusi perché è un atleta già 40enne. Nel 1936 la vittoria olimpica. Riceve anche un encomio solenne perché presta soccorso ad un gruppo di persone che è rimasto isolato dopo una violenta nevicata. Partecipa poi al conflitto in Africa e nel 1940 viene promosso maggiore. Partigiano in Piemonte con la sesta brigata SAP e la diciannovesima brigata Garibaldi fino al 1945. Quindi viene collocato a riposo per raggiunti limiti di età con il grado di tenente colonnello. Insignito dell'Ordine della Corona d'Italia e dell'Onorificenza dei S.S. Maurizio e Lazzaro per Meriti Sportivi.
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Alle tre della notte, un gruppo di esperti sciatori, muniti di potenti torce elettriche, inizia una accurata ricognizione del percorso di gara per accertare l'eventuale esistenza di passaggi pericolosi per l'integrità degli sci, o di deficienze di segnalazione della pista da seguire. All'assistenza al poligono di tiro provvedono il capitano Enea Anchisi ed il capitano degli alpiµi Ottavio Berard, il famoso allenatore del Gruppo Sportivo Fianune Gialle di Passo Rolle. Preziosa anche la collaborazione assicurata dall'Addetto militare aggiunto presso l'Ambasciata d'Italia a Berlino, tenente colonnello di Stato Maggiore Giuseppe Mancinelli.
Alle 8.30, nove pattuglie, in rappresentanza di altrettante nazioni, sono pronte alla partenza. Ogni rappresentativa è composta da un ufficiale, capo pattuglia, armato di pistola, e da tre pattugliatori, armati di fucile di ordinanza e dotati di zaino con munizioni e zavorra: il tutto per un peso di 1O chili. Per raggiungere il peso previsto gli azzurri risolvono brillantemente il problema trasfonnando la zavorra in pacchettini di pallini di piombo, situati nello zaino in posizione alta, baricentrica, tra le scapole, per sfruttare megl io, durante la scivolata con gli sci, l'energia cinetica provocata dall'oscillazione del carico. La giornata è splendida, la neve ideale.
• Luigi Perenni. Sergente degli alpini, inizia l'attività come fondista presso la Società San Candido a Balza-· no. Nel 1932 vince la Coppa d'Oro Aosta, nel 1933 la combinata al campionato italiano giovanile a Predazzo e nel 1934, passato prima categoria, partecipa alla settimana di Garmish. Nel 1936 prende parte alla prova di staffetta militare organizzata alle Olimpiadi invernali e con i compagni di squadra Silvestri, Sertorèlli e Scilligo, si aggiudica l'oro. La prova è successivamente cancellata dai Giochi, ciò non toglie' che nell 'occasione faccia parte del programma ufficiale. L'anno successivo vince la Staffetta dello Stelvio, la Coppa Carpano, la Salice d'Ulzio e Sestriere. Nel 1938 si aggiudica ben tre titoli italiani assoluti, nella staffetta, nel fondo e nella combinata. Nel 1939 a Garmish è quindicesimo nella prova di fondo e fa parte della squadra italiana ai Mondiali di Zakopane. Nel 1941 è campione italiano di combinata, fondo e salto, a Selva di Valgardena. Nel 1943 a Cortina è secondo nella staff,etta 3x1 O km ed in quella occasione il Principe Umberto gli concede la promozione ad Ufficiale per Meriti Sportivi e Militari, promuovendolo sottotenente. Nell'agosto 1943, mentre fa palestra di roccia a Cervinia, incorre in un incidente mortale.
• Stefano Sertorelli. Nasce· a Bormio il 24 dicembre 1911 . Sesto di undici fratelli campioni; oltre lui Erminio, Cesare, Giacinto e Pierino fanno parte del gruppo degli alpini fin da giovanissimi. Tesserato con il Gruppo Sciatori A.E. Milano, nel 1933 vince il campionato delle Valli d'Italia con la squadra dell'Alta Valtellina. I successi nello sci alpino lo fanno considerare tra i possibiili candidati per le Olimpiadi invernali del 1936. In vista dell'evento, già nel 1934 viene chiamato a Roma per le sessioni di allenamento presciistica, con l'intermezzo nel 1935-1936, a causa della mobilitazione per la guerra in Africa Orientale. Diviene titolare della squadra grazie ad un fiore alpino: il suo compagno di squadra Ettore Schranz si rompe il braccio cercando di raccogliere fiori d'alta quota e non riesce a partecipare ai successivi allenamenti. Il posto che si è liberato diviene·di Stefano Sertorelli, che non tradisce le attese e si aggiudica la prova olimpica di staffetta insieme a Scilligo, Silvestri e Perenni. Nel 1937 è primo nella discesa del Gleno, gara che si aggiudica anche nel 1938 e nel 1946. Nel 1939 è quarto agli assoluti di discesa e vince il Trofeo Sertorelli, gara internazionale di discesa. Anche qui riporta due successi ancora nel 1941 e nel 1949. Nel 1941 partecipa ai Mondiali di Cortina ed è undicesimo nella discesa e nella combinata. Ai campionati italiani è secondo dietro Colò nello slalom e nella combinata e quarto nella discesa. Ancora secondo nello slalom e sesto nella discesa nel 1942, mentre nel 1943 è quinto nello slalom. Nel 1943 si rifugia in Svizzera durante la guerra, assieme a tutti gli istruttori della Scuola Militare Alpina. Direttore della Scuola Nazionale di Madesimo e, dal 1954, della Scuola Giacinto Sertorelli a Bormio. Stefano Sertorelli rappresenta uno dei rari se non l'unico atleta al mondo a vincere sia nello sci alpino che nello sci nordico a livello internazionale. Muore a Bormio il 17 dicembre 1994.
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Parte la Finlandia e a distanza di tre minuti si susseguono la Polonia, l'Italia, la Svizzera, la Francia, la Germania, la Cecoslovacchia, la Svezia e l'Austria. Le squadre hanno davanti a sé 25 chilometri di percorso impegnativo, con 840 metri di dislivello in salita. Al passaggio del sesto chilometro la Finlandia segna il miglior tempo, seguita a pochi secondi dall'Austria e dalla Polonia. A circa due minuti Svezia e Italia. Al decimo clùlometro gli azzurri superano l'Austria e la Polonia ormai sfiancate dal loro frenetico ritmo di gara, e si staccano dagli svedesi. A metà gara poco più di 30 secondi dividono i nostri alpini dai forti nordici. Al 13° chilometro, a metà gara, il percorso porta gli atleti nello stadio olimpico, al poligono di tiro. I finlandesi se la cavano velocemente: abbattono i tre palloncini (di 30 centimetri di diametro, posti a 150 metri) e ripartono rapidamente. Anche gli italiani risolvono tutto in 44 secondi, con un colpo in più sparato da Sertorelli che favorisce... i polacchi centrando uno dei loro palloncini. Ormai la lotta per la vittoria si è ristretta fra due squadre: i distacchi con le altre diventano sempre più incolmabili. Siamo alla seconda e ultima salita, la più impegnativa. Perenni, Sertorelli e Scilligo spingono sugli sci e volano. Silvestri, con i suoi 15 anni in più, fatica un po' a tenere il passo. I primi, accortisi di andare troppo forte, rallentano e <<riassorbono» il loro comandante. Al termine della salita gli azzurri con il loro tempo hanno superato i finlandesi: ora sono in testa alla gara. All'inizio della discesa il vantaggio è di un minuto. Al termine si riduce perché i nordici scentjono benissi-
l'arrivo vittorioso della pattuglia militare italiana
mo. Gli ultimi quattro chilometri saranno decisivi. A tre chilometri dall'arrivo i finlandesi iniziano lo sprint: lo speaker dà i passaggi ogni 500 metri. La Finlandia taglia il traguarçlo: ha dimezz~to il suo distacco dagli italiani. Sembra avviata alla vittoria. I;ltalia è ancora in gara: se non arriva entro sei minuti, è fatta per i nordici. Ma... eccoli gli azzurri ... in fondo allo stadio. Avanzano rapidi. Sertorelli trascina il gruppo e di tanto in tanto rincuora il suo comandante Silvestri, incitandolo a tenere duro. Ora mancano solo 50 metri; la vittoria sembra veramente a portata di mano per gli atleti della Scuola di Aosta. Gli alpini si mettono in linea e tagliano il traguardo: Silvestri visibilmente sofferente, Scilligo con il viso rivolto verso l'alto, soddisfatto, Perenni con il suo stile puro di fondista e Sertorelli comprensibilmente felice. Solo 14 secondi dividono l'Italia dai forti nordici, penalizzando la Svezia con 6 minuti e 50 secondi, l'Austria con 8 minuti. Per il generale Vida, testimone all'arrivq: «Lo stupore degli stranieri e l'entusiasmo pazzo degli italiani compongono un quadro. indimenticabile».
• Dal periodico Le Forze Armate (11 febbraio 1936) apprendi_~mo che «a di~ere~1z~ di tutt~ le a(tre pattuglie militari, la nostra non ha avuto alcun allenatore di marca p1u o meno nord1~a; 1/ ~~~l~ato e mento e v~nto del solo suo Comandante, cap. Silvestri. Ha voluto assumersi completamente, sm dal/ mlZ!o_ del/~ preparazione,. la grande responsabilità di tutto il complesso addestrativo ed org~nizzativo, accentrando m se 1/ lavoro e g/1 sforzi dei collaboratori assegnatigli da/l'Ispettorato delle truppe alpme. . .. Per abbreviare il più possibile il tempo necessario al tiro, i moschetti furono, con mgegnoso np,ego (m?lto ammirato dagli altri concorrentij, tenuti uniti al sacco, che veniva a costituire così anche base d, appoggJO a terra dell'arma, durante il tiro».
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Primo oro italiano alle Olimpiadi Invernali
· La Gazzetta dello Sport esce con un titolo in prima pagina: <<il tricolore italiano sul pennone di Garmish>>. Un importante riflesso di questa vittoria si ha nella costituzione, presso la Scuola Militare di Alpinismo di Aosta, del famoso Nucleo Pattuglie Veloci Sci-Alpine (derivazione diretta dal nucleo preolimpionico), che tanti successi sportivi porterà al nostro Esercito, rendendosi benemerito della diffusione, anche in campo civile, di una tecnica modernissima di preparazione degli atleti della neve.
La premiazione della pattuglia militare italiana
Cinquantotto anni dopo (1994, Lillehammer), altri quattro atleti militari italiani si imporranno alle Olimpiadi. E questa volta il riSll!ltato è... riconosciuto ed esaltato da tutti. Ne :riparleremo ...
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n6armiu~-ili al~ini ii mo afffrmati inimi iornati.,e1 mon~o
"A Garmish gli alpini si sono affermati i primi soldati del mondo" (L'Alpino, marzo 1936)
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Dopo Gannish, l'obiettivo sono i Giochi di Sapporo (Giappone) in programma per il l 940, ma la guerra fa saltare le Olimpiadi. Propri o alla vigilia del conflitto mondiale la Scuola Militare di Alpinismo è chiamata a collaborare con il CONI e la FISI per l'organizzazione dei Campionati mondiali di sci a Cortina, ove prende avvio la carriera inimitabile di un alpino del Nucleo, il caporale Zeno Colò (che gareggia con lo pseudonimo di "Blitz").
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"Il tricolore d'Italia sul pennone di Garmish" (La Gazzetta dello Sport)
Il 1942 vede praticamente tutti gli atleti in divisa. Dopo 1'8 settembre 1943 il nostro Esercito però si sfalda: il Reparto Pattuglie Veloci della Scuola di Aosta, che ha sede a Breuil-Cervinia, si scioglie e gli atleti sconfinano nella Confederazione Elvetica, transitando per il Passo Theodulo. Resteranno due anni nel campo di concentramento di Miirren, dove potranno continuare ad allenarsi, perfezionando la loro tecnica, per riprendere le gare a guerra ultimata.
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OLYMPIA
ZEITUNG
La vittoria italiana ripresa dalla stampa locale
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1948 ST. AORITZ SWfTbERLAND St. Moritz, 1948
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SI TORNA A ST. MOR/TZ
Ricostituita la Scuola Militare Alpina
A meno di tre anni dalla fine della Sedi idee si: inserisce l'opera proficua di quelconda Guerra Mondiale ritorna il magico pola grande scuola dei giovani ·che, in vario tere dell'Olimpiade e St. Moritz (Svizzera) modo prepara le nuove generazioni: la vita - 1948 - chiama a raccolta gl i atleti di tutmilitare. Nell'immediato dopoguerra le Forto il mondo per fest~ggi are la quinta edize Armate sono troppo prese dallo sforzo rizione dei Giochi. Le rappresentative in gara costruttivo, perché si possa parlare seriamente di sport. Solo gli alpini praticano attività sono 28, mancano Giappone e Germania; è invece ammessa I'Italia sportiva e, nell 'ambito del(decisiva la posizione, asle limitate possibilità, i casunta dal governo nell 'ultivalieri. mo periodo del conflitto), Fin dall'ottobre del che partecipa con 54 atle1946 vengono fatti dei pasti (3 donne). si presso lo Stato MaggioD'ora i·n avanti varrà la re dell'Esercito per avviaregola che i Giochi inverre la preparazione di una pattuglia alpina per la dinali non si svolgano nello fesa del titolo conquistato stesso paese delle Olim a Garmish nel 1936. La piadi estive. A livello sportivo, i grave carenza di fondi rapGiochi costituiscono un presenta un ostacolo insorsuccesso e segnano la premontabile. Nel mese di otvalenza delJo sci alpino su tobre del 1947 la stampa quello di fondo. Così coinizia una campagna per me nel 1936, gli organizcaldeggiare dal Ministero zatori istituiscono manifedella Difesa la presenza di stazioni non ufficiali: una una pattuglia degli alpini a St. Moritz. corsa per pattuglie militaRiesaminato il probleri, vinta da una squadra del1'esercito svizzero e un ~ K.·U.fl8AVJAY OSIO ~oawAY 1151 ma, il 14 novembre il te-
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pentathlon invernale (corsa nente colonnello Francesco Oslo, 1952 di fondo, tiro alla pistola, Vida è convocato presso l'Ispettorato dell'Arma di discesa, scherma, equitazione) dominato dagli svedesi e che viene fanteria a Roma e gli viene affidato l 'incapoi considerato come il precursore del biathrico della non semplice operazione, dati i rilon, introdotto ai Giochi del 1960 a Squaw strettissimi tempi a disposizione. Si tenga Valley. · presente che nel giro di neppure tre mesi (la gara è in programma l' 8 febbraio 1948) si È in queste Olimpiadi del secondo dodevono individuare gli elementi - ufficiali, poguerra che l 'Italia comincerà ad affacciarsi con sempre maggiore determinazione nel sottufficiali e militari di truppa - idonei per gruppo delle " grandi". Nel vasto orizzonte la composizione della pattuglia; scegliere le
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anni per il tiro; allenare i prescelti alla corsa ed al tiro. Entro quella data bisogna inoltrare al Comitato organizzatore l'iscrizione alla gara, corredata coi nominativi. A collaborare col tenente colonnello Vida sono chiamati il maggiore Giuseppe Fabre e il capitano Giuseppe Lamberti, specialista per il tiro. Con il contributo di tutti - Federazione Italiana Sport Invernali, Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Autorità militari periferiche - e col costante attivo appoggio dell'Ufficio truppe alpine dell'Ispettorato dell' Arma di fanteria (colonnello Galliano Scarpa), , il problema è risolto in maniera soddisfacente, anche se non perfetta. Naturalmente miracoli non se ne fanno. Dignitosa la gara degli alpini, anche se non assistita dalla fortuna, nei limiti di quella che è stata la preparazione. La classifica finale, tenuto conto dei tempi di corsa e degli abbuoni per il tiro: l" Svizzera: ten. Robert Zurbriggen, serg. Heinrich Zurbriggen, appuntato Vital Vouardoux, cannoniere Arnold Ande11111atten; 2" Finlandia: cap. Eero Johannes Naepuri, serg. Vilho Ilmari Yloenen, soldato Mikko Mweilainen, soldato Tauno Immanuel Honkanan; 3a Svezia: ten. Edor A. Hjukstroem, serg. Holgar Borgh, soldato Karl G. Ljungquist, soldato Fride Oolof. Quarta l'Italia, con la pattuglia costituita dal tenente Costanzo ·Picco, sergente Aristide Compagnoni, caporale maggiore _Giacinto De Cassan, alpino Antenore Cuel. Una gara più che dignitosa, lasciandosi alle spal-· le nazioni quali la Francia, la (:ecoslovacchia, la Romania e gli Stati Uniti. A commento di questa gara, nei riguardi della nostra pattuglia, il noto giornalista Emilio De Martino, direttore de La Gazzetta dello Sport, scrive: «Dare tutto senza risparmio, significa fare il proprio dovere. Poi un giorno sì vince e un giorno si perde. Ma si perde sempre con onore». Mentre l'attività addestrati va sciistica dei reparti prende di anno in anno sempre più consistenza, lo Stato Maggiore dell'Esercito per soddisfare «...ad una necessità profondamente sentita e inderogabile ai fini della
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preparazione e dell'aggiornamento dei Quadri giovani delle Truppe Alpine... » dispone, il 1° luglio 1948, la ricostituzione della Scuola Centrale Militare di Alpinismo di Aosta che, per sottolineare anche con il nome la sua essenziale ed unica funzione che deve essere rivolta a scopi ed attività esclusivamente militari, assume la denominazione di Scuola Militare Alpina. Al Congresso di Stoccolma del 1947 il Comitato Olimpico Internazionale decide che Oslo accoglierà i Giochi Invernali del 1952. La capitale norvegese è preferita a Cortina ed a Lake Placid. Due anni dopo (giovedì 28 aprile 1949) a Roma, la 43" Sessione del CIO assegna a Melbourne (Australia) l'organizzazione della XVI Olimpiade dell'era moderna e a Cortina d'Ampezzo quella dei VII (ii.ochi Invernali. La candidatura italiana ottiene 41 voti contro i 7 di Montreal, i 2 di Aspen, I ' 1 di Lake Placid. Decisiva la presentazione in inglese e francese di Otto
Stato di Servizio di Francesco Vida
Menardi, che si avvale delle splendide fotografie di Bepi Ghedina, dei fratelli Zardini e dei plastici dei progetti dell'architetto Mario Ghedina per lo stadio dello sci al Campo Corona e per lo stadio del ghiaccio sotto Castel de Zanna. Se i Giochi estivi di Helsinki hanno riempito l'estate 1952 degli italiani, quelh invernali di Oslo ne illuminano l 'inverno. Sono i Giochi del "ritorno alle origini"; per far comprendere che lo sci è originario del loro Paese i norvegesi decidono di accendere la fiaccola olimpica nella provincia di Telemark. Trenta rappresentative in gara (torna la Germania, assente l'Unione Sovietica); sono iscritti 694 atleti (109 do1me), 33 gli italiani (5 donne). La presenza e l'attenzione degli atleti italiani è relativa; tutto 1' impegno è già orientato verso la prossima edizione di Cortina d'Ampezzo; il grosso lavoro che la Federazione sta compiendo in ogni settore deg li
sport è orientato verso i Giochi del 1956, i primi organizzati in Italia. Due anni dopo (gennaio 1954), in un Consiglio del CONI, il Segretario generale Bruno Zauli dirà: <<in effetti lo sport nel mondo è in continua trasformazione, per fattori che sarebbe inutile riepilogare perché di generale conoscenza. In più, molti hanno notato in altre Nazioni l'attuazione di provvedimenti che da noi non erano stati affennati. Vi è di certo però che, indipendentemente dal Paese che si vuole considerare a modello, dagli Stati Uniti alla Russia, dalla Ungheria alla Svezia, ognuna di queste Nazioni presenta, alla base del proprio ''processo sportivo ", comuni denominatori che si identificano nello sport nella scuola e nello sport nell 'Esercito. Ebbene, noi che siamo pur sempre gli "eterni giovani " in fatto di innovazioni, ci siamo messi già da tre anni sulla base di queste realizzazioni per quanto riguarda la scuola e medesime trattative stiamo allacciando con le autorità militari».
Il CIO in Campidoglio in occasione della 43a Sessione tenutasi a Roma nel 1949, durante la quale sono assegnati i Giochi Invernali del 1956 a Cortina d'Ampeuo. Da sinistra: Lord Aberdare, Mr. Avery Brundage, Mt. J. Sigfrid Edstriim, Prof. Salvatore Rebecchini, Sindaco di Roma, l'On.le Giulio Andreotti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, l'ing. Alberto Bonacossa, l'avv. Giulio Onesti, Presidente del CONI (foto CONI, Rapporto ufficiale VII Giochi Olimpici Invernali)
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GIOCHI OLIMPICI 1·11VERND
CORTIIIA a·ANPEIIO IB&EI Cortina d'Ampezzo, 1956
DETERMINANTE IL CONTRIBUTO MILITARE
Alpini protagonisti a Cortina
L'organizzazione delle gare olimpiche d'inverno era già stata chiesta ed assegnata a11'Italia e proprio a Cortina nel 1944, ma la guerra costringe il CIO a interrompere ancora una volta il ciclo olimpico, che poi riprende regolarmente nel 1948. I Giochi Olimpici invernali a Cortina sono fermamente voluti dal conte Alberto Bonacossa, membro del CIO per l'Italia dal 1925 al 1953, alpinista, appassionato di sci, di pattinaggio e di bob, proprietario della Gazzetta dello Sport dal 1932. Egli ritiene che ottenere le Olimpiadi in Italia rappresenti un motivo detenninante per lo sviluppo delle discipline della neve, in un paese come il nostro così ricco di montagne e di zone turistiche. Purtroppo, il conte Bonacossa muore nel 1953.
Con l'attribuzione dei Giochi Olimpici invernali (e, quattro anni dopo, con i Giochi estivi di Roma) l'Italia è la prima, tra le potenze dell' Asse, ad essere pienamente riabilitata all'interno dell'assise olimpica. Cortina rappresenta l'ultimo tentativo di effettuare i Giochi Olimpici Invernali in una cittadina di montagna. Se l'esperimento fallisse i Giochi passerebbero di competenza delle grandi città nordiche: se Cortina riuscirà, come certamente sarà, le Olimpiadi invernali continueranno a svolgersi nei Paesi di clima moderato. I Giochi di Cortina sono organizzati magistralmente, in una cornice naturale ritenuta da tutti memorabile. Fin da quando cominciano ad abbozzarsi i primi programmi, il CONI richiede il largo appoggio delle For-
Il conte ing. Alberto Bonacossa, membro italiano del CIO. Gli sono accanto il conte Thaon di Revel e il dottor Giorgio de' Stefani (foto CONI, Rapporto ufficiale VII Giochi Olimpici Invernali)
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ze Armate. Un migliaio di uomidavanti al cortinese Ghedina ni, per buona parte alpini, ospi( 11 °) nello slalom gigante e setati nel villaggio, è dimostraziosto nel1a discesa libera; in enne dell'adesione del Ministero trambe le prove risulta il migliodella Difesa alla richiesta. Ne tratre degli italiani. Da notare come, tiamo ampiamente nello spazio nella discesa libera, degli 87 riservato ai contributi organizzaiscritti soltanto 46 portano a tertivi e logistici forniti dall'Esermine la gara e, dei primi 20, socito. lo tre riescono a non cadere: l 'auIl fuoco olimpico viene accestriaco Toni Sailer, vincitore con so a Roma in Campidoglio, con oltre tre secondi di vantaggio sulla benedizione di papa Pio XII. lo svizzero Raymond Fellay, il Il presidente della repubblica suo connazionale Andreas MolGiovanni Gronchi dichiara aperterer (terzo) e, appunto, :il nostro ti i Giochi. Per la prima volta nelBurrini. la storia dei Giochi il giuramenNelle altre gare 1' Esercito to· degli atleti è letto da una donpiazza al 26° posto il sergente alna: Giuliana Minuzzo Chenal. pino Carnillo Zanolli nella 30 chiUn'altra prima volta riguarda la lometri e 23 ° il tenente alpino presenza della televisione che riBattista Mismetti nella 50 chiloprende (in bianco e nero) alcune metri di fondo. gare. Trentadue le rappresentatiNel complesso la partecipave in gara, per un totale di 821 zione italiana non è negativa, coatleti ( 134 donne); fa il suo inme si temeva alla vigilia. La nogresso l'Unione Sovietica. stra nazione figura a.11' ottavo poNon si esaurisce nel lavoro di Gino Burrini. Nel 1957, termi- sto nella classifica generale, e organizzazione il contributo del- nato il servizio di leva, è pas- l'ottavo è un posto di rilievo, perle Forze Armate italiane. Nei con- sato alle Fiamme Oro ché bisogna pensare che nazioni suntivi tecnici veri e propri la notoriamente più versate della stampa di 'tutta la penisola dedica gran parnostra negli sport invernali hanno fatto pegte dei suoi commenti agli atleti con le stelgio. Ci riferiamo alla Francia, alla. Germalette. I..:Italia partecipa alle gare con 78 elenia, al Canada. menti, di cui 13 donne, 17 hockeisti e 4~ tra I Giochi Olimpici di Cortina vengono rifondisti, discesisti, saltatori, bobisti e patticordati proprio per lo strapotere e la tripletnatori. Ebbene, di questi 48 atleti, 20 sono · ta dell'austriaco Toni Sa.iler nello sci alpino militari: quasi la metà dei 20 soltanto due (slalom speciale, slalom gigante e discesa li(Gino Burrini e Alverà) sono in servizio di bera), oltre che per la perfetta organizzazioleva. Tutti gli altri sono nati e cresciuti nelne e la funzionalità delle piste e degli iml'ambiente militare. pianti. Nell'equipaggio di Monti, secondo clas«Senza gli alpini non avremmo realizzasificato (bob a due), il frenatore è l'alpino to le Olimpiadi invernali», sono le parole Renzo Alverà del 6° Reggimento. Sempre con cui Marcello Garroni, vice segretario geAlverà, insieme ad Eugenio Monti, Ulrico nerale del CONI, accompagna la marcia delGirardi e Renato Mocellini, è medaglia d'arle ultime bandiere olimpiche che le "penne gento anche nel bob a quattro, dietro uno nere" portano fuori dalla pista ghiacciata duscatenato equipaggio svizzero ma precedenrante la cerimonia di chiusura. do di appena 29 centesimi di secondo gli Ben più consistente è il bilancio per l'Istatunitensi. talia e per le Forze Armate. Un'altra medaEd ancora: l'alpino Gino Burrini decimo glia d'oro, quella per l'organizzazione, spet-
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Proprio a Cortina gli sciatori alpini utilizzano per la prima volta i cancelletti di partenza. Nella foto, Anne Heggtveit, classificatasi 29" nello slalom gigante. Quattro anni dopo, la canadese vince la gara di slalom olimpico a Squaw Valley (foto CONI, Rapporto Ufficiale VII Giochi Olimpici Invernali)
ta all'Italia e alle Forze Armate Italiane, dopo quella di Dalla Costa e Conti (bob a due). Mai una realizzazione sportiva italiana riscuote all' estero tanti consensi. Per tutti vale quanto dichiara il presidente del CIO, l' americano Avery Brundage: «Sarà difficile per qualsiasi altro Paese organizzare le Olimpiadi come ha.fatto l 'Italia. Tutto è stato.perfètto, specie se si considera la mancanza della neve, che ha costretto gli organizzatori ad un imponente lavoro». Queste parole di Brundage interessano molto da vicino le Forze Armate italiane, perché hanno avuto una parte molto importante in queste Olimpiadi. Chi ha seguito da vicino il lavoro di riporto della neve, compiuto di notte dalle truppe alpine con venticinque gradi sotto zero, ha letto negli occhi degli stranieri lo sbigottimento nel trovare ogni mattina le piste completamente a posto.
Avery Brundage ad Olimpia, accanto al monumento che racchiude il cuore del barone Pierre de Coubertin (foto CONI, Rapporto ufficiale VII Giochi Olimpici Invernali)
Il successo delle Olimpiadi d'inverno e l'esperienza organizzativa acquisita dai dirigenti spo1iivi del nostro paese, ·saraimo di grande aiuto per l'appuntamento ancor più impegnativo che ci aspetta di lì a quattro anni ...
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OLYMPIQUES . D'HIVER [I) ·
6/18 Février. 1968
GRENOBLE Grenoble, 1968
FRANCE
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UN LUNGO PERIODO DI ATTESA
Dal maresciallo Albarello l'inversione di tendenza
A Squaw Valley - 1960, in Sierra Nevada (300 km da San Francisco), sono programmati gli ottavi Giochi Olimpici Invernali, seconda edizione organizzata negli Stati Uniti dopo quella di Lake P1acid del 1932. La spedizione azzurra conta 28 atleti (7 donne). La cerimonia d'apertura come quella di chiusura ha per regista Walt Disney. Vinaugurazione si tiene sotto una vera e propria tempesta di neve; fra le raffiche di fiocchi di neve turbinanti si riesce appena a veder sventolare le bandiere dei 30 Paesi partecipanti. I Giochi registrano l'avvento degli sci metallici e dei tabelloni elettronici. Le gare di bob devono essere cancellate perché non è stata approntata una pista specifica, causa i
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troppo elevati costi di costruzione e perché solo nove Paesi hanno espresso la volontà di prendere parte a tali competizioni. La decisione risulta particolarmente penalizzante per l'Italia che in quegli anni domina incontrastata in questa disciplina, pronta a schierare i trionfatori dell'edizione precedente. La spedizione azzurra torna a casa con la sola medaglia conquistata da GiulianaChenal Minuzzo, bronzo in slalom gigante. Il 1964 ad Innsbruck si caratterizza per lo scarso innevamento; sono cento anni che la neve non è così scarsa sulle montagne tirolesi. 8inverno impone agli organizzatori un improbo lavoro per il trasferimento del manto nevoso, costringendo duemila soldati dell'armata austriaca a trasportare dal colle
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Squaw Valley, 1960
lnnsbruck, 1964
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Sapporo, 1972
lnnsbruck, 1976
Lake Placid, 1980
Sarajevo, 1984
/
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Calgary, 1988
del Brennero più di 20.000 metri cubi di ghiaccio e 40.000 metri cubi di neve. Dal punto di vista tecnologico le Olimpiadi introducono l'uso del computer per la gestione dei risultati ed il cronometraggio elettronico. Il comportamento degli azzurri (61 atleti, 8 donne) risulta modesto e, se qualcuno si distingue, non riesce tuttavia a superare posizioni di secondo piano. I..:Italia è dodicesima. Il mancato oro nelle gare di bob rappresenta l'autentica ed amara delusione delle nostre più giustificate speranze; i bobisti hanno abituato alle vittorie l'ambiente sportivo italiano.
Fanno il loro esordio le gare di slittino, una specialità che sostituisce lo skeleton, nel quale abbiamo già conquistato la medaglia d'oro nel 1948 con Nino Bibbia e che va diffondendosi molto rapidamente nelle valli alpine. Il 4 febbraio 1964, sull'altipiano di Seefeld, a ponente di Innsbruck, si svolge la gara di biathlon (sci-tiro). Vi partecipano 49 atleti di 14 nazioni. I..:Italia non è compresa fra le nazioni partecipanti. Una specialità iniziata da noi quasi alla chetichella, nel 1951, in ritardo rispetto alle altre nazioni. La nostra Federazione la vede con sospetto, temendo che i gruppi sportivi
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militari, per i quali gareggiano tutti i migliori fondisti attratti dalle caratteristiche militari di questa specialità, vi dirottano i campioni mettendo così in crisi le squadre del fondo. Il biathlon viene quindi "snobbato", per quanto sia inserito nel programma dei Giochi di Squaw Valley del 1960 e di Innsbruck del 1964. Solo dopo Grenoble 1968 la Federazione tornerà sui suoi passi. Proprio sulla Rivista Militare di gennaio 1964 il generale Giovanni Gatta scrive, tra l'altro: <<La jòrmazione dell'atleta per il biathlon procede di pari passo nelle due discipline sportive sci e tiro. [... ] Sono agevolati nella preparazione i militari che, per ragioni addestrative o per servizio di istituto, sono portati ad esplicare le due attività, dello sci e del tiro. Nelle nostre FFAA., perciò, sono favoriti i militari delle truppe alpine, nonché i militari dei reparti speciali del! 'Arma dei carabinieri, della Guardia di finanza e delle Guardie di PS., in servizio di frontiera nelle regioni alpine o di alta montagna. Giova a questo punto rilevare che i 49 atleti, che il mattino del 4 febbraio sulla pista di sci e nei campi di tiro di Seefeld hanno partecipato/ alla prova di biathlon, erano per la quasi totalità militari in serviz io nelle ·Forze Afmate dei rispettivi Paesi. Le nostre truppe alpine hanno grande risonanza internazionale. Per poco che le prove di biathlon siano prese in considerazione, appariranno subito le ampie possibilità che ci si presentano di parteciparvi con fon- · date speranze di onorevole affermazione. Per l'amore che tutti no.i abbiamo verso le FFAA. e verso lo sport e per il desiderio di vedere affermare il prestigio delle F.FAA. in tutti i campi dello sport, è augurabile che in avvenire una competizione che, come quella del biathlon, ha in pari tempo alto valore e grande interesse militare e sportivo, non sia da noi trascurata. A questo fine occorre che si proceda al più presto nella preparazione per poter affrontare le prossime prove con probabilità di successo». Le Olimpiadi invernaJi di Grenoble (1968) risultano le seconde organizzate in Francia
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dopo quelle di Chamonix del 1924, e si caratterizzano nel segno della grandeur di De Gaulle, nonostante la città sia posta ad appena 200 metri sul livello del mare. Novità di quest'edizione: il test di femminilità per le atlete e le trasmissioni televisive a colori . In gara 37 rappresentative; il programma comprende 35 eventi con I 158 atleti (211 donne), 52 dei quali italiani (8 le donne); gli avvenimenti sono commentati da 1.545 giornalisti e le immagini vengono ampiamente diffuse da 1.607 tecnici televisivi. Il 1972 celebra i Giochi della XI Olimpiade, a Sapporo; la prima volta in Oriente. I; etimologia sta a significare ''fiume delle rapide e dei canneti", con riferimento al fiume Toyohira che l'attraversa da sud a nord. Poiché le gare si svolgono praticamente in riva al mare (isola di Hokkaido), per ovviare allo scarso dislivello e permettere la disputa della discesa libera viene allestita una torre con scivolo agganciata alla pista vera e propna. Gli italiani si comportano assai bene, pur non ripetendo l'exploit delle quattro medaglie d'oro di quattro anni prima a Grenoble. Sapporo consacra la nascita della "valanga azzurra"; il discesismo italiano infatti, da molti anni insegue la scoperta di un nuovo Colò. Trascorso un altro quadriennio si giunge al 1976: dopo appena dodici anni è ancora la volta della città austriaca di Innsbruck. Inizialmente i Giochi sono attribuiti alla città americana di Denver ma i cittadini dello Stato del Colorado con il referendum del 15 novembre 1972 esprimono volontà contraria all'impiego del denaro pubblico per sostenere i Giochi. La spedizione italiana è composta da 49 uomini e 11 donne. Per gli azzurri Innsbruck costituisce il "canto del cigno" nel settore dello sci alpino e la riprova della fragilità della nostra presenza nelie altre discipline invernali, ove non viene raccolta alcuna medaglia. Dopo quelli del 1932, Lake Placid si ricandida inutilmente per i Giochi del 1952, 1956 e 1968, ottenendo quelli del 1980 es-
sendo rimasta unica località in lizza per la rinuncia di Vancouver. Gli atleti vengono alloggiati in un complesso dotato di un livello minimo di comodità. E che diverrà un carcere minorile! Calendario di 38 gare, partecipano 1.072 atleti di 37 rappresentative: nonostante il 27 gennaio il Comitato olimpico statunitense abbia deciso, causa l'invasione dell'Afghanistan, il boicottaggio dei Giochi estivi che si terranno a Mosca dal 19 luglio al 3 agosto, è presente anche 1'Unione Sovietica. La spedizione italiana conta 37 uomini e 12 donne. Travagliata da problemi tecnici e di trapasso generazionale la squadra azzurra di sci alpino non è mai in gara: come pure quella delle specialità nordiche (l'Italia è sesta), dove trionfano i sovietici davanti a norvegesi e finlandesi,. Inesistente nel bob e nel pattinaggio, la presenza italiana si avverte nello slittino, ove gli azzurri vanno ad uno passo dalla medaglia d'oro in entrambe le prove maschili. È solo questione di un altm anno di attesa poiché anche in FISI, come in altre Federazioni, sta per fare ingresso il prof. Francesco Conconi, cattedratico di biochimica applicata all'Università di Ferrara. Scienziato, programmatore e preparatore, artefice delle tante medaglie che verranno dalla metà degli anni '80 in poi. Allo sci di fondo porta inizialmente quella metodologia di preparazione che l'atletica stava attuando da tempo e che i tecnici del fondo fino a quel momento hanno rifiutato, sostenendo di non aver nulla da imparare da questa disciplina sportiva. Un'Olimpiade pacifica quella di Sarajevo (1984), svolta in un clima di festa e con una presenza importante ma discreta dei media. I1 programma prevede 39 gare e si contendono le medaglie 1272 atleti divisi in 49 rappresentative; 76 glì italiani (15 dom1e). Sono ricordate come le Olimpiadi del già pluribl.asonato Paul Hildgartner, il carabiniere di Chienes primo nello slittino monoposto, a dodici anni di distanza dall'oro conquistato a Sapporo nel biposto. Calgary, Stato dell'Alberta nel far west
canadese, rappresenta una delle ultime "frontiere" di questo pianeta che ormai ha ben poco da lasciarsi scoprire. I..:Olimpiade ( 1328 febbraio 1988) è aperta ufficialmente dal governatore del Canada Jeanne Sauvé. Per la prima volta l'ampliamento delle gare estende il programma all'arco di due settimane e tre week-end. In 46 gare si contendono le medaglie 1.423 atleti divisi in 57 rappresentative; 77 gli italiani (22 donne). I..:Italia è una delle più attese protagoniste sulle piste di Carmore, nel ruolo impensabile di favorita nelle prove maschili alpine e di fondo, staffetta compresa. Infatti, mentre la squadra femmin ile si dibatte in una profonda crisi, è il settore maschile che lascia intravedere qualche spiraglio di speranze. Vantiamo due campioni del mondo nel fondo: il maresciallo Marco Albarello, ventisei anni, valdostano di ascendenze venete, iridato della 15 chilometri e Maurilio De Zolt nella 50 chilometri. Nel fondo ( 1O e 15 km) buoni piazzamenti del collettivo, nei primi dieci ormai c'è un posto fisso per Vanzetta e Albarello, e anche Polvara trova spazio fra i grandi. Continuità di risultati che inseriscono l'Italia in pianta stabile nell 'élite, con tutte quelle premesse che si avvereranno negli anni '90, di diventare la terza grande potenza del fondo dietro gli i11;arrivabili norvegesi e, di volta in volta, svedesi, finlandesi o sovietici. Immancabi li le polemiche dei day ajter coinvolgenti scioline e pratiche di preparazione, sfiducie in tecnici fino a ieri stimati e osannati, culminate con le dimissioni di Antonio Sperotti, responsabile nazionale dèl settore discesa. . Il bronzo del nostro Passler fa malinconia e solitaria compagnia: recriminiamo per quell'unico colpo di carabina sbagliato dal Joham1 di Anterselva, che gli nega 1'oro a causa del minuto di penalizzazione. Poi, finalmente il magnifico oro di Tomba nel gigante, l'altro bronzo nella staffetta 4 x 7,500 km del biathlon, con il nostro caporale maggiore Werner Kiem al meglio della forma, insieme con Zingherle, Passler e Dasschler.
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Lillehammer, 1994
SUPERATI I "MAESTRI" NORDICI
L'Italia tra le grandi potenze sportive
Nella cittadina francese di Albertville viene ospitata la XVI edizione dei Giochi Olimpici invernali, dall'8 al 23 febbraio 1992. La dichiarazione d'apertura è letta dal presidente François Mitterrand, ultimo tedoforo l'ex calciatore Michel Platini (accompagnato da un bambino); 57 gare, in competizione 1801 atleti provenienti da 64 nazioni. Caduto il Muro di Berlino, la Germania partecipa con una sola squadra; dissolta l'Unione Sovietica è allestita una formazione chiamata "Comunità degli Stati Indipendenti". La spedizione italiana conta 123 atleti (30 donne) .
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Mai così forti g!i azzurri alle Olimpiadi invernali, con validi ricambi per il futuro. Ancora determinante sulla neve olimpica l'apporto dei nostri atleti militari. I risultati delle due settimane in terra di Savoia ci proiettano tra le cinque grandi potenze sportive. Ciò che fa ancor più sensazione è constatare come, del1e 14 medaglie complessive, 9 siano dovute ad atleti militari (2 ori, 4 argenti e 3 bronzi). Pari al 64% del totale. Polig gareggia per il Gruppo Sportivo "Fiamme Gialle" e, nella combinata alpina, sopravanza il sergente alpino Martin di 32 centesimi di punto. Una inezia! Medaglia d'argento quindi , conquistata da Gianfranco
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Martin. In questa anomali specialità, composta da due prove, una discesa libera e uno slalom speciale, è obiettivamente la dea bendata ad a.iutare i nostri atleti. Gli sport invernali con la loro miriade d.i discipline ci coinvolgono al punto di cercare anche nelle specialità tradizionalmente meno quotate improbabili medaglie. E quando di medaglie improbabili si tratta, vedi Polig e Martin oro e argento nella combinata ma-
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schile, troviamo inaspettati momenti di esaltazione. Sei medaglie d'argento, quattro dovute ai militari. Il già citato G.Franco Martin, nato a Genova il 15 febbraio 1970, per l'Esercito; il maresciallo degli alpini Marco Albarello, nato ad Aosta il 31 maggio 1960, sia nella 10km di fondo a tecnica classica, che insieme ai compagni Giuseppe Puliè e Giorgio Vanzetta (Fiamme Gialle), Silvio Fauner
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(Carabinieri) nella staffetta 4x10 km. Ancora 1'Appuntato Alberto Torriba nello slalom speciale. Abbiamo inizialmente parlato di una presenza militare, tra i medagliati, del 64%. All'indomani dei Giochi Olimpici di Albertville, valutandone i risultati, non si può fare a meno di notare come l'attiva e proficua collaborazione tra la Federazione Italiana Sport Invernali (FISI) e le Forze Armate dìa lustro all'intero movimento sportivo italiano: l'agguerrita pattuglia dì atleti-militari suscita un legittimo sentimento di fierezza nazionale. Da quando, da quegli anni Novanta, tutti i Corpi militari ìtalìani sono obblìgati ad arruolare anche le donne, si è aperta m1a nuova era per lo sport femminile della neve, da sempre fanalino di coda. Non è un caso pertanto, che l'esplosione dello scì femminile coincida con l'arruolamento. A LilJehammer, due annì dopo, tra le 67 nazioni partecipanti non ci sono Serbia e Bosnia, impegnate nella guerra civile seguita alla dissoluzione della Jugoslavia; la Russia e le altre ex repubbliche sovìetìche sfilano ognuna sotto la propria bandiera. La spedizione italiana conta 104 atleti (26 donne, alfiere Deborah Compagnoni). Nel ricco medagliere italiano ai Giochi Olimpici numerosi appaiono gli atleti militari messisi in particolare luce. Un solo esempio, emblematico. A Lillehanuner 20 medaglie per l'Italia; 32 per gli azzurri se si tiene conto del computo per singolo atleta. Di queste 32 i gruppi sportivi mìlìtari ne conquistano 12 d'oro, 6 d'argento e 9 di bronzo. C'è dunque una importante matrice militare nei successi olimpici. Alle Forze Armate bisogna dar atto di aver fatto sì che tutti gli atleti si presentino alle gare sempre nelle mjgliori condizioni, in grado di competere con i migliori specialisti del mondo . È il segreto dello sport, quello di premiare chi più ha lavorato. Ad Lm certo momento c'è l'uomo solo contro tutti; c'è l'uomo solo che può gettare sul piatto della bilancia quei coefficienti che si chiamano classe, volontà, tenacia, voglia dì vincere ma, principalmente, allenamento e lavoro. Sempre
Silvio Fauner supera in volata Daehlie
(Fiamme Gialle), Carabinieri, Esercito, Guardia Forestale, Polizia (Fiamme Oro) e Vigili del Fuoco. Considerando tutti gli atleti vincitori, la matrice militare è patrimonio di ben 27 medaglie. In effetti, glì unici "non militari" risultano Fagone e Carnino del quartetto d'oro di short track, Isolde Kostner (doppio bronzo nello sci alpino) e Bice Vanzetta, terza nella staffetta di fondo. La vittoria più esaltante è quella della staffetta di fondo 4xl0 km, che supera i "maestri" nordici grazie a Maurilio De Zolt, Marco Albarello, Giorgio Vanzetta e Silvio Fauner: un vigile del fuoco, un alpino, un finanziere ed un carabìnìere. Già un altro quartetto nel 1936 dette la prima medaglia d'oro all'Italia. Anche allora composto da militari. Per la Norvegia questa sconfitta è come un lutto nazionale. All'epoca delle vìttorìe individuali aveva gìà messo fine Franco Nones nel 1968, con la medaglia d'oro della 30 km di Grenoble, adesso si è conclusa anche l'era de II a supremazia di squadra. Da questo momento, anche nelle due successi-
L'oro italiano nella staffetta maschile
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ve Olimpiadi la staffetta diverrà una questione privata fra Italia e Norvegia, con altrettante conclusioni in volata ma a risultato capovolto. Per 1'Esercito un altro oro arriva grazie al sergente Mirko Vuillennin, componente anche lui di una staffetta, quella dello short track, assieme ad Hugo Herrnhof (Fiamme Oro), Maurizio Camino e Orazio Fagone. Salendo il secondo gradino del podio Vuillermin si ripete nella prova individuale sui 500 metri. Altre due medaghe di bronzo, Albarello nella 1O km TC e Fauner nel successivo inseguimento, ribadiscono la forza e la continuità di risultati della squadra e dei nostri atleti. «Questa storica affermazione - dichiara il Presidente de] CONI Pescante - dimostra il cambiamento in atto nello ~port italiano. Una volta c'erano le punte in qualche disciplina, ora c'è una scuola». Il medagliere è vinto dalla Russia (11-84) davanti ai padroni di casa (10- 11-5), quarta l 'Italia, che torna a casa con sette medaglie d'oro. Per la terza volta, dopo Tokyo J 964 e Sapporo 1972 ed a ventisei anni di distanza . il Giappone è teatro della grande manifestaz.ione sportiva (7-22 febbraio 1998). Nagano, capol uogo dell'omonima prefettura, ha circa 360.000 abitanti; sorge a 418 metri sul livello del mare, ma è circondata da _m ontagne che superano i 3.000 metri di altezza,
definite anche come le "Alpi giapponesi" e normalmente ritenute il tetto del Giappone. Sono gli ultimi Giochi Olimpici del secondo millennio. Lo stadio, che ospita le cerimonie di apertura e chiusura (destinato al baseball dopo i Giochi), può accogliere 50.000 spettatori. Ha la forma di un fiore, con le pareti esterne aperte verso l'alto come petali, secondo il tema: "Da tutte le parti del mondo un solo fiore", ad indicare l'unità dello sport nell'ambito del movimento olimpico. La dichiarazione d'apertura è letta dall'imperatore Akihito. Ai secondi Giochi invernali giapponesi partecipano 125 italiani: 88 uomini e 37 donne. Siamo presenti in tutte le gare, tranne nei tornei di curling e di hockey femminile, e dobbiamo· difendere il cospicuo bottino di venti medaglie conquistate a Lillehanuner. Non è facile, soprattutto perché le condizio-
Mirko Vuillermin e Marco Albarello a Lillehammer
• Il 22 febbraio 1994, martedì. La staffetta italiana è tutta militare. Maurilio De Zolt è il nonno della squadra: ha quarantaquattro anni, è Vigile del fuoco; Marco Albarello è dell'Esercito; Giorgio Vanzetta è delle Fiamme Gialle; Silvio Fauner, ultimo staffettista, è del Centro Sportivo dei Carabinieri. Al via scattano in testa la Norvegia e la Finlandia, che sono le favorite d'obbligo in questa gara lunga e logorante. De Zolt dà l'anima, e non si fa staccare. Albarello raggiunge i battistrada e riesce persino a superarli. Anche Vanzetta, nella terza frazione, fa il proprio dovere fino in fondo. Dopo 30 chilometri siamo praticamente appaiati ai norvegesi. Ma c'è un problema, niente affatto secondario. L'ultimo staffettista norvegese è Bjorn Daehlie, il più titolato e il più forte fondista del mondo, che tre giorni prima ha conquistato l'oro nella 25 km individuale. Nessuno scommetterebbe il classico dollaro bucato su Fauner, chiamato a misurarsi con lui. Daehlie imprime alla gara un ritmo forsennato, spinto anche dalle centinaia di migliaia di norvegesi assiepati lungo il percorso. Ma Silvio gli rimane incollato addosso. Si alterna con Bjorn al comando. A 300 metri dal traguardo, davanti al pubblico sgomento e incredulo, Fauner passa in testa, resiste alla rimonta del rivale, taglia il traguardo con un pugno di centimetri di vantaggio.
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ni delle piste, a causa dei rapidi cambi di
temperatura, caratteristici della località giapponese, possono generare delle sorprese. Otteniamo però la metà di quelle medaglie. <<Dopo Albertville e Lillehammer siamo arrivati al passaggio del testimone - è il conunento del Presidente del CONI Mario Pescante, prima di lasciare il Giappone. - Lo sapevamo e per questo avevamo dichiarato di preventivare le dieci medaglie che sono arrivate, anche se forse ce ne mancano un paio. Come è normale, a una grandissima squadra non ne succede subito un'altra altrettanto grande».
Subiamo la rivincita norvegese nella staffetta. Scottata a Lillehammer, la Norvegia evita di schierare Daehlie in ultima frazione contro Fauner, e lo sostituisce con Alsgaard. Scrive Massimo Roversi nel libro "Carabinieri nello sport": <<De Zolt, il nonno, è andato in pensione. Della stajjètta di Lillehammer sono rimasti in due: Albarello e Fauner (che è stato incaricato, anche stavolta, di correre in ultima frazione). il primo a partire è Albarello, alla sua gara olimpica d'ad-
dio: esce dallo stadio undicesimo, ma opera una rapida rimonta; dopo 7,5 chilometri affianca in testa il finlandese Kirvesniemi; al cambio è risceso al quarto posto, ma ha 16" di vantaggio sul norvegese Siversten. Il secondo frazionista è Fabio Va.lbusa che, dopo 3 chilometri si porta in testa. In terza frazione c'è un esordiente, Fabio Ma}, chiamato a confrontarsi con Bjorn Daehlie (ancora lui) che raggiunge ! 'italiano ma non riesce a staccarlo. Tutta la partita si gioca quindi tra Fauner e un altro campionissimo, Alsgaard, che ha già vinto la 15 chilometri individuale. Nei primi 8 chilometri Fauner resta sulle code di Alsgaard; poi parte ali'attacco, ma il norvegese non molla di un metro. Finisce in volata, come quattro anni prima. Una volata lunga duecento metri, ma stavolta è Fauner a cedere, a cinque metri dal traguardo. Silvio sussurra ai compagni: "Scusatemi"». Nella 30 km a tecnica classica settimo Marco Albarello, un'autentica roccia con i suoi 37 anni; lo stesso atleta è 26° nella 10 km.
• Marco Albarello. Nasce ad Aosta il 31 maggio 1960. Figlio di un piastrellista, cresce sugli sci sottili tra le piste della Val Ferret. A vent'anni è sergente degli alpini, fra i quali si è arruolato tre anni prima; difende i colori del Centro Sportivo Esercito, che ha sede proprio a Courmayeur. Le premesse per sfondare ci sono tutte: lo chiamano "il gigante di Courmayeur" per il fisico longilineo e imponente; sotto questo aspetto è il fondista italiano che più somiglia ai nordici. Milita nella squadra nazionale azzurra per 23 anni: 19 come atleta e gli ultimi 4 come aiuto allenatore della squadra di Coppa del Mondo e responsabile dei tecnici addetti ai materiali. Si impone all'attenzione del pubblico comportandosi in maniera eccezionale ai Campionati mondiali: nel 1985, a Seefeld, è il primo frazionista della staffetta 4x1 O km che conquista la medaglia d'argento, superata dalla Norvegia per soli 6 secondi. Proprio da quell'anno si mette in luce soprattutto come staffettista, ottenendo risultati di ottimo rilievo, tanto da diventare una pedina fondamentale della Nazionale di Azittà e Punkkinen. Si prende la rivincita due anni dopo ai Mondiali di Oberstdorf, sul grande Wassberg, ove sbaraglia letteralmente il campo vincendo la 15 km, primo azzurro ad aggiudicarsi questo titolo. Un oro che ha la premessa nella prova dei 30 km, che lo vede in zona medaglia per due terzi della prova, per calare poi nel finale. È argento alle Olimpiadi di Albertville, dove il sergente Gianfranco Martin è secondo nella combinata alpina. Alle Olimpiadi di Lillehammer del 1994 la staffetta azzurra di fondo, di cui fa parte, impegna allo spasimo i norvegesi padroni di casa, superati sul traguardo con uno storico e beffardo guizzo: due decimi! Di Albarello il miglior tempo di frazione. Chiude la carriera a 39 anni con l'argento delle Olimpiadi di Nagano. Ha partecipato a 4 Olimpiadi e a 12 Campionati del Mondo; di medaglie, oltre quelle olimpiche, ne ha vinte parecchie: si va dai 1O titoli italiani assoluti vinti nella 15 km e nella 30 km (sempre a tecnica classica), ai 20 podi di Coppa del Mondo, alle 3 medaglie ottenute ai Campionati Mondiali Militari, all'argento nei Mondiali di duathlon. Nell'anno 2000 il Presidente della Repubblica Ciampi conferisce al Primo maresciallo Marco Albarello. l'onorificenza di Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana per meriti sportivi. A 42 anni viene nominato Direttore tecnico-agonistico del fondo azzurro, subentrando a Sandro Vanoi.
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Nel medagliere l'Italia finisce ne dei Giochi dopo il ritiro del presidente decima, con due medaglie d'oro. del CIO Juan Antonio Samaranch, cui è subentrato il belga Jacques Rogge. Salt Lake City, capitale stoLusinghiero il risultato dei 111 rica e religiosa dei monnoni e italiani (46 donne, compresa l'alfiedello Stato americano dello re Isolde Kostner): settimi nel meUtah, ospita la XIX edizione dei dagliere internazionale con 4 ori, 4 Giochi Olimpici Invernali (febargenti, 4 bronzi. Nella staffetta 4xI0 braio 2002). Nella ulteriore crekm vincono i norvegesi, ancora per un scita degli eventi e delle gare si soffio: tre decimi di secondo dividoregistra l'introduzione dello skeno al traguardo Alsgaard (semleton e del bob femminile. Dopo gli attentati dell' 11 setpre lui) da Cristian Zorzi, quarto frazionista italiano. tembre 200 I c'è il fondato timore che il programma olimpico non Alla cerimonia di chiusura, suggestiva e spettacolare, è belpossa essere rispettato e si deterlo vedere un po' d'Italia nella mini così un'ennesima interferenpresentazione della prossima za dei conflitti politico-terroristici sede dei Giochi: toccherà insulla vita dello sport. Ma profatti a Torino nel 2006 orgasegue ancora più forte il proNagano, 1998 - Marco Albarello nizzare la ventesima edizione cesso di crescita dei Giochi In- primo frazionista della staffetta delle Olimpiadi Invernali. Il vernali, dimostrato da 77 Paesi d'argento capoluogo piemontese infatti, aderenti, con un totale di 2.399 prevale sulle candidature della cittadina svizatleti che si confrontano in 78 eventi diversi. zera Sion (grande favorita, al terzo tentatia dichiarazione d'apertura viene letta dal prevo), Helsinki (Finlandia), Poprad Tatry (Slosidente George W. Bush. È la prima ediziovacchia), Zakopane (Polonia), Klagenfurt (candidatura con una percentuale di Italia, Tarvisio, ma prevalentemente austriaca). La vittoria di Torino è una vittoria dello sport italiano, maturata al termine di un hmgo lavoro dei membri italiani del CIO - Carraro, Nebiolo, Pescante, e Cinquanta - e di una vera e propria campagna elettorale condotta dal Comitato promotore, con entusiasmo ed efficienza.
Marco Albarello, Aiutante nel Corpo degli Alpini, a Nagano vince l'argento nella staffetta 4x1 O km
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Juan Antonio Samaranch, Presidente del Comitato Internazionale Olimpico (CIO); con lui i massimi responsabili dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, il Sindaco Valentino Castellani ed Evelin Christillin
OLIMPIADE IN !TAL/A DOPO 50 ANNI
Dall'Esercito la centesima medaglia
Per la seconda volta l' Italia ha l'onore e l'onere di organizzare i Giochi Olimpici Invernali; la prima a Cortina, nel 1956, quando la perla delle Dolomiti ospitò la settima edizione, quattro anni prima dei Giochi esti-
vi celebrati a Roma in un'edizione che resta tuttora memorabile. A Cortina il contributo degli alpini fu detenninante; infatti il periodo dei Giochi venne caratterizzato dalla poca neve, e poiché
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Torino, 2006. Il Logo
all'epoca non esistevano i "cannoni sparaneve" furono proprio i soldati dell'Esercito a trasportare la neve sulle piste, per consentire lo svolgimento delle gare. Per Torino 2006 l'apporto dell'Esercito si trasforma in una partecipazione reale di atleti, tecnici e preparatori inseriti nella nostra
Nazionale. Tra questi il primo maresciallo Marco Albarello, campione olimpionico di sci da fondo e il maresciallo capo Alessandro Busca, ai quali spetta l'onore di essere tra i numerosi tedofori che portano la fiaccola olimpica da Roma a Torino. La fiaccola giunge in Italia, proveniente da Atene, a bordo di un aereo C130J dell'Aeronautica Militare. Il generale Landi, che ha coordinato l'operazione di trasferimento della fiamma olimpica in Italia, sottolinea che «la scelta del Cl 301 non è stata casuale. Si tratta del velivolo che viene utilizzato dagli equipaggi dell'Aeronautica per portare aiuti e soccorso alle zone colpite dalle calamità naturali o alle popolazioni che vivono in aree di crisi. È quindi un modo per sottolineare il sacrificio dei militari della 46" brigata, che in missione hanno a volte pagato con la vita il loro impegno, come accaduto a Kindu in Congo o in Bosnia». Da Roma la fiamma - benedetta dal Papa - percorre 11.300 chilometri in 64 giorni, attraversando 1'Italia intera, dalla Valle dei Templi al Palazzo della Signoria, dalla Torre di Pisa al Canal Grande. La fiamma lascia la Capitale su un elicottero CH47 Chi-
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· • Dino B'ridda scrive su L'Alpino (febbraio 2006): « Vista dall'alto la scena è alquanto suggestiva: un serpentone di quattrocento alpini, da Longarone alle pot1e del territorio comunale di Belluno, in un nugolo compatto e ordinato di tute bianche e penne nere, per rispondere con entusiasmo all'appello del comitato organizzatore di Torino. Le operazioni preliminari (istruzioni per l'uso, vestizione della tuta, traspot1o sul luogo di partenza e inquadramento al via) si svolgono con qualche inevitabile sbavatura, ma poi siamo tutti pronti e comincia l'attesa, allietata dalla fanfara alpina di Borsoi d'Alpago. Mentre aspettiamo l'arrivo della fiaccola, che ci sarà consegnata dai superstiti del disastro del Vajont, per alcuni fra i più anziani di noi i ricordi vanno al 1956 quando vissero la medesima emozione. A Longarone, prima di pat1ire, uno di loro ce l'aveva mostrata - la fiaccola di allora - tanto che, al confronto, quella di Pininfarina ci sembra ora un oggetto avveniristico: mezzo secolo di distanza pare un'eternità! Ou.ando arriva la fiaccola, il primo plotone di alpini - con noi c'è anche una presenza eccezionale: quella del presidente Corrado Perona - si mette in movimento a file di tre, quasi una sorta di mini sfilata all'adunata nazionale. Man mano che la fiaccola si avvicina a noi, sale la tensione, capisci che sei protagonista di un evento carico di significati, sai che il gesto che stai per compiere è stato e sarà ripetuto migliaia di volte, ma quando tocca a te null'altro importa: in quel momento sei tu il tedoforo, sei tu che tieni in mano il fuoco acceso ad Olimpia, lo devi tare con la mente e il cuore sgombri delle miserie quotidiane, sai che lo spirito olimpico è purezza di ideali. E ti rendi subito conto che quello spirito assomiglia molto allo spirito alpino, perciò il gesto del pot1are la fiaccola ti sembra familiare, anche se è un'emozione unica e irripetibile. [...] Poi comincia la testa popolare in piazza, con tante tute bianche e penne nere ad assicurare il servizio e marcare il successo di una manifestazione per la cui riuscita è stato sconfitto qualsiasi scetticismo. Le penne nere di Belluno, che hanno condiviso con quelle di Feltre, Cadore, Vittorio Veneto, Valdobbiadene e Conegliano l'avventura dei tedofori della fiaccola (uniche sezioni ANA d'Italia ad avere tale onore}, hanno già vinto la loro medaglia olimpica: quella dell'impegno e della buona organizzazione».
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nook dell'Esercito ed esce dal porto di Genova a bordo della nave scuola "Palinuro". «È una grandissima opportunità per trasmettere sensazioni forti e valori ideali, indiscutibili; per migliorare la cultura .sportiva dei nostri giovani» sostiene Giam1i Petrucci, presidente del CONI. A Torino la dichiarazione d'apertura è letta dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, il giuramento dallo sciatore alpino Giorgio Rocca, ultimo tedoforo l'ex sciatrice di fondo Stefania Belmondo ( 1O medaglie conquistate ai Giochi Invernali, record azzurro). 1n tema di cifre, le Olimpiadi italiane annoverano anche 1.400 tecnici, 2.300 dirigenti, 650 giudici-arbitri; 3.000 rappresentanti del Comitato Olimpico Internazionale; 9.600 giornalisti, 3.600 della carta stampata e 6.000 di radio e televisioni; 23.500 addetti effettivi e volontari del Toroc (Torino organizing committee - Comitato organizzatore Giochi di Torino); 6.000 ospiti degli sponsor e 1.500.000 spettatori . 85 Comitati Olimpici, un programma che prevede 84 gare; si contendono le medaglie 2.573 atleti. Record di presenze azzurre ai Giochi olimpici di Torino 2006: 111 uomini e 74 dom1e; una presenza femminile senza precedenti. Per la prima volta l'Italia è presente in tutte le discipline, come nel 1956 a Cortina d'Ampezzo, ma il programma è enormemente cresciuto. Come al solito di alto livello, anche numericamente, la rappresentanza militare: 85 sono infatti gli atleti con le stellette, quasi il 50 per cento. Per il capo missione Raffaele Pagnozzi si tratta della più alta partecipazione di sempre e per la prima volta l'Italia sarà presente in tutte le discipline, sottolineando come la nostra «è una squadra che ha nella compattezza di base uno dei punti di forza. E con questo siamo certi di dare agli .spettatori del nostro Paese, ma anche al .mondo intero, una dimostrazione di efficienza e la garanzia di ottime prestazioni affinché si possa dar riscontro all'impegno profuso dagli organizzatori torinesi e regalare gioie ed emozioni a tutti i tifòsi italiani».
La fanfara della Brigata Taurinense
Il medagliere è vinto dalla Germania (1112-6) davanti agli Stati Uniti (9-9-7), l'Italia finisce nona. L'Esercito si è impegnato anche sotto il profilo sportivo: 12 atleti e 8 tecnici. Tra questi, gli 8 tecnici delle nazjonali sono Richard Pramotton (tecnico discipline veloci di sci alpino, Marco Albarello (direttore agonistico sci di fondo), Franco Polvara e Mario De Santa tecnici dei materiali fondo), Paolo Riva (responsabile tecnico biathlon), Dietmar Pirhofer (fisioterapista slittino pista artificiale), Michel Grange (tecnico free style), G. Luigi Devizzi (fisioterapista snow board). Gli atleti: Magda Genuin (sci di fondo), René Laurent Vuillermoz, Cristian De Lorenzi e Sergio Bonaldi (biathlon), Patrick Gruber (slittino pista artificiale), Stefano Pozzolini e Rudy Galli (snow board), Maurizio Orioli (skeleton), Roberto Serra, Mara Zini, Katia Zini e Dennis Bellotti (short track) . Unico rammarico l'esclusione nello sci alpino di Annalisa Ceresa. È proprio lo short track a regalare la centesima medaglia olimpica ali 'Italia. Il sogno si avvera mercoledì 22 febbraio, alle ore 21 .20, quando le nostre ragazze conquistano la medaglia di bronzo nella staffetta sui 3.000 metri. È il centesimo sigillo del! 'Italia alle Olimpiadi invernali. Del quartetto, oltre a Marta Capurso e Ariamm Fontana (riserva Cecilia Maffei), fam10 parte le due atlete del1'Esercito, il caporal maggiore Mara Zini e il caporale Katia Zini. Sono cugine ed entrambe alpine a Courmayeur.
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La pattinatrice Mara Zini, medaglia di bronzo nello short track, staffetta 3.000 m
Primo caporal maggiore Mara Zini e il caporale Katia Zini, medaglia di bronzo alle Olimpiadi dì Torino nello short track
Lo short track affonda le radici nelle prove "sul filo del secondo" con partenza in massa, Qrganizzate prevalentemente negli Stati Uniti e in Canada, secondo una formula ben diversa rispetto al format internazionale basato sul sistema delle coppie. Dalla prima apparizione ancora "ibrida" alle Olimpiadi Invernali del 1932 a Salt Lake. City si deve fare un salto di oltre trent'annì per giungere al 1967, quando l'International Skating Union include questo sport nell'elenco delle discipline. È considerato sport dimostrativo in occasione dei Giochi Invernali di Calgary (1988), ma gli azzurri si impongono subito. Lo short track figura stabilmente nel programma a cinque cerchi dal 1992, ad Albertville, in terra di Francia. Tornando ai Giochi di Torino, i nostri Gerhard Haselrieder ed Oswald Plakensteiner raggiungono la medaglia di bronzo nello slittino di coppia. Il successo dell'Italia è completato dal quinto posto della coppia Gruber-Oberstolz, il primo appartenente al
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gruppo sportivo dell'Esercito, il secondo ai Carabinieri. Il 26 febbraio si concludono con una suggestiva cerimonia i ventesimi Giochi Olimpici invernali. Proprio a due alpini dell 'Esercito il compito di ammainare la bandiera olimpica allo stadio comunale: sono il caporal maggiore scelto Angelo Piedimonte del 4° reggimento alpino paracadutisti e il caporale Antonella Trevisani del 5° reggimento alpini. La "sfida" di Torino, del Piemonte e del1'Italia è vinta anche con il concorso dell'Esercito, che ha curato la manutenzione e la sicurezza di quasi h1tte le piste su cui si sono svolte le gare.
Il Primo caporal maggiore Katia Zini, ha preparato presso il Centro Sportivo Esercito la conquista della medaglia di bronzo olimpica
19 ATLETI DELL'ESERCITO A VANCOUVER
L'unico oro dal caporal maggiore Razzoli
Dopo 22 anni (Calgary 1988) le Olimpiadi invernali tornano in Canada: si tratta della terza manifestazione, dopo Montreal 1976 e Calgary 1988. A Vancouver gareggiano 2.629 atleti provenienti da 82 Nazio-
ni (109 gli italiani, 69 uomini e 40 donne). Lo slogan della manifestazione è: "With glowing hearts" (Con i cuori ardenti). Sono 15 le discipline inserite nel programma olimpico; l'Italia è assente solo nel cur-
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vancouver l OtO
Vancouver, 201O
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te incrementato gli arruolamenti di atleti di eccellenza nel proprio Centro Sportivo, ottenendo in tal modo notevoli successi in campo nazionale e internazionale». Arriva al penultimo giorno dei Giochi la medaglia d'oro per l'Italia. Giuliano Razzoli trionfa nello slalom speciale. Sabato 27 febbraio si conferma ancora una volta una data importante per lo sport italiano: nel 1988 a Calgary infatti, circa 600 chilometri ad est di Whistler Mountain, Alberto Tomba Vancouver, 2010 - Una fiaccola di ghiaccio centra l'oro in slalom speciale. gli atleti della sezione sport I..:Italia non vince una medaglia nello sci invernali del Centro Spo1iivo Esercito. Per alpino, tra gli uomini, esattamente da sedici la prima volta l'Esercito ha la rappresentanarmi: l'ultimo è infatti Albe1io Tomba, arza più numerosa tra i gruppi sportivi delle gento in slalom a Lillehammer (sempre il 27 Forze Annate; 19 gli atleti impegnati nello febbraio 1994). Per l'oro bisogna invece risci alpino con Razzoli e Gius, sci di fondo salire a diciotto anni fa: sempre Alberto Tomcon Genuin, Pasini e Brocard, biathlon con ba, ma in gigante, ad Albertville 1992. Vuillermoz, De Lorenzi, Fiandino, Windisch, Giuliano Razzoli alla vigilia ha messo per Oberhofer e Perathoner, snowboard con Pozzolini, Fischnaller, Raimo e Brutto, short iscritto: «Sono Giochi? Divertiamoci. Al! 'Otrack con Serra e Zini, slittino su pista artilimpiade arrivo primo». Detto fatto. È di parola e già questo è un segnale che "Razzo" ficiale con Gruber e Gasparini. ha le idee chiare, facendo anche tornare il <<Il rilevante risultato - si legge in una sorriso all'intera spedizione azzurra. Analonota - è frutto di un rinnovato approccio go il pronostico di Jacques Theolier, il tecdell'Esercito nei confronti dello sport. A parnico transalpino: «Lui una medaglia può vintire dal 2005 la Forza Armata ha notevolmen-
ling, che tanto ha fatto parlare a Torino, e nell'hockey. Chi spera in una conferma dopo lo straordinario medagliere di Torino 2006 rimane decisamente deluso. Sappiamo che Torino 2006 (con i 5 ori olimpici) è stato un kolossal difficile da replicare. Un oro, un argento e tre bronzi nel nostro medagliere ( 16° posto mondiale). Magra consolazione sono le medaglie di legno (i 5 quarti posti). Mai così tanti (92 su 109) gli azzurri appartenenti ai gruppi sportivi militari; 19
Giuliano Razzoli domina entrambe le manche di slalom (foto sito Razzoli)
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Razzoli si mette alle spalle l'eterno rivale lvica Kostelic, mentre il bronzo va allo svedese André Myhrer. Restano fuori dal podio gli austriaci (foto sito Razzoli)
La gioia di Razzoli (foto sito Razzoli)
Arriva al penultimo giorno dei Giochi la medaglia d'oro per l'Italia
cerla. La pista olimpica è perfetta per le sue caratteristiche». Durante la preparazione al Col di Joux Giuliano dichiara: <<Sono tornato a sciare nella regione del mio Centro Sportivo, I 'Esercito». È un ragazzo 25enne che viene dall' Appennino. A quattro anni ha già gli sci ai piedi, e da lì via ad una infinità di piccole ga-
re promozionali e regionali. Papà Antonio, detto Giuliano, è fabbro e maestro di sci. Mamma Tiziana dipinge e cucina; le sorelle Margherita e Giordana capeggiano il fans club. La forza dei nervi distesi. Nessuna mossa sbagliata: la vigilia serena ma ambiziosa. Gli piace essere chiamato Braveheart, per-
Il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito generale Valotto si complimenta con l'olimpionico Giuliano Razzoli
L'alpino Giuliano Razzoli
Razzoli nello stand dell'Esercito
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ché si butta giù (al cancelletto urla: «Forza e onore!»), vada come vada. La medaglia di Razzoli, per quanto pregiata, non può cancellare il mezzo flop de11a spedizione azzurra a questi Giochi. lo può solo addolcire. Uno slalom corso in condizioni ambientali tutt'altro che ideali: neve mista ad acqua, nebbia e pista ormai ridotta ad una salina per quanto solfato è stato sparso in pista in questi giorni. Ne] bilancio in rosso di questi Giochi Olimpici arriva un brodino ,t rincuorare la squadra azzurra precipitata nei bassifondi del medagliere. Un brodino che però è anche un ricostituente forte visto che è stata conquistata una medaglia d'oro in una specialità come lo slalom, disciplina principe nello sci. Purtroppo 1e Olimpiadi invernali di Vancouver iniziano nella maniera peggiore. A1la vigilia della cerimonia d'apertura infatti, il georgiano Nodar Kumaritashvili rimane vittima di una pista da slittino troppo veloce e pericolosa. Lo slittino italiano torna da Vancouver ampiamente ridimensionato rispetto ai Giochi di Torino. Il doppio, che nel 2006 ha comunque strappato il terzo posto, stavolta finisce a piedi del podio. I 32enni Christian Oberstolz e Patrick Gruber vengono beffati nella seconda manche scivolando dal terzo al quarto posto. Finisce così ai piedi del podio la gara olimpica del duo azzurro. Nel singolo femminile Sandra Gasparini è diciottesima. Dopo il bronzo di Torino 2006 ci si aspetta il bis dalle ragazze della squa..: dra azzurra di sh011 track, e invece sono eliminate nella prima semifinale della staffetta 3.000 metri. Sul ghiaccio del Pacific Coliseum, Arianna Fontana, Cecilia Maffei, Martina Va1cepina e Katia Zini (caduta in un
"'"'t ..
Vancouver, 201 O - La coppia formata dal carabiniere Christian Oberstolz e dall'alpino Patrick Gruber, non riesce a centrare il podio come già accaduto nelle Olimpiadi di Torino 2006
cambio mal riuscito, dopo uno scontro con una rivale olandese) concludono la loro prova al quarto posto. Per quanto riguarda l 'italfondo al maschile, l'indigesto passo alternato è come sempre arido di soddisfazioni, con tre dei quattro azzurri in gara qualificati per i quarti di finale, ma nessuno promosso alle semifinali. Il migliore è Renato Pasini, 22esimo assoluto e quarto nella sua batteria. In campo femminile Elisa Brocard è 39esima. Tre azzurri su quattro riescono ad entrnre nei 30 (solo David Hofer 39° conclude ne11e eliminatorie la sua giornata) ma escono nei quarti: sia i fratelli Renato e Fabio Pasini (20° e 24°) che Loris Frasnelli (30°) non trovano spazi e continuità per imitare la Genuin. Nella prova maschile non va meglio con gli ex campioni del mondo Cristian Zorzi e Renato Pasini ottavi. Il sorriso di Magda Genuin s'illumina d'azzurro nel giorno in cui il cielo si fa sereno. Quinta e felice è la trentenne bellune-
• «La vittoria di sabato è il frutto di tanta voglia di vincere - dichiara Razzoli - ma quando si vince non si è mai soli. Ci sono voluti una vita di sacrifici e tanti aiuti da parte della squadra, dei tecnici che mi hanno seguito in questi anni, dal centro sportivo dell'Esercito che ha creduto in me già prima che entrassi nella nazionale. E poi la mia famiglia, i miei amici, il mio Fan Club: loro sono stati sempre presenti, quando non mi qualificavo erano pronti a consolarmi e quando vincevo mi festeggiavano. E poi ci sono i medici, i fisiotera pisti come Sara Soverini, che ora non c'è più, ma che ha fatto tanto per me. In Canada ho vissuto una bella avventura, frutto della collaborazione di tanti. Prima fra tutti mio padre,>.
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se nello sprint a tecnica classica che è stata bella e appassionante come mai, un risultato a suo modo storico per l'Italia del fondo, che mai ha spinto una donna fino alla finale. Delusione invece nella team sprint per Arianna Follis e la stessa Magda Genuin, le due sprinter de11a prova a coppia a tecnica libera. Quarte e impotenti dietro le tedesche Claudia Kuenzel in Nystad ed Evi Sachenbacher. Un'altra medaglia che sfuma. Dopo il già ottimo quarto posto nel turno di qualificazione, la belhmese dell 'Esercito affronta con grande autorità i vittoriosi quarti di finale e la successiva semifinale, trovando spazio tra le velociste di lusso degli sci stretti, compresa la slovena Petra Majdic. Un piazzamento, quello della Genuin, che supera le attese e rilancia tanto la bellunese. È quarta nella team sprint. Nello slalom gigante femminile Nicole Gius è 20esima. Lontane dal podio le azzurre nella 15 km di biathlon: 75esima Oberhofer e 79esima la Perathoner. La 22enne Raffaella Brutto, genovese di nascita, valdostana d'adozione, tesserata per il Centro Sportivo Esercito e residente a Courmayeur, è la prima delle escluse ne11e qualificazioni dello snowboardercross: 17esimo posto. Le Olimpiadi Invernali del 2014 sono assegnate alla città russa di Soci, che supera la concorrenza della località sudcoreana di Pyeongchang, oltre all'austriaca Salisburgo ed alla svedese Ostersund. L'excursus sulla presenza di atleti dell'Esercito alle Olimpiadi invernali si chiude qui. Desideriamo terminare estrapolando a.lcune tra le numerose dichiarazioni rilasciate da personaggi dello sport italiano sui gruppi sportivi militari. Mario Pescante, nel messaggio di benvenuto al Convegno Internazionale di Studi sulla Storia dello sport militare (Roma, Salone d'Onore del CONI, 7-8 novembre 1997): «Nei medaglieri delle grandi man{/'estazioni internazionali - Giochi Olimpici Estivi ed
Invernali in testa - l'Italia occupa una posizione di straordinario privilegio e questo è dovuto non solo a un modello organizzativo originale del nostro sport che tanto nel mondo viene apprezzato, non solo da un qual certo genio e da una disponibilità al sacrificio che le nostre genti hanno sempre avuto nello svolgimento della pratica sportiva, ma anche - ed in una misura fi'ancamente notevole - dall'opportunità che viene offerta a molti giovani, ragazzi ed ora anche ragazze, di affinare i loro talenti in seno alle strutture militari». Per il presidente del CONI Gianni Petrucci, lo sport azzmro non può fare a meno dei Corpi militari: <<li loro apporto è fondamentale alla crescita del nostro sport, soprattutto di alto livello. In particolare per due motivi: fanno vivere serencunente l 'impegno agonistico degli atleti e danno una ùnmagine positiva». L'universo militare è dotato delle più alte propensioni all'esercizio delle attività fisiche. Saggezza e misura sono le peculiari caratteristiche di una scuola che seleziona sì campioni, ma che produce soprattutto validi cittadini. «In Italia è pressoché impossibile che club civili possano assicurare agli atleti di molti sport minori gli stessi stipendi, il supporto economico, le infrastrutture, i tecnici e gli staff che possono invece garantire i corpi militari», spiega il generale della Guardia di Finanza Gianni Gola. Lo sport nazionale è riuscito a cogliere notevoli successi organizzativi, come quello delle Olimpiadi romane del 1960, di Cortina d'Ampezzo del 1956 e di Torino 2006, grazie al contributo delle Forze Armate, con uno straordinario apporto di uomini e mezzi. Innumerevoli sono stati i casi di una cordiale intesa tra Esercito e CONI, tra Esercito e singole Federazioni sportive, tra Esercito ed Enti vari, per la niigliore riuscita di manifestazioni agonistiche di ogni genere.
139
I primi ufficiali della Scuola Militare Alpina (Archivio SMALP)
Cerimonia di apertura della Scuola Militare Alpina di Aosta nel 1948
140
LA SCUOLA MILITARE ALPINA (SMALP)
Centro Addestramento Alpino
I primi reparti a sperimentare gli sci sono i bersaglieri, al Moncenisio (nell'estate 1886, con il capitano De Rossi), ed il loro esame sembra sulle prime abortire. Ma fa sede elettiva dello sci non può che essere quella delle truppe alpine, presso le quali non tarda a familiarizzare se un ufficiale del 3° Reggimento Alpini, il maggiore Oreste Zavattari, può pubblicare nel maggio 1900 sulla Rivista Militare Italiana uno studio dal titolo: «Gli sld nella guerra d'inverno sulle nostre Alpi». Sono sci di legno, senza lamine, senza ·solette, con attacchi assolutamente labili. A costruirh provvedono i capi armaioli reggimentali. «Non basta mettersi la penna sul cappello per saper andare in montagna: se non si provvederà in tempo a trasformare gli alpini in alpinisti e sciatori, andremo incontro a brutte sorprese». Così scrive nel 1924, dopo le dure esperienze dell'Adamello e delle Tofane, un torinese, accademico del CAI, Umberto Balestreri, ufficiale alpino di complemento. i}avvocato Umberto Balestrieri, combattente della Prima Guerra Mondiale, ha lanciato l'idea con un articolo pubblicato nel novembre del 1924: «È impensabile, dopo l'insegnamento che ci è venuto dalla guerra, che gli alpini possano esimersi dall'obbligo di essere anche alpinisti». Ci vuole un po' di tempo, poi la proposta dell'avvocato torinese viene accettata dallo Stato Maggiore e tradotta in realtà. Nel1' estate del 1933 il capitano Giorgio Fino presenta all'ispettore delle truppe alpine, generale Celestino Bes, una dettagliata memoria con il progetto di creazione della Scuola. Nel dicembre di quello stesso 1933 l'apertura ufficiale dei corsi. È l'eccezionale
nucleo di ufficiali che dà vita ad Aosta alla "Scuola Centrale Militare d'Alpinismo", più brevemente SCMA. Primo comandante il tenente colonnello Luigi Masini, un personaggio formidabile. Il suo più stretto collaboratore è il capitano Felice Boffa Ballaran, di BieJla. Altro uomo incredibile. Già subalterno nel battaglione Monte Cervino edizione 1915- 1918, conosce le Alpi come le sue tasche. Del capitano Masini scrive Umberto Pelazza su L'Alpino: << Valoroso combattente, con un carattere d{fficile. Da quel toscanaccio che è detesta la burocrazia e le scartoffie; più d'una volta, davanti agli occhi esterrefatti del suo aiutante maggiore, appallottola le circolari con cui lo Stato Afaggiore lo bombarda e le dà in pasto ad un mulo, affermando che rappresenta la cosa migliore che se ne possa fare. (E qualcuno si chiede che diavolo ci trovi di buono, il mulo, in quei fogli di carta velina). Dieci anni dopo, Masini sarà il Leggendario "Fiore", comandante partigiano delle Fiamme Verdi; terminata la guerra, andrà in Parlamento deputato del partito socialista. Grande alpinista, grande sciatore; è l'uomo giusto ad Aosta». Scrive ancora Umberto Pe]azza: «Toscanaccio dalle gambe storte, reduce della Libia e del Carso, due Medaglie d'Argento, Masini durante la ritirata di Caporetto ha picchiato un ufficiale di cavalleria che in calesse si apre la strada fra le truppe a colpi di frustino. l'vfiscredente, fa battezzare il figlio dal suo cappellano, don Sàntini, che chiama don Diavolini dal giorno in cui L'ha visto risolvere una situazione critica a raffiche di mitragliatrice». Il capitano Boffa Ballaran è tm alpinista accademico, famoso perché si arrampica sem-
141
pre con un mezzo toscano spento in bocca; quando si apre il foro nella cornice di neve di tma vetta, subito dietro la becca della piccozza compare il sigaro dj Bo:ffa. Una volta non trova di meglio, per godersi la licenza annuale di trenta giorni, che impiegarla in un raid sciistico solitario lungo tutto l'arco delle Alpi. E ci sono Francesco Vida e Giuseppe Inaudi, futuri generali, e il capitano Paolo Signorini, che si guadagnerà la Medaglia d'Oro in Russia alla testa del 6° Alpini. Il castello della Scuola Milìtare Alpina Il mattino del 9 gennaio 1934 nasce ad Aosta la Scuola Militare Alpina. È tenuta a battesimo, nel salone ducale del palazzo ciCreata per la preparazione di truppe scelvico, dal generale Celestino Bes, Ispettore te, adatte a presidiare i valichi montani ed a delle Truppe Alpine. Mentre ancora si svolcombattere alle alte quote, la Scuola è subige la cerimonia dell'inaugurazione arriva un to formata dai più bei nomi dell'alpinismo telegramma da Roma; è nientemeno di Pio italiano. Con il trascorrere degli anni la faIX, quel Papa Ratti appassionato e valente ma valica i confini nazionali e l'acronimo scalatore di monti, il quale - rompendo il riSMALP diviene sinonimo di Accademia delgido protocollo va6cano - ha voluto manlo sci e dell'alpinismo. dare un messaggio augurale a tm pugno di Nello stesso anno (1934) al Castello "Duuomini nei quali egli vede certamente più gli ca degli Abruzzi" nasce il nucleo pre-olimalpinisti che i militari. pico, con l'incarico di preparare la rappreL'esigenza è quella della preparazione scisentativa che parteciperà ai Giochi Olimpici alpinistica dei Quadri destinati ad addestraInvernali di Gannisch nel 1936. re e guidare le Truppe Alpine, unitamente alLa clamorosa vittoria conseguita in quello studio del loro armamento ed equipaggia1'occasione dalla pattuglia costituita dal camento. La prima modestissima sede è in un pitano Silvestri, dal sergente Perenni, dall'alalloggio INCIS; una residenza più pino Scilligo e dall 'a1p.ino Sertorelli degna viene poi trovata nel Castelin una specialità nordica, dove solo (costruito nel 1907 . dall' archino battute Finlandia e Svezia, sutetto conte Ceppi) intitolato al gescita lo stupore e l'entusiasmo; nelnerale Cantore, anche se i vallo stesso anno i1 Ministro della dostani continuano a chiamarlo Guerra dispone la costituzione di "castello degli Abruzzi" per via un reparto atleti denominato Nudel Duca che conquistò il Rucleo Pattuglie Sci Veloci Alpine, wenzori e al quale inizialmente con sede a Breuil Cervinia. viene dedicato. Sorto all'inizio L'alfiere della squadra italiadel XX secolo per volontà del na alla chiusura dei Giochi è il barone savoiardo Jocteau, la cui tenente Francesco Vida, famiglia ha servito per seuno dei protagonisti delle coli il Regno di Sardegna, tre vittorie consecutiè acquistato dal Deve ottenute dalla Scuomani o Militare nel 1934 la nel Trofeo Mezza]ama. e da allora continua ad esL'anno precedente sere un riferimento nobile sempre nei ricordi di Umdella tradizione militare al- Il 27 dicembre 1938 il Re Vittorio Emanuele Il berto Pelazza - richiamata concede alla Scuola Centrale Militare di Alpinismo pma. lo stemma araldico, con il motto "Ardisci e Credi" dal congedo per istruzione,
142
giunge ad Aosta la guida alpina Emilio Comici, triestino, subito trasferito alla Scuola come istruttore dei corsi di alpinismo. Sua l'elaborazione del progetto della palestra di roccia del castello Cantore, per la quale si avvale come disegnatore di Toni Ortelli, tecnico della Cogne, più noto come autore della canzone La lvfontanara. A rappresentare la Scuola nel corso del secondo conflitto mondiale sono il Battaglione "Duca degli Abruzzi", il Reparto Allievi ed il Reparto "Monte Bianco" formato da guide e portatori valdostani: inoltre, personale altamente qualificato, addestrato presso la Scuola stessa, è inquadrato nei Battaglioni Sciatori "Monte Rosa" e "Monte Cervino". Vlstituto si scioglie per effetto delle vicende conseguenti all'8 settembre 1943. Il l O luglio 1948 ancora in Aosta, viene ricostituita la Scuola Militare Alpina per svolgere corsi di preparazione, di addestramento e di perfezionamento sulla tecnica sci-alpinistica per ufficiali e sottufficiali delle truppe alpine, specializzando gli elementi più idonei alle funzioni di istruttori di sci e di roccia presso i Corpi. Provvede, altresì, allo studio dei problemi operativi tattico-logistici, riferiti al particolare ambiente di alta montagna. La sede del comando, il bel castello Jocteau, viene ribattezzato col nome del leggendario generale Cantore, quello che nel 1915, sulle Tofane, conduceva all'attacco i suoi soldati come un umile sottotenente qualsiasi, ritto in piedi, gridando con il suo accento ligure: «Avvanti, alpini, avvanti!»; e una pallottola lo colpì in mezzo agli occhi. Nel 1953 viene affidata alla Scuola la preparazione degli Allievi Sergenti di Com-
plemento; nel 1964 l'intero ciclo addestrativo degli Allievi Ufficiali di Complemento passa sotto la responsabilità de11a Scuola Militare Alpina. Nella storia della SMALP non si può fare a meno di parlare dei tanti successi sportivi conseguiti da campioni già affermati che hanno continuato la loro attività nell'ambito della Scuola, oppure da coloro che, durante il servizio di leva, hanno avuto modo di scoprire capacità fisiche che, con l'allenamento, hanno tradotto col tempo in vittorie sportive dando prestigio all'Italia anche in campo internazionale. Di rilievo la data del maggio 1973, riferita alla conquista dell'Everest da parte del capitano I1marnorati, del rnarescia11o Epis, del sergente maggiore Benedetti, del sergente Minuzzo e dell'alpino Carrel. 11 1° gennaio 1950 vede la luce a Courmayeur il Nucleo Sci Agonismo. Sono di quegli anni le brillanti affermazioni nei classici Trofei sci alpinistici nazionali, quali il Trofeo "Parravicini", il Trofeo "Malisani" ed il Trofeo "Tre Rifugi". Particolarmente significativa la vittoria nella gara di combinata individuale (slalom gigante-fondo e tiro) e nella pattuglia ai Campionati Mondiali Militari di Sci (CISM) organizzati dalla Scuola Militare Alpina a Bardonecchia nel 1958. Il 1° febbraio 1960 il Nucleo Sci Agonistico si scioglie per dare origine al 1° Plotone Speciale Atleti - Sezione Sci del Centro Sportivo Esercito. Nel febbraio del 1961 il sergente Livio Stuffer si impone nella gara di combinata al CISM di Andermatt in Svizzera. }:;atleta sarà campione italiano assoluto nella 50 km. di fondo nel 1962 - 1963 1966 e nella 30 km nel 1967.
• Il Trofeo Mezzalama è la più dura e prestigiosa gara sci-alpinistica del mondo, il cui tracciato si snoda tuttora tra il Cervino ed il Monte Rosa, su quote comprese tra i 3000 e i 4000 metri. Ne sono vincitori, nel giugno 1935 il capitano Silvestri, il sergente Ronc e l'alpino Chenoz;. nel 1936 il tenente Vida, il sergente Ronc ed il sergente Perenni e nel 1937 il tenente Fabre, il sergente Perenni e l'alpino Viviani. Il Trofeo Mezzalama, triennale consecutivo, è così assegnato alla Scuola Militare Centrale di Alpinismo di Aosta. Dopo la parentesi bellica il Trofeo rinascerà negli anni Settanta, quando compaiono sulla scena le ·Squadre femminili: la prima a salire sul podio più alto sarà nel 2003 il caporal maggiore Chiara Raso, campionessa europea, insieme a Cristina Favre e Arianna Follis, tutte del Centro Sportivo Esercito.
143
Nel 1968 il sergente maggiore G.Franco Stella è campione italiano assoluto nella 15 km. di fondo e nella staffetta 3 x 1O km. di Madonna di Campiglio. Significative le vittorie delle Squadre del Centro Sportivo Esercito al Trofeo Mezzalama nell'edizioni del 1971 - 1973 - 1975. La stagione agonistica 1978-1979 porta alla ribalta internazionale il giovane alpino di Gressoney Leonardo David, già vincitore della Coppa Europa di Sci Alpino nel 1978. Il 7 febbraio 1979 a Oslo vince lo slalom speciale di Coppa del Mondo precedendo Ingemar Stenmark. Nel 1986 i sergenti Pramotton e Tonazzi conquistano i primi due posti nello slalom gigante di Coppa del Mondo di Ade]boden e nella stagione 1986- 1987 il sergente maggiore Prarnotton vince lo slalom gigante del Sestriere e della Val Badia e conclude la stagione al 5° posto nella classifica generale di Coppa del Mondo. Nel settore dello sci nordico Marco Albarello, già brillantissimo protagonista della staffetta azzurra medaglia d'argento a Seefeld nel 1985, nel 1987 conquista il titolo di campione del mondo nella 15 km di Obersdorf. Dal 1937 ad oggi si contano più di 50 titoli nazionali nello sci nordico, nel biathlon e nello sci alpino, oltre ad affermazioni e piazzamenti di assoluto rilievo ai Campionati Mondiali, Europ.ei e nelle gare di Coppa del Mondo nelle varie specialità. Dopo l'affiliazione alla Federazione Italiana Sport Ghiaccio (FISG) dal 1° gennaio 1993 la nuova denominazione diviene Centro Sportivo Esercito - Sezione Sport Invernali, significando la presenza del reparto in tutte le discipline invernali. e attività della Sezione Sci Alpinistica,
nata insieme alla Scuola, è da sempre improntata all'organizzazione e conduzioni di corsi di addestramento, perfezionamento e qualificazione sia nel campo sciistico che alpinistico. Essa è composta da Ufficiali e Sottufficiali Istruttori di sci e alpinismo in possesso di capacità e requisiti tecnici elevati e costituisce l'espressione più autentica della professionalità dell'attuale Centro Addestramento Alpino. eattività sia sciistica che alpinistica è caratterizzata dalla continua e costante ricerca metodologica e didattica, per poter realizzare corsi con un livello tecnico e professionale sempre più elevato ed aderenti alle necessità di carattere addestrativo ed opera6vo delle Forze Armate Italiane. I materiali ed equipaggiamenti, le tecniche di progressione sciistica ed alpinistica utilizzate nella realizzazione dei vari corsi, rispecchiano quanto di meglio e più moderno viene utilizzato ed impiegato a livello nazionale ed internazionale; l'aggiornamento professionale degli Istruttori, svolto in collaborazione con tutte le organizzazioni nazionali che operano in montagna, è costante e qualifica gli Istruttori della Sezione Sci Alpinistica come veri professionisti della montagna. Nel 1998 la Scuola Militare Alpina passa alle dirette dipendenze del Comando Truppe Alpine assumendo la nuova denominazione di Centro Addestramento Alpino; dal mese di luglio 200 l, sulla base di una nuova configurazione organica, il Reparto Attività Sportive inquadra la Sezione Sport lnvernali del Centro Sportivo Esercito e la Sezione Sci Alpinistica. In sostanza, in un unico Reparto è inquadrato tutto il personale del Centro Addestramento Alpino che opera
• Gli Istruttori della Sezione Sci Alpinistica sono stati tra i protagonisti della spedizione italiana sull'Everest del 1973. Hanno poi rinverdito le tradizioni passate con la salita al Pick Nilkant (6596m) nel 1993, al Broad Peak (8047m) nel 1994 e con la partecipazione ad una spedizione multinazionale al Gasherbrum Il nel 1995. Successivamente hanno preso parte ad una spedizione in Alaska a Monte S. Elia, nel 1998 in Himalaya nella Valle dell'lnku. Nel 2001 il maresciallo ordinario Alessandro Busca ha raggiunto la vetta del Daulaghiri nell'Himalaya del Nepal con una spedizione valdostana. Da vari anni, inoltre, la Sezione invia i suoi Istruttori, in qualità di Guide Alpine, in Antartide nell'ambito dei programmi di ricerca promossi dall'ENEA.
144
nel settore della montagna, per la parte didattica e scolastica con la Sezione Sci Alpinistica e per la parte agonistica con la Sezione Sport Invernali del Centro Sportivo Esercito. La Scuola di Aosta è definita anche "Università Militare della Montagna" e può considerarsi la madrina di tre altre Scuole Mi-
litari di Montagna: cilena, argentina e slovena. Presso la Caserma Perenni di Courmayeur il Reparto Attività Sportive prepara gli atleti di tutte le specialità dello sci alpino e di fondo, dello slittino, dello short trnck, sky race, winter biathlon, sci alpinismo e, naturalmente, gli scalatori della sezione alpinismo.
La sede della Scuola Militare Alpina (da: 1954, un anno di sport nell'Esercito Italiano, SME)
• Venerdì 9 gennaio 2009 è stato ricordato il 75° anniversario della fondazione della Scuola Militare Alpina. Alla santa Messa, officiata dal vescovo monsignor Giuseppe Anfossi nella cattedrale di Aosta, è seguita la deposizione in piazza Chanoux di una corona di alloro al monumento al Soldato Valdostano. Successivamente, nel Salone Ducale del Comune di Aosta, il sindaco Guido Grimod, il comandante del Centro Addestramento Alpino, generale Claudio Berto ed il comandante delle Truppe Alpine generale Bruno Petti, hanno rievocato la fondazione della Scuola Centrale Militare di Alpinismo. Nel pomeriggio, nel Castello Cantore si è svolto il convegno "Alpini ed Alpinisti 75 anni di storia", moderato da Carlo Gobbo. Sono state ripercorse le tappe principali della storia della SMALP e degli uomini che l'hanno resa grande, dalla sua fondazione agli anni Novanta, alle ultime spedizioni e alle interazioni con l'alpinismo internazionale. Hanno svolto relazioni i generali Claudio Berto, Roberto Stella ed il colonnello Umberto Pelazza. Hanno quindi preso la parola il maggiore Remo Armano, i primi marescialli Ettore Taufer e Marco Albarello, gli alpinisti Arnaud Clavel ed Agostino Da Potenza. Hà chiuso gli interventi il presidente nazionale Perena che, dopo aver commemorato l'anniversario del Centro Addestramento Alpino, ha riportato ricordi personali e aneddoti della sua permanenza alla SMALP.
145
/
Medaglieri
/
Nei Giochi Olimpici Estivi i rappresentanti dell'Esercito hanno complessivamente vinto 30 medaglie d'oro, 20 d'argento e 15 di bronzo. Fra i 61 atleti saliti sul podio i più meritevoli risultano gli schermidori Nedo Nadi con 5 ori (Anversa 1920) ed Oreste Puliti con 4 ori ed 1 argento, ma distribuiti in tre edizioni olimpiche (Anversa 1920, Parigi 1924 e Amsterdam 1928). Nei Giochi Olimpici Invernali 4 medaglie d'oro, 7 d'argento e 3 di bronzo, con 12 atleti protagonisti. Marco Albarello (1 oro, 3 argenti ed 1 bronzo) il più rappresentativo. Nel complesso l'Esercito annovera 79 medaglie: 34 d'oro, 27 d'argento e 18 di bronzo.
148
PERIODO 1900-2012
Giochi Olimpici Estivi
ANNO - SEDE
o
A
B
DISCIPLINA
SPECIALITÀ
1
-
-
SCHERMA
Sciabola ind.
l
-
-
SPORT EQUESTRI
-
I
-
1
-
-
l
-
191 2 STOCCOLMA
1920 ANVERSA
(*)
= Sport dimostrativo
ETÀ
Ten.
Antonio
CONTE
33
Salto in alto (*)
S.Ten.
Giovanni
TRÌSSINO
23
SPORT EQUESTRI
Salto in estensione (*)
S.Ten.
Giovanni
TRÌSSINO
23
SCHERMA
Sciabola ind.
Ten.
Italo
SANTELLI
34
-
SCHERMA
Sciabola a squadre
Cap.
Alessandro PlRZIO BIROLI
l
-
SCHERMA
Sciabola a squadre
Magg.
Sante
CECCHERINI
45
1
-
-
GINNASTICA
Concorso generale a squadre
S.Ten.
Francesco
LOY
21
1
-
-
CANOTTAGGIO
Due con
serg.
Giovanni
SCATTURlN
27
1
-
-
CANOTTAGGIO
Due con
serg.
Ercole
OLGENI
37
1
-
-
SPORT EQUESTRI
Salto ostacoli ind.
Cap.
Tommaso
l
-
-
GINNASTICA
Individuale
Ten.
Giorgio
ZAMPORI
33
l
-
GINNASTICA
Concorso a squadre
Ten.
Giorgio
ZAMPORI
33
l
-
-
GINNASTICA
Concorso a squadre
Cap.
Francesco
LOY
29
1
-
-
GINNASTICA
Concorso a squadre
f.te
Lorenzo
MANGIANTE
29
l
-
-
SCHERMA
Fioretto ind.
Ten.
Nedo
NADI
26
1900 PARIGI
1908 LONDRA
VINCITORE/VINCITRICE
LEQUIO di ASSABA
31
27
~
01
o
ANNO -SEDE
1920 ANVERSA
o
A
B
DISCIPLINA
SPECIALITÀ
1
-
-
SCHERMA
Fioretto a squadre
Cap.
Abelardo
OLIVIER
43
1
-
-
SCHERMA
Fioretto a squadre
Ten.
Nedo
NADI
26
l
-
-
SCHERMA
Fioretto a squadre
Ten.
Baldo
BALDI
32
1
-
-
SCHERMA
Fioretto a squadre
serg.
Oreste
PULITI
29
1
-
-
SCHERMA
Fioretto a squadre
Ten.
Aldo
NADI
31
1
...:
-
SCHERMA
Sciabola ind.
Ten.
Nedo
NADl
26
1
-
-
SCHERMA
Sciabola a squadre
Ten.
Nedo
NADI
26
l
-
-
SCHERMA
Sciabola a squadre
Ten.
Baldo
BALDI
32
I
-
-
SCHERMA
Sciabola a squadre
serg.
Oreste
PULITI
29
1
-
-
SCHERMA
Sciabola a squadre
Ten.
Dino
URBANI
38
1
-
-
SCHERMA
Sciabola a squadre
Ten.
Aldo
NADI
31
1
-
-
SCHERMA
Spada a squadre
ien.
Nedo
NADI
26
l
-
-
SCHERMA
Spada a squadre
Cap.
Abelardo
OLIVIER
43
l
-
-
SCHERMA
Spada a squadre
Ten.
Dino
URBANI
38
1
-
-
SCHERMA
Spada a squadre
Ten.
Aldo
NADI
31
-
I
-
SCHERMA
Sciabola ind.
Ten.
Aldo
NADI
31
-
l
-
SPORT EQUESTRI
Salto ostacoli ind.
Cap.
Alessandro VALERIO
39
-
l
-
SPORT EQUESTRI
Completo a squadre
Cap.
Ettore
CAFFARATTI
34
-
I
-
SPORT EQUESTRI
Completo a squadre
Cap.
Garibaldi
SPIGHI
29
-
1
-
SPORT EQUESTRI
Completo a squadre
Cap.
Giulio
CACCIANDRA
36
-
-
1
SPORT EQUESTRI
Salto ostacoli a squadre
Cap.
Ettore
CAFFARATTI
34
-
-
1
SPORT EQUESTRI
Salto ostacoli a squadre
Cap.
Giulio
CACCIANDRA
36
-
-
l
SPORT EQUESTRI
Salto ostacoli a squadre
Cap.
Carlo
ASINART San Marzano
VINCJTORE/VINCJTRJCE
ETÀ
ANNO - SEDE
o
A
B
DISCIPLINA
SPECIALITÀ
-
-
l
SPORT EQUESTRI
Salto ostacoli a squadre
Cap.
Alessandro ALVISI
-
-
1
SPORT EQUESTRJ
Completo ind.
Cap.
Ettore
CAFFARATTI
34
1
-
-
SCHERMA
Sciabola a squadre
Ten.
Oreste
MORJCCA
33
1
-
-
SCHERMA
Sciabola a squadre
Ten.
Vincenzo
CUCCIA
32
1
-
-
SCHERMA
Sciabola a squadre
Ten.
Renato
ANSELMI
33
1
-
-
SCHERMA
Sciabola a squadre
Magg.med.
Marcello
BERTINETTI
39
1
-
-
SCHERMA
Sciabola a squadre
M.llo
Oreste
PULITI
33
1
-
-
CICLISMO
4000m inseguim. a squadre
Ten.
Angelo
DE MARTINI
27
-
1
-
ATLETICA LEGGERA
Maratona
cap.magg.bers. Romeo
BERTINI
31
-
1
-
SPORT EQUESTRI
Salto ad ostacoli ind.
Cap.
Tommaso
LEQUIO di ASSABA
31
-
-
l
SPORT EQUESTRI
Completo a squadre
Cap.
Alberto
LOMBARDI
31
-
-
I
SPORT EQUESTRI
Completo a squadre
Cap.
Alessandro ALVISI
-
-
I
SPORT EQUESTRI
Completo a squadre
Cap.
Emanuele
PRALORMO BERAUDO
37
-
-
l
SCHERMA
Spada a squadre
Ten.
Vincenzo
CUCCIA
32
-
l
SCHERMA
Spada a squadre
Ten.
Oreste
MORTCCA
33
-
-
1
SCHERMA
Spada a squadre
Cap.
Marcello
BERTINETTI
39
l
-
SCHERMA
Fioretto a squadre
Ten.
Ugo
PIGNOTTI
30
l
-
-
SCHERMA
Fioretto a squadre
M.llo
Oreste
PULITI
37
l
-
-
SCHERMA
Spada a squadre
Magg.
Marcello
BERTINETTI
43
-
l
-
SCHERMA
Sciabola a squadre
M.llo
Oreste
PULITI
37
-
l
-
SCHERMA
Sciabola a squadre
Magg.
Renato
ANSELMI
37
-
-
1
SCHERMA
Fioretto ind.
gran.
Giulio
GAUDINI
24
1920 ANVERSA
1924 PARIGI
1928 AMSTERDAM
VINCITORE/VINCITRICE
ETÀ
33
37
ANNO- SEDE
1932 LOS ANGELES
o
A
B
DISCIPLINA
SPECIALITÀ
I
-
-
CICLISMO
Corsa I 00km cron. ind.
f.te
Attilio
PAVESI
22
I
-
-
CICLISMO
Corsa su strada a squadre
f.te
Attilio
PAVESI
22
'
l
-
SCHERMA
Fioretto a squadre
Cap.
Ugo
PTGNOTTI
34
-
1
-
SCHERMA
Sciabola a squadre
T.Col.
Renato
ANSELMI
41
-
I
-
SCHERMA
Sciabola a squadre
Cap.
Ugo
PIGNOTTI
34
-
-
I
TIRO A SEGNO
Pistola automatica
sold.
Domenico MATTEUCCI
37
I
-
-
SCHERMA
Spada a squadre
Cap.
Enrico
PEZZANA
43
-
-
I
PENTATHLON
Individuale
Ten.
Silvano
ABBA
25
l
-
-
CICLISMO
Km da fermo
solei.
Leandro
FAGGIN
23
I
-
-
CICLISMO
Inseguim.to a squadre
solei.
Leandro
FAGGIN
23
-
I
-
SPORT EQUESTRI
Concorso salto a squadre
Cap.
Piero
D 'IN ZEO
33
-
I
-
SPORT EQUESTRI
Concorso salto a squadre
Cap.
Salvatore
OPPES
47
-
-
1
SPORT EQUESTRI
Concorso salto ind.
Cap.
Piero
D'INZEO
33
1
-
-
CICLISMO
I 00km cron. a squadre
gran.
Livio
TRAPÈ
23
l
-
-
CICLISMO
I 00km cron. a squadre
f.te
Antonio
BAILETTI
23
1
-
-
PUGILATO
Pesi Piuma
bers .
Franco
MUSSO
23
I
-
-
PUGILATO
Pesi Massimi
art. cor.
Francesco
DE PICCOLI
23
-
1
-
SPORT EQUESTRI
Salto ostacoli ind.
Cap.
Piero
D'INZEO
37
-
I
-
CICLISMO
Corsa su strada ind.
gran.
Livio
TRAPÈ
23
-
1
-
PUGILATO
Pesi Gallo
f. te
Primo
ZAMPARINI
21
-
1
-
PUGILATO
Pesi Welter
art.
Carmelo
BOSSI
21
-
-
I
SPORT EQUESTRI
Salto ostacoli squadre
Cap.
Piero
D'INZEO
37
-
-
I
CANOTTAGGIO
4 con
f. te
Fulvio
BALATTI
22
1956 MELBOURNE
1960 ROMA
ETÀ
-
1936 BERLINO-KIEL
STOCCOLMA
VINCJTOREIVJNCITRJCE
o
A
B
DISCIPLINA
SPECIALITÀ
l
-
-
SPORT EQUESTRI
Conc. completo a squadre
S.Ten.
Paolo
l
-
-
SPORT EQUESTRI
Conc. completo a squadre
S.Ten.
Alessandro ARGENTON
27
1
-
-
CICLISMO
Indiv. su strada
bers.
Maii o
ZANIN
24
1
-
-
PUGILATO
Pesi Mosca
f. te
Fernando
ATZORI
22
l
-
-
PUGILATO
Pesi Mediomassimi
gran.
Cosimo
PINTO
21
-
1
-
CICLISMO
4000m inseguimento ind.
bers.
Giorgio
URSI
22
-
-
1
SPORT EQUESTRI
Conc. salto ost. a squadre
Magg.
Piero
D'TNZEO
41
-
-
l
PUGILATO
Pesi "Open"
alp.
Giuseppe
ROS
22
1
-
-
TUFFI
Piattaforma
alp.
Klaus
DIBIASI
21
-
l
-
TUFFI
Trampolino
alp.
Klaus
DIBIASI
21
1972 MONACO DI BAVIER..c\
-
-
1
SPORT EQUESTRI
Conc. salto ostac. a squadre
T Col.
Piero
D'lNZEO
49
-
-
l
SOLLEVAMENTO PESI
Pesi Medi
f. te
Anselmo
SILVINO
27
1992 BARCELLONA
l
-
-
PALLANUOTO
bers.
Alessandro BOVO
23
-
1
-
PALLAVOLO
bers.
Vigor
BOYOLENTA
22
-
l
-
PALLAVOLO
bers.
Samuele
PAPI
23
2008 PECHINO
-
l
-
TAEKWONDO
78 kg
cap.magg.
Mauro
SARNHENTO
25
2012 LONDRA
-
-
1
TAEKWONDO
80 kg
l 0 cap.magg.
Mauro
SARNUENTO
29
ANNO - SEDE
1964 TOKYO
1968 CITTÀ DEL ME SSICO
1996 ATLANTA
VINCITORE/VINCITRICE
ANGIONI
ETÀ
26
/
PERIODO 1936-2010
Giochi Olimpici Invernali
o
A
B
DISCIPLINA
SPECIALITÀ
1
-
-
SCI DI FONDO
Pattuglie militari (*)
Cap.
Emico
SILVESTRI
40
1
-
-
SCI Dl FONDO
Pattuglie militari (*)
serg.
Luigi
PERENNI
23
I
-
-
SCI DI FONDO
Pattuglie militati (*)
alp.
Stefano
SERTORELLI
25
I
-
-
SCT DI FONDO
Pattuglie militati (*)
alp.
Sisto
SCILLTGO
25
1956 CORTINA D' ANIPEZZO
-
l
-
BOB
A due
alp.
Renzo
ALVERÀ
23
-
1
-
BOB
A quattro
alp.
Renzo
ALVERÀ
23
1988 CALGARY
-
-
1
BIATHLON
Staffetta 4x7 ,5 km
cap.magg.alp. Wemer
KIEM
25
-
l
-
SCI ALPINO
Combinata
serg. alp.
Gianfranco
MARTIN
21
-
l
-
SCI DI FONDO
Combinata l O krn
M.llo alp.
Marco
ALBARELLO
31
-
l
-
SCI DI FONDO
Staffetta 4xl0 km
M.llo alp.
Marco
ALBARELLO
31
1
-
-
SCI DI FONDO
Staffetta 4xl0 km
M.llo alp.
Marco
ALBARELLO
33
J
-
-
SHORT TRACK
Staffetta
serg.
Mirko
VUILLERMIN
20
-
l
-
SHORT TRACK
500m
serg.
Mirko
VUILLERMJN
20
-
-
I
SCI DI FONDO
10 km
M.llo alp.
Marco
ALBARELLO
33
-
I
-
SCI DI FONDO
Statletta 4xl0 km
M.llo alp.
Marco
ALBARELLO
37
-
-
1
SHORT TRACK
Staffetta (F)
cap.magg.alp. Katia
ZINI
24
-
-
1
SHORT TRACK
Staffetta (F)
cap.magg.alp. Mara
ZJNI
26
1
-
-
SCI ALPINO
Slalom
cap.magg.
RAZZOLI
26
ANNO- SEDE
1936 GARMTSH
1992 ALBERTVILLE
1994 LILLEHAMl"VIER
1998 NAGANO 2006 TORINO 2010 VANCOUVER
...... (J1 (J1
(*)
= Sport dimostrativo
VINCITORE/VINCITRICE
Giuliano
ETÀ
Contributi organizzativi
Un alpino all'opera per isolare tutta la pista di pattinaggio di velocità dal resto del lago (foto CONI, Rapporto ufficiale VII Giochi Olimpici Invernali, Cortina d'Ampezzo 1956)
L'immensa scalinata che dall'interno della pista di lancio porta alla sommità del trampolino (foto CONI, Rapporto ufficiale VII Giochi Olimpici Invernali, Cortina d'Ampezzo 1956)
/
Unitamente ai semafori questa bandiera serve per segnalare la via libera o la pista chiusa agli atleti impegnati nel salto dal trampolino (foto CONI, Rapporto ufficiale VII Giochi Olimpici Invernali, Cortina d'Ampezzo 1956)
LE "OLIMPIADI DEL BADILE"
1956 - Cortina d'Ampezzo
Il tenente colonnello Giuseppe Fabre, comandante dei reparti alpini a disposizione dei Giochi e presidente della Commissione tecnica per il fondo (foto CONI, Rapporto ufficiale VII Giochi Olimpici Invernali, Cortina d'Ampezzo 1956)
Il maggiore Michelangelo Bassignano, direttore dei servizi militari nella organizzazione dei Giochi (foto CONI, Rapporto ufficiale VII Giochi Olimpici Invernali, Cortina d'Ampezzo 1956)
159
Cortina, 1956 - Alba al Campo: fra poco il Villaggio tornerà ad animarsi di "Penne Nere" che iniziano la loro attiva giornata (foto Corriere Militare)
colline, è legata quasi per intero al nome degli Alpini e del tenente colonnello Fabre, che ha iniziato con consumata esperienza di vecchio ufficiale alpino un compito che anche gli aridi dati possono ben illustrare. Quanto le cifre non possono contabilizzare è invece
la misura della fatica sofferta per gli sbancamenti di migliaia di metri cubi di terreno, per il livellamento di bruschi avvallamenti e per la costruzione di ponti e pontice11i. Il Comando Militare provvede addirittura, con i reparti alpini a sua disposizione, all' "innevamento" di buona parte delle piste. Questo singolare e imprevisto intervento si rende necessario perché, a causa della scarsa neve caduta, mentre le piste per le "gare alpine" (slalom, discesa libera, ecc.), predisposte a determinate altezze, sono perfettamente agibili, quelle per le "gare nordiche" (fondo, mezzofondo, staffetta, ecc.), preparate a più bassa altitudine, sono per lunghi tratti prive del manto nevoso. Di conseguenza il Comando organizza un sistema di raccolta della neve alle alte quote, che viene poi convogliata e fatta scendere hmgo rapide canalizzazioni, reahzzate per l' occasione a tempo di primato. A mano a mano che la neve scende a valle, altri reparti provvedono a caricarla su autocarri e quindi a traspmiarla sulle piste che ne sono prive, in modo da rendere anche queste ultime per-
Cortina, 1956 - Nella consueta cornice affascinante dei monti di Cortina, al centro del Villaggio Militare, si celebra la Messa di fronte ai reparti schierati (foto Corriere Militare)
160
corribili e agibili in tutto il loro percorso. Tale operazione di "innevamento" comporta un notevole lavoro da parte dei militari di ogni grado - si tratta di un movimento · di mo1te migliaia di metri cubi di neve - tanto che, tra i reparti alpini impegnati, le "Olimpiadi della neve" vengono scherzosamente definite "Olimpiadi del badile". Nel periodo invernale 1e piste vengono completate con un lavoro di battitura a piedi e, successivamente, con gli sci in senso trasversale. È da notare una novità assoluta nella storia dei Giochi Invernali: la costmzione di una pista di doppia larghezza per la gara di fondo, che consente ad ogni concorrente di superare l'avversario senza i noti pericoli di collisione. La Compagnia Pionieri della Brigata Alpina "Cadore" provvede a costruire una nuova strada d'accesso al Piano della Bigontina da Passo Tre Croci, che si stacca dalla strada statale n. 48, in prossimità del km 29. Questo tronco relativamente breve ( circa un chilometro) richiede la soluzione di rilevanti problemi. Si deve costruire ad esempio il primo tratto (200 metri) esclusivamente con riporti e scavi di roccia, impiegando due tonnellate di esplosivo e con la perforazio11e di oltre 2.000 fori da mina. Ci sono Ufficiali e Sottufficiali che devono assolvere particolari incarichi: dalfa re-
Cortina (foto CONI, Rapporto ufficiale VII Giochi Olimpici Invernali, Cortina d'Ampezzo 1956)
sponsabilità del cerimoniale nelle manifestazioni di apertura e chiusura dei Giochi, alla direzione delle piste durante le gare, all' espletamento dei servizi di interprete. Altri, provvedono a svolgere compiti che vanno dalla preparazione-battitura delle piste, a:i collegamenti, dai servizi d'ordine pubblico al funzionamento delle segreterie di gara, dalla manovra dei tabelloni sui percorsi all 'organizzazione delle reti mobili di pronto soccorso, all ' impianto delle stazio1u fotoelettriche, al funzionamento delle artiglierie per le salve di rito. Il tenente colonnello Fabre, nella veste di esperto, ha anche la direzione della Commissione Tecnica per le gare di fondo. Ai reparti dell'Esercito, tra cui sono anche ben rappresentati i Carabinieri, debbono aggiungersi nuclei dell'Aeronautica per il servizio meteo, e notevoli contingenti delle Guardie di Pubblica Sicurezza.
Reparti alpini cdstruiscono la strada di accesso alla pista dello slalom gigante sul Pian della Bigontina, ultimata nell'estate 1955 (foto CONI, Rapporto ufficiale VII Giochi Olimpici Invernali, Cortina d'Ampezzo 1956)
Gli alpini perfezionano la strada di accesso allo Stadio della neve prima dell'inizio delle gare (foto CONI, Rapporto ufficiale VII Giochi Olimpici Invernali, Cortina d'Ampezzo 1956)
161
Completa il quadro del contributo delle Forze Armate l'opera dell 'Istituto Geografico Militare, che ristampa una preziosa carta riportante tutte le piste della zona ed appronta un utile plastico di Cortina. Il compito iniziato nel 1954, in silenziosa tenace attività, non si conclude però con l'inizio delle competizioni. ~"Operazione Olympia" termina soltanto con la cerimonia di chiusura, poiché agli stessi alpini durante lo svolgimento delle gare sono affidati compiti altrettanto delicati. In quei frangenti la collaborazione militare si concretizza attraverso la cura delle varie piste, l'impiego di giudici di gara, il concorso di telescriventisti per il servizio stampa, di dattilografi e ciclostilìsti per le commissioni tecniche, nonché l'organizzazione ed il funzionamento dei delicati impianti di segnalazione ai traguardi, dei servizi di emergenza ed altro. Per quanto riguarda i collegamenti di gara ed organizzativi, vengono stesi circa 200 chilometri di linee in cavo e cordoncino, dei quali 20 chilometri innevati. Gli alpini inol-
tre provvedono alla installazione di una vasta rete di diffusione, tale da permettere anche a tutti i cittadini di Cortina non presenti ai Giochi, un servizio di informazioni radio sullo svolgimento e l'esito delle gare. In particolare, va segnalato un centro raccolta notizie che, durante lo svolgimento delle gare di discesa e di fondo, consente l'aggiornamento continuo dei tabelloni che diffondono dati visivi sulle posizioni dei concorrenti. A tale scopo sono dislocati, a distanze utili lungo i vari percorsi, alpini scrupolosamente addestrati e muniti di telefono e di radio. Nelle gare di fondo viene istituito un servizio di controllo nei punti ove possono determinarsi deviazioni di percorso. Sulle piste delle varie specialità, inoltre, un servizio sanitario alpino ha approntato numerosi nuclei di pronto-soccorso, diretti da ufficiali medici, collegati tra loro attraverso radio e filo e muniti di autoambulanza. Anche il servizio "temperatura" è assolto dalle "penne nere". Nei vari punti del per-
• Il "Villaggio Militare", sorto per incanto nella dolce valle di Campo di Sotto, ospita 60 ufficiali, 65 sottufficiali e 600, militari di truppa, che collaborano e contribuiscono allo svolgimento delle competizioni con un imponente lavoro. Ai mar-gini meridionali di Cortina, dove il Baite torna a correre nella valle che va facendosi ·più stretta lungo il Sorapis, in direzione dell'Antelao che giganteggia superbo sul fondo, è sorto un allineamento di baraccamenti ordinati e variopinti. Una cittadella vera e propria che si estende con le sue strade tracciate secondo un razionale piano urbanistico, le sue piazze, le sue rimesse, i suoi spacci; quasi al centro dell'agglomerato, c'è perfino la sua chiesola semplice ed elegante, con il suo snello campanile. All'interno sale, alloggi, uffici, riscaldamento ovunque e moderne cucine, acqua, calda, arredamenti confortevoli. La bandiera che sventola alta sul pennone e la guardia all 'accesso, danno l'esatta indicazione dei suoi abitanti. È il "Villaggio Militare", sorto con rapidità da primato, per ospitare le truppe poste a disposizione dell'organizzazione dei Giochi Olimpici.
• Nuove strade d'accesso sono realizzate, altre sistemate ed allargate. Anche qui è notevole il concorso degli alpini, che con i pionieri della "Cadore" hanno costruito la nuova rotabile che dal "Tre Croci" conduce al Piano della Bigontina, per servire il traguardo d'arrivo della pista che scende dal Faleria. A questo e agli altri lavori, deve aggiungersi quello importantissimo eseguito per la preparazione delle piste di gara, di riserva e di allenamento. Il Comitato Olimpico Nazionale e quello per i giochi invernali, per bocca dei rispettivi esponenti, primi fra tutti l'avv. Onesti ed il dott. Fabjan, sono entusiasti della collaborazione fornita dai militari: questi da parte loro, sono galvanizzati per le accoglienze ricevute dal CONI. Dietro la facciata degli entusiasmi delle decine di migliaia di appassionati che invaderanno la valle del Boite, rimarrà la competenza e la serietà di chi ha diretto con duro lavoro l'allestimento di questi Giochi Olimpici Invernali (GOi). Al loro fianco, il sigaro di Fabre, la barba di Bassignano e la tecnica di Arnol, all'ombra della penna bianca, ricorderanno il lavoro entusiasta dei militari per la grandezza dello sport italiano.
162
corso i dati fomiti agli atleti dal "posto temperature" sito al traguardo permettono di regolare l'impiego deJle scioline che, come è noto ha una capitale importanza per la riuscita di una gara. Tutto questo, i cui effetti si vedono ad Olimpiadi concluse, è approntato con cura nel 1955. Cl CONI ed il suo Presidente non tralasciano occasione per elogiare anche pubblicamente questo apporto delle Forze Armate. Mai le Forze Armate hanno partecipato ad un avvenimento sportivo internazionale con tanto slancio e con tanta parte di responsabilità. Quanto ai cortinesi, col grande cuore della gente di montagna, vam10 pazzi di entusiasmo per questa valanga di militari venuti ai piedi del Faleria... I.:esecuzione dei colpi a salve in occasione dell'apertura e della chiusura dell'Olimpiade viene effettuata da una sezione obici da 100/17 del gruppo "Pieve di Cadore" (1 ufficiale, 2 sottufficiali, 20 militari di truppa, 2 pezzi da 100/ l 7, 4 autocarri medi) del 6° reggimento a.mon. I militari dei vari reparti, che hanno collaborato all'organizzazione e allo svolgimento dei Giochi, lasciano Cortina d'Ampezzo, per far ritorno alle rispettive sedi, il giorno 20. Alla riuscita dei Giochi Olimpici concorrono logisticamente 4141 militari delle diverse Armi.
Cortina, 1956 - Il trampolino
La chiesetta della Madonna degli Alpini dove viene custodito il fuoco olimpico la vigilia della cerimonia di apertura (foto CONI, Rapporto ufficiale VII Giochi Olimpici Invernali, Cortina d'Ampezzo 1956)
Gli alpini che collaborano all'organizzazione appartengono al IV Corpo d'Armata di Bolzano e vengono integrati da sciatori della Scuola Militare Alpina di Aosta (foto CONI, Rapporto ufficiale VII Giochi Olimpici Invernali, Cortina d'Ampezzo 1956)
163
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Organizzazione del Raggruppamento Olimpico Militare (ROM)
La Maratona è una gara di grande fascino, che a Roma acquista un sapore del tutto particolare per i sublimi scenari storico-artistici (foto RAI - Radio 1)
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RAGGRUPPAMENTO OLIMPICO MILITARE (ROM)
1960
Roma
Il successo delle Olimpiadi Invernali a Cortina d'Ampezzo (1956) e l'esperienza organizzativa acquisita dai dirigenti sportivi del nostro Paese, sono di grande aiuto per l'appuntamento ancora più difficile che li aspetta di lì a quattro anni. Per le Olimpiadi romane il CONI richiede alle Forze Armate una collaborazione nel campo organizzativo con prestazioni di materiale, di mezzi, di personale ed esecuzione di particolari lavori. In una riunione, tenuta il 22 marzo 195 8 presso lo Stato Maggiore della Difesa, viene costituito il Raggruppamento Olimpico Militare (ROM), che ricalca su scala pìù vasta l'impegno che gli alpini hanno saputo fornire a Co1tina d'Ampezzo. Dopo l'assunzione del Comando da parte del generale CaRoma, 1960 - t:on. Andreotti, ministro della Difesa, e l'avv. lise, il ROM diviene una Unità effettiva e Onesti, presidente del CONI, il 7 settembre 1959 firmano il come tale passa alle dipendenze della ReConcordato generale per la collaborazione che le Forze Armate gione Militare Centrale; una Unità diversa daranno alla organizzazione delle Olimpiadi di Roma. Assiste il Capo di Gabinetto del ministro, generale Nicolò Meloni (foto da tutte le altre, composta da 4.281 militari Gabinetto Difesa-SPI) di tutte le Am1i. Non si è mai visto nulla di simile ed è bello che una tale novità sia reaIn un primo periodo il ROM dispone di lizzata sotto la spinta dello sport... 327 ufficiali, 397 sottufficiali, 3.398 militaIl 15 gennaio 1959 si dà vita ad un priri di truppa. L'Esercito contribuimo Nucleo operativo e nove giorsce col 78% del personale (3.083 ni dopo si forma il Nucleo Couomini) ed il 90% circa di matemando; sette ufficiali. Il colonnelriali e mezzi - compreso il 5% lo Caratti ne è il comandante e (217 uomini) ed il 2% del matepresiede 1' Ufficio Organizzazione riale dei Carabinieri - ; la Marina generale, coadiuvato dal maggiocol 4% (185) - escluso però il re dei bersaglieri Guindani e dal concorso dato per l' organizzaziocapitano dell'Aeronautica Appene delle competizioni veliche e i titti; il tenente colonnello del Genio Pionieri Boscarello è prepomezzi navali per il trasporto delsto all'ufficio "Genio", il maggiola Fiaccola Olimpica dalla Grecia alla Sicilia. Infine, il 5% è il re delle Trasmissioni Rolando ed il capitano dell' A.M. Bernazzani Il generale di brigata Tomma- contributo di Guardia di ' Finanza al servizio Trasmissioni, il mag- so Calise è il comandante del (88), Pubblica Sicurezza (135) e Raggruppamento Olimpico MiVigili Urbani (33). giore Taviani alla Motorizzazione. litare (ROM)
165
Il personale, in base allo specifico impiego, viene raggruppato in due settori distinti: funzionale e tecnico-sportivo. A capo del primo è lo stesso vice comandante del ROM, colonnello Caratti, e comprende sei Gruppi: Manifestazioni varie, Lavori di campagna, Trasmissioni, Motorizzazione, Sanità e Gruppo Olimpico Militare della CRI. Il settore tecnico-sportivo è diretto dal colonnello dei bersaglieri Po1izzi e comprende sei Gruppi: Olimpico, Pentathlon Moderno, Equitazione, Tiro a Segno, Atletica e Ciclismo, Competizioni Remiere. Il Gruppo Olimpico in particolare, inquadra il personale destinato al Villaggio Olimpico: 50 ufficiali e 33 sottufficiali, quasi tutti interpreti e con funzioni di capoedificio, 180 uomini di truppa, che vanno aggiunti al personale del Gruppo "Motorizzazione". Sindaco della Città olimpica è il colonnello degli Alpini Fabre, già distintosi nell'organizzazione delle Olimpiadi a Cortina. Il contributo offerto dal ROM può essere così sintetizzato:
• nella jàse organizzativa (dal 15 gennaio 1959 al 14 marzo 1960): progettazione dei lavori delle opere affidategli, collaborazione all 'organizzazione delle manifestazioni e delle cerimonie; • nella fase preparatoria (dal 15 marzo al 24 agosto 1960). Per l'esecuzione di particolari lavori stradali al ROM viene assegnata in temporaneo rinforzo una compagnia del VI battaglione Genio Pionieri (da Bologna): 6 ufficiali, 6 sottufficiali e 150 uomini di truppa. Si provvede così alla costruzione di circa 13 km di strade presso il campo di equitazione di Prato1ù del Vivaro, compresi gli ostacoli di percorso. Inoltre, il riattamento di un tratto della via Appia Antica e la costruzione di una rampa al Foro Romano per il passaggio della staffetta della fiaccola olimpica. Un reparto del 2° reggimento Genio Pionieri (1 ufficiale, 1 sottufficiale e 32 uomini di truppa) provvede ai lavori di gittamento di un ponte militare Bailey da 24 tonnellate, su galleggianti, duecento metri da ponte Flaminio. A reparti del Genio Pionieri della
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3008::
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M.:M.
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'566
G,d·. f
P. S.
87
1·3.4
Roma, 1960 - Concorso personale delle Forze Armate e di Corpi armati dello Stato
166
•
Roma, 1960 - Sopralluogo ai Pratoni del Vivaro, effettuato nel 1959 dal generale Calise, Presidente del ROM, e dal dottor Garroni, Segretario generale dell'Organizzazione dei Giochi
Roma, 1960 - Il Raggruppamento Olimpico Militare provvede anche ai lavori di gittamento di un ponte militare Bailey da 24 tonnellate, su galleggianti, a poca distanza da ponte Flaminio
Roma, 1960 - Avanzamento dei lavori del ponte Bailey sul Tevere
Roma, 1960 - Veduta aerea del ponte Bailey
Cecchignola il compito della costruzione di circa 900 metri di strada per l'accesso al nuovo Poligono di tiro a volo; esecuzione di ricerche idriche in varie zone ed escavazione di un pozzo a Tor di Quinto; montaggio di tribune per oltre 40.000 posti per il pubblico ed approntamento di un campeggio per 3136 posti sotto tende militari; • ne11afàse di svolgimento (dal 25 agosto al1' 11 settembre I 960): trasporto della Fi accola Olimpica da Turkolimano a Siracusa con la Nave Scuola "Amerigo Vespucci" della Marina Militare Italiana. Impiego di una batteria di obici da l 05/22, per le salve di rito nelle manifestazioni ufficiali; addestramento e lancio di 1.200 colombi viaggiatori da parte della Colombaia Militare durante la cerimonia di apertura; impiego di 20 stazioni fotoelettriche per l' illuminazione notturna dei percorsi di gara o per effetti luminosi realizzati nella ceri-
monia di chiusura, nelle manifestazioni folcloristiche svolte a cura dell'ENIT e in occasione del grande ricevimento finale al Pincio. Nella gara di marcia di 50 km del giorno 7 settembre fanno da supporto organizzativo 700 uomini del Comando Militare Territoriale (CMT) della Regione Militare Centralé; altri l 000 uomini dello stesso CMT sono impegnati per la gara di maratona svoltasi il 1O settembre. All'organizzazione sanitaria il ROM, oltre a contribuire nella fase degli studi organizzativi, mette a disposizione 50 ufficiali medici delle tre Forze Armate, 200 tra sottufficiali e truppa di Sani.tà dell'Esercito, J autoambulanza chirurgica "Dogliotti", 25 autoambulanze, 5 autobagni. Su richiesta del Direttore generale della Croce Rossa Italiana, il ROM accoglie nelle sue file il Nucleo Sanitario messo a disposizione dal Comitato Organizzatore della CRI
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L'irripetibile maratona olimpica dei Giochi di Roma. L'etiope Abebe Bikila vola, scalzo, verso la vittoria attraverso l'Appia Antica; gli fanno ala numerosi militari italiani con le torce (fonte 30 anni di Sport, Presidenza del Consiglio dei Ministri 1976)
e costituit6 da 14 medici, 20 sottufficiali, 218 graduati e militari di truppa, 80 infermiere '~olontarie, 22 posti di soccorso sotto tenda, 20 autoambulanze, 1 autotreno sanitario chirurgico con due rimorchi, l autoreparto del soccorso stradale. Per quanto riguarda la collaborazione nel settore tecnico-sportivo, il ROM pone a disposizione delle varie Feder<1;zioni sportive 1150 uomini; mentre per talune competizioni - quali quelle di ciclismo e di atletica sOno impiegati per integrare l'apparato civile, per altre - quali il pentathlon moderno, gli sport equestri, il tiro a segno e le competizioni remiere - costituiscono la massa determinante del personale addetto allo svolgimento delle gare. Il 18 agosto 1960 la fiaccola olimpica giunge a Siracusa. Alla cerimonia dell'alzabandiera, avvenuta al momento dello sbarco dal "Vespucci", rende gli onori un picchetto di militari del III Battaglione.
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"Carbitro internazionale Concetto Lo Bello è il primo tedoforo in terra italiana, seguito da altri 1198 tedofori, per coprire la distanza di 1.533 chilometri, da Siracusa allo Stadio Olimpico di Roma. Oltre settanta giovani soldati si alternano con altri commilitoni e con civili nel lungo percorso. Ma ai settanta atleti-soldati portatori, per ogni frazione di 1.500 meiTi occorre considerare tutti i militari, di numero ben più cospicuo, che hanno predisposto in maniera cronometrica l'organizzazione di questa affascinante staffetta. All'arrivo a Napoli, verso la curva di via Caracciolo, tante fiaccole ondeggiano nella corsa dei portatori: sono 60 giovani atleti militari del Centro Sportivo Esercito di Napoli, rievocatori dell'antichissima corsa dei lampatici, una gara che risale al 425 a.C. Sulle maglie azzurre campeggiano le scritte Italia ed Esercito. Gli ultimi tedofori sono proprio sei atleti del Centro Sportivo Esercito di Napoli. Insomma, è sufficiente fare un giro per i vari impianti olimpici, dal Villaggio ai campi di gara, per rendersi conto del materiale profuso dalle Forze Armate. Eloquenti le cifre riferite ai "mezzi per le trasmissioni": 385 telefoni, 10 centralini, 300 chilometri di cavo telefonico, 13 ponti radio, 40 telescriventi, 2 centrali telegrafiche, 70 stazioni radio. Per tali compiti vengono impiegati 400 militari specializzati. Anche il servizio della Motorizzazione (trasporto atleti, traffico e parcheggi) è svolto da personale militare. Al volante di vetture di gran lusso o utilitarie, di "campagnole" o di "gipponi", tutte con la targa olimpica, gli autieri creano una rete continua di collegamenti tra campi di gara, campi di allenamento, Villaggio olimpico, alberghi, luoghi di riunioni collegiali. Impegnati giornalmente 1.300 uomini e 12.200 automezzi; durante lo svolgimento dei Giochi Olimpici percorreranno ben 972 mila chilometri. Nel coro generale dei riconoscimenti e degli elogi per l'imponente collaborazione dei "militari" alle Olimpiadi, piace sottolineare le voci di gratitudine verso gli autieri
PERCORSO DELLA FIACCOLA OLIMPICA
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Roma, 1960 - Percorso della fiaccola olimpica
Roma, 1960 - Gli "amici della stampa". Autieri alla guida delle Lambrette o delle Fiat 500 sono gli infaticabili collaboratori dei giornalisti
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Roma, 1960 - La fiaccola olimpica a Napoli (Archivio Ernesto Apicella)
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Roma, 1960 - Siracusa ricorda il passaggio della fiaccola olimpica e il primo tedoforo italiano, Concetto Lo Bello
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in casco bianco-azzurro i vo sul taschino sinistro quali, alla guida delle delle normali uniformi " Lambrette" o delle "Fiat militari. 500", per venti giorru asIn estrema sintesi, il sicurano ai cronisti sporcontributo del ROM vietivi un rapido collegain ne compendiato mento tra le varie reda378.247 giornate lavorazioni e i luoghi di gara, e tive-uomo. tra questi e la "Domus I Giochi romani si •• Mariae", il Centro Stamchiudono lasciando un ecpa. cellente ricordo, un biRoma, 1960 - La speciale targa utilizzata dai mezDurante tutto l'arco zi motorizzati durante il periodo dei Giochi lancio positivo in tenuini di risultati e di pubblico. della manifestazione ufficiali e sottufficiali vestono Lma "uniforme Uno scrittore americano, il giornalista David olimpica", i militari di truppa una "tuta olimMaraniss li definisce "/ Giochi petfetti ", depica" e tutti portano un particolare distintidicando loro un libro.
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GIOCl-11 OLIMPICI
Roma 515
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GLI ALPINI SEMPRE PROTAGONISTI
2006 - Torino
Torino, 2006 - Attività di vigilanza ai siti olimpici {Centro Cinefoto SME)
Ai Giochi Jnvernali di Torino 2006 le Forze Armate vengono coinvolte in modo esemplare nello svolgimento dell 'avvenimento. L'Esercito fornisce un supporto fondamentale, impiegando circa 2.000 uomini e donne nei settori della preparazione piste, soccorso alpino, tenuta in efficienza degli impianti, trasporti e sicmezza armata in tutti gli obiettivi sensibili. I..:organizzazione, gestita dalle Truppe Alpine di Bolzano tramite la Brigata Alpina Taurinense, è guidata dal generale Ivan Resce. Il centro nevralgico organizzativo è fissato nella caserma Cavour di Torino, che ospita il 32° reggimento Genio. Da Belluno arriva personale anche dalla Brigata Julia.
Il generale Franco Cravarezza, comandante del Comando Reclutamento e Forze di Completamento interregionale nord, affiancato dai colonnelli Luigi Vivona e Alfonso La Franca, illustra alla stampa l'apporto dell'Esercito: <<Oltre 760 militari sono impegnati nella preparazione e nel mantenimento delle piste, mentre altri 40 sono impegnati per il primo soccorso in pista con L'ausilio di otto modernissime motoslitte. Il nostro concorso è rivolto a tre ambiti principali: quello logistico, quello della sicurezza e quello atletico e tecnico. .In particolare, per quanto riguarda la sicurezza, è in corso da diversi mesi I 'attività di vigilanza ai siti olimpici, ejfèttuata dalla brigata para-
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Torino, 2006 - Compito delicato per la brigata paracadutisti Folgore (Centro Cinefoto SME)
cadutisti Folgore, che continuerà a garantire la presenza fino alla fine dei Giochi. Si tratta di un. impegno importante, ma siamo preparati a fornire una collaborazione altamente professionale sotto ogni punto di vista». Aécanto alla operazione Domino, è pure in corso un'azione di vigilanza meno visibile ma egualmente impegnativa, attraverso il controllo dello spazio aereo effettuato dal comando artiglieria contraerei e dall 'Aeronautica militare. Viene impiegato per la prima volta il Groun.d lnformation System (Gis), un sofisticato sistema informativo geospaziale in grado di fornire elementi indispensabili, sia all'organizzazione operativa dei Giochi che agli organi di sicurezza e di controllo.
Naturalmente, vi sono le operazioni normali di gestione della sicurezza, con i presidi dei principali punti nevralgici, a partire da tutti i siti olimpici, già presidiati durante i lavori di preparazione, quando ancora sono cantieri; le centrali idroelettriche, le stazioni e gli aeroporti, in particolare Caselle. Per l'esigenza dei Giochi Olimpici vengono impiegati uomini e donne delle truppe alpine, personale specializzato nella preparazione delle piste e dotato di mezzi unici per il movimento in ambiente montano. Nel campo tecnico-logistico l'Esercito contribuisce all'organizzazione di Comando e Controllo con l'allestimento delMain Operation Centre, all'assistenza sui siti di gara e alla preparazione delle piste, all' attività
• A parte i due elicotteri dislocati in zona fino al 30 aprile per una campagna di protezione dagli incendi, l'Esercito ha impiegato 1.200 uomini e donne per la preparazione delle piste, 400 paracadutisti della Folgore per la sicurezza ed altri 400 soldati per esigenze di sicurezza e logistiche. Nell 'arco delle due settimane ben 15.000 uomini sono impegnati per la sicurezza. A vigilare i 3 Villaggi olimpici, i 5.000 atleti e tecnici delle squadre di 85 Paesi, i 10.000 giornalisti, i 22 Capi di Stato ed i 23 Primi ministri.
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Torio, 2006 - Personale altamente qualificato, appartenente alle truppe alpine (Centro Cinefoto SME)
Essenziale anche nel settore logistico l'apporto dell'Esercito {Centro Cinefoto SME)
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Sono 180 i chilometri di transenne retate. Un lavoro che diventa ancor più gravoso dopo una copiosa nevicata della vigilia (Centro Cinefoto SME)
di primo soccorso e al trasporto di materiali e personale. Inoltre, unità del Genio provvedono alla realizzazione di due ponti Bailey in focalità Oulx (Torino), per garantire il ,collegamento tra le due sponde del fiume Dora. I numeri messi in campo sono i seguenti: 12 pale da movimentazione neve, 20 cingolati da neve cabinati Bv 206, in grado di muoversi in ogni terreno e trasportare per-
sonale e materiali in ogni luogo, mezzi per lo sgombero neve e relativi autisti, l O veicoli movimento terra, 20 camion ribaltabili, 2 elicotteri, 1O ambulanze speciali a trazione integrale 4x4 attrezzate per i soccorsi, 1O motoslitte attrezzate per il soccorso alpino, 102 tende pneumatiche, 16 torri di illuminazione, 2 ponti speciali mobili. Per l'organizzazione di posti di controllo e dei siti di gara, la Forza Armata ha for-
• Si tratta di "personale altamente qualificato, appartenente per lo più alle truppe alpine, che il Toroc ha riconosciuto essere indispensabile al corretto svolgimento dei Giochi". Vi sono 1.282 militari interessati alle attività di preparazione, gestione e mantenimento delle piste, sotto il controllo del comando Truppe Alpine.
• Nel campo infrastrutturale l'Esercito ha reso disponibili alcuni immobili, tra i quali: l'ex Ospedale Militare "Riberi" di Torino, adibito a villaggio media per circa 1.000 giornalisti; il rifugio "Venini" di Sestriere, adeguato a struttura alberghiera realizzando alloggi per gli operatori dell'informazione; la base logistica di Bardonecchia, utilizzata per ospitare atleti, giornalisti e personale del Toroc per l'intero periodo della manifestazione, oltre ad alloggi a Cesana e Ulzio; la caserma "Scotti" in Chieri, dove è allestito un Centro Logistico; il complesso sportivo di piazza d'Armi di Torino, utilizzato ql.lale parcheggio scoperto. Fra gli oltre diecimila tedofori della fiamma olimpica, infine, ci sono anche due militari dell'Esercito: il maresciallo Marco Albarello, medaglia d'oro olimpica, e il maresciallo capo Alessandro Busca, alpinista di fama e membro delle spedizioni sul K2 e sull'Everest.
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Impegno costante delle truppe alpine (Centro Cinefoto SME)
Anche le penne nere protagoniste del successo della manifestazione olimpica (Centro Cinefoto SME)
nito anche pale spalaneve, 1.800 grelle metalliche e 102 tende a struttura pneumatica. 8Istituto Geografico Militare di Firenze fornisce alla Prefettura di Torino un database georeferenziato Gis ( Gregrafic Jnformation System) a supporto delle attività. Dai palchi alle piste, l'organizzazione dei Giochi Olimpici Invernali mostra i1 meglio di sé. Lavorano alacremente gli 800 a1pini della Brigata Taurinense e delJa Brigata Julia per sistemare lungo i siti di gara 180 chilometri di transe1me retate; un 1avoro enorme che deve essere ripetuto dopo una grande nevicata della vigilia. Tra questi, 50 alpini sono sciatori provetti adibiti al posizionamento di materassi protettivi su tutti gli ostacoli che costellano i tragitti di gara, alberi compresi. I militari vengono anche impiegati sulle piste di Sauze d'Oulx, dove si svolgono le gare di free style, per fare le "gobbe" di neve e lisciarle, e per ossigenare la neve: vanno avanti e indietro ne1la zona di arrivo per rompere eventuali formazioni di ghiaccio e mantenere sempre soffice la neve. In altre
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piste invece pensano alla bagnatura, cioè, dopo averle battute con i gatti delle nevi, bagnano la pista con un sistema idrico particolare per mantenerla in perfette condizioni al momento della competizione. Provvedono poi allo sgombero neve con mezzi speciali, la creazione di tracce e la manutenzione delle piste di fondo. Tra le attività della Brigata Taurinense, al comando del generale di Brigata Claudio
Graziano, e della Brigata Julia vi è anche quella del soccorso per gli atleti durante le gare. Altri trecento uomini sono impegnati nel trasporto della "famiglia olimpica", vale a dire i membri del Toroc e delle delegazioni internazionali. Infine, un centinaio di uomini si occupa della logistica in generale, come per esempio, fornire il supporto allo scorrimento del traffico locale, con 25 autocarri e tre rnspe.
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L'Esercito garantisce filmati ed immagini in tempo reale (Centro Cinefoto SME)
• Il comando Reclutamento e Forze di Completamento ha anche un occhio di riguardo per gli addetti alla informazione, molti dei quali non hanno potuto ottenere gli accrediti necessari per assistere alle competizioni e agli eventi legati alle Olimpiadi. Per garantire a tutti una informazione adeguata, per <;aiutare i media nella gestione dell'evento" il Comando allestisce una vera e propria sala stampa, operativa presso il circolo ufficiali di Corso Vinzaglio, a Torino, dove è possibile ottenere fi lmati , immagini e tutte le informazioni relative all'evento in tempo reale. Inoltre sono previsti anche mezzi dell'Esercito per consentire ai giornalisti di raggiungere in quota le aree di gara. Il media point funziona per l'intera durata delle Olimpiadi, dall'1 al 28 febbraio.
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I Giochi Interalleati
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UNA INIZIATIVA DEL GEN. PERSHING
1919 - Joinville Le Pont
Alla fine della prima guerra mondiale il generale americano "Black Jack" John Pershing crea il "Consiglio degli Sport deJle Forze Armate" (CSFA) ed organizzò a Joinville Le Pont (Francia) i primi Giochi Interalleati, al fine di cementare lo spirito di corpo tra gli alleati attraverso uno strumento, la competizione sportiva, che fosse estraneo alla motivazione bellica. Lo scopo è quello di ricordare alle truppe di stanza in Europa l'importanza dell'allenamento fisico e, parallelamente, dilettare i soldati, cercando di rendere loro più tollerabile la lontananza da casa. Il fatto che le Olimpiadi possano essere associate ad un contesto militare appare a de Coubertin inaudito. Da qui i dissapori insorti coll'olimpismo, e l'irritazione dello stesso de Coubertin, il quale non vuole riconoscere alcuna forma ufficiale di legittimità alle Olimpiadi Militari. Nelle sue Mémoires Olympiques, il barone francese scrisse al riguardo: «Naturalmente certi ambienti avevano cercato di traviare l'opinione pubblica parlando di Olimpiadi A1ilitari e suggerendo che esse, un anno avanti, avrebbero preso il posto di quelle regolari... Ho sotto gli occhi una lettera di JJ Jusserand, che rendendomi edotto del loro svolgimento (il Presidente Wilson era allora a Parigi), mi assicurava che gli americani non avrebbe assolutamente permesso si .facesse uso, nella circostanza, delle dizioni di Olimpici o Olimpiade>>. E nel 1934, de Coubertin rimarca ancora con malcelato malumore: <<ll Generale Pershing, con un tratto della sua penna onesta, ha cancellato la parola olimpica con la quale s'erano voluti travestire i suoi Giochi Interalleati». Così, per iniziativa del generale John Joseph Pershing, comandante in capo delle trup-
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Joinville 1919 - La Rivista Vie au Grand Air (foto Sport International - CISM Magazine)
Joinville 1919 - Battaglione di Joinville (foto Sport lnternational - CISM Magazine)
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Joinville 1919 - Sfilano le squadre (foto Sport lnternational - CISM Magazine)
pe ame1icane in Europa durante la Prima Guerra Mondiale, si svolgono le prime Olimpiadi Militari. Nel 1919 a Joinville Le Pont, nei sobborghi di Parigi, più di 1500 atleti, appartenenti a 18 nazioni in rappresentanza dei cinque/ continenti, si misurano in 24 dif-
ferenti discipline, di fronte ad un pubblico tanto entusiasta quanto ammirato. Gli atleti-soldati italiani forniscono un'ottima prova collettiva. È il primo grande evento dello sport militare al quale partecipiamo con una squadra di fanti del Piave, capeg-
• Un anno prima delle trionfali - per l'Italia schermistica - Olimpiadi di Anversa, un'altra importante manifestazione conferma il valore di Nedo Nadi, che scrisse (Lo Sport Fascista, luglio 1928): «Nell'affrettato riordinamento del dopo guerra il mondo civile ripensò l'Olimpiade e quasi per non perdere l'occasione di affratellare i popoli che avevan combattuto per uno stesso ideale contro uno stesso nemico, fu indetta nel 1919 un'Olimpiade non ufficiale che prese il posto della sesta. Essa si svolse a Joinvil/e-le-Pont (Parigij e su tutte le altre ebbe una particolare differenza. È risaputo infatti che ogni atleta partecipante ad una Olimpiade moderna deve essere un dilettante; a Joinville invece unica condizione per essere ammesso ai giochi era quella di aver servito in un Esercito Alleato. Praticamente quindi l'Olimpiade non ufficiale di Parigi radunava .tutti i migliori atleti del mondo senza distinzione di categoria, ad eccezione dei tedeschi. Tornavo a cavallo dall'Alto Adige riconquistato, alla mia guarnigione toscana quando mi raggiunse un ordine del Comando Supremo: bisognava formare una squadra italiana, prepararla, andare a Parigi e prendere parte all'Olimpiade Interalleata. Il compito non era lieve, ma un mese dopo la squadra partiva. La componevano, insieme a me, il Capitano Cesarano, il Ten. Urbani, il Ten. Baldi, il S. Ten. Aldo Nadi, il Sergente Puliti. Il prode Generale Ceccherini volle accompagnarci ed a Parigi avemmo aiuti ed incoraggiamenti dalla nostra missione Militare. La battaglia tu dura. Con la Francia, che allineava i suoi migliori professionisti, al fioretto pareggiammo in squadra il numero delle vittorie, ma restammo interiori al computo delle stoccate. Fummo insomma secondi. Nell'individuale a cui tutti prendemmo parte io ebbi ancora la fortuna di esser primo davanti a Piquemal e a Gauthier, entrambi professionisti francesi. Non concorremmo alla gara di spada, ma nella sciabola riportammo una netta e tacile vittoria in squadra e sfiorammo il successo anche nell'individuale in cui Aldo Nadi, per una serie di disgraziate circostanze, fu preceduto soltanto dal professionista belga Gillens».
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Ar.no XXI
• Num. 27.
6 • 1~ Luglio 1919.
Centesimi 10 il numero.._
La Domenica del Corriere del 6· 13 luglio 1919 - Inaugurazione dello Stadio Pershing al Bois de Vincennes. Sfilano gli atleti italiani: a destra, in divisa, il maggiore degli alpini Cesare Tifi nelle vesti di Commissario Tecnico e futuro Segretario della Federazione di Ginnastica. L'alfiere è il tenente Mario Candelori, che corse i 400 metri e che proveniva dalla Società Ginnastica Roma (disegno di A. Beltrame)
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giata da Nedo Nadi (ufficia le dei Cavalleggeri di Alessandria). La nostra partecipazione, oltre ad essere numericamente considerevole, lascia il segno in alcune discipline sportive, costituendo un successo per la nascente impostazione sportiva delle forze annate. La Francia ha l'onore e l' onere di ospitare i Giochi che, tuttavia, sono motivo di vanto squisitamente statunitense; la Gran Bretagna rimarca la propria vocazione isolazionista, partecipando in sordina alla manifestazione solo attraverso l' invio della squadra di canottaggio di Cambridge. Nel complesso le discipline in programma risultarono 24, mentre la delegazione p iù nutrita è quella americana, seguita dalla francese e dall'italiana - preparatasi in collegiale a Como e ad Arma di Taggia e partita per Parigi in due scaglioni, il 15 e 18 giugno -
che conta 120 unità guidate da Cesare Tifi e dal generale Sante Ceccherini, "argento" nella spada a squadre alle Olimpiadi del 1908, tra i maggiori protagonisti dell ' impresa fiumana e successivamente consigliere militare di Benito Mussolini. Il 28 giugno 191 9, in concomitanza con la pace a Versailles, alle ore 15.12 in punto, tutte le gare vengono sospese e la fanfara presente allo Stadio Pershing intona in segno di giubilo le note della Marsigliese. Nei Giochi mi litari del 1919 non mancano le vittorie italiane. Vinciamo medaglie d' oro con il pugile sergente Erminio Spalla, con gli schermidori capeggiati dal tenente dei Cavalleggeri di Alessandria Nedo Nadi, con i soliti cavalieri, fra cui si distingue il tenente Ubertalli. Nell 'atletica ci affermiamo nella staffetta 4x200 "per militari effettivamente com-
Joinville, 1919 - La squadra italiana di scherma; da sinistra: Oreste Puliti, Dino Urbani, Aldo Nadi, il generale Sante Ceccherini, Nedo Nadi, Federico Cesarano, Baldo Baldi (foto Lo Sport Fascista, giugno 1928)
• Ruggero Ubertalli, sottotenente nel 1898 viene assegnato in Milano a sua richiesta. Vicino a Caprilli per quasi otto anni; dopo la morte di Bianchetti, ne diviene l'interprete più accreditato ed il principale continuatore. Prende parte alla cosiddetta Olimpiade Pershing del 1919, classificandosi primo con Treviso nel percorso individuale, terzo con Emani e quinto con Sprone su 56 concorrenti. Comandante di Genova Cavalleria, è poi Ispettore dell 'Arma.
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battenti" schierando i sergenti Giuseppe Alberti, Giorgio Croci, Arturo Nespoli ed il soldato Giambattista Orlandi. Dalla sciabola la vittoria a squadre (Nadi, Cesarano, Baldi, Urbani, Puliti e il tenente Leo Nunes). Preceduti da Francia e Stati Uniti nel Concorso a squadre di equitazione, i cavalieri si rifanno nella gara di Coppia. e affermazione non sfugge al maggiore Giacomo Antonelli su Otello e al capitano Alessandro Alvisi su Volo; nella gara individuale si classifica, su 56 partecipanti, primo con Treviso. Giulio Cacciandra,
maestro nello "steeple", fa suo il Campionato del Cavallo d' Arme. Nel complesso, i Giochi Militari del 1919 rappresentano un momento di rinascita dello sport internazionale che, dopo la mancata edizione dei Giochi Olimpici di Berlino, può ripartire in una rinnovata cornice di ricostruzione post-bellica, malgrado le pesanti divisioni che l'eredità del conflitto si trascina dietro e che influenzano la partecipazione alle due successive edizioni, Anversa e Parigi, con l'esclusione delle potenze sconfitte.
Nedo Nadi in uniforme di ufficiale, con il numero 151, alle Olimpiadi Interalleate di Parigi nel 1919; alla sua destra il maggiore Ubertalli. Nedo conquista la medaglia d'oro nel torneo di fioretto individuale e contribuisce alla vittoria italiana nella sciabola a squadre, insieme al fratello Aldo e agli altri livornesi Puliti e Baldi
La rappresentativa italiana di Pallacanestro
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Berlino 1946 - Biglietto (gratuito) di ingresso allo stadio (foto Sport lnternational - CISM Magazine)
UNA INIZIATIVA DEL GEN. MAC NARNEY
1946 - Berlino
Nel 1945, un altro americano, il generale Joseph Ma.e Narney (Comandante iin capo delle Forze Alleate in Europa), raccogbe l'eredità del generale John Pershing e dà vita ad un organismo coordinatore: nasce a Francoforte il "Consiglio degli Sport delle Forze Alleate" (AFSC - Allied Forces Sports Council). Vi aderiscono 12 Paesi e sotto la sua bandiera vengono organizzate ben 211 manifestazioni sportive. È così che il 7 e 8 settembre Berlino ospita la seconda edizione dei Giochi Interalleati, durante i quali si tengono solo competizioni di atletica. L'avvento della "guerra fredda" tra Est ed Ovest determina però anche la crisi di questa organizzazione. Un testimone privilegiato ed autorevole dei Giochi Interalleati di Berlino è Roland Jaunay che, nell'occasione, difende la bandiera tricolore sui 400 m siepi in qualità di campione militare francese. Dominique Delvigne lo intervista per Sport Jnternatìonal (dicembre 1994), il periodico del CISM (Consiglio Internazionale Sport Militare). Possiamo così rivivere questi Giochi. <<Perché la scelta di Berlino?» - «Per la numerosa presenza di truppe; non dimentichiamo di essere al termine della seconda guerra mondiale e il rimpatrio non può essere messo in atto rapidamente. Per di più, in materia di installazioni sportive e di strutture di accoglienza la città presenta ampie garanzie, potendo utilizzare le infrastrutture realizzate in occasione delle Olimpiadi del 1936. Inoltre, la scelta di Berlino ha un carattere opportunamente simbolico. . Rispetto ai Giochi Interalleati del 1919, nel secondo dopoguerra le infrastrutture sportive si sono notevolmente evolute, ben lontano dalle povere condizioni materiali di inizio secolo.
Consiglio degli Sport delle Forze Alleate (A.F.S.C.) (foto Sport lnternationat - CISM Magazine)
Anche in materia di allenamento per esempio, vedono la luce programmi sempre più elaborati: è sufficiente consultare l' elenco dei record e paragonarlo con quello di 27 anm pnma». «Si riscontra una differenza fondamentale tra i Giochi del 1919 e quelli del 1946?» - <<Non si può dire ci sia stata una grande differenza. I.; organizzazione dei secondi Giochi Interalleati a Berlino nel 1946 ha due punti in comune con quelli del 1919: rispondono innanzitutto allo stesso augurio di continuare ad annodare i legami creati sui campi di battaglia; in secondo luogo, anco-
Berlino 1946 (foto Sport lnternational - C/SM Magazine)
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ra una volta determinante è il contributo delle forze armate americane. A Berlino si decide di non far pagare alcun biglietto di ingresso, ciò spiega la presenza di 40.000 spettatori, tra i quali numerosi studenti, soldati delle truppe alleate e sportivi berlinesi. Lo spirito dei Giochi rimane lo stesso. Gli americani hanno cercato la presenza di un elevato numero delle Nazioni che hanno combattuto insieme. E hanno vinto la scommessa!». «Gli aniericani hanno lasciato una propria impronta in questi Giochi.
Emil Zatopek
Quale ricordo custodisce?» - «Numerosi i ricordi. Ma la curiosità più grande è sulle tribune: un'orchestra di jazz, formata da militari americani, anima i Giochi dall'inizio alla fine. Senza mai interrompersi, la band suscita il compiacimento del numeroso pubblico e degli stessi atleti, che si abituano rapidamente a questo accompagnamento tanto simpatico quanto inatteso. Alla testa della delegazione francese c'è il Comandante di Battaglione Debrus, che diverrà due anni più tardi il primo Presidente del CfSM.
• Protagonista dei Giochi risulta un giovane sottufficiale di 24 anni: Emil Zatopek. Con il passare degli anni conquista una prodigiosa reputazione internazionale ma, all'epoca, non è ancora noto. Si allena sempre più degli altri. Risulta uno dei grandi vincitori dei Giochi Interalleati del 1946 e, più tardi, conosce la notorietà: campione olimpico sui 10.000 e vice campione sui 5.000 (dietro Gaston Reiff) alle Olimpiadi di Londra. Vince tre medaglie d'oro ai Giochi Olimpici di Helsinki e numerose volte è primatista del mondo. Tre i segreti del suo affermarsi in atletica: 1. allenarsi; 2. ancora allenarsi; 3. sempre allenarsi.
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Consiglio Internazionale Sport Militare (CISM)
L'ammiraglio Fabio Casari, Presidente del Consiglio Internazionale Sport Militare dal 1968 al rn69 (foto CISM)
Il contrammiraglio Aldo Massarini, Presidente del CISM dal 1970 al 1979 (foto CISM)
Il generale della Guardia di Finanza Gianni Gola, Presidente del CISM dal 1998 al 2010, è con il Ministro della Difesa cinese generale Liang Guanglie alle Olimpiadi di Pechino dell'agosto 2008 (foto CISM). Gola è stato acclamato Presidente onorario dell'organismo
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133 PAESI ADERISCONO AL CISM
"Amicizia attraverso lo sport"
Sport e Forze Armate. Connubio antico che esalta spir ito agonistico ed emulazione, fondamentali nel servizio alla Patria non meno che nella passione sportiva. Il CISM (Consiglio Internazionale Sport Militare) è un'organizzazione che, attraverso incontri sportivi fra rappresentative militari, si prefigge di stabilire rapporti di amicizia tra le Forze Armate di differenti Nazioni. Dopo il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e la Federazione InCISM ternazionale dello Sport Universitario (FISU), il CISM rappresenta oggi la terza maggiore organizzazione sportiva mondiale, coinvolgendo circa 40 milioni di uomini e donne in uniforme. Al1a fine del1a prima guerra mondiale il generale americano John Pershing organizza a Joinville Le Pont (sei chilometri da Parigi) i primi Giochi interalleati. Nel 1945 l'esempio viene ripreso da un altro generale americano, Joseph Mac Narney (Comandante in Capo delle Forze Alleate in Europa). Sentito il bisogno di un organismo coordinatore, il 6 febbraio 1946 rinasce a Francoforte l "'Allied Forces Sports Council -AFSC' (Consiglio degli Sport delle Forze Alleate). Torna così alla ribalta quel consesso creato dal generale Pershing. Aderiscono _12 Paesi, allora alleati: Belgio, Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Polonia, Cecoslovacchia, Unione Sovietica, Danimarca, Lussemburgo, Nor-
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veg1a e Svezia. Presidente il colonnello americano Hoy. Seguono i primi Campionati militari ad Hannover, Baden Baden, Bruxelles, Ostenda e Berlino (7-8 settembre). Più di 65. 000 spettatori assistono alla cerimonia di apertura; ca~ po delegazione della Francia il colonnello Debrus che, due anni dopo, diviene il primo Presidente del Consiglio Internazionale Sport Militare (CTSM). Il debutto è incoraggiante: undici Logo le competizioni, due di atletica, nuoto, schenna e calcio, oltre a cross country, pugilato e pentathlon militare. L'Unione Sovietica organizza il primo Campionato militare di pallavolo a Mosca il 1° maggio 1947. La mutata situazione politica, con la tensione tra Est ed Ovest provoca il ritiro della delegazione americana (giugno), seguito da quella inglese che accusa difficoltà finanziarie. I primi giorni di agosto è la volta di Unione Sovietica, Polonia e Cecoslovacchia. Con lo scioglimento dell "'AFSC" l'idea non decade e, dal 16 al 18 febbraio 1948, in una riunione organizzata a Nizza (Palais de 1a Mediterranèe) durante lo svolgimento del 2° Campionato di scherma intemùlitare, i delegati di Francia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e Norvegia creano, su proposta francese, il CISM (Consiglio Internazionale Sport Militare). Viene cioè deciso di porre su nuove basi la già esistente cooperazione, con il precipuo scopo di incoraggia-
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re la partecipazione del personale mii itare a competizioni sportive e di sviluppare un sempre più intenso rapporto di amicizia tra le diverse Forze Annate. Tal e data può essere considerata veramente storica poiché, a distanza di così poco tempo dalla fine della guerra, prova come gli stessi militari si preoccupino di attribuire uno spirito diverso alle proprie attività pur, ovviamente, salvaguardando ogn i singola bandiera e divisa. Tutto ciò, stabilendo tra le Forze Annate dei rapporti permanenti per lo scambio di idee, e provocando ricerche in materia di educazione fisica e sport; affidando alle Nazioni aderenti l'orgaruzzazione di d ifferenti man ifestazioni di sport militare con i suoi auspici; assicurando I' organizzazione di tali manifestazioni o sovvenzionandole; incoraggiando e favorendo tutte le misure atte a stabilire e rafforzare tra gli sportiv i milita1i delle relazioni di buon cameratismo, per provocare una migliore comprensione tra le Nazioni, relazioni fondate sull'amore della propria Patria e sul rispetto di quelle degli altri . Presidente viene eletto un valoroso ed appassionato sportivo francese, lo Chef d'escadron Henry Debrus. Si costituisce il primo Comitato Esecutivo, comprendente an che un g iovane ufficiale della cavalleria belga, Raoul Mollet, presente nel pentathlon moderno alle Olimpiadi di Berlino e Londra, in seguito Segretario Generale Permane_!lte del CISM per ben 32 anni. I due, insieme al capitano francese Edmond Petit, risultano personaggi influenti nel guidare i primi passi del movimento. Inoltre, si sviluppa un primo cale ndario di competizioni, e nuove entusiastiche adesioni ampliano quella che è divenuta la grande fami glia del CISM. D opo i Paesi fondatori, iI generale Drys-
Anche il Consiglio Internazionale Sport Militare (CISM) è presente alle Olimpiadi di Roma con un proprio Villaggio
sen, una delle più brillanti figure sportive della Svezia, aggiunge la sua Nazione; segue la Turchia. Il CISM ha, sin dalla nascita, un avversario, si chiama SKDA, emanazione sportiva-militare del Patto di Varsavia. Scioltosi il Patto, i Paesi membri chiedono ed ottengono di entrare a far parte del CISM, che così si amplia notevolmente e rimane l'unico organismo internazionale rappresentativo dello sport militare. e italia occupa un posto di rilievo, testimoniato da prestigiosi incarich i dirigenziali. Dopo l'ammiraglio Fabio Casari (1968-1 969) ed il contrammiraglio Aldo Massarini (19701979), il generale della Guardia di Finanza Gianni Gola è il terzo presidente italiano della massima organizzazione dello sport militare internazionale; viene eletto a Vienna, nel corso della 53a Assemblea Generale ( 1998) e rimane in carica fino al 2010. Il predecessore del generale Gola, il generale austriaco Arthur Zeclmer, già allenatore della propria Nazionale di pentathlon militare, è stato atleta militare nel Campionato CISM del 1957 e olimpi co alle Olimpiadi di Roma nel pentathlon moderno.
• Art. 1 dello statuto: «// CISM è un'organizzazione militare internazionale che ha lo scopo di incoraggiare in ogni modo la partecipazione del personale a competizioni sportive e di sviluppare rapporti di amicizia tra le Forze Armate delle varie Naziom>>. Amicizia fondata sull'onore, la cortesia e la generosità.
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I simboli Inglese, francese, arabo e spagnolo sono le lingue ufficiali. La bandiera, bianca con bordo azzurro, reca al centro il simbolo (globo contornato da cinque anelli rossi) attorno alla iscrizione "Conseil Jnternational du Sport Militaire" in lettere bianche. 11 CISM ha anche una sua marcia, composta dal Lt. Commander L.S. Lawton della Marina statunitense ed un inno ideato dlall'italiana Carla Toniutti. Il motto che anima gli atleti ed i rappresentanti delle delegazioni dei quattro continenti, e che piace sempre ripetere a mo' di battuta, è: <<ll CISM sostituisce il campo di battaglia con il terreno di gioco».
La "presenza" italiana I.;Italia, con le sue elevate tradizioni di sport militare, è ammessa dal 1° luglio 1949, quando il Ministro della Difesa on. Pacciardi autorizza 1'adesione delle Forze Armate ita-
liane. La nostra delegazione è rappresentata da tre membri, presieduta dal colonnello Luigi Lombardo (Addetto Militare a Parigi), il quale ha come collaboratore il capitano di vascello Giuseppe Vocaturo ed il colonnello pilota Folinea. A quattro anni dal termine del secondo conflitto mondiale lo sport è discretamente praticato dai militari italiani, attraverso un complesso di iniziative che fioriscono spontanee. Una partecipazione che negli anni registra prestigiosi risultati, sia sul piano tecnico che organizzativo, tanto da meritare il plauso di Raoul Mollet, Segretario Generale Permanente del CISM che, in una intervista nel lontano 1978 dichiara: <<La presenza italiana è sempre stata apprezzata per qualità e per preparazione .fisico-atletica. Non è ancora sopita l'eco della magnifica iniziativa di mettere a disposizione degli atleti militari un villaggio CJSM, in occasione dell'Olimpiade romana del 1960. Le Forze Armate italiane si sono sempre distinte per serietà e competenza mostrate nei riguardi del CJSAf>>.
Presso il Centro di preparazione olimpica della Federazione Lotta, Pesi e Judo viene presa la decisione di organizzare i primi Giochi Mondiali Militari (1995, a Roma)
• «Sport significa pace, sport è l'opposto della guerra; sport è medicina contro la guerra,· sport è internazionale, sport unisce le Nazioni». L'opera del CISM è infatti un invito alla pace, alla saldezza fisica e morale che favorisce in grande misura la comprensione tra i popoli.
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Cerimonia inaugurale dei Primi Giochi Mondiali Militari allo stadio Olimpico di Roma, nel settembre 1995 (foto Ministero della Difesa) ·
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Giochi Mondiali Militari
L'idea di organizzare un grosso evento sportivo che riw1isca i Paesi membri del CISM non è nuova: risale al 1956 ma, per diverse ragioni, non è possibile concretizzarla. Nella primavera del 1987 il progetto sembra destinato a venir realizzato e lo scrive il colonnello Gianni Gola sul periodico delle Fiamme Gialle Traguardo: <<Parliamo dell 'idea, esclusiva e originale, di organizzare la prima edizione dei Giochi Mondiali lvfilitari, sotto l 'egida del CISM E il Paese in cui, fra tutti, si è pensato sia possibile far partire questa iniziativa è l'Italia, che molti di noi si ostinano a considerare peggiore di quanto in realtà non sia. Il Generale Duguet, Commissario allo Sport dello Stato Maggiore francese e attuale Presidente del CISM, lo ha ribadito uf ficialmente anche durante ! 'ultima Asseniblea
Generale. L'Italia, ha detto in sostanza, è il Paese che, per somma di condiz ioni favorevoli, appare il più idoneo a far partire questo impegnativo progetto. Il periodo prescelto è il mese di giugno del 1989, la città, naturalmente Roma». Ma è del 1995 (dal 6 al 15 settembre) la nascita dei primi Giochi Mondiali Militari, che registrano la presenza in Italia di 4.000 tra atleti e tecnici di 83 Nazioni, dei quali il 40 per cento olimpici. L'evento, per dimensione, risulta secondo solo alle Olimpiadi ed asswne un particolare significato: ha luogo nel 50° anniversario della fine della seconda guerra mondiale e della costituzione delle Nazioni Unite. I Giochi rappresentano così un forte messaggio di pace e solidarietà, tra Paesi che nello sport consolidano amicizia e fratellanza, pur con differenze etniche, politiche e religiose.
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('~ ** *** ~· '-1 **** **** . ********* ·E-* ********* ******** ~ -=-:. *** * *** ** * ~ ·~ *** - *** ** ' *** w .. o*** ,:::i *** * * ..... • Roma, 1995 - Primi Giochi Mondiali Militari. li logo: una grande "M" maiuscola, composta da tante stellette
Roma, 1995 - Primi Giochi Mondiali Militari. La mascotte: un fantasioso animale con la testa di leone, gli occhi dj gazzella, il muso di topo, vestito da legionario romano, chiamato Cismo
• Alla fine di settembre 1993 il Centro di preparazione olimpica della Federazione Lotta, Pesi e Judo accoglie ad Ostia (Roma} cinquanta alti ufficiali di numerosi Paesi che, insieme ai vertici del CISM, danno vita ad un Symposium dal tema impegnativo: "L'attività sportiva militare nel mondo dello sport'. L'elemento più dirompente è senza dubbio la decisione di voler organizzare a Roma, nel 1995, i primi Giochi Mondiali Militari.
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Roma, 1995 - Francobollo Roma, 1995 - Primi Giochi Mondiali Militari. Il ministro della Difesa Domenico Corcione nella conferenza stampa di presentazione (foto Gabinetto Difesa-SPI)
Logo Il logo ufficiale dei "Primi Giochi Mon. diali Milìtari - Roma '95" è opera di Vittorio Picconi. Dalla "M" di Mondiali Militari, formata da stelle azzurre a rappresentare cromaticamente l'Italia, Paese nel quale si svolgono per la prima volta, se ne staccano cinque "olimpiche", destinate a portare nel mondo intero quel messaggio d'amicizia che il CISM da sempre realizza attraverso lo sport.
Filatelia l.;inciubbia importanza storica della Prima edizione dei Giochi ha indotto il Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni ad emettere tm francobollo commemorativo dell'avvenimento, in tre milioni di esemplari. Il bozzetto, opera di Romano Stefaneili, raffigura tre atleti, due impegnati nella corsa ed uno, sullo sfond9, che esulta per la vittoria.
Mascotte Cismo, la mascotte ufficiale dei Giochi, è ideata da Abel Moussa. Il fantastico e simpatico animaletto, con la testa da leone, occhi da gazzella e muso da topo, in onore del Paese ospitante e della sua Città eterna, si veste per questi primi Mondiali da antico romano.
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Inno dei Giochi Il Comitato Organizzatore, in collaborazione con il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, bandisce un concorso per la composizione di un inno per Grande Banda, destinato a celebrare i Primi Giochi Mondiali Militari. La commissione giudicatrice, formata dal Direttore del Conservatorio Santa Cecilia, Maestro Irma Ravinale, dai Maestri Gian Paolo Chiti, Teresa Procaccini, Raffaello Tega e dal tenente colonnello Elvio Baldracco, rappresentante del Comitato Organizzatore dei Primi Giochi Mondiali Militari, dichiara vincitore con la composizione "Roma '95", Pasquale Gaveglia, diplomato in pianoforte al Conservatorio stesso e allievo del nono anno di composizione e del terzo di strumentazione per banda. 8 apertura, la presenza durante le prove e la chiusura dei Giochi Mondiali sono così allietate dalle note di un inno composto proprio per l'importante manifestazione. 1.;inno è anche compreso nei vari programmi concertistici organizzati nel corso dei Giochi stessi. Un'iniziativa di tutto rispetto, indice della rilevanza che l'avvenimento ha rivestito persino in campo musicale, affidata alle varie Bande MiJitari, affinché divulgando l'inno, oggi parte integrante del loro repertorio, rimanga viva la memoria di questa prima manifestazione olimpica militare.
La macchina organizzatrice, costituita e diretta dallo Stato Maggiore della Difesa, si impegna nella più grande attività interforze dell ' epoca, prevedendo un Comitato Organizzatore Centrale e ben 17 Comitati Tecnico-Organizzatori periferici, uno per ciascuna disciplina. Operano circa 500 uomini nella fase organizzativa e 2100 in quella esecutiva (escluso il personale logistico). Ben 1.195 le medaglie in palio nelle 17 discipline 111 programma. I.;immagine più bella dei Giochi Mondiali Militari è del generale Arthur Zechner, Presidente del Consiglio Internazionale Sport Militare: «Scende in campo la supersquadra delle Nazioni Unite». Per la prima volta 17 differenti sport organizzano i loro campionati mondiali contemporaneamente e sotto la stessa bandiera del CISM. Soldati-atleti ripongono fucili ed elmetti per lanciare un messaggio di pace al mondo. Uniche armi consentite: muscoli e cervello. Amicizia attraverso lo sport. Lo mettono in pratica, ancor prima di arrivare a Roma, alcune rappresentative africane; l'iniziativa è del Sud Africa, che pone il Boeing 707 della sua Aeronautica a disposizione di Botswana, Namibia, Zambia e Kenia. Un unico rappresentante albanese, Albert Sejdari, apre la sfilata inaugurale a simboleggiare la voglia di esserci comunque. Pochi metri separano coreani del nord e del sud, per una volta dalla stessa parte del 38° parallelo. Indossano il chador le iraniane. È uno squadrone quello che l'Italia mette in campo: 2 olimpionici (gli schermidori
Stefano Cerioni e Francesca Bortolozzi), 33 campioni del mondo e 16 europei. Concorrono tutte le componenti militari: Fianune Gialle, Fianune Oro, Carabinieri, Forestale, Fiamme Azzurre e atleti di leva in Esercito, Marina, Aeronautica. Nelle 22 medaglie d'oro conquistate dai militari italiani, in evidenza la vittoria del diciannovenne bersagliere napoletano Giuliano Figueras nella gara dei 150 chilometri di ciclismo su strada, battendo allo sprint i russi Ivanov e Mikhailov. Nel quartetto che vince l'oro nel salto a squadre di equitazione è presente il rappresentante dell'Esercito Enrico Gasperini; così come nel completo a squadre con Giacomo Dalla Chiesa. Ben sei gli atleti .dell'Esercito nella vittoria del "Settebello" di pallanuoto: Alessandro Milani, Marco Rainero, Daniele Magalotti, Nicola Xella, Cristian Bazzurro, Manuel Lizzardi. Medaglie di bronzo per Dario Romano (judo - 86 kg), Andrea Sarritzu (pugilato pesi leggeri) e per l'intera rosa della squadra di pallavolo: Mario Campana, Matteo Paganucci, Lorenzo Rambelli, Massimiliano Decio, Massimo Botti, Pietro Rinaldi, Emanuele Cecconi, Antonio Costantini, Mario Fangareggi, Fabrizio Francesche11i, Cristian Casoli, Simone Rosalba. Il successo di partecipazione, l'alto livello sportivo delle competizioni e Io straordinario ambiente creato dagli atleti militari fanno dei Giochi Mondiali Militari un grande appuntamento internazionale di sport. La seconda edizione è organizzata a Zagabria nel
• Qualche numero può dare l'idea della dimensione dell'evento: 30 luoghi di allenamento e di gara, di cui due poligoni realizzati ex-novo; 13 caserme per gli alloggiamenti; 5413 partecipanti tra atleti e tecnici accompagnatori; 488 tra delegati, Autorità CISM ed invitati, alloggiati in 426 stanze prenotate presso un'unica struttura alberghiera; 3 elicotteri , 600 autovetture, 500 autobus di varia tipologia, 70 ambulanze, 50 mezzi per trasporto materiale; circa 100 itinerari preventivamente riconosciuti, attrezzati e controllati; oltre 1.200.000 chilometri complessivamente percorsi (con nessun incidente); 3275 cartelli segnaletici; 15 professionisti tra ingegneri, architetti, geometri per la progettazione degli allestimenti temporanei; 45 computer per l'informatizzazione (forse questo dato farà sorridere, ma il computer non era ancora lo strumento indispensabile che è diventato oggi); 130 linee telefoniche e 90 fax; 40 fotocopiatrici; 23.000 risme di carta; 1200 medaglie (oro, argento e bronzo) distribuite ed oltre 15.000 le persone accreditate.
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1999; la terza a Madrid nel 2003; la quarta a Hyderabad (India) nel 2007 e la quinta a Rio de Janeiro nel 201 I . Il sesto appuntamento con i Giochi Mondiali Militari CISM è previsto nel1a Repubblica di Corea per il 2015. Formalizzato solo nel pomeriggio del 12 maggio 2012, quando il ministro della Difesa della Repubblica di Corea e il Presidente del CISM hanno firmato il contratto preliminare organizzativo, 1'annuncio ha scatenato l'entusiasmo delle Forze Annate coreane, delle Federazioni sportive e di numerosi cittadini che attendevano con impazienza tale momento. I Giochi Mondiali Militari CISM 2015 si terranno nella città di Mungyeong ed avran. no certamente una grande rilevanza per lo sviluppo del CISM nel sud-est asiatico.
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Primi Giochi Mondiali Militari Invernali in Valle d'Aosta (2010) (foto Sport lnternational - CISM Magazine)
• Medagliere di Roma 1995
NAZIONE 1 2 3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
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RUSSIA ITALIA CINA FRANCIA NORD COREA GERMANIA UCRAINA USA TURCHIA . POLONIA ROMANIA KENYA BELGIO SVEZIA IRAN AUSTRIA SUD COREA FINLANDIA NORVEGIA MAROCCO
ORO
ARGENTO
BRONZO
TOTALE
62 22 11
28 16 20 13 8 16 14 7 1 5 5 3 3 1 5
37 13 15 15 5 22 9 8 2 8 6 5 3 1 3
127 51 46 37 22 46 30 21
o
o
5 5 3 2
8 1 3 2
9 9 8 7 6 6 4 4 4 3 3 2 2 1 1 1 1
9 17 15 12 9 5 10 2 14 7 7 5
Dal 25 al 29 marzo 2013 l'Italia ha partecipato alla seconda edizione dei Giochi Mondiali Militari Invernali, organizzati dai francesi ad Annecy sotto l'egida del CISM (Consiglio Internazionale Sport Militare); 38 gli atleti italiani, appartenenti ai Gruppi Sportivi dell'Esercito, dell'Arma dei Carabini eri e della Guardia di Finanza, impegnati in 5 discipline: sci alpino, sci alpinismo, biathlon, short track e cross country skiing. Nell' occasione la nostra Nazionale militare stabilisce un record, superando le 17 medaglie vinte nella precedente edizione svoltasi ad Aosta nel marzo 2010: la Francia è al primo posto, ma noi siamo secondi con 24 medaglie complessive, 11 d'oro, 1O d' argento e 3 di bronzo. Notevole e qualificata la presenza di atleti dell'Esercito. Il gradino più alto dello slalom gigante femminile è del caporal maggiore Elena Cmtoni; dopo essersi lasciata alle spalle le francesi dichiara: «Sono molto
emozionata; riuscire a battere la campionessa del mondo in carica è per me motivo di grande gioia». La stessa atleta si confenna nello slalom speciale a squadre, insieme al 1° caporal maggiore Sarah Pardeller, al finanziere Michela Azzola, all'allievo finanziere Alessia Medetti ed al carabiniere scelto Camilla Borsotti. Medaglia d'oro anche per il 1° caporal maggiore Giuliano Razzoli nello slalom speciale, che precede il collega francese e quello svizzero. «È stata una gara bellissima commenta a caldo Razzoli, già olimpionico a Vancouver -. Questa medaglia d'oro mi riempie di gioia. Un grazie di cuore a tutto lo staff tecnico ed all'Esercito». Nel biathlon femminile a squadre le nostre atlete precedono le rappresentanti francesi e tedesche sui gradini del podio. Il merito va equamente ascritto al 1° capora] maggiore Karin Oberhofer, al caporale Nicole Gontier, all'appuntato della Guardia di Fi-
_,, .... ,.,. . Audi
•
Annecy 2013 2 •· CHl.4 Wo,l,l Y/lottr Gat'l\M
Seconda edizione dei Giochi Mondiali Militari Invernali ad Annecy (Francia) (foto Ministero della Difesa)
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nanza M ichela Ponza ed al finanziere Dorothea Wierer. Medaglia d'oro nello sci alpinismo, staffetta a squadre, con il caporal maggiore capo scelto Manfred Reichegger, in coppia con il 1° caporal maggiore Matteo Eydallin; argento per la coppia formata dal caporal maggiore Damiano Lenzi e dal caporale Robert Antonioli. Nella categoria femminile, argento per il 1° caporal maggiore Gloriana Pellissier ed il caporal maggiore Lorenza Bettega. La prova singola, disputata nella splendida cornice di Chamonix Mont-Blanc, vede dominare il 1° caporal maggiore Matteo Eydallin, a pari merito con un collega francese; bella medaglia di bronzo per l'altro ·rappresentante dell'Esercito, il caporale Robert Antonioli. Nella categoria donne, il caporal maggiore scelto Gloriana Pellissier porta a casa la medagha d'argento, piazzandosi dietro la transalpina Laetizia Roux. «Sono estremamente soddisfatta - commenta il caporal maggiore scelto Pellissier questa gara prevedeva un dislivello di 1360
metri, sviluppato in quattro salite. Un percorso quanto mai impegnativo, ma ho dato il massimo. Le condizioni meteo non ci hanno aiutato; con una visibilità estremamente ridotta. Dedico questa medaglia a tutti gli uomini e le donne dell'Esercito che si tTOvano attualmente impiegati all'estero». Il colonnello Marco Mosso, Comandante del Reparto Attività Sportive del Centro Addestramento Alpino e responsabile della Nazionale militare italiana impegnata nello sci alpinismo, si è complimentato con gli atleti militari «per gli ottimi piazzamenti in una gara pa1ticolaimente difficile, anche a causa delle condizioni meteo che non ci hanno sicuramente aiutato». L'undicesima medaglia d'oro è merito della nostra squadra maschile la quale, nello sci alpino gigante, si classifica davanti a svizzeri e francesi. Le ragazze invece, sono seconde dietro la Francia, ma prima dell'Austria. Presenza dell'Esercito anche sul podio del biathlon maschile a squadre. Alle spalle degli svizzeri ecco i nostri: 1° caporal mag-
In piazza Chanoux, ad Aosta, viene accesa la fiaccola della 2• Edizione dei Giochi Mondiali Militari Invernali del Consiglio Internazionale Sport Militare (CISM) (foto Ministero della Difesa)
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La fiaccola viene portata dagli atleti militari italiani lungo un percorso che attraversa varie località della Valle d'Aosta, raggiungendo il Col Flambeau, sul massiccio del Monte Bianco, ove il testimone passa ai colleghi francesi, proseguendo quindi il suo cammino verso Annecy, sede dei Giochi (foto Ministero della Difesa)
Il caporal maggiore Elena Curtoni in azione nello slalom speciale a squadre (foto Ministero della Difesa)
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giore Markus Windisch, 1° caporal maggiore Rudy Zini, caporal maggiore Dominik Windisch; con loro il carabiniere scelto Christian Martinelli ed il carabiniere Lukas Hofer. Al termine della gara è proprio il 1° caporal maggiore Rudy Zini ad esprimere la felicità: «Siamo soddisfatti di questo piazzamento. È una gioia salire sul podio». Infine, nel biathlon femminile il 1° caporal maggiore Karin Oberhofer vince la medaglia d'argento; bronzo per l'appuntato della Guardia di Finanza Michela Ponza.
Al termine della manifestazione il colonnello Max André Barbacini, Capo Ufficio Sport dello Stato Maggiore della Difesa, evidenzia come «il comportamento della Nazionale militare italiana sia stato esemplare sia sotto l'aspetto agonistico, sia per il far play dimostrato durante questi Mondiali, ricevendo in moltissimi casi il sostegno e l' ammirazione del pubblico locale. I nostri militari hanno dato il massimo in ogni gara, spinti anche dall'incitamento dei preparatori e di tutto lo staff tecnico».
Il caporal maggiore Elena Curtoni, medaglia d'oro nello slalom gigante (foto Ministero della Difesa)
Il 1° caporal maggiore Giuliano Razzoli, medaglia d'oro nello slalom (foto Ministero della Difesa)
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Sul gradino più alto del podio le atlete italiane, vincitrici nello slalom speciale a squadre (foto Ministero della Difesa)
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Indice delle illustrazioni
Giochi Olimpici Estivi
Carlo Alberto Amedeo di Savoia, Re di Sardegna, nel 1833 affida a Rudolf Obermann la direzione della Ginnastica all'Accademia di Artiglieria e Genio (Archivio Ufficio Storico SME).... .. ... ... ... .... .. .. . .. ..... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Villa Glicini al Valentino, prima sede della Reale Società Ginnastica di Torino . .
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Il motto araldico della Reale Società Gim1astica Torino "J'atans mon astre" era stato assw1to da Amedeo IV d'Aosta, il Conte Verde, e ripreso nel 1843 da Carlo Alberto. Indicava l'attesa della stella favorevole e secondo molti storici avrebbe originato il ricorrente riferimento allo "Stellone italico" .. .. ...... . .
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Atlante di Rodolfo Obermam1. Nel 1863 Obennann pubblica un'opera fondamentale sulla gim1astica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .... ... . .. .. .. ... ... .
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Labaro della Società Ginnastica Torino fondata nel 1844 . . . . . . . . . . .. .. ... .. .. . .
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Rodolfo Obermann (foto G. Stuto) ......... ... .. .. .. .... .. ... .
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Masaniello Parise, Maestro nella Grande Accademia di Napoli presieduta dal 1865 dal generale Enrico Cialdini ... .. ... ... .. . ....... .. .. . .. .... .... .. .. ... ...... .. .. ..... .
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Nel maggio del 1882 il Governo inglese invita la Scuola Magistrale Militare italiana a partecipare ad un saggio dimostrativo di spada e sciabola. Il Direttore Masaniello Parise (al centro) sceglie i Maestri Agesilao Greco (coadiutore nella Scuola), Vincenzo Drosi del 5° Fanteria, Italo Santelli del 3° Granatieri e Angelo Torricelli di Savoia Cavalleria che riscuotono un sensazionale consenso (foto N. Baldi e Comp.) .. ....... ......... .. .... ... ... .... . ........ ..... ... .
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Il barone francese Pierre de Coubertin (foto Documentazione CIO) . ..... ... . .. . .
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Da sinistra: il barone Pierre de Coubertin, presidente del Comitato Internazionale Olimpico (CIO); Sua Altezza Reale il principe di Galles; lord Cadogan, in secondo piano; il conte Clary, presidente del Comitato Olimpico francese; il barone G. de Blonay; lo svedese J. Sigfrid Edstrom, successivo presidente del CIO (foto Documentazione CIO) . . . . . . . . . ...... .. ............... .
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I sette saggi di Atene 1896. Seduti, da sinistra: Pierre de Coubertin, Demetrius Vikelas e il russo de Boutowski. In piedi: Wilhelm Gebhardt, Jiri Guth-Jarkowski, Franz Kemeny e Victor Balk (foto Documentazione CIO) ...... .
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Comitato organizzatore della prima Olimpiade. Seduto al centro Costantino, Principe ereditario di Grecia e Presidente del Comitato Organizzatore dei primi Giochi Olimpici di Atene 1896. Dietro di lui i Membri del CIO che presenziano a quella Olimpiade. Da destra, il colom1ello Victor Balck (Svezia), il dottor Wilhelm Gebhardt (Germania), il generale de Boutowski (Russia), Pierre de Coubertin (Francia) rinnovatore dei Giochi, Franz Kemeny (Ungheria), Dimetrius Vikelas (Grecia) primo Presidente del CIO, Jiri Guth-Jarkovsky (Boemia) e due membri del Comitato Ol impico Greco (foto Docwnentazione CIO) ... .. ... ... ... ... ... ...... ... ..... . .. . .. . .. ..... . .... .... .. .. . ... .. .. . .. ...... .... .
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Programma dei Giochi Olimpici di Parigi.
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La Vie au grand air, la rivista ufficiale delle Olimpiadi .
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Giovanni Trìssino su Vissuto nel Campo ostacoli Tancredi Savoiroux a Pinerolo
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La copertina del 1ibro di Giorgio Caponetti .. . . . . .. . . . . .. .. .
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Ca prilli nel salto della sedia (www.accademiafederigocaprilh.com) . ... .. .. .... .. .. .
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Stato di Servizio di Federigo Caprilli . ................. . .. . .. ..
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Caprilli (si firma Federigo) in uniforme da sottotenente .... .... . ... ..... ... .. ..... . .
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Il salto del record mondiale (2,08 metri) di Caprilli al Concorso ippico internazionale di Torino nel 1902 .. . .. . . .. .. . .. . .. . . .. . .. . .. . .. . .. . .. .. . .. . .. .. ........ ..
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Giovanni Agnelli, fondatore della FJAT, tenente in " Savoia Cavalleria", compagno di corso ed amico di Caprilli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ....... ... .
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La Scuola di Pinerolo fu punto di riferimento per gli eserciti di tutto il mondo. Nel 1904 tra i frequentatori, da sinistra in piedi: ten. Kristof (Bulgaria), ten. De Rudebek (Svezia), ten. Ricci Capriata, cap. Caprilli, cap. Kitancief (Bulgaria), ten. Castro Biedna e ten. Casares (Argentina). Da sinistra seduti: ten. Di Bernezzo, ten. Anselmi, cap. Giubbilei, ten. Tornquist (Argentina), ten. Ul.. ............... .. ..... .. rico Lanza (foto Archivio gen. E. Battaglia) .
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Cappella funeraria dei conti Cacherano di Bricherasio, nel cimitero di Fubine (Alessandria) (fonte Rivista di Cavalleria, settembre 2003) ..
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Agesilao G~eco e Masaniello Parise (foto L'Illustrazione Italiana) .
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25 25
La 1apide dietro la quale è conservata l'urna con le ceneri del capitano Federigo Capfl lli (fonte Rivista di Cavalleria, settembre 2003) .. .. . .. . .. .. . . ..... . ..
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Antonio Conte .. .. . .. . ... ...... .
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Ospedale Civile di Minturno. Ricordo della donazione dei propri beni da parte dell'olimpionico Antonio Conte . . . . . . . . . . . . . . . .. ... ....... . .. ... .... .
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Londra, 1908 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Alberto Braglia è medaglia d'oro nel concorso individuale di ginnastica a Londra, nel 1908; il modenese vincerà altre due medaglie d'oro nel 1912 a Stoccolma...... ... .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. . . .. .. .. . .. .. .. ... ...... .
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Alessandro Pirzio Biroli ...
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A Londra nel 1908 un quartetto storico: Marcello Bertinetti, Giuseppe Mangiarotti, il mitico Masaniello Parise e Riccardo Nowak . . . . . . . . .. .. ..... .. . .
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Stato di Servizio di Alessandro Pirzio Biroli .. .. .. . . .. .. . . . . .
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Stato di Servizio di Marcellino Bertinetti ... .. .
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Bertinetti podista nel 1906 .. .. .. .. . ..... . .. ..... ..
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Parigi, 1900 ...
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Federigo Caprilli (Ufficio Storico SME) .. . . . . . . .. . . .. . . .. . .
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Bertinetti schermitore ventenne nella Sala d'Armi vercellese della Palestra di via Mazzini .. .. .... . .. ..... . .
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Firenze 1911 - Bertinetti, Allievo ufficiale ali' Accademia Militare di Sanità .... .
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Emilio Lunghi. Gli americani lo chiamano "l'uomo volante" (http://historiatletismo. blogspot.it) . . . . . . . . . . .. ... ... .. ... . . . . . . . . . . . . . . . . .. ..... .. .. .. .
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Stoccolma, 1912 ....... . .. .
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Il capitano Francesco Loy in uniforme della gloriosa "Sassari", due volte olimpionico nella ginnastica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ...... . .. . ... .. .. .. .. .... .. ... .... ... .
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Stoccolma 1912 - I ginnasti italiani vincitori della medaglia d'oro nel concorso . ...... ... . a squadre. Il terzo in alto è Francesco Loy . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Anversa, 1920 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Giuseppe Sinigaglia (www.canottaggio.org)
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Il tenente dei granatieri Giuseppe Sinigaglia, Medaglia d'Argento al Valor Militare e campione mondiale del remo, caduto nel I 916 sul San Michele (www. granatieridisardegna.it) . ... .. .... .. . .. ... . .. ... ... ... . ... .. .... .. . ...... ......... .. ...... .
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Nedo Nadi tocca ad Anversa il punto più alto della sua carriera: cinque medaglie d'oro su cinque gare disputate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ....... .. .. .
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La copertina del primo numero de La Rivista degli Sports, marzo 1915 (Biblioteca Nazionale Centrale, Firenze) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. .. .. ... .... .
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Nadi ... .. ... . .. . .. ...... ..... .. ... .. ... . .. . .. ... .. ... ....... . .. . ..... . .. . .. .... .. .. . ... .. . .. .
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La pattuglia dei Lancieri "Milano", giunta per strada a Bruxelles portando il saluto della Nazione italiana e un messaggio di Re Vittorio a Re Alberto, presenta le lance all'ingresso della città (foto Rinaldini, Rivista di Cavalleria, 1990) .. .. ... ......... . ... ....... ...... ....... .. .. . ... .. . .. . ... .... .. ... .. . . ... ....... .. ... .
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La "Francesco Ferruccio" e la pattuglia del 7° Lancieri "Milano" si ricongiungono per la festa italiana ad Anversa (foto De Luca, Rivista di Cavalleria, 1990) .. . .... ..... ........... . .. . .. ... . .. . . ..... .. .. .. .. . ..... . .. .. .. ...... ....... .... .. .. .. . .
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La squadra italiana che vince il torneo di sciabola alle Olimpiadi di Anversa, composta da quattro livornesi: Oreste Puhti, Nedo Nadi , Aldo Nadi, Baldo Baldi.. .... ..... ... .... . ... ... ... ... ... ... ... . · .. . · · · · · · · ··· ··· ··· ··
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Nedo Nadi e re Alberto .. .... .. ... .... .. .. . ... ... .. . .. .. .... . .. . ....... . .
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Anversa, 1920 - La squadra italiana di scherma; da sinistra gli atleti: To1mnaso Costantino, Federico Cesarano, Pietro Speciale, Nedo Nadi, Aldo Nadi, il generale Pirzio Biroli, Abelardo Olivier, Rodolfo Terlizzi, Antonio Allocchio, Baldo Baldi, Oreste Puliti (Archivio Nedo Nadi, presso Giancarlo Toràn) .. ..
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Anversa, 1920 - La sfilata della squadra italiana allo Stadio: Nedo Nadi porta la bandiera italiana (L'Illustrazione Italiana, 29 agosto 1920) ... .. .. .... .. .
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1919 - Ruggero Ubertalli, in percorso· su Vedova Allegra
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Tommaso Lequio di Assaba con Trebecco .. ... .. .. .... ... .. .. .... .
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1921 - Tommaso Lequio di Assaba. Gara di elevazione a Trieste (www.atrieste.org)
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Giorgio Zampori (http://isolafelice.forumcommunity.net) .... . .. .... . ... . .. ... ...... . . .
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3 novembre 1918: un reparto del 14° Reggimento Cavalleria "Alessandria" libera Trento e sosta nella piazza del Duomo. Il reparto è comandato dal ten. Nedo
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Ettore Caffaratti in percorso .. .. ...... ... ... ...... .. ... .. . ....... .. . ........ ....... .. .... .
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I.Jltalia alle Olimpiadi di Anversa (http://isolafelice.forumcommunity.net) ...... .. .
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Il tenente dei mitraglieri Giorgio Zampori, due medaglie d'oro nella ginnastica alle Olimpiadi di Anversa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .... ....... .. ... .
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Ugo Frigerio (http://isolafelice.forumcommunity.net) ... .. ..... .... . ... .... .. .... . .. .. .
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Al centro Giorgio e Maurizio Damilano: gemelli, marciatori, insieme anche durante il servizio di leva . . . . .. .. .. . .. .. .. ................. . .. . ........ ....... ..
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1924 - Parigi ...... ..... ... ... .. .
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Lo Scudo Nel1i .
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Scudo Nel1 i. Targa per i 100 anni di attività sportiva della Guardia di Finanza, a piazza Ponte Milvio (http://federazioneroma.wordpress.com) .. . .. . .. . ...... .. .
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La squadra italiana di sciabola alle Olimpiadi di Parigi .. ..... .. .. .. .. ... ... .. ...... .
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· Parigi, 1924 - I.;Italia si aggiudica la medaglia d'oro nella sciabola a squadre, feudo incontrastato degli specialisti ungheresi. La formazione è composta da: Puliti, Sarrocchi, Bertinetti e Moricca . .. . .. . .. . .. . .. .. . ...... .. . ........ ....... .
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Oreste Puliti, protagonista nella Olimpiade di Parigi . .... ... ............ .... . .. . .. .. . .
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La squadra italiana di spada, terza classificata alle Olimpiadi di Parigi. Al centro Bertinetti .. ... ...... ... .. ... .. . .. ...... .. . .. .. .. ... ... ... .. .. .... ...... . .
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Stato di Servizio di Oreste Giuseppe Moricca . ....... ... .... ... .. .. . ... .
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Oreste Moricca, oro e bronzo olimpici a Parigi (1924). Parteciperà come giudi.. ....... . .. . .. . .. . ce sportivo alle Olimpiadi del 1936 a Berlino ........ .. ..
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Vincenzo Cuccia ... .. .. .. .. .. .. ... .. .. .. . ...... .. . .. . .. .... .. ..... .. ... ... .. . .. . ......... ..... .
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Parigi, 1924 - Velodromo d'inverno. Nel torneo individuale di sciabola Oreste Puliti è il grande favorito. Vince 5 assalti su 5 nel girone eliminatorio (20 stoccate date e 5· ricevute) e 7 su 8 nella semifinale (30 date e 15 ricevute) battendo per 4-2 Sandor Posta, poi vincitore del titolo. Per una discussione con il giudice magiaro Kovacs tutta la squadra italiana (Bertinetti, Bini, Puliti, Sarrocchi) si ritira e non partecipa al ·girone finale (www.2008.nbcolympics. con1) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ... . . . . . . . . . . . . . . ... -.. ... · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · ·
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Parigi, 1924 - La rappresentativa italiana di equitazione alle Olimpiadi: Alvisi, Valie, Starita capo équipe, Beraudo di Pralormo, Lombardi, Lequio ........ .. .
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1908 - Emanuele Beraudo di Pralormo, istruttore a Pinerolo, fu decorato con la Medaglia d'Oro al Valor Militare ... .. . ..... .. . .. ..... ... ..... . .. .. ...... ... .. ... . .. . .
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Romeo Bertini, argento nella maratona a Parigi 1924 (www.pechino2008.coni.it)
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Parigi, 1924 - Carlo Speroni tra i due atleti eritrei Mareg Mangascià e Tecle Reddà, che presero parte alle selezioni olimpiche di giugno a Busto Arsizio
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Amsterdam, 1928 ...... ... .. .... .. .. .... .. .. ...... ... .. .. ... .. ... ... .. ... ..... ... .... ... ... . .
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Bertinetti spadista alle Olimpiadi di Amsterdam ... .. .. .. .. . .... .... .... . . ... .. .. .... . . .
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Giulio Gaudini .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. ... ... .. ..... ... ... ... .. .... ... . ..... . .. ... .... ... . ... . .. . .
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La squadra italiana di fioretto vincitrice alle Olimpiadi di Amsterdam. Da sinistra: Puliti, Gaudini, Chiavacci, Pessina, Pignotti, Guaragna ... .. ..... . .. . ...... .
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Amsterdam, 1928 - I campioni olimpici di spada. Da sinistra: Agostoni, Riccardi, Cornaggia, Mazzini (Presidente), Basletta, Minoli, Bertinetti; in basso: Sala (massaggiatore) .. ... ... ... ... . . .. . .. . .. .
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Alessandro Bettoni Cazzago su Judex II .. .. .. . .. .. ....... . .. . .. . .... ..
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46a edizione del Trofeo Marcello e Franco Bertinetti, nell'ambito del torneo internazionale di spada maschile a squadre organizzato a Vercelli .. .. . .. . .. . .
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Los Angeles, 1932 .. . .. ... . .. . ... .. . .. .... .... . .... . .......... ... . .. . .... . ... .
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1932 - Lo stadio di Los Angeles. Sulla torre centrale il motto attribuito a de Coubertin. . . ... ............ .. .. . .. ....... ................ . .. . .. . .. .
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Scuola Militare di Roma. Scuola di ciclismo (1932) (foto Archivio Ufficio Storico SME) . ....... .. .. . ... .. . .. . ... ..... . ... ... .. . .. . .. ...... . ... ........... .
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Los Angeles, 1932 - Attilio Pavesi, partito per ultimo nella corsa d~i 100 km a cronometro, si scatena dalla collina di Moopark e fra due impressionanti ali di folla percorre la strada statale 1O, tagliando il traguardo posto sul Boulevard Castellamar di Santa Monica con un vantaggio di oltre un minuto sul!' altro azzurro Guglielmo Segato .. .. . .. . .... . .. .
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Attilio Pavesi, campione olimpionico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ... ... .. . .. .
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Rappresentanti della Pro Patria, in viaggio per le Olimpiadi di Los Angeles sulla nave "Conte Biancamano": Corrias (istrnttore dei ginnasti), Beccali e Turba (atletica), Guglielmetti (ginnastica), Bescapè (sollevamento pesi); ultimo a destra Nay (istrnttore di atletica). Dino Desiderio Nay, trainer di Luigi Beccali, cerca di trasferire allo sport il metodo scientifico che gli deriva dalla qualità di docente universitario in veterinaria (foto Museo Pro Patria) ... .. . .. . ........ .
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Luigi Beccali .. . ....... ... .. .. . ... ... . . .
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Arrivo vittorioso di Luigi Beccali .. .. .
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Luigi Beccali, medaglia d'oro nei 1.500 inetri..
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Luigi Beccali, nella prima pagina de La Gazzetta dello Sport (www.facebook.com)
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Berlino, 1936 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Berlino, 4 agosto 1936 - Jigoro Kano, rappresentante olimpico per il Giappone, è in piedi vicino al podio della premiazione del salto in lungo. Allo statunitense Owens viene consegnata una delle quattro medaglie d'oro da lui conquistate. Da sinistra: Naoto Tajima (Giappone), Jesse Owens (Usa), Luz Long (Germania) .......... ... ......... ... ... . .. ............... ... ... .. .... .... . ... .. .. .
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Gondar, 2 giugno 1936. Il generale di Armata Alessandro Pirzio Biroli assume le Funzioni di Governatore dell 'Amara (Archivio Ufficio Storico SME) .. .. . .
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Berlino, 1936 - Spada da terreno all'aperto; a destra Franco Riccard. Per la prima volta con l'apparecchio elettrico per segnalare le stoccate. I.;appa:recchio elettrico viene realizzato in Italia con la consulenza di Edoardo Mangiarotti, allora studente in elettrotecnica (Archivio Nedo Nadi, presso Giancarlo Toràn)
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Gli artefici primi delle vittorie olimpioniche di scherma. Da sinistra in alto, in senso orario: Beppe Nadi, padre di Nedo e Aldo e fondatore della Scuola labronica; Giuseppe Mangiarotti di Milano, maestro degli spadisti e padre di Edoardo e Dario; Italo Santelli, insegnante a Budapest, maestro degli schermitori ungheresi. Santelli dichiarò sempre che non c' era una scuola magiara di sciabola ma solo una scuola italiana (foto Rivista Armi, ottobre 1932) ... .
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Oreste Puliti, transitato nella Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN), con la campionessa tedesca Helen Mayer, allieva del maestro italiano Gazzera . . . . . . . .. .. ..... ... ... .. ... ......... .... ... .... .. ..... ...... .... .
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Capitano Silvano Abba ... ......... ... .. ....... .... . .. . ..... . ..... . ...... .... .. ........ ... . .. .
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Gerardo Conforti su Saba ....... .... .......... .. .......... ..... .... . ................. ...... .
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Antonio Gutierrez su Osoppo conquista il record mondiale di e]evazione saltando 2,44 metri a Roma (J 938) .. .. .. .... ........ ....... ..... ..... . .. .. .. ....... .. .. . ...... .
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Silvano Abba .... ... .... ..... .. .. ... .... .. . ...... . . ... ... . ... .. .. .... ........ ..... ... . .. ....... .
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Stato di Servizio di Si lvano Abba .. ...... . .. ..... ...... ... .... ....... .. .. ....... .... ..... .
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Particolare della firma apposta sullo Stato di Servizio di Silvano Abba. La lettera f inale "a" non viene accentata .. ... ... ........ .... ......... ... ........ ... ... ..... .
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Abba sul podio di Berlino insieme al tedesco Gotthard Handrick, oro, ed all' americano Charles Leonard, argento . . . . . . . . . . . ......... ..... ..... .... ......... .
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Abba nel momento della premiazione .. ... .... . ... ... .. ...... ... .. .. ..... .. .. .. .. .... ... .
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Silvano Abba campione italiano nel 1940 (foto sito cap. Abba, Voce della Farnia Ruvignisa) ......... .... .......... .............. ......... ........................ ........... .
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Il colonne I ~o Alessandro Bettoni Cazzago, al comando del Savoia Cavalleria, dopo aver ricevuto l 'ordine di caricare i reparti nemici lancia, il 24 agosto 1942, l'attacco frontale contro l 'esercito russo a Isbuschenskij (www.24ernilia.com)
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Woroscilowgrad (Russia), settembre 1943 . Il co lonnello medico Bertinetti visita l'Ospedale .. ....... ..... ....... ..... ....... .. ..... .... ........ .... ... ..... .... .. .. . .. ... . .. .
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Nell'inferno russo, durante la seconda guerra mondiale, Marce1lo Bertinetti è Direttore di Sanità del Corpo d'Armata Alpino. Molti alpini della Julia, Tridentina, Cuneense devono a lui la ·vita .. ... .... .. ...... .... .. .. ... .. . .. .. .. ... .. .
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Londra, 1948 ... ......... ... ....... ....... ....... .... ..... ........ .... ........... ... ... ........ .
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Helsinki, 1952 ..... ., .. .. . .. .. ..... .. . .. .... . .... . .. .. .. ... ... .. ..... .. .... . ... ... ..... .. .. .. . .
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Ottavio Missoni ........ .............. .. .......... ........... .. . .......... . ............ ........ .
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Londra, 1948 - Ottavio Missoni, sesto nei 400 metri ostacoli (foto Reuters) .... .
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Ismailiya 1942, Campo di prigionia 309 - Ottavio Missoni (quarto da sinistra in alto) prigioniero dopo la battaglia di El Alamein. Tornerà in Italia nel maggio 1945. La famiglia Missoni ricorda lo zio di Ottavio, il tenente in s.p.e. del 3° Granatieri Luigi , Medaglia d'Oro al Valor Militare, caduto sul fronte greco nel 1940 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. ........ .... . .... ....... ..... .
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11 tenente Edoardo Mangiarotti ... ............ . .. ..... .... .... ..... . . .... ..... . . ..... . .. ... .
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Il tenente Renzo Nostini (a destra) . ...... .. .. . .. .... .... .. . ..... ... ... .. . ... .. .... . .... .. .
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Il tenente Carlo Monti .. .. .... . ..... . .... .
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Melbourne, 1956 .... .. .... ... .. .. ... .. ..
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Firma del protocollo d'intesa con le Forze Armate, sottoscritto dal ministro Paolo Emilio Taviani e dal presidente del CONI Giulio Onesti (foto Gabinetto Difesa-SPI) . . . . . . . . . . . . . . . ... . .. . .. . .. _... ... ... ... .. . .. . ... .. . ..................... ... . . .
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Dopo la firma della Convenzione gli ufficiali responsabili dello sport militare hanno potuto partecipare ufficialmente ai lavori del Consiglio Nazionale del CONI, insieme con il vicesegretario generale del CONI, dottor Garroni (foto Gabinetto Difesa-SPI) .. .......... .... . ... .... ... ... .. .... ........ . ....... .. .. . .. .. .. .. . .
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Leandro Faggin (a destra), insieme ad Ole Ritter, Sergio Bianchetto e Giuseppe Beghetto (telefoto AP) .. .. . .. . ... .. . . _. .. . .. . ... ... .. ... . .. . .. . ...... ........ . .... .. .. . . .
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Ercole Baldini sul gradino più alto della prova di ciclismo individuale su strada: sventola il tricolore, ma senza le note dell'inno nazionale, che verrà cantato dai tifosi .. ... .. . .. ... . ... . .. . .. .... ... . .. .. .... .. .. . .. . .. ........... .. .. ...... . .. . .. . .... .
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Alberto Cova .......... . .... .. .. ... . .... .. .. ..... . ...... ... ... ... .. .... .. .... .. .. , .. ... . .. ... .. .
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Alessandro Andrei ........ ..... .. . ... .. . .. . . .. .... .... .
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Gelindo Bordin ... . ..... . ........ . .. . .. . .. . .. . .. . .. .. . .
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Eddy Ottoz (a destra) insieme a Drut; allenati da Calvesi ....... .. ... ... .. . ...... ... .
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Francesco Panetta ..... . ..... ..... .. .... . ... ..... .. . ... . .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .
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Roma, 1960 ...... ... .. ... ... ... .. . .. . ... .. .. .. .. . .. . .. . .. . ... .... ........... .
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Roma, 25 agosto 1960 - Il presidente del Comitato Organizzatore della XVII Olimpiade, on. Giulio Andreotti, mentre pronuncia il discorso inaugurale ....
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Roma, 1960 - Tre medaglie d'oro nel pugilato; da sinistra il bersagliere Francesco Musso, l'artigliere corazzato Franco De Piccoli, Nino Benvenuti ... .. ... . .
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Roma, 1960 - L'artigliere corazzato Franco De Piccoli, medaglia d'oro nei pesi massimi. Dapprima supera il belga Venneman, poi agevolmente i] russo Abramov, altro grande favorito, il ceco Nemee e in finale mette ko il sudafricano Daan Bekk:er . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. ... .. .. .. .. ... ... ... .
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Sandro Mazzinghi nella squadra dell'Esercito ad Orvieto (http://digilander.libero. it) .... ... .. .. .. ................ . ... .. . .. . .. . .. . .. ... . .. . ..... . ..... . .. . .. . .. .
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Sandro Mazzinghi bersagliere (http://digilander.libero.it) .. . .. . .
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Il bersagliere Rea nel luglio 1938, a San Francesco a Ripa . .
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Natalino Rea con la divisa della Nazionale. Nel 1939 vinse a New York il "guanto d'oro" battendo Lewis .. .. .. .. ... ...... ... .. .. . .. . .. . .. . .. .. ... ... .. .. .. .. .. .. ... ... ... .
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Un passaggio del quartetto italiano, durante la corsa ciclistica dei 100 km cronometro a squadre, una disciplina all'esordio olimpico. Da sinistra: Cagliati, il granatiere Trapé, il fante Bailetti e Pomoni. Lasceranno a quasi due minuti il quartetto tedesco . . . . . . . .. .. ...... ... . .... .. .. . .. . .. . . .
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Livio Trapè (http://oldforum.cicloweb.it) Piero D 'Inzeo ..... . .. .. ....... .. .... .. . .. .. . .. .. ... . . .
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Il russo Viktor Kapitonov batte per "una gomma" il granatiere Livio Trapé nella corsa su strada . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Il podio della corsa su strada di ciclismo. Medaglia d'oro per il sovietico Kapitonov, argento per il nostro Trapé e bronzo per il belga Wilyden Van Den Berghen . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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La grande festa delle 01impiadi di Roma. Nella tavola di Walter Molino ecco un gruppo festante dei bravi atleti italiani nel giorno della cerimonia di chiusura
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Il primo scudetto del Centro Sportivo Esercito (foto Centro Sportivo Esercito)
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Tokio, 1964 . . . . . . . . . . . . .
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Pratoni del Vivaro, Centro Equestre Federale, estate 1964. Il capo squadra e i cavalieri del Concorso Completo per l'Olimpiade di Tokyo. Da sinistra: Marchese Fabio Mangilli, Alessandro Argenton, Amelio Meneghetti, Paolo Angioni, Giuseppe Ravano, Mauro Checcoli (www.forumcavallo.it) . . . . . . . . . . . . . . .
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.Tokio 1964 - La squadra italiana durante la cerimonia di apertura al1o Stadio Olimpico.... ....... . ... ... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Tokio, 1964 - Il quartetto azzurro medag1ia d'oro nel Concorso Completo a squadre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. ... ... ... ... ... .. . ... .. .... ... ... . ... ... ... ... ... ... .
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Cerimonia di apertura del Completo di equitazione a Karuizawa (ottobre 1964). La squadra italiana; da sinistra Angioni su K ing, Ravano su Royal Love, Checcoli su Surbean, Argenton su Scottie (foto col. Angioni).
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Mauro Checcoli alle Olimpiadi di Tokyo nel Completo ..... . .. . .... ..... ... ...... ... .
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Karuizawa, 19 ottobre 1964 - Premiazione del Concorso Completo di equitazione a squadre: l - Italia (S.Ten. Paolo Angioni, Mauro Checco]i, S.Ten. Alessandro Argenton, Giuseppe Ravano); 2 - Stati Uniti; 3 - Germania. Davanti al p9dio Avery Brundage, presidente del CIO e il Principe Bernardo d'Olanda, presidente della Federazione Internazionale di equitazione (www.forum cavallo.it) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Tokio 1964 - L'entusiasmo dell'équipe azzurra per la medaglia d'oro del pugile Cosimo Pinta nella categoria dei massimi leggeri. Anche Fernando Atzori, medaglia d' oro nei mosca (in basso a sinistra) festeggia il compagno di squadra. A sinistra Natalino Rea e a destra Am1ando Poggi, i due tecnici. . .. .. ...
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Tokio 1964 - Mario Zanin vince in volata, di prepotenza, la medaglia d'oro nella gara su strada . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Giorgio Ursi, rivelazione dei Giochi, si avvia a conquistare la medaglia d'argento nell'inseguimento individuale, dietro il cecoslovacco Danler.. . .. .
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Città del Messico, 1968 .. ... .... ..... ..... ... ...... ...... .. .... ...... .. . .... . ... .... .... ... ..
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L'alpino Klaus Dibiasi ed il tenente dei Marines Miki King, i due atleti più applauditi del Campionato CISM a Pescara nel 1969 . .. . .. . .. .. .. .. .. . . . . .
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l;alpino Klaus Dibiasi sul podio del Campionato CISM di Pescara nel 1969, per la prova di Tuffi daJJa piattaforma; in terza posizione l'americana Miki King, che sarà medaglia d'oro nel trampolino alle Olimpiadi di Monaco .. . . . . . . . . ..
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Klaus Dibiasi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Monaco di Baviera, 1972 .. ......... .
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Alessandro Argenton su Diambro de Nora nel Completo di equitazione a Città del Messico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ... .. . .. . .... ... . .
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Montreal, 1976 ... . ..
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Los Angeles, 1984 .
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Seul, 1988 .....
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Atlanta, 1996 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. .. .. . .
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Sydney, 2000 . . .
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Barcellona, 1992 . . . . . . . . . . . . . .. .. . . .. . .
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Atene, 2004 ....
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Il bersagliere Maenza al Centro Sportivo Esercito
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Vincenzo Maenza, oro nella greco-romana kg 48 ..... .. .. .
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Il sergente maggiore Ezio Triccoli .... . .. .. . ... ... .. ... . ... .. .
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Triccoli con due compagni di prigionia nel campo di concentramento di Zonderwater .. .. . ... .. . .. .............. .... ... .. ........ .. ... .. ...... ... .... . ... ..... . .. . .. . .. . .. .
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Il gruppo schermistico del campo di Zonderwater; Triccoli è indicato dalla freccia
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Ezio Triccoli, istruttore di scherma a Zonderwater . .. . ... .... ... ...... .
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Barcellona, 1992 - Il bersagliere Alessandro Bovo, oro nella pallanuoto
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Ezio Triccoli impara ad andare a cavallo durante il servizio militare (foto Maurizio Paradisi e Renato Borocci) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . .. ....... ... .. ... . .
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Pechino, 2008
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Londra, 2012
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Sarmiento, medaglia d' argento nel taekwondo 78 kg (foto Centro Sportivo Esercito) ... .. .. ...... . ... ....... .. .. ... . .. . ...... .. . ... ..... ... ... .. . ... .. ..... . .. . .. .
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L'Esercito a Londra 2012 (foto Centro Sportivo Esercito) ... ... ... . .
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Sanniento a Londra (foto Centro Sportivo Esercito) .. .... ... . . .
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Claudio Sanniento (foto Centro Sportivo Esercito) ... ... .. .. ... .
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Stefano Cerioni, primo ol impionico della scuola di Jesi, è stato chiamato ad allenare la Nazionale russa... (foto Jesi e la sua valle, qualche anno fa ... 1 aprile 1981) . . .. .. .. .. . . .. .. .. .. . .. .... . .. ...... . .. . .
Sarmiento in combattimento. L'atleta pa1ienopeo è entrato nell'Esercito il 17 giugno 2003, prima come Volontario di Ferma arumale e poi transitato nei VFB (Volontari Ferma Breve); infine, il 9 geru1aio 2006 come Volontario in Ferma Prefissata quadriennale in qualità di atleta (foto Centro Sportivo Esercito) Valentina Vezzali, allieva di Ezio Triccoli, alfiere a Londra (foto Afp) .. .. .. .. .
Claudio Sarmiento complimentato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (foto Centro Sportivo Esercito) .. ... ... .. . ........... . . .. ..... .... .. Fabio Scozzoli (foto Centro Sportivo Esercito) ..
211
La tuffatrice Francesca Dallapé (foto Centro Sportivo Esercito) .. .... ... . ... ... .. .. .
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La ginnasta Carlotta Ferlito (foto Centro Sportivo Esercito) ... ... .. . .... .. ... . .. ... .
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Daniele Meucci (foto Centro Sportivo Esercito) ........... ... . .. ..
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La nuotatrice Chiara Boggiatto (foto Centro Sportivo Esercito) . ..... .. .. .. .. .. ... . .
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La ginnasta Ferrari (foto Centro Sportivo Esercito) .... ..
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Vanessa Ferrari, bronzo virtuale (foto Centro Sportivo Esercito) ...... .... .. .. .. .. . .
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Luigi Agostino Lodde (foto Centro Sportivo Esercito) .. .. . .. . .. . .. .
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Giuseppe Giordano, tiro a segno (foto Centro Sportivo Esercito) .
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Lo Sport nell'Esercito (foto Centro Sportivo Esercito) ...... . ..... ..
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Firenze, 1980. i: Aiutante Giorgio Scarso responsabile dell'Educazione Fisica presso la Scuola .Militare Interforze di Sanità, che nel 1911 fu frequentata da Marcello Bertinetti .. .. .. .... ... ...... .. .. . .. . ....... .. .. . ..... . .. ... . ....... .. .. . ... .. ... .... . .
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Giochi Olimpici Invernali
La statua del barone Pierre de Coubertin al Museo di Losanna (foto da: I Musei dello Sport in Italia, supplemento allo Sport italiano n. 11, 1998) ... ... . Pag.
94
Eugenio Brunetta d'Usseaux ..... ...... . ..... .. .... ... ... . .
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31 gennaio 1912 - Il capitano Carlo Montù sul cielo di Emme Doner nei pressi di Tobruk in qualità di osservatore e lanciagranate, sul biplano Farman (in legno e tela) pilotato dall 'aviatore Giuseppe Rossi. Nella missione sulle truppe ottomane viene ferito e si merita la Medaglia d'Argento al Valor Militare (foto L'Illustrazione Italiana) ... ... . .. ... .... . .. . ... .. . .. .. ... ... ... .. .. . .. . .. .. .. . ... .
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Chamonix, 1924. Cerimonia di apertura (Foto Documentazione CIO) .... ... ..... .
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Cha:monix, 1924 .. .. .. . ................ ... . .. .. . .. .. .. .. .. .. ... ... ... ... .. ... . .. ... ...... . .. .. .
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St. Moritz, 1928 ..
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Lake Placid, 1932 ... .. .... ... ... ... .. ..................... .... ... .... .. .. ... ... ... ... ... ... .. .
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Pierre de Coubertin muore il 2 settembre 1937 a Ginevra, un anno dopo i Giochi Invernali di Garmish, dei quali vediamo il poster alle spalle del barone (foto Documentazione CIO) .. ... .. .... .............. ......................................... .
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Anche la segnaletica ferroviaria evidenzia i Giochi Olimpici tedeschi (foto Documentazione CIO) .. ... .... ... ... .... . .. .. .... .. .. ... ... .... ... ... .. ... .. .... ... ... ... ... .. .
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Cerimonia di apertura a Garmish; Adriano Guarnieri è il portabandiera italiano (Archivio sciclub 18) .... ..... ....... . .. . .. .. ... ... ... .. . .... ... ... .. .. .. .. ... .. ... ...... .
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Giacinto Sertorelli, settimo nello slalom a Garmish (foto Documentazione CIO)
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Gannish - Partenkirchen, 1936 ..
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Gannish - Partenkirchen, 1936 .
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Garmish, J 936 - Il logo ... ... ... .... .. .. . .. .... ... .. .... . .. ... . .. ... . .. .. . .. ... . . .... .. . .. . .
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Garmish, 1936 - Le medaglie .. .. ... . ..
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Sertorelli e la squadra .. . .. . .. ... .. . ... . ..
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I..:arrivo vittorioso della pattuglia militare italiana ..
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Primo oro italiano alle Olimpiadi Invernali ......... . .. .
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La premiazione della pattuglia militare italiana . .. . .. .. .. .......... .. .. .... ... .. .. . ... . .
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"A Garmish gli alpini si sono affermati i primi soldati del mondo" (L'Alpino, marzo 1936) . .... .. ..... .... .. .... ... ............................................. .
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"Il tricolore d 'Italia sul pennone di Garmish" (La Gazzetta dello Sport) .. .. .. .. .
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La vittoria italiana ripresa dalla stampa locale ..... .. .......... .. .... .. ............... ..
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St. Moritz, 1948 .. ... .. ... . Oslo, 1952 ... . ... .. . ... .. .
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Stato di Servizio di Francesco Vida ..... ... .
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Il CIO in Campidoglio in occasione della 43a Sessione tenutasi a Roma nel 1949, durante la quale sono assegnati i Giochi Invernali del 1956 a Cortina d'Ampezzo. Da sinistra: Lord Aberdare, Mr. Avery Brundage, Mt. J. Sigfrid Edstrom, Prof. Salvatore Rebecchini, Sindaco di Roma, l'On.le Giulio Andreotti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, l'ing. Alberto Bonacossa, l ' avv. Giulio Onesti, Presidente del CONI (foto CONI, Rapporto iif.fìciale VII Giochi Olimpici Invernali) . . . . .. .. .. . . . .. .. .. .. . . . ... ... .. .
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Cortina d'Ampezzo, 1956 ... . .. .. .. ........ .
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Il conte ing. Alberto Bonacossa, membro italiano del CIO. Gli sono accanto il conte Thaon di Revel e il dottor Giorgio de' Stefani (foto CONI, Rapporto ufjìciale VII Giochi Olimpici Invernali) . . . . . . . . . . . . . ......... . . . ..... .... .
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Gino Burrini. Nel 1957, terminato il servizio di leva, è passato alle Fiamme Oro
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116
Proprio a Cortina gli sciatori alpini utilizzano per la prima volta i cancelletti di partenza. Nella foto, Anne Heggtveit, classificatasi 29a nello slalom gigante. Quattro anni dopo, la canadese vince la gara di slalom olimpico a Squaw Valley (foto CONI, Rapporto Ufficiale VII Giochi Olimpici Invernali) .. ... .. .
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Avery Brundage ad Olimpia, accanto al monumento che racchiude il cuore del Barone Pierre de Coubertin (foto CONI, Rapporto ufficiale VII Giochi Olim.. ... ...... ... .... . .. . ... .. .... .. ...... . .. .. . . pici Invernali)
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Grenoble, 1968
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Squaw \)tlley, 1960 .... .
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Innsbruck, 1964 ... .. . . .
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Sapporo, 1972 .. .. .. . : . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .... .. .. .
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Innsbruck, 1976 .... ..... .. ... .. .. .. .. .. . ... ... . ...... .. . ... . .. .... ... ... .... .. .. . .. .. .. .. . .
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Lake Placid, 1980 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Sarajevo, 1984
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Calgary, 1988 .
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Lillehammer, 1994 .. ... .. .. .. ... . .. ... . .
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Albertville, 1992
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125
Salt Lake City, 2002 ... ... ..... . .. .
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Silvio Fauner supera in volata Daehlie .. .. . .
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.Coro italiano nella staffetta maschile ... . .. .
» 127
Mirko Vuillermin e Marco Albarello a Lillehammer ..
» 128
Nagano, 1998 - Marco Albarello primo frazionista della staffetta d'argento
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Nagano, 1998 .
2 14
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130
I
Marco Albarello, Aiutante nel Corpo degli Alpini, a Nagano vince l'argento nella staffetta 4xl0 km ... . ... . .. . .. . .. . .. . .. . .. . .. . .. . .. . .. . .. . . . .. . . . ... . . .. . . . . . .... . .. . .
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Juan Antonio Samaranch, Presidente del Comitato Internazionale Olimpico (CIO); con lui i massimi responsabili dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, il Sindaco Valentino Castellani ed Evelin Christillin .. .... .. .... ... . ... ... .... .. .. .
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Torino, 2006 .. . .. . .. . .. . .. . .
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Torino, 2006 - Il Logo
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La fanfara della Brigata Taurinense . .. . ... .. . .. . .. . .
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Primo caporal maggiore Mara Zini e il caporale Katia Zini, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Torino nello short track .. ... ........ .... ... ... ... .............. . ..
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La pattinatrice Mara Zini, medaglia di bronzo nello shmi track, staffetta 3.000 m
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Il Primo caporal maggiore Katia Zini, ha preparato presso il Centro Sportivo Esercito la conquista della medaglia di bronzo olimpica . .. . .. .... ... .. .. . .. .. .. .
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Vancouver, 201 O ...
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Vancouver, 20 l O - Una fiaccola di ghiaccio ... .. ..... .. . .
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Giuliano Razzoli domina entrambe le manche di slalom (foto sito Razzoli)
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136
Razzoli si mette alle spal1e l'eterno rivale Ivica Kostelic, mentre il bronzo va allo svedese André Myhrer. Restano fuori dal podio gli austriaci (foto sito Razzoli) .... . .. . .. . .. ... ... ... ... .. .. .... .... ... . .... .. ... .... .. . .. . .. . .. . ... .. ... .. . .. . ... . .
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La gioia di Razzoli (foto sito Razzoli) .. .. .. .. ............................. .
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Arriva al penultimo giorno dei Giochi la medaglia d'oro per l'Italia .. .. .... ... . ..
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L'alpino Giuliano Razzoli .. . ...... ....... ... .. .... .... . .. .
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Il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito generale Valotto si complimenta con l'olimpionico Giuliano Razzoli . . . .. ... .. ... ..... ........ . .......... . .. . ... .. . Razzoli nello stand dell'Esercito .... .. . ... . .. . ...... ... ... . .. . .. . .. . .. . ....... . ......... .. .
» 137 » 137
Vancouver, 201 O - La coppia formata dal carabiniere Christian Oberstolz e dall'alpino Patrick Gruber, non riesce a centrare il podio come già accaduto nelle Olimpiadi di Torino 2006 .. . ........ . .. . ........ . ....... ... ...... . ..
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138
I primi ufficiali della Scuola Militare Alpina (Archivio SMALP) ........ .
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140
Cerimonia di apertura della Scuola Militare Alpina di Aosta nel 1948 ... .. .... . .
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140
Il castello della Scuola Militare Alpina ........ ............. ... ... .. ... .. . .. . .. .... ... ... .
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142
Il 27 dicembre 1938 il Re Vittorio Emanuele II concede alla Scuola Centrale Militare di Alpinismo lo stemma araldico, con il motto"Ardisci e Credi" ...
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142
La sede della Scuola Militare Alpina (Da: 1954, un anno di sport nell'Esercito Italiano, SME) .. ... ... .. ... . ... . .. . .. . .. .... ............ . .. .. .... . . .... .... ... .... .. .. .
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215
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Contributi organizzativi
Un alpino all ' opera per isolare tutta 1a pista di pattinaggio di velocità dal resto del Lago (Foto CONI, Rapporto ufficiale VII Giochi Olimpici Invernali, Cortina d 'Ampezzo 1956) . . . . . . . .. . . . . .. . .. .. . . .. . .. . .. . .. . .. . .. . .. . .. . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 158 I.:immensa scalinata che dall ' interno della pista di lancio porta alla sommità del trampolino (Foto CONI, Rapporto ufficiale VII Giochi Olimpici Invernali, . . .. . .. . .. . .. . .. . ............. .. .. . .. . .. . ... .. . .. .. . . Cortina d'Ampezzo 1956) . . . Unitamente ai semafori questa bandiera serve per segnalare la via libera o la pista chiusa agli atleti impegnati nel salto dal trampolino (foto CONI, Rapporto ufficiale VII Giochi Olimpici Invernali, Cortina d' Ampezzo 1956) ... .. .. . . Cortina, 1956 - Il Logo .. .. ... ... ... ... . .. . Il tenente colonnello Giuseppe Fabre, comandante dei reparti alpini a disposizione dei Giochi e presidente della Commissione tecnica per il fondo (foto CONI, Rapporto ujfìciale VII Giochi Olimpici Invernali, Cortina d 'Ampezzo 1956) ... .. ... .. .... .. . ... .. . .. ... . .. . .. . .. . .. -.. -. · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · Il maggiore Michelangelo Bassignano, direttore dei servizi militari nella organizzazione dei Giochi (foto CONI, Rapporto ufficiale VII Giochi Olimpici Invernali, Cortina d'Ampezzo 1956) ... ... ... ... .. . .. . ... .... ... .. .. . .. . ... ... ... ... . .
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Cortina 1956 - Alba al Campo: fra poco il Villaggio tornerà ad animarsi di "Penne Nere" che iniziano la loro attiva giornata (foto Corriere A1ilitare) ... .. .. . Cortina 1956 - Nella consueta cornice affascinante dei monti di Cortina, al centro Del Villaggio Militare, si celebra la Messa di fronte ai reparti schierati (foto Corriere Militare) ..... .. .. .. ... . .. .. .... .. .. . .. . ... .... . , ..... . .. ... . .. .... ... ... .
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Reparti alpini costruiscono la strada di accesso alla pista dello slalom gigante sul Pian della Bigontina, ultimata nell'estate 1955 (foto CONI, Rapporto ufficiale VII Giochi Olimpici Invernali, Cortina d'Ampezzo 1956) . .. . .. ... .. .. . .
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Cortina, 1956 (foto CONI, Rapporto ufficiale VII Giochi Olimpici Invernali, Cortina d'Ampezzo 1956) ... ... ...... ... . ..... .. .. . .... ... .... .. ... .. .. .. .. .. . .. ......... . . . Gli alpini perfezionano la strada di accesso allo Stadio della neve prima dell' inizio delle gare (foto CONI, Rapporto ufficiale VII Giochi Olimpici Invernali, Cortina d'Ampezzo 1956) . .. __.. .. . .. ... .... ....... . ... . ... .... . ... ... .. . .. . ... . Cortina, 1956 - Il trampolino .. . . .. . ... _ . . . .. .. .... .. .... .. . ... .... .. .. .. . .. . .. . .. . .. . .. La chiesetta della Madonna degli Alpini dove viene custodito il fuoco olimpico la vigilia della cerimonia di apertura (foto CONI, Rapporto ufficiale VII Giochi Olimpici Invernali, Cortina d'Ampezzo 19 56) . . . . . . . . .. . .... . .. . .. . : . . . . . Gli alpini che collaborano alJ 'organiizazione appartengono al IV Corpo d' Armata di Bolzano e vengono integrati da sciatori della Scuola Militare Alpina di Aosta (foto CONI, Rapporto ufficiale VII Giochi Olimpici Invernali, Cor.. .. .. .. _... ... ... .. ... .. . .. ... ...... . ... ... ... ... .. ... .. . . . tina d'Ampezzo 19 56) Organizzazione del Raggruppamento Olimpico Militare (ROM) .. ... . .. .. .. ..... ... .
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La Maratona è una gara di grande fascino, che a Roma acquista un sapore del tutto particolare per i sublimi scenari storico-artistici (foto RAI - Radio 1) ..
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Roma, 1960 - L'on. Andreotti, ministro della Difesa, e l' avv. Onesti, presidente del CONI, il 7 settembre 1959 firmano il Concordato generale per la collaborazione che le Forze Armate daranno alla organizzazione delle Olimpiadi di Roma. Assiste il Capo di Gabinetto del ministro, generale Nicolò Meloni (foto Gabinetto Difesa - SPI) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .... . .
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Il generale di brigata Tommaso Calise è il comandante del Raggruppamento Olimpico Militare (ROM) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. .... .. .............. . .
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Roma, 1960 - Concorso personale delle Forze Armate e di Corpi armati dello Stato ..... .. .... .. .. ..... ... ... . ... . .. ...... .. ..... . . ... ....... ... ..... ... .. . ... .. . .. . .
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Roma, 1960 - SopraJluogo ai Pratoni del Vivaro, effettuato nel 1959 dal generale Calise, Presidente del ROM, e dal dottor Garroni, Segretario generale del1'0rganizzazione dei Giochi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ... . .. . .... .
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Roma 1960 - Il Raggruppamento Olimpico Militare provvede anche ai lavori di gitta.mento di un ponte militare Bailey da 24 tonnellate, su galleggianti, -a poca distanza da ponte Flaminio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .... . ... .. . ... .. . .. .
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Roma, 1960 - Avanzamento dei lavori del ponte Bailey sul Tevere .. .... ... .. ... .. .
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Roma, 1960 - Veduta aerea del ponte Bailey . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. .. .. ..... . .
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L'irripetibile maratona olimpica dei Giochi di Roma. L'etiope Abebe Bikila vola, scalzo, verso la vittoria attraverso l'Appia Antica; gli fa1mo ala numerosi militari italiani con le torce (fonte 30 anni di Sport, Presidenza del Consiglio dei Ministri 1976) ..... ..... ... .. ..... . .. . ..... .. .. ... ..... . .. ....... ..... ... .. . ..... .
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Roma, 1960 - Percorso della fiaccola olimpica ... . .. . ... .
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Roma, 1960 - La fiaccola olimpica a Napoli (Archivio Ernesto Apicella).
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Roma, 1960 - Gli "amici della stampa". Autieri alla guida delle Lambrette o delle Fiat 500 sono gli infaticabili collaboratori dei giornalisti . .. ....... .. . .... . .. .
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Roma, 1960 - Siracusa ricorda il passaggio della fiaccola olin1pica e il primo tedoforo italiano, Concetto Lo Bello ...... ... .... ... .... .. .... ..... . .. ..... ........ .. .
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Roma, 1960 - La speciale targa utilizzata dai mezzi motorizzati durante il periodo dei Giochi ... ...... .... . ..... . .. . ..... .. . .. . ....... .. .. .. ... ... ... ... .. ... ... . ... ... .
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Torino, 2006 - Attività di vigilanza ai siti ·olimpici (Centro Cinefoto SME) ..... .
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Torino, 2006 - Compito delicato per la brigata paracadutisti Folgore (Centro Cinefoto SME) . . . . . . . . . . . . . . . . .... .. ..... ... .. .. . . .... . .... .. ... ... .... .. .. . .. . .. .
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Torio, 2006 - Personale altan1ente qualificato, appartenente alle truppe alpine (Centro Cinefoto SME) ... ....... . ... ... ..... . . _. . . ... ..... . .. . .... .. ... .. .... .
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Essenziale anche nel settore logistico l'apporto dell'Esercito (Centro Cinefoto SME) ...... ... ......... ..... ... ... .. . ..... ... . ...... ... ...... .... .. .. .... .. .... ........ .... . .
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Sono 180 i chilometri di transenne retate. Un lavoro che diventa ancor più gravoso dopo una copiosa nevicata della vigilia (Centro Cinefoto SME) .. ...... .
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Impegno costante delle truppe alpine (Centro Cinefoto SME) . . . . . . . . . . . ........ . . .
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Anche le penne nere protagoniste del successo della manifestazione olimpica (Centro Cinefoto SME) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ........ . ... . . ...... .. .. . . . L'Esercito garantisce filmati ed immagini in tempo reale (Centro Cinefoto SME)
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Giochi Interalleati
Joinville, 1919 - La Rivista Vie au Grand Air (foto Sport International - CJS}vf .Magazine) ........ . .. .. ... ... ... ... ... . .. ... .... . ....... ... ..... .... .. ... .. . ... ... ...... . Pag. 179 Joinville, 1919 - Battaglione di Joinville (foto Sport International - CISM Magazine) ... .. .. . ...... ... ..... . .. . .. . ........ .. .. ............. .. .. . ... ... .. .
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Joinville, 1919 - Sfilano le squadre (foto Sport !nternational - CJS)'.1 Magazine)
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La Domenica del Corriere del 6-13 luglio 1919 - Inaugurazione dello Stadio Pershing al Bois de Vincennes. Sfilano gli atleti italiani: a destra, in divisa, il maggiore degli alpini Cesare Tifi nelle vesti di Conunissario Tecnico e futuro Segretario della Federazione di Ginnastica. I.: alfiere è il tenente Mario Candelori, che corse i 400 metri e che proveniva dalla Società Ginnastica Roma (disegno di A. Beltrame) .. ... ...... ... ... .... .. ... ... ... ... ....... .. .. ...... . .. .
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Joinville, 1919 - La squadra ital iana di scherma; da sinistra: Oreste Puliti, Dino Urbani, Aldo Nadi, il generale Sante Ceccherini, Nedo Nadi, Federico Cesarano, Baldo Baldi (foto Lo Sport Fascista, giugno 1928) ... ... ......... .. ... ... .
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Nedo Nadi in uniforme di ufficiale, con il numero 151, alle Olimpiadi Interalleate di Parigi nel 1919; alla sua destra il maggiore Ubertalli. Nedo conquista la medaglia d'oro nel torneo di fioretto individuale e contribuisce alla vittoria italiana nella sciabola a squadre, insieme al fratello Aldo e agli altri livornesi Puliti e Baldi . . .. . .. . . .. . . .. . .. . .. . .. .. . .. . .. . .. . .... .... . .. .
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La rappresentativa italiana di Pallacanestro
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Berlino 1946 - Biglietto (gratuito) di ingresso allo stadio (foto Sport Jnternational - CISM Magazine) . . . . . . . . . ....... ... ........ . .. . .. . ... ... ... ..... . .. . ..... . ... ... .
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Consiglio degli Sport delle Forze Alleate (A.F.S.C.) (foto Sport International CISM A1agazine) .. . .. ........ .. ... .. .. . .... ... .. .. .... . .. . .. . .. . ........ ... ... . ..... ... . . .
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Berlino, 1946 - (foto Sport Jnternational - C!Slvf J'vfagazine) ... .. ... ... ... .. ... .. .. . En1i l Zatopek .... .. .. .. .. .. ... . ... ... . .. .... ... .. ... .. ... .. . .. .. . .. ... . .... .. . .. .. .. .. .. .. .. .. . .
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CISM - Giochi Mondiali Militari
!;ammiraglio Fabio Casari, Presidente del Consiglio Internazionale Sport Militare dal 1968 al 1969 (foto CISM) .. . .. ... ... .. .... ... ..... .... ...... .......... . .. , . . . . Pag. 188 Il contrammiraglio Aldo Massarini, Presidente del CISM dal 1970 al 1979 (foto CISM) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Olimpiadi di Pechino dell'agosto 2008. Gola è stato acclamato Presidente onorario dell'Organismo (foto CISM) . . . . . . .. . .. .. . .. . .. . .. . .. . .. . .. . . . . .. . . . . . .. .
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CISM - Il Logo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Anche il Consiglio Internazionale Sport Militare (CISM) è presente alle Olimpiadi di Roma con un proprio Villaggio . . . . .. . .. . .. .. .. .. . . .. .. .. . .
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Presso il Centro di preparazione olimpica della Federazione Lotta, Pesi e Judo viene presa la decisione di organizzare i primi Giochi Mondiali Militari (1995, a Roma) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Cerimonia inaugurale dei Primi Giochi Mondiali Militari allo stadio Olimpico di Roma, nel settembre 1995 (foto Ministero della Difesa) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Roma, 1995 - Primi Giochi Mondiali Militari. Il logo: una grande "M" maiuscola, composta da tante stellette . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Roma, 1995 - Primi Giochi Mondiali Militari. La mascotte: un fantasioso animale con la testa di leone, gli occhi di gazzella, il muso di topo, vestito da legionario romano, chiamato Cismo . . . . . . . . . . . . . . . . ... ... ... ... ... .. ... .... ...
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Roma, 199 5 - Francobollo .. . . .. . .. . .. . .. . .. . .. .. .. .. .. .. .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . .. . . . . .. .
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Roma, 1995 - Primi Giochi Mondiali Militari. Il ministro della Difesa Domenico Corcione nella conferenza stampa di presentazione (foto Gabinetto Difesa SPI) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Primi Giochi Mondiali Militari Invernali in Valle d'Aosta (2010) (foto Sport Jnternational - CJSM Magazine) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Seconda edizione dei Giochi Mondiali Militari Invernali ad Annecy (Francia) ( foto Ministero della Difesa) . .. .. ... .. .. ...... ... . ........ . .. . .. ... . ...... ...... : .. . .. .
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In piazza Chanoux, ad Aosta, viene accesa la fiaccola della 2a Edizione dei Giochi Mondiali Militari Invernali del Consiglio Internazionale Sport Militare .(CISM) (foto Ministero della Difesa) .. .. .. .. . .. .. .. .. .. .. . .. .. . . . . .. . . . . . . . .. .. .. .. ..
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Il generale della Guardia di Finanza Gianni Gola, Presidente del CISM dal 1998 al 201 O, è con il Ministro della Difesa cinese generale Liang Guanglie alle
La fiaccola viene portata dagli atleti militari italiani lungo un percorso che attraversa varie località della Valle d'Aosta, raggiungendo il Col Flambeau, sul
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massiccio del Monte Bianco, ove il testimone passa ai colleghi francesi, proseguendo quindi il suo cammino verso Annecy, sede dei Giochi (foto Ministero della Difesa) . . . ...... ... ... ...... .... . .. ........ ..... .. ... .. .... .. .. . ... .... . .. .. .
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Il caporal maggiore Elena Curtoni in azione nello slalom speciale a squadre (foto Ministero della Difesa) ... .. . .. .. .. ... ... .. .. .. .. ...... .. .. .... . ... .. . .. . .. .. ... .... . .. .
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Il caporalmaggiore Elena Curtoni, medaglia d' oro nello slalom gigante (foto Ministero della Difesa) . . . . . . . . . . . . . . . . . .. .. ... ... . ..... ... .. ... ... .. .. ... .. . .. ... .... ... .
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Sul gradino più alto del podio le atlete italiane, vincitrici nello slalom speciale a squadre (foto Ministero della Difesa) . . . . . . . . .. .. .. . . . . . .... . ... .. . ...... .. .
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Il 1° caporal maggiore Giuliano Razzoli, medaglia d'oro nello slalom (foto Ministero della Difesa) .. ... ....... . .. ... ... . .. . .. ....... ... .. ... .. . .... .. .. .... .. .
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Indice dei nomi
Abba Silvano 5, 53, 56, 57, 58, 59, 69, 75, 89, 90, 152 Accademia di Afodena (ex Scuola Afilitare) 21, 37, 46, 61, 69, 91 Accademia di Sanità (Firenze) 41, 47 Accademia Fascista di Scherma 91 Accademia militare di Saint-Cyr 12 Accademia Navale (Livorno) 34, 37 Accademia Nazionale di Scherma (Napoli) 12, 82, 91 Adams 38 Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie (ENEA) 144 Agnelli Gianni 38 Agnelli Giovanni 21, 22 Akihito Tenno Heika 128 Albarello Marco 98, 1.19, 123, 126, 127, 128, 129, 132, 133, 144, 145, 148, 155, 174 Alberti Giuseppe 183 Alberto, Re del Belgio 34 Aljà Romeo 70 Allocchio Antonio 34 Alpino (L') 104, 132, 141 Alsgaard Thomas 129, 130 Altimani Fernando 39 Alverà Renzo 116, 155 Alvisi Alessandro 37, 42, 151, 183 Amedeo VIII di Savoia 12 Anchisi Enea 104, 106 Andenmatten Arnold 112 Andrei Alessandro 67, 81 Anfossi Giuseppe 145 Angelillo Salvatore 46 Angioni Francesco 65 Angioni Paolo 65, 73, 153 Angioni Stefano 65, 73 Anselmi Renato 41, 42, 45, 52, 151, 152 Antonelli Giacomo 183 Antonioli Robert 197 Aporti Ferrante 14
Appetitti 165 Arcari Bruno 74 Arena Armando 91 Argenton Alessandro 73, 79, 153 Armano Remo 14 5 Arnol Piero 159, 162 Asinari di San Marzano Carlo 37, 150 Atzori Fernando 73, 81, 153 Azittà Mario 129 Azzola Michela 197 Bailetti Antonio 70, 152, Baillet-Latyour Henri de, conte 97 Balatti Fulvio 152 Baldi Baldo 34,150,180,183 Baldini Ercole 67 Baldracco Elvio 194 Balestreri Umberto 141 Balk Viktor Gustav 95 Balzarini 42 Baracca Francesco 21 Baravalle 95· Barbacini Max André 200 Barbieri Pietro 1O1 Barletta Oscar 75 Barzini Luigi 36 Bassignano Michelangelo 159, 162 Batki Noemi 86 Bazzoni Chiara 86 Bazzurro Cristian 19 5 Beccali Luigi 52 Bellotti Dennis 133 Belmondo Stefania 133 Benedetti 143 Benini Emi lio 37 Benso Camillo di Cavour, conte 14 Benvenuti Nino 69 Berard Ottavio 106 Bemazzani 165
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Berruti Livio 71 Berti Domenico 14 Bertinetti Achille 47 Bertinetti Bona 4 7 Bertinetti Diana 4 7 Bertinetti Eugenia 47 Bertinetti Francesco 47 Bertinetti Franco 47, 63 Bertinetti Gina 47 Bertinett i Giovmmi 4 7 Bertinetti Giuseppe 4 7 Bertinetti Lorenzo 4 7 Bertinetti Lucetta 47 Bertinetti Marcellino (Marcello) 5, 27, 28, 29, 31, 34, 41, 42, 45, 47, 55, 151 Bertinetti Marcello Santino Franco Olimpo 47 Bertinetti Mila 47 Bertinetti Roberto 47 Bertinetti Rosa 4 7 Bertini Romeo 42, 82, 151 Berto Claudio 145 Bertolino 50 Bes Celestino 141, 142 Bettega Lorenza 197 Bettoni Cazzago Alessandro 10, 45, 46, 58, 61, 62 / Bianchetti Giorgio 182 Bianchi Bruno 87 Bibbia Nino 121 Bich 100 Bini Bino 42 Bocchino Giorgio 54 Boffa Ballaran Felice 104, 141 Bonacossa Alberto 115 Bonaldi Sergio 133 Bonivento Renzo 55, 56 Bonora Arcangelo 105 Boraso Domenica 47 Bordin Gelindo 67, 81, 82 Borgh Holgar 112 Borriello Michelangelo 62 Borsotti Camilla 197 Bortolozzi Francesca 195 Boscarello 165 Bosin 104 Bossi Carmelo 70, 152 Botti Massimo 195
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Bottino Filippo 3 8 Bovo Alessandro 82, 153 Bovolenta Vigor 82, 153 Bozza Tullio 34 Braglia Alberto 27, 31, 32 Brancaleoni 49 Bridda Dino 132 Brocard Elisa 136, 138 Brundage Avery 116, 117 Brunetta d'Usseaux Carlo Augusto Enrico 96 Brunetta d'Usseaux Eugenio 95, 96, 97 Brusoni Ernesto Mario 23 Brutto Raffaella 136, 139 Burrini Gino 116 Busca Alessandr.,o 132, 144, 174 Bush George W 130 Cacciandra Giulio 37, 150, 183 Cacciandra Giuseppe 58 Cacherano di Bricherasio Emanuele 21, 22 Caffaratti Ettore 37, 15 O, 151 Calbo Carlo 101 Calise Tommaso 165 Campana Mario 19 5 Campriani Niccolò 86, 89 Canova Giovannj 34 Cantagalli Luca 83 Cantore Antonio Tonunaso 142, 143, 145 Caponetti Giorgio 21 Caprilli Enrico 21 Caprilli Federigo 20, 21, 22, 37, 71, 182 Capurso Marta 133 Capuzzo Adriano 65 Caratti 165, 166 Carlo Alberto, Re di Sardegna 3, 9, 12 Carmody Robert John 73 Camino Mamizio 127, 128 Carraro Franco 130 Carrel Rinaldo 143 Carter Jimmy 81 Casari Fabio 190 Casoli Cristian 19 5 Cassinis Ugo 49 Cataldi Manfredi 91 Cavalla Mario 100 Cavam1a Giovan Battista 45 Cazzulani Giovanni 50, 51 Ceccherini Sante 27, 31, 34, 149, 180, 182
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Cecconi Emanuele 195 Ceirano Giovanni Battista 22 Centro Addestramento Alpino 141, 144, 145, 198 Centro di Preparazione Olimpica della Federazione Lotta, Pesi e Judo 193 Centro Militare di Equitazione 65 Centro Preparazione Gare Ippiche 46 Centro Sportivo Carabinieri 127, 128, 134 Centro Sportivo Esercito 67, 72, 81, 87, 89, 91, 127, 129, 136, 137, 138, 139, 143, 144, 145, 168 Centro Sportivo Guardia di Finanza I 27 Centro Sportivo Olimpico dell'Esercito (Roma) 89, 90, 91 Centro Sportivo Vigili del Fuoco 127 Ceppi Carlo, conte 142 Ceresa Annalisa 133 Cerioni Stefano 82, 195 Cesarano Federico 180, 183 Cesare di Saluzzo, Conte 1O Checcoli Mauro 73 Chenoz Attilio 143 Chiantia Giuseppe 55 Chimisso Amedeo 87 Chiti Gian Paolo 194 Churchill Winston 61 Cialdini Enrico 12, 82 Ciampi Car1o Azeglio 129, 133 Cinquanta Ottavio 130 Civinini Guelfo 36 Clavel Arnaud 145 Clay Cassius 74 Clary, conte di 97 Club Alpino Italiano (CAI) 141 Collegio Militare (Firenze) 21 Collegio 1\1ilitare (Roma) 2 l Colli Enrico 100 Colò Zeno 106, 109, 122 Colombetti Peroncini Luigi 29, 45 Comando Militare Territoriale (CMT) 167 Comici Emilio 143 Comitato Internazionale Olimpico (CIO) 9, 65, 86, 96, 97, 99, 101, 112, 115, 116, 130, 133, 189 Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) 31, 66, 72, 73, 81, 85, 104, 109, 112, 113, 115, 116, 128, 129, 133, 139, 159, 162, 163, 165
Compagnia Speciale Atleti (la - Roma) 75, 79, 81, 89 Compagnia Speciale Atleti (2a - Napoli) 89 Compagnia Speciale Atleti (3a - Bologna) 83, 89 Compagnoni Aristide 112 Compagnoni Deborah 127 Conconi Francesco 123 Conforti Gerardo 55, 58, 61, 62 Confortola Erminio 1O1 Conservatorio Santa Cecilia di Roma 194 Consiglio degli Sport delle Forze Alleate (AFSC) 185, 189 Consiglio degli Sport delle Forze Armate (CSFA) 179 Consiglio Internazionale Sport 1\1ilitare (CISM) 81, 143, 185, 186, 187, 189, 190, 191, 193, 195, 196, 197 Conte Antonio 12, 19, 23, 24, 149 Conte Francesco Paolo 24 Conti Giacomo 116 Convitti Cirillo e Giannone (Napoli) 12 Cornaggia Medici Giancarlo 52, 54 Corriere della Sera (Il) 36 Costa Guido 7 5 Costantini Antonio 195 Costantino Tommaso 34 Costo1i Paolo 87 Cova Alberto 67, 81 Cravarezza Franco 171 Croce Rossa Italiana (CRI) 166, 167, 168 Croci Giorgio 183 Cucchiara Elio 91. Cuccia Vincenzo 41, 42, 151 Cuel Antenore 112 Curcio Roberto 62 Curtoni Elena 197 D 'Inzeo Costante 61 D'Inzeo Piero 61, 62, 63, 65, 7.1, 73, 79, 152, 153 D'Inzeo Raimondo 61, 62, 65, 71, 73, 79 Da Potenza Agostino 145 Daehlie Bjorn 128, 129 Dalla Chiesa Giacomo 195 Dalla Costa Lamberto 116 Dallapé Francesca 86 Dalvi Paolo 59
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Damilano Maurizio 39, 81, 82 Dasschler 123 David Leonardo 144 De Amicis Edmondo 14, 15 De Cassan Giacinto 112 De Castries Cristian 56 De Coubertin Fredy 13 De Coubertin Pierre 12, 13, 19, 20, 23, 27, 28, 33, 95, 96, 97, 99, 179 De Fredis Felice 13 De Gaulle Charles 122 De Gregorio Sergio 87 De Lorenzi Cristian 13 3, 13 6 De Ma1iini Angelo 151 De Martino Emilio 112 D~ Piccoli Francesco 69, 81, 152 De Rossi Eugenio 95, 141 De Santa Mario 133 De Zolt Maurilio 123, 127, 128, 129 Debrus Hemy 1.86, 189, 190 Decio Massimiliano 195 Del Gallo di Roccagiovane Luciano 22 Delfino Giuseppe 71 Delvigne Dominique 185 Demanio Militare 142 Demetz Vincenzo 104 Dente Piero 100 Devizzi G.Luigi 133 Di Francisca Elisa 82 Diaz Armando 41, 100 Dibiasi Carlo 77 Dibiasi Klaus 77, 79, 153 Disney Walt 119 Domenicali Antonio 67 Dordoni Giuseppe 39 Draper Judith 20 Dryssen 190 Duca degli Abruzzi, Luigi Amedeo di Savoia-Aosta 142 Duguet Jean 193
Enciclopedia Einaudi 13 Epis Virginio 143 Eydallin Matteo 197 Fabbrica Italiana Automobili Torino (FIAT) 22, 170 Fabjan Bruno 162 228
Fabre Giuseppe 105, 112, 143, 159, 160, 162, 166 Fabris Salvatore 12 Faggin Leandro 66, 152 Fagone Orazio 127, 128 Fangareggi Mario 195 Fauner Silvio 126, 127, 128, 129 Favre Cristina 143 Favre Luigi 100 Federazione Internazionale dello Sci 1O1 Federazione Internazionale Sport Universitario (FISU) 189 Federazione Italiana Atletica 44 Federazione Italiana Scherma 63, 72, 91 Federazione Italiana Sport Equestri (FISE) 73 > Federazione Italiana dello Sci 100, 101 Federazione Italiana Sport Ghiaccio (FISG) 144 Federazione Italiana Sport Invernali (FISI) 109, 112, 113, 121, 123, 127 Fellay Raymond 116 Ferlito Carlotta 86 Ferrari 21 Ferrari Vanessa 86 Ferrario 104 Ferruzzi Dino 56, 62 Fiamme Azzurre 19 5 Fiamme Gialle 106, 125, 1.27, 128, 195 Fiamme Oro 127, 128, 195 Fiamme Verdi 105, 141 Fiandino Roberta 136 Figueras Giuliano 195 Finlay Donald 61 F ino Giorgio 101, 141 Fiore dei Liberi 12 Fischnaller Roland 136 Folinea Tommaso 191 Follis Arianna 139, 143 Fontana Arianna 133, 138 Forquet Francesco 46 Forze Armate (Le) 107 Fosbury Dick 77 Fraccaroli Arnaldo 36 Franceschelli Fabrizio 195 Francia 100 Frasnelli Loris 138 Frazier Joe 74
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Fredi Jean 13 Frigerio Ugo 38, 39, 41, 52 Frinolli Roberto 67, 75, 81 Galli Rudy 13 3 Gammoudi Mohamed 74, 75, 77 Gandini Franco 67 Garderès Dominique Maximien 20 Gardini Andrea 83 Gargano Francesco 34 Garibaldi Giuseppe 12 Garroni Marcello 116 Gasparella Valentino 67 Gasparini Sandra 136, 138 Gasperini Enrico 195 Gatta Giovanni 122 Gaudini Giulio 45, 52, 54, 151 Gauthier Dominique 180 Gaveglia Pasquale 194 Gaxiola Alvaro 78 Gazzera Arturo 55 Gazzera Pietro 50 Gazzetta dell'Emilia 20 Gazzetta dello Sport (la) 9, 23, 38, 95, 108, 112, 115 Genuin Magda 133, 138, 139 Gerardi Giulio 104 Ghedina Bepi 113 Ghedina Guido 116 Ghedina Mario 113 Ghepardi Giulio 104 Ghirelli Antonio 13 Giacomazzi Falcini Enrico 20 Gillens 180 Giordano Giuseppe 86, 89 Giornale Militare (li) 50 Girardi Ulrico 116 Gius Nicole 136, 139 Gobbo Carlo 145 Goebbels Joseph 53 Gola Gianni 139, 190, 193 Gontier Nicole 197 Gramov Marat 81 Grange Michel 133 Graziano Claudio 176 Greco Agesilao (Caltagirone) 91 Greppi Maria Carola 47 Grignolo Giovanni 71
Grimaldi Martina 89 Grimod Guido 145 Grody Jan 59 Gronchi Giovanni 115 Gross Gianni 87 Ground lnformatìon System (GIS) 172, 175 Gruber Patrick 133, 134, 136, 138 Guaragna Gioacchino 54 Guindani 165 Gustavo V, Re di Svezia 31, 34 Gutierrez Antonio 65 Gutierrez Giancarlo 65 Hansen Falk 51 Hary Armin 71 Haselrieder Gerhard 134 Herrnhof Hugo 128 . Hildgartner Paul 123 Hitler Adolf 53, 103 Hjukstroem Edor A. 112 Hofer David 138 Hofer Lukas 200 Hoy 189 Honkanan Tauno Immanuel 112 Hoover Herbert 1O1 Imbaden Pio 100 Inaudi Giuseppe 104, 142 Innamorati 143 International Skating Union l 34 Istituto Caracciolo (Napoli) 12 Istituto di Ginnastica dell'Università (Helsinld} 12 Istituto Geografico Militare (IGM) 162, 175 Istituto Nazionale per Le Case degli Impie. gati Statali (INCIS) 142 Ivanov Ruslan 195 Jacomuzzi Stefano 78 Jaunay Roland 185 Jensen Enemark Knud 70 Jocteau Charles-Albert, barone 142, 143 Jusserand Jean Jules 179 Kano Jigoro 53 Kapitonov Viktor 71 Kasebacher Giovanni 104 Kiem Werner 123, 155
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Kilselyov Aeksej 74 Kind Adolfo 95 Kipling Rudyard 61 Kirvesniemi }farri Tapani 129 Kluge Volker 59 Kostner Isolde 127, 130 Kovacs Gyorgyi 45 Kuenzel Claudia 139 Kumaritashvi li Nodar 138 La Franca Alfonso 171 La Manna Serafino 82 La Marmora Alessandro 39 La Marmora Alfonso Ferrero 11 Lagger Goffredo 100 Lamberti Giuseppe I 12 Lancia 22 Lancia Vincenzo 22 Landi Carlo 132 Lawton L.S. 191 Lenzi Damiano 197 Lequio di Assaba Tonunaso 37, 38, 42, 46, 63, 73, 149, 151 Lion 36 Litta Modignani Alberto 58 Lizzardi Manuel 195 Ljungquist Karl G. 112 Lo Bello Concetto 168 Lodde Luigi Agostino 86, 89 Loj acono 1Ol Lombardi Alberto 42, 151 Lombardo Luigi 191 Longo Carmen 87 Lopopolo Sandro 70 Loy Francesco 31, 32, 38, 149 Lubbers Rudi 74 Lucchetta Andrea 83 LLmghi Emilio 29, 39, 52 Mac Namey Joseph 185, 189 Maenza Vincenzo 81, 82 Maffei Cecilia 133, 138 Magalotti Daniele 195 Magnani Giovanni 34 A1ain Operation Centre 172 Maj Fabio 129 Majdic Petra 139 Malfatti Paolo 20
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Mancinelli Giuseppe 106 Mancinelli Graziano 73, 79 Mangascià Mareg 44 Mangiacapre Vincenzo 89 Mangiante Lorenzo 38, 149 Mangiarotti Dario 23, 29, 63 Mangiarotti Edoardo 23, 29, 54, 62, 63, 72 Mangiarotti Giuseppe 23, 29 Mann Thomas 97 Maquignaz Pietro 1O1 Maraniss David 170 Marini Fiorenzo 72 Marrazzi Andrea 34 Martin Gianfranco 125, 126, 129, 155 Martin Thérèse François Marie 29 Martinelli Christian 200 Martinori Edoardo 95 Marzi Gustavo 52, 54 Masini Luigi 105, 141 Massarini Aldo 190 Massenzi Luciana 87 Matteucci Domenico 152 Mayer Helene 55 Mazzinghi Sandro 70 Meazza Giuseppe 50 Medetti Alessia 197 Mem.oires Olympiques I 79 Menardi Otto 113 Menardi Severino 104 Mersal Mahmoud 73 Meucci Daniele 86 Mikhailov Serge 195 Milani Alessandro 19 5 lvfilizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN) 42 Minuzzo Mirko 143 Minuzzo Chenal Giuliana 115, 119 Mismetti Battista 116 Missoni Ottavio 62 Mitterrand François 125 Mocellini Renato 116 Modica, Centro Sportivo 91 Molfetta Carlo 86, 89 Molinari Giuseppe 65 Mollet Raoul 190, 191 Molterer Andreas 116 Monetti Bona 47 Monetti Brunella 47
i
Monetti Italo 47 Montessoro Eugenio 62 Monti Carlo 62, 63 Monti Eugenio 116 Montù Carlo 31, 97 Morale Salvatore Tito 67, 75, 81 Moretti Pasqualino 50 Moricca Oreste Giuseppe 41, 42, 151 Mosso Marco 198 Moussa Abe] 194 Musso Franco 69, 81, 152 Mussolini Benito 100, 182 Mustafina Fargatova Aliya 89 Mweilainen Mikko 112 Nadi Aldo 34, 150, 180 Nadi Beppe 31 Nadi Nedo 31, 34, 36, 45, 52, 54, 148, 149, 150, 180, 182, 183 Naepuri Eero Johannes 112 Nakayama Takeyuki 82 Nava Ludovico 71 Nay Dino Desiderio 52 Ne Cafferty 73 Nebiolo 130 Negri Francesco 95 Nelli Alberto 41 Nespoli Arturo 183 Nesti Alice 86 Nikolov Aleksandr 74 Nishi Takcichi 52 Nones Franco 127 Norwood Darryl 73 Nostini Renzo 62, 63 Nowak Riccardo 27, 29 Nucleo Pattuglie Veloci Sci-Alpine (Breuil Cervinia) 108, 109, 142 Nucleo Sci Agonismo 143 Nunes Leo 183 Oberhofer Karin 136, 139, 200 Obermann Rudolf 9, 1O Oberstolz Christian 134, 138 Obexer Ludwig l 00 Olavsen 101 Olech Artur 73 Olgeni Ercole 149 Olivier Abelardo 27, 29, 34, 150
Olmo Giuseppe 50, 51 Onesti Giulio 66, 73, 162 Oolof Fride 112 Oppes Antonio 65 Oppes Salvatore 65, 152 Oppes Salvatore jr. 65 Orioli Maurizio 133 Orlandi Giambattista 183 Ortelli Toni 143 Ospedale Militare (Novara) 45 Otta Gioacchino 12 Ottolina Sergio 81 Ottoz Eddy 67, 75, 81 Oundo Alex 74 Owens Jesse 53 Pacciardi Randolfo 191 Paganucci Matteo 195 Pagnozzi Raffaele 133 Pan1ich Abdon 39, 75 Panetta Francesco 67, 81 Paolini 49 Papa Pio IX, Papa Ratti 142 Papa Pio XII 115 Papi Samuele 153 Pardeller Sarah 197 Parise Achille 12 Parise Masaniello 12, 23, 27 Parker George 39 Pasini Fabio 138 Pasini Renato 136, 138 Passler Johann 104 Patto di Varsavia (SKDA) 190 Pavesi Attilio 49, 50, 51, 152 Pavesi Carlo 71 Pearman Joe 3 9 Pelazza Umberto 141, 142, 145 Pellissier Daniele 1O1 Pellissier Gloriana 197 Perathoner Christa 136, 139 Perenni Luigi 98, 105, 106, 107, 142, 143, 155 Peroglio 100 Perona Corrado 132, 145 Pershing John Joseph 34, 179, 185, 189 Persson Genhal 62 Pescante Mario 128, 129, 130, 139 Petit Edmond l 90 231
Petrucci Gianni 13 3, 13 9 Petti Bruno 145 Pezzana Enrico 54, 152 Picco Costanzo 112 Picconi Vittorio 194 Piedimonte Ange1o 134 Pietri Dorando 27, 28, 82, 96 Pietrolati Elio 91 Pignotti Ugo 45, 52, 151, 152 Pininfarina 132 Pinto Cosimo 73, 74, 81, 153 Piquemal 180 Pirhofer Dietmar 133 Pirzio Biroli Alessandro 27, 31, 33, 55, 149 Plakensteiner Oswald 134 Platini Michel 125 Plotone Ciclisti (Milano) 89 Plotone Pugili e Pentathlon Afilitare (Onlieto) 89 Plotone Sciatori (Aosta) 89 Poggi Armando 69 Polig Josef 125, 126 Polignac, marchese di 97 Polizzi 166 Polvara Franco 123, 133 Ponza Michela 198-200 Porro Enrico 27 Pozzolini Stefano 133, 136 Pralormo di Beraudo Emanuele 42, 151 Pramotton ' Richard 133, 144 Prenn Alois 105 Preziosa Elisabetta 86 Procaccini Teresa 194 Puliè Giuseppe 126 Puliti Oreste 34, 41, 42, 45, 148, 150, 151, · 180, 183 Punkkinen Jarmo 129 /
Quilter Roger 61 Raggetti Roberto 34 Raggruppamento Olimpico Afilitare (ROM) 165, 166, 167, 168, 170 Ragno Saverio 54 Raimo Federico 136 Rainero Marco 19 5 Rambelli Lorenzo 195 Ranieri di Campello 55 Raso Chiara 143
232
Ravano Giuseppe 73 Ravinale Irma 194 Razzoli Antonio (detto Giuliano) 137 Razzoli Giordana 137 Razzoli Giuliano 98, 135, 136, 137, 138, 155, 197 Razzoli Margherita 137 Razzoli Tiziana 137 Rea Natalino 69, 70, 74 Reale Accademia di Artiglieria e Genio 1O Reale Società Ginnastica (Torino) 1O Reddà Tecle 44 Regione 1\1ilitare Centrale 165, 167 Reichegger Manfred 198 Reiff Gaston 186 Reparto Attività Sportive (Courmayeur) 145, 198 Resce [van 171 Ricardi Ernesto di Netro 10 Riccardi Franco 54 Riefenstahl Leni Berta Helene Amalia 53 Rimedio Elio 75 Rinaldi Pietro 195 Riva Paolo 133 Rivabella Giuseppe 14 Rivista di Cavalleria 22 Rivista Militare 122, 141 Rocca Giorgio 133 Rogge .Tacques 130 Rolando 165 Romano Dario 195 Ronc Carlo 143 Roosevelt Franklin Delano 1O1 Rora Dino 87 Ros Giuseppe "Bepi" 74, 153 Rosalba Simone 195 Rossi Elvira 21 Roux Laetizia 197 Rovatti Dario 91 Roversi Massimo 129 Rudolph Wilma 71 Saarinen Veli 101 S achenbacher Evi 13 9 S ailer Toni 116 Sarnaranch Juan Antonio 130 Samuele Daniela 87 Sanicola Simone 69, 70, 72, 91 Santelli Giorgio 23, 34
f
Santelli Italo 12, 23, 149 Santini Carlo 21 Santini Giovanni, don 141 Santorre di Santarosa 37 Sapio Nico 87 Saraudi Giulio 70 Sarmiento Mauro 86, 153 Sarritzu Andrea 195 Sarrocchi Giulio 42 Sauvè Jeam1.e 123 Scarpa Galliano 112 Scarso Giorgio 72, 91 Scatturin Giovanni 1.49 Schlegel Jlirgen 74 Schranz Ettore 105, 106 Scilligo Sisto 98, 105, 107, 142, 155 Scozzoli Fabio 86, 87 Scudo Nelli 41 Scuola Centrale Afilitare di Alpinismo (Aosta) 104, 105, 106, 107, 108, 109, 112, 141, 143,. 145 Scuola Centrale Militare di Educazione Fisica (Roma) 46, 49, 50, 56, 65 Scuola di Applicazione di Sanità l'vfilitare (Firenze) 27 Scuola di Ginnastica i\1ilitare (Torino) 1O Scuola di Samour (Francia) 42 Scuola Magistrale Militare di Scherma (Roma) 12, 23, 24, 29, 38, 45, 49, 55, 65, 66, 91 Scuola 1vfilitare Alpina (Aosta) 11 l, 112, 142, 143, 145, 159 Scuola Militare di Cavalleria (Pinerolo) 21, 22, 38, 46, 66, 71 Scuola Militare di Educazione Fisica (Orvieto) 69, 70, 72, 74, 77, 81, 90, 91 Scuola Militare di Equitazione (Montelibretti) 71 Scuola Militare di Equitazione (Venaria Reale) 11 Scuola Militare Interforze di Sanità 91 Segato Guglielmo 50, 51 Sejdari Albert 195 Selassiè Ailè 44 Serra Roberto 133, 136 Sertorelli Cesare 106 Sertorelli Erminio 1O1, 106 Sertorelli Giacinto 104, 106 Sertorelli Pierino 106
Sertorelli Stefano 98, 105, 106, 1.07, 142, 155 Sezione Equitazione e Pentathlon 1vfoderno (Montelibretti) 89, 91 Sezione Hockey su Ghiaccio 89 Sezione Motonautica (Piacenza) 89, 91 Sezione Paracadutismo (Pisa) 89, 91 Sezione Pentathlon Militare (Lecce) 91 Sezione Sport Invernali (Counnayeur) 91, 144, 145 Shakespeare William 12 Signorini Paolo 142 Silvestri Enrico 98, 101, 104, 105, 107, 142, 143, 155 Silvino Anselmo 79, 153 Simonetta Francesco 12 Simonetti Carlo 101 Sinigaglia Giuseppe 33 Sivertsen Sture 129 Skiba Alexander 83, 84 Società delle Nazioni l 05 Sorrentino Roberto 49 Soverini Sara 138 Spalla Erminio 182 Speciale Pietro 31, 34 Sperotti Antonio 123 Spighi Garibaldi 37, 150 Sport Fascista (Lo) 180 Sport International 185 Starace Achille 42 Stato Maggiore della Difesa (SMD) 165, 195, 197 Stato Maggiore dell 'Esercito (SME) 91, 111, 112, 141 Stefanelli Romano 194 Stella G.Franco 144 Stella Roberto 145 Stenmark lngemar 144 Stuffer Livio 143 Talbot Ethelbert 29 Tasca Lucio 71 Tassinari Nella 47 Taufer Ettore 145 Taviani 165 Taviani Paolo Emilio 66 Tega Raffaello 194 Terlizzi Rodolfo 34
233
Teresa del Bambin Gesù, Santa 29 Tessari Marjo 101 Thaon di Revel Paolo 34 Theolier Jacques 136 Thiene Elena 20 Tifi Cesare 182 Tofoli Paolo 83 Tohfelt Sven 57 Tomba Alberto 123, 127, 136 Tommasi 104 Tonazzi Marco 144 Toniutti Carla 191 Torelli Luigi 12 Torino Orgamzing Committee (TOROC) 174, 176 Traguardo 193 Trapè Livio Benito 70, 71,152, Trevisani Antonella 134 Triccoli Ezio 82 Trifari Elio 9 Trillini Giovanna 82 Trìssino Giovanni 12, 19, 20, 21, 37, 149 Trofeo "1\1alisani" 143 Trofeo "Mezzalama" 142, 143, 144 Trojèo "Parravicini" 143 Trofeo "Spada Mussolini " 45 Trofeo "Tre R(fugi" 143 Troj a Vincenzo 14 Ubertalli Ruggero 37, 38, 182 Ubertis Pietro Bernardo 34 Umberto di Savoia, Re 53, 69, 106 Unesco 91 Unione .Internazionale del Pentathlon 1\10derno 57 Università Bocconi 47 Università La Sapienza 63 . Urbani Dino 34, 150, 180, 183 Ursi Giorgio 75, 153 Valbusa Fabio 129 Valcepina Martina 138 Valentino Domenico 86, 89 Valerio Alessandro 37, 150 Valerio Lorenzo 14 Vanoi Sandro 129 Vanzetta Bice 127 Vanzetta Giorgio 123, 126, 127, 128 Velasco Julio 82, 84 234
Veneziani Santonio Giuseppe 55 Venini Corrado 95 Ventura Frantièek 46 Veronesi Sandro 9 Vezzali Valentina 82 Vida Francesco 104, 105, 107, 111, 112, 142, 143 Vie au grand air (La) 20 Visconti Francesco 45 Vittorio Emanuele III, Re 34 Viviani, Alpino 143 Vivona Luigi 171 Vocaturo Giuseppe 191 Volla Arnaldo 100 Vouardoux Vita! I 12 Vuillermin Mirko 98, 128, 155 Vuillermoz René Laurent 133, 136 Xella Nicola 195 Yloenen Vilho Ilmari 112
Zambeletti 63 Zamparini Primo 70, 152 Zampori Giorgio 38, 149 Zanin Mario 75, 153 Zanolli Camilla 116 Zaramella 50 Zardini 113 Zatopek Emil 186 Zauli Bruno 113 Zavattari Oreste 95, 141 Zechner Arthur 190, 195 Zini Katia 133, 136, 138, 155 Zini Mara 133, 155 Zini Rudy 200 Zoppi Ottavio 100, 1O1 Zorzi Cristian 130, 138 Zurbriggen Heinrich 112 Zurbriggen Robert I 12 Wakuhuri Douglas 82 White Angela 47 Wierer Dorothea 198 Wilson Thomas Woodrow 179 Windisch Dominik 200 Windisch Markus 197 Winkler Hans Gtmter 65 Wrosek Jan 59
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Indice generale
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PRESENTAZIONE .. ... ... . . ... .... .... . .. . ... .... .. . ..... ... . ... . .. ... . ..... . ... . ... .... . . Pag.
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LE ORIGINI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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L'EPOCA DELLE GRANDI SCUOLE . .. . . . .. .. . .. . .. . . .. .. . . . . .. . . . .. .. . . .. . . . . . .. .
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Nel segno di Caprilli TRÌSSINO E CONTE PRIMI OLIMPIONICI .... .... .. .. ... .. .
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La leggenda delle lame azzurre LE SCIABOLE DEI GENERALI .. ...... ... . .. . ... .. ....... . .. .. .. ... .. .... .. ... .. .
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A Stoccolma i Giochi perjètti LOY, IL TENENTE GINNASTA .. ... ... . .. ... ..... .. .. .. ..
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Dopo la guerra rinasce la vita NADI PRIMO A TRENTO E SUL PODIO .... .. .. .... .. .. ..... .. ... . .. .. .... . .. ..
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GIOCHI OLil\'fi>JCI ESTIVI .. ..... .. .. . ... ...... ... .. .
Domina la Scuola di Pinerolo LEQUIO ORO, VALERIO ARGENTO .. ... .. .... ... . .... . .... ............. . ....... . La marcia trionfale targata Esercito ... . .. ...... .. ...... .. ... .... .. ......... . . . ..
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Il record del medico schermidore IL RITORNO DI BERTINETTI . .. . . . . . .. .. .. .. ..
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Comanderà "Savoia " in Russia LA PRIMA CARICA DI BETTONI .............. ...... . .. .. . .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. . Bertinetti, olimpionici per diritto ereditario .... . .
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Doppio oro nel ciclismo su strada PAVESI, RECLUTA OLIMPIONICA . .. . ..... .. .... .. . ... .. .... .
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A Berlino nei Giochi di Jesse Owens SILVANO ABBA, L'EROE SILENZIOSO .. .. ..
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A Londra la prima delle sue otto Olimpiadi SI PRESENTA PIERO D'INZEO .. .. . .. . .. .. .. . .. .. .. .. . . .. . .. .. . . . .. . . .. .. . .. . .. .. Giochi non disputati e Campioni in uniforme .. .. . . .. .. . . . .. .. . .. .. . . .. .. . .. ..
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Equitazione a Stoccolma, il resto a Melbourne GIOCHI IN CAPO AL MONDO . . . .. . .. ...... ... .. ... .... .. ... .... .. . .. .. . . Hanno fatto il servizio militare nel C.S. Esercito .. .. .. ... .. ... . ... ... ... ... . .
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L'irripetibile estate del 1960 I PUGNI D'ORO DE! NOSTRI SOLDATI .. .. .. .. . .. ... .. . .... ... ... .. .. ... .
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Anche a Tolcio doppio oro nella boxe SON O "COMPLETI" I CAVALIERI
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Dalla piattaforma di Città del i\1essic:o DIBIASI, I.:ALPINO CHE SA VOLARE ... . . .. ... ... ... ... .. .... .. . ..... . ... .
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Non c'è pace dal 1972 al 1984 STRAGE E BOICOTTAGGI .. .. .. ... ..... ... .. . .. .. ..... . . ... . .. ... . . ... .. .. .. . .
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GIOCHI OLIMPICI INVERNALI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . .... ... .. .
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Pioniere l 'italiano Brunetta d 'Usseaux M ILLE CONTRASTI PER LE "OLIMPIADI BIANCHE" . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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La "Settimana degli sport invernali " CHAMONIX LA PRIMA SEDE OLIMPICA .. . .... ..... . ... .. .. . .. . .. .... .. ... .
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Primo successo italiano ORO A GARMlSH PER LA NOSTRA PATTUGLIA MILITARE . . . . . . . . . . . . .
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Si torna a St. J'vforitz RICOSTITUITA LA SCUOLA MILITARE ALPINA ... .. .... . ... .. ........... .. .
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Determinante il contributo militare ALPINI PROTAGONISTI A CORTINA. · ... .. . ... .. . . .... .. . .. ... . .. ... .... .. . ... .. .
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Un lungo periodo di attesa DAL MARESCIALLO ALBARELLO I.;INVERSIONE DI TENDENZA .... .
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Superati i "maestri" nordici L;JTALIA TRA LE GRANDI POTENZE SPORTIVE .... .. . .. ..... . ... .
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Olimpiade in Italia dopo 50 anni DALI.;ESERCITO LA CENTESIMA MEDAGLIA .
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19 atleti del! 'Esercito a Vancouver L'UNICO ORO DAL CAPORAL MAGGIORE RAZZOLI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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La Scuola 1\1ilitare Alpina (SMALP) CENTRO ADDESTRAMENTO ALPINO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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IL Centro Olimpico dell 'Esercito DA LONDRA A RIO DE JANEIRO . . Giorgio Scarso ultimo tedoforo della "Magistrale" . .... .... ... .
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MEDAGLIERI
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Periodo 1900-2012 GIOCHI OLIMPICI ESTIVI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Periodo 1936-2010 GIOCHI OLIMPICI INVERNALI.. .. ... .. .... .. ....... .. .... .... . .... .. .... . . .... .. ..
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CONTRIBUTI ORGANIZZATIVI .
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Le "Olimpiadi del badile" 1956 - CORTINA D'AMPEZZO.
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Raggruppamento Olimpico Militare (ROA1) 1960 - ROMA... .. ..... .. . .............. .
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Gli Alpini sempre protagonisti 2006 - TORJNO . ... ... .
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Una iniziativa del gen. Pershing 1919 - JOINVILLE LE PONT ..
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Una iniziativa del gen. 1\lfac Narney 1946 - BERLINO. ... ... .. .... . . ... ... ... .... .
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133 Paesi aderiscono al CJSM "AMICIZIA ATTRAVERSO LO SPORT" I simboli . .... .. ... ... .. . .... . La "presenza" italiana ... ... .. .
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GIOCHI MONDIALI MILITARI Logo .. . .. ............ . . . Filatelia .. ... ... .... ... . . Mascotte . .... ... .. .... . . Inno dei Giochi . .. .... .. .. .
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I GIOCHI INTERALLEATI . .
CONSIGLIO INTERNAZIONALE SPORT JVULJTARE (CISM)
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Giochi Olimpici Estivi ...... . .. ... . .. . .. .... .. .. .... .. .. .. .. .. .. ..... . ... ... ... ... ... .. . . Giochi Olimpici Invernali .. .. . ... . ... .. .. .... .. .... .... .. .. .. .. ... .. .... ... ..... .. .. .. . . Contributi Organi zzativi . .. .. .. ... . ... .. ... .. . ... .. . .. .... .. .. ....... ... . ... .. . .. ...... . . . Giochi Interalleati . . . . . . . . . . . . . . . . . ... . .. .. ... . ... .. . ........ .... .... .... . ... .. .. . .. .... . . CISM - Giochi Mondiali Mi litari .. . .. ..... . .... .. .. .. .. ..... . .. .... .. ... ... .. ... ... .. .
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INDICE DEI NOMI . .... . .. ... . .. .. ... . ... .. .. .. ... . ..... . .. .. ... . .. .. .. .... . .. . .. .... .. .. .
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BIBLIOGRAFIA ... ... ... .. .. ... ... ...... . .. ..... ... .. ... .... . ..... . .... .. .... .. .. .. .... .... .
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INDICE DELLE ILLUSTRAZIONI . .. .... .. .. .... .. .... ........ .. ... .. .. ....... ... .. . .
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Finito di stampare nel mese di aprile 2013 dalla Tipografia Mancini s.a.s. Via Empolitana, 326 Ooc. Arei) - 00019 Tivoli (Roma) Tel. 0774411 526 - Fax 0774411527 - e-mail: tipografiamancini@libero.it