Capitolo VI – Il collaborazionismo
6.1. – Koch e Rosenberg: due visioni d’amministrazione contrapposte
Ho già trattato riguardo la divergenza di idee in merito all’amministrazione dell’entità statale ucraina da parte di Koch e di Rosenberg. Vale la pena, però, tornare sulla loro opposta visione per trarne le conclusioni e valutarne le conseguenze. Che Koch detestasse l’Ucraina, e gli slavi in particolare, era un dato di fatto104; né lui, né Hitler erano favorevoli ad appoggiare i gruppi nazionalisti ucraini che, seppur miranti all’indipendenza del loro stato, avrebbero potuto fornire un forte contributo nella lotta al bolscevismo. E’ giusto far annotare che nelle prime fasi dell’invasione o immediatamente antecedenti, tali gruppi vennero tollerati e incoraggiati dall’esercito, in particolare l’Oun. Ma Koch si rivelò irremovibile: i tedeschi si presentavano come il popolo dominatore, l’Herrenvolk, e tutti gli altri avevano il dovere di servirli. Gli studi che Rosenberg e i suoi collaboratori effettuavano sui sistemi agrari dell’Urss, non erano particolarmente graditi al Reichkommissar dell’Ucraina, il quale sbeffeggiava continuamente il suo rivale: secondo Koch mentre Rosenberg se ne stava «‘a commissionare libri a Berlino’», lui doveva «‘pensare a come ottenere il raccolto dagli ucraini per nutrire la patria e l’esercito!’»105. Insomma, l’idea di Koch do governo non trascendeva oltre «la repressione, il saccheggio organizzato e la sorveglianza»106: vennero introdotte carte d’identità obbligatorie per contribuire al controllo sullo spostamento della popolazione, venne introdotta una nuova valuta tramite l’istituzione di una rispettiva banca centrale e l’economia venne regolata secondo severi controlli sui prezzi, salari e orari di lavoro. Praticamente furono applicate le linee guida di Koch, diametralmente opposte a quelle dell’antagonista Rosenberg che faceva pressione per un sistema economico maggiormente fondato sulla proprietà privata. Difatti Koch, non appena eletto Reichkommissar Ukraine, respinse la possibilità di privatizzare ampi settori dell’economia: questa celta 104
Non si traferì mai a Kiev ma governò dalla cittadina di Rivne, scelta soprattutto perché ben collegata con la Prussia orientale. 105 Cit. in M. Mazower, L’impero di Hitler, cit., p. 167. 106 Ibidem.
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