STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO UFFICIO STORICO
RODOLFO PULETTI
FRANCO DELL'UOMO
L'Esercito Italiano verso il 2000 STORIA DEI CORPI DAL 1861 VOLUME PRIMO
TOMO II
ROMA, 1998
PROPRlETÀ LETTERARIA Tutti i diritti riservati Vietata la riproduzione anche parziale senza autorizzazione © By SME - Ufficio Storico - Roma 1998 /
Finito di stampare nel mese di gennaio l998 nello Stabilimento della Tipolitografica Cerbone Tel. 081/ 8318192 • 8345538 -869:>056 - AFRAGOLA (NA) Tel. 06/2026863 - ROMA
Indice generale
TOMO J -
Presentazione Prefazione Bandiera dell'Eserc ito Stdo Maggiore dell'Esercito Comandi di Grandi Unità Istituti Militari Arma dei Carabinieri Anna cli Fanteria: granatieri, fanteria meccanizzata e corazzata, bersaglieri, alpini , carristi, paracadutisti, lagunari.
TOMO
n-
Arma di Cavalleri a: cavalieri, lancieri , cavalleggeri. Arma di Artiglieria: da campagna, pesante campale, pesante, da mo ntagna, corazzata, controaerei, a cavallo. Uni tà N.B.C. Arma del Genio: pionieri , guastatori , pontieri, ferrovieri. Trasmissioni Aviazione dell'Esercito Enti Log istici Ballaglioni Trasporti ed Autogruppi Corpi Arsenali, Stabilime nti , Centri Tecnici Banda dell'Esercito Istituto Geografico Militare Distretti Militari Giustizia Militare Abbreviazioni
TOMO III -
ARALDICA
4
L'Esercito Italiano verso il 2000
Tomo II Indice ARMA DI CAVALLERIA
Pag.
Generalità * Reggimento " Nizza Cavalleria" (1 °) * Reggimento "Piemonte Cavalleria" (2°) * Reggimento "Savoia Cavalleria" (3°) * Reggimento "Genova Cavalleria'' (4 °) ,:, Reggimento "Lancieri di Novara" (5°) * Reggimento "Lancieri cli Aosta" (6°) * Reggimento "Lancieri cli Montebello" (8°) * Reggimento "Lancieri di Firenze" (9°) * Reggimento "Cavalleggeri di Lodi" (15°) * Reggimento "Cavalleggeri Guide" (1 9°)
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ARMA DI ARTIGLIERIA Generalità Reparti provenienti da unità della specialità "da campagna" * 1° Gruppo A rtiglieria " Cacciatori delle Alpi" (l O rgt. a. cam.) * 5° Reggimento Artiglieria Pesante Campale "Superga" * 7° Reggimento Artiglieria Pesante Campale "Cremona" 8° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente ''Pasubio" 13° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Granatieri di Sardegna" * * 21 ° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Trieste" * 24° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Peloritani" * 27° Reggimento Artiglieria Pesante "Marche" * 28° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Livorno" 33° Reggimento Artiglieria Pesante Campale " Acqui" * 4 1° Gruppo Specialisti Artiglieria "Corclenons" (4 1° rgt. a. "Firenze") * 48° Reggimento Artiglieria Pesante Campale "Taro" * 52° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Torino" * 184° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Nembo" * 185° Reggimento Artiglieria Paracadutisti "Folgore"
* *
Reparti provenienti da unità della specialità "pesante campale": 2° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Potenza" 11 ° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Teramo"
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9 11 23
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28 34 40
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52 57 61 66 70
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93 97 102 106 111 115
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122 126 129 133 137 140 144 1.47
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151 153 157
L'Esercito Italiano verso il 2000
Reparti provenienti da unità della specialità "pesante":
5
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* 3° Reggi1nento Artiglieria Pesante "Volturno" * 9° Reggimento Artiglieria Pesante Campale "Rovigo"
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Reparti provenienti da uni tà della specialità "corazzata": ,,, 131 ° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Centauro"
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"' 132° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Ariete"
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"da montagna" "' 1° Reggimento Artiglieria da Montagna * 2° Reggitnento Artigljeria Pesante Can,pale "Vicenza" (2° rgt. a. 1non.) ::: 3° Reggin1ento Artiglieria da Montagna * 5° Reggi1nento Artiglieria da Montagna * 6° Reggimento Artiglieria da Montagna
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"controaerei" 2° Reggimento Artiglieria Controaerei 3° Reggimento Artiglieria Controaerei * 4° Reggimento Artiglieria Controaerei 5° Reggimento Artiglieria Controaerei 8° Reggimento Artiglieria Controaerei (8° rgt. a. pe. cam.) 17° Gruppo Artiglieria Controaerei Leggera "Sforzesca" (17° rgt. a. cam. "Sforzesca") I8° Reggimento Artiglieria Controaerei ( 18° rgt. a. cam . "Pinerolo") * 121° Reggimento Artiglieria Controaerei (121° rgt. a. cam. " Ravenna" ) * Gruppo Artiglieria Controaerei Leggera "Udine" (gr. a. mon. "Udine")
"a cavallo"
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,,, Reggimento Artiglieria a Cavallo
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UNITÀ PER LA DIFESA NUCLEARE BIOLOGICA CHIMICA
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Generalità * 1° Battagl ione N.B.C. "Etruria"
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ARMA DEL GENIO
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Generalità * 1° Reggimento Genio Pionieri * 2° Battaglione Genio Guastatori "Iseo" (2° rgt. g.) * 3° Reggimento Gen io Guastatori * 4° Reggimento Genio Pionieri 5° Reggimento Genio Pionieri * 6° Reggimento Genio Pionieri * 8° Reggimento Genio Guastatori
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161 163 167 171 173 176 179 181 186 190 194 197 201 203 206 208 211 214 218 222 226 229 233 235 241 243 244 247 249 257 261 267 271 274 278 28 1
L'Esercito Italiano verso il 2000
6
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I 0° Reggimento Genio Pionieri
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285 289 293
*
I I Reggimento Genio Pionieri
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21 ° Reggimento Genio Pionieri 2° Reggimento Genio Pontieri
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*
Reggimento Genio Ferrovieri
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O
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TRASMISSIONI:
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Generalità * 3° Battaglione Trasmissioni "Spl uga" ( 1° rgt. t.) * 2° Reggimento Trasmissioni * 3° Reggimento Trasmissioni * 7° Reggimento Trasmissioni * 8° Battaglione Trasmissioni Ricerca Elettronica "Tonale" * 9° Battaglione Guerra Elettronica "Rombo" * 11 ° Reggimento Trasmissioni * 32° Reggimento Trasmissioni * 33° Battaglione Guerra Elettronica "Falzarego" * 41 ° Reggimento Trasmissioni ::= 43° Reggi 1nento Tras1nissioni "' 44° Reggimento Trasmissioni * 45° Reggimento Trasmissioni * 46° Battaglione Trasmissioni " Mongibello" * Centro Informazioni e Difesa Elettronica
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AVIAZIONE DELL'ESERCITO
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Generalità * l O Reggimento AVES "Antares" 3° Reggimento AYES "Aldebaran" * 4° Reggimento AVES "Al tair" ,:, 5° Reggimento AVES "Rigel" * I O Reparto Riparazioni Aviazione dell 'Esercito * 2° Reparto Riparazioni Avi.azione dell'Esercito * 3° Reparto Riparazioni Aviazione dell'Esercito * 4° Reparto Riparazioni Aviazione dell'Esercito
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296 300 305 307 310
313 315 318 320 322 323 326 328 329 330 33 1 332 333 334 337 338 340 343 344 347
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350 352 354
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ENTI LOGISTICI:
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*
5° Battaglione Logistico cli Manovra "Euganeo" 8° Reggimento Logistico di Manovra "Carso" * 24° Reggimento Logistico di Manovra "Dolomiti"
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359 361
* 33° Reggimento Logistico di Manovra "Ambrosiano" * Battaglione Logistico "Acqui" * Battaglione Logistico "Aosta"
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363 365 366 368 370
7
L'Esercito Italiano verso il 2000
* * * * *
* *
Battaglione Logistico "Ariete" Battaglione Logistico "Cadore" Battaglione Logistico "Centauro" Battaglione Logistico "Cremona" Battaglione Logistico "Folgore" Battaglione Logistico "Friuli" Battaglione Logistico "Garibaldi"
,:~ Battaglione Logistic.o "Gorizia,, * Battaglione Logistico "Granatieri di Sardegna" * Battaglione Logistico "Julia" * Battaglione Logistico "Legnano" * Battaglione Logistico "Mantova" * Battaglione Logistico "Pinerolo" * Battaglione Logistico "Pozzuolo del Friuli" * Battaglione Logistico "Taurinense" * Battaglione Logistico "Tridentina"
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BATTAGLIONI TRASPORTI, AUTOGRUPPI:
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1° Battaglione Trasporti "Monviso" 7° Battaglione Trasporti "Monte Amiata" 8° Battaglione Trasporti "Casilina" 10° Battagl ione Trasporti "Appia" 11 ° Battaglione Trasporti "Etnea" 14° Battaglione Trasporti "Flavia" 10° Autogruppo d i Manovra Interforze "Salaria" 11 ° Autogruppo di Manovra "Flaminia"
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CORPI:
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* Corpo d i Sanità dell'Esercito
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Corpo Veterinario dell'Esercito "' Corpo di Commissariato dell ' Esercito * Corpo di Amministrazione dell'Esercito * Corpo Automobilistico dell'Esercito Corpo Tecnico dell'Esercito
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ARSENALI, STABILIMENTI, CENTRI TECNICI:
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Arsenale Esercito di Napoli Arsenale Esercito di Piacenza Stabilimento Militare Materiali Elettronici e di Precisione Stabilimento Militare Armamento Leggero Stabilimento Mi litare Collaudi ed Esperienze per l'Armamento Stabil imento Militare Spolette
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371 373 375 376 378 380 381 383 385 387 389 391 393 395 397 399 401 403 405 407 409 411 413 415 416 417 419 425 429 433 437 443 445 447 449 450 452 454 455
L'Esercito Italiano verso il 2000
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BANDA DELL' ESERCITO
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ISTITUTO GEOGRAFICO MILITARE
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DISTRETTI MILITARI
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GIUSTIZIA MILITARE
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MOSTREGGIATURE VARIE - FREGI PER COPRICAPO
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ABBREVIAZIONI
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Stabilimento Militare Pirotecn ico Stabilimento Mil itare Propellenti Stabilimento Militare Ripristini e Recuperi del Munizionamento Stabilimento Mili tare Munizionamento Terrestre Stabilimento Militare Materiali Difesa N.B.C. Stabilimento Genio Mi litare Stabilimento Militare Materiali delle Trasmissioni Stabilimento Chimico-Farmaceutico Militare S tabilimento Materiali della Motorizzazione Stabil imento Veicol i da Combattimento di Piacenza Stabilimento Veicoli da Combattimento di Nola Stabilimento Grafico Militare Centro Tecnico Militare Armi e Munizioni Centro Tecnico Genio Militare Centro Tecnico Mi litare Trasmissioni Centro Tecnico del Commissariato Militare Centro Tecnico Militare Chimico Fisico e Biologico Centro Tecnico Motorizzazione Centro Approviggionamento Autoveicoli e Ricambi · Centro Riproduzione Aerofotografica Esercito * Centro Telematico Sperimentazioni Rifornimenti e Riparazioni Materiali delle Trasmissioni
"'Enti provvisti di stemma araldico
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ARMA DI CAVALLERIA
11
Arma di Cavalleria
ARMA DI CAVALLERIA Festa: 30 ottobre - anniversario del fatto d'arme di Pozzuolo ciel Friuli (1917)
Origini e vicende organiche La Cavalleria ha origini antiche ed il suo periodo cli maggior fulgore risale all'epoca feudale della quale assurge a simbolò. Come Anna combattente, organizzata con criteri moderni, nasce e si sviluppa nella seconda metà ciel secolo sedicesimo. Le caratteristiche di celerità, la capacità di risolvere le battaglie principalmente con l'urto della carica, la possibil ità di operare a grandi distanze, ne fanno per alcuni secol i l'Arma decisiva e risolutiva. Con il progredire delle armi e dei mezzi tecnici vede ridotta la sua preminenza, fino a che l'i narrestabile progresso la costringe a lasciare il cavallo per il mezzo corazzato, mantenendo peraltro immutato lo spirito di ardimento, lealtà e cortesia che la distingue e caratterizza in ogni epoca. Anche questa Arma è stata suddivisa, a seconda dei periodi di tempo, in varie specialità conseguenti ai diversi compiti, alle caratteristiche d ' impiego e di armamento, alla configurazione fisica di uomini e cavalli; dragoni, cavalleggeri , guide, ussari, corazzieri , lancieri. Limi tando l'esame a quella parte della Cavalleria sabauda dalla quale ha origine quella italiana, le prime unità organiche nazional i vengono istituite a partire dalla seconda metà del secolo XV sotto Emanuele Filiberto: si tratta di reparti che prestano servizio per la durata delle campagne di guerra e poi sono licenziati e solo dal 1683 sono costituiti i reggimenti permanenti con un proprio ordine di anzianità, dipendenti dallo Stato Maggiore della Cavalleria. Le tl'asformazioni dal 1683 al 1798 sono così riepilogate (almeno per le unità giunte fino ai nostri giorni):
I I
I
1683
1690
I
1.692
Rgt. Dragoni di S.A.R.
I
I
I
I
1713
I
Rgt. Dragoni di S. Maestà
1726
1774
1796
1
1798
Rgt. Dragoni di Piemonte Rgt. Piemonte Reale Cavalleria Rgt. Savoia Cavalleria
I
Rgt. Dragoni di Sardegna
I
Rgt. Aosta Cavalleria
1
Il 9 dicembre 1798, a seguito dell' occupazione francese del Piemonte, le truppe sono sciolte dal giuramento di fedeltà al sovrano, ad eccezione del Reggimento «Dragoni di Sardegna» di stanza nell'isola. In Piemonte i reggimenti di Cavalleria vengono dapprima privati dell'antico nome e designati numericamente da 1 a 6, indi si trasformano in quattro reggimenti dragoni (dal 1° al 4°) che, dopo aver combattuto al fianco dei francesi contro gli austro-russi, sono sciolti nel maggio 1799. Ritornati i francesi, dopo la breve occupazione austro-russa, il governo piemontese fo rma un reggimento di ussari ed uno di dragoni che nel 1801 passano nell'Esercito Francese. Con la restaurazione, nel maggio 1814, inizia la ricostituzione dei reggimenti di cavalleria deJl' Annata Sarda (schema n. 12). A seguito della partecipazione di alcuni reparti ai moti politici ciel marzo 1821 il l O agosto dello stesso anno sono soppressi taluni di essi, tra i quali il Reggimento Dragoni del Re, i cui uomini danno vita poi al Reggimento «Dragoni del Genevese». Si costituisce inoltre nel 1828 il Reggimento «Dragoni di Piemonte» e poi nel 1831 quello di «Aosta Cavalleria». Il decreto 3 gennaio 1832 stabilisce che tutti i reggimenti, ad eccezione dei «Cavalleggeri di Sardegna», disciolti nel 1819 e ricostituiti nel 1832, prendano la denominazione generica di Cavalleria. Nel 1835 i reggimenti vengono raggruppati in brigate, riuni te poi, nel 1841, in una divisione soppressa nel 1847. Il 29 marzo 1848 sono formati dal governo provvisorio lombardo un reggimento di dragoni ed uno dì cavalleggeri che, riuniti assieme il 1° giugno 1849, costituiscono il 7° Reggimento di Cavalleria piemontese detto poi <<Cavalleggeri di Saluzzo». Si formano inoltre, nel
12
L'Esercito Italiano verso il 2000
SCHEMA N. 12
l R EGGIMENTI DI CAVALLERIA DELL'ARMAD\ SARDA DAL 1814 AL 1859 1814
1819
1821
] 828
1832
1831
j rgt. CAV. diSARD. I rg1. DRAGONIcld RE
1848
1849
1850
rgi.CAV..\LLEGGERIdiSARDEGNA
rgL DRAGONIdel GENEVESE
1853
1855
I
rgL CORAZZICRI
diC.P.NOVA
rgL COR,\ZZIERI lii NIZZA
rgt. NIZZA CAVALLERIA
rg1. CORAi".ZIF.RI lii PIEMONTE RE.ALI;
rg1. PIEMONTE REALECAVALLERIA
I
rg1.SAVOIACAI:
I
I
rgt CAV..\LLEGGERIdiSAVOIA l~I. DRAGONI di PIEMONTE
I
1859
I I I
rgt. GE~Oli\ C.AV.A LLERIA
rgt CAV..\LLEGGERIdiPIEMOXIE
1856
rg1. CO RAZZIERI I lhSAVON/\
rgt. SAVOIA CAV.~IIJRIA r;1. i\'OV..\RA CAVALLERIA rg1. AOSTACAV.1LLERlA
Irgt. DRAG. Ct\Y.ggeriLO~IBARDIA7' rg1. CAVALI.ERIA! tre sqd. GUIDEaCAV.cl. LLO
1g1. CAV.~LLEGGERJ di NOVARA
rgt CAV.~LLEGGERJ diAOST.~ rgi. CAV..\LLEGGERI<liSALUZZO
rgi. CAV.~LLEGGERIdiMONFERRAJ'O rgt. C'Al:~LLEGGERI diALESSANDRIA
I'S.. r-novv1so1uo II d i CAV:\ L LERIA
..ANO I di ~'111C,WALLECùi;RI l i,:t.
I
tgt. C..:1-\ VALLECVEl{I d i J.OOI r~ t.
CA,Yr\LLEGGERI
I ,11 F1Rl·.N7.P.
rg t. vrrr. E:-.1AN.
I C,WALLERI:\
rg t. C,-\VALLEGGERI
I .,li LUCCA
1848, tre squ adron i di Gu ide a Cavallo mentre nel!' ottobre dell ' anno successivo sono soppresse le brigate permanenti. Il decreto 3 gennaio 1850 prescrive che la Cavalleria sia «di linea» e <<leggera»; la prima costituita da quattro reggimenti, la seconda da cinque; si formano perciò dei nuovi regg imenti cavalleggeri: quello di «Monferrato>> per completamento degl i squadroni Guide, e quello cli «Alessandria». Per la ca mpagna 1855-56 in Crimea si organizza un Reggimento di Cavalleggeri Provvisorio composto con squadroni di ognu no dei c inque reggimenti cavalleggeri; viene sciolto a metà del 1856. Per la campagna del 1859 sono costituiti comandi cli brigata cli cavalleria che hanno vita fino al termine delle operazioni. Avvenuta l' annessione della Lombardia, sono istituiti, con decreto 25 agosto, i tre regg imenti «Cavalleggeri di Milano», «Montebello» e «Lod i» . Il 19 ottobre 1859 i quattro reggimenti di linea hanno denominazi one di corazzieri e sono raggruppati in due brigate, a loro volta inquadrate in una divisione cli Cavalleria. Quindi il 28 febbraio 1860 si forma un Reggimento Guide, il cui primo nuc leo è dato dallo squadrone Guide a Cavallo istitui to il IO apri le 1859. Dopo l'annessione della Toscana e dell' Emilia, con decreto 25 marzo 1860, passano a far parte dell'Armata Sarda quattro reggimenti cli Cavalleria: <<Firenze», «Lucca» , «Vittorio Emanuele» e «Ussari di Piacenza», che i govern i provvisori dell 'Italia Centrale hanno costituito nell 'anno precedente. In dipendenza del decreto 6 giugno 1860 la Cavalleria è s uddivisa in quattro reggimenti di linea (i corazzieri ri pre ndono l' antica denominaz ione per la mancata assegnazione delle corazze), sei di la ncieri e sette cli cavalleggeri (compresi gli Ussari e le Guide), risultando così fo rmata:
13
Arma di Cavalleria
Reggimento «Nizza Cavalleria» Reggimento «Piemonte Reale Cavalleria» Reggimento «Savoia Cavalleria» Reggimento <<Genova Cavalleria» Reggimento «Lancieri di Novara» Reggimento «Lancieri di Aosta» Reggimento «Cavalleggeri di Saluzzo» Reggimento «Cavalleggeri di Monferrato» Reggimento «Cavalleggeri di Alessandria» Reggimento «Lancieri di Milano» Reggimento Reggimento Reggimento Reggimento
«Cavalleggeri di Lodi» <<Lancieri di Montebello» «Lancieri di Firenze» «Lancieri di Vittorio Emanuele»
Reggimento <<Cavalleggeri di Lucca» Reggimento «Ussari di Piacenza» Reggimento «Guide»
Nel 1863 i comandi cli grandi unità di Cavalleria sono sciolti e tutti i reggimenti dipendono direttamente dai grandi comandi militari di dipartimento. Con il decreto 28 gennaio 1864 sono creati due nuov i reggimenti, uno di lancieri ed uno cli cavalleggeri, per incorporarvi i contin genti delle provinc ie meridionali: <<Foggia» e «Caserta». Per la campagna del I 866 vengono nuovamente costituiti i comand i cli grande uni tà di cavalleria che sono poi sc iol ti al termine delle operazioni. Con decreto 4 dicembre 1870 vengono istitui ti permanentemente sei comandi di brigata cli Cavalleria, con a ttrib uzioni simili a quelli di Fan teria. I reggimenti risultano co·sì cl.istinti: <(
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«Nizza Cavalleria>> «Piemonte Reale Cavalleria» «Savoia Cavalleria» «Genova Cavalleria»
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«Lancieri di Novara» «Lancieri di Aosta» «Lancieri di Milano>> «Lancieri di Montebello» «Lanc~eri cli Firenze» «Lancieri cli Vittorio Emanuele» «Lancieri di Foggia»
Reggimento Reggimento Reggimento Reggimento Regg imento Reggimento Reggimento Reggimento
«Cavalleggeri di Saluzzo» «Cavalleggeri d i Monferrato» «Cavalleggeri di Alessandria» <<Cavalleggeri di Lodi» <<Cavalleggeri di Lucca» <<Cavalleggeri di Caserta» «Ussari di Piacenza» «Guide>>
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L'Esercito Italiano verso il 2000
L'ordinamento 10 settembre 1871 , creando il Reggimento di Cavalleria «Roma», articola l' Arma su venti reggimenti dando loro un numero pi:ogressivo e sopprimendo le distinzioni già esistenti d i cavalleria di linea, lancieri, cavalleggeri, g uide .ed ussari; cli questi reggimenti i primi dieci sono armati di lancia. In seguito alla legge sull'ordinamento cieli' Esercito in data 30 settembre 1873 i venti reggimenti vengono ripartiti in nove comandi d i brigata. Dal 187 1 al 1876 i reggimenti dell'Arma risultano così denominati: I O Reggimento cli Cavalleria (Nizza) 2° Reggimento cli Cavalleria (Piemonte Reale) 3° Reggimento d i Cavalleria (Savoia) 4 ° Regg imento cl i Cavalleria (Genova) 5° Reggimento di Cavalleria (Novara) 6° Reggimento di Cavalleria (Aosta) 7° Regg imento di Cavalleria (Milano) 8° Reggimento di Cavalleria (Montebello) 9° Reggimento di Cavalleria (Firenze) 10° Reggimento cli Cavalleria (Vittorio Emanuele) 11 ° Reggimento cli Cavalleria (Foggia) 12° Reggimento cli Cavalleria (Saluzzo) 13° Reggimento cli Cavalleria (Monferrato) 14° Reggimento di Cavalleria (Alessandri a) 15° Reggimento d i Cavalleria (Lodi) 16° Reggimento di Cavalleria (Lucca) 17° Reggimento di Cavalleria (Caserta) 18° Reggimento cli Cavalleria (Piacenza) / 19° Reggimento di Cavalleria (Guide) 20° Reggimento di Cavalleria (Roma) La legge 29 g iugno 1882 costituisce l'Arma su due comandi di divisione, cinque comandi cli brigata, ventidue reggimenti, composti ciascuno d i uno stato maggiore, sei squadroni ed un deposito; ma cli fatto quest'ordinamento non viene attuato ed è modificato dalla legge 8 luglio 1883 che articola l' Arma su un ispettore generale, sette comandi cli brigata, ventidue reggimenti, composti ciascuno di uno stato maggiore, sei squadroni ed un deposito. Pertanto con decreto 7 settembre 1883 si costituiscono due nuovi reggimenti: «Padova» e «Catania». Infine la legge 23 giugno 1887 modifica le due precedenti, istituendo altri due comandi di brigata e due nuovi reggimenti . Si formano così i reggimenti «Umberto I» e «Vicenza». L'ordinamento fino al 1896 si mantiene, pressocché immutato, in ventiquattro reggimenti che, nel contesto della denominazione, recano no n più il nominativo fra parentesi, bensì il numero ordinativo quale ad esempio: Reggimento di Cavalleria «Nizza» (I°). ll decreto del 3 dicembre 1896 ripristina in ciascun reggimento l'uso dello Stenclarclo, già concesso nel 1860 con decreto del 25 marzo e tolto nel 187 1 con decreto del l O settembre. Per effetto del decreto del 16 dicembre 1897, è ristabilita nei reggimenti la distinzione tra lancieri e cavalleggeri con l' eccezione dei primi quattro reggimenti che mantengono la denominazione tradizionale: Reggimento Nizza Cavalleria ( l 0 ) Reggimento Piemonte Reale Cavalleria (2°) Reggimento Savoia Cavalleria (3°) Reggimento Genova Cavalleria (4°) Reggimento Lancieri di Novara (5°) Reggimento Lancieri di Aosta (6°)
Arma di Cavalleria
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Reggimento Lancieri di Milano (7°) Reggimento Lancieri di Montebello (8°) Reggimento Lancieri di Firenze (9°) Reggìrnento Lancieri di Vittorio Emanuele (10°) Reggì mento Cavalleggeri di Foggia ( 11 °) Reggimento Cavalleggeri di Saluzzo (12°) Reggimento Cavalleggerì dì Monferrato (13°) Reggimento Cavalleggeri dì Alessandria (14°) RegginJento Cavalleggeri di Lodi (1.5°) Reggimento Cavalleggeri di Lucca (16°) Reggìmento Cavalleggeri di Caserta (17°) Reggimento Cavalleggeri di Piacenza (18°) Reggimento Cavalleggeri Guide (19°) Reggimento Cavalleggerì di Roma (20°) Reggimento Cavalleggerì di Padova ((21 °) Reggimento Cavalleggeri di Catanìa (22°) Reggimento Cavalleggeri di Umberto J (23°) Reggimento Cavalleggeri di Vicenza (24°) Il 1° ottobre 1909, per effetto della legge del 15 luglio dello stesso anno, la Cavalleria viene ordinata su ventìnove reggimenti, ciascuno di uno stato maggiore, cinque squadroni ed un deposito. Alla formazìone deì cinque nuovi reggimenti <<Lancieri di Mantova» (25°), «Lancieri di Vercelli» (26°), «Cavalleggeri di Aquila» (27°), «Cavalleggeri di Trevìso» (28°), «Cavalleggeri di Udine» (29°) concorrono tutti i reggimenti cieli' Arma con il loro terzo squadrone. Il 30 settembre 1910, per effetto della legge del 17 luglio e del successivo decreto del 9 agosto, vengono istituiti tre comandi di divisione di Cavalleria con la denominazione rispettìva dì «Friuli», «Veneto» e «Lombardia», ed è soppressa la IX Brigata di Cavalleria. Nel dicembre 1914 vengono costituiti dieci gruppi e ventitré squadroni di nuova formazione (N.F.) e con decreto 28 aprìle 1915 viene disposto che il deposito speciale di Palermo, con personale tratto da altri reggìrnenti, formi l'ossatura del Reggimento «Cavalleggeri di Palermo» (30°), costituito però su tre solì squadronì, e sia formata una 4• Divisione di Cavalleria «Piemonte». Durante la prìrna guerra mondiale l'Arma di Cavalleria subisce varie modificazioni. L'Ispettorato dell'Arma nel maggìo 1915 sì trasforma in Comando del Corpo di Cavalleria, denornìnazìone che nel dìcembre successivo è cambiata in quella di Comando Generale dell'Anna di Cavalleria. Dei trenta reggi mentì, sedicì sono riuniti nelle otto brigate, a loro volta ripartite nelle quattro Divisioni dell'Arma e quattordìci sono cli truppe suppletive o supporti di corpo d'annata. L'artìcolazìone delle grandi unità è la seguente:
1• Divisione di Cavalleria del «F1iuli»: - I Brigata di Cavalleria: • Reggimento «Cavalleggeri di Monferrato» (13°); • Reggimento «Cavalleggeri di Roma» (20°); -
II Brigata di Cavallerìa: • Reggimento «Genova Cavallerìa» (4°); • Reggimento <<Lancieri dì Novara» (5°);
2• Divisione dì Cavalleria del «Veneto>>: - JIJ Brigata dì Cavalleria: • Reggimento «Lancieri di Milano» (7°); • Reggimento «Lancieri dì Vittorio Emanuele Il» (10°); -
IV Brigata di Cavalleria: • Reggimento «Lancieri di Aosta>> (6°); • Reggimento «Lancieri cli Mantova» (25°);
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L'Esercito Italia11.o verso il 2000
3• Divisione di Cavalleria della «Lombardia»: - V Brigata di Cavalleria: • Reggimento «Cavalleggeri di Saluzzo» ( 12°); • Reggimento «Cavalleggeri di Vicenza» (24°); -
VI Brigala di Cavalleria: • Reggimento «Savoia Cavalleria» (3°); • Reggi mento «Lancieri di MontebelJo» (8°)
4° Divisione di Cavalleria del «Piemonte»: -
VII Brigata di Cavalleria: • Reggi mento «Ni zza Cavalleria» (1 °); • Reggimento «Lancieri di Vercelli» (26°);
-
VIII Brigata di Cavalleria: • Reggimento «Cavalleggeri Guide» (19°); • Reggimento «Cavalleggeri di Treviso» (28°).
Nell'ottobre del J9 I 5 i comandi di gruppo e gli squadroni di nuova formazione vengono disciolti , ad eccezione del 19°, denominato per la sua sede di reclutamento Squadrone Sardo. Nel contempo, si provvede al completamento del reggimento "Cavalleggeri di Palermo", portandolo su c inque squadroni. Il limitato impiego della Cavalleria derivante dalla guerra di posizio ne determina peraltro alcune varianti nell'organico del]' Arma stessa: un migliaio circa cli ufficiali è destinato a prestar servizio presso altri enti quali i comandi di brigata di fanteria, le batterie d' artiglieria da campagna e dei bombardieri, reparti di aviazione, comandi d i colonne e sezioni munizioni e careggio, quartieri generali di comandi di grandi unità, o neg li organi di collegamento. Inoltre le sezioni mitragliatrici dei reggimenti indi visionati operano insieme ad unità d i fanteria sino al dicembre del 19 l 5. Nell'inverno 1915- J6, il Comando Supremo stabilisce che le quattro divisioni operino appiedate, facendo aggiungere ad ogni reggimento divisionale uno squadrone tratto dai reggimenti destinati quali truppe suppletive. Ai primi di maggio la 13, 2a e 4° Divisione vengono destinate in prima linea, ma nuovi eventi di guerra obbli gano a fa r rimontare a cavallo e tenere in poten:w le Divisioni 2• e 3\ le cui sezioni mitragliatrici reggimentali però vengono lasciate, sino al novembre, presso i reggimenti di fanteri a. Ai primi cli agosto, per la presa di Gorizia, è costi tuita una brigata mista con sedici squadroni tratti dai reggimenti di truppe suppletive. L'unità, assollo il compito assegnatole, viene poi disc io lta. Nel dicembre 1916 le due divisioni appiedate vengono ritirate dalla prima linea e rimesse a cavallo; perdurando per l' Arma la difficoltà di impiego, nell a primavera del J917 cede alle altre Armi circa 13.000 uomini per costituire reparti bombardieri, compagnie mitraglieri di cavalle,ia e repa1ti d' assalto; trasferisce inoltre in Fanteria un rilevante numero di ufficiali. Nel settembre 19 J8, con i reggimenti di slocati in Albania, viene costitui ta la IX Brigata di Cavalleria. Dopo il conflitto, con decreto 21 novembre 1919, che fis sa un primo ordinamento provvisorio de ll'Esercito, l' Anna di Cavalleri a viene ridotta ad un ispettorato generale, due comandi di divisione, sei comandi di brigata, sedici reggimenti, ciascuno su un comando, due gruppi d i due squadroni montati ed un deposito. Di conseguenza, dei trenta reggimenti esistenti ne vengono disciolti quattordici i cui gruppi montati sono impiegati per il completamento d ei sedici reggimenti restanti, come risulta dallo specchio cli pagina 17; In tal modo ogni reggimento è composto di due g ruppi cli diversi regg imenti , fatta eccezione per «Nizza» e «Piemonte Reale Cavalleria>>, nei quali viene costituito il secondo gruppo reggimentale traendolo dag li elementi dei disciolti squadroni mitraglieri . Col decreto 20 aprile J 920, l'Arma di Cavalleria viene ulteriormente ridotta ad un comando di d ivisione, quattro comandi di brigata e dodici reggimenti. Tn conseguenza di tali 1icluzioni nel maggio 1920 vengono sciolti i reggimenti «Lancieri di Milano» (7°) e di «Montebello» (8°), «Cavalleggeri di Lodi>> (15°) e di «Lucca» (1.6°), i cui elementi contribuiscono al completamento dei dodici reggimenti restanti , tra i quali si annoverano le <<Guide» in sostituzione dei «Cavalleggeri di Foggia». La nuova composizione dei reggimenti di cavalleria è riportata nello schema n. 13 .
17
Arma dì Covaf/eria
R e
(T
(T
b
b
1
rn e n t i
( I 9 I 9 )
Denominazione del II Gruppo Squadroni
Reggimento Nizza Cavalleria ( I 0 ) Reggimento Piemonte Reale Cavalleria (2°) Reggimento Savoia Cavalleria (3°) Reggimento Gen.ova Cavalleria (4°) Reggimento Lancieri di Novara (5°) Reggimento Lancieri cli Aosta (6°) Reggimento Lancieri di Milano (7°) Reggimento Lancie ri di Montebello (8°) Reggimento Lancieri di Firenze (9°) Reggimento Lancieri di Vittorio Emanuele Il ( l 0°) Reggimento Cavalleggeri di Foggia (11 °) Reggimento Cavalleggeri cli Saluzzo ( 12°) Reggimento Cavalleggeri di Monferrato ( I 3°) Reggime nto Cavalleggeri di Alessandria ( 14°) Reggimento Cavalleggeri cli Lodi (15°) Reggimento Cavalleggeri di Lucc a (16°)
Lancìeri Vercelli Lancieri Mantova Cavall eggeri Piacenza Cavalleggeri Caserta Cavalleggeri Roma Cavalleggeri Catania Cavalleggeri Palermo Cavalleggeri Aqu ila Cavalleggeri Guide Cavalleggeri Vicenza Cavalleggeri Umberto I Cavalleggeri Treviso Cavalleggeri Udine Cavalleggeri Padova
ln virtù della legge 11 marzo 1926, l'òrdinamcnto cieli' Anna è stabilito in tre comandi superiori di cavalleria, ottenuti per trasformazione di altrettanti comand i di brigata e dodici reggimenti. Con i decreti 28 e 3 1 maggio 1928, in sostituzione dei due Ispe ttorati del la Cavalleria e dei Bersaglieri , è istituito l'Ispettorato delle Truppe Celeri col compito di sovrintendere alla loro istruzione. Con la legge 17 aprile 1930 si ha il seguente ordinamento: due comandi cli brigata e dodici reggimenti, la cui composiz ione rimane invariata. Con la stessa legge vengono istituite anche la 1" Divis ione C elere e la 2a Divisione Celere; entrambe sono formate da più reggimenti cli cavalleria inquadrati in una brigata, un reggimento bersaglieri, un reggimento di artiglieria celere, un gruppo squadroni carri veloci, reparti del genio e servizi. Nel 1934 prendono, rispettivamente, il nome cli "Eugenio cli Savoia" ed " Emanuele Filiberto Testa di Ferro" ed inoltre viene costituita la 3• Divisione Celere «Principe Amedeo Duca cl ' Aosta». Di conseguenza, con il decreto 11 ottobre 1934, modificato con la legge 17 dicembre 1934, i comandi di brigata cli cavalle ria so no portati a tre . li reggimento è composto, di un comando, cli un numero vario di gruppi cli squadroni a cavallo o meccanizzati, cli un deposito. E in q uesto periodo che l'elemento meccanico comincia ad inserirsi nel! ' Arma, sostituendo l'elemento animale. 1 reggimenti, che prima cie l I 920, avevano denominazion i di, lancieri, la riassumono se nza riprendere le lance. Nel 1934, presso il Reggi mento «Cavalleggeri Guide», sono costituiti tre gruppi di cani veloci: «S. Marco» (il 5 gennaio), «S . G iusto» (il 5 aprile), «S. Martino» (il 26 giugno). Tali gruppi, successivamente divenuti 1 «S. Giusto », II «S . Marco>> e 1II «S. Giorgio>>, il I O febbraio 1935 passano rispettivamente alle d ipendenze amministrative e discipli na ri dei reggimenti «Piemonte Reale Cavalleria>> , «Lancieri Vittorio Emanuele Il» e «Lancieri cli Novara»; cli poi entrano a far parte organica delle D ivisioni Celeri. Nel 1935 -36 dodici squadroni carri, costituiti presso il Reggimento «Guide>>, concorrono a formare gli sq uaclron i carri veloci de i reggimenti cieli ' Arma. Tra iI 1935 ed iI 1936, infatti, nei reggimenti viene sciolto il 4 ° squadrone cavalieri, sostituito dal 5° squadrone carri veloci, formato, come detto sopra, dalle «Guide>>. Con il decreto 31 ottobre 1935, nei comandi di brigata alla denominaz ione cli Cavalleria è sostituita quella cli Celere.
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L'Esercito Italiano verso il 2000
SCHEMA N. 13 L'ARMA DI CAVALLERIA NEL
Nuova denominazione (1920)
1920
Squadroni dei reggùnenti preesistenti destinali alla costituzione dei nuovi reggimenti
Nizza Cavalleria
3 squadroni Nizza Cavalleria I squadrone Lancieri di Montebello
Piemonte Reale Cavalleria
3 squadroni Piemonte Reale Cavalleria 1 squadrone Lancieri di Firenze
Savoia Cavalleria
3 squadroni Savoia Cavalleria 1 squadrone Lancieri Vittorio Emanuele II
Genova Cavalleria
3 squadroni Genova Cavalleria 1 squadrone Lancieri di Milano
Cavalleggeri di Novara
3 squadroni Lancieri di Novara 1 squadrone Lancieri di Milano (già 3° sqd. del grnppo Roma)
Cavalleggeri di Aosta
3 squadroni Lancieri di Aosta 1 squadrone Lancieri di Milano (già 4° sqd. del gruppo Roma)
CavalleggerLdi Firenze
2 squadroni Lancieri di Firenze 2 squadroni Cavalleggeri di Lodi
/
Cavalleggeri Vittorio Emanuele II
2 squadroni Lancieri di Vittorio Emanuele II 2 squadroni Lancieri di Montebello (già gruppo Catania)
Cavalleggeri di Saluzzo
3 squadroni Cavalleggeri di Saluzzo l squadrone Cavalleggeri Guide (già 3° sqd. del gruppo Vicenza)
Cavalleggeri di Monferrato
3 squadroni Cavalleggeri di Monferrato l squadrone Cavalleggeri di Lucca (già 3° sqd. del gruppo Padova)
Cavalleggeri di Alessandria
3 squadroni Cavalleggeri di Alessandria l squadrone Cavallegge1i di Lodi (già 3° sqd. del gruppo Udine)
Cavalleggeri Guide
2 squadroni Cavalleggeri Guide 2 squadroni Cavalleggeri di Lucca
I reggimenti perdono la numerazione e mantengono solo il nome. Abolite le lance i reggimenti lancieri assumono fisionomia e nominativo di cavalleggeri.
Arma di Cavalleria
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Nella primavera del 1935 si costituiscono presso il Reggimento <<Genova Cavalleria» il I e il II Gruppo Mitraglieri «Genova», e nel Reggimento «Lancieri cli Aosta» il Ill ed il IV Gruppo Mitraglieri «Aosta». A formarli concorrono, con ufficiali, truppa e materiali, oltre i due suddetti reggimenti, anche tutti gli altri . I gruppi partecipano alla campagna dell'Africa Orientale, sul fronte somalo, meritando per il brillante comportamento la denominazione di Gruppi «Cavalleggeri di Neghelli». li IO settembre 1936, si costituisce in Cagliari lo Squadrone «Cavalleggeri di Sardegna» con uomin i e cavalli sardi, ed il 15 dicembre 1936 in Palermo lo Squadrone «Cavalleggeri di Sicilia». Quest' ultimo viene poi sciolto e destinato alla costituzione dei «Lancieri di Milano» nella Scuola Centrale Truppe Celeri (agosto 1937). Nel 1937, in ciascun reggimento di cavalleria è ricostituito il 4° squadrone cavalieri e lo squadrone mitraglieri è posto alle dirette dipendenze del comando di reggimento. Lo squadrone carri veloci è incaricato della costituzione dei gruppi carri veloci autonomi. Nel 1938 viene costituito il Gruppo Squadroni «Cavalleggeri di Palermo». Nel luglio 1939, in occasione delle grandi manovre, è costituito il 1° Reggimento Cavalleria Carrista con i gruppi carri leggeri: I «S. Giusto>>, II «S. Marco>> (che costituisce anche il comando del reggimento), e III «S. Giorgio>>; l'unità è sciolta nel mese successivo. Con l'ordinamento del 1940 sono ufficialmente soppressi i comandi di brigata cui dal 1938 era stata attribuita la funzione di vice comandi cli divisione - ed è dato maggior impulso all'elemento meccanizzato con l'ulteriore costituzione di squadroni blindati, corazzati, meccanizzati. Il Reggimento "Lancieri cli Milano", con funzioni di Scuola Centrale Truppe Celeri, il 22 giugno dello stesso anno è mobilitato e perde la qualifica di scuola. Nella primavera 1940 lo Squadrone "Cavalleggeri cli Sardegna" è trasfo1mato in Gruppo Squadroni. Nel corso del secondo conflitto mondiale sono costituiti gruppi squadroni appiedati, corazzati, esploranti, complementi, costieri, battaglioni mov imento stradale, come risulta dallo schema n. 14. Inoltre il 1° gennaio 1942, il Reggimento «Lancieri Vittorio Emanuele U» è trasformato in corazzato. Nell'anno viene costituito anche il Raggruppamento Esplorante Corazzato {RE.Co.) «Cavalleggeri di Lodi>> che viene inviato in Africa Settentrionale. Per quanto ha tratto alle grandi unità clell' Anna la 2a Divisione Celere «Emanuele Filiberto Testa di Ferro>>, sotto la data ciel l O maggio 1942 assume il nominativo e la struttura di Divisione Corazzata (134a) e comprende il Reggimento Corazzato «Lancieri Vittolio Emanuele Il», il 134° Reggimento Artiglieri a Corazzato ed il CXXXIV Battaglione Misto del Genio. Nel maggio 1942 il Comando della Di visione assume provvisoriamente anche le funzioni di Ispettorato per l'Arma di Cavalleria e per la Scuola di Applicazione di Cavalleria. Il 15 luglio 1942 è assegnato alla stessa divisione il Reggimento <<Lancieri di Montebello» costituito in tale data, ma il 1° agosto la divisione riprende il nominativo e la struttura di celere con i reggimenti «Nizza», «Piemonte Reale», «Genova», IO Bersaglieri Ciclisti, 134° Artiglieria Motorizzato e con il XXXV Battaglione Genio, nonché unità varie dei Servizi. Il 1° aprile 1943 è costituita la Divisione di Cavalleria Corazzata «Ariete» (135") la quale, gradualmente, si articola su V Brigata cli Cavalle1ia Corazzata, Raggruppamento Esplorante Corazzato «Lancieri cli Montebello» , Reggimento Corazzato <<Lancieri Vittorio Emanuele II», Reggimento Motorizzato «Cavalleggeri di Lucca» (ricostituito per l'esigenza), CXXXV Battaglione controcarri semoventi, 135° Reggimento Artiglieria Corazzato, 235° Reggimento Artiglieria Controcarri e Semoventi, CXXXIV Battaglione Misto del Genio, Servizi. Infine, per effetto della circolare 21 maggio 1943, è istituito l'Ispettorato dell'Arma di Cavalleria. Tutte le unità sono sciolte dopo 1'8 settembre 1943 in seguito agli avvenimenti determinati dall'_armistizio; alcune di esse solo dopo aver reagito all' intimidazione cli resa da parte dei tedeschi, reazione che si protrae a volte per più giorni , sia all ' interno che fuori del territorio nazionale. Nella Guerra di Liberazione operano reparti salmerie costituiti prevalentemente con personale del l'Arma, lo Squadrone Autonomo Paracadutisti «F» e lo squadrone di Cavalleria inquadrato nel IX Reparto cl' Assalto. Nella ricostruzione dell'Esercito dopo la seconda guerra mondiale, per l'Arma di Cavalleria sono ricostituiti, a cominciare dal 1946, alcuni gruppi esploranti che in seguito sono trasformati in reggimenti di cavalleria blindata dei quali già portano il numero ed i colori distintivi. Nel 1958 in data 4 novembre, alle unità dell ' Arma viene restituita la denominazione risalente alla brillante epopea risorgimentale. In relazione allo sviluppo assunto dalle unità corazzate ed alla necessità di coordinare il loro addestramento lo SME con circ. n. 2670-R in data 6 dicembre 1953 dispone l'istituzione .della carica di Ispettore delle Truppe Corazzate, devoluta ad un generale di divisione posto alle dirette dipendenze del Capo di Stato Maggiore dell 'Esercito. Dal successivo giorno 1O ha inizio la costituzione
L'Esercito Italiano verso il 2000
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SCHEMA N. 14 UNITÀ AUTONOME Dl CAVALLERIA COSTITUITE DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE XVII
1940:
LI
Gruppo Cost. «Nizza Cavalleria»
LII
Gruppo App. «Piemontè Reale Cavalleria» Gruppo App. «Savoia Cavalleria» Gruppo Cost. «Savoia Cavalleria» Gruppo Cost. «Genova Cavalleria»
I li III IV V
LIII LIV LV V VI VI VIII
IX LVII VII LVI
X
Gruppo Cost. «Genova Cavalleria» Gruppo Mitr. «Genova Cavalleria» Gruppo App. «Genova Cavalleria» Gruppo App. «Genova Cavalleria» Gruppo Cost. «Genova Cavalleria» Gruppo Cost. «Lancieri di Novara» Gruppo Cost. «Lancieri di Novara» Gruppo Mitr. «Lancieri di Aosta» Gruppo Cost. «Lancieri di Aosta» Gruppo Cost. «Lancieri di Aosta» Gruppo App. «Lancieri di Aosta» Gruppo App. «Lancieri di Firenze» Gruppo App. «Lancieri di Firenze» Gruppo Cost. «Lancieri Vitt. Emanuele 11»
XXII XXIII
III IV
Cdo 1° Rgpt. App. «Lancieri di Yitt. Em. II»
1942: V Ili III
l1I IV IV XXIV
m
90
xv
Gruppo Cost. «Cavalleggeri cli Alessandria» Gruppo Cost. «Cavalleggeri di Alessand1ia» Gruppo Cost. «Cavalleggeri Guide» Gruppo Cost. «Cavalleggeri cli Palermo»
LX
Gruppo App. «Cavalleggeri di Palermo»
LIX XII XIII XIV
/
1941:
xx XIX XVI
Gruppo App. «Savoia Cavalleria» Gruppo App. «Genova Cavalleria» Gruppo App. «Lancieri di Novara»
XXI Gruppo App. «Lancieri di Aosta» XVIII Gruppo App. «Lancieri Vitt. Emanuele II»
Gruppo Cor. «Nizza Cavalleria» Gruppo Cor. «Cavalleggeri cli Monferrato» Gruppo Carri L6 «Nizza Cavalleria» Gruppo Cani L6 «CavaUeggeri di Alessandria» Gruppo Cani L6 «Cavalleggeri di Alessandria>>
Gruppo Autobl. «Nizza Cavalleria» Gruppo App. «Savoia Cavalleria» XXVII Gruppo Cost. «Genova Cavalleria» xxv Gruppo App. «Lancieri cli Novara»
m
LVIII
Gruppo App. «Lancieri di Aosta» Gruppo Cor. «Lancieri di Firenze Gruppo Cor. «Cavalleggeri cli Monferrato»
CXXXII Gruppo Espi. corazzalo «Nizza Cavalleria» Cdo 2° Rgpt. App. «Lancieri di Aosta»
Gruppo Cost. «Lancie1i Vitt. Emanuele II» Gruppo App. «Cavalleggeri di Saluzzo» Gruppo App. «Cavalleggeri di Monferrato»
XI
Gruppo App. «Cavalleggeri di Saluzzo» Gruppo App. «Cavalleggeri di Palermo»
XXVI
12° 30°
Gruppo Carri L6 «Lancieri di Novara» Gruppo Autonomo della Sardegna Gruppo App. «Lancieri Vitt. Emanuele 11» Nucleo Espi. Celere (Scuola Centr. Tr. Cel.) Nucleo Espl. Celere «Pasubio» Nucleo Espi. Celere «Sassari» Nucleo Espi. Celere «Sabauda» Nucleo Espi. Celere «Aosta»
1943: V XVI XXXIX XXIX
Gruppo Mitr. «Lancieri cli Novara» Gruppo Compl. «Cavalleggeri cli Lucca» Gruppo Mitr. «Genova Caval leria» Gruppo App. «Genova Cavalleria» (*)
xxx
Gruppo App. «Cavallegge1i di Palermo (*) XXXI Gruppo App. «Lancieri di Aosta» (*)
Nel corso del conflitto sono inoltre mobilitati dai depositi dei reggimenti di Cavalleria i seguenti Battaglioni Movimento Stradale: IV e XI «Nizza Cavalleria» VI XI
XXVI
«Savoia Cavalleria» «Genova Cavalleria» «Lancieri di Aosta»
«Lancieri cli Firenze» IIl II e Vll «Lancieri Vittorio Emanuele Il» I «Cavalleggeri di Monferrato» VIII e XII «Cavalleggeri di Alessandria»
(*) Assegnati al Comando superiore FF.AA. Slovenia-Dalmazia, inquadrati nel Comando 311 ° rgt. Fanteria, mantenendo formazioni e mostreggiature (circ. SMRE - Ord. n. 0064840/3 in data 28 marzo 1943); il XXX Gruppo rimane in
Sicilia in ambito Xli C.A.
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Arma di Cavalleria
del! 'Ufficio cieli ' Ispettore nel quale confluisce il personale già impiegato nella stessa branca presso l'Ispettorato dell'Arma di Fanteria . L'Ispettore è consulente del Capo di SME in materia di Truppe Corazzate ed eserc.ita attività ispettive nei riguardi dei Corpi e reparti dei bersaglieri, dei carristi e di cavalleria; collabora, inoltre, con gli Ispettorati d' Arma per promuovere la cooperazione fra le varie Armi nel combattimento. Nell' o ttobre 1960 le attribuzioni e le competenze dell'Ispettore delle Truppe Corazzate sono affidate all 'Ispettore delle Armi di Fanteria e Cavalleria che per q uanto attiene alle truppe corazzate si avvale di un Sottoispettore con un proprio ufficio. La ristrutturazione del 1975 comporta anche per la Cavalleria lo scioglimento dei reggimenti e l'Anna rimane costitutita da gruppi squadroni meccanizzati, corazzati e carri . In particolare som; in vita: l O gr. sqd. cor. "Nizza Cavalleria" 2° gr. sqd . mec . "Piemonte Cavalleria" 3° gr. sqd. cor. "Savoia Cavalleria" 4 ° gr. sqd. rnec. "Genova Cavalleria" "Lancieri di Novara" 5° gr. sqd. cr. 6° gr. sqd. cr. "Lancieri di Aosta" 7° gr. sqd. espi. " Lancieri di Milano" 8° gr. sqd. cor. " Lancieri di Montebello" 9° gr. sqd. cr. "Lancieri di Firenze" - 12° g r. sqd. espi. "Cavalleggeri di Saluzzo" - 15° gr. sqd. espi. "Cavalleggeri di Lod i" - 19° gr. sgd. espi. "Cavalleggeri Guide" 28° gr. sqd. cr. "Cavalleggeri cli Treviso" A tutti i gr. sqd. è assegnato lo Stendardo · dei reggimenti di cui portano numero e nome. Con decreto 23 marzo 1982 viene concessa la Bandiera all'Arma di Cavalleria il cui Vessillo è affidato in custodia alla Scuola cli Cesano e da questa ceduto , per decret-0 9 marzo 1993, alla Scuola di Cavalleria che si ricostituisce in Montelibretti. Variazioni nelle unità dell'Arma hanno luogo con la soppressione nel dicembre 1989 del gr. sgd. "Lancieri di Milano" e nei primi mesi del 1991 dei gr. sqd. "Cavalleggeri di Saluzzo" e "Cavalleggeri di Treviso", inoltre nel triennio 1991-94, nell'ambito ciel riordinamento della Forza Armata, la Cavalleria vede ricostituiti i reggimenti per trasformazione degli stessi gruppi squadroni. Le nuove unità assumono tutte fisionomia e veste blindata, riacquisendo i compiti tradizionali dell'Anna. In questo dopogue1n, la Cavalleria ha preso patte a missioni di pace, fuori del territorio nazionale, con inizio a breve distanza dalla ricostituzione delle proprie unità. Infatti con il primo intervento dell'ONU in Somalia ( 1949-59), nel contingente italiano che ha compiti di controllo e cli affiancamento alle nascenti forze armate e di polizia Somale, sono quattro gli squadroni su autoblindo Staghound inseriti nei quattro battaglioni motoblinclati cli fanteria. Gli squadroni sono tratti dai reggimenti "Genova", "Novara", "Piemonte" e " Gorizia" (po.i "Savoia") di cui portano il nome. Nel 1982-84, il contingente italiano (ltalcon) presente in Libano, inserito nella forza multinazionale di interposizione, comprende un reparto esploratori dei "Cavalleggeri di Lodi" su blindo 6616 e V1T 6614 (di produzione nazionale). Nell'ambito della missione umanitaria Restore Hope sono inviati nuovamente in Somalia con il Contingente IBIS: quattro plotoni blindo dei "Cavalleggeri Guide" ( dicembre 1992 - giugno 1993); uno squadrone di "Lancieri di Montebello" (27 giugno - 22 luglio 1993); successivamente si sono avvicendati gli squadroni dei "Lancieri di Firenze" (1 ° ottobre 1993 - 10 gennaio 1994) ed infine "Novara" (8 gennaio - 31 marzo 1994) che accomuna nel suo nome anche contingenti cli "Piemonte" e "Genova".
Ricompense alla Bandiera dell'Arma di Cavalleria(*) Al Valor Militare
Ordine Militare d'Italia - Decreto 27 gennaio 1937. In terra cl' Africa rinnovava le sue gloriose, secolari tradizioni, a cavallo, sui carri veloci, sugli automezzi; ammirevole sempre per audacia, seppe ovunque, fedele al suo motto, gittare l'anima oltre ogni
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L'Esercito Italiano verso il 2000
ostacolo, dando alla Patria il fremito della travolgente vittoria (Guerra Italo Etiopica, 3 ottobre 1935 - 5 maggio 1936).
Medaglia d'Oro - Decreto 17 seflembre / 933. In quarantuno mesi di guerra diede mi rabile esempio cli abnegazione e cli sacrificio, prodigandosi nei vari campi della cruenta lotta. Rinnovò, a cavallo, i fasti della sua più nobile tradizione; emulò, appiedata, fanti, artiglieri e bombardieri; fornì , pei duri cimen ti dell'aria, piloti d i rara perizia e cli singolare eroismo (maggio 1915 - novembre 1918). (*) custodita dalla Scuola di Cavalleria.
ISPETTORI ISPETIORlDELL' ARMA DI CAVALLERIA (1730- 1928)
Lgt. Gen. Francesco D' Alioges d i Aspremonl Lgt. Gen. Benedetto Saluzzo della Manta Lgt. Gen. Francesco S. Martino d' Agliè e di S. Germano Teo. Geo. Alberto De Viry Ten. Gen. Stefano GhiUini Magg. Gen. Gaspare Galleani di Agliano Magg. Gen. Gioacchino Argentera di Brezè Magg. Gen. Vittorio della Chiesa cli Rocldi Magg. Gen. Alessandro de Rege di Gifflenga Magg. Gen. Bartolomeo Richelm i di Bovile Magg. Gen. Gabriele Galateri di Genola e di Suniglia Magg. Gen. Angelo Olivieri cli Vernier Magg. Gen. Paolo Griffini Magg. Gen~ Ippolito C usani Confalonieri Magg. Gen. Giacinto Valfrè di Bonzo Magg. Gen. Calisto Bertone cli Sambuy Magg. Gen. Alberto de la Forest de Divonne Magg. Gen. Carlo Aribaldi - Ghilini Ten. Gen. Giovanni Incisa della Rocchetta Ten. Gen. Amedeo cli Savoia Aosta Magg. Gen. Domenico Demorra M agg. Gen. Fabio Longhi Ten. Gen. Carlo Gozani cli S . Giorgio Ten . Gen. Luigi Majnoni d'Intignano
Mostreggiature fuori Corpo:
Ten. Gen . Felice Avogadro cli Quinto Ten. Gen. Luigi Berta Ten. Gen. Vittorio Emanuele cli Savoia-Aosta Gen. D. Arturo Milanes i Gen. D. Gustavo Berarcli Gen. C.A. Ugo Sani ISPETTORI DELLE TR UPPE CELERI ( 1928-43)
Gen . D. Alessandro Pirzio Biroli Gen . D . Carlo Giubbi le i Gen. D . Vittorio Ambrosia Gen. C.A. Carlo Giubbi lei Gen. D. Sebastiano Murari da lla Corte Brà Gen. D. Dalmazzo Lorenzo Gen. D. Giovanni Messe Gen. B. Mario Marazzani Gen. D. Federico Ferrari - Orsi Gen. D. Carlo Ceriana Mayneri Gen. D. Mario Badino Rossi ISPETTORI DEU.' ARMA DI CAVALLERIA (1943)
Gen. D. Mario l\tlarazzani ISPEITORI DELLE TRUPPE CORAZZATE ( 1950-60) (*)
Gen. D. Attilio Bruno Gen. D. Ugo Bizzarri Gen. D. Ugo Centofanti Gen. B. Goffredo Fiore
fiamma a tre punte cli colore arancione.
Fregi per Copricapo: - Cavalleria fuori corpo: cornetta e due lance incrociate; in corrispondenza del punto cl' incrocio, una granata sormontata da una fi amma dritta a sette ling ue. Le lance hanno, alle estrerni tà superiori, una banderuola a due punte ripiegate. - Dragoni e Cavalieri: granata sormontata da una fiam ma dritta a sette lingue. - Lancieri: due lance incrociate sormontate, nel pu nto d' incrocio, da una granata con fiamma dritta a sette lingue. Le lance hanno, alle estremità superiori, una banderuola a due punte ripiegate. - Cavalleggeri: cornetta sormontata da granata con fiamma dritta e aperta a tredici lingue. (".') Dal 1960, in seguito ad unificaz ione, si forma l' lspettoraw delle Armi di Fanteria e di Cavalleria; l'elenco degli Ispettori è riportato nella sintesi storica relativa ali' Arma di Fanteria.
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Arma di Cavalleria
REGGil\liENTO "NIZZA CAVALLERIA"
(1 °)
Motto: "Nicaea fidelis". Fe:,;ta: 16 maggio - anniversario ciel combattimen to d i Monfalcone (1916) Sede: Pinerolo - Caserma " Litta Moclignani". Mostrina: fiamma a tre punte di colore cremisi.
Origini e vicende organiche Trae origine dal Reggimento Dragoni di Piemonte costituito su otto compagnie il 4 luglio 1690. Il 27 marzo 17 J 3 viene ordinato su I O compagnie ed è inviato di presidio in Sicilia e da qui, il 16 ottobre 1720, è trasferito in Sardegna; dal luglio 1774 comprende otto compagnie raggruppate in quattro squa- . clroni quindi dal 26 ottobre 1796, abolito il livello di compagnia, rimane suddiviso su quattro squadroni. Il 9 dicembre 1798, sciol to dal giuramento di fedeltà al Re di Sardegna e passato al servizio della Repubblica Piemontese il reggimento è inv iato a Ferrara ed è designato quale 3° Reggimento di Cavalleria. Nel gennaio 1799 incorpora due squadron i dei Dragoni della Regina e cambia ancora nome in 3° Reggimento Dragoni Piemontesi ma è poi sciolto nel maggio dello stesso anno. Il 24 maggio 1814 viene decretata la formazione del Reggimento "Cavalleggeri d.i Piemonte" che è ordinato il 1° gennaio 1815 su sei squadroni raggruppati in tre divisioni. Dal 1° gennaio 1824 l'organico è po1tato a quattro divisio ni con l'aumento di due squadroni; però il 29 agosto 1831 gli squadroni sono ridotti complessivamente a sei, pi ù uno squadrone deposito da formarsi solo in caso di guerra. Il 3 gennaio 1832 cessa di appartenere alla specialità cavalleggeri ed assume la denominazione di Reggimento "Nizza Cavalleria''. Nel 1850, ancora il 3 gennaio, il reggimento viene annoverato tra la cavalleria di linea ed è ordinato su stato maggiore, quattro squadroni attivi ed un deposito. Con decreto 19 ottobre 1859 prende il nome di Reggimento "Corazzieri di Nizza" ma successivamente cambia ancora nominativo in: - Reggimento "Nizza Cavalleria" il 6 gennaio 1860; - 1° Reggimento di Cavalleria (Nizza) il I O settembre 1871; - Reggimento di Cavalleria "Nizza" (1 °) il 5 novembre 1876; - Reggimento ''Nizza Cavalleria" (1°) il 16 dicembre 1897; Nel periodo compreso fra gli anni 1828 e 1909 "Nizza" concorre con proprio personate alla formazione: - nel 1828 del reggimento Dragoni di Piemonte, poi "Lancieri di Novara"; - nel 183 1 del reggimento "Aosta Cavalleria"; - nel 1859 del reggimento "Cavalleggeri cli Lodi"; - nel 1909 del reggimento "Lancieri di Mantova; Durante la guerra 1915- 18 il reggimento forma le cp. mitraglieri a piedi 379• A, 37911 Be 1558•; nel 191 6 incorpora temporaneamente, per il periodo dell'appiedamento, il 3° squadrone dei "Cavalleggeri di Aquila". Con l'applicazione dell 'ordinamento d i cui al decreto 20 aprile 1920 il successivo 20 maggio incorpora uno squadrone del disciolto reggimento "Lancieri di Montebello" divenendo depositario delle tradizioni cli tale unità. Nella circostanza modi fica la denominazione in Reggimento "Nizza Cavalleria". li 10 gi ugno I 940 il reggimento, inquadrato nel Raggruppamento Celere della 4° Armata, assume l'organico s u: comando, squadrone comando, 1 e II gr. squadron i, 5° squadrone mitraglieri. Nel settembre 1943, in seguito agli avvenimenti determinati dall'armistizio, il reggimento che sì trova nella zona di Torino viene disciolto ed uguale sorte seguono le altre unità mobilitate. Il I O settembre 1946 viene d isposta la costituzione del Gruppo Esplorante 1° Dragoni che avviene il 24 novembre successivo in Pinerolo; alla nuova unità sono assegnati colori, fregio e numero del disciolto reggimento. Assunta il I O marzo 1950 la denominazione di Gruppo Cavalleria Blindata "Nizza", dal l O aprile 1951 viene trasformato in 1 ° Reggimento Cavalleria Blindata "Nizza
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Cavalleria" composto da comando, squadrone comando e tre gruppi. TI 4 novembre 1958, parimenti alle altre unità dell'Arma, riprende la denominazione tradizionale di Reggimento "Nizza Cavalleria" (1 °), ma è presto disciolto, il 15 gennaio l 959, a seguito del ridimensionamento attuato nei confronti di alcune unità dell'Esercito. Ne diviene erede lo stesso giorno, il I Gruppo che prende la denominazione di Gruppo Squadroni "Nizza Cavalleria". Con la ristrutturazione cieli' Esercito, dal 31 luglio 1975 l'unità assume il nome di 1° Gruppo Squadroni Corazzato "Nizza Cavalleria" ed è posto alle dipendenze della Di visione, poi Brigata mot., "Cremona". Per effetto del decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera ciel reggimento. Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata il gruppo squadroni perde la propria autonomia I' 11 settembre 199 1 ed il giorno successivo dà vila in fase sperimentale, al 1° Reggimento "Nizza Cavalleria" la cui ri costituzione viene sancita in data IO agosto 1992 come Reggimento "Nizza Cavalleria" (1°) su comando, squadrone comando e servizi, un gruppo su tre squadroni, con veste e fisionomia blindata.
Campagne di guerra e fatti d 'arme Con l'Armata Sarda: Lega di Augusta (1690-97): Avigl iana, Marsaglia Successione di Spagna (1701-13): Torino, Alpi marittime, Savoia Sicilia (1718-19) Successione di Polonia (1733-35): Tortona, Parma, Guastalla Successione d'Austria (1742-48): Tidone Franco - Piemontese (1792-96) Austro-Russo-Francese (1799): 3° reggimento Dragoni piemontesi - S. Massimo, Magnano Grenoble (1815) Prima d'Indipendenza: (1848-49): - 1848: Mantova (19 apr.), S. Lucia, Goito (30 rnag.), Castellucchio, Canale della Muzza, Milano - 1849: Mortara, Novara Seconda d) ndipendenza: (1859): Borgo Vercelli Con l'Esercito Italiano: Centro Meridione (1860-61): Perugia, Spoleto, Assedio di Capua Terza d'Indipendenza (1866): Custoza Eritrea (1 887-88): concorre alla formaz ione dello sq uadrone Cacciatori a Cavallo (1 895-96): invia per la formaz ione dei reparti mobilitati un ufficiale e 68 soldati Libia (1911-12): fornisce a corpi e servizi mobil itati 5 ufficial i e 157 soldati Prima Mondiale (1915-18): - 1916: Monfalcone - 1918: Vittorio Veneto: Piave, Tagliamento (ou.-nov.) Africa Orientale (1935-36): concorre alla formazione di vari corpi con 14 ufficiali e 436 soldati Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fronte alpino occidentale - 1941: frontiera Jugoslava (6-18 apr.), territorio Jugoslavo - 1942: Francia - 1943: territorio nazionale: Piemonte Africa Settentrionale (llJ gr. cor.): Tunisia (apr.-mag.)
Ricompense allo Stendardo Al Valor Militare Medaglia di Bronzo - Decreto 7 giugno 1848. Per essersi distinto nel fatto d' arme attorno a Goito. 30 maggio I 848.
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Arma di Cavalleria
Medaglia di Bronzo - Decreto / 3 giugno 1849. Per essers i distinti al comballimento di Mortara. 2 / marzo I 849. (A l 2 ° e 3° squadrone).
Medaglia di Bronzo - Decreto I 3Lugfio I 849. Per essersi distinto alla battaglia d i Novara. 23 marzo J849. Medaglia di Bronzo - Dee reIO 28 dicemhre I 9 I 6. Per il bel contegno aggressivo e tenace dimostrato nel mantenere le posizioni delle officine di Adria
(niaggio-giugno 7916).
Medaglie d'Oro a{ Valor Militare Te nente Colonnello L UIGI GOYTRE: Albania, settembre 1943.
Stemma Araldico · Decreto 3 1 luglio 1954 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 12 1 de l 9-2-1987 - G iornale Ufficiale del 14-2-1 987). a. SCUDO: Parti to; nel I O d'oro a ll'aqui la s piegata di nero; nel 2° partito: a) di rosso alla torre d ' argento, b) d 'argento alla torre di rosso; alla punta incappata d 'argento, all'aquil a d i rosso, col volo abbassato, poggiata su un monte cli tre cime cl i verde uscente eia un mare d' azzurro fluttuoso d'argento. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: ( I) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sollo la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: " NlCAEA FIDELIS" (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non vis ibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dell o scucio.
Sintesi della blasonatura Nel primo partito l'aqui la di Savoia antica vuole rappresentare la genesi piemontese ciel reggimento. Neìla seconda partizione, a s ua volta partila, è raffigurato lo stemma della citlà cli Susa uno dei primi fe udi conseguiti dal casato sabaudo al di qua delle Alpi, stemma concesso da Vittorio Amedeo II ai Dragoni d i Piemonte. Ne lla punta inferiore è riportato lo stem ma della ci ltà cli Nizza marittima, che al reggi mento ha dato il nome.
Comandanti Col. Col. Col. Col.
R EGCìIMENTO " DRAGONI DI PIE!v10NTE" ( 1690-1798)
Col Bon ifacio Sol aro cli Macello Col. Felice Maillard di San Damiano d' Alby e cli Tournon Col. G. Battista Pastorio Col. G. Battista de Beyrin Col. Ludovico Pico ne del la Perosa Col. Carlo Emanue le III cli Savoia Col. G iovanni Tapparella cli Lagnasco Col. Tomaso Solaro cli Moretta Co l. Agostino di Challant Col. Vittorio Amedeo Maffei Col. Cesare Oreglia di Castino Col. Vittorio Verdi na cli S. Martin
3°
Carlo E manuele IV cl i Savoia Giovanni Gh ill in i Luig i Avogadro di Quinto Carlo Vignati cli S. G iglio
R EGGIMENTO DI CAVALLERIA
( 1798)
Col. Carlo Vignati cli S. Giglio
3°
REGGIMENTO DRAGONI PIEMONTESI ( 1799)
Col. Carlo Vignati cli S. Giglio R EGGIMENTO "CAVALLEGGERI DI PIEMONTE"
( 1815-32)
Col. Paolo Masselli di Frinco Col. Giuseppe Falletti cli Villafalleto Col. Carlo Morozzo d i Magliano di S.Michele
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L ·lisercito Italiano verso il 2000
Col. Corrado Magnocavallo di Varengo Col. Ignazio Castelnuovo cli Torrazzo
Col. Gerardo Branca GRUPPO ESPLORANTE l O DRAGONI (1946-50)
R EGGIMENTO "NIZZA CAVAI .I ,ERI!\" ( 1832-59)
Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Ten. Col. Ugo Centofanti Magg. Vincenzo Mingione Ten. Col. Alessandro Levesi
Ignazio Casteln uovo di Torrazzo G iuseppe Calleri di Sala Cesare Taffini cl ' Acceglio Carlo Nicolis di Robil ante di Cereaglio Alessandro Canera di Salasco Casimiro de BeLisl Giuseppe Trecli.cini Luigi Kalbermatten Massimiliano Caccia
GRUPPO CAVALLERIA BLINDATA "NIZZA"
0 ]
C AVALLERIA" (1951 -58)
Co l. Alessandro Quadro di Ceresole
(1860-7 l)
Col. Enzo Antonelli Inca]7.i GRUPPO SQUADRONI "NIZZA CAVALLERIA" (1959-75)
Magg. Marcello Borsetti Ten . Col. Villorio Raganella Magg. Elmyr Spolicloro Ten. Col. Franco Boschi Ten. Col. Massimo Ottaviani Ten. Co l. Carlo Romano Ten. Col. Luciano Ambrosio Ten. Col. Renzo Faggion Ten. Col. Giorgio Ricca Ten. Col. Dante Alderuccio Ten. Col. Paolo Cavanenghi
REGGIMENTO DI CAVALLERIA (NIZZA) ( 1871-76)
Col. Felice Brunetta d'Usseaux REGGIMENTO DI CAVALLERIA " NIZZA" (I 0 )
Col. Col. Col. Col. Col.
(1876-97)
Felice Brunetta cl'Usseaux Vincenzo Coconito di Montiglio Dario Delù Luigi Cfescio Ferdinando Costantini /
REGGIMENTO "NIZZA CWALLERIA" ( I 0 )
Col. Col. Col. Col. Col. Col.
(
1897- 1920)
Giuseppe Corradini Gregorio Guidobono Cavalchini-Garofoli Fabrizio ()detti di Marcorengo Alberto Solaro ciel Borgo Adolfo Milani Luigi Tosti di Valminuta
REGGIMENTO "NIZZA CAVALLERIA" ( 1920-43)
Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Alberto Vista Amedeo Marchino Sebastiano Murari dalla Corte Brà Giovanni lmoda Riccardo Massone Giorgio Calvi di Bergolo G uglielmo Barbò cli Casalmorano Achille Maffei
Gerardo Conforti Giovanni Caraclonna Nicola Tolomeo Luigi Torchi Enzo A ntonelli Incalzi
REGGIMENTO "NIZZA CAVALLERIA" ( I 0 ) (1958-59)
Col. Napoleone Bovis Col. Guglielmo Beneventano del Bosco Col. Felice Brunetta cl 'Usseaux
IO
REGGIMENTO CAVALLERIA BLINDATA" NIZZA
Col. Col. Col. Col. Col.
REGGIMENTO " COR AZZIERI Dl NlZZ1-\ " ( I 859-60)
REGGIMENTO "NIZZA CAVALLERIA"
1° GRUPPO SQUADRONI" N IZZA CAVALLERIA" (1975-91) Ten. Col. Angelo Distasio Magg. Giuseppe Moccagatta Ten. Col. Luca Baiona Ten. Col. Giorgio Clerici Ten. Col. Carlo Librizzi Ten. Col. Paolo Albano Ten. Col. Valerio Blais 1èn. Col. Giacomo Cancian Ten. Col. Vincenzo Pruiti Ten. Col. Stefano Angioni Ten. Col. Vladimiro Alexilch REGGI MENTO ''NIZZA CAVALLERIA" ( I 0 ) (199 I)
Col. Giangabriele Carta Col. Mario Bozzo
Sedi 1690
1690-95
Asti Cuneo
( 1950-51)
Ten. Col. Enrico Corona
1698
Pinerolo
1698-99 Savoia
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Arma di Cavalleria
170 1 1702 1702 1706 1709- 10 1713 1715- 16 1716-1 8 1719-20 1720-22 1722-24 1724-26 1726 1727 1728-30 L730-32 1732-35 1738-39 1739-40 1740-41 1743-45 1745 1745-46 1747-49 1750-52 1753-54 1755-57 1757-58 1758-60 1760-61 1761-62 1762-63 1764 1766-67 1767-69 1769 1770 177 1 1771 -73 1773-74 1774-76 1776-79 1779-80 1780-81 1781-83 1783-85 1785-87 1787-90 1790-92 1792
Biella Pinerolo Vercelli Cuneo Vercelli Alessandria Mess ina Palermo Sirausa Sardegna Savigl iano Asti Casale Monferrato Vercelli Carigano Vercelli Alessandria Fossano Savoia Pinerolo Savigliano Biella Carmagnola Chivasso Vercelli Savigliano Savoia Voghera Vigevano Saiuzzo Savoia Savigliano Voghera Saluzzo Savoia Fossano Voghera Vigevano Casale l'vlonferrato Savoia Savigliano Torino Alessandria Vercelli Pinerolo Savoia Savigliano Crescentino Vigevano Saluzzo
1792-96 1798 1799 I 8 14-15 1815 I 815- 16 1816-1 8 1818-19 1819-21 1821 1821 -22 1822-23 1823-25 1825-27 1827-30 1830-33 1833-36 1836-38 1838-40 1840-41 1841-44 1844-45 1845-47 1847-48 1848-49 1849-50 '1850-52 1852-55 1855-56 1856-57 1857-59 1859-60 1860 1860-62 1862-64 1864-66 1866-68 1868-71 1871-75 1875-77 1877-80 1880-83 1883-87 1887-92 1892-98 1898-1904 1904-11 I 912-20 1920-43 1946
TMino Ferrara Torino Venaria Reale Vigevano Chambcry Venaria Reale Pinerolo Fossano Genova Sa viglia no Vercelli Sa vigliano Vercelli Casale l'vlonfcrrato Venaria Reale Savigliano Pinerolo Vigevano Casale Monferrato Vercelli Pinerolo Torino Saluzzo Voghera Vigevano Sai uzzo Vercelli Savigliano Tori no Pinerolo Saluzzo Pisa Caserta Mi lano Brescia Saluzzo Torino Parma Napoli S. Maria Capua V. Roma Voghera Milano Brescia Padova Milano Savigliano Torino Pinerolo
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L'Eserciru Italiano verso il
REGGI1\!IENTO "PIEMONTE CAVALLERIA"
(2°)
Molto: " Venustus et audax" . Festa: 21 marzo - anniversario cie l comballimento della Sforzesca ( 1849) Sede: Villa Opicina (TS) - Caserma " Bru nne r". Mostrina : fiamma a tre punte cli colore scarlatto filettata di nero.
Origini e vicende organiche Discende dal Reggimento di Cavaglià formato il 23 luglio 1692 con preesistenti compagnie delle Genti d' Arme e c he nello stesso anno prende iI non1e d i Reggimento di Cavalleria "Piemonte Reale" e comprende inizialmente 9 compagnie. I l 27 ,narzo I 7 J 3 vengono istituiti d ue squadroni cli quattro compagnie ciascuno ed il 26 ottobre 1796, aboli to il livello di compagn ia, il reggimento è ordinato su quattro squadron i. Il 9 dicembre 1798, sci olto dal giuramento cli fedeltà al Re di Sardegna e passato al servizio della Repubblica Piemontese il reggi me nto è in viato a Monza ed è designato quale 4° Reggimento di Cavalleria. Nel gennaio 1799 incorpora due squadroni cli Savoia Cavalleria e cambia ancora nome in 4° Reggimento Dragoni Piemontesi ma è poi sciolto nel maggio dello stesso anno. Nel luglio 1814 viene decretata la ricostituzione del Reggimento "Piemonte Reale Cavalleria" che è ordi nato il I O gennaio l 8 l 5 su sei squadroni raggruppati in tre divisioni. Dal 31 luglio 1827 l' organico è portato a quattro divisioni con l'aumento cl i due squadroni però il 2 agosto 1831 gli sq uadroni sono ridotti complessivamente a sei, più uno squadrone deposito da forma rsi solo in caso di guerra. TI 3 gennaio 1850 il reggi mento viene annoverato tra la cavalleria di linea ed è ordinato s u s tato maggiore, quattro squadroni attivi ed un deposito e cede il 6° s quadrone per la formazione cie l reggimen to "Cavalleggeri di Alessandria". Con decrettl 19 ottobre 1859 prende il nome di Reggimento "Corazzieri di Piemonte" ma success ivamente cambia ancora nominativo in : - Reggimento "Piemonte Reale Cavalleria" il 6 giugno 1860 ; - 2° Reggimento di Cavalleria (Piemonte Reale) il I Osettembre 1871 - Reggimento di Cavalleria "Piemonte Reale (2°) il 5 novembre 1876; - Reggimento "Piemonte Reale Cavalleria" (2°) il 16 dicembre J897 . Durante al guerra 19 15- 18 il deposito forma la cp . mitragl ieri a piedi 1496" e nel 19 16 il reggimento cede temporaneamente, per il periodo dell'appiedamento, il 1° squadrone a "Genova Cavalleri a". Con l'applicazione dell'ordinamento di cui al decreto 20 aprile 1920 il successivo 20 maggio incorpora uno sq uadrone ciel disciol to reggimento "Lancie ri cl i Firenze" e modifica la denominazione in Reggimento "Piemonte Reale Cavalleria". Ali' inizio del secondo confl itto mondiale "Piemonte" che è inquadrato nel XVIII C. A. è strutturato su : comando, squadrone comando, I e II gr. squadroni, 5° squadrone mitraglieri. Nel settembre 1940 il deposito costituisce il LII gr. appiedato che viene destinato in Alto Adige. li 12 settembre 1943, in seguito agli avvenimenti determi nati dall'armistizio, il reggimento che si trova alla periferia di Tori no viene d isciolto ed uguale sorte seguono le altre unità mobilitate. Il 1O settembre 1946 viene disposta la cos tituzione del Gruppo Esplorante 2° Cavalieri che avviene il 16 novembre successivo in Merano; alla nuova unità sono assegnati colori, fregio e numero del disciolto reggimento. Assunta nel dicembre 1948 la denominazione di Gruppo Cavalleria Blindata "Piemonte", dal 15 maggio 1949 viene trasformato in 2° Reggimento Cavalleria Blindata "Piemonte Cavalleria" composto da comando, squadrone comando, I e II gr. squadroni (ai quali si affianca nel maggio 195 I anche il lll). li 4 novembre 1958, parimenti alle altre un ità cieli ' Arma, riprende la denominazione trad izionale di Reggimento "Piemonte Cava11eria" (2°), che mantiene si no allo scioglimento decretato, nel l'ambito della ristrutturazione dell ' Esercito, il l O ottobre 1975. La Bandiera e la custod ia deUe gloriose tradizioni sono affidate al 2° Gruppo Squadroni Meccanizzato "Piemonte Cavalleria":
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Arma di Ca valleria
formato con il personale ciel disciolto reggimento in Villa Opicina; è inquadrato nalla Brigata cor. "Vittorio Veneto" . Nel quadro del riordinamento della Forza Armata, il Gruppo Squadroni perde la propria autonomia il I O agosto 199 J e dà vita, in fase sperimentale, al 2° Reggimento "Piemonte Cavalleria" la cui ricostituzione viene sancita in data I O agosto 1992 con la de nominazione di Reggimento "Piemonte Cavalleria" (2°) su comando, squadrone comando e servizi, un gr. su tre squadroni con fisionomia blindata. Nel 1993-94 invia un plotone autoblindo in Somalia nell' ambito della missione umanitaria "Restore Hope" . Nei mesi cli gennaio - marzo 1994 il reggimento cede personale al1 '8° artiglieria " Pasubio" impegnato in provincia cli Enna nell 'operazione "Vespri Siciliani": per la medesima esigenza "Piemonte Cavalleria" opera nella città cli Palermo dal 30 settembre al 30 novembre 1994.
Campagne di guerra e fatti d'anne Con l'Armata Sarda: Lega di Augusta (1690-97): Marsaglia Successione di Spagna (1701-13): Luzzara, Malone Stura, Torino, Tolone, Savoia, Delfinato, Villanovetta Successione di Polonia (1733-35): Panna, Guastalla Successione d'Austria (1742-48): Madonna dell'Olmo, Valenza Franco -Piemontese (1792-96) Austro-Russo-Francese (1799): 4° reggimento Dragoni piemontesi - S. Massimo, Magnano, Verderio Prima d'Indipendenza: (1848-49): - 1848:Pastrengo, S . L ucia, Colrnasina, Sommacampagna, Godesco, Milano - 1849: Sforzesca, Novara Crimea (1855-56): invia in Oriente 32 volontari . Vi partecipa anche il Gen. Rodolfo Gabrielli cli Montevecchio (già comandante del reggimento alla Sforzesca) che muore in combattimento alla Cernaia· Seconda d'Indipendenza: ( 1859): Scsia, Vinzaglio Con l'Esercito Italiano: Centro Meridione (1.860-61): Perugia, Ancona, Garigliano Terza d'Indipendenza (1866): Custoza Eritrea (1887-88): concorre alla formazio ne dello squadrone Cacciatori a Cavallo (1895-96): fornisce a reparti mobil itati 68 soldati Libia (1911-12): invia per la formazione di reparti mobilitati 6 ufficiai i e 66 soldati Prima Mondiale (1915-18): - 1916: Gorizia (ago.) - 1917: Campagna di Cessalto (ott.) - 1918: Basso Piave (giu.) - Vittorio Veneto: Piave, Tagliamento (ott.-nov.) Africa Orientale (1935-36) : concorre con 2 ufficiali e 255 soldati alla costituzione ciel gruppo Mitragl ieri cli "Genova"; con I O ufficiali e I 06 soldati alla costituzione del IV gr. carri veloci "Duca degli Abruzzi" ed inoltre fornisce a reparti vari 10 uffic iali e 150 soldati. Seconda Mondiale (1940-43): - 1941: Jugoslavia (6- 18 apr.); operazion i di controgucrriglia in C roazi a (mag. 41-giu 42) - 1942: Francia (nov.-clic.) - 1943: Francia (gen.-ago.)- Piemonte: Nichelino e Savigliano (8- 1O set.)
Ricompense allo Stendardo Al Valor Militare
Medaglia d'Argento - Decreto 13 luglio 1849 Per l' ottima condotta tenuta nei fatti d'arme della Sforzesca e cli Novara (21-23 marzo 1849) e durante tutta la campagna ciel 1848.
L'Esercilo Italiano verso il 2000
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:Medaglia d'Argento - Decreto J O giugno 1861. Per coraggio e fiero contegno tenuto sotto il fuoco nemico, quasi due ore, nella ricognizione del Garigliano (29 ottobre 1960) Medaglia di Bronzo - Decreto 5 giugno 1869. Per la condotta tenuta a Budrio (gennaio 1869). Al Valore dell'Esercito
Medaglia di Bronzo - Decreto 4 gennaio 7978 Al verificarsi ciel grave terremoto che colpiva il Friuli, interveniva tempestivamente con uomini e con mezzi in soccorso alle popolazioni duramente colpite operando con coraggio ed abnegazione e profondendo tutte le energie, dava un validissimo ed efficace aiuto ai sinistrati, contribuendo a ridurre i danni ciel tragico evento. L'opera svolta ha riscosso l'apprezzamento delle Autorità e la riconoscenza delle popolazioni soccorse, rafforzando il prestigio clell 'Esercito. Friuli 6 - 15 maggio 1976.
Medaglie d'Oro al Valor Militare Colonnello FRANCESCO ROSSI: Tagliamento - Piave, 29 ottobre- 9 novembre 1917
Stemma Araldico Decreto 14 aprile 1952 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. J987) a. SCUDO: Inqua1tato: nel primo d'azzurro a tre stelle d'oro ordinate in banda fra due filetti dello stesso; nel secondo, inquartato: a) e cl) d'azzurro alla fiamma tiificla rossa picchiettata e bordata d'oro; b) e c) di rosso alla fiamma trifida cl'azzuno picchiettata e bordata d'oro; sul tutto una croce d'argento caricata in cuore dall'aquila di nero di Savoia; nel terzo, di rosso alla croce d'argento attraversata in capo dal lambello d'azzmrn di tre pendenti; nel quarto di rosso al puledro allegro d'argento.
b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTJ: (1) lista bifida: d ' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "VENUSTUS ET AUDAX" . (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbana ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio.
Sintesi della blasonatura Nel primo quarto è si mbol eggiata l'arrne del casato del primo comandante, Filippo Giac into Gontery di Cavaglià, che ha retto il reggimento per lunghissimi anni. Nel secondo quarto, controinquartato, si richiamano i simboli della colonnella e dell' ordinanza in uso nella seconda metà del Settecento. Il terzo cantone riproduce lo stemma del Piemonte regione che dà il nome al reggimento, stemma ricavato dalla partecipazione sabauda alle crociate. Nell'ultimo quarto infine è raffigurato il puledro rampante, il classico cavallino di Westfalia, delle Genti d' Arme da cui il reggimento proviene. Il cavallino è stato disegnato anche da Francesco Baracca, ufficiale ciel reggimento passato in aviazione, sulla carlinga dell'aereo nel corso della prima guerra mondiale.
COMANDANTI REGGIMENTO DI CAVALLERIA "PIEMONTE REALE"
(1692-1798) Col. Filippo Gontery di Cavaglià Col. Vittoario Piossasco di Virle Col. Francesco Filippi
Col. Col. Col. Col. Col.
Renato Rovero di Revello Luigi d ' Hamezan di Salins Giuseppe Lucerna d' Angrogna Giulio Ponte Ignazio Nomis di Pollone
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Arma di Cavalleria
Col. Giacinto Rambert Col. Giovanni Piossasco di Scalenghe Col. Gaspare Galleani d' Agliano Col. Luigi della Chiesa cli Roddi Col. Giovanni Valperga d' Albaretto 4° REGGIMENTO DI CAVALLERIA ( 1798) Col. Giovanni Valperga cl' Albaretto 4° REGGll'v1ENTO DRAGQNI PIEMONTESI (1799) Col. Giovanni Valperga d' Albaretto REGGIMENTO "PIEMONTE R EALE CAVALLERIA"
(1815-59) Col. Bartolomeo Richelmi d i Bovile Col. Luigi Arboreo Mella Col. Angelo Calcamuggi di Monleale Col. Felice Cacherano cli Bricherasio Col. Angelo Olivieri di Vernier Col. Bonaventura Mon-a di Lavriano e della Montà Col. Eugenio di Savoia principe di Carignano Col. Federico della Chiesa di Cervignasco Col. Giovanni Billiani di Cantoira Col. Carlo della Chiesa di Cervignasco Col. Massimo d'Azeglio Col. Rodolfo Gabriell i di ìvlontevecchio Col. Alfonso Gazelli di Rossana Col. Luigi Pilo Boyl di Putifigari REGGIMENTO "CORAZZIERI DI P IEMONTE" ( 1859-60)
Col. Ippolito Cusani Confalonieri REGGIMENTO "PIEMONTE REALE CAVALLERIA"
(I 860-71)
Col. Col. Col. Col.
Ippolito Cusani Confalonieri Giacinto Manuel di S. Giovan ni Alfonso Galli della Loggia Eugenio Roero di Settime
2° R EGGIMENTO DT CAVALLERIA (PI E!V10NTE REALE) ( 1871-76) Col. Eugenio Roero di Settime REGGIMENTO DI CAVALLERIA "PIEMONTE R EALE"
(2°) (1876-97) Col. Eugenio Roere di Settime Col. Luigi Coardi di Bagnasco Col. Artemio Seyssel cl' Aix e d i Sommariva Col. Fabio Longhi Col. Giuseppe Lavista Col. Giuseppe Gennari Col. Orazio Lorenzi Col. Paolo Barattieri cli S. Pietro
REGGIMENTO "PIEMONTE REALE CAVALLERIA"
(2°) ( 1897-1920) Col. Paolo Barattieri di S. Pietro Col. Agostino Olca Col. Gi ulio Merli M iglietti Col. Annibale Gatti Col. Pompeo Pignatelli cli Montecalvo Col. Francesco Rossi Col. Pio Angelini R EGGIMENTO "PIEMONTE R EALE CAVALLERIA"
( I920-43) Col. Pio Angelini Col. Cesare Bonari Col. Enrico Armando Col. Umberto Vaccari Col. Pietro Forneris Col. Aldo Zanotti Col. Mario Marazzan i Col. Oscar Guitti Col. Mario Morelli Col. Giuseppe Maria Cavalli GRUPPO ESPLORANTE 2° CAVALIERI (1946-48)
Ten. Col. Fausto Maria Pittarelli Ten. Col. Enrico Ravenna Ten. Col. Enrico Brescia GRUPPO CAVALLERIA BLINDATA "PIEMONTE"
(1948-49) Ten. Col. Enrico Brescia
2° REGGIM ENTO CAVALLERIA B LINDATA " PIEMONTE CAVALLERIA" (1949-58) Col. Vincenzo Pasquale Col. Giorgio Memrno Col. Livio Picozzi Col. Pompeo Montanarell a Col . Pietro Carbone Col. Enrico de Landerset Col. Mario Alessi REGGIME NTO ' ' PIEMONTE CAVALL ERIA"
(2°)
(1958-75) Col. Mario Alessi Col. Francesco Ottaviani Col. Carlo Francesco Gay Col. Ildebrando Alfassio Grimaldi di Bellino Col. Ermolao Gabelli Col. Luciano Fortunato Col. Antonio Castagna Col. Carlo Romano Col. Enrico Facciolla
L'Esercito Italiano verso il 2000
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Col. Marcello Silenzi Col. Renzo Faggion Col. Olindo de Sarno Col. Filippo Spaziani 2°
GRUPPO SQUADRONI " PIEMONTE CAVALLERIA' "
(1975-91)
Ten. Col. Albino Beresca Ten. Col. Pasquale Vaccari Ten. Col. Pietro Serifio Ten. Col. Mario Martemuccì Ten. Col. Armando Proietti
Ten. Col. Bernardino De Luca Ten. Col. Giuseppe Ficocelti Ten. Col. Lorenzo Tanti Ilo Ten. Co l. Riccardo Treppiccione Ten. Col. Raimondo Caria REGGIM ENTO " PIEMONTE CAVALLERIA" (2° )
(1991)
Col. Adalberto Manzilli Col. Giuseppe Ficocell i Col. Renzo Ferlat SED1
1692-93 1693-94 1694-96 1697-98 1698- 1700 1701-02 1703 1705-06 1706-07 1707-08 1709 1710-12 1712- 13 1713- 14 1714-21 1721-22 1722-25 1726 1727 1728-29 1730 1731-32 1733-36 1737-38 1739-40 174 1-42 1742-43 1743-44 1745 1748-49 1750-52 1752-55 1755 -56 1757 1758 1759 1759-60 1760-61
Torino Casale Monferrato Biella Vercelli Savoia Carignano Villafranca Verzuolo Biella S. Benigno Alessandria Sommari va Asti Fossano Casale Monferrato Asti , Vercelli Carignano Casale Monferrato Savigliano Torino Alessandria Casale Monferrato Alessandria Casale Monferrato Biella Casalmaggiore Novara Alessandria Vercell i Carignano Savoia Sa vigliano Voghera Novara Casale Monferrato Saluzzo Savoia
176 1-62 1763-64 1765-66 1767 1768-69 1770 1771-72 1773-74 1774 1775-78 1779-81 178 1-83 1783-85 1785-87 1788-89 I 790-91 I 793-94 I 794-95 I 795 -96 1796-97 1797-98 1798 I 814-15 18 15 182 1-44 1845-48 1848-52 1852-56 1856-58 1858-59 1859-60 1860-61 1861-62 1862-64 1864-66 1866-69 1-869-74 I 874-78
Savigliano Vigevano Pinerolo Savoia Alessandria Novara Saluzzo Savoia Savigliano Vigevano Pinerolo Savoia Savigli ano Torino Alessandria Bra Novara Voghera Vercelli Voghera Torino Monza Torino Venaria Reale Torino Sai uzzo Vigevano Pinerolo Saluzzo Vercelli Torino Caserta Lodi Mi lano Vercelli Bologna Vicenza Caserta
Arma di Cavalleria
1878-81 I 881-84 1884-88 1888-91 1891-96 1896-1902 1902-07
Lucca Bologna Vercelli Sai uzzo Torino Vercelli Brescia
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1907-09 1909-33 I933-39 1939-47 1947-56 I956-66 1966
Nola Roma Udi ne
Merano Firenze Trieste Villa Opicina
L 'Esercito llafiano verso il 2000
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REGGilVIENTO "SAVOIA CAVALLERIA"
(3°)
Motto: "Savoye bonnes nouvelles". Festa: 24 agosto - anniversario ciel combattimento di Jsbuschenskij (1942) Sede: Merano - Caserma "Polonio" Mostrina: fiamma a tre punte di colore nero.
Origini e vicende organiche Con decreto 23 luglio 1692 ha vita il Reggimento di Cavalleria "Savoia", su nove compagnie; l' unità viene sciolta il 22 novembre 1699 ma il 14 aprile 1701 è di nuovo formata su otto compagnie. Aumentate a 1O le compagnie nel dicembre 1733, il reggimento dal settembre 1774 è ordinato ancora in otto compagnie raggruppate in quattro squadroni e cede d ue cp. al nuovo reggimento "Aosta". Successivamente, abolito il livello di compagnia, dal 26 ottobre 1796 rimane suddiviso su quattro squadroni. Il 9 dicembre 1798, sciolto dal giuramento di fedeltà al Re di Sardegna e passato al servizio della Repubblica Piemontese il reggimento è inviato a Casalmaggiore ed è designato quale 6° Reggimento di Cavalleria. Nel gennai o 1799 viene sciolto: due squadroni passano al 2° reggimento Dragoni Piemontesi e due al 4 ° reggimento Dragoni Piemontesi. Il 1° dicembre 18 14 è decretata la formazione del Reggimento "Savoia Cavalleria" che viene ordinato il 1° gennaio 1815 su sei squadroni raggruppati in tre divisioni. Il 23 giugno 1819 il reggimento passa nella cavalleria leggera e prende il nome di Reggimento "Cavalleggeri di Savoia". Aumentate a quattro le divisioni nel giugno 1823, l'organico di conseguenza è portato a otto squadroni, ridotti poi nuovamente a sei il 9 agosto 1831, più uno squadrone deposito da formarsi solo in caso di guerra. Il 3 gennaio 1832 cessa di appartenere alla specialità cavalleggeri ed assume la denominazione di Reggimento "Savoia Cavalleria". Nel 1850, ancora il 3 gennaio, il reggimento viene annoverato tra la cavalle ria di linea ed è ordinato su stato maggiore, quattro squadroni attivi ed un deposito; cede il 6° squadrone per la formazione del reggimento "Cavalleggeri di Monferrato". Con decreto 19 ottobre 1859 prende il nome di Reggimento "Corazzieri di Savoia" ma successivamente cambia ancora nominativo in : - Reggimento "Savoia Cavalleria" il 6 giugno 1860; - 3° Reggimento di Cavalleria (Savoia) il 10 settembre 1871; - Reggimento di Cavalleria "Savoia" (3°) il 5 novembre 1876; - Reggimento "Savoia Cavalleria" (3°) il 16 dicembre 1897. Nel 1903, in occasione del nono centenario dell'origine della Casa Savoia, il Re concede in dono al reggimento uno speciale distintivo consistente in apposite banderuole da applicare alle trombe nel corso delle cerimonie con la truppa in anni con la grande uniforme (G. M. 1903 - circ. n. 208). Durante la guerra 1915-18 il rtg. forma la 1497a cp. mitraglieri a piedi. A seguito della riduzione dei reggimenti dell'Arma sancita dal decreto 21 novembre 19 I 9 il II gr. squadroni di "Savoia" prende il nome di "Lancieri di Vercelli" avendone assorbito il reparto. Con l'applicazione dell'ordinamento di cui al decreto 20 aprile 1920, dal successivo 20 maggio incorpora uno squadrone del reggimento "Lancieri Vittorio Emanuele II" ed eredita le tradizioni del disciolto reggimento "Lancieri di Vercelli". Nella circostanza modifica la denominazione in Reggimento "Savoia Cavalleria". Nel 1923 il reggimento adotta la cravatta rossa quale particolare distintivo in luogo del bordo rosso al bavero della giubba. All'inizio del secondo conflitto mondiale "Savoia" che è inquadrato nella 3a Divisione Celere "Principe Amedeo Duca cl' Aosta", assume l'organico su: comando, squadrone comando, I e II gr. squadroni, 5° squadrone mitraglieri. Durante la guerra il deposito provvede alla formazione del I, II, XX, XXIV gr. appiedato "Savoia" e del VI battaglione movimento stradale. L' 8 settembre 1943, in seguito agli avvenimenti determinati dall'armistizio, il reggimento è disciolto in Emilia ove è in corso il riordinamento. Il 10 settembre 1946 viene disposta la costituzione del Gruppo Esplorante 3° Cavalieri che
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Arma di Cavolleria
avviene il 15 ottobre successivo in Milano; alla nuova unità sono assegnati colori, fregio e numero del disciolto reggimento Assunta nel dicembre 1948 la denominazione cli Gruppo Cavalleria Blindata "Gorizia Cavalleria", dal 15 aprile 1950 viene trasformato in 3° Reggimento Cavalleria Blindata "Gorizia Cavalleria" ed è composto da comando, squadrone comando, I e II gr. squadroni (ai quali si affianca nell' ottobre 1950 anche il lll). Il 4 novembre 1958, parimenti alle altre unità cieli' Arma, riprende la denominazione tradizionale cli Reggimento "Savoia Cavalleria" (3°), ed il 4 novembre 1961 viene ripristinato nell'uniforme l' uso della cravatta rossa, abolendo il bordo rosso alle fiamme. A seguito della ristrutturazione cieli' Esercito, I' 11 ottobre 1975 viene sciolto e la custodia delle gloriose tradizioni è affidata nello st.esso giorno al 3° Gruppo Squadroni Corazzato "Savoia Cavalleria" formato in Merano con personale del disciolto reggimento. Nel quadro del riordinamento della Forza Armata, il gruppo squadroni il 23 maggio 1992 viene ricostituito in Reggimento "Savoia Cavalleria" (3°) su comando, squadrone comando e servizi, un gr. su tre squadroni, con veste e fisionomia blindata.
Campagne di guerra e fatti d'arme Con l'Armata Sarda: Lega di Augusta (1690-97): Marsaglia Successione di Spagna (1701-13): Luzzara, Torino, Fenestrelle, Conflans, Villano vetta Successione di Polonia (1733-35): Panna, Guastalla Successione d'Austria (1742-48): Camposanto, Bassignana, Tidone Franco - Piemontese (1792-96) Prima d'Indipendenza: (1848-49): - 1848: Pastrengo, S. Lucia, Goito , Sommacampagna (24 luglio, viene catturata la Bandiera del reggimento Winpffen Arciduca Ernesto), Volta Mantovana, Milano - 1849: Mortara, Novara Seconda d'Indipendenza: (1859): Cascina Stra, f. Sesia Con l'Esercito Italiano Terza d'Indipendenza (1866): Custoza Brigantaggio (1869-70) : Nola, Salerno, Isernia Roma (1870) Eritrea (1887-88): concoJTe alla formazione dello squadrone Cacciatori a Cavallo (1895-96): fornisce a reparti mobilitati un ufficiale e 68 soldati Libia (1911-12): invia per la formazione di reparti mobilitati 4 ufficiali e 27 soldati Prima Mondiale (1915-18): - 1916: Gorizia (ago.) - 19 17: Cellina - Meduna- Livenza - Monticano (nov.) - 1918: Vittorio Veneto: S. Martino - Udine - Val Natisene (ott. - nov.) Africa Orientale (1935-36): concorre alla formazione di vari reparti fornendo complessivamente 11 ufficiali e 535 soldati Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fronte alpino occidentale - 1941 : frontiera Jugoslava (6-18 apr.); Russia: Stalino - Gorlowka - 1942: Russia : Krasnij Lutsch - Sirnowskij - Val Krisaja - Isbuschenskij - Bachmutkin - Jagoclnij - 1943: Russia (gen. - apr.) - territorio metropolitano
Ricompense allo Stendardo Al Valor Militare
Medaglia d'oro - Decreto 13 dicembre 1948 Temprato ad ogni arditezza e sacrificio, nel corso di operazioni offensive per la conquista di impor-
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L'Esercito Italiano verso il 2000
tante regione industriale e mineraria, assolveva con immutata dedizione ed inalterato coraggio le missioni gravose, complesse e delicate, fiancheggiando grandi unità impegnate nell'inseguimento di rilevanti ed agguerrite retroguardie avversarie. Divampata repentinamente la battaglia contro nemico che con la potenza ciel numero e dei mezzi, irrompeva bramoso sulla riva meridionale del Don, piombava con fulminea destrezza sulle colonne avversarie delle quali domava più volte la pervicacia, sventandone l'insidia e contribuendo, con rara perizia e maschia temerarietà allo sviluppo efficace della manovra d'arresto. Affrontato all'improvviso da due battaglioni avversari, durante rischiosa e profonda esplorazione, ne conteneva l'urto con la valentia dei reparti appiedati ed avventandosi in arcioni sul fianco degli aggressori, ne annientava la belluina resistenza, restituendo alla lotta, con l' impeto corrusco delle sue cariche vittoriose, il fascino dell'epica cavalleresca ed illustrando il suo nome alla pari dei fasti del Risorgimento e delle sue secolari tradizioni. Fronte russo: bacino minerario di Krasnij - Lutsch, luglio 1942 ; Sim.owskij, Quota 200, I, Quota 236, 7, Quota 209,9 di Val Krisaja, Ciglione di Jsbuschenskij, Bachmu.tkin, Quota 226, 7 di Jagodnij, 21 - 30 agosio J920.
Medaglia di Bronzo - Decreto 5 giugno 1920. Nella battaglia della riscossa (ott. - nov. 1918), mentre il grosso dell'esercito combatteva sul Tagliamento, reparti ciel reggimento arditamente entravano in Udine, ancora occupata da forze avversarie, portandole il primo annunzio della liberazione. Udine - Val Natisone, 1- 4 novembre 1918. Medaglia di Bronzo - Decreto 31 dicembre 1948. Durante un lungo ciclo cli operazioni cli guerra, anche nelle situazioni più aspre ed incerte per insidiosità di ambiente ed avversità logistiche e cli clima, con la fierezza del suo antico nome ha fatto sventolare vittorioso il suo vecchio stendardo, imponendo ovunque al. nemico la sua aggressività ed il suo coraggio. Dopo aver inseguito alle reni per duecentocinquanta chilometri forti retroguardie avversarie, dava nuova prova della sua abilità e irruenza nella occupazione di importante capoluogo minerario fortemente difeso dagli avversari. Fronte russo: Nipro, StaLino, Kriwojtorez, Pantelejmonowka, Gorlowka - agosto 1941 - maggio 1942.
Medaglie d'Oro al Valor Militare Maggiore ALBERTO LITTA MODIGNANI: Russia, 24 agosto 1942. Capitano SILVANO ABBA: Russia, 24 agosto 1942.
Stemma Araldico Decreto I 8 giugno 1971 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987) a. SCUDO: Partito; nel 1° di porpora al puledro allegro d'argento, inalberato .e rivoltato; nel 2° d'azzurro all'albero troncato, legato e rifiorente, terrazzato di verde. Sulla partizione uno scudetto d'oro all'aquila di nero dal volo abbassato, rostrata di rosso. Il tutto abbassato da un capo d'oro al quartier franco d'azzurro caricato dall 'arma d'Ucraina d'oro. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (I) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "SAVOYE BONNES NOUVELLES". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura Nel primo ,partito è raffigurato il cavallino di Westfalia, rampante a destra, ereditato dal primogenio stemma delle Genti cl' Arme eia cui il reggimento discende. Cavallino rivoltato, ossia in posizione contraria alla norma araldica, per distinguerlo eia quello cli " Piemonte Reale" anch'esso derivato dalle Genti
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Arma di Cavalleria
d' Arme. La seconda partitura ricorda la prima ricostruzione del reggimento (sul tronco reciso sono legati rifiorenti nuovi virgulti) effettuata nel 1703 a seguito del disarmo a tradimento effettuato dai francesi in Lombardia. Sovrasta lo scudo il capo d'oro che si riferisce alla massima ricompensa al V. M. conseguita dal reggimento sul fronte russo. Questa regione si evince dal quarto franco d'azzurro situato nell'angolo destro ciel capo d'oro (sinistra guardando) su cui è raffigurato il tridente bizantino dell'Ucraina. In cuore l'aquila di Savoia antica su campo d'oro a ricordo della genesi e della denominazione del reggimento. JI motto deriva dalla frase espressa dal duca Vittorio Amedeo II nel 1706 alla notizia recata da un morente portaordini di "Savoia" in merito ali' arrivo di rinforzi.
Comandanti REGGIMENTO DI CAVALLERIA ''SAVOIA" (1692-1798)
Col. Gian Michele De Rossi Piossasco Col. Melchiorre Lucinge di Montbrison Col. Antonio Turinetti cli Pertengo Col. Renato Birago-Visque di Borgaro Col. Tommaso Birago di Roccavione Col. Carlo Romagnano di Virle Col. Vittorio Damiano di Castellinaldo Col. Giuseppe Duchesne d.i Lignana Col. Angelo Sclarandi Col. Antonio Asinari di Cortos Col. Ruffinato Cocconito di Montiglio Col. Carlo de Meuthon di Larnay Col. Emanuele Roero di Mombarone Col. Giuseppe Perrone di S. Martino Col. Filippo Sai.uzzo di Verzuolo della Manta Col. Giuseppe Castellamonte di Lessolo 6° R EGGIMENTO DlCAVALLERJA (1798) Col. Giuseppe Castellamonte di Lessolo REGGIM ENTO "SAVOIA CAVALLERIA" ( 1815- 19)
Col Francesco Roero di Monticello REGGITvlENTO "CAVALLEGGERI DI SAVOIA" (1819-32)
Col. Giuseppe Roberti di Castelvero Col. Angelo Crotti di Costigliole Col. Cl.audio de Launay R EGGIM ENTO "SAVOIA CAVALLERIA" ( 1832-59)
Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Claudio de Launay Deodato Olivieri di Vernier Francesco Malliano cli Santa Maria Giovanni Colomb d' Arcines Calisto Bertone di Sambuy Carlo Brunetta cl'Usseaux
REGGIMENTO " CORAZZIERI DI SAVOIA" (1859-60)
Col. Epimaco Bigliani di Cantoira REGGIMENTO " SAVOIA CAVALLERIA" (1860-71)
Col. Epimaco Bigliani di Cantoira
Col. Col. Col. Col. Col.
Ladislao Poninski G. Battista Pallavicino Giovanni Incisa della Rocchetta Cesare Cocito Francesco Ristori di Casaleggio
3° REGGlMENTO D I CAVALLERIA (SAVOIA) (1871-76) Col. Francesco Ristori di Casaleggio R EGGIMENTO DI CAVALLERIA "SAVOIA" (3°)
(1876- 97) Col. Francesco Ristori di Casaleggio Col. Federico Forest Col. Salvatore Faneschi Col. Emanuele Fossati - Reyneri Col. Cesare Perelli Col. Emilio Pesenti Col. Alessandro Brancaccio di Carpino REGGIMENTO "SAVOIA CAVALLERIA" (3°)
(1897-1920) Col. Col.. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Alessandro Brancaccio di Carpino Nicola Quercia Giuseppe Forte Costanzo Parrocchetti Mario Schiffi Giuseppe Cappa Bava Pietro Filippini Gioberto Tani Amedeo Marchino
REGGIMENTO "SAVOIA CAVALLERIA" (1920-43)
Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Amedeo Marchino Vittorio Ambrosio Aldo Aymonino Rodolfo Vietina Gregorio Staglieno Adalberto di Savoia - Genova Goffredo Vaccari Ottorino Dabbeni Raffaele Cadorna Weiss Poccetti
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L'Esercito italiano verso il 2000
Col. Mario Giancola Col. Salvatore Azzaro Col. Saverio Porcelli Col. Eugenio Arrighi Col. Giovanni de Bartolomeis Col. Giuseppe Arcidiacono Col. Giuseppe Genova Col. Sergio De Ross
Col. Guglielmo Barbò di Casalmorano Col. Alessandro Bettoni Cazzago GRUPPO ESPLORANTE 3° CAVALIERI ( I 946-48)
Magg. Giovanni Arrighi Magg. Eden Chiappa GRUPPO CAVALLERIA BLINDATA "GORIZIA CAVALLERIA" (1948-50)
Ten . Col. G ilberto Borzin i 3° REGG IMENTO CAVALLERIA BLINDATA "GORIZIA CAVALLERIA" ( I 950-58) Col. Col. Col. Col. Col.
Giuseppe Cottafavi Gilberto Borzini Renzo Bonivento Vincenzo Mingione Giovanni Gandini
R EGGIMENTO "SAVOIA CAVALLERIA" (3°) ( 1958-75)
Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Ranieri Orsini Luigi Mirelli di Teora Antonio Catullè Francesco Caputo Gualberto Scolari Vittorio Raganella
/
1692-94 1695-96 1697-99 1699 170 1-02 1702-03 1704 1707 1708-09 1710- 11 1712 1713-15 1716 1717-18 1718- 19 1719-20 1721-22 1722-24 1724-27 1727-32 1733-34 1734-36 1736-37
Valdengo 'Fossano Savoia Vercelli Torino Biella Chieri Pinerolo Savigliano Fossano Mortara Pinerolo Mortara Chivasso Asti Pinerolo Savoia Fossano Chivasso Asti Casale Monferrato Savigliano Casale Monferrato
3° GRUPPO SQUADRONI "SAVOIA CAVALLERIA" (1975-92) Ten. Col. Mario Pisano Ten. Col. Sergio Amadio Ten . Col. Renato Salati Ten. Col. Giuseppe Poli ti Ten. Col. Primo Tosti Ten. Col. Rutilio Rutili Ten. Col. Duilio Franco Franolich 'fon. Col. Ajmone Genzardi Ten. Col. Tommaso Perrone Ten. Col. Franco Maggi Ten. Col. Franco Baldi REGGIM ENTO "SAVOIA CAVALLERIA" (3°) ( 1992)
Col. Pier Lamberto Negroni Benti voglio Col. Francesco M. Pittarelli
Sedi 1737-38 1739 1740-41 1743-44 1745 1746-49 1749-50 1750-55 1755 1755-56 1757-58 1758-59 1759-60 1760-61 176 1-62 1762-63 1763-64 1764-65 1765-66 1766-67 1767-68 1768-69 1769-70
Pinerolo Alessandria Ch ivasso Alessandria Piacenza Pinerolo Savoia Sa vigliano Casale Monferrato Fossano Pinerolo Savoia Sa vigliano Casale Monferrato Vigevano Vercelli Pinerolo Savoia Savigliano Alessandria Vigevano Casale Monferrato Pi nerolo
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Anna di Cova!Leria
1770-72 1972-75 1775-76 L776-77 1777-78 1778-79 1779-81 1781 -83 1783-85 1785-87 I 787-89 1789-91 1791-94 1.794-98 1798 1798 1799 181 4- 15 1815-18 1818-2 1 I 821 -23 1823-25 1825-27 1827-30 I 830-33 1833-36 1836-38 1838-39 1839-41 1841-43
Savoia Novara Savigliano Torino Savona Casale Monferrato Sa vigliano Vercelli Vigevano Pinerolo Torino Pinerolo Vigevano Pinerolo Sal uzzo Salsomaggiore Torino Venaria Reale Vigevano Sa vigliano Torino Venaria Reale Savigliano Pinerolo Casale Monferrato Vigevano Savigliano Venaria Reale Torino Casale Monferrato
1843-45 1845-46 1846-49 1849-50 1850-52 1852-55 1855-56 1856-58 1858-59 1859-60 1860-62 1862-63 1863-64 1864-66 1866-68 1868-69 1869-70 1870-74 I 874-76 J 876-79 1879-82 1882-86 1886-88 1888-93 1893-98 1898- 1902 1902-07 l907-l 1 191 1-57 1957
Vigevano Pinerolo Vercell i Torino Pinerolo Savigliano Saluzzo Vercelli Torino Savigliano Milano Voghera Torino Milano Foligno Firenze Nola Caserta Torino Udine Lodi Milano Udine Verona Padova S. Maria Capua V. Firenze Savigliano Milano Merano
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L'Esercito Italiano verso il 2000
REGGl1\1ENTO "GENOVA CAVALLERIA" (4°) Motto: "Soit à pied soit à cheval mon honneur est sans ègal". Festa: 21 aprile - ann iversario del combatti mento del Bricchetto (1796) Sede: Palmanova - Caserma "Sbaiz". Mostrina: fiamma a tre punte di colore giallo oro.
Origini e vicende organiche Trae origine dal Reggimento Dragoni di Sua Altezza Reale formato il 2 gennaio 1683 su sei compagnie, che nel 1713 si denomina Dragoni di Sua Maestà. li numero delle compagnie è portato ad otto nel 1696, a diec i nel 1706 e ancora ad otto nel I 713; il 26 ottobre 1796, abolito il livello di compagnia, il reggimento è riparti to in quattro squadroni. Il 9 dicembre 1798, sciolto dal gi uramento di fedeltà al Re di Sardegna e passato al servizio della Repubb lica Piemontese il reggimento è inviato a Ferrara ed è designato quale 1 ° Reggimento di Cavalleria. Nel gennaio l 799 incorpora due squadroni dei Drago ni della Regina e cambia ancora nome in 1 ° Reggimento Dragoni Piemontesi ma è poi sciolto nel maggio dello stesso anno. Nel maggio 1814 viene decretata Ja costituzione del Reggimento Dragoni del Re che è ordinato il I O gennaio 18 15 su sei squadroni raggruppati in tre divisioni. Il I O agosto 1821, in segu ito agli avvenimenti politici di quell 'anno, è disciolto. Con un distaccamento del reggimento che ha dato prova di fedeltà si forma l' ossatura de l Reggimento Dragoni del Genevese (territorio della Savoia nel circondario di Annecy e titolo cli "Duca del Genevese" portato dal Re Carlo Felice) . Incorporato anche personale dei Dragon i della Regina, il rtg. viene ordinato in sei squadroni costi tuenti tre divisioni. TI 3 gennaio 1832 cessa di appartenere alla s pec ialità dragoni ed assume la denominazione cli Reggimento "Genova Cavalleria". Nel 1850, ancora il 3 gennaio, il reggimento viene annoverato tra la cavalleria di linea ed è ordinato su stato maggiore, quattro squadroni attiv i ed un deposito; cede il 6° squadrone per la fo rmazione del reggimento "Cavalleggeri di Monferrato". Con decreto 19 ottobre 1859 prende il nome di Reggimento "Corazzieri di Genova" ma successi vamente cambia ancora nominativo in: - Reggimento "Genova Cavalleria" il 6 gennaio 1860; - 4° Reggimento di Cavalleria (Genova) il 1Osettembre 187 1; - Reggimento di Cavalleria "Genova" (4°) il 5 novembre 1876; - Reggimento "Genova Cavalleria" (4°) il 16 dicembre 1897; Durante la guerra 1915- 18 il reggimento forma la 733a cp. mitraglieri a piedi e nel J 9 J 6 inco rpora temporaneamente, per il periodo dell'appiedamento, il l O squadrone cli "Piemonte Reale". A seguito della riduzione dei reggimenti dell' Arma sancita dal decreto 21 novembre 1919 il II gr. squadroni cli "Genova" prende il nome cli "Lancieri di Mantova" avendone assorbito il reparto. Co n l' applicazione cieli' ordinamento di cui al decreto 20 aprile J 920 il successivo 20 maggio incorpora uno squadrone del disciolto rtg. "Lancieri di Mi lano" . Nella circostanza eredita Le tradizioni del reggimento " Lanci eri di Mantov a" e mod ific a la denom in azione in Reggimento "Genova Cavalleria". Durante la campagna d'Etiopia il reggi mento costituisce il I e II gr. mitraglieri a piedi che il 1° gennaio 1937 sono denominati rispettivamente, I e II gru ppo "Cavalieri di Neghelli" . Ali' inizio ciel secondo conflitto mondiale "Genova" che è inquadrato nel Raggruppamento Celere della 2a Armata è strutturato su :comando, squadrone comando, I e lT gr. squadroni, 5° squ adrone mitragl ieri. Duran te la guerra il deposito costituisce il IV e XXXIX gr. mitr.; il TTT, TV, XXVII, XXIX, LIII, LIV, LV gr. appiedato "Genova" e l'XI battaglione movimento stradale. L' 8 settembre 1943, in segu ito agli avvenimenti determinati dall'armistizio il reggimento è disciolto in Piemonte nei pressi di Dronero. Il 1O settembre 1946 è disposta 1a costituzione del Gruppo Esplorante 4° Dragoni che avviene
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Arma di Cavalleria
i I 20 nove mbre successivo in Albenga, all a nuova unità sono assegnati colori, fregio e numero ciel disciolto regg imento. Il 1° fe bbraio 194 9 l ' unità è trasfo rmata in 4° Reggimento Cavalleria Blindata "Genova Cavalleria" composto da comando, squ adrone comando, e tre gruppi. TI 4 novembre 1958, parimenti alle altre uni tà del!' Arma, riprende la denominazione cli Reggimento "Genova Cavalleria" (4°). Con la ristrutturazione dell 'Eserc ito, i I I O ollobre I 975 il reggimento viene sciolto dando vi ta al 4° Gruppo Sc1uadroni Meccanizzato "Genova Cavalleria" al quale sono affidate la Bandiera e le g loriose tradizioni. Con personale del reggimento viene formato anche iJ 28° Gruppo Squadroni Carri "Cavalleggeri cli Treviso". " Genova" rimanendo in Palmanova è posto alle dipendenze della Brigata C orazzata " Pozzuolo ciel Friuli" . Nel quadro del riordinamento della Forza Armata, il gruppo squadroni il 14 settembre 1993 viene ricostituito in Reggimento "Genova Cavalleria" (4°) su comando, squadrone comando e servizi, un gruppo su tre squadroni, con veste e fisionomia blindata. Nel 1993 invia un p loto ne autoblindo in Somali a, nel!' ambito della missio ne umanitaria Restore Hope . Nel periodo gennaio-aprile 1994 il reggimento invia due squadroni cli formaz ione nella zona di Catania, impegnati nell' operazione "Vespri Siciliani"; per la medesima esigenza "Genova" opera nella zona Termini l merese-Palermo da settembre a novembre dello stesso anno.
Campagne di guerra e fatti d'arme Con l'Armata Sarda: Lega di Augusta (1690-97): S taffarcla - Av igl iana - Gap - Embrun - Buriasco - M arsaglia Assedio di Valenza
Successione di Spagna (1701-13): Guastalla- Madonna cli Campagna- Torino Successione di Polonia (1733-35): Guastalla · Successione d'Austria (1742-48): Tic.ione (Piacenza), il 10 ago. 1746 si impadronisce di alcuni stendardi delle truppe ciel Duca d ' Anjou Franco - Piemontese (1792-96): Bricchetto, il 2 1 apr. 1796 due squadroni ciel reggimento combattono con tanto valore che lo Stendardo viene decorato con due medaglie d 'oro Austro-Russo-Francese (1799): M agnano Prima d' Indipendenza: (1848-49): - 1848: Villafranca - Pastrengo - S. Lucia - Goito - Governolo - Sommacampagna - Valeggio Volta Mantovana - Milano - 1849: Sforzesca - Bicocca di Novara Seconda d'Indipendenza: (1859): Vinzagli o Con l'Esercito Italiano Terza d'Indipendenza (1866): Custoza Brigantaggio (1868-70) : Campania Eritrea (1887-88): concorre alla formazione dello squadrone Cacciatori a Cavallo (1895-96): in via 69 soldati per vari servizi Libia (1911-12) : fo rnisce a corpi e servizi mobilitati 66 soldati Prima Mondiale (1915-18): - 1916: Monfalcone: q. 144 (set.) - 1917: Pozzuolo del Friuli (29-30 ott. ) - I 9 I 8: Vittorio Veneto: Piave - Livenza: Ponte cli F iaschetti (ott.-nov.) Africa Orientale (1935-36): vi partecipano il I e lI gr. squadroni mitraglieri Albania (1939): II gr. squadroni e due plotoni mitraglieri inquadrati nel reggimento di Cavalleria di Formazione Seconda Mondiale (1940-43): - 1941: fronte jugoslavo (apr.) - Croazia - 1942: Croazia (gen .-ago.) - Francia (set.-clic.) - 1943: territorio nazionale: Piemonte
L' L'sercito lraliano verso il 2000
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Ricompense allo Stendardo Al Valor Militare 2 Medaglie d'Oro - Decreto Sovrano aprile 1796. Per la segnalata prova di zelo, di fermezza e cli bravura che due squadroni cli quel corpo hanno dato il 21 apri le 1796 nella pianura di Mondovì presso il colle di Bricchetto, attaccando un corpo di dragoni e ussari nemici infinitamente superiori in numero, rovesciandoli e clisperclencloli, dopo averne uccisi, feriti, fatt i prigionieri buona parte, facilitando così la ritirata della fanteria del Re che arrischiava cli essere circondata. (A due squadroni del reggimento "Dragoni del Re)".
Medaglia d'Argento - Decreto 28 dicembre 1916. Rinnovando le sue belle gloriose tradiz ioni confermò le antiche singolari virtù guerriere, concorrendo, nei giorni 14, 15, e J6 settembre 1916, aJJa conqui sta ed al mantenimento della forte e ben munita posizione cli quota 144 ad es t cli Mo,iàlcone.
Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1920. Con alto valore e s ublime s pirito di sacrific io contrastò all ' imbaldanzito nem ico l' avanzata al Tagliamento. Cos tretto ad asserragliars i in Pozzuolo del Friuli, ne contese il possesso all'avversario, resistendo sul posto per 24 ore, finché iso lato ed accerchiato, s i a prì a sciabolate un varco tra le fanterie nemiche. (Pozzuolo del Friuli. 29 - 30 otfobre 1917). Al Valore dell'Esercito Medaglia di Bronzo - Decreto 4 gennaio 1978 Nell ' immane sciagura sismica che colpiva il Friuli , interveniva tempestivamente in soccorso delle popolazioni colpite, prodigandosi con coraggio e con fraterno slancio cli solidarietà umana nell'aiuto ai feriti ed ai superstiti e nella rimozione delle macerie. L'apporto fornito riscuoteva l'apprezzamento e la gratitudine delle Autorità e della popolaz ione. Friuli, 6 - 15 maggio 1976.
Medaglie d'Oro al Va.lor 1V!ilitare Capita@ ETTORE LATOLO: Pozzuolo del Friuli, 30 ottobre 19 17 Aiutante di B attag lia ELJA Rossr PASSAYANTJ : Hermada, settembre 1916; Grappa, 24 ouobre 1918 Tenente CARLO C ASTELNUOVO DELLE LANZE: Pozzuolo de l Friul i, 30 ottobre 19 17 C apitano FRANCO VANNETTI DONNlNI Roma, porta S. Paolo, 10 settembre 1943
Stemnia Araldico Decreto 12 m aggio 1953 (aggiornato in base a q uanto disposto dallo SME. con c irc. 12 1 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2,J 987) a. SCUDO: Inquartato eia una croce cli rosso: nel primo d'argento all' aquila di nero col volo abbassato, accompagnata da quattro fiamme trifide moventi dai cantoni, la prima e la quarta d' azzuffo picchiettate e bordate di argento, la seconda e la terza cli rosso picchiettate cl' oro e bordate dello stesso; nel secondo e terzo d' argento alla banda d'azzutrn caricata in cuore da una stella d'argento; nel quarto a cinque punti d'oro equipollenti a quattro d'azzurro, alla bordura d'argento. li tutto abbassato al capo d'oro caricato al centro da uno scudetto di rosso alla croce d'argento con in punta un monte di verde di lTe cime. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTl : (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, riportante il motto: "SOIT A PIED SOTT À CHEVAL MON HONNEUR EST SANS È GAL" (2) Nas tri rappresentativi del le ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non vis ibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
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Arma di Cavalleria
Sintesi della blasonatura Lo stemma è caratterizzato eia una grande croce rossa in campo argento, arn1e caratteristica della città cli Genova, da cui il reggimento trac il nome. Detta croce ripartisce lo stemma in quattro quarti . IJ primo si riferisce ad una brisura delle colonnelle dei Dragoni del Re e della Regina che nel 1821 formarono l'ossatura dei Dragoni del Genevese. Il secondo e terzo quarto (banda azzurra con stella) sono dedicati alle due medaglie d'argento al V. M. meritate dal reggimento nel corso della prima guerra mondiale (Q.1 44 di Monfalcone e Pozzuolo del Friuli). L'ultimo cantone riporta l'arme del Genevese a ricordo della denominazione assunta dal I 821 al 1832. Il capo d'oro sta a significare le due medaglie d'oro al V. M. attribuite allo Stendardo per il fatto d'arme del Bricchetto di Mondovì del 1796: nel quartier franco , infatti, è riportato lo stemma di eletta città.
Comandanti R EGG IMENTO DRAGONI DI S UA ALTEZZA REALE
(I 683-1713)
Col. Giuseppe Scaglia cli Verrua Col. Antonio Solaro di Macello Col. Francesco D' Alinges Col. Carlo Pallavicino di S. Stefano Col. Giuseppe Piccone della Perosa REGGIMENTO DRAGONI DI S UA MAESTA ( 1713-98)
Col. Lodovico Piccone della Perosa Col. Benedetto Saluzzo della Manta Col. Tommaso Della Villa Col. G. Battista Morozzo della Rocca Col. Claudio Maffei di Boglio Col. Giuseppe Maffei di Boglio Col. Giuseppe Carron di S. Tommaso Col. Giovanni Albertengo cli Bagnolo Col. Alessandro Amoretti d'Envie Col. Giacinto di Bomport de Megeve Col. G. Battisti d'Oncieu de Chaffardon 1° REGGIMENTO DI CAVALLERIA ( 1798)
Col. G. Battisti d'Oncieu de Chaffardon L
O
REGGIMENTO DRAGONI P IEMONTESI ( l 799)
Col. G. Battisti d' Oncieu de Chaffardon (1815-2 1) Francesco Vueillet de Chevelu Carlo Canera di Salasco Gaetano Balbo Pietro Saibante cli S. Uberto Corrado Magnacavallo di Varengo
R EGG IMENTO DRAGONI DEL RE
Col. Col. Col. Col. Col.
REGGIME NTO "DRAGONI DEL G ENEVESE" ( 1821-32)
Col. Carlo Maffei cli Soglio Col. Ippolito Gerbaix de Sonnaz Col. Carlo Prati di Ravagnasco REGGIMENTO "GENOVA CAVALLERIA" ( 1832-59)
Col. Carlo Prati di Ravagnasco
Col. Francesco Calleri cli Sala Co l. Luigi Colomb d' Arcines Col. Flaminio Avogadro cli Valdengo Col. Giaci nto Valfrè di Bonzo Col. Giovanni Oggcro Col. Annibale Signoris cli Buronzo CoJ. Luigi Somanna R EGGIMENTO "CORAZZI ERI DI GENOVA" ( 1859-60)
Co l.. Lu igi Soman REGGIM ENTO "GENOVA C./.\VALLERIA" ( I 860-7 J)
Col. Ferdinando Aribalcli Ghilini Col. Vittorio Barattieri di S. Pietro Col. Enrico Laugicr 4° REGGl.MENTODI C AVALLERIA (G ENOVA) (187 1-76) Col. Enrico Laugier REGGIMENTO DJ CAV/\1 .L.ERIA "GENOVA" (4°) (1876-97)
Col. Col. Col. Col. Col.
Enrico Laugier Gaspare Gnecco Giuseppe Bertalazzonc Francesco Vicino Pallavicino Orazio Lorenzi
R.EGGIMENIO"GENOVA CAVALLERIA" (4°) (1897-1920)
Col. Orazio Lorenzi Col. Tommaso Moschini Col. Giulio Pellegrini Col. Giuseppe Durini cli Monza Col. Giorgio Erno Capoclilista Col. Francesco Bellotti Col. Paolo Celebrini cli S. Martino Col. Carlo Campari R EGG IM ENTO "GENOVA CAVALLERIA" ( 1920-43)
Col. Carlo Campari Col. Nicolao De Nobili Col. Colombo Marone
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L'Eserci10 Italiano verso il 2000
Col. Adriano Jones Col. Giulio Pellegrini Col. Ruggero Ubertall i Col. Guido Primerano Col. Carlo Ceriana Mayneri Col. Emilio Voli Ten. Col. Elia Rossi - Passavanti (int.) Col. Giuseppe Costa Col. Vincenzo Boccacci Col. Alberto Lombardi
Col. Col. Col. Col.
Franco Melotti Riccardo Massa Pasquale Lancieri Gi useppe To.rrigiani d i Sepino e Santacristina Col. Geri Honorati Col. Ugo Ricci Col. Giacomo Fontana Ten . Col. Andrea Manganaro (int.) Col. Sandro Azais Col. Antonio Viglietti Col. Rodolfo Puletti
GRUPPO ESPLORANTE 4 ° DRAGONI (1946-49) Magg. Nicola Tolomeo Ten. Col. Mario Zanninovich
4° GRUPPO SQUADRONI "GENOVA C.A.VALLERIA" ( 1975-93)
4° REGGIMENTO CAVALLERIA BLINDATA "GENOVA CAVALLERIA" (1949-58) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Ten . Col. Salvatore Capochiani Ten. Col. Vito De Caro Ten. Col. Mauro Tomaselli Ten. Col. Carlo Alfonso Giannattiempo Ten. Col. Lucio Grisan Ten. Col. Giorgio Mirtella Ten. Col. Ferruccio Ricciarelli Ten. Col. Claudio Vernesi Ten. Col. Alberto Filippo Sordi Ten. Col. Salvatore Fadda
Riccardo Martinengo Marquet Ugo Centofanti Luigi Mecchi Vincenzo Marini Giulio Cesare Flamini Mario Coppi Luigi Frova
REGGIMENTO "GENOVA CAVALLERIA" (4°) (1958-75) Col. Luigi Frova Col. Giovanni de Laurentis
REGGIMENTO "GENOVA CAVALLERIA" (4°) (1993) Col. Raimondo Caria
/
Sedi 1683 1690 1690 1693 1695-97 1699-1700 1700-03 1703-06 I708-09 1710- 1 I 1712- 14 1715 1716- 17 1719 1722 1733 1734-35 1736-39 1739-40 1740-41 1742-44
Pinerolo Savoia Chivasso Savoia Fossano Asti Pinerolo Chieri Saluzzo Vercelli Saluzzo Pinerolo Fossano Savigliano Torino Fossano Lodi Fossano Alessandria Savoia Saluzzo
1745 1746-47 1747-48 1748-49 1749-50 1751 -52 1753-56 1756-57 1757-58 1758-59 1759-60 1760-61 1761-62 1762-63 1763-64 1767-68 1768-69 1770-7 1 1772-73 1773-74 1774-75
Vercelli Racconigi Novara Saluzzo Voghera Crescentino Vercelli Savoia Savigliano Voghera Vigevano Vercell i Pinerolo Savoia Fossano Saluzzo Savoia Voghera Casale Monferrato Saluzzo Savoia
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Arma di Cavalleria
1776-77 1779 1780-81 1781-83 1784-85 1785-86 1786-89 1789-91 1792-93 1794-95 1795-96 1796-99 1815-21 182 1-22 1822-23 1823-25 1825-27 1827-30 1830-33 1833-36 1836-38 1838-41 1841-43 1843-45 1845-46 1846-48 1848-50 1850
Vercelli Pinerolo Vigevano Saluzzo Pinerolo Savoia Savigliano Torino Alessandria Pinerolo Saluzzo Torino Alessandria Pinerolo Sa vigliano Casale Monferrato Venaria Reale Savigliano Vigevano Casale Monferrato Vercelli Sa vigliano Torino Saluzzo Savigliano Pinerolo Casale Monferrato Alessandria
185 1 I 851 -52 1852-55 1855-56 1856-58 1858-59 1859 1859-60 1860-62 1862-66 1866-68 1868-70 1870-72 1872-77 1877-78 1878-80 1880-84 1884-87 1887-90 1890-93 1893-99 1899-1904 l 904-f2 1912-26 1926-33 I 933-43 1946-47 1947
Chambery Vercelli Sai uzzo TMino Savigliano Saluzzo Vercelli Vigevano Milano Parma Firenze Caserta Napoli Vercelli Terni Capua Napoli Ud ine Milano Lodi Vicenza Milano Padova Pordenone Bologna Roma Albenga Palmanova
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L'Esercito l!aliano verso il 2000
REGGIMENTO "LANCIERI DI NOVARA" (5°) Motto: "Albis ardua". Festa: 27 agosto - anniversario del fatto cl'arme sul fronte ciel Don (1942) Sede: Codroipo - Caserma "Paglieri". Mostrina: fiamma a tre punte di colore bianco; la stelletta è inserita in una profilatura cli colore nero.
Origini e vicende organiche Con decreto 24 clicembre1828 viene formato il Reggimento Dragoni di Piemonte su otto squadroni costituenti quattro divisioni. E' organizzato in Vigevano con personale tratto dai "Dragoni del Genevese", dai "Cavalleggeri di Piemonte" e di "Savoia", da "Piemonte Reale Cavalleria". Riordinato il 28 agosto 1831 su sei squadroni e un deposito, questo da formarsi solo in caso cli guerra, il reggimento cessa di appartenere alla specialità dragoni il 3 gennaio 1832 ed assume il nome di Reggimento "Novara Cavalleria". Il 3 gennaio 1850 passa nel1a specialità cavalleria leggera con il nome di Reggimento "Cavalleggeri di Novara" e comprende io stato maggiore, quattro squadroni attivi ed uno di deposito; cede quindi iI 5° e 6° squadrone per la formazione del reggi mento "Cavalleggeri cli Alessandria". Nella circostanza sostituisce l'elmo con il kepì bianco con criniera. Il 6 giugno 1860 riprende le lance e la denominazione di Reggimento "Lancieri di Novara" che cambia ancora, successivamente, in : - 5° Reggimento di Cavalleria "Novara" il l Osettembre 187 l; - Reggimento di Cavalleria "Novara" (5°) il 5 novembre 1876; - Reggimento "Lancieri di Novara" (5°) il 16 dicembre 1897. Durante la guerra 1915-18 il reggimento forma la 735° e la 1354• cp. mitraglieri a piedi e nel 1916 incorpora, temporaneamente per il periodo dell'appiedamento, il 2° squadrone dei "Cavalleggeri di Lodi". A seguite> della riduzione dei reggimenti dell'Arma sancita dal decreto 21 novembre 1919 il II gr. squadroni di "Novara" prende il nome di "Cavalleggeri Piacenza", avendone assorbito il reparto. Con il nuovo ordinamento di cui al decreto 20 aprile 1920 il successivo 20 maggio al reggimento vengono tolte le lance ed è trasformato in Reggimento "Cavalleggeri di Novara"; in tale circostanza incorpora uno squadrone del disciolto reggimento "Lancieri di Milano'' (già 3° squadrone del gr. "Cavalleggeri Roma") ed eredita le tradizioni del reggimento "Cavalleggeri di Piacenza". Con Circ. 8 febbraio 1934 1' unità riassume il nome di Reggimento "Lancieri di Novara". Ali' inizio del secondo conflitto mondiale "Novara", che è inquadrato nella 3a Divisione Celere "Principe Amedeo Duca d'Aosta", è strutturato su: comando, squadrone comando, I e II gr. squadroni, 5° squadrone mitraglieri. Durante la guerra il deposito costituisce il V e VI gr. squadroni appiedati nel 1940; il XVI gr. appiedato, nel 1941; il IIl gr. corazzato, il XXV gr. appiedato ed un gr. squadroni mitraglieri nel 1942. Subisce gravi perdite sul fronte russo e dopo essere rientrato in Italia, 1'8 settembre 1943 in seguito agli avvenimenti determinati dall'armistizio il reggimento che non ha completato il riordinamento è disciolto in Emilia. Il I O settembre J946 viene costituito in Coverciano, alle porte di Firenze, il Gruppo Esplorante 5° Lancieri, trasferito in seguito a Codroipo e trasformato il 1° febbraio 1949 in 5° Reggimento Cavalleria Blindata "Lancieri di Novara" composto da comando, squadrone comando I e II gr. squadroni (ai quali si affianca nel settembre 1951 anche il III). L' unità il 4 novembre 1958 riprende la denominazione tradizionale cli Reggimento "Lancieri di Novara" (5°) che mantiene sino al 30 settembre 1964 allorchè viene contratto a Gruppo Squadroni. Con la ristrutturazione cieli' Esercito, dal 1° novembre 1975 prende il nome cli 5° Gruppo Squadroni Carri "Lancieri di Novara" e viene assegnato alla Brigata corazzata "Pozzuolo del Friuli", quindi per effetto ciel decreto 12 novembre 1976 gli viene assegnata la Bandiera del reggimento che ha in temporanea consegna già dal 20 maggio 1965. Nel quadro del riordinamento della Forza Armata, il gruppo squadroni il 5 settembre 1992 viene ricostituito
Arma di Ca valleria
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in Reggimento "Lancieri di Novara" (5°) su comando, squadrone comando e servizi, un gr. su tre squadroni; con veste e fisionomia bli ndata. Nei periodi settembre-dicembre 1992 e luglio-settembre 1993 il reggimento è impegnato nell'operazione "Vespri Siciliani" nelle zone cli Siracusa - Augusta Noto. Nel 1994 partecipa alle operazioni in Somalia con uno squadrone autoblindo, nell 'ambito della missione umanitaria Restore Hope, clall'8 gennaio al 3 1 marzo, meritando un Encomio Solenne concesso dal Capo cli Stato Maggiore dell'Esercito .
Campagne di guerra e fatti d'arme Con l'Armata Sarda:
Prima d'Indipendenza (1848-49): - 1848: Monzambano - Mantova - Villafranca - Pastrengo - S. Lucia - Calzoni - Sommacampagna Ivrea - Custoza - Volta Mantovana - Milano - 1849: Novara Crimea (1855-56) vi partecipa il 1° squadrone incorporato nel Reggimento di Cavalleria Provvisorio: Cernaia (16 ago. 1855) Seconda d'Indipendenza (1859): Montebello Con l'Esercito Italiano:
Centro Meridione (1860-61): Pesaro - Castelfidarclo - Ancona - Macerane - S. Giuliano Garigliano Terza d'Indipendenza (1866): Custoza Roma (1870) Eritrea (1887-88): concorre alla formazione dello squadrone Cacciatori a Cavallo (1895-96): invia un ufficiale e 75 soldati per vari servizi Libia (1911-12): fornisce a reparti mobilitati 41 soldati Prima Mondiale (1915-18): - 1916: Selz: M. Cosich (ago) - 1917: Pozzuolo del Friuli (29-30 ott.) - 1918: Vittorio Veneto: Piave, Tagliamento (ott.-nov.) Trento ( 13548 cp. mitr.) Africa Orientale (1935-36): costituisce ed invia in operazioni il 12° squadrone cani veloci: forni sce a corpi e reparti vari 1O ufficiali e 538 soldati Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fronte alpino occidentale - 1941 : Jugoslavia (6- 18 apr. )- Russia: Uspenowka - Stalino - Awdejewka - Gorlowka - 1942: Russia: Krasnij Lutsch (lug.) - Tschebotarewskij, Jagoclnij, Satowskij, Bolschoj (ago.) - 1943: Russia (gen.- apr.) - territorio metropolitano
Ricompense allo Stendardo Al Valor Militare
Medaglia d'Oro - Decreto 31 dicembre 1948. Fedele al prestigio di magnanime tradizioni ed aU' orgoglio cli uno spirito marziale testimone della più nobile prodezza, confermava con chiaro ardimento la sua reputazione in un difficile ciclo di operazioni offensive. Chiamato repentinamente a battaglia clall ' avversario che con la potenza del numero e dei mezzi irrompeva bramoso sulla riva meridionaìe ciel Don, con fiera risolutezza e spavalda fiducia di se, affiancava i propri squadroni alle unità più provate, ovunque intimando rispetto ai battaglioni avversari ed imponendo loro con azione multiforme e fu lminea, tempi d'arresto validi e proficui per la difesa. Lanciato in rischiosa missione, portava il fremito delle sue anni e dei suoi cuori a signoreggiare nel vivo del dispositivo avversario donde, fattosi largo con le sciabole ed i moschetti, si portava alla difesa cli importante caposaldo contro il quale si infrangevano inesorabilmente tutti i ritorni offensivi dell'avversa-
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L't:sercito f/(/{iww verso il 2000
rio. Appiedato ed in arcioni, nell'impeto del corpo a corpo, come nel cimento della carica irrefrenabile, cementava il vanto dell'eroismo aU'ambizione delle sue ardue imprese. Fronte russo (bacino minerario di Krasnij Lutsch, luglio 7942 - quota 137, 7 - quota 187,J - quota 200,J di Tschebotarewskij - quota 197.4 di Satowkij - Jagodnij - Dewiar KUn. - Bolshoij), 21-30 agosto 1942.
Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1920. Con alto valore e sublime spirito cli sacrificio, contrasti') all 'imbaldanzito nemico l'avanzata al Tagliamento. Costretto ad asserragliarsi in Pozzuolo ciel Friuli, ne contese il possesso al l'avversario, resistendo sul posto per 24 ore, fin chè, iso lato ed accerc hiato, si aprì a sciabolate un varco tra le fanterie nemiche - Pozzuolo del Friuli, 29-30 ouobre 1917. Medaglia d'Argento - Decreto 13 dice,nbre 1948. Durante dieci mesi cli operazion i di guerra nell'impeto travolgente dell'attacco e nell' inseguimento protrattosi per duecentocinquanta chi lometri o in duri combattimenti difensivi, sprezzante del rischio e solo impaziente di emergere alla pari deI!a propria reputazione, ha dominato con infrangibile tenacia e nobile spi rito di sacrificio l'ostili tà e l' insidia dell' ambiente, affrontando tra le dure difficoltà logistiche e cli cl ima ovunque il nemico e ovunque imponendogli la sua aggressività ed il suo coraggio. Nuova prova del suo valore tradizionale ha dato quando, in un settore particolarmente delicato ciel fro nte ed in una fase incerta della lotta resa più ard ua dalla eccezionale inclemenza dell ' inverno, con i suoi sq uadroni appiedali in concorso con altre unità ed a fianco degli alleati, ha contenuto l'urto di soverchian ti forze avversarie. Frome russo : Nipro - Uspenowka - Roja Deje,11ka - Krimojtorez - Gorlowka - Samara, agosto 1941- maggio 7942. Medaglia di Bronzo - Decreto 10 maggio 1848 Per essersi distinto nel fatto cl ' arrne presso Verona il 6 maggio 1848 l\tledaglia di Bronzo - Decreto 16 gennaio 7860 Per le brillanti cariche eseguite nel combattimento cli Montebello e per i buoni servizi resi d urante la cam pagna ciel 1859. Medaglia di Bronzo - Decreto 3 ottobre I 860 Per la condotta tenuta dal l'intero reggimento durante la campagna e specialmente per la battagl ia cli Caste(f'idardv (18 setternbre 1860). Medaglia di Bronzo - Decreto 1 gùtg1w 1867 Per essersi distinto nel combattimento ciel 1\!lacerone (20 ottobre 1860). (AL 1° Squadrone). Al Valore dell'Esercito
Medaglia di Bronzo - Decreto 4 gennaio 1978 Nell ' immane sciagura sismica che colpiva il Friuli , interveniva tempestivamente_in soccorso delle popolazion i colpite, prodigandosi con coraggio e con fraterno slancio d i solidarietà umana nell'aiuto ai feriti ed ai s uperstiti e nella rimozione delle macerie. L'apporto fornito riscuoteva l'apprezzamento e la gratitudine delle Autorità e della popolazione. - Friuli, 6 -15 maggio 1976.
Riconoscùnenti Encomio Solenne - tributato dal Capo di SME Reggimento di antiche tradizioni, approntava uno squadrone blindo pesanti che, inquadrato nel contingente " Ibis", partecipava per circa tre mesi ad un intenso ciclo operativo nel contesto della missione di pace UNOSOM in Somalia. In un guaclro cl i situazione difficile e scarsamente chiarificata il reparto veniva irnpiegato intensamente al fine di garantire la sicurezza dei dispositivi e delle autocolonne in movimento nel settore di competenza delle forze italiane. In presenza di minacce diffuse quanto immanenti, Quadri e lancieri davano prova conv incente cli elevata professionali tà, altissimo senso del dovere e della responsabilità operando spesso al limite delle loro possibilità e contribuendo in maniera significativa al pieno successo delle operazioni". Somalia, 8 gennaio - 31 marzo 1994
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Arma di Cavalleria
Medaglie d'Oro al Valor Militare Colonnello FERDINANDO MAFFEI DI BOGLIO: Verona, 14 giugno 1848 Capitano VINCENZO COCONITO DI MONTIGLJO: Macerone, 20 ottobre 1860 Tenente Colonnello MASSIMILIANO CUSTOZA: Russia, 16-21 febbraio 1942 Capitano FERRUCCIO DARDi: Africa Settentrionale, 9 Juglio 1942 Tenente MARIO SPOTTI: Russia, 22 agosto 1942
Stemma Araldico Decreto 12 rnaggiÒ 1953 (aggiornato in base a quanto di sposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987-Giornale Ufficiale del 14.2.1987) a. SCUDO: Partito semitroncato. Nel primo, inquartato da una croce d'argento: a) cinque punti d'oro equipollenti a quattro d'azzurro (Genevois), b) di porpora al cavallo allegro rivol to d'argento (Westfalia), c) cli rosso alla croce d' argento attraversata in capo dal lambello d'azzurro di tre pendenti (Piemonte), cl) cli rosso all ' aquila cli nero cucita, dal volo spiegato; nel secondo, inquartato da una croce d'argento caricata in cuore dell 'aquila di nero in volo abbassato: a) ed) d'azzurro alle fiamme trifide di nero bordate cli rosso, cucite, b) e c) d'oro alle fiamme trifide di rosso bordate d' argento, tutte moventi dai cantoni opposti al centro; nel terzo, cli rosso alla fascia d'argento murata di nero, merlata alla guelfa, accompagnata in capo da una stella d'argento ed in punta eia una viera di pozzo ali' antica, murata di nero, pure d'argento. Il tutto abbassato al capo d'oro col quartier franco d' azzurro caricato dell'arma di Ucraina in oro. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "ALBIS ARDUA". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio.
Sintesi della blasonatura Il capo d'oro si riferisce alla medaglia d'oro al V. M. meritata dal reggimento nel 1942 durante la campagna di Russia, evidenziata dal tridente di Ucraina posto nel lato esterno. Lo stemma è suddiviso in due : nella prima metà è posta l'arme della città di Novara (rosso alla croce d' argento) da cui trae il nome il reggimento. I bracci di detta croce delimitano la partitura in quattro cantoni tanti quanti sono i reggimenti che nel 1829 hanno concorso alla sua formazione: Dragoni ciel Genevese, Cavalleggeri di Savoia, Piemonte Reale Cavalleria, Cavalleggeri di Piemonte. La seconda partitura è suddivisa in due nel senso della larghezza : la superiore è dedicata alla vecchia colon nella dell'anno di fondazione; l'inferiore riproduce lo stemma di Pozzuolo del Friuli a ricordo del combattimento ivi avvenuto nel 1917.
Comandanti REGGIMENTO "DRAGONI DI PIEMONTE" ( 1828-32) Col. Giuseppe Gattinara di Zubiena Col. Carlo Pocchettini di Serravalle REGGIMENTO "NOVARJ.\ CAVALLERIA" ( 1832-50) Col. Carlo Pocchettini di Serravalle Col. Camillo Gazzelli di Rossana Col. Carlo Rasini cli Mortigliengo Col. Vittorio Gazzelli di Rossana Col. Ferdinando Maffe i di Boglio Col. Antonio Massida
Col. Alfonso Gazzelli di Rossana REGGilvlENTO "CAVALLEGGERI DI NOVARA" (1850-60) Col. Federico Morozzo della Rocca Col. Luigi Pilo Boyl di Putifigari Col. Cari.o Napoleone Bovis Col. Giovanni Vasco REGGIMENTO "LANCIERI DI NOVARA" ( 1860-71) Col. Giovanni Vasco Col. Amedeo di Savoia - Aosta Col. Ercole Rizzardi
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Col. Alberto Costa Reghini
Magg. Aristide Ferrante
5° REGGIMENTO CAVALLERIA ( NOVARA) (1871 -76) Col. Alberto Costa Reghini REGGIMENTO DI CAVALLERIA" NOVARA" (5°) (1876-97) Col. Alberto Costa Reghini Col. Adriano Mazza Col. Clemente Doux Col. Manfredo Cagni Col. Luigi Majnoni d'Intignano Col. Roberto Cobianchi Col. Luigi Berta Col. Francesco Bottini Col. Federico Langosco di Langosco REGGilv1EN1D "LANCIERI DI NOVARA" (5°) (1897-1920) Col. Federico Langosco di Langosco Col. Luigi Salvati Col. Vittorio Emanuele di Savoia Col. Alessandro Malingri di Bagnolo Col. Federico Razzetti Col. Alessandro Robolini Col. Luigi Franchini Col. Carlo Campari Col. Maurizio Marsengo Col. Eugenio D' Angelo Giordano REGGIMENTO "CAVALLEGGERI Dl NOVARA" ( 1920-34) Col. Eugenio D' Angelo Giordano Col. Pietro Panicali Col. Francesco Guidi Col. Rodolfo Vietina Col. Remo Virzì Col. Umberto Berardi REGGIMENTO "LANCIERI DI NOVARA" ( 1934-43) Col. Cesare Lomaglio Col. Carlo Lombardi Col. Egidio Giusiana Col. Carlo Pagliano GRUPPO ESPLORANTE 5° LANCIERI (1946-49) Magg. Pietro Carbone
5° REGGIMENTO CAVALLERIA BUNDATA "LANCIERI DI NOVARA" (1949-58) Col. Mario Grignolo Col. Mario Zanninovich Col. Ugo Barbato Col. Aristide Ferrante Col. Enrico ReisoH - Matthieu di Pian Villar Col. Enrico Guidi REGGIMENTO "LANCIERI DI NOVARA" (5°) (I 958-64) Col. Enrico Guidi Col. Fabio Severo Cosmini Col. Gennaro Casale Col. Raphael Battistini GRUPPO SQUADRONI "LANCIERI DI NOVARA" (1964-75) Ten. Col. Giuseppe Carli Teo. Col. Vittorio Alborino Ten. Col. Pietro Giannattasio Ten. Col. Mario Grasso Ten. Col. Ermanno Brandes Ten. Col. Gianfranco Rosati 5°GRUProSQUADRONI"LANCIERIDINOVARA" (1975-92) Ten. Col. Silvio Di Napoli Ten. Col. Bruno Zolclan Teo. Col. Domenico Zaccheo Ten. Col. Arrigo Gruarin Ten. Col. Alfio Napoli Ten. Col. Giorgio Guerrina Ten. Col. Renzo Gerometta Ten. Col. Giuseppe Simeone Teo. Col. Filiberto Cecchi Ten. Col. Mario Bozzo Ten. Col. Giuseppe Ganapini Ten. Col. Luciano Pireddu REGGIMENTO "LANCIERI DI NOVARA" (5°) (1992) Col. Giancarlo Gentile Ten. Col. Armando Bombardi
Sedi 1828-32 1833 1833-36 1836-38 1838-4 1 1841-44 1844-46
Vigevano Savigliano Venaria Reale Casale Monferrato Vercelli Pinerolo Vercelli
1846-47 1847-49 1849-50 1850-52 1852-55 1855-56 1856-57
Savigliano Torino Voghera Vigevano Casale Monferrato Chambery Pinerolo
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Arma di Cavalleria
1857-58 1858-59 1859-60 1860-61 1861 -62 1862-64 1864-65 1865-66 1866-67 1867-68 1868-69 1869-71 1871-74 1874-78
Torino Voghera Brescia Bologna Ferrara Bologna Modena Parma Aversa Caserta Napoli Parma Torino Sai uzzo
1878-82 1882-84 1884-87 1887-92 1892-98 J 898-1902 1902-09 1909-21 1921-32 1932-34 1934-43 1946-47 1947
Milano Udìne Bologna Brescia S. Maria Capua V. Firenze Vercelli Treviso Parma Padova Verona Firenze Codroipo (UD)
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L'Eserci,o Italiano verso il 2000
REGGIMENTO "LANCIERI DI AOSTA" ( 6°) Motto: "Aosta d'fer". Festa: 24 giugno - anniversario del combattimento di M. Vento - Custoza (1866) Sede: Palermo - Caserma "Cascino". Mostrina: fiamma a tre punte di colore scarlatto.
Origini e vicende organiche Il 16 settembre 1774 viene decretata la·formazione del Reggimento di Cavalleria "Aosta" su tre squadroni di due compagnie. Formato il 4° squadrone nell 'aprile del I778, in seguito aJla riduzione dell'Arma il reggimento viene disciolto il 26 ottobre 1796. L'unità è nuovamente formata il 3 novembre 1831 in Vercelli su sei squadroni con il nome di Reggimento "Aosta Cavalleria": ha per copricapo l'elmo e viene armata di lancia. Il 3 gennaio 1850 passa nella speciali tà cavalleria leggera con il nome di Reggimento "Cavalleggeri di Aosta", è ridotto da sei a quattro squadroni ed in sostituzione dell'elmo ha il kepì rosso con criniera e comprende lo stato maggiore, quattro squadroni attivi ed uno di deposito; cede quindi il 5° e 6° squadrone per la formazione del reggimento "Cavalleggeri cl i Alessandria". Il 6 giugno 1860 riprende le lance ed il nome di Reggimento "Lancieri di Aosta" che cambia ancora, successivamente, in: - 6° Reggimento di Cavalleria (Aosta) il 1O settembre 1871; - Reggimento di Cavalleria "Aosta" (6°) il 5 novembre 1876; - Reggimento "Lancieri di Aosta" (6°) il 16 dicembre 1897. Durante la guerra 1915- 18 il reggimento forma la 851" cp. mitraglieri a piedi. A seguito della riduzione dei reggimenti dell'Arma sancita dal decreto 21 novembre 1919 il II gr. squadroni di "Aosta" prende il nome di "Cavalleggeri Caserta", avendone assorbito il reparto. Con ìl nuovo ordinamento di cui al decreto 20 aprile 1920 il successivo 20 maggio al reggimento vengono tolte le lance ed è trasformato in Reggimento "Cavalleggeri di Aosta"; in tale circostanza incorpora uno squadrone ciel disciolto reggimento "Lancieri di Milano" ed eredita le tradizioni ciel reggimento "Cavalleggeri di Caserta". Con circ. 8 febbraio 1934 l'unità riassume il nome di Reggimento "Lancieri di Aosta". Nel corso della campagna di Etiopia il reggimento costituisce il III ed il IV gruppo mitraglieri autocarrati che il I gennaio 1937 sono denominati, rispettivamente, III e IV gruppo "Cavalieri cli Neghell i". Il 4° squadrone è depositario, assieme ad uno squadrone dei "Lancieri cli Novara", delle tradizioni del reggimento ''Cavalleggeri di Roma". Nell'ottobre 1940 "Aosta" è alle dirette dipendenze del Comando Raggruppamento del Litorale in Albania con il seguente organico: comando, squadrone comando, l e TI gr. squadroni, 5° squadrone mitraglieri. Durante il secondo conflitto mond.iale il deposito costituisce il VI gr. mitraglierì ed i gr. appiedati: VIII, IX, XIII, XXI, XXIII, XXX, XXXI e LVII nonché il XXVI btg. movimento stradale. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, il reggimento che si trova a Trikkola, in Grecia, rifiuta la resa e prende parte alla lotta contro i tedeschi; tuttavia il 14 ottobre successivo subisce un proditorio attacco in forze da parte dei partigiani greci: i pochi superstiti riescono a rimpatriare su navi ·alleate. Il 15 luglio 1951 viene costituito in Bologna il 6° Reggimento Cavalleria Blindata "Lancieri di Aosta"; l'unità completato l'organico su comando, squadrone comando e tre gruppi dal successivo 8 novembre prende sede in Reggio Emilia quindi dal 4 novembre 1958 riprende la denominazione tradizionale di Reggimento "Lancieri di Aosta" (6°) che mantiene sino al 15 settembre 1964. In tale data il reggimento si scioglie dando vita con il I gruppo al Gruppo Squadroni "Lancieri di Aosta" che eredita le tradizioni reggimentali ed ha guarnigione in Cervignano del Friuli; il II gruppo forma a sua volta il Gruppo Squadroni "Cavalleggeri dì Sai uzzo". A seguito della ristrutturazione dell'Esercito, dal 1° ottobre 1975 l'unità prende il nome di 6° Gruppo Squadroni Carri "Lancieri di Aosta" ed è assegnata alla Brigata cor. ''Vittorio Veneto". Per effetto del decreto 12 novembre 1976 gli viene assegnata la 0
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Anna di Cavalleria
Bandiera ciel reggimento che ha in temporanea consegna già dal maggio 1965. Nel quadro del riordinamento ass unto dalla Forza Armata, il gruppo squadroni il 3 marzo 1993 viene ricostituito in Reggimento "Lancieri di Aosta" (6°) su comando, squadrone comando e servizi, un gr. su tre squadroni , con veste e fisionomia blindata. Dal 1993 il reggimento partecipa ad attività di sorveglianza in presidi fissi ed in attività dinamiche nel quadro dell'operazione "Vespri Siciliani".
Campagne di guerra e fatti d'arme Con l'Armata Sarda: Franco - Piemontese (1792-96) Prima d'Indipendenza (1848-49): - 1848: Goito (8 apr.), Mantova, S. Lucia, Goito (30 mag.), Sommacampagna, Custoza - 1849: Novara Crimea (1855-56): vi partecipa il l O squadrone incorporato nel Reggimento di cavalleria Provvisorio : Cernaia ( 16 ago. 1855) Seconda d 'Indipendenza (1859): Castelnuovo Scrivia, Montebello, Madonna della Scoperta, Peschiera Con l'Esercito Italiano: Brigantaggio (1860-70): zone di Lucera, Murge Terza d'Indipendenza (1866): Custoza, Medole, Udine (25 lug.) Roma (1870) Eritrea (1887-88): concorre alla formazione dello squadrone Cacciatori a cavallo (1895-97): invia un ufficiale e 69 soldati ad unità varie Libia (1911-12): fornisce a reparti mobilitati 4 ufficiali e 140 soldati Prima Mondiale (1915-18): - 1917: Fagagna - Top po - Li venza (otl. - N ov.) - 1918: Medio Piave (giu.) - Vittorio Veneto: Piave, Latisana, Corgnolo (ott.-nov.) Africa Orientale (1935-36): vi partecipano il llI e IV gr. squadroni mitraglieri Albania (1939): comando reggimento e I gr. squadroni Seconda Mondiale (1940-43): - 1940 : fronte greco - albanese - 1941 -43 : Grecia
Ricompense allo Stendardo Al Valor Militare Medaglia d'Oro - Decreto 6 dicembre i 866 Visto che la I" Divisione trovavasi in ritirata inseguita da nemico fino a quasi Monte Vento, furopo fatti avanzare due squadroni di lancieri di Aosta e quindi gli altri dello stesso Reggimento; tutti con brillanti e ripetute cariche, arrestarono l'inseguimento del nemico e diedero tempo a concentrare presso il Monte Vento la riserva del corpo d'armata, rendendo così uno splendido ed eminente servizio. (Custoza, 24 giugno 1866).
Medaglia d'Argento - Decreto l 3 luglio 1849 Per l'ottima condotta tenuta alla battaglia di Novara (23 marzo 1849) e in tutta la campagna del 1848. Medaglia di Bronzo - Decreto 5 giugno 1920 Lanciati all' inseguimento del nemico, gli squadroni di Aosta giunsero primi ai ponti cli Latisana, salvandoli dalla distruzione. Caricarono poi e travolsero a Corgnolo l'estrema pugnace resistenza nemica (dal MontiClmo a Cervignano, 29 ottobre - 4 novembre 1918).
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Medaglia di Bronzo - Decreto 21 aprile 1939 Meraviglioso fascio di energie e di entus iasmi, splend idamente affermatosi nella conquista di Neghelli, dopo aver efficacemente concorso - con i reparti qi una colonna di grande unità operante isolata in Africa Orientale - ad aprirsi col ferro, col fuoco e col piccone la strada per la conquista della regione dei grandi laghi; in aspro, duro combattimento contro forte ed agguerrita massa di ribelli saldamente organizzati a difesa e modernamente armati di fucili e mitragliatrici, dava splendida prova di valore travolgendo ed ann ientando la resistenza nemica. Compiva successivamente irnportanti ricognizioni in fo rza verso munite posizioni avversarie, assolvendo in modo brillante i compiti affidatigli. Ciclo operativo della regione dei laghi, giugno - dicembre 1936. (Al II! Gruppo Squadroni Mitraglieri "Aosta"). Medaglia di Bronzo - Decreto 2 maggio 1939 Reparto splendido per disciplina, entusiasmo, spi rito di abnegazione e valore, dopo aver efficacemente concorso alla conquista cli Neghelli, in lunghi mesi di campagna cli grande polizia coloniale aspra e dura per le difficoltà ciel terreno e le insidie ciel nemico, dava costante esempio delle belle virtù militari. Nei molteplici combattimenti che portavano alla conquista del territorio ciel Governo dei Galla e dei Sidama, segnava col sangue dei suoi migliori le tappe della marcia che conduceva alla finale vittoria. Ciclo operativo della regione dei Laghi, giugno - dicembre 1936. (Al IV Gruppo Squadroni Mitraglieri "Aosta"). Croce cli Guerra - Decreto 31 dicembre 7947 Nel primo aspro vittorioso periodo della campagna greca operò con estrema audacia e con alto spirito aggressivo. A Paramythia, in Valle Suhe, sulle posizioni cli Stegopoli seppe sempre e in ogni occasione intervenire con decisione e indomito valore, concorrendo alle audaci imprese dei fanti e cliviclenclo con essi sacrifici e pericoli. Fronte greco - albanese: Paramythia - Val Suhe, Riqf e Murzines, 28 ottobre - 5 dicembre 1940.
Al Valore dell'Esercito Medaglia di Bronzo- Decreto 4 gennaio l 978 AI verificarsi del grave terremoto che colpiva il Friuli, interveniva tempestivamente con uomini e mezzi in soécorso alle popolazioni duramente colpite. Operando con coraggio ed abnegazione e profondendo tutte le energie, clava un validissimo ed efficace aiuto ai sinistrati, contribuendo a ridurre i danni del tragico evento. L'opera svolta ha riscosso l' apprezzamento delle Autorità e la riconoscenza delle popolazioni soccorse, rafforzando il prestigio dell'Esercito. Friuli, 6 - l 5 maggio 1976.
Médaglie d'Oro al Valor Militare Capitano AMEDEO DE REGE THESAURO: Somalia, 2 febbraio 1936 Sottotenente LUDOVICO M ENICUCCI: Somalia, 8 aprile 1936
Stemma Araldico Decreto 10 aprile 1954 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 12 1 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del I 4.2.1987) a. SCUDO: inquartato. Nel primo e quaito d'argento all'aquila spiegata di nero, rostrata e membrata d'oro; nel secondo e terzo di nero, al leone armato linguato cli rosso; il tutto abbasstao al capo d'oro. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "AOSTA D'FER" (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona tun-ita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
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Arma di Cavalleria
Sintesi della hlasonatura Il capo d'oro si riferisce alla medaglia d'oro al V. M. conseguita dal reggimento nel 1866 a Custoza. 11 primo e l' ul timo quarto riportano il simbolo caratteristico dello stemma della città di Aosta, che dà il nome al reggimento. Nel secondo e terzo cantone vi è l'aquila di Savoia antica a testimonianza della regione nella quale il reggimento ha avuto vita.
Comandanti REGGIMENTO DI CAVALLERIA "AOSTA" (1774-96)
Col. Col. Col. Col. Col.
Vittorio Em. di Savoia duca d' Aosta Alessandro Amoretti d'Envie Francesco Zavattaro Ignazio Nomis cli Pollone Giuseppe Castellamonte cli Lessolo
R EGGIMENTO " AOSTA CAVALLERIA" (1831 -50)
Col. Col. Col. Col. Col.
Bonifacio Visconti d' Ornavasso Edoardo Vincenzo Ferrero Leopoldo Gianazzo di Pamparato Angelo Bongiovanni di Castelborgo Alessandro Broglia cli Mombello
REGGIMENTO " CAVALLEGGERI DI AOSTA" (.I 850-60)
Col. Alessandro Broglia cli MonbeUo Ten. Col. Enrico Martini cli Cigala Magg. Alessandro Quadro di Ceresole Ten. Col. Benedetto Anibaldi Biscossi Ten. Col. Achille Angelini R EGGfMENTO "LANCIERI DI AOSTA " ( 1860-7 I)
Col. Ach ille Angelini Col. Umberto Ranieri di Savoia Principe di Piemonte Col. Alessandro Vanclone cli Cortemilia Col. Eugenio Roero di Settime Col. Gerolamo d'Humilly de Chevilly Ten. Col. Giuseppe Municchi 6° REGGIMENTO DI CAVALLERIA (AOSTA) ( 1871-76) Col. Giuseppe Municchi REGGIMENTO DI CAVALLERIA "AOSTA" (6°)
(1876-97) Col. Giuseppe Municchi Col. Guido Gabutli d i Bestagno Col. Antonio Trotti Benti voglio Col. Eugenio Pautassi Col. Edoardo Frigerio Col. Guido Richetta di Valgoria REGGIMENTO " L ANCIERI DI AOSTA" (6°) (1897-1920)
Col. Guido Richetta di Valgoria Col. Cesare Guglielminetti Col. Carlo Crotti De Rossi di Costigliole
Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Demetrio Salvo Carlo Asinari di Bernezzo Vittorio de Raymondi Oreste Chionetti Alberto Reynaud Carlo De Rege Thesauro Gherardo Lostia di Santa Sofia Ruggero De Ruggero
REGGIMENTO "CAVALLEGGERI DI AOSTA" (1920-34)
Col. Col. Col. Col.
Cesare Bonati Cesare Aymonimo Guido Primerano Federico Ferrari Orsi
R.EGGlMENTO "LANCIERI DI AOSTA" (1934-43)
Col. Col. Col. Col. Col.
Giuseppe De Sanctis Raffaele Pelligra Giovanni Imperiali Goffredo Ricci Giuseppe Berti
6° R EGGIMENTO CAVALLERIA BLINDATA "LANCIERI DI AOSTA" ( 1951 -58) Col. Alessandro Levesi Col. Enrico Corona Col. Adriano Combi Col. Edoardo Vergano REGGIMENTO "LANCIERlDJ AOSTA" (6°) (1958-64)
Col. Col. Col. Col.
Augusto Heer Paolo Bruna Mario Ruggiero Giangiorgio Barbasetti di Prun
GRUPPO SQUADRONI "LANCIERI DI AOSTA" (1964-75)
Ten. Col. Paolo Nigro Ten. Col. Giuseppe Genova Magg. Germano Salsotto Ten. Col. Rodolfo Puletti Ten. Col. Enrico Boscardi Ten . Col. Giuseppe Deliperi 6° GRUPPO SQUADRONI " L ANCIERI DI AOSTA" (1975-93) Ten. Col. Enzo de Gaetano
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Ten. CoL Ten. CoL Ten . Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.
Guido D' Attimis Marchiò Giancarlo Pagliaro Vittorio E. Giusti Claudio Martin Alfiero Ricci Maccarini Giovanni Frizzele
Ten. Ten. Ten. Ten.
Col. Col. Col. Col.
Francesco Apicella Giuseppe Roca Renzo Ferlat Lamberto Cancellieri
REGG IMENTO "LANCJERT DT AOSTA"
Col. Tommaso Perrone
Sedi 1774 1796 1831-33 1833-36 l 836-38 1838-40 1840-42 1842-45 1845-47 1847-48 1848-49 1849-50 1850-5 1 1851-52 1852-55 1855-56 1856-58 1858-59 1859 1859-60 1860-61 186 1-62 1862 1862 1862 1862-63
/
Voghera Casale Monferrato Vercelli Pi nerolo Venaria Reale Casale Monferrato Vigevano Savigliano Vigevano Savigliano Vigevano Saluzzo Torino Voghera Vigevano Casale Monferrato Chambery l)nerolo Brescia Melzo Vigevano Torino Modena Firenze Terni S. Maria Capua V.
1863-64 1864 1864-65 1865-66 1866-67 1867-69 1869-70 1870-7 J 187 1-74 1874-78 1878-81 1881-85 1885-87 1887-92 J892-97 1897-98 1898-1901 1901-07 1907-09 1909-32 1932-43 1951 195 1-64 1964-90 1990
Lucera Caserta Voghera Milano Verona Parma Firenze Roma Terni Vicenza Bologna Caserta Lucca Firenze Parma Saluzzo Savigliano Nola Firenze Ferrara Napoli Bologna Reggio Emilia Cervignano del Friuli Palermo
(6°) (] 993)
Anna di Cavalleria
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REGGIMENTO "LANCIERI DI MONTEBELLO" (8°) Motto: "Impeto hostcrn perterreo". Festa: lS settembre - annivers ario dei combattimenti di Roma - Porta San Paolo (1943) Sede: Roma - Caserma "Sabatini". Mostrina: fiamma a tre punte di colore verde filettata di nero.
Origini e vicende òrganiche In esecuzione del decreto 25 agosto 1859, s i costituisce il s uccessivo 16 settembre in Voghera il
Reggimento "Cavalleggeri di Montebello" su tre squadroni forniti dai reggimenti "Cavalleggeri cli Novara", '' Aosta" e "Monferrato" . Con decreto 6 giugno 1860 cambia specialità ed assume la denominazione cli Reggimento "Lancieri di Montebello" che muta ancora, s uccessivamente, in: - 8° Reggimento di Cavalleria (Montebello) il I O settembre 1871; - Reggimento di Cavalleria "Montebello" (8°) il 5 novembre 1876; - Reggimento "Lancieri di Montebello" '(8°) il 16 dicembre J 897; Durante la g uerra 1915-18 il reggimento forma la 860" cp. mitraglieri a piedi. A segui to della riduzione dei reggi menti del!' Arma sa ncita dal decreto 2 1 novembre 1919 il II g r. squ adroni di "Montebello" prende il nome cli "Cavalleggeri di C atania" avendone assorbito il reparto. Con il nuovo ordinamento di cui al decreto 20 aprile 1920, il successivo 20 maggio il reggimento viene sciolto e le gloriose tradizioni sono affidate al reggimento "Nizza Cavalleria" nel quale trasferisce anche uno squadrone; cede inoltre due squadroni al reggimento "Lancieri Vittorio Emanuele Il". Viene ricostituito nel corso del secondo conflitto m o ndial e, il 15 l uglio I 942, quale Raggruppamento Esplorante Corazzato (R.E.Co.) "Lancieri di Montebello" (8°) su: comando, squadrone comando, T gr. squadroni (con squadrone comando gr., due squadroni autoblindo, due squanclroni motociclisti), II gr. squadroni (con squadrone comando gr., due squadroni semoventi eia 47/32, squadrone c/a da 20 mm). Dal I O aprile 1943 è inquadrato nella Di visione cli Cavai Ieri a Corazzata " Ariete" (I 35"), unitamente ai reggimenti di cavalleria "Vittorio Emanuele II" e " Lucca" e cli artiglieria I 35° e 235°. Il I 6 settembre 1943, dopo aver preso parte alla difesa cli Roma con tro i tedeschi, viene sciolto per eventi bellici. Il 1° gennaio 1950 si forma in Roma il Gruppo Squadroni "Lancieri di Montebello"; trasformato dal l maggio 1951 in 8° Reggimento Cavalleria Blindata "Lancieri di Montebello", gradatamente completa l'organico su comando, squadrone comando, e tre gruppi squadroni . Dal 4 novembre 1958 riassume la denominazione tradizionale cli Reggimento "Lancieri di Montebello" (8°) e tale rimane s ino al 30 settembre 1975. In tale data, a seguito della ristrutturazione dell ' Esercito viene sciolto: la Bandiera e le gloriose tradizioni sono affidate all'8° Gruppo Squadroni Corazzato "Lancieri di Montebello" che si forma contemporaneamente, sempre in Roma, s ul I gr. squadroni ciel disciolto reggimento. Dal l O luglio 1979 diviene 8° Gruppo Squadroni Meccanizzato "Lancieri di Montebello". Nel quadro del riordinamento della Forza Armata, il gruppo squadroni il 23 settembre I 992 viene ricostituito in Reggimento "Lancieri di Montebello" (8°) s u comando, squadrone comando e servizi, un gr. su tre squadroni, con veste e fisionomia bli!1data. Nel 1993 partecipa alle operazioni in Somalia con uno squadrone autoblindo, dal 27 giugno al 22 luglio, nell'ambito della missione umanitaria Restore Hope. Nel corso delle operazioni 111Uore il Sottotenente Andrea Millevoi e rimane ferito il Tenente Alessandro Sc,rno. Nel periodo l O febbraio - 3 I mar7.0 I 994 i I reggi mento è impegnato nel! ' operazione "Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio, nella zona cli Palermo.
Campagne di guerra e fatti d'anne Urigantaggio (1861-63): Capitanata Terza d'Indipendenza (1866) Eritrea (1887-88): concorre alla formazione dello squadrone Cacciatori a Cavallo (1895-97): invia un uffici ale e 69 soldati per iJ completamento di altri reparti
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L'Esercito Italiano Ferso il 2000
Libia (1911-12): fornisce 91 so ldati a corpi mobilitati Prima Mondiale (191.5-18): - 1916: Isonzo : Peteano (ago.) - 191 7 : Visnadello (nov.) - 19 I 8: Vittorio Veneto: Piave, Udine (ott.- nov.) Seconda Mondiale (1940-43): - 1943: Terri torio metropolitano Liberazione (1943-45) - 1943 : Difesa d i Roma (9- 15 settembre) .
Ricorn.pen.se allo Sten.dardo Al Valor Militare Medaglia d'Argento- Decreto 3/ gennaio 194 7. Durante un grave collasso politico mi litare seppe n1aotenersi compatto e disciplinato, fedele al suo giuramento, ascoltando soltanto la voce ciel dovere e dell'onore. Nell ' ardua missione cli contrastare J'avan7.ata germanica su Roma, si prodigava con ardimento e decisione, riusciva a contenerla, sostenendo inoltre ed aniinanclo con l'esempio altri reparti impegnati nella durissima lotta. Lasciati sul terreno oltre metà degli effettivi e conscio della inanità del suo compito, continuava il comballimento, sino a quando un ordine superiore ne faceva cessare l' olocausto. Stremalo ma non piegato, si conservò ancora saldamente raccolto intorno allo Stendardo da cui si allontanò a malincuore sollanto quando il comandante ciel reggirnento fu costretto ad ordinarlo. Documento della sopravvivenza, anche nelle ore più buie, delle migliori forze della stirpe. Rinnovato esempio delle virtù della Cavalleria, che, pure nel più recente dei suoi impieghi, ha saputo ripetere, a difesa del sacro suolo della Patria, i fasti di una tradizione secolare e le gesta delle guerre di indipendenza e della prima guerra mondiale. Roma - Via Ostiense - Porta San Paolo, 8 - J5 settembre 1943.
Riconoscimenti Encomio Solenne - tributato dal Capo di SME "I l Reggimento "Lancieri cli Montebello" (8°) ha partecipato alla missione di pace in Somalia, nell' ambito del Co1ftingente "Jta(for Ibis 2", con un proprio squadrone che si è prodigato nelle operazioni cli soccorso all a popolazione locale. Pur agendo in uno scenario caratterizzato da gravi difficoltà ambientali ed operative, il personale ciel Reggimento ha operato con totale dedizione ed elevata professionalità, mettendo in luce, durante le numerose azioni cli rastrellamento e nei conflitti a fuoco in cui è stato coinvolto, allo livello di efficienza, eccezionale coraggio e generosità. L' impegno cie l reparto non è venuto meno neanche nel difficile momento seguito ai combattimenti del 2 luglio 1993, nel corso dei quali cadeva il S. Ten. M ILLEVOJ. Quadri e lancieri tutti hanno sempre assolto il compito con spiccato senso del dovere, rendendo così onore alle nobilissime tradizioni del Reggimento, riscuotendo unanimi consensi da parte d e l le Au to rità nonché l'ammirazione dei Contingenti esteri partecipant i all'Operazione". Somalia, 28 giugno 7993 - 29 settembre 1993.
Medaglie d'Oro al Valor Militare Capitano CAMJLLO SABATINI: Roma - Porta San Paolo, 9 - IO settembre 1943 Capitano ROMOLO FUG.i\ZZ/\: Roma - Porta San Paolo, 9 - 1O settembre 1943 Sollotenente ANDREA MILLEVOI: Mogadiscio, 2 luglio 1993
Stenima Araldico Decreto 25 giugno 1953 (aggiornato in base a quanto di s posto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987) a. SCUDO: Partito. Nel primo inquartato: a) d'oro, all ' aquila spiegata di nero, b) di nero al leone d 'argento armato e linguato di rosso, c) di argento al capo cli rosso, e.I) di rosso alla croce d ' argento; nel secondo d 'argento all'albero al naturale, cimato eia una stella d 'azzurro, nodrito s u un monte di verde movente dalla punta, accostato eia due draghi pure di verde, affrontati e controrampanti, linguati e illuminati di rosso.
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Arma di Cavalleria
b. CORONA TURRITA
c. ORNAMENTI: ( 1) lista bifida: d'oro, svolazzante, col locata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "fMPETU HOSTEM PERTERREO". (2) nastro rappresentativo del la ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio.
Sintesi della blasonatura li primo partito è dedicato in parte alle unità che hanno concorso alla formazione ciel reggimento: "Aosta" (leone d'argento in campo nero), "Novara" (croce d'argento in campo rosso), "Monferrato" (pezza d'argento sottomessa al capo di rosso). Il primo partito ricorda anche il reggimento "Nizza" (aquila nera) che raccolse i resti cli "Montebello", allorché venne disciolto dopo la prima guerra mondiale. La seconda metà è dedicata interamente alla città di MontebelJo che al reggimento ha dato il nome, costituendo l'unica eccezione per un reggimento di cavalleria di trarre la denom.inazione da una local ità cli un fallo cl'arme.
Comandanti REGGIMENTO " DRAGONI DI MONTEBELLO" ( 1859-60)
Ten. Col. Eugenio Beraudo cli Pralormo R EGGLMENTO " LANCIERI DI MONTEBELLO" ( 1860-7 l)
8° REGGIMENTO DI CAVALLERIA (MONTEBELLO) (1871-76) Col. Massimiliano Grimaldi cli Bellino Col. Alfonso Crotti de Rossi di Costgliole (8°)
( 1876-97) Col. Alfonso Crotti de Rossi di Costgliole Col. Emilio Appelius Col. Cesare Cavalca Col. Alfredo Milon de Varaill on Col. Achille Frigerio Col. Eugenio Campanelli
Col. Carlo Ricci Col. Giovanni Vercellana Col. Ezio Appiotti Col. Giovanni Pellegrini Ten. Col. Corrado Tamaio Col. Lu igi De Silvestris Col. Giovanni Lombardi Col. Vittorio Vialarcli cli Verrone Col. Augusto Tavani
Col. Umberto Giordani (1950-51) Ten. Col. Vincenzo Marini Magg. Enzo Antonelli Incalzi
8° REGGIMENTO
CAVALLERLA BLINDATA " LANCIERI DI MONTEBELLO" ( 195 1-58)
Ten. Col. Vincenzo Marini Col. Giulio De Sivo Col. Arturo Valentinis Col. Vincenzo de Notaristefani Col. Pasquale Chieppa Col. Giovanni Borsarelli REGGIMENTO "LANCIERI DI MONTEBF.I.LO" (8°)
R EGGIMENTO LANCIERI DI "MONTEBELLO" ( I 897-
1920)
E.
GRUPPO SQUADRON I "LANCIERI DI MONTEBELLO"
Ten. Col. Eugenio Beraudo di Pralormo Col. Carlo cl' 1-lumilly de Chcvilly Col. Massimiliano Grimaldi di Bell ino
REGGLMENTO DI CAVALLERIA (MONTEBELLO)
RAGGUPPAMENTO ESPLORANTE CORAZZATO (R. CO.) "LANCIERI DI MONTEBELLO" (1942-43)
.
(1958-75) Col. Giovanni Borsarell i Col. Michele Cassano Col. Riccardo Massimo Col. Marco Bitossi Ten. Col. Ubaldo Bartoli Col. Augusto Menzio Col. Adalberto Cipriani Col. Mario Imperiali D'Afflitto di Francavi Ila Col. Massimo Ottaviani Col. G. Battista Campanella Col. Giovanni Carli Col. Giovanni Guida Fantini Col. Giuseppe D' Arnbrnsio
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L 'Esercilo ltaliww verso il 2000
Col. Pietro Giannattasio 8° GRUPPO SQUADRONI "LANCIERI DI MO NTEB ELLO" ( 1.975 -92) Ten . Col. Matteo Porpora Ten. Col. Adriano D' Ameta Ten. Col. Carlo E. Impavido Ten. Col. Giuseppe Perre Ten. Col. Riccardo Trevisan Ten. Col. Lucio Martinelli Ten. Col. Franco Streli
Ten. Col. Ten . Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.
Gaetano Cigna Giangabriele Carta Giancarlo Messuti Vittorio Serafini Carmine Caramante
REGGIMENTO "LANCIERI DI MONTEBELLO" (8°)
(1992) Col. Giancarlo Messuti Col. Riccardo Treppiccione
Sedi 1859-60 1860-6 1 1861 1861-63 1863-64 1864-66 1866-69 1869-74 1874-77
Voghera Panna Piacenza Foggia Caserta Ferrara Udine Verona Terni
/
1877-80 1880-84 1884-88 1888-92 1892-98 1898-1902 1902-08 1908-20 1950
Vercell i Milano Saluzzo S. Maria Capua V. Firenze Brescia Vicenza Parma Roma
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Arma di Cavalleria
REGGIJ.\!IENTO "LANCIERI DI FIRENZE" (9°) Motto: "Con l'animo c he vince ogni battaglia". Festa: 30 ottobre - anniversario del combattimento di Vittorio Veneto ( 191 8) Sede: Grosseto - Caserma "Gen. E. Beraudo di Pralormo". Mostrina: fiamma a tre punte di colore arancione f ilettata di nero.
Origini e vicende organiche Trae origine dal Corpo dei Dragoni Toscani costi tui to con decreto g randucale de l 12 settembre 1753 in Firenze su tre squadroni, due montati ed uno a piedi. Il 2 novembre 179 I viene ridotto ed è diviso in compagnie riunite in un solo squadro ne . Dopo la battaglia cl i M are ngo (1800) il Granducato abbandona i suoi stati che vengono ceduti alla Francia ed i Dragoni sono ridotti a livello di una compagnia. 11 2 1 luglio 1803 la Regina Reggente M aria Luisa stabilisce "mot u proprio" il nuovo "piano di formazione ciel R. Corpo dei Dragoni nel Reg no d'Etruria" ed il Corpo medesimo è portato a due squadrone su due cp. ciascuno per presidiare le piazze di Firenze, Siena, Pistoia e Livorno. Con altro " motu proprio" della Regina il 21 lug lio 1805 il Corpo è ri dotto a sole d ue compagnie ed è denominato Squadrone Dragoni Toscan i. Nel 1808 l'unità è trasformata dapprima in Reggimento Dragoni Toscan i, su d ue squadroni, q uindi il 29 maggio prende la denominaz ione cli 28° Cacciatori a Cavallo e si distingue in tutte le campagne napoleonic he. Restaurati i Lorena in Toscana, nel 1814 il reggimento ripre nde il nome di Regio Corpo dei Dragoni ed il 21 gennaio 1816 passa nella speciali tà cavalleria leggera quale Corpo dei Cacciatori a Cavallo su quattro squadroni, due dei q ual i prendono parte alla campag na del 1848. Ne ll'agosto del 1848 il reggimento adotta una uniforme quasi totalmente piemontese e viene armato di lanc ia. li 28 aprile 1859, dopo l'abbandono dello stato da parte de l Granduca, l'unità diviene Reggime nto Dragoni Toscani con quattro squadroni, due partecipano alla campagna cie l 1859 e d ue rimangono cli presidio in Toscana. Assunto il nome cli Reggimento "Cavalleggeri di Firenze" il 4 novembre 1859, viene incorporato nell 'Esercito italiano il 25 marzo 1860 e con l'ordinamento ciel successivo 6 giugno cambia s pecialità e viene denominato Reggimento "Lancieri di Firenze" ma, s uccessivamente, cambia ancora nome in: - 9° Reggimento di Cavalleria (Firenze) il I O settembre I 871; - Reggimento di Cavalleria ''l<'irenze" (9°) il 5 novembre 1876; - Reggimento "Lancieri di l•irenze" (9°) il 16 dicembre 1897. Durante la guerra 1915- 18 il deposito ciel reggimento forma la 1498" cp. mitraglieri a piedi. A seguito della rid uzione dei reggime nti dell ' Arma, sancita con decreto 21 novembre 1919, il II g r. squadroni cli "Firenze" prende il nome di "Cavalleggeri Palermo" avendone assorbito il re parto. Con il nuovo ordinamento di cui al decreto 20 aprile 1920, il successivo 20 maggio al reggimento vengono tolte le lance ed è trasformato in Reggimento "Cavalleggeri di Firenze" ; in tale circostanza incorpora due squadroni del disciolto reggimento "Cavalleggeri cli Lodi", cede uno squadrone a l reggimento "Piemonte Reale" ed- è inoltre reso depositario de lle tradizioni dei discio lti reggimenti " Lodi", " Udine", "Palermo" e del X gruppo Sardo. Con c ircolare 8 febbraio 1934 l' unità riassume il nome di "Reggimento Lancieri di Firenze". Ali ' inizio del secondo conflitto mondia le il reggimento, inquadrato ne lla 2a Divisione Celere "Emanuele Filiberto Testa cli Ferro" è strutturato su: comando, squadrone comando, l e Il gr. squadroni, 5° squadrone mitraglieri. Durante la gue rra il deposito costituisce il Vll e LVl g r. appiedato ed il III gr. corazzato. L'8 settembre 1943, in seguito agli avve nimenti dete rminati dall ' armistizio, il reggimento dislocato in Albania nei pressi cli Tirana viene sciolto. Il 21 giugno 195 l s i forma in Roma lo Squadrone Cavalleria Blindata "Lancieri di Firenze'', trasformato il 1° ottobre 1956 in Gruppo Squadroni "Lancieri di Firenze" e poi sciolto il 3 1 dicembre 1957. Con la ristrutturazione dell ' Esercito, il 1° ottobre 1975 ha vita in Sgonico (Trieste) il 9° Gruppo Squadroni Carri "Lancieri di Firenze", per trasformazione del T g r. squadroni del d isciolto reggimento
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L 'Esercii o Italiano verso il 2000
Piemonte Cavalleria. L' unità è inquadrata nella Brigata corazzata "Vittorio Veneto" e con decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera del reggimento ciel quale tramanda le tradizioni. Nel quadro del riordinamento della Forza Armata, il gruppo squadroni l' 11 settembre 1992 viene ricostituito in Reggimento "Lancieri di Firenze" (9°) su comando, squadrone comando e servizi, un gr. su tre squadroni , assumendo veste e fisionomia blindata. Partecipa alle operazioni in Somalia con uno squadrone autoblindo, nell'ambito della missione umanitaria Restore Hope, dal 1° ottobre 1993 al 19 gennaio 1994; al soldato Tomm aso Carrozza caduto nei pressi di Balad, viene concessa la Medaglia d'Oro al Valore dell'Esercito. Dal 25 novembre 1994 al 25 gennaio 1995 il reggimento opera a Messina e provincia, con due squadroni di formazione, in concorso al controllo ciel territorio (operazione "Vespri Siciliani").
Campagne di guerra e fatti d 'arme Con il Granducato di Toscana: Contro la Repubblica Cisalpina (1799): F igline
Con l'Esercito Francese: Contro la Spagna (1808-12) Contro la Russia (18 12) Contro la Germania (1813- 14)
Con il Granducato di Toscana Prima d'Indipendenza (1848-49): - 1848 : Curtatone e Montanara - Goito Seconda d'Indipendenza (1859) : vi partecipa con la Di.visione Toscana nel 5° C. A. francese
Con l'Esercito Italiano: Brigantaggio (1868-69): Abruzzo e Molise Terza d'Indipendenza (1866) : Visco - Ponte cli Ve rsa Eritrea (1887-88): concorre alla formazione dello Squadrone Cacciatori a Cavallo (1895-96): invia 2 ufficiali e 70 soldati a reparti mobiliati Libia (1,911-12): . - 1911 : Zanzur (l7dic.) - 1912: Zanzur (8 giu.) - Sidi Bila) Prima Mondiale (1915-18): - 1917: Livenza: Portobuffolè (nov.) - 1918: Montello (giu.) - Vittorio Veneto: Vittorio, Longarone (ott. - nov.) Africa Orientale (1935-36): concorre alla fomiazione di reparti vari con un ufficiali e 540 soldat.i Seconda Mondiale (1940-43): · - 1941: fro nte jugoslavo (apr.) - controguerriglia in Croazia e Kossovo (da mag. a clic.) - 1942: Albania - 1943: Albania: controguerriglia nelle zone cli Scutari e Dibra
Ricompense allo Stendardo Al Valor Militare .Medaglia di Bronzo - Decreto 6 dicembre J866. Si distinse e seppe destare l'ammirazione cli tutte le truppe nel fatto d 'ahne del Ponte di Versa (26 luglio 1866).
Medaglia di Bronzo - Decreto 29 ottobre 1922. In numerosi combattimenti tanto nelle azioni di squadroni isolati o di gruppi cli squadroni, come in quelle alle q uali prese parte l'intero reggimento, brillò sempre per slancio, valore ed alto spirito cli sacrificio (Tagliamento, Portobl4fl)/è, Monticano, 2 - 9 novembre 1917; Montello, Giavera, 15 giugno 1918; Vittorio Ven eto, 30 ottobre J 9 J8).
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Arnw di Cavalleria
Al Valore dell'Esercito
Medaglia di Bronzo - Decreto 4 gennaio 1978.. Al verificarsi del grave terremoto che colpiva il Friuli, interveniva tempestivamente con uom ini e mezzi in soccorso delle popolazioni duramente colpite. Operando con coraggio ed abnegazione e profondendo tutte le energie, clava un validissimo ed efficace aiuto ai sinistrati, contribuendo a ridurre i danni del tragico evento. L' opera svolta ha riscosso l'apprezzamento delle Autorità e la riconoscenza delle popolazioni soccorse, rafforzando il prestigio dell'Esercito. Friuli, 6 - 15 maggio 7976.
Riconoscimenti Encomio solenne - tributato dal Capo di SME "11 Reggimento "Lancieri di Firenze" (9°) ha partecipato alla missione cli pace in Somalia, nel1' ambito ciel Contingente "ftaf;for lbis2 " , con un proprio squadrone inquadrato nel raggruppamento "ALFA" . Operando cliururnamente in uno scenario caratterizzato da particolari condizioni ambientai.i e notevoli difficoltà operative. Quadri e lancieri ban no sempre confermato, nelle molteplici e rischiose azioni in cui sono stati impegnati , grande capacità, altissima professionalità e massi ma dedizione. Le numerose missioni di scorta ai convogli militari ed umanitari, a cui ha assicurato la necessaria cornice cli sicurezza, hanno evidenziato l'elevata capacità operativa del reparto, oltre all'alto senso del dovere ed alle apprezzabili doti organizzative e cli coraggio dei propri uomini che, con il loro esempio, hanno rappresentato un sicuro punto cli riferimento per tutte le forze ciel Contingente ed hanno contribu.ito ad accrescere il prestigio della Forza Armata nell'ambito ciel Paese". Somalia, 29 settembre 1993 - 9 gennaio 1994.
Stemma Araldico Decreto 27 d icembre 1976 (aggiornato in base a quanto d isposto dallo SME con circ. l 2 l del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1 987) a. SCUDO: Partito. Nel 1° di rosso alla croce d'argento; nel 2° d'oro a c inque tortebisanti cli rosso disposte, 2, 2, 1, e sormontate eia un bisante d ' azzurro caricato da tre gigli d'oro male ordinati (Toscana) . In cuore uno scudetto sannitico d 'argento al giglio cli rosso bottonato. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (l) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concav ità rivolta verso l' alto, riportante il motto: " CON L'ANIMO CHE VINCE OGNI BATIAGLIA". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzan ti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blason.atura 8
Nella prima partitura sono evidenziati i legami tradizionali ciel reggimento con il Pi emonte sabau do (croce d'argento i n campo rosso) . Nella seconda sono r iportati i vincoli co n il Grand ucato d ì Toscana ed in particolare con il casato de i Medic i, ossia con la regione nella q uale il reggimento ebbe lo ntane orig ini: In cuore è posto lo stemma de lla c ittà d i Firenze, atto a ricordare l' antica ed attuale denom inazione cli " Firenze".
Comandanti CORPO D RAGON I TOSCANI ( 17 53- 1808)
Luog. Col. Federico Turique Magg. Paolo Paolozzi Cap. Lorenzo Mari Col. Michelangelo Tnghi rani
(18 14-16) Magg. Leopoldo Spannocchi Magg. G iovanni Del Testa
R EGIO CORPO DEI DRAGONI
CORPO DEI C.A.CCIATORI A CAVALLO
Magg. Giovan ni Del Testa
(1816-59)
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L'Esercilo Jtolùmo verso il 2000
L uog. Col. Lorenzo M ari Magg. Giuseppe Chiesi Magg. Antonio Pandolfini Col. Cosimo Degli Azzi Col. Girolamo Paleologo Diana Magg. Alessandro Carli
Col. Emanuele Beraudo d i Pralormo Col. Giulio Borsarell i di Rifreddo Col. Cesare Lazzarin i Col. Vittorio Litta Modignani Col. Arturo Milanesi Col. Gerardo De Vito Piscicell i Col. Gustavo Berarcli Col. Paolo Piella Col. G. Carlo Ticchioni Col. Agostino Sardella Col. Ludovico dè Bartolomeis Col. Giuseppe Feruglio
REGGIM ENTO "CAVALLEGGERI DI FIRENZE" ( 1859-60)
Col. Alessandro C appellini REGGIMENTO "LANCIERI DI F IRENZE" ( 1860-71)
Col. Col. Col. Col.
Alessandro Cappellini Carlo Lucia di Corternigl ia Ercole Rizzardi Francesco Brunetta D'Usseaux
S QUADRONE CAVALLERIA BLINDATA "LANCIERI 01 F IR ENZE" (195 1-56)
Cap. Barnaba Pignatti Morano di Custoza
9° R EGGIMEt'\ffO DI C AVALLERIA ( FIRENZE) (1871 -76) Col. Francesco Brunetta D'Usseaux R EGGIMENTO CAVALLERIA" FIRENZE"
GR UPPO SQUADRONI " L ANCIERI DI F IRENZE"
( 1956-57)
(9°)
Magg. Mario Ripamonti Ten. Col. Gennaro Casale
(1876-97) Col. Col. Col. Col. Col.
Guglielmo Mazzucchi Giovanni De Stefanis Valerio Mori Enrico Sapelli cli Capriglio Felice Avogadro cli Quinto
9° GRUPPO SQUADRONI " LANCIERI DI FIRENZE" ( 1975-92) Teo. C ol. Sergio Macchia Ten. Col. Giovanni De Santis Magg . Andrea Cafagna Ten. Col. Pietro Bin i Ten. Co l. Michele Amorosi Ten. Col. Alberto Aiello Ten . Col. Diego Bordonaro Ten. Col. Josto Piras Ten. Col. Gaetano Genovese Ten . Col. Marco Monclrone Ten. Col. Feclerigo Sozzi Ten. Col. Aldo Andreosè
R EGGIM ENTO "LANCIERI DI FIRENZE" (9°)
( 1897- 1920) Col. Giusepp'e Cais cli Pierlas Co l. Odoardo Bogianchino R EGGIMENTO " CAVALLEGGERI DI FIRENZE"
( 1920-34) Col. Col. Col. Col. Col.
Paolo Piella Gerolamo Majnoni d ' Intignano Umberto Vaccari Alberto Trenti Carlo Tappi
R EGG IMENTO "LANCIERI DI FIRENZE" (9°)
( I 992)
REGGIMENTO "LANCIERI DI FIRENZE" (1934-43)
Col. Stefano Angion i Col. Fcderigo Sozzi
Col. Carlo Tappi
Sedi 1753- 1860 1860 1860-62 l 862-64 1864 -66 1866-69 1869-71 1871-75 1875-78
Firenze Bol ogna Vercelli Brescia Firenze Napoli S. Maria Capua V. Lodi Milano
1878-81 1881 -85 1885-86 1886-88 1888-92 1892-99 1899-1902 1902 -08 1908-20
Sai uzzo Vicenza Caserta Napoli Nola Mi lano Vicenza S . Maria Capua V. Roma
Arma di Cavalleria
1920-25 1925-43 1951 -55
Napoli Ferrara Roma
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1955-57 1975-92 1992
Civitavecchia Sgonico (TS) Grosseto
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L'Eserci10 l!aliano verso il 2000
REGGI1VIENTO "CAVALLEGGERI DI LODI"
(15°)
Motto: "Lodi s' immola". Festa: 26 ottobre - anniversario del combattimento d i Henni - Bu - Melìana ( 191 1) Sede: Comprensorio di Lenta (Vercelli). Mostrina: rettangolare contenente fiamma a tre punte nera su fondo scarlatto.
Origini e vicende organiche Per effetto del decreto 25 agosto .1859, viene costituito il 16 settembre successivo, in Alessandria, il Reggimento "Cavalleggeri di Lodi" su tre squadroni; concorrono alla formazione i reggi menti "Nizza", "Saluzzo" e "Alessandria" con uno squadrone ciascuno. L' unità negli anni seguenti cambia più volte denominazione in: - 15° Reggimento di Cavalleria (Lodi ) il 10 settembre 1871; - Reggimento di Cavalleria "Lodi" (15°) il 5 novembre I 876; - Reggimento "Cavalleggeri di Lodi" (15°) il 16 dicembre 1897; All'inizio della guerra 1915- 18 il 1° squadrone è in Libia ed ivi rimane per tutta la durata del confl itto. Nel febbraio 1916 il 2° e 3° squadrone vengono appiedati ed operano in trincea rispettivamente con i reggimenti "Lancieri di Novara" e "Cavalleggeri Guide" . Trasferito nel marzo 1916 al fronte albanese, il reggimento nel mese successivo viene rinforzato da personale appiedato con il quale nel mese di ottobre sono fonnati il 9° e 10° squadrone appiedati, riuniti nel 4° gruppo. Nel giugno 1916 con personale giunto dal deposito in Napoli e con i cavalli del 2° e 3° squadrone appiedati sono fo rmati il 7° e 8° squadrone (3° gruppo). L'anno seguente, nel mese cli maggio, vengono costituiti il 2° e 3° squadrone bis, appiedati, e nel mese di luglio, ha vita la 732" cp. mitraglieri. Nell'aprile 1918 il 3° gruppo squadroni è trasferito sul fronte francese mentre altri repaiii, con il comando cli reggimento , operano in Macedonia ove rimangono poi fino al maggio 1919. A seguito della riduzione dei reggimenti cieli ' Arma sancita dal decreto 21 novembre 19 J9 il II gr. squadroni di "Lodi" prende il nome di "Cavalleggeri Udine" avendone assorbito il reparto. Con il nuovo ordinamento di cui al decreto 21 aprile 1920, il successivo 20 maggio il reggimento viene sciolto e le gloriose tradizioni sono affidate al reggimento "Caval1eggeri di Firenze" al quale cede nella circostanza due squadroni. Nel corso ciel secondo conflitto mondiale l'unità viene ricosti tu ita il 15 febbraio 1942 in Pinerolo quale Raggruppamento Esplorante Corazzato (R. E. Co.) "Cavalleggeri di Lodi" (15°) su comando, squadrone comando, l gr. (con uno squadrone autoblindo, due squadroni cr. L, uno squadrone motociclisti), II gr. (con uno squadrone semovente dn 47/32, uno squadrone c/a da 20 mm). Viene sciolto il 13 maggio 1943 in Tunisia, per eventi bellici. Il l O gennaio 1952 si forma a Verona, lo Squadrone di Cavalleria Blindata "Cavalleggeri di Lodi" al quale sono affi date le tradizion i reggimentali. L'un ità s i trasforma nel settembre 1956 in Gruppo Squadroni "Cavalleggeri di Lodi" e tale rimane sino alla ristrutturazione dell' Esercito, a seguito della quale il 30 ottobre 1975 prende il nome di 15° Gruppo Squadroni "Cavalleggeri di Lodi" ed è posto alle dipendenze della Divisione cor. "Centauro". Per decreto 12 novembre 1976 gli viene assegnata la Bandiera di guerra ciel disciolto reggimento, che ha in temporanea consegna già dal 20 maggio 1965. Nel 1983 "Lodi" distacca presso il Contingente italiano in Libano un plotone esploratori su autoblindo: dal 17 marzo al 23 dicembre si alternano nel Medio Oriente tre plotoni di formazione per complessivi 3 ufficiali e 154 fra sottufficiali e soldati, con 7 autoblindo e 15 autocarri. Nel corso delle operazioni rimane ferito il Comandante Tenente Corrado Melillo . Con circolare I 05/15 1 del 23 .7.1986, cambia nome dal 31 lugl io 1986 in 15° Gruppo Squadroni Carri "Cavalleggeri di Lodi". Nel quadro del riordinamento della Forza Annata, il g ruppo squadroni perde la propria autonomia il 5 settembre 1991 ed il giorno successivo da vita, in fase sperimentale, al 15° Reggimento "Cavalleggeri di Lodi" la cui ricostituzione viene sancita in data I Osettembre 1992 come Reggimento "Cavalleggeri di Lodi" (15°) su comando, squadrone comando e servizi, un gr. su tre squadroni, assumendo veste e
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Arma di Cavalleria
fisionomia blindata. Nel 1994, da gi ugno ad agosto, il 2° squadro ne esplorante partecipa all ' operazione "Vespri Sicil iani" quindi dal 13 dicembre tutto il reggimento è impegnato per la medesima esigenza; si schiera nella zona cli Catan ia ove ri rnane fino al 13 febhraio I 995 . Personale cli "Lodi", in novembre, concorre all 'opera di soccorso a favore della popolazione alluvionata in Piemonte.
Campagne di guerra e fatti d'arrne Brigantaggio (1863-64): Benevento, Torre Oppido - Ofanto Terza d'Indipendenza (1866) Roma (1870) Eritrea (1887-88): concorre alla formazione del I O squadrone Cavalleria Africa e dello squadrone Cacciatori a Cavallo (1895-96): invi a 69 soldati a corpi vari Libia (1911-12): - 1911 : Henni Bu Mcliana - 19 13: Monterus Nero Prima Mondiale (1915-18): - 1916: Monfalcone (rnag.) - M. Cosich, M. Debeli (ago.), Gorizia (ago.) - Albania :Ciffik, Iclris - 1918: Albania: Malakastra - fieri (l ug.) - Francia : Re ims (lug .), Chemin cles Dames (ott.), Sissonne, Mosa (nov.) - 1918- 19 : M acedon ia (nov. 1918- mag . 1919) : 4°, 5° e 6° squadrone Seconda Mondiale (1940-43) : - 1942: Tunisia (nov.) : Gabes - 1943: Tunisia (gen. -mag.) : Kebili, El Ayacha, faicl Sbik.ka, E nfidaville
Ricompense allo Stendardo Al Valor Militare Medaglia d'Argento - Decreto 19 gennaio / 913 Per la splendida condotta tenu ta dal I O e 2° squadrone nel combattimento di Henni - Bu - Meliana (26 ottobre 1911 ). Medaglia d'Argento - Decreto 21 dicembre 1913 Per la s plendida prova d i valore data dagl i squadroni 3° e 4° ciel reggimento nel combattimento cli i'v/onterus Nero (23 marzo 1913), durante il qu ale con una carica b rillantissima i·ovesciarono il nemico incalzante. ·' Medaglia d'Argento - Decreto 29 ,w~embre I 954 Nel corso di una lu nga durissima campagna in territorio d ' oltre mare si batteva con indomito ardimento contro un nemico soverchiante per numero e potenza di mezzi . In temerarie puntate esplorative come in eroiche azioni cli retrnguardia, ne ll' attacco come nella difesa, sul motociclo, sul çarro armato leggero, i suoi superbi reparti meccanizzati sapevano essere degni eredi degli squadroni a cavallo del vecchio reggimento, emulando Ii nel valore e nel sacrificio e tenendo fede a l glorioso motto " Lodi s'immola". Cabes - Kebili-El Ayacha - Faid Sbikka - En}tdaville (Tunisia), 20 novembre 1942 - 12 maggio 1943. 0
Al Merito Civile Medaglia di Bronzo - Decreto 1° dicernbre 1970 In occasione cli una violenta alluvione si prodigava generosamente, con uomini e mezzi, in cliffici li ed esten uanti interventi cli soccorso alle popolazioni colpite, contribuendo validamente a contenere e ridurre i disastrosi effetti della calamità. 2 novembre - 20 di cembre 1968, provincia di \lerce lii.
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L 'EsercilO Italiano verso il 2000
Medaglie d'Oro al Valor Militare Tenente PAOLO SOLAROLI: Libia 26 ottobre 1911.
Stemma Araldico Decreto non approvato a. SCUDO: Partito. Nel primo di rosso alla croce d'argento. Nel secondo di oro alla croce di rosso. Il capo d'argento a due fiamme di nero filettate di rosso. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "LODI S'IMMOLA". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura Lo stemma bipartito riporta nella prima partizione il simbolo di Savoia a ricordo dell'origine ciel reggimento; nell'altra è raffigurato lo stemma della città di Lodi che dà ìl nome al reggimento. Il motto è stato desunto dalla "canzone della Diana" di Gabriele D'Annunzio.
Comandanti REGGIMENTO "CAVALLEGGERI DI LODI" (1859-71) Col. Giacinto Felice Manuel di S. Giovanni Col. Carlo Vicario di S. Agabio Col. Ippolito Martin di Montù Beccaria 15° REGGIMENTO DI CAVALLERIA ( LODI) (187)-76) Col. Ippo}ito Martin di Montù Beccaria REGGIMENTO DI CAVALLERIA "LoDI" (15°) (1876-97) Col. Ippolito Martin di Montù Beccaria Col. Giacinto Govone Col. Giuseppe Lamberti di Castelletto Col. Giovanni Valfrè di Bonzo Col. Carlo Crotti ·de Rossi di Costigliole REGGIMENTO "CAVALLEGGERI DI LODI" (15°) (1897-1920)
Col. Carlo Crotti de Rossi di Costigliole Col. Ferdinando Brunatti Col. Francesco Pepe Col. Stefano Orsi Bertolini Col. Arturo Cantoni Col. Guglielmo Cerqua Col. Mario Schiffi Col. Roberto Brussi Col. Roberto Amato Col. Carlo Capponi Trenca RAGGRUPPAMENTO EsPLORANTE CORAZZATO (R. E. CO.) "CAVALLEGGERI DI LoDI" (15°) (1942-43) Col. Tommaso Lequio di Assaba
SQUADRONE DI CAVALLERIA BLINDATA "CAVALLEGGERI DI LODI " (I 952-56) Col. Girolamo De Marco Col. Angelo Contini GRUPPO SQUADRONI "CAVALLEGGERI
DI
LODI"
(1956-75)
Ten. Col. Francesco Caputo Magg. Augusto Menzio Magg. Giuseppe Veneziani Santonio Magg. Eugenio Arrighi Magg. Andrea Manganaro Magg. Umberto Cersosimo . Ten. Col. Fausto Albano Magg. Vittorìo Panetta Ten. Col. Alberto Tusini Cottafavj Ten. Col. Carlo De Virgilio Ten. Col. Mario Fassio 15° GRUPPO SQUADRONI "CAVALLEGGERI DI LODI" (1975-91)
Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten.
Col. Enrico Battaglia Col. Gioacchino Forzano Col. Giovanni Livraghi Col. Nicola Bari Col. Emidio Siliquini Col. Angelo Tozzi Col. Massimo Dal Piaz Col. Pier Lamberto Negroni Bentivoglio
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Arma di Cavalleria
Ten. Col. Umberto De Luca
Col. Umberto De Luca Ten. Col. Fulvio Sbemadori (s. v.)
REGGIMENTO "CAVALLEGGERI DI LoDI" (15°) (1991)
Col. Giuseppe Roca
Col. Francesco Apicella
Sedi 1859 1859-60 1860 1860-61 1861-62 1862 1862-63 1863-64 1864-65 1865-66 1866-69 1869-71 1871-76
Alessandria Casale Monferrato Vercelli . Brescia Ferrara Bologna Ferrara Aversa Lucera Nola Vicenza Bologna Brescia
1876-79 1879-84 1884-88 1888-93 1893-97 1897-1901 1901-05 1905-I3 1913-20 1942-43 1952-56 1956-64 1964
Savigliano Torino S. Maria Capua V. Vercelli Udine Milano Lodi Aversa Napoli Pinerolo Verona Novara Lenta (VC)
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L 'Eserciro Italiano verso il 2000
REGGI1VIENTO "CAVALLEGGERI GUIDE"
(19°)
Mollo: "Alla vittoria ed all'onor son guida".
Festa: 24 giugno - anniversario della battaglia di Custoza ( I 866) Sede: Salerno - Caserma "D' Avossa". Mostrina: rettangolare contenente fiamma a tre punte bianca s u fondo celeste intenso; la stelletta è inserita in una profilatura di colore nero.
Origini e vicende organiche Per decreto reale, il 10 aprile 1859 viene formato presso la Scuola cli Cavalleria, in Pinerolo, uno
Squadrone Guide a Cavallo con personale tratto da vari reggimenti e con cavalli di nuova monta. Durante la guerra del 1859 i sei plotoni che costituiscono lo squadrone vengono assegnati ciascuno presso una divisione mobilitata. Con successivo decreto 25 febbraio 1860 viene formata una unità che incorpora lo squadrone Guide e 200 uomini provenienti dai reggirne nti cli cavalleria leggera. La nuova unità assume la denominazione di Reggimento Guide. Con il riordinamento cieli' Arma per decreto 10 settembre 1871, prende il i1ome d i 19° Reggimento di Cavalleria (Guide) che muta ancora in : - Reggimento di Cavalleria "Guide" (19°) il 5 nove mbre 1876; - Reggimento "Cavalleggeri Guide" (19°) il I 6 dicembre 1897. Per la guerra 1915-18 il deposito costituisce la 737' cp. mitraglieri a piedi e nel 1916 il reggimento incorpora, temporaneamente, per il periodo dell'appiedamento, il 3° squadrone dei Cavalleggeri di Lodi. A seguito della riduzione dei reggimenti dell ' Arma, sancita dal decreto 21 novemb1:e I 9 J9, le "Guide" incorporano aliquote del reggimento Cavalleggeri di Foggia che ne formano il II gruppo. Con il nuovo ordinamento cli cui al decreto 20 aprile 1920, il successivo 20 maggio nel Reggimento "Cavalleggeri Guide" vengono inseriti due squadroni dei Cavalleggeri di Lucca. Nella circostanza è resci depositario delle gloriose tradizioni dei disciolti reggimenti Lancieri di Milano e Cavalleggeri di Lucca, cli Roma, cli Padova e di Vicenza. Assieme al reggimento Cavalleggeri cli Alessandria, nel 1923 concorre alla formazione cli un nuovo gruppo cli squadroni , fornendo un comando di gruppo ed il 3° squadrone; l' unità è inviata in Cirenaica. E' la prima unità dell ' Anna che adotta, a titolo sperimentale, i caJTi veloci: il 5 gennaio 1934 il T gr. squadron i è trasformato in l gr. c. v. "S. Marco" ed a seguire sono costituiti il 5 aprile il II gr. c. v. "S. Giusto" ed il 26 giugno il III gr. c. v. "S. M artino" . Trasformato nello stesso anno in Reggimento Scuola Carri Veloci conserva il gr. squadroni a cavallo "S. Giorgio''. Nel gennaio 1935 i gr. c. v. passano alle dipendenze delle divisioni celeri ed il reggimento pur tornando alla formazione a cavallo mantiene la funzione di centro addestramento carri veloci: nel solo biennio l 935-36 provvede alla costituzione di 12 squadroni c. v. destinati ai reggimenti di cavalleria (uno per reggimento). li personale addestrato presso il reggimento destinato a prestare servizio presso le divisioni celeri, per determinazione ministeriale, conserva i colori distintivi delle Guide con la sola variante delle fiamme che sono a due punte anziché a tre; inoltre il fregio sul copricapo prevede il trofeo dei cavalleggeri sostenuto eia due mitragliatrici incrociate e nel tondino è applicata la sagoma cli un carro veloce. Nell'agosto 1940 i "Cavalleggeri Guide" sono alle dipendenze del Comando Superiore Truppe Albania con il seguente organico: comando. squadrone comando, I e II gr. squadroni, 5° squadrone mitraglieri. li reggimento è disciolto I' 8 settembre I943 in Albania, assieme alle altre unità ciel Raggrnppamento U ni tà Celeri nel quale si trova inserito. Alla proclamaz ione dell'armistizio reparti del deposito reggimentale reagiscono ai tedeschi in Parma, nei giorni 8 e 9 settembre. li XIV gi: appiedato "Guide", costituito nel 1940, 1'8 settembre 1943 è inquadrato nella 21 O" div,isione costiera dislocata nella penisola salentina: partecipa alla Guerra cli Liberazione divenendo nel 1944 14° reparto salmerie eia combattimento "Guide". Il 1° aprile 1949 viene formato in Casarsa della Delizia lo Squadrone Cavalleria Blindata "Guide" che dal 25 novembre 1953 è trasformato in Gruppo Squadroni "Cavalleggeri Guide" e tale rimane si no alla ristrutturazione dell'Esercito, a seguito della quale il 1° luglio 1975 prende il nome cli 19° Gruppo
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Arma di Cavalleria
Squadroni "Cavalleggeri Guide". Per decreto 12 novembre 1976 gli viene assegnata la Bandiera del disciolto reggime nto che ha in temporanea consegna già dal 20 maggio 1965 . Nel quadro ciel riordinamento della Forza Armata, il gruppo squadroni perde la propria autonomia il 4 agosto 1991 ed il giorno successivo dà vita, in fase sperimentale, al 19° Reggimento "Cavalleggeri Guide" la cui ricostituzione viene sancita in data 3 settembre 1992 come Reggimento "Cavalleggeri Guide" (19°) su comando, squadrone comando e servizi, un gr. su tre squadroni; assumendo veste e fisionomia blindata. Nel 1992 l'unità prende parte all'operazione " Vespri Siciliani", in concorso al mantenimento dell'ordine pubblico in Sicilia, quindi dal dicembre 1992 al giugno 1993 invia in Somalia, nell'ambito della m issione umanitaria "Restore Hope" quattro plotoni autobl in~lo, due pesanti (Centauro) e due leggeri (FIAT 6616).
Campagne di guerra e fatti d'arme Seconda d'Indipendenza (1859) Centro - .Meridione (1860-61) : I O e 2° squadrone Brigantaggio (1864-66): Campania, Capitanata, Sicilia Terza d'Indipendenza (1866) : O liasi, Campagna rossa, Monzambano, Custoza Eritrea (1887-88): concorre alla formazione ciel I O squadrone Cavalleria Africa e dello squadrone Cacciatori a Cavallo
(1895-97): invia 73 uomini a corpi mobilitati Libia (1911-12): - 1912: Gargaresh, Zanzur (8 giu.), Zuara, Regdal ine - I 913: Zerir, Assaba, Nalut
Prima Mondiale (1915-18): - 1916: Monfalcone - 1918: Vittorio Veneto: Sacile (ott.-nov.) Africa Orientale (1935-36): fornisce a reparti vari 39 ufficiali e 603 soldati
Seconda Mondiale (1940-43): -
1940 1941 1942 1943
: fronte greco - albanese: Kastaniani, Kalamas, Birbiles : Albania: Scutari , Koclra Lugcs : azioni di controguerriglia in Croazia : Albania Liberazione (1943-45): XIV gruppo appiedato "Guide"
Ricompense allo Stendardo Al Valor Militare Medaglia d'Argento - Decreto 14 giugllo 1910. Per l'ardimento e lo slanc io ammirevoli con cui gli squadroni del reggimento, durante la battaglia di Custoza, il 24 giugno /866 , in diffici li frangent i c imentandosi eseguirono sul nemico assalti e cariche coronati dal successo, nonostante le gravi perdite subite.
Medaglia cli Bronzo- Decreto 31 ottobre 1920. A piedi ed a cava ll o s i di stinse pà continue prove cli valore e di fermezza . Nell a battaglia dc!Ja ri scossa con brill ante attacco d i alcuni reparti occupava d i sl anc io Sacile, agevolando il pas saggio della 4" D iv isio ne cli Cava lleria sul Livenza. Monfalcone, 15-16-17 maggio 1916; Sacile,
31 ottobre 1918.
Medaglia di Bronzo- Decreto 31 dicembre 1947. Nel periodo della campagna greca, con ammirevole slancio ed a lto spirito di sacrificio, si prodigava in fraterna gara con i fanti in combattimenti contro munite posizioni nemiche. Durante la fase di ripiegamento a Kastania ni in una epica difesa, versando generoso tributo di sangue scriveva una gloriosa pagina della sua storia. Fronle greco - albanese: Han.i - Delvinaki - Kalibaki - Valle Fitoki - Valle Xerios Kas1an.iani, 28 ottobre - 5 dicembre 1940.
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Al Valore dell'Esercito
Medaglia d'Argento- Decreto 4 gennaio 1978. Nelle primissime ore successive al sisma in Friul i ciel 6 maggio 1976, raggiungeva d ' iniziati va alcune località disastrate, lontane dalle principali vie cli comunicazione, organizzandovi tempes tivi soccors i e ripristinando i collegamenti con l 'imp iego di squadre eliportate. Con coraggio e gene rosità, esponendosi a manifesti rischi di ulteriori som movimenti, si prodigava incessantemente nel1' opera d i soccorso alle popolazioni colpite, offrendo loro sostegno morale e materiale con fraterna partecipazione e valido contributo alla ripresa degli i ndispensabili servizi sociali . ( Friuli, 6 maggio 1976 - 30 aprile 1977).
Al Valor Civile
Medaglia d'Argento - Decreto 18 maggio 1964. Temprato ad ogni arditezza e sacrificio, il Gruppo Squadroni Cavalleggeri Guide - Divisione Ariete ciel 5° Corpo cl' Armata, in nobile, fraterna gara con altri reparti dell'Esercito, ha scritto, nel soccorrere, tra insidie e disagi innumeri le popolazioni colpite dal disastro del Vajont, fulgide pagine di generoso al truismo e di eroica abnegazione. Ottobre 1963.
Riconoscimenti Encomio Solenne - tributato dal Capo di SME "Il Reggimento "Cavalleggeri Guide" (19°) ha partecipato alle operazioni cli pace in Somalia, nell 'ambi to ciel Contingente "ltaifor Ibis 2", con un proprio squadrone che si è prodigato nelle operazione di soccorso alla popolazione locale . Pur agendo in uno scenario caratterizzato da gravi difficoltà ambientali ed operative, il personale ciel Reggimento ha operato co n piena dedi zione ed elevata professionalità, nell 'assolv imento del compito affidatog li. TI reparto, impegnato in cooperazione con le altre unità del Contingente nella co'n dotta di azioni di rastrellamento particolarmente rischiose, ha messo in luce, specie quando coinvolto in conflitto a fuoco , piena efficienza e grande deterrn inazione, nonché sicura capacità operativa e forte mo tivazione morale. Quad ri e cavalleggeri, con il loro operato, hanno reso onore alle nobilissime tradizioni de l Reggi mento ed hanno d ato lus tro all'Esercito /Italiano, riscuotendo unanimi consensi da parte delle Autorità naz ionali e l'ammiraz ione dei Contingenti esteri partecipanti all'Operazione". Somalia, 22 dicemb re 1992 - 28 giugno 1993.
Medaglie d'Oro al Valor Militare Sottotenente LUIGI ALBERTO FUMI: Grecia, 24 novembre 1940 Soldato GIUSEPPE F ELICE: ALBANIA, 12 - 15 aprile 1941 Tenente EUDO GIULIOLI: Albania, 5 agosto 1943 Sottotenente G IOVANNI BONETTI: Albania, 5 agosto 1943
Stemma Araldico Decreto 28 febbraio I 977 (aggiornato in base a quanto dis posto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987) a. SCUDO: d'azzurro al capo d'argento b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTJ.(1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto Ja punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: " ALLA VITTORIA ED ALL'ONOR SON GUIDA". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in s barra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
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di Cavalleria
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Sintesi della blasonatura La semplicità dello stemma araldico delle "Guide" deriva dal fallo che il reggimento è l'unico ad avere una denom inazione derivatagli dalla specialit~1 e non da nomi dì città o cli regione. In mancanza cli tali derivazion i, nello stemma si è preferito porre in risalto il costante attaccamento ai colori, azzurro e bi anco, simboli sempre presenti in tutte le uniformi delle varie epoche.
Comandanti SQUADRONE GUIDE ( 1859-60)
Cap. Ercole Rizzardi R EGGIMENTO GUIDE ( 1860-7 1) Col. Giovanni Vasco Col. Angelo Piola Caselli Col. Angelo Thaon di Revel Col. Giacomo Spinola I9° REGGitvlENTO DI CAVAL LERIA (GlJIDE) (1871-76) Col. Luigi Coarcli di Bagnasco e cli Carpeneto Col. Vincenzo Spini Col. G. Battista Veglio cli Castelletto REGGHv1ENTO DI CAVAL LERIA "GU IDE" ( 19°) (1876-97) Col. G. Battista Veglio di Castelletto Col. Prospero Lombardi Col. Bartolomeo Binda Col. Carlo Garino REGGIMENTO "CAVALLEGGERI G UTDF." ( 19°) (1897 -1920) Col. Lorenzo Ruschi Col. Lorenzo Libri Col. Adriano Thaon di Revel Col. Luigi Binetti Col. Alfredo Paglianti Col. Carlo Botto Col. Pietro Lanfranco Col. Filippo Solari di Recanati Col. Guido Mori Ubaldini degli Alberti R EGGIMENTO " CAVALLEGGERI G UIDE" ( 1920-43) Col. Giuseppe Manzotti Col. Paolo Tacoli di Modena e di Reggio Col. Giulio Pellegrini Col. Adriano Jones Col. Giovanni Gavazza Col. Gervasio Bitossi Col. Ugo De Carolis Col. Gaetano Pelligra Col. Egisto Del Panta Col. Angelo Scarpa XIV GRUPPO APPIEDATO " CAVALLEGGERI GUIDE" (1940-44) Cap. Angelo Pissavi ni
Cap . Mario Imperiali d' Afflitto 14° REPARTO SALMERIE DA COMB.A:fTIMENTO " G UIDE" ( 1944-45) Cap. Mario Imperiali cl' Afflitto Cap. Renato Vecchietti SQUADRONE C AVALLERIA B LINDATA "GUIDE"
( I 949-53) Cap. Pietro Garnberin i GRUPPO SQUADRONI " C AVALLEGGERI GUIDE"
(I 953-75) Ten. Col. Ildebrando Alfassio Grimalcli cli Bellino Ten. Col. Michele Cassano Tcn. Col. Giangiorgio Barbasetti di Prun Magg. Pietro Gamberin i Magg. Luciano Fortunato Magg. Francesco Belgrano Magg. Salvatore A7.zaro Magg. G. Battista Campanella Ten. Col. Gualtiero Galanti Ten . Col. Giovanni Guida Fantini Ten. Col. Antonio Viglietti Ten. Col. Alessandro De Bartolomeis Ten . Col. Luigi Calìgaris Ten. Col. Riccardo Leone Ten. Co l. Alessandro Bonomini
19° GRUPPO SQUADRONJ "CAVALLEGGERI ( 1975-9 1) Te n. Col. Alberico Lo Faso Ten. Col. Vittorio Magnato Ten. Col. Andrea Cafagna Teo. Col. Luigi Zerna Te n. Col. Beniam ino Sensi Te n. Col. Adalberto Manzilli Ten. Col. Luciano Crisafull i Teo. Col. Vittorio Varrà Ten. Col. Sergio Neri
G UIDE"
REGGil'vlENTO " CAVALLEGGERI GUIDE" ( 19°)
( 199 1)
Col. Marco Mondrone Col. Francesco Spagnuolo Col. Ajmone Genzarcli
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L'Esercilo ifatiww verso il 2000
Sedi 1859-61 186 1-62 1862-63 1863 -64 1864-65 I 865-66 1866-69 1869-72 I 872-76 1876-79 1879-83
P inerolo Vigevano Firenze Foligno Caserta Napol i Torino Vercelli Udine Brescia Sa vigliano
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1883-87 1887-9 I I 89 l-95 1895-98 1899- 1901 190 1-07 1907-20 1920-32 1932-43 1949-91 1991
Parma Aversa Napoli Caserta Faenza Milano Voghera Padova Parma Casarsa della Delizia Salerno
ARMA DI ARTIGLIERIA
Anna di Artiglieria
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ARMA DI ARTIGLIERIA Festa: 15 giugno - anniversario della battaglia del Piave (1918)
Origini e vicende organiche Le vicende organiche dell'Artiglieria italiana dal suo nascere ad oggi, sono limitate all'artiglieria piemontese che ha serv.ito da nucleo a quella italiana ed ha tramandato ad essa, oltre alle tradizioni risorgimentali, la sua organizzazione ed il suo ordinamento. Nel 1625, con decreto 30 luglio, Carlo Emanuele di Savoia determina che il personale dei bombardieri precedentemente riunito in corporazioni di mestiere debba appartenere alla milizia e costituisca una compagnia. Questa data può essere considerata data di nascita cieli' Artiglieria come corpo militare. Un primo importante ordinamento si ha per effetto del decreto 20 maggio 169 J che prevede un consiglio generale, una compagnia bombardieri ( due dal 1692), una compagnia maestranze, una compagnia minatori e servizi . Nel 1696, con decreto 26 dicembre, l'artiglieria viene assimilata agli altri corpi cieli' Armata ed inquadra personale tutto militare. Sotto la stessa data viene ordinata su uno stato maggiore, già consiglio generale, e un battaglione cannonieri con sei compagnie bombardieri, una cli maestranze, una cli minatori più servizi. Nel 1726, con decreto in data 20 dicembre, il battaglione cannonieri prende il nome di Battaglione d'Artiglieria e viene disposta la costi.tuzione di una compagnia di bombisti in Sardegna. Con lo stesso decreto gli ingegneri militari passano a far parte dello stato maggiore ciel Corpo e vi rimangono fino al 1752, allorché si costitu iscono in corpo autonomo. Dopo il 1730 e per tutto il XVTTI secolo, cessato di esistere il Consiglio Generale, H gran maestro, per le decisioni di una certa importanza, si vale di un Congresso di Artiglieria. Con regolamento in data 16 aprile 1739 al Corpo cli Artiglieria viene concessa la Bandiera e viene istituita la scuola teorico-pratica per l'addestramento specifico del personale; nel 1743 ha vita il Reggimento di Artiglieria di S. M. che dopo quattro anni raggiunge la forza di due battaglioni, ciascuno su otto compagnie. Il 27 agosto 1774, all' Artiglieria è attribuita la denominazione di Corpo Reale di Artiglieria e nello stesso anno viene istituito il Consiglio Superiore d i Artiglieria. Un nuovo ordinamento del Corpo viene emanato in data I O aprile 1775; esso prevede tre enti: un Corpo Reale d'Artiglieria - formato da uno stato maggiore, tre battaglioni di quattro compagnie ciascuno e una scuola - con caratteristiche di artiglieria da fortezza; un Corpo cieli' Artiglieria dei Battaglioni, formato da tanti mezzi plotoni quanti sono i reggimenti di Fanteria, si addestra e combatte unitamente alla Fanteria ed ha caratteristiche di artiglieria da campagna: questo primo esempio di artiglieria decentrata, viene sciolto come ente autonomo ed è riunito al Corpo Reale d' Artiglieria nel 1783; una Compagnia Franca di Sardegna nella quale vengono incorporati minatori, bombardieri ed operai , disl.ocatì nell'isola. Il Corpo nel 1786 viene portato ad una forza pari a quella di una brigata, su quattro battaglioni per complessive 20 compagnie: 16 compagnie cannonieri, una bombardieri, una operaia, una zappatori e una minatori. Il 9 dicembre 1798, nell'atto di rinuncia al Piemonte da parte del Re Carlo Emanuele IV, viene stabilito, tra l'altro, che il Corpo Reale d'Artiglieria passi al servizio della Repubblica Piemontese con il nome dì Reggimento cl' Artiglieria Piemontese e con un organico di due battaglioni - ognuno su sette compagnie cannonieri, una di maestranza - e una compagnia pontieri. Questa situazione però ha breve durata e nel maggio 1799, quando l'esercito austro - russo allontana i francesi dal Piemonte, il reggimento si scioglie. Al ritorno dei francesi, la Commissione di Governo Piemontese riorganizza il Reggimento d'Artiglieria che assume la formazione di due battaglioni su quattro compagnie cannonieri ciascuno. Diventato il Piemonte una provincia francese, questi reparti, ridotti alla forza di un battaglione dì dieci compagnie cannonieri e una di operai, per decreto consolare in data 26 agosto 1801, passano a far parte del 1° Reggimento Francese cli Artiglieria a Piedi. Con la restaurazione, nel I 814 ha inizio la ricostituzione del Corpo Reale di Artiglieria che per decreto 6 gennaio 1815, viene ripartito in cinque categorie: a piedi d' ordinanza, composta eia uno stato maggiore (compre~dente il Comando Generale di Artiglieria, lo stato maggiore dei battaglioni, le scuole
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e le fabbriche) e da due battaglioni cli sette compagnie ciascuno; provinciale, eia costituirsi con personale designato a rinforzare il Corpo in caso cli mobilitazione; volante, formata da quattro compagnie specificatamente addestrate a servizi celeri in campagna; reale cli Sardegna con tre compagnie cannonieri; sedentaria, costituita con personale addetto ag li uffici o parzialmente invalido. Nello stesso anno, la formazione cli un reparto treno (per il trasporto dei materiali e per il traino dei mezzi cli artigl ieria) segna un progresso nella organizzazione del Corpo in quanto, fino acl allora, al traino dei mezzi si provvedeva con un servi zio discontinuo, mediante requisizioni di quadrupedi e arruolamenti temporanei d i personale. La composizione cli questo nuo vo reparto, ini z ial n1ente incerta, nel I 8 I 7 viene definita nella Compagnia del Regio Treno. Nell'aprile del 18 16 il Corpo viene riordinato in artiglieria attiva e sedentaria. Dell'attiva fanno parte : lo stato maggiore ; il reggimento reale di artiglieria, su una compagnia pontieri e due battaglioni (aumentab ili a quattro in guerra) ciascuno cli sei compagnie cannon ieri e una di maestranze; un battaglione cli Sardegna, su quattro compagnie cannonieri. Nella sedentaria è compreso il personale addetto agli stabilimenti, alle fabbriche e ai laboratori, nonché il personale parzialmente invalido in serviz io presso le piazze e i forti. Il 12 settembre 1817 viene concessa la Bandiera al Battaglione Artiglieria della Sardegna, mentre nel 18 I 9 le compagnie treno vengono portate a due. Il Corpo, con decreto 27 ottobre 1820, riceve un nuovo assetto ed è suddiviso in due branche, ciascuna con un proprio comando dipendente dal gran maestro, comandante supremo. La branca personale interessata ai comandi e reparti che comprende: una brigata reale cli artiglieria, s u due battaglioni di artiglieria cli linea, cli sei compagnie ciascuno; un battaglione di artiglieria leggera, con quattro compagnie cli artiglieria e due ciel treno, una compagnia maestranze, una artificieri, una pontieri; l'artiglieria cl i presid io destinata al servizio delle fortezze , su un battaglione cli otto compagnie, di cui due dislocate in Sardegna in sostituzione del disciolto battaglione. La branca materiale amministra tutti i serv.izi del Corpo: gli uffici, i laboratori e le fabbriche di artiglieria. Nel 1823, con decreto 8 gennaio, le branche salgono a quattro: attiva, comprendente la Brigata Reale cli Artiglieria, su due battaglioni cli artiglieria cli linea, un battaglione di artiglieria leggera; di presidio per il serv izio nelle piazze, su quattro compagnie, delle quali tre in Sardegna, e due compagn ie treno; per le incombenze, comprendente le varie direzioni degli stabilimenti e delle manifatture dei materiali; sedentaria, con giurisdizione sui comand i delle piazze e il personale degli uffici. Con decreto 23 agosto 1831, gli e lementi del Corpo vengono cli nuovo accentrati e l'ar(icolazione che ne deriva è ancora su due branche: personale e materiale. Il personale comprende una brigata, costituita eia due reggimenti - l 0 e 2° - di tre battaglioni ciascuno : complessive 14 compagnie di artiglieria, cli cui sei eia battaglia e ollo di altre specialità. Nessuna modifica nei reparti dislocati in Sardegna. La branca materiale ha il controllo delle scuole del Corpo e dei laboratori, mentre il servizio ciel treno viene affidato ad una impresa. TI decreto 3 gennaio 1833 prevede il potenziamento della branca personale ordinata su: Consiglio Superiore di Artiglieria con a capo il gran maestro; uno stato maggiore; otto brigate di artiglieria, per-complessive trenta compagnie, d i cui: due brigate eia piazza, con dodici compagn ie; quattro brigate campali, con otto batterie eia battaglia, due batterie a cavallo e due eia posizione; una brigata operai, con una compagnia maestranze, una compagi1ia artificieri e una compagnia pontieri; una brigata cli Sardegna, con due compagnie da piazza, distaccate temporaneamente nel continente, e una compagnia artificieri nell ' isola. Altro provvedimento di una certa importanza attuato nel I 833 riguarda i I servizio treno di artiglieria che viene fuso nei reparti. La brigata perde il significato avuto in precedenza, grande unità con due reggimenti , e assume quello corrispondente all'odierno gruppo. Nel 1846 vengono aboliti, sia il Consiglio Superiore cli Artiglieria sia la carica cli gran maestro, e vengono istituiti con lo stesso provvedimento il Congresso Permanente cli Artiglieria e la carica cli presidente. Alla vigilia della prima guerra cl'inclipenclenza, l' Artiglieria Sarda risulta ordinata su : - sei brigate di artiglieria campale (u na a cavallo, su tredici batterie; tre da battaglia, per complessive nove batterie, portate a dieci nel 1849; due da posizione, per complessive quattro batterie); - tre brigate artigl ieria eia piazza (in tutto dodici compagnie che diventano quattordici nel 1849); - una brigata operai (su una compagnia artificier i, una compagnia maestranze, una compagnia armaioli, una compagnia polverieri e una compagnia deposito); - una brigata artiglieria di Sardegna (su due compagnie da piazza e una compagnia artificieri); - una brigala autonoma pontieri, su due compagnie.
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Incorporata dal novembre 1848 al maggio 1849 l'artiglieria lombarda, nel 1850 viene abolito i I Congresso e istituito il Comitato cli Artiglieria. Con decreto I O ottobre 1850 il corpo viene anche ristrutturato e riordinato tutto su nuove basi. I reparti vengono articolati e raggruppati in funzione dei compiti e, soprattutto, dell'impiego. Con questo ordinamento l' Artiglieria acquista una fisionomia decisamente più vicina ai nostri tempi e la sua articolazione prevede: - uno stato magg iore; - un reggimento operai (comprendente una brigata operai su due compagnie maestranze: una brigata pontieri , su due compagnie; una compagnia artificieri ; una compagnia polveristi; una compagnia armaioli ; una compagni.a deposito. Una compagnia maestranze, una pontieri e la compagnia polveristi vengono soppresse nel 1853); - un reggimento eia piazza (su due brigate cli sei compagnie ciascuna); - un reggimento eia campagna (su una brigata a cavallo cli due batterie e sei brigate da battaglia di tre batterie ciascuna) nel quale affluiscono le batterie eia battaglia e a cavallo che si sono distinte nelle guerre combattute dal Piemonte nei decenni precedenti. Durante la guerra in Crimea, alla quale il Piemonte partecipa con un Corpo cli Spedizione, vengono impiegate tre brigate provvisorie eia campagna, cli due batterie ognuna; una brigata provvisoria eia piazza di quattro compagnie; una compagnia mista di operai. Questi reparti vengono sciolti al loro rientro verso la fine del 1856. Nel 1859, prima e durante la seconda guerra cl' inclipenclenza, vengono apportate al Corpo sostanziali modifiche relative essenzialmente al potenziamento dei reparti, in quanto la struttura cli essi rimane pressoché la stessa. li 21 g iugno 1859 il reggimento eia piazza viene portato da sei a sedici compagnie e successivamente, il 7 ottobre dello stesso anno, a ventiquattro, raggruppate in quattro brigate; il reggimento operai aumenta da una a quattro le compagnie della brigata pontieri; il reggimento eia campagna si sdoppia in 1° e 2° Reggimento. Sancita con decreto 25 marzo 1860 l'incorporazione degli Eserciti dell'Emilia e della Toscana nell 'Esercito Sardo, l' Artiglieria riceve nelle sue file sei batterie da campagna, sei compagnie da piazza e una compagnia maestranze dall' artiglieria Toscana; nove batterie da campagna, sei compagnie eia piazza e una compagnia operaia dalr artiglieria emiliana. Con decreto del 17 giugno I 860 vengono nuovamente riordinate le unità stabilendo per esse un quadro organico corrispondente all'ampliamento dello Stato: ha origine da questa data l'Arma di Artiglieria dell'Esercito Italiano, che viene potenziata con la costituzione di diciassette nuove bat~erie da campagna, diciotto compagnie eia piazza e dieci compagnie operai. Completato il riordinamento, risulta costituita eia: Comitato di Artiglieria; stato maggiore per il servizio dei comandi territoriali; comandi locali; direzione degli stabilimenti; otto reggimenti (i l I O Operai ; il 2°, 3" e 4° da Piazza; il 5°, 6°, 7° e 8° da Campagna). Risale a questo rno.inento la tradizione che attribuisce all'attuale 5° Reggimento eia Campagna il titolo di più anziano reggimento cieli' Arma. Nel quadro della vasta opera di riorganizzazione cieli ' Armata Sarda. attuata dal generale Manfredo Fanti, nella fase conclusiva della trasformazione in Esercito Italiano (4 maggio 186 I), si inseriscono anche innovazioni di rilevante importanza riguardanti l'Artiglieria. Vengono infatti annate, per la prima volta, sia pure in numero ridotto, batterie eia campagna e eia piazza con bocche da fuoco rigate e, nel 186 I, vengono sperimentati nell ' assedio di Gaeta cannoni rigati e a retrocarica. 1 successivi provvedimenti possono essere così raggruppati: nel 1861 istituzion~ del 9° Reggimento Artiglieria Pontieri con le compagnie pontieri tratte dal Reggimento Operai; nel 1863 formazione del I 0° Reggimento da Campagna; nel 1864 scioglimento del 1° Reggimento Operai per cui , il I O gennaio 1865, il 9° Pontieri ne prende il posto nella numerazione ordinativa e assume il numero di I 0 , mentre il 10° scala cli un posto e diventa 9°. L'Anna, pertanto, nell'anno 1865, risulta composta da: un Comitato, uno stato maggiore, nove reggimenti (uno pontjeri, tre da piazza e cinque da campagna); sei compagnie operai, (tre di maestranze, due di artificieri, una di armaioli) ; una compagnia cli veterani. Con decreto 13 novembre 1870 i reggimenti vengono portati eia nove a undici e, escluso il l O Pontieri, perdono il loro carattere cli omogeneità, in quanto i tre reggimenti da piazza vengono sciolti e le loro compagnie ripartite fra gli altri dieci. Da questo momento i reggimenti assumono una fisionomia di reparti misti, in quanto inquadrano sia batterie da battaglia, sia compagnie eia piazza. Con legge in data 30 settembre 1873 il Comitato di Artiglieria e quello del Genio vengono riuniti in un unico Comitato di Artiglieria e Genio, conservando le stesse caratteristiche di alto ente consultivo
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tecn ico, già attribuito ai due soppressi comitati. Per quanto riguarda il potenziamento, viene stabilita la costituzione di altri quattrn reggimenti e di un numero indeterminato di compagnie: da costa, di operai e di veterani; nell'ambito del servizio territoriale delle diverse circoscrizioni, la costituzione di sei comandi militari di artiglieria e dodici direzioni teffitoriali di artiglieria. In merito al riordinamento viene previsto il passaggio del I O Reggimento Pontieri, unitamente al servizio dei ponti, all ' Arma del Genio, per cui, I' l I 0 Reggimento Artiglieria assume il numero ordinativo di I° e i quattro nuovi reggimenti, rispettivamente, quello dì 11°, 12°, 13° e 14°. I primi dieci vengono armati con materiali da campagna e ordinati su dieci batterie da battaglia e h·e compag nie treno, i rimanenti q uallro vengono armati con materiale da fortezza e ordinati su quindici compagnie da piazza. Nel I 882 con legge 29 giugno vengono portati a dodici i reggimenti da campagna e a cinque quelli da fortezza ; vengono, inoltre formate due brigate a cavallo, inserite nei reggimenti da campagna, due brigate da montagna, inserite nei reggimenti da fortezza. Con legge 23 giugno 1887 nella direzione cieli' Arma viene sciolto il Comitato di Artiglieria e Genio ed è istituito l'Ispettorato Generale di Artiglieria che, salvo una interruzione di tre anni, dal 1894 al I 897 durante i quali viene sostituito dal Consiglio Superiore di Artiglieria, rimarrà in vita fino al l 920. Nelle un ità: i reggimenti da campagna sono raddoppiati e portati a 24 (ciascuno su otto batterie, una compagnia treno e un deposito), destinando dodici di essi all ' artiglieria divisionale e dodici all ' artiglieria di corpo d' armata; l' artiglieria a cavallo (tre brigate, ciascuna su due batterie) e l' artiglieria eia montagna (quattro brigate di tre batterie ciascuna) costituiscono il loro primo reggimento; nessun cambiamento viene attuato nei restanti reparti. Altri ordinamenti si susseguono a breve scadenza di tempo, in virtù dei quali si attuano altre varianti: - nel J895 si costituiscono ventidue brigate eia costa e eia fo rtezza (per un totale di 76 compagnie) e vengono sciolti i cinque regg imenti da fortezza preesistenti; - nel 1902 vengono fo rmati tre reggimenti eia costa, tre reggimenti da fortezza, la Brigata da Costa della Sardegna e la Brigata di A rtiglieria da Montagna d el Veneto; - nel I 905, le cinque compagnie operai sono riuni te in M antova e danno vita al Gruppo delle Compagnie Operai d'A rtiglieria; - nel 1909, 15 luglio, l'artig lieria eia montagna viene formata su due reggimenti cli quattro brigate ciascuno: ogni brigata è su tre batterie; - nel 1910 è adottata la denom inazione cli gruppo in sostituzione di quella cli brigata per indicare un reparto di più batterie. Con R.0. 23 dicembre 1900 viene concessa ali' Arma la Bandiera; il Vessillo è affidato all'Ispettore Generale ma nel 1903 è dato in consegna al reggimento da fortezza cli sede a Roma. I decreti in data 10 luglio 1910, 18 giugno e 7 dicembre 1911, incrementano notevolmente l'efficienza e la potenzialità dell' Arma mediante la istituzione cli un Ispettorato delle Costruzioni cli Artiglieria, di nove comandi di artiglieria eia campagna, di quattro comandi di artiglieria da fortezza, cli tredici direzioni di artiglieria, di una Direzione delle Esperienze e di un Deposito Allevamento Cavalli . Inoltre sono costituiti dodici nuovi reggimenti eia campagna. S i banno in tal modo, complessivamente trentasei reggi menti: ventiquattro divisionali (ciascuno su cinque batterie) e dodici di corpo d'armata (ciascuno di sei batterie), per un totale di settantadue gruppi , centonovantadue batterie e trentasei compagnie treno, una per ciascun reggimento. Viene rafforzato il Reggimento a Cavallo, portandolo da sei a otto batterie ed incrementata di alh·i quattro gruppi l'artiglieria da montagna. Si provvede alla riunione dei diciotto gruppi eia fortezza e quindici da costa in dieci reggimenti, di cui nove assumono la qualifica cli artiglieria da fortezza e all'ultimo, il 10°, viene attribuita quella cli Reggimento di Assedio. Nasce l'artiglieria pesante campale come nuova specialità e si costituiscono i primi due reggimenti di detta specialità, ciascuno s u quattro gruppi. Con determinazione ministeriale del 23 settembre 19 l 4 viene istituito provvisoriamente un comando di gruppo specialisti di artiglieria, per coordinare il fun zionamento tecnico e disciplinare delle sezioni aerostatiche e fotoelettriche e delle comunicazioni per l'aitiglieria. Sono queste le prime sezioni aerostatiche impiegate per l'osservazione generica del campo di battaglia e per quella specifica del tiro nelle zone ove il terreno non presenta osservatori terrestri di buone possibilità; esse sono quindi le precorritrici dell ' attuale osservazione aerea di artiglieria. II decreto 15 novembre 1914 porta a tre i reggimenti da montagna, inquadrando nel 3° Reggimento i quattro gruppi, dodici batterie da montagna e un deposito, costituiti nel dicembre I91 1. Il programma di riordinamento previsto con legge J7 luglio I 91 O può ritenersi interamen te attuato e l' Artiglieria ha
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approntati per l'impiego in guerra: quarantanove reggimenti da campagna; un reggimento a cavallo; tre reggimenti da montagna; diciotto batterie someggiate; due reggimenti pesanti campali; dieci reggimenti da fortezza; tre sezioni controaerei. Le cruenti battaglie dei primi sei mesi di guerra creano dei vuoti notevoli e rendono necessaria la mobilitazione di altre forze: i reggimenti eia campagna passano, da quarantanove a cinquantadue (per un totale cli trecentonovanta batterie); le batterie da montagna salgono da cinquanta a ottantadue e le batterie someggiate passano da diciotto a settantasei. Notevole è anche lo sviluppo della specialità pesante campale che raggiunge la consistenza di novantotto batterie contro le ventotto iniziali. I comandi di gruppo da fortezza salgono da settantotto (duecentosettantasei compagnie) a centoquarantasette (trecentoventisei compagnie). L'artiglieria controaerei, pressoché inesistente nel l 915, raggiunge uri totale cli ventidue batterie organiche, oltre a numerosi pezzi isolati (315), a mitragliatrici c/a (292), a quattro treni blindati, per un totale di millecentoventiquattro pezzi. Anche il servizio fotoelettrico viene potenziato con la costituzione, nel giugno 1916, cli dieci sezioni fotoelettriche (venti stazioni) e con la creazione di una direzione del servizio fonotelemetrico e un deposito personale fonotelemetrico alle dirette dipendenze del Servizio Tecnico di Artiglieria. Sempre nel 1916 viene sentita la necessità di disporre di un mezzo idoneo a distruggere gli sbarramenti di reticolati contro i quali i concentramenti di artiglieria si dimostrano inefficaci e viene così costituita ex-novo la nuova specialità dei bombardieri che totalizza un notevole numero cli batterie. Ancora nel 1916, per intensificare la guerra antisommergibile, vengono dislocate lungo la costa alcune batterie di tipo antiquato chiamate porto rifugio con dipendenza di impiego dal Ministero della Marina; dal 1916 a tutto il 1918 ne vengono costitui te complessivamente duecentottantacinque, poi sciolte tutte fra il novembre 1918 e l'agosto 1919. Nel 19 17 vengono costituiti i seguenti reparti: quattro reggimenti eia campagna, ciascuno su tre gruppi per complessive otto batterie: è opportuno mettere in evidenza, a questo proposito, che tutti i reggimenti da campagna assumono da] 1917 tale formazione; nove gruppi da montagna (ventisette batterie); ventitré batterie someggiate; sessantaquattro gruppi pesanti campali; quarantadue gruppi da fortezza. Altri incrementi si real izzano durante il 1918, tanto eia poter disporre negli ultimi mesi cli guerra di un imponente volume di fuoco erogabile da quattrocentosettantasei batterie da campagna e a cavallo (suddivise fra sessantadue reggimenti eia campagna e uno a cavallo); duecentonovantaquattro batterie pesanti campali; centottantaquattro batterie someggiate; ottocentonovanta batterie di assedio; duecentoventidue batterie di bombarde; millecentoventiquattro pezzi controaerei cli cui ottocentoquarantanove in zona cli guerra e duecentosettantacinque in zone territoriale. Anche il Gruppo Specialisti di Artiglieria realizza nel corso della guerra, un notevole sviluppo mobilitando, fino al 1918, numerose sezioni aerostatiche, fotoelettriche e fonotelemetriche. Terminata la guerra, nel quadro della smobilitazione dell'Esercito, quasi tutte le unità create exnovo vengono gradualmente disciolte. Il primo ordinamento provvisorio dopo la fine delle ostilità, è quello emanato con decreto 21 novembre 1919. Esso tenendo conto delle necessità di difesa ciel tempo cli pace e, nel contempo, delle esigenze di bilancio, riduce l' Arma di Artiglieria a: un Ispettorato Generale; quindici comandi cli brigata di artiglieria di corpo d'annata; trenta reggimenti da campagna (a traino animale), ciascuno su un comando, quattro gruppi e un deposito; quindici reggimenti pesanti campali (a traino meccanico), ciascuno su un comando, quattro gruppi e un deposito; un reggimento autoporlato, su un comando, cinque gruppi e un deposito; un reggimento a cavallo, su un comando, due gruppi e un deposito; tre reggimenti eia montagna, ciascuno su un comando, tre gruppi e un deposito; sei reggimenti pesanti, ciascuno su un comando, quattro gruppi e un deposito; quattro reggimenti da costa, ciascuno su un comando, quattro gruppi e un deposito; tre depositi scuola antiaerei, ciascuno su un comando e cinque reparti; quindici direzioni cli artiglieria con sottodirezioni e sezioni staccate, stabilimenti cli artiglieria, comprendenti: fabbriche di armi, arsenali di costruzione, laboratori di precisione, laboratori pirotecnici, poi veri fici, officine di costruzioni: Dal 1920 al 1926 l'Ispettore clell 'Anna è sostituito da un generale di divisione, a disposizione per ispezioni. Con decreto 7 gennaio 1923, l'Artiglieria viene articolata in due settori: l' Arma vera e propria con il servizio territoriale di artiglieria, per l'impiego delle unità e per il funzionamento dei servizi relativi; il Servizio Tecnico di Artiglieria che studia, fabbrica e ripara i materiali e le munizioni per l'Artiglieria e per tutte le altre Anni dell'Esercito. Sempre nel 1.923 viene fissata nel 15 giugno la data della festa annuale del!' Arma per richiamare e tra-
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L'Esercito ltalia,w verso il 2000
mandare le gesta della battaglia del Piave, nota anche come battaglia del solstizio d'estate ciel 1918, nella quale l'Artiglieria svolse l'azione determinante per l'arresto dell'offensiva nemica. La legge 11 marzo 1926 apporta sostanziali modifiche all'ordinamento precedente riducendo a dieci i comand i di artiglieria cli corpo d'armata ed istituendo un Comando Artiglieria della Sicilia ed uno della Sardegna; contraendo ad undici i reggimenti pesanti campali, a cinque quelli pesanti, a tre quelli eia costa. Viene disciolto il reggimento autoportato. Sono incrementati invece i reparti controaerei con la istituzione di dodici centri controaerei che divengono tredid nel 1927. Le direzioni di artigl ieria sono ridotte a dieci. L' ordinamento riportato rimane pressoché invariato fino alla vigilia della seconda guerra mondiale, tranne alcune modifiche, detenninate dall'evoluzione cieli' Anna. Il IO settembre 1927 si costituiscono presso i reggimenti di Fanteria le prime sezioni da 65/17, comandate da ufficiali cli Artiglieria, sezioni che in un secondo tempo diventano batterie; questo è il primo tentativo di dare alla Fanteria un'artiglieria di accompagnamento all'immediato seguito. Con legge 24 marzo 1932, è concesso ai reggimenti l'uso del motto araldico e con il successivo decreto del I4 novembre 1935 viene assegnato agli stessi lo Stendardo. Il 19 ottobre 1933 i reggimenti da montagna sono po,tati a quattro e nel I934 la specialità da montagna cambia denominazione in artiglieria alpina e con l'ordinamento del!' ottobre 1934, i reggimenti da campagna diventano reggimenti di a1tiglieria di divisione di fanteria; i reggimenti pesanti campali, reggimenti di artiglieria dì corpo d'annata; quelli pesanti, reggimenti cli artiglieria d'armata. Con lo steso provvedimento la specialità di artiglieria a cavallo viene abolita; in sua vece è istituita la nuova specialità di a1tìglieria cli divisione celere. I centri controaerei si trasformano in reggimenti. Nell'aprile I935 vengono costituite presso ciascun reggimento le batterie controaerei da 20 mm, primo provvedimento di decentramento della specialità. I reggimenti da costa non più contemplati nell'ordinamento del 1934, vengono disciolti nell'agosto del I936, in seguito al passaggio dei compiti eia essi svolti alla Milizia da Costa. Per le esigenze relative alla campagna in Africa Orientale vengono mobilitati quattordici fra reggimenti e ragg111ppamenti, vari gruppi e batterie delle diverse specialità. In sostituzione di essi si costituiscono sette reggimenti cli artiglie1ia di divisione cli fanteria, un reggimento e un'aliquota dì gruppi cli a1tiglieria di corpo d'armata e due gruppi di artiglieria alpina. Quasi tulle queste unità vengono soppresse al tem1ine della campagna: la situazione dei reggimenti cieli' Arma fra le due guerre mondiali è riassunta nello specchio che segue. Alcuni reggimenti da campagna con disposizione ciel 6 maggio 1940 vengono distinti in reggimenti tipo montagna, su gruppi carrellati e someggiati, e in reggimenti cli tipo normale, su gruppi ippotrainati e uno solo someggiato; con disposizioni varie, altri reggimenti e gruppi eia campagna vengono trasfonnati da unità ippotrainate o someggiate in unità a traino meccanico.
I REGGIMENTI DI ARTIGLIERIA DOPO LA la GUERRA MONDIALE UNITA/EPOCA
1919
1920
1923
rgt. a. cam./div.
(I) 30
27
rgt. pe. cam/C.A.
(2) 15
14
rgt. autoponati
l
I
rgt. a cavallo
I
27
-
1934
30
I
I
-
1939
(7} 31
12
11
I
-
1927
30
14
-
-
-
rgt. a. celeri
1926
16
12
-
-
-
-
-
1943
1940
51
54
74
18
26
-
-
(8)
I
,.,
I
3
3
.)
rgt. a mon./alp.
3
3
3
3
3
4
5
5
6
rgt. a . pe./A.
6
6
6
5
5
10
5
5
IO
rgt. da costa
4
4
4
3
3
3
-
-
-
-
rgt. a. G.a.f.
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
2
9 ,.,_)
9
rgt. a. cor.
-
-
6 5
5
5
2
9
rgt. a. c/a
(3)
(4) 10
(5) 12
(6) 1.3
rgt. a. mot.
-
-
-
-
-
-
rgt. a . e/e
-
-
-
-
-
-
(I) traino animale
(2) traino meccanico (3) depositi scuola
3
(3)
3
(4) scuola e dieci gruppi (5) centri e/a (6) centri c/a
5
(9)
2
-
-
(7) 33 nel!' ouobre 1935 (8) ricostituito nel 194 1 (9) più un gruppo autonomo
3
I
Amw di Artiglieria
83
Nel giugno 1940, al la vigi lia ciel secondo conflitto mondiale, risultano costituiti o in corso cli completamento i seguenti rcggin1enti : cinq uantaq uattro per divisione di fanteria: due motorizzati; tre corazzati; cinque alpini ; tre per di visione celere; nove cli guardia alla frontie ra; diciotto cli corpo d' armata; cinque cli armata ; cinque controaerei. Subito dopo l' inizio ciel conflitto vengono costituite nuove unità e molte cli quel le esistenti vengono trasformate, adattandole alle particolari esigenze dei diversi fronti. Incrementi e potenziamenti, sia nel campo dei materiali, sia per quanto riguarda i mezzi di traino, sono realizzati con la costituzione cli vari reggimen ti motorizzati e per divisione di occupazione, cli raggruppamenti, gruppi e batterie da posizione per la difesa costiera e per la difesa conrroaerei delle truppe, dei convogli navali e delle aree sensibi li del territorio nazionale. Particolare menzione inerita a tale proposito l'entrata in servizio, ·nel 1941, dei primi cannoni semoventi da 75/18. Con eletti materiali vengono armati all'inizio del 1942 due gruppi (30 semoventi) che assegnati alla Divisione Corazzata "Ariete" sono impiegati con successo in Africa Settentrionale. Tra i semoventi prodotti e quell i in lavorazione, al term ine delle ostilità si raggiunge il numero cli 570. Nel 1943 l'A rma cli Artiglieria risul ta notevolmente accresciuta e dispone su vari fronti e nel territorio metropolitano, oltre a svariati gruppi e batterie non irreggirnentati, dei seguenti reggimenti: settantaquallro eia campagna; uno a cavallo; sei eia montagna; nove motorizzati; uno controcarri ; cinque controaerei; ventisei raggruppamenti di corpo d'armata e dieci d'armata. In conseguenza degli avvenimenti determi nati clall'annistizio dell'8 sellembre 1943, le uni tà di arti glieria che si trovano fuori del territorio nazionale vengono disciolte, alcu ne dopo aver combattuto contro i tedeschi. Nel territorio metropolitano rimangono in vita dieci reggimenti cli artiglieria che, nel quadro della cobell igeranza con gli Alleati, vengono impiegati nella guerra cli Jibera7.ione, parte al fronte come unità combattenti, parte adattati a reparti servizi, in compiti di rifornimento, di sorveglianza delle retrovie, cli bonifica di campi minati , in soccorso alle popolazioni delle provincie liberate. Le un ità combattenti sono rappresentate: nell'autunno - inverno 1943 - 44 clall' 11° reggimento a. cam. "Legnano" inserito nel I Raggruppamento Motorizzato: nella primavera - estate 1944 dal lo stesso 11 ° e dal 184° reggimento a. cam . "Nembo" i gua ii un itamente ad un gruppo da 75/ 13 ed uno da 149/19 fanno parte del Corpo Italiano cli Liberazione (C. I. L.); dall' autunno l 944 e fino al term ine della guerra, nell'apri le 1945, da sei reggimenti inquadrali ciascuno in un Gruppo cli Combattimento (7 ° "Cremona", 11 ° "Legnano", 35° "Friuli". l 55" "lvtanlova", 184° "Fo lgore", I52° "Piceno"). Questi reggimenti dispongono di materiali alleati e comprendono mezzi delle specialità da campagna, controcarri e controaerei; è da ricordare che iJ gr. di cbl. "Piceno" sarà gradual'mente trasformato in Centro di Addestramento. L' Ispettorato cieli' Arma cli Artiglieria riprende la propria atLività nel febbra io 1944 con una struttura embrionale composta solo clall'lspettore e dal suo ufficio. Nell'Esercito di trans izione, per adeguare la potenza cli fuoco ai compiti assegnati alle cinque divisioni , ricostituite per trasformazione dei Gruppi di Combattimento, vengono fo rmati: cinque reggimenti eia campagna (5°, 8°, 17°, 33° e articavallo), cinque reggimenti controcarri (9°, 18°, 27°. 41 ° e 52°), cinque reggiment.i controaerei leggeri (l 0 , 2°, 3°, 4° e 5°) ed inoltre un reggimento da campagna per la brigata S. I. "Aosta" (22°), un gruppo misto per la brigata S. I. "Calabria", un reggimento da campagna per l'VTll OvlT ( 13°). Sono costitu iti anche due gruppi da montagna ("Bergamo" e "Belluno") per fornire il necessario sostegno ai tre reggi menti alpini, due gruppi pesanti campa li con funzioni aclclestrative presso il CAAR cl i Civ itavecchia (Xl da 149/1 9 e XXI eia J40/30), due gruppi controaerei pesanti in funzione dello sviluppo della specialità (XI e XXT da 90/53) presso Ja scuola e/a. Nel settembre 1946 lo SME affida ali' Ispellorato la trattazione cli quanto attiene a stud i, esperienze e modifiche dei materiali e lo stesso Ispettorato dal IO ottobre viene ad essere formato su due uffici: il I (personale, addestramento e scuole, istruzioni d' impiego e tecniche, materiale e munizioni) ed il II (artiglierie, anni portatili, tavole di tiro, munizioni ed esplosivi, difesa chimica). Dopo la firma del trattato cli pace (IO febbraio 1947) e la relativa ratifica, cessato quindi il regili1e di occupazione, viene elevata la disponibilità delle forze terrestri anche in considerazione della responsabilità della copertura delle front iere affidata nuovamente ali ' Esercito. TI 25 ottobre 1947, a segui to della riforma istituzionale, è adottata una nuova Bandiera priva dei simboli monarchici: il vessillo cieli' Arma di Artiglieria viene dato in consegna il successivo 4 novembre alla Scuola cli Bracciano nel corso di una so lenne cerirnonia. Dal I947 in poi si provvede alla riorganizzazione cieli' Arma nel suo complesso e
84
L'Esercito Italiano verso il 2000
nelle sue specialità: prende corpo pertanto un nuovo ordinamento che tiene conto della evoluzione sia de11a tecnica sia della dottrina. Ed è proprio sulla base della nuova dottrina elaborata dallo SME, la quale attribuisce all'artiglieria un' importanza notevolmente superiore rispetto al passato, che vede la luce anche una nuova regolamentazione d'arma le cui pubblicazioni fondamentali sono I.a circ. 5000 ciel 1948 "Generalità sull'impiego dell'artiglieria da campagna e pesante campale" e la circ. 5100 del 1953 "Caratteristiche d'impiego dell'artiglieria divisionale - Cooperazione con la fanteria"; ad esse faranno seguito, da parte dello SME e da parte dell'Ispettorato una serie di pubblicazioni inerenti questioni d'impiego e di tecnica d' impiego. L'ingresso dell' Italia nella NATO determina una evoluzione ordinativa ed organica dell'Esercito e, di conseguenza, dell 'artiglieria. I reggimenti da campagna salgono a 19 (sono ricostituiti il 3°, 14°, 2 1°, 24°, 47°, 121 °); con la ri.costituzione delle divisioni corazzate hanno vita tre reggimenti di artiglieria corazzata: 131 ° "Centauro", 132° "Ariete", 133° poi 1° "Pozzuolo ciel Friuli". Nel settore della specialità da montagna i reggimenti sono portati a cinque, uno per ciascuna O brigata I "Taurinense", 2° "Tridentina", 3° "Julia", 5° "Orobica", 6° "Cadore". Fra il 1948 ed il 1953, di notevole importanza è l'incremento che ricevono la specialità pesante campale e quella pesante con la costituzione di tre reggimenti pesanti campali nel 1951 (3°, 6°, 8°) portati a sette nel 1953 (3°, 4°, 6°, 8°, 22°, 27°, 41 °) e con la formazione di un reggimento pesante (9°) anch'esso nel 1951 , al quale se ne affianca un altro (52°) nel 1953. TI potenziamento delle varie specialità dell'Arma è progressivamente favorito dall'entrata in servizio di sofisticati materiali ed attrezzature di supporto tecnico, fra i quali radar (controbatteria e contromortai), radiospolette, mezzi semoventi, macchine per cifratura, telescriventi. Per quanto attiene l'artiglieria controaerei vedono la luce, ad iniziare dal 1951 i reggimenti pesanti (di cui viene prevista l'assegnazione alle GG.UU. di ordine superiore alla divisione) per trasformazione dei reggimenti controaerei "leggeri"; è opportuno ricordare inoltre, lo sviluppo dell'artiglieria DAT (Difesa Aerea Territoriale) che già operativa nel 1948, giunge progressivamente a disporre di quattro raggruppamenti: 1° (nel CMT di Roma sede Anzio), 2° (nel CMT di Genova sede Savona), 3° (nel CMT di Bologna sede Bologna), 17° (nel CMT di Milano, sede Lodi). Fra tutte le modifiche introdotte tra il 1949 ed il 1952, tanto nell'ordinamento quanto negli armamenti, quelle più rilevanti riguardano l'articolazione nel reggimento di artiglieria div isionale dei due gruppi da campagna su due batterie di sei pezzi, l'introduzione della pluralità dei calibri a livello divisionale, la sostituzione dei "cannoni" da 88/27 con gli "obici" da 105/22 (evento quest'ultimo che sarà annoverato come "storico"). L'Ispettorato viene ampliato nel 1952 e comprende il Capo del Servizio Tecnico di Artiglieria e quattro uffici: I (personale, addestramento e impiego, materiali e munizioni), Il (armi portatili e munizioni, esplosivi chimici, tavole di tiro), Ili (difesa chimica, già costituito nel 1949), Ufficio dell'Ispettore. Variazioni nell'organico hanno luogo, negli anni che seguono: - nel 1956, con l'istituzione del settore contraerei, per cui gli uffici divengono: I artiglieria terrestre, II servizio tecnico e ufficio difesa chimica (diretto dal capo del servizio tecnico), III artiglieria controaerei (diretto dal generale addetto), ufficio segreteria e personale; - nel 1957, allorché il Servizio Tecnico e la branca A. B. C. tendono ad acquisire fisionomia autonoma, ed il Il ufficio si trasforma in Repa1to S. Te. A. (capo repaito, quattro uffici, due laboratori) mentre si forma l'Ufficio Difesa A. B. C. interforze: alle cui <;lipendenze sono posti la compagnia mista nebbiogeni, lanciafiamme, il laboratorio sperimentale (successivamente "Centro Cbirnico") e il poligono sperimentale di Civitavecchia; - nel 1961, l'anno in cui l'Ufficio A. B. C. diviene autonomo ciancio vita all' Ispettorato per la Difesa A. B. C. ed il Servizio Tecnico viene definitivamente svincolato con la costituzione dei Servizi Tecnici. Nel quadro dell'Alleanza Atlantica l'Ispettorato svolge attività internazionali con la partecipazione attiva in gruppi cli lavoro NATO costituiti per lo studio e la risoluzione cli problemi tecnici riguardanti l'Arma. Per quanto attiene l'artiglieria divisionale dal I 953 nella divisione di fanteria binaria il reggimento inquadra due gruppi da 105/22, uno da 155/23 ed uno da 40/56; nelle tre divisioni corazzate il reggimento dispone di due gruppi con semoventi M 7 da 1.05/22; i reggimenti eia montagna articolati su tre o quattro gruppi hanno materiali da 7 5/13 e da 1.00/17. Nei primi anni ' 50 i reggimenti controcarri sono dapprima trasformati e quindi le artiglierie c/c vengono riunite in sottoraggruppamenti di corpo d'armata; è inoltre inserita una componente c/a leggera nelle Brigate Corazzate ed Alpine.
85
Arma di Artiglieria
Negli anni che seguono vengono introdotti in servizio una serie cli nuovi materiali: l'artiglieria da montagna adotta gli obici eia 105/14 cli fabbricazione italiana ed i mortai eia 120; la pesante campale dispone, progressivamente, di bocche eia fuoco da 155/23 e da 155/45 per sostituire i 140/30 ed i 149/19; la pesante può contare sul semovente M 107 da 175/60 e sull'obice da 203/25 su scafo M 55 ed inoltre nel 1953 viene costitui ta la III Brigata Missili (con il razzo Honest John da 762 mm) comprendente il 3° reggimento msl. con un gr. lanciarazzi e due gr. pesanti; le unità controaerei pesanti adottano i cannoni da 90/50 USA, che si affiancano ai 90/53 di produzione nazionale, successivamente sostituiti dai missili Hawk mentre nelle leggere ha inizio la distribuzione dei moderni sistemi da 40/70 e tutta la specialità compie un salto cli qualità. Notevole l'apporto fornito dall'Ispettorato alla elaborazione della dottrina di impiego che ha come capostipite la pubblicazione 5373, "Memoria sull'azione difensiva in terreni di pianura e collinosi con impiego di armi atomiche". Nota come serie N. 600 (ed . definitiva del 20 aprile 1958), ad essa faranno poi seguito la serie 700 " Impiego delle grandi unità complesse" ( 1963), la serie 800 "Diretti ve per l'impiego delle grandi unità complesse" (1971) e la serie 900 "Memoria sul!' impiego delle grandi unità" (1977). Per esigenze di conformità agli "Standard NATO", dal 1963 le divisioni corazzate vengono articolate su tre brigate corazzate ed una brigata di artiglieria ma l'esperimento ha vita breve e queste unità sono sciolte nel 1968. Nello stesso periodo sono soppressi anche i reparti controcarri in quanto è potenziata la capacità controcarri delle unità di fanteria e di cavalleria con l'entrata in servizio dei lanciarazzi c/c, dei missili fi loguidati e con l'adozione dei cannoni c/c che precedentemente armavano i reparti di artiglieria. 3
L'ARTIGLIERIA DOPO LA 2 GUERRA MONDIALE UNITA/EPOCA
1948 12
rgt. a. ca111. gr. a. ca111 auton.
195:1
(I)
I
gr. a. 111011.
2
gr. a. pe. cam.
-
5
rgt. e/e
5
rgt. a. e/a I. (13)
2
-
gr. mo. pe.
-
-
gr. smv. C. A.
I
I
5
7
-
8
I
5
5
s
5
-
-
2
2
3
7
8
3
-
5
3
3
-
4
-
11
4
4
-
8 I
4 (4)
-
3
4
1
19
-
-
2
(6)
2
2
3
3
13
-
5
-
1993
(8)
(5)
8
6
7
-
1975/77 4
7
1970
5
IO
I
-
-
10
1965/69
7
5·
rgt. DAT
(2) (12)
5
2 5
1955/59
10
-
s
-
1954
-
-
-
rep. spec. rgt. cor.
( 12)
3 2
rgt. a. pe.
I
3
-
rgt. a. pe. ca111.
rgt. a. e/a p.
19 ( 12)
-
rgt. a. 111011.
1953
(1945-93)
2
(9)
1
7
-
-
-
-
-
I
(7)
7
7
-
-
-
-
4
4
-
-
-
-
3
3
-
-
-
-
-
-
I
I
1
3
-
-
-
a smv. (supp. CA.)
-
-
4
3
4
2
-
-
-
sotto rgpl.. e/e di C.A.
-
-
-
-
-
gr. a ca111. pa r.
-
-
-
rgt. a. 111sl. e/a
-
-
rgt. e/a
-
-
-
1'6t.
(I) gr. misto (2) comprendono unità e/e e e/a I. (3) btr. (4) due gr. e due btr. spec. (5) t. m. e smv.
3 (3)
I
3 (3)
-
-
-
-
-
I
(6) gr. spec.
(7) più un gr. auton. a difesa basi aeree (8) tutti smv. (9) uno smv. ( IO) rgt.
-
-
I
I
I
(10)
2
2
2
-
-
-
( I I)
( I I) due a li vello gr. ( 12) una btr. autom. è in Somalia
con il Corpo di Sicurezza (J3)gr.
I
9
86
L'Esercito Italiano verso il 2000
L'artiglieria controaerei, in continua evoluzione, è sottoposta ad una serie di modifiche organiche: nel l 963, ha luogo la costituzione del Comando Artiglieria Controaerei dell'Esercito e per quanto attiene ai reparti, due reggimenti (4° e 5°) sono trasformati in reggimenti missili c/a, due reggimenti (3° e 18°) sono trasformati in reggimenti leggeri, due reggimenti (I O e 17°) sono sciolti; alla fine degli anni '60 saranno soppressi tanto i raggruppamenti D.A.T. quanto i reggin1enti pesanti e rimarranno in vita i due reggimenti missili c/a (4 ° e 5°) e tre reggimenti c/a leggeri ( 17°, I 8° e 121 °). Dal I O dicembre 197 l il Comando Artiglieria Controaerei è posto alle dipendenze del Generale Ispettore e vi rimarrà sino al novembre 1980 quando passerà alle dipendenze del Comandante delle FT.A.S.E.. In questo periodo si registra anche il passaggio dell'Ufficio balistica esterna (nucleo elaborazione tavole·cli tiro) dal Servizio 1ècnico all'Ispettorato e l' inserimento della Sezione guerra elettronica (non Com) nell 'Ufficio Studi, regolamenti e scuole dello stesso Ispettorato. Con la crisi dei primi anni '70 l'Eserdto viene sottoposto a sensibili riduzioni di unità, a tutti i livelli, ed in tale contesto nel 1975 ha luogo la "ristrutturazione" nella quale viene inevitabi lmente coinvolta l'Arma di Artiglieria. L'Ispettorato perde la propria competenza in materia cli ricerca, studio, sperimentazione e. collaudo dei materiali e tali attività vengono accentrate dal 1976 nell'Ufficio Ricerche e Studi dello SME, pur rimanendo val ida l'azione propulsiva e di consu lenza da parte dell 'Ispettore. Nel corso del 1976 l'Ispettorato assorbe nuovamente il settore NBC ed assume la denominazione cli Ispettorato dell'Arma di Artiglieria e per la Difesa NBC formato su Ufficio Segreteria e Personale, generale addetto all 'artigl ieria terrestre con l'Ufficio A.T., generale addetto all' artiglieria controaerei con l' Ufficio c/a, uffic io NBC con Centro controllo rete NBC. L'entrata in vigore della dottrina "800'', che contempla la rivalutazione ciel fuoco convenzionale ccl il ricorso a quello nucleare in modo li mi tato e selettivo, comporta il potenziamento e l'ammodernamento delle linee pezzi. Considerato preminente l'aumento della potenza di fuoco a scapito dell'aderenza, per le unità da campagna viene deciso l'aumento ciel calibro e della gittata dei pezzi: i primi materiali ad essere sostituiti sono i semoventi M 7 ai quali subentrano gli obici da 155/23 su scafo M 109 ; nel settore dei missili i "Lance" soppiantano gli Honest John ed il sistema HAWK viene aggiornato mediante il programma HELIP. Contemporaneamente ha inizio la soppressione delle unità nell'ambito dell'applicazione dei provvedimenti riduttivi che verranno completati nel 1977. Effetto positivo della ristrutturazione è l'elevazione della prontezza operativa e della mobilità per le unità che rimangono in vita, nella gran parte "gru15pi"; a livello brigata la potenza cli fuoco viene migliorata sostituendo gli obici da I05/22 con quelli da 155/23 mentre a livello divisione sono assegnati due gruppi pesanti campali cli supporto. A ristrutturazione completata l'artiglieria è presente nel l'Esercito con 19 gruppi da campagna da I55/23 ( parte a traino meccanico, parte semoventi), 11 gruppi eia montagna da I05/14, un gruppo paracadutisti eia I05/14, 8 gruppi tra pesanti campali e pesanti inclivisionati, 4 reggimenti pesanti campali, un reggimento pesante, una brigata missili con rampe "Lance" e due gruppi da 203/25, 7 gruppi specialisti, 2 reggimenti missili c/a, un reggimento c/a leggero, un gruppo c/a leggero per la difesa delle basi aeree. A tutti i gruppi autonomi viene assegnata la Bandiera di guerra. Negli anni che seguono vede la luce la nuova serie dottrinale "900" ma essa non contiene sostanzialmente innovazioni concettuali rispetto alla serie "800"; almeno per ciò che riguarda l'artiglieria. Lentamente, compatibilmente con le esigenze di bilancio, vengoncfintrodotti in servizio nuovi materiali quali il cannone FH 70 eia 155/39, il semovente da 155/39 su scafo M 109 L, il sistema di lancio a razzo multiplo MLRS, il sistema per la difesa c/a dagli attacch i a bassissima quota STINGER, il semovente quadruplo eia 25 mm SIDA.Nl, il sistema SKYGUARD - ASPIDE per la difesa c/a dagli attacchi a bassa quota. Attualmente è in corso un nuovo riordinamento della Forza Armata che prevede un ulteriore ridimensionamento delle unità dell'Arma per dare vita .ad uno strumento adeguato al Nuovo Modello cli Difesa in corso di elaborazione.
Ricompense alla Bandiera dell'Anna di Artiglieria(*) Al Valor Militare
Ordine Militare d'Italia - Decreto 27 gennaio 1937. In terr;l cl' Africa, rinnovando le secolari tradizioni, dava - sempre ed ovunque - contributo polente alla vittoria, per tenacia, perizia e valore. Affratellata alle eroiche legioni dei fanti, marciava sull'aspra via della vittoria verso la gloria d'Italia imperiale (guerra italo - etiopica, 3 ottobre 1935 - 5 maggio 1936).
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Arma di Arti~Lieria
Medaglia d'Oro - Decreto 73 luglio 1849. Per l' ottima condotta tenuta sempre ed ovunque dall'Artiglieria (campagna 1849).
Medaglia d'Oro - Decrer.o 19 gennaio 1913. Per la intrepidezza, la perizia e l' energia sempre e dovunque spiegate dall'Arma nella campagna di guerra in Libia 1911 - /2.
MedagJia d'Oro - Decreto 5 giugno 1920. Sempre ed ovunque con abnegazione prodigò il suo valore, la sua perizia, il suo sangue, agevolando alla Fanteria, in me.r:avigl iosa gara cli eroismi, il travagliato cammino della vittoria per la grandezza della Patria. 1915 - 18. Medaglia d'Argento - Decreto 76 gennaio 1860. Per servizi segnalati resi nella campagna del 1859. Medaglia di Bronzo - Decreto 7 giugno 1848. A tutta generalmente l'Artiglieria per la bravura spiegata nel combattere. Coito, 30 maggio 1848. (*) In consegna alla Scuola di Artiglieria
Gran Maestri., Presidenti e Ispettori CONSIGLIO 01 ARTIGLIERIA ( 1673- 1730)
Cap. Gen. Gerolamo Moretta Del Borgo Filiberto cli Piossasco Gerolamo Del Carrello di Bagnasco Annibale Maffei CONGRESSO DI ART IGLIERIA (1730-74)
F ilippo Tana d'Entraque Vittorio Amedeo Seyssel d' Aix di Sommari va Luigi Blonay Francesco Pallavicino Tommaso Villa G. Battista Cacherano di Bricherasio CONSIGLIO SUPERIORE DI ARTIGLfERIA (1774- 1846)
G. Battista Cacherano di Bricherasio Francesco Thaon cli Revel Casimiro Gabalcone cli Salmour Giuseppe Roccati Giacomo Pes di Villarnarina Filippo Vibò di Prales Carlo Alberto cli Savoia Cari gnano Stefano Manca Thiesi di Villahermosa Cesare Saluzzo cli Monesiglio Carlo Maffei di Boglio CONGRESSO PERMANENTE 0T ARTIGLIERIA ( 1846-50)
Ten . Gen. Carlo Maffei cli Boglio Ten. Gen. Giorgio Serventi COMITATO DI ARTIGLIERIA ( 1850-73)
Gen. A. Ferdinando di Savoia Ten. Gen. Ferdinando Prat
Ten. Ten. Ten. Ten.
Gen. Gen. Gen. Gen.
G iuseppe Dahormicla Giuseppe Pastore G iuseppe Dabormicla Leopoldo Valfrè d i Bonzo
COMITATO DI ARTIGLIERIA E GENIO ( 1873-87)
Ten. Gen . Luigi Menabrea Ten. Gen. Giacomo Longo Ten. Gen. Emilio Mattei lSPETIORATO GENERALE DI ARflGLIERJA (1887-94)
Ten. Gen. Emilio Mattei Ten. Gen. Girolamo Rolandi Ten. Gen. Carlo Pastore CONSIGLIO SUPERIORE DI ARTIGLIERIA (1894-97)
Ten. Gen. Luigi Adami lSPEITORATO GENERALE DI ARTIGLIERJA ( 1897-1920)
Ten. Geo. Luigi Adami Ten. Gen. Achille Afan de Rivera Ten. Gen. Francesco Rogier Ten. Gen. Antonio Mangiagalli Ten. Gen . G iovanni Bertoldo Ten. Gen. Onorato Moni Ten. Gen. Felice D'Alessandro Ten. Gen. Alfredo Dallolio G ENERALE A DISPOSIZIONE PER ISPEZIONI (1920-26)
Gen. D. Giuliano Ricci Gen . D. Vittorio Buffa cli Penero ISPETTORATO DI ARTIGLIERIA ( 1926-76)
Gen. C. A. Vittorio Buffa di Perrero
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Gen. C. A. Ettore Giuria Gen. C. A. Tito Montefinale Gen. C. A. Augusto de Pignier Gen. C. A. Ubaldo Fautilli Gen. D. Pietro Belletti Gen. C. A. Lorenzo Caratti Gen. D. Marco Guidelli Guidi Gen. C. A. Feder.ico Moro Gen. D. Remo Pollastrini Gen. D. Arturo Simonetti Gen. D. Guido Vedovato Gen. C. A. Arturo Simonetti Gen. C. A. Melchiorre Jannelli Gen. C. A. Alessandro Tarasca Gen. C. A. Corrado San Giorgio Gen. C. A. Ugo Scotto Lavina Gen. C. A. Andrea Cucino
Gen. C. A. Alberto Fiorentino Gen. C. A. Giuseppe M. Vaccaro JSPETTORATO DELL'ARMA DI ARTIGLIERIA E PER
NBC (1976) C. A. Giuseppe M. Vaccaro D. Mario Cozzolino C. A. Mario Rossi C. A. Natalino Maggiorano D. Giuseppe Rizzo C. A. Gaetano Pellegrino C. A. Luigi Stefani D. Giuseppe Rizzo C. A. F. Pietro Muraro C. A. Sergio Onnis C. A. Biagio Rizzo C. A. Francesco Benin C. A. Angelo Becchio
LA DIFESA
Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.
Mostreggiature: -
Fuori Corpo, artiglieria da campagna, pesante campale, pesante, controaerei e missili: fiamma nera ad una punta con bordo giallo arancione
-
Artiglieria per truppe alpine: fiamma nera ad una punta con bordo giallo arancione, su rettangolo verde
-
Artiglieria per truppe corazzate: fiamma nera ad una punta con bordo giallo arancione, su rettangolo azzurro
-
Artiglieria pe~ truppe paracadutiste: fiamma nera ad una punta con bordo giallo arancione, su mostreggiatura rettangolare dei paracadutisti Artiglieria per Brigata mec. "GRANATIERI DI SARDEGNA": fiamma nera ad una punta con bordo giallo arancione, su mostreggiatura rettangolare dei granatieri
Fregi per copricapo -
Artiglieria da campagna: due cannoni incrociati sormontati da una granata con fiamma a sei lingue ripiegata a sinistra per chi porta il fregio
-
Artiglieria da campagna semovente: due cannoni incrociati, sormontati da un granata con fiamma a sei lingue ripiegate a sinistra per chi porta il fregio. Alla base, sotto l'incrocio dei cannoni, è collocato un semovente (di fianco).
-
Artiglieria da montagna: due cannoni incrociati sormontati da una cornetta con sopra un'aquila ad ali spiegate; al centro della cornetta un dischetto del colore del copricapo ; le estremità della cornetta sono munite di nappe. Artiglieria pesante campale: due cannoni incrociati sormontati da una granata con fiamma dritta a sette lingue.
-
Artiglieria a cavallo: due cannoni e due sciabole incrociati , sormontati eia una granata con fiamma a sei lingue ripiegata a sinistra per chi porta il fregio. I fregi metallici per chepi sono in ottone stampato e dorato ed applicati su coccarde tricolori.
Arma di Artiglieria
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Artiglieria pesante: due cannoni incrociati sormontati da una granata con fiamma dritta a sette lingue, poggiate su cinque proiettil i sferici . Artiglieria missili: due cannoni incrociati ai quali sono sovrapposti due missili, anch'essi incrociati, sormontati da una granata e fiamma dritta a sette lingue. Artiglieria controaerei: due cannoni incrociati, sormontati eia una granata con fiamma a sette lingue, ripiegata a sin istra di chi porta il fregio; al di sopra cieli ' incrocio dei cannoni due ali disposte orizzontalmente.
REPARTI PROVENIENTI DA UNITÀ DELLA SPECIALITÀ "DA CAMPAGNA"
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Arma di Artiglieria
1° GRUPPO ARTIGLIERIA "CACCIATORI DELLE ALPI" ( 1° Reggimento Artiglieria "Cacciatori delle Alpi") Motto: "Ultra primum" . Festa : 15 gi ugno - anniversario della battaglia del Piave (1918) Sede: Bracciano (Roma) - Caserma "G. Romano". Mostrina: fiamma ad una punta, cli colore nero con bordo g iallo arancio.
Origini e vicende organiche Discende dal]' 11 ° Reggimento Artiglieria costituito in Foligno (PG), il 1° gennaio
I 871 per effetto del decreto 13 novembre 1870, con reparti ceduti dal 4° reggimento da piazza e dal 5°, 7° e 8° reggimento a. cam.: inquadra complessivamente cinque cp. da piazza e otto btr. da campagna. Il 30 settembre 1873 trasferisce quattro cp. da piazza al 1.2° reggimento a. da fortezza di nuova formaz ione ed assume la fisionomia di unità "da campagna" . Diviene 1° Reggimento Artiglieria dal 1° gennaio I 874, in guanto il 1° reggimento artiglieria - pontieri passa a far parte dell ' Arma del Genio, quindi dal l O giugno 1882 prende il nome di 1° Reggimento Artiglieria da Campagna. Concorre, in seguito, alla costituzione di nuove unità, con la cessione di due btr. il 1° novembre 1884 (al 12° reggimento) e di otto btr. ed una cp. treno il 1° novembre 1888 (al 13° reggimento). Il 1° gennaio 1915 cede il II gr. al 33° reggimento a. cam. ed alla vigilia della prima guerra mondiale l'unità risulta ordinata su comando e tre gr. eia 75/911; durante il conflitto il deposito reggimentale forma e mobilita il comando dei reggimenti a. cam. 37° e 55°, tre comandi di btr. (101" da montagna, 266" e 609a d'assedio) e vari reparti minori; concorre anche alla formazione del 56° reggimento a. cam. nel 1917. Con l'ordinamento 11 marzo 1926 inquadra quattro gr., uno dei quali someggiato, ed un deposito. li 1° ottobre 1934 il gr. da 75/27 è disciolto e sostituito da un gr. eia 75/ l 3 formato con personale proveniente dal 19° reggimento a. cam. ; tale reparto il 1° ottobre 1938 sarà ceduto al 52° reggimento a .. Nell'ottobre 1934 assume la denominazione di 1° Reggimento Artiglieria di divisione di fanteria che modifica in I O Reggimento Artiglieria "Cacciatori delle Alpi" nel gennaio 1935. Il I 9 gennaio 1936 viene consegnato al reggimento lo Stendardo, concesso ai reggimenti dell'Arma con decreto 14 novembre 1935. Con circolare n. 847 ciel 7 dicembre 1938 viene esteso al I O reggimento a. l'uso della cravatta rossa, simbolo delle g loriose tradizioni garibaldine, già adottata per i reggimenti di fanteria dalla Brigata "Alpi" nel 1919. Il 1° settembre 1939 il deposito forma un gr. eia 75/13 che è ceduto al ricostituito 34° reggimento a .. All'apertura delle ostilità, il 1O giugno l 940, il I O è g ià inquadrato nella Divisione cli Fanteria "Cacciatori delle Alpi" (22a), unitamente ai Reggimenti 5 l O e 52° Fanteria; ne fanno parte un gr. da 100117, un gr. da 75/27, un gr. da 75/13 e una btr. c/a da 20 mm. Tale ordinamento subisce in seguito varie modifiche ed all'inizio del 1941 il reggimento è così costituito: comando, reparto comando, un gr. da 100/17, due gr. eia 75/18, una btr. c/a da 20 mm. Nel corso del conflitto segue le sorti della grande unità e 1'8 settembre 1943, a seguito degli eventi determinati dall'armistizio, il reggimento che si trova in territorio jugoslavo, nei pressi cli Lubiana (meno il lV gr. distaccato a Roma), ripiega su Fiume ove viene sciolto. Il l O dicembre 1948, a L'Aquila, viene ricostituito il l 0 Reggimento Artiglieria da Campagna che è assegnato alla Divisione "Granatieri di Sardegna"; ne fanno parte il reparto comando con il I e II gr. da 88/27; un TU gr. da 88/27 è in vita dal 10 aprile 1949 al 1° aprile 1950. Nel 1951 il reggimento subisce una trasformazione organica che riguarda la formazione del III gr. a. c/a I. da 40/56 e di un sottoraggruppamenlo c/c con un IV e V gr. c/c. Il reggimento viene sciolto nell'aprile 1953. Il 1° febbraio dello stesso anno 1953 sono formati , press o il C.A.A.R. cl ' Artiglieria in Civitavecchia, due gr. smv. da 105/22 ed un gr. smv. c/c da 90/50 per il costituendo 133° Reggimento Artiglieria Corazzata. Completata la formazione il 31 marzo, la nuova unità dal 10 maggio successivo assume la denominazione di .1 ° Reggimento Artiglieria Corazzata "Pozzuolo del Friuli" e nella cir-
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L'Esercito Italiano verso il 2000
costanza riceve la Bandiera del disciolto I O reggimento a. cam .. Assegnato alla omonima grande unità, comprende comando, reparto comando, l e 11 gr. smv. da I 05/22, IV gr. smv. c/c eia 90/50, V gr. c/a I. da 40/56. Nel corso del I 955 tale organico viene modificato su cornando, reparto comando; I , 11 e III gr. smv. da 105/22, gr. misto (d ue btr. c/a I. con materiali da 40/56 e 12,7 ed una btr. c/c smv. da 90/50 che sarà sciolta ne l! ' ottobre 1956); Sezione Aerei legge ri (SAL) che diviene poi Reparto (RAL). Duran te l'anno 1958 avvengono nuovi movimenti: il 1° maggio il I gr. viene ceduto all ' 11 ° reggimento a. cam., i I 30 novembre il Il gr. è trasferito al 33 ° reggimento a. cam ., il 22 dicembre il g r. misto viene sciolto ed infine il 31 dicembre ceduto il 111 gr. al 13° regg im ento a. cam. e trasferito il RAL al 4 ° reggimento f. cor. il reggimento viene soppresso e la Bandiera è versata al Sacrario del Vittoriano. A seguito della ristrutturazione dell'Esercito, il 2 maggio I 976 ha vita in Bracciano, nell ' ambito della Scuola di Artiglieria, il 1° Gruppo Artiglieria da Campagna Semovente "Cacciatori delle Alpi" che è reso erede delle tradizioni del I O reggimento e con decreto 12 novembre 1976 ne riceve la Bandiera. Nel gruppo confluiscono i quadri ciel preesistente VIII gr. a. cam. smv. d i C.A. e due btr. del disciolto I 8° gr. a. cam. "Gran Sasso''. Inizialmente su tre btr. da 155/23, due delle quali su scafo smv. M 44 ed una su scafo smv. M 109 con sezione "Lance", dal 1° aprile 198 1 assume una nuova struttura ordinativa su: comando e btr. comando e servizi; I" btr. da 155/23 T. M.; 2" btr. da 155/39 FH/70; 3a btr. da 155/23 smv. M I 09G poi da 155/39 smv. M 109L; 4" btr. da 155/23 smv. M44 poi, dal 1982, SP70. Nella circostanza prende il nome di 1° Gruppo Artiglieria "Cacciatori delle Alpi". Nel 1987 la 4" btr. diviene " MLRS sperimentale" ed è quindi sciolta nel I 989 anno in cui il gruppo inquadra la Batteria Specialisti (proveniente dal disciolto Gruppo Specialisti della Scuola) e la Batteria Trasporti e Mantenimento (già Autoreparto ciel Reparto Comando e Servizi della Scuola).
Carnpagne di guerra e fatti d 'arme Unità preesistenti: Prima d'Indipendenza (1848-49): l" e 2a btr. Seconda d'Indipendenza (1859): 1" e 2" btr. Centro Meridione (1860-61): l" , 2",3", 4a e 5a btr. Terza d'Indipendenza (1866): I" , 2" , 3", 4a e sa btr. Roma ~1870): 2a , 3" e 4" btr. 1° reggimento: Eritrea (1895-96): concone alla formazione di due btr. e cli vari reparti , servizi con 2 ufficiali e 156 soldati Libia (1911-12): concorre alla formazione di un comando cli gr. e di una btr. con 4 ufficiali e 87 soldati. Fornisce inoltre J11 soldati al 22° ed al 24" reggimento mobilitati. Prima Mondiale (1915-18): - 1915: Tofane (giu.-ago.) - Col di Lana (ago.-nov.) - Settore S. Pellegrino (nov.) - 19 I 6: Val Travignolo (giu .) - Castelletto (lug.) - Costabella, Cima Bocche, Colbricon (lug. - nov.) - 1917: Marmolada (mar.- giu.) - M. Sief (set.) - M. Tomba, Monfenera (nov.) - 1918: Asolone (giu.) - Col della Berretta, Col Caprile (mag. - giu.) - M. Grappa (giu. - Jug.) Vittorio Veneto: M. Grappa (24 ott.-4 nov.) Africa Orientale (1935-36): costituisce il XXX gr. salmerie ed inoltre fornisce a reparti vari 6 ufficiali e 32 l soldati Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fronte alpino occidentale (11 - 26 giu.) - 1941: fronte greco albanese. Il reggimento sbarca a Durazzo il 19 gennaio. Raggiunge subito la zona delle operazioni a nord della Vojussa e si schiera a Chiafa e Scoses e a Mali Tepelit, ove prende parte ai duri combattimenti difensivi durante l'inverno, e alla successiva vittoriosa avanzata oltre Kl isura nella vallata della Vojussa e fino al Ponte Perati. Dal 14 giugno svolge compiti cli occupazione, pri ma nel Montenegro e poi in Croazia e Dalmazia. - 1942-43: operazioni di controguerriglia in Dalmaz ia e successivamente in Slovenia
Arma di Artiglieria
Stemma Araldico Decreto 18 dicembre 1952 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Uflìciale del 14.2.1987) a. SCUDO: Di rosso, alla banda indivisa, scorciata, cli argento, accompagnata sopra da una tesla cli medusa d'oro e sotto da un leone d'ai·gento impugnante una spada in palo, poggiante con la zampa posteriore sinistra su un monte dello stesso, uscente da un mare fluttuoso al naturale. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, riportante il motto: "ULTRA PRIMUM".
Sintesi della blason.atura Nello scudo assumono particolare significato i colori rosso ed argento intonati all'antica tradizione del Risorgimento (in quanto colori del veccllio Piemonte) e all'inquadramento del reggimento, al tempo della concessione dello stemma, nella Divisione "Granatieri di Sardegna" (i cui colori sono appunto il rosso e l'argento). La " banda" d'argento suddivide in pratica lo scudo in due partizioni: nella prima la medusa sottolinea l'appartenenza del Corpo alla Specialità da campagna; nella seconda il leone, il monte ed il mare sono i motivi araldici predominanti ri feriti alla Divisione "Cacciatori delle Alpi" a ricordo della grande unità nella quale il I O reggimento a. cam . ha operato nel corso ciel secondo conflitto mondiale.
Comandanti 11 ° REGGI!'v1ENTO ARTIGLIERIA ( 1870-73) Col. Gerolamo Rolancli IO
REGGIMENTO ARTIGLIERIA ( 1874-82)
Col. Gerolamo Rolandi Col. Guglielmo Poerio Col. Edoardo Roclini
IO
REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA
(1882-1934) Col. Edoardo Roclini Col. Michele De Rada Col. Giovanni Lainati Col. Annibale Chionio - Nuvoli di Thenezol Col. Raffaele Cugia di Sant'Orsola Col. Gennaro Salinas Col. Francesco Piccoli Col. Carmine Salonna Persico Col. Filippo Pancrazi Col. Giacon10 Onnis Col. Mario Marra Col. Arturo Trapani Col. Alfredo Cannoniere Col. Fausto Meneghini Col. Mario Maritano Col. Ernesto Bianchetti Col. Enrico Orsi I
O
R EGGI MENTO ARTIGLIERIA DI DIVIS IONE DI
FANTERL\ ( 1934-35)
Col. Enrico Orsi
I O R EGGIMENTO ARTIGLIERIA "CACCIATOR I DELLE ALPI" (1935-43)
Col. Enrico Orsi Col. Ferrante Gonzaga Col. Salvatore Pelligra Col. Aldo Rossi Col. Gaetano Presunti Col. Guglielmo Romanelli I O REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA
(1948-53) Col. Luigi Cano Col. Luigi Cremasco Ten. Col. Giovanni Peyrache Col. Umberto Corsi I O R EGG IM ENTO ARTIGLIERIA CORAZZATA "POZZUOLO DEL FRIULI" ( 1953-58)
Col. Col. Col. Ten. Col. Col.
Melchiorre Jannicelli Erasmo Graniti Dino Scanclariato Col. Walter Cupidi (S. V.) Giulio Pennetti Vittorio Carri Ilo
l O GRUPPO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA SEtv10VENTE "CACCIATORI DELLE A LPI" ( 1976-81)
Ten. Col. Calogero Miceli Sopo Ten. Col. Mario Ferrari Ten. Col. Giuseppe Alindoro
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Ten. Col. Luciano Mattioli Ten. Col. Vittorio Olivieri
Ten. Col. Domenico Iadicicco Ten. Col. Luciano Yinzani lèn. Col. Vito Ampola Ten. Col. Carlo Prezioso Ten. Col. Adolfo Panaioli Ten. Col. Ugo Consiglio Ten. Col. Nicola Tauro Ten. Col. Paolo Ruggiero
1° GRUPPO ARTIGLIERIA "CACCIATORI DELLE ALPI" (1981)
Ten. Col. Vittorio Olivieri Ten. Col. Filippo Zito Ten. Col. Michele Landolfi Ten. Col. Emilio de Julio
Sedi 1870-1943 1948-53
Foligno (PG) L'Aquila
/
1953-58 1976
Civitavecchia (RM) Bracciano (RM)
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Ar111a di Arti ,fieria
5° REGGilVIENTO ARTIGLIERIA "SUPERGA" Motto: " Ab ori gine fama".
Festa : 15 giugno - anni versa rio della battaglia del Piave ( 19 18) Sede: Udine - Ca erma "Cavarzerani". Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo giallo arancio.
Origini e vicende organiche Discende dal Reggimento Artiglieria da Campagna costituito in Piemonte in virtù del decreto l 0 ottobre 1850 ed ordinato su diciotto batterie da battagl ia e due a cavallo . li 7 ottobre 1859 cede tre btr. da battagl ia per la formazione di un secondo reggimento e diviene, pertanto, 1° Reggimento Artiglieria da Campagna. L'ordinamento emanato con decreto 17 giugno 1860 prevede una nuova strultura dell'Arma (un reggimento operai, tre reggimenti da piazza e quattro reggimenti da campagna, con numerazione progressiva) e l' unità diviene 5° Reggimento Artiglieria - reggimento eia campagna; nella circostanza cede le ultime nove batterie da battaglia per la costituzione del 7° reggimento ed incorpora reparti provenienti dai disciolti eserciti toscano ed emiliano. L'8 marzo 1863 cede tre batterie per la costituzione del 10° reggimento a. cam .. Allorché vengono riun ite l'artiglieria da piazza e da campagna (decreto 13 novembre 1870) cambia ancora denominazione in 5° Reggimento Artiglieria ed inquadra cp. da piazza, btr. da campagna e btr. a cavallo, trasferisce inoltre tre btr. da campagna all' 11° reggimento .Nell'ottobre 1871 le due btr. a caval lo sono trasformate in campali . quindi il 30 settembre 1873 trasferisce quattro cp. da piazza ali' 11 ° reggimento da fortezza, di nuova formazione ed assume nuovamente la fisio nomi a "da campag na" ma so lame nte dal 29 g iugno 1882 prende il nom e di 5° Reggimento Artiglieria da Campagna. Cambia piì:i volte organico e concorre anche alla costituzione di nuove unità con la cessione di due btr. il I O novembre 1884 (all' 11° reggimento) e di otto btr. cd una cp. treno il I O novembre 1888 (al 17° rgt). TI l O ottobre 189 l due btr. sono trasformate in btr. a. mon. ed il 3 1 dicembre 1893 riceve altre quattro btr. a. mon. (due dall '8° e due c\all'l l 0 ) cedendo a sua volta qualtro btr. a. cam .. Le sei btr. a. mon. il I O marzo 1895 vengono cedute al reggimento a. mon. ed il 5° riceve una btr. a. cam. da ciascuno dei reggimenti 2°, 6°, 9°, 11 ° e 12°. TI 1° marzo 1912 il II gr. viene ceduto al 25° reggimento a. cam. cli nuova form azione e nel mese successivo il reggimento concorre all a costi tuzione del 1° reggimen to a. pe. carn . Alla vigilia della prima guerra mondiale il 5° reggime nto risulta ordinato su comando, due gr. da 75/91 1 ed uno da 75/906; durante il conflitto il deposito reggimentale forma e mobilita il comando del 4 1° reggimento a. cam.; il 3°, 4° e 18° rgpr. a. pe. cam.; il XVI, XX, XX11I, XXV e Cl gr. obici pe. cam.; concorre anche, nel 1917, alla costituzione del 56° reggimento a. carn. Con l'ordinamento 11 marzo 1926 inquadra quattro gr. , uno dei qual i someggiato, ed un deposito; nel febbraio 1931 il 111 gr. da 75/27 ippotrainato viene trasformato in gr. da 75/13 someggiato. Nell'ottobre 1934 assume la denominazione di 5° Reggimento Artiglieria cli divisione di fanteria che muta poi in 5° Reggimento Artiglieria "Superga" nel gennaio 1935 . L' 11 ottobre 1934 cede il gr. da 100/17 motorizzato al 1° reggimento a. di C.A, e nell 'ambito del reggimento viene ricostituito un gr. da 100/17 ippotrainato. All'inizio delle ostilità, il 10 giugno 1940, il 5° è già inquadrato nella Divisione di Fanteria "Superga" ( I 0 ), unitamente ai Reggi menti 91 ° e 92° Fanteria; ne fanno parte un gr. da 100/ 17, due gr. eia 75/ 13, una btr. c/a da 20 111111. Il 2 1 gennaio I941 cede al 59° reggimento il gr. da 75/13 ricevendo, dallo stesso un gr. da 75/27. Trasformalo in reggimento mot., dal 31 maggio 1942 inquadra due gr. da 75/18 mod. 35 ed una btr. e/a da 20 mm, ai quali si aggiunge nel gennaio 1943 il LXV gr. da I00/17 T. M. li 13 maggio l 943 viene sciolto in Tunisia, per eventi bell ici. Il IV gr. da 100/17 T. M. costituito dal deposito del reggimento, nel giugno 1943 è trasferito in Toscana e dal I " luglio è alle temporanee dipendenze del comando 156° reggimento a., dislocato nei pressi di Firenze a disposizione del comando 5" Almata. Il 9 settembre successivo il gr. si batte strenuamente contro reparti corazzati tedeschi a Stagno, presso
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L 'Esercito fla!iano verso il 2000
Livorno, ed al Cte del gr., Maggiore Gian Paolo Gamena, che cade in combattimento viene concessa la M.O.V.M.. La ricostituzione avviene il 1° gennaio 1947 in Albenga, con il nome di 5° Reggimento Artiglieria da Campagna, su comando, reparto comando, tre gr. da 88/27 due provenienti dal J.55° reggimento a. cam. ed uno che quadro sarà vitalizzato nel corso del 1948 ; è assegnato alla Divisione "Mantova" e prende sede a Palmanova. li I O settembre 1951 riceve un gr. e/a l. da 40/56 dal 4 ° reggimento a. c/a I. e scioglie il TJl gr. da 88/27; nel 1952, a luglio il I gr. è armato con materiale da 155/23 ed a novembre iI II gr. prende il materiale da 1()5/22. Dal 1° marzo 1954 l'organico del 5° reggimento comprende : comando, reparto comando, tre gr. da 105/22, IV gr. da 155/23, V gr. c/a 1. da 40/56 (questo gr. sarà sciolto il 30 giugno 1965) ; l'organico viene completato dal 1° gennaio 1956 eia una Sezione Aerei Leggeri (SAL) che di venla Reparto (RAL) nel 1957 e lascerà poi il reggimento il 31 dicembre 1962. Con la ristrutturazione dell 'Esercito che ha luogo nel 1975: il 20 settembre si scioglie il I gr.; il 1° novembre il IV gr. diviene autonomo (prende nome di 28° gr. a. cam. "Livorno" ed è trasferito alla Brigata mec. "Isonzo"); il 3 I dicembre si scioglie il 5° reggimento dando origine al Comando Artiglieria Divisionale, a due gr. a. pe. cam. smv. (5° e 155°), al gr. spec. a. "Mantova". In tale contesto, il 1° gennaio 1.976 ha vita, in Udine, il 5° Gruppo Artiglieria Pesante Campale Semovente "Superga" con i quadri del disciolto II gr. ed i nuovi materiali da 155/23 su scafo smv. M. 109G, su tre btr., quale unità di supporto della Divisione mec. "Mantova". Il 1° ottobre 1981 , con l'acqu isizione dell'obice da 155/39 - FI-U70, l'unità prende il nome di 5° Gruppo Artiglieria Pesante Campale "Superga" ed il l O ottobre 1986, sciolta la Divisione "Mantova" è posto alle dipendenze del Comando Artiglieria del 5° C.A.. Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata il gruppo dal I O dicembre 1991 ali' 11 settembre 1992 è inserì to nel 5° reggimento a. pe. cam., quindi persa la propria autonomia è inquadrato quale I gruppo nel 5° Reggimento Artiglieria Pesante Campale "Superga" che si costituisce in Udine il 12 settembre 1992. Il reggimento è impiegato nell'operazione "Vespri Siciliani" con una btr. cli formazione ceduta dal I 5 ottobre al 5 dicembre alla Brigata "Pozzuolo del Friuli", dal 13 gennaio al 18 marzo 1994 al 4° reggimento genio, clall'8 dicembre I 994 al gennaio 1995 al 33° reggimento a..
Campagne di guerra e fatti d'arme Con l'Armata Sarda: Prima d'Indipendenza (1848-49): 1" btr. da battaglia - 1848 : Peschiera, S. Lucia, Mantova, Milano Crimea (1855-56): vengono assegnate al Corpo di Spedizione le btr. campali I", 4", 7", I oa, 13" e 16a (Sebastopoli) Seconda d'Indipendenza (1859): Palestro, Magenta, S. Martino, Peschiera Con l'Esercito Italiano Centro Meridione (1860-61): Pesaro, Fano, Senigallia, Castelficlardo - Assedio cli Ancona (set. 1860) e di Gaeta (set. 1861) Terza d'Indipendenza (1866): Custoza, Condino, Ampola, Bezzecca Eritrea (18.95-96): forma e mobilita l' 11" btr. (Adua) ed inoltre concorre alla formazione di una btr. (2°) ed invia a corpi vari 13 ufficiali e 293 soldati Libia (1911-12): concorre alla formazione di un comando di reggimento eia campagna speciale e di due comandi di gr.. Mobilita le btr. 2• e 6": Tripoli, Zanzur, Sidi Said, Derna, Sidi Bilal e Tecniz Prima Mondiale (1915-18): - 1915: Altopiano dei Sette Comuni, Bosco del Sommo (5 ott.) - 1916: Sisemol, Soglio d' Astico, M. Mosciagh ( 14 mag. - 7 lug.), M. Cimone (25 set.) - 1917: M. Cimone, Altopiano di Asiago (nov. - dic.) - 1918: Battaglia del Piave: Val cl' Astico (15 - 24 giu.) Africa Orientale (1935-36): mobilita I.e btr. 7" e 12a insieme alla 14" infermeria quadrupedi ed a quattro drappelli salmerie per servizi di sanità
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Arma di A rtiglieria
Seconda Mondiale (1940-43): - l 940: fronte alpino occidentale - 194 J: assieme alle altre unità divisionali è predesignato per l' Operazione C3 (Malta) - 1942: territorio nazionale - T unisia (ott. - dic. ) - 1943: Tunisia Liberazione (1943-45) - 1943: IV gr. da I 00/17 T. M. : Stagno (LI), 9 set.
Ricmnpense alla Bandiera Al ¼dor Militare Medaglia cli Bronzo - Decreto 3 ottobre 1860. Per la bella condotta tenuta a Caslelfidardo - Casreljidcmlo, 18 settembre l 860. (ALia 2° batteria). Medaglia di Bronzo - Decreto 15 marzo 1950. Antico Reggimento dell'Arma. fedele alle sue gloriosissime tradizioni , in sei mesi di aspra lotta combatté con valore, tenacia e perizia in intima fusione di spiriti ed armi coi Fanti de.Ila Divisione "Superga". Pur nell 'avvers a fortuna, lontano dal s uolo della Patria tenne alto il nome cieli' Artiglieria Italiana e si comportò bravamente s ino al li mite di ogni umano sacrificio. A.S., novembre 1942 - maggio 7943
Al Valore dell'Esercito Medaglia di Bronzo - Decreto 4 gennaio 1978. Impegnato in operazioni cli soccorso alle popol azioni ciel Friuli duramente colpite eia un grave sisma, s i prodigava tempestivamente, con fraterno slancio e non comune senso cli abnegazione, nell' opera di rimoz ione delle macerie, di soccorso ai feriti e cli aiuto ai sopravvissuti. L'impiego generoso cli tutti gli uom ini e di mezzi disponibil i contribuiva validamente a rendere meno gravi le conseguenze dell'evento tellurico. Friuli, 6-15 maggio 1976.
A!fedaglie d 'Oro al Valor Militare Luogotenente PROSPERO BALBO DI VINADIO: Rivoli, Santa Giustina, Sona e Volta, 22 - 25 luglio 1848 Luogotenente BERNARDO Uoo: Staffalo, Custoza, Peschiera, Milano, 24 luglio - 4 agosto 1848 Capitano ANDRE/\ CAMPANA: Staffalo, C ustoza, Peschiera, Milano, 24 luglio - 4 agosto ·1848 Capitano PLACIDO BALEGNO DL CARPENETO: S. Martino, 24 giugno 1859 Maggiore ORAZIO DOGLIOTTI: A mpola e Bezzecca, 19 e 21 luglio I 866 Capitano G IUSEPPE VENANZIO OLIVIERI: Bezzecca, 21 luglio I 866 Maggiore G IAN PAOLO GAMERRA: Li vorno, 9 settembre I 943
Stenuna Araldico Decreto 26 marzo 1953 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9,.2.1987 - Giornale Uffic iale del 14.2.1987) a. SCUDO: InquartatO. Il primo di rosso alla croce d'argento attraversata in capo eia un lambello d'azzurro cli tre pendenti e caricata in cuore di una cervia d 'oro rivoltata e sdraiata su una scala d 'argento posta in fasc ia (Venaria Reale); il secondo inqu artato dalla croce d 'argento: a) e d) d'azzurro alle fiamme trifide cli nero bordate cl' argento moventi dai cantoni, b) e c) di nero alle fiamme trifide d'azzurro bordate d'argento uscenti pure dai cantoni; s u tutto il cavaliere rivoltato, passante, scudato cli rosso alla croce d ' argento, montato su un cavallo bardato cli rosso e crociato d 'argento; il terzo partito: il I O d'argento a l giglio cli Firenze bottonato di rosso, il 2 ° di rosso a tre covoni d'oro posti 2 - 1; il q uarto d'argento a due burelle d 'azzurro poste in banda. b. CORONA TURRITA
L'Esercito Italiano verso il 2000
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c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "AB ORIGINE FAMA". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura 1° quarto: l' arme di Venaria Reale ricorda il legame territoriale esistente fra l' unità e la località ove si è costituita ed ha avuto sede per molti anni. 2° quarto: comprende la croce d'argento dell'antica Colonnella dell'Artiglieria da battaglia a significare la gloria militare acquisita dal Corpo avendo partecipato a tutte le campagne risorgimentali. Il cavaliere è tratto dal vecchio stemma del reggimento . 3° quarto: comprende il giglio di Toscana ed i tre covoni d 'oro dello stemma dell'Emilia per simboleggiare l'inserimento nel reggimento di reparti provenienti dai disciolti eserciti toscano ed emiliano, nel 1860. 4° quarto: è dedicato alla gloria militare conseguita dal reggimento riassunta nelle due M.B.V.M. (rappresentate con le due "burelle d'azzurro").
Comandanti REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA (1850-59) Col. Col. Col. Col. Col.
Alessandro Luserna d'Angrogna Leopoldo Valfrè di Bonzo Francesco Ansaldi Agostino Petitti Bagliano di Roreto Clemente Deleuse
l O REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA (1859-60)' Col. Andrea Campana 5° REGGIMENTO ARTIGLIERIA - REGGIMENTO DA CAMPAGNA (1860-70) Col. Col. Col. Col.
Carlo Cugia di S. Orsola Giuseppe Velasco Emilio Mattei Carlo Biandrà di Reaglie
5° REGGIMENTO ARTIGLIERIA ( 1870-82) Col. Carlo Biandrà di Reaglie Col. Augusto Bergalli 5° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA (1882-1934) Col. Augusto Bergalli Col. Lorenzo De Leonardis Col. Ettore Nagliati Col. Ferdinando Sobrero Col. Virgilio Provenzale Col. Emilio Peiroleri Col. Emanuele Filiberto di Savoia - Aosta
Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Edoardo Bertarelli Antonio Gatto Francesco Badalà Francesco Marciani Luigi Ettore Piana Paolo Sodani Vittorio Cordero di Montezemol.o Edoardo De Benedetti Annibale Arzani Carlo Viola Riccardo Pentimalli Alfonso Ollearo
5° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DI DIVISIONE DI FANTERIA (1934-35) Col. Adamo Mariotti 5° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "SUPERGA" (1935-43) Col. Col. Col. Col.
Adamo Mariotti Alberto Roda Eugenio Paladini Luigi Incisa di Camerana
5° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA ( 1947-75) Col. Federico Conti Col. Gustavo Onnis Col. Arturo Simonetti Col. Salvatore Pesce Col. A lessandro Tarasca Col. Andrea Papa
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Arma di Artiglieria
Ten. Col. Luigi Firi Magg. Luciano Magliocchetti Ten. Col. Antonio Pasquale. Ten. Col. Bruno D'Emidio Ten. Col. Filippo Vemole .
Col. Angelo Galatieri di Genola e di Suniglia Col. Aldo Rampioni Col. Vincenzo Gifuni Col. Eugenio Rambaldi Col. Emanuele Filiberto Giaccaglia Ten. Col. Raffaele Campos Col. Maggiorino Spalla Col. Carlo Serra Col. Vittorio Bonanni - Caione Col. Mario Rossi Col. Dino Pasquali Col. Vincenzo Parente Col. Ettore Campini Col. Camillo Raneli Col. Eros PetreHa Col. Costantino Berlenghi Col. Vittorio Stanca
5°
5°
G RUPPO ARTIGLIERI A PESANTE CAMPALE "SUPERGA" (1981 -92)
Ten. Col. Elio Cianciotta Ten. Col. Franco Vindigni Ten. Col. lglis Pizzi Ten. Col. Giuliano Giglio Ten. Col. Pietro Visco Ten. Col. Emanuele Vozza Ten. Col. Felice Uccelli
GRUPPO ARTIGLIERIA PESA NTE C AMPALE S EMOVENTE " SUPERGA" (]976-81)
5° REGGIMENTO ARTIGLIERIA PESANTE CAMPALE "SUPERGA" (1992) Col. Benedetto Bartolomei Col. Cosimo Malvaso
Ten. Col. Edo Brunetti
Sedi 1860-1943 1947
Venaria Reale (TO) Albenga (SV)
1947-53 1954
Palmanova (UD) Udine
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L'Esercilo Italiano verso il 2000
7° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "CRElVIONA" Motto: "Col ferro e col fuoco contro il nemico Festa : 15 giugno - anniversario della battagl ia del Piave (I 9 I8) Sede: Torino - Caserma "Morelli di Popolo". Mostrina: fiamma ad una punta, cli colore nero con bordo giallo arancio.
Origini e vicende organiche In attuazione dell'ordinamento emanato il 17 g iugno 1860 viene costituito in Mode na il 7° Reggimento Artiglieria - reggimento da campagna nel quale conflui scono nove btr. da battaglia cedute dal l O reggimento a. cam., una btr. toscana e due emiliane. L' 8 marzo 1863 cede quattro btr. per la costituzione ciel 10° reggimento a. cam .. Allorché vengono riunite l'artiglieria eia piazza e da campagna (decreto 13 novembre 1870) l' un ità cambia denominazione in 7° Reggimento Artiglieria ed inquadra cp. da piazza e btr. da campagna; nella circostanza trasferisce due btr. da campagna ali' I J O reggimento. li 30 settembre J873 trasferisce quattrn cp . da piazza ali ' l l O reggimento eia fortezza, cli nuova costituzione, ed assume la fisionomia cli unità "eia campagna", ma solo dal 29 giugno 1882 prende il nome di 7° Reggimento Artiglieria da Campagna. Cambia più volte organico e concorre anche al la costituzione di nuove unità con la cessione: cli due btr. i I J O novembre 1884 (al 12° reggimento) e di otto btr. ed unacp. treno il 1° novembre 1888 (al 19° reggimento), e nel marzo 1912 del II gr. al 32° reggimento. Alla vigilia della prima guerra mondiale il 7° reggimento risulta ordinato su comando e tre gr. eia 75/911; durante il confl itto il deposito reggimentale concorre alla formazione ciel 43° e del 54° reggimento a. cam. e costi tuisce inol tre un comando di gr. e c inque btr. eia 75 . Con l'ordinamento Il marzo 1926 inquadra quattro gr., uno dei quali someggiato, ed un deposito. TI O l ottobre 1934 il lU gr. viene sciolto ed è sostituito eia uno dei gr. eia 75/27 della Scuola AUC di Lucca. Nell'ottobre 1934 assume la denominazione di 7° Reggimento Artiglieria di divisione cli fanteria che muta poi in 7° Reggimento Artiglieria "Curtatone e Montanara" nel gennaio 1935. Nell 'ottobre 1935 cede al 12° reggimento il IV gr. someggiato per le operazioni in A. O. che rientrerà in sede nel dicembre 1936. Sempre per la stessa esigenza vengono mobili tati il III gr. da 65/17 ccl il XXXIII gr. salmerie. Nel maggio 1939, a segui to del cambio di nome della grande unità dalla quale dipende, di viene 7° Reggimento Artiglieria "Cremona"; ceduto nel settembre dello stesso anno il gr. eia 75/ I3 al 35° reggimento a., all'inizio delle osti li tà, il 10 giugno 1940, il 7° è già inquadrato nella Divisione di Fanteria "Cremona" (44 unitamente ai Reggimenti 2 1° e 22° Fanteria; ne fanno parte un gr. da 100/17, due gr. da 75/27 e una btr. c/a eia 20 mm. Successivamente è soggetto a variazioni organiche: il 25 dicembre 1940 trasferisce al 58° reggimento a. un gr. 75118 in cambio di un gr. da 75/27, il 2 agosto 1941 cede al 40° reggirnento un gr. eia 75/27 in cambio di un gr da 75/13, ed il 12 gennaio 1942 è formato da due gr. eia 100/17 (uno T.A. ed uno T.M.), un gr. 75/13 ccl una btr. c/a da 20 mm. Presso il deposito reggimentale il J5 febbraio 1942 viene costituito 1'80° reggii11ento a .. L' 8 settembre 1943 il reggimento, dislocato in Corsica, partecipa alle operazioni per liberare l'isola dalle forze tedesche quindi si porta in Sardegna. E' una delle unità che rimangono in vita dopo l' armistizio e dal 2 1 settembre 1944 viene inquadrato nel Gruppo cli Combattimento "Cremona", costituito per trasformazione della divisione omonima, con il quale partecipa all a Guerra di Liberazione con quattro gr. eia 88/27 , un gr. 76/55 , un gr. c/a da 40/56. Nel dicembre 1946 riprende il nome di 7° Reggimento Artiglieria da Campagna , fa ancora parte della ''Cremona", ricostituita come divisione di fanteria, ed ha sede in Torino . Comprende: comando, reparto comando, due gr. da 88/27 e nella circostanza trasferisce due gr. da 88/27 al 17° reggimento , il V gr. da 76/55 al 52° reggimento, il IV gr. eia 40/56 al I O regg imento c/a unit~l tutte in fase di ricostituzione. Il 7° ricostituisce il lll gr. nel corso del 1947 ma nel 1951 muta ancora organico e rimane su due gr. 88/27 ed uno da 40/56 (rie ntrato dal disciolto I O reggimento c/a I.). 3
),
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Arma di Artiglieria
Trasformato negli organ ici e nel material e il 3 giugno 1953 il reggimento inquadra: comando, reparto comando, tre g r. da I 05/22, un gr. 155/23, un gr. c/a I. eia 40/56, un sottoraggruppamento c/c (compre ndente il VI e VII gr. c/c che nel 1954 divengo no CIX e CX). JI 21 g iugno 1955 si costituisce la Sezione Aerei Leggeri (SAL) trasformata poi il I O marzo 1957 in Reparto (RAL) . Il sottoragg rupparnento c/c passa alle d ipendenze ciel 35° reggimento a. smv. c/c il 30 aprile 1957 mentre il 25 febb raio 1963 il RAL viene assorbito dal Reparto Aerei Leggeri divisionale ed è perso cli forza, quindi il 31 ottobre I 965 viene posto in posizione q uadro il V gr. c/a I.. Con la ristrutturazione cie li ' Esercito, nel co rso del 1975 il I O giugno è soppresso il I gr. , e stessa sorte seguono il 11 e HL gr. il 10 settembre mentre il comando di reggimento viene sciolto il 29 ottobre. TI 30 ottobre 1975 ha vita in Torino il 7° Gruppo Artiglieria da Campagna "Adria" per trasformazione del IV gr. dello stesso reggimento d isciolto. L' unità che inquadra comando, btr. comando e servizi, tre btr. eia 155/23 T. M. è posta alle dipendenze della Brigata mot. "Cremona" e v iene resa erede delle tradizi oni del 7° reggimento; con decreto 12 novembre 1976 ne riceve anche la Bandiera. Nell'am bito del riordinamento della Forza Armata, il gruppo perde la propria autonomia I' 11 settembre I 992 ed il giorno successivo è inquadrato quale 1 gruppo "Adria" nel 7 ° Reggimento Artiglieria Pesante Campale "Cremona" che si costituisce in Tori no. Dal 6 novembre al 6 dicembre 1994 opera nella zona di Alba (CN) a favore della popolazione colpita da grave alluvione.
Carnpagne di guerra e fatti d'arme Con l'Armata Sarda: Prima d'Indipendenza (1848-49): btr. preesistenti alla costituzione del reggimento Crimea (1855-56): vengono assegnate al Corpo cl i Spedizione le btr, campali 7' e 13" (Sebastopoli) Seconda d'Indipendenza (1859): blr. preesistenti Con l'Esercito Italiano: Terza d'Indipendenza (1866) Roma (1870) Eritrea (1895-96): concorre alla formazione della 7a blT. e cede a reparti mobilitati 2 ufficiali e 178 soldati Libia (1911-12): 6a btr. - Rodi (mag. 19 11 ) e Libia Prima Mondiale (1915-18): - 1915: Carso, Tolmino - 1916: S. Maria cli Tolmino, Gorizia - 1917: Vodice, Bainsizza, M. Tomba, Monfenera,Grappa - 1918: Montello - Vittorio Veneto: Viclor Etiopia (1935-36): costituisce e mobilita il III gr. eia 65/ 17 - Scirè (feb. - mar. 1936) Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fronte alpino occidentale - 1941 : Sardegna - I 942-43: Corsica Liberazione ( 1943-45) - I 943: Corsica - I 944-45 : Territorio metrnpolitano: Ravenna - Venezia
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare
Medaglia di Bronzo - Decreto 13 settembre 1945. In Corsica prima, attraverso la pi anura padana, dal fiu me Reno a Venezia poi, ha fraternamente sosten uto i fanti nella lotta contro il tedesco, tradizionale nemico, e nella battaglia vittoriosa per la libertà e la ricostruzione dell' Italia ispirandosi alle più pure tradizion i del Risorgimento (Corsica, 9 settembre - 3 ottobre 1943; Ravenna - Venezia, 12 gennaio - 8 maggio 1945).
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Croce di Guerra - Decreto 12 aprile 1937. Gruppo dì artiglieria del R. Esercito, facente parte organica di una grande unità CC. NN., clava numerose prove di elevata efficienza bellica, di ardente spirito combattivo e cli costante cooperazione colle valorose Camicie Nere, durante le aspre vicende della campagna italo - etiopica. Nella battaglia dello Scirè con l'efficacia dei suoi tiri, e con la sua ammirevole ardimentosa mobilità, cooperava alla vittoria contro avversario agguerrito, accanito e superiore cli forze (Scirè, 2 - 3 marzo 1936). (Al Ili Gruppo cannoni da 65/17).
Stemma Araldico Decreto 11 settembre 1960 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 ciel 9.2.1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2. I 987) a. SCUDO: Interzato in palo: nel primo inquartato: a) di rosso alla croce d ' argento attraversata in capo dal lambello di tre gocce d'azzurro, b) d'argento alla croce cli rosso abbassata al capo d'Angiò, c) d'argento al giglio fiorentino di rosso, d) di rosso alla croce pisana d 'argento; nel secondo troncato: a) di argento alla leonessa di rosso passante, caricata sulla spalla si nistra di una stella d'argento, b) fasciato ondato d'argento e d'azzurro di dieci pezzi; nel terzo, d'argento al palo di rosso caricato da due gemelle cucite d'azzurro con in cuore uno scudetto d'argento bordato d ' azzurro alla testa cli moro attorcigliata ciel campo ed ornata cli una collana cli rosso. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concav itù rivolta verso l'alto, ripo1tante il motto: "COL FERRO E COL FUOCO CONTRO IL NEMICO". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile del la corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura /
La prima partizione è didicata ai motivi cli origine ed ai legami territoriali dell'unità con il Piemonte (croce d'argento), con l' Emilia (Capo cl' Angiò), con la toscana (giglio fiorentino) e con Pisa (croce d'argento). La seconda partizione ricorda la gloria militare de! reggimento acquisita, in particolare, in Eritrea (leonessa, stella d'argento e fasce d 'azzurro e d ' argento tratte dallo scucio della stessa regione). La terza partizione è riservata alla partecipazione alla guerra cli liberazione: la testa di moro è presa dallo stemma di Corsica.
Comandanti 7° REGGIMENTO ARTIGLIERIA - R EGGIMENTO DA CAMPAGNA ( 1860-70) Col. Alessandro Danzini Col. Carlo Bottacco Col. Gabriele Mattei Col. Giuseppe Lostia di S. Sofia 7° REGGIMENTO ARTIGLIERIA ( 1870-82) Col. Giuseppe Lostia di S. Sofia Col. Emilio Ponzio Vaglia Col. Orazio Dogliotti 7 ° REGGIM ENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA (1882-1 934) Col. Orazio Dogliotti Col. Domenico Corsi
Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Giuseppe Ellena Leonardo Ferraris Tito Danione Giulio Manzoli Roberto Radicati cli Marmorito Antonio Lauritano Alessandro Goria Enrico Resio Paolo Maioli Corrado Pastore Marco Bono Vincenzo Testini Umberto Generale Alberto Mazzino Camill o De Arcayne
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Arma di Artiglieria
Ten. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Col. Alessandro Doria Col. Luigi Alovisi 7 ° REGGIMENTO ARTIGLIERIA Dl DIVISIONE DI F ANTERI A (1934-35) . Col. Luigi Alovisi 7 ° REGGIMENTO ARTIGLI ERIA ''C URTAT ONE E MONTAN ARA" ( 1935-39) Col. Col. Col. Col.
Col. Col. Col.
7° REGGLMENTO ARTIGLIERIA " CREMONA" (1939-46) Col. ~ol. Cbl. Col. Col.
Col.
Luigi Alovisi · Mario Martorelli Alberto Cordero di Monteze molo Enrico Mattioli
7° GRUPPO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA "ADRIA" ( I 975-92)
Enrico Mattioli Domanico Lacquaniti Amedeo Catanea Angelo Ottone Giovanni Wiel
Pelaoalli Ten. Col. Sernio '-' b Ten . Col. Paolo Scaramucci Ten. Col. A ntonio Mara Ten. Col. Edmondo Paoanelli 0 Ten. Col. Dario Sacco Ten . Col. Alberto Calvani Ten. Col. Sergio Burul Ten. Col. Ezio Pipern i Ten . Col. A lberto Jannelli Tcn. Col. Paolo Paolacci Ten. Col. E nrico de Lisi Ten. Col. Vincenzo Gargano Ten. Col. Enzo Fanelli Ten. Col. Carlo Gibellino Ten. Col. Francesco Ferrigno
7 ° R EGG IM ENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAG N A (1946-75) Col. Giovanni Wiel Col. Luigi Lombardi Col. Michele Bracco Col. Augusto Moro Col. Salvatore Salinari Col. Gi useppe Monaco Col. Giuseppe Gui llet Col. Gustavo Cellucci Col. Giovanni Bonzani Col. Pio Salvioli Mariani Col. Pietro Tolomeo Col. Alberto Floreani Col. Efisio De Lorenzo
Col. Gi useppe Gonnet Umberto Nard ini Alessandro Sandrucci Carlo Cascio Felice Caporali Giuseppe Piovano Enrico Reghini cli Pontremoli Fausto Fortunato Carlo Frateschi Luigi Stefani Antonino Grisanti Teobaldo Blengini
7''
R EGGIMENTO ARTIGLIERIA PESANTE "CREMON A"
( 1992)
Col. Luciano Sorrentino Col. Enrico de Lisi Col. Antonio Puliatti
Sedi 1860-61 1861-62
Modena F irenze
1862- 1943 1946
Pisa Torino
C AMPALE
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L'Esercito Italiano verso il 2000
8° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "PASUBIO" Motto: "Vis ignea" . Festa: 15 giugno - annivers ario della battaglia del Piave ( 19 I 8) Sede: Sgonico (TS) - Caserma "Dardi ". Mosrrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo giallo arancio, su rettangolo azzurro.
Origini e vicende organiche
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In attuazione dell'ordinamento emanato il 17 giugno 1860 viene costituito in Firenze il 1° luglio successivo 1'8° Reggimento Artiglieria - reggimento da campagna nel quale confluiscono sette btr. eia battaglia cedute dal 2° reggimento a. cam. , una btr. toscana e tre emiliane. L'8 marzo 1863 cede quattro btr. per la costituzione del 10° reggimento a. cam .. Allorché vengono riunite l' artiglieria da piazza e da campagna (decreto 13 novembre I 870) l' unità cambia denominazione in 8° Reggimento Artiglieria ed inquadra cp. da piazza e btr, da montagna. Nella circostanza trasferisce tre btr. eia campagna al I 0° ed altre tre ali ' I I 0 reggimento. TI 30 settembre 1873 cede quattro cp. eia piazza al 13° reggimento da fort.ezza, cli nuova costituzione, ed assume la fisionomi a di unità "eia campagna", rna solo dal 29 giugno 1882 prende il nome di 8° Reggimento Artiglieria da Campagna. II I O gennaio I 884 presso il reggimento sono formate due brigate a cavallo, ciascuna su due blr., che il I O novembre 1887 vengono cedute per la costituzione del reggimento a cavallo. Can1bia più volte organico e concorre anche alla costituzione di nuove unità con la cessione cli due btr. il 1° novembre 1884 (al 11 °reggimento) e di otto btr. ed una cp. treno il 1° novembre 1888 (al 20° reggimento). li 1° ottobre 1891 due blr. sono trasformate in unità da montagna le quali poi, il 31 dicembre 1893, sono inviate al 5° reggimento in cambio di due blr. da campagna ; il I O gennaio I 9 I 5 cede il n gr. al 29° reggimento a. cam .. Alla vigilia della prima guerra mondiale 1' 8° reggimento risulta ordinato su comando, due gr. eia 75/906 ed uno eia 75/9 l J; durante il conflitto il deposito reggimentale costituisce e mobilita il comando del 44° reggimento a. carn. ed il LXI gr. obici pe. cam .. Con l' ordinamento 11 marzo 1926 inquadra quattro gr., uno dei quali someggiato, ed un deposito. Nell 'ottobre .1934 assume la denominazione cli 8° Reggimento Art:iglieria di dhisione di fanteria che mula poi in go Reggimento Artiglieria del Pasubio nel gennaio 1935, e go Reggimento Artiglieria ''Pasubio" nel maggio I 939. Ceduto a fine agosto 1939 un gr. da 75/13 al 33° reggimento a., all'inizio delle ostilità, il IOgiugno 1940, 1'8° è già inquadrato nella Divisione di Fanteria "Pasubio" (9"), unitamente ai Reggimenti 79° e 80° Fanteria; ne fanno parte un gr. da 100/17, due gr. da 75/27 e una btr. c/a da 20 mm. Presso il deposito reggimentale viene costituito il I O settembre 194 J il 108° reggimento a .. Impiegati sul fronte russo, gli a1tiglieri ciel reggimento si battono con ardore al fianco dei fanti meritando una Medaglia d' Oro ed una cl' Argento al Valor Militare alla Bandiera. Rimpatriata, l'unità a fine giugno 1943 è in Campania, nei pressi cli Grazzanise, per il riordinamento ed in tale zona viene sciol ta 1'8 settembre a seguito degli eventi determinati dall'armistizio. La ricostituzione avviene il I O gennaio I 947 in Vicenza, con il nome di go Reggimento Artiglieria da Campagna su comando, reparto comando, tre gr. da 88/27 uno dei quali quadro (diventerà effettivo alcuni mesi dopo), con personale e mezzi ceduti dal 35 ° reggimento a. cam. (l e 11 gr.). Viene assegnato alla Divis ione "Friuli" e prende sede a Livorno. Dal l O dicembre 1953 il reggimento inquadra : comando, reparto comando, tre gr. da 105/22, un gr. da 155/23, un gr. e/a I. da 40/56; a tali reparti si aggiungono il I O luglio l 955 una Sezione Aerei Leggeri (SAL), trasfonnata nel 1957 in Reparto (RAL), e dal I O gennaio J958 la btr. spec. a. divisionale. Nel mese di febbraio 1958 1' 8°, sciolti i reparti precedentemente inquadrati, varia ordinamento e comprende : comando, reparto comando, I gr. misto (due btr. da I05/22, btr. c/a I.), Il gr. misto (una btr. da 105/22 ed una btr. eia 155/23), RAL e rimane su tale formazione s ino al I 960 allorché il 16 aprile viene sciolto il I gr. misto ed il I 8 aprile il li gr. misto viene trasformato in gr. a. cam. "Friuli". Rimane pertanto in vita il comando reggimento (ed il reparto comando) il quale nel successivo mese di agosto riceve alle dipendenze il n ed il IV gr. a. cam. smv. (in precedenza autonomi in ambito V C. A.) e la nuova unità, trasferita a Palmanova, prende il nome cli 8° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente. Il IV gr.
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Arma di Artiglieria
diviene 1 gr. dal 1° luglio 1962 e nel corso del 1963 sostituisce il materiale da 88/27 con quello da I 05/22. Dal I O settembre I 965 anche il VI gr. a. cam. smv. viene inquadrato nell'8° reggimento quale III gr. da 105/22 M7. Nel 1972 l' armamento dei gr. è sostituito con i moderni semovent.i Ml09G che dispongono dell'obice da 155/23. Nel quadro della ristrutturazione dell 'Esercito, il reggimento viene sciolto il 30 settembre 1975 ed il giorno successivo ha vita in Bairne (Trieste) 1'8° Gruppo Artiglieria da Campagna Semovente "Pasubio", per trasformazione ciel II e III gr. ciel vecchio reggimento, che è assegnato alla Brigata cor. "Vittorio Veneto" . L'unità composta da comando, btr. comando e servizi, tre btr. eia 155/23 smv. su scafo M 109G eredita le tradizioni di valore ciel disçiolto 8° reggimento e con decreto 12 novembre 1976 ne riceve anche la Bandiera. Nell' ambito ciel riordinamento della Forza Armata il gruppo che nel 1991 è rientrato nei ranghi della Brigata di Cavalleria "Pozzuolo del Friuli" perde la propria autonomia il 17 settembre I992 ed il giorno successivo è inquadrato quale I gruppo nell'8° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Pasubio" che si costituisce in Banne. Il reggimento partecipa all ' operazione "Vespri Siciliani", in concorso al mantenimento del!' ordine pubblico, dal 24 ottobre al 5 dicembre 1992 fornendo due compagnie cli forniazione inquadrate nel raggruppamento "Lancieri di Novara" (impiegato in provincia cli Siracusa) e nel raggruppamento "Genova Cavalleria" (impegnato in provincia cli Ragusa) ; fornisce poi dal 2 luglio al 5 settembre 1993 un gruppo cli formazione inquadrato nel raggruppamento "Lancieri di Novara" (impegnato in provincia di Siracusa). Per la medesima esigenza il reggimento costituisce un raggruppamento di formazione (ciel quale fanno parte anche reparti ceduti dalle unità della Brigata "Pozzuolo ciel Friuli") che opera dal 30 settembre al 30 novembre 1994 in provincia di Enna ed a Palermo.
Campagne di guerra e fatti d'anne Con l'Armata Sarda: Prima d'Indipendenza (1848-49): 1" btr. da posizione - 1848: Peschiera, Pastrengo, S. Lucia - 1849: Mantova, Novara Seconda d'Indipendenza (1859): Ia btr. eia posizione Con l'Esercito Italiano: Centro Meridione (1860-61): Spoleto, Castelficlarclo, Ancona, Mola cli Gaeta, Assedio di Gaeta Terza d'Indipendenza (1866): Borgoforte, Versa Roma (1870): I a, 2a e I 1" btr. Eritrea (1895-96): invia a reparti mobilitati 3 ufficiali e 79 soldati Libia (1911-12): fornisce a corpi e servizi vari 11 ufficiali e 566 soldati Prima Mondiale (1915-18): - 1915: Misurina, Scikofel, Sasso di Stria, Falzarego ( 15 nov. - I Odic.) - 1916: Col cli Lana, Colbricon, M. Piana, Punta ciel Forarne - 1917: Faiti , Oppacchiasella, Val Natisone, Torre, Monfenera - 1918: Piave : Monastir ( 15 - 24 giu.) - Vittorio Veneto : Tagliamento Africa Orientale (1935-36): cede a reparti mobilitati 21 ufficiali e 593 soldati Seconda Mondiale (1940-43): - 1941 -42: .Jugoslavia - Russia (ago. 41 - mag. 42) - 1942-43: Russia : fronte del Don (clic. 42 - gen. 43)
Ricompense alla Bandiera Al Va/or Militare
Medaglia d'Oro - Decreto 3 I dicembre J947. In dieci giorni di durissimi combattimenti, con violenza inaudita e fede sovrumana, degne delle sue grandi tradizioni, decimava il nemico susseguentesi in continui attacchi, concorreva, in strettissima unione con i fanti, a distruggerlo e a farlo retrocedere dove per numero s tragrande, era riuscito a mettere
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L' lisercilo Italiano verso il 2000
piede s ulle posizioni contese. Nelle al terne vicende de lla lotta rimase incrollabile sulle sue posizioni, pilastro de lla difesa, sicura raccolta e base cli partenza per i fant i travolti dal combattimento, talvolta unico scudo verso il nemico. Rifulgeva nella successiva logorante lotta, intesa ad aprirsi un varco, ripetutamente, per vari giorni consecutivi, attraverso le imbaldanzite schiere dei mezzi corazzati accerchianti. Nè le estenuanti tappe del tragico ripiegamento lungo la nevosa gelida steppa russa, nè il calvario del supremo olocausto del superstite pugno di Eroi, incalzato, braccato, fa lcidiato, valsero a fiaccarne l'animo intrepido, il saldo cuore e lo strenuo valore che, dopo o ltre un mese di contrastata, sfibrante lotta, t r ion fava s ulla maggiore po te nza de i mezzi co razzati nem ici (jì·onte del Don : Tereschowo, Krasnegorowka, Ogolew, Abbrassinowo, Monastyrschtschina, Greteide Swc:h Sechepiolw, Leschos, Kiewskoje, Belc~ja, Kafitwa, Arbusow, ]~cherkowo, 1° dicembre 1942 - 15 gennaio 1943).
Medaglia cl' Argento - Decreto 12 maigio 1949. A servizio di una divisione di fan teria impegnata in successive ed aspre battaglie offensive e prima lanciata all'inseguimento cli forti retroguardie avversarie attraverso piste primitive che l'imperversare del maltempo rendeva intransitabili, superando le più rudi fatiche e privazioni sfibranti, per oltre mille chilometri di penetrazione in territorio osteggiato daHa guena cli parte, po,tava i suoi pezzi a lampeggiare contro le munite linee che i nemici avevano apprestato a difesa nella zona del Donez confermando poi, nel corso della sosta invernale e delle più deprimenti condizioni atmosferiche e logistiche, l'alto s pirito militare dei suoi ranghi, alle proprie fanterie vigilanti su esteso e delicato settore assicurava, col prestigio cli una tecnica esperta, il contributo del coraggio accomunato nel sacri fi cio del sangue (Jasnaja, Po~jaslazari, nchakawoinowka, Petrokowka, Gor/owka, Nikitowka, Chazepetowka, Ploskof,fì'onte russo, agosto 1941 - maggio 1942). Medaglia di Bronzo - Decreto 5 giugno i 848. Per essersi lodevolmente cli portata all'assedio e presa di Peschiem ( 1848). (Alla l" btr. da posizione). Medaglia di Bronzo - Decreto 1° giugno 186/ . Per essersi distinta alla presa cli Mola di Gaeta e Castellane (4 novembre 1860). (Alla 6" btr.). Al Valore dell'Esercito
Medaglia cl{ Bronzo - Decreto 4 gennaio 1978. Al verifi,carsi del grave terremoto che colpiva il Friuli, interveniva tempestivamente con uomini e con mezzi in soccorso alle popolazioni duramente colpite. Operando con coraggio ed abnegazione e profondendo tutte le energ ie, dava un valid issimo ed efficace aiuto ai sinistrati, contribuendo a ridurre i danni del tragico evento. L'opera svolta ha riscosso l' apprezzamento delle Autorità e la riconoscenza delle popolazioni soccorse, rafforzando il prestigio dell ' Esercito. Friuli, 6 - 15 maggio 1976.
Medaglie d'Oro al Valor Militare
)
Cap itano LUIGI LAVIANO: Russia, 9 - 16 dicembre 1942
Stemnia Araldico Dec reto 20 febbraio 1950 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del J 4.2.1 987) a. SCUDO: interzato in palo: nel primo partito di rosso e d' argento alla croce dell' uno nell'altro, accantonata nel 2° dal capo d' Angiò (Bologna) e nel 4° dal gigl io di Firenze di rosso ; nel secondo troncato: O nel I campo cli cielo, nel 2° di verde, alle due anguille poste in palo attraversanti sulla troncatura, accompagnate in capo eia una ruota di otto raggi d 'oro (Peschiera); sotto inquartato di rosso e d'argento (Gaeta); nel terzo di azzurro all'arma di Ucraina d'oro, sormontato da una stella d'm·gento (5). Il tutto abbassato al capo d'oro con quartier franco destro d' azzurro caricato all'arma di Ucraina. b. CORONA TURRITA c. ORNA MENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto I.a punta dello scudo, incurvata con la concavità rivol ta verso l'alto, riportante il motto: "VIS IGNEA" .
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Arma di Artiglieria
(2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura La prima partizione è dedicata alle origini ciel Corpo nel quale sono confluiti reparti provenienti dagli eserciti piemontesi (croce d 'argento), toscano (giglio di Firenze) ed emiliano (capo d'Angiò) . La seconda partizione esalta la gloria militare acquisita da reparti del reggimento a Peschiera, nel 1848, ed a Gaeta, nel I 860. La terza partizione è riservata al comportamento tenuto dal reggimento in Russia, nel corso ciel secondo conflitto mondiale. Il capo d'oro simboleggia la massima ricompensa al V M. conseguita in Ucraina, come ricorda il quartier franco inserito nello stesso capo.
Coniandanti 8° REGGfMENTO
Col. Col. Col. Col.
ARTIGLIERIA - REGGIM ENTO DA C Ai'vlPAGNA ( 1860-70)
Col. Genova Thaon di Revel Col. Pietro Bocca Col. Carlo Albini
S0
Carlo Albini Giuseppe Bianchi Carlo Cugia cli S. Orsola Luigi Ricciolo Ezio Rimecliotti
8° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMP/\GNA (1882-1 934) Col. Ezio Rimediotti Col. Luigi Stevenson Col. Luigi Zanetti Col. G. Battista Gucrini Col. Eugenio Caligaris Col. Lino Bettoli Col. Guglielmo Lang Col. Aierino Negri Col. Roberto Dino Guida Col. Alberto Zecca Col. Giacomo Ferrari Col. Pietro Riccomanni Col. Alessandro Corciano Col. Filippo Binizi di Fabriano Col. Vittorio Sircana Col. Edoardo Nebbia Col. Giuseppe De Stefanis 8° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA DJ DIVISIONE DI FANTERIA (1934-35) Col. Giuseppe De Stefanis
8° REGGIMENTO ARilGLIERlA DEL " PASUBIO" (1935-43) Col. Giuseppe De Stefanis
REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA
(I 947-60) Col. Alfredo Del Grande Col. Vittore Stella Col. Luigi Sormanti Col. Enrico Annarurnma Col. Enzo Mereu Col. Angelantonio Varrone Col. Mario Santoro Col. Nicola Cotugno Col. Enrico Manzi
8° REGGIMENTO ARTIGLIERIA ( 1870-82) Col. Col. Col. Col. Col.
Adolfo Zauli Pier Giulio Properzj Alfredo Reginella Achille De Biase
8° REGGIM ENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA SEMOVENTE (1960-75) Col. Enrico Manzi Col. Francesco Sgarlata Col. Pietro Santoro Col. Carlo Alberto Costa Reghini Col. Pietro Turriziani Col. Leopoldo Valenza Col. Antonio Concutelli Col. Ernesto Doniselli Col. Ferruccio Schiavi Col. Francesco Gala Col. Antonio Salvatore Col. Annio Dechigi
S0
GRUPPO ARTIGLI ERIA DA CAMPAGNA SEMOVENTE "PASUBIO" (1975-92)
Ten. Ten. Ten. Ten.
Col. Col. Col. Col.
Giuseppe Frizzele Giuseppe Marraffa Ermidio Pieressa Francesco Vannucchi
J 10
L'Esercito fralianu verso il 2000
Ten. Col. Riccardo Basile Ten. Col. Leonardo Rizzo Ten. Col. Adolfo Crisafulli Ten. Col. Paolo Catania Ten. Col. Claudio Patriarca Ten. Col. Giuseppe Caldarazzo Ten. Col. Luciano Monaco Ten. Col. Giorgio Ruggeri
Ten . Col. Sergio Fiorentino Ten. Col. Adriano Santini Ten. Col. Biagio Fasan Ten . Col. Antonio Belvedere
8° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA SEMOVENTE " PASUBIO" ( 1992)
Col. Biagio Donzelli Col. Antonio Jannaccone
Sedi 1860-6 1 1861-67 I867-68 1868-1943 1947-48
Firenze Napoli Padova Verona Vicenza
1948-60 1960-75 1975-94 1994
Livorno Palmanova (UD) Banne (TS) Sgonico (TS)
Arllla di Artiglieri((
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13° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "GRANATIERI DI SARDEGNA" Motto: "Dura la volontà ferma la fede" Festa: 15 giugno - anniversario della battaglia ciel Piave ( 1918) Sede: Civitavecchia (Roma) - Caserma "Piave" . Mostrina: rettangolare con fiamma ad una pun:a, cli colore nero con bordo giallo arancio, su mostreggiatura delle uni rà granatieri.
Origini e vicende organiche In attuazione della legge ordinativa datata 23 giugno 1887 viene costituito in Roma, il 1° novembre 1888, il 13° Reggimento Artiglieria da Campagna con otto btr. ed una cp. treno tratte dal I O reggimento a .. Il I O gennaio I 9 I 5 cede il UT gr. al 33" reggimento a. cam. ed alla vigilia della prima guerra mondiale risulta ordinato su comando, due gr. da 75/911 ed uno eia 75/906; durante il conflitto il deposito reggimentale forma il comando ciel 51 ° reggimento a. cam., i rgpt. contraerei dal 1° al 7°, il 3° rg pt. misto ed alcune btr. eia montagna e d ' assedio. Con l'ordinamento I I marzo I 926 inquadra quattro g r. , uno dei quali someggiato, ed un de pos ito. Quale reggimento di stanza nella Capitale, I' I I novembre 1926 riceve in consegna la Bandiera del!' Arma di Artiglieria che tiene sino al 12 gennaio 1936 allorquando la cede all' 8° reggimento a. di C. A .. Il 30 settem bre 1934 scioglie il III gr. eia 75/27-911 che sostituisce con il gr., pari calibro, già dislocato presso la Scuola Centrale cli Artiglieria in Ci vitavecchia; tale reparto il I O ottobre 1938 viene ceduto al 52° reggimento a .. Nell'ottobre l 934 assume la denominazione di 13° Reggimento Artiglieria di divisione di fanteria che poi muta in 13° Reggimento Artiglieria "Granatieri di Sardegna" nel gennaio 1935. 11 10 aprile 1935, nel quadro dell 'esigenza A.O., mobilita il IV gr. eia 75/13 che cede al 18° reggimento dal quale rientra al termine della campagna, nell' agosto I 936. All 'apertura delle ostilità, il 10 giugno 1940, il 13° è già inquadrato nella Divisione di Fanteria "Granatieri cli Sardegna" (21 "), unitamente ai Reggimenti 1° e 2° Granatieri; ne fanno parte un gr. eia 100/17, un gr. eia 75/27, un gr. eia 75/13 e una btr. e/a da 20 mm. Nel d icembre 1940 riceve dal 30° reggimento a. un gr. da 75/27 in cambio del gr. da 75/13 e nel 194 I il deposito forma un nuovo gr. eia 100/17. Nel corso del conflitto segue le sorti della divis ione sino allo scioglimento che avviene il 12 settembre 1943 a seguito degli eventi determinati dal l'armistizio, dopo aver partecipato alla difesa della Capitale dagli attacchi delle unità tedesche. Dal 1° aprile 1947 è in vita a Milano il 13° reggimento a. cam. c/c che il 1° marzo 1948 si trasforma per costituire il 27° reggimento a. cam. c/c .. li JO marzo I 948 viene ricostituito, in Roma, il 13° Reggimento Artiglieria da Campagna su comando, due gr. eia 88/27 ai quali se ne affianca un terzo nell'agosto successivo, ed è nuovamente assegnalo alla Divisione "Granatieri cli Sardegna" . Dal I" giugno 1951 inquadra anche un gr. e/a I. eia 40/56 e dopo altre vru·iazioni, a pa1tire eia! IO giugno 1953 risulta così costituito: comando, repatto comando, I, li e m gr. da 88/27; IV gr. da I 55/23, V gr. c/a I. da 40/56 ed inoltre quale elemento aggregato, un sottoraggruppamento c/c di C. A. (gr. CXI e CXIT c/c da 76/55 materiale sostituito dal IO novembre 1954 eia cannoni c/c da 90 mm su scafo l\136) che dal 3 1 dicembre 1956 viene trasferito al 9° reggimento a. srnv. di C. A .. Il 2 febbraio J955 si costituisce la Sezione Aerei Leggeri (SAL) la quale diviene Repaito (RAL) il 1° novembre 1956 e sarà poi persa cli forza il 1° febbraio 1963 data in cui diviene 2" SAL e passa al RAL divisionale. Acquisiti nuovi materiali, dal IO gennaio 1959 il I e 11 gr, sono armati con obici da l 05/22 mentre iI ITT gr. viene sostiniito eia un gr. cor. del disciolto 1° reggimento a. cor. che diviene Hl gr. srnv. da 105/22 su scafo M7. Dal 31 agosto 1963 il 1 gr. in distaccamento nella capitale passa alle dipendenze acldestrative deUa Scuola di Artiglieria (rimanendo alle dipendenze del reggimento per l' impiego operativo) e si trasferisce a Bracciano. Il JO settembre 1964 il Ili gr. passa alle dipendenze della Divisione cor. "Centauro" e diviene Il gr. ciel 131 ° reggimento a. cor. mentre dal IO gennaio 1966 la 7" btr. smv. del 13° reggimento è cli stanza a Persano alle dipendenze del 3° reggimento f. cor. quale unità dimostrativa della Scuola Truppe Meccanizzate e Corazzate; infine il I O ottobre 1965 il V gr. c/a J. viene soppresso e reso quadro.
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L'Esercito Italiano verso il 2000
A seguito della ristrutturazione dell'Esercito il reggimento viene sciolto il 30 settembre 1975 ed i reparti di sede a L' Aquila concorrono a formare il 48° gr. a. carn . "Taro". Il l O ottobre 1975 si fonna in Civitavecchia, per trasformazione del If g r. del 131 ° reggimento a. cor. , il 13° Gruppo Artiglieria da Campagna "Magliana" che è reso erede della tradizioni del I3° reggimento del quale con decreto 12 novembre 1976 riceve anche la Bandiera. La nuova unità formata da comando, btr. comando e servizi, tre btr. da 155/23 T. M . è assegnata alla Brigata mec . "Granatieri di Sardegna ". Dal 15 aprile l 992 l'unità assume nuova fisionom ia, diviene 13° Gruppo Artiglieria da Campagna Semovente "Magliana" e riceve in dotazione gli obici da 155/23 smv. su scafo M 109G. Nell' ambito ciel riordinamento della Forza Armata il gruppo perde la propria autonomia il 19 agosto 1992 ed il giorno s uccessivo è inquadrato quale I gruppo nel 13° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Granatieri di Sardegna" che si costitu isce in Civitavecchia . Nel 1994 invia in Sicilia, nell'ambito dell'operazione "Vespri Siciliani", personale e mezzi che operano clall'8 giugno ali ' Il agosto nella zona di Termini Imerese (PA) ; dal 10 ottobre al 17 dicembre prende parte all'operazione tutto il reggimento che viene impiegato a Catania e provincia.
Campagne di guerra e fatti d 'arme Unità preesistenti Con l'Armata Sarda: Prima cl 'Indipendenza (1848-49): - 1848: Goito, Mantova, Milano - 1849: Novara Seconda d'Indipendenza (1859): Sesia - Peschiera - Madonna della Scoperta Con l'Esercito Italiano: Centro .Meridione (1860-61): assedio cli Gaeta Terza d'Indipendenza (1866) Roma (1879)
13° Reggimento Libia (1911-12): mobili ta due btr. da 75 ed una cp. treno; forn isce inoltre 3 ufficiali e 116 so ldati ad altri corpi Prima Mondiale (1915-18): - I 9 15: Lagazuol, Sasso di Stria, Col di Lana, M. Piana - 191 6: Col di Lana, Val Travignolo - 1917 : M. Croce Comelico, Val Costeana, M. Grappa - 191 8: M. Grappa, Spresiano, Conegl iano, Livenza Africa Orientale (1935-36) : vi partecipa il IV g r. da 75/13 inquadrato nel 18° reggimento a. cam. Seconda Mondiale (1940-43): - I 940: fronte alpino occidentale - 1941-42: Jugoslavia: compiti cli presidio e antiguerrig lia - 1943: territorio nazionale Liberazione (1943-45): - 1943: difesa cli Roma (8 -. 10 set.)
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Medaglia di Bronzo - Decreto 9 novembre 1945. Schierato, per la d ifesa di Roma, sull' intero fronte della sua divisione cli 28 chilometri, con le batterie proiettate sulla linea dei granatieri , con essi gareggiò in valore sostenendo con i cannoni e all ' arma bianca tenace lotta contro i tedeschi durata due giorni in tre accaniti combattimenti condotti dal nemico con schiacciante superiorità cli mezzi (Roma, 8 - 10 settembre 1943).
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Anna di Artiglieria
Medaglie d'Oro al Valor Militare Capitano RENATO VILLORESI: Ponte della Magliana (Roma), 9 settembre 1943, Fosse Ardeatine (Roma), 24 marzo 1944
Steninia Araldico Decreto 23 novembre 1960 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987) a. SCUDO: Taglia\o. Nel primo cli rosso alla lupa capitolina al naturale; nel secondo d'oro, al palo d'azzurro caricato da una granata d'argento, fiammata dello stesso e caricata da una croce cli rosso accantonata eia quattro teste cli moro attorcigliate d'argento. Sulla partizione una sbarra d'argento caricata eia tredici tortelli di rosso. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (I) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "DURA LA YOLONTA' FERMA LA FEDE". (2) nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio.
Sintesi della blasonatura I colori rosso ed oro dello scudo (gli stessi cli Roma) esaltano il legarne territoriale che intercorre tra il reggimento e la Capitale, città nella quale il 13° si è costituito due volte prendendovi anche sede per lunghi periodi; tale legarne è stato inoltre rafforzato con il concorso fornito dal reggimento alla difesa della città nel settembre 1943. L' antica tradizione militare del Corpo è rappresentata dalla sbarra d ' argento, già inserita nel vecchio stemma, con i 13 "tortelli" che richiamano il numerico reggimentale. La gloria militare è sintetizzata da: - palo d'azzurro, sul quale la granata sottolinea il valore dimostrato combattendo al fianco dei Granatieri ; - lupa capitolina, per ricordare l'impiego nella difesa di Roma. L'appartenenza ciel 13° alla Divisione poi Brigata "Granatieri" è ribadita dalla croce di rosso con le quattro teste d i moro (arme di Sardegna) inserita nella granata.
Comandanti 13° REGG IMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA (1888-1934) Col. Giuseppe Biancarcli Col. Augusto Galiani Col. Pietro Prometti Col. Ferdinando Beccaria Incisa Col. Felice D ' Alessandro Col. Carlo Sosso Col. Alfredo Degli Uberti CoJ. Augusto Semerio Col. Alfredo Degli Uberti Col. Francesco Galati Col. Tullio Bellocchi Col. Alfredo Gallotti Col. Enrico Pellegrini Col. Giuseppe Jvaldi
Col. Marco Garnaleri Col. Achille Rosmini 13° REGGINIENTO ARTIGLIERIA DI DIVISIONE DI FANTERIA ( 1934-35) Col. Achille Rosmini 13° REGGIMENTO ARTIGLIERIA " GRANATIERI DI SARDEGNA" ( 1935-43) Col. Achille Rosmini Col. Emilio Coronati Col. Alberto Aliberti Col. Gabriele Boglione Col. Antonio Carravetta 13° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA ( 1948-75) Col. Antonio Carravetta
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Col. Giuseppe De Blasio Col. Gian Battista Jallonghi Col. Gianfilippo Cangini Col. Umbe1to Corsi Col. Edoardo Gachet Col. Giuseppe De Stefano Col. Angelo Costantino Col. Giovanni Garufi Col. Giuseppe La Rosa Col. Cesare Pavoni Col. Mario Palla Col. Salvatore Vinci Col. Giorgio Pannaria Col. Giacomo Durio Col. Paolo Tomaselli Col. Guido Corazzini Col. Libero Porcari Col. Giovanni Ceruso Col. Giulio Cesare Mariani Col. Scipione Blasi Col. Aldo Calò Col. Leonardo Cristalli Col. Antonino Giornofelice
Ten. Col. Italo Bastico Ten. Col. Angelo Ceccarini Ten. Col. Bernardino Dominici Teo. Col. Giuseppe Romano Ten. Col. Mauro Longo Ten . Col. Adelmo Ferri Ten. Col. Salvatore Cesario Ten. Col. Nunzio Fontecchio Teo. Col. Francesco Leone Ten. Col. Alfredo Pansin i Ten. Col. Eugenio Vascon Ten. Col. Fabrizio Fiori ta Ten . Col. Giovanni Conti Teo. Col. Giuseppe Maggi Ten. Col. Roberto Tuccinardi Teo. Col. Roberto Bernardini 13° GR UPPO ARTIGLIERIA DA CAMPAG NA S EMOVENTE " MAGLJANA'' (1992)
Ten. Col. Roberto Bernardini
13°
R EGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA
SEMOVENTE " GRANATIERI DI SARDEGNA" (1992)
Col. Alfonso Guadagnino Col. Rocco Panunzi Còl. Mauro Marezza
13° GRUPPO ARTIGLIERIA DA C AMPAGNA " MAGLIANA" (1975-92)
Teo. Col. Francesco Lancellotti
Sedi 1888-1957 1957-75
Roma L' Aquila
1975
Civitavecch ia (RM)
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Arma di Artiglieria
21 ° REGGI1\tlENTO ARTIGLIERIA "TRIESTE" Motto: "Ardente la fiamma , intrepido il cuore" . Festa: 15 giugno - anniversario della battaglia ciel Piave (1918) Sede: Bologna - Caserma " Perotti". Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo giallo arancio .
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Origini e vicende organiche In attuazione della legge ordinativa datata 23 g iugno 1887 v iene costituito in Piacenza, il 1° novembre 1888, il 21 ° Reggimento Artiglieria da Campagna con otto btr. ed una cp. treno tratte dal 9° reggimento a .. Il 1° gennaio 1912 concorre con il III gr. alla fo rmazione del 28° reggimento a. cam. ed alla vigilia della prima guerra mondiale il 21" risulta ordinato su comando, due gr. da 75/906 ed uno eia 75/911; durante il conflitto il deposito concorre alla formazione del 57° reggimento a. cam .. Per effetto del provvedimento datato 20 aprile 1920, il l O agosto successivo l'unit~t viene sciolta ma contemporaneamente il 28° cambia numerico divenendo a sua volta 2 1° reggimento a. , raccogliendone le tradizioni. Con l'ordinamento 1l marzo I 926 il reggimento inquadra quattro gr. uno dei quali someggiato ed un deposito. Nell'ottobre 1934 assume la denominazione di 21° Reggimento Artiglieria di divisione di fanteria che muta poi in 21 ° Reggimento Artiglieria del Po nel gennaio 1935. Nel febbraio 1935 mobilita il IV gr. someggiato eia 75/13 e lo cede al 19° reggimento a. per l'esigenza A. O.; provvede quindi alla ricostituzione di tale gr. con materiale eia 65/17 ed invia anche questa unità in A. O. nel g iugno successivo; nel mese di luglio 1935 forma un nuovo IV gr. da 75/13. Il 15 gennaio 1936 il reggimento viene motorizzato , su tre gr. (due da 75/27 e uno eia 100/17) di tre btr. ciascuno, e prende il nome di 21 ° Reggimento Artiglieria divisione motorizzata "Po". Nel febbraio 1936 il I gr. da I 00/17 viene a sua volta mob ili tato quale II gr. S, cli btr. leggere motorizzate obici da 100/17 e viene sostituito in ambito reggimentale da un nuovo gr. obici da 100/17; nel luglio 1936 rientra il gr. ceduto al I 9° che viene sciolto . Dal I O april e I 939 divie ne 21 ° Reggimento Artiglieria .. "lì·ieste'' a seguito del cambio di denominaz ione della grande unità da cui dipende. li I O giugno 1940, all'apertura delle ostilità, è ancora inquadrato nella Divisione Motorizzata "Trieste" (101 •) unitamente ai Reggimenti 65° e 66° Fanteria; ne fanno parte un gr. eia 100/17, due gr. da 75/27 e tre btr. eia 20 mm. Nel giugno 1941 il 21 ° completa il proprio organ ico in vista del trasferimento in Africa Settentrionale ed assume alle dipendenze anche il IX gr. eia I 05/28, il XXI gr. misto c/a (su due btr. da 75/27 C. K. e una blr. eia 20 mm) e la 301• btr. c/c eia 47/32. A causa cli varie modifiche dovute a perdite in combattimenro, passaggio di gruppi ad altri reggimenti e cambi di numerazione, il I" aprile I 942 il 21 ° reggimento ri sulla così formato: comando, btr. comando, I e 11 gr. eia 100/17, IV e V gr. da 75/27, LXII gr. c/a eia 75/50 Skoda, due btr. c/a da 20 mm. Dopo aver combattuto ad El Alamein ed essere ripiegato con i superstiti in Tunisia il reggimento nel febbraio 1943 viene riorganizzato ed è ancora tra i protagonisti nelle battaglie cli Mareth - El Hamma, degli Chotts e di Enficlavi Ile (il Il gr. merita la citazione sul bollettino di guerra n. I 075 del 5 maggio 1943). Il reggimento viene sciolto per eventi bellici in data 12 maggio 1943. Il I O ottobre I 950 ha inizio in Bologna la ricostituzione del 21 ° Reggimento Artiglieria da Campagna che il I O gennaio 1951 è su comando, reparto comando, un gr. eia 88/27 al quale nel corso dello stesso anno si affiancano un altro gr. eia 88/27 ed un gr. c/a I. da 40/56 ; dal 1° gennaio 1953 il reggimento inquadra anche due gr. smv. eia 76/52 (scafo Ml8). Nel g iugno 1953 concorre con il comando di reggimento ed il reparto comando alla costituz ione ciel 121 ° reggimento a. c/a pe. ed assorb ito a sua volta il personale del disciolto 121 ° reggimento a. cam. rimane così formato : comando, reparto comando, 1 e Il gr. da 88/27 (il II gr. sciolto in precedenza viene sostituito dal II gr. del 121 °), IV gr. da 155/23 ( proveniente dal 9° reggimento a. pe. cam.), V gr. c/a 1. eia 40/56 (formato per fus ione dei due gr. e/a I. del 21 ° e del 121 °), I e li gr. smv. da 76/52 (poi CV e CVI, trasfe-
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l'Esercito Italiano verso il 2000
riti nel dicembre 1953 al 35° reggimento a. smv. di C.A.). Nel contesto cieli ' esigenza "T", sciolta la Divisione il 23 ottobre 1954, il reggimento è inserito nel Raggruppamento "Bologna" e cede il I gruppo al Raggruppamento "Trieste", formatosi il 15 dello stesso mese e trasferito nel capoluogo giuliano. Terminata l'esigenza e scio lto il Raggruppamento "Trieste" il 15 settembre l 955, il I gruppo è perso di forza (diverrà III gruppo del 33° reggimento) ed il 21 ° viene inserito nella ricostituita Divisione "Trieste" con organico ridotto su comando, gr. eia 88/27, gr. misto (pe. cam. e e/a I.); nel luglio 1958 assume la configurazione di mobilitazione e comprende tre gr. da 88/27, un gr. eia 155/23 ed un gr. da 40/56. Il 20 ottobre 1960 a segu ito delJa trasformazione della Divisione " Trieste" in Brigata il reggimento viene sciolto ed il I gr. fo rma il Gruppo Artiglieria da Campagna "Trieste" che diviene erede delle glorie reggimentali. La Bandiera ciel 21 ° viene versata al Vittoriano. Le tre btr. che ne fanno parte nel 196 1 ricevono il materiale da 105/14 che sostituiscono poi, nel 1966, con gli obici da 105/22 mocl. 14/61. Con la ristrutturazione dell'Esercito, l'unità d al 18 settem bre 1975 prende nome cli 21 ° Gruppo Artiglieria da Campagna "Romagna" è annata con obici da 155/23 a T. M. ed è inquadrata nella Brigata mec. ''Trieste"; con decreto 12 novembre 1976 gli viene assegnata la Bandiera del 21° reggimento. Nel corso del 1991 il gr. riceve in dotazione gli obici da 155/23 smv. su scafo M 109 - G e modifica la denominazione in 21 ° Gruppo Artiglieria da Campagna Semovente "Romagna". Dal 1° dicembre 1992 si costituisce una btr. di autodifesa e/a da 25 mm SIDAM. Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata, il gruppo perde la propria autonomia il 28 settembre 1993 ed il giorno success ivo viene inquadrato quale I gruppo nel 21 ° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Trieste" che si ricostituisce in Bologna. Personale del 21 ° viene fornito in rinforzo al 6° bersaglieri impegnato in Somalia, nell'operazi one umanitaria IBIS, dal 17 dicembre 1993 al 28 febbraio 1994. Il reggimento partecipa dal 25 maggio al 19 luglio 1994 all'operazione "Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio nel settore di Caltanissetta.
Campagne di guerra e.fatti d'arme , . Unità Preesistenti /
Prima d'Indipendenza (1848-49): 2a btr. (Sona, Novara) Crimea (1855 - 56): 2" e 4" btr. Seconda d'Indipendenza (1859): 2a e 4a btr. (Madonna della Scoperta, Peschiera) Centro Meridione (1860-61): 2\ 3a e 4a btr. (Pemgia, Ancona, Mola cli Gaeta, CiviteUa del Tronto) Terza d'Indipendenza (1866): 2\ 3a e 4a btr. Roma (1870): 4a btr. 21° reggimento Eritrea (1895-96): fornisce 1 ufficiale e 134 soldati per la formazione di una btr. moi"tai e per vari enti Libia (1911-12): mol;>ilita ed invia oltremare un comando di reggimento a. cam . speciale, un comando di gr. e tre btr. ; fornisce inoltre a corpi mobilitati 260 soldati Prima Mondiale (1915-18): - 1915: S. Lucia, S. Maria di Tolmino ( ago - set. - ott.) - 1916: S. Lucia (25 gen.), S. Maria (feb. - mar.), Cemponi (set.) - 1917: S. Lucia (giu. - set.) - 1918: Piave: M. Tomba, Monfenera (15-24 giu.)-V. Veneto: M.Tomba, Monfenera, Istrana (24 otr.--4 nov.) Africa Orientale (1935-36): partecipa alla campagna con tre gr. Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fronte alpino occidentale; dal dicembre è in Albania (Trebinje, Kriekowa, Valle dello Shkumini) - 1941: Albania (Val Shushitza); da settembre è in Africa Settentrionale (battaglia della Marmarica, Bir Hacheim, Soluch) - 1942: Africa Settentrionale (Bir Belafarit, Got el Ualeb, El Alamein, Deir el Murra) - 1943: Tunisia (Mareth - El Hamma, Akarit, Enfidaville)
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Arma di Artiglieria
Ricompense alla Bandiera Al Valore Militare
Medaglia d'Oro - Decreto 18 maggio 1992. Degno delle sue passate trad iz io ni, in 34 mesi di duri combattimenti sulle Alpi, sui monti dell ' Albania, nelle valli della Grecia e sulle sabbie dell'Africa, inquadrato nella gloriosa Divisione "Trieste", dava "sempre e dovunque" mirabili prove di ardimento esprimendo ogni sua virtù nel proprio Comandante e nei 223 Artiglieri eroicamente caduti sui campi di battaglia. Con la perizia e il valore delle sue batterie, senza risparmio cli energie e di sangue, contribuiva efficacemente ad assicurare alla propria Divisione, volta a volta, l' urto e la resistenza, Io sfondamento e l'accerchiamento del nemico, sempre superiore in forze e mezzi. Indomito nella lotta, sopportando cruenti sacrifici, scrisse pagine di eroismo, cli tenacia, cli fede, che rimarranno titolo d'onore e gloria al superbo retaggio dell'Arma di Artiglieria. Fronti Occidentale - Greco Albanese -A. S. - 10 giugno 1940 - 12 maggio 1943.
Stemma Araldico Decreto 28 gennaio J953 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9-21987 - Giornale Ufficiale ciel 14-2-1987). a. SCUDO: partito : nel primo, cli rosso alla croce d'argento attraversata in capo da un lambello d'azzurro cli tre pendenti ed accostata nel 1° e 2° da due lame di spada d'argento poste in decusse (Piemonte) ; il secondo troncato : a) partito cli rosso e di nero all'elmo di Scanderbeg in oro; b) d'azzurro al si lfio d'oro reciso e sormontato da una stella d'argento. Sulla troncatura una fascia di rosso caricata da un ferro cli alabarda di San Giorgio in argento (Trieste). b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (I) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "ARDENTE LA FIAMMA, INTREPIDO IL CUORE". (2) nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura Nella prima partizione è riportata l'arme di Piemonte a ricordo dell'antica origine del Corpo e delle tradizioni reggimentali maturate attraverso le guerre risorgimentali. Le spade incrociate simboleggiano le campagne di guerra combattute con l'Armata Sarda dalle btr. confluite poi nel reggimento. La seconda partizione è dedicata alla gloria militare conseguita nel secondo conflitto mondiale. II rosso ed il nero con l'elmo dell'eroe nazionale sono riferiti ali' Albania, per la partecipazione alle operazioni sul fronte greco - albanese; il silfio e la stella dell'arme di Cirenaica ricordano i combattimenti sostenuti in Africa Settentrionale; l'alabarda di San Giorgio rappresenta il vincolo morale e tradizionale tra il reggimento e la città di Trieste con il cui nome ha partecipato alla guerra 1940 - 43.
Comandanti 2 1° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA (1888- 1934)
Col. Giuseppe Borgetti Col. Pietro Drocchi Ten. Col. Giovanni Guicciarcli Col. Gaetano Toselli Col. Giorgio Recli Col. Giovanni Gigli Cervi
Col. Pietro Romagnoli Col. Achille Groppo Col. Vittorio Racheli Col. Enrico Barilli Col. Ernesto Cerboni Col. Giuseppe Monterisi Col. Giuseppe Moscuzza Col. Domenico Fornari Col. Tito Cocco
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Cap. Ferdinando Fragasso (i nt.) Magg. Giusto Murgia Magg. Mario Bonelli Magg. Franco Cecconi Ten. Col. Fel ice Fazzolari Magg. Luigi Capuano Magg. Giuseppe Arezzi Ten. Col. Silvano Bronzi Ten. Col. Giovanni Romeo Ten. Col. Alfredo Pratolini Ten. Col. Sebastiano Lecca
Magg. Giuseppe Terrachini (int.) Col. Mario Romanelli Col. Carnillo Rossi Col. Gabriele Tortora Col. Alessandro Ricagno Col. Alberto D' Aponte 21 ° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DI DIVISIONE DI FANTERIA ( 1934) Col. Alberto D' Aponte 21 ° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "Po" ( I935-36) Col. Alberto D' Aponte Col. Mario Zanotti 21 ° R EGGIMENTO
21 ° GR UPPO
ARTIGLIERIA DA C AMPAGNA "RorvJAGNA" ( 1975-91)
ARTIGLIERIA DI DIVISIONE
Ten. Col. Sebastiano Lecca Ten. Col. Gualtiero Corsini Ten . Col. Domenico Marcozzi Ten. Col. Alberto Santucci Ten. Col. Giuseppe Ardito Ten. Col. Alberto Pa liotto Ten. Col. Walter Sini Ten. Col. Vincenzo Grieco Ten . Col. Evaldo Longhi Ten. Col. Pasquale Gitto Ten. Col. Bruno Culecldu Ten. Col. Francesco Liseno Ten. Col. Giuseppe Alfarano Ten. Col. Stefano Romano Teo. Col. Guido Casalgrandi Ten. Col. Mario Marioli
"Po" ( 1936-39) Col. Mario Zanotti Col. Giuseppe Praloran MOTORIZZATA
21 ° REGGlNlENTO ARTIGLIERIA "TRIESTE" ( I939-43) Col. Giuseppe Praloran Col. Arnaldo Lodetti Col. Germano Ricciardi Col. Aldo Galloni Ten. Col. Mario Perrone 21 ° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA (1950-60) Col. Amleto Pesce Col. Paolo De'Giudici Col. Ildebrando Baglione Col. Guido Ridolfi Col. Aldo Rinaldini Col. Giuseppe Rotolo Col. Salvatore Ortoleva Col. Domenico Mirigelli
CAMPAGNA
GRUPPO ARTIGLIERIA DA C AMPAGNA "TRIESTE"
21° GRUPPO
ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA
SEMOVENTE "ROMAGNA" ( I 991 -93)
Ten . Col. Mario Marioli Ten. Col. Enrico Spagnoli 21 ° R EGGIMENTO
ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA S EMOVENTE " TR IESTE" ( 1993)
(1960-75) Magg. Vincenzo Cincinnati Cap. Giuseppe Accorsi (int.)
Col. Vincenzo Gargano Col. Angelo Si lva
Sedi 1888-1920 1920-24 1924-43 1950-52
Piacenza Milano Piacenza Bologna
1952-55 1955-60 1960
Modena Forlì Bologna
Arma di Artiglieria
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24° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "PELORITANI" lvfollo: "Nell'antico valor la nostra guida". Festa: 15 giugno - anniversario della battaglia del Piave (1918)
Sede: Messina - Caserma "Ainis". Mostrina: fiamma .ad una punta, di colore nero con bordo giallo arancio.
Origini e vicende organiche In attuazione della legge ordinativa datata 23 giugno 1887 viene costituito in Napoli, il l O novembre I 888, iI 24° Reggimento Artiglieria da Campagna con otto btr. ed una cp. treno tratte dal 12° reggimento a. cam .. Nel gennaio 1915 trasferisce il 111 gr. al 34° reggimento a. cam. ed alla vigilia della prima guerra mondiale il reggimento risulta ordinato su comando e tre gr. da 75/906; durante il conflitto il deposito reggimentale forma il comando del 52° reggimento a., le btr a. mon. 112a e l 13" e quattro btr. d'assedio. Il I O agosto 1920, in esecuzione del decreto del precedente 20 aprile, il 24° dà vita, per trasformazione, al1'8° reggimento a. pe. cam. mentre il 36° reggimento a. cam. viene sciolto e diviene 24° raccogliendone le tradizioni. Con l'ordinamento Il marzo I 926 il reggimento viene costituito su quattro gr., uno dei quali someggiato, ed un deposito. li I O ottobre 1934 assume la denominazione di 24° Reggimento Artiglieria di divisione di fanteria che muta poi in 24° Reggimento Artiglieria "Peloritana", nel gennaio 1935. Dal febbraio 1935 al dicembre 1936 il 24° è mobilitato per l'esigenza A. O. su comando, btr. comando, I gr. da 75/27 (ricevuto per l'occasione dal 22° reggimento a.), II gr. da 75/27 e III gr. da 75/13. Il 15 aprile 1939 cambia ancora nome in 24° Reggimento Artiglieria "Piemonte" ed all'apertura delle ostilità, il JOgiugno 1940, è già inquadrato nella Divisione di Fanteria " Piemonte (29•) unitamente ai Reggimenti 3° e 4° Fanteria; ne fanno parte il comando, reparto comando, l gr. da 100/17, II gr. 75/27, III gr. da 75/13 ed una btr. c/a da 20 mm. Nel settembre 1940 cede il gr. da 75/27 al 22° reggimento a. ricevendo dallo stesso un gr. da 75/13. A seguito degli eventi determinatj dall ' armistizio, 1' 8 settembre 1943 il reggimento viene sciolto in Grecia, nel Peloponneso, nella zona di Patrasso. La ricostituzione ha luogo il I O marzo 1951 in Messina come 24° Reggimento Artiglieria da Campagna, su comando, reparto comando e due gr. da l 05/22, ed è assegnato alla Divisione di Fanteria "Aosta". Formato nel marzo 1953 un gr. c/a 1. e ricevuto dal 22° reggimento un gr. da 88/27, dal 18 gì ugno successivo inquadra due gr. eia 105/22, un gr. da 88/27, un gr. da I 55/23 ed un gr. c/a I. da 40/56. Ulteriori trasformazioni ne determinano, a partire dal 15 giugno 1955, la costituzione su comando, reparto comando, I gr. eia 88/27 e lil gr. misto (due btr. da 155/23 e due btr. da 40/56). Dal I O luglio al IO agosto I 956 il reggimento è sottoposto ad esperimento di mobilitazione formandosi su tre gr. da 88/27, un gr. da 155/23 ed un gr. da 40/56. Terminato l'esperimento ritorna su due gr. ai quali si affianca nell'aprile 1.957 la Sezione Aerei Leggeri (SAL ) trasferita però nel mese di agosto al 22° reggimento a. (divenuto pe. cam.). Nel dicembre 1958 la S. A. L. rientra al 24° ma il reggimento 01mai ridotto su un gr. da 88/27 ed un gr. misto (una btr. da 155/23 ed una btr. da 40/56) viene sciolto il 21 febbraio 1961. Rimane in vita un gr. con obici da 105/14 che prende nome d.i Gruppo Artiglieria da Campagna "Aosta" e tramanda le tradizioni reggimentali nell'ambito della grande unità, d ivenuta Brigata di Fanteria " Aosta". Nel 1964 il materiale da 105/14 viene sostituito dagli obici da 105/22 mod. 14/61. Con la ristrutturazione dell'Esercito, l' unità dal l O ottobre 1975 prende nome di 24° Gruppo Artiglieria da Campagna "Peloritani", è costituita da comando, btr. comando e servizi, tre btr. da 155/23 T. M. ed è inquadrato nella Brigata mot. "Aosta"; con decreto 12 novembre 1976 gli viene assegnata la Bandiera del 24° reggimento. Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata, il gruppo perde la propria autonomia il 15 ottobre 1992 ed il giorno successivo è inquadrato quale l gruppo nel 24° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Peloritani" che si costituisce in Messina. Il reggimento viene impiegato nell'operazione "Vespri Sicil.iani", in concorso al controllo del territorio.
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Campagne di guerra e.fatti d'arme Eritrea (1895-96): fornisce 6 ufficiali e 55 soldati per completare vari reparti e servizi Libia (1911-12): mobilita ed invia in operazioni un comando di reggimento a. cam. speciale, un comando di gr. e le btr. 4• e 5". Cede inoltre a corpi e servizi 8 ufficiali e 795 soldati Prima Mondiale (1915-18): - 1915: M. Sei Busi (26 lug.), Castelnuovo del Carso (7 set.-3 nov.) - 1916: M. Cimone (lug.-ago.), Pecinka, Veliki Hribach, Faiti (ott.-nov.) - li 1 gr. 2• e 3" btr.) viene inviato in Albania il 13 marzo e rimpatria il 7 agosto - 1917: Castagnevizza (23 mag.-4 giu.), difesa del Tagliamento (31 ott.-3 nov.), Piave (nov.-clic.) - 1918: Piave: Cima Echar, M. Val Bella (15 giu.-5 lug.) - Vittoro Veneto: M. Val Bella, Le Melerte (24 ott.-4 nov.) - 1919: operazioni in Tripolitania (5" btr.) Africa Orientale (1935-36): fronte somalo (Neghelli - Ogaden) Seconda Mondiale (1940-43): - 1940-41: fronte greco - albanese: Val De voli, Val Tornorezza, Erseke - 1942-43: territorio greco. Compiti di presidio: Missolungi, Patrasso
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Ricompense alla Bandiera Al Va/or Militare
Croce di Guerra - Decreto 31 dicembre 1947. Durante l' intera campagna di guena in Albania partecipò con i suoi gruppi alla strenua di fesa del Korçano e alle operazioni offensive in Epiro; successivamente concorse al decisivo arresto del nemico prodigando l'eroico slancio dei suoi artiglieri e il potente fuoco dei suoi cannoni in stretta aderenza con i fanti nei settori più cruentemente contesi. Quando i proiettili mancarono, gli artiglieri combatterono con i moschetti e bombe a mano, uniti ai fanti nella comune, decisa, incrollabile volontà cli vincere ad ogni costo. Nell'ora çlella riscossa, durante la vittoriosa offensiva e l'irresistibile tallonamento ciel nemico, sempre avanti, sempre pronto il 24° artiglieria confermò ancora una volta le gloriose tradizioni cieli' Arma e del reggimento (Korça, Epiro, Pogradec, Val Tomorezza, Erseke, Ottobre 1940- aprile 1941 ).
Stemma Araldico Decreto 30 giugno 1954 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987 a. SCUDO: Inquartato; nel primo d'argento al cavallo allegro cli nero (Napoli); nel secondo di rosso alla croce d'oro (Messina); nel terzo di rosso alla croce d'argento caricata da un lambello d'azzurro di tre pendenti (Piemonte); nel quarto fasciato d'azzurro e d'argento, caricato in cuore dall'elmo di Scanderbeg d'oro. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "NELL'ANTICO VALOR LA NOSTRA GUIDA" . (2) nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura 1° quarto: il cavallo allegro, dello stemma di Napoli, ricorda l'origine del reggimento formato nel 1888 nella città partenopea. 2° quarto: l'arme di Messina indica il legame territoriale del 24" con la città ove ha sede dal I 920, anno in cui si è riformato.
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Arma di Artiglieria
3° quarto: simboleggia il legame tradizionale fra il Corpo e la Regione; infatti con il nominativo "Piemonte" il 24° prese parte al secondo conflitto mondiale meritando anche una ricompensa al V. M .. 4° quarto: è dedicato alla maggior gloria militare consegui ta sul fronte greco - albanese nel 19404 l (azzurro e argento colori della Grecia ; el mo di Scanclerbeg, eroe nazionale albanese.)
Com.andanti 24° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA (1888-1934) Col. Giacomo Serra . Col. Nestore Bonazzi Col. Giuseppe Bellingeri Ten. Col. Carlo Gianell i Col. Giovanni Ricco Col. Achille De Cornè Col. Alessandro Quaratesi Col. Benedetto Fumo Col. Giuseppe Ettorre Col. Vincenzo Barbera Col. Rodrigo Panigai Col. Ferdinando Sasso Col. Giuseppe Tarlarini Col. Enrico Bianchi d'Espinosa Col. Antonio Lalicc ia Col. Luigi La Racine Col. Giovanni Rosano Col. Pietro Barelli Col. Filippo Barberis Col. Vittorio De Paris 24° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA DI DIVISIONE DI FANTERIA ( 1934-35) Col. Vittorio De Paris 24° R EGGIMENTO ART IG LIERIA "PELORITANA" (1935-39) Col. Vittorio De Paris Col. Adelchi Borzì Col. Vincenzo Saporetti 24 ° R EGGIMENTO ARTlGLlERIA "PIEMONT E" (l 939-43) Col. Vincenzo Saporetti Col. Angelo Miccichè
24° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA ( 1951 -61) Ten. Col. G iuseppe Raneri (int.) Col. Enrico Belledonne
Antonio Saladino Alfredo Verna Domenico Mastroeni Giorgio Bonell i Col. Antonio Milocco
Col. Col. Col. Col.
GRUPPO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA "AOSTA"
(1961-75) Magg. Giuseppe Di Stefano Magg. Antonio Cosentino Magg. Gaspare Aie llo Magg. Salvatore Giummo Ten. Col. Franco Carucci Te n. Col. Gioacchino A nastasi Ten . Col. Nicola De Santis Ten . Col. Antonio Caravella Ten . Col. Domenico Cacioppo 24° GRUPPO ARTIGLI ERIA DA CAMPAGNA "PELORITANI" ( 1975-92) Ten. Col. Domenico Cacioppo Ten. Col. Cirino Cimino Magg. Antonino Mozzicato Magg. Giuseppe Brindisi Ten. Col. Salvatore Cascone Te n. Col. Antonino Ruggeri Ten. Col. Santi Bottari Ten. Col. Serg io Aquila Ten . Col. Marcello Pirrotti Ten. Col. Massimo Fabbricatore Ten. Col. Nicola Merlino Ten. Col. Michelangelo Azzarà Ten. Col. Donato Mauro Ten. Col. Michele Favaccio Ten. Col. Mario Roggio Ten . Col. Salvatore Altomare
24° REGGIMENTO
ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA SEMOVENTE " P ELORITAN I" ( 1992)
Col. Stefano Romano Col. Michele Favaccio
Sedi 1888- 1918
J919-20
Napoli Schio
1920
Messina
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L ' f:,sercito l!aliano verso il 2000
27° REGGilVIENTO ARTIGLIERIA "MARCHE" Motto: "Semper Audere" . Festa: 15 giugno - anniversario della battaglia del Piave ( 1918) Sede: Udine - Caserma "Osoppo'·. Mostrino: fi amma ad una punta, cli colore nero con bordo giallo arancio.
Origini e vicende organiche Tn attuazione ciel decreto 11 luglio 1910 viene costituito in Milano, il 1° marzo 1912, il 27° Reggimento Artiglieria da Campagna con cinq ue btr. tralle dal 6° (6" e 9") e dal 16° reggimento (6", 7" e 8"). All'inizio della prima guerra mondiale il reggimento risulta ordinato s u comando, due gr. da 75/906 ed uno eia 75/911 ; durante il conflitto il deposito reggimenta le costituisce sei btr. d'assedio e concorre alla formazione del 50° reggimento a. cam .. Con l'ordinamento 11 marzo I 926 inquadra quattro gr. , uno dei quali someggiato, ed un deposito. Nel mese di giugno 1934 si scioglie un gr. eia 75/27 e viene sostituito da un gr. formato presso la Scuola AUC di Bra (due btr. eia 75/27 ed una blr. eia 100/17) e col~1 distaccato. Nell ' ottobre I 934 assume la denominazione cli 27° Reggimento Artiglieria di divisione di fanteria che muta poi in 27° Reggimento Artiglieria di Legnano, nel gennaio 1935 ed in 27° Reggimento Artiglieria "Cuneo" dal 24 maggio 1939 allorché viene assegnato alla omonima grande unità; cede il I O settembre 1939 un gr. da 75/27 al 58" reggimento a. ed un gr. eia l 00/17 cli nuova formazione al 37° reggimento a .. All'apertura delle ostilità, il 10 giugno 1940, il reggimento è sempre inquadrato de lla Divisione di Fanteria "Cuneo" (6") unitamente ai Reggimenti 7° e 8° Fanteria, e comprende: comando, reparto comando, un gr. da 100/17, un gr. eia 75/27, un gr. da 75/13 ed una btr. e/a da 20 mm. Nel dicembre 1940 cede al 41 ° reggimento il gr. eia 75/27 ricevendo in sostituzione un gr. da 75/18. L'8 settembre I 943 il 27° reggimento è nell'isola cli Samo, in Egeo, e prende parte alle operazioni contro i tecleséhi per la difesa delle isole Sporadi. Dal 21 dicembre dopo il ritiro dei reparti inglesi e greci, il reggimento al pari delle altre unità divisionali si scioglie e tutto il personale ripiega in Turchia e successi vaménte in Palestina. · La ricostituzione ha luogo ancora in Milano il l O marzo 1948 quale 27° Reggimento Artiglieria da Campagna Controcarri per trasformazione del 13° reggimento a. cam. c/c formato nel capol uogo lombardo il 1° aprile 1947 . L'unità che comprende comando, reparto comando, due gr. da 76/55 e due gr. da 57/50 (uno dei quali in posizione "quadro") è assegnata alla Divisione di Fanteria "Legnano". Il l 0 gennaio 1952 il 27° passa alle dipendenze del III CMT, assume il nominativo cli 27° Reggimento Artiglieria Controcarri di Corpo d 'Armata ed inquadra: comando, reparto comando, un gr. c/c da 76/55, un sottoragg ruppamento e/e (su due gr. da 76/55), una officina mobile leggera. Trasferito il sottoraggruppamento al reggimento a. cav., dal l O aprile I 952 cambia ancora special ità e diviene 27° Reggimento Artiglieria Pesante Campale su comando, reparto cc.lo e gr. da 149/19; l'organico è successivamente portato su tre gr, due da 149/19 ed uno da 140/30; in data 10 maggio 1954 inquadra una Sezione Aerei Leggeri (S.A.L.). TI 30 aprile 1956 il l gr. da 149/19 diviene I gr. smv. eia 155/23, quindi nel dicembre dello stesso anno, il TlT gr. da 140/30 diviene II gr. anch ' esso eia 155/23 su scafo M 44 ed il Il gr. da 149/19 diviene TU gr. da 140/30 in posizione "quadro". A seguito di tal i trasformazioni , dal l O febbraio 1957 i I reggimento prende nome di 27° Reggimento Artiglieria Pesante Campale Semovente. TI I O ottobre I 958 il III gr., già quadro, è reso operante con materiale da 155/23 smv. M 44. A seguito dell' aggiornamento delle unità cli artiglieria cli supporto, dal 20 aprile 1964 viene trasferito ad Udine, quale 27° Reggimento Artiglieria Pesante Semovente ed assumendo personale e mezzi del disciolto 155° reggimento a. smv. c/c si forma su comando, reparto comando, T e II gr. srnv. eia 175/60 su scafo MI 07 (già cr e CH gr. a. s mv. c/c) e CXIII gr. c/c (quest' ultimo reparto si scioglie il successivo 17 luglio, sostituito dal III gr. eia 175/60). Il l O giugno J 976 il reggimento viene riordinato s u soli due gr. di tre btr. ciascuno; contratto a quadro il 2° gr., il I O ottobre 1985 il reggimento si scioglie
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Arnw di Artiglieria
ed il 1° gr. che dal 1° aprile ha già adottato i smv. Ml 10-A2 con bocche da fuoco calibro 203/39 dà vita al 27° Gruppo Artiglieria Pesante Semovente "Marche" che conserva la Bandiera ciel reggimento e ne tramanda le tradizioni . Dal l O dicembre I 99 1 al 6 settembre 1992 è inserito nel 3° Reggimento Artiglieria '·Aq uileia", quindi nell ' ambito del riordinamento della Forza Armata, il gruppo perde la propria autonomia dal 6 settembre I 992 ed il giorno successivo viene inquadrato quale l gruppo nel 27° Reggimento Artiglieria Pesante Semovente "Marche" che si costituisce in Udine.
Campagne di guerra e fatti d 'arme Unità preesistenti Terza d'Indipendenza (1866): Custo7.a
27° reggimento Prima Mondiale (1915-18) : - 1915: I e II gr. : Cima Cacly, Sella ciel Tonale. Passo Lagoscuro e Malga Bedole. III gr.: Peteano, Marcottini (ott.), S. Michele (nov.) - 1916: l e Il gr.: Ospedàletto di Val Camonica (mag.-l ug.). lTl gr.: S. Martino (14-15 mar.), S. Michele (30 giu.), Nova Vas, Pecinka, S . Grado, Wolkowniak, Veliki - 19 17: Corno Cavento ( 15 giu .) - Val Camonica (ott.-nov.) - 1918: Cima Presena, Cima Zigolan, Passo ciel Monticello, Monte Mantello, Punta di S . Marco (ago.) - Vittorio Veneto: Sella ciel Tonale. Bolzano (24 ott. -4 nov.) Africa Orientale (1935-36): costituisce la 13" e 124a infermeria quadrupedi e fornisce a reparti mobilitati complessivamente 23 ufficiali e 655 so ldati
Seconda Mondiale (1940-43): - 1941 : fro nte greco-albanese: Hox liay ( 18 mar.) - Isole Sporacli - 1942-43: Isole Sporacli : Sarno
Ricompense alla Bandiera Al Valore dell'Esercito Medaglia di Bronzo - Decreto 4 gennaio 1978. Intervenu to con provvida iniz iativa e tempestività in operazioni di soccorso alle popolazioni ciel Friuli duramente colpite da un grave sisma, si prodigava, con fraterno slancio, e con coraggio e perizia, per pit1 giorni, nell 'opera cl i rimozione delle macerie, di soccorso ai feriti e cli ausi lio ai sopravvissuti. L'impegno generoso dei Quadri e degli Artiglieri contribu iva validamente ad alleviare le conseguenze dell'evento tellurico. - Maiano, Gemono, Trasaghis (6 - 15 m.a ggio 1976).
Medaglie d 'Oro al Valor Militare Soldato FRANCESCO B ESSO: Sarno, 8 settembre 1943 - Rodi, 27 febbraio 1945
Stemnia Araldico Decreto l 8 g iugno 1974 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. l 2 1 del 9.2. I 987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987) a. SCUDO: partito. Nel 1° inquartato: a) e d) d 'argento alla croce di rosso (Milano), b) d 'azzurro all 'aquila cli nero ros trata, beccala e coronata d ' oro, c) di rosso all'aquila al naturale ; nel 2° troncato: a) d'azzurro ai monti ed al fiume al naturale, b) cli argento, a due fasce cl'a7.zurro, caricato in cuore eia due spade al naturale poste in decusse. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: ( I) lista bifida: d' oro, svolazzante, coll ocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "SEMPER AUDER E".
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L 'Esercito fwliano verso il 2000
(2) nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non vis ibile della corona turri ta, scendente svolazzante in sbarra, passando dietro la parte superiore dello scucio.
Sintesi della blasonatura La prima partizione è dedicata alle origini del reggimento (che a Milano si è formato nel 1912 e ricostitui to nel 1948) ed alle eredi tà della tradizione militare consegui ta dalle btr. ciel 6° e 16° reggimento confluite nel 27° reggimento all' atto della sua costituz ione (l'aquila in nero è un rich iamo alla origine cie l 6° reggimento e la croce cli rosso era g ià nel vecchio scucio ciel 16° regg imento mentre l'aquila al naturale era inserita nel vecchio stemma reggimentale) . La ri petiz ione dell'anne cli Milano ricorda la duplice costituzione ciel Corpo nella stessa città ed ha funz ione di richiamo a due distinti moti vi : uno originario ed uno territoriale. La seconda partizione è riservata alla gloria militare : i monti ed il fiume richiamano l' impiego del reggimento nella guerra 1915-18 sul fronte dell'Isonzo e nella zona degli Altopiani ; le fasce d ' argento e d'azzurro (con le due spade) sim boleggiano la Grecia nel cui territorio il reggimento ha operato nel corso del secondo confli tto mondial e.
Comandanti 27° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA DA C AMPAGNA (191 2-34) Col. Tito Lanzon i Col. Francesco Calin i Col. Ettore Capuano Col. Rodolfo Bianchi d 'Espinosa Col. Mario Gaggini Col. Paride Negri Col. Antonio'Formisano 27° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA DI DIVISIONE DI FA NTERIA (1934-35) Col. Antonio Form isano 27° REGGIMENTO ARTIGLIERIA " L EGNANO" (1935-39) Col. Antonio Formisano Col. Giovanni Battista Guccione Col. Giuseppe Mancinelli 27° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA "CUNEO" ( I 939-43) Col. Roberto Nasi Col. Rinaldo Fiore Vernazza Col. Bruno Lucini Col. Giovanni Ferrari 27° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA CONTROCARRI "LEGNANO" (l 948-52) Col. Emilio Forrnichi Rerny de Turicque Col. Paolo Ducros Col. Cam illo Pizzocaro 27° REGGTh1ENTO ART IGLIERIA CONTROCARRI DI CORPO O' ARM ATA (1952) Col. Camillo Pizzocaro
27° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA P ESANTE CAMPALE (1952-57) Col. Camillo Pizzocaro Col. Grissanto Mulas Col. Angelo Solarino Col. Gi useppe Razzini 27° REGG IMENTO ARTIGLIERIA P ESANTE CAMPALE SEMOVENTE (1 957-64) Col. Giuseppe Razzini Col. Guido Ippolito Col. Michele Pallaclino Col. Antonio Grossi Col. Manlio Capriata Col. Guido Bellagamba Col. Luig i Spagna 27° R EGG IMENTO ARTIGLIERIA PESANTE SEMOVENTE (l 964-85) Col. Luigi Spagna Col. Adriano Guerrieri Col. Vittorio Di Costanzo Col. Oscar Marti nell i Col. Luigi 1òla Col. Renato Lodi Col. Ferruccio Zagnol i Col. Gaetano Pellegrino Col. Dario Visintin Col. Michele Rocco Col. G . Aleramo Del Carretto Col. Francesco Galdiolo Col. L uciano Patrone Col. Alfredo Cotugno
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Anna di Artiglieria
Col. Col. Col. Col. Col.
Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.
Claudio Murcia Giuseppe Bacco Antonio Terrizzi Renato Oliva Rocco Brizzi
27° GRUPPO ARTIGLIERIA PESANTE SEMOVENTE "MARCHE" ( 1985-92) Ten. Col. Antonio Pennuto Teo. Col. Giuseppe Morea
Renzo Santini Alfonso Guadagnino Giuliano Belluco Francesco Marchettini
27° REGGIMENTO ARTIGLil::IUA P ESANTE SEMOVENTE "MARCHE" (1992) Col. Giuseppe Caporale Ten. Col. Michele Di Terli zzi (s.v.)
Sedi 1912-64
Milano
1964
Udine
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L 'Eserciw Italiano verso il 2000
28° REGGil\tIENTO ARTIGLIERIA "LIVORNO" ;\;folto: "Col ferro e col fuoco".
Festa: 15 giugno - anniversario della battaglia del Piave (1918) Sede: Tarcento (UD) - Caserma "Giavitto". Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo giallo arancio.
Origini e vicende organiche ln attuazione del decreto 17 luglio 1910 viene costituito in Parma, il I O marzo I 912, il 28° Reggimento Artiglieria da Campagna con cinque btr. tratte dal 4° (4" e 5") e dal 21 ° reggimento (63, 7" e 8"). All ' inizio della prima guerra mondiale il reggi mento risulta ordinato su comando, due gr. da 75/911 ed uno eia 75/906 ; durante il conflitto il deposito reggimentale costituisce i rgpl. pe. cam. 10° e 17°, i gr. obici pe. cam. XV, XIX, XXXVIII e XLIV nonché dodici btr. pe. cam. e due btr. d'assedio. Il 1° agosto 1920, in esecuzione cie l decreto 20 apri le, il 28° viene sciolto per ricostituire il 21 ° reggimento a .. Con I' ordinan1ento 11 marzo 1926, a Cuneo il 1O novembre successi vo ha nuovamente vita il 28° Reggimento Artiglieria da Campagna su comando, I g r. da 100/17, JJ gr. da 75/27, III e TV gr. da 75/13 someggiati, deposito; concorrono alla formazione il 12° reggimento a. pe. cam., il 9° reggimenço a. cam. ed il I O reggimento a. mcrn .. Il llI e IV gr. giungon.o al reggimento il 9 maggio 1927. Nell ' ottobre 1934 assume la denominazione dì 28° Reggimento Artiglieria di divisione di fanteria che muta poi in 28° Reggimento Artiglieria di Monviso, nel gennaio 1935 ed in 28° Reggimento Artiglieria "Livorno" dal 5 aprile 1939. Ceduto il II gr. da 75/27 il 3 settembre 1939 al 36° reggimento a., il I O giugno 1940, il reggimento è sempre inquadrato nella Divisione d i Fanteria "Livorno" (4") unitamente ai Reggimenti 33 ° e 34° Fanteria, e ne fanno parte un gr. da l 00/17 , due gr. 75/13 ed una btr. c/a eia 20 mm . Nel corso ciel conflitto cambia più volte organico: a novembre 1940, ceduti i materiali da 75/13 alla Divisione "Taro", dis pone di d ue gr. eia I,00/17, un gr. da 75/27 ed una btr. c/a da 20 mm; a marzo 1942, trasformato in unit~t motorizzata, inquadra due gr. da 75/ 18 T.M. e tre btr. c/a eia 20 mm e cede un gr. eia I 00/ l 7 ed il gr. da 75/27 aJ 157° reggimento a. di nuova costituzione. Dal I 9 maggio al 15 luglio I 942 fa parte ciel reggimento il DLIV gr. smv. eia 75/18 e nel novembre successivo vengono assegnati al 28° regg imento due gr. da 100/17 (già LXXXVI e LXXXVII gr. G. a. F. eia 75/27). Dopo tali trasfonnazioni l'organico del reggimento al 1° luglio 1943 comprende: comando, reparto comando, I gr. da 100/17 T.M. (già LXXXVI), 11 gr. eia 100/17 T. M . (già LXXXVII), III gr. da 75/18-35 T. M. (già I), IV gr. eia 75/18-35 T. M. (giù Il). L'8 settembre 1943 il comando ed i reparti superstiti del reggimento che reduci dai cruenti combattimenti per la di fesa della Sici lia sono rientrali al deposito, in Piemonte, si sciolgono. Con la ristrutturazione dell'Ese rcito, il 1° novembre 1975 viene costituito in Tricesimo (UD) il 28° Gruppo Artiglieria da Campagna "Livorno" che ered ita le trad izioni ciel 28° reggimento ricevendone, con decreto 12 novembre 1976, anche la Bandiera. Si forma su : comando, btr. comando e servizi e tre btr. eia 155/23 T. M . per trasformazione ciel IV gr. ciel 5° reggimento a. cam .. Il 3 I luglio 1986 diviene 28° Gruppo Artiglieria da Campagna Semovente "Livorno" e le btr. sono dotate ciel materiale da 155/23 su scafo 1\11109-G. Il gruppo partecipa dal 1° al 2 1 settembre 1992 a ll 'operazione "Forza Paris" nella zona di Bono (Sassari) e dal 20 aprile al 6 lugl io 1993 all'operazione "Vespri Siciliani " nella zona di Comiso (Ragusa), in concorso a l controllo ciel territorio. Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata, il gruppo perde la propria autono mia il 4 ottobre 1993 ed il giorno s uccessivo viene inquadrato quale I gruppo nel 28° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Livorno" che si costituisce in Tarcento. Dal 15 gennaio al 20 marzo 1994 il reggi mento ritorna in Sicilia, nel la zona cli Sciacca, per l' esigenza " Vespri Siciliani".
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Arma di Artiglieria
Campagne di guerra e fatti d'arme Unità preesistenti Prima d'Indipendenza (1848-49) Seconda d'Indipendenza (1859) Terza d'Indipendenza (1866)
28° reggimento Libia (1911-12): fornisce a corpi e serv izi mobilitati 3 ufficiali e 63 soldati Prima Mondiale (1915-18): - 1915: M. Mrzli (27 mag. - 3 giu.), M . Nero, Tolmino (giu. - Jug .), Vocii] - 1916: Vodil, Mrzli, Trucchetto - 1917: Sleme, Mrzli (20 ago. - 24 ott.) - 1918: Vittorio Veneto : Grappa, Borgo (24 ott. - 4 nov.) Africa Orientale (1935-36): Egeo (l11 gr. eia 75/13) Seconda Mondiale (1940-43): - 1940 : fronte alpino occidentale - 1942-43: Mediterraneo: difesa costiera in Sicilia - 1943 : Sicilia: difesa ciel territorio (lug. - ago.): Gela, Piana di Catania
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Medaglia d'Argento - Decreto 31 dicernbre 1947. Da posizioni avanzatissime occupate dai gruppi, con singolare ardimento, diede potente e deci sivo contributo al contrattacco della fanteria divisionale lanciata contro il nemico che, preponderan te per numero e per mezzi era sbarcato in un importante settore cos tiero. Nei successivi venti giorni il reggimento operò costantemente in primissima linea sostenendo lotte cruente quanto impari contro artiglierie superiori in numero, calibro e gittata e contro potenti carri armati . Allorché i pezzi giacquero schiantati, e fino a quando gl i ultimi resti del reggimento furono ritirati dalla lotta, gli artiglieri continuarono a combattere con le baionette e le bombe a mano, ciancio luminosa prova di valore, di ardimento, cli spirito cli sacrificio (Gela - Bivio Gigliotto - Piana di Catania - Agira, 10 luglio - 5 agosto J943 ). Al Valore dell'Esercito Medaglia d'Argento - Decreto 14 gennaio 7978. Al verificarsi del disastroso terremoto che colpiva il Friuli , interveniva tempestivamente con uomini e con mezzi a soccorrere le popolazioni colpite. In condizioni cli estremo rischio per gli ulteriori sommovimenti e crolli, si prodigava per più giorni generosamente e con alto senso ciel dovere nel salvataggio dei feriti e dei superstiti, nella rimozione delle macerie e nel rifornimento dei mezzi necessari agli scampati. Il valido ed efficace contributo dato serviva ad alleviare le conseguenze del disastro ed a sollevare le popolazioni dalle immediate sofferenze (Friuli, 6 - 15 maggio 1976).
Stemma Araldico Decreto 28 fe bbraio 1977 (aggiornalo in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9 .2.1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987) a. SCUDO: inquartalo . Nel primo d ' oro alla croce d'azzurro (Parma); nel secondo cli rosso a tre monti all'italiana d'argento; nel terzo di rosso alJa fortezza torricellata di due al naturale; la torre di des tra è cimata di una bandiera bifida d ' argento astata cli nero, s volazzante a sinistra e caricata della legenda "FJDES" in caratteri maiuscoli cli nero; sulla campagna, un mare d'argento ondato d ' azzurro (Livorno); nel quarto, d'oro all 'aquila coronata cli nero, d al volo spiegato.
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L'Esercito Italiano verso il 2000
b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: ( I) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "COL FERRO E COL FUOCO". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non vis ibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda, passando dietro la parte superiore dello scucio.
Sintesi della blasonatura 1° quarto: ]'arme di Parma evidenzia i legami tradizionali ciel reggimento con la città ove si è costituito nel 1.91 2 e ha preso sede; 2° quarto: sullo smalto rosso, simbolo cli sacrificio, i monti ricordano il legame storico con le zone dell'Italia Settentrionale ove il 28° ha combattuto nella guerra 1915-18; 3° quarto: !'arme di Livorno indica il legame tradizionale del Corpo con la città della quale porta, da tempo, il nome; 4° quarto: l'aquila d i Sicilia simboleggia il legame storico de l 28° con l'isola, ove il reggimento ha operato nel corso del secondo conflitto mondiale meritando la M. A. V. M.
Comandanti 28° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAJ'vlPAGNA (1912-20) Col. Paolo Sodani Ten. Col. Luigi Gajano Col. Carlo Nullo Col. Emanuele ciel Pra Col. Alberto Turano Ten. Col. Giuseppe Folezzani (int.) Col. Mario Romanelli 28° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA (1926-34) Col. Gioacchino Schellino Col. Beniamino Fabbricatore Col. Luigi Mentasti
28° REGGThIENTO ARTIGLI ERIA DI DIVIS IONE DI FANTERIA (1934-35) Col. G. Angelo Pivano 28° REGGIMENTO ARTIGLI ERIA DI " M ONVISO" (1935-39) Col. G. Angelo Pivano Col. Clemente Primieri 28° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA "LIVORNO" (1939-43) Col. Clemente Primieri
Col. Ermenegildo Alacevich de Cinque Col. Adamo Telò 28° GRUPPO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA " LIVORNO" ( 1975-86) Ten. Col. Franco Tartaglia Magg. Rosario Bevilacqua Ten. Col. Franco Preite Ten. Col. Alberto Zignani Ten. Col. Rolando Mosca Moschini Ten. Col. Franco Riccò Ten. Col. Giancarlo Imparato Ten. Col. Cesare Poluzzi Ten. Col. Rocco Viglietta Ten. Col. Giuseppe Caporale 28° GRUPPO AlffiGUERIA DA CAMPAGNA SEMOVENTE "LIVORNO" (1986-93) Ten. Col. Franco Ganguzza Ten. Col. Antonio Iannaccone Ten. Col. Ernesto Manco Teo. Col. Paolo Reghenspurgher Ten. Col. Luigi Ramundo 28° R EGGiMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA S EMOVENTE " LI VO RNO" ( 1993) Col. Franco Dal Bianco
Sedi 19 10-20 1920-43
Parma Cuneo
1975-79 1979
Tricesimo (UD) Tarcento (UD)
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Arma di Artiglieria
33° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "ACQUI" Motto: "Alto l'onor tenemmo". Festa: 15 giugno - anniversario della battaglia ciel Piave (1918) Sede: Casarsa della Delizia (PN) - Caserma "Trieste". Mostrina: fiamma ad una punta, dì colore nero con bordo giallo arancio.
Origini e vicende organiche In attuazione del decreto 17 gennaio 1910 viene costituito in Terni, il l O gennaio 1915, il 33° Reggimento Artiglieria da Campagna con cinque btr. tratte dal 1° (4a e 5") e dal 13° (6\ 7a e 8 reggimento a. cam .. All'inizio della prima guerra mondiale il reggimento risulta ordinato su comando e tre gr. eia 75/911 ; durante il conflitto il deposito reggimentale costituisce il comando ciel 56° reggimento e del 3° rgpt. misto nonché la 115" btr da mon. e due btr. cl ' assedio. Il 1° agosto 1920 il reggimento viene sciolto ed i suoi gruppi sono destinati a formare il 37° reggimento a. pe. cam. (che diviene successivamente 7° reggimento ape. cam .). A seguito della circ. n. 30880 in data 25 agosto J939 ciel corpo cli SM il 4 settembre dello stesso anno viene formato presso il deposito del 9° reggimento a. il 33° Reggimento Artiglieria "Acqui" che è inquadrato nella Divisione di Fanteria "Acqui" (33") unitamente ai Reggimenti 17° e 1.8° Fanteria. Il 33° comprende: comando, reparto comando, un gr. eia 100/17, un gr. da 75/13, una btr. c/a da 20 mm (provenienti dal 9° reggimento a. cam.) ed un gr. da 75/13 ceduto dall' 8 reggimento a. cam . . In tale formazione prende parte alle ostilità dal 10 giugno 1940 prima alla fron tiera occidentale, poi sul fronte greco - albanese. L'8 settembre 1943, con i reparti dislocati in varie isole joniche, fra le quali Cefalonia, il 33° reagisce per più giorni all'attacco portato da preponderanti forze tedesche che ne chiedono la resa. Per il fiero comportamento tenuto dai suoi artiglieri viene conferita alla Bandiera la massima ricompensa al Valor Militare. E ' nuovamente ricostituito il 1° febbraio 1947 in Pisa quale 33° Reggimento Artiglieria da Campagna su comando, reparto comando, due gr. da 88/27 ed un. gr. c/a l. da 40/56 ceduti dal 184° reggimento a. ed è assegnato alla Divisione di Fanteria "Folgore"; ,)ll'atto del trasferimento del reggimento a Padova, il 6 giugno successivo, rimane in distaccamento a Pisa il gr. c/a I. che un mese dopo entra nel l'organico del ricostituito 5° reggimento a. c/a I. . Formato un III gr. da 88/27 nel corso del l 947 , a fine gennaio 195 1 il 33° inquadra anche un IV gr. c/a I. da 40/56 rientrato dal 5° reggimento a. c/a l. , ma il 3 I maggio I 95 1 viene sciolto il IIl gr.. L'organico reggimentale cambia ancora nel giugno 1953 con l' arrivo dal 9° reggimento a. pe. di un gr: da 155/23 e con l'assegnazione di un sottoraggruppamento smv. 'c/c (V e VI gr. da 76/52 su scafo Ml8) ed in conseguenza il 1° gennaio 1954 il reggimento è su: comando., reparto comando, I e II gr. da 88/27 , IIl gr. da 155/23, IV gr. da 40/56 e 3° sottoraggruppamento (gr. CXIIl e CXIV), questo trasferito poi il 31 luglio 1954, al 155° reggimento a. smv. di C. A .. Ricevuto nel settembre 1955 un gr. eia 88/27, proveniente dal soppresso Raggruppamento "Trieste", fra 1' aprile ed il settembre J 956 vengono assegnate al 33° due Sezioni Aerei Leggeri (S . A. L.) che poi forrneran,no il Reparto (R.A.L.), ed il Reparto Specialisti di Artigl ieria. Dal 1° dicembre 1958, sostituiti i materiali, i tre gr. a. cam. sono armati con obici da 105/22 (il lII gr. , ceduto dal l O reggimento a. cam., è smv su scafo M7), quindi persa di forza nel 1962 la componente ALE, dal IO ottobre 1965 si sciogl ie il V gr. c/a I.. Nel l'ambito della ristrutturazione dell'Esercito nel 1975, il 31 agosto è sciolto il II gr., il 19 settembre il l gr. diviene autonomo e prende il nome dì 46° gr. a. cam. "Trento", il 31 dicembre il 33° 0 viene soppresso ed il IV gr. dà vita al 184° gr. a. cam. smv. "Filottrano" . Il 1. gennaio 1976 con il personale del IIl gr. si forma in Treviso il 33° Gruppo Artiglieria Pesante Campale Semovente "Terni" su comando, btr. comando e servizi , tre btr. da 155/23 smv. su scafo Ml09/G, che raccoglie e tramanda le tradizioni del 33° reggimento del quale custodisce anche la Bandiera, assegnata con decreto 12 novembre I976. Dal 31 agosto 1981 il gr. ricevuti i nuovi materiali da 155/39 FH-70 3
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diviene 33° Gruppo Artiglieria Pesante Campale "Terni" e dal 22 novembre 1991 si trasferisce a Casarsa della Delizia. Con il riordinamento della Forza Armata il l O dicembre 1991 il gr. viene inserito nel 5° reggimento a. pe. carn. ed allo scioglimento di tale unifa, i.I I O aprile 1993, viene inquadrato quale I gruppo nel 33° Reggimento Artiglieria Pesante Campale "Acqui" che si costituisce in Casarsa della Delizia. JI reggimento partecipa all'operazione "Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio dal 13 gennaio al 28 marzo 1994 nella zona di Palermo e dal 7 dicembre 1994 al 29 gennaio 1995 nel settore cli Comiso.
Campagne di guerra e fatti d'arme Prima Mondiale (1915-18): - 1915: Costone di Salesci, pendici Col di Lana (giu. - lug.), q.2249 del Sass cli Mezzodì, Livine ; Sief, Soramaz (19 ott. - nov.) - 1916: Col di Lana (apr.), Massiccio della Marmolada (18 apr. - I O mag.), Cima Sief (rnag .) - 1917: Cima Sief (20 set. - 21 ott.), Ponte di Vidor (IO - 14 nov.), Monfenera (20 - 22 nov.), Col della Berretta (13 - 16 dic.) - 1918: M. Asolone (gen.) - Piave: Cà d'Anna, Col del Miglio (15 - 24 giu.) - Vittorio Veneto: Col del Miglio, Col della Berretta (24 ott. - 4 nov.) · Seconda Mondiale (1940-43): - 1940 : fronte alpino occidentale - Albania - 1941 : fronte greco - albanese : Val Schushitza (gen. - apr.) - territorio greco - 1942-43: isole joniche Liberazione (1943-45): - 1943 : Cefalonia, S. Maura, Corfù (8 - 25 set.)
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Medaglia d'Oro - Decreto 15 aprile 1949. Nella gl'o riosa e tragica vicenda di Cefalonia, con il valore e il sangue dei suoi artiglieri, primi assertori della lotta contro i tedeschi, per il prestigio dell'Esercito ltal iano e per tener fede alle leggi dell'onore militare, disprezzò la resa offerta dal nemico preferendo affrontare in condizioni disperate una impari lotta, immolandosi in olocausto alla Patria lontana (CefaLonia, 8 - 25 settembre 1943). Croce di Guerra - Decreto 31 dicembre 1947. In quattro mesi di lotta, in zona aspra e difficile, ha combattuto con inestinguibile fede e con tenacia e ardimento pari al valore tradizionale deU' Atma (piana di Longo - Valle Schushitza, dicembre 7940 - aprile 1941).
Al Valor Civile Attestato di Pubblica Benemerenza - Decreto Ministro dell'Interno - 25 maggio 1968. Offriva efficace contributo alle rischiose operazioni di soccorso di centri colpiti da violenta calamità naturale (Provincia di Treviso, 4 novembre - 8 dicembre 1966).
Medaglie d'Oro al Valor Militare Sottotenente EDGARDO CORTESE: Monte Asolone, U5 giugno 1918 Colonnello MARIO ROMAGNOLI: Grecia 11 - 25 settembre 1943 Tenente ABELE AMBROSINI: Grecia, 21 settembre 1943 Caporale Maggiore BENEDETTO MAFFEJS: Grecia, 8 - 22 settembre 1943
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Arma di Artiglieria
Stemma Araldico Decreto 28 genna io 1953 (aggiornato in base a quanto di sposto dal lo SME con circ. 12 1 ciel 9.2 .1987 - Giornale Ufficiale del 14 .2.1987) a. SCUDO: interzato in palo. Nel primo. troncato : a) cli rosso al drago d'oro, b) d ' azzurro ai tre monti al natura le; nel secondo di rosso al palo di nero caricato in cuore dall'elmo di Scanclerbeg in oro; nel terzo, t.roncato: a) di rosso alla croce vuota pomettata, d 'argento (Pisa), b) d'argento alla croce di rosso (Padova). Il tutto abbassato al capo d 'oro, caricato del quartier franco d'argento alla croce cli rosso. b. CORONA TURRITA
c. ORNAMENTI: ( I) lis ta bifi da: d'oro, svolazzante, collocata sono la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "ALTO L'ONOR TENEMM O". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto. passando dietro la parte superiore de llo scudo.
Sintesi della hlasonatura La prima partizione compre nde il drago dell'anne di Terni, per il legame territoriale del reggimento con la città in cui ha avuto origine, ed i monti , a ricordo della partecipazione alla guerra 1915-1 8 . La seconda partizione è dedicata all a g loria militare ciel Corpo conseguita nel corso ciel secondo conflitto mondiale sia a Cefalonia sia s ul fronte greco - albanese ricordato con l' elmo di Scanderbeg. Nella terza partiz.ione sono rappresentate le armi di Pisa e di Padova, città con le quali il 33° ha un legame te rritoriale dovuto alla ricostituzione del 1947 (a Pisa) e dove ha avuto poi sede dal 1947 al 1953 (Padova). Il capo cl ' oro rappresenta la mass ima ricompensa meritata dal reggimento a Cefalonia località simbolegg iata dalla croce cli rosso nel quartier franco.
Comandanti 33° REGG IM ENTO ARTIGLIERIA DA CA1V1PAGNA ( 1915-20) Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Prospero Marro Carlo Verani Masin di Castelnuovo E rnesto Ghiron Leonida Coltelli Umberto Longo Ottoniello Baseggio
33° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA "ACQUI" ( .1939-43) Col. Col. Col. Col.
Domenico Bonaccorsi G ino Pastori Pietro Franceschini Mario Romagnoli
33° REGGIMENTO ARTIGLIERLA DA CAMPAGNA (1947-75) Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Umberto Ricca Giovanni de Lorenzo Alessandro Boselli Mario Collu Ernesto Chiarizia Ernesto Lenzi
Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Mario Peca Roberto Santangelo An ton io D 'Alessandro Carl o Barbasetti cli Prun Marcello Anselmi Riego Dorella Giuseppe Vaccaro Vito L'Episcopo Franco Pescatori Ninetto Lugaresi Raoul Papadia Antonio Reale Alberto Danese Gabriele A lbi Marini G. Franco Farotti F. Pietro Muraro Mario de Sterlicb Antonio Mazzotta
33° GRUPPO ARTIGLIERIA P ESANTE CAMPALE SE.tvJOYENTE "TERNI " (I 976-8 I) Ten. Col. Salvatore Tambascia Ten. Col. Aldo Testagrossa
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Ten. Col. Michele Ianne Ten. Col. Nicola Fiume Ten. Col. Renzo Romano Ten. Col. Giulio Cappa 33° GRUPPO ARTIGLIERIA PESANTE CAMPALE "TERNI" (1981-93) Ten. Col. Giulio Fraticelli Ten. Col. Antonio Centrone Ten. Col. Giambattista Gallaccio Ten. Col. Leonardo Codella
Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.
Stelvio Galli Domenicantonio Santarelli Giovanni Fortunato Mariano Gambetta Marco Bis iach
33 ° REGGIMENTO ARTIGLIERIA PESANTE CAMPALE "ACQUI" (1993) Col. Mauro Ortolani Col. Giuseppe Santangelo
Sedi 1915-20 1939-40 1940-43 1947
Temi Alba (CN) Merano Pisa
1947-53 1953-91 1991
Padova Treviso Casarsa della Delizia (PN)
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41 ° GRUPPO SPECIALISTI ARTIGLIERIA "CORDENONS" (41° Reggimento Artiglieria "Firenze") Motto: "lgnis intellectus". Festa: 15 giugno - anniversario della battaglia del Piave (1918) Sede: Casarsa della Delizia (PN) - Caserma "Trieste". Mostrina: fianuna ad una punta, di colore nero con borèlo giallo arancio.
Origini e vicende organiche Alla immediata vigilia della p1ima guerra mondiale, nel maggio 1915, viene costituito in Venaria Reale (TO) presso il deposito del 5° reggimento a. cam. il 41° Reggimento Artiglieria da Campagna su tre gr. da 75/911, come previsto dalla circ. n. 2100 del Corpo di S. M. in data 14 dicembre 1914. Sciolto il 17 marzo 1919, il reggimento viene ricostituito in Firenze il 15 settembre 1939 (circ. n. 76960 in data 4 settembre 1939 ciel M. G.) presso il deposito del 19° reggimento a., quale 41° Reggimento Artiglieria ''Firenze" ed è inquadrato nella omonima Divisione (41°) unitamente ai Reggimenti 127° e 128° Fanteria; ha in organico comando, reparto comando, I gr. da 100/17, II gr. da 75/27, 10" btr. c/a da 20 mm ai quali si affianca nei mesi seguenti il ID gr. da 75/27. Cambiato il mate1iale con quello da 75/18, il m gr. il 1° dicembre 1940 è trasferito al 27° reggimento a. in cambio di un gr. da 75/27. Questo stesso repaito nell'aprile 1941 viene ceduto al 35° reggimento a. dal quale giunge un gr. da 75/13. ll 31 agosto 1943 sostituisce anche il II gr. con un gr. da 75/13 proveniente dal 53° reggimento a.. Il 4 JO viene sciolto in Albania il 28 settembre 1943, dopo aver tentato, assieme alle altre unità divisionali, cli sottrarsi alla cattura da parte delle forze tedesche. La 6" e la 9• btr. del reggimento si affiancano ai partigiani e lottano sulle montagne dell'Albania e del Montenegro sino al gennaio 1945; per tale comportamento viene assegnata alla Bandiera la M.A.V.M .. I superstiti rientrano in Italia il 26 maggio 1945. La ricostituzione ha luogo ancora in Firenze il 1° maggio 1947 quale 41° Reggimento Artiglieria da Campagna Controcarri su comando, reparto comando, I e Il gr. da 76/55 (17 lbs) uno proveniente dal 184° reggimento a., III e IV gr. da 57/50 (6 lbs), per la Divisione di Fanteria "Folgore"; successivamente prende sede a .Bassano del Grappa e poi a Padova. Il 1° luglio 1951 il reggimento viene contratto su due gr. da 76/55 e passa alle dipendenze del comando a. ciel C.M.T.R. di Padova quale 41° Reggimento Artiglieria Controcarri; il III gr. concorre alla costituzione ciel sottoraggruppamento c/c della Divisione "Folgore" presso il 184° reggimento a. carn. mentre il IV gr. è trasferito al 3° reggimento a. mon .. Una nuova trasformazione ha luogo il 10 aprile 1952 allorché il reggimento diviene 41 ° Reggimento Artiglieria Pesante Campale su comando, reparto comando, I gr da 149/19, Il gr. da 140/30; il m gr. da 149/19 è formato il l O novembre 1953. Sostituiti i materiali dei tre gr. nel novembre 1957 con gli obici da 155/23 T.M., il 7 marzo I961 il I gr. è armato con i cannoni da I 55/45. Il 15 settembre 1974 riceve dal disciolto 6° reggimento a. pe. cam. un IV gr. da 155/23 "quadro", e nella stessa situazione è posto anche il m gr. dal 16 gennaio 1975; lii e IV gr. sono quindi sciolti il 1° giugno 1975. Con la ristrutturazione dell'Esercito, il 31 marzo 1976 sono soppressi anche il I e II gr. e nello stesso giorno la Bandiera del 41° viene ceduta al 5° Gruppo Specialisti Artigl ieria di C. A.. Il 3 giugno 1976 si scioglie anche il comando del 41° reggimento. Il V Gruppo Specialisti A1tiglieria cli Corpo d'Annata che ha ereditato Bandiera e tradizioni del 41° reggimento discende dal V Reparto Specialisti Artiglieria di C. A. formato in Conegliano Veneto il 1° giugno 1956. Ha sempre operato in ambito V Corpo cl' Armata variando la denominazione in V Gruppo Specialisti Artiglieria cli C.A. il IO gennaio 1958, in 5° Gruppo Specialisti Artiglieria "Cordenons" il 1° gennaio 1976 ed in 41° Gruppo Specialisti Artiglieria "Cordenons" dal 16 maggio 1976. Inizialmente su comando, btr. comando e servizi., tre btr. acquisizione obiettivi, dall'8 settembre I 977 ha due btr. in posizione quadro ed inquadra anche una btr. aerei teleguidati. Dal 1° settembre 1977 al 30 settembre 1986 è inserito nella 3° Brigata Missili "Aquileia" ma dal 1° ottobre 1986 torna alle dirette dipendenze del comando Artiglieria del 5° Corpo d'Annata. Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata, dal 1° dicembre 1991 al 3 I marzo 1993 è inserito nel 5° reggimento a. pe. cam .. Successivamente riprende la propria autonomia.
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Campagne di guerra e fatti d 'arme Prima Mondiale (1915-18): - 1915: Conca Vezzena (24 ago.) - 1916: Alta Val d' Assa, M. Pm1, M. Lemerle, Magnaboschi (15 mag.-12 giu.), Pecinka, Loquizza (1 -lO nov.) - 1917: Faiti, Castagnevizza (24 - 30 mag.), Korite - Selo (21 ago.) - difesa del Tagliamento, Testa di Ponte di Maclrisio (28 ott. - 5 nov.), Ponte della Priula (6 - 15 nov.), Zenson (2-31 clic.) - 19 I 8: Zenson (gen.) - Piave: Fagarè (15 -24 g iu.) - Cortei lazzo - Vittorio Veneto: Val Giudicarie (24 ott.-4 nov.) Seconda Mondiale (1940-43): - 1940-41: fronte greco - albanese ( ott. 40 - apr. 41) - 1941-42: Albania: controllo del territorio, lotta antiguerriglia - 1943 : Albania Liberazione (1943-45): - 1943-45: Albania e Montenegro
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Medaglia d'Argento -Decreto 31 gennaio 1947. Reggimento cli spirito elevatissimo, dislocato in Albania all'atto dell'armistizio si diede alla montagna con tutte le sue sei batterie someggiate, sostenendo nel settembre stesso 1943, con altre truppe della divisione, i primi aspri combattimenti contro i tedeschi , distruggendo col suo tiro mezzi blindati e dando efficacissimo contributo alla difesa. Successivamente, per circa un anno e mezzo, pezzi del 41 ° - unica artiglie1ia che lottava a fianco delle schiere partigiane - con pochi quadrupedi sfiniti dalla fame e dalla fatica, furono portati attraverso le montagne cli quasi tutta l'Albania e ciel Montenegro meridionale, prezioso ausilio in numerose azioni di guerra partigiana contro i tedeschi, alle quali in più circostanze, ufficiali e artiglieri partecipavano come fanti. Due batterie - unici reparti di tutta la 9" Armata - restarono nella loro costituzione organica fino al rimpatrio nel maggio 1945, scortando così fino ali ' Altare della Patria in Roma lo Stendardo del Reggimento, che un ufficiale aveva salvato, attraverso rischi e sacrifici quale simbolo prezioso dell'onore delle armi d ' Italia (montagne d'Albania, settembre 1943 - gennaio 1945).
Al Valor Civile Attestato di Pubblica Benemerenza - Decreto Min. Interno - G. U. N.208 del 17 agosto 1968. Contribuiva generosamente, con uomini e mezzi, alle difficili operazioni di soccorso in favo re di popolazioni colpite da una violenta alluvione (Provincie di Padova, Rovigo, e Venezia, 4 novem.hre - ll dicembre 1966). ·
Stemma Araldico Decreto 10 febbraio 1985 (aggiornato in base a quanto d isposto dallo SME con cìrc. 12 1 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987) a. SCUDO: ìnquartato: nel primo cl' azzurro alla stella cl ' oro cli otto raggi; nel secondo, di rosso al palo di nero, caricato dell'elmo di Scanclerbeg d'oro, posto in sbarra, attraversante; nel terzo d'argento al giglio di Firenze, di rosso; nel quarto, d'azzurro, alla ruota d ' argento, dentata cli otto pezzi, caricata da tre spighe di frumento d'oro, poste a ventaglio (Corclenons). b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto Ja punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, riportante il motto: "IGNIS INTELLECTUS" . (2) nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio.
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Sintesi della blasonatura 1° quarto: la stella a otto punte rappresenta la rosa dei venti ed indica la particolare fisionomia di reparto "Specialisti" cli artiglieria che opera con l'ausilio di strumenti tecnici; 2° quarto: i colori cl ' Albania e l'elmo dell'eroe nazionale di quel paese simboleggiano la partecipazione del 41 ° reggimento al secondo conflitto mondiale sul fronte greco - albanese prima e sulle montagne albanesi dopo 1'8 settembre 1943; 3° quarto: lo stemma di Firenze ricorda il legame territoriale ciel Corpo con la città ove si è ricostituito nel 1939 e nel 1947; 4° quarto: lo stenima di Cordenons è riferito al legame territoriale e tradizionale che intercorre fra il 41 ° gruppo e la città della quale porta il nome dal 1976 e dove ha anche preso sede.
Comandanti 41 ° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA ( 19 15-19) Col. Gaetano Carrascosa Ten. Col. Ettore Salvaneschi (int.) Col. Vittorio Gisla Col. Gioacchino Aria Ten. Col. Attilio Gastaldi (int.) Ten. Col. Pietro Nascimbene (int.) Ten. Col. Filippo Barberis (int.) Col. Giacomo Casalino 4 JO REGGIMENTO ARTIGLIERIA "FIRENZE"
(1939-43) Col. Enrico Ornano Col. Ludovico Mala vasi Col. Ludovico Donati 41 ° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA CONTROCARRJ ( 1947-51 ) Col. Ernesto Boffa Col. Ettore Magrini Ten. Col. Ugo Navarro (i nt.) Col. Ettore Magrini
4J O REGGIM ENTO ARTIGLIERIA CONTROCARRI (1951 -52) Col. Ettore Magrini Col. Adalberto Ripa 41 ° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA PESANTE CAMPALE ( 1952-76)
Col. Ten. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Adalberto Ripa Col. Sebastiano Vitaliti (int.) Francesco Rampello Ettore Gervaso Giovanni De Gennaro Francesco Rampello Giuseppe Massoni Michele Giardino
Col. Salvatore Arcovito Col. Federico Tomaselli Col. Delio Casacchia Col. Carlo Mari Col. Sergio Longo Ten. Col. Giovanni de Felice (int.) Col. Rodolfo Pezzi Col. Mario Cozzolino Col. Giuseppe Melis Col. Dionisio Sepielli Col. Walter Freddi Col. Giovanni Rinateli Col. Sai vatore Capone Col. Nunzio Sericola Col. Domenico Leone Col. Giovanni Rasetti 5° GRUPPO SPECIALISTI ARTIGLIERIA "CORDENONS" ( 1976) Ten. Col. Biagio Bono 41 ° GRUPPO SPECIALISTI ARTIGLIERIA "CORDENONS" (1976)
Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.
Biagio Bono Italo Calevi Paolo Bizzarro Giancarlo Bardi C. Damiano Salvemini Piero Pignataro Bruno Zardinoni Felice Castellani Lucio D'Amato Francesco Viglino Eduardo Pedatella Lorenzo Crotti Fausto Labella Antonino Nania Pasquale Donvito
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Sedi 1939-43 1947 1947-52 1952-76
Firenze Firenze Bassano del Grappa Padova
1976 1976-87 1987
Cordenons (PN) Pordenone Casarsa della Delizia (PN)
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Arma di Artiglieria
48° REGGI1VIENTO ARTIGLIERIA "TARO" Motto: "Risorto per nuovi allori" . Festa: I 5 giugno - anniversario della battaglia del Piave ( 1918) Sede: L'Aquila - Caserma "Pasquali". Mostrina: fiamma ~1d una punta, cli colore nero con bordo giallo arancio.
Origini e vicende organiche Per effetto della ci rc. n. 2100 in data l 4 dicembre 19 I 4 del Comando del Corpo di S . M. viene costituito in Alessandria presso il deposito clell ' l l O reggimento a. s u comando, due gr. da 75/906 ed un gr. da 75/911 , 1' 8 maggio 19 15, il 48° Reggimento Artiglieria da Campagna. Terminato il conflitto il 48° è sciolto nel febbraio 1919. Viene ricostituito il 16 settembre 1935, in A lbenga presso il deposito del 29° reggimento a., nell'amb ito della esigenza A.O, quale 48° Reggimento Artiglieria di divisione di fanteria ed è assegnato alla Divisione di Fanteria "Cosseria II" ( I os•). Ne fanno parte un gr. da I 00/ I 7 e uno da 75/13 ricevuti dal 29° reggimento, e due g r. da 75/27 avuti uno dall'I I O reggimento e l'altro dal 25° reggimento a. cam .. Sciolto nuovamente il 28 settembre 1936, un gr. da 75/27 rientra all' 11 ° eg li altri reparti sono inglobati nel 29°. Nel settembre 1939 viene formato a Nola il 48° Reggimento Artiglieria "Taro" che è inquadrato nel la Divisione cli Fanteria "Taro" (48") unitamente ai Reggimenti 207° e 208° Fanteri a. TI 48° comprende: coniando, reparto comando, un gr. da I 00/l 7 , un gr. eia 75/27, un gr. eia 75/13 , una btr. c/a da 20 mm ed in tale forma z ione prende parte alle ostil it~1 dal 10 giugno 1940. Nel corso del 1941 tutti e tre i gruppi sono armati con obici da 75/13 ricevuti da l 28° reggimento a. carn .. (con i l materiale eia 100/17 il deposito fo rma un gr. che è ceduto al 25 ° reggimento a. nel maggio I 942). L' 8 settembre 1943, a seguito degli eventi determinati dall'arnlistizio, il reggimento viene sciolto. Nell'ambito del la ristrutturazione dell'Eserci to il 1° ottobre 1975 si costituisce in L' Aquila il 48° Gruppo Artiglieria da Campagna "Taro" con il concorso di reparti elci disciolto I 3° reggimento a. cam. , su comando, btr. comando e servizi, tre btr. eia 155/23 T. M. ed è assegnato alla Brigata motorizzata "Acqui". Con decreto 12 novembre 1976 il gr. riceve la Bandiera del 48 ° reggimento del quale tramand a anche le tradizioni. Per un nuovo ordinamento della Fo17.a Armata il gruppo perde la propria autonomia il 2 dicembre I 992 ed il giorno seguente viene inquadrato quale I gruppo nel 48° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Taro" che si costituisce a L' Aquila. Nei periodi ottobre - novembre 1992 e apri le - giugno l 993 il reggimento prende parte all'operazione '' Vespri Siciliani", in concorso a l mantenimento dell 'ordine pubblico nei settori Sciacca e Caltanissetta. Il 48 ° torna in Sicilia, per la medesima esigenza, dal I 5 marzo al 25 maggio 1994, nella zona cli Sciacca.
Campagne di guerra e fatti d'arme Prima Mondiale (1915-18): - I 9 J 5: Plava (giu. - ott. - nov.) - I 916: Pendici cli Tivol i (2 nov.), Trincee di S. Caterina (5 dic.) - 1917: Trincee di S. Caterina (feb. - mar.), q. 174 cli Tivoli (mag.), Bainsizza (17 ago. - 12 set.), Cornucla cli Piave (nov. - dic.) - 191 8: Piave: Montello (15 - 24 giu.) - Vittorio Veneto: Montello (24 ott. - 4 nov.)
Seconda :Mondiale (1940-43): - l 940-41: fronte greco - albanese: alta valle dello Shkumbini (nov. I 940 - apr. 194 l) - I 94 1-42 : Montenegro (lug. I 941 - ago. 1942) - 1942-43: Francia: Tolone
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L 'Esercilo Italiano verso il 2000
Ricompense alla Bandiera Al Va/or Militare
Croce di Guerra - Decreto 31 dicenibre 1947. In duri mesi cli campagna dava sublimi prove di spirito di sacrificio, cli dedizione al dovere, di bravura. Tenacemente superando ogni ostacolo condivise l'eroica vita ciel fante, animando con l'azione e col fuoco ogni suo ardire, con esso tutto proteso, in nobile gara, alla vittoria: (Campagna italo - greca: Alta Valle dello Shkumbini, 27 novembre 1940 - 23 agosto 1942; Montenegro, luglio 1941 - agosto 1942).
Medaglie d'Oro al Valor Militare Sottotenente (ris.) GIORGIO MARUSSIG: Fush e Qenit (fronte greco), 4 aprile 1941 Sottotenente ENRlCO FORZATI: Nola, 11 settembre 1943
Stemma Araldico Decreto 28 febbraio 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 ciel 9.2.1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987) a. SCUDO: Troncato. li primo d'argento all'aquila dal volo abbassato di nero, linguata, armata d'oro e sormontata dalle lettere PHS di nero e da una corona all 'antica pure d'oro (L'Aquila). Il secondo partito: il I O dì rosso al palo di nero caricato dall'elmo d'oro di Scanderbeg (Albania); il 2° troncato di azzurro e di verde al leone d'oro passante sulla troncatura tenente con la branca destra un gladio pure d'oro in palo (Montenegro). b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità
rivolta verso l'alto, riportante il motto: "RISORTO PER NUOVI ALLORI". (2) nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile
della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo. '
Sintesi della blasonatura Nella patte superiore dello scudo l' arme de L'Aquila sottolinea il legarne territoriale del Corpo con la città ove si è ricostituito come gruppo nel I975, prendendovi anche sede. Nella paiie inferiore, è simboleggiato il legame storico ciel 48° con I' ~lbania ed il Montenegro ove ha combattuto nel corso del secondo conflitto mondiale meritando anche una ricompensa al V. M .
Comandanti 48° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA (I 9 15-1 9)
Col. Giovanni Carozzi Col. Enrico Mal vani Ten. Col. Massimo Testa Fochi 48° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DI DIVISIONE DI FANTERIA ( 1935-36)
Ten. Col. Guido Coiro 48° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "TARO" (1939-43)
Col. Guido Sifredi Col. Gaspare Bazan
48° GRUPPO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA "TARO" (1975-92)
Ten. Col. Armando Porru Ten. Col. Franco Di Girolamo Ten. Col. Vittorio Buccheri Ten. Col. Umberto Sampieri Ten. Col. Angelo Iannotti Ten. Col. Giovanni Pierangeli Ten. Col. Renato Ferretti Ten . Col. Fabrizio Guaclagnoli Ten. Col. Pasquale Melluso Ten. Col. Bruno Rizzo Ten. Col. Filisdauro Spinozzi
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Arma di Artiglieria
Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.
Vincenzo Sampieri Enrico Costantini Giancarlo Todaro Aldo Cinelli Giorgio Ladillo Mauro Marozza
Ten. Col. Ugo Brodi 48° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA S EMOVENTE " T ARO" ( 1992) Col. Antonio Pennuto Col. Giuseppe Maggi
Sedi 1935-36 1939-43
Albenga Nola (NA)
1975
L' Aquila
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L'Esercito Italiano verso il 2000
52° REGGI.l\llENTO ARTIGLIERIA "TORINO" Motto: "Domino e domo" . Festa : 15 gi ugno- anni versario della battagli a del Piave ( 19 18) Sede: Brescia - Caserma "Papa" . Mostrina : fiamma ad una pun ta, di colore nero con bordo g iallo arancio.
Origini e vicende organiche Per effetto della circ. ministeriale n. 5770-G in data 9 giugno I 916 v ie ne costituito in Napoli, nello stesso mese, presso il depos ito del 24° reggimen to a. c am. il 52° Reggimento Artiglieria da Campagna s u comando, due gr. eia 75/911 con il concorso dei depositi dei reggiment i a. cam. 24° ( comando reggimento, I g r. e 2" btr. ). 8° (Il gr. e 4" btr.), 14 ° ( Ia e 5" btr.), 27° (3" btr.), 2° ( 6" btr. ). Gran parte ciel personale e dei materiali sono rimpatriati dalla Libia. Sciolto nel dicembre 19 I 8, viene ricosti tuito il 25 febbra io 1935 a Messi na quale 52° Reggimento Artiglieria di divisione di fanteria su comando, reparto comando, Tgr. da 100/17, II gr. da 75/27 e TIT da 65/17. Sostituisce il 24° reggi mento a. (mobilitato per l' esigenza A.O.) ed è assegnato alla Divisione di Fanteria "Peloritana II" (I 29°). Soppresso al termine dell'esigenza, il 9 dicembre 1936, i s uoi reparti confluisco no nel 24° reggimento a .. li 52° Reggimento Artiglieria "Torino" è nuovamente in vita a Civitavecchia il 1" ottobre 1938 (Ci rc. n. 60600 in data 18 settembre 1938 del M.G.) s u comando, II gr. da 75/27 (ceduto dal 13° reggimento a. e distaccato presso la Scuola Centrale di Artig lieri a), III gr. eia 75/ l 3 ( ceduto dal I O reggi mento a.), btr. c/a da 20 mm. Divenuti i due gr. I e JT, ad ess i si unisce il 1° gennaio 1939 il III gr. da 100/17, inoltre la btr. c/a dal 5 aprile al 15 luglio 1939 è inviata in Albania ove partecipa alle operazion i per l' annessione di quel territorio. Il I O ottobre 1939 il I g r. diviene lll gr. da 75/27 e, viceversa, il III gr. diviene J gr. eia rG0/17, si forma un nuovo gr. da 75/27 men tre il g r. da 75/ 13 è ceduto al 22° reggimento a .. Il reggimento, assegnato alla Di visione cli Fanteri a "Torino" (52"). unitamente ai Reggimenti 8 1° e 82° Fanteri_a, il 10 giugno 1940 ha il seguente organico: comando, reparto comando, I gr. eia 100/17, Il e III gr. eia 75/27, 10" btr. c/a da 20 mm. A tali reparti si uniscono il 1° settembre 1941 l' Il a btr. c/a da 20 mm e nel lugl io 1942 una btr. c/c da 75/34. Sul fronte russo, ove per il comportamento dei suoi uomini, vengono conferite alla Bandiera due ri compense al V. M., il 52° subisce gravi perdite ed i reparti s uperstiti rientrati in Patria vengono sciolti il 31 maggio 1943. Il giorno successivo il 159" reggimento a. della Divisione "Veneto", disc iolto sotto la stessa data, assume la denominazione di 52° Reggimento Artiglieria "Torino" e ne fa ,1110 parte comando, l gr. da 100/17, II gr. eia 75/27 e 7" btr. di formazione. li reggimento, ancora in fase cli riordino, si sciogl ie il 13 settembre 1943 a seguito degli eventi determinati dall' armistizio nella zona d i Gorizia. La ricostituzione ha luogo in Acqui Terme il I O gennaio 1947 quale 52" Reggimento Artiglieria Controcarri, per la Divisione di Fanteria "Cremona", s u co mando, reparto comando (formato il I O giugno), I gr. da 76/55 proveniente da 7° reggimento a. càm. e IlI gr. eia 57/50 (f. n. 969/0rd. In data 17 maggio 1947 dello S . M. E.). L'organico è completato ne l marzo 1948 con la fo rmazione del II g r. da 76/55 e ciel TV gr. da 57/50 ed i l success ivo I O agos to il regg im en to diviene 52° Reggimento Artiglieria da Campagna Controcarri. L'ordinamento reggimentale viene modificato il JO dicembre 195 l su : comando, reparto comando, l e 11 gr. da I 05/22, TlT gr. c/a I. eia 40/56, sottoraggruppamento c/c (IV e V g r. c/c eia 76/55) e nella circostan za cambia nome in 52° Reggimento Artiglieria da Campagna. l i lil e IV gr. da 57/50 sono disciolti. Una radicale trasformazione è disposta dallo SME con f. n. I 050-R/Ord in data 30 aprile 1953 in base al qua le dal I O lug lio successivo l' unità, dislocata in Alessandria, diviene 52° Reggimento Artiglieria Pesante ed è fo rmata da comando, reparto comando e quattro gr. cannoni da 155/45. In realtà il IV gr. non viene costitui to. Variazion i hanno luogo nel maggio 1955, quando il li gr., sostituisce i cannoni con gli obic i da 203/25, e nell ' aprile 1956 quando lo stesso
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reparto diviene IV gr.; lultavia il nuovo II gr. da 155/45 viene formato solo il successivo 7 dicembre. Nel giugno 1973 il 1II gr. è poslo in posizione quadro, posizione nella quale si trova anche il V gr. obici da 203/25 di nuova formazione. Con la ristrutturazione dell'Esercito nel corso del 1975 hanno luogo la soppressione del 1II e V gr., dal l O giugno, quella ciel IV gr., dal 20 settembre mentre dal l O ottobre il II gr. cannoni da 155/45 è trasferito a Cremona per essere inserito nel reggimento a. cavallo quale IV gr. "quadro" . Lo stesso reggimento viene sc iolto il 30 settembre ed il giorno s uccessivo si forma in Brescia il 52° Gruppo Artiglieria da Campagna "Venaria" per trasformazione del l gr.. La nuova unità composta eia comando, btr. comando e servizi, tJe btr. da 155/23 T. M. è resa depositaria delle tradizioni del 52° reggimento e con decreto 12 novembre 1976 ne riceve anche la Bandiera. Nel primo semestre del 1991 le btr. sostituiscono i materiali con gli obici eia 155/23 su scafo semovente M 109/G. Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata dal 2 sellembre 1991 il gruppo dà vita (in fase sperimentale) al 52° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Venaria" la cui costituzione viene sancita in data l O agosto 1992 quale 52° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Torino". Nel corso ciel 1993 e fino al marzo 1994 personale volontario del reggimento prende parte alla missione umanitaria IBIS, in Somalia, inserito nel contingente ITALFOR. J1 52° partecipa all'operazione "Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio nel settore di Catania nel periodo 11 giugno - 11 agosto 1994 e successi vamente una batteria di formazione viene inviar.a in Piemonte, nel novembre 1994, per concorrere alle operazioni di soccorso nella zona di Alessandria colpita eia violenta alluvione.
Campagne di guerra e fatti d'anne Prima Mondiale (1915-18): - 1916: S. Marco (10- 16 ago.), Sober, Yertojba, S. Marco - 1916: q.174 cli Tivoli (mag. - giu.), Bainsizza (ago. - set.) - Montello (3 nov. - I O dic.) - 1917: Piave: Montello (15 - 24 giu.) - Vittorio Veneto: Montello, Fadalto, Vittorio (24 ott. - 4 nov.)
Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fronte alpino occidentale - l941: territorio jugoslavo : Sebenico, Spalato, Ragusa (apr. - giu.) front.e russo Rikowo, Chazepetowka (lug. - dic.) - 1942: fronte russo : M alo Orlowka, Nowo Orlowka, Arbusowo, Tscherkowo - 1943: fronte russo (gen. - mar.)
f. Dniepr,
Ricompense alla Bandiera Al Valo,· Militare
Medaglia d'Oro - [Jecreto 31 dicembre 1947. Già decorato cli Medaglia cli Bronzo per le azioni compiute sul fronte orientale durante il primo anno della campagna di Russia, sfolgorava vittorioso nella rapida avanzata dal Bulawin al Don nel luglio 1942. Dalle salde posizioni raggiunte sul Don il 52° Reggimento Art.iglieria portava più volte le sue batterie a sostenere anche altri settori, concorrendo efficacemente a rafforzare anche reparti alleati. Sopraggiunto il duro inverno russo e con esso una poderosa offensiva cie l nemico a largo raggio, il 52° Reggimento Artiglieria, gareggiando in disciplina e valore con gli altri reparti della divisione, battendo continuamente il nemico in una prima azione cli ripiegamento, portava in salvo i suoi pezzi nonostante la scarsezza della sua scorta di carburanle. Avendo però dovuto cedere tutta la benzi na rimasta, ai carri alleati che scortavano la divisione, trasformava tutti i suoi artiglieri in fanti, dopo aver sacrificato ad uno ad uno i suoi pezzi non senza prima averli resi inefficienti. Assediato una prima volta in una zona fortemente battuta, lanciava i superstiti all'assalto alla baionetta, riuscendo a rompere il cerchio. Dopo una lunghissima marcia durata oltre 36 ore a digiuno, fra i mortali tormenti di una bassissima temperatura, gli artiglieri superst.iti, combattendo sempre come fanti fra i fanti, raggiungevano un altro più arretrato caposaldo entro cui, nuovamente accerchiati, tenevano fronte al nemico per ben ventiquattro giorni. Rotto infine anche questo secondo accerchiamento, i resti ciel reggimento, ridotti appena al I 0% degli effettivi, riuscivano con altra epica marcia a
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ricongiungersi coi resti della propria Armata. 11 glorioso Stendardo, colpito più volte col proprio colonnello comandante dal fuoco delle artiglierie e mortai nemici, bruciava entro l'autovettura frantumata, sparendo così nella mischia come simbolo cli un mitico eroe trasumanato dal fuoco (Malo e Nowo Orlowka, Bogutscha,~ Wiatschenkawa, Monastyrschina, Peseka, Merkulow, Demidow, Ssuow, Arbusowo, Tscherkowo, luglio 1942 - gennaio 1943.
Medaglia di Bronzo - Decreto 13 dicembre 1948. Nel corso di successive battaglie offensive e poi nella protezione delle proprie fan terie divisionali schierate su importanti posizioni difensive, assumendo il rischio delle linee più avanzate, e amalgamando all'ardimento dei battaglioni il valore dei propri gruppi, ha opposto alla rabbiosa pervicacia di nemico agguerrito e soverchiante la fermezza di animo e l' abilità cli capi e gregari, ai cui sacrifici dappertutto è stato premiato il successo (fi·onte russo: Starije, Koiclaki, Obuchowsldje, Gorianowskye, Sso.fjewka, Rykowo, Ubpshischtsche, Chazepztowka, Jeleno wka, Stazione Bulawin, Junikom.unard, Boskowa, Malo Orlowka, Nowaja Orlowka, agosto 1941 - maggio 1942.
Medaglie d'Oro al Valor Militare Tenente Cappellano DON PASQUALE DE BARBIERI: Russia, 26 dicembre 1942 Tenente Colonnello NICOLA Russo: Russia, 1942 - 1954 Tenente Medico Gurno PIOTTO: Russia, dicembre 1942 - aprile 1943
Stemma Araldico Decreto 27 ottobre 1956 (aggiornato in base a q uanto disposto dallo SME con circ. 12 L del 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987) a. SCUDO: internito in palo. Nel primo troncato: a) d'azzurro alla muraglia cimata di tre torri, la centrale più alta, muraglia e torri merlate alla ghibellina, il tutto d ' argento, aperte, finestrate e murate di nero, terrazzate cli verde (Gorizia), b) di rosso alla croce d'oro; nel secondo d'argento alla burella dìazzurro posta in banda ed al torello furioso, troncato d'oro e d'azzurro; nel terzo troncato: a) partito, il 1° fasciato di rosso e di argento di sei pezzi, il 2° di nero al braccio posto in palo rivestito del primo campo con la mano di carnagione sostenente una palla d 'oro; sulla partizione una spiga d'oro fogliata di verde cli due pezzi (Cremona), b) d ' oro all'aquila spiegata, di nero, sostenente una lepre al naturale, posta sotto un capo d'argento alla croce patente di rosso (Acqui), il tutto abbassato al capo d'oro col quartier franco d ' azzurro caricato di un tridente d' Ucraina, d'oro. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "DOMINO E DOMO". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio.
Sintesi della blasonatura Nel primo terzo: lo scucio cli Gorizia ricorda il battesimo ciel fuoco avvenuto nei sobborghi della città nell'agosto 1916; !'arme cli Messina è invece riferita alla prima ricostituzione del reggimento avvenuta nel 1935 nella città dello stretto. Il secondo terzo ricorda l'appartenenza del 52° alla Divisione "Torino" con la quale ha combattuto sul fronte russo, nel corso ciel secondo conflitto mondiale, meritando due ricompense al V. M .. L'ultimo terzo è dedicato al legame tradizionale con Cremona, città che ha dato il nome alla grande unità nella quale è stato inquadrato il reggimento nel 1947 ed al legame territoriale con Acqui, città ove il 52° si è ricostituito sempre nel 1947. Il capo cl ' oro rappresenta la massima ricompensa al V. M. concessa al reggimento per il valore dimostrato dagli artiglieri in Russia, come ricorda il tridente cli Ucraina nel quartier franco.
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Arma di Artiglieria
Co,nandant i 52° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA (1916-18) Col. Gaetano Beretta Col. Angelo Marolda
Col. Marcello Galleani cl' Agliano Col. Fernando Ruco Col. Oberto Marrama Col. Vittorio Danza Col. AureLio Panzavolta Col. Giannicola Davì Col. Gino Amati Col. Francesco Arvat Col. Elio Palma Col. Piercesare Guccione Prata
52° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "PELORITANA Il" (l 935-36) Col. Adelchi Borzi Ten. Col. Enrico Barberini (int.) 52° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "TORlNO" ( 1938-43) Col. Salvatore Bartiromo Ten. Col. Renato Barbara (int.) Col. Luigi Podio Col. Giuseppe Ghiringhelli Col. Ulisse Rosati Ten. Col. Nicola Russo Ten. Col. Camìllo Giorio
52° GR UPPO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA " VENARIA" (1975-9 1) Ten. Col. Severino Antonnicola Ten. Col. Eraldo Moncigoli Ten. Col. Antonio Terrizzi Ten. Col. Giovanni Scalone Ten. Col. Aurelio Mazzù Ten. Col. Giorgio Ansuini Ten. Col. Donato Palumbo Ten. Col. Luigino Gottardi Ten. Col. Antonio De Rocco Ten. Col. Giuseppe Giubbini Ferroni Ten. Col. Massimo Alari Ten. Col. Maurizio Pinna Ten. Col. Giampiero Pinna Ten. Col. Francesco Tarricone
52° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA CONTROCARRI "CREMONA" (l 947-51) Ten. Col. Alessandro Boselli Col. Giuseppe Migliorati Col. Archimede Novelli Col. Eugenio De Martino 52° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPJ\GNi\ (I 951-53) Col. Eugenio De Martino 52° REGGIMENTO ARTIGI.TERJA PESANTE (1953-75) Col. Umberto Pagnoni Col. Giuseppe Samrnarco Col. Renzo Giuliano Col. Giovanni De Gennaro Col. Attilio Alberto Col. Alfredo Messeri Col. Giacomo Garis
52° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA SEMOVENTE "VENARIA" (1991 -92) Col. Giovanni Morgana 52° REGGIMENTO ARTIG LIERIA DA CAMPAGNA S EMOVENTE "TORINO" (1992) Col. Giovanni Morgana Col. Giuseppe Mauro Col. Francesco Ferrigno
Sedi I935-36 1938-43 1947-53
Messina Civitavecchia (RM) Acqui (AL)
1953-62 1962
Alessandria Brescia
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L'Esercito Italiano verso il 2000
184° REGGIIVIENTO ARTIGLIERIA "NEIVIBO" Motto: "Non cedemmo". Festa: 15 giugno - anniversario della battaglia del Piave (1 918) Sede: Gradisca d' Isonzo (GO) - Caserma "Toti - Bergamas" . Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo giallo arancio, su mostreggiatura dei reparti della Divis ione fanteria "Folgore".
Origini e vicende organiche Nel corso ciel secondo conflitto mondiale, la circolare n.00521.00/3 in data 18 novembre 1942 dello S.M.R.E. sanziona la costituzione ciel 184° Reggimento Artiglieria "Nembo" avvenuta il 15 settembre dello stesso anno in Pisa. La nuova unità su comando, reparto comando e due gruppi controcarro da 47/32 è inquadrata nella Divisione di Fanteria "Nembo" (184") uni tamente ai Reggimenti di Fanteria 184°e 185° ai quali si unisce nel gennaio 1943 anche il 183°; a seguito di ciò viene formato nell'ambito del 184° reggimento a. un terzo gr. trasferito in luglio al IX C.A.. Superati in modo indenne gli avvenimenti determinati clall'arnùstizio dell'8 settembre 1943, il reggimento muta i propri organici e nella zona cli Lecce dal 15 gennaio 1944 risulta formato su comando, reparto comando, I gr. da 75/27 T. M., Il gr. da J00/22 T. M. ed un mese dopo dispone anche di una btr. c/a eia 20 mm. Il 27 maggio raggiunge la divisione a Benevento da dove prosegue verso la zona d'impiego a nord di Lanciano. Entra quindi, al pari delle altre unità divisionali, nel Corpo Italiano cli Liberazione (C.I.L.) e nel mese di agosto 1944 riceve un gr. c/c da 57/50. Il 24 settembre 1944 a segui to dello scioglimento della Divisione "Nembo" e della costituzione del Gruppo di Combattimento "Folgore" il reggimento è assegnato a tale grande unità e prende il nome di Reggimento Artiglieria "Folgore" assumendo la formazione su comando, reparto comando, quattro gr. eia 88/27, un gr. c/c da 76/55, un gr. c/a I. da 40/56. Terminato il conflitto, il 15 ottobre 1945 il gruppo di combattimento diviene Divisione di Fanteria "Folgore" ed il reggimento a. continua a fame parte. Il 15 gennaio 1947 quale 184° Reggimento Artiglieria "Folgore", cede tre gr. (due da 88/27 ed uno eia 40/56 c/a I.) per la ricostituzione del 33° reggimento a. e nel mese cli aprile trasferisce il gr. da 76/55 per la formazione del 41 ° reggimento a. c/c. Nel 1948 il reggimento, che modifica la denominazione in 184° Reggimento Artiglieria da Campagna, ha il seguente organico: comando, repa1to comando, !Te gr. da 88/27, gr. a. 111011. "Belluno" (questi, costituito il 22 agosto 1947 viene trasferito il 1° marzo 1948 alle dipendenze del Comando Attiglieria di Udine). Dal 5 maggio 1951 il reggimento inquadra: comando, reparto comando, I e II gr. da 105/22, IlI gr. eia 40/56 (giunto il l O feb braio dal 5° reggimento a. c/a) ai quali si unisce dal IO luglio successivo un sottoraggruppamento artiglieria c/c (IV e V gr. da 76/55) formato con il concoi'so dei reggimenti c/c 18° e 41 °. 11 IO luglio 1953 il reggimento viene sciolto ed i suoi reparti danno vita al 5° reggimento a. mon. per la Brigata Alpina "Orobica''. Con la ristrutturazione dell'Esercito, il 1° gennaio 1976 si forma in Treviso il 184° Gruppo Artiglieria Pesante Campale Semovente "Filottrano" su comando, btr. comando e servizi, tre btr. eia I55/23 T. M. (con personale ciel IV gr. ciel disciolto 33° reggimento a. cam.) e dal I" aprile successivo prende sede a Padova. All'unità vengono affidate le tradizioni ciel 184° reggimento a. e con decreto 12 dicembre I976 ne riceve anche la Bandiera. Il 27 settembre 1980 il gr. adotta il nuovo obice eia I55/39 FH - 70 T.M. che sostituisce poi, nel corso del 1991, con il materiale da 155/39 semovente s u scafo M I09 L. . Dal IO luglio 1986 il gr. passa alle dipendenze ciel 4° C.A. alp. e l'anno successivo è trasferito a Trento ove rimane sino aI I991 quando, assegnato alla Brigata mec. "Gorizia" si po1ia nell' attuale sede. Nel 1993 personale del gruppo pa1tecipa all'operazione "Vespri Siciliani" per la vigilanza di obiettivi sensibili : - in concorso all'82° rgt f. dal 15 diceinbre 1992 al I5 gennaio 1993 zona di Sciacca; - organicame nte, come gruppo, dal 10 marzo al 2 maggio ancora nella zona di Sciacca ; - in concorso al 2° reggi mento cr. ed al 4 1° reggimento f. dal 2 settembre al 3 novembre nel settore Siracusa. Nell'ambito ciel riordinamento della Forza Annata, il gruppo perde la propria autonomia il 25 agosto
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1993 ed il giorno successivo è inquadrato quale l gruppo nel 184° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Nembo" che si costituisce in Gradisca d'Isonzo. Personale ciel reggimento è impegnato nell'operazione 'T estuggine" nella zona confinaria di Trieste dal 16 al 29 agosto 1993 e dal 29 dicembre 1993 al 31 gennaio 1994. Il reggimento torna ancora in SiciJia dal IO agosto al 30 settembre 1994 nella zona di Termini Imerese (PA) per l'operazione "Vespri Siciliani" .
Campagne di guerra e fatti d 'arme Seconda Mondiale (.l.940-43): - J942-43: difesa costiera in Toscana (otl. 42 - giu. 43) e Sardegna (giu. - set.) Liberazione (1943-45): - 1944: Poggio Fiorito, Abbadia cli Fiastra, Filottrano, M. Carotto (giu. - ago.) - 1945: Valli Santerno, Senio, Sillaro (mar. - apr.) - Case Grizzano (19 apr.)
Ricompense alla Bandiera Al Wllor Militare Medaglia d'Argento - Decreto 24 luglio 1947. Reggimento di artiglieria dato a sostegno di battaglione cui arditissimo slancio fo caratteristica prima, seppe lo stesso spi.rito trasfondere nei suoi artiglieri. Con azione tempestiva, sicura ed efficace, soccorse sempre, in attacco e ne11a difesa, i repatti avanzati, prevenendone richieste ed esigenze con numerosissime, ardite pattuglie che, degli assaltatori e dei posti avanzati divisero rischi e vicende. Consentì per mirabile aderenza di fuoco che paracadutisti espugnassero una formidabile posizione, resistendo poi a reiterati contrattacchi nemici. Bella unità di artiglieria che nella battaglia offrì sempre ed ovunque e senza limiti alla fanteria poderoso e sicuro soccorso di fuoco (Poggio Fiorito, Abbadia di Fiastra, Filottrano, M. Carotto, giugno - agosto 1944 Valli Santerno, Senio, Sillaro, marzo - aprile /945 - C. Grizz ano, 19 aprile 1945).
Stemma Araldico Decreto 24 dicembre 199 1 a. SCUDO: troncato semi partito: nel primo, d'oro, all'aquila di nero, col volo spiegato, linguata di rosso, sostenuta dalla bocca di fuoco, posta in fascia, con la culatta a sinistra, attraversante la coda dell'aquila, di verde; nel secondo, di rosso, al monte all' italiana di sette colli, quattro, due, uno, isolato, di argento, sormontato dalla crocetta gigliata, d ' oro (Filottrano); nel terzo, di argento, alle due fasce innestate, di nero; con la fascia diminuita, cli azzurro, caricata dalla saetta d'oro, posta sulla troncatura. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (I) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con Ja concavità rivolta verso l' alto, riportante il motto: "NON CEDEMMO". (2) nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodata nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svol azzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura La parte superiore dello stemma è dedicata alla natura del Corpo: l'aquila è simbolo di potenza e di vittoria ed il fondo in oro richiama la gloria e la fede. Nella parte inferiore: - !'arme di Filottrano simboleggia il legame storico tradizionale che unisce il reggimento alla città per la liberazione della quale ha combattuto e di cui il 184° gr. a. ha portato il nome dal 1975 al 1993; - le fasce nebulose cl' argento e di nero sono elementi caratteristici relativ i al nominativo "Nembo". La fascia in azzurro (colore ciel cielo) con la saetta d ' oro tramanda l'appartenenza del Corpo al Gruppo di Combattimento, poi Divisione "Folgore".
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Comandanti 184° REGGIMENTO ARI1GLIERIA "NEMBO" (1942-44) Ten. Col. Antonio Accili Ten. Col. Alfonso Madia Ten. Col. Leandro Giaccone REGGIMENTO ARTIGLIERIA " FOLGORE" (1944-47)
Col. Giovanni Pacinotti Col. Ezio Bizzarri 184° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "FOLGORE" (1947-48) Col. Ezio Bizzarri Col. Giuseppe Berton Ten. Col. Giuseppe Salvati (int.) 184° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA (l 948-53) Col. Guido Barba Col. Nicola Fusco Col. Alfredo Fatiganti
184° G RUPPO ARTIGLIERIA PESANTE C AMPALE SEMOVENTE "F ILOTTRANO" ( 1976-93) Ten. Col. Fernando Angelillo Ten. Col. Francesco De Maio Ten. Col. Antonio Pasca Ten. Col. Sergio Simeone Ten. Col. Giovanni Pellicciotti Ten. Col. Valerio Buccilli Ten. Col. Michele Aluegro Ten. Col. Serafino Tombesi Ten. Col. Gustavo Trono Ten. Col. Giuseppe Alfano Ten. Col. Giovanni Allegra Ten. Col. Giustino Gaspari Ten. Col. Luigi Rizzo Ten. Col. Gianluigi Covini Ten. Col. Emanuele Spadaro 184° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA C AMPAG NA SEMOVENTE "NEMBO" (1993) Col. Antonio Morelli
Sedi 1945-46 1946-48 1948-49 1949-53
Montecatini Lucca Pordenone Treviso
1976 1976-87 1987-91 199 1
Treviso Padova Trento Gadisca d' Isonzo (GO)
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185° REGGilVIENTO ARTIGLIERIA PARACADUTISTI "FOLGORE" Motto: "Come folgore sempre ed ovunque".
Festa: 1.5 giugno - anniversario della battagl ia ciel Piave (1918) Sede: Livorno - Caserma "Pisacane". Mostrina: fiamma ad una punta, cli colore nero con bordo giallo arancio, su mostreggiatura rettangolare delle unità paracadutisti.
Origini e vicende organiche Con circ. n. 0017180/0rd. in data 28 agosto 1941 lo S. M. R. E. sancisce la costituzione in Tarquinia (VT) cli un Gruppo Artiglieria Paracadutisti da 47/32 avven uta il precedente giorno 16, centro mobilitazione il deposito del 1° reggimento par.. Il 15 gennaio 1942 si forma un II gr. a. par. da 47/32, centro cli mobilitazione il deposito unico per Divisione par. (circ. n. 0025960/3 in data . 8 fe bbraio 1942 dello S.M.R.E.). Nel quadro dei provvedimenti relativi alla trasformazione della Divisione par. in grande unità ternaria con circ. n. 0028250/3 in data 10 marzo 1942 lo S.M.R.E. dispone la costituzione ciel comando di reggimento a., ciel III gr. e della btr. servizi regg imental e. In tale contesto si forma il Reggimento Artiglieria cli divisione paracadutisti su comando, tre gr. da 47/32 (ciascuno su due btr.), btr. servizi; l'unità s i affianca ai reggimenti par. .1 °, 2° e 3" (poi 185°, 186° e 187° reggimento "Folgore"). Il reggimento il 27 luglio I 942, allorché la grande unità di viene Divisione Fanteria "Folgore" (I 85a), assume la denominazione dì 185° Reggimento Artiglieria "Folgore" ed è inviato in Africa Settentrionale. A causa delle notevoli perdite subite nella battaglia cli El Alamein è sciolto 1'8 dicembre 1942. Come previsto dalla circ. n. 130-S/15162428 in data 26 màggio 1958, in Livorno, a partire dal successivo 1° luglio viene formata la I• btr. par. da 105/1 4 , erede delle tradizioni del 185 °, con il nome cli Batteria di Artiglieria da Campagna Paracadutisti inquadrata nel l O gruppo tattico paracadutisti. Il I O giugno 1963 la btr. si trasforma in Gruppo Artiglieria da Campagna Paracadutisti su comando, btr. comando e serv izi, tre btr. da 105/14 ed il 16 dicembre 1966 riceve in temporanea consegna la Bandiera del disciolto reggimento per tenerne vive le tradizioni. Il reparto dal l O ottobre 1975 assume la denominazione di 185° Gruppo Artiglieria da Campagna Paracadutisti "Viterbo"; all'unità, inquadrata nella Brigata Paracadutisti "Folgore", con clec_reto 12 novembre 1976 viene ufficialmente assegnata la Bandiera del 185° reggimento del quale tramanda le gloriose tradizioni. Nel maggio 1991 personale del gruppo è in Iraq e partecipa all' operazione Airone. Nell'ambito ciel riordinamento della Forza Armata, il gruppo perde la propria autonomia 1'8 settembre 1992 ed il giorno successivo viene inquadrato quale I gruppo nel 185° Reggimento Artiglieria da Campagna Paracadutisti "Folgore". Dal 4 ottobre al I 3 novembre 1992 il reggimento partecipa all'operazione "Vespri Siciliani", in concorso .al controllo ciel territorio ne lla zona cli Palermo. Nel dicembre 1992 un'aliquota di quadri ciel rgt, è inviata in Somalia nell'ambito dell'operazione umanitaria IBIS; dall'aprile al 7 settembre 1993 tutto il reggimento è presente in Somalia meritando la Medaglia cl ' Argento al Valore dell'Esercito. Il 29 novembre 1994 il 185° torna nuovamente in Sicilia, nella provincia d i Enna, per l'operazione "Vespri".
Campagne di guerra e fatti d'arme Seconda Mondiale (1940-43): - 1941-42: preparazione per l'aviosbarco nell'isola cli Malta (Operazione C.3) - 1942 : in Africa Settentrionale i suoi gruppi partecipano alla battaglia di Alam el Halfa quindi a quella di El Alamein dove dal 23 ottobre al 6 novembre gli artiglieri combattono strenua mente su bendo graviss ime perdite e meritando la massima ricompensa al Valor Mili tare alla Bandi era.
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Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare
Medaglia d'Oro - Decreto 26 marzo 1963. Reggimento Paracadutisti della gloriosa Divisi.one "Folgore", in unione alle aliquote divisionali ad esso assegnate, per tre mesi, senza soste, si prodigò valorosamente in numerose azioni offensive e difensive stroncando sempre l' impetuosa avanzata del nemico enormemente superiore per numero e per mezzi. Nell'epica battaglia di El Alamein, stremato per le perdite subite, c~ssato ogni rifornimento d'acqua, viveri e munizioni, con la fede che solo il più sublime amor cli Patria può generare, respingeva sdegnosamente, al grido di "Folgore", ripetuti inviti alla resa, dimostrando in tal modo che la superiorità dei mezzi poteva soverchiare i paracadutisti d' Italia, piegarli mai. Attraverso numerosi episodi di eroismo collettivi ed individuali, protraeva la resistenza fino al totale esaurimento di ogni mezzo di lotta imponendosi al 1ispetto e alla ammirazione dello stesso nemico, scrivendo così una delle pagine più fulgide per l'Esercito italiano (Africa Settentrionale, 22 luglio - 12 ottobre 1942; battaglia di El Alamein, 23 ottobre - 6 novembre 1942). Al Valore dell'Esercito
Medaglia d'Argento - Decreto 5 ottobre 1994. Il 185° Reggimento Artiglieria Paracadutisti "Folgore", inquadrato nelle forze italiane in Somalia, partecipava alle operazioni di soccorso alla popolazione somala prodigandosi con totale dedizione ed elevata professionalità alla pericolosa missione e confermando in numerose azioni di rastrellamento per la ricerca d'armi ed in operazioni contro guerriglieri ed anti banditismo, l'altissimo livello cli efficienza, il grande coraggio e la generosità dei suoi effettivi. Coinvolto in numerosi conflitti a fuoco reagiva sempre con efficacia e determinazione mettendo in luce il valore militare, la capacità operativa e la fortissi ma motivazione dei propri uomini. Nonostante le gravi perdite subite in combattimento, continuava ad assolvere i compiti affidati senza flessioni con la fierezza e l'orgoglio cli perseverare nel tentativo di ridare sicurezza e soccorso umanitario al martoriato popolo somalo e nella determinazione di rendere onore alla Patria lontana. Somalia, 29 aprile 1993 - 7 settembre 1993.
Medaglie d'Oro al Valor Militare Sottotenente OMERO LUCCHI: Africa Settentrionale, 3 1 agosto - 4 settembre l 942 Sergente Maggiore DARIO PlRLONE: Africa Settentrionale, 24 ottobre 1942 Tenente MARCO GOLA: Egitto, El Alamein, 23-24 ottobre 1942
Stemma Araldico Decreto 15 giugno 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987- Giornale Ufficiale del 14.2.1987) a. SCUDO: troncato. Il primo d'azzmTo attraversato in sbarra da una dardo d'oro; il secondo interzato: a) di rosso alla croce piana d'argento caricata da un corniolo al naturale sradicato, fogl iato e fruttato di rosso (Tarquinia); b) d'azzurro al leone illeopardito coronato d'oro su pianura cli verde, accollato ad una palma fruttata di rosso, al naturale e tenente con la branca anteriore destra una bandiera bifida rossa, alla croce d'argento accantonata da quattro chiavi dello stesso in palo, con l'ingegno ali' insù (Viterbo); c) di rosso, alla fortezza torricellata di due al naturale · uscente da un mare ondata d'azzurro (Livorno), la torre di destra cimata di una banderuola bifida d'argento, svolazzante a sinistra, e caricata dalla legenda "Fides", in caratteri di nero. Il tutto abbassato al capo d'oro con il quartier franco d'azzurro al silfio d'oro reciso di Cirenaica. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "COME FOLGORE SEMPRE ED OVUNQUE". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sban-a e in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
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Arma di Artiglieria
Sintesi della blasonatura La parte superiore dello scudo è dedicata al legame tradizionale del Corpo con la Divisione "Folgore", unità con la quale ha operato in Africa Settentrionale durante il secondo conflitto mondiale: l'azzurro è il colore del cielo nel quale si librano i paracadutisti, il dardo d'oro è il simbolo della grande unità. Nella parte inferiore compaiono gli stemmi delle città con le quali il reggimento ha un particolare legame territoriale (Tarquinia, ove si è costituito nel 1941 e Livorno, sede stanziale dal 1958) ed un legame tradizionale (Viterbo, città della quale dal 1975 al 1993 ha portato il nome) Il capo d'oro rappresenta la M.0. V.M. meritata dal reggimento in Africa Settentrionale, simboleggiata dal silfio reciso nel · quartier franco.
Comandanti REGGIMENTO ARTIGLIERIA DI D IVISIONE PARACADUTISTI (1941 -42)
Col. Ernesto Boffa l 85° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "FOJ .GORE" (1942) Col. Ernesto Boffa BATTERIA DI ARTJGLIERIA DA CAMPAGNA PARACADUTISTI ( 1958-63)
Cap. Franco Stocchi Cap. Dario Orrù Cap. Giovanni Giostra GRUPPO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA PARACADUTISTI ( 1963-75)
Cap. Giovanni Giostra Ten. Col. Alberto Cambi Magg. Gaetano Pellegrino Ten. Col. Franco Stocchi Teo. Col. Serafino Pavia Teo. Col. Peppino Uneddu Ten. Col. Franco Dario
185° GRUPPO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA PARACADUTISTI "VITERBO" (1975-92) Ten. Col. Franco Dario Ten. Col. Giovanni Giostra Ten. Col. Alberto Carchio Ten. Col. Cesare Speranza Ten. Col. G. Giuseppe Santillo Ten. Col. Antonio Quintana Ten. Col. Silvio Luccetti Ten. Col. Matteo Facciorusso Ten. Col. Antonino Giampietro Ten. Col. Luigi Cantone Ten. Col. Fulvio Bergagnini Ten. Col. Salvatore Quarantino Jacono Ten. Col. Nicola Scalera 185° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA PARACADUTISTI "FOLGORE" ( 1992) Col. Antonino Giampietro
Sedi 194 1-42 !958-66
Tarquinia (TV) Livorno
1966-68 1968
Pisa Livorno
REPARTI PROVENIENTI DA UNITÀ DELLA SPECIALITÀ "PESANTE CAMPALE"
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Arma di Artiglieria
2° REGGilVIENTO ARTIGLIERIA "POTENZA" f2 ° Reggimento Artiglieria di Corpo d'Armata (pe. cam.)]
Motto: "Nulla est tanta vis quae frangi non possit". Festa: 15 giug1io - anniversario della battaglia del Piave ( 19 I 8) Sede: Barletta (BA) - Caserma "R. Stella". Mostrina: fiamma éid una punta, cli colore nero con bordo giallo arancio.
Origini e vicende organiche In esecuzione dei decreti n. 2143 e n.451 , rispettivamente in data 21 novembre 1919 e 20 aprile 1920 viene costituito in Vicenza il 7 luglio 1920 il 6° Reggimento Artiglieria Pesante Campale su due g r. cannoni e due gr. obici che hanno partecipato alla prima guerra mondiale. Concorre alla formazione della nuova unità il personale del 39° reggimento a. pe. cam. (costituito iJ J2 febbraio I 920) e clell'8° rgpt. a. pe. cam .. Il I e Il gr. cannoni da 105/28 sono formati dai gr. XXVI e XXVIII già ciel 2° reggimento a. pe. cam. ; il IlI e IV gr. obici da 149/12 sono formati dai gr. XLV e XX già, rispettivamente, del 1° e 5° reggimento a. cam .. Dal I O settembre 1920 il reggimento prende sede in Genova. Per effetto della legge ordinativa cieli ' 11 marzo 1926, dal l O novembre dello stesso anno cambia denomina0 zione in 2° Reggimento Artiglieria Pesante Campale e mantiene l' organico immutato, qu indi il I ottobre 1934 diviene 2° Reggimento Artiglieria di Corpo d'Armata. Nel corso del secondo conflitto mondiale i I deposito del reggimento costituisce e mobilita numerose unità: - ccli cli rgpt. di Corpo cl' Armata : 2° (che in operazioni rappresenta il reggimento) e 42° ; - cdi di gr. cannoni: III e XXlll da I 05/28; - cdi di gr. obici: Clll, CXXCTTI, CXXIV e CL da 149/13 ; CLXXI, CLXXII, CLXXIII, CCCLXI, CCCLXIII e CCCLXVIII eia 149/19; L da 149/28; - cdi di gr. smv.: CLXII da 90/53 ; - 2° reparto specialis ti di C. A., ed inoltre un numero vario di btr. delle singole specialità. Il 2° Raggruppamento Artiglieria di Corpo d'Armata è mobilitato il 20 agosto 1939 su comando e reparto comando, TTI , XXII e L gr. da 105/28, Clll, CXXIII e CXXIV gr. eia 149/ 13, 2° reparto specialisti artigl ieria cli C.A.; da g iugno 1942 prende parte alle operazioni suJ fronte russo e subisce gravi perdite ed i superstiti rientrano in Patria nel marzo 1943. Nel giugno dello stesso anno ha inizio il riordino dell ' unità con i g r. IIl e XXIIII da 105/28 (ricostituiti) ed i gr. CLXXI, CLXXII e CLXXIII da I 49/19 (di nuova formaz ione); la ricostituzione è ancora in corso allorché sopraggiunge l'armistizio dell'8 settembre ed il rgpt. è sciol to assieme al deposito. Il comando del 42° Raggruppamento Artiglieria di Corpo d'Armata (formato con circ. n. 019930/407 in data 27 febbraio 194 1 presso il deposito del 3° reggimento a. C. A. ma eia questi passato, nel luglio 1942, al deposito del 2" che ne di viene centro di mobilitazione), è inviato in Albania ove assume, temporaneamente, alle dipendenze il VII gr. eia 105/28 e CVIIl gr. da 149/13 (del 3° rgpt.), il XXXII gr. da 105/28 e CXIX da 149/13 (del 26° rgpt.), il V gr. bombarde e tre btr. c/a da 20 mm. Rientrato in Italia, nel novembre 1942 il rgpt. è riordinato ed inviato in Francia con la 4• Armata ed è formato eia comando e reparto comando, CCCLXI. CCCLXII, CCCLXIll e CCCLXVTTT gr. da 149/19. Rimpatriato nei primi giorni di .settembre 1943, il rgpt. viene sciolto in Piemonte a seguito degli eventi determinati dell'armistizio. · Nel quadro della ristrutturazione cieli' Esercito viene costituito il I O ottobre 1976, in Barletta, il 2° Gruppo Artiglieria Pesante Campale "Potenza". All' unità che è formata per trasformazione del II gr. ciel disciolto 9° reggimento a. pe. cam. sono affidate le tradizioni del 2° reggimento a. C. A. ciel quale riceve la Bandiera con decreto 12 novembre 1976; l'organico comprende comando, btr. comando e servizi, tre btr. da 155/23 T. M .. Il gr. il 6 dicembre I 981 viene inquadrato nel ricostituito 9° reggimento a. pe. cam. e versa la Bandiera al Sacrario del Vittoriano ma il 1° marzo 1986, soppresso il 9° reggimento, il 2° Gruppo
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Artiglieria "Potenza" diviene nuovamente autonomo e rientra in possesso della Bandiera, quindi dal I 0 luglio 1991 prende la denominazione di 2° Gruppo Artiglieria da Campagna "Potenza" ed è posto alle dipendenze della Brigata mec. "Pinerolo". In occasione dell'emergenza "Profughi Albanesi", nel corso ciel 1991 il gruppo fornisce concorso di personale ed automezzi, quindi partecipa all'operazione "Vespri Siciliani" dal 25 novembre 1992 al gennaio 1993 e dal 21 luglio al 10 ottobre 1993. Nell 'ambito del riordinamento della Forza Armata il gruppo perde la propria autonomia il 14 ottobre 1993 ed il giorno successivo viene inquadrato quale I gruppo nel 2° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Potenza" che si costituisce in Barletta (*).
Campagne di guerra e fatti d'arme Prima Mondiale (1915-18): - 1917: XXVI gr.: Hermacla, Bainsizza, Asiago XXVII gr.: Korite, Selo, Piave vecchia XX gr.: Zona Oppacchiasella, Bainsizza - 1918: XXVI gr.: M. Val Bella, Montello XXVlll gr.: Piave, Altopiano di Asiago, Montello XIV gr.: Piave, Candelù XX gr.: Fagarè, M. Sisemol, Montello Africa Orientale (1935-36): fornisce a corpi vari mobilitati 4 ufficiali e 117 soldati Seconda Mondiale (1940-43): le unità costituite dal deposito sono impiegate sui vari fronti sia inquadrate in rgpt., sia come reparti autonomi 2° rgpt. - 1940 : fronte alpino occidentale: Colle cieli' Argentera
- 1941 : Africa Settentrionale (CL gr. da 149/13 inquadrato nel 25° rgpt.): Tobruk - 1942-43 : Fronte Russo: fronte del Don · - 1943 : Sicilia (CLXII gr. smv. eia 90/53 inquadrato nel 10° rgpt. a. c/c): difesa dell'isola 42° rgpt. - 1941 : Albania - 1942 : Francia
Ricompense alla Bandiera Al Va/or Militare Medaglia d'Argento - Decreto 31 dicembre 1947. Dalle aspre giogaie alpine alle infocate sabbie africane, alle squallide lande russe, schierò 21 batterie salde, agguerrite, ardimentose. Dall ' Argentera a Tobruk, alle rive del Don i suoi artiglieri opposero alle insidie del suolo, del clima, degli uomini la forza dei loro nervi, la fermezza dei loro cuore, il fuoco inesorabile dei loro pezzi, l'ardore della loro fede. In I inea coi fanti, costantemente vigili sulla loro sicurezza, tempestiv i ed efficaci sempre nell'azione, suscitarono l' ammirata gratitudine cieli' Arma sorella alla quale seppero spontaneamente affiancarsi in una superba gara di eroismi. Dopo sei giorni di dura, impari lotta sul Don contro un nemico preponderante per numero e armamento e contro gli avversi elementi della natura, il silenzio scese sulle batterie e solo quando l'invasione delle piazzuole eia parte di potenti mezzi corazzati rese umanamente impossi bile ogni ulteriore resistenza. Fedeli alle nobili tradizioni cieli' Anna, gli artiglieri, seguendo l'esempio sublime del loro comandante, volontariamente immolatosi, fecero allora dei pezz i gli altari del loro sacrificio. Colle dell'Argentera, 10 - 25 giugno 1940; Tobruk, gennaio 1941; Ansa del Don; Quota 220; 21 - 25 agosto1942; Krassno Orekowo; Sswinjuka, 10 - 12 settembre 1942; Fronte del Don, l1 - 19 dicembre 1942; Goluhaja Krinizia; Seleny Jcu; 19 dicembre 1942 - 17 gennaio 1943. C:') La nuova unità contin ua a custodire e tramandare glorie e tradizioni del 2° reggimento a. pe. cam. (poi di C. A. ), nulla avendo in comune con il 2° reggimento a. cam. "Messina" .
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Arma di Ar1ig/.ieria
Sterruna Araldico Decreto 2 maggio 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del I 4.2.1987) a. SCUDO: inquartato in Croce di S. Andrea. Nel primo e nel terzo d ' argento a quattro burelle di rosso (Barletta). Nel secondo d'oro all'aquila dal volo spiegato tenente negli artigli una lepre al naturale sopra una campagna cli verde (Acqui). Nel quarto d'azzurro caricato ciel tridente bizantino d'Ucraina d'oro sormontato eia una stella d'argento (5). b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: . (I) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, riportante il motto: " NULLA EST TANTA VIS QUAE FRANGI NON POSSJT". (2) nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura 1° e 3° quarto: ]'arme di Barletta ricorda il legame territoriale del Corpo con la città ove si è ricostituito nel 1976 prendendovi sede; 2° quarto: !'arme cli Acqui ricorda la città ove il 2° reggimento a. cli C. A. ha avuto sede fra il 1930 ed il 1943; 4° quarto: il tridente bizantino simboleggia il legame storico esistente fra il reggimento e la Russia, sulle cui steppe gli artiglieri hanno dato prova del loro valore, come consacrato dalla M. A. V. M. concessa alla Bandiera.
Comandanti 6° R EGGIMENTO ARTIGLJERIA PESANTE CAMPALE (l 920-26) Col. Carlo Gloria Col. Eugenio Beaud
2° REGGitv'IENTO ARTIGLIERIA PESANTE CAMPALE (I 926-34) Col. Eugenio Beaucl Col. Francesco Braga Col. Mario Albano Col. Ugo Adami 2° REGGIM ENTO ARfTGLIERIA DI CORPO D'ARMATA (1934-40) Col. Ugo Adami Ten. Col. Francesco Amerio (int.) Col. Carlo Fantoni Col. Lauro Rivera 2° RAGGRUPPAMENTO ARTIGLIERIA DI CORPO D' ARMAfA ( 1940-43) Col. Alessandro Trabucchi Magg. Aldo Talacci Col. Enrico Grimalcli Ten. Col. Liberato Mascagna Col. Enrico Grimalcli
2° GR UPPO ARTIGLIERIA P ESANTE CAMPALE "POTENZA" (1976-81) Ten. Col. Antonio Bargelloni Ten. Col. Aldo Sarli Ten. Col. Claudio Marmorale Ten. Col. Salvatore Chiriatti Ten. Col. Vincenzo Valese 2° GRUPPO ARTIGLIERIA PESANT E CAMPALE "POTENZA" ( 1986-91) Ten. Col. Aldo Crociani Ten. Col. Michele Zizza Ten. Col. Vito Cupertino Ten. Col. Tommaso Palamà 2° GR UPPO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA "POTENZA" ( l 991-93) Ten. Col. Tommaso Palamà Ten. Col. Emilio Bassano Ten. Col. Enrico Vernazza 2" R EGGIM ENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA S EMOV ENTE "POTENZA" (1993) Col. F. Vincenzo Ciano Col. Vito Cupertino
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L 'Eserci10 //(/liano verso il 2000
Sedi 1920 I 920-30
Vicenza Genova
1930-43 1976
Acqui (AL) Barletta (BA)
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Arma di Artiglieria
11 ° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "TERAlVIO" {l / 0 Reggimento Artiglieria di Corpo d'Armala (pe. cam.)]
Motto: "Temprato il cuore più del nostro acciaio".
Festa: 15 giugno - annive rsario della battaglia ciel Piave (19 18) Sede: Persano (SA) - Caserma "Cucci" . Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo g ial lo arancio.
Origini e vicende organiche In esecuzione dei decreti n. 2.143 e n. 451 ri spettivamente in data 2 1 novembre 1919 e 20 aprile I 920 , viene costituito il s uccessivo l O agosto, in Acqui, l' 11 ° Reggimento Artiglieria Pesante Campale su quattro gr. ed un deposito; concorre alla formazione della nuova unità il personale del 23° reggimento a. cam .. Per effetto della legge ordinativa 11 marzo 1926 il reggime nto viene sciolto il successivo 30 novembre ed i s uoi elementi sono ripartiti fra var ie un ità: il comando di reggimento d iv iene comando ciel r icostituito 29° reggimento a. cam. ; tre gr. confluiscono nel 2° Centro c/a; il gr. misto (distaccato a Civitavecchia) è trasferito all'8° reggimento a. pe. cam .. A lla vigilia della seconda guerra mondiale con circ. n. 96300 in data 17 ottobre 1939 del M. G. - Gabinetto, si forma in Connons, il 10 novembre I 939, l' 11° Reggimento Artiglieria di Corpo d'Armata, su comando. reparto comando, tre gr. da 105/32 e deposito; è posto alle dipendenze dell' XI C. A. cli Udine. Nel corso del secondo conflitto mondiale il deposito ciel reggimento costituisce e mobilita numerose unità: - ccli cli rgpt. cli Corpo cl' Armata: 11 ° (che in operazioni rappresenta il reggi me nto) ; - cd i di gr. cannoni: LI, LlJ, LIII e LV III da 105/32; . - cdi di gr. obici: CXTT e CXVTT da 149/13; CLIX, CLX e CLXV da I 49/ 19; - 11° reparto specialisti di C. A.; ed inoltre un nume ro vario di btr. delle singole s pecial ità. L' 11 ° Raggruppamento Artiglieria di Corpo d'Armata , mobilitato con circ. n. 2590 in data 2 3 gennaio 1940, s i forma ad ini ziare dal successivo l O feb braio su comando e reparto comando ; LI, LII, Llll gr. eia 105/32; CXLVII gr. eia 149/12; CXVII gr. ei a 149/ 13 e 11 ° reparto specialisti artiglie r ia cli C. A .. Il rgpt. prend e parte alle operazio ni sul fronte russo ove, per il comportamento dei suoi artig lieri, meri ta una M.A.V.M .. L'u n ità i c ui s uperstiti ri en trano in Patria nel marzo 1943 è in ricostituzione allorché sopravv iene l'armist izio dell '8 settembre ed è q ui ndi sc io lta unitamen te al depos.i to . Nel quadro della ristrutturazione de1J'Esercito, viene costituito il 1° ottobre 1976, in Pers ano (SA) 1'11° Gruppo Artiglieria Pesante Campale "Teramo". A ll'unità che è formata con il III gruppo del disciolto 9° reggimento a. pe . cam. sono affidate le tradizion i cieli' 11 ° reggimento a. C.A. del quale riceve anche la Bandiera con decreto 12 novembre 1976; I 'organico comprende comando, btr. comando e servizi , tre btr. da 155/23 T.M .. TI 6 d icembre 1981 il gr. è posto alle dipendenze della Br igata mec. "Pinerolo" ed assume la denominazione d i 11 ° Gruppo Artiglieria da Campagna "Teramo". Con il riordin amento del la Forza Armata il gr. perde la propria autonomia il 10 settembre 1992 ed il giorno s uccessivo viene inquadrato ne ll'l1° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Teramo" che si costituisce in Persano. (*) Nel 1994, dal 9 febbraio al 9 aprile e dal 1° magg io al 1° lugl io, il reggimento partec ipa in Calabria all'operazione "Riace" in concorso al controllo del terri torio.
Campagne di guerra e fatti d'arme Seconda Mondiale (1940-43): - 1941 : frontiera italo - jugoslava ; S lovenia - 1942 : fro nte russo: Kraas nji - Lutsch, Don (settore del C. A. Alpino), Nikitowka, Nikolajewka - 1943 : fronte russo (gen.) - territorio metropolitano (*) La nuova unità continua a tramandare glorie e tradi zioni del solo 11 ° reggimento a. pe. cam. (poi di C. A.), nulla avendo in comune con I' 11 ° reggimento a. cam. "Monferrato''.
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare
Medaglia d'Argento - Decreto 3 1 dicembre 1947. Con slancio ardito ed inflessibi le, dopo aver percorso 2500 chilometri per via ordinaria im1ppe veemente e prodigò la potenza dei suoi pezzi e l'ardore dei suoi artiglieri per lo sfondamento del fronte nemico, con la conquista del bacino minerario cli Kraasnij - L utsch. Schierato nella sponda destra ciel Don cooperò, con gl i al pini , su tutto il settore del Corpo cl ' Annata Alpino, per costituislo a baluardo insormontabile. Pronto nello spostamento del le artiglierie, instancabile nella sorveglianza, colpì implacabile, dalle sponde del fiume alle lontane retrovie ogni movimento nemico, ogni sua batteria ; in modo particolare, fiaccando lo slancio offensivo avversario nella zona Werch Mamon - Nowa Kalitwa. Affrontò fatiche, rigori cli clima, pericoli, con assoluta dedizione e ferma volontà nell 'avverso destino, con incrollabile fede combatté da fante, in numerose prove sempre vincitore sul nemico a lui superiore di numero e di mezzi. Sempre con entusiastico ardimento e con perizia tenne alto in terra di Russia il prestig io del1' Artiglieria, il valore delle armi, il nome della Patria. Fronte russo: Nowa Orlowka Nikitino - lwanowka - Belogorje - Nowa Kalitwa - Opyt - WschUowa - Nikitmvka - Nikolqjewka, luglio 1942 - febbraio 1943. Al Valore dell'Esercito
Medaglia di Bronzo -Decreto 15 dicembre 1981. I mmediatarnente dopo il terremoto del 23 novembre 1980, interveniva di iniziati va e con grande slancio con un complesso cli circa duecentocinquanta uomini tra ufficiali , sottufficiali ed artiglieri nei comuni cli Battipaglia, Campagna, Colliano, in provincia di Salerno. Con la generosità propria dei soldati cli le va operava incessantemente durante i pri mi otto giorni, rinunciando anche ai turni di riposo, per salvare i superstiti dalle macerie, provvedere al recupero e alla pietosa inumazione delle salme, allestire tendopoli a Colliano, Laviano e Valva, confezionare e somministrare settecento pasti caldi giornalieri, assistere i fe riti sul posto e presso gli ospedali cli Battipaglia ed Eboli , distribuire materiale cli vestiario ed equfpagg iamento, contribuendo con calore umano a ridare fiducia e serenità là dove gli effetti del disastro avevano annientato la forza di reazione e la volontà di ripresa. La sua azione, iniziata nel periodo più caldo dell ' emergenza, in condizioni ambientali rese proibitive dalle avversità atmosferiche e dal susseguirsi cli scosse tellur.iche, si protraeva sino al 3 1 gennaio 1981, senza che alcun militare manifestasse il minimo cenno di cedimento, lasciando negli abitanti dei Comuni dove aveva operato profondi sentimenti cli riconoscenza, cli stima e di affetto. Chiara espressione cl i virtù militari e civiche, cli altissimo spirito di sacrificio e cli profonda solidarietà umana che ha contribuito ad elevare ancor di più il prestigio dell'Esercito. Alta Valle del Sele, 23 - 30 novembre 1980 - 17 dicembre 1980 - 31 gennaio 1981. ·
Stemma Araldico Decreto 2 maggio 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2 .1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987) a. SCUDO: d'azzurro, al capriolo d 'argento, accompagnato dal tridente bizantino d 'Ucraina d'oro e da una stella d'argento a cinque punte. b. CORONA TURRTTA c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto , riportante il motto : "TEMPRATO IL CUORE PIÙ D EL NOST RO ACCIAIO". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visi bile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra e in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
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Arma di Artiglieria
Sintesi della blasonatura Lo scudo unitario è in azzurro, colore scelto per ricordare il valore dimostrato in guerra dagli artiglieri dell' l JO rgpt.. Il capriolo s imbolegg ia il Friuli ove l'unità si è riformata nel 1939 e si è sciolta nel 1943, in Cormons sede del deposito. Il tridente bizantino e la stella sono riferi ti alla M.A.V.M. meritata dal reggimento sul fronte russo nel 1942-43.
Comandanti O
Ten. Col. L uigi Orsi Ten. Col. Giorgio Zucchetti
1l REGGIMENTO ARTIGLIERIA PESANTE CAMPALE ( 1920-26) Ten. Col. Col. Col.
Col. Gino Pavari (int.) Marco Scarzola Eugenio Beaud Claudio Bergia
11 ° REGGIMENTO ARTIGLIERIA
DI CORPO
D'ARMATA (1939-43)
Col. Guglielmo Maj 11 ° GRUPPO ARTIGLIERIA PESANTE CAMPALE "TERAMO" (1976-81) Ten. Ten. Ten. Ten.
Col. Col. Col. Col.
Edoardo Boffoli Francesco Raclicetti Giuseppe De Cristoforo Vittorio La Bella
11 ° GRUPPO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA "TERAMO" (198 1-92) Ten. Col. Giorgio Zucchetti Ten. Col. Antonio Mucciolo Ten. Col. Giancarlo Attaniese Ten. Col. Paolo Martone Ten. Col. Salvatore Somma Ten. Col. Alfonso Pettinelli Ten. Col. Angelo Silva Ten. Col. Claudio Tozzi
11 ° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA SEMOVENTE "TERAMO" ( 1992) Col. Giancarlo Todaro Col. Gregorio Cavallo
Sedi 1920-26 1939-43
Acqui (AL) Cormons (GO)
1976
Persano (SA)
/
REPARTI PROVENIENTI DA UNITÀ DELLA SPECIALITÀ "PESANTE"
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Arma di Artigl.ieria
3° REGGlMENTO ARTIGLIERIA PESANTE "VOLTURNO" ( 3° Gruppo Artiglieria Missili "Volturno") Motto: "Perseverantia omnia trascendo". Festa: 15 giugno - anniversario della battaglia del Piave (1918) Sede: Oderzo (TV) - Caserma "Zanusso" . Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo giallo arancio.
Origini e vicende organiche In attuazione delle leggi 17 luglio e 9 agosto 1910, viene costituito in Bologna il successivo 1° ottobre 1'8° Reggimento Artiglieria da Fortezza; concorrono alla formazione due cp. del 1° reggimento (divenuto 6°), una cp. del gruppo cp. operai ed una cp. di nuova formazione. Nel 1911 giungono in maggio due cp. dal 7° reggimento e tre nuove cp. vengono formate il mese successivo. L'8° reggimento viene così ad essere composto da stato maggiore e tre gr. (comprendenti 9 cp. alle quali se ne uniscono il l O ottobre 1912 ancora due provenienti dal 5° reggimento), deposito. Durante la prima guerra mondiale il deposito del reggimento costituisce numerose unità di milizia mobile (M.M.), e milizia territoriale (M.T.) che, con i reparti organici, consentono la formazione di: - ccli cli rgpt. d'assedio: 8°, 13°, 18°, 22°, 24°, 61 °, 63°, 64°, 70° ; - cdi di gr. d ' assedio: VII, X, XVIII, XXJTJ, XXX, XXXVII, XXXIX, XL, XLI, LXIV, LXVI, LXIX, LXXXI, LXXXIV, XCI, CXLII, CLII, CLVI, CLXV, CLXXIIl, CCXIV, CCXV, CCXXVI, CCXXXII, CCXXXIV, CCXXXIX; - 96 btr. d'assedio. Terminato il conflitto i gr. e le btr. formati per l'esigenza, vengono disciolti ed il 1° marzo 1920, con il riordino dell ' Arma, il reggimento cambia denominazione in 6° Reggimento Artiglieria Pesante. Nella circostanza viene attribuito alla nuova uni tà un legame con il 3° Reggimento Artiglieria da Piazza formato in Genova nell'agosto 1860, nel quale vennero inserite due cp. da piazza provenienti dalle truppe dell'Emilia e della Toscana, e confluite poi, per trasformazione nel 3° reggimento a. cam .. Nel gennaio 1923, dislocato a Treviso il reggimento, è formato eia comando e quattro gr. pe. (due dei quali distaccati a Sacile), che dispongono di materiale di vario calibro (cannoni, obici e mortai) ; nel corso dello stesso anno riceve un gr. dal 3° reggimento pe. , il I O giugno cede un gr. al 7° reggimento pe. in cambio di un gr. distaccato a Trieste, il 30 giugno modifica il nominativo in 6° Reggimento Artiglieria Pesante (Misto) e dispone cli un V gr. da costa dislocato a Venezia in S. Nicolò al Lido. Con l'attuazione dell'ordinamento 11 marzo 1926 dal 1° ottobre dello stesso anno diviene 3° Reggimento Artiglieria Pesante ed i gr. rimangono cinque: vengono ceduti il 1 e II gr. al 5° reggimento pe. ed il V gr. al 2° reggimento da costa; giungono dal 7 ° reggimento pe. (M) il IJT, IV e V gr, mentre il m e IV gr. del reggimento prendono i numerici I e II. Dal I O novembre 1932 inquadra un VI gr. proveniente dal 9° reggimento pe .. Nell'ottobre 1934 muta ancora nome in 3° Reggimento Artiglieria d'Armata ed il l O gennaio 1935 scioglie il III gr., ricostituito poi il 23 settembre successivo quale III gr. complementi di a. eia posizione su quattro btr; tale reparto viene soppresso il 30 aprile 1936 ed il personale è assegnato in parte al R.C.T.C. del.la Libia, in parte al 7° reggimento a. mot. (cannoni da 65/17) costituito nella stessa data, in parte al 10° reggimento a. del Volturno. Nel mese di novembre 1936 il deposito del reggimento costituisce un gr. di a. da posizione di marcia che viene inviato a Massaua ove provvede alla costi tuzione dei complementi per il governo dell'Eritrea. Il reggimento rimane formato su comando, I gr. da 210/8, II e IIl gr. da 152/13, TV gr. da 149/35. Nel corso del secondo conflitto mondiale il deposito del reggimento dislocato a Reggio Emilia costituisce e mob ilita numerose unità: - cdi di rgpt. a. d ' Armata: 3° (che in operazioni rappresenta il reggimento), 8° e 11° ; - cdi di gr. cannoni : XIII, XIV, XV, XVI, XVII e XVlll da 149/35; XXXII da 149/40 - ccli di gr. obici : LXV e LXVI da 152/13
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L'Esercito Italiano verso il 2000
- cdi di gr. mortai : LXXXV e LXXXVI da 210/8 - cdi di gr. bombarde : XXXII da 240 L; - cdi di rgpt. trattrici : 3° e comando gr. trattrici 3°, ed inoltre un numero vario di btr. delle singole specialità. Il deposito si scioglie nel settembre 1943, a seguito degli eventi determinati dall'armistizio. Il 3° Raggruppamento Artiglieria d'Armata, approntato alla vigilia della guerra, il 10 giugno 1940 è su comando e reparto comando; XVI, XVII e XVIII gr. da 149/35; LXV e LXVI gr. da 152/13 ai quali si affiancano dopo alcuni giorni il Lll gr. da 105/32 ed il LVIII gr. da 149/35. Mobilitato con circ. n. 33570 in data 29 dicembre 1940 viene dislocato alla frontiera orientale ed il 1° aprile 1941 inquadra i gr. XVII, LII e LVIII, rimane in zona sino allo scioglimento del settembre 1943. L'8° Raggruppamento Artiglieria d'Armata, mobilitato con circ. n. 32800 in data 2 settembre 1939 del Comando del Corpo di Stato Maggiore, inizialmente partecipa alle operazioni contro la Francia ed è nuovamente mobilitato con circ. n. 026310/307 in data 21 maggio 1941 con i gr. CXXXI e CXLVll da 149/28; XXXIII da 149/40 e LIT da 152/37; nell'ottobre dello stesso anno è inviato in Africa Settentrionale. Il 23 ottobre 1942 è su tre gr. (due da 149/35 ed uno da 149/40) e dopo il ripiegamento in Tunisia, il 17 aprile 1943, dispone solamente di 17 pezzi. È' sciolto per eventi bellici, dopo la battaglia di Enfidaville, il 13 maggio 1943. La ricostituzione ha luogo in Brescia il 1° novembre 1955 quale 3° Reggimento Artiglieria Pesante, con il personale del disciolto 3° reggimento a. pe. cam., ed è formato da comando, I e II gr. da 155/45, TU gr. da 203/25. A datare dal 12 dicembre 1958, in ambito reggimentale ha inizio l'approntamento delle prime unità missili dell'Esercito con la trasformazione del I e II gr. ìn reparti lanciarazzi eia 762 mm (Hone!'.>t John). Acquisito il nuovo materiale, il l O ottobre 1959 modifica la denominazione in 3° Reggimento Artiglieria Pesante (Missili) ed inquadra: comando, rep.a1to comando, I e II gr. lanciarazzi da 762 mm; il ID gr. diviene autonomo con il nominativo di XV gr. a. pe.. Il reggimento è posto alle dipendenze della Hl Brigata msl. di nuova costituzione. Formato il III gr. lanciarazzi il 15 novembre l 960, dal 1° novembre 1961 cambia ancora nome in 3° Reggimento Artiglieria Missili ed i gr. che divengono anch' essi gr. a. msl. aumentano a quattro nel secondo semestre 1962 ; inoltre, dal l O gennaio 1966 ciascun gr. assume nella propria forza organica una cp. fucilieri. In funzione deU' acquisizione cli un nuovo sistema d'arma lo SME dispone Io scioglimento di tre g r. (il led il I V il 31 luglio 1973 , il III i l 31 <Jicembre I 974). Contemporaneafuente s i forma (nell'agosto 1974) presso la Scuola cli Artiglieria USA cli Fort Sili (Oklahoma) ~n nucleo di personale per gr. msl. "Lance" che terminato il ciclo adclestrativo è inserito nel reggimento a . msl. . Con la ristrutturazione dell'Esercito il 30 settembre 1975 vengono sciolti anche il comando cli reggimento ed il Il gr.. Le tradizioni reggimentali sono affidate al III Gruppo Artiglieria Missili formato il 1° gennaio 1975 in Oderzo (TV) con la fusione dei disciolti gr. msl. I, Ill e IV. L'unità dal 0 ) ottobre 1975 prende il nome di 3° Gruppo Artiglieria Missili "Volturno" e comprende comando; btr. comando; btr. servizi; 13, 2a e 3 a btr. msl. "Larice"; Ia e 3" cp. fucilieri. E ' assegnato alla 3" Brigata Missili "Aquileia" e con decreto 12 novembre 1976 riceve in consegna la Bandiera del disciolto 3° reggimento a. msl.. Sciolta la Brigata, dal l O dicembre 1991 al 3 I luglio 1992 è inserito nel 3° Reggimento Artiglieria "Aquileia", quindi perde la propria autonomia il 28 settembre 1992 ed il giorno successivò viene inquadrato quale I gruppo nel 3° Reggimento Artiglieria Pesante "Volturno" che si costituisce in Oderzo.
Campagne di guerra e fatti d' anne 2°cp. Centro Meridione (1860-61): (4• del 3° reggimento da piazza) f . Volturno con i volontari garibaldini, assedio di Capua, Gaeta e Messina Eritrea (1895-96): (28 3 da fortezza), concorre a.Ha formazio ne delle btr. 33, 4" e 5" impegnate ad Adua 1° cp. (4° da f ortezw): Eritrea (1895-96): concon-ono alla fonnazione della 3" btr. presente ad Adua e 9a cp. ( 183 e 19" da fortezza) Eritrea (1895-96): conco1Tono alla formazione delle btr. 5 • e 6° che giungono in colonia nel marzo 1896
sa
Arma di Artiglieria
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Libia (1911-12): fornisce a corpi e servizi mobilitati 8 ufficiali e 124 soldati Prima Mondiale (1915-18): le unità costituite presso il reggimento sono impiegate sui vari settori del fronte e partecipano a tutte le battaglie nelle quali l' artiglieria d'armata ha funzione predominante Africa Orientale (1935-36): il deposito costituisce e mobilita un comando di rgpt. da posizione, un comando di gr., due btr. da posizjone. Invia inoltre complementi in Somalia ed in Libia Seconda Mondiale (1940-43): le unità formate e mobilitate dal deposito del reggimento sono inviate sui var.i fronti ove prendono parte alle operazioni quali unità di supporto di grandi unità, sia inquadrate in rgpt. sia come reparti autonomi 3° rgpt. - 1940 : territorio metropolitano - 1941 : f rontiera italo - jugoslava : (6 - 18 apr.) - I941 -43 : territorio metropolitano 8° rgpt. - 1941 : Africa Settentrionale - 1942 : frontiera libico - egiziana: El Alamein - 1943 : Tunisia
Stemma Araldico Decreto 25 settembre 1960 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9 .2. I 987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987) a. SCUDO: Troncato. Nel primo d'argento all'aquila nascente di nero e caiicata in cuore di uno scudetto rosso alla croce d' argento; nel secondo d' oro, muragliato di nero di otto pezzi posti 3, 2, 3. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d ' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "PERSEVERANTIA OMNIA TRASCENDO".
Sintesi della blason.atura Si tratta cli uno scucio di fantasia nel quale sono arald icamente evidenziate le origini e le tradizioni ciel Corpo. Il "muragliato" nella parte inferiore, oltre a conferire l' esatta visione di una fortezza indica in araldica anche "operazione virtuosa fin dal suo principio". I colori con cui il muragliato è rappresentato (oro e nero) sono i colori tradizionali dell'artiglieria e gli "otto pezzi" che Io compongono configurano l'innesto dell'attuale reggimento sull' 8° reggimento da fortezza da cui discende. L'aquila nascente esprime invece il motivo delle tradizioni: materializza la continuità spirituale e dichiara la vera fusione ciel reggimento base (8° da fortezza) con il periodo storico ad esso precedente. A tale proposito la croce d 'argento in campo rosso è tratta dallo stemma di Genova e, parzialmente, da quello di Bologna a ricordo del 3° reggimento artiglieria da piazza costituito nel 1860 e dei reparti che in esso confluirono.
Comandanti 8° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA DA FORTEZZA ( 19 l 0-20) Col. Carlo Assente 6° REGGIMENTO ARTIGLIERIA PESANTE ( 1920-23) Col. Eduardo Uva 6° REGGIMENTO ARTIGLIERIA PESANTE MISTO (1923-26) Ten. Col. Riccardo Gioja (int.) Col. Riccardo Moizo
3° REGGilv1EN1D ARTIGLIERlA PESANTE (1926-34) Col. Riccardo Moizo Ten. Col. Antonio Cozzolino (int.) Col. Umberto Spigo Col. Riccardo Di Giulio 3° REGGIMENTO ARTIGLIERIA D' ARMATA (1934-43) Col. Riccardo Di Giulio Col. Lorenzo Caratti Col. Bartolomei Pedrotti
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Col. Antonio Morocutti Col. Enzo Falconi Ten. Col. Giuseppe Melita
Col. Giovanni Baldi Col. G. Alberto Fiorasi III GRUPPO ARTIGLIERIA MISSILI ( 1975) Ten. Col. Antonio Colluto
3° REGGIMENTO ARTIGLIERIA PESANTE (I 955-59)
Col. Giacomo Lombardo Col. Rosario Li Puma Col. Enzo Della Valle 3° REGGIMENTO ARTIGLIERIA PESANTE (MISSILI) (1959-61)
Col. Mario Nardi Col. Vincenzo Leonelli 3° REGGIMENTO ARTIGLIERIA MISSILI (1961 -75)
Col. Vincenzo Leonelli Col. Ennio Franco Col. Renato Pietrocola Col. Gaetano Belvedere Col. Ennio Calabresi Col. Vittorio Rosa Col. Ferdinando Venmi
3° GRUPPO MISSILI "VOLTURNO" (1975-92) Ten. Col. Antonio Colluto Ten. Col. Silvio Principi Ten. Col. Francesco Meterangelo Ten. Col. Antonio Muscio Ten. Col. Enrico Cocucci Ten. Col. Silvio Torre Ten. Col. Giovanni Marinelli Teo . Col. Giovanni Afferri Ten. Col. Nazzareno Vagnoni Ten. Col. Salvatore Garro Ten. Col. Luciano Salomoni 3° REGGIMENTO ARTIGLIERIA PES/\NTE " VOI..:rURNO" (1992) Col. Stelvio Ga11i Col. Nazzareno Vagnoni
Sedi 1910-20 1920-26 1926-3 1 1931-43
Bologna Treviso Palmanova Reggio Emi lia
1955-58 1958-63 1963-75 1975
Brescia Vicenza Portogruaro (VE) Oderzo (TV)
10/
9° REGGil\tIENTO ARTIGLIERIA PESANTE CAMPALE "ROVIGO" (*) (9° Reggimento Artiglieria d' Armata - G. a. F.) (9° Gruppo Artiglieria Pesante "Rovigo) Motto: "Intimas hostium vias igne petimus". Festa: 15 giugno - anniversario della battaglia del Piave (l 918) Sede: Verona - Caserma "Passalacqua". Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo giallo arancio su rettangolo verde
Origini e vicende organiche Discende dal 6° Centro Artiglieria Controaerei costituito in Rovigo il l O novembre 1926, in attuazione della legge ordinativa I I marzo dello stesso anno, con il concorso del preesistente 4° gr. c/a .. L'organico del centro al I O gennaio 1927 comprende comando, gr. autocampale da 75/27 C. K., un gr. da posizione (proveniente dal disciolto 14° reggimento pe. cam.), reparto fotoelettricisti, deposito. Ricevuto il l O aprile 1930 un gr. da posizione dall' 8° Centro c/a, il successivo 1. 0 giugno per effetto della circ. M. G. n. 8000 in data 23 aprile, il centro cambia ordinamento e diviene 9° Reggimento Artiglieria Pesante con sede a Rimini su comando, I, II e IV gr. dopo aver trasferito il 3 1 marzo il gr. autocampale ed il reparto fotoelettricisti al 9° Centro c/a ed aver ricevuto (il 15 giugno) un gr. dal 3° reggimento da costa, trasformato in gr. pe. da posizione; nel I93 I fo1ma il III gr. il 16 maggio e con il gr.. che riceve il 15 settembre dal disciolto 12° Centro c/a dispone anche del V gr. (distaccato a Zara). Dal 17 ottobre 1932 comando di reggimento, I e IV gr. sono dislocati a Belluno e nel novembre il V gr. viene ceduto al 3° reggimento pe .. Nell'ottobre 1934 cambia denominazione in 9° Reggimento Artiglieria d'Armata e dal 1° gennaio 1935 torna a disporre di un V gr. Con circ. n. 30780 in data 13 maggio 1937 il Ministero dispone la trasformazione dell'unità in 9° Reggimento Artiglieria di Guardia alla Frontiera (G. a F.) ed il deposito diviene deposito misto della G. a. F. (centro di mobilitazione di tutte le uni tà di fanteria, artiglieria e genio della nuova specialità dislocate nel C.A . di Udine). La trasformazione ha inizio al termine delle esercitazioni estive ed è completata il O I maggio 1938 con la nuova unità dislocata a Gorizia e formata da tre gr.. Nel corso del secondo conflitto mondiale il deposito del reggimento ed i depositi settoriali di Cividale, Aidussina e Vipacco provvedono alla costituzione di: - cdi di rgpt. a. G. a. F. : 9° e 17°; - cdi di gr. a. G. a. F.: XLIX, L, LI, LII, LVI, LVIII, LX, LXI, LXII, LXIV, LXV, LXVI, LXXIV ed un numero vario di btr.. TI reggimento si scioglie nel settembre 1943 a seguito degli eventi detenninati dall' armistizio. Il 9° Raggruppamento Artiglieria Guardia alla Frontiera, si costituisce a Gorizia il 28 maggio 1940 su comando, reparto comando, Lll gr. da 149/12, LVIII gr. da 149/35, LXI e LXIV gr. da 100/17 e viene dislocato lungo la frontiera orientale, nella zona di Idria. Modifica in seguito il proprio organico e nel gennaio 1942 rimane con i gr. LII e LXXIV Ridotto nei primi mesi del 1943 al solo comando di gr., reparto comando e LXXIV gr. ("quadro"), si trova nei pressi di Longatico, in territorio jugoslavo, ed è poi sciolto 1'8 settembre dello stesso anno a seguito degli eventi dete1minati dall'armistizio. Il comando del 17° Raggruppamento Artiglieria Guardia alla Frontiera, si costituisce contemporaneamente al 9° ed è subito inviato nei pressi di Postumia dove assume alle dipendenze i gr. LXII e LXVI da 100/17, LXV misto. Nei primi mesi del 1943 è dislocato a Rakek (Lubiana) ed inquadra ancora i gr. LXIl e LXVI, quest'ultimo "quadro". Anche il 17° si scioglie 1'8 settembre 1943. TI comando del 9° Raggruppamento Artiglieria d'Armata (**), è mobilitato presso il deposito del 4° reggimento a. cl'A. in Piacenza (circ. n. 37800 in data 2 settembre 1939 del Comando del Corpo di S. M.), e partecipa alle operazioni contro la Francia. Mobilitato nuovamente con circ. n .33200 in data 24 dicembre 1940 il 15 gennaio I 94 I è su comando e reparto comando ed il successivo 5 aprile viene inviato ("') L' unità è erede delle tradi zioni del 9° reggimento a. d''A. (poi 9° reggimento a. G. a. F. e 9° rgpt. a. G. a. F.), dal quale disce nde direuamente, e de.I 9° rgpt. a. cl ' A. (mobilitato nella seconda guerra mondiale del deposito del 4° rgt. a . d' A.). Non ha invece nu lla in comune con il 9° rgt. a. pe. cam. (già di C.A.) le cui tradizioni sono state affidate al 9° gr. a. pe. cam. "Foggia". (**) Le gloriose tradi zioni del raggruppamemo sono state affidate al 9° rgt. a. pe. in data 9 marzo 195 1.
Arma di Artiglieria
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9° REGGIMENTO ARTIGLIERIA PESANTE CAMPALE "ROVIGO" (*) (9° Reggimento Artiglieria d'Armata - G. a. F.) (9° Gruppo Artiglieria Pesante "Rovigo) Mollo: "Intimas hostium vias igne petimus".
Festa : 15 giugno - anniversario della battaglia del Piave (1918) Sede: Verona - Casèrma "Passalacqua". Mostrina: fiamma ad una punta, cli colore nero con bordo giallo arancio su rettangolo verde
Origini e vicende organiche Discende dal 6° Centro Artiglieria Controaerei costituito in Rovigo il 1° novembre 1926, in attuazione della legge ord:inativa 11 marzo dello stesso anno, con il concorso del preesistente 4° gr. c/a .. L'organico del centro al l O gennaio 1927 comprende comando, gr. autocampale da 75/27 C. K., un gr. da posizione (proveniente dal disciolto 14° reggimento pe. cam.), reparto fotoelettricisti, deposito. Ricevuto il 1° aprile 1930 un gr. da posizione dall'8° Centro c/a, il successivo I O giugno per effetto della circ. M. G. n. 8000 in data 23 aprile, il centro cambia ordinamento e diviene 9° Reggimento Artiglieria Pesante con sede a Rimini su comando, I, II e IV gr. dopo aver trasferito i1 31 marzo il gr. autocampale ed il reparto fotoelettricisti al 9° Centro c/a ed aver ricevuto (il 15 giugno) un gr. dal 3° reggimento da costa, trasformato in gr. pe. da posizione; nel 1931 forma il III gr. il 16 maggio e con il gr.. che riceve il 15 settembre dal disciolto 12° Centro c/a dispone anche del V gr. (distaccato a Zara). Dal 17 ottobre 1932 comando di reggimento, I e IV gr. sono dislocati a Belluno e nel novembre il V gr. viene ceduto al 3° reggimento pe .. Nell'ottobre 1934 cambia denominazione in 9° Reggimento Artiglieria d'Armata e dal 1° gennaio 1935 torna a disporre di un V gr. Con circ. n. 30780 in data 13 maggio 1937 il Ministero dispone la trasformazione dell'unità in 9° Reggimento Artiglieria di Guardia alla Frontiera (G. a F.) ed il deposito diviene deposito misto della G. a. F. (centro di mobilitazione di tutte le unità di fanteria, artiglieria e genio della nuova specialità dislocate nel C.A. di Udine). La trasfom1azione ha inizio al termine delle esercitazioni estive ed è completata il 1° maggio 1938 con la nuova unità dislocata a Gorizia e formata da tre gr.. Nel corso del secondo conflitto mondiale il deposito del reggimento ed i depositi settoriali cli Cividale, Aiclussina e Vipacco provvedono alla costituzione di: - ccli cli rgpt. a. G. a. F. : 9° e 17°; - ccli d i gr. a. G. a. F.: XLIX, L, LI, LII, LVI, LVIII, LX, LXI, LXII, LXIV, LXV, LXVI, LXXIV ed un numero vario di btr.. Il reggimento si scioglie nel settembre 1943 a seguito degli eventi determinati dall'arnùstizio. II 9° Raggruppamento Artiglieria Guardia alla Frontiera, si costituisce a Gorizia il 28 maggio 1940 su comando, reparto comando, LII gr. da 149/12, LVIII gr. da 149/35, LXI e LXIV gr. da 100/17 .e viene dislocato lungo la frontiera orientale, nella zona di Idria. Modifica in seguito il proprio organico e nel gennaio 1942 rimane con i gr. Lll e LXXIV. Ridotto nei primi mesi del 1943 al solo comando di gr., reparto comando e LXXIV gr. ("quadro"), si trova nei pressi di Longatico, in territorio j ugoslavo, ed è poi sciolto 1'8 settembre dello stesso anno a seguito degli eventi detenninati dall'arnùstizio. Il comando ciel 17° Raggruppamento Artiglieria Guardia alla Frontiera, si costituisce contemporaneamente al 9° ed è subito inviato nei pressi di Postumia dove assume alle dipendenze i gr. LXll e LXVI da 100/17, LXV misto. Nei primi mesi del 1943 è dislocato a Rakek (Lubiana) ed inquadra ancora i gr. LXII e LXVI, quest'ultimo "quadro". Anche il 17° si scioglie 1'8 settembre 1943. Il comando del 9° Raggruppamento Artiglieria d'Armata (**), è mobilitato presso il deposito del 4° reggimento a. d' A. in Piacenza (circ. n. 37800 i.n data 2 settembre 1939 del Comando del Corpo di S. M.), e partecipa alle operazioni contro la Francia. Mobilitato nuovamente con circ. n .33200 in data 24 dicembre 1940 il 15 gennaio l 941 è su comando e reparto comando ed il successivo 5 aprile viene inviato (*) L' unità è erede delle tradi zioni del 9° reggimento a. cl ' A. (poi 9° reggimento a. G. a. F. e 9° rgpt. a. G. a. F.), dal quale discende direttamente, e del 9° rgpt. a. cl' A. (mobilitato nella seconda guerra mondiale del deposito del 4° rgt. a. d' A.). Non ha invece nulla in comune con il 9° rgt. a. pe. cam. (già di C.A.) le cui tradizioni sono state affidate al 9° gr. a. pe. cam. "Foggia". f9.~I:"\ 1
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L'Esercito Italiano verso il 2000
a San Pietro del Carso per le esigenze del fronte orientale. Dal 13 maggio è trasferito a Lodi ed il 30 settembre I 941 il com.ando di rgpt. è destinato in Liguria nei dintorn i di Savona, per assumere compiti di difesa del porto e nella circostanza prende alle dipendenze i gr. V e VI da 105/28 e C, CV, CVI G. a. F.. Nell'aprile 1942 rientra al deposito cli Piacenza ove viene approntato per il trasferimento in Russia con 1'8" Annata . Opera al fronte russo con comando e reparto comando; XXXI, XXXll e XXXIV gr. eia 149/40; XXIV e L gr. da 149/28; L XXIII gr. da 210/22. Per il comportamento tenuto dagli artiglieri, al rgpt. viene concessa la M.A.V.M .. Rimpatriato nei primi mesi ciel 1943, viene sciolto 1'8 settembre successivo ancora in fase di riordinamento. Il 1° settembre 1950 si costituisce in Verona il 9° Reggimento Artiglieria Pesante su comando, reparto comando, I e II gr. eia 155/23 ai quali si affiancano nel secondo semestre del 195 J il III e IV gr. da I 55/45; dall' agosto dello stesso anno il reggimento si trasferisce a Trento. Formato un gr. obici da 210/22, dal 5 dicembre 1952 i gr. divengono: I da 210/22, II e III da 155/45, V e VI da 155/23; questi ul.itmi due reparti nel giugno 1953 sono trasferiti rispettivamente al 33° e al 21 ° reggimento a. cam .. TI I O novembre I 954 viene formata la Sezione Aerei Leggeri (S.A.L.) persa poi d i forza nel marzo 1963. Dal 1° settembre 1962 il TTI gr. obici (meno la 10a btr.) passa alle dipendenze di impiego della III Brigata Missili. Il reggimento viene sciolto il 30 settembre 1973: il I e II gr. sono ceduti al 4° reggimento a. pe. cam. in Trento; il III gr. è trasferito a B rescia alle dipendenze del 52° reggimento a . pe .. Con la ristrutturazione dell'Eserci to, il I O ottobre 1975 si costituisce in Verona il 9° Gruppo Artiglieria Pesante "Rovigo", per trasformazione del preesistente XV gr. a. pe .. L' uni tà che è su comando, btr. comando e serv izi, tre btr. obici da 203/25 è inquadrata ne lla Y Brigata Mi ss ili "Aquileia" e con decreto 12 novembre l 976 riceve in consegna la Bandiera del 9° reggimento a. pe.. Il 3 1 luglio 1992 il gr. lascia il 5° C.A. e passa aJle dipendenze del 4° C.A. alp. . Nell'ambito del riordinamento della Forza Annata il gr. perde la propria autonomia 1'8 settembre 1992 ed il giorno successivo è inquadrato assieme ad una btr. c/a eia 40/70 quale I gr. nel 9° Reggimento Artiglieria Pesante Campale "Rovigo" che si costituisce in Verona; in tale circostanza vengono assegnati al gruppo gl i obici da 155/39 FH70, a traino meccanico. La nuova unità rimane alle dipendenze del 4° C.A. alp. del quale costituisce supporto generale. Dal 31 ottobre ,1993 al 13 gennaio 1994 il reggimento è impegnato con un reparto cli formazione nell'operazione "Vespb Siciliani" in concorso al controllo ciel territorio in Palermo.
Campagne di guerra e fatti d'anne Centro Meridione (18(j0-61): assedio di Messi na (8" cp. del 2° reggimento a. da costa) Africa Orientale (1935-36): fo rnisce a reparti mobilitati 7 ufficiali e 291 soldati; nell'apri le 1936 il deposito forma e trasferisce al 2° reggimento a. coloniale, dislocato in Libia, le btr. da posizione : 226\ 227", 246a e 247" Seconda Mondiale (1940-43): 9° e 17° rgpt. a. G. a. F. - 1941 : frontiera italo- j ugoslava (apr.) - 1942-43: territorio jugoslavo 9° rgpt. a. d'A. - 1940 : fronte alpi no occidentale: Bardonecchia - 1941 : fronte j ugoslavo zona a N W del Monte Nevoso - territorio nazionale: difesa costiera dell'area Savona - Imperia (set.) - 1942 : fronte russo: ansa del Do n cl i Wer M amon , Getintsche, Bogutschar, Tscherkowo , Krasnogorowka, Monastyrscherschipa, Bogomoloff, Frolowskij, N. Kriskoi - Werk, Ssingin, .Jagodnij, N. Astachoff, Kaschary.
Ricompense alla Bandiera Al Valor Milit<tre Medaglia d'Argento - Decreto 31 dicembre 1947.
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Arma di Ar1igfieria
Raggruppamen to artiglieria d'armata, decentrato ai corpi di armata ed alle divisioni, schierava i suoi sei gruppi da 149 e 21 O fin sulla linea delle artiglierie divisionali e dei pezzi anticarro. In sette mesi di sanguinos i combattimenti e di sacrifici, fra le avversità del e.lima e delle enormi distanze, il raggruppamento in nobile gara con le artiglierie divisionali, portava sempre e dovunq ue il peso e la violenza ciel suo tiro, parte preminente ciel ruoco delle G.U .. Iniziatasi l'azione offensiva nemica, la resistenza si articolava intorno ai gruppi d'artiglieria d'armata rim asta schierata in posto. Ben presto attaccati ed aggirati eia masse corazzate avversarie, i gruppi continuavano nella lotta con le fanterie e nei caposaldi versando generosamente copia di sangue e sacrificando alla Patria 72 ufficiali e 1957 artiglieri, oltre la metà pei propri effettivi. Il l O e 34° gruppo a Tscherkowo, ridotti a poche centinaia cli artiglieri, ricostituiva no un nucleo del raggruppamento che si distingueva per efficienza e combattività, sia nella difesa come nell'epica sortita. Raggruppamento sa ldo ed eroico, motivo di fierezza e cli orgog lio per ogni artigliere e per ogni italiano. Ansa di Wer Mamon - Geiintsc he Bogutschar - Tvcherkowo - Kra snogorowka - 1'vlonastyschetschipa - Bogoniolo_ff - Konowalojf Frolowskzi - N. Kriskoj-Wer - Ssin.gin - Jagodnij - N. Astachofj~Kaschary ( Russia) a!{osto 1942 - 18 gennaio 1943. (Al 9° raggruppamello artiglieria d 'Armata).
Medaglia di Bronzo - Decreto / 0 giugno /867. Per essersi distinta nell 'assedio di Messina (Mess ina, 13 marzo 7861 ). (All'8" c.:p. del 2° reggimenlo a. da costa, poi 13" btr. del 3° reggimenlo a. da costa, Lrasferita al 9° reggimento a. pe. nel 1930).
Al Valo,· Civile Attestato di Pubblica Benemerenza - Dec.:reto Minis1ro degli Interni - 25 maggio 1978.
In occasione cli una violenta alluvione, forniva valido contributo alle difficili operazioni cli soccorso alle popolazioni colpite {provincia di Trento. 4 - 30 novembre 1966).
Medaglie d'Oro al Valor Militare Soldato L UIGI PRIVEATO: Babina Polica (Slovenia), IO settembre 1942. Maresciallo NICOLA SERNJA: Roma - Celenza, Val forte (Foggia), 9 settembre - 5 ottobre 1943
Stemnia Araldico Decreto 13 maggio 1966 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. I987 Giornale Ufficiale del 14.2. 1987) a. SCUDO: inquartato; il primo d'azzurro alla torre d'argento murata cli nero merlata alla guelfa, fondata su campagna di verde e sormontata da una stella pure d' argento (5); il secondo all ' emblema della città di Messina che è: di rosso alla croce d'oro bordata cli nero; il terzo d'azzurro al tridente bizantino d' argento (Ucraina); il quarto all' emblema della città cli Trento che è: d' argento all ' aquila spiegata cli nero, rostrata, armata e munita sul le ali di due gambi trifogliati d'oro, linguata e cosparsa di fiammelle cli rosso. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (I) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto I.a punta de.Ilo scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il molto: "lNTIMAS HOSTIUM VIAS TGNE PETIMUS". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scenclent.i svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio.
Sintesi della blasonatura 1° quarto: dedicato alle origini ed alle caratteristiche peculiari del Corpo: discende dal 6° Centro c/a, ha avuto in eredità dal 3° reggimento da costa una btr. decorata con M.B.V.M., è stato impiegato in azioni prevalentemente statiche. Ecco la materializzazione cli lutto ciò nella "torre d'argento" che essendo merla-
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L'Esercito Italiano verso il 2000
ta offre anche un preciso riferimento alle campagne risorgimentali; 2° e 3° quarto: simboleggiano il legame storico del reggimento con la Russia (3°) e con Messina (2°) ove, in epoche tra loro lontane, sono stare meritate ricompense al V. M. ; 4° quarto: rappresenta il legame territoriale del Corpo con la città di Trento, acquisito dal 195 1
Comandanti 6° C ENTRO CONTROAEREl ( 1926-30) Col. Leopoldo De Perfetti Ricasoli 9° R EGGIMENTO ARTIGLlERIA PESANTE ( 1930-34) Col. Leopoldo De Perfetti Ricasoli Col. Filippo Barberis Col. Giacomo Romano Col. Eugenio Profumi Ten. Col. Silvio Tenaglia (int.) 9° R EGGIMENTO ARTIGUERlA D' ARMATA (1934-37) Col. Guido Cipriani Col. Francesco Tessore 9° REGGIMENTO ARTIGLIERIA G UARDIA ALLA FRONTIERA (1937-40) Col. Aldo Menghini 9° RAGGRUPPAMENTO ARTIGLfERIA G UARDIA ALLA FRONTIERA (1940-43) Col. Aldo Menghini Col. Francesco De Caroli
9° REGGilvlENTO ARlIGU ERIA PESANTE (1950-73) / Col. Carlo Argan Chiesa Col. Gaetano Di Grazia Col. Eugenio De Santis Col. Gaetano Sirchia Col. Arrigo Manfrin Col. Vito Caruso Col. Alfredo Mazzi Col. Giuseppe Bonsignore
Col. Giuseppe Consoli Col. Franco Cenni Col. Vincenzo Cicinnati Col. Massimo Composto Col. Luciano Polo Col. Guido Padoan Col. Dario de Sanctis Col. Bruno Leomi 9° GRUPPO ARTIG LIERIA PESANTE "ROVIGO'' ( 1975-92) Ten. Col. Ferruccio Gabbiani Ten. Col. Giuseppe Vella Ten. Col. Domenico Miraglia Ten. Col. Fulvio Milocco Ten. Col. Rocco Brizzi Ten. Col. Sigfrido Gentile Ten. Col. Oneto Pagnoni Ten. Col. Ti to Francullo Ten. Col. Beniamino Taleschi Ten. Col. Mario Zanrosso Ten. Col. Silvano Vecchi Ten . Col. Vincenzo Lorusso Ten . Col. Mauro Massera Ten. Col. Giovanni Maccari 9° REGG IMENTO ARTIGLIERIA PESANTE CAMPALE "ROVIGO" (1992) Col. Tommaso Mancini Col. G. Dante Palmieri
Sedi 1926-27 1927-32 1932-37 1937-43
Rovigo Rimini Belluno Gorizia
1950-5 1 1951-73 1975
Verona Trento Verona
REPARTI PROVENIENTI DA UNITÀ DELLA SPECIALITÀ "CORAZZATA"
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Arma di Artiglieria
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131 ° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "CENTAURO" Motto: "Fulmineo fuoco di fulminea mole". Festa: 15 giugno - anniversario della battaglia del Piave ( 19 I 8) Sede: Vercelli - Caserma "Scalise". Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo giallo arancio su rettangolo azzurro.
Origini e vicende organiche Per effetto della circ. n. 30160 in data 18 aprile 1939 dello S. M. R. E., il giorno 20 viene costituito in Cremona, presso il deposito del 3° reggimento a. di C. A. il 131 ° Reggimento Artiglieria di divisione corazzata su comando, reparto comando, I e 11 gr. eia 75/27 T.M. e un deposito. E' assegnato alla Divisione Corazzata "Centauro" (13 1"), della quale assume il nome, unitamente ai Reggimenti 5° Bersaglieri e 31 ° Fanteria Carrista, che raggiunge in Albania il 10 maggio 1939. Il reggimento completa la formazione a fine ottobre 1940 su comando e reparto comando; I, II e III gr. da 75/27 T.M.; due btr. c/a da 20 mm ma è in seguito soggetto a modifiche organiche, ultimate le quali, nel 1narzo 1942 inquadra l e II gr. eia 75/27 T. M. , Ili gr. da I05/28 mot. , V e VI gr. da 75/18 smv. (numerati poi DLITT e DLIV) ; il lV gr. c/a a misto (due btr. da 90/53 e due eia 20 mm) si forma in un secondo momento con il numerico DJI. Nell'agosto 1942 cede al 133" reggimento a. cor. il DLIV gr.. Rimpatriato e ricevute nuove artiglierie, il J31 ° completa l'organico di unità corazzata ed a fine novembre 1942 ne fanno parte I e Il gr. da 75/27 T. M. , III gr. da 105/28 mot., DLIX gr. eia 75/18 smv., Dli gr. autocannoni eia 90/53, due btr. c/a da 20 mm. Inviato in Africa Settentrionale, il 18 aprile 1943 iJ reggimento viene sciolto in Tunisia, per eventi bell ici, unitamente alle altre unità divisionali, dopo l'ennesima strenua resistenza. La ricostituzione ha luogo in Bracciano il l O maggio 1951 quale 131 ° Reggimento Artiglieria Corazzata su comando, reparto comando, due gr. smv. (da 105/22 e da 76/50). Assegnato alla Brigata Corazzata "Centauro" (Divisione dal l O novembre 1952), in sellembre prende sede a Verona e nel corso ciel 1952 forma un nuovo gr. da 105/22 srnv. mentre sostituisce il materiale da 76/50 con quello da 90/50 su scafo M 36; nel febbraio 1953 i gr. divengono cinque con l'acquisizione d.i un terzo gr. da I05/22 smv. e di un gr. c/a l. da 40/56. Pertanto, dal 1° gennaio 1954, il 131 ° inquadra: comando e reparto comando; 1, II e lll gr. eia 105/22 smv su scafo M 7; IV gr. eia 90/50 smv. su scafo M36; V gr. c/a I.. Trasferito nel novembre 1955 a Vercelli, il IV e V gr. vengono contratti in un gr. misto (con due btr. da 40/56 ed una btT. eia 90/50 M 36). Nel 1956 ha vita la Sezione Aerei Leggeri (S.A.L.) che diviene Reparto (R.A.L.) nel 1958 ma sarà poi sciolto il l O marzo 1963. Il 1° settembre I 958 il gr. misto viene ridotto a due btr., una da 40/56 (che darù vita nuovamente al gr. c/a l. nel giugno 1959) ed una eia 155/23 su smv. M 44 (che diviene gr. nell'aprile 1959). In previsione della trasformazione della Divisione "Centauro" in G.U. standard NATO, dal 1° novembre 1963 il I3 IO risulta su comando, reparto comando, JV gr. a. pe. cam. da 155/23 M 44, VI gr. c/a I. da 40/56 (già V gr.); il l, Il e Ill gr. sono in attesa di passare alle brigate, in fase di costituzione. li lI gr. (già ID del 13° reggimento a. carn.) è assegnato al reggimento il 1° settembre 1964. Nel 1964: il 1° novembre il I e Il gr. sono trasferiti, rispettivamente, alla I B. rnec. "Centauro" ed alla Ill B. cor. "Centauro"; il 30 settembre viene sciolto il Vl gr. c/a I.; il 15 ottobre si costituisce il V gr. a. pe. smv. da 203/25 su scafo M55; il l O novembre il TI gr. è trasferito ali' 11 ° rgt,. a. cam. della Divisione "Legnano" quale IIVll O (circ. n. 2360-S/ 15 I62442 in data 29.6.1964 dello SME). A seguito del riassetto organico della Divisione cor. "Centauro" (circ. n. 865S/151430 in data 27.7.1968 dello SME) rientrati i gr. distaccati nel 1964, il I3 IO assume il IO settembre I968 il seguente ordinamento: comando e reparto comando; I, II e TU gr. a. cam. smv. da 105/22; IV gr. a. pe. cam. smv. da 155/23; V gr. a. pe. smv. da 203/25. Nel corso ciel 1972 giungono al reggimento nuovi smv. ed il 1° gennaio 1973 i primi tre gr. risultano con i materiali eia 155/23 su smv Ml09-G. Con la ristrutturazione dell'Esercito il reggimento viene sciolto il 20 ottobre 1975 dando vita con il li gr. al 13° gr. a. cam. "Magliana"; con il TV gr. al 9° gr. a. cam. smv. "Brennero"; con il V gr. al 205° gr. a. pe. cam. "Lomellina"; con la btr. spec. al gr. spec. a. "Centauro". Il 21 ottobre 1975 si costituisce in Vercelli il 131°
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Gruppo Artiglieria Pesante Campale "Vercelli", per trasformazione ciel I gr. ciel disciolto 131 ° reggimento, comprendente comando, btr. comando e servizi , tre btr. eia 155/23 T.M .. Il gr. è reso erede delle tradizioni di valore ciel 131 ° reggimento a. cor. del quale con decreto 12 novembre 1976 riceve anche la Bandiera. Con l'ammodernamento dei materiali cli artiglieria, nel settembre 1981 le btr. dispongono degli obici da 155/39 FH-70 ed il 31 ottobre I 986, allo scioglimento della Divisione, il gr. passa alle dipendenze del Comando Artiglieria del 3° C. A. quindi dal 16 febbra io 1991 è inquadrato nel Reggi mento Artiglieria a Cavai lo. Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata il gruppo dal 30 luglio 1992 viene inquadrato quale l gruppo nel 131 ° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Centauro" che si costituisce in Vercelli con il concorso anche ciel personale ciel disciolto del 9° gr. a. cam . smv. "Brennero"; il gruppo è armato con obici eia 155/23 su scafo semovente Ml09L. Dal 13 dicembre 1994 al IO febbraio 1995 il reggimento è impegnato nell'operazione "Vespri Siciliani" in provincia di Agrigento, in concorso al mantenimento dell'ordine pubblico.
Campagne di guerra e fatti d'arme Albania (1939): operazioni per l'annessione Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fronte greco - albanese: Epiro - I 941: fronte greco - albanese (gen. - mar.): Ponte Perati, Val Vojussa - frontiera albanese - jugoslava (apr.): Scutari - Nel mese di giugno rientra in Italia - 1942: Africa Settentrionale: DII gr. da 90/53 (El Agheila) - 1943: Africa Settentrionale: da febbraio tutto il reggimento è in Tunisia e combatte nel settore Guettar - Halfaya, a Gabes e Gafsa e sull'Uadi Akarit.
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare
Medaglia di Bronzo - Decreto 16 luglio 1964. In sei mesi 'Cl i epica lotta nell'Epiro, in Albania ed in Jugoslavia, spesso sotto il fuoco della controbatteria avversaria e dei mortai, i suoi artiglieri infransero l' impeto ciel nemico con tiri ravvicinati e precisi. Dùrante il ripiegamento, contribuì, col tiro a zero dei suoi pezzi, a spezzare il cerchio di fuoco che l'agguerrito e baldanzoso nemico aveva creato. I suoi artiglieri , sovente coinvolti con i bersaglieri e i carristi in aspra lotta corpo a corpo, seppero valorosamente difendere i loro pezzi e morire su cli essi. Nei combattimenti di Ponte Perati, in Val Vojussa, a Delijana Zervat, S. Dimitrio, Scolari, lottando in fraterna cooperazione coi fanti rifulse per tenacia e valore, mantenendo ovunque alte le nobili tradizioni cieli' Artiglieria italiana (fronte greco, Albania, Jugoslavia, 28 ottobre 1940 - 23 aprile 194 i) Al Merito Civile
Medaglia di Bronzo - Decreto 1° dicembre 1970 In occasione di una violenta alluvione, si prodigava generosamente, con uomini e mezzi, in difficili ed estenuanti interventi cli soccorso alle popolazioni colpite, contribuendo validamente a contenere e ridurre i disastrosi effetti della calamità (Pmvincia di Vercelli, 2 novembre - 20 dicembre 1968).
Stemm.a Araldico Decreto 22 luglio l 974 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987) a. SCUDO: d'argento alla burella d'azzurro posta in banda accompagnata nel primo da una granata all'antica dirompente e fiammeggiante al naturale. b. CORONA TURRJTA c. ORNAMENTI:
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Arma di Artiglieria
(1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "FULMINEO FUOCO DI FULMINEA MOLE". (2) nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turr.ita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura La ''breve" esistenza ciel reggimento ha imposto l'adozione di una "tavola di aspettazione" in argento nella quale è inserita la "burclla d'azzurro" per dividere lo scudo in due parti corrispondenti allo scioglimento ed alla successiva ricostituzione del Corpo stesso. Nella parte superiore la granata è l'elemento indicante la partecipazione del 131 ° al secondo conflitto mondiale.
Comandanti 131 ° REGGIMENTO ARTIGLlERIA DI DIVISIONE CORAZZA'I'.A.. "CENTAURO" (1 939-43) Col. Mario Giglioli Col. Gian Felice Grosso Col. Ettore Pacetti 131 ° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CORAZZATA (195 1-75) Ten. Col. Riccardo lemina (int.) Col. Paolo Campanella Col. Vittorio Barengo Col. Alessandro Baduel Col. Napoleone Di Amato Col. Furio Paschetta Col. Leone Fontana Col. Ugo Salvati Col. Vincenzo Semeraro Col. Francesco Venturi Col. Fausto Maria Bortolani Col. Pasquale Di Tonto Col. Emilio Binelli Col. Renzo De Meglio Col. Vittorio de Castiglioni Col. Pietro Caligo Col. Emanuele Lazzarotti Col. Pieralberto Galli
Col. Bruno Sforza Col. Giovanni Ravenna Col. Luigi Bosso Col. Carmine Lanzara 13 l O GRUPPO ARTIGLLERIA PESANTE CAMPALE "VERCELLI" (1975-92) Ten. Col. Aldo Morelli Ten. Col. Franco Rossi Ten. Col. Ennio Savino Ten. Col. Roberto Salamone Ten. Col. Oreste Della Rossa Ten. Col. Vincenzo Licari Ten. Col. Lino Soldan Ten. Col. Alfonso Zenga Ten. Col. Cosimo Giorgione Ten. Col. Giacomo Lo Piccolo Ten. Col. Giuseppe Maugeri Ten. Col. Angelo Anzalone Ten. Col. Antonio Puliatti Ten. Col. Roberto Baracchini Caputi 131 ° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA C AMPAGNA SEMOVENTE "CENTAURO" ( 1993)
Col. Maurizio Pinna Col. Luigi Ghezzi
Sedi 1939-43 195 1
Cremona Bracciano
1951-55 1955
Verona Vercelli
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L'Esercito Italiano verso il 2000
132° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "ARIETE" Motto: "Fulmineo e possente". Festa: 15 giugno - ann iversario della battaglia ciel Piave (1918) Sede: Man iago (PN) - Caserma "Baldassarre". J'v!ostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo giallo arancio, su rettangolo azzurro.
Origini e vicende organiche Per effetto della circ. n. 5580 in data 23 gennaio 1939 ciel M.G. - Gabi netto il J 0 febbraio viene costituito in Rovereto (TN), a cura del deposito del 4° reggimento a. di C.A., il 132° Reggimento Artiglieria di divisione corazzata su comando, reparto comando, I e II gr. eia 75/27 T.M. (ceduti uno dal 4° e uno dal 5° reggimento a. cli C.A.), una btr. e/a da 20 mm e un deposito. E' assegnato al la Divisione Corazzata "Ariete'' (132"), della quale assume il nome, unitamente ai Reggimenti 8° Bersaglieri e 32° Fanteria Carrista; dopo il 10 giugno 1940 il reggimento è soggello a varie modifiche organiche, ultimate le quali, nel maggio 1942, inquadra comando, reparto comando, I e TI gr. da 75/27 T.M., III gr. da 105/28 mot., IV gr. misto c/a (due btr. da 90/53 e due btr. da 20 mm), inoltre ha in rinforzo un gr. c/a da 88/55. Dopo aver partecipato in Africa Settentrio nale alla battaglia cli El Alarnein viene sciolto, per eventi bellici, i I 21 novembre l 942 unitamente alle altre unità divis ionali. La r icostituzione ha inizio in Po rde none i I 15 magg io 1949 quale 132° Reggimento Artiglieria Corazzata composto da comando, reparto comando, I gr. da 105/22 smv. M7, JV g r. c/a I. da 40/56 (proven iente dal 4 ° reggimento a. c/a I. ), btr. c/c eia 76/50 . A sseg nato alla Divisione Corazzata "Ariete", amplia l' organico con il IJ gr. da 105/22 smv. (1 ° agosto 1949) ed il III gr. da 76/50 srnv. (1 ° dicembre 1949); tale reparto diviene poi JV gr. eia 90/50 smv. s u scafo M36 (luglio 1953) sos tituito dal JJT gr. da 105/22 smv. (formato g ià ne l marzo I 952) e contemporaneamente il g,r. eia 40/56 d iviene V gr. c/a l. ma sarà sciol to il l O ottobre 1956. li 15 marzo 1954 i I IV gr. riceve gli obici eia 155/23 srn v. su scafo M 44 e vengono formate la I e II Sezione Aerei Leggeri (S.A .L.) le quali dan no vita nel 1958 al Reparto (R.A .L.) c he sarà poi trasferito al V C.A. O il I febbraio 1963 . A seguito della trasformazione della Divisione " Ariete" in G.U. standard NATO, il 2 luglio 1963 il I e III gr. sono trasferiti, ri spettivamente, alla J B. mec. "Ariete" ed alla III Brigata cor. "Ariete" ed il 132° rim ane su comando, reparto comando, II gr. eia I 05/22, IV gr. a. pe. cam. da 155/23 M44, VI gr. c/a. I. da 40/56 (già V gr.). Nel 1964: il I 6 febbraio s i costituisce il V gr. a. pe. smv. da 203/25 su scafo M55; il 1° luglio il II gr. è trasferito alla Il B. cor. "Ariete"; il 30 settembre si scioglie il VI gr. c/a I.. Con il riassetto organico della Divisione -corazzata " Ariete" (Circ. n. 870 - S/ I 51490 in data 27.7.1968 dello S:ME), rientrati i gr. distaccati, dal 1° ottobre 1968 il 132° assume il seguente ordinamento: comando e reparto comando; 1, II e 111 gr. a. cam. smv. da 105/22; IV gr. a. pe. cam. smv. eia 155/23; V gr. a. pe. smv. eia 203/25 . Dal 15 ottobre 1970 i prim i tre gr. ricevono il materiale eia 155/23 su scafo M44 ed il IV gr. quello da 155/23 su scafo M I09-G, quindi nel primo semestre del 1972 tutti i quattro gr. hanno i srnv. Ml09-G nientre il V gr. dispone cli srnv. M55 che cambia ancora il l O agosto I 975 con gli MI 09-G. Nel quadro della ristrutturazio ne dell'Esercito il 132° viene sciolto il 31 dice mbre 1975 dando vita con il comando di reggimento al Comand o Artig li eria della Divisione "Ariete"; con i gr. J, II e Ill rispettivamente ai gr. a. cam . smv. 12° "Capua" , 19° " Ri alto", 20° "Piave"; con il V gr. al 108° gr. a. pe. cam . "Cosseria" e con la btr. specialisti al gr. s pec. a. divisionale. li I O gennaio 1976 si costituisce in Casarsa il 132° Gruppo Artiglieria Pesante Campale Semovente "Rovereto", per trasform azione del IV gr. del discio lto reggimento, su comando, btr. comando e servizi , tre btr. da 155/23 su scafo smv. M109-G; il gr. è reso erede delle tradizioni di valo re del 132° reggimento a. cor. del quale con decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera. Con l'ammodernamento dei materiali di artiglieria, nel marzo J 98 1 riceve gli obici eia J 55/39 FH-70 e cambia
Anna di Artiglieria
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la denominazione in 132° Gruppo Artiglieria Pesante Campale "Rovereto" quindi il 10 ottobre 1986, allo scioglimento della Divisione "Ariete", passa alle dipendenze ciel Comando Artiglieria del 5° C.A .. Con il riordinamento della Forza Armata, dal I O dicembre 1991 il gruppo viene inserito nel 5° reggimento a. pe. cam. ma è poi sciolto il 31 marzo 1993. Tl 9 ottobre 1993 viene costituito in Man iago il 132° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Ariete" con personale e mezzi del disciolto I9° gr. a. cam. smv. "Rialto".
Campagne di guerra e fatti d'arme Seconda Mondiale (1940-43): - 1941 : Africa Settentrionale: El Mechili , Acroma, Tobruk (apr. - mag.) - Bir e! Gobi, Sicli Rezegh (nov.), El Adem (6 dic.) - Ain el Gazala, El Mechili, Marsa Brega - 1942: Africa Settentrionale: Bir el Armat, Sigfed es Sidra, Dahar el Aslagh, Bir Hacheim (mag. ott.) - El Alamein (23 ott. - 4 nov.)
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare
Medaglia d'Oro- Decreto 13 nwrzo 1950. Reggimento di artiglieria di una divisione corazzata partecipò alla riconquista della Cirenaica, alla battaglia della Marmarica, all'avanzata in Egitto, scrivendo pagine cli dedizione, cli eroismo e di gloria, per l'ardore profuso nella lotta, compensando sempre deficienza di mezzi con ferrea volontà cli vittoria. Con il fuoco preciso dei suoi cannoni , appoggiava e accompagnava carristi e bersaglieri alla conquista dell 'obiettivo, incurante di ogni azione avversaria terrestre ed aerea tendente ad arrestarne lo slancio. In azioni dove la battaglia si frantumava in episodi di epica lotta di mezzi corazzati, in fraterno concorso con i carristi schierava i suoi semoventi spesso davanti ai carri stessi. arrestando con tiri ravvicinati l' impeto avversario e unendosi poi agli stessi carri per inseguire gli avversari in ritirata o per opporsi in un granitico blocco a protezione delle nostre colonne. Col suo eroico comportamento perpetuava le gloriose tradizioni dell'Arma (Afi'ica Settentrionale, aprile / 941 - settem.hre 7942).
Medaglie d'Oro al Valor Militare Maggiore GIUSEPPE ROMANO: Africa Settentrionale, 8 aprile 1941 Tenente MARIO SAVINI: Africa Settentrionale, aprile-dicembre 194 l Tenente ALDO MARIA SCALISE: Africa Settentrionale, 27 maggio 1942 Sottotenente ZEFrERJNO BERTELLI: Africa Settentrionale, 3 maggio 1941
Stenuna Araldico Decreto 17 febbraio 195 1 (aggiornato in base a quanto disposto dal lo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987). a. SCUDO: trinciato. Nel primo d'azzurro alla rovere sradicata (Rovereto) d'oro; nel secondo cli rosso alla fascia d' argento attraversata çla un portone aperto d'oro con l'archi trave d'argento, sprangata di rosso, uscente da un fi ume nella punta al naturale (Pordenone). Sulla trinciatura una banda nebulosa, d'argento. li tutto abbassato al capo d'oro caricato del quartier franco d'azzurro, al silfio d' oro reciso e sormantato da una stella d'argento (Cirenaica). b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (I) I ista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'al to, riportante il motto: "FULMINEO E POSSENTE". (2) nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente .svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
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L'Esercito I1aliano verso il 2000
Sintesi della blasonatura Le due parti dello scudo che comprendono le arm i di Rovereto e di Pordenone (città con le quali il reggimento ha un legame territoriale dovuto alla prima formazione ed alla ricostituzione) sono divise dalla banda nebulosa, tratta dal vecchio stemma reggimentale. Tale realizzazione esprime il concetto della identificazione esatta dell'attuale Corpo con quello costituito nel 1939. Il capo d'oro rappresenta la M. O. V. M. meritata dal reggimento in Africa Settentrionale, simboleggiata dal silfio reciso nel quartier franco.
Comandanti 132° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DI DIVISIONE CORAZZATA "ARIETE" (1939-42) Col. Menotti Chieli Col. Aurelio Forgiero Col. Giuseppe Pacca Ten. Col. Luigi Gaione Magg. Pasquale Infelise (int.) Col. Enzo Falconi Ten. Col. Carlo Kuntze (int.) Magg. Giuseppe Pasqualini (int.) Col. Ettore Mameli Ten. Col. Giuseppe Properzi
Col. Gabriele Starace Col. Biagio Cacciola Col. Carlo Coccia Col. Luigi Zanetti Col. Rinaldo Santini 132° GR UPPO ARTIGLIERIA PESANTE CAMPALE S EMOVENTE "ROVERETO" (1976-8 1) Ten. Col. Luciano Filippi Ten. Col. Sergio Siracusa Magg. Cesare Cavanna Ten. Col. Giancarlo Di Brigida Ten. Col. Giulio Profeta Ten. Col. Giovanni Toschi
132° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CORAZZATA (1949-75) Col. Antonio Duran Col. Raffaele Starace Col. Arturo Santomauro Col. Carlo Ligonzo Col. Umberto Fabbrini Col. Ettore Brancato Col. Amdrea Cucino Col. Luigi Bramante Col. Carlo Gardini Col. Rodolfo Rufino Col. Massimo Olivieri Col. Domenico Fornaci Col. Domenico Pompegnani Col. Luciano Lubrano Col. Italo Zigaina
132° GRUPPO ARTIGLIERIA PESANTE CAMPALE "ROVERETO" (1981 -93) Ten . Col. Giovanni Toschi Ten. Col. Gerardo Scopi Ten. Col. Renato Luongo Ten. Col. Franco Baldasso Ten. Col. Sabatino D' Avolio Ten. Col. Riccardo Franceschini Ten. Col. Silvio Sogos Ten. Col. Giovanni Di Lucia Ten. Col. Michele Di Terlizzi 132° REGGIMENTO ARTIGLIERL~ DA CAMPAGNA SEMOVENTE "ARIETE" (1993) Col. Alessandi·o Pompegnani
Sedi 1939-42 1949-63
Rovereto (TN) Pordenone
1963-93 1993
Casarsa della Delizia (PN) Maniago (PN)
ARTIGLIERIA DA MONTAGNA
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Arm.a di Artiglieria
1° REGGIJ\!IENTO ARTIGLIERIA DA
MONTAGNA
Motto: "Nulla via invia". Festa: 15 giugno - anniversario della battaglia ciel Piave (1918) Sede: Fossano (CN) - Caserma "Perotti". Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo giallo arancio, su rettangolo verde.
Origini e vicende organiche In attuazione del decreto 27 agosto 1887 viene costituito in Torino, il 1° novembre successivo, il Reggimento Artiglieria da Montagna nel quale confluiscono la I e II brigata da montagna già appartenenti ai reggimenti da fortezza 16° e 14°. E' composto da uno stato maggiore, tre brigate ed un deposito. Dal I O marzo 1895, ricevute sei btr. a. mon. dal 5° reggimento a. cam., le brigate assommano a cinque per com plessive 15 btr.; per effetto del decreto 21 agosto 1902 la V brigata diviene autonoma ed assume il nome di Brigata Artiglieria da Montagna del Veneto. Nel 1901 alle brigate viene attribuito un nome di città, in analogia a quanto fatto per i battaglioni alpini e con legge del 17 luglio 1910 la dizione " brigata" viene mutata in "gruppo". Per tali provvedimenti il regg imento nel luglio 1909 risulta costituito dalle brigate "O neglia", "Mondovì", "Torino-S usa", "Torino -Aosta" e dal I O febbraio 1915 ceduto il gr. " Oneglia" al 3° reggimento a. mon. comprende i gr. "Torino - Susa"(]\ 2•, e 3• btr.) , "Torino - Aosta" (4\ sa e 6a btr.), "Torino - Pinerolo" (7•, 3• e 9" btr.), "Mondovì" (103, 11•, e 12• btr.) ed in tale formazione parteci pa alla prima guerra mondiale. Nel corso ciel conflitto il deposito costi tuisce nove cdi di rgpt. a. mon. (1 °, 2°, 3°, 4°, 5°, 9°, 10°, 11 °, 12°), diciassette ccli cli gr. e trentasette btr. a. mon. , due cdi di gr. e quattordici btr. d'assedio. Assunto l'ord inamento cli pace, nel 1923 il reggimento è composto dai g r. "Torino - Susa" (poi I), "Tori no - Pinerolo" (poi Il) e "Mondovì" (poi III), per complessive nove btr. , ai quali si unisce dal 1° luglio dello stesso an no il TV gr. obici eia 100/17. Con l'attuazione dell'ordinamento 11 marzo 1926 avviene un complesso movimento di reparti fra i reggimento a. mon.; il 1° reggimento rimane formato con i gruppi "S usa", "Aosta" (già I del 3 ° reggimento), " Pinerolo" e " Mondovì" e cede il IV gr. al 28° reggimento a. cam.; il 1° dicembre 1929 il gr. "Aosta" è trasferito al 2° reggimento a. mon. dal quale rientrerà poi il 1° gennaio I 934 allorché i g r. "Pinerolo" e "Mondovì" vengono ceduti al 4 ° reggimento a. mon. di nuova costituzione. Nell'ottobre 1934 l'unità assume la denominazione di 1° Reggimento Artiglieria Alpina che muta poi in 1 ° Reggimento Artiglieria Alpina "Taurinense'' nel I 935. Nel giugno del 1935 il gr. " Susa" è mobilitato per l'esigenza A. O. e trasferito al 16° reggimento a.; nel successivo dicembre il deposito fo rma il gr. "Lanzo" (1 • e 5" btr.) per il 5° reggime nto di nuo va costituzione. Le unità mobilitate rie ntrano al reggimento nel 1937, a gennai o il gr. "S usa" e in aprile le btr. l3 e S3. Inquadrato nella Divisione Alpina "Taurinense" o•) unitamente ai Reggimenti alpini 3° e 4°, il 10 giugno 1940 il 1° reggimento è su comando, reparto comando, gr. " Susa" (13, 2•, 3a e 408 btr) e gr "Aosta" (4°, S3 e 6• btr.); il deposi to ha già mpbilitato nell'agosto 1939 i gr. "Val Chisone" (47\ 488, 49a e soabtr.) e "Val d'Orco" (51" e s2•btr.) che operano prevalentemente con i gr. alp. "Valle" e nel novembre 1941 mobilita anche il 6° reggimento a. alp. di nuova fo rmazione. 11 1° reggimento a. alp. si scioglie nell'ottobre 1943 in Montenegro dopo aver tenuto testa, al fianco delle altre unità divisionali, agli attacch i portati dalle truppe tedesche a seguito della proclamazione dell'armistizio. Il gr. "Aosta" prosegue nella lotta a fianco delle popolazioni locali, inquadrato nella Divisione Italiana Partigiana "Garibaldi", fi no al novembre I 944 meritando la massima ricompensa al V.M .. I superstiti ciel gr. al loro rientro in Italia confluiscono nel reggimento "Garibaldi" (formato con personale proveniente dalla disciolta grande unità partigiana e concentrato nel marzo 1945 a Viterbo); il nuovo reggimento assume nel tempo fisionomia di reparto cieli' Arma base e dal 1° dicembre 1958 prenderà nome di 182° reggimento f. " Garibaldi''.
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L'Esercito Italiano verso il 2000
La ricostituzione ha luogo in Rivoli (TO) il 1° maggio 1952 quale 1° Reggimento Artiglieria da Montagna per la Brigata Alpina "Taurinense" su comando, repatto comando, gr. "Aosta" da 75/13 (fo1111ato nella primavera ciel 1951 ), gr. "Susa" eia 100/ 17 (ricostituito nel maggio del 195 I), gr. "Pinerolo" con mo1tai eia I07 e gr. c/a I. da 40/56 (tale gr. il 1° gennaio 1956 sarà trasferito al 1° reggimento a. c/a). Con circ. 405. R/Ord. in data 17 marzo 1955 lo SME, allo scopo di mantenere vive le tradizioni dei repmti dei reggimenti a. mon., dispone che anche le btr. dei gr. da 100/17 e mortai da I 07 assumano numerazioni tradizionali. Revisionate le numerazioni delle btr. già esistenti i gr. del 1° reggimento sono così composti: gr. "Aosta" su 4", 5" e 6a btr.; gr. "Susa" su 1a e 2• btr.; gr. "Pinerolo" su 7'\ 3• e 9" btr. Altre variazioni hanno luogo nel 1958 il 1° gennaio con la costituzione della Sezione Aerei Leggeri (S. A. L.), che nel corso dell'anno passa alle dipendenze del comando Brigata, ed il 1° aprile allorché il gr. "Pinerolo" è ,umato con mortai da 120. Nel I 960 il reggimento risulta formato eia comando, repa1to comando, gr. "Susa", gr. "Aosta", gr. "Pinerolo" e nel corso dell'anno gli obici da 75/13 sono sostituiti con quelli da 105/14. A novembre del 1962 ha luogo il trasferimento del gr. "Pinerolo" in Carnia (a Tolmezzo) ove è posto alle dipendenze del 3° reggimento a. mon. ai fini disciplinari, addestrativi ed anuninistrativi, pur mantenendo il reclutamento piemontese; il gr. viene posto in posizione "quadro" il 31 dicembre 1974 e poi sciolto il 1° giugno 1975. Il 1° gennaio 1965 viene ricostituito il gr. "Mondovì" (quadro) che diviene operativo dal 15 aprile 1970 con le btr. 10" e 11". NeIJ'ambito della ristrutturazione dell'Esercito, il giorno lO settembre 1975 è sciolto il gr. "Mondovì" ed il 1° ottobre il gr. "Susa" assume la denominazione di gr. a. mon. "Pinerolo", infine il successivo 18 ottobre vengono soppressi il comando di reggimento e la btr. comando e servizi. Tramanda le tradizioni reggimentali il Gruppo Artiglieria da Montagna "Aosta" che diviene autonomo dal 19 ottobre 1975 in Saluzzo e con decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera del I O reggì mento . Dal I 3 novembre 198 J il gr. cambia materiale passando dal 105/14 al 155/23 T.M .. Nell 'ambito del riordinamento della Forza Annata, il 14 settembre 1991 il gr. perde la sua autonomia e dà vita (in fase sperimentale) al Reggimento Artiglieria da Montagna "Aosta" strutturato su comando, btr. comando e servizi, gr. obici su tre btr. eia 105/14, btr. autodifesa c/a. La costituzione della nuova unitit viene sancita in data 19 settembre 1992 con la denominazione di 1° Reggimento Artiglieria da Montagna nel cu i organìco è inserito il gr. a. mon. "Aosta". Nel corso del 1993 il reggimento prende parte all'operazione "Forza Paris" in Sardegna ed al controllo del territorio in Calabria; è presente anche in Mozambico nell'ambito dell ' esigenza UNOMOZ con il Comandante del reggimento (che assume il comando ciel reggimento "Albatros") e con personale vario. Dal 5 novembre al 12 dicembre 1994 il reggimento è impegnato nell'opera di soccorso a favore della popolazione nelle zone del Piemonte colpite da alluvione.
Campagne di guerra e fatti d'arme Unità preesistenti: Centro Meridione (1860-61): Gaeta (5 3 btr. del 4 ° reggimento da piazza) - Fano, Castelfidardo, Gaeta (4a btr. del 5° reggimento a. cam.) · Terza d'Indipendenza (1866): Custoza (4" btr. del 5° reggimento a. cam.) Eritrea (1887-88): Saati (sezioni tratte dalla I a e 2" btr. a. mon.) 1 ° Reggimento Eritrea (1895-96): con il concorso del personale delle btr. 7", 9", Il a e 12a sono costituite in colonia nove btr. a. mon. che si battono ad Adua il l O marzo 1896 Libia (1911-12): btr. 2", 5", 7", 9", e 10" inquadrate nei gr. "Torino - Susa" e "Mondovì"
Prima Mondiale (1915-18): gr. "Torino - Susa" (I) - 1915 - 16: Col di Lana, M. Sief - 1917 : Liga, Brodez, M. Zebio, Bainsizza, Spinoncia, Asolone - 1918 : Spinoncia, Solarolo, Archeson , Conca di Schiavino gr. "Torino - Aosta" (II) - 1915 : Val Sugana - 1916 : Cauriol, P. Cardinal, Busa Alta - 1917 : Colle dell'Orso, Solarolo, Spinoncia
Arma di Arliglieria
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- 19 18 : M. Grappa g r. "Torino - Pinerolo"" (III) - 19 I 5 : M. Nero javorcek - 1916 : M. Pasubio, M. Corno - I 9 I 7 : M. Pasubio - 1918 : Valderoa, Spinoncia, conca di Feltre gr. "Mondovì" (IV) - 1915 : Coston del Mrzli - 1916 : Sleme, Mrzli - 1917 : M. Cucco, Vodice, Bainsizza - 1918 : Passo del Monticello, Passo del Tonale, Trentino Africa Orientale (] 935-36): gr. "Susa" (2•, 3° e 40° btr.); I a btr. del gr. "Susa" e "Aosta" (inquadrate nel gr. "Lanzo" con il 5° reggimento a. alp.). Seconda Mondiale (1940-43): - 1940 : fronte alpino occidentale - 1942 : Balcani : Erzegovina (gr. ''Susa") e Montenegro (gr. "Aosta'') - J943 : Montenegro Liberazione (1943-45) : - l 943 : Montenegro - 1943-44 : Montenegro, Sangiaccato, Albania (gr. " Aosta")
sa btr.
del gr.
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare
Medaglia d'Oro - Decreto 13 gennaio 1945 All'alba del 9 settembre 1943, il g ruppo artiglieria alpina "Aosta" prontamente schieratosi, reagiva alla perfida ins idia tedesca. Nei continui , durissimi , sanguinosi combattimenti protrattisi per oltre un anno, unitamente a fo rmazioni di patrioti jugoslavi, dominava con spirito eroico ogni difficoltà e superava ogni rischio imponendosi all'ammirazione di tutti. Blocco granitico di volontà combattiva, manteneva alto in ogni circostanza il prestigio delle anni italiane, dimostrando, .in un'ora di smarrimento e di dolore, incrollabile fede nei destini della Patria e indomabile volontà di lotta e rinascita. (Montenegro, Sanr;iaccato, Albania, 9 settembre 1943 - 31 ottobre 1944). (al gruppo "Aosta"). Al Valor Civile
Medaglia d'Argento - Decreto 26 novembre i 957. A bbattutosi un violento nubifragio su una zona montana ed essendo numerosi centri abitati rimasti isolati od in procinto di essere travolti dai corsi d'acqua in piena, i reparti del reggimento sì prodigavano per più giorni ed affrontando gravi pericoli, con perizia, valore e nobile spirito di abnegazione, nel portare aiuto ai bisognosi, nello sgomberare gli edifici pericolanti, nel deviare le acque dei fiumi in piena, nel ripristinare e mantenere collegamenti di fortuna, nonché nel rifornire di viveri, materiali e med icinali le popolazioni colpite, riportandone la commossa riconoscenza. (Cuneo, 14 giugno 1957).
Al Merito della Croce Rossa
Medaglia di Bronzo In segno di viva, tangibile riconoscenza per il generoso contributo offerto alle operazioni di soccorso sviluppate dalle Unità C.R.I. in favore delle popolazioni colpite dall'alluvione del novembre 1994.
Medaglie d'Oro al Valor Militare Maggiore FRANCESCO DE ROSA: Eritrea, 1° marzo 1896 Capitano E DOARDO BIANCHINI: Eritrea, 1° marzo 1896 Tenente A URELIO GRUE: Eritrea, l O marzo 1896
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Capitano RICCARDO DE C.I\ROLI: Libia, 27 febbraio 1912 Capitano MICHELE D'ANGELO: Libia, 3 marzo 1912 Tenente RODOLFO BOSELU: Libia, 3 marzo 1912 Sergente NOVENIO BuCCHi: Carso 19 J 6, Gorizia 1916, Pieve di Monte Aperta I9 I7, Monte Grappa 19 I8 Sottotenente ANTONIO DANIELE: Africa Orientale, 20 ottobre 1936 Tenente Veterinario VILLY PASQUALI: Montenegro, settembre e novembre 1943
Stemma Araldico Decreti 20 aprile 1960 e 24 gennaio 1975 (aggiornati in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1 987) a. SCUDO: Di rosso alla croce d'argento caricata in cuore dal torello furioso d' azzurro ed attraversata in capo da un lambello di tre pendenti dello stesso ; il tutto abbassato al capo d'oro con il quartier franco di nero al leone d'argento armato e lampassato di rosso. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità
rivolta verso l'alto, riportante il motto: " NULLA VIA INVIA". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della hlason.atura Sullo scudo risaltano i colori argento e rosso, gli stessi che compaiono nello stem ma del Piemonte (da cui è stato tratto anche il lambello), regione con la quale il reggimento ha un legame tradizionale e nello stemma cli Cuneo, città ove il reggimento ha avuto sede e nella cui provincia ha meritato una ricompensa al Valor Civile (1957). I legami territoriali di origine, cli permanenza e di tradizione con Torino sono simboleggiati dal torello furioso. Il capo d'oro rappresenta la M. O. V. M. concessa al gr. "Aosta" per le operazioni in Montenegro ed Albania, nazioni ricordate dal leone inserito nel quartier franco.
Coniandanti REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA (.1887- l 909) Col. Pietro Lanfranco Col. Luigi Laurenti Col. Giovanni Fasce Col. Emilio Peyroleri Col. Ugo Allason Col. Rodolfo Tettoni l O REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA (1909-34) Col. Annibale Besozzi Col. Vittorio Bertolè Col. Mario Garrone Col. Giov. Battista Buttà Col. Giacomo Abrate Col. Ottonello Baseggio Col. Mario Vercellino Col. Antonio Tissi Col. Silvio Lucco Mussino
1° REGGIMENTO ARTIGLIERIA ALPINA (1934-35) Col. Silvio Lucco Mussino l O REGGIMENTO ARTIGLIERIA ALPINA "TAURINENSE" ( 1935-43) Col. Silvio Lucco Mussino Col. Giuseppe Billò Ten. Col. Adolfo Perrone Col. Lorenzo Richieri Col. Carlo Rossi Col. Germano Beccaria 1° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA (1952-75) Col. Francesco Dibitonto Col. Sergio Palombarini Col. Giuseppe Sanna Col. Enrico Ramella Col. Piero Fracchia Col. Franco Bonfatti Col. Renato Travers
Arma di Artig/.ieria
Col. Alfredo Bartolozzi Col. Alberto Fasella Col. Guido Lambertini Col. Ugo Spaccamonti Col. Antonio Frattasio Col. Tito Livio Agradi Col. Manlio Francesconi Col. Giorgio Marchetti cli Muriaglio Ten. Col. Antonio Bresciani (S. V). GRUPPO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA " AOSTA"
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Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten.
Col. Col. Col. Col.
Antonino Re Piero Volinia Franco Gentilucci P. Giorgio Cavallero Enrico Mellano Antonino Altaclonna Nicola Ma17.ella Lorenzo Minalcli
R EGGIMENTO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA "AOSTA" (1991-92)
Col. Roberto Montagna
( 1975-91) Ten. Ten. Ten. Ten.
Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Ezio Bubbio Vittorio Leschi Giacomo Cirio Vittorio Scavino
lO
REGGIMENTO ARTIGUERIA DA MONTAGNA
(1992) Col. Bruno Bauclissarcl Col. Giacomo Verda
Sedi 1887-1920 !920-23 1923-43
Torino Cuneo Torino
1952-75 1.975-91 199 1
Rivoli Torinese (TO) Saluzzo (CN) Fossano (CN)
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L Esercito lwliono
Ferso
il 2000
2° REGGI1\1ENTO ARTIGLIERIA PESANTE CAMPALE "VICENZA" (2 ° Reggimento Artiglir>ria da Montagna) Motto : "Per ardua ardcns" . Festa: 15 g iugno - anniversario dell a battaglia ciel Piave ( I 918) Sede: Trento - Caserma "Pizzolato" . Mostrina: fiamma ad una punta. di colore nero con bordo giallo arancio, su rettangolo verde.
Origini e vicende organiche In attuazione del decreto 15 novembre 1914 viene cos tituito in Bergamo, il 1° febbraio 1915, il 3° Reggimento Artiglieria da Montagna che inquadra i gr. "Onegl ia" (25', 26" e 27" btr.) ceduto dal I 0 reggimento, "Genova" (28", 29 " e 30" btr.), "Bergamo" (3 I", 32" e 33" btr.) ceduto dal 2° reggimento. "Como" (34", 35" e 36" btr.) ed in tale forma zione partecipa alla prima guerra mondiale. Nel corso del conflitto il deposito costituisce il comando ciel 7° rgpt. a. mon ., diciassette cdi di gr. e quarantaquattro btr. a. mon. , due ccli cli gr. e d icia nnove btr. d ' assedio. Ass unto l' ordinamento di pace, nel 1923 il reggimento è composto dai gr. "Belluno" (poi I), XXI (poi Il) e XXVI (poi III), ai quali si unisce dal I 0 Iugl io dello s tesso anno i I lV gr. obici eia I 00/ J 7 su due btr.. Con l'alluazìone dell ' ordinamento I I marzo 1926, o ltre ad un complesso movimento dì reparti fra i reggimento a .mon. il 2° ed il 3° reggimento si scambiano il numerico. li 3° assume, pertanto, il nome cli 2° Reggimento Artiglieria da Montagna e risulta costituito dai gr. " Vicenza" (già III del 2° reggimento), "Belluno" (già U del 2° reggimento) e ·'Bergamo" (già II del 3° reggimento), mentre cede il IV gr. al 9° reggimento a. cam.; il I O dicembre 1929 riceve i gr. "Aosta" dal I O reggimento a. mon. (al quale rientrerà O poi il I gennaio 1934) e trasferisce il gr. " Belluno" al 3° reggimento a. mon .. Nell'oltobre 1934 l'unità assume la de nominazione cli 2° Reggimento Artiglieria Alpina che muta poi in 2° Reggimento Artiglieria Alpina "Tridentina" nel 1935. Inquadrato nella Divisione Alpina "Tridentina" (2") unitamente ai Reggimenti Alpini 5° e 6°, il IO giugno 1940 il 2° reggimento è su comando, reparto comando, gr. "Vicenza" ( 19" e 20" btr.) e gr. " Bergamo" (3 l ", 32" e 33" btr.); il deposito provvede alla mobilitazione dei gr. " Val d ' Adige" (45'\ 75", 76" e 77" btr.) e " Val Camoni ca" (28", 29" e 30• btr.) che operano prevalentemente con i gr. alp. " Valle" . Il g r. "Val Camonica" si scioglie il 31 ottobre I 940 ma è ricostituito nella primavera del 1942 (28" e 29" btr.) in previsione dell'impiego s ul fronte russo proprio con il 2° reggimento. Rimpatriato nella primavera del 1943, dopo aver subito gravissime perdite, il 2° è ancora in fase di riorganizzazione allorché sopraggiunge l' arm istizio ed è sciollo il IO settembre nella zona di Vipiteno. La ricostituzione ha inizio in Bressanone (BZ) il I O maggio 1951 quale 2° Reggimento Artiglieria da Montagna per la Brigata Alpina "Tridentina" su comando, reparto comando, gr. "Bergamo" da 75/ 13 (formato nella primavera del 1948), gr c/c "Tridentina" con cannoni da 57/50, gr. c/a eia 40/56 ; a tal i reparti si affianca un mese dopo un gr. da I 00/ 17 (i I 26 dicembre 1952 prenderà il nome di "Verona") ed il 1° luglio 1952 il gr. "Asiago" con mortai eia 107. Con circ. n. 2810-R/Ord. dello SME in data 10 dicembre 1952 il gr. "Bergamo" dal 31 dicembre 1952 diviene gr. "Vicenza". Il gr. c/c è sciolto il 14 dicembre 1952 e con il personale viene formato un gr. addestramento reclute che il I O settembre 1953 sarfa trasferito al 5° reggimento a. mon. assieme alla 32" blr. ciel gr. "Vicenza" per ricostituire il gr. "Bergamo". Con circ. 405-R/Ord. in data 17 marzo 1955 lo SME, allo scopo cli mantenere vive le tradizioni dei reparti dei reggimenti a. mon., dispone che anche le btr. dei gr. da 100/17 e mortai da 107 assumano numerazioni tradizionali. Revisionate le numerazioni delle btr. già esistenti, i gr. del 2° reggimento sono così compos ti: gr. "Vicenza·• su 19", 20" e 21" btr.; gr. "Verona" s u 75" e 76" btr.; gr. "Asiago" su 28", 29" e 30" btr.. Altre variazioni hanno luogo nel 1956 il I O gennaio con il trasferimento del gr. c/a I. al 4° reggimento a. c/a; nell'aprile, con l'assegnazione al gr. "Asiago" dei mortai da 120; il I O lug lio con la costituzione della Sezione Aerei Leggeri (S.A.L.), che diventerà R.A.L. dal 10 gennaio 196 1 e passerà alle dipendenze del Raggruppamento Lagunari. Nel 1960 il 2° reggimento risulta formato da
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comando, reparto comando, gr. "Vicenza", gr. "Asiago" e g r. "Verona" e nel corso dell 'anno gli obici eia 75/13 sono sostituiti con quelli da 105/14. Nell'ambito della ristrutturaz ione dell'Esercito, soppresso il 15 settembre 1975 il gr. "Verona", il 30 settembre il 2° reggimento a. mon. viene sciolto e rimangono in vita il Gruppo Artiglieria da Montagna "Vicenza" a cui sono affidate la Bandiera e le tradiz ioni ciel reggimento con sede a Brunico (BZ), ed il gr. a. rnon. "Asiago" che diviene anch'esso autonomo. li 28 settembre 1982 il gr. cambia materiale passando dal 105/14 al 155/23 T. M. e nel 1983 riceve 12 complessi quadrupli da 12,7 c/a per costituire la componente controaerei a livello Brigata. Trasferito a Trento il 2 aprile 199 1, alle d irette dipendenze del comando artiglieria ciel 4° C. A alp., diviene Gruppo Artiglieria Pesante Campale "Vicenza" ed è armato con il materiale FH70 eia 155/39. Nel quadro ciel riordinamemo della Forza Armata, lo SME dispone che il gr., divenuto ormai unità cli supporto ciel 4° C. A . alp.. perda la propria autonomia il 3 settembre J992 ccl il giorno successivo venga inquadrato ne l 2° Reggimento Artiglieria Pesante Campale "Vicenza" che si costituisce a Trento. L'unità pur nella diversità dei compiti ad essa affidati, tramanda le gloriose tradizioni del 2° reggimento a. rnon .. Dal 16 settembre al 5 novembre 1992 prende parte all'operazione "Vespri Siciliani", in concorso al controllo ciel territorio, nella zona di Comiso.
Campagne di guerra e fatti d'arme Prima Mondiale (1915-18) Gr. "Oneglia" (IX) - 19 15: Val d' Assa, M. Coston - 1916: Castel Dante, Me lette, M. Fior - 1917: M. Zebio, C astagnevizza, M. Tomba. M o nfenera - I918: Fagarè, Vittorio Veneto - 1919: Tripolitania
gr. "Genova" (X) - 1915: M. Altissimo, Bre ntonico - I 9 16: Z ugna, Passo Buoi e - 19 l 7: M. Cimone, Va l d' Astico - 1918: M. Pelle, Val Lagarina, Trento
gr. "Bergamo" (XI) - 1915: M. Nero, Cima Mrzli - 19 16: M. Nero - 1917: M. Nero - 19 l 8: Cima Presena. Passo del !V1onticello, Passo Cavento
gr. "Como" (XII) -
I 9 I 5: 1916: 1917: 1918:
Sasso cli Stria, M. Piana Tofane Piccolo Lagazuol, !'vl. Grappa Roncade, M. Coston , M. Grappa, Montello, Vittorio Veneto Africa Orientale (1935-36): 2 I a btr.
Seconda Mondiale (1940-43): - 1940 : fronte a lpino occidentale - 1940-41: fronte greco - a lbanese : Guri i Topit, Ponte Perati - 1942-43: fronte russo: Don, Nova Stefanowka, Skororib, Postojal i
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Medaglia d'Oro - Decreto 3 I dicembre J947. Sulle steppe arse dal sole e sulla nuda gelida sponda ciel Don, i Gruppi " Bergamo", "Vicenza" e "Val Camonica" per lunghi mesi si prodigarono con fiero sacrificio in diuturna gara cli dedizione per
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concorrere in modo decisivo, col loro fuoco tempestivo ed infallibile e fino aUa conclusione sempre vittoriosa, ad ogni combattimento degli intrepidi alpini . Nelle durissime vicende del ripiegamento dal fronte ciel Don, compatti nella fede, tenaci pur nel tormento del gelo, della fame, degli stenti e della bufera implacabile, solcano con volontà sovrumana per centinaia e centinaia di chilometri la steppa nevosa ed infida, stroncano col tiro micidiale dei pezzi, con titanico sforzo spinti innanzi a braccia, l'impeto cli soverchianti forze nemiche, ne inchiodano i carri armati , ne smontano le artiglierie. Dappertutto presenti, con indomito coraggio affrontano anche il sacrific·io supremo pur di spezzare ogni ferreo cerchio avversario. Dopo undici battaglie, esaurite le munizioni, vinti dagli stenti i muli fedeli, ridotti nel numero a pugno di leggendari eroi, stremati da inenarrabili sofferenze, si affiancano ai resti gloriosi dei battaglioni alpini e in ripetuti assalti , lanciandosi all' arma bianca col disperato supremo furore di cui è tessuta la storia radiosa delle invincibil i Fiamme Verdi, stroncano l'impeto nemico, ne contengono !'irruente avanzata, creando la premessa indispensabile alla ripresa ed aprono con essi l'ultimo più ostinato cerchio avversario che li vorrebbe togliere alla gioia di servire la Patria fino alla vittoria (Fronte russo, agosto 1942 - febbraio 1943).
Medaglia di Bronzo - Decreto 9 giugno 7948. In lunghi mesi di lotta contro avversario agguerrito e tenace, tormentato dalle furie cli aspra montagna invernale, i Gruppi "Bergamo" e "Vicenza", in diuturna gara di dedizione, sempre div idevano il destino luminoso degli alpini ciel 5° e del 6° Reggimento. Nelle vicissitudini cli lotta alterna ed ostinata, distaccati dai propri pezzi, coi moschetti e con le bombe, accorrevano in fraterno aiuto ai compagni in linea. Superata la crisi della prima difesa, giorno e noue vigili ai pezzi, con ti ri violenti e micidiali, fulminavano l' attaccante e ne stroncavano gli ostinati tentativi di sfondamento. Nell ' ora della riscossa, lanciati con i battaglioni all'inseguimento ciel nemico in ri.tirata superando difficoltà cli ogni sorta, in varie giornate cli marce forzate e cli lotta cruenta, concorrevano col fuoco dei loro pezzi, all'azione degli alpini, cui aprivano il varco vittorioso, eliminando la reazione dell'avversario, travolgendone le ultime resistenze e cooperando in modo decisivo al suo crollo totale (fronte greco, 14 novembre 7940 - 21 aprile 1941). (Ai gruppi "Vicenza" e "Bergamo").
Medaglie d'Oro al Valor Militare Maggiore FELICE CHIARLE: Trambileno (Trento), 15-18 maggio 1916 Capitano ALFREDO DI Cocco: Monfenera, 18 novembre 19 l 7 Tenente Colonnell o CARLO CALBO: Russia, 17-26 gennaio l 943 Capitano LIBERO VINCO: Russia, 20 gennaio 1943 Maresciallo FERRUCCIO TEMPESTI: Russi.a, 26 gennaio 1943 Caporal Maggiore G IOVANNI VENTURINI: Corteno, Alta Val Camonica, Mu di Edolo; settembre I943 - 11 aprile l 945
Stemma Araldico Decreto 22 marzo 1960 ( aggiornato in base a quanto disposto dallo .SME con circ. 121 del 9 .2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987) a. SCUDO: Trinciato. Nel primo d'argento all 'aquila spiegata di nero, rostrata, annata e munita sulle ali di due gambi trifogliati di oro, cosparsa cli fiammelle dì rosso (Trento), poggiante su una muragl ia al naturale, merlata alla ghibeJlina, chiusa, murata e finestrata di nero, terrazzata cli verde (Bressanone); nel secondo di azzurro al leone cli San Marco. Il tutto abbassato al capo d ' oro. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: ( I) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, riportante il motto: "PER ARDUA ARDENS" . (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dell o scudo.
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Arma di Artiglieria
Sintesi della blason.atura Nella prima partizione i motivi di Trento e Bressanone (città nella quale il 2° si è ricostituito nel 1951) si richiamano al periodo in cui il reggimento è stato inquadrato nella Divisione "Tridentina", grande unità con la quale ha consegui to la maggior gloria militare. Il leone di San Marco è invece simbolo unico dei legami tradizionali che intercorrono fra il reggimento ed il Veneto. Il capo d'oro rappresenta la M.O.V.M. meritata dal 2° reggimento a. alp. nel corso del secondo conflitto mondiale.
Comandanti 3° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA
Col. Fortunato Amico Col. Ferruccio Toscana Col. Piero De Silvestri Col. Giovanni Varano Col. Celestino Revelli Col. Lorenzo Valditara Col. Giovanni Polzot Col. Sergio Meneguzzo Col. Castore Azzari Col. Ludovico Lombardi Col. Edoardo Castellano
(1915 -26) Col. Giuseppe Regazzi Col. Francesco Cavandoli Col. Prospero Tarantola 2° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA ( 1926-34) Col. Prospero Tarantola Col. Giovanni Fontana Col. Ugo Santovito 2° REGGfMENTO ARTIGLIER ! A ALPINA ( 1934-35)
GRUPPO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA "VICENZA"
(1975-9 I) Ten. Col. Martire lncantal upo Ten. Col. Mario Rosa Ten. Col. Eros Pievani Ten. Col. Vincenzo Potenza Ten. Col. Alfiero Di Stefano Ten. Col. G. Lorenzo Mazzorana Ten. Col. Italo Nicassio Ten. Col. Francesco Beolchini Ten. Col. Massi mo Aneloni Tcn. Col. G . Dante Palmieri Ten. Col. Gabrio Roggero
Col. Ugo Santovito Col. Paolo Micheletti
2° REGGIMENTO
ARTIGLIERIA ALPINA "TRIDENTINA" ( 1935-43)
Col. Paolo Micheletti Magg. Antonio Curti Ten. Col. Armando Lubrano Col. Carlo Filippi Col. Federico Moro Ten. Col. Filippo Acquistapacc Col. Giuseppe Migliorati
2" R EGGIMENTO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA (1951-75) Magg. Francesco Frattarelli (int.) Col. Carlo Ciglieri Col. Pietro Sella Col. Giuseppe Dal Fabbro Col. Marco Richiardi
GRUPPO ARTIGLIERIA PESANTE CAMPALE " VICENZA" ( 1991-92)
Ten. Col. Gabrio Roggero 2° REGGIMENTO ARTIGLIERIA P ESANTE CAMPALE "VICENZA" ( 1992) Col. Luigi Morrone
Sedi 1915-36 1936-43 1951 -75
Bergamo Merano Bolzano
1975-83 1983-91 1991
Brunico (BZ) Elvas (BZ) Trento
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3° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA Afotto: "Nobis incedentibus rupes ruunt". Festa: 15 giugno - anniversario della battaglia del Piave (1918) Sede: Tolmezzo (UD) - Caserma "Gen. Cantore". Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo giallo arancio, su rettangolo verde.
Origini e vicende organiche Per effetto del decreto 21 agosto 1902 la V brigata del reggimento a. mon. di stanza a Conegliano diviene autonoma ed assume il nome di Brigata Artiglieria da Montagna del Veneto. Il 15 luglio 1909 la brigata viene sciolta e le sue btr., unitamente ad altre sei di nuova formazione, danno vita al 2° Reggimento Artiglieria da Montagna che inquadra le brigate "Conegliano", "Bergamo" e "Vicenza" alle quali il 1° ottobre 1909 si affianca la brigata "Belluno". Per la legge 17 luglio 1910 la dizione "brigata" viene mutata in "gruppo"; il reggimento dal 1° febbraio 1915, dopo aver ceduto il gr. "Bergamo" al 3° reggimento a. mon. , comprende i gr. "Conegliano" (13\ 14" e 15" btr.) e "Udine" (163,17" e 18a btr.), "Vicenza" (19", 20 a e 21" btr.) e "Belluno" (22", 23a e 24" btr.) ed in tale formazione partecipa alla prima gueJTa mondiale. Nel corso del conflitto il deposito costituisce due comandi di rgpt. a. 111011. (6° e 8°), tredici comandi di gr. e trentacinque btr. a. 111011., cinque comandi di gr. e ventuno btr. d'assedio. Assunto l'ordinamento di pace, nel 1923 il reggimento è composto dai gr. "Oneglia" (poi I), "Bergamo" (poi II) e XXIX (poi III), ai quali si unisce dal 1° luglio dello stesso anno il IV gr. obici da 100/17 trasferito però tre anni dopo al 6° reggimento a. cam.. L'attuazione dell'ordinamento 11 marzo 1926 comporta un complesso movimento di reparti fra i reggimenti a. mon. e lo scambio numerico fra il 2° ed il 3° reggimento. Pertanto il 2° diviene 3° Reggimento Artiglieria da Montagna e risulta costituito dai gr. "Udine" (già II del 2° reggimento) e "Conegliano" (già I del 2° reggimento) mentre cede il IV gr. al 6° reggimento a. cam.; a tali gr. si affianca dal 1° dicembre 1929 anche il gr. "Belluno" proveniente dal 2° reggimento. Divenuto 3° Reggimento Artiglieria Alpina nell'ottobre 1934, nell'anno successivo completa la denominazione in 3° Reggimento Artiglieria Alpina "Julia" e nel dicembre 1935 cede il gr. "Belluno" al 5° reggimento a. alp. di nuova formazione. Inquadrato nella Divisione Alpina "Julia" (3") unitamente ai Reggimenti Alpini 8° e 9°, il 10 giugno 1940 il 3° reggimento è su comando, repaito comando, gr. "Conegliano" (13a, 14• e 15• btr.) e gr. "Udine" (17" e 1s• btr. e dal marzo 1941 comprende anche la 34" btr. del gr. "Val Piave"); il deposito ha già mobilitato nel 1939 i gr. "Valle Isonzo" (37•, 38", 39" btr.) e "Val Tagliamento" (41\ 42• e 43" btr.) che operano prevalentemente con i gr. alp. "Valle". Nell 'aprile 1942 il reggime nto inquadra anche il 1icostituito gr. "Val Piave" (35", 36 e 39" btr.) in fu nzione dell'impiego sul fronte russo. Rimpatriato nella primavera del 1943, dopo aver subito gravissime perdite, il 3° è ancora in fase di riorganizzazione allorché sopraggiunge l'armistizio ed è sciolto il 12 settembre nella zona di Udine. La ricostituzione ha inizio nel capoluogo friulano il 1° febbraio 1951 quale 3° Reggimento Artiglieria da Montagna per la Brigata Alpina "Julia" su comando, reparto comando, gr. "Belluno" da 75/I 3 (formato nella estate del 1947) e gr. c/c da 57/70 (proveniente dal 41 ° reggimento c/c) ; a tali reparti si uniscono successivamente il reparto comando, il gr. ''Conegliano" da 100/17, il gr. ·c/a 1. eia 40/56 ed infine; il 1° aprile 1952, il gr. "Gemona" con mortai da 107. Il gr. c/c viene sciolto il 14 dicembre 1952. Con circ. 405-R/Ord. in data 17 marzo 1955 lo SME, allo scopo di mantenere vive le tradizioni dei repaiii dei reggimenti a. mon., dispone che anche le btr. dei gr. da I00/17 e mortai da 107 assumano numerazioni tradizionali. Revisionate le numerazioni delle btr. già esistenti, i gr. del 3° reggimento sono così composti : gr. "Belluno" su 22", 23", 24" e 25" btr.; gr. "Conegliano" su 13a e 14• btr.; gr. "Gemona" su 17", 13• e 34• btr. Altre variazioni anno luogo: il 1. 0 luglio 1956 con la formazione della Sezione Aerei Leggeri (S.A.L.) che nel 1958 passerà alle dipendenze del comando Brigata; il 1° gennaio 1957 allorché il gr. ''Gemona" diviene gr. "Udine"; il 13 maggio 1957 con il trasferimento del gr. e/a 1. al 5° reggimento a. c/a.. Nel 1960
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Arma di Artiglieria
il 3° reggimento risulta formato da comando, reparto comando, gr. "Conegliano", gr. "Udine" e gr. "Belluno" e, dall'ottobre 1961 , anche dal gr. "Osoppo". Nel corso del 1960 gli obici da 75/13 sono sostituiti con quelli eia 105/14. Dal novembre 1962 inquadra, ai fini disciplinari, addestrativi e amministrativi, il gr. "Pinerolo" del 1° reggimento che prende sede a Tolmezzo ma mantiene il reclutamento piemontese ; il gr. viene posto in posizione "quadro" iI 31 dicembre 1974 ed è poi sciolto il l O giugno 1975. Nell' ambito della ristrntturazione dell'Eserci to, viene sciolto il 31 agosto 1975 il gr. ''Belluno", che è però ricostituito il 5 settembre successivo per cambio di denominazione del gr. "Osoppo". TI 30 settembre 1975 si scioglie il 3° reggimento a. mon. le cui tradizioni sono affidate al Gruppo Artiglieria da Montagna "Conegliano:' che ha sede in Gemona e al quale, con decreto 12 novembre 1976 viene assegnata la Bandiera del 3°. I gr. "Conegliano", "Belluno" e "Udine" divenuti autonomi passano alle dirette dipendenze del Comando Brigata alp, ".Tulia". Nel quadro di un nuovo ordinamento assunto dalla Forza Armata, nell'ottobre 1991 lo SME dispone per motivi di carattere ordinativo, lo scambio di sede tra i gr. "Conegliano" (in Udine) e "Udine" (in Tolmezzo) senza spostamento di mezzi e cli personale. li 4 dicembre 1991 si scambiano le rispettive Bandiere e da tale data il gr. "Conegliano" ba sede in Tolmezzo. li 31 luglio 1992 il gruppo perde la propria autonomia ed il giorno successivo viene inquadrato nel 3° Reggimento Artiglieria da Montagna che si 1icostituisce nella stessa sede.
Campagne di guerra e fatti d 'arme Libia (1911-12): gr. "Vicenza" (19" e 23" btr.) e le btr. 1sa e 20a Prima Mondiale (1915-18) gr. "Conegliano" (V) - 1915: Pal Grande, Pal Piccolo, Freikofel - 1916: Pal Grande, Pal Piccolo, Zellonkofel
- 1917: M. Kuk, Vodice, Bainsizza - 1918: Montello, Piana della Sernaglia - 1919: Tripolitana gr. "Udine" (VI) - 1915: Tolmino, S. Maria, S. Lucia - 19 16: Sabotino, M. Cengio, Novegno, Veliki Hribach
- 1917: Castagnevizza, Bainsizza, M. Tomba - 1918: M. Asolone gr. "Vicenza" (VII) - 1915: M. Matassone, M. Pozzacchio; M. Coston - 1916: M. Maronia, M. Majo, Sabotino, S. Gabriele, Pecinka, Veliki Hribach - 1917: Pecinka, Veliki Hribach, Vodice, Bainsizza,
- 1918: M. P,tlone, Valle del Sarca gr. "Belluno" (VIII) - 1915: Cime di Lavaredo, M. Piana, Valle cli Sexten, M. Croce Comelico - 19 I 6: Passo della Sentinella - 1917: Cima Forarne, M. Piana, Stretta di Quero, Solarolo
- 1918: Val Calcino, M. Grappa Africa Orientale (1935-36): 13• btr. Seconda Mondiale (1940-43): - 1940-42: fronte greco - albanese: Pindo, Mali Scindeli, Golico - 1942-43: fronte russo: Ivanowka, Don, Nikitowka, Lessenitianski
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare
Medaglia d'Oro - Decreto 8 febbraio 1945. Per il superbo comportamento dei gruppi "Conegliano" e "Udine" durante la campagna italo -
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greca. Frammisti agli alpini, nel valore e nel sacrificio, costituirono con le loro batterie, sul Mali, allo Scindeli, al Golico, come già sul Pindo i nuclei dai quali partiva l'offensiva e su i quali si infuriò la resi stenza e prese slancio il contrattacco. Col tiro dei pezzi, come con la baionetta e la bomba, furono valorosi fra i valorosi, alpini tra gli alpini (fronte greco: Pindo, Mali Scinde/i, Colico, 28 ottobre 1940 - 23 aprile /941 ).
Medaglia d'Oro - Decreto 31 dicembre 1947. Magnifica compagine di armi e di spiriti , ancor più rinsaldata dai fasti gloriosi della campagna di Albania, con i Gruppi "Conegliano", "Udine", "Val Piave", 77• Batteria controcaffi, 45a e 47" Batteria controaerei, accoìl'eva attraverso tempeste di neve e cli gelo a fermare il nemico che, potentissimo per uomini e mezzi, avanzava in altro settore del fronte. Per trenta giorni le batterie del reggimento, nella piena crudezza dell'inverno russo, senza ripari né ricoveri nella steppa innevata, manovravano impavide, benché duramente colpite, e ricacciavano ovunque l'avversario nel corso di disperati furibondi combattiment.i infliggendogli perdite sanguinose. Soltanto quando il nemico era eia più giorni alle spalle, il reggimento, per ordine ricevuto, iniziava il ripiegamento. Benché stremati, gli artiglieri del 3°, con sovrumana forza di volontà, frammischiati agli alpini, riuscivano ad aprirsi un varco atlrnverso l'accerchiamento nemico, col sacrificio cli molti, col valore cli tutti. Confermavano così le più pure tradizioni cli valore, di abnegazione e di sacrificio de1J'artiglieria alpina italiana (fronte russo, 15 settem.bre 1942 - l°febbraio 1943). Al Valore dell'Esercito
Medaglia d'Argento - Decreto 2 dicembre J 977. Unità tragicamente colpita negli uomini e nelle infrastrutture dal sisma del 6 maggio 1976, interveniva immediatamente, con la totalità dei superstiti, nelJ'opera di soccorso alla popolazione di Gemona. Sotto la guida dei comandanti cli ogni grado, il personale si prodigava incessantemente per giorni e notti, operando in condizioni di estrema difficoltà ed esponendo spesso la propria vita a manifesto rischio, a causa ciel perdurare delle scosse e dei crolli, per estrarre dalle macerie i sepolti vivi e, successivamente, i morti. Contribuiva così in modo determinante a ridurre i danni provocati dalla grave sciagura. Rifiutando)'avvicenclamento, persisteva nell'opera cli soccorso, dando prova di eccezionale saldezza morale, suscitando nella popolazione i più vivi sentimenti cli ammirazione e cli riconoscenza e tenendo alto,il prestigio dell'Esercito. Gemona del Friuli, 6 maggio - 23 luglio 1976.
Medaglie d'Oro al Valor Militare Capitano GJUSEPPE BERTOLOTTI: Monte Badenecche, 21 novembre - 4 dicembre 1917 Sottotenente JOAO TUROLLA: Grecia, 9 novembre 1940 Sergente GIOVANNI GIACOMINI: Grecia, 30 dicembre 1940 Maggiore MARIO CECCARONI: Grecia, 14-16 gennaio 1941 Capitano ENRICO FRANCO: Grecia, 10 marzo 1941 Sergente GIOVANNI BORTOLOTTO: Russia, 30 dicembre l 942
Stemma Araldico Decreto 3 I luglio 1954 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987) a. SCUDO: Partito. Nel primo scaccato di rosso e di nero all'elmo di Scanderbeg d'oro; nel secondo d'azzurro al tridente d'oro dell'arme di Ucraina. Il tutto abbassato al capo d'oro. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (I) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "NOB IS INCEDENTIBUS RUPES RUUNT". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svoiazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
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Arma di Artiglieria
Sintesi della blasonatura Poiché la gloria militare del reggimento è sintesi concreta di tutti gli avvenimenti che in essa si fondono e si compendiano, lo scudo è stato suddiviso in due parti : - nella prima sono riportati il rosso ed il nero, colori del!' Albania sui quali è anche l'elmo dell'eroe nazionale locale (nel fronte greco - albanese gli artiglieri ciel 3° hanno meritato la prima M. O. V. M. alla Bandiera); - nella seconda sull'azzun-o, colore ciel valore e dell'amor di patria, è il tridente di Ucraina (in terra di Russia al reggimento è stata concessa una seconda M. O. V. M.). TI capo d' oro, in qi.ianto pezza maggiormente onorevole dello scudo, simboleggia le massime ricompense al Valor Militare.
Coniandanti Col. Luigi Cerrato Col. Raffaele Binetti Col. Carlo Meozzi Col. Renzo Apollonio Col. Giovanni Delfino Col. Carlo Grazioso Col. Giuseppe Tecilla Col. Luciano Plasso Col. Fabio Moizo Col. Vittorio Mensa Col. Giorgio Donati Col. Angelo Biglino Col. Fulv io Meozzi
B RIGATA ARTIGLIERIA DA MONTAGNA DEL
( 1902-09) Ten. Col. Annibale Besozzi Magg. Luigi Durand Magg. Francesco Bertolini VENETO
2° REGGtrvlENTO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA (1909-26) Col. Luigi Durand Col. Francesco Bertolini Col. Ferdinando Avogadro di Collobiano Col. Prospero Tarantola 3° REG GIMENTO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA (1926-34) Col. Vittorio Marangio Col. Enrico Signorelli Col. Luigi Mazzini 3° REGGIMENTO ARTIGLIERIA ALPI NA (1934-35) Col. Luigi Mazzini 3° REGGIMENTO ARTIGLIERIA ALPINA "JULIA" (1935-43) Col. Luigi Mazzini Col. Enrico Carlino Col. Luigi Jallà Col. Pietro Gay Col. Federico Moro Col. Giuseppe Boranga 3° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA (1951-75) Col. Carlo Ravnich Col. Guido Erner Col. Corrado San Giorgio
GRUPPO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA "CONEGLIANO" ( 1975-92)
Ten. Col. Angelo Gaiolo Ten. Col. Emiliano Lavanche Ten. Col. Giorgio Genga Ten. Col. Giovann i Petronio Ten. Col. Mario S.iccardi Ten. Col. Vanno Venir Ten. Col. Franco Chiesa Ten. Col. Mario Barbera Ten. Col. Carlo Celani Ten. Col. Bruno Baudissard Ten. Col. Marino Tabiani Ten. Col. Romano Angele!Ji 3° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA (1992) Col. Camillo Di Paolo Col. Luciano Alberici De Barbiano
Sedi 1902-09 I 909- 19 1919-26 1926-39
Conegliano (TV) Vicenza Belluno Gorizia
1951-68 1968-76 1976-9 1 1991
Udine Gemona (UD) Udine Tolmezzo (UD)
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L'Esercito Italiano verso il 2000
5° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA Motto: "Sopra gli altri come aquila vola" . Festa: 15 giugno - anniversario della battaglia del Piave (19 18) Sede: Silandro (BZ) - Caserma "Druso". Mostrina: fi amma ad una punta, cli colore nero con bordo gialJo arancio, su rettangolo verde.
Origini e vicende organiche Il 31 dicembre 1935 viene costituito in Merano il 5° Reggimento Artiglieria Alpina "Pusteria", dal deposito ciel 2° reggimento a. alp., con il gr. "Belluno" (la, li" e 24" btr.) ceduto dal 3° reggimento ed il gr. "Lanzo" (5\ 13a e 21 a btr.) appositamente formato e ceduto dal l O reggimento. Il 5° reggimento viene inserito nella Divisione Alpina "Puste1ia" di nuova formazione (destinata ad operare in Africa Orientale) unitamente ai Reggimenti Alpini 7° e 11°. II reggimento rimane in colonia fino all'aprile 1937 quindi nel settembre dello stesso anno viene riordinato ed il gr. "Belluno" muta la numerazione delle btr. in 223, 23a e 24a mentre il gr. "Lanzo", sciolto il 12 ap1i le, è ricostitui to il 25 settembre con la 16a e 21a btc alle quali si aggiunge nel 1938 la 44". Il 27 agosto 1939 si costituisce il gr. "Val Piave" (34", 35" e 36" btr.) inviato il 16 ottobre successivo in zona di radunata. Sempre inquadrato nella Divisione Alpina "Pusteria" (5"), il 10 giugno 1940 il 5° reggimento è su: comando, reparto comando, gr. "Lanzo", gr. "Belluno" e gr. "Val Piave" (questo gr. è sciolto il l O novembre dello stesso anno per essere ricostitu ito dal deposito con le btr. 35", 36" e 39a nell'aprile 1942 ed inquadrato nel 3° reggimento a. alp. con il quale partecipa alle operazioni sul fronte msso). Viene sciolto 1'8 settembre 1.943, a seguito degli e venti determinanti clall'am,istizio, in Piemonte. La ricostituzione ha inizio in Merano il J O luglio 1953, con il concorso di reparti del disciolto 184° reggimento a. cam. e si protrae sino al 31 dicembre successi vo allorché il 5° Reggimento Artiglieria da Montagna, inserito nella Brigata Alpina "Orobica" è così fo rmato: comando, reparto comando, gr. "Bergamo" da 7 5/13, gr. "Sondrio" eia 100/ 17, gr. ''Vestone" con mortai da 107, gr. e/a l. da 40/56, gr. addestramento reclute (proveniente dal 2° reggimento a . rnon. assieme all a 32" btr.) che è poi sciolto il 31 ottobre .f955. Con circ. 405-R/Ord. in data 15 marzo 1955 lo SME, allo scopo di mantenere vive le tradizioni dei reparti dei reggimenti a. mon. , dispone che anche le btr. dei gr. da I 00/ I 7 e mortai eia J 07 assumano numerazioni tradizionali. Revisionate le numerazioni delle btr. g ià esistenti, i gr. ciel 5° reggimento sono così composti: gr. "Bergamo su 31" e 32a btr., gr. "Sondrio su 5 1• e 52a btr. , gr. " Vestone" su 35", 36" e 39a btr. Nel corso del 1956-57 vengono fo rmate tre nuove btr., una per ciascun gr. ed il 10 ottobre 1957 il gr. e/a I. è trasferito al 2° reggimento a. e/ape.. Nel 1960 il 5° regg imento risulta costituito da: comando, reparto comando, gr. "Bergamo, gr. "Vestone" e gr. "Sondrio" e ·nel corso dell'anno gli obici da 75/13 sono sostituiti con quelli da 105/14. Con la ristrutturazione dell'Esercito, il 10 settembre l975 viene sciolto il gr. "Vestone" ed il successivo giorno 30 si scioglie anche il 5° reggimento a. mon .. Le tradizioni reggimentali sono affidate al Gruppo Artiglieria da Montagna ''Bergamo" che ha sede in S ilandro ed al quale, con decreto 12 novembre 1976 viene assegnata anche la Bandiera ciel 5°. I gr. "Bergamo" e "Sondrio" divenuti autonomi passano alle dirette dipendenze ciel Comando B. alp. "Orobica" A seguito dello scioglimento del gr. "Sondrio", il 24 ottobre 1989 il "Bergamo" assorbe la 51 • e 52" btr. da 155/23 T. M. e viene ordinato su sei btr. . Un anno dopo, sciolta la 52" btr., la 51" viene trasformata in btr. c/a cli autodifesa su complessi quadrupli da 12,7. Con la riduzione a "quadro" della Brigata alp. "Orobica", dal 30 luglio 1991 il gr. è inserito nella Brigata alp. "Tridentina". Nell'ambito ciel riordinamento della Forza Armata, il gr. perde la propria autonomia il 31 luglio 1992 ed il giorno successivo viene inquadrato nel 5° Reggimento Artiglieria da Montagna che si ricostituisce in Silandro. Dal novembre 1993 al gennaio 1994 il reggimento prende parte all'operazione "Vespri Siciliani" in concorso al mantenimento dell'ordine pubbljco in Sicilia. Nel 1994, dal 20 luglio al 22 settembre concorre all 'operazione "Riace", per il controllo ciel teJTitorio in Calabria, e dal 9 al 30 novembre la 31 • e 32• batteria sono in Piemonte per soccorrere le popolazioni alluvionate.
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Arma di Artiglierio
Campagne di guerra e fatti d'arme Prima Mondiale (1915-.18) gr. "Bergamo" : inquadrato nel 3c reggimento a.
111011.
-1915 M.Nero,CimaMrzli - 19 16-17: M.Nero - 19 18 : Cima Presena, Passo del Monticello, Passo Concuto, Asolone, Borgo
5° reggimento a. alp. Africa Orientale (1935-36): Endertà - Amba Alagi - Lago Ascianghi Seconda Mondiale (1940-43): - 1940 : fronte alpino occidentale (giu.), fronte greco - albanese (dic.):Novari - Tomori - 1941 : fronte greco - albanese (gen. - apr.) - Montenegro (lug. - dic.) - 1942 : Montenegro (gen. - ago.) - Francia : Francia meridionale - 1943 gr. "Bergamo" : inquadrato nel 2° reggimento a. alp. "Tridentina" Seconda Mondiale (1940-43): - 1940 : fronte alpino occidentale - l 940-41 : fronte greco - albanese: Guri i Topit, Ponte Perati - 1942-43 : fro nte russo: Don, Nova Stefanowka, Skororib, Postojali
Ricompense alla Bandiera Al Wtlor Militare
Medaglia d'Oro - Decreto 3 7 dicembre 1947 (*) Sulle steppe arse dal sole e sulla nuda gelida sponda ciel Don, i Gruppi "Bergamo", "Vicenza" e "Val Camonica" per lunghi mesi si prodigarono con fiero sacrificio in diuturna gara di dedizione per conco.tTere in modo decisivo, col loro fuoco tempestivo ed infallibile e fino alla conclusione sempre vittoriosa, ad ogni combatti mento degli intrepidi battaglioni alpini. Nelle durissime vicende del ripiegamento dal fronte del Don , compatti nella fede, tenaci pur nel tormento del gelo, della fame, degli stenti e della bufera impla-:. cabile, solcano con volontà sovrumana per centinaia e centinaia di chilometri la steppa nevosa ed infida, stroncano col tiro micidiale dei pezzi, con titanico sforzo s pinti innanzi a braccia, l'impeto di soverchianti forze nemiche, ne inchiodano i carri armati, ne smontano le artiglierie. Dappertutto presenti, con indomito coraggio affrontano anche il sacrificio supremo pur di spezzare ogni ferreo cerchio avversario. Dopo undici battaglie, esaurite le munizioni, vinti dagli stenti i muli fedeli, ridotti nel numero a pugno di leggendari eroi, stremati eia inenarrabili sofferenze, si affiancano ai resti gloriosi dei battaglioni alpini e in ripetuti assalti, lanciandosi all'arma bianca col disperato supremo furore di cui è tessuta la storia radiosa delle invincibili Fiamme Verdi, stroncano l' impeto nemico, ne contengono !' irruente avanzata, creando la premessa indispensabile alla ripresa ed aprono con essi l'ultimo più ostinato cerchio avversario che li vorrebbe togliere alla gioia cli servire la Patria fino alla vittoria (Fronte russo, agosto 1942 - febbraio 1943). Medaglia di Bronzo - Decreto 9 g iugno 1948.(*) ln lunghi mesi cli lotta contro avversario agguerrito e tenace, tormentato dalle furie di aspra montagna invernale, i Gruppi "Bergamo" e "Vicenza" , in diuturna gara di dedizione, sempre dividevano il destino luminoso degli Alpini del 5° e del 6° Reggimento. Nelle vicissitudini di lotta alterna ed ostinata, distaccati dai propri pezzi, coi moschetti e con le bombe, accorrevano in fraterno aiuto ai compagni in linea. Superata la crisi della prima difesa, giorno e notte vigili ai pezzi, con tiri violenti e micidiali, fulminavano l'attaccante e ne stroncavano gli ostinati tentativi cli sfondamento. Nell'ora della riscossa, lanciati con i battaglioni all'inseguimento ciel nemico in ritirata superando d ifficoltà di ogni sorta, in varie g iornate cli marce forzate e cli lotta cruenta, concorrevano col fuoco dei loro pezzi, all 'azione degli alpini, cui aprivano il varco vittorioso, el iminando la reazione dell'avversario, travolgendone le ultime resistenze e cooperando in modo decisivo al s uo crollo totale (lì-onte greco. 14 novembre 1940 - 27 aprile 1941 ). (Ai Gruppi "Vicenza" e ·'Bergamo"). (*) duplicati delle ri compense concesse alla Bandiera del 2° reggi men to a. alp. wrridentina" c he inquadrava il gr. ·'Bergamo".
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L'Eserciio Italiano verso il 2000
Medaglie d'Oro al Valor Militare Capitano LUIGI ALBERA: Russia, 26 gennaio 1943 Sottotenente LEONIDA MAGNOLINI: Russia, 19-26 gennaio 1943 Capitano ANGELO ORZALI: Russia, 16 gennaio 194 3
Stemma Araldico Decreto 23 aprile 1966 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2. 1987) a. SCUDO: D'azzun-o all'aquila in volo sopra cinque cime di monti (la centrale piìl elevata) tenente negli rutigli una bocca da fuoco di nero. Nell'angolo sinistro del capo un quaitier franco di rosso, cruicato di un leone etiopico cl' oro, coronato, passante, tenente nella branca destrn una croce copta dello stesso. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità
rivolta verso l'alto, riportante il motto: "SOPRA GLI ALTRI COME AQUILA VOLA". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella patte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la prute superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura Per sottolineru·e la continuità ed unicità cli tradizioni del reggimento è stato adottato lo scucio pieno in azzurro, colore riferito al valore ed all'amor di pania. L'aquila che ha negli rutigli la bocca eia fuoco e vola sopra i monti (che ricordru10 i teatri di operazioni) simboleggia .il trasporto delle a,tiglielie in alta quota, l'azione rapida e coraggiosa e1a presa d'urto contro il nemico. Nel quartier frru1co, il leone di Giuda ricorda la battaglia di passo Mecan (Etiopia) nel corso della quale il gr. "Belluno", all'epoca nel 5° reggimento, meritò la M.B.VM..
Comandanti 5° REGGIMENTO ARTIGLIERIA ALPINA "PUSTERIA" (1936-43) Col. Luigi Mazzini Col. Antonio Norcen Col. Giuseppe Molinari Col. Livio Biscuola Col. Ezio Bizzarri 5° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA (1953-75)
Col. Vincenzo Valenza Col. Enrico Roggero Col. Carlo Drocco Col. Vito Giustìni.ani Col. Romolo Minale Col. Federico Gasca Queirazza Col. Ugo Curini Col. Aldo Daz Col. Giovanni Secondino Col. P. Luigi Cavallari
Col. Renato Pensa GRUPPO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA . "BERGAMO" (l 975-92) Ten. Col. Massimo Burzacca Ten. Col. Renzo De Michelis Ten. Col. Elio Carrara Ten. Col. Albino Rossi Ten. Col. Oreste Placitel]i Ten. Col. Oronzo Rodia Ten. Col. Cesare Celani Ten. Col. Carlo ·Menozzi Ten. Col. Nicolò Napoli Ten. Col. Amilcare Casalotto Ten. Col. Luciano Alberici da Barbiano Ten. Col. Remo Colaone 5° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA (1992) Col. Giovanni Barberis Col. Cesare Celani
Sedi 1936-43 1953-75
Belluno Merano (BZ)
1975
Silandro (BZ)
Arma di Artiglieria
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6° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA Mott: "Ferro ignique ad excelsa". Festa: 15 giugno - anniversario della battaglia del Piave (1918) Sede: Bassano del Grappa (VI) - Caserma "Montegrappa". Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo giallo arancio, su rettangolo verde.
Origini e vicende organiche 11 6° Reggimento Artiglieria Alpina è costituito in Torino il 15 novembre 1941 in attuazione della circ. 0019590/2 in data 25 ottobre I941 dello S. M. R. E .. E' mobilitato dal deposito del 1° reggimento a. alp. con il gruppo "Val d'Adige" (75\ 76a e 77a batteria) proveniente dal deposito del 2° reggimento e con i gruppi "Val Chisone" (47•, 48", 49• e so• batteria) e "Val d' Orco" (51\ 52a e 53a batteria) entrambi provenienti dal deposito del 1° reggimento. Viene inquadrato nella Divisione Alpina "Alpi Graie" (6a) di nuova formazione, unitamente ai Gruppi Alpini Valle IJT e IV. Tl 9 dicembre 1941 il gruppo "Val d'Adige" è inviato in Montenegro e nel gennaio 1942 viene perso di forza il gruppo "Val Chisone" mentre il gmppo "Val d'Orco" è spostato ad Aosta ed assegnato al 3° Gruppo Alpini Valle. Il comando di reggimento raggiunge nel marzo 1942 il gruppo "Val d'Adige" in Montenegro ove assume in organico anche il gruppo "Valle Isonzo" che trasferisce poi, a fine novembre dello stesso anno, alle dipendenze ciel Comando Superiore Forze Armate Grecia. Rimpatriato nel dicembre 1942, il 6° reggimento inquadra il gruppo "Val d'Adige" ed il gruppo "Val Tagliamento" che perde nell'agosto 1943 per sostituirlo con il gruppo "Val Chisone". E ' poi inviato in Liguria con compiti di difesa del territorio. Viene sciolto il 1O settembre 1943, a seguito degli avvenimenti determinati dall'armistizio, dopo aver preso parte alla difesa del porto di La Spezia. Ricostituito in Belluno il l O luglio 1953, con il personale del disciolto 3° reggimento artiglieria da campagna quale 6° Reggimento Artiglieria da Montagna per la Brigata Alpina "Cadore", inquadra: comando, reparto comando, grnppo "Lanzo" con obici da 75/13, gruppo "Pieve di Cadore" da 100/17, gruppo "Agordo" con mortai da 107, gruppo c/a l. eia 40/56. Con circ. 405-R/Ord. in data 15 marzo 1955 lo SME, allo scopo di mantenere vive le tradizioni dei reparti dei reggimenti artiglieria da montagna, dispone che anche le batterie dei gruppi da 100/ 17 e mortai da 107 assumano le numerazioni tradizionali. Revisionate le numerazioni delle batterie già esistenti, i gruppi del 6° reggimento sono così composti: gruppo "Lanzo" (l6a e 44° batteria), gruppo "Pieve di Cadore" (37" e 38" batteria), gruppo "Agordo" (41\ 42a e 43a batteria). li 31 dicembre l 955 il gruppo c/a J. è trasferito al 2° reggimento a. c/a pe.; nel 1956-57 vengono forniate due nuove batterie e nel corso del 1960, gli obici da 75/ 13 sono sostituiti con quelli da 105/14. Con la ristrutturazione dell' Esercito, soppresso il gruppo "Agordo" il 15 settembre 1975, 1'11 novembre dello stesso anno si scioglie anche il 6° reggimento a. mon .. Il giorno 12 novembre il gruppo "Pieve di Cadore" cambia denominazione in gruppo "Agordo" e le tradizioni reggimentali vengono affidate al Gruppo Artiglieria da Montagna "Lanzo" che ha sede in Belluno e con decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera del 6°; l'unità inquadra comando, batteria comando e servizi, tre batterie da 105/1 4. I gruppo "Lanzo" ed "Agordo'' divenuti autonomi sono posti alle dirette dipendenze del comando Brigata alpina "Cadore". Nel marzo 199 1 viene inserita nell'organico del gruppo la 41" batteria c/a.. Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata, l' 11 settembre I 992 il gruppo perde la propria autonomia ed il giorno successivo è inquadrato nel 6° Reggimento Artiglieria da Montagna che si ricostituisce in Bassano del Grappa. Il reggimento prende parte all'operazione ''Vespri Siciliani", con compiti cli controllo del territorio, dall'ottobre 1992 al gennaio 1993 fornendo rinforzo cli personale ai due reggimenti alp. della Brigata e successivamente, nel corso del 1993, trasferendosi al completo nell'isola in periodi vari. Per la stessa esigenza fornisce dal 15 luglio al l O ottobre 1994 un consistente rinforzo di personale e mezzi al 7° reggimento alpini impegnato nel comprensorio di Caltanissetta. Una batteria di formazione del reggimento, inquadrata nel 7° alpini, è impegnata dal 10 novembre al 2 dicembre 1994 in Piemonte in soccorso alle popolazioni alluvionate.
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Campagne di guerra e.fatti d'arme Seconda Mondiale (1940-43): - 1941: Montenegro (gruppo "Val d'Adige") - 1942: Montenegro (comando di reggimento, gruppo "Val d'Adige" e gruppo "Valle Isonzo") - 1943: territorio nazionale : difesa costiera in Liguria
Ricompense alla Bandiera Al Valor Civile Medaglia d'Oro - Decreto 18 maggio 7964. Accorso con i suoi magnifici reparti, eredi di nobili tradizioni, sui luoghi colpiti dall ' immane disastro del Vajont, il 6° Reggimento Artiglieria da Montagna, tra insidie, ostacoli e innumeri difficoltà, ha dimostrato nel soccorrere le popolazioni superstiti, altissimo senso del dovere, generoso sprezzo ciel pericolo e mirabi le spi rito di fraterna solidarietà, onorando l'Esercito e benemeritando dalla Nazione ( Vqjon.t, ottobre 7963 ).
Medaglie d'Oro al valor ,nilitare Capitano CARLO BOTTIGLIONI: Grecia, 6 gennaio 1941 (*)
Stenim.a Araldico Decreto 15 aprile 1969 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. J2 1 del 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987) a. SCUDO: d'argento al monte di tre cime all'itali ana, nascente dalla punta, caricato cli uno scudetto d'azzurro bordato d'oro al leone passante ciel secondo (Mon tenegro), e sormontato da un dardo infiammato, al naturale, posto in sbarra in direzione dell'angolo sinistro del capo. b. CORONA TURRITA c. ORNAMÉNJJ: (1 ) Iista 9ificla: cl' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "FERRO IGNIQUE AD EXCELSA". (2) nastro rappresentativo dell a ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turri ta, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura La relativa giovane età del reggimento ha consigliato il ricorso allo scucio in arg_ento, tipico delle tavole di aspettazione, anche in considerazione della scarsità cli elementi eia blasonare. I motivi araldici inseriti nello stemma sono riferiti alla specialità a cui appartiene il reggimento (monti), alle località ove ha operato nel corso del secondo conflitto mondiale (Montenegro), ed a quanto suggerio dal molto araldico (il ferro del dardo e la fiamma).
Comandanti 6° REGGIMENTO ARTIGLIERIA ALPINA (1941-43) Col. CamiJlo Suquet Col. Mario Pederzoli
6° REG GIMENTO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA (1953-75)
Col. Giul io Barberis Col. Antonio Saladino
Col. Franco Andreis Col. Giuseppe Scarelli Col. Salvatore Bavosa Col. Ugo Rabino Bollej Col. Bruno Gallarotti Col. Celestino Mamini Col. Mario Di Lorenzo Col. Achille Amico
(*) Ricompensa meritata con il Gruppo " Val Tagliarnento". successivamen te assegnato al 6° A rti glieria da M ontagna.
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Arma di Artiglieria
Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.
Vittorio Campana Luigi Poi i Arrigo Andreotti Giuseppe Rizzo Luciano Rizzo Enrico Lanari
GRUPPO ART IGLIERIA DA MONTAGNA
"LANZO"
( I 975-92) Ten. Ten. Ten. Ten.
Col. Sergio Scari1bello Col. Michele Corsaro Col. Raffaele Marconi Col. G. Paolo Agosto
Mario Moro Mario Rossi Duilio Petris Pasquale Ciampa Camillo Di Palo Francesco Tozzi G. Franco Moleri Emilio Morettin
6° REGG IMENTO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA (1992) Col. Massimo Aneloni Col. Giuliano Fontana
Sedi J953-91
Bel luno
1991
Bassano del Grappa (VI)
ARTIGLIERIA CONTROAEREI
Arma di Artiglierio
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2° REGGilVIENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREI Molto: " In alto mirando". Festa: 15 giugno - ann iversario della battaglia del Piave ( 1918) Sede: Ravenna - Caserma "Danrc Alighieri". Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo giallo arancio.
Origini e vicende organiche Discende dal 10° Centro Artiglieria Controaerei costituito in Napoli il 30 ottobre 1926, in attuazione della legge ordinativa 11 marzo dello stesso anno, con il concorso ciel preesistente 8° gruppo e/a .. L'organico ciel centro, al I O gennaio I927, comprende comando, un gruppo misto con incarichi addestrativi (su due batterie c/a eia 75/27 C.K. ed una batteria da posizione eia 76/45), un reparto fotoelettricisti e deposi to. Il I O aprile 1930, riceve dal 5° Centro e/a un gruppo eia 75/27 C.K. ccl un reparto fotoelettricisti, e con la nuova formazione prende il nome dal I O giugno I 930 cli 2° Reggimento Artiglieria Controaerei Autocampale. Nell'aprile 193 1 si sciolgono i due reparti fotoelettricisti e si formano in ciascun gruppo una sezione fotoe lettricisti ed una squadra d'ascolto e il successivo mese di gi ugno viene assegnato al reggimento un gru ppo autocampa le da 75/27 C.K. (del disciolto 12° Centro c/a) che dislocato a Palermo ivi r.imane in distaccamento fino al 31 gennaio l 934 allorché è trasferito al I 2° reggimento a. pe. cam .. Cam bia ancora denominazione il I O gennaio 1934 e diviene 2° Reggimento Artiglieria Controaerei quindi nel quadro dell'esigenza A.O. il reggimento viene mobili tato il 15 setlembre 1935 con i suoi due gr., che prendono il numerico di IIl e Vll, e con il IV gruppo di nuova formazione; inollre il 23 marzo I936 il deposito costitu isce e mobilita le batterie da posizione 252" e 253• che raggiungono il R. C.T.C. in Cirenaica. Il reggimento è smobilitato il 9 luglio 1936 ad eccezione del VII gruppo il quale, inviato a Tobruk il 16 aprile 1936, rimpatria il 7 ottobre successivo e viene sciolto. Nel 1937 presso il deposito sono costituiti due gruppi da 75/27 C. K. (i l I3 maggio il XX ed il IO ottobre il XXI) che nel corso dello stesso anno sono trasferiti in Libia a disposizione del XX e XXI C.A .. Il 2 settembre 1939 il 2° reggimento è nuovamente mobilitato con i gruppi III da 75/27 C.K. e XXIV eia 75/46-34, ma alla vigilia del secondo confli tto rnondiale, trasferisce il XXIV gruppo in A.O. ccl il III gruppo passa alle dipendenze del Comando Difesa Territoriale di Roma che lo impiega nella zona cli Colleferro. Il comando di reggimento viene inviato il 23 luglio 1940 in Africa Settentrionale ove inquadra il XIV gruppo eia 75/27 C.K. ccl il XLIII gruppo da 75/50 Skoda. Nel corso della guerra il deposito del 2° reggimento costituisce e mobilita anche altre unità: gruppi autocarnpal i XLVI, XLVII, XC, XCI da 75/46 ; IIl e XVI gruppo da 75/27 C.K.; DV e DVII da 90/53 nonché i gruppi eia posizione XLII, LXX, LXXI, LXXII e LXXJU da 75/46; XX e LX da 75/27; XXVTI da 75 Vikers; XXX eia 88/56; Llll, LXXVI, DL, DLI, DLII, CII, CIII, CIV, CV e CVI da 20 e D eia 20 per la difesa di navi trasporto. Il deposito provvede anche alla mobilitazione dei cdi di rgpt. 3 I O (dislocato a Tripol i) e 40° da posizione. Impegnato in Africa Settentrionale, i.I 2° reggimento viene sciolto nel maggio 1943, per eventi bellici, in Tunisia . La ricostituzione ha luogo in Mantova il I O giug no 1947 quale 2° Reggimento Artiglieria Controaerei Leggera con personale e materiali del VI gruppo c/a ceduto dal.I' 11 reggimento a. cam. Il reggimento assegnato alla Divisione di Fanteria "Legnano", inquadra il comando, reparto comando, I e II gruppo ei a 40/56. li 30 giugno 1951 viene sc iolto per dare vita al 2° Reggimento Artiglieria Controaerei Pesante; cede il I gruppo c/a I. al reggimento a cavallo ed il II gruppo c/a I. ali' 11 ° reggimento a. cam. e si forma su comando, reparto comando, un gruppo da 90/53 (già Clll gruppo costituito presso la Scuola di Artiglieria Controaerei). li II gruppo viene costituito nell'aprile 1952 ed un anno dopo, nel marzo 1953, l'organico è completato con il llI gruppo eia 90/53 ed il V gruppo e/a I. da 40/56. Dal I O gennaio 1956 assume alle dipendenze anche un VI gruppo c/a I. (trasferito dal 6° reggimento a. mon. della "Cadore") quindi due mesi dopo il V e VI gruppo divengono, rispettivamente IV e V gruppo c/a I.. Nel corso dello stesso anno i cannoni da 90/53 sono sostituiti da quelli da 90/50. Con l'arrivo di un
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L'Esercito Italiano verso il 2000
altro gruppo e/al., dal 5° reggimento a. mon. clell' "Orobica'' il 10 ottobre 1957 l'organico reggimentale viene portato su sei gruppi. Il 30 marzo 1960 si sciolgono il V e VI gruppo c/a l. ed analoga so,te segue il lii gruppo c/a. pe. il 1° ottobre 1961 . Una ulteriore variante ha luogo il I O settembre 1963 con la soppressione del IV gruppo c/a I. e la formazione cli un nuovo m gruppo c/a pe.; infine, il 31 agosto 1964 avviene lo scioglimento di tutto il 2° reggimento. Nell'ambito di un nuovo ordinamento assunto dalla Forza Annata, il l O ottobre 1992 viene ricostituito in Ravenna il 2° Reggimento Artiglieria Controaerei per trasformazione del l O gruppo del disciolto 4° reggimento a. c/a msl..
Campagne di guerra e.fatti d'arme Africa Orientale (1935-36): il reggimento è mobilitato per tutta la durata delle operazioni. Nel marzo 1936 trasferisce in Cirenaica le batterie 252" e 253" mentre il VII gruppo è inviato a Tobruk ove rimane dal 16 aprile al 7 ottobre 1936 Seconda Mondiale (1940-43): - I 940: Africa Settentrionale: difesa fascia costiera da Tripoli a Bengasi - 1941: Africa Settentrionale: Tripoli (difesa porto, aeroporto e punti sensibili) - 1942: Africa Settentrionale: Bengasi (mar. - mag.) - Tobruk - 1943: Africa Settentrionale: Tripolitania, Tunisia (apr. - mag.)
Stemma Araldico Decreto 25 marzo 1993 a. SCUDO: interzato in pergola: nel primo, d'argento, all'arco teso dalla freccia scoccante, posta in palo e con la punta all' insù, il tutto di nero; nel secondo, d'azzurro, al silfio di Cirenaica, reciso, d'argento; nel terzo, partilo d'oro e di rosso, al pino d' Italia, posto sulla partizione e attraversante, cli verde, fustato e sradicato al naturale, fruttato d'oro, sostenuto dai due leoni, dell'uno nell'altro, il leone posto a destra sostenente con la zampa anteriore sinistra, quello posto asinistra sostenente con la zampa anteriore destra, entrambi i leoni. poggianti le zampe posteriori sulle radici del pino (Ravenna). b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "IN ALTO MIRANDO''.
Sintesi della blasonatura Nella prima partizione è simboleggiata la funzione controaerei assegnata al Corpo. Nella seconda partizione dello scudo in azzurro, colore del valore e dell'amor di patria, è ricordata la gloria militare conseguita nel corso del secondo conflitto mondiale in Africa Settentriomùe, rappresenlata dal silfio. La terza partizione con lo stemma di Ravenna ricorda il legame territoriale del reggimento con la città ove Io stesso si è ricostituito nel 1992.
Comandanti · 10° CENTRO ARflGLIERIA CONTOAEREI (1926-30) Col. Emilio Bucci
2°
REGGIMENTO ARTIGLIERfA CONTROAEREl AUTOCAMPALE (1930-33)
Col. Emilio Bucci Col. Giacomo Castagna Col. Silvio Brancaccio
2°
REGGIM ENTO ARTIG LIERIA CONTROAEREI
(1934-43) Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Silvio Brancaccio Luca De Luca Achille Rosica Vittorio de Paris Romeo Marcello Carnera Italo Lener
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L'Esercito Italiano verso il 2000
3° REGGil\tlENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREI Motto: '·Hostium frangimus alas". Festa : 15 giugno - anniversario della battagl ia del P iave (1918) Sede: Rovigo - Caserma "Silvestri". Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo giallo arancio.
Origini e vicende organiche Discende dal 7° Centro Artiglieria Controaerei costituito in Firenze il 25 novembre 1926, in attuazione della legge ordinativa I J marzo dello stesso anno, con il concorso di elememi dei disciolti reggimenti 9° pe. e 14° pe. cam .. L'organico del centro al l O gennaio I 927 com prende comando, un gruppo autocampale da 75/27 C.K., un reparto fotoelettricisti, deposito ed è completato il 6 maggio s uccessivo con un gruppo da posizione eia 76/45. li I O aprile 1930, trasferito il gruppo eia posizione al 5° Centro c/a, riceve dal 1° Centro c/a un gruppo autocampale eia 75/27 C.K. ed un reparto fotoelettricisti; con la nuova formazione dal l O giugno 1930 prende nome di 3° Reggimento Artiglieria Controaerei Autocampale. Nell ' aprile 1931 si scio lgono i due reparti fotoe lettricisti e s i formano in ciascun gruppo una sezione fotoelettricisti ed una squadra cl ' ascolto. Cambia ancora denominazione il I O gennaio l 934 e diviene 3° Reggimento Artiglieria Controaerei quindi nel quadro dell'esigenza A.O. il deposito forma due batterie speciali da 75/27 che invia una in Eritrea il 25 giugno 1935 e l' altra in Somalia il 5 luglio 1935. Il 4 settembre I 935 il reggimento viene mobilitato con i s uoi due gruppi che prendono il numerico di V e X, mentre nel 1936 il deposito costituisce e mobilita le balterie da posizione 254• e 25Y' che raggiungono il 2° reggimento a. coloniale in Libia, inoltre dal gennaio al settembre 1936 la 3" batteria ciel V gr. è inviata in Egeo. Il reggimento è smobilitato il 7 luglio I 936. Il IO giugno I 940 il 3° reggimento ha a/disposizione solo il V gruppo da 75/27 C.K. che dislocato ini zialmente nel Lazio è successivamente impiegato in Albania (da aprile a settembre I 94 1), in Corsica (dal gennaio 1943) ed in Sardegna (nel settembre l 943). Nel corso del conflitto il deposito reggimentale procede alla costituzione di varie unità: gruppi autocampali XXXV, XL e LXXVII eia 75/46; DII, DVIII e DXI eia 90/53, nonché i gruppi da posizione XLV eia 75 (materiale francese); LXI eia 76/40; XVIII e XXIX da 88/55; LI e CLIII da 20; Dli da 20 per la difesa cli navi trasporto e, nel febbraio 1943 dei gruppo CXXIX, CXXX e CXXXI con materiale eia 20 mm tedesco. li deposito del 3° provvede anche alla costituzione del comando del 3° Raggruppamento Artiglieria Contraerei nel quale confluiscono i gruppo XXXV e XL da 75/46 con i gruppi DIV e DV da 90/53 (rispettivamente del 1° e 2° reggimento) che ·viene dislocato inizialmente in Sicilia per essere poi trasferito nel gennaio 1943 in Africa Settentrionale con i soli gruppi XXXV e DIV; il rgpt. si scioglie in Tunisia, nel maggio 1943, per eventi bellici. Il DV gruppo rimane schierato in Sicilia, nei presi cli Porto Empedocle sino all'agosto 1943 mentre il deposito si scioglie 1'8 settembre 1943 a seguito degli eventi determinali dall'armistiz io. La ricostituzione ha luogo in Merano il I O maggio I 947 quale 3° Reggimento Artiglieria Controaerei Leggera con personale e materiali dei gruppi c/a l. VI e V l bis ceduti dal 35° reggimento a. cam .. Il reggimento assegnato alla Divisione di Fanteria "Friuli", inquadra il comando, reparto comando, I e II gruppo c/a I. da 40/56 e prende sede in Pisa. TI 1° settembre 1951 viene sc iolto per dare vita al 3° Reggimento Artiglieria Controaerei Pesante e si forma su comando, reparto comando, I gruppo da 90/50 (già CV gruppo costituito presso la Scuola di Artiglieria Controaerei); il II gruppo viene formato il successivo I O gennaio. Lo SME, con circ. n. 805-S/ 15162542 in data 20 maggio 1961 dispone però lo scioglimento del reggimento per formare, nella stessa sede cli Pisa, il 3° reggimento a. pe. cam .. Nell'ambito cli un nuovo ordinamento assu nto dalla Forza Armata, il 14 settem bre 1992 viene ricostituito in Rovigo il 3° Reggimento Artiglieria Controaerei per trasformazione ciel 2° g ruppo del disciolto 5° reggimento a. msl. c/a.
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Arma di Artiglieria
Campagne di guerra e fatti d'arme Africa Orientale (1935-36): il reggimento, mobilitato, è dislocato in Sicilia, nella zona cli Catania. Nel 1935 invia in colonia due batterie, una sul fronte eritreo e l'altra sul fronte somalo. Nel marzo 1936 trasferisce in Cirenaica le batterie 254a e 255" mentre la 3" batteria del V gruppo è dislocata in Egeo dal gen. al set. 1936 Seconda Mondiale (1940-43): - 1940 : fronte alpino occidentale - 1941-42 : Sicilia (giu. 41 - clic. 42): difesa della zona di Porto Ernpedocle - 1943 : Africa Settentrionale: Tunisia (gen. - rnag.)
Stenuna Araldico Decreto 2 marzo 1993 a. SCUDO: d'azzurro, al centauro d' argento, rivoltato, capelluto e barbuto dì nero, afferrante con la mano s.inistra l'arco d ' oro con la corda dì nero, con la mano destra la freccia d'oro, in atto di essere scoccata; esso centauro impennato e poggiante gli art.i posteriori sul ristretto dì verde. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d ' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "H0ST1UM FRANGlMUS ALAS" .
Sintesi della blasonatura L'azzurro dello sc ucio simboleggia il " patrio cielo" che il reggimento è chi~1111ato a sorvegliare e proteggere. TI "centauro" è fi gura tratta dallo stemma del 3° reggimento e/a in vita dal 1930, ed è riferito al compito istituzionale affidato alla speciali tà controaerei.
Comandanti 7 ° C ENTRO ARTIGLIERIA CONTROAEREI (1926-30)
3° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREI
Col. Gino l nvernizzi Col. Guido Giovannozzi
LEGGERA
Col. Federico Bonelli Col. Ugo Pietrantonio
3° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAERRI AUTOCAMPALE (1930-33) Col. Guido Giovannozzi Col. Arrigo Ramalli
3° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA CONT ROAEREl PESANTE (195 1-6 l) Col. Ugo Pietrnnlonio Col. Werther Gramaz.io Col. Alcibiade Galeazzi Col. Salvatore Salvati Col. Renato Capoceli Col. Nicola de Leo
3° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREI (1934-43) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Arrigo Ramalli Gino Riccomi Federigo Vannetti Luigi Paolocci Enzo Ricci Edoardo Giannini E nzo Ricci
(1 947-51)
3° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREI ( 1992) Col. Renato Fracassi
Sedi 1927-43 1947-48
F irenze Merano (BZ)
1948-6 1 1992
Pisa Rovigo
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L'Esercito Italiano verso il 2000
4° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREI Motto: "Contro l'ala avversa". Festa: l 5 giugno - anni versar io della battaglia ciel Piave ( 1918) Sede: Mantova - Caserma "San Martino". Mostrina: fiamma ad una punta, cli colore nero con bordo giallo arancio.
Origini e vicende organiche Discende da 4° Centro Artiglieria Controaerei costituito in Peschiera il I O novembre 1926, in attuazione della legge ordinativa 11 marzo dello stesso anno, con il concorso ciel preesistente 3° gruppo c/a e cli un gruppo ciel disciolto 14° reggimento a. pe. carn.; il cenlrn comprende il comando, un gruppo autocampale da 75/27 C. K., un gruppo eia posizione eia 76/45, un reparto fotoelettricisti, un deposito. Il l O aprile 1930, cede il gruppo eia posizione al 7° reggimento a. pe., e riceve in sostituzione un gruppo autocampale da 75/27 C.K. ed un rep~uto fotoelettricisti dal disciolto 3° Centro c/a; con la nuova formazione prende nome dal l O giugno 1930 di 4° Reggimento Artiglieria Controaerei Autocampale. Nell'aprile 1931 si sciolgono i due repaiti fotoelettricisti e si fom1ano in ciascun gruppo una sezione fotoelettricisti ed una squadra d'ascolto. Cambia ancora denominazione il l O gennaio 1934 e diviene 4° Reggimento Artiglieria Controaerei quindi nel quadro dell'esigenza A.O. il reggimento viene mobilitato e nel settembre 1935 è trasferito per assolvere varie funzioni; comando, batteria comando, Il e IX gruppo (I e Il gruppo organico) a Marsala per- la difesa c/a di aree particolari in Sicilia; XI gruppo di nuova formazione a Roma per la difesa c/a della Capitale; deposito e una batteria di istruzione a Mantova. Per la stessa esigenza il deposito costituisce due batterie da posizione (256" e 257•) che trasferisce al 2" reggimento a. coloniale in Libia. Smobilitato, nel luglio 1936 tutto il reggimento è nuovamente raccolto in Mantova su due gr.. Una batteria, la 7" autocampale da 75/46-34, formata il 1Ogennaio 1938 viene trasferita nel mese cli giugno con destinazione 0.M.S. (Otre Mare Spagna) ove opera sino al termine délla guerra. Il 4° reggimento è mobilitato ancora nel settembre 1939 su cinque gruppi: TJ, JX e XI da 75/27 C.K., XVII e XXII eia 75/46 ed un gruppo da 20/65. All'inizio del secondo conflitto mondiale, il 10 giugno 1940, il reggimento è schierato sul fronte occidentale con la l" Annata. Il 28 giugno 1940 i due gruppi da 75/46 sono trasferiti in Africa Settentrionale. Nel corso ciel conflitto il deposito del 4° provvede alla costituzione di varie unità: gruppi autocampali XXXVIT da 75/46; DI, DII, DXXT, DXXII e DXXV da 90/53 nonché i gruppo da posizione XLID e LXIV eia 75/46; LXll da 76/40; XLVI da 75 (francese); XX:Vlll e XXXT da 88/55; LU eia 20 mm. Viene anche mobilitato il comando del 38° rgpt. da posizione. Nell'aprile 1942 lo SME ordina la costituzione del 4° Raggruppamento Artiglieria Controaerei composto da comando, reparto comando e XXXVU gruppo del 4° reggimento; XXXVI gruppo da 75/46 (approntato dal deposito del 5° reggimento); XXXVill gruppo da 75/46 (approntato dal deposito del I O reggimento) e dalle batterie da 20/65 65" del 4 ° reggimento, 31 a, 40a,e 42° (mobilitate dal deposito del l O reggimento). 11 rgpt. si forma in Mantova e, destinato al fronte russo, è assegnato all'8" Armata e parte per la zona di operazioni il 13 giugno 1942. All'ai.Tivo in Russia sono inseriti nel rgpt. anche il IV e XTX gruppo da 75/46, già ciel 5" reggimento c/a, inviati in zona di operazioni con il C.S.l.R. fin dal mese di luglio dell'anno precedente. L'impegno degli uomini del rgpt. è riconosciuto con l'assegnazione alla Bandiera della Medaglia cli Bronzo al Valor Militare nella cui motivazione è riassunta tutta l'attività sostenuta fino al gennaio 1943. Rimpatriato nel marzo 1943 il rgpt. viene sciolto mentre il comando ciel 4° reggimento rimane in vita sino a11'8 settembre 1943. La ricostituzione ha luogo in Albenga (SV) il 24 maggio 1947 quale 4° Reggimento Artiglieria Controaerei Leggera con personale e materiali del VI gruppo c/a ceduto dal 155° reggimento a. cam.. 11 reggimento, assegnato alla Divisione cli Fanteria "Mantova", inquadra comando, reparto comando, I e II gruppo da 40/56 e nel successivo mese cli luglio prende sede in Cervignano del Friuli. Il ] 0 dicembre 1948 si forma presso il reggimento un gruppo da 40/56 che, destinato alla Brigata "A1iete", il 1° luglio 1949 raggiunge il 132° reggimento a. cor.. 1130 giugno 1951 il 4° viene sciolto e cede il 1 gruppo al 155° reggimento a. cam., il il gruppo al 3° reggimento a. cam. ed il m gruppo (formato il 1° aprile 1951) al 5° reggimento a. cam.. Il
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Arma di Artiglieria
giorno successivo, 1° luglio, il comando di reggimento provvede alla costituzione a Riva del Garda (TN) del 0 4° Reggimento Artiglieria Controaerei Pesante; i gr. previsti dall'organico raggiungono la sede il l novembre il l gruppo (già CVI gruppo costit11ito presso la Scuola cli Artiglieria Controaerei) ed il 4 aprile 1952 il U gruppo (anch'esso proveniente da Sabaudia). La nuova unità dal giorno 8 agosto si riunisce in Riva del Garda (TN). Nel 1953 si formano il ID gruppo da 90/53 ed il V gruppo c/a I. da 40/56 ed in seguito, il 1° gennaio 1956, il rgt. assume nell'organico anche il VI gruppo e/al. (trasferito dal 2° reggimento a. mon. della ' 'Tridentina"); V e VI gruppo divengono, rispettivamente, l V e V gruppo e/a I. nel febbraio 1956 poi il V gruppo si scioglie nel gennaio 1960. Dal 1° agosto 1.963 il reggimento è posto alle dipendenze del Comando Artiglieria Controaerei deJI'Esercito e nello stesso mese vengono sciolti il ID gruppo ed il IV gruppo c/a I. Con l'acquisizione ciel sistema missilistico HAWK l' unità, mutati compiti ed ordinamento, dal 1° ottobre 1964 diviene 4° Reggimento Artiglieria Missili Controaerei su comando, reparto comando I e II gruppo msl. e 24° cp. trasmissioni. Il rgt ha sede in Verona mentre il II gruppo è dislocato a Mantova. Nel 1968, il 1° agosto anche il comando cli reggimento prende sede a Mantova ed il 15 ottobre il I gruppo viene trasferito a Ravenna. Un ulteriore movimento ha luogo il 18 giungo 1984 con lo spostamento ciel 2° gruppo a Cremona. Nell'ambito cli un nuovo ordinamento assunto dalla Forza Annata, il 30 settembre 1992 il reggimento viene ristrutturato ed il giorno successivo si ricostituisce in Mantova il 4° Reggimento Artiglieria Controaerei, per trasformazione del 2° gruppo, mentre il I O gruppo dà vita in Ravenna al 2° reggimento a. c/a ..
Campagne di guerra e fatti d 'arme Africa Orientale (1935-36): il reggimento, mobilitato, è dislocato in Sicilia. Il 10 marzo 1936 invia in Cirenaica Le batterie 256" e 257a . Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fronte alpino occidentale. Il 28 giugno invia i gruppi XVII e XXII in Africa Settentrionale. - 1941: l'XI gruppo opera sul fronte greco - albanese - 1942: fronte russo (4 ° rgpt. c/a): Rossosch, Gecliuische, Kantomirowka, Mankowo, Kalitwonskaja, Tsechertkowo, Millerowo - 1943: fronte russo (4° rgpt. c/a): Woroschilowgrad (gen.) - territorio nazionale: Mantova (mag. - set.)
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare
Medaglia di Bronzo - Decreto 31 dicembre 1947. Reggimento controaerei da 75/46 e da 20 rnod. 35, assicurava durante la campagna la protezione controaerei al Comando cli Annata, ai campi di aviazione, ai centri logistici. Iniziatasi l'azione offensiva ciel nemico, le sue batterie si trasformavano in batterie controcaffo e in nobile gara con quelle divisionali e controcaJTo, opponevano la più strenua resistenza nell'impari lotta contro le masse corazzate nemiche che dilagavano intorno alle località difese. Numerosi carri venivano arrestati davanti alle posizioni delle batterie che, al campo di Ga1tmischewka, a Tschertkowo, a Maltschewskaja, a Millerowo resistevano per settimane a fianco dei resti delle divisioni, scrivendo pagine magnifiche cli valore e di sacrificio (ji-m1.te russo: Rossosch, Gedjuische, Kantomirowka, Mankowo, Kalitwonskaja, Tschertkowo, Maltschewskaja, 1\1/illerovo, Woroschilowgrad, luglio 1942 - gennaio 1943 ).
Medaglie d'Oro al Valor Militare Capitano BRUNO CAMANDONE: Russia, 24 dicembre 1942
Stemma Araldico Decreto I J marzo 199 I a. SCUDO: inquartato: nel primo, d'argento, alla croce cli rosso, accantonata nel capo della testa di Virgilio, al naturale, in maestà, attorcigliata dal serto di alloro, di verde (Mantova); nel secondo, d'azzurro, al monogramma d'Ucraina, d'oro, sormontato dalla stella cli cinque raggi, dello stesso; nel terzo, di azzurro, alla stella alpina recisa, fiorita di tre e fogliata di tre, al naturale; nel quarto, cli rosso, al silfio di Cirenaica, reciso, d'oro.
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L'Esercito Italiano verso il 2000
b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: '"CONTRO L'ALA AVVERSA". (2) nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in s baJTa dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura 1° quarto: stemma cli Mantova a testimoniare il legame territoriale del reggimento con la città in cui ha avuto sede per lunghi periodi; 2°, 3° e 4° quarto: sono dedicati alla gloria militare acquisita dal Corpo e eia suoi reparti nel corso del secondo conflitto mondiale in Russia (2°), sul fronte alpino occidentale (3°) ed in Africa Settentrionale (4 °)
Comandanti 4° CENTRO ARTIGLIERIA CONTROAEREI (1926-30) Ten. Col. Giuseppe Pavesi Col. Marco Scazzola 4° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREI AUTOCAMPALE (1930-33) Col. Ottavio Bollea Ten. Col. Iginio Salvetti (int.) Col. Emilio Pinto
4° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREI (1934-42) Col. Emilio Pinto Ten. Col. Gaetano Alagia (int.) Col. Paolo Fantazzini Col. Vincenzo Catalano Col. Francesco De Villa Magg. Antonio Di Lorenzo (int.) Col. Giuseppe di Martino 4° RAGGRUPPAMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREI (1942-43) Col. Giuseppe _di Martino 4 ° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTRO AEREI "LEGGERA" (1947-51)
Magg. Pietro Picca (int.) Magg. Francesco Muscarà (int.) Col. Giovanni Piacentini Magg. Mario Giovenco (int.) Col. Giuseppe Salvati
4° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROA EREI PESANTE (1951-64) Col. Antonio Alfaro - Degan Ten. Col. Cirino De Maria (int.) Col. Antonio Marini Col. Giuseppe Ferrante Col. Aldo Bassignano Col. Teresio Pelizza Col. Pasquale Sammarco 4° REGGIMENTO ARTIGLIERIA MISSILI CONTROAEREI ( 1964-92) Col. Pasquale Sammarco Col. Filippo Gandolfi Col. Bartolomeo Macchiarelli Col. Giovanni Macchi Col. Girolamo Drei Col. Ermanno Pozzi Col. Luigi Palmieri Col. Giorgio Ghedini Col. Aurelio Rignano Col. Renato De Mola Col. Franco Preite Col. Nicolò Velia Col. Piero Petrìlli Col. Vincenzo Sampieri Col. Giuseppe Caldarazzo Col. Antonio Cosma 4° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREI (1992) Col. Antonio Cosma Col. Giovanni Raguso
Sedi 1926 1926-43 1947 1947-5 1
Peschiera del Garda (VR) Mantova Albenga (SV) Cervignano del Friuli (UD)
1951-55
Riva del Garda (TN)
1955-68
Verona
1968
Mantova
Arma di Artiglieria
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5° REGGilVIENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREI Motto: "Inter nubes detonans hostem exterret". Festa: 15 giugno - anniversario della battaglia del Piave (19 18) Sede: San Donà cli Piave (VE) - Caserma "Tombolan Fava". Mostrina: fiamma ~d una punta, di colore nero con bordo giallo arancio.
Origini e vicende organiche Discende dal 9° Centro Artiglieria Controaerei costituito in Pescara il 15 dicembre 1926, in attuazione della legge ordinativa 11 marzo dello stesso anno, con il concorso del preesistente 9° gruppo c/a; il centro comprende comando, un gruppo misto (due batterie autocampali da 75/27 C.K., una batteria da posizione da 76/45), un reparto fotoelettricisti, deposito. Il 9° gruppo c/a si era formato a Bari nel 1923 per trasformazione di un reparto costituito da batterie c/a che nel 1917 avevano dato vita al 3° raggruppamento autocampale da 75 C. K. per la 3" Armata. Il 1° aprile 1930 riceve dal 6° Centro c/a un gruppo da 75/27 C. K . ed un reparto fotoelettricisti; con la nuova formazione dal 1° giugno 1930 prende nome di 5° Reggimento Artiglieria Controaerei Autocampale. Nell'aprile 1931 si sciolgono i due reparti fotoelettricisti e si formano in ciascun gruppo una sezione fotoelettric isti ed una squadra d'ascolto . Cambia ancora denominazione il 1° gennaio 1934 e diviene 5° Reggimento Artiglieria Controaerei. Nel quadro dell'esigenza A.O. il reggimento viene mobilitato il 6 settembre 1935 con i suoi due gr., che prendono il numerico di VI e XIV, ed è inviato in Sicilia per la ·difesa c/a di aree particolari; il deposito costituisce la 1a batteria da 20 mm che invia in Eritrea e le batterie da posizione 25W e 2593 che trasferisce in Cirenaica. Smobilitato il 12 luglio 1936 il reggimento si riporta nuovamente a Padova, ove ha preso sede nel 1934. Il 5° reggimento è ancora mobilitato nel settembre 1939 su quattro gruppi: IV, VI, XIV e XIX e nel corso del conflitto il deposito provvede alla costituzione di varie unità: gruppi autocampali XXXVI, LXXVI e CVII da 75/46; DVI, DXXIV e DXXVI da 90/53; nonché gruppi da posizione XXIII e XXIV da 75/51. Il IV ed il XIX gruppo da 75/46 nel luglio 1941 sono inviati in Russia con il C.S .l.R. ed un anno dopo vengono inseriti nel 4° rgpt. a. c/a (nel quale è inquadrato anche il XXXVI gr.) con il quale operano sino al gennaio 1943. li reggimento si scioglie 1'8 settembre 1943 a seguito degli eventi determinati dall'armistizio. La r icos tituzione ha inizio in Pisa il 1° marzo 1947 quale 5° Reggimento Artiglieria Contraerei Leggera con personale e materiali del gruppo c/a I. ceduto dal 33° reggimento a. cam. (il gruppo ha preso parte alla Guerra di Liberazione prima con la Divis ione "Nembo" poi con il Gruppo di Combattimento "Folgore"). Il rgt., assegnato alla Divisione cli Fanteria "Folgore", inquadra comando, reparto comando, I e Il gruppo da 40/56 ed a fine anno è destinato a Padova ma raggiunge la sede definitiv a solo nel settembre 1949 dislocandosi a Mestre. Il 1° gennaio 1950 inquadra ai soli fi ni amministrativi, addestrativi e disciplinari anche il CII gruppo da 90/53 del Comando Artiglieria del V C.M.T.. Il 31 gennaio 1951 viene sciolto, cede il I gruppo al 33 ° reggimento a. cam., ed il l O febbraio , il comando di reggimento provvede alla costituzione del 5° Reggimento Artiglieria Controaerei Pesante su comando, reparto comando, CI e CII gruppo da 90/53 (quest'ultimo già nel rgt.) entrambi formati presso la Scuol a di Artiglieria Controaerei; dal I 8 luglio dello stesso anno i due gruppi divengono I e II gruppo c/a pe .. Il 1° aprile 1953 si formano il III gruppo da 90/53 ed il V gruppo c/a I. da 40/56 mentre nell'aprile 1956 il materiale da 90/53 viene sostitui to con quello da 90/50 ed il gruppo c/a l. diviene IV gruppo. Dal 13 maggio 1957 il reggimento inq uadra un V gruppo c/a l. (giunto dal 3° reggimento a. mon . dell a "Julia") che è poi sciolto il 15 maggio 1960. Dal 1° agosto 1963 il 5° reggimento è posto alle dipendenze del Comando Artiglieria Controaerei dell' Esercito e sempre nello stesso anno il 31 agosto si scioglie il IV gruppo c/a 1. ed il 1O ottobre viene costituita presso la Scuola di Sabaudia l' 8" batteria rnsl. c/a. Con l' acqui -
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L'Esercito llaliano verso il 2000
sizione del sistema missilistico Hawk, l'unità mutati compiti ed ordinamento, dal I O agosto 1964 diviene, in Mestre, 5° Reggimento Artiglieria Missili Controaerei su comando, reparto comando, I e II gruppo msl. e 25' cp. trasmissioni . Nel 1967 avvengono alcuni mutamenti : il 28 settembre il I gruppo è trasferito a San Donà di Piave, il 14 ottobre il II gruppo prende sede a Rovigo. Nell' ambito di un nuovo ordinamento assun to dalla Forza Armata, il 13 settembre 1992 il reggimento viene ristrutturato ed il giorno successivo si ricos tituisce in San Donà di Piave il 5° Reggimento Artiglieria Controaerei per trasformazione del l O gruppo, mentre il 2° gruppo dà vita in Rovigo al 3° reggimento a. c/a
Campagne di guerra e fatti d 'arme Africa Orientale (1935-36): il reggimento, mobil itato, è inviato in Sicilia con il comando ed il VI gruppo a Gela, e con il XIV gruppo a Comiso. Il deposito costituisce ed invia in A.O. la la batteria cannoni da 20 mm ed in Libia le batterie da posizione 258" e 259"; Seconda Mondiale (1940-43): - 1940 : il reggimento è impegnato in Piemonte ma invia il vr gruppo in Africa Settentrionale ed i gruppi IV e XIX in Albania - 1941 : il IV ed il XIX gruppo operano in Russia e vi rimangono sino al marzo 1943 - 1942-43: viene inviato in Russia anche il XXXIV gruppo che è inquadrato, assieme al IV e al XIX, nel 4 ° rgpt. c/a
Stemma Araldico Decreto 3 aprile 1960 (aggiornato in base a quanto disposto dalJo SME con circ. 121 del 9.2.1987 Giornale Ufficiale del 14.2. 1987) a. SCUDO: interzato in palo. Nel 1° inquartato alla croce d'argento sull'inquartatura caricata in cuore dal leone d'oro di S. Marco: a) troncato d i verde alla testa di cinghiale rivolta al naturale e di azzurro al torrione emergente da un mare fluttuoso, il tutto al naturale (Pescara); b) e c) di azzurro pieno; d) d'argento alla croce di rosso (Padova); nel 2° troncato: a) fasciato d'azzurro e d ' argento di 5 pezzi; b) d'oro alla burella d ' azzurro posta in banda accompagnata in capo dal tridente d'Ucraina d ' azzurro; nel 3° d'argento al palo di rosso caricato da due filett i in palo d'azzurro (Guerra cli Liberazione) abbassato ad un capo d'argento alla croce di rosso (Padova). b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto : " INTER NUBES DETONANS HOSTEM EXTERRET".
Sintesi della blasonatura 1• partizione dedicata ai motivi di. origine e tradizionali. In particolare la croce d'argento ed il leone di San Marco ricorda l'origine del 3° rgpt. a. c/a in seno aJla 3• Armata e sono anche simbolo ciel legame territoriale fra il reggimento e le guarnigioni dislocate nel Veneto.
2a pa,tizione dedicata alla gloria militare. La fascia d 'azzurro e d'argento, colori della Grecia, ricordano l'impiego di reparti del reggimento sul fro nte greco - albanese. La "burella" in azzurro ed il tridente di Ucraina simboleggiano il valore con il quale si sono battuti i gruppi del 5° reggimento in Russia, concorrendo con il loro comportamento alla concessione della M. B. V. M. al 4° rgpt. a. c/a in cui erano inquadrati.
3a partizione dedicata alla ricostruzione del reggimento. li "Palo" rosso ed azzurro, riferito alla guerra di liberazione, ha lo scopo di ricordare la partecipazione alla campagna stessa del gruppo che ha formato il nucleo per la ricostituzione del 5°. Lo stemma d i Padova è un riferimento alla prima sede assunta dal reggimento nel dopoguerra.
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Arma di Artiglieria
Comandanti 9° CENTRO ARTIGLIERIA CONTROAEREI (1926-30) Ten. Col. Giuseppe Bove Col. Vitantonio Modugno
5° REGGIMENTO
ARTIGLIERIA CONTROAEREI AUTOCAMPALE (1930-33)
Ten. Col. Arnaldo Tadclei Col. Francesco Stabile Col. Giovanni Tartaro
5° REGGIMENTO ARTIGLIERIA MISSILI CONTROAEREI
Col. Luigi Calcagno Col. Benedetto Ausiello Col. Giuliano Micheli Col. Angelo Maltesi Col. Fausto Manunta Col. Pietro Tagliarini Col. Giovanni Casali Col. Luigi Natali Col. Mario Prato Col. Sergio Catinella Col. Roberto Boldrini Col. Enzo Rossi Col. Mauro Ferranti Col. Michele Allegro Col. Paolo Pellegrino Col. Umberto Tagl iacozzi
Col. Vitantonio Modugno Ten. Col. Leopoldo Scarienzi (int.) Col. Filippo Lacroix
5° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREI (1934-43) Col. Enrico Signarelli Col. Arrigo RamalJi Col. Federico Vannetti Col. Vittorio Zatti Col. Armando Chiarazzo Col. Giovanni Giua Col. Achille Battaglia Col. Mario Lovadina Col. Enzo Ricci Col. Pasquale Caputo 5° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREl L EGGERA (1947-51) Col. Carlo Ravnich Col. Ottavio Gila
(1964-92)
5° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREI
(1992) Col. Umberto Tagliacozzi Col. Mario Macioce
5° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREI PESANTE (195 l-64) Col. Emilio Santoro Col. Pasquale Sesti
Sedi 1926-33 1933-34 1934-43 1947
Pescara Palmanova (UD) Padova Pisa
1947-49
1949-92 1992
Padova Mestre (VE) S. Donà di Piave (VE)
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L'l:.,'sercìto Italiano verso il 2000
8° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREI [8° Reggi.mento Artiglieria di Corpo d'Armata (pe. cam.)} Motto: "Velox in acie potens in proelio". Festa: 15 giugno - anniversario della battaglia del Piave (1918) Sede: Modena - Caserma "Pisacane". Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo giallo arancio.
Origini e vicende organiche Unità della specialità controaerei che riallaccia le proprie origini a reparti cli artiglieria pesante campale. li 1° agosto 1920, in attuazione dei decreti n.2143 ciel 2 l novembre 19 19 e n. 451 del 20 aprile 1920 si forma in Terni il 7 ° Reggimento Artiglieria Pesante Campale, Ne fanno parte quattro gruppi ceduti dal disciolto 37° reggimento a. pe. cam. che, in vita eia appena un mese, li aveva ricevuti a sua volta dai reggimenti 33° a. cam. (Il gr.), 2° a. pe. cam. (VIII e XXII gr.) e 23° a. cam. (XXXll gr.). Con i gruppi II e XXll si formano il I e II gruppo da I 05/28 mentre con i gruppi VIII e XXXfT si formano il III e IV gruppo da 149/12. Per effetto della legge ordinativa I I marzo 1926, il reggimento dal 31 ottobre dello stesso anno prende sede in Roma, riceve un V gruppo misto (gi~t del disciolto 11° reggimento a. pe. cam. con una batteria da 105/28 ed una eia 149/ l 2) e cambia la denominazione in 8° Reggimento Artiglieria Pesante Campale. Trasferito il V gruppo al 16° reggimento a. cam. il 3 I dicembre 1929, nel 1934 in luglio il III gruppo è destinato alla Scuola Centrale di Artiglieria quale III gruppo scuola obici da 149/12 ed in ottobre il reggimento cambia ancora denominazione in 8° Reggimento Artiglieria di Corpo d'Armata. Per l'esigenza A. O. il deposito costituisce il 310° autoreparto trattori per refrigeratori e il lll gruppo bombarde da 81 unità, questa, che nel corso della campagna merita una Medaglia cli Bronzo al Valor Militare. Allorché con decreto 14 novembre 1935 viene concesso ai reggimenti lo Stendardo, all ' 8° reggimento a. C . cl' A., che è di stanza nella Capitale, viene affidata la Bandiera cle!P Arma di A rtiglieria che seguirà il reggimento sui campi di battaglia, la Bandiera arriva al reggimento il 12 gennaio l 936, proveniente dal 13° reggimento a. cam .. Nel corso del secondo conflitto mondiale il deposito del reggimento costituisce e mobilita numerose unità: - cdi di rgpt. cli Corpo cl ' Armata: 8° (che in operazioni rappresenta il reggimento) e 22°; - cdi cli gruppo cannoni: XIII, XIV e XLIV da 105/28; l eia 100/17- 14; - cdi di gruppo obici: CXIIl e CXI V eia 149/13; CLXI, CLXII, CLXIll e CLX V1 da 149/19 ; - 8° reparto specialisti di C. A., ed un numero vario cli batterie delle s ingole specialità. L'8° Raggruppamento Artiglieria di Corpo d'Armata mobilitato alla vigilia della guerra, il 10 giugno 1940, è su comando, reparto comando, XIII gruppo eia l 05/28, CXIII e CXIV gruppo eia 149/ I 3 e 8° reparto specialisti C.A. ed è schierato alla frontiera occidentale. E' successivamente inviato in Albania e terminate le operazioni sul fronte greco - albanese torna in Italia. Nel novembre 1942 è ancora destinato in tenitorio greco ove rimane sino al .12 settembre 1943 allorché, dislocato nella zona cli Corinto, viene sciolto a seguito degli eventi determinati dall'armisti7.io. li 22° Raggruppamento Artiglieria di Corpo d'Armata si forma il 23 maggio 1940 in Roma su comando, reparto comando e I gruppo da 100/17-14. A fine mese l'unità parte per la Libia ed il l O giugno sbarca a Dema ove viene raggiunta dai gruppi XLJT e XLIII da 105/28. A metà luglio I 940 il rgpt. è dislocato in regione "Ras Belgamel" ad ovest di Tobruk. Viene sciolto per eventi bellici il 5 gennaio 1941 dopo aver preso parte alla difesa della piazzaforte. L' 11 febbraio l 951 viene ricostituito in Viterbo 1'8° Reggimento Artiglieria Pesante Campale su comando, reparto comando, un gruppo obici eia 149/19, un gruppo cannoni eia 140/30, deposito; nell' aprile 1953 giunge al reggimento la Sezione Aerei Leggeri (SAL). Nel corso del 1955 1'8° è trasferito a Modena. Numerose sono le modifiche che l'unità registra negli anni che seguono:
Anna di Artiglieria
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- nel 1959 il l gruppo sostituisce gli obici da 149/ 19 con i cannoni da 155/45; - nel secondo semestre ciel 1960 il Il e ll1 gruppo ricevono g li obici da 155/23; - il 31 gennaio 1963 si scioglie la SAL; - nel 1973 il lll gruppo è posto in posizione "quadro"; - il I 5 settembre 1974 il reggimento riceve due gruppi dal 6° reggimento a. pe. cam. che inquadra quali Ne V gruppo "quadro". Con la ristrutturazione dell'Esercito, dal I° ottobre 1975 I' 8° risulta così formato : comando, batteria comando e servizi, I O e 2° gruppo obici eia 155/23, 3° gruppo "quadro" (da 155/23), 4° gruppo cannoni da 155/45, 5" gruppo "quadro" (da 155/45) ma dall' 11 agosto 198 1 i gruppi sono ridotti a tre: 1° e 2° gruppo eia 155/23, 3° gruppo "quadro" (eia 105/22). Dal 1° giugno 1986 il reggimento viene trasformato al fine di soddisfare le crescenti esigenze connesse con i programmi cli ammodernamento dell'artiglieria, per quanto attiene in particolare alla sperimentazione di impiego dei vari materiali. Mutata la denominazione in 8° Reparto di Artiglieria l'unità viene posta alle dipendenze del Comando Artiglieria della Regione Militare Tosco Em iliana ed assume la struttura su comando, batteria comando e servizi, 8° Gruppo Artiglieria Pesante Campale "Marmore" (già 1° gr.); tale gruppo formato su tre batterie da 155/23 eredita la Bandiera ciel reggimento e ne tramanda le tradizioni. Il 3° gruppo è trasformato in unità di mobilitazione (quadro); il 2° gruppo è soppresso. Lo SME, con circ. 267/151 in data 22 giugno 1991, dispone la ricostituzione dell '8° Reggimento Artiglieria Pesante Campale, per trasformazione dell'8° Reparto di Artiglieria, reggimento nel quale rimane inquadrato 1'8° gruppo a. pe. cam. "l\llarmore" . Nell'ambito di un nuovo riordinamento della Forza Armata, il 20 agosto 1992 il reggimento muta compiti ed organico e dal 31 dicembre dello stesso anno cambia denominazione in 8° Reggimento Artiglieria Controaerei; rimane di slocato a Modena ed è posto alle dipendenze del Comando AJtiglieria della Regione Militare Tosco Emiliana. Il reggimento inquadra il I gruppo a. c/a "Marmore" dal quale riceve la Bandiera. Dal 1° gennaio 1994 passa alle dipendenze del 3° Corpo d ' Armata.
Campagne di guerra e.fatti d'arme Prima Mondiale (1915-18): (XXII gruppo del 2° reggimento a. pe. cam.) 1917: M. Novegno, Bainsizza 1918: V. Lagarina, Spresiano, M. Grappa (II gruppo del 33° reggimento a.cam.) 1915: Costone cli Salesci, Col cli Lana, q.2249 del Sasso di Mezzodì, Li vine, Soramaz 1916: Col di Lana, Marmolada, Cima Sief 1917: Ponte di Vidor, Monfenera, Col della Berretta 19 18: M. Asolone, Piave: Ct d'Anna, Col del Miglio - Vittorio Veneto: Col. del Miglio, Col della Ben-etta (VIII gruppo del 2° reggimento a. pe. cam.) 1915: Plava, Monfalcone, M. Sei Busi, S. Martino, Marcottini 1916: S. Martino, Doberclò, Poclgora, Sabotino, Altopiano di Asiago, Cosich, S. Michele, Wolkowniak 1917: Faiti, Castagnevizza, Maserada 1918: Zona Lovaclina, Maseracla (XXXII gruppo del 23° reggimento a. cam.) 1917: Zona Pasubio, Bainsizza 1918: Ravarè di Piave, Salettuol, Bocca Collalta Africa Orientale (1935-36): III gruppo bombarde da 81 e 130° autoreparto trattori per refrigeratori Seconda Mondiale (1940-43): le uni tà costituite dal deposito sono impiegate sui vari fronti sia inquadrate in rgpt. sia come reparti autonom i go rgpt. - 1940 : fronte alpino occidentale - 1941 : fronte greco albanese con il XIV gruppo alla frontiera jugoslava (mar. - apr.)
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L 'Esercito Italiano verso il 2000
- 1941-42 : territorio nazionale - 1942-43 : Grecia - compiti cli controguerriglia e difesa costiera (nov. 42 - set. 43) 22° rgpt. - 1940-41 : Africa Settentrionale (giu. 40 - gen. 41) : Tobruk
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Medaglia di Bronzo - Decreto 12 aprile 1937. Reparto cli salda compagine e cli elevato spiri to, nella battaglia cieli ' Endertà ed in quella di Passo Mecan, col fuoco dei suoi pezzi e col valore dei suoi bombardieri, combattenti in mezzo ai fanti con il m oschetto e la baionetta, prodigandosi con largo e generoso contributo di sangue, cooperava validamente ad infrangere la baldanza del pervicace nemico (Amba A radam, 15 febbraio 1936 - Passo Mecan, 31 marzo 1936). (All'8° batteria del Ili gruppo bombarde da 81).
Stemma Araldico Dec reto 24 dicembre 1954 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con c irc. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987) a. SCUDO: d'argento, bordato scaccato d 'oro e d i rosso, alla banda d 'azzurro diminuita ed al leone al naturale, coronato passante sopra una campagna dì verde, tenente con la branca anteriore destra una bandiera bifida di rosso alla croce d'argento accantonata da quattro chiavi d ' argento poste in palo con l' ingegno all ' insù ed astata d'oro. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la pun ta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "VELOX IN ACIE POTENS IN PROELIO" . (2) nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura La figura centrale riportata nello stemma (il leone con bandiera su campagna verde) è tratta dallo scudo di Viterbo, a testi moniare il legame territoriale del Corpo con la città ove si è ricostituito nel 195 I prendendovi anche sede per alcuni anni. La "burella" in azzurro che attraversa lo stemma ricorda la g loria militare ciel reggimento , materializzata dalla M.B.V.M. meritata in Africa Orientale eia una batteria del III gruppo bombarde. L' oro ed il rosso che si alternano sul bordo dello scucio ripetono i colori di Roma, altra città ove il reggimento ha avuto sede per un lu ngo periodo cli anni.
Comandanti 7° REGGlMENTO ARTIGLIERIA P ESANTE CAMPALE ( 1920-26) Col. Antonio Laliccia Col. Vincenzo Minucci Albamonte Col. Alfredo Fasella
go R EGGIMENTO ARTIGLIERIA PESA NTE CAMPALE (1926-34) Col. Alfredo Fasella Col. Filippo Scoppa Col. Luigi Manzi
go
REGGIMENTO ARTIGLIERIA DI CORPO D'ARMATA (1934-40)
Col. Col. Col. Col. Col.
Luigi Manzi Adolfo Sardi Guido Lama Gino Battaglini Vincenzo Peti tti
go RAGGRUPPAM ENTO D' AR1v1ATA
ARTIGLIERIA DI CORPO
(I 940-43)
Col. Vincenzo Petitti
Anni di Artiglieria
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Col. Oscar Amatucci Col. Enrico Ornano
Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
S
0
REGGIMENTO ARTIGLIERIA P ESANTE CAMPALE (1951-86)
Col. Salvato1·e Campa Ten. Col. Salvatore Pesce (int.) Col. Tullio Gialanella Col. Dino Giubbani Col. Vincenzo Amate) Col. Umberto Musy Col. Guido Badaloni Col. Attilio Murero Col. Alberto Fiorentino Col. Mario Massirio Col. Enzo Rolando Col. Mario Carputi Col. Egone Bevilacqua Col. Vincenzo Scrugli Col. Bruno Scolli Col. Mario Boni Col. Enrico Rebecchi Col. Vittorio Corradi Col. Carlo Ferraironi Col. Mario Mosso
S
0
Vincenzo Jannaccone Bruno Mori Silvano Bronzi Mario Piccione Giovanni de Judicibus Domenico Cacioppo Carlo Balsamo Domenico Nisi Pierangelo Rizzardi Alfio Pittalà
GRUPPO ARTIGLIERIA P ESANTE CAMPALE "MA.RJvlORE" ( 1986-91)
Ten. Col. Ten. Col. lèn. Col. Ten. Col.
Domenico Signorile Luigi della Penlta Giuseppe Campa Giuseppe Santangelo
8° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA PESANTE CAMPALE ( 199 1-92) Col. Giorgio Ruggieri Col. Luigi della Peruta 8° REGGIMENTO ARTlGLIERlA CONTROAEREl (1992) Col. Luigi della Peruta Col. G. Antonio Anclrich
Sedi 1920-26 1926-43
Terni Roma
1951-54 1954
Viterbo Modena
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L'Esercito Italiano verso il 2000
17° GRUPPO ARTIGLIERIA CONTROAEREI LEGGERA "SFORZESCA" (17° Reggimento Artiglieria "Sforzesca") Mollo: "Con forza e ardimento". Festa: 15 giugno - anniversario della battagl ia del Piave ( 1918) Sede: Mestre (VE) - Caserma "Mattei" Mostrina: fiamma ad una punta, cli colore nero con bordo giallo arancio.
Origini e vicende organiche In attuazione della legge ordinativa datata 23 giugno 1887 viene costituito a L' Aquila, il I O novembre 1888, il 17° Reggimento Artiglieria da Campagna con otto btr. ed una cp. treno tratte dal 5° reggi mento a .. li 29 febbraio 19 I 2 cede il IJI gruppo per la formazione ciel 25" reggimento a. cam. e nel mese cli aprile dello stesso anno concorre alla costituzione del l O reggimento a. pe. cam .. Alla vigilia della prima guerra mondiale il 17° risulta ordinato su comando e tre gruppi; durante il conflitto il deposito reggimentale forma il 4° rgpt. a. pe. cam., i gruppi obici pe. cam. X, Xlll, XVII, XXXVIlI, CII nonché diciassette batterie della stessa specialità e due batterie d'assedio. Con l'ordinamento 11 marzo 1926 inquadra quattro gruppi (uno da 100/17 Ml 4, due da 75/27 M9 l l, uno da 75/13 someggiato) ed un deposito. Nell 'ottobre I 934 assume la denominazione di 17° Reggimento Artiglieria di divisione di fanteria che muta poi in 17° Reggimento Artiglieria della Sforzesca nel maggio I935 ed in 17° Reggimento Artiglieria "Sforzesca" nel gennaio 1939. Il 3 settembre 1939 trasferisce un gruppo da 75/27 al 36° reggimento a. e presso il deposito viene ricostituito il 59° reggimento a .. All'inizio ciel secondo conflitto mondiale, il J O giugno 1940, il reggimento è già inquadrato nella Divisione di Fanteria "Sforzesca" (2') unitamente ai Reggimenti cli Fanteria 53 ° e 54°; esso è formato da comando, reparto comando, un gruppo eia I00/17 ippotrainato, due gruppi da 75/13 someggiati ed una batteria c/a da 20 mm. Nell'aprile 1942, in previsione dell'invio sul fronte orientale il reggimento viene riorganizzato: ceduti i propri gruppi al 117° reggimento a. cam. di nuova formazione per la Divisione "Rovigo", assume nell'organico due gruppi da 75/18 (proveniente uno dal I08° reggimento mot.), un gruppo da 105/28 (ceduto dal deposito del I O reggimento a. C.A.) e due batterie da 20 mm (una di nuova formazione). Al rientro dalla Russia i superstiti del reggimento sono inseriti nel reggimento a. della Divisione "Novara" che dal 9 luglio J943, ricevendone a Di vacci a la Bandiera, diviene 17° Reggimento Artiglieria "Sforzesca" ed è successivamente sciolto 1'8 settembre 1943, nella zona di Firenze a seguito degli eventi determinati dall'armistizio. li 1° gennaio 1947 si forma in Novara il 17° Reggimento Artiglieria da Campagna con personale e materiali ceduti dal III e IV gruppo del 7° reggimento a. cam.. Comprende comando, reparto comando, due gruppi da 88/27 ed è assegnato alla Divisione di Fanteria "Cremona". Il reggimento inquadra il III gruppo da 88/27 in agosto ed il IV gruppo da 40/56 (già 11 gruppo del 1° reggimento a. c/a L) il I 0 luglio 1951. Dal 1° settembre 195 l sciolto il IIl gruppo rimane su tre gruppi quindi il 30 giugno L953 viene trasformato per dare vita al 17° Raggruppamento Artiglieria Controaerei D.A.T., inizialmente su comando, reparto comando e 11 gruppo di formazione da 90/53 (distaccato ad Anzio è trasferito a Lodi, sede del reggimento, il successivo 27 settembre). Nel 1954 completa l'organico con la formaz ione ciel Hl gruppo da 90/53 in Lodi e del I gruppo da 94/50 in Milano. Il 3 1 dicembre 1955 l'ordinamento del rgpt. è così modificato: tre gruppi da 90/53 (X, Xl e XII già 1, Il e III), due gruppi c/a I. da 40/56 (CCIV e CCVII di nuova formazione: per il CCIV si forma solo la 813° batteria). TI CCVII gruppo viene distaccato il 10 dicembre 1957 ne lla base aerea cli Ghedi (Brescia) ed un anno dopo, il 22 dicembre 1958 si forma il nucleo comando ciel CCIV gruppo dal quale, clall ' 8 aprile 1961, dipende anche la 805" batteria proveniente dal 2° rgpt. D.A.T.. l i 30 aprile 1961 il comando del 17° rgpt. D.A.T. di Lodi è sciolto ed i reparti eia esso dipendenti (costituitisi quali distaccamenti cli Lodi e di Brescia) sono assorbi-
Arma di Ar1ig!ieria
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ti da 2° rgpt. a. c/a D.A.T. di Savona che a sua volta, in data I O maggio 1961 , assume la denominazione cli 17° Raggruppamento Artiglieria Controaerei D.A.T. e viene ad essere così articolato: comando, reparto comando, TV, V e X g ruppo c/a pe. da 90/53; CCIV e CCVTI gruppo c/a I. da 40/70. Nell 'ambito del riordinamento connesso con la trasformazione del Comando Generale D.A.T. in Ispettorato Difesa A erea, il I O ottobre 1962 l ' unità ca mbia denominaz ione in 17° Raggruppamento Artiglieria Controaerei ed è posta alle dipende nze del Comando Artiglieria Controaerei dell'Esercito . In data 31 gennaio 1964 il rgpt. con i tre gruppi pe. vengono sciolti ed il giorno successivo i gruppi e/a I. CCIV (con le batterie 813" e 814°) e CCVII (con le batteria 825" e 826°) divengono, rispettivamente, III e IV gruppo c/a I. e passano alle dipendenze ciel 3° reggimento a. c/a I. di Bologna (già 3° rgpt. a. c/a). Allo scopo di mantenere vive le tradizioni del 17° reggimento a. carn., ereditate dal I 7° rgpt. a. c/a, con cirè. dello SME n. 750-S in dala 23 marzo 1964, il 3° reggimento a. c/a I. assume dal 1° aprile la denominazione di 17° Reggimento Artiglieria Controaerei Leggera su comando, reparto comando, tre gruppi c/a pe. da 90/53 (VI e Vll, sciolti poi il 31 agosto, e IX trasferito il I O settembre al 12 1° reggimento a. c/a pe.), quattro gruppi e/a I. da 40/70 (I già CCV, con le batterie 8 17" e 81 8", sulla base aerea di Villafranca fin dal 1° gennaio 1958; II già CCVI con le batterie 821 • e 822°, sulla base aerea cli Istrana fin dal l O gennaio 1958 ; III a Lodi; IV sulla base aerea di Ghedi). li I O febbraio 1973 si sciogl ie il llJ gruppo quindi a seguito della ristrutturazione dell' Esercito, viene soppresso il 3 1 ottobre 1975 anche il reggimento. Il giorno seguente l 0 novembre ne eredita la Bandi era e le tradizioni il 17° Gruppo Artiglieria Controaerei Leggera "Sforzesca" il cui comando prende sede in Vi llafranca (VR) e le tre batterie c/a I. sono di stanza la l O a Villafranca, la 2° a Ghecli e la 3° a Istrana. Di particolare rilievo l' impiego in operazioni in Sicilia, dall 'aprile al lugl io 1986 di unità a livello batteria in rinforzo a reparti del 121 ° reggimento per la difesa di particolari basi nell'ambito dell'esigenza "Girasole". Una nuova trasformazione organica ha luogo nel 1993: le tre batterie vengono poste in posizione "quadro" (la 2" il 15 settembre, la 3" il 15 novembre, la I" il 15 dicembre) ccl il comando di gruppo si trasferi sce il I 5 dicembre a Mestre ove l'unità si riforma sulla base ciel disciolto 2° gruppo del 121 ° reggimento a. c/a I.. li gruppo partecipa con due balle rie di formazione alle dipendenze del 18° reggimento c/a all ' operazione "Vespri Sicilia ni", in concorso al controllo del te rritorio nel sellore "Palermo" dal 29 marzo al 29 maggio l 994.
Campagne di guerra e fatti d'arrne Unità preesistenti Prima d'Indipendenza (1848-49): Mantova, Pastrengo, Goito, Novara Seconda d'Indipendenza (1859) Centro Meridione (1860-61): Assedio di Capua Terza d'Indipendenza (1866): Cus toza, Bezzecca, Darfo 17° Reggimento Eritrea (1895-96): costituisce la I• batteria da mon.: Adua e C assala. Fornisce, inol tre, 139 soldati a vari servizi mobilitati Libia (1911-12): invia un comando di gruppo e due batte rie e forni sce ad altri reparti 235 soldati
Prima Mondiale (1915-18): - 1915: Sasso di Stria (17 gen.), Col di Lana (l ug.), M. Piana, Selederbach (24 ott.) - 19 I 6: C. Forarne e Forcella Travenanzes (5 - 13 set.) - l 917: M. Santo (24 ago.), S. Gabriele (2 - 12 set.), Madonna della Rocca, Ponte di Vidor (26 olt . - 26 clic.) - 19 18: Battaglia del Piave: Monastier, Fossalta ( 15 - 24 giu.) - Vittorio Veneto : Monastier, C apo d 'Argine (24 ott. - 4 nov.) Africa Orientale (1935-36): fornisce 8 ufficiali e 150 soldati ad alcuni corpi mobilitati
Seconda Mondiale (1940-43): - J. 940: fronte alpino occidentale - 1941: Albania (gen. - gi u.): Mali Scincleli, K lisura - 1942: fronte russo: bacino del Donez, zona mineraria Krascni. Lutsch, Don, Jagodnij, T.-;chebotarewskij - 1943: Russia (feb.)
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Medaglia d'Argento - Decreto 31 dicembre 1948 Per la bella, eroica condotta delle sue batterie che dalla linea avanzata delle fanterie , nonostante le gravissime perdite cli uomini e materiali, con inesausta tenacia, con indomita fede, opponevano con tutte le arm i a loro disposizione incrolJabile barriera ali' avanzare del nemico, fiaccandone in lunghi diuturni combattimenti le forze e precludendo ad esso ogni possibilità di successo. Gareggiando con fanti e camicie nere, dividevano con loro l'onore del sangue versato per la Patria e la gloria duramente conquistata ( Marizai, Mali Scende lì, KLisura, jì-onte greco, 13 .feb. - 17 apt: 194 l ). Medaglia d'Argento - Decreto 27 ottobre 1950 Superbo reggimento di artiglieria impegnato per più giorni in aspri combattimenti s ul Don e nei caposaldi cli Jagodnij e di Tschebotarewskij, ha condiviso coi fanti fatiche, sacrifici e glorie contenendo e quindi fiaccando la furia offensiva nemica. Costretto dalle alterne vicissitudini della lotta a successivi arretramenti pur privo di mezzi cli traino, non cedeva i pezzi che trascinava lungamente a braccia, con tenace spasmodica volontà, per dare ancora ai fanti appoggio di fuoco tempestivo ed efficace. Sempre fiero delle antiche tradizioni, consacrava col sangue la nobiltà della sua missione, sintetizzata nel motto "col fante e per il fante", e confermava con una nuova pagina cli gloria, la suprema dedizione alla Patria. (fiume Don, Jagodnij, Tschebotarewskij,fronte russo, 17 - 31 agosto 1942). Medaglia d'Argento - Decreto 31 dicenibre 1947 Durante quindici giorni di accaniti combattimenti. nella steppa ed in pieno inverno, per rompere l' accerchiamento ciel nemico, gli artiglieri ciel 17° Artiglieria "Sforzesca" in nobile gara di eroismo e cli sacrificio coi fanti della Divisione portavano nella .lotta il prezioso e costante contributo del fuoco delle loro batterie trasportate al seguito con inauditi sforzi, duscendo ad aprire alla fanteria la via della vittoria (fronte russo, 18 - 31 dicembre 1942).
Stemma Araldico / Decreto 6 giugno 1958 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 ciel 9.2.1 987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987) a. a. SCUDO: partito semitroncato. Il primo cli rosso alla croce d' argento (Novara), col capo d'oro alla croce di rosso (Lodi) ; il secondo cli rosso al palo nero dell'elmo di Scanclerbeg in oro cimato eia una stella d ' argento; il terzo d ' azzu rro al tridente d ' oro d' Ucraina accostato eia due stelle d'argento. In cuore sul tutto uno scudetto d' azzurro al leone d' oro armato lampassato di rosso tenente nelle branche un ramo di rosa fiorito al naturale. b. b. CORONA TURRJTA c. c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d 'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: " CON FORZA E ARDIMENTO" . (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio.
Sintesi della blasonatura Nella prima partizione sono riportati gli stemmi cli Novara e cli Lodi, città con le quali il Corpo ha un legarne territoriale dovuto alla nascita (Novara) ed a sede cli guarnigione (in entrambe) per lunghi periodi. La seconda partizione è dedicata alla gloria militare acquisita dal 17° nel corso del secondo conflitto mondiale in Albania (ricordata con il rosso ed il nero e l'elmo dell ' eroe nazionale) ed in Russia (rappresentata dal tridente d'Ucraina). Le stelle sono riferite alle M. A. V. M. concesse alla Bandiera. Lo scudetto centrale simboleggia la campagna cli Russia, nel bacino ciel Don, nel corso del 1942, fronte sul quale il 17° reggimento a. cam. ha compiuto le sue maggiori imprese.
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Arma di i\rtiglieria
Comandanti 17° REGG IMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA (1888 -1934) Col. Sebastiano Marcarini Col. Andrea Cabal Col. Lodovico Rosnati Col. Costantino Costantini Col. Attilio Vitali Col. Francesco Marcian i Col. Antonino Campo Col. Giacinto Camoletto Col. Augusto Bacchelli Col. Eugenio Pastore Col. Luigi Bregoli Col. Rodolfo Bianchi D'Espinosa Col. Alberto Terziani Col. Antonio Cozzolino Col. Italo Maggiori 17° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA D.1 DIV IS IONE DI FANTERIA ( l 934-35) Col. Italo Maggiori 17° REGGIMENTO ARTIGLIER IA "SFORZESCA" ( 1935-43) Col. Italo Maggiori Col. Alessandro Gloria Col. Francesco Sciavo Col. Attil io Tirindelli Col. Gino Marini Col. Giulio Bottari Col. Giovanni Fiore 17° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA (1947-53) Col. Giuseppe Piana Col. Aldo Beolchini Ten. Col. Giuseppe Rotolo Col. Giuseppe Mil ner Col. Ettore Gervaso J 7° RAGGRUPPAMENTO ARTIGLI ERIA CONTROAEREI D.A.T. (1953-62) Col. Adalberto Ripa
Col. Giacomo Lombardo Col. Mariano Marra Ten. Col. Edmondo Cavanna Col. Carlo Mancuso Ten. Col. Alfredo Rocca Ten. Col. Ercole Bertoni Col. Alessandro Marcheggiano 17° RAGGRUPPAMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREI (1962-64) Col. Alessandro Marcheggiano Col. Ezio Giannone 17° REGGIMENTO ARTIGLIER IA CONTROAEREI LEGGERA (1964-75) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
17°
Dino Salsilli Carlo Delitala Pasquale Di Cerbo Enzo Malaguti Mario Foglia Francesco Pavoni Alberto Mario Giovannini
GRUPPO ARTIGLIERIA CONTROAEREI L EG-
GERA "SFORZESCA"
( 1975)
Ten. Col. Vittorio Torna Ten. Col. Alberto Boso Ten. Col. Salvatore Linosa Teo. Col. Ivo Palmano Ten. Col. Angelo Bernesco Levore Ten. Col. Francesco lrpo Ten. Col. Walter Ricci Ten. Col. Luigi Ferrazzi Ten. Col. Michele Vitagliano Ten. Col. Michele Accardo Ten. Col. Gianni Albanese Ten. Col. Aldo Ornizzolo Ten. Col. Angelo De Pascalis Ten. Col. Domenico Garrone Ten. Col. Antonio Lautizi
Sedi 188- 1920 1920-21 192 1-53 1953-61 196 1-63
Novara Monfalcone Novara Lodi (Ml) Savona
1964-72 1972-75 I 975-93 . 1993
Bologna Brescia Villafranca (VR) Mestre (VE)
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L'Eserciro Italiano verso il 2000
18° REGGIJVIENTO
ARTIGLIERIA CONTROAEREI
(] 8° Reggimento Artiglieria "Pinerolo") Motto: "Magis magisque". Festa: 15 giugno - anniversario della battaglia del Piave (1918) Sede: Rimini - Caserma "Giulio Cesare". Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo giallo arancio.
Origini e vicende organiche In attuazione della legge ordinativa datata 23 giugno 1887 viene costituito al' Aquila, il 1° novembre 1888, il 18° Reggimento Artiglieria da Campagna con otto batterie ed una cp. treno tratte dal 6° reggimento a .. Il 1° gennaio 1915 concorre con il III gruppo alla formazione ciel 3 I O reggimento a. cam. ed alla vigilia della prima gueITa mondiale il 18° risulta ordinato su comando e tre gruppi; durante il conflitto il deposito reggimentale forma il XLI gruppo eia montagna e tre batte1ie d'assedio. Con l'ordinamento 11 marzo 1926 inquadra quattro gruppi (uno eia 100/17 M l4, due eia 75/27 M911, uno da 75/13 someggiato) ed un deposito. Nell'ottobre 1934 assume la denominazione cli 18° Reggimento Artiglieria di divisione di fanteria che muta poi in 18° Reggimento Artiglieria del Gran Sasso nel gennaio I 935. Per l'esigenza A.O. viene mobilitato nell'aprile 1935 su tre gruppi da 75/13, uno dei quali ricevuto dal 13° reggimento a .. Il gruppo da 100/17 con un gruppo da 75/27 ed un nuovo gruppo da 65/17 (trasformato il 15 ottobre in gruppo da 75/13), formato dal deposito, danno vita il I O giugno 1935 al 44° reggimento a. cam. in sostituzione del 18° inviato in A.O.. Smobilitato nell'agosto 1936 e restituito il gruppo del 13°, il 18° assume alle dipendenze i gruppi del 44° che è sciolto il successivo 16 settembre. Un anno dopo concoITe con il II gruppo alla formazione del 45° reggimento a. cam. e presso il deposito reggimentale hanno vita il comando , il reparto comando ed un gruppo da 75/27 del ricostituito 44° reggimento a. destinato in Libia. Divenuto 18° Reggimento Artiglieria "Pinerolo" nel maggio 1939 presso il deposito viene ricostituito il 53° reggimento a. cam., ed all'apertura delle ostilità, il 10 giugno 1940, il reggimento è già inquadrato nella Divisione di Fanteria "Pinerolo" (24a) unitamente ai Reggimenti cli Fanteria 13° e 14°; ne fanno parte un gruppo da 100/17, un gruppo eia 75/27, un gruppo da 75/13 (poi trasformato in gruppo da 75/27) ed una batteria c/a da 20 mm.. Nel dicembre 1940 cede i gruppi eia 75/27, uno al 32° reggimento e l'altro al 56° reggimento, ricevendo in sostituzione due gruppi eia 75/13. L' I 1 settembre 1943 il 18°, che è dislocato in Grecia, nella zona di Larissa, viene sciolto a seguito degli eventi determinati dall'armistizio. Elementi ciel reggimento proseguono la lotta contro i tedeschi al fianco dei partigiani greci fino al 14 settembre I 943. 11 15 marzo 1947 si forma in Fossano (CN) il 18° Reggimento Artiglieria da Campagna Controcarri su comando, reparto comando e tre gruppi c/c da 57/50 ( uno provenìente dal 155° reggimento a. cam.), ai quali si unisce un mese dopo il IV gruppo che sarà soppresso nel settembre 1948. L' unità è trasferita in maggio a S. Marco cli Mereto di Tomba (UD) ed in settembre nel capoluogo friulano ove viene sciolta il 1° luglio 1951. Nella circostanza il I e III gruppo formano in Udine il sottoraggruppamento c/c del 155° reggimento a. cam. ed il II gruppo concorre in Cervignano ciel Friuli alla formazione ciel sottoraggruppamento c/c del 184° reggimento a. cam .. Dal 1° giugno 1952 ha vita nella Capitale ìl 18° Reggimento Artiglieria da Campagna su comando, reparto comando, I e II gruppo 88/27 e IJT gruppo c/a 1. eia 40/56 ma solo un anno dopo, ìl 1° giugno 1953, mutati compiti ed organico diviene 18° Reggimento Artiglieria Controaerei Pesante, con sede in Foligno ed inquadra comando, reparto comando, I e II gruppo da 90/53, V gruppo da 40/56. Trasferito ìl 18 febbraio 1954 a Rimini, dal 1° aprile 1956 è ordinato su comando, reparto comando, tre gruppi da 90/50 (il III sarà completato il 1° agosto 1959) e lV gruppo c/a 1. (distaccato dal successivo 10 giugno a Ravenna). Il 30 ottobre 1961 , sciolto il Ill gr. c/a pe., il gruppo c/a I. clivìene III gruppo. Con il riordinamento delle unità della specialità il 1° agosto 1963 è posto alle dipendenze del Comando Artiglieria Controaerei dell'Esercito e dal successivo l O settembre cljviene 18° Reggimento Artiglieria Controaerei
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Arma di Ar1iglieria
Leggera su comando, reparto comando e tre gruppi c/a I. da 40/70. Negli anni che seguono avvengono altri movimenti: il 1° settembre 1964 il II gruppo c/a pe. del 121 ° reggimento a. c/a pe. diviene IV gruppo c/a I. del 18° rimanendo distaccato a Bologna; il 1° novembre 1964 il II gruppo ciel l 8° è trasferito in distaccamento a Reggio Emilia; il 1° marzo 1970 II e IV gruppo del 18° sono trasferiti al 121", divenuto reggimento a. c/a l., e nell'occasione il 1H gruppo ciel 18° diviene II gruppo. Nel quadro della ristrutturazione dell' Esercito, il reggimento viene sciolto il 18 novembre 1975 ed i suoi due gruppi entrano nel 121 ° quali 3° gruppo (sede Rimini) e 4° gruppo (sede Ferrara). Con il nuovo ordinamento assunto dall' Am1a, presso la Scuola di Artiglieria cli Bracciano viene formato il 2 maggio 1976 il 18° Gruppo Artiglieria da Campagna "Gran Sasso" con mezzi e personale del I gruppo ciel disciolto 13° reggimento a. cam. già in zona. Nello stesso giorno viene affidata al gruppo la Bandiera ciel 18° reggimento. L'organico della nuova unità prevede il comando, batteria cdo e servizi, batteria eia 155/23 (nel 1978 diverrà batteria da 155/39 FH-70), batteria eia 155/45, batteria da 203/25. A seguito di una nuova fisionomia assunta dalla Scuola, il gruppo è sciolto il 31 marzo 1981 ed il personale confluisce nel gruppo A.U.C. a traino meccanico. La Bandiera è consegnata al Sacrario ciel Vittoriano. Il 18 settembre 1992 viene ricostituito, in Rimini, per trasformazione del 3° gruppo ciel 121 ° reggimento, il 18° Reggimento Artiglieria Controaerei. Dal 31 marzo al 28 maggio 1994 il reggimento è impegnato nell'operazione "Vespri Siciliani" , in concorso al controllo del territorio, nel settore "Palermo", con l'apporto di personale e mezzi ciel 121 ° reggimento a. c/a e del J7° gruppo a. e/a l .
Campagne di guerra e fatti d'arme Unità preesistenti Terza d'Indipendenza (1866): Custoza, Borgoforte 18° Reggimento Eritrea (1895-96): concorre alla formazione della 9a btr. e di vmi servizi con un ufficiale e 90 soldati Libia (1911-12): fornisce a corpi mobilitati 16 ufficiali e 363 soldati Prima Mondiale (1915-18): - 1915: S. Pietro d'Isonzo, Ronchi (7 - 10 giu.), Altopiano fra Sagrado e Monfalcone (giu.), Doberdò (ago. - ott.) - 1916: Altopiano di Doberdò (30 mar. - 27 apr.), Monfalcone (15 - 18 giu.), Cosich (5 - 10 ago.), Doberclò, Nad Logen, Nova Vas, Pecinka, Veliki Hribach, Wolkowniak (31 ott. - 4 nov.) - 1917: Faiti, Hudi Log, Flondar (24 - 30 mag.), Bainsizza (17 ago. - 12 set.) - 1918: Coni Zugna (30 giu. - 24 ott.) Africa Orientale (1935-36): Dembeguinà, Af Gaga, Scirè Seconda Mondiale (1940-43): - 1940 fronte alpino occidentale - 1941 fronte greco-albanese; fronte albanese-jugoslavo - 1942-43: territorio greco-albanese
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Medaglia di Bronzo - Decreto 6 dicembre J866. Le batterie seppero, malgrado circostanze critiche, agire in modo energico ed efficace ( Custoza, 24 giugno 1866). (Alla IV brigata del 6° Reggimento Artiglieria da Campagna). Croce di Guerra - Decreto 31 dicembre 1947. Nel corso di molteplici operazioni in settori importanti e delicati del fronte greco, interveniva prontamente, fattore essenziale dei successi delle nostre fanterie, con potenti e precisi concentramenti di fuoco, seminando lo sgomento nel dispositivo nemico, spezzandone l'urto e frantumandone i preparativi per un imminente attacco. Durante l'offensiva finale, con ardi.to schieramento dei suoi gruppi su posizioni avanzate sconvolgeva e fiaccava la resistenza del nemico di cui sventava una minacciosa manovra verso altro
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L'Esercito Italiano verso il 2000
settore tenuto da una nostra grande unità. Sul fro nte jugoslavo, spianava, col suo dinamico apporto, la via alla vittoria. Magnifico e intrepido complesso di armi e di volontà, onusto di antiche tradizioni d i gloria, conquistava alla sua Bandiera lo splendore di nuove memorabili gesta (Val Desnizza, 1-13 febbraio ; lv/ali Scindeli, 13-22 febbraio; Trebescines, Monastero, 9-19 marzo; Lago di Ocrida, Bilishti, 9-19 aprile 1941).
Medaglie d' Oro al Valor Militare Tenente GIANNANTONIO PRINETTI CATELLETTI : Colli di Valduggia, 9 agosto 1944
Stemma Araldico Decreto 12 marzo 1973 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1 987) a. SCUDO: partito. Il l O tagliato all a traversa d ' oro: a) d'argento all'aquila di rosso, b) d'azzurro ai due monti al naturale posti sopra una campagna di verde, attraversata da un fi ume, il tutto al naturale sormontato dalla costellazione delJ'Orsa Maggiore d ' argento; il 2° troncato: a) d i rosso alla banda indi visa d ' azzurro attraversata da due sciabole al naturale poste in decusse, quella di destra a lama dritta, quella di sin istra a lama arcuata, il tutto sormontato da un li stello d'argento alla scritta "Custoza" cli nero, b) partito, nel primo di rosso all'el mo di Scanclerbeg d' oro, nel secondo fasciato d' azzurro e d ' argento di sei pezzi. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (l) lista bifida : d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "MAGIS MAGISQUE". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non v isibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal pu nto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della plasonatura Nella prima partizione è ricordata l'origine del reggi mento e vi compaiono elementi ripresi dagli stemm i del 6° reggimento a. cam. (l' aquila, simbolo di potenza e di vittoria) e del 4" reggimento a. cam. (la costel lazione dell'Orsa Maggiore, simbolo di fama gloriosa, ed i due mo nti con fiu me, a ricordo della partecipazione delle batterie d i a. alle guerre risorgimentali per l'unità d ' Itali a) . La seconda· partizione è riservata alle benemerenze di carattere militare. In alto, su fondo rosso colore del sacrifi cio, le due sciabole rappresentano il combattimento di Custoza nel giugno 1866 dove un reparto confluito poi ne l reggimento meritò una M.B .Y.M. (simboleggiata dalla " banda" d'azzurro). In basso l' elmo di Scanderbeg (eroe nazionale albanese) e le fascie in azzurro e a!'gento ricordano il fronte greco-albanese o ve, nel co rso del secondo confl itto mondi ale al reggimento è stata concessa la C.G.Y.M ..
Coniandanti 18° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA (1888-J 934) Col. Pasquale Scorpione Col. Leonardo Tixon Ten . Col. Pietro Pronetti Col. Alberto Morell i di Popolo Col. Pio To rtello Col. Adriano Gazzano Col. Luciano Primo Secco Col. Adriano De Bru
Col. Ernesto Pittaluga Col. Ugo Carpi Col. Tullo Bellacchi Col. Enrico Patrizi Col. Carlo Montalto Magg. Vincenzo Cione (int.) Col. Carlo Bergera Col. Carlo Santangelo Col. Curio Barbasetti cli Prun Col. Riccardo Balocco
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Arma di Artiglieria
1.8°
.Col. Francesco De Rose 18"
(1953-63) Col. Umberto Valentinì Col. Leonardo Mancini Col. Roberto Berio Col. Aldo Sacco Col. Renato Della Bella
(1934) Col. Francesco De Rose FANTERIA
18°
REGGIM ENTO ARTIGLIERIA DEL "GRAN SASSO" (1935-39)
l 8° R EGG IM ENTO ARTIGLIERIA (1939-43) Ten. Col. Giuseppe De Blasio Col. Marìo Abeille Col. Roberto Nasi Ten. Col. Carlo Fedi (int.) Col. Camillo Suquet Col. Lìvìo Spezzaferro Ten. Col. Arturo Troiani (int.) Col. Giovannì Nurra 18°
18°
REGGIMENTO ARTIGLIERIA CO NTROAEREI
(1963-75) Col. Renato Della Bella Col. Luigi Conte Col. Riccardo Borsarellì Col. Eraldo Manfrini Col. Vito Modugno Col. Carmelo Alongi Col. G. Franco Toscano Col. Enea Multineddu L EGGERA
" PINEROLO"
18°
GR UPPO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA "GRAN
(1976-8 1) Ten. Col. Salvatore Villano Ten. Col. Mario Casavola Ten. Col. Paolo Mori Ten. Col. Domenico Di Maria Ten. Col. Enzo Pietranera Ten. Col. Serafino Miele
SASSO"
R EGGIMENTO ART IGLIERIA DA CAMPAGN A
(1947-51) Col. Mario Pastore Col. Giovanni Calzolari Col. Alfonso Meomartini CONTROCARRI
18° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA (1952-53) Col. Giovanni D' Avossa
DA CAMPAGNA
18° R E GGIMENTO ARTIGLIERIA (1992) Col. Gianfranco Sirenell ì Col. Costanzo Catalano
Sedi 1888-1943 1947 1947 1947-51 1952-53
L'Aquila Fossano (CN) S. Marco di Mereto di Tomba (UD) Udine Roma
CONTROAEREI
P ESANTE
REGGIMENTO ARTIGLIERIA DI DIVISIONE DI
Col. Francesco De Rose Ten. Col. Armando Lubrano Ten. Col. Nicola Ciampa Ten. Col. Emanuele Bianco dì S. Secondo Col. Adelchi Mucciacciaro
R EGGI MENTO ARTIGLIERIA
1953-54 1954-75 1976-8 1 1992
Foligno (PG) Rimini (FO) Bracciano (Roma) Rimini
CONTROAEREI
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L'Esercito Italiano verso il 2000
121 ° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREI ( 121° Reggimento Artiglieria "Ravenna") Motto: "Fide itur ad astra". Festa: 15 giugno - anniversario della battaglia del Piave (1918) Sede: Bologna - Caserma "Viali". Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo giallo arancio.
Origini e vicende organiche In attuazione della circ. n. 0012420/0rd. in data 14 aprile 1941 dello S. M. R. E., viene costitui.to in Piacenza il 1° maggio 1941 il 121 ° Reggimento Artiglieria di divisione di fanteria a cura del deposito del 21 ° reggimento a .. L'unità inquadra tre gruppi da 75/18 a traino meccanico. Assegnato nel febbraio 1942 alla Divisione di Fanteria "Ravenna" (3") neJla quale affianca i Reggimenti di Fanteria 37° e 38°, il reggimento prende il nominativo di 121° Reggimento Artiglieria "Ravenna" e modifica il proprio organico su comando, reparto comando, I e II gruppo da 75/18 T.M. , XXVIII gruppo da 105/28, 303a batteria c/a da 20 mm. Opera con la medesima grande unità sul fronte russo, dal giugno 1942 al febbraio 1943 e dopo il rientro in Italia è dislocato ad Alessandria. Il 121 ° riorganizzato con un gruppo da 100/17 ed un gruppo da 75/27 ippotrainati, un gruppo da 75/13 someggiato ed una batteria c/a da 20 mm è trasferito in Toscana a Roccastrada (Grosseto) in appoggio alla XVI Brigata Costiera; viene sciolto 1'8 settembre 1943 a seguito degli eventi determinati dall'armistizio. La ricostituzione ha inizio il 1° marzo 1951 in Reggio Emilia, nell'ambito della Divisione Motorizzata "Trieste", quale 121° Reggimento Artiglieria da Campagna. Al 1° luglio successivo il reggimento inquadra comando, reparto comando, I e II gruppo obici da 105/22 di nuova formazione, ITI gruppo c/a I. da 40/56 (provenien(e dalla Scuola di Artiglieria Controaerei) ai quali si uniscono, il 25 agosto, il IV gruppo smv. c/c da 76/52 ( ceduto dalla Scuola cli Artiglieria) ed il 1° aprile 1952 il V gruppo smv c/c da 76/52. Dal 3 'novembre 1951 viene spostato a Modena. In conseguenza di un nuovo ordinamento assunto dall'Arma (circ. SME n.1130-R/Ord. in data 18 maggio 1953), sciolti i reparti da campagna, il reggimento mutati compiti ed ordinamento in data 15 giugno 1953 diviene 121 ° Reggimento Artiglieria Controaerei Pesante, prende sede in Bologna, ed è articolato su comando; reparto comando; I, Il e III gruppo da 90/50 e V gruppo c/a 1. da 40/56. li comando ed il reparto comando si formano per trasformazione dei corrispondenti reparti del 21 ° reggimento a. mentre i gruppi vengono costituiti ex novo. La formazione organica ha luogo gradualmente ed è completata nel corso del 1954. Dal 1 ° aprile 1956 il V gruppo diviene IV gruppo c/a 1.. Con il riordinamento della Specialità, il 1° agosto 1963 il reggimento è posto alle dipendenze del Comando Artiglieria Controaerei dell'Esercito. li 31 agosto 1964 ha luogo una modifica nell'ordinamento: il II gruppo c/a pe. passa al 18° reggimento a. c/a 1. nel quale diviene IV gruppo c/a 1. e rimane a Bologna; viene sostituito dal IX gruppo e/a pe. del 17° reggimento a. c/a I. che diviene II gruppo c/a pe. da 90/50 ed è in distaccamento a Ferrara. Con l'acquisizione dei nuovi materiali da 40/70 l'unità dal 1° marzo 1970 cambia fisionomia, diviene 121° Reggimento Artiglieria Controaerei Leggera e si articola su comando, reparto comando, I e II gruppo c/a 1. da 40/70 (già, rispettivamente, II e IV gruppo del 18° reggimento a. c/a 1.). Una nuova variazione ha luogo il 19 novembre 1975, nell'ambito della ristrutturazione dell'Esercito, con la formazione dei gruppi 3° e 4°, già I e II gruppo del disciolto 18° reggimento a. c/a I. che rimangono nelle sedi di Rimini e Ferrara. Il 2° gruppo dal IO marzo 1977 viene distaccato a Mestre allo scopo di migliorare la situazione infrastrutturale. Tale reparto nel 1982 è insignito della Medaglia di Bronzo al merito della C. R. I. per i soccorsi prestati durante il terremoto del Friuli nel I 976 e Io straripamento del fiume Po a Contarina nel 198 I. Di particolare rilievo, per il reggimento, l' impiego in operazioni in Sicilia, dal gennaio 1986 al giugno 1987, di reparti schi.erati a difesa di particolari basi aeree, nell'ambito dell'esigenza "Girasole". Nel quadro dell'ammodernamento dei sistemi c/a I. (msl. per autodifesa Stinger, smv. quadrinato da 25 mm, sistema Skyguard-
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Arma di Artiglieria
Aspide) presso il reggimento vengono introdotti in servizio nel 1988 il sistema Stinger e nel 1991 il smv. SIDAM da 25 mm. Con decreto presidenziale in data 25 settembre 1989 viene conferito al 121 ° reggimento un nuovo stemma araldico, in sostituzione cli quello riconosciuto con decreto 24 settembre 1954, al fine di meglio equilibrare nell'emblema tanto la componente araldica quanto quella storica. Nell'ambito ciel riordinamento assunto dalla Forza Armata il reggimento nel 1992 perde il 3° gruppo (che il 18 settembre concorre alla formazione del l 8° reggimento a. c/a), ed il 4° gruppo (soppresso il 30 ottobre) quindi, il 14 dicembre 1993 soppresso anche il 2° gruppo (il cui personale confluisce nel 17° gruppo a. c/a) modifica la denominazione in 121 ° Reggimento Artiglieria Controaerei ed inquadra il solo I gruppo c/a. Il Reggimento prende parte all'operazione "Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio, dal 6 agosto al 10 ottobre 1993 nel settore "Caltanissetta". Dal 3 l marzo al 31 maggio 1994 invia nell'isola una batteria di formazione alle dipendenze del 18° reggimento a. c/a impegnato nel settore "Palermo".
Campagne di guerra e fatti d'arme Seconda Mondiale (1940-43): - 1942: fronte russo : fiume Don - 1943: fiume Donez (giu.) - territorio metropolitano: difesa costiera in Toscana (lug. - set.)
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Medaglia d'Argento - Decreto 31 dicembre 1947. Schierato a difesa cli un impo1tante settore, nel corso cli violenti attacchi condotti dal nemico con notevoli superiorità di forze, cooperò efficacemente con le fanterie in perfetta fusione cli animi e di intenti. All'offesa nemica pmtata da aerei e da artiglierie, contrappose sempre la sua forza distruttrice potenziata da abilità tecnica, sereno sprezzo del pericolo, sublime spùito di abnegazione. Coinvolto nell'azione delle fanterie vide i suoi eroici artiglieri gareggiare con i fanti nel contrassaltare il nemico e, con indomabile spirito di sacrificio, strappargli ripetutamente la vittoria (Russia: .fìume Don - fiume Donez, agosto 1942 gennaio 1943).
Medaglie d'Oro al Valor Militare Caporale ARMANDO TORTINI: Russia, 11 dicembre 1942
Stemma Araldico Decreto 25 settembre 1989 SCUDO: Inqua1tato: nel primo, d'argento, all'aquila di nero col volo spiegato, coronata con corona d'oro chiusa da otto vette dello stesso (cinque visibili), ornate eia perle, sostenenti il globo d'oro, cerchiato e cimato dalla crocetta dello stesso, essa aquila rostrata e armata d'oro, tenente con gli a1tigli due cannoni d'oro, posti in decusse, il cannone in banda abbassata attraversante sul cannone in sbarra abbasO sata, ed accollata dallo scudetto recante l'arma della città di Piacenza che è: pattito, nel I cli rosso, al quadrato d'argento, nel 2°, d'argento, alla lupa passante, di nero, linguata di rosso; nel secondo, d'azzurro, al monogramma d'Ucraina, d'oro, sormontato dalla stella (5), d'argento; nel terzo, della città di Bologna, che è: inquartato, nel 1e e nel 4°, d'argento, alla croce cli rosso, col capo cl' Angiò; nel 2° e nel 3°, d'azzurro, alla parola LIBERTAS, d'oro, posta in banda; nel guaito, pa1tito d'oro e di rosso. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d 'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "FIDE ITUR AD ASTRA". (2) nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio.
a.
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Sintesi della blasonatura O
I quarto: l'aquila è la stessa riportata nel vecchio stemma del 21 ° reggimento a. cam., il cui deposito ha costituito nel 1941 il 121° reggimento. I 'arme di Piacenza ricorda il legame territoriale del Corpo con la città ove è nato ; 2° quarto: sull'azzurro, simbolo ciel valore e della gloria militare, il tridente d'Ucraina e la stella indicano la M. A. V. M. meritata dal 121° in Russia, nel corso del secondo conflitto mondiale ; 3° quarto: Io stemma di Bologna ricorda il legame terri toriale ciel reggimento con la città ove ha sede dal lontano 1953; 4° quarto: l'oro ed il rosso sono i colori di Ravenna, città che ha dato il nome alla Divisione nelle cui file il 121 ° ha operato con valore in Russia.
Cornan.danti 121 ° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA DI DIVISIONE DI FANTERIA (1941-42)
Col. Giacomo Manfredi 121 ° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "RAVENNA" (1942-43) Col. Giacomo Manfredi 121 ° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA (1951.-53) Ten. Col. Ezio Capitani (int) Col. Ildebrando Baglione Col. Guido Ridolfi ]21° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREI PESANTE (1953-70) / Col. Alfiero Fontaine Col. Matteo Giuliano Col. Pietro Marino Col. Arnaldo Casali Col. Roberto Candilio Col. Giovanni Tommasi
Col. Ademaro Baruffa Col. Ennio Bellei 121 ° R EGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREI L EGGERA ( 1970) Col. Ennio Bellei Col. Mario Alvino Col. Corrado Lamborghini Col. Giacchino Anastasi Ten. Col. Francesco Ventimiglia (s. v.) Col. Enea Multinedclu Col. Arturo Diaco Col. Armando Caiazzo Col. Alfonso Vesci Col. Claudio Simeoni Col. Giuliano Busi Col. Luciano Saretta Col. Fabrizio Guadagnoli Col. Massimo Iacopi Col. Franco Giaccherini Col. Giovanni Morgana
Sedi 1951-52 1952-53
Reggio Emilia Modena
1953
Bologna
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Arma di Ar1iglieria
GRUPPO ARTIGLIERIA CONTROAEREI LEGGERA "UDINE" (Gruppo Artiglieria da Montagna ''Udine") Motto: "Tira e tas". Festa: 15 giugno - anniversario della battaglia ciel Piave (1918) Sede: Vacile (UD) - Caserma "G. B. De Gasperi" . Mostrina: fiamma aèl una punta, di colore nero con bordo giallo arancio, su rettangolo verde.
Origini e vicende organiche Unità della specialità controaerei che affonda le proprie origini nei reparti di artiglieria da montagna in quanto discende direttamente dal Gruppo Artiglieria da Montagna "Udine" costituito il l O febbraio 1915 con le preesistenti batterie 16\ 17a e 18". Assegnato al 2° reggimento a. mon. partecipa alla prima guerra mondiale quale VI gruppo "Udine". Con l'attuazione dell'ordinamento 11 marzo 1926 il gruppo viene inquadrato nel 3° reggimento a. mon. con le batterie 16" e 17a alle quali si riunisce nel 1934 anche la 18". M utata la denominazione in Gruppo Artiglieria Alpina "Udine" nell'ottobre I934, cede nel 1937 la 16" batterìa al gruppo "Lanzo". All'inizio ciel secondo conflitto mondiale è ancora su due batterie che aumentano a tre nel marzo 194 1 con l'arrivo della 34" batteria formata dopo lo scioglimento del gruppo "Val Piave" nel quale era stata inquadrata dal I 939 all'ottobre 1940. Sempre inserito nel 3° reggimento a. alp. della Divisione "Jul ia", il gruppo partecipa alle operazioni sul fronte greco - albanese e su quello orientale ed i suoi artiglieri concorrono validamente alla concessione di due Medaglie d'Oro al Valor Militare alla Bandiera del reggimento. Rimpatriato dalla Russia nella primavera ciel 1943 è poi sciolto il 12 settembre successivo nella zona di Udine, a seguito degli eventi determinati dall'am1istizio Il 1° gennaio 1957 il Gruppo Artiglieria da Montagna"Udine" è nuovamente in vita per cambio di denominazione ciel gruppo "Gemona" e ne fanno parte le batterie 17\ 18a e 34\ quest'ultima nel 1960 prende il numerico di 19a. Assegnato ancora al 3° reggimento a. 111011. per la Brigata "Julia", il gruppo diviene autonomo con la ristrutturazione cieli' Esercito, a partire dal 1° ottobre 1975 e per decreto 12 novembre 1976 gli viene assegnata la Bandiera di guerra. Nel quadro del riordinamento della Forza Armata nel novembre 1991 lo SME dispone, per motivi di carattere ordinativo, lo scambio di denominazione fra i gruppi "Conegl iano" (in Udine) e "Udine" (in Tolmezzo) senza spostamento di mezzi e cli personale. Il 6 dicembre 199 l i due reparti si scambiano le rispettive Bandiere e quindi da tale data il gruppo "Udine" prende sede ne] capoluogo friulano. Una nuova modifica ha effetto dal 1° marzo 1992 allorché il gruppo cambia compiti e materiali, diviene Gruppo Artiglieria Controaerei Leggera "Udine" ed inquadra ancora le batterie 17\ 18a e 34". Nel 1993-94 personale del gruppo partecipa all'operazione umanitaria "Albatros" in Mozambico, inserito in altri reparti della brigata.
Campagne di guerra e fatti d 'arme Prima Mondiale (1915-18): - 1915: Tolmino, S. Maria, S. Lucia - 1916: Sabotino, M. Cengio, Novegno, Veliki Hribach - 1917: Castegnevizza, Bainsizza, M. Tomba - 1918: M. Asolane Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fronte greco - albanese - pendici orientali del Pindo; Valli cieli' Aliakom, della Vojussa e del Sarancloropos. Jn particolare viene duramente impegnato sul M. Smolika, a Konitza, a Ponte Perati e a Ravitza - 1941: è impegnato nella difesa della linea Mali Scindelli, Golico, Monasti r, Valle della Vojussa; partecipa poi alla battaglia di Tepeleni e raggiunge infine Argirocastro e Delvino
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- 1942: rientrato dalla Grecia viene inviato in Russ ia e in settembre si attesta sul Don, prende parte ai combattimenti di lwanowka e Nowo Kalitwa - I 943: ripiegamento dal Don a Belgorod. Combatte a Kopanki, Samolienkov e Lessenitianski
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Medaglia d'Oro - Decreto 8.febbraio 7945 (*). Per il s uperbo comportamento dei Gruppi "Conegliano" e " Udine" durante la campagna italo greca. Frammisti agli alpini, nel valore e nel sacrificio, costituirono con le loro batterie, su l Mali, allo Scindeli, al Golico, come già sul Pindo i nucle i dai quali partiva l'offensiva e sui quali si infuriò la resistenza e prese slancio il contrattacco. Col tiro de i pezzi, come con la baionetta e la bomba, furono valorosi fra i valorosi, alpini tra gli alpini (fronte greco: Pindo, Afa/i Scindeli, Gotico, 28 01tobre /940 - 23 aprile /941) . .
Medaglia d'Oro - Decreto 3/ dicembre I947.(':') Magnifica compagine di armi e cli spiriti, ancor più rinsaldata dai fasti gloriosi della campagna cli Albania, con i Gruppi "Conegliano", "Udine", "Val Piave", 77° Batteria controcarri, 45" e 47" batteria controaerei, accorreva attraverso tempeste di neve e di gelo a fermare il nemico che, potentissimo per uomini e mezzi, avanzava in altro settore del fronte. Per trenta giorni le batterie ciel reggimento, ne lla piena crudezza dell'inverno russo, senza.ripari né ricoveri nella steppa innevata, manovravano impavide, benché duramente colpite, e ricacciavano ovunque l'avversario nel corso dei disperati furibondi combattimenti infliggendogli perdite sanguinose. Soltanto quando il nemico era eia più giorni alle spalle, il reggimento, per ordine ricevuto, iniziava il ripiegamento. Benché stremati, gli artiglieri alpini del 3°, con sovrumana forza cli volontà, frammischiati agli alpini, riuscivano ad aprirsi un varco attraverso l'accerchiamento nemico, col sacrificio di molti, col valore di tutti. Confermavano così le più pure tradizioni di valore, cli abnegazione e cli sacrificio dell'artiglieria italiana Ui·onte russo, I 5 settembre 7942 - l°.febbraio /943). /
Al Valore dell'Esercito Medaglia d'Argento - Decreto 2 dicembre 7977. Unità tragicamente colpita negli uomini e nelle infrastrutture dal sisma del 6 maggio 1976, interveniva im mediatamente, con la totalità dei superstiti, nell ' opera di soccorso alla popolazione cli Gemona. Sotto la g uida dei comandanti di ogni grado, il personale s i prodigava incessantemente per giorni e notti, oper ando in condizioni cli e·s trema difficoltà ed esponendo spesso la propria vita a manifesto rischio, a causa del perdurare delle scosse e dei crolli, per estrarre dalle macerie i sepolti vivi e, successivamente, i morti, contribuendo in modo determinante a ridurre· i danni provocati dalla grave sciagura. Proseguiva per lungo tempo, rifiutando l'avvicendamento, l ' opera cli s occorso, dando prova di eccezionale saldezza morale, suscitando nella popolazione i pit1 vivi sentimenti cli ammirazione e di riconoscenza e tenendo alto il pres tigio clell ' Esercilo - Gemono del Friuli, 6 mag-
gio - 25 luglio 1976 (al gruppo a. mon. ''Udine").
Médaglie d'Oro al Valor Militare Sergente GIOVANNI GIACOMINI: Grecia, 30 dicembre 1940 Sottotenente SCIPIO SLATAPER: Russia, 16 dicembre 1942 - 21 gennaio 1943
Stemma Araldico Decreto 26 ottobre 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 12 1 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987) a. SCUDO: d ' argento allo scaglione cli nero (Ud ine); in punta tre monti all'italiana al naturale. Il tutto abbassato eia un capo d'oro caricato da un q uartier franco tagliato: a) d'azzurro al tr idente d'Ucraina d'oro; b) d'azzurro fasciato d'argento (2). (*) duplicati delle Medaglie conferite alla Bandiera del 3° reggimento a. 111011. di cui faceva parte all'epoca dei falli il gruppo "Udine".
Arm(I di Artiglieria
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b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (I) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità
rivolta verso l'alto, riportante il motto: "TIRE E TAS". (2) nastri rappresentativi delle ricompense aJ Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzami in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio.
Sintesi della blasonatura Gli elementi cli maggior rilevanza araldica tratti dalla storia del gruppo a. mon. "Udine" sono stati rappresentati nello stemma attraverso: a) !'arme del capoluogo friulano (per il legame tradizionale del reparto con la città della quale porta il nome fin dalla sua costituzione); b) i monti ali' italiana (a ricordo delle imprese compiute sulle vette alpine durante la guerra I 9 I 5-18); c) i colori della Grecia (azzurro e argento) ed il tridente d 'Ucraina inseriti nel capo d'oro; simboleggiano la grande gloria militare acquista dal gruppo nel corso del secondo conflitto mondiale sul fronte greco - albanese ed in Russia ove, inquadrato nel 3° reggimento a. alp., contribuì alla concessione di due M.0.V.M. alla Bandiera.
Comandanti Ten. Ten. Ten. Ten.
GRUPPO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA "UDINE"
(1975-92) Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten.
Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Antonio Rossi Gualtiero Consolini Claudio Cucchini Mariano Leghissa Mario D'Angelo Manlio Pomarè Ernesto Corrado Casimiro Formentin
Col. Col. Col. Col.
Rinaldo Strata Eugenio Carini Romano Angelilli Marino Tabiani
GRUPPO ARTIGLIERIA CONTROAEREI LEGGERA
"UDINE" (l 992)
Ten. Col. Marino Tabiani Ten. Col. Enrico Petruzziello Ten. Col. Giancarlo Colarossi
Sedi I 975-91
1991-92
Tolmezzo (UD) Udine
1992
Vacile cli Spilimbergo (UD)
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ARTIGLIERIA "A CAVALLO"
Anna di Artiglierio
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REGGI1VIENTO ARTIGLIERIA A CAVALLO (3° Reggùnento Artiglieria Celere "Principe Amedeo Duca d'Aosta") Motto: "In hostem celerrime volant" . Festa: I 5 giugno - anniversario della battaglia del Piave (1918) Sede: M ilano - Caserma "Santa Barbara" . Mostrina: fiamma àcl una punta, di colore nero con bordo giallo arancio.
Origini e vicende organiche Unità che riallaccia le proprie origini alle batterie a cavallo sorte nell'ambito dell'artiglieria piemontese, denominate "Voloire": la l" e 2" batteria formate 1'8 aprile 1831 sono riunite in brigata il 23 agosto successivo ed alle s tesse si aggiunge la 3" batteria nel 1848; nel 1883, costituita la 4" batteria, si formano due brigate (la I" con 1• e 2" batteria, la 2" con 3" e 4" batteria). Quale segno cli distinzione dagli altri reparti cli artiglieria, s ul kepi - che nel 1849 ha sostituito lo shakò - è conservata la criniera già in uso nel I 844 ed è adottato il fregio con cannoni e sciabole incrociate. Il Reggimento Artiglieria a Cavallo ha vita in M i Iano i I 1° novembre I 887 , per effetto della legge ordinativa 23 giugno e del decreto 27 agosto dello stesso anno, e nel reggimento confluiscono le due brigate formate in seno all'8° reggimento a. cam. per cui la nuova unità risulta compos ta da uno stato maggiore, tre brigate (per complessive sei batterie) ed una brigata treno. Nel I 9 I O le brigate vengono denominate gruppi ed alla vigilia della prima guerra mondiale il reggimento è ordinato s u comando, quattro gruppi (otto ballerie), due cp. treno, due cp. automobilisti d'artiglieria. Per decreto 20 aprile I 920, nel luglio dello s tesso anno diviene Reggimento Artiglieria Autoportato e ne fanno parte un solo gruppo a cavallo e cinque gruppi autoportati. Una nuova variante organica introdotta per decreto 7 gennaio 1923 ne varia la costituzione su quattro gruppi (due a cavallo e due autoportati) e ne ripristina il nome di Reggimento Artiglieria a Cavallo. L' ordinamento 11 marzo 1926 ne conferma la formazione precedente su I e Il gruppo a cavallo da 75/27 M906/l 2, UT gruppo portato eia 75/22 M9 I 1 e 1V groppo portato eia 75/27 M9 Il. Il I 4 febbraio 1928 dispone cli due nuovi gruppi cli batterie a cavallo che sostituiscono i due gruppi portati ceduti ai reggimenti a. pe. cam. 1° e 4 °; iI IV gruppo viene poi sciolto nel giugno I934. Dal l O ottobre 1934 il reggimen to si trasforma in 3° Reggimento Artiglieria di divisione celere su comando e reparto comando, I gruppo a cavallo eia 75/27-906, II gruppo motorizzato da 75/27-9 I 1 e lll gruppo motorizzato da l 05/28. Per assumere tale organico cede al I O e 2° reggimento a. celere rispettivamente il ITI ed il II gruppo e riceve dal reggimento a. leggera e dal 3° Reggimento a. pe. cam. i due gruppi motorizzati. Dal I O gennaio 1935 diviene 3° Reggimento Artiglieria Celere "Principe Amedeo Duca d'Aosta", assumendo il nome della grande unità nella quale è inquadrato unitamente ai Regg imenti "Savoia Cavalleria", " Lancieri di Novara", 8° bersaglieri, riuniti nella Hl Brigata Celere assieme al 3° grupp_o Carri Leggeri "San Giorgio". Nel 1937 a giugno s i forma la batteria c/a eia 20 mm, in agosto si scioglie il g ruppo da I 05/28 sostituito il I O dicembre dal IJI gruppo da 75/27-911. All'apertura delle ostilità, il I O giugno 1940, è sempre inserito nella Divisione Celere " Principe Amedeo Duca cl ' Aosta" (3"). Nel 1941 , lasciati in Italia i gruppi a cavallo, i tre reggimenti a. celere sono inviati in Africa Settentrionale ciascuno con i sol i due gruppi motorizzati. Il 3° articelere opera dapprima con la Divisione "Pavia" e dal marzo 1942 con la Divisione "Sabratha" quindi dopo aver preso parte alla battaglia di El Alamein è sciolto per eventi bellici in data 25 novembre 1942. ' I gruppi a cavallo dei tre reggimenti a. celere rimasti in Patria vengono inquadrati , il 1° luglio 1941 (circ. n. 58430 in data 22 giugno 1941 dello S.M.R.E.) nel ricostituito 3° Reggimento Artiglieria a Cavallo assegnato nuovamente alla Divis ione Celere "Principe Amedeo Duca cl ' Aosta" (3") in partenza per il fronte orientale con il Corpo di Spedizione Italiano in Russia (C.S.1.R.); con provvedimento in data 29 ottobre dello stesso anno l ' unità assume la denominazione di Reggimento Artiglieria a
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Cavallo. Dal 15 marzo 1942 il reggimento è posto alle dipendenze del XXXV C.A., successivamente, nel corso dei violenti combattimenti ai quali partecipa durante il ripiegamento, l'unità viene praticamente distrutta ed i superstiti sono rimpatriati. Nella prima vera del 1943 presso il deposito reggimentale in Gallarate ha inizio la riorganizzazione ciel reggimento c he a fine agosto è dislocato nei pressi di Lugo di Romagna ove raggiunge le altre uni tà della Divisione "Principe Amedeo Duca d'Aosta" in fase di riordinamento. Nella stessa zona il regg imento viene sciolto 1'8 settembre 1943 a seguito degli eventi determinati dal!' armisti zio. Il Reggimento Artiglieria a Cavallo si ricostituisce nella tradizionale sede cli Milano il 20 novembre 1946 con due gruppi ceduti dall ' J I O reggimento a. (u nità che hanno partecipato alla guerra di liberazione) ed un gruppo inizialmente in posizione "quadro"; nella circostanza è reso erede delle glorie sia ciel 3° a. celere sia del 3° a. a cavallo. L'uso ciel kepi (senza criniera), sospeso ali' inizio ciel secondo conflitto moncli~tle, è ripristinato nel 1950; nel luglio I 957 è nuovamente adottala la criniera nera, bianca per i trombettieri. Dal 28 marzo 195 I inquadra: comando, reparto comando, I e TI gruppo da 88/27, IIl gruppo a. c/a I. da 40/56 (questo gruppo giunge il 30 giugno dal disciolto 2° reggimento a. c/a l.) ai quali nell 'aprile 1952 si unisce un sottorgpt. c/c ceduto dal 27° reggimento c/c cli C.A. (IV e V gruppo eia 76/55 mot. che il I 0 agosto 1953 divengono rispettivamente CVTI gruppo da 76/50 smv. su scafo MIO e CVIII gruppo da 76/52 su scafo M 18). A partire dal l O gennaio 1954 , formato un gruppo da 88/27 smv. su scafo Sexton, cambia nome in Reggimento Artiglieria a Cavallo Semovente di Corpo d'Armata quindi nel maggio 1955 i gruppi CVII e CVIII sono resi "quadro" e poi sciolti. Assume una nuova fisionom ia il I O aprile 1957 e diviene Reggimento Artiglieria a Cavallo Semovente Controcarri; in seguito, il 30 ottobre successivo, trasferisce a Bolzano presso il IV C.A. il III gruppo smv. da 88/27 sostituito con il XXI gruppo srnv c/c eia 90/50 su scafo M36. Il 15 dicembre 1960 viene formato e posto alle dipendenze ciel reggimento un Centro Ippico Militare "per tener deste nei quadri le origini della specialità a cavallo". Cambiati compiti e materiali, il 1° settembre1961 il Reggimento Artiglieria a Cavallo da Campagna Semovente sciolti i gruppi c/c inquadra tre gruppi da 105/22 smv. su scafo M7, ma una nuova trasformazione ha luogo a datare dal 20 aprile 1964 allorché i gru ppi vengono armati con obici eia 155/23 su scafo M44 ceduti dal 27° reggimento a. pe. cam., ciel quale assorbe anche parte ciel personale divenendo Reggimento Artiglieria a Cavallo Pesante Campale Semovente per riassu mere tuttavia dal successivo 1° agosto l'antica denominazione di Reggimento Artiglieria a Cavallo. Nel corso del 1966 viene autorizzato a formare, extra - organico, una batteria ippotrainata con pezzi da 75/27 mocl. 1912 destinata a prendere parte a cerimonie e sfi late. A seguito della ristrutturazione dell'Esercito, O dal I ottobre 1975 il "Cavallo" inquadra: comando, batteria comando e servizi , l O e 2° gruppo eia 155/23 su scafo M44; 3° e 4° gruppo da 155/45 T. M. (il 4° gruppo è "quadro") e 5° gruppo da 203/25 T. M.; batteria a cavallo. Il 4 ° e 5° gruppo sono formati con materiale e personale tratti dal disciolto 52° reggimento a. pe.. Nell'ottobre 1980 ha inizio una nuova trasformazione che nella primavera del 198 1 si completa con la costituzione del reggimento su tre gruppi da 155/23 su scafo smv. MI09 (nel 1986 il 3° gruppo sarà posto in posizione "quadro"). A testimoniare i forti vincoli reciproci con il capoluogo lombardo, al reggimento nel 198 1 viene conferita la cittadinanza onoraria di Milano. Con il riordinamento della Forza Armata, nel corso del 199 1 il reggimento acquisisce una nuova fis ionomia su quattro gruppi: I O e 2° eia 155/39 FH70, 3° gruppo eia 155/23 Ml 09 (formato con il l 2° gruppo spec. a. "Biella") e batteria a cavallo. Infatti, acquisiti il I 6 febbraio il 131°"VerceLli'' con obici da 155/39 FH70 ed il 12° gr."B iella", viene sciolto il 28 febbraio il 3° gruppo "quadro" ed il 2 maggio avviene il cambio cli materiale ciel 1° e 2° gruppo (da 155/23 M109G a 155/39 F H70) e ciel 3° gruppo (eia 155/39 FH-70 a 155/23 M109G). Nel 1992, a seguito di un ulteriore provvedimento riduttivo, il reggimento adotta un nuovo ordinamento su: comando, batteria comando e servizi, 1° gruppo da 155/39 FH70, batteria c/a e batte1ia a cavallo. Tale organico viene raggiunto mediante: il passaggio del 131 ° gruppo"Vercelli" alle dipendenze della Brigata cor. "Centauro" (30 luglio); lo scioglimento del 12° gruppo spec. "Biella" (29 settembre) ; la fusione del l O e 2° gruppo e la costituzione della batteria c/a (30 settembre). Il 25 giugno 1994 è conferita al reggimento la cittadinanza onoraria da parte della civica amministrazione cli Biella per consolidare i legami fra la città di Alfonso Ferrero della Marmora e le storiche "Voloire".
Arma di Artiglieria
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Campagne di guerra e fatti d' arme batterie a cavallo Prima d'Indipendenza (1848-49) Seconda d'Indipendenza (1859) Terza d'Indipendenza (1866) reggimento Eritrea (1895-96): invia 3 ufficiali e 101 soldati per completare reparti e servizi mobilitati Libia (1911-12): fornisce a corpi e servizi vari 11 ufficiali e 377 soldati Prima Mondiale (1'915-18): i gruppi del reggimento partecipano alle operazioni inseriti ognuno nelle quattro d ivisioni cli Cavalleria - 1915: Monfalcone (8 giu.), M. Sei Busi (24 mag. - 13 giu.) - 1916: Cosich, q. l 21 , g.85 (3 - 5 ago.) - S. Marco, Sober (set. - nov.) - 1917: Castagnevizza, Hucli Log (24 - 30 mag.) - Korite, Selo (20 - 26 ago.) -S. Marco - S. Vito al Tagliamento, Conegliano, Piave, Montello (25 ott. - 26 clic.) - 1918: Vittorio Veneto : Cervignano, S. Pietro al Natisone, Pozzuolo del Friuli (24 ott. - 4 nov.) Seconda Mondiale (1940-43): 3° celere - 1941 : Africa Settentrionale : Tobruk, El Aden, Ain el Gazala, Agedabia - 1942: Africa Settentrionale: frontiera libico - egiziana, El Alamein reggimento a cavallo - 1941 -43 fronte russo
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Medaglia d'Argento - Decreto 13 dicembre 1947. Dopo lungo periodo cli attività operativa sul fronte di Tobruk, dove la capacità e l'elevato spirito dei suoi artiglieri furono fattore decisivo sia nella difesa che nel conseguimento cli nuove conquiste, sostenne la battaglia della Mannarica con ammirevole ardimentoso valore. Superando aspre difficoltà di ogni genere in quaranta giorni di tenace, dura lotta contro forze nemiche superiori per numero e per mezzi, uffic iali e artiglieri scrissero pagine gloriose cli fu lgido eroismo gareggiando coi fanti nel pericolo e nell'estremo sacrificio. La nostra controffensiva trovò il 3° Reggimento Artiglieria Celere già pronto al suo posto d'onore. Nella esaltazione del nome ciel reggimento, ardente cli amor di Patria e cli fede, esso mantenne alto, sempre e dovunque, le nobili tradizioni dell'Artiglieria Italiana (Tobruk, El Aden; Ain el Gazala, Agedabia, nwggio - dicem.bre J 941 ). ( Al 3° Reggimento Artiglieria Celere).
Medaglia d'Argento -Decreto 13 dicembre 1948. Coi gruppi volta per volta impiegati in appoggio di unità della propria Divisione Celere od assegnati alle fanterie in azione, allineando agi lmente le s ue batterie con le estreme avanguardie e sulle posizioni di maggiore rischio ed onore, ha confermato ovunque l'antico prestigio coi caratteri dell'irruenza dell'intrepidezza. Dopo essersi inoltrato per più di mille chilometri in territorio nemico anche osteggiato dall'intransitabilità delle piste e dall'insidia dei partigiani, si prodigava con esperta bravura nella tutela di importanti settori difensivi. In una fase ondeggiante della lotta, soverchiati e superati i suoi pezzi dalla rabbiosa imponenza numerica di nemico quattro volte superiore, li restituiva all'orgoglio ciel successo con l'impeto degli artiglieri, emuli per ardire cli sacri fici e virtù d i eroismi alle baionette dei bersaglieri (fronte russo: Nipro, Uspenowka, Rikowo, Gorlowka, Chazepetowka, MikaiLowka, lvanowka, agosto .194.1 - maggio 1942).
e
Medaglia d'Argento - Decreto 9 giugno 1948. Affratellato coi fanti, coi bersaglieri, con le camicie nere, e intimamente partecipe per fiera tradizione ed inalterato valore, dell'impeto di superbe unità cli cavalleria, ha illustrato nelle più differenti situazioni e difficili posizioni della lotta le sue caratteristiche, la sua indole, il suo spirito marziale. Nel
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L'Esercito Italiano verso il 2000
corso di un'aspra battaglia per la inviolabilità del delicato settore difensivo ha arginato anche alle brevi distanze la fanatica irruenza dell'avversario cui più volte, idealmente emulo dei fatti delle antiche batterie a cavallo, ha sottratto col corpo a corpo i propri cannoni minacciati di accerchiamento (fronte russo: Nikitino, Tschebotarewskì, Dewiatkin, Bolschoij, 20 - 30 gennaio 1942).
Medaglia d'Argento - Decreto 16 novembre 1944. Gagliarda e compatta unità cli guerra, già affermatasi per bravura e valore in lunghi mesi di accanita lotta contro avversario agguerrito, aggressivo, tenace, in diuturna gara di dedizione con le altre truppe anche nell'avversa fortuna, con inalterato coraggio ed elevato spirito di cooperazione, assolveva fino all'estremo limite il suo compito. Coi gruppi assegnati a G. U. di fanteria e alpine, durante un aspro e rischioso ripiegamento superava difficoltà di ogni sorta e senza mai desistere dal combattimento riusciva in ogni situazione arditamente manovrando e sino al limite di ogni umana possibilità a tutelare alpini e fanti contro l'incalzante continua assillante marcia di forze corazzate avversarie. Fiero di essere a guardia delle tradizioni delle vecchie "voloire" fornendo esempi sublimi di eroismo e altruismo si sacrificava nella totalità attorno a quei pezzi, che solo la inesorabile massa d'acciaio nemica, annientandoli col suo peso, riusciva a far tacere (Russia: medio Don, Scheljakino, Warwarowka, Tschuprinin, novembre 1942 - gennaio 1943). Al Merito della Sanità Pubblica Medaglia d'Oro - Decreto Ministero della Sanità 3 aprile 1981. Le Batterie di Artiglieria a Cavallo, che nei 150 anni della loro gloriosa storia hanno dimostrato eroiche virtù militari, confermando anche il legame stabilito con la società civile, attestano con la concretezza dell'opera i sentimenti di solidarietà umana nei confronti dei cittadini più deboli. Nel maneggio della Caserma Santa Barbara, sede delle gloriose Batterie, è stato organizzato un centro di rieducazione equestre per ragazzi handicappati dove si sono ottenuti risultati brillanti nella riabilitazione delle persone minorate e nell'esercizio della pratica sportiva, contribuendo anche ad abbattere barriere psicologiche e favorendo l'integrazione nel tessuto della società. Intelligente e generosa iniziativa nell'organizzazione e nella gestione della quale si sono distinti Ufficiali, Sottufficiali e Soldati . Per disposizione del Ministero della Difesa, il reggimento ha ricevuto "in temporanea consegna" le seguenti ricòmpense: - M. O. V. M. (Decreto 7 dicembre 1951) del 1° reggimento a. celere (A. S.); - M. B. V. M. (Decreto 31 dicembre 1947) del l O reggimento a. celere (A. S.) ; - M. A. V. M. (Decreto 31 dicembre 1947) del 201 ° reggimento a. mot. (fronte russo). Il provvedimento ha lo scopo di perpeturàre le tradizioni di tali unità nell'ambito della Specialità.
Medaglie d'Oro al Valor Militare Luogotenente GIOACCHINO BELLEZZA: S. Lucia di Verona, 6 maggio 1848 Capitano ROBERTO PERRONE DI S. MARTINO: Custoza, 24 giugno 1866 Tenente GAETANO BORGHI: Cirenaica, 14 dicembre 1941 Sottotenente ENRICO REGGIANI: Russia, 20 - 21 agosto 1942 Soldato SERGIO BRESCIANI: Africa Settentrionale, marzo - dicembre 1941; maggio - Settembre 1942 Tenente EZIO RIZZATO: Val Grande - Fondo Toce, settembre 1943 - giugno 1944
Stemma Araldico Decreto 2 ottobre 1989. a. SCUDO: semìtroncato partito: il primo, d'oro, all'aquila di nero, col volo abbassato, coronato con corona d'oro chiusa da otto vette dello stesso (cinque visibili), ornate eia perle, sostenenti il globo d'oro, cerchiato e cimato dalla crocetta dello stesso; essa aquila, caricata in cuore dallo scudetto ovoidale d'oro, alla fascia di rosso ed al capo dello stesso, caricato dalla croce d'argento; linguata cli rosso, rostrata e annata d'oro, con la coda attraversata da due sciabole d'argento,
Arma di Artiglieria
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poste in decusse, con le else d'oro all' ingiù, ed afferante la bocca da fuoco d' argento, posta in fascia, attraversante le sciabole e la coda. Il secondo d' argento, alla croce di rosso (Milano). Il terzo, di azzurro, inquartato da due filetti di rosso: nelle nel IV, al monogramma d'Ucraina, di oro ; nel II e III, al silfio cli Cirenaica, reciso, d'oro, sormontato dalla stella di cinque raggi d' argento. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "IN HOSTEM CELERRIME VOLANT". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura Nella prima partizione sono blasonati: a) i motivi tradizionali in quanto l'aquila di nero con in cuore lo scudetto ovoidale con il capo di rosso, tratta dall'antico stemma ciel reggimento, è sintesi di tutta la tradizione del corpo ed inoltre l' aquila stessa era già a suo tempo sulla Bandiera Colonnella di Artiglieria; b) il legame territoriale del reggimento con Milano, città ove lo stesso si è costituito nel 1887, ricostituito nel 1946 e contemporaneamente città sede di lunga guarnigione. La seconda partizione è riservata ai legami storici e nella sua realizzazione evidenzia la circostanza particolare per la quale nel corso del secondo conflitto mondiale sono stati impegnati, contemporaneamente, sul fronte russo (tridente d'Ucraina) ed in Africa Settentrionale (silfio reciso), il reggimerto a cavallo ed il 3° celere. Lo smalto azzurro mette in risalto tutto il valore dimostrato dai due reggimenti riconosciuto con le M.A.V.M. concesse agli stessi.
Comandanti REGGIMENTO ARTIGLIERIA A CAVALLO
(1887-1920)
Col. Giuseppe Guy Col. Carlo Volpini Col. Luigi Olliveri Col. Carlo Guicciardi di Cervarolo Col. Pietro Romagnoli Col. Ottorino Grimaldi Col. Roberto Casana Col. Edgardo Guerrieri Col. Giacomo Papi REGGIMENTO ARTIGLIERIA AUTOPORTATO
(1920-23)
Col. Giacomo Papi REGGIMENTO ARTIGLIERIA A CAVALLO
Col. Riccardo Rizzardi Col. Giancarlo Re Col. Cesare Ruggeri Laderchi Col. Cesare Colombo Col. Giuseppe Berton Ten. Col. Antonio Villani 3° REGGIMENTO ARTIGLTERIA A CAVALLO (1941 -43) Ten. Col. A. Giulio Salvetti Col. Paolo Perrod Col. Domenico Montella Col. Giovanni Pacinotti REGGIMENTO ARTIGLIERIA A CAVALLO
(1923-34)
Col. Giacomo Papi Col. Mario Gaggini Col. Alessandro Valerio 3° REGGIME NTO ARTIGLIERIA DI DIVISIONE CELERE (1934) Col. Alessandro Valerio 3° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CELERE "PRINCIPE AMEDEO DUCA D'AOSTA" (1935-42) Col. Alessandro Valerio
Col. Col. Col. Col. Col.
(1946-53)
Giovanni De Natale Guido Vedovato Umberto Boria Giuseppe Giraudo Roberto Romano
REGGIMENTO ARTIGLIERIA A CAVALLO SEMOVENTE DI CORPO D ' ARMATA (1954-57)
Col. Roberto Romano Col. Ulrico Baumgartner Col. Franco Angioni
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L'Esercilo Italiano verso il 2000
REGGIM ENTO ARTIGLIERIA A CAVALLO SEMO VENTE CONTROCARRI ( 1957-61)
Col. Col. Col. Col. Col.
Franco Angioni Emanuele Ventura Adolfo De Simone Roberto Rossini Aldo Maglietta
REGGIMENTO ARTIGLIERIA A CAVALLO DA CAf'vlPAGNA SEMOVENTE ( 1961 -64)
Col. Aldo Maglietta Col. Francesco Casalini Col. Alberto Li Gobbi REGGIMENTO ARTIGLIERIA A CAVALLO P ESANTE CAMPALE SEMOVENTE ( 1964)
Col. Alberto Li Gobbi R EGGIMENTO ARTIGLIERIA A C AVALLO
Col. Col. Col. Col.
(1964)
Alberto Li Gobbi Agostino Sorce Luciano Nanni Pier Luigi Amaro
Sedi 1887
Milano /
Col. Federico Scotti di Uccio Col. Mario Bonell i Col. Ludov ico Luppis Col. Ivano Balistrieri Col. Stelio Cortolezzis Col. Francesco Saverio de Simone Col. Francesco Caronia Col. Giuseppe Fasciani Col. Giovanni Civita Col. Ettore Silveri Col. Diego Bertoncin Col. Alfredo Torsello Col. Alberto Zignani Col. Giuseppe Orofino Col. Gianalfonso d' Avossa Col. Giulio Croce Col. Giuseppe D'Ubalcli Col. Oscar Dri Col. Giuseppe Giubbini Ferroni Col. Giuseppe Pansarella Col. Giuliano Giglio Col. Roberto Baracchini Caputi
UNITÀ PER LA DIFESA NUCLEARE, BIOLOGICA E CHIMICA
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Unità N.B.C.
UNITÀ PER LA DIFESA
NBC
Origini e vicende Nel corso della guerra 1915-18 vengono impiegati i primi nuclei lanciafiamme unitamente ad alcuni reparti chinuci riuniti nella Compagnia Speciale " X". Il 1° luglio 1923 viene istituito il Servizio Chimico Militare, nell'ambito del quale a partire dal 1926 si formano unità sperimentali ; queste unità, divenute compagnie chimiche, dopo alcuni anni raggiungono la consistenza di due battaglioni. Con l'affermarsi della Specialità, nel 1934 sono costituite le compagnie chimiche di Corpo d'Armata ed ha vita anche un Reparto Chimico che due anni dopo si trasforma in Reggimento Chimico. Il reggimento rimane in vita sino al settembre 1943 e nel corso del secondo conflitto mondiale, quale ente di mobilitazione costituisce reparti chimici, nebbiogeni e lanciafiamme. Dopo il secondo conflitto mondiale, nel 1952 .in seno all'Ispettorato cieli' Arma di Artiglieria viene inserito un Ufficio Difesa Chimica (formato tre anni prima) che nel 1957 diviene Ufficio Difesa ABC (Atomica, Batteriologica e Chimica) con fisionomia interforze, comprendente anche una sezione marina ed una sezione aeronautica. Nell'ottobre 1957 sono posti alle dipendenze di questo Ufficio la Compagnia Sperimentale ABC ed un plotone lanciafiamme. L'Ufficio dà vita, il 1° ottobre 1961, all' Ispettorato per la Difesa ABC formato da Ufficio Segreteria e Personale, Reparto Difesa ABC. Nel 1965 viene potenziato con un Nucleo Centro Controllo Rete NBC ed una "Sezione Coordinamento Atomico". Soppresso nel 1976, le competenze relative alla branca vengono nuovamente assegnate all'Ispettorato dell'Arma di Artiglieria e per la Difesa NBC (Nucleare, Biologica e Chimica) che ha nel proprio organico un Ufficio NBC dal quale dipende il 1° Battaglione NBC "Etruria" (formato il 1° marzo 1967). Organi NBC sono gradatamente inseriti presso i comandi (ai vari livelli), fino alle squadre NBC a livello compagnia; a tali organi sono affidati compiti di rilevazione, protezione e bonifica delle aree contaminate. Dal 1953 è in funzione la Scuola Unica Inter Forze Armate per la Difesa ABC che assolve il compito di svolgere lo specifico addestramento alla Difesa Atomica Batteriologica Chimica (ABC) per il personale delle tre FF. AA.; l'Istituto nel 1977 cambia denominazione in Scuola Unica Inter Forze per la Difesa Nucleare Biologica Chimica (NBC).
Ispettori per la difesa ABC ( 1961-76) Gen. C. A. Gen. C. A. Gen. C. A. Gen. C. A. Gen. D. Ten. Gen.
Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.
Melchiorre Jannelli Ottavio Di Casola Ezio Pistotti Giuseppe Fenoglio Enrico Benvenuti Virginio Tavolai
C. A. Ettore Brancato C. A. Giovanni Bonzani C. A. Paolo Emanuele C. A. Giuseppe Calamani C. A. G. Maria Vaccaro
Sedi 1961-76
Roma
Fregio per copricapo - Unità NBC: esagono sormontato da una fiamma a cinque lingue tipiegata a sinistra di chi porta il fregio.
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L'Esercito Italiano verso il 2000
1° BATTAGLIONE NBC "ETRURIA" Motto: "A nuova offesa nuova difesa". Festa: I O luglio - anniversario della costituzione ciel Servizio Chimico Militare ( 1923) Sede: Rieti - Caserma "Verdirosi". Mostrina: contenitore rettangolare nichelato su fondo nero. Alle due estremità del contenitore sono raffigurati, superiormente, una fiamma rossa a cinque li ngue e, inferiormente, quattro saette nichelate. (*)
Origini e vicende organiche L'unità riallaccia le proprie origini ai repmti chimici e lanciafiamme fonnati ed impiegati nel corso della guerra 1915-1 8. Con l'istituzione ciel Servizio Chimico Militare che ha luogo il l O luglio 1923 vengono costituite anche unità chimiche, nebbiogene e lanciafiamme. Il l O gennaio 1936 ha vita in Roma il Reggimento Chimico per trasfonnazione del preesistente Reparto Chimico formato nel 1934. Con circ. 164 1 in data 13 gennaio 1936 lo S. M. R. E. stabi lisce l'organico del reggimento su comando, I btg. (con tre cp. chimiche), II btg. (con cp. chimica, cp. lanciafiamme, cp. bombarde eia 8 1). Con decreto 21 ottobre 1938 viene concessa al reggimento la Bandiera cli formato ridotto. Nell' aprile 1940 la composizione del reggimento è variata su comando, I btg. Scuola, Il btg. mortai, III btg. chimico "A", IV btg. misto (con due cp. lanciafiamme e una cp. nebulizzatori), deposito. Nel l 942 il reggimento comprende comando, cp . comando, I btg. Scuola, II btg. K "A", III btg. "L", IV btg. mortai da 81 K, cp. deposito. Viene sciolto nel settembre 1943 a seguito degli eventi determinati daJl'armi stizio. Nel corso del secondo conflitto mondiale il reggimento divenuto ente adclestrativo e centro di mobilitazione, tramite la cp. deposito ha costituito e mobilitato: - 10° comando rgpt. chimico misto per lo S.M.R.E.; - II btg. lanciafiamme; - CI, CII, CIII, CIV btg. mortai; - un numero vario di compagnie chimiche, nebbiogene e lanciafiamme; - magazzini materiali chimici. Elementi del Servizio Chimico (cp. e btg., magazzini) sono mobilitati anche presso i depositi di alcuni reggimenti di fanteria. Per trasformazione della preesistente Compagnia Nebbiogeni e Lanciafiamme, nel I 957 viene costituita in Roma la Compagnia Sperimentale ABC (Atomica Batteriologica Chimica) che nel l 964 modifica il nome in Compagnia Sperimentale NBC (Nucleare Batteriologica Chimica). Dal 1° marzo 1967 ha vita, in Rieti, il Battaglione Difesa NBC su comando, cp. comando e servizi, I" cp. NBC(sperimentale), 2" cp. NBC (corsi). La nuova unità dal 31 maggio dello stesso anno assume anche le funzioni precedentemente svolte dalla cp. Sperimentale NBC e dalla cp. ACS-NBC della Scuola di Fanteria, entrambe soppresse. Nel 1969 viene formata la 3" cp. NBC (corsi) quindi nel I 972 la 2a e 3• cp. d.ivengono rispettivamente ACS e Rivelatori. Coll' la ristrutturazione del.l'Esercito, il btg. dal I5 settembre l 975 modifica l'organico su comando, cp. comando e servizi, I• e 2a cp. specializzati NBC poi, dal JO febbraio 1976 assume la denominazione di 1 ° Battaglione NBC "Etruria" e viene reso erede delle tradizioni ciel Reggimento Chimico. Con decreto 12 novembre l 976 al btg. viene assegnata la Bandiera cli guerra. Presso l' unità che ha funzione di Ente Scolastico sono svolti corsi di specializzazione NBC per Comandanti di Squadra NBC e Rivelatori NBC.
Campagne di guerra e fatti d'arme Prima Mondiale (1915-18): reparti chimici e lanciafiamme operano con i Reggimenti cli Fanteria e con i Reparti d'Assalto. Africa Orientale (1935-36): sono presenti unità ciel Servizio Chimico inserite in un Comando Truppe Chimiche con una base e varie compagnie sia chimiche sia lanciafiamme. (*) Gli Ufficiali, Marescailli e Sergenti M~ggiori effettivi ~ti .1 ° btg. NBC "ETRU~IA» portano le mostrine dell'Arma di provc111enza. La lor? arparten~nza al battagho~e è contradd1stmta dal fregio per u111tà NBC. I Sergenti ed I nuhtan d1 truppa effett1v1 al battaglione portano, invece, le mostrine per unità NBC. I militari in addestramen!o di specializ.zazio~e press.o il 1° btg. NBC " ETRURIA" portano mostreggiatura (e fregi) previsti per il personale fuon Corpo delle rispettive Anrn.
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Unità N. B. C.
Seconda Mondiale (1940-43): battaglioni chimici, battaglioni nebbiogeni (di cui 10 per l'annebbiamento dei porti), compagnie chimiche di Corpo cl' Armata operano su rutti i fronti. In particolare il battaglione lanciafiamme del Corpo di Spedizione in Russia si distingue a Rikowo (bacino ciel Donez) dal 5 al 14 dicembre 1941.
Ricompense alla Bandiera Al Merito Civile Attestato di Pubblica Benemerenza. In occasione cli una violenta alluvione provvedeva con elevato senso del dovere ed in condizioni di estremo disagio alla bonifica di 7.one invase da sostanze tossiche, delle quali curava la rimozione e lo sgombero. Firenze, 11 novembre - 7 dicemhre 1966. (Alla Squadra NBC della Compagnia Sperimentale NBC).
A1edaglie d 'Oro al Valor Militare Soldato MARIO lACOvrrn: compagnia lanciafiamme del l Battaglione Chimico. Russia, 22 dic. ·1942 Caporale GIUSEPPE Dr ODOARDO: compagnia lanciafiamme del li Battaglione Chimico. Balcania, 12 agosto 1942 Caporale VINCENZO VITALE: 5• compagnia lanciafiamme della Divisione "Cosseria". Russia, 15 dicembre 1942
Stemma Araldico Decreto 8 aprile 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 Giornale Ufficiale del 14.2.1987) a. SCUDO: trinciato. Nel primo d ' argento al drago di verde con le fauci fiammeggianti di rosso. Nel secondo d' argento a quattro fasce nuvolate di nero. Sulla trinciatura una banda di rosso caricata in cuore dal tridente bizantino d'Ucraina d ' Oro. b. CORONA TURR!TA c. ORNAMENTI: lista bifida d' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'al to, riportante il motto: "A NUOVA OFFESA NUOVA DIFESA".
Sintesi della blasonatura Nella pri ma partizione il drago, emblema tradizionale delle unità NBC, ricorda la discendenza del btg . dai reparti chim ici e lanciafiamme che hanno operato durante le due guerre mondjali . Le fasce nebulose della seconda partizione sono un chiaro riferimento ai reparti nebbiogeni. Il rosso della trin-
ciatura, colore simbolo del sacrificio cruento, ed il tridente d'Ucraina simboleggiano l'eroico comportamento tenuto dalle compagnie lanciafianune sul fronte russo.
Comandanti REGGIMENTO CHIMICO (1936-43) Col. Col. Col. Col.
Nicola Spinelli Nazzareno Scattaglia Alfredo Desideri Umberto Buoncristiano
BATTAGLIONE DIFESA NBC (1967-76) Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten . Col. Ten. Col. Ten. Col.
M arcello Ranieri Pietro Cangioli Antonino Cappellano Antonio Zappia Davide Virclis Francesco Saladino
1° BATTAGLIONE NBC "ETRURIA" ( 1976) Ten. Col. Francesco Saladino Ten. Col. Giorgio Ortis Ten. Col. Carlo Spinelli Ten. Col. Mario Carrozzoni Ten. Col. Gaetano Schilirò Ten. Col. Francesco Ranieri Ten. Col. Bruno Pitoni Ten. Col. Italo Guerriero Ten. Col. Giovanni Piacentini Ten. Col. Giovanni Pannarale Ten. Col. Pierluigi Genta Ten. Col. Mario Fidotti
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Sedi 1936-43 1957-67
Roma Roma
1967
Rieti
ARMA DEL GENIO
Arma del Genio
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ARIVIA DEL GENIO Festa: 24 giugno - anniversario della battaglia del Piave ( I 9 I 8)
Origini e vicende organiche 11 Genio è Arma tecnica per eccellenza, il cu i impiego fac ilita l' azione delle altre Ann i. Per comprendere appieno tale definizione, basta ri ferirsi alle speciali tà sorte per soddisfare non soltanto le esigenze operative dell'Esercito sul campo di battaglia, ma anche quelle della normale vita dei reparti in tempo di pace. Tali specialità sono distinte dall'attributo, relativo a ogni singola attività svolta: zappatori, m inatori , artieri, pionieri, guastatori, ferrovieri, pontieri, lagunari, teleferisti, elettricisti, fotoelettricisti, colombofili, telegrafisti, marconisti, radiotelegrafisti, trasmettitori, idrici , pornpieri, motoristi, manovratori fluviali, elettrotecnici, fotografi, meccanici, mascheratori. Alcune sono ormai superate dallo sviluppo tecnologico, altre sono di recente istituzione e dotate di mezzi moderni, adeguati ai nuovi procedimenti d'impiego e ai mutati intendimenti operativi. Le prime unità del Genio, considerato come Anna con fisionomia propria, vengono costituite sul finire del secolo XVIII, all'inizio del quale, architetti ed ingegneri dediti alla costruzione di rocche e di fortezze , impiego cli mine e simili, dipendono dalle aziende delle fabbriche e delle fortificazioni e non sono soggetti a vincoli disciplinari . In Piemonte, nel 1726, gli ingegneri militari, in numero cli I 2, passano a far parte del Corpo di Artiglieria e nel 1752, per decreto cli Carlo Emanuele lii costituiscono il Corpo degli Ingegneri Militari di S. M. , poi denominato, in data 11 giugno 1775, Corpo Reale degli Ingegneri. Tale ente non ha truppe alle dipendenze, sebbene nello stesso anno venga costituita una Legione degli Accampamenti e, nel 1793, un Corpo dei Guastatori. TI Corpo Reale viene sciolto dal giuramento di fedeltà al re cli Sardegna il 9 dicembre 1798, in seguito all'occupazione francese del Piemonte. Nel 1800, con il ritorno dei francesi in Italia, si forma un Corpo degli Ingegneri, che ha alle dipendenze una compagnia zappatori e una minatori le quali nel l 80 l passano a far parte ciel genio mili tare fra ncese. Con la restaurazione, nel 1814, il Corpo Reale degli Ingegneri è nuovamente costituito e l'anno seguente viene fo rmata una compagnia di zappatori. TI l O maggio 1816 ha vita il Corpo Reale del Genio Militare e Civile, formato da uno stato maggiore del genio, da un battaglione cli sei compagnie zappatori e una minatori, da un Genio Civile, equiparato ai gradi militari, per il servizio dei ponti, delle strade, delle acque e delle foreste. Nel 1817 il battaglione zappatori viene sciolto: cinque compagnie zappatori passano nell ' artiglieria e nel corpo dei cacciatori; la compagnia minatori e la I O zappatori diventano autonome; nel 1818 il genio civile si distacca da quello militare e prende un ordinamento proprio; nel 1821 l'ultima compagnia zappatori passa anch'essa nell'artigl ieria; rimane in vita soltanto quella minatori. Un decreto del 5 gennaio 1822 stabilisce che il comandante del Corpo debba avere il grado di maggiore generale; nel 1823, preso il nome di Corpo Reale del Genio, si costituisce un Consiglio del genio militare. Nel I 827 si ha una separazione netta tra la carriera strettamente tecnica attinente al servizio delle costruzioni e quella militare attinente al servizio delle truppe: gl i ufficiali ai servizi tecnici, provenienti dagli ingegneri civili e dai giovani con titoli accademici, appartengono allo stato maggiore dell' Arma, gli altri, provenienti da enti diversi o dai sottufficial i del gen io, sono chiamati, di solito, dei "mi natori" o degli "zappatori". ln data 19 ottobre 1830 si forma un nuovo battaglione zappatori anch 'esso su sei compagnie zappatori, ridotte quasi subito a due, e una minatori. Il 18 luglio 1837, il Corpo è riordinato su un Comando Generale, otto direzioni lavori, un battaglione zappatori . In previsione della ripresa della guerra contro l'Austria il 30 settembre 1848, viene costituito il "Reggimento Zappatori del Genio", composto cli uno stato maggiore e cli due battaglioni, ciascuno su quattro compagnie zappatori e una minatori. Il 7 novembre 1848 il Genio Marittimo viene uni to al Corpo Reale ciel Genio. Dal 19 marzo 1852 il Corpo si compone del Consiglio, di uno stato maggiore, un Reggimento Zappatori su due battaglioni per un totale di dieci compagnie. Per la guerra di Crimea viene formato un battaglione provvisorio di sei compagnie zappatori sciolto poi alla fine del conflitto. Il 25 marzo 1858 è soppresso il
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Comando ciel Genio Militare e le sue attribuzione sono assunte dal Consiglio Superiore ciel Genio Militare. Il Reggimento Zappatori del Genio, per disposizione ciel 9 settembre 1859, viene a constare di cinque battaglioni; nello stesso anno le direzioni sono portate eia otto a quattordici. Successivamente, con decreto 2 maggio I 860, in seguito all'inserimento nel Corpo di otto compagn ie zappatori dell'Emilia e della Toscana, i reggimenti divengono due ( 1° e 2°), ciascuno su uno stato maggiore, tre battaglioni di quattro compagnie e un deposito; inoltre il Consiglio ciel Genio è sostituito da un Comitato ciel Genio Militare. TI 24 gennaio I 861 il Corpo diviene Arma del Genio e il 18 dicembre I 864 si amplia su un Comitato, uno stato maggiore, sette comandi, venti direzioni territoriali, una direzione delle officine di costruzione, due reggimenti zappatori, ciascuno su diciotto compagnie zappatori ed un deposito. Avvengono, successivamente, varie modificazioni nell ' organico dei reggimenti e dello stato maggiore, specialmente per la campagna del 1866, fi no a che, con decreto 25 agosto 1867, i due reggimenti sono sciolti e riuniti ancora in un solo ente con il nome cli Corpo Zappatori del Genio, composto di uno stato maggiore e 28 compagnie. Nel 1870 alle compagnie zappatori portate a trenta se ne aggiungono una treno e una deposito, i comandi territoriali sono ridotti a cinque e le direzioni a sedici. Con la legge 30 settembre 1873 , sciolto il Corpo Zappatori , l'Arma consta di uno stato maggiore e due reggimenti ( I O e 2°, formati con il disciolto Corpo Zappatori e nei quali sono fuse, altresì, le compagnie pontieri già inserite nel I O reggimento di artiglieria). I reggimenti comprendono ciascuno una brigata pontieri , cinque brigate zappatori, una brigata ferrov ieri , una brigata treno, un deposito ; i comandi territoriali sono portati nuovamente a sette, è soppresso il Comitato ciel Genio inserito nel Comitato di Artiglieria e Genio. Le legg i 29 giugno 1822, 14 luglio e 17 novembre 1883 portano a quattro i reggimenti , a sei i comandi militari e a ventidue le direzioni territoriali. I reggimenti comprendono: il 1° e 2°, quattro brigate zappatori ; il 3°, una brigata ferrovieri, due brigate telegrafisti, una brigata zappatori; il 4 °, due brigate pontieri, una brigata lagunare, una brigata treno. Nel 1887 viene istituito l'Ispettorato Generale del Genio per consentire principalmente unità di indirizzo all'addestramento tecnico dei reparti. Nel 1895, soppresso l' Ispettorato, vengono nom inati un ispettore alle truppe e un ispettore alle direzioni, fortezze e fabb ricati . L'Arma risulta costituita su sei comandi territoriali del genio, quindici direzioni e quattordici sottodirezioni. Sempre nel 1895 i reggimenti salgono a cinque con un totale di otto brigate zappatori , quattro brigate zappatori e telegrafisti, una brigata specialisti, tre brigate minatori, una brigata ferrovieri, dieci compagnie treno, cinque depositi . L'ordinamento del luglio 1897 prevede ancora i due ispettori ma il più elevato in grado o più anziano prende il titolo ed esercita le funzion i cli Ispettore Generale. Con decreto I 5 settembre 1897 sono istituite due direzioni autonome e due uffici autonomi per il servizio della marina, uno dei quali è poi soppresso nel dicembre 1901. Con R.D. 23 dicembre 1900 è concessa all'Arma la Bandiera; il Vessillo è affidato all'Ispettore Generale ma nel 1903 è dato in consegna alla Brigata zappatori di sede nella capitale. Con legge 21 luglio 1902, viene ricostituita la carica autonoma di Ispettore Generale ciel Genio e 1' 8 agosto 1908 è decretato che, dei sei comandi territoriali , due abbiano alle dipendenze le truppe e quattro sovraintendano al servizio territoriale. Dal comando provvisorio cli Torino, dipendono i reggimenti I 0 , 2°, 4° e 5°; dal comando provvisorio di La Spezia dipendono il 3° reggimento e la brigata ferrovieri. I comandi territoriali sono stabiliti a Torino, Verona, Bologna e Roma. L'ordinamento clell' Anna viene così modificato con la legge 17 luglio 1910: un ispettorato del genio, due comandi delle truppe, cinque comandi territoriali, sei reggimenti dei quali due zappatori, uno telegrafisti , uno pontieri , uno minatori e uno ferrovieri (in totale ventiquattro battaglioni, sessantanove compagnie e sei depositi); un battaglione specialisti ; dodici direzioni; stabilimenti vari. Con la medesima legge, viene sancito che le brigate prendano nome di battaglioni e con disposizione del 28 ottobre dello stesso anno è istituita presso il battaglione specialisti una sezione poi reparto aviazione. li 7 novembre 1914 la giurisdizione dei due comandi delle truppe è così stabilita: dal comando di Pavia dipendono il 1°, 2°, 5° reggimento; dal comando d i La Spezia il 3°, 4°, 6° reggimento. A seguito del decreto 7 gennaio I 9 I 5 che sancisce la costituzione del Corpo Aeronautico Militare, sono soppressi il battaglione specialisti , il battaglione aviatori e lo stabilimento costruzioni aeronautiche. Nel maggio 19 15 il personale dell ' Ispettorato dell'Arma viene mobilitato e l'Ispettore assume il Comando Generale cie l Genio in guerra. Fra il 19 I 5 e il 19 I 8, l'Anna del Genio mobilita: settantanove battaglioni zappatori, con duecentotrentasei compagnie; nove battaglioni minatori con cinquantatré
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compagnie; centoquarantotto compagnie telegrafisti e quarantadue parchi telefonici; sei battaglioni pontieri, con ventiquattro compagnie; due battaglioni lagunari, con otto compagnie; q uattro battaglioni ferrovieri, con venticinque compagnie delle quali nove dècauville; sette battaglioni fotoelettricisti, con trentanove compagnie, ventisei sezioni territoriali e mill eduecento stazioni fotoelettriche; ventinove sezioni radiotelegrafisti ; due raggruppamenti aerostieri , con tredici gruppi e cinquantaquattro sezioni. Vengono altresì creati per le nuove esigenzé scaturite dal conflitto: nove compagnie lanciafiamme, sei com~1agnie teleferisti, cinque compagnie motoristi , tre sezioni lanciagas, sette sezioni elettricisti, ventinove plotoni idrici, quattro compagnie pompieri, una compagnia guide fluviali , una compagnia manovratori idraulici. Terminato il primo conflitto mondiale le unità del l'Arma del Genio sono gradualmente disciolte al fine di assumere l'organizzazione cli pace. Con l'ordinamento del 7 gennaio l 923 si ha un primo assetto stabile per l'Arma che viene ad essere articolata su una direzione superiore de lle costruzioni; dieci comandi genio di corpo d'annata: dieci raggruppamenti genio di corpo d ' armata (formati ciascuno da un comando, un battaglione zappatori minatori con una sezione motoristi - teleferisti, un battaglione telegrafisti con una sezione colombofili , una compagnia fotoelettricisti) ; un reggimento rad io telegrafisti su cinque battaglioni; un reggimento pontieri e lagunari su tre battaglioni pontieri e un battaglione lagunari; un reggimento ferrovieri su due battaglioni e un gruppo di esercizio; dicci direzioni lavori; un istituto militare cli radiotelegrafia ed elettronica; una officina di costruzioni. Nel 1925, con decreto 15 ottobre, è soppressa la direzione superiore delle costruzioni e, con decreto 26 dicembre, viene stabilita l' assegnazione di un certo numero cli ufficiali del genio al ministero dei lavori pubblici, per essere impiegati nello studio, direzione e assistenza cli grandi lavori eseguiti dal genio civile. Con la legge sull 'ordinamento in data I 1 marzo I 926, in sostituzione della carica cli Generale a disposizione per ispezioni, in vigore dal 1920, è nuovamente istituito l'Ispettorato del Genio, vengono formati due nuovi comandi genio, uno della Sici lia e l' altro della Sardegna: i raggruppamenti di corpo d ' annata si trasformano in reggimenti genio e sono portati a undici, hanno vita il 2" Reggimento Radiotelegrafisti e un gruppo aerostieri; dall'agosto 1927 i comandi genio di corpo d'annata salgono a undici e i reggimenti a dodici. Nel febbra io 1934, i reparti zappatori minatori assumono la denominazione cli zappatori - artieri che mutano poi nel J936 in artieri. Nel novembre del 1935, a ciascun reggimento genio è concesso l' uso di un labaro, conforme a quello adottato per i reggimenti bersaglieri. Negli anni 1935-36, per l'esigenza della campagna in Africa Orientale sono mobilitati com plessivamente dieci battaglioni zappatori - artieri, due battaglioni telegrafisti, cinque battaglioni radiotelegrafisti, un battaglione teleferisti, un battaglione ferrovieri, due battaglioni misti , per un totale di centonove compagnie e sessantuno reparti minori. L'ordinamento del!' Arma viene aggiornato fra iI I 934 e il 1936 e pertanto i comandi genio di corpo d'armata sono portati a tredici, si formano due reggimenti minatori, ed i reggimenti pontieri divengono due, ha vita il battaglione misto genio per la Sardegna, viene istituito il servizio studi ed esperienze; i reggimenti 3° e 4° si costituiscono in reggimento - scuola. Nel 1937 i reparti telegrafisti e radiotelegrafisti assumono il nome di trasmissioni. Il decreto 22 dicembre 1938 porta a sedici i comandi genio di corpo d'annata e a sedici i reggimenti. Successivamente, per effetto della legge 9 maggio 1940, l'Arma viene ulteriormente incrementata e comprende: un ispettorato; diciotto comandi genio di corpo d ' armata dai quali dipendono altrettanti uffici lavori; diciotto reggimenti genio; due reggimenti rninatori; due reggimenti pontieri; un reggimento ferrovieri; una officina delle trasmissio ni; una officina delle costruzioni; un servizio studi ed esperienze del genio. Nel secondo conflitto mondiale l'Arma del Genio mobilita: due raggruppamenti d'armata; tre raggruppamenti per i corpi d'annata della Sicilia, della Sardegna e cieli ' Albania; un raggruppamento speciale per l'Africa Settentrionale; un reggimento cl' Africa, in Etiopia; diciassette battaglioni artieri, trentaquattro compagnie telegrafisti; diciassette compagnie radiotelegrafisti e diciassette sezioni fotoelettricisti di corpo d' armata; un battaglione misto genio per corpo d 'armata celere; un battaglione artieri, un battaglione misto collegamenti ed una sezione fotoelettric isti per corpo d ' armata autotrasportato; un battaglione misto genio per corpo d ' armata corazzato; un battag lione speciale artieri e un battaglione misto collegamenti per corpo d ' armata libico; quarantatré compagnie artieri, quarantatré compagnie teleradio, quarantatré sezioni fotoelettricisti per divisione di fanteria; cinque battaglioni misti genio per divisione
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teleradio, quarantatré sezioni fotoelettricisti per di visione di fanteria; cinque battaglioni misti genio per divisione alpina ; tre compagnie miste genio per divisione celere; tre compagnie artieri, tre compagnie teleradio e tre sezioni fotoe lettricisti per divisione autotrasportata; due battaglion i misti genio per divisione motorizzata; tre compagnie miste genio per di visione corazzata; nove battaglioni misti genio per divisione di fanteria autotrasportabile tipo A.S. ; lre battaglioni misti genio per divisione della miliz ia; due battaglioni m isti genio li bico per divisione libica . In seguito agli avven iment i dell'8 settembre 1943, le unità del l'Arma operanti in Patria e fuori del territorio nazionale si sciolgono, ad eccezione dei reparti inquadrati nelle grandi unità dislocate nel l' Italia meridionale, in Corsica e in Sardegna, da alcuni dei quali vengono grad ualmente costi tuite le compagnie e i battaglioni genio destinati ad operare nella guerra cli liberazione sia al fronte , s ia nel le retrovie. Già nel!' ottobre 1943 e ntra a far parte ciel l Raggruppamento Motorizzato la 5 P Compagnia Mista Genio che si trasforma il mese successivo in LI Battaglione Misto. Nel l 944, con la costituzione de i g ruppi di combattimento, vengono fo rmati altri quattro battaglioni misti. A tali reparti sono da aggiungere i battaglion i ferrovieri che, riuniti in raggruppamento, svolgono la loro opera nell' Italia meridiona le; il raggruppamento si scioglie nel novembre 1945 dopo aver dato un valido contributo prima al successo delle operazioni quindi all' avvio della ricostruzione nel vitale settore delle comunicazioni. Dopo le ostilità, durante il periodo di transizione, mentre i battaglioni misti genio rimangono tali, presso le ricostitui te divisioni prendono a formarsi le varie specialità del genio per le necessità dei comandi e delle truppe. Sciolti i gruppi cli combattimento, nel 1946 rimangono in vita undici compagnie servizi del genio, due compagn ie ponti metallici scomponibili, nove compagn ie collegamen ti territoriali , due compagnie rastrellamenti mine. Per trasformazione delle compagnie servizi si formano compagnie artieri (dal 1950 pionieri) inserite nei battaglioni artieri, vengono costituiti cinque battaglioni collegamenti (dal 1953 trasmissioni) assegnati alle divisioni ed inoltre sono in vita un battaglione collegamenti speciale (per lo Stato Maggiore), un battaglione P.M.S. (a Bologna) e due compagn ie P.M.S. ; nel1'organizzazione scolast ica è in serita una scuola de l genio artieri e collegamenti . L' Ispettorato cieli ' Arma del Gen io riprende la propria attività nel J 944 e provvede in breve tempo alla riorganizzazione del!' Anna nelle branche "genieri" e "collegamenti" in vista di una ormai inderogabile scissione fra le stesse. Nel 1950 l' Ispettorato è articolato s u sezione segreteria e personale e tre uffici (I pionieri, 11 lavori , III collegamenti); il terzo ufficio viene sc iolto nel 1952 con la forrnazione dell'Uffic io Autonomo Telecomunicazioni (TCL) dello SME e con l'istituzione del la carica di Ispettore per i Collegamenti con un proprio ufficio. Dal 1° ottobre 1952 la Special ità Trasmissioni diviene pertanto autonoma e l'Arma ciel Genio rimane formata dalle sole specialità "tradizionali " (pionieri, minatori, pontieri, ferrovieri , ecc.). Vengono ricostituiti i reggimenti 1°, 2°, 5° pionieri; 2° pontieri; 3° pionieri d ' arresto e ferrovieri che si affiancano ai battaglioni p ionieri di corpo d ' armata e divisionali ed alle compagnie di brigata. L' organico dell' Ispettorato nel 1961 comprende un generale addetto; la sezione segreteria e personale; l'ufficio studi, regolamenti, scuole e materiali ; l'ufficio lavori e demanio; l'ufficio viabili tà e fortificaz ione poi moclificaro nel 1972 su generale addetto e gli uffici: segreteria e personale, I (rego lamenti , addestramento e scuole), II (studi ed esperienze), IlI (lavori e demanio). Negli anni del dopoguerra l' Arma ciel Genio si è arricchita progressivamente di macchine e d i veicoli moderni, mezzi speciali per il g ittamento dei ponti, l' interramento di mine, il disarmo dei campi minati, l' apertura cli corridoi e varchi nei campi minati stessi, il disfacimento di strade, lo scavo di postazioni per carri. Un settore particolare nel quale l' atlività ciel genio si è sviluppata è quello della guerra di mine che, superata la posa manuale, è vi a via effettuata a mezzo di elicotteri, razzi e artiglierie e altrettanto sviluppato è iJ settore delle individ uazioni e della neutral izzazione dei campi minati in tempi il più possibile ristretti con il minimo di perdi te. ln tale contesto la specialità "guastatori" (già pionieri d ' arresto) continua a ricoprire una funzione del tutto pecul iare. Con la ristrutturazione dell'Esercito, nel 1975 l' Ispettorato perde la propria competenza in materia cli ricerca, studi ed esperienze; tali attività vengono accentrate nel 1976 nell'Ufficio Ricerche e Studi dello SME, pur rimanendo l'azione propu lsiva e cli consulenza da parte dell 'Ispettore. L'Ispettorato cieli ' Anna del Genio viene pertanto articolato su uffic io segreteria e personale, ufficio addestramento e studi , ufficio lavori e demanio; le scuole del genio fan no capo al Vice Ispettore. Già ridi mensionata, riordinata e parzialmente
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rinnovata nei mezzi e nei materiali, nella ristrutturazione del 1975 J' Arma del Genio subisce una ulteriore riduzione particolarmente sensibile nelle unità guastatori, minatori e pontieri. Al livello divisione rimane un battaglione pionieri mentre alle brigate viene assegnata una compagnia pionieri. I battaglioni , come tutte le unità dello stesso livello, ricevono la Bandiera di guerra. Il riordinamento in atto fin dai primi anni 90, ripristina il li vello reggimentale ed anche le unità del Genio sono interessate alla trasformazione per essere in grado di integrarsi nel nuovo strumento operativo in corso di definizione.
Ricompense alla Bandiera dell 'Arma del Genio(*) Al Valore Militare Ordine Militare d'Italia - Decreto 27 gennaio l 937. Du.rante la preparazione dell a campagna e nel corso del le operazioni, con perizia pari alla tenacia ed al valore, in ogni campo della sua attività, dalle retrovie sino a confondersi con i fanti sulle primissime linee dava largo contributo alla vittoria e apriva nuove vie alla millenaria civiltà cli Roma (guerra italo - etiopica, 3 ottobre 1935 - 6 maggio 1936). Medaglia d'Oro - Decreto 5 giugno 1920. Tenace, infaticabile, silente, scavando la dura trincea o gittando per ogni ponte una superba sfida al nemico, riannodando sotto l' uragano ciel ferro e ciel fuoco i tenui fili onde passa l' intelligenza regolatrice della battaglia, lanciandosi all ' assalto in epica gara con i fanti, prodigò sacrifici ed eroismi per la grandezza della Patria ( carnpagna di guerra 1915-18). Medaglia d'Argento - Decreto 19 gennaio 1913. Per i distinti servizi resi clall · Arma nella campagna cli guerra in Libia. 1911 -12. Medaglia di Bronzo - Decreto 31 dicembre 1947. Durante l'intera campagna italo - greca, io territorio impervio e tra ogni più dura avversità di elementi, ancora una volta tenace, infaticabile, eroica per spirito cli sacrificio e cli abnegazione e per appassionata dedizione, assolveva in pieno tutti i compiti, combatteva tra i fanti. A nessuna seconda per audacia, per indomito valore, per fervore cl i energ ie, cli opere, di sacrifici: esempi o e promessa di gloria sempre maggiori (ji'Onte greco - albanese, 28 ottobre 1940).
Al Valore dell'Esercito Medaglia d 'Oro - Decreto 18 maggio 1977. Fedele alle trad izion i d i silente operosità e nel segno di una generosa solidarietà, al verificarsi del sisma tellurico che devastava la Regione del Friuli, rispondeva aJ disperato appello delle sue popolazioni intervenendo tempestivamençe sin dal primo momento e senza interruzione, con la quasi totalità degli uomini e dei mezzi disponibili nell'area epicentrica . Scavando e sgomberando macerie, riusciva a salvare numerose vite umane; realizzando immediati e complessi collegamenti rendeva possibili e più agevoli l'organizzazione dei soccors i ed il contatto costante con le popolazioni col pite; montando rapidamente ponti metallici, ripristinava la viabil ità s u rotabili di vitale importanza; rimuovendo frane ingenti, per: metteva il transito per località isolate; con la sistematica demolizione degli edifici irreparabi lmente danneggiati, il puntellamento di quelli lesionati e l'organizzazione di tendopoli, creava possibil i condizio ni di vita ai sopravvissuti. Avuto successivamente l' incarico di provvedere per il provvisorio ricovero dei senzatetto, si sottoponeva a clurissi rni period i cli lavoro in zone isolate, impervie e fortemente innevate riuscendo a portare a termine il programma alla scadenza prefi ssata. Meritava così l'ammirata riconoscenza cli tutt.i i Friulani, ai quali infondeva forza e fid ucia per la ricostruzione della loro terra straziata. Friuli (Pro vincie di Udine e Pordenone) 6 mag~io 1976 - 31 marzo 1977. Medaglia d'Oro - Decreto 28 novembre 1996. Per l'elevato impegno profuso e per la perizia dimostrata dal personale de ll ' Arma ciel Genio, nella difficile opera di bonifica ciel territorio da ord ign i esplosivi, svolta a favore de lle popolazioni nel corso delle missioni internazionali a cui l' Esercito ha partecipato, così come più volte dimostralo in territorio nazionale nel secondo dopoguerra. Mozmnbico ( / 993-1 994) - Bosnia (/995-1996). (*) custodita dalla Scuola del Genio.
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Al Valo,· Civile
Medaglia d'Oro - Decreto 25 novembre 1996. Tn occasione di gravi eventi alluvionali, interveniva prontamente con uomini e mezzi nelle aree sinistrate e con encomiabile slancio di solidarietà e spirito di sacrificio approntava una preziosa opera di soccorso delle popolazioni civili , prodigandosi incessantemente sin dalle prime ore per il salvataggio di molte vite umane. Con ininterrotta e immane fatica, in condizioni meteorologiche particolarmente avverse e in situazioni di estrema difficoltà, allestiva tendopoli per i senzatetto e consentiva il ripristi no della viabilità, e delle comunicazioni. Dando prova, ancora una volta, di altissima professionalità, di eccezionale abnegazione e di elevate capacità tecniche, contribuiva al graduale ritorno alla normalità, riuscendo così a dare conforto e fiducia ai cittadini, duramente colpiti negli affetti e nei beni. Novembre 1944 - Val Padana. Di Benemerenza Medaglia di Bronzo - Decreto 5 giugno 1910. Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione nel portare soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto del 28 dicembre 1908. Sulla Bandiera dell'Arma vi sono anche le ricompense concesse ad unità disciolte e non più ricostituite: Al Valor Militare
Medaglia d'Argento - Decreto 13 dicembre 1948. Con animo ardito e volontà inflessibile, esempio di capacità tecnica e consapevole arditezza, gettava fulmineamente sul Nipro un ponte di equipaggio, invano avversato dalla scarsità dei materiali, dalla imponente lunghezza del transito, dalla violenza dei gorghi e dalla reazione dell'artiglie1ia e degli aerei nemici. Soggetto ad intensi e precisi bombardamenti nemici e incursioni a volo radente, distrutte ripetute volte le impalcature e gli scafi, riattava le interruzioni ed imponendosi con l'orgoglio dell'abilità e dell'ostinazione, assicurava l'integrità dell'importante passaggio che, con l'afflusso di truppe e materiali alimentava lo sviluppo di una grande battaglia offensiva. Chiamato in una fase ince1ta della lotta difensiva a contenere l'mto di ingenti forze nemiche, gettati gli attrezzi ed impugnati i moschetti, si scagliava con l'impeto e la bravura dei fanti sull'avversario arginandone, in concorso con altre truppe, la pericolosa penetrazione e documentando, nell'ampiezza di sacrifici cruenti, la sua abnegazione e il suo valore (fronte russo, Dnjepropetrowsk, Salawianka, agosto 1941 - maggio 1942). (Al !X Bauaglione del 1° Reggimento Genio Pontieri). Medaglia d'Argento - Decreto 7 dicembre 1951. In ciclo operativo protrattosi per oltre due mesi dava continue, luminose prove di saldezza e di ardimentoso compo1tamento. Durante aspro combattimento, battezzato dallo stesso avversario "la battaglia del varco", con grande abilità e valore apriva un passaggio attraverso un munitissimo campo minato, sotto violenta e mkidiale azione avversaria. In successivi combattimenti, i suoi repatti, alternando gli attrezzi col moschetto, lavorando e combattendo giorno e notte senza sosta, conu·ibuirono a spianare la via ai fanti della divisione e ad ostacolare l'irruenza dei mezzi corazzati nemici. Capi e gregari, fusi in un' unica salda volontà cli successo, accomunati nel valore e nel sacrificio, riconfermarono senza eccezioni, nella cruenta lotta svoltasi su 700 km le secolari tradizioni dell'Arma (El Mechili, Segnali, Ain el Gaza/a, Tobruk, Marsa Matruk, El Alamein, Africa Settentrionale, 26 maggio - 30 luglio 1942). (Al XXVll Battaglione). Medaglia di Bronzo - Decreto 31 dicembre 1947. In 38 mesi di permanenza in Africa Settentrionale, dei quali 29 cli guerra combattuta, in lavori vari, ma particolarmente nella organizzazione cli posizioni difensive a contatto del nemico, partecipava con fanti ed artiglieri ai pericoli ed alla gloria dei combattimenti con largo ed intelligente impiego di mezzi d'arresto. Per il generoso sacrificio di sangue e la cooperazione sul campo di battaglia, meritava la riconoscente ammirazione delle truppe della Divisione e teneva alte come sempre le tradizioni di valore e cli perizia cieli' Arma (zona di operazioni, settembre 1939 - novembre 1942). (Al XXV Battaglione Misto Genio "Bologna").
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Medaglia di Bronzo - Decreto 5 marzo 1949. In lunghi cicli operativi, nei quali fu fatto largo impiego di mezzi di arresto, sopportò ed assolse i più gravosi rischiosi compiti nelle più difficili fasi del combattimento. Con costante sacrificio ed ammirevole spirito combattivo condivise con fanti e artiglieri il rischio continuo della prima linea e con essi si accomunò nelle cruente lotte. In ogni circostanza, diede chiare prove di salde virtù guerriere (Africa Settentrionale, maggio 1941 - maggio 1942). (Al XVII Battaglione Genio "Pavia"). Medaglia di Bronzo - Decreto 31 dicembre 1947. Ha partecipato alla campagna al fronte orientale (Russia) con il Corpo di Spedizione (CSIR) e, poi , con l'W Armata. Ha efficacemente contribuito all' avanzata con la costruzione di varie e importanti opere d'arte. Durante la battaglia difensiva invernale ha difeso strenuamente, sulla prima linea, le posi zioni affidate, resistendo fino ali' estremo limi te del sacrificio, finché, accerchiata da preponderanti forze nemiche, venne, dopo strenua e disperata resistenza, quasi completamente distrutta (fronte del Don, 17 - 19 dicembre 1942). (Alla 22° Compagnia del lT Battaglione del 1° Reggimento Pontieri). Medaglia di Bronzo - Decreto 13 settembre 1945. In Corsica prima, attraverso la pianura Padana, dal fiume Reno a Venezia poi, tra le insidie delle mine e nel ripristino delle comunicazioni, ha fraternamente collaborato coi fanti e gli artiglieri nella lotta contro il tedesco, tradizionale nemico, e nella battaglia vittoriosa per la libertà e la ricostruzione dell'Italia (Corsica, 9 settembre - 3 ottobre 1943; Ravenna, Venezia, 12 gennaio - 30 aprile 1945). (Al CXLIV Battaglione Misto Genio "Cremona").
Medaglie d'Oro al Valor Militare Ten. Gen. LUIGI MENABREA: Capua, 2 novembre 1860
Comandanti, Presidenti, Ispettori CORPO DEGLI INGEGNERI MILITARI DI S. M.
(1752-75) Ten. Gen. Ignazio Bertola CORPO REALE DEGLI INGEGNERI (1775-98)
Ten. Gen. Ignazio Bertola Ten. Gen. Lorenzo Pinto Ten. Gen. Spirito Nicolis Di Robilant CORPO REALE DEGLI INGEGNERI (1814-16)
Col. Gaetano Quaglia CORPO REALE DEL GENIO MILITARE E CIVILE
(1816-18) Col. Luigi Gianotti CORPO R EALE DEL GENIO MILITARE (1818-23)
Magg. Gen. Luig i Gianotti (1823-37) Magg. Gen. Vittorio Boyl di Putifigari Magg. Gen. Amedeo Tempia Magg. Gen. Giacomo Bambino
CORPO REALE DEL GENIO
COMANDO G ENERALE DEL CORPO REALE DEL GENIO (1837-58)
Magg. Magg. Magg. Magg.
Gen. Gen. Gen. Gen.
Giacomo Bambino Agostino Chiodo Antonio Olivero Nicola Passera
CONSIGLIO SUPERIOR E DEL GENIO MILITARE
(1858-60) Ten. Gen. Agostino Chiodo COMITATO DEL G ENIO MILITARE ( 1860-73)
Ten . Gen. Agostino Chiodo Ten. Gen. Luigi Menabrea COMITATO D' ARTIGLIERIA E GENIO
(1873-87)
Ten. Gen. Luigi Menabrea Ten. Gen. Giacomo Longo Ten. Gen. Emilio Mattei ISPETTORATO GENERALE DEL GENIO (1887-94)
Ten. Gen. Giuseppe Garneri Ten. Gen. Ottone Tournon ISPEHORE DELLE TRUPPE ( 1895-97)
Ten. Gen. Luigi Durane! de la Penne ISPETTORE DELLE COSTRUZIONI (1895-97)
Ten. Gen. Donato Briganti Ten. Gen. Alberto Gabba ISPETTORATO GENERALE DEL GENIO ( 1897-1 9 I 5)
Ten. Gen. Luigi Durand de la Penne Ten. Gen. Crescentino Caveglia Ten . Gen. Giovanni Bertoldo Ten . Gen. Onorato Moni
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Teo. Gen. Lorenzo Bonazzi COMANDO GENERALE DEL GENIO IN G UERRA
( 1915-19) Ten. Gen. Lorenzo Bonazzi Ten. Gen. G. Battista Marieni GENERALE A DISPOSIZIONE PER ISPEZIONI (] 920-26)
Gen. D. Gustavo Nicoletti - Altimari ISPETTORATO DEL GENJO (l 926)
Gen. D. Alfredo Giannuzzi Savelli Gen. D. Angelo Guidetti Gen. C. A. Arturo Giuliano Gen. C. A. Stefano Degiani Gen. D. Oreste Cri varo Gen. D. Federico Amoroso Gen. D. Enrico Frattini Gen. C. A. Oreste Crivaro Gen. C. A. Arnaldo Forgiero Gen. C. A. Ugo Buoncompagni
Gen. D. Piero Steiner Gen. B. Ettore Giordano Gen. D. Amedeo Gabrielli Gen. D. Salvatore Mancuso Gen. D. Ugo Di Fabio Gen. D. Enzo Yescovini Gen. C. A. Giampaolo Bacialli Gen. C. A. Enzo Yescovini Gen. D. Paolo Federico Gen. C. A. Giuseppe Pirrone Gen. B. Sergio Guerrina Gen. C. A. Arnaldo Giacalone Gen. D. Giovanni Depaoli Gen. D. Filippo Boari Gen. C. A. Remo Peracchio Gen. D. Gualtiero Stefanon Gen. C. A. Remo Peracchio Gen. C. A. A. Michele Lusa Gen. C. A. Paolo Feniello Gen. D. Guido Bellini
Mostreggiature: - Fuori Corpo, genio pionieri, pontieri e ferrovieri: fiamma nera ad una punta con bordo cremisi. - Genio pionieri per truppe alpine: fiamma nera con bordo cremisi, su rettangolo verde. - Genio guastatori: rettangolare; fiamma nera ad una punta con bordo cremisi e rosso in diagonale sormontato da una granata nera con fiamma rossa a cinque li ngue cui è sovrapposto un gladio in metallo. - Genio guastatori per truppe alpine: fiamma del genio su rettangolo verde, cui sono sovrapposti granata e gladio dei guastatori . - Genio guastatori per truppe corazzate: fiamma del genio su rettangolo azzurro, cui sono sovrap- · posti granata e gladio dei guastatori. - Genio g uastatori per truppe paracadutiste: rettangolare; fiamma del genio su mostreggiatura dei paracadutisti cui sono sovrapposti granala e gladio dei guastatori. - Genio guastatori per B. mec." Granatieri di Sardegna": rettangolare; fiamma del genio su mostreggiatura dei granatieri cui sono sovrapposti granata e gladio dei guastatori.
Fregi per copricapo: -Genio pionieri: due scuri incrociate, sormontate da una granata con fiamma a .sei lingue ripiegata a sinistra di chi porta il fregio; al di sotto delle scuri un tratto di corda. - Genio pionieri per truppe alpine: cornetta sovrastante due scuri incrociate, sormontata da un'aquila ad ali spiegate; al di sotto delle scuri , un tratto di corda. Al centro della cornetta, un elisco del colore del copricapo. Le estremità della cornetta sono munite di nappe. -Genio guastatori per truppe alpine: due scuri incrociate con sovrapposto un gladio romano con lama in bianco argentato ed una fiamma dritta a nove punte in rosso scarlatto. Al gladio, sovrapposta cornetta con nappe aUe estremità e elisco al centro del colore ciel copricapo. Al gladio, alla cornetta ed alle scuri (ma non alla fiamma scarlatta) sovrapposta aquila ad al i spiegate. - Genio Guastatori: due scuri incrociate, sovrastate eia una granata con fiamma a cinque lingue ripiegata a sinistra di chi porta il freg io; al di sotto delle scuri un tratto cli corda. Al centro del fregio un gladio romano, con lama in bianco argentato, poggiato sui manici delle scuri e sulla fiamma a cinque lingue ed una fiamma dritta a nove lingue, in rosso scarlatto, posta tra il glad io e la fiamma. - Genio ferrovieri: due scuri incrociate aventi nel punto di incrocio una ruota alata sormontata da una granata con fiamma a sei lingue ripiegata a sinistra cli chi porta il freg io; al di sotto un'ancora. - Genio pontieri: due ancore incrociate sormontate da una granata con fiamma a sei lingue ripiegata a sinistra di chi porta il fregio ; dagli anelli delle ancore si dipartono due tratti di corda i quali, dopo essersi incrociati, si avvolgono intorno alle ancore stesse.
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Arma del Genio
1 ° REGGIMENTO GENIO PIONIERI Motto: " Ingegno e ardire". Festa: 24 gìugno - anniversario della battaglia ciel Piave (1918) Sede: Trento - Caserma "Battisti". Mostrina : fiamma ad una punta, di colore nero con bordo cremisi, su rettangolo verde.
Origini e vicende organiche In attuazione ciel decreto 29 settembre I 848 viene costituito in Alessandria il Reggimento Zappatori del Genio composto da stato maggiore e due btg., ciascuno su una cp. minatori e quattro cp. zappatorì . Per la guerra di Crimea viene formato un btg. provvisorio di quattro cp. zappatori che è sciolto al ter mine della campagna. Nel settembre 1859 i btg. ciel reggimento sono aumentati a cinque ed allorché con decreto 2 maggio 1860 vengono incorporate due cp. ciel genio della Toscana e otto cp. ciel genio dell'Emil ìa viene formato un altro reggimento (2°) . Il 1° Reggimento Genio Zappatori comprende ora lo stato maggìore, tre btg. dì quattro cp. e deposito ma l'organico viene modìficato più volte ed infine con decreto 25 agosto 1867 i due reggimenti confluiscono in una sola unità che prende nome di Corpo Zappatori del Genio composto da stato maggiore e ventotto cp .. Per effetto della legge 30 settembre 1873 i reggimenti divengono nuovamente due ed il 1° gennaio 1874 prende sede in Pavia il 1 ° Reggimento Genio alla costituzione del quale concorrono il 1° reggimento artiglierìa (pontieri) che vi trasferisce lo stato maggiore, il deposito, quattro cp. pontieri e due cp. treno e lo stesso Corpo Zappatorì che cede quattordici cp. zappatori ed una cp. ferrovieri alla quale si unisce nel 1877 una seconda di nuova formazione. La composizione del reggimento varia più volte in relazione sia ai riordinamenti cui viene sottoposto e sia alla cessione di reparti per la formazìone cli nuove unità: nel 1883 trasferisce al 3° e 4 ° reggimento quattro cp. pontieri, tre cp. telegrafisti, due cp. ferrovieri, due cp. zappatori e due cp. del treno; nel 1895 cede al 5° reggimento (minatori) sei cp. zappatori. Dal 1° novembre I 895 prende la denominazione dì 1° Reggimento Genio (Zappatori) e rìmane formato su stato maggiore, quattro brigate zappatori (12 cp.), due cp. treno, deposito. Le brigate, per effetto della legge l7 luglio 1910, cambiano nome in battaglioni e nel luglio 1912 viene formato un V btg .. Durante la prima guerra mondiale il deposito del reggimento mobilita, complessivamente, trentasette cdi cli btg. zappatori, centoquattordici cp. zappatori, nove cp. lanciafiamme, una cp. pompieri, quaranta sezioni da ponte, tre sezioni lanciagas, un reparto lanciaruote, quattro ccli cli btg. e diciannove cp. cli milizia territoriale, quindici parchi genio di C.A., quattro sezioni telefoniche per gruppo alpino e trentacinque sezioni telefoniche dìvisionali (delle quali trentuno sono poi cedute al 3° reggimento g.). li decreto n. 2143 in data 21 novembre 1919 sancìsce la soppressione del reggimento che sciog) ìendosi concorre con ì suoi reparti alla formazione dei btg. zappatori di C.A. di nuova istituzione. In attuazìone dell'ordinamento 11 marzo 1926, il successivo 15 novembre viene costituito in Vercellì il 1° Reggimento Genio con ìI concorso dei rgpt. g. cli C.A. 1°, 2 °, 7° e 10°. La nuova unità comprende comando, b tg, zappatori - minatori, btg. telegrafisti, btg. teleferìsti, deposito e cinque colombaie (Torino, Novara, Fenestrelle, Susa e Aosta). Il btg. teleferisti si costituisce in btg. minatori - teleferisti il l O febbraio 1931 ed è poi ceduto il 28 ottobre 1932 al l O reggimento minatori di nuova formazione sostituito con un btg. R.T. provenienti dal dìscìolto 2° reggimento radiotelegrafisti. Nel febbraio 1934 i reparti zappatori - minatorì divengono zappatori - artieri, denominazione modificata ancora nel settembre 1936 in artieri. Per l'esigenza A. O. ìl deposito nel 1935-36 costituisce la 64a cp. artieri, la 26a cp. trasmissionì, il 26° plotone idrici, la 9• e 11 a sezione fotoelettricisti. Nel gennaio 1937 anche i reparti telegrafisti e radiotelegrafisti cambiano denominazione in reparti trasmissionì. Con l'inizio del secondo conflìtto mondiale ìl reggimento diviene centro di mobilitazìone e tramite il deposito costituisce e mobilita:
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- cdi rgpt. genio: l 0 ; - cdi btg. misto genio: I (per D. alp."Taurinense"), XI (per D. alp.''Alpi Graie"), CI (per D. f. ·'Superga"); - cdi btg artieri: VI e IX ; - cdi btg. telegrafisti: I, e numerose altre unità a livdlo inferiore. Il reggimento v iene sciol to nel settembre 1943 a seguito degli eventi determinati dall'armistizio. Il Comando 1° Raggruppamento Genio opera in.izialmente nel giugno I 940 al fronte alpino occidentale quindi il 5 settembre successivo assume alle dipendenze i btg. J telegrafisti e XXI pontieri , tre cp. lavorato ri , la 6a cp. antincendi. Inviato in Albania il 30 dicembre 1940 prende nome dì Raggruppamento Genio Forze Armate Albania ed inquadra i btg. XXVI artieri e V telegrafisti, il btg. marconisti e reparti minori cui si aggiungono nel 1941 i btg. I marcon isti S, XVII pontieri, XXX guastatori ed il III gruppo lavoratori. Dal 19 febbraio 1941 è nuovamente I O Raggruppamento Genio e con il riordinamento delle unità dell'Arma stanziate in Albania viene sciolto il 30 aprile 1942 e cede i suoi reparti al 4 ° rgpt. g .. La ricostituzione ha luogo in Civitavecchia ove il I O marzo 1950 si forma il I O Reggimento Genio Pionieri su comando, due btg. addestramento (ridotti ad uno nel giugno 195 1) e ai soli fini matricolari, amministrativi e per le direttive riguardanti l'addestramento tecnico inquadra anche la cp. genio pionieri (poi btg.) "Granatieri di Sardegna" ed il btg. genio pionieri "Friuli" . Trasformato il l O aprile 1954 in I 0 Raggruppamento Genio comprende IV, VII e XX btg. g.p., 1a e 2" cp. teleferisti, deposito; trasferito a Trento, è posto alle dipendenze del IV C.A.. Riprende la denominazione di 1° Reggimento Genio dal 1° aprile 1955 e varia, nel corso dell'anno, l'organico su comando, VII e XX btg. g. p. (il IV passa il l 0 luglio al 2° reggimento g.), l" e 2" cp. teleferisti, la cp. meccanici elettricisti, 1" cp. fotoelettricisti (già del 5° reggimento g.), deposito e tale rimane sino al 1964 allorché il 1° gennaio il XX btg. diviene XIV btg. g.p. di C.A., le due cp. teleferisti e la la cp. mascheratori del 2° reggi mento g. confluiscono in una cp. mista. Il 29 febbraio 1964 il reggimento viene soppresso ed i suoi reparti passano alle dirette dipendenze del 2° reggimento g. di Bolzano. Con la ristrutturazione dell'Esercito si costituisce in Udine il l O gennaio 1976 il I O Battaglione Genio Minatori "Garda" a seguito dello scioglimento del 5° reggimento g .. Il btg. su comando, cp. comando e parco, tre cp. g. minatori è reso depositario delle tradizioni ciel I O reggimento g. e con decreto 12 novembre 1976 ne riceve anche la Bandiera. In virtù della Specialità alla quale appartiene il btg., allo stesso vengono affidate anche le tradizioni ciel 1° reggimento minatori costituito il 28 ottobre 1932 in Novi Ligure (AL) e sciolto nel settembre 1943. L'unità viene soppressa il 3 1 marzo 1991, nel quadro del riordinamento della Forza Armata, ed il successivo 8 maggio la Bandiera è versata al Sacrario ciel Vittoriano. In data 4 ottobre 1993 viene ricostituito in Trento il I O Reggimento Genio Pionieri con il personale del 4° btg. g.p. "Orta". Il reggimento è subito impiegato, con personale e mezzi nell'operazione "Albatros" in Mozambico quindi nel 1994 dal 1O aprile al 20 giugno invia una compagnia di formazione nella provincia di Catania ove prende parte all'operazione " Vespri Siciliani'' e dal 9 novembre al 15 dicembre altra compagnia interviene in Piemonte nel territorio delle provincie cli Cuneo ed Asti colpite da grave alluvione.
Campagne di guerra e fatti d'arme Prima d'Indipendenza (1848-49) Crimea (1855): vi partecipa un btg. formato dalle cp. l", 2\ 6" e 7" Seconda d'Indipendenza (1859) Centro Meridione (1860-61): assedio delle città d i Gaeta, Messina e Civitella del Tronto Brigantaggio (1860-70) Terza d'Indipendenza (1866): Custoza, Borgoforte Roma (1870): sono presenti le cp. l", 2", 4•, 10• e 25a batteria Eritrea (1895-96): concorre alla formazione di alcune cp. e servizi con 7 ufficiali e 298 soldati Libia (1911-12): mobilita ed invia oltremare due cdi dì btg. (I e III); le cp. 2\ 5\ 6", 1•, s• e 10\ due parchi g. di C.A. ed elementi minori. Rimangono in Libia sino al 1915 le cp. 6" e 7" e due plotoni autonomi
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Prima Mondiale (1915-18): i reparti mobilitati dal deposi to del reggimento vengono impiegati su rutti i fronti sia in territorio nazionale sia all'estero (Francia, Albania e Macedonia) Seconda Mondiale (1940-43): le unità mobilitate prendono parte alle operazioni sui vari fronti ; in particolare : - 1940 : fronte alpino occi.dentale (Cl btg. misto g., I O rgpt. g.) - 194 1-42: fronte greco - albanese (1 ° rgpt. g., I btg. misto g.) - 1942-43: fronte russo (I btg. telegrafisiti) Liberazione (1943-45): il personale del 1 btg. misto g. "Taurinense", dopo aver reagito alle sopraffazioni delle forze tedesche prende parte, dal dicembre 1943 alla fine ciel conflitto, alla lotta in Jugoslavia, inserito nella Divisione Italiana Partigiana "Garibaldi".
Ricompense alla Bandiera Al Valore dell'Esercito Medaglia d'Argento - Decreto 4 gennaio 1978. In occasione del grave sisma in Friuli, interveniva immediatamente, al completo, nell' area epicentrica e, senza interruzioni, si prodigava oltre il limite dell'umana resistenza. Con elevato coraggio, affrontava serenamente il pericolo di operare all'interno di agglomerati urbani ove i crolli si succedevano improvvisi per il ripetersi di scosse telluriche; scavando e rimuovendo macerie, riusciva a salvare numerose vite umane; esponendo la vita dei suoi componenti a grave rischio, recuperava quanto possibile e demoliva l'irrecuperabile; procedeva allo studio dei piani di abbattimento, con esplosivo, di particolari complesse strutture irrimediabilmente lesionate, sottoposte alla minaccia di improvvisa e completa rovina sui soccorritori e su rotabili di vitale importanza e ne realizzava la demolizione con elevata periz ia, suscitando l'amm irazione cli tutti. Successivamente provvedeva all'installazione di prefabbricati per il provvisorio ricovero dei senza tetto; sottoponendosi a durissime giornate cli lavoro, in zone impervie e fortemente innevate, portava a termine il programma alla scadenza prefissata - Friuli, 6 maggio 1976 - 30 aprile 1977. (Al 1° Battaglione Genio Minatori "Garda").
Medaglie d'Oro al Valor Militare Sottotenente GIOVANNI ROSSI: Polazzo, 2 luglio 1916 Soldato EMILIO BIANCHI: Rudi Log, 24 maggio 1917 Tenente GIUSEPPE FRANCHI MAGGI: Francia, 29 settembre 1918
Stemma Araldico Decreto 26 ottobre 1976 (aggiornato ìn base a quanto disposto dallo SME con circ . 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1 987) a. SCUDO: partito. Il primo cli rosso alla croce d ' argento con l'estremità del braccio superiore caricata da un lambello d'azzurro cli tre pendenti; il secondo di porpora al monte all'italiana, cli sei cime d'argento, sostenenti due mani d'aquila d'oro. Sulla partitura una verghetta d 'azzurro. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la conca vità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "INGEGNO E ARDIRE". (2) nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura La prima partizione richiama !'arme del vecchio Piemonte (per ricordare la partecipazione alle campagne risorgimentali con l'Armata Sarda) e J' arme di Pavia (per simboleggiare il legame territoriale con la
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città ove il reggimento ha preso sede nel 1874). Nella seconda partizione sullo smalto porpora, colore tradizionale dell'Arma, sono riportati il monte (con riferimento alle campagne di guerra con l'Esercito italiano) e due mani d'aquila a memento dei due reggimenti (1 ° genio e l O minatori) di cui il btg. "Garda" ha custodito le memorie. La " verghetta d'azzurro" oltre ad essere simbolo del valore dimostrato dai genieri del reggimento su ogni campo di battaglia costituisce anche legame fra le tradizioni del passato e la vita del Corpo, successiva alla ristrutturazione.
Comandanti REGGIMENTO ZAPPATORI DEL GENIO ( 1848-60)
Col. Giacomo De Alberti Col. Alessandro Canda Col. Domenico Stigliano Ten. Col. Alessandro Rocci 1° REGGIMENTO ZAPPATORI (1860-67) Col. Agostino Piacenza Gioiello Col. Ferdinando Galli della Mantica Ten. Col. Bartolomeo Tapparone CORPO ZAPPATORI DEL GENIO (1867-73) Col. Luigi Giannotti Col. Benedetto Veroggio 1° REGGIMENTO G ENIO (1874-95) Col. Giuseppe Scotto Col. Gaspare Scala Col. Ottone Toumon Col. Gerolamo Pezzoli Col. Giacinto Duboin Col. Angelo Triani Ten. Col. Flaminio Buschetti 1° REGGIMENTO GENIO (ZAPPATORI) ( 1895-1919) Col. Flaminio Buschetti Col. Augusto Bucchia Col. Carlo Coppa Molla Col. Pio Spaccamela Col. Gaetano Fiorasi Col. Carlo Bonelli Col. Antonio Marocco Col. Tebaldo Perizza Col. Carlo Orsi 1 ° REGGIMENTO GENIO (1926-43) Col. Marco Zanetti Col. Carlo Favagrossa Col. Arnaldo Forgiero Col. Michele Gerboni Col. G. Battista Robbiano Col. Rodolfo Cortellessa
Col. Gualtiero Frattali Col. Marco Novella Col. Renzo Renzi Col. Vincenzo Vaudagna l
O
REGGIMENTO GENIO PIONIERI (1950-54)
Col. Aldo De Benedetti Col. Goffredo Tonini Col. Luigi Rossano Col. Nicola Pietravalle 1 ° RAGGRUPPAMENTO GENIO
(1954-55)
Col. Nicola Pietravalle Col. Mario Trombetti 1° REGGIMENTO GENIO (1955-64) Col. Mario Trombetti Col. Emanuele Moreno Col. Giuseppe Scaduto Col. Enrico Maffei Col. Silvestro Saccaro 1° BATTAGLIONE GENIO MINATORI "GARDA" (1976-9 1) Ten. Col. Steno Carraro Ten. Col. Alfredo Felicetti Ten. Col. Antonio Maruccia Ten. Col. Nicola Rusciano Ten. Col. Vincenzo Albano Ten. Col. Silvio Zuanetti Ten. Col. Marcello Di Bari Ten. Col. Luigi Limoncelli Ten. Col. Salvatore Gionfrido Ten. Col. Francesco Leone Ten. Col. Giorgjo Costantini Ten. Col. Giovanni D'Onofrio Ten. Col. Giovanni Ridinò Ten. Col. Gìovanni Mazzotta Ten. Col. Martino Crusi 1° REGGIMENTO GENIO PIONIERI ( 1993) Col. Giuseppe Di Donato
Sedi 1848-53 1853-73 1874-1919 1926-36 1936-43
Alessandria Casale Monferrato Pavia Vercelli Torino
1950-54 1954-64 1976-91 1993
Civitavecchia (Roma) Trento Udine Trento
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2° BATTAGLIONE GENIO GUASTATORI "ISEO" {2° Reggimento Genio) Mollo: "Per omnia asperrima". Festa: 24 giugno - anniversario della battaglia del Piave (1918) Sede:. Bolzano - Caserma " Vittorio Veneto" . Mostrina: fiamma ad una punta, cli colore nero con bordo cremisi, su rettangolo verde, cui sono sovrapposti granata e gladio dei guastatori.
Origini e vicende organiche In attuazione ciel decreto 2 maggio 1860 viene costituito in Piacenza i1 2° Reggimento Zappatori composto eia stato maggiore e tre btg. di quattro cp. e deposito. Concorrono alla formazione della nuova unità il reggimento zappatori (che diviene l 0 ) e personale delle cp. genio della Toscana e dell'Emilia, incorporate in virtù della stessa legge. L'organico viene modificato più volte ed infine con decreto 25 agosto 1867 I O e 2° reggimento g. confluiscono in una sola unità che prende nome di Corpo Zappatori del Genio composto da stato maggiore e ventotto cp .. Per effetto della legge 30 settembre 1873 i reggimenti divengono nuovamente due ed il 1" gennaio 1874 si forma il 2° Reggimento Genio, che permane nella sede cli Casale Monferrato, alla costituzione del quale concorrono il l O reggimento artiglieria (pontieri) che vi trasferisce quattro cp. pontieri ed il Corpo Zappatori che cede lo stato maggiore, il deposito, tredici cp. zappatori , due cp. ferrovieri e la cp. treno. La composizione del reggimento varia più volte in relazione sia ai riordinamenti cui viene sottoposto sia alla cessione cli reparti per la formazione cli nuove unità: nel 1883 trasferisce al 3° e 4 ° reggimento quattro cp. pontieri, tre cp. telegrafisti , due ferrovieri , due cp. zappatori, una cp. lagunari e due cp. del treno; nel 1895 cede al 5° reggimento (minatori) sei cp. zappatori. Dal 1° novembre I 895 prende la denomin.a zione di 2° Reggimento Genio (Zappatori) e rimane formato su stato maggiore, quattro brigate zappatori (12 cp.), due cp. treno, deposito. Le brigate, per effetto della legge 17 luglio 1910, cambiano nome in battaglioni e nel luglio 19 I 2 viene formato un V btg .. Durante la prima guerra mondiale il deposito del reggimento mobilita, complessivamente, quarantadue cdi di btg. zappatori, centoventidue cp. zappatori , cinquantadue sezioni da ponte, cinque sezioni teleferiche per gruppo alp., sei sezioni pompieri, un comando di btg. e sei cp. di milizia territoriale, undici parchi genio di C.A. e trentuno sezioni teleferiche divisionali. Il decreto n. 2143 in data 21 novembre 1919 sancisce la soppressione del reggimento che sciogliendosi concorre con i suoi reparti alla formazione dei btg. zappatori di C.A. di nuova istituzione. Per effetto della circ. ministeriale n. 4273 in data 13 luglio 1922, viene costituito in Torino .il 1° ottobre dello stesso anno il 1° Raggruppamento Genio di Corpo d'Armata con il concorso del btg. zappatori e ciel blg. telegrafisti formati presso il I C. A. fin dal 1° aprile 1920. La nuova unità comprende comando, btg. zappatori - minatori con una sezione motoristi - teleferisti ed una sezione pompieri, btg. telegrafisti con sezione colombifili e sei colombai.e (Torino, Cuneo, Exilles, Fenestrell~, Vinadio e Alessandria), cp. fotoeJettricisti e deposito. Il l O marzo 1923 vengono sciolte le sezioni rnototeleferisti, colornbofili e pompieri e nel 1924 il rgpt. è trasferito nella vecchia sede di Casale Monferrato. In attuazione clell ' ordinamento 11 marzo 1926, il successivo 11 ottobre diviene 2° Reggimento Genio su comando, btg. zappatori - minatori, btg. telegrafisti , btg. teleferisti, deposito e sei colombaie (Alessandria, Cuneo, Genova, Vinadio, Tenda e Nava). Nel marzo 1928 concorre :dla formazione cieli' 11° reggimento g. cedendo alcuni reparti; nel 193 1 trasforma il btg. teleferisti in btg. minatori - teleferisti che il 28 ottobre 1932 trasferisce al 1° reggimento minatori di nuova formazione ma contemporaneamente riceve dal disciolto 2° reggimento radiotelegrafisti un btg. di tale specialità. Nel febbraio 1934 i reparti zappatori - minatori divengono zappatori - artieri, denominazione modificata ancora nel settembre 1936 in artieri. Per l'esigenza A.O. il deposito del 2° reggimento costituisce: due sezioni pompieri, una cp. teleferisti, il XIV btg. teleferisti, una cp. trasmissioni, un~l cp. zappatori - artieri, una cp. mista, un plotone idrici, una cp. teleferisti di marcia. Gran parte di tali reparti
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sono sciolti al termine del l'esigenza. Nel gennaio 193 7 anche i reparti telegrafisti e radiotelegrafisti cambiano denominazione in reparti trasmissioni. Con l' inizio ciel secondo conflitto mondiale il reggimento diviene centro di mobilitazione e tramite il deposito costituisce e mobilita: - cdi rgpt. genio : 5°; - cdi btg. misto genio : IV (per D. alp. "Cuneense") e LIV; - cdi btg. artieri : V e XXVII; - cdi btg. telegrafisti : V; - cdi btg. marconisti : V; - colombaie mobili : 5• e 6°, e numerose altre unità a livello inferiore. li reggimento viene sciolto nel settembre 1943 a seguito degli eventi determinati dall 'armistizio. li Comando 5° Raggruppamento Genio opera inizia.I mente nel giugno J 940 al fronte alpino occidentale ed assume alle dipendenze i btg. V marconisti, l telegrafisti, XVII pontieri nonché la I a cp. antincendi. Assegnato alla 4a Armata lascia tale grande unità nel maggio I 942 allorché è trasferito all'8a Armata e viene inviato con la stessa al fronte russo. I superstiti sono rimpatriati nei primi mesi del 1943. Il 20 aprile 1954 viene costituito in Bolzano il 2° Raggruppamento Genio su comando, plotone comando, II btg. g. minatori, IV btg. g. pionieri d'arresto. L'unità dal 1° aprile 1955 cambia la denominazione in 2° Reggimento Genio ed inquadra anche dal 7 maggio la la cp. mascheratori (già del 5° reggimento g. ) e dal I O luglio il IV btg. g. pionieri (proveniente dal I O reggimento g.). Nel 1964, il 16 gennaio vengono sciolti il IV btg. g. d'arresto e la I" cp. mascheratori , ed il 1° marzo giungono dal disciolto l O reggimento g. il VII e XIV btg. g. pionieri, la I• cp. g. telegrafisti e la cp. g. mista fotoelettricisti mascheratori. Altre variazioni hanno luogo nel 1974 con la soppressione della cp. g. mista e ciel VII btg. g. pionieri (meno la I" cp. che passa al XIV btg.g.) e nel 1975 con la contrazione a "quadro" del IV btg. g. pionieri e la soppressione, il 28 maggio, dello stesso IV btg. e ciel Vll btg. g.p. (meno la I a cp. c he passa anch ' essa al XIV btg.). Con la ristrutturazione dell'Esercito, il 6 novembre dello stesso 1975 il reggimento viene sciolto e si formano il 0 btg. g. p. "Orta" (generato dal XIV btg.) ed il 2° Battaglione Genio Minatori "Iseo" che, generato dal II btg. g. minatori è reso erede delle tradizioni del 2° reggimento g. del quale con deçreto 12 novembre I 976 riceve anche la Bandiera. La nuova unità, strutturata su comando, cp. comando e parco, tre cp . g. minatori, in virtù della Specialità alla quale appartiene custodisce anche le tradizioni del 2" reggimento minatori costituito il 28 ottobre l 932 in Verona e sciolto nel settembre 1943. Il btg. è severamente impegnato in Friuli a favore della popolazione colpita dal terremoto nell'ottobre 1976, in Val di Stava dopo la rottura della diga nel luglio 1985 ed in Valtellina a seguito dell'alluvione del 1987. L' unità viene trasformata il 1° agosto 1986 in 2° Battaglione Genio Guastatori "Iseo" ed assume una nuova fisionomia organica su comando, cp. comando e serviz i, cp. attrezzature speciali, tre cp. guastatori. Nel corso del 1993 iJ battaglione concon:e con personale e mezzi alle operazioni "Pellicano" (Albania), "IBIS" (Somalia) e ALBATROS" (Mozàmbico).
J
Campagne di guerra e fatti d'arme unità preesistenti:· Seconda d'Indipendenza (1859) Centro Meridione (1860-61): assedio di Gaeta (feb. I 861) Brigantaggio (1860-70) reggimento: Terza d'Indipendenza (1866) Roma (1870) Eritrea (1895-96): concorre alla formazione cli alcu ni reparti con 6 ufficiali e 243 soldati Libia (1911-12): I e II btg. Prima Mondiale (1915-18): i reparti mobilitati dal deposito ciel reggimento vengono impiegati su tutti i fronti sia in territorio nazionale sia all'estero (Francia e Albania)
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Anatolia (1919- 20) : comando ciel Lll btg. inquadrato nel Corpo cli Spedizione del Mediterraneo Orientale Seconda Mondiale (1940-43): le unità mobilitate prendono parte alle operazioni sui vari fronti. In particolare: - 1940 : fronte alpino occidentale (5° rgpt. g.) - 1941-42: Balcani (V e XXVII btg. artieri) - 1942-43: fronte russo (5° rgpt. g. e IV btg. misto g .)
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Medaglia d'Argento - Decreto 17 novembre 1950. Con ammirevole opera organizzativa ed infaticabile tenacia nel campo dell'attuazione, in molti mesi di guerra combattuta in condizion i di luogo e di clima particolarmente avversi, favoriva le operazioni realizzando difficili collegamenti, la posa d i vasti campi minati, importanti apprestamenti difensivi. ln ripetuti combattimenti, non esitava a dare valido aiuto con le sue anni e lo slancio dei suoi genieri ai reparti alpini impegnati in immane lolla di sfondamento docun1entando con le sue sanguinose perdite l'abnegazione e l'eroismo dei suoi reparti (fronte russo: 20 settembre 1942 - 20 J?emzaio 1943). (Al IV Battaglione Misto Genio - Divisione Alpina "Cuneense''). Medaglia di Bronzo Decreto 1° Giugno 1861 . Per essersi d istinta all'assedio cli Gaeta(} 3febbraio 1861 ). (Alla 3a Compagnia Zappatori). Medaglia cli Bronzo - Decreto 1° giugno 1861. Per essersi distinta ali ' assedio di Gaeta (] 3.febbraio 1861 ). (Alla 7" Compagnia Zappatori).
Al Valore dell'Esercito Medaglia di Bronzo - Decreto 2 dicembre 1977. Trasferito al completo di uomin i e mezzi nella zona terremotata di Villa Santina (Friuli) per l'allestimento e l'urbanizzazione cli prefabbricati destinati alle popolazioni colpite, operava ininterrottamente e per oltre sei mesi in difficili condizioni ambientali. Grazie all'opera instancabile e competente dei quadri e della truppa, rifiutando avvicendamenti e turni di riposo, portava a compimento nei tempi previsti i lavori programmati dalle Autorità Governative ed una serie cli interventi di carattere straordinario. Con il suo intelligente impegno, ampiamente riconosciuto ed apprezzato, ha concretamente contribuito a frenare lo spopolainento dei Comuni colpiti e la dispersione cli un prezioso pat.rimonio di valori culturali e morali. Valido esempio di abnegazione e delle migliori virtù civiche - Carnia, 18 ottobre 1976 28 marzo 1977. (Al 2° Battaglione Genio Minatori "Iseo").
Al Valor Civile Medaglia d'Argento - Oecre10 18 maggio 1964. Temprato ad ogni arditezza e sacrificio il 2° Reggimento Genio, in nobile e fraterna gara con altri reggimenti dell'Esercito, ha serino, nel soccorrere, tra insidie e disagi innumeri , le popolazioni colpite dal disastro del Vajont, fulgide pagine cli generoso altruismo e di eroica abnegazione (disastro del Vajont, ottobre 1963). Attestato di Pubblica Benemerenza Si adoperava generosamente in difficil i operazioni dirette a contenere ed eliminare i disastrosi effetti di una calamità naturale (Trentino - Allo Adige, novembre - 22 dicembre). Il reggimento ha ricevuto "in temporanea consegna" anche le seguenti ricompense :
Al Va/or Militare Medaglia d'Argento - Decreto 24.febbraio 1988. Inquadrato nel Co1vo cl' Armata Alpino, sul fronte del Don, in sei mesi di operazioni impegnandosi con cosciente sprezzo del pericolo nella rimozione di campi minati, nel pattugliamento e nei colpi di mano effet-
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tuati al di là delle linee nemiche, profuse dedizione e sacrificio al limite delle possibilità umane. All ' inizio dell'offensiva invernale avversaria si oppose eroicamente al primo furioso attacco dei carri armati nemici su Rossosch e contribuì a rendere possibile lo sganciamento del Comando ciel Corpo d ' Armata Alpino immolando la vita, o ltre che del proprio Comandante, di quasi metà degli effettivi. Durante il successivo ripiegamento, nel corso dei conti nui ed incessanti attacch i avversari , in quindici giorni cli disperati combattimenti cu lminati nel lo sfondamento di Nikolajewka, si sacrificò , nel nome d'Italia, lasciando in terra di Russia 324 Caduti , più di tre quarti del proprio organico di guerra. Fulgido esempio dell'eroico ardimento e del supremo spirito di sacri ficio dei Guastatori cieli' Arma del Genio" . Fronte russo, gennaio 7943. (Al XXX Battaglione Guastatori del Genio).
Al Valore dell'Esercito Medaglia di Bronzo - Decreto 2 dicembre 1977. Trasferito al completo di uomini e mezzi nella zona terremotata di Venzone (Friuli ) per l'allestimento e l'urbanizzazione dei fabbricati destinati alle popolazioni colpite, operava ininterrottamente per oltre sette mesi in difficili condizioni ambientali. Grazie all 'opera instancabile e competente dei qu adri e della truppa, rifiutando avvicendamenti e turn i di riposo, portava a compi mento nei tempi previsti i lavori programmati dalle Autorità Governative ed una serie d i interventi di carattere straord inario . Con il suo intelligente impegno, ampiamente rico nosciuto ed apprezzato, ha concretamente contribuito a frenare lo spopolamento dei Comuni colpiti e la dispersione di un prezioso patrimonio di valori culturali e morali. Valido esempio cli abnegazione e delle migli ori virtù civiche. Carnia - Friuli, 20 settembre 1976 - 30 aprile 1977. (Al 4° Battaglione Genio Pionieri "Orta").
Medaglia di Bronzo - Decreto 15 dicembre 1981. Con un complesso cli circa quattrocento uomini e con gli automezzi e i complessi meccanici in dotazione raggiungeva tempestivamente i comun i di Atripalda, Manocalzati, Castelfranci, Torella de i Lombardi, S. Angelo dei Lombard i, Teora, Conza della Campania, S . Andrea di Conza , Pescopagano, distanti circa 1000 km dalla sede stanziale e cons iderati fra i più disastrati dal sisma del 23 novembre I 980 delle provincie d i Avellino e Potenza. L'efficacia della sua opera, improntata a perizia tecn ica, capacità organi zzati va, altissimo senso del dovere e spirito cl i sacri fic io , non disgiunti da s ingolare coraggio nell'attuazione dei lavori più pericolos i, contribui va in maniera determ inante a far ritrovare alle popolazioni duramente colpite sere ni tà e fiducia nella ripresa. La generosa azione dei giovani cli leva, svolta in si tuazione ambientale resa particolarmente difficile e rischiosa per l' imminente pericolo di crolli e per le proibitive condizioni atmosferiche, non conosceva alcun cenno cli cedimento, sebbene si protraesse per oltre due mesi consecutivi - dal 29 novembre al 16 febbraio - per demolire edifici pericolanti, sgomberare macerie, riattivare la viabi lità, ripristinare i principali servizi di urbanizzazione, al lestire aree di sedime e basamenti per prefab bricati, costruire ricoveri per animali, g ittare un ponte Bailey, confezionare e distribuire pasti caldi giornalieri alla popolazione, recuperare masseriz ie, estrarre salme rimaste sepolte dagli edifi ci crollati. Altissimo esemp io d i virtù civiche e mil itari, di elevate capacità tecniche, cli coraggioso altruismo che riscuoteva unanime ammirazione, incon dizionato plauso e profonda grati tudine dalle popolazion i soccorse e dalle ammini strazion i locali, contrib uendo così ad elevare ul teriormente il prestigio dell'Esercito - Provincie di Avellino e Potenza, 29 novernbre 1980 - 16 febbraio 7981 . (Al 4° Battaglione Genio Pionieri "Orta").
Medaglie d 'Oro al Valor Militare Sergente GIOVANNI RUGGIA: Porta S. Margherita (Perugia), 14 settembre I 860 Maggiore MARIO FIORE: S. Mauro ciel Montello, 15- 17 giugno 1918 Maggiore MARIO ROSSANT: M. Corno, 26-27 giugno 1918 Soldato ALDO LI GOBBI: Italia SettentTionale, settembre 1943- I O aprile 1944
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Stenuna Araldico Decreto 8 luglio 1968 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 Giornale Ufficiale del 14.2.1987) a. SCUDO: Inquartato. Nel 1° d'azzurro al tridente bizantino d'Ucraina; nel 2° di Gaeta che è inquartato di rosso e di argento; nel 3° cli Casale Monferrato che è inquartato: nel primo e quarto cli rosso al]a croce d ' oro accantonata eia quattro B all 'antica, affrontati, pure d ' oro, nel secondo e terzo d'argento al capo cli rosso, sul tutto una rotella d'azzurro raggiante d'oro al monogramma di Cristo IHS d 'argento; nel 4° di Belluno che è d'azzurro alla croce d ' oro, accantonata nei primi due quartieri eia due draghi ,ilati, affrontati di rosso. b. CORONA TURRITA
c.
ORNAMENTT:
( I ) lista bifida: d ' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, riportante il morto: " PE R OMNIA ASPERRIMA". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura 1° quarto: su smalto azzurro, simbolo di valore, il tridente d'Ucraina a ricordo della M. A. V M. meritata dal TV btg. misto della D. "Cuneense" in Russia ne l secondo conflitto mondiale. 2° quarto: arme di Gaeta in memoria ciel comportamento tenuto nel I 861 dalla 3" e 7" cp. zappatori durante l'assedio della città. 3° quarto: arme cli Casale Mon ferrato, per simboleggiare il legame territoriale con la città ove il reggimento ha avuto sede per molti anni prima e dopo la guerra 19 I 5-1 8. 4° quarto: arme di Belluno a ricordo dell'opera prestata dal reggimento in occasione del disastro ciel Vajont nel 1963.
Comandanti 2° REGGIMENTO ZAPPATORI ( 1860-67)
Col. Edoardo Lucia di Cortemaglia Col. Francesco Suchet Col. Lentullo Bassini
Col. Vittorio Morancl Col. Domenico Valente CORPO ZAPPATORI DEL G ENIO ( 1867-73)
Col. Luigi Giannotti Col. Benedetto Veroggio
2° R EGGIMENTO GENIO (1874-95) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Ten. Col.
Benedetto Veroggio Michele Massari Gaspare Scala Giovanni Riccardi Bartolomeo Banchio Leopoldo Colucci Col. Pietro Parvopassu G. Battista Pessione
2° REGGIM ENTO G ENIO (ZAPPATORI) ( .1895- 1919) Col. G. Battista Pessione Col. Ludovico De Martino Col. Giuseppe De Paulis
]
0
RAGGRUPPAMENTO GENIO DI CORPO D'ARMATA (1922-26)
Col. Luigi Monteleone Col. Mario Zucchi Col. Leonida Pacini
2° REGGIMENTO G ENIO (1926-43) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Leonida Pacini Mario Papone Giuseppe Carnelutti Francesco Verdoja Giuseppe Aimo Giuseppe Bologni Mario Ferrari Remo Belli
2" R AGGRUPPAMENTO GENIO ( l 954-55) Col. Albino Pinna Col. Fernando Cipriani
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2° REGGIMENTO GENIO ( 1955-75)
Ten. Col. Romano Dalò Ten. Col. Rolando Ricci Ten. Col. Antonio Astori Ten . Col. Michele Legato Ten. Col. Lorenzo Golino Ten. Col. Giorgio Ausiliari Ten. Col. Renato Pag,H19 Ten . Col. Luigi Vitale Ten. Col. Nicola Celesti Ten. Col. Antonino Spampinato Ten. Col. Umberto Pescatore
Col. Fernando Cipriani Col. Roberto Re Col. Enzo Vescovini Col. Aldo Bellarcl in i Col. Michele Stella Col. Carlo Fabrizio Col. Zaccaria Stievano Col. Aroldo Pochini Col. Luigi Sch inaja Col. Mario Giannullo Col. Giorgio Martinotti Col. Dante Di F uria Col. Claudio Vianello Col. Amedeo Balestri
2" BATTAGLIONE GENIO MINATORI "ISEO" ( I 975-86) Ten. Col. Renato Corrà
2° BATTAGUONE GENIO GUASTATORI "ISEO" ( 1986) Ten. Col. Umberto Pescatore Ten. Col. Onelio Job Ten. Col. Paolo Alfani Ten. Col. Luigi Antonell i Ten. Col. Antonio Li Gobbì Ten. Col. Giovanni Musso
Sedi l 860-67 Piacenza l 867- 19 19 Casale Monferrato 1922-24 Tori no
1924-43 Casale Monferrato (AL) 1954 Bolzano
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3° REGGIMENTO GENIO GUASTATORI Motto: " Arresto e distruggo" . Festa: 24 gi ugno - anniversario della battaglia del Piave (1918) Sede: Udine - Caserma "Berghinz". Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo cremisi su rettangolo con fondo bianco e rosso in diagonale, sormbntato eia granata nera con fiamma rossa a cinque lingue cui è sovrapposto un gladio in metallo.
Origini e vicende organiche Per effetto della circ. ministeriale n.4273 in data 13 luglio 1922, viene costi tuito in Lodi il IO ottobre dello stesso anno il 2° Raggruppamento Genio di Corpo d'Armata con il concorso del btg. zappatori e de l btg. telegrafisti fo rmati presso i.I III C. A. fin dal I O aprile 1920. La nuova unità comprende comando. btg. zappatori - minatori con una sezione motoristi - teleferisti ed una sezione pompieri, btg. telegrafisti con sezione colombofili e tre co lombaie (Aosta, Brescia e Milano), cp. fotoe lettricisti e deposito. Il l O marzo J 923 vengono sciolte le sezioni mototeleferisti colombofili e pompieri. In attuazione dell'ord inamento 11 marzo 1926, dal successivo l O novem bre diviene 3° Reggimento Genio su comando, btg. zappatori - minatori, btg. telegrafisti, deposito e mantiene in organico due colombaie (Milano e Brescia). Nel febbraio 1931 viene formato un btg. minatori - teleferisti (che cede nell'ottobre 1932 al IO reggimento minatori di nuova costituzione) ed il 28 ottobre 1932 riceve dal disciolto 2° regg imento radiotelegrafis ti un btg. cli tale specialità. li I O ottobre 1934 avviene la fusio ne della Scuola AUC cieli' Arma con il reggimento che, pertanto, assume il nome d i 3° Reggimento Genio Scuola, ne consegue una modifica nell 'organico che ora comprende: comando; un btg. allievi zappatori - artieri - pontieri ; un btg. misto (zappatori - artieri, teleferisti, fotoe lettric is ti ); u n btg. teleraclio (nome cli n uova assunzione); due colo mb aie; d eposito . Nell 'occasione trasferisce al 4° reggimento g. il comando cie l btg. radiotelegrafisti. I due enti sì scindono il 15 settembre 1937 e dopo aver dato luogo alla formazione della Scuola AUC del Genio, il 3° Reggimento Genio assume una nuova formaz ione che prevede comando, un btg. artieri (già zappatori artieri), un btg. trasmissioni (già radiotelegrafisti e telegrafisti), un btg. misto genio per di visione motorizzata, due colombaie e un deposito. Con l'inizio ciel secondo conflitto mondiale il reggimento diviene centro di mobilitazione e tramite il deposito costituisce e mobilita: - cdi rgpt. genio Speciale cl ' Armata: 2°; - ccli btg. misto genio: II d ' Armata, LII per D. mot. "Trieste", XXXIII per D. cor. - "Littorio" (nell ' aprile 1943 passa a disposizione del Com ando D.T. di Mi lano), CXXXIV per D. cor. "Emanuele Filiberto Testa cli Ferro" (nel giugno 1943 è assegnato alla D. cavalleria cor. "A riete"); - cdi btg. artieri: IV e X; - ccli btg teleferisti: III; - cdi btg. misto collegamenti: VIII; - Colombaie mobili : 7', 8°, 31' e 37", e numerose altre unità a livello inferiore. Il reggimento viene sciolto nel settembre 1943 a seguito degli eventi determ inati dall ' armistiz io. ll Comando 2° Raggruppamento Genio Speciale d'Armata opera nel corso del conflitto in Africa Settentrionale, a disposizione ciel Comando Superiore Genio. Nel 1942 ha alle d ipendenze il IV e XV btg. telegrafisti, il VII e XI btg. marconisti ed il Centro Colombofili cli Tripo li. E' sciolto per eventi bellici nel maggio 1943. li 1° aprile 1954 viene formato in Conegliano Veneto il 3° Raggruppamento Genio, nel quale confluiscono i battaglioni g. pionieri d' arresto I, II e m (reparti già dipendenti dal Comando Genio ciel V C .A.); dal successivo l O luglio dispone anche del V battaglione g. pionieri d'arresto proveniente dal
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IV C.A.; un anno dopo diviene 3° Reggimento Genio Pionieri d'Arresto ed inquadra anche una cp. idrici ed una cp. meccanici elettricisti. Soppresso il V btg. in data 31 marzo 1964, l' unità cambia ordinamento il 1° ottobre 1972 allorché sciolto anche il J btg., il II ed il 111 assumono la denominazione cli XXX e XXXI btg. guastatori d'arresto, per tramandare il ricordo di gloriosi reparti costituiti nel 1941 e sciolti per eventi bellici nel 1943; il reggimento prende il nome di 3° Reggimento Guastatori cl' Arresto. Nel 1975, con la ristrutturazione dell'Esercito, soppresso il 30 settembre il XXX btg., il 3 1 dicembre viene sciolto anche il comando di reggimento . Dal 1" gennaio 1976 in Orcenico Superiore il XXXI btg. diviene 3° Battaglione Genio Guastatori "Verbano" ed eredita nella circostanza le tradizioni ciel 3° reggimento g. del quale, per decreto 12 novembre 1976, riceve anche la Bandiera. L'unità formata eia comando, cp. comando e parco, tre cp. g. guastatori (30", 31" e 32"), dal 26 luglio 1976 p rende sede in Udine. L'ordinamento viene ancora modificato nel 1988 su comando, CJ:>. comando e servizi, cp. attrezzature speciali, tre cp. guastatori. Con il riordinamento della Forza Armata il btg. perde la propria autonomia il 3 1 agosto 1992 ed il giorno successivo è inquadrato ne l 3° Reggimento Genio Guastatori, che si costituisce in Udine.
Campagne di guerra e fatti d'anne unità preesistenti: Centro Meridione (1860-61): r· èp. zappatori (diviene 2" cp. del reggimento minatori che confluisce nel 3° reggimento nel 1926). La cp. si distingue alle presa d i Perugia (14 settembre 1860) reggimento Africa Orientale (1935-36): il deposito costituisce e mobilita quattro plotoni idrici, una cp. idrici speciale, una sezione pompieri con plotone operai (trasferita al 9° reggimento g. il 20 gen naio l 936), una cp. speciale del gen io per divisione CC. NN . (gi ugno 1935) Seconda Mondiale (1940-43): le unità mobilitate prendono parte alle operazioni sui vari fronti. ln particolare: - 1940-41: fronte greco - albanese (X btg. artieri) - 1940-42: Africa Settentrionale (Il e LII btg. misto g .) - 1940-43: Africa Settentrionale (2° rgpt. Speciale d'Armata) - 1942-43: Russia (IV btg. artieri e YJI btg. collegamenti) - 1943 : Difesa di Roma (CXXXIV btg. misto g.)
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Medaglia cl' Argento - Decreto 23 settenibre l 949. In intima collaborazione con le grandi uni tà in linea dell'Armata, pronto sempre al sacrificio e a prezzo, ogn i volta, di sanguinose perdite che Io ridussero, alla fine a poche decine di superstiti , contri buiva in modo decisivo, con perizia, audacia, tenacia, al fe lice esito di aspre operazioni offens ive o alle più ostinate azioni di resistenza. Accerchiato durante un ripiegamento rifiutava sdegnosamente la resa, riusciva ad aprirsi un varco ed a riunirsi ad altre truppe, per continuare, con immutato valore, una indomita resistenza. Esemp io mirabile di cameratismo e cli e lev ato spirito cli sacrificio (Africa Settentrionale, marzo - novemhre 1942). (Al XX.Xl Battaglione Guastatori del Genio). Medaglia di Bronzo - Decreto 3 ottobre 1860. Per essersi lodevolmente diportata alla presa di Perugia, il 14 settembre 1860. (Alla 1° Compagnia Zappatori). Medaglia di Bronzo - Decreto 31 dicembre i 947. Durante dodici mesi di ininterrotta attività bellica, sempre primo al sacrificio nella difesa a o ltranza come nell ' impeto dell 'assalto vittori oso, trovava nella fierezza delle sanguinose perdite subite la più nobile consacrazione ciel dovere e della gloria (Marmarica, novembre - dicembre 1941; Tobruk, m.aggio - giugno 1942: El Alamein, agosto 1942. (Al XXXI Battaglione Guastatori del Genio).
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Medaglia di Bronzo - Decreto 15 aprile 1949. Superbo reparto d'assalto, fucina di valorosi, durante 20 mesi cli dura campagna su l fronte cieli' Africa Settentrionale, impegnato in tutte le più aspre battaglie, esprimeva nel valore di tutti e nell'eroico olocausto di molti il più luminoso prodigio dell'arditismo e del dovere fino al sacrificio. (Africa Settentrionale, gennaio 1941 - luglio 1942). (Al XXXll Battaglione Guastatori del Genio). Al Valore dell'Esercito
Medaglia di Bronzo - Decreto 4 gennaio 1978. Impiegato in operazione di soccorso alle popolazioni del Friuli duramente colpite da un grave sisma, si prodigava tenipestivamente, con generoso slancio e non comune senso di abnegazione, per più giorni, nell'opera di rimozione delle macerie, riuscendo a salvare numerose persone rimaste sepolte nei crolli. Con e levato coraggio operava all'interno di agglomerati urbani, ove avvenivano improvvisi crolli per il succedersi delle scosse sismiche, eseguendo puntellamenti e demolizioni di edifici incombenti sui soccorritori. Avuto successivamente l'incarico di provvedere alla costruzione di prefabbricati per il provvisorio ricovero dei senza tetto, si sottoponeva ad un durissimo periodo di lavoro, in zone isolate ed impervie, in condizioni climatiche particolarmente avverse, riuscendo a portare a termine il programma alla scadenza fissata. Friuli, 6 maggio 1976 30 aprile 1977 (Al 3° Battaglione Genio Guasta/ori "Verbano").
Médaglie d'Oro al Valor Militare Caporalmaggiore GIOVANNI LECCIS : Tobruk, 20 giugno 1942 (XXXI btg. gua.)
Stemma Araldico Decreto 20 dicembre 1973 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 ciel 9.2.1987 - Giornale Uffic iale del 14.2.1987) a. SCUDO: Inquartato. Il 1° di Lodi che è d'oro alla croce di rosso ; il 2° e 3° d'argento ; il 4° di rosso. Il 2° e 4° alla granata fiammeggiante di rosso su di un gladio romano, posti in palo ed attraversanti la troncatura. CORONA TURRITA b. c. ORNAMnìV11: (1) lista bifida: cl' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: ''ARRESTO E DISTRUGGO". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sba1Ta ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della Blasonatura 1° quarto: vi è riportata l' arme di Lodi per il legame territoriale che unisce l'unità alla città ove S! è costituita nel 1922. 2° e 3° quarto: d'argento, in sostituzione del bianco che appare sulla mostrina, è anche riferito alla relativa giovane età della specialità dei guastatori. 4° quarto: di rosso per simboleggiare il sacrificio cruento cui sono andati incontro i "guastatori" in Africa Settentrionale durante la seconda guerra mondiale. La granata ed il gladio sono emblemi specifici della Specialità.
Comandanti 2° RAGGRUPPAMENTO G ENIO DI CORPO D'ARMATA ( I 922-26)
Col. Ermanno Pola Bertolotti
Col. Arturo Malingher 3" R EGGIMENTO GENIO (1926-34) Col. Arturo Malingher
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Col. Col. Col. Col.
Ugo Pignetti Alderigo Redini Pietro De Lauso Luigi Fogliani
3° REGGIMENTO GENIO SCUOLA (1934-37) Col. Luigi Grosso Col. Enrico Frattini 3° REGGIMENTO GENIO (1937-43) Col. Giovanni Di Raimondo Col. Umberto Russo Col. Ernesto Barizza Col. Alberto Concaro 3° RAGGRUPPAMENTO GENIO (l 954-55) Col. Bruno Franchetto Col. Ugo Di Fabio
3° REGGIMENTO G ENIO PIONIERI D'ARRESTO (1955-72) Col. Ugo Di Fabio Col. Domenico Pizzutilo Col. Giuseppe Cappuccio Col. Paolo Montù Col. Giuseppe Pirrone Col. Arnaldo Giacalone Col. Giuliano Pantani Col. Pietro Damiani Col. Fausto Felcini
Col. Guido Vie! Col. Giulio Malvani Col. Filippo Boari 3° REGGHv!ENTO GUASTATORI D' ARRESTO (1972-75) Col. Filippo Boari Col. Salvatore De Nigris Col. Giacomo Fino
3° BATIAGLIONE GENIO GUASTATORI "VERBANO" (1976-92) Ten. Col. Emanuele Casola Ten. Col. Roberto Bard ini Ten. Col. Eugenio Pensa Ten. Col. Roberto Renzi Ten. Col. Giovanni Manzoni Ten. Col. Gianfranco Ottogalli Ten. Col. Rolando Gentile Ten. Col. Umberto Rossi Ten. Col. Alberto Ceprini Ten. Col. Danilo Neri Ten. Col. Benito Amici Ten. Col. Elio Mastrorosato Ten. Col. Giuseppe Andriella Ten. Col. Luciano Tombini 3° REGGIMENTO GENIO GUASTATORI Col. Benito Amici Col. Francesco De Caro
(1992)
Sedi 1922-23 1923-43 1954-55
Lodi Pavia Conegliano Veneto (TV)
1955-76 1976
Orcenico Superiore (PN) Udine
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Anna del Genio
4° REGGI1VIENTO GENIO PIONIERI Mòtto: " Ad ogni costo". Festa: 24 giugno - anniversario della battaglia del Piave (1918) Sede: Palermo - Caserma "Scianna" Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo cremisi.
Origini e vicende organiche Per effetto della circ. ministeriale n. 4273 in data 13 luglio 1922, viene costituito in Verona il I 0 ottobre dello stesso an no il 3° Raggruppamento Genio di Corpo d'Armata con il concorso ciel btg. zappatori e del btg. telegrafisti formati presso il V C.A. fin dal I O aprile 1920. La nuova unità comprende comando, btg. zappatori - minatori con una sezione motoristi - teleferisti ed una sezione pompieri, btg. telegrafisti con sezione colombofili e tre colombaie (Verona, Trento, Bolzano), cp. fotoelettricisti e deposito. Il 1 ° marzo 1923 vengono sciolte le sezioni mototeleferisti, colombofili e pompieri. In attu azione dell'ordinamento l 1 marzo 1926, dal successivo 1. 0 novembre di viene 4° Reggimento Genio su comando, btg. zappatori - minatori , btg. telegrafisti, deposito e mantiene in organico tre colombaie (Verona, Bolzano, Treviso). Nel febbraio 1928 cede ali' 11° reggimento in corso di formazione una cp. telegrafisti (poi ricostituita) ed una colombaia sostituita nel 1929 con due cli nuova costi tuzione. Con circ. ministeriale ciel 23 gennaio 1931 il btg. teleferisti prende il nome cli btg. minatori - teleferisti e lo stesso il 28 ottobre 1932 è trasferito al 2° reggimento minatori. Il reggimento nel 1934 assume un nuovo organico su comando, btg. zappatori - minatori, btg. telegrafisti, btg. radiotelegrafisti (ceduto dal 3° reggimento), cp. allievi sottufficiali, deposito, tre colombaie; nel febbraio dello stesso anno i reparti zappatori - minatori cli vengono zappatori - artieri denominazione modificata ancora nel settembre 1936 in artieri. Per l'esigenza A. O. nel luglio 1935 il deposito costituisce il LI btg. misto per la D . mot. "Trento": 1'8 dicembre il btg. è mobilitato e trasferito in A.S.; vengono inoltre formati una cp . mista per la D . alp. "Pusteria" inviata in A. O ., il V btg. misto per D . celere ed un btg. A.S .. Tali reparti rientrano in sede al termine dell ' esigenza. Nel gennaio 1937 anche i reparti telegrafisti e radiotelegrafisti cambiano denomi nazione in reparti trasmissioni. Con l'inizio ciel secondo conflitto mondiale il reggimento diviene centro di mobilitazione e tramite il deposito costituisce e mobilita: - cdi rgpt. genio: 9°; - ccli btg. misto genio : Il per D. alp. "Tridentina"; V per D. alp. "Pusteria"; LI per D. mot. "Trento"; XXXTl poi CXXXII per D. cor. "Ariete"; - ccli btg. artieri: I, XIII e XXI; - cdi btg. guastatori: XXX; - ccli btg. misto collegamenti : I per Armata del Po; colombaie mobili: I", 93, 11• e 32\ e numerose altre unità a livello inferiore. Il reggimento viene sciolto nel settembre 1943 a seguito degli eventi determinati dall'armistizio. Il Comando 9° Raggruppamento Genio il 10 giugno 1940 inquadra i battaglioni XTIT e XXI artieri, I e IX pontieri , I collegamenti ed è assegnato ali ' Armata ciel Po con la quale rimane sino al l O febbraio 1941 allorché lascia Verona e si porta a Cava dei Tirreni con il I btg. collegamenti, la 140" cp. marconisti, la J• cp. fotoelettricisti e la 35" cp. chimica. I btg. XIII artieri, 1 e IX pontieri sono trasferiti alle dipendenze della 4• Annata. Nel I 943 il rgpt. è in Sici lia alle dipendenze del Comando Genio della 6° Armata; dal comando dislocato a Villa Pergusa (Enna) dipendono i btg. Il telegrafisti , XI marcon isti, CIV e CV minatori, la 141" colombaia ausiliaria ed altri reparti a livello cp .. Il rgpt. si scioglie nel luglio 1943 per eventi bellici .
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L'Esercito lla/iano verso il 2000
Nell'ambito dei provvedimenti connessi con la ristrutturazione clell ' Esercito, il 7 novembre 1975 viene costituito in Trento il 4° Battaglione Genio Pionieri "Orta", per trasformazione del preesistente XIV btg. g. p. di C. A., ed è posto alle dipendenze del Comando Genio ciel 4° C. A. alp .. L'unità formata da comando, cp. comando e parco, tre cp. pionieri (la 3a inizialmente "quadro" diviene effettiva dal 15 maggio 1977) è resa erede delle tradizioni del 4° reggimento g. e con decreto 12 novembre 1976 ne riceve anche la Bandiera. Il battaglione ha modo di distinguersi nell'opera di soccorso a favore della popolazione nelle zone terremotate ciel Friuli (1976) e delle provincie di Avellino e Potenza (1980). L'ordinamento viene ancora modificato nel novembre 1986 su com.anelo, cp. comando e servizi, cp. attrezzature speciali, tre cp. pionieri. Dal 14 settembre al 28 ottobre 1992 !'"Orta" prende parte all'operazione "Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio, nella provincia di Ragusa. Sempre nel 1992 l' unità è impegnata, con personale e mezzi, nell'operazione umanitaria "Pellicano" in Albania. Con il riordinamento della Forza Annata il battaglione perde l'autonomia in data 3 ottobre 1993 ed il personale concorre alla formazione del 1° Reggimento Genio. Battaglione e regg imento saranno poi sciolti il 13 ottobre 1995. 11 4° Reggimento Genio Pionieri viene ricostituito in Palermo il 19 settembre 1992, con il personale del preesistente 51° btg . "Si meto". Il reggimento è subito impegnato nell'operazione "Vespri Siciliani" nel settore di Palermo. Il 24 ottobre 1995 riceve la Bandiera del 4° dal disciolto btg. g.p. "Orta" e successivamente versa il Vessillo del 51 ° al Sacrario del Vittoriano.
Campagne di guerra e fatti d' arme Africa Orientale (1935-36): Ll btg misto (con la D. mot. "Trento) e una cp. mista (con la D. alp. " Pusteria") Seconda Mondiale (1940-43): le unità mobilitate prendono parte alle operazioni sui vari fronti. Iri particolare : - 1941 : Albania (XXX btg. gua.) - 1941-42: Africa Settentrionale (LI e CXXXII btg misto g.) - 1942-43: Russia (II btg. misto g. "Tridentina" e XXX btg. gua.)
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Medaglia d'Argento - Decreto 31 dicembre 1947. Saldo e perfetto strumento di guerra, fuso in un unico fascio di energie ed intrepida volontà, in sette mesi di aspra campagna si è riconfermato degno delle più alte e gloriose tradizioni dell ' Arma. Di temeraria consapevole arditezza gli artieri, di singolare perizia e capacità i trasmettitori, in ogni azione superbamente vincevano ogni avversità del nemico e dell'ambiente. Nelle ep_iche giornate del ripiegamento del fronte ciel Don, chiamato ad arginare in Opyt l'urto di ingenti forze nemiche, lasciati gli abituali strumenti ed impugnati i moschetti contrattaccavano con irruenza .il nemico preponderante di forze e mezzi, spezzandone l'impeto e impedendone l'accerchiamento cli unità nazio nali ed alleate. Ridotto nel numero, stremato da otto giorni di successivi combattimenti nella battaglia di Nikolajewka, si lanciava ancora con supremo coraggio ed incrollabile fede sul nemico e con nuovo tribu to di sangue abnegazione e valore ne stroncava la furia contribuendo in .modo decisivo al successo finale (fronte russo: Opyt, Nikolajewka, agosto 1942 - febbraio 1943). (Al 11 Battaglione Misto Genio "Tridentina".
Medaglie d'Oro al Valor Militare Tenente DOMENICO ROSSI: fronte russo, 1942-43 (Il btg, misto genio) Capitano RICCARDO FABIAN[: Opyt (fronte russo), 20 gennaio 1943 Sergente MARlO PAOLINI: Canevara Massa, 15 settembre l 944 Soldato GIUSEPPE BARBOLTNT: Appennino modenese, settembre 1943 - aprile 1945
Arma del Genio
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Stemma Araldico Decreto 26 ottobre 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. J21 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987) a. SC.UDO: in croce di S. Andrea. Il primo d'azzurro alla croce d'oro; il secondo d'argento all'aquila di nero, caricata in cuore da tre fiammelle di rosso e sulle ali da due trifogli d'oro; il terzo d'azzurro al tridente bizantino d'oro d'Ucraina ; il quarto di rosso al palo di nero caricato dell'elmo di Scanderbeg d'oro. b. CORONA TURRJTA
c.
ORNAMENTI:
(I) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "AD OGNI COSTO". (2) nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura 1° quarto arme di Verona : legame territoriale con la città ove il reggimento ha avuto vita. 2° quarto arme di Trento: legame territoriale con la città dove nel 1975 è stato formato il 4° btg. g. p. "Orta", cui sono state affidate all'epoca le tradizioni del reggimento g. 3° quarto legame storico con l'Ucraina e la terra di Russia ove il II btg. misto g. della D. Tridentina" ha meritato una M. A. V. M. 4° quarto legame territoriale con l'Albania ove sono stati impiegati i btg. misti g. II e V.
Comandanti Ten. Col. Alberto Annese Ten. Col. Pietro Rapaggi Ten. Col. Ennio Muscas Ten. Col. G. Battista Lamonarca Ten. Col. Maurizio Cigolio Ten. Col. Roberto Scaranari Ten. Col. Gianpiero Sciochetti Ten. Col. Mariorosario Minervini Ten. Col. Demetrio Crea Ten. Col. Ivan Resce Ten. Col. Luigi Piccini Ten. Col. Ma.tino Crusi
3° RAGGRUPPAMENTO GENIO DI CORPO D'ARMATA (1922-26) Col. Attilio Chiodi 4° REGGIMENTO G ENIO (1926-43) Col. Cesare Tiraboschi Col. Catello Milone Col. Armando Bianchi Col. Aldo Beghi Col. Angelo Odone Col. Francesco Candido Ten. Col. Leandro Papone Col. Michele Ruta Col. Mario Gnecchi
4° REGGIMENTO GENIO PIONIERI (1992)
4° BATTAGLIONE GENIO PIONIERI "ORTA" (1975-93) Ten. Col. Walter Pedrazzini
Col. Ivan Resce Col. Luigi Provenzano
Sedi 1922-36 1936-43
Verona Bolzano
1975-93 1992
Trento (btg. g.p. "Orta") Palermo
L'Esercito lwliono verso il 2000
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5° BATTAGLIONE GENIO PIONIERI "BOLSENA" ( 5° Reggimento Genio) Motto:"lmpervia cedant". Festa: 24 giugno - anniversario della battaglia del Piave ( 1918) Sede: Foggia - Caserma "Sernia". Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo crem isi.
Origini e vicende organiche In attuazione dei decreti 6 novembre 1894 e 15 ottobre 1895, viene costituito a Rivoli (TO) il l 0 novembre 1895 il 5° Reggimento Genio (Minatori) con il concorso del 1°, 2° e 3° reggimento g .. La nuova unità comprende stato maggiore, quattro brigate minatori, una cp. treno e deposito (con la legge 17 luglio 1910 le brigate cambieranno denominazione in battaglioni). Durante il conflitto 1915-18 il deposito mobilita nove btg. minatori (dal I al IX) per un totale di cinquantatrè cp. ed un numero vario di cp. e plotoni autonomi (delle specialità teleferisti, motoristi, idrici) e due cp. di Milizia Ten-itoriale. Nel 1919, con la smobilitazione, molte unità vengono disciolte e con decreto n. 2143 in data 21 novembre il reggimento diviene Reggimento Minatori del Genio su comando, cinque btg. e deposito. Trasferito a Verona il 1° maggio 1920, in virtù della circ. ministeriale n. 4273 in data 13 luglio 1922 il reggimento viene soppresso il 30 settembre dello stesso anno; nell'occasione le cp. del reggimento concorrono alla formazione dei rgpt. g. di C. A.. Per effetto della medesima circ. viene costituito in Trieste il 1 ° ottobre 1922 il 5° Raggruppamento Genio di Corpo d'Armata con il concorso del btg. zappatori - minatori e del btg. telegrafisti, formati presso il V C.A. fin dal I O aprile 1920 nonché della 8" cp. minatori ed una sezione della 9a cp. motoristi - teleferisti del disciolto reggimento minatori. La nuova unità comprende comando, btg. zappatòri - minatori (distaccato a Pola) con una sezione motoristi - teleferisti ed una sezione pompieri, b!g. telegrafisti con sezione colombofili e quattro colombaie (Udine, Gorizia, Trieste e Pola), cp. fotoelettricisti e deposito. Il 1° marzo 1923 vengono sciolte le sezioni mototeleferisti, colombofili e pompieri. In attuazione dell'ordinamento 11 marzo 1926, dal successivo 16 ottobre diviene 5° Reggimento Genio su comando, btg. zappatori - minatori, btg. telegrafisti, btg. teleferisti, deposito e cinque colombaie (acquisendo quella stanziata a Tolmino). Nel febbraio 1928 il 5° cede all' 11 ° reggimento in corso di formazio ne il btg. teleferisti, una cp. zappatori - minatori , una cp. telegrafisti e due colombaie. Il 7 marzo 1932 si forma il btg. minatori - teleferisti trasferito il successivo 28 ottobre al 2° reggimento minatori. I reparti zappatori - minatori nel febbraio 1934 divengono zappatori - artieri, denominazione modificata ancora nel settembre 1936 in artieri. A fine anno 193 6 il réggimento è su comando, btg, artieri, btg. telegrafisti, btg. radiotelegrafisti (formato il 29 settembre), deposito, tre colombaie. Nel gennaio 1937 anche i reparti telegrafisti e radiotelegrafisti cambiano denominazione in reparti trasmissioni . Con l'inizio del secondo conflitto mondiale il reggimento diviene centro cli mobilitazione e tramite il deposito costituisce e rnobi lita : - comando btg. misto genio: LVII; - comando btg. artieri: III; - comando btg. guastatori: XXXII; - comando misto collegamenti: IV, e numerose altre unità a livello inferiore. Il reggimento viene sciolto nel settembre 1943 a seguito degli eventi determinati dall'armistizio. Il 5 gennaio I 951 si forma in Belluno il 5° Reggimento Genio Pionieri su comando, btg. addestramento, V btg. g. pionieri; ai soli fini matricolari, amministrativi e per le direttive riguardanti l'ad destramento tecnico inquadra anche i btg. g . p. "Mantova" e "Folgore" e le cp. g. p. "Ariete e "J ulia". Il 1° marzo 1953 hanno vita la I3 e 2• cp. fotoelettricisti e la l" e 2" cp. rnascheratori. L'unità viene trasformata il 1° aprile 1954 in 5° Raggruppamento Genio con sede a Vicenza ed inquadra il V btg. g.
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Arma del Genio
p. cli C.A., le due cp. fotoelettricisti , le due cp. mascheratori nonché i btg. I e IV minatori (entrambi dislocati a Udine). 11 I O aprile 1955 riprende la denominazione di 5° Reggimento Genio, cede la l" cp. fotoelettricisti al la reggimento g. e la la cp. mascheratori al 2° reggimento g. ed è trasferito nel capoluogo friulano . Con la ristrutturazione dell 'Esercito, il 1° giugno 1974 sono soppresse la cp. fotoelettricisti e la cp. mascheratori ed il 6 novembre 1974 il IV btg. minatori è contratto a quadro per essere sciolto il 1° giugno 197 5. Il 31 dicembre 197 5 viene soppresso anche il comando di reggimento ed il giorno seguente, 1° gennaio l 976, viene costituito in Udine il 5° Battaglione Genio Pionieri "Bolsena" per trasformazione del V btg. g.p. di C. A .. La nuova unità che inquadra comando, cp. comando, tre cp. pionieri eredita le tradizioni del disciolto reggimento del quale riceve anche la Bandiera con decreto 12 novembre 1976. li battaglione si distingue in modo particolare nell'opera di soccorso a favore della popolazione nelle zone terremotate del Friuli (1976) e nelle provincie di Salerno e Avellino (1980). L'ordinamento del btg. viene modificato dal 15 luglio 1987 su comando, cp. comando e servizi, tre cp. pionieri, cp. attrezzature speciali. Trasferito nel meridione, il 1° maggio l 991 il btg. lascia il Friuli e raggiunge la sede di Foggia ove diviene unità di supporto del Comando Regione Militare Meridionale. Dall' 11 novembre al 22 dicembre 'J 994 personale del battaglione partecipa alle operazioni di soccorso a favore della popolazione vittima dell'alluvione che ha colpito le zone di Alessandria e Vercelli .
Campagne di guerra e fatti d'anne unità preesistenti Prima d'Indipendenza (1848-49) Seconda d'Indipendenza (1859) Centro Meridione (1860-61) Terza d'Indipendenza (1866) Roma (1870) 5° reggimento Libia (1911-12): 7\ 3a e 9a cp. e reparti minori. Fornisce inoltre a coq>i e servizi mobilitati 29 soldati Prima Mondiale (1915-18): le unità mobilitate, sia a livello btg. sia a livello cp., sono impiegate su tutti i settori ciel fronte italiano ; alcune sono inviate in Macedonia ed in Albania Africa Orientale (1935-36): cede a corpi e reparti vari 9 ufficiali e 380 soldati Seconda Mondiale (1940-43): le unità mobilitate prendono parte alle operazioni sui vari fronti. In particolare: - 1940-42: Africa Settentrionale (IV btg. collegamenti - XXXII btg. guastatori).
Ricompense alla Bandiera Al Valore dell'Esercito Medaglia di Bronzo - Decreto 4 gennaio 1978. Impiegato in operazioni di soccorso alle popolazioni del Friuli duramente colpite dal grave sisma ciel 6 maggio, si prodigava tempestivamente con elevato coraggio e non comune senso di abnegazione, per più giorni, nell'opera cli rimozione delle macerie, riuscendo a salvare numerose persone rimaste sepolte dai crolli. Con il rapido montaggio di ponti metallici ripristinava la viabilità per alcune località rimaste isolate ; con il sistematico programma di demolizione di edifici gravemente lesionati, il puntellamento cli quelli recuperabili e lo sgombero delle macerie, creava le premesse per la ricostruzione dei paesi distrutti. Avuto, successivamente, l'incarico di provvedere in tempi ristrettissimi alla costruzione di prefabbricati per il provvisorio ricovero dei senza tetto, si sottoponeva a durissime giornate cli lavoro, anche in zone impervie e fortemente innevate, riuscendo a portare a termine il programma alla scadenza fissata. Friuli, 6 m.a ggio 1976 - 30 aprile 1977. (Al 5° Battaglione Genio Pionieri "Bolsena").
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Medaglia di Bronzo - Decreto 11 dicembre 1981. Con circa seicento uomini e novantadue mezzi speciali in dotazione raggiungeva tempestivamente i Comuni di Contursi, Laviano, Caposele, Ricigliano, distanti circa 900 km dalla sede stanziale e considerati fra i più disastrati dal sisma del 23 novembre 1980 delle provincie di Salerno e Avellino. L'efficacia della sua opera, improntata a perizia tecnica, capacità organizzativa, altissimo senso del dovere e spirito di sacrificio, non disgiunti da singolare coraggio nell'attuazione dei lavori più pericolosi, contribuiva in maniera determinante a far ritrovare alle popolazioni duramente colpite serenità e fiducia nella ripresa. La generosa azione dei giovani di leva, svolta in situazione ambientale resa paiticolarmente difficile e rischiosa per l'imminente pericolo di crolJi e per le proibitive condizioni atmosferiche, non conosceva alcun cenno di cedimento, sebbene si protraesse per oltre due mesi consecutivi - dal 26 novembre 1980 al 2 febbraio 1981 - per demolire edifici pericolanti, sgomberare macerie, riattivare la viabilità, ripristinare i principali servizi di urbanizzazione, allestire aree idonee per la edificazione di prefabbricati, recuperare masserizie, estrarre salme rimaste sepolte dagli edifici crollati. Altissimo esempio cli virtù civiche e militari, cli elevate capacità tecniche, di coraggioso altruismo che 1iscuoteva unanime ammirazione, incondizionato plauso e profonda gratitudine dalle popolazioni soccorse e dalle amministrazioni locali, contribuendo così ad elevare ulterio1mente il prestigio dell'Esercito. Provincie di Salerno e Avellino, 26 novembre 1980 - 2 febbraio 1981. (Al 5° Battaglione Genio Pionieri "Bolsena"). Al Valor Civile
Medaglia di Bronzo - Decreto 6 marzo 1968. Con largo impiego di uomini e mezzi, si prodigava per sottrarre persone e beni alla furia devastatrice di impetuose acque alluvionali (Veneto, 5 - 16 novembre 1966). (Al V Battaglione Genio Pionieri). Attestato di Pubblica Benemerenza Fra notevoli difficoltà, si prodigava con uomini e mezzi per assicurare la continuità delJe operazioni di soccorso in favore di popolazioni colpite da una violenta alluvione ( Provincie di Rovigo, Gorizia e Treviso, 4 - 20 novembre 1966). (Alla 2° Compagnia Fotoelettricisti).
Medaglie d'Oro al Valor Militare Sergente LUIGI BEVILACQUA: Basso Piave, 24 febbraio 1918 Soldato EMILIO CAIZZO: Africa Settentrionale, 15-16 maggio 1941
Stemma Araldico Decreto 30 novembre 1972 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987) SCUDO: di porpora, al castello turrito d'oro uscente dal fianco sinistro, merlato alla ghibellina e a. finestrato di nero, posto su di un mare al naturale, munito di ponte levatoio ne!Fatto di abbassarsi sul fossato ed accompagnato, nel cantone destro del capo, da uno scudetto dì rosso bordato d ' oro all'alabarda di San Sergio d'argento (che è per Trieste) e, nel cantone sinistro del capo, da uno scu detto di verde, bordato d'oro, alla croce pure d'oro (che è per Pola). b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "IMPERVIA CEDANT". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbana ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura Lo scudo, pieno, ha il colore porpora, tradizionale dell'Arma del Genio. Al centro dello stesso vi è la simbolizzazione dello scopo istituzionale del Corpo, rappresentato claila fortificazione e dal supera-
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Arma del Genio
mento di ostacoli. L'alabarda d i San Giorgio e la croce d'oro tratte, rispettivamente, dalle armi di Trieste e cli Pola richiamano il legame ten-itoriale ciel Corpo con le due città ove reparti dello stesso hanno avuto sede alla ricostituzione nel 1922.
Comandanti 5° REGGIMENTO GENIO (MINATORI) (1895-19 19) Col. Crescentino Caveglia Col. Giuseppe Maurer Col. Francesco Vitelli Col. Pio Spaccamela Col. Battista Zanotti Col. Tebaldo Perizzi Col. Umberto Gi ustetti Col. Carlo Orsi Ten. Col. Francesco Echaniz (int.) Col. Alessandro Muggia Col. Carlo G inella Col. Francesco Echaniz
Col. Antonio Gallitto Col. Edmondo Baumgartner 5° REGGIMENTO GENIO (1955-75) Col. Edmondo Baumgartner Col. G . Battista Pappalardo Col. Eligio Paterra Col. Giacomo Bardi Col. Libero Gal perti Col. Luigi Minniti Col. Luigi Barco Col. Leonardo Altamura Col. Carmine Melidoro Col. Sebastiano De Tullio Col. Giuseppe Tammeo Col. Aldo Borgheresi Col. Errico Vignes Col. Cesare Fedele Col. Sergio Pietravalle
REGGIMENTO MINATORI DEL GENIO (1919-22) Col. Francesco Echaniz Col. Pietro Savoino Col. Arturo Ciotto 5° RAGGRUPPAMENTO GENIO DI CORPO D'ARMATA (I 922-26) Col. Angelo Facioli Col. Marcaurelio Zanetti Col. Celso Avvenente 5° REGGIMENTO GENIO (1926-43) Col. Celso Avvenente Col. Alberto Cintolesi Ten. Col. O nofrio Tandoja Col. G. Battista Robbiano Col. Guido Luni Col. Alfredo Benedetti Col. Mario Ferrari
5° BATTAGLIONE GENIO PIONIERI "BOLSENA" (1976) Ten. Col. Gianfranco Baldini Ten. Col. Franco Spinaci Ten. Col. Franco Micocci Ten. Col. Antonio Vecchione Ten. Col. Umberto Amabile Ten. Col. Michele Squadrone Ten. Col. Michele Eccellente Ten. Col. Luigi Benincasa Ten. Col. Giancarlo Zambon Ten. Col. Renato Calligaris Ten. Col. Carlo Baldracchini Ten. Col. Roberto Giacalone Ten. Col. Pantaleone De Regno Ten. Col. Francesco Tucci Te n. Col. Massimiliano Terraveglia Ten. Col. Giovanni Rossi Ten. Col. Sandro Avaltroni Ten. Col. Gaetano Di Muro
5° REGGINIENTO GENIO PIONIERI (1951 -54) Ten . Col. Bernardo Taccheo (int.) Col. Federico Spigno Col. Francesco Sarzana Col. Arnaldo Tuzi Col. Antonio Gallitto 5° RAGGRUPPAMENTO GENIO (1954-55)
Sedi 1895-96 1896-1920 1920-22 1922-43
Rivoli Torino Verona Trieste
1951 1951-54 1955-91 1991
Belluno Vicenza Udine Foggia
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L'Esercito /tafiww verso il 2000
6° Reggimento Genio Pionieri Motto: "Per aspra via ad aspra meta". Festa : 24 giugno - anniversario della battaglia cie l Piave ( 1918) Sede: Roma - Caserma " Bazzani" . Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo creinisi.
Origini e vicende organiche Per effetto della c irc. ministeriale n. 4273 in data 13 luglio 1922, viene costituito in Bologna il
1° ottobre dello stesso anno il 4° Raggruppamento Genio di Corpo d'A rmata con il concorso del btg. zappatori e del btg. telegrafisti formati presso il VI C.A. fin dal 1° apri le 1920 . La nuova unità comprende comando, btg. zappatori - minatori con una sezione motoristi - teleferisti ed una sezione pompieri, btg. telegrafisti con sezione colo mbofi li e due colombaie (Bologna e Treviso), cp. fotoelettricisti e deposito. Il 1° marzo 1923 vengono sciolte le sezioni mototeleferisti, co lombofili e pompieri. In attuazione dell ' ordinamento 11 marzo 1926, dal successivo IO novembre d iviene 6° Reggimento Genio su comando, btg. zappatori - minatori , btg. telegrafisti , deposito e mantiene in organico due colombaie (Bologna e Ancona). Nel febbraio 1928 ced e ali ' 11 ° reggimento in corso di formazione una cp. zappatori - minatori ed una cp. telegrafisti, il 28 ottobre 1932 riceve un btg. R. T. dal disciolto l 0 reggimento radiotelegrafisti e nel novembre 1933 dispone anche di una colombaia di nuova costituzione. I reparti zappatori - minatori nel febb raio 1934 divengono zappatori - artieri denominazione mod ificata ancora nel settembre J 936 in artieri. A fine an no I 936 il reggimento è su comando, btg. artieri , btg. telegrafisti , btg. radiotelegrafisti , deposito, due colombaie. Nel gennaio 1937 anche i reparti telegrafisti e radiotelegrafisti cambiano denominazione in reparti trasmissioni. Con l'inizio del secondo confli tto mondiale il reggimento d iviene centro di mobilitazione e tramite il deposito costituisce e mobilita : - cdi rgpt. gen io: 3°; - cdi btg. ni'isto genio: XVII (per D. f. "Pavia" ); CCII (per D. CC. NN. "28 ottobre"); CXVI, CLl ll e CLV (rispettivamente per D. f. "Pistoia", "Macerata", "Emil ia"), IX (per C. A. alp.); - ccli btg. artieri: XI, XXIV; - cdi btg. marconisti: IlI e btg. telegrafisti III; - cdi colombaie mobili: 16", 19" e 30", e numerose altre unità a li vello inferiore. Il reggimento viene sciolto nel settembre 1943 a seguito degli eventi determinati dall'armistizio. li Comando 3° Raggruppamento Genio, mobilitato l' 11 giugno 1940, nell' aprile 1941 partecipa alle operazioni alla frontiera italo - jugoslava; successivamente rimane nella pen isola balcanica sino all'8 settembre 1943 passando alle dipendenze del Comando Genio del Comando Superiore FF. AA. Slovenia - Dalmazia (2° Armata), con sede a Sussak (Fiume). Il 1° maggio 1952 si costituisce in Civi tavecchia il Battaglione Genio Pionieri "Granatieri di Sardegna" per trasformazione della preesistente compagnia genio pio nieri omon ima. Tale compagnia discende dalla 54• cp. artieri forma ta durante la guerra I 940-43, che ha operato con il Comando Genio della Divisione "Granatieri di Sardegna" . Nell' ambito de i provvedimenti connessi con la ristrutturazione de ll'Esercito, il l O gennaio 1976, l'unità dislocata a Ro ma assume la denominaz io ne di 6° Battaglione Genio Pionieri "Trasimeno" ed è formato da comando, cp. comando e parco, tre cp. pionieri. Nella circostanza il btg. è reso erede delle tradizioni del 6° reggimento g . e con decreto 12 novembre 1976 ne riceve anche la Bandiera, pur tramandando anche le memorie della 54a cp. artieri. L'ordinamento del btg . viene modificato nel 1988 su comando. cp. comando e serv izi, tre cp. pionieri, cp. attrezzature speciali. Con il riordinamento della Forza Armata il btg. perde la propria autono mia il 3 settembre 1993 ed il giorno successivo v iene inqu adrato nel 6° Reggimento Genio Pionieri che si ricostituisce in Roma .
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Arma del Genio
Campagne di guerra e.fatti d 'arrne Seconda Mondiale (1940-43): i reparti costituiti dal reggimento operano sui vari fronti, inquadrati in rgpt. o come uni tà autonome, in particolare: - 1940-43: Africa Settentrionale (XVII, CXVI e CCII btg. misto g.) - i941-42: Jugoslavia (54• cp. artieri) - 1942-43: Russia (IX btg. misto g.) Liberazione (1943-45): : Roma (54" cp. artieri)
- 1943
Stemma Araldico Decreto 26 ottobre 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. I 987 - Giornal.e Ufficiale del 14.2. I 987) a. SCUDO: interzato in palo. TI primo d'azzurro al si lfio d'oro reciso di Cirenaica; il secondo d ' argento alla croce di rosso abbassato al Capo cl' Angiò (Bologna) ; il terzo troncato a) scaccato di rosso e d' argento (Croazia), b) d'azzurro al montante d'oro sormontato da tre stelle a cinque punte dello stesso ordinate in fascia (Slovenia). Sulla troncatura una fascia di rosso. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d 'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "PER ASPRA VIA AD ASPRA META".
Sintesi della blasonatura Nella prima parte, il silfio simboleggia il legame storico del reggimento con l'Africa Settentrionale ove alcuni btg. mobilitati dal deposito hanno dato prova del loro valore negli anni 1940-43. Nella seconda parte, è riportata !'arme ridotta di Bologna, città nella quale il 6° genio si è costituito ed ha avuto sede fino al 1943. Nella terza parte, in alto !'arme di Croazia ed in basso !'arme di Slovenia, a ricordo delle zone ove i genieri della D. "Granatieri di Sardegna" sono stati impegnali nel corso del secondo conflitto mondiale. La fasc ia di rosso che separa le due anni è simbolo del sacrificio offerto in combattimento.
Comandanti 4°
R AGGR U PPAMENTO O' ARMAT/\ ( 1922-26)
G ENIO
Ten. Col. Oreste Martini Col. Mario Merlini Col. Giuseppe Sferzini Pierotti 6° R EGGIM ENTO GENJO (1926-43) Col. Giuseppe Sforzini Pierotti Col. Angelo Buzzi Langhi Ten. Col. Lorenzo Sebastini (int.) Col. Oreste Martini Ten. Col. Pompeo Flamia (int.) Col. Genesio Mercadante Col. G. Battista Pelosio Col. Luigi Petromilli Col. Emilio Rea Ten. Col. Giulio Muzii (int.) Col. Nestore Jelmoni Ten. Col. Amos Orsi (int.) Col. Filippo Spaccamenla Col. Nestore Jelmoni
DI
CORPO
Col. Pietro Poli BATTAGLIONE GENIO P IONIERI "GRANATJERI DI
SARDEGNA" ( 1952-75)
Magg. Riccardo Astrell;:i. Ten. Col. Michele Stella Ten. Col. Paolo Montù Ten. Col. Serafino Staiano Ten. Col. Paolo Mastroeni Ten. Col. Flavio Zoffrea Magg. Fausto Felcini Magg. Aroldo Pochini Magg. Giovanni Saccaro Magg. Mario Benetti Ten. Col. Salvatore Fisichella Magg. Egisto Grassi Ten. Col. Luigi Baia Ten. Col. Francesco Stella Ten. Col. Luigi Mastropasqua Ten. Col. Adelio Perini Ten. Col. Adriano Crogi
280
L'Esercito Italiano verso il 2000
Magg. Francesco Punzo 6° BATTAGLIONE GENIO PIONIERI "TRASIMENO" (1976-93) Ten. Col. Francesco Punzo Ten. Col. Francesco Militello Ten. Col. Andrea Valenti Ten. Col. Raniero Ranieri Ten. Col. Giuseppe Emanuele Ten. Col. Guido Bellini Ten. Col. Gianfranco Ronchi Ten. Col. Roberto D'Ippolito
Teo. Col. Vittorio Erario Ten. Col. Rino Bemacchi Ten. Col. Mario Baldo Ten. Col. Pietro Gaeta Ten. Col. Pi.etro Di Pietro Ten. Col. Fernando Tem1entini Ten. Col. Gabriele Felli Ten. Col. Giuseppe Coppola 6° REGGIMENTO GENIO PIONIERI Col. Salvatore Gravante
Sedi 1922-43 1952-55
Bologna Civitavecchia (RM)
1955
Roma
(1993)
Arma del Genio
281
8° REGGilVIENTO GENIO GUASTATORI Motto: ''Avanti è la vita". Festa: 24 giugno - anniversario della battagl ia del Piave (1918) Sede: Villa Vicentina (UD) - Caserma "Monte Vodice". Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo cremisi su rettangolo con sfondo bianco e rosso in diagonale, sormontato eia una granata nera con fiamma rossa a cinque lingue cui è sovrapposto un gladio in metallo. '
Origini e vicende organiche Per effetto della circ. ministeriale n. 4273 in data 13 luglio 1922, viene costituito in Roma il I O ottobre dello stesso anno il 7° Raggruppamento Genio di Corpo d'Armata con il concorso del btg. zappatori e del btg. telegrafisti formati presso il IX C. A. fin dal l O aprile 1920. La nuova unità comprende comando, btg. zappatori - minatori con una sezione motoristi - teleferisti ed una sezione pompieri, btg. telegrafisti con sezione colombofili e cinque colombaie (Roma, Perugia, Cagliari, La Maddalena e Ozieri), cp. fotoelettricisti e deposito. Il l O marzo 1923 vengono sciolte le sezioni mototeleferisti, colombofili e pompieri e nel mese di maggio il distaccamento del 6° rgpt. costituito in Sardegna, ad Ozieri (SS), passa a far parte del 7° ed assume in luglio la denominazione di "Distaccamento misto della Sardegna" comprendendo una cp. zappatori - minatori, una cp. telegrafisti, un deposito succursale e tre colombaie dislocate sull'isola. In attuazione dell'ordinamento lJ marzo 1.926, dal successivo 20 ottobre diviene 8° Reggimento Genio su comando, btg. zappatori - minatori, btg. telegrafisti, deposito e mantiene in organico la sola colombaia di Roma (quella di Perugia viene soppressa). Il distaccamento cli Ozieri, divenuto autonomo, dal 31 ottobre diviene "Battaglione misto della Sardegna". L'organico dell '8° reggimento si amplia il 28 ottobre 1932, con l'arrivo di un btg. dal disciolto 1° reggimento radiotelegrafisti, ed il 5 maggio 1933, con l'assegnazione di una cp. aerostieri ed una cp. fotografi (del disciolto Gruppo Aerostieri) che fonnano il btg. aerostieri e fotografi. I repa1ti zappatori - minatori nel febbraio 1934 divengono zappatori - artieri denominazione modificata ancora nel settembre 1936 in artieri. Il l O gennaio 1935 anche il btg. aerostieri e fotografi cambia nome in btg. speciale e la cp. aerostieri diviene sezione aerostatica sperimentale. Per l'esigenza A.O. il deposito avvia oltremare numerosi complementi e mobilita: - nel 1935: XV btg. radiotelegrafisti, XV btg. telegrafisti A. O.; I btg. trasmissioni e vari reparti a livello cp. e sq. fotografiche, telefotografiche, cinematografiche, fotoelettricisti; - nel 1936: II e III btg. trasmissioni; XXXV e XXXVI btg. zappatori - artieri, XVI btg. telegrafisti, ed ancora reparti a livello cp. e sg. delle varie specialità. A fine anno sono formati anche tre btg.di marcia per avvicendare il personale stanziato da tempo in colonia. A fine I 936 il reggimento è su comando, btg. artieri, btg. radiotelegrafisti, btg. speciale, deposito_e due colombaie. Nel gennaio 1937 anche i reparti telegrafisti e radiotelegrafisti cambiano denominazione in reparti trasmissioni. Nel corso del 1937 1'8° genio invia in A. O. numerosi complementi e vari reparti per l'avvicendamento del personale. Con l'inizio del secondo conflitto mondiale il reggimento diviene centro di mobilitazione e tramite il deposito costituisce e mobilita: - cdi di rgpt. genio: 8°, 10° e 30° Spee.iale TLC; - cdi btg. misto genio: CCIII (per Divisione CC. NN. "21 aprile" poi Divisione f. "Catanzaro"); - cdi btg. artieri: II; - cdi btg. speciale: XL; - ccli btg. idrici; - cdi btg. marconisti: X (per S.M.R.E.) e X telegrafisti; - colombaie mobili: 20a e 21 "; e numerose altre unità a livello inferiore. Il reggimento viene sciolto nel settembre 1943 a seguito degli determinati dall'armistizio.
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L'Esercito /tafùmo verso il 2000
I Comandi 8° e 10° Raggrupammento Genio operano alle dipendenza dello SMRE anche nel quadra dell ' azione cli comando del lo Stato Maggiore in materia di cli fesa costiera e controaerei del territorio metropolitano. Sono soppressi I' 8 settembre 1943. li comando del 30° Raggruppamento Speciale si forma il 15 maggio 1943 ed assume alle dipendenze due btg. dislocati a Roma. Dal 16 luglio diviene 30° Raggruppamento Genio Speciale per Telecomunicazioni ed è poi sciolto I' 8 settembre 1943. Il 24 settembre I 944, durante la Guerra cli Liberazione, viene formato a Faicchio (BN) il CLXXXIV Battaglione .Nlisto Genio per il Gruppo cli Combattimento "Folgore" s u IO" e 184" cp. artieri (già, rispettivamente, 20" cp. artieri della D. f. "Sabauda" e 184" cp. minatori - artieri della D.f. "Nembo") e 184" cp. T.R.T. (derivata dalla fusione della cp. collegamenti "Nembo" con la 129" cp. collegamenti a disposizione ciel Comando Puglia - Lucania). Nel marzo 1945 ingloba anche la 2" cp. parco campale. Il btg. si riallaccia, idealmente, anche alla J 8Y cp. artieri - guastatori che, inserita nella D. "Folgore", ha partecipato all ' epopea della stessa grande uni tà sacrificandosi interamente ad El Alamein. A seguito della ricostituzione della D.f. "Folgore", il I O gennaio J 947, ceduta la cp. collegamenti al btg. coUegamenti "Folgore" di nuova istituzier ne, l'unità prende sede a Vittorio Veneto ed assume la denominazione cli Battaglione Artieri "Folgore" che muta dal IO marzo 1950 in Battaglione Genio Pionieri "folgore" .. Con la ristrutturazione dell'Eserc ito, il l O novembre 1975 in Villa Vicentina (UD), ove si trova dal 1953, diviene 184° Battaglione Genio Pionied "Santerno" s u comando, cp. comando e parco, due cp. pionieri. Nella circostanza viene reso erede delle tradizioni dell'8° reggimento g. e con decreto 12 novembre l 976 ne riceve anche la Bandiera. Soppresso il livello divisionale, il l O agosto 1986 l'uniù passa alle dipendenze del Comando Genio del 5° C.A. ed assunto il nome di 184° Battaglione Genio Guastatori "Santerno" adegua il proprio organico su comando, cp. comando e servizi, tre cp. guastatori, cp. attrezzature speciali. Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata, il btg. perde la propria autonomia il 10 settembre 1992 ed il giorno successivo viene inquadrato nell'8° Reggimento Genio Guastatori che si costituisce in Villa Vicentina. Dal settembre 199 I al dicembre 1993, il battaglione prima ed il reggimento poi, forniscono un concorso di personale, mezzi e materiali al contingente impegnato in Albania nell'operazione "Pellicano". Il reggimento partecipa all'operazione " Vespri Siciliani", in concorso al c0ntrollo del territorio in Sicilia, nell 'ottobre - dicembre I 992, nel gennaio - marzo 1993 e dall' 8 novembre al 10 dicembre I 994.
Campagne di guerra e fatti d' anne Africa Orientale (1935-36): XV btg. radiotelegrafisti; XV e XVI btg. telegrafisti A. O.; J, II e III btg. trasmissioni; XXXV e XXXVI btg. zappatori - artieri Seconda Mondiale (1940-43): le unità mobilitate prendono parte alle operazioni sui vari fronti. Liberazione (1943-45): - I 943 : Sardegna (184" cp. minatori - artieri) - 1944-45: territorio nazionale ( 184" cp. minatori - artieri, CLXXXIV btg. misto g.): Orsogna, Filottrano, Santerno, Senio, Si llaro, Case Grizzano.
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Medaglia di Bronzo - Decreto 24 luglio 1947. Nella bonifica cli strade e di campi minati , nei lavori di rafforzamento delle posizioni, nel mantenimento dei co1legamenti, nelle ore più dure della battaglia, artieri, telefonisti e marconisti divisero sempre in nobile gara il rischio dei posti avanzati e delle patruglie spinte ad aprire il varco entro il micidiale groviglio delle mine. Coinvolti spesso in combattimento, quando l' attrezzo più non soccorse, fant i tra i fanti, ne seir pero emulare slancio valore e tenacia. In ogni occasione, nelle linee e nei lavori di immediata retrovia, il Battaglione Misto Genio "Folgore" riaffermò sempre la nobi le tradizione di operosità e cli gloria dell'Anna (Valli Santern.o, Senio, Sillaro, marzo - aprile 1945; Case Grizzano, 19 aprile 1945). (Al Battaglione Misto Genio "Folgore").
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Arma del Genio
Al Valore dell'Esercito Medaglia di Bronzo - Decreto 4 gennaio 1978. Impegnato nelle operazioni di soccorso alle popolazioni del Fri uli duramente colpite da un grave sisma, si prodigava tempestivamente, con spiccato coraggio e si ngolare perizia, nell'opera di rimozione delle macerie, di soccorso ai feriti e di aiuto ai superstiti. L'impiego generoso di tutti gli uomini e di tutti i mezzi disponibili contribuiva validamente a rendere meno gravi le conseguenze dell'evento tell urico. Friuli, 6 - 15 maggio 1976. (Al 184° Battaglione Genio Pionieri "Santerno").
Al Valor Civile
Attestato di Pubblica Benemerenza. Si adoperava incessantemente in favore di popolazioni duramente colpite eia una calam ità naturale, curando lo sgombero cli centri allagati ed il rinforzo di argini pericolanti (Provincie di Udine e Treviso,
4 novembre - 8 dicem.bre 1966). (Al Battaglione Genio Pionieri ''Folgore ").
Medaglie d'Oro al Valor Militare Soldato CLINJO MISSERYILLE ( 185' cp. - D. "Folgore"): Africa Settentrionale, 10 settembre 1942
Stemma Araldico Decreto 26 ottobre 1976 (aggiorn ato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. I987) a. SCUDO: interzato in pergola d'argento; a) di porpora alla lupa d'oro cli Roma; b) d 'azzurro al silfio d ' oro reciso cli C irenaica; c) di verde a tre sbarre ondate d'argento: la centrale caricata in cuore eia una stella d' azzurro (cinque). b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: ( 1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il molto: "AVANTI È LA VITA" . (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti s volazzanti in sbarra ed in banda dal punto predelto, passando dietro la parte superiore dello scucio.
Sintesi della blasonatura Nella prima partizione cli porpora, colore tradi7.ionale dell'Arma del Genio, la lupa capitolina è a ricordo del legame territoriale cieli' 8° reggimento genio con la città ove si è costituito ed ha avuto sede fino al I 943. Nella seconda partizione d'azzurro, simbolo di valore, il silfio ricorda il legame storico con l'Africa Settentrionale ove si sono distinti i genieri cli alcuni reparti mobilitati dal depos ito nel corso del secondo conflitto mondiale. Nella terza partizione cli verde, le tre "sbarre ondate d'argento" simboleggiano i fiumi Santerno, Senio e Sillaro, nelle cui valli il CLXXXIV btg. misto genio " Folgore" riaffermando la " nobile tradizione di operosità e di g loria dell'Arma" nel 1945 ha meri tato la M.B.V.M. , rappresentata dalla stella d' azzurro.
Cornandanti 7° RAGGRUPPAMENTO GENIO DI CORPO D' ARMATA ( J922-26) Col. Marco Angelini Col. Giulio de Medici Col. Tito Signorini 8° REGGIMENTO GENIO (1926-43) Col. Tito Signorini
Col. Col. Col. Col. Col.
Luigi Azzariti Corrado De Franchis Alberto Bastiani Giacomo Negroni Oreste Cri varo
Col. Ugo Buoncompagni Col. Biagio Biagioli
284
Col. Col. Col. Col.
L'Esercito J1aliano verso il 2000
Enzo Renzi Giovanni Marseguerra Nicola Del Bello Giuseppe Jovine
Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.
CLXXXIV BATTAGLIONE M ISTO GENIO ( 1944-46) Magg. Carlo Fabrizio Ten. Col. Luigi Savini Cap. Roberto Franchini (int.) BATTAGLIONE ARTIERI "FOLGORE"
(1947-50)
Cap. Roberto Franchini (int.) Magg. Settimio Di Virgilio Ten. Col. Giacomo Cabitto Cap. Virginio Merli (int.) Ten. Col. Mario Zanotto Contino Magg. Carmine D' Addario BATTAGLIONE GENIO PION!ERl "FOLGORE" (1950-75)
Magg. Carmine D' Addario Magg. Vittorio Pighi Ten. Col. Giovanni Anfosso Magg. Carlo Pollastri Magg. Sebastiano De Tullio Magg. Guido Viel Magg. Oreste Fibbia Magg. Teodoro Vecchietti Magg. Enzo Casarano Magg. Ugo Man-uccelli Ten. Col. Alfredo Carell i
Sergio Pietravalle Domenico Torta Francesco Manganaro Lanfranco Rojatti
184° BATTAGLIONE GENIO P IONIERI "SANTERNO" (1975-86) Ten. Col. Lanfranco Rojatti Ten. Col. Antonino Crescenzi Ten. Col. Agatino Del Campo Ten. Col. Aldo Tettamanti Teo. Col. Silvano Landolfi Teo. Col. Pietro Galante Ten. Col. Claudio Ligi Ten. Col. Giuseppe Mariucci Ten. Col. Salvatore Schianti Ten. Col. Gabriele Marano Ten. Col. Aldo Centore 184° BATTAGLIONE GENIO G UASTATORI "SANTERNO" (1986-92) Ten. Col. Aldo Centore Ten . Col. Marios Lombardo Ten. Col. G ianni Quaresimin Ten. Col. Fulvio Tabacco Ten. Col. Giorgio Manni 8° REGGIMENTO G ENIO GUASTATORI Col. Ugo Pavanetto Col. Giuseppe Andriella
Sedi 1922-43 1947-53
Roma Vittorio Veneto (TV)
1953
Villa Vicentina (UD)
(1992)
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Anna del Genio
10° REGGIMENTO GENIO PIONIERI Motto: "Al mio valor l'aspro cimento è sprone". Festa: 24 giugno - anniversario della battaglia del Piave (1918) Sede: Cremona - Caserma "Col di Lana" . Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo cremisi.
Origini e vicende organiche Per effetto della circ. ministeriale n. 4273 in data 13 luglio 1922, viene costituito in Santa Maria Capua Vetere (Caserta) il 1° ottobre dello stesso anno 1'8° Raggruppamento Genio di Corpo d'Armata con il concorso del btg. zappatori e del btg. telegrafisti formati presso il X C.A. fin dal J aprile 1920. La nuova unità comprende comando, btg. zappatori - minatori con una sezione motoristi teleferisti ed una sezione pompieri, btg. telegrafisti con sezione colombofili e due colombaie (Gaeta e Catanzaro), cp. fotoelettricisti e deposito. Il l O marzo 1923 vengono sciolte le sezioni mototeleferisti, colombofili e pompieri. In attuazione dell'ordinamento 11 marzo 1926, dal successivo 5 novembre diviene 10° Reggimento Genio su comando, btg. zappatori - minatori, btg. telegrafisti, deposito e mantiene in organico la colombaia cli Gaeta (quella di Catanzaro viene soppressa). Concorre alla formazione del deposito dell' 11 ° reggimento nel febbraio I 928 ed il 28 ottobre 1932 riceve un btg. R. T. dal disciolto 1° reggimento radiotelegrafisti. I reparti zappatori - minatori nel febbraio 1934 divengono zappatori - artieri denominazione modificata ancora nel settembre 1936 in artieri. Il 23 settembre 1935 presso il reggimento si costituisce il X btg. zappatori - artieri complementi (su 5 cp.) che fornisce all'8° reggimento 1300 elementi per le unità operanti in A.O.; è sciolto il 15 gennaio 1936. Per l'esigenza A.O. il deposito costituisce e mobilita: - nel 1935: XXXI, XXXII, XXXIII e XXXIV btg. zappatori - artieri e vari reparti a livello cp. e plotone; - nel 1936: XXXIII e XXXVJII btg. artieri, XX e XXXI btg. artieri di marcia per avvicendare il personale stanziato da tempo in colonia ed ancora reparti a livello cp. e plotone delle varie specialità. A fine marzo 1936 il reggimento è su comando, btg. artieri, btg. telegrafisti, deposito ed una colombaia. Nel gennaio I 937 anche i reparti telegrafisti e radiotelegrafisti cambiano denominazione in reparti trasmissioni. Presso il deposito del reggimento il l O gennaio 1937 viene costituito il comando del 20° reggimento g. destinato in Libia. Con l'inizio del secondo conflitto mondiale il reggimento diviene centro di mobilitazione e tramite il deposito costituisce e mobilita: - cdo di rgpt. genio: 4°; - celo reggimento di marcia: 130°; - cdi btg misto genio: XXV, XXVII e LV (rispettivamente per le Divisione "Bologna", "Brescia,,_e "Savona") ; - cdi btg. artieri: X speciale di C.A., XIX, XXIII, XXIV; - celo gruppo lavoratori: XL; - cdo btg. telegrafisti: IV; - cdo btg. misto collegamenti: X di C.A.; - colombaie mobili: 25\ e numerose altre unità a live11o inferiore. Il reggimento è sciolto nel settembre 1943 a seguito degli eventi determinati dall'armistizio. Il Comando 4° Raggruppamento Genio si coslituisce il 10 febbraio 1941 in Santa Maria Capua Vetere ed il 3 marzo parte per l'Albania, dislocandosi a Elbasan; assume alle dipendenze i btg. IX minatori, XVI pontieri, V teleferisti, IV telegrafisti, i gruppi lavoratori VII e XVI ed una colombaia mobile. A seguito del riordinamento delle unità del]' Arma dislocate in Albania, dal 1° 0
286
L 'Esercito !laliano verso il 2000
maggio 1942 assorbe i reparti del disciolto 1° rgpt. g. e comprende i btg. V telegrafisti , VI marconi sti, XII minatori ed il VII gruppo lavoratori. E' sciolto 1'8 settembre 1943. li Comando 130° Reggimento Genio di Marcia si forma il 1° agosto 1942 in Santa Maria Capua Vetere per assicurare l' inquadramento, l'addestramento e la pronta disponibilità dei complementi destinati alle unità cieli' Arma operanti in A.S .. E' sciolto 1'8 settembre 1943. O Il I aprile 1953 viene costituito in Pavia il III Battaglione Genio Pionieri di Corpo d'Armata, mediante la trasformazione della preesistente 3a cp. pionieri territoriale. Alla iniziale la cp. pionieri si uniscono il successivo l O giugno i.I plotone comando e la 2a pionieri e nel novembre dello stesso anno l'organico viene comp letato con la formazione della cp. parco campa le. Nell'ambito della ristrutturazione dell'Esercito, il 1O ottobre 1975 l'unità assume il nome di 3° Battaglione Genio Pionieri "Lario" su comando, cp. comando e parco, tre cp. pionieri. Nella circostanza i1 btg. viene reso erede delle tradizioni del 10° reggimento g . del q uale con decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera. Cambia ancora organico il I O gennaio 1987 ed è strutturato su comando, cp. comando e servizi, tre cp. pionieri, cp . attrezzature speciali. Con il riordinamento della Forza Armata, il btg. viene sciolto il 15 agosto 1993 ed il giorno successivo si ricostituisce il 10° Reggimento Genio Pionieri, nel quale confluisce anche il personale del disciolto 131 ° btg. g. gua. "Ticino". Il rgt. partecipa nel novembre 1994 alle operazioni di soccorso in favore della popolazione sita nelle zone alluvionate del Piemonte.
Campagne di guerra efatti d'arme Seconda Mondiale (1940-43): le unità mobilitate prendono parte alle operazioni sui vari fronti . In particolare: - 1941-43: Albania (4° rgpt. g.) - 1940-4: Africa Settantrionale (btg. misto g. XXV, XXVII e LV; btg. artieri X, XIX, XXII e XXIV) - 1942-43: fronte russo (XL gruppo lavoratori) /
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare
Croce di Guerra - Decreto 31 dicembre 1947. Ha partecipato alla campagna al fronte orientale (Russia) dal dicembre 1942. Ha contribuito efficacemente, durante la battaglia del Don, alla difesa di varie località offrendo generoso e nobile contributo di sangue (fronte russo, dicembre 1942 - gennaio 1943). (Al XL Gruppo Lavoratori). Al Valor Civile
Attestato di Pubblica Benemerenza Si prodigava con generosa continuità per eliminare la disastrosa conseguenza di una violenta calamità naturale. 5 novembre - 6 dicembre 1966. Firenze e Provincia (Al lll btg. g. p. di C. A.)
Al Merito della Croce Rossa
Medaglia di Bronzo In segno di viva, tangibile riconoscenza per il generoso contributo offetto alle operazioni di soccorso sviluppate dalle Unità C.R.J. in favore delle popolazioni colpite dalJ'alluvione del novembre 1994.
Medaglie d'Oro al Valor Militare Sergente Maggiore RUGGERO STELLA: Culquaber (Gondar), 21 novembre 1941 (XL battaglione speciale).
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Arma del Genio
Stemma Araldico Decreto 5 luglio I 978 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 Giornale Ufficiale del 14.2.1987) a. SCUDO: inquartato. Nel primo l' arme di Pavia, che è di rosso alla croce d' argento. Nel secondo d'azzurro a due cornucopie d' oro poste in decusse e legate da una corona marchionale dello stesso, ricolme, quella di destra, di spighe di grano e, quella di sinistra, di frutta (Caserta). Nel terzo d ' azzurro a tre dune d ' oro in fascia; nella centrale è radicata una palma pure d'oro. Nel quarto di rosso ad un palo di nero caricato in cuore dall'elmo d i Scanderbeg d'oro. b. CORONA TURRITA . c. ORNAMENTI: ( 1) lista bifida: d ' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, riportante il motto: "AL MIO VALOR L' ASPRO CIMENTO E' SPRONE" . (2) nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura 1° quarto: vi è riportata !'arme di Pavia, città ove si è formato il 3° btg. g. " Lario" che nel 1975 ha ereditato le tradizioni del 10° reggimento g .. 2° quarto: la cornucopia d'oro è tratta clall ' arme di Caserta per il legame territoriale ciel 10° reggimento g. con la provincia nella quale si è costituito nel 1922 come 8° rgpt. g. d i C. A. 3° quarto: l' azzurro simboleggia il valore con cui si sono battuti con stoica costanza in Africa Settentrionale (rappresentata con la palma) .in tre anni cli campagna, fra il 1940 ed il 1943 (rappresentati dalle tre dune), i gen ieri dei battaglioni mobilitati dal deposito nel corso del secondo conflitto mondiale. 4° quarto: vi sono riportati i colori d ' Albania e l'elmo dell'eroe nazionale locale per il legame storico ciel Corpo con il territorio ove sono state impegnate le unità del 4° rgpt. g ..
Comandanti 8°
R AGG RUPPA MENTO
GENIO
DI
CORPO
III
B ATTAGLIONE
GENIO P ION IERI Dl C.
D'ARMATA (1922-26)
(1953-75)
Ten. Col. Edoardo Ferrara Col. Vincenzo Carotenuto Col. Adolfo Ricci Ten. Col. G. Battista d'Alessandro Col. Vincenzo De Nava
Cap. Umberto Ficara (s. v. ) Ten. Col. Luigi Minniti Ten. Col. Michele Lella Ten. Col. Rosario La Ferla Ten. Col. Ovidio Rusciolelli Cap . Guglielmo Toros (s. v.) Magg. Biagio Di Bernardino Magg. Bruno Porta Magg. Umberto Picara Ten. Col. Ettore Betti Ten. Col. Bartolomeo !\1egna Ten. Col. Paolo Vergara Caffarelli Ten. Col. Giuseppe Pasteris Ten. Col. Giorgio Depase Ten. Col. Angelo Nasca Ten. Col. Vincenzo Orrù
10° REGGIMENTO
GENIO (1926-43)
Col. Vincenzo De Nava Col. Gaetano Paleologo Col. Agostino Papone Col. Giacomo Negroni Col. Enrico Frattini Col. Giuseppe Aimo Ten. Col. Piero Grandi Col. Guido Saltini Col. Giuseppe Pagliano Col. Felice Notti
A.
288
3°
L'Esercito Italiano verso il 2000
BATTAGLIONE
GENJO PIONIERI "LARIO"
Ten. Col. Enrico Tamburrino Ten. Col. Giovanni Carbonara Ten. Col. Vincenzo Domini Ten. Col. Gianni Rotondi Ten. Col. Enrico Vadacca Ten. Col. Maurizio Ruggeri Ten. Col. Giorgio Spagnol
(1975-93) Ten. Col. Vincenzo Orrù Ten. Col. Luigi Carata Ten. Col. Piero Pesaresi Ten. Col. Donato Samuele Ten. Col. Enea Lazzarini Ten. Col. Luigi Liparoli Ten. Col. Giuseppe Di Marco Ten. Col. Gaetano Brusiani
10° REGGIMENTO GENIO PlONJERI Col. Giuseppe Andriella Col. Massimiliano Terra veglia
Sedi 1922-43 1953-92
S. Maria Capua Vetere (CE) Pavia
1992
Cremona
(1993)
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Arma del Genio
11 ° REGGI1VIENTO GENIO PIONIERI 1vfouo: "Peritus et audax" . Festa: 24 giugno - anniversario della battaglia del Pi ave ( I 918) Sede: Motta d i Uvenza (TV) - Caserma "Vittorio Veneto". Mostrina: fiamma ac.1 una punta, di colore nero con bordo cremisi.
Origini e vicende organiche Per effetto del decreto n. 1539 in data 5 agosto 1927 viene costituiLo in Treviso, il 1° marzo 1928, l'llc Reggimento Genio con il concorso dei reggimenti 2°, 4°, 5C, 6°, 7° e 10° dell'Arma. In particolare, il 2° reggimento cede una cp. zappatori - minatori ; il 4° una cp. telegrafisti ed una colombaia; il 5° una cp. zappatori-minatori, una cp. telegrafisti, il btg. teleferisti e due colombaie; il 6° una cp. zappatori - minatori ed una cp. telegrafisti; il 7° ed il I 0° elementi per la formazione ciel deposito. La nuova unità comprende comando, btg. zappatori - minatori, btg. telegrafisti, btg. teleferisti , deposito e tre colombaie. Il 30 ottobre 1932 riceve un btg. R. T. dal disciolto 2° reggimento radiotelegrafisti e nel mese successivo il btg. minatori - teleferisti è trasferito al 2° reggimento minator.i in corso di costituzione. I reparti zappatori - minatori nel febbraio 1934 divengono zappatori - artieri denominazione modificata ancora nel settembre 1936 in artieri. Per l' esigenza A. O. nel 1935 il deposito mobilita due sezioni fotoelettricisti ed una sezione R. T. che sono inviate in Somalia, il reggimento trasferisce ad altri enti 35 ufficiali e 1245 soldati e forma una c p. mista per divisione alpina. A fine anno 1936 il reggimento è su comando, btg. artieri, btg. radiotelegrafisti, una cp. mista per divisione alpina, una cp. per divisione celere (formata nell'ottobre precedente), deposito, tre colombaie. Nel gennaio 1937 anche i reparti telegrafisti e radiotelegrafisti cambiano denominazione in reparti trasmissioni. Con l' inizio del secondo conflitto mondiale il reggimento diviene centro di mobilitazione e tramite il deposito costituisce e mobilita: - cdi btg. misto genio: III (per Divisione alp. "Julia"), XVI (per C. A. cor.); - cdi btg. artieri: Vll e XII; - colombaie mobili: 14" e 15", ed un numero vario cli reparti minori. Il reggimento è sciolto nel settembre l 943 a segui to degli eventi determinati dall'armistizio . Erede delle tradizioni cieli' 11 ° reggimento g. è il 132° Battaglione Genio Pionieri "Livenza" che si forma il I O novembre 1975 a Motta di Livenza (TV) per trasformazione ciel preesistente Battaglione Genio Pionieri "Ariete" . Tale unità discende dalla 132a Compagnia Mista del Genio costituita a Bolzano nel febbraio 1939 dal deposito ciel 4° reggimento g., per la D. cor. "Ariete". L' 11 settembre 1941 il personale della cp. è inserito nel CXXXII btg. misto g. ( 132a cp. artieri e 232" cp. collegamenti) che partecipa, sempre con la D. "Ariete" ai cicli operativi in Africa Settentrionale ed è sciolto il 25 novembre 1942, per eventi bellici, dopo la battaglia cli El Alamein. Ricostituita la B. cor. "Ariete", il 25 luglio 1952 ha vita una cp. g. p. hl guale, il I O luglio 1958, a Motta cli Livenza (TV) concorre alla fomrnzione ciel Battaglione Genio Pionieri "Ariete" s u comando, cp. comando e parco, due cp. p .. Il btg. rimane alle dipendenze della stessa grande unità divenuta divisione. Nel 1963, con la trasformazione organica dell'"Ariete" in Divisione Standard NATO, il btg. forma altre tre cp. pionieri mec. destinate alle tre brigate dipendenti dal comando divisione. Con lo sciogl imento cli tali brigate, nel settembre 1968 le tre cp. confluiscono nell'organico del btg .. Nell' ambito della ristrutturazione dell'Esercito, il I O novembre 1975 l'unità diviene 132° Battaglione Genio Pionieri "Livenza" ed inquadra comando, cp. comando e parco, due cp. pionieri. li btg., che mantiene le tradizioni cli valore delle unità che hanno po1tato il nome "Ariete", viene reso erede anche del passato legato ali' 11° reggimento g. ciel quale con decreto 12 novembre I 976 riceve la Bandiera. Al I 32° "Livenza" viene conferita la cittadinanza onoraria eia parte del Comune di Forgaria nel Friuli (PN) il 9 marzo 1977 e ciel Comune di San Gregorio Magno (SA) I' 11 febbraio 1981 per il comportamento tenuto dal personale a favore delle locali popolazioni nel corso degli interventi effettuati nei territori comunali a seguito dei terremoti
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L'Esercilo Italiano verso il 2000
in Friuli (1976 - 77) e nella Campania - Basilicata (1980). Con la soppressione del livello divisionale, il 1° agosto 1986 il btg. passa alle dipendenze del Comando genio del 5° C. A. ed assume il nome di 132° Battaglione Genio Guastatori "Livenza" articolato su comando, cp. comando e parco, tre cp. gua.; dal 31 agosto 1987 la cp. comando si scinde in cp. comando e servizi e cp. attrezzature speciali. Il l O aprile 1991 riprende la denominazione cli 132° Battaglione Genio Pionieri "Livenza" che mantiene sino al 23 giugno 1993; in tale data per un nuovo ordinamento assunto dalla Forza Armata il btg. perde la propria autonomia ed il giorno successivo è inquadrato nell'll O Reggimento Genio Pionieri che si costituisce in Motta di Livenza. Dall' ottobre 1992 al dicembre 1993, il battaglione prima ed il reggimento poi forniscono concorsi di personale, mezzi e materiali al contingente impegnato in Albania nell'operazione "Pellicano". Il reggimento nel 1994 partecipa all'operazione "Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio in Sicilia.
Campagne di guerra e fatti d 'arme Seconda Mondiale (1940-43): le unità mobilitate prendono parte alle operazioni sui vari fronti. In particolare: - 1940-41: Albania (III btg. misto g.) - 1941-42: Africa Settentrionale (132a cp. mista e XXXU btg. misto g.): Agedabia, Tobruk, Sollum; El Mechili, Rughet El Atasc, Ain el Gazala; El Alamein - 1942-43: Russia (III btg. misto g.)
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Medaglia di Bronzo - Decreto 13 luglio 1849. Per essersi distinta nella battaglia di Novara (23 Marza 1849). (Alla 3a Compagnia del Corpo Reale Genio, poi 2° dell' 11 ° Reggimento Genio). Al Valore dell'Esercito Medaglia cP Argento - Decreto 4 gennaio 1978. Accorreya prontamente nelle zone del Friuli devastate dalle scosse sismiche del 6 maggio I 976, impegnandosi con tenace ed instancabile opera nel soccorso alle popolazioni duramente colpite. In condizioni di estrema difficoltà, provvedeva, con abnegazione e spirito di sacrificio, alle più urgenti demolizioni ed a ristabilire la viabilità interrotta da frane . Contribuiva altresì, con generoso slancio e senza risparmio di energie, alla sistemazione di tendopoli. Mirabile esempio di coesione e di umana solidarietà. Friuli, 6 maggio 1976 - 30 aprile 1977. (Al 132° Battaglione Genio Pionieri "Livenza"). Al Valor Civile Medaglia di Bronzo - Decreto 6 marzo 1968. Con altruistico slancio ed elevato senso del dovere, si prodigava nelle difficili operazioni dì soccorso a popolazioni colpite da una violenta alluvione (Veneto, 4 - 28 novembre 1966). (Al Battaglione Genio Pionieri "Ariete").
Riconoscimenti Encomio Solenne conferito al btg. dal Ministro della Difesa Affluiva nelle località danneggiate dal sisma del 23 novembre 1980 intervenendo nei Comuni di Nocera .Inferiore - Nocera Superiore - Angri - Pagani - Sarno - Laviano - Riciliano - Santomenna Contursi - S. Gregorio Magno, considerati fra i più disastrati della provincia di Salerno, per portare soccorso alle popolazioni duramente colpite dalla disastrosa calamità. L' efficacia della sua opera, improntata a perizia tecnica, capacità organizzativa, altissimo senso del dovere e singolare coraggio nell'attuazione di rischiosi lavori di scavo e demolizione con l'impiego dei mezzi speciali in dotazione, contribuiva a far ritrovare ai sinistrati serenità e fiducia nella ripresa. I giovani di leva, chiamati ad operare nella
Anna del Geni.o
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fase "calda" dell'emergenza, in condizioni ambientali rese di fficili dalle avversità atmosferiche e dall'incombente pericolo di crolli, per circa tre mesi non si concedevano sosta per sgombrare macerie, ripristinare la viabilità, riattivare i principali servizi di urbanizzazione, allestjre aree di sedime per tendopoli e prefabbricati. Esempio cli alte virtù civili e militari, di elevate capacità tecniche e cli coraggioso altru ismo che riscuoteva il vivo apprezzamento delle amministrazioni locali e profondi sentimenti di riconoscenza, di stima e di affetto da parte delle popolazioni soccorse. Provincia di Salerno, 29 novembre 1981.
Stemma Araldico Decreto 8 novembre 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 ciel 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987) a. SCUDO: inquartato a croce di S. Andrea. Nel primo d' azzurro al silfio d'oro reciso cli Cirenaica. Nel secondo di rosso alla croce d'argento accantonata in capo da due stelle dello stesso cli otto raggi (Treviso). Nel terzo d' azzurro attraversato da una testa d'ariete d'oro innestata a una trave spezzata. Nel quarto di rosso alla croce d'argento caricata in cuore da una stella di azzurro a cinque r·aggi (Piemonte). In cuore uno scudetto di argento alla fascia di rosso, caricata da una stella (Bolzano). b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "PERITUS ET AUDAX". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura Nel 1° e 3° quarto sono rappresentati, in campo azzurro simbolo di valore e lealtà, il silfio per simboleggiare il legame storico con l'Africa Settentrionale ove i genieri della 132" cp., poi XXXII btg. misto g. , hanno valorosamente combattuto nel corso del secondo conflitto mondiale e la testa d'ariete per ricordare il legame tradizionale con la Divisione "Ariete" nei cui ranghi il btg. ha militato sia in guerra (1940-42) sia in pace (nel 1939-40 e dalla ricostituzione del 1958 in poi). Nel 2° quarto !'arme di Treviso, per il legarne territoriale con la città ove si è costituito 1'11° reggimento g.. Nel 4° quarto è riportata I' arme ciel vecchio Piemonte (che è anche quella di Novara) a ricordare il legame storico del Corpo con la località ove la cp. del Corpo Reale del Genio meritò una M. B. V. M. rappresentata con la stella d'azzurro. Al centro dello scudo l'arme di Bolzano per il legame territoriale della attuale unità con la città ove nel 1939 si è formata la 132" cp. mista del genio.
Comandanti 11 ° REGGIMENTO GENIO (1928-43) Col. Vittorio Sogno Col. Enrico Montiglio Col. Ascanio Sibilla Col. Giacomo Rocca Col. G. Cesare Tamassia Col. Salvatore Gambuzza Col. Barnaba Barbieri Col. Alberto Gaudenzi BATTAGLIONE GENIO PIONIERI "ARIETE"
Magg. Ennio Petrucci Magg. Aldo Borghesi
Magg. Arturo Valle Ten. Col. Claudio Vianello Magg. Ignazio Crocchiolo Ten. Col. Mario Manzotti Ten. Col. Remo Peracchio Ten. Col. Giovanni Arrnini Ten. Col. Carlo Gaspardone Ten. Col. Angelo Bonizi Ten. Col. Giuseppe Tattoni
(1958-75)
132° BATfAGLIONE GENIO PIONIERI "LIVENZA" (1975-86) Ten. Col. Giuseppe Tattoni Ten. Col Rocco Leoncavallo
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Ten. Col. Nicola Vozza Ten. Col. Giorgio Cau Ten. Col. Loredano Gilli Ten. Col. Enrico Cristiani Ten. Col. Romano Cognili Ten. Col. Antonio Pasquale Ten. Col. Battista Torelli Teo. Col. Antonio Ferino
Teo. Col. Renato Intili Ten. Col. Francesco de Caro Ten. Col. Giuseppe Di Donato 132° B ATTAGLIONE GENIO PIONIERI "LIVENZA" (199 1-93)
132° BATTAGLIONE GENIO GUASTATORI "LIVENZA" (1986-91) Teo. Col. Antonio Ferino
Teo. Col. Giuseppe Di Donato Ten. Col. Giorgio Ciriello Teo. Col. Leonardo Figliolini
1.1 ° REGGlMENTO G ENIO P IONIERI ( 1993) Col. Gianni Quaresimin
Sedi 1928-31 1931-43
Treviso Udine
/
1958
Motta di Livenza (TV)
Arma del Genio
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21 ° REGGIMENTO GENIO PIONIERI Motto: "Tutto osare" . Festa: 24 giugno - anniversario della battaglia ciel Piave ( 1918) Sede: Caserta - Caserma "Amico" . Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo cremisi.
Origini e vicende organiche Il 21 ° Reggimento Genio si forma in Trani (Bari), presso il deposito del 9° reggimento g., il 1° ottobre 1937, come previsto dalla circ. n. l 9640/382 in data 20 settembre dello stesso anno dello S.M.R.E., relativa alla costituzione del XXI C. A. destinato in Libia. La nuova unità, composta da comando, repaito comando e dai btg. misti Il, LXll (in forza al 20° reggimento g.) e LXIIT (ciascuno su una cp. aitieri ed una cp. trasmettitori), raggiunge Bengasi ove prende sede, il giorno 17 dello stesso mese di ottobre. Inserito, come prev isto, nel XXI C. A. il reggimento assume in forza il LXII btg. misto (già distaccato dal 20° reggimento a Derna) e dal l O gennaio 1938 è su comando e reparto comando; I, II e III btg. misto g. quindi dal successivo 4 luglio dispone anche del deposito. All'inizio ciel secondo conflitto mondiale il reggimento diviene centro cli mobilitazione e, tramite il deposito, costituisce e mobilita: - ccl i cl i btg. XXI artieri cli C. A., LXIl e LXflI misto g. (rispettivamente per le D. "Marmarica" e "Cirene"), XXI collegamenti di C. A. ed unità a livello cp. o inferiore delle varie specialità. Il reggimento è sciolto per eventi bellici nel novembre 1942. li I O gennaio 1953 si forma, ancora in Trani, il XXI Battaglione Genio Pionieri su pl. comando, cp. parco campale e due cp. pionieri. L'unità il 19 gennaio 1963 viene trasferita a Vicenza ed è posta alle dipendenze della 3" Brigata msl.. Con la ristrutturazione dell'Esercito, il 1° ottobre 1975 diviene 21 ° Battaglione Genio Pionieri "Timavo" e nella circostanza è reso erede delle tradizioni del 21 ° reggimento g. ciel quale riceve anche la Bandiera con decreto 12 novembre I 976. Comprende comando, cp. comando e parco, due cp. pionieri e dal 1° febbraio 1976 anche la 2a cp. fucilieri. li btg. viene sciolto il 3 1 d icembre 1979 lasciando in vita una sola cp. per le esigenze della 3" Brigata msl. "Aquileia". Il I O gennaio I 980 assume la denominazione di 21 ° Battaglione Genio "Timavo" il btg. g. p. costituito in Caserta iJ l O febbraio 1979, nel q uadro d i una più razionale distribuzione dei reparti dell ' Arma sul territorio nazionale. L'unità che è alle d ipendenze del Comando Genio della Regione Militare Meridionale comprende comando, cp. comando e parco, due cp. pionieri; tale organico è ampliato con la formazione di una terza cp. il 1° gennaio 1981. La fisionomia organica del battaglione viene ancora modificata il I O gennaio 1987 su comando, cp. comando e parco, tre cp. pionieri, cp. attrezzature speciali . Con il riordinamento della Forza Armata il btg. viene sciolto il 20 settembre I 993 ed il giorno successivo si r.icostituisce in Caserta il 21° Reggimento Genio Pionieri.
Campagne di guerra e fatti d'arme Seconda Mondiale (1940-43): i reparti mobilita6 dal reggimento operano inseriti nelle grandi uni tà impiegate dal g iugno 1940 al maggio 1943 in Africa Settentrionale
Ricompense alla Bandiera Al Valore dell'Esercito Medaglia di Bronzo - Decrero 15 dicembre 1981. Al verificarsi del sisma del 23 novembre 1980 interveniva prontamente nei Comuni di Avellino,
Laviano, Castelfranci, Castelnuovo di Conza, Gragnano, Lioni, Lacedonia, Montoro Inferiore, Montoro Superiore, Napoli, Serino, Sant' Angelo dei Lombardi, San Michele di Serino, Santa Lucia di Serino, Solofra, Santomenna, Santo Stefano del Sole, Teora, considerati fra i più disa-
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L'Esercito Italiano verso il 2000
strati. L' efficacia della sua opera, improntata a peri zia tecnica, capacità organizzativa, alt.issimo senso del dovere e s ingolare coraggio nell 'attuazione di risch iosi lavori di scavo e di demolizione con l'impiego di mezzi speciali in dotazione, consentiva di salvare dalle macerie novantadue persone, estrarre ed inu mare oltre cento salme. Quadri e giovani di leva, chiamati ad operare nella fase "calda" della emergenza, in condizioni ambientali rese difficili dalle avversità atmosferiche e dall'incombente pericolo cli crolli, dal 23 novembre 1980 al 31 maggio 1981 non s i concedevano sosta per sgomberare macerie, ripristinare viabilità, ri attivare i principali servizi di urbanizzazione, allestire aree di sedime pe r tendopoli e prefabbricati, gittare due ponti Bailey. Esempio di alte virtù civi li e militari, cli elevate capacità tecniche e d i generoso e coraggioso al truismo, che riscuoteva il vivo apprezzamento delle Autori tà civili e profondi sentimenti cli riconoscenza, d i stima e d i affetto da parte del le popolazion i soccorse .
Provincie di Avellino, Napoli, Salerno, 23 novembre 1980 - 31 maggio 7981. (A l 21° Battaglione Genio Pionieri "Timavo ").
Stemma Araldico Decreto 23 dicembre 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dal.lo SME con c irc . 121 de l 9.2.1 987 - Giornale Ufficiale ciel 14 .2 .1987) a. SCUDO: Partito semitroncato : a) d'azzurro ad una torre d 'argento, aperta, finestrata e murata di nero, fondata su campagna di verde e cimata da un colle dello stesso soste nente un drago al naturale tenente con la branca destra una testa di toro pure al naturale; b) di rosso alla c roce d'argen to; c) d'azzurro al silfio cl' oro reciso. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: ( 1) li sta bifida: d 'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "TUTTO OSARE". (2) nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: a nnodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte s uperiore dello scudo. /
Sintesi della blason.atura in a) arme di Trani, a significare il legarne territoriale e tradizionale del Corpo con la città ove si sono costituiti il 2 1° reggi mento nel I 937 ed il XXI btg. nel 1953; in b) arme di Vicenza, per ricordare la città ove il ricosti tuito XXJ btg. ha avuto sede per 17 anni; in c) s ullo smalto d'azzurro, simbolo cli valore e fedeltà, il silfio s imbo leggia il legame storico con l'Africa Settentrionale ove le unità mobilitate dal 21° reggimento g . hanno operato durante la .seconda guerra mondiale.
Comandanti 21° REGGI MENTO GENIO (1937-42) Ten. Col. Carlo Mortara Col. Mario Tanferna
XXI BATTAGLIONE GENIO PIONIERI (1953-75) Ten. Col. Vito Bufano Ten. Col. Antonio Villani Ten. Col. Achille Savastano Ten . Col. Mauro Sgambati Ten. Col. Luciano Caico Magg. Giuseppe Dell'Erba Ten. Col. Claudio Belladonna
Ten. Col. Te n. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.
Salovatore De Nigris Pasquale Izzo Ugo Colombo Vito T~trantin i Giovanni Galiano
2 1° B ATTAGLIO NE GENIO PIONIERI "TIMAVO" ( 1975-79) Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.
G iovanni Galiano Angelo Di Fuccia Francesco Centore Vito Moreschi
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Anna del Genio
21 ° BATTAGLIONE G ENIO PIONIERI "TIMAVO"
Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.
( l980-93) Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten.
Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Francesco Schiavone Riccardo Carvigiani Bruno Orazi Donato Berardi Pietro Fleècbia Bruno Marrocco
Graziano de Biase Luciano Farina Rocco Nitti Calogero Di Giovanni Claudio Angelelli
21 ° R EGGIMENTO G ENIO PIONIERI ( 1993)
Col. I. Felice Resce Col. Fernando Tennentini
Sedi 1937-42
1953-63
Bengasi Trani (BA)
1963-79 1980
Vicenza Caserta
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L'Esercito Italiano verso il 2000
2° REGGIMENTO GENIO PONTIERI Motto : "Per ogni ponte una superba sfida". Festa: 24 giugno - anniversario de lla battaglia del Piave ( 19 18) Sede: Piacenza - Caserma "N icolai". Mostrina: fiamma ad una punta, d i co lore nero con bordo cremisi.
Origini e vicende organiche In attuazio ne della legge 29 giugno 1882 e ciel decr·eto 30 novembre dello stesso anno viene formato in Piacenza il 1° gennaio I 883 il 4° Reggimento Genio (Pontieri). Concorrono al la costituzione della nuova unità i reggimenti g. I O e 2°, che cedono ciascuno quattro cp. pontieri ed una tre no, ino ltre il 2° vi trasferisce una cp. zappatori ( I4" cp. lagunari con sede a Venezia). L'ord inamento 23 gi ugno 1887 ne modifica il nominativo in 4° Reggimento Genio e dal successivo I O novembre ri mane costituito s u comando, stato maggiore, tre brigate pontie ri (otto cp.), una brigata lagunari (due cp .), una brigata ferrovieri (quattro cp.) proveniente dal 3° reggi mento, tre cp. treno, deposito. Nel 1895; il 1° luglio le q uattro cp. ferrov ie ri sono perse cli forza e fo rmano in Torino una brigata ferrov ieri autonoma che darà vita nel 19 1() al reggimento della s tessa Specialità. Sempre ne l 1895, dal I O novembre il reggimento riprende la precedente denom inazione d i 4° Reggimento Genio (Pontieri). Le brigate, per effetto della legge 17 luglio 1910, cambiano nome in battaglioni. D urante la prima g ue rra mondiale il deposito del reggimento mobilita sei ccli di btg. pontieri, ventitré cp. pontieri , otto cp. lagunari, una cp. g uide fluviali, una cp. guardiani e manovratori idraulici, quattro sezio ni eia ponte per caval leria, due cp. per parco d 'assedio, tre cp. cli milizia territoriale. Per effetto della istituzione dell'8° reggiinento g. (lagunari), nell'agosto 191 8 tutte le unità cli questa speciali t~t cessano cli appartenere al 4° e passano effettive al nuovo reggimento . A fine anno 19 I 8 il reggime nto ha ancora in zona di guerra sei btg. e ventisei cp. pontieri nonché le q uattro sezioni da ponte. Il decreto n. 2143 in data 21 novembre 1919 sancisce la soppressione clell'8° reggimento g. (lagunari) e questa specialità torna a far parte del 4° regg imento che pertanto assume la denominazio ne di Reggimento Genio Pontieri e Lagunari e viene ad essere cornposto da comando, quattro btg. e deposito . In attuazione dell'ordinamento I I marzo 1926 il reggimento, sempre cli stanza a Piacenza, modifica il nome in Reggimento Pontieri e Lagunari ed al 3 l dicembre dello stesso anno completa l'organico su comando, quattro btg. pontieri (con sedi a Piacenza il I e Ill, Verona il II, Roma il IV), btg. lagunari (a Venezia) e deposito. Variata ancora la denominazione in Reggimento Pontieri e Lagunari del Genio ne l 1931, il 15 maggio 1933 il reggimento vie ne sciolto ed i suoi btg. confluiscono in due nuovi reggimenti. In Piacenza si forma lo stesso 15 maggio I 933 (per effetto della legge n. 287 in data 3 aprile) il 2° Reggimento Pontieri (per ponti pesanti), che pertanto tramanda le tradizioni della disciol ta unità, e comprende com ando, due btg. pontieri e deposito. Per l'esigenza A.O, il deposito nel 1935-36 costituisce una cp. pontieri speciale Somalia, due cp. pontieri speciali Eritrea, un reparto pontieri speciale Somalia, una cp. pontieri Libia, un reparto pontieri spec iale autocarreggiato Soma! ia. TI JO gennaio, 1936 presso il reggimento s i forma il III btg . misto g. per di vis ione motorizzata e nel success ivo dicembre sono costitu ite tre cp. pontieri (7\ 8" e 9") quali complementi per J' A . O.. Dal I O ottobre 1938 (ci rc. 11. 56280 in data 31 agosto 1938) vengono riunite in btg. mi sti "pontieri d'equipaggio" le cp. per ponti leggeri e pesanti ed il reggimento viene ad essere formato eia I btg. (su due cp. per ponti leggeri ed una cp. per ponti pesanti) e TI btg. (s u una cp. per ponti leggeri ed una cp. per ponti pes anti). Con l'i n izio del secondo conflitto mondiale il reggimento diviene centro cli mobilitazione e tramite il deposito costituisce e mobi Iita: - comando I btg. pt. con ponti leggeri d'equipaggio; - comando XXIII btg. pt. su d ue reparti pontieri autocarreggiabili; - comando XXXI, XXXII e XXXVII btg . pt. su due cp. ponti leggeri d'equipaggio;
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Arma del Genio
- comando XXXII btg. pt. ponti pesanti con materiali d 'equipaggio del n. 3; - comando I btg. telegrafis ti e l btg. marconisti : - 2a e 3a colombaia mobile, e numerose cp. delle varie s pecialità. Il reggimento si scioglie nel settembre I943 a seguito degli eventi determinati dall'armistizio. Il 15 dicembre 1949 ha inizio ancora in Piacenza la ricostituzione de l 2° Reggimento Genio Pontieri (f.n. 3 I20/0rd. in data 29 novembre 1949 dello SM E), con il seguente ordinamento misto: comando, plotone comando (trasformato in cp. nel I951 ), btg. pontieri (u na cp. d ' addestramento ed una c!'impiego), btg. ferrovie ri s u due cp. P.M.S. (Ponti Metallici Scomponibili) e cp. E.L.F. (Esercizio Lin0e Ferroviarie) che a.ssume il serviz io della linea Chivasso - Aosta, cp. parco. Pochi mesi dopo, nel lugl io 1950 per la prima volta i I reggimento gitta a Venezia il ponte ciel Redentore che unisce la chiesa omonima, sull'iso la dell a Giudecca, alle Fondamenta de lle Zattere allo scopo cli consen tire a tutti i veneziani iJ pellegrinaggio al Tempio votivo. Nel l 953 il reggimento s ubisce una radicale trasformazi one organ ica passando eia uno a tre btg. pontieri ed il I O gen naio 1954 il btg. ferrov ieri è reso autonomo; il l O ottobre l 957 il li btg . pt., dislocato a Legnano, è trasferito al costituendo regg imento ferrov ieri (dal quale rientre rà poi il I O febbraio I 964) uni tamente alla compagnia E.L.F. . Con la ristrutturazione dell'Esercito, dal 6 settembre 1974 il reggimento viene ordinato su comando, pi. comando e servizi, I O e 3° btg. pt. (mentre il 2° btg. è reso quadro) e tale rimane sino al 22 settembre 1992 allorché, a seguito del riordinamento della Forza Armata modifica ancora la propria struttura rimanendo formato da comando. cp. comando e servizi, I btg. g. pt., Il btg. g. pt. (quadro).
Campagne di guerra e.fatti d'arme unità preesistenti: Prima d'Indipendenza (1848-49): Peschiera Crimea (1855-56) Seconda d'Indipendenza (1859) Centro Meridione (1860-61) Terza d'Indipendenza (1866) Roma (1870)
reggimento Eritrea (1895-96): invia in colonia 5 ufficiali e 15 soldati Libia (1911-12): fornisce a corpi e servizi mobilitati 3 ufficiali e 793 soldati Prima Mondiale (1915-18): i reparti mobilitati dal reggimento vengono impiegati sul fronte italiano ed alcune cp. operano in Albania e Macedonia Africa Orientale (1935-36) : cp. e reparti pontieri formati dal reggimento operano in Eritrea e Somalia Seconda :Mondiale (1940-43): le unità mobilitate sono impiegate sui vari fronti. In particolare si dis tinguono il XXXJÌ btg. ponti pesanti in Africa Settentrionale ed il I btg. sul fronte russo.
Ricompense alla Bandiera Al Valo,· Militare Medaglia di Bronzo - Decreto 5 giugno 1848. Per essersi lodevolmente cli portata all' assedio e alla presa cli Peschiera ( J848). (Alla 1° cp. del Corpo Reale d'Artiglieria, poi 5° del Reggimento Pontieri e Lagunari).
Medaglia di Bronzo - Decreto 13 dicembre 1948. Dopo aver dato abi le contributo, nonostante l'intenso fuoco dell ' artiglieria e l' azione degli aerei nemici al riattamen to del ponte di Dniepropetrowsk, importante via di transito per l'alimentazione della battaglia di penetrazione verso il Donez, assicurava a divisione di avanguardia il tempestivo sollecito passaggio ciel Woltschja, pur sotto diretta reazione di fuoco cli retroguardie avversarie. Chiamato in una
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fase incerta della lotta difensiva, a contenere l ' urto di ingenti forze nemiche, gettati gli attrezzi ed impugnati i moschetti , si scagl iava con l ' impeto e la bravura dei fanti sull 'avversario arginandone, in concorso con altre truppe, la peri colosa penetrazione e clocumentanclo nel l 'ampiezza di sacrificio cruento la sua abnegazione e il suo valore. Fronte russo: Dniepropetrowsk - Salmvianka, aiosto 1941 - maggio
7942. (A l i Botraglio11e del 2° Reggimento Pontieri). Al Valor Civile Medaglia d'Argento - Decreto 12 settembre /953. In occasione dell ' alluvione verificasi nel Polesine, ufficiali, sottu fficiali e soldati del 2° Reggimento Genio Pontieri. spinti eia un elevalo sentimento di solidarietà umana e cl i dedizione al dovere, si prodigavano senza posa nell 'opera di soccorso. in nobile gara cli ardimento contro la furia degli elementi . Contribuivano in tal modo ali" ordinato salvataggio di migliaia di persone e dei loro averi , meri tandosi la riconoscenza di quelle popolazioni e del Paese ( Polesine, novembre 195 7). Attestato di Pubblica Benemerenza. Con encomiabi le senso del dovere ed in condizioni cli estrema difficoltà. si adoperava per eliminare le disastrose conseguenze di una violenta calamità naturale (alluvione in Toscana - Emilia Romagna, 4
novembre - I I dicembre 1966).
Medaglie d'Oro al Va/or Militare Caporal Maggiore DONATO BRISCESE: Ru ssia, 20 febbraio 1942
Stemma Araldico Decreto 14 apri le 1952 (aggiornato in base a quanto disposto dal lo SME con circ. 12 l del 9.2. I 987 - Giornale U fficiale del 14.2.1987) a. SCUDO: Partito. li primo d'az7.urro al pon te antico romano di barche, gal leggiante sul fiume flu ttuoso al naturale, abbassato al capo di rosso caricato di un lupo passante d'argento. sormontato da due pl inti quadrati dello stesso, in fascia, e da tre api d' oro in capo (Piacenza): il secondo di verde alla ruota alata poggiata su una rotaia posta in sbarra , il tutto al naturale, abbassato al capo di rosso alla croce d'argento attraversata in campo dal larnbello d' azzurro cl i tre gocce (Torino). Sul tutto, uno scudetto d'argento a cinque burelle poste in banda: quattro d'azzurro e la centrale d'azzurro e d'argento: in cuore il tridente ucrai no d'oro. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (I) l ista bifi da: d'oro, svolazzante. col locata sotto la punta dello sc udo, incurvata con l a concavità ri volta verso l ' alto, riportante i l motto: "PER OGNI PONTE UNA SUPERBA SFIDA" . (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Va lore: annodati nel la parte cen trale non visibile della corona turrita, scendenti svo lazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetro. passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della hlasonatura Lo stem ma è stato concesso nel periodo in cui nel regg imento erano riunite le Specialità pontieri e ferrovieri e per la blasonatura si è tenuto conto del motivo di maggior r ilievo araldico fornito da lle medaglie al Y.M .. L a prima parti zione, dedicata ai pontieri, su smallo azzurro simbolo di valore e cli fedeltà, è completata dal l' arrne di Piacenza, a testimoniare il legame territoriale del reggimento con la città ove si è costituito e ricosti tuito ed ha avuto poi stabile guarnigione. La seconda partizione. dedicata ai ferrovieri. su smallo verde simbolo di onore e cli vittori a, è completata con r arme cli Torino. per ricordare il legarne della Specialità con la città ove si sono costi tuiti i reparti ferrovi eri. Lo scudetto centrale simboleggia la gloria militare conseguita durante i l secondo conflitto mondiale sul fronte russo come evidenziato dal tridente di Ucraina. dove sia reparti ponti eri sia reparti ferrovieri hanno meri tato r icom-
pense al V. M ..
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Comandanti 4° REGGIMENTO GENIO (PONTIERI) ( I 883-87) Col. Luigi Vacca
Col . Giuseppe Montaretto MaruUo Col. Evasio Bianclrate
4° REGGIMENTO GENIO ( 1887-95)
Co l. Luigi Vacca Col. Alessandro Varni Col. Carlo Servelli Col. Pietro Parvopassu 4° REGGIMENTO GENIO (PONTIERI)
Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
( 1895- 19 19)
Pietro Parvopassu Alberto Galante Antonio Squillace Cesare Bignami Ernesto Cantoni Umberto Fellon i Ponziano Versè
REGG I MENTO GEN I O PONTI ERI E LAGUNAR I
(1919-26) Col. Ponziano Versè Ten . Col. Enrico Visetti (inl.) Col. Carl o Gonella REGGIMENTO PONTIERI E LAGUNARI
(1926-31)
Col. Carl o Gonnell a Col. Lamberto Pannoli Col. Paolo Scarzella REGGIMENTO PONTIERI E LAGUNARI
(1931 -33) Col. Paolo Scarzella 2° R RGGIMENTO PONTIERI (1933-43) Col. Paolo Scarzella Col. Arturo Fortunato Col. Carlo Magliano Ten. Col. Ercole Ercolano (int.) Col. Domenico Bianco Col. Evasio Biandrate
DEL G ENIO
2° REGGIMENTO GENIO PONTIERI ( 1949) Col. Franco Gonella Col. Ettore Pacifici Col. Arnaldo Tuzzi Col. Francesco Sarzana Col. Ugo Tirelli Col. Luigi Sav in i Col. Dante Caprini Col. Mario Correale Santacroce Col. Damiano Murino Col. Paolo Federico Col. Giuseppe La Rosa Col. Luigi Collo Col. Roberto Scorza Col. Giuseppe Alemanno Col. Giovann i Bruno Col. Giorgio Merli Col. Francesco Galvano Col. Dante Fabictti Col. Domenico Corcione Col. Guido Cini Col. Alfredo Carelli Col. Antonio Basile Col. Paolo Feniell o Col. Giorgio Depase Col. Vincenzo Poli Col. Sergio Cagnoli Col. Michele Squadrone Col. Giovann i Gench i Col. Roberto d'Ippolito Col. Bruno Marocco Col. Roberto Giacalone Col. Gianni Botondi Col. Giovanni Ridinò Col. Franco Papini
Sedi 1883
Piacenza
L'Esercito 1/aliano 11erso il 2000
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REGGIMENTO GENIO FERROVIERI Motto: ·'Ferviclis rotis ad metam" . Festa: 24 giugno - anniversario della battagli a del Piave ( 1918) Sede: Castel Maggiore (BO) - Caserma "Montezemolo". Mostrina: fiamma ad una punta. cli colore nero con bordo cremisi.
Origini e vicende organiche l n attuazione della legge 30 settembre 1873. che sancisce un nuovo ordinamento dell'Anna. presso ciascuno dei due reggimenti Genio esistenti sono prev iste due cp. ferrovieri . Dislocate a Torino, le quattro cp. formano nel loro insieme la brigata ferrov ieri che provvede al coordinamento dell'istruzione ed all a attività della nascente Specialità. Il 1° novembre 1883 la brigata pas a nell"organico del 3° reggimento g. cli nuova costituzione e quallro anni dopo, modificato ancora l'ordinamento cieli' A nna la brigata medesima viene rrasferila alle dipendenze ciel 4° reggirnenlo g .. Con l ' assunzione dell 'esercizio della linea Torino-Torre Pellicc-Barge. dal 189 1 si materializza tra le cp. una di fferenziazione di funzioni che carallerizzerà, in seguito. l'evoluzione della specialità ferrnvieri: le cp. (3 e 3• vengono de(jnite " Compagnie Esercizio" mentre le cp. 2• e 4" sono denominate "Compagn ie di Lavoro" . Dal I O luglio 1895 la brigata. sempre stanziala a Torino, diviene autonoma ed è riordinala su stato maggiore e sei cp. (I• e 3" esercizio; 2". 4", 5" e 6" cli lavoro). Divise poi le cp. in due gruppi. nel 1903 il I gruppo ( I" e 2• cp.) è inv iato in distaccamento ordinario a Roma e lo stesso gruppo dal settembre 1907 al settembre 191 O tiene l'esercizio del la Iinea Roma - Frascati. La legge 17 luglio 19 1Oed il decreto ciel successivo 9 agosto determinano la trasformazione della brigata in 6° Reggimento Genio (Ferrovieri) la cu i costituzione è l'issata su stato maggiore, due btg. ferrovieri (uno su quattro ccl uno su due cp.) . un btg automobilisti (su due cp.J. una sezione esercizio di linea (Torino Pinerolo), un deposito reggimentale (Torino) ed uno succursale (Roma). Nel 191 2 viene affidato alle cp. automobilisti il servizio fotoelettrico in precedenza inserito nel btg. specia li sti e nel dicembre 1913 si forma presso il deposito succursale una sezione fotoelettrica spec iale. per l 'istruzione di personale d'artiglieria, la quale un anno dopo è inserita sul gruppo specialisti d'artiglieria di nuova istituzione. Per la gueITa 1915- 18 i depositi del reggimento provvedono in totale alla mobilitazione di tre btg. e sedici cp. fcn·ovieri , nove cp. di esercizio Dècauvillc, sette bt:g. e trentasei cp. fotoelettricisti ed inoltre ventisei sezioni fotoelcttricisti territoriali, con un totale di 1200 stazioni. Come previsto dal decreto n. 2143 in data 21 novembre 19 19. l'uni tà cambia denominazione in Reggimento Genio Ferrovieri ed è formata da comando, due btg. ferrovieri (i nvece dei quattro previsti in precedenza) per un totale di sci cp. (il I a Torino, il Tl a Treviso ove si trova anche il deposito succursale), una sezione cli eserci7.io linea (Chivasso - Aosta), deposito; i reparti fotoclettricisli sono ced uti ai btg. telegrafisti cli C. A. di nuova istituzione. Nel novembre 1921 si forma a Merano la 2a sezione di esercizio li nea (Bolzano -Mcrano-Malles Venosta) che due anni dopo è riunita con la 13 sezione in un gruppo di esercizio. Con l 'attuazione dell'ordinamento I I marzo 1926 l'unità cambia ancora nome in Reggimento Ferrovieri ma l ' organico non è modificato fino al 25 aprile 1932 allorché viene sciolta la 2" sezione di esercizio linea. Un' ulteriore vari azione ha luogo il 1° ottobre 1938 con l' acquisizione della cp. ponti metallici scompon ibili, proveniente dal 2° reggimento pontieri. Nel corso del secondo conflitto mondiale i depositi del reggimento mobilitano: - comando I O reggimento fv.; - comando cli battagl ione fv .. I, TI, HL IV, V, VII. VII I e X: - comando cli battaglione pontieri per ponti metallici scom ponibili : IX, X I e Xli ; - un treno bagni, ed altre uni tà a li vello cp. e reparti minori. Con circ. n. 0077330/4 in data 9 luglio 1943 lo S. M. R. E. dispone che le unità ciel genio ferrovieri già mobi li tate (con l 'esclusione di quelle dislocate in Francia, Corsica, Sardegna e Grecia) o in corso di costituzione assumano dal successi vo giorno 15 un ordinamento che contempla:
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- I O rgpt. fv. su comando ; I, VU e VTII btg. fv. di lavoro; - 2° rgpt. fv. su comando; III, VI e XJJI btg. fv. di lavoro; III gruppo S.M.E.; - 3° rgpt. su comando; IV e X btg. fv. di lavoro; Il gruppo S. M. E. ; - 4° rgpt. fv. su comando (da costituire ex novo); V e IX btg. fv. di lavoro; Tgruppo S.M.E .. Il comando reggimento viene sciolto a Torino, nel settembre 1943 a seguito degli eventi determinati dall ' armistizio. T reparti della spec ialità stanziati nell' Itali a meridionale sono inseriti in un Raggruppamento Ferrovieri formato in Calabria, rinforzato con i btg. I e XIII, e nel quale confluiscono anche i btg . II, III e VI. Il rgpt. viene impiegato al seguito delle forze AJ1eate che risalgono la peni sola, per il ripristino di tratte ferroviarie e di ponti di importanza strategica. In particolare vengono riattivate le linee: - Napoli - Reggio Calabria; Napoli - Caserta; Napoli - Roma; - Roma - Pisa ; Roma - Firenze; - Bari - Ancona - Bologna; Bologna - Verona. Il rgpt. è soppresso il 1° novembre ! 945. Due cp. autonome Ponti Metallici Scomponibili (P.M.S.), riunite nel 1947 in un btg. fv. inseri to due anni dopo nel 2° reggimento g. pontieri, offrono un significativo contributo alla ricostruzione della rete ferroviaria nazionale, in particolare nel montaggio di 23 ponti e nello smontaggio cli altri 13 pericolanti o parzialmente distrutti. Nel 1949 viene formata la Sezione Esercizio Linee Ferroviarie (E. L. F.) che divenuta cp. ed anch'essa inserita nel 2° reggimento g. pontieri , riassume l'esercizio della linea Chivasso - Aosta. Il l O ottobre 1957 viene ricostituito in Castel Maggiore (BO) il Reggimento Genio Ferrovieri su comando, cp. comando btg. g. fv. e cp. E.L.F. (proveniente dal 2° reggimento g. pontieri), II btg. pontieri (nel 1964 trasferito al 2° reggimento g. pontieri), 3a cp. P.M.S. (sciolta nel 1963); nel 1962 entra nel reggimento anche il VI btg. g. pionieri e nel 1965 si forma il btg. E.L.F.. Con la ristrutturazione dell'Esercito, il 31 ottobre 1975 si scioglie il VI btg. g. p. ed il reggimento assume una nuova configurazione su: comando, plotone comando e servizi, l O btg. fv. (P.M.S.), 2° btg. fv. (Esercizio, distaccato a Torino); il 16 luglio 1992 si forma la cp. comando e servizi cli reggimento. Il reggimento è in grado di operare efficacemente nel settore dell'armamento ferrov iario, nel iipristino cli ponti, nell 'esercizio di linee ferroviarie e si è sempre distinto negli interventi in occasione di pubbliche calamità. Personale del reggimento è impegnato dal 22 agosto 1994, nell'ambito dell'operazione "Vespri Siciliani" nella tratta Termini Imerese - Palermo.
Campagne di guerra e fatti d 'arme unità preesistenti Seconda d'Indipendenza (1859) Centro Meridione (1860-61): Macerane (6" cp. zappatori ) Terza d'Indipendenza (1866) Roma (1870)
reggimento Libia (1911-12): fornisce personale per plotoni ferrovieri e parchi automobilistici desti nati oltremare_ Prima Mondiale (1915-18): le unità mobilitate operano sul fronte italiano ed anche in Alban ia, Macedonia, Libia e Francia Anatolia (1919-20): 1• cp. fotoclettricisti inquadrata ne l Corpo di Spedizione ciel Mediterraneo Orientale Africa Orientale (1935-36): 30" e 31 a cp. fv., una S. E. L. , una sezione speciale ferrovieri , P cp. meccanici elettricisti Seconda Mondiale (1940-43): le unità mobilitate sono impiegate sui vari fronti ; in particolare : - 1941 -42: Balcani (11, V e VI btg.) - 1940-43: Africa Settentrionale (VII btg.) - 1942-43: Russia (X btg.) - 1942-43: Sicilia ( Ili e VI btg .) Liberazione (1943-45): rgpt. fv.
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L 'Esercito Italiano verso il 2000
Ricompense alla Bandiera Al Valor M ilitare
Medaglia di Bronzo - Decreto 8 dicembre 1887. Per essersi disti nta nel combattimento del Macerane (20 ottobre 1860). (Alla 6° Compagnia 'Zappatori del 2° Reggimento Genio, poi l" Compagnia del Reggimento Ferrovieri).
Croce di Guerra - Decreto 31 dicembre l 947. Nella campagna al fronte orientale (Russia) ha assic urato, con suo fattivo lavoro, i riforn imenti alle truppe combattenti riattando e costruendo numerosi tronchi ferroviari. Posto a difesa, durante la battagl ia del Don, di un' importante posizione, ricacciava varie volte il nemico malgrado la sua forte superiorità di uomini e di mezzi. In epica gara coi fanti, ha combattuto per oltre tre giorni offrendo una strenua resistenza finché, decimato negli effettivi e per evitare il completo accerchiamento del reparto, ripiegava su linee arretrate (zona di Krasnogorowka, dicembre 7942). (Al X Battaglione Ferrovieri). Al Merito dell'Esercito
Medaglia di Bronzo - Decreto 24 giugno 1984. A seguito del crollo del ponte ferroviario sul fi ume Toce in località Verbania provocato dall'alluvione dell'ottobre 1977, il Reggimento Genio Ferrovieri poneva in opera un materiale da ponte di nuovo tipo, impiegato per la prima volta in Europa, nella sua massima possibilità di "unica luce" di 120 metri. Venivano così tempestivamente ripristinati la linea Milano - Domodossola ed il normale svolgimento del! ' intenso traffico ferroviario sino alla ricostruzione del ponte definitivo. Tale realizzazione - e la successiva fase di smontaggio avvenuta anni dopo - imponevano il superamento di enormi difficoltà tecniche, dovute alla mancanza di precedenti esperienze ed alle diffici li condizioni ambiental i. L'opera, la cui novità ed arditezza sono state oggetto di interesse ed apprezzamento da parte dei tecnici delle ferrovie dei principali paesi del mondo, ha dimostrato l'elevato livello di professionalità del Reggi mento ed ha suscitato l' unanime riconoscenza della popolazione. Zona di Verbania, 1978-1982. Al Merito Civile
Attestato di Pubblica Benemerenza Con encom iabile slancio si adoperava nella difficile ri mozione di fango e detriti da larghe zone devastate da una calamità naturale (Fi renze, 7 novembre - 7 dicembre 1966).
Medaglie d'Oro al Valor Militare Generale GIUSEPPE PEROTTI: Italia occupata, 8 settembre I 943 - 5 aprile 1944
Stemma Araldico Decreto 14 ottobre 1970 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. I 987) a. SCUDO: Inquartato. Nel l O della città di Torino che è d'azzurro al toro furioso d'oro cornato d' argento; nel 2° di porpora al tridente bizantino di Ucraina caricato con uno scudetto d'azzurro; nel 3° dell a provincia di Campobasso che è di rosso, alla ghirlanda di spighe di grano con in mezzo una stella ad otto raggi; nel 4° della provincia di Bologna che è d'azzurro al leone rampante d'oro che leva un vessillo a tre fasce, di verde, d'argento con motto "Libertas" e di rosso. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) lista bif ida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la p unta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "FERVIDIS ROTIS AD METAM". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turri ta, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
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Arma del Genio
Sintesi della blasonatura 1° quarto: !' arme cli Torino ricorda il legame territoriale che unisce il reggimento con la città ove si è costituito; 2° quarto: sullo smalto porpora che richiama il colore tradizionale cieli' Arma, il tridente d'Ucraina rappresema il valoroso comportamento tenuto dal X btg. fv. in Russia; 3° quarto: è riportata l'anne della provincia di Campobasso che comprende il Macerone, ove nel 1860 si è distinta la 6a cp. zappatori; 4° quarto: ]'arme della provincia di Bologna (ove si trova Castel Maggiorè) ricorda il legarne tetTitoriale che unisce il reggimènto con la località in cui è avvenuta la ricostituzione e dove ha preso anche sede.
Cmnandanti BRIGATA FERROVIERI DEL GENIO
Col. Aldo Zofrea Col. Gastone Bordoni Col. Franco Folli Col. Ferruccio Garrone Col. Carlo Pollastri Col. Sergio Guerrina Col. Aldo Damiani Col. Damiano Galante Col. Ugo Bonardi Col. Enzo Casarano Col. Ugo Marruccelli Col. Orlando Mustacciuoli Col. Antonio Cavalcaselle Col. Michele de Leo Col. Antonio Bucchi Col. Franco Marchi Col. Giancarlo Panzini Col. Giuseppe Ticinese Col. Francesco Militello Col. Pietro Rapaggi Col. Francesco Centore Col. Mario Menicucci Col. Salvatore Schiariti Col. Claudio Mare.mi Col. Turiddo Pirani Col. Fulvio Tabacco Col. Gabriele Felli
(1895-1910)
Magg. Giuseppe Fassini Ten. Col. Federico Pescetto Col. Giuseppe Fassin i Col. Edoardo Berra 6° REGGIMENTO GENIO (FERROVIERI) (1910-19) Col. Edoardo BeITa Col. Pietro Mirone Col. Giuseppe Motta Ten. Col. Stefano Centurione Col. Carlo Negri Col. Raoul Tombesi Col. Giuseppe Viansino REGGIMENTO GENIO FERROVIERI (1919-26)
Col. Giuseppe Viansino Col. Aventino Caffo REGGIMENTO FERROVIERI ( 1926-43)
Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Aventino Caffo Raffaele Canessa Arturo Bellusci Augusto Lussiana Vincenzo Jacoe Giuseppe Carnelutti Giovanni NicotraGiuseppe Perotti
REGGIMENTO GENIO FERROVIERI (1957)
Col. Antonio Frizzele
Sedi 1895-1943
Torino
1957
Castel Maggiore (BO)
/
TRASMISSIONI
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Trasmissioni
TRASivIISSIONI Festa: 24 giugno - anniversario della battaglia del Piave (1918)
Origini e vicende organiche L'impiego dei primi militari nel settore dei collegamenti ha luogo nel corso della seconda guerra d'Indipendenza allorché viene attuata una linea telegrafica per collegare la sede del Quartier Generale alle città di Casale Monferrato, Alessandria e Novi . Nella successiva campagna del 1886, per la realizzazione di reti telegrafiche viene impiegato personale civile militarizzato, ma vengono anche avviati studi per la realizzazione di sistemi campali e, contemporaneamente alle disposizioni per le istituzioni di uno specifico servizio e diramazione delle istruzioni per l'impiego dei nuovi materiali, viene stabilito di inserire la nascente Specialità nell'Arma del Genio. In tale contesto viene costituita una Scuola Telegrafica per le truppe ciel Genio per addestrarvi il personale addetto ai collegamenti . Tutto il settore subisce una rapida evoluzione con le invenzioni del telefono e della radio. Nel 1883 nel 3° Reggimento Genio di nuova costituzione vengono inserite due brigate telegrafisti, preludio alla trasformazione dell' unità in Reggimento Telegrafisti nel quale sono inquadrate quattro brigate zappatori telegrafisti. Il deposito di questo reggimento mobiliterà la massa dei reparti per i collegamenti operanti durante la guerra 1915-18. Sono in seguito in vita: nel 1918 il 7° Reggimento Genio (Telegrafisti) soppresso nel 1919, epoca in cui vengono formati i battaglioni telegrafisti di Corpo d'Armata e si costituisce a Roma il Reggimento Genio Radiotelegrafisti che darà vita nel 1926 al 1° e 2° Reggimento Radiotelegrafisti soppressi a loro volta nel 1932 (i battaglioni verranno inquadrati nei reggimenti genio). Nel corso del secondo conflitto mondiale sono mobilitati: trentaquattro cp. telegrafisti, diciassette cp. radiotelegrafisti, un btg. misto collegamenti per C.A. autotrasportato; un btg. misto collegamenti per C.A. libico; quarantatré cp. teleradio; tre cp. teleradio per divisione autotrasportata; alla quale si sommano le cp. inserite nei btg. e nelle cp. miste genio. Nel dopoguerra con circ. n. 2030/0rd. I in data 26 settembre 1952 dello SME, che istituisce dal l O ottobre successivo la carica di Ispettore per i collegamenti con proprio Ufficio, hanno vita le Trasmissioni, come Specialità autonoma, pur con i quadri appartenenti allo stesso ruolo di quelli del Genio. Sempre nel 1952 vengono adottate nuove mostreggiature per il personale e con circ. n. 11851/0rd I in data 16 maggio 1953 dello SME alla Specialità Collegamenti del Genio viene data la denominazione di Trasmission i. L'ispettore tramite il suo ufficio provvede alla trattazione delle questioni relative alla gestione del personale e dei materiali; alla diramazione di istruzioni tecnico - addestrative; alla direzione della attività degli enti addestrativi e del Centro Studi Collegamenti (nato nel maggio l 948, diverrà poi Centro Studi Trasmissioni, quindi Centro Tecnico Trasmissioni), alla consulenza tecnica nei riguardi dell'Ispettorato del Genio in materia di progetti e di impianti di reti. La scissione delle Trasmissioni dal Genio comporta la costituzione, tanto nell'ambito delle grandi unità elementari che in quello delle grandi unità complesse, di btg e cp. trasmissioni. Con l'aumento ed il continuo perfezionamento dei mezzi , ai vecchi sistemi telegrafici, telefonici e radio si aggiungono nel volgere di pochi anni ponti radio, cavi coassiali, telescriventi, telecifranti ed apparecchiature a frequenze vettrici, inoltre ha inizio anche l' epoca della guerra elettronica che introduce concezioni e modalità di impiego radicalmente diverse rispetto al passato, non meno dell'avvento di altre forme rivoluzionarie di guerra. Si rende pertanto necessario sollevare la nuova "arma tecnica" eia tutte le attività per i collegamenti che è possibile commettere in proprio alle altre Armi, riservando alle Trasmissioni, in analogia a quanto attuato per il Genio, i sempre più vasti campi d ' azione caratterizzati eia accentuato tecnicismo. Ciò comporta una consistente dotazione di mezzi cli trasmissione moderni estesa alle unità di tutte le Armi , dal livello reggimento alla pattuglia. Gradualmente vengono costituiti battaglioni trasmissioni a livello Corpo cl' Armata e Divisione e compagnie e plotoni trasmissioni a livello Brigata, unitamente a scuole di specializzazione. In seguito allo scioglimen to dell'Ufficio Telecomunicazioni (T LC) dello SME (formato il I O settembre 1952), nel I 954 l'Ufficio dell'Ispettore
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ne eredita i compiti. Nel 1956 Io stesso ufficio è articolato su : Ispettore, generale addetto alle trasmissioni per la difesa interna del territorio, generale coordinatore delle trasmissioni dello scacchiere nord est (carica che cessa nel 1957), Ufficio dell ' Ispettore su cinque sezioni (segreteria e personale, piani, addestramento e dotazioni, reti e procedure, materiali) alle quali nel 1959 si unisce la sezione guerra elettronica. Nel 1961 l'Ufficio assume la denominazio ne di Ispettorato delle Trasmissioni e dall'Ispettore dipendono il generale addetto (a cui fanno capo le scuole), la sezione segreteria e personale, l'ufficio studi e materiali , l'ufficio TLC. Una nuova articolazione viene assunta nel 1972 allorché gli uffici divengono quattro: segreteria e personale; studi , regolamenti, scuole, materiali e guerra elettronica; piani, procedure e cifra; TLC. Con la ristrutturazione dell'Esercito nel 1975, l'Ispettorato perde le proprie competenze in materia di ricerca, studio, sperimentazione e collaudo di materiali ; tali attività vengono accentrate nel 1976 nell'Ufficio Ricerche e Studi dello SME, pur rimanendo l'azione propulsiva e di consulenza da parte dell'Ispettore. L'Ispettorato delle Trasmissioni viene pertanto articolato su ufficio segreteria e personale; ufficio addestramento e studi; ufficio piani, procedure e cifra che diviene ufficio infrastrutture, piani e cifra; ufficio TLC (da cui dipendono il X e XI btg. trasmissioni). Dall'Ispettore dipende la Scuola Telecomunicazio.ni mentre la Scuola delle Trasmissioni ed il Centro Difesa Elettronica fa nno capo al Vice Ispettore. Nel 1983 la sezione organizzazione e gestione cifra è trasformata in ufficio cifra e l'ufficio infrastrutture, piani e cifra diviene ufficio infrastrutture, TLC e frequenze. In sede di ristrutturazione i battaglioni trasmissioni per le grandi unità vengono riordinati mentre i plotoni trasmissioni di brigata sono inglobati nel "Reparto comando e trasmissioni" di nuova istituzione; contemporaneamente viene soppressa la compagnia trasmissioni di brigata. I battaglioni, come tutte le unità dello stesso livello, ricevono la Bandiera di guerra. Con il riordinamento in atto fin dai primi anni 90, viene ripristinar.o il livello reggimentale ed anche le unità delle Trasmissioni sono coinvolte nella trasformazione.
.Ricompense (*) Al Valore dell'Esercito Medaglia d'Argento - Decreto 25 maggio 1993. Fin dal momét1to della sua costituzione, 1953, innestandosi su una lunga e gloriosa tradizione nel settore dei collega~nenti militari, l'arma delle Trasmissioni si è costantemente prodigata, con generosità ed ammirevole spirito di servizio, in difficili e complessi interventi, volti alla realizzazione o al ripristino di sistemi di comunicazione, a supporto di situazioni operative importanti e diversificate, sia in territorio nazionale sia lontano dalla madre Patria. Il suo contributo è sempre stato prezioso e fondamentale per consentire l'attività di comando e controllo, con particolare riferimento alle operazioni di soccorso in occasione di pubbliche calamità (Vajont, Sicilia, Friuli, Toscana, Campania - Basilicata), alle operazioni per missioni di pace (Libano, Namibia, Kurdistan, Albania, Somalia e Mozambico) ed alle operazioni di controllo ciel territorio ("Forza Paris" - "Vespri Siciliani"). Le elevate qualità professionali e lo spirito di sacrificio del personale dell'Anna, I.e caratteristiche di modernità tecnologica dei mezzi in dotazione e la ·prontezza operativa delle sue unità, hanno contribuito sostanzialmente all'efficacia degli interventi operativi ed al prestigio dell'Esercito Italiano. Roma, 1° giugno 1953 - 8 marzo 1993.
ISPETTORI ISPETTORE PER I COLLEGAMENTI
(1952-53)
Gen. B. Luigi Cappelli ISPETTORI DELLE TRASMISSIONI
(1953)
Gen. B. Luigi Cappelli Gen. D. Giuseppe Cittadini Gen. D. Giampaolo Bacialli Gen. D. Domenico Scapati Gen. D. Giuseppe Fenoglio Gen. D. Sergio Giuliani (*) sulla Bandiera della Scuola delle Trasmissioni.
Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.
D. Michele Schintu C. A. Sergio Giuliani D. Gaetano Marletta D. Ottavio Puliti D. Gaetano Marletta D. Guido Martinelli D. Vito Campagna C. A. Luigi Campagna D. Carlo Mittoni
Trasmissioni
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Mostreggiature: Fuori Corpo : fiamma a due punte di colore azzurro elettrico con bordo amaranto ; Trasmissioni per truppe Alpine: fiamma a due punte di colore azzurro elettrico, con bordo amaranto, su rettangolo verde ; Trasmissioni per truppe Corazzate: fiamma a due punte di colore azzurro elettrico con bordo amaranto, su rettangolo azzurro; Trasmissioni per truppe Paracadutisti: fiamma a due punte cli colore azzurro elettrico con bordo amaranto, su mostreggiatura dei Paracadutisti; Trasmissioni per B. mec. "Granatieri di Sardegna": fiamma a due punte di colore azzurro elettrico con bordo amaranto, su mostreggiatura dei Granatieri.
Fregi per Copricapo: Trasmissioni: due scuri incrociate, sormontate da una granata con fiamma a sei lingue ripiegata a sinistra di chi porta il fregio; in corrispondenza del punto di incrocio, un'antenna radio circolare a sei bracci dalla quale si dipartono otto saette. Trasmissioni per truppe alpine: cornetta sovrastante due scuri incrociate, sormontata da un 'aquila ad ali spiegate; in corrispondenza dell'incrocio delle scuri, un'antenna radio circolare a sei bracci dalla quale si dipartono sei saette; al centro della cornetta, un dischetto ricamato del colore ciel copricapo; le estremità della cornetta sono munite di nappe.
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L'Esercito !1aliano verso il 2000
3° BATTAGLIONE TRAS1VIISSIONI "SPLUGA" ( 1° Reggùnento Radiotelegrqftsti) Motto: "Per aethera loquimur". Festa: 24 giugno - anniversario della battaglia del Piave (1918) Sede: Milano - Caserma "Santa Barbara" . Mostrina: fiamma a due punte, cli colore azzurro elettrico con bordo amaranto.
Origini e vicende organiche Riallaccia le proprie origini alla Sezione Radiotelegrafica formata in Roma per effetto del decreto 24 febbraio 1906, presso la Brigata Specialisti ciel 3° reggimento g. , e poi trasformata in Battaglione nel marzo 19 Il. Allorché nell'agosto I 912 il servizio radiotelegrafico passa direttamente al 3° reggimento g. (telegrafisti), il btg. spec ialisti conserva solo la parte cie l serviz io R.T. riguardante l'Aeronautica. Con l'i ni zio della prima guerra mondiale, nel 19 15 il deposito ciel 3° reggimen to g. costituisce, per la Specialità, nove sezioni radiotelegrafiche e con il proseguire del conflitto mobilita altre otto sezioni. Nel 1918, il Comando Supremo sanziona l' unificazione dei Servizi R.T. dell' Esercito e cieli' Aeronautica alle dipendenze del 3° reggimento g . quindi per circ. ministeriale n. 11820 in data 11 g iugno, a decorrere dal 1° luglio la Specialit~t Radiotelegrafisti viene resa autonoma con la costituzione del deposito del btg. R.T. in Tivoli (Roma) ; il deposito diviene centro di mobilitazione di tutte le unità R.T. e ad esso passa effettivo tutto il personale adibito ai servizi radiotelegrafici terri toriali e coloniali. Al btg. R.T. vengono assegnati una sezione treno ed un drappello automobilisti e presso lo stesso ha inizio l'allestimento di altre ventitré sezioni per C.A. e grandi unità autonome ma il programma viene attuato solo in parte in quanto il conflitto è interrotto con l'armistizio. Per effetto ciel decreto n. 2143 in data 2 1 novembre 19 I 9 il battaglione viene trasformato in reggimento che si costituisce in Roma quale Reggimento Genio Radiotelegrafisti su comando. cinque btg. radio (con sedi a Roma, Mestre, Firenze, Piacenza e Palermo) , un deposito reggimentale e quattro succursali per un totale di dieci cp. alle quali si aggiunge una Sezione R.T. Speciale per la Sardegna (dis locata a Cagliari). Con l' attuazione della legge 11 marzo I 926 l'unità dal 15 novembre dello stesso anno è trasformata in 1° Reggimento Radiotelegrafisti; nell a circostanza cede tre btg. per la costituzione ciel 2° reggimento radio, mantiene il Il, lV e V btg e ne forma due nuovi. Il nuovo organico comprende comando; cinque btg. cli cui uno speciale con sed i a Roma (I, II e JII), Napoli (IV) e Palermo (V); cp. R. T. per la Sardegna; deposito reggimentale e due depositi succursali (Napoli e Palermo). A seguito di un nuovo ordinamento assunto dall' Anna, il l O reggimento viene sciolto il 28 ottobre 1932 ed i suoi reparti sono suddivisi fra i vari reggimenti g .: il I btg. al 7° reggimento, il II al 6°, il ITJ aJl'8°, il IV al 10°, la 9" e 10" cp. ciel V al 9° e al 12°, la cp. cli Cagl iari al btg. misto della Sardegna, il personale ciel deposito al 2° reggimento minatori. li 1° dicembre 1948 si costituisce in Milano, per le esigenze ciel III Comando Militare Territoriale un Battaglione Collegamenti il quale è idealmente unito a due reparti che hanno operato nel corso del secondo conflitto mondiale: il TII Battaglione Telegrafisti ed il III Battag lione Marconisti e ntrambi mobilitati dal deposito del 6° reggimento g. di Bologna. Dal I O marzo J950 l'unità prende il nome cli III Battaglione Collegamenti quindi a causa della scissione della Specialità dall ' Anna ciel Genio, a partire dal 16 maggio 1953 diviene III Battaglione Trasmissioni. Cambia ancora denominazione il 25 gennaio 1954 in III Battaglione Trasmissioni di Corpo d'Armata ed assume l' organico s u comando, cp. esercizio, cp. costruzioni linee e centro trasm issionj. Con la ristrutturazione dell'Esercito, dal l" settembre 1975 diviene 3° Battaglione Trasmissioni "Spluga" ed è reso depositario delle tradizioni del 1° Reggimento Radiotelegrafisti; mantiene la sede in Milano e per decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera di guerra; è articolato su celo e tre cp. t. che divengono quattro nell' agosto 1977. Nel
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Trasmissioni
giugno 1988, a riconoscimento dell'opera svolta durante l' alluvione in Valtellina del 1987, viene concessa al battaglione la cittadinanza onoraria da parte dei Comuni cli San Giacomo Filippo - Campo Dolcino - Madesimo - Ch iavenna ed ha luogo il gemellaggio con la Comunità montana deJla Val Chiavenna, nel cui territorio si trova il Passo Spluga. Dal marzo 1989 si forma la cp. comando e servizi e le cp. t. sono ridotte a tre, per diventare nuovamente quattro nel marzo 1991. Personale ciel battaglione nel corso del 1994 partecipa all'operazione "Vespri Siciliani" inserito in reparti impegnati nel concorso al controllo del territorio in Sicilia.
Campagne di guerr.a e fatti d 'anne Libia (1911-12): dieci stazioni R. T. operano in Tripol itania e Cirenaica ; terminata la Campagna rimane mobilitata in Libi a una cp. R. T. Prima Mondiale (1915-18) : le sezioni R. T. mobilitate sono impiegate sul fronte italiano, in Albania e Macedonia, in Francia. Nel 1918 sezioni R. T. vengono inviate anche in Dalmazia (57a), Boemia (5Y) e Anatolia (7", 58", 59", 60a). Terminato il conflitto rimangono mobilitate le sez. R. T. 53" (in Albania, 1919-20); 54a (in Macedonia, 1919); 51" e con una cp. (Tripolitania, 1919); 7°, 583, 59• e 60a (Anatolia, 19 19-20). Nel 1921-22 alcuni elementi delle sezioni dislocate in Anatolia vengono fusi con la 133• cp. telegrafisti del 7° reggimento g. che assume la denominazione di cp. 3/X.
se
Stemma Araldico Decreto 18 ottobre 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ . 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987) a. SCUDO: Inquartato. Il primo di Roma (d'argento alla lupa capitolina d'oro); il secondo al monte di tre cime al naturale su campagna di verde attraversata eia un fiu me di azzmTo; il terzo di Libia (d'azzurro alla palma fruttata d'oro su campagna di verde); il quarto di Milano (d'argento alla croce di rosso). In cuore, uno scudetto d' argento, alla torre antica da vedetta con segnalazione romana, di rosso. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l' al to, riportante il motto: "PER AETHERA LOQUIMUR".
Sintesi della blasonatura 1° quarto: la lupa capitolina simboleggia il legame territoriale del Corpo con Roma, città nella quale è stata formata la prima unità che, trasformandosi, ha dato poi vita al IO reggimento radio; 2° e 3° quarto: sono dedicati ai legami storici dell' unità con il Veneto (ove sono state impjegate unità R.T. nella guerra 1915-1 8) e la Libia (per la partecipazione alla campagna del 191 1-12); 4° quarto: )' arme di Milano ricorda la città ove nel secondo dopoguerra il btg. collegamenti si è formato prendendovi anche sede. Lo scudetto al centro dello stemma è simbolo ciel legame storico - tradizionale delle odierne unità con l'antico sistema di segnalazion i e trasmissioni notizie in uso presso i romani.
Comandanti REGGIMENTO GENIO RADIOTELEGRAFISTI ( 1919-26)
Col. G iuseppe Guasco Col. Cesare Bardiloni 1° R EGGIMENTO R ADIOTELEGRAFISTI (1926-32)
Col. Giovanni De Benedetti Col. Ugo Levi Ten. Col. Donato Vox Col. Corrado de Franchis
BATTAGLIONE COLLEGAMENTI
(1948-50)
Magg. Piero Mantiglio
lll BATTAGLIONE COLLEGAMENTI (1950-53) Magg. Piero Mantiglio Ten. Col. Ernesto Femminella Ten. Col. Filippo Trevisonno Ten. Col. Giuseppe Manfredini
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III BATTAGLIONE TRASMISSIONI DI C. A. (1953-75) Ten. Col. Giuseppe Manfredini Ten. Col. Angiolino Dalla Ventura Ten. Col. Rosario Maldonato Ten. Col. Giovanni Mojoli Ten. Col. Carlo Bianchetti Ten. Col. Giuseppe Barmettler Ten. Col. Ferdinando Bordi Ten. Col. Carlo De Santìs Ten. Col. Gianpaolo Bartolozzi Ten. Col. Vincenzo De Pompeis Ten. Col. Giorgio Saitto Bernucci Ten. Col. Salvatore Biazzo
Ten. Col. Giacomo Gilberti Ten. Col. Luigi Collimedaglia Ten. Col. Guido Travaglini 3° BATTAGLIONE TRASMISSIONI "SPLUGA" ( 1975) Ten. Col. Guido Travaglini Ten. Col. Federico Cavalensi Ten. Col. Antonello Liguori Ten. Col. Sante Molaschi Ten. Col. Panfilo Marollo Ten. Col. Mauro Pireni Ten. Col. Giuliano Laghi Ten . Col. Pietro Alamia
Sedi 1919-32
Roma
1948
Milano
Trasmissioni
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2° REGGI1VIENTO TRASlVIISSIONI Motto: "Sempre in più vasti spazi". Festa: 24 giugno - anniversario della battaglia del Piave (19 I 8) Sede: Bolzano - Caserma "Vittorio Veneto". Mostrina: fiamma a due punte, di colore azzurro elettrico con bordo amaranto, su rettangolo verde.
Origini e vicende organiche In l'attuaz ione della legge ordinativa 11 m arzo 1926, il 16 novembre dello stesso anno viene formato in Firenze il 2° Reggimento Radiotelegrafisti con tre btg. ceduti dal preesistente reggimento g. radiotelegrafisti. L'unità è completata su: comando, cinque btg. con sedi a Milano (I, 111 e V), Mestre (II) e Alessanclri'a (IV), deposito reggimenta le e due deposi ti succursali (Piacenza e Mantova). A seguito cli un nuovo ordinamento assunto dall ' Arma, il 2° reggimento viene sciolto il 28 ottobre 1932 ed i suoi reparti sono suddivisi fra i vari reggimenti g.: il r btg. al 2° reggimento, il n a.I 3°, il lTT al 1°, la 7" e 8" cp. del IV al 4° e al 5°, il V ali' 11 °, il personale del deposito al J O reggimento minatori. Il 20 agosto 1951 si cos tituisce i n Bolzano , per le esigenze ciel IV Corpo cl ' Armata, il IV Battaglione Collegamenti il quale è idealmente unito a due reparti che hanno operato nel corso della seconda guerra mondiale: il IV Battaglione Telegrafisti, mobilitato dal deposito del 10° reggimento g. cli Santa Maria Capua Vetere, ed il IV Ballaglione Collegamenti d'Annata, mobilitato dal deposito del 5° reggimento g. di Villa Vicentina. Dal 5 febbraio 1952 l'unità diviene IV Battaglione Trasmissioni di Corpo d'Armata e nel gen naio f954 assume l'organico su comando, cp. esercizio, cp. costruzioni linee, centro trasmissioni; nel 1967 viene formata la 3" cp. costruzioni linee. Con la ristrntturazione dell' Esercito, dal l O ottobre 1975 diviene 4° Battaglione Trasmissioni "Gardena" ed è reso depositario delle tradizioni del 2° Reggimento Radiotelegrafisti; mantiene la sede in Bolzano e per decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera cli guerra; è articolato su comando, cp. celo. e tre cp. t. che divengono quattro nel 1978 ma a causa di carenza di spazi infrastrutturali la 4" cp. si forma solo nel dicembre 1984. Nel quadro del riordinamento della Forza Armata il btg. perde la propria autonomia il 27 agosto 1992 ed il giorno successivo è inquadrato quale Battaglione "Gardena" nel 2° Reggimento Trasmissioni di nuova formazione.
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Medaglia cl' Argento - Decreto 3 l dicembre 1947. (*) Unità perfetta per addestramento e spirito combattivo, in difficilissime condizioni di clima e di terreno assolveva brillantemente i compiti dando costante e prezioso contributo allo svolgimento delle_ operazioni sul fronte russo. Nel corso cli asprissimi combattimenti contro un nemico preponderante per numero e mezzi, interveniva più volte nel combattimento, fianco a fianco con gli alpini , contribuendo decisamente al favorevole esito delle azioni. Eroica e saldissima compagine, in successiva fase cli ripiegamento, confermava, col quasi totale sacri ficio cli sé, le preclare virtù dei genieri alpini d'Italia (fi'onte russo, 15 settembre 1942 - / 0 .fe bbraio 1943). (Al fil Battaglione Misto Genio "Julia").
Medaglia di Bronzo - Decreto 9 giugno 1948. ("') Con costante tenacia e brillante genialità, in sei lunghi mesi cli guerra, in situazioni talora criticissime e sotto intenso fuoco cl ' armi nemiche, ha sempre assicurato i collegamenti, ha costruito ponti e strade, ha preparato apprestamenti difensivi, non esitando ali' occorrenza, a lasciare gli attrezzi da lavoro e gareggiare con gli alpini nel combattimento (jì·onte greco, 5 novembre 1940 - 23 aprile 1941). (Al Ili Battaglione Misto Genio "Julia "). (*) In temporanea consegna al 2° rgl. L, allo scopo di custodire in ambito 4° C.A. Alp., ricompense meritate da reparti inquadrati nel corso del secondo conflitto mondiale in grandi unità alpine.
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Stemma Araldico Decreto 8 aprile 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 12 1 del 9.2.1987 Giornale Ufficiale del 14.2.1987) a. SCUDO: Tagliato. Nel pri mo d ' argento al g ig li o di Firenze bottonato cl i rosso. Nel secondo d i Bolzano che è d'argento all a fascia di rosso caricata di una stella d'oro. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d ' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "SEMPRE IN Pl Ù VASTI SPAZI" .
Sintesi della blasonatura I fattori di rilevanza araldica inseri ti nello stemma r iguardano i legami territoriali fra il Corpo e le città di Fi renze e cli Bolzano rispettivamente località ove si è costitui to il 2° reggimento radio nel 1926 (Firenze) e dove si è formato nel secondo dopoguerra ed ha preso sede il btg. collegamenti da cui deriva l' attuale reggimento (Bolzano).
Comandanti 2° REGGJMENTO RADIOTELEGRAFISTI ( 1926-32) Col. Francesco Ferri Col. Agostino Papone (1948-52)
lV BATTAGLIONE COLLEGAMENTI
Magg. Sante Paradiso Ten. Col. Giovanni Bonura
rv BAITAGLIONE TRASMISSIONI D1
C.A. ( 1952-75)
Ten. Col. Giovanni Bonura Magg. Pier At~ilio Resina Magg. Gi useppe Calamani Ten. Col. Domenico Mazzocchi Magg. Rodolfo Wolfsgru ber Magg. Antonio Pavan Magg. Tommaso Magno Ten. Col. Santino Ragalzi Ten. Col. Angelo Serra Ten. Col. Giovanni Caclura Ten. Col. Roberto Furlani
Ten . Col. Antonio Scaraggi Ten. Col. Luigi Graziano 4 ° B ATTAGLIONE TRASMISSIONI "GARDENA" (1975-92) Ten. Col. L uigi Graziano Ten. Col. F ulvio Frasca Ten. Col. Riccardo Ganz Ten. Col. Pasquale De Sal via Ten. Col. Sergio Lazazzera Ten. Col. Antonio Lecci Ten. Col. Giuseppe Valentini Ten. Col. Paolo Carosella Ten . Col. G ianfranco Calabri Ten. Col. Luigi Pellegrino Ten . Col. Flavio Zordan 2° R EGGIMENTO TRASMISSIONI ( 1992) Col. Giulio Pallottin i Col. Riccardo Lanteri Col. Francesco Di Palma
Sedi 1926-30 1930-32
Firenze Novi Ligure (AL)
1951
Bolzano
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Tras,nissio11i
3° REGGIIVIENTO TRASMISSIONI Motto: "Nello spazio mi affermo". Festa: 24 g iug no - anniversario della battaglia del Piave (1918) Sede: Roma - Caserma "Uhvelli" . Mostrina: fiamma a due punte, di colore azzurro elettrico con bordo amaranto.
Origini e vicende organiche Per effetto della legge 29 giugno 1882 e del decreto 7 settembre 1883 viene costituito in Firenze il I novembre 1883 il 3° Reggimento Genio con il concorso del IO e 2° reggimento g . c iascuno dei qual i cede tre cp. telegrafisti, due ferrov ieri , d ue zappatori ed una treno. Nel 1887 riceve dal 4° reggimento g. tre cp. zappatori ccl una treno in sostituzione delle quattro cp. ferrovieri cedute allo stesso reggimento. Cambia denominazione nell'ott.obre 1895 in 3° Reggimento Genio (Telegrafisti) e rimane formato su comando, stato maggiore, quattro brigate zappatori - telegrafisti, una brigata specialisti (giù distaccamento in Roma dal novembre 1894), tre cp. treno e deposito. Presso la brigata specialisti sono formate, nell'aprile 1896, una sezione fotografica da campo ed una sezione radiotelegrafica; la stessa brigata ne l settembre 1909 si costituisce in unità autonoma. Le brigate, per effetto della legge 17 luglio 1910, cambiano nome in battaglioni e nel luglio 19 I l viene formato un V btg.: inoltre nell'agosto 1912 il servizio radiotelegrafico, precedentemente inquadrato nel btg. speci alisti , viene inserito nel reggimento. Con l' inizio della prima guerra mondiale il deposito ciel reggimento mobilita ventiquattro cp. telegrafisti, quattro sezioni telegrafisti per divisioni di cavalleria, nove sezioni R.T., cinque cp. di milizia mobile, una cp. treno ma al termine ciel conflitto il totale delle cp. telegrafisti approntate sale a sessantotto ed ai reparti sopra indicati devono essere aggiunte cinquantanove cp. telegrafisti e diciotto unità R. T. p'assate poi ad altri centri di mobilitazione. Con l'attuazione ciel decreto n. 2143 in data 2 1 novembre 1919 il reggimento viene soppresso ed i suoi reparti concorrono alla formazione dei btg. telegrafisti di C.A. di nuova costituzione. Nel novembre 1943 viene costituito in Lecce i I Battaglione Trasmissioni dello S.M.R.E. che opera, per le esigenze dello Stato Maggiore sino al tern1ine del conflitto. Inizialmente inq uadra una cp. marconisti , una cp. telegrafisti, un ufficio rete ed esercizio. A datare dal I' l I gennaio 1947 assume la denominazione di Battaglione Collegamenti Speciale del Ministero della Guerra ed è formato da comando. cp. teleradio, cp. n1arconisti, l" e S' cp. marconisti speciale, ufficio rete ed esercizio. Modifica il nome nel I954 in Battaglione Trasmissioni Speciale del Ministero Difesa - Esercito e nel 1957 in X Battaglioni Trasmissioni: in quest'ultima circostanza è idealmente unito ad alcuni reparti che hanno operato nel corso ciel secondo confl itto mondiale: i I X Battaglione Collegamenti, mobilitato dal deposito del I 0° reggi mento g. di Santa Mari a Capua Ycterc, il X Battaglione Telegrafis ti ed il X Battaglione Marconisti, mobilitati entnunbi dal deposito dell ' 8° reggimento g. cli Roma. Con la ristrutturazione dell'Esercito, dal 3 I dicembre 1975 diviene 10° Battaglione Trasmissioni "Lanciano" ed è reso depositario delle tradizioni del 3° regg imento g . (telegrafis ti). Mantiene la sede in Roma e per decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera di guerra; è articolato su comando, plotone comando e tre cp. t .. Nel 1984 si forma la cp. comando e servizi e le cp. t. sono ridotte a due. Nel quadro cie l riord inamento della Forza Armata il btg. perde la propria autonomi a il 24 settembre I 993 ed il giorno successivo è inquadrato, quale Battaglione " Lanciano", nel 3° Reggimento lì·asmissioni cli nuova formazione. O
Campagne di guerra efatti d'arme Eritrea (1887-88): vi partecipa la 3• cp. telegrafi sti Libia (1911-12): il reggimento mobilita e invia in Libia due cp. telegrafisti le quali vi rimangono fino al I 915
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Prima Mondiale (1915-18): le uni tà mobilitate nel corso del conflitto partecipano alle operazion i nei vari teatri cli guerra. Alcune cp. rimangono mobi litate in Albania, Macedonia, Libia fino al 1920 Seconda Mondiale (1940-43): X htg. Telegrafisti e X btg. Marconisti: (a disposizione dello S.M.R.E.) - 1940-43 : Roma con cp. dislocate su tutti i fronti per assicurare i collegamenti con gli Organi Centrali X btg. Collegamenti: (con il X C. A.) - 1940-42: Africa Settentrionale Liberazione (1943-45) btg. trasmissioni S. M. R. E. - 1943-45: Italia Meridionale e Centrale
Stemma Araldico Decret.o 18 ottobre 1976 (aggiornato in base a q uanto di sposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1 987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2. I 987) a. SCUDO: Inquartato . 11 primo d ' argento al giglio di Firenze bottonato di rosso; il secondo di Libia (d'azzurro al palmi zio al naturale fruttato cli oro nodrito su campagna di verde); iJ terzo d'azzurro ad un monte al naturale cl i 3 cime su campagna cli verde attraversata da un fiume d'azzurro, il quarto di rosso alla lupa cli Roma al naturale. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTT: lista bi fid a: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivol ta verso l'alto, riportante il motto: "NELLO SPAZIO MI AFFERMO".
Sintesi della blasonatura O
l quarto: vi compare l'arme cli Firenze per testimoniare il legame territoriale del Corpo con la città ove si è costituito nel I 883 il 3° Reggime nto Genio. 2° e 3° <1uarto: simboleggiano il legame storico dell' unità con la Libia (2°) e con il Veneto (3°) a ricordo della partecipazione alla campagna del 19 I 1-12 ed alla guerra 19 15-18 4° quarto: la lupa, simbolo d i Roma, rappresenta il legame territoriale del reparto con la città ove si è ricostituito nel secondo dopoguerra prendendovi anche sede.
Comandanti 3° REGGIMENTO G ENIO ( I 883-95) Col. Carlo Colonna Col. Celestino Cigliutti Col. Zaccar.ia Finarcli 3° R EGGIMENTO G ENIO (TELEGRAFISTI) ( 1895 1919) Col. Zaccaria f;inarcli Col. Carlo Buffa Col. Pietro Mirandoli Col. Enrico Marantonio Col. Umberto Giustetti Col. Natalino Mazzone Col. Gaetano Carclona BATTAGLIONE T RASMISSJONI DEL! .O S. M. R. E.
(1943-47) Magg. Vittorio De Bellis Ten. Col. V. Emanuele De Rosa
BATTAGLIONE COLLEGAMENTI SPECIALE DEL
M.G . (1947-55) Ten. Col. V. Emanuele De Rosa Magg. Carlo Tesori Ten. Col. Mario Trombetti Ten. Col. Salvatore Trovato Ten. Col. Natale Romeo Ten . Col. Raffaello d'Alessandro Ten. Col. Enrico Mino Magg. Cesare Gatti B ATTAGLIONE TRASMISS IONI S PECIAL E D EL
M .D.E. (1955-57) Magg. Cesare Gatti Ten. Col. Angelo Dragone
X BATTAGLIONE TRASMISSIONI (1957-75) Ten. Col. Andrea Passatore Ten. Col. Ferdinando Vendìtti
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Trasmissioni
Ten. Col. Vito Sanrarossa Ten. Col. Tobia Di Julio Ten. Col. Pietro Castellano Ten . Col. Giuseppe Migl iari Ten. Col. Alberto Clava Ten. Col. Alfredo Battista Ten. Col. Ettore Ruggieri Magg. Luca Vampo
Ten. Col. Gaetano Marletta Magg. Nicola Mazza Magg. Angelo Rossi Espagnet Ten. Col. Francesco Controtti Ten. Col. Domenico Marciano Ten. Col. G. Battista Di Bonifacio Ten. Col. Giuseppe Novello 10° B ATTAGLIONE TRASMISSIONI " L ANCIA NO'' (1975-93) Ten. Col. Luigi D 'Amato Ten. Col. Giacomo Suriano Ten. Col. Ugo Bari
3° R EGGIMENTO TR AS MISSIONI
Col. Marco Cappellini Col. Adriano Scheggi
Sedi 1883-1919 1943-44
Firenze Montironi (LE)
1945
Roma
( 1993)
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L'Esercilo Italiano verso il 2000
7° REGGIMENTO TRAS1VIISSIONI Motto: "E per confini il cielo". Festa: 24 giugno - anniversario della battaglia del Piave (1918) Sede: Sacile - Caserma "Slataper". Mostrina : fiamma a due punte, dì colore azzurro elettrico con bordo amaranto.
Origini e vicende organiche Nel corso del primo conflitto mondiale con circ . ministeriale n. 11820 in data 11 giugno l9I8 viene disposta la costituzione del 7° Reggimento Genio (Telegrafisti) che si forma in Piacenza il successivo O l luglio ; concorrono a dar vita alla nuova unità i depositi succursali del 3° reggimento g. dislocati a Piacenza, Verona e Mantova. Dal 3° reggimento g. vengono trasferite al 7° reggimento cinquantanove cp. telegrafisti divisionali già mobilitate, alle quali si unisce una cp. di nuova costituzione. Il 1° ottobre 1918 viene soppresso il deposito succursale di Verona e, a conflitto ultimato, è costituita una nuova cp. (180a) nel Mediterraneo orientale. Con l'applicazione del decreto n. 2143 in data 21 novembre 1919 il reggimento viene soppresso ed i suoi reparti concorrono alla formazione dei btg. telegrafisti di C.A. d i nuova istituzione. Il 1° maggio 1948 si forma in Padova, per le esigenze del V Comando Militare Territoriale un Battaglione Collegamenti il quale è idealmente unito a due reparti che hanno operato nel corso del secondo conflitto mondiale: il V Battaglione Telegrafisti ed il V Battaglione Marconisti entrambi mobilitati dal deposito del 2° reggimento g. di Casale Monferrato. Nel 1950 prende il nome cli V Battaglione Collegamenti quindi a seguito della scissione della Specialità dall ' Arma del Genio, a partire dal 16 maggio 1953 diviene V Battaglione Trasmissioni. Cambia ancora denominazione alcuni mesi dopo in V Battaglione Trasmissioni di Corpo d'Armata ed assume l'organico su comando, cp. esercizio, cp. / costruzioni linee, centro trasmissioni; nel 1961 si forma una 3a cp. costruzioni. Con la ristrutturazione dell'Esercito, nell'ottobre 197 5 di viene 5° Battaglione Trasmissioni "Rolle" ed è reso depositario delle tradizioni del 7° reggimento g. (telegrafisti). Mantiene la sede in Codroipo e per decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera cli guerra ; viene ordinato su comando, plotone comando e servizi, quattro cp.t.. Dal I O giugno 1989 assume una nuova configurazione su comando, cp. comando e servizi, cp. ponti radio, due cp. centro trasmissioni. Nel 1991 , in previs ione del riordinamento della Forza Armata, costituha una 2a cp. ponti radio, dal 4 ottobre il btg. dà vita in Sacile (in fase sperimentale) al Reggimento Trasmissioni "Rolle" la cui costituzione è poi sancita, il O l dicembre 1992, con la denominazione di 7° Reggimento Trasmissioni nel quale viene inquadrato il Battaglione " Rolle".
Campagne di guerra e.fatti d'arme Prima Mondiale (1915-18): Le unità mobilitate nel corso del conflitto partecipano alle operazioni nei vari teatri di guerra.
Stemma Araldico Decreto 15 ottobre 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 ciel 9.2.1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2. 1987) a. SCUDO: Inquartato. Il primo ad un monte cli tre cime innevate al naturale su campagna cli verde attraversata da un fiume d'azzurro. Il secondo di rosso al dado d'argento (Piacenza). Il terzo partito cli rosso e di nero all'elmo di Scanderbeg d'oro. Il quarto, interzato in palo: di azzurro, d'argento e di rosso, caricato da un elmo gal lico. b. CORONA TURRITA
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Trasmissioni
c. ORNAMENTI: lista bifida: d' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, riportante il motto: "E PER CONFIN I IL CIELO".
Sintesi della blasonatura I O quarto: rappresenta il legame territoriale ciel Corpo con il Veneto, ove operarono le cp. telegrafisti durante la guerra 1915-18 e dove ha preso sede nel 1948 il btg. collegamenti. 2° quarto: l'arme di Piacenza ricorda la città ove si è costituita l'unità eia cui l'attuale reggimento ha origine. 3° e 4° quarto: i colori cl' Alban ia con l'elmo dell 'eroe nazionale locale (3°) ed i colori di Francia con l'elmo gallico (4 °) simboleggiano il legame storico ciel Corpo con le terre ove furono imp.iegate alcune cp. telegrafisti sempre nella guerra 1915-18.
Comandanti Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.
7° R EGGIMENTO GENIO (TELEGRAFISTI) (19 18-19)
B ATTAGLIONE COLLEGAMENT I ( 1948-50)
Cap. Giuseppe Vitti Magg. Gennaro Picinni Magg. Gaspare Sparacia
Giovanni Crisci Pietro Castelletti Giancarlo Maggini Roberto Ragazzi Giovanni Calabrò
5° BATIAGLIONE TRASMISSIONI" ROLLE" (1975-91)
Ten. Col. Giovanni Calabrò Ten. Col. Antonio Marinotti Teo. Col. Giovanni Damiano Ten. Col. Carlo Mittoni Ten. Col. Benedetto Amadeo Ten. Col. Nevio Stefanutti Ten. Col. Luigi Doronzo Ten. Col. Nicola Magistro Ten. Col. Ugo Germuda
V BATTAGLIONE COLLEGAMENTI (1950-53)
Magg. Gaspare Sparacia Magg. Angelo Russino Magg. Fernando Pouget V B ATTAGLIONE TRASMISSIONI DI C.A. (1953-75) Magg. Fernando Pouget Magg. Umberto Romei Magg. Giuseppe Russomanno Ten. Col. Francesco Fruttu Ten. Col. Giuseppe Vitti Ten. Col. C. Mario Alessio Magg. Giorgio Bauclà Magg. Ugo Mastroianni Ten. Col. Remo De Toro
R EGGIMENTO TRASMISSIO NI " ROLLE" ( 1991-92)
Col. Nevio Stefanutti 7° REGGIMENTO TRASMISSIONI (1992)
Col. Nevio Stefanutti Col. Nicola Magistro
Sedi 1918-19 1948-65
Piacenza Padova
1965-76 1976
Codroipo (UD) Sacile (PN)
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L'Eser cito f/(//ìano verso il 2000
8° BATTAGLIONE TRASMISSIONI RICERCA ELETTRONICA "TONALE" Mollo: " Vig ile e attento". Festa: 24 giugno - anniversario della battaglia del P iave ( 1918) Sede: Anzio (Roma) - Caserma "Santa Barbara". Mostrina: fiamm a a due p unte, cli colore a:aurro ele ttrico con bordo amaranto.
Origini e vicende organiche I1 I O settembre 1970 viene formato ad Anzio. presso i I Centro Difesa Elettronica, un n uc leo SIGINT (Nucleo Speciale per Misure Elettroniche) che diviene Reparto dal I O novembre 1972. Nell'ambito de i provvedimenti connessi con la ristrutturazione del l' Esercito, dal I O settembre 1976, muta to l'ord i namento cambia la denominazion e in 8 ° Battaglione Trasmiss ioni Ricerca Elettronica "Tonale" ed è posto alle dipendenze dello SME. In questa nuova config urazione l'unità viene resa erede delle tradizioni del btg. spec iale marconist i (formato eia due cp. intercettatori, una cp. radiogoniometristi, una cp. collegamenti) che, costituito presso il deposito de11'8° reggimento ge nio, ha ope rato ne l corso del secondo conflitt o mondiale al le dipe ndenze de llo S .M.R.E .. Strutturato su comando, pi. comando, c due cp. I' 8° btg. con decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandi e ra cli guerra. Dal 1° marzo 1980 è inserito nel Cen tro Informazioni e Difesa Elettron ica (CIDE) e dal 2 gennai o 1987 le cp. dipendenti diven gono quattro.
Campagne di guerra e fatti d ' arme Seconda Mondiale (1940-43): Battaglione Speciale Marconisti
Sterruna Araldico Decreto 2 maggio 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 12 1 del 9 .2.1 987 - Giornale Ufficiale de l 14.2. 198 a. SCUDO: Inquartato. Nel primo. d'azzurro. al lupo d'oro rampante: nel secondo e nel tei-zo d'argento; ne l guano di rosso all 'orbi ta nucleare d'oro. b.
CORONA TURRITA
c . ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavil~t rivolta verso l'alto, riportante il molto: " VIGILE E ATTENTO" .
Sintesi della blasonatura I O quarto: lo sma lto azzurro, simbolo cli amor cli patria e val or mili tare, ricorda il passato di g uerra del Ballagliene Speciale Marconisti ecl il lupo rappresenta il capitano vigilante ed ardito nel cercare il nemico e superarlo. 2° e 3° quarto: l'argento è lo smalto tipico del le tavole di aspettazione adottate in attesa di glorie o fatt i particolari da rappresentare 4 ° quarto: sullo smalto rosso, si mbolo d i audacia e sacrifici o, è riportata l'orbita nucleare in riferimento alle s pecifiche modal ità operati ve dell 'un ità, basate sul l' impiego di so fisticate apparecchiature e lettroniche.
Comandanti 8° B ATTAGLIONI:: T RASMISSIONI RICERCA ELETTRON JCJ\ ' TONALI::" ( 1976)
Tcn. Col. Vito Ronza
Ten. Col. Gioacchino Diasio Ten. Col. Arcangelo Cavallone Ten. Col. Romualdo Manfcrlotti
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Trasrnissioni
Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.
Teo. Col. Maurizio Leoni Teo. Col. Cosimo Rescio
Aniello D'Onofrio Sergio Piazza Giuseppe Ariolfo Giovanni Sulis
Magg. Marco Trippini
Sedi 1977
Anzio (RM)
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L'Esercito Italiano verso il 2000
9° BATTAGLIONE GUERRA ELETTRONICA "ROlVIBO" Motto: "La mia sfida attraverso lo spazio". · Festa: 24 giugno - anniversario della battaglia ciel Piave (1918) Sede: Anzio (Roma) - Caserma "Santa Barbara". Mostrina: fiamma a due punte, di colore azzurro elettrico con bordo amaranto.
Origini e vicende organiche Il 1° aprile 1959 si forma in Roma, per fusione dell'XI btg. trasmissioni (costituito il 1° marzo 1957 presso la Scuola delle Trasmissioni) con la cp. speciale I-RG il IX Battaglione Trasmissioni. Trasferito ad Anzio il 1° ottobre 1961, a datare dal 1. 0 dicembre 1963 passa alle dipendenze ciel Centro Difesa Elettronica quindi, il l O settembre 1970, prende il nome di IX Battaglione Guerra Elettronica. Nell'ambito dei provvedimenti connessi con la ristrutturazione dell' Esercito, dal l O settembre 1976, modifica la denominazione in 9° Battaglione Guerra Elettronica "Rombo". Strutturato su comando, pl. comando e servizi, cp. comunicazioni, batteria non comunicazioni, con decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera di guen-a. Dal l O marzo 1980 è inserito nel Centro Informazioni e Difesa Elettronica (CIDE).
Stemma Araldico Decreto 8 aprile 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 Giornale Ufficiale del 14.2.1987) a. SCUDO: partito. Nel primo partito cli rosso e di azzurro un'aquila d 'argento coronata, dal volo abbassato (provincia di Roma); nel secondo d'argento, al destrocherio impugnante un gruppo di saette cli rosso. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI~ lista bifida: d' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "LA MIA SFIDA ATTRAVERSO LO SPAZIO".
Sintesi della blasonatura Nella prima partizione lo stemma della provincia di Roma simboleggia il legame teITitoriale del Corpo con il capoluogo ove si è fonnato nel 1959 e nel cui teffitorio risiede dal 1961. La seconda partizione è riferita alle specifiche modalità operative basate sull'impiego di sofisticate apparecchiature elettroniche: il braccio armato ed il gruppo di saette simboleggiano l'impiego ìn campo militare di energia elettromagnetica.
Comandanti IX BATTAGLIONE TRASMISSIONI ( 1959-70) Magg. Alessio Iacuzzi Ten. Col. Enrico Scotti Magg. Luigi Simoncini Ten. Col. Gaetano Baglio Ten. Col. Oscar Piersimoni Ten. Col. Aldo Pe1Totta
9° BATTAGLIONE GUERRA E LETTRONICA
"Rorvrno" (1976) Ten. Col. Vincenzo Cavaliere Ten. Col. Nicola Mercadante Ten. Col. Giacomo Comini Ten. Col. Giovanbattista La Rocca Ten. Col. Gaetano Turso Ten. Col. Giancarlo Papa Ten. Col. Bruno De Simone Ten. Col. Giuseppe Sacripanti Ten. Col. Aldo Siciliano Ten. Col. Nicola Fusaro
IX BATTAGLIONE GUERRA ELETTRONICA (1970-76) Ten. Col. Aldo PeITotta Ten. Col. Francesco Ajello Ten. Col. Cornelio D' Avenio Ten. Col. Vincenzo Cavaliere
Sedi 1959-61
Roma
1961
Anzio (RM)
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Jì"C/smissioni
11 ° R EGGI1\.1ENTO TRAS1VIISSIONI Motto: "Inteli igenze ed armi èoniungo. Festa: 24 giugno - anniversario de lla battaglia del Piave ( 1918) Sede: Civitavecchia (Roma) - Caserma "Dc Carolis" . 1vlostrina: fiam ma a due punte, di colore azzurro elettrico con bordo amaranto.
Origini e vicende organiche Nel corso della seconda guerra mondiale, il 4 luglio 1940, viene approntato dal Comando Difesa Territoriale cli Roma il comando Xl Battaglione Collegamenti d'Armata destinato in Africa Settentrionale. Assunto nella forza del deposito ciel 12° reggimento g. cli Palermo, dal 23 dello stesso mese diviene Xl Battaglione Marconisti ed inq uadra le cp. 124" e 127a marconisti e la 137" marconisti speciale. Raggiu nta la zona d' impiego viene inserito prima nel 2° poi nel 7° Raggruppamento Speciale Genio e nel novembre 1942 dispone delle cp. marconi sti 127", 11 O" e 12(t. E' disciolto per eventi bellic.i nel corso del ripiegamento in Tunisia. Il 5 gennaio 1943 presso il deposito del 12° reggimento g. si forma il VI btg. marconisti cl' Armata, che due giorni dopo assume la denominazione di XI Battaglione Marconisti, nel quale sono inquadrate le cp. 140a marconisti speciale e 154" marconisti cli collegamento. Posto alle dipendenze del Comando 6° Armata il btg. è inserito nel 9° rgpt. g. ed è dislocato nella zona cli Enna. Dopo aver preso parte alle operazioni per la difesa della Sicilia, il btg. viene sciolto per eventi bellici nell'agosto 1943. Il 1° marzo 1957 viene costituito a Roma, presso la Scuola delle Trasmissioni, l'XI Battaglione Trasmissioni che assorbe la cp. sperimentale trasmissioni ed è poi sciolto il l O aprile 1959 allorché personale e mezzi concorrono alla formazione del IX btg. trasmissioni dislocato in Anzio. L'XI Battaglione Trasmissioni è nuovamente in vita a Bologna il 1° aprile 1972 per trasformazione del VI btg. t. (costituito il 1° luglio I953 per le esigenze del VI Corpo d'Armata ed all'atto dello scioglimento della grande unità posto alle dipendenze dell' Ispettorato delle Trasmissioni). Con la ristrutturazione dell'Esercito, dal 31 dicembre 1975 l'unità cambia denominazione in 11° Battaglione Trasmissioni "Leonessa", rimane formato su comando, pi. comando e servizi, tre cp. trasmissioni e per decreto l 2 novembre 1.976 riceve la Bandiera di guerra. Dal 1980 al I 983 il battaglione dipende dal Comando Trasmissioni della Regione Militare Centrale per passare poi, definitivamente, alle dipendenze dell'Ispettorato delle Trasm.issioni . Nel 1989 personale e mezzi del "Leonessa" costituiscono un Centro Trasmissioni in Namibia in supporto allo squadrone elicotteri che opera sul confine tra Angola e Nanùbia nell 'ambito del contingente ONU "UNTAG". Personale ciel battaglione viene inviato nel corso ciel 1991: - in Turch ia (operazione "Airone") per realizzare ed assicurare un sistema di trasmissioni tra le basi ivi dislocate e l'Italia; - in Albania (operazione "Pellicano"), per la medesima esigenza. L'operazione prosegue anche nell'anno 1992; - in Kuwait, dal 25 settembre al 10 dicembre, per assicurare i collegamenti con l' Italia delle unità del genio impegnate in zona per operazioni di sminamento. Nel gennaio 1991 e nei mesi cli maggio e giugno dello stesso anno, sottufficiali cieli' 11 ° sono presenti in Somalia ed Etiopia al fianco dei reparti ivi impegnati nelle operazioni di sgombero cli connazionali. Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata il btg. perde la propria autonomia il 3I° agosto 1992 ed il giorno successivo è inquadrato, quale Battaglione "Leonessa", nell' l1° Reggimento Trasmissioni cli nuova formazione. A datare dall' 11 dicembre 1992 il reggimento prende parte all'operazione "IBIS" in Somalia, al fine di assicurare i collegamenti tra i reparti operanti e tra la Somalia e l'Italia; al Sergente Maggiore Roberto Cuomo caduto a Balad nell'ottobre 1993 viene concessa la Medaglia d' Oro al Valore dell 'Esercito; l'impegno ha termine il 4 aprile 1994. Per la stessa esigenza personale del reggimento viene inviato in Mozambico (operazione "Albatros") nel periodo 3 febbraio 1993 - 5 dicembre 1994.
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l'Esercito Italiano verso il 2000
Campagne di guerra efatti d'arme Seconda Mondiale (1940-43): - 1940 : fronte alpino occidentale (14W cp. speciale) - 1940-42: Africa Settentrionale - 1943 : Sicilia: difesa costiera (gen. - giu.) operazione per la difesa dell'isola (lug. - ago.)
Riconoscimenti Encomio Solenne tributato dal Capo di SM dell'Esercito L ' 11 ° Reggimento Trasmissioni "LEONESSA" ha partecipato alla missione di pace in Somalia con proprio personale inquadrato nel Comando del Contingente "ITALFOR IBIS " . Pur operando in uno scenario caratterizzato da notevoli difficoltà. operative e particolari condizioni ambientali , Quadri e trasmettitori hanno assicurato indispensabili e vitali collegamenti fra tutti i reparti de l Contingente, consentendo, in tal modo, una efficace e continua azione di comando e controllo. I collegamenti messi in atto con la Madre Patria, inoltre, perseguiti con diuturno e profondo impegno, hanno consentito a tutto il personale partecipante alla missione di operare con serenità ed al Comando di poter soddisfare qualsiasi esigenza operativa e logistica. L'altissima professionalità , il senso ciel dovere e la grande perizia dimostrata dagli uom ini del Reggimento che, con il loro operato, hanno riscosso unanimi consensi eia parte delle mass ime Autorità nazionali ed il plauso degli altri Contingenti partecipanti all'Operazione, hanno contribuito al buon esito della missione e ad aumentare il prestigio dell'Esercito Italiano all'estero. Somalia, J I dicenibre 1992 - 19 marzo
1994. Targa di Benemerenza Icaro 1991 (*) Reparto Trasmissioni dello Stato Maggiore dell'Esercito, nel solco dell a fulgida e gloriosa tradizione dell'Arma, con indefettibile impegno ed alto grado di preparazione tecnica, sviluppava in ambito nazionale ed internazionale un'appassionata, costante ed efficace azione assicurando il comando ed il controllo a tutte le Unità dell'Esercito impegnate nell'ambito dei contingenti militari nazionali operanti in missione di pace a favore delle popolazioni del Libano, Namibia, Kuwait, Somalia, Albania e di quelle curde. La professionalità, l' abnegazione, la tenacia e lo spirito cli sacri ficio dei suoi uomini consentivano di ottenere risultati di alto livello operativo che, favorendo il consolidarsi di vincoli internazionali, conferivano ulteriore prestigio alla Forza Armata. Trieste, 28 novembre 1992.
Stemma Araldico Decreto 27 dicembre 199 l a. SCUDO: Inquartato in decusse: il primo, partito di rosso e di azzurro, all'aquila col volo abbassato, d'argento, coronata con corona all'antica cli cinque punte visibili, dello stesso, aquila e corona attraversanti (provincia di Roma); il secondo, di azzurro, al si Ifio di Cirenaica, reciso, d ' oro; il terzo, cli rosso, alla stella alpina, recisa, di verde, fiorita di tre, d 'argento col centro d'oro; fogliata di tre di verde; il quarto, di verde, al castello d'oro, merlato alla ghibellina di otto, chiuso cli nero, munito cli tre torricelJe, ognuna merlata cli quattro alla ghibellina, la torrice lla centrale più alta e più larga, finestrata di due in palo, cli nero, cimata da tre spighe di grano, poste a ventaglio, d'oro, le torricelle laterali finestrate di uno, cli nero (Enna). b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d 'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "INTELLIGENZE ED ARMI CONIUNGO".
(*) Conferita dall'Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia dal l'Internamento e dalla Guerra di Liberazione quale atto di solidarietà e di stima nei confronti delle Forze Annate in riconoscimento dei valori di coraggio, solidarietà, spirito cli sacrificio, dimostrati dal personale appartenente alle stesse.
325
Tras,nissioni
Sintesi della blasonatura 1° quarto: lo stemma della provincia di Roma simboleggia il legame territoriale del Corpo con il capoluogo ove si è formato nel 1957 e nella cui provincia risiede dal 1976. 2° quarto: il silfio ricorda il legame storico con l' Africa Settentrionale ove ha operato nel 1940-42 l'XI btg. marconisti . 3° quarto: la stella alpina è in riferimento alla partecipazione della 140a cp. marconisti speciale (confluita poi nell'XI btg.) alle operazioni nel giugno 1940 sul fronte alpino occidentale. 4° quarto: !'arme di En na simboleggia il legarne storico - territoriale fra la città e l' XI btg. marconisti ivi dislocato nel lug lio 1943, all ' inizio delle operazioni per la difesa della Sicilia.
Coniandanti XI BATTAGLIONE MARCONISTI ( 1940-43)
Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten . Col. Ten . Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.
Cap. Salvatore Guarnera (s.v.) XI BATTAGLIONE TRAS1VIISS10NI (1957 -59) Ten. Col. Cesare AJè XI B ATTAGLIONE TRASMISSIONI ( 1972-75) Ten. Col. Italo Calabrese 11° BATTAGLIONE TRASMISSIO NI "LEONESSA" ( 1975-92)
Matteo Ricco Giuseppe Rulli Domenico Fria Bruno Simeone Alfredo Lupo Carlo Marchesi L ibero Fraglia Angelo Pacifici Bruno F ilippi
11 " R EGGIMENTO TRASMISSIONI
(1992)
Col . Paolo Carosella Col. Luigi Pellegrino
Ten. Col. Italo Calabrese Ten. Col. Sauro Smacchia
Sedi 1957-59 1972-76
Roma Bologna
1976
Civitavecchia (Roma)
326
L ' /:,'sercito Italiano verso il 2000
32° REGGI.MENTO TRASìVIISSIONI Motto: "Con impegno e con ingegno". Festa: 24 giugno - anniversario della battaglia del Piave ( 1918) Sede: Padova - Caserma "Pierobon" . Mostrina: fiamma a due punte, cli colore azzurro elettrico con bordo amaranto.
Origini e vicende organiche Il 20 giugno 1953 si fo rma in Padova, presso i l V btg. t. d i C.A. , il XXXII Battaglione Trasmissioni d'Esercizio d'Armata che è posto a lle d ipendenze ciel Comando Designato 3a Armata. Costituito s u comando, cp. comando, cp esercizio radio, cp. esercizio mezzi a fi lo, cp. costruzioni, cp. mista dal l5 gennaio 1954 diviene XXXII Battaglione Trasmissioni d'Armata. li 31 dicembre 1969 il btg . dà vita a due distinte unità : il XXXT btg. t. (Eserc izio) d'Armata ccl il XXXII btg. t. (misto) d 'Armata. L a cp. comando forma i pi. comando e servizi delle due unitlt; le cp. mezzi a fi lo ed esercizio radio mutate le denominazioni confluiscono nel XXXI btg .; le cp . ponti rad io e costru zioni nel XXXII btg .. Dal I O gennaio I 970 il XXXII Battagl ione Trasmissioni (Misto) d'Armata inquadra: comando, pi. comando e servizi, la cp. esercizio (quadro), 2 11 cp. ponti radio, 3" cp. costruzioni, cp. mista guerra elettro nica (questo reparto lasciato il btg. il 31 agosto 1970, dal 5 febbraio 1975 sarà trasformato in XXXlll btg. guerra elettron ica.). A seguito dello sciog li mento del comando della grande unità in cui è inquadrato, il l O aprile I 972 cambia denominazione in XXXII Battaglione Trasmissioni e, formato da comando, pi. comando e servizi, tre cp. t. , è posto alle dipendenze del V Comando Militare Territoriale della Regione Nord Est. Con la ri strutturazione dell ' Esercito, dal 15 ottobre 1975 diviene 32° Battaglione Trasmissioni "Valles", rimane formato s u comando, pi. comando e .servizi, l" cp . esercizio, 2" e 3" cp. ponti radio e costruzio ni e per decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera cli g uerra. Nell ' ambito ciel riordina mento della Forza Armata il btg . perde la propria autono mia il 12 settembre 1992 ed il giorno suc cessivo è inquadrato, quale Battaglione " Valles", nel 32° Reggimento Trasmissioni d i nuova formazione.
Stemma Araldico Decreto 28 ottobre 1976 (aggiornato in base a q uan to d isposto dallo SME con circ. 12 1 ciel 9.2.1 987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987) a. SCUD O: Inquartato. TI primo e il quarto d i Padova (che è d ' argento alla croce di rosso). li secondo e il terzo d ' argento pieno. In cu ore uno scudetto d'azzurro alla torre di vedetta e segnalazione antica romana. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d' oro, svolazzante, collocata sotto la punta del.lo scudo, incurvata con la concavi tà rivolta verso l'alto, riportante il motto: "CON IMPEGNO E CON INGEGNO"
Sintesi della blasonatura 1° e 4° quarto: !'arme cli Padova ricorda il legame territoriale del Corpo con la città ove si è cos tituito ed ha preso sede. 2° e 3° quarto: l'argento è Io s malto ti pico delle tavole araldiche di attesa in assenza cli particolari fatti o fasti da rappresentare. Nello scudetto la torre antica simbo leggia il sistema cli segnalazione in uso presso i roman i, primo embrione cli un sistema organizzato di trasmiss ione di notizie ad uso militare.
327
Trasm.issioni
Comandanti
xxxn BATT'AGLIONE
TRASMISSIONI D'ESERCIZIO
XXXJI
o' ARMA1~.\ (1953-54) Ten . Col. Giuseppe Mercaclante
XXXII
Ten. Col. Ernesto Manica Ten. Col. G iuseppe Ragusa Ten. Col. Arnaldo Ricci
BA1TAGLIONE TRASMISSIONI D'ARMATA
(1954-69) Ten . Col. G iuseppe Mercaclante Ten. Col. Idalgo Marang i Ten. Col. Vincenzo De Chi aro lèn. Col. Cesare Bertoldi Ten. Col. Guido Roclrigucz Magg. Luciano Pagnini Magg. Francesco Sforza Te n. Col. Gino Lombardi Ten. Co l. Carlo Cancelli Ten. Col. Giovann i Ivigl ia Ten. Col. Elvidìo Carullo Ten. Col. Aldo cli Tizio
XXXII
32° BATTA G LIONE T RASM ISSIONI " V ALLES" (1975-92) Ten. Col. Arnaldo Ricci Ten. Col. Salvatore Lombardo Ten. Col. Alfredo Pozzi Ten. Col. Giancarlo Franza Ten. Col. C. Alberto Barletta Ten. Col. Michele Fazzina Ten. Col. Raffaele Nicastri Ten. Col. Fernando Covelli Ten. Col. Luigi Zampino 32° R EGGIMENTO TRASMISSIONI ( 1992) Col. Luigi Doronzo
BATTAGLIONE T RASM ISSIONI (M ISTO) D' ARMATA (1970-72)
Ten. Col. Ernesto Manica
Sedi 1953
Padova
BATTAGLIONE TRASMISSIONI (1972-75)
328
/,' Esercito ltalùmo verso il 2000
33° BATTAGLIONE GUERRA ELETTRONICA "FALZAREGO" Motto: "Col cuore e con l'ingegno". Festa: 24 giugno - anniversario della battaglia del Piave ( 1918) Sede: Treviso - Caserma "Cadorin". Mostrina: fiamma a due punte, di colore azzurro elettrico con bordo amaranto.
Origini e vicende organiche Nel 1958 si forma in Arzene (PN) un distaccamento del X btg. trasmissioni cui sono affidati compiti di intercettazione radiogonometrica HF. Posto alle dipendenze ciel XXXII btg. trasmissioni d'Armata, nel 1961 è trasferito a Latisana. Il 1° settembre 1964 ii reparto diviene "Distaccamento del XXXII btg. t. cl' A. Compagnia mista" quindi il 15 dicembre 1969 è spostato a Conegliano Veneto ed in questa sede, enucleato dal XXXII battaglione assume fisionomia autonoma quale Compagnia Mista Guerra Elettronica. Il 5 gennaio 1975 la cp. si trasforma in XXXlll Battaglione Guerra Elettronica, è articolato su comando, pl. comando e servizi, F cp. ESM (misure elettroniche di sostegno) e 211 cp. mista ed è posto alle dipendenze del V Comando Militare Territoriale della Regione Nord Est. Nell'ambito dei provvedimenti connessi con la ristrutturazione dell'Esercito, dal 1° novembre dello stesso 1975 diviene 33° Battaglione Guerra Elettronica "Falzarego" e con decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera cli guerra. Dal 1° marzo 1979 passa alle dipendenze ciel Comando Trasmissioni ciel 5° Corpo cl' Armata.
Stemma Araldico Decreto 28 febbraio 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale ciel I 4.2. I 987) a. SCUDO: partito. Nel primo d'azzuffo alla croce d'oro. Nel secondo d'argento all'antenna marconiana a telaio caricata, in decusse, da un cannone intrecciato alle folgori, il tutto d'oro. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "COL CUORE E CON L' INGEGNO".
Sintesi della blasonatura Nella prima pattizione è riportata !'arme di Conegliano Veneto a ricordo ciel legame territoriale del Corpo con la città ove si è costituito. La seconda partizione comprende riferimenti alle specifiche modalità operative basate sull'impiego di sofisticate apparecchiature elettroniche: il cannone e le folgori rappresentano l'utilizzo nell'ambito dell'unità di personale sia artiglieri sia trasmettitori.
Comandanti XXXIII BATTAGLIONE GUERRA ELETTROl\'lCA
Ten. Col. Franco Serva Ten. Col. Roberto Berto Ten. Col. Marcello Moneta Ten. Col. Giuliano Toffoli Ten. Col. Giordano Santinelli Ten. Col. Gioacchino Priscindaro Magg. Paolo F. Ancona
(1975) Ten. Col. Mario Pollero 33° BATTAGLIONE GUERRA ELETTRONICA "FALZAREGO" (1975) Ten. Col. Mario Pollero Ten. Col. Gianfranco Canova
Sedi 1975-85 1985-91
Conegliano Veneto (TV) Sacile (PN)
1991
Treviso
329
Trasmissioni
41 ° REGGIMENTO TRAS.MISSIONI Morto: "M' ingegno ed opro" Festa: 24 giugno - anniversario della battaglia del Piave ( I 9 I 8) Sede: Torino - Caserma " Dabormicla" Mostrina: fiamma a due punte. cli colore azzurro ele ttrico con bordo amaranto.
Origini e vicende organiche Il 1° ottobre J 957 si forma in Torino, il XLI Battaglione Trasmissioni con personale e mezzi delle preesistenti compagnie trasmissioni terri toriali I", 2" e 3"; il btg. costituito da comando, pl. comando e tre cp . t. è posto alle dipendenze del I Comando Militare Territoriale. Con la ristrutturazione dell 'Eserc ito, dal I O dicembre 1975 l'unità cambia denominazione in 41 ° Battaglione Trasmissioni "Frejus" e per decreto 12 novembre I 976 riceve la Bandiera di guerra. Dal 30 settembre I 987 il btg. viene articolato su comando, cp. comando e servizi, 1" e 2" cp. gestione TLC infrastrutturali alle quali si affianca il 1° ottobre 1988 la 3" cp. supporti campali. Nell ' ambito ciel riordinamento della Forza Armata il btg. perde la propria autonomia il 19 settembre 1993 ed il giorno successivo è inquadrato, quale Battaglione "Frejus", nel 41° Reggimento Trasmissioni cli nuova formazione. In occasione del l'alluvione che colpisce il Piemonte nei giorni 5 e 6 novembre 1994, il reggimento fornisce numerosi equipaggi radio e ponti rad io per assicurare i collegamenti fra i reparti operanti nelle zone disastrate.
Stemma Araldico Decreto 26 ollobre 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dal lo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. 1987) a. SCUDO: Partito; Il primo di Torino che è d'azzurro al toro furioso d'oro, il secondo d ' argento. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolaZ7.ante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "M'INGEGNO ED OPRO" .
Sintesi della blasonatura Nella prima partizione compare J'arme cli Torino a ricordo del legame territoriale del Corpo con la Città ove si è costituito ed ha preso stabilmente sede. L' argento della seconda partizione è lo smalto tipico delle tavole araldiche cli attesa in assenza cli particolari fatti o fasti eia rappresentare.
Com.andanti XLl BA1TAGLJONE TRASMISSIONI (I 957-75) Ten. Col. Luigi Picco Ten. Col. Mario Squilla Ten. Col. Michele Schiavo Ten. Col. Ernesto Gandini Tcn. Col. Antonio D' A uria Ten . Col. Antonino Caracciolo Ten. Col. Giovanni Rossi Ten. Col. Raffaele De Paola Ten. Col. Abramo Fiorini · Ten. Col. Francesco Semenza rlèn. Col. Alberto Baldini Ten. Col. Giuseppe Costa
41 ° BATTAGLIONE TRASMISSIONI " FREJUS" (1975-93) Ten. Col. Giuseppe Costa Ten. Col. Rino Codemo Ten. Col. Giovanni Arena Ten. Col. Luigi Coppola Ten. Col. Gaspare Platia Ten. Col. Antonio Di Pietro Ten. Col. Sebastiano Ponso Ten. Col. Enrico Zanini Ten. Col. Giuseppe Parato 4 1° R EGGIMENTO TRASMISSIONI ( 1993) Col. Giuseppe Ariolfo Col. Enrico Zanini
Sedi 1957
Torino
330
L'Esercito flafiano verso il 2000
43° REGGIMENTO TRASl\tIISSIONI Morto: "Né ostacolo, né fatica".
Festa: 24 giugno - anniversario della battaglia ciel Piave ( 1918) Sede: Rovezzano (Fl) - Caserma "Predieri". Mostrina: fianuna a due punte, d i colore azzurro elettrico con bordo amaranto.
Origini e vicende organiche Il 1° ottobre 1957 si forma in Firenze, il XLIII Battaglione Trasmissioni con personale e mezzi delle preesistenti compagnie trasmissioni teiTitoriali 6a e T'; il btg. costituito da comando, pi. comando e tre cp. t. è posto al le dipendenze del VTl Comando Militare Territoriale. Con la ristrutturazione dell ' Eserc ito, dal 1° ottobre 1975 l' unità cambia denominazione in 43° Battaglione n·asmissioni "Abetone" e per decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera cli guerra. Il 1° gennaio 1986 l'ordinamento viene modificato su comando, cp. comando e serviz i, I" e 2a cp. gestione TLC infrastru tturali e 3a cp. supporti campali (costituita il I O aprile 1987). Personale del ballaglione partecipa alle missioni umanitarie IBIS I e IBIS 2 in Somalia. Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata il btg. perde la propria autonomia il 16 settembre 1993 ed il g iorno successivo è inquadrato, quale Battaglione " Abetone", nel 43° Reggimento Trasmissioni di nuova formazio ne.
Stemma Araldico Decreto 6 dicembre 1976 (aggiornato in base a quanto d isposto dallo SME con circ. 121 ciel 9.2.1987 - Giornale Uffic iale del I 4.2. 1987) a. SCUDO: tagliato; nel primo, di Firenze (d'argento al giglio bottonato di rosso) ; nel secondo d' azzurro, alla torre antica di vedetta con segnalazione romana. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "NÈ OSTACOLO, NÈ FKflCA".
Sintesi della blasonatura Nella parte superiore del lo scudo è riportata l'arrne di Firenze a ricordo del legarne territoriale ciel Corpo con la città ove si è costituito ed ha preso stabilmente sede. Nella parte inferiore sullo smalto d'azzurro, simbolo cli fedeltà ed amor cli patria, la torre antica sirnboleggia il sistema di segnalazione in uso presso i romani, primo e mbrione di un sistema organizzato di trasmissione di notizie ad uso militare.
Comandanti XLIII BATTAGLIONE TRASMISSlONI (1957-75) Cap. Plinio Niccoli Magg. Mario Fanini Ten. Col. Francesco Grassi Ten. Col. William Baldini Ten. Col. Antonino Molu tzu Ten . Col. Mario Palm isano Ten. Col. Plin io Niccoli Ten. Col. M ichele Zicari Ten. Col. Giuseppe Palmisano Ten. Col. Leonardo Vasell i Ten. Col. Romualdo Franza
43° BATTAGLIONE TRASMISSIONI Ten. Col. Ten . Col. Ten. Col. Tcn. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.
Firenze
(J975-93)
Romualdo Franza Giuseppe Ventafridda Marco Di aco Renato Antonacci Francesco Caporale Paolo Bonginelli Giuseppe Paglialonga Marco Cappe llini Luciano Peppoloni
43° REGGIMENTO TRASM ISS IONI Col. Sebastiano Bianca Col. Luciano Adami
Sedi 1957
"ABETONE"
(] 993)
331
Trasmissioni
44° REGGIIVIENTO TRAS1V11SSI0NI .Motto: "Con tenac ia e con valore". Fesm: 24 giugno - an niversario del la battaglia del P iave ( 1918) Sede: Roma - Caserma "Ponzio" . Mostrina: fiamma a due punte, d i co lore azzurro con bordo amaranto.
Origini e vicende olganiche Il I O onobre 1957 si fo rma in Roma, il XLIV Battaglione Trasmissioni con personale e mezzi delle preesis tenti W' cp. trasmiss io ni territoriale e cp. trasmiss io ni ciel Comando M ilitare Territoriale del la Sardegna. Il btg. costitui to da comando, pi. comando e tre cp. t. è posto alle dipendenze dcll' Vlll Comando Militare Territoriale. La 3" cp. distaccata a Cagliari dal 3 l marzo 1962 diviene autonoma quale Compagnia Trasmissioni per il Comando T rasm issioni della Sardegna. Con la ristrntrurazione dell 'Esercito, dal 1° gennaio I 976 l' unità cambia denominazione in 44° Battaglione Trasmissioni "Penne" e per decreto 12 novembre dello stesso anno riceve la Bandiera di guerra. Dal I O gennaio J 988 il btg. viene articolato su comando, c p. comando e servizi, I" e 2" cp. gestione TCL infrastrutturale e 3a cp. supporto campale. Nell 'ambito ciel riordi namento della forza Annata il btg. perde la propria autonomia il 19 novembre I993 ed il giorno success ivo è inquadrato, quale Ballaglione "Penne", nel 44° Reggimento Trasmissioni d i nuova fo rmazione.
Stemma Araldico Dec reto 27 settembre 1977 (aggiorn ato in base a q uanto d ispos to dal lo SME con circ. 12 1 de l 9.2.1 987 - G iornale Ufficiale elci 14 .2.1 98 a. SCUDO: Troncato . Il primo (cli Cagliari) inquartato: A e Dall a croce cli Savoia : Be C d' argento, al castel lo al naturale. torricellato di tre pezzi, quello centrale più elevato e fondato s u uno scoglio uscente da l mare; il tutto al naturale . Nel secondo, d'azzurro alla lupa capitolina d ' oro. b. CORONA TURR/7i1 c. ORNAMF,NT!: lista bifida: d' oro, svola7,za nte, collocata sotto la punta dello scudo, incur vata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "CON TENACIA E CON VALORE" .
Sintesi della blasonatura Nella p arte su periore dello scucio è riportata l'arme cli Cagliari per simboleggiare il legame territoriale de l Corpo con la città ove all'epoca della costituzione era dis taccata una compagnia. Nella parte inferi ore sullo s malto d'azzurro, simbolo d i lealtà ed amor cli patria, la lupa rappresenta il legame territoriale dell' unità con Roma, città nella quale si è formata ccl ha preso sede.
Comandanti XLIV BATTAGl.101':E TRASMISSIONI ( 1957-75) Cap. Ci ro Tucci Cap. Francesco O norati Ten. Col. Italo Del B ue Magg . Vittorio Peyrani Ten. C ol. Sergio Testa Ten. Col. Pietro Vcnturini Ten. Col. Nicola Di Tommaso Ten. C ol. Dante Guarino Ten. Col. Giorgio Franceschino Ten. C ol. Egisto D iotallevi Ten. Col. Pietro Bellantc Ten. C ol. Carlo Malinconico 44° 8 i\ITAGLIONE T RASMISSIONI ''PENNE" ( 1976-93) Ten. Col. Carl o Malincon ico
Ten. C ol. Ten. Col. Ten. C ol. Tcn. C ol. Ten. C ol. Ten. C ol. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. C ol.
44° RECiGIMENTO TRASMISSIONI (1993) Col. Carlo Corracl i Col. Flavio Zorclan
Sedi 1957
Roma
Lu igi Trobbiani Amedeo Cestari Giuseppe Masciarelli Luigi Lauri Achille Carnevale Pierino Sopranzelli Antoni o Milella Umberto De Finis Adriano Schegg i E lio G abriel i Luigi Villani
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L'Esercito Italiano verso il 2000
45° R EGGI.lVIENTO TRAS1V1ISSIONI Motto : "Tenace sempre". Festa: 24 giugno - anni versario della battaglia del Piave ( I 9 I 8) Sede: San Giorgio a Cremano (NA) - Caserma "Caval ieri" . Mostrina: fiamma a due punte, di colore azzurro e lettrico con bordo amaranto.
Origini e vicende organiche Il I O ottobre 1957 si forma in Bagnoli (Napoli), il XLV Battaglione Trasmissioni con personale e mezzi delle preesistenti cp. trasmission i territoriali 9" e IO". li btg. costituito da comando, pi. comando e tre cp. trasmissioni è posto alle dipendenze del X Coma ndo Militare Territoriale. Con la ristrutturazione dell 'Esercito, dal 1° ottobre 1975 l' uni Ut cambia denominazione in 45° Battaglione Trasmissioni "Vulture" e per decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera cli guerra. Dal I O gen naio 1984 il btg . viene artico lato su comando, cp. comando e servizi (formata il successivo 1° settem bre), 1a e 2a cp. gestione T LC infrastrutrurali alle quali si affianca il 1° gennaio 1985 la 3" cp. supporti campal i. Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata il brg. perde la propria auronomia il 15 settembre 1993 ed il giorno success ivo è inquadrato, quale Battaglione " Vulture" , nel 45° Reggimento 'l)·asmissioni cli nuova formaz ione.
Stemma Araldico Decreto 6 dicembre 1976 (agg iornato in base a quanto di spos to dallo SME con circ . 12 1 del 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale ciel I4.2.1987) a. SCUDO: Troncato. li primo di Napoli (troncato d' oro e cli rosso) . Nel secondo d ' azzurro alla torre di vedetta con segnalazione romana. b. CORONA TURRITA c. ORNAMDVTI lista bifida: d'oro, s volazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "TENACE SEMPRE".
Sintesi della blason.atura Nell a parte superiore dello scudo è riportata l'arme cli Napoli a ricordo del legame territoriale de l Corpo con la città ove si è cos tituito ed ha preso sede. Ne lla parte inferiore sullo smalto d 'azzurro, simbolo di fedeltà ed amor cli patria, la torre antica simboleggia il sistema di segnalazione in uso presso i roman i, primo embrione cli un sistema organizzato cli trasmissione di notizie ad uso militare.
Coniandanti XLV BATTAGLIONE TRASMISSIONI (1957-75) Magg. Mario Romeo Magg. Salvatore Fortuna Ten. Col. Bru no Brunelli Ten. Col. Elio Palmese Ten. Col. Sebastiano Tenerell i Ten. Col. Salvatore Sanclullo Ten . Col. Carlo Pirocca Ten. Col. Calogero Montagna
45° BATrAGLIONE TRA~MISSIONI
Ten. Col. Aldo Sponda Te n. Col. Franco Francalanci Ten . Col. Arnaldo Florio Ten. Col. Tommaso Malorg io Ten. Col. Giorgio Orlando Ten. Col. Luigi Seccia Ten. Col. Claudio Santoro Ten. Col. Romano C attermola Ten. Col. Giuseppe Santomartino
" V ULTURE" ( 1975-93)
45° R EGGIMENTO TRASMTSSTONT (] 993)
Ten. Col. Calogero Montagna Te n. Col. Giuseppe Mumoli
Col. Giuseppe Pagli alonga Col. Giuseppe D ' Alò
Sedi 1957-71
l 971 -91
Bagnoli (NA) Napoli
199 E
S. Giorgio a C remano (NA)
7'rasrnissio,ii
333
46° BATTAGLIONE TRAS1VIISSIONI "MONGIBELLO" Motto: "Spatium non obcst". Festa: 24 giugno - anniversario della battaglia ciel Piave ( 1918) Sede: Palermo - Caserma 'Turba''. lvlostrina: fiamma a due punte, cli colore azzurro elettrico con bordo amaranto.
Origini e vicende organiche TI 1° maggio 1976 si forma in Palermo iI 46° Battaglione Trasmissioni "Mongibello", con personale e mez.zi della 46" cp. trasm issioni (costitu ita per l'XI Comando Militare Territoriale della Regione della Sicilia il 1° gennaio 1953 quale I I" cp. trasmissioni, divenuta 6" il 1° settembre 1956 e 46a il 15 novembre 1975). Il btg. costituito da comando, pl. comando e due cp. trasmissioni è posto alle dipendenze clell ' XI C. M. T. e con decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera di g uerra. Nel 1985 vengono formate la cp. comando e servizi e la 3" cp. trasmissioni. Dall'agosto 1992 il battaglione è impegnato nell ' operazione "Vespri Sici liani" per il potenziamento del sistema delle trasmiss ioni in ambito Regione Militare .
Stemma Araldico Decreto 6 febbra io 1978 (aggiornato in base a q uanto d isposto dallo SME con circ. 121 ciel 9.2.1987 - G iornale Ufficiale del I 4.2.1987 a. SCUDO: tagl iato. Nel primo di Palermo, che è di rosso all'aquila romana d ' oro, afferrante con gli artigli una lista d'argento caricata dal le lettere S . P. Q. P. in caratteri cli nero. Nel secondo, d'azzurro, alla montagna a l naturale, uscente da una campagna di verde e cimata da un cratere acceso fumante cl' argento. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro. svolazzante, collocala sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il mollo: "SPATIUM NON OBEST'.
Sintesi della blasonatura Nella parte s uperiore dello scudo è riportala !'arme di Palermo a ri cordo del legame territoiiale del Corpo con la città ove s i è costituito ed ha preso sede. Nella parte inferiore è riprodotto l'Etna al naturale, a simboleggiare jl legame tradizionale del Corpo con il vulcano del quale porta l' antico nome.
Comandanti 46° BAITAGI .IONE TRASMISSIONI "MONGIBELLO" ( I 976) Ten. Col. Ten. Col. Ten . Col. Ten . Col.
Ten. Col. Alfredo Battista Ten. Col. Giuseppe Lo Monaco Ten. Col. Pier Alessandro Mattassi
Samuele Miano Antonino Bruno Emanuele Cerani Luigi Fedeli
Ten. Col. Augusto Del Pistoia Ten. Col. Luciano Coppolino Magg. Giuseppe Russo
Sedi 1976
Palermo
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L'Esercito lwliano verso il 2000
CENTRO INFORl\lIAZJONI E DIFESA ELETTRONICA Motto: "Hostes per aethera eruo". Festa: 24 giugno - anniversario della battaglia del Piave (19 l 8) Sede: Anzio - Caserma "S . Barbara".
Origini e vicende organiche O
Il l dicembre 1963 viene costitui to in Anzio (Roma) il Centro Difesa Elettronica (CDE) nel quale confluisce il IX battaglione trasmissioni ; questo battaglione si era formato a Roma il I O aprile 1959 per trasformazione della Compagnia Speciale Trasmiss ioni 1-RG - in vita dal 15 aprile 1955 - e con il .concorso del personale del d isciolto XI battaglione trasmissioni. Il Centro è posto alle dipendenze dello SME - m Reparto e, success ivamente, dal 1° febbraio 1965 dell'Ispettorato delle Trasmiss ioni . E' un ente pluriarma nel quale operano ufficiali delJ' Arma d i Artiglieria, delle Trasmissioni e dei rispettivi Servizi Tecnici nonché sottufficiali e militari cli truppa delle due Arm i. O Il l settem bre 1970 vede il CDE interessato a trasformazioni interne rilevanti per l'inseri mento della "componente info rm azioni" nella sua struttura, con la formazione del primo "Nucleo SIGINT" della Forza Armata, sulla base del plotone I-RG(HF) della la cp. del IX btg. l. mentre quest' ultimo viene denominato "IX Battaglione Guerra Elettronica". Tale "Nucleo" è costituito, oltre che dal personale ciel predetto plotone, anche eia personale del CDE e del STOS, già impiegato nello spec ifico settore . Il 1° novembre 1972 iJ Nucleo SIGINT diviene "Reparto SIGINT", e, in data I O settem bre 1976, tale reparto origina l'attuale 8° Battaglione Trasmissioni Ricerca Elettronica "Tonale" che è posto alle dirette dipendenze dello SME. Con decreto 12 novembre 1976 sono concesse la Bandiera d'Istituto al CDE e le Bandiere cli g uerra all'8° btg. t. ricel. "Tonale" ed al 9° btg. gu. elt. "Rombo"; i Vessilli vengono consegnati poi in data 27 marzo 1977. 0 Il 1· marzo 1'980, lo S.tvlE, allo scopo d i rendere più fun zionale l'organizzazione dei settori informativi STO, SIGINT e sorveglianza del campo cli battagli a e delle attività di guerra elettronica. dispone la costituzione del Centro Informazioni e Difesa Elettronica (CIDE), che nell'attuale organ izzazione subentra nella sede cli Anzio al CDE; successivamente, nel 1.990, le competenze in materia di sorveglianza del campo d i battaglia vengono eliminate fra le attribuzioni specifiche ciel Centro.
Stemma Araldico Decreto 16 marzo 1977 (aggiornato in base a quanto d isposto dallo SME con circ . 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987) a. SCUDO: partito semitroncato: a) d ' azzurro all a "Dea Fortuna" scapigliata, bendata e cinta di un velo svolazzante, poggiata col piede sul mozzo di una ruote\, tenente nella sinistra una cornucopia ricolma di frutti : il tutto d'oro; b) d'oro al gladio romano al naturale accompagnalo da quattro saette di rosso; c) d' argento all'antica torre eia vendetta con segnalazione romana al naturale. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: Ji's ta bifida: d ' oro, svol azzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la conca,7jfà rivolta verso l'alto, riportante il motto: "HOSTES PER AETHERA ERUO" .
Sintesi della blasonatura La "Dea Fortuna" simboleggia la città di Anzio con la quale il centro ha un legame territoriale iniziato all'atto della costituzione e proseguito con la sede di guarnigione. Il gladio e le saette sono riferiti agli operatori dello specifico settore che pur operando con sofisticati apparati sono sempre dei combattenti. La tone da vedetta ricorda il sistema cli segnalazione già in uso presso i romani, primo embrione di sistema 01ganizzato di trasmissione e cli notizie ad uso militare.
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Trasmissioni
Comandanti C ENTRO DIFESA ELETTRONICA ( 1963-80)
Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
CENTRO l NFO RM AZIONI E D IFESA ELI::ITROI\ICA
( 1980) ol. Francesco Ajello Col. Ugo Bari Col. Fulvio Frasca Col. Carlo Mitt.oni Col. Filippo De Sanclis Col. Alfredo Lupo Col. Marcello Pirotti Col. Umberto De Fin is Col. Angelo Pacifici
Enrico Scotti Vito Arnodio Angelo Rossi Espagnel Vittorio Ferreri Pietro Venturini Giorgio Saitto Bernucci Alberto Lancli · Maurizio Sirnoncelli Aldo Perrotta Francesco Ajello
Sedi 1963
Anzio (RM)
AVIAZIONE DELL'ESERCITO
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L'Esercito Italiano verso il 2000
AVIAZIONE DELL'ESERCITO Festa: IO maggio - anniversario della costituzione delle prime unità dell'Aviazione Leggera dell'Esercito (1953) Sede: Roma - Caserma "Bianchi". Mostrina: rettangolare, fondo azzmrn con aquila dorata ad ali spiegate sovrapposte a fiaccola.
Origini e vicende organiche Ha origine con l'Aviazione Leggera dell'Esercito (ALE) nel 1951, allorché, ufficiali delle varie Armi che hanno seguito corsi di pilotaggio e di manutenzione dei materiali di volo presso scuole statunitensi , costituiscono, in seno alla Scuola di Artiglieria di Bracciano, il Reparto Aereo di Artiglieria. L'unità, impiantata su un vicino aeroporto e dotata di velivoli leggeri, diventa palestra di attività addestrative tese alla formazione di piloti e di meccanici. L'osservazione aerea del tiro delle artiglierie e dei mortai; l'osservazione aerea locale; il controllo e guida di unità in marcia e in combattimento; i trasposti e i rifornimenti aerei di emergenza; i coIIegamenti tra le unità a terra sono i principali compiti che vengono affidati al Reparto. L'Aviazione Leggera dell'Esercito, pur essendo specialità di recente costituzione, si ricollega idealmente ai primi voli di guen-a nel mondo, compiuti in Libia nel 1911-12 e durante la prima gue1Ta mondiale da piloti dell'Esercito, con aerei dell'Esercito. Tali voli si identificano con quella parte di storia dell'aviazione che determina la nascita dell'Aeronautica Militare quale terza Forza Armata. La continuità della tradizione è rappresentata dal personale dell'Esercito in servizio di osservazione aerea in tempo di pace e di guerra fino alla costituzione dell'Aviazione Leggera dell'Esercito. Ad un potenziamento dell'attività addestrativa fa seguito la trasformazione, nel 1952, del Reparto Aereo in ente di direzione e di controllo, denominato Centro Addestramento Osservazione Aerea per l'Artiglieria (CAOAA) che, nel 1954, concorre a costituire le prime Sezioni Aerei Leggeri (SAL), inizialmente a livello reggimento di artiglieria e di cavalleria, successivamente a livello di grande unità. A partire dal 1956, alle SAL sono aggiunti alcuni reparti di elicotteri da ricognizione e collegamento. In relazione allo sviluppo assunto dall'Aviazione Leggera dell'Esercito ed all'ulteriore previsto incremento di essa, Io SME con circ. n. 20-R/1516126 del 25 gennaio 1959 dispone l'istituzione della carica di Ispettore dell'Aviazione Leggera dell'Esercito in data 1° febbraio 1959. L'Ispettore, che dipende dal Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, dispone di un proprio Ufficio articolato su una sezione aviazione leggera ed una sezione aereocooperazione ed assume alle dipendenze il Centro Addestramento ALE precedentemente inserito nell'Ispettorato dell'Arma di Artiglieria. Fra i compiti assegnati all'Ispettore sono compresi lo studio e l'elaborazione della regolamentazione relativa all'addestramento ed all'impiego dei reparti aerei leggeri ed elicotteri; il coordinamento dell'attività addestrativa inerente alla qualificazione del personale dell' ALE e dj quello destinato alla cooperazione aereoten-estre; funzioni ispettive. Nel 1965 l' ALE riordina e potenzia, negli uomini e nei velivoli, i propri organici. Le Sezioni Aerei Leggeri vengono sostituite con Reparti Aviazione Leggera (RAL), a livello grande unità, nei quali sono comprese anche squadriglie di elicotteri. Successivamente, nel quadro di un adeguamento dell'Esercito alla evoluzione delle esigenze operative, I' ALE estende i propri compiti - finora limitati alla ricognizione, al collegamento e all'osservazione aerea - all'elitrasporto tattico e logistico, di fondamentale importanza nel combattimento moderno. In tale contesto dal l O marzo 1969 l'Ufficio dell'Ispettore viene ampliato e comprende quattro sezioni: I segreteria e personale; II aereocooperazione; III addestramento, corsi, sicurezza di volo; IV materiale ed esperienze ALE. Con l'istituzione di una Segreteria dell'Ispettore, dal 1° febbraio 1976 la 2a e 3a Sezione sono unificate in una Sezione Addestramento, Aereocooperazione, Sicurezza del volo e la 4" Sezione è soppressa e sostituita dalla Sezione Materiali. L' ALE a partire dal 1970, fornisce i reparti di volo dipendenti cli elicotteri dotati di elevate prestazioni e idonei ad effettuare trasporti di personale e materiali , al fine di agevolare la manovra tattico - logistica
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Aviazione de LI 'Esercito
delle grandi unità. L'Aviazione Leggera dell 'Esercito, inoltre, con l'introduzione di elicotteri armati, si potenzia ulteriormente consentendo la realizzazione del "sostegno di fuoco" alle unità operanti . Nel complesso dell'attività sin qui svolta dall ' ALE, va compresa l'opera di soccorso e di collaborazione prestata a favore delle popolazioni civili, soprattutto in occasione delle gravi calamità che hanno colpito l'Italia, e che ha trovato riconoscimento nelle ricompense concesse ai reparti dipendenti. Nel maggio 1971 ha luogo la consegna del "basco azzurro" al personale della Specialità, in occasione del ventennale della costituzione della stessa. Il I O novembre 1977, in ottemperanza alla circ. dello SME n. 259/ 154 in data 29 ottobre, I' Ufficio dell 'Ispettore è trasformato in Ispettorato dell'Aviazione Leggera dell' Esercito; tale provvedimento comporta la soppressione delle Sezioni e l'articolazione in Segreteria e Ufficio ALE. Nel febbraio 1980, trasformato l'Ufficio ALE in Uffic io Impiego del Personale si costituisce l'Ufficio Addestramento e Studi. Una ulteriore variante ha luogo nel 1989 allorché l'Ispettorato viene articolato su Ufficio Impiego del Personale, Ufficio Operazioni e Addestramento, Ufficio Materiali e Elaborazione Dati. A seguito della variante apportata alla denominazione della Specialità, che con l' acquisizione dei velivoli DORNIER 228 ha preso il nome di Aviazione dell'Esercito, dal 12 giugno 1993 diviene Ispettorato dell'Aviazione dell'Esercito. Con il riordinamento in atto le unità operative della Specialità vengono trasformate in reggimenti. Dal 1992 l'Aviazione dell'Esercito partecipa alle missioni svolte in favore dell' ONU in Mozambico, Somalia, Jugoslavia e Albania, pagando un elevato tributo di vite al servizio della pace.
Ispettori Gen. D. Sergio De Ros Gen. D. Giampaolo Giannetti Gen. D. Sergio Siracusa
ISPETTORATO DELL'AVIAZIONE LEGGERA DELL'ESERCITO ( 1959-93)
Gen. D. Gen. D. Gen. B. Gen. D. Gen. D.
Francesco Muscarà Fabio Moizo Nicola Chiari Armando Toledo Stelio Cortolezzis
ISPETTORATO DELL' AVIAZIONE DELL'ESERCITO
(1993) Gen. D. Sergio Siracusa Gen. B. Pasqualino Verdecchia
Sedi 1977
Roma
Fregio per copricapo: teda con fiamme ad 8 lingue ripiegata verso destra di chi po1ta il fregio; sovrapposta un'aquila ad ali spiegate con la testa rivolta verso sinistra.
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L 'Eserci10 Italiano verso il 2000
1° REGGllVIENTO AVIAZIONE DELL'ESERCITO "ANTARES" }\,fotto:
"Primus nomine, factisque fulgentior".
Festa: 10 maggio - anniversario della costituzione della prima unità clell' ALE (] 953). Sede: Viterbo - Aeroporto "T. Fabbri". Mostrina: rettangolare, fondo azzurro con aquila dorata ad ali spiegate sovrapposte a fiaccola.
Origini e vicende organiche Jl 1° agosto 1965 viene costituito in Viterbo il I Reparto Elicotteri di Uso Generale (REUG) al quale si
affianca, il 1° settembre 1972, il Repatto Elicotteri Medi (EM) anch'esso di nuova formazione. Con la ristrutturazione dell'Esercito, il 1° febbraio 1976 si fo1111a nella stessa sede il 1° Raggruppamento Aviazione Leggera Esercito "Antares" nel quale sono inquadrati l' 11 ° gruppo sqcl. ETM "Ercole" ed il 12° gruppo sqd. ETM "Gru" (ambedue derivati dal Repmto EM) insieme al 51° gruppo sdq. EM "Leone" (derivato per cambio di denominazione del I REUG). Al rgpt viene concessa la Bandiera· di Guerra con decreto 11 marzo 1977. Il 1° settembre 1981 il 12° gruppo sqd. viene soppresso ed è inserito nell' 11 ° "Ercole". L'unità partecipa alle operazioni cli soccorso a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali, in particolare nel Friuli (1976), in Valnerina (settembre - ottobre 1979), Campania e Basilicata (novembre 1980 - marzo 1981), in Valtellina (1987). Il 5 ottobre 1991 cambia denominazione in 1° Reggimento Aviazione Leggera Esercito "Antares", quindi a seguito della modifica cli indicazioni della Specialità, dal 12 giugno 1993 prende nome di 1° Reggimento Aviazione dell'Esercito "Antares". Dal 31 agosto 1993 è interessato ad una 1istrutturazione organica che comporta la costituzione di uno sqd. ACTL, incentrato sul nuovo velivolo Domier 228, e la 1imticolazione delle altre componenti di volo e funzionali secondo fisionomie e crite1i ordinativi moderni. ATTIVITÀ FUORI DEL TERRITORIO NAZIONALE
Numerose sono le missioni operative che hanno visto impegnati velivoli ed equipaggi del reparto nel bacino del Mediterraneo ed in Europa nell'ambito di attività addestrative multinazionali: a Malta, in Spagna, Grecia, Belgio e Francia. II 25 maggio 1979 ]'"Antares" pone alle dipendenze operative dell'ONU lo sqd. elicotteri "ITALIA - UNlFIL" (United Nation Interim Forces in Lebanon) denominato "Italair" con sede a Naqoura nel sud del Libano; lo sqd. nel 1994 è ancora operativo. Dal 15 febbraio 1989 al 9 aprile 1990 pone alle dipendenze operative del Comandante dell'UNTAG (United Nation Transition Assistence Groupe) con sede a Runclu in Namibia lo sqd. elicotteri "ITALIA - UNTAG" denominato "Helitaly". Dal 28 aprile 1991 pone alle dipendenze operative del Comandante di ITALFOR - AIRONE in Incerlik (Turchia) il gruppo sdq. Elicotteri "Italhely" nell'ambito della missione PROVIDE CONFORT in soccorso delle .comunità Curde in Turchia e nel nord dell'Iraq. Il gruppo sqd. viene rischierato dal 14 maggio al 15 luglio 1991 nell' aerobase di Diyarbakir e rientra in sede il 17 luglio. Dal 28 settembre 1991 al 3 dicembre 1993 un nucleo elicotteri pattecipa con il contingente "Pellicano" alle operazioni di soccorso in tenitorio albanese. Il 18 dicembre 1992 si costituisce nell'ambito del reggimento il gruppo sqd. di fonnazione "Italhely IBIS" che è inviato in Somalia ove opera nel quadro della missione UNOSOM, fino al 6 aprile 1994. Dal 24 marzo al I4 dicembre 1993 fornisce una componente di volo su velivoli CH47C al contingente "Albatros" impiegato in Mozambico.
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare
Ordine Militare d'Italia - Decreto 22 settembre 1990. Raggruppamento di indiscutibile capacità tecnica e di non comune versatilità, sempre pronto ad intervenire, oltre che per esigenze spiccatamente operative, anche per il bene della collettività nazionale ed internazionale, inviava squadroni elicotteri in missioni di pace nell 'ambito delle Forze delle Nazioni Unite. Impegnato nel 1979 in tena libanese quale componente aeromobile ciel Contingente UNIFIL, dava mirabile prova di efficienza e di salda disciplina offrendo reiterate prove di coraggio e di elevato
Aviazione del 'Esercito
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valore, anche in occasione cli azioni condotte contro lo squadrone con artiglierie, mortai e anni automatiche. Con pari ardimento assol veva per un anno con pieno successo le missioni ad esso affidate in Namibia quale componente ciel Contingente UNTAG, in un contesto operativo ed ambientale difficile ed ostile, caratterizzato da elevatissimo indice di rischio. ln tal i allività gli ufficiali, i sottufficiali ed i volontari in ferma prolu ngata si prodigavano in una mirabile gara di abnegazione e di dedizione al servizio, fornendo un eccezionale esempio di alte virtù mi litari contribuendo ad accrescere il prestigio dell'Italia in campo internazionale. Naqoura, Libano, 20 luglio 1979 - 1990 - Rundu, Namibia, 30
marzo 1989 - 9 aprile 1990. Al Valore dell'Esercito
Medaglia d'Argento - Decreto 11 dicembre 1981. Interveniva prontamente nell e località delle prov incie della Campania e Basil icata, sconvolte dal terremoto ciel 23 novembre 1980 e si prodigava con generoso slancio nelle operazioni di soccorso, operando essenzialmente nelle zone impervie spesso in condizioni ambientali rese proibitive dalle avversità atmosferiche. Con instancabi le e ininterrotta attività, prov vedeva a sgomberare numerosi feriti , evacuare oltre mi lle persone dalle zone più disastrate, trasportare e distribuire centinaia cli tonnellate di viveri, generi di conforto e medicinal i, dislocare nei centri maggiormente danneggiati ed inaccessibili per via ordinaria prefabbricati, containers e roulottes. L' imponente e tempestivo intervento dei suoi mezzi, lo spirito di sacrificio e lo sprezzo de l pericolo dimostrati dagli equipaggi , spesso chiamati ad operare al limite della resistenza fi s ica e della s icurezza operativa risultavano detern1 inanti nell'opera di salvataggio di vite umane, cl i sgombero feri ti e, s uccess iva mente cli rifornimento di materiali essenziali. Altissimo esempio di virtù militari e civili, di elevate capacità tecniche, cli generoso e coraggioso altruis mo che riscuoteva incondizionato plauso, viva ammirazione e profonda gratitudine dalle autorità civili e dalle popolazioni soccorse, contribuendo così ad elevare il prestigio dell 'Esercito. Province della
Campania e Basilicata. 24 novembre 1980 - 31 marzo 1981. Al Merito dell'Esercito 0
Croce d'Argento - Decreto l fehhraio 1996 Dopo un'intensa ccl articolata attività organizzativa, resa difficile da ristretti termini cli tempo, il l 0 Reggimento Aves "Antares" dal 28. l 2.1992 al 15.04.1994 partecipava, con un gruppo squadroni inquadralo nelle forze del contingente italiano, alle operazioni IBIS l e IBIS 2 in Somalia. Nell'intero periodo, pur volando in un contesto operativo ed ambientale difficile ed ostile, i suoi uomini riuscivano ad assicurare elevati standards di efficienza dei velivoli, climostranclo grandi qualità professionali, capacità operative ed altiss imo senso del dovere. Durante lo svolgimento delle missioni cli appoggio ai reparti terrestri, di sco11a armata, cli trasporti tattici, logistici e di sgombero dei feri ti , gli equipaggi cli "Antares" si prodigavano con totale dedizione, con coraggio non comune e notevole capacit~t di discriminare e graduare le reazioni, evitando, così, inutili spargimenti di sangue e riscuotendo l' incondizionato plauso e la viva ammirazione dei reparti di altre nazionalità partecipanti alle operazioni , contribuendo, in tal modo, ad accrescere il prestigio dell' Italia in campo internazionale. 1v!ogadiscio (Somalia), 28 dicembre 1992 - l 5 aprile 1994.
Riconoscirnenti Targa di Benemerenza Icaro 1994 (*) L' unirà - operando in condizioni difficili con gli Sq uadroni Elicotteri "Helitaly" e "Italair Unifil" ha contribuito in larga misura a rafforzare il prestigio delle F. A. italiane in ambito internazionale.
Stemma Araldico Decreto 23 maggio 1978 (aggiornato in base a quanto disposto dallo S M E con c irc . 121 ciel 9.2.1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987) a. SCUDO: d'azzurro mantellato d 'argento alla costellazione dello Scorpione d'oro con la stella " Antares" ravvicinata. ("') Conferita dall'Associa,.ione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall ' Internamen to e dalla Guerra di Liberazione quale atto di solidarietà e di si.ile nei confronti delle Forze Armare in riconoscimento dei valori di coraggio, solidarietà, spirito di sacrificio dimostrati dal personale appartenente alle stesse.
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L'Esercito Italiano verso il 2000
b. CORONA TURRTTA c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: ''PRIMUS NOMINE, FACTISQUE FULGENTIOR". (2) onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura Su smalto azzurro, che simboleggia il cielo ove operano le unità di volo dell'AVES, è riportata la costellazione dello Scorpione con la stella "Antares'' prospetticamente ingrandita, in riferimento alla denominazione del Corpo; lo smalto d'argento sottolinea invece la giovinezza del reparto stesso, nato nel 1976.
Comandanti l O RAGGRUPPAMENTO ALE "ANTARES" (1976-91) Col. Arnaldo De Angelis Col. Carlo Surrentino d'Afflitto Col. Filippo Neri D' Auria Col. Adriano Vegni Col. Duilio Franco - Franolich Col. Sauro Silvestrini
1° REGGIMENTO ALE "ANTARES" (1991 -93) Col. Sauro Silvestrini Col. Italo Bonvicini Ten. Col. Ezio Carfagnini O l REGGIMENTO AVES "ANTARES" (1993) Ten . Col. Ezio Carfagnini Col. Giacomo Guarnera
Sedi 1976
Viterbo
A viazione dell 'lisercito
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3° REGGIMENTO AVIAZIONE DELL'ESERCITO "ALDEBARAN" Motto: Festa: 1O maggio - anniversario della costituzione della prima unità del!' ALE (1953). Sede: Bresso (Mi) - Aeroporto "Clerici". Mostrina: rettangolare, fondo azzurro con aquila dorata ad ali spiegate sovrapposte a fiaccola.
Origini e vicende organiche Il 15 dicembre 1993 viene costituito in Bresso (Ml) il 3° Reggimento Aviazione dell'Esercito "Aldebaran" articolato su comando, sqd. comando e servizi, un gruppo sqd. (53° Cassiopea). È posto alle di pendenze del 3° Corpo cl ' Armata. Con decreto 15 febbraio 1995 è assegnata al reggimento la Bandiera cli guerra.
Comandanti 3° REGGIMENTO AVES
"ALDEBARAN"
(1993)
Col. Federico Vallauri
Col. Massimo Barnocchi
Sedi 1993
Bresso (Ml)
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l'Esercito Italiano verso il 2000
4° REGGlMENTO AVIAZIONE DELL'ESERCITO "ALTAIR" Motto: "Nec aspera nec ardua coela timeo" Festa: 1Omaggio, anniversario della costituzione della prima unità dell ' ALE ( 1953). Sede: Bolzano - Aeroporto " Huber". Mòstrina: rettangolare, fondo azzurro con aquila dorata ad ali spiegate sovrapposte a fiaccola.
Origini e vicende organiche Il graduale crescente impiego dei mezzi dell' ALE, la nuova Specialità nata nel I 951 richiede la formazione di Sezioni Aerei Leggeri (SAL) anche fra i supporti delle Grandi Unità. Per quanto riguarda le unità alpine, nel 1958 vengono costituii.i: - in gennaio le SAL delle Brigate alp. "Cadore" e "Taurinense", che nel febbraio 1964 divengono Reparti Aviazione Leggera (RAL) "Cadore" e "Tau rinense" ; - in gennaio la SAL del Celo IV C. A. alp. la quale, unitamente alla SAL del reggin~ento "Savoia Cavalieri.a" (formata nella primavera del 1956), dà vita nel marzo 1963 al IV RAL; - in settembre il TT Reparto Elicotteri che nel marzo 1963 diviene IV Reparto Elicotteri e nel 1969 IV Reparto Elicotteri di Uso Generale (REUG); inoltre il l O agosto 1971 si costituisce un RAL anche presso la Scuola Militare Alpina cli Aosta. Con la ristrutturazione dell'Esercito il 20 gen nai o 1976 viene formato in Bolzan o il 4° Raggruppamento Aviazione Leggera dell'Esercito "Altair" nel quale sono inquadrate le unità cli volo del 4° C. A. alp.: 24° gr. sqd. ALE "Orione" (derivato per cambio di denominazione ciel IV RAL), 44° gr. sqcl. ERI "Fenice" (derivato per fusione dei RAL "Cadore" e "Taurinense"), 54° gr. sqd. EM "Cefeo" (derivato dalla fusione de l lY REUG e del RAL della Scuola Militare Alpina di Aosta). La nuova unità, che è resa depositaria delle tradizioni cli tutti i reparti della Specialità che hanno operato in ambitò 4° C. A. alp. e poi sono stati disciolti, con decreto 14 marzo I 977 riceve la Bandiera di guen-a. fl rgpt. è subito duramente impegnato in favore delle popolazioni friulane colpite dal sisma del maggio 1976. Nel I 985 entra nell 'organico anche il 34° gr. sqd. ALE "Toro" mentre il 44° modifica il nome in gr. sqcl. ALE "Fenice". Nuove variazioni hanno luogo nell ' ottobre I 989 allorché il 24° modifica la propria fisionomia e diviene gruppo di comando e supporto "Orione" (sarà sciolto il 31 dicembre 1993) e nel 1990 quando anche iI 54° prende il nome cli gr. sqcl . ALE "Cefeo". Il 5 ottobre 199 1 l'unità cambia denominazione in 4° Reggimento Aviazione Leggera dell'Esercito "Altair" quindi, a seguito della modifica di indicazione della Specialità, dal 12 giugno 1993 prende il nome di 4° Reggimento Aviazione dell'Esercito "Altair". Nel marzo 1993 viene costituito in Mozambico iI g ruppo squadroni ITALAVES per iI contingente "Albatros" che dopo un periodo di intensa attività rientra in Italia nell'aprile 1994. Nel corso ciel 1994 il reggimento dal 3 gennaio al J 5 settembre invia in Sicilia uomini e mezzi nell'ambito dell'operazione "Vespri Siciliani" ed in novembre interviene nelle operazion i di soccorso delle popolazioni colpite dall'alluvione in Piemonte.
Ricompense alla Bandiera Al Valor Civile Medaglia d'Argento - Decreto i 8 maggio 1964. In occasione dell'immane disastro del Vajont, gli elicotteri del IV Corpo cl ' Armata - Bolzano, con generoso sprezzo del pericolo e nobile altruismo, si adoperavano instancabili, in condizioni ambientali drammatiche e per diversi giorni, nelle difficili operazion i di soccorso delle popolazioni colpite, meritando l'ammirazione e la riconoscenza della Nazione (disastro ciel Vajont, ottobre 1963). (Al JV Reparto Elicotteri del IV Corpo d'Armata).
Aviazione dell'Esercito
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Medaglia d'Argento - Decreto 6 marzo 1968. Con intensa, costante allività cli volo si prodigava nelle difficili operazioni di soccorso alle popolazioni di terri tori devastati da una violenta alluvione, sfidando le avverse condizioni atmosferiche con coraggioso impiego di rne7.7i aerei ed assicurando il trasporto cli numerosi feriti e i rifornimenti a civili e Forze Armate operanti nelle zone maggiormente colpite (Trentino - Alto Adige e provincia di Belluno, 5 - 17 novembre 1966). (Al IV Reparto Elicotteri del IV Corpo d'Annata) . Medaglia d'Argento - Decreto 12 aprile 1975. Il Reparto Aviazione Leggera della Scuola Militare Alpina di Aosta in lre anni cli attività, con infaticabile slancio, generosa abnegazione e sprezzo del pericolo, ha effettuato numerose missioni di soccorso alpino, contribuendo in maniera determinan te a salvare molti turisti e valligiani (Valle d 'Aosta 1971 - 1974). (Al Reparto Aviazione Leggera della Scuola Militare Alpina di Aosta).
Medaglia d'Argento - Decreto 26 novembre 1980. ln occasione del gravissimo s isma ciel Friuli, che causava numeros issime vittime ed ingenti danni , il 4° Raggruppamento A.LE. "Altair" interveniva con uomini e mezzi prodigandosi con tempestività ed impegno nelle operazioni di soccorso ai sinistrati. Malgrado le difficili condizioni ambientali si adoperava nella ricerca di civili sepolti sotto le macerie, nel pronto soccorso e nel ricovero dei numerosi feriti, cont.ribuendo in maniera determinante ad alleviare i disagi ed a restituire coraggio e fiducia alle popolazioni colpite. Friu./i, 1976. (Al 4° Roggruppam.ento ALE "Altair").
Medaglia d'Argento - Decreto 14 maggio 1982. Il 4° Raggruppamento ALE "Altair", nel corso della sua pluriennale attività, con generoso slancio ed eccezionale perizia ha effettuato numerosissime missioni in alta montagna, operando spesso oltre i limiti cli s icurezza. Sempre presente là dove le necessità del le genti e le improvvise sciagure ne richiedevano l'intervento, ha impegnalo i propri appartenenti a rischiose, difficili ed estenuanti operazioni di soccorso, contribuendo a salvare nume rose vite umane. Fulgido esempio cli generosa abnegazione ed operante umana sol idarietà. ( 1976 - 1979) Al Merito dell'Esercito Croce d'Argento - Decreto 28 Luglio 1995. li 4° Reggimento A VES "Altair" ha partecipalo, con forze proprie ed avute in rinforzo da altri reparti cieli' Aviazione dell'Esercito. alle operazioni di Peace Keeping in Mozambico, assumendo in proprio il comando, coordinamento e control lo del gruppo Squadroni AVES Italair costituito ad hoc per l'impiego nella missione Onumoz nel l' ambito del Contingente italiano ''Albatros". Nei circa tredici mesi cli continuo impegno, agendo in condizioni climatiche ed ambientali inusuali e severe, in completa autonomia logistica e con scarsissime possibilità di ricorso a risorse locali, il gruppo Squadroni, grazie all'elevatissima professio nalità ed illimitata disponibilità ciel proprio personale cli volo e di supporto a terra, ha svolto una intensissima attività operativa soddisfacendo con tempestività tutte le esigenz.e ricognitive e di trasporto tattico e logistico del contingente nazionale. Grazie all'intelligente ed accorto sfruttamento delle risorse a disposizione, il gruppo Squadroni ha altresì fornito un insostiruibilc apporto alla risoluzione cli molteplici problemi logistici della organizzazione centrale cli Onumoz resi particolarmente diffici li dalla scarsa percorribilità e dalle dimensioni del territorio mozambicano. Con la propria perfetta organizzazione, il grande spirito umanitario dei s uoi Quadri, pesantemente impegnati anche in operazioni di soccorso e di evacua7,ione medica e con la grande dedizione, tradottasi anche nella perdita cli due vite umane, il gruppo Squadroni Aves Ttalair ha pienamente assolto la propria missione e meritato gli incondizionati apprezzamenti che hanno contribuito ad elevare e nobilitare il prestigio dell' Esercito italiano negli ambienti internazionali. Chimoio (Mozamb ico), 22 marzo 1993 - 30 aprile 1994.
Al Merito della Croce Rossa
Croce di Bronzo ln segno di viva, tangibile riconoscenza per il generoso contributo offerto alle operazioni di soccorso s viluppate dalle Unità C.R.T. in favore delle popolazion i colpite dall'alluvione del novembre 1994.
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Stemma Araldico Decreto 23 maggio 1978 (aggiornato in base a guanto disposto dallo SME con circ. 121 ciel 9.2.1987 Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: d 'azzurro al monte all'italiana d'argento di sei vette, sormontato dalla costellazione dell'Aquila d'oro con la stella "Altair' ' ravvicinata. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENlT: (.l) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "NEC ASPERA NEC ARDUA COELA TIMEO". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile dell a corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura Sullo scudo pieno in azzurro, che simboleggia il cielo ove operano le unità di volo dell' AVES è riportata la costellazione dell'Aquila con la stella "Altair" prospetticamente ingrandita, in riferimento alla denominazione del Corpo. l monti all'italiana sono in argento a sottolineare la g iovinezza del reparto nato nel 1976 e ricordano l'impiego nell 'ambito delle truppe alpine di tutti i reparti che sono confluiti nel 4° rgpt.
Comandanti 4° RAGGRUPPAMENTO ALE "ALTAIR'' (1976-91) Col. Ruggero De Zuani Col. G. Aleramo ciel Carretto di Ponti e Sessame Col. Alessandro Borsotti Col. Giampaolo Muratori Col. Franco Baccon
Col. Gianfranco Raschi 4° R EGGIMENTO ALE " ALTAIR" (199 1-93) Col. Gianfranco Raschi 4° R EGGIMENTO AVES "ALTAIR" (1993) Col. Gianfranco Raschi
Sedi 1.976
Bolzano
Aviazione dell'Esercito
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5° REGGI!VIENTO AVIAZIONE DELL'ESERCITO "RIGEL" Motto: "Il mio spin atòr ti svole" Festa: l O maggio, anniversario della costituzione della prima unità dell' ALE ( I953). Sede: Casarsa della Delizia (PN) - Aeroporto " F. Baracca". Mostrina: rettangohire, fondo azzurro con aquila dorata ad ali spiegate sovrapposte a fiaccola.
Origini e vicende organiche Il I O febbraio 1956, a cura del 5° Centro Autieri, viene costituito a Casarsa della Del izia un Reparto Sperimentale Elicotteri, con compiti cli normale trasporto , c he è posto alle dipendenze del 5° C.A .. Assume la denominazione l Reparto Elicotteri il I O luglio 1957 e di V Reparto Elicotteri il I O febbraio 1963 per divenire poi nel 1970 V Reparto Elicotteri di Uso Generale (REUG). Contemporaneamente ha vita in Vittorio Veneto, il l O febbraio 1963, il V Reparto Aviazione Leggera (RAL) per fusione delle preesistenti Sezioni Aerei Leggeri del 182° reggimento r. cor. e del 33° reggimento a. cam. della Divisione f. "Folgore" . Con la ristrntturazione dell'Esercito, il I O gennaio 1976 viene formato in Casarsa il 5 ° Raggruppamento Aviazione Leggera dell'Esercito "Rigel" nel quale sono inquadrate le unità di volo ciel 5° C. A.: 25° gr. sqcl. ALE "Cigno" (derivato per cambio di denominazione del V RAL) e 55° gr. sqcl. EM "Dragone" (derivato per cambio di denominazione del V REUG). Al rgpt. viene concessa la Bandiera di guerra con decreto 14 marzo 1977. L'unità partecipa alle operazioni di soccorso delle popolazioni colpite dal terremoto in Friul i (maggio 1976) ed in Campania e Basilicata (novembre 1980); interviene in Alta Carnia in occasione di un disastroso nubifragio (settembre 1983). Il 24 novembre 1985 un mezzo ciel rgpt. , con un volo notturno in condizioni meteo avverse e cli incombente risch io, effettua il trasporto di un "cuore" che viene utilizzato per il primo trapianto cardiaco tentato in Italia. Nel novembre 1985 con il riordinamen to della componente ALE del 5° C.A. , lo SME dispone per il 5° rgpt. "Rigel" una nuova configurazione su cdo, 25° gr. sqd. ERI "Cigno", 49° gr. sqd. ERI "Capricorno" , 55° gr. sqd. EM "Dragone". Il 5 ottobre 199 I l'unità cambia denominazione in 5° Reggimento Aviazione Leggera dell'Esercito "Rigel" quindi, a seguito della modifica di indicazione della Specialità, dal 12 giugno 1993 prende il nome cli 5° Reggimento Aviazione dell'Esercito "Rigel". Per una variazione ordinativa attuata il I O giugno 1992 i gr. sqd. del reggimento divengo no: 25° gr. sqd. ALE (poi AVES) "Cigno", 49° gr. sqd. EA "Capricorno", 55° gr. sqd. ALE (poi AVES) "Dragone" . Nel corso della missione dì pace Euro- 1, inserita nella " MONITOR MISSION" in Jugoslavia, il 7 gennaio 1992 muoiono in località Novi Marof-Poclrute (Croazia) il Ten. Col. P.0.E. Enzo Ye nturini ci e l 25 ° gr. sqcl . "Cigno", il Mar. Ca. Silvano Natale ciel 53° gr. sqd. "Cassiopea" ed il Serg .. Magg. P.0. Marco Matta del 55 " gr. sqd. "Dragone", a seguito dell'abbattimento del velivolo AB205 da parte cli due MTG Serbi. Nello stesso incidente perdono la vita il Mar. Ca. Fiorenzo Ram acc i del 3° R.R.A.L.E. ed i I Ten. Jean Lupejchenne dell'Esercito Francese. Alle vittime del proditorio attacco viene concessa la Medaglia d'Oro al Valor Militare a lla memoria. Personale e mezzi ciel Reggimento sono impegnati nell ' operazione " Vespri Siciliani" (I 993-94), e nelle operazioni umanitarie "lBIS" in Somalia (conclusa il 21 marzo I 994) ed " ALBATROS" in Mozambico (conclusa il 31 marzo 1994) per conto delle Nazioni Unite.
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L'Esercì/O Italiano verso il 2000
Ricompense alla Bandiera Al Valore dell'Esercito Medaglia cl' Argento - Decreto 4 maggio I 978. Reparto Aviazione Leggera dell'Esercito dislocato nella zona colpita dal terremoto, interveniva immediatamente come elemento principale cli coordinamento delle operazioni aeree cli soccorso a favore delle popola7.i oni disastrate. Co n l'impiego di mezzi aere i propri e cli allri reparti di volo dell a Regione Veneta, provvedeva ad evacuare oltre mille persone dalle zone pi ù irnpervie; a sgomberare centinaia di feri ti; a trasportare e distribuire centinaia cli ton nellate di viveri, generi di conforto e medicinali, a trasferire personale medico nei centri maggiormente danneggiati ed inaccessibili ad altri mezzi. L' imponente e tempestivo impiego cli me7.zi a disposizione, lo spi rito di sacrificio e sprezzo del pericolo dimostrati dagli equipaggi, spesso operando al lim ite della resistenza fisica e della sicure7.za operativa, risul tavano contri buto determinante nell'opera cli salvataggio di vite umane, cli sgombero elci ferit i e, successivamente, di rifornimento di materiali essenziali. Si poneva così all'ammirazione delle popolazioni locali , riscuotendone ri petute manifestazioni cli gratitudine per sé e per l'intera istituzione. Friuli, 6 niaggio 1976 - 30 aprile 1977.
Medaglia cl' Argento - Decreto 30 novembre 1993. Reggimento del!' Aviazione dell'Esercito incaricato cl i supportare con i suoi velivoli Osservatori internazionali operanti nei terrirori cli confine tra le Repubbliche cli Croazia e Serbia, in ventidue mesi cli intensa attività portava a termine con i propri equipaggi mi ssioni particolarmente rischiose su territori in stato di guerra. Duran te una miss ione su l territorio croato, un suo velivolo veniva prodi toriamente abbattuto eia un missile che provocava l'esplosione in voto del vettore e la conseguente morte dell'equipaggio e cli un osservatore francese. Nonostante l'abbattimento costituisse una palese violazione del diritto internazionale, gli eq uipaggi continuavano a svolgere con immutata perizia e volontà le miss ioni affidategli riscuotendo il plauso degli osservatori CEE . .Jugoslavia, J O ottobre 1991 - 28 luglio 1993. Al Valor Civile Medaglia cl' Argento Decreto 28 aprile 1984. / Il 5° Raggruppamento ALE "Rigcl", nel corso della sua pluriennale attivitù, con rara perizia e non comune efficienza, pa effettuato numerose missioni in alta montagna, operando spesso in condizioni cli rischio incombente. Sempre presente ove drammatiche circostanze e in1provvise sciagure ne 1ichiedevano l'intervento, ha impegnato i propri appartenenti in un'opera generosa ed instancabile contribuendo a salvare numerose vite umane. Fulgido esempio cli generosa abnegazione ed operante umana solidarietà. ( 1976 - 1983).
Il reggime nto custodisce inoltre,"in temporanea consegna" le ricompense concesse ai disciolti 48° gr. sqcl. ERI "Pavone" e 49° gr. sqcl . ERI "Capricorno". Al Valore dell'Esercito Medaglia di Bronzo - Decreto 4 gennaio 1978. In una situazione cli eccezionale gravità accorreva con tempestività in soccorso della popolazione del Friuli duramente colpi ta da disastroso sisma e impegnava, con instancabile ed ininterrotta attività, i propri eq uipaggi in coraggiose missioni svo lte essenzialmente in zone impervie e non altrimenti raggiungibi li, fornendo contributo determinante nel salvataggio dei feriti e nella garanzia dei rifornime nti prioritari. Valli del Torre e del Natisone, 6 - 13 maggio 1976. (Al 48° g,: sqd. ERI "Pavone").
Medaglia di Bronzo - Decreto 4 gennaio 1978. All ' alba del 7 maggio. in seguito al violento terremoto che aveva devastato ampie zone ciel Friuli, interveniva con aerom.obili per portare immediato soccorso alle popolazioni colpite. Con azione instancabile e con particolare coraggio e perizia, protraeva le missioni cli volo a favore dei centri più duramente colpili e difficilmente raggiungibili, contri buendo validamente ad alleviare le sofferenze dei sinistrati. Chiaro esempio cli solidarietà umana e di spiccato spirito di abnegazione. Friuli , 6 maggio 1976 30 aprile 1977. (A l 49° g ,: sqd. ERI "Capricorno").
Aviazione del 'Esercito
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Stemma Araldico Decreto 23 maggio 1978 (agg iornato in base a quanto disposto dallo SME con circ . J 2 1 ciel 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: d ' azzurro calzato d 'argento, alla mano d'aquila d'oro. Accostata in capo eia una parte della costellazione cli Orione con la stella "Rigel" ravvicinata. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "IL MIO SPIRT ATOR TI SVOLE". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura Su smalto azzurro, che simboleggia il cielo ove operano le unità di volo cieli' AVES, è ri portata la costellazione d i Orione con la stella "Antares" prospetticamente ingrandita, in riferimento alla denominazione del Corpo; lo smalto d'argento sottolinea invece la giovinezza ciel reparto nato nel 1976. La mano d'aquila rappresenta la stretta partecipazione dei velivoli all'azione terrest~·e.
Comandanti 5° RAGGRUPPAMENTO ALE "RIGEL" (1976-91) Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Italo Papalia Romano Gelati Abramo Campetti Gianni Buttazzoni G iorgio Mattini Albano Giust
5° REGGIMENTO ALE "RIGEL" (1991 -93) Col. Albano Giust Col. Baldo Michelli Col. Giorgio Martini 5° REGGIMENTO AVES "RIGEL" ( 1993) Col. Giorgio Mattini Col. Sabatino D' Avol io
Sedi 1976
Casarsa della Delizia (PN)
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L'Esercito llatiano verso il 2000
1° REPARTO RIPARAZIONI AVIAZIONE DELL'ESERCITO Motto: "Ultra nomen virtus"
Festa: IO maggio, anniversario della costituzione della prima unità cieli' ALE (1953). Sede: Bracciano (RM) - Aeroporto "O. Savini". Mostrina: rettangolare, fondo azzurro con aquila clorata ad ali spiegate sovrapposte a fiaccola.
Origini e vicende organiche Nel 1953 viene costituito nell'aerocampo "O. Savini" nel teffitorio di Bracciano (RM) il Reparto Riparazioni Aerei Leggeri dell'Esercito le cui origitù risalgono ad un Nucleo del personale tecnico inse1ito nel Centro Addestramento Osservazione Aerea per l'Artiglieria (C.A.0.A.A.). Quando nel 1957 il CA.O.A.A. diviene Centro Addestramento Aviazione Leggera dell'Esercito ed è trasferito da Bracciano a Viterbo il reparto ne acquisisce le infrastrutture. Modifica la denominazione in I O Reparto Riparazioni Aviazione Leggera dell'Esercito dal I O luglio 1958 allorché viene aiticolato su cdo e squadra cdo, sezione 1ifomimenti, sezione ispezioni e recuperi, sezione manutenzione e riparazione aerei, sezione manutenzione e riparazione elicotteri, sezione ripai·azione sottocomplessi. Modifica nel tempo l'organico: nel 1974 su celo, reparto cdo, ufficio tecnico, ufficio collaudi, ufficio rifornimenti, ufficio amministrazione; nel 1980 su cdo, reparto servizi generali, reparto tecnico, reparto collaudi, ufficio rifornimenti, servizio amministrativo; nel 1990 su cdo, reparto servizi generali, ufficio amministrazione, ufficio materiali ALE, squadrone mezzi aerei, repruto tecnico. Il reparto svolge attività di suppo1to tecnico-logistico per i reparti di volo cli giurisdizione, dislocati nelJe Regioni Militari Centrale e Meridionale, comprese Sardegna e Sicilia, ed è anche Magazzino Centrale di Specialità. Provvede inoltre ad assicurare il supporto tecnico-logistico alle unità impegnate all'estero in missioni di pace. Posto inizialmente alle dipendenze dell'Ispettorato Generale della Motorizzazione passa successivamente a dipendere dall'Ispettorato Logistico dell'Esercito e dal Comando Servizi Materiali dell' ALE. Con decreto 12 dicembre 1989 al Reparto viene concessa la Bandiera di guerra. Con decreto 2 giugno I 993, a seguito ciel cambio di denominazione della Specialità, prende il nome di 1° Reparto Riparazioni Aviazione dell'Esercito.
Riconoscimenti Encomio Solenne· Tributato dal Capo di SME Il 1° Reparto Riparazioni Aves ha partecipato, col proprio personale inquadrato nello Squadrone E.A. "IBIS 3", alle operazioni cli copertura e protezione ciel ripiegamento dell'ultimo contingente ONU presente in Somalia, operando sia in Italia sia in zona di operazione. In te1Tit01io nazionale il reparto ha approntato e condizionato, in tempi ristrettissimi, il supporto tecnico-logistico per il mantenimento degli elicotteri A-129, mentre in terra di missione gli Ufficiali, i Sottufficiali ed i militari di truppa hanno assicurato i rifornimenti e la manutenzione degli armamenti, mettendo in luce spiccate capacità tecniche, logistiche ed operative. Tale azione, espletata dalla Sezione Rifornimenti e Manutenzione Armamento, ha consentito alle Unità di volo di agire con la massima capacità operativa e di partecipare, a tutte le missioni, sempre in piena efficienza, fornendo la più ampia disponibilità di fuoco. L'altissima professionalità, l'elevato senso del dovere e la grande perizia degli uomini del I O Reparto Riparazioni AVES, hanno riscosso unanimi consensi contribuendo ad accrescere il prestigio dell'Esercito Italiano anche in ambito internazionale. Territorio Nazionale - Somalia, gennaio 1995 - marzo 1995.
Stemma Araldico Decreto 29 luglio 1993. a. SCUDO: Inquartato; nel primo d'azzurro, alla corona meccanica dentata d'oro, vista in prospettiva, con la dentatura apparente a destra, cimata dal falco, posto di tre quarti, sorante d'oro; nel secondo e
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Aviazione detl'Eserci10
nel terzo, di argento; nel quarto, d'azzurro, al destrocherio vestito di verde, con la mano cli carnagione tenente la rosa cli rosso, gambuta e fogl iata .cli verde, posta in sbarra.
b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "ULTRA NOMEN VIRTUS".
Sintesi della blasonatura 1° quarto: simboleggia il legame che intercorre fra il reparto ed il Comando Materiali dell' ALE 2° e 3° quarto: lo smalto d'argento è tipico delle tavole di aspettazione; non essendovi fatti storici da evidenziare i due quarti sono a disposizione per essere riempiti in futuro 4° quarto: !'arme di Bracciano rappresenta il legame territoriale del reparto con la città ove si è costituito ed ha preso sede.
Comandanti 1° REPARTO RIPARAZIONI ALE (1953-93) Magg. Renato Cepparulo Cap. Vittorio Montani Cap. Nicolino Di Nicola Magg. Vittorio Montani Col. Mario Auricchio Ten. Col. Sergio Loffredi
Col. Leo Lesi Col. Luciano Ghisi Col. Igino Zollo 1° REPARTO RIPARAZIONI AVES ( 1993) Col. Igino Zollo Col. Gennaro Marincola Cattaneo
Sedi 1953
Bracciano (RM)
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L'Esercito italiano verso il 2000
2° REPARTO RIPARAZIONI AVIAZIONE DELL'ESERCITO Mollo: "'Sic itur ad astra·· Festa: I Omaggio, anniversario della costituzione dell a prima uni Là dell' ALE ( 1953). Sede: Bologna - Aeroporto " F. Pesc i" . Mostrina: rettangolare, fondo azzurro con aquila dorala ad ali spiegate sovrapposle a fiaccola.
Origini e vicende organiche Il 1° marzo 1957 viene costituito presso lo stabilimento O.A.R.E. di Bologna il 2° Reparto Riparazioni Aerei Leggeri dell'Esercito che due anni dopo, con l'atttibuzione cli compiti inerenti anche agli elicotteri, diviene 2° Reparto Riparazioni Aviazione Leggera dell'Esercito. Nell 'aprile 1962 prende sede nel complesso aeroportuale di Borgo Panigale (BO). Articolato su cdo e squadra celo, sezione 1ifornimenti, sezione ispezioni e recuperi, sezione manutenzione e riparazione aerei, sezione manutenzione e ripara:lione elicotteri, sezione riparazione sottocomplessi, rnodifica nel tempo l'organico: nel 197'1 su celo, reparto cdo, ufficio tecnico, ufficio collaudi, ufficio tifornimenti, ufficio amministrazione; nel 1980 su cdo, repa1to servizi generali, 1-epa110 tecnico, repatto collaudi, ufficio materiali, servizio amministrativo; nel 1990 su celo, repa1to servizi generali , ufficio amministrazione, ufficio materiali ALE, squadrone mezzi aerei, reparto tecnico.Il reparto svolge attività di supporto tecnico-logistico per i reparti d volo di giurisdizione, dislocati nelle Regioni Militari Tosco-Emiliana e Nord-Est. Posto inizialmente alle dipendenze dell ' Ispettorato Generale della Motorizzazione passa successivamenle a dipendere dal VI C.A., dal V C.A. quindi dal l O gennaio 1976 dal Comando Servizi Materiali dell' ALE. Con decreto 12 dicembre 1989 al Reparto viene concessa la Bandiera di guerra e con decreto 2 giugno 1993, a seguito del cambio di denominazione della Specialità, prende il nome di 2° Reparto Riparazioni Aviazione dell'Esercito.
Riconoscùnenti Encomio solenne - Tributato dal capo di SME Il 2° Reparto Riparazioni AVES ha operato, in territorio nazionale, in sostegno dello Squadrone E.A. "IBIS 3", che ha partecipato alle operazioni di copertura e protezione del ripiegamento dell'ultimo contingente ONU presente in Somalia. Con la propria azione il reparto ha garantito il supporto tecnico per l'approntamento ed il condizionamento degli elicotteri A- 129; garantendone il. pronto impiego e la piena efficienza in tempi ristrettissimi . Al termine del la missione ha provveduto, tempestivamente, al ricondizionamento e rimessa in efficienza dei materiali e delle attrezzature, rendendole, prontamente disponibili all ' impiego. L'altissima personalità, il senso del dovere e la grande perizia degli uomini del 2° Reparto Riparazioni AVES hanno riscosso unanimi consensi, contribuendo ad accrescere il prestigio dell' Esercito Italiano anche in ambito internazionale. Territorio Nazionale, gennaio 1995 - marzo 1995.
Stemma Araldico Decreto 30 ottobre 1992 SCUDO: Inquartato; nel primo d'azzurro, alla corona meccanica dentata d'oro, vista in prospettiva, con la dentatura apparente a destra, cimata dal falco, posto di tre quarti, sorante, d'oro; nel secondo e nel terzo, di argento ; nel quarto inquartato: nel I e IV, d 'argento, a ll a croce di rosso, al capo cl' Angiò, nel II e nel III, d'azzurro, alla parola LIBERTAS , in lettere maiuscole d'oro, posta in banda. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dell o scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "SIC ITUR AD ASTRA" .
a.
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A viazione detl 'Esercito
Sintesi della blasonatura 1° quarto: simboleggia il legame che intercorre fra il reparto ed il Comando Materiali cieli' ALE 2° e 3° c1uarto: Io smalto d' argento è tipico delle tavole di aspettazione; non essendovi fatti storici da evidenziare i due quarti sono a disposizione per essere riempiti in futuro 4° quarto: l' arme di Bologna rappresenta il legame territoriale del reparto con la città ove si è costituito ed ha preso sede.
Comandanti Ten. Col. Sergio Loffredi Ten. Col. Damiano Sangro Col. Benito Viscione Col. Vito Calvo
2° R EPARTO RIPARAZIONI ALE (1957-93) Magg. Renato Tango Ten. Col. Diofebo Marchetti Cap. Antonio Pistelli Ten. Col. Angelo di Rocco Ten. Col. Benito Viscione Col. Angelo di Rocco
2° REPARTO RIPARAZIONI AVES (1993) Col. Vito Calvo Col. Romano Makovec
Sedi 1957
Bologna
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L'Esercito Italiano verso il 2000
3° REPARTO RIPARAZIONI AVIAZIONE DELL'ESERCITO Motto: "Cotidie sine mora" Festa: 10 maggio, anniversario della costituzione della prima unità dell' ALE (1953) . Sede: Orio al Serio (BG) - Aeroporto "A. Locatelli". Mostrina: rettangolare, fondo azzurro con aquila dorata ad ali spiegate sovrapposte a fiaccola.
Origini e vicende organiche Il 1° settembre 1965 viene costituito nell'aeroporto "A. Locatelli" di Orio al Serio il 3° Reparto Riparazioni Aviazione Leggera dell'Esercito con il compito di fornire supporto tecnico-logistico agli elicotteri dei reparti di volo operanti in ambito del rn. IV e V C.A .. Articolato su cdo e squadra cdo, sezione rifornimenti, sezione ispezione e recuperi, sezione manutenzione e riparazione aerei, sezione manutenzione e riparazione elicotteri, sezione riparazione sottocomplessi, modifica nel tempo l'organico: nel 1971 su cdo, reparto cdo, ufficio tecnico, ufficio collaudi, ufficio rifornimenti, ufficio amministrazione; nel 1980 su cdo, reparto servizi generali, reparto tecnico, reparto collaudi, ufficio materiali, servizio amministrativo; nel 1990 su cdo, reparto servizi generali, ufficio amministrazione, ufficio materiali ALE, squadrone mezzi aerei, reparto tecnico. Posto inizialmente alle dipendenze dell'Ispettorato Generale della Motorizzazione passa successivamente a dipendere dalla Regione Militare Nord Ovest, dal III C.A. , dall'Ispettorato Logistico dell'Esercito, quindi il 28 novembre 1980 dal Comando Servizi Materiali dell' ALE. Negli anni diviene unico Ente per fornire assistenza tecnico-logistica a tutti i sistemi della Specialità. Con decreto 12 dicembre 1989 al Reparto viene concessa la Bandiera di guerra. Nel corso della missione di pace Euro1, inserita nella "MONITOR MISSION" in Jugoslavia, il 7 gennaio 1992 muore, in località Novi Marof-Podrute (Croazia), il Mar. Ca. Fiorenzo Ramacci, a seguito delJ'abbattimento del velivolo AB205 da partv di due MIG Serbi. Nello stesso incidente perdono la vita il Ten. Col. Enzo Venturini (25° gr. sqd. "Cigno"), il Mar. Ca. Silvano Natale (53° gr. sqd. "Cassiopea"), il Serg. Magg. Marco Matta (55° gr. sqd. "Dragone") ed il Ten. Jean Lup Ejchenne dell'Esercito Francese. Al Mar. Ramacci vengono concessi il premio "Colomba d'oro per la pace" e la Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria. Con decreto 12 giugno 1993, a seguito del cambio di denominazione della Specialità, l'unità prende il nome di 3° Reparto Riparazioni Aviazione dell'Esercito.
Riconoscimenti Encomio Solenne - Tributato dal Capo SME Il 3°Reparto Riparazioni AVES ha operato, in territorio nazionale, in sostegno dello Squadrone E.A. "IBIS 3", che ha paitecipato alle operazioni di copertura e protezione del ripiegamento dell'ultimo contingente ONU presente in Somalia. Con la propria azione il reparto ha garantito il supporto tecnico per l'approntamento ed il condizionamento deglì elicotteri A-129, assicurandone la piena affidabilità e la più totale efficienza in tempi ristrettissimi. Al termine della missione ha provveduto, tempestivamente, al 1icondìzionamento e rimessa in efficienza dei materiali e delle attrezzature, rendendole prontamente disponibili all'impìego. L'altissima professìonalità, il senso del dovere e la grande perizia degli uomini del 3° Reparto Riparazioni AVES hanno rìscosso unanimi consensi, contribuendo ad accrescere il prestigio dell'Esercito Italiano anche in ambito internazionale. Territorio Nazionale, gennaio 1995 - marzo 1995.
Stemma Araldico Decreto 2 marzo 1993. a. SCUDO: Inquartato; nel prìmo d'azzurro, al falco d'oro, posto di tre quarti, sorante, dall'ingranaggio dello stesso, ugualmente posto; nel secondo e nel terzo, di argento; nel quarto, partito d'oro e di rosso.
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A viazione del! 'Eserciro
b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavi fa rivolta verso l'alto, riportante il motto: "COTlDIE SINE MORA".
Sintesi della blasonatura 1° quarto: simboleggia il legame che intercorre fra il reparto ed il Comando Materiali dell' ALE 2° e 3° quarto: lo smalto d'argento è tipico delle tavole di aspettazione; non essendovi fatti storici da evidenziare i due quarti sono a disposizione per essere riempiti in futuro 4° quarto: l'arme d'ella provincia di Bergamo rappresenta il legame territoriale del reparto con la zona geografica ove si trova Orio al Serio, comune nel quale si è costituito ed ha preso sede il 3° RRAE.
Comandanti Col. Romano Muoio
3° R EPARTO R IPARAZJONI ALE (1965-93) Col. Sergio Beschi Col. Aldo Treu Ten. Col. Vito Calvo
3° R EPARTO RIPARAZIONI AVES ( 1993)
Col. Romano Muoio Col. G iorgio Taviani
Sedi 1965
Orio al Serio (BG)
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L'Esercito Italiano verso il 2000
4° REPARTO RIPARAZIONI AVIAZIONE DELL'ESERCITO Motto: "Res non verba" Festa: 10 maggio, anniversario della costituzione della prima unità dell' ALE (1953). Sede: Viterbo - Aeroporto "T. Fabbri". Mostrina: rettangolare, fondo azzurro con aquila dorata ad ali spiegate sovrapposte a fiaccola.
Origini e vicende organiche Il 15 giugno 1976 viene costituito nell'aeroporto "T. Fabbri" in Viterbo, il 4° Reparto Riparazioni Aviazione Leggera dell'Esercito per trasformazione del Nucleo Tecnico-Logistico CH-47C fonnato il 15 gennaio 1975 allo scopo di supportare i primi elicotteri da trasporto "Chinook" assegnati alla Forza Armata.Il Nucleo, originariamente inquadrato nel l O Reparto RALE, trasformandosi in 4° Reparto diviene autonomo ed è posto alle dipendenze del Comando Servizio Materiali dell' ALE. Articolato su cdo e squadra celo, sezione rifornimenti, sezione ispezione e recuperi, sezione manutenzione e riparazione aerei, sezione manutenzione e riparazione elicotteri, sezione riparazione sottocornplessi, modifica nel tempo I' organico: nel 1980 su celo, reparto servizi generali, reparto tecnico, reparto collaudi, ufficio rifornimenti, servizio amministrativo; nel 1990 su cdo, reparto servizi generali, ufficio amministrazione, ufficio materiali ALE, squadrone mezzi aerei, reparto tecnico, nucleo C.Q.M. Il nuovo Reparto diversifica le attività estendendo la propria competenza tecnico-logistica agli elicotteri multiruolo AB-212, AB-412 e recentemente anche al nuovo aereo Dornier 228-212 nonché ai materiali di sopravvivenza, trasporto carichi, antincendio, elettronici e di simulazione per tutte le unità della Specialità. Con decreto 12 dicembre I 989 al Reparto viene concessa la Bandiera di gue1Ta. In territorio nazionale il 4° RRALE è presente nelle operazioni di soccorso in favore delle popolazioni colpite da calamità naturali e contribuisce alle annuali campagne antincendio. Partecipa, inoltre, con personale ed attrezzature alle principali missioni ali' estero alle quali sono interessate unità ALE. Dal 12 giugno I 993, a seguito del cambio di denominazione della Specialità, prende il nome di 4° Reparto Riparazioni Aviazione dell'Esercito. li Repaito ha assicurato il sostegno diretto "in loco" agli elicotteri impegnati con il contingente " Airone" in Turchia e con il contingente "Pellicano" in Albania. Personale del Reparto è stato impiegato nel contingente UNTAG in Namibia, nélla "Monitor Mission" nella ex Jugoslavia ed è presente nel contingente UNIFIL in Libano.
Riconoscimenti Encomio Solenne - Tributato dal Capo di SME Il 4° Reparto Riparazioni AVES ha partecipato, col proprio personale inquadrato nello Squadrone E.A. "IBIS 3", alle operazioni di copertura e protezione del ripiegamento dell'ultimo contingente ONU presente in Somalia, operando in Italia e in zona di operazione. In territorio nazionale il reparto ha approntato e condizionato, in tempi ristrettissimi, il supporto tecnico-logistico per il mantenimento degli elicotteri A-129, mentre in terra di missione gli Ufficiali, i Sottufficiali ed i militari di truppa hanno assicurato l'attività di pronto impiego, diurno e notturno, mettendo in luce spiccate capacità tecniche, logistiche ed operative. Tale azione, espletata dalla Sezione Mantenimento Velivoli, ha garantito alle Unità di volo la massima capacità operativa ed ha consentito di partecipare, a tutte le missioni, sempre in piena efficienza, garantendo la più ampia disponibilità di fuoco. L'altissima professionalità, l'elevato senso del dovere e la grande perizia degli uomini del 4° Reparto Riparazioni AVES, hanno riscosso unanimi consensi, contribuendo ad accrescere il prestigio dell'Esercito Italiano anche in ambito internazionale. Territorio Nazionale - Somalia, gennaio 1995 - marzo 1995.
Stemma Araldico Decreto 20 ottobre 1990 a. SCUDO: Inquartato; nel primo d'azzuffo, al leone illeopardito coronato, d'oro, passante sulla pianura di verde, attraversando il fusto naturale del palmizio cli verde, fruttato di due grappoli di datteri, di
Aviazione dell'Esercito
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rosso, nodrito nella pianura, esso leone afferrante con la zampe anteriore destra l'asta dì verde della bandiera bifida, di rosso, caricata dalla croce d'argento accantonata da quattro chiavi, dello stesso, poste in palo, con l'ingegno all' insù, e sventolante sopra la chioma del palmizio; nel secondo e nel terzo, d 'argento; nel quarto, d'azzurro, alla corona meccanizzata dentata, d'oro, posta a destra, vista in prospettiva, con la den tatura apparente a destra, cimata dal falco sorante, d'argento. b. CORONA TURRITA
c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "RES NON VERBA".
Sintesi della blasonatura 1° quarto: !'arme d i Viterbo, rappresenta il legame territoriale del reparto con la città ove si è costituito ed ha preso sede. 2° e 3° quarto: Io smalto d'argento è tipico delle tavole di aspettazione; non essendovi fatti storici da evidenziare i due quarti sono a dispos izione per essere riempiti in futuro 4° quarto: simboleggia il legame che intercorre fra il reparto ed il Comando Materiali dell' ALE.
Comandanti 4° REPARTO RIPARAZIONI ALE ( 1976-93)
Col. Angelo Di Rocco Col. Sergio Beschi Col. Damiano Sangro
Col. Domenico Giancristofaro
4° R EPARTO RTPARAZIONI AVES (1993) Col. Domenico Giancristofaro
Sedi 1976
Viterbo
/
ENTI LOGISTICI
Enti logistici
361
5° BATTAGLIONE LOGISTICO DI 1VIANOVRA "EUGANEO" Motto: "Operoso e audace" Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici di unità nella battaglia degli Altopiani (1916). Sede: Treviso - Caserma "Salsa".
Origini e vicende organiche L' unità idealmente si riallaccia ai reparti dei servizi della Divisione di Fanteria "Nembo" (184"), costituita i I l O novembre I 942, che hanno combattuto nel corso della seconda guerra mondiale, ed a quelli ciel Gruppo cli Combattimento "Folgore" che hanno operato fra il settembre 1944 e la fine ciel conOitto dopo la trasformazione della grande unità; tali reparti, il I 5 ottobre 1945 confluiscono nella Divisione di Fanteria "Folgore" formata sulla base ciel d isciolto Gruppo di Combattimento. Il 1° settembre 1956 si costituisce in Treviso iI Comando Unità Servizi "Folgore'' alle cui dipendenze sono posti una sezione sanità, una sezione sussistenza, un parco mobile, una officina mobile, un autoreparto, il 7° Ospedale da Campo. Il 1° dicembre 1961 viene formato il Reparto Rifornimento, Riparazione, Recuperi divisionale mediante la fusione ciel parco e dell'officina mobile e con il concorso delle officine leggere reggimentali. Dal I O gennaio 1972 il CUS si trasforma in Comando Raggruppamento Servizi "Folgore" e ne fanno parte iJ Reparto RRR "Folgore", il btg. sanità "Folgore", l'autoreparto "Folgore" e la cp. sussistenza "Folgore" . Con la ristrutturazione cieli ' Esercito, il 1° febbra io 1976 ha vita in Treviso, per contrazione ciel rgpt. S., il Battaglione Logistico "Folgore", unità di supporto della D. mec. "Folgore", fo rmato da cdo, plotone cdo, cp. rifornimenti e trasporti, officina media, parco; dal I O giug no 1977 vi è assegnato anche un btg. sanità (quadro). Con decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera di guerra. A seguito ciel riordinamento della componente logistica dell'Esercito, dal I O dicembre 198 l diviene Battaglione Logistico di lYlanovra "Folgore" ed assume l' organico su cdo, cp. celo e servizi, cp. rifornimenti, cp. mantenimento, cp. trasporti medi, cp. trasporti misti. Con l' abolizione del livello divisionale il 1° novembre I 986 assume la denominazione cli 5° Battaglione Logistico di Manovra "Euganeo" e eia tale data passa alle dipendenze del Comando Uni tà Supporti del 5° Corpo cl' Armata. Dal settembre 1991 al dicembre 1993 il btg. prende parte alla missione di soccorso umanitaria "Pellicano" a favore della popolazione albanese, fornendo supporto log istico al Contingente italiano dislocato in Albania. In oltre due anni di ininterrotta attività il btg. preleva materiali e trasporta, via mare, personale e mezzi destinati ai due centri Logistici "Carso" (a Durazzo) e "Acq ui " (a Val ona) per oltre 200 cicli cli viaggio, inviando oltremare 950 tra Uffic ial i e Sottufficiali per la consegna di oltre 19.000 tonnellate tra viveri e materiali vari. Per le esigenze della grande unità eia cui dipende, nel btg. è inserito il 5 JO Reparto di Sanità (q uadro) allo scopo cli provvedere al la efficienza deimateriali e all ' aclclestramcnto ciel personale destinato al reparto stesso.
Ricompense alla Bandiera Al Merito dell'Esercito Croce di Bronzo - Decreto 31 ,naggio 1994. Battaglione Logistico di Manovra, incaricato ciel sostegno ai centri logistici "Carso" ed "Acqui", costituiti nell'ambito dell 'operazione " Pellicano" per la distribuzione di aiuti a favore della popolazione Albanese, assolveva il compito con abnegazione ed elevata efficienza, contribuendo in maniera determinante alla piena riuscita dell' operazione medesima. Chiaro esempio cli disinteressato spi ri to di sacrificio, capacità organizzative e professionalità . Territorio Nazionale, Albania, 1° settembre 1991 - 3 dicembre 1993.
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Stemma Araldico Decreto 8 novembre 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987 Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987). a. SCUDO: d ' argento ad una sbarra cli rosso caricata eia una folgore d'oro. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d 'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, riportante il motto: "OPEROSO E AUDACE".
Sintesi della blasonatura La mancanza cli glorie militari , dovuta alla recente origine ciel battaglione, ha consigliato l'adoz ione di uno scudo pieno in argento, secondo il criteri o della tavola di aspettazione, in attesa di future vicende o fasti da blasonare. Sulla "sbarra" di rosso, colore del sacrificio cruento, è riportata una folgore, simbolo tradizionale della grande unità nella quale il btg. era inquadrato all'epoca della concessione dello stemma.
Comandanti B A1TAGLIONE LOGISTICO "FOLGORE" ( 1976-8 l )
Ten. Col. Mario De Martis Magg. Egisto Grifoni Ten. Col. Giovanni B. Degiarnpietro
Ten. Col. Francesco Casale Ten. Col. Sergio Felicetti
5° B ATTAGLIONE L OGISTICO DI MANOVRA "EUGA NEO" ( 1986)
BATTAGLIONE LOGISTICO DI M ANOVRA " FOLGORE" ( 1981-86)
Ten Col. Sergio Felicetti Ten Col. Enzo Cafrocaccia Ten Col. Nazzareno Angelucci
Ten. Col. Giovanni B. Degiampietro
Sedi 1976
Trevi:;,,o
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Enti Logistici
8° REGGIMENTO LOGISTICO DI MANOVRA "CARSO" 1V/otto: "Forte e tenace" Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici cli unità nella battaglia degli Altopiani (1916). Sede: Orzano di Remanzacco (UD) - Caserma "Lesa".
Origini e vicende organiche L'unità idealmente si riallaccia ai reparti dei servizi della Divisione cli Fanteria "Mantova" (104"), costituita il I5 marzo 1942, che hanno combattuto nel corso della seconda guerra mondiale, ed a quelli del Gruppo di Combattimento "Mantova" che hanno operato fra il settembre I944 e la fine del conflitto; tali reparti rimangono ancora inseriti neJJa grande unità allorché dal J5 ottobre 1945 la stessa riprende la denominazione cli Divisione cli Fanteria "Mantova". Il I 0 novembre 1956 si costituisce in Udine il Comando Unità Servizi "Mantova" alle cui dipendenze sono posti una sezione sanità, una sezione sussistenza, un parco mobile, una officina mobile, un autoreparto, il 9° Ospedale da Campo. Il I O gennaio 1962 viene formato il Reparto Rifornimento, Riparazione, Recuperi divisionale mediante la fusione del parco e del l' officina mobile e con il concorso delle officine leggere reggimentali. Dal I O gennaio 1972 il CUS si trasforma in Comando Raggruppamento Serv izi "Mantova" e ne fanno parte il Reparto RRR "Mantova", il btg. sanità, l' autoreparto "Mantova" e la cp. sussistenza "Mantova". Con la ristrutturazione cieli ' Esercito il 1° agosto 1976 ha vita in Udine, per contrazione del rgpt. S., il Battaglione Logistico "Mantova", uni tà di supporto della D. mec. "Mantova", formato da cdo, plotone cdo, cp. rifornimento e trasporti, officina media, parco. Con decreto Il novembre 1976 riceve la Bandiera cli guerra. A seguito del riordinamento della componente logistica cieli' Esercito, dal IO dicembre 1980 diviene Battaglione Logistico di Manovra "Mantova" ed assume l'organico su celo, cp. celo e servizi, cp. rifornimenti, cp. mantenimento, cp. trasporti medi , cp. trasporti mis'ti. Con l'abolizione del livello divisionale il l O novembre 1986 assume la denominazione di 8° Battaglione Logistico di Manovra "Carso" e da tale data passa alle dipendenze ciel Comando Unità Supporti del 5° Corpo cl ' Armata. Il personale del btg. si distingue in modo particolare nel corso della missione di soccorso umanitario "Pellicano" a favore della popolazione albanese, meri tando alla Bandiera una Croce d' Argento al Merito dell'Esercito. In tale contesto il btg. costituisce un Centro Logistico ed un Poliambulatorio che dal 17 settembre 1991 al giugno 1992 svolgono la loro attività a Durazzo. Il reparto perde la propria autonomia il 4 settembre 1994 ed il giorno successivo confluisce nell'8° Reggimento Logistico di Manovra "Carso" che si costituisce in Orzano di Remanzacco (UD). Per le esigenze della grande unità eia cui dipende il reggimento, nel btg. logistico è inserito il 52° Reparto cli Sanità (quadro) allo scopo di provvedere alla efficienza dei materiali e all'aclclestramento del personale. destinato al reparto stesso.
Ricompense alla Bandiera Al Merito dell'Esercito Croce d'Argento - Decreto 5 oltobre 1993. Battaglione Logistico cli Manovra incaricato di costituire un centro logistico - nell 'ambito dell'operazione "Pellicano" - per la distribuzione cli aiuti a favore della popolazione albanese, in profonda crisi sociale ed economica, assolveva il compito con abnegazione ed elevata efficienza, contribuendo in maniera determinante ad alleviare i disagi e resti tuire fiduci a alla popolazione. Chiaro esempio di disinteressato spirito di sacrificio, capacità organizzative e professionalità. Albania, 17 settembre 1991 - Il giugno 1992.
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Stemma Araldico Decreto 8 novembre 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME co n circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: troncato innestato merlato. fI primo di rosso al grifone d'oro dal volo abbassato; il secondo d'argento.
b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d 'oro, svolazzante, col.locata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "FORTE E TENACE".
Sin.tesi della blasonatura Lo scudo "troncato e merlato" è stato adottato a ricordo della terra del Friuli ove il reparto è dislocato. Nella posizione superiore è riportato il simbolo tradizionale della "Mantova" per evidenziare la stretta unione ciel btg. con la grande uni tà nella quale era inquadrato all'epoca della concessione dello stemma. Per la partizione inferiore è stata seguito il criterio delle tavole di aspettazione, in attesa di fut ure vicende o fatti da blasonare.
C01nandanti BATTAGLIONE L OGISTICO " MANTOVA" (1976-80)
Magg. Armando Correr Ten. Col. Saverio Parlato
8° BATTAGLIONE L OGISTICO DI MANOVRA "CARSO" ( I986-94) Ten. Col. Carlo Donati della Lunga Ten Col. Antonio PetruzzelJi Tcn. Col. Sandro Tognon
BATTAGLIONE LOGISTICO DI MANOVRA "MANTOVA" ( 1980-86)
Ten. Col. Saverio Parlato Ten. Col. Mario Mongini Magg. Carlo Donati della Lunga
8° REGGIMENTO LOGISTICO DI MANOVRA "CARSO" ( I 994) Col. Antonio Petruzzelli
Sedi 1976-81
Udine
1981
Remanzacco (UD)
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Enti Logistici
24° REGGil\lIENTO LOGISTICO DI MANOVRA "DOLOlVIITI" Motto: "Con tecnica e tenacia ovunque" Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici di unità nella battaglia degli Altopiani (l 916). Sede: Merano (BZ) - Caserma "Battisti".
Origini e vicende o,~ganiche Il 1° ottobre 198 I viene costituito in Bolzano il 4° Battaglione Logistico di Manovra per trasformazione del 4° Reparto Rifornimento, Riparazione, Recuperi del quale assorbe personale e mezzi. E' unità di supporto in ambito del 4° C.A. Alp .. Articolato inizialmente su cdo, cp. cdo e servizi, cp. rifornimenti, cp. mantenimento, completa il proprio organico dal 1° s.ettembre 1982 con la formazione di una cp. trasporti medi e due cp. trasporti misti usufruendo di personale e mezzi del disciolto 4° Autogruppo di C.A. "Claudia". Cambia denominazione dal 1° novembre 1986 in 24° Battaglione Logistico di Manovra "Dolomiti" e con decreto 13 1uglio 1987 gli viene assegnata la Bandiera di gueJTa che riceve il 22 maggio 1988. Nel 199 I, l' 11 luglio, il btg. viene trasferito a Merano nella sede già occupata dal btg. L. "Orobica", che è sciolto unitamente alla brigata omonima il 27 luglio dello stesso anno. Con la sede, il "Dolomiti" assorbe anche il personale del soppresso btg. e ne eredita i forti legami instaurati con la popolazione locale. Dal settembre 1991 personale e mezzi del btg. prendono parte alla missione umanitaria "Pellicano" in Albania ed alle operazioni "Ibis 1 e 2"in Somalia, "Albatros" in Mozambico. Il reparto perde la propria autonomia il 14 settembre 1994 ed il giorno successivo confluisce nel 24° Reggimento Logistico di Manovra "Dolomiti" che si costituisce in Merano (BZ). Per le esigenze della grande unità da cui dipende il reggimento, nel btg. logistico sono inseriti il 41 ° ed il 42° Reparto di Sanità (entrambi quadro) allo scopo di provvedere alla efficienza dei materiali e all' addestramento del personale destinato ai reparti stessi.
Stemnia Araldico Decreto 12 ottobre 1993.
a. SCUDO: troncato; nel primo cli verde, all'aquila d ' argento; nel secondo d'argento. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d ' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "CON TECNICA E TENACIA OVUNQUE".
Sintesi della blasonatura Nella prima partizione in verde, colore tradizionale delle truppe alpine, l'aquila ad ali spiegate simboleggia la forza, la nobiltà d'animo e la libertà degli immensi spazi dove operano le unità del 4° C.A. Alp. La mancanza di glorie militari, dovuta alla recente 01igine del battaglione, ha consigliato di ricorrere nella seconda partizione ali' argento delle tavole di aspettazione, in attesa di future vicende da blasonare.
Comandanti 4° BATIAGLIONE LOGISTICO DI MANOVRA (1981 -86) Ten. Col. Giovanni Randino Ten. Col. Natale Sabbatini Ten. Col. Antonio Ersparner 24° BATTAGLIONE LOGISTICO DJ MANOVRA "DOLOMITI" ( 1986-94) Ten. Col. Antonio Erspamer
Ten. Col. Arcangelo Dragoni Ten. Col. Raffaele Attanasìo Ten. Col. Lorenzo Miribung 24° REGGIMENTO LOGISTICO DI MANOVRA "DOLOMITI" (1994) Col. Dario Rossi
Sedi l 98 I -91
Bolzano
1991
Merano (BZ)
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L'Esercito Italiano verso il 2000
33° REGGIMENTO LOGISTICO DI MANOVRA "AlVIBROSIANO" Motto: "Ovunque presenti" Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici di unirà nella battaglia
degli Altopiani (1916). Sede: Milano - Caserma "Montello".
Origini e vicende organiche Il l O gennaio 1982 viene costituito in Milano il 3° Battaglione Logistico di Manovra per trasformazione del 3° Reparto Rifornimento, Riparazione, Recuperi del quale assorbe personale e mezzi; è unità cli supporto in ambito del 3° C.A.. Articolato inizialmente su cdo, cp. cdo e servizi, cp. rifornimenti, cp. mantenimento, completa il proprio organico dal 1° luglio dello stesso anno con la formazione cli una cp. trasporti medi ed una cp. trasporti misti usufruendo di personale e mezzi del disciolto 3° Autogruppo cli C.A. "Fulvia". Nel 1983 il btg. è impegnato a favorire l'invio ed il Iientro del personale, il rifornimento e lo sgombero di mezzi e materiali per il Contingente militare italiano dislocato in Libano. Cambia denominazione dal 1° novembre 1986 in 33° Battaglione Logistico di Manovra "Ambrosiano" ed è posto aHe dipendenze del Comando Unità Supporti del 3° C.A.; amplia anche l'organico con l'acquisizione della Sezione Elicotte!Ì Multiruolo (S.E.M.), di due plotoni trasporti corazzati ed un nuova cp. trasporti misti. Con decreto 3 luglio 1987 gli viene assegnata la Bandiera di gueffa. NeH' ambito del riordinamento della Forza Armata il 29 aprile 1993 il btg. perde la propria autonomia ed il giorno successivo è inquadrato quale Battaglione Logistico di Manovra nel 33° Reggimento Logistico di Manovra "Ambrosiano" che si costituisce in Milano per assicurare il supporto tecnico-logistico in ambito 3° Corpo d'Annata. Personale e mezzi del reparto sono stati impiegati: a) dal 3 settembre 1991 nell'operazione "Pellicano" in Albania inseriti nell' 8° btg. L. "Carso", per tutta la durata dell'esigenza; b) nel 1992 neJl' esercitazione "Forza Paris" in Sardegna, in 1inforzo al Reparto Sanltà "Centauro"; c) nel 1992 nell'ambito della operazione "Vespri Siciliani" in Sicilia, in rinforzo al 2° reggimento bersaglieri; d) nel 1992-93 nel! ' operazione "Ibis" in Somalia, in rinforzo al Repatto Sanità "Centauro" ed al btg. L. "Folgore". Per le esigenze della grande unità da cui dipende il reggimento, nel btg. logistico è inserito il 31 ° Reparto di Sanità (quadro) allo scopo di provvedere alla efficienza dei materiali e all'addestramento del personale destinato al reparto stesso. li reggimento è impegnato clall' 11 novembre al 31 dicembre 1994 nelle operazioni di soccorso alla popolazione della regione Piemonte nelle zone colpite da grave àlluvione.
Ricompense alla Bandiera Al Merito della Croce Rossa Medaglia di Bronzo. In segno di viva, tangibile riconoscenza per il generoso contributo offerto alle operazioni di soccorso sviluppate dalle Unità C.R.I. in favore delle popolazioni colpite dall'alluvione del novembre 1994.
Stemma Araldico Decreto 25 settembre 1989. a. SCUDO: partito; nel primo d'argento alla croce di rosso, il secondo d'azzurro. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "OVUNQUE PRESENTI".
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Enti Logistici
Sintesi della blasonatura Nella prima partizione lo stemma di Milano simboleggia il legame territoriale dell'unità con la città nella quale si è costituito, prendendovi pure sede, e dove è dislocato il Comando del 3° Corpo cl' Armata (per sottolineare anche la stretta unione con la grande unità di cui costituisce necessario ed indispensabile suppo1to). L'azzurro della seconda partizione indica il legame storico che unisce il Corpo con il servizio della motorizzazione, presente con alcuni repartj minori nell 'organico del Corpo stesso
Comandanti 3° BATTAGLIONE L OGISTICO DI MANOVRA (1982-86) Ten. Col. Francesco Adamo Ten. Col. Giovanni Sammartino Magg. Francesco Santoro Magg. Francesco Garrisi
Ten. Col. Piero Serafini Ten. Col. Romano Ceccoli
33°
33° BATTAGLIONE LOGISTICO DI MANOVRA "AIVIBROSIANO" ( 1986-93) Magg. Francesco Garrisi
Sedi 1982
Milano
REGGIMENTO LOGISTICO DI MANOVRA
(1993) Col. Bruno Armeni Col. Mario Righele
"AMBROSIANO"
368
L'Esercito Italiano verso i.l 2000
BATTAGLIONE LOGISTICO "ACQUI" Motto: "Con il lavoro alla meta'' Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobi listici cli unità nella battaglia degli Altopiani (1916). Sede: L'Aquila - Caserma "Pasquali".
Origini e vicende organiche L' uni tà idealmente si riallaccia ai reparti dei servizi della Divisione cli Fanteria "Acqui" (33a), costi tuita nel 1939, che hanno operato nel corso del secondo conflitto mondiale fra il 1940 ed il 1943, sino al glorioso sacrificio di Cefalonia. Nell'ambito dei provvedimenti connessi con la ristrutturazione dell ' Eserci to, il 1° ottobre 1975 si costituisce a L'Aqui la il Battaglione Logistico "Acqui", per trasformazione del Reparto Rifornimento, Riparazione, Recuperi, dell'autoreparto e della cp. sussistenza della Divisione "Granatieri di Sardegna"; la nuova unità è provvisoriamente inserita nel Comando Raggruppamento Servizi della stessa divisione. li 1° novembre 1976 il btg. di viene autonomo, quale unità di supporto della Brigata mot. "Acqui" di nuova costituzione; formato da cdo, plotone celo, cp. rifornimenti e trasporti, officina mobile, parco, per decreto; 12 novembre 1976 riceve la Bandiera di guerra. Dal 1° ottobre 1981 viene ristrutturato, secondo i lineamenti della logistica '80, e comprende cdo, cp. cdo e servizi, cp. rifornimenti, cp. mantenimento, cp. trasporti medi. Nel periodo settembre 1991 - giugno 1992 il btg. prende parte alla missione di soccorso umanitaria "Pellicano", in Albania, costituendo un Centro Logistico a Valona preposto alla raccolta e distribuzione di aiuti alle popolazioni locali . Personale e mezzi del reparto sono impegnati nei mesi di ottobre-novembre 1992 e di aprile-giugno 1993 in Sicilia nell'operazione "Vespri Siciliani" assicurando il sostegno logistico alle unità della Brigata impegnati in compiti operativi. Per la meclésima esigenza è nuovamente in Sicilia dal 19 marzo al 19 maggio 1994, nella zona di Comiso. Per le esigenze della grande unità da cui di pende, nel btg. è inserito un reparto di sanità (quadro) allo scopo cli provvedere alla effic ienza dei materiali e all ' aclclestramento del personale destinato al reparto stesso.
Ricompense alla Bandiera Al Merito dell'Esercito Croce d'argento - Decreto 79 luglio 1994. Battaglione log istico incaricato di costituire un centro logistico nell'ambito dell'operazione " Pellicano" - per la distribuzione di aiuti umanitari a favore della popolazione albanese, in profonda crisi sociale ed economica - assolveva il compito con abnegazione ed elevata efficienza, superando le notevol i difficoltà ambientali e contribuendo in maniera determinante ad alleviare i disagi e restituire fiducia alla popolazione. Chiaro esempio di disinteressato spirito di sacrificio, capacità organizzative e professionalità. Valona (Albania), 19 settembre 7991 - 11 giugno 7992.
Stemma Araldico Decreto 8 novembre 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo S1V1E con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. I 987). a. SCUDO: troncato; iJ primo cli rosso all 'aquila dal volo spiegato tenente con gli artigli una lepre al naturale; il secondo d'argento. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "CON IL LAVORO ALLA META".
369
Enti Logistici
Sintesi della blasonatura Nella prima partizione in rosso, colore del sacrificio, il simbolo tradizionale della Brigata "Acqui" evidenzia la stretta unione del battaglione con la grande unità nel quale è inquadrato e di cui rappresenta il necessario supporto. Per la seconda partizione è stato seguito il criterio della tavola di aspettazione, in attesa di future vicende gloriose o particolari fatti da blasonare.
Comandanti BATTAGLIONE LOGISTTCÒ "ACQUI"
Ten. Col. Giovanni Bonfiglio
(1975)
Ten. Col. Carlo Sisto Ten. Col. Salvatore Carafa Ten. Col. Salvatore Giarrusso Ten. Col. Raffaele Zamparelli
Ten. Col. Vincenzo Marzano Ten. Col. Umberto Dolatti Ten. Col. Luciano D'Andrea
Sedi 197 5
L'Aquila
370
L'Esercito llalicmo verso il 2000
BATTAGLIONE LOGISTICO "AOSTA" Motto: "Labor ac virtus" Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici di unità nella battaglia degli Altopiani (1916). Sede: Messina - Caserma "Crisafulli".
Origini e vicende organiche L'unità idealmente si riallaccia ai reparti dei servizi della Divisione di Fanteria "Vespri" costituita nel 1934, e d ivenuta Divisione di Fanteria ''Aosta" (28a) nel 1939. Tali reparti hanno operato nel corso del secondo conflitto mondiale fra il 1940 ed il 1943. Un uguale legame unisce il battaglione con i reparti dei servizi della Divisione S.I. "Aosta" formata nel settembre 1944, divenuta Brigata nel 1946, Divisione nel 1948 e nuovamente Brigata nel 1960. Il 1° febbraio 1957 si costituisce in Messina il Comando Unità Servizi "Aosta" alle cui dipendenze sono posti una sezione sanità, una sezione sussistenza, un parco mobile, un'officina mobile, un autoreparto. Il CUS è sciolto il 15 dicembre 1960 in seguito a contrazione della grande unità in Brigata. Rimangono in vita il Reparto Rifornimento, Riparazione, Recuped "Aosta", formato il 1° luglio 1960 per fusione del parco mobile e dell'officina mobile, e l'autorepaito "Aosta" i quali conconono alla costituzione del Battaglione Logistico "Aosta" che avviene con la ristrutturazione dell' Esercito, il 1° ottobre 1975 in Messina. Urùtà di supporto della B1igata mot. "Aosta", il battaglione, fom1ato da cdo, plotone cdo, cp. rifornimenti e trasporti, officina media, parco, per decreto 12 novembre 1976 Iiceve la Bandiera di guena. Nel 1981 viene ristrutturato, secondo i lineamenti della logistica '80, e comprende cdo, cp. cdo e servizi, cp. rifornimenti, cp. mantenimento, cp. traspo1ti medi. Negli anni 1992-93 personale e mezzi del btg. sono impegnati nel concorso al controllo del territorio, nell'operazione "Vespri Siciliani"; l'attività prosegue anche nel corso del 1994. Per le esigenze della grande unità da cui dipende, nel btg. è inserito un repaito di sanità (quadro) allo scopo di provvedere alla efficienza dei materiali e all'addestramento del personale destinato al repaito stesso.
Stemma Araldico Decreto 8 novembre 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: inquartato; il primo ed il quarto di nero al leone rampante d'argento; il secondo ed il terzo d'argento. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "LABOR AC VIRTUS".
Sintesi della blasonatura 1° e 4° quarto: vi è riportato il simbolo tradizionale della Brigata "Aosta" per evidenziare la stretta unione del battaglione con la grande unità nella quale è inquadrato e di cui rappresenta il necessario supporto. 2° e 3° quarto: l'argento è il colore delle tavole di aspettazione, in attesa di future vicende gloriose o particolari fatti da blasonare.
Comandanti BATTAGLIONE LOGISTICO "AOSTA" ( l 975)
Ten. Ten. Ten. Ten. Ten.
Magg. Giuseppe Salina Ten. Col. Egidio Blandina Ten. Col. Luciano Mangione Magg. Vittorio Nocera
Sedi 1975
Messina
Col. Col. Col. Col. Col.
Francesco Ruggieri Nino Lo Scalzo Aurelio Cuneri Biagio Sinatra Antonino Celi
Enti Logistici.
371
BATTAGLIONE LOGISTICO "ARIETE" (Battaglione Logistico "Manin ") Motto: "Sempre e meglio" Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici di unità nella battaglia degli Altopiani (1916). Sede: Maniago (PN)'- Caserma "Baldassarre".
Origini e vicende organiche Il 1° giugno 1963 si costituisce in Maniago (PN) il III Battaglione Servizi "Ariete", per la III Brigata cor. della Divisione cor. "Ariete" che inquadra cdo, plotone cdo, nucleo sussistenza, autoreparto, officina mobile, plotone misto servizi. L'organico viene ampliato il 1° gennaio 1966 su cp. cdo e servizi, cp. sanità, autoreparto, Reparto Rifornimento, Riparazione, Recuperi. A seguito dello scioglimento della III B. cor., il l O ottobre 1968 l'unità passa alle dipendenze del Comando Raggruppamento Servizi "Ariete" e con lo stesso rimane sino al 31 ottobre 1975. Nel quadro della ristrutturazione dell'Esercito, il 1° novembre 1975, divenuto autonomo, è inserito nella 132• Brigata cor. "Manin" ed assume la denominazione di Battaglione Logistico "Manio" comprendendo cdo, plotone cdo, cp. rifornimenti e trasporti, officina media, parco. Per decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera di guerra. Nel 1981 l'unità viene ristrutturata, secondo i lineamenti della logistica '80, e comprende cdo, cp. cdo e servizi, cp. rifornimenti, cp. mantenimento, cp. trasporti medi. Con l'abolizione del livello divisionale, ed in conseguenza del cambio di denominazione della Brigata, dal JO ottobre 1986 diviene Battaglione Logistico "Ariete" e da tale data assicura il supporto logistico ai reparti della 132• Brigata cor. "Ariete". Dal dicembre 1992 e per tutto l'anno 1993 il btg. partecipa con personale e mezzi all'operazione "Ibis" in Somalia assicurando il supporto logistico alla formazione di carri della Brigata "Ariete" ivi dislocata. L'ultima aliquota di personale e mezzi rientra in Patria il 15 marzo 1994. Per le esigenze della grande unità eia cui dipende, nel btg. è inserito un reparto di sanità (quadro) allo scopo di provvedere alla efficienza dei materiali e ali' addestramento del personale destinato al reparto stesso.
Stemma Araldico Decreto 18 febbraio 1978 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. 1987). a. SCUDO: d'argento alla sbarra di rosso caricata del leone di S. Marco d'oro. b. CORONA TURRlTA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "SEMPRE E MEGLIO".
Sintesi della blasonatura La mancanza di glorie militari, dovuta alla recente origine del battaglione, ha consigliato l'adozione cli uno scudo pieno in argento secondo il criterio delle tavole di aspettazione, in attesa di future vicende o fasti da blasonare. Sulla "sbarra" in rosso, colore del sacrificio estremo, è riportato il leone di S. Marco a simboleggiare il legarne tradizionale con Venezia, ove rifulse il valore di Daniele Manin (del quale il btg. portava il nome ali' epoca della concessione dello stemma) nel governo della città durante l'assedio austriaco.
372
L'Esercito Italiano verso il 2000
Comandanti BATTAGLIONE LOGISTICO " MANIN" (1 975-86)
B ATTAGLIONE LOGISTICO "ARIETE" (1986)
Ten. Col. Antonio D'Orazio Magg. Alessandro Bellotti Ten. Col. Enzo Verzolìni Magg. Giancarlo Finelli Ten. Col. Edoardo Tronci Ten. Col. Ferdinando Papia
Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten.
Sedi 1975
Maniago (PN)
Col. Ferdinando Papia Col. Antonio Palleschi Col. Giampiero Occhio Col. Antonio Verdicchio Col. Nicolino Santone Col. Giulio Canova
Enti Logis1ici
373
BATTAGLIONE LOGISTICO "CADORE" Motto: "L'impegno mi esalta'' Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici di unità nella battaglia degli Altopiani (1916). Sede: Belluno - Caserma "Piave".
Origini e vicende organiche L'unità idealmente si riallaccia ai reparti dei servizi della Brigata Alpina "Cadore' costituita il l 0 luglio 1953. Il 10 ottobre 1956 si costituisce in Belluno il Comando Unità Servizi "Cadore" alle cui dipendenze sono posti una sezione sanità, una sezione sussistenza, un parco mobile, una officina mobile, un autoreparto. li I O novembre 1961 viene formato il Reparto Rifornimento, Riparazione, Recuperi cli brigata per fusione del parco e cieli ' officina mobile. Dal 1° gennaio 1957 il CUS si trasforma in Comando Raggruppamento Servizi e ne fanno parte il Reparto RRR "Cadore" , la sezione sanità "Cadore", l' autoreparto "Cadore" e la compagnia sussistenza "Cadore" ai quali si affianca i11° febbraio 1968 anche il 103° ospedale da campo ''Cadore". Il 1° agosto 1973 la sezione sanità e l'ospedale da campo sono inseriti nel Battaglione Sanità "Cadore". Con la ristrutturazione dell'Esercito, il 1° gennaio l 976 ha vita, sempre in BeJluno, per contrazione del rgpt. S. il Battaglione Logistico "Cadore"; formato da celo, plotone celo, due reparti logistici leggeri, un reparto logistico medio, due reparti sanità (quadro). Per decreto 12 novembre 1976 al btg. viene concessa la Bandiera di guerra. li 1° gennaio 1981 i due reparti di sanità sono unificati con la denominazione di Reparto Sanità della Brigata Alpina " Cadore" (quadro). Applicando i lineamenti della logistica '80, dal I O gennaio 1982 il btg. viene riordinato ed assume la struttura su cdo, cp. celo e servizi, cp. rifornimenti, cp. mantenimento, cp. trasporti medi. Per le esigenze della grande unità da cui dipende, nel btg. è inser.ito un reparto sanità (quadro) allo scopo di provvedere alla efficienza dei materiali e all'addestramento del personale destinato al reparto stesso. Nel periodo 19 giugno - 7 agosto 1993 il btg. schiera un Centro Logistico nella zona di Porto Empedocle (AG) fornendo sostegno logistico ai reparti impegnati nelle attività di controllo del territorio connesse all'operazione "Vespri Siciliani". Per la stessa attività forn isce nuovamente concorso di uomini, mezzi e materiali nel periodo luglio - ottobre 1994.
Stemma Araldico Decreto 10 marzo 1978 (;;tggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Partito. Nel primo, d'azzurro all'abete di verde fondato su campagna dello stesso, _ incatenato di nero a due torri quadrate di due piani al naturale, merlate alla ghibellina, aperte e finestrate cli nero e uscenti dai lati. Il secondo d'argento b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo; incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "L'IMPEGNO MI ESALTA''.
Sintesi della blasonatura Nella prima partizione è rappresentato il simbolo della Brigata "Cadore" per evidenziare la stretta unione del battaglione con la grande unità nella quale è inquadrato e di cui rappresenta il necessario supporto. L'argento della seconda partizione è il colore delle tavole di aspettazione, in attesa di future vicende gloriose o particolari fatti da blasonare.
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Comandanti BATTAGLIONE LOGISTICO "CADORE" (I 976)
Ten. Ten. Ten. Ten.
Ten. Col. Vincenzo De Luca
Col. Gaetano Torti Col. Corrado Vescovi Col. Vito Volpe Col. Loreto BarHe
Ten. Col. Bruno Piscite1li Ten. Col. Ludovico De Angelis Ten. Col. Giuseppe Tullo
Sedi 1976
Belluno
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Enti Logistici
BATTAGLIONE LOGISTICO "CENTAURO" (Battaglione Logistico "Curtatone")
Motto: "Forza, volontà, cuore" Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici di unità nella battaglia degli Altopiani (1916). Sede: Bellinzago Novarese (NO) - Caserma "Babini".
Origini e vicende organiche Il l O settembre 1965 si costituisce a Bellinzago Novarese (NO) il III Battaglione Servizi "Centauro", per la III Brigata cor. della Divisione cor. "Centauro" che inquadra cdo, plotone cdo, e servizi, autosezione mista, Reparto Rifornimento, Riparazione, Recuperi, cp. sanità (quadro). A seguito dello scioglimento della Ill B. cor., il 30 settembre 1968 l'unità passa alle dipendenze ciel Comando Raggruppamento Servizi "Centauro" e con lo stesso rimane sino al 31 dicembre 1975. Nel quadro della ristrutturazione dell'Esercito, il I O gennaio I 976, divenuto autonomo, è inserito nella 31" B. cor. "Curtatone" ed assume la denominazione di Battaglione Logistico "Curtatone" comprendendo cdo, plotone cdo, cp. rifornimenti e trasporti, officina media, parco. Per decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera di guerra. Dal 1° ottobre 1981 l'unità viene ristrutturata, secondo i lineamenti della logistica '80, e comprende cdo, cp. cdo e servizi, cp. rifornimenti, cp. mantenimento, cp. trasporti medi. Con l'abolizione del livello divisionale, ed in conseguenza del cambio di denominazione della Brigata, dal 1° maggio 1987 diviene Battaglione Logistico "Centauro" e da tale data assicura il supporto logistico ai reparti della 31 • B1igata cor. "Centauro".
Stemma Araldico Decreto 8 novembre I 977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987 Giornale Ufficiale del I 4.2.1987). SCUDO: d'argento ad un palo d'azzurro caricato eia una stele commemorativa pure d'argento (Curtatone). a. CORONA TURRITA b. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "FORZA, VOLONTÀ, CUORE".
Sintesi della blason.atura La mancanza dj glorie militari, dovuta alla recente origine del battaglione, ha consigliato l'adozione di uno scudo pieno in argento secondo il criterio delle tavole di aspettazione, in attesa di future vicende o fasti da blasonare. Sul "palo" in azzurro, simbolo del valore, è riportato araldicamente il monumento commemorativo eretto in Curtatone, ove riposano i caduti nella battaglia ivi combattuta il 29 maggio 1848, durante la prima guerra di indipendenza. Il richiamo al fatto d'anne è stato inserito in quanto all'epoca della concessione dello stemma il btg. costituiva supporto della Brigata meccanizzata "Cllltatone", portandone il nome.
Comandanti Magg. Odoardo M. Tinti
B ATIAGLTONE LOGISTICO "CURTATONE" (1976-87)
Ten. Col. Giovanni Blanchi Ten. Col. Giuseppe Napolitano Magg. Bruno Armeni Magg. Sergio Castiglioni Cap. Giuseppe Suglia (S.V.) Col. Michele Carfora
BATTAGLIONE LOGISTICO "CENTAURO" (1987)
Magg. Odoardo M. Tinti Ten. Col. Francesco Giudice Ten. Col. Raffaele Dipasquale Ten. Col. Ferdinando Scardocchia Ten. Col. Riccardo Diasparro
Sedi 1976
Bellinzago Novarese (NO)
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L'Esercito Italiano verso il 2000
BATTAGLIONE LOGISTICO "CREMONA" Motto: "Alacre nel lavoro, forte nella battaglia" Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici di unità nel_Ia battaglia degli Altopiani (1916). Sede: Venaria Reale (TO) - Caserma "Gamerra".
Origini e vicende organiche L'unità idealmente si riallaccia ai reparti dei servizi della Divisione di Fanteria "Cremona" (44a), costituita il 24 agosto 1939, che hanno combattuto nel corso della seconda guerra mondiale, ed a quelli del Gruppo di Combattimento "Cremona" che hanno operato fra il settembre l 944 e la fine del conflitto. Tali reparti rimangono ancora inseriti nella grande unità allorché dal 15 ottobre 1945 riprende la denominazione di Divisione dì Fanteria "Cremona". Il 1° novembre 1956 si costituisce in Venaria Reale (TO) il Comando Unità Servizi "Cremona", alle cui dipendenze sono posti una sezione sanità, una sezione sussistenza, un parco mobile, una officina mobile, un autoreparto. Il 1° novembre 1961 viene formato il Reparto Rifornimenlo, Riparazione, Recuperi divisionale mediante la fusione del parco e dell'officina mobile e il concorso delle officine leggere reggimentali. Dal 1° gennaio 1972 il CUS si trasforma in Comando Raggruppamento Servizi "Cremona" e ne fanno parte il Reparto RRR "Cremona", l'autoreparto "Cremona", la cp. sussistenza "Cremona", un battaglione sanità (quadro). Con la ristrutturazione dell'Esercito, i1 30 ottobre 1975 ha vita, sempre in Venaria ,Reale (TO), per contrazione del rgpt. S. il Battaglione Logistico "Cremona"; formato da cdo, plotone celo, cp. rifornimenti e trasporti, officina media, parco. Per decreto I 2 novembre 1976 il btg. riceve la Bandiera di guerra. Il 1° ottobre 1981 viene ristrutturato secondo i lineamenti della logistica '80 e comprende cdo, cp. cdo e servizi, cp. rifornimenti, cp. mantenimento, cp. trasporti medi. Per le esigenze della grande unità da cui dipende, nel btg. è inserito un reparto sanità (quadro) allo scopo di provvedere alla efficienza dei materiai i e ali' addestramento del personale destinato al reparto stesso. ln occasione della grave alluvione che colpisce il Piemonte nel novembre 1994 il battaglione fornisce numerosi concorsi di personale e mezzi a favore delle zone sinistrate.
Stemma Araldico Decreto 26 ottobre 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con cir~> }21 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). . . a, SCUDO: inquattato in croce di S. Andrea; il primo ed il terzo di rosso ad una spiga d.i grano .è!' oro. Il secondo ed il quatto d'argento. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta deUo scudo, inc~r<1,;tà con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "ALACRE NEL LAVORO, FORTE NELLA BAT. . TAGLIA".
Sintesi della blasonatura 1 ° e 3° quarto: vi è riportato il simbolo tradizionale della Brigata "Cremona" per evid.enziare la stretta unione del battaglione con la grande unità nella quale è inquadrato e di cui rappresenta il necessario supporto. 2° e 4° quarto: l'argento delle due partizioni è il colore delle tavole di aspettazione, in attesa di future vicende gloriose o particolari fatti da blasonare.
Enti Logistici
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Comandanti BATI'AGLIONE LOGISTICO "CREMONA" ( 1975)
Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.
Magg. Gaetano Rivela Ten. Col. Pasquale Ferrara Ten . Col. Umberto Barra Ten. Col. Bruno Armeni
Sedi 1975
Torino
Vincenzo Digilio Dario Rossi Francesco Pitarresi Alessandro Oddone Domenico Ma,f'é
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L'Esercito Italiano verso il 2000
BATTAGLIONE LOGISTICO PARACADUTISTI "FOLGORE" Motto: "Diam l'ali alla vittoria" Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici di unità nella battaglia degli Altopiani (1916). Sede: Pisa - Caserma "Bechi Luserna".
Origini e vicende organiche L'unità idealmente si riallaccia ai reparti dei servizi della Divisione Paracadutisti, costituita il 1° settembre 1941 e che, divenuta Divisione di Fanteria "Folgore" (185a), ha combattuto dall'agosto al novembre 1942 in Africa Settentrionale, fino alla gloriosa epopea di El Almaein. Nell'ambito dei provvedimenti connessi alla ristrutturazione dell'Esercito, il 1° ottobre 1975 si costituisce in Pisa il Battaglione Logistico Paracadutisti "Folgore" su cdo, plotone celo, cp. rifornimenti e trasporti, cp. mantenimento ed aviorifornimenti, officina media, parco. Unità di supporto della Brigata par. omonima, il btg. con decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera di guerra. Nel 198 I viene ristrutturato secondo i lineamenti della logistica '80 e comprende celo, cp. celo e servizi, cp. manutenzione ed aviorifornimenti, cp. mantenimento, cp. trasporti medi, cp. rifornimenti.La cp. manutenzione ed aviorifornimenti il 1° agosto 1986 viene ceduta alla Scuola Militare di Paracadutismo. Dal 12 ottobre 1982 al 26 febbraio 1984 il btg. partecipa, con un'aliquota cli personale inquadrato nel Contingente italiano (lTALCON) della Forza Multinazionale di Pace in Libano, alla missione di sicurezza denominata "Libano li". Nel maggio 1991 il btg. costituisce l'Unità di Supporto Logistico per il Contingente italiano (ITALFOR-AIRONE) destinato ad operare nell'Iraq settentrionale per soccorrere le popolazioni curde, nell'ambito della missione umanitaria AIRONE I. Giunto a destinazione a Zakho, assume la denominazione di Reparto Supporto Logistico "Folgore"; ne fanno parte un plotone etio e trasmissioni e le cp. mantenimento, rifornimenti e trasporti per un totale di circa 200 uomini. Terminata l'esigenza, il Reparto rimpatria nel luglio dello stesso anno. Nel periodo 27 giugno - 13 novembre 1992 il btg. è impegnato nell'operazione "Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio nella zona di Palermo. Dal dicembre 1992 al 28 ottobre 1993 il btg. parte cipa alla operazione "Ibis" in Somalia schierando un Centro Logistico a Balad (NO di Mogadiscio) a sostegno del Contingente italiano; costituisce anche un posto medicazione a soccorso della popo lazione locale; al paracadutista Giovanni Strambell i caduto a Mogadiscio viene concessa la Medaglia d'Oro al Valore dell 'Esercito.
Ricompense alla Bandiera Al Merito dell'Esercito Croce d'Argento - Decreto 19 luglio 1994. Il Battaglione Logistico Paracadutisti "Folgore" partecipava inquadrato nelle forze italiane in Somalia, alle operazioni di soccorso alla popolaz.ione somala. In virtù della saldezza morale, del senso del dovere e dell 'attaccamento alla Specialità dei propri uomini, si prodigava con totale dedizione ed elevata professionalità nella pericolosa missione, confermando, in ogni circostanza, l'altissimo livello di efficienza, il grande coraggio e la generosità dei suoi componenti. Coinvolto in numerosi conflitti a fuoco reagiva sempre con efficacia e determinazione mettendo in luce il valore militare, la capacità operativa e la fortissima motivazione dei suoi uomini. Nonostante le perdite subite, continuava ad assolvere i compiti affidati senza flessioni con la fierezza e l'orgoglio cli perseverare nel tentativo di ridare sicurezza e soccorso umanitario al martoriato popolo somalo e nella determinazione cli rendere onore alla Patria lontana. Somalia, 27 dicembre 1992 27 agosto 1993.
Enli Logistici
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Stemma Araldico Decreto 7 marzo 1978 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: tagliato. Nel primo d'azzurro, ad un volo di ali d'argento, su folgore d'oro attraversante in sbarra. Il secondo d'argento. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "DIAM L'ALT ALLA VITTORIA".
Sintesi della blasonatura NelJa prima partizione in azzurro, colore del cielo, il volo d'ali e la folgore, simboli tradizionali della Brigata Paracadutisti "Folgore" evidenziano la stretta unione del battaglione con la grande unità nella quale è inquadrato e di cui rappresenta il necessario supporto. Per la seconda partizione è stato seguito il criterio delle tavole cli aspettazione, in attesa di future vicende gloriose o particolari fatti da blasonare.
Comandanti Ten. Col. Ilio Pagliari Ten. Col. Ivano Bonamici Ten. Col. Mario Righele Ten. Col. Vincenzo Trinetti Ten. Col. Pasquale Terreri
BATTAGLIONE LOGISTICO PARACADUTISTI "FOLGORE" ( 1975)
Ten. Col. Franco Filiberto (S.V.) Ten. Col. Ivo Scarpa Ten. Col. Giuseppe Cuscito
Sedi 1975
Pisa
380
L'Esercito Italiano verso il 2000
BATTAGLIONE LOGIS'l'ICO "FRIULI" Motto: "Lavoro e combatto" Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici cli unit~t nell a battaglia degli Altopiani ( 1916). Sede: Budrio (BO) - Caserma "Ciarpaglini".
Origini e vicende organiche L'unità idealmente si riallaccia ai reparti dei servi zi della Divisione cli Fanteria "Curtatone e Montanara", costituita nel 1934 e divenuta Divisione di Fanteria "Friuli" (20") nel 1939, che hanno combattuto nel corso della seconda guerra mondiale, ed a quelli ciel Gruppo di Combattimento "Friuli" che hanno operato fra il settembre l944 e la fine del conflitto; tali reparti rimangono ancora inseriti nella grande unità allorché dal 15 ottobre 1954 la stessa riprende la denominazione di Divisione di Fanteria "Friuli". Il 20 febbraio 1957 si costituisce in Quinto Fiorentino (FI) il Comando Unità Servizi "Friuli", alle cui dipendenze sono posti una sezione sanit11, una sezione sussistenza, un parco mobile, una officina mobile, un autoreparto. E' sciolto il 20 marzo 1960 in seguito alla contrazione della grande unità in Brigata. Per fusione del parco e dell'officina mobile il 1° luglio 1960 ha vita il Reparto Rifornimento, Riparazione, Recuperi "Friuli" il quale concon-e con l'autoreparto "Friuli" alla costituzione ciel Battaglione Logistico "Friuli", che ha luogo, in Firenze, il 23 settembre I975 nel quadro dei provvedimenti connessi con la ristrutturazione dell'Esercito. Unità di supporto della Brigata rnec. "Friuli" il btg. è formato da celo, plotone cdo, cp. rifornimenti e trasporti, officina media, parco e con decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera di guerra. Nel corso del 1981 viene ristrutturato secondo i lineamenti della logistica '80 e comprende celo, cp. celo e servizi, cp. mantenimento, cp. trasporti. Personale e mezzi del btg. partecipano dal dicembre 1992 al marzo 1994 all'operazione "Ibis" in Somalia in supporto al Battaglione Logistico "Folgore" ed alla Brigata "Legnano". Per le esigenze della grande unità da cui dipende, nel btg. è inserito un repai10 sanità (quadro) allo scopo di curarne l'efficienza dei materiali e l'addestramento del personale.
Stemma Araldico Decreto i6 ottobre 1.977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987). a. SCUDO: troncato. Il primo cli rosso ad una corona merlata e turrita, mattonata di nero e finestrata. Il secondo d'argento. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTT: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "LAVORO E COMBATTO".
Sintesi della blason.atura Nella partizione superiore è riportato il simbolo tradizionale della Brigata "Friuli" per evidenziare la stretta unione del battaglione con la grande unità nella quale è inquadrato e cli cui rappresenta il necessario supporto. Per la partizione inferiore è stato seguito il criterio delle tavole di aspettazione, in attesa cli future vicende gloriose o particolari fatti da blasonare.
Comandanti BATIAGLIONE LOGISTICO "FRIULI" ( l 975)
Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. 1975-91
Ten. Col. Elio Riccini Ten. Col. Alfonso Sportelli Ten. Col. Giuseppe Pimpinelli Ten. Col. Nicola Chiavaroli 'lèn. Col. Marco Farné Ten. Col. Andrea Prandi
Antonio Caggiano Vittorio Genana Romano Fattorini Vincenzo Zuccarotto Graziano Gozzi Firenze
Sedi 1991
Budrio (BO)
Enti Logis1ici
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BATTAGLIONE LOGISTICO "GARIBALDI" Motto: "Nel nome la gu ida" Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici di unità nella battaglia degli Altopiani ( 1916). Sede: Persano (SA) - ,Caserma " Ronga".
Origini e vicende organiche Il 1° giugno J 963 si costituisce a Pordenone il I Battaglione Servizi "Ariete", per la I Brigata cor. della Divisione cor. "Ariete" che inquadra cdo, plotone cdo, nucleo sussistenza, autoreparto, officina mobile, plotone misto servizi. L' organjco viene ampli.ato iJ 1° gennaio 1966 su cp. cdo, cp. sanità, autoreparto, Reparto Rifornimento, Riparazione, Recuperi. A seguito dello scioglimento della I Brigata cor., il 1° ottobre 1968 l'unità passa alle dipendenze del Comando Raggruppamento Servizi "Ariete" e con lo stesso rimane sino al 31 ottobre 1975. Nel quadro della ristrutturazione dell'Esercito, il 1° novembre 1975, divenuto autonomo, è inserito nell'8a Brigata mec. "Garibald i" ed assume la denominazione di Battaglione Logistico "Garibaldi" comprendendo cdo, plotone cdo, cp. rifornimenti e trasporti, officina media, parco. Per decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera di guerra. Il 1° dicembre 1981 l'unità viene ristrutturata, secondo i lineamenti della logistica '80, e comprende celo, cp. celo e servizi, cp . rifornimenti, cp. mantenimento, cp. trasporti medi.Il 30 aprile 1989 parte del personale viene trasferito a Persano (SA) per formare il Battaglione Logistico "Persano" (*) (unità the rimarrà tale s ino al 30 giugno 1991) e nella stessa data in Pordenone viene riorganizzato il Battaglione Logistico "Garibaldi" (che sarà poi sciolto anch'esso il 30 giugno 1991) con personale del soppresso 5° Battaglione Logistico di Manovra. Nell'ambito dei provvedimenti connessi con il riordinamento della Forza Annata, dal 1° lugl io 1991 il Battaglione Logistico "Garibaldi" si ricostituisce in Persano ed in esso confluisce gran parte ciel personale dei due disciolti reparti. La nuova unità è inquadrata nell ' s• Brigata Bersaglieri "Garibaldi" alla quale assicura il supporto tecnico-logistico. Per le esigenze della grande unità da cui dipende, nel btg. è inserito un reparto cli sanità (quadro) allo scopo cli curarne l'efficienza dei materiali e l'addestramento del personale. (*) al btg. viene assegnata la Bandiera del 5° btg. L man. che rice ve il 4 aprile 1990; il Vessillo è poi versato al Sacrario del Vittoriano il 26 giugno 1991.
Ricompense alla Bandiera Al Valore dell'Esercito
Croce d'Argento - Decreto 4 gennaio 1978. Interveniva tempestivamente con uomini e con mezzi nelle zone del Friuli devastate dal violento terremoto, prodigandosi per più giorni in una instancabile e generosa opera di soccorso alla popolazione duramente colpita. Affrontava, con alto senso del dovere e con spirito di solidarietà umana, incombenti pericoli per il ripetersi delle scosse telluriche, contribuendo a ridurre le conseguenze del disastroso evento. L'aiuto offerto con tenacia e fraterna generosità riscuoteva ricono scenza ed apprezzamento, con riflessi nell'affermazione del prestigio dell'Esercito. Friuli, 6 maggio 1976 - 30 aprile 1977.
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Stemma Araldico Decreto 26 ottobre 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: trinciato; nel primo di rosso al faro mattonato al naturale fondato su uno scoglio uscente da un mare ondato d'argento e sormontato da una stella raggiante d'oro di sei punte. Il secondo d'argento pieno. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "NEL NOME LA GUIDA". (2) nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura Il faro, il mare e la stella riportati nella prima partizione simboleggiano il legarne dell'Eroe dei due mondi (di cui il battaglione porta il nome) con il mare e le azioni gloriose da lui compiute che hanno illuminato la storia risorgimentale italiana e quella di rnoUti paesi del nuovo mondo. La mancanza di glorie militari, dovuta alla recente origine del btg., ha consigliato l'adozione di uno scudo pieno in argento secondo il criterio delle tavole di aspettazione, in attesa cli future vicende o fasti da blasonare.
Comandanti BATTAGLIONE LOGISTICO "GARIBALDI"
Ten. Col. Romano Silvestri Ten. Col. Vincenzo Spinosa Ten. Col. Antdnio Palleschi Ten. Col. Luigi di Santacristina Ten. Col. Giuseppe Di Benedetto Ten. Col. Carmine Pensato Ten. Col. Gaetano Macr) Ten. Col. Francesco Liparulo
(1975-91)
BATTAGLIONE LOGISTICO "PERSANO"
Ten. Col. Paolo Ruggiero BATTAGLIONE LOGISTICO "GARIBALDI" ( 1991)
Ten. Col. Francesco Liparulo Ten. Col. Corrado Alota Ten. Col. Bartolomeo Casu Ten. Col. Vitaliano Staglianò
Sedi 1975-91
Pordenone
(1989-91)
1991
Persano(SA)
Enti Logistici
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BATTAGLIONE LOGISTICO "GORIZIA" Motto: "Per non fermarsi mai" Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici di unità nella battaglia degli Altopiani (1916). Sede: Gradisca d'Isorizo (GO) - Caserma "Polonio".
Origini e vicende organiche Nell 'ambito dei provvedimen ti connessi con la ri stru tturazione dell'Esercito, il 20 ottobre 1975, si costituisce in Gradisca d'Isonzo (GO) il Battaglione Logistico "Gorizia" su cdo, plotone cdo, cp. rifornimenti e trasporti, officina media, parco. Unità di supporto della Brigata mec. " Gorizia", inquadrata nella Divisione mec. ''Folgore", con decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera di guerra. Il 1O dicembre 198 l l'unità viene ristrutturata, secondo i lineamenti della logistica '80 e comprende cdo, cp. cdo e servizi, cp. rifornimenti, cp. mantenimento, cp. trasporti medi. Il reparto è impiegato fra luglio e settembre 1992, in Sardegna, nel! 'esercitazione "Forza Paris". Uomini e mezzi del battaglione con personale sanitario, assegnato per l'occasione dal Comando Sanità dell'Esercito, formano il Reparto Sanità "Gorizia" il cui Nucleo Chirurgico Elitrasportato nel periodo 2 feb braio - 1° maggio 1993 partecipa alla operazione "Restare Hope" in Somalia inquadrato nel contingente ITALFOR. Da agosto a novembre 1993 il btg. è presente in Sicilia, nell'ambito dell'operazione "Vespri Siciliani" e torna nell'isola, per il medesimo impiego, dal 28 agosto al 10 ottobre 1994. Per le esigenze della grande unità da cui dipende, nel btg. è inserito un reparto cli sanità (quadro) allo scopo di provvedere alla efficienza dei materiali e all'addestramento del personale destinato al reparto stesso.
Ricompense alla Bandiera Al Valore dell'Esercito Medaglia di Bronzo - Decreto 4 gennaio 1978. Al verificarsi ciel violento terremoto che colpiva il Friuli, accorreva sui luoghi disastrati e, prodigandosi con coraggio e con slancio fraterno cli solidarietà umana, clava un valido contributo al soccorso dei fer iti e dei supersti ti ed alla rimozione delle macerie, limitando i danni della grande sciagura. L'opera svolta ha riscosso l'apprezzamento delle Autorità e l'incondizionata riconoscenza delle popolazioni colpite, rafforzando il prestigio dell'Esercito. Friuli, 6 - 15 maggio 1976.
Stemma Araldico Decreto 8 novembre 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: partito; il primo di rosso alla colonna romana, d'argento, fondata su ruderi dello stesso; il secondo d'argento b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "PER NON FERMARSI MAI". (2) nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Sintesi della blasonatura Nella prima partizione, in rosso colore del sacrificio estremo, è riportato stilizzato araldicamente, quanto rimane del monumento ai caduti goriziani, distrutto durante il secondo conflitto mondiale e non ricostruito affinché rimanesse a futura testimonianza. La colonna simboleggia il legame territoriale del battaglione con Gorizia, città della quale porta il nome e nella cui provincia ha la sede stanziale. Per la seconda partizione è stato seguito il criterio delle tavole di aspettazione, in attesa di future vicende gloriose o particolari fatti da blasonare.
Comandanti BATTAGLIONE LOGISTICO "GORIZIA"
(1975)
Ten. Col. Guido Federico Ten. Col. Giorgio Grezzana Ten. Col. Giuseppe Filippone Ten. Col. Romano Di Meglio Ten. Col. Antonio Bonavida Ten. Col. Aldo Marandino
Cap. Francesco De Florio Ten. Col. Giorgio Fumato Cap. Francesco De Florio Magg. Bruno Orsini Magg. Roberto Matteuzzi 1975
Gradisca d'Isonzo (GO)
Sedi
Enti Logistici
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BATTAGLIONE LOGISTICO "GRANATIERI DI SARDEGNA" Motto: "Per i primi, con i primi" Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici di unità nella battaglia degli Altopiani ( 1916). Sede: Civitavecchia (RM) - Caserma "Piave" .
Origini e vicende organiche L' un ità idealmente si riallaccia ai reparti dei servizi della Divisione di Fanteria "Granatieri cl.i Sardegna" (21 ") costitu ita nel 1934, che hanno operato fra il 1939 e il 1943, ed a quelli della Divisione Granatieri in vita fra il 15 maggio ed il 1° settembre 1944. U n uguale legame unisce il battaglione con i reparti dei servizi del.la Divisione cli Fanteria "Granatieri cli Sardegna" ricostituita il 1° aprile 1948. Il l O settembre I 956 si costituisce in Roma il Comando Unità Servizi "Granatieri di Sardegna", alle cui dipendenze sono posti una sezione sussistenza, un parco mobile, una officina mobile, un autoreparto, una sez ione san ità (quadro). Il 1 ° novembre 1961 v iene formato il Reparto Rifornimento, Riparazione, Recuperi d iv isionale mediante la fus ione ciel parco mobile e dell'officina mobile e con il concorso delle offic ine leggere reggimentali. Dal l O gennaio 1972 il CUS si trasforma in Comando Raggruppamento Serviz i "Granatieri di Sardegna" e ne fanno parte il Reparto RRR "Granatieri di Sardegna", un battaglione sanità (quadro), l' autoreparto "Granatieri cli Sardegna", la compagnia sussistenza "Granatieri cli Sardegna". Nel rgpt. confluisce, il 1° agosto 1975, il lI btg. servizi Divis ione cor. "Centauro" (costituito in Civitavecchia il 1° novembre l 964). TI 1° ottobre 1975 il Raggruppamento assume la fisionom ia su cdo, plotone cdo e servizi; Battaglione Logistico "Granatieri di Sardegna" che si forma in Civitavecchia per trasformazione del Il btg. servizi "Centauro" con aliquota dell'autoreparto divisionale; Battaglione logistico "Acqui" che si forma a L'Aquila per le esigenze della Brigata mot. "Acqui" per trasformazione del reparto RRR, dell'autoreparto e della compagn ia sussistenza divisionali. Il Raggruppamento Servizi "Granatieri cli Sardegna" viene soppresso il 31 ottobre 1976 con lo scioglimento della divisione. Dal 1° novembre 1976 il Battaglione Logistico "Granatieri di Sardegna" assume fisionom ia autonoma ed è posto alle dirette dipendenze della Brigata mec. omonima. L' unità ordinata su celo, plotone cdo, cp. rifo1:nimenti e trasporti, officina media, parco, con decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera cli guerra. Dal l O ottobre 1981 il btg. viene ristruuurato secondo i 1ineamenti della logistica '80 e comprende cdo, cp. cdo e servizi, cp. riforn imenti, cp. mantenimento, cp. trasporti medi. Nel 1989 viene assegnato, per il Reparto Sanità di Brigata, un Nucleo Chirurgico Elitrasportabile composto da sala operatoria e sala riani mazione su shelter ( nello stesso anno il N ucleo viene inv iato, per oltre tre mes i, presso l' Istituto Pediatrico "Gasl ini" cli Genova, per sopperire aJJa inagibilità ciel locale sala operatoria in fase di ristrutturazione) . Persona.le e mezzi ciel btg. vengono impiegati nel!' agosto 1992 nell'esercitazione "Forza Paris" in Sardegna quindi nel gennaio - feb braio 1993, dal novembre 1993 al gennaio 1994 e clall' 11 giugno ali' 11 agosto 1994 nel! ' ambito dell 'operazione " Vespri Siciliani" in Sicilia. Per le ·esi genze della grande unità da cui dipende, nel btg. è sempre inserito un reparto sanità (quadro) allo scopo cli provvedere al la efficienza de.i materiali e all'addestramento ciel personale destinato al reparto stesso.
Stemma Araldico Decreto 8 novembre 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - G iornale Ufficiale del 14 .2.1987). a. SCUDO: d 'argento, al quartier franco dello stesso bordato di rosso e caricato da una croce pure di rosso accantonata eia quattro teste cli moro attortigliate; in cuore, una granata cl ' oro infiammata. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto : "PER I PRIMI, CON J PRIMI" .
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L 'Esercii o I1atiano verso il 2000
Sintesi della blasonatura La mancanza di glorie militari o di altre vicende rimarchevoli da blasonare ha consigliato l'adozione di uno scudo pieno in argento secondo l'antico criterio delle tavole di aspettazione. Nel quartier franco è riportato il simbolo della Brigata "Granatieri di Sardegna" per evidenziare la stretta unione del battaglione con la grande unità cli cui costituisce supporto.
Comandanti Ten. Col. Gerardo Polati Ten. Col. Goffredo Tamburrinì Ten. Col. Dionisio Vito Marzulli Ten. Col. Vincenzo Piconese Ten. Col. Italo Tria Ten. Col. Roberto Boschi
BATiì\GLIONE LOGISTICO "GRANATIERI DI SARDEGNA" (1975)
Ten. Col. Federico Cimino Ten. Col. Umberto Sudano Ten. Col. Vincenzo Spadara 1975
Civitavecchia (RM)
Sedi
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Enti Logistici
BATTAGLIONE LOGISTICO "JULIA" Mollo: " Nulla dies sine linea" Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici di uni tà nella battaglia degli Altopiani ( 19 16). Sede: Vacile cli Spilimbergo (PN) - Caserma "G. B. De Gasperì".
Origini e vicende organiche L'unità idealmente si riallaccia ai reparti dei servizi della Divisione Alpina "Julia'' (3"), che hanno combattuto nel corso della seconda guerra mondiale tra il 1940 ed il 1943, ed ai reparti della Brigata alp. "Julia" formata il 15 ottobre 1949. Il 1° settembre 1956 si costituisce in Udine il Comando Unità Servizi "Julia", alle cui dipendenze sono posti la 58" sezione sanità, la 53• sezione sussistenza, un parco mobile, una officina mobile, un autoreparto e successivamente il 108° ospedale da campo. Il 1° novembre 1961 viene fo rmato il Reparto Rifo rnimento, Riparazione, Recuperi mediante la fusione del parco mobile e dell'officina mobile. Dal 1° gennaio 1967 il CUS si trasforma in Comando Raggruppamento Servizi e ne fanno parte il Reparto RRR "Julia", il 108° ospedale da campo "Julia", la 58" sezione sanità "Julia", 1' autoreparto "Julia", la 58" compagnia sussistenza "Julia" e dal 1° novembre 1971 anche una infermeria quadrupedi. Con la ristrutturazione dell'Esercito, il 1° maggio 1976 ha vita, sempre in Udine, per contrazione del rgpt. S. il Battaglione Logistico "Julia"; formato da cdo, plotone celo e servizi, due reparti logistici leggeri, un reparto logistico medio, due reparti sanità (quadro), un'infermeria quadrupedi. Notevole il concorso fornito in occasione del sisma in Friuli, come testimoniano le M.A.V.E. concesse ai due reparti logistici leggeri . Con decreto 12 novembre 1976 il btg. riceve la Bandiera di guerra. Il 3 luglio 1981 i due reparti sanità sono unificati con la denominazione di Reparto Sanità della Brigata alp. "Julia" (quadro) ed il battaglione provvede alla efficienza dei materiali e all'addestramento del personale destinato al reparto stesso. Applicando i lineamenti della logistica '80, dal 1° novembre 1981 il btg. viene riordinato e assume la struttura su cdo, cp. cdo e servizi, cp. riforn imenti, cp. mantenimento, cp. trasporti medi, reparto sanità (quadro). Il battaglione prende parte all 'operazione umanitaria "Albatros" in Mozambico dal novembre 1993 all'aprile 1994.
Ricompense alla Bandiera Al Valore dell'Esercito Medaglia d'Argento - Decreto 2 dicembre I 977. Unità colpita nelle infrastrutture dal sisma del 6 maggio 1976, interveniva immediatamente in soccorso delle popolazioni cli Carnia e Po1tis. Con tutto il personale disponibile, operando in condizioni di estrema difficoltà e spesso a rischio della propria incolumi tà, a causa del perdurare delle scosse e dei crolli si prodigava nel recupero dei fe1iti e dei sepolti dalle macerie. Proseguiva per più giorni, con abnegazione e capacità organizzativa, l'opera di assistenza agli scampati, provvedendo alla sistemazione delle tendopoli ed al tifomimento logistico, contribuendo in modo determinante a ricluffe i danni provocati dalla grave sciagura. Il reparto ha riscosso l'incondizionata ammirazione delle Autorità e della popolazione ed ha rafforzato il prestigio dell 'Esercito italiano, Carnia, 6 - 15 maggio 1976. (Al 1° Reparto Logistico Leggero)
Medaglia d'Argento - Decreto 2 dicembre i 977. Unità tragicamente colpita negli uomini e nelle infrastrutture dal sisma del 6 maggio 1976, interveniva immediatamente in soccorso della popolazione cli Gemona. Tutto il personale si prodigava incessantemente nell 'opera cli soccorso dei sepolti vivi e nel recupero dei morti, operando in condizioni di estrema difficoltà ed esponendo spesso la propria vi ta a manifesto rischio, a causa del perdurare delle scosse e dei crolli. Proseguiva per lu ngo tempo, rifiutando l' avvicendamento, l'opera di soc -
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I. 'l:,'serr.ito !talia110 verso il 2000
corso, dando prova di eccezionale saldezza morale. suscitando nella popolazione i più vivi sentimentj di ammirazione e di riconoscimento e tenendo alto il prestigio cieli' Esercito iLaliano. Gcmona del Friuli, 6 maggio - 25 luglio 1976. (Al 2'-' Reparto Logistico Leggero)
Al Merito dell'Esercito Croce di Bronzo - Decreto 28 luglio 1995. li Battaglione Logistico ·'Julia'' ha partecipato alle operazioni cli Pcace Keeping in Mozambico, assumendo in proprio responsabilità di sostegno logistico nei confronti ciel contingente italiano ''Albatros" e degli altri contingenti nazionali impegnati nella regione centrale della missione ''Onumoz··. Nei circa sci mesi di ininterrotto impegno, agendo in inusuali e spesso severe condizioni climatiche, senza un supporto aderente da parte di organi logistici di livello superiore e con limitatissime possibilità cli appoggio a risorse locali, il Battaglione ha operato con elevatissima professionalità ed altissimo senso del dovere. realizzando ottimali condizioni di vita per i reparti nazionali ed attuando una previdente ed oculata politica di approvvigionamento, conservazione, mantenimento e rifornimento che ha garantito la costante ed elevata operatività cli tutti i reparti supportati. Grazie all'elevata potenzialità dello strumento dispiegato, in particolare della componente trasporto, operando su una viabilità particolarmente disastrata e su lunghissime dista nze, il Battaglione ha fornito un'insostituibile apporto all'organizzazione centrale Onumoz, concorrendo all'allestimento delle aree di accantonamento cd al trasporto elci militari eia smobilitare e da trasferire nei centri di addestramento delle nuove Forze armate mozambicane. non inc01Tendo in alcun incidente e dando in ogni circostanza prova di grandissima efficienza. Con la propria perfella organizzazione e l'elevata disponi bilità dei suoi quadri il Battaglione Logistico "Julia" ha pienamente assolto il proprio mandato e meritato l'incondizionato apprezzamento d i quanti hanno beneficiato ciel suo operato, contribuendo ad elevare il prestigio de ll'Eserci to italiano in Patria ed alrestero fornendo un chiaro esempio di professionalitì1 e dedizione. - Chùnoio (Mo:wmbico), 1° novembre 7993 - 28 aprile 1994.
Stemma Araldico Decreto 10 marzo 1978 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con c irc. 121 del 9 .2.1987 - Giornale U fficiaJe del 14.2. I 987). a. SCUDO: troncato, innestato cuneato di verde e d'argento. TI primo al!' aquila d'oro coronata dello stesso; il secondo d 'argento pieno.
b. c.
CORONA TURRITA ORNAMENTI:
( 1) lista bifida: d'oro, svolazzante. collocata sollo la punta dello scucio, incur vala con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "NULLA DIES SINE LINEA". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale no n visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto. passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura Nella prima partizione in verde, colore tradizionale delle truppe alpine, l'aquila ivi riportata è l'emblema della Brigata ".Tulia" per evidenziare la stretta unione del battaglione con la grande unità cli cui costituisce indispensabi le supporto. Per la seconda partizione è stato seguito il criterio delle tavole di as pettazione, riservate a future vicende rimarchevoli da blasonare.
Comandanti BATTAGLIONE LOGISTICO " J UU A" (1975)
Ten. Ten. Ten. Ten. Ten.
Ten. Col. Giuseppe Bobbio Magg. Rosario Papa Ten. Col. Vincenzo Licari Ten. Col. Salvatore Romano
Col. Col. Col. Col. Col.
Luigi Zanfi Dario Selleri Giancarlo Tirri Fra ncesco Genovese Guido Presacco
Sedi 1976-9 1
Udine
1991
Vacile (PN)
Enti Loiistici
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BATTAGLIONE LOGISTICO "LEGNANO" Motto: '·Alacriter agcre" Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobi listici d i unitù nella battaglia degli Altopiani (1916). Sede: Solbiate O lona (VA) - Caserma ·'Mara".
Origini e vicende organiche L'un ità idealme nte si riallaccia ai reparti dei servizi della Divisione di Fanteria "Legnano" (58"), costituita il 24 maggio 1939, che hanno combattuto nel corso della seconda guerra mondiale e d a quelli ciel Gruppo cli Combattimento "Legnano" che hanno operato fra il sellembre 1944 e la fine ciel conflitto; tali reparti rimangono ancora inseriti nella grande unitl1 allorché dal 15 ottobre 1945 la stessa ri prende la denominazione di Divisione Fanteria "Legnano·'. Il 1e novembre 1956 si costituisce in Bergamo iI Comando Unità Serv i7.i "Legnano", a lle cui d ipendenze sono posti una se7.ione sanità, una sezione sussistenza, un parco mobi le, una officina mobi le, un autoreparto . Il I O ottobre 1958 viene formato, in fase sperimentale. il Reparto Riforn ime nto, Riparazione. Recuperi ·'Legnano" il quale assume la fisionomia defini ti va eia! 1° ottobre 1960; in esso conrluiscono il parco e l'officina mobile oltre alle officine leggere reggimentali . Dal 1° giugno 1972 il CUS s i trasforma in Comando Raggruppamento Servizi "Legnano" e ne fan no parte il Reparto RRR ''Legnano", un btg. sanità (quadro). il 5° ospedale da campo e una cp. sanitù, l'autoreparto " Legnano", la cp. sussistenza ·'Legnano". Con la ristrutturazione dell'Esercito, il 30 ottobre 1975 ha vita, sempre in Presezzo (BG), pe r contrazione del rgpt. S. il Battaglione Logistico "Legnano" unità di supporto de ll a Brigata mec . "Legnano", formato da cdo. plotone cdo, cp. rifornimenti e trasporti, offic ina media, parco. Con dec reto 12 novembre 1976 riceve la Band iera di guerra. li I O ollobre 198 I il btg. viene ristrutturato, secondo i lineamenti della Logistica '80, e comprende cdo, cp. celo e servizi, cp. rifornimenti, cp. mantenimento, cp. trasporti medi. Per le esigenze del la grande unità da cu i dipende. nel btg . è sempre inserito un reparto s ani tù (quadro) allo scopo cli provvedere alla efficienza dei materiali e all'addestrame nto elci personale destinato al reparto stesso. Dall'agosto 1982 al febbraio 1984 personale e mezzi del battagl ione fanno parte deJJa missione di pace in Libano. Negli anni I 992-93 l'unità è impegnata in S ici lia in co ncorso al controllo del territori o, nell'operazione "Vespri Sici liani". Dal 22 agosto 1993 al 4 mar7.o 1994 il btg . è in Somalia e partecipa aLla mi ssione umanitaria "IBIS 2" inquadrato nel contingente UNOSOM, meritando una Croce cl ' Argento a l Merito dell'Esercito.
Ric:onipense alla Bandiera Al Merito dell'Esercito Croce cl' Argento - Decrero i O.febbraio 1995. TI Battaglione Logistico "Legnano" partecipava, inquadrato nelle forze di pace italia ne, all'operazione Ibis 2 in Somalia per soccorso al la popolazione stre m ata da anni di gue rra c ivile . P ur operando diuturnamente in cond izioni cli estrema insicurezza e in territorio osti le, i suoi uomini hanno mantenuto l'efficien7.a dei mezzi e dei materiali cli tutto il contingente ad altis si mo livello d imostrando in ogni ci rcostanza grandissima professionalità, alto senso de l dovere, sprezzo de l pericolo e totale dedizione. Durante scorte armate a convogli. coinvolti in scontri a fuoco , i s uo i uomini hanno reagito sempre con determinazione e coraggio non comune ri uscendo se mpre a discrim inare e graduare le loro rea7.ioni. Chiaro esemp io cli grande perizia ed estre mo valore che hanno concorso ad elevare e nobilitare il prestigio del! 'Esercito ita l iano. Somalia, 28 agosto · 1993
- 22febbraio 1994.
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L'Esercito lwlia,w verso il 2000
Stemma Araldico Decreto 18 febbraio l 978 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. I 2 I del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: partito. Il primo di rosso al guerriero medioevale catafratto tenente con la destra una spada levata e con la sinistra uno scucio; il tutto d'oro. Il secondo d'argento. b. CORONA TURRITA c . ORNAMENTI: lista bifida: cl' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "ALACRJTER AGERE".
Sintesi della blasonatura La recente origine del reparto, la mancanza di glorie militari o di altre vicende rimarchevoli eia blasonare hanno condizionato la realizzazione dello stemma nel quale è rappresentata, nella prima partizione, la strettissima unione ciel battaglione con la grande u nità, di cui costituisce il supporto. Tale unione è riassunta nel guerriero simbolo tradizionale della Brigata "Legnano". La s,~conda partizione ha funzione d i tavola di aspettazione, riservata alla blasonatura di future vicende o fatti rimarchevoli.
Comandanti BATTAGLIONE LOGISTICO "LEGNANO" ( 1975)
Ten. Ten. Ten. Ten. Ten.
Ten. Col. Adriano Sprecacenere Ten. Col. Ignazio Di Gaetano Ten. Col. Giuliano Casini
Col. Col. Col. Col. Col.
Angelo Antoni Alberto Gabellini Paolo Trioschi Nino Mucedcla Giancarlo Orlancli
Sedi 1975-91
Presezzo (BG)
l 991
Solbiate Olona (VA)
391
Enti Logistici
BATTAGLIONE LOGISTICO "MANTOVA" (Battaglione Logistico "Isonzo") Motto: "Operosamente vivere" Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici di unità nella battaglia degli Altopiani (1916). Sede: Tricesimo (Ub) - Caserma "Patussi".
Origini e vicende organiche L'unità idealmente si riallaccia ai reparti dei servizi della Divisione di Fanteria "Isonzo" ( l 4a), in vita fra il I 934 e il l 943, che hanno combattuto nel corso della seconda guerra mondiale. Nell'ambito dei provvedimenti connessi con la ristrutturazione dell'Esercito, il 1° novembre 1975 si costituisce in Tricesimo (UD) il Battaglione Logistico "Isonzo" su cdo, plotone cdo, cp. rifornimenti, officina media, parco. Unità di supporto della Brigata mec. "Isonzo", inquadrata nella Divisione mec. "Mantova", con decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera cli guerra. li l O dicembre 1981 il btg. viene ristrutturato, secondo i lineamenti della logistica '80, e comprende celo, cp. cdo e servizi, cp. rifornimenti, cp. mantenimento, cp. trasporti medi . Con l'abolizione del livello divisionale ed in conseguenza ciel cambio di denominazione della brigata, dal I O ottobre 1986 diviene Battaglione Logistico "Mantova" e da tale data assicura il supporto logistico ai reparti della Brigata mec. "Mantova". Per le necessità della grande unità eia cui dipende, nel btg. è inserito un reparto sanità (quadro) allo scopo di curarne l'efficienza dei materiali e l'addestramento del personale. Personale e mezzi del btg. partecipano dal 29 agosto al 22 settembre 1992 all'esercitazione "Forza Paris" in Sardegna e dal 29 aprile al 3 luglio 1993 all'operazione "Vespri Siciliani" in Sicilia in concorso al controllo del territorio. Per la medesima esigenza torna in Sicilia nel 1994, dal 16 gennaio al 19 marzo in provincia cli Ragusa e dal 28 novembre nel settore di Palermo.
Ricompense alla Bandiera Al Valore dell'Esercito
Medaglia di Bronzo - Decreto 4 gennaio 1978. In occasione del disastroso terremoto che colpiva il Friuli, accorreva prontamente in soccorso delle popolazioni colpite. Prodigandosi con uomini e con mezzi in coraggiosi ed efficaci interventi, assicurava ai sinistrati ogni sostegno materiale e morale, in fraterna solidarietà umana e viva testimonianza di alto spirito cli abnegazione. Friuli, 6 - 15 maggio 1976. (Al Battaglione Logistico "Isonzo").
Stemma Araldico Decreto 7 marzo 1978 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987). a. SCUDO: d'argento, alla fascia ondata d'azzurro. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI (I) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, riportante il motto: "OPEROSAMENTE VIVER.E" . (2) nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona tu1Tita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Sintesi della hlasonatura La mancanza d i glorie militari, dovute alla recente origine del battaglione ha consigliato l'adozione di uno scucio pieno in argento secondo il criterio della tavola di aspettazione, in attesa cli future vicende o fasti eia blasonare. La fascia ondata in azzurro simboleggia il fiume "Isonzo" che ha dato il nome alla grande unità nella quale il btg. era inquadrato all'epoca della concessione dello stemma.
Comandanti BATTAGLIONE LOGISTICO "ISONZO" (1975-86)
Cap. Giovanni Modica Magg. Antonino Vicari Ten. Col. Mario Formosa Ten. Col. Romano Raschi lla Ten. Col. G iovanbattista Frese Ten . Col. Franco Lombardo
Ten . Col. Pasquale Ferrara BKlTAGLIONE LOGISTICO "MANTOVA" ( 1986)
Ten. Col. Ten. Col. Ten . Col. Ten . Col. Ten. Col.
Sedi 1975
Tricesimo (UD)
Pasquale Ferrara Umberto Biancamano Sergio Ruggieri Michele Damiano Aldo De Michele
393
Enti Logistici
BATTAGLIONE LOGISTICO "PINEROLO" Mollo: "Operoso e forte" Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici cli unità nella battaglia degli Altopiani ( 1916). Sede: Bari - Caserma "Briscese".
Origini e -vicende organiche L' un ità ideal mente si riallaccia ai reparti elci servizi della Divisione di Fante ria "Gran Sasso", costitu ita ne l 1934, e divenuta Divisione di Fanteria "Pi nerolo" (24,) nel 1939. Tali reparti hanno operato in Africa Orientale nel 1935-36 e nel corso della seconda guerra mondiale fra il 1940 e il 1943. li I O settembre 1956 si costituisce in Bari il Comando Unità Ser vizi "Pinerolo", per la Divisione omonima ricostituita il 15 aprile 1952, alle cui dipendenze sono posti una sezione suss istenza, un parco mobile, una officina mobi le, un au toreparto. E' sciolto il 15 diceinbre 1962 in seguito alla contrazione della grande un ità in Brigata. Rimangono in vita il Reparto Rifornimento, Riparazione, Recuperi "Pinerolo", formato il 1° luglio 1960 per fusione cie l parco mobile e dell 'officina mobile, e l 'autoparco "Pin ero lo" i qual i concorrono alla costi tuzione del Battaglione Logistico "Pinerolo" che avviene con la ristrutturazione dell' Esercito, il I O novembre 1975 in Bari ; unità di supporto della Brigata mot. "Pinerolo", il battaglione è fo rm ato da cdo, p lotone celo, cp. rifornimenti e trasporti, officina media, parco e per decreto I 2 novembre I 976 riceve la Bandiera cli guerra . li I O ottobre J 981 il battaglione viene ristrutturato, secondo i lineamenti della Logistica ' 80, e comprende cdo, cp. cdo e serv izi , cp. rifornimenti , cp. mantenimento, cp. trasporti medi . Per le esigenze de ll a grande unità da cu i dipende, nel battaglione è inserito un reparto sanità (quad ro) allo scopo di provvedere alla efficienza de i materiali e all'addestramento del personale desti nato al reparto stesso. Nel novembre - dicembre 1992 personale e mezzi del btg., so no i mpegnati in Sicilia, in concorso al mantenime nto de ll 'ordine pubbl ico, nell'operazione "Vespri Siciliani". Nell' amb ito dell'operazione " Riace", in Calabria , per concorso al controllo del territorio, il battaglione nel 1994 fornisce personale e mezzi al 9° reggimento f. (dal 7 aprile al 3 I maggi o) ed al 7° reggimento b. (dal 30 luglio al 30 settembre) .
Stemma Araldico Decreto 8 novembre 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 ciel 9.2.1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2. 1987). a. SCUDO: tagliato. li primo cli rosso ad un albero cli pino terrazzato al naturale. fl secondo d'argento. b. CORONA TURRITA
c. ORNAMENTT: lista bifida_: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concav ità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "OPEROSO E FORTE" .
Sintesi della hlasonatura Nella prima partizione, in rosso. il colore del sacrificio, il si mbolo tradizionale de!Ja Brigata "Pinerolo" evidenzia la stretta unione del battaglione con la grande unità nella quale è inquadrato e cli cui rappresenta il necessario supporto. Per la seconda partizione è stato seguito il criterio delle tavole di aspettazio ne, in attesa di future vicende gloriose o particolari fatti eia blasonare.
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Cornandanti BATTAGT .IONE LOGISTICO "PINEROLO"
(1975)
Ten. Col. Quintino Bernardi Ten. Col. Giuseppe Ciampolillo Ten. Col. Gerardo Pellegrino Ten. Col. Sergio Pasquino Ten. Col. Carlo Attilii
Magg. Michele Pompilio Ten. Col. Antonio Mastrolitti Ten. Col. Donato Boccardi
1975
Bari
Sedi
Enti Logistici
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BATTAGLIONE LOGISTICO "POZZUOLO DEL FRIULI" Motto: "Con la virtù dei cavalieri antiqui" Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici di unità nella battaglia degli Altopiani (1916). Sede: Visco (UD) - Caserma "Sbaìz".
Origini e vicende organiche Nell'ambito dei provvedimenti connessi con la rislrutturazìone dell'Esercito, il 1° novembre 1975 si costituisce in Visco (UD) il Battaglione Logistico "Pozzuolo del Friuli", unità di supporto della Brigata cor. omonima, inquadrata nella Divisione mec. "Mantova". Il btg. formato su celo, plotone celo, cp. rifornimenti e trasporti, officina media, parco, con decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera di guerra. Per il comportamento tenuto durante le operazioni di soccorso alla popolazione friulana, colpita dal sisma nel maggio I 976, al repatto viene concessa una Medaglia cli Bronzo al V.E. TI I " dicembre I 981 il btg. viene ristrutturato, secondo i lineamenli della Logistica '80, e comprende celo, cp. cdo e servizi, cp. rifornimenti, cp. mantenimento, cp. trasporli medi. Per le esigenze della grande unit~t da cui dipende, nel btg. è inserito un reparto sanità (quadro) allo scopo di provvedere alla efficienza dei materiali e all'addestramento del personale destinato al reparto stesso. Negli anni 1992 e 1993 personale e mezzi del btg. sono impegnati in Sicilia, in concorso al controllo del territorio, nell'operazione "Vespri Siciliani" ; per la stessa esigenza fornisce personale ai raggruppamenti "Pasubio" e "Novara'' dal gennaio all'aprile 1994 ed al Reggimento "Genova Cavalleria" dall'ottobre al novembre 1994.
Ricompense alla Bandiera Al Valore dell'Esercito Medaglia di Bronzo - Decreto 4 gennaio 1978. Nel l'immane sciagura che colpiva il Friuli , intcrveni va tempesl i vamente in soccorso delle popolazioni colpite, prodigandosi con coraggio e fraterno s lancio dì solidarietà umana nell ' aiuto ai feriti e nell a rimozione delle macerie. L' apporto fornito riscuoteva l' apprezzamento e la gratitudine delle Autorità e dell a popolaz ione. Friuli, 6 - 15 maggio 1976.
Stemma Araldico Decreto 7 marzo I 978 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 ciel 9.2.1987 Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: tagliato d'argento e d'oro, caricato da un cavaliere catafratto cli nero.
b. CORONA TURR11!l c. ORNAMENTI: ( 1) lista bifida: cl' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivol-
ta verso l'alto, riportante il motto: "CON LA VIRTÙ DEI CAVALIERI ANTJQUI". (2) nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non vis ibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura La recente origine del reparto, la mancanza di glorie mil itari e di altre vicende rimarchevoli da blasonare, hanno indirizzato la realizzazione dello stemma verso la tavola di aspettazione come dimostra l'argento della partizione s uperiore. L'oro è simbolo cli fede e gloria Al centro, il cavaliere con armatura è simbolo della stretta unione fra il battaglione e la Brigata di Cavalleria cli cui costituisce indispensabile supporto.
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L'Esercito /1alìano verso il 2000
Comandanti Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.
BATTAGLIONE LOGISTICO "POZZUOLO DEL
FRIULI" ( I 975)
Cap. C. Alberto De Vivo Ten. Col. Mario AqJinelli Magg. Filippo Manto Ten. Col. Erminio Dose Magg. Giovanni Pacini
I 975
Sedi Visco (UD)
Pietro Ferrini Giorgio Molinari Genesio Nisi Eleuterio Toschi Antonio Tonelli Leopoldo De Tommaso Luigi Pastore
397
E111i Loiistici
BATTAGLIONE LOGISTICO "TAURINENSE" lvfollo: "Più forti della roccia"
Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti au tomobi listici di unità nella battaglia degli Altopiani (1916). Sede : Rivol.i (TO) - Caserma "Ceccaroni".
Origini e vicende organiche L'unità idealmente si riallaccia ai reparti dei servizi della Divisione Alpina "Taurinense" ( la), costituita il l O settembre 1935, che hanno operato nel corso della seconda guerra mondiale fra il 1940 ed il 1943, ed ai reparti dei servizi della Brigata alp. "Taurinense" formata il 15 aprile 1952. TI I" dicembre 1962 si costituisce in Rivoli (TO) il Comando Unità Servizi "Taurinense", alle cui dipendenze è posto inizialmente, un autoreparto. Inquadra in seguito nel 1963, il Reparto Rifo rnimento, Riparazione, Recuperi di brigata formato per la fusione del parco e dell'officina mobile ed una sezione cli sussistenza; nel 1964, una sezione san ità con il 1OI O ospedale eia campo ed una sezione veicoli eia montagna 3 x 3. Dal 1° febbraio 1967 il CUS si trasforma in Comando Raggruppamento Servizi e ne fanno parte il Reparto RRR "Taurinense", il 101 ° ospedale eia campo "Taurinense", la sezione san ità "Taurinense", l'autoreparto "Taurinense", la compagnia sussistenza "Taurinense". Il rgpt., per particolari esigenze, è in grado di costituire sia una formazione sanitaria autonoma, sia un'aliquota cli reparti destinata aJ supporto del gruppo tattico "Susa" (autotrasportabile e, successivamente aviotrasportabile) . Nel 1973 viene costituito il Battaglione Sanità "Taurincnse" che comprende il 101 " ospedale da campo per climi artici, I02° ospedale eia campo, una cp. sanità. Con la ristrutturazione del l'Esercito, il I O dicembre 1975 ha vita, sempre in Rivoli (TO), per contrazione del rgpt. S. , il Battaglione Logistico "Taurinense", formato da celo, plotone celo, due reparti logistici leggeri, un reparto logistico medio, due reparti sanità (quadro), Hl1 ° ospedale eia campo. li l O giugno 1978 si costituisce, per trasformazione del I 01 ° ospedale da campo, un Reparto di Sanità Aviotrasportabi le che è trasferito alle d irette dipendenz.e del Comando Brigata. Il btg. è in grado di costituire un Elemento di Supporto Nazionale (N.S .E.) al Gruppo Tattico Aviotrasportabile "Susa" poi, dal 1986, Contingente Italiano "Cuneense". Con decreto 12 novembre 1976 al btg. viene concessa la Bandiera cli g uerra. Dal 1° novembre 1981 il btg. viene ristrutturato, secondo i lineamenti della Logistica '80, e comprende cdo, cp. cdo e servizi, cp. riforn imenti, cp. mantenimento, cp. trasporti mcdi. Personale e mezzi del btg., nei mesi cli maggio e giugno 1991 sono inseriti nel contingente "Airone" che opera a nord dell'Iraq in missione cli soccorso umanitario a favore della popolazione curda. Dal 17 al 28 agosto 1992 il btg. partecipa all'esercitazione "Forza Paris" in Sardegna sch ierando un centro logistico a sostegno dei reparti della brigata impegnati nelle operazioni di controllo del territorio. Dal febbraio ali' ottobre1993 personale e mezzi ciel btg. prendono parte in Mozambico all'operazione "ONUMOZ" (nel contingente "Al batros") a sostegno dei reparti ONU che agiscono in zona, dislocandosi a Ch imoio. TI battaglione dal 9 aprile al 1O giug no 1994 invia personale e mezzi in Sicilia nell'ambito dell' operazione "Vespri Siciliani".
Ricompense alla Bandiera Al Merito dell'Esercito Croce di Bronzo - Decrew 28 lugtio 1995. Il Battaglione Logistico "Taurinense" ciel Contingente "Albatros" nella missione di pace ONU in Mozambico, si presentava all'im portante e difficile appuntamento perfettamente organizzato sotto il profilo funziona le tanto che, sin dall'avvio della delicata operazione si dimostrava strumento affidabi lissimo,
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L'Esercito Italiano verso il 2000
molto qualificato sul piano professionale e dotato di una capacità di intervento in ogni settore logistico in modo altamente finalizzato. Con i propri mezzi garantiva in ogni circostanza, un efficace sostegno log istico a tutte le unità cie l Contingente italiano e fronteggiava con meticolosità puntuale ogni esigenza di rifornimento viveri e materiali, oltre che per i reparti dei Contingenti di altre nazional ità anche per le organizzazioni umanitarie internazionali . Raro esempio di organizzazione funzionale sul piano operativo che contribuiva in modo validissimo al buon esito della missione e ad accrescere il prestigio dell'Esercito in campo internazionale. Chimoio (Mozambico), 22 marzo 1993 - 31 ottobre 1993.
Stemma Araldico Decreto 8 novembre 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: partito. Nel primo, di verde, al toro furioso d'oro; il secondo d'argento. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: " PIÙ FORTI DELLA ROCCIA''.
Sintesi della blasonatura Nella prima partizione in verde, colore tradizionale delle truppe alpine, il toro ivi riportato è l'emblema della Brigata "Taurinense" per evidenziare la stretta unione del battaglione con la grande unità di cui costituisce necessario supporto. L'argento della seconda partizione è il colore delle tavole di aspettazione, in attesa di future vicende gloriose o particolari fatti da blasonare.
Co,nandan ti BATTAGLIONE LOGISTICO "TAURINENSE"
( 1975)
Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.
Ten. Col. Pasquale Poggi Ten. Col. Ettore Barbato Ten. Col. Vincenzo Lo Iacono
Sedi 1975
Rivoli (TO)
Carlo Malbritto Alberto Avanzi Massimo Berarducci Vincenzo Porrazzo Rosilio Maggi
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Enti Logistici
BATTAGLIONE LOGISTICO "TIUDENTINA" Motto: "Con le opere e con le armi" Festa: 22 maggio - anni versario dei primi grandi trasporti automobilistid di uni tà nella battaglia degli Altopiani ( I 916). Sede: Elvas (BZ) - Caserma "Ruazzi".
Origini e vicende organiche L'unità idealmente si riallaccia ai reparti dei servizi della Divisione Alpina "Tridentina" (2"), costituita il 10 settembre 1935, che hanno operato nel corso della seconda guerra mondiale tra il 1940 ed il 1943, ed ai reparti dei servizi della Brigata alp. "Tridentina" fonnata il I O maggio 1951. Il 5 dicembre 1956 si costituisce in Varna (BZ) il Comando Unità Servizi "Tridentina", alle cui dipendenze sono posti Ja 56• sezione sanità, Ja 56• sezione sussistenza, un parco mobile, una officina mobile, un autoreparto. Il l O novembre 1961 viene formato il Reparto Rifornimento, Riparazione, Recuperi cli brigata per fusione ciel parco e dell'officina mobile. Dal l O gennaio 1967 il CUS si trasforma in Comando Raggruppamento Servizi e ne fanno parte il Reparto RRR "Tridentina", la 56" sezione sanità "Tridentina", il 106° ospedale eia campo "Tridenti na" e la compagnia sussistenza "Tridentina". Il 1° maggio 1973 la sezione sanità e l'ospedale da campo sono inseriti nel Battaglione Sanità "Tridentina". Con la ristrutturazione dell'Esercito, il 1° marzo 1976 ha vita, sempre in Varna (BZ), per contrazione del rgpt. S., il Battaglione Logistico "Tridentina", formato da celo, plotone celo, due reparti logistici leggeri, un reparto logistico medio, due reparti sanità (quadro), deposito media capacità; con decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera cli guerra. Dal 1° gennaio 1982 l'unità viene ristrutturata, secondo i lineamenti della Logistica '80, e comprende celo, cp. cdo e servizi, cp. rifornimenti, cp. mantenimento, cp. trasporti medi. Per le esigenze della grande unità eia cui dipende, nel btg. è inserito un reparto sanità (quadro) allo scopo di provvedere alla efficienza dei materiali e all'addestramento del personale destinato al reparto stesso. Nel settembre - ottobre 1992 il btg. costituisce un Centro Logistico nella zona di Comiso (RG) fornendo sostegno logistico ai reparti impegnati nelle attività cli controllo del te1Titorio connesse all'operazione "Vespri Siciliani". Personale del battaglione torna in Sicilia, per la stessa esigenza, dal 4 novembre I 993 al 16 gennaio 1994 in località Piazza Armerina per supporto logistico alla Brigata. Dal 19 luglio al 25 settembre 1994 il reparto partecipa all'operazione "Riace", in Calabria, fornendo concorso di personale al 5° Reggimento Alpini.
Stemma Araldico Decreto 8 novembre 1977 (aggiornato in base a guanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987). a. SCUDO: troncato; il primo, cli verde all'aquila dal volo spiegato cli nero, armata, rostrata, linguata cli rosso e caricata in petto da tre fiammelle dello stesso; sulle ali due gambi trifog liati d'oro; il secondo d'argento. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "CON LE OPERE E CON LE ARMI".
Sintesi della blasonatura Nella prima partizione in verde, colore tradizionale delle truppe alpine, l'aquila ivi riportata è l' emblema della Brigata "Tridentina" per evidenziare la stretta unione clèl battaglione con la grande unità cli cui costituisce necessario supporlo. L'argento della seconda partizione è il colore delle tavole di aspettazione, in attesa di future vicende gloriose o particolari fatti da blasonare.
400
L'Esercito twliano verso il 2000
Comandanti BATTAGLIONE LOGISTICO "TAURINENSE" (1976)
Ten. Col. Ten. Col. Ten . Col. Ten. Col.
Ten . Col. Alberto Pulimeno Ten. Col. Carmelo Cuscinà Ten . Col. Arcangelo Dragoni Ten. Col. Fabio Casetti
Giovanni Morello Giancarlo Barone Domenico G iancristofaro Lorenzo Tnnocenzi
Sedi 1976-91
Varna (BZ)
1991
El vas (BZ)
BATTAGLIONI TRASPORTI ED AUTOGRUPPI
I
Battaglioni Trasporti ed Autogruppi
403
1° BATTAGLIONE TRASPORTI "MONVISO" ( 1° Reggimento Autieri)
Motto: "Omnia omnibus". Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici di unità nella battaglia degli Altopiani (1916). Sede: Torino - Caserma "Pugnani". Mostrina: fiamma a due punte di colore nero su rettangolo azzurro.
Origini e vicende organiche Per effetto del decreto n. 451 in data 20 aprile 1920, viene costituito in Torino, nell'agosto dello stesso anno, il I Centro Automobilistico per il I Corpo d'Armata. Con decreto n. 12 del 7 gennaio 1923 il Centro è soppresso ed il personale viene inserito nel I Raggruppamento Trasporti formato su cdo, gr. auto, gr. treno e deposito. Nel 1926, il l O ottobre, anche il rgpt. si scioglie, come previsto dall'ordinamento 11 marzo e contemporaneamente ha vita in Torino il 1° Centro Automobilistico composto da cdo (già cdo del rgtp.), I gr. automobilistico (già gr. auto) e deposito; le tre cp. del soppresso gr. treno passano ai reggimenti a. cam. 5°, 11 ° e 28° mentre una cp. auto concorre alla formazione del 2° Centro. Dal 1937 il Centro ha in organico anche un gr. Scuola. Il l O luglio 1942 l'unità cambia nome in 1° Reggimento Autieri e tale rimane sino allo scioglimento del settembre 1943, a seguito degli eventi determinati dall' armistizio. Nel corso del secondo conflitto mondiale il reggimento diviene centro di addestramento e mobilitazione e, tramite il deposito, costituisce e mobilita: - cdi di autoraggruppamento: 1°; - cdi di auto gruppo pesante: l O , 51 °, 62°; - cdi di auto gruppo misto: 1°, 51 °; - cdi di autogruppo autobus: 1° - reparto soccorso stradale: 1° - autofficina: 11 a - officina mobile pesante: 49\ 52"; - parco automobilistico d'armata: 1°. 6°, 8°, ed un numero vario di autoreparti, autosezioni e drappelli automobilistici unitamente a reparti minori. Nel dopoguerra, in attuazione di un nuovo ordinamento previsto per il Servizio della Motorizzazione con circ. n. 76/0rd in data 26 gennaio 1947 dello SME, si forma ancora a Torino il successivo 15 febbraio il 1° Centro Autieri su cdo, 1° Autoreparto, 1° Parco Veicoli Efficienti, deposito carburanti e deposito. II P. V.E. dal 1° marzo 1949 viene ceduto alla ia O .R.A. Con lo scioglimento del 2° e 3° Centro Autieri, nel 1957 il 1° Centro amplia la propria giurisdizione a tutto il territorio del I Comando Militare Territoriale della Regione Nord Ovest. Il Centro viene soppresso il 31 dicembre 1964 e nella circostanza il l O Autoreparto passa alle dipendenze della Direzione Motorizzazione del I CMT. Il 1° ottobre 1990 il 1° Autoreparto Misto di Manovra viene trasformato per dar vita al 1 ° Battaglione Trasporti "Monviso" articolato su cdo, cp. celo e servizi, cp. trasporti misti e cp. trasporti speciali. E' reso erede delle tradizioni del 1° reggimento autieri e con decreto 28 marzo 1991 riceve la Bandiera di guerra.Nel corso del 1992 il battaglione è impegnato nell'operazione "Pellicano" a favore della popolazione albanese e nel 1993 personale e mezzi del "Monviso" prendono parte alle operazioni "IBIS" in Somalia, "ALBATROS" in Mozambico e "INVERNO" (a favore della popolazione exJugoslavia).
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Campagne di guerra e fatti d'arme Africa Orientale (1935-36): costituisce ed invia in colonia per l'esigenza A.O. il cdo e l'officina del 65° autogruppo; nove autoreparti; varie autosezioni; un nucleo autocarrette ed un autodrappello Seconda .Mondiale (1940-43): i reparti mobilitati dal reggimento operano sui vari fronti, inquadrati nelle grandi unità
Stemma Araldico Decreto 22 settembre 1992. a. SCUDO: inquartato: nel primo e nel quarto, d'argento, alla ruota dentata di dodici, munita di sei raggi, d'azzurro; nel secondo e nel terzo, d'azzurro, al toro furioso, d' oro, coronato d'argento e allumato di rosso. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "OMNIA OMNIBUS".
Sintesi della blasonatura 1° e 4° quarto: sull'argento, smalto delle tavole di aspettazione destinate a rappresentare futuri fasti o fatti degni di particolare menzione,_sono riportate le ruote a sei raggi per richiamare l'attività di trasporto specifica delle unità. 2° e 3° quarto: I' arme di Torino simboleggia il legarne territoriale del battaglione con la città ove si sono formati: nel 1920 il I Centro Automobilistico, nel 1947 il l ° Centro Autieri e nel 1990 il 1° battaglione trasporti.
Comandanti I CENTRO AUTOMOBILISTICO (1920-23) I RAGGRUPPAMENTO TRASPORTI (1923-26) Ten. Col. Mario Scarfiotti
1° CENTRO AUTOMOBILISTICO ( 1926-42) Ten. Col. Mario Scarfiotti Col. Pietro Pasquali Col. Vincenzo Randone Col. Carlo Ubertis Col. Ugo Gola Col. Carlo Ubertis Col. Giuseppe Papi Col. Carlo Montrucchio Ten. Col. Arnaldo Girola 1° REGGIMENTO AUTIERI (1942-43) Col. Arnoldo Girola Col. Gianbattista Frangipane
1°
(1947-64) Ten. Col. Carlo Cavallo Ten. Col. Ludovico Mantella Ten. Col. Ettore Noya Ten. Col. Cesare Long Ten. Col. Giulio Boccassi Ten. Col. Pietro Bruno Ten. Col. Salvatore Bosco Ten. Col. Mario Gotta Col. Amerigo Palomba Ten. Col. Mario Gotta Col. Aldo Mijno Ten. Col. Andrea Arese Col. Giacchino Menditto Ten. Col. Costanzo Galli della Mantica CENTRO AUTIERI
1° BATTAGLIONE TRASPORTI "MONVISO" ( 1990) Ten. Col. Alberto Avanzi Ten. Col. Daniele Maestri
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Battaglioni Trasporti ed Autogrup/Ji
7° BATTAGLIONE TRASPORTI "MONTE AMIATA" (7° Reggimento Autieri)
Motto: "Forti tudo mea in rota". Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici di unità nella battaglia degli Altopiani (1916). Sede: Firenze - CaserlÌ1a "Perolti". Mostrina: fiamma a due punte di colore nero su rettangolo azzurro.
Origini e vicende organiche Per effetto del decreto n. 451 in data 20 aprile 1920, viene costituito in Firenze, il 13 maggio dello stesso anno, i1 VI Centro Automobilistico per il VI Corpo d'Armata. Con decreto n. 12 del 7 gennaio 1.923, il successivo 15 marzo il Centro è soppresso ed il personale viene inserito nel VI Raggruppamento Trasporti formato su comando, gr. auto, gr. treno e deposito. Nel 1926, il l O novembre, anche il rgpt. si scioglie, come previsto dall ' ordi namento 11 marzo e contemporaneamente ha vita in Firenze il 7° Centro Automobilistico composto da celo (già comando ciel rgtp.), Yll gr. automobilistico (già gr. auto) e deposito; le tre cp. del soppresso gr. treno passano ai reggimenti a. cam. 19°, 2 1° e 29° mentre la sezione auto per la Sardegna diviene 23" cp. automobilisti del 12° Centro di nuova istituzione. li 1° luglio 1942 l'unità cambia nome in 7° Reggimento Autieri e tale rimane sino allo scioglimento del settembre 1943, a seguito degli eventi detenninati dal!' armistizio. Nel corso del secondo conflitto mondiale il reggimento diviene centro di addestramento e mobilitazione e, tramite il deposito, costituisce e mobilita: cdi di autogrup po pesante: 17°, 18°; cdi di autogruppo misto: 26°; reparto soccorso stradale: 16°, 131 °; officina mobile pesante: 2", 12"; ed un numero vario cli autoreparti, autosezioni e drappelli automobilistici unitamente a reparti mino1i. Nel dopoguerra, in attuazione di un nuovo ordinamento previsto per il Servizio della Motorizzazione con circ. n. 76/0rcl in data 26 gennaio 1947 dello SME, si fo rma ancora a Firenze il successivo 1° febbraio il 7° Centro Autieri su celo, 7° Autoreparto, 7° Parco Veicoli Efficienti, deposito carburanti e deposito. 11 P. V.E. dal 1° marzo l 949 viene ceduto alla 7" O .R.A. Con lo scioglimento del 6° Centro Autieri di Bologna, nel 1957 il 7° Centro amplia la propria giurisdizione a tutto il territorio del VII Comando Mi litare TeITitoriale della Regione Tosco Emiliana. li Centro viene soppresso il 31 dicembre 1964 e nella circostanza il 7° Autoreparto passa alle dipendenze della Direzione Motorizzazione ciel VII CMT. Il 15 aprile 199 1 il 7° Autorepa1to Misto di Manovra viene trasformato per dar vita al 7° Battaglione n ·asporti "Monte Amiata" articolato su cdo, cp. cdo e servizi, cp. trasporti misti e cp. trasporti speciali. E' reso erede delle tradizioni ciel 7° reggimento autieri e con decreto 8 novembre 1991 riceve la Bandiera di guerra. Personale e mezzi del btg. dal J 4 dicembre 1992 al 31 agosto 1994 formano un Repa1to Logistico di Contingenza (RE.LO.CO. "ITALIA") nell'ambito dell ' operazione internazionale "RESTORE HOPE", con il compito cli attivare l'area logistica di transito del contingente italiano che opera in Somalia.
Campagne di guerra e fatti d'arme Africa Orientale (1935-36): costituisce ed invia in colonia per l'es igenza A.O. il cdo del 7° Autogruppo Pesante con officina per l' Eritrea; il celo ciel 4° Autoraggrupparnento per l'Eritrea; cinque autoreparti ; reparti minori. Seconda Mondiale (1940-43): i reparti mobilitati dal reggimento operano sui vari fronti , inquadrati nelle grandi unità
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Medaglie d'Oro al Valor J\1ilitare Sergente GIUSEPPE DE MONTE: Villanova di San Daniele del Friuli, 29 aprile 1945
Stemma Araldico Decreto 29 febbraio 1992. a. SCUDO: inquartato: nel primo e nel quarto, d'argento, al giglio di Firenze di rosso; nel secondo e nel terzo, d'azzurro. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "FORTJTUDO MEA IN ROTA".
Sintesi della blasonatura 1 ° e 4° quarto: sull'argento, smalto delle tavole di aspettazione destinate a rappresentare futuri fasti o fatti degni di particolare menzione, è riportato il giglio di Firenze, per simboleggiare il legame territoriale del btg. con la città ove si sono formati: nel 1920 il V Centro Automobilistico, nel 1947 il 7° Centro Autieri e nel 1991 il 7° btg. trasporti. 2° e 3° quarto: lo smalto azzurro è simbolo di amor cli patria e val or militare.
Comandanti VI CENTRO AUTOMOBTUSTTCO (1920-23)
Ten. Col. Giuseppe Rona Ten. Col. Amedeo Alessandri Ten. Col. Carmelo Guerrieri Ten. Col. Armando Capolino Ten. Col. Giuseppe Giannangeli 1èn. Col. Domenico Latilla Ten. Col. Gioacchino Menditto Col. Flavio Narclis Col. Gaetano Mariconcla Ten. Col. Vittorio Valeri Col. Osvaldo Rastelli Ten. Col. Ottavio Marischi Col. Vittorio Valeri
Magg. Mario Cambellotti VJ RAGGRUPPAMENTO TRASPORTI (1923-26) Col. Edoardo Lo Giudice 7° CENTRO AUTOMOBTLISTICO ( J926-42) Col. Edoardo Lo Giudice Col. Luigi Pico Col. Leone Bongiovanni Ten. Col. Giovanni Pezzino Ten. Col. Aldo Mascarini Col. Adolfo Faronato Col. Federico Buonincontro 7° REGGIMENTO AUTIERI (1942-43) Col. Sergio Biffoli Col. Lancilotto Baggiotti
7° BAT1AGLIONE TRASPORTI "MONTE AMIATA" (I 991) Ten. Col. Alberto Festa Ten. Col. Giacomo Simeone
7° CENTRO AUTIERI (1947-64) Ten. Col. Antonio Feder
Sedi 1920
Firenze
1947
Firenze
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Battaglioni Trasporti ecl Autogruppi
8° BATTAGLIONE TRASPORTI "CASILINA" (8° Reggimento Autieri) Motto: Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici cli unità nella battaglia degli Altopiani (1916). Sede: Roma - Caserma "Villoresi". Mostrina: fiamma a due punte di colore nero su rettangolo azzurro.
Origini e vicende organiche Per effetto ciel decreto n. 451 in data 20 aprile 1920, viene costituito in Roma, ne)J 'agosto dello stesso anno, il VII Centro Automobilistico per il VII Corpo d'Armata. Con decreto n. 12 del 7 gennaio 1923, il Centro è soppresso ed il personale viene inserito nel VII Raggruppamento Trasporti formato su cdo, gr. auto, gr. treno e deposito. Nel 1926, il 31 ottobre, anche il rgpt. si scioglie, come previsto dall'ordinamento 11 marzo e contemporaneamente ha vita in Roma 1'8° Centro Automobilistico composto eia cdo (già cdo del rgtp.), VITI gr. automobilistico (già gr. auto) e deposito; le tre cp. ciel soppresso gr. treno passano ai reggimenti a. cam. 1°, 7° e 13° mentre la sezione treno per la Sardegna viene incorporata nel I 6° rgt. a. cam. e la Sezione auto per la Sardegna diviene 23• cp. automobilistica ciel 12° Centro in costituzione a Cagliari. Il 1° luglio 1942 l'unità cambia nome in 8° Reggimento Autieri e tale rimane sino allo scioglimento del settembre 1943, a seguito degli eventi determinati dall'armistizio. Nel corso del secondo conflitto mondiale il reggimento diviene centro cli addestramento e mobilitazione e, tramite il deposito in Roma e quello succursal.e in Terni, costituisce e mobilita: ccli cli autoraggruppamento d'armata: 4°, 7°, 10°; ccli cli auto gruppo pesante: 11 °, 123 °, 18°; ccli cli autogruppo misto: 43°; cdi di autogruppo autobus: 53°; reparto soccorso stradale: 10°, 12°; autofficina: 52" e 128\ officina mobile pesante: 58a; ed un numero vario di autoreparti, autosezioni e drappelli automobilistici unitamente a reparti minori. Nel dopoguerra, in attuazione di un nuovo ordinamento previsto per il Servizio della Motorizzazione con circ. n. 76/0rd in data 26 gennaio 1947 dello SME, si forma ancora in Roma il successivo 17 febbraio 1'8° Centro Autieri su cdo, 8° Autoreparto, 8° Officina leggera, 8° Parco Veicoli Efficienti , deposito carburanti e deposito. Il P.V.E. dal 1° marzo 1949 viene ceduto alla s• 0.R.A. Il Centro viene soppresso il 31 dicembre 1964 e nella circostanza I' 8° Autoreparto passa alle dipendenze della Direzione Motorizzazione dell'VIII Comando Militare Territoriale della Regione Centrale. Il 30 ottobre 1984 si costituisce in Roma, per trasformazione dell 'VIII Autoreparto Misto di Manovra, 1'8° Battaglione Trasporti "Casilina" articolato su celo, cp. cdo e servizi, cp. trasporti misti e cp. trasporti speciali. Alla nuova unità vengono affidate le tradizioni de11'8° reggimento autieri e con decreto 13 luglio 1987 riceve la Bandi.era di guerra.
Campagne di guerra e fatti d'arme Africa Orientale (1935-36): costituisce ed invia in colonia per l'esigenza A.O . un gr. officine avanzate, sei autoreparti, l'officina parco automobilistico Intendenza A.O, reparti minori ed inoltre fornisce ad altri enti 81 ufficiali, 100 sottufficiali e 2045 uomini cli truppa. Seconda Mondiale (1940-43): i reparti mobilitati dal reggimento operano sui vari fronti, inquadrati nelle grandi unità. In particolare 1942-43: fronte russo (7° e 10° autoraggruppamento)
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Comandanti VII CENTRO AUTOMOBILISTICO (1920-23)
Ten. Col. Alessandro Previtera Col. Vincenzo Valenti Col. Nicola Viscafé Col. Antonio Morani Ten. Col. Tommaso Balzarini Ten. Col. Vincenzo Immordino Col. Ilario Di Stefano Col. Giuseppe Camassa Col. Cornelio Piccinato Col. Giacomo Jannone Col. Amerigo Normando Col. Mario Favaloro
VII RAGGRUPPAMENTO TRASPORTI (1923-26) 8° C ENTRO AUTOMOBILISTICO (1926-42) Col. Camillo Mussa Col. Francesco Braga Col. Gustavo Siniscalchi Col. Vito Cenciarini Col. Giuseppe Papi Col. Umberto Zambardino Col. Cesare Bellini Col. Umberto Zambardino 8° REGGIMENTO AUTIERI (1942-43) Col. Umberto Zarnbardino Col. Teodoro Lagalla 8° CENTRO AUTIERI (1947-64) Ten. Col. Vincenzo Valenti
8° BATTAGLIONE TRASPORTI "CASlLINA" (l 984) Ten. Col. Luciano Severini Ten. Col. Luciano Barbagallo Ten. Col. Vincenzo Grimalcli Ten. Col. Bruno Cingoli Ten. Col. Domenico Sinno
Sedi 1920-43
Roma
1947
Roma
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Battaglioni Trasporti ed Autogruppi
10° BATTAGLIONE TRASPORTI "APPIA" (10° Reggim.ento Autieri) Motto: "Per aspera et devia ad metam". Fesra: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici cli unità nella battaglia degli Altopiani (I 9 I6).
Sede: Napoli - Casenirn "Marselli". fiamma a due punte cli colore nero su rettangolo azzurro.
1vfostrìna:
Origini e vicende organiche Per effetto del decreto n. 45 l in data 20 aprile 1920, viene costituito in Napoli, nell'agosto dello stesso anno, !'VIII Centro Automobilistico per l'VTH Corpo d'Armata. Con decreto n. 12 ciel 7 gennaio 1923, il successivo l O aprile il Centro è soppresso ed il personale viene inserito nell ' VIII Raggruppamento Trasporti formato su cdo, gr. auto, gr. treno e deposito. Nel 1926, il 31 ottobre, anche iI rgpt. si scioglie, come previsto dall'ordinamento J1 marzo e contemporaneamente ha vita in Napol i il 10° Centro Automobilistico composto da cdo (già celo ciel rgtp.), X gr. automobilistico (già gr. auto) e deposito; le tre cp. del soppre%o gr. treno passano ai reggimenti a. cam. 10°, 12° e 25°. II 1° luglio 1942 l'unità cambia nome in 10° Reggimento Autieri e tale rimane sino allo scioglimento ciel settembre 1943, a seguito degli eventi cleterm inati dall'armistizio. Nel corso ciel secondo confl itto mondiale il reggimento diviene centro di addestramento e mobilitazione e, tramite il deposito, costituisce e mobilita: - reggimento autieri di marcia: I 32°; - ccli cli autoraggruppamento: 15° (a disposizione dello S.M.R.E.); - ccli cli autogruppo pesante: 7°, 42°; - reparto soccorso stradale: 8°; - autofficina: 21 a, 223, 233, 24°, 25", 26"; - officina mobile pesante: 59"; ed un numero vario cli autoreparti, autosezioni e drappelli automobilistici unitan1ente a reparti minori. Il Comando FF.AA. della Campania il 28 ottobre 1943 dispone la ricostituzione del 10° Reggimento Autieri che ha luogo in Napoli il successivo 1° novembre. L'unità provvede all'approntamento cli reparti destinati ad operare con il C.I.L. e i Gruppi cli Combattimento, a fianco delle forze Alleate e svolge anche una attività di recupero e riparazione. Il rgt. viene soppresso il 1° marzo 1945. Nel dopoguerra, in attuazione cli un nuovo ordinamento previsto per il Servizio della Motorizzazione con circ. n. 76/0rd in data 26 gennaio 1947 dello SME, si forma ancora in Napoli il successivo 1° marzo il 10° Centro Autieri su celo, I() Autoreparto, 10° Parco Veicoli Efficienti, deposito carburanti e deposito. Il P.V.E. dal l O marzo 1949 viene ceduto alla 10" O.RA. Con la soppressione ciel 9° Centro Autieri di Bari, _ nel 1957 il I 0° Centro amplia la propria giurisdizione a tutto il territorio ciel X Comando Militare Tenitoriale della Regione Meridionale. Il Centro viene sciolto il 31 dicembre 1964 e nella circostanza il 10° Autoreparto passa alle dipendenze della Direzione Motorizzazione ciel X CMT. 11 25 maggio 1.987 si costituisce in Napoli, per trasformazione del 10° Autoreparto Misto di Manovra il 10° Battaglione Trasporti "Appia" articolato su cdo, cp. cdo e servizi, cp. trasporti misti e cp. trasporti speciali. Alla nuova unità vengono affidate le tradizioni del 10° reggimento autieri e con decreto 13 luglio 1987 riceve la Bandiera dì guerra. 0
Campagne di guerra e fatti d'arme Africa Orientale (1935-36): costituisce ed invia in colonia per l'esigenza A.O. cinque autoreparti, magazzini speciali (viveri, fieno, paglia, legno e V.E.), reparti minori ed inoltre fornisce, quali complementi, a reparti vari l ufficiale e 475 soldati in Etiopia, 205 soldati in Libia.
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Seconda Mondiale (1940-43): i reparti mobilitati dal reggimento operano sui vari fronti, inquadrati nelle grandi unità 1943: territorio nazionale: Campania ( 15 lug.-set.) (132° reggimento autieri cli marcia). Liberazione (1943-45).
Stemma Araldico Decreto 20 ottobre 1990. a. SCUDO: Interzato in palo: nel primo, troncato, d'oro e d ì rosso (Napoli); nel secondo, di
azzurro, ai due anel li d'oro, posti in palo , intrecciati, l' anello inferiore attraversato a destra e attraversante a sinistra, in fi lati dalla freccia d'oro, posta in palo, attrave rsante le estremità superi ore ed inferiore degl i anelli e attraversata centralme nte; nel terzo d'argento b. CORONA TURRITA c. ORNAMENJl: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sollo la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "PER ASPERA ET DEVIA AD METAM".
Sintesi della blasonatura Nella prima partizione !'arme cli Napoli simboleggia il legame territoriale del battagli one con la città ove si sono formati : nel 1920 l'VIIT Centro, nel 1947 il 10° Centro e nel 1987 il 10° battaglione trasporti . La seconda partizione in azzurro, colore che esprime lealtà e valore, è dedicata al legame tradizionale ciel btg. trasporti con il Corpo Automobilistico: gli anelli e la freccia simboleggiano, rispettivamente, la perfezione geometrica, l' attitudine meccanica, l' unione cl i sforzi (gli anelli) e lo slancio, la veloc ità, lo scatto meccanico (freccia). Nella terza partizione lo smalto in argento è quello delle tavole di aspettazione destinate a rappresentare futuri fast i o fatti degni d i particolare menzione.
Comandanti VIU CENTRO AUTOMOBILISTICO (1920-23)
10° CENTRO AUTIERI (1947-64) Ten. Col. Arturo Baccari Ten. Col. Giacomo Panzica Magg. Antonio D'Atri (int.) Ten . Col. Alighiero Mencarelli Col. F. Paolo Tiberii Ten. Col. Vincenzo Vivaldi Ten. Col. Giovanni .Jodice Ten. Col. Vincenzo Vivaldi Ten. CoJ. Alessandro Perani Ten. Col. Enrico Balestra Col. Vincenzo Campobello Ten. Col. Giovanni .Jodice Ten. Col. Pasquale Carvisigl ia Col. Amerigo Normando
Vlll RAGGRUPPAMENTO TRASPORTI (1923-26) Ten. Col. Cesare Delli Ponti
l 0° CENTRO A UTOMOBILISTJCO ( l 926-42) Ten. Col. Cesare Delli Ponti Col. Edoardo Ni utta Col. Manlio Merzari Col. Achille Rosica Col. Gi ulio Fiorentino Col. Uberto Citarella Tufano Col. Salvatore Leboffe Col. Giuseppe Cinalli
10° REGGIM ENTO AUTIERI ( 1942-43) Col. Giuseppe Cinalli Col. Ottorino Grutter
] 0° B ATTAGLIONE TRASPORTI "APPIA" ( 1987) Ten. Ten. Ten. Ten.
I 0° REGGIM.ENTO AUTIERI ( 1943-45) Col. Ottorino Grutter
Col. Col. Col. CoJ.
Saverio Barile Gi lberto Paglialunga Mario Acocella Antonio Trifance
Sedi 1920-45
Napoli
1947
Napoli
Bauaglioni Trasporti ed Autogruppi
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11 ° BATTAGLIONE TRASPORTI "ETNEA" (12° Reggimento Autieri)
Motto: "Omn ia perfecta semper" . Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici di unità nella battaglia degli A I topiani (1916). . Sede: Palermo - Caserma "Scianna". Mostrina: fiamma a due punte di colore nero su rettangolo azzurro.
Origini e vicende organiche Per effetto del decreto n. 451 in data 20 apri le 1920, viene costituito in Palermo, nel l' agosto dello stesso anno, il X Centro Automobilistico per il X Corpo cl ' Armata. Con decreto n. 12 del 7 gennaio 1923, il successivo I O aprile il Centro è soppresso e d il personale viene inserito nel X Raggruppamento lì-asporti formato su cdo, gr. auto, gr. treno e deposito. Nel 1926, il l O novembre, anche il rgpt. si sciogl ie, come previsto dall'ordinamento 11 marzo e cqntemporaneamente ha vita in Palermo 1'11° Centro Automobilistico composto da cdo (già cdo del rgtp.), Xl gr. automobilistico (già gr. auto) e deposito; le tre cp. del soppresso gr. treno passano ai reggimenti a. cam. 16°, 22° e 24°. Con la costituzione del Centro Automobi listico per l' XI Corpo d'Armata, dal I O ottobre modifica il numerico in 12° Centro Automobilistico per divenire poi, il l O luglio 1942 12° Reggimento Autieri e tale rimane sino allo scioglimento che ha luogo il 22 luglio 1943 con l'occupazione del capoluogo siciliano da parte delle truppe alleate. Nel corso del secondo conflitto mondiale il reggimento diviene centro di addestramento e mobilitazione e, tramite il deposito in Palermo e que11o succursale di Messina, costituisce e mobilita: - cdi di autoraggruppamento d'armata: 13°, 16°; - cdi di autogruppo autobus: 55°; - cdi cli autogruppo misto: 153°; - cdi cli autogruppo leggero: 108°, 109°, I 10°; - parco automobilistico d' armata: 12°, 51°; ed un numero vario cli autoreparti, autosezioni e drappelli automobilistici unitamente a reparti minori. Nel dopoguerra, in attuazione di un nuovo ordinamento previsto per il Servizio della Motorizzazione con circ. n. 76/0rd in data 26 gennaio 1947 dello SME, si forma ancora in Palermo il successivo I O marzo I'.11 ° Centro Autieri su celo, J 1° Autoreparto, 11 ° Parco Veicoli Efficienti , deposito carburanti e deposito. Il P.V.E. dal I O marzo 1949 è ceduto alla 11" 0.R.A. Il Centro viene sciolto il 31 dicembre 1.964 e nella circostanza I' 11 ° Autoreparto passa alle dipendenze della Direzione Motorizzazione dell'XI Comando Militare Territoriale della Regione Sicilia. TI 1° ottobre 1987 si costituisce in Palermo, per trasformazione dell'll 0 Autoreparto Misto di Manovra l' 11 ° Battaglione Trasporti "Etnea" su celo, cp. cdo e servizi, cp. trasporti misti e cp. trasporti speciali. Alla nuova unità vengono affidate le trad izioni del 12° reggimento autieri e con decreto 13 luglio I 987 riceve la Bandiera di guerra. Dal 1992 il battaglione partecipa all'Operazione "Vespri Siciliani" in concorso al mantenimento dell'ordine pubblico ed al controllo del territorio.
Campagne di guerra e fatti d' arme Africa Orientale (1935-36): costituisce ed invia in colonia per l' esigenza A.O.: il cdo XVI autogruppo pesante per l'Eritrea; il 4° autoreparto speciale per il IV gr. sqcl. mitraglieri autocarrati e il 29° drappello automobilistico per la Somalia Seconda Mondiale (1940-43): i reparti mobilitati dal reggimento operano sui vari fronti, inquadrati nelle grandi unità
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Stemnia Araldico Decreto 4 gi ugno I 990. a . SCUDO: troncato semipartito; nel primo, d'azzurro, a i due ane lli d ' oro posti in fascia, intrecciati, l'anello posto a destra attraversato all'insù e attraversante all ' ingiù, infilati dalla freccia d 'oro, posta in fascia, attraversante gli anelli lateralmente e attraversata centralmente; nel secondo, di rosso, all'aquila d ' oro, col volo abbassato, cimata da corona all ' antica di tre punte, dello stesso, afferrante con gli artigli la lista bifida convessa d'oro, caricata dalle lettere maiuscole, munite di punto, S.P.Q.P., di nero (Palermo); nel terzo d'argento. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: cl' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, riportante il motto: "OMNIA PERFECTA SEMPER" .
Sintesi della blasonatura La prima partizione in azzurro, colore che esprime lealtà e valore, è dedicata al legame tradi zionale del battaglione trasporti con il Corpo Automobili stico: gU anelli e la freccia simboleggiano, rispettivamente, la perfezione geometrica, l' attitudine meccanica, l'unione di sforzi (gl i anelli) e lo slancio, la velocità, lo scatto meccanico (freccia). Nella seconda partizione l'anne di Palermo rappresenta il legame territoriale fra il battaglione e la città ove si sono formati: nel 1920 il X Centro Automobilistico, nel 1947 l' 11° Centro Autieri e nel 1987 l' 11 ° battaglione trasporti. Nella terza partizione lo smalto in argento è quello delle tavole cli aspettazione destinate a rappresentare futuri fasti o fatti degni d i particolare menzione.
Comandanti X C ENTRO AUTOMOBILISTICO ( 1920-23) X R AGGRUPPAl'v1ENTO TRASPORTI (1923-26) Magg. Francesco Lanzino Ten. Col. Arturo Lodi Ten. Col. Camillo Mussa Ten. Col. Francesco Lanzino
12° REGGIMENTO A UTIERI ( I 942-43) Ten. Col. Gaetano Barba Col. Ottorino Grutter Col. Carlo Fantacchiotti 11° CENTRO A UTIERJ ( 1947-64) Ten. Col. Antonino Marinaro Ten . Col. Giuseppe Ricca Ten. Col. Gaspare Diana Ten. Col. Angelo De Stefani Ten. Col. Efisio Careddu Ten. Col. Angelo De Stefani Ten. Col. Vincenzo Noto Col. Ignazio Lola Col. Armando Gicca Col. Vittorio Valeri Ten. Col. Ottavio Marischi
11° CENTRO AUTOMOBILlSTICO (1926-27) Ten. Col. Francesco Lanzino Ten. Col. Ettore Clerici 12° CENTRO A UTOMOBJJ.JSTICO ( 1927-42) Ten. Col. Ettore Clerici Ten. Col. Gennaro Gervasi Ten. Col. Domenico Tata Col. Vito Cencìarini Ten . Col. Ottorino Gend uso Ten. Col. Giovanni Pezzino Ten. Col. Calogero Farruggia Col. Giuseppe Spatafora Ten. Col. Pasquale Iappella Magg. Gaetano Barba
11 ° BATTAGLIONE TRASPORTI "ErNEA" ( 1987) Ten. Ten. Ten. Ten.
Col. Col. Col. Col.
Giacomo Brignone Carlo Ligorio Sebastiano Orlando Agostino Santini
Sedi 1920-43
Palermo
1947
Palermo
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Ba11aglioni Trasporli. ed Autogruppi
14° BATTAGLIONE TRASPORTI "FLAVIA" ( 14° Reggimento Autieri)
Motto: "Ferma guida". Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici di unità nella battaglia degli Altopiani (1916). Sede: Montorio Verònese (VR) - Caserma "Duca". Mostrina: fiamma a due punte di colore nero su rettangolo azzurro.
Origini e vicende organiche In attuazione della circ. n. 141320 in data 31 dicembre 1939 del Ministero della Guerra, il 15 febbraio 1940 viene costituito in Treviso il 14° Centro Automobilistico su cdo, XIV gr. automobilistico, deposito ed è assegnato al XIV Corpo d'Armata. Il 18 novembre 1941 provvede alla formazione del Centro Recupero Automateriali (C.R.A.) in Portovigodarzere (PD) che assume alle dipendenze. Dal l 0 luglio 1942 l'unità cambia nome in 14° Reggimento Autieri e tale rimane sino allo scioglimento del settembre 1943, a seguito degli eventi determinati dall'armistizio. Nel corso del secondo conflitto mondiale il reggimento diviene centro di addestramento e mobilitazione e, tramite il deposito, costituisce e mobilita: cdi di autogruppo misto: 25°; autofficina: 13\ officina mobile pesante: 18", 38•, 43•, 63•; reparto soccorso stradale: 14°; ed un numero vario di autoreparti, autosezioni e drappelli automobilistici unitamente a reparti minori. Il 1° luglio 1969 si forma in Verona, per trasformazione del preesistente 16° Autorepa1to Misto Territoriale, il V Autogruppo Territoriale su cdo, reparto cdo, due autoreparti misti (15° e 16°), autosezione vetture e autobus; l'unità dal 18 novembre dello stesso anno prende sede a Montorio Veronese. Con la ristrutturazione dell'Esercito, nel 1976 cambia nome in 5° Autogruppo di Manovra (il l O agosto) ed ancora in 14° Autogruppo di Manovra "Flavia" (il 1° ottobre); in quest'ultima circostanza è reso erede delle tradizioni del 14° reggimento autieri e, con decreto 12 novembre dello stesso anno, riceve la Bandiera di guerra. Nell'ambito dei provvedimenti connessi con il riordinamento della Forza Armata, dal l O aprile 1991 l'unità diviene 14° Battaglione Trasporti "Flavia" ed è formato da cdo, cp. cdo e servizi, cp. trasporti misti e cp. trasporti speciali.
Campagne di guerra e fatti d'arme Seconda Mondiale (1940-43): i reparti mobilitati dal reggimento operano sui vari fronti, inquadrati nelle grandi unità in particolare. - 1942-43: Francia (nov. 42-gen. 43) 25° augr. misto - 1943: territorio nazionale: difesa costiera - Roma (8-9 set.)
Stemma Araldico Decreto 14 novembre 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: partito, ripartito; a) d'argento, b) d'azzurro e di rosso, caricato da una croce anch'essa partita d'argento e d'oro; nel canton sinistro del capo una stella, pure d'argento, di otto raggi. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "FERMA GUIDA".
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L'Esercito l!aliano verso il 2000
Sintesi della blasonatura L'argento della prima partizione è lo smalto delle tavole di aspettazione inserito negli stemmi in assenza di particolari fatti o fasti da rappresentare. Nella seconda partizione sono riportati particolari delle armi di Treviso e di Verona, per il legame territoriale del Corpo con le città ove si sono costituite nel 1940 e nel 1969 le unità dalle quali discende.
Comandanti 14 ° CENTRO AUTOMOBILISTICO ( 1940-42) Col. Silvio Sibona Col. Giulio Astuti 14° REGGIMENTO AUTIE.RI (1942-43) Col. Giulio Astuti V AUTOGRUPPO TERRITORIALE (1969-76) Ten. Col. Giuseppe Mileto Ten. Col. Pasquale Ricci Magg. Franco Palma
14° A UTOGRUPPO DI MANOVRA " FLAVIA" (1976-91) Ten. Col. Franco Palma Ten. Col. Nedo Cavalcanti Ten. Col. Antonio Citriniti Ten. Col. Carmelo Molica Teo. Col. Claudio Speciale 14° BATTAGLIONE TRASPORTI "FLAVIA" (1991) Ten. Col. Claudio Speciale Ten. Col. Guglielmo Corradini
5° AUTOGRUPPO DI MANOVRA (1976) Magg. Franco Palma
Sedi 1940-43 1969
Treviso Verona
1969
Montorio Veronese (VR)
Battaglioni Trasporti ed Autogruppi
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10° AUTOGRUPPO DI MANOVRA INTERFORZE "SALARIA" Motto: "Con perizia ovunq ue". Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici di unità nella battaglia degli Altopiani ( 1916). Sede: Roma - Caserma "Amione" . Mostri':a: fiamma a due punte di colore nero su rettangolo azzurro.
Origini e vicende organiche Nel 1946 viene costituito in Roma l' Autoreparto del Ministero della Guerra (poi Difesa - Esercito) per trasformazione della preesistente Compagnia Trasporti Amministrativi. Il 1° gennaio 1948, ampliato l'organico, diviene Autogruppo del Ministero Difesa - Esercito ed è formato da celo, autoreparto vetture, autoreparto misto, 13a officina leggera. Dal 1° maggio 1958 cambia denominazione in X Autogruppo quindi, aumentati a quattro gli autoreparti nel 1966, il 1° agosto 1976 diviene 10° Autogruppo di Manovra. Nell'ambito della ristrutturazione dell'Esercito, il 1° ottobre 1976 prende il nome di 10° Autogruppo di Manovra Interforze "Salaria" e con decreto 12 novembre dello stesso anno riceve la Bandiera di guerra; è posto alle dipendenze del Raggruppamento Autonomo del Ministero della Difesa.
Stemma Araldico Decreto 14 novembre 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: d'argento alla sbarra d'azzurro caricata in cuore dalla lupa capitolina d'oro b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "CON PERIZIA OVUNQUE".
Sintesi della blasonatura La recente origine dell'unità e la mancanza di glorie militari ha indirizzato la scelta della blasonatura verso la "tavola di aspettazione". Sulla sbana in azzurro, colore del valore e della lealtà, la lupa capitolina simbolo di Roma rappresenta il vincolo territoriale che unisce il reparto e la Capitale, città ove si è costituito ed ha preso sede.
Comandanti AUTOGRUPPO DEL MINISTERO DIFESA - ESERCITO
(1948-58) Magg. G. Battista Sallustio Ten. Col. Vittorio Pollizzi Ten. Col. Flavio de Nardis X AUTOGRUPPO (1958-76) Ten. Col. Flavio de Nardis Ten. Col. Mariano Lorenzutti Ten. Col. Salvatore Leotta Ten. Col. Michele Ricci Ten. Col. Gaetano Messina
10° AUTOGRUPPO DI MANOVRA (1976) Ten. Col. Gaetano Messina 10° AUTOGRUPPO DI MANOVRA INTERFORZE "SALARIA" (1976) Ten. Col. Gaetano Messina Ten. Col. Ignazio Aronica Ten. Col. A. Glauco Moroncelli Ten. Col. Roberto Di Pietro Ten. Col. Alberto Lombardi Ten. Col. Leonardo Lovallo
Sedi 1948
Roma
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L'Esercito Italiano verso il 2000
11 ° AUTOGRUPPO DI MANOVRA "FLAMINIA" Morto: "Nella guida l'impegno". Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici di unità nella battaglia degli Altopiani (19 I 6). Sede: Roma - Caserma "Piccinini". Mostrina: fiamma a due punte di colore nero su rettangolo azzurro.
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Origini e vicende organiche Il 1° gennaio 1948 viene costituito in Roma l' Autogruppo di Manovra della Stato Maggiore dell'Esercito che assorbe i preesistenti 21 ° Autoreparto Speciale e cp. motociclisti già inquadrati nel disciolto Comando Reparti Auto dello SME; la nuova unità è formata da cdo, 1° e 2° Autoreparto, 12• officina leggera. Dal 1° maggio 1958 cambia denominazione in XI Autogruppo di Manovra che mantiene, con organico immutato, sino al 1° agosto 1976 quando diviene 11° Autogruppo di Manovra. Nell'ambito della ristrutturazione dell'Esercito, il 1° ottobre 1976 preso il nome di 11° Autogruppo di Manovra "Flaminia" dispone di quattro reparti (1° pesante, 2° medio, 3° vetture, 4° misto) e dell'officina leggera rinforzata; posto alle dipendenze del Comando Unità Servizi Esercito inquadra esclusivamente sottufficiali e militari di truppa in servizio presso lo Stato Maggiore dell'Esercito. Con decreto 12 novembre 1976 all'autogruppo viene concessa la Bandiera di guerra. Dal 18 giugno 1991 il 3° autoreparto diviene Distaccamento 3° Autoreparto "Castro Pretorio" formato da 3° autoreparto misto, nucleo logistico, sezione distaccata officina leggera rinforzata.
Stemma Araldico Decreto 14 novembre 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. l 987). a. SCUDO: inquartato in croce di S. Andrea; il 1° ed il 3° d'azzurro all'aquila d'argento, coronata dello stesso; il 2° ed il 4° d'argento. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "NELLA GUIDA L'IMPEGNO".
Sintesi della blasonatura 1° e 3° quarto: l'aquila coronata è tratta dall'arme della provincia di Roma per simboleggiare il legame territoriale del reparto con l'area ove lo stesso è stato costituito prendendovi sede. 2° e 4° quarto: l'argento è il colore tipico delle tavole di aspettazione riservate per la blasonatura di future gloriose vicende.
Comandanti A UTOGRUPPO DI MANOVRA DELLO SME (1948-58)
Ten. Col. Vito Litro Ten. Col. Tommaso Balzarini Magg. Bruno Pipino Ten. Col. Beniamino Paoni Ten. Col. Mario Falconieri Xl AUTOGRUPPO DI MANOVRA (1958-76) Ten. Col. Mario Falconieri Ten. Col. Antonio Miletich Ten. Col. Paolo Carlini Ten. Col. Pietro Frigenti Ten. Col. Ruggero Sardaro Ten. Col. Antonio Araneo 1948
Roma
Ten. Col. Mario Minelli Ten. Col. Dante .Pratesi
11 ° AUTOGRUPPO DI MANOVRA (1976) Ten. Col. Giulio Benedetti 11 ° AUTOGRUPPO DI MANOVRA "FLAMINIA" (1976) Ten. Col. Giulio Benedetti Ten. Col. Michele Ragusa Ten. Col. Luigi Lorio Ten. Col. Alessandro Di Beo Ten. Col. Giovanni Piepoli Ten. Col. Bruno Camilli Ten. Col. Sandro Mariantoni
Sedi
CORPI
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Corpi
CORPO DI SANITÀ DELL'ESERCITO Motto: "Fratribus ut vitam servares".
Festa: 4 giugno - anniversario della istituzione del Corpo (1833) Sede: Roma - Villa Fonseca. Mostrina: fiamma ad una punta di colore amaranto.
Origini e vicende organiche Trae le sue origini dal "Riordinamento del personale e del servizio militare per l'Armata in tempo di pace" stabi lito da Carlo Alberto con decreto 4 giugno 1833, concernente anche il riassetto del già esistente Servizio Sanitario militare dell'Esercito Sardo. Tale riassetto, proposto dal prof. Alessandro Riberi, docente di chirurgia a Torino, tra l'altro comprende la concessione di una divisa ai medici dell'Esercito e l'assimilazione di questi ultimi ai gradi militari. Inoltre gli ospedali militari diventano anche centri di istruzione e di perfezionamento per i giovani che aspirano a intraprendere la carriera di ufficiali di sanità. Segue, nel 1844, la creazione del Consiglio Superiore di Sanità Militare, retto da un medico con il grado di generale , cui è devoluta l' alta sorveglianza del Servizio Sanitario tanto dell'Esercito che della Marina, mentre nel 1845, viene istituito il Corpo di Sanità Militare, comprendente anche un ruolo di farmacisti con proprio organico. Lo sviluppo del Corpo è segnato da varie tappe successive. Nel 1848 è abolita la distinzione fra medici e chirurghi non più rispondente alle esigenze dei tempi; per l'ammissione al Corpo si richiede la laurea in medicina e chirurgia e tutti gli ufficiali di Sanità Militare sono indicati come "medici militari". Nello stesso anno si dà vita alla prima compagnia infermieri militari, per i vari servizi degli ospedali e delle ambulanze. Nel 1851 vede la luce il primo numero del Giornale di Medicina Militare, che, tuttora in vita, è il periodico medico più antico d'Italia e fra i più antichi d'Europa. Nel 1865 vengono riuniti nel Corpo Sanitario i medici in servizio negli eserciti preunitari e gli ospedali sul territorio nazionale sono distinti e classificati in strutture di prima e seconda classe. Una data importante è costituita dal 30 settembre 1873, in cui, con la legge Ricotti, viene conferito il grado effettivo agli uffic iali del Corpo Sanitario Militare, affidando loro la direzione degli Ospedali, costituiti in enti amministrativi autonomi. Si creano inoltre sedici direzioni di sanità militare e altrettante compagnie di sanità. Tale numero varia in seguito col mutare del numero delle grandi unità militari, presso le quali le direzioni e le compagnie sono istituite. Sempre nel 1873 il Consiglio Superiore di Sanità Militare viene sostituito dal Comitato di Sanità Militare. Nel 1887 il supremo organo direttivo assume la denominazione di Ispettorato di Sanità Militare. Le esperienze ciel Corpo maturano essenzialmente in tempo di guerra. Dalla narcosi, adottata in Crimea, si passa all'utilizzo dei treni ospedale, gi à nella seconda campagna per l'indipendenza, e si giunge durante la guerra italo - turca alla vaccinazione antitifica ed alla sperimentazione dello sgombero dei feriti mediante aerei attrezzati. L'organizzazione sanitaria si perfeziona durante il primo conflitto mondiale: posti di medicazione, centri di raccolta e sosta feriti, sezioni, ospedali da campo e di intendenza nulla viene trascurato per la cura e lo sgombero dei feriti dal campo di battaglia. Con decreto 17 ottobre 1920 viene concesso al Corpo il Labaro, che sarà poi sostituito dalla Bandiera. L'ispettorato è sostituito, nel 1920, dalla Direzione Centrale di Sanità Militare, denominata, nel 1928, Direzione Generale di Sanità Militare. Con la legge 9 maggio 1940 il Corpo assume la denominazione di Servizio di Sanità e dopo la seconda guerra mondiale continua la sua opera di ammodernamento e di aggiornamento alle esigenze scientifiche della medicina in genere e di quella militare in particolare. Nel 1944 quando ha inizio la ristrutturazione del Servizio, l'organizzazione sanitaria fa sempre capo alla Direzione Generale di Sanità (presso il Ministero della Guerra poi Difesa - Esercito) che si avvale di un generale medico Capo Servizio e degli Ispettori di sanità di zona (presso i Comandi
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Militari Territoriali) dai quali dipendono gli ospedali militari, le infermerie presicliarie, le compagn ie di sanità ed i reparti minori e vi è inoltre un ufficio di sanità per la Sardeg na. Il 1° febbraio 1960 viene costituito in Roma il Centro Studi e Ricerche di Sanità Militare clell'Esercito, Ìnizialmente posto alle dipendenze della Direzione Generale cli Sanità e poi del Comando del Servizio di Sanità. Con la istituzione della Direzione Generale della Sanità Militare ciel M inistero, a carattere interforze (31 dicembre 1966) gli organi centrali e periferici del Servizio di Sanità sono sottoposti a mutamenti nelle dipendenze. Il Capo del servizio (Tenete Generale medico) dipende direttamente dal Capo di SME e nel 1967 dispone di un proprio ufficio (Cisc. SME n. 10971154 in data 23 aprile) ed è inserito nell'Ispettorato Logistico solo per quanto attiene alla logistica dei materiali; gli ospedali militari passano gradualmente alle dipendenze della nuova Direzione Generale di Sanità ma negli anni '70 rientrano in ambito Esercito ; le direzioni cli sanità territoriali dipendono tanto dalla Direzione Generale tanto dall'Ispettorato Logistico; lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare lascia l'area della Forza Annata e dipende anch'esso dalla Direzione Generale Interforze; la Scuola cli Sanità Militare passa alle dipendenze del Capo Servizio. La legge 20 settembre 1980 ripristina la denominazione di Corpo di Sanità dell'Esercito, che viene assunta a partire dal 1 ° gennaio 1981; il Comando del Corpo è formato dall'Ufficio del Capo e dall'Ufficio Materiali. Nell'anno successivo l'organizzazione sanitaria militare comprende: la Direzione Generale di Sanità Militare del M.D. ; il Comando Servizi Sanitari dell'Esercito (Corpo Sanitario e Corpo Veterinario) alle dipendenze dello SME; sette Direzioni di Sanità cli Regione Militare; un collegio medico-1 egale e sei centri medici-legali; l'Accademia di Sanità Militare Interforze; la Scuola di Sanità Militare dell'Esercito; la Scuola Allievi Sottufficiali Infermieri Professionali; lo Stabilimento ChimicoFarmaceutico; il Centro Studi e Ricerche "Jadevaia"; due magazzini cli materiali sanitario (Parma e Macldaloni); gli ospedali militari principali (Roma e Milano), cli tipo A (8), di tipo B (5) e tre in corso di trasformazione (Alessandria, Trieste e Perugia); due stabilimenti bagno-termali (Ischia e Acqui); sette sezioni di disinfezione. L'organizzazione ospedaliera, al termine del riordinamento comprende: gli Ospedali Militari Polispecialistici di Roma e Padova; gli Ospedali Militari di Milano, Bologna, Caserta, Bari, Palermo e Caglimi; gli Ospedali Militari di Medicina Legale di Torino, Genova, Verona, Udine, Firenze, Piacenza, Chieti, Roma, Catanzaro e Messi na; le Commissioni Medico Ospedaliere Distaccate di Brescia, Anc01fa, Perugia e Napoli; l'Ospedale Militare cli Lungodegenza di Anzio (Roma). Fra i compiti affidati attualmente al Corpo Sanitario vanno citati l'accertamento della idoneità dei cittadini al servizio militare, l'approvvigionamento e l'impiego dei materiali tecnici; inoltre, attraverso le proprie strutture, il Corpo assicura interventi nel campo della medicina preventiva (in particolare evidenza l'educazione sanitaria, la lotta alla droga e al)' AIDS), nel settore della diagnosi e delle cure, della riabilitazione e della tutela medico-legale. Dal 1991, nel quadro del riordinamento degli Organi Centrali, il Comando del Corpo è articolato s u un Nucleo Ispettivo e gli Uffici Personale, Logistico, Sanitario e Farmaceutico.
Campagne di guerra e fatti d'arme Il Servizio Sanitario è presente su tutti i campi cli battaglia dal 1848 al 1897 con proprie unità, carri-ambulanza e materiali vari. Alla penuria di medici e attrezzature, fà fronte lo spirito di sacrificio e di dedizione che pervade tutto il personale del Corpo.
Libia (1911-12): Il Servizio, forte dell'esperienza acquisita nella campagna d'Eritrea, partecipa al conflitto distinguendosi, oltre che sul campo di battaglia, nella repressione di una grave epidemia colerica che minaccia il Corpo di Spedizione. Svolge con numerosi ambufatori opera di assistenza igienico-sanitaria alle popolazioni e tale opera si protrae per tutto il periodo della presenza italiana in Libia. Prima Mondiale (1915-18): L'apparato sanitario si sviluppa con il protrarsi ciel grande conflitto. Dai posti di medicazione e dalle infermerie di prima linea, agli ospedali da campo e a quelli territoriali; dal servizio di sgombero dei feriti con autoambulanze, al trasporto degli stessi con treni ospedale verso gli stabilimenti ospedalieri delle retrovie, il Servizio svolge una attività molteplice, complessa e rischiosa, tanto che si contano a centinaia i medici militari caduti sul campo di battaglia o in seguito a ferite.
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Co,pi
Africa Orientale (1935-36): TI Servizio compie la propria missione con numerose sezioni di sanità, unità chirurgiche, ospedali da campo e di base, ambulanze radiologiche ed odontoiatriche, sezioni cli disinfezione, stazioni di bonifica, impianti potabilizzatori e istituti di analisi. Dopo il conflitto gli organ i del Servizio sono intensamente impegnati nella lotta contro le malattie infettive tipiche delle zone tropicali. Seconda Mondiale (1940-43) e Liberazione (1943-45): L'organizzazione sanitaria, con personale specializzato e con attrezzature attentamente realizzate, è presente su tutti i fronti. Assiste il soldato sulle prime linee ed esegue gli sgomberi anche nelle più avverse condizioni ambieotali ed operative. Dagli ospedali eia campo avanzati, agli stabilimen ti sanitari dislocati nelle retrovie o nel territorio nazionale, la cura è prestata con dedizione. Moltissimi i caduti fra gli appartenenti al Corpo Sani tario: oltre seimila tra ufficiali, sottufficiali e soldati di Sanità.
Ricompense alla Bandiera (*) Al Valor Militare Medaglia d'Oro - Decreto 12 luglio 1950. Erede e custode della secolare tradizione di dovere, cli eroismo e cli sacrificio, divideva sempre con i combatten ti la buo na e l'avversa fortuna nelle guerre clell ' lnclipendenza, d'Africa, e contro l'Austria Ungheria. Durante l' ultimo conflitto, su sette fronti, nella lotta partigiana e nella guerra di liberazione, confermava - rinnovandole - le sue altissime virtù militari cli coraggio, di amor di Patria e di olocausto, aggiungendo alla schiera dei suoi Eroi, innumeri schiere cli caduti immolatisi con alto spirito di sacrificio e nobile sentimento umanitario, per la salvezza dei fratelli colpiti ed a maggior gloria della Patria. Africa Settentrionale ed Orientale - Albania - Fronte russo - Guerra di Liberazione, 10 giugno 1940 - 9 maggio 1945. Medaglia d'Argento - Decreto J9 gennaio 1913. Per gli importanti servizi resi nel la campagna di guerra in libia 1911 -12. Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1920. Instancabile, modesto, sereno, confortando cli c ure e di amore i sanguinanti fratelli negli stessi cimenti della battaglia o sotto le implacabili lontane offese nemiche, dette costante, mirabile esempio cli ardore e di valore, cli sprezzo del pericolo e di devozione al dovere ( 19J5 -18). Medaglia di Bronzo - Decreto 1° febbraio 1937. Con grande perizia e fra terno amore si è dov unque ed in ogni tempo prodigato per svolgere la sua altissima missione. Su l campo d i battaglia non ha posto limiti al suo valore, versando sangue generoso pur di recare le cure, fi n sulle primissime linee, o impugnando la vanga per concorrere al c.iu ro lavoro ciel fronte. Guerra ltalo - Etiopica, 3 ottobre 1935 - 5 ,naggio 1936.
ril Valore dell'Esercito Medaglia d'Argento - Decreto 7 maggio 1987. L'ospedale eia campo in viato a Beirut nell'ambito del Contingente italiano della forza multinazionale di Pace in Libano ha provveduto, nelle drammatiche vicende dell'aspra guerriglia, all 'assistenza e alla cura dei feriti e dei malati , militari e civil i, prescindendo nello svolgimento della generosa opera umanitaria da ogni credo politico e religioso e da ogni distinzione cli razza. li pers(inale medico e paramedico, sempre adoperatosi con slancio, generosità, umanità, ha riscosso stima, affetto e gratitud ine non solo dalla popolazione libanese, ma anche dai Contingenti militari alleati e dalle autorità civili locali. Il Corpo di Sanità dell 'Esercito ha così riaffermato anche nella particol are circostanza la sua secolare tradizione di dedizione e cli disciplina nonché cli grande perizia tecnica, ottenendo dentro e fuori i confini della Patria, incondizionato riconoscimento. Beirut, 14 ottobre 1982 - 26febbraio 1984. Medaglia di Bronzo - Decreto 15 dicembre 1981 . In occasione del terremoto che il 23 novembre 1980 ha colpito 1e regioni Campania e Basilicata, la Sanità Militare interveniva in massa, con tempestivi tà ed efficacia, nelle zone si nistrate s piegando sin (*) La Bandiera del Corpo è in co nsegna alla Scuola d i Sani tà J'vlilitare
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L'Esercito lwfiww verso if 2000
dal g io rno 24 novembre, quasi simultaneamente, una Uni tà San itaria Eli portata a S . Angelo dei Lombardi , un ospedale eia campo di intendenza a Lioni ed un ospedale da campo a Pescopagano, e nel la notte fra il 25 e 26 novembre, un altro ospedale eia campo di intendenza ad Eboli. A partire dal 30 novembre, avvalendosi anche del generoso ed infaticabile contributo fornito eia un complesso di oltre trecento infermiere voloi1tarie della Croce Rossa llaliana affluite da rutta l'Italia, organizzava inoltre una rete cli ben centotredici nuclei sanitari a presidio d i tutti i comuni danneggiati con compiti di assistenza medico-chirurgica e cli medicina preventiva, completando così la copertura sanitari a del territorio terremotato. NeU' oper.-i di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite, si prodigava oltre ogni limite con grande spirito cli abnegazione, .in condizioni arnbientali rese proibitive da far.tori atmosferici particolarmente avversi e dal susseguirsi delle scosse telluriche. La sua opera contribuiva in maniera determinante a salvare nun1erosissime vite umane attraverso 41.000 prestazioni medico-chirurgiche, 150.000 vaccinazioni e circa 3.000 interventi igienico-sanitari per controllo della potabi li t~t delle acque e la bonifica a tappeto di tutto il territorio colpito dal sisma. Il rapido coordinamento delle operazioni, lo spirito di sacrificio e l'elevato livello d i preparazione degli ufficiali, dei sottuffici ali e dei soldati consentivano cli scongiurare il paventalo pericolo di epidemie. I numerosi atti di valore spesso recensiti dalla stampa, compiuti dal personale sanitario e parasanitario, anche in operazioni di salvataggio dalle macerie, di recupero e cli ricovero dei feriti hanno conferito prestigio ed anunirazione per l'istituzione ed unanime riconoscimento al Corpo d i Sanità da parte delle Autorità locali e delle popolazioni soccorse. Province della Cwnpania e della Basilicata, 23 novembre 1980 - 30 giugno 7981.
A.l Merito dell'Esercito Croce d'Oro - Decreto 10 febbraio 1995. La Sanità dell'Esercito impegnata in Albania, Somalia e Mozambico nell'ambito delle operazioni Pellicano, Ibis e Albatros, ha assolto con grande perizia e profonda abnegazione, pur nelle difficili condizioni ambientali, il delicato ed oneroso compito cli cura e assistenza cli militari e civili riproponendosi, quale unico credo, il sollievo delle umane sofferenze. ln questo quadro, tutti gli operatori sanitari, per lo slancio posto in essere, per la disponibilità ed il generoso spirito di partecipazione hanno riscosso l'unanime stima e gratitudine dei Contingenti mi li tari alleati e di tutta la popolazione locale. Il Corpo di Sanità dell 'Esercito, erede della gloriosa tradizione di sacrificio e cli dedizione al servizio, ha riaffermato, anche in queste circostanze, effiéienza elevatissima e intramontabili sentimenti di so li darietà umana. Albania - Somalia Mozambico, 1991 - 1994. Di Benemerenza Medaglia d'Oro - Decreto 27 giugno 191 l. Per l'opera dal Corpo Sanitario Militare, in occasione ciel terremoto del 28 dicembre 1908 in Calabria e in Sicilia. Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1910. Per l'opera eia essa data in occasione ciel terremoto ciel 28 dicembre 1908 in Calabria e in Sicilia. (Alla Scuola di Applicazione di Sanità Militare). Al Valor Civile Attestato di Pubblica Benemerenza Con infaticabile opera assicurava costante assistenza sanitaria alla popolazione cli centri devastali da una violenta alluvione (Firenze e provincia; 4 nove,nbre - 1l dicembre 1966 ). Al Merito della Sallità Pubblica Medaglia d'Oro - Decreto 1l giugno 1922. La Scuola di Sanità ha in temporanea consegna la Croce cl' Argento al Merito dell'Esercito concessa dal Ministro Segretario cli Stato per gli Affari della Difesa con decreto in data 13 dicembre I977 all'Ospedale Militare di Udine, con la seguente motivazione:
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Nella circostanza del terremoto avvenuto nel Friuli il 6 maggio 1976 interveniva con tempestività per portare soccorso ed assistenza alle popolazioni colpite. Prodigandosi oltre ogni limite e mettendo in evidenza quello spiri to di abnegazione che è vanto del Servizio cli Sanità dell'Esercito, operava senza sosta contribuendo in maniera determinante al ricovero, alla cura ed all'assistenza dei feriti e a tenere sotto controllo la situazione igienico-sanitaria della zona. Per tale attività riscuoteva l'unanime riconoscimento deUe popolazioni friulane. Friuli, 6 maggio 1976 - 30 aprile 1977.
Medaglie d'Oro al Valor Militare Capitano LUIGI CHl'!WELLATI: Africa Orientale, 21 gennaio 1936 Sottotenente ENRICO MURICCHIO: Africa Orientale, 19 maggio 1936 Sottotenente TEODORICO PANFILI: Africa Orientale, 17 luglio 1938 Sottotenente CARLO DE BERTOLINI: Africa Orientale, 21 settembre 1939 Sotrotenente LORIS ANNIBALDI: Grecia, 12 - 21 novembre 1940 Sottotenente MI CHELE FERRARA: Africa Settentrionale, 2 gennaio 1941 Sottotenente ATIILIO FRIGGER!: Jugoslavia, 3 giugno 1942 Sottotenente LINO Guccr: Russia, 23 agosto 1942 Colonnello FEDERICO BOCCHETTI: Russia, 29 dicembre 1942 Tenente GUIDO MIOTTO: Russia, dicembre I 942 - aprile 1943 Tenente ENRICO REGINATO: Russia, 1942-54 Sottotenente GIUSEPPE M ENDOZZA : Russ ia, 17-26 gennaio 1943 Soldato ORESTE CASTAGNA: Jugoslavia, 15 febbraio 1944 Capitano MANLIO GELSOMINI: Roma, Fosse Ardeatine, 24 marzo 1944 Sottotenente GIAN ATIILIO DALLA BONA: Zone cli Verona e Vicenza, giugno 1944 - febbraio 1945 Soldato MARIO SBRILLI: San Paolo di Arezzo, 14 luglio 1944 Capitano GIUSEPPE SCAGLIOSI: Val Vesubia, 19 settembre 1944 Tenente MARIO PASJ: Belluno, J Omarzo 1945 Tenente ALDO Cucc1-11: Imola, 9 settembre 1943; Bologna 21 aprile 1945 Sergente ANTONIO SCHIVARDI: Valcarnonica, 15 agosto 1944
Stemma Araldico Decreto 22 febbraio 1951 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 ciel 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: d ' argento, alla croce cli rosso attraversata in capo dal lambello d'azzurro di tre gocce, caricata di un tronco cl' albero sradicato, diramato e germogliante, posto in palo ed accostato da due stelle d'oro, il tutto abbassato al capo d'oro. a. CORONA TURRITA b. ORNAMENTI: ( 1) 1ista bifida: d'oro, svolazzante, coHocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità ri volta verso l'alto, riportante il motto: .. FRATRIBUS UT VITAM SERVARES". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura Lo scudo senza alcuna partizione, indica la continuità dell'opera svolta dal Corpo Sanitario, fin dalJa nascita neH 'esercito piemontese ed a tal fine vi è rappresentato l'emblema dell'antico Piemonte. Il tronco d'albero indica la finalità umanitaria affidata al Corpo stesso: la potatura è il medicamento e la cura radicale che conferisce forza al trorico e gli restituisce la vita. Le due stelle ricordano le Medaglie d 'Oro cli Benemerenza ed al Merito della Sanità Pubblica conferite per l'opera umanitaria prestata nella società civile.
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Il capo d'oro è la rappresentazione della massima ricompensa al Yalor Militare conferita al Corpo per il comportamento tenuto nel corso delle campagne di guerra.
Comandanti CONSIGLIO SUPERIORE DI SANITÀ M ILITARE
(1833-73) Prof. Giuseppe Gilio Prof. Alessandro Riberi Prof. Giovanni A. Comissetti COMITATO DI SANITÀ M ILITARE (l 873-87)
Magg. Gen. Francesco Cortese Col. Paolo Manayra Col. Paolo Macchiavelli ISPETTORATO DI SANITÀ M ILITARE (1887-1920) Col. Giacomo Pecco Col. Felice Baroffio Col. Giuseppe Cipolla Col. Stefano Regis Magg. Gen. G. Battista Givogre Magg. Gen. Federico Landolfi Magg. Gen. Alfonso Chiaiso Magg. Gen. Giuseppe De Renzi Magg. Gen. G. Francesco Randone Magg. Gen. Pietro lmbriaco Ten. Gen. Luigi Feffero di Cavallerleone Ten . Gen. Claudio Sforza Ten. Gen. Giuseppe Sciumbata Ten. Gen. Lorenzo Buonomo DIREZIONE CENTR~LE DI SANIT.À. M ILITARE
(1920-28) Ten. Gen. Francesco Della Valle Ten. Gen. G. Battista Calegari
DIREZIONE GENERALE DI SANITÀ MILITARE
( 1928-67 Ten. Gen. G. Battista Calegari Ten . Gen. Umberto Riva Ten. Gen. Luigi Franchi Ten. Gen. Loreto Mazzetti Ten. Gen. Alfredo Ingravalle Ten. Gen. Francesco Caldarola Ten. Gen. Siro Fadda Ten. Gen. Guido Feffi Ten. Gen. Raffaele Squillacioti Ten. Gen. Gerardo Mennonna Ten. Gen. Francesco Iadevaia SERVIZIO DI SANITÀ (1967-80)
Ten. Gen. Francesco ladevaia Ten. Gen. Tommaso Santillo Ten. Gen. Ugo Parenti Ten. Gen. Michele Cappelli Ten. Gen. Tommaso Lisai Ten. Gen. Elvio Melorio CORPO DI SANTT!\ DELL' ESERCITO (1981)
Ten. Ten. Ten. Ten.
Gen. Gen. Gen. Gen.
Elvio Melorio Guido Cucciniello Rodolfo Stornelli Mario Di Martino
Mostreggiature: fiamma ad una punta di colore amaranto per truppe alpine: fiamma ad una punta di colore amaranto, su rettangolo verde; per truppe corazzate: fiamma ad una punta di colore amaranto, su rettangolo azzurro; per truppe paracadutiste: rettangolare; fiamma ad una punta di colore amaranto, su mostreggiature dei paracadutisti; per Brigata mec. "Granatieri di Sardegna": rettangolare; fiamma ad una punta cli colore amaranto, su mostreggiatura dei granatieri;
Fregi per Copricapo: · ·
Sanità: stella a cinque punte, sovrastata da una corona tuITita; al centro una croce su sfondo bianco. Sanità per truppe alpine: stella a cinque punte con al centro una croce rossa su sfondo bianco; la stella è sovrastata da un'aquila ad ali spiegate.
- Medici: stella a cinque punte, con disco centrale bianco munito di croce rossa, sormontata da una corona turrita sovrapposta a due bastoni incrociati, intorno ad ognuno dei quali è avvolto un serpente
- Medici per truppe alpine: stella a cinque punte, con una croce rossa su campo bianco, sovrapposta a due bastoni incrociati da ognuno dei quali è avvolto un serpente e sormontata eia un'aquila ad ali spiegate.
Chimici e Farmacisti: due bastoni incrociati, attorno ad ognuno dei quali è avvolto un serpente, sovrastato da una corona turrita; in coffispondenza del punto d'unione dei due bastoni è sovrapposto un disco con croce rossa su campo bianco.
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· CORPO VETERINARIO DELL'ESERCITO l'vlotto: "Immota fides". Festa: 27 giugno - anniversario della istituzione del Corpo (1861) Sede: Roma Mostrina: fiamma ad una punta cli colore celeste.
Origini e vicende organiche Il decreto 27 giugno J 861 riunisce tutti g li ufficiali veterinari, molti dei quali provenienti dai disciolti eserciti dei vari Stati della penisola, in un unico organismo denominato Corpo Veterinario Militare, alle dipendenze del Consiglio Superiore di Sanità Militare. Nel I 873 il Corpo ha un proprio Uffic io di Ispezione Veterinaria, dipendente dalla Direzione Generale cli Fanteria e Cavalleria. Tale ufficio, nel 1924, passa a far parte del Servizio Ippico e Veterinario. Con la legge 9 maggio 1940, il Corpo assume la denominazione di Servizio Veterinario. Dopo il secondo conflitto mondiale si ha una notevole riduzione del numero dei quadrupedi in forza alle unità dell'Esercito, dovuto alla diffusione della motorizzazione. Tuttavia il Servizio Veterinario continua a svolgere compiti di assistenza e di attuazione di nonne igienico - profilattiche in particolare a favore delle truppe alpine. Controlla inoltre l'allevamento, l'addestramento cli cavall i, muli e di cani custodia per l'impiego nelle infrastrutture territoriali. Con la legge 3 l luglio 1945 viene previsto un Ispettorato del Servizio Ippico e Veterinario, retto eia un generale d 'arma di cavalleria del quale fa parte, con un proprio ufficio un colonnello veterinario che assolve la funzione di Capo del Servizio. Nei Comandi I\·1ilitari Territoriali è prevista una Direzione cli ippica e veterinaria (poi direzione cli veterinaria) che nel 1976 dopo la costituzione dei Comandi dei Servizi Sanitari di Regione diviene ufficio veterinario; da tali uffici dipendono i capi del servizio presso le brigate alpine, i dirigenti ciel servizio presso le uni tà minori, i vari organi esecutivi (infermerie quadrupedi, posti medicazione, ecc.). Il Servizio negli anni che seguono si sviluppa attraverso: l'ampliamento delle attribuzioni e delle responsabilità del Capo (il cui grado verrà elevato a quello cli tenente generale); la contraz ione degli organi esecutivi ridotti gradualmente in funzione delle diminuite esigenze delle truppe alpine. TI Capo del servizio che dal 195 1 ha il grado cli Maggior Generale Veterinario, diviene anche Ispettore quando nel 1957 l'ente cambia denominazione in Ispettorato del Servizio Veterinario sostituito poi, nel 1965, da un ufficio del Capo e Ispettore del Servizio Veterinario. Il Capo del Servizio dipende direttamente dal Capo di SME e nel 1967 è .inserito nell' Ispettorato Logistico per quanto attiene la sola logistica del materiale. Esercita in particolare, funzioni cli comando sul laboratorio batteriologico, sul laboratorio per la produzione del siero antitetanico e sui posti cli raccolta quadruped i. I due laboratori vengono soppressi nel 1968 e nello stesso anno si forma il Centro Stud i del Servizio Veterinario Militare. Con circ. n. CER/35392 in data 2 settembre 1969 il Ministero della Difesa autorizza la concessione della Bandiera al Servizio ed il _ Vessillo viene assegnato per la custodia alla Scuola di Pinerolo il I 6 novembre dello stesso anno, nel corso di una solenne cerimonia. Nel 1969 rimangono in vira quattro organi esec utivi periferic i: le infermerie quadrupedi di Pinerolo, Merano e Udine ed un posto raccolta quadrupedi di Grosseto (con una sezione staccata a Persano). Il Posto Raccolta di Grosseto nel 1979 viene trasformato in Centro Militare Allevamento e Rifornimento Quadrupedi per provvedere alla riproduzione, allevamento e ri fo rnimento di equini e cani per il fabb isogno delle tre Forze Annate e mantiene in vita la linea cli sangue dei cavalli della "Razza Governativa di Persano". La legge 20 novembre 1980 ripristina la denominazione cli Corpo Veterinario dell'Esercito. La meritoria opera prestata dal personale del Corpo in guerra, nei vari fronti operativi, ed in pace particolarmente in occasione di calamità naturali è testimoniata dalla Medaglia d ' Oro al Merito della Sanità Pubblica e dalla Medaglia di Bronzo al Valore dell'Esercito che fregiano la Bandiera del Corpo stesso.
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Campagne di guerra e fatti d'arme Durante le campagne per l' indipenden7.a d 'Italia, comprese quelle svoltesi prima della fondazione ciel Corpo, i veterinari si segnalano per le loro doti professionali e per il valoroso comportamento che tengono nei fatti ai quali partecipano.
Eritrea (1887-88) (1895-97): A latere del Servizio ai corpi combattenti , ha luogo la fondazione clelJ' Istituto Yaccinogeno dell ' Asmara per la produzione di sieri e vaccini e per la profilassi delle malattie tropical i. Libia (1911-12): TI Corpo Veterinario svo lge la propria opera zooiatrica presso i vari servizi d'intendenza e al seguito delle truppe operanti. Contribuisce, altresì, all'identificazione cli malattie infettive. L'esperienza che viene acquisita si rivela preziosa nel corso delle operazioni per la riconquista della Libia. Prima Mondiale (1915-18): Durante il conflitto, in cui la forza media dei quadrupedi mobilitati raggiunge e talvolta supera le 300.000 unità, vengono istituiti stabilimen ti veterinari presso le direzioni cl' Annata, ai quali sono da aggiungere infermerie di tappa e da campo, e posti di soccorso cli prima linea per quadrupedi malati o feriti. Gli ufficiali veterinari curano oltre 260.000 quadrupedi negl i stabilimenti e 600.000 nelle infermerie e posti soccorso. Il Corpo provvede, tra l'altro, al recupero del grasso animale per la produzione di glicerina; agli studi per la difesa degli equini contro aggressivi chimici ; alla salvaguardia della produzione zootecnica in zona di guerra. Per l' opera assidua e benemerita prestata nel corso della guerra al Corpo viene tributato uno s pecial e Encomio da parte del Comando Supremo. Africa Orientale (1935-36): Nei territori privi di strade e cli linee di comunicazione, il Corpo Veterinario assicura l'organizzazione logistica deJla campagna, con un massiccio rifornimento di quadruped i (tra cui i celebri muletti abissin i) e con l'assistenza del proprio personale, dislocato lungo le grandi direttrici di marcia che spesso si snodano,at.traverso aspre catene montuose. Il fatto di aver mantenuto in efficienza l'ingente massa cli quadrupedi è ascritto a grande merito ciel Corpo Veterinario al quale è concesso il seguente Encomio Solenne: "In terra d'Africa, nell ' applicarsi con asso luta dedizione alla cura dei mezzi animali di trasporto - che la rapida avanzata su impervi terreni rendeva ogni giorno più preziosi - ha confermato la sua tradizionale perizia (guerra italo - etiopica, J ottobre 1935 - 5 maggio 1936). Seconda Mondiale (1940-43) e Liberazione (1943-45): Oltre alla laboriosa requisizione quadrupedi, il Servizio Veterinario si trova ad operare su tutti i fronti clall ' Africa Settentrionale, alla Grecia, alla Jugoslavi a, fino alla Russia, in condi zioni spesso irte cli difficoltà e cli rischi, che mettono a dura prova gli uomini e quadrupedi e richiedono, come avviene nella gelata steppa russa, il sacrificio di molti uffic iali , sottufficiali e uomini cli truppa. In questo periodo trovano applicazione pratica gli studi e le esperienze di ufficiali veteri nari in campo mangimistico che, per primi e non so lo in Italia, hanno portato alla costituzione di stab ilimenti per la produzione di mangimi concentrati per eq uini.
Ricompense alla Bandiera (*) Al Valore dell)Esercito
Medaglia di Bronzo - Decreto 15 dicembre I 9H I. Interveniva te mpestivan1ente con propri ufficiali veterinari in tutta l'estesa area investita dal sisma del 23 novembre 1980 superando con eccezionale spirito d i sacrificio, altissimo senso del dovere ed estrema abnegazione, difficoltà di ogni genere, organizzative ed ambientali, rese spesso ("') custod ita dalla Scuola del Corpo
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proibitive e pericolose da condizioni climatiche particolarmente avverse e eia frequenti scosse sismiche di assestamento. Tn condizioni di oggettivo pericolo per le estese distruzioni e le incombenti difficoltà cli crol li , di frane e di co ntag io, bonificava il terreno, partecipava attivamente alla lotta al randagismo. ispezionava alimenti, recuperava animali convogliandoli in predisposti centri di raccolta, riforniva di foraggi anche ì più lontani casolari rimasti isolati nel territorio impervio e compartimentato del!' Alta Irpini a, della Valle ciel Sele e della Basilicata, attraverso itinerari difficili resi pericolosi dal dissesto geologico, da abbondanti nevicate e dal gelo . Si distingueva nella riorganizzazione sociale ed economica delle zone sinistrate, dove per l'alta capacità tecnica e per l'elevato spi rito di ini ziativa cvi.rava l' insorgere dì malattie contagiose per uom ini ed animali e riduceva al minimo le perdite del rilevante e prezioso patrimonio zootecnico. Nella drammatica ed instancabile opera cli socco rso il Corpo Veterinario dell'Esercito con il suo intervento creava le premesse per il ritornò alla vita normale, ri scuoteva l'ammirazione e la gratitudine delle popolazioni locali e contribuiva a tenere alto il prestigio della Istituzione. Provincie di Avellino, Sale rno e Po1enza, 24 novembre 7980 - 75 gennaio 7981. Al Merito dell'Esercito Croce cli Bronzo - Decreto 28 luglio 1995. Il Corpo Veterinario ha concorso, nell'amb ito dell'operazione "Ibis" al soccorso della popolazione somala intervenendo, con propri uffi ciali. a favore del patrimonio zootecnico locale. In tale circostanza, tutto il personale ciel Corpo ha contribu ito al migliore svo lgimento della missione, operando con elevata professionalità, alto senso del dovere e spiccata ini ziativa, eccelse qualità che hanno consentito di ottenere risultati estremamente positivi. L' attività tecnica degli ufficial i veterinari , svolta in situazioni cli oggettivo pericolo, è valsa a salvare mi gl iai a di capi cli bestiame, quasi unica fonte di sostentamento per le popolazioni indigene. Tale proficuo impegno ha consentito a tu tto il contingente e.li mantenere ottimi rapporti con le popolazioni locali ed ha contribuito ad accrescere il prestigio della Forza Armata ali' interno del Paese ed in ambito internazionale. Somalia - Balad, Johw; Bulo Burti, 13 dicem.bre 1992 - 14 marzo 1994.
Al Merito della Sanità Pubblica Medaglia d'Oro - Decreto 8 no vembre 7974. Il .Servizio Veterinario Militare ha costantemente offerto agli Organi Sanitari l'opera cli insigni clinici , batteriologi , virologi, igienisti e ricercatori che, con elevate capacità organizzative ed interventi collettivi ed individuali non facilmente s intetizzabili, hanno altamente benemeritato della salute pubblica. Particolarmente notevole è stato il contributo dato dagli ufficiali Veterinari, qualche volta anche in veste di pionieri, alla diagnostica, profilassi e terapia del tetano e delle malattie trasmissibili dagli animal i all'uomo. Gli apprezzatissimi sieri , vaccini e sostanze allergiche prodotte dagli Stabilimenti del Servizio so no stati ed ancora oggi vengono sistematicamente, e con pieno successo, utilizzati anche per uso civile. In numerose circostanze cli pace e cli guerra gli Ufficiali Veterinari hanno generosamente concorso al mantenimento della salute pubblica, assicurando "servizi sostitutivi '' di alto interesse specie per l'igiene alimentare delle popolazioni. Preziose le iniziative e gli interventi organiz7.ati e condotti dal Servizio Veterinario Militare, in piena intesa con le Autorità Sanitarie Civili, per la risoluzione cli problemi, senza precedenti e dì estrema gravità per la salute pubblica, determinati dalle calamità ed alluvioni succedutesi in epoca recente in Toscana ed altrove.
Medaglie d'Oro al Valor i\1ilitare Capitano ARMANDO MAGLIONI: Africa Orientale, 21 gennaio 1936 Sottotenente LINO F ERRETTI : Jugoslavia, I O dicembre 194 1 Tenente VILLY PASQUALI: Montenegro, 9-17 settembre - 1O novembre 1943
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Ste,nma Araldico Decreto 26 settembre 1972 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9 .2.1 987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: inquartato. TI primo partito: a) cl' argento a tre fasce di nero, con pino s ilvestre al naturale (Pinerolo); b) cli rosso alla cerva d ' oro rivol tata ed accovacciata sopra una scala d'argento posta in fascia (Venaria Reale) . Il secondo ai monti nevosi al naturale. li terzo d'azzurro all'arme d ' Ucraina d'oro. l i quarto d'argento alla banda indivisa d'azzurro attraversata da un leone di rosso tenente nella branca destra una croce ciel Calvario d'oro, caricata del Cristo in argento (Abissinia).
CORONA TURRITA ORNAl'v!ENTJ
b.
c.
(1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità
rivolta verso l' alto, riportante il motto: "IMMOTA FlDES". (2) nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio.
Sintesi della hlasonatura 1° quarto: dedicato alle origini della Scuole Veterinarie Militari in Pinerolo e Venaria Reale, rappresentate dalle armi delle due città. 2° quarto: simboleggia l'opera dei veterinari mi li tari durante la guerra 191.5-18 3° quarto: ricorda il sacrificio dei caduti nel corso del secondo conflitto mondiale, in particolare sul fronte russo. 4° quarto: dedicato ali' Abissinia per tramandare il contribu to dato dal personale del Corpo in circa un secolo di presenza cli reparti militari in Africa Orient.ale.
Comandanti CORPO VETERINARIO MILITARE ( 1861 - 1940)
Ispett. Felice Perosino !spett. Felice B<{-:;si Col. Gioacchino Panigali Col. Natale Orengo ~ Col. Alessandro Costa Col. Antonio Cattani Col. Olindo Bertoletti Col. A. Roberto Racca Col. Giulio Gallici Col. Pietro Perrucci Col. Luciano Loccatelli Col. Ilario Melchiorri S ERVIZIO VETERINARIO MILITARE (1940-80)
Col. Francesco Lipreri Col. Giuseppe Servetto
Col. Francesco Ricca Col. Secondo Dell ' Orbo Magg. Gen. Antonio Brienza Magg. Gen. Riccardo Turina Magg. Gen. Gino Paita Magg. Gen. Filoteo Nelli Magg. Gen. Giuseppe Costamagna Magg. Gen. Mario Russi Magg. Gen. Gerardo Palma Magg. Gen. Alfredo Pilloni Magg. Gen. Francesco F~rroni CORPO VETERINARIO DELL'ESERCITO ( 1980)
Magg. Gen. Francesco Ferroni Magg. Gen. Armando Corrado Magg. Gen. Francesco Ortu Magg. Gen. Domenico Nesci
Mostreggiature: -
fiamma ad una punta di colore celeste per truppe alpine: fiamma ad una punta cli colore celeste, su rettangolo verde
Fregi per Copricapo: - Veterinari: stella a cinque punte, con croce celeste su campo bianco, sormontata eia una corona turrita e sovrapposta a due bastoni incrociati, intorno ad ognuno dei quali è avvolto un serpente. - Veterinari per truppe alpine: stell a a cinque punte, con croce celeste su campo bianco, sovrapposta a due bastoni incrociati, intorno ad ognuno dei quali è avvollo un serpente e sormontata eia un' aquila ad ali spiegate.
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CORPO DI COlVIlVIISSARIATO DELL'ESERCITO Motto: "Praeviclet ac proviclet" . Festa: 30 settembre - anniversario della costituzione ciel Corpo ( 1873) Sede: Roma - Caserma "Bianchi" Mostrina: ruolo Commissari: fiamma ad una punta di colore viola; ruolo Sussistenza: fiamma ad una punta di colore azzurro.
Origini e vicende organiche Deriva la sua origine dal Corpo di Commissariato Militare istituito con legge 30 settembre 1873, con gradi, distintivi e stato giuridico pari a quelli di tutti gli altri ufficiali dell'Esercito. Il Corpo è una trasformazione del preesistente Corpo di Intendenza Militare, discendente a sua volta, dall'Azienda Generale di Guerra dell'Esercito piemontese. La legge 17 luglio 1910 stabilisce che il Corpo cli Commissariato Militare sia formato su due ruoli distinti di "ufficiali commissari'' con funzioni direttive, e di "ufficiali cli sussistenza", con incarichi di gestione degli stabilimenti cli sussistenza e comando delle compagnie di sussistenza. I compiti ciel Corpo sono così precisati: "sovrintendere, sotto l'autorità dei comandanti d i corpo d'armata, ai servizi delle sussistenze, ciel casermaggio, del vestiario ed altri approvvigionamenti per l'Esercito. L'ordinamento comprende un Ispettorato dei servizi di commissariato, varie direzioni e sezioni staccate di commissariato e singole compagnie di sussistenza per ogni corpo d'armata. Con la stessa legge, al Corpo è preposto un maggior generale commissario. Nel 1923, l'Ispettorato è sostituito dall ' ufficio del generale commissario, cui, nel 1926, è preposto un tenente generale Commissario. Nel 1933, soppresso questo ufficio, viene istituito nuovamente l'Ispettorato dei servizi di commissariato militare, con a capo un tenente generale Commissario. Per decreto 25 settembre 1938 viene concesso al Corpo il Labaro, che sarà poi sostituito dalla Bandiera. Con la legge del 9 maggio 1940 il Corpo assume il nome di Servizio di Commissariato e nel 1941 sono istituite le Direzioni di Commissariato Territoriali. Nel 1957, allorché le Circoscrizioni Militari riorganizzate divengono Regioni Militari, le Direzioni di Commissariato, sono ridotte a sei e rimangono operanti quelle di Torino, Verona, Firenze, Roma, Napoli e Palermo. Dalle Direzioni dipendono una compagnia sussistenza, magazzini territoriali (principali o secondari), centri confezioni e recuperi (i centri vengono soppressi nel 1958). In seguito alla ristrutturazione ciel Ministero della Difesa, nel 1966 è soppressa la Direzione Generale dei Servizi di Commissariato e di Amministrazione e viene costituita la Direzione Generale di Commissariato e livello interforze quindi dal 13 febbraio 1967 l'Ispettorato Generale del Servizio si trasforma in Ufficio del Capo ed Ispettore del Servizio cli Commissariato. II Capo del Servizio viene posto alle dirette dipendenze del Capo di Stato Maggiore clell' Esercito e risponde, per quanto attiene alla logistica dei materiali, all'Ispettore Logistico dell'Esercito. La legge n. 574 del 20 settembre 1980 ripristina la denominazione di Corpo di Commissariato dell'Esercito. All'Ufficio del Capo del Corpo sono attribuite "funzioni tradizionali", di carattere istituzionale, come la formazione del personale del Corpo (per il cui impiego collabora con la Direzione Generale per gl i Ufficiali dell'Esercito); esercita inoltre funzioni cli comando sulla Scuola Militare di Commissariato e cli Amministrazione e svolge attività ispettiva sul funzionamento dei servizi; a tali compiti si affiancano anche "funzioni logistico-amministrative", d'ordine g iuridico e finanziario. Il Comando del Corpo riordinato comprende: Capo del Corpo, Vice Capo e Capo Nucleo Ispettivo, Ufficio del Personale, Ufficio logistico-amministrativo, Nucleo Ispettivo.
Campagne di guerra e.fatti d'arme Eritrea (1887-88) (1895-97): Vi partecipano ufficiali del Corpo per espletare i servizi propri d'istituto.
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Libia (1911-12): li Corpo invia oltremare ufficiali e formazioni organiche. Prima Mondiale (1915-18): Ufficiali di Commissariato, unitamente ad ufficiali e truppa cli sussistenza, provvedono alla formazione dei relativi servizi mobi litati e al loro funzionamento, nonché alla formazione e all 'ampliamento dei servizi territoriali, secondo le particolari esigenze clell' Esercito e del Paese. Africa Orientale (1935-36): TI Corpo ha le stesse attribuzioni ed espleta compiti analoghi a quelli della guerra 1915- 18. Per le benemerenze acquisite durante la campagna, gli viene tributato l'Encomio Solenne (determ inazione del Capo del Governo in data 30 aprile 1938) con la seguente motivazione: "In terra d'Africa, superando con bravura ogni difficoltà, affrontando con slancio ogni fatica, ha largamente contribuito al benessere dei camerati delle gloriose legioni: con essi ha marciato sulla via della vittoria". Seconda Mondiale (1940-43) e Liberazione (1943-45): Presente su tutti i fronti per l'espletamento dei molteplici complessi compiti logistici, il Servizio operando sovente in situazioni difficili e rischiose, merita la Medaglia d'Argento Al Valor Militare.
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Medaglia d'Argento - Decreto 15febbraio 1949. Durante la seconda guerra mondiale, culminata in epiche lotte per la liberazione del tei-ritorio nazionale, perpetuando gloriose tradizioni, operò in piena fraternità con le Armi combattenti, in territori impervi, fra dure avversità di clima, in tragiche situazioni determinate dalla schiacciante superiorità avversaria. Presente in tutti i settori operativi, assolse con feconda operosità con elevato senso di cameratismo e spiccato spirito di sacrificio i compiti logistici affidatigli, concorrendo decisamente ad alimentare audaci offensive e tenaci difese alle quali non esitò ad intervenire direttamente con i suoi uomini in emula gara coi reparti combattenti. Ligio alle leggi dell'onore militare diede largo tributo cli sangue contro l'aggressore tedesco, partecipando efficacemente alla guerra di liberazione del suolo nazionale (10 giugno 1940 - 9 maggio 1945).
Croce di Guerra - Decreto 26 marzo 1963. Per le benemerenze acquistate nella campagna cli guerra in Libia ( 1911 -12). Croce di Guerra - Decreto 26 marza 1963. Per l'opera alacre ed intelligente prestata durante la guerra nella quale, animato da fervido sentimento di cameratismo verso le Armi combattenti, dimostrò elevato spirito di abnegazione e profondo sentimento del dovere nell'organizzazione e nel funzionamento dei servizi affidatigli (1915-18). Al Valore dell'Esercito Medaglia di Bronzo - Decreto Il dicembre 1981. In occasione del terremoto che il 23 novembre 1980 ha colpito le regioni Campania e Basilicata, il Corpo di Commissariato interveniva con immediatezza, tempestività ed efficacia, con un imponente complesso di uomi ni e mezzi, affluiti in rinforzo da tutta Italia:, fornendo un contributo determinante alla generale opera di soccorso alle popolazioni colpite dalla disastrosa calamità. La sua opera condotta con altissimo spirito di sacrificio e profondo senso di solidarietà umana, vedeva impiegati quadri e militari di leva senza sosta ed in condizioni ambientali estremamente difficili per le avvers ità atmosferiche, il susseguirsi di scosse telluriche, l'i ncalzare delle richieste di soccorso e consentiva di assicurare, oltre che il completo sostegno logistico a tutte le unità operanti in zona, ricoveri in tenda, pasti caldi ed i necessari generi di vettovagliamento e d i equipaggiamento ai sinistrati. Con coraggiosa generosità e sprezzo dell'incolumità personale interveniva, inoltre, per salvare vite umane rimaste sepolte dalle macerie, recuperare salme e
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provvedere alla loro pietosa inumazione, rimuovere macerie per riattivare i più importanti ed urgenti servizi di urbanizzazione. L' elevata compattezza morale, l' efficienza operativa, l' altissimo senso ciel dovere ed il nobile spirito cli solidarietà dimostrati dal personale ciel Corpo cli Commissariato nella vasta zona cli operazione, riscuotevano ampi riconoscimenti dalle Autorità locali, ammirazione e riconoscenza dalle popolazioni soccorse, conferendo rinnovato lustro e prestigio alla Istituzione, al Corpo medesimo ed alla sua Bandiera. Province della Campania e della Basilicata, 23 novembre 1980 - 31 marza 1981.
Al Merito dell'Esercito Croce d'Argento - Decreto 3 ottobre 1994. Animato da forte spirito e da profondo senso della disciplina, il Corpo di Commissariato ha saputo impegnarsi, in ogni circostanza, senza risparmio di mezzi e di uomini in tutti gli interventi " fuori area" che, di recente, hanno visto interessare le Forze Armate italiane, conc01Tendo, in tal modo, a difendere e riaffermare in Albania, in Somalia ed in Mozambico i principi basilari dello Stato legittimo. Tale concorso, che si è concretizzato in ogni occasione in un supporto insostituibile, reale, efficiente e dinamico allo strumento logistico dei Contingenti impiegati, non è stato rivolto soltanto alla F.A. ma ha consentito, più volte, di portare conforto anche alle popolazioni locali superando differenze di lingua, di razza, di religione. Tenendo, dunque, fede ad una storica tradizione il Corpo di Commissariato, nel rispetto ciel suo motto "Praeviclet ac providet", ha rinnovato e vivificato il perpetuo valore che circonda l'istituzione e la sua Bandiera. Albania - Somalia - Mozambico, 1991 - 1994. Al Merito Civile
Medaglia d'Oro - Decreto 29 maggio 1973. Nella sua secolare attività, il Servizio cli Commissariato dell ' Esercito ha costantemente fornito alta testimonianza della propria vocazione umanitaria a vantaggio della comunità, prodigandosi senza risparmio di uomini e di mezzi in occasione di catastrofi e calamità naturali. Alle popolazioni colpite e demoralizzate, ha sempre assicurato, con generoso slancio ed elevato spirito di sacrificio, la solidarietà ed il conforto del proprio premuroso e sollecito soccorso, dando luminoso esempio di profonda abnegazione e di eccezionale altruismo. (1873 - 1973 ).
Medaglie d'Oro al Valor Militare Sottotenente FRANCO QUARIERI: Voghera, 25 apri le 1945.
Stemma Araldico Decreto 20 dicembre 1973 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: d'argento alla fascia d'azzurro, caricata di una stella del primo, accompagnata da tre api al naturale montanti, disposte 2-1. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "PRAEVIDET AC PROVIDET''. (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura Lo scudo pieno è stato adottato in riferimento al fattore della continuità in quanto il Corpo, dalla sua fondazione ha subito solo modifiche ma non è stato mai sciolto. Sulla fasc ia in azzurro, colore simbolo di fedeltà e amor di patria, la stella rappresenta la M.A.V.M. concessa al corpo per l' opera prestata nel corso del secondo conflitto mondiale. Le api, in quanto espressioni di laboriosità, operosità, previdenza ed abnegazione, sono, in riferimento ai tre Encomi Solenni conferiti al Corpo, due dei quali commutati in Croce di Guerra nel 1963.
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Comandanti CORPO DI COMMISSARIATO MILITARE (1873-1940)
Magg. Gen. Osvaldo Pagani Magg. Gen. Arturo Barocelli Ten. Gen. Giuseppe Giannetti Ten. Gen. Carlo Marcozzi Ten. Gen. Giuseppe Suardi Ten. Gen. Luigi Biagioni Gazzoli Ten. Gen. Ettore Chiarizia Ten. Gen. Giuseppe Pipitò SERVIZIO DI COMMISSARIATO MILITARE ( 1940-80)
Ten. Gen. Arturo Quarto Ten. Gen. Secondino Bonelli Magg. Gen. Pietro Basile Col. Valfriclo Egidi Magg. Gen. Pietro Basile
Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen.
Rodolfo Ratiglia Ugo Landolfi Gaetano La Rosa Wladimiro Canclellero Cesare Olearo Guido Scoppettone Gaspare Meliani Enzo Vallati
CORPO DI CONll\llISSARIATO DELL'ESERCITO (1980)
Ten. Gen. Mario Olivero Ten. Gen. Luciano Brancati Ten. Gen. Oscar Lepore Magg. Gen. Eugenio Mancini (i. f.) Ten. Gen. Michele Fracchiolla Ten . Gen. Antonio Lancio
Mostreggiature: Commissariato (ruolo Commissari): fiamma ad una punta cli colore viola. per truppe alpine: fiamma viola ad una punta, su rettangolo verde; per truppe corazzate: fiamma viola ad una punta, su rettangolo azzurro; per truppe paracadutiste: rettangolare; fiamma viola ad una punta, su mostreggiatura dei paracadutisti; per Brigata rnec. "Granatieri di Sardegna": rettangolare; fiamma viola ad una punta, su mostreggiatura dei granatieri; - Commissariato (ruolo Sussistenza): fiamma ad una punta di colore azzmTo. - per truppe alpine: fiamma azzmTa ad una punta, su rettangolo verde; - per truppe corazzate: fiamma azzurra ad una punta, su rettangolo azzurro; per truppe paracadutiste: rettangolare; fiamma azzurra ad una punta, su mostreggiatura dei paracadutisti; - per Brigata mec. "Granatieri di Sardegna": rettangolare; fiamma azzurra ad una punta, su mostreggiatura dei granatieri; -
Fregi per Copricapo: Commissariato: due rami di alloro sormontati da una corona turrita; fra i due rami, un disco cremisi. Commissariato per truppe alpine: due rami di alloro che si incrociano in basso; al centro un disco cremisi sormontato da un'aquila ad ali spiegate. - Commissariato - ruolo Sussistenza: stella a cinque punte sormontata da una corona turrita; al centro di un disco cli colore azzurro. - Sussistenza per truppe alpine: stella a cinque punte con al centro un disco azzurro; sormontata da un'aquila ad ali spiegate.
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CORPO DI AlVIl\UNISTRAZIONE DELL'ESERCITO Mollo: "Tenacia, sacrificio et virtute". Festa: 14 dicembre - anniversario della costituzione del CoqJo (1856) Sede: Roma - Palazzo Esercito. Mostrina: fiamma ad una punta su fondo nero con bordo azzurro.
Origini e vicende organiche Il 14 dicembre 1856 viene costituito a Torino, il Battaglione d'Amministrazione primo reparto amministrativo, militarmente organizzato, per curare l'impiego dei fondi ed il mantenimento della truppa dell'Esercito Piemontese. Nel 1860, in seguito all'ampliamento dei quadri organici, l'ente si trasforma in Corpo d'Amministrazione che però, nel 1870, alla fine delle guerre d'indipendenza è soppresso. Nel 1872, allo scopo di affidare nuovamente il servizio cli contabilità a ufficiali tecnicamente idonei, aventi obblighi e diritti identici a quelli degli ufficiali cli pari grado ed anzianità dei Corpi dell'Esercito, viene istituito il ruolo del personale degli ufficiali contabili, con il compito di attendere al servizio della contabilità nei Corpi dell'Esercito, nelle scuole, negli ospedali e nei magazzini centrali militari, nonché al servizio delle sussistenze militari e, successivamente, alla gestione del casermaggio. Nello stesso anno, inizia a funzionare, a Roma l'Ufficio Amministrazione di Personali Militari Vari, per l' amministrazione del personale dipendente dal Ministero della Guerra e per lo svolgimento di compiti vari, inerenti alle operazioni cli conto corrente. Nel I 873 il ruolo del personale degli ufficiali contabili viene ristrutturato in Corpo Contabile Militare. Con decreto 17 luglio 1910, abolito il Corpo Contabile, è istituito il Corpo d'Amministrazione, composto di ufficiali di amministrazione, per la tenuta dei conti presso determinati corpi, istituti e stabilimenti; è tolto al Corpo il servizio delle sussistenze. Nel 1923, per gettare le basi cli un razionale decentramento amministrativo, vengono istituiti, presso i comandi cli corpo d'annata, uffici di contabilità e revisione, che sono affidati a ufficiali del Corpo. Nello stesso anno, mentre si istituiscono corsi regolari per ufficiali del Servizio di Amministrazione presso l'Accademia cli Fanteria e Cavalleria, sono immessi nel Servizio 500 ufficiali diplomati ex combattenti , i quali completano la cultura tecnico-professionale presso la Scuola di Applicazione di Panna. Un importante organo tecnico denominato Ufficio del Capo ciel Corpo cli Amministrazione, è istituito nel 1924, cui fa seguito, nel 1926, l'Ufficio Centrale dei Servizi Contabili, col compito di riassumere, coordinare e redigere l'attività finanziaria amministrativa, contabile e di riscontro degli Uffici di Contabilità e Revisione. Nel 1940, nell'ambito delle intendenze di armata e delle delegazioni intendenza cli corpo d'annata vengono inserite le direzioni di amministrazione con compiti consultivi, direttivi e ri fornimento fondi dell'Esercito operante. Con legge 9 maggio 1940, il Corpo assume la denominazione di Servizio di Amministrazione Militare. Nel 1943, con l'estendersi del secondo conflitto mondiale nel territorio nazionale, in sostitLJzione degli Uffici cli contabilità e revisione e degli Uffici amministrativi, vengono costituite con l'attuale configurazione e struttura, le Direzioni di Amministrazione; a tali enti sono conferite attribuzioni giuridico-amministrative, ispettive, di finanziamento e di revisione. Nel 1949, con decreto I 6 febbraio, viene concessa al Servizio la Bandiera, in riconoscimento delle benemerenze militari acquisite in pace e in guerra. In data JO gennaio 1951 viene istituita la carica di Generale Capo ciel Servizi.o che, dal I 953, è posto a latere del Direttore Generale dei Servizi di Commissariato e Amministrativi. In seguito alla ristrutturazione ciel Ministero della Difesa nel 1966, il Capo ciel Servizio è posto alle dirette dipendenze del Capo cli Stato Maggiore cieli' Esercito e risponde, per quanto attiene alla logistica dei materiali, all'Ispettore Logistico dell'Esercito. Nell'aprile 1976, con il riordinamento dell'Ispettorato Logistico, l'Ufficio del Capo del Servizio viene ordinato quale Comando ciel Servizio cli Amministrazione a cui vengono attribuite "funzioni tradizionali", di carattere istituzionale come il recl utamento, l'addestramento e l'impiego degli ufficiali e "funzioni logistico-amministrative", d ' ordì-
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ne giuridico e finanziario, riguardanti l'attività svolta dal Servizio in relazione alle nuove nonne regolamentari ed alla nuova fisionomia ad esso conferite. L' Ufficio del Capo del Servizio è composto da nucleo segreteria, settore "A" (ordinamento, regolamentazione, addestramento, studi), settore "B" (personale), settore "C" (programmazione spese di funzionamento e impiego decentrato dei fondi in ambito CMTR), Nucleo Ispettivo. La legge 20 settembre 1980 ripristina la denominazione di Corpo di Amministrazione dell'Esercito e dal 1° gennaio 1982 il comando del Corpo viene riordinato e comprende: Capo ciel Corpo, Vice Capo e Capo Nucleo Ispettivo, Ufficio organizzativo che diviene poi Ufficio del Personale, Ufficio logistico-amministativo, Nucleo Ispettivo.
Campagne di guerra e fatti d'anne Il Battaglione di Amministrazione prima, il Corpo di Amministrazione dal 1860, sono considerati Corpo Speciale d'Intendenza Generale di guerra, al seguito dell' Armata, preposto all'amministrazione economica dei reggimenti, ospedali e magazzini e ai finanziamenti per il mantenimento delle truppe.
Libia (1911-12): Gli ufficiali del Corpo dopo aver seguito le truppe operanti in Eritrea (tra il 1887 e il 1897), partecipano alle operazioni in Libia, svolgendo i compiti tipici d ' istituto
Prima Mondiale (1915-18): L'inizio del conflitto trova il Corpo in fase di riordino. La particolare situazione arnministrativacontabile, determinatasi per tale fatto , viene affrontata con grande spirito di iniziativa
Africa Orientale (1935-36): Organizza i complessi servizi amministrati vi e contabili inerenti alle operazioni belliche; Particolare rilievo acquistano le Casse militari autocarrate. Al Corpo è concesso il seguente Encomio Solenne (decreto 23 giugno 1938): "Nella campagna per la conquista dell' Impero, organizzò e diresse i complessi servizi amministrativo-contabili, con alta capacità e piena aderenza alle peculiari necessità delle truppe operanti. Dovunque fu necessario, non esitò a concorrere, a fianco dei combattenti, marciando con essi sulla via della vittoria (guerra italo-etiopica, 3 ottobre 1935 - 5 maggio 1936)".
Seconda Mondiale (1940-43) e Liberazione (1943-45): I direttori cli amministrazione, cui sono state conferite più vaste attribuzioni, sono i naturali consulenti dei rispettivi comandanti di grandi unità nei riguardi della materia giuridico-amministrativa. Su di essi, inoltre, cade la responsabilità dell'organizzazione amministrativa dei reparti, intesa a risolvere non solo i problemi tecnici contingenti, ma anche quelli operativi.
Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Medaglia di Bronzo - Decreto 8 marzo 1940. In tutte le campagne di guerra e particolannente durante la seconda guerra mondiale e quella cli liberazione, assicurava con perizia e tenacia, il funzionamento amministrativo e contabile per le unità mobilitate, alle quali con ammirevole spirito di abnegazione si affiancava fino alle prime linee contribuendo, col sacrificio e col valore a tenere in grande onore il prestigio delle Armi italiane (Africa Settentrionale ed Orientale, Albania, fronte russo, guerra di liberazione, I Ogiugno 1940 - 9 maggio 1945).
Al Valore dell'Esercito Medaglia di Bronzo - Decreto l 6 giugno 1985 In occasione del terremoto che il 23 novembre 1980 ha colpito le regioni Campania e Basilicata, il Corpo di Amministrazione interveniva con tempestività con 68 Ufficiali, 78 Sottufficiali, 14 Allievi Ufficiali di Complemento e 121 Allievi Specializzati facenti parte della Scuola Militare di Commissariato e cli Amministrazione di Madclaloni e delle varie Unità inviate nelle zone terremotate fornendo un contributo determinante alla generale opera di soccorso alle popolazioni colpite dalla disastrosa calamità. In condizioni di oggettivo pericolo per le estese distruzioni e le incombenti possibilità
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di crolli, operava con il proprio personale dando prova di altissimo spirito di sacrificio e di profondo senso di solidarietà umana nel sommini strare i primi aiuti ed infondeva in tal modo fiducia e conforto ai sinistrati duramente colpiti nei beni e negli affetti . Interveniva, inoltre, per salvare vite umane rimaste sepolte dalle macerie, recuperare salme e provvedere alla loro inumazione, rimuovere macerie per riattivare i più importanti ed urgenti servizi cli urbani zzazione. Terminata l'esigenza iniziale, il Corpo di Amministrazione ha continuato a prestare con massima d isponibilità e professionalità una efficace partecipazione ed un valido supporto sia nelle attività di normalizzazione del dopo sisma sia nel recupero e approntamento dei mezzi da impiegare in occasione di eventuali futuri eventi calamitosi. L'eleyata compattezza morale, l'efficienza operativa, l' altissimo senso del dovere ed il nobile spirito cli solidarietà dimostrati dal personale del Corpo di Amministrazione nella vasta zona di operazione, riscuotevano ampi riconoscimenti dalle Autorità locali, ammirazione e ricono scenza dalle popolazioni soccorse, conferendo rinnovato lustro e prestigio alla Istituzione, al Corpo medesimo ed alla sua Bandiera. Province della Campania e della Basilicata, 23 novembre 1980 - IO gennaio 1981.
Al Merito dell'Esercito Croce d'Argento - Decreto 24 novembre 1993. Conferendo ammirevole concretezza agli ideali del proprio motto "Tenac ia, Sacrificio et Virtute", il Corpo di Amministrazione dell'Esercito, attraverso la valida partecipazione di propri Ufficiai i nelle missioni d'oltremare, ha concorso, vigorosamente, a realizzare, in una cornice di sicurezza e di certezza giuridica, supporti logistici ed amministrativi idonei a fronteggiare le molteplici emergenze dei mutevoli scenari operativi. In siffatte situazioni d'eccezione - fra le macerie, la disperazione e i morti cli Beirut, tra le martoriate popolazioni curde, nella disastrata economia albanese, nella dilaniata Somalia, nell'inquieto Mozambico - gli ufficiali del Corpo sono stati sempre presenti nei vari Contingenti, determinando, con sapienza professionale, duttile capacità organizzativa, coraggio cli assumersi oneri e responsabilità, condizioni favorevoli per l'assolvimento del compito operativo dei Comandanti e delle truppe. In virtù di tale significativa azione propulsiva, arricchita di una modalità comportamentale capace, ali' occorrenza, di modularsi anche nel disimpegno, pronto ed efficace, di compiti squisitamente operativi, il Corpo di Amministrazione, rinvigorendo l'apprezzamento e la stima cli cui gode in ambito istituzionale, ha contribuito - esaltando, con altissimo senso del dovere, i principi etici ed i valori morali che costituiscono la "regola" che presiede ad una scelta di vita - ad accrescere il prestigio ed il lustro dell'Esercito Italiano. Libano, Kurdistan, Albania, Somalia, Mozambico: aprile 7982 - marzo 1993. Al Merito della Croce Rossa Medaglia d'Argento "In segno di gratitudine per la fervida e fattiva collaborazione data, in guerra e in pace, alla Croce Rossa Italiana, per i suoi fini e per le sue opere, con alto sentimento di solidarietà e di cameratismo". Roma, 1 Marzo 1928 -
Medaglie d'Oro al Valor Militare Maggiore ORESTE SALOMONE: Aidussina, 19 febbraio 1916. Tenente RODOLFO BETTI: Albania, ottobre 1943.
Stemma Araldico Decreto 23 aprile 1952 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 ciel 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: d'argento alla banda d'azzurro. b. CORONA TURRITA
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c. ORNAMENTI: (1) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "TENACIA, SACRIFICIO ET VIRTUTE". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio.
Sintesi della blasonatura La mancanza di particolari fattori in grado di costituire base per una blasonatura ha consigliato il ricorso allo scudo pieno in argento, tipico delle tavole di aspettazione, che consentirà in futuro l'adozione cli qualsiasi partizione nel caso abbiano a verificarsi specifici avvenimenti da blasonare. La banda in azzurro, già inserita nel vecchio stemma di uso abituale da parte del Corpo, è stata riportata per il particolare valore tradizionale che rappresenta. Inoltre il colore azzurro, simbolo di fedeltà ed amor di Patria, ben si riferisce al valore individuale dimostrato in ogni occasione dal personale del Corpo.
Comandanti CORPO DI AMMINISTRAZIONE (1910-40)
Col. Vincenzo Ciriello Col. Vincenzo Greco Col. Enrico Bertini Col. Leopoldo Gerardi Col. Numa Montagnani Col. Francesco Medoni SERVIZIO DI AMMINISTRAZIONE MILITARE (1940-80)
Col. Francesco Medoni Col. Amedeo Mencucci Col. Alfredo Spadoni Col. Giuseppe Scuderi Magg. Gen. Umberto De Zuani
Ten. Gen. Umberto Finocchi Ten. Gen. Vincenzo Bevilacqua Ten. Gen. Lorenzo Gallo Ten. Gen. Pietro De Giorgio Ten. Gen. Michele Marotta Ten. Gen. Eugenio Razzanti CORPO DI AMMINISTRAZIONE DELL'ESERCITO
(1980)
Ten. Gen. Eugenio Razzanti Ten. Gen. Italo Sciarretta Ten. Gen. Nino Motta Ten. Gen. Francesco Altomare Ten . Gen. Gennaro Marino
Mostreggiature: fiamma ad una punta su fondo nero con bordo azzurro per truppe alpine: fiamma nera ad una punta con bordo azzurro, su rettangolo verde per truppe corazzate: fiamma nera ad una punta con bordo azzurro, su rettangolo azzurro~ - per truppe paracadutiste: rettangolare; fiamma nera ad una punta con bordo azzurro, su mostreggiatura dei paracadutisti; - per Brigata mec. "Granatieri di Sardegna": rettangolare; fiamma nera ad una punta con bordo azzurro, su mostreggiatura dei granatieri; · -
Fregi per Copricapo: - Amministrazione: Stella a cinque punte, sovrastata da una corona turrita; al centro un disco nero. - Amministrazione per truppe alpine: Stella a cinque punte con al centro un disco nero; sormontata da un'aquila ad ali spiegate.
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CORPO AUTOMOBILISTICO DELL'ESERCITO Comando dei Servizi Trasporti e Materiali dell'Esercito Motto: "Fervent rotae fervent animi" . Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti automobilistici di unità nella battaglia degli Altopiani (1916). Sede: Roma - Caserrna "Arpaia". Mostrina: fiamma a due punte di colore nero su rettangolo azzurro.
Origini e vicende organiche Le origini risalgono all'anno 1903, a!Jorché il Ministero della Guerra, con atto n. 51, dispone l'assegnazione cli un nucleo di militari, addetti alla condotta delle automobili a benzina, aJia Brigata Ferrovieri del Genio. Tale nucleo nel 1906, si costituisce in sezione automobilistica distaccata de!Ja stessa brigata. Trasformatasi quest'ultima, nel 191 O, in 6° Reggimento Genio (Ferrovieri), la sezione continua a farne parte quale Battaglione Automobilisti , formato su due compagnie, residenti una a Torino con il celo di btg., l'altra a Roma. Nel 19.11, diventato il reparto Battaglione Autofotoelettrico, il Servizio Automobilistico è affidato a sei compagnie: costituite le prime quattro presso il 3°, 13°, 21 ° e 25° Reggimento Artiglieria da Campagna, le altre presso il Reggimento Artiglieria a Cavallo. Un anno dopo, vengono fissate le prime norme per la creazione, presso l'esercito mobilitato, del Servizio Carreggi Automobili; nel 19 14 , in previsione della partecipazione dell ' Italia al conflitto europeo, si stabilisce l'estens.ione del Servizio a tutto l'Esercito, ponendolo alle dipendenze dell'Intendenza Generale Direzione tappe. Presso il Ministero della Guerra è istituito, quale ente autonomo, l'Ufficio Auto; per esigenze tecniche d ' impiego, sono creati singoli uffici servizi auto presso i comandi mobilitati di corpo d'annata. Nello stesso tempo, vengono costituiti depositi automobilistici di corpo d'armata (che, nel 1917, saranno fusi in un unico Deposito Centr ale Automobilistico mobilitato), mentre il funzionamento del Servizio si articola su autoreparti, autosezioni, autodrappeJJi assegnati a grandi unità, intendenze, sezioni di sanità, sezioni di sussistenza, ecc. Nel 1916, la direzione di tutto il Servizio in zona di guerra è affidata ad un Ufficio Tecnico Automobilistico, denominato poi, Sezione Tecnica Automobilistica, che, nel 1918, assorbe anche le funzioni della Direzione Tappe. l compiti inerenti all'approvvigionamento e ai rifornimenti ciel materiale automobilistico, disimpegnati sin dall'inizio, dal 6° Reggimento Genio, sono affidati, a partire dal 1917, alla Direzione 1ècnica Automobilistica Militare, costituitasi, quale ente autonomo, in Torino, aJle dipendenze del Ministero della Guerra. Nel dopoguerra, l'Ufficio Auto, creato nel 1915, è assorbito dalla Direzione Generale d'Artiglieria, Genio e Automobilismo, trasformata poi, in Direzione Generale di Artiglieria e Automobilismo, la cui Divisione Automobilismo sovrintende a tutto il servizio relativo. Nel 1920, il Servizio si articola in 10 Centri Automobilistici, uno per ogni corpo d'armata, posti alle dipendenze della predetta Direzione Generale ed una Officina Automobilistica in Bologna; nel l 923 viene costituito il Servizio Trasporti Militare ed in Torino è creato l'Ufficio Tecnico Superiore Automobilistico con mansioni ispettive, di consulenza e studi; i centri sono sciolti e sostituiti con Raggruppamenti Trasporti, questi ultimi, con l'ordinamento Jl marzo 1926, diventano nuovamente Centri ed in sostituzione del Servizio Trasporti Militare si ha il Servizio Automobilistico Militare. Nel 1935 il Servizio prende il nome di Automobilismo Militare e in attuazione della legge n. 2171 il 27 dicembre viene costituito organicamente il Corpo Automobilistico al quale con decreto 7 giugno 1938 viene concesso il Labaro, che sarà sostituito poi dalla Bandiera. Con il 1° luglio 1936 l'Ispettorato Tecnico Automobilistico di Torino e la Divisione Automobilismo del Ministero si fondono in un unico ente, denominato Ispettorato della Motorizzazione, che sovrintende, poi, a tutte le molteplici e complesse attività connesse con la guerra italo-etiopica e, successivamente, con la guerra 1940-45. Il 1° luglio 1942 i sedici Centri Automobilistici, allora esistenti, assumono la denominazione di Reggimento
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Autieri , suddivisi in autogruppi e compagnie autieri che ali' atto della mobilitazione divengono autoraggruppamenti, autogruppi e autoreparti. Nel corso del secondo conflitto mondiale il Corpo Automobilistico fornisce all'Esercito mobilitato: autoraggruppamenti a dis posizione delle Intendenze; autogruppi per le Divisioni celeri , motorizzate ed autotrasportate; autoreparti ai Corpi cl' Armata ed alle Divisioni; autosezioni per le unità minori e per le esigenze dei vari Servizi (Artig lieria, Genio, Sanitario, Commissariato, Sussistenza, lppico Veterinario); parchi a livello Armata per i rifornimenti e le riparazioni ciel materiale auto e l'organizzazione ciel rifornimento carburanti e lubrificanti. Attiva ed importante è la partecipazione ciel Corpo alla Guerra cli Liberazione. Nel I 946, neII'ambito della nascente nuova organizzazione il Corpo riassume la denominazione di Servizio Automobilistico ed è retto eia un lenente generale (Capo del Servizio) alle dipendenze del Capo cli Stato Maggiore clell 'Esercito . Fanno parte ciel Servizio: - le scuole della motorizzazione che oltre a formare gli ufficiali in servizio permanente e di complemento del Servizio, fo rniscono ai reparti dell'Esercito sottufficiali e soldati special izzati nella manutenzione dei. mezzi in dotazione; - gli autogruppi per gli organi centrali e per i comandi di grande unità; - le officine territoriali di riparazioni automobilistiche; - i Centri Automobilistici con funzioni amministrative e di mobilitazione; - i Magazzini Ricambi ed i depositi Carburanti; - i Parchi di autoveicoli. O Dal I gennaio 1967 il Capo del Servizio è inserito nell'Ispettorato Generale della Motorizzazione ed il suo Ufficio si compone di due branche: I, segreteria e personale; II, regolamentazione, ordinamento e aclclestrarnento. A partire dal successivo I O agosto il Capo del Servizio è anche preposto ali' attività logistica, svolta nell'ambito dell'Ispettorato Logistico. Con la ristrutturazione dell'Esercito, nel 1975 vengono costituiti i Battaglioni Logistici, strutture di sostegno di moderna concezione nei quali sono inseri ti anche organi del Servizio Automobilistico. Nel quadro dei programmi di ristrutturazione dell'Organizzazione Centrale, nell 'apri le 1976 il Comando ciel Servizio assume l'ordinamento su : Capo del Servizio, Ufficio ciel Capo (segreteria e personale, studi e regolamenti, addestramento e ordinamento), Ufficio Materiali della Motorizzazione (programmazione finanziaria, carburanti e lubrificanti, mezzi corazzati, mezzi ruotati). Per effetto della legge n. 574 del 20 settembre 1980 ha luogo una radicale trasformazione ciel Servizio che riprende la denominazione di Corpo Automobilistico dell'Esercito. A partire dal l O ottobre successivo nell'ambito dell 'attuazione della nuova organizzazione logistica nota con il nome di "Logistica ' 80", si costituisce, in via sperimentale, il Comando dei Trasporti e Materiali dell'Esercito (TRAMATESERCITO) nel quale confluiscono il Comando del Corpo Automobilistico ed il Comando dei Servizi Materiali cl' Armamento che continuano ad operare nelle rispettive sedi: li Capo si identifica con il Capo ciel Corpo Autom obilistico eia cui dipendono il I ed il II Reparto (il Capo cli questo è anche il Capo dei Servizi Materiali cl' Armamento). Tale nuova organizzazione è il risultato di particolari studi effettuati a seguito delle ricorrenti innovazioni tecnologiche e della conseguente complessità delle operazioni relative alla questione dei materiali che hanno comportato una profonda razionalizzazione nella stessa organizzazione logistica. Nel Servizio Trasporti e Materiali confluiscono i preesistenti Servizi delle Armi e Munizioni, dei Materiali ciel Genio, delle Trasmissioni, della Motorizzazione e dei Trasporti, dei Materiali NBC. O Dal l gennaio 198 1 il Comando dei Trasporti e Materiali dell'Esercito assume una struttura ordinativa unica che prevede: Comando (retto da un tenente Generale del Corpo Automobilistico), Nucleo Ispettivo, Ufficio del Capo ciel Corpo e Segreteria, I Reparto (personale; aclclestramento, ordinamento, regolamenti; trasporti), Il Reparto (coordinari1ento e programmazione finanziaria; materiali motorizzazione; anni, munizioni, materiali NBC; materiali genio e trasmissioni). In tale contesto il Comando ciel Corpo Automobilistico è eh iamato a sovrintendere ali' organizzazione, alla direzione ed al controllo ciel]' attività logistica ciel Servizio Trasporti e Materiai i; ad impartire norme di carattere organizzativo e tecnico per la conservazione, la distribuzione ed il mantenimento dei
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materiali di interesse; a sovrintendere alla formazione ed al perfezionamento del personale specializzato nel settore, di Forza Armata e dei Corpi Armati dello Stato. Per esplicare tali attribuzioni il Corpo viene così strutturato: Comando del Corpo Automobilistico e dei Servizi Trasporti e Materiali dell' Esercito; 7 Comandi ciel Servizio Trasporti e Materiali di Regione Militare; 9 Depositi e Centri cli Rifornimento; 10 Officine Riparazioni Esercito; 8 Reparti Rifornimenti; 2 Sezioni Autonome Riparazioni Esercito; 3 Reggimenti Logistici; 19 Battaglioni Logistici; 6 Battaglioni Trasporti; 2 Autogruppi cli Manovra, per le esigenze degli Organi centrali; un Autoreparto di Manovra.
Campagne di guerra e.fatti d'arme Libia (1911-12): Dopo alcuni esperimenti pratici d' impiego in terreni cedevoli e sabbiosi, con i primi autocarri a cerchioni metallici e a ruote gommate, autodrappelli con autocarri FTAT 15 bis "tipo Libia" partecipano alle operazioni sia per il rifornimento di materiali alle truppe sia per le altre esigenze belliche, in ausilio e in sostituzione di mezzi a soma e camm.ellati. Sono costituiti i parchi automobilistici di Tripoli, Bengasi e Derna. Quattro colonne di autocarri intervengono direttamente in azioni cli guerra nella battaglia di Zanzur l' 8 giugno 1912. Prima Mondiale (1915-18): Il Servizio provvede attivamente con autoclrappelli, autoservizi, autoreparti, autosezioni di traino con trattori e con trattrici ai molteplici e complessi servizi logistici, costituendo il prezioso ed indispensabile supporto delle unità operanti. Nel maggio I 916 viene effettuato il primo grande trasporto strategico di truppe dalla Carnia e dal T~1gliamento all'altopiano di Asiago, per concorrere a respingere l'offensiva austriaca nel Trentino. Africa Orientale (1935-36): I Centri Automobilistici costituiscono ed inviano in Etiopia numerosi autoreparti, autogruppi, autodrappelli e autosezioni leggere e pesanti, il cui apporto è decisivo per il successo delle operazioni belliche. Seconda Mondiale (1940-43) e Liberazione (1943-45): Le unità del Corpo Automobilistico operano su tutti i front i di guerra, spesso in condizioni di estremo disagio e di mancanza di rifornimenti, che mettono in risalto lo spirito cli sacrificio degli automobilisti. Pur tra enormi difficoltà il Corpo riesce a fronteggiare le crescenti esigenze dello sviluppo della motorizzazione e delle nuova dinamica motorizzata delle operazioni. Nella guerra di li berazione notevole è il contributo fornito dalle compagnie trasporti e dalle unità automobilistiche operanti con i Gruppi di Combattimento.
Ricompense alla Bandiera(*) Al Valor Militare Medaglia d'argento - Decreto 5 marzo 1949. Erede e custode di una fulgida tradizione del dovere e del sacrificio, il Corpo Automobilistico in circa cinque anni cli dura lotta, non conobbe rnai sosta, e dall'esempio dei propri caduti, trasse impulso per nuovi ardimenti. Preparò nuovi mezzi per l' impari lotta e combatté con i fanti ed artiglieri. Generosamente pagò largo contributo di sangue nelle piste sabbiose dell'Africa, della steppa del fronte russo, in Albania, nelle riconquistate contrade d ' Italia (Africa Settentrionale ed Orientale, Albania, }i'onte russo, guerra di liberazione: 10 giugno 1940 - 9 maggio 1945). Medaglia di Bronzo - Decreto l 0 febbraio 1937. Durante la campagna svoltasi in aspro territorio di montagna quasi privo cli strade, seppe con elevato senso del valore e con sacrificio solo sopportabili con la più ferrea disciplina e il più alto spirito di patriottismo, assolvere i più difficili compiti. Ricorrendo anche al combattimento e segnando con il proprio sangue la via alle autocolonne, recava ai camerati quanto loro occorreva per vivere e combattere. (Guerra Italo-Etiopica, 3 ottobre 1935 - 5 maggio 1936). (':') custodita dalla Scuola Trasporti e Materiali.
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Croce di Guerra - (in commutazione di Encomio Solenne del I O novembre 1920) - Decreto 26 dicembre 1963 Per l'attività, Ja perizia e l'abnegazione con cui portò alle battaglie il rombo dei suoi infaticabili motori, dando valido concorso alle truppe combattenti nel conseguimento della vittoria. {Trentino, maggio - giugno 1916 - Piave, giugno 1918). Al Valore dell'Esercito Medaglia di Bronzo - Decreto 11 dicembre 798 7. fn occasione del terremoto che il 23 novembre 1980 ha colpito le regioni Campania e Basilicata, il Corpo Automobilistico delJ ' Esercito interveniva con tempestività ed efficacia nelle zone sinistrate con circa duemilaottocento uomini tra ufficiali, sottufficiali, autieri e personale civile specializzato e un parco cli duemilasettecentocinquanta automezzi comuni e speciali, effettuando circa cluemilioni e 300.000 Km per complessive 7.855 missioni. A partire dal 24 novembre organizzava, inoltre, un Centro Logistico Regionale che provvedeva all'immagazzinamento cli ingenti quantitativi di materiali di soccorso affluiti dal territorio nazionale e dall'estero ed al loro successivo smistamento nelle località disastrate dall'immane catastrofe. Il rapido intervento del Corpo Automobilistico, Io spirito cli sacrificio e cli abnegazione del suo personale, J ' altissimo senso del dovere e l'elevata perizia dimostrati dal personale specializzato, per assicurare l'efficienza dei mezzi, e dai giovani autisti cli leva, chiamati alla guida di giorno e cli notte, in condizioni di viabilità precaria ed in situazioni ambientali estremamente proibitive, davano una dimostrazione di grande generosità e di efficienza operativa che consentivano di: trasportare prefabbricati, containers, roulottes e 12.000 tonnellate di materiali cli prima necessità; evacuare intere popolazioni dalle zone più devastate; sgomberare feriti gravi sugli ospedali civili e negli aeroporti per il success ivo ricovero in luoghi di cura attrezzati; recuperare e trasportare masserizie; fornire sostegno logistico a tutti i reparti affluiti nell a vasta area di intervento. Altissimo esempio di virtù militari e civili, di elevate capacità tecniche, di generoso e coraggioso altruismo che riscuoteva incondizionato plauso, viva ammirazione e profonda gratitudine delle Autorità civili e delle popolazioni soccorse, contribuendo così ad elevare iI prestigio del l'Esercito. Province della Cafnpania e della Basilicata, 23 novembre 1980 - 31 marzo 1981. Al Merito dell'Esercito Croce d'Argento - Decreto 19 maggio 7993. Depositario ed erede di una trad izione ormai quasi secolare di efficienza, sacrificio silenzioso e dedizione al dovere il Corpo Automobilistico - nell' ambito di un intervento disposto dalla comunità internazionale a favore della popolazione albanese - forni va un contributo essenziale al contingente italiano impegnato neH'aiuto ad un paese provato eia sconvolgimenti socio-politici e da una precaria situazione economica. In tale contesto il Corpo ha svolto un'incessante attività umanitari a, contribuendo al pieno successo della missione ed al rafforzamento del ruolo internaz ionale dell'Italia. Dava prova, in tali circostanze, ancora una volta, di elevata professionalità, doti umane e generoso impegno nel solco di una consolidata tradizione, rinnovando il prestigio ciel Corpo e della sua Bandiera. Albania, J 8 settembre 1991 - 20 marz,o 1993. Sulla Bandiera del corpo sono anche le ricompense concesse ad unità disciolte e non più ricostituite: Al Valor Militare Medaglia d'Argento - Decreto 5 marzo 1949. Per oltre due anni si mostrò una efficiente compatta unità di mezzi e cli uomini fusi in unica volontà di vittoria, affrontando con incrollabile fede e con tenace valore ogni alterna vicenda del fronte africano. Con titanico lavoro, a contatto del nemico, forgiò nuovi mezzi per la immane lotta del fronte mannarico, combattendo con artiglieri e fanti, precedendo, a volte, truppe operanti, garantendo la tempestività dei rifornimenti per la continuazione della lotta e ciancio generosamente largo contributo di sangue. (Africa Settentrionale, 1° novembre 1940 - 25 gennaio 1943). (Al 12° Autoraggruppamento).
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Croce di Guerra (in commutazione di E ncomio Solenne) - Decreto 26 dicembre 1963. Per gl i importanti sevizi resi durante la can.1pagna di Libia dai componenti della compagnia percorrendo arditamente sugli autocarri terreno insidioso e spesso infestato dal nemico. (Campagna di Libia, 21 dicembre 19 I 3. (Alla Compagnia Autonoma della Tripolitania). Croce di Guerra - Decreto 7 aprile 1938. In otto mesi di operazioni in territorio sprovvisto di strade e con piste quasi completamente impraticabili, con elevato senso ciel dovere e con sacrifici solo sopportabili con ferrea disciplina ed alto spirito, assolveva ai più difficili compiti. Partecipando cli frequente a combattimenti, segnava col sangue la via alle autocolonne, recando "ai combattenti cli prima linea il fabbisogno necessario per vivere e combattere. (Africa Orientale, ottobre 1935 - aprile 1936). (All'Autogruppo dell'Eritrea). Croce di Guerra - Decreto 27 ottobre 1950.
In cinque mesi di aspra campagna sul fronte albano-greco e albano-jugoslavo, superando ogni ostacolo, faceva fronte in ogni momento, nonostante il numero inadeguato di automezzi, a tutte le necessità, sia di carattere operativo che logistico. Mercé l'entusiastica fede dei suoi uomini che, in ogni circostanza incuranti della offesa nemica e di ogni disagio, scrivevano numerose pagine cli romana virtù, fu possibile l'attuazione completa della manovra e lo sfruttamento del successo che portò la Bandiera d'Italia in territorio nemico. Dava così prezioso contributo al raggiungimento della Vittoria. (Albania, dicembre 1940 - aprile 1941 ). (Al 10" Autoraggruppamento di Manovra).
Medaglie d'Oro al Valor Militare Tenente AGOSTINO CrARPAGLINI: Africa Orientale, 15 dicembre 1935. Tenente Colonnello ARTURO MERCANTI: Africa Orientale, 1936. Soldato CLEMENTE EGHINUAN : Grecia, luglio - settembre 1942. Sottotenente ADOLFO V1GORELLI: Valgrande - Ossola, 22 giugno 1944. Sottotenente PIETRO FERRARO: Veneto, luglio 1944 - maggio 1945.
Stemma Araldico Decreto 22 luglio 1974 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: troncato, nel primo d'azzurro ai due anelli d'oro intrecciati ed infilati eia una freccia pure d ' oro posta in fascia; nel secondo d ' argento alla banda di rosso accostata da due stelle (J-1) d ' azzurro (5). b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTJ: ( I) lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "FERVENT ROTAE FERVENT ANIMI". (2) nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodatj nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio.
Sintesi della blasonatura E' uno stemma essenzialmente di fantasia basato sul simbolismo blasonico. Nella parte superiore dello scudo lo smalto azzurro è simbolo di nobiltà, di alti ideali e cli generosità di imprese mentre gli anelli intrecciati sono simbolo cli fede, di perfezione geometrica, di attitudine meccanica, cli movimento rotatorio così come la freccia è simbolo di velocità e di slancio. L'oro delle figure meglio sottolinea la preziosità dei servizi resi e dei riconosci menti ottenuti dal Corpo Automobilistico. L'argento della parte inferiore è simbolo di gioventù, di vigoroso impeto e di brillante inizio di un glorioso cammino.
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li rosso della banda è il colore dell'ardimento, del volontariato e del sangue versato e la banda stessa è simbolo militare di incarico e di responsabilità. Le stelle rappresentano il più risorgimentale riferimento all'Italia ed al distin tivo militare.
Comandanti CORPO A UTOMOBILISTICO ( 1938-40)
Gen. B. Mario Nasi S ERVIZIO AUTOMOBILISTICO ( 1940-80)
Gen. B. Mario Nasi Magg. Gen. Salvatore Leboffe Ten. Gen. Alfio M arziani Ten. Gen. Giovanni Nigri Ten. Gen. Antonio Morani Ten. Gen. G. Battista Sallustio
Ten. Gen. Sebastiano Alfonso Ten. Gen. Girolamo Marini Ten. Gen. Carlo Mauthe CORPO AUTOMOBILISTICO DELL'ESERCITO (1980)
Ten. Teo. Teo. Ten. Ten.
Gen. Carlo Mauthe Gen. Paolo Carlini Gen. Renato Pascucci Gen. Michele Ricci Gen. Gaetano Messina
Mostreggiature: fiamma nera a due punte su rettangolo azzurro
Fregi per Copricapo: -
Automobilisti: Due ali spiegate sormontate eia una fiamma dritta a sette lingue, un volante munito di quattro razze in corrispondenza del punto cli unione delle ali. Automobilisti per truppe alpine: Due ali spiegate e, in corrispondenza del punto di unione delle ali, un volante munito di quattro razze dal quale si dipartono, verso il basso, sette saette, il tutto sormontata eia un'aquila ad ali spiegate.
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CORPO TECNICO DELL'ESERCITO Fe:,;ta: 9 ottobre - ann iversario dell' un ificazione dei Servizi Tecnici ( 1980). Sede: Roma - Caserma "B ianchi". Mostrina: - per Specialità Armamento: rettangolare; fondo nero con bordo oro, cui è sovrapposta l'effigie della Minerva dorata. - per Specialità Geogi·afi: rettangolare; fondo nero con bordo verde, cui è sovrapposta l'effigie della Minerva clorata. - per non appartenenti a specialità: rettangolare; fondo nero con bordo oro.
Origini e vicende organiche 11 Corpo Tecn ico dell'Esercito trae le proprie origini dai Servizi Tecnici istituiti nel 1910 (Servizio Tecnico cli Artigl ieria), nel 1930 (Servizio Tecnico della Motorizzazione) e nel 1960 (Servizi Tecnici Chimico-Fisico, Geografico, ciel Genio, delle Trasmissioni). Formati come risposta in ambito militare alla successione cli impulsi tecnologici che hanno generato ripercussioni in seno alla Forze Armate, i Servizi Tecnici si sono imposti come componenti essenziali dello strumento militare specie nei momenti in cui armi, mezzi e material i s peciali sono proli ferat i in un crescendo numerico e quantitativo. La legge n. 574 in data 20 settembre I 980 istituisce il ruolo ciel Corpo Tecnico dell'Esercito il quale sostituisce, riunendoli , i ruoli dei Servizi Tecnici di Artiglieria, della Motorizzazio ne, ChimicoFisico, del Gen io, delle Trasmissioni, Geografico. Lo SME, con circ. n. 50/152 del 15 gennaio 198 1 dispone l'istituzione del Corpo Tecnico dell'Esercito che assume in iz ialmente un ordinamento di transiz ione comprendente un Comitato Tecnico (del quale fanno parte i Capi dei d isciolti Servizi Tecnici in qualità di Capi Settore) e gli Uffici dei Settori: artigl ieria, motorizzazione, chimico-fisico, genio, trasmissioni . Dal I O novembre 1981 viene attuato un o rdinamento sperimentale formato da un Nucleo Ispettivo e cli Consulenza tecnico-scientifica (*) articolato su quattro uffici: fuoco, movimento e viabilità, chimico, elettro nico e nucleare. TI Comando del Corpo Tecnico è collocato nell'area operativa centrale della Forza Armata e gli ufficiali del Corpo svolgono la loro attività ne i settori: ricerca e sviluppo di nuovi materiali; revisione generale e mantenimento dei materiali in servizio; fo rmazione ed aggiornamento professionale del personale tecnico, civile e militare ed inoltre sono chiamati alla partecipazione a gruppi di lavoro, simposi, seminari, congressi in Italia e all 'estero. Negli anni il Corpo Tecnico modifica la struttura ordinativa fi no a comprendere attualmente: Capo del Corpo con il suo Officio, l Reparto con tre Uffici che trattano svil uppo tecn ico armi, mezzi da combattimento e del genio; 11 Reparto con tre Uffici che trattano sviluppo tecnico mezzi e lettronici, missili e difesa NBC. C') L'attività geotopografica viene assicurata tramite l'opera svolta dal personale del Corpo (geografi) impiegato nell'ambiio dell ' Istituto Geografico Militare.
Comandanti Gen. Isp. Gen. Isp. Gen. Isp. Geo. Isp. Gen. Isp.
COMANDO DEL CORPO T ECNICO DELL'ESERCITO
(1980) Geo. Isp. Nicola Crucioli Gen. Isp. Valentino Romano Gen. lsp. Giorgio Pallieri
Augusto Guidotti P ietro C hi llemi Adolfo Amato Ettore Ottini Giuseppe Toclisco
Sedi 1981
Roma
Fregio per Copricapo: due fronde d'alloro che si incrociano in basso, con al centro una ruota dentata, sormontata da una corona turrita
ARSENALI STABILIMENTI CENTRI TECNICI
Arsenali, Stabilimenti, Centri Tecnici
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ARSENALE ESERCITO Sede: Napoli.
Origini e vicende organiche Trae origine dall'Arsenale di Terra creato a Napoli nel l 792 per volontà di Ferdinando IV cli Borbone ed ubicato in Castel Nuovo (Maschio Angioino) in locali sovrastanti la "Regia Fonderia e Barena di Cannoni". L' arsenale ha un rapido sviluppo dopo il 1815 quando la Direzione cieli' Artiglieria è affidata al Tenente Generale Gaetano Filangieri. Dopo la costituzione del Regno cl' Italia, nel 1862, viene stabilito per l'Arsenale di Terra un nuovo organico del personale direttivo ed ha così origine la serie di ufficiali superiori che provvedono a modjficare gli assetti degli impianti e delle officine i quali vanno man mano ampliandosi consentendo un notevole aumento dell'attività produttiva che spazia anche nel settore del materiale da someggio e da trasporto. Il decreto 7 giugno 1911 nello stabilire la soppressione dell'Officina di Costruzione di Artiglierie di Napoli e della Fabbrica cl' Armi di Torre Annunziata ne assegna i relativi servizi ali' Arsenale di Costruzione di Artiglieria di Napoli. Durante la guerra 1915-18 per far fronte alle numerose commesse cli materiali, la produzione viene più che triplicata. Nel campo degli studi il più importante risulta essere la "tubatura a caldo delle bocche di fuoco di piccolo e medio calibro con il sistema PITTORI" ; trasformato nel corso del conflitto in produzione corrente consente la rimessa in efficienza di oltre 2.000 bocche di fuoco. Con l'ordinamento approvato per decreto 7 gennaio 1923 l'Ente cambia denominazione in Arsenale Regio Esercito. Nell'aprile 1923 viene deciso il trasferimento dello Stabilimento in una infrastruttura cli Via E. Gianturco per consentire la ristrutturazione del Castello Angioino che nel corso degli anni era stato soffocato dagli impianti sia clell' Arsenale cli Artiglieria sia cieli' Arsenale della Marina (anch'esso trasferito). Il trasferimento nella nuova sede è completato nel 1929 ed ha subito inizio il riordinamento e l' ampliamento dei reparti cli produzione e dei servi zi. Per l'addestramento delle nuove maestranze viene aperta una "Scuola Apprendisti" funzionante nello stesso Stabilimento e dai l .125 operai occupati nel 1936 si passa a 2.500 nel 1941. L'inizio del secondo conflitto mondiale trova l'Arsenale in condizione di contribuire efficacemente allo sforzo bellico ed in grado di intensificare la propria attività anche attraverso la mobilitazione civile. Nei primi mesi ciel 1943, a causa dell'intensificarsi dei bombardamenti alleati, l'Arsenale viene decentrato in altre zone ed in caverne, sempre nel!' area cittadina. Sottratti alla distruzione ed alla cattura eia parte delle forze tedesche macchinari ed attrezzature varie, dopo l'occupazione alleata della città mediante accordi con la "Penisular Base Section", viene ripreso il lavoro che riguarda inizialmente la manutenzione delle artiglierie controaerei della difesa di Napoli, delle artiglierie del C.I.L. e dei Gruppi di Combattimento; a seguire vengono allestiti manufatti vari, _ principalmente per il Servizio Automobilistico. Recuperata in parte l'infrastruttura principale, dopo il 1946 la Sezione Arsenale Esercito subisce una fase di assestamento e cli sviluppo che si concretizza con la definizione di una nuova sede ai piedi della collina cli Posillipo la cui occupazione da parte dei vari reparti e dei relativi impianti è portata a termine nel I 950. Negli anni che seguono le maestranze dell'Arsenale Esercito realizzano l'obice da 105/14 mod. 56, su progetto del Direttore pro-tempore Col. S. Te. A. Salvatore Fuscalcli; l'obice, vincitore cli un concorso in ambito NATO, sarà distribuito ai reparti di artiglieria da montagna e paracadutisti e verrà acquistato da 27 nazioni estere.Nello stesso periodo sono messi a punto e realizzati numerosi progetti di smil itarizzazione e trasformazione di artiglierie e viene provveduto all'armamento di postazioni fisse in opere di frontiera. Attualmente lo Stabilimento provvede, tra l'altro, a revisioni generali cli artiglierie; ad attività di organo appaltante; ad allestimento parti cli ricambio per artiglierie.
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Direttori ARSENALE DJ T ERRA ( 1862-191])
Col. Tebaldo Bardi Ten. Col. Fortunato Bianchi Ten. Col. Carlo Deltroni Col. Michele Mantese Col. Ferdinando La Monica Ten. Col. Giovarmi Torretta Col. Antonio de Miranda Ten. Col. Antonio Mangiagalli Col. Antonio Incoronato Ten. Col. Enrico Casoletti Col. Andrea Giulietti Col. Gennaro Bruni Col. Luigi Parisi
ARSENALE REGIO ESERCITO (I 923-43)
Col. Luciano Rotti Gen. Giovanni Campolmi Col. Luigi Sarracino Magg. Gen. Fabio Mascaretti Gen. Giuseppe Antoci Gen. Ugo Russo Col. Sergio Derlese ( 1947) Col. Salvatore Fuscaldi Col. Franchino Palmieri Col. Achille Cliò Maringola Col. G iuseppe Brundo Cateno Col. Decio Fusco Col. Damocle Rossi Col. Angelo Fuscaldi Col. G iuseppe Costantino Col. Aldo Mondino Col. Gaetano Avizzano Col. Fabrizio Federici Col. Raffaele Biondo Col. Gianfranco Giardella
ARSENALE ESERCITO
ARSENALE DI COSTRUZfONE DJ ARTIGLIERIE
(1911 -23) Col. Luigi Parisi Col. Nicola Colombo Ten. Col. Alfredo Casella Brig. Gen. Virgilio Gandolfi Col. Luciano Rotti
Sedi 1862
Napoli
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Arsenali, Stabilimenti, Centri Tecnici
ARSENALE ESERCITO Sede: Piacenza.
Origini e vicende organiche A seguito ciel decreto in data 7 giugno 1911 il successivo 1° lugljo viene costituita in Piacenza l'Officina di Costruzione d' Artiglierie mediante l' unione dei laboratori specializzati nella lavorazione cli affusti, carreggio e munizionamento di artiglieria enucleati dalla preesistente Direzione d'Artiglieria. Con l'aumentare delle esigenze connesse al divampare della guerra 1915-18, mediante successive ristrutturazioni, i compiti produttivi dell'Ente, divenuto frattanto Officina d'Artiglieria Regio Esercito, subiscono un notevole aumento sia come sviluppo sia come importanza. La legge ordinativa 11 maggio 1926 stabilisce il cambio di denominazione in Arsenale Regio Esercito ed in base alla accresciuta importanza viene avviato un decennale programma organico di potenziamento che comprende infrastrutture, impianti e macchinari, condotto con larghezza cli mezzi e visione degli sviluppi futuri della tecnica cli costruzione delle artiglierie. Nel corso ciel secondo conflitto mondiale la produzione viene notevolmente incrementata per far fronte alle continue crescenti esigenze e solo nel novembre 1943 lo Stabilimento sospende la propria attività. Nel secondo semestre del 1945 l'Arsenale Esercito riprende il funzionamento e negli anni seguenti viene riordinato. A seguito della ristrutturazione clell' Arsenale cli Torino, disposta con decreto 23 dicembre 1977 si forma nel capoluogo piemontese la "Sezione Staccata cieli' Arsenale Esercito di Piacenza". In questa sezione viene inglobato dal 3 1 dicembre il Poligono Esperienze di Artiglieria di Cirié (TO) che nella circostanza prende il nome di "Servizio Poligono di Cirié". Il 31 dicembre 1982 la Sezione Staccata di Torino è soppressa e da tale data rimane alle dipendenze clell' Arsenale di Piacenza la "Sezione Staccata Poligono Esperienze per l'Armamento di Cirié", già Servizio Poligono. Attualmente lo Stabilimento provvede, tra l'altro, a revisioni generali cli artiglierie e torrette per carri armati; ad attività di organo appaltante (contratti, sorveglianza di lavorazioni, collaudi); a studi ed esperienze con realizzazion i cli prototipi; ad assistenza tecnica presso i reparti cl' impiego; a elaborazioni cli documentazione tecnica e matricolare per artiglieria; a codificazione cli materiali.
Direttori O FFICINA DI COSTRUZIONI DI ARTIGLIERIE (1911-26)
Brig. Gen. Camillo Reynand Col. Renato Vallisueri (1926-43) Magg. Gen. Salvatore Fara - Puggioni Col. Vittorio Pallieri Col. Cesare Cerutti Magg. Gen. Umberto De Luca Col. Lino Siciliano Magg. Gen. Marcello Cignolini
ARSENALE REGIO ESERCITO
(1947) Ten. Col. Mado Farinelli
ARSENALE ESERCITO
Sedi 1911
Piacenza
Magg. Gen. Ferdinando Mazza Col. Luigi Petrone Ten. Col. Carlo Abenaim (int.) Col. Alfredo Toz-za Col. Carlo Abenaim Col. Ettore Angelini Col. Giorgio Pallieri Col. Gianni Gamberini Ten. Col. Eugenio Gentile (int.) Col. Giuseppe Farinelli Col. Eugenio Gentile Col. Roberto Pignataro Col. Franco Adami
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L'Esercito fla!iano verso il 2000
STABILIMENTO MILITARE lVIATERIALI ELETTRONICI E DI PRECISIONE Sede: Roma.
Origini e vicende organiche Con decreto 2 marzo 1862 viene costitui to in Torino il Laboratorio di Precisione, già previsto nell' ordinamento dell'Esercito Sardo emanato nel 1850. Sorge nei locali de lla Fonderia e svolge la propria attività in diversi campi e svariate lavorazioni, ma soprattutto provvede alla fabbricazione cli alzi e strumenti di puntamento . Parallelamente all'attiv ità ciel "Laboratorio di Precisione", dopo il 1870 a Roma presso la locale Direzione cl i Artiglieria, per iniziativa dei titolari della Direzione stessa, sorge un piccolo laboratorio che saggiamente organizzato e man mano ampliato, dopo alcuni anni diventa autonomo. Co n circolare n. 73 del 19 giugno 1885 viene soppresso il Laboratorio di Precisione cli Tori no e sotto la data O d el I lu glio de ll o stesso anno, si costituisce il Consiglio cli Amministra zione del Regio Laboratorio cli Precisione di Roma. La sede della Direzione e delle officine occupa un'area fra via Marsala e viale Pretoriano ccl alla vigilia degli eventi bellici del l 915, in previsione di una carenza di vetro cl' ottica per binocoli e strumenti ottici di precisione, si provvede a lla istituzione di un nuovo reparto specializzato per le relative lavorazioni. Il verro grezzo proviene dalle fu sioni effettuate in un apposito forno preso in affitto da una ditta di Pisa ma data la poca speditezza de lla produzione si progetta e si attua l'instal laz ione cli un forno nell ' interno del Laboratorio. Nasce così la Sezione Ottica che viene poi ampliata e completata nel I 9 16 con l'allestimento di nuovi locali per la composizione de ll a miscela, il lavagg io , la cern ita, la sbozzatura. li vetro , di varie qu ali tà, prodollo dallo Stabilimento è in effetti il primo vetro d'ottica itali ano. Divenuto nel 1923 Laboratorio di Precisione Regio Esercito, nei primi mesi del 1938 ne viene progettata una nuova sede nel la zona de lla Cecc h ignola ed i lavori sono completali nel corso del 1941, anno in cui la vetreri a si trasferisce nella infrastrut.tura appena inaugurata. Nel 1943 il laboratorio è occupato dai tedeschi che iniziano a trasferire al nord i macch i nari e gli strumenti scientifici. Un cospicuo numero di documenti di notevole valore mili tare e civile è messo in salvo dal Ten. Gen. Vito Arlale, dirigente della vetreria d'ottica, che riesce anche a rendere inuti li zzabili varie apparecch iature; la sua azione, scoperta lo cond uce all 'arresto, e dopo tre mesi d i carcere, l' ufficiale è fuc ilato alle Fosse Ardeatine. Il 5 giug no 1944, giorno successivo alla liberaz ione cli Roma, ri entrano allo Stab ilimento numerosi ufficia li ed imp iegati e circa 200 operai che debbono far fron te ad una situazione d isastrosa. Ne l febbraio 1945 la vetreria ritorna alla primitiva sede ed il 3 1 dicembre 1947 ha vita la Sezione di Lavorazione del Laboratorio di Precisione per trasformazione della disciolta Sezione Staccata Stabilimento Artiglieria di Roma già Spol ettificio. Oltre all a riparazione di og ni tipo cli strume n to di p recis ion e ed alla pro du z io ne cie l vet ro d'ottica, al ricostruito Labora torio di Precisione è affidata la rimessa in efficienza delle Centrali cl i Tiro e/a "BGS", "GAMMA" e d i altri tipi di centrali e l'approntamento degli impianti elettrici e col legamento di batterie controaere i da 90/53 . Nel quadro della ristrutturazione degl i Stabil imenti ed Arsenali Mi litari, nel 1978 il Laboratorio assume la denom inazione di Stabil imento Militare Materiali Elettronici e d i Precisione ecl i compiti specifici sono definiti con decreto ministeriale in data 23 dicembre 1977 .
A!fedaglie d'Oro al Valor Militare Colonnello VITO ARTALE: Roma, 8 settembre 1943 - 24 marzo 1944
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Arsenali, S1abili111enti, Centri Tecnici
Direttori LABORATORIO DI PRECISIONE ( 1862-85)
Col. Alberto Catalano Col. Renato Cionci
Magg. C. Francesco Rossi Ten. Col. Orazio Galleani Col. Giovanni Grasso Col. Carlo Pastore Ten. Col. Luigi Stevenson Col . Pietro Poggio R EGIO LABORATORIO DI PRECISIONE
Ten. Col. Rodolfo Silvani Col. Roberto Bazzichelli Col. Emilio Peirolesi Col. Teodoro De Benedetti Col. Pietro Ocldono Col. Giuseppe Vitali Col. Luciano Bennati Col. Eugenio Righi Col. Andrea Picone Col. Luciano Roiti Col. Renato Vallisneri Col. Vito Artale Col. Lino Siciliano
LABORATORIO DI PRECISIONE ESERCITO
Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
(1885-1943)
Vincenzo Aquilecchia Carlo Luraschi Pasquale La Malfa Alessandro d' Alessandro Pietro Valentini Alberto Manganoni Vitt. Emanuele Dammacco Vincenzo Ressa
STABILIMENTO MILITARE MATERIALI ELETTRONICI E DI PRECISIONE ( 1978)
Col. Vincenzo Ressa Col. Salvatore Vollono Col. Giorgio Maurandi Col. Pietro Tateo Col. Franco Pazzaglia Col . Luciano Gabatel Col. Gi useppe Perrotta
Sedi 1862-85
Torino
(1944-78)
1885
Roma
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L'Esercito Italiano verso il 2000
STABILIMENTO MILITARE ARMAMENTO LEGGERO Sede: Terni.
Origini e vicende organiche Nel 1870, dopo il compimento dell'Unità Nazionale viene ravvisata la convenienza di sfruttare la conca di Terni, ricca di acque e ligniti del sottosuolo, facendovi sorgere un importante centro industriale siderurgico, impiantandovi adeguate officine e una importante fabbrica d'armi per la produzione di nuove armi portatili necessarie all'Esercito Italiano da poco costituito. Il 2 maggio 1875 viene posta la prima pietra ed hanno inizio i lavori di costruzione dello Stabilimento; la Fabbrica d'Armi Regio Esercito inizia la sua attività nel 1880 con l'allestimento di un fucile tipo "Wetterly" quindi nel 1894 provvede all'allestimento del nuovo fucile Mod. 91 ideato dal Capitano Mauricchio. Con l'inizio della guerra 1915-18 la Fabbrica d'Armi raggiunge come personale dipendente le 7 .320 unità tra uomini e donne e una produzione giornaliera di 2.500 fucili. Fra il 1920 ed il 1935 viene sviluppato un nuovo periodo di studi che riguardano il moschetto automatico a 25 colpi, la mitragliatrice tipo "TERNI'' ed il tromboncino lanciabombe. Alla vigilia del secondo conflitto mondiale lo Stabilimento è pronto a soddisfare molteplici evenienze e fronteggia ogni richiesta sino al 1943, epoca in cui subisce l'invasione tedesca che dà avvio al trasferimento oltre frontiera di tutte le attrezzature che è possibile asportare. Tuttavia l'azione di difesa, condotta clandestinamente da gran parte del personale sia civile che militare, consente dopo la liberazione la ripresa delle attività con gli impianti fissi prontamente ripristinati e messi in condizione di fu nzionare. Nel corso della guerra lo Stabilimento subisce direttamente un solo bombardamento aereo (11 agosto 1943) nel corso del quale però periscono il direttore e 28 dipendenti (militari, operai ed impiegati). Le lavorazioni sono riprese il 13 giugno 1944 e la Fabbrica d'Armi dotata dì sempre più moderni impianti torna a costituire con le "acciaierie" un elemento portante dell'econom ia industriale della città di Temi ed in tale contesto, il 2 maggio 1975, ne viene solennemente celebrato il centenario Attualmente lo Stabilimento rappresenta, ancora, un complesso industriale di tutto rispetto, in condizione di soddisfare le esigenze delle Forze Armate italiane; soprattutto per il potenziale tecnico produttivo che è sempre in grado di adempiere alla sua specifica funzione. Nel quadro della ristrutturazione degli Stabilimenti ed Arsenali Militari, dal 28 marzo 1978 la fabbrica assume la denominazione di Stabilimento Militare Armamento Leggero.
Direttori FABBRICA D'ARMI REGIO ESERCITO (1880-1943)
Col. Cesare Zanolini Col. Augusto Galiani Col. Claudio Cherubini Col. Francesco Sarcinelli Col. Giuseppe Vitali Col. Giovanni Piola Casella Col. Mario de Barberino Col. Giovanni Saladino Teo. Col. Celso Malavasi Col. Giovanni Gigli Cervi Col. Luigi Cassisi Col. Carmine Salonna Persico
Col. Arturo Valentini Ten. Gen. Ernesto Gardini Magg. Geo. Virgilio Gandolfi Magg. Gen. Edoardo Mascia · Col. Lodovico Alfieri Col. Luciano Perego Col. Raimondo Foà Magg. Gen. Giuseppe Mainardi Ten. Geo. Antonio PassareJli FABBRICA D'ARMI (1944-78)
Teo. Col. Andrea Scozzari Col. Giovenale Argan Ten. Col. Roberto Boragine
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Arsenali, Stabilimenti, Centri Tecnici
Ten. Col. Andrea Scozzari Col. Roberto Boragine Col. Francesco Fiorito Col. Sai vatore Durante Col. Paolo Bernardì Col. Francesco Lom.bardi Col. Salvatore Capezzuto Col. Adalberto Alberti Col. Alberto Acri
STABILIJv1ENTO M ILITARE ARMAMENTO LEGGERO
(1978)
Col. Alberto Acri Ten. Col. Giuseppe Del Signore (S.V.) Col. Cesare Cavallari Col. Giuseppe Del Signore Col. Guido Pesce Col. G. Maurizio Pallone Col. Raffaele Biondo
Sedi 1880
Terni
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L 't:sercito Italiano verso il 2000
STABILIMENTO l\tlILITARE COLLAUDI ED ESPERIENZE PER L'ARMAMENTO Sede: Nettuno (Roma) - Comprensorio Militare.
Origini e vicende organiche · Lo Stabilimento trae le sue origini dalla Scuola Centrale di Tiro di Artiglieria istituita in Nettuno il 1° luglio 1888, per effetto del decreto 24 giugno, con compiti addestrativi e di sperimentazione. La Scuola disponeva per le esercitazioni dei terreni sui quali si estende attualmente il Poligono di Tiro. Nel 19 15 l'esigenza di potenziare ed ammodernare rapidamente l'Arma di Artiglieria rende necessario costituire, in seno alla Scuola, una speciale "Sezione Sperimentale" con compiti di sperimentazione e collaudo sia delle artiglierie sia delle munizioni. Nel 1921 la Sezione Sperimentale, che nel corso del conflitto era stata notevolmente potenziata, diviene ente autonomo costituendosi in Direzione delle Esperienze di Artiglieria, successivamente, nel 1927, si trasforma in 1° Centro Esperienze di Artiglieria con i compiti e la complessa organizzazione di uno Stabilimento Militare autonomo. Nel 1944, durante la seconda guerra mondiale, il Poligono, con la città cli Nettuno ed il rimante litorale anziate, è investito dallo sbarco alleato che praticamente distrugge lo Stabilimento. Al termine del conflitto, mentre la Scuola Centrale di Artiglieria è trasferita in Bracciano, il Centro Esperienze rimane a Nettuno ed è potenziato incorporando anche, come 5" Sezione Esperienze, il Centro Esperienze di Fanteria di Santa Severa presso Civitavecchia. Dal 1953 opera presso il Centro, con proprio personale e mezzi, anche una Sezione Esperienze della Marina Militare che provvede alla sperimentazione ed al collaudo delle artiglierie navali. Il Poligono, nel corso degli anni, svolge una qualificata attività in ambito internazionale per tutti i materiali cli armamento ed i loro accessori prodotti dalle industrie italiane ciel settore. Nel 1979, nel quadro della ristrutturazione degli Stabilimenti ed Arsenali Militari, assume la denominazione di Stabilimento Militare Collaudi ed Esperienze per l'Armamento ed in q uesto periodo le strutture e gli impianti sono quelJi definiti con decreto ministeriale in data 23 dicembre 1977. Nel 1993 viene trasferito nel Comprensorio dello Stabilimento il Centro Tecnico Militare Armi e Munizioni.
Direttori DIREZIONE DELLE ESPERIENZE DI ARTIGLIERI;\ ( 1921-27)
Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Col. Lamberto Capecchi Gen. Giovanni Tesio Gen. Lamberto Capecchi 1° CENTRO ESPERIENZE DI ARTIGLIERIA ( 1927-43) Gen. Vittorio Paglieri Gen. Federico Capaldo Col. Michele Pittone Col. Umberto De Luca Gen. Antonio Passarelli Col. Giuseppe Aiello Gen. Guido De Corné CENTRO ESPERIENZE DI ARTIGLIERIA
CENTRO MILITARE COLLAUDI ED ESPERIENZE PER L' ARMAMENTO ( 1979)
(1945-79)
Ten. Col. Giuseppe Boffa Col. Gi useppe Russo Col. Francesco Galanzino
Sedi 1921
Nettuno (Roma)
Vincenzo Aquilecchia Giovanni Piscquadio Ignazio Pelaia Carlo Bartone Mario Sabatini Vittorio Moretti Sebastiano Mannelli Giuseppe Turinese Luigi Putotto
Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Luigi Putotto Antonio Masi Mattia Letizia Francesco Lovergine Donato Spada Pietro Guariglia
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Arsenali, Sta/Jilimenti. Ce111ri "/'emici
STABILilVIENTO l\!IILITARE SPOLETTE Sede: Torre Annunziata (Napol i).
Or;gini e vicende organiche Dopo la proclamazi?ne ciel Regno d'Italia, nel I889 ha inizio la ristrutturazione della Real fabbrica d'Armi dis locata a Torre Annunziata. Le origin i di questo ente risalgono al 1652, anno di fondazione cli una Fabbrica di Polvere da Cannone che nel 1654 muta denominazione in Real Polveriera. Dopo un secolo, nel 1757, diviene Real Fabbrica cl ' Armi e nella circostanza la produzione è d iversificata riguardando la fabbricazione di armi portatili da fuoco e da taglio; infine nel 1848 inizia la realizzazione di polveri da sparo che sono disponibili anche per i privati. A seguito cli alcuni gravi scoppi , nel 1856 la produzione d i polvere viene sospesa. A partire dal I 90 l la Real Fabbrica cl' Armi è in condizione di fabbricare spolette e proiettili da campagna ma dal l O lugl io 191 1 cessa di essere ente autonomo e diviene Sezione Staccata alle dipendenze del l'Arsenale cli Artiglieria d i Napoli. Pochi anni dopo l'incremento qualitativo e quantitativo della produzione conseguente all ' inizio della guerra 19 15- 18 comporta la autonomia della Direzione Artiglieria che ha luogo dal I O luglio 19 I6. li I O gennaio I 927 la Direzione viene trasformata in Sezione di Spolettificio Regio Esercito alle dipendenze dello Spolettifico di Roma e due an ni dopo lo Stabilimento diviene a sua volta Spolettificio Regio Esercito. Con l' avvento del secondo confl itto mond iale, nel 1940 vengono am pliati i reparti cli produz ione di bombe a mano S.R.C.M. e cli spo lette di vario tipo ed il fatto comporta un nuovo incremento nella produzione. Ne l dopoguerra Io Spolettificio Esercito riprende la propria attività e nell'ambito della ristrutturaz ione degli Stabil imenti cd Arse na li Militari dal 17 lugl io 1977 prende la denominaz ion e di Stabilimento Militare del Munizionamento Terrestre "Divisione Spolette" che muta poi per D.M. 31 dicembre l 984 in Stabilimento Militare Spolette.
Direttori SPOLETTIFICIO ESERCITO ( 1944-77)
REAL 1-'ABBRICA D'ARMI ( I 889- 19 l l)
Col. Giovanni D' Alonzo Magg. Gen. Franchino Palmieri Magg. Gcn. Michele Pierri Magg. Gen. Alfredo Tozza Col. Dccio Fusco
SEZIONE STACCATA ARSENALE ARTIGLIERIA DI NAPOLI (191 J-26)
19 16-26) Col. L·uigi Ariolo Ten . Co( Giuseppe Anloci
DIREZIONE ARTIGLIERI/\ (
SEZIONE DI SPOLETTIFICIO REGIO ESERCITO
STABILIMENTO MILITARE MUNIZIONAMENTO TERRESTRE - DI YISIO!\E SPOLETTE (1977-84)
Col. Alfonso Cascone Col. Riccardo Barbiera
(1927-29)
Ten . Col. Ugo Russo Ten. Col. Federico Capalclo
STABILIMENTO MILITARE SPOLETTE ( 1985)
Col. Col. Col. Col. Col. Col.
SPOLETTIFIC IO REGJO ESERCITO ( 1929-43)
Ten. Col. Federico Capaldo Ten. Col. Umberto De Luca Ten . Col. Achille Sch iavo Col. Ettore Kovaric Col. Giovanni D' Alonzo
Sedi 1889
Torre Annunziata (Napoli)
Riccardo Barbiera G iovannino Pulozzi Pochini Lucio Leonardi Marino Marzano Michele Alfarano Gaetano Avizzano
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L'Esercito Italiano verso il 2000
STABILIMENTO MILITARE PIROTECNICO Sede: Capua (Caserta).
Origini e vicende organiche Lo Stabilimento discende dall'Opificio Pirotecnico costitu ito in Capua nel settembre 1855 nel quale furono concentrate le attività di produzione ed allestimento di munizioni, cassule e fulminato di mercurio sino ad allora divise tra l'Arsenale di Napoli (la cui fucina del fulminato era crollata nel luglio 1846 a seguito di una esplosione), lo Stabilimento di Pietrarsa ed il Laboratorio Pirotecnico di Posillipo. Le officine del1' opificio allestite nei tre piani della "Castelluccia" (castello fatto costruire nel periodo 1542-68 dall' imperatore Carlo V) sono in grado di provvedere alla produzione integrale delle cartucce e dei razzi disponendo cli forni per la fusione del piombo, di laboratori per l'allestimento delle cassule, di locali per l'avvolgimento delle cartucce e cli riservette per le polveri. li personale è tratto dalla Compagnia Artificieri, anch'essa concentrata a Capua, ed ai 400 soldati è affiancato anche personale civile e la produzione giornaliera assomma a 40.000 cartucce su 10 ore lavorative. Nel 1861 il Laboratorio Pirotecnico si inserisce nella produzione ciel nuovo Stato e raggiunge punte cli massima attività già nel I 9 I2 e soprattutto durante la prima guerra mondiale. Con la denominazione di Regio Pirotecnico funge da Sezione Staccata dello Stabilimento cli Bologna e produce enonn i quantità cli cartucce per anni mocl. 91 oltre che artifizi vari, razzi, innes,chi e caricamenti speciali. Con l'ordinamento 11 marzo 1926 cambia nome in Pirotecnico Regio Esercito e nel 1928 viene potenziato e rimodernato finché nel 1931 a poca distanza da quello già esistente, sorge un "nuovo Stabilimento" che assorbe anche la produzione di spolette trasferita dall'Officina Costruzioni di Torino. Nel 1935 è trasferita a Capua anche la produzione in precedenza effettuata a Bologna così che nel 1936 è possibile procluITe 500.000 cartucce al giorno e si inizia la produzione del calibro 8 oltre a quello ormai decennale del calibro 6,5. '.Allo scoppio della seconda guerra mondiale il personale va gradualmente aumentando ritornando ad un massimo cli 4.500 operai già raggiunto nel 1936. I bombardamenti dell'agosto - settembre 1943 e le distruzioni eia parte dei reparti tedeschi in ritirala riducono i due Stabilimenti ad un cumulo cli rovine con quasi tutti i macchinari inutilizzabili. Nel novembre 1943, a pochi giorni clall' ingresso degli alleati in Capua, sorge un "Nucleo Pirotecnico" che inizia una prima lavorazione con soli 44 operai in una vecchia caserma e fu nziona come "Posto avviamento munizioni". Nel marzo 1945 viene impiantata una piccola officimt e alla fine dell'anno si decide di riprendere la produzione di cartucce con macchinari ricuperati e dadattati. Nel 1946 si aUestiscono le prime produzioni e si reinserisce nella vecchia sede originaria lo Stabilimento che assume il nome di Pirotecnico Esercito. Nel 1976 l'ente perde la sua autonomia diventando Sezione Staccata (Divisione Pirotecnico) dello Stabilimento Militare per il Munizionamento Terrestre cli Baiano di Spoleto ma un nuovo decreto del 13 marzo 1986, ne ripristina l'originaria funzione costituendo lo Stabilimento Militare Pirotecnico. Attualmente, assunta una moderna organizzazione cli lavoro, l'Ente produce cartucce calibro 7,65 e 5,56 ordinarie e da salve, ca1tucce speciali (da lancio, carica rinforzata, carica ridotta), cannelli per artiglierie ed a1tifizi vari . E' allo studio anche la ripresa della produzione di cassule.
Direttori LABORATORIO PIROTECNICO ( 1861- 1918)
(19 l 8-26) Col. Eugenio Ferrari Col. Michele Pittoni Col. Spartaco Capone
REGIO PIROTECNICO
PIROTECNICO REGIO ESERCITO
Col. Spartaco Capone Col. Angelo Magistri Col. Giuseppe Antoci Col. Pasquale Ventrella Col. Raffaele Pascucci
(1926-43)
Arsenali, S1abilimenti, Centri Tecnici
Col. Raffaele Cardellicchio Col. Giovenale Argan
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SEZIONE S TACCATA (DIVISIONE PIROTECNICO)
(1976-86) Ten . Col. Aldo Caratelli Col. Matteo Carella Col. Domenico Zappulla
(1944-46) Ten. Col. Antonio Malato Ten. Col. Arioaldo Le Piane
NUCLEO PIROTECNICO
P IROTECNICO ESERCITO ( 1946-76)
S TABILIMENTO M ILITARE PIROTECNICO ( 1986)
Col. Domenico Zappulla Col. Giuseppe Conio Col. Domenico Migliaccio Col. Antonio Simula Col. Cesare Ruggerini Col. Bruno Pamfili
Ten. Col. Arioalclo Le Piane Col. Antonio AvaI1one Ten. Col. Umberto Mandarin i Ten. Col. Giuseppe Bru ndo Cateno Magg. Gen. Modestino Pellecchia Ten. Col. Aldo Caratelli
Sedi 1861
Capua (CE)
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L'Esercito l!aliano verso il 2000
STABILilVIENTO MILITARE PROPELLENTI Sede: Fontana Liri (Frosinone).
Origini e vicende organiche Lo Stabi li mento discende dal Comando Autonomo di Artiglieria costituito in Fon tana Liri con R.D. I I giugno 1893 e trasformato con R.D. 21 gennaio 1894 in Direzione Artiglieria del Polverificio. Progettato per produrre 1.000 Kg/giorno cli balistite, a cavallo ciel nuovo secolo viene potenziato per allestire la solenite impiegala neìle cartucce per il fuci le mod. 91 . Con circ. n. 37 in data 23 febbraio 1904 camb ia denominazione in Regio Polverificio sul Liri e dopo il primo conflitto mondia le prende il norne di Polverificio Regio Esercito. I periodi cli massima attività dell'opificio si hanno cluranle la guerra 19 15- 18, in particolare nel 1917 vengono allestite 3.200 tonnel late fra balistite e sole nite pari a IO ton/giorno e nel corso del secondo confl itto mondi ale allorché tra il 1942 ed il 1943 vengono prodotte 4.800 tonnellate di propellenti pari a 15 ton/giorno. Nel 1943 lo Stabi li mento è occupalo dalle truppe tedesche ma le infrastrutture e gli impianti sono in gran parte distrutti sia da azioni sabotatrici sia da bomba rdamenti deg li alleati. La ricostru7.io ne ha ini zio già nel luglio I 944 ad opera di un piccolo contingente cli maestranze, in maggioranza vo lontari , i quali recuperate parte delle attrezzature riprendono alcune attività secondarie. Tullavia la ripresa ciel Polverificio Esercito si ha solo nel 195 I e nel termine di 5 anni gli impianti vengono adeguati agli sv iluppi della tecnologia esp losivistica per i propellenti laminati. Sul la destra ciel fiume Liri viene impiantata, con macchinari provenienti in parte eia altri stabilimenti abbandonati, una fabbrica per la produzione di propellenti trafilati alla nitrogliceri na destinali alle armi cal. 8. Tale fabbrica non è mai comp letata, a causa della cessata esigenza del tipo di polvere per la quale era stata progettata. In vista della riconosciuta necessità cli ammodernamento generale cli tutto Jo Stabilimento, neUa seconda meta degli anni 60 sono condotti studi per l'acleguarnento alle nuove tecnologie cli produzione cli tipi di polvere più attuali . Negli anni 1986-87 utilizzando parte degli impianti installati, opportunamente riadattati, viene studiata e realizzata una polvere alla nitrocell ulosa per cartucce a salve cal. 7,62. Nel I981 si programma la realizzazione cli una fabbrica per la produzione cli poi vere sferica, per sfruttare gli impianti già es istenti e funzionanti per la produzione eh nitroglicerina e nitrocellulosa, composti di base di tale manufatto, ma solo nel 1986 la proposta viene affinata concretizzando i dati tecnici ed economici. Frattanto, a seguito della ristrutturazione degli Stabilimenti ccl Arsenali Militari in attuazione elci decreto ministeriale 31 dicembre 1984 il complesso assume la denominazione cli Stabilimento Militare Propellenti. Nel luglio I 989, costruito l'edificio nel quale allocare il nuovo impi anto, cominciano i lavori cli montaggio dello stesso che terminano a maggio 1990. 11 collaudo per accertare prima il perfetto funzionamento delle si ngole parti e successivamente dell'i ntero complesso si conclude nel dicem bre 1990 con la produzione di un adeguato numero di tonnellate di po lvere sferica che, sottoposta a collaudo fisico chimico e balistico, dimostrano l' idoneità non solo dell' impian to nuovo ma anche cli quelli sussidiari appositamente modificati o adeguati. La real izzazione della nuova fabb rica consente una ripresa della produzione industriale che nel corso del I993 è caratteri zzata da lla lavorazione di 56.742 Kg di polvere sferica per vari calibri .
Direttori COMANDO AUTONOMO DI ARTIGLIERIA
(1893-94)
Col. Roberto Barzichelli DIREZIONE DI ARTIGLIERIA DEL POLVERlFICIO
(1894-1904) Col. Roberto Barzichelli
Col. Claudio Cherubin i Col. Antonio Benedetti Col. Giuseppe Ninci ( 1904-43) Col. Francesco Terracina
REGIO POLVERIHCIO
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Arsenali, Stabilimenti, Centri Tecnici
Col. Achille Zanolti Ten . Col. Bonaiuto Levi Te. Col. G.B. Nicolò !setta Magg. Gen. Arturo Valentini Col. Italo Verdelli Magg. Gen. Antonio Masci Col. Stefano Martinengo Col. Nazzareno Bagaioli Ten. Col. Guido Pannoncini Col. Giovanni Tesio · Col. Cesare Cerutti Cesare Col. Eugenio De Rosis Ten. Col. Giuseppe Failla Magg. Gen. Saverio Costa Col. Vincenzo Di Ferrante
POLVERIFICIO ESERCITO ( I 944-84)
Col. Col. Col. Col. Col. Col.
STABILIMENTO MILITARE PROPELLENTI ( 1985)
Col. Col. Col. Col. Col.
Sedi 1893
Fontana Liri (FR)
Vince nzo Di Ferrante Franco Valente Camillo Caprio Mario Dc Santis Marcello Averna Biagio Ferrara Biagio Ferrara Pietro Guariglia Francesco Coccia Biagio Ferrara Corrado Maccari
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L'Esercito Italiano verso il 2000
STABILIMENTO MILITARE RIPIUSTINI E RECUPERI DEL MUNIZIONAMENTO Sede: Noceto (Parma).
Origini e vicende organiche Istituita nel 1935 come Sezione Staccata del Laho.-atorio Caricamento Proietti di Piacen~a, la stessa inizia le lavorazioni nel l 937 con il compito di provvedere all'alJestimento di cariche di scoppio in custodia, al caricamento con esplosivo fuso e compresso di proielti di artiglieria e bombe di mortaio ed al confezionamento di detonatori. Dopo la distruzione ciel Laboratorio di Piacenza, a seguito di esplosione nell'agosto 1940, lo Stabilimento cessa dalle funzioni di Sezione Staccata assumendo piena autonomia funzionale. Nei tre anni successivi il Laboratorio Caricamenti Proietti cli Noceto viene notevolmente ampliato e potenziato; il personale raggiunge le 2.300 unità (tre turni cli lavoro nelle 24 ore) e la produzione bellica tocca indici elevati. I noti eventi che seguono 1'8 settembre 1943 segnano l'inizio dello sfaldamento dello Stabilimento. La produzione subisce una notevole diminuzione, sia per i frequenti bombardamenti aerei sia per il trasferimento al nord (in località Doss di Trento e presso la ditta Sorlini di Ghedi) di quasi tutti i macchinari e materie prime, e le incursion i aeree del 9, 10 e 11 settembre 1944 provocano la distruzione degli uffici direzionali e cli parte dei fabbricati. A guerra finita ha inizio la rimessa in efficienza cli impianti, locali ed uffici e la ripresa delle lavorazioni d'istituto. Attività altamente meritoria è quella svolta dal personale artificiere nell'opera di bonifica dei terreni minati e di rastrellamento degli ordigni esplosivi . Un monumento posto ali' interno dello Stabilimento ricorda quanti caddero nell'assolvimento di tale compito. L'Ente è ora un Distaccamento del Laboratorio Caricamento Proietti di Baiano di Spoleto (PG) per divenire poi, nel 1950, una Sezione dello stesso L.C.P. Con la ristrutturazione degli Stabilimenti ed Arsenali Militari dal I O gennaio 1985 prende il nome di Stabilimento Militare Ripristini e Recuperi del Munizionamento.
Direttori L.C.P. DI PIACENZA ( 1937-40) Ten. Col. Giuseppe Failla
Ten. Col. Michele Federico Ten. Col. Francesco Sammartino Ten. Col. Mario Russornando Magg. Gen. Giuseppe Cucinotta Col. Salvatore Capezzuto Col. Giuseppe Farinelli Col. Nicola Balice
SEZIONE STACCATA
LABORATORIO CARICAMENTO PROIETTI (1940-44)
Ten. Col. Giuseppe Failla Ten. Col. Giuseppe Russo Ten. Col. Settimo Corso D ISTACCAMENTO L.C.P. DI BAIANO ( 1945-50) Magg. Carmelo Ferro Ten. Col. Giuseppe Bartoletti SEZIONE STACCATA L.C.P. DI BAIANO (1950-84) Ten. Col. Giuseppe Bartoletti
STA!BILIMI::NTO MILITARE RIPR[STINI E RECUPERI DEL MUNIZIONAMENTO ( 1985)
Col. Bruno Cerrito Col. Andrea Carcamo
Sedi l 937
Noceto (PR)
46 1
Arsenali, Stabilimenti, Centri Tecnici
STABILIMENTO MILITARE DEL lVIUNIZIONAlVIENTO T ERRESTRE Sede: Madonna cli Baiano di Spoleto (Perugia).
Origini e vicende organiche Istituito nel 1936 come Reparto Staccato del Laboratorio Caricamento Proietti di Piacenza, lo stesso avvia le lavorazioni nel 1937. Ali ' inizio del secondo conflitto mondi ale diviene Sezione di Stabilimento e dopo la distruzione del Laboratorio cli Piacenza, a seguito dell ' esplosione nell'agosto 1940, si trasforma in Sezione Autonoma del Laboratorio Caricamento Proietti di Noceto (PR). In tale periodo l'opificio raggiunge una capacità produttiva giornaliera di l 0.000 colpi controcalTi di piccolo cal ibro, di 1.000 proietti di medio calibro nonché di 2.000 bombe da mortaio . Avviata nel 1941 la costruzione degli impianti per la produzione di esplosivi da innesco, la fase produttiva ha inizio nei pri mi mesi del 1943. Parzialmente distrutto durante il peri odo bellico per effetto dei sistematici bombardamenti aerei alleati e per l'intensa attività di distruzione dei reparti tedeschi in ritirata, lo Stabilimento viene riaperto, a liberazione avvenuta, con l'incarico di rastrellare e bonificare l' area interna e quella del comune di Spoleto. Dopo la riparazione de11e infrastrutture e degli impianti e preso il nome di Laboratorio di Caricamento Proietti (con distaccamento a Noceto - PR -), allo Stabilimento sono affidati nuovi compiti di istituto ed in particolare: caricamento di granate e teste di guerra per c/c convenzionali ed a razzo; ripristino munizionamento convenzionale e non ; caricamento proietti e teste cli guena; produzione esplosivi eia innesco, allestimento miscele innescanti e parti metalliche per capsule e detonatori, caricamento detonatori e capsule e bombe a mano. Questa ultima attività nel campo degli esplosivi d 'innesco era ed è peculiare dello Stabilimento che è tuttora l' unico in Italia, tra tutti i produttori di innescanti, a produrli partendo dalle materie prime. Nel 1977, assume per effetto del decreto ministeriale in data 29 dicembre la denominazione di Stabilimento Militare del Munizionamento Terrestre. I materiali di competenza dello Stabilimento sono: munizionamento per artiglierie e mortai; missili e razzi; bombe a mano - bombe da fucile - armi c/c individuali; parti componenti; accessori ed attrezzature per la manutenzione e per la revisione. I compiti specifici esplicati dall'ente sono quelli affidati con i decreti ministeriali 29 dicembre 1977, 13 dicembre 1979 e 31 dicembre 1984.
Direttori REPARTO STACCATO L.C.P. DI PIACENZA
(1937-40)
Ten. Col. Gustavo Palcani Ten. Col. Carlo Abenaim Ten. Col. Francesco Sammartini Ten. Col. Cesare Sanguigni Magg. Gen. Salvatore Durante Col. Mario Averna
Cap. Ugo Vitiello SEZIONE DJ STABILIMENTO ( 1940)
Cap. Ugo Vitiello SEZIONE A UTONOMA
L.C.P.
DI NOCETO (1940-44)
Ten. Col. Francesco Fiorito LABORATORIO CARICAMENTO PROIETTI (1946-77)
Col. Ten. Ten. Ten. Ten.
S TABILIMENTO M ILITARE DEL M UNIZIONAMENTO TERRESTRE (1977)
Gabriele Montefinale Col. Enrico Gianfrancesco Col. Mario Farinelli Col. Giovanni Piacquadio Col. Gasparino Mendoza
Col. Col. Col. Col. Col.
Sedi 1937
Madonna di Baiano di Spoleto (PG)
Mario Avermt Vincenzo Sebastiani Luigi Ridolfi Renato De Filippis Giuseppe Fabbrocino
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L '€sere ilo Italiano Ferso il 2000
STABILIMENTO MILITARE MATERIALI DIFESA
NBC
Sede: Civitavecchia (Roma) - Comprensorio Santa Lucia.
Origini e vicende organiche Lo Stabilimento trae origine da alcuni Organismi Tecnici in vita quali reparti autonomi prima e durante la guerra 1915-18 e successivamente, dal 1923, alle dipendenze ciel Servizio Ch imico Militare. In tale petiodo sono gestiti complessivamente 20 depositi di materiale chimico e 12 impianti per la preparazione di aggressivi e nebbiogeni che sono poi chiusi dopo la fine della seconda guerra mondiale. In particolare lo smantellamento viene completato negli anni 1976-77 per i depositi cli Ozieri (Sassari) e Cesano (Roma) e nel 1979 per l'impianto cli produzione di Melegnano (Milano). Nell'aprile 1945, nel quadro della riorganizzazione di quanto rimane ciel preesistente "Servizio Chimico Mi litare", viene costituita la Sezione "C" dipendente dalla Direzione Artiglieria dell'VIII CMT. Trasformata il 16 agosto 1947 in Sezione Autonoma Artiglieria Materiali Difesa Chimica con autonomia amministrativa, dal 1° luglio 1957, diviene Direzione Materiali Difesa AUC, con rango di Stabilimento, ed è posta alle dipendenze della Direzione Generale di Artiglieria, poi (1967) Direzione Generale delle Armi, delle Munizioni e degli Armamenti Terrestri. Nel 1975 assume la denominazione di Stabilimento Militare Materiali Difesa NBC e nel 1976 costituisce in Civitavecchia un Distaccamento Amministrativo in vista del trasferimento cli sede che ha inizio nel 1983 e sarà completato il I O ottobre 1984. Nel 1983 cede aJla Direzione di Commissariato della Regione Militare Centrale il Magazzi no Materiai i Difesa NBC di Scanzano che fino ad allora, assieme al Magazzino Materiai i del Lago di Vico ed a quello di Santa Lucia di Civitavecchia, aveva costituito "polmone" per la distribuzione dei materiali NBC approvvigionati presso l'industria privata. /
Direttori SEZIONE AUTONOM/\ ARTIGLIERIA MATERIALJ DIFESA CHIMICA (1947-57)
STABILIMENTO lVl!LITARE MATERIALI DIFESA
NBC (l.975) Col. Pietro Lopez Col. Adolfo Amato Col. Giovanni Serneraro Col. Franco Patané Col. Nicola Sessa Ten. Col. Bruno Bertonati Col. Piervittorio Ciravegna Col. Orlando Cafini Col. Marzio Da Rold Col. Michele Ciccia
Ten. Col. Giuseppe Garufi Ten. Col. Antonio Avorio DIREZIONE MATERIALI DIFESA ABC (1957-75)
Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Antonio Avorio Domenico Mastroeni Vittorio Artiaco Virginio Tavolai Domenico Crucioli Pietro Lopez
Sedi 1957-84
Roma
1984
Civitavecchia (Roma)
Arsenali, Swbilimenti, Cen1ri Ternici
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STABILIMENTO GENIO MILITARE Sede: Pavia.
Origini e vicende organiche Il I O aprile 1861 con la costituzione del 9" Reggimento Artiglieria (Pontieri) viene formata a Pavia la Direzione d' Artiglierià delle Officine Pontieri. TJ comandante del reggimento ricopre anche la funzione di Direttore di officina, coadiuvato da un Ufficiale Superiore in veste di Vice Direttore che regge l'Ufficio Tecnico delle Officine stesse. Alle dipendenze del Comando d i. reggimento sono posti anche i laboratori dei distaccamenti pontieri di Piacenza e Casale che si occupano della costruzione e riparazione ciel carreggio cli artiglieria (affusti, avantreni, cannoni ecc.) A partire dal 1867 le officine, sistemate in una nuova sede, iniziano a svi lupparsi ed a ricevere importanti commesse di lavorazioni , materiale da ponte, trasformazione cli affusti d'assedio ecl altre cli minore importanza. Col 1° gennaio 1874 in virtù della legge 30 settembre 1873 , che apporta modifiche all 'ordinamento dell' Esercito, sono costituiti due Reggimenti del Genio con specialità miste. li 1° reggimento ha sede a Pavia, il 2° reggimento a Casale. Alla formazione dei due nuovi reggimenti concorrono le Compagnie Pontieri che passano così alle dipendenze dell'Arma del Genio, cessando cli appartenere all'Artiglieria, I rispettivi laboratori passano alle dipendenz.e dei reggimenti, per cui le Officine Pontieri di Pavia diventano Direzione dell'Officina del 1° Reggimento Genio con laboratorio distaccato a Piacenza. Da ques to momento l'Offic ina inizia la costruzione e la trasformazione di altri materia.li del Genio, oltre a quelli eia ponte, e ri ceve commesse anche clall 'Artiglieria. Per consentire uniformità d' indirizzo nella costruzione dei materiali delle varie special ità del Genio, si decide cli trasformare l'Officina Reggimentale ciel l O Genio in Stabilimento dell'Arma del Genio. Ciò avviene il 1° aprile 1879, quando la Direzione Reggimentale diviene autonoma, con la denominazione cli Direzione delle Officine di Costruzione del Materiale del Ge1ùo di Pavia e viene soppressa quella cli Alessandria. Cambiato nome nel 189 1 in Officine Costruzioni del Genio Militare, nel ventennio 1890-I 9 1O l'opera del personale direttivo è indirizzata ad apportare migliorie alle attrezzature in relazione ai progressi ed alle esigenze delle nuove lavorazioni , fra cui importantissima quelle delle biciclette per il servizio m ilitare ed è proprio in tale periodo che lo Stabilimento dà incremento a studi ed esperienze che fruttano nuovi materiali per l'Esercito, quali apparati lelefonic i ed ottici, biciclette, esploditori , carrette leggere per zappatori e telegrafisti, micce cli varie specie. ed altri ancora. Durante la guerra 1915- 18, per far fronte alle necessità impellenti, viene aumentato notevolmente il numero degli operai che sale a 1.200 divisi in due gruppi impiegati ciascuno per 11 ore lavorative. Nel 1918 l'ente passa alle dipendenze del "Serviz io degl i Specialisti ciel Genio", a riconoscimento dell'attività tec nica svolta nel corso della prima guerra mondi ale. Dal 1934 al 1937 l'Officina è ampliata ulteriormente ed intensa è l'attività in tutti i campi ed in particolare nello studio per il passaggio cli corsi d ' acq ua nel periodo che comprende la campagna in Africa Orientale, la g uerra civile spagnola e la seconda guerra mond iale, d urante la quale gl i operai raggiungono Ja cifra record cli 2 .000 unità. Dopo 1' 8 settembre 1943 l'Officina continua la s ua attività con la Repubblica di Salò, assumendo il 13 dicembre la denominazione di 1° Stabilimento Genio Militare. Uscito indenne dalla guerra, lo Stabilimento, continuando nei propri compiti, il 28 aprile 1945 assorbe il Centro Studi (istituito il IO luglio 1927) alle proprie dipendenze amm inistrative ed assume la denominazione di 22" Otlicina Riparaziotù del Genio che cambia il l O ottobre 1946 in 22° Stabilimento Genio Militare. Nel luglio 1947, viene costituito ed incorporato nello Stabilimento il Reparto Operai Mi litari del Genio, al comando di un capitano. Nel gennaio 1948 esso si trasforma in ·'Reparto Artieri Specializzati" e presa nel marzo I 950 la denominazione cli "Reparto Genio Pontieri Specializzati" viene sciolto il 30 aprile 1953. Nel quadro della ristrutturazione degli Stabilimenti ed Arsenali Militari, dal 28 febbraio 1978 l'ente assume la denominazione di Stabilimento Genio Militare ed i compiti specifici sono definiti con decreto Ministeriale in data 29 dicembre 1977.
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Direttori Col. Lorenzo Mannozzi Col. Augusto D'Alfonso Col. Carlo Vercelli Col. Tito Ricci Col. Luigi Calligaris
DIREZIONE ARTIGLIERIA DELLE OFFICINE PONTIERI (1861-74)
Col. Giorgio Maralclì Col. Michele Quaglia Col. Giuseppe Scotto DIREZIONE DELL'OFFICINA DEL GENIO (1874-79)
1° STABILIMENTO GENIO MILITARE (1943-45) Col. Luigi Calligaris Ten. Col. Mario Cappelli
1° REGGIMENTO
Col. Giuseppe Scotto Col. Ottone Tournon DIREZIONE DELLE OFFICINE DI COSTRUZIONE DEL M AT ERIALE DEL GENIO (1879-91)
Ten. Col. Giuseppe Bennati Col. Giovanni Riccarcli Col. Agostino Polto Col. Giuseppe Donegana O FFICINE DI COSTRUZIONI DEL GENIO MILITARE
( 1891-1943) Col. Giuseppe Donegana Col. G. Battista Dadcli Col. Giuseppe Bottero Col. Giuseppe Giorelli Col. Enrico Marantonio Ten. Col. Augusto Bajo Augusto Col. Carlo Poggi Carlo Col. Enrico Garavaglia Enrico Magg. Geo. Demetrio Prampolini Magg. Gen. Curzio Giamberini
22" OFFICINA RIPARAZIONI DEL GENIO (1945-46) Ten. Col. Gaetano Dionigi Ten. Col. Dante Bartolini Col. Pietro Steiner 22° STABILIMENTO G ENIO MILITARE (1946-78) Col. Pietro Steiner Ten. Col. Gaetano Dionigi Ten. Col. Dino Memmo Col. Aldo Ballardini o Col. Bruno Notti Col. Franco Folli Col. Elio Rairnondi Col. Gino Bonaiuti Col. Romano Lambiase STABILIMENTO GENIO MILITARE (1978)
Col. Col. Col. Col.
Sedi 1861
Pavia
Romano Lambiase Norberto Cesi Fabio Fabbri Antonio Spalatro
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Arsenali, Stabitìrnenti, Centri Tecnici
STABILlMENTO MILITARE MA'fERIALI DELLE TRASMISSIONI Sede: Roma.
Origini e vicende organiche Il 15 novembre 1919, nell'ultimo periodo del primo conflitto mondiale ha v ita in Roma, alle dipendenze del 3° Reggimento Genio (Telegrafisti) l'Officina di Costruzioni Radiotelegrafiche ed Elettrotecniche del Genio Militare per la realizzazione e la manutenzione cli materiali radio e filo. Il l O luglio 1918, per la complessità ed importanza dei compiti svolti, cessa cli costituire distaccamento ed assume fisionomia cli ente autonomo, nell'ambito ciel Comando Generale ciel Genio. Nel dopoguerra l'officina provvede a riordinare, riparare e trasformare il materiale impiegato nel corso del conflitto e dopo il 1922 ha il compilo di studiare nuovi tipi cli stazioni militari campai i ad onde persistenti i mpieganclo tubi elettronici. Nel frattempo, con decreto 20 aprile 1920 ha assunto la denominazione di Officina Radiotelegrafica ed Elettrotecnica. Passata nel 1927 alle dipendenze del "Servizio Specialisti del Genio", dopo che lo stesso, nel I 934, assume la denominazione di "Servizio Studi ed Esperienze del Genio" l' officina diviene per effetto del decreto 31 ottobre 1935 Officina Materiale delle Trasmissioni e da quel momento svolge un ruolo determinante nel settore della ricerca applicata alle telecomunicazioni in cui diviene protagonista e punto di riferimento anche per l'industria nazionale. All'inizio della seconda guerra mondiale l'organizzazione è tale da consentire aU'officina di far fronte adeguatamente alle molteplici necessità cli uno strumento bellico moderno. A seguito delle distruzioni operate dalle truppe tedesche in ritirata, dal 1944 l'Officina sospende la propria attività fino al 1946. Riattivata come 2JU Officina Riparazioni del Genio, il 21 ottobre 1946 cambia denominazione in 21 ° Stabilimento Genio Militare con compiti cli studio, riparazione, revisione ed approvvigionamento degli apparati dì telecomunicazione per soddisfare le esigenze delle unit~t operative. Divenuto nel 1953 21 ° Stabilimento 'frasmiss_ioni perde le attività cli studio, allo sv iluppo delle quali provvede il "Centro Studi Collegamenti", costituito nel maggio 1949 con il concorso del personale e delle attrezzature del proprio Ufficio Studi. Dal "Centro" deriva 1' attuale "Centro Tecnico M ilitare Trasmissioni". Nel corso del 1967 Jo Stabilimento passa alle dipendenze della Direz ione Generale Arm i, Munizioni e Armamenti Terrestri (A.M.A.T.) e nel l 978 con la ristrutturazione degli Stabilimenti e d Arsenali Militari assume la denominazione di Stabilimento Militare Materi ali delle Trasmissioni.
Direttori OFFICINA DI COSTRUZIONI RADIOTELEGRAFICHE ED ELETTROTECNICHE ( 1918-20)
Col. Luigi Sacco OFFICINA R ADIOTELEGRAFICA ED ELETTROTECNICA ( 1920-35)
Col. Luigi Sacco OFFlCINA MATERIALE DELLE TR/\SMISSIONI
(1935-44) Col. Carlo Vercelli Col. Domenico Leone Col. Alfredo Casola Col. Umberto Ravazzoni
21 ° STABILIMENTO GENIO MILITARE ( 1946-53) Col. Federico Gatta Col. V. Emanuele de Rosa Col. Alessandro Castro Col. Aristodemo Mazzone 21 ° S l'ABILIMENTO TR ASl\1ISSIONI (1953 -78) Col. Aristodenw Mazzone Col. Giuseppe Agliastro Col. Mario Ricciardi Col. Giovanni Rizzo Col. Vincenzo Di Dato Col. Pasquale Ferola Col. Alessandro Ellero
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l'Esercito Italiano verso il 2000
Col. Gaetano Vizzini Col. Renato Mazzaggio
Col. Ernesto Basile Col. G. Battista Rossi Col. Roberto Di Capua Col. Luigi Caruso Col. Filippo Ferba Col. Luigi Palagiano Col. Luigi Di Russo
STABILIMENTO MILITARE MATERIALI DELLE TRASMISSIONI (1978)
Col. Renato Mazzaggio Col. Roberto Spunticchia
Sedi 1918
Roma
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Arsenali, Stabilimenti, Centri Tecnici
STABILllVIENTO CHIMICO-FARlVIACEUTICO MILITARE Sede: Firen re - Caserma "Guareschi".
Origini e vicende organiche Con decreto 26 giugno 1853 viene costituito in Torino un Deposito cli Farmacia Militare che ha annesso il Laboratorio Centrale Chimico Farmaceutico con il compito cli preparare i medicinali ed i materiali per il Servizio Sanitario e Veterinario Militare. Nel 1884 il Laboratorio assume la denominazione di Farmacia Centrale Militare e tale rimane fi no al gennaio I 923 allorché diviene Istituto Chimico-Farmaceutico Militare. Con il trascorrere ciel tempo, l'ente assume nel settore, in ambito nazionale, un ruolo guida tenuto conto delle sempre crescenti esigenze terapeutiche e del mancato sviluppo, all'epoca, dell'industria farmaceutica privata. Dal 15 settembre 1931 l'Istituto prende sede in Firenze in una struttura espressamente costruita e nell'occasione si completa con un Reparto Analisi ed Esperienze. Nel corso del secondo conflitto mondiale la produzione dell'Istituto provvede a soddisfare anche le esigenze degli stabilimenti sanitari civili, specie nell' Italia Centrale, sino al giugno 1944 quando la mancanza cli materie prime ed il trasferimento al nord eia parte dei tedeschi sia delle apparecchiature scientifiche sia dei macchinari comporta la chiusura dell'impianto. Al termine del conflitto, nel 1945, lo Stabilimento viene riaperto e riprende la propria attività, a pieno ritmo, nel volgere di pochi anni; inoltre nel 1953 si arricchisce della Banca Mili tare ciel Sangue. Nel 1975 l'Istituto è articolato su Segreteria ed Ufficio di Amministrazione; Repa110 Analisi, Studi ed Esperi enze; Reparto Preparazioni Chimiche e Farmaceu ti che ; Reparto Iniettabili; Reparto Medicatura; Reparto Allestimento Dotazioni Sanitarie Campali; Banca Militare del Sangue; Reparto Magazzino Deposito e Distribuzione; Scuola Allievi Operai ; Sala Collaudo; Ufficio Tecnico; Autorimessa; Servizi Generali. Nel 1978 l'ente a seguito della ristrutturazione degli Stabilimenti ed Arsenali Militari cambia denominazione in Stabilimento Chimico-Farmaceutico Militare dopo aver assunto, per effetto ciel decreto 5 giugno 1976, una nuova struttura ordinativa che comprende gli uffici Segreteria e Affari Generali, Governo del Personale, Programmazione ed i Servizi Lavorazioni, Banca Militare ciel Sangue, Controllo e Collaudi, Suppotto Generale, Amministrativo, Contabilità lnclustriale e la Scuola Allievi Operai. Lo Stabilimento è un ente interforze alle dirette dipendenze della Direzione Generale della Sanità Militare ed è diretto da un Maggior Generale Chimico-Farmacista. Negli oltre 140 anni cli vita lo Stabilimento è stato sempre impegnato con la sua attività a lenire le sofferenze cli soldati e civili: dalla guerra di Crimea ai due grandi conflitti mondiali, ed anche nelle guerre coloniali, ha fornito un prezioso supporto logistico alle unità operative; così come ha messo a disposizione delle popolazioni civili potenzialità prnduttiva e professionalità in occasione delle gravi calamità naturali, dal terremoto cli Messina, all'alluvione di Firenze, ai terremoti del Friuli, della Val Nerina nonché alla vicenda di Chernobyl, ali 'emergenza della Romania (1989) e per l'Albania ( 1991). Di pari passo con la produzione si è sviluppata nello Stabilimento la ricerca scientifica e tecnologica, cui hanno contribu ito figure di grande rilievo che hanno legato spesso i I loro nome ad acquisizioni cli grande importanza o a metodi analitici , alcuni dei qual.i ancora oggi utilizzati.
Direttori LABORATORIO CENTRALE CHIMICOFARMACEUTICO ( 1853-84)
Dr. Farmacista Cristoforo Grassi Dr. Farmacista Carlo De Rossi
Dr. Farmacista Luigi Dompé FARMACIA CENTRALE MILITARE ( 1884-1923)
Dr. Farmacista Gustavo Hermitte Dr. Farmacista Giacomo Filippi
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l'Esercito Italiano verso il 2000
Dr. Farmacista Giuseppe Gatti Dr. Chimico-Farmacista Bernardo Antolino Dr. Chimico-Farmacista Giovanni Brero Dr. Chimico-Farmacista Antonio Abbati Dr. Chimico-Farmacista Alessandro Bompiani Col. Carlo Martinetti ISTITUTO CHIMICO-FARMACEUTICO MILITARE ( 1923-78)
Col. Alfredo Pagniello Col. Carlo Mozzana Col. Carlo Gorretta Col. Silvio Cortassa Magg. Gen. Giulio Aclilardi
Magg. Gen. Raffaele De Beneclictis Magg. Gen. Ettore Goffrccli Magg. Gen. Giulio Audisio Magg. Gen. Enzo Magg iorelli Magg. Gen. Ruggiero Ruggìeri Magg. Gen. Antonino Alessandro STABILIMENTO C HIMICO-FARMACEUTICO MILITARE (1978)
Magg. Gen. Antonino Alessandro Magg. Gen. Vincenzo Pandolfo Ten. Col. Giancarlo Brizzi (s. v.) Magg. Gen. Gianfranco Polìdori
Sedi 1853-1931
Torino
1931
Firenze
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Arsenali, Stabilimenti, Centri Tecnici
STABILIMENTO MATERIALI DELLA MOTORIZZAZIONE Sede: Bologna.
Origini e vicende organiche Il I O gennaio 1990 yiene costituito in Bologna lo Stabilimento Materiali della Motorizzazione (STAMOTO). Concorrono alla formazione del nuovo ente con personale ed attrezzature i soppressi "Stabilimento Autoveicoli eia Trasporto" (STAVETRA) già Officina Automobilistica Riparazioni Esercito (0.A.R.E.) e "Stabilimento Veicoli da Combattimento" (STAVECO) già Officina Riparazione Mezzi Corazzati (O.R.Me.C.) anch' essi dislocati nel capoluogo emiliano. Lo STAMOTO è organo di sostegno delle tre Forze Armate, per quanto concerne il settore veicoli ruotati e cingolati, con compiti di ricostruzione, revisione generale, manutenzione e riparazione periodica ed occasionale dei materiali, mezzi ed equipaggiamenti in dotazione; costruzione, allestimento, produzione di materiali, equipaggiamenti, parti di ricambio nonché di attrezzature e impianti per lavorazioni e collaudi; trasformazione, modifica e aggiornamento dei materiali e degli equipaggiamenti in dotazione; studio, progettazione, definizione, sviluppo, allestimento, prototipi e sperimentazioni di nuovi materiali, mezzi ed equipaggiamenti .
Direttori STABILIMENTO MATERIALI DELLA MOTORIZZAZIONE ( 1990)
Col. Giovanni Saponaro Col. Roberto Grarnone
Sedi 1990
Bologna
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L'Esercito Italiano verso il 2000
STABILIMENTO VEICOLI DA C01V1BATTI1\t1ENTO Sede: Piacenza - San Lazzaro Alberoni.
Origini e vicende organiche Ne l corso della guerra 1915-18 viene aperto in Piacenza uno Stabilimento per assolvere funzioni di Deposito Au toveicoli; nel dopoguerra dopo un periodo in cui provvede a riparazioni cli biciclette e motocicli con il nome di Sezione Staccata OARE, assume il compito e.li Magazzino Principale Ricambi. Al termine del secondo conflitto mondiale nella stessa area si costituisce il 15° Reparto Riparazioni Auto che mantiene anche il compito di magazzino. Dal 1° ottobre 1947 diviene 15" Officina Riparazioni Auto per le esigenze ciel VI CMT ma dal IO oltobre 1949 subisce la trasformazione in Sezione Officina Automobilistica Riparazioni Esercito ed è posta alle dipendenze dell'Ispettorato Generale del la Motorizzazione. Nella circostanza prende fisionomia cli stabilimento ed attua grandi lavorazioni in serie con il sistema a catena dei grandi complessi meccanici industrial i. Cambia denominazione il IO aprile 1952 in Officina Riparazioni Trattori Esercito (0.R.T.E.) e provvede alla revisione generale dei trattori ed autocarri medi. Nel corso degli anni l' officina viene incaricata della revisione generale e riparazioni di 4" categoria di trattori e mezzi comuni e s peciali per le tre Forze Armate. Per decreto in data 23 dicembre 1977 dal I O aprile 1978 diviene Sezione Staccata dello Stabilimento Veicoli da Combattimento di Bologna, incaricata della revisione generale di carri armati, semoventi, veicoli blindati e corazzati a ruote e a cingoli. Nel 1987, in attuazione ciel decreto 2 gennaio, dal 1° luglio prende il nome di Stabilimento Veicoli da Combattimento e contemporaneamente assume alle dipendenze la Sezione Staccata Veicoli eia Combattimento di Montecchio Maggiore (VI).
Direttori Col. Giancarlo Spanio Col. Felice Palissero Col. Dario Maggiorà lèn. Col. Libero Cernuzzi
SEZTONE 0 FFIClNA AUTOMOBILISTICA
RIPARAZIONI ESERCITO (1949-51)
Ten. Col. Benedetto Dellino Magg. Giovanni Rolando OFFICINA RIPARAZIONI TRATTORJ ESERCITO ( 1952-77)
Ten. Col. Giovanni Rolando Ten. Col. Catello Di Rosa Col. Enrico Romano Col. Giuliano Saroldi Col. Fabio Fabiano Col. Giuseppe Sorrenti
SEZIONE STACCATA DELLO STAV ECO ( J 977-87)
Ten. Col. Libero Cernuzzi Col. Mario Sitari STABILii'vfE 1TO V EJCOI.I DA Cotvl BATTIMENTO ( 1987)
Col. Mario Sitari Col. N icola Zenone
Sedi 1949
Piacenza
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Arsenali, Stabilimenti, Centri Tecnici
STABILIMENTO VEICOLI DA COMBATTIMENTO Sede: Nola (Napoli).
Origini e vicende organiche ln attuazione della ci(c. n. 1440-R/Ord. II in data 14 agosto 1954 delJo SME, il successivo 1° ottobre ha inizio la costituzione in Nola CNA) dell'Officina Riparazione Mezzi Corazzati (0.R.Me.C.) la cui attività assume ritmo pieno dal 1° gennaio 1960. E' un Ente territoriale della Motorizzazione con il compito di riparazione di mezzi corazzati e loro compless.ivi. Co n decreto del 23 dicembre 1977 cambia denom inazione in Stabilimento Veicoli da Combattimento (STAVECO) che assume a partire dal l O gennaio 1978; è alle dipendenze del Ministero della Difesa - Direzione Generale della Motorizzazione e dei Combustibili.
Direttori OFFICINA RIPARAZIONI M EZZI CORAZZATI (1954-77)
Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
STABILIMENTO VEICOLI DA COMBATTIMENTO
Francesco Monaco Carlo Caligaris Angelo Marletta Francesco Poggesi Anton ino Zuco Litterio Villari Paolo Toscano
Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Sedi 1954
Nola (NA)
Gaetano Cavaliere Eugenio D'Alessandro Elio Pavano Roberto Granone Giuseppe La Verghettta Roberto Facchini
(1978)
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L'Esercito Italiano verso il 2000
STABILIMENTO GRAFICO MILITARE Sede: Gaeta (LT) - Caserma "S. Angelo".
Origini e vicende organiche Discende dall'Officina Grafica costitu ita a Gaeta, all' inizi o del secolo, alle dipendenze del Comando degli Stabilimenti Militari cli Pena con un organico iniziale di solo personale civile specializzato, coadiuvato da militari detenuti. Nel 1968 ha termine il concorso al processo lavorativo da parte dei militari in espiazione cli pena ed il funzionamento de ll ' Officina viene assicurato con personale civile e militare dei ruoli organici della Difesa. Con la ristrutturazione dell'Esercito, divenuti sempre più complessi i compiti affidati all ' Officina in relazione alle crescenti esigenze specifiche delle Forze Annate, la stessa viene trasformata il I O gennaio 1976 in Stabilimento Grafico Militare. L'Ente provvede alla produzione di stampati, sia regolamentari sia speciali; provvede inoltre alla realizzazione di opuscoli, testi, monografie, trattali e volumi per conto degli Uffici Centrali e degli Enti della Difesa. Il processo di potenziamento ed ammodernamen to in costante evoluz ione consente allo Stabilimento di conseguire risultati di grande rilievo tecnico.
Direttori STABILIMENTO GRAFICO MILITARE (1976)
Col. Pasquale La vecchia Col. Sabino Lops Ten. Col. Mario Severino Col. Angelo Longo Col. Gaspare Anastasi
Col. Ignazio Avezzano Cornes Col. Vincenzo Calabrese Ten . Col. Sabino Lops (S .V.) Col. Vincenzo Calabrese
Sedi 1976
Gaeta (LT)
Arsenali, Stabililnenti, Centri Tecnici
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CENTRO TECNICO MILITARE ARl\!11 E MUNIZIONI Sede: Nettuno (Roma) - Comprensorio Militare.
Origini e vicende organiche Nel maggio I 975 ha yita in Roma un "Nucleo Centro Tecnico dell ' Armamento Terrestre" al fine di ricercare una prima soluzione al sentito problema della mancanza di un organo tecnico cui affidare unitari amente le ricerche, gli studi e gli sviluppi dei sistemi d' arma interessanti l'Esercito. Con D.M. 29 dicembre I 977 viene sancita la costituzione del Centro Tecnico Militare Armi e Munizioni (CETMAM); nel decreto sono stabiliti i compiti ciel Centro e viene precisato che l'organizzazione dello stesso deve essere completata entro il 31 dicembre I 979 (tale termine sarà successivamen te spostato al I O gennaio 1995). Il 3 0 marzo J 993 il C entro è trasferito a Nettuno nel comprensorio di competenza dello Stabi limento Militare Collaudi ed Esperienze per l'Armamento e rimane al le dipendenze della Direzione Generale delle Armi, delle Mu nizioni e degli Armamenti Terrestri.
Direttori STABILIMENTO GRArTCO MIUTJ.\RE
(1976)
Magg. Gen. Ettore Ottini
Magg. Gen. Pietro Yalentini Col. Decio Fusco (f.f.) Magg. Gen. Vince nzo Ressa Col. Gi useppe Turinese Magg. Gen. Augusto G uiclotti
Magg. Gen. Giorg io Maurandi Magg. Gen. Pietro Tatco Magg. Gen. Giuseppe Costantino Magg. Gen. Aldo Mondino
Sedi 1977-93
Roma
1993
Nettuno (RM)
474
L'Esercito lla/iano verso il 2000
CENTRO TECNICO GENIO MILITARE Sede: Roma - Comprensorio Mi li tare di Tor Sapienza.
Origini e vicende organiche Come previsto dalla circ. n. I 630-R/15263435 in data 1O agosto 1957, il successivo l O settembre viene costituito in Roma il Centro Tecnico del Genio al fine di affidare ad un unico Ente special izzato gli studi, le ricerche e g li esperimenti relativi a materiali tecnici ciel Genio che in precedenza erano devoluti ad enti vari, anche di altre Armi. Posto alle dipendenze cieli ' Ispettorato del!' Arma del Genio, dal 31 ottobre 196 1 d iviene organo del Servizio Tecnico ciel Genio q uindi dal I O febbraio 1967 passa alle dipendenze della Direzione Generale dei Lavori, Dem anio e Materiali del Genio. Per decreto 23 dicembre 1977 l'Ente assume la denorn inazione di Centro Tecnico Genio Militare ed i compi ti sono successivamente variati con decreto I <> ottobre J983. Dal 9 luglio 1991 il grado cl i Direttore del Centro eia Colonnello viene elevato a Maggiore Generale del Corpo Tecnico cieli' Esercito.
Direttori CENTRO TECNICO DEL GENIO ( I957-77)
Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
CENTRO T ECNICO GENIO M ILITARE ( 1977)
Vincenzo Di Benedetto Franco Folli Carlo Ciceri Nunzio Ressa Carlo Franco Giacomo Spanò Bruno Priora
Col. Alberto Fidanza Col. Vincenzo Carpino Col. Stefano Matarrese Col. Salvatore Marchio Col. Gianni Piras Col. Giancarlo Ciancia Magg. Gen. Fabio Fabbri
Sedi I 957
Roma
475
Arsenali, Stabilimenti, Ce111ri Tecnici
CENTRO TECNICO MILITARE TRAS1VIISSIONI Sede: Roma
Origini e vicende organiche Allo scopo di disporre di un organismo idoneo a trattare i problemi interessanti le telecomunicazioni e quelli che da detta branca derivano, lo SME con circ. 987 /Orci.Il in data 28 aprile I 949 ritiene necessario costituire in Roma un Centro Studi Collegamenti. Alla formazione dell'Ente provvede il successivo 20 maggio il 21 ° Stabilimento Genio Militare. Il 15 aprile 1953 il Centro, dall'Ufficio Telecomunicazione dello SME, passa alle d ipe nde nze dell ' U ffi cio clell'lspettore de i Collegamenti, quindi il 10 settembre 1954 cambia denominazione in Centro Tecnico 'frasmissioni. Costitui ta il l O luglio 1957 la Sezione Difesa Elettronica, dal l O novembre 1961 il Centro d ipende dal Capo Servizio Tecnico delle Trasmissioni ma passa successivamente alle dipendenze della Direzioni Generale delle Armi, delle Munizioni e degli Armamenti Terrestri (1 ° febbraio 1967). Con D.M. 23 dicembre 1977 assume la denominazione di Centro Tecnico Militare 'lì·asmissioni, la cui articolazione organizzativa-funzionale ed i compiti sono fi ssati con decreto 30 aprile 1984. Strutturato il I O aprile 1987 quale distaccamento ordinario dello Stabilimento Militare Materiali delle Trasmissioni, dal 3 agosto 1991 il grado ciel Direttore ciel Centro da colonnello viene elevato a quello di Maggior Generale del Corpo Tecnico dell'Esercito.
Direttori C ENTRO STUDI COU.EGAMENTI ( I 949-54)
Ten. Col. Salvatore Trovato (int.) Col. Vittorio !ammarino
Col. Giovanni Gina Col. Aldo Maggiora CENTRO TECNICO MILITARE TRASMISSIONI ( 1977)
Col. Aldo Maggiora Col. Giovanni Pesci Col. Giuseppe Toclisco Col. Luigi Giovenali Col. Orlando Lippi Col. Luciano Ravalletta Col. Sante Lucchetti Magg. Gen. Antonio Linciano Magg. Gen. Ennio Marinucci Magg. Gen. Giovannino Pulozzi Pochini
C ENTRO TECNICO TRASMISSIONI ( 1954-77)
Col. Salvatore Trovato Col. Umberto Russo Col. Giuseppe Agliastro Col. Renzo Delmonte Col. Antoni o D'Angelo Col. Cesare Bertolcli Col. Vincenzo Di Dato Col. Salvatore Loreto
Sedi 1949
Roma
476
L 'Esercito /1aliano verso il 2000
CENTRO TECNICO DEL COlVllVIISSARIATO MILITARE Sede: Roma
Origini e vicende organiche L'Ente trac origine dall'Ufficio Staccato del Centro Tecnico del Commissariato Militare costiO tuito il I gennaio 1976 in Rom a, in sostituzione del soppresso Il Opificio Militare V.E.; dal 18 marzo 1978 l'Ufficio diviene Sezione Staccata del medesimo Centro. In attuazione del D.M. 23 dicembre 1986, in data I O maggio 1987 la Sezione sì trasforma in Centro Tecnico del Commissariato Militare, a segui to della soppressione dell 'omonimo Centro di Torino. Ha dipendenza in linea disciplinare, d ' impiego, funzionale e tecnico amministrativa dalla Direzione Generale cli Commissariato del Ministero Difesa. Dal 24 luglio 1991 il grado del Direttore del Centro da colonnello viene elevato a quello cli Magg ior Generale del Corpo Tecnico dell ' Esercito.
Direttori C ENTRO T ECNICO DEL COMMISSARIATO - UFFICIO STACCATO ( 1976-78)
Col. Carmelo Cocì
Ten. Col. Francesco Battaglia C ENTRO T ECNICO DEL COMMISSARIATO MUJITARE
( 1987)
CENTRO T ECNICO DEL COMMISSJ\RJATO - SEZIONE STACCATA (1978-87)
Col. Carmelo Cocì Col. Antonio Naselli
Sedi 1976
Roma
Ten . Col. Francesco Battaglia Ten. Col. Giacomo Gianfricla (S . V.) Ten. Col. Franco Petrarca (S.Y.) Magg. Gen. Aurelio Olivieri
Arsenali, Swbilimenli, Centri Temici
477
CENTRO TECNICO lVIILITARE CHilVIICO FISICO E BIOLOGICO Sede: Civitavecchia (Roma) - Comprensorio Santa Lucia
Origini e vicende organiche Il Centro trae origine dal Laboratorio Analitico Sperimentale costituito in seno alla Direzione del Servizio Chimico Militare il 1° agosto 1923. Dislocato a Roma, il Laboratorio ha incarico di eseguire studi, esperimenti ed applicazioni pratiche su mezzi chimici bellici e concorre anche, con altri organismi tecnici del settore, alla produzione di agenti chimici ed allo sviluppo dei mezzi di protezione dagli stessi, sia per il personale sia per gli animali. Con l'ordinamento li marzo 1926 diviene Centro Chimico :Militare articolato su direzione e gruppo speciale chimico. Nel corso del secondo conflitto mondiale il Centro fornisce valido contributo alla produzione di attrezzature campali nebbiogene, liquido nebbiogeno, apparecchiature lanciafiamme, bombe da mortai cariche a liquidi speciali, aggressivi chimici, vestiti antipiritici ed altri materiali del settore. Smantellato all'atto dell'armistizio nel settembre 1943, viene ricostituito nel 1946 a livello Laboratorio Sperimentale Difesa ABC conglobando alla difesa chimica anche le esigenze connesse con la difesa batteriologica ed atomica (po i nucleare); per la parte tecnica il laboratorio dipende dall'Ispettorato dell'Arma di Artiglieria. Il 1° fe bbraio l 962, opportunamente potenziato, dà vita al Centro Tecnico Chimico Fisico e Biologico e diviene organo del Servizio Tecnico Chimico Fisico di recente istituzione. Cambia denominazione il 5 aprile 1978 in Centro Tecnico Militare Difesa Nucleare Biologia e Chimica, con dipendenza dalla Direzione Generale delle Armi, delle Munizioni e degli Armamenti Terrestri , ed ancora a seguito del decreto in data 13 dicembre 1979 per divenire Centro Tecnico Militare Chimico Fisico e Biologico.
Direttori Magg. Gen. Adolfo Amato
CENTRO T ECNICO CHIMICO FISICO E BIOLOGICO
( 1962-78) Magg. Gen. Giacomo Bardi Magg. Gen. Vincenzo Farese Magg. Gen. Vittorio Artiaco Magg. Gen. Francesco Amadei Magg. Gen. Nicola Crucioli Magg. Gen. Pietro Lopez Magg. Gen. Nicola Cerullo CENTRO TECNICO MILITARE DIFESA
CENTRO TECNICO MILITARE CHIMICO F ISICO E
( 1979) Magg. Gen. Adolfo Amato Magg. Gen. Giovanni Semernro Magg. Gen. Pietro Chillemi Magg. Gen. Armando Di Giorgio Magg. Gen. Pier Vittorio Ciravegna .t\.fagg. Gen. Giuseppe Conio Col. Salvatore Cultrera (f.f.) Magg. Gen. Bruno Bertonati BIOLOGICO
NBC ( 1978-79)
Magg. Gen. Nicola Cerullo
Sedi 1926-43 1946-77
Roma Roma
1977
Civitavecchia (Roma)
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L'Esercilo Italiano verso il 2000
CENTRO TECNICO MOTORIZZAZIONE Sede: Montelibrelli (Roma)
Origini e vicende organiche Trae origi ne dall' Autodrappello Esperienze e dal Laboratorio operanti nel primo dopoguerra a Torino. Nel 1921 i due organismi danno vita alla Direzione delle Esperienze nell'ambito dell'Ufficio Superiore Automobilistico; con il trasferimento nella Capitale che avviene dieci anni dopo l' Ente assume la denominazione di Ufficio Studi della Motorizzazione modificata ancora nel 1938 in Centro
Studi della Motorizzazione. Sciolto nel settembre 1943, il Centro è nuovamente in vita nel 1946 come Ufficio Studi della Motorizzazione ma nel 1948 diviene Centro Studi ed Esperienze della Motorizzazione. Nel 1959 viene assegnato al Centro il comprensorio di Montelibretti ove ha inizio la realizzazione delle prime funzionali infrastrutture tecniche in prova. A seguito della riorganizzazione degli organi centrali del Ministero della Difesa nel 1966 al Centro vengono affidati compiti di studio e sperimentazione veicoli per le tre Forze Armate. Dal l O gennaio 1978 cambia ancora denominazione i n Centro Tecnico Motorizzazione (CETEM) e contemporaneamente si sviluppa un programma cli ammodernamento e potenziamento che viene completato nel 1990 con il trasferimento dell' Ente a Montelibretti.
Direttori DIREZIONE DELLE ESPERIENZE (1921-1931)
Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Col. Enrico De Brand UFFICIO STUDI DELLA MOTORIZZAZIONE ( I 93 I -38)
Col. Enrico De Brancl Col. E nrico Girola CENTRO STUDI DELLA MOTORIZZAZIONE ( 1938-43)
Col. Enrico Gìrola Col. Ermanno Savolcli Col. Edmondo Tatti UFFICIO STUDI DELLA MOTORIZZAZIONE ( 1946-48)
Emilio Paoletti Carlo Maresca Enrico Rizzo Massimiliano Gragnoli Fernando Frate!] i Valentino Romano Mancio Siddi Emilio Salamena Rosario Cannistrà Luigi Compagna
CENTRO TECNICO MOTORIZZAZIONE (1978)
Col. Col. Col. Col. Col. Col.
Col. Edmundo Tatti CENTRO STUDI ED ESPERIENZE DELLA MOTORIZZAZIONE ( 1948-78)
Col. Edmunclo Tatti Col. Antonio Noya
Luigi Campagna Mario Auricchio Giuseppe Palmarini Alfredo Attanasio Agostino Lupoli Roberto Leoni
Sedi 1921-31 193143
Torino Roma
1946-90
1990
Roma Montelibretti (Roma)
479
Arsenali, Stabilimenti, Centri Tecnici
CENTRO APPROVVIGIONAMENTO AUTOVEICOLI E RICAJVIBI Sede: Torino - Caserma "Arnione".
Origini e vicende organiche Con l'ordinamento Il,marzo 1926 viene istituito in Torino l'Ispettorato della Motorizzazione al quale, trasferitosi a Roma nel 1932, subentra nel capoluogo piemontese una Sezione Staccata dell'Officina Automobilistica del Regio Esercito di Bologna. Dal l O luglio 1933 la Sezione diviene Ufficio Autonomo degli Approvvigionamenti Automobilistici Regio Esercito che rimane in vita fino all'8 settembre 1943. Il 1° maggio 1945, sempre in Torino, si costituisce l'Ufficio Approvvigionamento Autoveicoli e Ricambi Esercito alle dipendenze della Direzione Generale ALtiglieria e Motorizzazione del Ministero della Guerra. L'Ufficio il 1° febbraio 1947 assume autonomia amministrativa e cambia denominazione il 1° gennaio 1956 in Centro Approvvigionamento Autoveicoli e Ricambi Esercito ed ancora il 1° maggio 1973 in Centro Approvvigionamento Autoveicoli e Ricambi. Il Centro assume il 1° ottobre 1983 la fisionomia di Stabilimento a carattere industriale ed attualmente provvede all'approvvigionamento di autoveicoli, 1icambi, utensileria, materiali vari di consumo, carburanti e lubrificant i per le tre Forze Armate. I compiti specifici sono stabiliti con D.M. 2 gennaio 1987.
Direttori Col. Col. Col. Col. Col. Col.
UFFICIO AUTONOMO DEGLI APPROVVIGIONAMENTI AUTOMOBILISTICI R. E.
(1933-43)
Col. Carlo Arnione Col. Mario Carrera Col. Filippo Brignone Ten. Col. Michele Perna UFFICIO APPROVVIGIONAMENTO AUTOVEICOLI E
Gino Dorè Giuseppe Livoti Giovanni Rolando Giulio Mazzetti Adelio Cafardi Francesco Santa
CENTRO APPROVVIGIONAMENTO AUTOVEICOLI E RICAMBI (1973)
Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.
RICAMBI ESERCITO ( 1945-55)
Col. Filippo Brignone Col. Guido Balanzino Col. Giuseppe Ponzi C ENTRO APPROVVIGIONAMENTO AUTOVEICOLI E RICAMBI ESERCITO (1956-73) Col. Giuseppe Ponzi
Francesco Santa Luigi Sabbadini Dario Maggiora Vittorio .Murri Luigi Merlo G. Gregorio Carnevale Domenico Mele Mario Sitari
Sedi 1933-43
Torino
1945
Torino
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L'Esercito Italiano verso il 2000
CENTRO RIPRODUZIONE AEROFOTOGRAFICA ESERCITO Sede: Villafranca cli Verona (Verona) - Aeroporto Militare.
Origini e vicende organiche Trae origine dalla Sezione Esercito del Nucleo Aerofotografico Misto (SECAM) costituito nell 'aeroporto di Villafranca di Verona il 10 giugno 1955 allo scopo di assicurare una più stretta collaborazione tra Esercito e Aeronautica nel campo operativo-informativo. Con la istituzione della l st Air PhotO Interpretation Detachment (APID) presso la 3a Aerobrigata, nel 1959 la SECAM prende il nome di Sezione Esercito del l O APID mantenendo inalterati i compiti. TI IO marzo 1961, in attuazione della circ. n. 5/S/151625 18 in data 9 febbraio dello SME, la sezione diviene Centro Riproduzione Aerografica Esercito (CRAE), allo scopo di separare l'attività di riproduzione e stampa da quella di fotointerpretazione devoluta agli APlDs del!' Aeronautica. Il Centro ha dipendenza d'impiego, addestrativa, disciplinare e amministrativa da orgaiù FTASE, mentre per la parte relativa ai materiali specifici de.lla fotoriprocluzione dipende dal Comando Materiali cieli ' Aviazione Esercito.
Direttori Ten. Col. Umberto Pelosio Cap. Mario Fiorese (int.) Ten. Col. Umberto Pelosio Ten. Col. Antonio Radicioli
CENTRO RIPRODUZIONE AEROFOTOGRAFICA
ESERCITO ( l 961)
Magg. Emanuelino Podestà Magg. Vincenzo Baiano
Sedi 196]
Villafranca (VR)
481
Arsenali, Stabilimenti, Centri Tecnici
CENTRO TELEMATICO SPERlMENTAZIONI RIFORNIMENTI E RIPARAZIONI MATERIALI DELLE TRAS1\1ISSIONI Motto: "Res non verba" Festa: 24 giugno - anniversario della battaglia del Piave (1918) Sede: Treviso - Case!·ma "De Dorninicis" . Mostrina: fiamma a due punte di colore azzurro elettrico con bordo amaranto
Origini e vicende organiche li 1° dicembre 1993 viene costituito in Treviso il Centro Telematico Sperimentazioni Rifornimenti e Riparazioni Materiali delle Trasmissioni con personale e strutture del soppresso 184° Battaglione Trasmissioni "Cansiglio". Il Centro è un organo logistico che svolge attività di mantenimento di 3° grado ed è formato da celo, supporto generale (1 ivello battaglione) , Uffic io Amministrazione, Reparto Tecnico Materiali Trasmissioni, Reparto Telematico. Con decreto 14 aprile 1994 viene concessa al Centro la Bandiera di guerra.
Stenima Araldico Decreto 5 settembre I 995. a. SCUDO: troncato: nel primo, dì rosso, alla croce d'argento, accantonata nel primo e nel secondo quarto da due stelle di otto raggi, una e una, dello stesso; nel secondo, d'argento, alla torre eia segnalazione romana, al naturale, vista cli tre quarti, volta a sinistra, aperta del campo, con la torcia sporgente in sbarra ed abbassata a sinistra, dello stesso; accesa di rosso. b. CORONA. TURRITA: c. ORNAMENTT: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con Ja concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: «RES NON YERBA>>.
Sintesi della blason.atura Nella parte superiore dello stemma l'anne cli Treviso testimonia il legame territoriale del Centro con la città ove si è costituito ed ha preso sede. La torre eia segnalazione rappresentata nella partizione inferiore simboleggia il sistema di segnalazione in uso presso i romani, primo embrione di un sistema organ izzato di trasmissione di notizie ad uso militare.
Comandanti CENTRO TELEMATICO SPERIMENTAZIONI RIFORNIMENTI E RIPARAZIONI MATERIALI DELLE TRASMISSIONI ( 1993)
Ten. Col. Luciano Musso
Sedi 1993
Treviso
EN.TI VARI
485
Enti Vari
BANDA DELL'ESERCITO Sede: Roma - Caserma "Mameli". Mostrina: alamaro con stelletta filettata in rosso: serto di alloro con bacche in oro sabbiato e lira musicale in argento sabbiato.
Origini e vicende organiche Con circ. n. 2050-R/15228 in data 27 dicembre 1963 lo Stato Maggiore dell'Esercito dispone la costituzione della Banda dell'Esercito a partire dal 1° febbraio J964 nella quale vengono accentrati i compiti e le funzioni di rappresentanza delle disciolte bande presidiarie minori. Posta alle dipendenze del Comando Divisione "Granatieri di Sardegna", nel dicembre 1964 assume fis ionomia di reparto autonomo. La prima esibizione pubblica del nuovo complesso ha luogo il 2 giugno 1964 a Roma in occasione della parata militare per la celebrazione della fondazione della Repubblica. Inizialmente formata da 126 elementi (sottufficiali e militari di truppa), attualmente la Banda è costituita da: Comandante (Ufficiale Superiore d'Arma responsabile della disciplina e del l'impiego), Maestro Direttore (ufficiale in servizio permanente che ne cura l'aspetto artistico), Comando, Reparto Comando e Servizi, Corpo Musicale (comprendente 102 sottufficiali la maggior parte dei qual i diplomati in Conservatorio). Il repertorio della Banda varia da quello tipico di tali complessi, nel quale predom inano le marce militari, a quello classico con brani di famosi compositori, in particolare Bach, Beethoven, Brahms, Verdi e Strawinskj. La Banda dell'Esercito partecipa a molteplici manifestazioni militari e svolge anche una apprezzata attività, sia in Italia s.ia all'estero, adeguando ove necessario formazione e musiche alle tradizioni locali.
Fregio per copricapo: Panoplia composta da una corazza sormontata da elmo romano ed appoggiata su due fuc ili con baionetta, due lance con banderuola a due punte, due scuri, due cannoni, due saette, tutti incrociati. Sotto la panoplia un ramo di quercia ed uno d' alloro, annodati, in basso con un nastro, al bastone cli sostegno della panoplia stessa. MAESTRI DIRETTORI
COMANDANTI
Magg. Amleto Lacerenza Mar. Magg. Francesco Sgritta (f.f.) Ten. Col. Marino Bartoloni Mar. Magg. Domenico Cavallo (f.f.)
Ten. Col. Giovanni Ragusì Col. Giuseppe Seminara Col. Vittorio Giacchero Col. Rocco Carducci Col. G. Carlo Tufano Col. Calogero Rinaldi Col. Aldo Papa Col. Loris Carta Col. Mario Coppola Ten. Col. Giulio Maoli Ten. Col. Francesco Antoniotti
Sedi 1964
Roma
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L'Esercito Italiano verso il 2000
ISTITUTO GEOGRAFICO MILITARE Sede: Firenze - Fabbricato "S. Marco".
Origini e vicende organiche Con l'unificazione del Regno d'Italia viene costituito in Torino l'Ufficio Tecnico del Corpo di Stato Maggiore dell'Esercito Italiano, mediante la fusione degl i uffici cartografici dei vari Stati della Penisola, in particolare l'Ufficio Topografico dello Stato Maggiore Generale sardo e del Reale Ufficio Topografico toscano. L' Ufficio, composto a ll'inizio quasi esclusivamente da ufficiali comandati temporaneamente, in attuazione del decreto 27 ottobre 1872 di viene Istituto Topografico Militare con un organico proprio forma to da personale tecnico, militare e civile, e riceve il compito d i eseguire lavori geodetici e topografici per esigenze militari; la d irezione rimane affidata al Comandante Generale del Corpo di Stato Maggiore. L' impegno assunto ne amplia l'importanza e le attribuzioni tanto che il 3 dicembre 1882 un nuovo decreto ne varia la denominazione in Istituto Geografico Militare (IGM) e con la ricerca e la produzione si pone in breve tempo a livelli di avanguardia in ambito europeo . Dal dicembre 1873 ne assume la d irezione un ufficiale generale. La cartografia ufficiale italiana viene realizzata con il concetto di servire i nascenti bisogni dello sviluppo tecno logico, scientifico, agricolo, industriale, sociale e politico della nazione da poco unifi cata, anche se le esigenze militari ne condizionano la compilazione. Nella storia cieli' Istituto sono da considerarsi come tappe fo ndamenta! i: l'allestimento della carta d' Italia, al 100.000 ed al 25.000, i cui lavori hanno inizio nel 1878; la formazione dell a rete geodetica naz ionale (dal 1861) e della rete di livellazione (1869); i lavori cartografici ne.i terri tori coloniali. L'Istituto è fra i primi al mondo ad adottare le procedure fotog rammornetriche, terrestri ed aeree, nel ~am po della ricerca applicata e costruisce in proprio anche le strumentazioni neces sarie. Dopo la s.e conda guerra mondiale l'IGM viene impegnato nella revisione della carta d' Italia, al 100.000 ed al 25 .000, nel totale rifacimento della rete cli livellazione di alta precisione e nella revisione del la rete geodetica. L' istituto assolve, quale organo cartografico ufficiale dello Stato, compiti fondamentali oltre a quelli specifici militari, tra i quali: - l'impianto, l' aggiornamento e la manutenzione delle r-eti geodetiche e di livellazione fondamentali, e attività com plementari; - la produzione l'aggiornamento e la cessione della cartografia ufficiale dello Stato e delle relative documentazion i; - i lavori topografici e la manutenzione dei confini cli Stato sulla base degli accordi internazionali; - la copertura sistematica aerofotogrammometrica del territori o nazionale. Inoltre l'istitu to è chiamato a svolgere diverse attività complementari in ambito nazionale, quali: - le operazioni geotopocartografiche in caso di pu bbliche calami tà; - la consulenza, su richiesta, agli organi della pubblica amministrazione e agli enti pubblici e privati nei limi ti concessi dalle priorità istituzionali ; - lo studio, la ricerca, la sperimentazione e l'informazione scientifica in collaborazione con il CNR, le Università nazionali, ecc.; - interventi di natura geodetica, geofisica, ecc., per il controllo dei fenomeni fisic i. Un'attività particolare è dedicata alla pubblicazione di riviste e testi tecnici e culturali a carattere scientifico e di divulgazione geografica quali "L'Universo" e il " Bollettino dì Geodesia e Scienze Affini".
487
Enri Vari
Direttori ISTITUTO TOPOGRAFICO MILITARE (1872-82)
ISTITUTO GEOGRAFICO MILITARE (1945)
Ten. Gen. Ezio De Vecchi Ten. Gen. Americo Mayo Magg. Gen. Giovanni Baulina
Gen. B. Domenico Bonaccorsi Gen. C.A. Fernando Gel ich Gen. C.A. A. Luigi Norcen Gen. D. Luigi Moros ini Gen. D. Alfredo Benedelli Gen. D. Emilio Formichi Remy de Turicque Gen. D. Fausto Monaco Gen. D. Ermanno Rossi Gen. D. Ernesto Lenzi Gen. D. Oreste Manfredi Gen. D. Celestino Revelli Gen. D. Sante Giustino Gen. B. Silvio Martino Gen. D. Luigi Zanetti Gen. D. Enrico Borgenni Gen. D. Franco Marchi Gen. D. Costantino Maglio Gen. D. Giancarlo Fabbri
ISTITUTO GEOGRAFICO MILffA.RE ( 1882- 1943)
Magg. Gen. Carlo Genè Ten. Gen. Annibale F~rrero Magg. Gen. Agostino Rosselli Ten. Gen. Biagio De Benedictis Ten. Gen. G. Ettore Viganò Ten. Gen. Onorato Moni Ten. Gen. Camillo Crema Ten. Gen. Ernesto Gliamas Magg. Gen. Alberto Cavaciocchi Ten. Gen. Ernesto Gliamas Geo. D. Nicola Vacchelli Gen. D. Rodolfo Bianchi d'Espinosa Ten. Gen. Orazio Toraldo di Francia Gen. D. Pietro Pietracaprina
Sedi 1872-73
Torino
1873
Firenze
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L'Esercito lla/iano verso il 2000
DISTRETTI lVIILITARI Motto: "Metodo ed anima". Festa: 13 novembre - anniversario del!a costituzione (1870).
Origini e vicende organiche Un decreto ciel 13 novembre 1870 sopprime i Comandi ìvlilitari di Provincia in cui è suddivisa la penisola e crea i Comandi di Distretto Militare, ai quali sono affidate le operazioni relative al reclutamento, alla mobilitazione e all'istruzione delle classi cli leva. L'entità numerica cli tali comandi subisce spesso variazioni, dovute alle esigenze che via via si mani festano nella suddivisione delle circoscrizioni territoriali. In seguito alla legge 17 luglio 1910, i Distretti, prendono a funzionare soltanto come enti cli reclutamento e, cli conseguenza, perdono le attribuzioni relative alla mobilitazione e all'addestramento. Nel 1920 è affidata ad essi la tenuta della forza in congedo e la mobilitazione di determinati reparti. Sciolti in parte nel 1943, i Distretti vengono ricostituiti nel 1945 sulla base della struttura anteguerra. Dal 1955, ha inizio un'opera di riassetto dovuta alle mutate esigenze ciel reclutamento e, nel contempo, alla progressiva adozione delle attrezzature e dei procedimenti meccanografici; attualmente i Distretti sono ripartiti in classi, in relazione al carico cli popolazione amministrato. Nel quadro ciel riordinamento dell'Esercito a partire dagli anni 80 i Distretti Militari sono stati ripartiti in "principali" ed "ausiliari". Indi nel corso di un processo di riduzione sono stati contenuti in due tipi: a funzioni complete (22) e ridotte (33), allo scopo di adeguare gli organi della leva alle più ridotte esigenze ed entità dello strumento militare; il processo di riduzione è tut.tora in corso. I Distretti Militari svolgono funzioni cli natura giuridico-amministrativa nei riguardi dei cittadini che sono da incorporare nelle file dell ' Esercito e cieli' Aeronautica, cli quanti prestano servizio di leva e, infine, di tutti i militari in congedo.
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L'esercito Italiano verso il 2000
GIUSTIZIA MILITARE Festa: 27 gennaio - anniversario della attuazione ciel decreto istitutivo ciel Corpo della Giustizia Mili tare (1937). Mostrina: rettangolare, fondo nero con bordo oro.
Origini e vicende 01~ganiche Le origini dell'istituto della Giustizia Militare risalgono alla legislazione in materia dello Staro sardo, promulgata da Vittorio Emanuele II il I O ottobre I 850 e rimasta in vigore nei primi anni dello Stato unitario. Nel periodo precedente, la "giustizia criminale militare" era amministrata, nello stesso Stato, da consigli di guerra di reggimento e di divisione ordinaria o subitanei, eia consigli cli guerra misti, dall'uditore generale di guerra. La competenza dei vari consigli era fissata in ragione della gravità del reato, della qualità degli imputati nonché dall' esigenza di esemplarità. Commissioni di inchiesta provvedevano alla istruzione dei procedimenti ed al deferimento degli imputati ai consigli cli guerra ordinari. Ufficiali in servizio componevano le commissioni ed i consigli e svolgevano presso cli essi le funzioni cli pubblico ministero. Estensore della sentenza era invece un uditore di guerra reggimentale o divisionario, assimilato al grado di ufficiale. Preposto all' amministrazione della Giustizia MiLitare era l'uditore generale di guerra, 01gano creato nel 1582 da Emanuele Filibe1to per l'esercizio della giurisdizione militare nello stato sabaudo. La giustizia nl.ilitare negli stati italiani preunitari era amministrata da collegi militari consimili ai consigl i di guerra di cui si è eletto. Il codice penale militare ciel I O ottobre I 859 prevedeva la giustizia mi litare amministrata da commissioni cli inchiesta, eia tribunali militari territoria li, da tribunali presso truppe e da un tribunale supremo di guerra; quest' ultimo destinato a conoscere dei ricorsi in nullità contro le sentenze emanate dai tribunali militari, ebbe, nella legis lazione di un decennio successiva (Codice penale mili tare per l'Esercito e Codice penale militare marittimo, entrambi ciel 28 novembre 1869), la denominazione di Tribunale Supremo di Guerra e di Marina e, quindi, dal 1923, la denominazione, durata fino al 1981. di Tribunale Supremo Militare. I tribunali militari erano composti eia sei ufficial i in ser vizio, compreso il presidente, colonnello o tenente colonnello, e assistiti nella deliberazione da un segretario, estensore della sentenza. L'Ufficio cie l Pubblico Ministero presso il tribunale militare era affidato ad u n avvocato fiscale militare, facen te capo all 'avvocato generale militare, che svolgeva le f unzioni cli pubblico ministero presso il Tri bunale Supremo Militare di guerra. Dal I 859 fino alla prima guen-a mondiale si erano avuti , oltre al tri bunale supremo, dodici tribunali milita ri , ciascuno dei quali presso un comando cli corpo d'armata, e quattro tribunali militari marittimi, presso altrettanti dipartimenti. Esigenze proprie del periodo bellico determinarono la costituzione cli tribunali di guerra in zona ten-itoriale; di corpo d' armata mobilitato; d'armata d' intendenza o di tappa; mari ttimi ; cli piazzaforte e infine all'estero per oltre cento unità. Allo svolgimento delle attività di tali organi giurisdizionali concorrevano, con il personale della Giustizia Militare, militarizzato nel 19 16, magistrati ordinari con assimilazione di grado nl.ilitare e ufficiali laureati in legge. Nel 1918, il personale della Giustizia Militare, diviso neJJe categorie ciel servizio attivo permanente e di complemento, entrò a far parte dell'Esercito; la figura ciel segretario estensore fu sosùtuita, nel collegio giudicante, eia un giudice relatore, magistrato mi litare, con voto deliberativo. Nel 1923 il numero dei tribunali militari tornò ad essere quello anteriore alla guerra; il personale della Giustizia Militare cessò cli far parte dell 'Esercito; venne isùtuito il ruolo dei Cancellieri Militari. Nel 193 1 la presidenza dei tribunali militari territoriali venne affidata ad un ufficiale generale cli brigata. Nello stesso anno nacque la fig ura del Cons igliere relatore del tribunale s upremo militare per sostituire, in quel supremo collegio, il Consigliere di Stato. Una profonda rifonna dell' ordinamento giudiziario nùlitare di pace si è avuta con la legge 7.5.1981 n. J 80. Oggi i tribunali militari sono nove; è stata istituita la Corte Mil itare di Appello (unica per tutto il territorio nazionale, ma con due sezioni distaccate: a Verona e a Napoli), la presidenza degli organi giudiziari mili-
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lari è affidata ad un magistrato militare e non più ad un ufficiale; è variata numericamente la composizione dei coJJegi giudicanti (tre membri, e precisamente due magistrati ed un ufficiale presso i Tribunali M ilitari; cinque membri, e precisamente tre magistrati militari e due ufficiali presso le Corti Militari di Appello); l'attribuzione di funzioni giudicanti agli ufficiali è affidata ad un criterio di estrazione a sorte, ed è estremamente limitata nel tempo (appena due mesi); sono stati soppressi in tempo di pace numerosi organi giudiziari militari (tribunali militari cli bordo, tribunali militari presso forze annate concentrate, o presso Corpi cli spedizione all'estero; tribunale supremo militare); è stato previsto, secondo le nonne ciel codice dì procedura penale mi litare, il ricorso per cassazione avverso sentenze emesse dagli organi giudiziari militari; è stato istitu.ito presso la Corte Suprema cli Cassazione un autonomo ufficio ciel P.M. (Procura generale militare presso la Corte cli Cassazione); sono stati creati la Procura generale militare della Repubblica della Corte Militare cli Appello, diretta dal Procuratore generale mil itare presso la stessa Corte, e un Ufficio cli Procura Generale Militare presso ognuna delle due Sezioni cli Corte Militare di Appello, affidato alla direzione di un Avvocato Generale Militare, ferme restando le Procure Militari della Repubblica presso i tribunali militari, dirette dal Procuratore Militare della Repubblica; è stata abolita la dipendenza di tutto il personale della magistratura militare (requirente e giudicante) dal Procuratore Generale Militare, stabilendosi (in analogia a quanto avviene per la magistratura ordinaria) l'attribuzione del potere cli sorveglianza sui magistrati giudicanti al Presidente della Corte Militare cli Appello e quello sui magistrali requirenti (a seguito della modifica alla legge 180/1981, apportata all'art. I, co. 7, della legge 30. 12. 1988 n. 561) in capo al Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte Militare cli Appello. Infine l' art. I della legge 180/1981 ha esteso ai rnagistrati militari le medes ime garanzie e le stesse nom,e di avanzamento previste per la magistratura ordinaria, e la legge 30.12.1 988 n. 561 , ha istituito, come organo amministrativo cli autogoverno, il Consiglio della Magistratura Militare, presieduto dal Primo presidente della Corte cli cassazione, e composto da due membri laici (nominati, di concerto, dai Presidenti dei due rami ciel Parlamento), dal Procuratore generale nùlitare presso la Corte di Cassazione (membro cli diritto) e da cinque magistrati militari (uno dei quali con funzioni di cassazione) eletti eia tutti i magistrati militari. Per soddisfare le esigenze della mobilitazione, e rende.re immediatamente funzionanti i tribunali militari nell'ipotesi di guerra fu istituito con R.D. 28.1 1.1 935, n. 2397, convertito nella legge 6.4.1936, n. 818, il "Corpo degli Ufficiali in congedo della Giustizia Militare", distinto in tre moli: ordinario, cli riserva, ausiliario. 1 primj due sono costituti sin dal tempo cli pace, il terzo soltanto in caso di mobilitazione. Ciascun ruolo è diviso in due categorie: magistrati e cancellieri , la nomina dei quali è stabilita in dettaglio dalla Jegge istitutiva. Il predetto Corpo fa parte integrante delle Forze Armate, pur lasciando intano, in tempo cli pace, al magistrato militare lo stato giuridico civile. I magistrati e i cancellieri militari che, sino al dicembre 1974 indossavano, in udienza, la grande uniforme ciel Corpo in congedo degli ufficiali della Giustizia militare, dal gennaio 1975 indossano la toga.
Fregio per copricapo: Due rami di alloro che si incrociano in basso; al centro un tondino al quale è sovrapposta un ' aquila romana poggiante s u una pergamena arrotolata. Tra la pergamena e l'i ncrocio dei due rami vi è una stelletta a cinque punte; il tutto è sormontato eia una corona turrita. AVVOCATI GENERALI MILITARI (1859- 194 I)
Avv. Filippo Quaranta Avv. Camillo Trombetta Avv. Giuseppe Borsani Avv. Amedeo Lavini Avv. Adolfo De Foresta Avv. Francesco G lori a Avv. Emilio Bacci Avv. Pietro cli Vico Ten. Gen. Donato Antonio Tommasi Avv. Enea Noseda Ten. Gen. Ovidio Ciancarini
PROCURATORI G ENERALI M ILITARI (DAL I 941 , E DAL 198J PRESSO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE).
Ten. Gen. Capo G. M. Ovidio Ciancarini Ten. Gen. Capo G. M . Umberto Borsari Ten. Gen. Capo G. M. Arrigo Mirabella Ten. Gen. Capo G. M. Enrico Santacroce Ten. Gen. Capo G. M . Ugo Foscolo Ten. Gen. Capo G. M. Vittorio Veutro Ten. Gen. Capo G. M. Piero Stellacci Ten. Gen. Capo G. M. Leonardo Campanelli Ten. Gen. Capo G. M . Renato Maggiore
Enti Vari
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MOSTREGGIATURE E FREGI
Mostreggiature varie: - Ufficiali in s. SM: rettangolare. Alamaro dorato su fondo azzurro; - Ufficiali in s. SM con incarichi speciali: rettangolare. Alamaro dorato su fondo azzurro guarnito di stellette in metallo bianco sormontante in testa da corona turrita dorata e sulla cuspide dalle iniziali RI intrecciate e dorate; - Maestri di scherma: fiamma ad una punta bianca, con stelletta inserita in profilatura di colore nero; - Reparti Autonomi: fiamma ad una punta giallo arancione;
Fregi per copricapo: Utliciali Generali: Aquila ad ali spiegate poggiata sul punto cl' incrocio cli due rami (l'uno di quercia e l'altro di alloro) disposti a corona; sul petto dell'aquila è inciso uno scudetto di colore rosso con le lettere R.I. intrecciate. Maestri di scherma: Ovale di colore nero con una spada ed una sciabola incrociate ed unite da un nastro; l'ovale è circoscritto da due rami d'alloro; il tutto è sormontato da una corona turrita. Cappellani militari: Croce latina circondata da due rami d'alloro e sormontata da una corona turrita. Reparti autonomi: Stella a cinque punte sormontata da una corona turrita.
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APPENDICE
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Appendice
STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO
Ufficio Storico
L'ESERCITO VERSO IL 2000 STORIA DEI CORPI DAL 1861
APPENDICE La presente appendice viene redatta allo scopo di aggiornare alcuni dati contenuti nel Volume Primo dell' opera; in particolare vi sono riportate le variazioni più significative, riguardanti Enti e Reparti, avvenute successivamente al 31 dicembre 1994. L'appendice é suddivisa in due pa1ti riferite ai due tomi (I e Il) del volume. Dati desunti dalle Memorie Storiche.
IV
L'Esercito Italiano verso il 2000
L'ESERCITO ITALIANO VERSO IL 2000 VOLUME PRIMO - TOMO II
Titolo: REGGIMENTO "SAVOIA CAVALLERIA" (3°) (pag. 34) Varianti: pag. 34 - Sede: sostituire con "Grosseto - Caserma Gen. R. Beraudo di Pralormo" pag. 35 - Origini
e vicende organiche
ultimo rigo sostituire con "un gr. su quattro squadroni". Quindi continuare come segue: "Uno squadrone di formazione é impegnato dal 5 aprile al 15 giugno 1995 in provincia di Catania per l'operazione "Vespri Siciliani". Il 7 ottobre il reggimento si trasferisce nella città di Grosseto (ove sostituisce il soppresso ''Lancieri di Firenze"), alle dipendenze del Comando Regione Militare Tosco Emiliana. Il 2° e 3° squadrone sono ancora in Sicilia dal 16 luglio al 19 settembre 1996 rispettivamente a Palermo ed a Piazza Annerina (EN). Dal 23 settembre 1996 al 29 gennaio 1997 uno squadrone di formazione pa1tecipa all'operazione IFOR nella città di Sarajevo. (Bosnia - Erzegovina)". Nel corso del 1997 "Savoia" viene inquadrato nella Brigata "Friuli". pag. 38 - Comandanti dopo aggiungere
Col. Francesco M. Pittarelli Ten. Col. Giuseppe M. G. Tricarico Col. Vittorio Serafini
pag. 39 - Sedi: 1957 - 95 Merano (BZ) 1995 Grosseto
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Appendice
V
Titolo: REGGIMENTO "LANCIERI DI FIRENZE" (9°) (pag. 61) Varianti: pag. 61 - Sede: depennare pag. 62 - Origini e vicende organiche completare come segue: " Nel quadro dei provvedimenti ordinativi attuativi del Nuovo Modello di Difesa, l 'unità viene soppressa in data 7 ottobre 1995 e due giorni dopo lo Stendardo é versato al Sacrario del Vittoriano". pag. 65 - Sedi: 1992 - 95 Grosseto * * *
Titolo: REGGIMENTO "CAVALLEGGERI DI LODI" (15°) (pag. 66) Varianti: pag. 66 - Sede: depennare pag. 66 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Nel quadro dei provvedimenti ordinativi attuativi del Nuovo Modello di Difesa l'unità viene soppressa in data 31 ottobre 1995. Lo Stendardo é versato al Sacrario del Vittoriano il successivo 16 novembre". pag. 69 - Sedi: 1964 - 95 Lenta (VC)
* * * Titolo: 7° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "CREMONA" (pag. 102) Varianti: pag. 102 - Sede: sostituire con "Civitavecchia (RM) - Caserma Piave". pag. 103 - Origini e vicende organiche continuare come segue: "Con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa, dal 21 dicembre 1995 il reggimento passa alle dipendenze della Brigata mec. "Granatieri di Sardegna" e prende sede in Civitavecchia ove subentra al soppresso 13° Reggimento. Nel dicembre 1995 e dal 20 maggio al 20 luglio 1996 personale del 7° prende parte all'operazione "Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio nelle zone di Palermo e Caltanissetta. In data 25 luglio 1996 il reggimento é posto alle dipendenze del Comando Altiglieria e per la Difesa NBC della Regione Militare Centrale". pag. I 05 dopo
Comandanti Col. Antonio Puliatti
L'Esercito Italiano verso il 2000
Vl
aggiungere
Col. Mauro Marozza Col. Giuseppe Giordano Col. Gianluigi Covini
pag. 105 - Sedi: 1946 - 95 Torino 1995 Civitavecchia (RM) * * *
Titolo: 13° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "GRANATIERI DI SARDEGNA" (pag. lll) Varianti: pag. 111 - Sede: depennare pag. 112 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Il 13° torna ancora nell'isola dal 30 marzo al 30 maggio 1995 (Termini Imerese) per la stessa esigenza. Con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa il reggimento viene soppresso in data 20 settembre 1995; la Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano il successivo giorno 22". pag.114 - Sedi: 1975 - 95 Civitavecchia (RM) /
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Titolo: 27° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "MARCHE" (pag.
122)
Varianti: pag 122 - Sede: depennare pag. 123 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa il reggimento é soppresso in data 7 settembre 1995 e la Bandiera viene versata al Sacrario del Vittoriano il successivo giorno 27". pag. 125 - Sedi: 1964 - 95 Udine
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Appendice
VJT
Titolo: 28° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "LIVORt'lO" (pag. 126) Varianti: pag. 126 - Sede: depennare pag. 126 - Origini e vicende organiche completare come segue: " ...... e per la stessa esigenza personale del reggimento é presente dal 30 novembre 1994 al 31 gennaio 1995 nella zona cli Termini Imerese (PA). Con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa il 27° viene soppresso il 31 ottobre 1995 (la Bandiera é stata versata al sacrario del Vittoriano il giorno 26)". pag. 128 - Sedi: 1979 - 95 Tarcento (UD)
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Titolo: 33° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "ACQUI" (pag. 129) Varianti: pag. 129 - Sede: sostituire con "L'Aquila - Caserma Pasquali". pag. 130 - Origini e vicende organiche continuare come segue: "A seguito di nuovi provvedimenti ordinativi, l'unità l' 11 settembre 1995 passa alle dipendenze della Brigata mec. "Acqui" (in sostituzione del soppresso 48° Reggimento) con denominazione e configurazione organica di 33° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA SEMOVENTE "ACQUI" e prende sede a L'Aquila. In data 15 maggio 1996, sdolta la grande unità, il reggimento entra nel!' organico della Brigata mec. "Granatieri di Sardegna" (circ. SME n. 1/C/151 del 15 marzo 1996). Il 33° torna nuovamente in Sicilia nel gennaio 1996 nella zona di Palermo e fornisce concorso di personale, per la medesima esigenza, dal 15 luglio al 15 novembre 1996". pag. 132 - Comandanti dopo Col. Giuseppe Santangelo aggiungere Ten. Col. Biagio Fasan 33° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA SEMOVENTE "ACQUI" (1995) Col. Pasquale Arteritano Col. Francesco Scatigno pag. 132 - Sedi: 1991 - 95 Casarsa della Delizia (PN) 1995 L'Aquila
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Titolo: 48° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "TARO" (pag. 137) Varianti: pag. 137 - Sede: depennare pag. 137 - Origini e vicende organiche completare come segue: " .........., e dell'agosto al settembre 1995, per la medesima esigenza, . fornisce concorso di personale al 130° Reggimento Fanteria. Con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa il reggimento viene soppresso l' 11 settembre 1995 e la Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano il successivo giorno 13. Il personale confluisce nel 33° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Acqui" che subentra nella sede de "L'Aquila". pag. 139 - Comandanti dopo Col. Giuseppe Maggi aggiungere Col. Pasquale Arteritano pag. 139 - Sedi: 1975 - 95 L'Aquila
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Titolo: 52° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "TORINO" (pag. 140) Varianti: pag. 140 ,_ Sede: sostituire con "Vercelli" - Caserma Scalise". pag. 141 - Origini e vicende organiche continuare con: "Il 10 ottobre 1995, a seguito dello scioglimento della Brigata "Legnano" il 52° é trasferito a Vercelli ed inserito nella Brigata mec. "Centauro". Dal 10 marzo al 15 maggio 1996 il reggimento é nuovamente in: Sicilia, per l'operazione "Vespri", nel settore di Catania". pag. 143 - Comandanti dopo Col. Francesco Ferrigno aggiungere Col. Giuseppe Tommasi Col. Enrico Capuano Col. Agostino Feola pag. 143 - Sedi: 1962 - 95 Brescia 1995 Vercelli * * *
Appendice
IX
Titolo: 184° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "NEMBO" (pag. 144) Varianti: pag. 144 - Sede: depennare pag. 145 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Nel corso del 1994 prosegue anche l'attività relativa all'operazione "Testuggine". Con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa il reggimento viene soppresso in data 30 ottobre 1996 (la Bandiera é stata versata al Sacrario del Vittoriano il giorno 24 dello stesso mese)". pag. 146- Comandanti dopo Col. Antonio MorelJi aggiungere Col. Remo De Panfilis pag. 146 - Sedi: 1991 - 96 Gradisca d'Isonzo (GO)
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Titolo: 2° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "POTENZA" (pag.
153)
Varianti: pag. 153 - Sede: depennare pag. 154 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Nel periodo maggio-luglio 1995 personale del reggimento partecipa, con altre unità, all'operazione "Riace". Con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa il 2° viene soppresso in data 1O ottobre 1995 e la Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano il giorno 26 dello stesso mese; il personale confluisce nel 13 1° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Centauro" che subentra nella sede di Barletta". pag. 156 - Sedi: 1976 - 95 Barletta (BA) * * *
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L'Esercito Italiano verso il 2000
Titolo: 9° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "ROVIGO" (pag. 167) Varianti: pag. 167 - Sede: depennare pag. 168 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Dal 12 gennaio al 14 marzo 1995 personale del reggimento é impiegato nell'operazione "Riace", in Calabria, quindi con !"attuazione del Nuovo Modello di Difesa l'unità viene soppressa in data 25 settembre 1995; la Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano il 16 novembre dello stesso anno". pag. 170 - Comandanti dopo Col. G. Dante Palmieri aggiungere Col. Robe1to Lava Col. Mauro Massera pag. 170 - Sedi: 1975 - 95 Verona
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Titolo: 131 ° REGGIMENTO ARTIGLIERIA "CENTAURO" (pag. 173-175) Varianti: pag. 173 - Sede: sostituire con "Foggia - Caserma Sernia". pag. 174 - Origini e vicende organiche continuare con: "L' 11 ottobre 1995 il 131 ° é trasferito a Barletta, ove subentra al soppresso 2° Reggimento Altiglieria "Potenza" e passa alle dipendenze della Brigata mec. ''Pinerolo". Dal 20 maggio 1996 prende sede in Foggia. Nei periodi marzo-maggio e luglio-settembre 1996 concorre con personale e mezzi all'esigenza "Vespri Siciliani". pag. 175 - Comandanti dopo Col. Luigi Ghezzi aggiungere Col. Giuseppe Tonunasi Col. Vito Cupertino Col. Nicola Lerario Col. Emilio Bassano pag. 175 - Sedi: 1955 - 95 Verce]li 1995 - 96 Barletta 1996 Foggia
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Appendice
XI
Titolo: 2° REGGIMENTO ARTIGLIERIA PESANTE CAMPALE "VICENZA" (pag. 186) (2° Reggimento Artiglieria da Montagna) Sostituire con: 2° REGGIMENTO ARTIGLIERIA ALPINA
Origini e vicende organiche
Varianti: pag. 187 -
continuare con: "Dal 15 settembre al 15 novembre 1995 il reggimento pattecipa all' operazione "Riace" in Calabria. In data 1° gennaio 1996, mantenendo inalterato l'organico, cambia denomi-
nazione in 2° REGGIMENTO ARTIGLIERIA ALPINA. Nei mesi di febbraio e marzo 1996 fornisce al 2° Reggimento Trasmissioni due batterie di formazione per l'operazione "Vespri Siciliani"; pag. 189dopo
Comandanti
aggiungere
Col. Luigi Marrone Col. Marco Corti 2° REGGHvfENTO ARTIGLIERIA A LPINA ( 1996) Col. Marco Corti Col. Robe1to Bergero * *
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Titolo: 6° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA (pag. 197) Varianti: pag. 197 - Sede: depennare pag. 197 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Dal 15 gennaio al 13 marzo 1995 il reggimento interviene in concor-
so alla Forze di Polizia, in Calabria, nell'ambito dell'operazione ~fiace" . Con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa l'unità viene soppressa in data 15 luglio 1995 e la Bandiera é versata al Sacrario del VHtoriano il successivo 3 agosto". pag. 199 - Sedi: 1991 - 95 Bassano del Grappa (VI)
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XII
L'Esercito Italiano verso il 2000
Titolo: 2° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREI (pag. 203) Varianti: pag. 203 - Sede: depennare pag. 204 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Nell'ambito dei provvedimenti connessi con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa l'unità viene soppressa in data 30 ottobre 1996. La Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano il giorno seguente". pag. 205 - Sedi: 1992 - 96 Ravenna
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Titolo: 8° REGGIMENTO ARTIGLIBRIA CONTROAEREI (pag. 214) Varianti: pag. 214 - Sede: depennare pag. 215 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Nell'ambito dei provvedimenti connessi con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa l'unità viene soppressa in data 13 ottobre 1995 e la Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano il successivo giorno 16". pag. 217 - Sedi: 1954 - 95 Modena
* * * Titolo: 17° GRUPPO ARTIGLIERIA CONTROAEREI LEGGERA "SFORZESCA" (pag. 218) ( 17° Reggimento Artiglieria "Sforzesca") Sostituire con:
17° REGGIMENTO ARTIGLIBRIA CONTROAEREI
Varianti: pag. 218 - Sedi: sostituire con "Rimini - Caserma Giulio Cesar.e". pag. 219 - Origini e vicende organiche continuare con: "Due batterie di formazione sono inviate in Sicilia, alle dipendenze del 121 ° reggimento c/a dal 25 maggio al 30 luglio 1995. Con i provvedimenti connessi all'attuazione del Nuovo Modello di Difesa il gruppo perde la propria autonomia il 7 settembre 1995 ed il giorno seguente é inquadrato quale I gruppo nel ricostituito 17° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREI che assume la fisionomia ordinativa di reggimento misto SKYGUARD ASPIDE 40/70. Il 17° prende parte, a sua volta, alla operazione "Vespri Siciliani" dal 31 maggio al 16 luglio 1996 nel settore di intervento di Enna. A datare dal I O luglio 1997 sostituisce il soppresso 18° reggimento nella sede di Rimini".
XIII
Appendice
pag. 221 - Comandanti dopo Ten. Col. Antonio Lautizi aggiungere 17° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREI (1995) Col. Pasquale Cassone Col. Aldo Omizzolo pag. 221 - Sedi: 1993 - 97 Mestre (VE) 1997 Rimini
* * * Titolo: 18° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CONTROAEREI (pag. 222) Varianti: pag. 222 - Sede: depennare pag. 223 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Due batterie di formazione del reggimento tornano nell'isola per la medesima esigenza, sotto il comando del 121 ° reggimento, dal 25 maggio al 30 luglio 1995 mentre nel 1996 dal 31 maggio al 16 luglio opera nel settore di Palermo il I gruppo sotto il comando del reggimento "Lancieri di Aosta". Nel periodo 11 maggio - 30 giugno 1997 il reggimento é ancora nel settore di Palermo per assicurare la vigilanza di obiettivi fissi di particolare interesse. Nell'ambito dei provvedimenti relativi all'attuazione del Nuovo Modello di Difesa, il reggimento viene soppresso in data 30 giugno 1997 e la Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano il giorno successivo". pag. 225 - Comandanti dopo Col. Costanzo Catalano aggiungere Col. Aldo Omizzolo pag. 225 - Sedi: 1992 - 97 Rimini
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XIV
L'Esercito italiano verso il 2000
Titolo: GRUPPO ARTIGLIERIA CONTROAEREI LEGGERA "UDINE" (pag. 229) Varianti: pag. 229 - Sede: depennare pag. 229-
Origini e vicende organiche
completare come segue: "Dal 23 marzo al 19 giugno 1995 il gruppo pa1tecipa all'operazione "Vespri Siciliani" in concorso al controllo del territorio in Sicilia. Con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa l'unità viene soppressa in data 31 luglio 1995 e la Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano il successivo 3 agosto". pag. 231 - Sedi: 1992 - 95 Vacile di Spilimbergo (UD)
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Titolo: 1° REGGIMENTO GENIO PIONIERI (pag. 257) Varianti: pag. 257 - Sede: depennare pag. 258 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Dal 15 settembre personale e mezzi del battaglione "Orta" intervengono in provincia di Reggio Calabria nel quadro dell'operazione " Riace". Con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa il reggimento viene soppresso in data 13 ottobre 1995 ed il personale confluisce nel 2° Reggimento Genio Guastatori che si costituisce in Trento. La Bandiera assegnata nel 1975 al Battaglione "Orta" (in quanto erede delle tradizioni del 4° Reggimento Genio) ed in consegna dal 4 ottobre 1993 al 1° reggimento, iI 24 ottobre 1995 é inviata a Palermo ove si é ricostituito il 4 ° Reggimento". pag. 260 - Sedi: 1993 - 95 Trento
*
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xv
Appendice
Titolo: 2° BATTAGLIONE GENIO GUASTATORI "ISEO" (pag. 261) (2° Reggimento Genio) Sostituire con: 2° REGGIMENTO GENIO GUASTATORI Varianti: pag. 261 - Sede: sostituire con "Trento - Caserma Battisti". pag. 262 - Origini e vicende organiche continuare come segue: "Con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa, il 13 ottobre 1995 viene costituito il 2° REGGIMENTO GENIO GUASTATORI, che subentra in Trento al soppresso 1° Reggimento Genio Pionieri, e mantiene nell'organico il battaglione "Iseo". Nel reggimento confluisce anche il personale del battaglione "Orta". pag. 266 - Comandanti dopo Ten. Col. Giovanni Musso aggiungere Ten. Col. Massimo Mattozzi 2° REGGIMENTO GENIO GUASTATORI (1995) Col. Giuseppe Di Donato Col. Luigi AntoneJli pag. 266 - Sedi: 1954 - 95 Bolzano 1995 Trento
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Titolo: 5° BATTAGLIONE GENIO PIONIERI "BOLSENA" (pag. 274) Varianti: pag. 274 - Sede: sostituire con "Legnago (VR) - Caserma Briscese". pag. 275 - Origini e vicende organiche continuare come segue: ''In data 31 agosto 1995 il battaglione é nuovamente trasferito e prende sede in Legnago ove passa alle dipendenze del Comando Regione Militare Nord Est". pag. 277 - Comandanti dopo Ten. Col. Gaetano Di Muro aggiungere Ten. Col. Giuseppe Rubino Ten. Col. Alfio Morella pag. 277 - Sedi: 1991 - 95 Foggia 1995 Legnago (VR)
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L'Esercito Italiano verso il 2000
XVI
Titolo: 8° REGGIMENTO GENIO GUASTATORI (pag. 281) Varianti: pag. 281 - Sede: depennare pag. 282 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Per la medesima esigenza personale dell'8° torna nuovamente nell'isola dal 10 febbraio al 7 aprile e dal 15 giugno al 26 agosto 1995, fornendo concorso a favore del Comando Regione. Con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa, il reggimento viene soppresso il 30 novembre 1995 (la Bandiera é stata versata al Sacrario del Vittoriano il giorno 28)". pag. 283 - Comandanti dopo Col. Giuseppe Andriella aggiungere Ten. Col. Franco Formoso (s. v.) pag. 283 - Sedi: 1953 - 95 Villa Vicentina (UD)
* * * Titolo: 10° REGGIMENTO GENIO PIONIERI (pag. 285) Sostituire con:
1,0° REGGIMENTO GENIO GUASTATORI
Varianti: pag. 286 - Origini e vicende organiche continuare come segue: "Nel quadro dei provvedimenti connessi con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa, l'unità il 24 settembre 1996 muta configurazione organica, prende la denominazione di 10° REGGIMENTO GENIO GUASTATORI, ed é articolato su comando, compagnia comando e servizi, un battaglione con tre compagnie guastatori e compagnia attrezzature speciali''. pag. 288 - Comandanti dopo Col. Massimiliano Terraveglia aggiungere 10° REGGIMENTO GENIO GUASTATORJ (1996) Col. Massimiliano Terraveglia Col. Claudio Angelelli
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XVII
Appendice
Titolo: 3° BATTAGLIONE TRASMISSIONI "SPLUGA" (pag. 311) ( 1° Reggimento Radiotelegrafisti)
Sostituire con:
1° REGGIMENTO TRASMISSIONI
Varianti: pag. 311 - Origini e vicende organiche continuare come segue: " ... e per la medesima esigenza lo "Spluga" invia nell'isola altro personale dal 10 luglio al 20 ottobre 1995. Con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa, l'unità il 15 ottobre 1995 muta configurazione ordinativa e diviene 1° REGGIMENTO TRASMISSIONI articolato su comando, compagnia comando e servizi, battaglione trasmissioni con quattro compagnie (due centri trasmissioni e due ponti radio) rimanendo unità supporto di Corpo d'Armata. Nel corso del 1996 due plotoni di formazione assegnati al reggimento "Nizza Cavalle1ia" tornano in Sicilia nella zona di Caltanissetta".
pag. 312 - Comandanti dopo Ten. Col. Pietro Alamia aggiungere l O REGGIMENTO TRASMISSIONI ( 1995) Col. Giovanni Fantasia
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Titolo: 33°BATTAGLIONE GUERRA ELETTRONICA ":FALZAREGO" (pag. 328) Varianti: pag. 328 - Origini e vicende organiche continuare come segue: "Diviene quindi supporto di guerra elettronica del Comando FfASE e del Comando 5° Corpo d ' Armata; dal 1° gennaio 1996 passa alle qipendenze del Centro Informazioni e Difesa Elettronica".
pag. 328 - Comandanti dopo Ten. Col. Paolo F. Ancona aggiungere Magg. Piero Turco
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XVIII
L'Esercito Italiano verso il 2000
Titolo: 46° BATTAGLIONE TRASMISSIONI "MONGIBELLO" (pag. 333) Sostituire con: 46° REGGIMENTO TRASMISSIONI Varianti: pag. 333 - Origini e vicende organiche continuare come segue: " .... , e la stessa attività prosegue anche negli anni seguenti. Con i provvedimenti connessi con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa il battaglione perde la propria autonomia il 27 ottobre 1997 ed il giorno seguente é inquadrato nel 46° R.EGGilvfENTO TRASMISSIONI che si costituisce nella stessa sede di Palermo". pag. 333- Comandanti dopo Magg. Giuseppe Russo aggiungere Ten. Col. Gianfranco Sano 46° REGGIMENTO TRASMISSIONI (1997) Col. Giuseppe Lo Monaco
* * * dopo pag. 333 inserire:
Titolo: 47° BATTAGLIONE TRASMISSIONI "GENNARGENTU" Festa: 24 giugno - anniversario della battaglia del Piave (1918). Sede: Cagliari - Caserma "Riva Villasanta". Mostrina: fiamma a due punte di colore azzurro elettrico con bordo amaranto
Origini e vicende organiche A datare dal 1° aprile 1962 la 3a Compagnia del XLIV Battaglione Trasmissioni, di sede a Cagliari, diviene autonoma quale Compagnia Trasmissioni per Comando Militare della Sardegna e passa alle dipendenze del Comando medesimo; é composta da comando, squadra comando, plotone radio e plotone filo (dal 1969 1° e 2° plotone trasmissioni). Con la ristrutturazione dell'Esercito, dal 1.5 novembre 1975 il reparto prende la denominazione di 47a COMPAGNIA TRASMISSIONI; l'organico prevede un 3° plotone (in posizione quadro) e rimane immutata la dipendenza. Dal 15 aprile 1985 viene adottato un nuovo organico su comando, plotone comando e servizi, plotone centro trasmissioni, plotone gestione TLC, plotone supporto campale (quest'ultimo "quadro" dal 1° gennaio 1990). In occasione della scissione del Comando Genio dal JO gennaio 1994 la compagnia passa alle dirette dipendenze del Comando Trasmissioni in seno alla Regione Militare della Sardegna. Nell'ambito dei provvedimenti connessi con il riordinamento della Forza Armata, il 1° ottobre 1996 la Compagnia é inquadrata nel 47° BATTAGLIONE TRASN1ISSI0NI "GENNARGENTU" che si costituisce a Cagliari. Alla nuova unità é stata concessa la Bandiera di guerra con decreto in data 18 dicembre dello stesso anno.
Appendice
XIX
Comandanti 47° BATTAGLIONE TRASMISSIONI " GENNARGENTU" (1996) Magg. Filippo Spinella
Sedi: 1996 Cagliai.i · *
* *
Titolo: CENTRO INFORMAZIONI E DIFESA ELETTRONICA (pag. 334) Sostituire con: COMANDO PER LE INFORMAZIONI
E LA DIFESA ELETTRONICA DELL'ESERCITO Varianti: pag. 334 - Festa: sostituire con " 15 aprile - anniversario della costituzione della COMPAGNIA SPECIALE TRASMISSIONI I - RG (1 955)". pag. 334 - Origini
e vicende organiche
proseguire come segue : "Al fine di fronteggiare mutate esigenze operative (nuova minaccia ridotta e diffusa, necessità di impiego di unità della Forza Armata fuori area nell'ambito di contingenti multinazionali) lo SME riunisce le risorse operanti nel settore info1mativo e della gue1rn elettronica ponendole alle dipendenze del CIDE, 1itenuto l' Ente più idoneo ad assolvere tale compito. Il Centro, riorganizzato, dal 18 agosto 1995 diviene COMANDO PER LE INFORMAZIONI E LA DIFESA ELETTRONICA DELL'EsERCITO, a livello di brigata; a seguito di ciò, il l O gennaio 1996 assume alle dipendenze il 33° btg. gu. elt. "Falzarego" ed iJ 41 ° gr. spcc. a. "Cordenons" destinato, quest'ultimo, ad impiegare i moderni mezzi per la sorveglianza del campo di battaglia". pag. 335 - Comandanti dopo Col. Angelo P acifici
aggiungere
CO.MANDO PER LE INFORMAZIONI E LA DIFESA ELETTRONICA DELL'ESERCITO (1 995)
Gen. B. Ettore Granatiero
* *
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xx
L'Esercito Italiano verso il 2000
inserire dopo pag. 342
Titolo: 2° REGGIMENTO AVIAZIONE DELL'ESERCITO "SIRIO" Festa: IO maggio - anniversario della costituzione della prima unità del!' ALE (1953) Sede: Lamezia Terme (CZ) Mostrina: rettangolare, fondo azzurro con aquila dorata ad ali spiegate sovrapposte a fiaccola.
Origini e vicende organiche Il 1° ottobre 1996 viene costituito in Lamezia Tenne (CZ) il 2° REGGIMENTO AVIAZIONE DELL'ESERCITO "SIRIO" articolato su comando, squadrone comando e servizi, due gruppi squadroni (.12° "Gru'' e 20° "Andromeda"). È posto alle dipendenze dell'Ispettorato dell'AVES e con decreto 18 settembre 1996 ha avuto assegnata la Bandiera di guerra.
Ricompense alla Bandiera Al Valore dell'Esercito Medaglia d'Argento - Decreto 11 dicembre 1981 In occasione del terremoto del 23 novembre 1980 interveniva immediatamente in massa nelle località delle province della Campania e della Basilicata sconvolte dall'immane disastro, sfidando avverse condizioni atmosferiche, operando in zone impervie e, in molti casi, non altrimenti raggiungibili; provvedeva a sgombrare feriti, portare soccorsi ad interi nuclei familiari rimasti isolati, traspo1tare e distribuire viveri e medicinali, trasferire personale medico nei centri maggiormente danneggiati ed inaccessibili per via ordinaria. Il tempestivo impiego di tutti i mezzi a disposizione, lo sprezzo del pericolo e lo spirito di sacrificio dimostrato dagli equipaggi, hanno permesso di fornire un contributo detenninante nell'opera di salvataggio di vite umane e, successivamente, di rifornimento di materiali essenziali. Altissimo esempio di virtù militari e civili, di elevate capacità tecniche, di generoso e coraggioso altruismo che riscuoteva incondizionato plauso, viva ammirazione e profonda gratitudine dalle Autorità civili e dalle popolazioni soccorse, contribuendo così ad elevare il prestigio dell'Esercito. (Al 20° gr. sqd. "Andromeda").
Comandanti 2° REGGIMENTO AYES "SIRIO" (1996) Col. Sergio Pascuzzi Sedi:
1996 Lamezia Terme (CZ)
"' * *
Appendice
XXI
inserire dopo pag. 349
Titolo: 7° REGGIMENTO ELICOTTERI D'ATTACCO "VEGA" Festa: 1O maggio - anniversario della costituzione della prima unità dell' ALE (1953) Sede: Casarsa della Delizia (PN) - Aeroporto "F. Baracca" Mostrina: rettangolaret fondo azzurro con aquila dorata ed ali spiegate sovrapposte a fiaccola
Origini e vicende organiche Il 5 luglio 1996 viene costituito in Casarsa della Delizia (PN) il 7° REGGIMENTO ELICOTrERl o' ATIACCO "VEGA" articolato su comando, squadrone comando e servizi, squadrone blindo leggeri, due grnppi squadroni (48° "Pavone" e 49° "Capricorno") squadrone SOATCC, gruppo squadroni di sostegno. È posto alle dipendenze del 5° Corpo d ' Armata e con decreto 15 luglio 1996 riceve la Bandiera di guerra.
Ricompense alla Bandiera Al Valore dell'Esercito Medaglia di Bronzo - Decreto 4 gennaio 1978 In una situazione di eccezionale gravità accorreva con tempestività in soccorso della popolazione del Friuli duramente colpita da disastroso sisma e impegnava, con instancabile ed ininterrotta attività, i propri equipaggi in coraggiose missioni svolte essenzialmente in zone impervie e non altrimenti raggiungibili, fornendo contributo determinante nel salvataggio dei feriti e nella garanzia dei rifornimenti prioritari. Valli del Torre e del Natisone, 6 - 13 maggio 1976 (Al 48° g:r. sqd. ERI "Pavone"). Medaglia di Bronzo - Decreto 4 gennaio 1978 All'alba del 7 maggio, in seguito al violento terremoto che aveva devastato ampie zone del Friuli, interveniva con aeromobili per portare immediato soccorso alle popolazioni colpite. Con azione instancabile e con particolare coraggio e perizia, protraeva le missioni di volo a favore dei centri più duramente colpiti e difficilmente raggiungibili, contribuendo validamente ad alleviare le sofferenze dei sinistrati. Chiaro esempio di solidarietà umana e di spiccato spirito di abnegazione. Friuli, 6 maggio 1976 - 30 aprile 1977. (Al 49° gr. sqd. ERI "Capricorno").
Comandanti 7° REGGIMENTO EA "VEGA"(l 996) Col. Enzo Stefanini
Sedi 1996 Casarsa della Delizia (PN)
* * *
XXII
L'Esercito Italiano verso il 2000
Titolo: 1° REPARTO RIPARAZIONI AVIAZIONE DELL'ESERCITO (pag. 350) Sostituire con: 1° REGGIMENTO DI SOSTEGNO AVES "IDRA" Varianti: pag. 350 - Origini e vicende organiche continuare come segue: "Al fine cli adeguare nominalmente il Reparto agli effettivi compiti svolti, mantenendo la stessa configurazione organica, dal I O settembre 1996 diviene 1° REGGI.lvlENTO DI SOSTEGNO AVES "IDRA".
* * *
Titolo: 2° REPARTO RIPARAZIONI AVIAZIONE DELL'ESERCITO (pag. 352) Sostituire con: 2° REGGIMENTO DI SOSTEGNO AVES "ORIONE" Varianti: pag. 352 - Origini e vicende organiche continuare come segue: "Al fine di adeguare nominalmente il Reparto agli effettivi compiti svolti, mantenendo la stessa configurazione organica, dal 1° settembre 1996 diviene 2° REGGIMENTO DI SOSTEGNO AYES "ORIONE".
* * *
Titolo: 3° REPARTO RIPARAZIONI AVIAZIONE DELL'ESERCITO (pag. 354) Sostituire con: 3° REGGIMENTO DI SOSTEGNO AVES "AQUILA" Varianti: pag. 354 - Origini e vicende organiche continuare come segue: "Al fine di adeguare nominalmente il Reparto agli effettivi compiti svolti, mantenendo la stessa configurazione organica, dal 1° settembre 1996 diviene 3° REGGIMENTO DI SOSTEGNO AVES "AQUILA".
* * *
Titolo: 4° REPARTO RIPARAZIONI AVIAZIONE DELL'ESERCITO (pag. 356) Sostituire con:
4° REGGIMENTO DI SOSTEGNO AVES "SCORPIONE"
Varianti: pag. 356 - Origini e vicende organiche continuare come segue: "Al fine di adeguare nominalmente il Reparto agli effettivi compiti svolti, mantenendo la stessa configurazione organica, dal I O settembre 1996 diviene 4 ° REGGIMENTO DI SOSTEGNO AVES "SCORPIONE
XXIII
Appendice
Titolo: 5° BATTAGLIONE LOGISTICO DI MANOVRA "EUGANEO" (pag. 361) arianti: pag. 361 - Sede: depennare pag. 361 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Personale del battaglione viene impegnato dal 1° aprile al 31 marzo 1995, in soccorso alla Brigata "Gorizia", nell'operazione "Vespri Siciliani" nella zona cli CaJtanissetta. Il battaglione costituisce il 26 dicembre 1995 un Reparto Logistico di Contingenza (RELOCO) inserito nel contingente italiano che opera nell'area di Sarajevo per l'applicazione dell'accordo sottoscritto a Dayton tra le diverse fazioni dell'ex Jugoslavia. Il RELOCO assolve il compito di attivare e gestire, in interfaccia con il RELOCO "Italia" costituito a Bari dal 10° battaglione trasporti "Appia", l'area logistica di transito a favore del contingente schierato a Sarajevo. L'esigenza terminerà il 26 giugno 1996. Sempre nel 1995, dal 26 marzo al 29 maggio e dal 12 luglio al 15 settembre, il battaglione fornisce ad altri reparti personale per l'impiego nell'operazione "Vespri Siciliani". Con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa il battaglione viene soppresso il 31 ottobre 1996 e la Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano il successivo 13 novembre". pag. 362 -
Comandanti
dopo aggiungere
Ten. Col. Ten. Col. Teo. Col. Ten. Col.
Nazzareno Angelucci Nicola Fasulo Aldo Morandino Nicola Fasulo
pag. 362 - Sedi: 1976 - 96 Treviso
* * *
XXIV
L'Esercito italiano verso il 2000
Titolo: 33° REGGIMENTO LOGISTICO DI MANOVRA "AMBROSIANO" (pag. 366) Varianti: pag. 366 - Sede: sostituire con "Solbiate Olona (VA) - Casenua U. Mara". pag. 366 - Origini e vicende organiche continuare come segue: "Il 17 settembre 1996 il reggimento passa alle dipendenze del
Comando Unità Supporti "Legnano"e successivamente entra nell'organico del Comando Forze di Proiezione". pag. 367 -
Comandanti
dopo
aggiungere
Col. Mario Righele Col. Italo Tria Col. Francesco Garrisi
pag. 367 - Sedi: 1982 - 95 Milano 1995 Solbiate Olona (VA)
* * *
Titolo: BATTAGLIONE LOGISTICO "ACQUI (pag. 368) Varianti: pag. 368 - Sede: depennare pag. 368 - Origini
e vicende organiche
completare come segue: "Personale e mezzi del battaglione sono nuovamente impegnati nel-
1' operazione "Vespri Siciliani" in supporto al 130° reggimento meccanizzato "Perugia" (25 agosto - 30 ottobre 1995, provincia di Catania) ed in suppo1to al 33° reggimento a1tiglieria (24 novembre J995 - 30 gennaio 1996, provincia di Palermo). Con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa, il 15 maggio 1996 il battaglione passa alle dipendenze della Brigata "Granatieri di Sardegna" quindi in data 30 giugno 1996 viene soppresso; la Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano il successivo 3 luglio". pag. 369 -
Comandanti
dopo
aggiungere
Ten. Col. Luciano D ' Andrea Ten. Col. Giovanni Mastrojeni
pag. 369 - Sedi: 1975 - 96 L'Aquila
* * *
xxv
Appendice
Titolo: BATTAGLIONE LOGISTICO "CADORE" (pag. 373) Varianti: pag. 373 - Sede: depennare pag. 373 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Con l'attuazione dei provvedimenti ordinativi connessi con il Nuovo Modello di Difesa il battaglione viene soppresso in data 31 gennaio 1997 e la Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano il successivo 26 febbraio" . pag. 374 - Sedi: 1976 - 97 Belluno
* * * Titolo: BATTAGLIONE LOGISTICO "CREMONA" (pag. 376) Varianti: pag. 376 - Sede: depennare pag. 376 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Con l'attuazione dei provvedimenti ordinativi connessi con il Nuovo Modello di Difesa il battaglione viene soppresso in data 5 novembre 1996 e la Bandiera é versata al sacrario del Vittorjano il successivo giorno 13". pag. 377 - Sedi: 1975 - 96 Torino *
* *
XXVI
L'Esercito Italiano verso il 2000
Titolo: BATTAGLIONE LOGISTICO "GORIZIA" (pag. 383) Varianti: pag. 383 - Sede: depennare pag. 383 -
Origini e vicende organiche
completare come segue: "Dal 20 ottobre 1995 al 10 gennaio 1996 nella zona di Sciacca (AG) e dal 18 novembre 1996 al 21 gennaio 1997 nella zona di Palermo personale del battaglione prende nuovamente parte all'operazione "Vespri Siciliani". Passato il 1° aprile 1996 alle dipendenze della Brigata mec. "Mantova", il reparto é poi soppresso con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa in data 20 ottobre 1997 (la Bandiera é stata versata al Sacrario del Vittoriano il giorno 16)". pag. 384 - Comandanti dopo Ten. Col. Aldo Marandino aggiungeré Ten. Col. Beniam_ino Scano Ten. Col. Enrico Salbitani pag. 384 - Sede: 1975 - 97 Gradisca d'Isonzo (GO)
* * *
Titolo: BATTAGLIONE LOGISTICO "LEGNANO" (pag. 389) Varianti: pag. 389 - Sede: depennare pag. 389 -
Origini e vicende ·organiche
completare come segue: "Nell'ambito dei provvedimenti connessi con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa il battaglione viene soppresso in data 15 ottobre e la Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano il successivo giorno 18". pag. 390 -
Comandanti
dopo aggiungere
Ten. Col. Giancarlo Orlandi Ten. Col. Francesco Palmieri
pag. 390 - Sedi: 1991 - 96 Solbiate Olona (VA)
* * *
xxvn
Appendice
Titolo: BATTAGLIONE LOGISTICO "MANTOVA" (pag. 391) Varianti: pag. 391 - Sede: depennare pag. 391 - Origini e vicende organiche completare cdme segue: "Nell'ambito dei provvedimenti connessi con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa il battaglione viene soppresso ìn data 30 giugno 1996 e la Bandkra é versata al Sacrario del Vittoriano il successivo 3 luglio". pag. 392 - Comandanti dopo Ten. Col. Aldo De Michele aggiungere Ten. Col. Carlo De Filippo pag. 392 - Sedi: 1975 - 96 Tricesimo (UD)
* *
*
Titolo: 1° BATTAGLIONE TRASPORTI "MONVISO" (pag. 403) (1 ° Reggimento Autieri)
Sostituire con: 1° REPARTO LOGISTICO DI REGIONE MILITARE "MONVISO" Varianti: pag. 403 - Sede: sostituire con "Yenaria Reale - Caserma Gamerra". pag. 403 - Origini e vicende organiche continuare come segue: "Con il riordinamento della Forza Armata il battaglione viene soppresso il 5 novembre 1996 per dare vita il giorno successivo, con il concorso del personale del disciolto battaglione Logistico "Cremona", al 1° REPARTO LOGISTICO DI REGIONE MILITARE "MONVISO" che si costituisce in Venaria Reale (TO). La nuova unità é articolata su comando, compagnia comando e servizi, battaglione traspo11ì (comprende compagnia trasporti speciali, compagnia trasporti misti, RELOCO, compagnia mantenimento), compagrtia controllo traffico e scoLia colonne".
XXVIII
L'Esercito Italiano verso il 2000
pag. 404 - Com.andanti dopo Ten. Col. Daniele Maestli aggiungere Ten. Col. Franco Petti 1° REPARTO LOGISTICO DI REGIONE MILITARE "MONVISO" ( 1996) Col. Francesco Giudice Col. Alessandro Oddone pag. 404 - Sedi: 1947 - 96 Torino 1996 Venaria Reale (TO) * * *
Titolo: 10° BATTAGLIONE TRASPORTI "APPIA"
(pag. 409)
(10° Reggimento Autieri)
Sostituire con:
10° REPARTO LOGISTICO DI REGIONE MILITARE "APPIA"
Varianti: pag. 409- Origini e vicende organiche continuare con: "Il battaglione costituisce a fine dicembre 1995 un Reparto Logistico di Contin~enza (RELOCO ITALIA) da impiegare in ambito multinazionale in operazioni di: imbarco e sbarco materiale vario (da navi ed aerei), sdoganamento, movimentazione e smistamento containers, difesa di autocolonne in marcia. Con il riordinamento della Forza Armata il battaglione viene soppresso il 30 giugno 1996 per dare vita il giorno successivo al 10° REPARTO LOGISTICO DI REGIONE MILITARE "APPIA" che si forma in Napoli. La nuova unità é articolata su comando, compagnia comando e servizi, battaglione trasporti (comprende compagnia traspo1ti speciali, compagnia trasporti misti, RELOCO, compagnia mantenimento), compagnia controllo traffico e scorta colonne". pag. 41 o - Com.andanti dopo Ten. Col. Antonio Trifance aggiungere Ten. Col. Vincenzo Puri 10° REPARTO LOGISTICO DI REGinNE MILITARE "APPIA" (1996) Col. Nicola Chiavaroli Col. Giacomo Brignoli * * *
Appendice
XXIX
Titolo: 14° BATTAGLIONE TRASPORTI "FLAVIA" (pag. 413) (14° Reggimento Autieri)
Sostituire con:
14° REPARTO LOGISTICO DI REGIONE MILITARE "FLAVIA"
Varianti: pag. 413 - Origini e vicende organiche continuare come segue: "Con il riordinamento della Forza Armata il battaglione viene soppresso il 31 ottobre 1996 per dare vita il giorno successivo al 14° REPARTO LOGISTICO DI REGIONE MILITARE "FLAVIA" che si forma in Montorio Veronese. La nuova unità é articolata su comando, compagnia comando e servizi, battaglione trasporti (comprende compagnia trasporti speciali, compagnia trasporti misti, RELOCO, compagnia mantenimento), compagnia controllo traffico e scorta colonne". pag. 414 - Comandanti dopo Ten. Col. Guglielmo Corradini aggiungere Ten. Col. Guglielmo Fera Ten. Col. Andrea Borraccini 14° REPARTO LOGISTICO DI REGIONE MILITARE "FLAVIA" (1996) Col. Fulvio Rattin
XXXI
Appendice
PAG.
RIGO
ERRATA
CORRIGE
54
39
abbasstao
abbassato
82 tabella
anno 1940 - rigo 1
54
54 (10)
anno 1943. - rigo 1
74
75
anno 1943 - rigo 2
26
25 (11)
ar,no 1943 - rigo 7
10
1.0 (11)
"
"
" "
'
82
a fondo pag. 82 aggiungere note: (10) più 4 rgt. per Divisione CC.NN. ed un rgt. in A. O .. ( 1l ) compresi i raggruppamenti.
104
26
didicata
dedicata
104
27
toscana
Toscana
177
38
sormantato
sormontato
198
19
all'italiana, nascente
all'italiana di verde, nascente
220
29
al palo nero dell 'elmo
al palo nero caricato dell'elmo
235
24
III gruppo portato da 75/22
lII gruppo portato da 75/27
291
15- 16
da una stella (Bolzano)
da una stella d'oro (Bolzano)
302
38
"Libertas"
"Libertà"
323
2
coniungo
congiungo
324
ultimo
CONIUNGO.
CONGIUNGO.
348
32
depennare da rigo 32 a fin e pagina in quanto le due MBVE sono ora sulla Bandiera del 7° rgt. EA "Vega" (vedi appendice)
357
l
zampe
zampa
364
13
é stata
é stato
404
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coronato
cornato