MINISTERO DELLA DIFESA STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO Ufficio Storico
L'ESERCITO PER IL PAESE 1861-197.5
ROMA, 1977
PROPRIETÀ
LETTERARIA
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STILGRAFICA • ROMA ·
1977
La presente monografia -
nel quadro dell'attività dell'Ufficio
Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito -
è stata compilata dal
Ten. Col. f. (cr) e.a. Rinaldo Panetta. I dati e le notizie contenuti nel volume sono stati raccolti dalle Memorie Storiche dei singoli Corpi.
ELENCO DELLE ABBREVIAZIONI
ABBREVIAZIONI E SIGLE USATE NEL TESTO
a. a. c/a 1. a.caro . a. c/a pe. a.pe.cam. a.cav. ACL ACM a.cor. a.cos . ACP alp. AM A.M. amm. a.mon. a.msl. AR AUC
B. b. BAR brgt. btg. btr.
c. C.A.
c/a Cap. CAR car.
c/c Cdo dg. CMT CMZ cor. cos. cp. cr. Cte
artiglieria artiglieria contraerei leggera artiglieria da campagna artiglieria contraerei pesante artiglieria pesante campale artiglieria a cavallo autocarro leggero autocarro medio artiglieria corazzata artiglieria da costa autocarro pesante alpini Amministrazione Militare Aeronautica Militare amministrazione (Servizio) artiglieria da montagna artiglieria missili autovettura da ricognizione Allievo Ufficiale di Com;plemento Brigata (Grande Unità) bersaglieri Battaglione Addestramento Reclute brigata (già gr. di a. o btg. del g.) battaglione batteria cavalleria Corpo d'Armata controaerei Capitano Centro Addestramento Reclute carro/i armato/i (mezzo) controcarri Comando collegamento/i Comando Militare Territoriale Comando Militare di Zona. corazzato/a costiera compagnia carri, carristi (unità) Comandante 9
cvg. D. DAT D .f. dist. Drz. DM Dp. D.par. dr. esp.
f. G. g. Gen. g.fv. g.mn. g.p. g.pt. gr. Mar. me. mec. M.M. mo. mo.pe. p.Arr. par. pl. rgpt. rgt. S.A sa. sab. sq. sqd.
su. sz. T t t.
Tr. U. 10
Cavalleggeri Divisione Difesa Aerea Territoriale Divisione di fanteria distaccamento Direzione Distretto Militare Deposito Divisione paracadutisti drappello esplorante fanteria granatieri genio Generale genio ferrovieri genio minatori genio pionieri genio pontieri gruppo Maresciallo medico meccanizzato/ a Marina Mili tare mortaio/i mortai pesanti pionieri d'Arresto paracadutisti plotone raggruppamento reggimento/ reggimentale Servizio Automobilistico sanità sabotatori squadra squadrone Sottufficiale/i sezione territoriale tonnellata trasmissioni Truppa Ufficiale/i
PRES ENT AZIONE
Le trasmissioni televisive e i rotocalchi hanno reso familiare agli italiani soltanto in questi ultimi anni la visione del soldato in tuta mimetica che scava tra le rovine di una casa o porta in salvo sopra un argine un invalido o distribuisce viveri nei pressi di una cucina improvvisata. Gli interventi in aiuto alle popolazioni colpite da calamità naturali rappresentano, invece, per l'Esercito un'attività costante in tempo di pace, anche se il compito istituzionale preminente rimane quello di addestrare i cittadini e preparare i mezzi per la difesa della Naz10ne. La circostanza che l'Esercito costituisca una forza organizzata e di pronto impiego - e per lunghissimi anni l'unica disponibile nel Paese - ha fatto sì che all'insorgere di qualsiasi emergenza sia apparso naturale ricorrere sempre all'Esercito e che l'Esercito si sia sempre prodigato con estrema dedizione nell'opera di soccorso. L'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito intende, con questo volume, documentare quanto è stato operato a favore delle popolazioni a partire dal 1861, anno di nascita dell'Esercito italiano, fino al 1975. Non è, infatti, ancora possibile tracciare un consuntivo dell'attività esplicata nel Friuli dopo il sisma del maggio 1976, essendo tale attività ancora in pieno svolgimento. 13
La monografia, per motivi di spazio, narra soltanto gli episodi più importanti, trascurando in gran parte gli interventi minori come lo spegnimento di piccoli incendi, il ripristino della viabilità in occasione di frane, l'aiuto alle popolazioni isolate a causa di valanghe o altro - che hanno sempre rivestito e rivestono tuttora carattere quasi di routine per i reparti dell'Esercito. Sempre per ragioni di spazio non sono compresi nella narrazione gli atti di eroismo e di umana solidarietà compiuti da singoli militari e gli interventi effettuati dai Carabineri, salvo sporadici riferimenti relativi a determinate contingenze. Sono stati, invece, documentati alcuni concorsi effettuati in occasione di grandi e complesse manifestazioni sportive, al fine di ricordare l'opera dell'Esercito per divulgare ed incrementare la pratica agonistica sopr~ttutto tra i giovani. IL CAPO DELL'UFFICIO STORICO
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Capitolo I
DALLA COSTITUZIONE DELL'ESERCITO A ROMA CAPITALE
Principali occasioni d'intervento : Incendio della stazione ferroviaria di Porta Nuova a Milano (1863). Crollo d'un edificio a Napoli (1865). Salvataggio di minatori in Sicilia (1866). Epidemìa di colera nelle Provincie Meridionali: l'Esercito dichiarato dal Senato e dal Parlamento « benemerito dell'umanità e della Patria» (1867-68). Gravi inondazioni in Lombardia e nel Polesine (1868) . Inondazione di Pisa (1869). Terremoto in provincia di Cosenza e inondazione di Roma (1870).
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Anno 1861
12 OTTOBRE Il iix btg. bersaglieri, di guarn1g1one in Ascoli Piceno, interviene a spegnere un violento incendio sviluppatosi nell'abitato. Narrano le Memorie Storiche (1) : « Il Sindaco della città d'Ascoli fa e pubblica gli elogi in onore del l 9° Battaglione per essersi adoperato ad estinguere in poche ore un incendio che avrebbe potuto incenerire la città, stante la grande quantità di combustibili accumulati nella fabbrica in cui era appiccato il fuoco . In questo fatto si distingue maggiormente il bersagliere Cavicchio/i che slanciandosi coraggiosamente in mezzo alle fiamme trasse a salvamento un bambino, che era in pericolo di essere abbruciato ». Anno 1862
2 AGOSTO Incendio nell'abitato di Imola (Bologna). Il XII btg. b. che si trova sul posto, partecipa con un forte drappello all'opera di estinzione (2) . Anno 1863
26 GENNAIO - Nelle ore notturne, in Milano, un grave incendio devasta la stazione ferroviaria di Porta Nuova. Svegliato su allarme, il IX btg. b., di stanza nel capoluogo, accorre sul posto ancor prima dell'alba e coopera all'azione di spegnimento. Si ha poi dalle MM.SS.: « Il Comandante Generale della Divisione Militare T erritoriale di Milano, con suo foglio in data d'oggi (7 febbraio) e la Direzione delle (1) D'ora in avanti la dizione « Memorie Storiche» sarà· contratta in M,M.SS. (2) Poiché la presente monografia comprende molte azioni di spegnimento di incendi di fabbricati (talvolta di grandi proporzioni) compiute da reparti dell'Esercito, è bene che, nel valutare tali interventi, quali venivano condotti nel passato, si tenga presente la rudimentalità dei mezzi a disposizione, consistenti soprattutto, come noto, in pompe azionate a mano e in secchi (in genere di canapa) con i quali rovesciare acqua sul fuoco: questi ultimi venivano passati da una mano all'altra da file di uomini dispostisi a catena, quindi recati più in alto possibile da ardimentosi, arrampicati su scale a pioli appoggiate alle pareti degli edifici in fiamme.
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Ferrovie Lombardo-Venete, con suo foglio pari data, fanno gli elogi in onore del Battaglione ».
29 GIUGNO - . Incendio nel villaggio di S. Prospero, presso Navacchio (Pisa). Il 5° rgt. granatieri, che dalla sede di Firenze si è portato nella zona per il campo estivo, distacca la 5\ 6\ s• e 9• cp. per spegnere le fiamme. Le MM.SS. del rgt. narrano : « Per le circostanze locali il danno sarebbe stato assai maggiore . se l'intrepidezza e solerzia dei bravi granatieri non l'avessero in poco tempo circoscritto e spento ». Anno 1865
30 GIUGNO - In giorno del mese testé decorso, non precisato dalle MM.SS., si sviluppa un grosso incendio nell'abitato di Pietra Vairano (Caserta). Ufficiali, Sottufficiali e Truppa di un reparto del 60° rgt. fanteria ~ Calabria », colà distaccato dalla sede reggimentale di Caserta, concorrono all'estinzione. Sempre entro il mese, in giorno ugualmente non precisato dalle MM.SS. dello stesso 60° rgt. f., « addensatisi su Caserta neri nuvoloni, spira a un tratto un vento impetuosissimo con pioggia dirotta e grandine di straordinaria grossezza, formandosi una specie di velocissimo fiume per la via di Aldifreda, della profondità di un metro e mezzo d'acqua, che i magazzini e le case furono allagati ». Il 60° rgt. f . accorre con i propri reparti in soccorso della popolazione. 31 LUGLIO - Intervento, nei giorni precedenti la fine del mese, del 51° rgt. f. « Alpi » in occasione del crollo d'una casa a Narni, in Umbria, ove il rgt. si trova di guarnigione, con i battaglioni scaglionati lungo la frontiera con lo Stato Pontificio. Narrano le MM.SS.: « Nel mese di luglio in Narni franava d'improvviso una casa e molti infelici rimasero sotto le macerie. Le Compagnie 5a e 64 accorsero sollecite sul luogo impegnandosi col maggior interesse a dissotterrarli, porgendo soccorsi a quelli che erano scampati aUa morte. « La Giunta Municipale, nel tributare con lettera la meritata lode a quei bravi soldati, offriva loro una somma in denaro in segno di gratitudine. Ma in quei generosi fu unanime il pensiero di rilasciare il dono a favore degli infelici maggiormente danneggiati ». 15 AGOSTO - Violento incendio nell'abitato di Cassano Magnago, presso Varese. L'VIII btg. del 2° rgt. b., che si trova accanto-
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nato nella località per le manovre estive, invia la 2" cp. che provvede all'estinzione. Il principe Umberto con apposito dispaccio elogia il reparto. 27
OTTOBRE -
Intervento a Napoli del 5° rgt. G.
« Il 27 ottobre il Reggimento veniva chiamato a prestare l'opera sua onde soccorrere le vittime d'una tremenda catastrofe in vicinanza del quartiere di S. Carlo ali'Arena: una casa per costruzione poco solida crollava, seppellendo sotto le ruine molti infelici. Il rispetto serbato dai Granatieri alla proprietà altrui, l'abnegazione, il pronto ed efficace soccorso prestato con pericolo della vita, riscosse l' applauso generale, ed il Reggimento ebbe inoltre i meritati elogi dal Comando Generale della Divisione e da S.E. il Ministro della Guerra ».
Anno 1866
8 GENNAIO - Salvataggio di operai minatori a Terranova di Sicilia, da parte di un distaccamento del 41° rgt. f. «Modena», colà dislocato dalla sede di Palermo. Le MM.SS. del rgt . ricordano: « l'atto generoso compiuto dai militari appartenenti alla ia e 4a Compagnia del 1° Battaglione di questo Reggimento, distaccati a Terranova in Sicilia, i quali il giorno 8 gennaio 1866, accorrendo alte grida supplichevoli degli astanti che spaventati non osavano prestarvi soccorso, con pericolo della vita estrassero tre operai minatori seppelliti sotto il terreno alla profondità di nove metri, mentre lavoravano iscavando un pozzo a fine di collocare una macchina nella fabbrica a cotone del Sig. Bresmes e C.a, uno essendo ancora vivo, già morti gli altri due e, dopo quella lodevole azione, rifiutando la somma di denaro che unitamente agli indirizzi della Società industriale e di quella di mutuo soccorso, i cittadini di Terranova loro offrirono, aggiunsero alla medesima altro denaro raccolto fra loro, affinché fosse erogato a favore delle famiglie orbate del padre».
14 AGOSTO - Il 6° rgt. G., che si trova accantonato a Porcia, presso Casarsa nel Friuli, provvede a estinguere un incendio sviluppatosi nella località. Dalle MM.SS. del rgt. si ha poi la prima notizia del colera che sta funestando la penisola: « Durante tale accantonamento si sviluppava nei dintorni qualche
caso di Cholera e qualche militare pure ne viene affetto. Le perdite però subìte dal Corpo furono lievissime».
1 OTTOBRE - Nel Sud, le truppe inviate per la repressione del brigantaggio si trovano a dover affrontare il colera che, specialmente in provincia di Palermo, infierisce in forma violenta. I mili19
tari prestano opera di soccorso agli affetti dall'epidemla, dato lo stato di abbandono in cui spesso i colerosi vengono a trovarsi per la fuga dei parenti sani. Tale opera viene svolta, come si vedrà bene nel 1867, nonostante gli stessi reparti siano decimati dal morbo (1). Le MM.SS. del 3° rgt. b., di sede in Palermo, recano: « Il XX battaglione, colpito dal morbo asiatico che desolava la provincia di Palermo, perde 28 Bersaglieri su cento, attaccati dal male. Ciò non pertanto, presta non lievi cure agli abitanti della città e dei dintorni per la pubblica salute, continuando anche nel mese di ottobre in tale genere di servizio ». 1
NOVEMBRE -
Dalle MM.SS. del 57° rgt. f. «Abruzzi»:
<< 1° novembre 1866. Cessato il cholera che manifestavasi nella città di Palermo dal 1° ottobre, il reggimento lascia nel periodo dell'invasione epidemica morti 4 ufficiali e 50 individui di bassa forza. Gli ufficiali Sanitari del Reggimento ottengono 2 menzioni onorevoli».
19 DICEMBRE - Il XL btg. b., distaccato nel paese di Mezzojuso (Palermo) per il servizio d'ordine, partendo da tale località per il capoluogo, sua nuova destinazione, è fatto oggetto di elogi da parte del locale Municipio: « Nel dipartirsi il Battaglione da Mezzojuso, la Giunta ·Municipale di quel Comune in una sua seduta appositamente convocata, dedicava un atto deliberativo onde testimoniare all'intiero Battaglione la gratitudine ed ammirazione pel suo operato nel periodo di tempo che fu colà chiamato per l'importante missione di ristabilire e mantenere nel paese l'ordine, la tranquillità e la sicurezza che bande armate gli tolsero nel settembre precedente. L'appoggio morale, le disposizioni e le precauzioni suggerite dalla scienza e dall'esperienza messa in opera in occasione dell'invasione del cholera, furono altresì oggetto della su riferita deliberazione». Anche a Bari si diffonde l'epidemla. Dalle MM.SS. se ne ha notizia per la menzione onorevole che verrà conferita all'ufficiale medico dell 'XI btg. b. (del 2° rgt.) dislocato nella città, « per lo zelo dimostrato nell'invasione del Cholera Morbus in Bari».
(1) Nel periodo ottobre-novembre, fra i reggimenti che presidiano l'isola, il 53° f. «Umbria» in Palermo perde 25 uomini, il 60° f. «Calabria» a Termini Imerese ne perde 24; il 59° f., della stessa B., con rr.dd. 28 febbraio e 8 aprile 1867 vedrà conferita la menzione onorevole « a due soldati del reggimento che si sono particolarmente distinti nel soccorso alla popolazioni, durante l'invasione del cholera morbus nelle Province Meridionali nel decorso anno 1866 ».
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Anno 1867
1 APRILE - Il colera si s~iluppa nella Sicilia centrale. L'opera di assistenza dell'Esercito, di cui è promotore e attivatore il Luogotenente Gen. Giacomo Medici, Comandante generale delle truppe nell'isola, riprende con nuovo vigore. Sono le MM.SS. del 54° rgt. f. « Umbria », che sta di guarnigione in Caltanissetta, a darne conto: « Il Cholera Morbus incominciò ai primi di aprile a desolare la Provincia di Caltanissetta. Gli uffiziali e i soldati tutti del Reggimento concorrono colle persone e colle sottoscrizioni onde combattere il morbo, provvedendo ai primi bisogni del misero, farmachi ai malati, alla città ed alle abitazioni la pulizia. Vari uffiziali dei distaccamenti con lodevole premura coprono le cariche municipali, diserbate dagli impauriti cittadini, e concorrono in ogni maniera ad accrescere lustro al Reggimento con sacrifici, abnegazione e buon esempio, acquistandosi così la stima e la benemerenza delle popolazioni». 26 APRILE - Intervento di soccorso del 54° f. «Umbria» in una solfatara presso Caltanissetta. Narrano le MM.SS.: « Un incendio avvenuto il 26 aprile seppellisce fra le immense rovine della Solfara Burgia più di quaranta lavoratori, ed il Reggimento concorse onde salvare il maggior numero possibile di quei disgraziati, poi sottoscrive per una somma a vantaggio delle vedove e dei figli delle vittime di tale disastro >>. 16 APRILE - Un reparto del 66° f. «Valtellina», distaccato S. Angelo a Fasanello dalla sede reggimentale di Nocera Inferiore, in concorre « insieme ai Reali Carabinieri, a menomare i danni prodotti dal repente rovinare di alcune case abitate da contadini di quel Comune ».
5 MAGGIO - La 2a cp. del XXIII btg. b. (3° rgt.) coopera alla estinzione di un incendio sviluppatosi nell'abitato di Monza. La 3" cp. del XX btg. b., in distaccamento a Termini Imerese (Palermo), interviene a estinguere un incendio sviluppatosi nel Palazzo Tribunali della cittadina.
9 MAGGIO - Presso il 54° rgt. f. «Umbria», di stanza in Caltanissetta, ove sta infierendo l'epidemìa colerica, si è svolta la cerimonia del giuramento dei militari veneti e mantovani nuovi giunti al reggimento. Successivamente << Il Consiglio Comunale di Caltanissetta, per le opere di patriottismo e per la più eminente carità cittadina esercitata dal colonnello Melegari conte Agostino, comandante del Reggimento, lo dichiara,
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in data 9 maggio, benemerito di quella città e gli conferisce la cittadinanza di Caltanissetta. Uguale onorificenza venne pure compartita a parecchi Ufficiali del Reggimento dai vari Comuni della Provincia».
9 GIUGNO - Grave incendio a Sondrio, in Valtellina. La 3• cp. del XXIII btg. b. (3° rgt.), che si trova distaccata sul posto, accorre e provvede all'estinzione. In questo mese il colera si sviluppa con rinnovata violenza soprattutto nelle Provincie Meridionali. In vari luoghi le popolazioni sono in fermento perché c'è chi sparge la voce che il morbo viene diffuso ad arte dal governo. L'opera dell'Esercito tende alla pacificazione degli anirpi ma soprattutto all'assistenza ai colerosi. Varie sono le relazioni contenute nelle MM.SS. in merito a tale singolarissima attività dei vari Corpi e reparti. Il 5° rgt. b., parlando del XLV btg. di stanza in Longobucco, in Calabria, narra: « Essendo scoppiata una fiera epidemìa colerica in Longobucco e dintorni, ove trovasi il 4 5° Battaglione di stanza, vi mieté molte vittime ... Il comandante la 3a Compagnia Capitano Viola sig. Ippolito, imponendosi col suo fermo contegno, seppe calmare l' effervescenza della plebe... « Morte o fuggite le autorità civili, lo stesso capitano si pose alla testa della direzione degli affari del Comune, emanando savie e pronte disposizioni igieniche per far diminuire la malattia. I bersaglieri non mancarono ancor questa volta al loro compito, prestandosi a gara nella disinfettazione delle case, alla pulizia delle strade, al raccoglimento dei cadaveri i quali poi tumulavano. « Del Battaglione, soli 12 individui rimasero vittime di tale malattia, fra i quali un Uffiziale, nonostante le solerti ed amorose cure del Medico del Battaglione Fiore sig. Ludovico, degno di ogni encomio perché oltre al prestare l'opera sua al Battaglione, fu indefesso a curare anche gli abitanti fino a che non iscomparve dal paese sì crudele morbo.. . » . Nel « Continente » anche Salerno e provincia sono colpite dall'epidemìa. Al soccorso delle popolazioni partecipa con i suoi reparti il 15° rgt. f. «Savona», di stanza in quella città. 15 GIUGNO - Il morbo sta infierendo ovunque in Sicilia. Le MM.SS. del 3° ,rgt. b. recano: « Verso la metà di giugno il morbo asiatico invade Bagheria (Palermo), ed in breve fa tanti progressi che gli abitanti se ne fuggono abbandonando le loro case. Gli U ffiziali del XX Battaglione tutti vi prendono parte, mentre gli individui di Bassa Forza si assumono di buon grado caritatevoli uffici di assistere gli infermi, di dar sepol-
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tura ai morti. Con tratti ispirati al più nobile e fraterno sentire, essi dividono il pane coi più bisognosi cittadini, ai quali erano venuti meno gli alimenti essenziali alla vita ... « Il XX Battaglione pagava il proprio tributo al morbo micidiale con quattordici vittime».
Da Bagheria a Misilmeri (Palermo), ov'è di guarnigione il XL btg. del 6° rgt. b., che narra: « Essendo ricomparso il Cholera a Misilmeri verso la metà di giugno, il 40° battaglione colà di stanza ebbe campo di adoperarsi con mirabile abnegazione a sollievo di tanti infelici attaccati dal morbo, che abbandonati persino dai parenti, trovarono ogni maniera di soccorsi e conforti dai militari... ».
7 LUGLIO - Un fanciullo cade in un pozzo a Novara. Accorre un drappello del IV btg. b. (del 2° rgt. di Milano) di stanza nella città. Due militari si calano nell'orifizio e traggono in salvo il piccolo. Il locale Municipio invia loro urta ricompensa in danaro. I due bersaglieri la rifiutano, pregando d'impiegare la somma a beneficio dei colerosi del comune di Romentino (Novara). MEZZO LUGLIO -
In Caltanissetta l'epidemìa di colera si è
alquanto calmata. II Prefetto della Provincia rivolge al colonnello comandante il 54° rgt. f. i più vivi elogi « per quanto si praticò a favo re di quella desolata provincia. Gli
individui del Reggimento rimasti vittime di tale morbo sommano a undici. Gli Ufficiali del Reggimento concorrono per fornire quel Capoluogo di un asilo infantile ... ».
Ma non ovunque l'epidemia si calma. Lo narrano le seguenti cronache: - dalle MM.SS. del 2° rgt. b ., di stanza in Milano, che ha inviato il XXXVII btg. a Napoli e il XV btg. a Messina: « Nei mesi di luglio e agosto, infierendo l'epidemìa colerica specialmente nelle Provincie Meridionali, le truppe tutte colà stanziate gareggiarono di zelo ed abnegazione nel prestare la loro opera caritatevole onde lenire i mali di quelle infelici popolazioni, sia soccorrendo gli infermi che erano per lo spavento generale abbandonati persino dai propri congiunti, sia col provvedere agli abitanti stessi dei paesi quegli alimenti di cui in sì luttuose circostanze difettavano, giungendo financo ad adempiere il pietoso ufficio di dare sepoltura ai morti... »; 23
- dalle MM.SS. del 9° rgt. f. «Regina», che sta di guarnigione in Catania, con un forte distaccamento in Siracusa: « Nell'estate di quest'anno, infierendo il Cholera nelle due Provincie di Catania e Siracusa, ufficiali, sottufficiali e soldati del Reggimento ebbero modo di luminosamente dimostrare il loro spirito di filantropìa e abnegazione, avvegnaché tutti gareggiarono di zelo e vera carità nell'alleviare con ogni genere di soccorsi i mali di quella infelice popolazione... »; - dalle MM.SS. del 2° rgt. g.: « Presidiava allora in Sicilia la Compagnia comandata dal Capitano sig. Larini, la quale concorse a quell'opera umanitaria»; - dalle MM.SS. del 58° rgt. f. «Abruzzi», di guarnigione in Termini Imerese, con distaccamenti a Cefalù, Corleone e Alìa: « A quest'epoca il Morbo Asiatico infierisce nell'Isola; molte Autorità civili e cittadini d'ogni classe fuggivano per scampare al flagello asportando quanto potevano. Ovunque era squallore. Lo spettacolo di quella emigrazione era straziante. Restarono quasi solo i pezzenti. << Il Militare a tutto provvide. « Alcuni Municipi furono diretti ed amministrati da Ufficiali del Reggimento. Confezione dei pane, elargizione di elemosine, distribuzione di minestre, istituzione e servizio dei Lazzaretti, trasporto dei cadaveri fu opera dei Militari. « Ma sì filantropica condotta e gli atti parziali di squisita carità compiuti dalla truppa, costarono al Reggimento ben 70 vittime, fra cui il Maggiore Govone nobile Giulio, distinto Ufficiale che morì il 27 agosto, vittima del suo indefesso zelo nel combattere i funesti effetti del morbo micidiale. « Il cappellano Riberi D. Giuseppe era già stato insignito della Croce di Cavaliere dei SS. Maurizio e Lazzaro per eminenti servizi resi fino dal primo apparire della epidemìa. Diversi Ufficiali furono dichiarati cittadini benemeriti dei paesi ove si trovavano. Molte furono le ricompense proposte per Militari d'ogni grado dalla Commissione a tal'uopo delegata dal Governo ... »; lermo:
dalle MM.SS. del 60° rgt. f. «Calabria», di stanza in Pa-
« Nell'agosto una fiera epidemìa cholerica scoppiava in Palermo; durante la quale non tanto la perdita relativamente lieve di 20 individui sofferta dal Reggimento, quanto la lodevole e filantropica condotta tenuta in simile luttuosa circostanza è degna di menzione pei soccorsi d'ogni maniera prestati dai militari d'ogni grado agli infelici
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attaccati dal morbo, i quali per l'imperversare del male e per lo spavento generale della popolazione venivano deserti persino dai propri congiunti, mentre trovavano aiuti e conforti nei soldati, sopportatisi a qualsiasi ufficio che potesse lenire le sventure di quei disgraziati ... »;
- dalle MM.SS. del 18° rgt. f. «Acqui», anch'esso di sede in Palermo: « In luglio e agosto, mentre infieriva in Palermo la epidemìa colerica, il Reggimento perdette più di 60 individui vittime del morbo. Degna di lode sovrattutto in questa luttuosa emergenza fu la condotta del Reggimento, per la filantropica e vera carità con cui tutti si adoperarono con ogni maniera di soccorso a lenire i mali degli infelici cittadini attaccati dal morbo, i quali per lo spavento generale, congiunto al superstizioso terrore di essere avvelenati, venivano abbandonati persino dai parenti, mentre trovavano aiuto e conforti nei militari sobbarcatisi a tutto, anche al pietoso ufficio di seppellire i morti... »; - dalle MM.SS. del 3° rgt. b., che ha il XXXVIII btg. distaccato in Monreale: « Sul finire d'agosto sviluppatosi il cholera in Monreale, Ufficiali e bassa forza del 38° btg. vanno a gara a prestare l'opera loro onde mitigare i mali cagionati dal morbo invadente. Nelle due compagnie di stanza in Monreale avvengono 17 casi di cui 7 rimangono vittime (1). Autorità militari e civili profondono lodi al coraggio ed alle fatiche sopportate da quelle due compagnie in sì luttuose contingenze»; - dalle MM.SS. del 44° rgt. f. « Forlì», di sede in Aquila, con il III btg. distaccato a Civitella Roveto, sempre in Abruzzo: « Mentre nell'estate di quest'anno infieriva il Colera in alcuni paesi
di Valle Roveto, ufficiali e soldati del 3° Battaglione colà distaccato, con filantropico slancio ed ammirevole abnegazione, fecero d'ogni lor possa onde alleviare le sventure di quelle disgraziate popolazioni, soc.correndo con ogni maniera di aiuti e conforti gli infelici attaccati dal morbo, che per lo spavento generale venivano deserti persino dai propri congiunti,· provvedendo alla nettezza dei paesi e prendendo su di sé financo il pietoso uffizio di seppellire i morti.
(1) Fra di essi, il comandante del btg., maggiore Gioacchino Borio, morto 1'11 agosto.
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« Fra i molti che più lodevolmente si adoperarono in quelle luttuose circostanze, merita di essere ricordato specialmente il Luogotenente sig. Bertone, il quale, tuttoché afflitto per la morte della moglie colpita dal morbo asiatico in un piccolo paese di montagna ove egli era comandato di distaccamento, con vero spirito umanitario continuò ad essere di esempio ai propri soldati, nell'invigilare e disporre ogni cosa per il bene di quel villaggio sostituendo quasi le autorità civili, cui l'infierire dell'epidemìa aveva privo dei mezzi necessari in tanta desolazione. « La Medaglia d'argento destinata per i benemeriti della salute pubblica fu il giusto compenso che gli venne dato. Altre tre Medaglie di bronzo vennero pure in seguito distribuite, ed i ringraziamenti e la riconoscenza di molti paesi accompagnarono i militari del 3° Battaglione, quando rietrarono al Reggimento in Aquila nell'ottobre successivo» (2).
(2) Dal volume « Vent'anni di vita d'un reggimento», diario del tenente Enrico Roncari, del 44° Fanterìa (Milano 1883), viene qui riportato un brano relativo al colera in Valle Roveto: « Non bastava il brigantaggio, non bastava la guerra di poco cessata, doveva sopraggiungere anche questo flagello a mietere altre vittime. E ben più tremenda era questa morte che arrivava inaspettata, fra spasimi atroci, senza alcuna speranza di poterla scongiurare. Eppure quanta virtù, quanta costanza nei poveri soldati e ufficiali! Usi tutti a vedere la morte in faccia, più che curanti della loro vita pensavano a salvare quella degli altri, e forse di persone che pochi momenti prima erano nemiche. « La desolazione in quelle valli era al colmo, e non solo la gente dello stesso paese negava soccorso, ma gli individui della stessa famiglia s'abbandonavano in preda al male, e i genitori agonizzanti erano dimenticati dai propri figli per il timore del contagio. I sacerdoti stessi, tranne poche eccezioni, si rifiutavano di portare il viatico ai morenti, e si doveva costringerli con la forza. « Per le strade, nelle case vi erano cadaveri abbandonati, e i contadini fuggivano dai loro tuguri per cercare asilo sui monti. Ma non era cosl dei soldati: fermi al loro posto accorrevano ovunque richiedeva il bisogno, porgevano le cure agli infermi e seppellivano i morti. Giorno e notte era un andare, un venire di soldati, non curanti di entrare in certe case, nelle quali !'esalazioni pestifere del putridume accumulato facevano ributtare anche gli stomachi più forti. E quasi non bastassero tante cure, supplivano qualche volta alla deficienza dei medici, e davano quelle medicine, e applicavano quei specifici che l'esperienza aveva loro insegnato essere gli unici rimedi in casi cosl estremi. « Alcuni, presi dal morbo sul corpo stesso dell'ammalato che curavano, erano subito surrogati da altri, già anch'essi coi lividi della morte in volto. E come non bastasse tanta virtù, tanta abnegazione, tanto eroismo, vi furono tra gli ufficiali del 3° Battaglione di quelli che fecero ancor più di ciò che le umane forze comportano, e uno di questi fu il tenente Bertone... ». Il ten. Roncari narra, di seguito, la vicenda di quell'ufficiale, così come è riportata nelle MM.SS. del 44° Fanteria. Aggiunge, quindi, che in novembre tutto il Reggimento, tranne qualche plotone, si trovò riunito in Aquila.
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23 LUGLIO - Il Ministro della Guerra dirama il seguente « Ordine del giorno all'Esercito in lode dei servigi prestati in occasione dell'invasione del cholera nelle diverse provincie del Regno». UFFICIALI E SOLDATI!
Essendo il morbo asiatico infestamente comparso in parecchie località dello Stato, pervengono ogni giorno al Ministero onorevoli attestazioni sulla generosa condotta per ogni dove serbata dalle Autorità militari, dagli ufficiali e soldati. E' noto al Governo che specialmente nei Comuni di Sicilia, ove il morbo si mani/estava con maggiore fierezza e dove più scarsi erano i mezzi di aiuto, non vi è sacrificio, abnegazione e carità che non abbiano posto in opera i distaccamenti di truppa a cominciare dagli ufficiali accorsi in sussidio del!' Autorità municipale e venendo ai soldati sobbarcantisi al pietoso ufficio di trasportare i malati e dar sepoltura ai morti. UFFICIALI E SOLDATI!
I o sono lieto di manifestarvi a nome del Governo del Re queste espressioni di encomio. Il sentimento di abnegazione e di sacrificio di sé al bene comune, che forma il fondamento della disciplina militare, produce questi ottimi frutti, e confermerà sempre più su di voi l'affetto e la gratitudine del paese. Firenze, 23 luglio 1867 Il Ministro G. di REVEL (1)
30 LUGLIO - La Camera dei Deputati dirama, a sua volta, il seguente ordine del giorno: « La Camera manifesta il suo profondo soddisfacimento a quegli uffiziali e soldati dell'Esercito che nei paesi infestati dal cholera, segnatamente in Sicilia, hanno altamente meritato dell'umanità e della patria» (2). 31 LUGLIO - Vasto incendio nelle vicinanze di Cava dei Tirreni, presso Salerno. Accorrono a spegnerlo la 4a e la 12• cp. del 66° rgt. f. «Valtellina», colà stanziate dalla sede reggimentale di Nocera I nferiore. Un incendio a Sala Consilina è domato da altri reparti dello stesso 66° rgt. f. E sono ancora reparti di questo reggimento che (1) Inserito nel G.M. 1867, disp. n. 40, pag. 468. (2) Inserito nel G.M. 1867, disp. n. 41, pag. 508.
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intervengono in occasione di un dirupamento a Montesano, sempre in provincia di Salerno. Recano le MM.SS.: « Nel fatto del dirupamento si rendono specialmente degni di lode un Caporale e cinque Soldati, i quali con grave rischio personale ritirano dalle rovine cinque borghesi più o meno gravemente feriti. Nel fatto dell'incendio si distinguono pure in modo particolare alcuni individui di bassa forza».
7 AGOSTO - Il Senato del Regno si associa a quanto dichiarato dalla Camera dei Deputati il 30 luglio. Ecco l'o.d.g. emanato in data odierna: « Il Senato esprime la sua viva riconoscenza ed ammirazione agli uffiziali e soldati dell'Esercito nazionale che nei paesi infestati da cholera, e specialmente nella Sicilia, ben meritarono dell'umanità e della patria» (1).
15 SETTEMBRE - Grave incendio nell'Officina Meccanica della Società Ansaldo in Sampierdarena. L'l l O e il 12° rgt. f . « Casale», di stanza in Genova, inviano d'urgenza alcuni reparti, che concorrono all'opera di spegnimento. Le MM.SS. dell'11° recano: « La detta Società Ansaldo nel ringraziare la truppa dell'efficace aiuto
prestato in quel!'emergenza, rimetteva al Comando Generale della Divisione la somma di lire Duecento, perché fosse distribuita ai soldati dei Distaccamenti accorsi, ma essi, con lodevole e generoso pensiero, vollero che tal somma fosse impiegata a sollievo delle Famiglie bisognose, civili e militari, di coloro che perirono in Genova vittime del colera in quel!'anno. Simile azione, veramente filantropica, venne quindi encomiata dal Ministero della Guerra con apposito dispaccio».
16 SETTEMBRE - Dalle MM.SS. del 1° rgt. b.: « La 3a Compagnia del 13° Battaglione avendo cooperato efficacemente, rendendo segnalati servigi ad estinguere un grande incendio scoppiato nel ·comune di Lozzo (Belluno) la notte dal 15 al 16 settembre, riceve con lettera di quella Giunta Municipale elogi e ringraziamenti».
30 DICEMBRE - I reparti di guarnigione in Calabria hanno ancora a che fare con il colera. Le MM.SS. del 68° rgt. f. «Palermo», di stanza in Reggio, narrano: « Nell'ultimo trimestre di quest'anno la città di Reggio ebbe ad es-
(1) Inserito nel G.M. 1867, disp. n. 41, pag. 508.
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sere fortemente travagliata dal Cholera, che durò fino verso la metà di gennaio 1868. In tale circostanza la truppa e gli ufficiali ebbero occasione di utilmente prestarsi, anche nell'interesse della popolazione, ricevendone ringraziamenti e lodi dalle varie autorità» (1). Anno 1868
3 OTTOBRE - Il Po, il Ticino e l'Adige, ingrossati per le continue piogge, straripano in più punti nella Lombardia e nel Veneto, allagando vaste zone, provocando disastri e vittime. In particolare: il Po sommerge il territorio da Pieve Morano a Monticelli Pavese, inondando le numerose case coloniche colà ubicate e le borgate di S. Martino, Gravellone, Villona, Fiambo e Cascine Valli; il Ticino allaga il territorio da Monte di Pavia sino al Po, arrivando alle alture di Cava e Carbonara; l'Adige irrompe nella zona bassa della città di Verona e inonda Legnago fino al secondo piano delle case del quartiere di S. Francesco e dell'Ospedale; Mantova è in buona parte allagata dal Mincio.
(1) Con rr.dd. del 2 e 18 maggio 1869 verranno conferite ricompense ai militari e funzionari resisi benemeriti della salute pubblica per atti filantropici nell'invasione colerica che funestò l'Italia negli anni 1867 e 1868 ». Gli stessi decreti danno a conoscere i singoli Enti , Corpi e reparti che al completo o con distaccamenti si trovarono a prestare la loro opera di soccorso. Essi sono qui di seguito elencati a fianco delle località in cui operarono: Sicilia: - Comand9 generale della Piazza; Corpo di S.M.; reggimenti di fanteria: 4°, 9° e 10°, 18°, 40°, 41°, 46°, 53° e 54°, 56°, 57° e 58°, 59° e 60°, 64°, 69°; 1°rgt. Granatieri di Sardegna; btg. bersaglieri: VI, VII,XV, XIX, XX, XXXI, XXXIII, XXXVIII, XL; rgt. c. « Lancieri di Foggia» e « Cavalleggeri di Alessandria»; Corpo Moschettieri; Treno d'armata; Casa R. Invalidi e cp. Veterani; artiglieria (non specificati i reparti); Istituto Militare Garibaldi di Palermo; Cappellani Militari; Corpo Sanitario Militare; Calabria: - rgt. f. 67° e 68°; Corpo Sanitario Militare; Salerno: - rgt. f. 15° e 16°; 17°, 65° e 66°; Corpo Sanitario Militare; Corpo d'amministrazione; Caserta: - XLIII btg. b.; Aquila: - 44• rgt. f.; Corpo Sanitario Militare; Perugia: - Corpo Sanitario Militare; Livorno: - 35° rgt. f .; Corpo Sanitario Militare; Parma: - 38° rgt. f.; Venezia: - 3° rgt. G.; Corpo Sanitario Militare; Bergamo: - 3° rgt. f.; Corpo Sanitario Militare; Brescia: - Corpo Sanitario Militare; Torino: - Compagnie di disciplina; Corpo Sanitario Militare. Vennero in complesso conferite « per benemerenza»: 5 medaglie d'oro (delle quali 1 al Luogoten. Gen. Medici, Comandante delle truppe in Sicilia); 63 medaglie d'argento (delle quali 23 a Ufficiali medici, 236 medaglie di bronzo; 171 menzioni onorevoli. «
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Per l'opera di soccorso alle popolazioni vengono impegnati vari contingenti militari. Le MM.SS. ricordano: - i reparti pontieri del 9° rgt. artiglieria (1) dislocati in Pavia, Piacenza e Verona; - le cp. del Corpo Zappatori del Genio, in distaccamento a Casale, Piacenza, Asti e Verona; - il 29° rgt. f. « Pistoia», di sede in Verona; - il 5° rgt. granatieri, di stanza in Mantova. 27 OTTOBRE - Il Ministro della Guerra E. Bertolé-Viale, con apposito ordine del giorno, datato da Firenze, elogia le truppe che si sono così generosamente prestate in favore delle popolazioni nella circostanza degli straripamenti del Po, dell'Adige e degli altri fiumi della Lombardia e del Veneto (2). Anno 1869
15 MAGGIO - Va in fiamme la chiesa parrocchiale di Rotondi (Avellino) mentre è stipata di popolo. Un distaccamento della 16· cp. del 5° rgt. G., dislocato sul posto dalla sede di Caserta, « ... riuscì ad aprire un varco di salvezza alla folla, prevenendo così imminenti e funeste conseguenze».
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GIUGNO -
A Monreale (Palermo)
« per l'irreprensibile condotta e quotidiani faticosi servizi resi del
23° battaglione bersaglieri al Comune di Monreale, la truppa venne pel dì dello Statuto regalata di lire Cento dal Municipio di detto paese e questa somma, per atto spontaneo venne nel giorno stesso dalla truppa medesima erogata a beneficio del Ricovero delle figlie dei Militari, il quale attestava per lettera del Presidente la sentita riconoscenza »
Le MM.SS. del 3° rgt. b., cui appartiene il btg. in parola, non specificano quali siano i servizi resi dal battaglione al Comune di Monreale. 23 SETTEMBRE - Il 61 ° rgt. f. « Sicilia » che, di stanza in Terni, ha preso parte alle esercitazioni estive del 1° Corpo d'Esercito
( 1) All'epoca le compagnie pontieri erano riunite nel 9° rgt. a. Entreranno a far parte dell'Arma del Genio e saranno inserite nei rispettivi reggimenti a datare dal 1873. (2) Inserito nel G.M. 1868, disp. n. 51, pag. 521.
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in Toscana, mentre è accantonato in Pontassieve interviene a spegnere un incendio sviluppatosi nella locanda Fabbrini. « Per tale fatto, il Municipio di Pontassieve offriva la somma di lire Trecento da distribuirsi fra i soldati del Reggimento, ma questi accettando il dono, la rilasciavano a beneficio dell'asilo infantile, che andrà impiantandosi in quel Comune». 15 OTTOBRE - Incendio nella masseria « Cattana », nei pressi di Verona. Il XV btg. b. (2° rgt.) invia sul posto dal capoluogo la. 1a cp. che provvede all'estinzione. 18 OTTOBRE - Si riaccende l'incendio nella masseria « Cattana », e anche la vicina fattoria « Trombetta » è presa dal fuoco. Il XXIV btg. b. (5° rgt.) invia da Verona nelle due località le proprie compagnie, che provvedono all'estinzione. 2 DICEMBRE - Il rgt. c. « Lancieri di Firenze», di stanza in S. Maria Capua Vetere, accorre a spegnere un violento incendio scoppiato in serata nell'abitato. 10 DICEMBRE - L'Arno, rotti gli argini, allaga la parte meridionale della città di Pisa. Il 57° rgt. f. « Abruzzi », di stanza nel capoluogo, distacca sul posto il I , II e IV btg. I militari vengono impiegati per far defluire le acque e rinforzare gli argini. A dar man forte ai fanti, il giorno seguente accorrono da Livorno il XVI e il XXXVI btg. del 5° rgt. b., colà di guarnigione. Questi due reparti rientrano alla sede il giorno 13 ( 1). 22 DICEMBRE - Pisa è minacciata da un altro straripamento dell'Arno. Da Livorno vengono nuovamente inviati d'urgenza il XVI e il XXXVI btg. b., i quali, al fine di evitare un disastro alla città, raddoppiano il rafforzamento degli argini, lavorando fino al 29 dicembre. Anno 1870
2 GENNAIO - Nuova minaccia d'inondazione per Pisa, a causa dell'Arno che, per la pioggia incessante, aumenta di ora in ora ed è in piena tumultuosa. Da Livorno accorrono nuovamente il XVI e il XXXVI btg. b., che danno subito inizio alle opere di rafforzamento degli argini nei punti maggiormente esposti. Il loro intervento si pro-
(1) Le MM.SS. del 57° rgt. f. recano: « In tale occasione il Reggimento ricevette le lodi con o.d.g. dalla Camera
dei Deputati e dall'Autorità politica del luogo pel modo lodevole con cui si era comportato».
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trae sino al giorno 7, allorché la minaccia dell'inondazione viene a cessare ( 1). 11 GENNAIO - Le compagnie del II btg. b. (2° rgt.) , in distaccamento a Cuneo, prendono parte all'opera di spegnimento dell'incendio che devasta l'albergo « Corona Grossa >>. 12 MARZO - Incendio a Bergamo in una casa sita fuori Porta S. Caterina. Accorre sul posto .il IV btg. dell'11° rgt. f. «Casale», che si trova distaccato nella città: « Ufficiali e bassa forza tutti diedero prova di abnegazione e coraggio. Il sergente Pani della 13a Compagnia e il soldato Ravasio della 14a, che più degli altri si esposero al pericolo, caddero al cadere del tetto di quel fabbricato. Il l°, benché con varie ferite e contusioni alla testa, nulla lasciò temere, l'altro invece riportò una gravissima contusione alla spina dorsale da renderlo inabile al Servizio Militare e forse infermo per tutta la vita. La Società Danubio per l'assicurazione degli incendi erogava la somma di lire 45 in favore dei predetti Pani e Ravasio, ma il coraggio non va disgiunto dalla nobiltà del cuore e spontanei cedettero la somma in favore d'un'Opera Pia della città ... » 4 OTTOBRE - Terremoto in provincia di Cosenza. In data 18 il Cdo del Corpo Zappatori del g., di stanza in Casale Monferrato, invia laggiù la 26· cp. per le operazioni di puntellamento o demolizione di edifici, riparazione di muri, tetti, porte, finestre e simili. Il reparto costruisce una baracca di legno a Figline e una a Rogliano per il ricovero di famiglie rimaste senza tetto. Rientrerà alla sede di Casale M. ai primi d'aprile del 1871. In merito a questo terremoto, le MM.SS. del 5° rgt. b. recano: « Il XIV e XV battaglione, nell'occasione del terremoto in Calabria, sebbene costretti essi stessi ad abbandonare la caserma ed attendarsi all'aperto malgrado la stagione a ciò non favorevole, concorsero con volontarie offerte a sollevare gli infelici colpiti da tanta sventura, meritandosi così la lode delle autorità e la gratitudine delle popolazioni». 2 DICEMBRE - Crollo d'una casa d'abitazione a Lavello (Po-· tenza). Un reparto del 42° rgt. f. «Modena», che si trova colà di-
(1) I due battaglioni, al rientro alla sede dj Livorno, ricevono i ringraziamenti e gli encomi della autorità municipali di Pisa e di quella governativa locale, cui fanno seguito gli elogi dei Ministri dei Lavori Pubblici, della Guerra e del Generale comandante il Corpo d'Esercito.
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staccato dalla sede di Salerno, accorre e provvede a trarre in salvo persone e masserizie travolte dalle macerie. 26 DICEMBRE - Straripamento del Tevere a Roma, con conseguente inondazione di varie zone della nuova capitale. All'opera di soccorso della popolazione e ai lavori per far defluire le acque, sgomberare strade e scantinati dal fango e ripristinare le comunicazioni, vengono chiamati tutti i reparti di stanza nella città. In base alle MM.SS. risulta che prendono parte alle suddette operazioni: il 57° e -il 58° rgt. f. «Abruzzi»; il 61° rgt. f. «Sicilia»; il I btg. b. (del 4° rgt.); il III btg. b. (poi dell'8° rgt.); le tre cp. del Corpo Zappatori del Genio, che si trovano distaccate in Roma dalla sede di Casale Monferrato; il locale distaccamento del 1° rgt. a. di stanza in Pavia. L'intervento delle truppe si protrae sino a gennaio inoltrato.
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Capitolo II DAL 1872 ALLA FINE DEL SEC. XIX
Principali occasioni d'intervento: Allagamento della zona di Vigevano. Eruzione del Vesuvio. Straripamento del Po e nuova inondazione dell'Arno a Pisa (1872). Terremoto in provincia di Belluno (1873). Alluvione a Reggio Calabria (1876). Trasporto d'un monumento equestre da Firenze a Torino (1877) . Invasione di locuste a Solopaca (Benevento). Ricostruzione del paese di Bersezio, in Piemonte, distrutto da un incendio (1878). Inondazioni in Piemonte, Lombardia e nel Polesine. Eruzione dell'Etna. Incendi a Novara, Taranto, Borgo Ticino e Cremona (1879). Uragano a Reggio Calabria (1880). Disastro di Casamicciola (1881). Allagamento di Verona e grandi inondazioni nel Veneto (1882). Nuovo maggior disastro a Casamicciola (1883). Nuova epidemia colerica (1884). Caduta valanghe nelle Alpi (1885). Inondazione del Reno (1890) e del Tanaro (1893). Terremoto nelle Calabrie (1894) e a Rieti (1898). Posa di un ponte a Finalmarina. Inondazioni in provincia di Cuneo, in Liguria e alluvione a Roma (1900) .
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Anno 1872
22 GENNAIO - Nelle ore serali, le case di legno situate fuori Porta La Croce, in Firenze, sono devastate dalle fiamme. Il 44° rgt. f. « Forlì», di stanza nella città, accorre con i propri reparti e prende parte all'opera di spegnimento. 14 FEBBRAIO - La strada che da Castellammare di Stabia conduce a Sorrentò è interrotta da una grossa frana, caduta dalle cave di pietra praticate sulle pendici del Monte Faito. Da Capua, il locale dist. del Corpo Zapp. del g. invia sul posto la 28a cp., che intraprende i lavori di sgombero dei detriti e di ripristino della sede stradale. La riattivazione dell'importante arteria da parte dei militari avviene il 27 giugno. 30 APRILE - Durante il mese il Ticino, ingrossato dalle continue piogge, è straripato nella zona di Vigevano, inondando inted. territori e danneggiando gravemente la linea ferroviaria Abbiategrasso-Vigevano. Il 6° rgt. a. cam., di stanza in Vigevano, invia sul posto un distaccamento di 60 uomini per provvedere al ripristino della strada ferrata. Al primo distaccamento ne seguono altri, ugualmente di 60 uomini, che si danno il cambio di 12 in 12 ore così che, nello spazio di 5 giorni, il transito ferroviario viene ricondotto alla normalità. 26 APRILE - Nelle ore notturne il Vesuvio entra in eruzione lanciando cenere e lapilli sui dintorni, con conseguenti danni alle campagne e agli abitati e gravi disagi per la popolazione. Fin dalle prime luci dell'alba, nei luoghi più esposti, soprattutto nei comuni di Portici e di Resina, vengono fatti affluire: da Napoli, reparti dell'8° rgt. f. «Cuneo» e del 32° rgt. f. «Siena»; da Capua~ reparti del 4° rgt. b. Le truppe sono impiegate: nel trasporto in zone sicure dei profughi che hanno abbandonato le loro case, nello sgombero delle strade dalla cenere e dai lapilli, nella vigilanza delle abitazioni evacuate. La maggior parte degli interventi avrà termine il 1° maggio. Il 30 aprile re Vittorio Emanuele II si reca sul posto e le MM.SS. dell'8° rgt. f., il cui comandante aveva diretto l'intervento dei vari reparti, recano: « Il comandante generale del Corpo d'Esercito, per speciale incarico 37
ricevuto da Sua Maestà, partecipa, con ordine del giorno al comandante del reggimento la piena soddisfazione manifestata dalla Maestà Sua pel modo col quale è stato organizzato ed eseguito il servizio delle truppe distaccate nelle località minacciate dalla eruzione vesuviana. « Il Consiglio Provinciale di Napoli e il Consiglio Comunale di Resina con unanimi deliberazioni hanno pure manifestato la loro piena soddisfazione per l'intelligente attività del comandante del reggimento e pel contegno delle truppe in quella luttuosa circostanza».
29 MAGGIO - Il Po e molti altri fiumi della Val Padana, a causa delle incessanti piogge, straripano, inondando estesi territori e zone abitate. Particolarmente grave la rotta avvenuta a Guarda Ferrarese .Il 1° rgt. a. pt., di stanza in Pavia, distacca la 1a, 4\ 3a e 9a cp. pt., nonché i due « piroscafi » del Corpo: « in soccorso dei paesi inondati e per difesa degli argini pericolanti per le straordinarie piene di tutti i fiumi e torrenti del bacino del Po, veramente eccezionali per la loro durata». L'intervento dei reparti pontieri si protrae nei mesi di giugno e luglio. - Il 64° rgt. f. <<Cagliari», di stanza in Ferrara, invia distaccamenti a Polesella, Barra, Copparo e Mesola per il soccorso delle popolazioni, la riparazione degli argini e il ripristino delle comunicazioni. I distaccamenti fanno rien'tro alla sede soltanto alla fine di agosto. 12 GIUGNO - Il Po straripa nella zona di Casalmaggiore. In rinforzo agli altri reparti già presenti sul posto, il 61 ° rgt. f. « Sicilia>>, di stanza in Cremona, invia la 4• cp. che viene impiegata nei lavori di arginatura fino al 28 giugno. 12 AGOSTO - Spegnimento d'un incendio nell'abitato di Pastrengo, da parte della 6· cp. del 7° rgt. b., colà distaccata dalla sede di Verona. 13 AGOSTO - Va in fiamme la cascina « La Malpensata », sita in vicinanza di Casale (Mantova), sulla sponda destra del Po. Il comando del Corpo Zapp. del g., di stanza in Casale, invia sul posto propri reparti, che provvedono all'estinzione. 12 SETTEMBRE - Nella notte dall'll al 12 si sviluppa un incendio nell'Arsenale Marittimo di Venezia. Il fuoco investe in modo particolare l'edificio della direzione degli armamenti. Concorre all'opera di spegnimento il 76° rgt. f. « Napoli», di stanza nella città lagunare. 38
7 SETTEMBRE - Grave inondazione a Intra, sul Lago Maggiore. Da Pallanza, ove si trovano in, distaccamento, vengono inviati due drappelli del 10° rgt. f. di stanza in Novara. I drappelli accorrono « a sussidiare le Autorità Civili nel portare soccorso agli abitanti dell'intera borgata d'I ntra, minacciati dall'inondazione». 10 OTTOBRE - Alle ore 2,40, e cioè ancora in piena notte, si scatena un violento ciclone su Napoli. Crollano alcune case, fra le quali una presso la caserma ove sta di sede il 25° rgt. f. «Bergamo». Accorrono i militari di guardia, che riescono a estrarre dalle macerie un'intera famiglia composta dalla madre e due figli. 14 OTTOBRE - Una eccezionale piena dell'Arno minaccia, nelle ore notturne, di inondare completamente la città di Pisa, in quanto l'impeto delle acque ha già asportato cinquanta metri di spalletta. Interviene d'urgenza il 7° rgt. a. di stanza nella città, i cui reparti prendono a sistemare difese provvisorie per far sì che l'acqua non tracimi e si riversi nelle strade. Durante il giorno arrivano : da Lucca, un plotone di 25 cavalleggeri"del rgt. c.« Lucca»; da Livorno, il II e il III btg. b. colà di stanza. I cavalleggeri rientrano poi alla sede il 16 ottobre a minaccia scongiurata e il Sindaco di Pisa invia al rgt., con lettera in data 18 ottobre, encomi e ringraziamenti per il servizio e i lavori effettuati. Dei due battaglioni bersaglieri le MM.SS. dicono che « come in circostanze precedenti, lavorarono indefessamente in conserva con le altre truppe di artiglieria ivi di guarnigione per riparare e rinforzare con sacchi a terra ed altre opere le spallette del fiume che minacciavano di crollare da un momento all'altro; e riuscirono, non senza gravi stenti, a scongiurare il pericolo dell'inondazione che già si mostrava a quegli abitanti con tutte le sue tristi conseguenze. « Fu anche a Pontedera inviata una Compagnia in soccorso di quella popolazione per eseguire i lavori necessari ad ampedire lo straripamento dell'Era che, grazie a tale operazione, venne scongiurato» (1). 19 OTTOBRE - Gravi inondazioni provocate dallo straripamento del Po, del Ticino e di vari altri corsi d'acqua nella Val Padana. Sono allagati estesi territori soprattutto nelle provincie di Novara, Piacenza, Pavia, Mantova e Cremona. Molte sono le unità che, di stanza nella regione, sono chiamate a prestare la loro opera in
(1) Successivamente, un Comitato di cittadini pisani, per mezzo del loro Sindaco, offrirà, sia al 7° rgt . a. che al 4° rgt. b., una medaglia d'oro di riconoscenza. Con d.m. n. 7450 del 13 novembre 1874, il Ministero della Guerra autorizzerà i due reggimenti ad accettarla.
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soccorso alle popolazioni e a porre i necessari ripari alla calamità. In particolare:
- il Corpo Zapp. del g., di stanza in Casale Monferrato, con i reparti presenti alla sede e con quelli in distaccamento in varie località interviene a Morano (Alessandria), minacciata dalla rottura dell'argine sinistro del Po; a Mantova, in pericolo di rimanere del tutto circondata dalle acque a causa della rottura della diga di Pietole; nelle provincie di Ferrara e di Rovigo, dove la situazione si fa di ora in ora più grave specialmente nelle località di Pontelagoscuro, Polesella, Bondeno, Batta Brandana, Stellata, Merlino; a Casalmaggiore, in provincia di Cremona. Gli interventi del Corpo Zapp. del g. durano fino a tutto novembre. Molti i salvataggi compiuti, e le opere effettuate;
- il 1° rgt. a. pt. di stanza in Pavia, entra in azione con tutti i propri reparti e con i due « piroscafi » in dotazione, in modo particolare nelle provincie di Pavia e di Novara; - il 59° rgt. f. « Calabria», di stanza in Mantova, coopera ai lavori di arginamento delle rive sinistra e destra del Po, al fine di mettere in salvo diversi Comuni della Provincia gravemente minacciati dalle acque . Le operazioni dei suoi reparti si protraggono per tutto il mese di novembre, proseguono per l'intero dicembre, riprendono il 1° gennaio 18 7 3 per finire solo il 18 maggio di tale anno; - il 68° rgt. f. «Palermo», di sede in Piacenza, invia distaccamenti nelle località di Pieve, Porto Morone e Zerbo e opera per rafforzare gli argini del Po nella stessa Piacenza. I suoi interventi durano sino al 26 ottobre; - la 9a cp. del 24° rgt. f. «Como», in distaccamento a Rovigo dalla sede rgt. di Udine, opera per due giorni e due notti ininterrottamente a riparare un argine nella zona di Occhiobello. 23
OTTOBRE -
Il Po straripa in provincia di Reggio Emilia:
- il 18° rgt. f. «Acqui», di stanza nel capoluogo e il 17° rgt. f. della stessa Brigata, di stanza in Parma, prestano aiuto alle popolazioni per una diecina di giorni;
- il 7° rgt. b., di stanza in Verona, distacca il IV btg. a Mantova, da dove il 27 viene inviata la 14a cp. a Ostiglia, zona in cui la minaccia del Po è gravissima; - il 61 ° rgt. f. « Sicilia », di sede in Cremona, si porta con il I e il III btg. a Casalmaggiore, ove i reparti si adoperano giorno e notte per impedire l'imminente rottura dell'argine sinistro del Po 40
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nella cittadina. I lavori si protraggono fino al 17 novembre e consentono di salvare l'abitato; - il 33° rgt. f. «Livorno», di stanza in Bologna, invia a Bondeno (Ferrara), paese completamente allagato, la Y e la 4a cp. I militari cooperano a trarre in salvo, dalla fiumana delle acque, persone e masserizie e prestano servizio di vigilanza allo scopo di evitare furti. Le due compagnie rientrano poi alla sede il 16 novembre. A Reggio Calabria straripa la fiumara Calopinace, inondando la città e le campagne circostanti. Presta la propria opera il 21 ° rgt. f. «Cremona», di guarnigione nel capoluogo « per riarginare il torrente e per salvare gli abitanti rimasti nelle cascine in mezzo ai campi inondati».
25 OTTOBRE - Il Po straripa nella zona di Finale Emilia (Modena). Il 19° rgt. f.« Brescia», di stanza in Forlì, invia la la e la 2a cp. per soccorso alla popolazione e per le prime riparazioni dei danni causati dal disastro. Il Brenta straripa nella zona di Padova. Da Udine, ov'è di sede, il 24° rgt. f. « Como » invia sul posto il plotone zappatori reggimentale_che viene impegnato nei l_avori di arginamento per tre settimane, rientrando alla sede il 13 novembre. In Piacenza << il personale permanente del Distretto coi volontari di un anno presero parte ai lavori per impedire la rotta dell'arginatura del Po minacciata dall'accrescimento delle acque ».
Nella notte l'abitato di Palazzolo in Sicilia è devastato da un violento uragano che distrugge una quantità di case, seppellendo sotto le rovine molti abitanti. Il 56° rgt. f. «Marche}>, di stanza in Siracusa, invia immediatamente sul posto una compagnia, che viene rinforzata dal distaccamento dislocato in Noto. Guidati personalmente dal colonnello comandante, i militari, appena giunti sul posto, prendono a sgomberare le macerie e a disseppellire le vittime, provvedendo poi a ripristinare le comunicazioni. Il loro intervento si protrae per vari giorni. 28 OTTOBRE - Il 13° rgt. f. «Pinerolo», di sede in Verona, invia il I btg. della forza di 300 uomini a Ostiglia « a prestare l'opera sua per combattere i danni dell'innondazione. Giuntovi il 29 a mezzogiorno dall'Isola della Scala (29 chilometri) stante l'imminenza del pericolo, alle 4 pomeridiane inviava due compagnie a lavorare alle arginature; a mezzanotte le altre due, e così di seguito di 8 in 8 ore fino al 1° novembre, giorno in cui arrivò un 41
battaglione del 14° Fanteria in rinforzo. In quei tre giorni, il battaglione lavorò indefessamente, aumentandosi ognora il pericolo per la pioggia che continuava dirotta. « Il 2 novembre un plotone della la cp., comandato dal tenente sig. Menini, veniva distaccato a Revere, rimanendovi fino alla sera dell'8. « Il giorno 9 novembre il battaglione fece ritorno alla sede del Corpo, essendo cessato ogni pericolo e bisogno ». Da Verona, ov'è anch'esso di stanza, il 71 ° rgt. f. « Puglie » invia ugualmente a Ostiglia il II btg. Le MM.SS. del reggimento dicono che tale btg. rientrerà alla sede soltanto il 23 febbraio 1873, dopo circa 4 mesi di ininterrotti lavori per la riparazione degli argini danneggiati dalla piena del Po. Nelle zone alluvionate intervengono altresl due cp. del 66° rgt. f. «Valtellina», di stanza in Modena, e il cui impiego dura circa un mese.
1 NOVEMBRE - Il I btg. del 14° rgt. f. «Pinerolo», giunto a Ostiglia dalla sede di Verona, rimane a lavorare sul posto per la riparazione degli argini del Po, fino al 16 novembre. A Ostiglia, ugualmente da Verona, invia vari distaccamenti delle compagnie « treno » anche 1'8° rgt. a. cam. I reparti operano in favore della popolazione, effettuando coi loro carriaggi trasporto di viveri e di materiali dei danneggiati dall'inondazione. 3 NOVEMBRE - In seguito a una nuova piena del Po, l'abitato di Casalmaggiore (Cremona) è ancora minacciato d'inondazione. Il 75° rgt. f. <<Napoli», di stanza in Brescia, invia d'urgenza a quella volta il II btg. perché partecipi con altre truppe ai lavori di rafforzamento degli argini del fiume. Il btg. rientra poi a Brescia il 18 novembre. 18 NOVEMBRE - Nella notte dal 17 al 18, in Benevento « incendiassi la Stazione della Ferrovia, accorsero i soldati sul luogo, in un con quelli del distaccamento, e dopo qualche ora giunsero a spegnerlo. Il signor Generale comandante la Divisione Militare di Napoli, con dispaccio del 20 novembre 1872 n. 7627, faceva elogi al Corpo pel modo col quale s'era condotto nella indicata notte» Il Corpo in questione è il locale D.M. e il distaccamento cui è ·fatto riferimento è costituito dal III btg. del 49° rgt. f. «Parma», che si trova dislocato in Benevento dalla sede reggimentale di Caserta. 23 NOVEMBRE - A Pavia il Ticino è in piena e minaccia di straripare e inondare l'abitato. Il 9° rgt. a., di stanza nella città, disloca 80 uomini lungo gli argini del fiume a vigilare giorno e notte . 42
sull'andamento della piena, pronti a intervenire al milllmo segno di allarme. Il servizio termina il 30 novembre, allorché le acque iniziano a qecrescere . 29 NOVEMBRE - In Udine il 24° rgt. f. «Como», ivi di stanza, distacça il plotone zappatori a spegnere l'incendio che sta devastando la locale conceria « Cella ». Anno 1873
22 MARZO - Il Po, ingrossato dalle persistenti piogge, rompe gli argini a Batta Brandana e straripa nei pressi di Bondeno, in provincia di Ferrara. Da Bologna, ove sono distaccate, si recano sul posto l'l l • e la 12• cp. del Corpo Zapp. del g., che provvedono ai lavori di riparazione delle rotte. I militari rientrano alla sede il 31 marzo, a lavori ultimati. 25 MARZO - Il distaccamento del 63° rgt. f. «Cagliari», dislocato in Conselice dalla sede reggimentale di Ravenna, accorre e si adopera per l'estinzione di un incendio sviluppatosi in serata nell'abitato.
22 MAGGIO - Fiamme a Benevento. Le MM.SS. del locale D.M. recano: « Manifestassi l'incendio in una fabbrica del Largo S. Bartolomeo. Accorsero i Soldati del luogo in un con quelli del Distaccamento e dopo due ore e mezzo giunsero a spegnerlo». 29 GIUGNO - La zona dell'Alpago, in provincia di Belluno, è funestata dal terremoto. Primi reparti ad accorrere in soccorso delle popolazioni nelle località più colpite sono la r e 1'8· cp. del 24° rgt. f. «Como», che si trovano distaccate in Belluno dalla sede reggimentale di Treviso. 1 LUGLIO - Il 23° rgt. f. «Como», anch'esso di stanza in Treviso come il 24°, invia nella zona dell'Alpago il I btg. che reca al seguito il proprio plotone zappatori e il plotone zappatori reggimentale. Il btg. distacca a Vittorio (Treviso), paese ugualmente colpito dal terremoto, un drappello di militari in opera di soccorso. Da Mantova viene inviata nell'Alpago la 19" cp. zapp. del g.
5 LUGLIO - La 14• compagnia alpina, formata dal D.M. di Treviso e di stanza in Pieve di Cadore (1), raggiunge la zona dell'Al(1) çome noto, la costituzione del Corpo degli Alpini data dall'anno 1872 e le prime « compagnie alpine » furono formate presso i Distretti Militari. D'ora in poi, quindi, saranno presenti anche gli Alpini nelle cronache degli interventi in favore della popolazioni civili.
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pago per partecipare all'opera di soccorso delle popolazioni colpite dal terremoto. Infatti, dalle MM.SS. del citato D.M. si ha che « il 5 luglio 1 Tenente, 1 Sottotenente e 66 uomini della 14a Compagnia Alpina recavansi a Pieve d'Alpago in seguito a telegramma del sig. Prefetto della Provincia di Belluno, onde prestare l'opera loro nella catastrofe avvenuta col terremoto del 29 giugno. Il 7 dietro invito dello stesso signor Prefetto partiva anche il Capitano comandante della stessa Compagnia con 1 Sottotenente e 46 uomini, lasciando a Pieve di Cadore i pochi riman.e nti a guardia del Quartiere, portandosi sul luogo stesso dei primi, e quindi staccavansi 2 plotoni in direzioni diverse, cioè a Torre e Plois, e dopo otto giorni circa oltre Plois, a Querzo Curago, e ciò fino al 21 luglio, in cui partendo la Compagnia da detti luoghi rientrava alla propria sede. La Compagnia ebbe gli encomi dal signor Generale Comandante il Corpo d'Esercito di Verona, nonché quelli del signor Prefetto di Belluno, pervenuti con lettera del Comando Presidio nel giorno 26 luglio>>. 7 LUGLIO - il 76° rgt. f. «Napoli», di stanza in Venezia, invia a Vittorio (Treviso), che risulta assai dannegiata dal terremoto, il proprio pl. zapp;itori. 11 LUGLIO - Il distaccamento del Corpo Zappatori del Genio, dislocato in Mantova, avvia alla volta di Vittorio (Treviso) la 25a cp. I militari vengono frazionati nei villaggi di Plois, Parra, Chies, Pieve e Ponte d'Alpago, dove provvedono a demolire caseggiati crollanti, sgomberare strade dalle macerie nonché a costruire baracche di legno per la popolazione rimasta senza tetto.
25 LUGLIO - Hanno inizio, con i plotoni zappatori del 23° e 24° rgt. f., i rientri dei reparti impiegati in soccorso delle popolazioni dell'Alpago colpite dal terremoto. Il 29 sarà la volta della 14a cp. alpina; il 2 agosto del I btg. del 23° rgt. f., che lascia però nella zona terremotata-la 4a cp. Il 22 agosto rientreranno le cp. del genio e il 27 agosto il pl. zappatori del 76° rgt. f. La 4a cp. del 23° f. rimane ·a lavorare sul posto fino all'8 novembre. 17 AGOSTO - Spegnimento di un incendio nell'abitato di Busto Arsizio ad opera del II sqd. del rgt. c. « Caserta », ivi in distaccamento dalla sede di Milano. 18 AGOSTO - In Busto Arsizio lo stesso II sqd., essendo crollato il soffitto di una casa ove si trovavano radunate molte giovinette del paese, alcune delle quali rimaste vittime del disastro, interviene urgentemente con un reparto per concorrere all'opera di salvataggio e sgombero delle macerie. 44
18 SETTEMBRE - Nelle ore notturne un incendio si sviluppa nella stazione ferroviaria di Udine. Svegliato su allarme, il 24° rgt. f. « Como », di stanza nel capoluogo, interviene con i propri reparti e partecipa all'opera di spegnimento. 19 SETTEMBRE - Nella notte dal 18 al 19 il IV sqd. del rgt. c. << Caserta » - che, come il II, si trova distaccato in Busto Arsizio dalla sede di Milano - viene fatto accorrere d'urgenza a S. Macario, piccolo comune a 6 miglia da Busto, ove si è sviluppato un incendio. 30 NOVEMBRE - Incendio in un « magazzino di coloniali» a Nuoro. Partecipa all'opera di spegnimento il II btg. del 53° rgt. f. «Umbria>>, colà distaccato dalla sede reggimentale di Cagliari. Anno 1874
2 MARZO Nelle ore notturne in Genzano (Roma) crolla una casa d'abitazione. L'8a cp. del 60° rgt. f. « Calabria >>, che si trova sul posto distaccata dalla sede di . Civitavecchia, accorre d'urgenza ancor prima dell'alba e presta soccorso per salvare coloro che sono rimasti sotto le macerie. Tre persone vengono estratte tuttora vive.
10 APRILE - Allarme nella notte dal 9 al 10 per le truppe del Presidio di Treviso: un violento incendio si è sviluppato nella « fabbrica di carrozze del sig. Pieresca » e le fiamme minacciano di comunicarsi alle case vicine. Accorrono sul posto: reparti del 23° rgt. f. «Como», il II e il III sqd. del rgt. cavg. «Guide» che si trovano colà distaccati dalla sede reggimentale di Udine, la 24a cp. alp., i mi- . litari disponibili del locale D.M. Tutti concorrono nell'opera di spegnimento, aiutando nella manovra delle pompe o passandosi di mano in mano i secchi di tela con l'acqua da versare sulle fiamme. La rottura d'una tubazione del gas minaccia di aggravare i danni ma l'incendio, dopo molte ore di duro impegno, viene alfine domato.
4 MAGGIO - Nella notte, ancor prima dell'alba, le compagnie 3\ 4\ 9\ 10a e 11" del 7° rgt. b., di stanza in Verona, partecipano all'opera di spegnimento dell'incendio sviluppatosi in un magazzino di paglia e foraggi in Vicolo Caserma Ospitai Vecchio. Vengono messe in salvo persone e masserizie delle case vicine minacciate dalle fiamme. 15 LUGLIO - Nel Friuli, una violenta alluvione, provocata dallo straripamento dei fiumi e corsi d'acqua locali ingrossati pe~ le continue piogge, minaccia gravemente il villaggio di Racolana, frazione di Moggio Udinese. La 15a cp. alp., di guarnigione in Moggio, provvede a costruire ripari e a far deviare le acque, cooperando così a salvare l'abitato.
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26 LUGLIO - In Lombardia il VI sqd. del rgt. c. «Caserta», che si trova accampato nel Campo di Somma per le grandi manovre, interviene a spegnere un incendio che sta devastando l'abitato di Ferno, posto sulla strada tra Gallarate e Lonate Pozzolo. In questo stesso mese di luglio, in giorno non precisato dalle MM.SS., gli squadroni I e II del rgt. c. «Foggia», che si trovano distaccati in Avigliana (Susa), anch'essi per le grandi manovre, dalla sede reggimentale di Savigliano, partecipano all'opera di spegnimento di un incendio sviluppatosi in quella località. 13 SETTEMBRE - Il 20° rgt. f. «Brescia», di stanza in Firenze, interviene nell'opera di spegnimento dell'incendio che, nelle ore serali, si è sviluppato,_neli'edificio del « Tiratoio ». 20 NOVEMBRE - L' « Imperiale e Reale » Corvetta austriaca SAIDA, navigando in acque calabresi, finisce in secco davanti a Favazzina, presso Scilla. Il comando del 75° rgt. f . «Napoli», di sede in Reggio Calabria, invia sul posto un proprio reparto che coopera al disincaglio del bastimento. 12 DICEMBRE - Il 76° rgt. f. «Napoli», di stanza in Verona, coopera all'estinzione dell'incendio che, nelle ore del mattino, sta devastando l'edificio del locale Monte di Pietà. 14 DICEMBRE - Sempre in Verona, la r, ga e 9a cp. zappatori e la 1• cp. pt. del III btg. del 2° rgt. g., distaccate nel capoluogo da Casale M., prendono parte all'opera di spegnimento dell'incendio sviluppatosi in un laboratorio di falegnameria. 21 DICEMBRE - Essendosi di nuovo sviluppate fiamme, in Verona, nell'edificio del Monte di Pietà, provvedono a spegnerle le compagnie della III brgt. del 2° rgt. g., unitamente a drappelli del 7° rgt. b. e del D.M. Anno 1875
18 MARZO - Terremoto a Rimini. Il 64° rgt. f. « Sicilia », di stanza nella città, interviene con il plotone zappatori nello sgombero delle macerie. 21 MAGGIO - Incendio nell'abitato di Vittoria, in provincia di Siracusa. Un reparto del 56° rgt. f. «Marche», che si trova colà distaccato dalla sede reggimentale sita nel capoluogo, concorre alla opera di spegnimento. Sempre in questo mese di maggio, in giorno non precisato dalle 46
MM.SS., un altro distaccamento del 56° rgt. f. provvede a domare le fiamme levatesi da una casa di abitazione in Patti (Siracusa). 31 AGOSTO - Il Cdo del 2° rgt. g., di stanza in Casale M., invia la 4a cp. zapp. a Mirabella (Alessandria), colpita da un'alluvione. I militari provvedono al deflusso delle acque, allo sgombero dei detriti, al ripristino delle comunicazioni. Rientrano in sede il 5 settembre. 1 SETTEMBRE - Il II sqd. del rgt. cvg. «Guide», che si trova di passaggio a Ostiglia (Mantova), nella marcia di ritorno a Udine dalle grandi manovre effettuate nella provincia di Modena, concorre all'opera di spegnimento di un incendio sviluppatosi in quella località.
7 SEJ'TEMBRE - Il IV sqd. del rgt. « Lancieri di Montebello », distaccato in Chieti dalla sede reggimentale di Terni, partecipa, con altre truppe, allo spegnimento d'un incendio sviluppatosi nella cittadina. 29 SETTEMBRE - Un violento uragano investe l'abitato di Modica, in Sicilia. Gravissimi i danni. L'8" cp. del 56° rgt. f. « Marche», che si trova colà distaccata dalla sede reggimentale di Siracusa, si presta a soccorrere gli abitanti, aprendo il varco alle acque il cui ingorgo minaccia seri pericoli. 4 OTTOBRE - La brgt. ferrovieri del 2° rgt. g. di Casale M., distaccata in Torino, invia a Bastìa, presso Mondovl, un drappello di 70 uomini per Io spegnimento d'un incendio sviluppatosi in quella località. 24 NOVEMBRE - Il 2° rgt. g. di sede in Casale M., distacca la Y cp. pt., la 12" cp. zappatori e la 1• cp. « treno » a spegnere l'incendio che si è sviluppato nella cascina « Spinoglio », presso l'abitato. La 13" cp. zappatori, dello stesso rgt., distaccata in Alessandria, interviene a spegnere un incendio sviluppatosi nella locale caserma dei Carabinieri. 3 DICEMBRE - A Girgenti, in Sicilia, il 46° rgt. f. «Reggio», colà di stanza, interviene a spegnere un violento incendio sviluppatosi nell'abitato. Anno 1876
11 GENNAIO - A Reggio Calabria, durante la notte, straripa la fiumara Calopinace, con grave minaccia per l'abitato. Il 75° rgt. f. 47
« Napoli », di stanza nella città, interviene con propri reparti in soccorso delle persone pericolanti e nei lavori per far defluire le acque. « In tale contingenza distinguevansi parecchi ufficiali, sottufficiali, caporali e soldati, i quali con abnegazione e pericolo della propria vita, si gettarono nella corrente e prestarono valida opera a mettere in salvo donne e ragazzi abitanti in una casa totalmente invasa dalle acque. Per tal fatto la Giunta Municipale di Reggio Calabria con voto unanime dichiarava i suddetti meritevoli di ricompensa pubblica ed il comando generale di Palermo partecipava perciò al Reggimento i propri encomi».
La 4a cp. del 61 ° rgt. f. « Sicilia», distaccata in Licata dalla sede reggimentale di Cremona (C.do del I btg. a Casteltermini), partecipa all'estinzione d'un incendio sviluppatosi nell'abitato. 12
GENNAIO -
19 FEBBRAIO - A Udine, nelle ore notturne, un incendio in pieno centro storico investe l'antica e artistica « Loggia Municipale ». Il rgt. cvg. « Guide », di stanza nel capoluogo friulano, impiega i suoi reparti per spegnere le fiamme e salvare il salvabile. 5 MAGGIO - La 19a cp. del III btg. alp., è impegnata nell'opera di spegnimento di un incendio sviluppatosi nella zona di Giaveno (Torino), ove il reparto si trova in distaccamento dalla sede di Susa.
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In Verona, la Y brgt. del 2° rgt. g. di Casale M., colà distaccata, interviene con 1'8• e la 9a cp. zappatori e la 1• cp. pt., a spegnere un incendio sviluppatosi nella casa dei « fratelli Tommasi ». Sempre in Verona, il II, III e IV btg. del 7° rgt. b. partecipano allo spegnimento di un altro incendio sviluppatosi in un magazzino di salumi, sito in via di Porta Pallio n. 1: I militari mettono in salvo anche persone e masserizie delle vicine case minacciate dal fuoco. GIUGNO -
10 GIUGNO - In Val di Susa, colpita da grosse alluvioni, il III btg. alp., di stanza nel capoluogo, impiega in soccorso delle popolazioni la 6• cp. nei dintorni di Oulx e la 7" cp. nei territori di Susa, Venaus e Mattie. A Pinerolo, allagata per lo straripamento del torrente Lemina - le cui acque inondano in modo particolare via Saluzzo - il personale di servizio della locale Scuola Normale di Cavalleria partecipa alle prime operazioni di soccorso alla popolazione e ai lavori di ripristino degli argini rotti dalla piena del fiume. Il giorno 12 giunge da Torino la 12• cp. rinforzata delJa brgt. ferrovieri del 2° rgt. g. di Casale M., che provvede ai lavori per far defluire le acque e per il 48
ripristino delle comunicazioni. Il suo intervento si protrae sino al 18 giugno. 23
AGOSTO -
Gli ufficiali, i sottufficiali e la truppa del rgt.
« Lancieri di Montebello », che sono presenti alla sede di Terni, con-
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corrono a domare le fiamme che stanno devast~ndo un magazzino foraggi sito nell'ex convento S. Martino. In Parma, le acque del torrente omonimo, ingrossate repentinamente in seguito a un temporale, straripano inondando parte dell'abitato. Il Celo del rgt. c. « Milano », di stanza nel capoluogo, invia drappelli sui luoghi più minacciati. Con lavori di arginamento e di scavo, i militari riescono a scongiurare ogni pericolo. 4 SETTEMBRE - La lY cp. del VII btg. alp. interviene a spegnere un incendio sviluppatosi in serata nell'abitato di Arta (Udine), ove il btg., che ha sede a Conegliano, si trova per le esercitazioni estive. Il 2° rgt. g. di Casale M., invia la 12a cp. zapp. a spegnere un incendio sviluppatosi nella cascina « Bellona », situata nei dintorni della stessa Casale.
6 NOVEMBRE - Va in fiamme la cascina « Barberis », sita nei pressi di Casale Monferrato. Il 2° rgt._ g., di stanza nella cittadina, invia a spegnere l'incendio la 1• e la 2• cp. « treno». 12 NOVEMBRE Incendio alla cascina « La Grigia », anche essa sita nelle vicinanze di Casale M. Il fuoco è domato dalla 1• cp. « treno » rinforzata, inviata dal 2° rgt. g. Anno 1877
18 FEBBRAIO - Sviluppatosi un incendio in località « Cantone dei Grassi», presso Casale M., è ancora il 2° rgt. g. che provvede allo spegnimento, inviando sul posto la 3• cp. zapp. 22 FEBBRAIO - Il distaccamento del 53° rgt. f. «Umbria», che si trova dislocato in Pontedecimo (Genova) dalla sede reggimentale sita nel capoluogo ligure, distacca un reparto a S. Quirico per spegnere un violento incendio colà sviluppatosi. 10 MARZO - Fiamme a Borgo S. Dalmazzo (Cuneo). Il 29° rgt. f. «Pisa», che sta tornando nel capoluogo, ov'è di sede, da una esercitazione di marcia, interviene - nonostante i soldati siano stanchi per il lungo cammino - a spegnere un incendio che minaccia tutto l'abitato. 49
12 APRILE - Il 2° rgt. g., di stanza in Casale M., che ai primi del mese ha ricevuto l'incarico di provvedere al trasporto del monumento equestre di Ferdinando di Savoia, duca di Genova, da Firenze - dove è stato fuso - a Torino, fa partire alla volta del capoluogo toscano un drappello della brigata ferrovieri distaccata nella stessa Torino. Il drappello, composto da 2 ufficiali, 2 sottufficiali e 18 tra graduati e soldati, si muove con due locomotive stradali. In data 17 il rgt. invia a Firenze di rinforzo altro drappello di 1 ufficiale, 1 sottufficiale e 12 tra graduati e truppa. Sulla fine d'aprile, i due drappelli provvedono al caricamento del monumento, che viene trasportato con le locomotive stradali, attraverso l'Appennino, alla volta di Bologna. Il lento convoglio giunge poi a Torino la sera del 18 maggio. L'inaugurazione del' monumento avviene il 10 giugno. 28 MAGGIO - Va in fiamme, a Venezia, la Fabbrica dei Tabacchi. A spegnere l'incendio concorre un forte drappello della 14• cp. zappatori del 2° rgt. g. di Casale M., distaccata nella città lagunare. 26 GIUGNO - Il rgt. c. << Caserta >>, di stanza in Lodi (Milano) ,interviene con propri reparti a spegnere un incendio sviluppatosi nell'abitato. Narrano le MM.SS.: « Il Reggimento ricevette lettera di encomio e ringraziamento dalla Giunta Municipale di Lodi, per la prontezza ed efficacia con cui concorse all'estinzione ». 28 AGOSTO - Incendio in serata nell'abitato di Ausonia, piccolo. centro nel territorio di Gaeta. La 12a cp. dell.11° rgt. a. da fortezza, che si trova nella località perché in marcia per Torino dalla sede di Gaeta, partecipa all'opera di spegnimento ( 1). 1 SETTEMBRE - La brgt. zapp. del 2° rgt. g. di Casale M., in distaccamento ad Alessandria, invia la 4• cp. a spegnere un incendio sviluppatosi « nella casa dell'ing. Roerio » in Villa del Foro, a 6 km dal capoluogo. << Tale concorso del distaccamento di Alessandria venne segnalato a titolo di meritato encomio dall'Autorità Municipale di detta città e dal Delegato del sobborgo di Villa del Foro ». (1) Evidentemente il reparto stava percorrendo la rotabile Gaeta-FormiaAusonia-Cassino (50 km circa) per raggiungere la stazione ferroviaria di questa ultima località lungo la linea Napoli-Cassino-Roma, la sola in quel tempo esistente.
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30 SETTEMBRE - In un giorno del mese decorso, non precisato dalle MM.$$., a Porto d'Anzio (Roma), a causa della burrasca un brigantino corre serio pericolo in mare e non riesce ad attraccare al molo. Un reparto del 12° rgt. f. «Casale», che si trova distaccato sul posto dalla sede reggimentale di Velletri, si adopera a scongiurare il pericolo di affondamento. 1 OTTOBRE Vari corsi d'acqua, ingrossati dalle continue piogge, straripano e provocano alluvioni nei pressi di Torino. Nella frazione Parco Reale l'impeto della corrente travolge 13 case, che crollano in rovina. Quattro persone perdono la vita. Un locale distaccamento del 1° rgt. b. - che ha sede in Ascoli Piceno - accorre in soccorso degli abitanti. Tra gli altri, viene salvata una vecchia signora che, con una bambina in braccio, stava scomparendo tra le macerie di una delle case crollate e invase dalle acque.
10 OTTOBRE - Un distaccamento dello stesso 1° rgt. b., dislocato in S. Giuseppe Jato (Palermo), accorre in soccorso degli abitanti pericolanti tra le rovine di due case contigue, sulle quali sono crollati i tetti. Viene salvata una persona rimasta sotto una trave e che rischia di morire sepolta per altri imminenti crolli. 17 OTTOBRE - Da Rovigo, il comando del locale D.M. invia tutto il proprio personale disponibile a spegnere un incendio sviluppatosi in località « Grignanin », su via Ponte Adige. 23 OTTOBRE - A Torino, fiamme si levano durante la notte nella conceria dei fratelli Duzio. Svegliate su allarme, accorrono la 5a e la 63 cp. Operai d'Artiglieria della locale Direzione d'artiglieria, che partecipano allo spegnimento. << L'esito di tale operazione risultò soddisfacentissimo e scevro di ogni disgrazia». Anno 1878
1 MAGGIO - Nella notte lo squadrone «Guide», distaccato in Crema dalla sede rgt. di Brescia, accorre e si adopera nello spegnimento d'un incendio che sta devastando un edificio nell'interno della cittadina. I militari si adoperano per il pronto sgombero di un locale in cui si trovano grossi recipienti contenenti alcool e già prossimo ad essere investito dalle fiamme. 30 MAGGIO - Da Capua, ove si trova in dist. dalla sede di Pavia, la 4a cp. zapp. del 1° rgt. g. viene inviata d'urgenza a Sol(?paca (Benevento), nel cui territorio c'è un'invasione di locuste, che stanno danneggiando piante e raccolti. Gli uomini procedono all'abbatti-
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mento e al successivo incenerimento di alberi e piante infestati dai voraci insetti, soprattutto nel tenimento di Castelvenere. Rientrano alla sede di Capua il 7 giugno. 12 LUGLIO - Un pl. di 1 ufficiale, 1 sergente, 12 uomini di truppa del D.M. di Rovigo accorrono a spegnere un incendio esploso in Borgo Cannaregio, comune di Adria. 26 LUGLIO - Spegnimento d'un incendio nei cantieri della ferrovia a Taranto. Narrano le MM.SS.: « Il 26 luglio essendosi sviluppato un forte incendio nei Cantieri . della ferrovia in S. Nicola, a 3 km da Taranto, tutta la truppa disponibile del Distretto cogli ufficiali accorsero sul sito del disastro e col distaccamento del 17° Fanteria cooperarono indefessamente per restringere ed arrestare i danni dell'incendio. « In tale circostanza, oltre alle attestazioni di encomio e riconoscenza personale della Direzione Generale delle Ferrovie Meridionali, si ricevettero pure da detta Direzione lire 100 da ripartirsi tra la truppa, la quale però ad unanimità vi rinunziò e volle fosse detta somma elargita agli asili infantili, come emerge dalla lettera n. 349 in data 18 settembre 1878 dal Distretto Militare diretta al Sindaco di Taranto». 22 AGOSTO - Nuovo impegno per il 2° rgt. g. di Casale M. Nell'abitato di Bersezio, comune in provincia di Cuneo, si è sviluptato un furioso incendio che ha distrutto completamente il paese, poiché ben 75 delle 78 case che lo componevano sono andate in rovina. La gravissima sciagura ha colpito profondamente l'intera provincia. Le autorità civili si sono Fivolte ai comandi militari per la ricostruzione del villaggio. In data odierna, il 2° rgtt. g. invia da Casale a Bersezio la 3• e 1'8" cp. zapp. perché provvedano ai lavori relativi. Giunte sul posto, le suddette cp. - formanti distaccamento agli ordini d'un capitano - iniziano immediatamente, in mezzo a molti disagi, la propria opera. I militari compiono « lavori in legname di grosse e piccole armature, d'imposte di porte e telai di finestre, tetti e lavori in muratura in modo che resero il villaggio nel suo premiero stato ed a novella vita ». Al termine, dopo 49 giorni di lavoro, le due cp. vengono invitate a Cuneo, capoluogo della provincia, ove si vuole esprimere loro la riconoscenza delle autorità e della popolazione. Narrano le MM.SS.: « Il Municipio di Cuneo in festoso ricevimento, con seduta delli 18 novembre vota decreto di lode che è registrato negli atti civili di quel
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Comune al n. 44 e se ne consegna la seguente copia conforme al signor Comandante il Distaccamento capitano Negri: CITIA' DI CUNEO
(Estratto dal Registro delle Deliberazioni) Addì 18 di novembre dell'anno Milleottocentosettantotto nel Palazzo Civico sito in via Nizza e nella sala delle adunanze sotto la Presidenza del sig. Allione cavaliere Virginio Sindaco e Deputato con intervento di me cavaliere avvocato segretario sottoscritto. Convenuta nelle forme legali la Giunta Municipale si ravvisano presenti all'adunanza i signori consiglieri assessori cav. Dutto, Briola, Arrigo e Fruttero rappresentanti il Comitato di Soccorso pei danneggiati di Bersezio e con voto unanime deliberasi quanto segue: La Giunta Municipale di Cuneo porge il benvenuto al Comandante, agli Ufficiali, Sott'Ufficiali, Caporali e Soldati del distaccamento del 2° Reggimento Genio reduci dal Comune di Bersezio, per opera loro risorto a nuova vita dopo lo spaventoso incendio che lo aveva totalmente distrutto. Il funesto caso, se piombò nella desolazione e nella miseria la popolazione di un intero paese, fu però occasione alla parte più eletta dell'Esercito Italiano di dimostrare unà volta di più quanto rifulga in esso la virtù di patriottismo che trova ad espandersi vantaggiosamente non solo sui campi . di battaglia, ma altresì nelle lotte incruente dell'abnegazione e del lavoro. La Valle di Stura ricorderà per lunghi anni l'incendio di Bersezio del 22 agosto 1878; ma tale ricordo sarà inseparabile da quello della gratitudine dovuta ai bravi soldati del Genio, i quali vincendo le innummerevoli difficoltà del tempo, il verno, i geli, le nevi precoci, le privazioni, le angustie del luogo, seppero in breve colla virtù della pazienza e colla saggia direzione dei loro capi, operare il prodigio della trasformazione di un mucchio di rovine in un aggregato di case nuovamente abitabili. La città di Cuneo è orgogliosa di ospitare quel pugno di laboriosi che sotto l'intelligente direzione dei loro distinti Comandanti seppero rendersi così altamente benemeriti e del servizio e dell'umanità, e per mezzo di questi ultimi li prega a voler accettare con animo benevolo la sua modesta ma sincera accoglienza in attestato dei sentimenti di stima, di simpatia e di ammirazione che qui si nutrono verso di loro.
L'Assessore anziano Il Sindaco Il Segretario
f.to Allione f .to Dutto f.to avv. Berardengo » . 53
27 AGOSTO - Il D.M. di Monza interviene con il proprio personale a spegnere un incendio· sviluppatosi nel borgo di Casalta. La truppa « meritò gli elogi di Sua Maestà il Re, fatti esprimere dal comandante il Distretto con ordine del giorno ». (Il Re era Umberto I). 11 SETTEMBRE - Il 5° rgt. b., di stanza in Napoli, invia la 1a e la 2• cp. a prestare soccorso alla popolazione dell'abitato di Afragola, sul quale si è abbattuto un violento uragano che ha provocato gravi danni. I militari rientrano alle sede il giorno 13. 8 OTTOBRE - Il fiume Bormida, in seguito alle continue piogge, straripa a Calizzano. Un locale distaccamento del 29° rgt. f. «Pisa», di stanza in Cuneo, presta soccorso compiendo lavori di arginatura. Vengono poste in salvo 6 persone in pericolo. 9 OTTOBRE - Il Bormida straripa in territorio di Alessandria, provocando vaste inondazioni. La 4a cp. zappatori del 2° rgt. g. distaccata nella città dalla sede di Casale M., accorre nelle zone più minacciate. I militari recano soccorso a molte persone, non poche salvandone da certa morte. 11 OTTOBRE - Il Bormida rompe di nuovo gli argini in provincia di Cuneo e l'alluvione danneggia l'abitato e le campagne di Cortemilia. Il 29° rgt. f. « Pisa » invia la Y e la 6"' cp. per prestare soccorso alla popolazione e per compiere lavori di arginatura. L'intervento dura sino al 22 ottobre. 14 OTTOBRE - Un'alluvione, provocata dallo straripamento d'un locale torrente, allaga nella notte un borgo di Avellino. L'intero III btg. del 62° rgt. f. « Sicilia >>, che si trova colà distaccato dalla sede reggimentale di Salerno, accorre d'urgenza « ed ivi gareggiando di zelo, prestava l'opera sua, salvando non poche persone che certo sarebbero rimaste vittime dell'inondazione » L'abitato di Siano di Castel S. Giorgio (Salerno) è colpito da grave inondazione. Il 37° rgt. f. « Ravenna », di sede in Nocera Inferiore, invia la 10• cp. I militari provvedono a soccorrere la popolazione, a compiere i lavori di ripulitura e sgombero delle strade e a rafforzare gli argini, rientrando poi alla sede il 19 seguente. 15 NOVEMBRE - Il Tevere, fortemente ingrossato dalle continue piogge, straripa in Roma, inondando vari quartieri. Allagate anche le caserme di Castel S. Angelo e della Traspontina, nelle quali 54
ha sede il 52° rgt. f. «Alpi». Nonostante debba provvedere a se stesso, il· reggimento distacca alcuni reparti per coadiuvare i pontieri del genio nel prestare soccorso alle famiglie romane che hanno avuto le abitazioni invase dall'acqua. I pontieri sono quelli della 3a cp. del 1° rgt. g. distaccata in Roma dalla sede di Pavia. Il giorno 16 tale cp. è raggiunta dalla 2a cp., inviata appositamente da Piacenza - ovi si trovava in distaccamento - ma questo reparto arriva quando il pericolo è già cessato. Rientrerà in sede il 28 novembre. 19 DICEMBRE - L'anno si chiude con un intervento per frane a Pietrastornina, in provincia di Avellino. Tali frane, che cadono dalla montagna a picco sovrastante il paese, minacciano rovina ad alcune case sottostanti. In seguito a richiesta delle autorità locali, il 62° rgt. f. «Sicilia», di stanza in Salerno, invia in data odierna in soccorso la 12a cp., che si trova distaccata col III btg. in Avellino. Poiché gli abitanti delle case in pericolo si rifiutano, nonostante l'imminente minaccia delle frane, di evacuaré le loro abitazioni, i soldati li convincono con buone maniere ad allontanarsi, aiutandoli a portar via le masserizie. Le MM.SS: del 62° rgt. f. aggiungono che, nello stesso tempo, i militari impediscono « che si faccia man bassa della proprietà altrui».
Svolto il proprio compito, la cp. rientra alla sede di Avellino il 25 successivo. Anno 1879
1 GENNAIO - Nella notte il Po rompe gli arg1Il1 m provmcia di Ferrara, esattamente tra gli abitati di Zocca e Stellata. Da Bologna, ove si trova di stanza, il rgt. « Aosta Cavalleria » - in seguito a ordine del comandante la D . Mil. del capoluogo emiliano - invia d'urgenza a quella volta il I sqd., della forza di 51 uomini e altrettanti cavalli, in soccorso delle popolazioni e per cooperare ai lavori necessari a ridurre i danni dell'alluvione. Esaurito il compito affidatogli, il reparto rientra alla sede il 17 gennaio.
25 FEBBRAIO - Violento uragano sui golfi di Napoli e Salerno e sulle zone di mare circostanti. Il guardiano del fanale del porto di Nisida, di nome Balestrieri, unitamente alla propria famiglia corre grave pericolo. In suo soccorso si porta un distaccamento della cp. del 56° rgt. f. «Marche>>, dislocata a Nisida dalla sede di Napoli. Al comando di un ufficiale, i militari cooperano al salvamento del fanalista e dei suoi familiari. 55
Il 61° rgt. f.« Sicilia», di stanza in Salerno, interviene con propri reparti in operazioni di salvataggio nelle zone del golfo maggiormente colpite. Tali operazioni si protraggono fino al 1° marzo. 26 MAGGIO In Piemonte il fiume Tanaro, ingrossato per le continue piogge, straripa e allaga la città di Alessandria e vaste zone della provinda. In soccorso delle popolazioni intervengono: - il 7 3° rgt. f. « Lombardia », di stanza nel capoluogo, i cui reparti operano ininterrottamente fino al giorno 28; - . il dist. del 12° rgt. a., dislocato in Alessandria dalla sede reggimentale di Ancona, i cui reparti si prodigano « a render meno gravi i danni dell'inondazione, traendo a salvamento varie persone esposte a imminente pericolo ».
29 MAGGIO - Il Po, il Ticino, l'Adige e loro affluenti, in tumultuosa piena a causa delle forti piogge che cadono ininterrottamente, straripano in vari punti del loro percorso, allagando vaste zone della Lombardia, del Veneto e soprattutto il Polesine. Molti sono i reparti dell'Esercito che vengono fatti intervenire in soccorso delle popolazioni colpite dall'alluvione e per compiere lavori di risanamento e di ripristino. In modo particolare, a partire dalla data odierna: - il 1° rgt. g., di stanza in Pavia, manda la 1a cp. zappatori da Piacenza, ove si trova in distaccamento, a Calendasco, a disposizione del Genio Civile per effettuare lavori di rinforzo agli argini del Po. Il reparto rientrerà alla sede il giorno 31. In data 30, la 5a cp. zappatori si reca da Pavia a Sommo per eseguire uguali lavori di arginatura, della durata di due giorni, e la 6a cp. zappatori viene inviata a Corteleona per lo stesso motivo. Il giorno 31 maggio un distaccamento della 4a cp. pontieri,, della forza di 36 uomini, si reca a mezzo navigazione con 6 barche a Caselle Landi, sulla sinistra del Po, per prestare soccorso a quella popolazione inondata. Rientrerà alla sede il 4 giugno; - il 13° rgt. a. fort., di stanza in Mantova, interviene con i propri reparti in varie zone della provincia allagata, effettuando operazioni di salvataggio e provvedendo alla tutela delle proprietà degli abitanti che hanno dovuto lasciare le proprie case. Le MM.SS. ricordano in modo particolare gli interventi a Borgoforte, a Bagnolo S. Vito e alla Garolda, sulla sponda sinistra del Po. I reparti rientrano alla sede il 15 giugno;
- 'il 2° rgt. f. «Re», di sede in Padova, manda nella zona di Sermide la 12a cp., composta da 1 Cap., 3 U. subalterni, 4 SU. e 96 uomini di Tr.;
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- il 77° rgt. f. «Toscana», di stanza in Verona, distacca nel Polesine la 2\ 3\ 41 e r cp., che operano a Rovigo, Badia Polesine, Massa Superiore, Melara, Ostiglia; - il 78° rgt. f. « Toscana », di sede in Mantova, invia la 1a e 2a cp. a Ostiglia, e distribuisce la 3n e la 4a cp. tra Rovigo, Badia, Occhiobello e Lendinara. Il soccorso alle popolazioni e i lavori di rafforzamento degli argini durano fino al 2.3 giugno; - il 46° rgt. f. «Reggio», dalla sede di Bologna invia a Ferrara il III btg. Le singole compagnie prestano la loro opera a Serravalle, Bondeno, Stellata, Zocca, Massafiscaglia, Ro (Copparo) fino al 1° agosto e cioè per due mesi consecutivi. 30 MAGGIO - Il 33° rgt. f. «Livorno», di stanza in Mantova, interviene con propri distaccamenti nei lavori di riparazione degli argini del Po e del Mincio. I drappelli prestano la loro opera a S. Benedetto Po, Sacchette e Barbasso, con un totale di 8 U., 9 SU., 211 uomini di Tr. Rientrano alla sede dal 12 al 20 giugno. 1 GIUGNO - Proseguono gli invìi di truppe nelle zone alluvionate: - il rgt. c. « Monferrato », di stanza in Padova, avvia alla volta del Polesine, per soccorsi immediati alla popolazione di Badia, 2 plotoni del II squadrone; altri 2 pl. dello stesso sqd. avvia alla volta di Rovigo. Tali drappelli rientrano alle rispettive sedi il 6 giugno; - il rgt. c. «Alessandria», di stanza in Verona, fa intervenire nella zona di Mantova 3 plotoni del IV sqd. che si trova distaccato nella stessa città. Tali plotoni operano per i mesi di giugno e luglio. 2 GIUGNO Il 10° rgt. b., di stanza in Peschiera, invia la 9\ 11 • e 12• cp. del IV btg. nella zona del Polesine. Tali reparti rientrano alla sede il 15 giugno.
3 GIUGNO - Il 1° rgt. g. di stanza in Pavia, già in piena azione nelle zone alluvionate, distacca e distribuisce la 1a cp. pt. fra Mantova, Carbonara oltre Po, Revere e Ostiglia, e la 13• e la 14• cp. zapp. fra Bondeno, Stellata, Sermide per lavori di arginatura del Po e del Panare. Questi ultimi reparti rientrano alla sede il 15 giugno, mentre i pontieri, che eseguono vari fortunosi salvataggi, protraggono il loro intervento fino al 1° luglio; - il II btg. del 53° rgt. f. «Umbria», che si trova distaccato in Ferrara dalla sede rgt. di Reggio Emilia, invia le proprie truppe a Zecca, Ravalle e Bondeno. Il 5 giugno il Cdo del btg. si porterà a Stellata, terminando i propri interventi il 13 giugno.
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5 GIUGNO - Il Distretto Militare di Mantova interviene nelle operazioni di soccorso alle popolazioni delle zone alluvionate. Dicono le MM.SS. che un suo distaccamento, agli ordini di un tenente contabile, « venne comandato alla distribuzione del pane agli inondati dei Comuni di Ostiglia e di Sermide dal 5 al 20 giugno 1879, in seguito a ordine di questo Presidio in data 5 giugno n. 638 ».
9 GIUGNO - Il 1° rgt. g. invia la 2a cp. pt. da Piacenza, ove il reparto è in distaccamento, a Mantova con il materiale di 2 equipaggi da ponte di corpo d'armata. Il reparto trasporta poi detto materiale per via fluviale da Mantova a Revere, ove viene impiegato per i lavori richiesti dalle circostanze dell'alluvione in atto. La cp. rientra poi alla sede 1'8 luglio. 15 GIUGNO - Essendo l'Etna in minacciosa fase eruttiva, il 63° rgt. f. « Cagliari », di stanza in Messina, invia la ia cp. a LinguagJossa. Gli uomini rimangono sul posto in soccorso della popolazione fino al giorno 18. 16 GIUGNO - L'abitato di Santa Venerina, in provincia di Catania, è devastato dal terremoto. Dal capoluogo, ov,è di sede, il 4° rgt. f.« Piemonte» invia d'urgenza la la e la 12a cp. della forza complessiva di 170 uomini; da Messina il 63° rgt. f. «Cagliari», invia un drappello di 1 U. e 34 zappatori e, sempre da Messina, ove si trova distaccata dalla sede rgt. di Capua, si reca sul posto anche la 5a cp. dell'll rgt. a. fort. I militari di tutti questi reparti intraprendono subito le operazioni di soccorso che consistono in puntellamento con travi delle case pericolanti, demolizione dei muri in rovina, rimozione dei detriti al fine di recuperare masserizie, « specialmente botti di vino rimaste seppellite sotto le macerie dei tetti e dei muri caduti »,
sgombero e riapertura di tutte le vie che da Santa Venerina s'irradiano verso i paesi circostanti, costruzione di baracche in legno per gli abitanti rimasti senza tetto. I soldati del 4° rgt. f. rientrano a Catania il 26 giugno; gli zappatori del 63° rgt. f. il 1° luglio; gli artiglieri dell'll rgt. che dal giorno 28, finiti i lavori più urgenti, hanno intrapreso O
« in seguito a intese con il sottoprefetto di Acireale, servizi di guardia per la tutela dei beni degli abitanti »,
tornano alla sede il 2 luglio. 58
20 GIUGNO - Il 1° rgt. g. distacca da Pavia a Bonizzo, in soccorso di quella popolazione colpita da una nuova rotta del Po, la 4a cp. pt. Il reparto opera nella zona fino all'8 luglio. 24 GIUGNO - Fiamme nella notte al borgo S. Martino di Novara. L'incendio, per la sua estensione, minaccia di trasformare in un sol rogo l'intero quartiere. Il 75° rgt. f. «Napoli», di stanza nella città, invia immediatamente sul posto un distaccamento di notevole forza, che prende parte all'opera di spegnimento. 27 GIUGNO - Il 10° rgt. b ., in seguito a un'ulteriore aggravarsi dell'alluvione nel Polesine, invia la 13a e la 14a cp. nella zona, ove i reparti operano a Rovigo, Loreo, Cavarzere, Badia e Lendinara fino al 9 luglio. Sempre in data odierna, la 10a cp. del rgt., in distaccamento a Mantova, raggiunge Borgofranco sul Po, particolarmente colpita dall'accresciuta inondazione, e vi rimane a prestare soccorsi fino al 19 luglio. 12 LUGLIO Incendio nella notte a Taranto. Narrano le MM.SS. del locale D.M.: «Verso un'ora ant. del giorno 12 del mese di luglio si sviluppò un incendio nello stabilimento industriale di olio al solfuro di carbonio della ditta Cacace, sito fuori porta Napoli in Taranto. « La truppa disponibile ed i Signori Ufficiali del Distretto accorsero sul sito dell'incendio col Distaccamento del 39° fanteria ed i Carabinieri Reali, e tutti si prestarono con zelo indefesso per estinguere l'incendio e scemarne, il maggiormente possibile, le fatali conseguenze poiché prendeva proporzioni allarmanti. « In tale occasione il Distretto ebbe in unione alt' altra truppa il plauso e la riconoscenza non solo degl'interessati, ma dell'intera popolazione. In seguito si ricevette dalla suddetta ditta la somma di lire 135 da ripartirsi fra la truppa del Distretto. Tale somma però ad unanime volontà fu rinunziata perché venisse elargita in prò dei danneggiati dell'innondazione del fiume Po e della eruzione del Vulcano del monte Etna e così fu ripartita per tale scopo filantropico».
23 LUGLIO Il 59° rgt. f. « Calabria », di stanza in Aquila, interviene a spegnere un grosso incendio che si è sviluppato in uno dei più grandi edifici della città e precisamente in quello che ospita il negozio della ditta Cabalzar. Si lamentano vari feriti, che vengono soccorsi. 5 OTTOBRE Il Po viene tenuto sotto sorveglianza. Tra l'altro, nella zona di Ferrara, si rende necessario procedere alla misura della sua portata. A tale scopo, in data odierna, un distaccamento di 59
1 U. e 32 uomini di Tr. delle compagnie pontieri del 1° rgt. g. distac.cate in Piacenza, si reca a Francolino (Ferrara) a disposizione di una commissione del Genio Civile per compiere i relativi lavori. 1 DICEMBRE - Il 16° rgt. f. « Savona», di sede in Napoli, partecipa con i propri reparti all'opera di spegnimento del furioso incendio che si è sviluppato nella locale Fabbrica di Tabacchi. L'intervento, a causa delle vaste proporzioni assunte dal sinistro, si protrae ininterrottamente nei giorni 2, 3, 4, 5 e 6. Anno 1880
18 GENNAIO -A Vittorio (Treviso) va in fiamme il Palazzo Municipale, di recente costruzione. L'incendio assume di minuto in minuto proporzioni sempre più vaste. Il Cdo del IX btg. alp., di stanza in Conegliano, invia d'urgenza nella località con treno speciale la 29• cp. e tutti gli zappatori disponibili. I militari, giunti sul posto, concorrono a estinguere l'incendio, riuscendo a salvare l'ala settentrionale del fabbricato. 9 FEBBRAIO - La 63 cp. del 7° rgt. f. «Cuneo», distaccata in Biella dalla sede rgt. di Vercelli, viene inviata nelle ore serali a Sagliano Micca, per spegnere un'incendio sviluppatosi nella « fabbrica di panno del sig. Curti Giuseppe». Giunto sul posto, il reparto trova che il fuoco ha già investito l'intera fabbrica e che poco rimane da salvare. L'opera dei militari, però, torna utilissima « nel porgere aiuto alle pompe, come nel contenere la folla degli accorsi, e nel salvare una gran quantità di merci sparse in varie parti». 20 APRILE - In Alessandria si ha una violenta esplosione nelle cantine della Drogheria Chiarla, in seguito alla quale rovinano le volte e, con esse, le botteghe soprastanti. La 12• cp. zapp. del 2° rgt. g. che si trova distaccata nella città dalla sede rgt. di Casale M., provvede allo sgombero delle macerie e all'estrazione delle persone rimaste sepolte. 30 APRILE - Violento uragano su Aversa con molti crolli e una minacciosa alluvione. Il distaccamento del 74° rgt. f. « Lombardia », colà dislocato dalla sede rgt. di Gaeta, reca i primi soccorsi alla popolazione, adoperandosi in varie azioni di salvataggio e di arginamento delle acque. 3 AGOSTO - Gli squadroni V e VI del rgt. cavalleria «Lodi», in distaccamento ad Asti dalla sede rgt. di Torino, prendono parte all'opera di spegnimento di un incendio sviluppatosi nella cittadina.
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13 AGOSTO - Spegnimento di un incendio, di proporzioni più che vaste, da parte del 1° rgt. G. In data odierna l'unità, che ha la sede in Genova, si trova in Piemonte perché impegnata nelle grandi manovre del 1° C.A. che si svolgono nella regione compresa fra il Ticino e la Dora Baltea, verso le alture di Borgomanero, Romagnano, Cossato, e Biella. Verso le ore 2 del pomeriggio, mentre i reparti si trovano accampati nelle adiacenze di Cagnago, si sviluppano fiamme nell'abitato di Borgo Ticino (Novara). Le MM.SS . recano: << Accorre sul luogo del disastro tutto il Reggimento e dopo gravi difficoltà riesce a circoscrivere il fuoco impedendo danni che avrebbero potuto divenire immensi. Alle ore 8,30 è cessato il pericolo pei fabbricati attigui all'incendio .. Una Compagnia pernotta a Borgo Ticino, pronta ad ogni evento. « Il giorno 14 detfo vengono partecipati al Reggimento gli encomi e i ringraziamenti che l'intera popolazione di Borgo Ticino ha diretto a mezzo della rappresentanza Comunale per l'opera di salvamento prestata nell'incendio ».
30 AGOSTO - Le truppe del D.M. di Cremona, unitamente ad altre di cui si ignora il nome, intervengono a spegnere l'incendio sviluppatosi nel locale Palazzo delle Belle Arti . « Alle ore 4,30 ant. del giorno 30 agosto 1880 sviluppavasi uno spa-
ventoso incendio in Piazza Roma di questa città e precisamente nel Palazzo di legno appositamente costruito per servire all'Esposizione di Belle Arti. Tutto il personale del Distretto Militare, Ufficiali e Truppa, avutone avviso prontamente accorse sul luogo del disastro, ed ivi unitamente alle altre truppe del Presidio prestò la sua opera. « Le fiamme, che minacciavano da ogni parte di investire i vicini fabbricati, mercé l'efficacia dell'aiuto prestato e l'intelligenza spiegata dai militari accorsi, vennero tosto domate risparmiando così danni maggiori, creduti inevitabili. Circoscritta in tal modo l'azione dell'incendio, il fuoco sempre più alimentato dal vento e da sostanze infiammabili, distrusse in breve completamente l'edificio, e alle ore 6,30 gli Ufficiali e la Truppa rientrarono al proprio quartiere senza aver sopportato verun danno ».
Questo stesso giorno richiede un particolare intervento al I e al II sqd. di « Nizza Cavalleria», che si trovano distaccati in Aversa dalla sede reggimentale di S. Maria Capua Vetere. In conseguenza delle continue piogge, infatti, un intero rione della cittadina rimane allagato e i militari del distaccamento sono chiamati in soccorso della popolazione da parte delle autorità civili. Distribuiti in vari drappelli, i due reparti si prodigano nel portare aiuto ai pericolanti e a tutti
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coloro che si trovano in difficoltà, salvando persone e cose sommerse dalle acque. 31 AGOSTO - Il 15° rgt. f. «Savona», di stanza in Girgenti, concorre allo spegnimento di un incendio sviluppatosi in un edificio di via Plebisrea di quella città. 14 SETTEMBRE - Nelle ore serali, il rgt. « Nizza Cavalleria», di stanza in_S. Maria Capua Vetere, accorre con tutti i reparti presenti alla sede a s)egnere un incendio che sta devastando un palazzo nell'interno dell'abitato. 30 SETTEMBRE - Minacciose fiamme si levano dall'abitato di Govone, in provincia di Cuneo, mentre il III sqd. del rgt. cvg. « Guide » si trova colà di passaggio, sulla via del ritorno dalle manovre per far rientro alla sede di Savigliano. Il reparto accorre al trotto sul luogo del disastro e coopera a domare l'incendio. 20 OTTOBRE - Durante la notte, un fortissimo temporale, durato alcune ore e accompagnato da pioggia dirotta, si abbatte su Reggio Calabria e sulla regione circostante. Le fiumare Annunziata e Caserta e altre minori straripano con violenza abbattendo case, capanne e trascinando nella piena uomini e cose, ivi compresa un'ala della caserma Mulino Zerbi. Alle grida di soccorso provenienti d'ogni parte, accorrono per primi i reparti del 51° rgt. f. «Alpi» che, di sede nel capoluogo, si trovano alloggiati nella caserma predetta. I militari, operando agli ordini del << tenente di settimana», riescono a salvare da certa morte varie persone. Più tardi, mentre l'uragano tuttora infuria, altri reparti si recano sui luoghi dove vi è maggiormente bisogno di braccia per operazioni di salvataggio di vite umane e per cooperare alla costruzione di argini nei punti più pericolanti. Scongiurato quindi il pericolo di ulteriori danni, la truppa viene impiegata nel disotterramemo delle vittime e nelle opere di demolizione delle case crollate, nonché nel riattamento delle strade per il ripristino delle comunicazioni. 26 OTTOBRE - In Trapani, in seguito allo scoppio di un magazzino clandestino di polveri, crollano alcune case ad esso attigue. Il 28° rgt. f. « Pavia », di sede nella città, accorre d'urgenza. Ufficiali, sottufficiali e truppa, ivi comprese le reclute del 1859, si adoperano nello spegnere l'incendio, nel disseppellire le persone rimaste sotto le macerie, alcune delle quali già morte, e ad asportare le rimanenti . polveri tuttora giacenti nel sito stesso ove è avvenuta l'esplosione. 1 NOVEMBRE - Il 6° rgt. b., di stanza in Napoli, coopera con i propri reparti all'estinzione dell'incendio che devasta la Fabbrica di
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Tabacchi sita in via Principessa Margherita. L'incendio è di così vaste proporzioni, che il lavoro si protrae ininterrottamente nei giorni 2, 3, 4 , 5, 6 e 7 n~vembre. Questo incendio segue quello dell'anno 1879. 25 NOVEMBRE - Due battaglioni del 15° rgt. f. «Savona», di stanza in Girgenti, intervengono nell'opera di spegnimento dell'incendio, che si è sviluppato nella Fabbrica di Tabacchi sita in S. Pietro Martire. Data la vastità del sinistro i reparti vengono impegnati per 4 giorni e altrettante notti. 1 DICEMBRE - Nelle ore notturne, ancora fuoco alla Fabbrica Tabacchi di Napoli. Alle ore 1 ant. gli uomini della 1a cp. del 20° rgt. f. «Brescia>>, di stanza nella città, al comando dell'ufficiale di picchetto, escono dalla caserma e si recano sul posto, ove coadiuvano i pompieri municipali nell'opera di estinzione. Parte dei militari è impiegata nel trasportare in salvo materiali vari della fabbrica, minacciati dalle fiamme. Poco prima delle 6 del mattino affluiscono sul posto tutti gli altri militari del rgt. che, al comando del loro colonnello, unitamente ad altre truppe del Presidio, concorrono anch'essi all'opera di spegnimento. Tali truppe sono fornite essenzialmente dall'altro reggimento della Brigat~, cioè dal 19° Fanteria.
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4 DICEMBRE - Il 2° rgt. g., d( sede in Casale M., interviene a domare l'incendio sviluppatosi in un edificio di via Roma, adibito a uso abitazione, di grandi magazzini di stoffe e di altre merci di facile combustione. 10 DICEMBRE - Nelle ore serali, il 66° rgt. f. «Valtellina», di stanza in Salerno·, invia d'urgenza un forte drappello a Pellizzano, a 5 km dal capoluogo, per spegnere un incendio colà sviluppatosi in una fabbrica di tessuti. Anno 1881 GENNAIO -
In giorno non precisato dalle MM.SS., il rgt. c.
«Caserta», di guarnigione in Padova, distacca nella zona di Bovolenta - colpita da grave inondazione a causa dello straripamento del Brenta - un plotone di 52 uomini comandati da 1 ufficiale e un drappello di 24 uomini al comando di 1 sottufficiale. I militari prestano la loro opera di soccorso e collaborano all'arginamento delle falle causate dalla piena del fiume. 4 MARZO - Alle ore 1 pomeridiane, l'isola d'Ischia è sconvolta da un grave terremoto che devasta l'abitato di Casamicciola. I soccorsi sono organizzati dal Cdo dell'8° C.A. con la D. Mil. di Napoli. Primi ad accorrere sul luogo del disastro sono gli zappatori del 15° 63
rgt. f. «Savona», di sede nel capoluogo partenopeo, al comando del Cap. Carlo Avogadro di Vigliano e, con essi, i militari della 4a cp. del 20° rgt. f. « Brescia », anch'essa di stanza in Napoli, al comando del Cap. Davide Norfini e del S.Ten. Brunone Barbier. Tale primo contingente inizia lo sgombero delle macerie per tentare il salvataggio di coloro che sono rimasti sepolti. 5 MARZO - In mattinata giunge a Ischia un pl. del 51° rgt. f. composto da 50 uomini al comando del Ten. Pietro Terziani. In serata arriva da Capua, ove è in sede distaccata, la 14a cp. zapp. del 1° rgt. g. di Pavia, con le reclute della 13\ per un totale di 2 U. e 91 tra SU. e Tr.
6 MARZO - Giunge a Ischia da Roma la 2a cp. rinforzata della brigata zapp. del 2° rgt. g. di Casale M., distaccata nella capitale. Come tutti i precedenti, anche questi militari vengono subito impiegati nei lavori di salvataggio di persone rimaste entro case scosse o rovinate dal disastro, a dissotterrare le vittime dalle macerie, quindi denari, oggetti di valore, mercanzie ed altro; a demolire case crollate e muri pericolanti, a puntellare i rimanenti edifici e infine a costruire baracche di legno per ricovero delle famiglie rimaste senza tetto. 12 MARZO - Ad Alessandria, la 9a cp. zapp. del 2° rgt. g., colà distaccata dalla sede di Casale M., accorre a spegnere un incendio sviluppatosi in un grande magazzino di legnami e riesce a domare le fiamme dopo 11 ore di lavoro. 28 MARZO - Dopo che durante il mese sono rientrati da Ischia alla sede di Napoli i drappelli del 15° e. del 20° rgt. f., in data odierna fanno ritorno dall'isola alla sede di Capua i militari del 1° rgt. g., colà in distaccamento da Pavia. 2 APRILE - Lasciano Casamicciola, dopo circa un mese di lavoro per le opere di soccorso ai terremotati, i militari del 2° rgt. g. del distaccamento della capitale. 14 LUGLIO - Intervento del 1° rgt. « Granatieri di Sardegna» in Genova. Riportano le MM.SS. del Corpo: « Il 14 luglio verso le ore 7 ant. un vasto incendio invase i magazzini del portofranco di Genova. Accorse sul luogo del disastro una parte del Reggimento che, prestando la sua mano d'opera, e coadiuvando i pompieri nelle manovre delle pompe, impedì i danni che avrebbe potuto arrecare l'incendio, il quale prendeva sempre più enormi proporzioni. Finalmente dopo gravi difficoltà si riesce a circoscrivere il fuoco, impedendo danni che avrebbero potuto divenire immensi ed alle 4 pom. era cessato il pericolo ».
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31 LUGLIO - Entro il mese di luglio, in giorno non indicato dalle MM.SS., la 9• cp. del 6° rgt. f. « Aosta », distaccata in Castrogiovanni ( 1) dalla sede reggimentale di Caltanissetta, interviene a spegnere un incendio sviluppatosi nella cittadina. 1 AGOSTO - La 17" cp. del V btg. alp., che si trova in esercitazione a Groscavallo (Torino)·, interviene a spegnere un incendio sviluppatosi nella vicina foresta che ricopre il versante nord del monte Becco di Nona.
Narrano le MM.SS. del D .M. di Macerata: « Nella notte del 22 agosto, verso le ore 1 antimeridiane, sviluppavasi un incendio all'ultimo piano di una casa vicino al quartiere di questo Distretto, il quale incendio per il vento impetuoso che in quella notte soffiava, faceva prevedere che poteva prendere vaste proporzioni e luttuose conseguenze. « I primi ad accorrere sul luogo furono l'Ufficiale che abita in quartiere con tutti gli uomini e graduati del Distretto, nonché del Distaccamento. Constatata la necessità di adoperare le pompe per incendio in caricamento al Distretto, ordinassi che si fosse fatto uso delle medesime, le quali riuscirono efficacemente, poiché l'incendio era all'ultimo piano di detta casa, ed era assai difficile per l'acqua a mano. « Tutti indistintamente si adoperarono con zelo per domare l'incendio, il quale solo dopo 4 ore venne spento ». 22 AGOSTO -
2 SETTEMBRE - Il 2° rgt. b., di stanza in Asti, invia a Borgo S. Dalmazzo il I btg. in servizio di cordone sanitario, essendosi ivi manifestati casi di colera. Tale btg. si muoverà per tornare alla sede il 16 successivo ma, giunto nei pressi di Asti, viene fatto accampare fuori della cinta urbana « in osservazione >> per la dovuta quarantena. Rientrerà in sede il giorno 24. 8 SETTEMBRE - La 10• cp. del 58° rgt. f. «Abruzzi», distaccata in Biella dalla sede reggimentale di Vercelli, viene inviata d'urgenza a Occhieppo Superiore ove si è sviluppato un incendio nella fabbrica di panni della ditta « Tua ». Durante le operazioni per l'estinzione, il Ten. Brunetto Marabotti, schiacciato dalle rovine di un muro della fabbrica, perde la vita. 5 OTTOBRE - Fuoco in Torino nella fabbrica di « lane meccaniche» della ditta « Molinatti e Fenoglio », sita in Borgo S. Donato. La brigata ferrovieri del 2° rgt. g. di Casale M., distaccata nella (1) Cosl era ancora chiamata, da vecchia epoca, la città di Enna.
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città, accorre con le pompe e unitamente ad altre truppe del presidio coopera allo spegnimento dell'incendio. 22 NOVE MBRE - Notte di fuoco in Roma: un grande incendio, infatti, si è sviluppato poco dopo mezzanotte nello stabilimento alimentare « Pantanella }>. Il 3° rgt. f. «Piemonte», di stanza nella capitale, al primo allarme fa intervenire d'urgenza sul luogo del disastro tre compagnie e altre sono inviate subito dopo, costituendo fra tutte una forza di 500 uomini circa tra U., SU. e Tr. Il 4° rgt. f. , della stessa bgt. e anch'esso di sede nella capitale, invia un contingente di circa 200 uomini. Tali reparti cooperano, unitamente ad altre truppe del Presidio, ai lavori di salvataggio di vite umane e di estinzione delle fiamme. Anno 1882
In Campobasso, tutto il personale del locale D.M., unitamente ai militari di un distaccamento del 45° rgt. f. « Reggio » e ai Carabinieri, accorre ~ spegnere un furioso incendio sviluppatosi nelle ore serali « nella farmacia del sig. Teodoro De Socio, sita in Piazza della Posta ». Le operazioni di spegnimento durano l'intera notte. 2 FEBBRAIO -
« Detto incendio, mercé gli sforzi di tutti, e segnatamente della Truppa, cessò totalmente verso l'alba del giorno successivo, senza che siansi lamentati danni o disgrazie di sorta da parte dei militari».
10 MARZO - L'VIII btg. alp., di stanza in Milano, alle ore 4 pomeridiane invia d'urgenza il plotone zappatori per partecipare a spegnere un incendio sviluppatosi in detta ora nello stabilimento « Casazza-Perelli & C. ». Fa poi seguire, nel più breve tempo, l'intera ga cp. I militari cooperano efficacemente a domare le fiamme. 1 GIUGNO Essendosi manifestato il colera in Francia, il 32° rgt. f. « Siena», di stanza in Savona, distacca propri reparti in cordone sanitario a Ventimiglia, Tavole (Porto Maurizio), Vado, Finalmarina. I distaccamenti rimangono sul posto, alternandosi nel servizio, fino al 10 ottobre, allorché cesserà l'allarme per l'epidemìa. 25 AGOSTO - L'VIII btg. alp., che si trova a Breno (Brescia) in sede estiva dalla sede di Milano, impiega la 27a cp. per domare un incendio sviluppatosi nell'abitato, « in un caseggiato di proprietà · del sig. Rusconi ». 7 SETTEMBRE - La 31" cp. del IX btg. alp., in distaccamento a Valdagno (Vicenza) dalla sede di Conegliano, interviene a spegnere un incendio sviluppatosi in contrada Bernardi.
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14 SETTEMBRE - In seguito alle abbondanti piogge cadute il torrente Grigna, in provincia di Brescia, è in minacciosa piena nei pressi degli abitati di Esine e Berzo. L'autorità politica di Breno, avvisata dell'imminente pericolo di straripamento dal sindaco di Esine, chiede all'VIII btg. alp., che si trova temporaneamente sul posto, di intervenire con i propri uomini. Il Cte del btg. distacca la 2r cp. i cui militari « col rialzamento degli argini e coll'opera loro indefessa riuscirono a mettere in sicuro i due paesi minacciati, ed a diminuire in qualche modo i danni che ar~ecò l'acqua irrompente alla campagna limitrofa».
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Per le copiose precipitazioni che hanno fatto ingrossare fiumi e torrenti, il Veneto e il Friuli sono sommersi da alluvioni, così come lo è il Polesine, allagato dalle acque straripate del Po, dell'Adige e degli altri corsi d'acqua della regione. A Verona l'Adige, rotti gli argini, ha inondato le zone basse della città. Alla richiesta di soccorso delle autorità politiche, i comandi militari (Verona è sede di comando di Corpo d'Esercito e di Divisione Mili. tare) attivano i reparti presenti nel capoluogo scaligero e quelli dislocati nella regione. Compiti assegnati: salvare le persone in pericolo, chiudere le rotte, rinforzare gli argini, sgombrare le strade dal fango, puntellare i fabbricati pericolanti, compiere tutti gli altri lavori urgenti richiesti dal Genio Civile e che la gravità del disastro richiede. Alle operazioni che vengono svolte in Verona partecipano: SETTEMBRE -
- la 2a cp. pt. del 2° rgt. g. e la 3a zapp.· del 1° rgt. g., che si trovano distaccate in detta città dalle sedi rgt. di Casale M. e di Pavia; la 4a cp. pt. del 1° rgt. g. che, con urgenza, in data odierna, raggiunge Verona da Piacenza, ove si trova in distaccamento con una brigata del corpo; è seguita in data 18 dalla Y zapp. di stanza in Pavia;
- il 17° rgt. f. «Acqui», di stanza nel capoluogo, le cui MM .SS. narrano che « dal 16 al 22 settembre 1882 prese parte alle opere di salvataggio e di approvvigionamento in occasione della inondazione toccata alla città di Verona »; · ·
- il 18° rgt. f. «Acqui», anch'esso di stanza nel capoluogo, con le truppe del II e del III btg., dello S.M. e del deposito;
- il 10° rgt. b. che, oltre a operare in città, distacca vari reparti in provincia per riparare i maggiori danni causati dall'irrompere ddle acque. Tali reparti rientrano alla sede il 22 settembre; 67
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il rgt. c. «Foggia», dalle cui MM.SS. si ha la seguente
relazione: « La notte dal 16 al 17 settembre aveva principio lo straripamento
dell'Adige, che produsse poi nei giorni successivi quella terribile inondazione da tutti conosciuta e che tanti danni causò alla città di Verona. « Il 3° e 4° Squadrone che trovavansi alloggiati nel quartiere di San Bartolomeo, appena verificatasi la rottura della diga di Castelvecchio, vista la foga irrompente delle acque che già avevano inondato il predetto quartiere, sotto gli ordini del capitano Borsa sig. Roberto sloggiavano immediatamente ed andavano ad accantonarsi fuori le mura della città, il 1° a S. Luda ed il 2° a S. Massimo, ciò fatto il 3° Squadrone distaccava n. 3 7 uomini a cavallo onde accorrere a prestare aiuto in città, dove pel crescere delle · acque, specialmente nei pressi di Castelvecchio, eseguivano diverse opere di salvataggio, traspo'rtando in salvo moltissime persone, continuando in tale opera dalle 5 antimeridiane del giorno 17 alle 4 pomeridiane. In tale circostanza si resero meritevoli di encomio il sergente Durante A ntonio, l'appuntato Cappella Giovanni, appartenenti al Reggimento, ed il sergente sospeso del Reggimento Cavalleria Caserta Bazzigalupi Giovanni. « Il predetto Squadrone, lo stesso giorno 17, metteva a disposizione del Furiere maggiore zapP,atore Orlandini, un sergente, un zappatore ed un soldato, i quali tutti si segnalarono per coraggio, ma più di tutti si distinsero i soldati Semini Carlo ed Isola Giovanni, i quali furono ammirati pel loro ardire. « Il 4° Squadrone durante l,inondazione dette alcuni uomini in sussidio ai pontieri, due plotoni ( comandati per turno di servizio) al Comando del 3° Corpo d'Armata ed il giorno 27 comandò pure un caporale e sei uomini a disposizione del prefato Comando. « Il 5° Squadrone nei giorni 18-20-22-24 ha sempre comandato un plotone pel servizio di pubblica sicurezza, e per lo stesso servizio comandava un piccolo drappello nei giorni 26 e 28. « Il 6° Squadrone, il giorno 17 comandava 9 uomini per le operazioni di salvataggio, e nei giorni 18, 20 e 22 fornì un plotone pel servizio di guida, nonché un caporale e sei uomini pel servizio di pubblica sicurezza. A questo Squadrone toccava il perdere il soldato Baiardi Angelo, il quale miseramente annegava. << Lo Squadrone Deposito si limitò a costruire dei passaggi provvisori affine di ristabilire le comunicazioni all'esterno del quartiere. « Gli zappatori ai quali si erano aggiunti altri soldati comandati dal loro Furiere maggiore Orlandini Gaetano fecero veri prodigi di va~o-
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re, trasportando in salvo più di un centinaio di persone, e provvedendo moltissime altre di viveri. « Oltre ai suaccennati servizi, il reggimento somministrò pure cavalli e carri pel salvataggio e per la provvista dei viveri e mise a disposizione dell'Ufficiale telegrafico un drappello d'uomini a cavallo>>; - 1'8° rgt. a. cam. che interviene con carri a cavalli; -· il IX btg. alp., che solo da pochi giorni ha stabilito la propria sede nella città scaligera. Oltre a operare sul posto, invia drappelli nel paese di S. Giovanni Lupatoto, allagato. La sua 31 a cp. distaccata a Valdagno effettua colà azioni di salvataggio, rimanendo sul posto fino al 23 settembre, mentre la 32• cp. si adopera nei lavori di arginamento delle rive del Brenta nei pressi di Bassano; - la 2• brigata del 12° rgt. a. fort., che si trova distaccata in Verona dalla sede rgt. di Mantova; - il locale D.M ., le cui MM. SS. riferiscono: « Nell'occasione della grande inondazione avvenuta fra il 17 e il 22 settembre 1882 in Verona per lo straripamento dell'Adige, tutto il personale disponibile del Distretto operò insieme alle truppe del Presidio il servizio di salvataggio nelle varie contrade invase dalla corrente, procurando pure vettovaglie a civili e militari, rinchiusi dalle acque nelle case o nelle carceri preventive. Tutti i soldati panettieri furono impiegati nella panificazione anche per i borghesi, lavorando di giorno e di notte, di modo che tutto il personale meritò l'elogio dei Superiori per abnegazione e zelo dimostrato nelle operazioni seguite». Qui di seguito le operazioni di soccorso svolte nelle altre zone: - il giorno 18 la 3• cp. pontieri del l rgt. g. mentre, reduce dalle grandi manovre, sta rientrando a Piacenza (sede di distaccamento), riceve ordine di allestire un equipaggio da ponte e con questo partire immediatamente alla volta di Legnago, allagata anch'essa dallo straripamento dell'Adige. Vi giunge in giornata e viene subito impegnata in opere di salvataggio e in lavori di difesa degli argini; 0
- sempre il 18 un pl. della 1" cp. pt. parte da Piacenza per Mezzanacorte, poco distante dal capoluogo, per eseguire il trasbordo, dalla sponda destra alla sponda sinistra del Po, di tre batterie di artiglieria impossibilitate a proseguire la marcia per via ordinaria, per aver trovato rotto il ponte di barche esistente in quella località .. Il 25 settembre la stessa cp. pontieri si reca da Piacenza a Polesella (Rovigo) per essere impiegata in opere di salvataggio in quella zona, ove rimane 37 giorni, cioè fino al 2 novembre, nel qual giorno si trasferisce a Legnago ove, insieme alla 3• cp. pt., esegue agli ordini
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del Genio Civile i lavori necessari a riparare i danni causati dalla inondazione; -· il giorno 21 il II Squadrone del rgt. c. « Foggia », in distaccamento a Mantova dalla sede di Verona, « ebbe a prestare l'opera sua nei luttuosi fatti dell'inondazione, dal 21 settembre al 10 ottobre, ad Ostiglia, Bergantino, Massa, Ceneselli, ed in ciascuna di quelle località, Ufficiali, Sottufficiali, Caporali e Soldati fecero vari prodigi di valore portando in salvo famiglie intere, incoraggiando i borghesi coll'esempio e lavorando a tutta forza nel compiere argini per impedire maggiori disastri, tanto che il Sindaco di Ostiglia volle attestare con lettera della loro lodevole operosità. «Il predetto Squadrone in tale luttuosa circostanza ebbe esso pure a soffrire danni non indifferenti... per un totale generale di lire 3906,17 »,- il rgt. c. « Vittorio Emanuele II », che dal 12 agosto all'll settembre è stato impegnato nelle grandi manovre del Veneto, di ritorno da Pordenone si sofferma me.tà in Cittadella e metà in S. Bonifacio. Ivi e nei paesi circonvicini prende parte al salvataggio delle persone e delle masserizie nelle campagne e negli abitati invasi dall acque; - il rgt. c. «Alessandria» che, anch'esso di stanza in Verona, ha ugualmente partecipato alle grandi manovre, sulla via del ritorno viene fermato a Padova. Le sue MM.SS. recano: «. Durante la prima decade di settembre il Brenta e il Bacchiglione, ingrossati a causa delle continue piogge, rompono gli argini e inondano le campagne di Padova. Il reggimento, partito il 10 settembre da Pordenone - ove si trovava dal 14 agosto per partecipare alle manovre (!Stive - · viene fermato a Padova per essere impiegato in occasione di quella calamità. Giornalmente· vengono distaccate pattuglie da ogni singolo squadrone per andare a sorvegliare le zone inondate, per riferire sulla sicurezza delle persone e portare soccorso ove necessario. Soltanto il 4 ottobre .il reggimento fa il suo ingresso nella sua nuova sede di Lodi » ,· - la 3a cp. pontieri del ?, rgt. g. di Casale M. in data 20 parte per Rovigo e Badia con un equipaggio da ponte mod. 1860. Rientrerà in sede soltanto il 28 dicembre; - la 14a cp. zappatori lagunari, anch'essa del 2° rgt. g., in data 19 fa partire da Venezia - ov'è di sede - alla volta di Padova, un distaccamento di 1 U. e 60 uomini di Tr. con 14 galleggianti. Tale distaccamento opera fino al 10 ottobre in vari paesi inondati 0
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dalla rotta del Brenta e da quella dell'Adige; raggiunge poi il restante della compagnia nei paesi inondati dal taglio della Fossa Polesella, dove il reparto si è recato fin dal 3 ottobre: Basano, Pontecchio Polesine, Gavello, Crespino, Papozze, Donada e Lareo. La compagnia · rientrerà a Venezia il 25 ottobre; - la 2a cp. pt. dello stesso rgt. in data 24 si reca da Verona a Polesella con 12 barche d'equipaggio mod. 1860 appartenenti al 1° rgt. g. Rientrerà alla sede soltanto il 24 novembre. L'intervento delle tre cp. pontieri e di quella lagunare si rivela· provv:idenziale per le popolazioni di Rovigo, Padova e relative provincie. Le Giunte Municipali dei · paesi soccorsi, in vari attestati mettono in risalto il faticoso lavoro di salvataggio condotto dai militari, nonostante il cattivo tempo e le condizioni ambientali negative; - il I btg. del 18° rgt. f. «Acqui», in distaccamento a Legnago, interviene in soccorso di quella popolazione. Le MM.SS. del rgt. narrano: « Le truppe del 1° Battaglione stanziate in Legnago attendono esclusivamente a prestare soccorso agli abitanti nell'inondazione avvenuta in tale città; in più il Battaglione fornisce un plotone di 30 uomini comandati da un ufficiale a S. Pietro in Legnago per la durata di circa un mese in servizio di pubblica sicurezza, nonché alcuni soldati a Vigo e ad Angiari in rinforzo all'Arma dei Reali Carabinieri. Cessata l'inondazione e per la durata di circa 10 giorni il rimanente della truppa viene impiegato in lavori di riparazione della rotta dell'Adige, che è stata particolarmente grave per i disastri provocati»;
- 1'8° rgt. a. cam. impiega di~taccamenti nelle provincie di Verona, Treviso e Padova. I reparti accorrono con cavalli, carri e materiali nei luoghi ove maggiore urge il bisogno; - il 12° rgt. a. fort., di stanza in Mantova, in data 18 invia a Legnago 1'8• cp., che rimane sul posto, impiegata in operazioni di soccorso e di riparazione argini, fino al 10 novembre; - il 39° e il 40° rgt. f. «Bologna», di stan.za in Padova, intervengono sia in città e in provincia che nel Polesine. Il 39° distacca i suoi btg. lungo il Brenta per compiervi lavori di arginatura e invia reparti a Masi, Rovigo, Piove di Sacco, Este, Merlara, Montagnana; il 40° interviene con le sue cp. a Piazzola, Piove di Sacco, Ponte S. Nicolò, Noventa, Bovolenta, Pontelongo, Conselve, Rovigo, Ficarolo, Villanova d'Adria, Polesella, Castel Guglielmo, Fratta Polesine, Bottrighe, Occhiobello, Badia, Monselice, S. Urbano; - il 10° rgt. f. « Regina >>, di sede in Venezia, in data 17 invia la 1• cp. in soccorso degli abitanti di Campolongo Maggiore e 71
Campagna, da dove il reparto rientra il 21 ottobre; la 2a cp. va, sempre il 17, a Chioggia, da dove distacca squadre a Cavarzere, Cona, Conetta, Rottanuova, rientrando il 5 ottobre; l'8a cp. dal 18 al 28 è a Campagnana; la 9a dal 23 settembre al 15 novembre a Cavarzere e Cona;
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il 35° rgt. f. « Pistoia», di guarnigione in Brescia, a par-
tire dal 16 settembre, effettua lavori di arginatura lungo le rive del torrente Mella, straripato nei pressi del ponte di Roncadelle; invia inoltre un reparto a soccorrere la popolazione del sobborgo S. Giovanni, mentre 1'11 a cp., con un drappello di zappatori interviene a Pregno, in Val Sabbia, e vi rimane fino al 20 dello stesso mese. La Deputazione Provinciale di Brescia, informata dell'opera qui compiuta dai militari, nella seduta del 18 ottobre delibera di inviare al comando della Divisione Militare di Brescia una lettera di ringraziamento e, nello stesso tempo, trasmette la somma di L. 200,00 da distribuire ai militari « non già a titolo di compenso, ma come semplice segno di gratitudine. « I soldati dell'lla compagnia e gli zappatori, ai quali fu comunicata tale deliberazione, spontaneamente e ad unanimità manifestarono il desiderio che la somma di L. 200,00 già pervenuta al comando di reggimento, venisse messa a disposizione del sig. Prefetto della Provincia di Brescia per essere erogata in soccorso degli inondati»;
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il 71° rgt. f. « Puglie », di stanza in Bologna, invia a
Ravenna il II btg. con 4 cp., per le operazioni di salvataggio e di ricostruzione. L'intervento di tali reparti si protrae sino al 16 dicembre;
- il 78° rgt. f. «Toscana», di guarnigione in Peschiera, il giorno 21 invia la r e 1'8a cp. a Legnago, la 9a e la 10a cp. a Sermide, con distaccamenti a Felonica e Carbonara. I reparti vengono impiegati in operazioni di salvataggio della popolazione e in lavori di ripristino delle comunicazioni e rafforzamento degli argini. L'8a cp. rientra alla sede il 13 ottobre, la r il 3 novembre; - il 50° rgt. f. «Parma», di stanza in Fano, in data 25 distacca a Rovigo il I btg. I suoi reparti provvedono al taglio sinistro della fossa di Polesella, quindi sono dislocati lungo la sponda sinistra del Canalbianco in servizio di sorveglianza delle acque e di salvataggio delle persone in pericolo. Fanno ritorno a Fano il 27 ottobre; 72
- il X btg. alp., di guarnigione in Conegliano, opera nel Friuli. La 33• cp. salva dalle acque ad Agana, territorio di Fonzaso (Belluno), un'intera famiglia di contadini composta di 16 persone; la 34" cp. contribuisce a salvare da certa rovina i paesi di Cencenighe e Agordo; la 35" cp. interviene nelle operazioni di salvataggio e nei lavori di arginamento in zone inondate dal Piave e dal Maè a Perarolo, Ospitale di Cadore e Forno di Zoldo; - la 6" cp. del 70° rgt. f. « Ancona », che si trova distaccata in Pizzighettone dalla sede reggimentale di Parma, interviene in soccorso di quella popolazione colpita dallo straripamento del torrente Parma e, nonostante la pioggia che continua a cadere, si adopera in varie azioni di salvataggio. Narrano le MM.SS. che « verso le ore 7 pom. del giorno 17 settembre, mentre il capitano comandante il distacamento Bertini sig. Alessandro sosteneva una torcia a vento additando ai suoi dipendenti il modo di disporre dei sacchi di terra e delle fascine in una buca, precipitò in una voragine apertasi sotto i suoi piedi. Tornato a galla perché sospinto dalle acque venne salvato dal soldato Bolognin Giovanni dell'8a compagnia al n. 7935 di matricola, il quale mettendo a non cale la propria vita, stante che la frana si andava sempre più allargando, si gettò bocconi al suolo arrivando così in tempo a prendere per il colletto della giubba il suo capitano e lo traeva da sicura morte»;
- il D.M. di Rovigo comanda un distaccamento di 15 militari, il giorno 21, per rinforzare gli argini del Canal Bianco che minaccia di straripare. Gli uomini rientrano alla sede il 21 ottobre; - il 69° rgt. f. «Ancona», anch'esso di stanza in Parm·a come il 70°, invia nel Polesine un battaglione di formazione. Le cp. 34, 4", 10\ e 11• vengono dislocate tra Stienta, Polesella, Rovigo, Occhiobello, Ficarolo, Massa Superiore. I reparti lavorano al ripristino degli argini, allo sgombero delle strade, al recupero delle masserizie, rientrando alla sede di Parma il 26 ottobre. Anche Vicenza è colpita da alluvione, a causa dello straripamento del Bacchiglione. In proposito, le MM.SS. del locale D.M. recano: « La truppa prestò l'opera filantropica nel soccorrere gl'inondati in cìttrì; maggiormente si distinse il drappello di truppa comandato dal sergente Gasparon Girolamo, che accorse in soccorso dei danneggiati della rotta del torrente Astico a Passo di Riva, la quale fu fatale per quella povera popolazione vedendosi asportare le proprie case in un a quelle poche masserizie ». 73
In data 24 settembre il Ministro della Guerra dirama il seguente o.d.g. sulla visita che re Umberto I ha compiuto nel frattempo nelle provincie venete inondate: ORDINE DEL GIORNO ALL'ESERCITO
Roma; 24 settembre 1882 Compio con animo commosso un ben gradito dovere portando a conoscenza dell'Esercito il seguente telegramma che S.M. il Re, reduce dalla di Lui visita nelle provincie funestate dalle inondazioni, degnavasi dirigermi oggi da Firenze. IL MINISTRO Ferrero « Nella mia visita alle provincie venete colpite dalla sciagura delle inondazioni, ho potuto constatare, ed in ognz luogo ho avuto la consolazione di sentire, come in mezzo a tanto infortunio, l'Esercito, sempre ugf,fale a se stesso quando trattasi di soccorrere alle disgrazie, con mirabile slancio, colla massima abnegazione, prestò l'opera sua in modo superiore ad ogni elogio. Mi conforta in questa tristissima circostanza poter segnalare a V.E. questo nobile contegno dell' esercito, al quale prego manifestare la mia alta soddisfazione che va congiunta all'ammirazione ed alla riconoscenza degli abitanti di quelle provincie ». «UMBERTO» (1)
11 OTTOBRE - Perdurando in alcune zone le esigenze derivanti dall'inondazione, il 78° rgt. f. «Toscana» invia da Peschiera l'lla cp. a Sermide, con un distaccamento di 1 U. e 20 Soldati a Carbonara, e la 12a cp. a Revere, con ugual drappello di 1 U. e 20 Soldati a Quingentole. Il ritorno in sede ha luogo il 26. 28 OTTOBRE - Il Po, l'Adige e gli altri corsi d'acqua sono nuovamente in piena per le piogge che continuano a cadere. Il Po minaccia di straripare in più punti della provincia di Alessandria. Il 2° rgt. g. di Casale M. invia la 12a cp. zapp. alla volta di Valmacca, ove i militari provvedono a lavori di rinforzo degli argini. . Da Verona il 10° rgt. b. distacca in varie località propri reparti, che si adoperano a riparare i danni già causati dalla piena dell'Adige. Tali reparti rientrano in sede il 31.
(1) Tale o.d.g. è inserito nel G.M.U. 1882, disp. n. 37, parte 1•.
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Nella stessa Verona, nei giorni 28, 29 , 30 31 il IX btg. alp. è impiegato in urgenti lavori per impedire l'ingrandimento di una rotta che ha già causato uno straripamento dell'Adige. 1 NOVEMBRE - Il 78° rgt. f. «Toscana» invia da Peschiera la 2a e la 3a cp. a Sermide e Revere per lavori di arginamento del Po. I reparti si trattengono nelle due località fino al 7 novembre. Anno 1883
27 G~NNAIO - Il b.tg. « Alto Tanaro », del 1° rgt. alp., in distaccamento a Chivasso dalla sede rgt. di Mondovl, accorre a spegnere un incendio sviluppatosi alle 9 di sera nel centro dell'abitato. 22 MARZO - Sotto questa data il Municipio di Pinerolo (Torino) invia una lettera di ringraziamento al Comando della locale Scuola Normale di Cavalleria « per l'opera pronta ed efficace prestata dagli Ufficiali e Soldati accorsi all'estinzione di due incendi». Le MM.SS. della Scuola non indicano dove e quando tali incendi siano avvenuti. In Sicilia, in data odierna, l'Etna è in eruzione e la lava minaccia vari abitati. Il 6° rgt. b., di guarnigione in Catania, distacca la 2• cp. a Belpasso e la 6a cp. a Nicolosi per il soccorso delle popolazioni che sono anche sinistrate da scosse di terremoto. I reparti rientrano a Catania il 31 marzo, lasciando distaccamenti nelle due località sino al 3 aprile.
8 MAGGIO - Il Municipio di Pinerolo invia una nuova lettera di ringraziamento al Comando della Scuola Normale di Cavalleria « per l'opera pronta ed efficace prestata dagli Ufficiali e Soldati in occasione dell'affondamento di un voltane del Setificio della Polveriera, dove vi furono delle vittime». 12 LUGLIO - Nelle ore notturne, il VI sqd. del rgt. c. « Lancieri di Montebello », di stanza in Milano, interviene a domare un incendio improvvisamente sviluppatosi nella fabbrica di liquori dei Fratelli Branca. 28 LUGLIO - Data infausta· per l'isola d'Ischia: infatti, dopo il terremoto del 1881, alla sera di questo giorno l'isola è devastata da un più forte sisma, che rimarrà famoso soprattutto per i danni e le vittime causati nell'abitato di Casamicciola, andato completamente
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distrutto. Le Autorità Militari di Napoli (8° C.A. e D. Mil.) su richiesta di quelle politiche, organizzano immediati soccorsi. Primi ad accorrere a Casamicciola, però, nelle stesse ore notturne, sono i soldati di sanità dell'Ospedale Militare di Napoli, che si trovano distaccati presso lo Stabilimento Termale Militare dell'isola. Al comando del Magg. medico Cocchi, essi danno inizio all'opera di soccorso dei feriti e di recupero dei morti. 29 LUGLIO - Nelle prime ore del mattino, mentre il comando delle truppe di soccorso viene assunto dal Magg. Gen. Guarasci, il Cdo della D. Mil. di Napoli fa partire alla volta di Ischia 1 pl. zapp. e 1 cp di fanteria del 15 rgt. f. « Savona», nonché 1 pl. zapp. del 16° rgt. della stessa bgt. Segue un secondo contingente costituito da 7 compagnie del 16° rgt. f. e da un complesso di plotoni zappatori fatti affluire d'urgenza da unità di stanza fuori di Napoli e precisamente: - 1 pl. dal 6° rgt. b. che, di sede in Napoli, si trova al campo estivo a Maddaloni (l); -
1 pl. dal 7° rgt. f . «Cuneo», di sede in Nocera Inferiore;
- 1 pl. dal 65° rgt. f. <<Valtellina» e 1 pl. del 66° rgt. f. della stessa B., di guarnigione in Salerno; -
1 pl. dall'8° rgt. f. «Cuneo», anch'esso in Salerno.
Tutti gli uomini, appena giunti sul luogo del disastro, sono impiegati nello sgombero delle macerie, nel recupero delle vittime, nel seppellimento dei morti. Con altro bastimento arrivano: reparti del 10° rgt. a. caro., di sede in Caserta, la 1a e la 9a cp. del 15° rgt. a. di stanza in Capua. 30 LUGLIO - A Ischia continuano a giungere reparti per la opera di soccorso. Alle ore 5 del mattino, col Regio Trasporto « Città di Genova» giungono: il I btg. del 6° rgt. b., la 1• e la 10a cp. della brigata zappatori del 2° rgt. g., giunte in nottata a Napoli da Roma,
(1) E' a uno dei primi scaglioni del 6° regt. bersaglieri che appartiene il caporale Paolo Curcio, al quale con r . d. 11 agosto 1883, verrà conferita la medaglia d'oro al valor civile. « Per la segnalata azione di valore compiuta a Casamicciola nell'estrarre dalle macerie, con evidente e continuo pericolo della propria vita, la ragazza sedicenne Concetta Giganti, da Napoli, che riuscì a trarre in salvamento dopo lungo lavoro. 31 luglio 1883 ».
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ove si trovavano distaccate dalla sede di Casale M. (1). Col piroscafo · « Oreto » segue il IV btg. del 6° rgt. b. che, appena a terra, invia due compagnie a Casamicciola, una a Lacco Ameno e l'altra col Celo a Forlo. 31 LUGLIO - Alle ore 20 salpa da Napoli per Ischia il piroscafo «Elettrico», con a bordo il II btg. del 6° rgt. b. Appena nel porto, il comando fa scendere a terra l'8a cp. che si affianca alle altre già impegnate a Casamiciola. Le altre compagnie sbarcheranno alle ore 4 del mattino seguente (2). 1 AGOSTO - Arrivano a Ischia: da Gaeta il I btg. del 54° rgt. f. «Umbria»; da Salerno il I btg. del 65° rgt. f. «Valtellina».
2 AGOSTO - A Casamicciola, i genieri della 10a cp. zapp. iniziano il lavoro di demolizione dei muri e delle case pericolanti adoperando polvere da mina, dopo che il giorno precedente hanno preso a demolirli con mezzi ordinari. Continueranno in tale lavoro fino al 16 agosto. I genieri della 1• cp. provvedono alle medesime incombenze, anche se su scala minore, a Forìo, mentre un loro distaccamento opera a Barano. Il Comando del 6° rgt. b. da Maddaloni raggiunge i suoi battaglioni a Casamicciola. 4 AGOSTO - Arrivano a Ischia: la 4• e la 5n cp. zapp. del 2° rgt. g., già distaccate in Bologna dalla sede di Casale M.; la re s• cp. zapp. del 1° rgt. g., già distaccate in Piacenza dalla sede rgt. di Pavia. Lo scaglionamento degli arrivi dei vari reparti nell'isola si spiega con la necessità dell'avvicendamento: infatti i lavori di scavo e di sgombero delle macerie, che si susseguono ininterrottamente giorno e notte, sono resi più faticosi dal calore torrido della stagione estiva. 5 AGOSTO - A Ischia, il Cte del 6° rgt. b., Col. Bruto Bruti, subentra al Magg. Gen. Guarasci nel comando delle truppe di soccorso. In data odierna, parte dall'isola il I btg. del rgt. cui vengono fatti scontare 2 gg. di quarantena a Bagnoli, prima di rientrare a Napoli.
(1) Le MM.SS. del 2° rgt. g. narrano che la 10' cp., lavorando senza interruzione e senza cibo dalle 5 del mattino alle 7 di sera, riusd a estrarre e a porre in salvo 17 feriti, dei quali 5 alla Posta, 7 alla Villa giochi, 2 a Villa Verde, 3 alla chiesa di S. Antonio. (2) Il procrastinamento dello sbarco dipese probabilmente dalla necessità di evitare un eccessivo affollamento di truppe sul luogo del disastro.
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14 AGOSTO - Parte da Ischia il IV btg. del 6° rgt. b., diretto a Bagnoli per scontare 3 gg. di quarantena prima di rientrare alla sede. Da Gaeta arriva nell'isola il III btg. del 54° rgt. f. « Umbria ». 15 AGOSTO - Il Col. Brùti lascia l'isola d'Ischia unitamente al II btg. del 6° rgt. b. e alla la cp. del 15° rgt. a. fort. Il comando delle truppe viene assunto dal Magg. del g. Giuseppe Noy, che lo terrà sino al termine degli interventi di soccorso. Ne1Ie ore serali in Salerno brucia la caserma delle locali Guardie Municipali. All'opera di spegnimento concorre il 66° rgt. f. « Valtellina ». 16 AGOSTO - Il btg. « Val Tanaro>>, del 1° rgt. alp., in distaccamento a Ceva (Cuneo) per il campo estivo, accorre a spegnere un grave ~cendio sviluppatosi nell'abitato. 18 AGOSTO - Rientra in sede a Gaeta, da Ischia, il I btg. del 54° rgt. f. (era giunto nell'isola il 1° agosto). 19 AGOSTO - Nelle ore notturne a Bersezio, (Cuneo), paese ricostruito ex novo nel 1878 dal 2° rgt. g., si sviluppa un furioso incendio che, sotto l'impeto del vento, minaccia di distruggere tutto l'abitato. Da Demonte, ove si trova al campo estivo, il btg. « Val Stura», (poi« Dronero») del 2" rgt. alp., interviene con la 16a e la 19a cp. Vengono salvate 45 delle 90 case di cui si compone il paese. Per tale itttervento, al btg. verrà conferita la medaglia di bronzo al vaior civile ( 1). 20
AGOSTO -
Rientra a Gaeta da Ischia il III btg. del 54° rgt. f.
2 SETTEMBRE Il 15° rgt. f. «Savona», di stanza in Napoli, invia 1 U. e 26 uomini di Tr. a Grumo Nevano allagata da una alluvione, seguita a un violento uragano. Scavando tra le macerie di alcune case crollate, i militari recuperano 10 morti. Un altro plotone, ugualmente inviato dal 16° rgt. f., si adopera per il ripristino degli argini dei corsi d'acqua locali rotti dall'impeto delle acque. Gli uomini rientrano in sede il 15 settembre. Le MM.SS. del D.M. di Macerata recano: « Il 2 settembre la Truppa del Distretto comandata dai propri Ufficiali si occupò a spegnere una casa incendiata nel Borgo S. Giuliano, e col sussidio delle pompe in poco tempo domò l'incendio».
(1) R.D. 5 marzo 1885.
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3 SETTEMBRE - Altro intervento per incendio, di nuovo presso Macerata e ad opera delle truppe del locale D.M. Recano le MM.SS.: « Il 3 settembre si sviluppò un forte incendio in località Sforzacosta, e precisamente nel fabbricato destinato a uso osteria. Anche in questa circostanza la truppa del Distretto, comandata dai propri Ufficiali, si recò sul posto con le pompe, e coll'aiuto del Corpo dei Pompieri di questa città ed i soldati del Distaccamento ( 49° Reggimento Fanteria) a sera inoltrata riuscì a domare l'incendio. « Durante la notte poi a causa del gran vento che soffiava, tornò a svilupparsi l'incendio, per cui il giorno appresso si dové tornare sul posto, ed a stento si riuscì a domarlo, col sacrificio dell'intero fabbricato e di un gran fienile in prossimità dell'incendio. « Del locale incendiato non rimasero in piedi che le 4 mura e se le case attigue non risentirono alcun danno, si deve all'opera instancabile della Truppa e del Corpo dei Pompieri. « Il danno arrecato dall'incendio si valuta a L. 3000,00 circa. »
14 SETTEMBRE - A Taranto, il locale distaccamento del 5° rgt. f. « Aosta» di Bari, composto dalla 3• e 4• cp. del I btg., « Sotto gli ordini del Magg. Camparini sig. Antonio, fu comandato per 5 giorni in occasione dell'inondazione avvenuta per rigonfiamento di quel Mare Piccolo e conseguente inondazione della città bassa e del rovinìo del ponte che mette detta città in comunicazione colla ferrovia». Anno 1884
9 GENNAIO - Confluisce a Roma, da tutta la penisola, il « Pellegrinaggio Nazionale». L'avvenimento è di una grande imponenza e, per i collegamenti, viene chiesto il concorso dell'Esercito. Il 3° rgt. g. (telegr.), di stanza in Firenze, mette a disposizione dell'ufficio telegrafico presso la stazione ferroviaria del capoluogo toscano 1O militari telegrafisti e altri 1O invia di rinforzo alla stazione ferroviaria di Roma (1). Il «Pellegrinaggio» è diretto alla tomba di Vittorio Emanuele II al Panteon. 3
APRILE -
A Campobasso, alle ore 23, il teatro in legno
« Eresmio Gammieri », sito in Piazza Trinità, è in preda alle fiamme
(1) Il 3° rgt. g. (tdegr.) era stato istituito il 1° novembre 1883. E' questo il primo impiego dei militari di tale spedalità del genio in favore della popolazione civile, impiego cbe si ripeterà poi innumeri volte fino ai nostri giorni.
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e il fuoco si estende rapidamente alle baracche dei fruttivendoli che si trovano nella stessa piazza. Reparti del 42° rgt. f. «Modena», di stanza nella città, accorrono d'urgenza con i loro ufficiali. Ad essi si uniscono i militari disponibili del locale D.M. le cui MM.SS., nel riferire l'intervento, aggiungono: « Detto incendio mercé gli sfarzi di tutti gli accorsi e segnatamente
della Truppa cessò il suo vigore verso l'alba del 4 detto, e totalmente nel pomeriggio dello stesso giorno, distruggendo per intero fimmobile ed arrecando non piccoli guasti ai vicini fabbricati e negozi, senza però che siansi lamentati danni o disgrazie di sorta per parte dei militari, i quali per la solerte opera, slancio e coraggio dimostrato in simile dolorosa circostanza, ebbero a meritarsi gli elogi del sig. Sindaco della città e del Regio Prefetto della Provincia e gli encomi del sig. Comandante la D.M. di Chieti».
30 APRILE - In azione il btg. «Aosta», del 6° rgt. alp., che si trova distaccato a Ivrea dalla sede di Conegliano. Essendosi abbattuta una grossa frana su diverse case di Cugnon, frazione di SaintDenis (Aosta), provocandone il crollo, il btg. invia d'urgenza sul posto la 43a cp. che, lavorando ininterrottamente in questo giorno, nella notte e il giorno seguente 1° maggio, si adopera nel salvataggio delle persone rimaste sepolte sotto le macerie delle case distrutte. 27 GIUGNO - A partire da questa data, l'Esercito incomincia ad essere impegnato, nella su,a quasi totalità, sul « fronte del colera». Il morbo, infatti, ha fatto la sua riapparizione in Francia e, nel tentativo di impedire che si diffonda nella penisola, viene stabilito un cordone sanitario lungo il confine italo-francese. E' il 4° rgt. alp. che, di stanza in Torino, in data odierna invia alcuni reparti su vari passi della frontiera, mentre altri reparti prestano soccorso nei lazzaretti di Bardonecchia, Ciabatta del Proi, Clavières. Il servizio avrà termine il 16 settembre. I reparti, prima di far ritorno alla sede, scontano 10 giorni di quarantena in località isolate. 2 LUGLIO - Il btg. << Alto Tanaro», del 1° rgt. alp., distaccato a Pieve di Teco, e il btg. « Val Tanaro», distaccato a Ceva, su richiesta della Prefettura di Porto Maurizio inviano anch'essi propri reparti per servizio di cordone sanitario lungo la frontiera francese. I punti occupati vanno da Airolo a Piena, a Libri, a Torre Olivetta, a Ciotti, a Campo d'Amaira, a Margherita Boschi. Il 3 settembre i due btg. si riuniranno in località Bosco Aquetico per scontare 3 gg. di quarantena prima di rientrare alle sedi estive. 80
10 LUGLIO - Il colera, nonostante i cordoni sanitari, è entrato in Italia e nella prima decade di luglio si è manifestato in varie zone del Piemonte e della Liguria. E poiché anche la Svizzera è infettata dal morbo, a partire da oggi si stabiliscono cordoni sanitari lungo il confine italo-svizzero. E' la B. f. «Cagliari», di sede in Milano, che invia reparti del 64° rgt. f. a Luino (Como), Maslianico, Ponte Chiasso, Cavallasca, Uggiate, Ronago. Tali reparti rientreranno in sede il 22 agosto. 12 LUGLIO - Il 6° rgt. alp., di stanza in Conegliano, manda lungo il confine italo-svizzero la 40a cp. del btg. « Val Orco» e la 4P, 42a e 43a cp. del « Val d'Aosta», che si trovano di guarnigione a Ivrea. I reparti fanno poi rientro alle sedi il 12 settembre dopo aver scontato 1O gg. di quarantena. 23 LUGLIO La 7a cp. del btg. « Val Tanaro (1° rgt. alp.) dal confine francese viene inviata anch'essa sul confine italo-svizzero, ove distacca drappelli a Iselle, Trasquera, Bagnanco Dentro, Macugnaga. Il Cdo della B. f. « Cagliari» rinforza il cordone con reparti del 63° rgt. Il servizio degli alpini dura fino al 10 settembre, giorno in cui i militari vengono ritirati per scontare 1O gg. di isolamento nei dintorni di Domodossola. I fanti della <(Cagliari» terminano l'intervento il 18 settembre.
Il 69° rgt. f. «Ancona», di stanza in Parma, manda le proprie cp. di rinforzo al cordone sanitario di Ventimiglia e Seborga, ove rimangono fino al 22 agosto, giorno in cui si recheranno a scontare la prescritta quarantena nel lazzaretto di Pian di Latte. 24
LUGLIO -
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LUGLIO -
Essendosi il colera diffuso nel Sud Tirolo, il btg.
« Val Camonica», del 1° rgt. alp., mentre si trova a Schilpario (Ber-
gamo) per i tiri di combattimento, viene inviato lungo il confine italoaustriaco. Il suo cordone sanitario comprende le località di Bagolino, Ponte Rinaldo, Ponte Caffaro, Hano, Costa, Passo Fobbia, Fornace, Vesio, Dalgo e S. Michele. Il servizio dura fino al 9 settembre, giorno in cui i militari vengono concentrati a Redenos, Costa e Vesio per scontare 1O gg. di quarantena. 26 LUGLIO - Il 68° rgt. f. «Palermo», di sede in Verona, manda distaccamenti a Malcesine, Ferrara di Montebaldo, S. Anna, Erbezza, Peri, Boscochiesanuova in servizio di cordone sanitario. Il 5° rgt. b., di guarnigione in Torino, invia d'urgenza il I btg. 81
a spegnere un incendio nell'abitato di Lombardore (a 20 km dal capoluogo). Il lavoro si potrae nei giorni 27 e 28. 28 LUGLIO - Appena rientrato in sede da Lombardore, il I btg. del 5° rgt. b., unitamente al III btg. e allo stesso Cdo di rgt. deve portarsi in servizio di cordone sanitario a Casalgrasso, Pancalieri e Villafranca, località in cui si è manifestato il colera. I reparti rientreranno poi alla sede il 15 settembre, dopo 10 gg. di quarantena scontati parte a S. Maurizio, parte a Lombardore. 30 LUGLIO - Nella zona di Pancalieri, per il cordone sanitario, il 57° rgt. f. «Abruzzi», con sede a Ivrea ma temporaneamente in Torino, invia le compagnie 5• e 61 del II btg. Il 2° rgt. b., di stanza in Asti, distacca la 2a e la 3a cp. a Canelli, ove si sono manifestati casi di colera. Il servizio di cordone sanitario dura fino al 22 agosto. 1 AGOSTO - Colera a Carrara. Si viene a saperlo indirettamente dalle MM.SS. del 27° rgt. f. «Pavia)>, di sede in Piacenza. Queste, infatti, narrano che il giorno 1° agosto, essendosi sviluppato un incendio nell'abitato di Gragnano (Carrara), un drappello della 1o· cp. del rgt. « che si trova distaccata a Carrara per servizio di cordone sanitario si porta sul posto e provvede allo spegnimento».
3 AGOSTO - Il colera si è fermato anche a Genova e a La Spezia. Il 48° rgt. f. « Ferrara », di stanza nel capoluogo ligure, distacca una compagnia al Sestiere Foce per il cordone sanitario, alternativamente col 47° rgt. f. della setessa B. e anch'esso di guarnigione nel capoluogo. Questo rgt. invia altresl, in data odierna, un reparto nella frazione di Vigneroli (Cairo Montenotte), ove rimarrà fino all'll settembre. Il 31 ° rgt. f. « Siena », ugualmente di stanza in Genova, distacca a La Spezia il I e il III btg. che dislocano truppe nel tratto Cappella S. Antonio, Biassa e Foce. Dei militari del rgt., 32 contraggono l'epidemla e sono ricoverati nel lazzaretto, ove 2 perdono la vita. Le truppe rimangono attendate fino al 9 ottobre, giorno in cui si portano a S. Benedetto di Spezia per scontarvi 10 gg. di quarantena. Il 1° rgt. f. «Re», con sede in Firenze, invia di rinforzo a La Spezia vari reparti. Il servizio di cordone sanitario dura fino al 19 ottobre. Un soldato muore, nel frattempo, per aver contratto il morbo. 82
4 AGOSTO - Il rgt. c. «Foggia» che, con sede in Verona, si trova al campo estivo in Pordenone, interviene col III e il IV sqd. nell'opera di estinzione di un incendio scoppiato nel comune di S. Quirino, distante 11 km dalla cittadina.
5 AGOSTO - Il 47° rgt. «Ferrara» distacca da Genova una compagnia a Seborga in servizio di cordone sanitario. Il reparto rien. trerà in sede il 22 settembre. A Torino, militari della locale cp. operai d'artiglieria intervengono a spegnere un incendio sviluppatosi in una fabbrica, mossa dalle ancora rudimentali macchine a vapore. 7 AGOSTO - Il Comando del II btg. del 57° rgt. f . «Abruzzi>> raggiunge da Torino a Pancalieri con la r e 8" cp. le altre due compagnie già sul posto per il cordone sanitario. Il servizio si protrae fino al 5 settembre, allorché tutto il btg. si reca a S. Maurizio per scontarvi la quarantena. Il colera è anche a Bergamo e provincia. Il 45° rgt. f. « Reggio », colà di stanza e· con un btg. a Como, distacca vari reparti a Quarcino, Villa Coduri, Ponte Chiasso, Almenno S. Salvatore, Clanezzo, Palladina. Alcuni militari contraggono il morbo, uno muore. Il servizio di cordone sanitario termina il 9 settembre. 12 AGOSTO - Il colera è in provincia di Parma. Il 69° e il 70° rgt. f . « Ancona », di sede nel capoluogo (il 69° ha inviato distaccamenti a Ventimiglia) formano cordoni sanitari a Berceto, Colorno e zone limitrofe. Un soldato del 70° contrae il morbo e muore. Dal 17 settembre le cp. impegnate vanno gradualmente a scontare la quarantena nel castello di Felino.I rientri alla sede vengono ultimati il 13 ottobre per i militari del 69° rgt. f., il 24 ottobre per quelli del .70°. In data odierna il cdlera scoppia anche in Garfagnana e il 60° rgt. f . << Calabria », di sede in Livorno, invia sul posto varie compagnie per il servizio di cordone sanitario. 15 AGOSTO - Il 59° rgt. f. «Calabria>>, anch'esso di sede in Livorno, rinforza i reparti del 60° già impegnati per il colera: la sua 7• cp. va a Barga e l'lP cp. si recherà, in data 23, a Gallicano, nei pressi di Castelnuovo di Garfagnana. Tre militari del 60° contraggono il morbo e perdono la vita. I reparti rientrano a Livorno entro la fine di ottobre. Contemporaneamente, servizi e soccorsi per l'epidemìa vengono forniti nel Veneto, ove già sono impegnate alcune truppe, dal 2° rgt. alp. che, dalla sede di Bra, invia nella zona il btg. « Val Màira » (poi denominato « Val Dronero »), il quale distacca i reparti nelle località più colpite.
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Ma il colera è scoppiato anche nelle provincie meridionali e sta mietendo vittime ovunque. A Napoli e provincia, a formare cordoni sanitari e ad assistere le popolazioni intervengono - tra altre truppe - il 16° rgt. f. « Savona », di sede nel capoluogo, e il 10° rgt. a caro., di stanza in Caserta. A Cosenza il locale D.M., su richiesta della Prefettura, distacca un drappello composto da 1 U. , 1 SU., e 40 mil. di Tr. a Paterno Calabro. Da Catanzaro, ov'è di stanza, il 14° rgt. f. «Pinerolo» invia ugualmente a Paterno Calabro il I btg. che mette la propria sede a Dipignano. 16 AGOSTO - A Borgo S. Donnino, in provincia di Parma, straripa il torrente Stirone, fortemente ingrossato dalle piogge. La 7* cp. del 70° rgt. f. « Ancona », che si trova colà in distaccamento dalla sede reggimentale sita nel capoluogo, interviene in soccorso della popolazione, protraendo la propria opera per vari giorni. Il 22 agosto, il Consiglio Comunale di Borgo S. Donnino, radunatosi in apposita s~duta, encomierà la truppa ed erogherà in suo favore la somma di lire 100. Dicono le MM.SS. del 70° rgt. f. che tali lire « venivano spontaneamente dai soldati cedute a favore dei poveri danneggiati». 17 AGOSTO Il 44° rgt. f. « Forlì », con sede in Chieti, distacca una cp. nell'Alta Valle del Volturno, nel Molise, per servizio di cordone sanitario e assistenza alle popolazioni. 20 AGOSTO - Il 53° rgt. f. «Umbria», di stanza in Lecce, invia di rinforzo nella provincia di Cosenza il proprio II btg. Questo e tutti gli altri reparti colà impegnati per il cordone sanitario faranno rientro alle rispettive sedi entro la fine di settembre. Sempre in data odierna, il 42° rgt. f. « Modena », di sede in Foggia, distacca una cp. a Rocchetta al Volturno, mentre un'altra cp. viene inviata a Isernia, sempre nel Molise, anch'essa colpita dal colera. I reparti rientreranno alla sede a metà ottobre. 24 AGOSTO - L'epidemia di colera rincrudisce in provincia di La Spezia. Per ulteriori rinforzi del servizio di cordone sanitario e di assistenza alle popolazioni, il 47° rgt. f. invia colà da Genova quattro cp.; il 7° rgt. b., di stanza in Firenze, invia il II e il III btg. Questi ultimi reparti, giunti la sera dello stesso giorno, si dislocano per una estensione di circa 8 km nel tratto compreso tra la Foce e il Forte di Montalbano. Termineranno il servizio l'l l ottobre e rientreranno in sede dopo aver scontato 8 gg. di quarantena . a S. Lazzaro di Sarzana. 84
25 AGOSTO - Raggiungono ancora la provincia di La Spezia: - il II btg. del 73° rgt. f. «Lombardia», di stanza in Spoleto, che presta servizio a Sarzana fino al 19 ottobre; - il II btg. del 74° rgt. f. della stessa B., di stanza in Perugia, con 6 compagnie, che rimarrà in zona fino al 10 ottobre.
26 AGOSTO - Il 7° rgt. a. di sede in Pisa, invia a La Spezia una sezione della 1" cp. « treno >> per assistenza alle popolazioni. 27 AGOSTO - Il 71° rgt. f. « Puglie », di sede in Bologna, distacca la 3a e la 5a cp. a Porretta, sull'Appennino tosco-emiliano, per formarvi un cordone sanitario. Tali reparti rientreranno alla sede il 30 settembre. 1 SETTEMBRE - A Napoli, ove il colera sta imperversando, vari impiegati del locale Ufficio Telegrafico sono deceduti perché colpiti dall'epidemìa. Per riportare il servizio alla normalità, il 3° rgt. g. (telegr.), di sede in Firenze, invia 6 militari specializzati in sostituizione degli impiegati civili scomparsi. 7 SETTEMBRE - In Eboli (Salerno) la popolazione è in tumulto per le misure sanitarie prese contro la diffusione dell'epidemìa. Il D.M. di Campagna (1) invia di rinforzo all'Arma dei Carabinieri un pl. della « compagnia permanente » al cmnando di un ufficiale per dare certezza alla popolazione che non si tratta di « avvelenamento ». Il pl. rimane sul posto nei giorni 7, 8, 9 e 1O. 11 SETTEMBRE - La 7a cp. del btg. « Val Tanaro» del 1° rgt. alp., in distaccamento a Cairo Montenotte dalla sede del Corpo sita in Mondovì, interviene a domare un incendio che sta distruggendo una casa nell'interno di quell'abitato. 18 SETTEMBRE - Nonostante le misure sanitarie adottate, il colera si manifesta anche in provincia di Salerno, incominciando dal villaggio di Coperchia, frazione del comune di Pellezzano. Il 65° rgt. f. «Valtellina», di stanza nel capoluogo, invia due pl. dell'll• cp. in servizio di cordone sanitario intorno alla località infetta. Il colera è anche in Sicilia e all'opera di assistenza alle popolazioni e ai servizi di cordone sanitario partecipa il II btg. del 6° rgt. b. di Napoli, che si trova in distaccamento a Corleone, con le compagnie a Marineo, Misilmeri e Piana dei Greci. (1) Campagna : grosso comune in provincia di Salerno. All'epoca era sede di Distretto Militare.
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22 SETTEMBRE - Sbarca a Catania il I btg. del 42° rgt. f. « Modena », di stanza in Foggia, inviato nell'isola per prestare opera di pacificazione e di fiducia nelle popolazioni in tumulto a causa dell'epidemìa che si .crede sia opera di avvelenatori. Il btg. invia distaccamenti a Raddusa, Bronte, Catenanuova, Palagonia, Caltagirone. Rientrerà poi da Catania a Messina il 15 novembre e alla sede di Foggia il 1° dicembre. 24 SETTEMBRE - La 65a e la 66a cp. del btg « Cadore » del 1° rgt. alp., in distaccamento a Vittorio dalla sede rgt. di Conegliano, vengono inviate d'urgenza a Peden, frazione del comune di Taibon (Belluno), per spegnere un incendio che ha investito 9 case dell'abitato. L'intervento si protrae per molte ore. 28 SETTEMBRE - Il 65° rgt. f. «Valtellina» manda da Salerno a Coperchia, colpita dal colera, un pl. della 14a cp. in rinforzo al distaccamento dell'l 1" cp. già dislocato sul posto. Il servizio dura complessivamente 38 giorni, in quanto gli ultimi drappelli rientrano a Salerno il 30 ottobre. Le MM.SS. del 65° rgt. f. ricordano che il cordone · sanitario « non fu senza danno per la truppa la quale, oltre ai disagi del faticosissimo servizio, vi lasciò una vittima nel soldato Pardo Giuseppe, della 14a cp., colpito dal colera il 6 ottobre mentre appunto trovavasi comandato a tale servizio e deceduto il 20 stesso mese ». Entro questo mese di settembre, il colera si è diffuso anche in Cdo della B. f. «Valtellina» invia provincia di Reggio Calabria. da Salerno, in data non indicata dalla MM.SS., il 66° rgt .. I paesi • in cui vengono dislocati i reparti per il cordone sanitario e per l'assistenza alle popolazioni sono: Siderno Marina, Bovalino, Ardore Marina, Gerace Marina, Stilo, Roccella Jonica, Santo Stefano, Mèlito Porto Salvo, Palmi, Brancaleone, Gerace Superiore.
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7 OTTOBRE - Il 18° rgt. f. « Acqui », di stanza in Catania, interviene al completo in soccorso della popolazione colpita da un violento uragano. Poiché la città è devastata e gravissimi sono i danni anche nelle frazioni di Cibali e Ognina, i reparti vengono impegnati per tre giorni consecutivi. Ai soccorsi e ai lavori per ripristinare le comunicazioni prendono parte anche i militari del locale D.M. 8 OTTOBRE - Intervento per spegnimento incendio in Taranto. Le MM.SS. del locale D.M. recano: « La sera dell'8 ottobre in Taranto si sviluppò un incendio in una fabbrica della via di mezzo; la truppa disponibile col signor Comandante ed Ufficiali del Distretto accorsero sul sito dell'incendio, i
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quali con ordine del giorno del 12 detto mese del Comandante dell' 110 Corpo d'Armata, ebbero i ben meritati encomi, perché con abnegazione, zelo e non timorosi del pericolo, concorsero all'estinzione del suddetto incendio, e che senza attività e coraggio loro, l'incendio stesso avrebbe assunto gravi proporzioni a danno di questa città».
7 DICEMBRE - Essendosi manifestati - dopo una pausa di circa un mese - nuovi casi di colera in provincia di Salerno, il 53° rgt. f. «Umbria», di stanza nel capoluogo, invia a Teggiano, in servizio di cordone sanitario, un drappello, cui fa seguito un'intera compagnia. Il servizio ha termine il 25 dicembre (1). 31 DICEMBRE - Durante il mese di dicembre, in date non indicate dalle MM.SS., il btg. « Val Dora» del 5° rgt. alp., distaccato in Susa dalla sede rgt. di Milano, interviene in soccorso di più popolazioni delle vallate del Cenisio, danneggiate o rimaste isolate per la caduta di numerose valanghe. Anno 1885
5 GENNAIO - Il colera fa la sua riapparizione, con vari casi, nel « Borgo» di Gaeta. Il 93° rgt. f. « Messina », di stanza nella città, distacca nella località il I btg. in servizio di cordone sanitario. L'intervento si protrae sino al 15 gennaio. 19 GENNAIO - Riprendono gli interventi di vari ·reparti, soprattutto alpini, per soccorrere le popolazioni di località delle vallate del Piemonte e della Val d'Aosta colpite dalla caduta di valanghe.
(1) Con r.d. 31 dicembre 1885 vengono conferite ricompense al valor civile a numerosi ufficiali, sottufficiali, graduati e soldati « per essersi resi benemeriti della salute pubblica in occasione dell'epidemia colerica del 1884 ». Da tale r.d. si desume che i Corpi, Enti e Servizi che parteciparono alle opere di soccorso furono i seguenti: 1• e 2° rgt. f. « Re», 3° rgt. f. «Piemonte», 15° e 16° rgt. f. « Savona», 17° rgt. f. «Acqui», 19° e 20° rgt. f. « Bescia », 27° rgt. f. «Pavia», 30° rgt. f. «Pisa», 41° e 42° rgt. f. «Modena», 44° rgt. f. « Forll », 49° e 50° rgt. f. « Parma», 60° rgt. f. «Calabria», 65° rgt. f. «Valtellina», 69° e 70° rgt. f. « Ancona», 76° rgt. f. «Napoli», 83° rgt. f. «Venezia», 86° rgt. f. «Verona», 87° rgt. f. «Friuli», 91° e 92° rgt. f. «Basilicata», 1° rgt. « Granatieri di Sardegna», 6° rgt. alp., rgt. c. «Savoia», rgt. c. «Aosta», rgt. c. «Milano», rgt. c. «Roma», 10° rgt. a., 12° rgt. a., 15° rgt. a., 17° rgt. a.; XV, XVI, LXVI, CLVI, CLIX, CLXI, CCXXVIII btg. della Milizia Mobile Territoriale; Comando Presidio Militare - La Spezia, Scuola d'Applicazione Artiglieria e Genio, Scuola d'Applicazione Sanità Militare, Distretto Militare di Cosenza, Ospedali Militari di Ancona, Bologna, Catanzaro, Napoli, Padova, Salerno.
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Alle ore 9 di sera un pl. del btg. « Val Màira », del 3° rgt. alp., in distaccamento a Costigliole (Cuneo) dalla sede rgt. di Savigliano, viene fatto partire, al comando di un Tenente, per Venasca in Val Varàita, perché da qui raggiunga la borgata di Fràssino, che risulta essere stata seppellita da una valanga. L'intervento è stato ordinato in seguito ad avviso pervenuto dal Sindaco di quel comune e a richiesta del Sottoprefetto del circondario di Saluzzo. Raggiunta Venasca nella notte sotto la tormenta, il mattino seguente, alle ore 7, detto pl. riparte per Fràssino unitamente a un drappello di Carabinieri e di Guardie di P.S. Arrivati nella località verso le ore 12, gli uomini danno subito inizio all'opera di disseppellimento delle vittime rimaste sotto i cumuli di neve. Il lavoro si potrae fino al 24 gennaio, giorno in cui gli uomini rientrano alla sede. Il 5° rgt. alp., di stanza in Milano, invia a Venàus (Torino), in Val Dora, fortemente danneggiata da valanghe, il btg. « Val Dora», cui sono aggiunti vari drappelli del 3° rgt. alp. L'opera di salvataggio dei vivi e di recupero dei morti si protrae sino al giorno 25. 20 GENNAIO - L'81° rgt. f. «Torino», di stanza nel capoluogo piemontese, invia in Val Dora, a prestare opera di soccorso nelle località colpite dalla caduta di valanghe, il II btg. della forza complessiva di 14 U. e 250 SU. e Tr. Partito in treno da Torino alle ore 12,40 il btg., appena giunto alla stazione di Bussoleno, manda la 5a e la 6a cp. a Susa e la r e 1'8a a Chiomonte. In cinque giorni di injnterrotto lavoro, i reparti si adoperano in azioni di salvataggio, di sgombero della neve e di ripristino delle comunicazioni. Il btg. rientra alla sede il giorno 25. Il 55° rgt. f. «Marche», di stanza in Torino, partecipa alle operazioni di soccorso nella Val Dora, intervenendo nei territori di Exilles, di Salbertrand e Deveys con la 6a e la 7" cp. distaccate al forte di Exilles. In quelle località molti sventurati risultano seppelliti sotto le masse nevose e i militari concorrono con i Carabinieri all'opera di recupero delle vittime. 22 GENNAIO - Il Sottoprefetto di Ivrea richiede al btg. « Val Orco», del 6° rgt. alp., in distaccamento nella cittadina dalla sede rgt. di Conegliano, di intervenire con i propri reparti per salvataggi urgenti e lavori improrogabili in varie località della Val d'Aosta funestate da valanghe. Il btg. mette in azione: la 39" cp., che dal 22 al 24 lavora a Lilla Noasca e a Frandin; la 40a cp., che dal 23 al 24 si adopera nei soccorsi a Locana; la 33a cp., che dal 23 al 27 presta la propria opera a Sparane, Ronco, Valprato, Campiglio, Locana,
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Piamprato. Inoltre un pi. di 20 alpini zappatori della 40" cp. si reca a compiere un salvataggio nel vallone di Ribordon (borgata di Vajer). - Nel Sud, si ha un intervento per lo spegnimento di un incendio. Narrano, infatti, le MM.SS. del 5° rgt. f. «Aosta», di sede in Bari: « Il 2° Battaglione, in distaccamento di presidio a Potenza sotto gli ordini del maggiore cav. Achille, prese parte attivissima per domare l'incendio sviluppatosi in quella stazione ferroviaria il mattino del 22 gennaio e si distinse lavorando con alacrità» . Il 17° rgt. f. « Acqui », di guarrug1one in Catania, avvenuta in città una grave esplosione di un deposito clandestino di polveri piriche, interviene con propri reparti per prestare soccorso ai feriti, rimuovere le macerie, recuperare le vittime. 11
LUGLIO -
20 AGOSTO - Dopo che intorno alla metà del mese a Tolone e a Marsiglia si è di nuovo manifestato il colera, il morbo fa la sua riapparizione anche nella penisola. In data odierna il 41° rgt. f.« Modena», di sede in Pescara, distacca quattro cp. a Campobasso. I reparti concorrono, con altre truppe, alla for_!llazione di cordoni sanitari nella regione per l'isolamento dei luoghi colpiti, rimanendo sul posto fino all'll ottobre. 22 AGOSTO - Lo stesso 41° rgt. f. distacca una cp. a Pietraferrazzana (Chieti), anch'essa colpita dall'epidemìa di colera. Il reparto rientra alla sede il 16 ottobre. Un pi. rimane distaccato nell'abitato di Quadri, della stessa provincia, per l'isolamento di abitazioni infette, fino al 24 ottobre. Fra i militari del 41 ° impiegati per il servizio di cordone sanitario, 8 contraggono il morbo e, di essi, 2 con esito letale. 6 SETTEMBRE - Il colera si manifesta in Calabria e in Sicilia. Varie unità dell'Esercito sono di nuovo attivate per l'assistenza alle popolazioni e per formare i cordoni sanitari. A cominciare dalla data odierna, in Palermo sono il 75° e il 76° rgt. f. «Napoli», di stanza nello stesso capoluogo, che intervengono in molteplici modi per alleviare i danni causati dall'epidemia. Vari militari contraggono il morbo: 5 di essi muoiono. Le compagnie colpite sgombrano le caserme e vanno ad accamparsi alle falde del Monte Pellegrino, da dove rientreranno · nelle varie sedi il 15 novembre, al cessare del morbo. · Nel capoluogo siciliano sono di stanza anche il 35° f. « Pistoia» e il 6° rgt. b. Dalle MM.SS. del primo si ha che i suoi reparti prov89
vedono dapprima all'isolamento dei luoghi infetti, quindi alle guardie ai lazzaretti: 5 militari contraggono il morbo, 2 muoiono. Il 6° rgt. b. riferisce che i suoi btg. partecipano all'assistenza alle popolazioni con distaccamenti in varie località della provincia, tra cui Monreale, Cefalù, Brancaccio, Bocca di Falco, Villagrazia. - Da Padova, ov'è di stanza, il 10° rgt. f. «Regina» invia a Reggio Calabria il II btg.: 50 uomini al giorno formano il cordone sanitario verso Siderno. Il 66° rgt. f. «Valtellina», che è di sede nello stesso capoluogo calabrese, invia 60 uomini a rinforzare con piccoli drappelli le Guardie di Finanza, impegnate nello stesso servizio lungo la costa calabrese del sud ovest, tratto Reggio-Bagnata. I militari rientreranno alla sede il 19 ottobre. 11 SETTEMBRE - A Casale Monferrato, il 2° rgt. g., colà di stanza, impiega un drappello di 25 uomini nell'opera di spegnimento di un incendio sviluppatosi nell'albergo « Rosa Rossa» . 20 SETTEMBRE - Continuano gli interventi in Sicilia ove, tra l'altro, avvengono qua e là, come in Calabria, disordini perché le popolazioni, sobillate da mestatori, accusano il governo di aver diffuso il morbo. La presenza dell'Esercito, che paga in vite umane la propria opera di pacificazione, deve valere ad assicurare le popolazioni che l'epidemìa non è stata diffusa dalle autorità. In data odierna è il 53° rgt. f. «Umbria», di stanza in Salerno, che invia nell'isola il I btg., costituito da 250 uomini, mentre il 92° rgt. f. « Basilicata », di stanza in Napoli, invia il proprio I btg. rinforzato con elementi del III. Giunti a Caltanissetta il giorno 25, gli uomini del 53° rgt. f. vi si tratteranno fino al 27 novembre. Il btg. del 92° rgt. f. impianta un primo distaccamento a Termini Imerese e un secondo a Cefalù. Gli uomini svolgono il servizio di cordone sanitario e di assistenza alla popolazione. Il btg. farà ritorno alla sede il 1° dicembre. 21 SETTEMBRE - Il 66° rgt. f. «Valtellina», invia da Reggio Calabria in Sicilia, per la nota opera di pacificazione e di assistenza alle popolazioni, il I e il II btg. che, una volta nell'isola, distaccano reparti a Racalmuto, Sciacca, Lampedusa, Burgio, Alessandria della Rocca, S. Biagio e Cianciana. Da Genova, il 47° rgt. f. « Ferrara » invia, ugualmente nell'isola, un btg. che rimane in sito sino alla fine di dicembre. 28 SETTEMBRE - Intervento della B. «Venezia» in Alessandria, ove l'unità è di stanza, per l'opera di spegnimento di un incendio di vaste proporzioni sviluppatosi nella vicina borgata di Castelceriolo. L'83° rgt. f. invia sul posto la 5• e la 63 cp. più un pl. 90
della 10a cp.; 1'84° distacca la la e la 4a cp. rinforzate. I militari concorrono per lunghe ore nell'opera tesa a circoscrivere le fiamme che minacciano di far assumere al sinistro proporzioni catastrofiche. 16 OTTOBRE - Verona è nuovamente sommersa, nei quartieri più bassi, dalle acque straripate dell'Adige. Il Cdo Mil. attiva i reparti presenti in città per le opere di assistenza alla popolazione. L'8° rgt. a. interviene con le proprie compagnie, complete di cavalli e carri. La 3a cp. pt. del 4° rgt. g., che si trova distaccata nel capoluogo scaligero dalla sede rgt. di Piacenza, interviene con i suoi mezzi di salvataggio. Da parte sua il Cdo del rgt. invia urgentemente da Piacenza 1'8a cp. pontieri rinforzata da 20 uomini della 4a cp. al comando di due ufficiali, mentre il distaccamento zapp. del 2° rgt. g. di Casale M., costituito da 3\ 7a e 9a cp., viene impiegato nella costruzione di dighe di fortuna per impedire ulteriori danni da parte dell'Adige. Il rgt. c. « Foggia » e il 12° rgt. b . impiegano i propri uomini per lavori di arginazione del fiume, sotto la direziohe di ufficiali del genio. Il 67° rgt. f. «Palermo» di stanza anch'esso nel capoluogo scaligero, partecipa con 21 U. e 231 tra SU. e Tr., alle operazioni di soccorso e di vettovagliamento alla popolazione. I maggiori interventi delle varie truppe si protraggono fino al 20 otfobre. Le MM.SS. del rgt. c. «Foggia» recano: « A tutte le truppe del Presidio di Verona, compreso perciò questo Reggimento, vennero dal sig. Comandante il 4° Corpo d'Armata e dall'onorevole sig. Sindaco della città tributati speciali encomi per l'efficace ed utile servizio prestato dalle medesime nelle operazioni di salvataggio, di vettovagliamento e di lavori di difesa, eseguite in varie contrade della città già invase dalle acque in causa della piena dell'Adige, avvenuta tra il 15 ed il 20 del mese di ottobre 1885, con serio pericolo di completa inondazione».
19 OTTOBRE - Il III btg. del 57° rgt. f. « Abruzzi» sostituisce il distaccamento del 66° rgt. f. « Valtellina}> nel servizio di cordone sanitario lungo il tratto Reggio Calabria-Bagnara. Il reparto fa poi ritorno alla sede il 29 novembre. Le cronache del colera del presente anno terminano con la seguente relazione contenuta nelle MM.SS. del 75° rgt. f. «Napoli», di stanza in Palermo: . « Nel mese di settembre ed ottobre il colera affliggeva la città di Palermo e vari disordini, prodotti dalla superstizione del popolo, FINE OTTOBRE -
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impacciavano il libero esercizio delle pubbliche cose e specialmente i provvedimenti igienici. In tale circostanza il Reggimento, unitamente agli altri di stanza in Palermo, si comportava in modo che al cessare del morbo, il Sindaco della città esprimeva la gratitudine del paese ai corpi del R . Esercito ivi stanziati, mediante lettera diretta al signor Comandante il 12° Corpo d'Armata» (1). Anno 1886
2 GIUGNO Il colera sta serpeggiando nella penisola. Essendosi manifestato anche in Venezia, il 75° rgt. f. «Napoli», di stanza nella città lagunare, invia un distaccamento a Mira e un altro a Malcontenta per la sorveglianza del canale Seriala, in seguito a disposizione dell'autorità sanitaria, intesa a impedire la diffusione del morbo. Narrano le MM.SS. che il rgt.
« concorse con altri corpi del Presidio a fornire piantoni di sorveglianza ai pozzi della città e dette parte del personale incaricato della distribuzione della carne e pane alle famiglie povere colpite dal colera».
I distaccamenti di Mira e Malcontenta rientrano alla sede il 15 luglio. 30 GIUGNO - La 2' e la 12a cp. zapp., del 1° rgt. g., in distaccamento a Bologna dalla sede rgt. di Pavia, intervengono nelle ore notturne a spegnere un grave incendio sviluppatosi nel reparto smistamento della locale stazione ferroviaria. 26 AGOSTO - Nelle ore notturne il 65° rgt. f. «Valtellina», che si trova in Acquaviva delle Fonti per le manovre di B., interviene con i propri reparti a spegnere un gravissimo incendio sviluppatosi nell'interno dell'abitato. 12 NOVEMBRE -Il Po in piena minaccia di straripare in varie località. Il 1° rgt. g., di stanza in Pavia, distacca propri reparti a
(1) Il r.d. 24 giugno 1888 reca le ricompense al valor civile conferite a1 militari dei vari gradi « resisi benemeriti della salute pubblica in occasione dell'epidemia colerica sviluppatasi in Sicilia nell'anno 1885 ». Da tale decreto risulta che i corpi impegnati nell'opera di assistenza alle popolazioni e nei servizi di cordone sanitario furono i seguenti: C.do 12° C.A. - Palermo, C.do D. Mil. - Palermo, C.do B. f. «Napoli», 75° rgt. f. «Napoli», 76° rgt. f. «Napoli», 35° rgt. f. «Pistoia», 47° rgt. f. «Ferrara», 6° rgt. b., 17° rgt. a., Direzione Sanità Militare XII C.A., Ospedale Militare di Palermo, 12° cp. di Sanità.
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Chignolo Po, Pieve di Porto Morone, Castelnuovo Bocca d'Adda per lavori di rafforzamento degli argini. 13 NOVEMBRE - A dar man forte ai genieri impegnati a Castelnuovo Bocca d'Adda, il 28° rgt. f. « Pavia», di stanza in Piacenza, invia sul posto un drappello di 34 uomini. Genieri e fanti, dopo aver costruito una diga provvisoria, faranno rientro alla sede il giorno 15. - Il 12° rgt. b., di stanza in Verona, invia il XXI e il XXXVI btg. in provincia di Rovigo, alcune zone della quale sono allagate per lo straripamento del Po e dell'Adige. I reparti prestano la loro opera di soccorso fino al 20 novembre. Anno 1887
23 FEBBRAIO - Dalla mattina alla sera, scosse di terremoto sconvolgono la Liguria Occidentale. Molti sono i paesi danneggiati dal sisma. All'opera di soccorso delle popolazioni partecipano per primi: - il I btg. del 13° rgt. f. « Pinerolo », in distaccamento a S. Remo dalla sede reggimentale di Genova, che disloca plotoni a Baiardo, Bussana, Taggia, Castellaro, Oneglia; - la 9a e 1'11a cp. del 14? rgt. f. «Pinerolo» che, su ordine del Cdo del rgt. stanziato in Genova, raggiungono in giornata Diano Marina, ove procedono allo sgombero delle macerie e al recupero delle vittime.
24 FEBBRAIO - La 3a cp. del 14° rgt. f. raggiunge da Genova le precedenti a Diano Marina. Un pl. viene distaccato a Diano Castello. Il D.M. di Savona distribuisce ai terremotati 18 tende da ufficiali complete, 1200 teli da tenda per truppa completi e 4 casse di gallette. 25 FEBBRAIO - La 4• cp. del 14° rgt. f. viene inviata da Genova a prestare soccorso alla popolazione di Porto Maurizio. Dal distaccamento di Piacenza del 1° rgt. g. stanziato in Pavia, viene fatta partire per Diano Marina la 11 • cp. zapp. rinforzata.
27 FEBBRAIO - Il III btg. del 14° rgt. f., distaccato a Oneglia, invia la 10• cp. in soccorso della popolazione di Alassio, comune anch'esso terremotato. Tutti i reparti della brigata « Pinerolo » faranno rientro alle sedi entro il mese di marzo.
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28 FEBBRAIO - Il distaccamento del 1° rgt. g. di Piacenza invia la 6a e la 10a cp. zapp. in soccorso delle popolazioni di Albenga, Noli, Alassio. 3 MARZO - Partono da Piacenza la Y e.la lY cp. zapp., che distribuiscono drappelli di soccorso e di lavoro a Bussana, Oneglia, Ceriana, Baiardo e Castel Vittorio. 5 MARZO - Il 52° rgt. f. « Alpi», di stanza in Catania, invia un distaccamento ad Adernò per pacificare gli animi. La popolazione, infatti, istigata da sobillatori, crede che il morbo colà manifestatosi venga diffuso ad arte dal governo e qua e là dà luogo a tumulti. Contemporaneamente, il distaccamento presta soccorso ai colpiti dal morbo, rimanendo sul posto fino al giorno 8 aprile.
15 MARZO - Dal distaccamento di Pìacenza del 1° rgt. g., parte per la Liguria Occidentale colpita dal terremoto la 7a cp. zapp., che distribuisce i propri reparti fra Porto Maurizio, Pompeiana e Pieve di Teco. In aprile, alcuni di tali reparti si recheranno a Taggia, Castellaro, S. Remo. In complesso, l'intervento di soccorso e di sgombero macerie dei reparti genio si protrarrà fino alla prima metà di luglio. Solo 1'11 a cp. zappatori, impegnata a Diano Marina, particolarmente colpita dal sisma, farà ritorno alla sede di Piacenza il 16 settembre. 14 GIUGNO - A Casagiove (Caserta) crolla uha casa d'abitazione, seppellendo alcuni degli abitanti. Accorre d'urgenza un reparto del 7° rgt. b., di stanza sul posto. I militari, scavando tra le macerie, riescono a trarre in salvo due persone. 26 GIUGNO - In Firenze, fuori della Barriera S. Nicolò, presso lo scalo barche del genio sull'Arno, va in fiamme la tettoia posta al n. 128 di via Ripoli. Il 3° rgt. g. (telegr.), di stanza nella città, invia d'urgenza sul posto la 2• cp. «treno>>, che prende parte allo spegnimento.
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30 GIUGNO In provincia di Catania si manifesta di nuovo, e in modo virulento, il colera. Il 52° rgt. f. « Alpi », di stanza nel capoluogo, si reca in accampamento a Monte Po, lasciando nella città il I btg. e la 6a cp. ·per fornire servizi e soccorsi ai colerosi ricoverati nel lazzaretto, situato in località La Plaia. 22 LUGLIO - Il 91° rgt. f. «Basilicata», di stanza in Salerno, interviene in forze a spegnere un incendio sviluppatosi in uno stabili-
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mento industriale della città. Un ufficiale, portatosi nei luoghi più pericolosi, rimane ferito dalle macerie . .19 AGOSTO - Il colera imperversa in Sicilia. E poiché ad Acireale e a Nicosìa scoppiano dei tumulti per la solita credenza che il morbo sia diffuso dal governo, al 52° rgt. f. « Alpi » viene ordinato di distaccare il I btg. ad Acireale e il III a Nicosla, non soltanto per rassicurare gli abitanti ma anche per prestare soccorso ai colerosi. Il 45° rgt. f. «Reggio», di stanza in Messina, distacca a sua volta per gli stessi motivi il I btg. a Caltagirone. Tale btg. compie il tragitto Messina-Caltagirone a piedi, con tappa intermedia a Palagonia. A Caltagirone viene acquartierato nell'ex convento di S. Orsola. Un pl. è distaccato a Ramacca. Gli uomini ripartiranno di nuovo a piedi, alla volta di Messina, il 3 novembre. - A Messina è il 1° rgt. f. « Re » che forma i cordoni sanitari e soccorre i colerosi locali. 1 SETTEMBRE - .n 5° rgt. f. «Aosta>>, di stanza in Spoleto, narra nelle sue MM.SS.: « Il 1° settembre in seguito ad ordine del sig. Comandante la Divisione Militare partiva per Cassino S . Germano in Distaccamento di Presidio un plotone composto di 35 uomini di truppa comandato da un ufficiale ... « Il Distaccamento, sotto gli ordini del tenente Guerritore sig. Nicola, si adoperò in modo lodevole nell'assistenza agli ammalati durante l'epidemìa colerica che si manifestò in quel paese in settembre ed ottobre, ed il suo Comandante si distinse in tale occasione per filantropia e coraggio, guadagnando il plauso delle autorità locali e la proposta della meritata onorificienza. « .. .Si ebbero due casi di colera presso il Distaccamento, dei quali uno seguito da morte». Il 54° rgt. f. « Umbria», di stanza in Napoli, fa sapere che il suo I btg. distaccato in Pozzuoli, benché colpito dall'epidemìa colerica che provoca la morte di 1 ufficiale, 1 sergente e 6 militari di truppa, si presta a soccorrere la popolazione infettata dal morbo .. 8 SETTEMBRE - Il 52° rgt. «Alpi>>, che si trova ora accampato in località Barriera del Bosco, fuori di Catania, per scampare all'epidemìa colerica, distacca la 9a cp. a Traina per la formazione del cordone sanitario e l'assistenza alla popolazione. Il rgt. incomincerà a fare ritorno alla sede il 13 settembre. Gli ultimi scaglioni rientreranno nel gennaio 1888.
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Anno 1888
15 FEBBRAIO - Il bastimento norvegese « Gudwang » è pericolante nelle acque in tempesta del golfo di Napoli, presso la spiaggia della Marinella. Il 54° rgt. f. «Umbria», di stanza nel capoluogo, distacca un forte drappello per dar man forte all'equipaggio ad ancorare la nave. 28 FEBBRAIO - La 1• e la 2• cp. del 74° rgt. f.<< Lombardia», distaccate rispettivamente a Bard e ad Aosta dalla sede reggimentale di Ivrea, su richiesta di soccorso dell'autorità civile si recano, nelle prime ore del giorno, al villaggio di Avieil, frazione di Arnaz (Aosta) sul quale il giorno 27 è caduta una grossa valanga, che ha seppellito 18 case. Ufficiali, sottufficiali e truppa lavorano con frebbrile attività sino a notte, riuscendo a operare diversi salvataggi. Poi, a causa dell'imperversare del maltempo, rientrano alle sedi per ordine delle stesse autorità che avevano richiesto il loro intervento. Torna sul posto, il giorno 29, un plotone della 1a cp. per proseguire i lavori di salvataggio. - Anche la borgata Trinità, di Mompantero di Susa, è sepolta da valanghe. Il btg. « Susa » del 3° rgt. alp., distaccato a Susa dalla sede rgt. di Torino, distacca d'urgenza sul posto la 31 a cp. che prende parte al salvataggio dei sepolti vivi. 8 AGOSTO - Nelle ore notturne si sviluppa un violento incendio nelle macchie di Conca, presso Nettuno. La 1a cp. zappatori del 3° rgt. g. (telegr.), in distaccamento a Roma dalla sede rgt. di Firenze, con un rinforzo di 42 uomini della 2a cp. zapp., si reca prima per ferrovia quindi per via ordinaria a Casale di Conca, ove pernotta. 9 AGOSTO - La 1• cp. zapp. rinforzata, del 3° rgt. g., si mette in movimento prima dell '.alba da Casale di Conca per raggiungere il luogo dell'incendio, che ormai ha assunto proporzioni gigantesche. Il reparto rimane impegnato nelle operazioni di spegnimento fino a tutto il giorno 11. Il giorno seguente riprenderà a piedi la via di Roma. 7 SETTEMBRE - L'Adige, ingrossato dalle dirotte piogge, straripa a Verona, inondando i quartieri bassi della città. Rimangono allagate anche varie località nei dintorni del capoluogo. Alle operazioni di soccorso che avranno termine il 18 settembre, partecipano: - la I brgt. del rgt. a. cav., che si trova distaccata nel capoluogo scaligero dalla sede di Milano; 96
- la 6a e 8a cp. pt. del 4° rgt. g., in distaccamento a Verona · dalla sede reggimentale di Piacenza; - il 51° rgt. f. «Alpi» e il 9° rgt. b., di stanza nella città. Un distaccamento del 51° opera a Legnago, anch'essa allagata. Tutti i militari sono adibiti a rinforzare gli argini, a ripulire le strade dal fango e dai detriti, a costruire dighe sulle rotte del fiume con sacchetti a terra. In particolare i pontieri del 4° rgt. g. intervengono con barche e barchetti in varie operazioni di salvataggio e in alcune località is_olate dalle acque provvedono alla distribuzione dei viveri alla popolazione. 11 SETTEMBRE - Il 45° rgt. f. « Reggio », di stanza in Peschiera,invia a Verona, di rinforzo alle truppe colà impegnate per lo straripamento dell'Adige, il III btg. rinforzato di tutti gli altri militari disponibili del rgt., nonché degli uomini della classe 1865 che, già disarmati, sono in procinto di essere congedati. 30 SETTEMBRE - In giorno del mese non indicato dalle MM.SS., una frana caduta sulla linea ferroviaria Napoli-Metaponto, in prossimità di Grassano-Grottole, causa il deragliamento di un treno che in quel momento stava percorrendo la linea. I primi soccorsi sono portati da un pl. del distaccamento del 19° rgt. f. «Brescia» che, dislocato in Taranto dalla sede reggimentale di Bari, viene spedito immediatamente sul luogo del disastro agli ordini di un ufficiale subalterno.
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15 OTTOBRE - Il 77° rgt. f. «Toscana», di guarnigione in Pescara, interviene in soccorso della popolazione, in seguito all'allagamento della città provocato dallo straripamento dei fiumi Pescara e Salino. I reparti si adoperano non solo « al salvamento di varie persone esposte ad imminente pericolo nelle loro case minaccianti rovina e completamente circondate daUe acque », ma anche a quei lavori che valgano a rendere meno gravi le conseguenze della calamità. Anno .1889
12 APRILE - In Roma crolla un fabbricato sito in via S. Susanna. Sul posto viene fatto accorrere d'urgenza un drappello del distaccamento zappatori del 3° rgt. g. (telegr.). I militari traggono in salvo 5 operai travolti dalle macerie. 29 GIUGNO - In seguito alle insistenti piogge, la zona di Mirandola (Modena) è colpita da grave inondazione. Il 45° rgt. f. « Reggio», di stanza in Bologna, invia la Y cp. che provvede ai soccorsi. 97
Un plotone è distaccato a Finale Emilia, anch'essa inondata. Gli uomini rientrano alla sede il 27 luglio, dopo un mese di impiego continuo. 21 AGOSTO - Il personale del D.M. di Lecco « efficacemente coadiuvato dai militari di 24 categoria della classe 1849, prestò l'opera sua nell'estinzione di un enorme incendio sviluppatosi nel negozio di droghe di proprietà del sig. Lavelli Giovanni Battista sito nel centro della città, nel quale incendio ebbero a perire quattro persone componenti il personale del negozio stesso. Tutti indistintamente i militari gareggiarono nel compiere con abnegazione il proprio dovere, riscuotendo il plauso dei cittadini e gli encomi delle autorità locali». 4 OTTOBRE - Nelle ore notturne, a causa delle abbondanti piogge che stanno cadendo senza interruzione, gli abitanti di Selargius, Quartu S. Elena e Quartucciu, in provincia di Cagliari, sono colpiti da inondazione. Il 48° rgt. f. «Ferrara», di sede nel capoluogo, distacca nelle località danneggiate 2 compagnie per il soccorso delle popolazioni. Tali reparti operano ininterrottamente per una settimana. 12 OTTOBRE - Il Brenta e vari canali della provincia di Padova, ingrossati dalle piogge, minacciano di straripare e allagare campagne e abitati. Il 75° rgt. f. « Napoli», di stanza nel capoluogo, . invia la 4a cp. a Stra, ove le acque stanno per invadere l'abitato. I militari si adoperano nei lavori che possano scongiurare il sinistro. Rientrano alla sede dopo cessato il pericolo. 29 OTTOBRE - Essendosi sviluppato un violento incendio nell'abitato del comune di Roana (Vicenza) sito ad alcune miglia da Asiago, da quest'ultima località partono d'urgenza la 62a e la 74" cp. alp. distaccate dal btg. «Bassano» (6° rgt. alp.) di stanza in Verona. Gli alpini affrontano il cammino, nonostante stia imperversando un furioso temporale. La marcia, inoltre, è resa più difficoltosa dall'attraversamento a piedi di un torrente ingrossato dalle piogge. Appena giunti a Roana, i militari si adoperano all'estinzione dell'incendio. 30 OTTOBRE - La III brgt. zapp. del 1° rgt. g. di Pavia, in distaccamento a Bologna, invia di buon mattino 4 U. con 72 uomini di Tr. a prestare soccorso alle popolazioni di S. Pietro in Casale, Galliera, Buonalbergo e zone viciniori, nella « bassa bolognese» inondata dalle acque del fiume Reno, straripate in seguito alle inces98
santi precipitazioni. L'impiego dei militari si protrae fino al 13 novembre. 31 OTTOBRE - Nelle ore notturne, lo stesso fiume Reno rompe gli argini presso il ponte di Pieve di Cento, allagando vaste zone e minacciando l'abitato. Su richiesta delle locali autorità civili, la 2a cp. dell'89° rgt. f. « Salerno », che si trova distaccata a Cento dalla sede reggimentale di Modena, accorre e si adopera ad arginare le acque nei punti più minacciati. L'intervento del reparto si protrae fino ai primi di dicembre. Il 75° rgt. f. «Napoli», di stanza in Padova, invia la Y cp. a Cavarzere e altri drappelli distacca a Boara e a Badia Polesine colpite da inondazioni. I militari operano fino al 4 novembre, allorché, essendo le acque notevolmente diminuite, rientrano alla sede. 1 NOVEMBRE Poiché l'alluvione del Reno nella zona di Galliera si fa sempre più minacciosa, da Piacenza viene fatto partire a quella volta, subito dopo la mezzanotte del 31 ottobre, un drappello del 4° rgt. g., composto da 1 U., 1 SU. e 35 mil. di Tr., con 6 barche e relativi carri. Appena sul posto i militari iniziano l'opera di soccorso, trasportando in salvo famiglie, viveri e masserizie. Il loro intervento, contemporaneo a quello degli zapp. del 1° rgt. g., si protrae sino alla sera del 14 novembre. 21 DICEMBRE - Le compagnie 13\ 14a e 15a zapp. del 2° rgt. g., in distaccamento a Rivoli (Torino), dalla sede di Casale M., intervengono a spegnere il violento incendio che si è sviluppato, durante le ore notturne, nell'edificio dei Molini di Collegno. Anno 1890
31 MAGGIO - In giorno del mese non precisato dalle MM.SS., avviene una grossa frana nelle cave di pietra per calce in S. Germano Monferrato (Alessandria). Il 2° rgt. g., di stanza in Casale M., invia d'urgenza la 4a cp. zapp. rinforzata, che provvede alle operazioni di salvataggio delle vittime e allo sgombero dei detriti.
6 LUGLIO - Nelle ore notturne suona l'allarme per ·l'sa cp. zapp., del 2° rgt. g. di Casale M., distaccata in Asti: nei pressi di questa cittadina, fuori Porta Savona, sta bruciando la Cascina Stella. Accorso sul posto, il reparto lavora dalle ore 1 alle ore 6 del mattino per estinguere l'incendio. 11 LUGLIO - In Cassano d'Adda (Milano), una chiesa in costruzione crolla all'improvviso, travolgendo tra le macerie diverse
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persone. Intervengono prontamente le compagnie 6a e pontieri e il plotone allievi sergenti del 4° rgt. g., colà in distacacmento dalla sede reggimentale di Piacenza, e si adoperano nell'opera di salvataggio delle vittime, riuscendo a trarne più d'una ancora in vita di sotto le macerie. 23 AGOSTO - Incendio nelle macchie di Casal Palocco, nelle vicinanze di Roma. Le fiamme minacciano la tenuta reale di Castel Porziano. Sul posto vengono fatti accorrere vari drappelli di militari e, fra di essi, un reparto zapp. del 3° rgt. g (telegr.) di Firenze e la 6a cp. pt. del 4° rgt. g.: il primo distaccato nella capitale dalla sede reggimentale di Firenze, la seconda dalla sede di Piacenza. I militari si prodigano nell'opera di spegnimento che, data la vastità dell'incendio, si protrae per una settimana e cioè fino al 30 agosto. 31 AGOSTO - Nonostante lo spegnimento delle fiamme a Casal Palocco, si sviluppa un incendio nella tenuta reale di Castel Porziano. Reparti zapp. e « treno», del distaccamento del 3° rgt. g. (telegr.) in Roma, partecipano all'opera di spegnimento. Anno 1891
27 GENNAIO - In Piazza Armerina (Castrogiovanni) nelle ore notturne crollano quattro casupole abitate da varie famiglie. Primi ad accorrere sul posto sono ufficiali e soldati della 9a cp. del 69° rgt. f. « Ancona », colà in distaccamento dalla sede reggimentale di Caltanissetta. I militari si adoperano per estrarre le persone rimaste sotto le macerie. Vengono portati fuori 8 cadaveri e soltanto un bambino ancora in vita. 7 GIUGNO - La 4a cp. zapp. del 2° rgt. g. di Casale M., in distaccamento a Verona, viene inviata in soccorso della popolazione dell'abitato di Cregnago, nel Veronese, colpito da scosse di terremoto. Il reparto provvede a erigere tende per i senza tetto e a puntellare edifici pericolanti. 7 LUGLIO - La 12a cp. del 2° rgt. b., in distaccamento a S. Maria Capua Vetere (Caserta), dalla sede reggimentale di Napoli, interviene nelle ore notturne a domare le fiamme sviluppatesi in un negozio della cittadina. I militari riescono a trarre in salvo alcuni bambini, immersi nel sonno in una stanza dell'abitazione sovrastante al negozio, un momento prima che il pavimento della stanza crolli.
19 LUGLIO - Prende fuoco, in Vercelli, il molino detto « della Fossa>>. Il rgt. c. «Lodi», di stanza nella città, interviene e presta 100
la propria opera sia per isolare e spegnere le fiamme che per portare in salvo le masserizie delle abitazioni vicine. 24 AGOSTO - E' alla ribalta il I btg. del 79° rgt. f. «Roma», distaccato a Potenza dalla sede reggimentale di Bari. Chiamato a estinguere un incendio sviluppatosi nel bosco « Gallipoli », in territorio del comune di Campomaggiore, a 47 km dal capoluogo, invia sul posto la Y cp. che presta la propria opera ininterrottamente per due giorni e mezzo, cioè fino a quando non sono eliminati tutti i focolai dell'incendio. 18 SETTEMBRE - Incendio nella << Macchia del Lamone » della Reale tenuta di Tombolo, presso Livorno. Il 37° rgt. f. « Ravenna>>, di sede nella città labronica, interviene con alcuni reparti che si adoperano nell'opera di spegnimento, impedendo che l'incendio si propaghi a una vicina polveriera. Anno 1892
25 GENNAIO - La ia e la 2a cp., del distaccamento di Roma del 3° rgt. g. (telegr.) di Firenze, vengono inviate nei comuni di Genzano e di Civita-Lavinia, a sud della capitale, funestati da scosse di terremoto. I militari procedono al puntellamento di fabbricati pericolanti, alla costruzione di baracche in legno per i senza tetto e ad altri interventi di circostanza.
30 MARZO - In seguito alle vaste inondazioni che, provocate · dallo straripamento del fiume Tanaro e del torrente B6rbpre, hanno colpito vaste zone dell'Astigiano, le compagnie 18, 2a e 3a zappatori del 2° rgt. g. di Casale M., distaccate in Asti, sono fatte intervenire in soccorso delle popolazioni. I reparti compiono operazioni di salvataggio di varie persone esposte a imminente pericolo nelle loro case circondate dalle acque .
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12 GIUGNO - A Pavia, in seguito a scoppio di « gaz di benzina», si sviluppa un violento incendio nella drogheria Tognola. Il 1° rgt. g., di stanza nel capoluogo, interviene con la 63, 83, 9a e 13a cp. zappatori a spegnere le fiamme. Appena terminato il faticoso lavoro, la 68 cp. è inviata a. spegnere altro incendio, sviluppatosi nella tettoia della stazione ferroviaria. 25 GIUGNO - La brigata zappatori del 1° rgt. g. di Pavia, distaccata in Bologna, fa partire d'urgenza la 103, lP e 123 cp. alla volta di Sasso Marconi, sulla vfa Porrettana, ove una grossa frana è caduta nei pressi della locale stazione ferroviaria, seppellendo varie 101
persone. Appena sul posto, i militari prendono a cooperare ai lavori di sgombero dell'enorme massa di terra, per salvare eventuali superstiti e recuperare i corpi delle vittime. Il loro intervento si protrae ininterrottamente sino al giorno successivo. 22 LUGLIO - Nuovo incendio nell'abitato di Bersezio, in Valle Stura. La 73a cp. del btg. alp. «Verona» (6° Rgt. Alpini), che si trova colà distaccata per le escursioni estive, accorre e collabora alla estinzione delle fiamme. 27 AGOSTO - Incendio, a Bari, nei magazzini del « negoziante Columbo ». Sul posto accorre la cp. dep. del 79° rgt. f. «Roma>>, di stanza nel capoluogo, che per tutto il giorno e la notte successiva si adopera per spegnere le fiamme, evitando il loro propagarsi ai fabbricati limitrofi. 29 AGOSTO - Fiamme, nelle ore notturne, in una grossa cascina a Torre d'Isola, distante circa 7 km da Pavia. Il 1° rgt. g. invia sul posto le compagnie ia e 2" « treno » e 6a zappatori, che concorrono all'estinzione dell'incendio. Il Cdo del Dep. del 63° rgt. f. « Cagliari», di stanza in Parma, in assenza del reggimento impegnato al campo estivo, distacca un forte drappello di uomini a estinguere l'incendio sviluppatosi in una casa in seguito all'esplosione d'una grande quantità di polvere pirica conservata clandestinamente. Tra l'altro vengono asportati in tempo tre kg di polvere posti in un armadio prossimo a incendiarsi. 17 SETTEMBRE - Ad Aversa, nelle ore notturne, essendosi sviluppato un gravissimo incendio nel deposito di paglia « del signor Carlo Guglielmi » sito nelle adiacenze del Quartiere Castello, l'autorità comunale chiama in soccorso il rgt. c. « Padova», di stanza nella cittadina. Sul posto viene distaccato il II sqd. (che è in servizio di picchetto armato), il quale presta la sua opera per circoscrivere e quindi spegnere l'incendio. Da una stanza invasa dalle fiamme vengono tratti in salvo tre bambini esposti a imminente pericolo di vita. 14 OTTOBRE - Dalle MM.SS. del 3° rgt. b., di stanza in Palermo: « La sera del 14 ottobre, in una salina, posta nel territorio di Petralia Sottana (Palermo), in seguito a sviluppo improvviso di un gas micidiale, morivano asfissiati sei minatori e due Carabinieri accorsi in loro aiuto. Il tenente Polito sig. Michele, comandante il distaccamento di Petralia Soprana, non appena avuto avviso del fatto, corse sul luogo del disastro seguito da tutti gli uomini disponibili del Distaccamento, e con due persaglieri volle tentare l'ingresso della
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miniera quantunque ne fosse dissuaso da altri presenti che avevano già fatto vani tentativi. « Il coraggio e sangue freddo mostrato dal tenente Polito sig. Michele e lo slancio magnanimo del bersagliere Cicero Sebastiano, che riuscì a trarre dalla caverna i cadaveri dei due Carabinieri e, avendo saputo il pericolo in cui erano caduti tre ingegneri, poté giungere a trarne uno in salvamento, furono oggetto di encomio solenne da parte del sig. Comandante il 12° Corpo d'Armata».
20 OTTOBRE - Il 4° rgt. f . «Piemonte», di stanza in Cagliari, invia il pl. zappatori reggimentale e un altro pl. con 2 U. e 34 uomini di Tr., a prestare opera di soccorso nei villaggi di Elmas, Assemini e Sausperate, colpiti da gravi inondazioni. Anno 1893
23 FEBBRAIO - Allarme, verso le ore 23, per il 55° rgt. f. «Marche», di stanza in Alba: un violento incendio sta devastando il deposito di fieno di proprietà del cav. Francesco Cantalupa, sito in Piazza Umberto I. Sul posto vengono inviati una cp. e il pl. zappatori. Dirige le operazioni lo stesso Cte del rgt. 23 MAGGIO - Straordinariamente ingrossato per le continue piogge, il fiume Tanaro rompe gli argini e allaga l'abitato di Asti (Alessandria). Il locale distaccamento del 4° rgt. g. di Piacenza impiega i propri reparti per la riparazione delle rotte. 24 MAGGIO - Il Tanaro rompe un argine sulla riva destra, a monte di Alba, allagando la pianura per vari chilometri. Molte case sono circondate dalle acque. Alle opere di soccorso partecipa il 55° rgt. f. «Marche», le cui MM.SS. recano: « Avvertito intorno alle ore 20 che nelle cascine "Topino" e "Topinotto", situate vicino all'argine rotto si trovano due famiglie che non sono riuscite a porsi in salvo e corrono grave pericolo di rimanere affogate, il colonnello comandante del reggimento, éon gli aiutanti maggiori in 1" e in 2a, l'ufficiale addetto all'istruzione degli zappatori, tutti gli zappatori e allievi e alcuni soldati che si trovano in caserma, accorrono prontamente sul posto. Percorrendo nell'oscurità della notte dapprima un lungo tratto di terreno inondato, poi servendosi di una barca senza remi, all'uopo trasportata da lontano, riescono dopo duro lavoro e fatiche e non senza pericolo a mettere in salvo quelle famiglie, composte di sei persone, fra le quali una vecchia paralitica, un uomo settantenne e un bambino».
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25 LUGLIO - Ad Alba, verso le ore 2,30 del mattino, si sviluppa un grosso incendio nell'abitato n. 14 di Viale della Moretta. Il 55° rgt. f. « Marche » invia d'urgenza una cp. e gli zappatori muniti di strumenti di lavoro e di torce a vento. I militari coi loro ufficiali, diretti dallo stesso comandante di reggimento, prendono attiva parte allo spegnimento delle fiamme.
31 LUGLIO - .- Entro il corrente mese, si sono avute scosse di terremoto sul Gargano. Narrano le MM.SS. del 2° rgt. granatieri, di stanza in Foggia: « Nel mese di luglio, in seguito a ordine del signor comandante la divisione militari di Chieti, tutti gli zappatori presenti alla sede con l'ufficiale addetto partirono per Mattinata, a prestare soccorsi per causa di terremoto ». 2 AGOSTO Nella penisola e nelle isole prendono a manifestarsi casi di colera. A cominciare da oggi, il 2° pi. della 4a cp. del 12° rgt. f. «Casale», distaccato a Cassino dalla sede reggimentale di Roma, « si presta con abnegazione, slancio e vivo interessamento a soccorrere i molti colpiti dal morbo».
L'intervento del pi. avrà termine il 15 settembre, al cessare del morbo. Allarme per il 6° rgt. f. « Aosta», di guarnigione in Pistoia: il torrente Ombrone, ingrossato dalle continue piogge, ha rotto gli argini in diverse località e, straripato, ha allagato le campagne circostanti, giungendo l'inondazione fino al capoluogo ( 1). Nei luoghi più colpiti il rgt. provvede a inviare drappelli per un complesso di 7 U. e 200 tra SU. e Tr., che provvedono a riparare le rotte del torrente. L'intervento si protrae sino al 4 ottobre, dopo di che vengono lasciati, nei luoghi ove il lavoro è ancora da terminare, 1 U. e 40 uomini di Tr., che faranno rientro alla sede successivamente. Il 3° rgt. g. (telegr.) invia da Firenze a Monsummano (Pistoia), allagata per lo straripamento del torrente Nievole, un drappello di 1 U. e 12 uomini di Tr., che provvedono a riparare gli argini rotti dalla piena. 1
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(1) Questo torrente Ombrone non va confuso con l'omonimo fiume che, come noto, sorge dalle colline del Chianti e, poco dopo Grosseto, va a sfociare nel Tirreno. Il «torrente» nasce presso il passo della Collina, nell'Appennino tosco-emiliano e, passando per Pistoia, va a gettarsi nell'Arno a ovest di Firenze.
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Un pl. della 4a cp. del 69° rgt. f. « Ancona», in distaccamento a Cassino (Caserta) dalla sede reggimentale di Roma, si adopera per prestare soccorso alla popolazione colpita da alluvione. I militari « trassero in salvo persone che stavano per essere sommerse dalle acque ... e mercé la loro opera coraggiosa poterono essere scongiurati i pericoli a cui era esposta parte di quella popolazione». 17 OTTOBRE - In Roma, la brigata del 1° rgt. g., distaccata nella capitale dalla sede di Pavia, concorre allo spegnimento del grande incendio che si è sviluppato nel Politeama Reale, propagandosi agli stabili attigui. Viene tratta in salvo una vecchia signora che, in una casa minacciata dalle fiamme, stava per perdere la vita. Anno 1894
8 AGOSTO Funestate da scosse di terremoto alcune zone della Sicilia orientale. Su richiesta dell'autorità civile di Catania, il 47° rgt. f . «Ferrara», di stanza in Caltanissetta, distacca la 4a cp. metà ad Acireale, metà a Zafferano Etnea per prestare oper.a di soccorso agli abitanti di tali paesi danneggiati dal sisma. · 19 AGOSTO - Incendio in Voghera nei magazzini del fornitore militare di foraggi Domenico De Foresta. Va in fiamme, altresl, l'annesso magazzino di generi alimentari e affini, di proprietà dello stesso. Il locale D .M. invia sul posto la truppa della cp. permanente, che inizia l'opera di spegnimento. Successivamente giunge da Tortona, per dare man forte, la r cp. del 79° rgt. f. « Roma »,. I militari si adoperano ininterrottamente per due giorni prima di domare le fiamme. 26 AGOSTO - Il 4° rgt. b ., di stanz~ in San Remo, invia un drappello di 2 U. e 70 tra SU. e uomini di Tr. a estinguere un incendio di vaste proporzioni che si è sviluppato nella regione boscosa di S. Bartolomeo. Nonostante gli scarsi mezzi a disposizione, il drappello riesce a domare il fuoco. Ma, mentre questo viene spento « un altro incendio· sviluppavasi nei pressi di S. Romolo (regione Cavassa) e dietro richiesta del Sindaco partì a quella volta un nuovo picchetto di 35 bersaglieri comandati da un ufficiale. Il sotto Prefetto di San Remo diresse al Comando del Reggimento un caldo ringraziamento per l'opera prestata dalla truppa nell'estinzione dei sopraccennati incendi». 29 AGOSTO - Fuoco, poco dopo la mezzanotte del 28, nella tenuta reale di Castelporziano, presso Roma. La brigata del 1° rgt. g., 105
in distaccamento nella capitale, invia d'urgenza un drappello di 3 U. e 100 tra SU. e Tr., che provvedono all'estinzione. 11 SETTEMBRE - Incendio nei boschi del comune di Castellaro, presso S. Remo. Il 4° rgt. b. invia sul posto 5 U. con 144 SU. e Tr. che, date le vaste proporzioni assunte dall'incendio, sono costretti a operare ininterrottamente fino al giorno 15. Nell'opera di estinzione rimangono feriti due bersaglieri. Le MM.SS. aggiungono: «Tanto dalla locale Sotto Prefettura, quanto dalla civica Amministrazione di Taggia, pervennero al comando elogi e ringraziamenti per la valida opera prestata dalla truppa la cui condotta fu sotto ogni rapporto lodevolissima». 21 OTTOBRE - Da qualche tempo, in Monselice (Padova), la cosidetta Torre della Regina, sovrastante la città, corre pericolo di cadere in rovina. Negli ultimi giorni la minaccia si è fatta più consi-. stente. Per evitare che il crollo improvviso possa arrecare danni alle persone e alle cose, è stato richiesto l'intervento dei militari e, in data odierna, il 1° rgt. g. di Pavia invia sul posto un drappello di 1 U. e 9 uomini di Tr. , che danno inizio alla demolizione sistematica della torre. I lavori si potraggono fino al 16 novembre, giorno in cui, avendo portato a termine l'operazione, il dr. rientra alla sede. 16 NOVEMBRE - Alle ore 18,58 forti scosse di. terremoto, ondulatorie e sussultorie, durate 12 secondi, colpiscono le Calabrie. Centro del disastro risulta essere Palmi. Dalle autorità politiche vengono subito rivolti appelli ai comandi militari per il soccorso delle popolazioni. Qui di seguito, in sintesi, gli interventi compiuti dai vari reparti attivati: - il 59° rgt. f. « Calabria », di stanza in Monteleone Calabro (1), invia a Palmi un battaglione di formazione costituito da 2\ 8a e lP cp.; sul posto, il btg. incorpora 5a e 6· cp. che sono qui in distaccamento: successivamente la 6• è distaccata a Radicena. Sempre il comando del 59° rgt. f. invia la 12a cp. a Bagnara Calabra, la 7• cp. a Seminara, la Y cp. a S. Eufemia d'Aspromonte; - il 60° rgt. f. «Calabria», di sede in Reggio Calabria, invia la 9• cp. a S. Procopio e la 10• cp. a S. Eufemia d'Aspromonte; - il 13° rgt. a. fort., di sede in Reggio Calabria, invia la 12• cp. anch'essa a S. Eufemia d:Aspromonte. I militari provvedono a sgomberare macerie, recuperare vittime, effettuare lavori di baraccamento, puntellare fabbricati pericolanti; (1) L'attuale Vibo Valentia.
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curano altresì l'attivazione di cucine economiche, la distribuzione alla popolazione di viveri, di oggetti di vestiario e di quanto altro viene raccolto dalla carità pubblica. I comandanti dei singoli distaccamenti hanno altresì, in via esclusiva, l'incarico da parte delle autorità e dei vari Comitati di distribuire i sussidi in denaro ai terremotati. Gli interventi dei reparti del 59° e del 60° rgt. f. incominceranno a diradarsi soltanto il 1° marzo 1895: gli ultimi avranno luogo alla fine del mese di giugno (1) . L'impiego della cp. del 13° rgt. artiglieria terminerà il 10 marzo di tale anno. 18 NOVEMBRE - Dalla sede di Pavia e dai vari distaccamenti, il 1° rgt. g. prende a inviare a scaglioni, nelle Calabrie colpite dal terremoto, la 18, 48, 9a e 12• cp. zappatori. Tali reparti si dividono in drappelli fra Palmi, Cosoleta, Bagnara, Trisilico, Santa Cristina, Sinopoli, Delianova, Oppido, Varapodio, Seminara, Reggio Calabria, S. Procopio. Gli zappatori vengono impiegati anch'essi nello sgombero delle macerie, nel recupero delle vittime, nella demolizione dei fabbricati pericolanti ma soprattutto nella costruzione di baracche per i senza tetto. Rientreranno alle sedi alla fine del mese di dicembre. 21 NOVEMB RE - L'83° rgt. f . «Venezia>>, di stanza in Catanzaro, invia la 3• cp. a Scilla, anch'essa colpita dal terremoto. Gli uomini rientreranno alla sede il 17 dicembre, giorno in cui saranno sostituiti da un reparto del 60° rgt. f . 22 NOVEMBRE - Il 49° rgt. f. «Parma», con sede a Messina, partecipa al soccorso delle popolazioni calabresi colpite dal terremoto, inviando' nella regione il II btg. con 4 compagnie. I reparti, divisi in vari drappelli, si uniscono a quelli già sul posto, operando a Sinopoli, Palmi, S. Procopio, Varapodio, Radicena, Delianuova, Melicuccà L'intervento dei militari del 49° si protrarrà fino al 16 maggio del 1895.
(1) Nell'anno 1897, con lettera n. 360 in data 1• marzo, il Municipio di Monteleone Calabro farà offerta al comando del 59° rgt. f. di una nuova bandiera, essendo quella in possesso del reggimento ormai consunta dal tempo. La proposta, dettata dai sentimenti di riconoscenza della popolazione per l'opera svolta dal rgt. in favore delle popolazioni della zona colpite dal terremoto del 1894, sarà - dopo la debita autorizzazione del Ministero della Guerra accettata dal rgt. La consegna della Bandiera avrà poi luogo il 4 giugno 1897, con solenne cerimonia, nel palazzo comunale dello stesso Monteleone da parte del Sindaco al generale comandante la Brigata « Calabria», il quale rimetterà il vessillo al 59° fanteria il giorno successivo. Aggiungono le MM.SS. del 59° rgt . f. che la vecchia bandiera, meno la freccia, venne inviata, secondo le disposizioni, al Museo d'Artiglieria in Torino.
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26 NOVEMBRE - Un plotone dell'83° rgt. f. viene distaccato a Platl per soccorsi a quella popolazione danneggiata dal sisma. Il reparto farà rientro alla sede entro il mese di gennaio 1895. Durante la sua permanenza a Platl avrà modo, nella notte dal 1° al 2 gennaio, di partecipare all'estinzione di un violento incendio sviluppatosi nella località. 3 DICEMBRE - L'attività dei reparti dell'Esercito, in favore delle popolazioni civili della Calabria colpite dal terremoto, sta avendo riconoscimenti da autorità civili e militari. A Roma, re Umberto I, nell'odierno discorso della Corona, così si esprime: . « ... e nella sventura fu mirabile l'Esercito, il quale ha dato nuovamente prova che esso non è solamente prode in guerra, ma sollecito e pieno di abnegazione nelle pubbliche calamità ».
In Monopoli (Bari), completamente allagata per lo straripamento dei torrenti Ferraricchio e Cappuccini, i militari del « Comando Locale d'Artiglieria di Roma» cooperano ininterrottamente, fino al 9 dicembre, al salvamento di persone pericolanti nelle loro abitazioni. 15 DICEMBRE - In Acqui (Alessandria) va in fiamme un forno situato in Piazza della Bollente. Poiché tale forno è sottostante a un grosso palazzo confinante · con altri edifici, l'incendio minaccia di assumere proporzioni disastrose. Il 23° rgt. a. cam., di stanza nella cittadina, distacca un dr. di 30 uomini che, armati della pompa reggimentale e al comando di un ufficiale, riescono a circoscrivere e a spegnere il fuoco. Anno 1895
16 GENNAIO - La 12• cp. del 62° rgt. f. « Sicilia », in distaccamento a Clavières dalla sede reggimentale di Torino, interviene a salvare varie persone finite sotto una valanga caduta nei pressi di quell'abitato. Quattro persone sono estratte vive. Il reparto partecipa ancora, entro il mese, ad altre azioni di salvataggio. 7 FEBBRAIO, - Si sviluppa un grave incendio in una cascina sita nel territorio del comune di Rende, in provincia di Cosenza. Il comando del D.M. del capoluogo manda d'urgenza sul posto un pi. di 40 uomini. Durante le operazioni per lo spegnimento, l'ufficiale, in seguito a caduta di macerie, rimane ferito alla testa. 14 MAGGIO - Il 70° rgt. f. «Ancona», di sede in Roma, interviene con propri reparti allo spegnimento dell'incendio che ha 108
preso a devastare il Teatro Politeama Adriano. I militari cooperano ininterrottamente con i pompieri nella notte seguente e tutto il giorno 15. 24 MAGGIO - Le acque del Tanaro in piena fanno crollare, durante le ore notturne, il ponte sulla Roggia (Bialera), provocando l'interruzione della strada provinciale di Alba e l'allagamento delle campagne circostanti. Chiamata in soccorso, la brigata zappatori del 2° rgt. g. di Casale M., distaccata in Asti, si reca in mattinata sul posto con le sue compagnie 10\ lP e 12a e con materiale da ponte. Calate in acqua le barche e il barchetto in dotazione, gli uomini traggono in salvo parecchie persone bloccate in case circondate dalle acque. Alcuni giorni dopo, diminuita la piena, la brigata riattiva il passaggio per la strada di Alba mediante la costruzione di un ponte con materiale regolamentare, che verrà poi ripiegato non appena sarà possibile ripristinare il transito sul ponte in muratura. 6 AGOSTO - Nelle ore notturne si sviluppa un violento incendio nel filatoio di seta di proprietà Manzoni, sito nel comune di Castello (Como). All'alba il comando del D.M. di Lecco invia il proprio personale che arriva sul posto ancor prima dei civici pompieri. I militari riescono a isolare dopo molti sforzi le fiamme che divampano e che in poche ore distruggono tutto il vasto fabbricato e l'intero macchinario.
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Incendio doloso, nelle prime ore del giorno, 5 km da Piombino. La la cp. del 31° rgt. f. «Siena», in distaccamento sul posto dalla sede reggimentale di Livorno, accorre e -riesce a salvare sia le stalle in cui sono racchiusi una notevole qua~tità di bovini, che la casa d'abitazione e il fienile. Rimangono distrutti 5-6 pagliai che assolutamente non è stato possibile salvare. AGOSTO -
« nell.a fattoria del sig. Celati » situata a circa
1 OTTOBRE - A causa delle intense e continue prec1p1tazioni, il Reno straripa nel Bolognese, inondando vaste zone. La brigata zappatori del 2° rgt. g., distaccata in Bologna, invia un dr. di 16 uomini con barche, comandato da un ufficiale, in località Crocetta, ove mette in salvo 11 persone che, sorprese dalla piena del fiume, si erano rifugiate sulle piante in attesa di soccorso. 12 OTTOBRE - Narrano le MM.SS . del D.M. di Lecco che « il giorno 12 ottobre, nella frazione Cariggio, del limitrofo comune di S. Giovanni della Castagna, per l'incendio sviluppatosi nel vasto Stabilimento Radaelli e Comp. per la fabbricazione di velluti e pelucche, il personale del Distretto cooperò efficacemente per isolare
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il fuoco che minacciava l'intera frazione composta tutta di stabilimenti industriali. Il caseggiato venne interamente distrutto, come distrutto fu tutto il macchinario, comprese le motrici a vapore». Anno 1896
17 GENNAIO - A causa delle insistenti piogge cadute sul territorio del comune di Melazzo (Alessandria), nelle prime ore del giorno si produce una grossa frana che si abbatte su una casa colonica, seppellendo varie persone. Il 23° rgt. a. cam., di stanza in Acqui, in seguito a richiesta urgente dell'autorità civile, invia sul posto un dr. di 2 U., 2 e 50 uomini di Tr. Gli uomini rimuovono l'enorme massa di terra e recuperano 4 cadaveri. Rinvengono altresì la somma di 2 .964 lire, che viene consegnata al sindaco di Melazzo perché sia rimessa agli . eredi delle vittime.
·su.
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AGOSTO -
Ingrossato dalle incessanti piogge torrenziali,
il fiume Reno straripa in vari punti dell'Emilia. Il 27° rgt. f. « Pavia», di sede in Bologna, manda nella zona di Molinella, che risulta particolarmente colpita dall'inondazione, ia 3a cp. Il reparto, giunto sul posto, coopera al salvataggio delle persone e al recupero delle masserizie e dei raccolti. L'intervento si estende a Traghetto, Marrara e S. Nicolò. Il reparto farà ritorno alla sede il 7 settembre. 28 AGOSTO - Da Piacenza, ov'è di sede, il 4° rgt. g. invia nella provincia di Ferrara, ove l'inondazione si è aggravata per una ulteriore piena del Reno, la ia cp. pt. che, dopo aver stabilito il proprio posto di comando a S. Maria Codifiume, inizia immediatamente con vari nuclei, dotati di barche e barchetti, l'opera di salvataggio delle persone, dei raccolti e del bestiame pericolanti nelle case coloniche circondate dalle acque. Giunge successivamete, ugualmente da Piacenza, l'8a cp. pontieri che, con base a Marrara, distacca anch'essa vari nuclei in diverse località sommerse dall'inondazione. 3 SETTEMBRE - Il 3° rgt. g. (telegr.), di stanza in Firenze, invia nelle zone dell'Emilia inondate dal fiume Reno un drappello di 1 U. e 50 uomini di Tr. per la riparazione delle linee telegrafiche abbattute dalla furia delle acque. Tale dr., compiuti i maggiori lavori, farà ritorno alla sede il 15 ottobre, lasciando però sul posto un distaccamento di 19 uomini e 1 sergente, che continueranno i lavori di riparazione fino a condurli a termine. 6 SETTEMBRE - Poiché l'entità dell'inondazione provocata dallo straripamento del Reno in Emilia si fa di nuovo preoccupante, viene inviata di rinforzo nella zona la 6· cp. pt. del 4° rgt. g., che si 110
trova distaccata in Verona dalla sede di Piacenza. Posta la base operativa a S. Bartolomeo in Bosco, il reparto dirama anch'esso i propri nuclei di salvataggio verso le frazioni e le case coloniche piene di gente in pericolo. 6 8 e ga cp.), particoL'intervento dei pontieri del 4° rgt. g., larmente lungo e laborioso per le molte operazioni di soccorso alla popolazione, durerà sino al 15 ottobre.
ci·,
7 SETTEMBRE - Il territorio della provincia di Ferrara, che si trova già in parte inondato per lo straripamento del fiume Reno, in data odierna subisce una nuova inondazione per la rottura di vari argini provocata dalla piena del Po. Da Bologna vengono inviate nelle zone colpite la 1• e la 3• cp. zappatori del 2° rgt. g., colà in distaccamento dalla sede di Casale M. La zona di Traghetto (Ferrara) è anche 18 SETTEMBRE essa colpita da una nuova inondazione. Per soccorsi alla popolazione e per compiere lavori di arginatura, viene inviata sul posto la 6a cp. del 42° rgt. f. «Modena», di stanza nella città omonima, che terminerà il proprio intervento il giorno 13 ottobre. 2 OTTOBRE - L'abitato di Reggio Calabria è devastato da violenta alluvione provocata dallo straripamento del torrente Caserta. A sgombrare scantinati e strade dal fango, a ripristinare le comunicazioni e a prestare aiuti alla popolazione prendono parte il 60° rgt. f. « Calabria», che mette in azione i propri reparti, e la 5a brigata di a. cos., entrambi di stanza nel capoluogo. 5 OTTOBRE - In seguito a un aggravarsi della situazione in Reggio Calabria, dovuto a nuova alluvione, a dar man forte ai reparti di stanza nel capoluogo e già ivi impegnati, viene fatta intervenire da Messina l'l l8 cp. zappatori della brigata del 1° rgt. g., colà in distaccamento dalla sede reggimentale di Pavia. I genieri compiono soprattutto lavori di sterro e di muratura. Gli interventi dei reparti si protraggono oltre il 21 ottobre. 12 OTTOBRE - Il Po straripa a monte di Saluzzo, allagando una vasta zona. Il 1° rgt. g. distacca da Pavia la 12a cp. zappatori che, una volta sul posto, provvede alla riparazione della rotta ed effettua l'incanalamento delle acque che hanno inondato le campagne circostanti. Tale reparto genio è rinforzato da un plotone del II btg. dell'8° rgt. f. << Cuneo », in distaccamento a Savigliano dalla sede reggimentale di Cuneo. I lavori hanno termine il 22 ottobre. 21 OTTOBRE - A circa 20 km da Roma, la piana sottostante a Monterotondo, lungo la via Salaria, è inondata dalle acque del Te111
vere, straripate a causa della piena del fiume. La 3a cp. pontieri del 4° rgt. genio di Piacenza, in distaccamento nella capitale, invia sul posto in drappello di 21 uomini che, muniti di barchetti e operando notte e giorno, compiono il salvataggio di 25 persone e di circa 3000 capi di bestiame in pericolo di rimanere affogati. L'intervento dei militari dura sino al giorno 24. 25 OTTOBRE - Il 4° rgt. b., di guarnigione in Treviso, invia in località Cimadolmo, ove il Piave in piena è straripato, la 7\ sa e 9a cp. I bersaglieri rinforzano gli argini e fanno defluire le acque, lavorando ininterrottamente per 48 ore.
7 NOVEMBRE - Il 52° rgt. f. «Alpi», di stanza in Mantova, distacca la 5a cp. a Moglia di Gonzaga e l'lla cp. a Sermide per lavori di rafforzamento degli argini del Po, minaccianti rottura sotto la pressione del fiume in piena. Il servizio dura initerrotto fino al 12 novembre. 20 NOVEMBRE - Vaste zone della Bassa Bolognese si trovano allagate a causa dello straripamento del Reno. Il 3° rgt. a. cam., di sede in Bologn·a, invia a Codifiume un distaccamento di 1 U. e 30 uomini di Tr. con 15 quadrupedi, per prestare soccorso agli abitanti. Sul posto si reca anche un reparto del 3° rgt. g. 26 NOVEMBRE - Nelle ore notturne si sviluppa un incendio nell'abitato di Marcianise. Dalla vicina Caserta il rgt. c. «Guide», ivi di stanza, distacca d'urgenza due squadroni che, giunti sul posto, provvedono a domare il fuoco. 6 DICEMBRE - Il 49° rgt. f. «Parma», di stanza in Messina, manda d'urgenza a S. Fratello un pi. di 25 zappatori comandati da 1 ufficiale, a prestare opera di salvataggio e di sgombero di una frana di enormi proporzioni che ha devastato una zona di quell'abitato. Gli uomini lavorano ininterrottamente fino al 18 dicembre. 12 DICEMBRE - A Cassino avviene lo scoppio di una fabbrica clandestina di materiale esplosivo in una casa colonica vicina al1'abitato. Un plotone della 12a cp. del 12° rgt. f. «Casale», colà distaccato dalla sede reggimentale di Roma, presta i primi soccorsi. 28 DICEMBRE - Grave e improvvisa alluvione a Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza, provocata dallo straripamento del torrente Coriglianeto. In soccorso delle famiglie pericolanti, il Cdo del D.M. di Cosenza invia sul posto la 2a cp. della forza di 2 U. e 50 uomini di Tr. A dar man forte viene fatta affluire sul posto, da 112
Catanzaro, la 1• cp. dell'83° rgt. f. «Venezia» colà di stanza, che lavora· per far rientrare l'acqua nell'alveo del torrente e riparare le rotte. Anno 1897
16 SETTEMBRE - In Ancona si sviluppa un incendio « nel pastificio di proprietà del signor Ceccacci, sito fuori la barriera Castelfidardo, per la strada che mena al Posatore». Il comando del locale D.M. fa intervenire un drappello di 40 uomini. 21
SETTEMBRE -
Un violento ciclone procura gravi danni al-
1'abitato di Oria, in Puglia. A prestare soccorso alla popolazione viene fatta accorrere d'urgenza sul posto 1'8" cp. di disciplina di sede in Francavilla Fontana, della forza di 4 U., 7 SU. e 60 uomini di Tr. Adoprandosi ininterrottamente il giorno 21, la notte seguente e tutto il giorno 22, i militari cooperano al salvataggio dei sopravvissuti e al dissotterramento dei morti di sotto le macerie delle case crollate. 22 SETTEMBRE - A dar man forte alJa cp. di disciplina impegnata nell'opera di soccorso alla popolazione di Oria, da Taranto viene inviata sul posto la 7• cp. della III brigata a. cos., colà di stanza. Il reparto coopera allo sgombero delle macerie e provvede al ripristino delle comunicazioni. 24 SETTEMBRE - Nelle ore notturne, in Palermo, si sviluppa un furioso incendio in un magazzino di legname sito al Puntone del Molo. All'opera di spegnimento vengono fatti partecipare il 58° rgt. f. « Abruzzi » e il 22° rgt. a. cam., entrambi di stanza nel capoluogo (il 58° è alloggiato nella caserma Quattroventi). 6 OTTOBRE - La stazione ferroviaria di Ancona è sommersa da una grossa alluvione provocata dalle piogge torrenziali che si stanno abbattendo da giorni sulla città. All'opera di soccorso e ai lavori per il ripristino del traffico concorre la II brigata a. cos., di stanza nel capoluogo. Colpito dall'alluvione è anche il Rione S. Lazzaro ed è il Cdo del D.M. che provvede con propri reparti a portare soccorso alle famiglie sinistrate. 22 OTTOBRE - Una violenta inondazione colpisce i sobborghi di Senigallia. Il 1°, 2° e 3° sqd. del rgt. c. «Padova», che si trovano sul posto in distaccamento, accorrono nei luoghi più danneggiati e portano aiuto alla popolazione, traendo in salvo molte persone in procinto di annegare. 113
24 OTTOBRE - Vasti allagamenti, causati dalle continue piogge, si hanno nei territori di Teramo e di Ascoli Piceno. Il 66° rgt. f. «Valtellina», di guarnigione in quell'ultima città, invia un pl. di 56 uomini a Giulianova (Teramo) e un pi. a Monteprandone, presso Ascoli. Gli uomini rientrano in sede alcuni giorni dopo, appena compiuti i lavori ad essi assegnati. Anno 1898
1 FEBBRAIO - A Oggiono (Como), in seguito a violenta bufera, crolla un'altissima ciminiera del setificio Brusadelli, causando la rovina dell'annesso edificio, e seppellendo tra le macerie cinque donne, mentre un gran numero di altre operaie rimangono ferite. Il Cdo del I btg. del 48° rgt. f. « Ferrara », distaccato a Chiari da Como, invia sul posto un plotone della la cp. I militari cooperano allo sgombero delle macerie e al disseppellimento delle vittime.
6 MAGGIO - La brigata zappatori del 1° rgt. g. di Pavia, distaccata a Messina, fa partire una sezione della 9a cp. alla volta di Bagnara Calabra (Reggio C.) che è stata devastata da una violenta alluvione. I genieri provvedono allo sgombero dei detriti che hanno invaso le strade e procedono al ripristino delle comunicazioni. Il loro intervento, della durata di due mesi, si protrae sino al 5 luglio seguente. 16 GIUGNO - Nelle ore notturne alcune scosse di terremoto colpiscono Rieti e il suo circondario. Primi ad accorrere in soccorso della popolazione sono ufficiali, sottufficiali e soldati della 1a cp. del 60° rgt. f. « Calabria », che si trova distaccata sul posto dalla sede reggimentale di Spoleto. In giornata arriva anche, da Perugia, la ia cp. del 59° rgt. f. colà di sede. Il comando di questo rgt. invia altresì n. 2487 tende di vari tipi per il ricovero delle famiglie dei terremotati. Ufficiali, sottufficiali, soldati si adoperano per alleviare le conseguenze della sciagura. Il reparto del 59° rgt. f. farà rientro alla sede il 1° agosto.
30 GIUGNO - Le compagnie 3a e 5a zappatori del 1° rgt. g. di Pavia, distaccate in Roma, vengono inviate a Rieti, ove prestano l'opera loro in soccorso della popolazione. Torneranno alla sede il 17 luglio. 6 LUGLIO - Il 66° rgt. f. «Valtellina», di stanza in Ascoli Piceno, invia a S. Benedetto del Tronto, il cui territorio è allagato per lo straripamento del torrente Albula, un pi. della 12a cp. I mili114
tari soccorrono i pericolanti, mettono in salvo masserizie, rimuovono gli ostacoli che impediscono il libero corso delle acque al mare. 18 AGOSTO - Nelle ore prima dell'alba. in seguito alle continue piogge, la città di Trani è colpita da alluvione. La 12a cp. del 43° rgt. f. « Forll », colà distaccata dalla sede reggimentale di Bari, interviene in soccorso della popolazione, effettuando lavori di sgombero detriti e ripristino delle comunicazioni. 24 AGOSTO - Il 73° rgt. f. «Lombardia», di stanza in Messina, distacca d'urgenza all'abitato montano di Rometta, colpito da scosse di terremoto, la 9• cp. I militari si adoperano con ogni mezzo in favore della popolazione danneggiata. 23 OTTOBRE - Crolla un lato della chiesa di S. Lucia, nell'omonima frazione presso Verona. Diverse persone rimangono sepolte sotto le macerie. Il 6° rgt. alp., di stanza nel capoluogo, invia d'urgenza i btg. « Vicenza » e « Bassano », i cui militari si adoperano nel lavoro di sgombero delle macerie, reso pericoloso dal crollo di parte del muro ancora in piedi. Il lavoro conduce al rinvenimento dei cadaveri di quanti sono rimasti sepolti. 19 NOVEMBRE - La 368 cp. della X brigata di a. fort., distaccata in Cagliari dalla sede di Roma, invia nel paese di San Sperate, colpito da alluvione, un pl. di 2 U. e 36 uomini di Tr. Il reparto provvede a riattare il tratto d'argine d'un torrente distrutto dalla piena, al fine di impedirne la totale asportazione che arrecherebbe gravissimi danni alla vita e agli averi degli abitanti di quel Comune. Rientra poi alla sede il giorno 23, dopo quattro giorni di ininterrotto lavoro. - Anche l'abitato di Samassi, nel Campidano, è allagato per una grave inondazione. E' il 10° rgt. f. «Regina» di stanza in Cagliari, che distacca qui un drappello di 1 U. e 43 uomini di Tr. Gli uomini prestano soccorso fino al giorno 28. Il 10° rgt. f. distacca altresl un secondo drappello di 22 militari per portare aiuto alla popolazione di Decimomannu, anch'essa colpita da inondazione. Il dr. rientra il giorno 22. 15 DICEMBRE - A Firenze, un'esplosione di polvere pmca provoca il crollo di una casa d 'abitazione. Un drappello inviato dal 5° rgt. f. «Aosta» accorre in soccorso. Vengono salvate due persone rimaste sepolte sotto le macerie. Nell'operazione rimane ferito l'ufficiale che comanda il drappello.
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Anno 1899
9 APRILE - La la cp. del 49° rgt. f . .«Parma», in distaccamento a Ventotene dalla sede reggimentale di Napoli, interviene in soccorso di una barca da pesca che si trova in gravi difficoltà a causa del mare infuriato. Un suo drappello si adopera al salvamento dei pescatori. 8 LUGLIO - Devastata da un incendio l'Esposizione Voltiana che si tiene in Como. Il 48° rgt. f. « Ferrara », di stanza nella città, distacca sul posto le compagnie del I e del III btg.. che prendono parte all'opera di salvataggio e di spegnimento dell'incendio. 15 SETTEMBRE - Ai primi del mese è stato deciso dalle autorità ferroviarie di allacciare la linea F.S. Porrettana a quella Emiliana nella zona nord-ovest di Bologna. Dell'esecuzione dei lavori relativi è incaricata la brigata ferrovieri del genio di Torino che, in data odierna, invia alla volta di Borgo Panigale (Bologna) la propria· 5a cp. Il reparto rientrerà alla sede il 5 ottobre, a lavori ultimati. 9 OTTOBRE - Il 79° rgt. f. «Roma», di stanza in Salerno, invia un pl. della 5a cp. a Pontecagnano, a 10 km dal capoluogo, per soccorrere gli abitanti di tale località colpita da alluvione. I militari si adoperano in azioni di salvataggio di persone e masserizie, azioni che si protraggono per vari giorni. ~ 22 NOVEMBRE Vasto incendio di boschi sul versante sud del monte Amariana, in provincia di Udine. Il 7° rgt. alp., di stanza in Conegliano, invia sul posto a mezzo ferrovia il btg. « Pieve di Cadore », che rimane colà distaccato fino al .30 novembre, lottando contro le fiamme. Una cp. rimasta in loco per spegnere gli ultimi focolai rientra a Conegliano la sera del 1° dicembre .
.30 NOVEMBRE - Entro il mese di novembre, in giorno non indicato dalle MM.SS., l'abitato di Marciano Marina, nell'isola d'Elba, è stato colpito da alluvione. In soccorso della popolazione è intervenuto da Portoferraio un reparto del .32° rgt. f. « Siena», colà in distaccamento dalla sede reggimentale di Livorno . .3 DICEMBRE - Si sviluppa un vasto incendio nelle foreste comunali di Saint-Vincent (Aosta) e precisamente sul contrafforte di M. Zerbion, con seria minaccia per le frazioni di Amay, Fromy, Prondiran e Prenvistin. Il btg. « Aosta» del 4° rgt. alp., di stanza in Ivrea, manda sul posto la 42a cp. che provvede all'opera di spegnimento.
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21 DICEMBRE - Il 48° rgt. f. «Ferrara», di sede in Catania, invia a Riposto (32 km dal capoluogo), colpita da alluvione provocata da un violento uragano, la 5a cp. rinforzata con elementi della 6" e con gli zappatori del I e del III btg. I militari lavorano per far defluire le acque dal paese allagato e soccorrono gli abitanti fino al giorno 26, in cui fanno rientro alla sede. Anno 1900
16 GENNAIO - Grave esplosione nel dinamitificio «Nobel» di Avigliana, in provincia di Torino. Allo sgombero delle macerie e al recupero delle persone rimaste sepolte partecipa la 1• cp. del 41° rgt. f. « Modena », colà distaccata dalla sede di Varese. La Società «Nobel», in segno di gratitudine, eroga poi in favore dei militari che hanno partecipato all'opera di soccorso la somma di L. 500. I militari devolvono tale somma a beneficio delle famiglie delle vittime del disastro. Elogio del Gen. Giuseppe Besozzi, Cte del 1° C.A. pubblicato sull'o.d.g.: « L'atto generoso e filantropico della 1° compagnia 'del 41° Reggimento suggella splendidamente l'opera commendevolissima prestata nella dolorosa circostanza dello scoppio del Dinamitificio di Avigliana. Quest'atto addimostra ancora l'alto sentimento umanitario e l' ottimo spirito di solidarietà che vige nel 41° Reggimento Fanteria». 21 GENNAIO - Essendosi ravvisata la necessità di demolire un ponte pericolante sul fiume Gesso a Borgo S. Dalmazzo (Cuneo), dell'esecuzione dei lavori viene dato l'incarico alla brigata ferrovieri del genio di Torino. Questa, in data odierna, invia sul posto la 3• cp. che svolge il compito ricevuto, rientrando poi alla sede il 6 febbraio. 30 APRILE - In provincia di Verona, in un giorno del mese non indicato dalle MM.SS. il torrente Guà, ingrossato dalle continue piogge, straripa presso Cologna Veneta. In soccorso della popolazione colpita dall'alluvione, il 66° rgt. f. « Valtellina », di stanza nel capoluogo, distacca sul posto propri reparti. I militari cooperano al salvataggio di diverse persone che corrono pericolo di vita. 4 GIUGNO - In Piemonte, nelle prime ore del giorno il torrente Pesio straripa e le acque si riversano minacciosamente nell'abitato di Chiusa-Pesio. Accorre, nella stessa notte, la 10• cp. del btg. « Mondovì », del 1° rgt. alp., di stanza in Mondovì. I militari si adoperano n~lla costruzione di argini improvvisati per arrestare le acque sempre più irruenti. Il lavoro, condotto sotto l'imperversare della pioggia, si protrae fino a tutto il giorno 5. 117
6 GIUGNO - Le piogge che stanno cadendo sul Piemonte provocano frane, alluvioni e interruzioni in più posti. Il 1° rgt. alp. che il 4 è intervenuto con un reparto a Chiusa-Pesio, - in data odierna distacca: - un drappello dell'l l3 cp. del btg. «Mondovì» a riparare un'interruzione della strada Valdieri-Terme di Valdieri (Cuneo) sulla quale si è abbattuta una frana. I militari riattivano la rotabile il giorno 8, dopo tre giorni di lavoro; - la 9a cp. dello stesso btg. a riparare le principali strade tra S. Giacomo di Entracque ed Entracque (Cuneo). Per riattivare le comunicazioni interrotte, il reparto lavora ininterrottamente fino al giorno 11. Straripato il Po in provincia di Alessandria, il 2° rgt. g., di sede in Casale M., invia nelle zone colpite dalla inondazione la 2a cp., che presta opera di soccorso fino al giorno 8. Vengono compiuti vari salvataggi. 12 AGOSTO - Un reparto della 2a brigata di a. cos. di Ancona, che si trova nei pressi della stazione di Castel Giubileo (Roma) per le esercitazioni di tiro, accorre a prestare soccorso ai feriti di un disastro ferroviario provocato dallo scontro di due treni nelle vicinanze della località.
23 AGOSTO - Vaste zone del Piemonte, in seguito a violento nubifragio, sono colpite da gravi inondazioni. In data odierna il btg. «Aosta», del 4° rgt. alp., distaccato in Domodossola dalla sede cp. tra Premosello, Cardezza, reggimentale di Ivrea, distribuisce la Beura e Vogogna. I vari drappelli si adoperano per il ripristino della viabilità sconvolta dalle interruzioni e in soccorso delle popolazioni. Tra l'altro operano il salvataggio di varie persone in grave pericolo.
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24 AGOSTO - Il 91a rgt. f. «Basilicata», di sede in Novara, invia nella Val d'Ossola, dove già stanno operando gli alpini del 4° rgt. , un pi. di 1 U. e 40 uomini di Tr. Detto plotone sarà poi rinforzato il 28 agosto da altri 20 uomini e posto sotto il comando di un capitano. Gli uomini, data la gravità dei danni provocati dalle inondazioni, protraggono i loro interventi fino al 14 settembre. Tra l'altro operano vari salvataggi, fra cui quello di un sordomuto rimasto abbandonato in una casa circondata dalle acque. 27 SETTEMBRE Inondazioni della Liguria occidentale. Il 43° rgt . f. «Forlì», di guarnigione in Savona, distacca vari reparti,
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per un complesso di 230 uomini tra U., SU. e Tr., per l'opera di soccorso nelle località di Lavagnola, Santuario, Vado, S. Ermete, Quiliano, Oneglia, Oxilia. Gli interventi durano sino al 13 ottobre. 29 SETTEMBRE - Il II btg. del 55° rgt. f. «Marche», in distaccamento a Finalborgo (Finale Ligure) dalla sede reggimentale di Reggio Emilia, interviene in soccorso della popolazione colpita dalla inondazione provocata dallo straripamento dei torrenti Aquila e Porro che fiancheggiano il paese. Sul posto intervengono anche militari del 43° rgt. f. 30 SETTEMBRE - Allagamento a Cortemilia (Cuneo) provocato dallo straripamento del fiume Bormida di Millesimo. Il 76° rgt. f. «Napoli», di stanza in Alba, manda sul posto la Y cp. Rinforzato da un pl. del 2° rgt. alp., il reparto compie lavori di sgombero dei materiali trasportati dall'acqua per le vie, di riattamento di strade e di ripristino delle comunicazioni. Concorre· inoltre, unitamente ai RR. Carabinieri, a effettuare pattugliamenti notturni per salvaguardare la proprietà pubblica. Il ritorno alla sede avviene il 6 ottobre. La Bormida di Spigno, ingrossata anch'essa dalle insistenti piogge, straripa e allaga l'abitato di Cairo Montenotte e dintorni. Il 44° rgt. f. « Forlì >>, di sede in Genova, invia la 6a e la 7a cp. che si adoperano nei lavori di soccorso alle popolazioni. I due reparti rientrano poi in sede il 7 ottobre. 1 OTTOBRE - Alluvioni in provincia di Savona. Il 5° rgt. g. minatori, di sede in Torino, distacca a Pietra Ligure la 10a cp. che provvede a riparare vari danni provocati dalle acque in piena all'abitato. Il reparto termina i propri interventi il giorno 3.
9 OTTOBRE - La V brigata a. cos., di stanza in Reggio Calabria, interviene con la 12a e la 13a cp. a spegnere un incendio sviluppatosi in serata nella locale cartoleria D'Angelo. L'opera di estinzione, particolarmente laboriosa per la vastità dell'incendio, si protrae per tutta la notte e la mattinata del giorno seguente. L'incendio è domato definitivamente nelle ore pomeridiane dello stesso giorno 10. 15 OTTOBRE - Entro questa prima quindicina del mese, la 5• cp. della brgt. ferrovieri del genio di Torino ha effettuato la posa di un ponte metallico sul torrente Pora, a Finale Marina (Savona), in quanto il ponte ivi esistente era stato asportato dalla violenza della corrente. 26
OTTOBRE -
Il 5° rgt. g. mn. invia da Torino 1'11• e la
12• cp. in provincia di Savona per riattare varie strade danneggiate
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dalle alluvioni. L'lla si disloca e lavora tra Millesimo, Osiglia e frazione Ronchi, la 12a opera a Quiliano. Termineranno i lavori la prima il 9 dicembre, la seconda il 16 dicembre. 10 NOVEMBRE - Una grossa alluvione sta devastando la zona di Licata, in provincia di Agrigento. Il I II btg. del 68° rgt. f. « Palermo», colà in distaccamento dalla sede reggimentale di Belluno, impiega l'lla cp. per le operazioni di socorso alla popolazione dei luoghi più colpiti.
30 NOVEMBRE - Roma e vari sobborghi della periferia sono inondati dallo straripamento delle acque del Tevere in piena. Intervengono nelle operazioni di soccorso: - la IV brigata del 1° rgt. g. di Pavia, distaccata nell'Urbe; - la 1a cp. pontieri del 4° rgt. g. di Piacenza, anch'essa in distaccamento nella Capitale; - il 13° rgt. a. cam., ivi di stanza; - altre truppe non precisate dalle MM. SS. Gli interventi dei reparti militari, in soccorso della popolazione colpita, si protraggono fino al 7 dicembre.
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Capitolo III DALL'INIZIO DEL SEC. XX AL TERREMOTO DI MESSINA E REGGIO C.
Principali occasioni d'intervento: Inondazioni in Piemonte e in Lombardia (1901). Salvataggio di minatori in provincia di Caltanissetta e di operai presso Reggio Calabria. Alluvione a Cosenza (190 3). Valanghe in Piemonte. Incendio a Piacenza (1904). Alluvioni a Bari, nel Veneto e in Lombardia. Terremoto nelle Calabrie (1905). Grande eruzione del Vesuvio. Nuovi terremoti nelle Calabrie. Inondazioni nell'Italia Settentrionale (1906) . Ancora terremoti nelle Calabrie e inondazioni in Piemonte, in Lombardia, nel Veneto·e a Roma (1907). Il gravissimo terremoto calabro-siculo (1908).
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Anno 1901
25 FEBBRAIO - Nelle ore notturne, il 48° rgt. f . «Ferrara», di stanza in Catania, interviene con i militari del II e del III btg., dello S.M. e del Dep. a spegnere l'incendio che sta devastando il Teatro «Castagnola», nel centro della città. 27 FEBBRAIO - Il 77° rgt. f . «Toscana», di sede in Milano, fornisce un battaglione di truppa per Io straordinario servizio d'onore che le autorità cittadine hanno chiesto al locale comando militare in occasione dei funerali, che oggi vengono solennemente tributati al maestro Giuseppe Verdi. 20 MARZO - Le zone di Este e Vighizzolo, presso Padova, rimangono inondate per la rottura dell'argine sinistro del canale di Santa Caterina, avvenuta in seguito alla piena provocata dalle continue piogge. Il 61 ° rgt. f. «Sicilia», di stanza nel capoluogo, invia la 2• cp. a Este e 1'11 • a Vighizzolo per i soccorsi alle popolazioni e per i lavori di ripristino dell'argine. I reparti operano fino al 23 successivo. 31 MARZO - Entro il mese, in giorno non indicato dalle MM.SS., il 10° rgt. b., di sede in Asti, è intervenuto a spegnere un incendio sviluppatosi nei « molini di zolfo della ditta Gastaldi ». 5 LUGLIO - Nelle ore notturne, prima dell'alba, il 48° rgt. f. « Ferrara », di stanza in Catania, interviene con le compagnie del I e del III btg., S.M. e Dep. a spegnere un violento incendio sviluppatosi nel locale pastificio a vapore « Prinzi ». 14 LUGLIO - In Grassobbio, comune in provincia di Bergamo, prendono fuoco alcune case di abitazione e le fiamme minacciano di estendersi con gravi ulteriori danni . Il II btg. del 78° rgt. f . « Toscana», di stanza in Como, ma temporaneamente accantonato nel paese per l'esecuzione dei tiri di guerra, interviene e si adopera per l'estinzione del fuoco . I militari traggono in salvo due bambini che dormivano in locali invasi dalle fiamme e che erano prossimi a perire. 11 SETTEMBRE - Grande inondazione nel Campo dei Due Mori a Venezia. In soccorso della popolazione, la I brigata a. cos ., 123
di stanza nella città lagunare, distacca sul posto una cp. della forza di 3 U. e circa 100 tra SU. e Tr. Il reparto lavora allo sgombero dell'acqua dai piani terreni delle abitazioni e dalle strade, provvedendo a porre passerelle per il transito dei cittadini. 14 SETTEMBRE - Incendio in un magazzino di carbone a Castelfiorentino (Firenze). Nel paese si trova un distaccamento del 2° rgt. g. di Casale M., per lo spianamento e il ritiro dei pozzi Northon. I militari intervengono e si adoperano per lo spegnimento delle fiamme. 21 SETTEMBRE - Incendio in un grosso cascinale della borgata S. Anna, frazione del comune di S. Francesco al Campo (Torino). Accorre e coopera al lavoro di estinzione la 6a cp. zapp. del 2° rgt. g. di Casale M., colà distaccata per esercitazioni. 24 SETTEMBRE - Il Po straripa in più punti e inonda alcune zone della provincia di Alessandria. A Casale Monferrato, invasa anch'essa dalle acque, il 2° rgt . g. interviene con propri reparti a riparare gli argini e a soccorrere la popolazione. Ai lavori e ai soccorsi partecipa anche il I btg. del 71° rgt. f. « Puglie », che si trova in Casale distaccato dalla sede reggimentale di Alessandria. 25 SETTEMBRE - Il 2° rgt. g. invia da Casale la Y e la 10• cp. zapp. a Morano sul Po ove, per la eccezionale piena del fiume, la rottura dell'argine colà esistente si profila più che imminente. Rinforzate da elementi della 4a zapp., le compagnie, operando sotto una pioggia torrenziale, riescono a opporre ostacoli allo straripamento che, a un certo punto, ha minacciato di avvenire da un momento all'altro a causa del franamento della scarpata dell'argine stesso. Sempre in data odierna il 2° rgt. g. invia la 11• cp. zapp., parte a Ticineto parte a Valmacca con materiale da ponte (barche), per interventi di salvataggio, mentre distacca un drappello della 12a cp., comandato da un ufficiale, a Giarole, per riparare i danni causati dallo straripamento del fiume. 26 SETTEMBRE - Il 4° rgt. g., di stanza in Piacenza, invia un drappello pontieri, composto da 1 U. e 28 uomini di Tr., per via fluviale a Caselle Landi (Milano) colpite da inondazione. I militari si adoperano in azioni di salvataggio e di soccorso della popolazione. In Cosenza avviene uno scoppio segui28 SETTEMBRE to da incendio nel magazzino di polveri di certo Francesco Principe, sito nella Piazza del Duomo. Ufficiali e truppa del Deposito del 51° 124
rgt. f. « Alpi», di sede nella città, accorrono con prontezza e danno inizio all'opera di spegnimento, mentre il 46° rgt. f. « Reggio », di stanza in Catanzaro, fa partire d'urgenza il proprio reparto zappatori che, a Cosenza, viene raggiunto dalla 3a cp. in distaccamento a Castrovillari e dal I pi. della 7a cp. distaccata a Rossano Calabro, per un totale di 60 uomini. L'intervento dei militari vale a scongiurare le disastrose conseguenze che già si temevano, in quanto il fuoco minacciava di estendersi ai fabbricati vicini. Il rgt. c. «Caserta», di guarnigione in 30 SETTEMBRE Voghera, invia un plotone del II sqd., della forza di 1 U. e 29 uomini di Tr., a Castellazzo Bormida (Alessandria) per cooperare ai vari servizi di soccorso in occasione dell'inondazione causata in quella località dallo straripamento della Bormida. 2 OTTOBRE - Il 4° rgt. g. invia da Piacenza per via fluviale una sezione pontieri - composta da 1 U., e 18 uomini di Tr. a svolgere interventi di salvataggio a Monticelli d'Ongina (Piacenza), anch'essa colpita dalla inondazione del Po. Tale sezione tornerà alla sede il 7 ottobre. 4 OTTOBRE - L'alluvione del Po in provincia di Alessandria si aggrava. Il 2° rgt. g. manda a Morano Po, di rinforzo alla Y e alla 10a cp. zappatori già sul posto, un drappello di 20 uomini della 2a cp., mentre distacca vari drappelli della 4a cp. a Frassineto Po, Fontanetto Po (Vercelli) e alla Cascina Malpensata per rinforzare gli argini del fiume che minacciano di essere travolti dalla piena. Il 4° rgt; g. sostituisce il drappello pontieri 6 OTTOBRE operante a Caselle Landi dal 26 settembre, ed esausto per la fatica, con altro drappello composto da 2 U., 1 SU., 23 uomini di Tr., che continuano gli interventi di soccorso, rientrando poi a Piacenza, sempre per via fluviale, il 12 ottobre. 8 OTTOBRE - Il 4° ·rgt. g. invia da Piacenza a S. Rocco al Porto (Milano) un dr. di 1 SU., 17 uomini di Tr. e 26 quadrupedi per effettuare trasporto di materiali di civili che, a causa della piena del Po, non è stato possibile trasbordare sul ponte in chiatte colà esistente. Il drappello percorre l'itinerario Piacenza-Cremona, CremonaS. Rocco e viceversa. 21 OTTOBRE - A causa delle insistenti precipitazioni, il Po straripa nuovamente in più punti. Il 4° rgt. g. distacca un dr. ponu~ri, composto da 1 U ., 1 SU, 20 Tr., a Mortizza, che viene raggiunta per via ordinaria. Da qui il drappello prosegue per via fluviale fino 125
a Caselle Landi (Milano), già soccorsa dai pontieri dal 26 settembre al 12 ottobre. Il drappello opera salvataggi e soccorsi fino al 29 ottobre, giorno in cui rientra alla sede. 21 OTTOBRE - Alluvione a Scaletta Zanclea, in provincia di Messina. In soccorso della popolazione il 47° rgt. f. «Ferrara», di s~anza nel capoluogo, distacca nella località la 1a cp. rinforzata. 1 NOVEMBRE - Nella notte fra il 31 ottobre e il 1 novembre, il fiume Tronto, ingrossato dalle insistenti piogge, straripa in terri-
torio di Monteprandone, in provincia di Ascoli Piceno, e allaga una vasta zona provocando gravi danni. Il 4° rgt. f. « Piemonte», di sede nel capoluogo, interviene con 2 U. e 60 uomini di Tr., che prestano soccorso alla popolazione e riparano gli argini del fiume. Alluvione anche a Pescara, provocata dal fiume omonimo in piena. Da Chieti, ov'è di guarnigione, il 3° rgt. f. « Piemonte» manda sul posto la ga e la 9• cp. che provvedono ai lavori di arginatura del fiume. 9 DICEMBRE - Incendio alla vetreria di Altare, presso Savona. All'opera di spegnimento partecipa il distaccamento della 1• cp. del 43° rgt. f. « Forll », colà dislocato da Savona. Anno 1902
12 GENNAIO - Presso il casello ferroviario n. 755 della linea Bari-Brindisi, a poca distanza da quest'ultima stazione, un treno merci precipita da un ponte in ricostruzione nel torrente sottostante. Il disastro è causato dall'errata manovra del macchinista. In seguito a richiesta dell'amministrazione ferroviaria, il III btg. del 45° rgt. f. «Reggio», che si trova in distaccamento a Lecce dalla sede reggimentale di Brindisi, invia sul posto un reparto di 1 U. e 35 uomini di Tr. che prestano la loro opera di soccorso e di aiuto al personale ferroviario. 16 MAGGIO - Il btg. «Exilles», del 3° rgt. alp. di stanza in Torino, distacca un reparto a Balbieres, villaggio della provincia, che il giorno 8 gennaio precedente è stato in gran parte distrutto da un incendio. Gli alpini cooperano alla ricostruzione delle case, rimanendo sul posto fino al 25 ottobre. 9 LUGLIO - Nelle ore serali, in Bologna, si sviluppa un violento incendio in una zona abitata di via Cimarie. Intervengono d'urgenza reparti militari di stanza nel capoluogo. Fra di essi è un drappello di 2 U., 1 SU e 44 Tr. della locale 3• cp. operai d'artiglieria, che cooperano all'estinzione delle fiamme. 126
14 LUGLIO - A Venezia, poco prima delle 10 del mattino crolla, con totale rovina, l'alto e vetusto Campanile di Piazza S. Marco. A cominciare da oggi e fino al giorno 29, il 18° rgt. f. « Acqui », di stanza nella città lagunare, viene impiegato per lo sgombero delle macerie che ostruiscono la piazza antistante la Basilica. 13 AGOSTO - La chiesa di S. Giacomo, in Trani, dichiarata monumento nazionale, è in preda alle fiamme. Accorre e prende parte attiva allo spegnimento dell'incendio, che minaccia di propagarsi alle abitazioni vicine, la 9a cp. del 45° rgt . f. «Reggio», che si trova distaccata nella cittadina dalla sede reggimentale di Brindisi. 21 AGOSTO - Sono in fiamme Je foreste di Burgos, in Sardegna. Il 42° rgt. f. «Modena>>, di guarnigione in Cagliari, fa intervenire la 6" cp. distaccata a Nuoro, che si trattiene sul posto fino al totale spegnimento del fuoco. 1 SETTEMBRE - Fuoco nei boschi di proprietà demaniale in territorio del comune di Piedimonte d'Alife (Caserta). Il 6° rgt. f. «Aosta», di stanza in Napoli, invia 1'11" e la 12• cp. che rimangono sul posto fino al · giorno 9, e cioè fino al totale spegnimento dell'incendio.
26 SETTEMBRE - Nella notte, a causa di ms1stenti piogge, una grave alluvione colpisce la parte bassa della città di Modica, in Sicilia. L'8" cp. del 20° rgt. f . «Brescia», che trovasi colà in distaccamento dalla sede reggimentale di Siracusa, accorre sui luoghi più minacciati e coopera al salvataggio di persone pericolanti, al recupero e al trasporto delle vittime. In giornata il reparto è raggiunto dal pl. zappatori, inviato dal comando del rgt. I militari prestano la propria opera fino al 7 ottobre. 10 OTTOBRE - Grave incendio nell'isola di Salina, del gruppo delle Lipari. La 3• cp. del 19° rgt. f. «Brescia», di stanza in Messina, viene imbarcata su due torpediniere e inviata sull'isola per spegnere l'incendio stesso. Ufficiali, sottufficiali e soldati, accantonati nella chiesetta dell'Addolorata, rimangono a lavorare sul posto cinque giorni. 13 OTTOBRE - Inondazione a Seravezza, in Versilia, dovuta :.Ile continue piogge che hanno fatto straripare un locale torrente. Su richiesta delle autorità, il rgt. c. « Padova », di sede in Lucca, manda un drappello di 1 U. e 30 uomini di Tr. i quali lavorano 127
alla riparazione degli argini e allo sgombero dei detriti fino al giorno 26. Anno 1903
22 MAGGIO - Il 1° rgt. g. , di stanza in Pavia, interviene con un drappello, formato ·da elementi della 1a e 2•· cp. zappatori, a spegnere un incendio sviluppatosi in città nello stabilimento per la preparazione di sostanze antisettiche della Ditta Hart:mann e Guarnieri. 1 GIUGNO - Sta piovendo da vari giorni su Piemonte e Lombardia e molti fiumi e torrenti sono in piena. In data odierna rompe gli argini il torrente Recchia, causando grave inondazione nel territorio di Noceto, in provincia di Parma. Ufficiali, sottufficiali e truppa del 56° rgt. f. « Marche», che si trovano in distaccamento a Noceto dalla sede reggimentale di Cremona per l'esecuzione dei tiri, prestano la loro opera di soccorso e di salvataggio.
3 GIUGNO - La 20a cp. del btg. « Saluzzo », del 2° rgt. alp., che si trova a Crissolo in sede estiva, ivi distaccata dalla sede di Cuneo, presta la sua opera in occasione dello straripamento del Po. Gli interventi si protraggono ininterrottamente anche la notte seguente e il giorno 4. Dicono le MM.SS. che il reparto si adopera « con abnegazione e coraggio, riuscendo a vincere e a domare l'impetuosa ed irrompente corrente ». 4 GIUGNO - Inondazione anche a Salsomaggiore e dintorni. Il 43° rgt. f. « Forll », di stanza in Parma, distacca il reparto zappatori, composto di 1 Ufficiale e 20 uomini di Tr. i quali, fino al giorno 13, lavorano per riparare i danni e soccorrere le popolazioni. 1 AGOSTO - A Sommatino, in provincia di Caltanissetta, alcuni minatori che stanno lavorando nella miniera Trabia sono mortalmente colpiti da « esalazioni di gas aciclico solfidrico ». Due uomini si calano nella miniera per cercare di salvarli, ma rimangono a loro volta colpiti dalle esalazioni venefiche. La 5• cp. del 27° rgt. f. « Pavia », in distaccamento a Sommatino dalla sede reggimentale di Palermo, invia d'urgenza un drappello di militari i quali, con rischio della vita, cooperando con altri minatori, riescono a salvare i due uomini. 27 AGOSTO Il treno militare che nelle ore serali, con a bordo il 14° rgt. f. «Pinerolo», sta percorrendo la linea Udine-Codroipo (il rgt. è stato nel capoluogo friulano in servizio di O.P. in occasione della visita dei Sovrani all'Esposizione Agricola di
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quella città e ora fa ritorno alla sede di Padova) si scontra, alle 22,30 circa, con un treno merci fra la stazione di Beano e la stazione di Codroipo. Il sinistro avviene in aperta campagna. Rimangono uccisi 1 Capitano, 11 mil. di Tr. e 4 cavalli; sono feriti 26 Ufficiali, fra i quali il Colonnello coman~~nte, e 105 fra SU. e mil. di Tr. Molta la rovina dei materiali al ;eguito. Nonostante le dolorose perdite e la necessità di assistere i commilitoni feriti, gli ufficiali, i sottufficiali e i soldati incolumi si adoperano per soccorrere i ferrovieri feriti e recuperare quelli morti sul treno merci. 28 AGOSTO - La 2a e 3a cp. e gli zappatori dell'8a cp. del btg. « Pieve di Teco », del 1° rgt. alp. di sede in Mondovi, vengono fatte intervenire a estinguere il grave incendio boschivo che si è sviluppato alle falde del monte Abellio, nelle Alpi Marittime. 30 SETTEMBRE - Entro il mese, in giorno non indicato dalle MM.SS., la 6a cp. del 20° rgt. f. « Brescia », distaccata a Vittoria dalla sede reggimentale di Siracusa, è intervenuta in soccorso della popolazione della località colpita da alluvione. 20 OTTOBRE - A Cosoleto, in provincia di Reggio Calabria, una grossa frana in una cava di pietre seppellisce due operai colà intenti al lavoro. Accorre d'urgenza un reparto della III brigata del 3° rgt. a. cos. di Messina, distaccata in Reggio Calabria, che provvede allo sgombero dei detriti. I militari estraggono vivo un operaio, mentre del secondo viene recuperata la salma. 30 OTTOBRE - La Valpantena, nel Veronese, è sommersa da un'alluvione causata dal fiume che scorre nel fondo e che, ingrossato dalle continue piogge, è straripato in più punti. La brigata pontieri del 4° rgt. g., distaccata in Verona, interviene con una compagnia composta da 4 U., 6 SU. e 128 Tr., che prestano la loro opera nel ridurre al meno possibile i danni del sinistro. Il reparto rientra alla sede il 2 novembre. Anche Cosenza è colpita da un'alluvione, causata dallo straripamento dei fiumi Crati e Busento. Il Dep. del 51 ° rgt. f. « Alpi », di stanza nella città, distacca tutti gli uomini disponibili nei luoghi più minacciati per costruire argini di sbarramento alle acque. Viene salvata una donna che, rimasta chiusa nella sua bottega, corre imminente pericolo di morire annegata; viene altresi condotta in salvo un'intera famiglia che si trova al di là del Crati e .i cui componenti , erano minacciati dalle acque.
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1 NOVEMBRE La brigata lagunare del 4° rgt. g., in distaccamento a Venezia dalla sede reggimentale di Piacenza, invia 129
a Motta di Livenza, allagata dallo straripamento del fiume, un drappello formato da 1 U., 1 SU. e 20 Tr. Tali uomini svolgono i più urgenti lavori di riparazione degli argini, facendo poi rientro alla sede il 3 novembre. 6 DICEMBRE - La kr cp. pontieri del 4° rgt. g., in distaccamento a Roma dalla sede di Piacenza, presta il proprio soccorso in varie zone della periferia della capitale allagate per lo straripamento del Tevere e dell'Aniene. Da Piacenza, il rgt. invia un drappello pontieri formato da 1 U., 1 SU., 23 uomini di Tr. a dar man forte nelle operazioni di salvataggio. Tale drappello rimane nella capitale fino a tutto marzo 1904. Anno 1904
18 GENNAIO - A Portovenere (Spezia) si sviluppa, nelle ore dopo la mezzanotte del 17, un incendio nel locale Ospedale Marittimo. A concorrere all'opera di spegnimento interviene d'urgenza dalla vicina isola di Palmaria, ove si trova distaccata dalla sede reggimentale di Spezia, la 2a cp. del 2° rgt. a cos.
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cp. del XXX btg. del 9° rgt. b., in 19 FEBBRAIO - La distaccamento ad Aidone (Caltanissetta) dalla sede di Palermo, interviene a spegnere un incendio sviluppatosi nell'abitato. L'ufficiale comandante del drappello di soccorso riporta nell'intervento varie ferite. 23 FEBBRAIO - Il 1° rgt. genio fa partire da Pavia, alla volta di Magliano de' Marsi, in provincia di Aquila, colpita dal terremoto, un forte drappello di zappatori al comando di un Capitano. Il reparto, giunto sul posto, provvede a lavori di puntellamento delle case pericolanti e all'abbattimento di quelle in rovina. Protrae il proprio intervento sino al giorno 18 aprile. 20 APRILE - In Val Chisone (Piemonte), poco dopo la mezzanotte del 19, una caduta di valanghe seppellisce un numeroso gruppo di operai delle miniere di Monte Betk (Pragelato). In seguito a urgente richiesta del comando di Presidio di Fenestrelle, il III btg. del 26° rgt. f. «Bergamo», distaccato a Pragelato dalla sede reggimentale di Torino, invia presso le miniere un drappello di soccorso con due ufficiali subalterni. Essendosi però constatata l'eccezionale gravità del disastro, il Cdo del btg. fa affluire sul posto tutti i militari disponibili, riuniti in una cp. di formazione al comando di un Capitano. Contemporaneamente il 3° rgt. alp., di sede in Torino, invia alcuni propri reparti. Fanti e alpini si ado130
perano alacremente nei lavori di salvataggio, che vengono compiuti giorno e notte in mezzo a bufere di neve. L'attività dei soccorritori conduce al salvamento di molte vite umane. 1 OTTOBRE - In Calabria, l'abitato di Scilla e il territorio del comune sono devastati da violenta alluvione, causata da torrenziali e insistenti piogge. Il 52° rgt. f. « Alpi », di stanza in Reggio C., invia sul posto una cp. che si adopera fino al giorno 10 ad alleviare i gravi disagi causati dalla calamità alla popolazione. 15 OTTOBRE Si sviluppa un grave incendio nell'abitato di Càccamo (Palermo). Interviene a spegnerlo la 4a cp. del 46° rg. f. «Reggio», che si trova distaccata nella località dalla sede reggimentale di Napoli.
12 NOVEMBRE - Il Cdo del rgt. c. « Roma», di stanza in Voghera, fa intervenire il I squadrone nell'opera di spegnimento dell'incendio di 1.500 litri di benzina, scoppiato nella stazione ferroviaria della città. 25 NOVEMBRE - In Piacenza, nelle prime ore del giorno, una grande fabbrica di mobili e l'annesso magazzino, siti in via XX Settembre, prendono fuoco e in breve sono completamente preda delle fiamme. Suonato l'allarme, il 49° e il 50° rgt. f. « Parma » e il 21° rgt. a. caro., di stanza nella città, fanno intervenire sul posto forti drappelli che si adoperano nell'azione di isolamento e spegnimento dell'incendio che minaccia di assumere più vaste e pericolose proporzioni. Lo zappatore Cesare Scannafichi, del 49a f., durante l'intervento viene travolto dal crollo di una parte del pavimento del caseggiato, riportando gravi ferite e ustioni alla faccia e alle mani. E' tratto in salvo da un ufficiale e da un caporale. L'incendio, che ha trovato facile esca nei dep~siti di legname e nei vecchi capannoni di cui è costituito l'opificio, viene domato soltanto dopo tre giorni di ininterrotto intervento. Anno 1905
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In seguito alle continue piogge, nelle ore notturne il torrente Avenale, assai ingrossato, straripa e inonda l'abitato di Castelfranco Veneto. Il I sqd. di « Genova Cavalleria», colà distaccato dalla sede reggimentale di Padova, si porta ancor prima dell'alba nei luoghi più minacciati e si adopera nei lavori volti a rendere meno gravi le conseguenze dell'inondazione. GENNAIO -
13 FEBBRAIO - A Reggio Calabria, nelle ore che precedono l'alba, si sviluppa un grave incendio in alcune case di via dei Forni.
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La III brigata del 3° rgt. a. cam., in distaccamento a Reggio dalla sede reggimentale di Messina, interviene d'urgenza con forti drappelli nell'opera di spegnimento. 28 FEBBRAIO - A Sampierdarena è in preda alle fiamme lo stabilimento della ditta Gaslini, ove si estrae olio dai semi di lino. Il 76° rgt. f. «Napoli», di stanza in .Genova, invia un grosso drappello di militari che concorrono a domare l'incendio. Entro il mese di febbraio, in giorno non indicato dalle MM.SS., vari quartieri bassi di Bari sono funestati da un;alluvione dovuta alle continue e abbondanti piogge. L'87° rgt. f. « Friuli », con il Cdo e le compagnie del I e del III btg., accorre in soccorso delle famiglie che si trovano bloccate in case pericolanti o in sottani già invasi dalle acque. Successivamente i militari cooperano allo scavo di un canale studiato dal genio militare per far defluire al mare le acque e mettere la città al sicuro da altre possibili inondazioni. 17 APRILE - In occasione di alluvioni avvenute in provincia di Padova, il 13° rgt. f . « Pinerolo », di sede nel capoluogo, invia distaccamenti a Codevigo e a Sova per portare opera di soccorso alle popolazioni e per ripristinare vie di comunicazione. I distaccamenti tornano alla sede il 23 successivo. 15 MAGGIO - Il Veneto e la Lombardia sono colpiti da disastrose inondazioni causate dallo straripamento del Piave, del Brenta, dell'Adige, del Po e di altri corsi d'acqua. Le MM.SS. narrano gli interventi dei seguenti repar ti: - 14° rgt. f . « Pinerolo » che, di sede in Padova, distacca alcune compagnie per portare soccorso alle popolazioni abitanti nella zona di Castelbaldo, in provincia di Rovigo; - brigata lagunare del 4° rgt. g., in distaccamento a Venezia dalla sede di Piacenza, che scagliona una compagnia di 3 U. e 128 tra SU. e Tr. tra Dolo, Treviso, Marano e S. Michele di Piave in aiuto di quelle popolazioni; - rgt. « Lancieri di Montebello » che, di stanza in Vicenza, viene chiamato a prestare la sua opera nei quartieri della città e nelle zone dei dintorni inondate dallo straripamento del Bacchiglione e del Retrone. I reparti rinforzano gli argini dei corsi d'acqua e soccorrono i civili abitanti nei cascinali in pericolo. 16 MAGGIO - Date le grandi esigenze di soccorso nelle zone alluvionate, la brigata lagunare di Venezia invia, di rinforzo alla compagnia già in azione sui luoghi più colpiti, un c.omplesso di 5 U. e 296 132
tra SU. e Tr., mentre il Cdo del rgt. fa partire da Piacenza le compagnie Y e pt. e la compagnia « treno » per complessivi 6 U. e 220 tra SU. e Tr. con 63 quadrupedi, diretti anch'essi nelle zone inondate dall'Adige. L'area operativa di questo contingente comprende Vicenza, Monselice, Caldiero, P adova, Legnago, Lonigo, Cologna Veneta, Cerea, Bagnolo e altre località.
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17 MAGGIO - Il 4° rgt. g. fa partire da Piacenza un drappello composto di 1 U., 47 SU. e Tr. e 22 quadrupedi alla volta di Monticelli d'Ongina (Piacenza) per portare soccorso a quella popolazione colpita dall'inondazione causata dallo straripamento del Po. Segue una sz. pontieri di 1 U., 30 uomini di Tr. e 52 quadrupedi che trasportano materiale da ponte. Gli interventi dei reparti del 4° rgt. g. nelle varie zone alluvionate si protraggono da una a più settimane. Gli uomini operanti a Monticelli d'Ongina rientrano a Piacenza il 22 maggio; quelli della brigata lagunare partiti da Venezia il giorno 16 tornano in sede il 2 giugno; tutti gli altri terminano il loro servizio di soccorso il 25 giugno, dopo circa 40 giorni ininterrotti di operazioni. In base a quanto narrato dalle MM.SS . del rgt., gli interventi dei genieri si frazionano in più episodi; a Lonigo (Vicenza) il 16 maggio vengono salvate, mediante una fune, 12 persone pericolanti su una barca in balìa delfa corrente impetuosa; a Mirano (Venezia) il 17 maggio un drappello, nonostante l'oscurità della notte, riesce a trarre in salvo parecchie persone che, bloccate dalle acque nelle loro abitazioni, corrono serio pericolo di vita; a Pressana (Verona) il 19 maggio, altro drappello opera il salvataggio, mediante una barca, di quattro persone isolate dalle acque straripate del fiume Fratta, ecc. Il btg. «Aosta» del 4° rgt. alp., che si trova per le esercitazioni estive in distaccamento nella zona di Bionaz dalla sede di Ivrea, invia d'urgenza un dr. di 1 U. e 48 uomini di Tr. in detta località, sulla quale si è abbattuta una frana che ha travolto due case, seppellendo sotto le macerie parecchie persone. Il drappello provvede allo sgombero delle macerie e al recupero dell vittime. Rientra alla sede quindici giorni dopo e cioè il 27 agosto. 2 AGOSTO -
16 AGOSTO - Incendio in una fabbrica di paste alimentari di Pistoia. Il 3° rgt. f. «Piemonte», di stanza nella città, distacca due compagnie, rinforzate dai militari di truppa al Dep., che cooperano allo spegnimento delle fiamme. 28 AGOSTO - Va in fiamme l'abitato di Pietraporzio, in provincia di Cuneo. Dalla vicina Vinadio, ove si trova in distaccamento dalla sede reggimentale sita nel capoluogo, accorre il I btg. del 32°
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rgt. f. « Siena», le cui compagnie cercano di limitare quanto più possibile i danni dell'incendio. Metà del paese, però, rimane distrutta. 31 AGOSTO - Un grave incendio si sviluppa nel cantiere navale di Riva Trigoso, in Chiavari. Il plotone del 76° rgt. f. «Napoli», che si trova in servizio nella località, distaccato dalla sede reggimentale di Genova, presta la propria opera per lo spegnimento. Aggiungono le MM.SS. del 76° che « per l'efficacia di tale soccorso la Società proprietaria del Cantiere inviò L. 200 che i militari del distaccamento, con filantropico pen· siero, vollero destinate a beneficio della nave Redenzione».
8 SETTEMBRE - Verso le ore 2,15 del mattino, forti scosse di terremoto sconvolgono vari centri abitati della Calabria, provocando danni e vittime. In Cosenza viene costituito un Cdo di Zona Militare per coordinare le azioni di soccorso alle popolazioni danneggiate dei comuni di Cosenza, Paola, Castrovillari. E' a cura di tale Comando che vengono poi distribuiti ai sinistrati teli da tenda, coperte da campo ed effetti letterecci. La B. f. «Alpi», costituita da 51° e 52° rgt., che nel corso della mattinata deve partire dalle proprie sedi in Calabria per raggiungere nuove destinazioni in Umbria, sospende il movimento per portare aiuto alle popolazioni sinistrate. In particolare: - il 51° rgt. f. di stanza in Monteleone Calabro che, dovendo salire sul treno alla stazione di P:S. Venere per recarsi a Perugia, ha già ceduto i locàli della caserma al 21 ° rgt. f. « Cremona » e caricato sui vagoni i bagagli e le carrette di btg., distacca immediatamente drappelli di soccorso nella stessa Monteleone, la cui popolazione, presa dal pànico, si è riversata nelle vie. Alle ore 3,30 un drappello di 35 uomini al comando di tre ufficiali, di cui uno medico, si reca a Stefanaconi (a 3 km di distanza) per prestare anche là opera di soccorso, ma alle 7 ,30 gli uomini sono obbligati a tornare a Monteleone, dovendo alle ore 8 partire col rgt. Senonché alle ore 8 il sottoprefetto di Monteleone, in vista delle gravi notizie che pervengono dai paesi viciniori, taluno dei quali risulta essere rimasto completamente distrutto, richiede al 51 ° rgt. f. la sospensione della partenza. Il comando, trovando giustificata la richiesta, vi aderisce. Poco dopo arriva la comunicazione che anche il Cdo della D. Mil. di Catanzaro ha ordinato di sospendere il trasferimento. Di conseguenza il 51 ° provvede subito a organiziare i soccorsi, inviando drappelli nelle località di Zammarò, Triparni, S. Onofrio, Mileto, S. Costantino, Pizzo Calabro, Parghelia, Stefanaconi, Piacopio, Tropea, Monterosso, Marano Marchesato, S. Stefano di Ragliano, Mendicino, S. Mango d'Aquino, Bagnara; 134
- il 52° rgt. f., di stanza in Reggio Calabria, mentre si sta recando alla stazione ferroviaria per partire alla volta di Spoleto, sua nuova sede, riceve ordine telegrafico dal Cdo della stessa D. Mil di Catanzaro di sospendere la partenza e provvedere ai soccorsi alle località sinistrate che gli sarebbero state indicate. Infatti, poco dopo, il rgt. invia la 5• e la 7" cp. a Pizzo Calabro, la 10• e la 12• a Cosenza; la 4• a Villa S. Giovanni e Tropea; un pl. della 3• a Gioia Tauro e a Parghelia, un pl. della 2• a Villa S. Giovanni. Alle operazioni di soccorso alle popolazioni calabresi interviene anche la B. f. « Cremona », i cui reggimenti sono appena giunti nella regione per dare il cambio a quelli della « Alpi >>. In particolare: - il 21° rgt. f. opera nella zona di Monteleone Calabro; - il 22° rgt. f. da Reggio disloca i propri reparti a Martirano, Aiello, S. Mango, Bagnara, Villa S. Giovanni, Caridà, Serrata, Laureana di Borello, Stilo, Scilla, Rosarno, Arghillà, Radicena, Nocera Tirinese, Porto S. Venere, Nicotera, Pizzo, Briatico. Gli uomini dei quattro reggimenti vengono impiegati per sgomberare macerie, disseppellire vittime e tumularle nei cimiteri, demolire case pericolanti, costruire baracche. Le MM .SS. del 51 ° aggiungono che i propri militari provvedono, altresì, a trasportare il pane per la popolazione dalla stazione di P.S. Venere a Monteleone e di qui ai paesi vicini. I reparti del 51 ° e 52~ rgt. f. terminano l'opera di soccorso il giorno 27 ottobre, allorché intraprendono di nuovo il viaggio per le loro nuove destinazioni in Umbria. L'intervento del 21 ° rgt. f. dura sino al 31 dicembre, mentre quello del 22° si protrae ininterrottamente sino al mese di luglio del 1906. - Sempre in data odierna, 1'88° rgt. f. «Friuli», che è di stanza in Bari, fa partire alla volta di Monteleone, per opere di soccorso, il proprio reparto zappatori. 9 SETTEMBRE - Il 7° rgt. f. «Cuneo», di guarnigione in Potenza, invia alcuni reparti in Calabria ove, divisi in drappelli, portano soccorso alle località di Monteleone, Lungri, Galatro, Mileto, Cosenza, S. Fili, Marrone Principato, Malvito, Fagnano Castello, Montalto Uffugo, Calanna, Sambusello, Palmi, tutte colpite dal terre~oto. Rientreranno alle sede il 10 dicembre. - Da Pavia e dalle sedi di distaccamento, il 1° rgt. g. fa partire alla volta della Calabria vari reparti di zappatori. La 9• cp. va a Monteleone, drappelli della 1\ 2•, 11a e 12• si recano a Seminara. Scaglionati in più gruppi, al comando di ufficiali o sottufficiali, i genieri
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vengono impiegati soprattutto in lavori di demolizione, puntellamento, sgombero di macerie, distribuzione indumenti, costruzione di baracche e riparazione di fabbricati. I rientri alle sedi dei singoli reparti iniziano il 15 dicembre. Gli ultimi reparti lasceranno la zona nel mese di aprile del 1906. - Da Salerno parte per la Calabria il I btg. del 12° rgt. f. « Casale», colà di stanza. I suoi reparti vengono distaccati nelle località .di Nicastro, Maida, Vena di Maida, Amantea, S. Mango d'Aquino. Il btg. rientrerà a Salerno il 14 dicembre, lasciando distaccamenti a Nicastro e ad Amantea. 10 SETTEMBRE - Partono da Bari, alla volta della Calabria, contingenti di soccorso dell'87° rgt. f. «Friuli», ch'è di sede nel capoluogo pugliese (come 1'88°, già attivato). Il Comando del I btg. con la 2a, 3a e 4• cp. va a Monteleone, il comando del II btg. con la 6· e r cp. si reca a Catanzaro. Distaccamenti vengono inviati a S. Eufemia-Biforcazione, Porto S. Venere, Soverato, Nkastro, S. Mango d'Aquino, Castiglione Marittimo. I reparti prendono a rientrare alla sede nel mese di novembre. L'ultimo (5• cp.) farà ritorno il 23 dicembre. - Da Catania 1'84° rgt. f. «Venezia», di stanza nel capoluogo, invia in Calabria due reparti zappatori. Il primo, di 1 U. e 31 uomini di Tr., opera a S. Floro (Catanzaro); il secondo, di 1 U. e 18 uomini di Tr., a Martirano (id.). I rientri alll\ sede avvengono dal 18 novembre al 6 dicembre. - Da Siracusa il 20° rgt. f. « Brescia», ivi di guarnigione, invia due pl. zappatori a Reggio Calabria, da dove vengono smistati in nuclei di soccorso a Palmi, Borgia, Caraffa, Cittanova, S. Cristina d'Aspromonte, Delianova. Nello stesso giorno il rgt. invia drappelli a Ragusa, Scicli, Palazzolo, Castrogiovanni, località della Sicilia anch'esse colpite da scosse di terremoto. 12 SETTEMBRE - L'8° rgt. f. « Cuneo », di stanza in Nocera Inferiore, fa partire per le zone terremotate un pl. zappatori di 1 U. e 18 uomini di Tr. del I btg., che vengono poi impiegati a Mon. teleone. Il reparto rientrerà alla sede il 15 novembre. Altro pl. zappatori, di 1 U. e 16 uomini di Tr., è inviato dal 69° rgt. f. « Ancona », di stanza in Cesena (Forlì). I militari operano a Monteleone, Òppido Mamertina, S. Eufemia d'Aspromonte fino al 5 febbraio 1906. L'88° rgt. f. « Friuli », che in data 8 ha già inviato in Calabria un pl. zappatori, fa partire in data odierna da Bari il III btg. 136
rinforzato con due compagnie del II btg. I reparti prestano soccorso a Ionadi, S. Francisco, Rosarno, S. Costantino Limbadi. 14 SETTEMBRE - La brigata ferrovieri del genio, di sede in Torino, fa partire alla volta della Calabria la 1• e la 2• cp. del dist. di Roma, che raggiungono Monteleone, da dove vengono smistate in drappelli in varie località colpite, per lavori di demolizione fabbricati pericolanti e costruzione baracche. 15 SETTEMBRE - L'8.3° rgt. f. «Venezia», di guarnigione in Messina, invia la Y cp. della forza di .3 U. e 100 SU. e uomini di Tr. a Monteleone Calabro e un pl. di 1 U. e .30 uomini di Tr. a Girifalco (Catanzaro). Il rientro alla sede avverrà il 1 novembre. Sempre da Messina, il .3° rgt. a. cam., colà di stanza, invia a sua volta 4 compagnie rinforzate in soccorso delle popolazioni colpite. Divisi in drappelli, tali reparti si distribuiscono nelle località di Briatico, Monteleone, Cessaniti, Pannaconi, Zambrone, Maierato, Zungri, Favelloni, Vena di Sotto, Zammarò, Rombiolo, Papaglionti, Pernocari in provincia di Catanzaro. Faranno ritorno alla sede il 26 novembre. - In data odierna, anche i reggimenti alpini, tempestivamente attivati, provvedono a inviare in Calabria i reparti zappatori dei dipendenti battaglioni. Esattamente: - il 1° rgt. alp., di stanza in Mondovì, invia i plotoni dei btg. « Ceva » (1 U., 1 SU., 39 Tr.) e « Mondovl » (1 U., 1 SU., 34 Tr.), che vengono impiegati: il primo a Bisignano, Luzzi, Rose, Castiglione Cosentino; il secondo a S. Sosti, Mottafollone, S. Agata d'Esaro, in provincia di Cosenza. Il primo inizierà il ritorno alla sede il 27 novembre, il secondo il 15 dicembre (1); - il 2° rgt. alp., di stanza in Cuneo, invia i plotoni dei btg. «Dronero», « Borgo S. Dalmazzo » e « Saluzzo », della forza complessiva di 3 U., 3 SU., 132 Tr., che vengono impiegati rispettivamente a Polla, Monteleone Calabro (Catanzaro) e Piana Crati (Cosenza). Gli zappatori del « Saluzzo » rientreranno alla sede di Dronero il 24 novembre, gli altri alla sede di Cuneo il 17 dicembre; {l} Le MM.SS. del 1° rgt. alp. specificano che i due plotoni, durante la loro permanenza in Calabria, attendono alla demolizione o puntellatura dei tetti delle case che possono ancora offrire riparo agli abitanti; aggiungono che nella notte dal 6 al 7 ottobre, essendo scoppiato nel comune di Luzzi un grave incendio, il distaccamento colà operante accorre prontamente e si adopera con efficacia nell'estinzione delle fiamme, ricevendo poi un vivo ringraziamento della Giunta Municipale. In data 14 novembre 1905 il Consiglio Municipale di Rose esprime un voto di plauso al plotone del btg. « Ceva » e conferisce all'ufficiale che lo comanda la cittadinanza onoraria.
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- il 3° rgt. alp., di stanza in Torino, invia i plotoni dei btg. « Fenestrelle », « Pinerolo » ed « Exilles », tutti della forza di 1 U. e 40 fra SU. e Tr., che vengono impiegati rispettivamente a Sinami, Melicuccà (Catanzaro) e Serra S. Bruno (Reggio Calabria); - il 4° rgt. alp., di stanza in Ivrea, invia i plotoni dei btg. «Susa» e« Ivrea» (ciascuno della forza di 1 U. e .36 fra SU. e Tr.) e «Aosta» (1 U. e 46 fra SU. e Tr.), che vengono impiegati rispettivamente a Vallelonga, Monterosso e a Porto S. Venere, Pannaconi, S. Cono, S. Marco, Cessaniti e Briatico. Gli zappatori dell'« Aosta» rientreranno alla sede il 6 dicembre, quelli del « Susa » il 15 e quelli dell' « Ivrea » il 18; - il 5° rgt. alp., di stanza in Milano, forma un solo drappello di 120 zappatori, traendo 30 uomini e rispettivi ufficiali da ognuno dei btg. «Morbegno», «Tirano», «Edolo» e «Vestone>>. I singoli plotoni vengono poi impiegati rispettivamente a S. Calogero e Mileto (Catanzaro), S. Angelo e Sinopoli (Reggio Calabria), rientrando alla sede entro il mese di novembre; - il 6° rgt. alp., di stanza in Verona, invia i plotoni zappatori dei btg. «Verona>>, «Vicenza» e «Bassano» coi rispettivi uffi. ciali, che vengono impiegati nelle località di Sorano Calabro, Filogaso e Francavilia Angitola, in provincia di Catanzaro. Le MM.SS. precisano che detti plotoni « si adoperano per oltre 3 mesi nei lavori di demolizione o puntellamento di case pericolanti »; - il 7° rgt. alp., di stanza in Conegliano, invia i plotoni zappatori dei btg. «Cadore» e « Feltre », ciascuno di 1 U. e 34 tra SU. e Tr., e del btg. « Gemona », di 1 U. e 46 fra SU. e Tr. Tali reparti vengono impiegati rispettivamente a Nocera Tirinese e S. Mango d'Aquino; Serrastretta e Nicastro; Capistrano. Primo a lasciare la zona terremotata sarà il pl. del btg. « Gemona », che farà rientro alla sede il 24 novembre; seguiranno quello del « Feltre » il 16 dicembre e il pl. del «Cadore» il 25 dello stesso mese; - da Torino, il 5° rgt. g. mn., colà di stanza, invia nelle zone terremotate la P, 66, 10" e 1P cp. che vengono impiegate a Cosenza, Soverato, Monteleone, Sorianello, Vazzano, Soriano, Potenzoni (Catanzaro) per la demolizione di edifici pericolanti e costruzione di baracche. 17 SETTEMBRE - L'88° rgt. f. « Friuli», di guarnigione in Bari, invia ancora in Calabria, in aggiunta ai propri reparti già operanti nelle zone terremotate, il I btg. che, giunto a Palmi, distacca forti drappelli a Gioia Tauro, Maierato, Cinquefrondi, Rizziconi, Varapodio, Molocchio, Seminara. Tutti i reparti del rgt. sono impegnati 138
ininterrottamente fino alla seconda quindicina del mese di dicembre, allorché faranno rientro alla sede, ad eccezione della 6a cp. e di un plotone autonomo di zappatori, che rientreranno a Bari il 3 marzo del 1906. 18 SETTEMBRE - Il 22° rgt. a. cam., di sede in Palermo, invia in Calabria una sezione della 16a btr. da montagna, della forza di 1 U. e 70 fra SU. e Tr. La sezione presta soccorso alle popolazioni di Seminara e Melicuccà, provvedendo al seppellimento di cadaveri e al diroccamento di case pericolanti. - Il 12° rgt. a. caro., di stanza in Capua, partecipa alle operazioni di soccorso alle popolazioni calabresi inviando un drappello « treno», composto di 1 U. e 12 uomini di Tr. con 16 cavalli, che effettua servizi di trasporto di cose e persone nella zona di Monteleone Calabro. - Il 10° rgt. a. cam., di stanza in Caserta, e il 24° rgt. a. cam., di stanza in Napoli, inviano in Calabria una sezione « treno » ciascuno, rispettivamente di 1 U., 1 SU., 22 Tr. con 33 cavalli, e di 1 U. e 18 Tr. con 26 cavalli. Tali sezioni effettuano anch'esse trasporto di persone e cose nella zona di Monteleone C. La sezione del 10° a. terrrtina i propri interventi il 23 ottobre, quella del 24° il 5 dicembre. 19 SETTEMBRE - Il 22° rgt. a. cam. invia da Palermo un secondo drappello, della forza di 1 U. e 40 uomini di Tr. con 20 muli, in distaccamento a Monteleone Calabro, ove il reparto viene adibito al trasporto di materiali in favore della popolazione civile. 24 SETTEMBRE - Da Palermo, ov'è di sede, il 9° rgt. b. fa partire alla volta della Calabria il XXIII btg. e la 10a cp. Tali reparti, divisi in vari drappelli, prestano soccorso alle popolazioni di Monteleone, Belmonte Calabro, Amantea, S. Leo, Joppolo, Daffìna, Aiello Calabro, Nocera Tirinese fino agli ultimi giorni di ottobre . 30 SETTEMBRE - Le MM.SS. della Direzione di commissariato militare del XII C.A. in Palermo riportano: « Nel corso del mese di settembre... ebbe luogo l'invio in congedo ìllimitato degli uomini della classe 1882 con ferma di 3 anni e di quelli della classe 1883 con ferma di 2 anni. Di detti militari ne furono trattenuti alle armi n. 15 sino al 4 ottobre, dappoiché i medesimi, nella. qualità di panattieri, vennero impiegati nei lavori straordinari di panificazione in occasione dei disastri del terremoto nelle Calabrie. In tale occasione la 12a compagnia di sussistenza comandò un drappello di 18 uomini di truppa a Villa S. Giovanni per la fab-
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bricazione clel pane, facendo funzionare un panificio eventuale da campo col forno ivi esistente ».
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OTTOBRE -
Parte alla volta della Calabria, da La Spezia,
il II btg. del 17° rgt. f. «Acqui». Giunto a Monteleone, il btg. - in seguito agli ordini dell'XI C.A. - disloca i reparti come segue: Cdo btg. a Monteleone, Y cp. a Pizzo C., 6· a Tropea con il I pl. a Briatico, r cp. a Joppolo, sa cp. a Parghelia con un pl. a Zaccanopoli. Detti reparti, dopo aver prestato la loro opera di soccorso, rientreranno alla sede di La Spezia a scaglioni, a cominciare dal 2 marzo 1906. 23 OTTOBRE - Partono per la Calabria da Napoli la 5" e la 9• cp. del 45° rgt. f. «Reggio», colà di stanza. I due reparti vengono impiegati rispettivamente a Cittanova e a Laureana di Borrello, in provincia di Reggio G., per la costruzione di baracche-ricovero per i danneggiati dal terremoto. Faranno rientro alla sede il 2 e l'll gennaio 1906. 24 OTTOBRE - Il 41° rgt. f. «Modena», di sede in Gaeta, fa partire alla volta della Calabria il I btg. con 3 compagnie più 3 plotoni. I singoli reparti operano in favore delle popolazioni terremotate di S. Pietro d'Amantea, Belmonte Calabro, Aiello, Nocera Tirinese, Filadelfia, Serra d'Aiello fino al 22 novembre, giorno in cui rientrano alla sede. Una cp. rimane a Belmonte fino al 19 dicembre. 30 DICEMBRE - Le MM.SS. dell'Ospedale Militare di Palermo riportano che, durante l'anno 1905, gli ufficiali medici di guardia hanno prestato pronto soccorso a 507 individui della popolazione civile. Anno 1906
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GENNAIO -
Nel deposito di legname della ditta Masnato
& C., sito nel Molo Vecchio del porto di Genova, si sviluppa un
forte incendio. Il 76° rgt. f. «Napoli», di stanza nella città, invia immediatamente un grosso drappello di militari che concorrono allo spegnimento. 1 FEBBRAIO - La 1" cp. del btg. « Ceva » viene inviata dal 1° rgt. alp., di stanza in Mondovl, a spegnere un incendio che sta devastando il bosco di « Mezz'ora » situato alle falde del Monte Corto, nel comune di Tenda. Data l'estensione delle fiamme e la 140
difficoltà di accesso alla zona, il reparto protrae la propria opera nei giorni e relative notti dell'l, 2 e3. 26 FEBBRAIO - Una grossa alluvione colpisce l'abitato di Alimena, in provincia di Palermo. In soccorso della popolazione danneggiata, viene fatta intervenire la r cp. zappatori del 1° rgt. g., distaccata a Messina dalla sede reggimentale di Pavia, che provvede allo sgombero dei materiali, trascinati nelle strade dall'alluvione, e al ripristino delle comunicazioni. 6 APRILE - Fin dai primi del mese il Vesuvio è entrato in eruzione e le autorità civili e militari di Napoli hanno predisposto misure per fronteggiare ogni situazione di emergenza al fine di soccorrere le popolazioni maggiormente esposte. In data odierna l'eruzione si fa violenta e la fuoruscita di cenere e lapilli si riversa sulle zone a ridosso del vulcano. Varie località corrono il pericolo di rimanere sepolte. Particolarmente minacciati sono gli abitati di Ottaiano, S. Giuseppe Vesuviano, Somma Vesuviana, S. Sebastiano, S. Anastasìa, S. Giovanni a Teduccio, Boscotrecase, Torre Annunziata, Terzigno, Aiello, Pollena, Torre del Greco, Castellammare di Stabia, Nola e Nocera. Crolli e incendi avvengono in più parti nei giorni 6, 7 e 8, con vittime tra la popolazione civile, tra scene di panico e di terrore. Il Cdo Mil. di Napoli attiva immediatamente varie unità dipendenti per l'effettuazione degli interventi di soccorso. Qui di seguito, quanto è documentato in merito dalle singole MM.SS.: - il 12° rgt. a. cam., di stanza in Capua, invia neUa zona 6 colonne carreggiate per il trasporto a Napoli dei profughi dei comuni danneggiati e delle loro masserizie. Tali colonne comprendono complessivamente 1 Ten. Col., 2 Cap., 6 U. subalterni, 14 SU., 224 Tr., 299 cavalli e 60 carri da trasporto; - il 24° rgt. a. cam., di stanza in Napoli, fornisce anch'esso parecchi convogli carri per lo stesso motivo; - il 10° rgt. a. cam., di stanza in Caserta, organizza 3 colonne di soccorso che si recano nei comuni di Nola e di Nocera. A Nola operano la l3 colonna, di 1 U. subalterno, 47 uomini di Tr., 48 cavalli e 10 carri e la 2a colonna di 1 U., 45 uomini di Tr., 47 cavalli e 1 O carri. A Nocera è in azione la 3a colonna, composta di 1 Cap., 1 U. subalterno, 43 uomini di Tr., 44 cavalli e 10 carri; - il D.M. di Nola prepara e mette a disposizione dei fuggiaschi vari locali della propria caserma e distribuisce numerose coperte da campo ai profughi ricoverati; - il 13° rgt. a. cam., di stanza in Roma, invia a Napoli un 141
reparto della forza di 3 U. e 60 uomini di Tr ., con 114 quadrupedi e 26 carri da trasporto, che verrà impiegato ininterrottamente fino al 24 aprile;
-
il 45° rgt. f. « Reggio » di sede in Napoli, invia il III
btg. a Torre del Greco, da dove le compagnie vengono distaccate a S. Anastasia, Pollena, Somma Vesuviana e Ottaiano. I militari sono impegnati nei soccorsi diretti alla popolazione, nei lavori di sgombero delle macerie ~ di disseppellimento delle vittime; - 1'8° rgt. f. «Cuneo», di stanza in Nocera Inferiore, im· piega a Boscotrecase, Torre Annunziata, S. Giuseppe Vesuviano, Terzigno i comandi del I e del III btg. con le rispettive compagnie « per concorrere nell'opera filantropica, con altri reparti dell'esercito, in occasione dei gravi disastri prodotti dall'eruzione vesuviana » (1);
- il 41 ° rgt. f. «Modena», di stanza in Gaeta, invia il II btg. più 3 compagnie del IV btg. I reparti prestano opera di soccorso a Ottaiano, Somma Vesuviana, S. Anastasìa, S. Giovanni a Teduccio. 8 APRILE - L'l1° rgt. f. «Casale», di stanza in Salerno, in. terviene in soccorso delle popolazioni vesuviane con il II btg., le cui compagnie sono distaccate a S. Giuseppe V., Ottaiano, Scafati, Castellammare di Stabia, Palma Campania, S. Gennariello, Poggiomarino;
- il 12° rgt. f. « Casale», ugualmente di stanza in Salerno, interviene in soccorso con il III btg. che opera nelle località di S. Giuseppe V., Castellammare di Stabia, Terzigno; - il 19° rgt. f. «Brescia», di stanza in Napoli, impiega 5 compagnie tra Portici, Resina, Ponticelli, Cercola, S. Sebastiano. Tali reparti provvedono alle seguenti opere: « sgombero della cenere, demolizione di casamenti pericolanti, custodia di mobili e di denari dei privati che hanno abbandonato il proprio domicilio, trasporto di persone ferite agli ospedali e alle stazioni vettovagliamento e simili »; - il 42° rgt. f. «Modena», di stanza in Caserta, impiega sui luoghi colpiti il I btg. e una cp. zappatori di formazione della forza di 90 uomini;
(1) Dalle MM.SS. dell'8° rgt. f. - ricompense al valor civile - risulta che S. Giuseppe Vesuviano subi in modo gravissimo le conseguenze dell'eruzione. Molte case crollarono sotto la pioggia di cenere e !api.i.li, trascinando gli abitanti fra le macerie. Crollò anche la chiesa, seppellendo varie persone che vi si trovavano rifugiate.
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- il rgt. c. «Lodi», di sede in Aversa, fa partire alla volta di Napoli, per via ordinaria, « il 1°, 2°, 5° Squadrone ... Detti reparti accantonarono nella caserma Grani/i da do ve giornalmente distaccavano vari drappelli nelle zone devastate di Portici, Resina, Torre del Greco, ecc. pel servizio di soccorso ai fuggiaschi. Un plotone del 2° Squadrone dal 9 al 13 stesso mese fu distaccato a S. Anastasìa, venendo poi rilevato da un plotone del 5° Squadrone. In detta circostanza S.M. il Re Vittorio Emanuele III recatosi in quelle località, non potendo far uso di altro mezzo di trasporto per l'ingombro delle vie causa l'enorme quantità di cenere e lapillo caduti, dovette servirsi del cavallo di truppa a nome Dado, allestitogli espressamente dal plotone del 2° Squadrone distaccato a S. Anastasìa agli ordini del Tenente Maggi signor Domenico»; - partecipano alle operazioni di soccorso alle popolazioni e a quelle intese a facilitare il deflusso dei profughi della zona vesuviana anche il rgt. c. «Foggia», di stanza in Napoli, e il rgt. c. «Aosta», di stanza in Nola; - la brigata del 1° rgt. g., distaccata in Roma dalla sede reggimentale di Pavia, fa partire la 1• cp. zappatori per la zona vesuviana, ove i militari vengono impiegati per lavori di demolizione, puntellamento fabbricati pericolanti e simili; - la Direzione di commissariato militare del X C.A. di Napoli provvede ad assicurare alla popolazione sinistrata il rifornimento di viveri e il rancio caldo. 10 APRILE - Il 27° rgt. f. «Pavia», di stanza in Firenze, invia a Napoli il III btg. e una cp. zappatori di formazione. I militari sono impiegati nelle opere di soccorso in varie località, fra cui Ottaiano. 11 APRILE - Il 91° rgt. f. « Basilicata », di sede in Civitavecchia, fa partire per Napoli il I btg. con le quattro compagnie organiche. I reparti si adoperano in favore delle popolazioni di Poggio Marino, Torre Annunziata, S. Gennariello e S. Giuseppe V.; - il rgt. c. << Lancieri di Firenze», di stanza in S. Maria Capua Vetere, parte al completo con i suoi sqd. I, III, IV, V e VI alla volta di Napoli per accorrere nelle zone devastate dall'eruzione, sia in soccorso delle popolazioni che per lavorare allo sgombero delle strade dai lapilli e. dalla cenere. 13 APRILE - Il Cdo del Collegio Militare di Napoli fa intervenire tutti gli allievi, in numero di 75, formati su una cp. agli ordini di un Capitano e di 2 Ufficiali subalterni, alle operazioni di soccorso
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prima a Somma Vesuviana, quindi a S. Sebastiano. Gli allievi vengono impiegati anche nei lavori di riattamento delle strade. 22 APRILE - Il Teo. Gen. Emanuele Filiberto di Savoia, comandante del X C.A. di Napoli, emana per le truppe impiegate nelle operazioni di soccorso alle popolazioni vesuviane il seguente ordine del giorno: « Soldati,
vi ho visti in azione sereni e lieti di essere adoperati per lenire le disgrazie altrui, e vi ricordo a titolo di lode quanto avete fatto. Prontamente accorsi nei luoghi devastati dalla eruzione Vesuviana, avete rincorato la popolazione con la vostra presenza e col vostro esempio, avete mantenuto l'ordine e salvaguardata la proprietà. Cooperando colle popolazioni locali, e sostituendovi ad esse, avete eseguito i più urgenti e pericolosi lavori relativi alla sicurezza dei fabbricati ed al ristabilimento dellq più importanti comunicazioni. Nelle località più duramente colpite avete prestato l'opera vostra per la ricerca, la cura e il trasporto dei feriti, nella ricerca dei morti e nel loro seppellimento avete dato prova di sublime abnegazione e pietà. Una parte dei profughi trovò ricovero e vitto nelle vostre caserme, e le popolazioni prive di mezzi rimaste sul posto furono da voi provviste di quanto è indispensabile alla vita. Ovunque e da tutti avete meritato plauso pel vostro contegno. Il vostro compito non è finito: continuate per amore verso la Patria, per devozione verso il Re Napoli, 22 aprile 1906.
il tenente generale E. F. di Savoia»
24 APRILE - In data odierna, con il 13° rgt. a. cam., che parte alla volta di Roma, ha inizio il rientro alle sedi di provenienza dei reparti impiegati nella zona vesuviana. Tale rientro ha luogo gradatamente, a mano a mano che le esigenze di soccorso e di lavoro lo consentono. Le truppe a lasciare la zona per ultime saranno il Cdo e il III btg. del 12° rgt. f. «Casale» che faranno ritorno a Salerno, ove il rgt. è di stanza, in data 24 luglio. 31 AGOSTO - Agli ultimi del mese, in giorno non precisato dalle MM.SS., i boschi intorno a Follonica (Grosseto) sono in preda a estesi e violenti incendi. In seguito a ordine del Cdo della D. Mil. di Livorno, il 18° rgt. f. « Acqui », di stanza in Pisa, concorre unitamente ad altri reparti della stessa Divisione - a formare un reparto di truppa che si reca nella zona per lo spegnimento. Il re144
parto fornito dal 18° è costituito da 1 U. sup., 6 U. inf. e 161 tra SU. e uomini di Tr. 14 SETTEMBRE - In Sicilia, scosse di terremoto colpiscono alcune zone della provincia di Palermo. Il 34° rgt. f. « Livorno », di sede nel capoluogo, distacca a Trabia il pl. zappatori che coopera a riparare i danni prodotti dal sisma e a costruire baracche per i terremotat i, rimanendo sul posto :fino al 23 dicembre. 20 SETTEMBRE - Il 24° rgt. f. «Como», di sede in Palermo, invia a Termini Imerese, danneggiata dal terremoto, la 58, la 10a cp. e il pl. zappatori. I militari prestano soccorso agli abitanti, demoliscono case crollate e puntellano muri pericolanti. Le due compagnie rientrano alla sede il 23 ottobre, il pl. zappatori il 25 ottobre. 24 OTTOBRE - Scosse di terremoto in provincia di Reggio Calabria. Intervengono in soccorso delle popolazioni: - il 29° rgt. f. « Pisa », che dalla propria sede di Potenza distacca un plotone a S. Ilario dello Jonio, ,.ove lo stesso rimane :fino al 31 dicembre; - 1'88° rgt. f. « Friuli », che dalla sede di Bari fa partire per le zone colpite un plotone di 1 U. e 25 Tr. Tale pl. raggiunge prima l'abitato di Brancaleone, quindi si reca a Africo, ove :fino al 5 dicembre è impiegato in opere di salvataggio, nella demolizione di case pericolanti e nella costruzione di baracche. Non si hanno notizie di interventi - probabilmente avvenuti - da parte dei reparti di stanza in Reggio Calabria. 25 OTTOBRE - Nelle prime ore dopo la mezzanotte il btg. «Verona» del 6° rgt. alp. , che si trova distaccato in Bassano (Vicenza) dalla sede di Verona, accorre con le proprie compagnie a spegnere un incendio divampato nello stabilimento per la lavorazione del legno della ditta Favero, sito nella stessa cittadina. 31 OTTOBRE - In giorno del mese non precisato dalle MM. SS., il 77° rgt. f. «Toscana», di stanza in Bra (Cuneo), invia 50 zappatori al comando di 1 Ufficiale a prestare soccorso alla popolazione di Chignolo Po inondata dallo straripamento del Po e ailluenti che ha provocato allagamenti in vaste zone del Pavese. Il drappello rientra alla sede il 2 novembre. 1 NOVEMBRE - Durante il mese, in giorni non precisati dalle MM.SS., squadroni del rgt. « Lancieri di Montebello », di stanza in Vicenza, vengono impiegati in lavori tesi a riattare e rinforzare gli argini dei fiumi Bacchiglione e Retrone, straripati a causa delle in145
cessanti piogge. I reparti prestano anche soccorso agli abitanti dei cascinali in pericolo a causa dell'allagamento delle campagne. 14 DICEMBRE - Un reparto di « Aosta Cavalleria», di stanza in Nola, accorre a prestare soccorso alle vittime del disastro causato dallo scoppio del polverificio « Mauro », ubicato nella stessa cittadina. I militari riescono a trarre in salvo 5 delle 7 persone rimaste sotto le macerie. 31 DICEMBRE - Le MM.SS. dell'Ospedale Militare di Palermo recano che, durante l'anno testé decorso, è stato prestato, dagli ufficiali medici di guardia, il pronto soccorso a individui della popolazione civile per i seguenti motivi: 10 ferite da punta, 103 ferite da taglio, 25 ferite da punta e taglio, 9 ferite lacere, 29 ferite contuse, 149 ferite lacero-contuse, 8 ferite da strappamento, 2 ferite da arma da fuoco, 46 contusioni, 12 abrasioni, 4 lussazioni, 3 distorsioni, 22 fratture, 4 commozioni, 8 ustioni, 13 avvelenamenti. Anno 1907
10 FEBBRAIO - A Saponara, in provincia di Messina, danneggiata da una grossa frana, un drappello di 1 U. e 28 uomini di Tr. della brigata zapp?tori (r e 10• cp.) del 1° rgt. g., distaccato a Messina dalla sede di Pavia, viene impiegato nello sgombero delle strade e delle abitazioni invase dal terriccio e dai detriti. Il drappello lavora fino al 1 marzo, giorno in cui fa ritorno alla sede. 11 FEBBRAIO - Frane anche nella zona di Cariati, in provincia di Catanzaro. Il II. btg. del 49° rgt. f. «Parma», che si trova distaccato a Cotrone dallw sede di Piacenza, invia sul posto la r cp. I militari provvedono al puntellamento, alla demolizione delle case pericolanti e allo sgombero dei detriti, rientrando a Cotrone il 25 febbraio ( 1). 15 FEBBRAIO - Il 7° rgt. f. «Cuneo», di stanza in Potenza, invia d'urgenza a Tursi (Matera) ove è avvenuto il crollo d'un fabbricato, un drappello di 1 S.Ten. e 10 zappatori che, lavorando giorno e notte, provvedono allo sgombero delle macerie, rimanendo sul posto fino al 24 febbraio. Il II btg. del 40° rgt. f. « Bologna », che si trova in distaccamento a Campobasso dalla sede di Foggia, interviene con un forte reparto in soccorso degli abitanti travolti dalle macerie di una casa (1) La cittadina riprenderà l'antico nome di Crotone . negli anni successivi alla 1• guerra mondiale.
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improvvisamente crollata nel capoluogo molisano. I militari riescono a trarre in salvo varie persone in imminente pericolo di vita. 18 FEBBRAIO - Altro intervento per una frana, in questo mese di febbraio, ed è di nuovo la brigata zappatori del 1° rgt. g. distaccata a Messina che lo effettua. Il reparto, infatti, invia a Sutera (Caltanissetta), un drappello della r cp. che provvede allo sgombero del terriccio e dei sassi della grossa frana che ha colpito l'abitato. Il lavoro, date le proporzioni del sinistro, è assai lungo e impegnativo perché si protrae per tre mesi e mezzo. Il drappello, infatti, rientra in sede soltanto il 30 maggio. 28 FEBBRAIO - Una grossa frana minaccia l'abitato di Montemurro, in provincia di Potenza. In soccorso degli abitanti il 7° rgt. f. « Cuneo », di stanza nel capoluogo lucano, invia sul posto un reparto zappatori che prende a compiere i lavori per scongiurare il pericolo. In data 3 marzo, il rgt. manda in rinforzo agli zappatori un plotone di fanteria. Gli uomini, esaurito il compito loro affidato, rientrano in sede 1'11 marzo. 22 MARZO - Il btg. « Aosta», del 4° rgt. alp., interviene con la cp. , al completo di U. SU. e uomini di Tr., a spegnere un incendio di vaste proporzioni sviluppatosi sulla falde meridionali del Pizzo Grogna, nella regione circostante i paeselli di Cisore, Mocogna e Gaddo. Lavorando giorno e notte, il reparto riesce a domare il fuoco solo il 24 seguente.
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25 MARZO - Un furioso incendio, sviluppatosi nell'abitato di Cascina Michelina, presso Alessandria, è spento dalla Y cp. del 72° rgt. f. « Puglie », di stanza nel capoluogo.
6 APRILE - In serata, verso le ore 20, dal Monte Stregone dominante la strada provinciale Acqui-Visone, in Piemonte, si distacca un'enorme frana che si abbatte sulla « Trattoria dei Pesci vivi », seppellendo 5 persone della famiglia del proprietario del locale. Il 23° rgt. a. cam., di stanza in Acqui, invia immediatamente un forte contingente di militari per l'opera di soccorso. Il lavoro di rimozione dell'immenso cumulo di terra che ha seppellito la casa si protrae per vari giorni e varie notti. L'estrazione dei corpi delle cinque vittime viene effettuata da personale del comune di Acqui, che provvede poi anche al riattamento della strada. 20 APRILE - Un reparto del 24° rgt. f. «Como», in distaccamento a Bagheria dalla sede di Palermo, accorre a prestare soccorso alle persone travolte dalle macerie di una casa crollata in seguito a una grave esplosione di fuochi artificiali. 147
11 LUGLIO za in Chieti:
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Dalle MM.SS. del 6° rgt. f. « Aosta » di stan·
« La notte dal 1O ·alt' 11 luglio la r Compagnia per ordine telegrafico del Comandante della Divisione Militare di Chieti si trasferì per via ordinaria da Penne a Città S. Angelo ove era avvenuto lo scoppio del laboratorio pirotecnico Baiocchi. Ricevuto l'ordine alle ore 2, giunse sul posto prima delle ore 6, e procedette all'estinzione dell'incendio ed ai lavori di salvataggio che durarono fino alle ore 19 del giorno successivo» (1).
11 OTTOBRE - Il 3° rgt. alp., di sede in Torino, invia il btg. « Exilles », rinforzato dalla 24a cp. del btg. « Pinerolo», in soccorso della popolazione di Cères, in Valle Stura, colpita da una violenta alluvione. Il btg. rientra alla sede di Torino il giorno 13, dopo aver lavorato due giorni e due notti. 18 OTTOBRE - Il Po e il Ticino e loro affluenti, fortemente ingrossati a causa delle continue piogge, straripano in vari punti della Lombardia, provocando estese inondazioni. Il 1° rgt. g., di stanza in Pavia, interviene con la 43, 53, 63, sa e 9a cp. zappatori e il pl. allievi sergenti nelle località inondate. L'opera di tali reparti si esplica specialmente a Borgo Ticino, Travacò Siccomario, Gravellona, lungo l'argine di Travacò e l'argine che da Borgo Ticino basso si dirige verso sud, allo scopo di far affiuire nel Po le acque del Ticino che, per la rottura dell'argine nella zona denominata « Il Rottone>> a monte del ponte della ferrovia, minacciano seriamente le località sopra nominate. I militari, inoltre, traghettano con barchetti e barche i viandanti lungo i due tagli dell'argine, fra Borgo Ticino, Acquanegra e Travacò Siccomario, e consolidano con sacchi a terra alcuni tratti pericolanti dell'argine sulla destra del Ticino e dell'argine di Travacò. La la e la 2a cp. «treno» forniscono in detta occasione alla cp. zappatori uomini e quadrupedi necessari per il trasporto del materiale da ponte. Gli interventi dei reparti genio si protraggono a tutto il 25 ottobre. Il 7° rgt. a., di stanza in Pavia, prende parte alle operazioni. 20 OTTOBRE - Il 4° rgt. g., di stanza in Piacenza, interviene in varie località colpite dall'inondazione del Po e del Ticino. La 3a cp. pontieri, con 3 U. e 50 uomini di Tr., è impiegata in operazioni di salvataggio, rifornimento viveri, servizio di traghetto nelle (1) La 7" cp. si trovava a Penne per le esercitazioni estive unitamente col II btg. del rgt. La distanza da Penne a Città S. Angelo, calcolata in base al percorso Penne-Picciano-Cipressi-Soricchio risulta essere di 34 km circa.
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zone di Camini di Pavia, Travacò Siccomario, S. Martino Siccomario e Cava Carbonara. Il reparto rientrerà in sede il 31 ottobre. Il 23° rgt. a. cam., anch'esso di stanza in Piacenza, partecipa ai soccorsi con vari drappelli, che vengono impiegati soprattutto per lo sgombero delle famiglie e dei materiali dalle case allagate. 22 OTTOBRE - Il 50° rgt. f. «Parma», di stanza in Piacenza, prende parte con un forte drappello alle operazioni di soccorso e di salvataggio, fino all'ultimo del mese. Anche il V e VI sqd. del rgt. c. « Vittorio Emanuele», in distaccamento a Piacenza dalla sede rgt. di Parma, si adoperano nel soccorso alle popolazioni danneggiate dalle inondazioni. · 23 OTTOBRE - Scosse di terremoto colpiscono molti centri abitati della provincia di Reggio Calabria. Il Comando della B. f. « Cremona », di sede nel capoluogo, prende a inviare, nelle località · maggiormente disastrate, reparti zappatori delle unità dipendenti - 21 ° e 22° rgt f. - ai quali si aggiungono via via reparti fatti affluire dal Coniando della D. Mil. di Catanzaro, nonché dalle D. Mil. di Messina e di Bari e dai corpi d'armata IX e X. Dalle MM.SS. della stessa B. f. «Cremona», che ha il comando delle truppe impiegate e che agisce in cooperazione con il « Comitato Governativo di Soccorso» nominato con decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, risulta che i reparti zappatori sono forniti dai reggimenti di f. 19°, 20°, 21°, 22°, 29°, 45°, 46°, 47°, 49° (1), 83°, 84°, 87°, 88°, 89°, 93°, 94°; dal 1° e 2° rgt. G.; dal 22° rgt. a. mon.; dal 1° rgt. g. (4 compagnie); dalla 9a cp. di sanità, per un totale di 45 U. e 947 tra SU. e mil. di Tr. e 50 muli. I singoli drappelli di squadra, plotone o compagnia, sono impiegati per sgombero di macerie, recupero delle vittime e loro inumazione, aiuto ai feriti, distribuzione di viveri alla popolazione, puntellamento o demolizione di edifici pericolanti, costruzione di baracche, nelle località di Gerace Superiore, Gerace Marina, Motta S. Giovanni, Roghudi, Montebello, Ardore, Agnana, Platì, Pietrapennata, Ferruzzano, Radicena, Arghillà, S. Ilario sullo Jonio, Condojanni, Ciminà, Bagnara, Portigliola, Casalnovo d' Africo, Benestare, Brancaleone,· Siderno, Sinopoli, Condofuri, Cosoleto, Fossato Calabro, S. Cristina d'Aspromonte, S. Luca, Polzi, Solano Superiore, Canolo, Bovalino, S. Eufemia, Staiti, S. Procopio, Scido, Antonimina, Zoparto. (1) Il 49° rgt. f. «Parma», di sede mento a Gerace. Il reparto viene adibito dalla corazzata « Umberto I » e da vagoni di scorta alle spedizioni di soccorso portate
in Piacenza, ha 1'11~ cp. distaccasoprattutto allo scarico dei viveri ferroviari, come pure è impiegato ai comuni limitrofi.
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I primi rientri alle sedi di provenienza avvengono · entro il mese di dicembre. Dopo l'ultimo dell'anno rimangono !).elle località colpite una cp. del genio e 13 plotoni zappatori di fanteria della forza complessiva di 17 Ufficiali e 306 Sottufficiali e Truppa. 26 OTTOBRE - Mentre in Calabria vengono portati soccorsi alle popolazioni colpite dal terremoto, nel Nord continuano le operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dall'inondazione del Po, del Ticino e loro affiuenti. In data odierna il 1° rgt. alp., di stanza in Mondovì, invia a Parma, a dar man forte agli uomini ivi già impegnati, i reparti zappatori dei btg. « Mondovì » e << Ceva » (quest'ultimo si trova in distaccamento a Cuneo). I militari faranno ritorno alle sedi il giorno 4 dicembre, dopo oltre un mese di lavoro. Il 1° rgt. ·g., di stanza in Pavia, distacca la 9• cp. zapp. a Chignolo Po ove, diviso in vari drappelli lungo l'argine sinistro del Po, il reparto provvede ai lavori di rafforzamento dell'argine nei punti pericolanti per infiltrazioni d'acqua. Anche in tale occasione le compagnie « treno » del rgt. forniscono uomini e quadrupedi per il trasporto dei materiali occorrenti per l'esecuzione dei lavori. La 9• cp. protrae i propri interventi fino al giorno 2 novembre allorché, cessato il pericolo, rientra a Pavia. Il 1° rgt. f. « Re », di sede in Verona, distacca un drappello di 1 Ufficiale e 25 zappatori a Cazzano di Tramigna, a nord di Soave, ove il locale torrente straripando ha devastato gli argini. Il drappello, compiuti i lavori di riparazione, rientra a Verona il 2 novembre. 27 OTTOBRE - Il 49° rgt. f. <<Parma>>, di stanza in Piacenza, distacca una cp. a S. Rocco al Porto per urgenti lavori di arginatura; un pl. di 1 Ufficiale e 24 uomini di Tr. svolge azione di pattugliamento giorno e notte lungo l'argine destro del Po, tra S. Nazzaro e Monticelli d'Ongina, per tenere sotto controllo l'onda di piena. Ai lavori di S. Rocco al Porto partecipa anche un drappello di 3 Ufficiali e 56 uomini di Tr., inviati sul posto dal 5° rgt. alp. di stanza in Milano. Lavori di arginatura e servizio di vigilanza hanno termine il 3 novembre. - Il 71° e il 72° rgt. f. « Puglie », di sede in Alessandria, inviano un pl. zappatori ciascuno a Pavia per partecipare ai lavori di rafforzamento degli argini del Ticino. Il pl. del 71 ° si reca anche a Vignola Po. Rientrano alla sede il 3 novembre.
In data odierna avvengono inondazioni anche nelle provincie di Padova, Verona e Parma. Da Padova, ove si trova in distaccamento dalla sede di Conegliano, il btg. « Pieve di Cadore », del
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7° rgt. alip., invia un pl. di 1 U. e 39 Tr a Piove di Sacco inondata dalle acque straripate dal locale canale del Bacchiglione. Gli alpini si adoperano in soccorso della popolazione per la durata di sette giorni. Dallo stesso capoluogo, ov'è di sede, il 13° rgt. f. « Pinerolo » interviene con vari drappelli sia nella zona cittadina che a Ponte S. Nicolò, ugualmente inondate dal Bacchiglione. A Piove di Sacco viene fatto intervenire anche un pl. del rgt. « Genova Cavalleria », di sede in Padova, che invia inoltre un pl. a Este, in soccorso di quella popolazione, pur essa colpita da alluvione. Gli uomini distaccati a Piove di Sacco tornano alla sede il 2 novembre, quelli operanti a Este il 1O novembre. - Il 10° rgt. b., di sede in Verona, invia d'urgenza la la cp. a Cologna Veneta per riparare i più gravi danni provocati da una inondazione anche colà avvenuta. Il reparto torna in sede il 4 novembre. 28 OTTOBRE - Il 43° rgt. f. « Forfi », di sede in Parma, distacca il pl. allievi sergenti a Torrile allagata dalle acque straripate del fiume Parma. Gli allievi protraggono il loro intervento sino all'8 novembre. Sempre in data odierna il rgt. invia la 1a cp. a Piacenza per partecipare ai lavori di rafforzamento degli argini. Il reparto torna alla sede il 1 novembre. - Il 4° rgt. a. cam., di sede in Cremona, partecipa con un distaccamento di 1 U. e 40 Tr. alle operazioni di salvataggio degli abitanti e delle masserizie e ai lavori di difesa degli argini del Po · in varie zone inondate della Lombardia. - A Chignolo Po (Pavia), gravemente inondata, oggi vengono fatti affluire, per i soccorsi alla popolazione e per i lavori necessari a far defluire le acque, i plotoni zappatori del 31 ° e del 32° rgt. f. « Siena », l'uno di stanza in Fossano, l'altro in Cuneo. Il pl. del 31°, di 1 U. e 50 Tr., lavora fino al 5 novembre; quello del 32°, di 1 U. e 45 Tr., rientra alla sede il giorno 3. Anche il 78° rgt. f. <<Toscana», di sede in Alba, interviene a Chignolo Po con un distaccamento della forza di 1 U. e 50 Tr., che si adopera ininterrottamente in soccorso della popolazione fino al 3 novembre. - L'l 1° rgt. b., di stanza in Asti, impiega un plotone composto di 1 U., 2 SU., e 46 militari di Tr. in soccorso della popolazione della zona di S. Stefano al Corno colpita da inondazione. Il pl. compie i propri interventi, nonostante l'imperversare del maltempo, fino al 3 novembre. - Un drappello del 4° rgt. g. di Piacenza si reca nella zona inondata del comune di Mortizza, lungo il Po, per salvataggio di 151
persone e bestiame, ricerca di cadaveri di persone annegate e distribuzione viveri. Nel frattempo, Ufficiali, Sottufficiali e Truppa rimasti alla sede (come noto molti reparti del rgt. sono già impegnati fuori sede) stanno prestando opera di soccorso e salvataggio in Piacenza e dintorni, provvedendo al rinforzo degli argini del Po con gittamento di materiali (alberi, sacchi a terra, ciottoli, ecc.) soprattutto nella zona di S. Nazaro (1). 29 OTTOBRE - Il 4° rgt. g. invia da Piacenza un dr. pontieri di 1 U. e 16 uomini di Tr. per salvataggio di persone dalle case inondate e pericolanti e per distribuzione viveri nella zona di S. Stefano al Corno, Caselle Landi, Corno Giovane, Corno Vecchio e Meleti (Milano). Altro dr. di 1 U. e 21 pontieri viene inviato a S. Rocco al Porto, Crocione (Milano) e casello ferroviario per « trasporto fuggiaschi» e servizio di corrispondenza. - Un plotone di 1 U. e 40 zappatori del btg. « Borgo S. Dalmazzo », del 2° rgt. alp. di stanza in Cuneo, si reca in distaccamento a Pavia, dove prende parte ai lavori di riattamento degli argini rotti dallo straripamento del Po e al servizio di guardia di quelli pericolanti. Rientra a Cuneo il 3 novembre. 30 OTTOBRE Il · « gruppo compagnie d'artiglieria», sito in Mantova, distacca 2 U. e 30 uomini di Tr. a S. Benedetto Po, allagata dallo straripamento del fiume. Il drappello rimane sul posto, lavorando alla ricostruzione degli argini e al soccorso della popolazione, fino all'8 novembre. Altri drappelli del predetto gruppo lavorano alla riparazione di un argine del Mincio, che fa parte della difesa perimetrale della città e che è stato rotto dalla corrente. Il btg. « Feltre » del 7° rgt. alp., in distaccamento a Padova dalla sede di Conegliano, invia a Ponte S. Nicolò, colpita da inondazione, la 65a cp. Terminati i propri interventi, il reparto rientra alla sede: un drappello di 15 uomini viene però distaccato a Legnago, presso la locale stazione Carabinieri, per prestare soccorsi alla popolazione funestata da inondazione dell'Adige. Da Ferrara, ov'è in distaccamento dalla sede di Udine, il III btg. del 79° rgt. f. « Roma » interviene con i propri reparti in varie località della provincia colpite dall'inondazione dovuta allo straripamento del Po. I militari compiono azioni di salvataggio, lavori di arginamento e sgombero detriti. (1) Tale lavoro, in effetti, il 4° rgt. g. lo aveva già iniziato sin dai primi di ottobre, allorché si profilava la minaccia dell'inondazione.
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31 OTTOBRE - Il drappello del 4° rgt. g., che dal giorno 29 sta operando nella zona di S. Stefano al Corno, viene raggiunto da altri 2 Ufficiali e 20 genieri, resisi necessari per aumentare il lavoro di rinforzo delle arginature pericolanti e per l'azione di salvataggio e di soccorso. Gli uomini rientrano tutti alla sede il 9 novembre. 1 NOVEMBRE - Il Tevere in piena straripa, allagando la zona a sud di Roma. La 1a cp. pontieri del 4° rgt. g., in distaccamento nella capitale, interviene con un drappello di 1 U. e 15 Tr., che provvedono a effettuare trasbordi nella zona della via Ostiense, tra S. Paolo e il fosso Valchetta. Nell'encomio tributato dal comandante del IX C.A. è detto che « in occasione dell'inondazione verificatasi a sud della città, oltre S. Paolo, i militari lavorarono infaticabilmente per due giorni allo scopo di prevenire ed evitare disgrazie, portando aiuto dove ce ne era bisogno ed andando incontro a stenti, patimenti e disagi con slancio ed abnegazione ».
8 NOVEMBRE - In Verona, un molino galleggiante sull'Adige viene travolto dalla corrente impetuos,a del fiume e sta per essere sommerso: 4 persone su di esso imbarcate corrono immediato pericolo di vita. Un drappello della brigata del 4° rgt. g. di Pavia, in distaccamento nel capoluogo scaligero, accorre e opera il salvataggio. 10 NOVEMBRE - Un pl. della 66• cp. del btg. « Feltre », del 7° rgt. alp., in distaccamento a Padova dalla sede di Conegliano, viene fatto partire alla volta di Este colpita da inondazione. Il pl., della forza di 1 U. e 20 alpini, presta opera di soccorso, di riattamento degli argini e di ripristino delle comunicazioni fino al 26 dicembre, tornando in sede dopo un mese e mezzo di lavoro. 18 NOVEMBRE - Il Ministro della Guerra emana, in data odierna, la seguente circolare in merito all'opera di soccorso che i reparti dell'Esercito hanno prestato e stanno tuttora prestando alle popolazioni colpite dalle inondazioni e dal terremoto:
MINISTERO DELLA GUERRA Segretariato generale Circolare n. 340 -
Ammirabile contegno delle truppe accorse per dare aiuto alle popolazioni nelle recenti calamità. - 18 novembre.
<< Le relazioni pervenute al Ministero sull'opera prestata dalle truppe nei luoghi recentemente colpiti dal terremoto e dalle inonda-
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zioni, mettono in evidenza lo slancio fraterno col quale il soldato italiano prestò l'opera sua in aiuto dei fratelli percossi dalla sventura, e lo spirito di abnegazione e di sacrificio col quale tutti indistintamente attesero, in tali dolorose circostanze, al compimento di quel sacro dovere. Ancora una volta l'esercito destò l'ammirazione di tutti, ed ebbe ringraziamenti dalle sventurate popolazioni, espressi con commovente calore di riconoscenza. Il Governo è lieto di tributare encomio ai militari che, anche in queste dolorose circostanze, seppero così bene meritare della patria nostra » . Il Ministro - VIGANO' (1)
19 DICEMBRE - In Palermo, in seguito al violento scoppio di materie esplosive, avvenuto nelle ore serali in un magazzino di armi sito in via Latterini, crollano diverse case, travolgendo fra le macerie molte persone. Il 22° rgt. a. cam., di stanza nel capoluogo, fa intervenire d'urgenza la 16" btr., che si adopera per il salvataggio dei feriti e per il recupero della vittime. Al reparto si affiancano un drappello di militari della 12a cp. di sussistenza e una squadra del locale Ospedale Militare che provvede al ricovero di 10 feriti. 31 DICEMBRE - Le MM.SS. dell'Ospedale Militare di Palermo recano che, durante l'anno testé decorso, dagli ufficiali medici di guardia è stato prestato pronto soccorso a individui della popolazione civile nei seguenti casi: 66 ferite da taglio, 4 ferite da punta, 8 ferite da punta e taglio, 191 ferite lacero-contuse, 32 contusioni, 12 abrasioni epidermidali, 15 fratture, 4 ferite da arma da fuoco, 11 ustioni, 14 avvelenamenti, 3 distorsioni, 1 lussazione, 1 commozione cerebrale, 3 asfìssìe. Anno 1908
23 GENNAIO - In Bassano, nelle ore notturne prima dell'alba, va in fiamme il locale palazzo comunale. Il btg. «Verona», del 6° rgt. alp., colà in distaccamento dalla sede di Verona, svegliato su allarme, si porta sul luogo con la 56", 57• e 73• cp. e coopera allo spegnimento. 6 APRILE - Un reparto del 40° rgt. f. «Bologna», di stanza in Foggia, interviene nell'opera di spegnimento di un incendio che sta devastando « lo stabilimento di Rocco La Capria », sito nel ca(1) La circolare è inserita nel G.M. 1907, disp. n. 52, pag. 2.
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poluogo. Alcuni militari salgono sul tetto dell'edificio in fiamme per gettare acqua coi secchi nell'interno, altri per sollevare dalla strada il tubo di una pompa d'incendio con la quale mandare acqua ove il fuoco divampa maggiormente. 27 MAGGIO - Una violenta inondazione, provocata dallo straripamento del torrente Sessera ingrossato dalle continue piogge, colpisce gravemente l'abitato di Coggiola (Novara). Il 1° rgt. g., di sede in Pavia, invia sul posto la 7" cp. zappatori, della forza di 2 U. e 66 uomini di Tr. I principali interventi eseguiti dai militari consistono: nella costruzione di arginature con gabbioni per la difesa immediata dei locali lanifici e fabbricati prossimi al torrente; nello scavo di un canale lungo m 150, largo m 8, profondo m 2 per spostare il letto del torrente stesso; nell'erezione di un argine di pietre, lungo m 70. 30 MAGGIO - A dar man forte alla 7a cp. impegnata nelle operazioni di soccorso agli abitanti di Coggiola, il 1° rgt. g. manda sul posto da Pavia la 10a cp. zappatori, della forza di 2 U. e 54 Tr. Il 1 luglio la 7" cp. si trasferirà a Flecchia e la 1oa andrà a Pray per la stessa opera di soccorso. La 7a cp. rientrerà poi alla sede di Pavia il 16 luglio, la 10 il 6 agosto. 3
19 GIUGNO - La brigata ferrovieri del genio, di stanza in Torino, distacca a Perrero, nella Val Germanasca, fortemente danneggiata da un nubifragio e dallo straripamento del fiume omonimo, la 4• cp. Il reparto provvede ai soccorsi più urgenti, tesi a rimuovere i detriti dalle strade e a ripristinare le comunicazioni. Rientrerà a Torino il 13 luglio, dopo 23 giorni di ininterrotto lavoro. 10 LUGLIO - A sostituire la 4a cp. della brigata ferrovieri in Val Germanasca, il 1° rgt. g. distacca da Pavia nella zona 1'11• cp. zappatori, della forza di 3 U. e 75 uomini di Tr., con 2 carri da parco leggeri, 1 carretta da btg. e 1O quadrupedi del reparto « treno >>. Posta anch'esso la base a Perrero, centro della valle, il reparto prende a riparare lunghi tratti di strada distrutti e a costruire ponti in legno lungo la piccola valle laterale che da Perrero va a S. Martino e Bovile. Il 20 luglio una sezione sarà distaccata in quest'ultima località, mentre il 27 il comandante della cp. con alcuni elementi raggiungerà Massello, nell'alta Val Germanasca. Il reparto farà rientro a Pavia, a lavori ultimati, il 21 agosto. 14 LUGLIO - Essendosi abbattuta una grossa frana sull'abitato di Villanova, frazione di Ronco Canavese, facendo crollare varie case e seppellendo alcune persone, il 54° rgt. f. «Umbria», che
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dalla sede di Ivrea si trova per le esercitazioni estive a Cuorgné, invia d'urgenza sul luogo della sciagura (distante circa 15 km) la 6a cp. e il pl. zappatori, che cooperano al salvataggio dei superstiti e al recupero delle vittime. Da Torino la brigata ferrovieri del genio fa partire a quella volta la propria 3a cp. che, una volta sul posto, provvede allo sgombero dei detriti e al ripristino delle comunicazioni. Gli uomini del 54° rgt. f. rientreranno a Cuorgné il 22 luglio, i ferrovieri del g. faranno ritorno a Torino il 6 agosto. 31 LUGLIO - Terremoto in provincia di Udine. Il 79° rgt. f. «Roma» , di sede nel capoluogo friulano, distacca a Moggio Udinese un pl. di 40 zappatori che, al comando di 1 Capitano, si adoperano in vari interventi in soccorso della popolazione. 23 OTTOBRE - Furioso incendio, nelle ore serali, nella fornace della ditta Casserini & Papis, presso Acqui Terme (Alessandria). Il 23° rgt. a. cam., di stanza nella cittadina, invia sul posto un drappello di 1 U. e 30 militari di Tr. i quali, dotati di pompe, danno subito inizio all'opera di spegnimento. Poiché l'incendio è troppo esteso e si sta propagando rapidamente, il rgt. fa intervenire 100 uomini di rinforzo. Il fuoco è domato alle ore 2 del mattino. 31 OTTOBRE - . Entro il mese testé decorso, in giorno non indicato dalle MM.SS., un reparto del 58° rgt. f. «Abruzzi», in distaccamento a Nuoro dalla sede reggimentale di Cagliari, è intervenuto a spegnere un violento incendio sviluppatosi nel centro dell'abitato. 18 NOVEMBRE - Il 22° rgt. f. «Cremona>>, di stanza in Reggio Calabria, distacca il pl. zappatori a Melito Porto Salvo, colpita da grossa alluvione. Gli uomini rientrano alla sede il 4 dicembre, dopo due settimane di lavoro. La brigata zappatori del 1° rgt. g. di Pavia, in distaccamento a Messina, fa intervenire a Giardini, anch'essa danneggiata da alluvione, la 3a e la 4a cp. che provvedono ai lavori di sgombero dei detriti e di deflusso delle acque, rientrando alla sede il giorno 25.
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Nella Valle Agordina (Belluno), una grossa frana si distacca da uno dei più alti lastroni della Lastra di Gardes e precipita sul villaggio di Pra, presso Agordo. Un reparto del btg. « Feltre », del 7° rgt. alp., che si trova distaccato ad Agordo dalla sede di Conegliano, invia d'urgenza nella località un drappello della forza di 1 Ufficiale e 34 alpini. Divisi in tre gruppi, gli uomini si mettono al lavoro: uno ricerca le vittime rimaste sepolte, un secondo provvede a minare i grandi massi che coprono interamente le abitazioni e il terzo sgombera la strada al fine di rendere possibile il transito ai carri che devono cooperare ai primi soccorsi. 156
DICEMBRE -
TERREMOTO CALABRO-SICULO 28 DICEMBRE - Alle ore 5 ,20 del mattino, tuttora nella piena oscurità e mentre gli abitanti sono ancora immersi nel sonno, un terremoto, che raggiunge i 10 gradi della scala Mercalli, accompagnato da maremoto, devasta le coste calabro-sicule con scosse della durata di 28-30 secondi ciascuna. La città di Messina è rasa al suolo, gravissimi i danni riportati da Reggio Calabria e dai minori centri abitati della regione, sconvolte le vie di comunicazione stradali e ferroviarie e le linee telegrafiche e telefoniche. Le vittime sono diecine di migliaia. Un calcolo preciso non potrà mai essere compiuto: esse si aggirano comunque sui 100.000 morti, mentre altissimo è il numero dei feriti. Appena giunte a Roma le prime notizie sull'entità del disastro, inviate a mezzo telegrammi, spediti come possibile, dalle superstiti autorità militari e politiche nel pomeriggio dello stesso giorno 28 , il presidente del Consiglio on. Giolitti emana le opportune disposizioni e l'Esercito viene immediatamente chiamato a prestare la propria opera per i soccorsi alle popolazioni colpite (1). Dal Comando del Corpo di S.M. gli ordini operativi si diramano a catena con urgenza a quasi tutti i corpi e reparti dell'Esercito dislocati nella penisola, mentre i comandi, i corpi e i reparti presenti sui luoghi del disastro, nonostante siano rimasti decimati dalle perdite, provvedono di propria iniziativa, sotto la pioggia che imperversa e perdurando i sommovimenti- tellurici, a recare i primi soccorsi nei modi e nelle forme che sono loro possibili (2). (1) « Divulgatesi nella capitale incerte e sommarie notizie poco dopo mezzogiorno, nessuno vuol credere alla immensità del disastro e occorrono conferme dirette e indirette, finché da Messina riescono a telegrafare il solo capo di stato maggiore della locale divisione militare e poi il prefetto, essendo tutti gli uffici distrutti e tutte le comunicazioni interrotte. Di Reggio in principio non si sa nulla: le prime notizie s'incominciano ad avere soltanto il 30 dicembre». (v. Rivista Militare, anno 1909, pag. 211). (2) I primi soccorsi esterni a Messina giungono via mare da parte di unità da guerra italiane, russe e inglesi che si trovano in navigazione nel Mediterraneo. L'ordine d'arrivo è il seguente: 28 dicembre, ore 8 - La R. Torpediniera «Saffo», che fa servizio di pane a Messina, riesce ad aprirsi un varco fra i rottami del porto. Sbarcano il capo timoniere Donini e otto marinai che, lavorando fino alle 12, riescono a salvare dalle rovine 15 sepolti. 28 dicembre, ore 8 - La R. Nave « Piemonte » sbarca a terra l'equipaggio che raccoglie 50 feriti e 3.50 profughi, trasportati poi a Milazzo. 29 dicembre, ore 9,15 - Arrivo della nave da guerra « Makaroff », appartenente a una divisione navale russa al comando dell'ammiraglio Liwitinoff. Ufficiali, sottufficiali e marinai, sbarcati a terra, prendono a operare difficili e rischiosi salvataggi. All'azione di soccorso partecipano quindi gli equipaggi delle altre navi « Guilak », « Korietz », « Bogatir », «Slava», « Cesarevitc ».
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A cominciare dalle prime ore del 29 e via via nei giorni immediataménte seguenti al disastro, vengono fatti affluire, via terra e via mare senza interruzione, nelle regioni colpite, interi reggimenti ma, soprattutto, reparti zappatori delle Divisioni Militari di Messina, Palermo, Catanzaro, Bari, Napoli, Roma e Torino. Con le truppe delle varie armi e servizi, giungono unità ospedaliere da campo con ufficiali medici e soldati delle rispettive compagnie di sanità, inviate dagli Ospedali Militari di Catanzaro, Bari, Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Piacenza, Milano, Torino e Venezia, ufficiali medici e allievi della Scuola di Applicazione di Sanità Militare di Firenze, elementi .,, delle Direzioni di commissariato dei Corpi d'Armata di Napoli, Bari, Roma, Bologna, Genova e dei Distretti Militari di Palermo, Catania, Campobasso, Perugia e Genova. Inestimabile il contributo dato dall'Anna dei Carabinieri; validissima anche la partecipazione della Guardia di Finanza. Commissario straordinario per i circondari di Messina e Reggio Calabria è nominato il Ten. Gen. Francesco Mazza, comandante del XII C.A. di Palermo. Per il trasporto delle truppe, dei viveri e di tutti gli altri generi di soccorso, delle unità ospedaliere, delle attrezzature da lavoro del genio militare, così come per il trasporto dei feriti e dei profughi dalle regioni colpite agli ospedali e ai centri di raccolta, la Marina Militare attiva tutta la propria flotta la cui attività, instancabilmente condotta anche nelle condizioni di mare più avverse pur di far giungere in tempo gli aiuti richiesti, è determinante per la riuscita dell'azione di soccorso (1). 29 dicembre, ore 9,45 - Arrivo della nave da guerra inglese « Sutley », il cui equipaggio prende immediatamente parte all'azione di salvataggio. Seguono le navi, ugualmente inglesi, «Minerva», «Lancaster», « Exmouth », « Duncan », « Euryalus », al comando dell'ammiraglio H. Curzon. 29 dicembre, ore 10,20 - Arrivo delle navi da guerra italiane « Regina Elena», e «Napoli». Tali unità si trovavano a distanza quasi tripla di quella delle navi russe e inglesi. Gli equipaggi sbarcano e iniziano a loro volta l'azione di salvataggio. 29 dicembre, ore 16 - La R. Nave «Napoli» da Messina si porta a Reggio. L'equipaggio scende a terra per l'opera di soccorso. Il comandante dell'unità assume il comando della piazza e quindi delle operazioni fino a che tali mansioni non verranno assunte dal comandante del presidio, sul momento assente perché in licenza. (1) La Marina Militare Italiana contribuisce all'azione di soccorso con 69 unità e precisamente: 19 navi da guerra, 5 cacciatorpediniere, 39 torpedinieri, 3 navi cisterna, 2 rimorchiatori, 1 betta. Al 2 gennaio ha già trasportato ai vari ospedali 10.370 feriti. Doveroso ricordare che, alla stessa data, la Marina Inglese ne ha già trasportati · 1.209 e quella Russa 980. All'azione di soccorso prendono parte anche le navi da guerra francesi « Dunois », « Carquois », «Fanfare», « Verité », « Justice » al comando dell'ammiraglio M.J. Le Pord; le navi da guerra germaniche « Herta » e « Victoria Luise »; le navi da guerra
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Nel frattempo, mentre da varie parti del mondo giungono al governo italiano somme in denaro e altre concrete attestazioni di solidarietà, in tutta Italia - oltre all'attività svolta dalla Croce Rossa Italiana e dall'Ordine di Malta - si formano comitati di soccorso per la raccolta di denaro, viveri, indumenti per i profughi e da molte provincie partono squadre di volontari (medici, ingegneri, tecnici, operai, sacerdoti, insegnanti) per portare aiuto nelle zone terremotate. Asse portante e tessuto connettivo di tutta l'opera di soccorso è ovviamente l'Esercito che, già ai primi di gennaio del 1909, ha moltissimi suoi reparti impegnati in febbrile atti'\l'ità non solo a Messina e a Reggio ma in tutte le località colpite dal disastro. E' infatti in data 5 gennaio che re Vittorio Emanuele III, tornato a Roma dalle zone terremotate, ove era giunto il 30 dicembre con la Regina Elena e i ministri Orlando e Bertolini a bordo della corazzata « Vittorio Emanuele», emana il seguente ORDINE DEL GIORNO
5 gennaio 1909 « AJ,l'Esercito ed all'Armata, « Nella terribile sciagura che ha colpito una vasta plaga della nostra I talia, distruggendo due grandi città e numerosi paesi della Calabria e della Sicilia, una volta di più ho potuto personalmente constatare il nobile slancio dell'esercito e dell'armata, che accomunando i loro sforzi a quelli dei valorosi ufficiali ed: equipaggi delle navi estere, compirono opera di sublime pietà strappando dalle rovinanti macerie, anche con atti di vero eroismo, gli infelici sepolti, curando i feriti, ricoverando e provvedendo all'assistenza ai superstiti. « Al recente ricordo del miserando spettacolo, che mi ha profondamente commosso, erompe dall'animo mio e vi perdura vivissimo il sentimento di ammirazione che rivolgo all'esercito ed all'armata. « Il mio pensiero riconoscente corre pure spontaneamente agli ammiragli, agli ufficiali ed agli equipaggi delle navi russe, inglesi, germaniche e francesi che, mirabile esempio di solidarietà umana, recarono tanto generoso contributo di mente e di opera)>.
VITTORIO EMANUELE
Alla data dello stesso 5 gennaio, la consistenza delle truppe impegnate nell'azione di soccorso raggiunge in totale la cifra di 20.083 unità. greche « Sfacteria » e « Criti », spagnola « Princesa de Asturias », danese « Heimdals ». La Marina Mercantile Italiana è presente con più di 20 navi, appositamente requisite; così pure sono presenti 8 navi mercantili inglesi, 2 tedesche, 1 danese (V. G.U. anno 1910, n. 131, straordinario).
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Le truppe operanti in Messina e dintorni, per un totale di 11.350 uomini, sono cosl distribuite: 19° rgt. 33° »
f. »
« Brescia }>
forza
« Livorno »
»
34°
» » »
»
»
«Napoli» »
»
76°
» » »
81°
»
»
«Torino»
»
82° 83° 85°
» »
» »
})
»
» « Venezia » «Verona»
» » »
75°
86° 89° 90° 20
>>
•
» })
» »
»
>>
« Salerno »
»
»
»
»
» »
b.
})
» »
» »
»
})
»
a. cos. a. cam. g.
» » »
zo
»
»
»
30
»
»
»
40 » » brigata ferrovieri del g. Carabinieri
»
80 90 30 22° 10
»
»
» »
590 (a N. di Messina) 340 (3. cp.: 1 a Galati, 2 a Villa S. Giovanni) 950 (tutto a Messina) 350 (3 cp. a Messina) 832 (J btg. a Gesso, 1 a Rometta, 1 a S. Filippo, 1 cp. a Nizza di Sic.) 720 (9 cp. a Messina, 2 in Calabria a Gallico) 829 (10 cp. a Messina) 550 (superstiti-' a Messina) 430 (3 cp. a Messina, 1 a Tremestieri, 1 a Catania) 500 (a Messina) 297 (superstiti, a Messina) 32 (dist. a, Messina) 400 (4 cp. a Messina, 1 a Gazzi, 1 a Contessa) 742 (6 cp. a Messina) 270 (4 cp. a Faro Superiore) 200 (2 cp. a Messina) 280 (dist. di Messina) 900 (10 cp., di cui 2 superstiti, a Messina; 2 a Bagnara Calabra) 800 (6 cp. a Messina, 3 a Palini) 468 (3 cp. a Messina, di cui 1 di telegr. superstiti) 120 (1 cp. a Messina) 200 (2 cp. a Messina) 550 (100 eff., 1 btg. allievi)
Totale forza 11.350 (1)
(1) Lo specchio della forza, compilato in data 5 gennaio, pone in nota: « Sono da aggiungere 275 guardie di finanza e 100 guardie di città ».
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Le truppe operanti in Calabria, per un totale di 8.233 uomini, sono così ripartite:
ZONA DI REGGIO CITTA'
90 rgt. f. «Regina» « Cremona » » 22° » « Pisa » » 29° » « Pistoia » » 35° » » » 36° » « Bologna » » 39° » » » 40° » « Ferrara » » 47° » «Parma» » 49° » » » 50° }) « Sicilia » » » 61° }) » » 62° » «Ancona» 69° » » «Roma» 80° » » « Basilicata » 91° » 20 » b. 40 }) » }) 10° » 30 » alp. 70 » » 30 » a. cos. 20 » g. brigata fv. del g. sanità sussistenza Totale Zona Reggio Città
forza » » » » »
» })
» » })
» » »
» » » » »
» » » » » »
260 400 150 42 24 35 37 500 43 30 36 23 60 23 26 290 26 30 62 150 180 140 500 150 150
(pl. zappatori) » » »
» »
»
(pl. zappatorì) »
» »
» » »
» »
»
»
»
»
(pl. zappatori) » » »
» })
»
(1 dist. da Mess.)
forza 3.367 (1)
a riportare
(1) Lo specchio della forza comprende anche 400 guardie di finanza.
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Forza a riporto 3.367 ZONA VILLA S. GIOVANNI
22° rgt. f. « Cremona » 62 forza » « Livorno » » 33° » 233 » «Ancona» 70° » » 38 » 81° » » «Torino» 180 » 93° » » « Messina » 45 10 » « Granatieri di Sardegna » » 1.500 30 » a. cos. » 80 Totale Zona Villa S. Giovanni forza 2.138 ZONA PELLARO
90 rgt. f. » 10° » 47° » » » 69° »
«Regina» »
forza »
« Ferrara » «Ancona»
» »
Totale Zona Pellaro forza
250 250 200 40 740
ZONA GERACE
21° rgt. f. 25° » » » 47° »
« Cremona » « Bergamo » « Ferrara »
forza » »
Totale Zona Gerace forza
200 100 150
450
ZONA PALMI
50 rgt. f. 60 » » 22° » » 29° » » » 48° » 20 » b. 50 » » 60 » » 10 » g. 20 >, »
«Aosta»
forza
»
» »
« Cremona » « Pisa » « Ferrara »
» » » »
» » » Totale Zona Palmi forza
25 30 150 200 290 50 35 35 60 50 925
Forza a riportare 7.620
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Forza a riporto 7.620
ZONA MONTELEONE 21 ° rgt.
f.
« Cremona »
forza
350
»
263
Totale in Calabria »
8.233
ZONA CATANZARO 48° rgt.
f.
« Ferrara »
Per quanto concerne le unità ospedaliere, alla data del 1O gennaio la dislocazione degli ospedali da campo, messi dall'autorità militare a disposizione dei danneggiati dal terremoto, è la seguente: -
-
a Napoli - 2 ospedali da campo da 200 letti, 6 da 100, 12 da 50 carreggiati, 4 pure da 50 someggiati e mezzo deposito avanzato di materiale sanitario per il rifornimento; a Messina - 4 ospedali da campo da 100 letti, 8 ospedali carreggiati da 50; a Gioia Tauro - 1 ospedale da campo da 100 letti.
Il totale dà 3 7 ospedali da campo per un numero complessivo di 2.700 letti (1). Mentre in data 8 gennaio si riunisce la Camera dei Deputati per stanziare provvedimenti finanziari, di sgravio e giuridici a favore delle località danneggiate, il 12 gennaio si riunisce il Senato che approva a sua volta a unanimità il progetto di legge a favore di Messina e di Reggio ed emana il seguente
ORDINE DEL GIORNO « Il Senato, nell'intraprendere, col pensiero alla patria, l'esame dei provvedimenti intesi a risollevare le sorti delle provincie di Messina e di Reggio Calabria, rende omaggio e riverente plauso alle LL.MM. il Re e la Regina, a S. Maestà la Regina Madre ed ai Principi Reali, primi a portar sollievo sul luogo del disastro; al Governo,
(1) Vanno ricordati i seguenti ospedali non militari, attendati nelle diverse località: Ospedale inglese per 160 feriti; Ospedali della Croce Rossa di Firenze, Napoli, Genova; del « Comitato Abruzzese»; della « Croce Verde» di Bari; dei Comitati dì Milano e Torino (v. Rivista Militare 1909, pag. 214-215).
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all'esercito, alla nostra marina, alle Nazioni ed alle marine straniere, che con generosa abnegazione si adoprarono a riparare l'immensa sciagura che commosse tutte le genti civili ».
In data 13 gennaio, essendo comparse nei giorni precedenti su alcuni organi di stampa critiche intese a gettare discredito sull'opera del comando, delle truppe e degli equipaggi e sul lavoro di salvataggio, il ministro della guerra, che si è recato a Reggio, a Messina e a Palmi e dintorni per verificare la consistenza della critiche, pubblica il seguente ORDINE DEL GIORNO del 16 gennaio 1909 da Palmi « Al momento di lasciare questi luoghi terribilmente provati dalla sventura, invio a tutti gli appartenenti all'esercito, che hanno qui dato il generoso concorso dell'opera loro, il mio generoso saluto. « A quanti, superstiti al disastro, hanno concorso fino dal primo momento e con sereno eroismo alla grave e pietosa opera di soccorso, dimostrando all'evidenza che le più terribili prove non abbattono l'animo del soldato italiano, non ne diminuiscono l'energia e non gli tolgono la fede nel!'avvenire, giunga il tributo della mia viva ammirazione. « Ad essi e a coloro che, inviati qui da ogni parte d'Italia, hanno fatto a gara, col più generoso entusiasmo, per rispondere all'appello della patria, siano di giusto premio la lode di S.M. il Re ed il plauso della Nazione, di cui fu autorevole interprete il Parlamento. « Un esercito nel quale sono così profondamente radicati il sentimento della fratellanza nazionale ed una illimitata abnegazione nell'adempimento del dovere, dà giusta ragione di una piena fiducia nei destini avvenire d'Italia. Il Ministro CASANA » (1)
Gli aspetti dell'intervento dell'Esercito sia a Messina, sia a Reggio e in tutto il resto della zona terremotata, si ricavano dalle cronllche di alcuni Comandi e reparti impiegati; cronache che, a cominciare da quelle dei Comandi, reggimenti ed enti di sede nelle due località al momento del disastro, vengono qui di seguito riportate, (1) v. Rivista Militare 1909, pagg. 218-219. Sempre a pag. 219 della stessa Rivista è detto che, mentre le vittime civili nelle zone colpite si calcolavano in 200.000, per le perdite militari « finora (6 febbraio) notizie sicure calcolano 39 ufficiali morti e 27 irreperibili, 401 soldati morti e )06 irreperibili: totale 66 ufficiali e 707 militari di truppa: i R. equipaggi hanno perduto 78 uomini».
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tenendo presente che il mattino del giorno 28 dicembre 1908 sono presenti: a Messina, il Celo della Divisione Militare, il Cdo della Brigata di fanteria «Salerno» con 1'89° rgt. f., 1'83° rgt. f. « Venezia », il 3° rgt. a. cos., la « brigata di montagna » del 22° rgt. a. cam. di Palermo, la 10a cp. del 3° rgt. g. (telegr.) di Firenze, l'Ospedale Militare, il Distretto Militare; a Reggio Calabria, il Cdo della Brigata di fanteria « Cremona » con il 22° rgt. f., la III brigata del 3° rgt. a. cos., distaccata dalla sede di Messina, e altri reparti minori. PRIMI SOCCORSI A MESSINA
- dalle MM.SS. del Cdo della 24a D. Mil. (Messina): « Il terremoto che ha distrutto Messina avvenne alle ore 5,20 del giorno 28 dicembre. Il capo di S.M. della Divisione, magg. Graziani, uscito incolume dal disastro, appena pervenuto all'aperto si rese completamente conto dell'inutilità di recarsi alla sede del Comando della Divisione e anche si raffigurò subito la grandezza della catastrofe che aveva colpito la città. Stante quindi l'impossibilità del regolare fun:donamento del Comando, anteponendo naturalmente alla ricerca di una regolare sostituzione della persona del Comandante l'urgenza assoluta di mandare notizie all'esterno, agì senz'altro di sua iniziativa in nome del Comando della Divisione. « Recatosi quindi con mezzi di ripiego a bordo dell'Incrociatore "Piemonte" della R. Marina Italiana, si accordò col Capitano di corvetta Corbino, che aveva assunto il Comando in capo delle forze navali di Messina, per mandare, a mezzo di due torpediniere, notizie alle più vicine stazioni telegrafiche in grado di funzionare sulle coste Calabra e Sicula. Da lì, tali notizie dovevano essere telegrafate alle Autorità Centrali a Roma, al Comando del Corpo d'Armata in Palermo, al Comando del Presidio in Catania. « Il telegramma diretto al Ministero della Guerra diceva: « Ore 5 ,30 fortissima scossa terremoto ha distrutto per metà città di Messina, comprese caserme. Non posso dare numero morti. Da visita fatta parte città lo giudico molte centinaia, forse mille. Sono compresi alcuni militari. Urgono seguenti provvedimenti: invio tremila lavoratori con attrezzi, trasporto fuori Messina della popolazione sprovvista di case; invio vettovaglie per 50.000 razioni giornaliere. Se non sarà possibile estrarre tende dai Magazzini, occorrono dieci a quindicimila tende. Telegrafo io perché non ho ancora notizie Generale e mando a farne ricerca. Capo di Stato Maggiore Graziani ». « Analoghe informazioni e richieste di provvedimenti furono dirette al Comando del XII Corpo d'Armata ... Ciò fatto, il Capo di S.M. 165
maggiore Graziani, tornato a terra, intraprese la ricerca diretta del generale Cossa, Comandante interinale della Divisione, incaricando degli scavi nell'abitazione del Generale stesso, completamente crollata, il Capitano dell'83° Fanteria Malavenda Giov. Battista con uomini del suo reggimento. Questi scavi assod_arono la perdita del Maggior Generale Cossa; ciò stante, il maggiore Graziani, che nel frattempo aveva saputo della perdita o dell'assenza di quasi tutti gli altri ufficiali di grado a lui superiore, tornò ad agire di sua iniziativa quale Comandante di Divisione, in attesa di cedere il comando a chi ciò spettasse per grado. Il capo di S.M. della Divisione, cercato il Prefetto e trovatolo circa alle ore 7,3 / 4, ne ebbe da Lui la dichiarazione scritta colla quale l'Autorità Civile, viste le gravissime circostanze del momento, dava pieni poteri in terra ferma all'Autorità Militare. <<
« Nello stesso tempo lo stesso capo di S.M. della Divisione spedì un altro telegramma al Ministero della Guerra segnalando come il disastro risultasse molto maggiore delle prime impressioni e aumentando in proporzione le richieste di aiuti. Le informazioni in riassunto dicevano: 2/3 delle case crollate, inoltre migliaia di morti tra cui mol# militari; si chiedevano in aiuto diecimila uomini; 70 a 80 mila razioni giornaliere, cento e più medici, 40 a 50 mila tende. S'informava di aver noleggiato vapori per iniziare l'esodo dei feriti e dei profughi.
« Verso le ore 10 il capo di S.M. della Divisione, incontrato all'abitazione del Prefetto il Colonnello De Cosa, Direttore d'Artiglieria, lo informò che, essendo egli l'ufficiale di grado più elevato e più anziano presente, doveva assumere il Comando della Divisione e la di. rezione delle operazioni.
« Il Comando della Divisione s'insediò in un vagone presso la stazione dei ferry-boats. « In complesso, nella giornata del 28 l'azione direttiva del Comando della Divisione, d.' accordo con la R. Marina, si esplicò essenzialmente, dati i mezzi disponibili, nello spingere alacremente i lavori di salvataggio, favorire l'esodo dei feriti e dei profughi per ferrovia e per mare, tutelare gli istituti pubblici e, per quanto possibile, anche la proprietà .privata contro i numerosi saccheggiatori.
« Nelle ore antimeridiane partirono per Catania i Vapori "Scrivia" e- "Montebello", della Navigazione Generale Italiana, carichi di fe-
riti ... « Condizioni climatologiche della giornata: freddo, vento, pioggia
torrenziale >>.
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« 29 dicembre - Alle ore 9,30 giunse (da Catania) toll'84° Fanteria, il comandante della Brigata "Venezia" generale Mandile, il quale assumette il Comando della Divisione ... e si recò a bordo della corazzata "Regina Elena" per presentarsi al Contrammiraglio Viale, Comandante della Divisione navale giunta in quel mentre. Così pure erano giunte in porto varie navi da guerra Russe e Inglesi. « Al tramonto giunse inoltre per mare e sbarcò l'8° bersaglieri proveniente da Palermo, andandosi ad accampare coll'84° Fanteria sulla spianata di Terranova, presso la Cittadella, in base ad analogo ordine emanato dal Comando della Divisione per tutte le truppe giungenti dal di fuori. Alle ore 24 giunse S.E. il Comandante del XII Corpo d'Armata. « In seguito alle disposizioni del Comando della Divisione e per effetto degli accordi da esso presi coi Comandi delle forze navali italiane, russe e inglesi, le operazioni di salvataggio durante tutta la giornata procedettero secondo il seguente indirizzo generale: le squadre di marinai lungo la marina, e dalla marina procedendo entro terra, ripartendosi in massima gli Italiani tra Porta Messina e Via S. Martino, i Russi tra Porta Messina e la Villetta a mare, gli Inglesi dalla Villetta a mare verso il Faro; i reparti dell'Esercito, invece dalla parte di terra: dalla periferia procedendo gradatamente verso l' interno e più particolarmente l'84° Fanteria nella zona tra S. Martino e l'Ospedale Civile lungo il torrente Portalegna; i drappelli e reparti superstiti, di massima nelle vicinanze delle proprie caserme ... « Sia per ordine del Comando della Divisione, sia di propria iniziativa, i vari Enti procedettero alla distribuzione alla popolazione di oggetti di corredo, tende e viveri. Vi concorsero anche le navi inglesi con abbondanti mezzi sbarcati alla foce del torrente Boccetta . (Capitaneria di Porto). « Condizioni climatologiche della giornata: continua il vento, la pioggia torrenziale e il mare agitato ...
« 30 dicembre - Il Comando della Divisione si stabilì a bordo del vapore "Stura" ... Le operazioni di salvataggio e distribuzione varie di soccorsi alla popolazione procedettero come nel giorno precedente per parte delle marine da guerra, dell'84° Fanteria, dell'8° Bersaglieri e dei reparti superstiti...
« Il Comando della Divisione concretò in giornata un ordine per stabilire la ripartizion·e della città in settori perpendicolari alla marina, per stabilire i posti di medicazione ove dovevano essere trasportati i feriti, i luoghi dove eseguire il prelevamento dei viveri, i lavori per il riattamento dell'acquedotto, ecc.
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« Condizioni climatologiche della giornata: continua il vento e la pioggia torrenziale ... « 31 dicembre - Giunsero il Comandante titolare della Divisione di Messina, generale Del Rosso, 4 compagnie dell'84° Fanteria e 1 battaglione del 33° Fanteria. <<
Le operazioni procedettero secondo il solito indirizzo.
« Condizioni climatologiche: solite» (l);
dalle MM.SS. dell'83° rgt. f. «Venezia» (Messina): « Il giorno 28 dicembre Messina è devastata dal terremoto. L'83° -
Fanteria "Venezia" che si trova acquartierato nella città, con il I battaglione nella caserma "N. Fabrizi" ed il II btg. nella caserma "G. Sartori", il Deposito e i Magazzini nella Cittadella, subisce gravi perdite. Cade in parte la caserma "Sartori" seppellendo 4 sottufficiali e 40 tra caporali e soldati; cade un'ala della caserma "Fabrizi", seppellendo un sergente allievo ufficiale e parte della famiglia del vivandiere. Perdono inoltre la vita 7 ufficiali, 1 ufficiale d'ordine e 3 sottufficiali che dormivano nelle proprie abitazioni. In seguito a ferite riportate nel disastro muore all'ospedale civile di Catania il capitano Berandelli. I superstiti si adoperano nel salvataggio di chi è rimasto sotto le macerie. Successivamente prestano l'opera loro in soccorso della popolazione civile, svolgono pattuglie per la tutela delle abitazioni private e per la sorveglianza degli scavi autorizzati dalle apposite commissioni. Si adoperano altresì nella distribuzione dei viveri alla popolazione. La 5a cp. concorre, con un reparto del genio, alla costruzione dei baraccamenti»;
-
dalle MM.SS. dell'89° rgt. f. «Salerno» (Messina):
« Il mattino del 28 dicembre sono presenti alla sede di Messina i seguenti reparti del reggimento: compagnia S.M., 2 4 e 3• compagnia nella caserma principale ex Collegio Militare; 4•, 11• e 12• (meno un plotone) nella caserma "Nino Bixio"; 9" compagnia nella casermetta "Belvedere" sita nel recinto della "Nino Bixio". « Alle ore 5,20 la disastrosa scossa tellurica provoca il crollo quasi completo della caserma principale ex Collegio e della casermetta "Belvedere", lasciando fortunatamente lesionati o guasti in gran parte gli altri locali della "Nino Bixio".
(1) Attivatore e organizzatore delle disposizioni date dal Comando della Divisione Militare per l'esplicazione delle opere dei soccorsi continua a essere il Capo di Stato Maggiore Graziani, al quale verrà poi conferita la medaglia d'oro di benemerenza.
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« Dei 24 ufficiali presenti alla sede del reggimento ben 7 periscono sepolti dalle macerie delle proprie abitazioni e 4 rimangono gravemente feriti. Quelli rimasti incolumi accorrono alle caserme e, sotto le direttive del maggiore Severino, comandante interinale del reggimento (il colonnello Ferruccio Ferri è assente per breve licenza natalizia) mentre provvedono a rincuorare i soldati superstiti, organizzano subito l'opera di salvataggio dei numerosi feriti e pericolanti che da ogni lato invocano soccorso. Si lamentano nella truppa 172 morti e 80 feriti. « Nella caserma ex Collegio Militare, la più colpita dal terremoto, i salvataggi sono iniziati, immediatamente dopo il disastro, a iniziativa dei sottufficiali rimasti incolumi, quindi degli ufficiali accorsi, e si deve allo slancto dei sottufficiali e degli ufficiali e al loro sprezzo di ogni pericolo se in quel primo momento possono essere tratti dalle macerie pericolanti numerosi militari feriti e contusi che sono subito avviati ai luoghi di pronto soccorso. Tali salvataggi vengono continuati il 28, il 29, il 30 e il 31 dicembre e cessano soltanto quando si ha la materiale sicurezza che non vi è alcun altro cui porgere aiuto. « Nella caserma "Nino Bixio" le 3 compagnie rimaste quasi intatte possono essere subito impiegate, sotto la direzione dei sottufficiali e degli ufficiali, in mezzo a rischi e pericoli continui, al salvataggio dei militari s<;polti tra le macerie della casermetta "Belvedere". Inoltre, avendo uomini disponibili, questi vengono subito suddivisi in piccoli drappelli che, fin dai primissimi momenti dopo il disastro, mentre tutto è in rovina e spavento, si accingono al salvataggio di chi invoca aiuto tra le macerie delle case site nelle adiacenze della caserma. Numerosissime persone possono così essere estratte di sotto i muri crollati e da locali diroccati e accompagnate ai luoghi di medicazione che frattanto stanno sorgendo in vari punti della città. Molti sono i salvataggi compiuti dai militari in condizioni di estremo pericolo, anche nei dintorni della caserma principale. Il grosso dei militari superstiti è costituito dalle reclute da poco giunte alle armi e sono queste, appunto, che compiono il maggior numero di interventi. « In un secondo tempo, terminata l'opera di salvataggio dei feriti, si provvede a estrarre i cadaveri più in vista e a dare loro sepoltura, opera anch'essa compiuta dai militari. A mano a mano che, durante gli scavi, si presenta l'occasione, si provvede anche a recuperare oggetti e documenti, fra i quali le casseforti del reggimento. « Gli ufficiali e i sottufficiali che si trovano in licenza, a cominciare dal colonnello Ferri, raggiungono spontaneamente il reggimento appena ciò si rende loro possibile, data l'interruzione totale delle comunicazioni. Il giorno 31 viene recuperata e trasportata al campo
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la Bandiera del reggimento, che era rimasta appesa entro la sua custodia a un muro pericolante della caserma. « Nei giorni successivi vengono date squadre di rinforzo ai carabinieri per il servizio di pubblica sicurezza a protezione dei pubblici uffici e di proprietà private, e altre squadre.. vengono adibite per trasporto di morti e di feriti, per distribuzione viveri alla popolazione, trasporto legname, costruzione baracche e altri lavori»;
- dalle MM.SS. del 3° rgt. a. cos. (Messina): « In seguito al terremoto del 28 dicembre, il reggimento, di stanza nella città di Messina, perde 10 ufficiali e cioè 5 capitani, 1 tenente e 1 sottotenente d'arma, 1 tenente medico, 1 tenente e 1 sottotenente contabili; perde inoltre 21 tra sottufficiali, caporali e soldati e 3 ufficiali d'ordine delle amministrazioni dipendenti. « Gli ufficiali, / sottufficiali e la truppa superstiti dal disastro attendono, nei primi giorni dal 28 al 31 dicembre, a prestare aiuto in molti punti della città distrutta, operando salvataggi, provvedendo viveri e indumenti. « Anche nei mesi di gennaio e febbraio i superstiti, sia di Messina che di Reggio, continuano nei lavori di scavo per il dissotterramento dei morti, nelle demolizioni, nello sgombero delle macerie e nella distribuzione di viveri e indumenti alla popolazione. Parte del personale della 3a brigata viene impiegato nello sgombero delle macerie della caserma Castello e nella costruzione di baracche per il ricovero dei militari»; - dalle MM.SS. del 22° rgt. a. cam. (Palermo): « Il 28 dicembre, nella circostanza del terremoto di Messina, la brigata di montagna, distaccata nella città, perde sotto le macerie 7 ufficiali, 1 sottufficiale e 2 uomini di truppa. Gli scampati prestano l'opera loro nelle operazioni di salvataggio della popolazione, scavando nelle macerie e trasportando viveri nei villaggi prossimi alla città colpiti anch'essi dal sisma... »; - dalle MM.SS. dell'Ospedale Militare (Messina) (1): « Nella notte del 28 dicembre 1908, ad ore 5,20, l'immane disastro, che atterrava Messina, ·distrusse pure il nostro grande e bell'Ospedale, già così vasto ( capace di 542 infermi), comodo, salubre e ricco di gabinetti e mezzi di servizio e d'indagine diagnostica. « Vi perivano la famiglia del Direttore ( moglie e 5 figli), il farmacista Loiacono sig. asquale con 3 sue figliuolette, il Sottotenente conta~
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(1) Compilate dal Direttore Col. medico dott. Eugenio Minici, che ha perduto nel disastro tutta la famiglia.
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bile sig. ]appelli, 2 Sottufficiali, un Caporale e 2 Soldati del Distaccamento della 12· Comp. di Sanità, e circa 45 dei ricoverati, di cui solo 31 furono estratti dalle rovine, non tutti potuti identificare; vi rimasero più o meno gravemente feriti il T. Colonnello Medico Direttore dell'Ospedale, un Sottufficiale ed un Soldato del Distaccamento di Sanità e circa 20 dei ricoverati. Del personale appartenente alla Direzione, rimasero uccisi, fuori dell'Ospedale, il Tenente Colonnello Medico Scaldare cav. Giuseppe, il Tenente Medico sig. Ingoglia e moglie, l'ufficiale d'ordine Ciaccio sig. Enrico; e rimase similmente ferito l'Ufficiale d'ordine Belcastro sig. Raffaele, che moriva poi nel manicomio di Palermo il 18 febbraio 1909. « Il Direttore dell'Ospedale, estratto circa le ore 10 dalle macerie, poté subito darsi conto dell'immensa sciagura che lo colpiva, ferito, più che nel corpo, al cuore, per la perdita della sua fa miglia e dell'Ospedale che amava quasi come cosa sua. « Ordinò subl.to che lo tras_portassero nel giardino dello stabilimento e che quivi con lui si adunassero tutti i superstiti; quindi dispose che ivi s'improvvisasse un posto di soccorso per medicare i feriti. Si mancava però di tutto, ogni cosa essendo andata perduta, né potendosi, per la continuità delle scosse telluriche, farne ricerca sotto la mura pericolanti; si è solo potuto a stenti trarre in salvo molti superstiti dalle rovine. Anche l'acqua era mancata e così i ferri ed il materiale di medicazione, intanto che per l'energica e coraggiosa operosità delle Suore, de' due allievi farmacisti Longo e Mormina e di un numero di animosi (militari del Distaccamento e ricoverati), frugando nella farmacia ed in taluno dei magazzini, al pianterreno, si ebbero a disposizione alcune tende, limitati mezzi di medicatura ed indumenti. Fu così che l'accennato posto di soccorso, funzionando per tre giorni consecutivi, ha potuto medicare tutti i nostri feriti ed un numero, ancor maggiore, di borghesi, che vi accorsero o vi vennero trasportati; al tempo stesso furono distributi indumenti di vestiario e biancheria, ed allestiti ricoveri d'improvvisazione, Si può affermare che l'opera di tutti riuscì zelante ed efficace, ma bisogna aggiungc:re che pre2)osi furono altresì lo zelo e l'abnegazione delle Figlie della Carità, t.,ddette all'Ospedale, e fra esse si distinse specialmente Suor Leonilda Cesareo, che portatasi con coraggiosa sollecitudine sulle macerie, fe' trarre in salvo, tra altri, chi firma, con rinnovato dolore, queste memorie (1). (1) Suor Leonilda Cesareo verrà decorata della medaglia d'argento di benemerenza e, con lei, verranno decorate della stessa ricompensa le altre suore di carità Maria Chieppa, Maria Duponchd, Vincenza Gangi, Teresa Iaccarina, Giuseppina Lasciaramella, Anna Oliva, Giulia Renò, Luisa Turturro, tutte dell'O.M. di Messina.
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« Le due dipendenti infermerie di Catania e Siracusa, in conseguenza
del disastro messinese, ebbero un improvviso ingente lavoro, ricoverando prima i feriti e poi gli ammalati comuni dei vari presidi che non potettero essere più accolti in Messina: in tale opera, resa difficile dalla forte affluenza di ricoverati e dall'impari deficiente copia di mezzi, egregiamente si distinsero il Capitano Medico Militello dottor Emilio ed il Maggiore Medico Delogu cav. Gaetano, che rispettivamente dirigevano le predette Infermerie. Messina, addì 18 novembre 1909 Il Colonnello Medico Direttore f I to Minici »
Essendo andato distrutto, come è stato già visto, l'edificio dell'Ospedale Militare di Messina, in data 13 ·gennaio 1909 lo stesso Ospedale prende · a funzionare in altro edificio, grazie all'opera del Colonnello medico Minici. In merito, le MM.SS. del 1909 del nuovo nosocomio, che ha assunto il nome di « Ospedale Militare Principale di Messina », recano la seguente relazione: « Per quanto questo Ospedale abbia cominciato a funzionare come Ospedale militare il 13 gennaio· 1909, in seguito alla cessione avuta dall'Associazione dei Cavalieri di Malta, e per quanto sull'asse di tempo intercorrente dal 28 dicembre 1908 al 13 gennaio 1909 i feriti e i traumatizzati in genere a causa del disastro abbiano avuto i primi soccorsi d'urgenza dai vari posti di medicazione disseminati per la città, tra cui uno impiantato nel giardino dell'Ospedale Militare, tuttavia all'inizio del funzionamento di t[ùesto Ospedale, tutto il pronto soccorso chirurgico pei militari e soprattutto pei borghesi venne quivi a riscontrarsi. E' naturale perciò che il riparto chirurgico con il rispettivo ambulatorio abbia prestato il suo maggiore concorso in tale .contingenza. « D'ordine del Direttore di Sanità Colonnello Susca, questo Ospedale aveva in seguito organizzato un servizio sanitario speciale per il soccorso d'urgenza da funzionare anche a domicilio, compreso il servizio ostetrico. - Il T. Colonnello Medico Direttore f .to Michelangelo Rizzo »; - dalla MM.SS. della B. f. «Venezia» (Catania): « Il 28 dicembre a sera, avuta notizia del grande terremoto di Messina, impartiti ordini al comando dell'84° Reggimento di stanza in Catania di recarsi il più prontamente possibile, o per mare o per 172
terra, a Messina, il comando della Brigata di sua iniziativa partiva verso la città distrutta. « Il 29 dicembre, alle ore 10 circa, il comandante della Brigata, insieme col comando e le truppe (8a compagnia dell'84° fanteria) giunge a Messina e, saputo che il maggior generale Cossa è rimasto seppellito dalle macerie della sua abitazione, assume il comando interinale della Divisione e dà le prime disposizioni per il salvataggio dei sepolti vivi, per la cura dei feriti, per seguitare a convogliare feriti e superstiti verso Catania e Napoli e per impedire furti. « D'ordine del comandante del Corpo d'Armata, giunto la sera del 29, il comandante la Brigata "Venezia" mantiene interinalmente il comando della Divisione e la sera del 30 emana l'ordine per la divisione della città in 7 settori, per il funzionamento delle truppe già formanti parte del Presidio di Messina e di quelle sopraggiunte (Marina russa, italiana, 84° e 86° Fanteria, 34° Fanteria, I battaglione del 19° Fanteria, 2a compagnia del 9° Bersaglieri), concreta i criteri di servizio per il salvataggio dei seppelliti vivi, per il trasporto dei feriti ai posti di medicazione e a bordo dei piroscafi in partenza, per il recupero e consegna dei valori, per il sotterramento dei cadaveri, per la guardia dei principali depositi di valori e per impedire furti e arrestare i saccardi (gli "sciacalli"). « La sera del 31 dicembre, giunto il comandante titolare della Divisione, il comandante della brigata "Venezia" riceve ordine di assumere, per la mattina del 1° gennaio, il comando del 1° Settore, con sede, prima presso l'entrata della stazione dei ferry-boats, poi in principio della contrada Mosella, ove sorgerà un vasto baraccamento per la popolazione. Limite del Settore: linea Caserma Fabrizi- Panificio Militare-Piazza S. Martino. « L'opera del comando si esplica zn merito:
- al salvataggio dei sepolti vivi; - all'impianto di magazzini viveri, indumenti, coperture e a scortare le distribuzioni fatte da nçJtabili della città; - alla disinfezione e al seppellimento, prima dei cadaveri trovati in superficie dalla truppa, più tardi a far funzionare il servizio eseguito dai becchini civili; - alla protezione di banche, tesori ecclesiastici e privati; - alla costituzione di depositi valori nella caserma Fabrizi e a Terranova presso i reggimenti; - alla scorta, prima dei proprietari che intendono entrare in case accessibili per ritirare sostanze e oggetti preziosi, poi di coloro che hanno ottenuto permesso prefettizio di scavi;
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- alla ricezione serale dei valori e alla redazione di appositi verbali inventari; - alla sorveglianza diurna e notturna del settore lungo la cinta, il mare e nell'interno; - a coadiuvare l'opera del genio civile nella riattivazione delle condutture dell'acqua e delle fontanelle pubbliche; - al primo sgombero di qualche via di obbligato transito; - allo scarico e immagazzinamento di generi alimentari, vestiario e legname per baracche; - alla costruzione di casse mortuarie, fatta dal genio militare con l'ausilio di zappatori di fanteria; - alla costruzione di baracche per truppe e ufficiali >>;
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dalle MM.SS. dell'84° rgt. f. «Venezia» (Catania):
« Il Reggimento, avuta notizia del disastro, si reca a Messina per
ferrovia il mattino del 29 e dal pomeriggio di detto gi~rno fino al mezzodì del 3 gennaio i reparti, impiegati senza riposo alcuno, di giorno e di notte, traggono vive dalle macerie circa 300 persone, trasportano ai posti di soccorso circa 300 feriti e molti cadaveri ai posti di raccolta. Inoltre ritrovano e custodiscono circa tre milioni di valori. Le operazioni di disseppellimento e di trasporto si svolgono sotto una pioggia continua che rende difficile e penoso il lavoro. I militari, nel tentativo di salvare quante più persone possibile, ritardano spesso la consumazione del rancio e spesso fanno a meno del cibo per tutta la giornata. « Nel pomeriggio del 3 gennaio, il reggimento riceve l'ordine di rientrare a Catania. Ma, una volta alla sede, il reggimento continua l'opera di soccorso, coadiuvando le autorità politiche e locali nel dare ricetto ai profughi scampati dal disastro »;
- dalle MM.SS. dell'86° rgt. f. «Verona» (Palermo): « Il giorno 28 dicembre, alle ore 17, dopo che è giunta notizia del terremoto che ha colpito 'Messina e Reggio Calabria, il reggimento riceve ordine di tenersi pronto a muovere al primo ordine, per recarsi a portare soccorso nelle zone del disastro. « Alle ore 19 è il II battaglione che parte per primo, imbarcandosi con tutti i materiali e i viveri sui piroscafi Sicania, Ancona e su navi da guerra russe. I piroscafi giungono a Messina alle ore 8 del 29 ma incomincia a sbarcare, per mancanza assoluJa dei mezzi di sbarco, soltanto alle ore 16. Le truppe si accampano nel piano di Terranova e quindi iniziano subito i lavori di salvataggio. Nello stesso giorno 29 ne vengono compiuti due. Entro il 31 sono estratti vivi 12 vecchi dell'Ospizio di Colle Reale. Alla data del 4 gennaio 1909 i salva-
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taggi salgono a 16, alcuni dei quali compiuti in condizioni molto pericolose e difficili. « Alla stessa data del 4 gennaio, anche il comando del reggimento con i quadri del III battaglione si trasferisce a Messina, accampandosi al piano di Terranova. Continua il servizio di ricerca e di esplorazione tra le macerie e vengono compiuti altri 3 salvataggi. Nello stesso tempo i reparti cooperano allo sbarco di legnami, alla costruzione di baracche, al riattamento dell'acquedotto, allo sgombero delle strade... Il Reggimento rientra a Palermo il 10 febbraio»;
-
dalle MM.SS. del 2° rgt. b. (Roma) (1):
« Il mattino del giorno 29 dicembre partono da Roma il comando del reggimento e quelli dei battaglioni II e IV con le compagnie la, 2a, 3a, 4a, 6a, r e sa. A Napoli i reparti vengono accantonati all'Albergo nuovo degli Emigranti. La sera del giorno 31 il comando del reggimento con i due battaglioni s'imbarca sul piroscafo "Lombardia", diretto a Messina. Lascia a terra la 2a compagnia, cui viene assegnata altra destinazione. « Sbarcato a Messina nella mattina del 2 gennaio, il reggimento va ad accamparsi nella parte del Noviziato. La r compagnia, che è sbarcata per prima, si reca però direttamente in distaccamento a Cazzi, a circa 3 km a sud di Messina, per svolgere colà i propri compiti di soccorso, di cui parleremo tra breve. « Il reggimento, posto alle dipendenze del gen. Mandi/e, comandante della brigata "Venezia" (83° e 84° ftr.) e del 1° Settore, dà subito inizio alla propria opera, tesa alla ricerca dei feriti, al seppellimento dei morti e alla distribuzione di viveri e indumenti alla popolazione. « Il giorno 3 gennaio il II battaglione, con la 3a e 4a compagnia, passa alle dipendenze del generale De Viry, comandante della brigata " Verona" e del 3° Settore, trasferendosi alla Villetta, dove rimane fino al 25 del mese, compiendo le seguenti operazioni: - ricerca di feriti; - estrazione e trasporto di cadaveri. Ne vengono estratti e trasportati circa 60. Notevole il lavoro per la ricerca e il recupero del generale Cossa, trovato ben 24 giorni dopo la catastrofe; - scavi per il recupero dei valori; - gu.ardia alle sedi della Corte d'Appello, del Tribunale, dell'Intendenza di Finanza e all'Osservatorio;
(1) Come sarà riportata nei « Primi soccorsi a Reggio Calabria», primo reparto del 2° rgt. b. a lasciare la capitale per le zone terremotate è il XVII btg. che parte la stessa sera del giorno 28 e che, giunto a Messina, viene poi dirottato subito a Reggio C. .
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- trasporto di legname per la costruzione di baracche e costruzione di baracche per la popolazione; - pattuglie di ronda notturne per evitare saccheggi da parte di sciacalli; - assestamento della via Fata Morgana; - spegnimento incendi al Municipio, il giorno 4, e alla Banca d'Italia il giorno 18 gennaio. Il primo di tali incendi richiese l'intervento della truppa dalle ore 19 del 4 alle ore 4 del giorno 5. « La 1a compagnia ( del II btg.), distaccata a Contesse, vi rimane
fino al 15 gennaio, compiendo le segue_r,ti operazioni: - organizzazione del servizio sanitario; - distribuzione di viveri alla popolazione; estrazione e seppellimento di circa 30 cadaveri; riattamento delle strade; riattamento dell'illuminazione pubblica. « Dal 13 al 23 gennaio la stessa 1a compagnia fornisce un distaccamento di 1O bersaglieri al comando di un ufficiale a Larderia, con incarichi analoghi a quelli del resto del reparto. « Rimasto al Noviziato, il IV battaglione, con le compagnie 6a e sa, svolge i seguenti interventi: - ricerca di feriti e salvataggi. Questi ultimi furono limitati perché i feriti più in vista erano già stati raccolti da altre truppe e squadre di soccorso giunte prima; - estrazione e seppellimento di circa 70 cadaveri; - distribuzione di soccorsi alla popolazione superstite; - ricupero di valori; - riattamento delle vie di comunicazione e tutela dell'ordine pubblico. « La 7" cp., in distaccamento a Gazzi, vi rimane fino al 25, svolgendo i seguenti interventi: - seppellimento di cadaveri (circa 50), scavati tra le macerie; - sgombero della strada che unisce Cazzi a Messina; - distribuzione di soccorsi al paese e vettovagliamento dei superstiti mediante carovane di portatori che si recano a prendere i viveri a Messina; · - recupero del tesoro della chiesa e di altri valori. « Il giorno 11 gennaio, il comando del reggimento viene trasferito a Galati e assume le funzioni di Comando di Zona nel territorio che si stende tra Tremestieri e il confine della provincia di Catania, la cresta dei Monti peloritani e il mare, con il compito della tutela del-
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l'ordine pubblico, protezione delle ferrovie e stazioni ferroviarie e distribuzione di soccorsi alle popolazioni e costruzione di baracche. « La zona viene divisa in 6 Sezioni, 7 Settori (Tremestieri, Galati, Ponte Schiavo, Scaletta, Nizza e Alì, Roccalumera e poi S. Teresa di Riva, ov'erano distaccamenti diversi). « Le operazioni svolte a Galati dal giorno 11 al 25 gennaio da parte
del IV battaglione sono: - ricognizione delle varie località per accertare i bisogni delle popolazioni; distribuzione di viveri, coperte, teli da tenda, generi di conforto; assistenza medica; riattamento di strade e tutela dell'ordine pubblico; riorganizzazione degli enti municipali e locali e riattivazione della vita civile nelle sue manifestazioni normalì. Per mezzo delle autorità locali e di autorevoli privati, si riesce in gran parte a far riprendere i normali lavori, a riaprire esercizi pubblici che vendono viveri a basso prezzo, a ridare vigore all'industria agrumaria, da cui la regione trae quasi ogni sua risorsa. « Il giorno 25 gennaio, il comando del 2° bersaglieri, raccolti tutti
i distaccamenti della Sicilia, s'imbarca per il continente sul piroscafo "Lombardia", sbarca a Napoli il 26 e la sera riparte in ferrovia per Roma, ove giunge il mattino del 27 ». PRIMI SOCCORSI A REGGIO CALABRIA
dalle MM.SS. del 22° rgt. f. «Cremona>> (Reggio C.) : « il mattino del 28 dicembre una violenta scossa di terremoto sconvolge e distrugge in gran parte la città di Reggio e dintorni. Tra gli edifici maggiormente danneggiati vi è la caserma "Mezzacapo" che crolla completamente, seppellendo tra le rovine quasi tutti i soldati. Le altre caserme sono fortemente lesionate. « I militari della 2•, 6", 7" e 8· compagnia alloggiati nella caserma "Giuseppe Garibaldi" vengono subito riuniti per cura degli ufficiali che alloggiano nella caserma stessa. Non avendo una chiara visione del disastro, per prima cosa viene inviato un rinforzo di 80 uomini alle Carceri Giudiziarie e sono formate alcune squadre di soccorso per il salvataggio della popolazione nella piazza Garibaldi e adiacenze. « Appena avuto sentore del crollo della caserma "Mezzacapo", viene inviato sul posto buon numero di militari, ma l'oscurità e il polverìo non permettono ad alcuno di penetrare nell'interno della caserma, per cui le maggiori cure si hanno per vari soldati feriti che già si trovano sul piazzale, miracolosamente usciti dalle macerie. Più tardi,
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e cioè allorché le condizioni di luce lo permettono, si entra nella · caserma per una breccia apertasi in seguito ad altre scosse lungo il lato nord del fabbricato. Qui è possibile salvare parecchi militari della la compagnia, le cui camerate non sono crollate; molti altri vengono estratti dalle macerie più o meno gravemente feriti ... S'improvvisano due posti di soccorso: uno in piazza Mezzacapo, l'altro in piazza Garibaldi per raccogliere i feriti, ma l'assoluta mancanza di medici e di medicinali rende assai difficile l'opera dei superstiti. « Giungono frattanto verso la caserma altri ufficiali... che recano disastrose notizie sulla sorte di alcuni colleghi e rispettive famiglie. Si formano così altre piccole squadre di soccorso che si dirigono verso le abitazioni di queste famiglie e si possono compiere altri salvataggi ...
« Akuni ufficiali, intanto, distribuiscono lenzuola, coperte, viveri e oggetti di corredo, che si trovano nella caserma Garibaldi, a persone che, scampate dal disastro, si presentano spoglie di qualsiasi indumento... « Trovandosi in licenza il colonnello comandante del reggimento, prende il comando il tenente colonnello Carbone che dà opportune disposizioni al maggiore .dei Reali Carabinieri Tua perché venga garantito l'ordine pubblico e si mette in collegamento con il Prefetto della Provincia Orsofer per l'organizzazione dei primi soccorsi. « 29 dicembre - All'alba si formano, come nel giorno precedente, varie squadre di soccorso che, al comando di ufficiali e graduati, si dividono per la città e provvedono al salvataggio di molte persone che si trovano sotto le macerie ... Non tutti i militari, però, possono essere impiegati per il salvataggio perché occorre fornire numerose guardie a causa della venuta in città di tutti gli abitanti dei monti vicini a scopo di saccheggio. Così pure non è possibile avere un'idea esatta della forza presente, perché molti militari prestano isolatamente l'opera loro in città e non tornano all'accampamento - che il reggimento ha fatto apprestare per i superstiti sulle rive del fiume Calopinace - perché continuamente pressati dalla popolazione implorante aiuto. Non essendo giunto ancora nessun soccorso, difettano i materiali sanitari occorrenti... « Verso le ore 16 giunge in porto la R. Nave "Napoli" che sbarca subito 400 uomini, che si uniscono ai superstiti del reggimento per compiere i salvataggi in città e fornire guardie alle Banche e ad altri Uffici ove sono depositati valori. « Il tempo piovoso rende più difficile il già duro lavoro. Per mancanza di viveri la truppa consuma gallette e scatolette di carne recuperate tra le macerie della caserma " Mezzacapo".
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« 30 dicembre -
Nella notte fra il 29 e il 30 dicembre, il comandante del reggimento colonnello Trombi, percorrendo a piedi il tratto Palmi-Reggio (45 km), giunge all'accampamento del reggimento, dopo aver assunto presso la R.N. "Napoli" informazioni sullo stato delle cose della città e circa gli ordini e le disposizioni emanate dal comando della stessa R.N. " Napoli". « Il mattino, alle ore 5,30, il colonnello, riuniti gli ufficiali, dà disposizioni e ordini per regolare, meglio che sia possibile, ogni servizio e i soccorsi alla popolazione e alla guarnigione, come pure per accertare la forza del reggimento, le necessità della truppa e della popolazione. « Nello stesso mattino è possibile recuperare, dai locali ove erano custodite e che erano crollati, nella caserma "Mezzacapo" , la bandiera e la cassa del reggimento. Merito principale di tale operazione spetta al caporale Pellegrini Pietro, che primo la pensò e primo riuscì a entrare in detti locali. « Durante la mattinata il colonnello Trombi cerca se sia possibile far funzionare i forni della città e, a tale scopo, col capitano Calfa, aiutante di campo della brigata "Cremona", verifica se e quali forni possono funzionare immediatamente. « Alle 10 il generale De Chaurand, comandante la brigata "Cremona", rientra a Reggio per via di mare, e ordina al colonnello Trombi di assumere le funzioni di intendente per tutto il circondario di Reggio. Le sue funzioni riguardo al servizio di Commissariato d~vono estendersi anche alle popolazioni dei vari paesi. Per tale ragione il prefato colonnello deve lasciare di fatto il comando_ del reggimento al tenente colonnello Carbone. « In questo giorno cominciano a giungere a Reggio truppe per ausilio nei soccorsi. « Si prosegue nei lavori di soccorso compiendo ancora qualche salvataggio; specie alla caserma Mezzacapo; alcune squadre vengono adibite alt' escavazione di fosse per il sotterramento dei cadaveri in un cimitero provvisorio. « 31 dicembre - Il reggimento prosegue nella sua opera in concorso con le altre truppe giunte a Reggio, sia per la sicurezza pubblica che per il soccorso alla popolazione civile, al fine di alleviare i danni causati dal terremoto; provvede pure alla panificazione, alla macellazione, ecc. « La truppa viene impiegata anche per costruire baracche e innalzare tende e anche per il trasporto del materiale necessario a tale bisogna. « 1 gennaio 1909 - I superstiti del reggimento si trovano tuttora accampati sotto poche tende sulla strada di riva sinistra della fiu- .
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mara Calopinace. Il colonnello Trombi Ferruccio, destinato quale Intendente generale del settore militare di Reggio Calabria, e il tenente colonnello Carbone, nominato comandante di zona, hanno dovuto prima l'uno poi l'altro lasciare il comando del reggimento, che viene assunto dal maggiore Squillace.
« 2 gennaio 1909 - I servizi di soccorso alla popolazione e i· vari servizi d'ordine pubblico vengono stabiliti in modo regolare. Essi comprendono: · - 3 squadre, ciascuna di 20 militari di truppa, con 3 ufficiali, per la raccolta e il trasporto dei cadaveri al nuovo cimitero, già stabilito dal reggimento nei pressi del pubblico macello; - 1 squadra di 40 uomini con un capitano per l'escavazione delle fosse del predetto cimitero e per la tumulazione dei cadaveri; - 1 squadra di 50 uomini, che viene poi aumentata fino a 100, alla ricerca dei cadaveri e allo sgombero delle macerie della caserma "Mezzacapo"; - 1 o 2 compagnie al giorno per il trasporto dei viveri dai Pontili ai magazzini dell'Intendenza; - servizio di guardia alla stazione ferroviaria, al comando di zona, ai magazzini dell'Intendenza, ai depositi di carbone della ferrovia; - servizio viveri (macellazione, spaccio macelleria, forni); - rimozione delle macerie dove si sanno ritrovarsi ufficiali e militari di truppa; - picchetto di servizio di distribuzione viveri e oggetti di vestiario alla popolazione.
« Per provvedere a questi servizi tutti i militari vengono comandati
in servizio giornaliero. In tal modo, salvo qualche lieve variante, si continua fino al 12 gennaiò, allorché incomincia ad arrivare il legname per la costruzione delle baracche per la popolazione. « Con l'arrivo di nuove truppe è possibile far dispensare il reggimento da alcuni servizi e destinare un maggior numero di squadre ai lavori di sgombero delle macerie della caserma Mezzacapo. « Il giorno 18 gennaio il reggimento trasferisce il suo accampamento nella località S. Giorgio, sull'altura dei Piani di Modena, dove la truppa è alloggiata sotto 5 tendoni "Roma" e gli ufficiali sotto tende coniche. In questo accampamento il colonnello riprende il comando del reggimento. « La statistica del reggimento dà le perdite in 273 uomini di truppa e 7 ufficiali morti; feriti gravi 75 uomini di truppa e 7 ufficiali... »; 180
- dalle MM.SS. del 3° rgt. a. cos. (Messina): « La 3a brigata del reggimento, distaccata in Reggio Calabria, caserma Castello, ha 18 morti e 40 feriti tra ufficiali, sottufficiali e truppa. Anche qui i superstiti prestano la loro opera nel salvataggio di persone rimaste sotto le macerie, nella demolizione dei fabbricati pericolanti, nel trasporto dei morti e dei feriti ... »; - dalle MM.SS. del 2° rgt. b. (Roma): « Il giorno 28 dicembre, appena giunta la notizia del terremoto che ha devastato Messina, Reggio Calabria e territori circostanti, il reggimento riceve immediatamente l'ordine di approntarsi a partire per le zone colpite. Primo a lasciare la capitale è il XVII battaglione che, con le proprie compagnie 9a, 10a, 11a e ciclisti, più la 5a del IV battaglione, il 28 sera lascia Roma per Napoli, ove prende imbarco sul piroscafo "Umberto I". Giunto a Messina alle ore 9 del 30, mentre sta per iniziare lo sbarco, il battaglione riceve l'ordine di raggiungere Reggio Calabria ove giunge alle ore 13. « Sbarcati a terra, i reparti vengono fatti accampare parte alla Villa Comunale, parte all'Ospedale Civile. Per ordine del comandante della R. Nave "Napoli", le compagnie, divise in squadre per quanti sono gli ufficiali, iniziano subito l'opera di salvataggio sotto la pioggia insistente, lavorando ininterrottamente fino alle 3 del mattino successivo, riuscendo ad estrarre molti superstiti dalle macerie. Il giorno seguente Reggio Calabria viene divisa in 4 sotto zone e il distaccamento bersaglieri è addetto al servizio nella 4a zona ove, fino al 13 gennaio, opera i seguenti interventi: - salvataggi ( essendo giunto fra le prime truppe, il distaccamento ha modo di compierne un centinaio); trasporto dei feriti alla banchina d'imbarco; - estrazione di cadaveri dalle macerie (circa 600); - trasporto dei morti. Il distaccamento, avendo requisito al suo sbarco a Reggio molti carretti, si trova a trasportare al cimitero improvvisato dal battaglione e ad altri cimiteri, circa 1000 cadaveri estratti in tutta Reggio; - seppellimento dei morti. Il distaccamento, scelta una località in provincia di Reggio, vi tiene giornalmente impiegata una compagnia nello scavo di grandi fosse, in cui seppellisce circa 700 cadaveri; - pattuglie per ordine pubblico. La notte il battaglione fornisce pattuglie per impedire fingresso in Reggio di malviventi dalla campagna; - distribuzione di viveri alla popolazione. Dal 7 gennaio in poi la distribuzione viene fatta da commissioni cittadine sotto la sorveglianza di un ufficial_e del battaglione, destinato a turno;
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incetta di buoi nel territorio di Reggio. Una squadra di bersaglieri ciclisti, perlustrando la campagna per ordine dell'Intendenza militare di Reggio, requisisce giornalmente il numero di bovini occorrenti ai bisogni della truppa e della popolazione. « Il 13 gennaio il distaccamento viene rilevato dal servizio della 4a sotto-zona e diviso in 8 colonne mobili, incaricate dal comando dell'XI corpo d'armata di portare soccorsi ai paesi dell'interno del settore di Reggio. Il distaccamento si suddivide come segue, e dal 13 al 2 7 gennaio compie i seguenti servizi: - a Reggio: 9a compagnia e compagnia ciclisti, col comando del XVII battaglione. Con colonne mobili di 20 bersaglieri e da 16 a 12 muli al comando di ufficiali, vengono recati soccorsi di viveri, coperte, tende, indumenti alle popolazioni di Trizzino, Nasiti, Pruma, Riparo, S. Giorgio, Arasì, Cardeto. Una squadra di bersaglieri, al comando di un ufficiale, riatta un forno e con farina requisita fa circa 8 quintali di pane al giorno. Gli zappatori del distaccamento formano un plotone che, al comando di un ufficiale, passa alle dipendenze del Genio militare per l'abbattimento di muri pericolanti e per la costruzione di baracche di legno; - a Catona: 5a compagnia. Dal 13 al 21 gennaio forma colonne mobili che con carovane di muli trasporta soccorsi nei paesi di Salice, Villa S. Giuseppe, Rosalì, S. Alessio, S. Stefano d'Aspromonte. Il 21 gennaio la 5a compagnia si trasferisce a Melito, donde dal 22 al 27 gennaio scorta la missione inviata dalla Regina Elena, incaricata di distribuire effetti di vestiario, coperte e viveri alle popolazioni di Condofuri, S. Lorenzo, Roccaforte del Greco, Bagaladi e Melito; - a Bova Marina: 10a compagnia. Il reparto organizza carovane di soccorso per i paesi a est di Bova, spingendosi per Bova Superiore fino ad Africa ( 40 km da Bova Marina); - a Pellaro: 11a compagnia. Il reparto provvede a portare soccorso alle popolazioni montane del circondario. « La 2a compagnia, distaccatasi dal reggimento a Napoli il 31 dicembre, giunge a Palmi il 1 gennaio alle ore 16 (1). E' subito impegnata nei seguenti interventi: - dissotterramento ·di cadaveri; - demolizione di edifici pericolanti; ricupero di valori, di mobili e di masserizie degli abitanti; (1) Come visto all'inizio delle MM.SS. del 2° rgt. b. relative ai soccorsi alle zone terremotate, la 2° cp. era stata dirottata per « altra destinazione » a Napoli, mentre il rgt. prendeva imbarco sul piroscafo «Lombardia».
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- costruzione di baracche per il ricovero dei superstiti; -. - scorta al trasporto di viveri per la popolazione lungo il percorso Palmi stazione-Palmi città; - servizio di picchetto armato per ordine pubblico; - guardia alle carceri; - servizi di fatica per lo scarico e il carico di viveri e legnami alla stazione di Palmi; - assestamento di strade. « L'impiego del reparto di protrae sino al 12 marzo, giorno in cui per ferrovia riparte alla volta di Roma, ove giunge il 13 »;
- dalle MM.SS. del 1° rgt. « Granatieri di Sardegna » (Roma): « Il Reggim_ento nella sua formazione organica e nella seguente forza: Colonnello 1, Tenente Colonnello 1, Maggiori 4, Capitani 14, Tenenti 29, Truppa 1004, è comandato in Calabria per servizio in occasione del terremoto del 28 dicembre 1908. « Al 1° gennaio 1909 trovasi sul piroscafo "Indiana" ... Sbarca il 2 gennaio e per via ordinaria si reca nelle seguenti località: Comando del Reggimento a Villa S. Giovanni; Comando del I Battaglione a Catona; Comando del II Battaglione ad Archi Stazione. « Il reggimento si trovò ad essere frazionato in diverse località. La zona di terreno occupata - che lungo la costa tirrena va dalla Fiumara dell'Annunziata alla Fiumara di S. Agata, addentrandosi verso l'interno coi passi di S. Roberto, Lodargani, Santo Stefano sino a lambire le propaggini dell'Aspromonte - in seguito al movimento tellurico del 28 dicembre 1908 era stata tutta sconvolta. « Città e paesi distrutti, innumerevoli le vittime (717 3 ), molti i feriti da medicare e da trasportare (2626) e circa 37.000 i superstiti, ridotti al nulla, da sfamare e da ricoverare. « Strade e gallerie, ponti e viadotti della via ferrata distrutti, fili telegrafici e telefonici divelti e spezzati, illuminazione mancante, autorità locali e servizi disgregati, industrie e traffici nulli, popolazioni diffidenti, rotte dalle lotte intestine, già neghittose per natura, erano rese ancor più inerti dalla sventura toccata, gettandole in una anarchia quasi completa, malviventi ovunque resi impudenti dalla mancanza di sorveglianza, questo lo stato del paese nel quale il reggimento era stato chiamato ad operare con i suoi soldati nuovi al servizio perché quasi tutti della leva ultima chiamata. « Costituite le sottozone, stante l'ampiezza del territorio dipendente, l'entità del disastro, la diversità del clima e dei soccorsi che arrivavano ai vari distaccamenti fu data piena e completa autonomia e in seguito alla promulgazione dello stato di assedio anche i poteri civili passarono nelle mani dei singoli comandanti. 183
« ... Per il tardo arrivo del reggimento sui luoghi devastati non si poterono operare che due salvataggi di persone viventi ed allora si cominciò col provvedere alle cose più urgenti. « In attesa degli aiuti che dovevano arrivare, si provvide al sostentamento dei superstiti. In ogni paese l'acqua fu ricondotta all'abitato, i mulini, i forni riparati ed accesi, i bovini furono requisiti ed abbattuti. In seguito, mediante colonne mobili formate da carovane di muli ed asini e carri appositamente requisiti, si provvide al trasporto delle vettovaglie e dei materiali in tutti i paesi lontani dai punti di rifornimento: dai singoli comandanti di distaccamento veniva giornalmente distribuito tutto quanto affluiva per via di mare e di terra da parte del R. Governo, dalle Nazioni estere e dalla privata beneficenza. Innumerevoli furono le razioni di viveri distribuite, grande la quantità di coperte, teli da tenda, indumenti ripartiti, e mentre da alcuni si procedeva alla delicata missione, senza suscitare malumori, altri militari provvedevano allo scoprimento ed al seppellimento dei cadaveri, operazione tanto necessaria all'igiene ed alla morale e che di giorno in giorno si andava rendendo vieppiù difficile per lo stato di avanzata putrefazione dei miseri avanzi e per le pesanti e sempre non ferme macerie che li ricoprivano. In pochi giorni ne furono seppelliti circa 3.700. « Furono medicati e trasportati i feriti nei vari ospedali: nell'inglese di Catona, in quello della Croce Verde Genovese di Villa S. Giovanni, in quello della Croce Rossa di S. Roberto e in quello di Fiumara costruito a cura di quel comandante di distaccamento, sui treni dei Cavalieri di Malta e della Croce Rossa Italiana.
« Intanto si procedeva allo sgombero delle macerie, all'abbattimen-
to dei muri pericolanti, alla riattivazione delle comunicazioni e tutto ciò con tanta solerzia e ardore, che dopo pochi giorni la strada che da Villa S. Giovanni per Catona va a Reggio poteva essere percorsa dai veicoli, così quella che da Villa S. Giovanni per Campo Calabro va a S. Roberto e sulla via ferrata correva un carrello che serviva alla corrispondenza fra i vari comandi ed al trasporto dei viveri che, sbarcati alla stazione di tappa esistente in Reggio Porto, venivano destinati alle diverse stazioni. « Passati i primi giorni, rincuorati gli animi dei superstiti per eccitarne le energie, si radunarono i Consigli Municipali, dei Comitati paesani e mediante buoni compensi si assoldarono squadre di lavoratori borghesi in aiuto ai militari. « Dalle Regie Navi "Umberto I", ,,Branti" e "Volta" e dalla riattivata ferrovia affluiva il legname per le costruzioni e centinaia di mi-
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gliaia furono le tavole ed i murali scaricati dai granatieri: nei porti e nelle stazioni si lavorava da mane a sera senza sostare. « Piccola parte di questo materiale essendo stata ceduta al reggimento, si costruirono baracche per abitazioni, scuole, ricoveri per ammalati, si curò anche l'istituto della religione così potente in queste regioni, e le campane delle diroccate chiese già attaccate agli alberi degli aranceti, trovarono posto sui rustici campanili costruiti dalla fede dei nostri soldati. « Furono istituite le cucine economiche che, accolte dapprima con diffidenza, funzionarono poi egregiamente. « Quasi tutti i documenti dei Municipi ed altri uffici furono tratti in salvo; a Villa S. Giovanni si recuperarono i registri degli Uffici del Lotto, del Catasto e del Registro e furono tratti e messi al sicuro gli strumenti di precisione ed i documenti di mobilitazione della locale. Sezione di Artiglieria. « Furono rintracciate anche da militari isolati ed onestamente consegnate forti somme di denaro consistenti in libretti di deposito alle Casse di Risparmio, in banconote e in moneta sonante ... « Non ostante il lavoro febbrile reso più duro dall'impreparazione e dagli orridi spettacoli che ad ogni istante si presentavano agli occhi e dall'inclemenza della stagione, non ostante che per mesi non si usassero che tende, pochi furono gli ammalati, pochi gli inviati all'ospedale»;
- dalle MM.SS. del 3° rgt. alp. (Torino): « Il 31 dicembre il reggimento invia nei luoghi devastati dal terremoto i seguenti uomini: - un reparto costituito da 63 militari di truppa e 1 ufficiale dei battaglioni "Pinerolo" ed "Exilles", che si ferma in quelle regioni sino al 15 maggio 1909, compiendo lavori e servizi nel settore di Reggio; - un reparto costituito da 83 uomini di truppa e 2 ufficiali dei battaglioni "Fenestrelle" e "Susa" alla volta di Scilla, ove rimane sino al 13 marzo. Tale reparto attende a lavori di sgombero macerie e alla costruzione di gruppi di baracche, che vengono poi date in consegna al Comune di Scilla e prendono la denominazione di "Rione 3° Alpini" e "Borgata Susa"»; dalle MM.SS. della Scuola di Applicazione della Sanità Militare (Firenze): « Dal 1 al 1O gennaio 1909 il personale della Scuola - 17 ufficiali medici e 99 allievi - prestò soccorso nelle località colpite dal ter-
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remoto Calabro-Siculo del 28 dicembre 1908. Durante tale periodo a Messina distaccò squadre di soccorso in se,:vizio diurno e notturno. Impiantò posti di soccorso alla Capitaneria di Porto, al Circo Equestre, al Faro Superiore, S. Agata, Faro Gazzi, Tre Mestieri, Santo, S. Lucia, Contessa Spada/ora, Rometta ed istituì alla Capitaneria di Porto di Messina un posto di sgombero sulle varie navi nazionali ed estere ancorate in porto. « Il giorno 4 gennaio distaccò 20 Allievi a Reggio Calabria. « Il 12 gennaio 1909 il personale della Scuola rientrò a Firenze»;
-
dalle MM.SS. dell'Ospedale Militare Principale di Bologna:
« In seguito al disastro del terremoto in Sicilia e in Calabria nella notte del 28 dicembre, la Direzione dell'O.M. di Bologna, in base agli ordini ricevuti, provvede personale e materiali di soccorso a disposizione dei Comandi del I e del III corpo d'armata ... « ...Viene subito allestito il materiale dell'Ospecf.ale da campo n. 160 con cento letti e di un quarto deposito avanzato; per l'Ospedale da campo si appronta il personale di truppa secondo gli organici stabiliti nello specchio 74 del Tomo 1° di mobilitazione; gli ufficiali vengono designati dalla Direzione di Sanità Militare ... L'Ospedale da campo n. 160 parte alla volta di Napoli la sera del 30 dicembre, unitamente al 1° quarto del deposito di materiale sanitario e alle barelle di due sezioni di sanità per fanteria; il 2 gennaio s'imbarca sul piroscafo mercantile "Giulia" della Società Austro-Ungarica, e il giorno 3 salpa da Napoli, diretto a Messina, ove giunge il giorno 4 gennaio. Il giorno 5, a mezzo della goletta a vela "Elisabetta", parte alla volta di Scilla (prov. di Reggio Calabria) ove giunge lo stesso giorno. Si accampa e comincia, in unione alle truppe che lo hanno ivi preceduto e alle squadre civili di soccorso che sono sul posto, l'opera di soccorso in favore della popolazione superstite di quel paese, quasi completamente distr_u tto. Il giorno stesso impianta apposito ambulatorio per la cura degli infermi e la farmacia per la distribuzione dei medicinali, e in seguito funziona come vero e proprio Ospedale prima sotto apposite tende, poi in baracca di legno. Si occupa inoltre della polizia sanitaria, della tumulazione dei cadaveri e della distribuzione di soccorsi vari, rimanendo sul posto fino al 1 febbraio. In tale giorno, dopo aver ceduto parte dei propri materiali alle autorità locali e aver passato in consegna all'Ospedale d.a campo n. 131 i propri ricoverati nonché la baracca ospedale, in seguito a ordine della Direzione del servizio sanitario presso il R. Commissario di Palmi, in data 30 gennaio, parte per via ferroviaria col rimànente materiale e col proprio personale alla volta di Bologna, ove giunge il 5 febbraio e si scioglie. Altro personale di truppa
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e di ufficiali, già partiti fin dal 29 dicembre 1908 per i luoghi colpiti dal terremoto o subito dopo, riet1tra alla sede in epoche diverse». -
dalle MM.SS. della Dirz. di com. mil. del X C.A. (Napoli):
« .. .la Direzione di Commissariato invia sui luoghi colpiti uomini, derrate e materiali in soccorso alle popolazioni sinistrate. Provvede altresì al concentramento in Napoli dei viveri e dei materiali che vengono inviati d'ogni parte per soccorrere i profughi giunti dai luoghi terremotati ... ».
* * * I pnm1 reparti accorsi dal continente nelle zone terremotate prendono a rientrare alle sedi di provenienza a cominciare dal mese di febbraio, sostituiti in molti casi da altre truppe fresche. I rientri si susseguono in marzo, aprile, maggio e si protraggono lungo tutta l'estate, a mano a mano che prende consistenza l'intervento degli organi di ricostruzione civili. I reggimenti elencati nei precedenti specchi, datati al 5-1-1909, non sono tutti quelli partecipanti alle opere di soccorso e di prima ricostruzione delle zone terremotate. Ad essi vanno aggiunti i reggimenti che inviano contingenti in tempi successivi o per rinforzo o per sostituire i primi accorsi. Nel complesso le unità che, al completo di organico o con reparti di varia forza, intervengono nell'azione di soccorso assommano a: 55 reggimenti di fanteria (1) 1 reggimento di granatieri (2) 4 reggimenti di bersaglieri (3) 7 reggimenti di alpini (4) 3 reggimenti di artiglieria (5) 5 reggimenti genio (6) 1 brigata ferrovieri del genio. (1) 1° e 2° «Re», 3° e 4° «Piemonte», 5° e 6° «Aosta», 9° e 10° « Regina », 12° « Casale », 13° e 14° « Pinerolo », 17° « Acqui », 19° e 200 «Brescia», 21° e 22° «Cremona», 23° e 24° «Como», 25° «Bergamo», 28° «Pavia», 29° e 30° «Pisa», 33° e 34° «Livorno», 35° «Pistoia», 39° « Bologna », 42° «Modena», 47° e 48° «Ferrara», 49° «Parma», 52° «Alpi», 53° e 54° «Umbria», 55° e 56° «Marche», 60" «Calabria», 62° «Sicilia», 69° e 70" «Ancona», 71° e 72° « Puglie », 75° e 76° «Napoli», 77° «Toscana», 79° «Roma», 83° e 84° «Venezia», 85° e 86° «Verona», 87° e 88° «Friuli», 89° e 90" «Salerno», 91° «Basilicata». (2) 1° rgt. Granatieri di Sardegna. (3) 2°, 9°, 10", 11°. . (4) 1°, 2°, 3°, 4°, 5°, 6°, 7°. (5) 3° rgt. a. cos., 22° e 24° rgt. a. cam. (6) 1°, 2°, 3°, 4°, 5°.
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Varie unità del genio militare rimangono nelle zone terremotate fino al luglio 1910. Ma, riguardo al genio, è opportuno accennare a parte, anche se brevemente, all'opera di soccorso e di ricostruzione prestata dai suoi reparti sia a Messina che a Reggio Calabria. Per i tempi d'intervento valgano i seguenti accenni: -
dalle MM.SS. del 1° rgt. g. (Pavia):
« .. .La 2a brigata zappatori, che si trova in distaccamento ordinario
a Messina, impiega subito le proprie Y e 4a compagnia nell'opera di salvataggio dei superstiti; la 3a brigata zappatori di stanza in Roma, il 28 dicembre invia la 6°, 8a, 9• compa;,nia e un drappello della 5a a Napoli per l'imbarco alla volta di Messina. « La 1a e la 4a brigata zappatori, di stanza in Pavia, fanno partire il 29 dicembre per Napoli le rispettive compagnie za, r, 10a, 11a, 12a; za e 2a. I reparti giungono a destinazione il 1 gennaio e prendono a operare immediatamente sia a Messina che a Reggio e raggiunf!.ono via via le varie lpcalità sinistrate delle due provincie, tra cui Bagnara, Scilla, Favazzina, La Guardia, Cannitello, Calati, Scaletta Zanclea, S. Lucia del Mela, Castroreale, Palmi, Milazzo, V enatico, Spada/ora ... »; -
dalle MM.SS. del 3° rgt. g. (telegr.) (Firenze):
« Il 28 dicembre, in occasione del terremoto calabro-siculo, il reggimento invia in Calabria e a Messina reparti di truppa specializzata per il ristabilimento delle linee telegrafiche e telefoniche. All'epoca del disastro il reggimento aveva distaccata a Messina la 10• compagnia telegrafisti, che nello sconvolgimento tellurico perdette il capitano Giuseppe Saia-Moleti e 7 militari di truppa ... »;
-
dalle MM.SS. del 4° rgt. g. (Piacenza):
« I n seguito alle notizie provenienti da Messina sul disastroso terremoto colà avvenuto, la 1a compagnia pontieri distaccata a Roma, com posta dd 3 ufficiali, 4 sottufficiali, 116 fra graduati e soldati, parte immediatamente per l'Italia meridionale per prestare opera di soccorso insieme alle altre unità dell'esercito. Il 31 dicembre è a Messina ove viene subito impiegata per il salvamento degli abitanti sepolti dalle macerie, per il dissotterramento dei morti e per vari altri compiti connessi alle gravi esigenze del momento. Il 1 febbraio 1909 la compagnia fornisce un distaccamento di 1 tenente e 25 uomini di truppa per il servizio di soccorso nel comune di Bauso; il 22 febbraio tale distaccamento si porta, per via ordinaria, a Rametta Superiore per lo stesso motivo ... »;
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dalle MM.SS. della brigata« Ferrovieri del Genio» (Torino): « ...La Brigata invia nei luoghi colpiti dalla sciagura tutti i propri reparti. Il 31 partono alla volta della Calabria la 34, 4", 5" e 6" compagnia con il comando della stessa Brigata; sempre il 31 partono alla volta di Messina la 1• e la 2• compagnia distaccate a Roma. Mentre queste ultime, appena arrivate nella città distrutta sono subito impiegate all'estrazione dei feriti dalle macerie, alla costruzione di baracche, alla sepoltura dei cadaveri, al puntellamento o demolizione dei fabbricati pericolanti, le altre sono adibite in Reggio Calabria al riattamento dei binari delle linee ferroviarie, alla costruzione di binari di raccordo fra le stazioni di Reggio Succursale e Reggio Porto, nonché alla costruzione di ba,:acche, all'estrazione e al seppellimento dei cadaveri e alla demolizione dei fabbricati pericolanti. La 5• compagnia viene altresì impiegata alla costruzione di un ponte ferroviario provvisorio sul torrente Fiumarella tra Pellaro e S. Lazzaro, in sostituzione di un ponte a travata metallica della lunghezza di m 45 asportato dal maremoto. La 6" compagnia viene distaccata a Villa S. Giovanni per lavori analoghi... ».
In complesso, per un periodo di tempo più o meno esteso, furono impiegate nella regione calabro-sicula· tutte le 12 cp. del 1° rgt, 8 del 2°, 3 cp. telegrafisti e 2 di specialisti del 3°, 1 cp. pontieri del 4°, 2 di minatori del 5° e 6 cp. ferrovieri: in totale 34 cp. del genio. A parte quanto accennato dalle predette MM.SS., vengono qui ricordate alcune delle maggiori opere realizzate dalle unità del g. mil., tenendo presente che, nei lavori cui esse particolarmente attesero, furono coadiuvate dai drappelli zappatori dei vari reggimenti delle altre armi (1): a Messina: estrazione di cadaveri dalle macerie e loro inumazione in alcuni cimiteri improvvisati dalle stesse truppe nel maneggio del Collegio Militare, nel Cimitero degli Inglesi, in Piazza Ospedale Civile, in Cittadella e in Mare Grosso. Per l'inumazione si scavarono fosse lunghe una cinquantina di metri, larghe due, profonde tre. Nei primi giorni non si fece uso di feretri ed i cadaveri erano adagiati sul fondo delle fosse in doppio strato, intramezzato da calce e terra, e colmate poi con terra per l'altezza di 1,50 m. Nei giorni successivi si impiegarono casse, che furono apprestate dalle stesse (1) Le notizie in merito sono desunte dallo studio « L'opera prestata dalle truppe del genio nelle regioni colpite dal terremoto del 28 dicembre 1908» (Testo) del ten. col. G. Nicoletti-Altimari, pubblicato dalla « Rivista d'Artiglieria e Genio» in Roma, Tipografia Voghera . 1910.
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truppe del genio in ragione di oltre 100 al giorno. La sola compagnia pontieri ne costruì più di 2.500. Tanto nell'un modo quanto nell'altro, si adoperarono le massime cautele possibili per le disinfezioni, tanto da meritare un encomio speciale del vicedirettore della Sanità pubblica che si trovava sul posto; - riattamento della viabilità lungo la Marina e le strade che vi fanno capo, demolendo muri pericolanti e sgombrando il binario della ferro via; - illuminazione notturna degli accampamenti e di vari punti della città, specialmente dove si eseguivano o si tentavano salvataggi, con lampade ad acetilene o con fari Wells. Si riuscì pure ad illuminare una parte della banchina del porto, utilizzando il gruppo elettrogeno della Società anglo-americana per il deposito del petrolio; - trasporto di legnami dalla banchina del porto e dai piroscafi ai vari depositi che erano stati istituiti, e carico di vagoni con materiali destinati ai paesi vicini; - impianto di molte tende-baracche modello Roma per le infermerie e per ricovero viveri, e di altre baracche destinate alla Croce di Malta,· - impianti di binari Decauville per facilitare lo sgombero delle macerie dalla parte alta della città; - riattivazione del macello, del panificio militare, della lavanderia, nella quale furono costruite a nuovo parecchie vasche per aumentare il numero dei lavatoi; - ricupero di valori della Banca Commerciale ... costruzione di vari pontili ai piroscafi e di ponticelli, dei quali uno sul piano S. Ranieri ed uno in Cittadella; - impianto di stazioni ottiche per le linee Messina-Villa S. Giovanni e Messina-Reggio; stesura di linee per le comunicazioni telegrafiche e telefoniche fra le varie autorità e i centri principali; collegamento fra i piroscafi "Stura", "Duca di Genova", "Regina Elena", fra di loro e con gli uffici a terra; - riattamento dell'acquedotto con riparazione di tubi, gallerie, sifoni, fontane e apertura di circa 30 nuove fontane nei quartieri ove erasi concentrata la popolazione superstite; - costruzione baracche per i senza tetto, per gli uffici postale e telegrafico in città e alla stazione ferroviaria, per deposito viveri al mercato del pesce e alla cittadella, per la prefettura, il municipio, ecc.; - spegnimento di un grande incendio, il 18 gennaio, sviluppatosi nei caseggiati prospicienti la marina; l'operazione fu condotta insieme
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ad altre truppe, evitando un disastro perché le fiamme stavano per propagarsi ai magazzini ·del petrolio e si temevano danni per le navi ancorate nel porto.
a Reggio Calabria: scavo di grandi fosse sulla destra del torrente Annunziata nel fondo De Nava e sulla sinistra del Calopinace presso la chiesa di S. Pietro, per seppellire le vittime del disastro, stante la lontananza e l'insufficienza del cimitero comunale; - ricupero del filo di rame delle condutture elettriche della città, in buona parte abbattute dal terremoto; - costruzione di pontili di sbarco lungo la spiaggia; - costruzione di 350 baracche in località Reggio Campi per la popolazione, di altre baracche per gli uffici postale e telegrafico con relativi alloggi per impiegati, per la commissione ricuperi, per carcere giudiziario, per la capitaneria di porto, per i pescatori (alla spiaggia Musolino), per uso albergo, per gli uffici finanziari, per il Liceo, per le guardie di città,, per i ferrovieri, per la pubblica sicurezza, per l'ufficio ingegneri delle ferrovie e per ricovero macchinisti e fochisti al deposito locomotive e al piano caricatore. In totale furono costruite dal genio 400 baracche di vari tipi e grandezze; - demolizione di molti muri pericolanti, riattivazione della strada Reggio-Catona, Reggio-Pellaro con riparazione di muri, ponti e ponticelli; - costruzione di binari morti alle stazioni di Mèlito, Saline, Bova per aumentare la potenzialità delle stazioni stesse; - sistemazione del binario di corsa fra la stazione di Reggio Centrale e quella di Archi-Reggio con ripristino della sede centrale, cambio di un nuovo binario al porto ( m 500 con curve e controcurve) per riattivare il servizio di carico e scarico al molo e per il funzionamento dei ferry-boats. Per l'esecuzione di tale lavoro si dovette sgombrare la sede prescelta dai cumuli dei grossi massi delle macerie, da carri rovesciati e sfasciati, da binari inservibili ed eseguire rilevanti interri; - demolizione dei fabbricati pericolanti delle stazioni di Reggio Succursale, Archi-Reggio e Ferry-boats; - sostituzione di personale mancante all'ufficio telegrafico con militari specializzati della compagnia telegrafisti; - riordinamento delle stazioni Alta e Bassa di Villa S. Giovanni; costruzione di un binario di uscita, collocazione di scambi e rimessa sui binari dei carri ferro viari sviati; - costruzione di circa 500 m di binario morto per ricovero di carri occupati dalle famiglie sinistrate degli agenti nella stazione
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di Villa S. Giovanni, di altri binari e lavori consimili nelle stazioni di Gallico, Catona, Palmi, Bagnara; - riparazione e impiego di camions per il trasporto di persone e materiali dalla stazione di Palmi alla città, distante 4 km e ai vari paesi dell'Aspromonte ...
Di fronte all'imponente attività esplicata dall'Esercito, il Comitato Centrale dei Soccorsi in data 8 febbraio dispone, tra l'altro, una gratificazione alle truppe, soprattutto per l'opera di disseppellimento dei cadaveri nella città di Messina. I militari impegnati devolvono però il premio, assommante a L. 12.000, in favore delle famiglie sinistrate (1). Nello stesso tempo i Corpi sono autorizzati ad adottare un orfano per reggimento ed allevarlo ed educarlo a loro spese. Contemporaneamente l'Esercito promuove all'interno dei Corpi, in tutta la penisola e nelle isole, una raccolta di oblazioni volontarie a favore dei terremotati. Tale raccolta finisce per raggiungere una cifra di notevole entità. In data 19 marzo, il ministro della guerra emana la seguente circolare (2):
• N. 126
MINISTERO DELLA GUERRA Gabinetto mÙitare Oblazioni dell'esercito per i danneggiati dal terremoto del 28 dicembre 1908.
Le oblazioni raccolte nel!'esercito per sottoscrizione volontaria • a favore dei danneggiati dal terremoto del 28 dicembre 1908 hanno raggiunto la rilevante somma di L. 259.395,38, la quale è stata versata alla banca d'Italia, a disposizione del Comitato centrale di soccorso. Ho veduto l 'esercito all'opera di soccorso in Calabria e in Sicilia ed un vero sentimento di ammirazione ho provato per tutti, dall'ufficiale all'ultimo soldato. Questo nuovo attestato di solidarietà nella comune sventura mi conferma l'alto spirito che sempre aleggi; nell'esercito, pronto a portare tutto il contributo dell'opera pro-
(1) Anche l'equipaggio della R. Nave « Regina Elena» riceve una gratifica di L. 10.000 « per escavazione di valori». I marinai però devolvono anch'essi la somma a favore delle famiglie delle vittime del terremoto, (v. Rivista Militare cit. pag. 216). (2) Inserita nel G .M.U. 1909, disp. n. 12, del 20 marzo, pag. 321.
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pria, ispirata ad abnega:done e patriottismo, ad accorrere sempre, spesso con sacrificio individuale, a lenire le sventure nazionali. Il Ministro - CASANA
In data 24 marzo 1909 re Vittorio Emanuele III, nel discorso della corona pronunciato nell'aula del Senato in occasione dell'inaugurazione della XXIII Legislatura, ha nuove parole di riconoscimento per l'opera di soccorso svolta dall'Esercito e dalla Marina. Infatti, dopo aver accennato alla recente tragedia che ha sconvolto Reggio e Messina, il sovrano prosegue: « ...Ma fu conforto, che di contro alla catastrofe orrenda, pur
rifulgessero eroismi individuali e virtù collettive. « Mentre, con serena coscienza del proprio dovere e con alto spirito di abnegazione, l'eser;ito e l'armata attendevano all'ardua e perigliosa opera di soccorso, una commovente concordia fraterna avvinse gl'Italiani di ogni ordine e di ogni parte in uno slancio solo di affetto, di carità, di sacrificio ... » (2).
L'opera di soccorso svolta dall'Esercito viene successivamente riconosciuta con la decretazione di numerose medaglie di Benemerenza conferite a Bandiere di Armi e Corpi intervenuti e a singoli Ufficiali, Sottufficiali, Graduati e militari di Truppa. Limitatamente a quelle di maggior rilievo conferite alle Bandiere, si hanno 8 Medaglie d'oro e 25 d'argento. Sono decorati di Medaglia d'oro: Arma dei Carabinieri Arma del Genio 22° rgt. f. « Cremona » 83° e 84° rgt. f. «Venezia» 89° rgt. f. « Salerno » 3° rgt. a. cos. (per la III brigata) 22° rgt.a. mon. (per la brigata di montagna). Ricevono la Medaglia d'argento: 9° e 10° rgt. f. «Regina» 18° rgt. f. « Brescia » 21° rgt. f. «Cremona» (2) v. Atti Parlamentari. Inaugurazione della I Sessione della XXI ÌI Legislatura, 24 marzo 1909.
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29° rgt. f. « Pisa » 33° e 34° rgt. f. «Livorno» 47° e 48° rgt. f. « Ferrara » 75° e 76° rgt. f. « Napoli » 81° e 82° rgt. f. «Verona» 1° rgt. « Granatieri di Sardegna » 2°, 8°, 9°, rgt. bersaglieri 1°, 2°, 3°, 4°, 5°, 6°, 7° rgt. alpini Scuola di Applicazione di Sanità Militare (1).
(1) "B.U. 1910, disp. n. 26 in data 24 giugno. Per quanto concerne le unità della Marina Militare Italiana, viene conferita la medaglia d'oro di benemerenza alle R. Navi « Vittorio Emanuele», «Napoli», « Regina Elena», «Piemonte» e alle torpediniere d'alto mare «Scorpione» e « Spica ». La medaglia d'argento va alle R. Navi «Sicilia», «Lombardia», « Coatit », « Agordat », «Umberto», <<Dandolo», « Regina Margherita», « Marco Polo», «Volta», (v. G.U. anno 1910, n. 131 straord.).
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Capitolo I V ALLA VIGILIA DEL CONFLITTO 1915'-18 E NEI PRIMI ANNI DEL DOPOGUERRA
Principali occasioni d'intervento: Terremoto in I rpinia e alluvione sulla costa amalfitana (191 O). Inondazioni in Valtellina (1911). Terremoto in provincia di Cosenza (1913). Il grave terremoto nella Marsica (1915) . Terremoto in provincia di Arezzo (1918) e nel Mugello (1919). Grandi alluvioni nel Friuli. Terremoto in Garfagnana e in Lunigiana (1920). Incendi a Belluno, in Istria, in Alto Adige. Nubifragio a Chiusa di Bressanone. Terremoto nell'Alto Lazio (1921). Grossa frana ad Acquedolci, in Sicilia, e scoppio del forte Falconara, presso La Spezia (1922). Collegamento con eliografi tra Filicudi e la Sicilia. Grave incendio a Ivrea. Crollo della diga del Gleno, nel1'Alto Bergamasco ( 192 3).
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Anno 1909
2 MARZO - Il 56° rgt. f. «Marche», di stanza in Belluno, invia in una località montana della provincia, devastata dalla caduta di una valanga, un drappello di 1 U. e 20 uomini di Tr. che provvedono al salvataggio delle persone rimaste sepolte dalle macerie di una casa crollata. 16 LUGLIO - Crollo di case in via Spolverini, a Verona. Il 2° rgt. f. « Re», di stanza nel capoluogo, distacca sul posto il II e il III btg. che effettuano lo sgombero delle macerie e il recupero delle vittime. 25 AGOSTO - Terremoto nel Senese. L'87° rgt. f. « Friuli», di stanza nel capoluogo, distacca in soccorso a S. Lorenzo a Merse, frazione colpita dal sisma, il II pl. della 4° cp. che provvede allo sgombero delle macerie e al recupero delle vittime, tornando poi a Siena il 5 settembre. Il 3° rgt. g. (telegr.), con sede in Firenze, fornisce 3 Ufficiali per dirigere le opere di demolizione o di restauro degli edifici lesionati.
15 SETTEMBRE - Il 27° rgt. f. «Pavia» , di stanza in Firenze, distacca nella zona terremotata del Senese un drappello di zappatori, che rimangono a lavorare sul posto fino al 16 dicembre. 22 SETTEMBRE - Gravissimo incendio a Bagnara Calabra (Reggio C.). Concorrono all'opera di estinzione la 3a e la 4• cp. zappatori inviate dalla brigata del 1° rgt. g., che si trova distaccata in Messina dalla sede reggimentale di Pavia. 30 SETTEMBRE - In giorno del mese non precisato dalle MM.SS., le truppe al deposito del rgt. c. «Padova», di stanza in Verona, mentre lo stesso rgt. si trova alle esercitazioni in campagna, vengono impiegate nell'estinzione dell'incendio sviluppatosi nei Magazzini Generali della città. 19 DICEMBRE - Il rgt. c. «Piacenza», con sede in Caserta, distacca d'urgenza un drappello al comando di un Ufficiale nella vicina frazione di Briano, ove una casa d 'abitazione è saltata in aria per lo scoppio di materie esplosive in essa conservate. I militari, sfondando una porta, penetrano nell'interno in parte crollato e in 197
parte minacciante rovina, e riescono a trarre in salvo due feriti. Recuperano poi i corpi delle altre vittime del disastro.
31 DICEMBRE - Le MM.SS. dell'Ospedale Militare di Palermo recano che, durante l'anno testé decorso, dagli ufficiali medici di guardia è stato prestato pronto soccorso a individui della popolazione civile nei seguenti casi: 68 contusioni, 123 ferite da taglio, 8 abrasioni, 12 ferite da punta, 1 ferita da arma da fuoco, 210 ferite lacero-contuse, 7 fratture, 5 escoriazioni, 8 avvelenamenti, 7 scottature, 12 ferite da schiacciamento, 1 alcoolismo, 4 distorsioni, 4 ferite da morso, 1 commozione cerebrale. Anno 1910
6 GENNAIO - Grave disastro ferroviario sulla linea FoggiaBari. Il 14° rgt. f. « Pinerolo », di stanza in Foggia, invia sul posto 2 U. e 100 uomini di Tr., che prestano soccorso alle vittime e cooperano allo sgombero dei binari. 6 FEBBRAIO - La fiumara S. Leo, presso Messina, improvvisamente ingrossata a causa delle abbondanti piogge, rompe gli argini e minaccia di travolgere un intero quartiere di baracche abitate da gente sinistrata dal recente terremoto. Accorrono la 3• e 4a cp. del 1° rgt. g. distaccate a Messina, i cui militari, lavorando tutto il giorno sotto la pioggia, deviano le acque, salvando cosl le provvisorie abitazioni dei terremotati.
31 MARZO - Durante il mese testé decorso, il 2° rgt. alp., di stanza in Cuneo, provvede con un drappello di zappatori al comando di un Serg. Maggiore a riparare il rifugio « Bicocca », sito a q 2.285 dell'omonimo colle alla testata delle valli Varaita e Maira. 7 GIUGNO - Terremoto in Irpinia. Il Cdo della B. f. « Cagliari », di stanza in Salerno, invia nelle zone colpite, in soccorso delle popolazioni: - il 63° rgt. f. che, con i suoi tre battaglioni, opera a Bagnoli Irpino, Sala Consilina, Bisaccia, Calitri, S. Andrea di Conza, Ariano di Puglia, Fontanarosa, S. Angelo dei Lombardi; - il I btg. del 64° rgt. f. che opera a Calitri, località assai danneggiata. Quest'ultimo reparto rientra alla sede il 22 giugno; il 63° f. protrae i propri interventi fino a tutto agosto. 3 LUGLIO - A dar man forte alle truppe impegnate nelle zone terremotate dell'Irpinia, 1'11 ° rgt. b., di stanza in Napoli, invia
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a Calitri il XXXIII btg. con le compagnie 4\ 9\ 10a e 11\ che rimangono sul posto fìno al giorno 10. 6 LUGLIO - Altre truppe per le zone terremotate dell'Irpinia sono fornite dal 30° rgt f. «Pisa», di stanza in Nocera Inferiore, che distacca a Calitri la 5" e 8" cp. I militari prestano la loro opera fino al 2 agosto. 23 LUGLIO - Il III e V squadrone del rgt c. «Roma», distaccati a Gallarate dalla sede di Milano, vengono inviati d'urgenza a Legnano, ove, in seguito a violento ciclone, sono crollate alcune ciminiere, causando la morte di molte persone. I militari si adoperano nella rimozione delle macerie e nel recupero delle vittime. 31 AGOSTO - Essendosi sviluppata, entro il mese, un'epidemia di colera in vari comuni delle Puglie, l'Ospedale Militare di Bari invia nuclei di soccorso, della forza complessiva di 18 infermieri, nei comuni infetti di Andria, Barletta, Trani e Spinazzola. Detti infermieri sono adibiti al servizio nei lazzaretti, in aiuto al personale della Croce Rossa. Il servizio ha termine il 10 ottobre. 22 SETTEMBRE - Vari comuni situati alle falde del Vesuvio sono investiti da torrenti di fango che, scendendo con violenza dalle pendici del vulcano in seguito alle insistenti piogge, ostruiscono strade, invadono case, fanno crollare fabbricati. Il 31 ° rgt. f. « Siena», di stanza in Napoli, distacca a Resina in soccorso della popolazione la 6" e 1'11 • cp. I militari lavorano, quasi sempre sotto la pioggia, fino al 28 successivo.
23 SETTEMBRE - Inondazione a Rimini per le continue piogge che hanno fatto straripare i corsi d'acqua. Interviene in soccorso il 69° rgt. f. « Ancona », i cui reparti lavorano a sgombrare strade e case fino al giorno 26. 14 OTTOBRE - La Val d'Aosta è colpita da violenta alluvione per lo straripamento della Dora. Vari sono i reparti che intervengono in soccorso delle popolazioni: - il rgt. g. fv., di stanza in Torino, invia un drappello della 1• cp., che rientrerà in sede il 30 seguente, dopo 15 giorni d'intervento; - il 5° rgt. g. mn. distacca, ugualmente da Torino, un drappello che opera per circa 20 giorni nella zona di Quincinetto; - il 54° rgt. f. «Umbria», di stanza in Ivrea, invia nelle località di Hòne e Donnaz la 3" cp. - che è in distaccamento a Bard - rinforzata da 15 zappatori e allievi zappatori del rgt. e da 10
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zapp. avuti dal 4° rgt. alp. I militari compiono lavori di sterro e riparazioni alle strade fino al 30 novembre. Sempre in data odierna (14 ottobre) avviene un disastro ferroviario a Sesto Calende, verso le ore 3 del mattino. In soccorso viene chiamato il V sqd. del rgt. c. «Roma}>, distaccato a Gallarate dalla sede di Milano. I militari cooperano alla rimozione delle vetture sfasciate e al ripristino della linea. 24 OTTOBRE - Alluvione a Torre del Greco. Da Napoli, il 31° rgt. f. «Siena» distacca sul posto un dr. di 30 zappatori che, dopo due giorni di interventi, deve rientrare per essere immediatamente inviato, come si vedrà di qui a breve, a Casamicciola. - Alluvioni anche sulla costa amalfitana. La B. f. «Cagliari», di stanza in Salerno, attiva le proprie unità per il soccorso delle popolazioni. Il 63° rgt. f. distacca reparti ad Amalfi, Cetara, Maiori, Minori; il 64° invia la 2a e la 12a cp. a Erchie e Montecorvino Rovella, particolarmente colpite. Da Napoli, il ' 39° rgt. f. «Bologna» fa giungere di rinforzo il pl. zappatori, cui fa seguire la 7a cp.: l'uno e l'altra comandati rispettivamente da un Capitano. Da Roma giunge la 9a cp. zappatori inviata dalla brigata del 1° rgt. g., distaccata nella capitale dalla sede di Pavia. Ovunque i militari provvedono allo sgombero delle strade, alla riparazione degli argini e al ripristino delle comunicazioni. Gli interventi si protraggono per tutti fino al 7 novembre. 26 OTTOBRE - Il maltempo che sta imperversando sulla Campania provoca, in data odierna, anche alluvioni nell'isola d'Ischia , Sono soprattutto l'abitato e la zona di Casamicciola ad esserne colpiti. De Napoli viene inviata d'urgenza in soccorso una cp. mista, formata con drappelli di zappatori di vari corpi, fra cui quello del1' 11 ° rgt. b., di stanza nel capoluogo partenopeo, e un pl. di 1 U. e 35 uomini di Tr., inviato dal 2° rgt. b. di stanza in Roma. Di questo plotone, le MM.SS. dicono che « fraternizzò nella comune opera di soccorso colle altre truppe di terra e di mare fino al giorno 9 novembre, nel quale ebbe ordine di rientrare in Roma».
27 OTTOBRE - Per riparare alle disastrose conseguenze provocate dal nubifragio a Casamicciola, in data odierna vengono fatti partire anche i seguenti reparti: - da Pavia, la 12" cp. zappatori del 1° rgt. g.; - da Torino, un dr. di 30 uomini del 5° rgt. g. mn. 200
Mentre gli zappatori di fanteria rientrano alle sedi il 9 novembre, i militari del genio protraggono i loro interventi, volti al ripristino dei servizi e delle comunicazioni, fino al 30 novembre. 14 NOVEMBRE - Nelle Puglie ·si stanno manifestando casi di colera. Il 91 ° rgt. f. « BasiJica ta », di stanza in Torino, con un pi. di 1 U. e 25 uomini di Tr., prende parte, insieme al 92° rgt. f. della stessa B. e al 3° rgt. alp., alla costituzione di una compagnia di formazione che, in data odierna, si reca a Brindisi per soccorsi alla popolazione e servizio di cordone sanitario. Il reparto svolge il proprio intervento anche a Ostuni e a Francavilla Fontana, da dove rientra a Torino il 12 gennaio del 1911.
25 NOVEMBRE - Colpito da un'alluvione il << Rione Americano » di Messina: alcune baracche, abitate da varie famiglie sinistrate dal terremoto del 1908, corrono pericolo di essere spazzate via. Lavorando un'intera giornata sotto la pioggia, la 3a e la 4a cp. della brigata zappatori del 1° rgt. g., fanno defluire le acque, salvando dall'imminente pericolo le famiglie minacciate. 13 DICEMBRE - In seguito allo straripamento del fiume Oglio, ingrossato dalle continue piogge, il 72° rgt. f. « Puglie », di sede in Mantova, distacca il pl. zappatori, rinforzato da un pl. della 3a cp. al comando di 1 Capitano, a S. Matteo delle Chiaviche per eseguire lavori di arginatura. Altro -plotone della stessa cp. al comando di 1 ufficiale subalterno è inviato a Commessaggio. I due distaccamenti rientrano alla sede il giorno 18. 31 DICEMBRE - Le MM.SS. dell'Ospedale Militare di Palermo recano che durante l'anno 1910, dagli ufficiali medici di guardia è stato prestato pronto soccorso a individui della popolazione civile nei seguenti casi: 45 contusioni, 280 ferite lacero-contuse, 122 ferite da taglio, 6 ferite da punta, 10 ferite da punta e taglio, 5 abrasioni, 10 fratture, 8 distorsioni, 31 ferite da morso, 7 ferite da schiacciamento, 16 scottature, 15 avvelenamenti, 7 strappamenti, 2 commozioni cerebrali, 1 commozione generale, 9 ferite da arma ç.a fuoco, 6 lussazioni, 1 annegamento, 1 asfissia completa seguita da morte. Anno 1911
30 GIUGNO - In giorno non precisato dalle MM.SS., comunque risalente ai primi del mese che sta per chiudersi, in Sicilia si manifestano casi di colera. In soccorso delle popolazioni il 75° rgt. f. « Napoli», di stanza in Siracusa, invia distaccamenti a Caltanissetta, Avernò, Pietraperzia, Riesi, Modica e Ragusa. I servizi hanno termine a metà settembre.
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22 AGOSTO - Nelle ore notturne, sulla Valtellina, si scatena un violento temporale che provoca alluvioni e allagamenti. La B. f. «Re», di stanza in Verona, attiva i propri reggimenti in soccorso di quelle popolazioni. Il 1° rgt. f. invia a Sondrio, allagata dall'Adda, la 6· cp., composta da 1 Cap., 4 U. sub. e 126 Tr.; il 2° rgt. f. manda la 1a e la 6" cp. nelle località di Berbenno e Morbegno. 24 AGOSTO - Alluvione anche a Porlezza (Como). In soccorso della popolazione il 5° rgt. alp., di stanza in Milano, invia d'urgenza un dr. di 1 U. e 20 uomini di Tr . che, sul posto, si aggregano a un reparto inviato dal 12° rgt. b. Gli interventi dei militari hanno termine alla fine di settembre, dopo un mese di lavoro. 25 AGOSTO - Da Verona, il 1° rgt. f. «Re» distacca in Valtellina, in aggiunta ai reparti già inviati il giorno 22, la Y e l'lla cp. per complessivi 5 U. e 174 tra SU. e Tr. Tali reparti si recano a Balladore ove si adoperano per far defluire le acque, riparare gli argini dell'Adda, riattivare le comunicazioni. Altre due compagnie sono distaccate a Bormio e a Sondalo.
26 AGOSTO - Essendo alluvionata anche la Val Masino, in provincia di Sondrio, il 5° rgt. alp. invia in soccorso da Milano un distaccamento di 3 U. e 60 Tr. Il reparto opera prima a Cataeggio, poi ad Ardenno. 27 AGOSTO - Un 'infezione colerica sta infierendo in alcune zone della Calabria. Il 19° rgt. f. « Brescia », di sede in Monteleone Calabro, distacca nel comune di Verbicaro 1 U. e 50 uomini di Tr. in soccorso della popolazione. Il 48° rgt. f. « Ferrara », di stanza in Catanzaro, invia nella stessa località due plotoni al comando di un Capitano e di un subalterno. I militari rientrano alle rispettive sedi il 7 ottobre. 30 AGOSTO - Il 72° rgt. f. « Puglie », di sede in Mantova, appena tornato dalle esercitazioni .estive, avvia alla volta della Valtellina il I btg. in soccorso delle popolazioni danneggiate dall'alluvione. Anche queste truppe, come quelle già in sito della B. f. «Re», vengono adibite a lavori di sistemazione stradale e fluviale e allo sgombero del fango negli abitati, operando a Sondrio, Fusine, Verceia (Chiavenna), Pentolasca, Gerola, Delebio. Gli uomini della B. f. «Re» rientrano poi a Verona il 13 settembre; quelli della B. f. « Puglie » fanno ritorno a Mantova: il comando del I btg. con le compagnie 1a e 4• il 25 settembre; la 2a cp. , particolarmente impegnata a Fusine, 1'8 novembre, dopo circa 70 giorni di lavoro. 22 202
SETTEMBRE -
Alluvione a Torre del Greco, provocata
da torrenti di fango provenienti dalle falde del Vesuvio in seguito a continue piogge e temporali. Per sgomberare case e strade, il 39° rgt. f. «Bologna>>, di. sede in Napoli, distacca sul posto la 4a cp. A questo reparto fa seguito un pl. di 25 zappatori inviato dal 15° rgt. f. « Savona» di sede in Caserta. Gli uomini rientrano alle rispettive sedi il giorno 28. - Alluvione anche a Resina, che rimane fortemente danneggiata. Da Nocera Inferiore, ov'è di sede, il 30° rgt. f. « Pisa » invia il pl. zappatori al comando di 1 Capitano e composto da 1 SU. e 23 militari di Tr . 26 SETTEMBRE - Il 78° rgt. f. «Toscana», di stanza in Bergamo, distacca ad Ardenno, in Valtellina, una cp della forza di 3 U. e 60 uomini di Tr. Gli uomini contribuiscono ai lavori in corso per il rafforzamento degli argini dell'Adda e dei suoi affluenti, operando anche a Verceia, Mantello e Talamona. Il r~parto rientra in sede 1'8 novembre, unitamente agli ultimi uomini del 72°. 21 OTTOBRE - Il 76° rgt. f. «Napoli», di stanza in Messina, invia d'urgenza la 2• cp. alla vicina miniera « Trabonella », ove è avvenuta un'esplosione. Gli uomini prestano opera di soccorso per l'estrazione dei morti e dei feriti e per la costruzione di baracche e tende. Faranno rientro alla sede soltanto il 18 novembre. 6 DICEMBRE - Le MM.SS. del 5° rgt. f. «Aosta», di sede in Girgenti, riportano che l'ordine permanente in data odierna segnala la 5• cp. distaccata in Favara « per l'opera efficace e per l'encomiabile zelo adoperato dagli ufficiali e dai militari tutti nell'estinzione di un incendio resa assai difficile della deficienza di acqua e di pompe».
31 DICEMBRE - Le MM.SS. dell'Ospedale Militare di Palermo recano che, durante l'anno, dagli ufficiali medici di guardia è stato prestato pronto soccorso a individui della popolazione civile nei seguenti casi: 24 contusioni, 83 ferite lacero-contuse, 36 ferite da taglio, 1 ferita da punta, 7 ferite da punta e taglio, 10 abrasioni, 11 fratture, 1 ferita seguita da morte, 5 ferite da schiacciamento, 6 ustioni, 13 avvelenamenti, 6 strappamenti, 12 commozioni cerebrali, 6 ferite d'arma da fuoco, 2 lussazioni. Anno 19 12
5 MARZO - La 3• e la 4" cp. della brigata zappatori del 1° rgt. g., accorrono da Messina a Catania per cooperare allo spegni203
mento dell'incendio sviluppatosi nei magazzini di zolfo della Società « Trewella ». Rientrano poi a Messina 1'8 seguente. 14 SETTEMBRE - Nelle ore notturne, le compagnie 13a e 14a del 2° rgt. alp., distaccate a Dronero, accorrono a spegnere un violento incendio scoppiato in alcune case della località e che minaccia di distruggere l'intero paese.
12 NOVEMBRE - Nelle ore notturne, il 59° rgt. f. « Calabria», di stanza in Civitavecchia, interviene d'urgenza a spegnere un violento incendio sviluppatosi nella locale fabbrica di cemento. 31 DICEMBRE - Le MM.SS. del 12° rgt. b., di stanza in Milano, notano che durante l'anno le truppe al deposito distaccato di Barletta, si sono adoperate nell'azione di spegnimento di un incendio, sviluppatosi in un grande magazzino di fieno della località. - Le MM.SS. dell'Ospedale Militare di Palermo recano che, durante il 1912, dagli ufficiali medici di guardia è stato prestato pronto soccorso a individui della popolazione civile nei seguenti casi: 2 ferite da strappamento, 45 ferite lacero-contuse, 35 contusioni varie, 28 ferite d'arma da fuoco, 65 escoriazioni varie, 3 fratture, 14 avvelenamenti dei quali: 11 da sublimato corrosivo, 1 da stricnina, 1 da arsenico, 1 da potassa caustica. Anno 1913
28 GIUGNO - Terremoto nella prov1nc1a di Cosenza. Il Cdo della D. Mil. di Catanzaro invia reparti di zappatori nei comuni maggiormente danneggiati, al fine di puntellare i muri pericolanti e sgomberare le macerie. Trovandosi i Corpi dipendenti al campo estivo nella zona di Borgia, concorrono a fornire distaccamenti anche i rgt. della D.Mil. di Bari. Qui di seguito i concorsi forniti: 9° 10° 19° 20° 47° 48°
rgt. rgt. rgt. rgt. rgt. rgt.
f.: 1 pl. a Totano Castello, 1 a S. Martino di Finita; f.: 1 pl. a Rogiano Gravina; f.: 1 pl. a Rogiano Gravina, 1 a S. Agata di Esaro; f.: 1 pl. a S. Martino di Finita; f.: 1 pl. a Bisignano; f.: 1 pl. a Rogiano Gravina, 1 a Luzzi, 1 a S. Demetrio Corona, 1 a S. Sofia d'Epiro.
Il servizio di soccorso dura fino ai primi giorni di novembre. 19 DICEMBRE - Nelle· ore notturne, uno stabilimento industriale di Vittoria (Ragusa) è devastato da un colossale incendio. La 3a cp. del 75° rgt. f. « Napoli », che si trova colà distaccata dalla
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sede rgt. di Siracusa, interviene d'urgenza al completo e coopera al lavoro d'isolamento e di spegnimento delle fiamme. 31 DICEMBRE - Le MM.SS. dell'Ospedale Militare di Palermo recano che, durante l'anno, dagli ufficiali medici di guardia è stata prestata opera di pronto soccorso a individui della popolazione civile nei seguenti casi: 7 ferite da arma da fuoco, 15 casi di avvelenamento dei quali: 8 da sublimato corrosivo, 1 da potassa caustica, 1 da lisoformio, 1 da arsenico, 1 da morfina, 2 da laudano, 1 da acido nitrico; numerose ferite da strappamento, lacero-contuse, da taglio, fratture e lussazioni. Anno 1914
1 GENNAIO - La 3a cp. del 6° rgt. a. fort., in distaccamento a Valli dei Signori (Vicenza) dalla sede reggimentale di Torino, si adopera per lo spegnimento di un grave incendio sviluppatosi nell'interno dell'abitato. I militari salvano un bambino in procinto di rimanere vittima delle fiamme. 11 MARZO - Incendio a Ponte di Legno (Brescia). La violenza delle fiamme minaccia di distruggere tutto l'abitato. Il btg. « Morbegno », del 5° rgt. alp., che si trova distaccato nella località dalla sede di Milano, impiega nell'opera di spegnimento tutta la 44a cp. 17 MARZO - Furioso incendio, a Genova, nei magazzini di legname del Molo Vecchio, presso il porto. Il 90° rgt. f. « Salerno », di stanza nella città, invia la 3a cp. che coopera, con altri reparti, allo spegnimento. 1 LUGLIO - Il 3° rgt. f. <<Piemonte», di stanza in Messina, distacca d'urgenza un drappello di soccorso di 1 U. e 25 uomini di Tr. a I mera (Catania), devastata da scosse di terremoto. I militari si adoperano per la demolizione di muri pericolanti e lo sgombero delle macerie. 25 LUGLIO - Essendo la Val d'Aosta rimasta sconvolta da un violento nubifragio che ha provocato anche grosse alluvioni, il 5° rgt. g. mn. invia da Torino la 1a cp., della forza di 100 uomini, a Chatillon, e la 2• cp., della stessa forza, a Valtournanche, che sono le zone più colpite. I militari provvedono allo sgombero dei detriti e al ripristino delle comunicazioni interrotte. 26 NOVEMBRE - Il III btg. del 25° rgt. f. «Bergamo», in distaccamento a Castrovillari (Cosenza) dalla sede reggimentale di Piacenza, invia a Morano Calabro un pl., comandato da un ufficiale, 205
che coopera allo sgombero delle macerie e al recupero delle vittime di una casa di tre piani, crollata improvvisamente. 31 DICEMBRE - Le MM.SS. dell'Ospedale Militare di Palermo recano che, durante l'anno testé decorso, dagli ufficiali medici di guardia è stato prestato pronto soccorso a individui cl.ella popolazione civile di Palermo nei seguenti casi: 404 ferite lacero-contuse, 192 ferite da taglio, 13 ferite da punta, 11 ferite da arma da fuoco, 8 ferite da strappamento, 5 da schiacciamento, 12 fratture, 77 contusioni, 15 abrasioni, 9 distorsioni, 7 scottature, 5 lussazioni, 4 escoriazioni, 1 ustione, 3 commozioni cerebrali e 1 addominale, 6 casi di lieve asfissia per fuga di gas, 2 morsicature da cani, 28 casi di avvelenamento acuto, dei quali: 9 per sublimato, 3 per fosforo, .3 per liscivia, 2 per arsenico, 2 per tintura di jodio, 2 per ossido di carbonio, 2 per joduro di potassio, 1 per borace, 1 per tintura di canapa indiana, 2 per creolina, 1 per etere. IL TERREMOTO DELLA MARSICA Anno 1915
1.3 GENNAIO - Alle ore 7 ,55 una forte scossa di terremoto · devasta il territorio della Marsica, negli Abruzzi. L'epicentro cade nella conca prosciugata del Fùcino da dove il sisma, allontanandosi con successive scosse, da sussultorio diventa ondulatorio e, pur decrescendo in intensità, colpisce territori della Campania e del Lazio. Nel circondario di Avezzano il terremoto ha effetti disastrosi: la maggior parte delle opere in muratura crollate, le rimanenti danneggiate gravemente e le case rese inabitabili. Sotto le rovine rimangono sepolti 24.455 abitanti su un totale di 124.5.30 (1). Moltissimi anche i feriti. Le strade ordinarie in alcuni punti sono franate, in molti altri ingombre per le macerie; altrettanto dicasi delle linee ferroviarie. Interrotte rimangono altresì le comunicazioni telegrafiche e telefoniche. Avezzano, capoluogo del circondario, da dove sarebbe potuto partire il primo aiuto alle zone colpite, è praticamente rasa al suolo e fra gli innumerevoli ·scomparsi sono quasi tutte le autorità civili e militari. In tal modo la prima opera di soccorso non ha unità di direzione· ma è dovuta soltanto all'iniziativa di pochi sopravvissuti, mentre la notizia del disastro non può essere segnalata al Governo Centrale che alle ore 17, da parte del locale Delegato di (1) Avezzano su 11.208 abitanti, ne ha sepolti 10.719;Pescina circa 5.000 su 10.400; Sora 3.000 su 17.000. Ad Avezzano fra gli scomparsi sono 25 militari di truppa della cp. .del 13° rgt. f. colà distaccata da Aquila.
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P.S., unica autorità superstite, il quale, dopo una m'a rda di 30 km, riesce a raggiungere la località di Sante Marie, dal cui ufficio telegrafico spedisce un telegramma a Roma. 14 GENNAIO - Attivata nella serata del 13 l'azione di soccorso, l'Esercito prende a inviare propri reparti: alle 1,30 del mattino giunge con autovetture ad Avezzano da Aquila un reparto misto del 13° rgt. f. «Pinerolo», composto di 1 U. e 57 SU. e Tr.; alle ore 5 giungono con treno speciale le prime forze di soccorso inviate da Roma: 3 U. e 100 SU. e Tr. della Legione CC.RR.; 8 U. e 200 SU. e Tr. dell'81° rgt. f.« Torino)> (7a e 11• cp.); 5 V. e 200 SU. e Tr. del 2° rgt. b. (6a e lP cp.); 3 U. e 100 SU. e Tr. del 1° rgt g. (10" cp.); 9• cp. di sanità con 3 U. medici e 25 infermieri-portaferiti. Il contingente reca al seguito materiale sanitario e generi di conforto per la popolazione ( 1). Detti reparti, deposti gli zaini nei pressi della stazione ferroviaria del capoluogo marsicano, vengono rapidamente inviati, al lume delle torce, sulle rovine: la cp. del g. nella parte meridionale della città, i Carabinieri (1 btg., 1 cp.) al centro, il btg. dell'81 ° rgt. f. al margine nord . Divisi in piccole squadre dirette da Ufficiali o da Sottufficiali, detti reparti, operando in un clima rigidissimo, prendono a scavare febbrilmente per estrarre i sepolti vivi dalle macerie, recuperare i morti, medicare i feriti e trasportare in ricoveri improvvisati i superstiti, dividendo con essi gli indumenti e gli alimenti tratti al seguito (2). Alle ore 14,30 giunge per ferrovia re Vittorio Emanuele. E' accompagnato dal Gen. Carlo Guicciardi, Comandante l'a. cam. di Roma, che ha l'incarico di assumere il Cdo della Zona Militare di Avezzano. Alle ore 18, sempre ad Avezzano, giunge da Roma per ferrovia un btg. misto dell'81° rgt. f. su cinque compagnie (5", 6", 81 , 9", 12•), composto di 22 U. e 500 tra SU. e mil. di Tr.; alle 19 arrivano la 1re 20• cp. dell'82° rgt. f. su 8 U. e 200 tra SU. e mil. di Tr.; alle 19,30 1'8" cp. dello stesso rgt., mentre alle ore 22 ,30, sempre dalla capitale, scende dal treno ad Avezzano la 9• cp. del XVII btg. del 2° rgt. b., forte di 11 U. e 305 tra SU. e mil. di Tr. Urgendo nell'abitato di Avezzano gran numero di braccia per tentar di trarre a salvamento dalle macerie il maggior numero di sepolti vivi, il Comando Zona trattiene sul posto tutti questi reparti, ad eccezione di tre cp. dell'81° f., ed esattamente 1'8\ la 9• e la 12" (1) Il treno speciale è partito da Roma il 13 gennaio alle ore 23,30. (2) I reparti giungono ad Avezzano in assetto di marcia, con 3 coperte da campo ogni soldato, con un numero di attrezzi adeguato ai bisogni e con il carreggio e le salmerie delle sezioni mitragliatrici.
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che vengono inviate per via ordinaria rispettivamente a Celano, a Luco dei Marsi e a Paterno. Alle ore 24 arrivano ad Avezzano, ancora dalla capitale, il II btg. del 1° rgt. « Granatieri di Sardegna » (cp. Y, 6a, 7a, 8·) con 17 U. e 400 tra SU. e uomini di Tr., e il I btg. del 2° rgt. « Granatieri di Sardegna)> (2" e 4" cp.) con 3 U. e 215 tra SU. e uomini di Tr. Questi ultimi reparti, però, dato che le richieste di soccorso provenienti dal circondario si fanno sempre più insistenti, sono trattenuti per essere inoltrati appena possibile verso le destinazioni già prestabilite. Sempre in serata, giunge a Pescina, dalla sede di Ancona e dai distaccamenti di Tolentino, Camerino e S. Severino, 1'11° rgt. b., che impiega il XXVII btg. nella stessa località, quasi del tutto distrutta, inviando il XXXIII btg. a Gioia dei Marsi e il XXXIX btg. a Ortucchio. La forza complessiva del rgt. si aggira sui 1.800 uomini. Alle ore 24 del 14 gennaio la dislocazione delle truppe risulta essere la seguente: LOCALITÀ
CORPO
REPARTO
FORZA
U. Avezzano » » » »
»
Celano Magliano dei Marsi Luco dei Marsi Cappelle Ajelli Paterno Pescina Gioia dei Marsi Ortucchio
13° rgt. 81° » 82° » 2° rgt. 1° rgt. Sanità 81° rgt. » » » » » »
f.
b. g.
f.
» »
» » 11° rgt. b. » » » »
1
3
57
20
400 200
4
pi. cp.
2
»
8
5
»
13
»
3
»
3 4 1
1 1 1 1 2 1 2 1 1 1
»
pi. » » ))
» btg. » ))
SU. e Tr.
2 1 1 3 15 15 15
505 100
100 110
25 50
25 35 65 600 600 600
in attesa di smistamento Avezzano »
1° rgt. g. » 2° TOTALE
20S.
4 2
cp.
17
»
5
400 215
129
4.087
Entro le stesse ore 24 sono già stati dissepolti un gran numero di abitanti e i 4 posti di medicazione dislocati fra le macerie hanno curato oltre 300 feriti, che sono poi stati trasportati alla stazione ferroviaria per l'ulteriore sgombero sugli ospedali di Roma. 15 GENNAIO - Nella Marsica, le notizie giunte durante la notte permettono di delimitare con sufficiente approssimazione la zona devastata, talché è possibile al Comando suddividere il territorio in una Zona e in 7 sottozone, al fine di ottenere da questo decentramento una maggiore efficacia nell'opera di soccorso, distribuendo con razionalità il personale i viveri e i materiali che ancora affluiranno. Il territorio, pertanto, seguendo la struttura geografica che allinea i maggiori centri di vita e orienta la rete stradale, viene così suddiviso: Cdo Zona in Avezzano; la sottozona nella stessa città; 2a sottozona lungo la valle del fiume Imele con la sede del Cdo a Tagliacozzo; 3a sottozona lungo la Valle del fiume Salto col Cdo a Magliano dei Marsi; 4a sottozona nell'alta valle del Liri col Cdo a ~. Vincenzo Valle Roveto; Y sottozona nella media Valle del Liri col Cdo a S. Vincenzo Valle Roveto; 6a sottozona lungo la valle del Fossato di Rosa, col Cdo a Luco dei Marsi; 7a sottozona nella regione che intercorre tra il fiume Giovenco e il rio Magorana, col Cdo a Pescina.
In data odierna il Cdo Zona, nelle prime ore del mattino, smista il btg. del 1° rgt. G.: la Y cp. viene inviata a Cerchio, con 1 pi. distaccato a S. Vincenzo Valle Roveto e 1 pl. a Canistro; la 6a cp. si porta tutta a Collarmele, che appare rasa al suolo; la 7a cp. va a Capistrello, da' dove distacca 1 pl. a Civitella Roveto; l'8a cp. si trasferisce a Balsorano, con 1 pl. a Civita d'Antino e Morine. Contemporaneamente la 2a cp. del 2° rgt. G. si porta a Cappelle, da dove distacca 1 pl. a Scurcola Marsicana, mentre la 13a cp. dell'82° rgt. f. va a S. Pelino. La 4a cp. del 2° G. rimane ad Avezzano a disposizione del comando tappa, con l'incarico di curare lo scarico e lo sgombero della stazione ferroviaria, disordinatamente affollata. Sempre in data odierna, giungono da Roma il IV btg. dell'82° rgt. f. (13\ 14\ 15a 16a cp.) forte di 16 U. e 398 tra SU. e mil. di Tr., e l'ospedaletto da campo carreggiato n. 17 di 50 letti. Non vengono fatte afiluire altre truppe perché, essendo la ferrovia Castellammare Adriatico-Avezzano-Roma, oltre che « di montagna», anche a semplice binario, viene data la precedenza ai treni di feriti in discesa verso i due versanti e al necessario inoltro dei materiali indispensabili ai superstiti nonché alle truppe di soccorso già afiluite e209
che mancano di tutto, ivi compresa l'acqua. Mentre su Roma vengono smistati parte dei 300 feriti curati il giorno 14 e 250 feriti curati in data odierna, la sezione di sussistenza, oggi stesso costituitasi, distribuisce alla popolazione circa 3 .590 razioni viveri. 16 GENNAIO - Nella notte arrivano ad Avezzano altre truppe di soccorso. La congestione della linea ferroviaria tra Roma e la Marsica rende manifesta la necessità di tenere aperta l'unica comunicazione ordinaria fra la Conca del Fucino e l'Agro Romano: e cioè la strada che valica, al colle di M. Bove (m 1.344), di solito ingombro di neve nei mesi invernali, la displuviale fra i bacini dell'Aniene e del Liri. Di conseguenza, il Cdo Zona invia a Colli di M. Bove e a Roccacerro, situati sugli opposti pendii della displuviale, un singolo distaccamento per località al fine di tenere sgombro dalla neve e dal ghiaccio il colle, per dove transitano gran numero di autovetture private che recano soccorsi d'ogni genere alla zona devastata. Ad Avezzano viene impiantato un 5° posto di medicazione e vengono inviati 6 medici militari con materiale di pronto soccorso nelle varie sottozone, in aggiunta a 2 medici ugualmente militari distaccati il giorno 15. Nell'ospedaletto da campo di Avezzano vengono curati 162 feriti, dei quali 62 sono sgombrati su Roma; la sezione di sussistenza distribuisce, oltre alle vettovaglie per le truppe, più di 12.000 razioni viveri alla popolazione, mentre un magazzino di vestiario e di equipaggiamento, che si va costituendo, inizia la distribuzione di coperte, tende e torce a vento, e la Direzione del genio militare intraprende, sempre ad Avezzano, i lavori di allacciamento della conduttura dell'acqua potabile e dell'energia elettrica. Con gli arrivi avvenuti in nottata e durante il giorno, le truppe presenti in serata nella zona terremotata assommano a 7 .017 tra Ufficiali, Sottufficiali e Truppa delle varie armi e spedalità. 17 GENNAIO Nella Marsica le migliorate condizioni della strada ferrata e il più ordinato funzionamento della stazione di Avezzano, dovuto in gran parte all'attività del locale comando di tappa, permettono un notevole afflusso di reparti e di materiali di soccorso: da Roma giungono ancora ad Avezzano 1.500 uomini, di cui circa 500 sono trattenuti nel capoluogo dal Cdo Zona, mentre gli altri vengono inviati nelle varie sottozone. L'abitato di Avezzano è diviso in sette settori, ciascuno al comando di un ufficiale superiore: in ciascun settore operano un congruo numero di reparti di truppa, 1 pl. di Carabinieri, 1 posto di medicazione, 1 funzionario e agenti di P .S. e vi è assegnato un adeguato quantitativo di materiale di soccorso (coperte, tende, ecc.) e di razioni viveri per la popolazione.
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Con l'arrivo di un distaccamento della Y cp. automobilisti (del 13° rgt. a. cam., di stanza in Roma). si costituisce un parco automobilistico, in cui vengono riuniti gli 11 autocarri militari che nei giorni scorsi sono isolatamente affluiti nella zona. Durante il giorno, sempre operando in un clima quasi polare e in mezzo a difficoltà d'ogni genere, le truppe salvano ancora diecine di persone sepolte vive e, mentre si provvede all'invio di altri 1O ufficiali medici con materiale di pronto soccorso nelle varie sottozone, vengono curati 117 feriti, dei quali 110 sgombrati per ferrovia sugli ospedali di Roma. A cura della sussistenza vengono distribuite alla popolazione circa 18.000 razioni viveri, oltre alle coperte e alle tende disponibili nel magazzino vestiario ed equipaggiamento e di cui la richie·sta viene aumentando continuamente. In serata, con le ulteriori truppe arrivate durante il giorno e che portano il contingente d'intervento a circa 9 .100 uomini, tutte le località terremotate sono raggiunte da drappelli di soccorso, di forza adeguata alle singole situazioni locali. Tali località, oltre a quelle elencate in precedenza, sono: Cerchio, S. Vincenzo in Val Roveto, Canistro, Collarmele, Capistrello, Civitella Roveto, Civitella d'Antino, Morino, Scurcola Marsicana, S. Pelino, Colli di M. Bove, Roccacerro, Scanzano (S. Marie), Castellafiume, Cese, Rendinara, Borgocollefegato, Massa d'Albe, Pendenza, Cocullo, Castelvecchio Subequo, Gagliano, Popoli, Pentima, Villa Lago, Anversa, Scanno, Ortona dei Marsi, Barrea, Villetta Barrea, Frattura, Trasacco, Alba Fucense, Balsorano, Sora, Isola Liri, Roccaraso, Torre Cajetani. Nello svolgimento dell'azione di soccorso, comandi, truppe e servizi sono sempre più ostacolati dalla stagione e dal clima; la prima restringe al minimo la giornata operativa con luce naturale, obbligando le truppe a lavorare, e con minor rendimento, alla luce delle torce; il clima accresce di molto, con l'estremo rigore della temperatura, le già grandi difficoltà, richiedendo ai comandi e alletruppe veri e propri sforzi di volontà ( 1). 20 GENNAIO - Sulla Marsica terremotata incomincia a nevicare e la temperatura discende a -10; in varie località della regione vènti impetuosi determinano forti tormente che schiantano tende e baraccamenti, fanno cadere muri ancora in piedi e rendono
(1) Da tener presente che varie località terremotate sono situate a oltre 1.000 m. d'altitudine, quali Ortona dei Marsi (1.003), Scanno (1.015), Frattura (1.275), mentre non sono poche quelle che si trovano poco al di sotto di tale livello.
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difficilissimi i trasporti e i trasferimenti per via ordinaria e spesso impossibile la stessa cottura degli alimenti. Fra i militari si hanno vari casi di assideramento; molti sono gli affetti da malattie alle vie respiratorie. Il Cdo Zona provvede a che parte della truppa sgombri dalla neve le strade ordinarie al fine di poterne disporre liberamente per il trasporto dei feriti e per l'afflusso dei soccorsi; specialmente difficili a mantenersi libere sono la già ricordata via ordinaria RoccacerroColli di M. Bove attraverso il valico omonimo, e la strada AlfedenaPescasseroli che unisce quest'ultimo comune (a m 1.167 s.l.m.) con il vicino scalo ferroviario di Alfedena (linea ferroviaria SulmonaIsernia). Ricapitolando, l'azione di soccorso delle truppe comprende, tra le opere principali: - sgombero delle macerie, salvataggio dei sepolti vivi e reperimento delle vittime; cura e soccorso dei feriti; costruzione di ricoveri con tende, baracche e simili; distribuzione di viveri alla popolazione; salvamento bestiame; riparazione di acquedotti e di impianti d'illuminazione; riattamento mulini, costruzione di forni, raccolta di documenti dei pubblici uffici e degli archivi giudiziari, notarili e parrocchiali, recupero di valori e vigilanza del patrimonio artistico; - ricerca di smarriti e di dispersi; - collaborazione con i Comitati di soccorso e con i privati accorsi in gran numero nella zona fin dai primi giorni del terremoto. 31 GENNAIO - Inizia il primo ritiro di truppe dalla Marsica, dopo che si ha la certezza che non vi sono più immediate e rilevanti opere di soccorso da effettuare, anche perché stanno gradatamente subentrando gli organi del Genio Civile. Tale ritiro che, in base a precise direttive, verrà però effettuato a mano a mano che le esigenze lo permetteranno, è determinato in gran parte da motivi di carattere militare, derivanti dalla già esplosa guerra in Europa, alla quale anche l'Italia sta per intervenire. 1 MARZO - La riduzione delle truppe nella Marsica, condotta in forma lenta e graduale durante il mese di febbraio, può ritenersi 212
ultimata in data odierna per le varie sottozone, meno che per quella di Pescina (r sottozona), dove le rigide condizioni atmosferiche, a cui tale regione è soggetta, consigliano un ancora intenso aiuto alla popolazione per la costruzione di ricoveri e la distribuzione degli indumenti.
5
Il Magg. Gen. Guicciardi lascia la zona terremotata della Marsica. Il comando delle truppe ancora in sito è assunto dal Ten. Col. Antonio Mangani, del 52° rgt. f. Alla data odierna, è possibile avere una visione sufficientemente chiara sull'organizzazione messa in atto dai vari Servizi dell'Esercito per esplicare l'opera di soccorso alle popolazioni terremotate, e che viene qui di seguito riassunta (1): APRILE -
Servizio sanitario -
Il Cdo Zona ha costituito, fin dai primi giorni, due Uffici di sanità militare: 1 ad Avezzano, con giurisdizione sulle sei dipendenti sottozone; 1 a Pescina, con giurisdizione su tale sottozona. Ogni Ufficio di sanità ha come organi esecutivi 1 sezione di sanità militare e gli ufficiali medici dei vari Corpi intervenuti; l'Ufficio di Avezzano ha messo a disposizione il già citato ospedaletto da campo carreggiabile n. 17 da 50 letti (trasportato per ferrovia) e, insieme all'arrivo delle prime truppe, vengono impiantati, come già detto, numerosi posti di medicazione; inoltre ogni Presidio è fornito di personale e di materiale sanitario occorrente, come: tende di ricovero o di medicazione, barelle, cofani e cofanetti di sanità, e a ogni comando di sottozona è assegnato un capitano medico per le ispezioni occorrenti. L'ospedaletto da campo e le tende di ricovero o di medicazione vengono via via aumentando con materiali di circostanza e con l'impianto di baraccamenti.
Lo sgombero dei feriti e degli ammalati che, è stato già visto, avviene per ferrovia sugli ospedali civili e militari di Roma, è curato dalle due sezioni di sanità, alle quali gli stessi feriti e ammalati sono fatti affluire con apposite autovetture militari dai singoli Presidi. Tale sgombero viene effettuato :fin dai primi giorni con ogni treno in partenza dalla Zona ed anche servendosi di carri merci con la piattaforma coperta di materassi di paglia; dal 16 febbraio in poi, i feriti e gli ammalati sono forniti di tabellini diagnostici e inoltrati sulla capitale con due treni giornalieri in partenza da Avezzano ri-
(1) Le notizie relative ai vari Servizi sono desunte dalla relazione « Opera prestata dall'Esercito in occasione del terremoto della Marsica, 1915 » del gen. Amleto Saladino, esistente presso l'Ufficio Storico della S.M.E.
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spettivamente alle h. 12 e alle h. 22. Apposito personale sanitario militare scorta tali convogli fino a destinazione (1). Servizio di commissariato - Sono costituiti 2 Uffici di comm. militare: 1 a Pescina, con giurisdizione su tale sottozona; 1 ad Avezzano con giurisdizione sulle altre sei sottozone. Ogni Ufficio ha quali organi esecutivi: 1 sz. di sussistenza, 1 Ufficio cassa, 1 magazzino vestiario ed equipaggiamento. Vengono inoltre messi a disposizione dell'Ufficio di comm. mi!. di Avezzano: 1 panificio da campo su due forni Weiss a 4 ruote; 2 forni carreggiati mod. 1897 che funzionano dal 2 al 13 febbraio, con produzione media giornaliera di 6000 razioni di- pane. Nei primi giorni le richieste di viveri anche per le popolazioni vengono fatte al Cdo del IX C.A. di Bari; in seguito le razioni viveri pervengono in massima parte a cura del Ministero dell'Interno, in base ai dati che il Cdo di Zona fornisce al Commissario Civile Straordinario. Il trasporto degli stessi viveri, sia per ferrovia, sia con autocarri che con carreggio ordinario o con salmerie, viene effettuato a cura di enti militari (2). La distribuzione, benché il Cdo Zona abbia raccomandato ai comandanti di Presidio di lasciarla fare, se possibile, dalle locali autorità civili, deve però essere eseguita spesso dai comandanti di distaccamento, in quanto le popolazioni temono parzialità da parte delle stesse aut0rità civili. E se nei primi giorni vengono distribuiti alle popolazioni scatolette di carne in conserva, gallette e anche alimenti di altro genere requisiti sul posto, in seguito il Cdo fissa la razione unica per la popolazione, composta di 700 gr. di pane, 150 di riso o pasta, 30 di sale. Agli ammalati vengono somministrati anche latte condensato, carne fresca, caffè e zucchero; Alle sz. di sussistenza,, di Pescina e Avezzano il Cdo Zona indirizza tutti i materiali di soccorso che Direzioni di casermaggio militare o la Pubblica Benefìcienza inviano da ogni regione d'Italia alle popolazioni della zona; e le due sezioni si prendono cura d'inoltrare,
(1) L'opera della Sanità Militare è opportunamente integrata da quella della Sanità Pubblica e da quella della Croce Rossa. E' anzi da ricordare come l'opera della Croce Rossa, specie per la dovizia di materiale sanitario e di mezzi di soccorso e di conforto messi a disposizione delle popolazioni disastrate, faciliti in notevole misura il rapido funzionamento dd servizio sanitario di tutta la Zona. (2) Il C.do Zona tentò di interessare le popolazioni ad effettuare soprattutto i trasporti con salmerie. Il tentativo non ebbe seguito, anche perché molti Comuni erano del tutto privi di mezzi di trasporto, essendo i quadrupedi da traino rimasti schiacciati dalle macerie nelle stalle.
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con gli stessi mezzi di trasporto viveri, i materiali di soccorso alle singole località. Da notare che il Cdo Zona deve provvedere di viveri, tende, coperte e altri materiali di vario genere non solo le popolazioni, ma anche i pubblici funzionari e il numerosissimo personale civile di soccorso che, consumate le riserve portate al seguito, si vedono privi di tutto in una regione che nulla può offrire. Al solo personale delle F.S. vengono distribuite, per un lungo periodo, 700 razioni viveri giornaliere. Data la grande richiesta di calzature, di cui vi è molta necessità a causa dell'inclemenza della stagione, il Cdo Zona deve provvedere a distribuirne spesso anche agli stessi funzionari pubblici; come pure provvede a far distribuire, dal Parco automobilistico, il combustibile per le molte autovetture private giunte nella regione, perché possano continuare la loro opera di soccorso. Particolare larghezza di soccorsi viene data al Comitato Cittadino di Avezzano e al Patronato « Regina Elena », incaricato della raccolta e tutela dei minori rimasti privi dei genitori. Servizio trasporti - A parte quanto già accennato in merito ai trasporti, va aggiunto che il Cdo Zona pone speciale cura nell'assicurare il funzionamento di tale servizio, essenziale per un efficace svolgimento nell'opera di soccorso, sfruttando a tal fine tutti i mezzi a disposizione: ferrovie, carreggio ordinario, autovetture e salmerie, sia per i trasporti periodici che per quelli contingenti. Per meglio regolare i trasporti ferroviari, il Cdo costituisce in Avezzano un comando tappa e due comandi eventuali militari di stazione, l'uno nella stessa Avezzano, l'altro a Pescina. I movimenti di truppe si effettuano sempre per ferrovia, ad eccezione delle salmerie del 3° rgt. a. fort. che da Roma, e in 4 tappe, raggiungono Avezzano il 22 gennaio valicando il colle di M. Bove. I trasporti dei reparti nell'interno della Zona hanno luogo sempre sia per ferrovia che per via ordinaria; i trasporti dei feriti per mezzo di autovetture o per ferrovia, infine quelli di materiali con tutti i mezzi possibili. Per i trasporti periodici dei mezzi di soccorso - essenzialmente viveri - il Cdo stabilisce 4 treni giornalieri e 3 linee automobilistiche sussidiate, e talvolta sostituite, dalle salmerie; per i servizi con. tingenti generalmente gli autocarri e le salmerie. Dal centro di rifornimento di Avezzano muovono giornalmente nelle ore antimeridiane 3 treni speciali e 3 linee automobilistiche: dei treni, il primo per Carsoli con i treni e i viveri destinati alla 2a sottozona; il secondo per Balsorano con i viveri e i soccorsi per la 4a e Y sottozona; il terzo per Celano. Ciascuno di questi treni 215
scarica alle rispettive stazioni ferroviarie i soccorsi per le popolazioni e i rifornimenti per le truppe distaccate lungo la linea; scarica invece nella sede del comando di sottozona, che ne cura l'inoltro per via ordinaria, i soccorsi e i viveri destinati a popolazione e a presidi lontani dalla strada ferrata. Delle 3 linee automobilistiche, e con modalità analoghe ai trasporti per ferrovia, la prima con tre autocarri per la 3a sottozona risale la valle del Salto fino a S. Anatolia-Torano; la seconda con quattro autocarri per la 6a sottozona risale il Fosso di Rosa fino a Collelongo; la terza con autocarro va per le Cese. Dal centro di rifornimento di Pescina muovono giornalmen'te un treno speciale fino a Cerchio e una linea di quattro autocarri per S. Benedetto: quest'ultima fortemente sussidiata dalle salmerie, essendo quella sottozona molto scarsa di vie carreggiabili. Ogni distaccamento, infine, quando ciò si rende necessario, viene dal Cdo fornito di un congruo numero di muli a basto o di carrette, eccezionalmente di autovetture. Con le grandi nevicate della terza decade di gennaio, le condizioni delle strade ordinarie della Zona non permettono il transito degli autocarri e il servizio viene completamente svolto dalle salmerie. Il trasporto per ferrovia, invece, può continuare a effettuarsi, anche se con grandi difficoltà, essendo avvenuti, in quei giorni, deragliamenti di convogli a causa delle tormente di neve. Specialmente faticoso per le notevoli difficoltà si presenta il servizio trasporti nella 7" sottozona (Pescina). Ma qui è dove maggiormente si utilizzano le salmerie, rivelatesi quanto mai preziose (1). Servizio del genio - A cura del Cdo Zona viene costituito in A vezzano un apposito Ufficio del genio militare, incaricato dell'approvvigionamento e della distribuzione alle truppe di attrezzi pesanti, cordami, carburo di calce, gelatina esplosiva, fari acetilene, tende « Roma» e altri materiali necessari per i vari interventi. Le truppe tecniche del Genio, di cui viene fatta richiesta da ogni parte, sono assegnate - per quanto riguarda i distaccamenti del 1°, 2° e 4° rgt. e del btg. specialisti - ai comandi delle varie sottozone con l'ordine che, suddivise in drappelli comandati da uffi-
. (1) Riguardo al clima è da ricordare, oltre a quanto detto nel testo, che le nevicate, iniziate a cadere il 20 gennaio, terminarono solo il 4 febbraio e che la temperatura, quasi costantemente al di sotto di -10°, solo a partire da tale data salì di poco. Ma, a occidente della linea Celano-Luco dei Marsi, le nevi si sciolsero allagando tutta la zona con 10-20 cm d'acqua, trasformatasi poi in fanghiglia, il che creò nuove difficoltà. A oriente della predetta linea, invece, la temperatura e il clima si mantennero costantemente· rigidi.
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ciali, operino successivamente nei vari centri delle stesse sottozone, eseguendo quegli speciali lavori di costruzione o di demolizione per i quali è indispensabile la direzione o la mano d'opera di personale tecnico. In modo particolare viene affidata alle truppe del genio la riparazione dei maggiori danni sofferti dalle opere d'arte esistenti su alcune comunicazioni ordinarie: tra queste, la SS 5, che a circa 4 km da Avezzano presenta uno scalino di circa ro 1,20. Le stesse truppe provvedono a riattare 20 km di rete telefonica nell'antico alveo del Fucino con impianto di un quadro a 6 linee in località Vie Nuove. Le cp. del 6° rgt. g., invece, sono con i rispettivi parchi scaglionate per i lavori occorrenti sul tronco ferroviario TagliacozzoPescina. E' al genio militare, altresl che, unitamente alla sanità militare, incombono i compiti tecnici relativi al seppellimento delle migliaia di cadaveri dissepolti dalle macerie. Pietà umana e misura igienica esigono che le salme recuperate siano rapidamente e compostamente inumate. Ma è urgente e indispensabile provvedere ad ampliare d'urgenza gli esistenti cimiteri o, come in Avezzano, a impiantarne di nuovi. Da segnalare, infine, che, per conseguire un razionale ed efficace svolgimento dell'azione di soccorso, il Cdo Zona attiva un servizio informazioni con tutti i mezzi possibili, soprattutto nei primi giorni susseguenti al disastro, allorché le notizie giungono incomplete, alterate e sempre in ritardo. A tale scopo è da ricordare l'intervento del btg. bersaglieri ciclisti, che fornisce 27 distaccamenti composti ciascuno di una pattuglia per una più celere trasmissione degli avvisi. Il Cdo invia altresì ufficiali informatori ai singoli reparti distaccati nei vari centri terremotati, o ne richiede da questi, per avere notizie le più esatte. Tali notizie sono sempre integrate dalle ispeziani giornaliere che il Cte di Zona esegue in treno, in autoveicolo e anche a piedi, quando la viabilità o le tormente di neve impediscono alle autovetture di procedere. Anno 1916
L'Esercito è impegnato, nella quasi totalità, sui vari fronti di guerra per il conflitto italo-austriaco (1915-18) e i suoi interventi in favore delle popolazioni civili, in occasione di disastri o calamità naturali, sono limitati ad alcune azioni di soccorso compiute dalle truppe che sostano temporaneamente nei depositi dei singoli reggimenti. 217
Anno 1917
26 APRILE - Terremoto in provincia di Arezzo, ~on danni a Monterchi, S. Maria Tiberina, Lippiana, Citerna, Anghiari, Sansepolcro. Il comando della D.Mil. di Firenze fa intervenire nelle località colpite il 70° rgt. f. « Ancona », che in Arezzo hc la sede, con un reparto di formazione di 500 uomini, mentre dal copoluogo toscano invia di rinforzo una cp. zappatori. I militari prendono a sgomberare le macerie per restituire vita agli abitati devastati. Lo stesso comando di D.Mil. provvede alla distribuzione di pane e viveri alle popolazioni a mezzo dei magazzini di Arezzo e Firenze e dà le opportune disposizioni per l'invio nelle località terremotate di coperte, indumenti, tende e baraccamenti. Dopo 20 giorni i militari impiegati sono ridotti a 300 e questi rimangono a lavorare nella zona sinistrata per circa 4 mesi. Scosse di terremoto si hanno anche nel territorio di Terni, in Umbria. Il 33° rgt. a. cam., di stanza nella cittadina, distacca le truppe del Dep. in soccorso delle popolazioni dei luoghi più colpiti, soprattutto nelle campagne di Montagnole e Monte Crocette. 4 AGOSTO - Incendio di gravi proporzioni a Catania, nella fabbrica di mobili in legno della ditta Wackerlin & C., sita in via S. Giorgio. Accorrono ufficiali, sottufficiali e truppa del Dep. del 4° rgt. f. «Piemonte» (mobilitato al fronte), di stanza nella città, che si adoperano per circoscrivere le fiamme. 30 SETTEMBRE - A S. Maria C.V. (Caserta) in giorno del mese non indicato nelle MM.SS., tutti i sottufficiali e i soldati del Dep. del rgt. cavalleria « Umberto I » (mobilitato al fronte), di stanza nella località, prestano la loro opera per lo spegnimento di un vasto incendio che, scoppiato in alcuni edifici del corso Garibaldi, minaccia di assumere proporzioni catastrofiche. 8 DICEMBRE - Alla Calata Boccardo, compresa nel Molo Vecchio del porto di Genova, si sviluppa un incendio in un capannone contenente legname, stearina e altre materie infiammabili. Il fuoco minaccia di estendersi ad altri capannoni e magazzini. Il 90° rgt. f. «Salerno», di stanza nella città, interviene d'urgenza con la 1• e 2a cp. e con il reparto Dep., che coadiuvano i pompieri nell'opera di spegnimento. Anno 1918
21 GENNAIO - In Novi Ligure, lo· stabilimento « Catramoleificio » (tale la dizione riportata nelle MM.SS.) è in preda a un 218
violento incendio. Le compagnie del locale Dep. del 44° rgt. f. «Forlì» (mobilitato al fronte), vengono impiegate nell'opera di estinzione delle fiamme. Anno 1919
30 APRILE - Nei giorni precedenti la fine del mese, la popolazione della zona di Bressanone, recentemente occupata dall'Italia, si mostra restia a cambiare in lire italiane la corona austriaca. Il termine utile per tale cambio è la mezzanotte del Sabato Santo, ma ancora durante la giornata la popolazione, sebbene preavvisata in tempo e invitata in mille modi, si mostra riluttante. Alla sera, però, si riversa io massa agli sportelli degli uffici postali. Gli impiegati, non più in grl!do di smaltire il poderoso lavoro piovuto loro addosso così repentinamente, chiedono aiuto. Gli ufficiali del 27° rgt. f. « Pavia », distaccati nei presidi di Mulbach e di Niedervint, a turno si mettono agli sportelli e tutti, nessuno escluso, ivi compreso l'ufficiale medico, lavorano con lena sino alla mezzanotte a cambiare le corone in lire per non far perdere alla popolazione il proprio denaro. 16 MAGGIO - Il 15° rgt. f. «Savona>> viene dislocato a Zara per l'occupazione della città, passata di recente all'Italia. Da questo giorno, in base alle direttive del Governatore della Dalmazia, il rgt. si occupa del vettovagliamento delle popolazioni dalmate: a pagamento per i ceti abbienti, gratuito per i poveri. Ciò viene compiuto con regolare impianto di magazzini viveri dislocati nei vari presidi militari oppure con elargizioni dirette fatte da reparti, che giornalmente si recano nelle vicine frazioni per soccorrere le famiglie bisognose di viveri e medicinali. 30 GIUGNO - Terremoto nel Mugello, in Toscana. Il rgt. c. «Alessandria», di stanza in Firenze, raggiunge celermente Vicchio per prestare soccorso alla popolazione. 2 LUGLIO - Il 69° rgt. f. «Ancona», di sede in Firenze, distacca nel Mugello, colpito dalle scosse di terremoto, reparti di soccorso della forza complessiva di 230 uomini. Tali reparti, unitamente a quelli del rgt. c. « Alessandria », provvedono allo sgombero delle macerie delle case crollate, al recupero delle vittime e alla costruzione di baracche-ricovero sia a Vicchio che a Borgo S. Lorenzo e Dicomano. Il distaccamento di Vicchio rientra alla sede il 29 settembre, quelli di Borgo S. Lorenzo e Dicomano rientrano il 4 novembre. 14 LUGLIO - Le autorità comunali di Rimini chiedono l'intervento del 27° rgt. f. « Pavia», di sede nella città, per spegnere 219
l'incendio che sta devastando il locale Grand Hotel. Il rgt. accorre in forze e coopera all'estinzione. 30 AGOSTO - Il 73° rgt. f. <<Lombardia», di stanza in Trieste, coadiuva i pompieri di Planina (Aidussina) nell'opera di spegnimento di un incendio scoppiato nella località. I reparti rimangono al lavoro per l'intera notte. 31 DICE MBRE - Le MM.SS. del 16° rgpt. obici pesanti campali, di stanza in Cividale del Friulì, recano che « durante l'anno il Raggruppamento fu adibito alla coltivazione della terra in una vasta zona estendentesi da Cividale a Prepotto » ( 1). Le MM.SS. del Celo della B. f. « Livorno » (3 3° e 34° rgt. f.) recano che, durante l 'anno, i reparti dipendenti hanno prestato soccorso alle popolazioni delle terre invase e liberate in provincia di Treviso e di Udine; e che hanno altresì prestato soccorsi alle « popolazioni indigene » dell'Anatolia (zona di Adalia e Milas) con lavori agricoli, riattamento strade, ecc.
Le- MM.SS. del Cdo della B. f . « Ravenna » (3 7° e 38° rgt. f.) riportano anch'esse che, secondo le direttive impartite dal Comando Supremo, i reparti dipendenti hanno, nel corso dell'anno, atteso alla ricostruzione di case, strade, edifici pubblici di paesi e borgate danneggiati dalla guerra, e all'intensa coltivazione delle campagne (agricoltura e viticoltura) comprese nel territorio di sua giurisdizione: da gennaio ad aprile nelle zone di Cividale del Friuli e Cormons; in maggio-giugno nella zona di Surast-Tolmino Alta (riattamento della strada Caporetto-Tolmino sulla sinistra dell'Isonzo); da luglio in poi nella zona di Circhina e Novak. Anno 1920 7 GE NNAIO Nei pressi di Pisa l'Arno in piena è straripato, con conseguente alluvione e allagamenti di campagne e abitati. Il 22° rgt. f . «Cremona», ch'è di stanza nella città toscana, manda un drappello di 1 U. e 50 tra SU. e mil. di Tr. a Cascina per cooperare col Genio Civile ai lavori di riparazione di una cateratta sul fiume, sita nei pressi della località di S. Benedetto. Da Lucca il 26° rgt. f. (1) L'impiego dei militari per la coltivazione della terra in tale rona della provincia di Udine si deve al fatto che, essendo stata la stessa teatro di operazioni durante la guerra italo-austriaca terminata appena nel novembre 1918, la popolazione civile non era ancora tornata tutta alle proprie abitazioni; molti uomini mancavano e, date le difficoltà alimentari del paese, era necessario che le colture non venissero meno.
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« Arezzo » invia a Zambra, paese della provincia di Pisa completamente allagato dal fiume, un forte contingente costituito dagli Ufficiali, Sottufficiali e Truppa della 1a e 2a cp., che si adoperano anch'essi nei lavori tesi a ridurre i guasti prodotti dall'alluvione.
1 APRILE - Durante il mese, in giorno non precisato dalle MM.SS., il 7° centro automobilistico di Firenze interviene in soccorso delle popolazioni terremotate del Mugello con 25 autocarri, che fanno servizio nella zona per tutto il mese e anche in maggio. 20 LUGLIO - Per spegnare un vasto incendio sviluppatosi nella foresta demaniale di Bultei, a circa 15 km da Ozieri (Cagliari), il comando deposito del 45° rgt. f. «Reggio», distaccato in quest'ultima località dal capoluogo della provincia, invia sul posto un reparto di 3 U. e 60 tra SU. e mil. di Tr. 4 AGOSTO - Vasto incendio nelle vicinanze della colonia penale di Castiàdas. Il pl. del 46° rgt. f. «Reggio», che si trova colà distaccato dalla sede reggimentale di Cagliari, coopera all'estinzione delle fiamme. 4 SETTEMBRE - Terremoto in Garfagnana, con danni e vittime. In soccorso della popolazione, 1'83° rgt. f. «Venezia», di stanza in Firenze, invia d'urgenza nei posti maggiormente colpiti due plotoni di fanteria e un plotone zappatori. Questi uomini rientreranno in sede alla fine del mese. · Da Piacenza, il rgt. genio pontieri e lagunari fa intervenire nella zona una compagnia, composta da 1 Cap., 2 U. sub., 102 tra SU. e mil. di Tr. Il reparto presta la propria opera con drappelli distaccati a Castelnuovo Garfagnana, Pieve Fosciana, Castiglione di Garfagnana e Villa Comandina (Lucca). Il Cdo del C.A. di Bologna invia nella zona 15 baracche complete, 1 squadra panettieri con 2 forni Weiss, 26 automezzi vari, viveri di riserva, 2000 tende, materiale sanitario, da zappatore, ecc. 7 SETTEMBRE - Scosse di terremoto hanno colpito anche la Lunigiana e in data odierna il 66° rgt. f. « Valtellina », di stanza in Reggio Emilia, distacca un pl. zappatori a Castelnuovo ne' Monti in soccorso di quella popolazione. 18 SETTEMBRE - Il Dep. zappatori e telegrafisti del C.A. di Bologna invia a Fivizzano, in Lunigiana, un dist. composto di 1 Cap., 3 U. sub. e 186 SU e Tr., con l'incarico di eseguire lavori di sgombero macerie nella zona terremotata. Il 9 ottobre tale distaccamento sarà raggiunto da una cp. zappatori, della forza di 3 U. e 300 221
tra SU. e mil. di Tr. Un drappello verrà distaccato a Castelnuovo di Garfagnana. Gli interventi dei genieri si protrarranno poi fino al 1 dicembre. 20 SETTEMBRE - In seguito a violenti nubifragi, la Pianura Friulana è allagata per lo straripamento del Tagliamento e di altri corsi d'acqua. Il comando della D.c. di stanza in Udine, provvede immediatamente a una prima opera di salvataggio delle persone con l'invio di drappelli nelle località più minacciate, che sono: Martignacco, Zugliano, Basaldella, Terenzano, Pavia di Udine. Sucessivamente, accertati i danni gravissimi prodotti dall'alluvione, organizza il servizio rifornimento viveri alla popolazione e provvede, contemporaneamente, a impiegare i propri reparti per riattivare le comunicazioni stradali interrotte dal crollo di molti ponti ( 1). Dal 20 al 28, con l'ausilio di truppe del genio (III btg. pontieri e sa cp. ferrovieri), vengono riparati i ponti in legno sul Natisone e costruiti: 1 ponte a cavalletti a Basaldella, 1 ponte con barche e cavalletti a S. Caterina, 1 ponte con barche e cavalletti a Bonzicco. Alla popolazione sono complessivamente distribuiti: 10 q.li di gallette, 5.500 razioni di pane, 2.000 scatolette di carne, 1.700 q.li di farina, 10.000 sacchetti a terra per rinforzo argini. Da Piacenza, il rgt. pontieri e lagunari 24 SETTEMBRE avvia alla volta del Friuli alluvionato un reparto composto da 2 U. e 100 tra SU. e mil. di Tr. i quali, una volta sul posto, effettuano interventi di salvataggio di persone e cose, servendosi di diverse barche portate al seguito. A dar man forte ai genieri concorre il btg. alp. « Morbegno » e un forte drappello inviato dal Deposito dell'8° rgt. alp., di stanza in Udine. I reparti rientrano alle loro sedi il 2 ottobre. 26 SETTEMBRE - A Rimini va in fiamme il Pastificio Lancisi. Il 27° rgt. f. «Pavia», chiamato in aiuto, distacca sul posto l'8a cp. e il reparto zappatori, che cooperano all'azione di spegnimento. 6 OTTOBRE - Nelle ore notturne, in Lecce, suona l'allarme per la 1• cp. Dep. del 47° rgt. f. <<Ferrara», di stanza nella città: sta andando in fiamme il magazzino di una ditta di legnami e l'incendio, di notevole entità, minaccia di appiccarsi a~e case adiacenti. Al (1) La « Divisione di Cavalleria» ha nel Friuli la i" B.c. con i rgt. « Cavalleggeri del Monferrato » (a Udine) e « Genova Cavalleria » (a Pordenone). A Treviso è di stanza il rgt. « Cavalleggeri di Novara», della stessa B.
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comando di 2 ufficiali e di 1 maresciallo, il reparto accorre sul posto e coopera al lavoro di spegnimento. Il fuoco però, può essere domato soltanto dopo un intervento di 18 ore. 15 OTTOBRE - Straripata la Dora presso Bardonecchia in Val di Susa, l'alluvione minaccia di far crollare varie abitazioni. Il II btg. del 92° rgt. f. « Basilicata », che si trova in distaccamento nella località dalla sede di Torino, interviene con i propri reparti ad arginare le acque e a ripristinare le comunicazioni. - Inondazioni funestano anche la Val d'Aosta e il II btg. zapp. del g., di stanza in Lodi, invia un distaccamento di 42 uomini a Donnaz, ove i militari si adoperano in soccorso degli abitanti, quindi provvedono alla costruzione di un ponte sulla Dora Baltea, in sostituzione di quello precedente distrutto dalla piena del fiume.
26 NOVEMBRE - A Vergiate, presso Varese, scoppia il locale polverificio della ditta dott. A. Rossi, provocando 7 morti e 20 feriti. La località e le adiacenze vengono completamente devastate. La direzione dell'Ospedale Militare di Novara organizza una spedizione di soccorso con autoambulanze, guidatà da un Capitano medico e alla quale prendono parte anche 4 medici civili. Vengono trasportati sul posto della sciagura, a mezzo camion, 3 pl. zappatori del 67° 'rgt. f., 7 tende grandi, barelle e generi di conforto. Dalle MM.SS. della D .Mil. di Milano si apprende che, nella prima opera di soccorso, si distinguono particolarmente « gli Ufficiali del 2° Raggruppamento Aviatori da bombardamento e i militari del Presidio di Gallarate». Anno 1921
1 GENNAIO - Il 66° rgt. f. «Valtellina», di stanza in Reggio Emilia, invia un pl. zappatori per lavori a Castelnuovo Garfagnana, in sostituzione di quello già sul posto. I militari faranno rientro alla sede, dalla zona terremotata, il 15 agosto. 30 GENNAIO - Dalle MM.SS. del 56° rgt. f. «Marche», di stanza in Belluno, con un distaccamento a Mestre: « Nella notte dal 29 al 30 gennaio, essendosi sviluppato un vasto incendio nel fabbricato in Galleria della città di Mestre, accorse un picchetto di 100 uomini del 56° Fanteria al comando del tenente signor Francesconi, iniziando subito l'opera di spegnimento mediante pompe a mano date dal Municipio, e sgombro di negozi vicini minacciati dall'incendio, riuscendo dopo lavoro indefesso ad isolare e 223
quasi domare l'incendio, tanto che allorquando giunsero i pomptert di Treviso, le proporzioni dell'incendio stesso erano talmente ridotte che ben presto fu completamente domato».
12 MARZO - Incendio nell'abitato di Sampierdarena. Interviene a spegnerlo 1'89° rgt. f. «Salerno», di stanza in Genovà. 27 MARZO - Incendio nell'abitato di Vallelunga, in Istria, in seguito all'esplosione della locale polveriera. Il 73° e il 74° rgt. f. « Lombardia », di stanza in Pola, distaccano sul posto tutti i propri reparti per lo spegnimento delle fiamme e il soccorso alla popolazione. 19
GIUGNO -
Vasti incendi nei boschi del Brennero. Il btg.
« Morbegno », del 6° rgt. alp., che si trova nella zona distaccato dalla
sede di Bressanone, fa intervenire la 45• cp. che, con vari drappelli, provvede all'estinzione. 24 GIUGNO - Violenti incendi nei boschi di Fortezza. Il 6° rgt. alp. fa intervenire da Bressanone l'intero btg. « Trento » e una cp. del « Val d'Adige » che domano tu iti i focolai.. - Un furioso incendio si sviluppa anche in un deposito di legnami situato presso la stazione ferroviaria di Tirano (Sondrio) . Intervengono a spegnerlo la 46a e la 43• cp. del btg. « Tirano », del 5° rgt. alp., di stanza in Bergamo, che si trovano distaccate nella località. 31
LUGLIO -
il 71° rgt. f.
In giorno del mese, non precisato dalle MM.SS .,
« Puglie », di sede in Venezia, interviene con propri
reparti a spegnere l'incendio sviluppatosi nei magazzini di grano (sylos) siti lungo il canale della Giudecca. 29 LUGLIO - Violento nubifragio sulla regione del massiccio del Sella in Val Gardena. La 14Y cp. del btg. « Trento» (6° rgt. alp. di Bressanone) viene distaccata a Wolkenstein in Groden (Selva di Val Gardena), da dove provvede con drappelli allo sgombero delle strade dei Passi Sella e Ferrara, all'arginatura del torrente Gardena e a lavori di riparazione della centrale elettrica danneggiata. 3 AGOSTO - Nelle ore notturne si sviluppa un vasto incendio nella praterie di Maniago (Pordenone), per un'estensione di circa 4 km: Si reca sul posto la 2• cp. del 56° f. « Marche », distaccata in Pordenone dalla sede reggimentale di Belluno: con i suoi 80 uomini riesce dopo lunghe ore ad avere ragione delle fiamme. 10 AGOSTO - Esplode in Firenze la polveriera di S. Gervasio . L'84° rgt. f. «Venezia», di stanza nella città, interviene d'-qrgenza 224
con i suoi reparti, che s'adoperano nel soccorrere le vittime del disastro e la popolazione rimasta danneggiata. - In data odierna si scatena un violento nubifragio sulla zona di Chiusa di Bressanone. Il Cdo della 145a cp. del btg. alp. « Trento>>, che si trova in Val Gardena dal 29 luglio per la riattivazione delle strade dei Passi Sella e Ferrara danneggiate dal nubifragio accaduto in quel giorno, invia un distaccamento sul posto per le opere d'immediato intervento. 11 AGOSTO - Da Verona parte per Chiusa di Bressanone, sconvolta dal nubifragio del giorno 10, la 4• cp. del II btg. del rgt. pontieri è lagunari, colà in distaccamento dalla sede di Piacenza. Il reparto è composto da 1 Cap., 1 Ten., 60 tra SU. e mil. di Tr. - Da Merano, ov'è di stanza, il 231° rgt. f. «Avellino» invia ugualmente a Chiusa di Bressanone 2 plotoni zappatori della forza complessiva di 2 U. e 58 SU. e Tr. Alpini, genieri e fanti eseguono lo sgombero delle strade dai detriti, lavorando giorno e notte nel1'acqua gelida al fine di ripristinare le comunicazioni interrotte. Il giorno 24 successivo, i fanti e gli alpini sono sostituiti da operai civili e rientrano alle sedi di Merano e di Selva di Val Gardena; il 27 rientrano a Verona 22 pontieri e lagunari con il capitano, mentre gli altri rimangono ancora sul posto per vari giorni, al fine di portare a termine alcuni lavori di ripristino loro affidati. 23 AGOSTO - Distaccamenti dell'll rgt. b., di stanza in Lussino (Istria), vengono fatti intervenire d'urgenza a spegnere gli incendi che stanno devastando le pinete di Monte Trinità, presso S. Pietro del Carso. 0
9 SETTEMBRE - L'l1° rgt. b., di stanza in Postumia, distacca a Ternova (Trieste) il XXVII btg., che presta la propria opera per tutta la notte al fine di spegnere un vasto incendio sviluppatosi in quella località. Il rgt. ferrovieri del genio di Torino invia 10 OTTOBRE la propria 3a cp. a costruire un ponte Eiffel lungo la linea ferroviaria Torino-Cirié-Lanzo, dove un ponte in muratura sulla Stura è stato distrutto dalla piena del fiume. Con tale ponte installato dai genieri, della lunghezza di m 75, su 3 travate metalliche scomponibili, u'1.a di m 30, una di m 24 e una di m 21, la ferrovia riprende a funzionare. 19 OTTOBRE - In seguito a impetuosa alluvione, il paese di . Mazzarà S. Andrea, in provincia di Messina, rimane completamente allagato. Il btg. zappatori del 12° rgt. g., in distaccamento nel ca-
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poluogo, fa intervenire sul posto la 3a cp. Gli uomini provvedono a far defluire le acque, a sgomberare le strade dai detriti e dal fango e a ripristinare le comunicazioni. Il loro intervento si protrae fino al 6 novembre. 20 OTTOBRE - Un forte distaccamento, composto di uomini del 56° rgt. f. « Marche » e del 7° rgt. alp., l'uno e l'altro di stanza in Belluno, interviene a spegnere un vasto incendio che sta mandando in fiamme i boschi demaniali di Castellavazzo. 26 OTTOBRE - In Bergeggi, presso Savona, in seguito a violento incendio sviluppatosi in un bosco vicino, esplode il forte S. Elena. L'89° rgt. f . «Salerno», di stanza in Genova, invia d'urgenza propri reparti in soccorso della popolazione funestata dalla sciagura. Sul posto sono già reparti della B. f. « Modena » ( 41 ° e 42° rgt. f.), di sede in Savona. 31 OTTOBRE - Il 56° rgt. f. «Marche», di stanza in Belluno, fa intervenire 100 uomini a spegnere un colossale incendio sviluppatosi nei boschi prossimi all'abitato di Stanga, in Val Cordevole. Il lavoro si protrae sino al 2 novembre. - Incendio a Niedendorf (Villabassa), in provincia di Bolzano. Viene spento da un forte drappello del btg. « Trento », del 6° rgt. alp., distaccato a lnnichen (San Candido) dalla sede di Bressanone. 31 OTTOBRE - In un giorno del mese testé decorso, non precisato dalle MM.SS., il 3° rgt. a. cam., di stanza in Firenze, invia l'l la batteria a prestare la propria opera nella zona terremotata della Garfagnana. Il reparto rimane sul posto fino al mese di aprile 1922. 20 NOVEMBRE - Il btg. zappatori del 12° rgt. g., di stanza in Messina, invia un distaccamento della Y cp. a Falcone ove il locale torrente, ingrossato dalle prolungate piogge, rotti gli argini ha allagato completamente il paese. Gli uomini provvedono a sgomberare strade e case dai detriti e dal fango e a ripristinare le comunicazioni. Il loro intervento si protrae sino al 4 dicembre. 22 NOVEMBRE - Osteria in :fiamme a Edolo, in provincia di Brescia. La 46a cp. del btg. « Tirano » del 5° rgt. alp., che si trova nei pressi in distaccamento dalla sede reggimentale di Bergamo, interviene a spegnere l'incendio. 1 DICEMBRE - Numerose scosse di terremoto colpiscono l'Alto Lazio. Particolarmente danneggiati sono gli abitati di S. Lorenzo Nuovo, Acquapendente e Grotte di Castro. Non si hanno, 226
per fortuna, a lamentare vittime ma i fabbricati delle predette località risultano in gran parte inabitabili, per cui molta gente è costretta a stare all'addiaccio. Il Comando della D. Mil. di Viterbo invia in soccorso alle popolazioni 4 .000 teli da tenda completi e precisamente: 1.600 a S. Lorenzo Nuovo, 1.600 ad Acquapendente, 800 a Grotte di Castro. Detto materiale vien~ prelevato dal Dep. del 60° rgt. f. Nelle ore notturne, sul pendlo occidentale della Mendola, in localìtà prossima al Penegal, nel comune di Appiano (Bolzano), si sviluppa un minaccioso incendio boschivo di vaste dimensioni. Dal capoluogo vengono fatti intervenire 205 uomini del 232° rgt. f. «Avellino», che concorrono all'opera di spegnimento, particolarmente lunga e laboriosa per la violenza delle fiamme, le asperità del terreno e il soffiare del vento. Il giorno 10, ridotto e circoscritto taJe Ìncendio, 105 uomini fanno rientro alla sede, gli altri 100 rimangono di vigilanza a S. Michele d'Eppan e dintorni. 1 O DICEMBRE - Altro grave incendio boschivo nella zona di Caldaro-Mendola (Bolzano). Intervengono i 100 uomini rimasti in distaccamento a S. Michele, che operano nella zona di S. Antonio fino al giorno 12, rientrando poi alla sede. - Essendosi sviluppato un nuovo incendio boschivo, questa volta nei pressi di Schenna (Merano) e precisamente fra le quote 1.258 e 1.954 di Videgg, da Bolzano vengono fatti intervenire 5 V. e 130 SU. e Tr. del 231 ° rgt. f.
15 DICEMBRE - Incendio nelle case con osteria situate nei pressi di S. Antonio, in Val Sarentino. Le fiamme, che minacciano di propagarsi al bosco vicino, sono domate da 100 uomini di truppa inviati, da Bolzano, dal 232° rgt. f. 31 DICEMBRE za in Livorno, recano « il gruppo distaccato cendio sviluppatosi in
Le MM.SS. del 13° rgt. a. pe. caro., di stanche durante l'anno testé decorso, a Siena prese parte alla estinzione di un inquella località».
- Le MM.SS. del 24° rgt. a. cam., di stanza in Messina, recano anch'esse che durante l'anno il rgt. « inviò drappelli per estinzione incendi sviluppatisi nei boschi vicini ». Anno 1922
6 GENNAIO - In Sicilia, una grossa frana si abbatte . sulla località costiera di Acquedolci, sita in comune di S. Fratello, lungo la
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litoranea Messina-Palermo. Gravissimi i danni all'abitato, molte le case danneggiate, interrotta la strada statale, vittime e feriti tra gli abitanti. Il btg. zappatori del 12° rgt. g., in dist. a Messina, invia d'urgenza un forte drappello della 3" cp. al comando di un ufficiale, che provvede ai primi e più urgenti lavori di riattamento. Da Palermo la Direzione di co~issariato militare fa giungere un proprio nucleo che impianta nella località un· forno e mette in azione alcune cucine da campo. 12 GENNAIO - Poiché i lavori da eseguire ad Acquedolci si rivelano sempre più onerosi e di maggiore impegno del previsto (soprattutto quelli necessari per ricongiungere i due tratti della strada statale che attraversa il paese e che è stata interrotta dalla frana), il btg. zappatori del 12° rgt. g. fa intervenire da Messina il resto della 3• compagnia. 14 GENNAIO - Il 2° Deposito zappatori e telegrafisti del genio, di stanza in Lodi (Milano), invia ad Acquedolci 1 U. e 20 uomini di Tr. che partecipano all'opera di ricostruzione. 16 GENNAIO - Il 4° rgt. f. <~ Piemonte», di sede in Catania, distacca ad Acquedolci 1 U. e 20 zappatori che prestano man forte ai genieri. Questi uomini faranno ritorno a Catania il 28 gennaio; i genieri di Messina torneranno in sede il 6 febbraio, quelli di Lodi il 9 aprile. 22 MARZO - Nelle ore notturne, il 226° rgt. f. «Arezzo», di stanza in Campobasso, svegliato su allarme, accorre in massa al comando del proprio colonnello a spegnere l'incendio che sta devastando il locale Ricovero di Mendicità « Cappuccini ». I reparti lavorano senza sosta tutta la notte, riuscendo solo nel tardo mattino ad aver ragione delle fiamme. Molti sono i ricoverati posti in salvo dai militari. 2 MAGGIO - Dalle MM. Ss. del Cdo del C.A. di Bari: « A Corato, a causa di infiltrazioni d'acqua, avviene l1improvviso crollo di alcuni fabbricati, che, pur non facendo vittime, mette sul lastrico parecchie famiglie. Dalla Prefettura vengono richieste tende, baracche Niessen per il ricovero dei cittadini, e il Comando dispone senz'altro, data l'urgenza del caso, per l'invio del materiale richiesto. « Avvengono però altri crolli e allora il Comando dispone per l'invio sul posto di una compagnia di fanteria e del Battaglione del Genio Zappatori, nonché per l'invio di altro materiale che, d'ordine del Ministero della Guerra, vie~e prelevato dalle dotazioni di mobilitazione, e di 12 autocarri. 228
« La truppa rimane sul posto finché non risulta terminato il puntellamento delle case pericolanti e lo sgombero delle macerie».
7 GIUGNO - La cp. mtr. del 6° rgt. alp., in distaccamento a Brunico dalla sede di Bressanone, il I e il II btg. del 23° rgt. f. « Como >>, che si trovano temporaneamente nella località per le esercitazioni di tiro, unitamente ai carabinieri e ai finanzieri delle locali stazioni, accorrono nella vicina frazione di Stagen (Stegona) a spegnere un incendio che, sviluppatosi in una grande segheria, ha attaccato l'attiguo deposito di legnami e, favorito dal vento, minaccia di e.stendersi a tutto l'abitato. 17 LUGLIO - Un btg. di formazione dell'87° rgt. f. « Friuli », in viaggio di ritorno da Roma - ove è stato inviato per la visita del Presidente della Repubblica Argentina - alla sede reggimentale di Siena, lungo la strada Grosseto-Siena viene fatto scendere all'altezza di Paganico per provvedere all'opera di spegnimento dell'incendio che sta distruggendo una vasta estensione boschiva della zona. A tale opera partecipa altresl la 3• cp. del 22° rgt. f. « Cremona », in distaccamento a Paganico dalla sede di Pisa. L'intervento dei militari dura fino al 21, giorno in cui il btg. di formazione dell'87° f. rientra a Siena. 13 AGOSTO - Da Catania, ov'è di stanza, il 4° rgt. f. « Piemonte» distacca la 2• cp., della forza di 3 U. e 39 tra SU. e Tr. , a spegnere un incendio che sta devastando il bosco di S. Pietro, in territorio del comune di Caltagirone. Gli uomini terminano il loro intervento il 15 agosto. 21 AGOSTO - Lo stesso 4° rgt. f. invia la 5• cp., della forza di 3 U. e 80 tra SU. e Tr., a spegnare un vasto incendio sviluppatosi nei boschi del comune di Novara di Sicilia. L'intervento dura dal 21 al 29 agosto, giorno in cui il reparto rientra alla sede. 30 AGOSTO - Incendio in un bosco del comune di Vastogirardi, in provincia di Campobasso. Concorre all'opera di spegnimento il reparto zappatori e altra truppa inviata dal I btg. del 226° rgt. f. «Arezzo», di stanza nel capoluogo. 4 SETTEMBRE - Violenta esplosione nel Forte Falconara, sito a Bergeggi (Savona). Il 42° rgt. f. «Modena», di stanza in Sanremo, distacca sul posto la 7• cp. per il soccorso alla popolazione rimasta sinistrata. Il reparto rientra alla sede del II btg., in Taggia, il 30 settembre. 28 SETTEMBRE - In mattinata, in seguito alla caduta di un fulmine, il forte « Falconara », presso La Spezia, salta in aria. La
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violenza dell'esplosione rade al suolo l'attiguo abitato di S. Terenzio. Viene chiamato in soccorso il 21° rgt. f. «Cremona», di stanza nel capoluogo, e le reclute del 1902, da poco giunte al corpo, si adoperano giorno e notte in soccorso della popolazione. 30 SETTEMBRE - La 6a cp. dell'89° rgt. f. «Salerno» , di stanza in Genova, viene inviata a La Spezia a sostituire le reclute del 21° f. Rimane a lavorare a S. Terenzio fino al 4 novembre. 22 OTTOBRE - La 7* cp. e la compagnia mtr. del btg. « Intra » del 5° rgt. alp., che si trovano in distaccamento a Intra (Novara) dalla sede rgt. di Bergamo, intervengono a spegnere un grave incendio sviluppatosi nel locale stabilimento « Lafleur ». 31 DICEMBRE - Le MM.SS. del 6° rgt. a. pe. cam. , di stanza in Terni, recano che << durante l'estate si verificarono parecchi incendi di boschi, ove sono stati sempre impiegati i soldati per lo spegnimento». - Le MM.SS. del 6° rgt. alp. riportano che durante l'anno i dipendenti battaglioni hanno più volte concorso allo spegnimento di incendi « assai facili a svilupparsi nella zona dell'Alto Adige». In particolare sono ricordati i seguenti interventi: btg. « Tren. to >>, distaccato a S. Candido, negli abitati di Sexten (Sesto in Pusteria), Toblac (Dobbiaco), Niederdof (Villabassa), Vierschac (Versciaco) e, inoltre, nella valle di Sexten ove un incendio di proporzioni gigantesche durò parecchi giorni; btg. «Vestone», dislocato io Bressanone, nelle frazioni di Millan-Segheria, e di Neustift (Novacella); btg. « Edolo» , distaccato in Silandro, negli abitati di Silandro, Morter in Val Martello, Goflan e Riva del Garda. Anno 1923
5 FEBBRAIO - Il 1° rgt. b., di stanza in Napoli, invia un reparto zappatori, al comando di un ufficiale e di un maresciallo, a Cardito, ove è crollato un grande edificio d'abitazione. I militari cooperano con i vigili urbani allo sgombero delle macerie e al dissotterramento delle vittime, riuscendo a salvare una bambina ancora viva. 12 FEBBRAIO - Va in fiamme a Trieste la fjera Campionaria. Richiesto di soccorso, il 5° rgpt. g., di stanza nella città, interviene con un'intera cp. e relativi mezzi antincendio per dare man forte ai 230
pompieri, evitando così la completa distruzione di tutto il complesso fieristico. 2 MAGGIO - Il cavo telegrafico che collega l'isola di Filicudi con la Sicilia risulta interrotto. Per riattivare con mezzi di emergenza il collegamento, il 10° rgpt. g., di stanza in Palermo, invia due squadre munite di apparecchi ottici « Faini Triulzi» (eliografi) al comando di 1 ufficiale: una squadra si installa a Filicudi, un'altra ad Alicudi per ritrasmettere i segnali della prima. Il collegamento inizia a funzionare il giorno 5 e le squadre continuano a tenere il collegamento ottico con la Sicilia per sette mesi e cioè fino al 1° dicembre, giorno in cui, riparato il cavo, viene riattivato il collegamento telegrafico. 19 GIUGNO - Il btg. «Edolo», del 6° rgt. alp., in ·distaccamento a Resia, in Val Venosta, dalla sede di Bressanone, accorre con le sue compagnie 5l}a e 52a a spegnere un furioso incendio sviluppatosi nell'abitato. 23 GIUGNO - In Aosta va in fiamme un vasto caseggiato di Piazza Carlo Alberto. Il fuoco minaccia di estendersi ad altre abitazioni. Il btg. « Aosta» del 4° rgt. alp., in distaccamento nella città dalla sede di Ivrea, accorre con tutte le sue compagnie e coopera a circoscrivere e a domare l'incendio. 10 AGOSTO - Il btg. «Vestone», del 6° rgt. alp., che sta effettuando un periodo di escursioni (14 luglio-21 agosto) in Val di Vizze, presso Vipiteno, distacca la 5Y cp., che si trova a St. Jakob (S. Giacomo) a spegnere un vasto incendio sviluppatosi nei boschi di Kematen (Caminata). 12 AGOSTO - La furia devastatrice delle fiamme che stanno devastando i boschi di Kematen, in Val di Vizze, obbliga il btg. « Vestone » a intervenire con tutti gli altri reparti. La violenza del ventò e l'asprezza del terreno costringono a un lavoro ininterrotto fino al mattino del 15, in cui l'incendio risulta domato ovunque. Fiamme alle ore 13,30 nei pressi di Prosecco, in provincia di Trieste. Il 12° rgt. f. «Casale», di stanza nel capoluogo, fa intervenire d'urgenza l'intero II btg. che riesce ad aver ragione delle fiamme dopo lungo lavoro. 22 AGOSTO - Estesi incendi nei boschi di Vallenca e della frazione di Botta, in quel di Cuorgné, nel Canavese, sono spenti, con un intervento di due giorni, dalla 111 a cp. del btg. « Monte Levanna » e da altri reparti del 4° alpini. 231
30 SETTEMBRE - In giorno del mese non precisato dalle MM.SS., il 14° rgt. f. «Pinerolo», di stanza in Chieti, interviene con un distaccamento di 20 uomini al comando di un ufficiale, a sgomberare le macerie e a soccorrere le vittime di un'esplosione di un deposito clandestino di polveri avvenuta nel paese di Pianella. 13 OTTOBRE - L'8° rgt. f. «Cuneo», di sede in Tarvisio, distacca un drappello di soccorso di 70 uomini e 1 ufficiale a Ugovizza (Udine), colpita da violenta alluvione. Gli uomini provvedono ai salvataggi e ai vari lavori per rendere meno gravi i danni del sinistro rimanendo sul posto fino al giorno 21 . 8 NOVEMBRE - Il 1° rgt. f. «Re», di stanza in Gradisca (Gorizia), distacca i suoi reparti in soccorso della popolazione civile di Sagrado, colpita da un grave straripamento dell' Isonzo. 22 NOVEMBRE - Nelle ore notturne uft intero rione della città di Ivrea è in preda alle fiamme. Il 4° rgt. alp., di stanza nella città, fatto suonare l'allarme, interviene con l'intero btg. « I vrea», con la 132a cp. del « Monte Levanna » e con le cp. S.M. e Dep., che si adoperano a isolare e a spegnere l'incendio. All'operazione prende parte anche la truppa della cp. permanente del locale DM. 1 DICEMBRE - L'Alto Bergamasco è funestato dal crollo della diga del Gleno, che provoca gravissimi disastri in tutta la Val di Scalve (Dezzo, Angolo, Darfo, ecc.). Molte le vittime. In soccorso delle popolazioni giungono per prime e di propria iniziativa, prima ancora che gli Alti Comandi siano edotti del sinistro, la 46a cp. e la cp. mtr. del btg. « Tirano » del 5° rgt. alp., in distaccamento rispettivamente a Breno e a Edolo dalla sede rgt. di Bergamo: a Darfo e dintorni gli alpini prendono a operare per liberare dal fango e dalle macerie quante più persone sia possibile. Successivamente, in base a urgenti ordini del Celo del C.A. di Milano ai Cdi delle locali Divisioni Militari, raggiungono la zona: - da Brescia, la 5a cp. del 77° rgt. f. «Toscana», della forza di 3 U. e 73 SU. e Tr.; una cp. del 7° rgt. b., della forza di 1 U. e 80 SU. e Tr.; un drappello del 16° rgt. a. cam., composto di 1 U., 24 SU. e Tr. con 20 muli; - da Bergamo, il reparto zappatori del 78° rgt. f. «Toscana»; - da Pavia, la 3a cp. zappatori-minatori del 2° rgpt. di C.A., della forza di 4 U., 86 SU. e Tr. con 14 quadrupedi; - da Milano, un drappello al comando di 1 U. e composto di un nucleo autocarri e un nucleo quadrupedi della cp. « treno » del rgpt. trasporti del C.A. 232
Gli interventi di soccorso hanno termine: il 17 dicembre per i reparti del 77° e 78° rgt. f. « Toscana » e del 5° rgt. alpini; il 24 dicembre per i bersaglieri del 7° rgt.; il 12 gennaio 1924 per i militari del 2° rgpt. g. e del rgpt. trasporti. Quest'ultimo ha operato, con i suoi autocarri, a Clusone, Azzano e Vilminore. Il ministro della guerra, Gen. Armando Diaz, invia il seguente telegramma n. 3264 al Cte del C.A. di Milano: « Nel recente disastro dell'Alto Bergamasco le truppe di codesto corpo d'armata hanno con mirabile slancio ed ininterrotta abnegazione dimostrato ancora qual parte prenda l'esercito alle sventure nazionali. Voglia esprimere ad ufficiali e truppa che hanno prestato l'opera loro il mio più vivo elogio. Generale Diaz ». Successivamente vengono tributati, ai reparti accorsi, vari riconoscimenti . Alla bandiera del 5° rgt. alp. è decretata la medaglia d'argento al valor civile con la seguente motivazione: « Accorrendo con meravigliosa prontezza da Breno e da Edolo sui luoghi devastati dalla disastrosa discesa delle acque del lago di Gleno nella valle di Angolo e più specialmente a Dar/o, spiegando ardimentosa, proficua ed instancabile opera di soccorso a favore di quelle sventurate popolazioni durante 15 rigide giornate, la maggior parte del battaglione Tirano del 5° reggimento alpini rinnovava le prove di altruismo, di tenacia, di spirito di sacrificio e di coraggio date dalle truppe alpine in ogni occasione di pace e di guerra - Dar/o (Brescia) dicembre 1923 » (1). AI 77° e al 78° rgt. f., al 7° rgt. b., al 2° rgpt. g. viene attribuito l'attestato di pubblica benemerenza (2). 2 DICEMBRE Il 5° rgpt. g., di stanza in Trieste, distacca nella zona di Sagrado (Gorizia), allagata dalle acque straripate dell'Isonzo, due cp. zappatori-minatori, della forza complessiva di 5 U. e 100 SU. e militari di Tr., che provvedono alla riparazione degli argini del fiume e al ripristino delle comunicazioni.
5 DICEMBRE - Il Comando del I btg. del 226° rgt. f. « Arezzo », in distaccamento a Isernia dalla sede di Campobasso, interviene con la 3• e 4a cp. a spegnere un violento incendio sviluppatosi nell'interno della città. ·
(1) R.D. 3 aprile 1926. B.U. 1926, disp. n. 34, pag. 2.312. (2) D.M. 3 aprile 1926. B.U. 1926, disp. n. 34, pag. 2.313.
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Capitolo V DAL 1924 AL 2° CONFLITTO MONDIALE
Principali occasioni d'intervento: Nubifragio sulla costa amalfitana. Alluvioni nella regione del Lago Maggiore (1924). Incendio della Galleria Umberto I a Napoli. Il genio sostituisce per sei mesi i pompieri di Napoli (1925). Incendi a Portofino. Alluvioni nell'Italia Settentrionale. Costruzione della strada del santuario della Verna. Alluvioni nelle valli dell'Idria, del Vipacco e dell'Isarco. Disastro ferroviario presso Fortezza. Straripamento dell'Adige. Grave inondazione di Bari e alluvioni in Toscana (1926). Costruzione di ponti. Alluvioni in Valtellina e in provincia di Messina (1927). Terremoto in Carnia. Eruzione dell'Etna (1928). La Laguna di Venezia sotto i ghiacci. Nubifragio a Palermo (1929). Il terremoto del Vulture e delle Marche (1930). Rottura di una diga presso Ovada (1931). Disarmo di binari nel Veneto. Scoppio dello spolettificio di Colleferro (1938). Disastro ferroviario sul torrente Torre, nel Friuli (1939).
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Anno 1924
3 GENNAIO - Il 6° rgt. alp., di stanza in Bressanone, interviene con la 5Y cp. del btg. «Vestone» a spegnere un incendio sviluppatosi nell'abitato di Mittewald (Mezzaselva). 24 FEBBRAIO - Nelle ore notturne il 9° rgt. alp. distacca da Gorizia, ov'è di stanza, un drappello di 2 U. e 100 tra SU. e Tr. per coadiuvare i pompieri di Panovizza nell'opera di spegnimento di un vasto incendio boschivo sviluppatosi in quella località. 26 MARZO - Un violento nubigrafio sulla costa amalfitana provoca alluvioni e frane, con gravi danni agli abitati e interruzioni del traffico stradale. L'8° rgpt. g., di stanza in S. Maria Capua Vetere, invia sul posto la 2a cp. zappatori-minatori composta da 4 U., 6 SU. e 95 Tr. per prestare opera di soccorso alle popolazioni, compiere i primi lavori di sgombero dei detriti, riattamento e ripristino delle comunicazioni. 27 MARZO - Il 63° rgt. f. « Cagliari », di stanza in Salerno, interviene con un forte drappello a sgomberare le macerie d'un edificio d'abitazione ch'è crollato improvvisamente, travolgendo varie persone. I militari riescono, attraverso passaggi difficili e sotto la minaccia di muri pericolanti, a operare vari salvataggi. 29 MARZO - Da Nocera Inferiore, il 30° rgt. f. «Pisa» distacca sulla costa amalfitana un reparto di 2 U. e 54 SU. e Tr. per coadiuvare i genieri nei lavori di riparazione dei danni prodotti dal nubifragio del giorno 26. 30 MARZO - Data la mole dei lavori da compiere sulla costa amalfitana, 1'8° rgpt. g. fa partire dal S.M. Capua Vetere per i luoghi sinistrati altri 29 zappatori, 4 telegrafisti e 1 sergente. Gli interventi dei militari si protraggono fino al 9 aprile. 9 APRILE - Acquapendente e la zona circostante sono colpite da scosse di terremoto che provocano vari danni. Da Viterbo, ov'è di sede, il 60° rgt. f. « Calabria» invia nella cittadina un forte drappello con 3 .400 teli da tenda per impiantare una tendopoli in soccorso della popolazione. 237
18 APRILE - Nelle ore serali a Tschengls (Cengles), presso Lasa in Val Venosta, in un fienile di proprietà di Gaspar Giuseppe si sviluppa un incendio che, favorito dal vento, prende subito vaste proporzioni, propagandosi a otto case coloniche, al Municipio, alle scuole nonché alla chiesa, provocando gravissimi danni, che verranno valutati a circa 1 milione di lire. Il btg. «Edolo», del 6° alpini, in distaccamento estivo a Silandro dalhr normale sede di Riva del Garda (il rgt. è a Bressanone), fa intervenire d'urgenza la 5!3 cp. e la cp. mtr., che concorrono all'estinzione dell'incendio.
5 MAGGIO - Il btg. «Edolo» (6° Alpini) distacca a Lasa, da Silandro, la 51 a cp. per concorrere a spegnere un vasto incendio sviluppatosi in quell'abitato. Le fiamme, propagandosi rapidamente perché favorite dal vento, appiccano il fuoco da una casa all'altra minacciando di distruggere tutto l'abitato. L'intervento degli alpini vale a limitare la perdita di soltanto 8 case d'abitazione. 12 MAGGIO - Il 1° rgpt. g. di C.A. di Casale Monferrato distacca a Pragelato, in Val Chisone (Torino), il plotone moto-teleferisti per partecipare alle opere di ricostruzione della borgata del Gran Puy, distrutta da un violento incendio. Il plotone impianta a tale scopo una teleferica dalla Ruà di Pragelato alla stessa borgata Gran Puy, tenendo in funzione l'attrezzatura fino al 12 novembre in cui, ultimati i lavori di ricostruzione, gli uomini tornano alla sede. 29 GIUGNO - Oggi, domenica, in Firenze va in :fiamme il magazzino foraggi « di proprietà del sig. Savoia », sito in via Ponte alle Mosse. Il 6° rgpt. g. di C.A., di stanza nella città, fa intervenire un contingente di 6 U. e 250 SU. e militari di Tr., che si adoperano allo spegnimento, scongiurando le gravissime conseguenze che sarebbero seguite se il fuoco si fosse propagato agli stabili vicini.
.3 LUGLIO - Nelle ore notturne, in Campobasso, si sviluppa un incendio in un vasto fabbricato prossimo alla caserma « Gabriele Pepe», ove ha sede il 226° rgt. f. «Arezzo». Tutti i militari alla sede sono svegliati su allarme e portati d'urgenza sul posto, ove procedono alle operazioni di spegnimento delle fiamme che hanno assunto vaste proporzioni. Vengono operati vari salvataggi di persone in pericolo. 10 LUGLIO - Poco dopo le ore 1.3, il 24° rgt. a. cam., di stanza in Messina, distacca grossi drappelli al comando di ufficiali e sottufficiali perché concorrano, con altre truppe del Presidio, a spegnere un furioso incendio che sta devastando il « Quartiere Lom238
bardo>>. Il fuoco, che si è sviluppato intorno all'ora predetta, può essere circoscritto e infine spento solo nella tarda serata. 11 LUGLIO - Dalle MM.SS. del Cdo del e.A. di Trieste: « A S. Pietro del Carso si sviluppa un grave incendio che invade un deposito contenente 20 ettolitri di benzina nelle immediate adiacenze delle grandi Segherie Mantroc e Domicelj e degli ingenti depositi di legname. « La l4 e 2a Compagnia dell'll Reggimento Fanteria, con grande generosità e sprezzo del pericolo, riescono a domare l'incendio impedendone la propagazione ai fabbricati e ai magazzini di legname. Il Comandante del Corpo d'Armata elogia le truppe che hanno partecipato all'opera di estinzione, e invia in regalo un orologio a due militari che più si sono distinti per abnegazione e coraggio». 19 LUGLIO - Da Merano, ov'è di stanza, il 231° rgt. f.« Avellino» distacca 1'8a cp., composta di 3 U. e 100 SU. e militari di Tr., più 10 zappatori, sul tratto Gargazzone-Vilpiano della strada nazionale Merano-Bolzano, ov'è caduta una grossa frana. Il reparto provvede, con lungo lavoro, a sgomberare i detriti e a ripristinare le comunicazioni interrotte. 12 AGOSTO - Violente alluvioni nella regione del Lago Maggiore, causate da nubifragio con straripamento di fiumi in piena. La B. f. «Umbria» che, in occasione del campo d'arma, si trova in marcia di trasferimento da Armeno presso Orta (Lago d'Orta) a Viggiona (presso Cannobio), distaèca 4 cp. e 2 pl. zappatori del 53° rgt. f., e altrettanti reparti del 54°, che prestano opera per il riattamento di strade e ponti, arginatura di corsi d'acqua e puntellamento di case pericolanti a Lesa, Intra, Pallanza e in altre località. Da Novara, sede del 54° rgt. f. (il 53° ha sede in Vercelli), viene inviat.a a Stresa la cp. Dep. del rgt., della forza di 100 uomini, che rimangono sul posto 15 giorni, prestando b. loro opera di aiuto. 9 SETTEMBRE - In Calabria, vasti e violenti incendi si sviluppano nelle zone boscose della catena del Monte Pollino. Sono devastati dalle fiamme il colle Bragone (comune di Morano C.), il Timpone Campanaro e le pendici della stessa montagna del Pollino. Da Castrovillari, il locale DM invia distaccamenti per complessivi 3 U. e 80 uomini di Tr., che terminano la laboriosa opera di spegnimento solo il giorno 14. 11 SETTEMBRE - Estesi e furiosi incendi nei boschi del Monte Vulture, presso Menfi (Potenza). Il 48° rgt. f. «Ferrara» che; di stanza in Taranto, si trova nella zona per le esercitazioni estive, 239
fa intervenire i propri reparti per spegnere le fiamme. All'operazione partecipano complessivamente 18 U. e 350 SU. e mil. di Tr., che lavorano ininterrottamente dalle ore 12 del giorno 11 alle ore 10 del giorno 12. Ad essi subentrano altrettanti uomini del 47° rgt. f. dello stessa Brigata, anch'essi nella zona per le esercitazioni estive e che portano a compimento l'opera di estinzione il giorno 13. 9 OTTOBRE - La 18.a cp. del btg. «Dronero», del 2° rgt. alp., in distaccamento ad Acè~glio, in Val Mauria, dalla sede di Cuneo, interviene nelle ore notturne a spegnere un pericoloso incendio sviluppatosi nell'abitato e che minaccia di estendersi a tutto il paese. 4 NOVEMBRE - Fiamme nell'abitato di Melezet, in Val Dora, nei pressi di Bardonecchia. Il distaccamento del btg. « Exilles » del 2° rgt. alp., che si trova dislocato in quest'ultima località dalla sede di Torino, accorre sul posto e provvede allo spegnimento. 7 DICEMBRE - Il 27° rgt. f. «Pavia», di stanza in Rimini, distacca nella zona di Cattolica (Forlì) il reparto zappatori a compiere lavori di arginatura del torrente Ventena che, straripato, ha provocato un'alluvione. 19 DICEMBRE - Fiamme nella notte nel fabbricato delle Poste di Gorizia. Il 9° rgt. alp., di stanza nella città, interviene d'urgenza con un drappello di 3 U. e 100 fra SU. e mil. di Tr., che cooperano allo spegnimento dell'incendio. Anno 1925 FEBBRAIO Nei primi giorni del mese, in data non precisata dalle MM.SS., essendosi sviluppato un gravissimo incendio nel lato · sud della Galleria Umberto I di Napoli, il 1° rgt. b., di stanza nella città, interviene con propri reparti nell'opera di spegnimento.
29 MARZO - Il btg. « Susa», del 3° rgt. alp., in distaccamento a Susa dalla sede di Torino, invia alcuni reparti alla volta del Ricovero n. 4 della strada nazionale Susa-Moncenisio, sul quale si è abbattuta una valanga che ha travolto vari operai. I militari provvedono allo sgombero della neve e al salvataggio degli operai sepolti. 4 APRILE - Reparti dello stesso btg. alp. intervengono a spegnere un furioso incendio sviluppatosi nei locali della stazione F.S. di Susa. 9 LUGLIO - Il II btg. del 13° rgt. f. « Pinerolo», in distaccamento a Sulmona dalla sede di Aquila, distacca una propria com240
pagnia a spegnere un incendio di gravi proporzioni sviluppatosi nel comune di Introdacqua. 1 SETTEMBRE - A Reggio Calabria, nelle ore nott~rne, incendio nei locali dell'edificio della Banca d'Italia e del Genio Civile. Intervengono a spegnerlo reparti del 20° rgt. f. « Brescia », di stanza nel capoluogo. 2 SETTEMBRE Un violento incendio, sviluppatosi nel Duomo di Alessandria alle ore 4 del mattino, viene domato con l'intervento di reparti del 1° rgt. a. pe. di stanza nella città. Le truppe della B. f. «Aosta» (5° e 6° rgt.), che si trovano accampate per le esercitazioni estive nei pressi di Piana dei Greci (Palermo), intervengono a spegnere un incendio sviluppatosi in un locale grande magazzino di fieno e foraggi.
1 OTTOBRE - Il reparto zappatori del 27° rgt. f. «Pavia», di stanza in Rimini, viene distaccato nella zona di Cattolica (Forlì) ove il torrente Ventena in piena ha rotto gli argini inondando le campagne. I militari provvedono a riparare le rotte. 2 OTTOBRE Presso Cattolica, in località diversa dalla precedente, il torrente Ventena rompe ancora. Di nuovo viene fatto accorrere il reparto zappatori del 27° rgt. f., che provvede a tamponare le falle.
8 OTTOBRE - Un contingente di 80 uomini fra U., SU. e Tr. forniti dal 19° e 20° rgt. f. «Brescia», di stanza rispettivamente a Catanzaro e a Reggio C., viene inviato d'urgenza presso Badolato, lungo la linea ferroviaria jonica, ove è avvenuto un grave disastro per il crollo del ponte Ponzio durante il passaggio d'un treno viaggiatori. I militari prestano la loro opera di soccorso alle vittime della sciagura e cooperano ai lavori di ripristino della linea. Rientrano poi alle sedi il giorno 17. 16 OTTOBRE - In data odierna, a Napoli il corpo dei pompieri civili si scioglie. Per far fronte alle inderogabili esigenze del servizio e costituire presidio contro gli incendi e le calamità, 1'8° rgpt. g., dalla sua sede di S. Maria Capua Vetere, distacca nel capoluogo partenopeo un drappello di 20 militari zappatori al comando di un Tenente. Tale drappello funziona come « corpo provvisorio di pompieri civili » fino al 17 febbraio 1926. Rientrati in sede, i militari saranno gratificati, per l'ottima prova fornita, di una licenza premio di gg. 10 + il viaggio. 241
19 OTTOBRE - Il btg. «Aosta», del 4° rgt. alp., di stanza nell'omonima città, distacca la 43" cp. 'rinforzata con altri elementi del btg., a spegnere vari incendi che stanno devastando una foresta montana del territorio di Morgex. L'operazione, assai laboriosa a causa delle zone impervie, si protrae nd giorni 20 e 21 ottobre. 12 NOVEMBRE - In azione 1'8° rgpt. g. che da S.M. Capua Vetere invia d'urgenza a Isola Liri (Frosinone), allagata per un'alluvione provocata dalle acque straripate del fiume Liri - da cui sono state invase anche le campagne circostanti - la 2a cp. zappatori composta di 1 Cap., 2 Ten., 5 SU. e 108 militari di Tr. A tale reparto si aggiungono 4 U. e 75 SU. e Tr. inviati in distaccamento dal 15° rgt. f. «Savona», di stanza in Caserta. I reparti provvedono a portare soccorso alla popolazione, salvando persone e cose, a sgomberare le case e le strade dai detriti e dal fango e a ripristinare le comunicazioni. Terminano i loro interventi il giorno 18 seguente. 29 NOVEMBRE - Il 10° rgt. g. è di nuovo impegnato per un'alluvione del Volturno che ha allagato le campagne e gli abitati di Cancello e Amone (Caserta). Il rgt. distacca sul posto un drappello di 1 U. e 28 mil. di Tr., che provvedono a sgomberare le strade dal fango e dai detriti e a ripristinare le comunicazioni, protraendo i loro interventi fino al 6 dicembre. Il 20° rgt. f. «Brescia», di stanza in Reggio Calabria, distacca un drappello di 1 U., 1 SU. e 15 mil. di Tr. a Bagnara Calabra, dove un'alluvione ha arreca~o gravi danni. I militari prestano la loro opera di soccorso fino al 5 dicembre. 15 DICEMBRE - In Potenza, crolla improvvisamente l'edificio in via di costruzione, destinato quale sede del Provveditorato per i Lavori Pubblici della Basilicata. Il 29° rgt. f. « ~isa » interviene con 8 U., 15 SU. e 123 mil. di Tr. che prendono parte al lavoro di sgombero delle macerie sotto le quali sono rimasti sepolti 25 operai. L'intervento, al quale partecipano anche i militari della locale cp. distrettuale, nonostante il continuo pericolo di crolli e il rigore della stagione, continua ininterrottamente per tre giorni e tre notti. Vengono estratti 17 operai vivi e 8 morti. Il Provveditorato per i Lavori Pubblici mette a disposizione delle autorità militari la somma da lire 1000 da distribuire ai soldati che si sono vivamente impegnati. I militari però devolvono la somma alle famiglie delle vittime della sciagura. 17 DICEMBRE - La r cp. del 39° f. «Bologna», in distaccamento a Pozzuoli dalla sede reggimentale di Napoli, interviene a spe242
gnere l'incendio che sta devastando una segheria operante nella cittadina. 19 DICEMBRE - Straripamento del fiume Isonzo, causato da una eccezionale piena, con conseguente allagamento degli abitati di Sagrado e di Fogliano, a valle di Gradisca. Il 1° rgt. f. « Re » distacca dalla sua sede di Gradisca il pl. zappatori del II btg., che presta soccorso alla popolazione e provvede a ripristinare gli argini. Dicono le MM.SS .: « La solerzia con cui la truppa disimpegnò il suo compito le valse la gratitudine della popolazione intera>>. 24
DICEMBRE -
Il 24° rgt. a. cam., di stanza in Messina,
è tra i vari corpi del locale presidio che invia drappelli a spegnere
un furioso incendio sviluppatosi alle ore 17 in uno dei principali stabilimenti industriali della città. Le fiamme sono domate intorno alle ore 21.
25 DICEMBRE - Il btg. « Susa », del 3° rgt. alp., in distaccamento nell'omonima cittadina dalla sede di Torino, interviene con i propri reparti a spegnere un grave incendio sviluppatosi nella frazione di Castelpietro e che minaccia di estendersi a tutte le abitazioni ( 1) . Anno 1926
14 GENNAIO - A Pola, nelle ore notturne, si levano fiamme dal magazzino del « greggio » della locale Manifattura Tabacchi. Primi a rendersi conto dell'incendio sono i militari di guardia alla caserma del 73° rgt. f. di stanza nella cittadina. Il rgt. distacéa quindi un forte contingente di truppa che coopera allo spegnimento. Il comando della B. f. « Puglie » fa intervenire anche i reparti del 7 4° rgt. f., ugualmente di sede in Pola. Sotto un tempo piovoso e rigido, l'opera di spegnimento si protrae per tutta la giornata.
25 GENNAIO - La Val di Scalve, nell'Alto Bergamasco, è colpita da un'alluvione causata dall'anticipato scioglimento delle nevi. Il II rgpt. g. di C.A. di Pavia invia a Darfo un distaccamento di 15 militari zappatori-minatori al comando di 1 ufficiale, che prestano soccorso alla popolazione fino al 2 febbraio. (1) Dato il ripetersi dell'intervento del btg. nello spegnimento di incendi, gli stessi alpini scherzosamente tirano fuori il detto: « A brusa - suta 'l Susa» ( « Ehi brucia - sotto il Susa ») che rimane poi nel distintivo del battaglione.
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5 MARZO - Incendio sul promontorio di Portofino, nei boschi siti in zona Semaforo, a N.O. di Portofino-Vetta. Da Genova vengono fatti intervenire d'urgenza: 3 U. e 170 SU . e Tr. del 2° rgt. a. pe. cam.;
-
50 uomini del 90° rgt. f. « Salerno ». La vastità degli incendi e la difficoltà di eliminare tutti i focolai obbligano i reparti a protrarre gli interventi fino al 10 marzo. 16 MARZO Il 1° rgt. alp., di stanza in Mondovì, invia a Bastia e a Ceva 51 alpini con i loro ufficiali a soccorrere quelle popolazioni danneggiate dallo straripamento del fiume Tanaro. 30 APRILE Il 9° rgt. a. cam ., di stanza in Trento, ha distaccato durante il mese vari drappel]j per lavori di rafforzamento degli argini lungo l'Adige e altri fiumi locali, tra i quali l'Isarco. I co_rsi d'acqua, infatti, ingrossati dalle insistenti piogge, minacciavano di straripare in vari punti. 15 MAGGIO - A Riva del Garda (Trento) il I II e il IV gr. del 5° rgt. a. pe., colà in distaccamento dalla sede reggimentale di Verona, e i reparti del btg. « Edolo » del 6° rgt. alp. in distaccamento dalla sede di Bressanone, intervengono nei ' lavori di rafforzamento degli argini del torrente Albola che, straripando, ha allagato alcune zone dell'abitato. I militari effettuano altresì operazioni di soccorso e di sgombero delle case dei sobborghi Albola I e Albola II e di viale Umberto I invase dalle acque. Il 9° rgt. bersaglieri, di stanza in Asti, distacca a Canelli un drappello di 30 uomini di truppa comandati da 1 ufficiale a prestare soccorso a quella popolazione danneggiata dall'alluvione provocata dallo straripamento del fiume Tanaro. Il drappello protrae i propri interventi sino al 20 maggio. 16 MAGGIO Il maltempo, che sta imperversando su tutta l'Italia Settentrionale, provoca ovunque eccezionaU piene di fiumi con straripamenti e alluvioni. Varie unità dell'Esercito vengono fatte intervenire - sotto l'imperversare della pioggia - per rendere meno gravi i danni della calamità che dal Piemonte al Veneto interessa i bacini del Po, dell'Adige, dei relativi affluenti e di altri fiumi : - il 1° rgpt. g. , di stanza in Casale Monferrato, distacca un drappello di 1 U. e 22 tra SU. e militari di Tr. a Candia Lomellina per compiere lavori di arginatura del fiume Sesia, le cui acque hanno inondato quell'abitato; altro drappello di 1 Capitano e 50 SU. e militari di Tr. raggiunge la località Pozzi, nei pressi di Casale, sulla sponda 244
sinistra del Po, per riparare l'argine rotto dalla violenza della piena; un plotone è inviato nel comune di Valmacca, ugualmente inondato dalle acque straripate del Po; - il 1° rgt. a. pe. cam., anch'esso di stanza in Casale M., interviene con vari drappelli nell'abitato e nella regione circostante per sgombero case dal fango e ripristino delle comunicazioni; - il 65° rgt. f. «Valtellina», di stanza in Piacenza, distacca le proprie truppe in varie zone della città e della regione circostante per rafforzare gli argini del Po; gli uomini lavorano ininterrottamente giorno e notte per scongiurare le previste catastrofi.che conseguenze della piena del fiume; - il 1° rgt. a. pe., di stanza in Alessandria, invia drappelli di soccorso in due località della provincia, colpite da alluvioni provocate dallo straripamento dei fiumi Tanaro e Bormida e loro affluenti: un pi. di 1 U. e 25 mii. di Tr. raggiunge Oviglio, nella valle del Belbo; un pl. di 1 U. e 32 mii. di Tr. va nel comune di Alluvioni Cambiò; - Il 2° rgpt. g. di C.A., di stanza in Pavia, dist~cca forti drappelli in varie zone della provincia, allagate per lo straripamento ·del Ticino, al fine di riparare i danni e soccorrere le popolazioni; - il rgt. pontieri e lagunari, di stanza in Piacenza, distacca ovunque propri drappelli per compiere salvataggi di persone in pericolo; - il 5° rgt. a. pe., di stanza· in Verona, invia con autocarri un drappello di 1 Ufficiale e 25 uomini tra SU. e Tr. ad Angiari e un secondÒ drappello di ugual forza a Zevio, a disposizione del genio civile per lavori di rafforzamento degli argini dell'Adige, che minaccia di stranpare; - il 57° rgt. f. «Abruzzi», di stanza in Vicenza, interviene con i propri reparti a prestare soccorso nelle zone di Liviera, Torri di Quartesolo e dello stesso capoluogo, tutte inondate dallo straripamento dei fiumi Bacchiglione e Astico. Gli interventi hanno termine il giorno 20; - il comando della B. f. « March~ », di sede in Treviso, impiega reparti del 55° rgt. f., ugualmente di sede nella città, per opera di soccorso nei paesi di Salettuol e Candelù per rinforzare gli argini del Piave; - la IV btr. del 3° rgt. a. mon., in distaccamento ad Agordo dalla sede reggimentale di Belluno, interviene in operazioni di soccorso della popolazione della Val Cordevole funestata da violento nubifragio e coopera a lavori di riparazione delle attrezzature della linea ferroviaria Agordo-Bribano, devastate dalla bufera. 245
17 MAGGIO - Altri reparti, oltre a quelli già pienamente impegnati, intervengono in soccorso delle popolazioni colpite da alluvioni: - la IX B. f., di stanza in Mantova, impiega truppe dei dipendenti reggimenti 49°, 57° e 79° per lavori di rafforzamento degli argini del Po e dell 'Oglio; - il 77° rgt. f. <<Toscana», di stanza in Brescia, invia un pl. a Cagno e un pl. ad Artogne, nella Val Camonica, per lavori di ripristino delle comunicazioni stradali interrotte dallo straripamento dell'Oglio. I militari rientrano alla sede il 21 maggio; - il 17° rgt. f . « Acqui », di stanza in Rovereto, distacca propri reparti ad Avio, Borghetto, Ala e Riva per cooperare ai lavori di difesa contro la furia dei fiumi; - il 232° rgt. f. «Avellino», di stanza in Bolzano, distacca un pl. a S. Antoni, un pl. a Caldaro e un pl. a Caldaro e Vilpiano per soccorso a quelle popolazioni danneggiate dallo straripamento dell'Adige; - il 79° rgt. f. «Roma» e il 4° rgt. g., di stanza in Verona, intervengono in soccorso della popolazione dei quartieri bassi del capoluogo e della regione circostante, allagate dallo straripamento dell'Adige; il 5° rgt. a. pe. distacca un pl. di 1 U. e 15 mil. di Tr. a S. Michele Extra per rafforzamento argini; - il 58° rgt. f. «Abruzzi», di stanza in Padova, impiega i propri reparti nelle località della provincia maggiormente colpite dallo straripamento dell'Adige. I militari rinforzano gli argini e ripristinano le comunicazioni. 18 MAGGIO - Il Po minaccia di straripare in zona di Cremona. Il 50° rgt. f. « Parma », di stanza nella città, con un contingente di 474 uomini, provvede a compiere lavori di rafforzamento degli argini a Gerre de' Caprioli, Cascina Canonette e Spinadesco. I militari lavorano ininterrottamente fino al giorno 23; - straripato il Po presso Suzzara e Guastalla, il 66° rgt. f . « Valtellina », di stanza in Reggio Emilia, si porta nelle due località per eseguire lavori di riattamento degli argini, rientrando in sede il 21 , dopo tre giorni di ininterrotto impiego;
- il 6° rgpt. g. di C.A., di stanza in Firenze, invia nelle zone della provincia di Piacenza ormai inondate dallo straripamento del Po, 5 stazioni fotoelettriche con 30 militari al comando di 1 ufficiale. Le stazioni vengono dislocate nei luoghi ove si sta lavorando di notte per le riparazioni degli argini, rimanendo sul posto fino a interventi ultimati. 246
Sempre in data odierna, poiché il Po in piena minaccia di romper gli argini nel Polesine, alle ore 9 ,30 del mattino il 4° rgpt. g. di C.A., di stanza in Bologna, invia -. - su ordine improvviso - il btg. zappatori-minatori, della forza di 7 U., 23 SU. e 520 mil. di Tr. ad Adria, ove il reparto, agli ordini del proprio comandante, viene impiegato nei lavori di rafforzamento degli argini. Tali lavori si protraggono fi.no al giorno 25 seguente (1). Successivamente, con f. n. 5261 del 14 ottobre, l'I spettore dell'Arma del Genio comunicherà a tutti i reparti del Corpo, che sono stati impegnati in occasione delle alluvioni di questo mese, la seguente lettera del capo del governo e ministro della guerra: « Sig. Generale, ho preso conoscenza della relazione della S.V. nell'opera prestata dai reparti dell'Arma del Genio durante le inondazioni che funestarono nel maggio scorso le vallate dell'Italia Settentrionale. « L'intelligente operosità ed abnegazione dimostrate hanno confermato la fede che anima i reparti del genio nel rafforzare di nuove prove le luminose tradizioni della loro Arma. Come capo del governo e ministro della guerra esprimo il mio compiacimento e tributo ai Reparti che diedero l'attivo loro concorso, il mio vivo elogio che V.S. vorrà partecipare. F/ to Mussolini».
21 MAGGIO - Il 50° rgt. f . «Parma», che dal giorno 18 ha già un forte contingente di uomini impegnati a rafforzare gli argini del Po in alcune località della provincia di Cremona, in data ·odierna distacca altri 243 militari con ufficiali e sottufficiali a ~inanuova per compiere lavori di riparazione degli argini del fiume Oglio, colà straripato in seguito a eccezionale piena. Gli interventi hanno termine il giorno 23. 23 MAGGIO - Alluvioni a S. Stefano Belbo e a Cortemilia (Cuneo) provocate dallo straripamento rispettivamente del Belbo e della Bormida. Il 3~0 rgt. f. «Ravenna», di stanza in Alba, invia in soccorso l U. e 40 tra SU. e militari di Tr. nella prima località e 1 U. e 20 militari di Tr. neUa seconda. 1 GIUGNO - In seguito a richiesta del Genio Civile alle autorità militari, il 6° rgpt. g. di C.A. di Firenze invia a Bibbiena il btg. (1) Date le calorose e imponenti manifestazioni di gratitudine espresse dalle popolaztoni del Polesine ai genieri per l'intenso lavoro svolto in loro favore, il comandante del raggrupparnento con gli ufficiali alla sede e la fanfara si recano alla stazione di Bologna a ricevere il btg., al quale poi pervengono lettere di elogio dal Sottoprefetto di Adria e dal Delegato del Magistrato delle Acque della stessa città. ·
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zappatori-minatori, della forza di 8 U. e 320 fra SU. e mil. di Tr., per cooperare alla costruzione della strada che porta al Santuario della Verna. I genieri compiono il tratto Banzena-La Verna alle dipendenze tecniche dello stesso Genio Civile, lavorando per oltre quattro mesi. Rientreranno in sede, infatti, il 15 novembre. Successivamente giunge al comando del rgpt. l'elogio dell'Ispettore Superiore del V Circolo d'Ispezione del Genio Civile per la Toscana e l'Umbria mentre, in data 11 ottobre, lo stesso comando riceve comunicazione della seguente lettera inviata dal ministro dei Lavori Pubblici al ministro della Guerra: « A S.E. il Ministro della Guerra, l'Ufficio del Genio Civile di Arezzo mi comunica che i lavori di costruzione della strada della Verna sono stati completamente ultimati nel termine prefisso. Poiché !'E.V. ha consentito che 2 compagnie del 6° Raggruppamento dél Genio militare di Firenze collaborassero all'esecuzione di tali lavori e l'opera militare è riuscita mirabilmente efficace, sento il dovere di segnalare all'E.V. le prestazioni intelligenti e fattive dei reparti 'predetti che in unica fusione d'intenti, dagli Ufficiali ai Soldati, non hanno risparmiato fatiche pur di completare il tratto loro affidato. F/ to il ,ninistro Giuriati ». 9 GIUGNO - Incendio negli stabilimenti della Società « Montecatini » di Sinigo, presso Merano. Interviene nell'opera di spegnim,ento il 231° rgt. f.« Avellino», che è di sede in quella città. 16 AGOSTO - Violento nubifragio sulla Valganna (Varese). Il 2° raggruppamento genio di C.A. che, di sede in Pavia, si trova nella zona per il campo estivo, interviene in soccorso delle popolazioni con il btg. zappatori-minatori. I militari provvedono anche alla costruzione di un ponte stabile a Trelago in comune <li Ghirla. Rientrano alla sede il giorno 27. 21 AGOSTO - La 51a cp. del btg. «Edolo», del 6° rgt. alp., in distaccamento a Silandro, in Val Venosta (Bolzano), viene impiegata per spegnere un incendio sviluppatosi nella zona boschiva del vicino Monte Tramontano. 23 SETTEMBRE - Una cp. dì formazione del 71° rgt. f. « Pugile», che si trova distaccata nell'alta valle dell'lsarco (Bolzano) dalla sede di Venezia, interviene in soccorso della popolazione di Vipiteno gravemente minacciata da un'alluvione prodotta dallo straripamento del fiume. I militari eseguono alacremente i lavori di arginatura. A Volterra, il reparto del 21° rgt. f. « Cremona », che si trova colà distaccato dalla sede reggimentale di Pisa, presta la propria
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opera per spegnere un grave incendio sviluppatosi nell'edificio del locale Consorzio Agrario. 26 SETTEMBRE - Nelle ore notturne, il fiume Isarco in piena straripa in località Le Cave, presso Fortezza. La furia delle acque asporta un tratto dei binari della linea Bolzano-Brennero. Poco dopo una locomotiva, che con un carro ferroviario transita sul posto, deraglia e precipita nel fiume, trascinando nella caduta il carro sul quale si trovano 30 operai. Il 6° rgt. alp., di stanza in Bressanone, invia d'urgenza sul posto tutti i militari disponibili alla sede più 50 uomini della cp. comando (il resto del rgt. è impegnato fuori per il campo autunnale). Gli alpini provvedono al recupero delle salme dei ferrovieri e degli operai deceduti. Lavorano altresl al riattamento dei binari asportati dal fiume. 27 SETTEMBRE - Violento nubifragio sulle valli dell'Idria e del Vìpacco: distrutti i raccolti e danneggiate le case di quelle popo· lazioni. Il I btg. del 23° rgt. f. « Como», in distaccamento a Idria dalla sede di Gorizia, si adopera nel soccorso delle famiglie duramente provate. Provvede quindi a lavori di sgombero e riattamento strade di comunicazione interrotte dall'alluvione nella stessa valle Idria e in val Reca. Successivamente, al comandante del btg. giunge la seguente lettera dal Municipio di Idria: « L'opera umanitaria, che con vero senso altruistico del dovere e con vero slancio fraterno hanno prestato il 27 corr. i militari di cotesto Presidio, guidati dai propri ufficiali, per soccorrere e sollevare le famiglie pericolanti in mezzo alla violenza delle acque, ha destato l'ammirazione della cittadinanza ed è segno al più vivo e riconoscente encomio. « Nel porgere a nome della cittadinanza le più vive grazie per la preziosa opera prestata in questa dolorosa circostanza, pregola rendersi interprete presso i Sigg. Ufficiali e presso i valorosi Militari, del sentimento di commossa riconoscenza di questa popolazione. F/ to il Sindaco di Idria».
5 OTTOBRE - Nelle ore serali, essendo stata la città di Bari colpita da un'alluvione, truppe della XXIII Brigata dì fanteria vengono impiegate in soccorso della popolazione e per lavori di scolo delle acque e prosciugamento delle strade. 25 OTTOBRE 100 uomini di truppa con i loro ufficiali vengono avviati dal Comando del 7° rgt. f. « Cuneo », di sede in Milano, alla volta di Sondrio per riparare strade e ponti danneggiati 249
da una violenta alluvione. Il distaccamento rimane in Valtellina fino al 14 novembre. 30 OTTOBRE - Nelle ore notturne, il fiume Gesso straripa nei pressi di Borgo S. Dalmazzo, sommergendo i ponti della cittadina. Da Cuneo, ov'è di stanza, il 33° rgt. f. « Livorno » invia, nella stessa nottata, una compagnia di 95 uomini che provvede ad arginare le acque irrompenti. 31 OTTOBRE - A Verona, durante la 2a quindicina del mese di ottobre, in giorno non precisato dalle MM.SS., sprofondano improvvisamente circa 20 metri di muraglione del Lungadige Re Teodorico. Il 5° rgt. a. pe., di stanza nella città, interviene sul posto con tutti i militari disponibili, che intraprendono immediati lavori di arginamento per impedire che le acque dell'Adige allaghino la città. Le MM.SS. della IX Brigata di fanteria, di sede in Mantova, recano che durante il mese si sono avute di nuovo grandi inondazioni in seguito alle piene dei fiumi Po e Oglio e che reparti dei reggimenti della B. (49°, 57° e 79° f.) sono stati impiegati nei lavori di rafforzamento degli argini dei due fiumi e dei loro affiuenti. 1 NOVEMBRE - Continue piogge nelle provincie di Trento, Bolzano e Verona provocano l'ingrossamento dei fiumi Isarco, Adige e Talvera che finiscono per straripare e inondare vaste zone di campagna e centri abitati. Il Cdo del C.A. di Verona prende ad attivare varie unità della regione per il soccorso alle popolazioni e per eseguire i primi immediati lavori tesi a ridurre i danni provocati dalla furia delle acque. Qui di seguito gli interventi di cui è rimasta traccia nelle MM.SS.: - il 6° rgt. alp., di stanza in Bressanone, distacca a Chiusa 1 U. e 60 uomini di Tr., mentre 160 uomini di Tr. al comando di un Tenente del btg. «Vestone» raggiungono Salorno per assistenza ai sinistrati, lavori di sgombero dei detriti e del fango, di deflusso delle acque e riattamento degli argini; - il 231° rgt. f. «Avellino», di stanza in Merano, distacca a Lana Postal, allagata dall'Adige, una cp. del II btg. i cui componenti provvedono, tra l'altro, ai primi soccorsi ai passeggeri di un treno deragliato; - il 232° rgt. f. (ugualmente della B. «Avellino»), di stanza in Bolzano, distacca una cp. a Salorno per cooperare con gli alpini, mentre un pl. viene inviato a Vadena per lo sgombero dei canali. L'Adige in piena straripa in più punti, inondando i quartieri bassi di Verona e vaste zone del Veronese. Pre2 NOVEMBRE -
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stano opera di soccorso e compiono lavori di arginatura, sgombero dei detriti i seguenti Corpi e reparti di stanza nella città: - 4° rgt. genio; - btg. del rgt. pontieri e lagunari, in distaccamento nella città scaligera dalla sede di Piacenza, che viene impegnato anche in operazioni di vettovagliamento delle popolazioni dell; provincia colpite dall'alluvione; 79° rgt. f. << Roma » con tutti i propri battaglioni. 4 NOVEMBRE - In seguito ad alluvione, provocata dalle insistenti piogge, la strada provinciale di Idria, in provincia di Gorizia, frana per un chilometro. Il II btg. del 23° f. «Como», in distaccamento a Cormons dalla sede reggimentale sita nel capoluogo, invia la r cp. a Tribusa Inferiore. I militari, nonostante l'imperversare del maltempo, lavorano ininterrottamente per 11 giorni fino al riattivamento dell'arteria franata. Rientrano alla sede il giorno 15. In Val Camonica, il torrente Dezzo straripa presso l'abitato di Darfo, causando gravi danni. Da Brescia, ove sono di stanza, il 77° rgt. f « Toscana » e il 7° rgt. b. inviano ciascuno un pl. zappatori. I militari lavorano alle opere più urgenti fino al giorno 11.
5 NOVEMBRE - Il 4° rgt. genio, di stanza in Verona, distacca a S. Benedettp (Mantova), una cp. del btg. zappatori-minatori che provvede a riattare gli argini del fiume le cui acque straripate hanno inondato la località. Un pl. è distaccato a Motteggiana. I militari lavorano fino al giorno 12. 6 NOVEMBRE - Durante la notte sulla città di Bari si scatena un violento nubifragio che provoca vasti allagamenti nell'abitato e gravi disagi alla popolazione che in molte zone deve abbandonare le case. Fra i reparti che, ancor prima dell'alba, sono chiamati alle opere di soccorso, sgomberando inoltre le case e le vie dall'acqua e dal fango, sono: - il 14° rgt. a. caro., che interviene con tutti i militari presenti in caserma e tutti gli ufficiali; ii 10° rgt. f. « Regina» con tutte le compagnie; - il reparto truppa del locale Distretto Militare. 7 NOVEMBRE - Stante la gravità della situazione m Bari alluvionata, vengono attivate altre unità del C.A.: - il 18° rgt. a. cam., di stanza in Aquila, invia un drappello di 3 U., 3 SU. e 48 uomini di Tr.;
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- il 13° rgt. t. «Pinerolo», ugualmente di sede in Aquila, invia traendoli dai propri reparti alla sede e dal II btg. distaccato a Sulmona - 9 U. e 242 tra SU. e Tr. riuniti in un btg. di formazione al comando di 1 U. sup.; - il 14° rgt. f. « Pinerolo », di stanza in Chieti, interviene con il proprio II btg. al completo; - il 4 7° rgt. f. « Ferrara », di stanza in Lecce, invia un btg. di formazione di 12 U., 16 SU. e 260 militari di Tr.; - il 225° rgt. f. «Arezzo», di stanza in Foggia, invia la 3a cp.; - il 10° rgt. g., di stanza in S.M. Capua Vetere, fa giungere tutti i militari disponibili. Gli interventi dei vari contingenti di soccorso si protraggono fino al 25 novembre. 10 NOVEMBRE - Il comando della B. f. <<Valtellina» interviene con il 65° rgt. f., di stanza in Piacenza, in varie zone della provincia a riparare gli argini del Po, rotti dalla piena del fiume con conseguenti alluvioni e allagamenti. Impiega il 66° rgt. f., di stanza in Reggio Emilia, a Cascina Ponte, ove i danni sono particolarmente gravi. 20 NOVEMBRE - Il 77° rgt. f . « Toscana », di stanza in Brescia, distacca il reparto zappatori a Darfo, in Val Camonica, a riparare gli argini del fiume Oglio straripato in quella località. I militari rientrano il giorno 25. Da Udine, ov'è di stanza, il 2° rgt. f. « Re » invia distaccamenti a Trento d'Isonzo e a Valbruna in occasione delle ~lluvioni che hanno colpito la zona di Plezzo e Tarvisio. I reparti rimangono a lavorare nelle località danneggiate per circa 30 giorni. Il 2° rgpt. g. di C.A., di sede in Pavia, impiega forti drappelli di truppa in varie zone della provincia per riparare i danni provocati dalle acque straripate del Ticino. 21 NOVEMBRE - Il Cdo della Brigata di fanteria «Sicilia», di stanza in Parma, interviene con reparti dei propri reggimenti in soccorso delle popolazioni della provincia di Piacenza danneggiate da ulteriori straripamenti del Po, in piena per persistenti piogge. Il 61° rgt. f. distacca 100 uomini di Tr. con 4 ufficiali; il 62° numerosi drappelli a Rotta Pontone. I militari rientrano alla sede il giorno 27. 22 NOVEMBRE Il maltempo imperversa anche in Toscana. L'Arno, il Bisenzio, l'Ombrone e altri minori corsi d'acqua vanno in piena e straripano in varie località provocando alluvioni ovunque. 252
In soccorso delle popolazioni vengono attivati i seguenti Corpi: - a Firenze, il 19° rgt. a. cam., che impiega due squadre di 15 uomini ciascuna per sgomberare strade e case allagate e invase dal fango; - nella zona di Campi Bisenzio, presso Prato, il rgt. c. « Alessandria » con reparti cavalleggeri, e il 6° rgpt. genio di C.A. con drappelli della forza complessiva di 5 U. e 65 tra SU. e Tr.; - a Borgo S. Lorenzo, nel Mugello, 1'84° rgt. f. «Venezia» (ugualmente come gli altri tre Corpi già nominati, di sede in Firenze) con un reparto di 1 U. e 50 militari di Tr.; - nella zona del Pistoiese 1'83° rgt. f. «Venezia», di stanza nel capoluogo, con 1 U. e 45 militari di Tr. a Montale; 1 U. e 25 Tr. a Tizzana; 1 U. e 50 Tr. presso Prato; il rgt. c. «Alessandria» con drappelli a Montale e Agliana. 23 NOVEMBRE - L'89° rgt. f. «Salerno», di stanza in Genova, invia singoli distaccamenti a Luzzara, Boretto e Gualtieri, località in provincia di Reggio Emilia alluvionate per lo straripamento del Po; il 2° rgt. a. pe., ugualmente da Genova, invia a Guastalla, località della stessa provincia anch'essa alluvionata, 2 U. e 105 uomini di Tr. Da Cremona, ov'è di stanza, il 3° rgt. a. pe. cam., che è in periodo di forza minima, fa intervenire tutti i militari disponibili. I vari distaccamenti provvedono al riattamento degli argini e al ripristino delle comunicazioni, lavorando ininterrottamente fino al giorno 30 novembre. 24 NOVEMBRE - Da Piacenza, il rgt. pontieri e lagunari distacca a Campi Bisenzio un reparto di 1 U. e 50 uomini di Tr. e relativo materiale, per cooperare con le truppe già presenti sul posto nei soccorsi alla popolazione alluvionata. Da questa zona i vari reparti prendono a rientrare alle sedi intorno alla fine del mese. 26 DICEMBRE - Un pl. di 1 U. e 25 uomini di Tr. viene distaccato dal 5° rgt. f. · « Aosta», di stanza in Girgenti, a Porto Empedocle per soccorsi alla popolazione colpita da alluvione. Anno 1927
17 GENNAIO - Un drappello di zappatori-minatori del 6° rgt. g., di stanza in Bologna, viene distaccato a Moggio Udinese per costruire un ponte sul torrente Fella, in sostituzione di altro asportato dalla furia delle acque durante le piene del precedente mese di novembre. Il drappello, che è agli ordini di un Capitano, rientra a Bologna il 16 febbraio, dopo che il manufatto è stato collaudato ed è entrato in esercizio.
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24 FEBBRAIO - Un reparto viene inviato dal 3° rgt. g. di Pavia a Carmiano (Piacenza) per la costruzione di un ponte sul Nure. L'opera è di primaria importanza per le popolazioni di Carmiano, Vigolzone e Chiulano e finora la sua realizzazione è stata vanamente chiesta da quei municip1. Ora si dà inizio alla costruzione, grazie a una sottoscrizione degli abitanti e all'apporto del genio militare. Gli abitanti di Carmiano e Chiulano offrono gratuitamente la loro opera, unendosi nei lavori ai 'genieri. Il ponte viene poi inaugurato 1'8 agosto da alte autorità civili e militari, in presenza di un'immensa folla, venuta anche dalle località di Ponte dell'Oglio, Gossolengo, Bobbio, Borgonuovo. 24 MARZO - Il 29° rgt. f. «Pisa», di stanza in Potenza, interviene con un plotone di 1 U., 1 SU., 27 uomini di Tr. a sgomberare le macerie di un locale edificio in costruzione, crollato improvvisamente, seppellendo un operaio. I militari recuperano il corpo della vittima.
1 APRILE - Durante il mese, in giorno non precisato dalle MM.SS., il rgt. pontieri e lagunari invia da Piacenza nelle località di Rotta Finarda, Rotta Roncarolo e Rotta Pontone, minacciate dalla piena del Po, un reparto di 3 U. e 80 militari di Tr. con 15 barche per eventuali interventi di salvataggio. Non essendosi verificate tali esigenze, il personale viene adibito al rafforzamento degli argini del fiume. 28 LUGLIO - Un reparto autonomo del 231° rgt. f. <<' Avellino », che è stato lasciato nella sede di Merano durante le esercitazioni del campo d'arma, accorre in aiuto della popolazione di Cermes, presso Lana, funestata da una grossa alluvione. Il reparto 3 U. e 40 tra SU. e Tr. - provvede a riparare i danni provocati dal sinistro. 29 LUGLIO - Il 9° rgt. g., di stanza in Trani, invia a Pescara 1 Ufficiale e 50 telegrafisti per l'impianto di una rete telefonica in occasione dello svolgimento in quella città della gara automobilistica « Coppa Abruzzo ». Durante le gare (6 e 7 agosto) i militari provvedono al collegamento fra i vari punti del circuito e la direzione di gara. Il rgt. ferrovieri del genio, di stanza in Torino, impiega un distaccamento di 2 U., 2 SU. e 41 militari di Tr. a Morbegno, per costruire un ponte « Kohn » di m 142 sull'Adda, richiesto da quelle autorità civili per temporanee esigenze di traffico stradale nella zona. Il 18 agosto tale distaccamento sarà rinforzato da 4 U., 7 SU. e 102 militari di Tr. Il manufatto viene condotto a termine il 20 ottobre 254
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seguente. Sarà poi smontato il 21 gennaio 1929 da altro distaccamento del rgt. 2 AGOSTO - Un incendio sviluppatosi nei boschi di Rocca Pian dei Prati, presso il paese di Zuccarello (Savona), viene spento da vari drappelli distaccati dal 2° centro artiglieria contraerei che, di sede in Genova, si trova nella zona per esercitazioni di tiro a mare. Altri incendi boschivi verranno spenti nel cor' del mese, anche presso il semaforo- di Zaigueglia. 4 AGOSTO - Il btg. telegrafisti dell'8° rgt. g. di Roma, che si trova accantonato nel paese di Cottanello (Rieti) per le esercitazioni del campo estivo, viene impiegato nell'opera di spegnimento di un vasto incendio divampato nel bosco comunale sito in località Monti Grandi, tra Macchia di Mezzo e la Cappelletta. Il 7° rgt. f. «Cuneo», che si trova dislocato in Valsassina dalla sede di Milano per le esercitazioni estive, interviene con i suoi due btg. al completo a spegnere un vasto incendio sviluppatosi nei boschi del monte Barzaghino (Croce del Pizzallo e Dosso Dorella). I reparti si alternano nell'operazione giorno e notte fino al 6. Il giorno 8 agosto viene ancora inviata una cp. che lavora dalle ore 2,30 del mattino alle ore 14 per spegnere gli ultimi focolai.
5 AGOSTO - Il Cdo della V Brigata di fanteria, con sede in Genova, ma dislocata nella zona di Ventimiglia per le esercitazioni estive, impiega truppe del 41°, 42° e 89° rgt. f. per spegnere estesi incendi divampati nei boschi della regione di M. Morgi - C. Olivastro (Dolceacqua). 15 SETTEMBRE - Dalle MM.SS. del Cdo del e.A. di Trieste: « Il giorno 15 settembre 1927 nella frazione di Selz (S. Pietro del Carso) si sviluppava un incendio che, favorito dal vento, produceva la distruzione di 21 case con ammontare di danni per circa un milione di lire. « Per l'opera di salvataggio e spegnimento vennero impiegati: il reparto del 151° Fanteria distaccato a S. Pietro del Carso e anche Guardie di Finanza. « Per l'assistenza ai danneggiati furono distribuiti i seguenti oggetti e derrate dell'Amministrazione Militare: 8 tende per magazzini viveri, capaci di contenere 160 persone; 95 posti letto; 150 coperte; viveri occorrenti per dieci giorni a cento persone e cioè: 150 kg di pasta, 30 kg di riso, 15 kg di lardo, 550 kg di farina, 250 kg di carne».
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16 SETT EMBRE - Il comando del Distretto Militare di Ce. falù distacca il personale della cp. distrettuale a spegnere un incendio sviluppatosi nei pressi di Gibilmanna (Palermo). L'operazione si protrae ininterrottamente fino al mattino del 17. 23 SETTEMBRE - Crollo di una casa a Catanzaro. Provvedono allo sgombero delle macerie e al recupero delle vittime 1 U. e 40 Tr. del 19° rgt. f.f Brescia», colà di stanza. 25 SETTEMBRE - Nelle ore notturne il torrente Fleres, in provincia di Bolzano, per improvvisa piena supera gli argini a monte di Colle Isarco (Gossensass), producendo estesi allagamenti della valle fino a Fortezza. In soccorso della popolazione e a limitare i danni, vengono fatti subito int,rvenire: - da Colle Isarco, ov'è in distaccamento, la 2a cp. zappatori-minatori del 4° rgt. g. di Verona, che si porta a Vipiteno ove provvede a rialzare gli argini per contenere le acque del Fleres che minacciano di allagare l'abitato; - da Bolzano, la 4a cp. del 232° rgt. f. « Avellino », della forza di 100 uomini, che provvede al ripristino delle comunicazioni; - da Bressanone, ov'è in distaccamento, il gr. «Vicenza», con le batterie 19\ 203, 21" e 333, del 2° rgt. à. mon. di Bergamo, i cui militari provvedono a rinforzare gli argini del Fleres e dell'Isarco. Gli interventi si protraggono fino a tutto il giorno 28.
26 SETTEMBRE - Gravi inondazioni in Valtellina e nel Chiavennasco, provocate dallo straripamento dell'Adda e di vari affluenti. Vengono fatti intervenire, per il ripristino delle comunicazioni e per riparare i più gravi danni: - a Berbenno, 1 U. e 36 uomini di Tr. del 77° rgt . f. «Toscana» di stanza in Brescia; - in Val Mallero, 1 U. e 27 uomini di Tr. del 7° rgt. b.; - a Campodolcino, 10 U. e 199 tra SU. e militari di Tr. dell'8° rgt. f. « Cuneo » di stanza in Milano; - a Sondrio e a Caiolo, 1 U. e 70 tra SU. e militari di Tr. del 50° rgt. f. « Parma » di stanza in Cremona; - ugualmente a Sondrio, 25 uomini con 15 autocarri del 3° centro automobilistico di Milano, per trasporto truppe e materiali. Gli interventi, fra cui non poche operazioni di salvataggio di persone rimaste in case circondate dalle acque, si protraggono fino al giorno 15 ottobre. 256
29 SETTEMBRE - Il 231° rgt. f. «Avellino», di stanza in Merano, invia a Saltusio (Saltaus) in Val Passiria, 2 U. e 100 uomini di Tr., per riparare i danni più gravi arrecati da un'alluvione alla strada nazionale del Giovo (Jaufenpass), rimasta interrotta. Il distaccamento rientra alla sede il 22 ottobre, dopo oltre 20 giorni di lavoro. 30 OTTOBRE - Un drappello di Ufficiali medici e di aiutanti dell'Ospedale Militare di Bari si reca a prestare opera di soccorso e di assistenza alle vittime di un disastro ferroviario avvenuto lungo la linea, in prossimità di Triggiano (Bari). 9 NOVEMBRE - Gravi allagamenti a Sondrio e a Bondione provocati dallo straripamento del fiume· Mallero. Da Brescia, il 77° rgt. f. «Toscana» inte,rviene con 7 U. e 220 SU e mii. di Tr. per i soccorsi alla popolazione. Fino al 26 successivo il reparto provvede allo sgombero delle case sinistrate e al ripristino delle comunicazioni. 22 NOVEMBRE - Il 2° rgt. radiotelegrafisti del genio, di stanza in Firenze, interviene con un distaccamento di 1 U. e 40 SU. e Tr. in località Capalle, presso Campi Bisenzio, per il riattamento degli argini ivi rotti dalla piena del fiume. I militari provvedono anche a riparare gli argini fu località S. Martino. Il 9° rgt. alp., di stanza in Gorizia, invia un drappello di 2 U. e 100 SU. e Tr. a riparare la strada Soca-Na Logu, nel nord della ·provincia, interrotta da un'alluvione. Gli uomini lavorano sul posto per vari giorni. 6 DICEMBRE - Il torrente Savoca, a sud di Messina, straripa provocando gravi inondazioni a Furci Siculo e nelle campagne di S. Teresa Riva. Nella prima località vengono inviati da Catania 1 U. e 25 militari zappatori del 4° rgt. f. « Piemonte »; nella seconda intervengono 1 U. e 50 uomini di Tr. distaccati dal 3° rgt. f. della stessa Brigata, di stanza in Messina. I due drappelli provvedono ai lavori di arginamento del torrente, terminando i loro interventi rispettivamente il giorno 9 e il giorno 11 dicembre. Anno 1928
11 MARZO - Il 5° e il 6° rgt. alp. sono chiamati a partecipare alla spedizione polare artica del generale Umberto Nobile. Il 5°, di . stanza in Milano, invia il Serg Magg. Giuseppe Sandrini e gli alpini Silvio Pedrotti e Angelo Casari; il 6°, di stanza in Brescia, il Capitano Genn~ro Sora che ha il comando del gruppo. I predetti militari prendono imbarco in data odierna a La Spezia sulla nave « Città di Milano» e salpano per la Baia del Re in ausilio dell'aeronave « Ita257
lia » il 19 marzo, giungendo a destinazione il 2 maggio. Il 12 settembre 1928, dopo la nota tragica conclusione dell'impresa, i militari si imbarcheranno di nuovo sulla nave « Città di Milano » partendo dalla Baia del Re per rientrare in patria. 26 MARZO - Nel Veneto, la zona di Mirano, Scaltenigo e Vetrego è allagata per lo straripamento del fiume Brenta e del canale di Mirano. Il btg. genio lagunari, di stanza in Venezia, distacca sul posto 1 Capitano e 21 uomini di Tr. con 1 motobarca e 5 « toppi » per l'opera di soccorso alle popolazioni. 27 MARZO - Il btg. genio lagunari di Venezia interviene ancora con 1 U. e 34 uomini di Tr., 1 rimorchiatore e 10 « toppi » nella zona di Vetrego e Rottanova di Cavarzere, inondata per la rotta del canale Garzone. Il reparto opera alle dipendenze del Genio Civile in azioni di salvataggio e di trasporto viveri per la popolazione fino al 6 aprile. Terremoto in alcune località del circondario di Tolmezzo, in Carnia. Risultano colpiti in modo particolare Cavazzo Carnico, Verzegnis, S. Francesco e Tramonti di Sotto. 1 '8° rgt. alp., di stanza in Udine, distacca sui luoghi del disastro tutto il btg. « Tolmezzo » e la 72a cp. del btg. « Gemona ». I militari provvedono allo sgombero delle macerie per il salvataggio dei s~perstiti e il recupero delle vittime (in tutto 9 morti e 22 feriti). Rientrano alla sede il 10 aprile. Dal canto suo, l'Ospedale Militare Principale di Udine invia nella zona terremotata 2 Ufficiali medici, 2 Sottufficiali e 30 Soldati della sanità militare. Il distaccamento porta al seguito, inviati dal C.A. di Udine per la popolazione: 9 .27 3 teli da tenda e relativi bastoni e paletti, 900 coperte da casermaggio, 360 q.li di paglia, 82 bastoni per alpini, 640 cavalletti per letti, 690 assicelle per letti, 320 fodere per pagliericci, 320 fodere per capezzali. I 12 autocarri che trasportano tale materiale, vengono poi adibiti per i lavori di sgombero delle macerie. 29
MARZO -
Nella zona di Molinella (Bologna), la cosiddetta
« Cassa di colmata » del fiume Reno straripa provocando una vio-
lenta inondazione. Da Bologna, per i lavori di ripristino degli argini, viene inviato un btg. di formazione di 200 uomini, di fanteria, cavalleria e artiglieria, trasportati sul posto con 12 autocarri del 6° centro automobilistico. 2 APRILE - A dare il cambio ai militari del « Genova cavalleria » da 5 giorni impegnati nella zona di Molinella, parte da Bologna il VI btg. del 6° rgt. b., colà di stanza, rinforzato con gli uo
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mini disponibilì del XIII btg. Tali militari rientreranno alla sede il giorno 7. 12 APRILE - In prossimità dello svolgimento della gara automobilistica Carsoli-Tagliacozzo (30 km) che avrà luogo il giorno 15, 1'8° rgt. g. di Trani invia a Carsoli la 2a cp. telegrafisti, che provvede all'impianto di 6 stazioni telefoniche principali di avvista-· mento e di 8 telefoni sussidiari, con i quali renderà poi possibile lo svolgimento del serv1z10 informazioni sull'andamento della gara lungo il percorso. 1O MAGGIO - In occasione di grave disastro ferroviario avvenuto in mattinata a Grottammare, in seguito alla caduta di una frana sui binari, il 225° rgt. f. «Arezzo», di stanza in Ascoli Piceno, invia sul posto 2 U. e 113 tra SU. e Tr. che prestano opera di soccorso fino alla sera del giorno seguente. 30 GIUGNO - Il 12° rgt. g., di stanza in Palermo, inizia con l'impiego del btg. zappatori-minatori i lavori di costruzione di una carrareccia, necessaria per collegare i paesi di Godrano e Ficuzza. Tali lavori, ai quali partecipano anche militari di fanteria, si protraggono fino al 17 ottobre. Al termine, la carrareccia ha uno sviluppo di km 6,400 e comprende 44 opere d'arte varie, 8 tombini e 36 scaricatori. 22 LUGLIO - Tre compagnie del 7 3° rgt. f. « Lombardia », che di stanza in Pola, si trova accampato in zona Dujce (presso Clana) per il campo estivo, accorrono a spegnere un vasto incendio nel vicino bosco di M. Cuccoli. 15 AGOSTO - E' in preda alle .fiamme una vasta zona boschiva sul Monte Santo. Da Gorizia, il 9° rgt. alp. distacca 150 uomini che cooperano allo spegnimento. 28 AGOSTO - Violento nubifragio su Monza, con gravissimi danni all'abitato. Si contano 11 morti e 60 feriti tra la popolazione. Recano le MM.SS. del locale DM: « In questa calamità pubblica la truppa di questo Presidio si prodigò nel soccorso ài feriti, provvedendo al loro trasporto all'Ospedale Civile ».
9 SETTEMBRE - All'autodromo di Monza si corre il VI Gran Premio d'Europa. Molta folla presente. Narrano le MM.SS. del locale DM: « Durante la gara, causa l'urto di un'automobile concorrente, una di esse fulmineamente si sollevò in alto e come un bolide si
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rovesciò sul pubblico, falciando e uccidendo gli spettatori delle prime file. Si ebbero a lamentare 22 morti e 26 feriti fra la popolazione civile ... In questa calamità la truppa del Presidio si prodigò nel soccorso dei feriti, provvedendo al loro trasporto all'Ospedale Civile ».
10 SETTEMBRE - Nelle ore notturne, in Pola, l'ufficiale di picchetto alla caserma del 5° rgt. a. pe. cam. dà la sveglia al personale di guardia e ai reparti del rgt., che intervengono in massa a spegnere un incendio sviluppatosi in alcuni edifici prossimi alla stessa caserma. 29 OTTOBRE - Alle ore 9 del mattino, una cp. composta di 3 U., 13 SU. e 88 uomini di Tr. del 1° rgt. f. «Re», di stanza in Sacile, viene inviata - con 7 autocarri messi a disposizione dall'll 0 centro automobilistico - a Prata di Pordenone, che nelle ore notturne è stata allagata per lo straripamento del torrente Meduna. Sul posto giungono anche drappelli del rgt. « Cavalleggeri di Saluzzo » di stanza in Pordenone. Tutti prestano soccorso alla popolazione e lavorano all'arginamento delle falle. 31 OTTOBRE - Narrano le MM.SS. del 1° rgt. b., di stanza in Napoli, che durante il mese, essendo crollato un muraglione all'Arenella, vengono fatti affluire sul posto reparti di bersaglieri che procedono ai lavori di sgombero delle macerie. Dalle MM.SS. del rgt. pontieri e lagunari di Piacenza si ha che: « alla fine di ottobre il Tevere straripa nei pressi di Roma allagando una vasta zona abitata. Il N btg. del rgt., distaccato nella capitale, invia 2 ufficiali, 2 sottufficiali e 30 uomini di truppa con 5 barche e materiale vario a gettare passerelle e a prestare opera di soccorso in favore della popolazione. I militari rimangono sul posto fino a che dura lo stato di emergenza». 1 NOVEMBRE - L'Adige in piena straripa in più parti, provocando alluvioni e allagamenti. A Verona, il 79° rgt. f. «Roma», di stanza nella città, provvede con propri reparti allo sgombero del Deposito Tabacchi sito nel rione di Basso Acquar completamente inondato. A Pestrina di Trombetta il II btg. del rgt. pontieri e lagunari, in distaccamento a Verona dalla sede di Piacenza, interviene con 2 barche equipaggiate per mettere in salvo masserizie di famiglie abitanti in case completamente invase dalle acque; invia altresl 2 barche e 1 barchetto in località Campagnola per opere di salvataggio e di traghettamento. Distacca poi ancora 2 barche per tra260
ghettare, in caso di necessità, gli operai civili che stanno rafforzando gli argini del fiume presso il Lazzaretto Vecchio di Verona e che, di conseguenza, possono lavorare con maggior tranquillità. A Lavis (Trento), il torrente Noce, affluente dell'Adige, fortemente ingrossato anch'esso per le c.ontinue piogge, travolge il ponte che mette in comunicazione il paese con Zambana. Da Verona, il predetto II btg. pontieri e lagunari invia sul posto la 4• cp. composta da 5 U., 7 SU., 94 uomini di Tr. con 16 carri-barca, 1 carro con barchetto, 19 autocarri pesanti, 2 autocarri leggeri carichi di materiale da ponte. All'inizio il reparto mette in sito un porto scorrevole per l'immediata ripresa delle comunicazioni; il giorno 13 prende a costruire un ponte di cavalletti, che resterà in opera fino al 14 dicembre, giorno in cui viene ultimato un ponte dì legno costruito dal Genio Civile. Il giorno 15 dicembre la cp., ripiegato il proprio materiale, rientra alla sede di Verona. Ai lavori condotti dal genio pontieri e lagunari a Lavis, coopera un distaccamento dì 20 uomini al comando di 1 sottufficiale, con 4 pariglie e 1 carro bagaglio, inviato dal 9° rgt. a. cam., di stanza in Trento. A Roma, 1'8° rgt. g., di stanza nella capitale, distacca nei pressi della stazione Ostiense, dov'è straripato il Tevere, la 2a cp. zappatori-minatori composta da 2 U., 1 SU. e 50 uomini di Tr. Lavorando ininterrottamente fino al giorno 2, il reparto provvede alla sistemazione dell'argine danneggiato. 7 NOVEMBRE - L'Etna, in eruzione dal giorno 4, minaccia con torrenti di lava coltivazioni, abitati e strade della regione. Vengono fatti intervenire: - da Catania - 1• e Y cp. del 4° rgt. f. « Piemonte » per una forza complessiva di 245 uomini nei comuni di Mascali, Nunziata, Carabba e Giarre; - da Siracusa - un reparto di formazione di 1 U., 3 SU., 48 uomini di Tr. del 75° rgt. f. «Napoli», nei comuni di Giarre, Nunziata, Riposto. · I militari aiutano la popolazione a sgombrare le masserizie delle case e ad evacuare gli abitati minacciati. 9 NOVEMBRE - Da Catania, il I gr. del 24° rgt. a. cam. invia a Giarre, in rinforzo alle truppe già colà presenti, un drappello di 2 U. e 30 uomini di Tr. 13 NOVEMBRE - Il 75° rgt. f. «Napoli» invia ancora da Siracusa nella zona etnèa un reparto della forza di 2 U., 4 SU., 97 261
Tr., mentre da Messina il locale distaccamento del 12° rgt. g. di Palermo fa intervenire a Mascali un gruppo di 1 U. e 10 uomini di Tr. Le forze di fanteria presenti nella zona compiono lavori stradali per il ripristino delle comunicazioni, ivi compresa la costruzione di un tronco stradale per il riallacciamento della rotabile Catania-Messina; i militari del genio provvedono al riattamento di linee telegrafiche e telefoniche interrotte dalla lava. Gli interventi si protraggono fino al giorno 25 novembre. Sempre in data odierna, 1'8° rgt. g., di stanza in Roma, distacca la 1a cp. zappatori-minatori a Genzano, sui Colli Albani, ove il reparto dà inizio ai lavori di sistemazione della strada Genzano-Lago di Nemi richiesti dal Genio Civile. Tali lavori continuano fino al 9 dicembre. 26 NOVEMBRE - Da Torino, ov'è di sede, il rgt. ferrovieri del genio invia a Mascali, in Sicilia, un distaccamento composto da 1 U. sup., 3 U. inf ., 120 tra SU. e uomini di Tr. della 4• cp. per i lavori necessari a ripristinare le comunicazioni ferroviarie sulla linea Messina-Catania interrotta dalla lava. I lavori durano alcune settimane. Tra l'altro viene montato un ponte Roth-Wagner a Riposto. 11 DICEMBRE - Il 14° rgt. f. « Pinerolo », di stanza in Chieti, distacca con autocarri a Villa S. Maria una cp. di formazione della forza di 3 U., 4 SU. e 96 militari di Tr. Il reparto provvede ai lavori di sgombero dei detriti di una grossa frana che, staccatasi da una vicina collina, si è abbattuta su quell'abitato, causando gravi danni e alcune vittime. L'intervento, che comprende anche lavori di rafforzamento atti a impedire eventuali nuovi smottamenti, si protrae sino al 23 dicembre.
31 DICEMBRE - Le MM.SS. dei sottonotati Corpi recano che, durante l'anno, i reparti dipendenti hanno compiuto i seguenti interventi: - 3° rgt. f. «Piemonte», di stanza in Agrigento (1): spegnimento di un incendio sviluppatosi nella rivendita tabacchi posta al n. 67 della via Atenai; - 1° rgt. a. cos. , di stanza a La Spezia: spegnimento di vari incendi in diverse località della provincia; - 2° rgt. a. cos., di stanza in Venezia: spegnimento di un grande incendio sviluppatosi nello Stabilimento Bagni del Lido. (1) E' la prima volta che nelle MM.SS. il nome della città, corrotto nel Medioevo in Girgenti, viene riportato sotto l'originaria forma.
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Anno 1929
2 GENNAIO Ingrossato per le continue piogge, il Tevere straripa nei pressi della Magliana, alla periferia della capitale, causando una grave inondazione. Il Comando genio di C.A. fa intervenire in soccorso della popolazione: - il IV btg. del rgt. pontieri e lagunari, in distaccamento a Roma da Piacenza, che impiega 8 barche e 4 barchetti oltre a materiale vario da ponte per costruire passerelle provvisorie; - un reparto di 2 U. e 80 SU. e Tr. del Gruppo Aerostieri del Genio, di stanza nella capitale, per l'opera di soccorso alla popolazione e il riattamento degli argini del .fiume.
11 GENNAIO - Dalle MM.SS. del Cdo della XXVIII B. f.: « Nel Deposito di munizioni di Villagrazia, presso Palermo, si sviluppa un incendio che minaccia di far saltare non soltanto la polveriera ma tutto l'abitato di Villa grazia. Di fronte alla gravissima minaccia che pende sulla popolazione, i militari di guardia, nonostante il rischio incombente, si prodigano a spegnere l'incendio che viene domato solo dopo molte fatiche. In base a certe circostanze straordinarie, la popolazione attribuisce lo scampato pericolo alla Madonna delle Grazie, assai venerata nella località. E, sia per devozione, sia per riconoscenza ai militari, stabilisce che ogni anno l'immagine venga portata in processione dalla Chiesa al Deposito ». 26 GENNAIO - Copiose nevicate ostruiscono le linee ferrovie~ rie del compartimento di Trieste e, in particolare, la linea Postumia$. Pietro del Carso-Divaccia. Il Cdo della XII B. f., di stanza in Trieste, impiega per lo sgombero dei binari 100 militari di Tr. del 12° rgt. f. Ne fa intervenire altrettanti dei rgt. 151 ° e 152° per lo sgombero della linea tra Divaccia e Lesecce. Il 1° rgt. f. « Re », di stanza in Udine, impiega 300 militari per ripristinare il traffico ferroviario sulla linea Udine-Buttrio e l'l l 0 centro automobilistico ne impiega 100 per sgomberare dalla neve il piazzale della stazione del c~oluogo friulano. Il 27° rgt. f. «Pavia», di stanza in Ferrara, impiega anch'esso 100 militari per liberare la strada e le piazze più importanti della città dalla spessa coltre di neve caduta. 29 GENNAIO - Il 24° rgt. « Como », di sede in Gorizia, distacca la 3a cp. a sgomberare dalla neve e dal ghiaccio la rotabile Sonzia-Trenta, nell'alta Valle Isonzo. Il reparto rientra alla sede il 12 febbraio, dopo 14 giorni di lavoro.
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Il 9° rgt. alp., di sede in Gorizia, interviene con 250 uomini a spegnere un incendio sviluppatosi nella stazione ferroviaria di Monte Santo, nei pressi del capoluogo. FEBBRAIO -
13 FEBBRAIO - Rimasta bloccat~ dalla neve a Rocca di Cambio, in Abruzzo, una numerosa comitiva di balilla e avanguardisti colà in escursione, viene soccorsa e portata in salvo da un reparto di 3 U. e 105 SU. e militari di Tr., inviato dal 13° rgt. f. « Pinerolo», di stanza a L'Aquila. - La XII B. f. impiega di nuovo i reparti dei dipendenti rgt. 12°, 151° e 15 2° per sgomberare dalla neve la linea ferroviaria nel tratto Divaccia-Lesecce. L'impiego dura più giorni (1). 15 FEBBRAIO - Una furiosa tempesta di neve e di bora isola completamente la città di Pola, in Istria, dai paesi circonvicini. Il 5° rgt. a. pe. cam., di stanza nella città, mette a disposizione per lo sgombero della neve dalle strade 200 militari spalatori nonché alcuni trattori P. 4 per condurre a rimorchio gli spazzaneve. Grazie a tale intervento, le comunicazioni vengono ristabilite entro 48 ore. 28 FEBBRAIO Piacenza recano:
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Le MM.SS. del rgt. pontieri e lagunari di
« Durante il mese di febbraio, stante l'eccezionale rigore del freddo, i canali della laguna di Venezia gelano, bloccando il movimento delle gondole e degli altri natanti, con grave disagio della popolazione. Il btg. lagunari, in distaccamento nella città, impiega ovunque propri drappelli con rimorchiatori per ristabilire le comunica:àoni fra un canale e l'altro e per concorrere al salvataggio di famiglie che, in due isole dell'estuario, sono rimaste bloccate dai ghiacci e prive di viveri ».
4 APRILE - A partire da oggi, il 1° rgt. g., di stanza in Vercelli, impiega vari drappelli, per complessivi 200 uomini, per domare incendi che si sviluppano nelle zone di Serravalle Sesia, Scopa Sesia, Varallo e Vocca. Gli interventi durano fino all'll aprile. 14 APRILE - Un vasto incendio, sviluppatosi nell'abitato di Dolegne di Elsane, presso Fiume, viene domato da 50 uomini del (1) Durante l'impiego del 12° f. il maresciallo Giuseppe Italia e il sergente Lorenzo Pettarin perdono la vita perché, all'improvviso sopraggiungere di un treno a grande velocità, si slanciano in avanti per avvertire i soldati a mettersi in salvo scavalcando il parapetto laterale allo scavo, mentre essi rimangono investiti dalla locomotiva. Ai due coraggiosi viene conferita la medaglia d'argento al valor militare (B.U. 1929, disp. n. 76, pagg. 4740-41).
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III btg. del 73° rgt. f. « Lombardia», in distaccamento a Villa del Nevoso dalla sede di Fiume. 2 GIUGNO - Nelle ore serali, in Napoli, essendo improvvisamente crollato il grande palazzo Salvati, sito in corso Vittorio Emanuele, il 10° rgt. a. pe. cam., di stanza nella città, interviene con tutti i propri reparti e con altre truppe del Presidio, per un totale di 1.150 uomini, a rimuovere le macerie e a recuperare le vittime del disastro. I lavori durano ininterrottamente fino al giorno 5. 5 GIUGNO - Il Vesuvio è in eruzione. Per soccorrere le popolazioni della zona di Terzigno, invase dalle ceneri, il Cdo della Divisione Militare di Napoli invia sul posto truppe per una forza complessiva di 840 uomini tra U., SU. e Tr. (dei quali 200 sono del 31° rgt. f. «Siena»). La Direzione di commissariato militare invia un distaccamento della 10a cp. di sussistenza, dislocata in Torre Annunziata.
12 GIUGNO Il btg. «Verona», del 6° rgt. alp., in distaccamento a Brunico dalla sede di Bressanone, impiega la 5r cp., della forza di 100 uomini, nei pressi di Villa Ottone (Uttenheim) e Gais, in Val di Tures, per riparare i gravi danni provocati dallo straripamento del torrente Aurino. 13 GIUGNO - Da Bolzano, il 232° rgt. f. « Avellino » distacca a Villa Ottone alluvionata la 7° cp., per un totale di 150 uomini. Il 4 luglio si recherà nella zona l'intero II btg. del rgt. per continuare il riattamento degli argini dell'Aurino. ,, 25 GIUGNO - Nubifragio su Laces, in Val Venosta. Da Merano, ov'è di stanza, il 231° rgt. f. «Avellino» invia 1 U. e 104 SU. e uomini di Tr. a sgomberare un canale d'irrigazione che, ostruito da detriti, minaccia di straripare e allagaré il paese. Il reparto rientra alla sede il giorno 30. 5 LUGLIO - Il btg. genio della Sardegna, di stanza in Ozieri, avvia d'urgenza in autocarro 3 U. e 50 uomini di Tr. a Pattada, dove è crollata la chiesa del paese. I militari cooperano allo sgombero delle macerie e al recupero delle vittime.
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LUGLIO -
Il 12° rgt. g. distacca da Palermo a Godrano la
2• cp. e il Cdo del btg. zappatori-minatori per .i lavori di completa-
mento e manutenzione della carrareccia Godrano-F)cuzza costruita l'anno precedente. I militari rientrano alla sede il 3 ottòbre, lasciando però sul posto una squadra di 1 U. e 30 uomini di Tr. per la rifinitura delle opere d'arte. 265
28 LUGLIO - Il 24° rgt. f. « Como » distacca da Gorizia a Tribusa Inferiore la 1a e la 2• cp., che concorrono ai lavori di ripristino della rotabile provinciale di Idria . I militari rientrano alla sede il 12 ottobre. 2 AGOSTO Nel Friuli, verso le ore 13 una grossa frana, provocata dal maltempo, interrompe la nazionale Resiutta-Villanova, presso il km 25, nonché la sottostante linea ferroviaria in località Pontevirde. Il treno merci 8065, sopraggiunto poco dopo, deraglia e si rovescia sulla scarpata. Muore il capo conduttore e rimangono feriti 5 ferrovieri. A disposizione degli ingegneri direttori dei lavori, il Comando della XIII B. f., di stanza in Udine, invia 50 uomini del 56° rgt. f. « Marche» e 36 del 1° rgt. f. « Re» con 4 Ufficiali. I militari partecipano alle operazioni di soccorso per tutta la notte, lavorando sotto una pioggia torrenziale alla luce delle torce, contribuendo alla riattivazione della linea ferroviaria, nonché alla riapertura al transito della strada nazionale.
1 AGOSTO - A S. Anna di Valdieri, il Distretto Militare di Cuneo interviene con un distaccamento a soccorrere la locale popolazione danneggiata dallo straripamento del fiume Gesso, le cui acque hanno asportato un ponte. A Palermo, dove un violento temporale ha provocato allagamenti, crolli e intasamenti, il 12° rgt. g., il 6° rgt. f . «Aosta» e il 10° rgt. b., di stanza nel capoluogo, distaccano propri reparti che cooperano con i pompieri in vari punti della città nei vari lavori tesi a ridurre il disagio della popolazione e a ripristinare i servizi. 31 AGOSTO - Le MM.SS. del 36° rgt. f. <<Pistoia», di sede in Modena, recano che, durante il mese, accogliendo l'invito delle locali autorità civili, il rgt. impiega i propri uomini nello scavo di 10.500 buche a Pian di Falco, sulle pendici di Monte Cimone, destinate ad accogliere virgulti di abeti per il rimboschimento di quella zona appenninica. 6 SETTEMBRE - A Napoli, il 10° rgt. a. pe. cam. interviene con tutti i propri effettivi a sgomberare le macerie d'un grosso edificio improvvisamente crollato all'Arenaccia, cooperando al salvataggio dei feriti e al recupero delle vittime. 13 SETTEMBRE - A Parma, la locale Scuola d'Applicazione di Fanteria distacca d'urgenza una cp., composta da 120 uomini d'ordinanza con i loro sottufficiali e ufficiali, a sgomberare, con altre truppe del Presidio, le macerie di un edificio sito presso la Barriera Massimo, crollato in seguito allo scoppio di un deposito di materie 266
in1ìammabili che si trovava nello scantinato. Il lavoro, che comporta anche il recupero delle vittime del disastro rimaste sepolte, si protrae ininterrotto nei giorni 14, 15 e 16. 30 SETTEMBRE - Un lungo tratto della linea ferroviaria Battipaglia-Potenza è stato sconvolto nei giorni scorsi da un'alluvione. Oggi il rgt. ferrovieri del genio di Torino invia in distaccamento a Balvano (Potenza) un reparto composto da 10 U., 12 SU. e 191 militari di Tr. per effettuare le opere di ripristino. Tra l'altro viene costruito un ponte Roth-Wagner. Altro distaccamento di 7 U., 7 SU. e 90 Tr. (della 4a cp. dello stesso rgt.), distaccati a Buccino (Salerno), provvedono al montaggio di alcune travate di ponte Kohn sulla medesima linea, nel tratto Eboli-Potenza.
5 OTTOBRE - Da oggi e ininterrottamente 6no a domani 6, a Cagliari, un btg. di 14 U. e 447 tra SU. e Tr. del 46° rgt. f. « Reggio » viene impiegato a spegnere le fiamme pericolosamente divampate in un deposito di sughero, situato nei pressi del Gasometro. 7 OTTOBRE - Lo stesso 46° rgt. f. distacca da Cagliari al paese di Uta un reparto di 1 U. e 50 Tr. in soccorso di quella popolazione danneggiata da un'alluvione. 10 NOVEMBRE - Un reparto di 1 U., 2 SU. e 40 uomini di Tr. viene distaccato dal 24° rtg. a. cam., di stanza in Messina, nell'abitato di Giampilieri, devastato da una violenta alluvione. 18 NOVEMBRE - Nelle ore serali, grossa alluvione provocata dallo straripamento del torrente Marotta in S.M. Capua Vetere. Il 10° rgt. g., ivi di sede, interviene d'urgenza con un reparto di 4 Ufficiali e 26 militari zappatori che, al buio e sotto la pioggia incessante, provvedono a compiere lavori per far defluire le acque e per riattare gli argini. 15 DICEMBRE - Gravi inondazioni colpiscono la zona di Mirano, presso Mestre, inseguito allo straripamento dei canali che solcano quel territorio. Da Venezia, il Cdo del battaglione lagunari fa intervenire i propri reparti con barche e « toppi » per soccorrere le popolazioni infortunate. Vengono altresì compiuti lavori per facilitare il deflusso delle acque e riattare le vie di comunicazione rimaste interrotte. 20 DICEMBRE - Violento incendio, verso le ore 19, nell'abitato di S. Giorgio, frazione del comune di Arco (Verona). Da Riva del Garda, ov'è in distaccamento, il V gr. del 5° rgt. a. pe. di Verona, interviene con un drappello di 1 Capitano e .30 uomini di Tr., gli unici presenti in caserma in tale ora di libera uscita. Raggiunta la 267
località su automezzi, il drappello coopera allo spegnimento dell'in-' cendio, che però distrugge 20 case. 22 DICEMBRE - Il 10° rgt. a. pe. cam., di stanza in Napoli, coopera all'estinzione di un incendio divampato nella zona industriale del capoluogo. 29 DICEMBRE - In Fiume (Dalmazia), al 73° rgt. f. « Lombardia », ivi di stanza, alle ore 20,45 giunge l'allarme che intorno alle 20 sono andati in fiamme due serbatoi di olio minerale della locale raffineria. D'urgenza vengono inviati sul posto il picchetto ordinario e i disponibili, per un totale di 125 uomini di Tr. al comando di 1 Tenente, che cooperano al lavoro di isolamento e di estinzione del fuoco. Anno 1930
11 FEBBRAIO - Il Distretto Militare di Oristano (Cagliari) distacca un drappello che, al comando di un sottufficiale, coopera ai lavori di rafforzamento degli argini del Tirso in procinto di straripare e allagare l'abitato.
25 FEBBRAIO - Il II btg. del 157° rgt. f. « Liguria », dislocato a Macerata dalla sede di Senigallia, invia 3 U., 5 SU. e 55 militari di Tr. (7" cp.) a sgomberare la neve che ha sommerso parte dell'abitato di Bolognola e ostruito la carrozzabile Fiastra-Villa di Mezzo, sull'Appennino Marchigiano. Il reparto lavora ininterrottamente fino al 1° marzo. 19 MAGGIO - A Senigallia, un reparto di 100 uomini di Truppa con 3 Ufficiali dello stesso 157° rgt. f., corre a prestare man forte ai marittimi locali che stanno cercando di salvare i loro natanti da un violento fortunale abbattutosi sulla spiaggia. L'intervento si rinnova il giorno seguente. 25 GIUGNO - Un vasto incendio sviluppatosi nella zona boschiva di Monte Re, presso Cave del Predil, in vicinanza di Tarvisio, è domato per l'intervento della 69" cp. del btg. « Gernona », dell'8° rgt. alp. di Udine, distaccata in esercitazione estiva nella località. In Sicilia, un distaccamento di 2 U., 6 SU. e 130 uomini di Tr. del 12° rgt. g. di Palermo, con 3 carrette e 6 quadrupedi, intraprende lavori di completamento della carrareccia Godrano-Ficuzza per prolungarla fino a Masseria del Lupo. I lavori terminano in settembre. Sul posto rimangono poi 14 uomini di Tr. con 1 Sottufficiale. 268
30 GIUGNO - Altro distaccamento di zappatori-minatori del 12° rgt. g., composto da 9 U., 12 SU., 205 Tr., con 12 quadrupedi e 6 carrette, inizia la costruzione del primo tronco di una camionabile tra Prizzi e Lercara Friddi (Palermo). Il btg. rientrerà in sede il 1° novembre, lasciando sul posto, fino al 10 dicembre, un pl. di 30 uomini per la cilindratura della strada costruita. 1 LUGLIO - Il II btg. del 151° rgt. f., distaccato a Vipacco dalla sede di Trieste, interviene a spegnere un grosso incendio sviluppatosi in una segheria situata sul ponte alle sorgenti del fiume Vipacco. 7 LUGLIO - Un vasto incendio nella zona di Silandro, in Val Venosta, è affrontato dai militari della Y cp. del 231° rgt. f. « Avellino » che, dalla sede di Metano, è stata inviata d'urgenza nella località. Data l'estensione del fuoco, il lavoro del reparto si protrae fino al giorno 9.
11 LUGLIO - Una squadra di barcaioli del btg. lagunari del genio salva 11 persone finite in acqua da un'imbarcazione sorpresa dalla bufera nelle acque di Murano (Venezia). 23 LUGLIO - In ora notturna, poco prima dell'alba, la zona del Vulture è devastata da violente scosse di terremoto che producono gravi danni a vari abitati delle provincie di Potenza, Benevento, Avellino e Foggia, con numerose vittime tra la popolazione. Particolarmente colpiti sono Melfi, Rionero in Vulture, Ariano Irpino, Lacedonia, Montecalvo, Monteverde, Bisaccia, Aquilonia, San Sossio e San Nicola Baronia. Alle prime incerte notizie il Capitano con 20 uomini di Truppa della 50a cp. distrettuale partono da Avellino. All'alba sono ad Ariano Irpino, ove iniziano febbrili lavori di soccorso, mentre il Comando del C.A. di Napoli, con il concorso di quello di Bari, prende ad attivare varie unità impegnate nella regione per le esercitazioni estive. Quasi tutti autocarrati, vengono fatti af.fluire nella zona terremotata con la massima celerità reparti dei seguenti Corpi: 14° rgt. a. caro. (7 U., 2 SU., 85 uomini di Tr.); 10° rgt. a. cam. (un distaccamento); 25° rgt. a. cam. (5 U., 2 SU., 55 uomini di Tr.); 10° rgt. a. pe. cam. (al completo); 2° rgt. a. c/a autocampale (al completo, dotato di fotoelettriche); 1° rgt. b. (al completo); 10° rgt. f. « Regina » ( 40 uomini di Tr. e 1 Capitano). 15° rgt. f. « Savona » ( un distaccamento):
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L'Ospedale Militare di Bari fa intervenire 8 Ufficiali medici e 90 militari di sanità; l'O.M. di Napoli numerose squadre con medicinali e materiali di soccorso. I reparti sono impegnati senza interruzione nello sgombero delle macerie, nella ricerca delle vittime, nel soccorso dei feriti e nell'assistenza alle popolazioni. Ad Avellino viene costituito un Comando Militare di Zona, che viene assunto dal Geo. B. Achille Vaccarisi, Cte l'Artiglieria del C.A. di Napoli. La Caserma «Irpinia», in cui tale Comando ha sede, diventa centro di affluenza di ogni genere di materiali di soccorso, veicoli, autoveicoli, ecc., che vengono poi smistati nelle località sinistrate. Il 10° rgt. g., di stanza in S.M. Capua Vetere, invia ad Avellino un reparto di formazione di 6 U., 8 SU., 106 militari di Tr., che provvedono a riattivare linee telegrafiche e telefoniche nei comuni di Flumeri, S. Sossio, S. Nicola Baronia, Castelbarco, Vallata e Scampitella. Il 9° rgt. g., di stanza in Trani, invia una cp. del btg. telegrafisti, di 3 U., 8 SU. e 79 uomini di Tr. con 4 autocarri 18 BL e un 15 Ter, che provvedono a riparare le comunicazioni telefoniche e telegrafiche di tutta la zona di Melfi. Il 12° centro automobilistico di Palermo invia 18 autobotti e 7 autoambulanze con 2 sergenti e 23 soldati. I soccorsi in viveri e materiali sono assicurati dalle seguenti Direzioni di commissariato: - del C.A. di Napoli, con un distaccamento di 3 U., 3 SU., 18 militari di Tr. che, con autocarri forniti dal comando della Divisione Militare, distribuiscono, per i primi soccorsi alle popolazioni: 4.000 razioni di pane, 20 q.li di galletta, 10.000 scatolette di carne in conserva, 1.000 tende complete, 1.000 coperte. Successivamente, costituiti un magazzino in Avellino, uno in Ariano di Puglia, uno in Rocchetta S. Antonio, vengono distribuiti alle popolazioni: 120 mila razioni di pane, 6.100 razioni viveri complete, 46 q.li di galletta, 14 q.li di carne congelata, 103 mila scatolette di carne, 15.300 tende complete, 25.000 coperte da campo, 1.700 fodere da materassi, gran numero di brande, asciugatoi, gavette, ecc.; - del C.A. di Bari, con un nucleo di militari di sussistenza, viveri e medicinali; - del C.A. di Bologna, che invia 250.000 scatolette di carne in conserva, 10.000 razioni di pane, q.li 100,620 di farina, 1.204 tende complete mod. Bucciantini; - del C.A. di Alessandria, che fornisce 500 tende. 270
In data 27 luglio il totale degli uomini e dei mezzi intervenuti nel Vulture assomma a 150 U., 2000 tra SU. e Tr., con 138 autocar ri, 16 autoambulanze, 27 autobotti, 6 autovetture, 11 motocarrozzette, 2 sezioni di fotoelettriche. Al termine dei maggiori interventi (6 agosto), in base ai rapporti degli Ufficiali medici operanti nelle varie località, risulta che dai militari sono stati: dissepolti e inumati 1.027 cadaveri; curati sul posto 1.873 feriti; soccorsi e sgomberati 750 feriti e 70 ammalati. I magazzini di commissariato cessano di funzionare il 31 agosto. Ultimi a lasciare la zona terremotata sono i militari telegrafisti del 9° rgt. g., che rientrano a Trani il 7 settembre. 24 LUGLIO - Intorno alle ore 12 un violento ciclone si abbatte sulla provincia di Treviso, devastando in giodo particolare gli abitati di Volpago, Selva del Montello, Nervesa élella Battaglia. L'l1° rgt. g., di stanza in Treviso, fa partire d'urgenza alla volta di quei paesi, un'autocolonna con 7 U., 40 SU. e Tr. e materiali vari per lavori di emergenza. Accompagnano l'autocolonna 2 medici, dotati di materiale sanitario, e la sezione pompieri del reggimento. Lavorando ininterrottamente per tre giorni e tre notti, i militari provvedono a eseguire: recupero dei cadaveri di 25 persone rimaste sepolte sotto le macerie delle case crollate, assistenza ai feriti, impianto di linee telefoniche volanti in sostituzione di quelle pubbliche andate distrutte e che vengono gradualmente riparate e riattivate, sgombero di strade e canali dal fango e dai detriti, demolizione di muri peri• colanti. Da Conegliano Veneto, ov'è di stanza, il 56° rgt. f. «Marche» fa intervenire nella zona le proprie truppe al deposito che, tra l'altro, provvedono allo sgombero di secolari platani abbattuti dalla violenza del ciclone sullo stradone Conegliano-Treviso. Le MM.SS. del C.A. di Udine, in merito agli interventi in occasione del ciclone sulla provincia di Treviso, narrano: « In tale circostanza, per il servizio di pronto soccorso sono stati impiegati 200 militari di truppa e distribuiti alla popolazione:
razioni di pane scatolette di carne coperte dà campo materassi gavette
n. 22.950 » 22.950 » 200 200 » » 400
cucchiai marmitte da campo casse di cottura coltelli mestoli
n. » » » »
400 15 6 3 8
27 AGOSTO - L'89° rgt. f. «Salerno» che, di sede in Genova si trova in territorio di Briga Marittima (Ventimiglia) per le eserci271
tazioni estive, distacca i propri reparti a spegnere vasti incendi scoppiati nei boschi di Testa d'Alpe-e Monte Bracco. ~ militari raggiungono le località dopo varie ore di marcia e devono protrarre i loro interventi sino al 4 settembre. 26 OTTOBRE - Il 43° rgt. f. «Forlì», di sede in GenovaSturla, invia d'urgenza 1 Capitano e 40 uomini di Truppa a Portofino, per concorrere a spegnere l'incendio che sta devastando i boschi del promontorio. 30 OTTOBRE - Un forte terremoto colpisce Ancona, Pesaro, Fano, Senigallia, Mandolfo, San Costanzo e altri comuni della provincia. Dalle MM.SS. redatte dal Comando della D. Mii. Terr. di Ancona, si hanno i seguenti dati sui soccorsi militari ad Ancona e a Senigallia, che sono i centri maggiormente colpiti: ANCONA - Intervento immediato del locale distaccamento del 2° rgt. a. cam., per lo sgombero delle macerie di una casa crollata in località Fornetto: recuperati 4 feriti e 1 morto. Impiego del personale dell'Ospedale Militare per ricerca e assistenza feriti. Ricovero nelle caserme di un centinaio di civili rimasti senza tetto. Servizio di piantonamento a edifici diroccati. Distribuzione materiali vari e viveri, con funzionamento di una cucina da campo per 200 razioni in località Fornetto. SENIGALLIA - Impiego immediato di tutto il personale d.ei distaccamenti di sanità e del 9° rgt. b., colà di stanza. Invio immediato da Ancona di un reparto del 94° rgt. f. «Messina». Impiego della 1a cp. zappatori-minatori del 6° rgt. g. Tale reparto, che si trova in transito presso la stazione F.S. di Senigallia, diretto da Bologna ad Ancona per l'imbarco alla volta di Zara, viene fatto scendere dal treno ed è adibito nell'opera di soccorso fino al 5 novembre, giorno in cui riprende il viaggio. Da altre MM.SS. si ricavano le seguenti notizie: - il 93° rgt. f. «Messina», di stanza in Fano, impiega in loco e nei dintorni 100 uomini, di cui 80 divisi in 8 squadre per la rimozione delle macerie e l'abbattimento di muri pericolanti, e 20 divisi in 5 pattuglie in concorso dell'arma dei Carabinieri per la vigilanza delle case abbandonate. Il rgt. invia inoltre a Senigallia, in soccorso di quella popolazione, 2 U., 3 SU., 47 uomini di Tr., che rientreranno alla sede il 13 novembre; - il Deposito autoveicoli di riserva del 6° rgt. autieri di Bologna invia ad Ancona 8 autocarri e 12 fra conduttori e meccanici; - il 6° rgt. g. invia 2 stazioni fotoelettriche, 1 scala «Porta» e 272
1 carro piatto, 1 sidecar e 2 stazioni radio che vengono impiegate nelle località ove il terremoto ha maggiormente disorganizzato i servizi pubblici; · - la Direzione di commissariato di Bologna invia viveri e materiali di soccorso. Per varie settimane risultano vettovagliate giornalmente 6.000 persone. In totale vengono distribuiti: 3.796 tende complete mod. « Bucciantini », 2.167 tende mimetiche, 3.041 coperte di lana, 33.020 razioni di pane da gr. 700, 32.362 scatolette di carne, kg 1. 7 40 ·di carne congelata. 1 NOVEMBRE - Reparti dei battaglioni « Vestone » e « Verona », del 6° rgt. alp., di stanza in Bressanone, intervengono a spegnere incendi nei boschi di Pinzago e Tiles. Altri reparti sono distaccati a spegnere incendi in località Toceligne. Anno 1931
12 GENNAIO - In Fiume, alle ore 3 ,25 del mattino, si levano fiamme da un fabbricato di viale Italia. Il 73° rgt. f. « Lombardia», colà di stanza, fa intervenire d'urgenza un reparto di 150 militari che con i loro ufficiali partecipano all'opera di estinzione, rientrando in caserma alle ore 17, a incendio domato. 15 FEBBRAIO - La P cp. del btg. « Ceva », del 6° rgt. alp. in distaccamento a Tenda dalla sede reggimentale di Mondovì, interviene con 1 U. e 38 alpini a spegnere l'incendio che sta distruggendo un bosco di pini in località Vievola. 20 FEBBRAIO - Violento uragano sulla Sicilia occidentale: gravi danni a Palermo, investita da una eccezionale alluvione; interrotte linee telegrafiche e telefoniche, acquedotti, nonché linee ferroviarie e strade di comunicazione nelle provincie di Palermo e Trapani. Il maltempo imperversa anche nei giorni seguenti. A Palermo vengono fatti intervenire i seguenti . reparti ivi di stanza: - 10° rgt. b. i cui uomini, unitamente ai pompieri, prestano i più urgenti soccorsi alla popolazione, operando vari salvataggi fino al giorno 22. Dal 23 e per lo spazio di dieci giorni, i bersaglieri vengono impiegati nel lavoro di « sfangamento » delle strade, mentre la cucina rotabile del rgt. provvede a confezionare 250 razioni giornaliere di rancio per i civili rimasti senza tetto. Per circa due mesi, poi, il rgt. provvede con i propri mezzi - 12 autocarri e 14 autobotti - al trasporto e alla distribuzione dell'acqua potabile per la popolazione;
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- 6°rgd. «Aosta», che fino al 27 è adibito a lavori di sgombero e riattamento strade della città; - 12" centro a. c/a, i cui militari trasportano, anche da un punto all'altro della città, quasi completamente allagata, persone da mettere in salvo e concorrono col genio civile ai lavori di riattamento delle interruzioni dovute a frane e a rottura di ponti; - 12• rgt. a. pe. cam., che impiega nell'opera di soccorso tutti i propri reparti ( 1); - 22• rgt. a. cam., con gli stessi compiti di soccorso; - 12° rgt. g., che provvede a riattivare comunicazioni, linee telegrafiche e telefoniche e l'acquedotto nei pressi di Trabia; - Direzione di commissariato militare, che fino al 4 marzo provvede a far confezionare e distribuire dalla 12• cp. di sussistenza: .31.020 razioni di pane e circa 22.000 razioni di pasta e carne alla popolazione disastrata. Contemporaneamente, 1'85° rgt. f. «Verona», di stanza in Trapani, provvede, con un forte contingente di uomini, a sgomberare la linea ferroviaria, tratto Alcamo-Castellammare del Golfo-Partinico, dai detriti che l'hanno ingombrata. 24 FEBBRAIO - Fortemente danneggiato da una valanga l'abitato di Bolognola, a 1.070 m., in provincia di Macerata. In soccorso della popolazione e per cooperare al recupero delle vittime sepolte dalla neve, il 9 3° rgt. f. << Messina », di stanza in Ancona, invia la 1• cp. della forza di 3 U., 6 SU. e 54 uomini di Tr. Raggiunta Tolentino per ferrovia, il reparto prosegue per via ordinaria alla volta di Fiastra e, da tale località, raggiunge, marciando sulla neve, Bolognola. L'intervento di soccorso si protrae fino al 1 marzo. 2 MARZO - Il rgt. ferrovieri del genio invia da Torino a Termini Imerese un di-staccamento di 6 U., 5 SU., 96 uomini di Tr., che provvedano al montaggio di un ponte metallico scomponibile sulla linea ferroviaria Termini Imerese-Palermo, in sostituzione di un ponte in muratura abbattuto dall'alluvione il 20 febbraio precedente. Il reparto rientra poi a Torino il 1 aprile. 1 GIUGNO - Essendo stato deciso dalla Direzione Gen. delle F.S. il disarmo del binario dei treni dispari della linea Ostiglia-Legnago, e affidata l'esecuzione dei lavori al rgt. ferrovieri del genio di Torino, tale unità costituisce un distaccamento a Villaverde (Vicenza) (1) Nel compimento dell'opera di soccorso da parte del 12° rgt. a. pe. cam. perde la vita per annegamento il Serg. Magg. Giuseppe Parisi.
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composto da 1 U., 1 SU., 33 uomini di Tr. A questo si aggiunge, in data 8, un distaccamento ad Asselogna (3· cp.) costituito da 4 U., 4 SU., 97 Tr. Il primo termina i propri lavori il 13 settembre, mentre il secondo (che il 27 luglio è sostituito dalla 6• cp. del II btg. deJla stessa forza di U., SU. e Tr.) continua nel disarmo del binario, trasferendosi il 1 dicembre a Casaleone (Verona), rimanendovi fino al 31 marzo 1932, data di ultimazione dei lavori. 20 LUGLÌO - Nelle ore notturne, gran parte del paese di Strane, in provincia di Gorizia, è in fiamme. Il I btg. del 24° rgt. f. « Como» che, di sede in Gorizia, si trova attendato nei pressi per il campo d'arma, intraprende l'opera di spegnimento, seguito poco dopo dal II btg. che si trovava attendato presso Oblisca. I reparti si adoperano al salvamento delle persone e delle masserizie, lavorando ininterrottamente fino allo spegnimento degli incendi. 5 AGOSTO - Un vasto incendio nella zona di Monte S. Antonio, presso Macomer, in Sardegna, è spento dal 59° rgt. f. « Calabria » che, di stanza a La Maddalena, si trova colà per il campo estivo. Il 5° rgt. f. «Aosta», accampato a Collesano (Palermo) per il campo estivo, interviene con 100 uomini del I btg. a spegnere un grande incendio sviluppatosi nelle ore serali in contrada Rascata. Lavorando tutta la notte, i militari riescono a salvare i sottostanti oliveti e castagneti.
9 AGOSTO - Alluvione in Valle Aurina e in Val di Tures. Per soccorsi alle popolazioni, sgomberare strade dai detriti e ripristinare le comunicazioni, il Comando della II Brigata Alpina distacca vari reparti, fra cui uno di 40 uomini del 6° rgt. alp., di stanza in Bressanone, che presta la propria opera a Villa Ottone (Uttenheim). Il 232° rgt. f. «Avellino» invia da Bolzano a Campo Tures un distaccamento di 1 Capitano e 48 uomini di Truppa;. il Distretto Militare di detto capoluogo interviene anch'esso con un suo plotone. I militari rientrano alle sedi il 22 agosto, dopo 14 giorni di impiego nelle località devastate dalla furia delle acque. 10 AGOSTO - Gravi incendi nel pomeriggio nei boschi di Monte Sissas (zona di Besezzio-Fianona, presso Fiume). Alle ore 17 il 73° rgt. f. «Lombardia», che si trova accampato a Giordani per il campo d'arma, fa partire 4 U. e 400 tra SU. e Tr. del II btg. che raggiungono la località dopo una lunga marcia a piedi. Alle ore 19 partono su automezzi 1 Ufficiale e 54 uomini di Truppa del plotone autonomo rimasto nel capoluogo. Ugualmente da Fiume, il 26° rgt. f. «Bergamo» invia sul posto una cp. di 1 U., 2 SU. e 60 uomini di 275
Tr. mentre il rgt. « Cavalleggeri di Monferrato » che, di sede a Udine, si trova a Pisino al campo estivo, invia 5 U. e 200 uomini di Tr. su 10 autocarri. I militari rientrano ai rispettivi alloggiamenti il mattino successivo, a incendio domato. 9 OTTOBRE - Il rgt. ferrovieri del genio fa intervenire a Strigno (Trento) 2 U. e 40 Tr. del II btg. per lo smontaggio di una travata di ponte Kohn di 27 m sul torrente Chiappena. Il reparto termina i lavori il 26 ottobre, rientrando poi alla sede di Castelmaggiore (Bologna) dove il II btg. si trova in distaccamento. 21 OTTOBRE - Un drappello di 1 U. e 30 uomini di Tr. del btg. «Tolmezzo», dell'8° rgt. alp., in distaccamento nell'omonima cittadina dalla sede .;di Udine, provvede in due giorni a domare un vasto incendio sviluppatosi sulle pendici boscose del monte Amariana, in territorio del comune di Amaro. 17 :NOVEMBRE - Un grave incendio che minaccia tutta la frazione di Grea, presso Domegge, in Val Cadore, viene spento per l'intervento dei reparti del btg. «Cadore», del 7° rgt. alp. Anno 1932
28 GENNAIO - Da Tolmezzo, il btg. « Tolmezzo » dell'8° rgt. alp. distacca d'urgenza 1 U., ( SU. e 30 Tr. a spegnere un vasto e pericoloso incendio nella zona boschiva prossima alla frazione di Pielungo, comune di Vito d'Asio (Udine) . Un militare, nel tentativo di porre in salvo alcuni bambini circondati dalle fiamme, riporta gra· vissime ustioni e perde la vita . 21 APRILE - A Pavia, una cp. zappatori del 3° rgt . g., di stanza nel capoluogo, accorre a spegnere l'incendio seguito allo scoppio di alcune caldaie nel locale stabilimento « SNIA Viscosa », e a soccorrere i feriti. 7 SETTEMBRE - Fiamme nell'abitato di Cherasco, in provincia di Cuneo. Interviene a domare l'incendio il II gr. del 7° rgt. a. pe., che si trova distaccato nella località dalla sede del capoluogo. 17 NOVEMBRE - Due compagnie di formazione del 6° rgt. f. «Aosta», di stanza in Palermo, prestano opera di soccorso nella frazione Arenella, ove si è avuto il crollo di alcuni fabbricati. I militari lavorano oggi e domani allo sgombero delle macerie e al recupero delle vittime. 31 DICEMBRE in Venezia, recano 276
Le MM.SS. del 2° rgt. a. da costa, di stanza senza indicare la data - che durante l'anno
i propri reparti sono intervenuti a spegnere un incendio scoppiato in un « hangar » del campo d'aviazione della Società Aerea Mediterranea (S.A.M.). Anno 1933
20 FEBBRAIO - Il 6° rgt. g., di stanza in Bologna, mette a disposizione delle F .S. 15 militari telegrafisti per il ripristino delle comunicazioni telegrafiche dell'amministrazione ferroviaria interrotte da una grossa nevicata. . Il 7° rgt. g., di stanza in Firenze, invia nel Mugello un drappello di 1 U. e 36 uomini di Tr. con 2 autocarri, per sgomberare la neve e riattivare il traffico ri~asto completamente bloccato a Passo Le Croci. 21 LUGLIO - Il 1° rgt. b., di stanza in Napoli, interviene col VII btg. ciclisti ·« Chiabrera » in soccorso delle vittime del disastro ferroviario avvenuto sulla linea Napoli-Foggia ( 1). .
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2 AGOSTO - Nelle ore notturne, il 24° rgt. f . «Como», di stanza in Postumia, invia la 10• cp. a Studenza per partecipare all'azione di spegnimento di un violento incendio che sta distruggendo quell'abitato. Nell'operazione, 14 soldati rimangono ustionati. 9 SETTEMBRE - Dalle MM.SS. del Cdo della D. Mii. di Milano: << Il 9 settembre 193 3, nei boschi in vicinanza di Mastianico e Brunate accaddero incendi di notevole entità. Vennero impiegati circa 150 uomini di truppa del presidio di Como per contribuire allo spegnimento degli incendi stessi, i quali rimangono sino al mattino del giorno 14 ». 26 SETTEMBRE Imperia:
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Dalle MM.SS. del Cdo della D. Mii. di
<< Una mareggiata e lo straripamento del fiume Maremola producono danni ingenti a Pietra Ligure, con l'interruzione di linee telegrafiche e telefoniche, di condutture d'acqua e il crollo completo di un'abitazione a Canepa, dove rimangono travolte 3 persone. « Danni ingenti si hanno anche a Final Marina, in seguito alt'allu-
(1) Il giornale « La Provincia di Benevento» esprime un voto di plauso agli ufficiali e ai bersaglieri del VII btg. V. anche il n. 14 de « Il Bersagliere», pag. 3, in data 31 luglio 1.933.
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vioned el torrente Pora (allagamento abitato, danneggiamento della campagna e perdita di bestiame). « Il sig. generale comandante della Divisione, Pietro Pintor, percorre le zone infortunate. « Truppa del 29° Artiglieria da campagna e del 6° Artiglieria pesante da Albenga e da Finale Ligure (1) accorre sul posto tempestivamente, in misura largamente rispondente al bisogno, prestando opera di soccorso fino a tutto il giorno 27. « Il 2 7 settembre, lo straripamento del torrente Varatella causa allagamento della campagna e abitato di Borghetto S. Spirito e rende pericolanti quattro metri di binario presso il ponte ferroviario in m1-tratura sul predetto torrente. Rimane sospeso il transito dei treni dalle ore 22 del giorno 27 alle ore 10,30 del giorno 28. « Truppa del Presidio Militare di Albenga accorre sul posto per l'opera di soccorso ». Terremoto in provincia di Chieti. Una cp. del 14° rgt. f. « Pinerolo», di stanza nel capoluogo, viene inviata con .autocarri a Lama dei Peligni, Comune colpito, per l'opera di soccorso. Un Ufficiale e 15 Soldati sono distaccati a Taranta Peligna, anch'essa terremotata. I militari rientrano a Chieti il giorno 29.
6 OTTOBRE - A Milano, durante i lavori di demolizione del cavalcavia che raccorda la vecchia cintura ferroviaria, crolla - in via Galilei - un'intera fiancata, seppellendo tra le macerie molti passanti e operai. Il 7° rgt. f. «Cuneo», di stanza nel capoluogo, fa intervenire un drappello di 1 U. e 25 uomini di Tr. che, unitamente ad altri drappelli del Presidio, prendono a scavare le macerie per soccorrere le vittime. Il lavoro si protrae ininterrottamente per tre giorni. 29 NOVEMBRE - Truppe del 1° rgt. b., di stanza in Napoli, vengono avviate d'urgenza a via Chiatamone, ove s'è aperta una grossa frana con crollo di edifici e conseguenti vittime umane. I bersaglieri partecipano allo sgbmbero delle macerie per il recupero dei morti e all'opera di soccorso e assistenza degli scampati. 5 DICEMBRE - Due drappelli per complessivi 3 U., 2 SU. e 50 uomini di Tr. del 24° rgt. a. cam., di stanza in Messina, sono distaccati per orere di soccorso nei Comuni di S. Teresa di Riva e di Furci Siculo, colpiti da alluvioni prodotte dallo straripamento del torrente Savoca. Un reparto di 2 U. e 50 Tr. del 3° rgt. f. «Piemonte», ugual(1) Il 6° rgt. a. pe. è di stanza in Savona ma ha un gr. distaccato ad Albeng:i ed altro gr. distaccato a Finale Ligure.
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mente di stanza in Messina, vengono avviati, attrezzati ed equipaggiati, alle ore 17 su autocarri alla volta di Alì Marina, anch'essa colpita da alluvione. I militari rientrano in sede il 9 dicembre. 21 DICEMBRE - Nei pressi di Popiglio, sull'Appennino Pistoiese, una grossa frana si abbatte sulla strada provocando l'interruzione delle comunicazioni con S. Marcello Pistoiese. Il 7° rgt. g., di stanza in Firenze, manda sul posto un drappello di 4 U., 6 SU., 76 Tr. i quali, lavorando per oltre una settimana, anche durante le festività natalizie e con un clima particolarmente rigido, riescono a sgombrare la grande massa di terriccio e di pietre e a riattivare l'importante arteria.
Anno 1934
4 GENNAIO - Il 157° rgt. f. «Liguria», di stanza in Macerata, invia un reparto di 4 U., 8 SU. e 65 militari di Tr. a Bolognola, sull'Appennino Marchigiano, ove una valanga si è abbattuta sull'abitato provocando gravi danni e vittime umane. Il reparto partecipa al recupero dei morti e a sgomberare le case dalla grande massa di neve. L'intervento ha termine 1'11 gennaio. 5 GENNAIO - Il 157° rgt. f. invia un altro distaccamento di 6 U., 9 SU., 92 militari di Tr. ad Acquacanina per soccorsi a quell'abitato sommerso dalla neve. Un terzo distaccamento di 6 U., 6 SU. e 66 militari di Tr. viene mandato a Fiastra per gli stessi soccorsi. I militari rientrano alla sede il giorno 12.
31 GENNAIO - Il 10° rgt. g., di stanza in S.M. Capua Vetere, interviene in serata con 7 U., 3 SU., 60 Tr. a spegnere l'incendio che sta devastando uno stabile nell'interno dell'abitato. 3 FEBBRAIO - In Pistoia, in ora notturna, 1'83° rgt. f. « Venezia », colà di sede, desta su allarme e quindi invia 100 uomini a cooperare con i locali pompieri nell'estinzione di un violento incendio sviluppatosi nella zona abitata di Porta Lucchese. Intervengono anche i pompieri di Pr~to e Firenze. 7 FEBBRAIO - Alle ore 14 il Comando del btg. alp. « Belluno », in distaccamento a San Candido (Bolzano), ricevuta notizia che una valanga ha travolto una pattuglia di militari della Guardia di Finanza nella zona di Monte Elmo, distacca d'urgenza sul posto 100 uomini tra U., SU. e Tr., muniti di badili e torce. A tarda notte,
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dopo molte ore di scavo, vengono rinvenute le salme di un brigàdiere e di un finanziere, che sono riportate a valle. 1.3 FEBBRAIO - La località di San Gaspare di Fossombrone, in provincia di Pesaro, è devastata da una grossa frana che provoca anche vittime. Un reparto di 7 U., 120 tra SU. e Tr. del 1° rgt. a. cam., di stanza nel capoluògo, viene inviato d'urgenza sul posto, ove coopera allo sgombero delle macerie delle case crollate e al disseppellimento delle vittime. 12 GIUGNO - Il rgt. ferrovieri del genio di Torino costituisce un distaccamento di 2 U., .3 SU., 67 Tr. a Calambrone (Livorno), per il montaggio d'4-na travata metallica d'un ponte n. 2 sul torrente omonimo, lungo la linea ferroviaria Livorno-Marina di Pisa. Il lavoro ha termine il 17 luglio. Il manufatto sarà poi smontato da altro distaccamento di 2 U., 5 SU. , 75 Tr. nel periodo 1-27 ottobre 19 .35. 13 AGOSTO - Un drappello di 1 U., 1 SU. e circa 80 uomini di Tr. è inviato dal 24° rgt. a. cam., di stanza in Messina, a spegnere un vasto incendio boschivo scoppiato in località Vernida (Messina).
5 OTTOBRE - Straripamento del torrente Tolminca, con conseguente alluvione della valle dal M. Bogatin a Tolmino. L'l1° rgt. g., di stanza in Udine, distacca un reparto di 42 uomini per riattivare le comunicazioni stradali fra Tolmino e Pologar e quelle telefoniche fra Tolmino e il M. Bç,gatin. All'intervento partecipa anche un reparto di 2 U. e 100 uomini di Tr. inviato dal 56° rgt. f. « Marche» di stanza in Cividale del Friuli, che sgombera la strada da una grossa frana. 13 DICEMBRE - Straripamento dell'Arno a S. Donnino e a Brozzi, e del Bisenzio presso Campi, con allagamento di una vasta zona compresa fra le dette località. In soccorso delle popolazioni il 7° rgt. g., di stanza in Firenze, distacca fra i giorni 14-18 reparti della forza complessiva di 15 U. e 175 fra SU. e Tr. Il giorno 15 giunge, inviato dal 2° rgt. pontieri del genio di Piacenza, un distaccamento di .30 barcaioli che, fino al 29 dicembre, cooperano al salvataggio di persone e masserizie. 31 DICEMBRE - Le singole MM.SS. recano che durante l'anno il gruppo artiglieria da costa di Venezia è intervenuto, in giorno non precisato, a spegnere un incendio nell'edificio delle locali carceri civili, e che il gruppo artiglieria da costa Messina-Reggio Calabria, di stanza nel primo capoluogo; ha impiegato i propri reparti p~r spegnere un vasto incendio in un bosco del comune di Novara di Sicilia. 280
Anno 1935
26 GENNAIO - Nelle ore notturne, una eccezionale nevicata sommerge completamente la linea ferroviaria presso Colle Isarco. La 53a cp. del btg. «Verona» (6° rgt. alp.), in distaccamento a Brennero, viene impiegata per lo sgombero dei binari: lavoro che viene condotto sotto una rigida temperatura e perdurante il maltempo.
31 GENNAIO - Le MM.SS. recano che durante il mese 1'8° rgt. g. di Roma è intervenuto con i propri reparti a far defluire le acque che, straripate dal Tevere in piena, avevano completamente allagato la via Salaria, a nord della capitale, con conseguente interruzione del traffico. 2 MARZO In seguito allo straripamento del Volturno, una violenta alluvione allaga le località di Grazzanise, Castel Volturno, Cancello Amone, Capua e Villa Volturno. Il comando della XXV B. f. impiega truppe del 15° rgt. f. « Savona» e del 10° rgt. g. , per complessivi 17 U. e 239 SU. e Tr., in soccorso alle popolazioni colpite e per lavori di riàttamento ponti e strade. In particolare, le MM.SS. del 10° rgt. g. recano che i propri reparti - per 9 U. e 150 SU. e Tr. - muniti di 8 barche e attrezzi da zappatore, riparano gli argini asportati dalle acque. Di notte lavorano facendo uso di n. 400 torce a vento; nei giorni 2 e 3 vengono messi in sito 20.000 sacchetti a terra. 17 APRILE - Un drappello di 1O Sottufficiali e 100 uomm1 di Tr. viene inviato a Portici dal 2° rgt. a. c/ a autocampale di stanza in Napoli, a spegnere un vasto incendio sviluppatosi nei magazzini della ditta Elefante & Mangili, siti in via Regia di quella località. 2 GIUGNO Terremoto a Foligno con crolli e danni alle abitazioni. Il 1° rgt. a. cam., di stanza nella città, provvede a portare soccorso ai danneggiati dal sisma; tra l'altro, fa impiantare da propri reparti 30 grandi tende per il ricovero dei malati dell'Ospedale Civile e dei vecchi dell'Ospizio dei poveri.
18 LUGLIO - Il IV btg. del rgt. carri armati che, di stanza in Bologna, si trova al campo d'arma nelle vicinanze di S. Sofia di Romagna (Forlì), interviene a spegnere un incendio di grandi proporzioni sviluppatosi in un deposito di paglia sito in località Mortano. Uomini che partecipano all'operazione: 185 tra Ufficiali, Sottufficiali e Tr. 13 AGOSTO Dalle MM.SS. della D.f. del Monferrato, di stanza in Alessandria : « Alle ore 6 si è abbattuto un violentissimo nubifragio, durato fino 281
verso le ore 13, che ha provocato la rottura della diga di un bacino artificiale e danni ingenti, specialmente nelle valli Orba, Stura, Piota e Lemme. Le piene dei relativi corsi d'acqua hanno abbattuto ponti e case, cagionando vittime umane nei comuni di Ovada e di Molare. « Il 2° Reggimento d'artiglieria d'armata, che si trovava nella zona di Masone per i campi d'arma, è subito intervenuto con un reparto di 250 uomini inviato a Ovada. Con detto reparto vennero costituite 4 squadre per il rastrellamento delle vittime. Venne pure inviata nella zona del nubifragio una compagnia del 1° Genio minatori con automezzi. « Il giorno 17 agosto, su richiesta dell'autorità politica, venne poi inviato un altro reparto del 1° Genio minatori a Boscomarengo, costituito da 2 ufficiali, 3 sottufficiali e 72 minatori. Detto reparto venne diviso in 5 squadre, rispettivamente alla Cascina S. Michele, Cascina Vecchia, Cascina Roncarezzo, alla diga del canale di Boscomarengo e alla diga del canale di S. Michele, per sgombero e seppellimento delle carogne di animali, sgombero dei canali dall'accumulo di tronchi d'albero, detriti vari e fango ... ».
20 AGOSTO - Sopravvenuta una grossa alluvione nel territorio compreso fra i comuni di Castellammare di Stabia e Gragnano, con danni, allagamenti e ostruzione di strade, il 2° rgt. a. e/a autocampale di Napoli distacca sul posto, con 3 autocarri, un drappello di 20 militari di Truppa al comando di un Maresciallo e di un Sergente Maggiore. Gli uomini provvedono a liberare dai detriti e dal fango le vie di comunicazione. 26 OTTOBRE - A Perosa Argentina (Torino) essendosi abbattuta una frana nei pressi del locale passaggio a livello, seppellendo 3 operai, il 2° rgt. a. e/ a, di stanza in Rivoli, distacca sul posto un drappello di 1 U. e 30 militari di Truppa che si adoperano allo sgombero dei detriti e al recupero delle vittime, ripristinando altresl le comunicazioni interrotte. 20 NOVEMBRE - Nubifragio in provmc1a di Catanzaro, con alluvione, danni agli abitati, alle colture e alle linee di comunicazione della zona. Particolarmente colpite sono le località di Catanzaro-Sala e Cardinale. Nella prima intervengono dalle loro sedi di Catanzaro, per lo sgombero dei materiali di una frana: 2 U. e 50 Tr. della B.f. «Sila» (16°, 19°, 20° f.); nella seconda: 1 U. e 30 Ti". della stessa G.U., più 1 U. e 28 Tr. del 243° rgt. f. Il 45° rgt. a. cam., ugualmente di stanza in Catanzaro, fa intervenire a Serra S. Bruno, anch'essa alluvionata, un drappello formato 282
da 11 U., 5 SU. e 77 Tr., muniti di arnesi da zappatore, del IV gr. in distaccamento a Vibo Valentia (già Monteleone Calabro). Anno 1936
18 GENNAIO - Verso le ore 10 del mattino, in Bari, nello stabilimento Gaslini per la fabbricazione dell'olio di sansa, si sviluppa un incendio nel reparto macchine, da dove le fiamme si propagano ai « silos » pieni di materie infiammabili. Il disastro assume gravi proporzioni. Il Cte del genio del IX C.A. organizza e dirige l'opera di spegnimento e recupero vittime, facendo intervenire truppe del locale Presidio Militare nonché, da Trani, un drappello zappatori con mezzi adatti del 9° rgt. g. colà di stanza. I militari cooperano all'azione di spegnimento con i pompieri di Bari, Foggia e Brindisi e con uomini inviati da Taranto dalla R. Marina muniti di speciali attrezzature. L'incendio viene domato dopo cingue giorni di ininterrotto lavoro. 1 MARZO - Il 15° rgt. f. « Savona », di stanza in Caserta, distacca un reparto di 2 U., 40 SU. e Tr. a Brezza, Comune allagato per lo straripamento del Volturno, per compiere lavori di riattamento degli argini del fiume e ripristino delle comunicazioni stradali. 8 OTTOBRE Incendio nel molino «Orsi» di Massa (Carrara). Accorrono i carristi del XXXI btg. carri veloci, di stanza nella città, che prendono parte all'opera di spegnimento. L'intervento, a causa dell'estensione dell'incendio, si protrae ininterrottamente fino al giorno seguente.
18 OTTOBRE - Scosse di terremoto nel Veneto e nel Friuli. Il rgt. c. « Saluzzo >>, di stanza in Pordenone, con i suoi squadroni porta soccorsi alle popolazioni di Sacile, Fiaschetti, Caneva, Stevenà, Polcenigo e Pontevico. Vengono impiegati 5 V. , 10 SU., 250 uomini di Tr. con 12 autocarri. L'l l O rgt. a. pe. cam., di stanza in Treviso, appronta una tendopoli per il ricovero dei rimasti senza tetto, impiegando 600 teli da tenda completi, mentre il 55° rgt. f. « Marche » fornisce un ugual numero di tende pet la popolazione terremotata di Cordignano. Anno 1937
.3 APRILE - L'Isonzo in piena straripa nei pressi di Villa Vicentina (Udine) allagando una vasta zona. Un pastore col suo gregge di 90 pecore, sorpreso dall'inondazione, corre grave rischio di anne283
gare. In suo soccorso accorre un drappello della 2• cp. del 1° rgt. pontieri del genio di Verona, in distaccamento in quella località. Operando con barche e barchetti, i pontieri mettono in salvo il malcapitato e il suo gregge. 30 GIUGNO - In giorno del mese testé decorso, non indicato dalle MM.SS., il 1° rgt. g., di stanza in Torino, distacca a Groscavallo un reparto di 2 U., 3 SU., 30 uomini di Tr. più un gruppo di 3 perforatori. Muniti di esplosivo, i militari provvedono a far saltare alcuni grossi roccioni che minacciano di franare sul sottostante abitato. 6 OTTOBRE In occasione dell'allagamento di una vasta zona del Comune di Versa (Gorizia), prodotto dallo straripamento del torrente omonimo, la 2• cp. del 1° rgt. pontieri, in distaccamento a Villa Vicentina, accorre e provvede al salvataggio e al traghettamento di numerose persone, alla distribuzione di viveri alle famiglie bloccate dalle acque e, infine, a lavori di arginatura del torrente.
31 OTTOBRE - In giorno non indicato dalle MM.SS., il 51° rgt. f. «Alpi», di stanza in Perugia, ha inviato durante il mese drappelli di soccorso nelle zone di Campignano, Torgiano, Colle Pepe, Piedicolle allagate per lo straripamento del Tevere in piena. 1 NOVE MBRE - Nei primi del mese, il 2° rgt. g., di stanza in Alessandria, distacca nella zona della frazione «Cristo», presso il capoluogo, colpita da violenta alluvione provocata dallo straripamento dei fiumi Bormida e Tanaro, alcuni drappelli con barche e materiali vari per i soccorsi alle popolazioni. 3 NOVEMBRE . - Dalle MM.SS. della D. Mii. «Cosseria», di sede in Imperia: « Il 3 novembre sono dislocati nella zona di Osiglia (Millesimo) n. 100 uomini di truppa, tratti dal 29° Artiglieria per div. di f. e dai distaccamenti di artiglieria d'armata di Albenga e Savona, per portare soccorso alle popolazioni colpite dalle alluvioni provocate dalla piena dei fiumi Tanaro e Bormida e dal torrente Ausiglietta. Il giorno 10 rientrano alle rispettive sedi».
15 DICEMBRE - Il Tevere in piena straripa alla periferia di Roma, interrompendo strade di comunicazione, allagando scantinati e case di abitazione. Il Comando genio del C.A. organizza e dirige l'opera di sbccorso che consiste nel salvataggio di famiglie da abitazioni di campagna circondate dalle acque, rifornimento viveri, ripristino della viabilità, riattamento argini. Con un reparto dell'8° rgt. genio - 8 U., 85 tra SU. e Tr., 6 barche del n. 1, 4 stazioni fotoelettriche - interviene anche il 2° rgt·. bersaglieri, di stanza nella ca284
pitale, con 3 U., 2 SU. e 230 Tr. con 15 autocarri e 2 motocicli. Le operazioni si protraggono fino al 15 gennaio 1938. - Nelle zone della provincia di Perugia, nuovamente allagate anch'esse dalla piena del Tevere, il 51° rgt. f. «Alpi» interviene ancora con vari drappelli di soccorso. 31 DICEMBRE - Durante l'anno, in epoca non precisata dalle MM.SS., il btg. artieri dell'l1° rgt. g., di stanza in Udine, su richiesta dei podestà dei Comuni di Cernizza Goriziana, Ranziano e Montespino, ha eseguito i seguenti lavori: riattamento di una carrareccia (km 1) che collega Battuglia con la strada nazionale Gorizia-Aidussina; costruzione a ~attuglia di un ponte sul Vipacco, della portata di 3,5 tonn, su 3 campate, della lunghezza di m 33; costruzione sul Vipacco, di fronte a Gradiscutta, di ~n ponte della portata di 1,8 tonn su palafitte, 8 campate, della lunghezza di m 32. I materiali sono stati forniti dai Comuni interessati. Anno 1938
2 GENNAIO - In Alto Adige, un'autocorriera carica di escursionisti tedeschi di Monaco di Baviera, mentre sta scendendo da Corvara in Val Badìa, precipita nel torrente Gader, in vicinanza della località di Peraforada. Per le opere di soccorso, 1'11 ° rgt. alp., di stanza in Brunico, invia d'urgenza un drappello di 1 U., 2 SU. e 14 militari di Tr. i quali, muniti di corde, picconi e badili, operano tutti i salvataggi possibili. Le autorità tedesche di Monaco di Baviera fanno poi pervenire attestaci di gratitudine al rgt. 29 GENNAIO - A Colleferro, presso Segni (prov. di Roma), esplode lo Spolettificio della Soc. Parodi-Delfino, che causa molte vittime e gravi danni. Il Comando genio di C.A. di Roma organizza e dirige i soccorsi. Vengono fatti intervenire reparti dell'8° rgt. g. per complessivi 19 U. e 436 SU. e uomini di Truppa con 16 autocarri, 2 stazioni R 4 A e 4 stazioni fotoelettriche da 90 cm per i lavori notturni. Poiché le esplosioni si susseguono fino al 2 febbraio, i rischiosi interventi di salvataggio dei feriti, recupero delle vittime e sgombero delle macerie, si protraggono oltre tale data. 2 FEBBRAIO - Il 10° rgt. g., di stanza in S.M. Capua Vetere, invia 2 U., 3 SU., 30 Tr. con 2 automezzi nella zona della provincia di Benevento inondata per lo straripamento del fiume Calore. Dotati di barche da ponte, salvagente e altro materiale, i militari provvedono al salvataggio delle persone in pericolo, al rifornimento viveri e al ripristino delle comunicazioni. 285
28 FEBBRAIO - Le MM.SS. dell'l1° rgt. f. «Casale», cli stanza in Forll, recano che durante il mese un drappello del rgt. è stato distaccato a Cusercoli per lavori di sgombero di una grossa frana abbattutasi su detta località. 7 MARZO - Un vasto incendio nella zona boschiva di Passo Paradiso-Valle del Cornà, in Liguria, è spento da reparti inviati dal1'890 rgt. f. « Salerno » che operano per tre giorni di seguito. 18 MARZO - Un distaccamento di 3 U., 2 SU. e 30 Tr. del 53° rgt. f. << Umbria » concorre a spegnere un vasto incendio boschivo sviluppatosi su La Serra, zona Donato, in territorio cli Ivrea. 29 MARZO - Un nuovo incendio scoppiato su La Serra, ma in zona Burolo, è spento da un drappello cli 1 U. , 10 SU. e 50 Tr. inviati dal 53° f. « Umbria ».
1 APRILE - Il 50° rgt. f. « Parma », cli stanza in Silandro (Val Venosta), da oggi e fino al giorno 6 fornisce un drappello di 4 U. e 50 SU. e Tr. per domare un vasto incendio nei boschi cli Val Martello. 8 APRILE - E' di nuovo in azione il 53° rgt. f. « Umbria » che distacca un drappello di 1 U. e 70 Tr. nella zona boschiva del Lago Sirio (Val d'Aosta) per spegnere un vasto incendio colà divampato.
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APRILE -
Il btg. «Trento» , dell'll rgt. alp., in distacO
camento a Trento dalla sede di Brunico, interviene con una cp. a spegnere un incendio sviluppatosi nella zona Sopra Sasso-Buco di Vela-Terlago. L 'estensione dell'incendio e le difficoltà derivanti dal carattere impervio della zona non permettono di raggiungere subito lo scopo. Il Comando del btg., pertanto, invia a turno tutte le cp. dipendenti che si avvicendano giorno e not(e nell'azione. L'incendio viene domato soltanto dopo 7 giorni di lavoro e cioè il 19 aprile. 24 APRILE - L'll O rgt. alp. interviene con 6 U. e 92 fra SU. e militari di Tr. del btg. «Bassano», di stanza in Brunico, e con tutti gli ufficiali e gli alpini della 63" cp. distaccata a Campo Tures, a spegnere un violento incendio boschivo che, distrutta già una casa, sta minacciando gli abitati di Borghetto a Campo Tures, in Valle Aurina.
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Un nuovo incendio boschivo a Campo . Tures è spento da un drappello di 1 U. e 20 uomini di Tr. del 5° rgt. a. alp., di stanza in Brunico. GIUGNO -
Per ripristinare il transito sulla rotabile S. Gio14 GIUGNO vanni Ilarione-Vestenanuova, interrotto per l'asportazione di un pon286
te in muratura sul torrente Alpone, causata da un'eccezionale piena in seguito a nubifragio, la la cp. del rgt. pt. del g. di Verona provvede al montaggio di due ponti, della portata rispettivamente di 5 e 15 tonn. e della lunghezza di m 7 e m 15. Il 30 novembre, uno dei due manufatti, per esigenze di traffico, verrà ripiegato e ricostruito 5 metri più a valle.
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Nelle ore notturne va in fiamme la grande pineta di Camaro, presso Messina. L'incendio viene affrontato e domato, dopo lungo intervento, da un drappello di 5 U. e 100 uomini di Tr. del 24° rgt. a. cam., di stanza nel capoluogo. AGOSTO -
30 SETTEMBRE - Il 31° rgt. f.« Siena», di stanza in Napoli, distacca ad Aversa un drappello di 1 U. e 30 militari di Tr. che cooperano con i pompieri per lo sgombero delle macerie di due stabili crollati in seguito a nubifragio. Vengono recuperate sei salme. Contemporaneamente, il 2° rgt. a. c/ a autocampale, ugualmente di stanza in Napoli, distacca sul posto un drappello di 3 Ù., 2 SU., 60 uomini di Tr. con 3 autocarri, che si adoperano nel far defluire le acque, sgomberare le vie della città dal fango e ripristinare le comunicazioni sconvolte dal naufragio.
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NOVEMBRE -
In occasione del Raduno Ventennale della
Vittoria, in Roma, l'Ufficio Lavori del genio militare di C.A. provvede all'impianto, nella Piazza d'Armi dei Parioli, di un accampamento per 40.000 ex combattenti e all'illuminazione dello stesso accampamento. 22 NOVEMBRE - Verso le ore 18, in ora già buia, il treno passeggeri Udine-Cividale precipita nel torrente Torre in seguito al crollo del ponte ferroviario sul quale sta transitando. Il crollo avviene per il cedimento di due arcate, dovuto alla violenza della corrente del corso d'acqua in piena per le continue piogge. Nel disastro perdono la vita molte persone. Non pochi sono i feriti. Alle operazioni di soccorso partecipano le seguenti unità di stanza in Udine, che sono state attivate con la massina urgenza dal Comando della D. Militare del capoluogo friulano: - 11° centro automobilistico, con una cp. di formazione su due pl. della forza di 24 uomini ciascuno, 2 autoambulanze, 1 autocarro SPA e 12 autocarri con 24 conduttori; -
8° rgt. alp., con una cp. del btg. «Cividale»;
- rgt. « Piemonte Reale Cavalleria» con 250 uomini tra U., SU. e Tr.;
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11 ° rgt. g., con una cp. artieri munita di attrezzi e di materiali da ponte, e una cp. fotoeJettricisti con 2 stazioni da 120 cm; - medici e infermieri dell'Ospedale Militare Principale con 3 autoambulanze. I militari, unitamente ai Vigili del Fuoco, sono impiegati - alla luce delle fotoelettriche - nelle operazioni di salvataggio dei superstiti, di recupero delle vittime, di cura e trasporto dei feriti negli ospedali di Udine, di sgombero dei rottami dalla linea e dall'alveo del corso d'acqua. Nell'azione, una squadra di « Piemonte Reale », visti dei superstiti gravemente feriti su un isolotto, in procinto di essere travolti dalle acque, si lancia in cordata per accorrere in loro aiuto. Uno viene sàlvato in tempo: due sono tratti a riva ormai cadaveri. Nel tentativo perde la vita anche il caporale Enrico Cocchi, ultimo della cordata, che viene travolto dalle acque in piena tumultuosa (1). Anno 1939
4 FEBBRAIO - Il 4° rgt. g., in occasione dell'inaugurazione della funivia di Monte Faloria a Cortina d'Ampezzo, invia nella località, per l'illuminazione notturna, una stazione fotoelettrica da 120 cm con relativo personale.
5 MARZO - Fuoco in un albergo della località Teodone, presso Brunico. E' spento da un reparto di 3 U. e di 60 tra SU. e uomini di Tr., inviati sul posto dal 5° rgt. a. alp. « Pusteria », di stanza in · Brunico. 31 MAGGIO - In giorno del mese non indicato dalle MM.SS., il Comando del 1° rgt. g., di stanza in Torino, distacca a Moncalieri la 1a cp. artieri più una sezione da ponte con equipaggio, per complessivi 2 U., 3 SU., 150 uomini di Tr. Essendo colà avvenuto il crollo del ponte stradale in muratura sul Po, il reparto provvede al montaggio di pontili d'approdo e di portiere per traghetto di persone e di autoveicoli. 14 GIUGNO - Il 27° rgt. f. «Pavia», di stanza in Cesena, partecipa con il 28° rgt. alle operazioni di soccorso della popolazione della zona di Ravenna, colpita da gravi inondazioni. Lavori di rinforzo argini durano fino al 13 agosto. (1) Al cap. Cocchi verrà conferita la medaglia d'argento al valor civile « alla memoria». Presso il ponte, in data 22 maggio 1939, venne eretto un
cippo di marmo di Verzegnis in memoria del graduato, caduto nel tentativo di salvare dalla morte quei civili.
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3 LUGLIO - Avendo le autorità comunali di Montespino (Gorizia) chiesto ai Comandi Militari la costruzione di un ponte di legno sul fiume Vipacco, provvede all'esigenza il btg. artieri dell'll O rgt. g. di Udine che, con un distaccamento di 1 U. e 30 genieri, monta il ponte nel periodo del campo d'arma e cioè da oggi fino al 24 luglio. 31 DICEMBRE - Durante l'anno testé decorso, in giorno non precisato dalle MM.SS., il rgt. misto di artiglieria della Sardegna ha preso parte all'opera di spegnimento di un incendio, pericolosamente sviluppatosi nell'Officina del Gas di Cagliari. Lo stesso rgt. è intervenuto con un reparto nell'opera di estinzione dell'incendio che ha devastato un cinematografo di Terranova. Sempre durante l'anno testé decorso, in epoca non indicata dalle MM.SS., il 1° rgt. g. ha eseguito la, costruzione di un ponte di legno della portata di 2 tonn. in regione Le Folle, presso Varallo Sesia, e il rafforzamento del ponte in muratura sul torrente Fisca, lungo la strada provinciale Torino-Cuorgné: la portata di questo ponte è stata elevata da 20 a 40 tonn. Anno 1940 29 AGOS'_I'O - Il 6° rgt. g., di stanza in Bologna, in occasione dello scoppio del polverificio di Marano (pre~so Castenaso), che ha provocato gravi danni e vittime umane, interviene d'urgenza con 5 U. e 167 tra SU. e Tr. che cooperano allo spegnimento degli incendi, allo sgombero delle macerie e al recupero delle vittime. Fornisce altresì una stazione R 2/3 e una sezione di fotoelettricisti per l'illuminazione notturna dei lavori nella zona sinistrata. 18 NOVEMBRE - Durante la notte il fiume Reno in piena rompe gli argini nella Bassa Bolognese allagando vaste zone. Il 6° rgt. g. invia da Bologna un reparto, che getta un ponte nella zona tra S. Giovanni in Persiceto e Cento e provvede al salvataggio delle persone in pericolo. 26 DICEMBRE - Vasto incendio nei boschi di Cuasso al Monte (Varese). All'opera di spegnimento partecipano forti contingenti di truppa del Presidio di Milano. Il 3° centro autieri, di stanza nel capoluogo, provvede al loro trasporto con 15 autocarri. Autieri e meccanici, dopo aver scaricato i reparti di formazione, prendono parte anch'essi all'opera di spegnimento. Anni 1941 - 1942 - 1943
L'Esercito è tutto impegnato sui vari fronti di guerra. 289
Capitolo VI DAGLI INIZI DELLA RICOSTRUZIONE DEL PAESE ALLA FINE DEGLI ANNI '50
Principali occasioni d'intervento: Lavori stradali in Calabria. Eruzione del Vesuvio . Campagna granaria in Puglia (1944). Ricostruzione di ponti e strade in Liguria (1945). Invasione di cavallette in Sardegna (1946). Nubifragio nel Monferrato. Alluvioni nel Beneventano, nella Pianura Friulana, nella « Bassa» ferrarese, in Toscana (1949). Il « Ponte votivo del Redentore» a Venezia (1950). Alluvioni in Sardegna e nell'Italia Settentrionale. La grande alluvione del Polesine (1951). Crollo di una galleria a Mignano Montelungo. Campeggio goliardico nell'isola di Caprera. Alluvione del Panato in prov. di Modena (1952) . Frane e crollo di un ponte sul f. Trebbia. Alluvione di Reggio Calabria (1953). Grandi nevicate in Abruzzo. Esperimenti sui raggi cosmici a Milano. Alluvione a Salerno (1954). Il « Cristo delle vette» sul Balmenhorm, a q 4.167 (1955). Eccezionali nevicate sull'I talia centro-meridionale. Gli VIII Giochi Olimpici Invernali (1956). Alluvioni e frane nelle alte valli piemontesi. Montaggio di ponti in varie parti della penisola ( 19 57 ). Il 2° Campionato mondiale di « Biatholon invernale » ( 19 59).
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Anno 1944
1 GENNAIO - La Divisione di fanteria «Mantova», dislocata nell'Italia Meridionale, è una delle poche unità dell'Esercito non dissoltesi in seguito all'armistizio dell'8 settembre 1943. E, dagli inizi di quest'anno, prende a partecipare ai lavori tesi a ricostruire quanto è stato distrutto dalla guerra. Dalle MM.SS. si rileva che le sue truppe conducono in Calabria le seguenti opere: « ricostruzione di 8 ponti stradali, di cui sette in legno e uno in calcestruzzo, sui fiumi S. Ippolito, Metrano, Savuto, Calabricci, Coscile, Petrace, più 2 presso Coraci; - riattamento strade sui seguenti dìeci tratti, ciascuno della lunghezza di vari km: Centinelle-Sibari; Roseto-torrente Rendeti; Rendeti stazione-Nova Siri; Trebisacce-Roseto; Nicastro-Soveria Mannelli; lungovalle fiume Neto; Normanno-Castelluccio; zona di" Torre Cerchiara; zona di Pontegrande; zona Trebisacce - costruzione di una strada d'accesso a Capo Vaticano, di un guado sul fiume Amato al bivio Ma_strella, e ·di una deviazione stradale a Coraci, presso un ponte interrotto; partecipazione alla ricostruzione della Itazione ferroviaria di S. Eufemia Lamezia e al ripristino dei binari; - sgombero frane su strade presso Pentoro e sui tratti Morano Calabro-Campo Tenense e Morano Calabro-Normanno; sgombero macerie dalle strade di Catanzaro; - ricostruzione argine destro torrente Ma/francato; - manutenzione o rimozione di ponti Bailey in varie località; - trasporto famiglie sfollati alle loro case». I suddetti lavori, ai quali partecipa attivamente il 76° rgt. f. « Napoli », entrato a far parte della Divisione dal 30 ottobre 194 3, comportano l'impiego di mano d'opera per un totale di oltre 150.000 giornate lavorative, e di impiego di automezzi per un totale di 22.000 giornate/autocarro.
22 MARZO - Dalle MM.SS. del CMT di Napoli: « Da alcuni giorni il Vesuvio dà segni di attività. Verso le ore 22 di oggi, il cielo si oscura e incomincia su Salerno e provincia la caduta di cenere e lapilli, che dura tutt<? il giorno 23 e parte del 24, 293
per cui si forma uno strato di ceneri e lapilli di circa 1 O cm, impedendo la viabilità sulle strade e minacciando lo sprofondamento dei tetti degli edifici. « Gli Anglo-Americani, di guarnigione a Salerno, chiedono al locale Presidio l'intervento di reparti italiani per lo sgombero della strada Salerno-Pompei e dei tetti dell'Ospedale di Nocera Inferiore. A Nocera vengono comandati due turni di 100 uomini ciascuno del LI Gruppo Cavalleggeri "Guide"; sulla nazionale Salerno-Cava dei Tirreni altri turni di circa 100 uomini ciascuno lavorano per alcuni giorni allo sgombero della cenere e dei lapilli».
1 GIUGNO - In terra di Puglia, data la grave situazione economica in cui si trova il Paese, l'Esercito concorre allo svolgimento della campagna granaria con un complesso di circa 20.000 uomini. In particolare, il Gruppo di combattimento << Piceno » concorre come segue: u. SU. E TR. REPARTO m agro di Foggia:
CLII 235° 93° 152° CLII 336°
btg. rgt. rgt. rgt. btg. rgt.
genio fanteria fanteria artiglieria mitraglieri fanteria TOTALI
in agro di Altamura: 93° rgt. fanteria
16 16 16
3
819 619 832 663 205 170
64
3.308
15
778
15
650
94
4.736
13
in agro di Brindisi:
93° rgt. fanteria TOTALE GENERALE Anno 1945
1
- Dalle MM.SS. della D.f. « Mantova» << Lavori di pubblica utilità, eseguiti dai genieri della "Mantova" dopo la cessazione delle ostilità (dal 1° maggio 1945 in poi): Taverna d'Arbia (Siena) - Demolizione, con esplosivo, di ponte in cemento semidistrutto da una piena. Sgombero del materiale dal greto del fiume. Impiegati 6 automezzi e 3 giornate lavorative. 294
MAGGIO
Cesenatico (Forlì) - Ampliamento carreggiata stradale in prossimità di un ponticello. Impiegate 15 giornate lavorative, 19 automezzi per trasporto di 20 mc di materiale. Ponte Argentina - Arma di Taggia (I mperia) - Ricostruzione di muri di sostegno sulla SS 1 (Aurelia) demoliti da bombardamento aereo. Impiegati 80 automezzi vari, trasportati 190 mc di materiale per 50 gg. lavorative. . Tre Ponti-Sanremo (Imperia) - Ampliamento carreggiata di una deviazione stradale (da 4,50 a m 8): Impiegati 70 automezzi, gg. 60 lavorative, trasportati 280 mc di materiali. Imperia - Trasporto di materiale di sterro di una deviazione stradale eseguita da impresa civile. Impiegati 70 automezzi, gg. 45 di lavoro, trarportati 250 mc di materiali. Capo Berta (Imperia) - Trasporto pietrame occorrente per ripristino stradale sulla SS 1 (Aurelia) in un tratto fatto saltare dai tedeschi. Impiegati 60 automezzi, gf!,. 20 lavorative, trasportati 110 mc di materiali. Ponte Sterio-Cervo (Imperia) - Ricostruzione fondo stradale e muro di sostegno all'ingresso di un ponte distrutto dai bombardamenti. Impiegati 70 automezzi e gg. 60 di lavoro. Ceriale (Savona) - Riempimento di un'interruzione stradale causata da mine per riattivare il transito sulla SS 1 (Aurelia). Impiegati 20 automezzi vari, gg. 2 e mezzo di iavoro, trasportati 70 mc di materiali ». 1 GIUGNO - Il btg. g. p. della D. «Mantova», con un distaccamento presso Forll, inizia il recupero sul fiume Rubicone di un ponte Bailey di 40 tonn., lungo m 36, divelto dalla piena e sommerso nel · greto del fiume, abbandonato dagli anglo-americani. Il lavoro viene portato a termine in 12 giorni.
5 GIUGNO - Vengono allestiti presso Forll due campi-raccolta per profughi italiani e stranieri dei quali, a causa del fronte che ha diviso in due la penisola all'altezza della « linea gotica», l'Emilia rigurgita. Il 155° rgt. a. cam., dislocato in varie zone dell'Emilia-Romagna, provvede, attraverso il VI gr. dislocato a Meldola, ai vari servizi di conduzione, di approvvigionamento e di assistenza: un primo reparto, di 1 Cap., 4 U. subalterni, 1 U. medico, 8 SU. e 50 mil. di Tr. con 1 autocarro « 3 tonns » al campo denominato « Caterina Sforza»; un secondo reparto, di 1 Cap., 3 U. subalterni, 4 SU. e 25 mii. di Tr. con altro autocarro al campo sito tra la stazione F.S. di Forlì e la SS 9 (Via Emilia, tratto Forlì-Villanova). I due reparti
295
•
provvedono altresì al graduale avvio dei profughi, con i mezzi di trasporto ferroviari e su strada che a mano a mano vengono ripristinati, alle rispettive sedi di origine. Il laborioso impegno del 55° a. termina il 30 settembre, con la chiusura dei due campi-raccolta. Anno 1946
•
1 GENNAIO - Dalle MM.SS. del CXXX btg. misto genio, di stanza in Siracusa: « Dal l O gennaio al l O maggio 1946 vennero distribuite ai poveri, da parte del Battaglione, circa 400 razioni di rancio speciale e 300 premi per i ragazzi della strada nella ricorrenza della Befana".
Aggiungono le MM.SS. che da queste e da altre manifestazioni « i legami spirituali con la popolazione civile erano più che saldi e fu veramente accolto con rimpianto da tutta la popolazione il trasferimento del Battaglione in altra sede». Il btg. infatti in data 5 maggio verrà trasferito a Messina. Ma anche qui, come è riportato in una prossima cronaca, il reparto avrà da operare in favore della popolazione. 1 FEBBRAIO - I ponti ferroviari sull'Arno tra Firenze e Arezzo, andati distrutti per eventi bellici, sono in ricostruzione. Poiché nel frattempo urge gettare un ponte metallico a S. Ellero, presso Firenze, in data odierna la 2• compagnia Ponti Metallici Scomponibili (cp. P.M.S.), da poco costituita dallo S.M.E., invia sul luogo un distaccamento di 3 U., 4 SU., 90 militari di Tr. che iniziano subito il lavoro.
21 MARZO - Il fiume Sieve in violenta piena danneggia gravemente il ponte ferroviario di Pontassieve, lungo la linea FirenzeArezzo. Viene chiamato da S. Ellero il locale distaccamento della 2• cp. Ponti Metallici Scomponibil, colà impegnato. I genieri, giunti sul posto con mezzi e materiali, provvedono al montaggio, sull'opera in muratura danneggiata dalla piena, di una travata tipo Kohn, due piani e due pareti, via inferiore e luce ml 45. Il lavoro ha termine il 28 marzo. Tornato a S. Ellero, il distaccamento riprende a montare il ponte sull'Arno, ch'è poi varato il 15 aprile. Le caratteristiche di questo ponte a S. Ellero sono le seguenti: tipo Roth-Wagner, piano a 2 pareti, a via inferiore, 2 travate rispettivamente di ml 45 e ml 48; montaggio diretto per i 27 ml sul palco di servizio, sistema Innocenti, montaggio a sbalzo per i rimanenti 18 ml della prima luce e completamente a sbalzo per la seconda luce. 296
30 APRILE - Durante il mese le cavallette hanno preso a devastare la provincia di Sassari. Il comando del locale Presidio raduna 30 SU. e mil. di Tr. pratici nell'uso dei lanciafiamme e li impiega nella lotta contro quel flagello che sta distruggendo le piante e i raccolti. Giornalmente sono messi a disposizione dell'Ispettorato provinciale di Sassari n. 8 autocarri. Ma non si vede come por fine alla calamità. 1 MAGGIO - La 2a cp. Ponti Metallici Scomponibili, formatasi in distaccamento a Terni, dà inizio alla costruzione sul fiume Nera (linea Terni-L'Aquila), di un ponte Kohn, due piani e due pareti, ml 39. Il lavoro viene ultimato il 29 maggio. 6
Dalle MM.SS. del CXXX btg. misto genio: « Degno di rilievo è il lavoro eseguito dal Btg. per i senza tetto di Messina, lavoro che, svolto - data l'urgenza - in un periodo di appena due mesi e con il minimo di forza disponibile, ha dato la possibilità di alloggiare in un padiglione della caserma "Luccarello" oltre 300 senza tetto e ciò grazie alla diuturna fatica dei genieri e dei sottufficiali preposti per la esecuzione dei lavori e per l'amabile interessamento del comandante la Divisione ». MAGGIO -
30 MAGGIO - La 2a cp. P.M.S., che in data 1 maggio si è portata a Terni per costruire un ponte sul Nera, si trovava prima a Piediluco per costruire un ponte sul Velino. In data odierna torna sul posto e riprende l'opera interrotta che viene portata a termine il 10 giugno. Il ponte sul Velino è di ml 45. 31 MAGGIO - Il flagello delle q~vallette, anziché scomparire, dalla provincia di Sassari si è esteso ad altre provincie della Sardegna e i locali comandi di Presidio hanno intrapreso a;nçh'essi la lotta contro i micidiali insetti, con l'impiego di militari che fanno uso di lanciafiamme. I militari sono a disposizione degli Ispettorati Agrari. 30 GIUGNO - In Sardegna il flagello della cavallette è continuato per tutto il mese. E' proseguito altresì il lavoro dei militari per debellarle. E, in data odierna, la sensibile diminuzione del numero dei voraci insetti permette ai militari dislocati nelle varie località, soprattutto a Cibia e Fertilia, di rientrare alle loro sedi, dopo circa tre mesi di impiego con i lanciafiamme. 3 LUGLIO - La 2a cp. P.M.S. inizia a costruire un ponte a Colorno (Parma) sul torrente Parma (linea Parma-Brescia). Il manufatto, di ml 33, viene ultimato il 6 agosto. 31 AGOSTO - Si scioglie in Siracusa il 16° rgt. a. cam. denominato « S.I. » (Sicurezza Interna), che si è trovato a vivere in Si297
cilia il duro periodo susseguente alla fine del conflitto. Oltre a dover provvedere ai propri soldati, il rgt. negli anni 1945-46 ha messo in atto una particolare assistenza ai poveri della città di Siracusa (assai provata dalla guerra) i:ionché a quelli di Caltagirone e di Catania, sedi di distaccamenti del Corpo. Tale assistenza è stata effettuata mediante co:Osegna di pacchi dono e di un rancio caldo in occasione della Pasqua e, soprattutto, mediante l'assunzione in tutela di 15 ragaz?i raccolti dalla strada, che sono vissuti in caserma a spese del Comando. Ciascun ragazzo, inoltre, secondo le proprie attitudini e secondo l'età, è stato avviato agli studi o all'artigianato. 28 OTTOBRE - Il CLXXXIV btg. misto genio della D.f. « Folgore», di stanza in Firenze, invia un plotone di 1 U. e 40 tra SU. e Tr. con 6 autocarri, 1 autobotte, 1 stazione radio e 1 moto a Porto S. Stefano sull'Argentario, gravemente danneggiata da un'eccezionale alluvione. Il plotone reca al seguito attrezzi leggeri di primo impiego, un'adeguata quantità di esplosivo e tende sufficienti per alloggiare 150 civili. Sotto la direzione tecnica della sezione staccata del Genio Civile di Orbetello, parte del plotone provvede allo sgombero dei detriti dall'alveo del torrente Pozzetto e a riattare gli argini per oltre 400 metri a partire dalla foce. Gli uomini lavorano con i piedi immersi nel fango. Altre squadre sono adibite all'abbattimento di muri pericolanti nell'interno dell'abitato che, già lesionati per offese belliche, sono diventati precari per la spinta dell'alluvione. Contemporaneamen·te a tali lavori in Porto S. Stefano, i militari eseguono il trasferimento dei mobili, delle masserizie e di tutte le altre suppellettili dell'Ospedale-convalescenziario della C.R.I . da Orbetello a Villa Barzini. Poiché a Porto S. Stefano, con l'alluvione si è manifestata una epidemia di tifo, la D. « Folgore » ha inviato insieme ai genieri un nucleo sanitario del 57° Ospedale da campo, che provvede all'impianto di un reparto ricovero della capacità di 40 posti letto, al servizio di sgombero degli infermi, alla disinfezione e disinfestazione delle abitazioni, all'accertamento sierologico dell'epidemia. Tutti i militari rientrano a Firenze il 7 novembre. 25 DICEMBRE - A Palermo, in occasione delle feste natalizie, il gr. artiglieria « Aosta », colà di stanza, effettua una distribuzione di rancio a circa 200 bimbi poveri della città, in considerazione delle precarie condizioni in cui si trovano tante famiglie in questo dopoguerra. 31 DICEMBRE - Le MM.SS. del btg. artieri «Cremona», di stanza in Torino, recano che durante l'anno i reparti hanno eseguito i seguenti lavori:
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« montaggio di un ponte Bailey sulla Stura di Demonte, a Fossano. Tipo del ponte D./S., luce 110 piedi senza sostegni intermedi;' « montaggio di due tratti di ponte Bailey sulla Stura di Demonte a Cuneo. Tipo singolo, ogni tratta della luce di 110 piedi; « manutenzione ai ponti Bailey costruiti a Villafranca d'Asti, a Poirino, a S. Germano Vercellese e su quello di circostanza a Valenza sul Po "· -
Le MM.SS. del 6° rgt. alp, di stanza in Merano, portano che, essendo i Rifugi delle Alpi Venosta, Passirie e Breonie quasi tutti in abbandono e molto gravamentè danneggiati o distrutti, durante l'anno è stato studiato un piano in collaborazione col C.A.I. per rimettere in efficienza il maggior numero di quelli situati nelle zone del M. Cevedale (R. «Casati» m. 3.266), del Ghiacciaio di Malavalle (R. « Cima Libera» m 3.148) e del Montarso (R. «Cremona» m 2.423). Nello stesso tempo, lo stesso 6° rgt. provvede all'attrezzatura e alla manutenzione di alcune baracche presso Corvara di Val Badia (Bolzano) che, di proprietà di detto Comune, vengono usate come basi da sciatori invernali. Il rgt. collabora altresì al ripristino delle baracche di Avelengo, in località Falzeben, di proprietà del Comune di Merano. Anno 1947
26 GENNAIO - In seguito a copiose nevicate sulla montagna pistoiese, il giorno 25 circa mille persone sono rimaste bloccate sulla tortuosa via Porrettana che adduce al Passo della Collina (m 932) a bordo di oltre 150 fra autovetture, autotreni e corriere. Informato dal prefetto di Pistoia sulla difficile situazione di tanta gente, il col. Luigi Camosso, Comandante del rgt. f. «Nembo», di stanza nella cittadina toscana, parte oggi all'alba con 100 uomini su autocarri in azione di soccorso, portando viveri e generi di conforto. Giunta in località «Signorino>>, l'autocolonna deve fermarsi perché impossibilitata a proseguire dalla neve, alta in alcuni punti fino a tre metri. Scesi a terra, il colonnello prosegue con i suoi soldati a piedi. Portando i viveri in spalla, i militari riescono, dopo una marcia in salita di circa 3 km, a raggiungere il Passo - sul quale infuria una tormenta di neve - e a portare aiuto in tempo ai bloccati, che nel frattempo si sono rifugiati nelle poche casupole e nell'unico inattrezzato alberghetto della zona. Arrivati successivamente i Vigili del Fuoco, il comandante del « Nembo » provvede con i suoi uomini a regolare il lavoro di sblocco degli automezzi mediante un carro rimorchio del rgt. munito di gru, fatto avanzare dopo la spalatura della neve sulla strada statale eseguita dagli stessi militari e da oltre 700 operai di 299
un'impresa fidudaria dell'A.N.A.S. di Firenze. Il lavoro viene condotto a termine il giorno 29 e, grazie anche all'aiuto di uno spazzaneve a tu1bina, la strada statale è riaperta al traffico fino al Ponte della Venturina. 3 FEBBRAIO - Il rgt. f. «Nembo» accorre da Pistoia a Pescia, ove l'omonimo torrente, ingrossato dalle piogge, è straripato allagando una zona larga 500 m e profonda oltre 5 km. Con l'aiuto dei Vigili del Fuoco di Pescia, Pistoia e Lucca, dei Carabinieri e degli agenti di P.S., i militari riescono a salvare il bestiame che rischia di rimanere affogato nelle stalle e a portare aiuti e viveri alle famiglie coloniche isolate, servendosi di alcuni natanti recati al seguito. 16 GIUGNO - Un distaccamento di 1 U., 4 SU., 41 uomini di Tr. del I btg. P.M .S., in distaccamento a Ponte Tanaro, inizia il montaggio con materiale alleato di un ponte sul fiume Tanaro al km 18 + 174 della linea Asti-Costigliole-Alba. Il ponte è a 6 travate indipendenti, della lunghezza variabile di 25-27 m poggiate su pile in muratura. Il lavoro ha termine il 15 settembre. 10 LUGLIO - Altro distaccamento del I btg. P.M.S., formato da 4 U., 3 SU., 54 Tr. e dislocato in Savio di Ravenna, inizia il seguente lavoro: "smontaggio di un ponte stradale Bailey triplo-doppio, della lunghezza di m 70 a due luci con pila intermedia, in muratura, armata con elementi di ponte Bailey. Il manufatto è sito km 167 + 048 della SS 16 (Adriatica) sul fiume Savio». Il lavoro termina il 17 successivo. 17 LUGLIO - Un incendio sviluppatosi nelle ore serali nell'abitato di Glorenza, in Val Venosta, è spento per l'intervento dei reparti del btg. genio collegamenti «Friuli», che si trova nella zona per il campo estivo, ai quali si uniscono i Carabinieri della locale Stazione e quelli di Sluderno. 22 LUGLIO - Un distaccamento del I btg. P.M.S., composto da 4 U. , 5 SU., 70 Tr., dislocato a Brunico, inizia il seguente lavoro: « montaggio sul fiume Rienza, al km 86 + 686 della linea FortezzaS. Candido, di una travata tipo Roth-Wagner a un piano, due pareti, via superiore con appoggio intermedio su pila in muratura, con costruzione di una pila su stilata T ". Il lavoro ha termine il 15 novembre. 28 LUGLIO - Sviluppatosi un gravissimo incendio nella zona boschiva e montuosa nei pressi di Tenda, il 2° CAR di Cuneo invia 300
d'urgenza sul posto un contingente di 402 militari inquadrati da ufficiali e sottufficiali. Singoli drappelli si alternano nel lavoro di spegnimento, reso difficoltoso dalla zona impervia e dal soffiare del vento. 20 AGOSTO - A Pavia, in seguito alla caduta del primo arco della sponda sinistra del vecchio ponte coperto sul Ticino, sulle rovine del quale era stata gettata una passerella pedonale per collegare la città al rione Borgo-Ticino, si provvede ora, da parte del Comando genio del CMT di Milano, alla rimozione della passerella stessa e alla costruzione a valle di un nuovo ponte pedonale, formato di galleggianti metallici e impalcate di ponte « O », della larghezza di m 2,40 e con intercalata una portiera d'apertura. 31 AGOSTO - Durante il mese testé decorso, il 6° rgt. alp., di stanza in Merano, fornisce squadre di militari con quadrupedi del btg. «Bolzano» al C.A.I. per la ricostruzione delle linee telefoniche dei Rifugi « Città di Milano» (m 2.581), «Casati» (m 3.266) e «Corsi» (m. 2.265), tutti sul gruppo dell'Ortles (1). 22 SETTEMBRE - In Val Pusteria, la 2• cp. Ponti Metallici Scomponibili ricostruisce il viadotto ferroviarìo di Perca, sul fiume Rienza. Il 6° rgt. alp. fornisce in aiuto 35 militari di Tr. del btg. « Bolzano » e 60 del btg. « Edolo » al comando di un ufficiale. Il ponte è aperto al traffico 1'8 novembre. 30 SETTEMBRE - Durante il mese, il 6° alpini ha compiuto, in giorni non indicati dalle MM.SS., i seguenti altri interventi: - . spegnimento di un incendio alla Malga Michele, presso Brunico, da parte di militari del btg. « Edolo »; - ricostruzione della sede stradale nella Valle Campo di Dentro (Dobbiaco), ugualmente da parte di militari dell'« Edolo». 31 OTTOBRE - Durante il mese, ancora il btg. «Edolo» provvede al riattamento della strada della Val Furcia, interrotta da frane e smottamenti in seguito alle continue piogge. Il I btg. P.M.S. provvede ai seguenti lavori: montaggio di tre navate del tipo U.C.R.B. a doppio T da m 26
1 DICEMBRE «
(1) Il concorso fornito .al C.A.I. per il trasporto dei materiali e dell~ attrezzature necessarie alla costruzione o alla manutenzione dei Rifugi d'alta montagna (ivi compresa la manutenzione delle piste o mulattiere d'accesso) è tradizionale tra i vari reggimenti alpini. Soprattutto a datare da questo anno, le MM.SS. di alcuni reggimenti riportano - in merito a tale collaborazione sempre richiesta dallo stesso C.A.I. -" dati relativi a uomini, salmerie o mezzi meccanici impiegati, materiali trasportati, lavori svolti, gradi di difficoltà superati per raggiungere le alte quote su cui sono situati i Rifugi. La presente monografia comprende solo alcuni di tali concorsi.
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ciascuna sul torrente Provitolo, al km 115 + 269 della linea RomaCassino, con un distaccamento di 3 uff ., 3 sott., 40 uomini di tr. dislocato presso Cassino; - montaggio di un ponte ferroviario tipo Kohn a due piani, due pareti a via inferiore, lunghezza m 39 con contrappeso, sul Canal Bianco presso Arquà Polesine, al km 69 + 283 della linea BolognaVenezia, con un distaccamento di 3 uff., 3 sott., 46 uomini di tr. ».
Il primo manufatto viene portato a termine il 26 febbraio, il secondo il 13 marzo 1948. 10 DICEMBRE - Smontaggio, da parte di un distaccamento del I btg. P.M.S., di un ponte ferroviario sul fiume Cecina, lungo la linea Pisa-Roma. Il manufatto, del tipo Roth-Wagner, è a un piano, due pareti di via inferiore, lunghezza m 101 su tre campate. Il lavoro ha termine il 31 dicembre. 16 DICEMBRE - Un distaccamento del I btg. P.M.S., dislocato a Venaria Reale, inizia il « montaggio sul fiume Stura al km 7 + 969 della linea Torino-Cirié, di un ponte Kohn a un piano, due pareti, via inferiore allargata in due travate da m 30 e due con trave di contrappeso di m 30 » .
Il distaccamento - 1 U., 2 SU., 13 mil. di Tr. lavoro il 12 gennaio 1948.
termina il
20 DICEMBRE - Il 2° CAR di Cuneo, a datare da oggi e fino a tutto il 24, impiega giornalmente 120 soldati, con ufficiali e sottufficiali, per sgomberare dalla neve, che impedisce del tutto il traffico dei treni, la linea ferroviaria a scartamento ridotto Cuneo-Borgo S. Dalmazzo. 31 DICEMBRE - Durante l'anno il btg. artieri« Cremona» ha effettuato i segue'1ti interventi: « montaggio di 4 ponti Bailey per conto del!' Azienda Autonoma Statale della Strada : 1 di 80 piedi a Villafranca d 1 Asti; 1 di 100 piedi sulla Stura presso Cuneo; - assistenza tecnica con proprio personale per il montaggio di un ponte Bailey su di una deviazione provvisoria dell1autostrada TorinoMilano, in sostituzione di un ponte distrutto dalla piena sul t. Orco ». La ia cp. P.M.S. ha montato sul f. Po a Moncalieri, sulla linea F.S. Torino-Genova, un ponte R.W. a 2 pareti, 2 piani, 3 travate da m 63 ciascuna. Tale ponte rimane in esercizio per circa due anni. Sempre durante l'anno, vari militari del btg. alp. « Edolo » hanno donato per 12 volte il loro sangue per trasfusioni a malati,
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degenti presso l'Ospedale Civile di Brunico (1). Anno 1948
4 APRILE - Ha luogo 1'8° Giro automobilistico della Sicilia e il Comitato organizzatore chiede al CMT di Palermo la collaborazione dei militari per i collegamenti lungo il percorso. L'11 a cp. collegamenti, di stanza nel capoluogo, attua tale collaborazione, impiantando stazioni radio e centralini telefonici nei principali centri dell'isola, dando così la possibilità agli organizzatoti di seguire la corsa in ogni sua fase, segnalando i passaggi dei vari concorrenti nelle singole località e i tempi impiegati. Un distaccamento del I btg. genio ferrovieri 1 AGOSTO 1 U., 4 SU., 80 militari di Tr. - inizia il seguente lavoro: « montaggio di un ponte ferro viario sull1Adige, presso Mezzocorona (Trento) al km 109 + 608 della linea Verona-Brennero. Il ponte è del tipo U.C.R.B. su 3 navate di ml 30,48 ciascuna, a 4 travi principali, a via inferiore ». Il ponte entra in esercizio il 25 novembre.
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4 SETTEMBRE - Il 4° rgt. alp., di stanza in Torino, in seguito alla richiesta da parte del Consiglio della V al d'Aosta per soccorsi alla popolazione della· Valle del Lys, sconvolta da un'alluvione, costituisce in località Issime un distaccamento di 1 U., 2 SU., 64 uomini di Tr., incaricato di compiere urgenti lavori di riattamento al tronco stradale Pont S. Martin-Gressoney, interrotto dalla furia delle acque . Recano le MM.SS.: « Il distaccamento rimuove una grossa frana immediatamente prima di Issime, praticando un taglio di m 50. Successivamente, insieme a una squadra di lavoratori civili, procede alla ricostruzione della massicciata stradale per una lunghezza complessiva di m 50. Vengono inoltre svolti lavori in zona di Gressoney St. Jean per far riconfluire nel vecchio alveo le acque del Lys che erano deviate-. Il distaccamento termina i lavori il 1 O settembre». Anche il Monferrato è sconvolto, nelle prime ore del pomeriggio, da violente alluvioni, prodotte dallo straripamento del fiume (1) Cronaca riportata a titolo di esemplificazione, cosl come saranno riportata, allo stesso titolo, altre similari in più giorni di altre epoche. A far data dal presente anno, infatti, cronache relative a massiccie donazioni volontarie di sangue per gli Ospedali Civili, da parte di militari, sono sempre più frequenti nelle MM.SS. dei singoli Corpi.
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Borbore ad Asti e del Belbo a Nizza e a Canelli. Ad Asti interviene il 21 ° rgt. f. « Cremona », colà di stanza. Nonostante il nubifragio che continua per oltre un'ora, i militari si recano nei punti più colpiti ed effettuano azioni di salvataggio con barche fornite dai vigili del fuoco che, a loro volta, si stanno prodigando ovunque. Il 6 settembre, a dar man forte nei lavori di sgombero delle macerie e del fango, giunge da Torino la cp. artieri divisionale composta da 100 uomini muniti di attrezzi da zappatore e di numerosi automezzi. Il giorno 8 tutti gli ufficiali, i sottufficiali e i militari disponibili, con alla testa il colonnello comandante del rgt., prendono parte al funerale effettuato dal Comune di Asti alle vittime dell'alluvione. Per 20 giorni un distaccamento di 30 uomini viene inviato quotidianamente a Canelli per gli stessi lavori di sgombero, specie nei maggiori stabilimenti vinicoli cittadini e in quelli di pubblica utilità. Il 52° rgt. a. cam., di stanza in Acqui, interviene nelle operazioni di soccorso .alle popolazioni di Nizza Monferrato e di Canelli. Le MM.SS. riportano i lavori eftèttuati che sono i seguenti: « incalanamento acqua stagnante, riattivazione strade e vie cittadine, ripulitura locali, svuotamento scantinati dall'acqua e dal fango, sgombero locali sinistrati e pericolanti, sgombero di un mulino con trasporto di oltre 3.000 quintali di grano e farina, riattamento acquedotto e centrale elettrica, pulizia del!'ospedale civile, adattamento delle ·scuole e dell'asilo infantile a ricoveri per i senza tetto, recupero materiali e bestiame, servizio collegamento radio con i centri vicini, aiuto spicciolo ai privati, trasporto viveri e ghiaccio per l'ospedale e per la conservazione del bestiame abbattuto, trasporto ·continuativo di acqua, servizi di vigilanza alle abitazioni abbandonate, dono di lire ventimila all'Ente Comunale di Assistenza di Nizza Monferrato». Gli interventi si protraggono ininterrotti fino al 2 ottobre. Sulle predette operazioni di soccorso nel Piemonte, le MM.SS. ·del Comando della D. f. « Cremona » narrano: << In detta epoca 4, 5, 12 settembre - ebbero a manifestarsi, in seguito a nubifragi, alluvioni in più zone e località dell'Astigiano, nel!'Albese e in Valsesia. Poche ore dopo il primo manifestarsi del sinistro si ebbe l'intervento di reparti della divisione "Cremona" nell'opera di salvataggio e di soccorso delle popolazoini colpite. Ad Alba, con turni continuati di notte e di giorno, furono recuperati circa 5.000 quintali di grano. I reparti intervennero ad Asti, Nizza Monferrato, Canelli, Rocchetta Belbo e in Valsesia, recuperando og-
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getti, masserizie e cereali e provvedendo al salvataggio degli abitanti delle case pericolanti. « La rimozione di molto considerevoli strati di melma e dei vari e numerosi materiali convogliati dalle acque, a cui si aggiungevano le macerie prodotte dai crolli, sottoposero i soldati a un duro lavoro che si protrasse per più giorni. Inoltre i reparti si prodigarono nei lavori di spurgo di pozzetti occlusi dal fango e dai detriti; di riempimento di vasti imbuti .prodotti nei piani stradali dall'escavazione delle acque; di prosciugamento di acque stagnanti mediante l'apertura di piccoli canali di sfogo; di puntellamento di caseggiati pericolanti; di rifornimento idrico alle popolazioni. « Il lavoro compiuto si può sintetizzare nelle seguenti cifre: giornate lavorative 10.400 circa; giornate automezzi 600; giornate autobotte (rifornimento idrico) 70; km percorsi dagli automezzi 12 mila; tonnellate di fango sgomberate 2.400 ... « L'opera svolta dalle unità della "Cremona" impegnò la quasi totalità dei presidi dislocati nelle vicinanze delle zone sinistrate ... ».
11 SETTEMBRE - Un distaccamento del I btg. g. fv. - 2 U., 3 SU., 80 Tr. - essendo stato ricostruito il ponte ferroviario in muratura sull'Arno presso S. Ellero (linea Arezzo-Firenze) - inizia lo smontaggio del ponte Roth-Wagner, a suo tempo montato per permettere lo svolgimento del traffico. Il lavoro ha termine il 2 dicembre. 21 OTTOBRE - Altro distaccamento del I btg. genio ferrovieri - 3 U., 2 SU., 80 Tr. - inizia lo smontaggio di 1 travata continua di ponte ferroviario Roth-Wagner sul Po, presso Ostiglia, composta su 2 piani, 2 pareti, a via inferiore, 2 luci della lunghezza di ml 72 ciascuna. Il lavoro ha termine nel mese di gennaio 1949 (1). 1 NOVEMBRE - Nel Polesine, le acque straripate del fiume Tartaro allagano la zona di Melara (Rovigo). In soccorso della popolazione viene inviato un drappello del I btg. pontieri, di stanza in Piacenza, composto da 1 U., 2 SU., 46 Tr. con 2 automezzi, 2 barche da ponte e 1 barchetto. Anno 1949
30 GENNAIO - Il 183° rgt. f. «· Nembo », di stanza in Belluno, distacca sulle boscose pendici del Monte Comal (a q 1.400 m), in (1) Oltre allo smontaggio del ponte ferroviario sull'Arno presso S. Ellero, cli cui alla cronaca dell'll settembre, e cli questo sul Po presso Ostiglia, il btg. g. fv. esegue, in epoche diverse, lo smontaggio di vari altri ponti metallici installati in più località nel primo periodo della ricostruzione del paese dopo la fine della guerra.
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prossimità del mass1cc10 del Grappa, una cp. del II btg. composta di 2 U. e 100 tra SU. e mil. di Tr. per spegnere un violento incendio colà divampato ed estesosi in vaste proporzioni. 28 FEBBRAIO - Lo stesso 183° f. interviene con un forte drappello a spegnere grandi incendi boschivi a Col de Boj, nel comune di Sedile (Belluno). 31 MARZO - Incendi nelle foreste demaniali del Tirolo sono domati durante il mese testé decorso da reparti del 6° alpini, di stanza in Merano, mentre il btg. g. artieri « Cremona » interviene da Torino a domare il fuoco che sta distruggendo i boschi presso Ronco Canavese. 10 APRILE - Ancora il 183° f. «Nembo» provvede, con un drappello di 3 Ufficiali e 200 tra Sottufficiali e uomini di Truppa, a domare un vasto incendio sviluppatosi nei boschi del Comune di Agordo. 24 APRILE - Si corre la XVI Mille Miglia. Il III btg. genio collegamenti di C.A. di Milano impianta a Brescia - località di partenza e traguardo della famosa gara automobilistica - un centro trasmissioni su ponti radio, per i collegamenti con analoghe stazioni (R. 52) impiantate a Roma e a Pescara dalla 8a cp. genio dg. di stanza nella capitale, allo scopo di comunicare le necessarie informazioni sui passaggi dei vari concorrenti e le notizie di carattere generale sull'andamento della manifestazione (1). 3 MAGGIO - Grossa alluvione presso Moncalieri, prodotta dallo straripamento del Po in piena. In soccorso delle popolazioni abitanti nelle zone inondate accorrono 2 Ufficiali, 2 Sottufficiali e 15 uomini di Truppa, muniti di battelli pneumatici, inviati dal btg. genio artieri «Cremona» di Torino, cui si aggiungono subito dopo 1 U. e 38 Tr. con 4 barche, del 2° rgt. pontieri di Piacenza. Gli uomini sono impiegati per una settimana nell'opera di salvataggio di famiglie coloniche rimaste circondate dalle acque. Alluvione anche a Savigliano, in provincia di Cuneo, prodotta (1) E' la prima volta che nelle MM.SS. compare la cronaca sui collegamenti assicurati da singoli reparti delle Trasmissioni in occasione della « Mille Miglia». Tali collegamenti, di cui le MM.SS. degli anni successivi al 1949 danno sempre notizia, rientrano nel novero dei moltissimi concorsi forniti dall'Esercito in occasione di grandi manifestazioni sportive nazionali o internazionali svoltesi su territorio italiano (Gare automobilistiche, Circuiti aerei, Campionati mondiali di ciclismo, Premi di montagna, Gare veliche ecc.); concorsi che, sono sempre prestati su richiesta dei vari Comitati organizzatori o del CONI e di cui sarà riportata ancora qualche cronaca, a titolo di esemplificazione.
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dallo straripamento del fiume Maira. Il btg. « Saluzzo » (4° rgt. alp.), in distaccamento a Borgo S. Dalmazzo, invia una cp. che esegue: trasporto a spalla di persone rimaste bloccate dalle acque, puntellamento cli muri pericolanti, ripristino conduttura dell'acquedotto rotta in tre punti. Gli uomini rientrano alla sede il giorno 7. 10 MAGGIO - Il btg. genio artieri «Mantova», di stanza in Udine, provvede alla sistemazione, in località Planis, di un'area di mq 20.000 su cui deve svolgersi il Concorso Ippico Internazionale di Udine. Un distaccamento di 2 U., 2 SU., 50 uomini di Tr. si incarica di tutta la complessa attrezzatura (recinzione, montaggio tribune, livellamento del fondo , apertura di due strade di accesso per ml 150, ecc.) e presta servizio per tutta la durata del Concorso, ripiegando poi i materiali il 16 maggio. 17 MAGGIO - Nuova alluvione nel Comune cli Savigliano, prodotta dallo straripamento dei fiumi Mellea, Maira e Varaita. In soccorso delle popolazioni danneggiate, il 2° CAR di Cuneo invia vari reparti che collaborano per tre giorni con i vigili del fuoco soprattutto a contenere la furia delle acque. 30 GIUGNO - Durante il mese, il « Gruppo Esplorante 1° Dragoni » (cosl ha nome in questo periodo « Nizza Cavalleria » che si è appena ricostituito dopo la 2" g.m.), di stanza in Pinerolo e facente parte della D. f. «Cremona» , risponde con 388 donatori tra Ufficiali, Sottufficiali e uomini di Truppa su un totale di 428 presenti, all'appello lanciato da volontari per la costituzione di una « Banca del sangue». 18 LUGLIO - Alluvione ad Acqui per lo straripamento della Bormida. Il 52° rgt. a. c/c, di stanza nella città, interviene con un drappello di 1 U. e 40 uomini cli Tr. e vari automezzi nelle operazioni cli sgombero dei detriti e del fango, che si protraggono per più giorni. In data odierna, un distaccamento di 1 U. , 1 SU. e 40 uomini cli Tr. del btg. g. artieri «Mantova», cli stanza in Udine, inizia i lavori per la costruzione di una passerella sospesa in Valle Resia. Tale passerella è stata chiesta alle autorità militari dal Comune di Resia, per congiungere le sponde del fiume così da facilitare il passaggio alle popolazioni di S. Giorgio di Resia e Prato di Resia per l'accesso ai boschi e ai pascoli. Nonostante numerose difficoltà ambientali, la costruzione del manufatto - che comprende due piloni in cemento armato e per il quale il reparto deve provvedere anche al taglio di alberi nel bosco e conseguente trasporto dei fusti in segheria - viene portata a termine il 21 dicembre. 307
30 LUGLIO - Si svolge il 1° Giro Aereo della Sicilia. Su richiesta dell'Assessorato per il turismo, interviene 1'11 • cp. collegamenti che, in collaborazione con l'Aeronautica militare, installa stazioni radio all'aeroporto di Boccadifalco e presso gli osservatori di Taormina, Messina, S. Agata e Termini I merese, per le segnalazioni relative alla gara e l'eventuale assistenza agli aerei. Sono impiegate 6 stazioni radio tipo 19 (1). Dalle MM.SS. del CMT di Napoli: « Nella notte sul 2 ottobre la zona del Beneventano viene colpita da gravi alluvioni che procurano ingenti danni. « Il comandante del Territorio si reca nelle zone colpite per coordinare l'opera di soccorso richiesta dalle Autorità politiche. « Vengono disposti e avviati: - squadre di soccorso, impiegando la quasi totalità degli uomtnz disponibili di tutti gli enti dipendenti (10° ·c.A.R., 75° rgt. f., C.A.A.R. genio collegamenti e dei reparti Territoriali); - automezzi attrezzati, autoambulanze con ufficiali medici e militari porta/eriti; - indumenti, vestiario, effetti letterecci, pacchi viveri, tende, coperte, utensili da cucina, gavette, posate e materiale vario. « Molti automezzi sono messi a disposizione della Marina Militare per il trasporto dei battelli e salvagenti. « L'opera di soccorso svolta dai militari degli enti dipendenti dal C.M.T. in collaborazione con i reparti dell'Arma dei Carabinieri, della Marina, dell'Aeronautica, della Finanza e dei Vigili del Fuoco, risulta fattiva e pronta». 2 OTTOBRE -
30 OTTOBRE - Nella prima quindicina del mese, l'imperversare del maltempo e un nubifragio scatenatosi sull'Abruzzo hanno provocato l'anormale ingrossamento del torrente Moro, 7 km a sud di Ortona. La piena delle acque ha travolto il ponte stradale e quello ferroviario, interrompendo così ogni comunicazione. Grave, in maniera particolare, si presenta l'interruzione ferroviaria dato che, servendo il ponte l'importante tronco Ancona-Bari, costringe a deviare il traffico, intensissimo, sulla linea Campobasso-Sulmona-Chieti, con molto danno per la popolazione civile e per l'economia locale e nazionale. Di fronte all'urgente necessità del ripristino che, qualora effettuato con mezzi ordinari, avrebbe richiesto circa due mesi, le F.S. si (1) Con riferimento alla nota (1) di pag. 306, è la prima volta che tale intervento, relativo alla nota manifestazione aerea svoltasi per vari anni nel cielo dell'isola, appare nelle MM.SS. La collaborazione in argomento viene ripetuta poi nelle successive edizioni della manifestazione, cosl come appare sempre in occasione della « Targa Florio ».
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sono rivolte alle Autorità militari. Il I btg. fv. del g., che ha già tutti i reparti impiegati in lavori da ponte sulla rete ferroviaria nazionale, costituisce un distaccamento ad Ortona con elementi tolti dai vari cantieri di lavoro, che nel frattempo continuano ugualmente la loro opera. Il giorno 23 ottobre, il predetto distaccamento, composto di 60 uomini tra U., SU. e Tr., inizia il montaggio di un ponte Roth-Wagner, 1 piano, 2 pareti, 1 travata della luce di m 48. Il lavoro, condotto in mezzo a molte difficoltà ambientali e sotto una pioggia pressoché continua, viene portato a termine la sera del giorno 29. Alle ore 10 del mattino di oggi (30 ottobre) la linea è riattivata e il primo treno transita sul ponte. 23 NOVEMBRE - Allagamenti nella Pianura Friulana prodotti dallo straripamento dei locali corsi d'acqua. A Palmanova, dove i danni sono notevoli, tutte le truppe del Presidio sono impiegate in azioni di sgombero e di soccorso. Il rgt. « Genova Cavalleria » concorre con i suoi gruppi di dragoni, con 15 automezzi e 1 carro soccorso; distribuisce inoltre 150 razioni viveri a famiglie sinistrate. Gli interventi hanno termine il giorno 27. 27 NOVEMBRE - Alluvioni nella Bassa Ferrarese, provocate dallo straripamento del Po e del Reno e loro affluenti in piena. In soccorso delle polazioni, soprattutto nelle zone di Malalbergo e Poggio Renatico, il 2° rgt. pontieri, di stanza ·in Piacenza, fa intervenire la ia cp. dalla sede e la 2" distaccata a Legnago, per complessivi 4 U., 6 SU., 143 uomini di Tr. con 16 barche del n. 1, 3 barchetti d'equipaggio, 5 battelli d'assalto fuoribordo. A tali reparti fa seguire 2 stazioni fotoelettriche da cm 152, con relativo personale del I btg. fer.rovieri in distaccamento a Castelmaggiore (Bologna). Il CMT di Bologna, che organizza l'opera di soccorso, invia nella zona anche il II btg. del 40° rgt. f. e la 6" cp. genio collegamenti, di stanza nel capoluogo emiliano. Gli interventi dei militari, che si protraggono ininterrottamente con il maltempo e nella nebbia per 11 giorni, vengono così riassunti: operati salvataggi di 106 famiglie, 1.138 capi di bestiame grosso, 2.165 q.li di materiali vari, 1.190 q.li di masserizie; contributo con 6 barche e 2 barchetti alla costruzione di un pontile di servizio sulla rotta dell'argine e a ricognizioni e perlustrazioni su tutta la zona allagata; illuminato con impianto di linea elettrica il ponte di Malalbergo e la sponda del fiume sull'argine lato Ferrara; illuminati con 2 proiettori il punto di rotta dell'argine e le zone di lavoro adiacenti per un complesso di 154 ore di illuminazione; collegate con stazioni R.T. 19 le località Malalbergo e Poggio 309
Renatico con Bologna e Ferrara mediante rete radiofonica ad appuntamenti fissi ogni mezz'ora e con servizio continuato per tutti gli 11 giorni. Anche le zone di Empoli e di Borgo S. Lorenzo, in provincia di Firenze, sono colpite da grosse alluvioni e unità del btg. artieri «Friuli», per un complesso di 2 U., 8 SU., 80 militari di Tr., dotate di attrezzature idonee, vengono fatte intervenire d'urgenza nelle due località. Dalle MM.SS. del 3° rgt. a. c/ a l., di stanza in Pisa, si ha la seguente cronaca: « Durante lo straripamento dell'Arno,occorso in novembre in Pisa, il rgt. partecipa con i propri reparti ad alleviare i danni. In primo luogo trasporta varie barche da Marina di Pisa in città nei punti stabiliti dal Genio Civile, quindi coopera con gli agenti di P.S. e con i carabinieri alla sorveglianza degli edifici abbandonati. Inoltre gli ufficiali decidono di non dare più la già annunciata festa da ballo in occasione della festività di S. Barbara, e di devolvere la somma, preventivata per le relative spese, a favore degli alluvionati. Alla sottoscrizione degli ufficiali, si associano spontaneamente i sottufficiali e i militari di truppa». Anno 1950
10 FEBBRAIO - Il 41° rgt. a. campagna c/c, di stanza in Bassano del Grappa, da oggi al giorno 21 assicura il servizio collegamenti r.t. per la trasmissione di dati e notizie durante lo svolgimento delle gare sciistiche nazionali e internazionali organizzate dal C.S.I. sui campi di Asiago. 5 APRILE - Il reparto specialisti di a. della D. « Friuli», di stanza in Livorno, interviene in soccorso delle popolazioni delle località di Gabbro, Castelnuovo della Misericordia, Nibbiaia e frazioni viciniori, colpite da scosse di terremoto.
20 GIUGNO - Su richiesta del Consorzio Guide di Courmayeur, la 134• cp. mortai del btg. «Aosta», del 4° rgt. alp., inizia il trasporto di un rifugio-bivacco dalla zona di Planpincieux, in Val Ferret (q 1.598) al Col des Grandes Jorasses (q 3.600). Il rifugiobivacco consta di 70 carichi del peso variabile fra i 20 e i 30 kg ciascuno, per un totale complessivo di kg 1.600. I viaggi-uomo, effettuati in due giorni, fra oggi e domani 21 giugno, ammontano in totale a 100 (due uomini per i carichi più pesanti e di più difficile equilibrio, con cambi lungo l'itinerario). Il trasporto presenta notevoli difficoltà tecniche, delicati passaggi su roccia e su ghiaccio, che nel secondo giorno sono aggravate da una forte tormenta. L'attrezza310
mento dei passaggi in roccia e su ghiacciaio e l'organizzazione della sicurezza sono a cura dello stesso Consorzio Guide. 18
LUGLIO -
In Venezia, in occasione della Festa del Reden-
tore, il 2° rgt. genio pontieri costruisce sul Canale della Giudecca il « Ponte votivo », il cui montaggio è stato richiesto dal Comune di Venezia alle Autorità militari, per rinnovare un'antica tradizione, andata in disuso a causa della guerra. Il manufatto del genio, di 24 tonnellate, lungo 350 metri e atto al transito di folla compatta, ha due campate sopraelevate per il passaggio delle gondole e consente l'apertura di un varco di 60 metri al centro per il passaggio dei piroscafi. Qui di seguito, alcuni elementi informativi sull'operazione. Il 2° rgt. pontieri, di stanza in Piacenza, per poter raggiungere la città lagunare con tutto il personale e il materiale necessario per la costruzione del « Ponte votivo », ha dovuto mettere in atto una complessa operazione logistica con svolgimento per via fluviale da Piacenza a Venezia, lungo il Po, l'Adige e la Laguna e, in parte, su ~trada. L'operazione ha avuto inizio il 2 luglio. Forza partecipante: 15 U. , 18 SU., 301 militari di Tr. I materiali trasportati sono i seguenti: materiale da ponte: 2 equipaggi e mezzo di ponte Bailey S/S di t 24 (56 barche e 375 ml d'impalcata); mezzi di rimorchio e sussidiari: 2 rimorchiatori da 120 HP e 1 da 80 HP; 8 battelli d'assalto con fuoribordo; 6 barchetti a remi; 2 lance a motore; mezzi automobilistici: 2 motocicli, 3 jeep, 23 autocarri di vario tipo, 12 rimorchi del tipo 1/R; stazioni fotoelettriche: 2 da cm 152. La navigazione, a convogli separati, si è svolta lungo il Po, essenzialmente a rimorchio, sia in discesa che in ascesa; quella lungo l'Adige,·per i primi 40 km a remi, quindi a rimorchio. Le tappe successive raggiunte dall'imponente serie di convogli sono, a partire da Piacenza: Cremona, Casalmaggiore, Borgoforte, Pontelagoscuro, Bottrighe, Cavanella d'Adige, Chioggia, Venezia. Alla fine delle manifestazioni, il ponte viene ripiegato e i convogli compiono il viaggio di ritorno toccando: Cavanella d'Adige, Bottrighe, Pontelagoscuro, Ostiglia, Borgoforte, Brescello, Polesine, S. Nazzaro, Piacenza. La 2a cp. pontieri, che è in distaccamento a Legnago, compie il tragitto di andata sul p ercorso Cavarzere, Chioggia, Venezia e ugualmente lo compie al ritorno. Complessivamente vengono percorsi, tra andata e ritorno, con tappe variabili dai 40 ai 100 km, oltre 800 km sul Po e sulla Laguna in 16 giorni effettivi di navigazione (6 all'andata e 1O al ritorno); oltre 300 su Adige e Laguna in 6 giorni (3 e 3); oltre 500 km su via 311
ordinaria in 4 tappe (2 all'andata, 2 al ritorno). Vengono trasportatè oltre 400 tonnellate di materiali (1). 27 LUGLIO - In Piemonte, essendo la strada Pratolungo di Vinadio-S. Anna di Vinadio interrotta in diversi punti a causa di frane dovute alle continue piogge, il 2° CAR di Cuneo invia d'urgenza una cp. di formazione di 100 soldati con ufficiali e sottufficiali del I e II btg. per riattivare il traffico. L'intervento dei militari si protrae nei giorni 28 e 29 ininterrottamente e lo sgombero della strada dà la possibilità a circa 60 automezzi di pellegrini, bloccati al Santuario di S. Anna, a oltre 2.000 metri di altezza, di rientrare alle rispettive sedi. 28 NOVEMBRE - Alle 21,57 del giorno 25 il vulcano Etna è entrato in attività, allarmando vivamente gli abitanti di Milo, Rinazzo e Fornazzo per la fitta pioggia di cenere che sta cadendo sui loro paesi e sulle campagne. Dalla Prefettura di Catania viene interessato il comando della D. f. «Aosta», che nelle prime ore di oggi invia una squadra di telefonisti del 45° rgt. f. «Reggio», di stanza in Catania, a stendere una linea telefonica tra l'Osservatorio di vulcanologia dell'Università, Monte Cagliato e Milo dove, nel frattempo, viene costituito un ufficio staccato della Prefettura. 6 DICEMBRE - Essendosi fatta minacciosa l'attività dell'Etna, nella tarda serata del 5 è stato richiesto l'intervento dell'Esercito per lo sgombero delle persone e delle masserizie dai paesi in pericolo. E all'alba di oggi, il primo scaglione, proveniente da Catania e costituito da uomini e automezzi del 45° rgt. f., è già sul posto e inizia le operazioni; alle ore 7 giunge, proveniente da Messina, un secondo scaglione di uomini e autome~i del 5° rgt. f.; alle 11 giunge, ugualmente da Messina, un terzo scaglione del II gr. del 22 rgt. a. (in distaccamento a Messina da Palermo). Dal Comando della D . f. « Aosta» vengono inoltre inviati sul posto: 2 autoradio R. 19 per il collegamento tra Milo, Catania e Messina; 2 stazioni fotoelettriche per l'illuminazione notturna degli abitati; 1 autoambulanza per lo sgombero degli ammalati; 1 cuéina mobile da campo, capace di 300 razioni, che viene messa a disposizione della Pontificia Commissione di Assistenza; 1 carro soccorso con biga, per la rimozione 'dei materiali pesanti; materiali da mina, con personale della cp. pionieri divisionale per eventuali lavori necessari a fermare il flusso della lava. (1) Questa singolare operazione di «concorso» in favore di Venezia, e cioè la costruzione del « Ponte votivo del Redentore», verrà r ipetuta dal 2° rgt.
pontieri, sempre su espressa richiesta delle autorità comunali della città lagunare, per 20 anni di seguito.
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Dal 6 al 12 dicembre vengono sgomberati persone, masserizie e depositi di legna per un complesso di 232 viaggi e per un totale di km percorsi 4.800. Il giorno 15, diminuita la minaccia, gli automezzi militari rientrano alle sedi di Messina e di Catania. Per diversi giorni, però, rimane sul posto una sezione di automezzi del 45° rgt. f. che, fortunatamente, non è necessario impiegare.
25 DICEMBRE - Minaccioso allagamento delle Valli di Chioggia, provocato da un'eccezionale afta marea a 15 km a sud della cittadina: interrotta una strada interna che serve varie borgate della Laguna. Sulla rotta dell'argine di contenimento, di 12 metri circa, occorre gettare subito un ponte. Ricevuto alle ore 16, a mezzo radio, un preciso ordine d'immediato intervento da parte del Comando genio militare del CMT di Bologna, il 2° rgt. genio pontieri di Piacenza commette il lavoro alla 2a cp. distaccata a Legnago che, caricato nella notte il materiale, alle ore 4 del mattino del 26 fa partire un nucleo composto da 1 U., 2 SU., 38 pontieri, 5 conduttori con 4 autocarri e rimorchi, 1 jeep, materiale Bailey S/S della portata di 12 t, occorrente per 25 m d'interruzione. Giunti sul posto alle ore 9, gli uomini scaricano e, sotto la direzione del comandante del I btg. pontieri, iniziano la costruzione del ponte, che viene portata a termine nello spazio di 5 ore. Il manufatto, collaudato, viene quindi passato al locale Genio Civile e alle ore 13,30 il nucleo riparte per Legnago. Il ponte in questione, oltre al transito della popolazione delle borgate limitrofe, serve per il trasporto del materiale occorrente per il ripristino della strada interrotta e dell'argine principale di contenimento. Anno 1951
5 FEBBRAIO - Nelle ore notturne il Po e il Reno in piena straripano, allagando la zona di Poggio Renatico, in provincia di Ferrara. Alle ore 8 del mattino il 2° rgt. pt. di Piacenza invia sul posto un drappello di uomini con 6 barche da ponte e 2 battelli d'assalto con f .b. per i primi soccorsi alla popolazione. Alle ore 20 parte da Piacenza una colonna di 3 U., 2 SU., 65 militari di Tr. con 7 autocarri, 7 carri-barca, 6 barche del n. 1, 2 battelli d'assalto con f.b. Giunto a Ferrara alle 3 del mattino del giorno 6, il distaccamento inizia sotto la pioggia, in mezzo alla nebbia e con freddo intenso, i propri interventi nella zona allagata, inviando nuclei con barche e battelli, parte nella zona del Gallo, parte nella zona di Poggio Renatico. Le azioni di salvataggio di persone, bestiame e masserizie vengono condotte con la massima celerità. E poiché il livello delle acque tende continuamente a crescere e si prevede il peggio, il mattino 313
del 7 vengono fatti affiuire, sia da Piacenza che da Legnago - ove si trova in distaccamento la 2• cp. del rgt. - 2 U., .3 SU., 52 pt. con 8 barche da ponte, 4 battelli d'assalto con f .b., 4 barchetti d'equipaggio. Nel contempo, la Prefettura di Ferrara divide la zona allagata in due parti, delle quali quella di Poggio Renatico, Coronella, Madonna dei Boschi, Torre dell'Uccellino alle dipendenze del distaccamento pontieri, quella del Gallo alle dipendenze del distaccamento Vigili del Fuoco. Tutto il personale del genio, cosl, viene concentrato in Poggio Renatico. L'opera di soccorso prosegue con alacrità. Di valido aiuto è una stazione fotoelettrica fatta affiuire nella zona dal Cdo genio. Alla sera dell'8 febbraio sono pressoché ultimate le operazioni di salvataggio di 1.500 persone e ha inizio il salvataggio del bestiame e delle masserizie dalle case allagate. Le operazioni si protraggono fino al 23 marzo. A tale data i pontieri con i loro mezzi hanno tratto in salvo 5.510 persone; q.li 11.050 di masserizie e 255 capi di bestiame, nonché 4 autoveicoli, parecchie macchine agricole e rilevanti quantità di granaglie e vino. 28 FEBBRAIO - A causa delle eccezionali nevicate avutesi nei decorsi mesi di gennaio e febbraio, reparti del 4° rgt. alp. (btg. « Susa» e« Aosta») e del 6° rgt. alp. (btg. «Edolo», «Trento», « Bol~ano ») sono intervenuti sovente, in località rispettivamente del Piemonte e dell'Alto Adige, per prestare opera di soccorso alle popolazioni colpite da calamità a causa di caduta valanghe, frane, slavine e crolli di abitazioni, effettuando numerosi salvataggi di persone e bestiame, lavorando inoltre per sgomberare strade e riattare la viabilità. 27 LUGLIO - La 10• cp. g.p., di stanza in Napoli, accorre a S. Angelo in Formis, in provincia di Avellino, ove una frana in una cava ha provocato vittime. Ufficiali, Sottufficiali e Truppa si adoperano nei lavori di recupero delle salme degli operai caduti e nel salvataggio dei feriti. 9 AGOSTO - Nubifragio sulla zona di Gera Lario (Como) con gravissimi danni e vittime umane. Per i primi soccorsi alla popolazione, il Cdo della D. f. «Legnano», di sede in Milano, fa partire un distaccamento del proprio btg. g.p. dislocato in Pavia, composto di 10 U., 11 SU., 280 uomini di Tr. con 49 automezzi, 1 bulldozer, 1 Scamel, 1 verricello, 1 carro officina, 6 ribaltabili, 4 motocompressori, 2 motopompe, 1 autoambulanza, 2 fotoelettriche. Gli interventi che effettua tale distaccamento consistono nei seguenti lavori: arginatura torrente S. Vincenzo, riattivazione comunicazioni stradali, sgombero macerie, fango e pietrame dagli abitati, ricerca di salme, 314
sondaggio del lago di Como e recupero di materiali vari dalle acque, sgombero di una chiesa in Domaso. I lavori, che sono condotti di giorno e di notte, comprendono altresì la costruzion~ di un ponte Bailey di 84 m su 4 campate in località S. Giacomo, sulla strada Chiavenna-Spluga, interrotta dal nubifragio. Il distaccamento, col quale collabora un drappello di 1 U., 1 SU. e 11 militari conduttori con 6 automezzi speciali inviati dal .3° centro autieri di Milano, rientra poi alla sede il 25 agosto .
.31 AGOSTO - Durante il mese, il III btg. genio dg. di C.A., di stanza in Milano, ha provveduto ai collegamenti radio in occasione dello svolgimento della « Tre Valli Varesine » (g. 14) e dei Campionati ciclistici del mondo (gg. 25/8-2/9), tenutis.i ugualmente a Varese. Il btg. «Bassano» (6° alp.) ha provveduto in Alto Adige, con un distaccamento di 7 U., 2 SU. e 240 alpini, al riattamento, per conto del C.A.I., della strada che dal Rifugio Langeres porta alla Forcella di Lavaredo (m 2.454), mentre il btg. «Edolo» ha riparato, sempre per conto del C.A.I., varie mulattiere nell'alta Val Travenanzes e alla testata di Val dei Canopi (Croda Rossa). 27 SETTEMBRE - Il 6° rgt. alp., con un distaccamento del btg. «Trento», composto da 1 Ufficiale superiore, 1 Aiutante di battaglia e 14 alpini, che pongono la loro sede al Rifugio Fedaia (m 2 .097), inizia i lavori di ripristino della << strada ferrata » della Marmolada ( 1). Tali lavori vengono ultimati il 12 ottobre, termine previsto. 10 OTTOBRE - Una grossa alluvione, in Sardegna, colpisce la zona del bacino del Flumendosa (comuni di Villaputzu, Muravera e S. Vito), quella del fiume Cedrina (comuni di Gairo, Osini, Galtelli, l rgoi) e l'agro di Orosei. Il CMT della Sardegna interviene nell'opera di soccorso come segue: - impiego di complessivi 10 autocarri pesanti con relativi conduttori del 14° autoreparto, per il trasporto a Cagliari di famiglie, con le loro masserizie, sgomberate da abitazioni invase dalle acque; - invio a Nuoro di un pl. di 44 uomini del II btg. del 60° rgt. f., che provvedono alla rimozione di una grossa frana sulla strada Nuoro-Orosei e, successivamente, al riattamento della rotabile Nuoro-Pra tosardo; (1) La « strada ferrata» della Marmolada è una via in parete, attrezzata con arpioni, appigli in ferro e corde per facilitare l'ascensione e 1a discesa agli escursionisti.
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- attuazione di un collegamento radio con 2 stazioni R. 19 fra gli impianti regolatori dell'acquedotto di Cagliari (situati a circa 20 km dalla città) e il municipio locale, in sostituzione del collegamento telefonico interrotto dall'alluvione; - cessione al Genio Civile di 1O.000 sacchetti a terra per lavori di rafforzamento argini; - prestazione di cure presso l'Ospedale Militare di Cagliari a un contingente di 80 bambini affluiti in città dai vari centri sinistrati della provincia. Complessivamente vengono impiegati, per la durata di 10 giorni: 80 uomini fra U., SU. e Tr., 20 automezzi; 4 stazioni R. 19; 3 gruppi elettrogeni. 22 OTTOBRE - Gravi alluvioni in Calabria e nelle provincie di Messina, di Catania e di Siracusa. Il comando della D: f. « Aosta», di stanza in Messina, fa intervenire reparti del ·5° rgt. f. in soccorso delle popolazioni di Olivieri e Milazzo; reparti del 45° rgt. f. a Riposto, ove vengono recate anche 250 brande con materassi per i rimasti senza tetto, e a Catania per sgomberare le macerie di una casa crollata, al fine di soccorrere le famiglie colpite. Il II btg. del 45° f., distaccato in Siracusa, accorre presso le raffinerie «SPERO», i cui magazzini e impianti sono stati allagati dallo straripamento del fiume Anapo. La cp. g.p. <<Aosta»,( di sede a Messina, monta un ponte Bailey nella zona di S. Lucia di Bovalino e un altro ponte di emergenza sul torrente Petrace (Reggio C.). Uu nucleo della stessa cp. accorre in soccorso della popolazione della zona di Giammoro (Messina). 4 NOVEMBRE - Le continue piogge, che da vari giorni stanno cadendo su tutta l'Italia Settentrionale, provocano una eccezionale piena del Po, dell'Adda, del Ticino e loro affluenti, come anche dell'Adige e di molti altri corsi d'acqua. Incomincia a profilarsi ovunque la minaccia di straripamenti con conseguenti inondazioni. E la minaccia trova oggi la sua prima attuazione nel Veneto, ove vaste zone delle provincie di Vicenza, Padova e Treviso sono allagate per lo straripamento del Brenta, del Bacchiglione e del Piave. In soccorso delle popolazioni intervengono a Vicenza, fra altre unità: - il 5° rgt. g., di stanza nella città, con un distaccamento di 2 SU. e 28 militari di Tr. con 6 automezzi, 2 barche da ponte e 8 battelli pneumatici; - il V btg. g.p. di C.A., anch'esso di stanza nel capoluogo. I militari provvedono a salvataggi di persone, traghettamenti, sgombero di materiali e masserizie, rinforzo di argini.
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7 NOVEMBRE - La cp. Ponti Metallici Scomponibili, inviata in distaccamento a Noto (Siracusa) dal 2° rgt. pontieri di Piacenza, e composta di 4 U., 5 SU. e 94 rnil. di Tr., inizia il montaggio sul torrente Asinaro, lungo la linea ferroviaria Siracusa-Ragusa, di una travata R.W. da m 47 a un piano e di una travata da m 48 sul torrente Gioiosa, lungo la linea Messina-Palermo. Tali manufatti, che vengono ultimati il 22 dicembre, sostituiscono altrettanti ponti in muratura crollati per l'impeto della acque. 9 NOVEMBRE - . Aggravatasi improvvisamente }a situazione alluvionale nella zona di Vicenza, alle ore O,25 e cioè in . piena notte, il btg. g.p. della D. f. «Folgore», di stanza in Vittorio Veneto, invia nel capoluogo un'autocolonna con 10 battelli pneumatici e relativi equipaggi che, al comando di 2 Ufficiali, prendono a operare salvataggi. Il giorno 11 lo stesso btg. fa seguire un plotone di 2 U. e 60 Tr. con 6 battelli pneumatici, 1 sezione di ponte Bailey con 10 automezzi. Gli ·uomini operano anche nel Padovano, ove il giorno 12 il btg. invia un plotone di 2 U., 3 SU., 65 pionieri, 15 automezzi, 9 natanti e 2 stazioni fotoelettriche, mentre a Cimadolmo e a Ponte di Piave, allagate per lo straripamento del Piave, distacca rispettivamente 1 SU., 21 pionieri, 20 automezzi e 6 battelli, e 1 U., 15 pionieri, 2 automezzi e 3 battelli. Alluvione nella città e zona di Pizzighettone, provocata dallo straripamento dell'Adda. Il locale Cdo Dep. Materiali del genio interviene svolgendo la seguente attività: costruzione di una diga di sbarramento di mc 306; costruzione di un terrapieno di sostegno dell'argine per mc 200 circa; costruzione di 3 coronelle per l'arginatura delle infiltrazioni; costruzione di impianti elettrici per illuminare la zona della diga; impiego, in località Tencara, di una squadra di 20 uomini a rinforzo del personale del Genio Civile; salvataggio, a mezzo di barchetti e pontoni di gomma, di 60 civili dalle varie cascine alluvionate; salvataggio e ricovero in casermette di circa 300 capi di bestiame; soccorsi con materiali (lettini biposto e tavoli) agli sfollati ricoverati nell'Ospedale « Luigi Mazza » di Pizzighettone; posa di una passerella in legno fra due strade del paese, per un passaggio pedonale di fortuna. In tutti tali soccorsi vengono impiegati dal Deposito di Pizzighettone, fino al giorno 13, i seguenti materiali: 9 automezzi, 8 battelli pneumatici, 10 barchetti, 10.000 sacchetti a terra, 250 badili e gravine, mc di legname 10. 1 NOVEMBRE - Alluvioni in Piemonte. Il III btg. del 22° rgt. f. <<Cremona», in distaccamento a Vercelli dalla sede di Torino, invia 80 uomini della 9a cp. a Quinto Vercellese allagata dal torrente 317
Elvo, afHuente del Sesia. I militari operano salvataggi di persone e bestiame in cascine pericolanti. Il giorno 13 lo stesso btg. manda 3 U. e 50 militari di Tr. della 10a cp. con attrezzi da zappatore nella zona di Borgosesia-Valduggia-Cellio per sgomberare due grosse frane cadute sulla rotabile Plello-Cellio. Il lavoro si protrae sino al 18, giorno in cui gli stessi militari vengono spostati a Valduggia, sempre impegnati in lavori di sgombero frane. - Nel Monferrato varie zone sono allagate per lo straripamento del Po e del Belbo. A prestare soccorso alle popolazioni, il Cdo deJla D. f. « Cremona», di stanza in Torino, fa intervenire da Acqui, ove è di guarnigione, il 52° rgt. a. cam. c/c, che distacca drapJX:lli per complessivi 3 U., 6 SU., 150 uomini di Tr., con 6 autocarri, 1 autoradio, 1 rimorchio per acqua, 1 autobotte, 1 trattore, a Nizza Monferrato, Incisa e Castelnuovo Belbo, e il 21° rgt. f., di stanza in Asti, che impiega i propri reparti nella stessa Nizza M. e a Canelli. A tali truppe si uniscono uomini e mezzi inviati dal 1° C.A.R. di Casale Monferrato. I militari provvedono a sgomberare strade, piazze, edifici pubblici e scantinati da acqua, fango e detriti e a rifornire d'acqua la popolazione. I rientri alle sedi avvengono il giorno 17. 12 NOVEMBRE - Il Ticino straripa nella zona di Pavia mentre l'onda di piena del Po, che sta prorompendo a valle, raggiunge Piacenza, Cremona, Mantova, ovunque abbattendo gli argini e inondando estesi territori di quelle provincie. Il Comando del C.A. di Milano, che ha già programmato gli interventi di soccorso, attiva varie unità dipendenti. Da Pavia, ove si trova di guarnigione, è il btg. genio p. della D. f. <<Legnano», che interviene nelle operazioni con tutti gli uomini e i mezzi disponibili. Il 2° rgt. genio, intorno alle ore 14, invia da Piacenza a S. Rocco al Porto, zona della provincia di Milano completamente allagata, un nucleo pontieri composto di 3 U., 2 SU., 40 Tr. con 8 autocarri, 8 carri-barca, 8 barche del n. 1, 4 barchetti d'assalto con motori f.b. Alle ore 15 dello stesso giorno vengono già effettuati i primi salvataggi di persone e poche ore più tardi, a mezzo di una portiera, incomincia il salvataggio del bestiame e delle masserizie. Nella notte sul 13 il livello dell'acqua aumenta di circa 2 metri, dando origine a forti correnti che, data la molta vegetazione della zona e la presenza di nebbia, creano difficoltà all'opera di soccorso. Comunque le famiglie rurali residenti in cascine hanno tutte la possibilità di mettersi in salvo. Il lavoro svolto da tale nucleo dal 12 al 14 novembre viene cosl riepilogato: 318
persone tratte in salvo n. 340 capi di bestiame bovino salvato » 400
- capi di bestiame suino salvato » 40 - masserizie trasportate q.li 350 ·Dalla sera del 12 sta intervenendo anche il 6° rgt. a. pe. cam. che, dalla sua sede di Piacenza, distacca forti drappelli in varie località della provincia rivierasca del Po, per provvedere al rafforzamento degli argini e al tamponamento di falle e di fontanazzi. Tali lavori si protraggono giorno e notte anche il 13 e 14 novembre. Nello stesso tempo vengono messi a disposizione del Genio Civile di Piacenza e di Milano, oltre che uomini, anche numerosi autocarri: pesanti. Gli artiglieri prestano la loro opera di soccorso, specialmente con lavori preventivi, nelle località di S. Rocco, Mortizza, Roncarolo, Somaglia e nella stessa Piacenza (Prendono poi parte ai soccorsi nel Polesine con 2 sottufficiali, 15 conduttori, 15 autocarri, a disposizione del 2° rgt. pontieri. In totale, il 6° rgt. a. pe. cam. parteciperà alle varie operazioni di soccorso con 800 uomini e 45 automezzi). Ai soccorsi recati alle popolazioni delle provincie lombarde allagate sta altresì partecipando attivamente fin dall'inizio il 3° centro autieri, di sede in Milano, che ha messo a disposizione delle autorità del capoluogo lombardo, per raccolta e trasporto di persone e di cose, 18 automezzi con 3 U., 10 SU., 327 uomini di Tr. 13 NOVEMBRE - Il Po minaccia di straripare nella zona di Casalmaggiore (Cremona) e inondare campagne e abitati. Fin dal primo mattino 1'11° rgt. a. caro. «Legnano», di stanza nel capoluogo, invia nella località in pericolo un primo scaglione di 1 U., 1 SU., 30 uomini di Tr. Aggravatasi la situazione nel giro di poche ore, il rgt. invia a Casalmaggiore alle ore 14 un primo contingente di 4 U., 3 SU., 220 Tr. con 10 autocarri, e alle ore 20 un secondo contingente di 7 U., 7 SU., 259 Tr. con 13 autocarri. Uomini e automezzi, posti a disposizione del Sindaco di Casalmaggiore, vengono subito impiegati, alla luce delle fotoelettriche, nei lavori di rafforzamento e sopraelevazione, mediante sacchetti a terra, dell'argine maestro del Po lungo i tre chilometri e mezzo del fiume tra Agoiolo, il ponte di barche e il ponte ferroviario, a sud di Casalmaggiore. Particolarmente grave, nella notte sul 14, la situazione nella zona di Agoiolo, di S. Maria e del ponte di barche, ma, grazie ai lavori condotti dai genieri insieme alla popolazione accorsa a dar loro man forte, il mattino del 14 il pericolo dell'imminente straripamento delle acque dall'argine maestro può ritenersi scongiurato. Gli uomini prendono a rientrare in sede nel pomeriggio del 15 e terminano i loro interventi il giorno 18. Sempre in data odierna (13 novembre), mentre si va prospettando in tutta la sua gravità la minaccia sul Polesine, per l'enorme 319
massa d'acqua che il Po e l'Adige vanno convogliando verso le foci, e i Comandi del V e del VI C.A. (Padova e Bologna) hanno già messo in preallarme le unità dipendenti, alle ore 20 il 2° rgt. pontieri invia alla volta di Colorno, in provincia di Parma, nei cui pressi il Po è straripato, un distaccamento di 3 U., 2 SU., 70 uomini di Tr., 3 operai civili, con 7 autocarri, 4 carri-barca, 4 barche del n. 1, 4 barchetti con f .b. Giunto in zona allagata alle ore 24, il distaccamento, presi accordi col Genio Civile, inizia l'opera di soccorso alle ore 1 del 14, azionando una portiera in località Coltaro per frenare il deflusso del1' acqua attraverso una saracinesca rotta dalla furia della corrente. Dopo 15 ore di lavoro ininterrotto, durante le quali vengono trasportate diverse tonnellate di pietrame sistemato in appositi gabbioni metallici, il deflusso nella falla viene fermato. Nel frattempo il Po ha allagato anche la località di Mezzani Rondani. Intervenuti d'urgenza, i pontieri, operando con 2 barchetti d'assalto, mettono in salvo nello spazio di 4 ore circa) 90 persone. Nel difficile intervento, gli autocarri che avevano trasportato i barchetti rimangono bloccati dalle ac;que al casello n. 17 della linea ferroviaria Parma-Brescia. Nella notte sul 15, l'opera di soccorso viene estesa alle località di Sacchetta, Sanguigna, Mezzani Inferiore, Casale e nella stessa Colorno, poiché anche quest'ultima località è stata invasa dalle acque. Operando senza interruzione, il distaccamento trarrà in salvo dal 15 al 18 novembre: - persone n. 590 - capi di béstiame » 260 » 800 - capi di pollame - masserizie vane q.li 150 - grano » 30 Durante lo stesso periodo circa 600 persone saranno rifornite di viveri e di medicinali. Il mattino del 19, alle ore 8, quando la grande massa di uomini e di mezzi del rgt. è da giorni impegnata nel Polesine, lo stesso distaccamento di Colorno si trasferisce nella zona di Guastalla, distribuendosi con uomini e mezzi nelle località di S. Vittoria di Gualtieri, Meletole, Poviglio, Gualtieri, Pieve Saliceto, Baretto. Nei giorni seguenti, d'intesa con le autorità civili, il distaccamento interverrà anche in altre località, in modo che i pontieri potranno prestare la loro opera in tutta la zona allagata, che comprende circa 10.000 ettari. Nelle località sopra citate, fino al 9 dicembre, verranno tratti in salvo o recuperati: 320
persone capi di bestiame
n.
728
»
177
-
capi di pollame grano e altri cereali formaggio fieno masserizie
» 600 q.li 2.251 » 955 » 300 » 1.820
L'ALLUVIONE DEL POLESINE 14 NOVEMBRE - Il Po, continuando a trasportare la sua enorme massa d 'acqua verso la foce, rompe infine gli argini in molti punti della provincia di Rovigo e l'ondata di piena si trasforma in una gigantesca alluvione che finisce per allagare l'intero Polesine. Ad accrescere la calamità sono anche le acque dell'Adige, che escono dagli argini in varie zone della stessa regione. La calamità si presenta di una gravità eccezionale, dati i numerosi paesi, borghi, frazioni e cascinali inondati dalle acque irrompenti, che in molte località hanno travolto e sommerso case, aziende agricole, uomini, bestiame, magazzini e depositi di derrate. Dato lo stato di preallarme e gli accordi intercorsi con le autorità civili e con i Cdi dei VV.FF., il V CMT di Padova e il VI CMT di Bologna attivano con immediatezza le dipendenti Divisioni « Mantova», «Folgore», « Julia », Brig. cor. «Ariete», e B. di f. « Trieste » e « Friuli », alle quali si aggiungono unità del III C.A. di Milano. Le truppe prendono ad affluire con la massima celerità possibile nel Polesine che, per lo svolgimento ordinato dell'opera di soccorso, viene ripartito come segue:
- V Comi/iter: Zona a nord del Canal Bianco, escluso l'abitato di ·Adria; - VI Comiliter: Zona a sud del Canal Bianco, compresa tra il meridiano di Villanova Marchesana a ovest e il meridiano di Retinella a est (abitato di Adria incluso); - Vigili del Fuoco di Ferrara: Zona a sud del Canal Bianco, a ovest del meridiano di Villanova Marchesana. Gli interventi, svolti in prevalenza da truppe « tecniche » del genio, dotate di mezzi speciali, vengono condotti con un'organizzazione che, nonostante la sua complessità e le proibitive condizioni dell'ambiente e del clima (fango, strade interrotte, ponti crollati, insidie subacquee, pioggia, freddo , nebbia), si rivela efficiente in tutti i suoi aspetti tecnico-operativi, grazie anche allo spirito di solidarietà e di altruismo con cui tutti: Alti Comandi e Ufficiali, Sottufficiali e militari di Tr. delle unità impegnate affrontano i compiti loro assegnati per salvare il maggior numero possibile di vite umane, nonché capi di bestiame, viveri, masserizie, autoveicoli, attrezzi agricoli. 321
In base alle MM.SS. risulta che alle operazioni di soccorso nella regione del Polesine, trasformata in un immenso mare di acqua fangosa, intervengono nel periodo di maggior emergenza e cioè dal 14 novembre al 5 dicembre, le seguenti truppe: V COMI LITER (Comandante Gen. C.A. Carlo Biglino) CORPO O REPARTO
SEDE
114° rgt. f. <<Mantova» 8° rgt. b. btg. cos. lag. « Marghera » 2° rgt. a. c/ a pe. 3° rgt. a. pe. cam. 9° rgt. a. pe. 5° rgt. a. c/a 1. 33° rgt. a. cam. 184° rgt. a. cam. 5° rgt. genio btg. g.p. «Folgore» btg. g.p. « Mantova >> btg. g.p. « Cremona » btg. g.p. «Legnano» (III CMT) I btg. g. minatori (D. « Julia ») V btg. g.p. di C.A. V btg. dg. cp. g.p. « Ariete » rep. trasporti « Ariete» rep. trasporti « Folgore » parco mobile « Folgore>> 3° centro autieri (III CMT) 22° stabilimento g. mil. (id.) sez. sa. e sez. su. «Folgore» TOTALE
Gorizia Pordenone Venezia Mantova Padova Bolzano Mestre Padova Treviso Vicenza V. Veneto Udine Torino Pavia Udine Vicenza Padova Pordenone Pordenone Treviso Treviso Milano Pavia Treviso
U.
1 30 4 9 7 9 20 10 25
9 5 25
TR.
SU.
50 594 70 320 175 20 300 412 240 731 210 240 500 500 30 450 147 175 120 135 21 327
33 12 34 14 34 22 12 16 7 14 40
12 2 20 12 4 5 6 1 3 2 14
3 22 24 14 7 8 1 10 1 14
235
367
25
16 (1)
118 5.901
Risultano impiegati complessi.vamente da tali truppe: 785 auto mezzi dei vari tipi, 21 mezzi speciali, 160 natanti (barche e barchetti), 8 stazioni fotoelettriche, 45 stazioni radio, 30 autoambulanze, 1 treno ospedale.
(1 ) Più 24 operai civili, dipendenti dall'amministrazione militare.
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VI COMILITER (Comandante Gen. C.A. Emilio Battisti) CORPO O REPARTO
SEDE
40° rgt. f. « Bologna » Bologna 82° rgt. f. « Torino » (Il btg.) Ferrara 6° rgt. c. blindata Bologna 21° rgt. a. cam. Bologna 35° rgt. a. caro. Rimini 121° rgt. a. caro. Modena 2° rgt. pont1er1 Piacenza 6° centro autieri Bologna btg. g.p. « Friuli » Firenze VII btg. clg. Firenze 6 cp. dg. Bologna 7a cp. g.p. Firenze rep. specialisti a. « Trieste » Bologna rep. trasporti « Friuli » Firenze Ospedale Militare Bologna 3
TOTALE
u.
su.
18 1 3 2 5 4
11 2 4 2 5 7 29 15 10
13 5 11 1 4 2 1 1 1 72
8
16 4 2 1 116
TR.
160 24 100 48 27 120 458 (1) 240 456 30 64 69 30 17 4 1.847
Risultano impiegati complessivamente da tali truppe: 366 automezzi dei vari tipi, 41 automezzi speciali (apripista, escavatori, autogru, trattori, autoambulanze, autobotti, ecc.), 220 natanti, 6 stazioni fotoelettriche, 22 stazioni radio (2).
(1) Più 56 operai civili, dipendenti dall'amministrazione militare. (2) All'opera di salvataggio delle popolazioni del Polesine parteciparono, come noto, anche la Marina e l'Aviazione. Per quanto si riferisce alla prima, validissimo fu l'apporto del Settore Forze Lagunari di Venezia con 6 ufficiali, 17 sottufficiali, 124 marinai che operarono con 31 battelli, e del btg. « San Marco» che, di stanza in Villa Vicentina, intervenne con 7 uff., 3 sott., 37 marinai, 16 barche e un numero vario di barchetti a motore. Per quanto riguarda la seconda, dalla MM.SS. del VI CMT di Bologna si ricava che dalla Base Logistica di Ariano Polesine dipendeva « il Nucleo dell'Aeronautica dislocato a Taglio di Po, cui è affidata l'assistenza ed il trasporto a Codigoro degli sfollati dalla zona alluvionata, il cui salvataggio è affidato alla Marinà e che vengono sgomberati attraverso il traghetto di Taglio di Po». Inestimabile, come sempre, il contributo ai soccorsi dato dall'Arma dei Carabinieri. Da ricordare, infine, che la Sezione Autonoma Artiglieria Difesa Chimica del CMT di Roma, in seguito a ordine dello S.M.E., provvide a inviare a Rovigo, presso il Comando Tattico, 1 SU., 10 operai e 1 autista specializzati per intraprendere, con l'impiego dei lanciafiamme, la bonifica della zona dalle carcasse degli animali deceduti a causa dell'alluvione. Tale personale operò per circa 2 settimane, rientrando alla base il 30 novembre, dopo aver espletato la missione affidatagli.
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Per avere un quadro approssimativo delle operazioni di soccorso svolte dall'Esercito ininterrottamente per 27 giorni in occasione dell'alluvione del Polesine, che rimane tra le più gravi calamità piombate sulla penisola in questo secolo, vengono qui di seguito riportate alcune delle cronache lasciate dai Comandi, corpi e reparti che a quelle operazioni parteciparono. Precedono le cronache relative al Cdo e alle unità del V CMT, seguono poi quelle relative al Cdo e alle unità del VI CMT: 1) dalle .MM.SS. del V CMT (Padova):
« NOVEMBRE - Violente alluvioni si abbattono sul Polesine, in seguito alle continue piogge. Il CMT di Padova, a partire dal 14 novembre, invia nelle zone colpite i vari reparti per prestare opera di soccorso alle popolazioni. A tali reparti si affiancano anche reparti di altri Comiliter e alleati (Btg. Genio Pionieri francese). I reparti sono impiegati per: - ricognizioni volte a precisare il tragitto dei battelli e delle portiere attraverso la zona inondata per raggiungere le località da sgomberare o rifornire; la possibilità di utilizzazione delle rotabili parzialmente sommerse; l'entità dei lavori da compiere per la riattivazione di comunicazioni stradali; - picchettaggio di rotabili per assicurare la percorribilità con automezzi pesanti; - rifornimento di viveri, acqua potabile e foraggi ai casolari rimasti isolati; recupero e trasporto di materiali vari; concorso a lavori di riattamento ponti e strade; ricerca e recupero di salme ...
La navigazione risulta sovente difficile e talvolta pericolosa a causa delle forti correnti. Dal punto di vista tecnico è da segnalare la costruzione del ponte sospeso di Tassina su di una breccia dell'ampiezza di 30 metri e della profondità di 8, percorsa da violenta corrente. Le spalle del ponte hanno dovuto essere rinforzate con gabbioni metallici riempiti di pietrame... ».
Per il soccorso diretto alle popolazioni alluvionate è stato inoltre provveduto con invio di materiali costituiti da cucine rotabili da campo, brande, pagliericci, coperte e con invio di viveri consistenti in
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scatolette di c;rne, gallette, generi di conforto e rifornimento di medicinali... ».
dalle MM.SS. della D. f. «Folgore» (Treviso): « Dal 15 novembre all'8 dicembre parte del personale dipendente è stato impiegato nell'opera di soccorso alle popolazioni del Polesine ... Fra i reparti minori sono da segnalare i seguenti: - Parco Mobile, intervenuto con 1 uff., 1 sott. e 21 militari di truppa con 13 autocarri Dodge 3 tonn.; • - Reparto Trasporti, intervenuto con 6 uff., 8 sott., 135 militari di truppa. Il Reparto è stato impiegato nella zona di Cavarzere e Rovigo per il trasporto di personale militare e civile, masserizie, derrate, bestiame, imbarcazioni e materiale vario. Complessivamente, nei 21 giorni di permanenza nella zona ha impiegato 124 automezzi con il seguente numero di viaggi: 21 di autocarri di soccorso; 5 30 di autocarri G.M.C. 3 assi; 407 di autocarri 3 tonn.; 317 di autocarri Bianchi; 70 di autovetture jeep,· 100 di motocicli; 15 di autocarri Dodge 15 CWT; - Officina Mobile, che ha impiantato un Posto riparazioni automezzi nella zona di Cavarzere... Sono stati riparati, in quella sede, numerosi automezzi dell'Esercito Italiano e alcuni di quelli Francese e Inglese; - Sezione Sanità che, impiegando 6 autoambulanze e materiale sanitario vario, ha provveduto nella zona di Rovigo a: sgombero di malati, bambini e vecchi dalla zona minacciata o parzialmente invasa dalle acque; distribuzione di materiale di medicazione, medicinali vari e disinfettanti; confezione di sacchi medicinali da trasportare a mezzo di elicotteri; sgombero degli ammalati dal Campo Sportivo di Rovigo, zona di atterraggio e decollo degli elicotteri, sull'Ospedale Civile di Rovigo; allestimento di due ponti di pronto soccorso presso la Stazione Ferroviaria e presso il Distretto Militare di Rovigo; intervento personale dell'Ufficiale medico del Reparto nei paesi di Capitello, Fiesso Umbertiano, Pincara, per visita ad ammalati, distribuzione di materiale di medicazione e medicinali, assistenza, ecc.; - Sezione Sussistenza, intervenuta con 2 uff., 8 sott. e 48 uomini di truppa e con 9 automezzi, per il trasporto di viveri e paglia; - Sezione Carabinieri, intervenuta quasi al completo, per disimpegnare servizio di polizia militare e per aiuto diretto alle popolazioni ... »; -
dalle MM.$$. del 114° rgt. f. «Mantova» (Gorizia): « ... In seguito a piogge torrenziali riversatesi sull'Italia Setten-
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trionale, le acque del fiume Adige, cresciute di volume, sono uscite dagli argini allagando l'intera zona del Polesine nella Val Padana, causando vittime umane, distruzione di bestiame e ingentissimi danni agli abitati e alle campagne. « In tale circostanza, il 114° Fanteria, di stanza in Gorizia, invia a Rovigo in piena notte un reparto di 40 nuotatori e vogatori al comando di un ufficiale, e l squadra panettieri, per concorrere alle operazioni di soccorso e di sgombero della zona colpita dall'alluvione. I 40 nuotatori e vogatori, suddivisi in quattro squadre, ciascuna al comando di un sottufficiale, appena giungono sul posto iniziano la loro opera ... »;
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dalle MM.SS. del 184° rgt. a. «Folgore» (Treviso): « In occasione dell'alluvione del Polesine, il 184° Rgt. artiglieria da campagna invia nella zona sinistrata per operazioni di soccorso un gruppo di formazione composto di 10 uff., 12 sott., 240 graduati e militari di truppa con 25 automezzi. Arrivato ad Adria alle prime luci del giorno 17 novembre, il gruppo inizia con immediatezza lavori di tamponamento delle falle lungo gli argini, praticando tagli per diminuire la pressione sempre crescente delle acque, e sgomberando centinaia di profughi e notevole quantità di masserizie. Verso le ore 12 dello stesso giorno, però, il rapido allagamento della città di Adria aggrava la situazione, frazionando il gruppo in tre nuclei così dislocati: uno al centro della città, uno al ponte della Chlappara, uno al di fuori della zona nei pressi di Cavarzere. In condizioni preoccupanti, asserragliati in città e sulle rampe del ponte della Chiappara, collegati a mezzo radio col Comando di Reggimento in Treviso, gli uomini del gruppo hanno diviso con la popolazione ore veramente drammatiche, non desistendo per questo dall'opera di salvataggio o di soccorso, specie nei giorni 17-18 novembre e fino all'entrata in funzione dei soccorsi su vasta scala organizzati dal V Comiliter ... »; dalle MM.SS. del I btg. g. minatori (Udine) : « Il btg. interviene con un distaccamento che esegue i seguenti lavori: apertura di una breccia di ml 30 e successivo allargamento di altri ml 36 sull'argine sinistro del canale Ceresolo a circa ml 1.600 a est della rotabile nazionale Rovigo-Padova, ottenuti mediante brillamento di n. 22 cariche da kg 30 ciascuna; apertura di una breccia di ml 180 sul!'argine est della Fossa Polesella, presso la confluenza col Canal Bianco (località Bosaro) con l'impiego di n. 60 cariche da kg 30 ciascuna; apertura di una breccia dell'ampiezza di circa ml 300 sul!'argine est della Fossa Polesella in località Ca' Vecchia e ampliamento di una breccia già esistente lungo l'argine ovest della Fossa -
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Polesella e posta all'altezza della precedente, mediante l'impiego di n. 64 cariche cubiche da kg 80 ciascuna; smontaggio e ripiegamento parziale del Ponte Bailey DD sul fiume Adige presso l'abitato di Boara Polesine, per il reimpiego del materiale nella costruzione di ponticelli nella zona alluvionata. « Il distaccamento termina i propri interventi il 6 dicembre »;
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dalle MM.SS. del btg. g.p. «Mantova» (Udine):
« ... Il btg. invia nel Polesine una cp. di. formazione composta
da 2 uff., 8 sott., 118 graduati e soldati con 15 autocarri, una ;eep, 1 motociclo, 2 barchetti d'assalto, 24 battelli pneumatici, 4 stazioni fotoelettriche. « Partito da Udine il giorno 15 alle ore 17, il reparto giunge a Rovigo alle ore 24 e immediatamente incomincia ad essere impiegato ... ». Segue il Diario redatto dallo stesso reparto che opera a Cavarzere, Lazzaretto, Bassanello, Borsea, Arquà P., Bosaro, dal giorno 16 novembre al giorno 5 dicembre, e di cui vengono qui riportati i dati riassuntivi:
370 ore complessive di lavoro dellé stazioni fotoelettriche 1.760 persone trasportate dai barchetti d'assalto . sacchetti a terra riempiti per costruzione di una « co15.550 ronella » sull'Adigetto . 5.000 la SS Rovigo-Padova id. per proteggere mc 30 trasporto pietrame ore di lavoro per smistamento vestiario presso il Ma164 gazzino Approvvigionamento « V al di Susa » . 160 trasporto grano con barchetti d'assalto . q.li - trasporto crusca per alimentazione suini con itine100 rario « I Frati >>-Arquà Polesine . q.li barchetti d'assalto a disposizione Pionieri Inglesi per trasporto viveri e materiali a Pontecchio . . n. 9 vari barchetti d'assalto compiono ricognizioni per studiare possibilità di transito sulla strada dell'Adigetto, sulla strada BassanelloFiesso Umbertiano e Bassanello-Frassinelle, . o vengono messi a disposizione della T.E.L.V.E. per riparazione linee telefoniche.
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« In data 24, il comando del btg. costituisce a Rovigo un Di-
staccamento della Cp. Parco Campale rimasta fino allora a Udine, che opera con 3 ufj., 6 sott., 121 graduati e soldati, 4 barchetti d'assalto, 4 stazioni fotoelettriche, 26 battelli pneumatici, 18 autocarri. Gli interventi hanno termine il 6 dicembre >>; 327
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dalle MM.SS. del btg. g.p. «Folgore» (Vittorio Veneto):
« Il btg., che è quasi tutto impegnato nel soccorso alle popola-
zioni alluvionate di Vicenza, Padova, Treviso, il giorno 14 ordina al plotone, inviato a Vicenza l'll, di raggiungere immediatamente la zona di Occhiobello-Stienta-Fiesso. Colà giunti, gli uomini prendono a operare giorno e notte per salvare quanta più gente possibile con i loro battelli. Il 16 novembre viene inviato nella zona di Cavarzere un altro plotone composto di 1 uff., 2 sott., 36 pionieri, 4 automezzi e 8 natanti. Il giorno 17, a disposizione del Comune di Cavarzere partono 1 sott. e 1 pioniere artificìere per eseguire alcune distruzioni con esplosivi al fine di facilitare il deflusso delle acque. « Tali nuclei, squadre e plotoni rientrano alla sede a mano a mano che terminano le necessità derivanti dalla disastrosa emergenza. Gli ultimi a rientrare sono quelli di Cavarzere, che raggiungono la sede il giorno 25 novembre ... « Il giorno 24 novembre, però, un'intera cp. del btg., composta di un capitano, 2 uff. subalterni, 2 sott. e 131 genieri con 13 automezzi e materiale vario da artiere, parte da Vittorio Veneto e raggiunge Rovigo. Sul posto il reparto è impiegato in lavori di ripristino strade, sgombero edifici pericolanti e trasporto masserizie di civili. Rientra alla sede il 5 dicembre »;
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dalle MM.SS. del V btg. dg. di C.A. (Padova):
« ... Il btg. inizia la sua opera il 15 novembre. In tale giorno
e continuando il 16, costituisce rapidamente, lavorando anche la notte, tutta la rete dei soccorsi nella zona di Rovigo. Nella mattina del 17 vengono organizzati i collegamenti nella zona di Cavarzere e ampliati i collegamenti telefonici della TELVE esistenti. Nella notte dal 17 al 18, oltre a concorrere nell'opera dei soccorsi di evacuazione da Cavarzere, i militari del btg. sistemano una sufficiente rete radio-telegrafonica che può consentire i collegamenti fra le autorità civili e quelle militari in funzione sul posto, con tutte le principali basi di affluenza dei soccorsi. Nella mattinata del 18 si provvede alla sistemazione del centralino della TELVE in modo da consentirgli una certa funzionalità per il maggior tempo possibile anche dopo l'allagamento; si organizzano collegamenti a Cona (Pegolotta), nuova sede delle autorità civili e militari adibite ai soccorsi. In questa zona, in seguito ad accordi presi con i funzionari della TELVE, e con lavori eseguiti da civili ( operai della stessa TELVE) e da militari, si costituiscono linee dirette fra Cona e Padova, analogamente a quanto eseguito il 17 fra Rovigo e Padova ... Il giorno 20 personale e mezzi del V btg. vengono inviati ad Adria per l'assistenza radio con apparati R. 48 fra i posti fissi e quelli anfibi addetti ai recuperi; per impianti radio diffusione e per l'i1!'1pianto .di gruppi elettrogeni per
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illuminazione elettrica. I collegamenti radio e telefonici continuano a funzionare ininterrottamente notte e giorno fino al 23, con l'impianto di sempre nuovi posti o con lo spostamento di altri, secondo i successivi ordini dei Comandi Tattici. In data 23 il personale impiegato viene ridotto di numero e con quello rimasto si stabiliscono turni fissi per il funzionamento dei collegamenti impiantati... Il materiale impiegato dal btg. è costituito da 3 motocicli, 27 automezzi, 24 stazioni radio dei vari tipi, 9 centralini, 69 telefoni, km 154 di filo telefonico, 1 gruppo elettrogeno, 1 raddrizzatore da 360 W, 1 impianto di diffusione sonora con due trombe, 1 gruppo per illumina:done, 2 ricevitori ... »; 2) dalle MM.SS. del VI CMT (Bologna): « ... Alle ore 18,30 del giorno 14 novembre il Magistrato delle Acque di Venezia chiedeva uomini con mezzi idonei per il salvataggio della popolazione di una vasta zona, comprendente 40 mila abitanti, minacciata da un'imminente rottura degli argini nella zona di Occhiobello; - alle ore 20,00 circa la Prefettura di Ferrara chiedeva che il II I 82° Rgt. Fanteria, di stanza in quella città, fosse messo a disposizione degli organi tecnici prefettizi per concorso ai lavori di rinforzo degli argini del Po minacciati dalla piena. « In tale situazione nella notte sul 15 venivano diramati i relativi ordini ... ...Dal giorno 15 iniziava in pieno l'opera dei reparti pontieri in soccorso delle popolazioni colpite dall'alluvione in seguito alle rotte di Colorno, Boretto, Occhiobello e S. Maria Maddalena. Occorre considerare a questo punto il lavoro febbrile, intenso svolto dal reggimento pontieri, pur tra le difficoltà della situazione organica, per l'approntamento dei nuclei di soccorso, allo scopo di soddisfare le richieste sempre più numerose e pressanti delle autorità civili. Come noto, infatti, il reggimento ha un solo battaglione pontieri su due compagnie dislocate rispettivamente a Piacenza e Legnago. « L 'opera di soccorso dei reparti dipendenti fu fin dall'inizio indirizzata ad evitare frazionamenti e disseminamenti di personale e mezzi, articolata per zone d'intervento. A tale scopo, in ciascuna delle distinte zone fu costituita una base alla quale facevano capo tutti i mezzi di soccorso impiegati nella zona stessa. In tal modo furono costituite: - una 1a base per le operazioni di soccorso nella zona di S. Maria Maddalena-Occhiobello; - una 2° base per le operazioni di soccorso nella zona di Ponte Corbole-T aglio di Po.
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.. .I militari tutti hanno fornito un eccezionale contributo e si sono prodigati con generosità, abnegazione e dedizione al dovere. Ne fanno fede innumerevoli episo4,i nei quali essi... hanno affrontato con decisa determinazione situazioni pericolose, pur di trarre a salvamento vite umane in imminente pericolo e, talvolta, in situazione disperata come il caso degli otto membri della famiglia Saretto, rifugiati sul tetto della casa situata a poche centinaia di metri dalla falla di Occhiobello e ormai in procinto di essere travolti dalle acque. Utt altro episodio: il giorno 16, imbarcazioni a motore della 2a compagnia, muovendo da Occhiobello, tentavano l'audace e pericolosa missione di salvataggio di 44 persone, da due giorni isolate sul troncone di Argine di Malcantone (Occhiobello). La violenza della corrente che creava pericolosi g0rghi, e gli innumerevoli ostacoli affioranti resero vani i ripetuti tentativi. Contemporaneamente la stessa operazione veniva intrapresa da imbarcazioni della 1" compagnia, partendo da S. Maria Maddalena, in nobile gara con i Vigili del Fuoco. La rischiosa impresa, più volte affrontata, fu condotta a termine con il salvataggio di 38 persone da parte dei militari e di 6 da parte dei Vigili del Fuoco. « Frattanto le imbarcazioni della 2a compagnia, dopo i vani tentativi di raggiungere il troncone di Argine di Ma/cantone operavano il salvataggio di circa 30 persone rifugiate sui tetti dei casolari siti in prossimità della falla e degli otto membri della famiglia Saretto, già ricordata; procedevano poi allo sgombero dell'intero paese di Occhiobello con l'impiego delle sole barche pesanti, non potendo usare le portiere a causa dellq violenza della corrente ... »; -
dalle MM.SS. del 2° rgt. pontieri (Piacenza): « La sera del giorno 14 alle ore 23,15 su richiesta del Magistrato delle Acque di Venezia, il Rgt. - che ha già due distaccamenti impegnati in zone alluvionate dal Po delle provincie di Milano e Parma - invia a Pontelagoscuro un nucleo composto da 5 ufficiali, 8 sottufficiali, 164 soldati, 54 operai civili, con 38 autocarri, 1 autogru, 38 carri barca, 28 barche del n. 1, 17 barchetti a motore, 24 fuoribordo, 4 motobarche. « Giunto sul posto alle ore 7,30 del 15, il distaccamento pone la propria base operativa in località S. Maria Maddalena e alle ore 8 già effettua i primi salvataggi nelle zone più minacciate, mentre con i barchetti a motore vengono compiute ricognizioni a largo raggio per accertare la situazione dei vari centri abitati e delle case isolate. Tali primi interventi, aventi carattere di estrema urgenza, hanno luogo per tutto il 15 e il 16 novembre, mentre dal giorno 17 viene avviato lo sgombero in massa della popolazione, del bestiame e delle 330
masserizie e si sviluppa il rifornimento di viveri e di medicinali. « La zona assegnata al nucleo è la seguente: riva sinistra del Po dalla rotta di Occhiobello a Polesella ( esclusa) - Fossa di Polesella - Canal Bianco fino a Pincara - Fiesso - Occhiobello. Su quest'ultima linea vengono stabiliti contatti col nucleo pontieri della 2a compagnia del Rgt. che, proveniente da Legnago (ove ha la sua normale sede), è dislocata a Occhiobello. Le località ove vengono effettuati interventi, ivi comprese le zone limitrofe, sono: S. Maria Maddalena Fiesso - Pincara - Occhiobello - Canaro - Bresparola - Polesella - Frassinelle e Paviole. Dal 15 al 20 novembre, i pontieri del nucleo svolgono, con mezzi leggeri e pesanti, 248 missioni, con un massimo di 65 il giorno 17 e un minimo di 22 il 20 novembre. In totale sono posti in salvo: persone 4.600 - capi di bestiame 240 - masserizie q .li 260 - grano e altri cereali q.li 200 - automezzi e motocicli 24. « Particolarmente rischiosa risulta l'operazione di salvataggio delle persone isolate sul troncone di argine di Ma/cantone, alla quale il nucleo prende parte con due motobarche e due barchetti a motore. In analoghe condizioni di difficoltà una motobarca effettua salvataggi nelle località di Bresparola, Rocca e Polesella. « Il giorno 18 una parte del nucleo si trasferisce a Ponte Corbole per intervenire nella zona di Adria, alle dirette dipendenze del comando della Base Logistica del VI Comiliter (Bologna) mentre, sempre nello stesso giorno, vengono inviati materiali e personale per installare due traghetti sul Po all'altezza di Ro Ferrarese e di Cotogna Veneta. Il nucleo si trasferisce poi al completo il giorno 21 a Ponte Corbole, ove passa alle dirette dipendenze del VI Comiliter. « Le operazioni nella zona di Adria con base a Ponte Corbole, si svolgono dal 21 novembre al 9 dicembre. In questo periodo viene costituito un Distaccamento Pontieri al comando del capitano Micozzi, che raggruppa i due nuclei della la e 2a cp. pontieri, oltre ad aliquote della Scuola Genio Pontieri e del 1° Rgt. Genio Pionieri. « Nel periodo dal 21 al 3 dicembre vengono impiegati: 8 ufficiali, 21 sottufficiali, 294 pontieri, 54 operai, con 71 autocarri, 1 autogru, 64 carri barca, 52 barche del n. 1, 31 barchetti a motore, 48 motori f.b ., 5 motobarche. « Il 4 dicembre, diminuite le esigenze di soccorso, avviene il rientro in sede dei .reparti della 2a cp. pontieri, della Scuola Genio Pionieri, del 1° Rgt. Pionieri e di parte della ia cp. pontieri. Di conseguenza personale e mezzi sono ridotti di notevole entità, ma le operazioni proseguono in base alla necessità che di volta in volta si manifestano. « Gli interventi nella zona di Adria vengono così riassunti: fin dal giorno 18 il primo nucleo leggero avviato a Ponte Corbole da
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Pontelagoscuro (S. Maria Maddalena), provvede a eseguire salvataggi di urgenza e trasporto di viveri e medicinali nonché di materiali urgenti (filtri) ad Adria. Contemporaneamente vengono eseguite ricognizioni e, dal 21 novembre in poi, viene avviato lo sgombero in massa della popolazione, del bestiame e delle cose. La zona assegnata al distaccamento è delimitata come segue: riva sinistra del Po, da Villanova a Bottrighe - rotabile da Bottrighe ad Adria - Canal Bianco da Adria a Baricetta - allineamento Baricetta-Villanova. « Ricognizioni e operazioni urgenti di salvataggio vengono pure effettuate nelle località e zone limitrofe di Cavarzere, Loreo, Chiuse di Tornava, Cavanella Po, Contarina, Donada Magliolina, Campelli e Ponti Nuovi. Tutte le località e le case isolate comprese nel perimetro suddetto vengono poi sistematicamente visitate e sgomberate dalla popolazione: dal bestiame e dalle scorte. Gli interventi raggiungono complessivamente il numero di 1.200, con una media giornaliera massima di 130 nei giorni 21, 22, 23 e 24 novembre e un minimo di 14 nel giorno 3 dicembre. In totale, al 9 dicembre nella zona di Adria risultano sgomberati: persone 13.372, capi di bestiame 3.171, masserizie q.li 1.429, grano e altri cereali q.li 4.327, automobili e motocicli 137, altri materiali q.li 4.500. Notevole è stato il contributo del distaccamento di Ponte Corbole ai servizi di rifornimento viveri e di sorveglianza zone allagate ... « ... In tutto il periodo si è lamentato un solo incidente: esso è stato causato dall'urto di un barchetto a motore contro il pilastro di un cancello sommerso, incidente per il quale ben 30 persone, in maggioranza donne, vecchi e bambini, furono capovolti in acqua e successivamente tratti a salvamento, grazie all'abnegazione di 5 pontieri dell'equipaggio e di barche civili prontamente accorse. Soltanto due adolescenti, travolti dall'impeto della corrente all'inizio dell'affondamento, scomparvero tra i gorghi e una terza bimba, tratta in salvo da un pontiere, decedeva successivamente per sopraggiunte complicazioni interne... »;
dalle MM.SS. del btg. g.p. della D. f . <<Friuli» (Firenze): « .. . Il trasferimento nella zona alluvionata viene effettuato per via ordinaria, con partenza da Firenze alle ore 4,15 del mattino del giorno 17 novembre. Seguendo l'itinerario Firenze-Collina-BolognaModena-Ostiglia-Melara-Castel Massa-Badia, il btg. raggiunge Rovigo. I militari vengono subito impiegati per eseguire lavori di sgombero delle popolazioni e di riparazione o rafforzamento di argini con sacchetti a terra e prosciugamento di zone allagate. Il btg. provvede altresì: alla costruzione di una passerella pensile sul binario ferroviario Rovigo-Ferrara, località Facchini, per transito pedonale; al mina-
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mento dell'argine della Fossa Polesella, in località Ca' Vecchia, che è eseguito da un plotone pionieri con l'impiego di q.li 54 di esplosivo. Gli interventi terminano il giorno 28 novembre ... ».
I dati relativi a persone, bestiame, automezzi e materiali vari tratti in salvo dai vari reparti nella zona di operazioni del VI CMT, sono riportati nel seguente specchio, anch'esso facente parte delle MM.SS. di tale Comando: PERSONE, BESTIAME, MASSERIZIE, AUTOMEZZI, DERRATE E MATERIALI VARI TRATTI IN SALVO NELLE ZONE ALLUVIONATE BASE DI: S. Rocco S. Maria Maddalena Ponte Corbole TOTALE DENOMINA- (Piacenza) Occhiobello Taglio di Po ZIONE Colorno _ __ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ __ (Parma) Mezzi Mezzi Mezzi Mezzi Mezzi Boretto Mezzi (R. Emilia) Militari civili (1) Militari civili (1) Militari dviii (1)
Persone N° Bestiame capi (2) Masserizie q.li Grano q.li Semi vari qJi Vino hl. Derrate aliment. qJi Fieno q.li Tessuti q.li Zucchero q.li Automezzi
1.620
6.900
700
375
2.000 2.000
960
3.060
400
300
15.650
31.262
18.710
3.771
86
4.246
86
13.730 4.327
2.900 1.337
16.690 6.327
3.300 1.337
1.000 20
1.000 20
68 45 35
68 345 35 42.465
No
31
Velocip. N° Carri agric. N° Materiali vari q.li
22.742
1.780
80
20
42.465
137 70
168· 70
69
69
3.500
51
5.360
71
(1) La cui azione è stata coordinata dai militari. (2) Bovini ed equini; esclusi maiali, capre, pecore, ecc ..
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Oltre a ciò sono state trasportate ad Adria e località v1cm10r1 più di 60 mila razioni viveri per un peso approssimativo di q.li 900 ed 80 q.li di attrezzi vari da lavoro, medicinali, vestiario, ecc., compiendo circa 6.300 ore di navigazione e percorrendo in acqua oltre 13 mila km. Come risulta dalle MM.SS. di moltissimi Corpi e reparti, oltre all'intervento diretto nelle zone alluvionate per compiere i lavori richiesti dall'emergenza, l'Esei:cito viene in soccorso delle popolazioni sinistrate con l'apporto di viveri, brande, coperte, materassi, oggetti di vestiario e cospicui versamenti in denaro mediante collette indette presso gli stessi Corpi e reparti. E non sono poche Te famiglie alluvionate che, rimaste senza casa, trovano un primo rifugio con relativa assistenza nelle caserme di Mantova, Bologna, Verona, Milano, Bolzano, Bressanone, Vicenza, Torino, Udine, Treviso e altrove. In data 1 dicembre, il Ministro della Difesa, on. Randolfo Pacciardi, rivolge ai Comandi, che hanno operato e tuttora stanno operando nel Polesine, un messaggio, in cui mette in risalto la « salda disciplina, l'alto senso del dovere e la fraterna solidarietà dei militari verso le popolazioni così duramente colpite». Successivamente, viene reso noto il seguente messaggio del Presidente della Repubblica: DALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA AL MINISTRO DELLA DIFESA Roma, lì 5 dicembre 1951 Onorevole Signor Ministro, mentre il decrescere delle acque induce a ritenere ormai superata la fase più critica della calamità abbattutasi su tante contrade d'Italia, è doveroso sostare in un pensiero di gratitudine verso tutti coloro che hanno partecipato e partecipano all' oper·azione di salvataggio e di soccorso ed agli apprestamenti tecnici imposti dalla dolorosa congiuntura. Come sempre, le Forze Armate sono state e sono in prima linea in questa gara di fraterna solidarietà e, ancora una volta, la Patria riconosce nei suoi soldati i campioni delle più elette virtù civiche. Esercito, Marina ed Aeronautica, con i loro Comandi, corpi e servizi, hanno avuto la loro parte nella lotta contro gli elementi, operando con pari abnegazione, al fine di strappare vite umane alla morte e beni alla distruzione, erigere difese, allontanare minaccie, assicurare collegamenti e rifornimenti. Di particolare menzione appaiono tuttavia degni i militari dell'organizzazione territoriale e delle forze del!' Arma dei Carabinieri, l'Arma del Genio con i suoi pontieri e pionieri, i reparti del Settore Forze Lagunari e, fra essi, il glorioso Battaglione « San Marco », le 334
forze navali costiere e di dragaggio nonché i comandi e gli equipaggi dell'Aeronautica. Io so che il Paese ha seguito e segue ammirato e riconoscente l'attività prodigata dalle Forze Armate sui luoghi del disastro e sono certo che si compiacerà unanime dell'elogio che Ella, Onorevole Signor Ministro, vorrà tributare, da parte mia, a tutti i reparti che hanno offerto così chiara prova dello spirito di dedizione e di umanità al quale sono temprati. Mi creda
Suo cordialmente Luigi Einaudi
Molte sono le ricompense al valor civile che vengono assegnate a singoli Ufficiali, Sottufficiali e militari di Tr. che si sono particolarmente distinti nelle azioni di salvataggio, non raramente compiute a rischio della vita. Con decreto 12 settembre 1953, la Bandiera del 2° rgt. pontieri, reparto che ha svolto una parte di eccezionale rilievo nel complesso degli interventi, viene decorata di medaglia d'argento al valor civile con la seguente motivazione: << In occasione delle alluvioni verificatesi nel Polesine, ufficiali, sottufficiali e soldati del 2° Reggimento Genio Pontieri, spinti da elevato sentimento di solidarietà umana e di dedizione al dovere, si prodigarono nell'opera di soccorso, in nobile gara di ardimento contro la furia degli elementi. Contribuivano in tal modo all'ordinato salvataggio di migliaia di persone e dei loro averi, meritandosi la riconoscenza di quelle popolazioni » . ( 1). 10 DICEMBRE - Urgendo ulteriori soccorsi nel Polesine, il btg. g.p. della D. f. «Folgore», di stanza in Vittorio Veneto, invia una cp. di formazione, composta da 5 U., 6 SU., 150 Tr. con 25 automezzi, 1 sezione da ponte, 5 natanti vari, 1 stazione fotoelettrica e materiale vario. Il reparto costruisce un traghetto e ripara il rilevato ferroviario nella zona di Cavanella d'Adige-Rosolina-Loreo per il ripristino delle comunicazioni tra la frazione di Rosolina, la terraferma e Ponte S. Francesco, nel comune di Ceneselli (Rovigo); provvede altresì al ripristino della strada per Castelmassa, mediante gittamento di un ponte Bailey di 27 m sul canale di bonifica. Successivamente il reparto viene impiegato per consolidamento fondi stradali a Lama Polesine e Fasana Polesine; per funzionamento di un tra(1) La cerimonia della consegna ebbe luogo il 4 novembre 1953 in Piazza Cavalli a Piacenza con una solenne manifestazione. Appuntò la medaglia alla Bandiera il Gen. D. Paolo Petrone, che aveva comandato la Base Logistica del VI CMT ad Ariano Polesine durante le operazioni di soccorso.
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ghetto sul Canal Bianco tra Lama e Gavello; per lavori di tamponamento del collettore Padano-Polesano che sta rompendo per tracimazioni, e di tamponamento di una grossa falla dell'argine sinistro dell'Adigetto. Il rientro in sede avviene il 28 dicembre. 13 DICEMBRE - Nel Polesine la situazione è tale che occorre sgomberare lo zuccherificio di Polesella. Essendo però ancora interrotto il ponte sul Po che collega tale località, sulla sponda sinistra, con Ro Ferrarese, sulla sponda destra, viene attivato il 2° rgt. pontieri che da Piacenza invia Ro un distaccamento di 1 U., 2 SU., 30 Tr., 4 operai civili con 10 automezzi trasportanti materiale da ponte, 5 galleggianti, 1 motobarca, 3 f.b. Dal giorno 14 al 16 il distaccamento monta sulle due rive, distanti l'una dall'altra oltre 600 metri, rampe di imbarco e mette in acqua una portiera azionata a rimorchio della motobarca. Lo stesso giorno 16 ha inizio il lavoro di traghettamento dalla sponda sinistra a quella destra, con turni di lavoro che vanno dalle 6 alle 13,30 e dalle 13,30 alle 20, con un trasporto di carichi massimi di 20 tonn. In 20 giorni vengono traghettati: 1.200 automezzi (tra leggeri e pesanti) con 5.000 tonnellate di melassa, 174 carri agricoli di ogni tipo, 12.000 persone, 40 capi di bestiame grosso. Il lavoro, che viene svolto in pieno rigore invernale e spesso in mezzo alla nebbia, termina il 5 gennaio 1952.
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14 DICEMBRE - Nelle ore notturne, il Po rompe gli argini nella zona della Bassa Reggiana e minaccia di allagare gli abitati di Brescello, Gualtieri, ' Baretto, Guastalla. Per scongiurare il sinistro viene fatto intervenire d'urgenza il rgt. « Aosta Cavalleria» che, di stanza in Reggio Emilia, invia autocarrato il I gr. squadroni. Giunti nella zona allagata, i reparti prendono a compiere, alle dipendenze di funzionari del Genio Civile, lavori di arginatura, sgombero di persone, di materiali e di masserizie. Rientrano poi a Reggio dopo 18 ore di ininterrotto impiego. 28 DICEMBRE - Il btg. g.p. della D. f. « Mantova » invia da Udine nel Polesine una cp. di formazione di 5 U., 6 SU., 170 militari di Tr. con 46 automezzi, 2 ribaltabili, 1 apripista, 1 trattore, 4 battelli di gomma, attrezzature da carpentiere, fabbro, muratore, ecc. Il reparto, che comprende anche uomini del I btg. pionieri d'arresto e del reparto trasporti « Mantova», sostituisce sul posto quello similare della « Folgore· » e porta a termine la chiusura della falla dell'Adigetto e i lavori di riattamento viabilità da quello intrapresi sulla strada Rosolina-Cavanella-Loreo-Contarina. Quindi riempie un grosso gorgo in località Ca' Diego a rinforzo dell'argine destro dell'Adige, sgombera 450 mc di sabbia dall'abitato di Rosolina, costruisce ·una passerella di 8 m in località Giaron, trasporta in salvo 336
con imbarcazioni q.li 2.000 di grano dalla tenuta « Pietrobello » semi-inondata a Pettorazza. Nel frattempo, dal 1° gennaio al 2 febbraio 19 52, trasporta legna e viveri da Rovigo a vari paesi alluvionati. Gli interventi del reparto hanno termine il 27 febbraio 1952. Anno 1952
12 FEBBRAIO - Il V btg. g.p. di C.A. di Vicenza, ·con un distaccamento di 60 uomini, inizia la costruzione sul fiume Bacchiglione, in località Longare, di un ponte Bailey della lunghezza di ml 42 a campata unica con passerelle pedonali. Il manufatto serve per ristabilire le comunicazioni stradali tra Longare e la nazionale Vicenza-Padova, interrotte in seguito all'alluvione del novembre 1951, che aveva fatto crollare il preesistente ponte in ferro. Da quella data gli abitanti di Longare, rimasta isolata, sono costretti ad attraversare il fiume a mezzo traghetto. Il lavoro viene portato a termine in tre giorni.
25 MARZO - Verso le ore 12, in una galleria in costruzione nel comune ·di Mignano Montelungo (Caserta), avviene un'esplosione che provoca una grossa frana, sotto cui rimangono sepolti vari minatori, mentre molti altri restano · feriti. Su segnalazione telefonica dei Carabinieri di Capua ricevuta alle 14, la 10a cp. g.p. del C.A. di Napoli manda un forte drappello su autocarro. All'altezza della traversa Montelungo-cantiere di lavoro dell'impresa, gli uomini scendono dall'autocarro e si avviano a piedi verso l'imbocco della galleria, distante 2 km, recando a spalla palanchi, martinetti, funi, carrucole, badili, gravine, pali, leve, fari e magli campali. L'intervento del reparto, in concomitanza dei lavori delle squadre di soccorso, è il seguente: « - invio in galleria di una squadra pionieri attrezzata con materiale telefonico e torce elettriche; - · aiuto al trasporto delle salme dall'interno della galleria al piazzale; - riparazione della linea telefonica tra il cantiere e l'interno della · galleria, per un tratto di circa 2.500 metri; - attuazione, nella serata, dell'impianto di illuminazione dell'imbocco della galleria e del piazzale antistante al cantiere per consentire il trasporto, l'arrivo e il riconoscimento delle salme degli operai deceduti ». I genieri impegnati nella galleria ne escono soltanto alle 0,10 del giorno 26. 8 MAGGIO - Il V btg. g.p. di Vicenza - essendo tuttora in atto nel Polesine l'opera di ricostruzione .delle zone danneggiate dal337
l'alluvione del novembre 1951 - impiega in località Forcarigoli un distaccamento di 1 U., 2 SU., 60 uomini di Tr. con 5 barche da ponte, 2 galleggianti pneumatici e materiale vario per il montaggio di m 12 di impalcata per due portiere. Queste ultime servono al Consorzio Generale per la ricostruzione delle Bonifiche Polesane per i lavori di prosciugamento della zona fra Loreo e Cavarzere (RovigoVenezia) per 4.510 ettari. Sulle portiere vengono poi montate 4 motopompe da 32 HP che funzionano per 15 gg., prosciugando circa 116 tnilioni di mc di acqua. Il materiale viene ripiegato il giorno 23. 8 GIUGNO - Il btg. «Aosta», del 4° alpini, distacca da Aosta nella zona di Bionaz (valle Buthier) - dove è caduta una grossa frana di circa 400.000 mc che ha seppellito varie baite, causando vittime fra i mandriani e la scomparsa di 34 mucche ricoverate nelle stalle dell'alpeggio di Chamin - la cp. comando con 5 U., 11 SU., 93 Tr. con 25 quadrupedi. I militari provvedono ai primi soccorsi e rimangono sul posto fino al giorno 16, per segnalare, via radio, l'eventuale pericolo di cedimento della diga formatasi in seguito all'ostruzione del letto del torrente Buthier. 1 LUGLIO - Il Comando Militare della Sardegna inizia l'organizzazione nell'isola di Caprera del « Campeggio Goliardico » che dovrà svolgersi dal 16 luglio al 30 agosto. Un distaccamento di 9 U., 8 SU., 90 uomini di Tr. del 60° rgt. f. «Calabria» prepara il campo, l'attendamento, la mensa, lo spaccio, le docce, gli impianti igienici, il servizio postale, i collegamenti radio e il cinematografo. Prendono poi parte al campeggio in totale 789 giovani fra universitari e studenti di scuole medie provenienti da tutta I talia. I militari ripiegano tende e materiali ai primi di settembre. 5 LUGLIO - In Alto Adige, numerosi incendi stanno devastando un'estesa zona boschiva di alta montagna in Val di Mules, tra Vipiteno e Fortezza. Reparti del 6° alpini di Brunico e del 2° rgt. a. mon. « Tridentina », di stanza in Bressanone, intraprendono l'opera di spegnimento, assai laboriosa per l'asperità del terreno e perché le fiamme sono favorite dal forte vento. Alternandosi a scaglioni giorno e notte, i reparti portano a termine il loro intervento soltanto il 10 luglio.
12 LUGLIO - Il 2° rgt. pontieri di Piacenza inizia, con un distaccamento della 2a cp. P.M.S. di 4 U., 7 SU., 80 Tr., lo smontaggio del lungo ponte metallico sul Po presso Casale Monferrato, costruito subito dopo la fine della guerra. Il lavoro ha termine il 15 ottobre. 26
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LUGLIO -
Vasti ed estesi incendi nei boschi di monte Spitz
di Tonezza, in provincia di Vicenza. Dal capoluogo intervengono a spegnerli due distaccamenti per complessivi 8 U. e 200 militari di Tr. del 5° rgt. genio, che terminano l'operazione alle ore 8 del giorno seguente. 30 SETTEMBRE stanza in Pavia:
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Dalle MM.SS. del III btg. g.p. di e.A., di
« Nel mese di settembre, il btg. provvede all'illuminazione notturna del Lago di Garda in occasione delle regate veliche che colà si svolgono. Vengono impiegate, per l'occasione, 2 stazioni fotoelettriche da 152 cm. In quèsto stesso mese, il btg. invia altre 2 stazioni f.e. da 152 cm a Inverigo (Como) per illuminazione notturna in occasione dell'inaugurazione dell'opera di don Carlo Gnocchi » (1).
24 OTTOBRE - A Napoli, poco prima della mezzanotte del 23, in seguito alle continue piogge, le zone di piazza Carlo III, Borgo S. Antonio Abbate, piazza S. Francesco, via Colonnella sono gravemente danneggiate da un'alluvione che le sommerge con copiose quantità di fango e di terriccio. All'alba di oggi vengono fatte intervenire, dal CMT di Napoli, truppe del 231° rgt. f., del 1° rgt. collegamenti e della 10a cp. pionieri con automezzi del locale autoreparto e 1 buldozzer del Parco Veicoli Corazzati di Caserta. Lavorando ininterrottamente a turni di 100 soldati per volta, le truppe sgomberano le zone colpite entro la serata del giorno 25. 20 NOVEMBRE - Straripamento del fiume Panaro con vasti allagamenti in provincia di Modena su circa 4.000 ettari di terreno. Dalle prime ore del giorno, il CMT di Bologna fa intervenire: - 2 distaccamenti del 2° rgt. pontieri di Piacenza, insieme a un nucleo della cp. g. collegamenti del CMT, per complessivi 5 V., 14 SU., 126 Tr., con 8 barche da ponte, 12 barchetti, 4 battelli con f.b., 3 fotoelettriche, 5 stazioni radio, che vengono impiegati nelle zone di Finale Emilia, Camposanto e S. Felice sul Panaro per salvataggio persone, bestiame e materiali; (1) Interventi riportati a titolo di esemplificazione degli innumerevoli di tal genere che ogni anno vengono effettuati dal genio militare su richiesta di enti vari. Per quanto concerne le « Regate veliche del Garda», è da ricordare che le stesse, a cominciare dal presente anno, banno inizio alle ore 14 del primo sabato del mese di settembre e, svolgendosi lungo le coste del lago, si concludono nella mattinata della domenica seguente. Le stazioni f.e. vengono piazzate una a Gargnano, sulla riva bresciana, l'altra a Punta S. Vigilio, sulla riva veronese. Durante le ore notturne, i loro grandi fasci di luce danno una visione fantasmagorica dello specchio d'acqua, tanto che la manifestazione ha assunto la denominazione di « Notte di fiaba».
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- 4 nuclei del 121° rgt. a. cam., di stanza in Modena, per un totale di 7 U., 5 SU., 163 Tr., che si dislocano rispettivamentè a Bastiglia, Camposanto, S. Felice sul Panaro e Finale Emilia per lavoro di rinforzo argini. . Le fotoelettriche facilitano le opere di soccorso, illuminando di notte la zone dei lavori di ricostruzione argini alla Carella e a Camposanto. I danni dell'alluvione sono calcolati a oltre 1 miliardo per le sole opere di riparazione strade, argini, ponti e rilevati ferroviari, esclusi quindi i danni derivati all'agricoltura e ai sinistrati. I reparti militari vengono ritirati il 26 novembre. 10 DICEMBRE - A Barletta (Bari), nelle ore notturne, a causa di profonde infiltrazioni d'acqua nelle fondamenta, crolla un grande casamento in via Magenta. Ancor prima dell'alba, il 13° rgt. f. « Pinerolo », di stanza nella cittadina, fa intervenire la 3a cp. reclute che, sotto la pioggia battente, si adopera per estrarre dalle macerie i morti e i feriti. 16 DICEMBRE - In seguito alle continue piogge, il Volturno rompe gli argini allagando le zone di Cancello Arnone, Castel Volturno e campagne limitrofe. Molti sono i cascinali circondati dalle acque. Sul posto vengono distaccati immediatamente da Napoli 4 U., 5 SU., 50 militari di Tr. della 10a cp. g. p. con 2 barche mod. 1860, 1 barchetto d'assalto, 4 battelli pneumatici e attrezzi vari da zappatore per salvataggi, più un nucleo di uomini del 1° rgt. collegamenti. Mentre viene disposta una maglia radio R. 19 tra Napoli, Capua e Cancello Arnone, i pionieri danno inizio, alle ore 12, all'opera di soccorso, prelevando 3 bambini isolati in una masseria oltre Volturno. Le azioni di sgombero e di assistenza, condotte in collaborazione con i Vigili del Fuoco di Napoli, continuano anche di notte, alla luce di 3 stazioni fotoelettriche da 152 cm. e di 4 fari da i8 pollici fatti affluire dalla stessa cp. pionieri. I giorni 17, 18 e 19 sono di piena attività lavorativa. Nelle relative notti la popolazione alluvionata, che non ha voluto lasciare le proprie case, si sente rassicurata poiché alla luce delle fotoelettriche e dei fari può rendersi conto della situazione. Uomini e mezzi rientrano alle sedi nel pomeriggio del giorno 20. Anno 1953
4 GIUGNO - Il II btg. del rgt. pontieri, m distaccamento a Legnago dalla sede di Piacenza, interviene con un contingente di 1 U., 2 SU. e 25 Tr. con 2 barche mod. 1 a riparare una grossa 340
falla apertasi nell'argine del torrente Tartaro, in località Ponte Mollino, e dalla quale l'acqua minaccia di allagare una vasta zona della Bonifica Valli Veronesi e Ostigliesi. 10 LUGLIO - Presso il Lago d'Iseo, le zone di Marone, Vello e Pisogne sono colpite da grosse alluvioni.· In soccorso delle popolazioni vengono fatti intervenire: - il III btg. g.p. di C.A., di stanza in Pavia, con un drappello di 6 U., 5 SU., 110 pionieri con 8 automezzi e 2 fotoelettriche; - il distaccamento di Brescia del 3° CAR, con 2 U. e 100 tra SU. e Truppa; - il 3° centro autieri di Milano che mette a disposizione 4 autocarri pesanti per il trasporto del materiale occorrente al rafforzamento di argini. Gli interventi per lo sgombero dei detriti e il ripristino delle comunicazioni si protraggono fino al giorno 14. 15 LUGLIO - Il giorno 10, in località « Carbonese » presso l'abitato di Tarzo, in provincia di Treviso, un improvviso e violento straripamento del torrente Vallandrui ha provocato il ·crollo di un ponte stradale in muratura, con conseguente interruzione del traffico sulla SS Conegliano-Tarzo-Passo S. Ubaldo. In data odierna giunge sul posto un distaccamento, inviato dal 5° rgt. g.p. di Vicenza, composto da 2 U. e 18 uomini di Tr. con 10 automezzi e relativo materiale tecnico. Gli uomini iniziano subito il montaggio d'u~ ponte Bailey del tipo S/S, con una luce di m 18 e della portata di 24 t. Il lavoro viene portato a termine nella mattinata del giorno 18. Il traffico riprende a mezzogiorno. 20 LUGLIO - Un distaccamento del Hl btg. g.p. di C.A. di Pavia provvede al ripristino delle comunicazioni sulla via del Tonale (Valcamonica) interrotte in seguito a una frana. Il lavoro viene ultimato il 31 agosto. 1 AGOSTO - Altro distaccamento del III btg. g.p. di C.A. inizia i lavori di riattamento di un'interruzione sulla strada BresciaEdolo e di una interruzione sulla ferrovia Isso-Edolo, entrambe provocate da frane. Il reparto, di 1 U. e 30 Tr., con base in Vello di Marone, conduce i propri interventi fino al 30 settembre, rientrando alla sede dopo due mesi di lavoro. 11 SETTEMBRE - Nelle ore notturne, la zona di Ronchi dei Legionari (Gorizia) è colpita da violenta alluvione. « Genova Cavalleria » che, di sede in Palmanova, si trova nei pressi della località per compiere esercitazioni, accorre fin dalle prima luci dell'alba con 341
i propri squadroni blindati in soccorso delle popolazioni, impiegando uomini e mezzi nel salvataggio di persone, masserizie e bestiame. Tutto ciò mentre è impegnato a porre in salvo anche il proprio materiale sommerso in parte dalle acque. Gli interventi del rgt. si protraggono per vari giorni. 20 SETTEMBRE - Ingrossato dalle continue piogge, il fiume Trebbia in violenta piena fa crollare il ponte in muratura a cinque arcate sito, presso Marsaglia, al km 85+500 della SS 45 PiacenzaBobbio-Torriglia. Sul posto vengono fatti affluire con urgenza, per procedere ai lavori tesi a ripristinare il traffico sull'importante arteria: un distaccamento del btg. g.p. «Legnano», composto di 5 U., 5 SU., 162 Tr.; un distaccamento del btg. g.p. «Cremona», composto di 5 U., 5 SU., 150 Tr.; una squadra del 2° rgt. pontieri di Piacenza, di 1 SU. e 15 pontieri. I lavori da effettuare, studiati con il direttore dell'A.N.A.S. di Genova, sono coordinati dal Comando del 2° pontieri. A partire dal giorno 22, attivata dai pontieri una portiera con f .b. e un traghetto per transitare da una parte all'altra del fiume, s'incominciano a costruire due rotabili, una sulla sponda destra e una sulla sponda sinistra, della lunghezza di circa 800 m, per il raccordo tra la statale e il punto ove deve essere montato il ponte provvisorio (500 m a valle del ponte crollato), nonché, con gabbioni, le spalle del manufatto. In data 23 si dà quindi inizio alla costruzione del ponte Bailey T /S di circa 100 m sul Trebbia, il cui varo ha poi luogo il 4 ottobre. Il giorno 5 ottobre i pontieri ritirano il traghetto e fanno rientro alla sede. I pionieri li hanno preceduti di alcuni giorni, essendo stati sostituiti, per completare i raccordi stradali, da operai dell'A.N.A.S. 21 SETTEMBRE - Il maltempo ha provocato sulla SS 45 della Val Trebbia, oltre al crollo del ponte di Marsaglia, anche numerose frane nel tratto compreso tra il km 39+500 e il km 46 della stessa arteria. A partire da oggi, il 157° rgt. f., di stanza in Genova, invia distaccamenti: a Tortiglia per i lavori di ripristino delle comunicazioni; a Gorreto, per sgomberare dai detriti e dal fango la piazza principale del paese e ricollegare, con un passaggio di circostanza, il locale ponte sul Trebbia con la rotabile per Ottone; a Montebruno, per lavori di sgombero frane, sempre sulla SS 45. Dalle MM.SS. della D. f. «Cremona» si rileva che, per i lavori nelle zone alluvionate della Val Trebbia, l'unità ha contribuito in complesso con 20 U., 45 SU., 650 militari di Tr., 80 automezzi, 1 sezione di ponte Bailey, attrezzi e materiali vari.
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28 lino»:
SETTEMBRE -
Dalle MM.SS. del Cdo della D. f. « Avel-
« Alla fine di settembre la Calabria è sconvolta da violente alluvioni. « La Divisione "Avellino" invia sui luoghi colpiti dal disastro 105 militari e ufficiali del 75° Fanteria, di stanza in Cosenza e vari autocarri che compiono complessivamente 40 viaggi per portare soccorso alle popolazioni. Il servizio di soccorso inizia il giorno 28 settembre ... si protrae per tutto il mese di ottobre e ha termine il giorno 18 novembre >>.
22 OTTOBRE - Un'alluvione di vaste proporzioni colpisce la zona immediatamente a sud di Reggio Calabria. La D. f. «Aosta» contribuisce alle opere di soccorso inviando sul posto un contingente di uomini e mezzi del 5° rgt. f., del 24° rgt. a. cam. , della cp. g.p. e della cp. trasmissioni, per un totale di 15 U., 19 SU., 247 uomini di Tr. con 48 automezzi. Gli interventi di soccorso e i lavori di ripristino delle comunicazioni, condotti in c~ndizioni ambientali proibitive, durano fino al giorno 30. · 28 OTTOBRE - L'Adige, il Po, il Brenta e il Bacchiglione sono in piena nel Polesine e minacciano di rompere gli argini, provocando una delle solite disastrose alluvioni. Allo scopo di prevenire una tale eventualità, viene attivato il 5° rgt. g. pionieri, di stanza in Vicenza, che, a partire dalle 17 ,30, manda nel Polesine a scaglioni tre cp. del btg. di addestramento, per un complesso di 12 U., 11 SU., 278 pionieri, più 2 stazioni fotoelettriche con relativo personale. Giunti in nottata a Codevigo, gli uomini vengono impiegati in località Ca' Bianca per consolidare, mediante sacchetti a terra, un tratto di argine del fiume Brenta, lungo il quale sono avvenute notevoli e minacciose infiltrazioni di acqua. La sezione delle fotoelettriche provvede a illuminare la zona dei lavori. Scomparso il pericolo, reparti e mezzi vengono fatti tornare alla sede il giorno 30. Anno 1954
1 GENNAIO - Durante la notte di Capo d'anno si sviluppa nell'abitato di Corces, nella Val Venosta, un violento incendio. Il gr. «Vestone», del 5° rgt. a. mon. di Merano, distaccato in Silandro (di cui Corces è frazione), interviene con i propri reparti nell'opera di spegnimento ma le fiamme, favorite dal vento, si propagano rapidamente. Il lavoro dei militari, comunque, condotto con energia, riesce a limitare i danni, che consistono in 6 case e in 4 fienili distrutti. 343
3 GENNAIO - In seguito a richiesta avanzata alle autorità militari dal Consorzio Ponti sull'Adda per la costruzione di due ponti Bailey sul fiume nei pressi di Traona, in provincia di Sondrio, il 2° rgt. pt. di Piacenza invia sul posto un distaccamento di 1 U., 4 SU., 124 militari di Tr., con 15 autocarri con rimorchi, 70 m di materiale da ponte, 1 motore f.b. Dopo un viaggio compiuto sotto la pioggia e un laborioso scaricamento del pesante materiale che deve essere portato a braccia per 150 metri fino al posto di gittamento, il giorno 6 il reparto provvede al montaggio, varamento e sistemazione di un ponte Bailey S/ S su appoggi fissi, della lunghezza di 15 m. Il giorno 7 procede al gittamento di un ponte Bailey su appoggi galleggianti, costituito da due campate semigalleggianti e da una campata galleggiante, della lunghezza di 45 m. Il Consorzio partecipa ai lavori con 5 operai, impiegati nella .sistemazione del tratto di strada congiungente i due ponti costruiti e fornisce alloggiamento, paglia da giacitura e legna da riscaldamento per i militari, che il giorno 8, terminati i lavori, rientrano alla sede, dopo che i ponti sono stati dati in consegna al Consorzio stesso. I ponti in parola vengono utilizzati dalla popolazione civile fino al 28 aprile successivo, giorno in cui un distaccamento di 1 U., 2 SU. e 40 Tr. raggiunge di nuovo Traona e procede al ripiegamento dei manufatti. · 5 GENNAIO - Il 2° rgt. pt. fornisce un drappello di 1 U ., 1 SU., 50 uomini di Tr. che, con attrezzi forniti dalle F.S., provvedono a sgomberare la stazione ferroviaria di Piacenza dalla neve che l'ha completamente sommersa durante la notte precedente. I lavori, iniziati alle ore 19 di oggi, a una temperatura di 15° sotto zero, si protraggono sino alle ore 7 del 7 gennaio, ininterrottamente, alternandosi 3 squadre di lavoro fornite a turno dalle compagnie del rgt. 13 GENNAIO - Completamente ostruita la strada del Brennero, in località Terme del Brennero, dalla molta neve caduta, il btg. « Bolzano » del 6° rgt. alpini, distacca sul posto da Vipiteno propri reparti, che provvedono a sgomberare l'arteria e a ripristinare il traffico. 3 FEBBRAIO - In Abruzzo molti paesi sono bloccati dalle nevicate cadute nei giorni precedenti. Particolarmente colpita è la zona di Sulmona. Per raggiungere i centri isolati e rifornirli di viveri e medicinali, il 46° rgt. f. << Reggio », di stanza in quella città, coopera con i Carabinieri e con le forze di polizia nello sgombero delle vie di comunicazione. 6 344
FEBBRAIO -
L'8° rgt. alpini, di stanza in Tolmezzo, manda
propri reparti sciatori in Abruzzo per il soccorso dei centri abitati, rimasti isolati a causa della inaccessibilità delle strade. Gli alpini sono ospiti a Sulmona del 46° rgt. f. e rimangono a operare nella zona per dieci giorni, svolgendo numerose missioni di soccorso e di salvataggio. 16 FEBBRAIO - Il 6° rgt. a. mon., di sede in Belluno, invia in Abruzzo da Arabba - ove si sta svolgendo un corso sciatori della Brigata alpina « Orobica » - un drappello di 1 ufficiale e 12 fra alpini e artiglieri da montagna. Con base a Sulmona, il drappello coopera anch'esso col 46° rgt. f. al soccorso dei paesi bloccati dalla neve (che è continuata a cadere), mediante apertura di piste, rifornimento a spalla, o con slitte, di indumenti e di viveri alle popolazioni e trasporto a valle di ammalati e di assiderati. 8 GIUGNO - A seguito di una frana abbattutasi sui binari, il traffico ferroviario sulla linea del Brennero è rimasto interrotto. Per il trasbordo dei passeggeri e dei materiali fra le stazioni di Bolzano e Tires e viceversa, viene fatta intervenire un'autosezione del 4° centro autieri di Bolzano che, con propri automezzi, inizia il servizio alle 18,30, continuandolo ininterrottamente fino alle ore 8 del successivo 9 giugno. 1 AGOSTO - Il Cdo del IV C.A. di Bolzano, dovendo effettuare alcuni lavori stradali nella zona di Marebbe, lungo la Valle di S. Vigilia, utili per la popolazione civile, dà incarico al 1° rgpt.g. di Trento, il quale affida la realizzazione delle opere al VII btg. g~nio. Da oggi al 15 agosto, la 2a cp. del btg. - 11 U ., 5 SU., 170 militari di Tr. - effettua l'allargamento e la sistemazione della sede stradale sul tratto S. Vigilie di Marebbe-Pederù. Viene impiegato anche materiale ceduto dal comune di Marebbe. 16 AGOSTO - A datare da oggi, la la cp. del VII btg. g. di Trento - 8 U., 5 SU., 194 militari di Tr. - dato il cambio alla 2a cp., intraprende il riattamento della rotabile Pederù-Passo del Limo-Podestagno e la costruzione ex-novo di una variante tra Pederù e Malga Fanes. I lavori che, oltre a rilevanti movimenti di terra comprendono la costruzione di ponti, tombini, muri di sostegno, ecc., hanno termine il 3 ottobre. Materiali impiegati: 31 tubi in cemento da m 1 per 6 tombini; 145 q.li di cemento, kg 50 di esplosivo. 4 SETTEMBRE - In occasione del centenario di Pietro Micca, la città di Torino chiede che la Basilica di Superga venga illuminata durante le ore notturne. Provvede alla bisogna il btg. g.p. « Cremona», di stanza nel capoluogo, che per tutta la notte sul 4 dirige sulla Basilica il fascio di una sua sezione di fotoelettriche. 345
13 SETTEMBRE - Lo stesso btg. g.p., in occasione della Mostra dell'Energia Atomica, impiega due stazioni fotoelettriche per l'illuminazione notturna, dalla data odierna al 23 settembre, delle dimostrazioni celebrative in Piazza Castello. 18 SETTEMBRE - Nella zona di Rovereto (Trento) ha luogo un raduno di 800 ex combattenti italo-austriaci per la visita ai campi di battaglia della guerra 1915-18. Per il trasporto degli stessi, viene fatto intervenire il 4° centro autieri di Bolzano, che in data odierna e nella giornata del 19 provvede con 29 autocarri ad accompagnare i radunisti nelle varie zone da visitare. I mezzi rientrano in sede il giorno 20. 21 SETTEMBRE - Hanno luogo, in Milano, esperimenti sui raggi cosmici realizzati dalle Università di Milano, Padova e Bristol mediante lanci di palloni stratosferici. Il recupero del materiale scientifico lanciato ad alte quote è totale e tempestivo. Questo successo viene determinato dalla efficienza della rete dei collegamenti r.t. impiantata dal III btg. trasmissioni di C.A., di stanza nel capoluogo lombardo. Grazie a tali collegamenti, infatti, è possibile inseguire e localizzare i palloni con continuità, mediante triangolazioni immediate, ottenute con i dati di rilevamento forniti dalle varie stazioni di osservazione. 26 OTTOBRE - Nelle ore notturne la zona di Salerno è colpita da un violento nubifragio. Molti gli edifici distrutti o gravemente danneggiati dalla furia delle acque che, miste a fango, a detriti e a tronchi, precipitano a valle, soprattutto a Vietri sul Mare, Molina di Vietri, Marina di Vietri, Maiori, Tramonti e Cava dei Tirreni. Si lamentano anche vittime umane. Il I btg. del 231° rgt. f. «Avellino», in distaccamento a Salerno dalla sede di Napoli, interviene fin dall'alba per operare i primi soccorsi. In mattinata accorre da Napoli lo stesso Cdo di rgt. con il II btg., rinforzato di tutti gli elementi disponibili, mentre da S.M. Capua Vetere il 47° rgt. a. cam. invia un contingente di 2 U., 3 SU. e 90 uomini di Tr. con automezzi e attrezzature varie. L'intervento di soccorso dei militari, sotto la pioggia torrenziale e in mezzo a un mare di melma, si protrae - unitamente a quello dei VV.FF. e di unità della Marina e dell'Aeronautica - fino al giorno 31 ottobre, e contribuisce in larga misura a ridurre le conseguenze della calamità. Anno 1955
18 FEBBRAIO - Il 46° rgt. f. « Reggio», di stanza in Sulmona, partecipa con numerose squadre di militari alle ricerche di un 346
aereo DC 6 delle linee aeree belghe (SABENA), con passeggeri italiani a bordo, precipitato sull'Appennino Abruzzese. Le ricerche, svolte a partire da oggi e continuate per vari giorni, in condizioni ambientali difficili per la neve e il freddo sul Gran Sasso, sul monte Calvo e sulla Sella di Corno, terminano quando la · radio nazionale comuruca il rinvenimento dei resti dell'aereo nella zona di Monte Vettore. 27 FEBBRAIO Avendo una frana interrotto, nelle ore notturne, la linea ferroviaria del Brennero nel tratto Prato Tires-Bolzano, vengono fatti intervenire 10 autocarri e relativo personale del 4° centro autieri dal capoluogo altoatesino. A iniziare dalle ore 10 del mattino, il drappello prende a effettuare il trasbordo dei passeggeri e delle cose viaggianti dall'una all'altra stazione e viceversa. Il servizio si protrae sino alle ore 1,45 del successivo giorno 28.
30 LUGLIO - Il 5° rgt. f. « Aosta », che, di. stanza in Messina, sta effettuando il campo d'arma estivo presso Contessa Entellina in provincia di Palermo, interviene con il II e il III btg. a spegnere un violento incendio sviluppatosi in una vasta zona boschiva e che ha investito anche alcune case di abitazione. Gli Ufficiali medici soccorrono due civili gravemente feriti. 1 AGOSTO - Le F.S. intraprendono lavori di ripristino delle opere di difesa antineve sulla linea ferroviaria del Brennero. Il 1° rgpt.' genio provvede, con la propria cp. teleferisti, all'impianto di una teleferica nella zona di Terme del Brennero, necessaria per trasportare il materiale occorrente all'esecuzione di detti lavori. Sempre in data odierna, un reparto della Scuola Militare Alpina di Aosta, composto da 1 U., 2 SU., 15 uomini di Tr., unitamente a rappresentanti delle varie Brigate alpine - 1 SU., 11 militari di Tr. della « Taurinense », 2 dell' « Orobica », 2 della « Tridentina », 2 della « Cadore >>, 3 della « Julia » - inizia il trasporto a spalla sul Monte Rosa della statua del « Cristo delle Vette », che dovrà essere innalzata sulla punta del Balmenhorm, a q 4.167. L'iniziativa è partita dalla redazione del quotidiano « Il Popolo Nuovo» di Torino, che ha richiesto appunto il concorso della Scuola Militare Alpina. L'impresa che, comportando notevoli difficoltà per l'ascensione su pareti di roccia e su ghiacciai, è seguita con interesse da tutta la Nazione, ha termine il 12 agosto. La cerimonia dell'inaugurazione della statua innalzata sulla vetta del Balmenhorm ha poi luogo il 4 settembre. Ad essa partecipa una rappresentanza della Scuola, formata da 1 U. e 12 militari di Tr. 7
SETTEMBRE -
Il 1° rgt. g., di stanza in Trento, distacca 347
uomini e mezzi a Zambana, in soccorso di quella popolazione minacciata da una grossa frana. In seguito all'andamento di quest'ultima, i lavori di sgombero dei detriti e di assistenza ai sinistrati ha luogo sia oggi che domani 8, riprenderà poi il 21 ottobre e quindi il 24 novembre continuativamente fino al 1° dicembre. 15 SETTEMBRE - L'Istituto di Fisica dell'Università di Torino, in cooperazione con scienziati delle Università di Bristol, Gottinga, Mosca, Parigi e Varsavia, effettua esperimenti sui raggi cosmici. Come già nel settembre 1954 in favore dell'Università di Milano, il III btg. trasmissioni di C.A. impianta e attiva una rete di collegamenti radio per la localizzazione, mediante triangolazione, dei palloni stratosferici e del loro successivo recupero. 3 NOVEMBRE - Un distaccamento di 5 U., 10 SU., 110 Tr., del I btg. genio fv. di Castelmaggiore, inizia lo smontaggio, presso Briatico (Catanzaro), di una travata Roth-Wagner da ml 63 su un ponte ferroviario, lungo la linea Battipaglia-Reggio Calabria. Il lavoro ha termine il 22 dicembre. Anno 1956
1 GENNAIO - Su richiesta del CONI, il Cdo della Brigata alpina «Cadore>>, di stanza in Belluno, costituisce un Comando Militare degli VIII Giochi Olimpici Invernali per contribuire all'organizzazione della grande manifestazione sportiva internazionale, che si svolgerà a Cortina d'Ampezzo dal 7 all'll febbraio. Per la preparazione delle strade che adducono ai campi di sci, per la sistemazione delle piste olimpioniche e di tutti i servizi connessi con lo svolgimento delle gare, vengono fatti affluire a Cortina reparti del 6° alpini (Brunico), del 7° alpini (Belluno), dell'8° alpini (Tolmezzo), nonché del 4° alpini (Torino), del 1° rgt. a. mon. (Rivoli Torinese), del 6° rgt. a. mon. (Belluno) e la cp. g.p. «Cadore». Il 4° centro autieri di Bolzano interviene con un autoreparto misto, di cui entrano a far parte automezzi di altri enti del IV C.A. Tale Cdo fa intervenire, inoltre, un distaccamento del IV btg. trasmissioni di C.A. (fra cui centralinisti e telescriventisti). I reparti entrano subito in azione. 19 GENNAIO - In seguito a grave interruzione stradale avvenuta per frana nei pressi del km 20+ 300 della via Tiburtina, il btg. g.p. « Granatieri di Sardegna», di stanza alla Cecchignola (Roma), monta sul posto un ponte Bailey. Il lavoro, condotto da 1 U., 1 SU., 30 uomini di Tr., ha termine il 22, giorno in cui lo stesso btg. intra-
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prende con un secondo distaccamento il ripiegamento di altro ponte Bailey montato in precedenza presso Sora (Frosinone) per esigenze di viabilità. 5 FEBBRAIO - Eccezionali nevicate cadono sulle Marche, sull'Umbria, sugli Abruzzi, Puglie, Lucania, Sicilia e Sardegna. Bloccate e interrotte strade e linee ferroviarie, molti centri montani rimangono del tutto isolati, talvolta sommersi. In soccorso delle popolazioni vengono fatti intervenire vari reparti, come qui di seguito specificato: - nelle Marche, il 18° rgt. c/a pe., di stanza in Rimini, impiega per oltre una settimana una colonna di automezzi per trasportare viveri e rifornimenti a interi paesi della provincia di Pesaro; - in Umbria, la Scuola Allievi Ufficiali e Sottufficiali di Artiglieria, di stanza in Foligno, dal giorno 9 al 25 impiega la maggior parte del proprio personale per rifornimento viveri, foraggi, medicinali e indumenti alle popolazioni di piccoli centri e per aprire al transito strade comunali e provinciali; interviene, inoltre, a sgomberare due volte dalla neve la linea ferroviaria Roma-Ancona, al fine di sbloccare il treno rapido n. 475 (11 febbraio) e il diretto n. 71 ( 18-19 febbraio); trasporta altresl alcuni ammalati gravi da centri isolati all'Ospedale civile di Foligno; - in Abruzzo, 1'8° CAR, di stanza in Orvieto e con un distaccamento a Chieti, impiega 30 U., 30 SU., 300 uomini di Tr., mentre il 46° rgt. f. « Reggio », di stanza in Sulmona, dal giorno 7 al giorno 29 del mese, spedisce ogni giorno drappelli nelle più disparate località della zona ( 1). Nel frattempo il 4° rgt. alpini da Torino e 1'8° rgt. alpini da Tolmezzo inviano plotoni sciatori che, con base a Sulmona presso lo stesso 46° f., svolgono l'azione di soccorso raggiungendo centri montani situati nelle zone più i,qipervie e inaccessibili;
(1) Il 46° f. «Reggio» ha lasciato nelle MM.SS. un nutrito Diario degli interventi giornalmente compiuti dai suoi drappelli dal 7 al 29 febbraio e comprendenti: trasporto pane, medicinali e posta a oltre 30 località isolate della zona tra cui: Introdacqua, Bugnara, Anversa, Villalago, Scanno, Pratola, Roccacasale, Corfinio, Raiano, Vittoriano, Popoli, Molina, Arciano, Pettorano, Roccapìa, Rivisondoli, Pescocostanzo, Roccaraso, Alfedena, Villetta Barrea, Opi, Pescasseroli ecc.; prelievo ammalati da paesi bloccati e loro trasporto all'ospedale civile di Sulmona; recupero autopulman sulla strada Sulmona-Badla, di corriera e di spazzaneve a Roccapìa; sgombero strada Anversa-Scanno; salvataggio dell'eremita isolato nell'eremo di Celestino V sul Monte Marrone; trasporto viveri e materiali della P.0.A. (Pontificia Opera di Assistenza) dalla stazione F.S. a Sulmona città e da Sulmona a Castel di Sangro, Roccacinquerniglia, Scontrone, Castelvecchio ed altre località; sgombero neve a Carrito ecc. In pratica tutto il reggimento fu mobilitato per l'azione di soccorso.
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- in Puglia e in Lucania operano i reparti della D. f. « Pinerolo », della quale viene qui riportata la relazione contenuta nelle
MM.SS.: « Durante il mese di febbraio un eccezionale e prolungato periodo di maltempo colpisce le regioni di Puglia e Lucania. Abbondanti nevicate isolano numerosi centri abitati delle Murge, interrompendo altresì numerose comunicazioni stradali e ferroviarie. I reparti della divisione partecipano, dal 7 febbraio all'8 marzo, con personale e automezzi alle operazioni di soccorso delle popolazioni. Dette operazioni sono rivolte principalmente ad assicurare: a) il trasporto di rifornimenti di varia natura offerti da organizzazioni assistenziali civili (Ente Comunale di Assistenza - Croce Rossa Italiana - Pontificia Commissione di Assistenza), di razioni viveri ed effetti di casermaggio messi a disposizione dall'Amministrazione Militare. A tale scopo vengono impegnati: - il 9° Rgt. Fanteria; - il 14° Rgt. Artiglieria; - il Reparto Trasporti "Pinerolo". Vengono impiegati, per il servizio predetto, n. 108 automezzi, che percorrono complessivamente km 26.991. Il totale di giornate di presenza è stato: ufficiali n. 90, sottufficiali n. 164, truppa n. 2.395;
b) riapertura al traffico delle rotabili Bari-Spinazzola e BariAltamura bloccate dalla neve. Per tale servizio sono impegnati: - Compagnia Genio Pionieri "Pinerolo"; . - Parco .Mobile "Pinerolo". Vengono impiegati n. 7 automezzi e 1 trattore Fiat 5 5 / L, che percorrono complessivamente km 1.117. Le giornate di presenza sono state n. 2 per gli ufficiali, 2 per i sottufficiali, 39 per la truppa; e) collegamento radio di emergenza tra i comuni di PutignanoNoci-Alberobello, avendo avuto la Società telefonica S.E.T., tutte le linee interrotte dalla neve.
Per questo servizio è stata impegnata la Compagnia Trasmissioni "Pinerolo", con 5 automezzi, che hanno percorso km 540. Giornate di presenza: ufficiali n. 2, sottufficiali n. 2, truppa n. 20 .. In totale si hanno: 2.716 giornate di presenza del personale militare;
120 automezzi impiegati; 350
- 28.702 chilometri percorsi. Inoltre sono state effettuate 24 ore di lavoro dal trattore Fiat 55/L. . « In particolare è da ricordare che l'impiego dell'Autoreparto del Comando delle Unità e dei Servizi della divisione ,,Pinerolo,, per prestare soccorso alle popolazioni civili isolate per le nevicate cadute sulle regioni di Puglia e Lucania si è svolto: - dal 7 febbraio all'8 marzo per conto delle Prefetture di Bari e Potenza; - dal 26 al 28 marzo per conto della Pontificia Opera di Assistenza. Durante detto impiego il personale si è prodigato per il trasporto e la distribuzione di viveri e indumenti. I comuni della Prefettura di Bari nei quali si è intervenuto per il servizio di trasporto materiali vari sono: Conversano, S. Michele, Casamassima, Turi, Gioia del Colle, S. Erasmo, Bitonto, Ruvo, Valenzano, Casarno, Bitritto, Terlizzi, Matera, Noci, Putignano, Acquaviva, Palo del Colle, Capurso, Noicattaro, Corato, Andria, Canosa, Altamura. Molti i percorsi in Bari città per trasporto sfollati e materiali. Dal 16 febbraio all'8 marzo, per conto della Prefettura di Potenza sono stati impiegati nelle varie località 10 automezzi pesanti "Chfvrolet 3/Tonn,,, con un percorso di 6.058 km. ll trasporto viveri alle popolazioni civili per conto della Pontificia Opera di Assistenza ha riguardato i comuni: Casamassima, Capurso, Cellamare, Modugno, Bite'tto, Gioia del Colle, S. Michele, Terlizzi, Bitonto, Noicattaro, Bitritto, Sannicandro, Santèramo in Colle, Cassano delle Murge, Mola di Bari».
7 FEBBRAIO - Hanno inizio a Cortina d'Ampezzo, con eccezionale affluenza di atleti e di pubblico, gli VIII Giochi Olimpici Invernali. Il concorso dell'apposito Comando Militare, creato dalla B. alp. «Cadore», si rivela determinante per la riuscita della grande manifestazione sportiva internazionale. Infatti, oltre all'organizzazione dei campi di gara con tutte le loro complesse attrezzature logistiche, oltre all'assistenza tecnica e alla realizzazione dei collegamenti, tale Comando provvede addirittura, con i reparti alpini a sua disposizione, all' « innevamento » di buona parte delle piste. Questo singolare e imprevisto intervento si rende necessario perché, a causa della scarsa neve caduta, mentre le piste per le « gare alpine » (slalom, discesa libera ecc.), predisposte a determinate altezze, sono perfettamente agibili, quelle per le « gare nordiche» (fondo, mezzo351
fondo, staffetta ecc.), preparate a più bassa altitudine, sono per lunghi tratti prive del manto nevoso. Di conseguenza, con inventiva pari alla volontà di impedire il parziale fallimento della manifestazione, il Comando organizza, pur tra notevoli e complesse difficoltà di carattere logistico - tutte affrontate e superate dai reparti impegnati - un sistema di raccolta della neve alle alte quote, che viene poi convogliata e fatta scendere lungo rapide canalizzazioni, realizzate per l'occasione a tempo di primato. A mano a mano che la neve scende a valle, altri reparti provvedono a caricarla su autocarri e quindi a trasportarla sulle piste che ne sono prive, in modo da rendere anche queste ultime percorribili e agibili in tutto il loro percorso ( 1). Vengono qui di seguito nuovamente ricordati i reparti facenti capo al Comando Militare dei G.0.1. di Cortina d'Ampezzo: 4° rgt. alpini (Torino) 6° rgt. alpini (Brunico) 7° rgt. alpini (Belluno) 8° rgt. alpini (Tolmezzo) 1° rgt. a. mon. (Rivoli Torinese) ·
6° rgt. a. mont. (Belluno) cp. g.p. «Cadore» (Belluno) 4° centro autieri (Bolzano) L'esecuzione dei colpi a salve in occasione dell'apertura (in data odierna) e successivamente della chiusura dell'Olimpiade il giorno 11 febbraio, viene effettuata da una sezione obici da 100/17 del gr. « Pieve di Cadore» (1 U., 2 SU., 20 militari di Tr., 2 pezzi da 100/17, 4 autocarri medi) del 6° rgt. a. mon. I militari dei vari reparti, che hanno collaborato all'organizzazione e allo svolgimento dei Giochi, lasciano Cortina d'Ampezzo, per far ritorno alle rispettive sedi, il giorno 20. 8 FEBBRAIO - A partire da oggi entra in azione, per il soccorso alle popolazioni colpite dalle eccezionali cadute di neve, anche il Centro Militare di Paracadutismo, di stanza in Viterbo, che, fino agli ultimi del mese, impiega la propria « compagnia aviorifornimenti » per rifornire con aviolanci 7 4 centri abitati montani (comuni o frazioni) in Calabria, Sicilia, Lucania, Puglie, Basilicata, Sardegna, (1) Come ovvio, tale operazione di «innevamento» comportò un notevole lavoro da parte dei militari di ogni grado (si trattava di un movimento di molte migliaia di m3 di neve) tanto che, tra i reparti alpini impegnati, le presenti « Olimpiadi della neve » vennero scherzosamente definite « Olimpiadi del badile>>.
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Abruzzi e Marche (1). Vengono aviolanciati in complesso q.li 939 tra viveri, equipaggiamenti e medicinali con l'impiego del seguente materiale paracadutistico (e relative parti accessorie): 839 paracadute da carico G. 1, 100 paracadute S.P., 147 contenitori S.P., 787 contenitori S.A.V.I.P. Il personale impiegato è costituito da 2 U., 6 SU., 30 militari di Tr. Contemporaneamente, lo stesso Centro Militare di Paracadutismo di Viterbo, con pattuglie di militari di vari reparti (quasi tutti alpini), che stanno seguendo corsi di aviolancio, effettua vari ii.1terventi a terra, in zone della provincia di Viterbo, consistenti in: ricerca di pastori rimasti bloccati dalla neve, rifornimento di viveri, fo. raggi, posta e medicinali, prelievo e ricovero di ammalati in località anch'esse isolate, quali Tuscania, Canino, Valentano, Capodimonte, Marta, Montefiascone, Vignanello, Vasanello, Vallerano, Bagnoregio, S. Michele in Teverina, Celleno, Roccalvece, Poggio Nibbio, Castro, Ischia di Castro, Farnese, Civitella d'Agliano, Castiglione in Teverina, Graffignano, Sipicciano. 10 FEBBRAIO - Mentre sono in corso gli interventi in favore delle popolazioni bloccate dalla neve, in data odierna avvengono nubifragi e alluvioni in varie località degli Abruzzi, del Lazio e della Campania, con conseguenti danni alle comunicazioni stradali e agli abitati. Alle operazioni di soccorso è chiamato, fra altre truppe, il 13° rgt. a. caro., di stanza in Roma, che effettua trasporto di viveri, indumenti e materiali e anche di persone sinistrate. Per i vari servizi, che si protraggono fino al giorno 26, sono impiegati 48 U., 110 SU., 640 uomini di Tr., con 42 autovetture AR/51, 3 jeep, 66 autocarri tra leggeri e pesanti, 7 traini meccanici TM/ 48. Le MM.SS. del rgt. non indicano le località soccorse. 20 FEBBRAIO - Arrivano all'aeroporto di Ciampino gli aiuti inviati dagli Stati Uniti d'America per le popolazioni dell'Italia Centro-Meridionale, colpite dalle eccezionali cadute di neve e da altre
(1) Questo « aviorifomimento » è la prima operazione del genere di cui si abbia notizia nelle 1v1M.SS., che elencano tutti i centri montani avioriforniti. Tra di essi sono: S. Giovanni in Fiore, Capizzi, Longobucco, Genzano di Lucania, Guardia Perticara, Terranova di Pollino, Casalnuovo Lucano, S. Costantino Albanese, Acerenza, Camigliatello Silano, Montescuro (stazione meteorologica), Francavilla sul Sinni, Chiaromonte, Latronico, Teano, Senise, Aiello, Ortona dei Marsi, Rendinara, Castellafiume, S. Vincenzo Valle Roveto, Castelluccio Superiore, Castelluccio Inferiore, S. Severino Lucano, Mezzana Lucana, S. Pietro Avellana, Capracotta, Vastogirardi, Cereto, Cappadocia, Pescasseroli, Padru Mannu, Mulargia, Badde Salighes, Trevico, S. Agata di Puglia, Monteleone, Accadla, Scampitella, Lacedonia, Aquilonia, Rionero del Sannio, Montenero, Valcocchiara, Alfedena.
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intemperie. I materiali, provenienti via aerea dalla Germania, costituiti da 4.672 scatole viveri, contenenti ciascuna 6 razioni, e da 162 sacchi racchiudenti ciascuno 20 coperte, vengono prelevati da una sezione di autocarri pesanti assegnati dall'autogruppo di manovra dello S.M.E., di stanza in Roma. Successivamente lo stesso reparto, a mezzo di autocolonne comandate da ufficiali e sottufficiali, provvede a far trasportare gli stessi materiali ai luoghi di destinazione e cioè: L'Aquila, Campobasso, Teramo, Chieti, Pesaro, Perugia, Macerata. 26 MAGGIO - A Palermo crolla un grande edificio in costruzione in via Fichidindia, alla Guadagna. Sotto le macerie rimane il guardiano del cantiere. Il 22° rgt. a. pe. cam. fa intervenire d'urgenza un drappello di 1 U. e 18 mil. Tr. ma, dato che il lavoro di sgombero si presenta assai lungo e faticoso, vengono inviate altre truppe e il lavoro è organizzato in turni continuativi di 5 ore a cominciare dalle ore 20. La rimozione delle macerie dura ininterrotta fino alle ore 19 del giorno 27, allorché viene sospesa per l'impossibilità di continuarla con il solo lavoro delle braccia. Richiesto un trattore· TM/ 48, con l'impiego del verricello, protrattosi per tutta la notte alla luce di una fotoelettrica dei VV.FF., si riesce a rimuovere i grossi blocchi di cemento armato e materiale vario e alle 6,30 del 28 viene ritrovato il cadavere del guardiano. Complessivamente hanno partecipato all'intervento 1 Cap., 7 U. subalterni, 7 SU., 126 militari di Tr. con 2 automezzi. 6 LUGLIO - Un distaccamento della cp. g. p . «Pinerolo», di stanza in Trani, si reca ai Laghi di Monticchio (Potenza) ove, in occasione della Festa della Montagna, costruisce un ponte Bailey D/S di ml 54 per il transito dei partecipanti alla manifestazione. Gli uomini - 2 U., 2 SU., e 46 Tr. - sostano sul posto fino a festa conclusa, facendo rientro alla sede 1'11 successivo. 10 LUGLIO - La 125" cp. mortai da 81 del 7° rgt. alp., costituita da 4 U., 1 SU., 80 militari di Tr., trasporta sulla vetta del monte Antelao (m 3.263) in Val d'Ampezzo, nello spazio di 11 ore, i materiali per la costruzione del bivacco alpino « Piero Corsi ». Il trasporto, effettuato per conto del C.A.I., comprende 72 carichi del peso complessivo di circa 20 q.li. Di essi, molti raggiungono le dimensioni di m 2,80x0,80 e un peso, per taluni superiore ai kg 50. In precedenza è stato necessario attrezzare il percorso con 26 corde fisse e 4 3 chiodi. Gli uomini devono superare difficoltà alpinistiche di 1° e 2° grado con uso di ramponi a causa di lastroni ghiacciati. Il giorno 11 l'ascensione dell'Antelao viene ripetuta dagli stessi uomini per il montaggio del bivacco, che viene ultimato nel freddo e nella nebbia alle ore 18. 354
12 AGOSTO - E' domenica. Sulle pendici del monte Colombo, in territorio di Chiusa Sclafani (Palermo), si è sviluppato un vasto incendio che sta devastando una zona boschiva per una estensione di circa 100 ettari. Il 22° rgt. a. pe. cam. invia dal capoluogo siciliano un drappello di 2 U . e 50 Tr. che, unitamente ai VV.FF., si adoperano per lo spegnimento delle fiamme. 30 NOVEMBRE - Nel Polesine, una violenta mareggiata si abbatte sulla zona Pila-Boccasette-Ca' Zuliani, provocando una vasta alluvione con gravi danni per le campagne, le comunicazioni stradali e le case di abitazione. In soccorso di quelle popolazioni viene attivato il V btg. mo. pe. di C.A. di stanza in Rovigo, che distacca propri reparti per i lavori di primo intervento. Tali lavori si protraggono fino al 3 dicembre con l'impiego di 18 U., 12 SU., 204 T r. 31 DICEMBRE - Dalle MM .SS. della D.f . «Aosta», di stanza in Messina: « Entro i mesi di novembre e dicembre una grave ondata di maltempo si abbatte sul territorio della Sicilia e della Calabria. I reparti dipendenti dalla divisione contribuiscono ad alleviare i disagi delle popolazioni civili delle zone montane bloccate dalla neve. Numerose colonne recano alle località isolate viveri, medicinali e indumenti. I reparti che prendono parte alle operazioni di soccorso sono i seguenti: - 5° rgt. ftr. «Aosta» con 27 uff., 23 sott., 144 uomini di truppa, 59 automezzi di vario tipo; - 24° rgt. art. da camp. con 23 uff., 21 sott., 114 uomini di truppa e 46 automezzi vari; - cp. trasmissioni con 1 uff., 17 sott. e 24 uomini di truppa, 4 automezzi e 8 autoradio; - Officina mobile con l uff ., 4 sott., 12 soldati, 4 autorecupero CP/50; - Quartier generale con 1 uff., 1 sott., 6 uomini di truppa, 2 automezzi; - Autoreparto con 3 sott., 5 truppa e 2 automezzi. In totale : 52 uff., 69 sott., 305 uomini di truppa, 126 automezzi di vario tipo, i quali percorrono complessivamente 10.874 km» . Anno 1957
16 FEBBRAIO - Lungo la via Appia, sul tratto che in forte pendenza da Fondi sale a Itri (Latina), una colonna di autocisterne ri-
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mane bloccata dalla neve. Da Sabaudia, il Cdo della Scuola di Artiglieria Contraerei fa intervenire in soccorso un'autocolonna di trattori pesanti al comando di un ufficiale che provvede a rimorchiare i mezzi, traendoli dalla difficile situazione in cui sono venuti a trovarsi. 19 FEBBRAIO - Lo stesso Cdo della Scuola Artiglieria Contraerei invia a Campodimele, paese sui Monti Aurunci (q. 647 m) lungo la SS. 82 Formia-Cepr~o, da vari giorni bloccato dalla neve, un'autocolonna con rifornimenti di viveri e medicinali. 28 FEBBRAIO - Entro il mese di febbraio, il XXI btg. g.p., di stanza in Trani, ha provveduto a montare, per conto dell'A.N.A.S., un ponte Bailey lungo la SS. n. ·17 (Foggia-Lucera-lsernia) e un secondo ponte Bailey lungo la SS. n. 160 (Lucera-S. Severo), per ovviare ad altrettante interruzioni stradali. 6 GIUGNO - Allagamenti nel Polesine in seguito a straripamento del Po: Lavori di arginatura vengono intrapresi d'urgenza dal Genio Civile di Rovigo. Da Udine, il 5° rgt. g. invia un distaccamento composto di 2 U., 4 SU., 29 Tr. con 4 stazioni fotoelettriche e 5 autocarri. I militari ·provvedono a illuminare, nelle località del Po di Goro e Po Grande, le zone ove fervono i lavori. Da Padova interviene un drappello del XXXII btg. trasmissioni d'A., con 1 U., 3 SU., 11 Tr. con 3' stazioni radio, 3 cucine mobili. Queste ultime vengono impiegate nelle mense gratuite istituite per gli alluvionati. 14 GIUGNO - In seguito a incessanti piogge la Val d'Aosta e le valli Susa, Chisone, Varaita, Maira, Stura di Demonte, Stura di Viù sono sconvolte dalla furia delle acque di fiumi e torrenti in piena e da numerose frane che causano ingenti danni e vaste interruzioni. La situazione è aggravata dall'improvviso rialzo della temperatura, che provoca il rapido scioglimento delle nevi, ancora abbondanti al disopra dei .2000 metri. Reparti della Divisione« Cremona» (22° rgt. f., aliquote del 21 ° e del 157° f .) e della Brigata alpina « Taurinense » (4° alpini, 1° rgt. a. mon.) che si trovano quasi tutti in quelle zone montane impegnati nelle esercitazioni estive, intervengono - ovunque di propria iniziativa - in soccorso delle popolazioni. Anche il rgt. « Nizza Cavalleria» che, dipendente direttamente dal I CMT, sta effettuando il campo d'arma nell'alta Val Ripa, prende attiva parte agli interventi. Vengono qui di seguito riportate alcune relazioni lasciate da unità e reparti sulle operazioni compiute nella circostanza: 356
dalle MM.SS. della D. f. «Cremona» (Torino):
« I reparti della divisione « Cremona » sono stati impiegati dal 14 giugno e per vari giorni in soccorso delle popolazioni della V alle Susa colpite dalle' alluvioni: - per lo sgombero delle masserizie; - per lavori di arginatura, deviazione o imbrigliamento dei corsi d'acqua in piena; per riattivare le comunicazioni e impiantare reti radio di emergenza; per costruzione di passerelle; per rifornimento _d i viveri alle popolazioni. · Il personale e i me~zi impiegati risultano dal seguente elenco: ufficiali n. 71 sottufficiali » 90 2 .167 truppa delle varie armi » » 70 quadrupedi automezzi, 232 » » 69 »; radio
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dalle MM.SS. del 4° rgt. alp. (Torino):
« Il Rgt . ... alle ore 10 del giorno 14 invia un drappello autotrasportato di 30 uomini della C.C.R., al comando di 1 uff., a S. Giuliano di Susa seriamente minacciato. Il plotone, ricevuto in loco l'incarico di difendere la zona intensamente popolata dall'assalto delle acque turbinose della Doria Riparia in piena, si pone subito in azione alternandosi in turni di lavoro e, sotto la pioggia che continua a cadere in modo torrenziale, provvede a creare consistenti opere di arginatura. Data l'imponenza del lavoro, il mattino seguente il plotone viene rinforzato da altri 50 uomini e prosegue la propria attività ininterrottamente fino al 18. « Ad Aosta, nella notte sul 14, a richiesta del Consiglio della Valle, una cp. di formazione del btg. "Aosta" viene autotrasportata a Villeneuve, dove le acque della Dora Baltea hanno già travolto il grande ponte interrompendo la SS n. 26 del Piccolo S. Bernardo. Lavorando ininterrottamente per 3 giorni e 3 notti, la cp. riesce a ristabilire il transito verso l'alta valle costruendo, sul tracciato di una vecchia via campestre in completo abbandono, un allacciamento rotabile di circa 300 m. Contemporaneamente, per alleggerire la pressione dell'enorme massa d'acqua trasportata dal torrente Savara contro uno dei pilastri del ponte ancora in piedi, la cp. scava a tempo di record un canale che permette la realizzazione dell'intento. « Sempre ad Aosta il giorno 14 due plotoni vengono inviati in
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aiuto delle popolazioni della zona di Pont Suaz ove la Dora, rotti gli argini, ha allagato i terreni, divelto alberi secolari, sfondato le spallette di alcuni ponti, rendendo precaria la sicurezza di quelle popolazioni. « Infine il giorno 15 due stazioni radio R 694 vengono trasportate a spalla da Villeneuve sino a Pont S. Georges per ristabilire il collegamento con la valle di Rhémes, rimasta isolata, e la città di Aosta. « Da Borgo S. Da/mazzo, due plotoni del btg. "Saluzzo" nella notte del 14 vengono trasportati nella zona di Vinadio, dove una grossa frana ha ostruito per oltre 200 metri la SS 21 all'altezza del km 26, isolando . completamente gli abitati di Pietraporzio e Argentera. I due plotoni, dopo aver aperto un sentiero attraverso la frana, prestano immediato soccorso ad alcune famiglie rimaste isolate nelle proprie abitazioni già invase dalle acque della Stura. « A Oulx (Ulzio) i reparti del 4° Alpini in addestramento vengono a trovarsi in una delle zone più colpite. A cominciare dalla sera del 13 i plotoni si alternano, fino a tutto il giorno 16, nei lavori di arginatura della Dora Riparia a monte dell'abitato, al fine di impedire che le acque si riversino sul paese con disastrose conseguenze. T ali lavori comprendono anche successivi sbarramenti costruiti con tronchi d'albero strappati dalle acque e con i quali si provvede a deviare la furia della corrente. Nello stesso tempo gli alpini provvedono allo sgombero di edifici pericolanti, al salvataggio di vite umane, al trasporto di viveri e medicinali a località rimaste isolate, ali'arginatura di corsi d'acqua secondqri che si sono fatti anch'essi minacciosi. V engono, così, rinforzati gli argini del Rio Secco per proteggere il ponte ferroviario di Salabertano, per sostenere la strada statale del Monginevro tra Ulzio e Cesana, per proteggere la massicciata della ferrovia T orino-Modane, continuamente minacciata dall'instabile corso del torrente. Il salvataggio di vite umane comprende 12 persone rimaste isolate nelle proprie abitazioni circondate da oltre un metro d'acqua limacciosa: esso è compiuto nella notte sul 14 da 2 plotoni di alpini che, con l'ausilio di due passerelle realizzate con mezzi di circostanza, sostenute e ancorate con corde tenute a braccia, riescono a trarre in salvo i pericolanti. L'interrotto collegamento telefonico tra Ulzio e Cesana viene prontamente ristabilito da squadre di alpini che, per zone impervie, trasportano a spalla pesanti carichi di materiali. Per quanto concerne le interruzioni delle rotabili, sia nella valle di Susa, tra Ulzio e Cesanq, che nella flalle Chisone, tra Fenestrelle e Pragelato, la situazione viene risolta con l'impiego di squadre di alpini scaglionati lungo la vecchia strada napoleonica. A turni serrati, tali squa-
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dre riescono in breve ad assicurare il transito delle salmerie del reggimento, alle quali' viene affidato il gravoso compito dei rifornimenti alle popolazioni di Cesana e di Bousson, nell'alta valle Ripa... »;
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dalle MM.SS. di « Nizza Cavalleria» (Pinerolo): « Il giorno 14 giugno il rgt. si trova dislocato nella zona di Sàuze di Cesana-Bousson, nell'alta Val Chisone, tra Sestrière e Clavière, per le esercitazioni estive fuori sede. In tale giorno, in seguito alle abbondanti piogge, i torrenti Ripa e Thuras entrano in piena provocando gravissimi danni all'abitato di Bousson e alle vie di comunicazione. Il III gr. squadroni, che si trova a Bousson, cop piccoli distaccamenti attendati nel 'alta Val Ripa, interviene prontamente con uomini e mezzi per portare aiuto alla popolazione. Ma, con l'improvviso e impetuoso peggioramento della situazione, il gruppo si trova ripetutamente nella necessità di dover far fronte a numerosi impegni inerenti sia al soccorso della popolazione, direttamente colpita dal disastro, che al riallacciamento delle comunicazioni con i distaccamenti di guardia ai carri armati totalmente isolati nell'alta Val Ripa. « I continui appelli del parroco e dei civili impegnano senza sosta la quasi totalità dei reparti, che si prodigano fino all'impossibile nel difficile e laborioso tentativo di porre un argine ai torrenti Ripa e Thuras usciti dai loro alvei e nel salvare la popolazione civile minacciata dall'irruenza delle acque. A rendere ancor più difficile la situazione, avviene il cedimento delle sponde in corrispondenza dell'abitato di Rollières, che estende l'inondazione anche in quella zona, ove le acque allagano in pieno la caserma "Monginevro", ove è accantonato il gruppo, distruggendo e portando via magazzini, officine, mense e attendamenti. « Ciò nonostante il gruppo, costituito da 9 uff., 12 sott. e 160 graduati e dragoni, più un reparto del btg. g.p. "Cremona", aggregato al rgt., oltre a provvedere al recupero dei materiali militari, continua a prodigarsi in favore della popolazione civile, senza nemmeno prendere riposo per molte notti, durante le quali gli uomini lavorano sotto la pioggia sferzante. In tal modo riescono a salvare dalle acque gran numero di fabbricati fra i quali l'albergo "Gran Roche" e la villa "Edelweis" e a riallacciare, sia pure a dorso di mulo e con gravi rischi personali, le comunicazioni con i distaccamenti dell'alta Val Ripa. « Da ricordare che, dragoni del III gr. e pionieri, entrano in acqua per costruire lungo le rive, dei due torrenti, con piante abbattute a monte e trasportate con i loro mezzi cingolati, e con improvvisati gabbioni di sassi, i dovuti ripari allo scopo di rinforzare gli argini nei punti pù pericolosi.
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« Durante la notte, sempre sotto un diluvio di pioggia e con il pericolo di ricevere scariche dai fili elettrici che toccano il suolo, essendo stati abbattuti vari pali di sostegno, nuclei di dragoni e di genieri si prodigano per portare in salvo mobilio e altro materiale da qualche casa, che poi rimane completamente abbattuta dalla furia delle acque... « Anche la popolazione di Bousson di Sopra vede i carri armati Sherman scorazzare per l'alveo dei torrenti in piena e, pilotati dagli equipaggi, trasportare enormi tronchi di larici che vengono sistemati e ancorati lungo le rive con la collaborazione della popolazione... »;
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dalle MM.SS. del 1° rgt. a. mon. (Rivoli T.): << Nella notte sul 14 giugno, sulle valli e sul territorio di Cuneo si abbatte un violentissimo uragano. In breve tempo fiumi e torrenti ingrossati straripano e allagano campagne e abitati, provocando gravi danni e distruzioni ovunque. Il 1° rgt. art. da mont., che ha i propri gruppi "Susa", "Aosta)) e ))Pinerolo)) in sede estiva nelle valli Varaita, Maira e Stura di Demonte, interviene con tutti gli uomini e mezzi per portare aiuto alle popolazioni colpite. L'opera di soccorso si effettua con sgombero di case, salvataggio degli abitanti, del bestiame e delle masserizie; con arginamento di torrenti, deviazione di acque, riattamento di ponti, strade e linee telefoniche, ripristino di acquedotti. Tale opera viene realizzata tramite contatti con i centri di soccorso ... >>. Gli interventi immediati durano fino al giorno 22 giugno, ma le operazioni di soccorso si protraggono, in pratica, fino al 17 luglio. Il Ministro dell'Interno invia poi al Ministero della Difesa la seguente lettera: MINISTERO DELL'INTERNO Gabinetto del Ministro
Roma, 24 luglio 1957
n. 14519/95 di prot. OGGETTO:
Alluvioni nelle provincie di Cuneo, Torino, Pavia e Rovigo.
« I Prefetti delle provincie di Torino, Cuneo, Rovigo e Pavia
hanno segnalato l'encomiabile opera prestata dalle FF.AA. a favore delle popolazioni colpite dalle recenti alluvioni. « Mi è gradito pertanto esprimere il più vivo apprezzamento di questa Amministrazione per il valido e generoso aiuto fornito dall'Autorità Militare, con preghiera di far pervenire un elogio agli Uf360
ficiali e ai Reparti che hanno partecipato così efficacemente alle operazioni di soccorso. IL MINISTRO f/to Tambroni ». Successivamente, al 4° rgt. alp. e al 1° rgt. a. mon., con d. in data 26 novembre 1957, il Presidente della Repubblica conferisce la medaglia d'argento al valor civile. Qui di seguito le rispettive motivazioni: 4° rgt. alpini « Nel frangente di disastrose alluvioni che cagionarono ingenti danni, vittime umane e grave stato di allarme, i Reparti del 4° Reggimento A/,pini svolsero - per più giorni e notti consecutive rischiosa, faticosa ed insonne opera di salvataggio e di soccorso, dando prova di coraggio, di altruismo, di spirito di abnegazione e di sacrificio, che valse loro il plauso delle Autorità e la gratitudine delle popolazioni civili ( alluvioni abbattutesi nel giugno 195 7 in località della provincia di Torino)». 1° rgt. artiglieria da montagna « Il 14 giugno 1957, in Cuneo, abbattutosi un violento nubifragio su una vasta zona montana, ed essendo numerosi centri abitati rimasti isolati o in procinto di essere travolti dai corsi d'acqua in piena, i reparti del Reggimento si prodigavano per più giorni ed affrontando gravi pericoli, con perizia, valore e n9bile spirito di abnegazione, nel portare aiuto ai bisognosi, nello sgomberare gli edifici pericolanti, nel deviare le acque dei fiumi in piena, nel ripristinare e mantenere collegamenti di fortuna, nonché nel rifornire di viveri, materiali e medicinali le popolazioni colpite, riportandone la commossa riconoscenza» (1).
17 GIUGNO - Un reparto del XXI btg. g.p. di C.A., di stanza in Trani, si trasferisce nella zona del torrente Carapelle, in provincia di Foggia, per il montaggio di un ponte Bailey tipo M.I . della luce di 72 metri. Il montaggio di tale ponte è stato richiesto dall'A.N.A.S . per il ripristino del traffico interrotto. Il reparto, costituito da 3 U., 1 SU. e 53 militari di Tr. con 5 automezzi, si trova a dover lavorare in zona paludosa, infestata da miriadi di moscerini. L'accantonamento viene disposto in un capannone di fattoria distante circa 3 km dal posto di lavoro. Non potendosi superare direttamente la luce di 72 metri, vengono costruite 2 pile intermedie con fondazioni di pali di (1) La consegna delle decorazioni ebbe luogo il 14 maggio 1961, nel quadro delle cerimonie svolte in occasione dell'Adunata Nazionale degli Alpini nel Piazzale Duca d'Aosta, in Torino. Le medaglie furono appuntate alle Bandiere dal Ministro della Difesa G. Andreotti.
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cemento profonde 20 m e due pile con elementi di ponte Bailey. Alla fine del montaggio si hanno tre ponti rispettivamente di m 15-42-15 : il secondo piano viene montato sul ponte di mezzo. _ 18 GIUGNO - Nelle ore serali, alcune zone del Polesine sono gravemente minacciate da un'alluvione. Nella notte sul 19 il btg. g.p. della D. f. «Folgore», di stanza in Villa Vicentina, fa partire (ore 3,10) una cp. di formazione di 5 U., 6 SU., 171 uomini di Tr., con mezzi e materiali da artieri e da ponte. Da Padova, il V btg. trasmissioni di C.A. invia un drappello di 5 SU. e 12 Tr. con 3 stazioni radio R. 193 e 2 cucine mobili. I pionieri, giunti a Rovigo, sono suddivisi in vari gruppi che vengono poi impiegati nei seguenti interventi: « - consolidamento dell'argine sinistro del Po di Venezia in località Ca' Cornera; - lavori in terra per il consolidamento della coronella in località S. Basilio; - approntamento di due camere da mina negli argini tra il Po di Gnoéca e il Po di Coro; - sorveglianza sulla linea di contenimento costruita tra il T aglio di Po e Ariano S. Basilio; · - illuminazione notturna con fotoelettriche della falla di Ca' V endramin » . I reparti rientrano alle sedi dal 5 al 10 luglio. 9 AGOSTO - Violenta alluvione nelle ore notturne nella città di Bolzano. Il Comando genio del IV C.A., con personale, materiali e mezzi dei reparti dipendenti, concorre all'opera di soccorso degli abitanti alluvionati e al ripristino della viabilità. I lavori consistono in gittamento di ponti Bailey sul torrente Ega, sgombero frane, arginamento torrenti Ega e Rivellone. 28 OTTOBRE - Rimasto interrotto il transito sul Po tra le località di Verrua Savoia e Crescentino (SS n. 31 bis), la Direzione genio del I CMT di Torino impiega un reparto del btg. g.p. « Cremona» per costruire un ponte Bailey T /S della luce di ml 150, poggiante su tre pile di ferro. Il varo ha poi luogo il giorno 14 novembre. 31 OTTOBRE - Entro il mese testé decorso, in varie località della Liguria si sono sviluppati estesi incendi, favoriti dalla siccità e aggravati dal vento. Dalle MM.SS. del I CMT si ha che per l'opera di spegnimento sono stati impiegati complessivamente 1.4 70 militari. 10· NOVEMBRE 362
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Violenta mareggiata nel Basso Polesine, con
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conseguenti estese inondazioni. Vengono fatti intervenire d'urgenza: 3 U., 15 SU. e Tr. del V gr.mo.pe. con 15 automezzi a Ca' Mello per sgombero della popolazione. Il 13 giungono 4 U., 2 SU. e 116 Tr. del 184° rgt. a. cam. « Folgore », con altre truppe per potenziare i lavori di arginamento in atto nella zona di Porto Tolle. L'intervento degli artiglieri permette ai tecnici della locale centrale di porre in salvo i macchinari e di assicurare la regolare erogazione di energia elettrica. Alla fine del mese, termine dell'impiego dei militari, l'azione di soccorso si è concretata con il trasporto in salvo di circa 700 alluvionati e con la distribuzione di 1.500.000 pasti agli sfollati. Totale uomini e mezzi del V CMT impiegati: 20 U., 36 SU., 410 militari di Tr.; 53 autocarri, 11 cucine rotabili, 12 barchini, 6 f .b.
13 DICEMBRE - Nel paese di Altofonte, presso Palermo, crolla il soffitto di un'aula del locale Asilo infantile « Collegio di Maria », travolgendo e seppellendo 25 bambini di ambo i sessi. Da Palermo il 22° rgt. a. pe. cam. fa intervenire autocarrati con la massima urgenza 1 U., 2 SU., e 30 Tr. Lavorando febbrilmente, i militari pongono in salvo 18 bambini, altri 7 sono estratti cadaveri, unitamente a 3 donne assistenti. Anno 1958 21 GENNAIO - Crolla in Palermo uno stabile in via Pacini. Il 22° rgt. a. pe. cam. distacca sul posto 60 uomini. I militari provvedono alla rimozione delle macerie, dalle quali estraggono i corpi di varie vittime e alcuni feriti, mentre altri numerosi infortunati vengono avviati agli ospedali.
1 LUGLIO - E' in fiamme la fitta zona boscosa del Monte Circeo. Da Sabaudia, la Scuola di Artiglieria Contraerei interviene nell'opera di spegnimento con un contingente di 7 U., 15 SU., 200 militari di Tr. 3 AGOSTO - Il 121° rgt. a. c/a pe., di stanza in Bologna, invia 200 uomini tra U., SU. e Tr., a spegnere un vasto incendio sviluppatosi nella zona boschiva montana tra S. Benedetto Val di Sambro, Cedrecchia e S. Martino di Caprara, sull'Appennino Tosco-Emiliano. 23 SETTEMBRE - Nuovo incendio di notevoli proporzioni nella zona boschiva di S. Martino di Caprara, presso Marzabotto. Da Bologna, il 121° rgt: a. c/a pe. fa intervenire un reparto di 1 U., 5 SU., 57 T r. che si adoperano nell'azione di spegnimento. 363
Anno 1959
13 FEBBRAIO - Sul versante del monte Chiadins, nella valle del torre.(lte Arzino, poco a monte dell'abitato di S. Francesco di Vito d'Asio (prov. di Udine), si sviluppa un grave incendio boschivo. Le fiamme, propagatesi dai margini della strada di fondo valle, si estendono rapidamente e con eccezionale violenza a tutto il versante meridionale del monte Piombada, in comune di Verzegnis, e con una seconda branca, lungo la sponda sinistra del Rio Armentaria, raggiungono la Forcella Armentaria, dilagando successivamente lungo il versante meridionale del monte Ceresul. L'incendio investe una zona dell'estensione di circa 1.200 ettari, di cui 500 di rupi. Per l'opera di spegnimento, unitamente ai militi del Corpo Forestale di Udine, ai VV.FF. di Maniago, Spilimbergo, S. Daniele e Tolmezzo, ai Carabinieri delle tenenze di Pordenone e di Tolmezzo, intervengono 1'8° rgt. alp., 1'11° rgpt. alp. da posizione, il II btg. f. da posizione, il I gr. « Lancieri di Novara ». L'opera di spegnimento, resa particolarmente dura dalla difficile orografia della zona e dalla presenza di molti residuati bellici, è portata a compimento dopo 4 notti e 5 giorni di lotta. 18 FEBBRAIO - A Courmayeur (Val d'Aosta), hanno inizio le gare per il « 2° Campionato mondiale di Biathlon invernale » (gare di fondo di 20 km comprendenti 4 prove di tiro su 4 poligoni aperti a distanza di 250, 22, 150 e 100 m) al quale partecipano delegazioni di Austria, Finlandia, Francia, Inghilterra, Norvegia, U.R.S.S., U.S.A. , Svezia, Italia. L'organizzazione del campionato, assegnata all'Italia dall'Unione Int. Pentathlon Moderno, e affidata dal CONI e dalla F.I.S.I. alle FF.AA., è curata dalla Scuola Militare Alpina di Aosta e dalla B. Alpina « Taurinense », che provvedono alla creazione delle infrastrutture, al tracciato delle piste, alla posa dei bersagli, ai collegamenti e a tutte le altre operazioni connesse allo svolgimento della competizione che si svolge col più grande successo. 29 GIUGNO - In Alto Adige, la Valle Aurina è funestata da una violenta alluvione causata dallo straripamento del fiume Aurino. Il 6° rgt. alpini, di stanza in Brunico, distacca d'urgenza propri reparti nei luoghi maggiormente colpiti, per prestare opera di soccorso alla popolazione, sgomberare le strade dai detriti e ripristinare le comunicazioni (1). (1) Nel tentativo di ostruire le falle dell'argine dell'Aurino in violenta piena, gli alpini Roberto Pozza (cl. 1936, d.m. di Vicenza) e Rodolfo Passamani (cl. 1937, d.m. di Bolzano) vengono sommersi dalle acque per l'improvviso cedimento di un grosso albero e perdono la vita. Con d. 5/VI/1960 ai due militari viene conferita la medaglia d'argento al valor civile alla memoria e il 29 /VI/ 1967 il 5° alpini in armi presenzia allo scoprimento di un cippo in memoria dei due Caduti, eretto al km 15,400 della strada della Valle Aurina.
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16 SETTEMBRE -Dalle MM.SS. del Cdo D. f. «Pinerolo»: « Alle ore 06,40 del giorno 16 settembre 1959 in via Canosa, nella città di Barletta, è avvenuto il crollo di un edificio in cui abitavano moltissime famiglie. In meno di mezz'ora affluiscono, nella zona della sciagura, i reparti del 9° Reggimento Fanteria di stanza in Barletta, i quali si sono affiancati alle Forze dell'ordine e ai Vigili del Fuoco per eseguire lavori di sgombero delle macerie e di soccorso alle vittime. Nelle operazioni suddette, che si sono protratte ininterrottamente dalle ore 07,10 del giorno 16 alle ore 00,30 del giorno 19, vengono estratte 58 vittime. Hanno partecipato ai lavori di soccorso e di sgombero: -
- 12 ufficiali, 10 sottufficiali, 500 militari di truppa del 9° fanteria; fra costoro, 30 hanno donato il proprio sangue per i feriti; - 4 ufficiali, 4 sottufficiali, 60 militari di truppa della cp. g.p.; - 2 ufficiali, 2 sottufficiali, 30 militari di truppa della cp. g.t. (le due cp. sono dislocate a Trani). Sono stati impiegati complessivamente: - 36 autocarri, 2 autoambulanze, 2 autospeciali, 60 lettini, 20 barelle, 100 badili ». 28 SETTEMBRE - La cp. g.p. «Orobica», di stanza in Bolzano, inizia per conto del C.A.I. il trasporto di oltre 40 q.li di materiali per la costruzione della teleferica che unirà Plan, in Val Passiria (q 1.650) al rifugio Plan (q. 3.000). Tale concorso, effettuato da 2 U., 1 SU., 30 militari di Tr., termina il 30 ottobre. 28 OTTOBRE - Alluvione in provincia di Brescia, causata dallo straripamento del fiume Mella, ingrossato dalle piogge torrenziali che imperversano su tutta la regione. Il XV gr. di a. pe., di stanza nel capoluogo, distacca un drappello di 2 U., 2 SU. e 40 uomini di Tr. in località Fornaci, presso il ponte di Roncadelle (Castel Mella), per arginare le acque del fiume che hanno invaso l'abitato. Gli interventi, condotti ininterrottamente giorno e notte, hanno termine il 30. 2 DICEMBRE - Il 4° rgt. alpini, di stanza in Torino, invia d'urgenza a Ceresole Reale, in Valle Orco, tre forti pattuglie di alpini sciatori per operare il salvataggio di 9 operai del locale cantiere dell'Azienda Elettrica Municipale Torinese travolti da una valanga. Dopo lungo lavoro, i 9 vengono trovati ormai senza vita. I militari concorrono quindi allo sgombero degli altri operai dai vari cantieri della 365
zona. L'intervento si protrae nei giorni 3 e 4 dicembre.
5 DICEMBRE - Alluvione nel Basso Polesine. Da Rovigo interviene il V gr. mortai pe. nelle zone più colpite, con 10 U., 10 SU. e 100 militari di Tr. L'intervento si rinnova il giorno 13 per una nuova alluvione. Alluvione anche a Conselice (Ravenna) e a Sesto Imolese (Bologna) provocate dallo straripamento dei torrenti Santerno e Sillaro. Da Rimini il 18° rgt. a. c/a pe. invia un contingente di 3 U., 5 SU., 100 Tr., i quali operano nelle zone di Lugo, Conselice e Massalombarda per soccorso e sgombero della popolazione, mentre da Bologna arrivano 2 stazioni fotoelettriche con 1 U., 4 SU. e 7 militari specializzati del 3° rgpt. a. c/a DAT. Gli interventi durano fino al giorno 12. A Sesto I molese, per rinforzare gli argini pericolanti del torrente Sillaro, il 40° rgt. f. invia 5 U., 8 SU., 80 militari di Tr., mentre la cp. g.p. «Trieste» manda 1 U., 1 SU. è 20 Tr. muniti di attrezzi meccanici. 30 DICEMBRE - In Val d'Aosta, una slavina caduta dal tetto della stazione della funivia di Pian Chercruit (Courmayeur) travolge 1O sciatori civili seppellendoli. La Scuola Militare Alpina d'Aosta manda d'urgenza sul posto il Nucleo Sci-Agonistico che prende parte attiva alle operazioni di salvataggio, estraendo vivi gli infortunati sebbene feriti e in grave stato di asfissia.
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Capitolo VII ANNI '60: UN DECENNIO SENZA SOSTE
Principali occasioni d'intervento: Organizzazione e svolgimento della XVII Olimpiade. Uragano in Val Camonica (1960). Caduta di valanghe sulle Alpi piemontesi. Incendi in varie regioni (1961). Terremoto in Irpinia (1962). Il disastro del Vajont (1963). Grandi alluvioni nell'Italia nord orientale (1965) . Costruzione di ponti in Alto Adige e in Sicilia. Alluvioni in Val Pusteria e a Salerno. Grandi inondazioni· in Lombardia e in tutta l'Italia nord orientale, in Toscana, presso Roma. L'alluvione di Firenze (1966). Costruzione dell'aeroporto civile nell'isola di Lampedusa. Incendi in Piemonte, in Liguria, sull'Altipiano Carsico. Demolizione del ponte di Pinzano sul Tagliamento (1967). Il terremoto nel Bèlice. Violente alluvioni in Piemonte (1968). Incendi nel Friuli, in Piemonte, in Lombardia. Montaggio di ponti a Romagnano Sesia e a Lorenzago di Cadore (1969).
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Verona, anno 1882, - Un episodio dell'opera di soccorso ~ell'Esercito nella gravissima alluvione che il 16 settembre ha colpito la città scaligera, come pure altre zone del Veneto (..l-11'111 , ,,..1, .. ,.. _ ;,.. _ ...
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Terremoto calabro-siculo del 28 dicembre 1908. - La disastrosa calamità, che ha raso al suolo Messina, devastato Reggio Calabria e molte zone delle due provincie, vede accorrere numerosi Corpi e reparti delle varie Armi e Servizi. Ufficiali, Sottufficiali e Soldati, come sempre in ogni occasione, sono tutti accomunati dallo stesso spirito di solidarietà nell'opera rii cn,..,..n.,.cn
Terremoto calabro-siculo del 1908. - (Sopra e sotto) Sgombero di feriti con imbarcazioni s ulle navi ospedale ancorate al largo e avvio di profughi ai centri di raccolta impiantati nell'isola e nel continente.
13 gennaio 1915. Terremoto di Avezzano. - (Sopra) I primi reparti di soccorso scavano, alla luce di fuochi improvvisati tra le macerie, alla ricerca dei superstiti (disegno di Aldo Molinari su l'Illustrazione Italiana del 24 gennaio 1915). Gli interventi si susseguono quindi ininterrottamente (foto in basso) con il rigido clima invernale e con il sopravvenire di copiose nevicate.
Terremoto di Aveuano (1915). - (Sopra) Trasporto di feriti con ambulanze militari a cavalli (Sotto) Pescina: autocarro 18 BL, facente parte di un'autocolonna di soccorsi giunta nella cittadina marsicana devastata dal sisma.
Novembre 1951 : Alluvione del Polesine. - (Sopra) Azioni di salvataggio di famiglie da case coloniche circondate dalle acque. (Sotto ) Trasporto di profughi a Rovigo.
Ottobre 1963. - Disastro del Vajont. (Sopra) Il luogo ove sorgeva longarone, con squadre di militari al lavoro. (Sotto) Tutti i reparti accorsi si prodigano nell',opera di soccorso.
(Sopra) Febbraio 1952. li ponte di Longare, montato sul f. Bacchiglione, per r~pristinare la viabilità interrotta fra la località e la strada nazionale Vicenza-Padova (Sotto) Ottobre 1963. Disastro del Vajont. Ponti gettati sul f . Piave, presso Longarone.
(Sopra ) Maggio 1966: Ponte Bailey di mt 42 varato a Mazara del Vallo. {Sotto) Agosto 1966: Costruzione dell'aeroporto civile nell'isola di Lampedusa.
Novembre 1966. Alluvioni nel Veneto. (Sopra) Squadre di disinfezione rimuovono le carogne degli animali (Sotto) Sgombero di detriti in una strada di Latisana.
1966. Alluvioni nel Veneto. (Sopra ) Aeroporto di Belluno: Trasporto, con elicotteri, di civili provenienti da Cencenighe (Sotto) Rinforzo degli argini del Tagliamento nella zona di Morsano.
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1966. Alluvioni nel Veneto. (Sopra) Trasporto foraggi nella zona di Pordenone. (Sotto) Alluvione 4 novembre 1966 a Firenze : Ponte Bailey sull'Arno.
Firenze, novembre 1966 (Sopra) Sgombero di fango e detriti con apripista in Borgo S. Croce (Sotto) Sgombero del fango dalle cantine alluvionate.
Firenze, novembre 1966. (Sopra) Operazioni di bonifica di un nucleo lanciafiamme (Sotto) Ponte Bailey su galleggianti, gettato sull'Arno presso Empoli.
Novembre 1968. Alluvione nel Biellese. Riattivazione di strade in Valle Strona (Sopra) e sgombero di macerie e detriti in un opificio a Mosso S. Maria (sotto).
Gennaio 1968. Terremoto del Bèlice (Sopra) Artificieri al lavoro tra le macerie di Gibellina (Sotto) Distribuzione di rancio caldo alla :popolazione di Montevago.
Genova, alluvione del 7 ottobre 196~. (Sopra) Sgombero fango dalle strade (Sotto) Opera di disinfezione nel greto del t. Bisagno.
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(Sopra) 5 maggio 1973: gli Alpini sulla vetta del M. Everest (m 8.848) (Sotto) Cippo eretto sulla via Aurelia, presso Bergeggi (Savona) in memoria dei Soldati dell'89° rgt. f. rimasti vittime d 'un grave incidente stradale mentre si recavano a spegnere un incendio di boschi sulla Riviera Ligure. .
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Anno 1960
20 APRILE - Grave alluvione in provincia di Modena, provocata dallo straripamento del fiume Secchia. Il 2° rgt. pontieri invia· da Piacenza, nella zona allagata di S. Prospero e Carpi, due plotoni per complessivi 2 U., 4 SU., 97 militari di Tr. con 9 automezzi speciali Ml-39, 8 autocarri, 3 portiere cl. 5, 8 motori f.b., 8 battelli d'assalto M2, che operano fino al giorno 27, soccorrendo o portando in salvo numerose persone, insieme a masserizie, bestiame e granaglie. 5 MAGGIO - Nuova alluvione del fiume Secchia in provincia di Modena. Il 2° rgt. pontieri distacca in piena notte (h 2,00) nella zona di S. Martino, 3 U., 4 SU., 123 Tr. con 8 automezzi speciali Ml-39, 10 autocarri, 4 barche mod. 1, 2 portiere cl. 5, 2 barchetti M2, 6 motori f.b., che operano in soccorso della popolazione fino al giorno 7, portando a termine ·numerosi interventi.
3 LUGLIO - Il 52° rgt. a. pe., che si trova al campo estivo nei pressi di Boves, in provincia di Cuneo, distacca d'urgenza una colonna di soccorso di 80 uomini tra Ufficiali, Sottufficiali e Truppa, · più 2 Ufficiali medici, sul Monte Besimàuda (q 2.231 m.), ove un nubifragio ha causato gravi danni e vittime fra i convenuti al pellegrinaggio per l'intronizzazione della statua della Madonna della Montagna. Iniziate nel pomeriggio, le operazioni di soccorso, condotte in una zona accidentata e priva di strade, si protraggono nella notte successiva, il giorno 4 e hanno termine alle ore 17 del giorno 5 con il recupero di 4 morti e 25 feriti. 10 GIUGNO - In seguito a richiesta del C.A.I. - sezione di Vipiteno - salmerie del btg. «Morbegno», del 5° alpini, iniziano il trasporto di materiali, costituiti da sacchetti di sabbia, sedie, lettini, materassi, tavoli, legname per pavimenti, porte, medicinali, al Rifugio «Calciati», sito sul M. Tribulaun (m 3.096). Oltre all'intervento delle salmerie, costituite da 66 muli e relativi conducenti, 30 alpini svolgono servizi di manovalanza per la ricostruzione del Rifugio stesso, terminando i loro lavori il 25 giugno. 369
LA XVII OLIMPIADE 25 AGOSTO - Hanno inizio in Roma i Giochi della XVII Olimpiade, per la cui preparazione, organizzazione ed esecuzione è stata richiesta dal CONI la collaborazione delle FF .AA. Costituito fin dal gennaio 1957 un Raggruppamento Olimpico Militare (R.O.M.) con forti contingenti delle varie armi e servizi dell'Esercito e aliquote della Marina e dell'Aeronautica, alle dipendenze dello S.M.D., il 15 gennaio 1959 si dà vita a un primo nucleo operante al quale sono affidati compiti precisi di diretta intesa con il Comitato Organizzatore dei Giochi. Il piano organico, che viene via via ampliandosi in base al progetto di approntamento, raggiunge definitivamente la consistenza stabilita nell'imminenza dell'apertura dei Giochi Olimpici, e cioè alla fine della prima decade di agosto del presente anno 1960. In questo periodo il R.0.M. - che è al comando di un generale dell'Esercito (1) - dispone di 327 U., 397 SU., 3.398 militari di Tr. e dei materiali necessari per l'espletamento dei suoi compiti: mezzi di trasporto automobilistici, nautici ed aerei; materiali del genio, delle trasmissioni, dei Servizi di commissariato, veterinario e sanità, integrato quest'ultimo dall'apporto volontario di unità della C.R.I. (2). Alla data odierna (25 agosto) l'ordinamento del R.O.M. è il seguente:
10 gr.: 20 gr.: 30 gr.: 40 gr.: 50 gr.:
COMANDO Settore funzionale Manifestazioni varie (rep. bandiere e install. olimpiche; rep. campeggi) Lavori di campagna (rep. ponti; rep. lavori; rep. fotoelettriche) Trasmissioni (rep. radio e ponti radio; rep. esercizio; rep. costruzioni) Motorizzazione (rep. movieri e traffico; rep. pzovimento; rep. riforn. e riparazioni) Sanità (rep. infermieri e pronto soccorso; rep. Croce Rossa)
(1) Gen. B. Tommaso Calise. (2) Le varie Forze Armate contribuiscono nella seguente misura alla costituzione del R.O.M.: l'Esercito col 78% del personale e col 90% circa di materiali e mezzi (compreso il 5% di personale ed il 2% del materiale dei Carabinieri), l'Aeronautica col 13%, la Marina col 4% (escluso però il concorso dato per l'organizzazione delle competizioni veliche e i mezzi navali per il trasporto della Fiaccola Olimpica dalla Grecia alla Sicilia) e, infine, per il 5% contribuiscono la Guardia di Finanza, la Pubblica Sicurezza e i Vigili Urbani.
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6° gr.: Villaggio Olimpico (rep. sistemazione atleti, alloggi, mense, ecc.). 7° 8° 9° 10° 11°
gr.: gr.: gr.: gr.: gr.:
Settore tecnico-sportivo Pentathlon (I e II rep.) Equitazione (I e II rep.) Tiro a segno (I rep.) Atletica e ciclismo (rep. impiego) Competizioni remiere (re p. impiego).
* * *
Il contributo offerto dal R.0 .M. nel complesso può essere così sintetizzato:
- nella fase organizzativa (dal 15-1-59 al 14-3-60): progettazione dei lavori delle opere affidategli dal Comitato Organizzatore; collaborazione all'organizzazione delle manifestazioni e delle cerimonie; predisposizioni, con ogni singola Federazione Sportiva interessata, delle necessarie prestazioni di gara e impiego del personale occorrente; - nella fase preparatoria (dal 15-3-60 al 24-8-60): esecuzione dei lavori progettati. Fra tali lavori vanno ricordati i seguenti: costruzione di circa 13 km di strade, nonché di ostacoli di percorso al Poligono di Equitazione dei Fratoni del Vivaro; gittamento sul Tevere, tra il Villaggio Olimpico e il Foro Italico, di un ponte Bailey da 24 tonn. su galleggianti, con costruzione delle rampe di accesso; riattamento di un tratto della via Appia Antica e costruzione di una rampa al Foro Romano per il passaggio della Staffetta Fiaccola Olimpica; costruzione di circa m 900 di strada per l'accesso al nuovo Poligono di allenamento al tiro a volo in località « Casalotti Nuovi »; esecuzione di ricerche idriche in zone varie ed escavazione di un pozzo a Tor di Quinto; montaggio di tribune per oltre 40.000 posti per il pubblico; approntamento di un campeggio per 3.136 posti sotto tende militari in località « Stella Polare» (pineta di Castelfusano), destinato a ospitare la gioventù straniera inquadrata da Enti di Paesi partecipanti ai Giochi; approntamento, nella stessa zona, di un settore per circa 10.000 ospiti, per l'eventuale afflusso di turisti in qu~ntità superiore alle previsioni (1); (1) Contemporaneamente, la Scuola Militare di Educazione Fisica di Orvieto mette a disposizione del CONI i propri impianti sportivi. Questi vengono utilizzati dalla Federazione Pugilistica Italiana e dalla Federazione Nazionale di Ginnastica per la preparazione deUe rispettive rappresentative nazionali alle Olimpiadi. Nel corso dell'anno, gli stessi impianti sono utilizzati dalla Scuola Media Statale di Orvieto, per un corso di nuoto cui partecipano circa 250 studenti, e dall'Unione Sportiva Orvietana per attività atletica.
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- nella fase di svolgimento (dal 25-8-60 all'll-9-60): trasporto della Fiaccola Olimpica da Turkolimano a Siracusa con la Nave Scuola « Amerigo Vespucci » della Marina Militare Italiana; concorso all'organizzazione e allo svolgimento della Staffetta per il trasporto della Fiaccola Olimpica da Siracusa a Roma, con dislocazione e messa in sito, entro il 17 agosto, della segnaletica delle 1.176 frazioni lungo i 1.516 km di strade da Siracusa a Roma percorsi dalla stessa Staffetta; - trasporto dei << tedofori» dai punti di raccolta provinciali ai punti di partenza di ogni singola frazione e recupero degli stessi atleti a frazione compiuta; collegamenti fissi e mobili lungo il percorso e recupero della segnaletica a passaggio avvenuto della Fiaccola Olimpica (1); destinazione e impiego, durante le gare, presso le singole Federazioni Sportive, di 1.150 tra U., SU. e militari di Tr. specializzati per coll~borare alle competizioni in programma (direttori di gara, giudici, controllori, ecc.). Inoltre: immagazzinamento e manovra, da parte di marinai della Marina Militare, delle bandiere delle 84 nazioni partecipanti; alza e ammaina bandiera al Villaggio Olimpico, alle cerimonie di apertura e chiusura dei Giochi e alle cerimonie di premiazione dei vincitori su tut ti i campi di gara; impiego di una batteria di obici da 105/22, per le salve di rito nelle stesse cerimonie; addestramento e lancio di 1.200 colombi viaggiatori da parte della Colombaia Militare durante la cerimonia di apertura; impiego di 20 stazioni fotoelettriche per l'illuminazione notturna dei percorsi di gara o per effetti luminosi realizzati nella cerimonia di chiusura, nelle manifestazioni folcloristiche svolte a cura dell'E.N.I.T. e in occasione del grande ricevimento finale al Pincio.
* * *
Nel campo delle informazioni, il R.0.M. provvede alla trasmissione delle notizie relative alle gare, ai giudici, alle classifiche. Le trasmissioni passano attraverso reti radio fisse e mobili, reti in ponte radio e reti telegrafoniche. Per tali compiti vengono impiegati circa 400 militari specializzati, 90 apparecchi radio, 13 ponti radio, 358 telefoni, 10 centralini, km 300 di cavo telefonico, 40 telescriventi, 2 centrali telegrafiche, alcuni gruppi elettrogeni « Bauscher » da 15 kW per fornire l'energia necessaria al funzionamento di apparecchi da segnalazione e cronografi. Complessivamente il personale delle trasmissioni fornisce prestazioni per 78.024 ore lavorative. Anche il servizio della motorizzazione (trasporto atleti, traffico (1) Dei «tedofori» 35 sono militari che coprono le varie frazioni di ml 1.500 ciascuna nel prescritto tempo di 5'30 tra Matera e Potenza.
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e parcheggi) viene svolto da personale militare. I mezzi unpiegati complessivamente dal R.O.M. risultano dal seguente specchio: TIPO DI AUTOMEZZO Motocicli Autovetture militari Autovetture radiotelefono Autovetture da ricognizione Autofurgoni Autotutto Autobus 10 posti Autobus 40 posti Autocarri leggeri Autocarri medi Autocarri pesanti Autoambulanze Autouffici Autobagni Autosoccorso Autorecupero Trattori leggeri Rimorchi Posto manutenzione su autocarro leggero Stazione di servizio su autocarro leggero TOTALI
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* * * E' da ricordare infine l'impiego del personale del R.0.M. per assicurare il servizio di assistenza agli atleti sia al Villaggio Olimpico che ai vari impianti sportivi. A tal fine, Ufficiali e Sottufficiali vestono una « uniforme olimpica», i militari di Truppa una « tuta olimpica» e tutti portano un particolare distintivo sul taschino sinistro delle normali uniformi militari. Il contributo del R.0.M., in sintesi, viene compendiato in 378.247 giornate lavorative-uomo. 373
Il giorno dello scioglimento, 15 settembre, l'unità schierata sul grande piazzale dello Sport viene passata in rassegna dal Ministro della Difesa on. Andreotti, che, data la prestigiosa riuscita dei Giochi Olimpici, non manca di esprimere il proprio compiacimento (1). 17 SETTEMBRE - Un uragano di eccezionale violenza si abbatte, durante le ore not~urne, sulla città e sulla provincia ili Brescia, causando numerose vittime e ingenti danni. Al mattino, la zona maggiormente colpita risulta essere quella di Darfo-Boario Terme (media Valle Camonica), quasi totalmente allagata dalle acque dell'Oglio in piena e dove l'acqua, che raggiunge i due metri di altezza, tiene prigionieri ai piani superiori e sui tetti delle abitazioni parecchie centinaia di abitanti. In soccorso delle popolazioni vengono inviati d'urgenza: nella zona di Edolo: 3a cp. del btg. g.p. « Legnano >> con 3 U., 3 SU., 63 militari di Tr., automezzi, materiali e attrezzature varie; - nella zona di Cedegolo: un reparto del XV gr. a. pe. con 5 U., 4 SU., 95 militari di Tr., automezzi e materiali vari; - nella zona di Dar/o-Boario Terme: 2• cp. del III btg. g.p. di C.A. con 3 U., 2 SU., 52 militari ili Tr., automezzi, barchetti, attrezzature per passerelle e materiali vari; un reparto di formazione del III btg. del 68° rgt. f. «Legnano» e del XV gr. a. pe. con 8 U., 7 SU., 150 militari di Tr., automezzi e materiali vari; - nella zona di Palazzolo sull'Oglio: 2" cp. del CI btg. fucilieri con 1 U., 2 SU., 50 militari di Tr., autocarri e materiali vari. I singoli reparti operano salvataggi e lavorano per arginare le acque dell'Oglio che hanno invaso gli abitati. Rientreranno poi alle sedi 1'8 ottobre. Sempre in data odierna, il 1° rgt. genio, di stanza in Trento, con 10 U., 15 SU., 200 uomini di Tr., interviene in soccorso della popolazione di Ora, in Val d'Adige, e di quelle di Pietramàura e Storo in Val Sarca colpite anch'esse da alluvioni che hanno isolato gli abitati. Il 2° rgt. genio impiega due cp. nell'opera di rafforzamento degli argini. 30 SETTEMBRE - Dalle MM.SS. del btg. g.p . « Granatieri di Sardegna », di stanza alla Cecchignola (Roma): « Durante il mese, in occasione dell'alluvione verificatasi nella zona di Tuscania-Viterbo, il btg. provvede con 4 ufficiali, 8 sottuffi(1) Le notizie sul R.O.M., oltre che dalle MM.SS. sono state desunte dal vol. « Giochi della XVII Olimpiade» - Rapporto ufficiale, pagg. 571-584, vol. I, Roma 1961, edito dal CONI.
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ciali, 120 uomini di truppa a gettare due ponti Bailey, rispettivamente nei pressi del!'abitato di Tuscania e in corrispondenza del km 5 + 500 della rotabile Tuscania-Marta, per il ripristino della viabilità interrotta a causa della stessa alluvione».
19 OTTOBRE - Straripamento dell'Oglio in alcuni punti della provincia di Mantova, con conseguente allagamento di vaste zone di territorio. Lavori di arginatura per impedire ulteriori falle vengono compiuti in località Mosio da un contingente di 14 U., 25 SU., 259 militari di Tr., inviato dal 2° rgt. a. c/a pe., di stanza in Mantova. 2 NOVEMBRE - Alluvione di vaste proporzioni nel Basso Polesine. Interviene d'urgenza con i suoi reparti il V gr. mo. pe., di stanza in Rovigo. Segue immediatamente da Piacenza il 2° rgt. pontieri con due distaccamenti per complessivi 3 U., 5 SU., 87 uomini di Tr. con 7 automezzi speciali, 9 autocarri, 1 AR/51, 1 motobarca, 3 motori f.b., 2 traghetti M2, 1 traghetto mod. 1, 2 barconi mod. 2. Il primo distaccamento, operante a Mesola, traghetta circa 24.000 persone, 2.300 tra automezzi e macchine agricole, 600 q.li di masserizie, attrezzi agricoli e altri materiali, circa 500 capi bovini. Il secondo distaccamento, operante a Goro e Gorino, porta in salvo circa 4.000 persone, 600 tra automezzi e macchine agricole, 950 q.li di masserizie e materiali vari, 750 capi di bestiame. Gli interventi hanno termine il 20 novembre. 18 DICEMBRE - Il btg. « Susa » del 4° rgt. alp., in distaccamento a Pinerolo, interviene con i suoi reparti a Pramollo (Torino) per sgomberare l'abitato da una grossa frana che ha interrotto la transitabilità. Il lavoro si svolge anche nel giorno 19. Lo stesso btg. « Susa » riceve dal comando del 4° alp. l'ordine d'inviare con urgenza un soccorso alle borgate di Paquerel e Puy, a q 1.800 m, presso Fenestrelle, nell'alta Val Chisone, rimaste completamente isolate dalla neve che continua a cadere senza sosta. Una forte pattuglia, costituita da alpini e da carabinieri con i rispettivi ufficiali, raggiunge le due località e porta viveri, medicinali e generi di conforto agli abitanti. Trasporta poi a valle una ragazza malata. Il servizio viene ripetuto anche il giorno 20. Nel frattempo, il giornale « La Stampa >> di Torino effettua una sottoscrizione fra i propri lettori in favore di quelle popolazioni. Il giorno 23 altra pattuglia di 16 alpini reca lassù i doni raccolti dal quotidiano. 19 DICEMBRE - Ingrossato per le continue piogge, il fiume Secchia in piena rompe gli argini in vari punti della provincia di Mantova, allagando estese zone di territorio. Il 2° rgt. a. e/ a pe., di stanza nel capoluogo, invia forti drappelli per un totale di 13 U., 375
4 SU., 320 Tr. i quali, sotto l'imperversare del maltempo, si adoperano nei lavori di chiusura delle falle. Gli interventi si protraggono nella notte seguente e per tutto il giorno 20. Anno 1961
3 FEBBRAIO - Ha luogo sui campi di sci di Madonna di Caropiglio (Trento) lo svolgimento del « Trofeo L. Reverberi ». Come già in molte altre occasioni, il 5° rgt. alp., di stanza in Merano, su richiesta avanzata dal Comitato organizzatore, provvede con 15 alpini sciatori a « battere >> le piste di gara, come pure assicura i collegamenti con un nucleo di radiofonisti dotati di 6 stazioni R/ 300. Fa intervenire, inoltre, la fanfara del rgt.
5 FEBBRAIO - Essendosi abbattuta una valanga sulla località di Rochemolles, presso Bardonecchia, la B. alp. « Taurinense » invia urgentemente sul posto 93 uomini fra U., SU. e Tr., appartenenti / al btg. alp. «Susa», al gr. a. mon. «Pinerolo», alla cp. trasmissioni e alla cp. g.p. della stessa unità. Insieme alle forze di Polizia, i militari provvedono al disseppellimento e allo sgombero su Bardonecchia di 4 deceduti; allo sgombero sulla stessa Bardonecchia dei feriti, dei bambini e dei vecchi; al collegamento tra Bardonecchia e Rochemolles; all'apertura della strada tra Bardonecchia e la località sinistrata. Gli interventi si protraggono fino al giorno 9. Sempre in data odierna, un'altra valanga si abbatte sul cantiere di lavoro del traforo del Gran S. Bernardo, causando danni e vittime. Da Aosta, la Scuola Militare Alpina fa intervenire con la massima celerità uomini e mezzi, che provvedono allo sgombero della massa nevosa e partecipano al recupero delle vittime e al soccorso dei feriti. 30 APRILE - Dalle MM.SS. dell'VIII CMT (Roma): « In seguito a scosse telluriche verificatesi nel mese di aprile nella Màrsica, sono stati concessi aiuti in materiali alle popolazioni colpite. Fra tali aiuti va ricordato il fornimento di 750 teli da tenda e di 900 coperte da campo >>. 26 GIUGNO - L'Amministrazione Provinciale di Torino consegna in forma solenne al 4° rgt. alp. il « Premio della Fedeltà montanara», consistente in un diploma di benemerenza e in una medaglia d'oro. La cerimonia avviene nel salone del Palazzo della Cisterna. Tale Premio è stato assegnato al rgt. per l'opera di soccorso prestata in occasione di calamità naturali alle popolazioni civili. 14 AGOSTO - Gravi incendi nei boschi che coprono la zona collinosa a sud est di Livorno, ove si snoda la via Popogna. Il gr. 376
a. cam. «Friuli», di stanza all'Ardenza, fa intervenire 1 U., 2 SU. e 85 mil. Tr. Usciti dalla caserma nelle prime ore del pomeriggio, i militari lavorano ininterrottamente allo spegnimento delle fiamme fino alla mattina del giorno successivo. 28 AGOSTO - In Liguria, furiosi incendi stanno distruggendo vaste estensioni di bosco nelle zone montane di S. Romolo, Monte Bignone e Castellaro, presso S. Remo. L'89° rgt. f. « Salerno » (CAR), di stanza in Imperia, distacca un'autocolonna di 6 U., 3 SU. e 700 militari di Tr. i quali, insieme ai VV.FF., lavorano all'opera di spegnimento che si protrae ininterrottamente nei giorni 28, 29 e 30. 19 SETTEMBRE - Da oggi e fino al giorno 25, e cioè per 7 giorni consecutivi, il btg. « Feltre », del 7° rgt. alp., è impegnato nell'azione di spegnimento di un grave incendio sviluppatosi nella zona boschiva di Monte Pelsa, nella zona di Feltre. L'intervento è reso assai laborioso dalle asperità del terreno e dal forte soffi.are del vento. 23 SETTEMBRE - Tre giorni e altrettante notti, a cominciare da oggi, sono necessari al 1° rgt. a. mon., di stanza in Rivoli T. , e al btg. alp. «Susa» (4° alpini), di stanza in Pinerolo, per domare vasti incendi sviluppatisi nei boschi che si estendono nei dintorni di Piossasco. Il 9° rgt. f. «Bari», di stanza nel capoluogo pugliese, distacca un forte contingente di truppa del II btg. nella zona del monte Vùlture, per concorrere con i VV.FF. di Potenza e con le Guardie Forestali a spegnere incendi che lassù stanno devastando grandi estensioni di boschi. 2 NOVEMBRE - Alluvione nel Polesine. Fra le truppe che intervengono è un distaccamento del btg. g.p. «Ariete», di stanza in Motta di Livenza (Treviso), composto di 2 U., 2 SU., 34 Tr. con 5 autocarri, 8 barchetti, 5 f .b., 4 pale meccaniche. 13 NOVEMBRE - Valprato di Soana (q 1.116 m) nel Canavese è completamente isqlata e bloccata dalla neve. La B. alp. « Taurinense » provvede al soccorso della popolazione con un plotone di alpini paracadutisti. Il rifornimento e il soccorso alla località mediante aviolanci di militari si ripetono a~che il giorno 14. ~O NOVEMBRE - Entro il mese testé decorso, in giorno non indicato dalle MM.SS., il btg. g.p. «Ariete» interviene con 10 U. , 6 SU., 104 militari di Tr., 6 autocarri, 1 motocompressore, 1 auto. radio, 1 autoambulanza, in soccorso della popolazione di Portegrandi (Treviso), colpita da violenta inondazione. Inoltre, col brillamento 377
di kg 631 di esplosivo, vengono fatti saltare gli argini del fiume Sile per far defluire le acque ed evitare ulteriori danni. 18 DICEMBRE - Il Cdo della D. f. « Pinerolo », di stanza in Bari, provvede con una squadra di soccorso e 2 trattori attrezzati a spartineve a sbloccare località della pròvincia rimaste isolate dalla neve. Vengono compiuti per vari giorni rifornimento di viveri e trasporto di persone ammalate. Anno 1962
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FEBBRAIO -
Dalle MM.SS. del I CMT (Torino) :
« Sono stati forniti i sottonotati concorsi per spegnimento incendi: - zona Sparone-Alpette (ovest di Rivarolo Canavese): 220 u. della D. f. ))Cremona"; - zona Pralì-Perrero ( ovest di Pinerolo): 100 u. della B . Alp. ))Taurinense)); - zona Cucetto-S. Damiano Macra (Cuneo): 170 u. della B. Alp. ))Taurinense)); - zona Casellette (Torino): 32 u. della B. Alp. ))Taurinense"; - zona Ornavasso-Bieno (Novara): 40 u. della D. Cor. "Centauro" e 52 u. del CI Btg. Fuc.; - zona Valgioie (Giaveno): 20 u. della B. Alp. "Taurinens-e" ».
6 APRILE - In Val d'Aosta, verso le ore 2,40 del mattino, due valanghe si abbattono sul cantiere « Traforo del Monte Bianco » presso Entreves, sfondando i tetti di 4 baracche adibite a dormitorio per gli operai. La Scuola Militare Alpina di Aosta, rispondendo alla richiesta di urgenti soccorsi rivolta dai Carabinieri di Courmayeur, invia immediatamente l'intero Plotone Esploratori Atleti, composto di 1 U., 1 SU. e 24 militari di Tr. Dopo lungo lavoro, verso le ore 9 vengono estratti dalle baracche sepolte dalla massa nevosa 35· feriti, che sono subito avviati all'Ospedale Civile di Aosta. Purtroppo 3 operai vengono ritrovati senza vita. 20 APRILE - Vasti incendi si sviluppano nei boschi delle Prealpi Bellunesi. Il 182° rgt. f. « Garibaldi » interviene con altri reparti della D. f. « Folgore» nell'opera di spegnimento che si protrae per vari giorni. Dalle MM.SS. del I CMT (Torino): « Sono stati forniti i sottonotati concorsi per spegnimento in-
25 cendi: 378
APRILE -
zona Cossato: 100 u. del 131° Rgt. a. cor. di Vercelli;
- zona di Vado Ligure (Savona): 66 u. del 17° Rgt. a. D.A.T.; - zona di Alpe Viceré e Paggetto Lario (Como): 50 u. del B.A.R. di Como ».
31 MAGGIO - Dalle MM.SS. del I CMT (Torino): « In occasione dell'incidente ferroviario di Voghera sono stati impiegati nelle operazioni di soccorso n. 6 uff., 3 sott. e 140 militari del III gr. dell'l 1° Rgt. Art. « Il 1° giugno n. 45 uomini al comando di un ufficiale e n. 4 automezzi hanno trasportato le salme delle vittime dall'obitorio alla camera ardente, predisposta dal Comune di Voghera per le onorànze funeb~i. « Nelle prime ore dello stesso pomeriggio n. 100 militari del III/11° Rgt. Art. con 35 automezzi hanno trasportato le salme dalla camera ardente al Duomo della città per la benedizione, alla quale è intervenuto il Sig. Presidente del Consiglio ». 15 LUGLIO - In località Sàuze di Cesana, frazione di Cesana Torinese (Torino), si sviluppa nella prima mattinata un incendio di eccezionale violenza che investe tutta la località. Un distaccamento del 4° rgt. alp., che si trova dislocato nella vicina Bousson, e formato da 11 U., 6 SU., 420 Tr., interviene d'urgenza nell'azione di spegnimento e di salvataggio di persone e cose. Tale azione, alla quale partecipano anche reparti del 22° rgt. f. « Cremona », che si trovano nei pressi per il campo d'arma, può essere così portata a termine alle ore 16 del pomeriggio. 6 AGOSTO - Grandi incendi di boschi nella zona di Roccarainola (Napoli). Intervengono a spegnerli, in collaborazione con i VV.FF., 5 U., 7 SU., 200 militari di Tr. con 9 autocarri e 140 attrezzi da zappatore, inviati dalla Scuola Specializzati delle Trasmissioni di S. Giorgio a Cremano. I militari operano ininterrottamente fino a tutto il giorno 7. Tornano poi il 10 per terminare l'intervento il giorno 11. Il giorno 14 la stessa Scuola distacca 3 U., 4 SU. e 100 Tr. con 7 autocarri e 80 attrezzi da zappatore a spegnere estesi incendi sviluppatisi nella zona boschiva di Monte Somma. 24 AGOSTO - L'Irpinia è colpita da scosse di terremoto. Il Cdo della D. f. « Pinerolo >> prende parte alle operazioni di soccorso. I suoi reparti, fra i quali il gr. a. cam. e la cp. g.p., vengono impiegati nell'opera di rimozione macerie, allestimento tende grandi e piccole con lettini, costruzione di baracche, distribuzione di coperte da campo e di notevoli quantitativi di materiale sanitario. Il rgt. fv. del genio fa partire da Castelmaggiore un dist., di 26 uomini con 22 379
automezzi, 60 tende grandi di vari tipi, 1.618 teli da tenda. Da Reggio Emilia, il rgt. « Aosta Cavalleria» invia 1 U. e 4 militari di Tr. con 3 autocarri medi, che trasportano 22 tende collettive e 1.130 teli da tenda mimetici completi di attrezzature per il montaggio. Da Roma-Cecchignola il btg. g.p. « Granatieri di Sardegna» fa intervenire nelle zone terremotate un contingente di 12 U., 11 SU., 162 Tr. che eseguono anch'essi sgombero di macerie, demolizione di abitati pericolanti e costruiscono 15 baracche per i rimasti senza tetto. Lasciano poi i luoghi sinistrati il 22 dicembre, unitamente alla cp. G·!?· « Pinerolo », dopo aver portato a termine i soccorsi compiuti alle dipendenze del Cdo genio del X CMT, dislocato in Ariano Irpino. 2 SETTEMBRE - Da oggi al 15 settembre, il gr. a. cam. « Friuli», di stanza all'Ardenza (Livorno), interviene a spegnere estesi incendi boschivi nella zona di Popogna, Calignaia, Colognole, Monte Burrone, Torre di Calafuria, impiegando complessivamente 5 U., 5 SU., 200 Tr. 9 SETTEMBRE - Vasti incendi stanno devastando i boschi nei dintorni di Albenga. L'89° rgt. f . « Salerno » (CAR) .distacca da Imperia un contingente di 4 U., 2 SU., 450 militari di Tr. i quali, lavorando in cooperazione con i VV.FF. ininterrottamente per .tre giorni e altrettante notti, riescono il giorno 12 ad aver ragione del fuoco ormai prossimo a località abitate. 4 NOVEMBRE Il 2° rgt. g. pontieri di Piacenza provvede a gettare un ponte Krupp-Man sull'Arno, in Firenze, impiegando 5 U., 6 SU., 120 Tr. della la cp.
30 NOVEMBRE - Durante il mese si sono avute alluvioni in alcune zone del Piemonte. Le MM.SS. del I CMT parlano dei seguenti soccorsi forniti alle popolazioni: « - dall'l al 13: 1 autobotte del CI Btg. Fuc. per rifornimento idrico alla popolazione civile della frazione di Andolino (Verbania); - il giorno 8: 24 uomini e 2 automezzi del btg. alp. "Aosta" per sgombero civili e masserizie da case minacciate nella frazione Le Balme del Comune di Pré S. Didier; - dall'8 al 9: 2 autobotti e 4 uomini del 7° Rgt. a. "Cremona" per rifornimento idrico alla popolazione civile nella zona di Moncalieri; - dal 9 al 16: 134 militari, 1 A/R, 8 autocarri medi della la cp. g.p. "Cremona" per gittamento ponte Bailèy D/D sul torrente Sangone a Torino; - dal 16 al 22: 1 motopompa e 22 uomini del btg. g.p. "Legnano" per servizio di vigilanza al ponte in chiatte sul f. Po, in località Spessa (Pavia); 380
- dal 20 al 23: 6 U., 8 SU., 120 Tr., 1 A/R, 6 autocarri medi della 1a cp. g.p. "Cremona" per gittamento ponte Bailey D/D sul torrente Stura di Lanzo (Torino) ». In merito al ponte Bailey sul torrente Sangone, dalle MM.SS. del btg. g.p. « Cremona» si ha che, oltre al ponte, il reparto ha messo in opera: 300 gabbioni, mc 10 di tavolame, mc 600 di pietrame, mc 30 di pietrisco. Il ponte sul torrente Stura di Lanzo, montato dalla 1• cp. g.p. "Cremona" l~ngo il corso Giulio Cesare, in Torino, ha una luce di metri 48. Anno 1963
30 MARZO - La B. f. «Pinerolo», con un distaccamento di 60 militari del genio del X CMT, inizia oggi la costruzione di un ponte e di una rotabile a Piedimonte d'Alife (Caserta). I lavori hanno termine il 12 giugno. 27 MAGGIO - A causa dello scoppio di tubazioni sotterranee, salta in aria un buon tratto della strada Campomorone-Isoverde, in provincia di Genova. Per ripristinare il transito interrotto viene fatto intervenire d'urgenza il III btg. g.p. di C.A. di stanza in Pavia che, con l'impiego di un plotone, in due giorni monta sull'interruzione_ un ponte Bailey D/S di mt 24. Questo stesso btg. provvede, durante il mese in corso, ai lavori di ripristino di piste e hangar nell'aeroporto di Bresso (Milano). IL DISASTRO DEL VAJONT 10 OTTOBRE - Alle ore 22 ,45 del giorno 9, il franamento di una enorme massa di terra del Monte Toc nel bacino del Vajont, in provincia di Belluno, provoca il sollevamento di una massa d'acqua di oltre 5 milioni di metri cubi. L'ondata sorpassa la diga di sbarramento e si abbatte con violenza sul sottostante paese di Longarone sito nella valle del Piave, sommergendolo e quindi distruggendolo completamente. Il sollevamento della massa d'acqua si abbatte anche sugli abitati di Erto e Casso, sorgenti lungo la sponda settentrionale del bacino, danneggiandoli in modo gravissimo. In totale le vittime di tutta la zona devastata sono circa 3.000. Diffusasi la notizia, primo ad accorrere sul luogo del disastro, nel cuore stesso della notte, è il btg. « Cadore », del 7° alpini, in distaccamento a Pieve di Cadore dalla sede reggimentale di Belluno. Distante 24 km da Longarone il btg., ricevuto l'allarme poco dopo le ore 23, è sul posto alle ore 0,15. I suoi primi interventi, nel buio più completo e nel gran mare di melma che tutto ricopre, hanno luogo
381
nella zona settentrionale del paese, ove si è abbattuta la maggior furia dell'onda devastatrice, e nelle zone in cui ci sono ancora dei vivi da salvare e dei sopravvissuti da assistere e rincuorare. Prima delle ore 2 del mattino giunge anche, da sud, una prima colonna del btg. « Belluno », ugualmente del 7° alp., con supporti della Brigata « Cadore » che, superando con decisione nel buio il defluire delle acque, le interruzioni stradali, le macerie, i molti cadaveri sparsi ovunque e le incertezze del disorientamento generale, giunge al centro stesso dell'abitato distrutto e si accinge - come già sta facendo il btg. « Cadore » - alla febbrile ricerca dei pochi segni di vita ancora affioranti dalla coltre di melma nella quale gli alpini affondano fino al ginocchio. Insieme ai primi uomini è giunto anche il Comandante del 7° rgt. alpini, Col. Massimo Brugnara. Il Cte della B. alp. « Cadore», Gen. B. Umberto Cavanna, anch'egli sul posto; resosi conto della situazione, mentre dà tempestivo avviso sul disastro al Cdo del V C.A. di Padova e al Cdo del IV C.A. di Bolzano, dirama ordini per l'immediato afflusso di altre truppe della propria unità e ne organizza l'impiego a mano a mano che esse giungono con mezzi e materiali al seguito. Contemporaneamente prendono ad affluire con la massima celerità i corpi e i reparti attivati dal V C.A., dal IV C.A. e dal Comando Truppe Carnia, con i mezzi e i materiali di cui singolarmente dispongono e cioè: mezzi anfibi, apripista, pale meccaniche, escavatrici, materiali da ponte, trattori, automezzi speciali, gruppi elettrogeni, fotoelettriche, autocarri, autoambulanze, materiali sanitari, autobotti, cucine da campo, tende, viveri, generi di conforto. Il Cdo della S.E.T.A.F. di Vicenza non manca di dare il suo contributo di uomini e mezzi. Il comando e il coordinamento delle operazioni di soccorso vengono assunti dal Comandante del IV Corpo d'Armata, Gen. Carlo Ciglieri. Gli interventi, resi difficili dall'ambiente e dall'imperversare del maltempo e, nei primi tempi, sommamente ingrati per la presenza di tante salme immerse nella melma che devono essere recuperate a una a una senza fare uso di mezzi meccanici per non straziarle, si protraggono fino al 21 dicembre. Le unità che in tale arco di tempo intervengono, per un complesso di 575 U., 445 SU., 9.290 militari di Tr., sono le seguenti: IV CORPO D'ARMATA B. alp. «Cadore»: u. su. TR. - 7° rgt. alp. (Belluno) 29 58 1.119 - 6° rgt. a. mon. » 68 31 1.151 - unità servizi » 18 41 312
forza a riportare 144
382
101
2.582
u.
su.
TR.
144 9 5 28
101 7 20 17
2.582 131 112 131
186
145
2.956
3 2
3 3
112 80
5
6
192
2 2
1 4
100 60
4
5
160
5
1
123
23
23
411
10
10
Totale IV C.A.
233
190
3.842
V CORPO D'ARMATA D. cor. «Ariete»: 8° rgt. b. (Pordenone) - 132° rgt. cr. (Aviano) - 132° rgt. a. cor. (Casarsa d. Delizia) - gr. sqd. Cavg. «Guide» (Casarza d. Delizia) - btg. g.p. (Motta d. Livenza)
17 1 10
6
1 10
308 8 180
6 60
5 28
63 224
94
50
783
segue B. alp. «Cadore» - forza a riporto (Belluno) - cp. g.p. » - cp.t. » -Q.G.
B. alp. « Orobica»:
-
5° rgt. alp. (Merano) » unità servizi
B. alp. «Tridentina»:
-
6° rgt. alp . . (Brunico) » unità servizi
Reparti corazzati:
-
rgt. « Savoia Cavalleria » (Merano) CI btg. carri (Verona)
Genio di C.A.: (Bolzano) - Cdo g. - 1° rgt. g. (Trento) - 2° rgt. g. (Bolzano)
l
Trasmissioni:
-
l
~
IV btg. t. di C.A. (Bolzano)
383
D.
f. «Folgore>>:
-
82" rgt. f. « Torino » (Poggioreale d. Carso) 182" rgt. f. « Garibaldi » (Sacile) 183° rgt. f . «Nembo» (Cervignano d. Friuli) 33" rgt. a. caro. (Treviso) btg. g.p. (Villa Vicentina)
-
-
u.
su.
TR.
18
10
342
45
16
451
11 10 1
7 10 1
276 212 8
85
44
1.289
10
10
130
30 20
15 10
800 400
60
35
1.300
14
20
207
4
4
92
8 5
9 11
140 132
13
20
272
8
12
165
V. C.A., «Ariete», D. «Folgore» e D. « Mantova » (compless.te)
60
70
1.285
Totale V C. A.
338
255
5.393
D.
f. «.Mantova»:
-
59" rgt. f. «Calabria» (Palmanova) 76° rgt. f . «Napoli» (Cividale d. Friuli) 114" rgt. f. « Mantova » (Gorizia)
-
B. c. « Pozzuolo del Friuli»:
-
« Lancieri di Novara» (Codroipo) « Genova Cavalleria » (Palmanova)
~
Supporti di artiglieria:
-
41" rgt. a. pe. caro. (Padova)
Comando g. di C.A.:
-
3° rgt. g.p. Arr. (Orcenico Sup.) 5" rgt. g. (Udine)
Trasporti:
-
V autogruppo di C.A. (Treviso)
Unità servizi:
-
384
u.
TRUPPE CARNIA ·
su.
TR.
B. alp. « j ulia »:
30 rgt. alp. (Tolmezzo) 30 rgt. a. mon. (Udine)
Totale Truppe Carnia TOTALE GENERALE
3 1
3
55
4
3
55
57.5
445
9.290
Per quanto concerne gli aspetti, le modalità e le forme assunte dall'intervento delle truppe, i tempi e i mezzi impiegati, a parte quanto già detto per il 7° rgt. alpini e che è stato desunto dalle relative MM.SS., vengono qui di seguito riportate le cronache di alcuni dei Comandi, Corpi e reparti intervenuti:
1) -
dalle MM.SS. del Cdo della Regione Militare Nord Est (Padova):
« ... La calamità del Vajont ha interessato una zona interamente compresa nei limiti di giurisdizione territoriale della Regione Militare N.E. Tuttavia, per effetto della delega concessa al comando del IV C.A., .. .i concorsi di personale e mezzi sono stati forniti: - dal Comando della Regione Militare N.E., nella valle del T . Vajont-Zona Cimolais, in provincia di Udine;
- dal Comando del IV C.A. nella valle del F. Piave-zona Longarone, in provincia di Belluno. Nella zona di competenza della Regione Militare N.E. hanno operato unità dipendenti dal Comando del V C.A. e dal Comando Truppe Carnia ... « La prima notizia della sciagura, inizialmente riferita alla sola zona di Longarone e per forza di cose vaga e frammentaria, venne comunicata, via telefonica, all'ufficiale di servizio del Comando della Regione Militare N.E. dal comandante della Brigata alpina "Cadore" alle ore 01,40 del 10 otto_bre 1963. « A tale ora, la brg. alp. "Cadore", su richiesta urgente della Prefettura di Belluno, era già intervenuta con alcuni reparti nelle operazioni di soccorso ed aveva, a sua volta, chiesto l'invio di autoambulanze, stazioni fotoelettriche, apripista ed elicotteri- direttamente al Comando del V C.A. Quest'ultimo, a seguito della notizia sulla
385
sciagura e della richiesta di concorsi, aveva allertato i comandi delle unità dipendenti e disposto l'approntamento di personale e materiali. « Verso le ore 02,00 questo Comando, preso contatto con il Comando del V C.A., sanzionava le misure già adottate ed autorizzava ad aderire alle richieste fino a quel momento inoltrate dal Co. mando della Brg. alp. "Cadore" ed a quelle che eventualmente fossero pervenute con carattere d'urgenza dalla stessa G.U. o da altre impegnate nell'opera di soccorso. « In secondo tempo, a seguito di richiesta urgente di soccorso inoltrata alle ore 03,30 dalla Prefettura di Udine direttamente al Comando della D. cor. "Ariete", il Comando della Regione Militare veniva a conoscenza che nel disastro erano stati coinvolti anche i centri abitati di Erto, Casso e frazioni vicine, situate lungo le sponde del bacino del Vajont. Il Comando del V C.A. aderiva con immediatezza alla richiesta, avviando in zona un reparto di formazione della D. cor. "Ariete". « ... Dopo l'attuazione dei primi provvedimenti... il Capo di S.M. dell'Esercito, a mezzo di due consecutive comunicazioni telefoniche, disponeva che la direzione delle operazioni militari di soccorso venisse assunta dal Comandante del IV C.A., che il Comando della Regione Militare Nord Est si tenesse pronto ad aderire ad ogni richiesta di concorso e predisponesse, su ruote, viveri e medicinali come pure teli, coperte, ecc. e che un btg. g.p., dotato di mezzi idonei al recupero delle salme, venisse subito avviato, a scaglioni di compagnia, nella zona sinistrata. « ... Nella mattinata... il comando del V C.A. provvedeva ad avviare: - il btg. g.p. "Ariete" in zona Longarone; - una cp. g.p. in zona Cimolais. « Inoltre, su richiesta della Brg. alp. "Cadore" il Comando della Regione Militare disponeva l'immediato afflusso nella zona di Longarone di: 2 squadre lanciafiamme; 2 sezioni di disinfezione; 2 sezioni di ponte Bailey; un primo quantitativo di materiali comprendente 100 barelle, 3 autocarri di medicinali e materiali sanitari, 800 razioni di viveri ordinari e di conforto. Al fine di garantire la continuità e la rapidità dell'inoltro delle richieste e della trasmissione delle notizie, il comando provvedeva al noleggio di due circuiti telefonici della Società TELVE (Padova-Belluno e Belluno-Ponte delle Alpi) ... << .•• Cessata la prima esigenza urgente e pressante di porre in salvo i feriti e i sopravvissuti, le attività di concorso delle unità dell'Esercito venivano indirizzate essenzialmente allo svolgimento dei seguenti compiti: recupero delle salme; sgombero delle macerie e dei 386
detriti; assistenza sanitaria e rifornimento di viveri alla popolazione civile; trasporto dei profughi e dei loro beni ai centri appositamente costituiti; recupero del bestiame incustodito e delle masserizie abbandon~te; risanamento e disinfezione delle zone sinistrate; riattamento della viabilità; controllo delle condizioni geologiche delle pendici nord di M. T oc. « A iniziare dal 21 ottobre le operazioni di soccorso si riducevano progressivamente e verso la metà di novembre erano limitate essenzialmente a trasporti di persone, di animali e di materiali dalla zona di Cimolais in vari centri abitati del Veneto ... « Il concorso, sentito il parere della Prefettura di Udine, cessava del tutto il 21 dicembre 1963 con lo scioglimento del distaccamento di Cimolais ... »;
2) -
dalle MM.SS. del Cdo genio del IV C.A. (Bolzano):
« Nel periodo compreso tra il 10 ottobre e il 9 novembre 1963, i reparti del Genio del IV C.A. hanno prestato la propria opera a favore delle zone colpite dal disastro del Vajont. Per trenta giorni ... operando nei primissimi giorni a turni alternati, giorno e notte, senza soluzione di continuità, in condizioni spesso proibitive, i soldati del Genio, superando difficoltà morali e materiali senza precedenti, hanno concorso con altri reparti ad alleviare le conseguenze della tragedia. In sintesi le prestazioni fornite possono così essere delineate: - forze impiegate: (Comando Genio e 1° e 2° Rgt. Genio): 23 uff., 23 sott., 411 tr.;
- mezzi impiegati: complessi speciali del Genio n. 13, attrezzature pneumeccaniche n. 3, automezzi n. 60, stazioni fotoelettriche da 152 n. 10; - lavori eseguiti per ripristino viabilità: montaggio di 2 ponti Bailey (luci mt 39 e mt 60); costruzione di due raccordi stradali (sviluppo mt 200 e mt 500),- costruzione ed esercizio di traghetti (ponti scorrevoli); costruzione di una pista di atterraggio per elicotteri (superficie mq 1.000); - recuperi e sgomberi: recupero di 130 salme; recupero di oggetti di valore per 450 milioni circa; sgombero di rottami ferrosi e oggetti vari per 20 tonn.; rimozione di macerie per 6.000 mc.; sgombero di legname per mc. 200 circa,· demolizione di edifici pericolanti negli abitati di Codissago e Longarone; - assistenza alle popolazioni: trasporti di persone, masserizie e viveri per tutto il periodo di permanenza in zona; illuminazione della zona colpita con l'impiego di 10 stazioni f.e. da 152; ripristino 387
acquedotto di Codissago per uno sviluppo di mt 7() circa; ripristino del Monumento ai Caduti di Longarone; . - raggiungimento di località rimaste isolate · (Casso e sponda sinistra della diga): apertura di un sentiero in roccia, della lunghezza di km 2 cìrca; montaggìo ed esercizio di una teleferica n. 3 (dislivello superato mt 300 - lunghezza dell'impianto mt 800 - campata massima mt 600); montaggio ed esercizio di una teleferica tipo TM 120 con campata unica di mt 400 ... »; - dalle MM.SS. del Celo della B. alp. «Cadore» (Belluno): « La brigata partecipa all'opera di soccorso alle popolazioni della Valle del Piave colpite dall'inondazione causata daila frana del M. Toc nel bacino artificiale del Vajont. I reparti impiegati sono i seguenti: ... (vd. specchio). « Giornalmente vengono impiegati 150 automezzi (dal 10 al 31 ottobre, che vanno poi decrescendo col diminuire degli interventi), 21 stazioni radio, 6 centralini telefonici, 50 telefoni da campo, 155 km di cordoncino, 42 km di cavo S. La cp. t. effettua tutti gli allacciamenti con la rete telefonica civile. « Vengono distribuite alla popolazione 12.000 razioni viveri. « Riguardo al materiale fangoso rimosso è da osservare che, nel primo periodo del!' intervento e cioè dal 1 O al 2 O ottobre, sono rimossi circa 20 mila metri cubi di fango ma senza impiegare mezzi meccanici per non straziare le salme. Dal 20 al 30 ottobre ne sono rimossi circa 50 mila in collaborazione con i mezzi meccanici del Genio Civile; successivamente ne sono rimossi, dall'l al 17 novembre, circa 130 mila metri cubi. Le salme recuperate dai militari della brigata "Cadore" ammontano a 978 ... »; - dalle MM.SS. del 6° rgt. a. mon. (Belluno): « ... Dal giorno 10 ottobre il rgt. viene quasi totalmente impegnato nell'opera di soccorso alle popolazioni colpite dal disastro del Vajont. Oltre alla immediata opera di primo intervento, in seguito - e per oltre un mese - i reparti del reggimento pr6vvedono soprattutto alla rimozione delle macerie e al recupero delle salme delle · vittime. << Ecco un prospetto della forza intervenuta, suddivisa per gruppi: Reparto Gruppo Gruppo Gruppo
388
UFF.
SOTT.
TR.
Comando Reggimentale "Lanzo" · "Pieve di Cadore" "Agordo"
16 19 12 21
16 6 3 6
123 323 297 408
TOTALI
68
31
1.151 »;
3) - dalle MM.SS. del Cdo del V C.A. (Vittorio Veneto): « In occasione della sciagura verificatasi il giorno 9 ottobre 1963 nel bacino del Vajont e nella Val Piave, il C.A. ha provveduto a organizzare soccorsi inviando nelle zone colpite personale e mezzi delle dipendenti unità. « Nel settore Val Piave l'opera di soccorso iniziatasi alle prime ore del 10 ottobre ebbe termine il 9 novembre. « Nel settore Vajont, zona di Cimolais, l'opera di soccorso iniziatasi nelle prime ore del 1O ottobre ebbe termine il 12 dicembre con il ritiro completo dei reparti impiegati... « Complessivamente all'opera di soccorso hanno partecipato ufficiali, sottuf1friali e truppa per un totale di 5.986 uomini»; - dalle MM.SS. del Cdo Zona Militare di Verona (4a): «Alle. operazioni di soccorso collabora il comando della Zona Militare di Verona ( 4a), inviando sul posto mezzi, uomini e materiali. Gli interventi durano fino al giorno 28. « La S.E.T.A.F., di stanza in Vicenza, stabilisce presso l'aero- · porto di Belluno un ufficio di collegamento che funziona per circa 8 giorni per le dirette richieste di materiali al Comando Gruppo Supporto Avanzato. Viene inviato nella località colpita un forte quantitativo di materiali vari: autogru, bouldozer, elicotteri, materiali del genio, mezzi sanitari e delle trasmissioni. I militari della S.E.T.A.F. inoltre contribuiscono a raccogliere indumenti da inviare alle popolazioni colpite»; dalle MM.SS. del Cdo della D. f. «Folgore» (Treviso): « In occasione del disastro del Vajont, la div. di ftr. "Folgore" partecipa all'opera di soccorso con un complesso di 85 uff. (compresi gli uff. medici), 44 sott., 1.289 militari di truppa, 87 automezzi vari, 4 automezzi speciali del btg. g.p. divisionale, 9 autoambulanze, 2 complessi traino, 1 carro recupero ... »; -
dalle MM.SS. del 182° rgt. f. cor. <<Garibaldi» (Sacile): « .. .Il 182° Fanteria corazzato " Garibaldi" interviene con proprio personale e mezzi all'opera di soccorso alle popolazioni sinistrate. Tale intervento è così concretizzato: - dal 1O ottobre al 16 ottobre: 40 ufficiali, 13 sottufficiali, 357 uomini di truppa, 3 cucine rotabili, 1 autobotte, 1 autoambulanza, 23 autocarri, 6 ARI59, 5 moto; . - dal 24 ottobre al 7 novembre: 5 ufficiali, 3 sottufficiali, 94 uomini di truppa, 1 cucina rotabile, 6 autocarri, 2 ARI59, 1 moto. « Ufficiali e sottufficiali del 182°, che avevano già organizzato -
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una grande festa da ballo per il 13 ottobre, nel quadro delle celebrazioni per l'anniversario della consegna della medaglia d'oro alla bandiera, rinunciano alla festa e devolvono all'unanimità le somme stanziate con quote personali, a favore della popolazione così duramente provata. Gli ufficiali versano 850 mila lire, i sottufficiali 150 mila per l'importo complessivo di 1 milione. Da parte sua, un ufficiale del rgt. che conserva anonimo, versa alla redazione del giornale " Il Gazzettino" di Udine la somma di 1 milione di lire ... »;
z,
-
dalle MM.SS. del rgt. c. « Lancieri di Novara» (Codroipo): « ... Il giorno 15 ottobre 1963 un gruppo di formazione della Brigata di Cavalleria "Pozzuolo del Friuli", costituito da uno squadrone di formazione dei "Lancieri di Novara" e da uno squadrone di "Genova Cavalleria", giunge alle ore 6,30 a.m. in zona Ponte delle Alpi e viene accantonato, unitamente ad altri reparti del V Corpo d'Armata, in località Vena d'oro, nei locali della Colonia Alpina Soc. S.A.D.E. « Dal giorno 16 ottobre al giorno 23 ottobre il gruppo viene impiegato, alle dipendenze del 7° rgt. Alpini, nel settore sud di Longarone. « Al personale, suddiviso per plotone, è assegnato il compito di raccolta di materiali vari, ancora esistenti in superficie, ripulitura delle macerie e, se richiesto, di iniziare scavi per la ricerca ed il recupero di salme. Il lavoro viene svolto dalle ore 8 alle 16,30 di ogni giorno, con l'interruzione di un'ora per la consumazione del rancio, effettuata sul posto. << Durante il periodo 16-23 ottobre vi è un'alternanza di reparti. Vengono impiegati anche 2 plotoni di "Savoia Cavalleria" e 2 plotoni del CI btg. Carri ... « Durante l'attività svolta vengono estratte dal fango 43 salme>>. Il giorno 13 ottobre, il Presidente della Repubblica Antonio Segni si reca nelle zone colpite dal disastro, accompagnato dal Ministro della Difesa Giulio Andreotti. A Longarone, Segni esprime il proprio apprezzamento per l'opera che stanno compiendo i militari in mezzo al mare di fango e di macerie, dichiarando di sentirsi « fiero di essere il Capo delle FF.AA. ». In data 23 ottobre dal Senato viene diramato il seguente messaggio: « La 4a Commissione del Senato della Repubblica ha approvato all'unanimità nella sua seduta odierna il seguente messaggio: « La Commissione permanente di difesa del Senato della Repubblica, facendosi eco degli apprezzamenti espressi dai parlamentari, 390
dai cittadini e dalla stampa sull'opera svolta dalle Forze Armate e dai Corpi ausiliari a soccorso delle popolazioni percosse dalla sciagura del Vajont, rivolge il suo commosso elogio a quanti delle Forze Armate, dai più alti gradi ai militari di truppa sono stati impegnati nella difficile opera in cui essi hanno fatto splendere sulla desolazione della sventura la dedizione al dovere e la generosità senza limiti che costituiscono la ricchezza inesausta delle Forze Armate e motivi di fiducia e conforto nelle ore tristi della Patria. - Cornaggia Medici Presidente ».
L'opera dei reparti militari, intensamente seguita da tutto il Paese attraverso la stampa, la radio e la televisione, trova poi altri riconoscimenti. In una solenne cerimonia tenutasi nel mese di marzo del 1964 in Belluno, il Ministro della Difesa Andreotti consegna un attestato di benemerenza a tutto il personale delle FF.AA. che ha partecipato alle azioni di soccorso, mentre il presidente dell'Associazione Nazionale Alpini consegna una targa commemorativa ai comandanti dei reparti in quell'opera impegnati e una medaglia-ricordo a tutti i singoli militari. Successivamente vengono conferite 2 medaglie d'oro e 6 medaglie d'argento al valor civile alle bandiere dei Corpi maggiormente distintisi negli interventi. Sono decorati di medaglia d'oro : - il 7° rgt. alp. - il 6° rgt. a. mon. entrambi della B. alp. « Cadore», con la seguente motivazione: « Accorso con i suoi magnifici reparti, eredi di nobili tradizioni, sui luoghi colpiti dall'immane disastro del Vajont, tra insidie, ostacoli e innumeri difficoltà, ha dimostrato, nel soccorrere le popolazioni superstiti, altissimo senso del dovere, generoso sprezzo de[ pericolo e mirabile spirito di fraterna solidarietà onorando l'Esercito e benemeritando dalla Nazione (ottobre 1963) ». Sono decorati di medaglia d'argento: 8° rgt. bersaglieri 76° rgt. f. «Napoli» 183° rgt. f. « Nembo » gr. sqd. Cavalleggeri «Guide» 2° rgt. genio IV reparto elicotteri tutti con la seguente motivazione: « Temprato ad ogni arditezza e sacrificio, in nobile e fraterna gara con altri reggimenti dell'Esercito, ha scritto, nel soccorrere tra 391
insidie e disagi innumeri, le popolazioni colpite dal disastro del Va jont, fulgide pagine di generoso altruismo e di epica abnegazione» (1).
6 NOVEMBRE - In seguito a straripamento del fiume Adda, si hanno vasti allagamenti nel territorio del comune di Lodi. Il locale distaccamento del 17° rgpt. a. di Savona, su richiesta delle autorità comunali, interviene nelle zone più colpite con 10 U., 10 SU. e 120 uomini di Tr., che sono impiegati in operazioni di soccorso agli alluvionati e nei lavori di deflusso delle acque e di riparazione degli argini. 12 NOVEMBRE - Sui monti del Cilento, in provincia di Salerno, l'abitato di S. Nicola di Centola minaccia di franare a valle, a causa di infiltrazioni d'acqua che rendono instabile il terreno. Il Cdo del LX btg. corazzato, di stanza nel capoluogo, invia sul posto un distaccamento di 4 U., 1 SU. e 50 carristi, che prendono parte allo sgombero delle abitazioni minacciate e all'impianto di una tendopoli di circa 50 tende per la popolazione. Anno 1964
28 GENNAIO - A partire da oggi, su richiesta dello Sportclub di Merano, il 5° rgt. alp. mette a disposizione ogni giovedì, dalle ore 8,30 alle ore 17, venti militari di truppa sciatori al comando di un ufficiale, quali battitori di piste di sci in zona Valtina, presso S. Leonardo di Passiria. L'intervento degli alpini si protrae sino alla fine della stagione invernale (2). 1 FEBBRAIO - Varie località montane delle provincie di Salerno e di Potenza sono bloccate dall'eccezionale quantità di neve caduta. In soccorso delle popolazioni isolate interviene, fra altri reparti, il LX btg. cor. di stanza in Salerno, che invia proprie squadre nelle località più isolate.
6 LUGLIO - In località Rodoretto-Praly (Torino) le autorità comunali ravvisano la necessità di costruire un muro di contenimento lungo m 160 e alto m 2, al fine di arrestare un movimento franoso interessante l'area del cimitero di Rodoretto e una locale carrareccia. Chiesto l'intervento di reparti militari, i relativi lavori vengono
(1) Vengono inoltre decorati di medaglia d'argento al V.C. per le loro eccezionali prestazioni nell'opera di soccorso: l'Arma dei Carabinieri, il Corpo della Guardia di Finanza, il Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, il Corpo dei Vigili del Fuoco; la S.E.T.A.F. - 110 Thi Aviation Company. Con medaglia di bronzo al V.C. è decorata la C.R.I. (2) Tale intervento viene richiesto e ha luogo anche in anni successivi.
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eseguiti dal btg. g.p. «Cremona» con un distaccamento di 1 U., 3 SU., 30 uomini di Tr . con 1 motocompressore, 2 trirìbaltabili, 2 automezzi, 1 betoniera (fornita dal comune di Praly). I lavori hanno termine il 9 agosto. 10 LUGLIO - Incendio in località Balata di Baita, in provincia di Trapani. Il 60° rgt. f. «Calabria>> (CAR), di stanza nel capoluogo, distacca 2 U. e 100 militari di Tr. con 5 automezzi, che concorrono allo spegnimento delle fiamme. 15 LUGLIO - Un distaccamento di 2 U., 2 SU., 45 Tr. del VI btg. g.p. di C.A., di stanza in Bologna, provvede a montare un· ponte Bailey di m 51 presso Mercato Saraceno (Forlì) per assicurare la transitabilità lungo la rotabile Mercato Saraceno-Paderno, interrotta in conseguenza dei lavori di consolidamento al locale ponte in muratura svolti dall'A.N.A.S. Incendio nell'abitato di Castellammare dd Gol~ fo, in provincia di Trapani. Dal capoluogo il 60° rgt. f. « Calabria» fa intervenire, per l'opera di spegnimento, 5 U. e 105 militari di Tr. con 6 automezzi. 2 AGOSTO -
Anno 1965
1O FEBBRAIO - Nelle prime ore del mattino, tre colonne di soccorso sono organizzate dal Cdo della B. f. «Avellino>>, di stanza in Salerno, con reparti del 231 ° rgt. f. e unità minori, per portare soccorso ad alcuni paesi bloccati dalla neve, che in questi giorni è caduta abbondante su tutta la Campania. Meta delle tre colonne: il Cilento, Lagonegro e dintorni di Eboli. La cp. t. della B. assicura, con 2 U., 3 SU. e 12 marconisti, i collegamenti radio fra le colonne e il Cdo B. e fra le pattuglie delle stesse colonne. 15 FEBBRAIO - Un plotone esploratori del LXI btg. corazzato, di stanza in Trani e dipendente dalla B. f. « Pinerolo », mentre svolge l'addestramento nel poligono di Torre di Nebbia, viene avvisato dall'equipaggio di un elicottero militare che occorre prestare urgente soccorso ad alcune persone rimaste bloccate nelle masserie adiacenti a causa dell'abbondante neve caduta nei giorni precedenti. L'ufficiale, seguendo le istruzioni del pilota dell'elicottero, si porta con uomini e mezzi a Masseria Giuncata, dove trova alcune famiglie assiderate e prive di cibo da più giorni. I carristi danno loro i pochi viveri che hanno al seguito, poi trasportano i civili alla Masseria Piede Piccolo da dove, con mezzi dell'Ente Riforma, vengono sue393
cessivamente avviati verso i centri abitati di Corato e di Ruvo di Puglia. 16. FEBBRAIO Il Cdo genio del VI C.A. inizia il proprio concorso per l'allestimento del Campo sportivo di Livorno con un distaccamento di 1 sottufficiale, 16 pionieri e 9 mezzi speciali, più 1 apripista, 6 autocarri triribaltabili e 2 autocarri medi. 12 MAGGIO - Un violento incendio sviluppatosi nei boschi presso Domodossola è spento con l'intervento di un distaccamento di 1 U., 7 SU. e 50 militari di Tr. inviati dal rgpt. servizi «Centauro», di stanza in Novara. In Borghetto S. Spirito (Savona) crolla un grande edificio in costruzione, seppellendo sotto le macerie sette operai. L'89° rgt. f. « Salerno » (CAR), di stanza in Imperia, fa intervenire d'urgenza dal distaccamento di Albenga quattro forti squadre di militari che, insieme ai VV.FF. di Imperia, Savona e Albenga e a volontari, prendono a scavare alacremente nel tentativo di salvare vite umane. Il lavoro, nonostante la minaccia di nuovi crolli, prosegue ininterrotto tutta la notte, alla luce delle fotoelettriche, con l'impiego di martelli pneumatici e di escavatrici. Il volume di cemento precipitato è calcolato in circa 90 tonnellate. Il giorno seguente vengono estratti i corpi dei sette operai purtroppo senza vita. 4 LUGLIO Violento nubifragio sulle provincie di P arma e Piacenza: particolarmente colpiti i comuni di Cadeo, Cortemaggiore, Fiorenzuola, Besenzone, Busseto e Zibello. Il Cdo del Presidio Militare di Piacenza interviene in soccorso delle popolazioni con 4 U., 6 SU., 118 Tr. dotati di mezzi e materiali adeguati, comprese 4 stazioni radio per sopperire ai collegamenti distrutti. Del 2° rgt. pontieri partecipano 3 U., 4 SU. , 60 Tr. Nubifragio anche su Treviso e provincia, con gravi danni, crolli di edifici e interruzione di comunicazioni. All'opera di soccorso partecipa la D. f. «Folgore» con un forte contingente di truppe e di mezzi forniti dal 33° rgt. a. caro., dal Comando unità servizi, dal btg. g.p. divisionale e dal V autogruppo di C.A.
14 LUGLIO - Illuminazione notturna della vetta del Cervino. La fantasmagorica scena è realizzata - su richiesta del Comitato organizzatore delle celebrazioni per il centenario della prima scalata della celebre montagna (1) - dal 2° rgt. g. di stanza in Bolzano, (1 ) Come noto, il M. Cervino (m 4.478) fu scalato per la prima volta lungo il versante svizzero il 14-7-1865 dall'inglese Whymper e il 17-7-1865 lungo il versante italiano da G. Carrel e G.B. Bich.
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che trasporta e attiva una sezione di fotoelettriche da 152 cm a 3.000 metri di quota. 6 AGOSTO - Il 3° rgt. f. corazzato, di stanza in Persano Sele, con un distaccamento di 10 U., 19 SU., 231 uomini di Tr., e un btg. della B. f. <<Avellino» partecipano all'opera di spegnimento di furiosi incendi sviluppatisi nell'area boscosa di Sala Consilina (Salerno). Data l'estensione degli incendi e la difficile praticabilità del terreno, l'opera stessa, che risulta sommamente laboriosa, si protrae per 5 giorni consecutivi. 1 SETTEMBRE - Piogge eccezionali, accompagnate da nubifragi e temporali, si scatenano sull'Alto Adige, sul Trentino, sulle provincie di Treviso e Venezia, sul Friuli e sulla Carnia. Il maltempo infuria per vari giorni consecutivi provocando lo straripamento del1'Adige, dell'Isarco, del Piave, della Livenza, del Tagliamento e loro affluenti, con conseguenti gravissime alluvioni. Il Cdo del IV C.A. in Bolzano, il Cdo del V C.A. in Vittorio Veneto e il Cdo Truppe Carnia in Udine attivano le dipendenti unità per i soccorsi alle popolazioni, lo svolgimento dei quali viene così riassunto:
Aùo Adige
- il 5° rgt. alp., di stanza in Merano, effettua, dal 3 al 16 settembre, arginatura del fiume Isarco e dei torrenti Vizze e Mareta, sgombero dai detriti della SS 44 del Brennero e ripristino della viabilità, in comune di Vipiteno; rimozione di depositi alluvionali dalle campagne di 40 coltivatori diretti, nei comuni di Postal e di Gargazzone; riempimento (nella notte sul 7) di gabbioni metallici con pietrame per il veloce ripristino della massicciata ferroviaria al km 167 + 500 della linea F.S. Bolzano-Brennero tra Campodazzo e Ponte Gardena e alla stazione di Salò; rifacimento della massicciata della linea F.S. Bolzano-Merano in zona Postal e nelle stazioni di Vilpiano e Gargazzone. Personale impiegato: 10 U., 5 SU., 339 Tr.; - il 6° rgt. alp., di stanza in Brunico, opera dal 4 al 17 settembre soccorso di sinistrati, riattamento strade, arginatura di fiumi e torrenti nella zona. Personale impiegato: 7 U., 3 SU., 70 Tr. con 4 automezzi;
-
il 2° rgt. a. mon., di stanza in Bolzano, partecipa ai lavori
per il ripristino delle comunicazioni e alle opere di soccorso in varie località della regione. Personale impiegato: 43 U., 70 SU., 1.850 Tr.; - il 5° rgt. a. mon., di stanza in Merano, concorre dal 4 al 18 settembre, ai lavori per far defluire le acque, allo sgombero delle 395
strade dai detriti e al soccorso delle famiglie più danneggiate. Personale impiegato: 5 U., 4 SU., 151 Tr.; - il 2° rgt. g., di stanza in Bolzano, compie interventi a Piccolungo, Vadena, Ora, La Mara, Bressanone, S. Cristina Val Gardena, Egna, Salorno per rafforzamento argini, evacuazione popolazioni, sgombero frane, illuminazione SS 12 (Val _d'Adige), ricostruzione massicciata ferroviaria al km 166 + 300 della linea F .S. BolzanoBrennero, montaggio di un ponte Bailey SS della luce di mt 21 per ripristino viabilità al km 12 della SS 44 di Val Passiria; montaggio di altro ponte Bailey di mt 27 al km 15 + 400 della stessa arteria e di un .terzò ponte Bailey di mt 27 a Fleres, nell'omonima valle (Vipiteno). Personale impiegato: 14 U., 28 SU., 394 Tr. con 65 automezzi, 2 fotoelettriche da 152 cm, 1 motocompressore, 10 barchetti M2. Trentino - il 4° rgt. a. pe. cam., di stanza in Trento, alle ore 03,45 del giorno 3 invia, sotto l'imperversare del maltempo, formazioni di soccorso nelle località allagate di Zambana Nuova, nord di Ponte S. Giorgio (riva destra), Acquaviva di Mattarello, per arginare con sacchetti a terra le .rive dell'Adige e del torrente Vela. Alle ore 18 il rgt. invia a Zambana Nuova mezzi per trasporto acqua potabile; il giorno 5, in seguito all'interruzione della line·a telefonica, provvede al collegamento radio (che dura fino alle ore 12 del 6), fra le stazioni F.S. di Salorno e Mezzocorona. Personale complessivamente impiegato: 6 U., 6 SU., 133 Tr. con 9 automezzi, 2 apparati radio, 2 autobotti; · - il 2° rgt. g. compie, dal 3 al 15 settembre: illuminazione notturna degli argini dell'Adige a Zambana Nuova; costruzione (giorno e notte) di una « saccata » sull'argine destro del fiume a S. Michele all'Adige; sgombero popoalzione (4-IX) a Roverè della Luna; gittamento presso Mezzocorona di un ponte Bailey D/S della luce di mt 40 sulla « Fossa di Caldaro », e di un ponte Treadway sull'Adige per consentire il ripristino di 500 mt di argine asportato dalla piena; illuminazione della linea F.S. a Mezzocorona e di argini a Grumes. Personale e mezzi impiegati: 6 U., 15 SU., 153 Tr., 30 automezzi, 6 fotoelettriche, 6 fari, 4 barchetti M2, 1 apripista. Pianura Veneto-Friulana
- la D. f. «Folgore» interviene a soccorrere le popolazioni delle provincie di Treviso e Venezia, a rinforzare gli argini dei fiumi, a ripristinare la viabilità, a recuperare bestiame di grossa e piccola taglia, a trasportare viveri e acqua alle popolazioni rimaste isolate. 396
Le zone di intervento sono quattro: basso Tagliamento, Livenza, Meduna, Piave. Forniscono reparti di soccorritori: il 182° rgt. f. cor. «Garibaldi» con 387 uomini, il 33° rgt. a. caro. con 473, il btg. g.p. con 206, per un totale di 48 U., 43 SU., 975 militari di Tr. con 133 automezzi, 3 mezzi anfibi, 4 automezzi speciali, 30 natanti. In modo particolare, il 33° rgt. a. cam. opera nella zona di Zenson del Piave, e il btg. g.p. divisionale, di stanza in Villa Vicentina, accorre nella zona di Latisana, allagata dalle acque straripate del Tagliamento, ove compie salvataggi di famiglie rimaste isolate, rifornimento viveri, consolidamento degli argini del fiume;
- il 3° rgt. a. missili, di stanza in Portogruaro, interviene anch'esso in forze nella zona di Latisana, che risulta essere quella maggiormente colpita dall'alluvione. Il personale si avvicenda in turni per tutto il periodo della piena, che si protrae sino al giorno 8, e accorre in tutti i luoghi ove viene· richiesto. Gli interventi compiuti nonché il personale e i mezzi impiegati sono cosl sintetizzati: - turni di 2 U. e 30 militari di Tr. con 2 autocarri medi e 1 AR/59 in località Partegada, con il compito di tamponare una grossa falla nell'argine e di sgomberare la popolazione; - turni di avvicendamento di squadre di 10 uomini con 3 autocarri medi, 1 AR/59 e 1 autogru per lo sgombero, la disinfezione e il seppellimento delle carogne degli animali annegati, che in quantità eccezionale infestano la zona alluvionata, minacciando epidemie di tifo; - collegamento, da parte di vari nuclei, formati ciascuno da 1 U., 1 artigliere e 1 autoradio, fra i vari punti accessibili della città di Latisana e i paesi viciniori, con lo scopo di richiedere soccorsi appena il livello delle acque raggiunga quote pericolose; - impianto, nella piazza di S. Michele al Tagliamento, di un posto comando, con il compito di dirigere l'opera di soccorso prestata dai reparti del 3° rgt. a. msl. e di smistare il personale; creare inoltre il collegamento tra la zona alluvionata e la sede del rgt.; - soccorso alla popolazione con cucine rotabili da campo e autobotti per distribuzione viveri e acqua; - approvvigionamento viveri e derrate alla popolazione rimasta isolata nelle località di Latisana, Bibbione e Lignano; - soccorso e trasporto malati e feriti, da parte di nuclei sanitari con medici e ambulanze, all'ospedale di Latisana. Il rgt. ottiene, altresl, dal Cdo della S.E.T.A.F. un elicottero USA H 34 con relativo equipaggio, per trasporto feriti, malati e profughi dalle zone rimaste isolate; - la D. cor. « Arfete » costituisce, in data 2 settembre, un gruppo operativo permanente per l'organizzazione e. il coordinamento dei soccorsi e per il collegamento con le autorita civili interessate delle zone inondate dalle acque straripite dei fiumi: Piave, Meduna, 397
Noncello, Monticano, Livenza. L'entità del concorso fornito nel periodo 2-15 settembre è la seguente: 377 U., 380 SU., 5.785 Tr.; 171 autovetture, 4>6 autocarri, 144 veicoli cingolati (anfibi) M 113; 29 autoradio, 3 autoambulanze, 15 gruppi elettrogeni, 9 fotoelettriche, 4 autocarri soccorso. L'entità complessiva del soccorso è costituita da circa 500 persone salvate, circa 2.000 sgomberate e dall'esecuzione dei seguenti lavori: posa in opera di 60.000 sacchetti a terra; sopraelevazione o riparazione di argini per circa ml 8 .500; rifornimento alla popolazione di 1.200 q .li di acqua e di notevole quantità di derrate alimentari . Vengono ceduti alle autorità civili: 1.200 coperte da campo, 100 materassini, 12.500 sacchetti a terra;
- il 3° rgt. a. Ìnon., di stanza in Udine, impiega dal 2 al 25 settembre un distaccamento lavori di 6 U., 5 SU., 142 Tr. del gr. « Udine», di stanza in Tolmezzo, per il riattament.o della carrareccia Pra Marino-Col della Sentinella-Costalissoio, , completamente distrutta dal nubifragio; - il 2° rgt. g. nella notte sul 3 settembre fa brillare a S. Stefano di Cadore un ponte per consentire il deflusso delle acque del Piave, quindi provvede, per tre notti, all'illuminazione notturna degli argini. Forza impiegata: 1 U., 2 SU., 14 Tr. con 5 automezzi, 1 motocompressore, 2 fotoelettriche; - il 5° rgt. g., di stanza in Udine, interviene con vari drappelli in operazioni di salvataggio persone e bestiame e arginamento fiumi nella pianura friulana, nella Marca Trevigiana, lungo la Cimosa lagunare veneta, in modo particolare a Precenico, Titiano, Bevazzana, Latisana, Latisanotta, S. Michele al Tagliamento, S. Giorgio al Tagliamento, Fossalta di Portogruaro, Pordenone, Prata di Pordenone, Barcis, Ovaro, Conegliano, Porto Buffolè, Motta di Livenza, Fagarè, Ponte di Piave, S. Donà di Piave. Personale impiegato: 32 U. , 44 SU., 691 militari di Tr., con 84 autocarri dei vari tipi, 9 autovetture da ricognizione, 8 stazioni fotoelettriche, 13 attrezzature meccaniche, 8 motori f .b., 1 sezione di traghettamento leggero, 1 ponte di equipaggio classe 50 / 60;
- il V autogruppo di C.A., di stanza in Padova, partecipa alle operazioni di soccorso nella zona di Latisana con 8 U., 2 SU., 76 Tr. , 42 automezzi; - da Roma, il Cdo Scuole della Motorizzazione invia in soccorso delle popolazioni alluvionate del Veneto, Friuli e Carnia, per il trasporto delle masserizie e per il rifornimento idrico: 19 U. , 41 SU., 521 militari di Tr. con 257 autocarri dei vari tipi, 6 motocicli, 6 AR/59; 398
- alle varie operazioni di soccorso partecipa il XXXII btg. trasmissioni d'Armata, di stanza in Padova, con uomini e apparati radio. 2 SETTEMBRE Nubifragio sul Trapanese, con disastrosa alluvione. Il 60° rgt. f. «Calabria» (CAR), di stanza nel capoluogo, nonostante la propria caserma sia assai danneggiata dalla furia delle acque, che l'hanno inondata per circa 50 cm di altezza, impiega i propri reparti nell'azione di soccorso, evacuando il popolatissimo Rione Palme, rifornendo intere famiglie di pane, acqua potabile, coperte e generi di conforto. Per vari giorni i militari coadiuvano il personale sanitario cittadino e provinciale alla disinfestazione della città e frazioni vicine per scongiurare possibili epidemie di tifo. Complessivamente vengono impiegati 37 U., 47 SU., 236 uomini di Tr., 72 autocarri tra pesanti e medi, 6 autobotti.
31 DICEMBRE - Dalle MM.SS. del Cdo Militare di Zona di Genova: « Durante l'anno sono stati impiegati complessivamente, nel ter. ritorio di giurisdizione del 19° Comando Militare di Zona: n. 18 uff., n. 5 sott. e n. 164 truppa in operazioni di soccorso per crollo di un edificio ed i rimanenti in operazioni antincendio ». Anno 1966
20 FEBBRAIO - La 3a cp. del 5° rgt. g. di stanza in Udine, composta da 6 U., 8 SU., 80 militari di Tr., inizia il montaggio di un ponte Bailey sul fiume Fella, in località Chiusaforte (Carnia), per ripristinare il traffico sùlla SS 13, tratto Gemona-Pontebba, interrotto fin dall'autunno 1964 per l'asportazione del vecchio ponte in muratura da una piena del fiume. Il manufatto, costituito da una travata continua di 106 m di luce, su tre pile Bailey, viene varato il 10 marzo e inaugurato il 16 successivo. 5 MARZO - Organizzata dal « Centro Universitario della Neve» dell'Università di Padova, ha inizi9 sulle nevi del Plose, in Val Luson, presso Bressanone, la Settimana Sportiva Universitaria Internazionale, con la 12a edizione della Gara Autosciatoria e con i XX Ludi del Bo. Dietro richiesta del comitato organizzatore, il 6° rgt. alp. concorre sul piano tecnico con ufficiali, sottufficiali e alpini per la migliore riuscita della manifestazione, provvedendo anche ai collegamenti.
13 MARZO - Vasti incendi si sviluppano nei boschi del comune di Givoletto, in prov. di Torino. Distaccamenti per comples-
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sivi 220 uomini con 11 automezzi, forniti dal 4° rgt. alp., dal 1° rgt. a. mon., dal C.U.S. «Cremona» e dal btg. g.p. «Cremona», vengono impiegati nell'opera di spegnimento. Altri 206 uomini saranno forniti in complesso dal 7° rgt. a. cam. , dal C.U.S. e dal btg. g.p. « Cremona » nonché dal 4° rgt. alp. e dal 1° rgt. a. mon. nei giorni 30 e 31 del mese per spegnere grossi incendi boschivi in Val di Torre, sempre nel comune di Givoletto. 28 MAGGIO - La cp. g.p. « Aosta », di stanza in Catania, provvede alla costruzione di un ponte Bailye S/S di mt 42 sul fiume Mazaro, per le esigenze di viabilità di Mazara del V allo. 12 LUGLIO - La stessa cp. g.p. « Aosta » monta un ponte Bailey S/S di mt 15 sul fiume Salso, in località Drasi, per il ripristino della viabilità interrotta in seguito a franamento &i una delle sponde del fiume. 1 AGOSTO - E' di nuovo in azione la cp. g.p. «Aosta»: unitamente al III btg. del 5° rgt. f. , in distaccamento a Palermo dalla sede di Messina, viene impiegata in soccorso degli abitanti di Agrigento residenti nella zona nord est della città, che è rimasta gravemente danneggiata da un vasto movimento franoso. 17 AGOSTO - La Val d'Isarco, la Val Pusteria e valli adiacenti, a causa di copiose e persistenti precipitazioni, sono colpite da grosse alluvioni. Il 2° rgt. g., di stanza in Bolzano, interviene nelle operazioni di soccorso alle popolazioni con il IV e il XIV btg. g.p. e la cp. mista genio, per complessivi 26 U., 26 SU., 543 uomini d'i Tr. , e con tutte le proprie attrezzature. I principali lavori, effettuati anche di notte alla luce delle fotoelettriche, sono i seguenti: - apertura della rotabile Prato Isarco-Tires ostruita da frane; - sistemazione con gabbioni della linea F.S. a Prato Isarco e Campodazzo e rifornimento idrico alla popolazione di Prato Isarco; - sistemazione argini del rio Casies in zona Monguelfo e gittamento di un ponte Bailey di 30 mt su tale fiume per il ripristino della viabilità, interrotta per il crollo del ponte preesistente, era la Val Pusteria e la Val Casies; - gittamento di un ponte Bailey sul rio Tinne per collegare Chiusa con Laizfonds. A tali lavori partecipano il 6° rgt. alp., di stanza in Brunico, con 42 U., 22 SU., 731 militrai di Tr., che provvedono anche alJo sgombero delle popolazioni in pericolo, e il 2° rgt. a. cam. di stanza in Bolzano 400
Il 5° rgt. alp., di sede in Merano, impiega forti distaccamenti ad arginare con gabbioni di pietre la piena dell'Adige in zona SinigoLana. I lavori vengono condotti anche di notte alla luce di fari. 20 SETTEMBRE - Il 46° rgt. f. «Reggio», di stanza in Palermo, invia un forte drappello a Ciminna, a circa 60 km dal capoluogo, per sgomberare l'abitato da una grossa frana che su di esso si è abbattuta.
25 OTTOBRE - Una disastrosa alluvione colpisce Salerno e alcuni Comuni limitrofi. Unità ed Enti dipendenti dal Cdo della locale 21• Zona Militare intervengono con uomini, autocarri e mezzi vari in soccorso delle popolazioni. I lavori comprendono: - sgombero della popolazione civile dalle zone allagate; - servizio idrico pet vari Comuni nei quali si è avuta la rottura delle condutture dell'acqua potabile; - posa in opera di un ponte Bailey sul fiume Irno in località Fratte di Salerno. Tale ponte viene montato da un distaccamento del btg. g.p. « Granatieri di Sardegna», inviato dall'VIII CMT di Roma e composto da 2 U., 2 SU., 52 uomini di Tr., 19 automezzi tra medi e pesanti e i necessari elementi di ponte. Il rifornimento idrico dei Comuni danneggiati si protrae sino ai primi dell'anno 1967. 4 NOVEMBRE - Da oltre una settimana le regioni settentrionali e centrali della penisola sono sotto l'imperversare di un maltempo di eccezionale gravità. Fiumi, canali e torrenti, ingrossati dalle copiose precipitazioni, cui si è aggiunto nelle zone a,~,ine il contemporaneo scioglimento delle nevi al di sotto dei 1.200 m., sono in minacciosa piena e in data odierna - giorno festivo in cui tutta l'Italia commemora la vittoria della guerra 1915-18 - prendono a rompere in molti punti gli argini, provocando inondazioni e alluvioni in Lombardia, nel Trentino, in Alto Adige, nel Veneto, nel Friuli, in Carnia, nel Polesine, in Toscana. La calamità assume dimensioni disastrose nella pianura Veneto-Friulana e, soprattutto, a Firenze e a Grosseto. Gravissimi i danni agli abitati e alle campagne, non poche le vittime umane, immensa la perdita di bestiame di ogni specie. I Comandi Militari delle regioni colpite sospendono le manifestazioni in programma per la Festa della Vittoria e, operando in contatto con le Autorità Politiche, ma non di rado intervenendo di propria iniziativa a causa dell'estrema urgenza dei soccorsi, mobilitano le unità dipendenti e chiedono, tramite lo S.M., l'apporto di unità dei Comandi Militari di altre regioni. Si mette così in moto un'immensa macchina che vede impegnati, nell'opera intesa a portare aiuto alle popolazioni nonché a contenere e ridurre i danni della calamità, 401
interi battaglioni, reggimenti, brigate, divisioni con i mezzi, le attrezzature e i materiali di cui i singoli reparti dispongono. Per una visione organica e d'insieme dell'opera dell'Esercito in questa circostanza, di rilevanza eccezionale e che si protrae nelle zone più colpite fino al mese di gennaio 196 7, è opportuno precisare che gli interventi vengono compiuti: - dal Cdo del III C.A. per i territori di Lodi e Rho in Lombardia; - dal Cdo del IV C.A. per il Trentino e l'Alto Adige; - dal Cdo del V C.A. per le zone alluvionate della pianura Veneto-Friulana, del Polesine e delle provincie lombard~ di Brescia e Mantova; - dal Cdo Truppe Carnia per i territori di giurisdizione; - dal Cdo del VI C.A. per l'Emilia-Romagna; - dal Cdo del VII CMT per Firenze e dintorni; - dal Cdo Zona Militare di Livorno per la provincia di Pisa; - dallo S.M.E., attraverso l'VIII C.A., per Grosseto. Qui di seguito la narrazione degli interventi compiuti da tali Comandi nelle singole zone, quali risultano dalle varie MM.SS. III C.A. (MI LANO) Straripati l'Adda in territorio di Lodi e l'Olona in territorio di Rho e Pogliano Milanese, con conseguenti alluvioni, il Cdo del III C.A. provvede ad attivare varie unità dipendenti, che impiegano i propri reparti per sgombero persone, bestiame e masserizie da case e cascine inondate e circondate dalle acque, per lavori di rinforzo argini dei due fiumi e sgombero di fango e detriti dalle strade e ripristino della viabilità, per trasporto di materiali civili destinati all'assistenza degli alluvionati in varie località, anche fuori del territorio del I CMT, su richiesta delle Prefetture. Dal 4 al 7 novembre vengono impiegati complessivamente 30 U., 124 SU., 975 militari di Tr., con 305 automezzi. Fra i reparti che concorrono alle operazioni di soccorso sono: il 4° rgt. f. còr., di stanza in Legnano, che il giorno 7 però viene distolto dalla zona per essere inviato d'urgenza al completo in soccorso di Firenze; il III gr. del 17° rgt. a. c/a 1., in distaccamento a Lodi dalla sede di Bologna, che opera con 8 U., 11 SU., 101 Tr. nei terreni allagati delle Cascine «Barbina», « Valle Grassa», « Dordona », « Barbinetta » e « Faustina», dalle quali vengono tratti in salvo, con l'ausilio di 6 imbarcazioni del genio, 134 capi di bestiame; il G.E.D. « Lancieri di Milano», di stanza in Monza, che interviene con 3 U., 3 SU., 49 Tr. e 7 mezzi ruotati. 0
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IV C.A. (BOLZANO) Le zone di competenza, colpite dal maltempo, sono comprese nelle provincie di Bolzano, Trento e Belluno. In provincia di Bolzano, i danni più gravi sono riferiti in prevalenza alle strade statali e provinciali che si dipartono dalla nazionale del Brennero e della Pusteria, nonché alla linea ferroviaria. L'attività di soccorso si concretizza in: - lavori di arginatura in Val d'Ega, Val di Tires, Val Sarentino, Val Gardena, Val Badìa, Valle Isarco; - sgombero di fango e detriti da stabilimenti industriali; - gittamento di ponti Bailey in Val Badìa, per complessivi 120 m D/S; - riattamento ponti pericolanti in Val Casies e Rio Tinne; - ripristino collegamenti telefonici con la Val d'Ega. In provincia di Trento i danni, conseguenti allo straripamento dell'Adige e dei suoi affluenti, sono particolarmente gravi in città. I soccorsi sono polarizzati su tre zone: - città di Trento, ove operano gran parte delle forze del 2° rgt. g., del 4° rgt. a. pe. cam. e del 9° rgt. a. pe. (quest'ultimo ha avuto gran parte della propria caserma sommersa dalle acque); - Valsugana e Val di Fiem.me, ove opera il 2° rgt. g.; - Val Cismon, dove vengono impiegati alcuni reparti della B. alp. « Cadore». L'attività riguarda: - azioni di salvataggio e sgombero di abitazioni; sgombero di fango, macerie e .detriti; - demolizione di muri pericolanti; lavori di arginatura e brillamento massi; prosciugamento scantinati; - costruzione di piste per aggiramento interruzioni; apertura di strade e sgombero della linea ferroviaria; - ripristino dei collegamenti telefonici; gittamento di ponti Bailey. In provincia di Belluno sono particolarmente colpite le zone montane. Vi operano le unità della B. alp. «Cadore» con la massa dei reparti in Val Cordevole, nello Zoldano, nell'Alto Cadore e nel Comelico. L'attività è pressoché identica a quella svolta in provincia di Trento. Gli interventi però sono più capillari e hanno grande importanza le azioni intese a sbloccare dall'isolamento località in montagna, tagliate fuori dai fondi valle a causa delle interruzioni stradali. E in questa attività hanno largo impiego sia gli elicotteri, sia i reparti alpini i cui uomini agiscono in qualità di «portatori», sia le salmerie. Nel complesso, dal 4 novembre al 24 dicembre vengono effet403
tuate dalle Brigate alp. « Tridentina », « Orobica », « Cadore >> e dai supporti di C.A. - cui si aggiungono, inviati di rinforzo dal Cdo del I CMT, il btg. g.p. D. cor. «Centauro» con 2 U., 3 SU., 122 Tr., 10 autosoccorso, 59 mezzi speciali, 12 anfibi, 13 natanti, 16 autoradio, 15 guide da ponte - le seguenti ore lavorative: - Personale (U., SU., Tr.): 37.338 - Quadrupedi: 350 - Automezzi vari: 2.526 - Mezzi speciali: 31 O - Natanti: 2'16 - Elicotteri: 290 (441 missioni per complessive 518,15 ore di volo) Fotoelettriche: 32 - Gruppi elettrogeni: 35 - Motopompe: 127 Attrezzature del genio: 1.119 (apripista, escavatori, gru, triribaltabili, motocompressori, motosega, perforatori, esploditori, ecc.). Vengono inoltre montati e attivati: - Ponti stradali: 1 da mt 183 D/S e 1 da mt 48 D/ D Linee telefoniche: km 122 Ponti radio: terminali n. 2, ripetitori n. 1, apparecchiature a F.V. n. 2. Seguono brani di relazioni di unità e reparti impegnati: - dalle MM.SS. del Cdo del rgpt. servizi B. alp. «Cadore» (Belluno): « Nei mesi di novembre e dicembre 1966, in occasione dell'alluvione in provincia dì Belluno, i Reparti dipendenti, ad eccezione della Sezione Sussistenza, sono stati impiegati nell'opera di soccorso alla popolazione civile. « Le attività svolte riguardano, per la massima parte, il trasporto il recapito di materiali forniti da Enti Assistenziali alle vittime e del!'alluvione, come pure il trasporto del foraggio alle aziende agricole danneggiate. « La Sezione Sanità è stata impegnata nell'opera di rimozione e trasporto salme e nelle operazioni di disinfezione. «Durante.i mesi suddetti la media giornaliera di personale e mezzi impiegati nelle operazioni di soccorso è stata la seguente: 5 U., 8 SU., 30 Tr.; 10 automezzi, 2 mezzi speciali; viaggi effettuati dal 4 novembre al )1 dicembre: n. 257; km percorsi: 44.500.
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« Una menzione particolare merita il personale (2 U., 4 SU.,
100 soldati) che volontariamente nelle giornate festive hanno prestato la loro opera collaborando con le popolazioni locali nei lavori di sgombero delle macerie e dei detriti alluvionali»; - dalle MM.SS. del 6° rgt. alp . (Brunico): « Il rgt. invia d'urgenza propri reparti in soccorso delle popolazioni di Monguelfo, S. Candido, Bressanone, Brunico, Gais, Sesto, Valle Aurina, Campo Tures. Tali reparti constano complessivamente di 25 ufficiali, 33 sottufficiali, 591 uomini di truppa che lavorano ininterrottamente fino al 7 novembre per rafforzare argini, sgomberare case alluvionate, soccorrere famiglie in pericolo, sgomberare e prosciugare strade. Impiegano 35 autocarri, 20 AR. Al termine, le ore lavorative sono complessivamente 6.127 ... »; -
dalle MM.SS. del 4° rgt. a. pe. cam. (Trento):
« ...Molti drappelli del rgt. sono posti alle dipendenze del genio
civile che li impiega nei punti di maggiore necessità per lavori volti a facilitare il deflusso delle acque. Di propria iniziativa, il rgt. costituisée in Trento un traghetto con sei barche per consentire agli abitanti delle zone di "Cristo Re" e di "Campo Trentino" di evacuare nei giorni 4, 5 e 6 gli alloggi alluvionati. In tali giorni vengono altresì messi a disposizione del Commissariato del Governo personale e mezzi per prelevare generi di prima necessità, quali latte, acqua, pane, ecc. e distribuirli alle popolazioni dei rioni più colpiti. Numerosi sono gli interventi a favore degli Enti pubblici, mentre vari drappelli sono impiegati per tenere sotto controllo gli argini del!' Adige... Il giorno 7, defluite in gran parte le acque, inizia il lavoro di sgombero di strade e piazze da materiale alluvionale e si procede al ripristino delle linee telefoniche, mentre lo stesso personale militare continua nell'opera di distribuzione di generi di prima necessità in Trento e in vari centri della provincia ... Il giorno 7 novembre viene costituita nell'ambito della caserma del 4° pe. cam. una base per elicotteri dell'Aeronautica militare e per quelli del Reparto Elicotteri dell'Esercito, che trasportano personale e materiali nelle zone non raggiungibili per via ordinaria... Tra i centri che vengono assistiti, sia con elicotteri che con automezzi, sono Fiera di Primiero, Cinte Tesine, Castello Te sino. Gli interventi vengono compiuti ininterrottamente nonostante le avverse condizioni atmosferiche e si protraggono fino al 5 dicembre ... »; -
dalle MM.SS. del 2° rgt. g. (Bolzano):
« ... Il 2° rgt. g. dal 4 al 24 dicembre interviene a Trento / ·nelle ·località di Borghetto all' Adige, S. Maddalena, Laives, Mezzaselva,
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5inigo. Panchià, Strigno, Predazzo, Fiera di Primiero, Mezzano, Monr,ue!fo, Chiusa, Prato Isarco, Fié, Perca, Masi di Cavalese, Val S. Silt-estro, Laghi di Tesero, Val di Tinne, Val ·Casies, Agordo, con distaccamenti vari del IV, VII e XIV btg. g.p., · II btg. g. minatori e cp. telefonisti dotati di autocarri medi e pesanti, triribaltabili, barche, barchetti M2 e f.b., pale meccaniche, fotoelettriche, gruppi elettrogeni, motocompressori, apripista, ecc. ed esplosit:i per rimuovere muri e massi pericolanti, allargamento, deviazione o arginatura dei torrenti Vallarsa, Avisio, Bric; sgomberare fango e detriti dalle strade e dagli scantinati, sgombero della cartiera Pretz, illuminazione notturna dei lavori ... « Le giornate di presenza del personale sono.· U. 171, SU. 249, Tr. 1.528 con una punta di 10 U., 15 SU., 253 Tr. il giorno 6 novembre» (1).
V C.A. (VITTORIO VENETO) Le zone nelle quali si svolgono gli interventi del V C.A. sono comprese nelle provincie di Verona, Vicenza. Rovigo, Padova, Venezia, Treviso, Udine, Gorizia, Brescia, Mantova, alluvionate dallo straripamento dei fiumi Po, Adige, Brenta, Piave, Livenza, Monticano, Meduna, Tagliamento, Mella, Oglio e Chiese e di molti corsi d'acqua minori. Contemporaneamente si ha l'invasione del mare sulla cimosa lagunare e prelagunare, che accresce senza misura la calamità: la quale ultima, che ha trasformato la pianur;l Veneto-Friulana in una sola immensa laguna, ha uno dei punti di maggiore gravità nella zona di Latisana, quasi del tutto sommersa dalle acque del Tagliamento. All'opera di soccorso delle popolazioni, che richiede una notevole massa di uomini, · di mezzi e di attrezzature speciali d'ogni tipo e una complessa organizzazione logistica, partecipano reparti di formazione appartenenti alle seguenti Grandi Unità: - D. f. «Mantova» - Forza media giornaliera: 12 U., 23 SU., 310 Tr., 75 automezzi, 30 mezzi speciali; - D . f. « Folgore » - Forza media giornaliera: 65 U., 87 SU., 1.155 Tr., 198 automezzi, 53 mezzi speciali; - D. cor. « Ariete » - Forza media giornaliera: 16 U., 31 SU., 440 Tr., 70 automezzi, 20 mezzi speciali; - B. c. « Pozzuolo del Friuli» - Forza media giornaliera: 4 U., 5 SU., 73 Tr. , 32 automezzi;
(1) Nelle MM.SS. del 2° rgt. g. esiste il diario con la narrazione dettagliata degli interventi nelle singole località.
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- Supporti di artiglieria - Forza media giornaliera: 5 U., 6 SU., 82 Tr.,20 automezzi, 7 mezzi speciali; - Supporti del genio - Forza media giornaliera: 7 U., 18 SU., 123 Tr., 31 automezzi, 39 mezzi speciali; - Comando Unità Speciali V C.A. - Forza media giornaliera: 6 U., 19 SU., 91 Tr., 44 automezzi; - V Reparto Aerei Leggeri - Forza media giornaliera: 4 U., 4 SU., 12 1nissioni con impiego di 2 aerei leggeri e 2 elicotteri; - V Reparto Elicotteri - Forza media giornaliera: 8 U., 12 SU., 6 Tr., 15 missioni con impiego di 4 elioctteri. Unitamente alle forze predette, operano rinforzi inviati: - dal Cdo del III C.A. (Milano) per complessivi 30 U., 58 SU., 865 militari di Tr. che, dopo essere stati impiegati a Lodi e a Rho, lavorano nelle provincie di Brescia e di Venezia. Fra i reparti sono: un distaccamento del btg. g.p. « Legnano » con 34 natanti, 18 guide da ponte, 1 autoradio; la III sez. Disinfezione con relativi mezzi speciali; - dal Cdo del VI C.A. (Bologna), con 1 U., 2 SU., 28 militari di Tr. del 2° rgt. pontieri di Piacenza, con 6 automezzi e 9 barconi f.b. Tutte le truppe finora nominate vengono adibite ai vari lavori di soccorso tra il 4 e il 30 novembre. Successivamente, nel periodo 1-31 dicembre, le operazioni proseguono con ridotte aliquote di personale delle singole unità. Complessivamente, la media giornaliera in questa seconda fase comprende 13 U., 18 SU., 211 militari di Tr., 89 automezzi. Qui di seguito, le relazioni del V CMT, di alcune G.U., Corpi ed Enti impiegati: -
dalle MM.SS. del Cdo del V CMT (Padova): « 4 novembre - Avvenimenti nel territorio di giurisdizione (provincie di Trento, Bolzano e Belluno escluse perché di competenza del IV C.A.) ... (segue la descrizione degli straripamenti e delle alluvioni nelle singole provincie). « Provvedimenti:
« Il Comando del V CMT della Regione Nord Est ordina:
a) lo stato di allarme per tutti i reparti delle tre FF.AA. dislocate nel territorio di giurisdizione;
b) la programmazione di ricognizioni aeree e terrestri al fine di valutare l'entità dei sinistri, individuare le zone isolate e le persone in pericolo;
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e) la ripartizione del territorio in 10 zone di competenza che vengono affidate per la responsabilità e il coordinamento degli interventi in ciascuna di esse a Comandanti delle GG.UU. dell'Esercito di campagna; d) l'adeguamento dei collegamenti per le esigenze delle predette zone; e) l'invio di ufficiali di collegamento con le Prefetture; f) l'approntamento di colonne di automezzi per sgomberi di emergenza, che si prolungano fino al mese successivo, intervenendo continuamente, su richiesta o d'iniziativa, nelle operazioni di soccorso. « Concorsi forniti:
a) Personale (punta massima, verificatasi il giorno 7 novembre):
- ufficiali - sottufficiali - truppa b) Mezzi: - automezzi - mezzi speciali . - natanti - elicotteri - fotoelettriche - traghetto KrupMan
35 O 470 9.492 960 181 251 6 11 1
« Operazioni di soccorso: Personale civile salvato Personale civile sgomberato Personale civile assistito Capi di bestiame recuperati: - bovini ed equini - suini e ovini - animali da cortile Masserizie e materiali vari sgomberati Fango, detriti, ecc. trasportati (autocarri/viaggio)
-
n. >>
»
6.987 26.830 3.506
3.188 2.493 191.557 q.li 37.392 n. 13.961;. » » »
dalle MM.SS. del Cdo della D. f. «Mantova» (Udine):
« I reparti della D. f. "Mantova" hanno prestato i loro soccorsi nelle zone alluvionate di Feltre, Latisana, Motta di Livenza, Musile di Piave, Osoppo, Polesine, Porto Tolle, S. Donà di Piave, Trento. « Personale e mezzi trasportati con il traghetto " Krup Man": automezzi 2.146, autovetture e motocicli 4.584, trattori agricoli e furgoni 522, biciclette 825, persone 17.734, ovini 430 »;
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-
dalle MM.SS. del 73° rgt. f. Arr. «Lombardia» (Arzene):
« Il IV btg. del rgt., distaccato in Latisana, è stato interessato dall'alluvione del 4 novembre ... Relativamente alle opere di soccorso alla popolazione civile, il comando del btg., in seguito alle allarmanti condizioni del Tagliamento provvedeva: - a intervenire con un drappello di 1 ufficiale, 4 sottufficiali e 60 soldati nei lavori di rafforzamento e sopraelevazione degli argini del fiume; - a inviare, presso l'Ospedale civile e l'Asilo Infantile di Latisana, 2 drappelli di 1 sottufficiale e 15 soldati ciascuno per sgomberare tutti i materiali del piano terra e trasportarli ai piani superiori. « Constatata la necessità di un rinforzo, questo veniva chiesto al Comando della Regione Militare N.E. nel numero di 100 uomini. << Con l'aggravar si delle condizioni del Tagliamento veniva ordinato lo sgombero della cittadina e relative frazioni sui vicini paesì di Muzzana, Rivignano e S. Giorgio di Nogaro. In tale operazione, iniziata alle ore 13 del 4 novembre, venivano sgomberate circa 700 persone, impiegando un drappello costituito da 1 uff., 1 sott., 17 militari di truppa autieri, 15 automezzi pesanti, 2 autovetture e relativo personale del 73-0 Rgt. e del 5° Autogruppo del V C.A. « Alle ore l 7 pervenivano di rinforzo l 00 uomini forniti dal Rgt. f. "Nembo", che venivano impiegati per la sopraelevazione dell'argine in zona campo sportivo di Latisana. « Alle ore 19 il f. Tagliamento, dopo aver tracimato nella zona tra Latisanotta e Ronchis, rompeva l'argine sinistro in corrispondenza di Villa Gasperi (abitato di Latisana) per un tratto di circa 100 metri, e a sud di Latisanotta per un tratto di circa 500 metri... Per non esporre inutilmente la vita degli uomini, il Comandante del btg. ordinava ai vari drappelli di riparare in caserma e al drappello "Nembo" di raggiungere con gli automezzi la caserma "Valderle" in Palazzolo dello Stella. I drappelli durante il rientro portavano soccorsi alla popolazione e ricoveravano in caserma 12 civili... Alle ore 19,15 la caserma veniva allagata . e il massimo livello dell'acqua raggiungeva i m 2,80 alle ore 6,30 del giorno 5 ... « Dopo il deflusso delle acque, avvenuto nella notte tra il 5 e il 6 novembre, i militari, pur essendo provati fisicamente e moralmente, hanno recato soccorso alla popolazione di Latisana, . fornendo acqua, viveri e sgomberando macerie e fango, così da permettere il ritorno nelle proprie abitazioni ai cittadini»; - dalle MM.SS. del 132° rgt. carri · della D. cor. «Ariete.» (Aviano): « ... Alle opere di soccorso partecipa il 132° rgt. carri che invia . reparti nelle località di Pordenone, Motta di Livenza, Prata . di Por-
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denone e Oderzo, per un totale di 15 uff., 32 sott., 180 militari di tr. i quali operano con 18 autocarri, 4 AR, 27 M113 (anfibi), 4 moto. Vengono messe in salvo complessivamente 1.465 persone a Motta di Livenza, 12 a Oderzo, 3 a Pordenone (1) ... « Alle popolazioni sinistrate vengono distribuiti, tramite le Autorità locali, i seguenti quantitativi di materiali e viveri: - a Prata di Pordenone: 150 brande, 150 teli da tenda, 160 materassi di crine, 160 traversini; - a Motta di Livenza: 50 materassini pneumatici, 5 soffietti gonfianti, 100 coperte da campo, 450 razioni viveri ordinarie confezionate con le cucine rotabili del rgt. « Infine, dagli ufficiali medici del rgt., impegnati nelle varie località, vengono distribuiti materiali di pronto soccorso e vari preparati per la potabilizzazione dell'acqua ... »;
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dalle MM.$$. del Cdo III B. missili (Portogruaro}: « Dal 4 al 30 novembre, i reparti dipendenti hanno fornito giornalmente le forze, i mezzi e i materiali necessari richiesti dai rispettivi Comandi Zona o di Presidio interessati. << I reparti hanno operato nelle seguenti zone: Presidio di Brescia: XV gr. a. pes.; C.M.Z. di Vicenza: XXI btg. g.p. e XIII rep. R.R.R.; Presidio di Trento: XIV gr. a. pes.; Presidio di Portogruaro: 3° rgt. a. msl. e 13a cp. trasm.; Presidio di Oderzo: 3° rgt. a. msl.; Presidio di Verona: XIII G.A.O. (Gruppo Acquisizione Obiettivi). (1) Nel corso cli tali interventi, perde la vita il bersagliere Eros Perinotto, mentre il cap. magg. Attilio Gallo rimane gravemente ferito. Al Perinotto viene . poi conferita la medaglia d'oro al valor civile alla memoria, con la seguente motivazione: « Unitosi volontariamente, in qualità di radiofonista, all'equipaggio di un mezzo cingolato impegnato ùt rischiose operazioni di soccorso a popolar.ioni colpite da violenta alluvione, restava coraggiosamente al suo posto mentre il pesante veicolo, travolto da un improvviso gorgo, veniva trascinato dalle acque impetuose. Il suo eroico olocausto consentiva ad altri mezzi operanti nella zona di captare i segnali di pericolo e di trarre in salvo i commilitoni che nel frattempo avevano evacuato il carro. Fulgido esempio di nobile altruismo e di elevatissimo attaccamento al dovere. - Ponte di Piave, località Levaaa (Treviso), 5 novembre 1966 ». Successivamente, in data 30 marzo 1968, in onore del bersagliere caduto viéne scoperto un busto in bronzo nel piazzale della caserma del 132° rgt. carri in Aviano. Presenziano alla cerimonia le più alte autorità civili, militari e religiose del circondario e dei comuni della zona, nonché un'immensa folla.
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« Personale impiegato (forza media giornaliera) 10 U., 20 SU., 200 Tr. Giornate di presenza: 256 U., 509 SU., 5:776 Tr., con punta massima di 38 U., 57 SU., 1.011 il giorno 4. Mezzi: 40 automezzi dei vari tipi; 2 autoambulanze, 2 gruppi elettrogeni, 1 apripista, 2 gru, 5 autobotti, 1 ponte Bailey, 3 ponti radio, 2 autoradio, 3 cucine rotabili. « Personale civile salvato: 20 7 persone; trasportato: 3 .420; << Capi di bestiame recuperati: 63; interrati: 383. Animali da cortile distrutti 4.537. « Materiali e masserizie. vari trasportati: q .li 14 .195. « Detriti (fango, ecc.) tonn. 615. << Materiali ceduti o distribuiti: 13 lettini, 41 O materassi di crine e 36 pneumatici, 375 coperte, 150 pacchetti medicinali, 1.050 sacchetti a terra, 150 sgabelli di legno»;
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dalle MM.SS. del 5° rgt. genio (Udine): « ... Le prime richieste d'intervento dal comando del V CMT pervengono nel primo pomeriggio del giorno 4 e, da tale data, gli interventi del rgt. si susseguono ininterrottamente nelle giornate successive, fino a richiedere il massimo impegno nei giorni 8-9 e 10 novembre, Per alcuni reparti l'attività si protrae fino al gennaio 1967. « .. .Si distinguono la 2a cp. fotoelettricisti e il V btg. pionieri di C.A. La 2a cp. f. e. inter.viene fin dalle prime ore del pomeriggio del giorno 4 nelle zone di Latisana e di S. Michele al Tagliamento. Alcune stazioni f. e. giungono sui luoghi d'impiego direttamente dalle zone di Vittorio Veneto e di Padova, dove si trovano distaccate per la giornata delle FF.AA. Le prime prendono a funzionare durante la stessa sera del 4 per illuminare le zone allagate di Latisana. Nei periodi successivi vengono inviati altri nuclet fotoelettricisti nelle zone di Caorle, Treviso, Prata di Pordenone, Grado, Oderzo, Palazzolo dello Stella, Tolmezzo, Casarsa, S. Vito al Tagliamento, Musile di Piave, Pontebba, Meduna di Livenza. Per la 2a cp. il massimo impegno si ha durante il periodo fra il 9 e il 20 novembre, durante il quale sono in azione, notte dopo notte, senza interruzione, tutto il personale' e tutti i mezzi del reparto. Inoltre 4 stazioni f. e. vengono inviate a S. Rocco di Polesine, ove operano fino ai primi di gennaio 1967... « Il V btg. pionieri viene impiegato, fin dal pomeriggio del 4, con vari distaccamenti nelle zone di Venzone, Palazzolo dello Stella, Codevigo, Vigodarzere, Latisana, Esemon di Sotto, Bonifica Sette Sorelle, Monastir di Treviso. In tali località all'inizio i nuclei operano, con natanti, azioni di salvataggio di persone in pericolo di vita, r~muovono frane e compiono lavori di rafforzamento con apripista e pale caricatrici. Gli interventi vengono effettuati ininterrottamente, 411
di giorno e di notte, in presenza di acque vorticose rese più insidiose da ostacoli semisommersi e da materiali galleggianti, che la violenza della corrente spinge contro le imbarcazioni, obbligando i soccorritori a rischiose manovre. « Nella zona di Portogruaro-Concordia Sagittaria viene gittato un ponte su galleggianti pneumatici sul fiume Longon, a valle di una grossa frana. Tale ponte ha lo scopo di consentire il ripristino del traffico e il gittamento avviene di notte, nonostante il pericolo di estensione della falla, che causerebbe imprevedibili conseguenze per i militari... « ·cessata l'urgenza per il salvataggio di vite umane, i pionieri del btg. vengono impiegati per la raccolta, il trasporto e l'interramento di numerose carogne di animali e per lo sgombero delle vie da masse di materiali e di fango accumulati dalle acque in piena... « Anche il I e il IV btg. minatori del rgt. vengono saltuariamente impiegati in rinforzo ai due reparti ora menzionati... « Nel complesso, il 5° rgt. g., nel periodo dal 4 novembre all'l gennaio 1967 fornisce nelle opere di soccorso: 22 uff.,· 34 sott., 307 uomini di tr., 73 automezzi vari, 14 stazioni f.e., 6 gruppi elettrogeni per illuminazione campale, 20 barchetti d'assalto, 20 guide M2, 14 campi per materiale da ponte Krup Man (pari a m 60), 5 barchetti di plastica a motore, 3 attrezzature pneumatiche, 1 complesso escavatore, 2 apripista a lama ... « Al termine degli interventi, gli automezzi hanno percorso·circa 30 mila km, le persone salvate sono state 982, i capi di bestiame recuperati vivi 169, quelli interrati 3.070 (in maggioranza tacchini) ... »;
dova):
dalle MM.SS. della Direzione di Sanità della R.M.N.E. (Pa-
« In occasione dell'alluvione del novembre 1966, la Direzione di Sanità della Regione Militare Nord Est è stata chiamata a concorrere all'organizzazione dell'opera di soccorso in favore · delle popolazioni sinistrate. << Sono state impiegate dall'8 al 27 novembre la 4" e la 5• Sezione Disinfezione, rispettivamente nel Polesine e nella Bassa friulana. « La 5" è stata potenziata dalla 3" Sezione Disinfezione proveniente da Milano. « Sono stati bonificati i centri abitati e numerose abitazioni rurali delle zone allagate ed è stato provveduto alla potabilizzazione dell'acqua destinata all'approvvigionamento idrico. « Inoltre sono stati attuati la disinfezione e l'interramento dei seguenti capi di bestiame:
-
412
bovini ed equini
n.
110
6 suini e ovznt » - animali da cortile » 18.000 « E' stata disposta l'istituzione, da parte dell'Ospedale Militare di Padova, di due posti di pronto soccorso per l'assistenza alle popolazioni alluvionate ed ai militari in azione nel Polesine: uno a Contarina, l'altro a Polesine Camerini (Rovigo). « Il posto di pronto soccorso di Contarina ha funzionato dal 14 novembre 1966 al 6 dicembre 1966, quello di Polesine Camerini dal 14 novembre al 21 dicembre 1966 »;
-
dalle MM.SS . del V Reparto Elicotteri (Casarsa della Delizia):
« L'attività svolta dal V Reparto Elicotteri nelle operazioni di soccorso, sviluppata in occasione della recente alluvione nella pianura Veneto-Friulana e nelle vallate del Bellunese, è sintetizzata dai seguenti dati: - personale impiegato: 10 ufficiali, 21 sottufficiali, 10 uomini di truppa; mezzi impiegati: 7 elicotteri A.B. 204/B in 143 missioni per un totale di ore di volo 138; persone trasportate: 17 persone tratte in salvo da situazioni critiche; 330 sgomberate; materiali trasportati: kg 52.350 di viveri e materiali di vari o ti po » ( 1) .
COMANDO TRUPPE CARNIA Le zone interessate sono: alta e media Val Tagliamento, Val But, Val Degano, Val Fella, Val Sugana. Gli interventi sono compiuti dai reparti della B. alp. « Julia », di cui vengono qui di seguito riportate alèune testimonianze: -
dalle MM.SS. del Cdo B. alp. « Julia » (Udine) :
Nel periodo dal 4 al 24 novembre, i reparti della Brigata hanno fornito un consistente concorso di personale e mezzi a favore delle popolazioni della Carnia e del Tarvisiano colpite dalle alluvioni. <<
(1) Le MM.SS. del V rep. elicotteri recano in dettaglio lo svolgimento cronologico delle operazioni dal 4 al 23 novembre: Le punte massime di queste ultime si hanno nei giorni seguenti: 8 novembre: 11 missioni; kg).550 mater. trasp.; 19 persone sgomberate; » » 4.570 » » 33 » » 9 novembre: 9 - 10 novembre: 19 » » 1.110 » » 34 » » - 12 novembre: 17 » » 7 .925. » » 37 » » - 13 novembre: 14 » » 7.910 » » 37 » »
413
« Il numero complessivo delle presenze è stato di 3.372, con l'impiego di 179 ufficiali, 138 sottufficiali, 3.415 militari di truppa. « Giornalmente sono stati impiegati i seguenti mezzi: 20 autocarri, 7 autobotti, 1 autobus, 1 pala caricatrice, mezzi vari per i collegamenti. « Gli interventi sono stati effettuati per trarre in salvo persone, _bestiame e masserizie; ricerca persone scomparse; trasporto in luoghi di cura di persone ferite o ammalate; ripristino strade e ponti; sgombero macerie; rifornimento viveri e medicinali; rifornimento idrico; ripristino collegamenti con le zone rimaste isolate. « I reparti sono stati impiegati nelle seguenti zone: Tolmezzo, Tarvisio, Cave del Predii, Sella Nevea e Rifugio Gilberti (per la ricerca di un gruppo di speleologi), Malborghetto, Val Bruna, Piani di Luzza, Cercivento, Socchieve, Forni Avoltri, Forni di Sopra, Ovaro, Venzone, Portis, Pioverno e Muina »;
-
dalle MM.SS. dell'8° rgt. alp. (Tolmezzo): « ... Nella notte sul 4 novembre, in tutta la zona della Carnia, del Canale del Ferro e della Val Canale si ha il repentino ingrossamento di tutti i corsi d'acqua, dai rìi più modesti ai torrenti e ai fiumi veri e propri che ... straripano, arrecando ovunque gravissimi danni. « Fin dal primo delinearsi del pericolo, le varie autorità civili invocano aiuto e soccorso al Comitato d'emergenza tempestivamente costituitosi in Tolmezzo e di cui fa parte il comandante del Presidio Militare. Su ordine di quest'ultimo, l'8° Alpini interviene nei seguenti soccorsi: - Tolmezzo - sgombero bestiame e masserizie da case e cascine circondate dalle acque; sorveglianza argini torrente Chiaro (cp. Cdo rgt.); - Ma/borghetto - sgombero persone, bestiame e masserizie, salvataggio di 18 persone, recupero di 5 capi di bestiame (btg. "L'Aquila"); - Tarvisio e Cave del Predil - sgombero persone, bestiame e materiale vario, sorveglianza argini (btg. "L'Aquila"); - Forni Avoltri - sgombero persone, bestiame e masserzzze, recupero salme, ripristino viabilità, riparazione acquedotto, soccorso colonia P.O.A. rimasta isolata (btg. "Mondovì"); - Venzone, Partis e Pioverno - sgombero id., ripristino viabi-. lità, rifornimento idrico, allacciamento telefonico tra Venzone e Pioverno (btg. "Tolmezzo"); - Paluzza - ripristino viabilità, sorveglianza argini Canale di Corto, collegamento telefonico tra Paluzza e Ravascletto; ponte radio Ravascletto-Rigolato-Forni Avoltri ( btg. "Mondovì");
414
-
Forni di Sopra - ripristino viabilità (btg. "Tolmezzo"). « Personale impiegato: 19 U., 22 SU., 390 militari di Tr. « Mezzi : 21 autocarri, 3 gruppi elettrogeni, cucine da campo, attrezzature varie »;
-
dalle MM.SS. del 3° rgt. :l. mon. (Udine): « .. . Il rgt. interviene con numerosi drappelli nelle operazioni di soccorso, che si protraggono fino al 24 novembre. Tali drappelli, costituiti dai gruppi "Udine" e "Pinerolo" distaccati a Tolmezzo, e dal reparto comando reggimentale alla sede di Udine, impiegano complessivamente, nel periodo d'intervento, 59 ufficiali, 54 sottufficiali, 1.215 uomini di truppa. A favore di ospedali e popolazioni vengono messe a disposizione cucine rotabili, autobotti e quanto di materiale minuto possa servire per lo sgombero e il trasporto dei detriti. Innumerevoli viaggi sono effettuati con mezzi militari, sia per il trasporto dei militari sui luoghi colpiti che per il trasporto dei materiali necessari alle popolazioni... ». VI C.A. (BOLOGNA) Le zone alluvionate sono comprese nella regione dell'Emilia-Romagna. Nella Bassa bolognese, ove sono straripati il Samoggia, il Lavino e il Reno allagando i comuni di Sala Bolognese, Colombarola, Bonconvento, Padulle, Castello d'Argile, Calderara di Reno, Castelcampeggi e S. Giovanni in Persiceto, vengono fatti intervenire distaccamenti: - del rgt. g. fv. di sede in Castelmaggiore, per complessivi 5 U., 4 SU., 50 uomini di Tr. con 32 autocarri, numerosi barchetti M2, barchetti f .b. e attrezzature varie; - del 2° rgt. g. pt. di Piacenza, per complessivi 2 U., 2 SU., 34 Tr. con 6 autocarri, 6 barconi f.b.; - del 18° rgt. a. c/a I., di stanza in Rimini, di 2 U., 3 SU., 75 Tr., 4 autocarri; - del I autoreparto, di stanza nel capoluogo, con 15 autocarri medi e pesanti; - del VI btg. t. con vari mezzi di collegamento. Nella Bassa modenese ove, per lo straripamento del Secchia e del Panaro, sono allagati i comuni di Soliera e Bomporto e varie frazioni, viene fatto intervenire un drappello del 2° rgt. pt. con 1 U., 3 SU., 24 Tr. con 5 autocarri e 9 barconi f.b. 415
In provincia di Mantova, lo stesso 2° rgt. pt. opera a Ostiglia, allagata dal Po, con 1 U., 2 SU., 28 Tr. e natanti vari. In provincia di Ravenna interviene il 18° rgt. a. c/ a 1. di Ri. mini con 5 U., 14 SU., 107 Tr. e 28 autocarri. In provincia di Forlì (Gambettola) lo stesso rgt. opera con 3 U., 3 SU. , 59 Tr., 5 autocarri. Gli interventi sono ovunque volti allo sgombero di persone da case e cascine circondate dalle acque, sgombero di masserizie e bestiame, distribuzione di viveri a famiglie rimaste isolate, trasporto di civili a centri di raccolta. Le operazioni di soccorso si protraggono per tutto il mese di novembre. Segue la breve narrazione d'uno dei reparti impegnati: dalle MM.SS. del 2° rgt. pontieri (Piacenza): « .. .Nella zona bassa del comune di Sala Bolognese e precisamente in località Ponte di Bagno di Piano, i pontieri procedono, per circa una settimana, prima a mettere in salvo la popolazione e dopo al recupero delle carogne; queste ultime consistenti in pesanti animali, imbrigliati sulle vigne o sugli alberi, alcuni infilati nei pozzi colonici e molti altri ancora legati nella propria lettiera della stalla ... A volte è stato impossibile il recupero se non preceduto dallo squarcio dei muri della stalla stessa ... Il lavoro è affrontato con çelerità e anche sotto la pioggia per portare a termine il lavoro di recupero, prima che le carogne raggiungano il punto di mettere in pericolo l'incolumità pubblica di una vasta zona della Bassa bolognese ... ». -
VII CMT (FIRENZE) Il 4 novembre vede lo straripamento dell'Arno a Firenze e provincia, nonché nei pressi di Pisa, e dell'Ombrone a Grosseto e dintorni. Le conseguenze dell'alluvione nel capoluogo toscano sono gravissime, cosl come sono drammatiche quelle dell'alluvione nel capoluogo maremmano. L'ALLUVIONE DI FI RENZE La calamità che colpisce Firenze non trova riscontro nella storia della città. L'Arno, gonfiatosi dopo giorni di persistente pioggia torrenziale, nelle prime ore del mattino rompe gli argini in più punti. L'acqua invade la parte bassa della città stessa, allagando in pratica i 2/ 3 dell'agglomerato urbano. Di fronte alle dimensioni del disastro il Cte del VII CMT, gen. C.A. Ugo Centofanti, presi accordi con le Autorità Politiche, attiva con la maggiore immediatezza possibile le truppe di stanza nel capoluogo e quelle dislocate nel resto del 416
territorio di giurisdizione della Regione Tosco-Emiliana, non impegnate nei soccorsi in Emilia o in provincia di Pisa, mentre da parte dello S.M.E. viene disposto l'afflusso a Firenze di unità di rinforzo da altre Regioni Militari. L'opera di soccorso si presenta quanto mai ardua, complessa e irta di difficoltà dovute alle caratteristiche stesse dell'alluvione. Infatti l'enorme massa d'acqua che continua a irrompere nella città, la violenza della corrente, la strettezza delle strade e la loro ostruzione dovuta alle centinaia di autoveicoli che vengono trasportati, travolti e spesso ammucchiati gli uni sugli altri, creano ostacoli al movimento degli uomini e dei mezzi. Ma, unitamente ai VV.FF. e a moltissimi volenterosi, i reparti ,militari presenti e quelli che, in breve volgere di tempo, prendono ad affluire con mezzi, materiali e attrezzature speciali, danno subito vita ai loro interventi tesi, all'inizio, a salvare quante più vite umane sia · possibile e a soccorrere famiglie e singoli rimasti senza casa, senza viveri e senza indumenti, quindi, non appena l'onda di piena è trascorsa, a facilitare il deflusso delle acque, a svuotare scantinati, a sgomberare strade dall'enorme massa di fango e materiale putrido rimasta, a ripristinare l'erogazione dell'energia elettrica, così da permettere la ripresa della vita cittadina. Alle operazioni di soccorso - che per alcune unità hanno termine sul finire del mese di novembre, per il grosso nella prima decade di dicembre, mentre alcune unità protraggono il loro intervento fino agli ultimi giorni dell'anno - partecipano in complesso 436 U., 611 SU., 7.216 uomini di Tr. Le unità dell'Esercito impiegate, sia in Firenze che nei dintorni - e, appunto per periodi più o meno lunghi a seconda delle esigenze - in base alle MM.SS. sono le seguenti:
VII CMT (Firenze)
Brigata
-
f.
« Friuli »
78° rgt. f. « Lupi di Toscana » (Firem~e) XIX btg. cor. (Rovezzano) gr. a. cam. (Firenze) cp. g.p. » cp. t. » autoreparto »
VII autoreparto (Firenze) VII sez. Disinfezione » XLIII btg. t. C.A. »
u. 15
u. 21
su. 13
su. 37
TR.
474
TR.
360 417
~segue VII CMT) Brigata f. «Trieste»
-
40° rgt. f. «Bologna» (Bologna) XI btg. cor. (Ozzano Emilia) gr. a. cam. « Trieste » (Bologna) cp. g.p. « Trieste » » autoreparto «Trieste» (Budrio)
u.
14
su. 18
TR.
219
VI C.A. (Bologna)
-
B. paracadutisti « Folgore » (Livorno) 121° rgt. a. e/ape. (Bologna) 2° rgt. pontieri (Piacenza) rgt. g. fv. (Castelmaggiore) VI btg. g.p. (Bologna) VI autoreparto (Budrio) VI sez. Disinfezione (Bologna)
u.
su.
TR.
156
247
1.759
u.
su.
TR.
179
213
3.625
u.
su.
TR.
III C.A. (Milano) rgpt. di form. « Legnano » » » » << Cremona » » » » « Centauro » (1)
VIII C.M.T. (Roma)
-
rgt. « Gran. di Sardegna» (Roma) 17° rgt. f. «Acqui» (Sulmona) 1° rgt. b. cor. (Civitavecchia) rgt. c. « Lancieri di Montebello » (Roma) C.U.S. « Granatieri di Sardegna » (Roma) VIII autoreparto (Roma)
24
37
399
( 1) Del rgpt. « Legnano >> fanno parte elementi e mezzi delle seguenti unità: 67° e 68° rgt. f., 4° rgt. cor. e 3° rgt. b., btg. g.p. «Legnano», •I sez. Disinfezione; del rgpt. «Cremona»: 22° rgt. f., btg. g.p. «Cremona»; del rgpt. «Centauro»: I B. mec., III B. cor., btg. g.p. «Centauro» e cp. g.p. delle predette Brigate, cp. g.p. « Taurinense ». Il totale dei mezzi che . i tre raggruppamenti recano al seguito è costituito da 301 autocarri fra leggeri, medi e pesanti, 15 apripista, 6 escavatori, 9 autosoccorso, 3 autogru, 36 Ml13, 90 natanti, 9 motopompe, 18 guide da ponte, 8 autoradio, 17 gruppi Pinazza, 24 serbat'oi acqua. Gli uomini rientrano per la maggior parte alle sedi di provenienza il 22 novembre.
418
Enti dipendenti dallo S.M.E.
Scuola di fanteria (Cesano) Scuole della Motorizzazione (Cecchignola) Scuola Tecnici Elettronici d'artiglieria (Cecchignola) Centro Add. Aviazione Leggera Esercito (Viterbo) I Reparto Elicotteri (Viterbo) X C.M.T. (Napoli) - X sez. Disinfezione XI C.M. T. (Palermo) XI sez. Disinfezione (1)
TOTALE GENERALE
u. 25
u.
su. 44
su.
TR.
350
TR.
2
2
30
436
611
7.216
Qui di seguito, le relazioni del VII CMT e di alcuni Comandi, Unità, Corpi, reparti ed Enti impegnati: -
dalle MM.SS. del VII CMT (Firenze): (stralci) « ... Le zone maggiormente colpite, in Toscana, sono: - Firenze città; - zona ad ovest di Firenze compresa fra Peretola-autostrada Firenze Mare sino al km 10, Poggio a Gaiano, Corso T. Ombrone sino alla chiusa della Gonfolina, SS Tosco-Romagnola; - S. Maria a Monte, Castelfranco di Sotto, S. Croce sull'Arno, Fucecchio, f,mpoli, Montelupo Fiorentino, Pontassieve, Reggello, Pontedera, ,Castelfiorentino, Poggibonsi, Montevarchi, Grosseto ... Giorno 4 novembre « Alle ore 00,30 il Prefetto di Arezzo richiede al Presidio Militare di Arezzo un concorso di 30 militari con relativi automezzi per le località ·di Montevarchi-S. Giovanni Valdarno, per parziale alluvionamento della zona. Il concorso è accordato ... (1) Alle operazioni di soccorso partecipano altresl: MARINA: COMSUBIN (Comando Subacquei Incursori); Raggruppamento « Teseo Tesei »; Comando Marina Taranto. AERONAUTICA: 2 elicotteri; 1 distaccamento della 2• Reg. Aerea. . GUARDIA DI FINANZA: ga Legione. ESERCITI STRANIERI: 101° Genie Gevechts Groep (Reparto Olandese) con sede in Wezep (Holland) Kaserne Princess Margriet.
419
, « Tra le ore 04,10/04,30 perviene al Comando, da parte della
Questura, richiesta di un concorso di 20 uomini e 2 autocarri da inviare al Girone di Rovezzano ed a Varlungo per rilevare alcune persone abitanti in case prossime all'Arno ed in pericolo di allagamento. La richiesta viene inoltrata al Comando Brg. Friuli ... che la esaudisce impiegando personale e mezzi della Caserma "Predieri" di Rovezzano. Viene altresì dato il preavviso alla predetta G.U .... « Alle ore 05,15 viene interessato il Comando della Brg. f. "Trieste" in Bologna perché faccia conoscere la disponibilità di barchetti completi di equipaggio della cp. g.p. "Trieste" tenendoli pronti per eventuali richieste ... « Alle ore 06,10/06,40 in Prefettura - presenti il Capo Ufficio O.A. e il Sottocapo di S.M. del Comando Regione - è in corso l'esame della situazione delle seguenti località periferiche: GironeRovezzano-Varlungo,· Anconella; T avernuzze; Montelupo Fiorentino; Empoli; Signa e Lastra a Signa; Pontassieve; S. Donnino. Richieste avanzate all'Autorità Militare: - l'invio di barchetti a Pontassieve; - dati relativi alla disponibilità delle forze del Presidio di Firenze in caso di ulteriori esigenze di intervento. Alle ore 06,45 il Comando Regione dispone l'invio dei richiesti barchetti a Pontassieve ... .. .Attraverso: la notizia che la Caserma "Predi eri" di Rovezzano (sede del XIX btg. cor., del gr. a. camp., della cp. g.p. "Friuli" e del XIX Deposito Misto) è parzialmente allagata e i Comandanti delle unità stanno provvedendo a portare in zona asciutta i mezzi e i materiali recuperabili; - le informazioni attinte in Prefettura; le segnalazioni che via via giungono da Ufficiali e Sottufficiali impossibilitati a uscire dalle proprie abitazioni ubicate nelle zone più vicine all'Arno e in particolare nel quartiere di Bellariva, si va configurando una situazione di gravità per la città di Firenze che induce il Cte della Regione ad adottare i seguenti provvedimenti: - in un primo tempo, ad allarmare le unità della Brg. "Friuli", autorizzandole ad intervenire di iniziativa nelle zone limitrofe a soccorso delle popolazioni; a ordinare lo sgombero nella Caserma "Perotti" di Coverciano del personale e dei mezzi recuperabili dalla Caserma "Predieri" di Rovezzano; a costituire presso la prima Caserma una base operativa per l'approntamento di nuclei misti di soccorso da impiegare su ordine del Comando Regione (d'iniziativa o a richiesta); a distaccare permanentemente presso la Prefettura un Ufficiale qualificato di collegamento; - in un secondo tempo, in vista della eventualità, in effetti verificatasi, di non poter impiegare sulla destra dell'Arno - e cioè nella
420
parte più popolata della città - il personale e i mezzi del 78° rgt. f. dislocato a Scandicci: ad allertare la Brg. f. "Trieste", ordinandole di inviare immediatamente a Firenze una consistente aliquota di M. 113 e di elementi del genio p. con barchetti, per rinforzare i pochi mezzi similari che la Friuli aveva al momento disponibili; a richiedere al VI C.A. l'invio di aliquote di unità pontieri e pionieri con barchetti; a richiedere alla Brg. Paracadutisti l'invio di elicotteri... << ... Alle ore 21,00 giungono a Firenze ... due elicotteri della Brg. Paracadutisti che, nella stessa giornata in 16 missioni su Pereto/a, Firenze, Certaldo, Castelfiorentino, Montelupo, S. Salvi, effettuano: n. 7,35 ore di volo 95. trasporto di materiali di prima necessità q. >> 105. salvataggi « Nel frattempo intervengono per soccorsi urgenti: - d'iniziativa del Comando Regione, su segnalazione di Enti vari: 1 Ufficiale, 1 Sottufficiale, 20 uomini di truppa del 78° rgt. f. per arginare con sacchetti a terra un argine del F. Greve a Scandicci; - 4 Ufj., 7 Sott., 40 Tr. con 13 M.113 del XIX btg. cor. per evacuazione popolazione, trasporto acqua e viveri nelle zone di Rovezzano e Varlungo; - 1 Uff., 8 Tr., con un barchetto e un automezzo pesante della cp. g.p. "Friuli" per evacuazione dieci famiglie isolate in località Contea (Pontassieve); - 1 Sott., 8 uomini di Tr. con un automezzo della cp. g.p. "Friuli" per soccorso alla popolazione civile in località Il Girone; - 1 Ufj., 1 Sott., 15 uomini di Tr. con 6 automezzi pesanti del 7° autoreparto per evacuazione popolazione civile da via Aretina e da Varlungo; - su richiesta della Prefettura: 2 Uff., 2 Sott., 30 uomini di Tr. con 2 automezzi del 78° rgt. f. a disposizione del Comune di Firenze; - 1 Sott., 5 uomini di Tr. con 5 autobotti del reparto R.R.R. "Friuli" per distribuzione acqua nella zona Campo di Marte; - 1 ·Sott., 10 uomini di T r. con 2 automezzi del R.R.R. "Friuli" per soccorsi urgenti alle Cascine; - su richiesta dei CC. di Signa: 1 U ff ., 1 Sott., 20 soldati del 78° rgt. f,; - su richiesta del Comune di Scandicci: 1 Sott., 10 soldati con 4 automezzi del 78° rgt. f. per trasporto masserizie e acqua ... « Tra le ore 20,30 e le ore 21,30 giungono da Bologna: - 1 Uff., 7 Sott. e 26 uomini di Tr. con 14 barchetti e 6 automezzi della cp. g.p. "Trieste"; - 1 U ff., 9 militari di T r. con 5 A R del I / 40° rgt. f.
421
« Alle ore 22 giungono da Piacenza 1 Uff., 1 Sott., 24 uomini di Tr. con 18 barchetti e 6 automezzi del 2° rgt. g. pt.
Giorno 5 novembre 1) Nella notte sul 5 e durante la giornata un nucleo del rgpt. incursori "Teseo T esei" della Marina Militare, composto da 3 U ff., 2 Sott., 34 marinai (giunti alle ore 18 del 4 a Firenze da La Spezia) con 10 battelli pneumatici effettua: interventi nella città di Firenze per salvataggio civili isolati; - distribuzione di generi di conforto in zone isolate dall'acqua; - interventi per salvataggio civili isolati dalle acque sull'autostrada Firenze-Mare. 2) Nella notte tra le ore 04,00 e le ore 06,00 giungono a Firenze da Bologna: - 1 Uff., 8 uomini di T r. con 8 automezzi e gruppi elettrogeni del III /40° rgt. f.; - 1 Uff., 1 Sott. e 11 uomini di Tr. con 5 M.113 del I/40° rgt. f. 3) Alle ore 08,30 sono inviati in soccorso alla popolazione:
3 M.113, 2 automezzi e 6 barchetti a Empoli; 1 M.113, 2 automezzi e 6 barchetti a Fucecchio. 4) Anche il personale e i mezzi del 2° rgt. g. pt. sono impegnati per l'intera giornata in Firenze, soprattutto nelle zone di ponte S. Nicolò e Ponte Vecchio ed effettuano: il salvataggio e lo sgombero di 140 civili; il rifornimento idrico e di viveri alla popolazione della città. . ..Nella mattinata vengono riforniti: - d'acqua, i civili del rione S. Croce e la Legione CC.; - di viveri, acqua, medicinali e disinfettanti gli ospedali degli Innocenti e di S. Maria Nuova. Vengono inoltre: - installati gruppi elettrogeni negli Ospedali Majer (fin dalla sera del 4, dove sono salvati numerosi neonati in incubatrice), S. Giovanni di Dio e degli Innocenti, per consentire il funzionamento delle sale operative; - installate due motopompe alla Soprintendenza alt~ Belle Arti; - messe in postazione fotoelettriche a Campo di Marte per la base di elicotteri. -
5) Agli elicotteri della Brg. Paracadutisti si aggiungono 2 elicotteri del 1° Reparto Elicotteri di Viterbo e n. 3 del C.A.A.L.E. che, in 48 missioni di soccorso a Firenze (soprattutto nella zona di Bella-
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riva), a S. Croce sull'Arno, a S. Maria a Monte (Fucecchio), a Ponte a Coppiano effettuano: - ore di volo n. 28,30 » 225 - salvataggi di persone 95 (1) - trasporto di materiali di prima necessità q. 6) Dai reparti della Brg. Friuli vengono nella giornata concessi i seguenti concorsi:
78° rgt. f.: - d'iniziativa: 2 C.L. per trasporto acqua per la popolazione di Firenze; 1 Uff. e 10 uomini di Tr. con 2 C.L. a disposizione del Comune di Scandicci; 20 uomini di Tr. con 1 automezzo a disposizione del Comune di Firenze per opere di soccorso; - su richiesta: 1 Sott., 10 uomini di Tr. e 3 automezzi ai CC. di Legnaia; 2 Uff., 2 Sott., 50 uomini di Tr. con 1 AR e 3 automezzi a disposizione della Questura di Firenze; 1 Uff., 10 uomini di Tr. con 1 automezzo, su richiesta della Prefettura, per soccorso alla popolazione isolata di Ugnano; 2 automezzi per trasporto acqua all'ospedale di Monte Uliveto; XIX btg. cor.: - 4 Uff., 4 Sott., 40 uomini di Tr. e 9 M.113, d'iniziativa, per evacuazione popolazione, trasporto acqua e viveri nelle zone di Rovezzano, S. Andrea Bellavista; 3 Uff., 3 Sott., 32 uomini di Tr. con 4 M.113, 2 C.M., 6 barchetti su richiesta della Prefettura per soccorso alle popolazioni di Brozzi, S. Mauro, S. Donnino; gr. a. cam. « Friuli »: - d'iniziativa: 1 Uff. e 10 uomini di Tr. con un trattore leggero per recupero automezzi civili e per sistemazione argini e fossi nelle vicinanze della Caserma; - su richiesta della Prefettura: 1 Uff . medico e 10 uomini di Tr. per concorso nell'opera di recupero e sotterramento carogne a Nave di Rovezzano; cp. g.p. « Friuli »: - su richiesta della Prefettura: 1 Uff. e 3 uomini di Tr. con un M.113 per trasporto acqua e viveri a Ponte alle Mosse;
autoreparto « Friuli »: - su richiesta della Prefettura: 20 automezzi per evacuazione popolazione e distribuzione acqua e viveri nella città di Firenze. (1) Oltre ai 7 elicotteri dell'Esercito operano, con base al Campo di Marte: 2 elicotteri uso generale dell'Aeronautica Militare; 1 elicottero uso generale dei CC.
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La Brg. << Friuli » ha inoltre messo a disposizione per il Centro di soccorso di Coverciano: 3 Uff., 2 Sott., 86 uomini di Tr. con 5 automezzi. Nella serata, tra le ore 19,30 e le ore 22,15 sono giunti a Firenze da Bologna i seguenti rinforzi da parte della Brg. f. «Trieste»: - 1 Uff. con 7 uomini di Tr. e 4 A/R dell'XI btg. cor.; - 4 Uff., 3 Sott., 66 uomini di Y.r. del 40° rgt. f. con 11 AR, 10 automezzi, 5 M.113, 20 autobotti.
Giorno 6 novembre 1) Dal giorno 6 pùò ritenersi che abbia avuto inizio un certo coordinamento dell'opera di soccorso fra Autorità Prefettizia, Autorità Comunale e Autorità Militare, grazie anche al ripristino dei primi collegamenti telefonici. 2) Particolarmente intensa l'attività del nucleo elicotteri che, oltre a ricognizioni lungo la Valle dell'Arno (in particolare sulle zone di Castelfranco di Sotto-S. Croce-Castelfiorentino) su richiesta della Prefettura ha effettuato in 80 missioni sulle zone Brozzi-S. Pietro a Ponti-S. Donnino-Signa: - ore di volo n. 73,45 - salvataggi di civili » 347 trasportando un ingente quantitativo di viveri, acqua, medicinali alle popolazioni delle suddette zone che si trovavano in situazione particolarmente critica. 3) Alle ore 06,00 viene disposto l'invio nelle zone di S. Donnino-S. Mauro-S. Piero a Ponti-S. Angelo a Lepore e Brozzi, di una colonna di soccorso costituita da 15 uff., 10 sott., 50 uomini di tr. con 10 M.113, 2 automezzi, 8 barchetti. 4) Vengono inoltre disposti durante la giornata i seguenti concorsi: - invio di 1 M.113 in zona Piazza Puccini per trasporto viveri e acqua; invio di 3 automezzi per distribuzione viveri nella città di Firenze; invio di 1 M.113 per la sistemazione della cabina ENEL di Signa e di 2 automezzi all'Ospedale Majer per trasferimento malati e invalidi; - invio di 15 autobotti per distribuzione acqua in Firenze. Altri numerosi concorsi forniti su indicazione della Prefettura, tra i quali: chiusura di falle negli argini di canali, impianti di cucine da campo per la confezione di cibi caldi. Sono rifornite casa per casa, di acqua, viveri, medicinali, coperte, indumenti, circa 10 mila persone. 424
5) Alle ore 13,00 giunge a Firenze da Civitavecchia un reparto del 1° rgt. b., costituito da 7 uff., 17 sott., 102 uomini di tr. con 3 AR, 1 autoradio, 1 ambulanza, 6 automezzi e 15 M.113. 6) Alle ore 13,45 giunge da Roma una unità della 2a Regione Aerea costituita da 4 sottufficiali, 6 avieri, 2 civili con 5 gruppi elettrogeni e 5 automezzi. 7) Tra le ore 19,30 e le 20,30 giungono da Bologna 2 sottufficiali e 16 uomini di tr. con 3 autoradio e 1 automezzo della cp. t. «Trieste». 8) Alle ore 20,00 giungono da Roma 1 uff. e 19 uomini di tr. con 10 AR del rgt. c. « Montebello », e alle ore 21,00 sempre da Roma giungono 2 uff., 3 sott., 25 uomini di tr. con 20 AR e due automezzi del 11° rgt. f. e della Scuola di fanteria. 9) Alle ore 21,00 giunge da La Spezia un gruppo di manovalanza della Marina costituito da 50 uomini e alle 21,30 da Bologna 1 uff. del VI btg. g.p. con 2 motopompe e 1 automezzo. « Vengono altresì predisposti per il giorno 7 i seguenti servizi: - costituzione di posti di blocco in Firenze con l'impiego di 100 uomini del 78° rgt. f.; - distruzione carogne nella zona di Firenze con l'impiego di 24 uomini di tr., 2 M.113, 4 automezzi, 3 lanciafiamme, 2 autogru; - sgombero del fango dalla Biblioteca Nazionale con l'impiego di 50 uomini e 3 automezzi.
Giorno 7 novembre
Incominciarono ad affluire i seguenti rinforzi: rgpt. di formazione « Legnano »: notte sul 7 e giorno 7; rgpt. di formazione «Cremona»: notte sull'8; rgpt. di formazione « Centauro »: notte sul 9 e giorno 9. I concorsi poterono così assumere un carattere più massiccio e sino al giorno 7 dicembre, anche in armonia con le direttive del Capo di S.M.E., furono principalmente rivolti a: - proseguire l'assistenza e il rifornimento alla popolazione delle zone di Brozzi-S. Donnino-S. Mauro-Lepore-S. Piero a Ponti-Campi Bisenzio; - garantire il collegamento radio tra il bacino imbrifero di Contea (del f. Sieve) e il Genio Civile di Firenze; - concorrere al recupero, interramento o incenerimento delle carogne di animali; - sgomberare la città dall'acqua, dal fango e dai detriti del['alluvione;
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- sgomberare il mercato generale da generi alimentari di origine animale ptftrescenti; - concorrere all'organizzazione dei centri di rifornimento e distribuzione viveri; - concorrere alla distribuzione dell'acqua potabile in città e zone limitrofe; - concorrere all'assistenza sanitaria e igienica della popolazione, sia mediante la distribuzione di medicinali, sia con l'impiego di squadre di disinfezione e disinfestazione; - concorrere allo sgombero e recupero di libri e di documenti da biblioteche, archivi di Stato, istituti d'arte e universitari, tribunali, ecc.; . - costituire una cintura di posti di blocco e concorrere ali' organizzazione e disciplina del(a circolazione stradale; - concorrere alla produzione di energia elettrica per Enti e Istituti di utilità pubblica; - trasportare gli aiuti internazionali provenienti dall'estero per via aerea; - assistere particolari industrie chimiche, farmaceutiche, alimentari, ecc. nello sgombero e recupero di materiali; - assistere civili in condizioni di inabilità fisica nello sgombero di masserizie; - fornire sul posto il materiale occorrente per il gittamento di un ponte Bailey a Rignano sul!'Arno; - eseguire ricognizioni tecniche e progettazioni per il gittamento di un ponte Bailey a Reggello e di un ponte galleggiante a Empoli. « Un cenno particolare merita l'operazione di ripulitura della città, che ha impegnato per trenta giorni circa 3.000 militari con speciali attrezzature militari e civili. L'operazione si presentava imponente e difficile sia per la quantità del fango e dei rifiuti trasportati dall'alluvione, sia per le caratteristiche del centro storico di Firenze e sia, infine, per l'inesistenza o inefficienza delle fognature. « I settori assegnati all'inizio alle unità dell'Esercito furono i quartieri popolari di S. Frediano e S. Croce. In seguito, l'evidenza dei fatti ha costretto le Autorità Comunali ad assegnare ai militari anche quelli di Bellariva e di Gavinana, quartieri pure assai sinistrati. « Dapprima è stato necessario ripristinare lo scorrimento lungo le principali arterie dei quartieri, liberandoli dalle macchine alluvionate e dal grosso dei detriti e del fango; in seguito lo sgombero ha assunto un carattere più capillare, interessando le vie e i vicoli minori, molti dei quali per il rigurgito dell'acqua e il successivo accumulo delle immondizie sono stati ripuliti 5-6 volte.
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« Infine, nei vari quartieri i militari sono intervenuti anche a favore dei privati, sgomberando fango e detriti di scantinati, negozi e cortili posti a piano terra ... « Questo compito ha comportato grande impegno per i militari che hanno lavorato in condizioni di estremo disagio... inizialmente anche di notte, alla luce di fotoelettriche ... in seguito, a causa dell'abbassamento della temperatura e dell'ammontare dei malati, è stata disposta la cessazione del lavoro notturno ... »;
-
dalle MM.SS. del Cdo genio del VII CMT (Firenze):
« Nelle prime ore del giorno 4 novembre, Firenze viene colpita da una gravissima alluvione... « Alla successiva opera di assistenza alla popolazione civile e di risanamento della città e zone limitrofe, il Comando Genio concorre in maniera determinante alla organizzazione e alla direzione del personale militare e civile affluito da ogni parte d'Italia, e all'impiego delle attrezzature e dei complessi destinati allo sgombero del fango e dei detriti, al rifornimento idrico, al prosciugamento, alla erogazione di energia elettrica. « Dal 4 novembre al 31 dicembre sono stati impiegati, sotto la direzione del Cdo Genio, in turni continuativi di 24 ore su 24, me· diamente:
Personale - militari n. 800 tra U., SU. e Tr., con punte massime di oltre 2.000 nel mese di novembre - civili (soprattutto giovani) n. 200, con punte massime di 500 uomini.
Mezzi -
autocarri di vario tipo fotoelettriche da 152 cm gruppi elettrogeni motopompe di varia potenza
n. » » »
200 24 96 48
Attrezzature del genio (più importanti) -
apripista di vario tipo pale meccaniche autogrù triribaltabili serbatoi per acqua vasche di tela da mc 1
n. » » » » »
16 24 6 74 34 20
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Materiali ceduti o distribuiti (più importanti) n. 17 - carriole -
>> sacchetti a terra secchi di ferro da muratore » » badili diversi » gravine diverse » stivaloni a coscia » reti Sommerfield >> lampade diverse » stufe a porcellino kg gabbioni a filo spinato
4.000 320 3.500 1.000 1.034 9 60 20 1.000
Ponti stradali montati -
Bailey T / S n. 1 da mt 42 a Rignano sul!'Arno;
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dalle MM.SS. del Cdo B. f. «Friuli» (Firenze):
<< L'alluvione che ha colpito la città di Firenze ha interessato direttamente, allagandole, le caserme ove sono alloggiati i reparti della Brigata.
« Nonostante i danni subìti in proprio, i militari della Brigata
si sono prodigati, oltre ogni dire, per lenire i disagi della popolazione civile duramente provata dalla calamità. « I compiti affidati alla Brigata sono stati essenzialmente i seguenti: blocchi stradali e movieri, nuclei disinfezione, nuclei distruzione carogne, nuclei di 10-20 uomini ciascuno per manovalanza.·
« LA forza impiegata il giorno 4 è stata di 9 U., 12 SU., 101 Tr., ma essa è venuta crescendo rapidamente di giorno in giorno, fino a toccare 19 U., 45 SU., 601 Tr. il giorno 8, quindi 30, 32, 1.070 il giorno 10, per poi scendere a 23, 42, 1.041 il giorno 13, toccando i 15 U., 13 SU., 474 Tr. il giorno 17, oscillando sulla forza media di 14 U., 15 SU., 408 Tr. fino al 30 novembre e su 8 U., 11 SU., 195 Tr. fino al giorno 8 dicembre. LA punta massima di mezzi impiegati - autocarri, mezzi speciali, M.113, barchetti, cisterne, gruppi elettrogeni, radio e autoradio, lanciafiamme - si è avuta il giorno 12 per un complesso di 144 mezzi. « Civili salvati nei giorni 4, 5 e 6 novembre: 305 persone; civili sgomberati nei giorni 4, 5, 6 e 7 novembre: 715 persone; capi di bestiame bovini ed equini interrati in totale: 369; materiali e masserizie vari sgomberati: q.li 1.230; sgombero detriti e fango: tonnellate 851 »;
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dalle MM.SS. del 78° rgt. f. « Lupi di Toscana» (Firenze): « A partire dal giorno 6, ad avvenuta stabilizzazione della situazione ed a organizzazione perfezionata dei soccorsi, il Reggimento ha esplicato le seguenti principali attività: a) rimozione e distruzione di carogne di bestiame nelle zone di Le Cascine, Bagno a Ripoli, S. Donnino: l'operazione svoltasi dal 7 al 14 novembre ha richiesto l'impiego di 100 militari di truppa debitamente inquadrati e rinforzati da un'aliquota della cp. bers. del 1° rgt. con M.113 e da flammieri del Reggimento; b) soccorso alla popolazione di S. Donnino consistente in: - salvataggio di civili rifugiatisi ai piani alti delle abitazioni; - arginamento con sacchetti di sabbia di n. 3 falle prodottesi nel canale Macinante; - rimozione di fango, detriti e rottami dalle strade e dalle case; - distribuzione di viveri e acqua alla popolazione. Il servizio, coordinato in posto con altre FF.AA. dal Sig. Vice Comandante della Regione T osco-Emiliana, ha comportato l'impiego di 4 ufficiali, 2 sottufficiali, 40 militari di truppa -dal giorno 7 al giorno 19 novembre. E' stato particolarmente gravoso in quanto il personale ha agito in mezzo al fango ed all'acqua, alta in media 60 cm; e) soccorso alla popolazione di Montelupo per il quale è stato impiegato, dall'8 al 16 novembre, un nucleo di 1 ufficiale e 40 militari di truppa. Tale nucleo ha provveduto alla rimozione di detriti e di fango nonché alla distruzione di carogne di bestiame tanto nel!'abitato che in altre zone di detto Comune; d) bonifica dei Mercati Generali di S. Lorenzo: l'operazione, svoltasi dal 9 al 16 novembre, ha richiesto l'impiego di 100 militari di truppa in due turni di 50 uomini di 8 ore ciascuno, i quali hanno provveduto alt' evacuazione dalle celle frigorifere, site nel sottosuolo dei mercati stessi, di carni e pesce in avanzato stato di decomposi· zione. -
Sono da sottolineare le particolari condizioni di lavoro cui è stato assoggettato detto personale il quale, pur indossando la maschera antigas, non poteva resistere nelle celle più di 1 O' a causa del puzzo emanato dalle merci in putrefazione. Durante il lavoro si sono verificati due casi di intossicazione, che hanno comportato il ricovero dei militari all'O.M. di Firenze; e) bonifica delle zone: di Piazza S. T rinità, Piazzale Donatello, Piazza SS. Annunziata e strade limitrofe. Sono stati impiegati 300 militari di truppa del III /78° in servizio di manovalanza per rimo-
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zione fango e detriti; suddivisi in aliquote di 100 uomtnt per ogni zona, per tre giorni consecutivi. Dette aliquote si sono avvalse di mezzi meccanici e autocarri civili; f) per tutta la notte sul 15 novembre furono impiegati 3 uff., 3 sott. e 50 militari di tr. e una fotoelettrica per mettere in opera circa 5.000 sacchetti a terra per tamponare una falla creatasi lungo il canale Macinante in località Ponte Pecora. Il 2 dicembre, in conseguenza della nuova piena del f. Bisenzio, vennero tempestivamente inviate due -colonne della colonna di soccorso "Lupi di Toscana", ciascuna costituita da 1 uff., 2 sott. e 30 soldati, rispettivamente nelle località di S. Piero a Ponti e S. Mauro a Signa, che con un lavoro protrattosi fino a tarda notte, mettevano in posto circa 2.000 sacchetti a terra nel tentativo di arginare la furia delle acque. Molti militari furono investiti dalle acque che irruppero improvvisamente; g) dal giorno 29 novembre sono stati costituiti 6 nuclei, ognuno costituito da 1 sott. e 9 militari, per la rimozione di sostanze avariate e putrescenti nei negozi. Rinforzati da militari flammieri, tali nuclei hanno operato alle dipendenze del Veterinario provinciale. In aggiunta alle suddette attività principali, tutto il rimanente personale è stato impiegato in servizio di manovalanza per l'asportazione di fango e detriti presso Enti Pubblici o Privati, magazzini, Aziende e case di singoli cittadini, per il recupero e trasporto libri, opere d'arte, ecc. « In sintesi, tutti i soldati del Reggimento, nel periodo 5 novembre-15 dicembre, hanno lavorato sempre in condizioni di estremo disagio, spesso in attività ingrdte e ripugnanti dalle 6 del mattino alle 19-20 della sera ininterrottamente; difficilmente è stato possibile far pervenire a tutti i militari il primo rancio caldo o bevande calde di conforto, a causa del forte frazionamento degli uomini, spesso impiegati anche fuori della città (trasporto di materiale artistico e libri nelle località di Città di Castello e Cesena). Parte dei militari hanno lavorato anche in turni notturni (Posto viveri di Viale Corsica - Società Autostrade) ... »;
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dalle MM.SS. del XLIII btg. t. (Firenze): << Il 4 novembre ... la rete militare è stata l'unica a mantenere i contatti con il resto del Paese, almeno nelle prime 48 ore. << Con mezzi recuperati dai magazzini del btg., invasi dalle acque, sono stati realizzati i seguenti-circuiti telefonici campali: Prefettura - VII CMT (2 circuiti): Prefettura - Comune Comune - VV.FF. 430
Comune - Centrale del Latte Biblioteca Nazionale - VII CMT VII CMT - Legione Territoriale CC. (2 circuiti) VII CMT - Comando Brigata "Friuli". « Si è provveduto inoltre alfimpianto e al funzionamento di collegamenti mediante sistema di trasmissioni campali sia con i mezzi del XLIII btg. t. che con i mezzi ricevuti di rinforzo dal VI C.A., dalle Div. "Legnano", "Cremona", "Centauro" e dalla Brigata "Trieste". « In particolare sono stati attivati: ·_ un sistema di trasmissioni con reti radio, ponte radio e radiotelefoni per le esigenze delle colonne di soccorso anfibie e dell'elisoccorso; - un sistema delle trasmissioni per le esigenze derivanti dall'impiego dei reparti del genio in azione in città; - una rete radio per conto del Genio Civile per efjettuare il controllo del livello dei fiumi Arno e Sieve; - una rete radio di emergenza con i Comandi di raggruppamento operanti in città»;
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dalle MM.SS. della Drz. di Sanità del VII CMT (Firenze):
« Il 4 novembre 1966, l'Arno rompe gli argini e dilaga nella città di Firenze. Le sue acque invadono tre quarti della città, raggiungendo in alcune zone l'altezza di quattro metri. Il giorno 5 il fiume rientra nell'alveo, lasciando una distesa di melma, detriti, carogne, ecc. La città è pressoché paralizzata; la situazione diventa precaria a causa: della mancanza di energia elettrica nel 70% dei fabbricati; assoluta mancanza di acqua; carenza di generi alimentari conseguente alla incommestibilità di buona parte delle scorte di carne, pesce e altri generi; mancanza di medicinali; insufficienza di vari servizi generali e degli Ospedali Civili ... Alla Sanità Militare s'impongono compiti di pronto soccorso, di rifornimento medicinali, di potabilizzazione acqua e relativo rifornimento, rimozione sostanze putrescenti e attuazione di misure preventive, atte ad evitare sia nella popolazione civile che in quella militare, la cui forza in Firenze si è triplicata per l'afflusso di truppe da altri Presidi, l'insorgenza di malattie infettive facili in tali circostanze. « Allo scopo viene costituito un Nucleo Operativo della Direzione di Sanità Militare presso l'Ospedale Militare di Firenze, composto di 4 Ufficiali Medici Superiori e di 3 Sottufficiali, che agisce d'intesa e in collaborazione con l'Autorità Sanitaria Civile. Dallo S.M.E. vengono fatti affluire a Firenze e messi a disposizione del predetto
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Nucleo Operativo i seguenti Reparti al completo di personale, di automezzi e di attrezzature tecniche: I Sezione Disinfezione di Torino; - VI Sezione Disinfezione di Bologna; - VIII Sezione Disinfezione di Napoli; - XI Sezione Disinfezione di Palermo; - un nucleo di 5 elementi N.B.C. (l); - due sezioni di motopompe con un numero complessivo di 15 motopompe di varia potenza. << Con tali Reparti dal 5 novembre al 12 dicembre 1966 viene svolta intensa attività, atta a sanare la grave situazione. « Vengono costituiti in città e zone limitrofe n. 22 posti di pron-
to soccorso, che sono fatti funzionare da Ufficiali Medici subalterni e da Allievi Ufficiali Medici della Scuola di Sanità Militare. Presso di essi vengono assistiti n. 1.179 civili. Dalla Farmacia dell'Ospedale Mlitare di Firenze vengono distribuiti: 1.000 scatole di steridrolo giornalmente, sufficiente per la potabilizzazione di 500 mila litri di acqua, per complessive 13.000 scatole in tutto il periodo; ingenti quantitativi di medicinali (kg 860); sieri e vaccini (dosi 4.684) e disinfettanti (kg 6.105 ). Il tutto per un valore complessivo di lire 4.960.269. « Da Ufficiali Medici Igienisti vengono fatte eseguire frequenti ispezioni igienico-sanitarie, non solo in tutte le Caserme e vari alloggiamenti occasionali ma anche in tutte le zone della città, onde acéertare il tipo e l'urgenza delle varie esigenze per potervi provvedere con tempestività. Presso ogni Caserma o alloggiamento vengono impiantati e messi in funzione autobagni e bagni campali per il bagno di pulizia della truppa e due lavanderie da campo. << Le varie sezioni Disinfezione, più quella di Firenze, provvedono con i loro mezzi: - a disinfettare sistematicamente gli indumenti dei soldati addetti ai lavori (tute, guanti e stivaloni di gomma); - a bonificare e a disinfettare n. 800 negozi di generi alimentari con relativi magazzini e scantinati; - a disinfettare i Centri di raccolta di Sorgana, di Ostelli della Gioventù, di Sesto Fiorentino, dei Fraticini di Poggio Secco, della SSma Annunziata, di Abbadìa Fiesolana, per un totale di 1.745 vani, più magazzini e servizi igienici; - a disinfettare i locali di vari Ospedali Civili e abitazioni civili colpite dalla alluvione; ( 1) Servizio Nucleare-Biologico-Chimico.
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- a risanare e disinfettare tutti gli ambienti dei Mercati Generali, da dove sono rimossi e distrutti quintali di carne e pesce avariati e putrescenti. « Col nucleo N.B.C. vengono eseguiti numerosi interventi per rimozione, smaltimento ed interramento di sostanze tossiche e veleni reperiti presso Farmacie o studi fotografici o rinvenuti per strada. « Nel periodo suddetto vengono drenati, con le motopompe, 15 seminterrati e 4 zone allagate, con smaltimento di 140 mila metri cubi di acqua. Inoltre un'aliquota di sezione provvede al travasamento di acqua potabile giunta da altre città, da cisterne ferroviarie ai carri botte adibiti per la distribuzione alla popolazione civile. Il rifornimento idrico migliora ancora quando vengono installate tre grosse batterie di potabilizzatori, giunti a Firenze con una colonna Olandese, in tre diverse zone della città. Con essi si provvede a prelevare acqua da torrenti e dal fiume, a depurarla, a potabilizzarla; e poi a mezzo di autobotti ed impianti provvisori in sito a distribuirla alla popolazione. Inoltre con squadre di militari concessi dai vari Reparti del Presidio, assistiti da Ufficiali Medici e da A.U.C. Medici, viene provveduto alla rimozione di sostanze putrescenti, di fango e materiali vari da negozi, magazzini, scantinati. Vengono effettuati 125 interventi con 316 locali bonificati. Tra masserizie, detriti e fango vengono sgomberati materiali per circa 3 75 tonnellate. « Nelle varie operazioni sopra indicate viene impiegato complessivamente il seguente personale con le giornate di presenza a fianco indicate: Ufficiali n. 438; Sottufficiali n. 636; A.U.C. Medici e Farmacisti n. 3.246; Militari di truppa n. 2.478. « L'emergenza viene a cessare il 12 dicembre 1966. La complessa azione svolta ha permesso di portare pressoché alla norma la grave situazione igienico-sanitaria creatasi nella città di Firenze per effetto • dell'alluvione e ad evitare conseguenze che avrebbero potuto renderla ancora più grave e precaria »;
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dalle MM.SS. del Cdo B. paracadutisti (Livorno): « Dal 4 al 9 novembre la Sezione Elicotteri è stata impiegata dal CMT di Firenze per svolgere operazioni di assistenza e soccorso in favore delle popolazioni alluvionate della zona di Firenze e circondario. « Per tale esigenza sono stati impiegati i seguenti mezzi e per-
sonale: n. 2 elicotteri A.B. 205 (dei quali 1 munito di verricello); n. 3 ufficiali piloti;
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n. 4 sottufficiali meccantct; n. 3 militari di truppa. « In tale occasione è stata svolta un'attività volativa per un to. tale di 40 ore e 35 primi. « Sono state tratte in salvo, mediante verricello o con atterraggio sui tetti, circa 811 persone. « E' stato trasportato materiale ed acqua per un totale di circa 100 tonnellate. « In seguito a tale attività, resa difficile dalle condizioni nelle quali si doveva operare (antenne televisive, parafulmini, alberi) ed alle avverse condizioni ambientali e meteorologiche, sono stati riportati dagli Elicotteri danni di diversa natura».
Cdo ZONA MILITARE (Livorno) Nel territorio di giurisdizione, il Cdo di Zona Militare provvede direttamente nelle località alluvionate del Comune di Pisa, nonché in quelle di Pontedera, Staffoli, Santa Croce sull'Arno, Castelfranco di Sotto mentre a Grosseto e Marina di Grosseto, ove l'alluvione ha provocato danni gravissimi al capoluogo, alle frazioni e alle coltivazioni dei dintorni, con un'immensa moda di bestiame, gli interventi di soccorso sono avocati direttamente dallo S.M.E.-Operazioni che da Roma invia sul posto; oltre ai reparti impegnati dallo stesso Cdo di Zo. Mii. di Livorno, contingenti del 1° rgt. « Granatieri di Sardegna», del btg. g.p. di detta Divisione, dell'VIII autoreparto, e, da Civitavecchia, un forte distaccamento del 1° rgt. b. cor. A Grosseto e a Pontedera vengono fatti intervenire altresì drappelli del XIX btg. cor. «Friuli» di Firenze e dell'XI btg. cor. di Ozzano Emilia, che operano azioni di salvataggio con gli M.113 anfibi. I tempi e le modalità dei vari reparti si ricavano dalle seguenti relazioni di Comandi e reparti impegnati: -
dalle MM.SS. del Cdo Zona Militare (Livorno):
« ... Nel periodo 4 novembre-11 dicembre il Cdo Zona Militare
di Livorno ha organizzato la ricezione e lo smistamento dei soccorsi in natura destinati alla città di Firenze, che giornalmente affluivano al campo di aviazione di Pisa (S. Giusto). « Nelle zone alluvionate delle provincie di Livorno, Pisa e Grosseto hanno operato le seguenti unità: - Brigata Paracadutisti "Folgore" che, per consistenza e varietà, ha potuto fornire massime e risolutive prestazioni; - 3° rgt. a. pe. cam., di stanza in Pisa; - Scuola Militare di Paracadutismo, di stanza in Pisa; II/78° Rgt. fanteria "Lupi di Toscana", di stanza in Livorno. 434
« Complessivamente sono stati impiegati i seguenti uomini e mezzi, espressi come partecipazione massima giornaliera nel periodo so pra indicato:
Ufficiali 26 Sottufficiali 73 Militari di truppa 526 automezzi 78 natanti e anfibi 32 elicotteri 1 autogrù 1 autobotti (serbatoi su automezzi) 15 lanciafiamme 11 stazioni radio 34 autoambulanze 2 « I risultati dell'opera di soccorso attuata possono essere sintetizzati come segue:
persone salvate 811 persone sgomberate 1.905 persone assistite 4.020 capi bestiame recuperati 760 capi bestiame interrati 8.430 (di cui 7.000 da cortile) masserizie e mater. vari sgomberati 1.520 tonn. detriti e fango rimossi 18.590 tonn. »;
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dalle MM.SS. della Scuola Militare di Paracadutismo (Pisa):
« ... Il primo impiego del personale è avvenuto alle ore 14,30 del giorno 4 novembre, in località Pontedera, ove il fiume Arno aveva rotto gli argini allagando tutto l'abitato. Successivamente, dalle ore 16 alle ore 22, 5 ufficiali, 16 sottufficiali e 200 militari di truppa sono stati impiegati sui lungarni della città di Pisa per lavori di rafforzamento. « Il giorno 5 novembre il personale è stato impiegato, sia nella zona di Pontedera per soccorsi vari che, durante tutto l'arco notturno, presso le idrovore di Vecchiano ove il tempestivo intervento dei paracadutisti ha impedito lo straripamento del lago di Massaciuccoli con successivo allagamento della parte terminale dell'autostrada FirenzeMare e della via Aurelia. « Il giorno 6 novembre gli interventi si sono svolti nelle zone di Pontedera e S. Croce sull'Arno per trasporto di generi di soccorso, evacuazione ammalati dall'Ospedale Civile e soccorsi vari alla popolazione e, nuovamente, per tutta la notte, nella zona di Migliarino
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Pisano per rafforzare gli argini del fiume Serchio che minacciava lo straripamento. « Nelle giornate del 7, 8 e 9 novembre sono stati trasportati numerosissimi materiali nella provincia pisana situata a monte della città. Gli orari di lavoro avevano inizio al mattino presto e termine alla sera, a volte dopo la ritirata. « Dal giorno 10 al giorno 15 novembre, nelle zone di S. Croce, Montecalvoli, Castelfranco di Sotto, S. Donato, Firenzuola è stato effettuato un servizio di rimozione e distruzione delle carogne degli animali morti per annegamento; è continuato il servizio trasporto di materiale vario nelle zone maggiormente colpite e lo smistamento dall'aeroporto di Pisa a Firenze del materiale di soccorso giunto per via aerea. « Dal giorno 14 al giorno 17 novembre è stato effettuato un servizio di trasporto foraggio per le zone alluvionate con partenza da S. Piero in Grado. « Dal giorno 18 novembre la partecipazione della Scuola è stata limitata a personale di manovalanza ... « Nelle operazioni di soccorso sono stati impiegati complessivamente 39 U., 88 SU., 1.115 militari di Tr., con20 AR/51, 91 autocarri medi e leggeri, 8 trattori, 2 autoambulanze»;
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dalle MM.SS. del btg. sabotatori paracadutisti (Livorno): « Il giorno 4 novembre la Prefettura di Pisa chiede alla Brg. par. d'intervenire con immediatezza a Pontedera, Ponsacco, Ponticelli, S. Donato, ove lo straripamento dei fiumi Arno ed Era ha provocato l'allagamento dell'intera zona. « Il btg. sab. par. interviene - fin dalla sera del 4 nov. - con canotti pneumatici muniti di motore f.b. e con operatori subacquei, giungendo per primo nelle zone disastrate, unitamente ai VV.FF. « I mezzi e il personale del btg. sab. par. si dimostrano gli unici in grado di operare nella zona, per almeno i primi due giorni di soccorsi, e si prodigano senza interruzione nell'opera di salvataggio e di soccorso alla popolazione. « In particolare, nell'abitato di Pontedera, vincendo la corrente delle acque, riescono a raggiungere l'Ospedale Civile ed a rifornirlo di materie prime e medicinali, vitali per la salvezza dei neonati e dei ricoverati. « Successivamente gli operatori sab. sono intervenuti anche nelle zone di Montecalvoli, Castelfranco di Sotto e Grosseto. « Complessivamente il concorso fornito dal 4 all'l 1 novembre ha dato i seguenti risultati: - personale civile salvato: 96 persone 436
- personale civile sgomberato: 1.900 persone - personale civile assistito: 2.500 persone - capi di bestiame recuperati: 457 bovini ed equini, 150 suini e ovini»;
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dalle MM.SS. del 1° rgt. b. cor. (Civitavecchia): « ... Il rgt. invia il giorno 10 a Grosseto un reparto di formazione costituito da 5 uff., 9 sott., 120 militari di truppa con 2 moto, 5 AR/59, 10 autocarri, 8 trasporti M.113, una cucina rotabile. I militari, alle dipendenze della Prefettura di Grosseto, svolgono: operazioni di pulizia, disinfettazione e sgombero detriti dalla città, rimozione dalle campagne delle carogne degli animali annegati e distruzione delle stesse; trasporto medicinali, viveri e acqua potabile a favore della popolazione di Grosseto e campagne circostanti. « I reparti incominciano a rientrare alla sede a piccole aliquote a partire dal 17 novembre. Il completo esaurimento degli interventi si ha il 17 dicembre ... »; renze):
dalle MM.SS. della Drz. di Veterinaria del VII CMT (Fi-
« Concorso nella bonifica dei territori allagati a seguito alluvione
del 4 novembre 1966: - Ufficiali Veterinari impiegati: 3 della Direzione di Veterinaria; 2 della Scuola del Servizio Veterinario di Pinerolo ...; 4 del · Posto Raccolta Quadrupedi; - costituzione di 11 squadre di pronto intervento dotate di personale e mezzi... ; - zone d'intervento: Comuni di Firenze, Prato, Campi Bisenzio, Signa, Lastra a Signa, Scandicci e Grosseto; - compiti: rimozione, distruzione (lanciafiamme e calce viva) e interramento di: 3.395 capi grossi (bovini ed equini); 1.387 capi medi ( ovini e suini); carni macellate, animali da cortile, salumi, insaccati, ecc.: q.li 5.050; pesce fresco, congelato ed essiccato: q.li 1. 71 O; altre derrate ( prodotti caseari, uova e semiconservate) quintali 905 ... ».
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NOVEMBRE -
A cominciare da oggi e fino al 21 dicembre,
il XII autoreparto del Comando Militare della Sardegna, di stanza in Cagliari, provvede con 5 SU., 7 militari di Tr., 6 autocarri pesanti e 1 AR, al trasporto di 50 case prefabbricate dal porto di Arbatax al paese di Gairo (Nuoro). Le case sono destinate alla popolazione civile. 23
NOVEMBRE -
In località Prima Porta, sita lungo la via Fla437
minia nei pressi di Roma, la locale « marrana » ingrossata dalle persistenti piogge, straripa allagando l'abitato e causando gravi danni. Alle operazioni di soccorso alla popolazione partecipa l'VIII CMT che impiega 2 U., 4 SU., 120 Tr. con 50 automezzi, 20 imbarcazioni, 30 anfibi M.113, 4 fotoelettriche, 1 ponte radio. Della D. f. « Granatieri di Sardegna» intervengono 2 U., 3 SU., 20 Tr. con 10 barchetti M2, 30 pagaie, 30 salvage.nte del btg. g.p. Mentre il grosso delle truppe, impiegate nelle varie regioni della penisola in soccorso delle popolazioni colpite dalle alluvioni, prende a rientrare alle rispettive sedi, il Presidente della Repubblica indirizza al Ministro della Difesa il seguente messaggio: « A nome della Nazione desidero esprimere, Onorevole Ministro, il più vivo apprezzamento per l'opera generosa prestata da tutte le Forze Armate, Esercito, Marina, Aeronautica e Arma CC. in aiuto delle popolazioni colpite dalla recente calamità, che tanti lutti e danni ha arrecato al Paese. La prego di rendersi interprete di questi miei sentimenti presso tutti i Corpi e Armi impegnati nell'opera di soccorso, nella certezza che essa continuerà con uguale slancio e dedizione fino a che le necessità lo richiedono. - SARAGAT ». 3 DICEMBRE - Il rgt. fv . del g., di sede in Castelmaggiore, invia a Feltre un distaccamento di 4 U., 5 SU., 55 Tr. per il montaggio di un ponte Bailey del n. 3 Roth-Waagner sulla linea F.S. PadovaBelluno-Feltre. Il ponte è compreso nell'opera di ripristino della normale circolazione ferroviaria, rimasta interrotta dall'alluvione del . 4 novembre per il crollo di un ponte preesistente.
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A causa del persistere del maltempo, varie zone della penisola sono nuovamente funestate da disastrose alluvioni. Colpite in modo particolare sono le provincie di Modena, Reggio Emilia e Bologna. Alle operazioni di soccorso intervengono: nel Modenese, il 2° rgt. g.pt. di Piacenza con un distaccamento di 28 uomini, 5 autocarri, 9 barconi con f.b., e l'XI btg. carri di Ozzano Emilia, che effettuano salvataggi di persone, recupero di materiali e bestiame vivo, sgombero di carogne di animali affogati, rifornimento viveri; nel Reggiano, il U gr. del 18° rgt. a. c/a 1., in distaccamento nel capoluogo dalla sede di Rimini, che impiega in località « Traghettino >>-, 20 km circa a N.O. da Reggio E., un drappello di 10 U. (fra i quali 2 medici), 12 SU., 149 .uomini di Tr. con 4 AR e 15 trattori CP/62. In 10 ore di ininterrotto lavoro, gli uomini effettuano: sgombero di varie diecine di civili;· salvataggio e sgombero di circa 500 bovini e di 1.500 suini; recupero di circa 500 q.li di foraggi; sgombero di masserizie da case 438
DICEMBRE -
allagate; nel Bolognese, un distaccamento del 2° rgt. g. pt. di 2 U., 2 SU., 34 Tr., 6 autocarri e 8 barconi con f.b. che effettuano sgom-
bero di persone, bestiame e granaglie. Nel frattempo, lo stesso 2° rgt. pt. con un distaccamento monta sull'Arno, presso Empoli, un ponte su galleggianti della lunghezza di m 90, per il ripristino della viabilità interrotta dall'alluvione del 4 nov. Il manufatto viene gestito da un nucleo del rgt., composto di 1 U., 2 SU., 22 pt., fino al 3 giugno 1967. 12 DICEMBRE - Alla fine dei maggiori interventi in Firenze, la locale Giunta Comunale pubbli~a il seguente manifesto: « FIORENTINI, ~< il 4 novembre la città si preparava a festeggiare, nel giorno della
vittoria, le Forze Armate della Difesa Nazionale, quando le acque dell'Arno invasero rovirzosamente l'abitato. « Subito dopo si videro militari di ogni Arma al soccorso della popolazione alluvionata, nell'opera di salvazione, di rifornimento, d'ordine e di liberazione dal fango lasciato dal fiume e dai marci rifiuti gettati fuori dalle case. « Hanno lavorato per un mese intero, volenterosi e generosi, pronti a ogni servizio anche ripugnante,_ad ogni prestazione anche pericolosa,· nell'acqua putrida, nel fango infetto, sotto la pioggia, di giorno e di notte con senso di altruismo, con sprezzo del pericolo e con giovanile entusiasmo, guidati da Ufficiali di umanissima comprensione. « Ora essi partono, dopo essersi meritati l'ammirazione e la riconoscenza di tutta la città. « FIORENTINI, « salutiamo con animo grato questi figli del popolo italiano, questi nostri impareggiabili soldati, rivolgendo loro, insieme col ringraziamento, l'augurio di una vita sempre serena, generosa e benefica. LA GIUNTA COMUNALE». Il Ministro della Difesa, a sua volta, dirama il seguente
ORDINE DEL GIORNO ALLE FORZE ARMATE' In un'ora di dolorosi eventi suscitati dalla furia di forze della natura scatenate su vasta parte· del territorio nazionale, soldati, marinai, ed avieri d'Italia, memori del dovere che li vuole al costante servizio del Paese sia in pace che in guerra, hanno impegnato ogni loro risorsa ed energia per la salvezza delle vite in pericolo, la lotta contro l'epidemia e la rinascita delle speranze, in una umana gara di generosità, di dedizione e di sacrificio.
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Per questi Combattenti di una lotta senza quartiere contro lo sfacelo apportato dalle acque, desidero unire al sentimento degli infelici che essi soccorsero, aiutarono ed incoraggiarono, la meritata calda lode delle Istituzioni Militari che tanto degnamente hanno rappresentato nell'adempimento del civico dovere. Alluvioni e mareggiate Autunno 1966
IL MINISTRO Tremelloni
Successivamente, per essersi distinti nelle operazioni di soccorso, sono decorati di medaglia d'argento al valor civile:
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il C.A.A.L.E. (Centro Addestramento Aviazione Leggera
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Esercito) il IV Reparto Elicotteri del IV C.A.
Sono decorati di medaglia di bronzo: - Brigata alpina « Cadore » - XIX btg. cor. «Friuli» - gr. a. cam. « Friuli » 5° rgt. genio (per il V btg. g.p.) - btg. g.p. « Ariete » - cp. g.p. «Tridentina». Viene inoltre assegnato l'attestato di pubblica benemerenza a molti reparti intervenuti nelle singole zone colpite dalle alluvioni. 27 DICEMBRE - Il rgt. fv. del g. di Castelmaggiore, con un drappello di 7 U., 6 SU., 75 militari di Tr. , inizia il montaggio di un ponte ferroviario a Lama di Reno, sulla linea Bologna-Pistoia. L'ope: ra è intesa al ripristino della normale circolazione ferroviaria rimasta interrotta il 4 novembre, a seguito di catastrofica alluvione che ha fatto crollare un'arcata intermedia del locale ponte preesistente. Il manufatto viene compiuto entro il mese di febbraio del 196 7.
Anno 1967
1 GENNAIO - Una « compagnia genio speciale », costituita dal!'XI CMT di Palermo, inizia la costruzione dell'aeroporto civile nell'isola di Lampedusa. I lavori si protraggono fino ai primi dell'anno 1968. La grande pista entra in servizio nel corso di tale anno. 440
31 MARZO - Dalle MM.SS. del Cdo Mil. di Zona di Torino (17°): « Durante il mese di marzo si sono avuti i seguenti interventi per spegnimento incendi boschivi nel territorio di giurisdizione: 4 marzo: località Fansi-Magni-Zucco di Bussoleno (TO) 10 uomini con 4 automezzi del gr. " Susa" del 1° rgt. a. mon.; 15 marzo: località Cafasse (TO) 50 uomini con 3 aut. del R.R.R., btg. t. e autorep. della D. f. "Cremona"; 17-18 marzo: località S. Vito di Piossasco (TO) 46 uomini con 4 aut. del 1° rgt. a. mon.; 18-19 marzo: località Mortera di Valgioie (TO) 124 uomini con 9 aut. del 1° rgt. a. mon.; 20 marzo: località Cesellette e Sangonetto di Giaveno (TO) 236 uomini con 13 aut. del 1° rgt. a. mon. e della D f. "Cremona"; 20 marzo: località Castagn_ole Val Duccia di Borgosesia (VC) 255 uomini con 11 aut. del 131° rgt. a. cor. "Centauro"; 20-21 marzo: località Miazzina di Intra e Maggiora (NO) 120 uomini con 6 aut. del XXVII/ 31° btg. b. e del btg. g.p. "Centauro"; 20-21 marzo: località Comasco di Varallo Sesia (VC) 251 uomini con 18 aut. del 131° rgt. a. "Centauro" e del III/ 11° rgt. a. "Legnano"; 22 marzo: località Maggiora di Borgomanero (VC) 108 uomini con 5 aut. del btg. g.p. e 31° rgt. carri "Centauro-"; 22-24 marzo: località Rovegno e Cannobbio (NO) 225 uomini con 11 aut. del XXVIII/ 31° rgt. b., gr. a., g.p. e cp. t. "Centauro"; 23 marzo: località Quarnella e Aranco di Borgosesia (VC) 70 uomini con 6 aut. del 131° rgt. a. "Centauro"; 24 marzo: località Lillianes (Reg. Aut. Valle d'Aosta) 2 7 uomini con 2 aut. del btg. alp. "Aosta"». 22 MAGGIO - Un distaccamento del rgt. ferrovieri del genio, composto da 6 U. , 5 SU., 130 militari di Tr., inizia a Empoli il montaggio di un ponte Bailey su appoggi fissi, in sostituzione di quello stradale crollato per l'alluvione del 4 nov. Il lavoro ha termine il 3 giugno. 13 LUGLIO - Una vasta zona boschiva nei dintorni di Noli (Savona) è in preda alle fiamme. Vengono mobilitati i VV.FF. del capoluogo mentre il IV btg. dell'89° rgt. f. « Salerno» (CAR), in
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distaccamento a Savona dalla sede di Imperia, mette a disposizione - su richiesta delle autorità civili - 1 U. e 40 militari di Tr. Caricato su automezzi dei VV.FF., il drappello si dirige per la via Aurelia verso la zona degli incendi ma nella curva di Bergeggi uno degli automezzi, con oltre trenta militari a bordo, esce di strada e precipita lungo la scarpata, finendo sul litorale circostante. Nell'incidente ben 13 militari perdono la vita, mentre altri 20, tra cui l'ufficiale, riportano ferite più o meno gravi (1). 11 AGOSTO In zona di pascolo del Comune di Pigra (Como), un gregge di ovo-caprini rimane folgorato da un fulmine caduto durante un violento temporale. Per la distruzione e l'interramento degli animali morti viene inviato da Bergamo un distaccamento del II btg. del 68° rgt. f. « Legnano ».
20 AGOSTO - Sull'Altipiano Carsico Triestino si sviluppano vasti e violenti incendi boschivi. Nell'opera di spegnimento, il Comando Militare di Trieste, a partire da oggi, impiega per tre giorni consecutivi 10 U., 12 SU., 253 militari di Tr. forniti complessivamente dal 151° rgt. f. «Sassari», dal rgt. « Piemonte Cavalleria», dal 14° rgt. a. cam., dal 33° rgt. a. caro. e dal dist. dell'8° rgt. a. cam. smv. Gli uomini si alternano nell'opera di spegnimento di 8 in 8 ore. 26 AGOSTO - Un contingente di 5 U. e 108 militari di Tr. con 6 autocarri e 1 autoambulanza dell'XI autoreparto viene inviato dal 46° rgt. f. «Reggio» (CAR) di stanza in Palermo, in zona S. Maria del Bosco, in comune di Bisacquino, per sp~gnere un incendio colà sviluppatosi. L'incendio viene domato solo alle ore 12 del giorno seguente. 1 SETTEMBRE - Il IV btg. g. minatori, del 5° rgt. g. di Udine, invia a Pinzano (Pordenone) un distaccamento della 12a cp. per la demolizione, richiesta dalle autorità civili a quelle militari, dell'alto e lungo ponte sul Tagliamento (rn 26 sul livello di massima piena ( 1) I militari caduti nel compimento del dovere sono: cap. magg. Floriano Bozzi, reclute G. Carlo Andreolli, Sergio Angelini, Massimo Fabbri, Sergio Faggioli, Vincenzo Fugazza, Luciano Gavioli, Giuseppe Laierno, Sebastiano Lo Grasso, Fernand<> Ortolani, Roberto Pautasso, Giuliano Stoppini, Antonio Zampetti. I funerali si svolsero il 15 luglio in Savona, presenti un'immensa folla, il Ministro della Difesa on. Tremelloni, il capo di S.M. dell'Esercito Gen. Guido Vedovato e autorità civili e militari di Savona, Genova e Imperia. Prima dell'avvio delle salme ai luoghi d'origine, furono suonati 13 rintocchi della campana del Monumento ai Caduti, impiegata su ordine del Sindaco di Savona solranto per particolari e importanti avvenimenti nella città. L'anno dopo, in data 24 aprile 1968, domenica, con una solenne cerimonia, venne inaugurato, su una piazzuola ricavata ai margini della via Aurelia a Bergeggi, un cippo in ricordo delle 13 reclute del CAR morte nella sciagura.
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del fiume, lunghezza m 208, larghezza carreggiata m 6, tre archi di m 49 di corda e m 24 di freccia) che collega gli abitati di Pinzano e di Ragogna. Irreparabilme!lte danneggiato dall'alluvione del 4 novembre 1966, tale ponte non è più transit1bile e deve essere sostituito da altro completamente nuovo. Il distaccamento minatori, composto di 3 U., 2 SU., 20 Tr., impiega 14 giornate lavorative per l'esecuzione dei complessi lavori da mina necessari alla sistemazione delle cariche esplosive in profondità. Alla fine, nelle due pile centrali sono ricavati 5 fori da mina per altrettanti petardoni. Le operazioni di approntamento vengono effettuate nella notte sul 22 settembre; il brillamento delle cariche avviene poi alle ore 11,02 dello stesso giorno, alla presenza di molte autorità civili e militari. L'avvenimento trova larga eco sulla stampa e alla radio, e la Rai-TV trasmette la sequenza della spettacolare demolizione nel corso di un programma. Successivamente i militari provvedono alla frantumazione , a mezzo esplosivo, delle macerie del ponte crollato. Complessivamente, mentre per il brillamento del ponte sono occorsi kg 378 di tritolo, per la frantumazione ne vengono impiegati kg 1.670.
9 SETTEMBRE - Un distaccamento del 5° rgt. g., costituito il 1° del mese e composto da 1 SU. e 18 uomini di Tr., fa brillare un guado in cemento sul torrente Meduna nei pressi di Basaldella (Udine). Il manufatto, che serviva per il passaggio tra gli abitati di Basaldella e Vivaro - e lungo m 85, largo m 7,80, alto m 1,50 con basamento interrato di m 0,90, ancorato al terreno mediante un muro di fondazione profondo m 2,20 e largo m 0,60 - non consentiva più il libero deflusso delle acque del Meduna. Il lavoro è portato a termine il 20 settembre. 18 SETTEMBRE - Un violento nubifragio si abbatte sulle zone di Sorso, Sennori e Castel Sardo, in prov. di Sassari, provocando ingenti danni alle abitazioni, alla viabilità e alle colture. Il 152° rgt. f. « Sassari» (CAR), di stanza nel capoluogo, interviene in soccorso delle popolazioni colpite, con un distaccamento di 2 U., 4 SU., 53 militari di Tr. e 5 automezzi, cui si aggiungono truppe e automezzi inviati dal Cdo Mil. della Sardegna. Oltre allo sgombero di famiglie da case danneggiate e ai lavori per il ripristino della transitabilità delle strade, vengono ceduti a civili 40 materassi e 40 coperte.
3 OTTOBRE - Crollo improvviso di alcuni edifici nell'abitato di Chieti. ~l 17° rgt. f. «Acqui», di stanza nel capoluogo, partecipa alle operazioni di soccorso e di sgombero macerie, compiute dai VV. FF., con 24 militari tra conduttori e capi macchina e 12 autocarri medi. 443
30 OTTOBRE - Un vasto incendio nella zona boschiva del comune di Salbertrand, nell'Alta Val di Susa, è domato in due giorni dalla 34• cp. del btg. « Susa », del 4° rgt. alp., distaccata a Oulx. 15 NOVEMBRE Violenta esplosione, alle ore 8,30 del mattino, in via S. Rocco, nei pressi del centro abitato di Udine. Salta in aria un grande edificio. Il 5° rgt. g., di stanza nel capoluogo, invia d'urgenza sul posto un reparto di 6 U., 7 SU., 65 uomini di Tr. con 1 autogrù, 2 escavatori, 5 autocarri medi. Sul posto gli uomini svolgono con i VV .FF.: sgombero di macerie per il salvataggio di eventuali vittime del crollo; ricerca di materiale esplosivo, che porta al rinvenimento di 300 detonatori; recupero di alcuni automezzi e macchinari edili coinvolti nello scoppio; abbattimento di strutture pericolanti. 27 NOVEMBRE - Un distaccamento del VI btg. del rgt. fv. del g., composto da 5 U., 5 SU., 85 Tr., inizia a Firenze la costruzione di un ponte Bailey su appoggi fissi D /S sull'Arno, in sostituzione del ponte « Solferino » crollato in seguito all'alluvione del 4 nov. '66. Il lavoro è portato a termine il 1° dicembre. 6 DICEMBRE - Un contingente di 210 uomini, tra U., SU. e Tr., con 12 automezzi, forniti dal 22° rgt. f. «Cremona», dal 7° rgt. a. ca:m. «Cremona» e dal gr. a. mon. «Susa», vengono impiegati oggi e domani 7 per spegnere vasti incendi boschivi sviluppatisi nei comuni di S. Didero e Condove, in prov. di Torino. 21 DICEMBRE - Furiosi incendi boschivi nella zona di MianeValdobbiadene (Treviso) sono spenti, dopo due giorni di ininterrotto intervento, dagli uomini del II gr. del 17° rgt. a. c/a I., in distaccamento a Istrana dalla sede di Bologna. Anno 1968
14 GENNAIO - Alle ore 17, la Sicilia occidentale è funestata da un grave terremoto nella popolosa valle del Belice. Il sisma, che si ripete poi nei giorni 15 e 25 gennaio, causa la distruzione di interi paesi, con crolli totali o parziali di vecchi edifici e vittime tra la popolazione civile e i soccorritori. I danni sono particolarmente gravi nei centri abitati di Calatafìmi, Camporeale, Salemi, Gibellina, Poggioreale, S. Ninfa, S. Margherita Belice, Partanna, Montevago, Castelvetrano, Campobello di Mazara, Menfi, Sciacca, Chiusa Sclafani. Il Cdo dell'XI CMT della Regione Militare della Sicilia, su richiesta della Prefettura di Palermo, attiva e fa intervenire in se444
rata, e nel corso della notte sul 15, un dietro l'altro, contingenti di truppe da Palermo e da Trapani, in soccorso delle popolazioni. Da Palermo, il 46° rgt. f. « Reggio>> (CAR) invia un reparto di formazione di 16 U., 11 SU., 617 militari di Tr. Da Trapani, il 60° rgt. f. «Calabria» (CAR) interviene con 28 U., 8 SU. , 243 uomini di T r. I militari, dotati di autocarri, attrezzi, autoambulanze, cucine mobili da campo, lavorano nei vari centri della zona terremotata per lo sgombero delle macerie, il recupero dei morti e dei feriti, la demolizione di muri pericolanti, la distribuzione di viveri alla popolazione civile, la costituzione di tendopoli. Gli intervent si svolgono in un clima rigido e spesso. con il maltempo. Nelle caserme di Palermo e di Trapani vengono alloggiati centinaia di scampati al disastro e rimasti senza tetto. Nella caserma del 60° rgt . f., a Trapani, sono 700 i sinistrati che trovano un primo ricovero. Nella mattinata del 15 il Cdo dell'XI CMT costituisce un CenOperativo di Soccorso presso la stazione F.S. di Salemi, con retro lativo Centro logistico, al comando del G en. B. Francesco Suardo, per la direzione centralizzata delle operazioni, mentre vengono fatti affluire nella zona reparti della B. f. « Aosta », di stanza in Messina e in Catania . Il giorno 17 giungono nel Belice: - da Bari, una cblonna di soccorso organizzata dalla B. f. « Pinerolo>> (X CMT), costituita da 9 U. (di cui 2 medici), 32 SU, 272 militari di Tr.; - da Roma, una colonna di soccorso organizzata dalla D. f. « Granatieri di Sardegna», composta di 9 U., 22 SU., 103 militari di Tr.; - da Milano, un drappello del III C.A. Tra il 18 e il 20 giungono ancora da Roma, fatti affluire per via aerea dall'VIII CMT, altri 11 U., 18 SU., 320 militari di Tr. Tali colonne e drappelli sono costituiti da nuclei di sanità, di salvataggio, di panificazione, di vettovagliamento, di rifornimento idrico e sono dotati di mezzi e materiali dei servizi del genio, di commissariato, dei trasporti. Tra gli elementi dell'VI II CMT è l'autoreparto « Sabaudia » e l'VIII sez. Disinfezione; tra quelli del III C.A. vi è un nucleo trasporti della D. cor. « Centauro » e un nucleo telescriventisti del III btg. t. di C.A. Il giorno 30 gennaio, infine, arrivano nel Belice 4 drappelli del 5° rgt. g. di Udine, per provvedere alle demolizioni e ad altri lavori per i quali è richiesta una specifica preparazione tecnica. 445
In sintesi, alle operazioni di soccorso nel Belice prendono parte le seguenti unità: CORPO O REPARTO
U.
SU.
TR.
46° rgt. f.« Reggio>> (CAR) (Palermo) 60° rgt. f. «Calabria» (CAR) (Trapani) 5° rgt. g. (Udine)
16 28
5
11 8 8
617 243 34
49
27
894
13 6 8 3
23 16
2
19
2 4
390 107 112 80 30 233
TOTALE Colonna « Pinerolo » 9° rgt. f . « Bari » (Bari) gr. a. cam. << Pinerolo » » » » cp. g.p. cp. t. » » rep. RRR » » autoreparto » » Ospedale Militare »
51
54
952
4
12
4
12 3
1 2
3 2
117 11 83 9 8 36 8
TOTALE Colonna « Granatieri di Sardegna» 1° rgt. G. (Roma) 1° rgt. b. cor. (Civitavecchia) Scuola g.p. (Roma-Cecchignola)
10
34
272
7
11 3 8
63 25 15
TOTALE Elementi dell'VIII CMT (Roma) autoreparto « Sabaudia » e VIII Sz. Disinfezione
9
22
103
11
18
320
2
4
40
132
159
2.581
TOTALE
Colonna « Aosta » II/5° rgt. f. «Aosta» (Catania) LXII btg. cor. » » gr. a. cam. » (Messina) cp. g.p. » » cp. t . » » unità servizi » »
Elementi del III C.A. (Milano) III btg. t. di C.A. e · unità servizi « Centauro » TOTALE GENERALE
446
5 4
2
2
Mezzi e materiali al seguito delle singole colonne: Colonna «Aosta»: 3 moto, 84 autocarri, 2 autoambulanze - materiali del genio e delle trasmissioni. Colonna « Pinerolo >>: 60 autocarri, 2 autosoccorso 2 triribaltabili, 1 escavatore, 3 àutoradio, 6 cucine rotabili - attrezzature e materiali vari del genio. Colonna « Granatieri di Sardegna»: 3 AR, 3 autoambulanze, 28 autocarri, 2 autobotti, ·1 autoradio, 6 cucine rotabili da 200 razioni, 2 compressori, 3.000 pacchi bende, 10.000 tubi di aspirina, 200 flaconi di antibiotici, lt 50 di cordiale, gran quantità di steridrolo ( 1). Unità, colonne e drappelli di soccorso fanno rientro allè rispettive sedi in data 15 febbraio, mentre i reparti di sede nell'isola lasciano le zone terremotate a mano a mano che le esigenze lo consentono. Soccorsi da parte dei Comandi militati vengono portati anche ai profughi che affluiscono a Roma, Milano, Torino e in altre città. Qui di seguito, le relazioni di Comandi, unità e reparti intervenuti: dalle MM.SS. del Cdo Regione Militare della Sicilia (Palermo): (stralci) « 1) Tempi ed aree interessate dal fenomeno sismico:
-
14 gennaio, ore 17,00-17,15: 2 riprese - provocano lesioni, crolli parziali di vecchi edifici e, di riflesso, panico ed allarme tra la popolazione, che abbandona in massa i centri abitati; 15 gennaio, ore 02,30-03,00: 2 riprese di elevata intensità - provocano distruzione di interi centri abitati (Gibellina, Salaparuta, Montevago), distruzioni, crolli, lesioni di edifici e manufatti in tutta la restante zona compresa tra Alcamo-Poggioreale-S. Margherita BeliceCastelvetrano-Salemi-Vita; morti e feriti in particolare a Gibellina, Montevago, Salaparuta;
(1) La colonna « Granatieri di Sardegna», dopo essere giunta nell'isola, inglobò 75 uomini, tra U., SU. e Tr. e relativi mezzi e materiali, del contin · gente fatto affluire successivamente dall'VIII CMT. Le notizie relative a tale colonna sono desunte da una relazione compilata a suo tempo dal Ten. Col. G. Roberto di Nardo, che di quella fu il comandante.
447
-
25 gennaio, ore 11,00: 1 ripresa - provoca crolli di edifici già lesionati e perdite tra i soccorritori impegnati nello sgombero delle macerie. 2) Interventi dell'Esercito:
Il personale impiegato raggiunge il giorno 20 gennaio la punta massima di 100 U., 102 SU., 1902 Tr. La loro opera si è protratta fino al 24 febbraio 1968, con il graduale ritiro, in relazione al diminuire delle esigenze, dei reparti. 3) Mezzi complessivamente impiegati:
- 126 automezzi, 25 mezzi speciali, 3 AMX ( veicoli corazzati e cingolati), 2 stazioni fotoelettriche, 12 gruppi elettrogeni, 1 apripista, 1 escavatore, 1 autogru, 2 attrezzature pneumatiche, 1 motopompa, 2 lanciafiamme, 19 serbatoi per acqua, 8 linee telefoniche, 12 km di linea da campo, 4 terminali di ponti radio, 1 centralino, 1O telefoni, 22 stazioni radio, 60 cucine rotabili.
4) Materiali consumati: disinfettanti kg 9.250; generi di conforto kg 5 .100, gasolio per cucine rotabili kg 12 .4 7 5; liquido lanciafiamme litri 200; tritolo kg 7.000; cartone catramato mq 100; sacchetti a terra 2.000; capsule del n. 8 1.354; capsule elettriche 197; miccia detonante m 10 mila. 5) Materiali distribuiti. o ceduti:
- antibiotici kg 250; medicinali kg 1.400; medicature kg 1.100,· plasma e succedanei kg 150; generi di conforto kg 3.700; viveri ordinari e di riserva kg 180 mila; gasolio per cucine rotabili kg 400; teli da tenda completi n. 40.238. 6) Soccorsi alla popolazione:
- civili salvati n. 26,· civili sgomberati n. 1.600; civili alloggiati in tendopoli o in immobili militari e assistiti (assistenza igienicosanitaria, confezione e distribuzione vitto) n. 5.588; salme recuperate n. 142; masserizie e materiali sgomberati tonn. 134; detriti trasportati mc 81 O; capi di bestiame interrati: 90 bovini ed equini, 106 suini e ovini, 1O1 animali da cortile; capi di bestiame recuperati: 171 bovini ed equini, 293 suini ed ovini, 4.075 animali da cortile»;
-
dalle MM.SS. della Drz. com. dell'XI CMT (Palermo):
« A seguito del movimento sismico nella V alle del Belice.. . il
Servizio di Commissariato ha provveduto ad assicurare le prime necessità delle popolazioni sinistrate, nonché alla cessione alle Autorità paramilitari e civili derrate e materiali di vestiario-equipaggiamento
448
e servizi generali nonché di casermaggio da distribuire alle popolazioni stesse. All'uopo è stato costituito presso la stazione ferroviaria di Salemi, subito dopo l'evento, un Nucleo Assistenza che faceva parte -del Nucleo Coordinamento Soccorsi costituito dall'XI CMT. « Successivamente sono stati impiegati· cucine mobili e campali e 2 nuclei lavanderia bagni specie nelle zone dove vi era più necessità. « Delle derrate e materiali distribuiti alla popolazione si indicano qui di seguito alcune voci di maggiore rilievo: VIVERI
Carne scatolata n. 73 mila; conserva di pomodoro kg 2.203; formaggio da tavola e raspa kg 4.392; latte condensato kg 6.387; marmellata kg 6.600; olio · di oliva e di semi kg 5.067; pasta kg 36.000; riso kg 3.550. VESTIARIO E(1UIPAGGIAMENTO E SERVIZIO. GENERALE
Borracce da lt 1 e 2 n. 4.450; calze varie n. 5.172; camicie di tela kaki n . 1.630; combinazioni varie n. 12.993; gavette di alluminio varie n. 770; maglie di lana n. 1.695; sapone da bucato kg 2.436,· saponette n. 5.885; tende servizi generali ( 4x4 e 6x6) 407; tute da combattimento 1.759. CASERMAGGIO
Coperte da campo varie 10.663; fodere materassi e pagliericci 7.712; lettini biposti 2.670; portamaterassi 5.340 »;
dalle MM.SS. del 60° rgt. f. «Calabria» (CAR) (Trapani): (stralci) « ... Il reparto di formazione, diviso in nuclei di lavoro, viene impiegato per il recupero dei morti e dei feriti e per lo sgombero del materiale in cooperazione con i VV.FF.; per la costituzione di una tendopoli nella zona di Castelvetrano, S. Ninfa, Salemi e Sirignano; per l'assistenza sanitaria ai sinistrati con l'impiego di ufficiali medici e autoambulanze... »; -
dalle MM.SS. del 5° rgt. f. «Aosta» (Messina): (stralci) « .. .Il 5° rgt. fanteria concorre con personale, mezzi e automezzi per un periodo di gg. 4 3, operando nelle zone di Montevago, Gibellina, Poggioreale e Salaparuta ... Bilancio dell'opera prestata: personale soccorso n. 50; morti recuperati n. 83; personale sgomberato n. 4.260 ... »; -
449
-
dalle MM.SS. del 5° rgt. g. (Udine):
« ... Il rgt. il mattino del 28 ge11naio invia 4 drappe[li minatori per complessivi 5 ufficiali, 8 sottufficiali, 34 uomini di truppa, do-. tati di appositi materiali per prestare soccorso alle popolazioni terremotate del Belice. Tali drappelli salgono su due aerei C. 119 dell'A.M. in sosta all'aeroporto "S. Giuseppe" di Treviso e che decollano il primo alle ore 11,58 il secondo alle ore 15 per poi atterrare all'aeroporto di Punta Raisi presso Palermo ... Giunti sui luoghi d'impiego il 30 gennaio, i drappelli iniziano l'opera di demolizione di fabbricati pericolanti, che è coordinata dal Cte del genio dell'XI CMT. Il Cte del CMT mette a disposizione dei reparti minatori: 1 elicottero per consentire il rapido spostamento dell'ufficiale comandante nelle diverse zone; 3 veicoli cingolati AMX da usare come rifugio mobile di emergenza per i minatori impegnati nei lavori; 3 ufficiali medici per il pronto soccorso; gli esplosivi e gli incendivi necessari per le demolizioni ... Gli interventi dei quattro drappelli si concretano: nella demolizione di un complesso di grandi magazzini, di un cinema, di 8 fabbricati in cemento armato; di 400 fabbricati di tufo; di 1 masso e di 30 muri pericolanti. Il rientro dei drappelli avviene per ferrovia con partenza da Salemi alle ore 12,20 del 16 febbraio, con arrivo a Udine alle ore 22 del giorno seguente ... »;
-
dalle MM.SS. del Cdo Militare di Zona di Milano (2°):
« 18 gennaio 1968 - Concorso di 50 uomini e di 2.0 automezzi del Rgt. art. a cav. e del III Autogruppo di C.A. per la raccolta di materiali offerti da varie ditte di Milano e provincia ai "Terremotati della Sicilia";
- 21 gennaio 1968 - Il Rgt art. a cav. mette a disposizione presso la Stazione Centrale di Milano n. 2 cucine da campo e relativo personale per la confezione rancio ai profughi della Sicilia; - 26-28 gennaio 1968 - Concorso manovalanza per caricamento materiali destinati alle zone terremotate della Sicilia: 1 ufficiale, 4 7 uomini di Tr., 15 autocarri del 3° rgt. Bersaglieri e del III Autogruppo di C.A.; - 30 gennaio 1968 - A disposizione Centro Profughi "Villa Reale", Monza, per caricamento effetti letterecci: 30 uomini, 10 automezzi del C.U.S. e del III Autogruppo di C.A.; - 8 febbraio 1968 - Concorso per confezione vitto presso l'E.C.A. di Rozzano, via Stelle Alpine, a 23 profughi della Sicilia: 5 uomini e 1 cucina da campo del 3° Rgt. Bersaglieri... » .
450
28 MAGGIO - L'Associazione « Amici del Po» inizia oggi la crociera fluviale Milano-Trieste, che si concluderà nella giornata del 2 giugno. Su invito del Comitato organizzatore, alla manifestazione partecipa un drappello di 1 U., 1 SU., 12 militari di Tr. del 2° rgt. pontieri di Piacenza, che svolgono compiti di guida e assistenza. Lo stesso rgt. interviene alla I X Giornata Moconautica Piacentina per l'assistenza tecnica e organizzativa. 2 NOVEMBRE Violente alluvioni colpiscono le provincie di Vercelli, Novara, Asti, Alessandria, Cuneo e Pavia, provocando numerosissime interruzioni stradali e ferroviarie, danni a persone, animali, abitazioni, opifici e culture in genere. Le distruzioni assumono · gravissime proporzioni specialmente:
- in Valle Strona (Vercelli), ove si contano purtroppo un centinaio di vittime; -
in Valle Belbo (Cuneo e Asti).
Nel primo pomeriggio, prevedendo le massicce richieste di soccorso che sarebbero giunte dalle varie Prefetture, il Cdo del I CMT della Regione Militare Nord Ovest, di stanza in Torino, provvede, in base alle predisposizioni contenute nel « Piano Aurora»: - ad allertare le unità dipendenti già predesignate per costituire colonne mobili di soccorso; - a rendere permanente il funzionamento della rete delle trasmissioni; - a far affluire nel frattempo a Gattinara un reparto della D. cor. «Centauro»; - a orientare il btg. g.p. a intervenire con i suoi materiali da ponte nel Vercellese. Il mattino del giorno 3, ricevuta notizia dei gravi danni avvenuti durante la notte nel Biellese, lo stesso Comando dispone: - che il gruppo di lavoro «Novara» della colonna mobile « Piemonte » (appartenente alla D. cor. « Centauro »), che aveva raggiunto Gattinara, si recasse a operare in Valle Strona, con il compito di raggiungere Valle Mosso; - che il btg. g.p. «Cremona», appartenente al reparto misto di rinforzo « Canavese», parta immediatamente per Biella con il compito di ripristinare le comunicazioni per Cossato e quindi per Valle Mosso. Nella serata dello stesso giorno 3 il btg. g.p. «Centauro», al completo di personale e di materiali in dotazione, si reca a rinforzare l'azione del gruppo di lavoro « Novara ».
451
Contemporaneamente viene costituito: - un « Centro operativo di soccorso» presso il Comando di Regione, con funzionamento ininterrotto per l'accentramento di notizie, fabbisogni, situazioni dei reparti e delle popolazioni, le modalità e le priorità dei provvedimenti da adottare; - un posto Comando avanzato di Regione nella città di Biella, per coordinare in loco tutte le attività militari di soccorso. Tale posto Comando viene dotato di adeguati mezzi di trasmissione per le proprie esigenze e anche per eventuali esigenze locali; - un « gruppo di supporto >> nella zona di Biella, con propri organi di- comando, direttivi ed esecutivi, avente a disposizione una « base logistica ». La stessa sera del giorno 3 novembre e nella mattinata del giorno 4, a seguito dell'aggravarsi della situazione nel Vercellese e nel Pavese, minacciati dalle piene dei fiumi Sesia e Ticino, il Cdo del I CMT richiede allo S.M.E. - che aderisce immediatamente - l'invio di mezzi anfibi del 2° rgt. pontieri di Piacenza e dispone l'approntamento immediato del nucleo salvataggio in acqua del btg. g.p. « Legnano » e il suo trasferimento a Pavia. Nel Biellese, intanto, vengono fatti affluire materiali vari (viveri, medicinali, coperte, sacchetti a terra, ecc.) per la costituzione della base logistica di supporto alle operazioni di soccorso. In sintesi tali provvedimenti consentono che: - fin dalle ore 16 del giorno 3 novembre siano presenti a Valle Mosso, raggiunta a piedi, 50 elementi della « Centauro » e 60 Carabinieri; - nella stessa giornata sia possibile sgomberare, da Valle Mosso, su Biella, numerosi feriti mediante l'impiego di 8 elicotteri, di cui 4 dell'Esercito, 2 dell'Aeronautica Militare e 2 dei VV.FF. Durante il giorno 4 il numero degli elicotteri dell'Esercito sale a 15, consentendo di completare lo sgombero dei feriti e il rifornimento dei generi di prima necessità. In Valle Strona, il gruppo di lavoro « Novara » assicura: - fìn dal giorno 4 la ripresa della viabilità con mezzi ruotati fino all'abitato di Strona e con M.113 fìno a Valle Mosso; - nella giornata del 5 la ripresa della viabilità con autocarri leggeri e autovetture fino a Valle Mosso. Tra Biella e Cossato, il btg. g.p. « Cremona » realizza, fin dalla sera del giorno 3, un traghetto sul T. Quargnasca, in corrispondenz~ del ponte murario crollato e, entro le ore 16 del giorno 5, porta a termine il gittamento di un ponte Bailey della luce di m 54.
452
Le operazioni di soccorso proseguono e s'intensificano nei giorni e nelle settimane seguenti, con l'intervento di molte unità del I CMT, costituite da reparti della divisione cor. «Centauro», della D. f. «Cremona», della D . f. « Legnano», della B. alp. « Taurinense )> e di reparti non indivisionati. I primi rientri alle sedi hanno luogo in data 28 novembre, il termine delle operazioni di soccorso da parte dei militari si ha in data 20 dicembre. Durante tale periodo, l'impiego medio del personale risulta dal seguente specchio: Mese di novembre
giorni Ufficiali Sottufficiali Truppa
2 25
25 345
4
3 91 98 1.280
101 124 1.627
6 111 121 1.722
17
28
96 110 1.619
64 80 875
34 633
8
52
Mese di dicembre
giorni Ufficiali Sottufficiali Truppa
1
5
7
9
12
15
20
21 40 465
21 39 486
20 38 436
20 38 438
16 29 240
16 29 240
16 29 240
Per quanto concerne i mezzi impiegati si hanno i seguenti dati, relativi ai giorni dei maggiori interventi: fotoelettriche gruppi elettrogeni apripista escavatori triribaltabili motopompe e motocompress. barchetti di vario tipo fuoribordo
4 17 7 "3
5 18 28 12
autobotti e cisterne bidoni per acqua serbatoi per acqua linee telefoniche km ponti radio stazioni radio cucine rotabili lanciafiamme
4 72 26 86 9 9 18 3 453
I materiali ceduti o distribuiti alla popolazione hanno raggiunto i seguenti quantitativi: razioni viveri lettini coperte materassini pneumatici stivaletti anfibi, paia » gomma »
1.759 20 1.462 100 100 263
medicinali dosi di siero disinfettanti enocordial compresse steridrolo
kg
151 10 kg 900 lt 10 8.100
Gli interventi conducono ai seguenti risultati: persone sgomberate 799 capi di bestiame recuperati: persone assistite 292 bovini ed equini n. salme recuperate 17 SUtnl e OVlnI >> masserizie e materiali - animali da cortile » vari sgomberati q.li 2.595 capi di bestiame interrati: detriti trasportati bovini ed equini n. (autocarri/viaggio) n. 2.667 » suini e ovini detriti e materiali » franosi sgomberati animali da cortile mc. 5.692
246 32 200
51 107
50
I ponti gettati dai reparti del genio pionieri sulle interruzioni delle strade statali e provinciali assommano a 7 (Vd . specchio di pag. 455). Successivamente, con d. 1 dicembre 1970, vengono decorate di medaglia di bronzo al merito civile le seguenti unità: 21 ° rgt. f. << Cremona » ( Asti) 3° rgt. b. (Milano) 31° rgt. cr. (Bellinzago Novarese) gr. esp. « Cavalleggeri di Lo<li » (Lenta) 131° rgt. a. cor. (Vercelli) btg. g.p. « Cremona » (Torino) btg. g.p. « Centauro » (Bellinzago Novarese) btg. t. « Centauro » (Novara) tutte con la seguente motivazione: « In occasione. di una violenta alluvione, si prodigava generosamente, con uomini e mezzi, in difficili ed estenuanti interventi di soccorso alle popolazioni colpite, contribuendo validamente a contenere e ridurre i disastrosi effetti della calamità (Provincia di V ercelli 2 novembre-20 dicembre 1968) ».
454
PONTI MONTATI PER IL RIPRISTINO DELLA VIABILITA' IN PROVINCIA DI VERCELLI NEL NOVEMBRE 1968 LUNGHEZZA >ORTATJ (tonn.) (in m.)
N. ord.
TIPO
1
Bailey Ml-D/D
54
8
Cossato
2
Bailey Ml-D/D
24
30
3
Bailey Ml-D/D
30
4
Bailey Ml-D/D
5
LOCALITA'
CORSO D'ACQUA
T. Quargnasca
ROTABILE INTERESSATA
GIORNO E ORA DI APERTURA
SS n. 142
5 - 18,00 - nov. '68
Mosso S. Maria Rio Velardo
Biella-Cossato
7 - 12,30 - nov. '68
8
Crevacuore
Prov.le Mosso S. Maria-Valle Mosso
9 - 15,30 · nov. '68
24
30
Mosso S. Maria Rio Tolera
Prov .le Biella-Valsesia
10 · 10,00 - nov. '68
Bailey Ml-D/D
21
40
Pistolesa
T. Caramezzana
Prov.le Mosso S. Maria-Valle Mosso
15 - 11,00 - nov. '68
6
Bailey Ml-D/D
30
8
Vercelli
Roggia Cantarana
Prov.le Mosso S. Ma- 18 - 06,00 - nov. '68 ria-Pettinengo
7
Bailey Ml-D/D
24
30
Valdengo
T. Chiebbia
SS n. 230 Vercelli-Biella 22 - 13,00 - nov. '68
T. Sessera
'
A Vt Vt
Qui di seguito, brani della relazione del Celo del I CMT (dalla quale sono state desunte le maggiori notizie fin qui riportate) e delle cronache di altri Comandi e unità intervenuti: -
dalle MM.SS. del Cdo del I CMT (Torino): « .. .Le operazioni di soccorso si sono sviluppate in 2 fasi senza soluzione di continuità: ia fase: attivazione dei concorsi di carattere più immediato tendenti a limitare le perdite di vite umane, alleviare il disagio delle popolazioni rimaste isolate, ripristinare le più importanti vie di comunicazione per poter procedere successivamente all'impiego di uomini e mezzi in tutta la zona, in maniera più capillare; - 2• fase: ripristino della viabilità minore, lavori di sgombero di abitazioni, edifici pubblici, opifici ed ulteriore assistenza alla popolazione... « ... Tutta l'organizzazione messa in atto è stata attuata in tempi notevolmente ristretti essendo i Comandi interessati già in stato di allarme fin dai giorni precedenti per eventi meteorologici sfavorevoli segnalati da più parti. « Il ritiro dei reparti impiegati nelle operazioni di soccorso è stato attuato gradualmente, in accordo con . le Autorità Civili e su concorde parere dello SME. In particolare: - il giorno 28 novembre si è proceduto al ritiro del 40% del contingente impiegato nella zona del Biellese, con priorità per i reparti del genio pionieri ( esclusi i nuclei per la manutenzione e gestione dei ponti militari); - il giorno 1O dicembre il contingente è stato ulteriormente ridotto a circa 300 unità; - il ritiro completo del personale è attuato, come disposto dal-· lo SME, il giorno 20 dicembre 1968 »; -
dalle MM.SS. del Celo III C.A. (Milano): « Nel periodo compreso tra il 3 novembre e il 20 dicembre le unità del III C.A. sono intervenute in soccorso delle popolazioni del Piemonte e della Lombardia, colpite dalle alluvioni. In particolare sono intervenuti: il gruppo di lavoro della D. cor. "Centauro"; il reparto misto di rinforzo "Canavese" della D. f. "Cremona"; un'aliquota della colonna "Liguria" della D. f. "Cremona"; - aliquote del III btg. g.p. del III C.A., del btg. g.p. "Legnano", del III Reparto Aerei Leggeri di C.A. e del R.A.L. "Centauro".
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<< Il concorso delle unità del III C.A. si è tradotto principalmente nelle seguenti attività: - gittamento di n. 7 ponti Bailey per riattivare le comunicazioni nella p1'ovincia di Vercelli ... - rimozione di macerie e fango, specie nella Valle del T. Strona (Biella) e nel territorio dei comuni di Nizza Monferrato, Canelli ed Incisa Scapaccino (Asti); - sgombero di personale civile, di masserizie e di bestiame dalle zone allagate o minacciate di franamenti; - interramento di carogne; - distribuzione di viveri, medicinali e materiali vari ( coperte, stivali di gomma, sacchetti a terra).
« L'entità massima del concorso fornito dalle G.U. dipendenti del C.A. e dai supporti, riferito al personale e ad alcuni principali mezzi, è stato il seguente:
D. f. "Cremona" D. f. "Legnano" D. cor. "Centauro" Supporti III C.A.
UFF.
SOTT.
TR.
CIVILI
M.113
45
894
106
8
2
55 2
34
53
550.
43
15
5
6
67
13
ELIC.
40 2 2»;
· -
dalle MM.SS. del Cdo D. cor. «Centauro» (Novara): « Nel periodo 3 novembre-20 dicembre la Divisione è interve-
nuta in favore delle popolazioni alluvionate della Valle Strona nel Vercellese, costituendo, con alcuni reparti avvicendati con turno quindicinale, il Gruppo di lavoro "Novara" che ha operato nei comuni di Campare, Valle Mosso e Mosso S. Maria svolgendo le seguenti attività: trasporto salme recuperate; trasporto masserizie; manovalanza per lavori di rimozione detriti da strade nazionali e provinciali; abitazioni, negozi; stabilimenti industriali; trasporto civili; impiego motopompe gruppi elettrogeni; gittamento 2 ponti Bailey; trasporto materiali per conto della Croce Rossa Italiana. « Il Gruppo di lavoro "Novara", formato da bersaglieri, cavalleggeri, artiglieri, genieri, trasmettitori e autieri, ha profuso ogni energia in una gara di solidarietà senza sosta ... »;
457
•
-
dalle MM.SS. del btg. g.p. «Cremona>> (Torino) :
« Nella giornata del 2 novembre 1969, il btg.... ha attuato tutti i provvedimenti previsti dal "Piano Aurora" per la costituzione del Reparto Misto di Rinforzo "Canavese" in previsione del suo impiego nella zona alluvionata di Biella. Personale impiegato: 8 U., 15 SU., 154 Tr.; Ponti montati: località Cossato... Mosso S. Maria (Rio Velardo). .. Mosso S. Maria (Rio Tolera) ... Pistolesa ... Valdengo ... « Contemporaneamente il reparto ... ha anche provveduto a sodçl,isfare le richieste che di volta in volta, nei giorni a fianco segnati, sono pervenute dai seguenti opifici per la rimozione e sgombero delle macerie e del fango:
- Feltrificio Biellese (Quaregna), dal 4 al 19 novembre: 20 genieri, 1 apripista, 1 motopompa, attrezzi a mano; esplosivi per apertura di una nuova sede stradale in sostituzione di altra esistente distrutta; - Ripettinatura "Acquaro Mauro" (Quaregna), dal 5 al 16 novembre: 4 genieri, 1 motopompa, attrezzi a mano; - Filatura Quargnasca (Quaregna), dal 7 al 15 novembre: 10 genieri, attrezzi a mano; - Stabilimento Albino Botto (Strona), dal, 17 al 21 novembre: 30 genieri, attrezzi a mano, 1 motopompa; - FRAVER s.n.c. di Verzoletto (Quaregna), dal 18 al 19 novembre: 9 genieri, attrezzi a mano, 1 apripista; - Stabilimento Albino Botto (Strona), dal 21 al 27 novembre: 10 genieri, attrezzi a mano. « Sono stati inoltre assicurati i seguenti interventi: sgomberate 1 O abitazioni civili nella zona Quaregna; distribuite alla popolazione civile 2.000 razioni viveri e 1.000 coperte da campo; sgomberate masserizie e materiali vari per complessivi q.li 150 circa; trasportati detriti per complessivi 50 autocarri/viaggio»; -
dalle MM.SS. del btg. g.p. «Legnano» (Verona):
« ... Il giorno 4 novembre, mentre era ancora in corso la celebrazione della Festa delle FF.AA., giungevano i primi ordini per l'approntamento del nucleo di primo intervento nelle zone alluvionate. « Il nucleo è partito il pomeriggio del g. 4 novembre con destinazione Pavia ... Uomini, mezzi e materiali del btg. impiegati: PAVIA, dal 4 novembre al 1J novembre 1968: 1 U., 2 SU., 70 Tr., 15 automezzi, 8 motori f.b ., 12 barchetti M2, 60 salvagente... »;
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-
dalle MM.SS. del 2° rgt. pt. (Piacenza): << Il rgt. è intervenuto nell'autunno 1968 in favore delle popolazioni colpite dalle alluvioni nelle seguenti località: - zona di Vercelli ... di Senna Lodigiana... San Rocco al Porto ... Castelnuovo Bocca d'Adda ... Mortizza .. . Castelvetro Piacentino ... « Lavori eseguiti: salvataggio persone, trasporto bestiame, masserizie, rifornimento viveri, protezione fontanazzi ... Personale impiegato: 5 U. , 8 SU., 100 Tr.; Mezzi: 20 autocarri, 23 barconi M2, 6 f.b., 1 attrezzatura P. 60 con faro ... ».
5 NOVEMBRE - Nel settembre precedente, a causa della forte corrente del torrente Dogna ingrossato da persistenti piogge, è crollata una pila in muratura di sostegno a un p~mte metallico a via superiore della linea Udine-Tarvisio. Il crollo ha provocato la caduta di parte del ponte stesso. In data odierna il rgt. ferrovieri del genio di Castelmaggiore (Bologna), con un distaccamento di 7 U., 13 SU., 128 militari di Tr. , con 1 autogru-rotaia tipo P.R., 1 gru tipo OM/38, 1 autogru tipo OMI e 1 tipo OK, 1 locomotore Badoni, 2 gruppi elettrogeni, inizia il montaggio di un nuovo ponte Roth-Wagner ·n. 3 su 3 luci, con travate indipendenti di mt 27-28, 50-27. Il lavoro viene portato a termine nell'arco di 20 giorni. Le interrotte. comunicazioni nazionali e internazionali tra Udine e Tarvisio vengono ripristinate il 2.3 novembre. Il gr . «Osoppo» del 3° rgt. a. mon., che si 17 NOVEMBRE trova distaccato a Moggio Udinese dalla sede di Gemona, intraprende con 1 U., 3 SU., 52 militari di Tr., lo sgombero della SS « Pontebbana », ostruita in più punti per caduta di frane. 31 DICEMBRE - Dalle MM.SS. del Cdo Mil. di Trieste: « Su urgente richiesta del Centro Trasfusionale degli Ospedali Riuniti di Trieste, trovatosi in grave difficoltà per aver esaurito le scorte di plasma liofilizzato, il Cdo Mil. di Trieste, resosi conto della grave situazione in cui è venuto a trovarsi il Centro stesso e considerata l'opera altamente umanitaria per tutti coloro che soffrono, si è reso promotore presso i vari Reparti del Presidio per incoraggiare donazioni volontarie di sangue da parte dei giovani soldati. La generosità di oltre 200 militari, che hanno risposto con slancio all'appello, ha contribuito in misura notevole a far fronte alle urgenti necessità prospettate dal Centro Trasfusionale e a salvare certamente molte vite umane».
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Anno 1969
7 APRILE - Furiosi ed estesi incendi in zone boschive dei comuni di Gemona e di Enemon~o (Udine). Il 3° rgt. a. mon., di stanza in Gemona, invia distaccamenti per complessivi 3 U., 3 SU., 75 militari di Tr. con 4 autocarri, che lavorano ininterrottamente fino al giorno 9 all'opera di spegnimento. · 15 APRILE - A cominciare da oggi e fino al giorno 20, furiosi ed estesi incendi si sviluppano in zone boschive delle provincie di Torino e di Vercelli. Nella prima intervengono a spegnerli 211 uomini con 10 automezzi, forniti complessivamente dalla D. cor. « Centauro» (zona Monte Bollengo, presso Ivrea), dalla D . f. «Cremona» (zona di Sangano) e dal btg. alp. «Susa}> (zona Fra Martino, presso Pinerolo); nella seconda, 150 uomini con 8 automezzi forniti dal 131° rgt. a. cor. « Centauro >>. (zona Collabiana) e dal 3° rgt. b. (zona di Bioglio di Biella). 14 APRILE - Il Cdo della Zona Militare di Milano (2") invia un distaccamento di 2 U., 2 SU., 25 militari di Tr. con 2 automezzi a spegnere vasti incendi boschivi sviluppatisi in località della prov. di Bergamo. Tale intervento si ripete nei giorni 15, 16, 17 e 18. 6 MAGGIO - Nell'anno 1970 si svolgeranno, in Val Gardena, i Campionati Mondiali di Sci. In data odierna, un btg. di formazione del 2° rgt. g. di Bolzano, composto da 14 U., 18 SU., 200 militari di Tr. inizia i seguenti lavori:
- sistemazione e rinverdimento di piste in discesa; - realizzazione di una strada di accesso di m 1.800 e di altra di m 600; - realizzazione di passerelle pedonali e ponti di legno; - realizzazione di 1 ponte in calcestruzzo armato precompresso della luce di m 11, di un secondo ponte di m 8 e di un terzo di m 14. I lavori hanno termine il 15 dicembre. 15 LUGLIO - Ha inizio a Riva del Garda lo svolgimento della XIX Edizione della « Settimana Velica Internazionale del Garda ». Il 4° rgt. a. pe. cam., di stanza in Trento, tramite il proprio distaccamento in Riva, fornisce un concorso di militari e apparati per i collegamenti r.t. che sono stati richiesti, come ogni anno, dagli organizzatori. 4 AGOSTO - A causa della persistente siccità, viene a mancare l'acqua potabile nel Comune di Costavalle Imagna (Bergamo). Il Cdo della Zona Militare di Milano interviene con un « nucleo rifornimen460
to idrico » che provvede a rifornire la popolazione di acqua fino al 14 agosto. 14 AGOSTO - Manca l'acqua· anche nel Comune di Luserna (Trento). Il 4° rgt. a. pe. cam., di sede nel capoluogo, invia sul posto 2 autocarri con cassoni per acqua e 4 artiglieri. Tale « nucleo di rifornimento idrico » disimpegna il servizio richiesto da oggi fino al giorno 26 agosto. 29 AGOSTO - Il rgt. fv. del genio, di stanza in Castelmaggiore (Bologna), costituisce in Romagnano Sesia (Novara) un distaccamento di 9 U., 15 SU., 145 militari di Tr. per il montaggio di un ponte ferroviario metallico sul fiume Sesia. Tale manufatto deve sostituire un precedente ponte che, sito al km 33+952, il 19 novembre 1968 è stato interamente demolito da una violenta piena del fiume, con la conseguente interruzione del traffico sulla linea F.S. Santhià-Arona. Il distaccamento, operando fino al 20 novembre, e cioè per un periodo di 80 giorni, costruisce il ponte commessogli, che risulta infine essere composto da due travate di materiale S.K.R.6 di m 62 ciascuna e di due travate di materiale « S » di m 32 ciascuna. Il traffico viene riattivato il giorno 27 novembre.
5 NOVEMBRE - Un contingente di 2 U., 4 SU., 80 militari di Tr., del 4° rgt. a. pe. cam. - distaccamento di Riva del Garda accorre a spegnere un furioso ed esteso incendio nella zona boschiva di Limone del Garda (Brescia).' L'intervento si protrae ininterrotto nella notte seguente e nel giorno 6. 19 NOVEMBRE - Sul torrente Cridola, presso Lorenzago di Cadore, si rende necessaria e urgente la costruzione di un ponte metallico, i"ò sostituzione di un ponte in muratura distrutto da una piena. All'operazione provvede un distaccamento del IV btg. del 2° rgt. g. di Bolzano, composto da 2 U., 2 SU., 45 militari di Tr. che, giunti sul posto, montano il manufatto nello spazio di due giorni. 15 DICEMBRE - I panifici di Udine sono bloccati nel lavoro in quanto quasi tutto il personale è a casa, colpito dalla « spaziale », l'epidemia influenzale che serpeggia nella penisola. Il 5° rgt. a. cam., di sede nella città, interviene con un forte nucleo di panettieri presso il panificio « Lodalo », ove i militari lavorano da oggi e fino a tutto il giorno 17 per assicurare il rifornimento di pane alla popolazione. 31 DICEMBRE - Le MM.SS. del 7° rgt. alp., di stanza in B'elluno, recano che, durante l'anno testé decorso, sono stati forniti al CAI uomini, muli e mezzi per lavori di sistemazione mulattiere, trasporto viveri e materiali a Rifugi di alta montagna, per complessive 4.250 gg. lavorative. 461
Capitolo VITI DAL 1970 AL 1975
Principali occasioni . d'intervento: Violenta tromba d'aria a Ca' Savio, presso Jesolo (Venezia) . Gravi incendi in Toscana e alluvione a Genova (1970). Valanghe sulle Alpi. Disastrosi incendi sul Gargano. Alluvione nel Sàrrabus (Sardegna) e a Porto Empedocle (1971). Il terremoto di Ancona. Interruzione delle comunicazioni in varie zone del Piemonte per copiose nevicate. Nubifragio in Val Seriana (1972). Incendi boschivi in varie regioni della penisola. La Spedizione Italiana all'Everest, guidata da Monzino. Il colèra a Napoli (1973). Alluvione in Calabria. Ancora gravi incendi sul Gargano, a Portofino, a Camogli, in Toscana (Isola d'Elba), in Piemonte (1974). Tromba d'aria a Fossalta di Portogruaro. Interruzioni stradali e ferroviarie in varie località. Soccorsi e salvataggi con elicotteri nel Trentino, nel Friuli, in Alto Adige (1975).
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Anno 1970
1O GENNAIO - Copiose nevicate hanno completamente sommerso il tratto di ferrovia Oulx-Bardonecchia, nell'Alta Val di Susa. La 34a cp. del btg. << Susa » del 4° rgt. alp., distaccata a Oulx, fornisce 3 U., 4 SU., 90 militari di Tr. che, unitamente ad altri 40 militari inviati dal Cdo Militare di Zona di Torino (17°), provvedono in due giorni a sgomberare la linea.
19 GENNAIO - Nel tratto di mare fra la Sardegna e l'isola di S. Pietro affonda la nave mercantile « Fusina ». Il Cdo Militare della Sardegna impiega gli elicotteri del RAL (Reparto Aviazione Leggera) per la ricerca dei dispersi. In due giorni, gli elicotteri effettuano complessivamente 10 ore di volo. L'abitato di Pozzuoli, e specialmente la zona del porto, è danneggiato da un fenomeno di bradisismo, che da tempo sta avvenendo nella località. Per i servizi di soccorso alla popolazione, che de~e evacuare le abitazioni minacciate, il Cdo del X CMT invia c;la Napoli personale e mezzi del X autogruppo, cui giungono di rinforzo 1 U., 2 SU., 60 Tr. con 29 autocarri del gr. a. mon. di stanza in Bari, inviati dal Cdo della B. f. « Pinerolo ». 4 MARZO -
2 APRI LE Manca l'acqua potabile nel Comune di Scanzorosciate (Bergamo). Il Cdo Mil. di Zona di Milano {2°) invia un « nucleo di rifornimento idrico», dotato di 2 autobotti, che assicura l'approvvigionamento di acqua alla popolazione fino al giorno 14 del mese, allorché rientra in funzione l'acquedotto.
6 APRILE - Vasti e furiosi incendi devastano zone boschive del Comune di Sangano (Torino) . Per concorrere all'opera di spegnimento il Cdo Militare di Zona fa intervenire reparti delle dipendenti unità per complessivi 305 uomini con 18 autocarri . 15 APRILE - In Val Chisone (Piemonte) sono in fiamme vaste estensioni boschive nei pressi di Roreto Chisone e Balme. Il btg. «Susa», del 4° rgt. alp., invia da Pinerolo 3 U. e 130 militari di Tr. che cooperano giorno e notte all'estinzione degli incendi.
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30 APRILE ·- Il Cdo Militare di Zona di Torino invia 192 uomini tra U., SU. e Tr. con 14 autocarri a spegnere vasti incendi boschivi sviluppatisi nel Comune di Serravalle Sesia. L'intervento si protrae per tre giorni di seguito. Altri incendi di boschi avvenuti nei Comuni di Villar Perosa e Almese sono spenti entro il mese di aprile da 73 militari di vari reparti. Manca l'acqua potabile nel paese di Selino 13 LUGLIO (Bergamo). Il Cdo Militare di Zona di Milano fa intervenire un « nucleo rifornimento idrico » con 1 autobotte, che provvede all'approvvigionamento della popolazione per tutto il tempo dell'esigenza. 23 LUGLIO - Nelle ore notturne, va in fiamme il Santuario di Gibilmanna, presso Cefalù. Il 46° rgt. f. «Reggio» (CAR), di stanza in Palermo, ricevuto l'allarme, invia sul posto ancor prima dell'alba una cp. di 3 U. e 58 militari di Tr. con 1 AR/51 e 2 autocarri. Ma, quando è appena mattino, il rgt. deve far accorrere vari reparti della forza complessiva di 13 U. , 2 SU., 632 militari di Tr. a S. Martino delle Scale, presso il capoluogo, ove improvvisi e violenti incendi stanno devastando le locali zone boschive. I laboriosi interventi hanno termine solo nella tarda serata per Gibilmanna e nel giorno seguente per S. Martino delle Scale. 21 AGOSTO - Disastrosi incendi boschivi si sviluppano nel1'isola d'Elba. Di particolare impegno è il concorso fornito dal 3° rgt. a. pe. cam., di stanza in Pisa, con 10 U., 9 SU., 132 militari di Tr., che prendono parte all'opera di spegnimento da oggi fino al giorno 28. Lo stesso rgt. interviene, in questo mese di agosto e nei mesi di settembre e ottobre, a spegnere altri gravi incendi di boschi nelle provincie di Pisa, Livorno, Lucca e Grosseto. 11 SETTEMBRE - Nelle ore notturne, sulla località di Ca' Savio, nei pressi di Jesolo (Venezia), lungo il «Litorale .del Cavallino», si abbatte una violent·a tromba d'aria, che provoca ingenti danni e vittime, specialmente in un « camping » affollato da turisti stranieri. Come si verrà poi a sapere, i morti sono 13, i feriti ascendono a 41. Primi ad accorrere in massa sul posto, ancor prima dell'alba, sono gli artiglieri - Ufficiali, Sottufficiali e Truppa - del I gr. del 5° rgt. a. missili c/ a di Mestre, in distaccamento a San Donà di Piave. A dare man forte nell'opera di soccorso, il Cdo della III B. msl. fa intervenire d'urgenza da Portogruaro: - 7 U. (di cui 1 medico), 6 SU., 97 militari di Tr., con 2 AR,
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6 autocarri, 6 cucrne rotabili, 1 autoambulanza, 1 autogrù, del 3° rgt. a. msl.;
- 4 U. , 13 SU., 63 militari di Tr. con 2 AR, 7 autocarri, 1 autogrù, 2 stazioni radio, 2 gruppi elettrogeni, del XIII btg. trasmissioni. Per il restante della notte e nelle successive ore del giorno, i militari si adoperano a rimuovere Je macerie, a ricercare le vittime, a curare i feriti nel posto di medicazione impiantato in loco o ad accompagnarli negli ospedali viciniori, a rifocillare i superstiti, a raddrizzare le « roulottes » scaraventate lontano dalla furia del tornado. L'opera di soccorso si protrae ininterrotta per quattro giorni di seguito (1). 17 SETTEMBRE - In varie zone della Toscana si sviluppano vasti incendi boschivi, che minacciano gravemente il patrimonio forestale della regione. Il Cdo della B. f. « Friuli», di sede in Firenze, interviene: - con le compagnie del XIX btg. cor., di stanza in Rovezzano, a Greve in Chianti e a Figline Valdarno; - con 11 U., 11 SU., 303 militari di Tr. del 78° rgt. f. e di altri reparti a Castiglione della Pescaia (Grosseto) e ad Antella, località «Capannuccia» (Firenze). Gli interventi si protraggono per vari giorni, fino allo spegnimento degli ultimi focolai. 28 SETTEMBRE - Scosse di terremoto a Mignano Montelungo (Caserta). Il Cdo della B. f. «Pinerolo» fa intervenire sul posto, a dare man forte ai VV .. FF., un distaccamento di 1 U., 2 SU., 30 Tr. con 4 autocarri del 9° rgt. f. « Bari ». Il lavoro dj sgombero delle macerie e di soccorso alla popolazione si protrae ininterrottamente fino al 20 febbraio 1971. 29 SETTEMBRE - Continuano gli incendi in Toscana. Un reparto composto da 1 U. , 3 SU., 108 militari di Tr. della B. f. « Friuli » interviene a spegnere il fuoco che sta bruciando i boschi in località Chioma, presso Livorno.
(1) In data 7 febbraio 1972 il Comitato Centrale della C.R.I. conferirà il « diploma di benemerenza» al I gr. a. msl. e/a con la seguente motivazione· « In riconoscimento dell'attività svolta in occasione del nubifragio di Ca' Savio (Jesolo) del settembre 1970, in appoggio ai servizi predisposti dal Sottocomitato della C.R.I. di Portogruaro, ed in particolare per l'alto spirito di abnegazione dimostrato nell'opera di assistenza e soccorso ai feriti».
46'6
7 OTTOBRE - Violente alluvioni sconvolgono alcuni quartieri di Genova e altre località della provincia e della regione. La calamità interessa in successione di tempo le zone seguenti: - Voltri, Mele, Acquasanta: ore 20,30 del 7 ottobre, per straripamento del T. Leira; - Campoligure, Masone: ore 23 del 7 ottobre, per straripamento del T. Stura; - Genova-Centro (quartieri Bisagno, S. Vincenzo, S. Fruttuoso, Foce); Bolzaneto, Cornigliano, Sestri Ponente: ore 15,30 del giorno 8 ottobre, per straripamento dei T.ti Bisagno, Secca, Polcevera, Borzoli, Varenna; - Arquata Scrivia (prov. Alessandria): ore 18 del giorno 8 ottobre, per straripamento del fiume Scrivia. Gravissimi i danni agli abitati, alle industrie, alle vie di comunicazione stradali e ferroviarie. Per le operazioni di soccorso, il Cdo Militare di Zona di Genova fa intervenire d'urgenza i reparti del 157° rgt. f. «Liguria», di stanza nel capoluogo, nonché quelli del IV btg. meccanizzato dello stesso rgt. in distaccamento a Novi Ligure. Seguono poi, inviate con immediatezza dal I CMT di Torino, altre unità della D. f. «Cremona» cui il 157° rgt. f. appartiene - e della D. cor. «Centauro». Il totale degli uomini impiegati ascende a 54 U. , 83 SU., 1.173 militari di Truppa.
I reparti che intervengono sono i seguenti:
D.
f. «Cremona»
157° rgt. f. « Liguria » (Genova) II/21 ° rgt. f. « Cremona » (Asti) 22° rgt. cor. » (Torino) 7° rgt. a. cam. » » btg. g.p. » » btg. t. » (Venaria Reale) autoreparto » (!orino)
u.
su.
TR.
30 4
35 8 2 9 2 1
635 124 8 126 8 9 9
59
919
5 1
40
2
467
D. cor. « Centauro »
u.
su.
TR.
131° rgt. a. cor. (Vercelli) btg. g.p. (Bellinzago Novarese)
1 6
1 8
8 120
7
9
128
1 5 7
4 1 8 15
26 3 87 126
54
83
1.173
Altri Enti e Reparti
Drz. Sanità del I CMT (Livorno) B. paracadutisti (Livorno) III btg. g.p. C.A. (Pavia) Scuola TLC (Chiavari) TOTALE GENERALE
Tutte le attività di soccorso e i lavori svolti dall'Esercito, che si protraggono per 15 giorni, sono coordinati dal predetto Comando Mil. di Zona (1). Mezzi impiegati elicotteri automezzi vari » speciali autogru triribaltabili pale meccaniche autobotti serbatoi per acqua fotoelettriche gruppi elettrogeni
10 135 2 1 9 1 1 9 8 8
Materiali ceduti razioni viveri di riserva razioni « enocordial » coperte medicinali disinfettanti sacchetti a terra
12.295 24.500 70 150 3.000 2.000
(1) All'opera di soccorso partecipano anche: - le Legioni CC di Genova e di Torino, che svolgono attività di ricognizione e di rifornimento a località isolate, a mezzo elicotteri; - il Cdo in Capo del Dip. Marittimo del Tirreno-La Spezia, con 2 fotoelettriche, e l'Istituto Idr. della Marina Militare-Genova, con 20 uomini di manovalanza; - il Centro Elicotteri di Pratica di Mare, il I Rep. di Assistenza al volo di Orio al Serio, e il Servizio di Soccorso Aereo e ricognizione di Linate, complessivamente con 4 elicotteri; - la Legione della Guardia di Finanza di Genova, con 2 elicotteri per la ricognizione e con 79 uomini per rimozione detriti e macerie nella zona di Genova-Voltri.
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Per i tempi e le modalità del soccorso e i lavori effettuati, si riportano, qui di seguito, parti della relazione del predetto Comando: -
dalle MM.SS. del Cdo Mil. di Zona di Genova (19°): « Alluvione dei giorni 7-8 ottobre 1970. - Zone e tempi in cui si sono verificate le calamità:
Provvedimenti attuati a) b)
c) -
d) -
e)
Allertamento dei reparti del Presidio di Genova-Navi Ligure-Alessandria. Costituzione dei seguenti organi: Centro Operativo per il coordinamento dei soccorsi presso il CMZ (funzionamento 24 h su 24); Nucleo Collegamento presso la Prefettura di Genova; Centro raccolta notizie, con ricognizioni nelle zone colpite, accertamenti sulla situazione e trasmissione al I CMT dei dati relativi. Costituzione di una base elicotteri presso il piazzale dell'Aeroporto "C. Colombo". Approntamento delle razioni viveri di riserva, disponibili presso il Comando del 157° rgt. f. "Liguria" ... Richiesta di rinforzi in uomini, mezzi e materiali al I CMT ed approntamento di quelli in zona ... ».
TRUPPE IMPI EGATE NELLE ZONE SINISTRATE ATTIVITÀ SVOLTA - PERSONALE
REPARTO
MEZZI E LOCALITÀ D'IMPIEGO
157° rgt. f. « Liguria » -
Impiego, vettovagliamento- e amministrazione, oltre che dei reparti del rgt., di tutti quelli affluiti a Genova, di rinforzo. Primi interventi di soccorso nella notte tra il 7 e l'8 ottobre nella zona di Acquasanta (20 militari) e a Campoligure, ove 30 uomini del IV btg., distaccato a Noli L., effettuano, tra l'altro, opera di bonifica, disinfezione, riassetto del cimitero sconvolto dalla furia delle acque. Rimozione di macerie e detriti in zone diverse di Genova-Centro e delle seguenti località: Voltri, S. Gottardo, Sestri Ponente, Bolzaneto, Rivarolo,
469
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Molassana, Serra Riccò, S. Olcese, Arquata Masone. Ripristino della linea F.S. Genova-Ovada-Acqui. Messa a disposizione di Autorità Civili di autovetture AR per trasporto di personale e per sgombero di n. 20 famiglie in zona di Voltri. Personale di manovalanza per il Centro Raccolta Materiali del Comune di Genova. Totale uomini impiegati: 700. Concorso alla rimozione di macerie e detriti in zona Voltri, per riattivazione opere di presa e canale di derivazione dell'acqua del torrente Leira; invio di n. 4 serbatoi per acqua in Genova-Centro. 140 uomini.
7° rgt. a. cam. « Cremona »
II/21° rgt. f. « Cremona »
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rimozione macerie e detriti in 1 O cartiere nella zona di Acquasanta-Mele. Concorso al ripristino della rotabile Voltri-Acquasanta. 136 uomini.
III btg. g.p. C.A.
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Concorso sgombero macerie mediante impiego di 1 pala meccanica, 6 autocarri triribaltabili e 2 fotoelettriche, in Genova-Centro e Voltri. Montaggio con materiale militare di un ponte Bailey in zona Borzoli-Scarpino. 100 uomini.
22° rgt. f. cor. « Cremona »
Concorso con autocarri e autovetture AR con taniche per rifornimento idrico. 10 uomin"i.
btg. g.p.
Concorso sgombero macerie con invio di 4 automezzi triribaltabili, 2 fotoelettriche e automezzi vari in Genova-Centro e V altri. Montaggio, con materiale ANAS, del ponte Bailey sulla rotabile tra Bolzaneto e S. Olcese.
« Centauro »
btg. g.p. « Cremona »
470
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Montaggio di un ponte Bailey D / S di mt 48 in località Molassana. 136 uomini. Invio di un'autoradio R. 193, 3 apparati radio Centro. 10 uomini.
btg. t. « Cremona »
Invio di un autoradio R. 193, .3 apparati radio G. 9, 3 AR per collegamenti in Genova. 12 uomini.
autoreparto D. f. « Cremona » 131° rgt. a. « Centauro »
Invio di autocarri, vetture da ricognizione e 2 serbatoi per acqua, impiegati in Genova-Centro. 10 uomini.
Direzione Sanità del I CMT
Invio di 2 nuclei di disinfezione della I Sezione Disinfezione, impiegati in zone Rivarolo, Val Bisagno, Masone, Campoligure e Valpolcèvera. Squadra disinfezione dell'Ospedale Militare di Genova, impiegata in Genova-Centro.
B. paracad.
1 elicottero.
Invio 5 vetture da ricognizione.
Livorno Scuola TLC Chiavari
Invio di n. 6 apparati G. 9 e 3 AR per collegamento tra Genova-S. Olcese e Serra Riccò. 12 uomini (1).
« E' da porre in rilievo l'apporto dato dal 151° rgt. f. "Liguria", su cui è gravata la maggior parte dei concorsi concessi ... « L'emergenza è durata 15 giorni ... >>.
14 OTTOBRE - Grave incendio di boschi in località Policiano, in provincia di Arezzo. Il Cdo della B. f. « Friuli » invia un drappello forte di 3 U. , 4 SU., 102 militari di Tr. con 2 AR/59, 8 autocarri, 1 autoambulanza. 2 NOVEMBRE - Trentasei ore di intervento sono necessarie al drappello di 4 U., 6 SU., 100 militari di Tr., inviato dal btg. « Saluzzo » del 4° rgt. alp ., in distaccamento a Borgo S. Dalmazzo, per spegnere un vasto incendio sviluppatosi nella zona boschiva tra Chiusa di Pesio, Certosa di Pesio e Limone Pi~monte. 31 DICEMBRE - Durante l'anno testé decorso, il V Reparto Elicotteri Uso Generale (REUG), di stanza in Casarsa della Delizia (Pordenone), ha compiuto i seguenti soccorsi: (1) L'elenco aggiunge, in finale, che 20 ex ufficiali di cpl. dell'U.N.U.C.I. di Genova hanno volontariamente collaborato con il 157° rgt. f. nelle attività di soccorso in località Masone.
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14 luglio: elitrasporto di un ammalato civile da Spilimbergo a Torino Caselle; 1 agosto: elitrasporto di un'ammalata civile da Latisana a Pietra Ligure; 20 settembre: concorso al recupero di un civile infortunatosi sul M. Ciaurlec. La Sezione Elicotteri Uso Generale, del Reparto Aviazione Leggera per il CMT della Sardegna, ha effettuato circa 20 missioni di soccorso aereo, due delle quali conclusesi con salvataggio di vite umane. Una di tali missioni è stata condotta la notte del 1° novembre a Carbonia e ha consentito di salvare la vita di un giovane pescatore. Anno 1971
2 GENNAIO - A Madonna di Campiglio, nel Trentino, ha inizio il XXII Concorso Internazionale di sci. Il 5° rgt. alp., di stanza in Merano, con un distaccamento composto da 1 SU., 20 militari di Truppa sciatori, 1 AR/ 59, 2 autocarri medi provvede, come i vari rgt. alpini in quasi tutte le competizioni del genere, ad assicurare l'attrezzatura e la manutenzione delle piste. L'impiego del distaccamento ha termine il giorno 10 gennaio. 22 FEBBRAIO - Sulle Alpi Marittime, una grossa valanga si abbatte in zona Monesi, travolgendo varie persone. In soccorso vengono inviati con la massima urgenza: da Imperia, 1 U. e 40 mil. di Tr. dell'89° rgt. f. «Salerno>> (CAR); - da Cuneo, 1 U. e 30 reclute del BAR « Taurinense »; da Genova, 1 U., 4 militari di Tr., ricercatori magnetofonisti, del 157° rgt. f. « Liguria ». I militari si adoperano nella ricerca delle vittime e nel soccorso · dei superstiti, ininterrottamente per tre giorni. 24 FEBBRAIO - Il 157° rgt. f. impiega 1 U. e 50 militari di Tr. per spegnere, in collaborazione con i VV.FF. di Genova, un violento incendio che sta devastando una zona boscosa in prossimità di Recco. 21 MARZO - Una grossa valanga si abbatte sul cantiere Vega, in zona Barcenisio (Torino), travolgendo e seppellendo molti operai. In soccorso degli infortunati il 1° rgt. a. moo. invia d'urgenza da Rivoli Torinese un distaccamento di 2 U., 3 SU., 28 militari di Tr., che in due giorni e due notti si prodigano al salvataggio dei superstiti. 472
8 APRILE - Un distaccamento del btg. g.p. « Cremona » e uno del btg. g.p. « Centauro» intervengono con 2 fotoelettriche a illuminare i lavori che vengono condotti, anche nottetempo, per sgomberare i detriti di una grossa frana prodottasi in zona Battilana, presso Sestri Levante, con interruzione delle comunicazioni stradali. Tale concorso ha termine il 15 aprile. 26 MAGGIO - Il 5° rgt. alp., di stanza in Merano, a partire da oggi, contribuisce con un proprio distaccamento allo stendimento di 400 metri di cavo della costruenda sciovia a Montecavallo di Vipiteno. 1 GIUGNO - Hanno inizio, a Trento, i Giochi della Gioventù. Date le pessime previsioni meteorologiche, il 4° rgt. a. pe. cam., di stanza nel capoluogo, provvede a montare, su richiesta del locale Comitato del C.O.N.I., un vasto attendamento per i giovani partecipanti. L'operazione si effettua sotto l'imperversare cfella pioggia. L'attendamento, la cui manutenzione è altresl a carico dei militari, viene poi smontato al termine della manifestazione. 19 GIUGNO - Incendio di vaste proporzioni in un caseggiato nel centro del paese di Celano (L'Aquila). Il 17° rgt. f. « Acqui », che ha alcuni reparti in esercitazione nella zona, interviene nell'opera di spegnimento, contribuendo a evitare che il fuoco investa altre case. Forza partecipante: 2 U., 5 SU., 40 militari di Tr. con 2 autocarri e 2 taniche per acqua su automezzi. 11 LUGLIO - Da oggi al giorno 30, reparti della B. f. « Friuli», di stanza in Firenze, per complessivi 11 U., 11 SU., 120 militari di Tr., 4 autocarri, 1 autoambulanza, 5 AR/59, intervengono a spegnere furiosi incendi boschivi sviluppatisi nelle località di « Pian dei Cerri » e di « Poggio alle T ortore ». 26 LUGLIO - Con un distaccamento di 2 U., 3 SU., 30 Tr., 10 autocarri, 1 AR/ 59, il btg. g.p. «Friuli» provvede a montare, presso Torre del Lago Puccini (Lucca), un ponte Bailey sul canale Burlamacca, emissario del lago di Massaciuccoli e collettore delle acque di tutta la zona. Il montaggio del ponte è stato richiesto per riattivare la transitabilità interrotta. 2 AGOSTO Ha inizio in Toscana, una serie di grandi incendi boschivi che minacciano, ancor peggio dei precedenti e di quelli degli anni scorsi,il patrimonio forestale della regione. Il Cdo della B. f. «Friuli», di stanza in Firenze, interviene con numerosi e forti drap19 370 militari pelli, che raggiungono la consistenza di 24 di Tr. con 9 AR/59, 22 autocarri, 7 autoambulanze, a Calenzano, Rignano sull'Arno, Figline Valdarno, Capraia, Gavilli, Terzolina, Ca-
u.,
su.,
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reggi, Uzzano di Greve e Montelupo. Le operazioni di spegnimento hanno termine soltanto dopo il 20 agosto. 7 AGOSTO - Incendio in zona di Colle Savente nei sobborghi di Sulmona. Il 17° rgt. f. « Acqui », su richiesta del Sindaco di Sulmona e del locale Cdo cp. CC, interviene con 2 U., 3 SU., 50 militari di Tr., 3 autocarri. 8 AGOSTO - Il 5° rgt. alp. , di stanza in Merano, partecipa con un proprio distaccamento ai lavori di sistemazione del sentiero stazione a monte della « Seggiovia del Pulpito-»-Rifugio « Serristori » (m 2.721). I lavori in parola hanno termine il 20 agosto. 13 AGOSTO - Incendio di vastissime proporzioni nella zona boschiva denominata « Casalina >> compresa nei territori dei Comuni di Trasacco e Collelongo (L'Aquila). Il 17° rgt. f. « Acqui » interviene in forze con un contingente di 15 U ., 27 SU., 345 militari di Tr., 5 AR, 18 autocarri. Le operazioni di spegnimento, assai laboriose, si protraggono per quattro giorni e quattro notti, terminando il giorno 17 con l'estinzione di tutti i focolai. 18 AGOSTO - Sono in fiamme, sul promontorio del Gargano, per una vastissima estensione, i boschi sovrastanti l'insenatura di Pugnochiuso. L 'importanza paesaggistica e turistica della zona e l'imminente minaccia della distruzione dei locali complessi alberghieri inducono le autorità a richiedere un immediato impiego dell'Esercito. Il Cdo della B. f. « I ,nerolo » fa intervenire da Bari sul posto, con la massima urgenza, un battaglione della forza di 17 U. , 20 SU., 285 militari di Tr. con 3 AR/59, 21 autocarri, 3 cucine mobili del 9° rgt. f. «Bari». Al trasporto del contingente partecipa il gr. a. cam. «Pinerolo» con 5 autocarri, 2 AR/59, condotti da equipaggi composti da 4 U ., 7 SU., 8 Tr. Il lavoro, durissimo per le difficoltà del terreno e per la violenza delle fiamme , si protrae ininterrottamente, anche di notte, per tre giorni, avendo termine solo nel tardo pomeriggio del giorno 20, con lo' spegnimento degli ultimi focolai. 27 AGOSTO - Nelle ore notturne, si sviluppa un grosso e furioso incendio nella zona boschiva di Altavilla Milicia (Palermo). Il 46° rgt. f. «Reggio» (CAR), di stanza nel capoluogo, invia sul posto, ancor prima dell'alba, un contingente di 5 U., 3 SU., 94 Tr. con 1 AR e 4 autocarri. L'opera di spegnimento, iniziata alle 5 del mattino, termina alle ore 15 ,30 del pomeriggio. 28 AGOSTO - E' di nuovo chiamata in azione la B. f. « Pinerolo», di sede in Bari. Il Cdo della G.U. invia: 474
1 U., 4 SU., 40 Tr. con 3 automezzi del 9° rgt. f. a spegnere un violento incendio svilupparosi in Agro di Mellitto (Bari); - 8 militari di Tr. con 4 automezzi presso il porto di Monopoli e 6 militari di Tr. con 3 automezzi presso il porto di Bari, su richiesta delle autorità competenti, in seguito all'incendio sviluppatosi sulla motonave greca « Heleanna >> nelle acque del canale di Otranto. I due drappelli, in rinforzo ai mezzi ospedalieri civili, già predisposti nele singole località, concorrono al soccorso dei naufraghi, trasportandoli dalle zone di sbarco agli ospedali. 8 SETTEMBRE - Vasti incendi nei boschi di Monte Ricco, in comune di Arquà Petrarca (Padova) . Il 41° rgt. a. pe. cam., di sede nel capoluogo, interviene con forti drappelli di militari che impiegano due giorni nell'opera di spegnimento. 19 SETTEMBRE - Sui campi di sci dello Stelvio, si svolge la gara sciistica « Coppa Aquile dello Stelvio». Da Merano, il 5° rgt. alp. interviene con 2 U., 1 SU., 14 alpini sciatori e radiofonisti con mezzi, materiali vari e tende di pronto soccorso, per l'organizzazione e il funzionamento dei posti di controllo e dei collegamenti. 20 SETTEMBRE - Lo stesso 5° alp., da oggi al giorno 27, concorre con vari distaccamenti di salmerie al trasporto di viveri e materiali al rifornimento dei Rifugi « Cima libera» (m 3.097), e « Cremona» (m 2.423), nel gruppo del Pan di Zucchero, fra le valli Passiria e Ridanna, e « Città di Milano» (m 3.581) nel gruppo dell'Ortles, tutti del C.A.I.
25 SETTEMBRE - Disastrosa alluvione nel Sàrrabus, in Sardegna, per lo straripamento dei rìi su Perdosu, Ollastu e Brabaisu. Molti i danni agli abitati e gravi i disagi per le popolazioni. Il Cdo Mil. della Sardegna fa intervenire con la massima urgenza un contingente di 2 U., 3 SU., 58 militari di Tr. con 16 autocarri per sgombero delle fam iglie sinistrate, alle quali inoltre vengono distribuiti 60 teli da tenda per accampamento e 100 coperte da campo. Gli elicotteri del Reparto Aviazione Leggera, di sede a Elmas, effettuano 11 missioni di volo per ricognizione e trasporto a Cagliari di ammalati o famiglie con bambini rimaste senza tetto ( 1).
(1) In una di tali missioni, l'equipaggio di uno degli elicotteri, avvistate quattro persone, tra cui un bambino, sul tetto di un casolare, prossime ad essere travolte dai flutti, si adopera - nonostante le pessime condizioni atmosferiche - nelle operazioni di salvataggio riuscendo, dopo numerosi tentativi, a trarre a bordo i quattro, salvandoli da sicura morte.
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29 SETTEMBRE - Una violenta alluvione si abbatte oggi su Porto Empedocle. L'XI CMT fa intervenire d'urgenza da Palermo il III btg. del 5° rgt. f. « Aosta», in distaccamento nel capoluogo dalla sede rgt. di Messina, con 6 U., 13 SU., 131 militari di Tr. con 22 automezzi, 3 cucine rotabili, 1 autobotte, 1 autoradio della 6" cp. t., 1 autoambulanza. Il soccorso ai sinistrati e i lavori di sgombero dei detriti e del fango durano sino al giorno 11 ottobre. 23 OTTOBRE - In località Lottulo, territorio del Comune di S. Damiano Macra, in alta Val Màira, e in zona Goudissard, nell'alta Val di Susa, si sviluppano gravi incendi boschivi. Il 4° rgt. alp., di guarnigione in Torino, interviene nella prima località con 2 U., 3 SU., 50 mil. di Tr., 4 autocarri della 21• cp. del btg. « Saluzzo », in distaccamento a Dronero, e nella seconda con 4 U., 4 SU., 113 Tr. della 34a cp. dello stesso btg. distaccata a Oulx. Gli interventi, particolarmente laboriosi nella zona di Lottulo per l'asperità del terreno, vengono portati a termine dopo quattro giorni di lavoro. 25 OTTOBRE - Truppe del 4° rgt. alp. e del 1° rgt a. mon. per complessivi 5 U. , 7 SU., 80 militari di Tr. vengono impiegate dal Cdo Mil. di Zona di Torino per lo spegnimento di incendi sviluppatisi al Colle del Lis (Rivoli) e in località C. Porpetta di Ulzio. Gli interventi si protraggono fino al giorno 27.
31 DICEMBRE - Dalle MM.SS. del RAL per il CMT della Sardegna (Elmas}: << Durante l'anno 1971 dal Reparto Aviazione Leggera sono state effettuate circa 60 missioni di soccorso aereo, delle quali 10 conclusesi con salvataggio di vite umane e 2 con il recupero delle salme di due piloti deceduti in incidente di volo».
Anno 1972
31 GENNAIO - Dalle .NIM.SS. del 5° rgt. alp. (Merano): « Entro il mese testé decorso, il rgt. ha fornito concorsi di uomini e mezzi per l'organizzazione delle seguenti mani/e stazioni sportive: - gare di campionato nel Trentino per giovani della F.I.S.I. (12 -16/I): 1 SU. , 4 alp. sciatori; - Marcia Longa a Fiemme di Fassa (21 -30/I): 1 SU., 2 cucine rotabili da 200 razioni con 4 cucinieri, 2 autocarri con conduttore,
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1 cucina sommeggiata con cuciniere, 1 AR/5 9 con conduttore (1); - gara di fondo a Ponte di Legno (21-23/I): 1 SU., 10 Tr., 4 apparati radio R/ 300, 2 AR con conduttore; - Campionati invernali giovanili a " Merano 2000" (29-30/1): 1 SU., 8 Tr. ». 3 FEBBRAIO - Ad Andria (Bari) crollano improvvisamente alcune abitazioni, causando 1 morto e 8 feriti tra gli abitanti. Il Cdo della B. f. « Pinerolo » fa intervenire d'urgenza sul posto 5 U ., 6 SU., 60 militari di Tr. con 2 AR, 4 autocarri, 1 autoambulanza. Il distac-· camento coopera allo sgombero delle macerie, al recupero della vittima e al trasporto dei feriti all'ospedale civile. 4 FEBBRAIO - A far data da oggi, la città di Ancona e il circostante territorio sono ripetutamente sottoposti a scosse telluriche di notevole entità, che causano ingenti danni agli edifici e gravi disagi alla popolazione. Su richiesta della locale Prefettura, il 28° rgt. f. << Pavia» (CAR), di stanza in Pesaro, impiega immediatamente, in cooperazione con i VV.FF., uomini e mezzi della 3• cp. distaccata nel capoluogo marchigiano. Con la massima tempestività, il VII CMT della Regione Militare Tosco-Emiliana fa quindi intervenire: - da Pesaro: una « colonna di pronto intervento dello stesso 28° rgt. f., composta da 7 U., 2 SU., 130 militari di Tr.; - da Rimini: una « colonna mista di primo intervento», composta da 10 U., 7 SU., 133 militari di Tr. con 4 AR/59, 28 autocarri pesanti, 4 autocarri medi e 4 leggeri, 2 autobotti, 2 cucine rotabili, 5 stazioni radio, 1 gruppo elettrogeno, formata dal 18° rgt. a. c/a l.; - da Bologna: 7 drappelli successivi per la forza complessiva di 7 U., 12 SU., 150 militari di Tr., con 5 AR/59, 21 autocarri, 3 cucine rotabili, 7 rimorchi, 12 radio AN/GRC-9, del 40° rgt. f. «Bologna». Ai fanti si aggiungono 1 U., 19 Tr. con 1 AR/59, 17 ACM/52 dell'autoreparto B. f. «Trieste»; - da Castelmaggiore (Bologna): 20 coppie di macchina, 10 capi stazione, 10 capi treno, 10 manovratori del rgt. fv. del genio II btg., per assicurare il traffico ferroviario in aiuto del personale · F.S. che, avendo avuto la propria casa lesionata o distrutta, deve provvedere alla evacuazione delle masserizie o alla sistemazione dei (1) Tutti gli anni il 5° rgt. alp. concorre con uomini e mezzi all'organizzazione e allo svolgimento della « Marcia Longa », la manifestazione sciatoria notissima in campo nazionale e internazionale.
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famigliari. Dal giorno 9 al giorno 15 lo stesso rgt. fv. g. invia 2 U ., 4 SU., 39 militari di Tr. del II btg. g.p.; - da Ozzano Emilia (Bologna): un drappello di 1 SU. e 5 militari di Tr. con 1 autocarro e 1 cucina rotabile, dell'XI btg. cor. Tutti questi militari provvedono, sempre cooperando con i VV. FF., ai soccorsi aJla popolazione, allo sgombero delle macerie, alla confezione del rancio per tutti coloro che hanno dovuto abbandonare la propria casa, al rifornimento dei viveri, alla distribuzione dell'acqua potabile, al montaggio di tende per i senza tetto, alla evacuazione di tutti coloro che intendono lasciare la città. I rientri alle sedi di provenienza incominciano ad effettuarsi il 10 febbraio con la colonna del 18° rgt. a. c/a 1. di Rimini; seguono il 19 febbraio i militari del 40° rgt. f. e gli autieri della B. f. « Trieste>> di Bologna; il 22 i vari drappelli del rgt. fv. del g.; il 6 marzo i cucinieri dell'XI btg. cor. di Ozzano Emilia. Il contingente inviato da Pesaro dal 28° rgt. f. prosegue i propri interventi per quasi tutto il primo semestre dell'anno, anche a causa del ripetersi delle scosse sismiche. 31
MARZO -
Dalle MM.SS. del 4° rgt. aJp. (Torino):
« In Piemonte, nei mesi di febbraio e marzo, le valli Chisone, Susa, Lanzo, Aosta e valli laterali sono rimaste per vari periodi isolate a causa delle eccezionali condizioni di innevamento, .più volte ripetutesi. La situazione è stata sempre aggravata dalla caduta di valanghe. Il 4° alp. è intervenuto con i propri battaglioni, distaccati in più sedi in soccorso delle singole popolazioni, recando viveri, medicinali, trasportando ammalati negli ospedali, ecc. << In particolare, le località ove gli alpini hanno prestato la loro opera sono le seguenti:
- in Val Tanaro: Ormea a Frabosa; in Val Vermenagna: Vernante; in Valle Stura di Demonte: Valloriate e S. Giacomo; in Val Grana: Valle Colla, Monterosso Grana; in Val Maira: S. Damiano Macra; in Val Chisone: Pragelato, Balboutet, Usseaux, Perosa Argentina; in Val di Susa: S. Colombano; in Val di Lanzo: Va/prato Soana, Ceres, Campiglia, Pianetti, Ala di Stura, Noasca, Ceresole Reale, Lemie; in Val d'Aosta: Champorcher. << Il personale e i mezzi impiegati sono stati i seguenti: -
btg. "Susa": 10 U., 4 SU., 277 Tr., 51 automezzi; btg. "Aosta": 8 U., 9 SU., 84 Tr., 4 automezzi; btg. " Saluzzo": 11 U., 11 SU. , 289 Tr., 22 automezzi ... ».
4 APRILE - Grave incendio del bosco di Pianaccio, in zona di Lizzano in Belvedere (Bologna). Il 40° rgt. f. «Bologna» fa inter-
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venire un distaccamento di 6 U., 2 SU., 92 militari di Tr. con 6 AR, 6 autocarri. L'opera di spegnimento si protrae dalle ore 15 di oggi alle ore 11 del 5 aprile. 30 APRILE - Entro il mese testé decorso si sono sviluppati grandi incendi boschivi nei territori dei Comuni di Vernante e di Caselette (Torino). Per l'opera di spegnimento sono stati fatti intervenire 111 uomini con 6 automezzi della B. alp. « Taurinense » e della D. f. «Cremona».
5 MAGGIO - Grave disastro aereo in località Montàgna Longa, nei pressi di Carini (Palermo). L'XI CMT fornisce alle autorità civili, per le opere di soccorso e recupero vittime, 295 uomini fra U., SU. e Tr., 64 automezzi e mezzi speciali, 7 fotoelettriche, 10 telefoni, 6 nebulizzatori, 6 pompe e materiali vari. Il concorso di uomini e mezzi si protrae per circa una settimana. 25 MAGGIO - Il III btg. g.p. dì C.A., di stanza in Pavia, provvede con un proprio distaccamento a montare un ponte Bailey S/D sul torrente Agogna, nel Comune di Ceretto Lomellina per ripristino della viabilità interrotta.
31 MAGGIO - In seguito a un urgente appello lanciato alla cittadinanza dalla Dirz. degli 00.RR. di Trieste, 195 militari del locale Presidio offrono il proprio sangue. La maggior parte di essi appartiene al 14° rgt. a. cam., di stanza nel capoluogo. Tale donazione vale a scongiurare la grave crisi insorta negli Ospedali per la carenza di plasma. 2 GIUGNO - A Milano, in occasione della Y Festa del Naviglio, il III btg. g.p. di C.A., di sede in Pavia, provvede con le proprie fotoelettriche a illuminare, durante le ore notturne, la darsena di Porta Ticinese e il Corso del Naviglio Grande, ove si svolgono manifestazioni popolari. 15 GIUGNO - Ancona, ove dal 4 febbraio i movimenti tellurici si sono susseguiti quasi ogni giorno, in data odierna è colpita da una scossa violenta che provoca ulteriori danni, nonché grande panico e disagi alla popolazione. Il Cdo del VII CMT fa di nuovo intervenire, oltre alle truppe già presenti sul posto: - da Pesaro: una « colonna di pronto intervento» del 28° rgt. «Pavia» (CAR); - da Castelmaggiore (Bologna): 10 coppie di macchina e 10 capi treno del II btg. fv., più 6 U., 8 SU., 80 militari di Tr. del VI btg. p. del rgt. fv. del g., con 13 automezzi, 2 gruppi elettrogeni,
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2 fotoelettriche, 1 automezzo pesante con rimorchio, 1 pala caricatrice; - da Firenze: una « colonna di soccorso» di 13 U., 5 SU, 166 militari di Tr. con 18 autocarri del 78° rgt. f., cui si aggiungono 2 autosezioni del VII autoreparto della R.M. Tosco-Emiliana; - da Ozzano Emilia: un nucleo di 1 SU., 5 carristi dell'XI btg. cor. con 1 autocarro, 1 cucina rotabile per la confezione del rancio in favore dei terremotati. I militari portano soccorso anche alle popolazioni delle località di CoUemarino, Torretta, Falconara, pur esse colpite da scosse sismiche. I fanti del 28° rgt., gli autieri del VII autoreparto e i genieri rientrano alle sedi entro la fine del mese di giugno; i fanti del 78° rgt. il 5 luglio; il nucleo distribuzione viveri torna a Ozzano Emilia il 13 luglio. 26 GIUGNO - Allarme nelle ore notturne per il gr. a. cam. «Pinerolo», di stanza in Bari: un distaccamento di 5 U., 7 SU., 50 militari di Tr. viene inviato d'urgenza con 2 AR/59' e 5 autocarri medi a partecipare all'opera di spegnimento di un violento incendio che sta devastando i boschi in località Genzano di Lucania (Potenza). 11 LUGLIO - Allarme notturno per il Cdo D. f. « Legnano » di stanza in Bergamo, per un violento nubifragio abbattutosi intorno alla mezzanotte nella media V al Seriana. Su richiesta telefonica del1'Autorità Prefettizia, detto Cdo alle ore 2,30 del mattino fa intervenire d'urgenza un proprio reparto di 49 uomini, 7 cucine rotabili campali e 11 taniche per acqua alla volta dei comuni di Gazzaniga e Albino, ove il nubifragio ha causato eccezionali danni con interruzione dell'erogazione dell'acqua e del gas. Alle ore 5 ,30 la prima cucina rotabile è già in funzione presso l'Ospedale civile di Gazzaniga. Successivamente lo stesso Cdo provvede a inviare un contingente di 175 uomini con 20 automezzi e 5 triribaltabili per lo sgombero di detriti dalle strade e dalle cantine delle abitazioni maggiormente colpite. L'opera di soccorso si protrae per 15 giorni. 13 LUGLIO - La Società Autocamionale della Cisa, che sta costruendo la nuova grande arteria autostradale, ha chiesto alle Autorità Militari la costruzione di un ponte Bailey sul fiume Magra. In data odierna il rgt. fv. _del genio invia da Castelmaggiore a Pontremoli un distaccamento di 7 U., 10 SU., 114 militari di Tr. , con 1 AR/59, 18 autocarri, 1 autosoccorso e il necessario materiale da ponte. Entro il giorno 17, gli uomini montano sul fiume un ponte Bailey D/D di m 42. 480
3 ÀGOSTO - E' il primo centenario della scalata del Monte Rosa. Su richiesta avanzata da autorità civili ed enti vari ai Comandi Militari, il III btg. g.p. di C.A., di stanza in Pavia e il btg. g.p. « Centauro », di stanza in Bellinzago, trasportano in località Pecetto, a q 1.327, sopra Macugnaga (Novara), due stazioni fotoelettriche da 152 cm ciascuna. Con i ·quattro potenti fasci di luce, nella notte viene illuminata la parete est dello stesso Monte Rosa. 4 AGOSTO - Altra violenta scossa sismica ad Ancona, con nuovi danni alle abitazioni. Da Castelmaggiore, il rgt. fv. del genio fa intervenire in soccorso del personale delle F.$. 10 capi treno, il cui intervento si protrae sino al 29 settembre. A S. Dorligo della Valle, in provincia di Trieste, esplode e va in fiamme l'oleodotto transalpino, con grave e imminente minaccia per l'abitato. Per le eventuali operazioni di sgombero della popolazione, il Comando Truppe Trieste fa intervenire d'urgenza 12 U., 29 SU., 189 militari di Tr. con 60 automezzi, la cui presenza vale a rassicurare gli abitanti, mentre vengono condotti i lavori di spegnimento e di riparazione dell'oleodotto. 10 AGOSTO - Estesi incendi boschivi in Toscana. Da oggi e fino al giorno 15 del mese, il Cdo della B. f. « Friuli » fa intervenire propri reparti per complessivi 6 U. (di cui 2 medici), 4 SU., 181 militari di Tr. nelle località di Figline di Prato, Marciola, Casignana, Poneta, ove gli uomini si adoperano fino allo spegnimento degli ultimi focolai. 16 SETTEMBRE - Numerosi pastori e mandrie, in seguito a improvviso ed eccezionale innevamento, rimangono isolati nella località alpestre di 'Lemie, in Valle Viù (Torino). La Scuola Militare Alpina di Aosta provvede al rifornimento viveri per il personale e di mangime per le mandrie, a mezzo di un elicottero, con 6 uomini a bordo. Detto rifornimento viene assicurato poi il giorno 20 a pastori e mandrie rimasti isolati in località ad alta quota del Comune di Alagna, in Val Sesia (Vercelli). 27 SETTEMBRE - Una violenta alluvione provocata dallo straripamento de] fiume Secchia sconvolge alcune zone delle provincie di Modena e di Reggio Emilia. Il 121° rgt. a. c/a 1. impiega il proprio distaccamento, dislocato nella seconda di tali città, per l'approvvigionamento idrico delle popolazioni. Il rgt. fv. del genio con un teparto di 2 U., 9 SU., 102 militari di Tr. con 12 automezzi del VI btg. p., provvede a mon~~-c un ponte Bailey D/D di mt 36 in località Gatta (Reggio Emilia) per il ripristino delle comunicazioni interrotte. 481
9 NOVEMBRE - Un treno travolge un branco di 21 bufali a circa 2 km dalla stazione F.S. di Capua. Viene fatto intervenire un nucleo lanciafiamme del II btg. del 9° rgt. f . «Bari>>, costituito da . 1 U. medico, 1 SU., 5 militari di Tr. che, dalle ore 8 alle ore 11, provvede velocemente alla distru~ione delle carogne. Materiali impiegati: lt 200 di gasolio, lt 200 di benzina, kg 200 di olio esausto, kg 25 di olio lubrificante, kg 25 di gelatinizzante, kg 50 di stracci, 1 bombola di azoto da kg 2. Il Comando Militare della Sardegna fa intervenire d'urgenza un drappello di 1 U. e 30 militari di Tr. a Macomer (Nuoro) per cooperare con i VV.FF. allo sgombero delle macerie di un edificio pubblic9, crollato in seguito a esplosione. I militari lavorano 48 ore di seguito alla ricerca delle vittime e al salvataggio dei superstiti. Due giorni e due notti sono necessari a 4 U., « Taurinense » per spegnere un furioso ed esteso incendio sviluppatosi nei boschi del Comune di Givoletto (Torino). 18
DICEMBRE -
6 SU., 80 uomini di Tr. della B. alp.
31 DICEMBRE - Durante l'anno 1972, il V reparto elicotteri U.G., di sede in Casarsa della Delizia, ha svolto i seguenti interventi di soccorso aereo: - 2 elitrasporti di traumatizzati dalle località sciistiche di Piancavallo (20/II) e Sella Nevea (11/VI) a Pordenone e Udine; - 3 missioni di ricerca, soccorso e salvataggio di dispersi dalle zone alpine di Cimolais (11/I X) e Forcella Clautana (26-28/II), Cimolais e M. Cornetto (11/IX), M. Canin (6/XI); - 3 elitrasporti di ammalati, dei quali: 1 da Udine a L'Aquila (21/VIII), 1 da Tolmezzo a Chiari (Brescia) (1/IX), 1 da Udine a Padova (26/X). Anno 1973
1 GENNAIO - Forti drappelli forniti dalla B. alp. « Taurinense » provvedono oggi e domani, al fine di ripristinare le comunicazioni interrotte, allo sgombero della neve in Comuni rimasti isolati della Val Chisone e della Val Germanasca. 28 FEBBRAIO - Dalle MM.SS. del Comando Truppe Triestè: « Spegnimento incendi sul Carso Triestino entro il mese di febbraio: 2 U., 2 SU., 50 militari di Tr. (giorno 19); - 6 U., 8 SU., 100 militari di Tr. (giorno 28) ». 482
Dalle MM.SS. del Cdo Militare di Zona di Torino (17°): « Concorso spegnimento incendi boschivi nel mese di febbraio: - località: Bagiolla, del Comune di Givoletto (g. 5); V al Camonica, Comuni di Mergozzo e Premosello (gg. 23-24); Pinerolo, zona Tavernette (gg. 24-25); - personale impiegato: 266 uomini fra U., SU. e Tr. con 24 autocarri della D. f. "Cremona" e della B. alp. "Taurinense" ». 24 MARZO - Esteso incendio boschivo in zona di Sestri Levante. Intervengono a spegnerlo 4 U. , 10 SU., 100 militari di Tr. con 1 AR, 4 autocarri della Scuola Telecomunicazioni Inter FF.AA. di Chiavari. 30 MARZO - Dalle MM.SS. del Cdo Militare di Zona di Torino (17°): « Spegnimento incendi boschivi entro il mese di marzo: - località: zona Vallo, Comune di Fiano (g. 10); Strada Panoramica di Pino Torinese ( g. 11); zona Givoletto (g. 12); - personale impiegato: 301 uomini fra U., SU. e Tr. con 18 autocarri, della D. f. "Cremona" e della B. alp. "Taurinense" >>. Dalle MM.SS. del Comando Truppe Trieste: « Spegnimento incendi sul Carso Triestino entro il mese di marzo: - 12 U., -12 SU, 183 militari di Tr. complessivamente impiegati nei giorni 13, 16, 20, 28 ». Dalle MM.SS. della Divisione cor. «Centauro» (Novara) : « Nei mesi di febbraio e marzo 1973 sono stati forniti dalla Divisione i sottonotati concorsi di personale e mezzi per lo spegnimento degli incendi sviluppatisi nelle località appresso indicate: ZONA D'IMPIEGO
Mergozzo e V alle Cannobina Laveno Mombello Grignasco Maurizio d'Opaglio Pedemontana del Mottarone Omegna Cannobio TOTALE
PERSONALE E MEZZI IMPIEGATI
u.
su.
TR.
AR
ACM
4
108
2 2
5
4 3 2 1 2 6 4
60 38 50 176 94
3
8 5 4 2 3 8 5
24
22
603
14
35
3 2 1
2 7
77
2 1 1 3
483
5 MAGGIO - Alle ore 12,39 del Nepal, co.rrispondenti alle 7,39 dell'ora italiana, gli uomini di punta della << Spedizione Italiana Everest '73 » raggiungono in cordata la cima della più alta montagna del mondo: sono il Serg. alp. Mirko Minuzzo e l'Alp. Rinaldo Carrel, entrambi della Scuola Militare Alpina di Aosta, unitamente agli «sherpa» Lhakpa Tenzing e Sambu Tamang. Il giorno 7 maggio, alle ore 13 locali, corrispondenti alle ore 8 italiane, sulla vetta sale altresì una seconda cordata, costituita dal Capitano dei CC. Fabrizio Innamorati, dal Maresciallo Virginio Epis e dal Serg. Magg. Claudio Benedetti, questi ultimi anch'essi della Scuola Mil. Alp. di Aosta, con lo « sherpa » Sonam Gyaltzen. Viene così raggiunto l'obiettivo perseguito dalla Spedizìone, per la cui riuscita le Forze Armate hanno contribuito in misura determinante con i loro uomini e i loro mezzi. Precipuo è stato l'apporto dell'Esercito. Qui di seguito, gli elementi essenziali finformazione sull'avvenimento: 1. - Ideatore, programmatore e capo della Spedizione: Guido Monzino, noto esploratore e alpinista, che nel mese di agosto 1972 propone al Ministero della Difesa la realizzazione dell'impresa, la cui parte essenziale, culminante con la scalata alla vetta dell'Everest, dovrà essere compiuta da militari particolarmente dotati e preparati, mentre un nucleo di personale civile si occuperà dei rilievi scientifici alle alte quote e dell'assistenza sanitaria. 2. - Ente organizzatore: Stato Maggiore dell'Esercito, per affidamento da parte del Ministero dèlla Difesa, che ha aderito alla proposta di Guido Monzino vedendo nella riuscita della Spedizione un'indubbia affermazione del prestigio dell'Italia nei' mondo.
3. - Ente selezionatore, preparatore e allenatore del personale: Scuola Militare Alpina di Aosta, che svolge l'attività relativa nei mesi di settembre, ottobre, novembre, dicembre e prima decade di gennaio. 4. - .Componenti la Spedizione: 53 militari, dei~quali: - 3 2 dell'Esercito 3 della Marina Militare 6 dell'Aeronautica Mili tare 5 dell'Arma dei Carabinieri 4 della Guardia di Finanza 3 della Pubblica Sicurezza; in più, 7 tecnici e medici civili. A tali elementi nazionali si aggiungono 2 militari cileni, scelti 484
dallo stesso Monzino, particolarmente esperti in operazioni di alta montagna. Il totale assomma, così a 63 uomini, compreso il capo della Spedizione. 5. - Composizione organica della Spedizione: - 1 nucleo scalatori - 1 nucleo elicotteristi - 1 nucleo telecomunicazioni - 1 nucleo scientifico-sanitario (1).
6. - · P~rtenza: il 15 gennaio 1973 dall'aeroporto di Càmeri (Novara) decollano i primi tre aerei C-130 « Hercules » dell'A.M., diretti a Kathmandu, capitale del Nepal. In totale, fino al 7 febbraio, vengono effettuati 10 voli Càmeri-Kathmandu per il trasporto di 110 t di materiali e attrezzi vari, dei componenti la Spedizione e di 2 elicotteri AB-205 dell'Aviazione Leggera dell'Esercito.
(1) Qui di seguito, il nome di tutti i partecipanti all'impresa: CIVILI Sig. Guido Monzino, capo della Spedizione; prof. Paolo Cerretelli, docente di Fisiologia all'Università di Milano, capo del Nucleo scientifico-sanitario; dott. Giuseppe Miserocchi, dott. Gianni Sassi, avv. Pietro Nava, sig. Mario Curnis, sig. Pietro Magni, sig. Marco Polo. MILITARI Esercito: Col. a. Ruggero De Zuani, cte Nucleo elicotteristi; Ten. Col. alp. Giuseppe Pistone, Cte Nucleo scalatori; Cap. alp. Roberto Stella, Cap. alp. Adolfo Tancon, Cap. alp. Alessandro Molinari, Cap. a. Paolo Landucci, Cap. S.A. Gian Claudio Galleni, Ten. f. Luigi Pecoraro, Ten. alp. Paolo Plazzotta, S.Ten. alp. Massimo Cappon, S.Ten. me. Gianfranco Briani, Mar. alp. Agostino Tamagno, Mar. Alp. Virginio Epis, Mar. cr. Giuseppe Maiu, Mar. c. Giovanni Ferro, Mar. c. Edoardo Malerba, Mar. S.A. Giovanni Brunamonti, Serg. Magg. f. Nicola Paludi, Serg. Magg. f. Mauro Cristallo, Serg. Magg. alp. Claudio Benedetti, Serg. Magg. alp. Edoardo Ragazzi, Serg. Magg. alp. Carlo Rossi, Serg. Magg. alp. Sandro Trentarossi, Serg. Magg. alp. Dario Vallata, Serg. Magg. alp. Fausto Lorenzi, Serg. Magg. a. Francesco Bucci, Serg. alp. Mirko Minuzzo, Serg. alp. Ermanno Tauber, Alp. Vincenzo Mattioli, Alp. Mario Bianchi, Alp. Mario Dotti, Alp. Rinaldo Carrel. Marina: Capo Marchisio Mao, Capo Giuseppe Verbi, Serg. Gianni Santoro. Aeronautica: S.Ten Roberto Ferrante; Mar. Antonio Pellizzer, Cte. Nucleo telecomunicazioni; Mar. Pompeo Mastracola, Mar. Sergio Cappelletti, Mar. Giancarlo Mazzini, Serg. Magg. Eugenio Cignacco. Arma dei CC: Cap. Fabrizio Innamorati; Carabinieri Giuseppe Cheney, Enrico Schnarf, Gualtiero Seeber, Ivo Nemela. G.d.F.: Cap. Pierluigi Marconi, finanzieri Aurelio De Zolt, Aldo Levitti, Ezio Sommadossi. Pubblica Sicurezza: Guardie Luigi Bernardi, Giulio Franzoi, Fiorenzo Valzetti.
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7. - Fasi della scalata: 7-14 febbraio - trasporto del personale e dei materiali con gli elicotteri a Lukla (q. 2.800); la spedizione raggiunge Pheriche (q. 4.243); 5 marzo la spedizione è a Lobujya (q. 4.929); 10 >> allestimento del campo di Garakshap (q. 5.150); 13 » >> » Campo Base (q. 5.356); 24 » » » Campo Uno (q. 6.157) raggiun27 » to il 28 da 81 persone: 17 italiani, 2 cileni, 6 2 « sherpa >>; » » Campo Due (q. 6.450); 29 » » » Campo Tre (q. 6.930); 10 aprile » » Campo Quattro (q. 7.450); 10 }> » » Campo Cinque (q. 7 .985); 24 » » » Campo Sei (q. 8.513); 4 maggio Monzino comunica allo SME con radiogramma 5 » che sulla vetta dell'Everest, 8.848 m, sventola la bandiera italiana, piantatavi alle ore 12,39 locali dalla prima cordata; 7 maggio - Monzino comunica allo SME l'arrivo sull'Everest della seconda cordata.
Tutti i componenti la Spedizione, militari e civili, fraternamente uniti, hanno dato vita - grazie alla perfetta organizzazione, all'eccezionale preparazione atletica e psicologica e al sapiente dosaggio degli sforzi - a una delle più memorabili imprese alpinistiche del sec. XX, compiuta, oltre a tutto, in mezzo a bufere di neve. Il nucleo degli elicotteristi ha operato con i suoi velivoli fino a q. 6.500. Il nucleo scientinco-sanitario civile ha svolto un prezioso lavoro, avvalendosi delle moderne attrezzature del laboratorio fisiologico installato JI Campo Base di q. 5.356. Segue una relazione relativa al nucleo elicotteristi: -
dalle MM.SS. del 3° rep. R.A.L.E. (Orio al Serio):
« SPEDIZIONE ITALIANA EVEREST 1973. « Il Nucleo Tecnico Elicotteri della Spedizione Italiana "Eve-
rest 1973" è stato costituito sull'Aeroporto di Orio al Serio nel novembre 1972 in base alle disposizioni impartite dall'Ispettorato Logistico dell'Esercito. « Il 3° Rep. R.A.L.E. (Riparazioni Aviazione Leggera Esercito) provvedeva all'acquisizione di n. 2 elicotteri presso la Ditta "Agusta" di Cascina Costa e, avvalendosi del personale tecnico e dei piloti del 486
Reparto, ne curava il collaudo e la messa a punto per l'idoneità a ope rare ad alta quota. « Il Reparto, inoltre, provvedeva alla preparazione dei documenti personali, passaporti, ecc. per il trasferimento nel Nepal. « L'Ispettorato Logistico dell'Esercito-Uff. Materiali A.L.E. preparava un elenco di materiali e dotazioni di primo livello e diramava i relativi ordini di assegnazione; mentre sulla base del!'esperienza nelle lavorazioni, il 3° Rep. R.A.L.E. stilava un elenco di ricambi e dotazioni aggiuntive. « Veniva intanto costituito, con personale del 3° Rep. R.A.L.E. e di altri Reparti, un gruppo di lavoro che si è recato nell'ultima settimana di novembre a Kathmandu per lo studio della situazione locale relativa ai problemi di natura tecnico-logistica e burocratica. Il gruppo di lavoro permaneva in zona per 10 giorni ed aveva contatti preliminari con le Autorità di Governo del Nepal per definire: - permessi di sorvolo; - frequenze radio; utilizzazione della zona aeroportuale; - reperimento cartografia della zona. « Nel corso del mese di dicembre 1972, presso il 3° Reparto R.A.L.E., il Ntfcleo Tecnico provvedeva all'imballaggio dei materiali occorrenti, per un totale di 100 casse per un peso complessivo di 7.300 chilogrammi. « Il Nucleo Tecnico provvedeva allo smontaggio dei due elicot'teri ed al caricamento degli stessi velivoli sui C-130 dell'Aeronautica Militare. Il decollo avveniva alle ore 04,30 del 15-1-1973, con primo scalo a Teheran ed arrivo a Kathmandu per le ore 16,30 del giorno 16 gennaio 1973. « Il Nucleo Tecnico, a causa della prassi burocratica per lo sdoganamento, iniziava il riassemblaggio degli aeromobili ed il 2 febbraio 1973, dopo 36 ore lavorative, ultimava le operazioni di propria competenza con la consegna degli aeromobili ai piloti. « Gli elicotteri iniziavano subito l'attività volativa, prevalentemente per il trasporto dei materiali, sul settore Kathmandu-LuklaCampo Base-Campo Base 2. « In aprile cominciavano le perturbazioni atmosferiche, sintomatiche dell'approssimarsi dei monsoni, che comportavano, durante una missione effettuata il 17-4-73, un atterraggio pesante di un elicottero nei pressi di Campo 2: in tale fase l'elicottero andava distrutto ed il Serg. Magg. Cristallo Mauro, del 3° Rep. R.A.L.E., riportava una parziale frattura all'articolazione del braccio sinistro. « Pochi giorni prima, durante una fase di rifornimento, anche l'altro elicottero aveva riportato danni al pianetto di coda destro al
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Campo 2: il personale del Nucleo Tecnico provvedeva alle immediate riparazioni e l'elicottero poteva regolarmente decollare. « L'intervento tempestivo del personale tecnico ha permesso che le macchine non dovessero mai fermarsi. « Contemporaneamente, a cura del 3° Rep. R.A.L.E. veniva rifornito un terzo elicottero, in sostituzione di quello andato distrutto il 17-4-73, che, giunto il 6-5-73, andava in volo prova dopo il riassemblaggio il 7-5-73 alle ore 12,00. « Il Nucleo Elicotteri, su richiesta del Governo del Nepal, provvedeva anche a compiere missioni di rifornimento viveri a T arke, villaggio tibetano a 3.000 metri di quota. « Il personale del Nucleo Tecnico v~niva ricevuto da varie personalità del Governo del Nepal e riceveva le più vive congratulazioni per l'opera svolta. Manifestazioni di viva simpatia tributate al personale lasciavano nello stesso un vivo ricordo ... « Attività volativa: (1) Elicottero siglato I -EIAA ore 230,45 (2) Elicottero siglato I-EIAB ore 302,35 (3) Elicottero siglato I-EIAC ore 63,05 - Ore totali di volo effettuate nel Nepal: 596,25 - Media giornaliera ore di volo: 5,36 ».
30 MAGGIO - Entro il mese testé decorso, il 5° rgt. alp., di stanza in Merano, su richiesta del « Comitato per la salvaguardia del paesaggio della Val Monastero » (Alta Val Venosta) fornisce un distaccamento che concorre ai lavori per la sistemazione paesaggistica della stessa Valle. Altro distaccamento viene fornito per i lavori di riattamento dèlla rotabile Guspessa-Lezaone, in comune di Edolo. Tali concorsi hanno termine entro la prima quindicina del mese di giugno. 26 GIUGNO - Grave incendio boschivo in località Genzano di Lucania (Potenza). Il gr.a.cam. «Pinerolo», che si trova nella zona per il campo estivo, invia d'urgenza un drappello di 5 V., 7 SU., 50 militari di Tr. con 2 AR e 5 autocarri medi, che provvedono all'opera di spegnimento, resa laboriosa dalle asperità della zona. 29 GIUGNO - Una trom'ba d'aria si abbatte sull'abitato di Fossalta di Portogruaro, provocando notevoli danni alle abitazioni e alle culture. Il Cdo della III B.msl., di stanza nella cittadina, organizza tempestivamente i primi soccorsi in aiuto delle popolazioni colpite, facendo intervenire personale e mezzi delle più vicine unità dipendenti: 3° rgt.a.msl. e XIII btg.t. Vengono impiegati 4 U. (di cui 1 medico), 4 SU., 45 militari di Tr. con 3 AR/59, 2 autocarri, 1 autoambulanza. L'intervento si protrae sino alla sera del 30 giugno.
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17 LUG LIO - Incendio boschivo di grosse proporzioni in località Monte Mitra, territorio del Comune di Cansano, (L'Aquila). Su richiesta dell'Ispettore distrettuale delle Foreste, il 17° rgt.f. « Acqui », di stanza in Sulmona, invia d'urgenza un contingente di 7 U., 8 SU., 150 militari di Tr. che si adoperano nella difficile opera di spegnimento. 18 LUGLIO - Gravi incendi stanno devastando località boschive del Gargano. In data odierna il gr.a.cam. « Pinerolo » interviene con un distaccamento di 2 U. , 2 SU., 53 militari di Tr. e 3 automezzi a spegnere il fuoco sviluppatosi nelle pinete di Vico Garganico. La violenza delle fiamme, l'asperità del terreno e il moltiplicarsi dei focolai obbligano gli uomini a lavorare, unitamente a VV.FF., Guardie, Forestali e Carabinieri e ad altre truppe, per due giorni di seguito. 19 LUGLIO - Furioso incendio boschivo sul Monte Trocchio, nei pressi di Cassino. Il III btg. dell'80° rgt.f. « Roma », in distaccamento nella cittadina ciociara dalla sede rgt. di Orvieto, invia un reparto composto da 3 U., 4 SU., 60 Tr., che coopera all'azione di spegnimento, resa difficoltosa dalla zona montana e dal soffiare del vento. Lo stesso btg. interviene ancora il 23 e il 29 luglio a spegnere altri gravi incendi boschivi sviluppatisi nei dintorni di Monte Laurito e di Rocca Secca. Il totale degli uomini impiegati entro il mese in tali operazioni sarà di 9 U., 12 SU., 180 militari di Tr. 21 LUGLIO - A Napoli si stanno manifestando casi di colera. In conseguenza dei disservizi causati dall'insorgere dell'epidemia, il X CMT della Regione Militare Meridionale provvede, entro il corrente mese di luglio: - alla confezione di notevoli quantitativi di pane a favore della popolazione civile; - allo svincolo e alla consegna alla « Federconsorzi» di q.li 12.000 di grano, provenienti dalle zone di Goito e di Mantova. In data odierna, il 2° rgt. pontieri, di stanza in Piacenza, è impegnato per il trasporto di dette derrate dal nord a NapolÌ con 8 U., 10 SU., 108 militari di Tr., 1 Fiat 18, 5 AR, n. 50 autocarri tra medi e pesanti, 2 autosoccorso, 1 autocisterna, 1 autoambulanza, 1 pulman Fiat 308. 26 LUGLIO - Il gr.a.cam. «Pinerolo}> interviene con 5 U., 107 militari di Tr., 8 automezzi, 1 autoambulanza, a spegnere un gravissimo incendio che sta devastando la zona boschiva del Comune di Carinola (Caserta). 31
LUGLIO -
Inquinamento del litorale di Calasetta (Isola di 489
S. Antioco) per fuoruscita di combustibile dalla petroliera « Graziella Zeta». Da oggi e fino al 2 agosto, il Comando Militare della Sardegna impiega per la bonifica della zona 1 infermiere, 40 militari di Tr., con 5 pompe travaso. Minacciosi ed estesi incendi di boschi in varie località della provincia di Livorno. Il C.do della B. paracadutisti, a partire da oggi, e ininterrottamente fino al giorno 3 agosto, impiega in turni successivi nell'opera di spegnimento: - personale: 37 U., 74 SU., 707 militari di Tr.; - mezzi: 64 autocarri vari, 68 apparati radio (1). Personale e mezzi appartengono alla Scuola par., al 1° rgt.par., al btg.sab.par. 1 AGOSTO - E' in fiamme la zona boschiva di Cuglieri, in provincia di Nuoro. Gravissima la minaccia per il patrimonio forestale della zona. Il C.do Militare della Sardegna fa intervenire con urgenza un contingente di 5 U. , 2 SU., 85 uomini di Tr. con 1 AR e 5 autocarri. Muniti di badili e gravine, i militari cooperano all'estinzione dell'incendio, fino allo spegnimento degli ultimi focolai. A Napoli continua l'epidemla di colera. Il X CMT della Regione Militare Meridionale fornisce 350 brande all'Ospedale « Cotugno » del capoluogo. 10
AGOSTO -
Da oggi al giorno 15, il III btg. dell'80° rgt.f.
« Roma », in distaccamento a Cassino dalla sede di Orvieto, viene an-
cora chiamato più volte per spegnere incendi boschivi di notevole entità sviluppatisi nelle zone di S. Andrea sul Garigliano, Rocca Secca, Monte Laurito. Vengono ancora impiegati complessivamente 9 U., 12 SU., 180 militari di Tr. 16 AGOSTO - Il Corpo Nazionale di Soccorso Alpino dell'Alto Adige inizia i lavori di ripristino e manutenzione delle piazzuole di atterraggio elicotteri a Merano, Vipiteno e Malles Venosta. Il 5° rgt. alp. partecipa ai lavori con un distaccamento di 9 SU. e 30 militari di Tr. Lo stesso rgt. fornisce, in data 20, un distaccamento alla Società Funivie M. ! vigna per concorso ai lavori di sistemazione piste sciistiche nel centro sportivo di « Merano 2000 ». Tale concorso si protrae sino al 10 settembre.
(1) Gli apparati radio, che in genere ì reparti recano al seguito nelle operazioni di spegnimento dì grandi incendi boschivi o in occasione di altri interventi in aree assai estese, servono per tenere collegati i vari nuclei nei quali i reparti stessi sì frazionano.
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2 SETTEMBRE - Il X CMT di Napoli mette a disposizione della città di Caserta, a scopo di igiene preventiva nei riguardi dell'epidemia di colera in corso a Napoli e in qualche altro centro della Campania, 1 triribaltabile con relativo personale militare per la rimozione dei rifiuti solidi urbani. Tale concorso ha termine il giorno 18 del c.m.
9 SETTEMBRE - Alcune zone boschive dell'isola d'Elba sono in fiamme per gravi ed estesi incendi. Il C.do della B.par. «Folgore -» fa intervenire d'urgenza quattro unità antincendio per un totale di 4 U., 7 SU., 94 militari di .Tr. con 16 automezzi e 25 apparati radio. I paracadutisti, cooperando con i VV.FF., si adoperano ininterrottamente pe tre giorni e altrettante notti fino al totale spegnimento. 12 SETTEMBRE - Un triribaltabile con relativo personale militare per la rimozione dei rifiuti solidi urbani viene fornito, da oggi al giorno 14, dal X CMT di Napoli al Comune di S. Maria C.V. per contribuire all'igiene preventiva nei riguardi dell'epidemla di colera.
18 SETTEMBRE - A causa della siccità, le popolazioni di Ruvo di Puglia e di Bisceglie sono senz'acqua. Il gr.a.cam. «Pinerolo» provvede da oggi al rifornimento idrico dei due Comuni con due nuclei di militari con autobotte . .30 SETTEMBRE - Dalle MM.SS. del Cdo della B.f. « Friuli » (Firenze): «Nell'estate del 1973 la B.f. «Friuli » ha concorso allo spegnimento di 31 incendi boschivi di allarmanti proporzioni. Zona: circondario di Firenze. Sono stati impegnati complessivamente: - 71 U., 57 SU., 1.148 militari di Tr., con 49 AR, 145 autocarri tra medi e leggeri». 2 OTTOBRE - Le provincie di Bologna (territori dei Comuni di Crespellano e di Anzola Emilia) e di Modena sono colpite da grosse alluvioni, che provocano sensibili danni alle campagne e agli abitati. Nella prima interviene, fra altri reparti, l'XI btg. cor., di stanza in Ozzano Emilia, che provvede allo sgombero e al soccorso delle famiglie alluvionate; nella seconda accorre il 2° rgt. pontieri di Piacenza con 1 U., 1 SU., 24 Tr., 6 barconi M2, 6 f.b., 1 autocarro, 1 AR. Vengono sgomberati .347 persone, .310 capi di bestiame e recuperati 59 q.li tra masserizie e materiali vari.
6 NOVEMBRE - Una frana di eccezionali proporzioni si abbatte su una strada di montagna nei pressi di S. Paolo (Vittorio Veneto), ostruendo il traffico. Il 5° rgt.g., di stanza in Udine, invia sul posto 1 491
2
U., 2 SU., 10 militari di Tr. della 4 cp. del IV btg. minatori. Il distaccamento, con 1 triribaltabile, 1 motocompressore, 1 pala caricatrice lavorà ininterrottamente per 10 gg. rimuovendo circa 100 mc di detriti, fino al ripristino della transitabilità. Rientra alla sede il 16 novembre. · 14 NOVEMBRE - Il 2° rgt.alp. (CAR), di stanza in Cuneo, interviene con 7 U., 10 SU., 138 militari di Tr., e 12 autocarri, a spegnere estesi incendi boschivi in località Paglieres presso S. Damiano Macra. La durat.a dell'intervento è di due giorni. 16 NOVEMBRE - Violenti ed estesi incendi boschivi si sviluppano in varie località della provincia di Torino, tra cui i territori di Marchetto -(Comune di Pinasca), Saretto (Comune di Perosa Argentina). Per l'opera di spegnimento vengono impiegati complessivamente 30 U., 42 SU., 600 militari di Tr., delle unità appartenenti alla D.f. «Cremona» e alla B.alp. « Taurinense ». Gli interventi si protraggono da oggi al 19 novembre. Gli autocarri adibiti al trasporto delle truppe ammontano a 31. 26 NOVEMBRE - Il 2° rgt.alp. (CAR) di Cuneo è nuovamente impegnato a estinguere violenti incendi: le fiamme si sono sviluppate nelle località boschive di S. Bernardo e Vallone Ceresole del Comune di Limone Piemonte. Personale impiegato: 3 U., 3 SU., 60 Tr. con 5 automezzi. 1 DICEMBRE - Al fine di ripristinare la viabilità interrotta nella zona di Front Canavese (Torino), il btg.g.p. «Cremona» inizia da oggi, con un distaccamento di 2 U., 2 SU., 20 militari di Tr., 1 AR, 7 autocarri, 1 escavatore ruotato, il montaggio di 2 ponti Bailey Ml, aventi rispettivamente la luce di m 21 e m 27. Il lavoro viene portato a termine il giorno 20 dicembre. 3 DICEMBRE - Eccezionale innevamento di alcune zone della Irpinia, del Sannio e della Lucania. Da oggi al 19 dicembre, il X CMT di Napoli concorre al soccorso delle popolazioni, rimaste isolate e bloccate dalla neve, con vari distaccamenti che, impiegando 15 AR/59, 5 autocarri medi, 2 cucine rotabili, provvedono a distribuire in varie località, complessivamente: 300 razioni di viveri ordinari; 19 q.li di pane; 10 q.li di scatolame vario (carne, tonno ecc.); 3 q.li di latte condensato; 1 q.le di zucchero; 10.000 dosi di medicinali; 40 q.li di materiali sanitari vari. 492
Viene impiegato un gruppo elettrogeno da 1O Kwh. Fra i reparti che intervengono nei lavori di ripristino della viabilità e dei collegamenti, è il LX btg.cor. di stanza in Altamura (Bari), che impiega 4 U., 10 SU., 26 Tr. con 10· autoveicoli cingolati AMX12, 2 autocarri medi e 1 AR/59. 14 DICEMBRE - Da oggi altri violenti e furiosi incendi si sviluppano in varie località boschive della provu:icia di Torino, con gravissimi danni per il .patrimonio forestale della regione. Le località interessate sono: S. Giuliano, nel Comune di Susa; Comuni. di Ingria, Givoletto, Piano, Val della Torre, Trana, Sangana, Piossasco. Mentre in questi ultimi tre Comuni e a Ingria, nella Val Soana, interviene il 4° rgt.alp. (btg. «Susa» e btg. «Aosta») con 16 U., 22 SU., 660 militari di Tr., 10 AR/59, 33 autocarri tra medi e pesanti, nelle altre zone vengono impiegati complessivamente, dalla D.f. «Cremona» e dalla B.alp. « Taurinense », 568 tra U., SU. e militari di Tr. con 34 automezzi. L'opera di estinzione, che si presenta ovunque difficoltosa a causa del forte vento che alimenta di continuo le fiamme, delle asperità del terreno e del rigido clima invernale, viene portata a termine entro il giorno 18 . In questo periodo (g. 17) si sviluppano incendi boschivi anche in zona « Bandita di Cassinelle », presso Acqui Terme, in provincia di Alessandria. Il concorso per l'opera di spegnimento è fornito dal 7° rgt.a.cam., di stanza nella cittadina termale, che impiega 3 U., 33 Tr. con 1 AR e 2 autocarri medi. 31 DICEMBRE - Durante l'anno 1973, il V Reparto Elicotteri Uso Generale (R.E.U.G.), di sede in Casarsa della Delizia, ha effettuato 15 interventi di soccorso aereo e precisamente: - 11 elitrasporti di traumatizzati dalle località sciistiche di Sappada (22/II), Piancavallo (8, 9, 18/III e 26/XII), Rifugio « Corsi» (17 /VI), M. Canin (13/VIII), M. Taiet (15/VIII), Rifugio « Tisso » (19/VIII), M. Lodino (27 /X), Lago del Predii (27 /XII), a Udine, Pordenone, S. Vito al Tagliamento; - 4 elitrasporti di ammalati, dei quali: 1 da Udine a Ostia (21/III) 1 da Cividale a Trieste, (24/IX), 1 da Trieste a Torino (24/X), 1 da Cividale a Bergamo (4/XII). Dalle MM.SS. del R.A.L . per il CMT della Sardegna (Elmas): « Il Reparto Aerei Leggeri ha effettuato, durante l'anno 1973, n. 17 missioni di soccorso aereo per un totale dì 26.00 ore di volo, e precisamente: - ore 2,40: - ricerca naufraghi in località Capo Teulada; 493
ore -
3,25: - ricerca pescatori naufraghi in località Capo Pula Capo Teulada - Capoterra; ore 19,55: - ricerca naufraghi in località Capo Spartivento Capo Carbonara e Capo Sandolo; - trasporto ustionati, traumatizzati ed embolizzati agli Ospedali civili di Cagliari ed Alghero, per un totale di n. 18 trasportati».
Anno 1974
2 GENNAIO - Il III btg.g.p. di C.A. di Pavia inizia con proprio personale e mezzi la sistemazione del parco dell'Istituto per Invalidi di guerra di Arosio (Como). L'intervento ha termine il 22 marzo.
11 FEBBRAIO - Dalle MM.SS. del rgt.g.fv. (Castelmaggiore): « In seguito all'alluvione verificatasi in Calabria nel mese di gennaio 1972, la linea ferroviaria Reggio Calabria-Taranto subiva gravi interruzioni. Il giorno 4 di quel mese, il ponte ferroviario a travata metallica sul torrente « Sant'Antonio », in località Bianco (RC), al km 394+ 984 della predetta linea, crollava a causa della piena. Il Reggimento Genio Ferrovieri veniva interessato alla ricostruzione del ponte nel febbraio 1914. -
1) Caratteristiche dell'interruzione luce interrotta: m 20 circa dislivello dal fondo del torrente: m 5 circa 2) Caratteristiche dell'intervento
Il I btg.g.fv. ha provveduto alla costruzione di un ponte ferroviario « SE » con la realizzazione di una travata « SE » di m 25 a 2 piani e 1 parete. 3) Personale impiegato
-
5 Ufficiali 4 Sottufficiali 50 Militari di Truppa. · 4) Tempo impiegato
Durata complessiva del distaccamento: dal giorno 11 febbraio al giorno 14 marzo, per complessive giornate lavorative. Il giorno 15 marzo 1974 ha avuto luogo l'inaugurazione ufficiale del ponte e veniva riaperto il traffico sulla linea Reggio Calabria-Taranto. 5) Principali mezzi impiegati
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1 autogru Krupp-M.A.N. stradale 2 AR e 3 ACM 19 carri ferroviari di vario tipo per il trasporto dei materiali da ponte e dei mezzi necessari attrezzature varie di manovra 1 cucina rotabile da campo da 125 razioni».
19 FEBBRAIO - Il Cdo del Presidio Mil. di Susa, per soccorso a persone ferite, coinvolte in un incidente, e recupero di una salma in località Gravere, sulla linea ferroviaria Modane-Bussoleno, fornisce 69 militari tra U., SU. e militari di Tr., con 5 automezzi. 29 APRILE - Dalle MM.SS. del 9° rgt.f. (Bari): « Per il rifornimento idrico alla città di Isernia, nel periodo dal 29 aprile al 15 settembre 1974, il rgt. fornisce il seguente personale e mezzi: 1 Sottufficiale, 2 cap.magg. ACS, 3 fanti conduttori di automezzi, 3 autocarri medi, 3 taniche da 1250 l. Per il rifornimento idrico alla città di Piedimonte Matese per conto dell'Acquedotto campano, dal 29 al 30 aprile 1974, il rgt. fornisce il seguente personale e mezzi: 1 cap.magg . .ACS, 7 militari di truppa, 1 autocarro medio ». 9 FEBBRAIO - Hanno inizio in Val Corteno (Val Camonica) i Campionati I taliani assoluti di sci. Il 5° rgt.alp., di stanza in Merano, concorre all'organizzazione e allo svolgimento delle gare con 4 U., 4 SU., 25 alpini sciatori, 6 alpini radiofonisti, 9 alpini radiotelegrafisti (tutti con relativi apparati), 1 AR/59, 4 autocarri medi con conduttore e 2 cucinieri. Il concorso si protrae sino al giorno 26 febbraio, giornata conclusiva delle gare. 22 MAGGIO - In località « La Scafa», tra Ostia e Fiumicino (Roma), un locale ponte in cemento armato sul Tevere appare pericolante e, pertanto, viene dichiarato temporaneamente inagibile. Interessati dalle autorità civili i Comandi Militari, in data odierna il 2° rgt.g. pontieri di Piacenza inizia, con un distaccamento del proprio III btg., il gittamento sul fiume di un ponte Bailey su galleggianti, della lunghezza di 100 mt. Il manufatto è terminato in data 3 giugno, giorno in cui viene, di conseguenza, ripristinata la transitabilità tra Ostia e Fiumicino. Un distaccamento, costituito da 3 SU. e 12 pontieri assicura l'esercizio dello stesso ponte Bailey, fino alla riapertura al traffico del ponte in cemento armato (30 settembre 1975). 1 MAGGIO - Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino svolge in Alto Adige l'VIII Corso nazionale di addestramento per cani da valanga. Su richiesta del C.A.I., il Cdo del IV C.A. mette a disposi-
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zione personale e mezzi del IV Reparto Elicotteri Uso Generale, la cui collaborazione contribuisce all'ottima riuscita del corso stesso. 12 LUGLIO - Per le ricerche di una bambina della colonia alpina di Perrero, in Val Chisone (Torino), dispersasi nella zona della Costa Lazzarà, tra Perrero e Pramollo, (fatto che ha vivamente impressionato l'opinione pubblica e di cui parla tutta la stampa), la D .f. «Cremona» e la B.alp. « Taurinense » (btg.alp. «Susa» del 4° rgt .alp.) forniscono un contingente per complessivi 6 U., 2 SU., 102 militari di Tr. a disposizione della cp. Carabinieri di Pinerolo. Le ricerche danno esito positivo, con il ritrovamento della bambina avvenuto il giorno seguente 13 luglio, dopo un giorno e una notte di perlustrazioni in tutta la zona.
16 LUGLIO - Grande incendio in località « Colle delle Vacche», sul monte Morrone, territorio del Comune di Si..1lmona. Il fuoco minaccia di distruggere l'intero patrimonio boschivo della zona. Il 17° rgt.f. «Acqui», di stanza nella città, interviene con un reparto di formazione composto da 13 U., 8 SU., 153 militari di Tr., con 3 AR/59, 7 autocarri medi, 1 autoambulanza. L'opera di spegnimento, assai laboriosa, si protrae ininterrottamente fino a tutto il giorno 17. 2 AGOSTO Gravi incendi boschivi si sviluppano da oggi al giorno 17 in Sardegna, nelle zone di Macomer, $uni-Tinnura, BosiSindi'a e Modolo-Bosa-Flussio, in provincia di Nuoro. Per l'opera di spegnimento vengono fatti intervenire drappelli del 152° rgt.f. <<Sassari» (CAR), di sede nella città omonima, per un totale di 4 U., 70 militari di Tr.
5 AGOSTO - A cominciare da oggi, i reparti della B.f. « Pinerolo» (9° rgt.f. «Bari», LX btg.cor., gr.a.cam ., cp.g.p.) vengono impiegati, per quasi tutto il mese di agosto, nell'opera di spegnimento degli incendi, che divampano senza sosta sul Gargano. In particolare i reparti di formazione, dotati di badili e gravine, operano nelle zçme di - Peschici: dalle ore 23,30 del giorno 5 alle ore 22 del giorno 8, e dalle ore 19 del giorno 10 alle ore 20 del giorno 20; - S. Giovanni Rotondo: dalle ore 15 dell'8 agosto alle ore 12 del 27 agosto. Il personale impiegato nelle suddette zone viene avvicendato, con frequenza giornaliera, nel periodo 5-10 agosto; successivamente, con la costituzione di due distaccamenti fissi: uno a Peschici e uno a S. Giovanni Rotondo, si provvede a istituire un avvicendamento con periodicità settimanale. I militari sono impiegati nel rispetto del-
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le dsposizioni inerenti la sicurezza, sancite dal Cdo del X CMT, e prendono parte diretta alle operazioni di spegnimento affiancando il personale dei VV.FF. e della Guardia Forestale. Inoltre, soprattutto nel periodo 12-27 agosto, gli stessi militari svolgono servizio di vigilanza nelle zone boschive più sensibili per prevenire l'insorgere di nuovi incendi. Entità del personale e dei mezzi impiegati: - Peschici: 8 U., 15 SU., 169 mil. di Tr., 3 AR, 11 autocarri; - S. Giovanni Rotondo: 7 U., 13 SU., 126 militari di Tr., 1 AR, 7 autocarri, 2 autobotti, 2 autoradio, 2 cucine rotabili. 8 AGOSTO - Furioso ed esteso incendi.o nei boschi tra Popoli e S. Benedetto in Perillis (Pescara). Il 17° rgt.f. « Acqui » fa intervenire con la massima tempestività un reparto di formazione di 7 U., 80 militari di Tr. con 1 AR/59, 4 autocarri, 1 autoambulanza. L'opera di spegnimento si protrae nella notte e nel giorno seguente. 12 AGOSTO - Chiamati su allarme, reparti della B. paracadutisti, per complessivi 8 U., 10 SU., 105 militari di Tr., accorrono a spegnere un violento incendio che sta devastando i folti boschi della località « Il Castellaccio», in provincia di Livorno. Vengono impiegati 23 automezzi vari, 8 apparati radio. 13 AGOSTO - Su richiesta della Prefettura di Genova, da oggi al 17 agosto il 157° rgt.f. << Liguria » (D .f. « Cremona »), di stanza in Genova, interviene con 14 U., 20 SU., 242 militari di Tr., 4 AR e 15 autocarri a spegnere i violenti incendi che stanno distruggendo i boschi del promontorio di Portofino e quelli che si estendono in località Bàvari, nell'entroterra della Riviera di Levante. 15 AGOSTO - Nuovo allarme per la B. paracadutisti: con un distaccamento di 12 U., 8 SU., 195 militari di Tr., 35 automezzi vari e 51 apparati radio, viene chiamata a intervenire d'urgenza a spegnere minacciosi incendi che stanno mandando in fiamme vari boschi dell'isola d'Elba. L'impiego del forte drappello si protrae sino al giorno 19 agosto. 16 AGOSTO - Sulla riviera ligure vanno in fiamme anche i boschi presso S. Fruttuoso di Camogli. Viene impiegato nell'opera di spegnimento un drappello di 1 U., 1 SU., 18 militari di Tr. con 1 autofurgone e 1 autocarro dalla Scuola TLC-FF.AA. di Chiavati. Il Presidio militare di Susa e quello di Vercelli impiegano complessivamente 3 U., 6 SU., 54 militari di Tr. per spegnere grossi in~ cendi boschivi nelle zone Col di Mosso (Comune di Mattie) e lago di Viverone (Comune di Torrazzo) in provincia di Torino. 497
Il btg.g.p. « Cremona », di stanza in Torino, monta un ponte Bailey della luce di mt 18 nei pressi di Fossano, per ristabilire la viabilità interrotta. Forza impiegata: 2 U., 2 SU., 30 Tr.; mezzi: 2 AR, 1O autocarri vari. 20 AGOSTO - Tra oggi e il 27 agosto, il II btg. del 21 ° rgt.f. «Cremona», di stanza in Alessandria, e il I V btg.mec. del 157° rgt.f. « Liguria », di stanza in Novi Ligure, intervengono, con 2 U., 4 SU., 61 militari di Tr., 1 AR, 4 autocarri, a spegnere gravi incendi boschivi in località Monte Rotondo e Casaleggio-Boiro (Alessandria). 30 SETTEMBRE - Dalle MM.SS. del Cdo della B.f. « Friuli » (Firenze): « Durante la scorsa estate, la B.f. « Friuli» è stata impegnata nell'opera di concorso per spegnimento incendi boschivi verificatisi nella provincia di Firenze. Sono state impiegate, a più riprese, varie << unità di spegnimento incendi » così costituite: a) Personale: 1 ufficiale sub., Comandante dell'unità; 1 ufficiale medico; 2 sottufficiali comandanti di squadra; 2 graduati vice comandanti di squadra; 16 militari di truppa; 1 a_iutante di sanità; 4 conduttori di automezzi; 1 radiofonista; 1 militare fotografo. b) Mezzi:
1 AR/59 2 AC.M
1 stazione radio veicolare; 1 autoambulanza». 28 OTTOBRE - Occorre npnstmare la viabilità interrotta sul Brenta, lungo l'itinerario Tezze-Pozzoleone (Vicenza). Viene affidato l'incarico al XXI btg. genio pionieri, della III B.msl., che con un proprio distaccamento provvede, a cominciare da oggi, al montaggio di. un ponte Bailey DD sul fiume. Il manufatto, della lunghezza di m 77, viene collaudato e aperto al traffico il giorno 8 novembre. 4 DICEMBRE - Per curare l'organizzazione delle gare sciistiche indette dalla F.I.S.I. a Madonna di Campiglio (Trento), il 5° rgt.alp., 498
di stanza in Merano, interviene con un distaccamento composto da 1 U., 1 SU., 28 alp. battitori di pista, 2 automezzi con conduttore. L'impiego del distaccamento ha termine il 18 dicembre, con la fine delle gare. · 8 DICEMBRE - Da oggi al 31 dicembre si sviluppano incendi di notevoli proporzioni in località boschive dei Comuni di Sparone Canavese, Serra d'Ivrea, Mattie, Roreto Chisone, Brozolo, Condove, Perosa Argentina, Corio Canavese, in provincia di Torino, e del Comune di Roccaforte Mondovl, in provincia di Cuneo. I Cdi dei Presldi Militari di Susa, Pinerolo, Cuneo e il Cdo della D.f. « Cremona » impiegano nell'opera di spegnimento, complessivamente, 30 U., 45 SU., 810 militari di Tr. con 61 automezzi. 24 DICEMBRE - Dalle MM.SS. del Cdo Mil. di Zona (2) Milano: « Concorsi disposti da questo Comando in favore delle popolazioni civili: dal 2 al 24 dicembre - per trasporto acqua potabile alla popolazione del Comune di Carnago (Varese): Personale n. 132 automezzi 66 reparti impiegati: ia Regione Aerea Divisione f. « Legnano >> Divisione cor. « Centauro » Rgt.a.a cav. III btg.t. C.A. >>.
31 DICEMBRE - Durante l'anno 1974, il IV Reparto Elicotteri U.G., di sede in Bolzano, ha compiuto vari interventi di soccorso aereo in località dell'arco alpino, settore del IV C.A. alp., con l'impiego di 3 aeromobili e di 4 U., 3 SU., per ore di volo 9,15. Ha inoltre contribuito, su richiesta di autorità ed enti civili: - nel mese di maggio, al ripristino della Malga Bodrina, nel Comune di Ton (Trento), con elitrasporto sul posto dei materiali necessari; - nel mese di agosto, all'elitrasporto della Croce da erigere sul M. S. Matteo (m 3.678), in provincia di Sondrio, e dei relativi materiali; - nel mese di settembre, all'elitrasporto dei materiali per la costruzione dei pilastri della teleferica, necessaria per la ricostruzione del Rifugio al Lago di Pausa, sotto il M. Gruppo, a q. 2.312 in Comune di Terento (Bolzano). 499
Il V Reparto Elicotteri U.G., di sede in Casarsa della Delizia, ha compiuto 11 interventi di soccorso e precisamente: - 6 elitrasporti di traumatizzati dalle località sciistiche, di Sappada (20/1), Creta Grauziaria (22/IV), Rif. «Semenza» (9/VIII ), M. Antelao (20/VIII), M. Civetta (22/VIII ), Tofane (18/I X), rispettivamente a Udine, Moggio Udinese (Bevorchians), Pordenone, Belluno (e Belluno - Padova), Agordo, Cortina d'Ampezzo; - 1 missione di soccorso agli abitanti della zona dei Comuni di Sauris e Raveo (località Pani) isolati da abbondanti nevicate (6-7 / I II); - 2 elitrasponi di ammalati, dei quali: 1 da Cividale del Friuli a Genova (6/IV), 1 da Cividale del Friuli a Trieste (6/V); - 2 missioni di ricerca alpinisti dispersi, delle quali: 1 nella zona della Creta Grauziaria (Moggio Udinese) (27 /V), 1 nella zona del Montasio (7 /IX). Il Reparto Aviazione Leggera per il CMT dela Sardegna, di sede a Elmas, ha effettuato, con gli elicotteri da ricognizione e con gli aerei leggeri, n. 18 missioni per ricercare natanti e naufraghi lungo le coste della Sardegna meridionale. Tali missioni sono state richieste dal Sottocentro di Soccorso dell'aeroporto di Elmas. Anno 1975
3 GENNAIO - Minaccioso incendio boschivo sui monti prospicienti la borgata Lageard, presso Perosa Argentina, in Val Chisone. Da Pinerolo, ov'è di stanza, il btg. «Susa», del 4° rgt.alp., fa intervenire d'urgenza un reparto di 1 U. e 60 militari di Tr. con 4 autocarri, che provvedono all'opera di spegnimento. 10 GENNAIO - Da oggi al giorno 12 si sviluppano incendi boschivi nelle zone di Bolzano Novarese e Ameno, in provincia di Novara, e di Caprie (località Campambiardo Celle) io provincia di Torino. Il Cdo della D. cor. «Centauro» e il Cdo della D.f. «Cremona» impiegano complessivamente 6 U., 7 SU., 80 militari di Tr. con 7 automezzi nell'opera <li spegnimento. 3 FEBBRAIO Dalle MM.SS. del XXI btg. genio pionieri (Vicenza): « In seguito alle richieste del Comune di Creazzo, tramite la Prefettura di Vicenza, si è provveduto al varamento di un ponte Bailey SS sul fiume Retrone, al fine di assicurare il collegamento tra il capoluogo comunale e la frazione Spino, evitando così ai pedoni ed ai mezzi leggeri il disagio di un lungo giro. 500
a) Dati riguardanti il manufatto: - ponte Bailey SS di metr~ 21 e della portata di 20 tonn.; - personale impiegato: l" cp.g.p.; b) tempi di realizzazione: - giorni 3-5 febbraio: prelevamento del materiale presso il Magazzino del Genio di Peschiera del Garda e realizzazione del piano di varamento; - giorno 6 febbraio: varamento del ponte». 5 APRILE - A seguito di condizioni meteorologiche particolarmente avverse, con abbondanti nevicate e conseguente caduta di grosse slavine nella zona dell'Alto Adige, il Cdo della B.alp. « Orobica », di stanza in Merano, inizia con i dipendenti reparti i seguenti interventi:
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- ricerca di personale travolto da valanga in località Solda di Fuori (q 1.769), con la partecipazione di 8 U., 4 SU., 152 militari di Tr. del btg. «Tirano» (5° rgt.alp.) , ai quali il giorno .7 si aggiungono 3 U. e 48 militari di Tr. del gr. .«Bergamo» (5° rgt.a.mon.). Tale attività si protrae sino al 10 aprile; - ricerca di personale travolto da valanga, riattivazione della palificazione della linea elettrica, brillamento d'esplosivo allo scopo di provocare il distacco di masse nevose, recupero di bestiame isolato, nelle zone di Brennero, Colle Isarco, Fleres, con la partecipazione di 10 U. , 8 SU., 156 militari di Tr. effettivi alle unità della sede di Vipiteno. Tali interventi hanno termine il 17 apriJe.
In località Sedegliano (Udine), il XXI btg. genio pionieri, in seguito alle richieste di quelle autorità civili all'autorità militare, inizia con un distaccamento di 1 U., 1 SU. , 21 militari di Tr. , 2 autocarri criribaltabili, l escavatore ruotato, la sistemazione di alcune strade cornunali e interpoderali. I lavori sono i seguenti: -
livellatura dei piani stradali con l'apripista;
- realizzazione di un fondo stradale consistente e compatto e con possibilità di drenaggio dell'acqua; - ricarica di una strada per circa 4 km e successiva livellatura e costipamento del manto stradale. I lavori in parola hanno termine il 21 aprile. 22 APRILE - Il III btg.g. pionieri, di stanza in Pavi a, inizia la manutenzione della rotabile Bivio Madonna del Boden-- Alpeggio Frasmatta, in favore del Comune di Ornavasso (Novara), con un distaccamento di 4 U., 7 SU., 55 militari di Tr., 1 AR/59, 6 autocarri
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leggeri, 3 triribaltabili, 2 motocompressori pes~nti, 2 pale caricatrici cingolate, 1 apripista pesante AD/ 114. Il lavoro ha termine il 1O giugno seguente. 26 APRILE - Estesi e gravi incendi boschivi in zona !sella, nel Comune di Grignasco (Novara) . La D.cor. «Centauro» fa intervenire per l'opera di spegnimento 7 U., 9 SU., 92 militari di Tr. con 10 autocarri. L'impiego si protrae ininterrotto fino al giorno 28. 5 MAGGIO - Il XXI btg. genio pionieri inizia da oggi, in località Conco (Vicenza), la sistemazione di circa 5 km di strada a fondo naturale, mediante lo spargimento e il costipamento di terra e ghiaia. Il distaccamento, composto da 1 U. e 15 miHtari di Tr. con 2 triribaltabili e 1 escavatore ruotato, conduce a termine il proprio lavoro il giorno 22. •
2 GIUGNO - Dalle MM.SS. della Scuola Militare Alpina (Aosta): « La Scuola Militare Alpina, in occasione del bimillenario della città di Aosta, ha consegnato alla Regione la raccolta di fauna, flora e mineralogia che dalla costituzione dell'Istituto, nel 1934, aveva trovato sistemazione nel castello «Cantore» (1). << La cessione è avvenuta nelle mani della Società della Flora Valdostana e la cerimonia si è svolta nel salone S. Lorenzo di piazza S. Orso, dove la raccolta ha trovato sede provvisoria, in attesa della definitiva sistemazione in palazzo Roncas ». 7 GIUGNO - Il Presidente della Giunta Regionale della Valle d'Aosta consegna, in data odierna, la medaglia d'argento al valor civile al Reparto Aviazione Leggera della Scuola Militare Alpina, concessa dal Ministero dell'Interno con la seguente motivazione: « Il Reparto Aviazione Leggera della Scuola Militare Alpina di Aosta in tre anni di attività, con infaticabile slancio, generosa abnegazione e sprezzo del pericolo, ha effettuato numerose missioni di soccorso alpino, contribuendo in maniera determinante a salvare molti turisti e valligiani. Valle d'Aosta 1971-74 >> (2). (1) Come noto, tuttora la Scuola Militare Alpina ha sede nello stesso Castello. (2) La cerimonia della consegna si svolge all'eliporto di Pollein, alla presenza del Generale addetto per le Truppe Alpine, del V. Cte della R.M.N.O., dell'Ispettore dell'ALE (Aviazione Leggera Esercito), delle massime autorità della Valle, delle Associazioni combattentistiche e d'arma e dell'Associazione delle Guide VaJdostan", nonché di una folta rappresentanza cli U., SU. e Tr. del Presidio. La medaglia viene appuntata alla Bandiera della Scuola dallo stesso Presidente della Giunta Regionale.
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2 LUGLIO -
Dalle MM.SS. dèl rgt. genio ferrovkri (Castel.mag-
giore): « Su ordine dello SME-Ufficio Movimenti e Trasporti, il rgt.g.fv. è stato interessato alla realizzazione di una deviata ferroviaria in corrispondenza del km 65 + 388 della linea Fi;enze-Pisa, mediante il montaggio di due travate di ponte «SE», affiancate e parallele, lunghe ciascuna m 48,30 a due pareti e 2 piani e mezzo. « Tale deviata aveva lo scopo di consentire la riattivazione del contiguo ponte ferroviario in muratura in condizioni di dissesto statico, senza dover ricorrere alla interruzione del traffico ferroviario sulla linea suddetta. « I lavori, iniziati il 2 luglio 19 75, si sono conclusi il 26 agosto 1975 con il rientro del distaccamento.
Caratteristiche dell'intervento -
larghezza alveo m 20 m 56 ampiezza tra i cigli interni delle sponde altezza delle sponde sull'acqua in regime normale m 8 profondità delle acque in regime normale m 1,5 pendenza scarpa · 30% letto: incassato m 6-7 ampiezza golena accessibilità golena: solo a piedi velocità corrente in regime normale 1 m/ sec. utilizzazione piano sponda: sede stradale asfaltata per la sponda sinistra, terreno inerbato per quella destra.
Personale impiegato 8 Ufficiali 9 Sottufficiali 70 graduati e militari di truppa Principali ·mezzi impiegati 3 1 1 1 1 2 1
motocompressori serie completa di avvitatori pneumatici autogru stradale « KRUPP » da 12 t autogru OMI da 12 t gru rotaia « EDK » da 80 t delle F.S. cucine rotabili da 125 e 200 razioni apparecchiatura centralizzata per l'abbassamento e lo spostamento delle travate 450 tonnellate di materiale da ponte.
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Collaudo E' stato effettuato da una apposita Commissione composta da due funzionari delle F.S. e dal Direttore dei lavori, rispettivamente in data 18 settembre 1975 la travata a valle, 20 ottobre 1975 quella a monte». 7 LUGLIO - Ha inizio, in Trieste la costruzione di un edificio per handicappati dell'Unione Italiana Lotta contro la Distrofia Muscolare. Il Cdo Truppe Trieste contribuisce all'opera ~fornendo, tra l'altro, una cucina campale con relativo personale per il funzionamento, 3 tende 4x4 e 60 brandine complete. 19 LUGLIO - A cominciare da oggi, la cp.g.p. « Pinerolo », di stanza in Trani (Bari), inizia in località Cuccaro Vetere (Salerno) lavori di miglioramento alla strada di accesso al Ripetitore TV di Monte Cavallara. Il distaccamento, di 1 U., 2 SU., 20 militari di Tr., dotato di 2 triribaltabili e 2 automezzi, termina il proprio servizio in data 26 settembre. 22 LUGLIO - Sono in fiamme i fitti boschi di Monte Maggiore, presso Livorno. Il Cdo della B.par. « Folgore » fa intervenire d'urgenza un complesso di 9 U., 4 SU., 115 militari di Tr. con 23 autocarri e 23 apparati radio. L 'operazione di spegnimento si protrae fino al giorno 23. 21 AGOSTO - Grave incendio nella zona boschiva di Monte d'Oro, presso Torre del Greco. Intervengono a dar man forte ai VV.FF. 1 U., 1 SU., 20 militari di Tr. con un autobus F/309, inviati dal 13° btg.f.motorizzato della B.f. «Pinerolo)>, di stanza in Avellino. Le operazioni di spegnimento si protraggono per tutta la giornata. Estesi e furiosi incendi nei boschi che coprono il Monte Argentario, con grave minaccia per il patrimonio forestale della zona. Da Livorno, il Cdo della B.par. « Folgore » invia d'urgenza un distaccamento di 5 U., 3 SU., 56 militari di Tr. con 10 automezzi vari, 10 apparati ràdio. Le operazioni di spegnimento dei molti focolai, condotte in collaborazione ai VV.FF., si protraggono nei giorni 22 e '23 agosto. 31 ÀGOSTO - Nei mesi di giugno, luglio e agosto il Comando Militare della Sardegna ha impiegato complessivamente 4 U., 3 SU., 139 militari di Tr. con 7 autocarri medi, 2 pulmini, per spegnere vasti e minacciosi incendi boschivi sviluppatisi in zona Capoterra, in provincia di Cagliari (18/VI), in zona Palmadula, presso Sassari (17 luglio), e in zone Macomer e Bolotana, in provincia di Nuoro (3 e 6/8).
501
18 SETTEMBRE - Grave incendio boschivo in zona Monte Croce, presso Borgo S. Dalmazzo (Cuneo). Viene attivato il btg. « Saluzzo » ( 4° rgt.alp.) di guarnigione nella cittadina, che invia sul posto un distaccamento di 4 U. e 72 militari di Tr. con 1 AR e 5 autocarri medi. L'opera di spegnimento, assai laboriosa, si protrae fino a tutto il giorno seguente. 14 OTTOBRE - Il Reparto Aerei Leggeri della B.alp. « Taurinense » (Torino) viene fatto intervenire con un elicottero nelle operazioni di ricerca e, successivamente, di rifornimento di foraggio di un gregge di 350 pecore, rimasto bloccato dalla neve sui monti circostanti il comune di Traversella, in Valchiusella (Canavese). 10 NOVEMBRE - Hanno inizio lavori di revisione e manutenzione straordinaria ai ponti di Foce Varano e Foce Capoiale, presso il Lago di Varano (Foggia), condotti dalla cp.g.p. <<Pinerolo». Il distaccamento 'del reparto che effettua tali lavori, composto da 1 U. e 14 militari di Tr, con 1 AR/59 e 1 autocarro pesante, termina il proprio intervento il 6 dicembre. 31 DICEMBRE - In base alle MM.SS., l'ALE (Aviazione Leggera Esercito) durante l'anno 1975 ha effettuato i seguenti interventi di soccorso aereo o di collaborazione con enti o autorità civili: IV Reparto Elicotteri U.G. (Bolzano): - 7 maggio: evacuazione con elitrasporto, su richiesta del C.A.I. - Sezione Alto Adige, di circa 70 turisti stranieri rimas.ti bloccati nei Rifugi alpini « Schonblick >> e « Genziana» (m 2.088) in Val Martello; - 22 giugno: elitrasporto, di personale del Soccorso Alpino ai piedi della Cima Tosa (Gruppo di Brenta) per recupero di tre persone travolte da una slavina, e loro successivo trasporto a valle; - 15 luglio: elitrasporto urgente' di un ragazzo gravemente ammalato da Cortina cl' Ampezzo a Verona; - 1 agosto: elitrasporto, su richiesta del C.A.I. - Sezione di Feltre, di materiali necessari per l'attrezzatura del Rifugio « Dal Piaz » (m 1.993) sulle « Vette Feltrine >); - 30 agosto: elirifornimento di foraggio, su richiesta del Comune di Bagolino (Brescia), di bestiame rimasto bloccato dalla neve in alta montagna; - 11 settembre: elitrasporto, su richiesta del C.A.I. - Sezione di Calalzo di Cadore, di materiali per la costruzione di un ricovero presso il Rifugio alpino « Chiggiato » (m 1.911) nel Gruppo delle Marmarole; 505
- 15 ottobre e segg.: elitrasporto, su richiesta del Comune di Valle Aurina (Bolzano), di materiali per l'allestimento di opere di difesa paravalanghe in località Montebello in Rio Bianco; - 27 ottobre: elitrasporto, su richiesta del Comune di Spormaggiore (Trento), di materiale per la riparazione del caseggiato (adibito a caseificio e a Rifugio) della Malga Spora, danneggiato da una valanga nella scorsa primavera; - 1 novembre: elitrasporto, su richiesta della Società Alpinisti Tridentini - Sezione di Arco, del materiale occorrente alla ristrutturazione del Rifugio alpino « Prospero Marchetti» (m 2.059) sul M. Stivo. V Reparto Elicotteri U.G. (Casarsa della Delizia): - 2 missioni di recupero salme di alpinisti, delle quali: 1 in zona « Casera Parte di mezzo», sul Montasio (2/1), 1 da M. Pizzoc a Vittorio Veneto (13/IV); - 7 missioni di soccorso e trasporto feriti, delle quali: 1 da Piancavallo a Pordenone (2/II), 1 da Sella Nevea a Udine (20/III), 1 da Rifugio « Brummer » a Udine (22/VI), 2 da M. Civetta ad Agordo (11/VII e 5/IX), 1 da M. Valcolizza a Claut (18/VII), 1 da Monfalcone a Padova (24 /XI); - 2 elitrasporti di amms.lati, dei quali : 1 da Cividale del Friuli a Trieste (30/IV), 1 da Udine a Bologna (24/XII); - 3 missioni di ricerca di alpinisti dispersi, delle quali: 1 in zona Tofane (19/Vl), 2 in zona Jof Fuart (29 e 31/XII). Reparto Aerei Leggeri della B.alp. «Tridentina» (Dobbiaco): - 5 missioni di sgombero feriti, con personale militare; - 59 missioni di soccorso aereo alpino, con a bordo, complessivamente, 19 soccorritori civili; - 8 missioni di soccorso aereo nazionale.
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RIEPILOGO DELLE RICOMPENSE AL VALOR CIVILE, DI BENEMERENZA, AL MERITO CIVILE E AL MERITO DELLA SANITA' PUBBLICA CONCESSE AI CORPI DELL'ESERCITO DAL 1861 AL 1975 (1)
(1) L'elenco, corredato degli estremi di concessione e di note esplicative, comprende le ricompense già citate nel corso della monografia e quelle di cui non è stato fatto cenno.
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RICOMPENSE AL VALOR CIVILE (1) Medaglia d'oro
7° rgt. alpini -
Disastro del Vajont, ottobre 1963 (D.P. 18-5-1964)
6° rgt. a.mon. -
Disastro del Vajont, ottobre 1963 (D .P. 18-5-1964)
Medaglia d'argento 41° rgt.f. «Modena»
Incendio dinamitificio di Avigliana, 16 gennaio 1900 (R.D. 20-5-1900)
5° rgt.alpini
Disastro del Gleno, dicembre 1923 (R.D. 3-4-1926)
2° rgt.g. pontieri
Alluvione del Polesine, novembre 1951 (D .P. 12-9-1953)
4° rgt. alpini
Alluvione in Piemonte, giugno 1957 (D.P. 9-5-1960)
1° rgt.a.mon.
Alluvione in Piemonte, giugno 1957 (D .P. 26-11-1957)
76° rgt.f. « Napoli »
Disastro del Vajont, ottobre 1963 (D .P. 18-5-1964)
183° rgt.f. «Nembo »
Disastro del Vajont, ottobre 1963 (D .P. 18-5-1964)
(1) Le ricompense al valor civile, istituite con R.D. 30-4-1851 - medaglia d'oro e medaglia d'argento - e con R.D. 29-4-1888 - medaglia di bronzo - sono conferite, in base a quanto stabilito da tali decreti: « ...a chi avrà arrischiato la vita per: a) salvare quella di persone esposte ad imminente e grave pericolo; b) impedire o diminuire il danno d'un grave disastro pubblico o privato; « Sarà concessa anche a quel Corpo o quel Reparto per segnalato valore dimostrato sì da mertiare perenne testimonianza d'onore; e ne fregierà la Bandiera».
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8° rgt. bersaglieri gr .sqd. « Cavalleggeri Guide» 2° rgt.g. pionieri IV Reparto Elicotteri del IV C.A. Centro Addestramento Aviazione Leggera dell'Esercito , IV Reparto Elicotteri del IV
C.A.
Reparto Aerei Leggeri della Scuola Militare Alpina
Disastro del Vajont, ottobre 1963 (D.P. 18-5-1964) Disastro del Vajont, ottobre 1963 (D.P. 18-5-1964) Disastro del Vajont, ottobre 1963 (D.P. 18-5-1964) Disastro del Vajont, ottobre 1963 (D.P. 18-5-1964) Alluvione di Firenze, novembre 1966 (D.P. 6-3-1968) Alluvione nel Trentino-Alto Adige e prov. di Belluno, 5-17 novembre 1966 (D.P. 6-3-1968) Soccorso alpino in Val d'Aosta 1971. 1974 (D.P. 12-4-1975)
Medaglia di bronzo 2° rgt.alpini (btg. « Dronero ») B.alp. « Cadore »
XIX btg.cor. « Friuli »
gr.a.cam. «Friuli»
5° rgt.genio (V btg.g.p.) btg.g.p. « Ariete »
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Incendio di Bersezio, agosto 1883 (R.D. 5-3-1885)
Alluvione nel Trentino-Alto Adige e prov. di Belluno, 4 novembre-11 dicembre 1966 (D.P. 6-3-1968) Alluvione di Firenze 4 novembre-IO dicembre 1966 (D.P. 6-3-1968) Alluvione di Firenze, 4 novembre-7 dicembre 1966 (D.P. 6-3-1968) Alluvione nel Veneto, 5-16 novembre 1966 (D.P. 6-3-1968) Alluvione nel Veneto, 4-28 novembre 1966 (D.P. 6-3-1968)
cp.g.p. « Tridentina»
Alluvione nel Trentino-Alto Adige, 10 novembre-2 dicembre 1966 (D.P. 6-3-1968)
Attestato di pubblica benemerenza
77° rgt.f. « Toscana»
Disastro del Gleno, dicembre 1923 (D.M. 3-4-1926)
7 8° rgt.f. « Toscana »
Disastro del Gleno, dicembre 1923 (D.M. 3:4-1926)
7° rgt.bersaglieri
Disastro del Gleno, dicembre 1923 (D.M. 3-4-1926)
2° rgpt.genio
Disastro del Gleno, dicembre 192.3 (D.M. 3-4-192n
40° rgt.f. « Bologna »
Alluvione in Toscana ed Emilia-Romagna 4 novembre-7 dicembre 1966 (G.U. n. 208 del 17-8-1968)
76° rgt.f. «Napoli»
Alluvione in prov. di Udine, 6 novembre-5 dicembre 1966 (G.U. n. 208 del 17-8-1968)
78° rgt.f. «Lupi di Toscana>>
Alluvione di Firenze, 4 novembre-20 dicembre 1966 (G.U. n. 230 del 10-9-1968)
182° rgt.f.cor. «Garibaldi»
Alluvione in prov. di Treviso, 4 novembre-8 dicembre 1966 (G.U. n. 230 del 10-9-1968)
18.3° rgt.f. « Nembo »
Alluvione in prov. di Udine, 4 novembre-8 dicembre 1966 (G.U. n. 230 del lQ-9-1968)
1° rgt.b.cor. (I btg.)
Alluvione di Firenze e Grosseto, 5 novembre-4 dicembre 1966 (G.U. n. 230 del 10-9-1968)
.3° rgt. bersaglieri (XXV btg.)
Alluvione di Firenze e provincia, 12 novembre-7 dicembre 1966 (G.U. n. 230 del 10-9-1968)
4° rgt.f.cor. (II btg.b.)
Alluvione di Firenze e provincia, 12 novembre-7 dicembre 1966 (G.U. n. 208 del 17-8-1968)
511
31° rgt. carri (XXVIII btg.b.) 33° rgt.a.cam.
4° rgt.a.pe.cam.
9° rgt.a.pe.
41° rgt.a.pe.cam.
2° rgt. genio
5° rgt. genio (cp. fotoelettricisti)
2° rgt.g. pontieri
btg.g.p. « Folgore»
btg.g.p. « Mantova »
III btg.g.p. di C.A.
cp.g.p. « Friuli »
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Alluvione di Firenze e provincia 11 novembre-7 dicembre 1966 (G.U. n. 230 del 10-9-1968) Alluvione in prov. di Treviso, 4 novembre-8 dicembre 1966 (G.U. n. 208 del 17-8-1968) Alluvione in prov. di Trento, 4-30 novembre 1966 (G.U. n. 230 del 10-9-1968) Alluvione in prov. di Trento, 4-30 novembre 1966 (G.U. n. 208 del 17-8-1968) Alluvione nelle provincie di Padova, Rovigo e Venezia, 4 novembre-11 dicembre 1966 (G.U. n. 208 del 17-8-1968) Alluvione nel Trentino e Alto Adige, 4 novembre-22 dicembre 1966 (G.U. n. 230 del 10-9-1968) Alluvione nelle provincie di Rovigo, Gorizia e Treviso, 4-20 novembre 1966 (G.U. n. 230 del 10-9-1968) Alluvione in Toscana ed Emilia-Romagna, 4 novembre-11 dicembre 1966 (G.U. n. 208 del 17-8-1966) Alluvione nelle provincie di Udine e Treviso, 4 novembre-8 dicembre 1966 (G.U. n. 208 del 17-8-1968) Alluvione nelle provincie di Treviso, Trento, Venezia e Udine, 4 novembre 1966-9 gennaio 1967 (G.U. n. 208 del 17-8-1968) Alluvione di Firenze, 5 novembre-6 dicembre 1966 (G.U. n. 208 del 17-8-1968) Alluvione di Firenze, 4 novembre-11 dicembre 1966 (G.U. n. 208 del 17-8-1968)
cp.g.p. <<Trieste»
cp.g.p. II B.cor. «Centauro»
Scuola di Sanità Militare
Alluvione, di Firenze, 4 novembre-11 dicembre 1966 (G.U. n. 208 del 17-8-1968) Alluvione in prov. di Grosseto, 4-17 novembre 1966 (G.U. n. 230 del 10-9-1968) Alluvione di Firenze e provincia, 4 novembre-11 dicembre 1966 (G.U. n. 230 del 10-9-1968)
RICOMPENSE DI BENEMERENZA PER I L TERREMOTO I N CALABRIA E SICILIA DEL 28 DICEMBRE 1908 (1) Medaglia d'oro
Arma del Genio Corpo di Sanità Militare 22° rgt.f. « Cremona » 83° e 84° rgt.f. «Venezia» 89° rgt.f. « Salerno » 22° rgt.a. per D ..di f. (brigata di.rr.on.) .3° rgt.a.cos. (III brigata) Medaglia d'argento
1° rgt . « Granatieri di Sardegna» 9° e 10° rgt.f. « Regina » 19° rgt.f. « Brescia » 21 ° rgt .f. « Cremona » 25° rgt.f. «Bergamo» 29° rgt.f. « Pisa » (I btg.) 33° e 34° rgt.f. «Livorno» (1) Queste ricompense furono appositamente istituite con R.D. del 6 maggio 1909 n. 338 « ...per le persone e gli enti che in modo eminente, in oc-ca-
sione del terremoto avvenuto in Calabria ed in Sicilia il 28-12-1908, hanno acquisito titolo di pubblica benemerenza, sia prodigando personalmente assistenza, cure od aiuto ai superstiti o concorrendo con cospicue elargizioni in loro /avore, sia provvedendo ai servizi di salvataggio, o sanitari, od amministrativi, ovvero ai bisogni materiali o morali dei danneggiati del disastro . .. ». La concessione avvenne poi con R.D. 5 giugno 1910.
51.3
47° e 48° rgt.f. «Ferrara» 75° e 76° rgt.f. «Napoli» 81 ° e 82° rgt.f. « Torino » 85° e 86° rgt.f. «Verona» 2°, 8°, 9° (XXX btg.) rgt. bersaglieri 1°, 2°, 3°, 4°, 5°, 6°, 7° rgt. alpini Scuola di Applicazione di Sanità Militare
RICOMPENSE AL MERITO CIVILE (1) Medaglia d'oro
Servizio di Commissariato
Secolare attività di soccorso alle popolazioni in occasione di calamità na- · turali, 1873-1973 (D.P. 29-5-1973)
Medaglia di bronzo
21 ° rgt.f. « Cremona »
Alluvione in provincia di Vercelli, 2-18 novembre 1968
3° rgt. bersaglieri
Alluvione in provincia di Vercelli, 2 novembre-20 dicembre 1968
(D.P. del 1-12-1970)
(D.P. del 1-12-1970)
gr.esp. « Cavalleggeri di Lodi»
Alluvione in provincia di Vercelli, 2 novembre-20 dicembre 1968 (D.P. del 1-12-1970)
131° rgt.a.cor.
Alluvione in provincia di Vercelli, 2 novembre-20 dicembre 1968
31 ° rgt. carri
Alluvione in provincia di Vercelli, 2 novembre-20 dicembre 1968
(D.P. del 1-12-1970)
(D.P. del 1-12-1970) (1) La medaglia al merito civile, d'oro, d'argento o di bronzo, fu istituita con D.L. del 20 giugno 1956, n. 658. Essa è « intesa a premiare le persone, gli Enti e i Corpi che si siano prodigati, con eccezionale senso di abnegazione, nel/'alleviare le altrui sofferenze o, comunque, nel soccorrere chi si trovi in stato di bisogno». Successivamente, con D .L. 25 febbraio 1965, n. 39, in aggiunta alle medaglie, venne istituito l'« attestato di benemerenza al merito civile».
514
btg.g.p. «Cremona»
Alluvione in provincia di Vercelli, 2 novembre-27 dicembre 1968 (D.P. del 1-12-1970) btg.g.p. « Centauro » Alluvione in provincia di Vercelli, 2 novembre-20 dicembre 1968 (D.P. del 1-12-1970) btg.t. « Centauro » Alluvione in provincia di Vercelli, 2-27 novembre 1968 (D.P. del 1-12-1970) Attestato di pubblica benemerenza 22° rgt.f. « Cremona » (I btg.) 6 7° rgt.f. « Legnano »
68° rgt.f. « Legnano»
rgt.g. ferrovieri
btg.g.p. « Centauro »
btg.g.p. « Legnano »
btg.g.p. « Cremona »
squadra N.B.C. della cp. sperimentale N.B.C.
Alluvione di Firenze, 9 novembre-7 dicembre 1966 (G.U. n. 217 del 27-8-1968) Alluvione di Firenze, 6 novembre-11 dicembre 1966 (G.U. n. 217 del 27-8-1968) Alluvione di Firenze, 6 novembre-11 dicembre 1966 (G.U. n. 217 del 27-8-1968) Alluvione di Firenze, 7 novembre-7 dicembre 1966 (G.U. n. 217 del 27-8-1968) Alluvione di Firenze, 7 novembre-7 dicembre 1966 (G.U. n. 217 del 27-8-1968) Alluvione di Firenze, 6 novembre-11 dicembre 1966 (G.U. n. 217 del 27-8-1968) Alluvione di Firenze, 9 novembre-7 dicembre 1966 (G.U. n. 217 del 27-8-1968) Alluvione di Firenze, 11 novembre-7 dicembre 1966 (G.U. n. 217 del 27-8-1968)
RICOMPENSE AL MERITO DELLA SANITA' PUBBLICA Medaglia d'oro
Servizio di Sanità Servizio Veterinario
(D.P. 11-6-1922) (D.P. 8-11-1974)
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INDICE ABBREVIAZIONI USATE NEL TESTO PREMESSA CAP. I - DALLA COSTITUZIONE DELL'ESERCITO A ROMA CAPITALE (1861-1870)
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Principali occasioni d'intervento: Incendio della stazione ferroviaria di Porta N uova a Milano (1863 ). Crollo d'un edificio a Napoli (1865). Salvataggio di minatori in Sicilia (1866). Epidemia di colera nelle Provincie Meridionali: l'Esercito dichiarato dal Senato e dal Parlamento « benemerito dell'umanità e della Patria» (1867-68). Gravi inondazioni in Lombardia e nel Polesine (1868). Inondazione di Pisa (1869). Terremoto in provincia di Cosenza e inondazione di Roma (1870).
CAP. II - DAL 1872 ALLA FINE DEL SEC. XIX (1872-1900) Principali occasioni d'intervento: Allagamento della zona di Vigevano. Eruzione del Vesuvio. Straripamento del Po e nuova inondazione dell'Arno a Pisa (1872). Terremoto in provincia di Belluno (1873) . Alluvione a Reggio Calabria (1876) . Trasporto d'un monumento equestre da Firenze a Torino (1877). Invasione di locuste a Solopaca (Benevento). Ricostruzione del paese di Bersezio, in Piemonte, distrutto da un incendio (1878). Inondazioni in Piemonte, in Lombardia e nel Polesine. Eruzione dell'Etna. Incendi a Novara, Taranto, Borgo Ticino e Cremona (1879). Uragano a Reggio Calabria (1880). Disastro di Casamicciola (1881). Allagamento di Verona e grandi inondazioni nel Veneto (1882) . Nuovo maggior disastro a Casamicciola (1883 ). Nuova epidemia colerica (1884). Caduta di valanghe nelle Alpi (1885). Inondazione del Reno (1890) e del Tanaro (1893). Terremoto nelle C~labrie (1894) e a Rieti (1898). Posa di un ponte a Finalmarina. Inondazioni in provincia di Cuneo, in Liguria e alluvione a Roma (1900).
CAP. III - DALL'INIZIO DEL SEC. XX AL TERREMOTO DI MESSINA - REGGIO CALABRIA (1901-1908) Principali occasioni d'intervento: Inondazioni in Pie-
monte e in Lombardia. Crollo del Campanile di Piazza S. Marco a Venezia (1901). Salvataggio di minatori in provincia di Caltanissetta e di operai presso Reggio C.. Alluvione a Cosenza (1903). Valanghe in Piemonte. Incendio a Piacenza (1904). Alluvioni a Bari, nel Veneto e in Lombardia. Terremoto nelle Calabrie (1905). Grande eruzione del Vesuvio. Nuovi terremoti nelle Calabrie. Inondazioni nell'Italia Settentrionale (1906). Ancora terremoti nelle Calabrie e inondazioni in Piemonte, in Lombardia, nel Veneto e a Roma (1907). Il gravissimo terremoto càlabro-siculo (1908).
CAP. IV - ALLA VIGILIA DEL CONFLITTO 1915-18 E NEI PRIMI ANNI DEL DOPOGUERRA (1909-1923)
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Principali occasioni d'intervento: Terremoto in Irpinia e alluvione sulla costa amalfitana (1910). Inondazioni in Valtellina (1911). Terremoto in provincia di Cosenza (1913). Il grave terremoto nella Màrsica (1915). Terremoto in provincia di Arezzo (1918) e nel Mugello (1919). Grandi alluvioni nel Friùli. Terremoto in Garfagnana e in Lunigiana (1920). Incendi a Belluno, in Istria, in Alto Adige. Nubifragio a Chiusa di Bressanone. Terremoto nell'Alto Lazio (1921). Gossa frana ad Acquedolci, in Sicilia, e scoppio del Forte Falconara, presso La Spezia (1922). Collegamento con eliografi tra Filicudi e la Sicilia. Grave incendio a Ivrea. Crollo della diga del Gleno, nell'Alto Bergamasco ( 192 3).
CAP. V - DAL 1924 AL 2° CONFLITTO MONDIALE (1924-1939) . Principali occasioni d'intervento: Nubifragio sulla costa amalfitana. Alluvioni nella regione del Lago Maggiore (1924). Incendio della Galleria Umberto I a Napoli (1925). Incendi a Portofino. Alluvioni nell'Italia Settentrionale. Costruzione della strada del santuario della Verna. Alluvioni nelle valli dell'Idria, del Vipacco e dell'Isarco. Disastro ferroviario presso Fortezza. Straripamento dell'Adige. Grave inondazione a Bari e alluvioni in Toscana (1926). Costruzioni di ponti. Alluvioni in Val tellina e in provincia di Messina (1927). Terremoto in Carnia. Eruzione dell'Etna (1928). La laguna di Venezia sotto i ghiacci. Nubifragio lll Palermo (1929). Il terremoto del Vùlture e delle Marclie (1930). Rottura di una diga presso Ovada (1935). Disarmo di binari nel Veneto. Scoppio dello Spolettifificio di Colleferro (1938). Disastro ferroviaio sul torrente Torre, nel Friùli (1939).
CAP. VI - DAGLI INIZI DELLA RICOSTRUZIONE DEL PAESE ALLA FINE DEGLI ANNI '50 (1944-1959) . Principali occasioni d'intervento: Lavori stradali in Calabria. Eruzione del Vesuvio. Campagna granaria in Puglia (1944). Ricostruzione di ponti e strade in Liguria (1945). Invasione di cavallette in Sardegna (1946). Nubifragio nel Monferrato. Alluvioni nel Beneventano, nella pianura friulana, nella « bassa » ferrarese, in Toscana (1949). Il « Ponte votivo del Redentore» a Venezia (1950). Alluvioni in Sardegna e nell'Italia Settentrionale. La grande alluvione del Polesine (1951). Crollo d'una galleria a Mignano Montelungo. Campeggio goliardico nell'isola di Caprera. Alluvione del Panaro in Provincia di Modena (1952). Frane e crollo di un ponte sul f. Trebbia. Alluvione
di Reggio Calabria (1953). Grandi nevicate in Abruzzo. Esperimenti sui raggi cosmici a Milano. Alluvione a Salerno (1954). Il« Cristo delle vette» sul Balmenhorm, a q 4.167 (1955). Eccezionali nevicate sull'Italia Centro-Meridionale. Gli VIII Giochi Olimpici Invernali a Cortina d'Ampezzo (1956). Alluvioni e frane nelle alte valli piemontesi. Montaggio di ponti in varie parti della penisola (1957). Il 2° Campionato mondiale di Biathlon invernale (1959). CAP. VII - ANNI '60: UN DECENNIO SENZA SOSTE (1960-69)
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Principali occasioni d'intervento: Organizzazione e svolgimento della XVII Olimpiade. Uragano in Val Camonica (1960). Caduta di valanghe sulle Alpi piemontesi. Incendi in varie regioni della penisola (1961). Terremoto in Irpinia (1962). Il disastro del Vajont (1963). Grandi alluvioni nell'Italia nord orientale (1965). Costruzione di ponti in Alto Adige e in Sicilia. Alluvioni in Val Pusteria e a Salerno. Grandi inondazioni in Lombardia e in tutta l'Italia nord occi dentale, in Toscana, presso Roma. L'alluvione di Firenze (1966) . Costruzione dell'aeroporto civile nell'isola di Lampedusa. Incendi in Piemonte, in Liguria, sull'Altipiano Carsico. Demolizione del ponte di Pinzano sul Tagliamento (1967) . Il terremoto del Bèlice. Violente alluvioni in Piemonte (1968). Incendi nel Friùli, in Piemonte, in Lombardia. Montaggio di ponti a Romagnano Sesia e a Lorenzago di Cadore (1969) .
CAP. VIII - DAL 1970 AL 1975 Principali occasioni d'intervento: Violenta tromba d'aria
a Ca' Savio, presso Jesolo (Venezia). Gravi incendi in Toscana e alluvione a Genova (1970) . Valanghe sulle Alpi. Disastrosi incendi sul Gargano. Alluvione nel Sàrrabus (Sardegna) e a Porto Empedocle (1971). Il terremoto di Ancona. Interruzione delle comunicazioni in varie zone del Piemonte per copiose nevicate. Nubifragio in Val Seriana (1972). Incendi boschivi in varie regioni della penisola. La Spedizione Italiana all'Everest, guidata da Monzino. Il colèrà a Napoli (1973). Alluvione in Calabria. Ancora gravi incendi sul Gargano, a Portofino, a Camogli, in Toscana (Isola d'Elba), in Piemonte (1974). Tromba d'aria a Fossalta di Portogru~ro. Interruzioni stradali e ferroviarie in varie località. Soccorsi e salvataggi con elicotteri nel Trentino, nel Friùli, in Alto Adige (1975). RIEPILOGO DELLE RICOMPENSE Al valor civile, di benemerenza, al merito civile e al merito della sanità pubblica, concesse ai Corpi dell'Esercito dal 1861 al 1975