BOLLETTINO DELL'UFFICIO STORICO DELLA MARINA 2014

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L’INTERVENTO DELL’AVIAZIONE ITALIANA NELLA SECONDA BATTAGLIA DEL PIAVE

ARMANDO DONATO

Premesse La conquista dell’aria condusse gradualmente gli Stati Maggiori delle grandi potenze a studiare quale impiego effettivo potessero avere le nuove macchine volanti sui campi di battaglia. (*) Il primo utilizzo dell’aereo nella storia militare fu per scopi di ricognizione, ma per via della possibilità di oltrepassare le linee nemiche si passò rapidamente anche alla pratica del bombardamento. Già durante quegli anni si era dunque compreso l’elevato potenziale dell’aereo quale nuovo mezzo fondamentale e risolutore in guerra. L’allora tenente colonnello Douhet, strenuo sostenitore della netta superiorità dell’aereo rispetto al dirigibile e contrario al bombardamento delle città inermi, affermava che il principale scopo delle forze aeree fosse la conquista del dominio dell’aria, in modo da esplicare le azioni sugli obiettivi nemici a terra.(1) (*) Il saggio è dedicato ai bisnonni Salvatore Donato, caporale dei Bersaglieri, a Theodor Mozer, soldato dell’Esercito tedesco, e a Ferdinando Francisci, soldato dell’Esercito austroungarico. (1) A. Curami, G. Rochat, Giulio Dohuet, Scritti 1901-1915, Roma, Stato Maggiore Aeronautica, Ufficio Storico, 1993, p. 102, 116, 130, 350, 472.

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