STATO
MAGGIORE
DELL ' ESERCITO
LA GUERRA DI LIBERAZIONE SCRITTI NEL TRENTENNALE
1976
PREFAZIONE
~~contr;butod;sangue. d,lede. di idealichel'Eser cito ha dato alla Guerra d1 Uberaz,one, SIB nelle reaz,on, immediate alle aggress,oni tedesc.he sia nella campagna condotta a fianco degl, eserciti alleati risafenr, la Penisola. j noto e chiara mente documentato. Anche l'apporto, determinante specie nella prima fase. dÏ sulgOl1 mihtari alla lolla partigiana e dello Stato Maggiore Generale al movimento di Uberaz,one è oggi piÚ ampiamente riconosciuto e meglio valutato. a mano a mano che prosegue,, lavoro di r,cerca e di documentazione storica. La decisione di riunire In forma organica . pur nella veste antologica. gU scritti apparsi sulla Rivista Militare e r,I, Interventi offorruat, dall' Ullic,o Storico a vari Congressi nel corso del 1975 , anno celebrativo del trentennale de/25 aprile. non Ê nata. dunque. dalla necessiti di ribadire o confermare la partecipazione corale delrEsercito a quel periodo tormentato e dec1S1vo della nostra storia. ma dal sincero desiderio di rendere omaggio ai nostri Caduti. d, ricordare al giovani il sacr1fic10 degli anziani. parchi, nel ricordo del passato trovino lo stimolo a sempre meglio operare
Of/f}i
e di testimoniare ancora una volta la totale adesione
dell'Eserc,ro allo spirito democratico della Costituzione. nata dalla Guerra d1 Uberazione.
GenerMdiCotpod'Ann••C•rloC,OliMI•. LECINOUESETIIMANEPM.YCONTROVERSEOELLAGUERRA 0-ITALIA .
ColonnelfoRinaldoCruccu
LE FORZEARMA.TENELU.LOTIA PERLA LIBERAZIONE
Oene1Md1C µoifAun
i,RwntoAl>o'
U.RESISTENZAITALIANAALL'ESTEAO: U.DIVISIONEDI FANTERIA OA MONTAGNA • ACQUI t
ColonrtelloLuci•n,oLolt,o:
LE GRANDI UNITA' DELL'ESERCITO NELLA RESISTENZA ITA· UANA ALL'ESTERO
ColonnelloLue1er,oLOIIIO:
L'ESERCITOITA.LIANONELLAGUERRADILIBEAAZIONE
ColotlMHo Rmeklo Cruccu:
U.PARTECIPAZIONEDEIMILITAAIALLARE5isTENZANELLE FORMAZIONI PARTIGIANE . Slfalcl di re~lionl • comuok:al:lofll 1enute • v•ri Congrffsl
UNITA' DELL'ESERCITOOECORATE ALVALORMILITARE PER LEREAZIONIAITEOESCHIEPERLAGUERRA.OILIBERA· ZK>NE 1943 · 1945 .
MILITARI DELL'ESERCITO DECORATI DI MEDAGLIA D'ORO A.LVALOR MILITARE (8senembre 1943 · 81M91Jlo 194$)
LE CINQUE SETTIMANE PIU' CONTROVERSE
DELLA GUERRA D'ITAUA
La sera dell'8 senembre 1943, l'Jmprovvtso ed Inaspettato proclama del Maresciallo BadogliO. che annunciava la fine della guerracontrogllalleatl. colse l'ltaliadiaorpresaperchésolo poche persone erano al co,rente deU'armlsllzk> fìrmato segretamente Il giorno 3 senombre, ma, come era naturale, prOYocò in tutll un'esplosione di gk>ia e di grande euforia . Nessuno. tut· tavia. nella esaltazione del momento, pose mente alle conseguenze d i quollo pocho porolo dette alla radio dal vecchio Masi preoccupò delle prevechbUI reazioni da parte della
:c:~:~.né
I tragici avvenimenti che ne seguirono hanno suscitato cri tiche ed accuse anche contro gli a11ea1i per la loro mancanza di comprensione verso un'Italia non più fascista e per non aver acceltato e seguito quanto suggerito e richiesto dal Governo ltaliano, ma si deve rk:onoscere che essi non avevano ancora p0tuto rendersi conto d1 questo mutamento e che sono alali sempre coerenli sulle condlzk>ni della resa da imporre agli ilallani. Churchill , inizialmente, era stato forse l'unico a cercare di convincere il proprio Governo a non applicare la resa incondizionata all'Italia . Durante la conferenza di Casablanca def gennaio 1943. egli aveva infattllnviatounrapporto alGablnettodilondranelqualechiedeva: e Sarei lieto di conoscere cosa pensttrebbe Il G11blnetto se noi includessimo nel comunicato una dich,araz,one sulla ferma intenzione degli Stari Uniti e delrlm()6ro bri tannico d, continuare la guerra fino alla resa incondizionata del Giappone e della Germania. L'esclusione dell'Italia serv;rebbe ad 1ncoraggiare un suo d;stacco (dall' Asse}. Al Presidente piace questa idea • . Il Gabinetto di Londra , però, si era affrettato a rispondere: • Labllancladelvantac,gi tcontrorescluslonedelrltaliaper /e errate interpretazioni che lnev,tabilmente CIÒ potrebbe causare In Turch ia. nei Balcani ed altrove. E neppure aiamo convinli che rene1.rosugli italisnlsarebbe.sodd1sfacente L1conoscenzsd1
Laguerradll,O.raz10ne - Scr\!1nel _ __
tutti i mali che stanno per arrivare loro é pii) probabile che ot tenga l'effetto desiderato sul morale degli italiani» (1) . Dopo questa secca dichiarazione di Londra, Churchlll dovette attenersi alle decisioni ufHclali, ma non mancò. anche In seguito. di cercare di mitigare le condizioni di resa per Il nostro Paese, ed Il 16 luglio, quando il successo della conquista deUa Sicilia era ormai assicurato.d'accordo con Roosevelt egli fece mandare questo messaggio: c L' unicasperanzadisopravviverepergl11talianistain un'ono-
~':,ieN~:ra~f~~~:~ -~":u:~is:::i~~~/::::;z:
:e~~s:~;z~:;::/:,: sono stati traditi dai nazi tedeschi e dai vostri corrotti capi. E' distruggendoli entrambi che l'Italia ricostituita può sperare in un PoSto rispettato nella famiglia delle Nazioni Unite » (2) . Questo messaggio, però, non significava la rinuncia da parte alleata alla r esa incondizionata da imporre a tutti gll avversari 1 2 1 1 ~at:':~ti~~:o ~~~~:oc::1 ~e~~!:,od~!!~!~11!e~i :ta~~~ ~1 ':~: Germania e di porre fine ad una guerra che non era sentita né vold~t~_dalrpopolo italiano. Il 26 luglio Roosevell si era affrettato e Le condizioni di pace verso l'Italia sono ancora ugual, a quelle verso la Germania ed il Giappone, c,oè resa mcondiz,onsta, (3)
Nonostante questa dichiarazione inequivocabUo. lo slesso giorno il Presidente aveva però telegrafato a Churchill e lo penso che noi dovremmo giungere quanto p,ù v,cmo possibile ad una resa,ncondiz,onata , seguita da un buon trattamento della popolazione italiana• {41 Ouestocamblamentodlpensierodaparl e di Rooseveltdipen devaprincipalmentedalfattochetanloEisenhowerquantoil Joint Chiefs of Staff americano avevano sott~lnealo I vantaggi che potevano derlvareaglialleatldall'averedallaloroparteungovernoitalianoche.indipendentementedal suocolorepolitico.aves-
le cinque sett '. ane / ' conuove,~ <Hlla gu«ra d'ltara
se l'autorità di fare un'Immediata pace e questo pensiero aveva sicuramente influito anche sulla compilazione delle condizioni di resa («corto armistizio,) .
L'lnlzk,deicontattlcongllalleati. Il giorno 31 lugllo, probabilmente in seguito ad un promemoria del generale Ambrosia nel quale sosteneva la necessità diprenderealpiùprestocontattoconglialleatiperconcludere un armistizio, il Governo italiano prendeva la decisione di cominciare dei colloqui uff~lali attraverso i normali canali diplomatici Il 2 di agosto partiva per Lisbona il consigliere d'ambasciata O'Ayeta , ed il giorno 3 il consigliere Serio veniva inviato come console generaleaggiunloa Tangeri (dove figurava ancora come titolare Mario Badoglio, rientrato però in Italia) per incontrarsi rispettivamente con l'ambasciatore britannico a Lisbona, sir Ronald Campbell , e col ministro Inglese a Tangeri , Gascoigne Prlmadlqutislicontalll ufticlali , llnuovominlstrodcgliesteri ,
Guartglia, aveva cercato di mettersi In relazione. 1130 di luglio, col ministro inglese presso la Santa5ede, ma aveva dovuto scartare questa via perché néll ministro inglese. né il rappresentante degli Stati Uniti, erano muniti di un cifrario che Potesse garantire lasegretezza(51 Eranaturalechequestiprimi approcci si svolgessero nel più profondo mistero, allo scopo di impedire che qualcosa trapelasse al tedeschi i quali, dopo Il 25 luglio, erano diventati molto sospettosi. ma Il Governo aveva forse esagerato nella segreteua ; nessunodeidueconsiglierlinvlatiallsbonaedaTangerisapeva della missione del collega , ed il Governo non aveva tatto cenno di questi primi contatti neppure col capo del SIM, mentre Invece il servizio informazioni tedesco aveva già intuito che l'Italia si stava apprestando a staccarsi dall 'Asse. Il 2 agosto, infatti. nel l 'incontro di Venezia tra il generale Amé, capc, del SIM, e l'ammlraglio Canaris, capo del servizio informazioni tedesco, quest'ul timo si era riwelalo «esattamente informato della vera situazione dell'ltallaedellaineluttabilltàdelsuoritlrodallalottaabreve scadenza,(6}
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Due giorni dopo il capo del SIM riceveva Il seguente messaggio cifrato col cOdtee di un suo agente det Nord Africa: •Vostro agente di Nafut arrestato. Oui trasmette SM bri· tannico di Bengasi. Allo SM Italiano: 11i offriamo con questo mezzo di entrare in collegamento con nof. Rispondete se accettate• (7)
Il generale Amé si recò dal Capo di SM generale che lo incaricò di parlarne a Badoglio. il quale si limitò ad autorizzarlo a prendere questi contatti. COSI. mentre due rappresentanti uftì. ciall del Governo si mettevano in relazlone con gli alleati. Il SIM. all'oscuro di tutto, prendeva a sua volta coniano 00 Comando britannico di Bengasi. Le cose andarono avanti in modo poco concludente per qualche giorno, poi , vedendo che nessuno dimostrava un partlcolare interesse a questi approcci e dala la difficoltà dello scambio di un cifrarlo sicuro, il 12 di agosto lo conversazioni con Bengasi vennero interrotte lntantolcontattiulfìcialiprocedevano. llglorno5diagosto O'Ayeta era stato ricevuto dall'ambasciatore Inglese di Lisbona alqualeavevafat1ounadettagliataesposiz1onedellasituazione italiana, sollecitando l'ambasciatore a voler informare I governi inglese ed americano che l'Italia era ansiosa di sfuggire al giogo tedesco edi ritirarsi dal conflitto. • Egli invocò comprensione da partediLondreediWashingtonperlatrag1casil uazionedell 'ltaliache, disse, eraallavigiliadi una occupazione mililaretedesca L'Italia desiderava negoziare; l'Ungheria e la Romania , probabilmente. l'avrebbero po+ seguita . Egli dette anche all'ambasciatore la situazione militare.spiegò che truppe 1tahaneorano state spostate per proteggere Roma lasciando quasi tnd1tose le costo del11 0 = r ~ v : r ~ :~:S::a az!~ ':!:r~a Divisione corazzata RArtete R. che disponeva. però. solodl 88granate per ciascuno dei suoi pezzi 1 (8) La notizia di questi coUoqul raggiunse Churc hill mentre era in navigazione per il Canada (con leronza Quadranti . Eden, nel trasmettere l'Informazione, aggiungeva ilei suo dispaccio • Non dovremmo noi r,spondero cho, come é noro, insistiamo sulla resa incondizionata e che ,I Governo Badoglio deve , come pomo passo. notificarci che fftalla s, arr ende senza condizioni? Successivamente , se Badogho l at J così. n01 lo potremmo inlor-
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mare circa le condizioni alle qual, saremo f}(Onti a cessare le ostilitéversorttalia•l9) . Nell 'inviare questa informazione a Roosevelt . Churchill faceva presente: •D'Ayeta. dal f}(lnclpio alla fine. non ha tatto alcun accenno alle condizioni di pace e l'intera storia , come Vo, potete osservare. non è altro che un appello perché noi salviamo riralla dai tedeschi edil più rapidamente possibile• (10). Appena giunto In Canada . Churchill rispose 11 9 agosto al Segretarlo agli esteri: •Badoglio deve dichiarare che I pronto a mettersi senza riservenellemanideigovernialleatl.chehanno giédecisoche essi desiderano cherltalia abbia un posto rispettabile nella nuova Europa. Lo scopo di quanto sopra è di dare si Governo ftallano la sensazione che. mentre essi devono lare un formale atto di sottomissione. il nostro desiderio iJ dì trattarli con considerazione, per quanto c onsentito dalle esigenze militari. Attaccarsi semplicemente alfa resa incondizionata senza prospettive di clemenza, anche come atto di r,razla , potrebbe pcxtare 8d un rifiuto completo dl questa resa. L'espressione •onorevole capitolazione• è stata usata anche ulficlalmente dal Presidente (degfl Stati Uniti} ed lo non credo che dovrebbe essere omessa dal linguaggio che dobbiamo ora usare • 111). Come si vede Il conteono degli alleati verso l'Italia era già stato deciso ancor prima del , Memorandum di Quebec• conse~1:au~!I ::i"~r:t;s::~11:~ 1! . sera del 19 agosto insieme alle 1 1 10 A Lisbona. intanto, l'ambasciatore Campbell non aveva fatto commenti all'esposizione di D'Ayeta. limitandosi a dire che egli aveva la sola Istruzione di ascoltare e di riferire e l'avverti che l'atteogiamento degll alleati verso l'Italia era ormai deciso e de· finito dai piani mllitari già approvati , sulla base del principio della resa incondizionata (12) , In seguito a questo colloquio con l'ambasciatore della Gra n Bretagna , D'Ayeta faceva presente al Governo che si sarebbe ottenuto ben poco pervia diplomatica e che occorreva prendere subito dei contatti sul piano militar e, perché
191 ChurchiN: op d i , voi V. pag 101 jtO) Churchlll: opdl , vol. V, pag. 1()0 lll ) Churchlll: opdl . vol V, pag. 102
112JGuar' lla · •cord· UM2 - 1SM6 •, pag. !181
l.aflUerr• dillfMHaz,one · Sc11tti n-' trente,mai.
gli alleati avrebbero forse trattato, sempre sulla base della resa incondizionata. solo con un rappresentante del Comando Supremo. Contemporaneamente, a Tangeri. il consofe generale Serio cercava di prendere contatto cot ministro inglese, che però era assente, e la sera det 5 agosto egli si incontrò cot consote aggiunto signor Wilk lnson. Il colloquk> naturalmente fu poco concludente; il signorWllkinson prese accuratamente nota di quanto espostodalconsofellalianopromettendounarisposta,mafusolo laseradel13agoetocheilnos troinviatoebbe unnuovoappuntamentoequesta voltasl incontròcotministroGasC<Mgne. Berlo avevagi6fattopresentellpuntodiv istaitaliano.e ck>6: attenuare i bombardamenti sull'Italia per non far c roUare Il fronte Interno e contemporaneamente attirare truppe tedesche nell'Italia meridionale mediante sbarchi In varie località. Il nostro console aggiunse anche che il Governo Italiano era prigioniero dei tedeschieche sarebbestatolnutileedannoso,dapartc dcgli alleati. domandare all'Italia una immediata e pubblica cap.tolazk>ne. Gli eserciti alleati avrebbero dovuto sbarcare nel Ba~anl per allontanare dall'Italia truppe germaniche ed avrebbero anche dovuto continuare gll altacchl della stampa contro Badoglio per Ingannare i tedeschi (13) . Anche queste rich ieste vennero riferite a Churchill , che Il giorno 12 Informò di questi passi il Presidente Roosevelt aggiungendo: c Edensuggerlsceche1lnostro1app,·esentantea Tangerl risponda alt'emissario di Badoglio, s,gno, Beno, quanto segue: Badoglio deve capire che noi non poss,amo negoziare. ma es, giarno una capitolazione senza condwon, c,o vuol duo che 1/ Governo lta//ano dovrebbe metterS1 nelle mam de, duo r,overn,
::::!!~/,!e :;,;:i!o =~':,;_cc;::%:,~ l~~~,::;;:n:·~e:~
gno, Berio sul fatto che I cap, dei due govcrn, nanna g,a manitestato if loro desiderio che l'Ua//a occup, 1m posto ri spettabile nella nuova Europa quando sa,~ Imito ,1 conlhtto. Il r,enerale Eisenhower ha gil annunciato cho i png,on,cri italiani in Tunisia e Sicilia saranno rilasciati a condmonc cho lo s,ano anche tutti lpr,gionierlalleali • . Ouestapropostavenncapprova1a o 1rasmessaaTangeri.dove il gt<>rno 13 il ministro Gasco1gne la comunicò al nostro console Berio.chefeceperOpresente d1 nonessere autoriuatoa trattare la rosa e trasmise la comurncaz,one a Roma Il giorno se-
Le c,
esetraneP1ùcontro11e,udell•gverrad'ltah _ _
guente (14) . Il giorno 17 egli venne nuovamente convocato dal ministro inglese che gli lesse il seguente messaggio: •Il s;gnor Berio deve essere informato, in risposta alle obiezioni da luisollevate, cheeglidevepresentare un documento che offra la resa Incondizionata dell'Italia, chiedendo di conoscere i termini che il Governo Italiano dovrà sottoscrivere per dare effetto a tali condizioni. Quesra offerta scritta non deve essere pubblicata nella fase attuale, ma il signor Berio deve comprendere che tanto l'offerta delle condizioni. quanto i termini firmati dal Governo Italiano, dovranno essere pubblicali immediatamente dopo la firma de/l'armistizio• (15) Mentre si svolgevano questi contatti , 1'8 di agosto Harold Trittman, assistente del rappresentante personale del Presidente Roosevelt presso il Vaticano. aveva mandato un messaggio via Lisbona, che raggiunse Quebec solo il giorno 15, dicendo che Badogliodesideravaunapaceimmedlata, maneeraimpeditodalla minaccia tedesca di assumere il controllo del Governo italiano e di occupare tutto Il Paese. Badoglio doveva guadagnare tem:~:;~~=~':,,=~d~~e~:7:n~:~nio:::~hine :~~~cad.:!~t~~I~ la parte meridionale della penisola. Hitler. aggiungeva Trittman . cercavasotounplausibilepretestoporoccuparel'ltalia . 1112dl agosto lo s1esso Trittman mandò un secondo messaggio, questa volta via Berna, che raggiunse Quebec li giorno 18, ripetendo le stesse preoccupazioni del Maresciallo Badoglio. Ma a queste preoccupazioni i capi alleati non deuero molto peso e le notizie fornite da Trittman non servirono a modificare I plani già studiali, né il contegno fissa to verso l'Italia (16) E' interessante notare che, ,in tutti questi primi contatti, anche nel campo alleato si era verificato uno scarso collegamento fra diplomatici e militari. tanto che Eisenhower non venne neppure informato della missione di O'Ayeta e di Berk> e del tatto. molto più importante per lui, che il primo aveva fornito notizie. anche se non complete e precise, sull'ordine di battaglia dei tedeschi in Italia. Il giorno 19 Berio, In risposta alle sue comunicazioni, ricevette da Roma un telegramma , cifrato col solito sistema 11'1)0ueatecomunhzloniconRomaeranolallecononllngua~con= = c h e siriferlvasemprelldaffari~aliYladun•lpotetlcalamiglla
aoc-:,r:1;:;°i:-:1:, :;·m:~ryA-h=:I~.:::.:~e:~~ :ngcri,
LII flllOlr• d, l,ber•r,one • Sc11111 nel tr•nfermal•
,come sapete. lam,gl,a Bonaccm, ha, suoi beni sotto se· questro: nonpOOquindidispo,ne,(17) . Quale poteva essere l'esatta inlerprelazk)ne di questo messaggio? Esso poteva essere una conferma diquantog1Ata11opresentea vocedalkl stesso ministroGuangha.ecioèche il Governo Italiano era praticamente prlglOnlero del tedeschi e non poteva quindi agire liberamente, ma Serio, mellendo in relazione Il messaggio con la notizia trapelata su qualche giorna le di una misteriosa missione italiana giunta a Lisbona. por conto della Com pagnia dei vagoni letto, per incontrarsi con dei diplomatici ita . lianl che rientravano dal Brasile, l'interpretò come una direttiva di cessare i coUoqul. COmunque egli si incon lrò ancora, Il giof. no 20, col ministro Gascolgne e per due ore illustrò la risposta di Roma perorando ancora una votta la causa italiana. Il ministro inglese. pur ascoltando con molta comprensione. non si sbot· tonò né si sbllanc.O in promesse e cosl ebbe termine anche questo contatto di~omatico (181 La miHione dei generaN
Cntellano e Zanuut.
Nella prima quindicina di ago6tO. in una atmosfera di grande incertezza, si era svolta la prima fase del con 1atli presi dai due dlplomaticlitalianiconirappresen1antiinglesidillsbonae di Tangeri(19) . Era chiara la volontà degli alleali di Imporro all 'Italia la resa Incondizionata. Il Governo ne era a conoscenza e lo aveva p()I fatto presente il conslgliere O'Ayeta, da Lisbona. il giorno 12. e cioè prima della partenza da Roma del generale Castellano. Lo aveva poi confermato da Tangeri il consolo Berta il gk>rno 14, ma in questa prima fase, come pure nei con1a 11i successivi, era 117)Berk>· op. etL, pag81 118JOUelcunohascrit10chGlnqUOfll'uthmocoHoquk>ilm1n1&1rolngleM
avV9ff rn1erlocu10,e lt•fano che er• g1ur110 a Lis bona un rapprNeflt•ni• ml· htaroòo1Comanoo&Jpremodell'ltaU1e chedlCOflsoguonzaiconliilli&ltfebcW conaole Berlo quella tede . ma di Que&to non e·• tr accia nel llbto g1• c,1110
~?~=:~;f::::: 119) Queali primi contatti e p,irtkXMarmonlo quoUo 1u<:ceu11t0 del generele
Le cmqu,e N tl metKJ IN · coni,ove<H delle {IUfKr• trt11,l1•
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evidente che Il Governo !tallano non si era reso conto che su questa clausola gll alleati erano irremovlbfll. anche se si erano dichiarati d isposti ad un trattamento meno duro In relazione al successivocontegnodell 'ltalia. llgk>rno19, infatti,allarichlesta di mettersi nelle mani dei governi alleati trasmessa dal console Berlo. il Governo aveva rlspogto di riferire quanto il ministro Guarlglla aveva già In precedenza detto a Berio e cioè che ntalla era in mano del tedeschi e praticamente non aveva llbcrtàd'azlone{20). 0 uesta risp05tanoncorrispondevaesattamentealla siluazione del momento. ma rispecchiava 11 desiderio del Governo o cioè distacco dalla Germania, ma sotodopochegll alleati lessero sbarcatlinforzesulftCtenlipertenereabadaltedeschi. Il 10 di agosto cl fu una riunione a Roma con Badogllo ed i generali Ambros ia, Carboni e Castellano. per esaminare la Sil uazkme. Il generale Ambrosia fece presente che una pace separata avrebbe pe>rtato alla continuazione della guerra sul terrltork> italiano. ma Badoglio affermò che. per salvare l'llalla, bisognava arrlvartt 1tll'um1isllzk> ed alla conseguente occupattone dell'Italia dapartedegllalleatlf21).
Lo stessog lornoi1Sovranoapprovòdiriprendere lcontalli a mezzo di militari e venne ratto Il nome del generale Castellano. che era addetto al Comando Supremo e che si apprestò a partire il giorno 12 agosto. Il Governo era a conoscenza della richiesta alleata della resa ,ncondizionata, ma nessuno dette direttive precise in proposito. Ambrosio si limitò a raccomandare di esporre la situazione mllllare Italiana; di sentire qual! fossero le intenzlonideglialleallesoprattuttodisostcnerechel'ltallanon poteva sganciarsi dalla Germanio senza l'aiuto deoli anglo - americani. Gli suggeri di consigliare uno sbarco a nord di Roma ed un altro In Adriatlco, dove uno sbarco a nord di Rimini, adesemplo. avrebbe rlso1to la situazione da10 che i 1edeschi sarebbero stati costretti a ripiegare dall'Italia meridionale. Cioè, conclude Castellano nel suo libro, si trattava di un apprcccio per fornire notizie mllilari, per riceverne allrc e per concretare un piano di azione comune tra le nostre forze e quelle degli alleati 122).
L11 guer,adl l11Htr•z,one - Sc,1t · ne1 rrentonnale
Nei riguardi della missione Castellano. anche li generale Francesco Rossi . Sottocapo di $MG, ha poi scritto: •la cosa di importanza fondamentale era di conoscere, sia pure sommariamente, Il tempo, l'entitA e le modalità della nostra reazione con l'aiuro degli anglo - americani ... SI sarebbe dovuto, in altre parole, concretare un vero e proprio piano operativo comune• !23) Guariglia ripeté a Castellano le stesse cose e cosi , con queste sommarle direttive, egli partì e con l'inca rico di chiedere agli alleatiquegliaiutlchecieranonecessaripertro ntegglareltedeschiall'attodellarotturadelralleanza•(24) .econvintodiessere munito di poterlmoltoampichepotevanoautorizzarloa dire che si presentava a nome di una nazione che, pur stremata e vinta , voleva combattere contro la Germania a fianco degli alleati . dopo, però,unmasslcc·osbarcoanglo - americanopernonessere sopraffatta dai tedeschi al momento del distacco. Egli, cioè. dice la relazione americana : , si presentava agli alleati non come il rappresentantedlunanazlonevlntacheslplegavaall 'inevltabile e chiedeva aiuto per la resa . ma di un Paese che aveva ancora suHiciente forza da combattere per la redenzione. Il punto essenziale che egli desiderava, mettere in chiaro era che l'Italia chiedeva aiuto per essere messa in condizio ne di unirsi in battaglia a fianco delle Nazioni Unite • (25). E cominciò cosi a prendere forma l'equivoco che condusse poi alle tragiche giornate dell'armistizio. Castellano non sapeva della missione Berlo a Tangeri e non er a SlalO messo al cor· rente dei risultati. anche se negativi, ott enuti da D'Ayeta a LJ. sbona . Per motivi di segretezza egli non venne neppure munito di una radio per tenersi in contano con Roma e fino al suo ri torno. ecioèfinoat giorno27, egli non pote daro notine. e, non potendoneppurerlcevereulteriori direttlve, eglldovetteirrigldirsi sul punto di vista Iniziale del Governo. E' stato poi detto che l'uso di una radio avrebbe potuto compromettere la segretezza della missione, dimenticando. però. che D'Ayeta e Serio avevano in precedenza comunicato con Roma . da Lisbona e da Tangeri , echei1S1Mavevadatempoprcdispostouncol1egamento segretoconlisbona. chenonpot éessere utilizzatolnquellaoc11Net1l vo aiuto nel momooto crucialo del d1su1cco :1
Il gener•k.t aog' unge che
~ !~! g~;1k~:.-~F~:.:'.~~::i!'."::::~.: :; .........,
cask>ne perché nessuno pensò di Informare il capo del SIM della missione d i Caslellano (26) . Il giorno 13 di agosto Castellano, che era stato munito di unlaconicobigliettodipresentazionedelminist roingleseOsborne presso la Santa Sede, ebbe un colloquio a Madrkt con l'ambasciatore Inglese sir Samuel Hoare, al quale chiari Il proprio punto divista sullabasedelledlrettlveavutoedagglunseche c l'ltalia era esausta , le forze terrestri erano poveramente armate. l'aviazione era debole e le forze tedesche stavano entrando in massa inltalla. FlnchéletruppealleatenonfosserosbarcatesulterritortO metropolitano. il Governo non poteva agire ma , se e quando gli alleati avessero invaso la terraferma. l'Italia era preparata ad unirsi a loro per combattere I tedeschi. Se gli alleati volevano accettaret'aiuto ltaliano, Castellanoeraprontoadaredettagllate informazioni sulla fona esul1a dislocazione delle truppe tedesche Gli italiani erano pronti a cooperare con Mikailovic nei Balcani ; a ripudiare l'i ndlpendenza della Croazia ed a raggiungere un accordo con la Jugoslavia per la Dalmazia. Tredici Divisioni tedoocho c rnno giA in ltolio od oltro e1ovono orrivondo. 1 tedeschi. dlsseegll , pensavanodldifenderelallneaGenova-Ravenna, (27) Nel suo terzo libro (28) , Caslellano precisa che . alla domanda dell'ambasciatore inglese di cosa avrebbero fatto gli Italiani alla rich iesta alleata di resa Incondizionata, egli dichiarò: • Noi non possiamo porro delle condizioni . Accettiamo la resa cl si possa unire agli alleati nella lotta con-
::~ne:::::::~:,":''ché
Ma questa era già una condizione, in riSp06la alla domanda diunarcsaincondizionataequestarlspostafuanchel'Ofigine diunaltroequivoco, polchéglialleatlpolevanopresumereche, per quanto battuta e stremata, l'ltalla avesse ancora forza sufficiente da opporsi energicamente al todoschi. mentre in realtà Governo e Comando Supremo cercavano solo di essere aiutati dagli anglo · americani per potersi staccare dalla Germania. Lo stesso Castellano. del resto, aveva già fatto presente all'ambasciatore Hoare la debolezza delle Forze Armate Italiane. L'ambasciatore inglese telegrafò a Londra la conversazione avuta col delegato italiano Insieme alla propria opinione personale, e cioè che l'Italia era pronta ad accettare la resa se gli (26)llno&troarnbaecia1oreaLi.t>ona~apMòe&aereaconoscenza dJques1omeuodilrasmisslonesegretoenonllicomprende perch6nonM abbia 1uggeri10 r1111Huatione al generale CMtellano
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(U.S.A ). op
cli.. pag. 445
alleat1fosserosbarcatiinforzesul conti nente ttallanoesel 'Eser· cito italiano avesse poi potuto unirsi agli alleati per combattere I tedeschi.Senza quesledue condizioni. aggiunse egli, il Governo ilalianononavràsufficienlecoraggioe.giustlficazìonepertare un completo voltafaccia e sarà spinto impotente nel caos. Egli raccomandò di prendere In considerazione le proposte del gene· raie italiano, se non altro per ottenere In formazioni sulle intenzionl e disp0sizionl del tedeschi (29) Le dichiarazioni fatte da Castellano all'ambasciatore inglese di Madrid sono riportate anche da Churchill che, nel comunicarle aRooseveltilgiorno16,aggiungeva •Per pdrle nostra ncn possiamo fare un accordo c ·rca un voltafaccia Italiano. né possiamo stabilire piani comuni. Se però dei seri combattimenti fossero iniziati fra rEsercito ,raliano e gli ·nvasorl german ·c ·, s, verrebbe a creare una nuova s ·ruaz · ne Gli italiani conoscono bene che i governi Inglese ed americano non cercano di negare loro un posto rispettato in Europa. Il GO· vernoitalianodovrebbeperòresistereai'ledeschiaopenapossi· bile ed a/massimo delle sue possibilità in attesa de/f'arrivodegfi ang/o.americani ... Ess,dovrcbberointerrompereun'ulteriore/n. vasione dell'Italia da parte delle truppe germaniche, facendo sa/. tare ponti e gallerie ed interrompendo linee ferroviarie e stradali nel nord Italia . tagliando così le comunicazioni delle rruppe tedesche del sud. Una efficace az;one In questo senso sarebbe considerata dagli alleati come un prezioso servizio e renderebbe possibil una success ·va cooperaz · necont,01/ comunenem · o• (30) Roosevelt approvò Il suggerimenro. e cosi il punto di vista alleato continuava ad essere molto differe nte da quello italiano, checonsideraveunapartecipazioneattivaalflancodelletruppe alleate dopo, però, un poderoso sbarco per impedire ai tedeschi di sopraffare le forze Italiane. Gli alleati voj evanolnvec:e una sem· pliceresaerifiutavanounaccordop:evenlh1oconl'ltaliapuressendo disposti ad un trattamento meno duro e ad una successlva cooperazione se l'Eserci to ilaliano avesse iniziato dei seri combattimenti contro i tedeschi . in atlesa dell'arrivo delle forze alleate. Si vedrà in seguito quale dello due concezioni ha poi avuto applicazione nel famoso • Memora ndum di Quebec, . llgiorno15agostoeranoavvcnutllcontattidelgenerale Castellano con !'ambasciatore Inglese di Madrid: munito di un biglietto di presentazione di quest'ultimo. Castellano raggiunse 1:0:9) Olfk:e of lhe Chlef ol m,h1ary h,s1ory !U.SA.J. op. c li.. pag 448. IJ0Churchìll: cp. ci1 .. vol.. V.p,og103
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Lisbona e il 17ebbeun primo colloquio con l'ambasciatore Campbell.alqualeripeté quantoaveva già detto all 'ambasciatore Hoare.
~~::~ t~~=~~ ~o~:~ venne naturalmen te riferito a Churchill In quello stesso giorno venne preparato a Quebec quello che fu poi chiamato il • Memorandum di Quebec , 131) . Avevano influito alta sua compilazione vari fattori : il principio, già sancito, della resa incondizionata ; il messaggio di Churchlll del 9 agosto combinato d 'acco;do con Roosevelt: le clausole del «corto armistlzk), già compllato: quelle non ancore definite del e lungo armistizio,; i rapporti inviati dagli ambasciatori di Madrid e di Lisbona sui colloqui col generale Castellano e le previste difficoltà militari nella preparazione e nella esecuzione del piano cAvalanche• (Invasione dell'Italia nella zona di Salerno), che
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,:•,:~s~:~r:~~~:chh~. l'Italia si astenesse dal difendere
li giorno 18agostoChurchlll telegrafò ad Eisenhower di mandare subito a Lisbona due uffic iali di SM , uno Inglese ed uno amerlectno, che dovevano portare con loro I l'ermini di armistizio già concordati (corto armistizio) . Il messaggio continuava : •Alla riunione (già combinala dall'ambasciatore con Castellano}. dovrà essere fatta al generale italiano una comunicazione nei seguenti termini: la resa incondizionata dell'Italia é accettata con le condizioni stabUite dal documento consegnato a mimo (Gli dovranno essere consegnate le condizioni di armistizio con l'ltaliagiàinviateviedildoc.umentoaggfuntivoannesso. Gli dovrà ancheesseredettochecldnonriguardalecondizionipolitiche, economiche e finanziarie che saranno comunicate pii} tardi con altri mezzi). Queste condizioni non riguardano fattiva assistenza dell'Italia nel combattere i tedeschi. Un cambiamento di queste cond1zion, ,n favore dell'Italia dipenderà da quanto il Governo ed Il popolo italiano faranno per aiutare le Nazioni Unite contro la Germania durante il resto della guerra ... Il Governo italiano deve proclamare l'armistizio immediatamente dopo che esso sarà annunciato dal generale Eisenhower , (32) L'a rmistizio, cioè, doveva essere proclamato poche ore prima dell'Inizio dell'operazione • Ava lanche , . Da quel momento, spiega la relazione americana citata . le Forze Armate Italiane avrebbero dovuto resistere ai tedeschi. Eisenhower doveva però (31111 l"lok> del documenlo era: 1Suggested acoon on llafan pe&011
datj;)Churchlll: op. cil.~YOl: Y. p:.l05. ri.era ·nveceglistalopreparalo
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offrire a Badoglio solo uno scarso incoraggiamento alla resa. e cioèunagenericaasslcurazionechegli alleati avrebbero nel futuro modificato le condizioni della resa se l'Italia si fosse com pletamente arresa alla vigilia dell'invasione e se le sue Forze Armate avessero dato un positivo alula (33) . Eisenhower mandò due generali a Lisbona. l'ame:icano Bedell Smith e l'inglese Strong, Insieme al signor Kennan, incaricato d'affari degli Stati Uniti presso il comando delle forze alleate del Mediterraneo, che avevano già ricevuto le istruzioni dettagllate, giunte da Quebec. per il convegno col generale italiano Il 19 sera. nell'appartamento dell'ambasciatore Campbell , ci fu Il colloquio fra Castellano e la missione alleata , colloquio che fu freddo anche se cortese. Probabilmente Castellano si atten deva qualche cosa di diverso. dopo quanto aveva detto ai due ambasclatorlinglesi,erimase quindistupitoquandoBedell Smith , dopo aver detto che te clausole dell 'armistizio erano una capitolazione militare. non un accordo per la partecipazione dell'Italia a fianco degli alleati, lesse al generale italiano il paragrafo c.J~I Memorandum relativo alla resa e gli disse che le condizioni erano state sc ritte da Eisenhower ed approvate dai Governi alleati senza considerare la possibilità di una attiva partecipazione italia~:s:~::a:i:i~hi:~t:~1~:a ~;im~;,8 a~3:/c il mandato di trattare un armistizio e che il suo compito ora quello di rappresentare alla parlo anglo - americana la siluanone militare e politica dell'ltalia ; dioffrirelapartec1pazionedelle1ruppeitalianecontro i tedesc hi odi concro1ar c 11 modo pili opportuno porché quesia collaborazioncpo1csso risullarocttcllivaodeflicace1 (J.1) . ln altre parole l'llaha non cercava la 1>aco. ma voleva semplicemente passnre da lla parte dei vincll o n contro I tedeschi. Ma erano questele ideo del Governo ilaliano cho desiderava essenzialmente unaiutoaltaloporpot crs1 s 1occareda itedeschi?5econdoil ministro Guariglia , no: ma so Castellano fosse s1a10 munito di una radio, la questione avrebbe potuto essere rapidamente chlar11a , cvilando un oquivoco cho ebbe ix>t gravi conseguenze Il generale Bcdell Sm11h non Ieee commenti alle dichiarazioni delgeneralolta lìanoenelco1,scgnarc leclausoledellaresacon annesso M emorandum. disse che Badoglio poteva accettare o nftularc. Se accettava la resa e se l'Italia si fosse in seguito dimostrata docile, si 1>01evano discutere le condizioni di un'al-
1331 O lhcc of lhe Chiel of rmhl;uy h1s1orv tU.S. A.). op. cil, pag "57 1341 CaSlèUOll •Come frmat 1·a11n1S II ZIO di Casslblle•. pag. 105
cinque ..m,,..... più dell• gue,t• """''• - le--- -23 eotNrOfffH
leanza più tardi (35). Venne anche deciso cho la risposta del· l'Italia doveva essere comunicata entro la fine del mese. In caso diveraoglialleatiavrebberodesuntochelecondiz1onldiresa non erano state accettate e venne anche fissato un telegramma convenzionale per il caso che il Governo ,1aliano non avesse ritenuto prudente di trasmettere per radk> la rlsµosta complela Castellano, non pensando forse all'offerta ripetutamente da lui fatta di un·att1va partec1pazk>no delle Forze Armate italiane allalo11acontroltede&ehl,fecealk>rapresentechest1mavalo fonetedeschelnltallaacirca400.000uominl.machealtretruppe potevano rapidamente affluire dalla Francia. Egli fece anche un cpietosoquadrodelleForzeArmateitaliane: la flotta aveva nafta per una sola azk>ne. l'aviazlone scarseggiava di materiali. anche segtlelementl combattenti erano mollo buoni. Gli aeroporti prln· cipali erano sotto controUo tedesco; rEserclto dilettava di carbu· ranti , di cannoni, di mumzioni anttCarro ed anche di ar llcOli vari come scarpe • 1361. Ma Bcdell Smlth replicò che forse egli sottovalutava rettk:lenza delle 1ruppe ilaliane e. circa la sltuazt0ne che ai sarebbe certamente creata nella Capitale. disse che Il Sovrano poteva prendere Imbarco ed Il Governo trasferir8' provvl· soriamente In Umbria od in Abruzzo. per la durata della battaglia del Lazio. La riunione durò a lungo; Castellano Insistette percofl06Cere dovesarebberoavvenutlgllsbarchlalleati, ma8ode11Smlthdlchlar6 che gli e,a lmp088ibile dare intormazkmi (371 . Oiques1ariunk>ne.nellaqualevennero trattati ediscuss11 vari argomenti del •corro armistizio• . venne compilato un lungo verbale e Castellano, non avendo la possibilità di mandare un chiaro e prectSO resoconto al Comando Supremo, d'Intesa col nostro ministro dì Lisbona Invio, il 22 di agosto, due te~rammi convenzionali al Ministero degli esteri. Il primo annunciava l'acquisto di una partita di voltramlo; l'allrodk:eva che la liberazione del p:igioniori malati sarebbe avvenuta entro poche ore. Il prl· mo telegramma voleva significare che egli era riuscito a prondere contatto congll alleatl. ed il aecondo che sarebbe rientra10 dopo pochi giorni a Roma. ma poiché non erano stati presi &e· J351Dop.nmentofttwtwar1USAJ ,Commanddoclaiont;•. Pll!I 231 C31J) OffioeotlMOtiGlol mll1tary t,isto,y fU.S.A) op ett , p-a 4511. C37J Ap9g.112delltbfo,eon...11rmllirwmis1.1z,ocfiCaMitNle•Callellano eggiunge. , Nelt"•tfidannlr,nc.wM dich~untoetegnoalmomentodel bi acco dal tedffchl. edi WKNre COI nemM act un·1n1enu di c•rattere mi lilaNt.lli eracredulocheanoifOUlllll'ICOfapouibiledlrequa,toouenon sittf'llpenuto chee,atroppotetdl• MaquestagiualaOHef'Yazioneè~ unpo··ncontrMlooonquantodaluiòottoe10alenuloM11ariuniOnedel 11 aeracongliafleetl
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cordi preventivi al momento della sua partenza da Roma, Il Ml· ~i~:e;~it:~~~ esteri non comprese il aignlfìcato dei due messaggi
Perragk>nidisegretezza, Castellanodovetteattenderealisbona l'arrivo di nostri diptomatici provenienti dal Cile e rientrò cosi a Roma sok> li giorno 27. munito di una radio e di un codice torniti dagli alte.ti per potersi mettere In comunicazione col Quartier Generale di A~erl. La missione di Castellano era riuscita ad ouenere qualche cosa di positivo in questo primo Incontro con gli alleati? Cer1amente al , ma solo nel campo psic()Jogico e morale, perch6 nelle 1 1 ~1: e del e corto armistizio• (che era però stato compilato parecchio tempo prima degli incontri di Lisbona) . Il termine di resa incoodìzt0nata tuttavia riapparve net •lungo armistizio• (firmato poi da Badoglio) e nel proclama d i Eisenhower sulla rosa dell'ltat!a diramato nel pomeriggio dell'8 settembre (38) . E' anche evidente che da questo Incontro con un rapprosenlante del noetro Co· mando Supremo, gli alleati si attendevano foreo qualcoea di più poslttvoedìconcretoaitìnldellaresa degliitalianlequeeto torna a merito del contegno fermo e risoluto del nostro rappresentan1e. Il primo incontro di Lisbona si era praticamen te c hiuso con un nulladifattodalledue parti. Glialk3atidovoltoroper rennesima vol1a ripetere che l 'ltalla dovcva arrendersi e sok> in un secondo tempo, se si fossero verificati dei seri combattimenti da partedelletruppeltalianecontroltedeechl.sisarebbepotuto fìesare un nuovo accordo. Da pane Italiana si Insisteva. invece, su un proventlvoaiuto per potersi staccare dalla Germania e passare poi militarmente dalla partedegll al~tl. MoUo si è scritto a questo pr0p0eito e lo varie versk>ni non sono servite lìnora a chiarire Questo punto controverso. Nel suo terzo libro del 1967 139), Castellano dichiara che conosceva già . attraverso la pubbliclul fatta dagli alleati , la decisione presa a Casablanca e non fu quindi collodi sorpresa dalla domanda fattagli dall'ambasciatore Inglese di Madrid circa il contegno degli Italiani in relaziOne alla richiesta della resa incondizionata. Ma accettando questo princi~o. conosciuto anche dal Governo italiano. giusto od errato che fosse. come si poteva pensare di
~:~;~n: e~~s=~e= ~ir!~o~e~~~=;:~~a~~a::=~
suggenrelastrategiadasegulreperaiutarel'ltaliaaataccarsl dalla Germania e di chtedere con1emporaneamente all'avversarlo vincl1ore di trasformare la resa in cobelngeranza? A Quebec, continua Castellano nel hbro più sopra citato, sentito il parere dei Capi degli SM combinati . Roosevelt e Churchill ammisero la nostra partecipazione alla guerra contro I tedeschi e stilarono li • Memoranch.1m di Quebec• , che fu alla base della cobelltgeranza e quindi della nostra rinascita (40} . Ma dal documenti finora noti risulla che 8040 il 19 settembre Eisenhower propose a Washington di essere au1orizzato a chiedere a Badoglio una più attiva partecipazione alla guerra e Churchill. allora . raccomandò che l'Italia fosse accettata come cobelligerante e c hiese a ROOBeveU di incaricare Eisenhowor di far pressioni sul Re d'Italia perch6 dìchlarasse guerra alla Germania. Rooaevelt fece suo Il suggerimento ed il 23 settembre mandò un measaggio ad Eisenhower perché Il Governo italiano fosse accettato come cobelltgerante, purché facesse una formale dichia razione di guerra alla Germania. OuestadìchiaraztOnevenne presentata il 13ottobreec0&i l'ltaliadivennecobellige,anteaenza peròaicun11 pro-
messa di vantaggi Politici e militari (41). In una lettera inviala da Roosevett a Stalin, anche a nome di Churchill , Il 19 agosto (prima dell'incontro di Castellano col ~~~~~al~~~~:~i la sera dello stesso giofno 19) il Presidente ame· , Il 15 di aoosto rsmbasc,ato,e bl'llannlco di Madrid ha notificato che ,1 generale Castellano era stato mandato da Badogho ... ,1 generale ha d,ch,arato che ftQli avuva rautorizzaz.,one atrattarelaresaincondiz.Jonatadelrllaliaspattochequest'ultima potasse unirsi agli alleali . .. Noi non intendiamo concludere nessun accordo con ,I Governo Badogl,o per indurre rltalia a passare dall'altra parto. pcrO da tutto questo potrebbero derivare vantagg, ed una maggiore rapld,té nello svolgimento della campagna. NOf m,z.,eremo pnma della fine dol mesa rinvas,one del· rltalìa cont,nentale e circa una settimana dopo la grande otlons,va su larga scala , Ava/anche• . E' rr.olto probabde che il Governo Badoglio non duri a lungo ... Data la s,tuaz,one. sono state inviate le seguenr, d,sposlzlonl al gencralc Eisenhower ... t (42) .
_ _ _ · raz·
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Le condizloni di resa dell'Italia e{ano già state studiate da Eisenhower che, fin dal 29 aprile, aveva Inviato a Washington unabozzaconquestecondlzioni.Erano21articoliche,conqualche ritocco vennero approvati Il 10 maggio. A Washington si prevedeva. come conseguenza delle operazioni degli anglo - ameri canl, un collasso dell'Italia, con eventuale guerra civile, cx:l una resa. Per quesl"ulUmo caso gll inglesi avevano preparato un documento con 45 articoli che, più tardi, costituì con alcune va rianti il «lungo armistizio• . Questa bozza venne presentata 1116 giugno,maaWashlngtonlapropostainglesenonvenneaccettata perchénonprevede\lalaresalncondizionata. 1129giugnovenne presentato un nuovo documento, e le due proposte, quella Inglese e quella americana. vennero presen1a1e al Comitato combinato per gli affari civili di Washinglon, ma per le decisioni si vollero attendere gli ulteriori sviluppi dell 'azione mimare in Sicilia . Verificatasi una nuova siluazione pollllca e militare in Ha lia con la caduta del fa scismo, Eisenhower preparò una nuova bozza di armistizio che con poche varianti divenne poi Il «corto armistizio,. Il documento cootitulva un tentativo per andare Incontro ad una richiesta di armistizio da parte dell'Italia e non taceva menz·one alla resa ·ncond ·z·onata . Poco dopo g·unsero a Washi ngton anche le nuove proposle ing lesi nelle quali Churc hill chiedeva un appoggio attivo dell'llalia contro la Germania e la consegna di Mussolini e dei capi fascisti come criminali di guerra . Il 27 luglio Eisenhower spiegò li proprio punto di vista echlarìperchéprelerivalcproprieproposteaquellei nglesl Larichiestadlunattivoaìu locontro1 tedeschi.di cevaegli,avrebbe offerto agli llaliani un semplice cambio di posizione nella guerra , mentre egli sentiva che il gran desiderio del popolo ila liano era quello di linlrla con la guerra . li 31 luglio vennero approvate anche dalla Gran Bretagna lo condizioni del «corto armistizio• completate a Was hington 143). Circa il • Memorandum di Quebec t, occorre ricordare che gli alleati, a torto o a ragione, non si erano mai discostati dalla llneadicondottaversol'ltaliacheavovanogiàconcordatoda tempo. Lo aveva tatto chiarctmcn lo prnsente a Tangeri il giorno 12 di agosto il ministro Gascoigne !g li italiani dovranno mettersi nelle mani degli alleati, i quali faranno conoscere In seguito lclorocondizionl,chefisserannotermini onorevoli) ; loaveva conlermatoil giorno19a Lisbona il gcncraleBedell Smith. cheaveva detto a castellano che Badoglio poteva accettare o lasciare Ile 27~43) Olhce ol lhe Chlel ol m tht ory htSIOfV IUS.A.1: op, CIL , p.!gg, d a 270 3
condizioni di resa). Se accenava e se l'Italia si f06&e dimoetrata doclle. slpotevanodiscuterelecondlzionldlun'alleanzapiùtardi. Nei due documenti consegnati a Castellano era stata omessa la dlzionediresalncondizk>nata . malasostanzadellecondlzlonldl resanoncambiavaesoloc'era la promessa di eventual i m,OlioramenUfuturi in base al contegno dell'Italia per il resto della guerra. A Lisbona. come già delto, 8fano stati consegnati al generale Castellano due documenti; il • corto armlstizk> • compilato gtà de tempo, ed Il promelllOf'la annesso {Memorandum di Oue. bec) . a completamento del primo. Il • corto arm isti zk>, fissava le condizioni g enerali della resa : Immediata cessazk>nedelle ostilità da parte deUe Forze Armate italiane; consegna di tutti I p,1gionteri alleali ; Immediato trasferimento della tlotta e dell'avi&· zlone nel punii che sarebbero steli indQ ti dal comando alleato: resa immediatadellaCorsk:aedltuttlltomtorl Italiani ... li promemoria allogato {Memorandum di Quebec) 1441 conteneva alcuni particolari relativi alle clausole di armistizio e precisava nel· la sua prima parte che c evontuali miOgaz lonl a queste clausole sarebbero dipese dall'aluto cho l'Italia 11vrtsbbe sucx;eaalvamente dato alle Nazioni Unite per il resto della guerra,. Ed Il promemoria continuava : «Le Nazk>ni Unite, perO, dtChiarano senza riserve che ovunque kl Forze Armate Italiane e gli Italiani combattano I tedcschi e dìstruggano proprietà tedesche od 06tacollno I movimenti del tedeschi , riceveranno ogni possibile aiuto dalle Forze Armate delle Nazk>nl Unite • . Il promemoria prescriveva anche che il Governo italiano era tenuto a proclamare l'armi stlz~ subito d0p0 che esso 10658 stato annunciato dal generale Eisenhower e ad ordinare alle proprie Forze Armate ed al pc)pOk) dicollaboraredataleoracongllalleatledlrcsistereaitedeschl. Pertanto Il « Memorandum, allegato al •corto armistizio• prevedeva alcuni obblighi da parto delle Forze Armate ilaliane, senza, però, un contomp(N'"aneo Impegno di aiuti preventivi da parte 08· gli alleat i. E questo era anche la conferma di quanto Rooeevelt e Churchill avevano In più riprese dichiarato Un dal temJM successlvi alla Conlerenza di Casablanca (45) . A Roma intanto le autorità cominciavano ad essere In pon stero per la lunga assenza e per il silenzio di Castellano, e non ('4J Yedi eppendioeA a page7~pnl!llonte11bfo1es10 del c Documenlo
~:.:·: =-~'".:.': .":..:=.~ -==. ,:::;,:_.-:.=
(1,51 5tle,wood op at. A pag 7.W ogidtotchell ponsiof'o di R00NVol1
Laguena _·_ _ · Sc, · rno1 _ __
pensando che. non avendolo fornito di un mezzodì trasmissione. erabendlfflcilecheilgeneralepotessefarsi vivo, slpensòdi mandareallsbonaunaltromesso, ilgeneraleZanussldelloSME, con l'incarico di vedere cosa era successo a Castellano (almeno questaeralagiustificazioneuttìciale)e,a!l'cccorrenza,diconUnuare I sondaggi con gli alleati. Per suggerimento del generale Ambrosia, egli doveva anche tentare di artdare a Londra por cercare di ottenere qualche risultato positivo (46) . Zanussl era anche latore di un breve promemoria nel quale era specificata la Situazionedelletruppeltallaneetedesche lnltalia;vislaccennavaall'lncubodeitcdeschldisbarchlalleatlallorotergo; si Insisteva sulla convenienza degli anglo - americani che Roma ed il Governo non cadessero In mano dei tedeschi e si dichiarava che senza un immediato e poderoso concorso alleato le forze italianenonsarebberostateincondlzioneditenereabadaquelletedesche {47) . 11 prcmemoria era chiaro e metteva In evidenza l'imposslbllltà da parte dell'Italia di resistere da sola alle forze 1 8 ~=~:a;i~~se~n~~:~ ~~;i:a ~:ffce;~~:s! i::;~~01~ ~~~:~~:o aa;:~~ co degli alleati, ma richiedeva semplicemente un poderoso conccrsoperevìlare che Roma ed il Governo cadessero in mano dei tedeschl,confessandocoslcheleforzcitalianenoneranoln condizionediprovvedereaqucstodasole Quando già Castellano era sulla via del ritorno. Zanussi partì il 24 agosto in aereo, accompagnato da un interpreto e da un ufficiale inglese prigioniero, Il generale Carton de Wiart , ed il 25 giunse a Lisbona. Questo generale inglese. la cui presenza avrebbe dovuto fornire una garanzia agli alleati circa lo scopo della missione Zanussi. non era Il più indicato per missioni segrete. perché era alto quasi due metri ed aveva perso In guerra un ccchioedunbracciocdattiravélcosìl'attenzionedlquantil'lncontravano; ma per fortuna il viaggio si compì senza incident i DellapartenzadiZanusslnonerastatoavvertitoneancheil ministro deglì esteri (48) il quale, per proprio conto e con altret tanta segretezza, aveva pensato di mandare Grandi ln missione a Lisbona. Per combinazione i due gruppi si incontrarono nella seconda metà del viaggio sullo stesso aereo. e Zanussi venne subito individuato perché la signora Grandi aveva riconosciuto lo spilungone senza un occhio e senza un braccio che viaggiava colgruppoequestosegnòanche lafincdellamissioneGrandi(49) . l-461Zanwid: 1GUMra e cDll)Strotcdclntara,. p3g. 81
1'171 Roana: 10t10 m·11001 cl! ba·oocuc, . pag. (481GuarlgUa: op. cit.,pag. 669 !,19) Zangrandi: 1 19'13: 25 tug11o · 8 se1tcmb10,. pag. 301
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Ma perché si era pensato di mandare in missione il generale Zanussi? Quanto si è detto in prcposito non è chiaro. Non è infatti possibilecheGovernoeComandoSupremo fosserolnpen siero per Castellano e desiderassero sapere cosa gli era successo, perché sapevano che Il generale non poteva ccmunicare con Roma e doveva d'altra parte attendere, per il rientro, l'arrivo di diplomatici italiani dal Cile. il cui treno non poteva essere a Roma prima del 26. Il generale Carboni dichiara di essere inlervenuto più votte presso Badoglfo e Roatta per • sostenere la leggerezza di Ca stellano e per fa r mandare al suo posto Zanussi, e di aver poi ottenuto l'invio di quest'ulUmo per controllare Castellano, (50) . Zanussl scrive invece di aver saputo da Carboni che questi aveva caldegg iato la sua partenza per prendere il posto di Castellano o per affìancarsl a lu i 151) . Cc munque sia, Zanussi partì e, a differenza di quanto si era ve,iticato con Castellano, fu avvertito da Carboni di rivolgersi all'ambasciatore Prunas a Lisbona per corrispondereconluiamezzodi unospecialecodicesegreto(52) Qualunque ne tosso il motivo, l'invio di Zanussi a Lisbona fu senza dubbio una mossa sbaglia ta , che otlenne il solo rlsul0 :~t~i 1~::!r:8~::o:1: ~:: renti rappresentanti militari, che non avevano avuto una chiara direltivasuquantoglàslsapevachesarebbestatorichlesto daglialleatl, edilsecondodelquallnonsapevaneppurecosa avevadelloeccnclusollsuopredecessore . Secondoquantoafferma Castellano. gli alleati si sarebbero maggiormente irrigiditi nellelorointenzlonldlnonfornirealcundatoagliitaliani, dopo icontattlpreslalisbonadalgeneraleZanussi(53) .
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Nella relazione già citata dell'Ufticlo Storico americano si asserisce che Castellano avrebbe fatto intendere che Eisenhower era sul punto di ammettere le Forze Armate italiane in piena collaborazione con gll alleali. quando l'arrivo di Zanussi mise in sospetto il Quartier Generale, che contemplò anche l'eventualità di fucilare Zanussi come spia . Ma questo, sì legge nella relazione. è pura congettura. Mai Smith ed Eisenhower considerarono di poter svelare a Ca stellano i loro piani , né mal essi pensarono di fucilare Zanussi. Smilh voleva solo trattenere Il generale Italiano nelcaso chefosseJX)irisultatoesserequalcosadtdiversoda un genu ino e sincero emissario {54) . Ma chi ha rag ione? Appena giunto a Lisbona Zanussl venne Informato che Castellanosl eragià lncontratocon gli alleatl. ma chiese ugualmente di vedere l'ambasciatore Campbell che. senza riceverlo, lo pregò tuttaviadirestareincittàinattesa diconosceresec·eraqualche messaggio per lui (55) . 1116 di agosto a Quebec era stato fi nalmente raggiunto un accordo per il c lungo armistizio•. e l'ambascia tore Campbell rir~vette l'Istruzione di consegnare copi3 del documento al ge-
~::1~~:a~::~ti~~eG~~:::~b~~=:1:· d: ~c=1~!!~a~:'.
6~;:d:ni~ e lungo armistizio•, nel quale si pa rlava c hiaramente di resa in condizionata, arrivò poco dopo ad Eisen hower, questi si allarmò perle conseguenzechepotevanoderivarne. Losbarcoalleato in Italia era ormai prossimo e presentava non poche dllflcoltà. Lo svolg imento dell'operazion e poteva essere l ac il italo se l'Ila· liasl fosse arresa prima dello sbarco, od il lungo armistizio. con ~ sue clausole, avrebbe potuto compromellere tutto. In seguito alle sue proteste, Eisenhowe r riceve110 l'autorizzazione di continuare I negoziati con l'Italia sutla base olel e corto armistizio•, e poichéc'era il pericolocheZanussi,inposscssodol cl ungo armistizio •. parlasse con i d ip lomatlcl it aliani di Lisbona . gli ven ne rit irato Il documento e, con la scusa <.li fargli visitare Gibil -
prOflde te che r0&l11Va sempre 001111 oostra mrm~ 1'1PQ16Si che la voe1r11 v· ·1a tosse uno stra tagemma d' guerra, un aud ton1ullvo per carpire 1nformav · son.:11 alcuna ln1onzlone d ' attencrv1 a t1ua11to concor dalo• 1541 O l!lce o l lhe Chlc l OI milimry h1sto1y [U.S.A.); op. clt .. PAO, 463 Lanol'zlaclrcal'ldea dl fuc'larollgoneraloZiw1uss1dapartedegllalleat1era con1enuta In una lettera cleli'omb11sc1a1ore Ouaron, duella, da Mosca, all'amba· sdaloreP1e1romarchl.efportatadaCas1eHano ·natlogatoalsuolbrocla guerraconUnua,. Castell11noaccennaaquos1ac·rcostanzaancheapag. 69 òelsuo 1orzollbro•Romak911u1, 1551 Nelsuollbroglèc·1010.ap1t9 102.Znussldlcecheigonarar Bede!I Smllh o Strong rlO trattarono COI\ diii nz.a od ASprezza• , ma forse ques10 sa, · avvenu10 rn altra circosl ~. po,c da parte americana non nsulla che egr, ·unto• Lisbona, abbia incontrato subilo I generali alleati.
Ucrnc,ueHfllmMtefaconfrcwe,udeJla9ueuad'/flll1a
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terra , il giorno 28 venne portato in aereo ad Algeri, anzk:hé a Londra come egli aveva richiesto (56) . Quando Il giorno 27 Castellano rientrò a Roma , cl tu subito una riunione da Badoglio con Guariglia ed Il generale Rossi Fran. cesco. perché Il oenerale Ambrosia era assente. Castellano riferl sulla misalone da lui compiuta e consegnò I documenti rtceYull. Guariglia disapprovò che egli avesse dichiaralo agli alleati che l'Ualiaintendevaentrareinguerracontroitedeschi, perch6non era per Il momento in condlzk>ne di farlo (57) , e 806tenne cho l'armistizio non poteva essere accettato con le modalltà impc,ste dagllalleatipcrch6itedeschlavrebberoaopraffattol'ltall1(58). Fu allora che per la prima volta Castellano apprese della partenza diZanusstperlisbona. Il oenera'9 Ambrosk>, al ritorno, approvò l'azione di Cast~lano ed In una successtva rlunk>ne da Badoglio, Guariglia crUicò ancora una votta l'Impegno preso a Lisbona. Badoglio si prese allora un giornoperriflet1eree su pressione del ministro Inglese Osborne, presso la Santa Sede, per l'immediato invio in Sicilia di Castellano, Indisse per il 30 mattina una riunione nella quAlfll venne declao che Cast~lano partisse per la Sicilia per far presente che l'll'alia non era In grado dl attuare tutte le condizioni dì armistizio richieste, perch6 le sue Forze Armate erano In gran de inferiorità rispetto a quelle tedesche e certamente sarebbero state in breve tempo annientate (591 . COnlinuava così ad aumentare l'equtvoco sulle condizk>nl d'ar. mistizio e sulle mcxtalità In esse contenute. Le autorità alleate avevano concordemente richiesto ai rappresentanti it·allanl, che avevano preso contatto con k>ro, una resa senza condizioni t•n· che se ne4 documenti umciali si era omesso questo termine) subordinando una eventuale mitigazione delle clauWe di armlstlzlo al successivo contegno del Governo e delle Forze Armate Italiane contro I tede&chi. Il Governo ed il Comando Supremo, Invece, In· sistevanoad offrire unarmlstlzk>subordìnanC,0,o, però, ad un preventivo sbarco alleato che garantisse la Capitale e consen tisse lo sganciamento dalle forze tedesche. Mentre Castellano era ancora a Roma. Il 29 agosto era stato deciso di mandare un radio ad A~erl per Insistere sulla procla mazione dell'armistizio eolo doPO uno sbarco In forze degli alleati. La comunicazione venne poi fermata per un intervento di 156)0tooeOl1heCNelofmllit.,.,hi•lor,IU SA.I op Cll . paog. 461e412 157)0uarigliaop. dt.• lMO,IS71. 1511 Cal.Uano • Come fi rmai rarm1&IILIO di CNalbile • . pag 125 1581 oua,~H~ op. cll.. pag 117-4. BadOgtio • L' Italia nella seconda puen• mondìala• . p-v. 101 .
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Zanussì che richiedeva urgontemer,te l'Invio di un aereo al campa di Boccadifalco (Sicilia) per ritirare un documento urgente ed impcrtantissimo prima di decldere qualche cosa. L'aereo venne invlato,marltomòsotoconalcune lettereesenzadocumenlo (60) . Lo stesso giorno Castellano ricevette dal ministro Guariglia ~;r::;,u:~z!=,~~on:~c:~:~: l!;,ms:::ì~z~ :~:~:':~toc~~/~:: liberti d'azione. ma non pcteva farlo perché le sue forze militari erano a contatto con quelle tedesche ed In condizioni di enorme Inferiorità. L'appunto di Guariglia terminava • ... conseguen!emente l'ftalla poteva rtChiedere un armist,zlosoloseequandolasituazioncfosse cambiata ,n segu,toad unosbarcodeg/lafleatiinforzesulficientiedinlocalìtàsppro-
p,iateequandoglialleatilo&serostatilncondizionedicamblare la situazione mli/tare In Europa • . Badogllocancellòquestafraseescrlssoalapissuunloglictto che dette a Castellano sette punti , che egli doveva tener ::,i::~c~:11:c~l~~~ussione con gu alleati 162) . In quesrappunto
•... per non esseresopraffaltipr,ma ~Z::;,si:;v::~~t':~a:~:e:
chegl1inolesif?Jpos-
~=::i::n:e;:;a~:,JC::,~;:1~':'~no,a 15 Divisioni, la maggior parte delle qusll Ira Civitavecchia e La Spezia~ In sostanza, il Governo si preoccupava di avere un torte ed Immediato appoggio alleato per staccarsi dalla Germania, ma né l'appunto di Badoglio, né le raccomandazk>ne di Guariglia tacevano cenno ad un contemporaneo o successivo intervento delle Forze Armate Italiane a hanco degli alleati. Il 1° settembre Churchill. dapo la riunione di Quebec, si trovava a Washington per seguire. col Presidente Roosevelt. lo sviluppo della situazione italiana . L'imminente rosa dell'Italia doveva essere tenuta rigorosamente segreta. ma la nollzia era già trapelala: il 6 settembre la Grecia aveva chiesto di essere presente a qualunque discussione di armistizio con l'Italia, reclamando la restituzione dei territori occupati dall'Asse; anche il capo della 1eo1S111at111Y11deflttclltOllOl.tdi•rrnlsUlioaggìuntMll•lungoanni1tiz:i0•I cheeranos1a1econugna1eitlganer•z•nueaie U•t>onaeehegtlerano po1•1a1e rit11•te d~· s1eu1 •Ile.li Ouesle cl•ueolegtl wtnne«> ridate ad Algc11 e lurono In aeguito ponate • Rom a delk> s1euo Zanueal f61IVeditSiappendice8/la pag.88delpresentel1bro. f621 Vedasii!pp90dic::eBl2• pag.88delprnen1el1bro
mlsst0ne mdìlare francese a Washington aveva fallo presente la necessiti di una rappresentanza francese In qualunque comitato alleatoincaricalodi trattarelecondizionidipaceconl'Halìa(63)
Le prime reazioni da parta tadNca ed Italiana.
Dopo il cotp0 di Stato del 25 luglio, abbandonata la prima ktea di rovesciare il Governo Badoglio e di ritirare le forze germaniche dal sud della penl&<Ma . Hitler aveva deciso di aumentare il numero delle Grandi Uniti tedesche In llalla. costituendo un ;:~e~ando di Armata nell ' Italia settentrionale agli ordini di Il l · settembrevenne predisposto un piano per impadron1rs1 dell'ltalia. Letorzetadeschedelcentroedelsudltalla . sottogli ordini del Maresciallo Keaselring. erano state pC>ftate ad 8 Divisioni. Il Comando Supremo tedesco pensava che l'llalia avrebbe potuto Isolare le forze germaniche del sud e nello stesso temp0 temeva sbarchi alleati nel nord dtill.t penisola. mentre le forze italìaneavrebberopotutotentaredibk>ccareipassialpinled appennlntci . Però I tedeachl ritenevano che l'obiettivo strategico princlpalealteatof0658coetitul1odal6alcanienondall"ltaliae si preoccupavano anche delle Puglte. Secondo il ~ano preparato, Rommel , con le Grandi Unità checontlnuavanoadatflulreinltalia . dovevaoccupareipassie lo ferrovie di fronttera: disarmare le unità italiane della valle Padana ed assicurarsi li p06se&S0dei passi appenninici , mentre Kesselring , se necessario, si sarebbe diretto con le sue forze verso nord. disarmando le unità italiane della penlsota Le truppe detla SardegnadoveYanoritirarsl in Corsica e di Il Incontinente. Rommel avrebbe poi preso il comando di tutte le forze in Italia. Kesselringerainveceottimistaenonpensavaadunpericolo immediato. Il 5 ago6to comunicava infatti al suo Comando Supremo: , AJ momento • certo che I capi 1tal,ani e le Forze Armare des,d&rano cooperare con noi•. Edancorall19pensavache· ,Comandi e truppe Italiane faranno tutto il possibile per lrustraregHattacchialleatl•(64) . Contemporaneamente chiedeva rinforzi per la difesa dell'Ila· Ha meridionale. 113tAmmiragltoLHhy-opcrt...pagg. UIOetegg IMI 0epartmen1 ot lhe wa, IU.S..A..t: •ComrnMd dec4f0nl:•. paga. lll
bguorr•di lrbol•vono - Sc,ifli rwtlt,entennale
Hitler approvò e d'accordo con Il generale Jodl confermò gli ordlnldirlpiegareversol'ltaliasettentrionalesolodifrontead un'avanzata anglo - americana e respinse in pari tempo le dimissionl presentate da Kesselring appena questi aveva avuto cono:::z~~::c:~m~~ ~~rebbe poi assunto Il comando di tutte le 18 0 I rinforzi tedeschi Intanto affluivano rapidamente . Nel mese diagostoeranoentrateinltaliapiùdi9Divislonl.dellequall 2 corazzate, ed il 6 di ag0&to il Quartier Generale del gruppo di Armate B, con Rommel , si era insediato sulle rive del lago di Garda. Il Governo italiano sapeva benissimo che questo gruppo di Armate costituiva una forza di occupazione, ma doveva ufficial mente accettare la versk>ne tedesca che esso tosse. invece. una rlservastrateglcaperlBalcani.operllsuddellaFrancia,oppure ancheperl'llalia,asecondadellelocalitàdisbarcodegllalleati. Al convegno di Tarvisio (6 agosto). in seguito alte rimostranze Italiane, I tedeschi avevano dichiarato che l'affluenza di queste truppe mirava esclusivamente alla difesa comune dell'Italia e che anzi si rendevano necessari alcuni spostamenti di reparti germanici pergaranlire la protezione delle ferrovie e deUe vie di comunicazione. I delegati italiani dovettero accettare il punto di vista tedesco e dichiararono, però. che avrebbero fatto rientrare la 4~ Armata dalla Francia e tre Divisioni dalla Balcanla. ma I te· deschislopposero,facendoprescntochogllitatianiavrebbero dovuto rinforzare la difesa della pemSO,a senza far assegnamento su11etruppedellaFranclaedeiBalcani.ilcuinentrodoveva.ln ognicaso, essereprimasottoposloall'approvazionedelFOhrerf651. 11 15diagostoclfuun'altranunlononoipressidi~ogna, nellaqualegliitallanichieserochevenisse,ospostateversosud anche Grandi Unilà tedesche. ma i delegati germanici, mentre davano l'autorluazione di far rientrare dalla Francia e dal Bai· cani le Divisioni richieste a Tarvisio. purché non venissero dislocate alla tronltera con la Germania, risposero che l'Armata di Rommel sarebbe rimasta nell'Italia settentriona le per assicurare i collegamenti con le truppe di Kesselring e che Rommel avrebbe dovutoprenderealsuoiordlnlancholc unltéltelienedislocate nellavallePadanaenelVenetoedoccuparelaplauadilaSpe zia . Era evidente che i tedeschi inlendevano assumere Il con trollo dell'Italia e ne pred isponevano l'occupazk>ne (66) . ma si deve però riconoscere che essi. avendo subodorato che il Governo Italiano si disponeva a staccarsi dalla Germania ed a fare 16SIRoatte: op. ç,t. pag278. 18&1 To~ieOo: •Senembftl 1943•. pag. 49
unapaceseparata. nonvolevanofarsisorprenderedagllavvenlmenti e si preparavano a fronteggiare qualunque evenHfflza . Per altri 22 giorni essi non si mossero né fecero atti ostili contro l'Italia, ma si ffl0888fO poi, e fulmineamente, dopo 1'8 settembre sorprendendolnptenolenostreunità. Da parte italiana, subito doPO il 25 luglio, erano stati presi in grande segretezza alcuni provvedimenti per lar fronte ad una temuta e probabile reazione tedesca. li giorno 29, nel pomerjggio, Il generale Roatta aveva convocato nel suo uffìcio alcuni ufficiali superk>richevennerolncarlcatidlportare lstruzk>nlatuttilcomandanti di Armata e di Difesa TerritOflale, per far fronte alla sltuazione,avendoinostriservizilnformativlsegnalatalap()66i · biliti di un colp<> di mano tedesco per nmettere al potere Il fa . sciamo. GII ordini avevano carattere precauzionale e dilenS1vo, perch6s1trattavadlreaglreedlopporslconlaforzaadognl tentativo tedesco di Impossessarsi del punii vitali dell'Italia, di garantire il tolale controllo di questi punti e di Intensificare la vigllanza degli obiettivi più Importanti, ed essi vennero comunicali e commentati verbalmente al vari comandanti nelle rispettive sedi il mattino del 30 luglio. Nuovi ordini, questa volta scritti (n. 111 C.T. del 10 agosto) . vennero poi diramati ai comandanti di Armata ed a quelli della Corsica e della Sardegna o della Difesa Territoriale di Milano e di Bo,ogna. Questi ordini, che avevano ancora carattere difen· s1vo per reagire ad eventuali offese tedesche, non erano però diretti al comando Gruppo Armate Est (Erzegovina, Albania, Mon tenegro). alla 11· Armata (Grecia) ed al Comando delle forze del l'Egeo per un complesso di ben 22 Divisioni passate alla dipendenza del Comando Supremo. che non ne seppero cos1 nulla, e questocontribulaportarepoiallepiùdo'oroseconseguenze.
Con le istruzk>nl e gli appunti ricevuU dal MareaclaUo Badoglio e dal M inistro Guar~lla, 11 giorno 30 ag0&to Castellano raggiunse In aereo la &cllla ed il 31 ebbe un colloquio con I rappresentanti alleati a Cassibile. dove egli Incontrò anche II generaie Zanussi. Nella relazione americana (67) ai legge che l'incontro fra I due generall ltallanl fu piuttosto freddo, forse perché 18710ffic:e ol the Chlel ol INlitarv hiltor, fU.S.A-1: ,u.s . Army in 1he woridwarll · Medtl~theeterolope+"ahonaSicilyand lhetunenòer olltatf• , pag.444
Castellano temeva che Il coUega potesse Involontariamente ostacc;ia~e e rendere ancora più difficile la sua già ardua e complicata Zanussl spiegò ,I motivo della sua presenza aggiungendo che gli alleati gli avevano ritirato il documento l«lungo armisti zio•) che egli avrebbe v~uto mandare a Roma il 29 agosto, documento che gli era poi stato restituito ad Algeri . Castellano non chiese spiegazioni ed il discorso cosi non ebbe altro seguito. Anche nel viaggio di ritorno a Roma . la sera del 31 agosto. Zanussi cercò ancora di parlare di questo documento a Castellano ilqualeperò, pensandoforsechelecondizk>nllnessocontenute non fossero diverse da quelle del •corto armistizio • ricevuto a Lisbona.nonprestòmottaattenzk>ne; néilcollegainsistettea suHicienza . Castellano rimase pertanto all'oscuro di un documento Importantissimo che. se fosse stato portato a conoscenza del Governo, avrebbe per lo meno potuto metterlo In condizione di meglio discutere le condizioni di resa (681 , Il giorno 31 ci fu la riunk>ne con i rappresentanti militari alleau. nella quale Caslellano lesse e commentò gll appunti rk:evuU e chiarì I motivi per i quali lo sbarco sarebbe dovuto avvenire a nord di Roma , sussidiato. se necessario. da un altro più a sud allo scopo di impegnare e tranenere te forze tedesche . Egli aggiunse anche che. secondo 11 Maresciallo Badogho, occorreva che gli alleati sbarcassero con almeno 15 Dtvlslonl. la maggior parte delle quali fra Civitavecchia e La Spezia. e che la scelta del momento nel quale l'Italia avrebbe potuto chiedere l'armistizio dipendeva dai progressi delle Ione alleato. Queste condi· zionieranoinnettocontrastoconleclausotegiàlissate: ilgenerale Bedell SmUh Interruppe li discorso dichiarando chele nuove propQSte non potevano essere prese in considerazione. Il Governo italiano poteva accettare o rifiutare. ma non discutere. Se accettava , doveva dichiarare la cessazione delle ostllilà contem poraneamente allo sbarco principale degli alleali. Se non accettava. Eisenhower non avrebbe più avuto 11 potere di trattare con gli Italiani, perché, se lo sbarco tosse avvenuto prima della di chiarazione dell 'armistizio. si sarebbe dovuta Indire a Washington una conferenza per discutere la resa dell 'llalia lncludendoYi anche dei rappresentanti poUUci , e le condizioni sarebbero state l68llldoeumenlop0ft•loaRom•dalgene1aleZanu · h•pol•vutoun• s loria curk>H. Zanuati IO ooneegnò il 1~ aellembfa al generate Ro•II• ,-rcht k>laoeste vedere .. CflP(ldiSMGoner• Nonriault•chaquostacontogna sia s1a1a tana: pmbal>Hmen1e ,1. il 7 a seuernbre il •lungo anmtUziO• venne 1es111u,10 • Ztnuul. MCOndo i. atfermadonl _.IO ,1eseo genertle Roatla, edt q uealacopi1 deldocumentonon aliupt1loutflcitlmentepkìooll•
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senz 'altro meno lavo,evoU. Riferendosi poi alle 15 Divisioni rlchieste. eglldlsse chesegli alleati tosserostati ingradodl ettettuare uno sbarco con tante forze, non avrebbero otteno un armt&tizio, precisando, però, che essi avevano disponibile nel complesso un quanlilativo di forze superiore e che l'lnvask>ne dell'ltaliasarebbeavvenutainognlcasoperch611pianooperatlvo tenevacontodellareslstenzatectescaedìquellallaliana(89) . Castellanoriterisceancheche, durantelacotazk>nechesegu, a questo colloquio, egli ricordò al generale americano che l'armamento dolle Divisioni italiane attorno a Roma era talmen te interioreaquelk>tedescoche~ounosbarcoalleatovicinoalla capltale. lnaggluntaallosbarcoprlnclpale , avrebbepotuto881· varelacittà;surichlestadì Bede11Smithprecls6cheoccorreva una Divisione corauata alleata da far sbarcare ad Ostia ed una Divisione paracadutisti da lanciare su Roma. li generale americano. dopo essersi consultato con il proprio Comando. promise laOivlsloneparacadutlslle.alpC>StodellaOlvlslonecorazzata. offrì 100pezzl controcarrldasbarcarea Fiumicino e da far affluire poi a Roma lungo il Tevttttt (70) . Durante il coUoqu10, Castellano cercò In più riprese di conoscere se gll alleati sarebbero sbarcati a nord o a sud di Roma . ma Il generale americano repUcò che non poteva dare una risposta , pur d,chiarandochesarebbero sbarcati ,più a nord possibile ~~~~nto consentito dalla necessità di avere la protezione della Di quosta importantissima riunione venne redatto dal generale Strong un vMbale nel quale, dopo aver rlpc:>rtato le varie di· scussionl. vennelndicatalaseguente successk>ne orlenlativa delle operazioni militari : - nel momento fissato dal comando alleato: , sbarchi &e· condari t con5 - 6Dlvlsionl.conopposlzk>neitallana; -dopobreveperk>dodl tempo (1 - 2set1imane): , sbarco principale• In forze a sud di Roma : 168)CHle&lano •Come firmai rermiati.do dì CNaibàlo•, pag. 153. f70iCHtellano· •Come 11,m.. l'a,mitnl1:90 di c ... rbtle• , pag. 142 Ouoalo epilOdìotconlerma10.pe,QUtntoconmtnortpa,1tcotari, anchenethtHoiwcces&1110•lag1JOrr-acont1nua• , m11nzk:h6lnunaconve,~dopocol1
zJOne.l1nchiOslaNmbrefebbe lnae,u 1neleot90~Cotloqui ulhdati. L1CX111,
por6. non ha molta Importanza. LI Olfflk>ne IYJOll-.,o,1 ... Wll'll'le p,omeau d1 Bedetl Smith • pot conoeua es. EINnhower, dopo parlato col com..-.-
...,.,ne
:%~!?~•:?.:i:~~~y~
l•guwr•dtllt>e,•z,o,w . Sc, · 1· 1te11,itnt.,,,,...
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- azione della Divisione paracadutisti vicino a Roma e contemporaneo annuncio dell'armistizio. Questo sarebbe stato dichiarato da Eisenhower prima dello sbarco principale e sarebbe : : : 1;a~:.1amente seguito da analogo annuncio fatto dal GoRlen1ra10 a Roma il 1 seltembre, Castellano, nell'uffic:10 del Maresciallo Badoglio. presenti Guariglia, Acquarone ed I generali Ambroslo e Carboni , espose I risultali dei cotloqui con gli alleati epresenl6copia~ verbale della riunlone . AmbrosioeGuariglia erano favorevoli ad accettare. Acquarono ora incerto e Carboni decisamente contrarlo Badoglio non espresse pareri. dichiarando solo che avrebbe prospettato la questione al Sovrano Ouesll. nef pomeriggio dello stesso gk>rno. accettò le decisk>ni alleate. Venne pertanto redatto per il Comando alleato un telegramma nei seguenti termini: •la risposta 6 aflormattva, riperoaflermativa. lnconseguenza nota persona amve,, domattina 3 settembre, ora e locatiti stabil,re. Preooconferma• 171). Nella notte arrivarono due telegrammi dal Comando alleato Uno riguardava le modalità per il rientro del generale Castellano; con l'altro si assicurava che il laneto della Divlsk>ne avlotr,sportateera allostudloinslemeallosbarcodei pezzi controcarrl 1721 esl chiedeva allo Stato MaggtOre italiano quali aeroporti sa rebbero stati messi a disposizione. A questa richiesta Il Comando Supremo rlsp0S8 cheto sbarco dello lruppo aviotrasportate po. :,~/vvenire negli ae,oporti dì Centocelle. dell'Urbe e di Gui· L'armistizio era stato coeì accettato e non mancava che la formalità della firma; quindi. Governo e Comando Supremo dovevano da quel momento aspettarsi che entro breve tempo sareb· be avvenuto lo sbarco secondario alleato sul continente, seguito. dopo una o due settimane, dallo sbarco principale In località indeterminata, ma a sud di Roma ed entro il raggio di azione defla caccia. come aveva indicato Il generale Bedell Smith. Castellano rientrò, come fissato. o Casslblle e dopo qualche altra discussione (perché egli non era munito di pieni poteri regolari). alle 17.30 del 3 settembre venne fìrmato l'armistizio. A firma avvenuta Il generale Bedell Smith consegnò al gene,ale Castellano le clausole aggiuntive detta resa (•lungo armistizio•) . Poich6 questo documento modìhcava profondamente quanto con1711 C.tebno: , eom. fl,m.i r ann1s1i.tio di C.Ulbile , , pag. 149 (721L• spodiziOM di QUNII mezzi venne PCM toepMa pe,ch6 ri•ul1ò tm · pogslbile, perlapreeeniadeitedeKhi, nHilreHcorsodelTevere
_ _ ...,.
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- - flUO't•d'tt.,,.
tenuto nel ,corto armistizio~ In base al quale era stato lìrmato !'armistizio. BedeU Smith, di fronte alle proteste di Castellano, scrisse di proprio pugno sul documento, per il Maresciallo Badoglio, che le clausole aggiuntive non avrebbero avuto che un
~=: rr::~~i.l'ltal a
avesse in seguito collaborato alla guerra
Dal momento della firma . l'Italia cessava di essere ufficial mente In guerra contro gli anglo. americani , ma sok> p0ehe persone lo sapevano, perch6 l'armistiziodoveva essere tenuto rigorosamente segreto fino al momento tt88ato dagli alleati e cioè tinoallosbarcoprlnclpa lesulcontinenteitallanol73). Lascelta del momento dell 'annuncio dipendeva da Eisenhower, in rela zione al pianioperativt già predisposi! ; fu questa l'ortgine del· l'ullimo e più tragico malinteso.
Questo verbale ha dato origine ad accese dlSCUS&k>nl. I sostenitori, e non sono pochi. dell 'errOf'e e della malafede degli alleati affermano che per ,sbarchi secondari• si dovevano Intendere quelli effeuuati dall '8.. Armata britannica In Calabrta il 3 settembre. Di conseguenza. ai poteva presumere che lo ,sbarcoprlnclpale• In forzedoveaae dlsporredl un numero moltosuperioreallequauroocinqueOivlsionidelloabarcosecondark>,e quindiabbastanzavlcinoalle150ivhlloniauggeritedall 'llalia.La locuzione. poi. ,a sud dì Roma •.contenuta nel verbale. era vaga e non poteva In ogni caso indicare Napoli e meno ancora Sale<· no, edessendoto,sbarcoprtncipale,prevlstounaoduesettl· mane dopo quello ,secondarlo• .cheeraavvenutoi13 settembre. esso poteva avvenire Ira il 10 od 1117 settembre. conseguenza poteva esset"e atteso entro que&le date
~a=7:a::!!:!~tizlo
o,
Ci può essere qualche fondamento di veriti in queste critl· che, ma ai deve riconoscere che in tutte le trattative ~l'armi· stizioera nato un tragk:o equivoco e che gli avvenimenti m1htarl si erano di massima svotti nella successk>ne e nei tem~ orientativamente fìssatl nel verbale del 31 agosto, e cioè: - •sbarco secondario • dell'B" Armata britannica (forte di 7 Divisioni. di cui 2 neno scaglione di sbarco) il 3 settembre in Calabria ; 1731 N INnl• tro Guarigha,
ad eNmptO, rton
fonn1to o.fii firmi delranntal'vo
venne in un primo l•mpo ffl.
La gveu• di l1btlr•1,one - Scritti neltren,en~
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- ,sbarco principa le • della 5" All'mata americana (che disponeva di forze superiori ad 8 Divisioni, delle quali 4 nello scaglione di sbarco) il mattino del 9 settembre, e cioè circa una settimana dopo lo sbarco precedente Lecrilicheprincipali mosse agli alleati riguardano la località dello sbarco principale e la forza di questo sbarco Fin dai primi contatti con g11 alleati , Governo e Comando Supremoavevanosempreinslstitoper uno sba rco In forze a nord di Roma , come richiesto da Badoglio nell 'appunto dato a Castel · !ano il giorno 29 agosto (sbarco di almeno 15 Divisioni , la maggior parte delle quali I ra Civitavecchia e La Speziai, o sulla costa adriatica (a nord di Rimini) , come suggerito dal generale Ambrosia Gli anglo - americani , però, non si er.ano mai sbilanclatl e,
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1:11;i~!~~i~~ ~~
~~i~:~a~1 :~:e::r: ~~:~e~:a";'~h~v~:::u~:7:~~ cazione sufficientemente approssimativa Poteva essere dedotta dalla necessità, da parte degli alleatl , di a·vere sempre un poderosoemassiccioappoggioaereo, edil31 agosto questo concetto erastatoconfermatodalgeneraleBedel1 Smithcheaveva dlchia1 ••. sbarcheremo più a nord possibile per quanto consen tito dalla necessitA di avere la protezione della caccia• (74 ).
Questa precisazione e la locuzione • a sud di Roma• . contenuta nel verbale, potevano essere sufficienti ad Individuare, in base al raggio d 'azione degli aerei ed all"esame della costa, la località dello sbarco principale fra Napoli e Salerno (75) . Anche se. da un punto di vista strategico, sarebbe stato molto più logico e redditizio uno sba rco più a nord, allo scopo di obbllgare i tedeschi a ripiegare rapidamente dall'Italia centro meridionale, non si possono criticare gli alleati di essersi attenuti ad un programma più prudente e di aver voluto assicurarsi un costant e e massiccio appoggio dell'aviazione conoscendo il mordente e la capacità operativa dei reparti germanici (76) 1741 C•1tollaoo. •Come flrmal r,,m· r ·o d1 C 1s1·blle t , pag 140 o c l a guerraconlinua, , ve,baledel31agotlo. pag. 218
[751 Il comando tedosco d ' Kesselrlng era stato 110mpro prC>peflso a mene,e posa·b1le uno 1barco altea10U 1 zon1 di Salerno (761 Negr &I per l'operai½ "G •A11•l1ncno, era ll•ta presa in 8IUNNI lapossibd1tidtunoabarconoll1zon1d1 N89()1i, an.z1ché aSalerno. ll gone r• le Cl11rk , comand ante dell11 5'- Armat a amerlcana, era!TICMtolavore'IOltl•qvesta soluz1one perchéllten eno anordd . N.PO'! era planegg·nnteooon clrcondato dn una porlcolosa serk d ' coU"ne come la zona d. Salerno. lnoll re uno s barco
anordch Napoh a11tebbela110rllouna 1ncio lungollV01tumoporblocca ra ra Nlusso dt ri nlorzl tedeschi da nord. Il generate Clark ai recò ad A lgeri P<l'f d1scu1010 ·1 /ano La Marna a r• contran• perché Gaeta o ffriva acque
l.et:~NIIHNne/,;onl.tOWrHdell•t1U9fr•dl011'
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Per quanto riguarda le forze dello sbarco principale, da pa rte Italiana si era moftoinsistito sull'impiego di 15 Divisioni, ma do-
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:i:e~~~n::~:~:n~!~~~~ d = ~ ~ a : 7 : ~~s~ic: pacltà operativa dette Grandi Unità alleate. lnottre. parlando di 15 DMslonl, Castellano aveva precisato che la forza richiesta si riferiva all'insieme dei vari sbarchi; in ettetto il XV Gruppo di Armate aveva une forza complesalva di una quindicina di Divisioni. anche se il primoscagUonedì sba rcoeracoalltuito sok>da 2 Divisioni In Calabria.e da un po' più di4 DivlstOni a Salerno. Qualcuno ha poiscrlttocheselecoeeaonoandatecosl mal e 1'8 settembre mono i, dipeso dall'irrigidimento degli alleali che non 8' sono anenuti alle richieste ed al suogerimenll Italiani; ed in realtà In quell'ecx,,ca sembrava che non soto il Comando Supremo ma anche gli stessi rappresentanti militari Italiani Inviati adintavotaretrattatlvediresafosseroansloel dlspiegareedl suggerire al nemico vincitore localltA di sbarco, forza da lmplegareepiani operativi pervincere i tedeschi (n) .
l 'armfstlzJodell'8 settembre ha dato origine a moue dìscusst0nl; Il previsto Impiego de41a 82" OMstone aviotrasportata america na nella zona di Roma coatitulsce uno degli argomenti più controversi di questo tragico perk>do storico. L'errore per il mancato impiego della Divisione americana fu senza dubbio di parte italiana; ma c't\ stato anche un errore da parte degli alleati, che non si erano evidentemente resi conto det le reali condizioni delle forze Italiane al primi di settembre, néavevanocapitolasituazionevenutasiacreare lnqueiglornl
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allor~u::~11~ che Eisenhower informò castellano defl 'lnvlo di una Divisione avt0trasportata alleata vicino a Roma. Ouemenoprotenedlqueli.d· Salotno l ·lt\riazloneamerlcana,1tenevechetan10 Gaotaquant0Salemoavt0bbef'opotut0Wk:.ur8f8una~proteone..,ea. ma Il Maresd.rlo dell'aria brit1tnnk:o Teddor. CM comandava tutta l'~ulone alle11tadetMed11or,aneo. acar1C}Gae1a. ,1teMndochll~locah1ànon8"rebbe na;curalo una proiezione defla cac:cl• 1n modo conven.ente. Fu ooel cha winna 1ceHaS...moperl'oc,e,1DOMcA11alanche• f77)Noene r•Zanuni,nelauo l1bro•Guenaeca1 ..uotedlHl'ttal1a•. • pag IOI, .crlve che il 30 cN ago,1110. uttimo gìOrno di permanenza 11d Algeri,
cne.!retJberO'::t:olVOlgefegtilWIQk, - ametlcanl concemente leoperaz
l.agverr•d1/ibe,azione - Scritti nelrren1ennale
sto, però.dipendevadallagaranziachegliltalianiavrebberooccupato e mantenuto gli aeroporti necessari ed impedito ogni azione controaerel e che le Divisioni italia ne attorno a Roma avrebbero agito contro i tedeschi (78) . Ma le dlchlaraztonl di Churchill questa volta non erano molto precise . Il Comando alleato, infatti. non avrebbe pensato di mandare di sua iniziativa una Divisione cosi lontano. In una situazione incerta e sapendo di non poterla sostenere rapidamente ; né poteva pensare di lmp{egare la 82· DMsklne aviotrasportala che aveva già ricevuto il preavviso per un lancio nella zona di Capua In appoggio alla operazione c Avalanche• (79) . Eisenhower non pensava sicuramente a questa operazione. ma aveva aderito al suggerimento di Bedell Smith forse desideroso di far vedere la buona volontà degli alleali a dare man forte alla difesa italiana di Roma . Egli era convinto. probabllmente perché aveva equivocato su quanto aveva detto Castellano al generale Bedell Smith. che si trattasse di dare un sostegno più mo-raie che materiale ad una difesa italiana sufftcientementerobusta edefficiente: potevaaverloopintoaqucstaerratavalutazlonela stessa ansia dimostrata in qualche circostanza dal delegato italiano nell'offrire l'immediata cooperazione delle forze dell'Italia E se era previsto che la Divisione arrivasse in più giorni e che il p ·mo av·otancio avven·sse contemporaneamente all'annunc·o dell'armistizio.ciò voleva direcheilcomandoamericanoera con vintoche letruppe italiane fossero ingrado di tratlenereda sole per qualche tempo I tedeschi. Non ci possono essere altre supposizioni se venne In quella occasione studiato un semplice tra sporto logistico della Grande Unità, anziché un lancio tattico. La 82· Divisione non aveva bisogno di comodi e sicuri campi di atterraggio perché una settimana dopo, in un ambiente di grave crislcdiconfusionetattica , essalanc1òd1notteuninteroreggimento nella zona di Salerno. nelle immediate retrovie del VI Corpo d'Armata americano. In una ristretta zona collinosa intensamente battuta dal nemico, e lanciò anche un battaglione rinforzato nella zona di Avellino, alle spalle dei tedeschi per alleggerire la loro pressione. U generale Clark, comandante della s• Armata alla quale ap· par1eneva la82• Divisione aviotrasportata. scrive che il 3 settembre egli si era recato In Sicilia da Eisenhower il quale gll aveva detto che ,gu italiani erano preoccupati per quello che i tedeschi avrebbero potuto lare a Roma quando avessero aaputodell'armif 51 ChurctfN. •The NCOnd world war 1, voi. V. pag. 1oa 1791 L'av,ohmch della 82" Oivish'1fl nel quadro ,Avalanche• era pr&1·110 ne4 piano , G1ant1•
I.• cinq.,. Ntt1mMN p,N COl'llrOH/'H a.Ha gu.,1• dltal••
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stizio. Essi avevano insistito perché lanciassimo una Divisione paracadutisti per occupare la capita~ e tenerla col loro aiuto finché le nostre forze potessero sbarcare e sopraggiungere. Era quesca un 'Idea rigor0&amente politica piuttosto che un piano mllltare. ma in quel momento le considerazioni politiche preva levano. Eisenhower era favorevole al lanck> e decise di Impiegare la 82" 0tvisk>ne• (80) . Il Oipartimentostorlcoamericanoà ~tolaconicoal rtguardo, e l'episodio della 82" Divisione ha un posto di non grande rilievo. Dopo aver accennato alla decisiOne dell'aviosbarco di quest·a Grande Unità a Roma . chiude l'argomento dicendo di aver dovutorlnunciareall'opcrazioneperch6gliltallanlnonpotevano garantire la sicurezza dei campi di atterraggio. Ma partlcotari maggk:N'i sono forniti dal generale Roetta (81 ). 5econdo questi, la mattina del 6 settembre. Il COmando Supremo gli aveva comunicatola prima ed unica precisazk>nedi operazioni militari alleate connesse con l'armislizlo, clo6 l'ordine di operazioni di una Divisione aviotrasportata americana destinata ad alterrare , In epoca indeterminata. In olcunl oeroportl attorno alla capitale. La Oivisk>nesarebbe giunta In tre o quattro notti e sarebbe entrata in azione non appena riunita al completo. Nel frattempo~ truppe italiane avrebbero dovu10 provvedere a proteo· gere l'aviosbarco e l'ammassamento delle truppe ed a fornire clrca400autocarriperlltrasportodelleunltédagllaeroportialla zonadiraccolta(821 Era chiaro. commenta Roalta , che Il Comando che aveva compilato l'ordine di operazioni non era stato messo esattamente al corrente detla situazione Italo - germanica attorno alla capitale e che attribuiva agli Italiani delle possibilità operative e materiali assai superiori a quelle reali (83) . Ma di chi la colpa? Gli alleati conoscevano la situazione auorno a Roma e le reali possibilità aperative dello truppe italiane essenzialmente attraverso le inl ormazk>ni fornite dall'uttk:lale che In quo, momento era di collegamento con loro. e k> stesso Castellano dichiara di aver concorso alla compilazione dell'ordine di operazioni della 82"' Divisione ame,icana(senzaper6averpresocontattoconllpropri0Stato Maggiore) ed afferma Inoltre di aver modificato di propria Iniziativa I campi di atterraggio messi a disposizione dal Comando 180lCl•rk « Riechio ca6CC>iato• . peg.1_, 1811Aoett• •0HomHionidibaioneU• • . peg.30t f82) Il Comando ltatlano dO~·•H .noltJ9 tornire 23.000 razklni. 12 MrtoMtbulenze, 120 tonnellate d1 cartlwante: 12 ctnlrlllinl I ~; 150 i•tON dacampo: lOOatt~dalaYoro, 5000pat,eui at!50mtgliadifiloaplnalo Dopo il NCOndo giomO, cloveva ....,. fofnllo anche un gruppo di laYOro di !!iCJO unttà 183)Roana· opcil_, pag304,
Supremo, soetituendo Centocelle e l'aeroporto detl 'Urbe (che egli riteneva troppo esposti ed ostacolati dalla difesa controaeret germanica) con Furbara e Cerveteri (84) . Ma questi dubbi sarebbero stati facilmente chiarii! se egli si tosse tenuto in contatto con Roma 185) La sera dol 8 settembre, Il generale Roatta mandò un pre>, memoria al Comando Supremo S06tenendo. In base ad una descrizione pessimlatk;a della situazione fatta dal generale Carboni, che: - l ' iniziativadelleostilitàfra italianietedeschlerabene chefossepresadaquestiultimi , equindi l'annunciodell'armiatiziodovevaesseredatoaabarchialteati inatto; - questi sbarchi dovevano avvenire a portata di Roma per impedire che le truppe tedesche potessero sopratfare quelle italiane prima dell'intervento delle truppe anglo - americane; - i l piano operativo relativo alla Divisione paracadutisti doveva essere riloccato per metterlo In armonia con quanto detto al comma primo. In conseguenza di questo promemoria (86). alle ore 12 del 7 settembre venne telegrafato a Castellano per preannunciare l'arrivo di una comunicazione di impartanza fondamen tale. e cio6: necessilàdinonanllcipareilgk>rnoXrispettoalprevistoe.se posslbUe, diritardarloalgiorno15; necessltèdifarealptùpresto UMI C.Stellano. •l•
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IICato lnv'ato • Roma da CNlallano ·1 giorno 5 (MO contomplava - ~•~ della e Ot111sk>nll ,n 4 aeropo,r h epoca mpJec1uta, - ab.arco di 100 peln conuoc..-r1 ... loce del Tevere 1u melli d• tbarco che d<Mwano ,....i,re il Nume: - en1ralainaztonedelal2--0.1119tOn8dopo flNOfOllrtlanunitaln 3 4notd; -sgombefodil0kmacav.tlodelltwereperp1oteoi;,e,1gtisberd'l1 18'1 Nefla none del 3 Nttembre er,. 11a10 nuo,,ame,u• con \IOCalol)f'M80lìlcomanck>.-...O•Eglieramono8'eurodiquanlononlo low 11110 duranle la riunion. del ~ g g M > ed ammtu le enormi dlf1 là ~ridurTSat ..tenziolullllcannonidelledifnaconl10NreldiAoma kwece
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SCHIERAMENTO DEU.f TRUPPE ITALIANE l AU'I RTTEMBRE lMl
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uno sbarco attorno a Roma e rev·svedel concorsoamercano in questa città 187). Ma il generale Ambroslo era assente e la trasmissione di questa comunicazione venne rinviata (88) . Nella notte fra il 7 e 1'8 settembre, Il vicecomandante della ~ Divisione americana, generale Tayk>r, accompagnato da un altro uHlclale, giunse segretamente a Roma . A quell'epoca i convogli per l'operazione , Avalanche• erano già in navigazione ed Il Comando Supremo Italiano ne era al corrente perché le navi eranos tate intercettatedalricognllori . Mancavanomenodi24ore all 'annuncio dell'armistizio da parte d1 Eisenhower, ma l'Italia ancora non lo immaginava, perché Governo e Comando Supremo si cullavano nella Illusione che ci fossero almeno altri quattro glornidlsponlbill Riferisce il Monlson. che è k> storico della Marina americana per la seconda guerra mondiale (89) : , 11 generale Taylor parlò col generale Carboni (era Il COmmissartO per il Servizio Informazioni Militar! ed Il comandante del Corpo d'Armata motocorazzato di Roma) che gettò acqua fredda sul piano di aviosbarco. I tedeschi avevano 12.000 uomini nelle immediate vicinanze di Roma. edaltri36.000eranopocolontano. lsoldatiitallanlavevanopoche munizioni e non avevano carburanti sufficienti ed egli non poteva garantire di mantenere gli aeroporti necessari per il lancio dei paracadutisti. Taylor domandò allora di pa rlare con Badoglio. Il Maresciallo si alzò dal letto alle ore 2 del giorno e. confermò quello che Carboni aveva detto e chiese un rlnvk> sia delrarmistizlo sia del lanc io della Divisione. Il suo Governo doveva avere il tempo di sistemare le cose ed egh doveva sapere dovo sarebbero sbarcate le forze anfibie alleate. Taylor aveva ordini severi dinondirenullaedopounpo·concluseche, senzalacooperazione Italiana, un aviaancio di truppe a Roma con ranti tedeschi nellevlcinanzesarebbe statounsulcktioEgliradiotelegrafòad Eisenhower raccomandando di annullare l'operazione, . 1871 F. Roai: •Coma arrivammo aH'armiahzlO•. pag 142. 1881 Ounta oomunk:az!OM •di 1,npoflMZa londamenlale• tu pot pottlla a TUNsld,lll~rale~rwlpomet""iggK,deM'8set1embfeeconseona11quando rarmlaUzlO era già atato larato da parte dl E1t1enhower. Al mattino del 7 era staio e MIO• C.tellano d. oe,ca,-e d' sapere con 24 Of• di enUcipO la datadell'eventua&e imberoo del Sovrano per la Sardegna. con 11 protezione
:~~;;~~ ~~:::~::_~;:~~~ pagl~E Moffieon•HttloryolUSnav1\opera11on1inworldwarll•. vol.lX.
Sul mancato aviosbarco si è polemizzato molto. Il generale Carboni giustifica la decisione presa , asserendo che, secondo il punto di vista del Comando Supremo. sì trattava solo di rimandare l'operazlone di alcunl giorni. Però egll aveva fatto una di· chlarazlone molto grave al generale americano, asserendo che il suo Corpo d 'Armata non aveva carburanti né munizioni suffk:ien ti. Roatta. nel libro citato, mentre accenna a molte manchevolezze dei reparti attorno alla capttale . non parla affatto della man canza di mun izioni e di carburanti : e che questi non facessero difetto in modo allannante è anche confermato esplicitamente :-~ ~~;~~~le Ambroslo Il quale. in una sua relazk>ne (90} , affer• .. . mal;/ comandanre del Corpo d'Armata motocorazzato r,/1 aveva fatto cenno a deficienze di munizioni. come ebbe pc,; a lamentare il 7 settembre. deficienze che si potevano comunque colmare con i mezzi esistenti attorno a Roma e che il r,enerale Carboni avrebbe dovuto eliminare in ogni modo giA da tempo. Ancora alla fine dì agosto Carboni lo 81/81/8 assicurato sulla effìcienza combsftlva delle sue truppe, (91) . Il generale Castellano. che era l'ideatore dell'operazione. considerò molto Inopportuna la rinuncia all 'aviosbarco, spalleggiato anche dal generale Bedell Smith, 11 quale avrebbe dichia rato ptù tard i che l'avlosbarco poteva essere attuato con successol92) . L'lmpiegodel1a82"Divislone, secondo Castellano. non solo avrebbe dato un poderoso apporto alla difesa di Roma . anche perché il Comando alleato non avrebbemancatodi808tenere la Divisione con un appo,gglo aereo. ma avrebbe costituito l'Immediato inizk> di una cooperazione militare con le truppe italiane, perché la Divisione amerk:a na avrebbe operato alle dipendenze del Corpo d 'Armata motocorazzato italiano. Circa l 'aviosbarco si è già visto che Il generale Taylor. che era Il vicecomandante della Divisione, aveva considerata imposIIOt Cntellano: ,La guerra continua•. pag ae. (llJCartJon1 909f naturalmentelasua1esinserendodi ~ ta1to protontelaa1tuazlone delauoCotpod'Armataanche H malllno dellael · tembrea Badogtionetcontegn;N'glillpromemoriadelgo,....ale Roena. Bado-
~L:.:~~~~~~;;
Lar,uerradil1befauone - Sc,1111na11,e11tennale
s1bilel'operazk>nevlstochegliitalia ninonerano ingradodi garantire i campi di aviazione. Sul secondo argomento. e cioè la dipendenza della 82" Divisione nella zona di Roma. si legge nella relaztOnedell'UlfìcloSloricoamericano 193) : « Castellano p,ù tardi rivendicò . poco esattamente, che egh aveva orrenuro che la {);viS1one amer,cana dovB11a essere posta agli ordini del generale Carboni. La82" O.v1s1onedovevainvece p,Oleggere la città d, Roma e gli adiacenti aeroporti ed Impedire ~r},,o~~
':':z':~r~:~ed: parte delle forze tedesche in cooperazione
Nel suo secondo libro « La guerra continua• . Caste41ano addossa parte della responsabilità del mancato imptegO della 82" Dlviskme al generale Taylor. la cui condotte egli definisce ingiustificabile e che. e suo dire, dette prova d i poca decisione e di mancanza di audacia arrendendosi subito alle difficoltà prospettategli da Badoglio che, sottotinea Castellano. era C8p<> del Governo e non il comandante della difesa di Roma . L'accusa, però, non à generosa e neppure giusta. A parte Il fattocheugualiedanzimagglorlditficoltà erano state prospettate anche dal comandante del Corpo d'Armata motocorazzato di Roma , di fronte alle dichiarazioni del capo del Governo italiano ed alla rk:hiesta di rinviare il lanct0 della Divisione e l'annuncio dell'armistizk>. il generale Taylor che. pur non potendo fornire informazk>ni conosceva esattamente i particolari dell'operazione e Avalanche , . la cui attuazione era ormai imminente ed I cui piani non potevano ovviamente essere modìflcatl o differiti, non aveva altra alternativa che fermare l'operazk>ne • Giant 2• (sigla del l'impiego deUa 82" Oiviskme nella zona di Roma) . Al colloquio fra il generale Taylor ed Il generale Carboni era presente, come interprete. anche il sottotenente Lenza il quale conferma che Tayk>rdichiarò di aver avuto Il compilo di studiare e di organiuare i particolari per rendere possibile l'aviolancio della Divisione, che sarebbe cominciato nella notte fra 1'8 ed Il 9 settembre. subito dopo la dichiarazione dell'armistizio (e quindi prima dello sbarco principale) . Il generale Carboni fece presente la quasi impossibilità di garantire i campi di Cerveteri e di Furbara a causa dello scarso tempo disponibi le e della stretta sorveglianza dei tedeschi (i due campi suggeriti da Castellano però rimasero liberi e sicuri fino al giorno 14). Tayk>rchlesedi parlare con Badoglio per esaminare la po&· sibili l à di ritardare l'armistizk> al fine di rendere possibile l'avio-
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sbarco della Divisione americana. In seguito alle difficoltà prospettategli , Il generale Taylor, resosi conto dell'impossibilità dell'operazione. alle ore 8dello stesso8 settembre. mandò un messaggio al suo Quartier Genera le con un sunto della situazkme come gli era stata prospettata , Includendovi anche la r.Chiesta daparte ltalianadellacancellazioneprovviSOfiadell'operazlone • Giant 2• 194). Sul mancato aviosbarco. il generale Roatta riferisce che né il Governo né il COmando Supremo Italiano avevano rifiutato il conco,,oo di una Divisione americana. Avevano semplicemente e doverosamente avvertito Il Comando alleato che la situazk>ne era notevolmente diversa da quella sulla quale si basava l'ordine di operazionl relatlvoaquestoconcorsoecheeralndispensabile accordarsi circa nuove possibilità di intervento. Considerazk>nl mouo giuste dal punto di vista dello Stato Maggiore Esercito: ma allorasidovrebbeconcluderechelar.Chiesladi lnterventodella 82"Divisioneerastataunainlziatlvadiscutibileecheilgenerale Castellano avrebbe fatto meglio , prima di Impegnarsi col Comando statunitense. a conslgllarsl col proprio Stato Maggiore circa la data e le modalità dell'avlosbarco. Avrebbe così evitato che Stato Maggiore e Comando Supremo frapponessero poi del seri ostacoliaquestoconcorso, perchérichledereilrinvlodell 'opera zione, con l convogti dellosbarcoprinclpalealleatoormal prosslml alla costa. era praticamente come rifiutarlo 1951 .
Nonostante le insistenze del generale Castellano per conoscere In anticipo la data dell'annunck> delrarmlstizlo, gli alleati si erano sempre rifìulali di risp<>ndere: riesce pertanto diffìcilo
:~;ed=~~é l~e~;:b~e Comando Supremo si fossero fissali E' curioso,si legoenella relazione del DepartmentoftheWar americano, che gll italiani fossero stati col ti di sorpresa dall 'an~~~~~t::~;:~mistlzlo. Essi non se l 'aspettavano lino al giorno Ma come era nata quesla data? Secondo Carboni. la data del 12erastatafornitada Castellano nella riunione®' 1• settem bre. al rientro da Cassibile. Castellano , invece, riferisce che solo il 4 settembre, dopo colazione, il generale Bedell Smith lo aveva presosottobraccloegliavevadetto, presentel 'interprete: •Capisco benissimo/a grande ansia che lei ha di conoscere questi dati (relativi agli sbarchi}, ma purtroppo non posso dirle n,ente: ,unsegretomilitare che devo mantenere, . Poiavevaaggiuntoavocepiùbassa: • ... posso solo dlfle che lo sbarco avverrll entro due settimane, (961 . Il giorno successivo Caslellano scriveva al generale Am·
brosiol97J , • Circa la data non posso dire nulla d; preciso, ma da info,. mazion; confidenz;al, p,esumo che lo sbarco avverrt fra il 10ed 1116settembre, fo1se1t12,
Lo stesso Castellano ha poi giustlhcatoquesta sua affermazione aserendo di aver tratto questo dato. che p<>i aveva trasmesso in formadubl1ativa.dalleconfìdenze del gcnerale6edell Smith edall'accennocheesistevaalriguardonelverbaledffl3lagosto. Dopo aver ricevuto questa comunicazione il giorno 5. Am broeio si era recato da Badoglio e. scrive lo stesso Marescial lo (98). nel riferirgli quanto trasmesso da Castellano. gll aveva confermato che era da ritenere sicura la data del 12 seuembfe. Cosi una data comunicata solo come probabile, e che non aveva alcun fondamento di sicurezza. divenne da quel momento rigorosamente sicura. Tuttavia . questo non puO spiegare come Il Comando Supremo Italiano conoscesse da qualche giorno la data dffl 12 settembre per Il probabile annuncio dell 'armislizio. Secondo Roatta, infatti. nel p0meriggio del giorno 3 il Comando Supremo aveva comunica lo al Capo di Stato Maggiore dell 'Esercnochef991:
-esso sarebbe stato annunciato in data indeterminata non anteriore al 12 settembre; -secondo la richiesta italiana, contemporaneamente a detto annuncio, od immediatamente dopo, gli alleati sarebbero sbarcati nell 'Italia centrale con 6 Divisioni. e per via aerea con altra aliquota di truppe non precisate; -successivamente, sempre stando alla richiesta italiana, altre9 Divisioni sarebberosbarca1e. via mare. su un tratto di litorale indeterminato. Si riteneva. però, che questo tratto sarebbe stato più a nord del precedente, o quanto meno coincidente con li precedente; zioni ~~ :~tendevano precisazk>ni e dettagli circa le opera5 11 li generale Roatta non precisa la tonte di queste Informa zioni; Castellano smentisce la possibilità che esse siano state tornite dal comando Supremo. basandosi su quanto Il generale Rossi ha poi dichiarato nel libro citato: cRoatta. In seguito. ha 1 ~~:r:~!~t: ci!~?:r~~!~~~ :aOi~;:.~~r:ab;:: s~~r:at~e~i:i:e~ Roma , seguite da altre 9, ma non si conosce la fonte precisa di una simile notizia, (100) . Però i l generate Rossi , in questa precisazk>ne. si riferiva 8888nzialmente alla zona ed alla forza degli sbarchlalleati , piùchealladatadellosbarcoequindidetlaproclamazlone dell'armistizio; d'altra parte, fino a prova contraria, non si può pensare che Roatta abbia deliberatamente riferito una cosa non vera , attribuendo al Comando Supremo delle Informazioni che nessuno si era mal sognato di dare. Probabilmente anche questo particolare fa parte della catena d:II c8:!-:n°:~t~~~~~i~•aa d~~!:is=~ mantenere vivo l'eQuivoco la convinzione del Governo e del Comandi italiani di poter persuadere gli alleati a sbarcare In forze (non meno di 15 Divisioni) a nord di Roma ed a proclamare l'armlstizk> solo a sbarchi avvenuti. Non si era però tenuto conto che il tempo stringeva , che la macchina dell'invasione dell'Italia continentale si era già messa In moto e che Il corso delle operazioni non poteva più essere fermato n6 modificato. D'altra parte va ricordato che, dopo la conquista della Sicilia, Eisenhower aveva cercatodlacceler-are l'attacco al continente italiano joperazione c Avalanche • ) ma il suo Stato Maggk>re gli aveva riferito che. per mancanza di
mezzi da sbarco, molti dei quali erano abblsognevoli di riparazioni , l 'operazione non Poteva essere effe'ttuata prima della seconda quindicina di settembre . Questa notizia giunse un p0' deformata a Churchill, che si trovava a Quebec . ed Il Primo Ministro, allarmato, telegrafò subito al Maresciallo Alexander • Il generale Whiteley e, ha dello le date e restensione di " Baytown " (sbarco in Calabria da parte dell'tr Armata britannica} e di "Ava/anche" (sbarco prmc ,pale a Salerno dell'Armata americana del generale Clark} . Ouesto m, ha riempito della più grandepreoccupazioneespero ches,ate mgradodirassicurarmi. Presumendo che I nostri sbarchi abbiano successo e che non saremo battuti nei conseguenti combawmc nt,, non posso comprendere come siano necesari altri due mes, e p,ù per sbar-
care• 11011. Questo intervento di Churchill ebbe il suo effetto ed Eisenhower anticipò lo sbarco a Salerno, già fissato per la seconda quindicina di settembre , atla data del 9 settembre. Per qu~nlo rlguordo lo dota dol 12 settembre, non si può dubitare che la conversazk>ne del giorno 4 con Bedell Smith sia realmente avvenuta nei termini riportati da Castellano. Occorre peròtenerpresentechequesta conversazioneeraavven utaa mezzo di interprete e che qualche csprcsst0n0 del generale americano potrebbe essere stata equivocata. Resta anche da vedere llvalorechepoteva esseredatoaquanto il gcnc raloBedell Smith aveva detto, probabilmente per rispondere. senza svelare segreti, alle Insistenze del generale italiano. attenendosi molto genericamente alla frase contenuta nel verbale del 3 1 agos10 c una o due settimane •. eck>è c entro due settimane• . Tuttavia la comunicazione Inviata da Castellano il 5 setlem bre circa la data presumibile dell 'armis tizio non è sumclente a spiegare perché il Comando Supremo ilaliano sia rimasto fermo sulla data del 12settembre anche dopo che I ricognitori avevano segnalato la presenza dei convogli allea li oel Mediterraneo e ne avevano poi seguito I movimenti Lo sbarco secondario era già avvenuto Il 3 settembre in Calabria. I convogli in navigazione versollTlrrenodovevanodi conseguenza riferirsiaUosbarco prlnclpa le, esi sapevache ques1osarebbeavvenutopocodopo l'annunck> dell'armistlzlo. Riesce perlanto difficile comprendere come mal U Comando Supremo. ancora il giorno 8 mattina. fosse convinto di avere altri 4 .5 giorni disponibili, Quando I convogli alleati stavano entrando nel Tirreno Si trattava di circa 500 ba-
stlmentl, tra navi da carico e navi di scorta. ed anche ignorando illoroprecisoobiettivononeraf)06&ibitepensarechequella massa di navi potesse Incrociare nef Tirreno ancora per tanti giorni(l021.
LagiornatadeH'BHttembre.
L'arrivo a Roma del generale Taylor. nella notte sull 'B set. tembre, aveva tatto cadere ogni dubbio, e l'annuncio che l'armistizio era ormai imminente creò una grande agitazione. Badoglio fece Inviare subito un telegramma a Castellano per Eisenhower, nel quale diceva: , Dati cambiamenti e precipitare siruaz,one non è più possibile accettare armistJZio immediato. dato che cld dimostra che la capitale sarebbe occupata ed Il Governo sopraffatto dai tedeschi N . 15 , operazione "Gis nt 2 " (aviolancio della 82- Divisione ame. ricana) non é più possibile dato che 10 non ho la forza sufficiente pergarant,reae,0p0rti,(103) . Poco dopo, con un secondo telegramma . venne rk:hiesta l'autorizzazk>ne di Inviare ad Algeri , Insieme al generale Taylor. il generale Rossi , Il quale avrebbe dovuto chiarire Il telegramma precedentemente invialo. Disgraziatamente le risposte al due te· legrammi arrivarono a Roma Invertite. Giunse. cioè, alle 14 la rlSp0Staaffermativaalsecondotelegramma e solo alle 17.30. quan-
do il generale Rossi era già partito. quella al primo telegramma Cio aggravò l'equivoco lasciando malauguratamente supporre, In un primo momento. che la proroga dell'armistizk> f088e stata ac. cettata e concessa . Questo equivoco era stato Involontariamente aggravatodaglistessia/leati, i quali, invistadell'annunck>del· l'armistizio. fin dalla sera del 6 settembre avevano mandato due radio a Roma per fissare un eodice convenzionale col quale far conoscere l'imminenza dell'operazione • Avalanche• e del con· seguente annuncio delrarmislizlo. Il generale Carboni. come capo del Servizio Informazioni, doveva essere a conoscenza di questi messaggi, ma, come risultò Poi al processo Carboni · Roana , egli non ne informò nessuno. A questo si deve aggiungere che la stessa BBC , all'ultimo, dimenticò di trasmettere le comunica zk>ni concordate (104) . Il generale Rossi . alle 17,30, parti da Ciampino col generale Taylor, latore di un promemoria da illustrare ad Eisenhower. ROS· si era ancora convinto che il COmando alteato fosse favorevole ad un rinvio dell'armistizio, ma quando giunse a Tunisi venne a sapere con costernazlOne che Eisenhower aveva già annunciato perradiol'armlstlzlo(105) . Alla comunicazione di Badoglio. Eisenhower aveva risposto con un telegramma molto duro e perentorio, nel qua~ era detto che egli avrebbe comunque divulgato l'armistizio alle ore 18,30 e che. se non cl fosse stata una simultanea azk>ne da parte di Badoglio, l'Italia non avrebbe più trovato amici durante la guerra fYds. Appendice C) .
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Il telegramma di Eisenhower fu decifrato a Roma fra le 16.30 e le 18,30. Venne subito tenuta una riunione al Vlminale per di· scutere la situazk>ne; seguì un tumultuoso Consiglio della Corona. nel quale Il Sovrano si dimostrò favorevole a subire le rich ieste. Quando l)Oi. nel corso della stessa seduta , fu riferito che Eisenhower alle 18.30 aveva gìt divulgato per radio l'armistizio con l'Italia (vds. Appendice 0) e che dieci minuti dopo aveva trasmesso in lingua inglese il proclama che U Governo italiano aveva concordato per annunciare a sua volta l'armistizio. venne decisa l'accettazione deU'armisllzio. Badoglio alle 19,15 leggeva all 'EIAR Il proclama che aveva già preparato e che Eisenhower aveva approvato (vds . Appendice El.
Il documento di Quebec • .. aue ripercuakN11.
li •corto armistizio• . consegnato a Lisbona al generale Castellano. riguardava le condizioni di resa delle Forze Armate Italiane. mentre il promemoria allegato (Memorand um di Quebec) , oltreacontenerealcunedisposlzionlparttcolarlrelatlveallaresa stessaelaclausolachelecondizionilndicateavrebberopatuto essere modiftcate in favore dell 'llalia In base a quanto Governo, ~oeForzeArmateavrobbefofattocontroltedeschi, pres<.:rivevaal3"capoyerso: • Il Governo italiano deve impegnars, a proclamare rarnH stiz;o immediatamente dopo il suo annuncio da parte del generale Eisenhower e ad ordinare alle sue Forze Armate ed al po:;'1:;,:;s::~~are da quel momento con gli alleati e di resistere
Il generale Castellano. doPO aver affermato che Churchill aveva mancato di sincerità quando aveva detto a Grandi che, se sifossecreatoinllaliaunostatodlguerracontroitedeschi ... , ... le Nazioni Unite sarebbero state costrette a rendere ,noperante /a malaugurata decisione d1 Casal)lanca, cosi come accadde poi col doeumento di Quebec • (106) . aggiunge poco dopo (pag . 59 de4 libro citato) : • Il Governo ilaliano con una spu,gludicata proposta cercò di sottrarsi. dopo fimpegno sancito con la firma delrarmistizio. alla prima delle due norme. mentre alla seconda. cioè a quella dlreslsterea ; tedeschl. purtropponon fu ottemperato che spora-
dicamente e per qualche giorno. Fu poi la Resistenza a manttt· nere quell'Impegno con 11 valore ben noto• . Ma questo commento non è giusto. né esatto. Il mattino de/1'8 settembre, e solo allora. il Governo italiano. lnseguitoallediChlarazk>nldelgeneraleTaylor. sieraresoconto che da parte alleata l'armistizio sarebbe stato annunciato la sera stessa anziché Il gk>rno 12. come lìno allora. a torto od a ragione, aveva creduto. Non c 'era motivo di pensare ad un anticipo della data, perché ulfieielmente nessuno dogli alleati aveva mal par. lato del gtOrno 12 e l'unico che aveva reso noto questo giorno era stato proprio li generale Castellano. Il fallo che mancassero perquestoannunck>, anzichéalcunigiorni , sotopocopiùdiuna quindicinadlore, cooirepartichesisarebberotrovatlingrave crisipereseguiregliordiniricevull , puòsP'egare, anchese non giustificare, l'infelice frase del telegramma di BadogUo ad Else. nhower • dall cambiamenti e preclpHare situazione non è più possibile accettare armistizio immediato•. Era evidente che que· stoeraunt~tativopercercaredi rlportarel'armlsllzloalladata del 12, che si riteneva precedentemente concordata Anche Castellano ricevette la notizia dell'armlsllzlo dal generale Strong solo al mattino del giorno 8 (107) . rima;i~pr~;},t~~o così prossimo , dice 6g l1 , e per questo ne Ma aggiunge: • Non potevo supporre nemmeno lontanament e che SI tesse non ottemperare agli ,mpegn, prcs, con la firma dclrorml· stlzio, nré potevo ammettere che a Roma non si losse cap,ta l'enorme Importanza del concorso ame,,cano alla difesa della
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1':nt:n::~e'i:,~~~ presi dall' annuncio di Taylor perché convmli che l'armistizio do· vesse essere dichiarato il giorno 12. Non c, pensa, nemmeno un istante. perchré questa data era stata da me comunicata come quale non si doveva far e alcun affidamento• ·
,potesi sulla
Si 6 già detto come era nata questa data del 12 settembre, occorre ora aggiungere che Castellano. come rappresentante del comando Supremo presso Il Ouarlier Generale alleato, doveva esscrealcorrentedellaroalcs1tuazione Italiana ed egli era l 'umco che aveva fornito l'Indicazione circa la data , presunta •
l.ec,nqueNft1m-piùcontrONl'MrMlla~r,trlflli•
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dell'annunck> dell'armistizk>: dl conseguenza egli era anche l'unlco che avrebbe potuto chiarire ai rappresentanti alleatl li tolegramma del Maresciallo Badoglio: non avendolo fatto, o non essendo riuscilo a tarlo, ha finito per avvalorare la convlnzk>ne che a Roma si volesse mancare ai patti. Anchequesto,cie,resto, 6atatalaconseguenzadlungr0880 equiYOCO. Governo e ComandO Supremo erano stati sempre fissi nella k>ro Idea circa l'armlstizlo. il cui annuncio doveva essere dato solo dopo che fossero sbarcate forze alleate suffìcientl a tenere a bada i tedeschi. E' stato un grave errore non aver compreso che gli alleati erano Invece Irremovibili circa l'attuazione delloropianioperativiecie,lecondizk>nidlarmistizk>,edèstrano che Castellano, che conosceva per lo meno le klee degli alleati a questo riguardo, non sia riuscito a convincere Il ComandO Sul)femo. La seconda critica riguarda la mancata, od insufficiente, re sistenza delle unità Italiano alla reazione germanica dopo 1'8settembre: critica. però, ingiusta perché , so 6 vero che, per cause indlpcndenll dalla volontà dol Comandi in sottordine e dal valore delletruppe,citurono,dopor8settembre. ~ticasidlsbandamentoeingeneralounascarsareststenzaallarabbiosaroazk>ne tedesca. si dimentica completamente la situazione nella quale erano venuti a trovarsi Comandi e reparti alla proclamazione del· l'armlslizlo e soprattutto non si liene conto che, poco dopo, a fianco degli alleati combanerono con valore unità dell'Esercito itallano(108) . Nellaprlmafasedeicontattlcongllalh,all,castellanoaveva insistito neU'oHrire la cooperazione dell'Esercito. anche se la &I· tuazk>neinltaliaeratutt 'altrochetavorevoleedeglistessoaveva ~~~ ;0,: ~:P~~=ntato le deftcienze di organici e di armamento 1 1 A parto le truppe per la difesa di Roma e del Lazio (6 OMsk>ni di fanteriaecorazzato.20ivisioni ed 1 Brigata costiore) e le truppe della Corsica e dfflla Sardegna (8 Divisioni di fanleria ,
POI) CNloHano dimontlc• Il taenlick> deill• Oivlalone •Acqui•• Cet• k>N•edllv•tor.~1,11101nvano10cahtt.enon1lonecontode••.,..loroaa e lunga dli... detl'eaot• di Lero, alla quale part.ctparono subito mllle aokl•li lnglffl EgN non t6ene anche conio che fin da 21 Nttembre 1943 et• 1111110 cost1luito M Raogruc,pamento motoriualo {5.000 uomi,.I m. p,NO IIUbko pene adoporanonlguerrar~ondol'ologtodeilcom.ndoattoato. Nett' april• 1M4 .enne c:ostttulto ti Co,po lt•h•no di Uberazk>M Idi ci,ca 24.tlX> unità) che, nel'aulunnodellollteuo anno. ,,._110at11ui10 da 8Gruppi di com-
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5 Divisioni e2 Brigale cosllere. 1 Raggruppamento) , erano dispo. nibili nel territorio metropoUlano le truppe della 5"", 7.., ~ Armata e quelle delle Difese Territoriali di Milano e di Bologna, per un totaledi230ivisionl.dellequall , per0, 9eranocosliere(2Div1stoni dlslocatesuUecostedella Toscana . 1 Divisione. oltre ad 1 Brigata, sullecostedeUaCampania,2 Divislonl , oltread1 Brigata. sulle coste delle Pugile. 4 Divisioni sulle coste della Calabria) e 9eranoinricostituzk>ne(109). Restavano cosi escluse sempre le truppe del Lazio e quelle dellaCorsica - Sardegna , solo5Divisioniefftclentl. dellequall: 2 erano schierate a protezk>ne della piazza di La Spezia (1101 , doveerallgrossodellanostrasquadranavalc,2eranodiskx:ate nell'Italia meridionale (Pugile e Calabria) {111) . 1 era disloca la a ~ : , ~ :,~:~et~~a;:s:;::~to (1121 , - la 4· Armata (Provenzal con: 2 Divisioni di fanteria, 1 Divisione celere e 3 Division i costiere; - la 2- Armala ISk)venial con: 7 Divisioni di fanteria : 1 Divisione celere; 2 Raggruppamenti ; 1 Reggimento bersaglieri e 2 Brigate costiere; - le Grandi Unità dipendenti dal Comando Supremo: 22 Divisk>nl e 2 Brigate costiere
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avev~ !~c=~it~·~ d~i : i : · i i~ Armata dalla Provenza e tre Divisioni dalla Slovenia. Dopo questo convegno. lo Stato Maggioro dell'Esercito avova proso alc uni provvedimenti : - Il corpo d 'Arma1·a Alto Adige era stato rinforzato con le Divisioni alpine e Cuneense , e • Tridentina, (provenienti dal Piemonte e dal Veneto) ; - il XVI Corpo d 'Armata . con le Divisioni , Rovtgo , e e Alpi Graie, , era stato destinato a presidia re la piaua marittima di La Spezia; - era stata avviata a Roma la Divis ione corazzala e Ariete, {dalla Lombard ia) e predisposta l'affluenza, sempre a Roma, della Divisione e Re , (provenlenle dalla Croazia ed in parte anl109)0ues!eGrenctl Unili, tn granp.t1lttlH<wttnHtfl1I dati• Rll68ia, avevano eftetr · moHot· e mancavano ' n gran parie dele af11glierie • dei 71 di l fiMlC>OflO Clrtque HM erano tnuionate per esigenze di ord·ne pubbltCG IIIO)Eritf'IO laDivlsione1Hovlgo,elaD1viaione1 AlplGra19, 111 11 erano la Oiviatone •Piceno• e la DMsfone 1 Man1ova,. 1112)Eral a 01V1Siono •legnano,
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N lllmane p4ù contrcwe<N dell• gue,r• d'Ira/i•
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cora nei campi contumaclali del Veneto) . della Divisione • lupi di Toscana • (proveniente dalla Francia) e 0011'8" bersaglieri motorizzato (che aveva gli raggiunto Torino dalla Francia) ; - laDtvlslone•Pllsteria• , deslinatalnCalabrla, erastata fermata al confine Italo - francese ; - la Divisione • legnano• era stata avviata a Taranto a dltesadel1abasenavakl. Tuili questi movimenti erano stati solo parzialmente attuali alla data deW8 settembre (113) . Contro le fone italiane del territorio metropolitano I tedeschi disponevano: - nell'Italia del nord (Rommel) : 8 Divisioni di fanteria e corazzate, 1 Brigata da montagna, oltre ad un'altra Divisione In corso di affluenza; - nell'Italia centro - meridionale (Kesselrlng) : 8 Divisioni , delle quali 8 dislocal e nell'Italia mertdionale e 2. rlnfon:ate. dtSlocate nelLazi011141. Le fon:e italiane per numero e dislocazione (oltre che per armamento! ai trovavano In una situazione di Inferiorità rispetto a quelle germaniche. Governo e COmando Supremo erano perfettamente consci di questa situazione e non avevano mancato di prospettarla agli alleati , tramite Il generale Castellano (115) Per quanto riguarda gli ordini pervenuti alle nostre Grandi Unità, dopo Quelli verbali del 29 luglio e l 'ordine • 111 C.T. • del 10agosto diretto a tutti i COmandi di Grande Unità, ad eccezione di quelli dipendenti direttamente dal Comando Supremo del quali sl è già parlato, circa 15 giorni dopo Il oenerale Ambr06io aveva
l113JTulti ldetlton01t• lidMunll dallibfodelg,aner• Ton.eito,Sot·
tomtwe 19C3• C11 41Secondo ..1,.fontl, .. tone ledeed'lelntt .. ì•ammont11vano•l1DI· ¼½· 6 lan ter,a. 5 1•11letl• COfazata, 4 COl'UJ.•l• •Z paracacluuau 11151 1nb--.aaucc:eM1w dtchla,azlonld1exgeMr.. itedndli rhult• t'ebbe che I• tona dette Grandi Unll l germaniche in ltall• •• motlo ridon a A oar1• H la1to Che Mmbt• 111rano che q uesto importanl• etemenlo non al• ttato riteYato avi l'l'IOfflenlo dal noa tro ServiDO lnto,madonl e COl'l'MJl'lic.llo ..lo S1at0 Ma,ggk>re detl'C.orclto, oceotre riootdarechequeata prectnzlone,at•t• f•tt• ctopo I• (IUltffa. quancto I ledeacfM ave.ano Inter.... • •otlotinure lii 8
r=1~~~~~~~~~~== cÈ~ :ror-"' ;.''::, ~Mod:'8qt!:~,:W nonoa1an.... g,ancs. auperiOrit• alleati,
suggerito a Badogho di impartire ordini precisi per chiarire il contegno da tenere. ma Il Maresciallo non aveva accettato. preoccupato ffiamente della necessità di mantenere il segreto. Tuttavia , Il gk>rno 26. Ambrosio aveva ordinato a Roatta di preparare altre direttive, che furono f>O' diramate ~la notte fra Il 1 ed il 2 settembre(• Memoria 44 • I ma non Inviate alle Grandi Unità dipendenti dal Comando Supremo (116) . Prevalendo sempre il timore che i tedeschi venissero a conoscenza di qualche cosa , la • Memoria • tu portata a mano presso I Comandi interessati, I cui comandanti furono autorizzati a prendere qualche appunto e dovettero poi restlluire al latore la c~a firmata per presa Mentre l'Ordine • 111 C.T. • parlava di reazione ad una aggr888ione di forze non nazlonall (forse nella aperanza che I tedeschl,senef08&erovenull a conoscenza . avrebbero potuto pensare che la reazione era diretta contro gli anglo - americani} . la •Memoria 44, specificava alcuni compili partic~ari assegnati alle Grandi Unità. Ouesli compiti dovevano essere eseguiti o su ordino dello Stato Maggiore dell'Csercito o di Iniziativa del comandanti qualora l 'ordine delk> Stato Maggiore deU'Eaercllo non f06Seglunto In tempo. I compili erano in gran parte di carattere offensivo, ma. per non attirare rattenuone dei tedeschi, le unità doveuero conservare la loro normale dislocazk:>ne. mantenendo le truppe frazionate. 116 setlembre. il oenerale Ambroslo aveva latto pervenire al tre Capi di Stato Maogk>re di Fona Armata il • Promemoria n. 1 •: in base a tale promemoria , k> Stato Maggiore dell'Esercito aveva compilato la I Memoria 45 • , giunta ai Comandi dipendenti entro Il gk>rno 7, Si trattava di una conferma della precedente 1 Me. moria44»conalcunediapoelzk>niperl"az1oncinconcorsocon la Marina e l"Aviazlone. ma non c 'era ancora nulla di esecutivo o almeno di orientativo sulla data probabile o partlro dalla quale I Comandi avrebbero dovuto tenersi pronti ad agire. Contemporaneamente, lo Stato Maggu>fe Generale compi· lava il • Promen,o,la n. 2, . con le stesse Indicazioni, destinato al Comandi diretlamente dipendenti. ma questo promemoria , di· sgraziatamente, giunse Wtanto ad Atene (COmando 11& Armata) ilgiorno7,percMlgliurficlaUcheavrebberodovutoportarloal Comando Gruppo Armate Est (Albania) od al Comando dell'Egeo :;,i~:.ero In tempo a partire pnma della dichiarazione detrar-
Alla Commissione d'inchiesta. Il generale Ambrosio si glustiftcò di non aver diramato In lempo disposizioni alle Grandi Unità dipendenti dal Comando Supremo perch6 .. e .. . sokJ in seguito al Cons,glio della Corona dei pomer,ggio del giorno B fu dociso di rlspetrare o meno l'armlstmo, edil Maresciallo Badoglio al recò all'EIAR per diramare rannuncio . Pertanto non pr,ma d, aflora potevano essere date d1sposwoni
precise ,. Alle 2.30 d~ 9 settembre. il Comando Supremo, dOpo aver constatato (con molto ritardo) che Il • Promemoria n. 2 , non era giunto al Comando Gruppo Armate Est n6 al Comando dell 'Egeo (per un complesso di 14 Divisioni) , inviò al Comandi dipendenti un lungo telegramma citrato nel quale. dopo aver riportato gli ordini principali del « Promemoria n. 2 ,. confermava il comunicato Badoglio. Ma anche questo ordine, In realtà un po' sibillino perché al poteva ormai uscire dall'equivoco, arrivò troppo tardi . quandocl<M!lmolteunltA, all'albadelglomo9.attaccatedalrepar"li motorizzati tedeschi. ebbondentcmcnto appoggiati dagli Stukas. erano già state travolte di sorpresa o stavano difendendosi disperatamente. In Italia. nonoetante la ,Memoria 45•. giunta a desllnadone Il 7 settembre. I vari Comandi , per mancanza di successivi ordini esecutivi. 11 trovarono all'ultimo momento nella nocessità di agire di iniziativa: perallro il contenuto del proclama Badoglio. che prescrivevasolodireagiread •eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza• . creò indecisk>nl che ebbero tragiche conseguenze. Va anche rkx>rda10 che nel pomeriggio detl'B settembre al· cune Intercettazioni da parte degli ufhcl Informazioni avevano creatone1Cornandìmoltalncertezza . Alle17,45erastato intercettato un dispaccio Reuler sul concluso armistizio da parte dell'Italia, subtto smentito dal Ministero. Alle 18.30 analoga comunlcazlone era stata diffusa da radio Algeri. smentita a sua volta da Londra; poco dopo, la stessa intOf'mazione veniva confe,mata da Londra e da Washington. Erano coaì cominciate a giungere a Roma richieste urgenti di chiarimenti. che si erano pcM intrecciate con l'annuncio uftk:lale del proclama Badoglio. tanto che Roatta . nella notte. fece trasmettere a tutti I Comandi dipendenti l'ordinedlreaoireconlaforzaadogniviolenzatedesca. Ma non si usciva ancora dall 'equivoco perché questi ordini erano sempre una conferma del proclama Badoglio ed erano comunque tardivi perché ~ti reparti più staccatl non tecero neppure m tempo a rk:evere disposizioni prima dì essere attaccali
dalle truppe tedesche che avevano anch 'esse udito il proclama Badoglioedavevanogltricevutol'ordineesoculivodiattacco, da temPo predisposto.
Lodlopoolzlorlldoporto~. Il concentramento di navi nel Medilerraneo prima de'l 'OJ>e· razk>ne •Avalanche• era alato attenlamonto seguito anche dai tedeschi. Poiché Il Comando Supremo germanico non conside. ravapiùperkx>k>sollnorddell'llaliaperunosbarcoalleato,vennero indicate come probabili zone di sbarco la Sardegna , la zona Nap0U - Salerno e l'area di Roma , speclalmcnto in relazione ad una probabile e prevista defezk>ne dell 'Italia. Keaselrlng propendeva per uno sbarco a Salerno, ma contemp0raneamente aveva una grande preoccupazione per la Puglia, utilizzabile come trampolino di lancio per I Balcani. Indipendentemente, però, dalle k1ee di Kesselring , il 30 di "{)08to il Comando Supremo germanico aveva emanato nUOYe direttive, modificando In parte gli ordini iniziali det ptano di occupazione dell'llalia. I tedeschi. In caso di coOasso detl'ltalla, avevano il compUo di disarmare con rapidltA le forze Italiane; Kessetring, contrastando l'avanzata alleata , doveva ripiegare verso Roma . mentre Rommel avrebbe occupato i passi appenninici ed lportidell'l1aliasettentrionale. Il 3 settembre, con lo sbarco dell'8· Armata britannica In Calabria, le lntenztOOi alleate si erano In parte chiarite e, in base alle istruzioni dell'Oberkommando der Wehrmacht (0.K.W.), Kesselrlng aveva ordinalo alla 1~ Armata di ripiegare dal sud. ritardando ravanzata degll lnglesl. Mentre avvenivano queste operazioni, Il 7 settembre Hitler aveva deciso di rompere gli indugi mandando un ultimatum al Governo Italiano per far accogliere tutte le richieste tedesche. Tali richieste non erano nuove, ma prima di allora Governo e
~::tr::
~~::":s:v:t:sc:!~~ere evasivi rifiutando di
HitlerordinOall 'O.K.W.dl preparareundocumentocheavreb· be firmato il giorno 9 settembre. Esso doveva comprendere: completa libertà di movimenti delle truppe tcdcscho; ritiro delle truppe italiane dai contini della Germania e sottomissk>ne delle truppe della valle padana al gruppo dì Armate di Romm~ ; creazione di unfortefronteltallano~audltalia. dietrollquale la 10-Armata germanica avrebbe potuto guadagnare libertà di manovra per contrattaccare; comando comune Italo - tedesco le cio6 tedescol
di tutte le Forze Armate. In caso di rifìuto it·a llano, la Germania avrebbe fatto lutti I passi necessari per garantire la sicurezza delleproprletruppe(117). Mancò pof alla Germania il tempo di mandare l'ultlmatum; ma se l'armistizio non f068esta1op,oclama1ol 'Bsettembre, 1'1talla si sarebbe ugualmente trovata alla mercé dei tedeschi.
Dal 25 luglio all'B settembre. In quasi un mese e mezzo. si era perso del tempo prezioso nella illusk>ne di poter convincere glialleatiafornlreunsostanzlaleaiutoperpoterslstaccaredal· la Germania e di concordare la data e le modalil'l11 dell 'armistizio. L'B settembre aveva così colto tutti di sorpresa ed lmpre· parati. cE' da escludere - scrl\'e Roatta (118) - che gli alleati possano averci promesso di non annunciare ra,mlstizio prima di una determi nata data ed assicurato che a11rebbero operato comR da noi richiesto e proposto. e che poi si siano discostati da tale promessa ed assicurazione improvvisamente e senza a11111Htirci . . . Ma poiché il Comando Supremo, il 3 settembre. ed ancora il 6. riteneva che rarmistizio non sarebbe stato annunciato prima del 12 settembre ed attende11a dettagli circa Il conco,so di 15 ();11/. sioni alleate. oltre a quella ·airborne", e poiché è da escludere che detto Comando Supremo si sia Inventato queste cose, non rimane che dedurre chsdurante le trattative, e nella faseconclu· slva. slè 11erir,cato ungra11issimo equi11oco che ha poi a11utoper no, /e più funeste conseguenze • . Eppure il Comando Supremo aveva ritenuto fìno all'ultimo di poter modifk:are i piani alleati. Alla sera del 6 settembre era partitoungruppodilavorodi11uffìcialichedovevaraogiungere il generale castellano in Sicilia. Essi avevano avuto lstruzk>nl per cercare di far modificare I .,.ani ed erano latori di ak:une prOPo· sta: modifica del testo dell'annuncio di Badoglio circa l'armlsllzlo; propostadifarconcentrarelaflottaitalianalnSardeonaanzlché a Malta: richiesta del massimo sostegno aereo sui campi di aviazione di Roma subito dopo l'annuncio dell 'armistizio; attuazione dell'operazione c Giant 2t due giorni dopo lo sbarco principale anziché contemporaneamente (119) .
m~: =:~': .
1':.o~~1LU S A )· cCommand dociS1onl• . pag. 238
11111omcool 1heCh;et ot mm1,rv h111orv (USAI . op. eh . pag 494.
Per quanto riguarda gli ultimi Interventi dffl COmando Su· premo (giorni 7 e 8 settembre) per far presente la necessiti di non affrettare I tempi, e per quanto si riferisce al fatto che gli alleati non avevano tenuto contodegtl ultimi appelli degli italiani. « ••• anche un profano - conclude il generale Roatta nel libro gii citato - comprende come operazioni di questa natura non possano essere modificate o nmandate alrultimo momento • Eisenhower riferisce (120) • Gli italiani desideravano freneticamente di arrendersi. Però essi volevano tarlo solo con rassicurazione che, contemparaneamente alla resa , sbarcasse sul continente una forza alleata cosi imponente da garantire al Governo ed alla città di Roma una completa protezione. Conseguentemente essi cercavano di ottenere particolari dei nostri piani che noi non potevamo nvelare poichl non si poteva escluderB la possibilità di slealtb• .
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ttta dU· ferente da quella immaginata a Roma al momento della sua partenza. Egli ed Amb,osio avevano creduto che r1talìa fosse ancora in grado di contrattare ... Essi avevano pensato che Inglesi edamericaniavrebberoaccolto laproposra che l'Italia cambiasse bandiera ... Gli alleati invece s, aspettavano che l'Italia facesse un vigoroso sforzo per assicurare 1/ successo dell'mvas,one o almeno del lancio della 82" Div,s,one. ma 1/ Comando italiano continuava ad essere più interessato ad aiuti da parte degli alleati che ad aiut·are gli alleati stessi a combattcro i tedeschi• (121) .
li grave equivoco sulla datadell'armistizloèstatocronofogicamente l'ultimo. ed il più grave. della serie. Esso à forse di· peso dal malinteso sul quale erano stati Impostati fin dall'Inizio i contattlperfarcessareleostilità. Ucolpcdistatodel251uglio significava che l'Italia voleva tagliare I ponti con la Germania ed era desiderosa di uscire dalla guerra. C'è sta ta sicuramente. da parte degli alleati. molta incomprensione e mancanza di psico· logla. Laresa lncondizkmataerastatadatempodeclsaperl'ltal ia fasclsta:però,dopoi125 1uglio, nonsleracapltochel'ltaliaera 1 0 8 ~~: ;n::a t:: ve~~ese~~~~n~ ~~1 mi~t::!c~~::t~':,~ glioedellaslncerltidelnuovoGoverno
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11201 Eisenhower: , crusode I" Europe, , pag 184 11211 OIOc• ol the Chlal of militar, h!SIOfY IU.S.A.I , op c ii .. pag 490
Se c'è stata Incomprensione da parte degli alleali; era tuttavia Ingenuo pensare che l'Italia Potesse presentarsi al vincitore con la mano t·esa per dire semplicemente che voleva cambiare bandiera e che richiedeva contemporaneamente un massiccio aiuto per potersi staccare dalla Germania. Gli alleati avevano avuto di fronte per tre anni un' Italia nemica che aveva dato loro del filo da tOt"cere, e questa Italia era alla fine stremata . sfiduciataedeskterosadi pace. Non si può quindi far colpa agli alleati se. anziché accetl'are le nostre proposte, sono rimasti freddi e scettici.Oualigaranziep0tevanodarelepropostefaltedainoetrl del8Q8ti quando queste erano vincolate. a loro volta. alla garanzia che gli alleati, prima di dichiarare l'armistizio, sbarcassero in vicino a Roma per sostenere l'Italia e tenere a bada
:~::c~lto
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09 s1nc!::t;::8:om":,:;e~v,:;.:~:~a~:11~ ~~':n~s~~:~: lui preparata mentre era ancore in corso la campagna di Sicilia. e che servì Poi di base perii tcorto armistizio,, egli non prevedeva una attiva cooperazlonedttllts lfuppe ltc11ic1,M.1 s,ttrch6 ... c ... nonpensavacheg/iitallaniavrebberopotutoevoluto voltarsi definitivamente contro I tedeschi. lo,o primitivi a/leati, (122) . Ha forse contribuito a creare il malinteso anche il modo Incerto col quale sono stati organizzati e condotti i primi contatti con le autorità alleate ed il fallo che questi contatti vennero presi da due differenti rappresentanti militari che non avevano avuto una chiara direttiva ed il secondo del quali non sapeva neppure cosaavevadettoeconclusollsuopredecessore. Come sempre succede. si è pot cercato di Individuare Il responsabile Od I responsabili di quanto è avvenuto, dimenticando che 1'8settembre è stato la conseguenza di tutta la precedente azione palifica male lmf)OStata. nella persuasione che gli alleati avrebbero agito come desiderato e suggerito dal nostro Governo e che fosse sufficiente emanare al Comandi dipendenti qualche ordlneclrcallcontegnodatenereversoltedeschi , senzapreoccuparsi se i reparti erano nelle migliori condizk>ni, come for?a. armamento e dislocazk>ne. per eseguirli. Lo Stato Maggiore dell'Esercito aveva fatto molto. ma per motivi di segretezza non aveva potuto modificare la dlslocazlone di molti reparti. né avvertire In tempo almeno I Comandi più elevati di quanto stava accadendo.
I critici. che con molta leggereua danno addosso agli Stati Magglorledall'Esercitoinparticolare, odaquellapartedell'Esercito che ha reagito scarsamente alla rapida, dura ed Implacabile reazk>neda parte del tedeschi , dimenticano che solo dopo le 19 1 8 i!o. ~tt~=~tl~a~~~::a~a:::: aevs=u,1:~oa~~~~~eca8;:~: tere difensivo e. come tale. aveva messo in imbarauo i COmandi in sottordine I quall avevano già ricevuto gli ordini (non esecutivi) delle • Memorie44e45• . che avevano però un carattere offensivo. Essi dimenticano soprattutto che le varie Memorie distribuite avrebbero avuto bisogno di una adeguata preparazione psicologica presso I reparti. preparazk>ne che è invece mancata perché tutta la questione dell'armlstlzio era stata condotta con unaeccesslvaseoretezzaperlapreoccupazlonecheltedeschi potesserovenireaconoscenzadiqualchecosa. Nonsièanche pensato che l'annuncio ufficiale ed Improvviso dell 'annislizio significava per il sofdato (qualunque soldato. di qualunque Nazlone) una cosa sola : •la guerra è finila , . Essi non tengono presenLt,, inllne, che I tedeschi tin dal pomeriggio del giorno 8. alle prime intercetlazionl di radio Londra . avevano avuto dal generale Jodl la parola d'ordine , Asse, e tutti i Comandi avevano dato
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Il Morrison cosi conclude il resoconto di questa fase della
guerraf123): « Durante i negoziati d, pace gl, a/loatl , ignorando l'amore della contrattazione 9d ,1 sentimento d'onoro (dogi, italiani/. si aspettavano che rttafla si mettesse in ginocchio recitando '"mea culpa ". Ciascuna delle parti. in ,ealtA. desiderava la stessa cosa. non una semplice resa od Imbronciata neutralitll, ma un' attiva alleanza contro la German,a. Però essi trovavano quasi impossibile mettersi d'accordo su questo, perchtJ ciascuno e,a vittima della propria propaganda. Il Presidente americano ed Il Primo Ministro ingleS9 avevano adottato lo slogan della resa incondìz,onata e temevano le passibili conseguenze di qualche concessione 8d un membro dell'Asse. Badoglio. a sua volta. aveva cosi di frequente tatto rimbombare il suo " la guerra continua con rinnovato vigore '" che gli alleati, quando 6flli ollrl di passare dal loro lato, sospettarono che es& , e non la Germania, potessero essere levlttlmediundoppiogioco, .
Le conct· di arm·s11z· non contemplano r ...1111enza allln cten·11a+1a nelcomballftfeltla~,•neUaquelelecon<f~Wlaarannomodlf· cate inlavoreòell'1taliad1ponòoràdall'ont1tàdofl'appo,todatodalGowemo edatpc)p060iutHanoalleNazk>n1Un1tocontroleGermaniadur.,,,e11res10
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naore 1rNfflN90affeau1orità locali senza ctie 1 todfl8chl k>sappiano;
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8. non a l dOYrà permettere ai ledHchi dl prendere in mano le difese coatiere lt.,iane· 7 predispone piani perche al momento 0PC)Ortuno le unità italiane nei Balcanlposaanomarcia,.veraolacoa1a.d0Yepotrennoessero1raspor1a10 in1taliadalleNazionlUnt10.
___ L• -'---ouo_,,._d, 1/beraz,ono. Scritti nel frert1ertn1le
DIREnlVE DEL MARESCiALLO BADOGLIO AL GENERALE CASTELLANO
1. R·torlrslall'appunto. 2. Per non essero sopr111ta111 pr"ma che gU Inglesi possano lar sentire la loro azione 1'101 non possiamo d"ctfarare acoellazJOne armisl" lo se non 1 aba,chl
avvenull dl almeno 15~i¼f, la maggtor parte delle qual" fr11
,•1avecch"aelaSpez·a. 3. pon,amometteread·~ ~ i soguontlcampld· a ·az: 4. La flotta va alla Maddaktna: sapere l'epoca preaa'a poco allo scopo d" prepara r ·
5. Pro1ezioneòe1Vall<*IO 6. ReslanoaRoma 'IRe. ·1prc·peered'tarto, laReg+na, ·1GoYerno. Hcorpod' plomallco 7. Ouesllone prigionieri
Punto pnmo lnter,do uaemenere alla radfO l'acc.naz~ dell' armlstizi all'Ofa Indie.la S. Ytw o qualst• parte delle Yoatre Forze Armalo manc:tte di coopen,e comt precedftnlemente concontatolo lerò pubbtic.re In tu110 i4monOol deUaglidiqueatoaNare ••• Pun10NJ,COndolononecc:e11ollYoatromeu.ltQQk>dlquest1mallln1 poa1tcipando l' anTtistlno I Yoa1ro rappr9Nnlltlle eccrechtalo harmalo un accordoconrneelasolaspetanz.adelrN a6toga11aff1Yo&1ra a quea10 accordo ... Punlo teno. I piant 90f'IO slali 1am nena ~ che Ytw agi,,.te lnbuon1fedeenotsiemop,onli1portar9..,an1ileoperazlonlmiltt.-lM.1
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MESSAGGIO RADIO DI EISENHOWER ALU 0ft 11,liO DE.LL'IIETTEllll8RE
Il Goo,,emo italiano, ~ u t a l'mpoas,blfli dj con1lnu.re la imp-,1 lotta con1rol1s,o,,erctKan1epoteru:1wver~1. nelrlnlentodirltlp,lf"mlaniullerlon e piugravi danni atla n&1.1one. ha chieslo un arm.Slll:M> ai generale ErMnhow9r,
1~!.:;:u:n::.ze~-:!: ~:1:-nO::·! ,=~.=~ :i~:' ricanedeveCOMatedapa,tedel\efOf'Zeltatianeinogn,1uogo. E... perO 1
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Laguer,adilll»ratlone · Scriwnelt,enlenn•f•
Ame: ,Guerr111egtt1talnll ..ia•. Baòogtlo: •L'llaltanotlaaoconctaguerramondiale, BMio: •Missione segreta - Tangeri , ~ l o 1943• Carboni: 1Piùcheff~·ca.1ellano: •Come lirmal rarmlstizk> di Cnaibde,
CN1ellano. 1Laguerracon1inua• C.teHano: •Roma kaput•. Chutchill: •Theaecondworldwar,.YOI. IY e Y Oark· • RiKhiO ~ a l o ,
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LE FORZE ARMATE NEUA LOTTA PER LA LIBERAZIONE
Nelle celebrazk>ni che hanno luogo quest'anno in tutta Italia , siponeaglustotlt<Molarlevocazionedell'<>perasvoltadalleForze Armate nella lotta per la Liberazione. Non c 'è infatti un sok> m<>· mentoeunsok>aspeltodiessa ovenonalanostatipresentl .col toro apporto insostituibile, unità delle FOt"l:e Armate, uomini deUe Forze Armate o da esse provenienti. Non fu una presenza tar. diva. sporadica ed episodica, ma Immediata. cos1ante e operante. una preisenn1 consapevole, che si Ispirava agli ideali det Primo Risorgimento. una presenza devota agli Interessi del Paese e perciò portata ovunque, semplicemente. come un normale dovere. li riesame di quegli eventi-che li tempoelesuepuntuali scadenze ripr<>pongono periodicamente. con le manifestazioni celebrative - conformerà che le Forze Armate possono a buon ~:=~z=,.-e considerate tra I protagonisti ~la lotta per la
tutta~i': d~1
=:: t~:~i ~:11:~':1:he~td1~~=n:~:·!!..rr:~~~:
hanno segnato l'arduoecruentocammlnodelle unità delle Forze Armate e dei loro uomini verso la vivtda luce della libertà . Quali sono dunque tali tatti e quale la loro portata? Possiamo riunlr11 In quattro attlvilà di base: - reazioni opposte dalle Forze Armate alle Intimazioni e aggressioni tedesche subito dopo la proclamazione dell'armisti zio, nel territorio metropolitano e all'estero; - partecipazione di unità deHe Forze Armate alla gue,ra In Italia. a fianco delle Armate alleate operanti sul suolo della Penlsola. eimpiegodiunitàausiliarieltallaneafavoredeglianglo amerlcanl;
- partocipazk>ne alle azioni della resistenza Italiana con le formazioni partigiane; - resistenza degli internati mllltarl nei campi tedeschi di prigionia .
Ugu.1,edfl1Mfu,one . 5c,1111na11,entMt1ele
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Nell'attività operativa delle unitili regolari ed In quella delle formazionlpar1igiane, vainserltapoi lasllenzk>&aepococono. scluta , ma non per questo meno Importante. azJone dffllo Stato ~t!t~~~r;.eGenerale llallano per k) sviluppo del movlmenlo di
Saranno ora lndk:ati. in un riassunto certamente incompteto, caratteristiche, svolgimento e portate di ciascuno di tali avvenimenti. I fatti qui narrali, i luoghi, le date e le cifre che saranno citatlcoet11uiscono,purnellalorospcgllaetencazlone. argomen. todi meditazione su uno del periodi più gravi dell'esistenza della Nazk>ne e dietro I quali si cela il sacrificio fisico e il tormento spirituale e morale di centina ia di migliaia di ilallanl
Reazioni oppoete daNe Forze Armate ... lntlmnionl • aggreuk>nl
cieli-hl. L'annunziotJelconc1usoarmistiz10congllat1eali.diffuso dalla radio la sera dell'8 setlembre 1943, trovò l 'Italia e le sue Forze Armate nella seguente procarla siluazk>ne: - Sicilia e Calabr,a mcndionalo occupate dagli anglo amerk;anl; - restante parte della Pon,sola pra11camente occupata e controllata dai tedeschi I quali. attua ndo un ~ano proordlnato. avevano dislocato In Italia Ingenti forze. la maggk>r parte dolle quali attlulte subito dopo gli eventi dc4 25 lugho Comptessivamente, la sera dell'8settembre erano presenli, datle Alpt sino alla lmea del fron te presidiata dagli alleati dal Tirreno all 'Adriatico lungo Il Garlgliano a Il Sangro. 17 C>Msk>nl tedesche - di cui 6 di fanteria , 9 corazzate e motocorazzate, 2 di paracadutisti 1 Brigata da montagna ed un considcrevO,e numero di unità non indivislonate, ma presenti ovunque : un'allraOivlsk>neera Incorso di affluenza. Con tall forze I tedeschi avevano raggiunto lo scopo dl controllaretuttl l puntivitalidffllaPeniffla, dilncapsutare le forze Italiane, di frammischiarsi ad esse, di controllare le centrali di col legamento. le ferrov ie. I ponti , i nodi stradali ptù Importanti edi tenersi in misura di sorvegliare da vtelnol'atteggiamento del Governo ed ogni movimento delle Forze Armate: - l 'Esercllodislocato,conla magglorpartedelleaue lorze effìclenli, nel teatri operativi esterni (Provenza. Slovenia, Croazia , Dalmazia, Erzegovina. Montenegro. Albania. Grecia, Egeot e perciò non immediatamente recuperabile per la difesa del terrltork>
Le Fou e .-,m• tenoll• IOtl•per I• l1ber•z,one
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nazionale. LeunitàdiSIOCateinpatriasttrovavanonellepegglorl condizionlperattrontaree808tenereunavatidaresistenzacoordinata e prolungata , perché nella maggior parte prive di mobilità. perché d isseminate sulla fascia costiera o Impegnale in compiti ~: : : ~ 8t~r~:::1:r:.e 1: 1~~:v::~n~0~~~~~~loa~::~:~I~~ certo adeguato a sostenerel'urtodellemobllisslme e potenti forze corauate e meccanluate tedesche; - Msr,na e Aeronautica disk>cate un po' dovunque, in relazione ai compiti operativi del momento. In una tale situazione cadde. improvviso, l'annunzio dell'armislizk>. Sugli avvenimenti che ne seguirono si è parlato, discusso e scritto moUlssimo, spesso con argomentazioni valide, con obiettlvltà e sorenità ; sovente si sono Invece esasperati , con passk>nali accenti , i fatti meno edificanti che in quei frangenli non poterono certo mancare, proclamando che l'armlstizlo aveva provocato Il completo dissolvimento delle Forze Armate. Non fu cosi. Prima di tutto perché. dalla sera dell 'B alla fine di settembre, un gran numero di unità reagl combattendo agli attacchi proditoriamente sferrali dai tedeschi ; In secondo luogo perché se le Forze Armate si fossero dissolte non avrebbero poi preso parte alla Guerra di Liberazione. Il che avvenne non con unità di nuova formazione, ma con I vecchi tradizionali reparti formati per lo più da soldati di leva Perplessldifronteagllordlnl.lnrltardoediincertalnterpretazione. anche in conseguenza dell'orientamento governativo di non attaccare per primi , alcuni Comandi di Grande Unità. nel gk>rniseguentiall'armistizk>, furonopostlda l tedeschi-principalmente con l'Inganno e, In minor misura. con la forza - nella lmpol!Sibilità di esercitare la lor·o azione: di qui Il disorientamento del reparti sottoposti ; moW Cc:lrpl e reparti furono sciolti dagli stessi comandanti per salvare gli uomini dalla cattura : qualche unità circondata di sorpresa dovette arrendersi per risparmiare alle popolazioni civlll le rappresaglie minacciate dall'attaccanle; qualche altra , bisogna dirlo, si sbandò completamente a causa del generale smarrimento, In una crisi di rilassamento morale e di annebbiamento ~ sentimenti mlglk>fi; In molti casi prevalsero invece. nel deporre le armi. la preoccupazione e Il proposito di ::!~'::°h~~rdare le città , gli abitati , I monumenti , le tradizioni Ma una valida e fierissima reazione agli attacchi dei tedeschi ci fu e si ma nifeslò in molli reparti . SI trat1ò di combattimenti
bgue,ra di hbora:uon• . Scnm ,,.,t,enrennM
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episodicleiWatl , assuntiquasidappertuttodìlniziativa.aiquali venne perctò a mancare l'indispensabile coordinamento dall'alto. Fu una lotta improvvisa e stegata , condotta da uomini decisi. anche se In un primo momento Increduli e disorientati su quanto stava accadendo, controunesercitocheponeva In atto.con ma no di ferro. un preciso piano di catlura e disarmo delle forze opposte e dove tutti. dal comandante In cap0 sino all'ultimo so,. dato. eranoconsapevoll. perch6 adeguatamente istruiti In precedenza. del compito da svotgere e degli SC0PI da raggiungere Sulle reazioni ed I combattimenti, provocati dalle intimazioni e aggressioni del tedeschi subito dopo l'annunzk> dell'armistizt0, non si conosce ancora tutto. Combattimenti contro I tedeschi attaccanti ebbero comunque luogo in tutte le regioni d·1talia ed :a~~t~~ oltre confine ove erano a contatto uniti Italiane e ger-
Dei tanti episodi verificatisi sul suolo delfa Pen,sola si citano sok> alcuni tra quelli noli e d i maggior rlhevo. Essi si manlfesta rono in parUcolare ; -In LJgu11a, 0'18 uniti dell'Esercilo PoSle a difesa della piazza marittima di La Spezia. consentirono alla Squadra navale italiana di lasciare la base senza perdite per raggiungere Malta (ne41a zona erano presenti tre O.v1st0n1 todcsche) ; - In Piomonte, al valico dffl Moncenisio, a Ormea e a
Boves: - in Alto Ad,ge. ove unità dell'[sercilo e Carabinieri dovettero difendersi anche dalle azioni ostili dello risorte milizie tirolesi ; - a Gorizia. ove le truppe del presidio combatterono per la difesa della citti e dei ponti sull'Isonzo. a Trieste. in altre località della Venezia Giulia e del Fr,u/i e 1n molti altri presidi d~ Veneto. tra I quall quello di Treviso. - in Toscana , ove si combalté a Pian della Futa, Pisa , Calambrone, Marina di Ptsa , Cecina. V1aroggio. Forte dei Marmi, Pietrasanta. Apuania. Torre del Lago . LiYOrno e per la difesa di PtomblnoedlPortoferralo; - In Sardegna. ove l'allontanamento del tedeschi dall'Isola valse a preservare alcune Grandi Unità sulle quali si poté basare Il successivo intervento dell'Esercito a fianco degli alleati : - In Campan,a, in Calobr,a, In Basilicata, in Puglia, spe. cialmente a Bari ove i nostri reparti noccuparono il porto; - in Umbr,a, ne41e Marche. nd Lazio. ad Orte. Viterbo ed Asc~i Piceno;
L• Fou• Arm.Jte ne#a lotta,,., la ht,,o,-eziotte
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- nei dintorni di Roma, sulle vie consolari Cassia , Claudia e Ostiense e nella stessa Capitale, ove I combanlmenll . protrattis1 per due giorni, consentirono di tenere agganciate consistenll forze tedesche, Impedendo ad esse di accorrere tempestivamente a Salerno per opporsi allo sbarco anglo - americano. Innumerevoli gli eptsodl di valore, ovunque. Basti per tulli , quello di cui fu mirabile protagonista Il sottotenente di complemento~ genio Ettore R0880 da GruppareUo (Piacenza) che richiama alla menteP;e1 ro Micca. Il fatto è etoquentemente riassunto nella molivazione della =a~~~l~~~to al Valor Militare concessa alla memoria del valo-
• Volontario di guerra. rs settembre 1943 ricevut1gliordm1 di massuna conseguenti alla nuova s,tuaz,one, senza sbandamenti morali o cr,s, dì coscienza. sapeva Immediatamente distmauere quafe f05se il suo dovere. Incaricato di dispo,re uno sbar,amento di mi ne ai margini di un caposaldo della difesa a nord di Roma. Bi portava sul posto ed Iniziava ,I lavoro. Avuto notizia ches,avvk:inavaunacolonnatedescadisponcvalsuoiautocar,I car,chl di mine eh traverso alla strada per ostruire ,I transito. Al comandante della colonna nemica sopraggiunta , che gli intimava di liberare la strada, rispondeva d'iniz,ativa con un netto rifiuto. Ricevuto un ultimatum di quindici minuti, ne approfittava per completare lo sbarramento e far ripiegare I suoi uomini - ad ec.cenonediquattrovolontarl- su posizione più arretrata. Scaduto,, termine concessooli ed iniziando la colonna ad avanzare, apriva il fuoco su di essa. Constatata r1mpossibilitA di arrestarla col luoco delfe armi. con sublime ero,smo provocava lo scoppio del carico di mine, immolando la sua giovane esistenza e distruggendo la testa de/la colonna nemica che. perduto il comandante, era cosuetta ad arretrare, . Monterosi di Roma . 9 settembre 1943. All 'estero, roazk>ni armate . resistenze e veri e propri combattimenti contro gli attacchi dei tedeschi si sono avuti in Provenza. In Corsica. In Dalmazia e In Jugoslavia. in Albania. In Tessaglia, netle isole Jonte e nelle isote dell'Egeo. Illustrare lutti quel tatti d 'arme, molli del quali sono già largamente conosciuti, pc,rterebbequestaesposlzione fuori dai limili consentiti . Tutti conosc<>no, ad esempio, Il sacrilick) della Oivisk>no e Acqui 1 : a CelakJfHa. ove una battaglia durissima. derivata dal comune proponimento di combattere I tedeschi, si concluse con una feroce rappresaglia ; su 11 .500 uomini, gli oltre 9.000 morti tra caduti in combattimento. fucilali dal tedeschi e periti In mare costituiscono concreta testimonianza di un coscienle O,ocausto:
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a CorfU , dove l'eroica resistenza del presidio, protrat1asi dal 13 al 26 settembre, si concluse con la perdita di oltre 600 uomini. Nella gloriosa e tragica vicenda , con il valore e Il sangue dei suoisoldaU, cperll prestigio dell 'Esercitoitallanoepertener fede alle leggi dell'onore. disprezzò la resa offerta dal nem ico. preferendo affrontare. in condizioni disperate. una impari lotta immolandosi in olocausto alla Patria lontana• : cosi suonano le motivazioni delle Medag lie d 'Oro al Valor Militare concesse alle Bandiere del 17" reggimento fanteria , del 18" reggimento fanteria edel317u reggimento fanteria, allo Stendardo del 33" regg imento artiglieria e alla Bandiera della Guardia di Finanza per Il I batta · glion:11~:i~:~t~onosciute sono le vicende della Corsica. L"isola fu restituita alla Francia dalle Forze Armate italiane dopo un meae dioperazionl contro I tedeschi edopoaverperdutoincom. battimento 802 uomini, di cui 245 caduti sul campo, 557 feriti oltreaqualchecentinaiodidlspersi.Sonoperaltrodaricordare , perl'immedlateua della rlspcsta al tedeschi. in terra e in mare. la rioccupazione del porto di Baslia. dopo furiosi combattimenti nella notte tra 8 e 9 settembre, e l'azione della torpediniera « Aliseo• che attaccò e colò a picco, con la collaborazione delle batterie costiere, due caccia ·sommergib/11 e selte motozattere tedesche . Mai. forse. altri soldati hanno combattuto In terra stra. nlera, dopo una guerra perduta , in maniera più generosa degli ufficiali e dei soldati italian i in Corsica, pur nella serena consa· pevolezzacheillorosacrìficlononavrebbeavu1oalcunacon· tropartita . Così sono certo note le vicende delle Divisioni di fanteria 1 Venezia 1 e alpina « Taurinense • in Montenegro che. dopo aver resistito per quasi tre mesi agli attacchi dei tedeschi, nel dlcem· brc 1943 riunirono le forze e diedero vita alla leggendaria Dlvi · sione italiana partigiana «Garibaldi• che operò sino alla prima · veradel1945conl'Esercltopopolareìugoslavo. Alcune unità di tale Div isione, rientra l a in Italia nel marzo del 1945 con gli effettivi rktotli a meno di un terzo, furono decO· rate di Medaglia d 'Oro al Valor Mili tare perché «seppero tenere in grande onore il prestigio delle armi d 'ttalla• . Rimanendo in Balcania, sono ancora da ricordare le cruente azioni di difesa svolte spec ie in Dalmazia dalle Divisioni 1Berga~ mo • . e Emilia ,, e Messina • e e Marche , . La e Bergamo •. in parlicolare, combatlé per 19 giorni contro la Divisione motorizzata tedesca cPrinz Eugen• sino a quando, priva ormai di munizioni e di rifornimenti , venne sopraffatta . Segui la fucilazione di tre generali e dt 56 ufftciali. Alc une unità poterono raggiungere
Le ~o, o Armato nella lotta ptar la hboraJ!
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l'Italia, rilevate sulla costa dalmata dai mezzi della Marina. Altre nonpoteronoraggiungerelacostaediederovltaabattaglioni partigiani, inquadrati poi nella Brigata d 'assalto • Italia • Così in Albania dove la Divisione « Firenze• . costretta a de· slstere dal suo generoso proposito di liberare Tirana dai tedesch i, fu severamente Impegnata da preponderanti forze; sospinta dalla pressione avversarie In zona montana, diede vita al e Comando Truppe Italiane della Montagna •.lecui formazioni, costituite con personale proveniente anche da altre Grandi Unità, combatterono controltedeschlpertuttaladuratadellaguerra . Degnadllode fu . Inoltre. l 'opera delle Divisioni e Arezzo • e • Perugia, . Oue· st'ultima dovette arrendersi dopo aver perduto il 25% dei suoi ~:t~~ii~i:po la resa , i tedeschi fucilarono il comandante e In Grecia', l'inca psulamento degli italiani ad opera dei tede· schl era particolarmente facile, perché quasi tutte le unità della 11• Armata erano disseminate alla difesa delle coste mentre i tedeschi erano riuniti per compiti di manovra. In una tale situa· zione. k) svolgimento di operazioni coordinate era praticamente inattuabileequestofullmottvodel massiccloafllussodelleforze italiane verso le organizzazioni partigiane. La Divisione ,Pine· rolo » edilregglmentodicavalleria •Aosta, , alcompleto,e unità di altre Divisioni crearono isole· di resistenza contro i tedeschi e parte, riuscirono a raggiungere formazk>nl dell 'Elas e del·
re~~:
nelle~~l~~i Egeo , nel Dodecanneso. nelle Spo,adì Meridionali e A ROdi i tedeschi ricorsero al solito stratagemma di lntavo· lare trattative allo scopa di prendere temp0, per Poi sferrare im· provvisl attacchi onde catturare Comandi, occupare posizioni e installazioni importanti e creare confusione nei reparti A Coo accorse un contingente inglese e vi rimase sino ai primi di ottobre quando i tedeschi sbarcarono In forze dal mare sussidiando razione con lancio di paracadutisti. Il contingente inglese, perevitarelacattura.riparòsubltoinTurchiaeladifesa dell'isolarestòaffidataagllitaliani. Ladiresseperpiùgiorni ll comandante del 10' reggimento fanteria. sino a quando dovetre capitolare col suol uomini. Nell 'isola perirono , rucllati dai tede· schi, comea Cefalonia ea Corf'ù, più di cento ufficiali A Lero giunse parlmenll in rinforzo un reparto inglese che, insieme con gli italiani, si preparò ad ostacolare lo sbarco tede· sco. Questo avvenne il 12 novembre, dopo ben 187 incursioni aeree che trasformarono l'isola in un cumulo di macerie. Gravissime le perdite dei tedeschi sbarcati dal mare. tanto che fu ne.
Laguer1adl l1bcraLKXHJ - Sc1 · 11nett1entennsle
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cessa rio Il lancio di 600 paracadutisti per evitare l'insuccesso doll'operazione. Dopo quattro giorni di duri combattimenti che impegna;ono In nobile gara ,di valore soldati. marinai e le forze britanniche, si dovette cedere. Perdite italiane 1600 caduti , com~~:~itu::~~~I del cacciatorpediniere , Euro• partecipante al A Samo. ove si verificarono eventi quasi analoghi a quelll di Lero, un forte contingente della Divisione ,Cuneo• rimase nel l 'isola combattendo a fianco dei partigiani sino al 1944. Sono state citate le isole principali ; ma in tutte. anche in quelle presidiate da forze min ime, furono vissuti analoghi avvenimenti e ovunque si verificarono reazioni che sarebbero degne di ampia citazione edi pieno rteonoscimento Il comportamento della Marina Militare nelle vicende dell'8 settembre 1943 fu pari alle sue illustri tradizioni marinare e di fedeltà alla Nazione. Si è già ricordato Il valoroso comporta mento della torpediniera , Aliseo• e se ne potrebbero citare molti altri tutti merilevoli della più Incondizionata ammirazione. Nella notte tra 1'8 e il 9 settembre . da tutti I porti Italiani la Flotta iniziÒ Il movimenlo per raccogliersi a Malta o presso le allre basi degli anglo · americanl, in onemperanza agli ordini ricevuti dal Governo. ordini che davano esecuzione alle clausole militari dell'armistizio. Il movimento avvenne nella più assoluta disciplina da parte di tutti i marinai , dal Comandante in capo, che nell 'operazione trovò la morte. all'u l!irno gregario. men1re sullenavlslabbatteval"iradeltedeschi cheleattaccaronoreiteratamente dall'aria. dal mare e con le ba tterie costiere. Il 65% dellaFlotta(2.666,011tlraggiunselebasipreviste(5corazzate , 9incroclatorl. 11 cacclatorpedlniere,22 torpediniere. 19 corvette, 37 sommergiblll} . Della parte restan1e : 92280 t furono autoaffondateo sabotate noi porti per non farle cadere In mano tedesca: 43.163tandaronoperdute, nel corso del trasferimento, per azioni di guerra durante le quali fu affondata la corazzata ,Roma• , ~hae,;!fe a picco con 1.355 marinai e lo s tesso Ammiraglio Co1 1 8 venn!um:tt:m!a~:::a di: ~~~;~r~h~a~~nr:ce~:s~~':n:n: ~~ e:~~ restòagliufficlalicheneeranoinvestiti. Nello Jonio e nell'Adriatico, frattanto. la Marina si trovò subito Impegnata nel recupero di unità Italiane dalle coste dalmate. albanesi e greche e nell'appoggio e rifornimento di quelle che potevanoreaglreeresisterealtedcschi. Fuunandirivienldltorpedinicre, motosiluranti. mas e piroscafi che si protrasse sino
alla fine di seuembre. Furono cosi recuperati circa 25.000 uomini mentre andarono perdute in combattimento le torpediniere , COsenz •. , Sirtori • e e Stocco• e tre navi mercantili. Le unità dell'Aeronautica, al pari di quelle delrEsercltoe del la Marina, reagirono con vigore alle azioni del tedeschi dopo la proclamazione dell'armistizio. Alcune di esse poterono raggiungere I campi di volo dell'Italia libera {Puglia , Sardegna e Sicilia) 2 1 : ~ ::~id1i~~~1:: i~e::~i~li~~t::::,ti~: particolarmente provata dopo 39 mesi di durissima lotta che l'aveva vista presente e attiva su tutti I cieli della guerra. Anche l'afflusso del personale nell'Italia libera lu notevole: prima della liberazione di Roma . avevano attraversato le linee c irca 2000 militari.dei quali 1200involo. 119 settembre . duepattuglle da cacclascortaronola nostraFk>tta innavigazioneversoilsud: 1'11 reparti idrov~antl dell 'Egeo iniziarono la cooperazk>ne con gli alleati ; lo stesso gk>rno I bombardieri che si trasferirono In Sardegna sostennero Il primo scontro aereo con I tedeschi : il 12 cominciò l'atlivitè bellica dei reparti aerei In rase di riordinamento sulle basi pugllesl; Il 16 iniziò l'attività del reparti della Sardegna contro I tedeschi che ripiegavano In COrstea , premuti dalle unità di terra . Anche I reparti dell'Aeronautica in servizio a terra seppero reagire con f,ereua militare e spirito combattivo, all'atto dell'armistizio. Un esempio per tutti : ad Ascoli Piceno. un battaglione di giovani avieri della classe 1923. In addestramento, eaputo che la caserma Umberto I, ove erano alloggiate altre truppe , era stata attaccata dal tedeschi. non eslt.O a portarsi sul posto e ad Ingaggiare un furibondo combattlmenro con gli attaccanti , causando tra le file germaniche molte perdite In personale e mezzi. Cinque giovanlcaddero, moltlfuronoiferitl
~~ec::::~:~::n
Verso la fine di settembre ed i primi giorni di ottobre , la crisi provocata dall 'improvviso annunzio deU'armlstizlo andava esaurendosi In una situazione generale che può cosi riassumersi : -ltafiadelcentro edelnordinmanodei tedeschi.mentreandavaformandoslintutteleregk>nioccupatelospiritodella Resistenza e si costituivano le prime formazioni partigiane com p06te da ufficiali e soldati sonrattisl al disarmo e alla cattura: sicostituivalaRepubbllcasocialeitaliana , asservitaaitedeschi nella k>tta contro gli alleati. contro I militari Italiani delle Forze Armate regolari , contro le formazioni partJglane della Resistenza
h(IIHlrr• d , ht.r• z,one-ScriW nellrentennM
e contro chiunque non ade riva al suo programma politico e mli/tare; - un fronte 0perativo dì guerra che correva dal Tirreno all 'Adrlattco, lungo il Garigllano e il Sangro, sul quale erano schierate : a sud, due Armate alleate, la s• amerteana nel ver sante del Tirreno, l'Sa britannica nel versante dell 'Adriatico: a nord, la 10" Armata tedesca schierata sulla Winterthellung (linea invernale) precedentemente organizzata a difesa; - l'Italia libera ove s i era trasferito Il Governo legittimo chepotevadiSPorredl lorzeefhcientivalu lablllacirca420.000 uomini raggruppati nella 1~ Armata . dislocata nel Mezzogiorno. e nelle Forze Armate della Sardegna e della Corstea , con unità della Marina e dell 'Aeronautica In varie località.
Da queste fone. espressione concreta della continuiti delle Forze Armale al servizio della Nazione. saranno tratte le Grandi Unità regolari che, a partire dal dicembre 1943, parteciperanno alle operazioni di guerra contro I tedeschi a fianco delle Armate anglo - amerk:ane mani~. 13 otlobre 1943. l'Italia aveva dichiarato guerra alla Ger-
Le U ; ! ' ~ operanti
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le Armate alleate sul suolo detta
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51 alcu:nG~:=z~~li:~:tea~~!=e s~;i~::':;: Governo e capi militari iniziarono perciò immediatamente un intenso lavoro per approntare varie un ità onde partecipare con esse. e con altre da C06litulre In seguilo. su scala sempre crescente , alla guerra contro i tedeschi. Ma gli anglo - americani nonaccolseroconsollecitudinelenostre pressa nlirichiestee, quando vi aderirono, lo fecero con una parsimonia quasi offensiva . llmltandosl ad autorizzare la presenza sul fronte di guerra di contingenti italiani mollo più modesti di quelli che In effetti si sarebbe potuto fornire Animali dal termo convincimento che la llbertà non può mai essere un dono~argitoda altri ma una propria conquista cui si perviene col sacrificio personale, ci si inserì nella lotta quasi di prepotenza. dopo un lento. graduale ed esasperante lavorio mirante a sgomberare dall 'animo degli alleati diffidenze e pregiu· dizi. Dopo brucianti umiliazioni e grandi amarezze, si riusci a costituire I primi modesti reparti che dovevano entrare In com-
L• Fon• Nmlll• ftflll• klfl•,,., I• ,,,,.,u,one
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battimento. Era un prezzo che ai doveva pagare perché le Forze Armate potessero assolvere il comptto istituzionale che costituisce la loro pr,ma ragion d 'essere: peraltro umciali e sok:lali nonvolevanoaccettareilmortifìcanteruok>dipasslvlspettatori della guerra condotta da eserciti stranieri tra I focolari domesltci. LeunilàregotarldeU'Esercitochepreseroparteallaguerra In Italia con le Armate alleate furono: - il / Raggruppamento Motoozzato. che operò dal dicembre 1943 al marzo 1944 con una ton.a Iniziale di 5CDJ uomini e che. allacooclusione~clclooperativo, avevaraggiunto l l0.000 effett!YI: - Il Corpo Italiano di Uberaz.,one, che combatté dall'apri· le all'agosto 1944 con un ordinamento corrispondente a quello di un Corpo d 'Armata ed una forza di circa 30.000 uomini: - I se, Grupp di Combattimento. in realtà vere e proprie Dtv1slonl d1 fanteria. di cui Il • Cremona ,. il , Friuli, . il• Folgore , e Il • legnano • - con una forza complessiva superiore al 50 000 uomini - operarono dal gennat0 al maggio 1945. Il , Mantova • restò m riserva , mentre il , Piceno , assunse la funzk>ne di centro addestramento dei complementi , In gran parto YOk>ntari . deatinati al Gruppi <>paranti Non cl si soffermerà ora a descrivere nei particolari la lunga serie d i combattimenti . fatti d 'arma e battaglie sostenuti con fermo cuore da queste nostre unità dalle posizioni del Gartgliano ede4SangrosinoalleAlpl. Ladescrizionediquestopenododella guerraaari perciò limitata ad una rapida ,carrellata, Verso la tìne di setlembre 1943 fu coehtuil'a, con alcuni dei nostri vecchi reggimenti , tra I quali il 67 fanteria • legnano•. la prima unità di tormazk>ne destinata ad operare contro I ledeschl Si trattava di una unllà che riuniva uomini appartenenti a tutte le Armi dell 'Esercito e di tutte le regtOOi d'Italia. La sua consistenza numertea non avrebbe davvero rappresentato una forza determinante Su un fronte operativo Ma per noi era un slmbok>. il simbok> delle Fori:e Armate che riprendevano il k>ro cammino dOfX) le sconvolgenti vicende c he avevano cosi drammatlcamentechlusountungoperiododellalorosoffertaeslstenza. l 'attlvilèoperatlvadellenostreunitàregolarlsllnquadra. ovviamente. In quella delle Armate alleate operanti sul suolo dellaPenlsolaechesipoesonocosiraogruppare· - battaglia del Garlgliano, avente come obiettivo Roma , Iniziata il 28 novembre 1943 e conclusasi il 4 giugno 1944 con l'occupazlonedellaCapltale;
LEOPERAZK>NIMLITARIINrTAUA DEU' EIHCITO ITALIANO Dt L•UtAZIONE (11 tugilo 1M3 - I . . . . 1145)
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UNrTA' REGOLARI DELL'EIERCrTO rTALIANO CO.....TTENTI NELLA GUUNIA DI UBEltAD0M:
I RAGGRUPl"AMENTO MOTORIZZATO <• ........,. 1943 . ,, ,...w. ,..,.,
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CORPO ITAUANO DI LIBERAZIONE (C.1.L) D0,lat0tte•Nembo•
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183" Reggtmento Fante,'9 Nambo 18t'" Reggimento FantOria Nembo ClXXXfYBat1aglloneGua11a1or1 ,e,~8;'.Reggimen10Artlglieria
fJm'~~~t=J~~~z:~::: :.xx8!~notol Il 8rlflal•
_.Reqg"mentoFanteriateonano Ballaghone defl1 M1rtna8atile
IXRepartod'auatto(exlBan aglloneArditll GRUPP't DI COMIIAnlM!NTO (M ...._.,. 1M4 · 1 INlftlio 1M51 Gruppo di Combawmento •Cremona• 21 Roggunen10 F1nleriaC1emon.a
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L NNO COMBATTtMENTO DEL I RAGGRUPPAMENTO MOTOttlZZATO (adoni prilM â&#x20AC;¢ MCOnda Ml Monte LUftltOI
L.e Fon• Armefe rtelra lofll per le l r a r·
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COMANDO I IIAGGftUP,PAMENTO MOTOftlZZATO utldo capo di SM · SU.Op. lnt, hn,
N. 613dlprot. Op. Oggeno: AltKCO di Monl• l""IO
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jcopk3 amou oul c1alel (copk1amououlficlaleJ (cop½lameuouttH aleJ tcopk3amerzo ulllciale) IC()J»ft1ameuou1ficiale) lcopielameuoulliclale) !copielamezzoulttcialel jcoplolameuoultìcialel jooplelameuoufllclalel fcopie1amezult alel (cople l amezzoufflclale)
Segu'locomun·caz l verball I - A parziale modillc. di qua~10 s labllllo con ordine d 'UIJll1<1.1.k.1nl n. 1
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- al comandante 61" rgLlan1er·aèassegna1aunasolacompagri"adel llbtg. bers.gl½rl. Vorrillmp19ga1ape,proteogeredallepr0\lenienzedellaona
d i Colle 5 . GMicomo r azione del btg In 1·• scaglione. Le nmanenli compitgnk r rranno s ul rovescio sud d i M Rotondo e coat11u·ranno r"aerva del ra,ggruppameflto
II. - Nostropettuglk, duran tel'az~ tanlenaamor·ca,noa970145e957153.
, prenderannoconlallocoll43-· gt
Hl. · A.z~an·g1lerla - dalleore H - 45alleOJoH tir" d" proparazlono da parte dell' 11 • rg1. ari. au M Lungo l'ml!Mla· man1oal&C1ttorecompresotralalenovl1elaroteb·1enaz~lon. 6· - dalle ore H - 30atle o,e H:
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Y.· L'itinerarloel'or•incuivongonoiflvlatepell lJOlledeYonoeaserecomunlcate tempesllvamente • alrarrr · amer!Cafla d'
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quoeto comando per le necessarie avvertenze
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F10: IIG4Jrtera/eCom•ndante vtncenroDaplno
L• r,uerr•dillbflr•LtOne • Scrifll tHJI 1,enlfmnllle
-operazioni dall'Italia centrale sino alla linea Amo . Me· tauro (detta anche linea gotica): giugno - agosto 1944; - battaglia di Romauna. iniziata neU'agosto 1944 sulla :~n:fi~~~~: ;o':::i~:u;:,~~
~~i~~:~i·~:lla
nell 'aprile 1945 con
Alla battaglia del Gariglìa no partecipò il I Raogruppamento Motorizzato Italiano; alle operazioni dell'l talla centrale, sino alla linea gotica. il Corpo Italiano di Liberazione; alla battaglia di Ro· magna. I Gruppi di Combattimento e Cremona ,. e Friuli ,. e F~gore I e I Legnano 1 . L'attività del I Raggruppamento Motorizzato si può riassumere In due nomi: Monte Lungo e Monte Marrone, che segnano il collaudo del termo proposito delle Forze Armate di combattere perla liberazione del Paese. Nel quadro della ripresa offensiva della s• Armata americana avente come obiettivo Cassino. il I Raggruppamento Motorizzato ebbe Il compito di conqui~tMA IP. po,Ri7inni rli Monlft Lungo. al· tura che sbarra la depressk>ne di Mignano percorsa dalla strada statale n. 6 (Casilina) e dalla ferrovia Napo11 . cassino . Roma. Perla conquistadi Montelungo lurononecessarledueazlo-
;~~:e
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~im5aucc~i~ 1:.c~~~'::br: : : ~ ;0 1:8 s : : : ~ i L'azione dell'B dicembre falli perché venne a mancare il concordato appoggio alla colonna i1 alianaa11accantcdapartcdelle unità laterali americane e dell a stessa artiglieria USA. appoggio che invece fu presente e operante all'azione del 16dicembre. Dopo queste due azioni, durante le q uali si registrò la perdita di 500 uomini fra morti, feriti e dispersi . Il Raggruppamento venne inviato nelle retrovie In riserva. Tornò in linea ai primi di febbraio inquadrato nel Corpo di Spedizione francese. Sino alla fìne di marzo, il Raggruppamento svolse una vivacissima attività di pattuglie. attlvlti che è caratteristica del fronti temporaneamente rermi, ma non per questo senza sacrificio di vite, come :t~=~e ~~:;ì, .bene descritto nel suo ce lebre libro e Niente 8 Anche per la conquista d; Monte Marrone furono necessarie due fasi operative: la prima avvenne In modo Incruento; nella seconda ci si dovette difendere da un violento attacco tedesco mirante all 'occupazione del monte stesso. Il Monte Marrone. alto 1770 m così che da esso si domina tutta la valle del Volturno, costituiva una posizione molto Impor. tante, sia perché era un ottimo osservatorio, sia perché in pas-
Le Fo,eAlmM• rfOII• loft•per I• l,tt.,•1~
sesso dei tedeschi poteva compromettere le possibUiti k>gisUche de41a strada di arroccamento che si snoda a sud, dall'Adriatico al Tirreno, sia perché la presenza germanica sul monte stesso avrebbe seriamente minacciato i contigui settori di Castelnuovo e delle Malnarde presidiali dagli italiani. L'occupazione avvenne 1131 marzo con un'abl leoperadone notturna svolta dal battaglione alpini , Piemonte 1 , da elementi del 4 bersaglieri e del CLXXXV battaglione paracadutisti; I combattimenti perch6 non cadesse nelle mani del tedeschi avvennero il 10 aprile. Nel frattempo, poco prima deU'occupazlone di Monte Marrone. il Raggruppamento era passato alle dipendenze detla ~ Divisione pc>lacca , Kreeowa 1 , inquadrata nell'S- Armata britanni· ca. Terminava ck>àladipendenza dagli americani. Il 17 aprile 1944 Il Raggruppamento assumeva la denomina zione di CorPo Italiano dì Uberazione (CILJ ed in breve tempo furono notevolmente aumentati I suoi effettivi , cosi da poter ri spondere a più vasti e più Impegnativi Impieghi operativi. Quando si rievoca l'opera di questo OOlitto Corpo d'Armata - formato da una Divisione, la • Nembo 1, da due Brigate, una dollequali Inquadrava un battaglione di marinai che avevano lasciato il k>ro ambiente naturale, il mare. per combattere a terra come fanti - quando ai ricofda l'opera def CIL non si può nascondere un sincero sentimento dì simpatia e di ammirazione per gli ufficiali ed i soldati che k>compc>nevano. In quattro mesi di operazioni che Il hanno portali in una vittoriosa avanzata dall'Abruzzo alle Marche.da Lanciano a Urbino, dotati delle stesse armi e degli stessi mezzi italiani che avevano adoperalo nella guerra perduta. vestiti con la vecchia uniforme grigk> - verde ormai sdrucita, abbandonato ogni complesso e superata ogni crisi psicologica generata dalle vteende d8'1'armislizlo. questi nostri magnifici soldati hanno combattuto con tale alando e consapev~e coraggio da destare la più sincera ammirazione nel soklati di allrl eserciti in mezzo al quali operavano. Affiancati volta a volta da britannici. canadesi , neoz~andesl, sud - africani, potacchi . hanno saputo portare con estrema digmtà, cosi sul piano morale come su quello deUo spirito combattivo. l'uniforme che Indossavano, tacendo onore alla migliore tradizione militare italiana. Tanto che. al termine del ck:k> operativo, Il Comandante supremo alleato nel Mediterraneo acrisse: ,La nostra recente esperienza aveva reso ben chlarochelf Corpo ltaJ;ano di Uberaz,one aveva combattuto bene e che li poteva contare sulla poslibilit, che le
~;i::eN:~~~,::,:•:~ro un considerevole
contributo alle forze
ATifVITA' OPERATIVA 0ELCORPOITAUAN0Dtlt8ERA.ZIONE
L•F0tnAfmet•nelfalottapetla"-•uo,,.
Da11 '8 all ' 11 giugno. il CIL aveva preso parte alle operazk>ni verso li fiume Pescara, aveva liberatoOrsogna. Chleti eGuardia grete dOpo aspri a sanguinosi combattimenti , aveva occupato L'Aquila e Teramo e Poi comballuto sul Chianti, avanzando fino a T~enlino e a Macerata. Conquistato FIiottrano. doPO aver iotlato accanitamente per quattro giorni (6, 7, 8 e9 luglio) sin nel l'interno della città . forzò Il Musone, avanzò sulla lineadell'Eslno. quindi a Jesi. Corinaldo. Pergola, Urbino (28 agosto) e Peglio. Il concreto contributo dato dal CIL alle operazk>nl di guerra degli anglo - amerk:ani In Italia costitu1 uno degli eventi con i quali ebbe inizk> la effettiva rlcostruzk>ne del Paese, anche per Il credito che l'Esercito e le altre Forze Armate avevano saputo conquistarecolsangueneUasUmadeglìalleati. E si deve all'opera e all 'animo degli uomini del CIL se gli alleati chtesero al Governo Italiano di approntare, per essere impiegate In prima linea . S«H Divisioni : la • Cremona , , la • Friuli , . la • Folgore, , la • Legnano ,. la • Mantova, , la •Piceno, .
:;,~~~~m=:,~~I~~:.'
Queste unità vennero dtmomimde • G,upp, di CombattinNtn· ~itiche e c~ per mlnimluare il
Uttìclali e sofdati di queste nostre Grandi Unità destinate al comballimento d<wevano essere muniti, per ragk>ni operative e logistiche. dello stesso vesliario, equipaggiamento ed armamen· to in dotazione agli eserciti angio - americani. UHlclall e s~datl ilallanl. pertanto, dovettero lasciare la vecchia uniforme grtgk> verde , alla quale erano particolarmente legati non solo per le vicende storiche che In essa si riassumevano. ma anche perché era l'uniforme portata dal loro padri e dal loro nonni. Easl, perciò. trasferirono quasi con furore sulle nuove uniformi che indossa vano, pe,-ché fosse ben vislbile la loro ktentilà . lutti I segni e i cok>ri della noalra tradizione militare, vale a dire alamari , fiamme. = ~ : :·d:i:\i:~!~~:,!ul braccio e le stellette , segno carat Oopo un Indispensabile periodo addestratlvo sulle armi. i mezzi e le caratteristiche d'Impiego tattk:he e log1sttehe proprie dell'Esercito britannico, in seno al quale le nostre Grandi Unità
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~1:~:~: ==~i!1n::11ani poterono finalmente schle8 Primo a trasferirsi al fronte . Il 12 gennaio 1945. fu il Gruppo • Cremona , 121· e 2l" fanteria) che prese posizione In un settore del versante adriatico, dalla ferrovia Alfonsine - Ravenna al mare. Seguirono gli altri Grupp4 di COmbattimento: Il e Frlull , ne4 settore di Brisighella. a sud deUa via Emilia: Il •legnano, a cava-
here del fiume ldice, • sud di Bologna: il , Folgore • sul vef'Sante adriatico, tra levallide1Senio e del Santorno, importantesenore. questo, perch6 rannodava la parte montana dffllo schieramento alleatoconquelladlpianura. I Gruppi di Combattimento svolsero fino al 10 aprile 1945 una Intensa attlvilA di pattuglie. connessa con l'atteggiamento difensivo dell'intero fronte. ~ presero parte alla offensiva di primavera che si realiuOcon la rottura delle linee nemiche. nota come battaglia del Senio, e con l'inseguimento sino alla disfalla totaledeUeunitAtedesche. Il Gruppo , Cremona • si distinse il 2 - 3 marzo nella conquista della zona a sud del Po di Primaro: nell'offenslva finale, col forzamento det Senlo e del Santerno; poi con le azioni d1 Codigoro. Mezzogoro, COk>mbara . Ariano ~eaine e ~ supera mento det Po, azione che condusse I suoi uomini sino ad Adria. Passato l'Adige inseguendo il nemico, i so4dati del Gruppo ,Cremona • entrarono per primi In Venezia . Del Gruppo, Friuli • (87~ e 88" fanteria). una delle azioni più ~ : : : ' ~ : ~ : ~u;~l~ ::i':!':n:::adld~=:~:r:~:~u~: costituzione di una testa di ponte ollre il hume Senk>. tra Riolo dei Bagni e Cumana. In stretla cooperazione col Gruppo cFol· gore•. avanzante alla sua em1st,a . 11 ,Friuh , artrontO con l'intrepido slancio del suoi fanti gli aspn combatt imenti di Grtzzano . Cesalecchio del Conti - Palazzo COccopane ed avanzò sino a Bologna ove entrò il 21 aprile, accolto ent usiasticamente dalla ~~~r'::~i~:~leme co4 Gruppo • Legnano • che vi giungeva per Il Gruppo di COmbattimento • Folgore,. formato dai paracadutisti del • Nembo• e dal marinai del • S. Marco• . divenuti espertissimi fanti , aveva dì fronte, all'mmo dell'offensiva di primavera, unità di paracadutisti tedeschi , il che signlf"lcò una lolla particoCarmente aspra per le qualità guerriere, l'ardimento e l'orgoglio che animavano i combattenti degh oppoatl fronti. T08· signano, Monte del Mercati, Pieve S. Andrea. Monte del Re furono 1eatro di una lotta accanitissima conclOtta spesso. come a C. Cavalpidrio, corpo a corpo, alla baionetta . Giunto alla falda appenninica pedemontana . il • Folgore• prosegui l'azione a ca valiere della direttrice Monte Castellazzo - Varignano Superiore, parallela alla via Emilia e alla direttrice di attacco det ,Friuli• L'azione richiese il massimo Impegno per superare la dorsale Monte Castellauo - Cadrlano, preskfiata da notOYOli forze tede· sche e per conquistare l'abitato di Grlzzano. Oueet'ultlma klcalltà costituivailpernodetlare&lstenzatedescaetuperc.Odifesa
SCHIERAMENTO E AVANZATA
DEIGAUMfTALIANI DICOMIATIIMENTO OffllMhâ&#x20AC;¢ di prlMIINta 1MS
L•Duarr•llbefHIOn9 • Sctltt ' MlllrMIMH'tM
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strenuamente casa per casa. Conquistato dagli ilaliani , rabitato venne contrattaccato dal tedeschi per ben cinque VOite. inutil mente. Paracadutisti del • Nembo , e dello e squadrone da ricognizione F , ai dìatinaero inoltre netle azk>nl condolte nelle re trov1e tedesche tra Modena, M irandola e Ferrara, a seguito di av~anclonellenoltidel20edel30aprile Il Gruppo di CombatUmento • Legnano, . che oltre al 68" reg gimento fanteria inquadrava anche un reggimento speciale formato dai battagltoni alpini •Piemonte, e , L'Aquila, e dal battagllone bersagUeri I Goito , . iniziò razione offensiva verso nord cot compito di attaccare la linea dìfensiva tedesca predisposta a cavaliere dell'ldlce. Conquistato 11 Monte Armato e Poggio Scanno. Il Gruppo puntò con travolgente avanzata sul fiume Savena in direzione di S. Lazzaro e S. Ruftillo; entrò quindi in Bok>gna il 21 aprile insieme con Il Gruppo • Friuli • a ricevere Il commosso abbracciodellapc,polaztOne. Il Gruppo di Combattimento • MantOYa •. non prese parte attiva alleoperazioniperché, comesièdetto. fu tenuto In riserva Queste. In una rapida sintesi che si eu11c1ttl~ p,alicamente sok> nella citazione di alcuni fJtÙ importanti combattimenti e di alcune località ove si è più aspramento lottato, le azioni delle nostre valorose DMsionl nella Guerra di Liberazione. La loro opera, per 8888fe megho apprezzata . mcuterebbe un discorso ben più ampio ed esauriente Gli anglo . americani , che avevano adouto m misura molto limitata alle nostre reiterate offerte di un più cospicuo conlin· gente Italiano da schierare in prima ltnca quale forza combat· tente (contingente che avremmo potuto costituire sonza alcuna ditlicoltà, come si à giA detto, non solo con I reparti organici disponibili al sud e nelle ISOie. ma anche tacendo rientrare, se gli alleati &l'essi k> avessero concesso. parecchie decine di migliaia di noatrl prigk>nleri che intristivano nel loro campi di con· centramento). chiesero al Governo it'aliano di mettere a loro di· spoelzione ,uniti aus/lia,ie• da adibire al funzionamento del Servizi nelle immediate e remote retrovie. cosi da alleggerlre le due Armate operanti sul suolo della Penisola , la 5" americana e ~~;a b ::~:~:ie~a ogni gravame logisHco non operativo o di na1 Furono cosl costituiti. con sotdati italiani, reggimenti di formazk>ne per I rifornimenti delle linee avanzate e per lavori stradali e 1Bf'roviari; battaglk>ni portuali specializzati neUo scarico dei piroscafi e nell 'impiego delle attrezzature portuali; battaglioni di poUzia militare: reparti di salmerie per I rifornimenti delle linee
Le Foue Armale --
nell• lott• pe, I• llt>eraz;on.
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più avanzate delle zone montane; battagllonl autieri per la condotta di automeul anglo - americani ; reparti carristi per il ricupero e la riparazione di carri armati In zone avanzate; battaglioni dffl genio per Il riattamento di strade e ponti , per la costruzione di baracche ed altrl impianti vari; oUiclne per le rtparazk>nl automobilisliche; unità per Il rastrellamento delle mine e altri numerosissimi reparti. Tali unilà erano raggruppate In otto Divisioni al seouitodelle Armate ausiliarie. tre delle quali (210-. 212" e alleate combattenti; le altre cinque {205", 209" , 227\ 230" e 231 · ). dislocate nelle retrovie, ove assolvevano anche compiti di guard1a. didifesaC06liera. didifesa controaereledegll aeroportl , ecc. Complessivamente circa 200.(X)() , lavoratori •. come erano denominati. per le mansioni che assolvevano, I soldati al servizio del Comandi anglo - americani. Ogni lavoro. anche il più umile, quando è assolto nell 'onesto quadro di una attività sociale e civile, merita Il più incondizionato rispetto. Non v'è dubbio che le mansioni assolte In numero tanto
22e~,
~!cn~~ :~1=1tr:10:~t~he;a:tnuv:\s~1::~~ :~ : : e : = benze con estrema dtgnltà. perché era la Patria prostrata che glielo chiedeva e perché credevano fermamente nelle promesse contenute nel , Messagg/od/Ouebec• . in cui si diceva, tra l'al· tra.che « La m,suranellaqualelecondizionldl armistizio saranno modificate. a tavo,e dell'Italia . d,peflderé dalrM»litA de/rapporto dato dal Govctrno e dal popolo italiano alle Nazioni Unite contro la Germania durante Il resto della guerra • . Non poteva un tale apporto essere dato In maniera più consislente e più nobile sulle linee di combat1imen10? Allora si do· veva provvedere in ogni altro modo onorevolmente accettabile. Sicché. l 'ammirazione per questi reparti non deriva solamente dalla valutazione dei lodevoli propositi con I quall hanno operato (cioè salvare il salvabUe) , ma anche dal fatto che essi hanno poi nobilitato l'umilté del loro lavoro con uno slancio generoso che Il portava sin nelle prime linee, pur senza il privilegio e l'orgoglio di essere considerati ,combattenti• . Un tale slancio è comunque costato a quelle nostre unitében 744 caduti e 1202 feriti per cause di guerra Alle operazioni delle unità regolari dell 'Esercito si affiancano degnamente quelle della Marina e dell'Aeronautica. LaMar,na. oltrealleunité chesisonoricordateperchécombattenticonlrepartldell'Esercltosulfrontedella Penisota.operò nell'Atlantico. nell'Oceano Indiano. nel Mar Rosso e nello stesso Mediterraneo con9 incrociatori. 10cacclatorpediniere. 23 torpe-
dmlere. 19 corvette, 36 sommergibili. 16 mas, 14 motosiluranti e circa 400 unità minori. Con tutte queste unità. la Marina esegui dall'ottobre 1943 all 'aprile del 1945 un gran numero di missioni belliche vere e proprie. missioni di scorta a convogli, missioni antisommergibili. trasp0rtl di personale e materiale, addestra. mento (In proprio e in coUaborazione con le navi alleate) , trasferimenti. dragaggio di zone minate e servizi locali. Le unità della Marina compirono anche missioni delle • speciali •. tutte motto rlschioee, affidate ad unili sottili, che ebbero lo scopo di sorve. gliareelnsk:Uarelecoetedell'ltaliaedellaBalcanlaoccupatedai tedeschi, di sbarcarvi e ricuperarvi informatori e arditi incursori. di p0rtare rifornimenti alle formazioni partigiane, di salvare persone sogoeue a rastrellamenti nazisti. ecc. L'AeronautJca provvide a rk>rdlnare le proprie unità superstiti con crescente e soUec:ito fervore. ricostruendo I Servizi tec nici e ricuperando il materiale abbandonato in Africa Settentrionale. Ctò permise al tecnici di rimettere In uso o ricostruire veli voU , motori eattreuaturedl bordo servendosi anche dei rottami Con materiale degli alleati furono coetitulll 5 nuovi gruppi or matl: 2 gruppt da combat11mento al suok> (Alrcobra) . 1 gruppo caccia ISJMtfìre V) e 2 gruppi da bombardamento medio (Balli · more). Tali cinque gruppi, insieme con I dieci già esistenti ed armati con materiale italiano (2 gruppi da caccia. 4 da bombarda· mento e trasporto, 4 ldrovolanlll, formarono l'Unità Aerea Italiana su tre Raggruppamenti tcaccia . bombardamento e trasporto. ldrol L'attività di guerra del primi due fu concentrata prevalentemente In Balcania, in appc:,ggtO alle operazioni della Divisione italiana e Garibaldi • e delle forze partigiane jugoslave. Il Raggruppamen· toldroeffettuòfìnoal1945acorteaconvogllnavallalleatleda navi Isolato llallane ed alleate. caccia antisommergibili, vigilanza C06tiera,rlcerca,soccorsoerlcuperodinaufraghl. ricerca di mine o navlgUo, trasporto di feriti e ammalati. occ.
PrNenza del m6lllerl pronnientl dalle Forze Armate nelle formazioni partlglaM,
11 tenomenodellaResiatenza. in Italia o nel territori occupati,
ebbe Inizio la stessa sera deU'8 settembre 1943, principalmente ad opera degli ufficiali e del soldati sottrattisl al disarmo e alla cattura , alquallsiunlronoviavlaivok>ntarlclvllidlognletàe di ogni condizione sociale, in gran parte animati da un legittimo sentimento di ribelUone contro gli Invasori e contro ogni torma di oppressione della libertà, prima ancora. forse, che da chiari
L• FOfza A1malenell• lotta,,_, /1 libetazione
convincimenti di ordine politico. caratterizzazione questa che avvennelnlspeclepiùavantl,nel1944 Ora non slvuolequivivisezk>nare il movimento di resistenza per analiuare una ad una le sue componenti e stabilire una lncertagraduatoriadelpesoedel merltidlclascunadlesse, poiché clòs+gnlflcherebbesminuirel'opera della Resistenza nel suo complesso. Nella lotta partigiana , come fenomeno che interesaò l'Intero popolo italiano. erano presenti tutti : gli apolitici ed I politici. i reUgk>sl ed i latei, I moderati ed I rlv~uzionari, gli apartitici ed I militari. Ma poiché In questa esposlziOoe si vuole sott~ineare ilcontrlbutod&!Odaquesllultimlallalottaperla libertà.secondo dati accertati e storicamente inconfutabili, si può affermare che il numero del militari operanti dal 1943 al 1945, in Italia e fuori. neUe formazioni partigiane. era tra i più C06picui ed incisivi. Non si trattò di unità regolari delle Forze Armate Inserite nelle torma zt0ni partigia~. ma di slngoli ufficiali, sottutficlallesoktatiche operavanonelleformazionistesseproprioperchéanimatielncoraggiatl dalla loro condizione militare a combattere in ogni modo per la liberazione dcl proprio Pooso . Nel territorio metropolitano il movimento partigiano dunque ebbe origine e costltuzk>ne spontanea con gli uomini che si sono prima citati. ai quallsi unirono poi igk>vani che, per sottrarsi alla chiamata allearmi e al servizio coatto del lavoro con la tedesca organizzazione Todi. presero la via defla montagna. Su tale formazione spontanea del movimento partigiano, si inserl l'opera del ricostituiti partiti polllici con la cosliluzione dei Comitati di Liberazione Nazionale fl CLN) e delle Giunte Militari. Nacquero cosi le brtgate • Garibaldi 1, le formazk>ni e Giustizia e Liberti,. Il raggruppamento , Fiamme Verdi 1, le , Brigate del Popolo, , le brigate ,Matteolli• . il grupp0 divisk>nl al· pine , Maurl 1, lebrigate 1Mazzinl 1, l'10rganluazloneFranchi 1, le formazioni partigiane autonome ed altre. Alla coordinazk>ne di queste forze provvide In un primo tempo Il CLN di Milano a meno di un Comitato MIiitare. Nel giugno 1944 si poté costituire , sempre In Milano. il Comando Unico del Corpo Volontari della Libertà (CVL) . Subito dopo venne paracadutato al nord il generale dell'Esercito Raffaele Cadorna , cheassunsell comando del CVL avendo come vice comandanti Ferruccio Parri e Luigi Longo. Il CVL rimase alle dipendenze del Comilato di Liberazione Nazkr nale Alta Italia (CLNAI) ed operò attivamente e tra note\'ffli ditficollà lottando con grandi sacrifici sino alla seconda metà di aprile1945 Ebbene. I militari delle Forze Armate erano presenti in tutte le formazioni prima citate. con una percentuale maggiore net
• Raggruppamento Fiamme Verdi •. nelle • Brtgate del Pop,ok) •. nel gruppo divisioni alpine e Mauri •, nella • Organizzazione Fran· chi • e nelle formazt0ni autonome le quali, Ispirandosi alla tradizione militare. avevano voluto mantenere carattere apartitico. In Roma operò il Fronte Clandestino MIiitare della Resisten za , costlluito pochi giorni dopa l'armistizio, che raccolse ed inquadrò precipuamente personale dell'Esercito; ad esso si affiancarono formazioni autonome costituite da appartenenti alle altre Forze Armate. Il Fronte Clandestino MIiitare della Resistenza coordinò l'azione dì bande urbane ed esterne: le prime. collegate con le organizzazioni dei Carabinieri e della Guardia di Finanza . svolsero nell'ambito cittadino compiti di carattere prevalentemente difensivo ed Informativo; le seconde. Inquadrate nei raggruppamenti • M. Soratte , , , Castelli • , • Amlata • e , Gran SasespUcarono un 'attività particolarmente aggressiva , audace e spericolata nel Lazio e sulle montagne dell 'Abruzzo. Il contributo di sangue del militari alla lotta di liberazione condotta in Roma tu Invero notevole: basti qui ricordare le 67 vittime delle Fosse Ardeallm, Hl.I I pu,isslml t,r(.H tucll.tll a Fo,ht Braveua tt a la Storia Nel resto dell 'Italia centrale. e specialmente in Toscana . in Umbria e nelle Marche. la presenza dei militari in quelle valorose ~::~!:~.partigiane il stata - come è ben noto - cospicua e
so,.
In Val d'Aosta la Resistenza venne quasi totalmente orga· mzzata e diretta da ufficiali e sottufficiali. I primi nuclei attivi , In prevalenza composti da militari, crearono la leggenda partigiana che parlava. al di là delle linee del primo lembo dotl'ltalia liberata , di cun Quarto Alp4nl nascosto tra le valli e le strette dei monti . avanguardia armata del movimento di liberazione• Molti militari erano presenti nelle prime formazioni di •Italia libera• costituite nelle valli del Gosso. della Stura e di Madonna del Colletto Anche nelle Va/li Ossolane erano presenti bande costituit'e in prevalenza da militari. La loro c,pera ha come mirabile simbolo l'eroica ftgura del tenente Alfredo Di Dio. decorato di Medaglia d'Oro al Valor Militare perché · • umc;ale dell'Esercito In servwo permanente effettivo, fin da/primo g;orno della resislenza fu alfa resta del proprio reparto ne1rsccanit'a battaglia contro l'oppressore. Organizzo ; primi nuclei partigiani e con magnifico ardimento li condusse nelrlmpar, lotta attraverso una serie di audaci Imprese. Catturato dal nemico. con sdegnosa lierezza subi i duri interrogatori e, riuscito a lars, liberare. temerariamente r,prese il suo posto d; combattimento partecipando alle operazioni che, attraverso lunghi mesi
Le FOtN Nmate ne#a lofl• ,»t 1- IJOer~,one
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di sanguinosa lotta, portarono alla conquista della Val d'Ossola. In questo pruno lembo deJrttali11 valorosamente conquistato resi stette per quaranta r,,ornicon I suol uomini stremati. affamati e male in armi contro lorze nemiche di schiacciante superiorilA, flnch6 COfl learmiinpur,nolncontr6ero,c11morteallatestadei suo, part,gum, • . Valle Strona. settembre 1943. Valle d 'Ossola . Val Vigezzo, Fmnero, settembre · ottobre 1944. Anche nelle formazioni partigiane operanti In Lombardia . numor06i furono i militari che vi combatterono. E' suttk:lente rlcor~:~:i !I. k>ro apparto alle formazioni del movimento • Fiamme Nel Veneto , in Friuli e nella Venezia Giulia subito dopo 1'8 settembre al coetituirono gruppi di partigiani in prevalenza militari , che diedero vua alle formazioni • Osoppo • e ai battagUoni •Trieste, e • Garibaldi• . A Venezia militari e studenti formarono la • Legiono Vcneta , . Promotori det movimento partigiano in Ugur/11 e al confine ligure · P4cmont oso furono alcuni ufficiali superiori dell'Esercito che operarono in Val Vara e in Val di Magra, sulle Alpi Ugurt, nella regk>ne 1ra Savona e Ceva e nella zona compresa tra Le Spezia e Parma. Così nell'Em,lia - Romagna gruppt di mllilari coatituirono formazioni parUglane netla zona di Parma. Piacenza , Modena e In altre località. Anche nei temtorl di occupazione, nonostante rambiente ostile nel quale gli italiani operavano. si costituirono e combatterono sino al 1945 molte bande tutte composta da militari, al cune delle quali si sono gli citate. Tralealtre. èdaricordarelaBrigatad 'assalto•ltalìa,formataai conmllitarldelle unità italiane dislocate in Jugoslavia che, come la Ofvlsk>ne Italiana partigiana e Garibaldi , , combett6 a fianco dell'Esercito p<>polare di Tito partecipando alla liberazione di Belgrado e di Zagabria . Coal, Il battaglione e Gramsci• . tormalosi in Albania con I superstiti di duo reggimenti di fanlerla , cheparteclpòallabat1agliaperTirana . Merit8 inoltre menzk)ne l'opera dei partigiani militari nelle rormazkwll clandes1ine che concorsero con quelle francesi alla ~=~;~e l ~. Dipartimento delle Alpi Marittime nell 'agosto . Nellelormazk>nl partigiane non operarono solamente ufficiali a,ognigrado. giovanioanzlani . sottufflclall. sok:latldl~aori-
LaguMt•ailtbetu,one - Sctdhnellt-,,fOflrt-'-
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chiamali, ma anche militari giovanissimi che per la k>ro età avrebbero Potuto rimanere fuori dal nschi dfflla guerra. Come, Ira gli altri , l'allievo del Collegio Militare di Milano Mario Grecchi. d1clottenne, nato a Milano. alla cui memoria venne tributata la Medaglia d 'Oro al Valor Militare con questa epica motivazione e G,ovarussimo e ardito v,ce comandante di una banda d, partigiani operante nella zona de, Monti Bettona. Deruta, Collemanc,o, fu sempre di esemp,o nel condurre I suo, uomini nelle azionipiù1ischlose. Accerchiatalazonaadope,adiunaD,vis1one tedesca. si olftiva volontario con sm uomini per tenere una pos, z,one chiave e dar tempo al resto della banda di mertersl In aalvo. Sosteneva il combattimento conr,o un battaglione tedesco. 11uscendo senza alcuna arma automatica a t8flera la posiz,one dalle 9 del mattino alle 17 del pome11gg,o Ferito gravemente da 12 pallottole, veniva catturato. A/futfìc,ale tedeaco che gli intimava la tesa. rispondeva con un colpo di PfSlola uccidendolo. Mo,,. bondo, gllvenivalattaunatrasfus,oned1s11ngueperlarlovlvere fino al matt,r,o e fucilarlo. Aflrontava serenamente il plotone di esecuzlonee, dopoaverriflutatolabenda.cadevaalg11dodi ~~~~ ~:~'.• • • Oeruta (Perugia). 6 marzo 1944, Perugia . 17 Indicare quanti furono I mihtan dcll'Fserclro operanli neUe formazioni parUglano il prat,camento impossibile. Certo furono moltissimi e una conferma si può trano dalle ben 191 Medaglie d 'Oro al Valor Militare di cui lurono instgni li mihta rt dell'Cserc1to di ogni grado. Gli uomini della Marina • partigiani combattenti , furono 7511 . I caduti 864. Le Medaglie d 'Oro 18 Quelli dell'Aeronautica 3988. Per I cad uti non si hanno dati 8881
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~ ·. 2::;tle le vlcendo delle Forze Armate e dei loro uomini nella lotta dì libef'az,one, sono sempre compresi I Carabinieri. prima Arma dell 'Esercito per secolare decreto, I cui valorosi militi furono presenti ovunque con la loro tradizionale tedeltà , lltenacecoraggk>, l'elevato sensodelladiscipilna. L'ope-radelcarabinlerlnellalouaperlahbertAhailslmbotopiùlumlnoso nella figura del brigadiere Salvo D'Acquisto. fattosi fucilare daitedeschlpersalvareostaggicivtli. E" parimenti da ricordare l'opera della Guard,a di Finanza . le cui unità si distinsero In ogni momento della guerra di liberazione: nella reazk>neai tedeschi subito dopo rarmistizio, special mente In Bak:ania; a fianco delle unità alleate sul fronte della Penisola ; con la presenza e l'opera del suoi uomini nelle tor-
maztOfli partigiane ; nella resistenza ai tedeschi nei campi di png ionia
Anc he il Corpo delle Guardie di P.S. diede Il proprio valido tnbuto d• sacrifici e di sangue. distinguendosi parltOOarmente nel combattimenti della MagUana di Roma . all'S settembre dffl 1911,o nell'attività clandestinadellaCapitaleedelllvornese Come si è detto in premessa. nello sviluppa e nel sostegno ,1t·ll..i lottaperlallberazloneunapartedlrlllevolaebbel0Sraro M,,gg,ore Generaltt Italiano. La sua attivité si esplico oltre che nel rk>rdinamento e nella preparazione delle nostre unità regolari - di cui si è gii detto Il tormento - anche nel dare il massimo aiuto possibile al movimento di resistenza. sostenendolo materialmente e moralmente, perché potesse divenire un fattore dilottacontroltedeschiecostitulrecoslelementocapacedidarc un contributo concreto alle operazioni mililari. A tale scopo vennero create due efficienti organizzazioni : una, funzkmante nel territortOdellePenisolaoccupatodal tedesch l; l'altra. dlsupporto e sostegno alla prima. nel terrltork> dell'Italia libera L'organ;zzazionecreataperagirenelterritoriooccupatoonde alimentare e sostenere direttamente la Resistenza si fondò principalmente su queste attività di base: approntamento ed Invio di mlssk>nlspeciall : approntamentoedtnviodilstruttori; organizzaz1onedlcampidi ricezionepe,.gli aviolanci : ricerca e organizza. zlone del punii di sbarco; organizzazione del rifornimenti: rìnanziamen1odelle uni1a dellaresistenza; organizzazionedellaguerra psicologica Il primo pr~ema da ri~vere per Incoraggiare Il movimento d1 reslstenza fu quello di assk:urare il coUegamento radiotelegra flcodell'ltalia libera col terrlloriooccupatodal tedeschi. obiettivo che venne conseguito con la costituzione di e missioni di cotle· gamento e operative, sulle quali si è poi Imperniato tutto Il SUC· cessivo lavoro organizzativo. Le missioni di coll9gamento &d operat,ve e,.ano costituite da militari volontari di ogni gradodell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica, che venivano adeguatamente addestrati ai particolari compiti. Cosi . dalle prime missk>nl realizzate con aviolanci alla cieca e con sbarchi da mezzi di superficie o sommergibili. senza personale di ricezkme sulla costa , si è passati all'aviolancio su campi organizzati ed a sbarchi in punti prestabiliti , dove altri uomini di questo particolare servizio provvedevano al ricevimento delle missioni ed al successivo inoltro a destinazk>ne. Alla fine della guerra. le missioni di collegamento e operative coprivano tutto il territorio occupato dal tedeschi: si può affermare che tutte le organizzazioni clandestine del
movimento di resistenza ebbero modo di collegarsi , direllamenle o indirettamente. con l'Italia libera COmplesslvamente vennero formate ed inviate nell'llatia oc cupata dai tedeschi, con Il concorso e il sostegno dell'orgamz zazkme britannica « N° 1 Special Force ,. ben 96 missioni di col legamento ed operative, cot compito di: - prendere contatto con le organizzazioni del movimento di liberazione di una determinata zona . per collegarle con l'Italia libera; - mettersi in grado di tornire al comando alleato ogni notizia di interesse mllilare relativa alla situazione della zona e alla dislocazione delle unità nemiche; - trasmettere ordini e direttive del Quartiere Generale alleato, coordinati o non con l'andamento delle operazioni ; - orientare gli elementi in posto per eseguire sabotaggi utiliaitlnidelleoperaztonialleateedaredisposizionlcircale azionidiantisabotagglopersalvaguardareleopered'arteJpontl, gallerie. nodi lerroviari, ecc.). Ali Impianti eletlricl e in-
~i~: ~:i.
Le missioni special, vennero predisposte ed attuate per far fronte a speciali esìgenze orgamzza llvc che permisero di salvare dalla distruzione. con azioni docisc e sprcgmdica te con lro I te· deschi in ritirata , quanlo era nmasto del 110s1ro patrimonio industriale Furono ·nv·ate anche m1ss,on, costrutt,110 con lo scopo d' assicurare il controtlo delle r9t1ioni liberate dm ledcschl, mante61 8 t~~::~v: .~~ri~~l~ u::it::a~~:;:~a~': Si dovette poi provvedere ad impiegare missioni di Istruttori perii razionale ed utile impiego delle armi cdcg liesptoslvldl tab· bricazione inglese o americana torniti alle formazioni del movimento di liberazione e poco conosciuti dal partigiani. Ouarantaquattroturonolemisslonldi taletipoedaclascunadlessevenne affidalo anche un compito di sabotaggio. Dall'ottobre 1943 all'aprile 1945 furono organizzati nel complesso dell'Italia occupata, 498 campi di aviolanci di materiale e 53 per aviolanci di personale . Alcuni dati Indicativi sulla loro en· tilà : in Piemonte, 129 per il materiale e 14 per il personale; In Lombardia . 51 per il materiale e 3 per il personale; nel Veneto. 161 perii materialee22 per Il personale; in Emilia. 49 perii ma· terialee4perilpersonale. L'organizzazione dei punti di sbarco riguardò particolarmen· te la Liguria ed ebbe lo scopo di: assicurare la ricezione di miS·
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sioni destinat e ad operare in zone prossime alla costa ; impiegare personale specialiuato che per ragioni di età o per altri motivi non poteva essere aviolanciato; recuperare personale operante nellazonaoccupatadaltedesch i. lrlfornimentivenneroeffettuatlotentatl: pervia aerea . con aviolanci; per via mare, con sbarco da mezzi di superficie; per via terra , con portatori. Il mezzo di rifornimento più redditizio si rivelò l'aviolancio, tanto che dal gennaio 1944 , epoca delle prime missioni, all 'aprile 1945, ne furono effettuati 1.280. per un totale complessivo di circa duemila tonnellate di materiale aviolanciato. Per il finanziamento delle organizzazioni della resistenza, si poté contare In un primo tempo sui fondi della 4• Armata (dislocata in Francia) messi In salvo dal Generale Intendente. Successivamente. a panire dal genna io 1944, quando cioè ebbero inizio gli aviorifornlmentl , si fece fronte alle esigenze con cessioni dì enti pubblici o privati. con sottoscrizioni clandestine a fondo perduto e con somme di denaro tratte dai fondi a disposizione dello Stato Maggiore GeneraleodellacN"1 Special Force , britannica Un più regolare finan ziamento ebbe inizio solo nel novembre 1944 ~:O~~:~:i~I Governo dell'Italia libera con un importo mensile dì Ultima attività organizzativa di base. la guerra psicologica si esplicò con una razionale e oculata propaoanda , a meuo della stampa e della radio. La partestampartguardava il lancio di pubblicazioni e di volantini diretti alle popolazioni civili , alle formazioni partigiane e ai giovani chemilltavano nelle lormazioni della repubblica di Salò. Si Istituì anche un periodico • L'Italia Combatte ,. La propaganda via radio era attidata alta stazione radiofonica d i Bari che cominciò a funzionare nell'aprile 194'1 con un programma pure denominato • L'Italia Combatte , Circa l'organizzazione creata nelf/tal,a libera per sostenere e
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~aa ri::~!:;a~,:cl~r~~!':' ':~e~~~::~: così le azioni che si sono prima citate, fu necessario reclutare Il personale occorrente. particolarmente adatto per ardimento e sprezzo del pericolo a compiere missioni decisamente rischiose. Questo, tuttavia , non fu un problema in quanto milita ri di ogni grado furono sempre disponibili e dalla selezione del grande numero di volontari uscirono elementi validissimi. Ma si dovette soprattuttoprovvedereallacostituzionediscuoleperlosvolgi mentodeicorsidispecialiuazione. allaorganizzazionedei collegamenti con una •base prlncfpale» (dislocata Inizialmente a Monopoli). allacciata con tutte le missioni nel territorio occupato
(dicembre 19431; con una e base avanzata, (zona di Fircnzel ,
dl~~t!:~tt~~i~~~a~~::~i=~~:i;~I~~~~~ 1:i~
~:~~t= c~:,~e necessariocostituirebasilog,st,cheaeree,navalleterrestriper le operazk>ni di rifornimento e per l'avviamento del personale I corsi di speclafizzazione organizzati furono: paracadutisti , ca nottaggk>, sabotaggio, organizzetorl e istruttori. perfezionamento agenll, rlcezloneaviolancl , antisabotagglo,radiotelegraflstl. specialistiperatterraggioepartenzaaereileggerl. Ne sortirono uomini tìerissimi. Alcuni di essi, operando oltre le linee dell 'Italia libera. in territorio occupato dai tedeschi. caduti in mano nemica e sottoposti ad allucinanti interrogatori ed inumani maltrattamenti, seppero sempre tacere. parlando sin nel la tomba, dapo un 'atroce morte. il segreto insito nella missione che 888i stessi avevano consapevolmente chiesto d1 adempiere
la ca ttività è condizione che non si addice a nessun essere umano. poich6 l'uomo nasce libero e dovrebbe rimanere sempre libero. Ma la prigt0rua non si adchce in modo particolare ai mili tari, per, quah ossu rappr esentala piu mmlthcnnl oo lnslecoodizlone anche perché non sopportano 11 tatto eh osscro sottraiti alla causa del loro Paese In guerra I mililan rCld uc l dai ampi di prigionia , infatti, non rievocano volentieri lo lo ro vicende nrn e lager » e quando ne parlano lo tanno con solfcronza Ecco perché la resistenza opposta ai todt.-sclu da, m1lilan di ogni grado Internati nei campi di concenlramenlo di Germania e Polonia è, forse. uno degli aspetli meno conosci uti ~la Guerra d1Liberazlooe Catturati In un momento di generale disonenramento, per lo più vittime dell'Inganno che si celava dietro la falsa promessa deitedeschidirimandarllalle lorocase,caduli quasli"9&nua mente in mano nemica o dopo sfortunati combattimenli. e CO· munque contro votontè e noo certo per Ignavia, vennero Internati dall'Italia. dalla Balcania e dalla Francia nei campi di concentramentotedeschiben599.158trasottumcialiesoldatle14.033 ufficiali. Considerati « internati • e non prigionieri di guerra afflncM non patesseroinvocare nemmenol'appUcazione ~le garanzie giuridiche che quest'ultima condizk>ne comportava , essi af . frontarono con stoica fermezza le più avvilenti condizioni di vita chepossasoppartareunessere umano. Resistettero alle proposte dientrareafarpartedell'Esercitotedescoepaldiquellodella
1qx1bbhca d1 Sak}; resistettero alle lnllmidazklni vessatorie per indurli a coHaborare: resistettero ad ogni tipo di propaganda . •mchoquando questa era velata da oscure minacce: resistettero .11111 ,,,. 111,1 della morte, quotidiana compagna delle loro soffcronn•. 11111 d11adava ogni giorno a decine le denutrito hlo, composte ;11111, 11 d, 1 larve di uomini: seppero mantenere sempre intatta la 10111 1hornt umana e la loro fiereua di soldati . Non tradirono il 111111111 del loro popolo, rimanendo tenacemente fedeli al glura111•·1110 l)festato, al sacro patto che li legava alla Patria lontana I 1H·r affermare la valktltà del giuramento che Impegna la co,. ,i1(•nza e la vita stessa di ogni militare, non 6 stato di 06tacok> 11t·mmcno Il sorvegliatissimo lager tedesco di Neribka. in Pofonla . ove erano rinchiusi duemila utticiali italiani. Nello stosso lager si lfovavanoanchetrecentosottotenentilnservizioeffellivoedi complemento che avevano ricevuto la nomina al primi di settembro 1943. Erano stati ca lturati presso I deposlli in Italia dove si orano presentati in attesa di destinazione. Non avevano ancora giurato, atto che veniva e vtene ancora compiuto con cerimonia sotenne presso I Corpi cu, gli ufficiali sono destinati. Il comandante Italiano del campo aderi al destderio dei trecento ufficiali di essere chiamati a prestare giuramento. Dopo essersi riuniti nella baracca adìbita alle tunzioni religiose e dopo avM ascoltato la Meaaa. al coepetto della Bandie<a di combattimento di un Caccia. salvata a pezzi da alcuni utticlalidì Marina.alla presenza degllaltrtpriglonlert, ltrecentosottotenentigiuraronofedeltà alla Patria . Una riprova del fermo comportamento del mllltari prigionieri 6eloquentementedatadall'allapercentualedlcolorocherespinsero le proUerte tedesche: il 98.7% degli internati militari &Cfflae la fame. il freddo. gll stenti e la morte nei campi di concentra mento piuttosto che tornare in Italia ad operare contro la propria gente. Circa quarantamila internati mUilarl lasciarono la vita nei campi di pr;gionla· ufficiali (tra i quali 17 generali), sott uftìclali. sotdatl. carabiniert, marinai, avteri , guardie di finanza , morirono per gli 6lentl. ldl1agl. la lubercoloei. I maltrattamenti. la disperazk>ne che Il faceva ripiegare su se stessi. Molti furono fucilati perché908pettatldlattl disabotaggloneicentrlindustrlalio nelle miniere ove erano eo&tretti a lavorare. Tragli arteflci dellaResistenza.dallaqualeènatalanuova Italia nel liberi ordinamenti cho il popok)si6dato, meritanodun· que un posto d 'onore anche questi herisaiml uomini, che furono Ira i più sfortunati, ma non per questo meno meritevo41, combattentl per la libert•.
Da questa rievocazione.si possono trarrealmenodue ordint di conskterazioni: il primo di essi riguarda Il fatto lncontrO'Jorli bile che le Forze Armate sono state protagoniste di primo piano dellalottaperlaliberazioneechelalorooperaslcollocaperciò, a giusto tit~o. come uno del pilastri fondamentali sul quali si sono poi edificati I nuovi, liberi ordinamenti deUo Stato; Il se. condo riflette la conferma . individuabile in tutti gli avvenimenti sin qui narrati, della non intaccabile fedeltà delle Forze Armate
:~i~C:~,::::~
:!l~~~all, anche nelle più sconvolgenti vicende
llgrandetributodivite,disangueedisacrifk:idaesseofler. to nei diciannove mesi durante i quali hanno tenacemente com battuto. merita pere.O il più Incondizionato riconoscimento. Sen· zacontareiferltielmutilati. leforze Armate offrirono alla causa della Patria e della libertà la vita di 87 .303 militari di ogni grado Numerosissime le ricompense individuali al valore . tra le quali spiccano 365 Medaglie d 'Oro Un tale tributo reca in sé un altissimo contenuto Ideologico. I mililari, proscnti o operanti nella lolla per la llberazk>ne. hanno inlatli consapovolmcnto combat1u10 per un'Italia patria di tutti I SUOI c1ttad1m, uguah d1m11171 allo leggi, ug uah nella pratica del dO'Jeri comuni e nell'esercmo dei diritti polilic, o civili Essi sapevano di ispirarsi nella loro azione ad una dello • idoo !orza• dell'umanità, la Patria . appunto . che è. per dirla con Mazz ini « Il nome. la gloria. ,, segno dell'uomo tra , popo/1 •. I ta,uo è loro bastato per compiere sino in fondo 11 propno dovere. secondo il mandato che avevano ricevuto dalla Nazione. mandato ben visi· bile nell'uniforme e nei segni della tradlzt0ne m,htorc italiana che essi orgogliosamente indossavano e che per ess, avevano il più alto significato Ideologico. percM espressione della v~ontà di tutto il popolo italiano
LA RESISTENZA 1T~ All'ESTERO : LA DIVISIONE DI FANTERIA DA MONTAGNA 1ACOUh
Vi sono cruenti competizioni tra gl i uomini. conflitti armati. c he s1 presen1anoconcaratteristichediversedatuttigliallrl. specialmente nel k>ro stgnificatospirituale o sociale. Sono spesso il preludio di tempi nuovi, gli Indicatori di una svolta nel destino dei popotl. Non si tratta sempre di battaglie grandk>&e - spesso quegliscontrlsonomodestiperl 'entitàdelle forze in contras10né sempre in essi il buon diritto trioota. Ma 10 spirito che anima l'azionesegnalatinedluncapllotodellastorlaountrapasso diciviltà Così Legnano che afferma la v~ontà del libero comune . Vatmy l'aurora della libertà, Waterloo la tìne di un predominio imperiale. Mentana la continuità dell'epc>pea garibaldina . I nomi
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~ :~; ~:n~ ::~h6 il simbolo racchiU· 10 1 1 1 1 Nell 'ultima guerra. si presenla luminosa. con queste caratteristiche del simbolo e del sintomo. la battaglie condotta dalla Divisione di fanteria da montagna , Acqui• contro I tedeschi netl'lsota di Cefalonia , dove cadevano 9.640 militari italiani in nome dell'obbedienza agli o,dlnl del legittimo Governo. dell'onor militare. mal dlssoclabile dalla fedeltà alle Istituzioni, e della Ubertà del popoU . Una Intera Divisione italiana, compatta , posta di fronte alla scelta tra una soluzione che avrebbe comportato la salvezza della vita , ma non compatibile con la dignità dell 'uomo, con l'aspirazk>ne alla libertà, ed una sotuzk>ne confo,me a Questi ideali ma densa di oscure Incognite. votava unanimemente per :: : : ~ ~
~'::1~':z~;':~~~~a d:e:. volontà di resistere con
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Confortata in clò, anche dalla fraterna solidarietà del popolO greco. Fu un moto spontaneo e consa~e . in un momento eccezionalmente drammatk:o, In un momento di smarrimento e di lncertena mentre crollavano tutte le strutture dello Stato. che
consenti a migliaia di soktatl italiani di dimostrare che avevano servito, servivano e avrebbero servito l'Italia e le sue leg1tttme Istituzioni con leallà. anche se la st rada scelta compartava SOia 8 men~:~1~ ~i1t~7t!·v:~:r~n~~r:a s::t::livi ideali e la testimonianza certa delle premesse di un 'Italia rinnovata anche nello spirito. scelta che trova spiegaztone n8' principi dell'onore militare. ma anche net processo d i chiarificazione avviatosi imme1 3 8 ;e::~~~ien':1~a ~~!~~z!: ~':~a az7oU: d;~::: men10 richiedeva ogni sacrificio per contribuire alla riscossa della Patria. Nell'oscuritàdiquelglorni.si accesecosl la lucediCefa. lonla, cheful'annunzlodella 1cosclenzanuova 1 d 'llalia.dlun futuro migliore, di una nuova e più moderna dimensione di esperienza civile
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All'atto dell 'armistizio. l'isola di Cefalorua era presidiata da 11 .500 uomini di truppa e 525 Ulhc1ali della Divisione di fanteria da montagna • Acqw • (11 e della Manna. per complessivi 6 bai· taglioni di fanteria. 17 balterie dell'Csercllo d1 vano calibro e specialità (2).J batteriedella Manna (J)odalcurn mezzi navali 14). supportioperatlvil5)e logisticl(6) Nei p(iml giorni di agosto. il prestd10 era stai o 1nlegrato da un contingente tedesco comprendente 1.8(X) uomm, d1 truppa e 25 Ufficiali. per complessivi 2 battaglioni granatieri d·arresto. una batteria semovente. una compagnia genio ptonicrt e due batterie gl
(1117- reggimento lenterle. 317• regg1tnen10 lantoua, 3J'> reogimen10 erti· ·afmeno lll 91uppoe333-bauertada20mm, d1sloca11aCot1'J, ellgruc,po
meno5" batteria. disk>cato • Santa Mau,el (2)l/ :U- 1&gglrnM1toartigt· ·a, ·ntonatodella5"baue ·a~ll/33"';1119rup· pocontrOHreida75/27C.K. · Vll grUf>f)Oda105/21· CLXXXVlllgrUf)90da1~14: XCIV gruppo da 1~31· d09 MZIOfi" da 70/15· ue NZKM . conuoee,.. da 20 mm·
l3) E - 20B fF•aòl : SP - 33 (Mint«t*); Akrotlrl l•n al"'811men101. 14)37• ttonigli1 draoaog10. 3<' grut)pO mo1cwelteri vig.lanu tou,nee: aqu•·
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511• ospedele: decampo:8'> nucteorch iruri,oo. 5"MzlOfMISUHìstenza; 9"squa
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della Mari na in allestimento (una a Capo Vfk>ti e una a Capo Munta) Rapporto tra Italiani e tedeschi, 6 : 1. Taio imponente massa di forze - salvo le aUquote In riNa schierata in corrispondenza dei tratti costieri più serva :;~;~'.~~~ <1ll'offosa nemica. pef'" assicurare la difesa perimetrale 1
l ,1dUesaeraarttC<Mataintresettort: nord -orientale. affidato al 317 reggimento fanteria , lii battagUonea Kardakata . il I battaglione a Sami. li li bat· 1.1qhono aPharankata lnrlservasettorlale: -sud - occidentale. affidato al 17 reggimento fanteria , con il lii battaglione a Sarlata , il I baltaglione a Skala. il Il batta· gllone a Mazarakata In riserva divistOflalo: - nord - occtdenlale.att idatoal contlngentetedescol966 reggimento granatieri di arresto). con 11 CMX battaglione a Michalizata , il CMIX battagnone a Chavriata ed una aliquota distaccata ad Argoetoll lgruppo latt ico Fauth, comprendente la 1• compagnia del CMIX rinforza ta. la 2• batteria del CCI gruppo semovenfi . aliquota della compagnia genio pk>nleti) . Nella si tuazione che si va profilandO, particolare Importanza riveste la funzione del 111/ JlP reggimento fanteria , schierato nel l'area montagnosa di Kardakata: area di estrema sensibilitt operaliva. al li mite tra il settore fondamenta le affidato alle truppe ltallanee quelloallidatoalletruppetedesche.
100 11
L'isola di Corfù era presidiata dal 18" reggimento fanteria e Acqui •, dal lii gruppo del 33" reggimento artiglieria. dalla 3:33' batterla controaerel da 20 mm e da alcuni supporti operativi e logisllci.
UfaHprelifflinaredegliewentl. Il proclama Badoglio delle 19.42 dell 'S settembre , confermato dopo qualche ora dal primo ordine del Comandante della 11• Ar· mata. gen. Vecchiarelli, dava adito alla speranza di poter affrontare onorevolmente la prevedibile reazione tedesca . Il secondo ordine del medesimo COmandante, pervenuto alle ore 20.30 del 9 settembre , precludeva . invece. ogni posslbUità di evitare l'umiliazione e la morlifkazionedella cessione dellearmi. stabilitaper leore 10delglorno10
La guerr• di!iberHIOne - Scritti nel l'renlMnale
Non so6o. ma queslo secondo ordine determinava Il dr amma personale del Comandante della Divisione, gen. Gandin. posto brutalmente di fronte al dilemma se attenersi al proclama govor*
~~~;~t: :es:::r:
~!
r;:;,~chi, oppure ottemperare all'ordine del
Fu così che, 1'11 set1embre. dl fron te a ll 'ultimatum tedesco (continuare la guerra al loro fianco. oppure cedere le armi entro le ore 18 dell'indomani) , Il ge n. Gandìn, a seguito dell'ordine pervenuto dal Comando Supremo di «considerare i tedeschi come nemici•. scartava l'eventualità di continuare a combattere a ::~~oa~~~ tedeschi, orientandosi verso l'alternativa della cessione
Orientamento che si conc retava nell 'ordine di ripiegamento del 111/ 317~ dalle pasizioni di Kardakata. gravido di funes re conse-
1;
~:~~~~a edi a~~~~= ~~~uella stessa giornata . nell'im pegno di 1 8 Ciò, mentre i Comandanti dì reparto, gll ufficiali inferiori e tutti i soldati invocavano di resistere alla intimazione tedesca, In obbedienze el disposto del proclama governativo Invocazione che.dopo la can uradelleban erle d1SanGiorgt0 a Chavrlata (12 settembre), trovava sig nificativa espressione. da pane dei soldati, nel motto: • Sufl'a,ma s, cade, ma non si cede• . e nell 'appello rivolto al gcn Gandin « Non v, c hiedia mo che di poter mor· e accanto a, nostr, cannoni , E' in questa s·tuaz·one. ·n questa al mosl orn cho si 1nsensce 1 :e~~:~;e b~~1: : cb:~: trodue pontoni da sbarco tedeschi , mentre una delegazione germanica è in attesa , al Comando Divisione. dl prendere In consegna le artiglierie. come convenuto per te oro 8 di quel matt ino. Questa iniziativa , seda un lato conseguo l'oll otto immediato e determinante di salvaguardare il Comando Divisione da un immancabile colpo di mano tedesco, offre anche lo spunto al Generale Comandante, rinfrancato dal singolare spirito combattivo delle sue truppe, di smuovere le trattative dall'impasse In cui erano pervenute e di conti nuare le stesse con rinnovata energia ,
~!~:=i~~t; ~~~~e~: ::1
:~~~~IHM~:;1~: ~8~
:~::~~ ~~~:,:~:ioa~!'/ca condizione di base. che ai reparti In effetti, questa Inizia tiva costringe il Comando del XXII Corpo d'Armata tedesco a palesare brutalmente I suoi reali inten* (7) l 'o,d"ne di aper1un1 ~ fuoco alle t re battone. a sokl scopo ci coord·· namento, y ~ ·mpartllo dal Comandanle della 3- batterla IYda. sentooa em&S&a dal Tribunale Milìtare Torrilorl8'e dì Roma, nel 19571
f8JE - 208, SP · 33
LaR11s1st11na?M' n11lllrE1t11, : 1a
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·1,oned " fanlar ·a , Acqu/1>
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d1menti con una più pesante ingiunzione ultimativa {cessione immediata di tutte le armi comprese quelle individuali precedentemente accordate agli ufficiali; consegna di 12ostaggi) , e induce ~ri:~~~m~~ ~in , resosi conto detla malafede tedesca, a mutare 1
Alle or e 1.30 del 14 settembre, per sincerarsi sull'effettiva .JOIOnlà dei suoi soldati. il gen . Gandin invitava tutti i reparti a monuncia rsi con un referendum sulle seguenti alternative : - continuare a combattere a fianco dei tedeschi ;
=
~~e~tt:r:r:~tro i tedeschi.
Uva: I : : ~ t i sti~:~~~clavano all'unanimità per la terza alternaI Questa scelta plebiscitaria dei fanti. artiglieri. genieri. marlnal,carabinlertefinanzlerldl Cefaloniapcrsalvaguardare-costi quelchecostl - lalorodignltàdiuominiedi soldaticostiluisce indubbiamente l'aspeno omblemalico dell'intera vicenda Proprio inconlcmporaneità all'arrivo delle comunicazioni sul l'esilodel referendum, il gen. Gandln riceveva dal Comando Supremo l'ordine di • resistere con le armi all'Intimazione tedesca di disarmo, (9) . Ormai Il generale non ha più dubbi. Nella scelta , è confortato dall'ordine del Comando Supremo e dalla volontà unanime dei suoi soldati . Significativa, nei riguardi dell'atteggiamento dei soldati della • Acqui t. è la sottoriportata comunicazione inviata il 13 settembre dal Generale Lanz, comandante del XXII Corpo d'Armata, al suo diretto superiore. Generale L6hr, comandante del Gruppo Armate E. stralciata dal Diario di Guerra del XXII Corpo d'Armata da montagna: COMANDO XXII C.A. MON Al Gnippo Armato E/k:
Oggetto: Comunlcadone ool mallino per il 14.IX
11. a.J .. f.)
._.,_,....................
_
.•.•••
·····-··
g7g,:.~~~p;,~~~f~;:;;o:;;,~;..,;~:.:":::: lmmu1a10 l'alloggiamento della popolaz·
gr Comando X~I C.A. mon
Verso mezzogk>rno, fa consegnare al parlamentari lodoschl la nspc,sta all'Intimazione dì resa : eia Divisk>ne si riftula di CSO· guire il ... ordine di radunarsi nella zona di Sami, ... La Div, sk>ne Intende rimanere suite sue JX>Slzlonl fino a quando non ottiene asslcurazk>ne ... che essa PoSS8 mantenere le sue armi e le sue munizioni e che solo al momento dell'Imbarco possa consegnare le arliglìene . Se ciò non accadrà. la OiviStOne ~~~ ~er:r~t~':3ttere piuttosto d1 subire l'onla della cessione
1 Contemporaneamente. vengono lmpar11t1 gh Otclìni per ras· sunzione degli schieramenti. Nella giornata, il Comando Supremo d~lo Forze Armale tedesche emanava le seguenti diret1ive circa Il tranamenlo da adottare nei confronti dei militari italiani: e quelli che opponoono resistenza osi Intendono con Il nemico o con le bande parltglane gliuffìclalidebbonoesserefuc1latl;i sottutticlallelatruppavanno avviati al fronte orientale per l'impiego nel servizio del lavoro •
una
:!~: ':i:::e:-:z::C:.:'~O~~;~~oogo. parte da
tedesca.
Ot fron te all 'Jneluttablhtt dello scontro armato. l'Ammiraglia. totedescoEgoorapprescntavalanecessltàdiconcentraretutti i meui navali disponibili per agire a Celalonia e Corfù, rinviando per il momento allre opcraztOfli come q11c>lla clt Lero Verso la mezzanotte. il gruppo tallico raulh serrava sollo le posizioni Italiane di Argosloh ; ,I CMX battaglio,10 uranallorl di arresto occupava con robust e pattughe le locahhl di Pharsa e Davgata.
Alle ore 11.30 del 15 settembre, Il Comando Dtv,sione Inti. mava al tedeschi di 906pendore l'afflusao d1 rinlorzl. Alle 11 ,45. le nostre batlerie aprivano il fuoco contro un idrovolante tedesco ~:;:;~a~~z:~~ppe nella zona di llxurl. La ballaglla aveva vir· La bauaglia di Cefak>nia comprende tre fasi salienti, tutte caranerlzzatedallaincontrasta1apresenza noi ciek>detl'laola. dall'alba al tramonto. di una trentina di caccia . bombardieri te· deschi che vi giocano un ruok> determinante.
La prima fase inizia e si conclude il 15 settembre. Alle oro 14.25, con l'apparire del primi Stukas. i tedeschi assumono l'lnl· ziattva dell'attacco sia nel settore di Argostoll sia In quello di Pharsa
Dopo alterne vicende: - nel settore di Argostoll , 1111 e lii banaglione del 17" fanteria, rinfo rza ti dalla 2" compagnia del CX battaglione mitra . glieri. riescono a catturare, verso le ore 23.30. il gruppo tattk:o Fa uth (circa 500 uomini e una batterla semovente) ed a distrug· gere m mare la rimanente aUquota del CMIX battaglione grana· tleri d1 arrosto (147 uomini) che, da lixuri, avevano tentato a più nprcsedi trasterlrsi nellapenisolediArgos toUper rinfon.arell predc 11ogruppotattk:o: - nel settore di Pharsa , il Il e lii battaglione del 317~ fan· 1cna,versoleore01 ,00del16 , costrlngonol'altrobattaglk)ne tedesco, il CMX granatieri di arresto. a precipitosa fuga, con In· genti perdite, verso Kardakata , per sfuggire all 'avvotoimento Nelle azioni si distingueranno· - sul fronte di Argostoli. il capita no Pietro Bianchi. CO· mandante della 10' compag nia del 111117 . e il cap. magg. Eugenio Ferretll . che, perduli in comba l timento I suoi superiori, conti · nuorà. 0011 slancto generoso, a portare avanti le sq uadre mitra glien della 2 compagnia , fino al compimento dell'azione; - sulfrootediPharsa.ilcapitanoPenteno. che,allatesta delt ' 11~ compagnia del 111/ 31 7", conduce il contrattacco sul fìanco detbattagllone tedesco.costringendoloallafuga . Purtroppo. in quella notte, proprio per l"asprezza dei com · battimenti e le alterne vicende del loro sviluppo, nessuno avverti laportatadelsuccessoconseguito Il Comandante del XXII Corpo d'Armata da montagna tede· sco, responsabile della condotta delle operazioni , conskiera •molto critica• la siluazione de1erminatasi sull'Isola. Oi conseguenza. verso la mezzanotte, dopo aver ordinato alle unità dipendenti di considerare Celalonia 11centro di gravi ti , delle operazioni. • nel settore del Corpo d'Armata• . richiedo al Comando Superiore i seguenti provvedimenti - sostituzk>ne, come Comandante detrlsola. del ten. col. Bargecon il magg. von Hirschfeld ; - ditterimento. a data da stabilire. della reiterazlono dol· l'attacco a Corfù programmato per il 17 settembre; - concorso di tutti i caccia · bombardieri disponibili per il sostegno delle operazioni in corso sull 'isola di Cefalonla : - concentramento a Prevesa di due banag lioni e di un gruppo di artiglieria della 1a °'visione cacciatori da montaona •Edelweiss, , nonch6 di un battaglione della 104· °'visione cacciatori;
L•11Uerr•dlhbfHaziotN - Sct1ttiM1lr.nlonnM
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concentramento a Prevesa di tutti I mezzi navah dispo-
~~~a~ il trasferimento dei predetti rinforzi da Prevesa a Ce-
Tali rinforzi, che sbarcheranno per altquote sull'isota (Ba1a di Aghia Kyrtaki) dal 16 al 20 settembre. ckltermineranno il capo-. volgimentoa favore dei tedeschi dell'originarlo rapporto di forze Lasecondatasedellabattagliasisvolgedal17al19settembre . su iniziativa della • Acqui• . Il COmando DMek>ne dtspc>ne, infatti, un attacco concentrico di quattro battaglioni per la rtCOOQurSta del nodo di Kardakata (vde. Appendice A) Purtroppo, questaoperazionenonsortlscel 'esltoauspicato. Mentre, infatti, 1111/ 317 ed Il 111/ 317" fanteria riescono a penetrare. rispettivamente, negli abitati di Kardakata e di Kuruklata. 111 battaglione del 317". sorpreso dai caccia - bombardieri presso Ponte Chlmonlko, e contrattaccato dal battaglione cacciatori da montagna giunto per primo In rinforzo sull'Isola, viene annien tato, lasclandoaul terreno, il 18settembre, in sole 4oredi com· battimento. 37 ufficiali e circa 400 sottufficiali e soldati. Fulgido il comportamento. nella circoetanza, ~ cap. maog . Tortosa che, con una mitragliatnce, terrà impegnato per tutta la giornata il battaglione tedesco. precludendogli lo sfruttamento delsuccesso: dell 'autlereluiglZendrl,cho, giuntolnlineaper portare rilornimentl, si adopererà fino all'Imbrunire ne4 recupero dei feriti . passando ripetutamente In mezzo alle tormazk>ni tedesche: d~ capitano Verro che, perduta la batterla , tenterà di riconquistarla con un assalto a bombe a mano. scomparendo nella mischia; del sottotenente sonacchi che. colpito a morte, tendeva il braccio verso Il nemico quasi ad indicare al suot uomini, anche da morto, la via da seguire In questa seconda fase. rientra anche k> sfortunato tentattvo di occupareconunbattaglionediformazione il caposaldo tedesco di Capo Munta, all'estremità meridk>nale dell'Isola. Degno di menzione. In quel dolor080 momento, Il comportamento del cappellano militare don Luigi Ghllardinl che. Incurante dell 'offesa aerea , si portava con una autoambulanza dentro Il predetto caposaldo tedesco per richiedere la consegna del numerosl feriti. ottenendo purtroppo un neno rifiuto. Nella giornata del 18 settembre. l'accanita resistenza della ~~~~:~ne italiana di Cetalonia attira ta peraonale attenzione Il Comando Supremo delle Forze Armate tedesche, infatti. come si evince dal relativo Diario di Guerra, a parziale variante
delle dispcsizloni Impartite il 15 settembre. ordina al COmandante In capo del fronte sud - est (Belgrado) che ,a Celalonla, a causa del comportamento Insolente e proditorio tenuto dalla guarnigione llaliana, non deve essere latto alcun prigioniero• . Questo ordine, contrario ad ogni legge umana e divina. comportava l'estensione della condanna a morte a tutti i sottufficiali e ~dati. Per gli ufficiali, come noto, il desllno di morte era già stato decretato lìn dal 15 settembre. Nella terza ed ultima fase 121 - 22 settembre). l'iniziativa delle operazioni viene assunta nuovamente dal tedeschi , In realtà , per le ore 6 del 21 senembre il Comando Divisione avevaprediSPQ6tolareiterazionedell'attaccoperlaricooquista del nodo di Kardakata . con l 'i mpiego: -delll / 317", schieratosulKutsuli , confunzionedlperno del dispositivo; - del 111/317 e del 1/ 17", per l'investimento di Kardakata, rispettivamente. da est e da sud I tedeschi. peraltro. che ormai disp00evanodl tutti I rinforzi fattiaffluiredalcontinente,sferranollloroattaccodeclsivoalle ore0001 del 21 , impiegando: un battagltone granatieri di arresto ed un battaglione cacciatori per l'attacco frontale: due battaglioni cacciatori da montagna fgrupp0 tattico Klebe) per l'avvolgimento di SOfpresa, ad ampio raggio, attraverso la zona montana. dell'Intera massa delle truppe italiane. Obiettivo comune: la piazzaforte di Argostoli. Alle due di notte. il 111/ 317" viene sorpreso da tergo sulla basedipartenzaedannientato. Verso le quattro del mattino. 1111 / 317·. perno del disp06itivo, viene Inves tito da un battaglione cacciatori sulla fronte e da due battaglioni cacciatori da montagna sul fianco. Dopo circa quattro ore di aspri e furiosi combattimenti , nel corso dei quali cadono quasi tuttiglluffk:ialleclrca300sottufticialiesoldati,ilbanagtlone rimane accerchiato. lltenenleMarcelloFerrari rluniscealloratuttiisuperstitiche trascina in un ultimo contrattacco per rompere l'accerchiamento Degno di menzione. In questo ratto d'arme, il comportamento delsottotenenteEnoreForrarl.che, giiferltoperbcntrevolto. non potendo partecipare al contrattacco. si fa trasportare dai suof fanti su una po,sizione dominante per concorrere all'azione con una mitragliatrice. sulla quale cade, colpito a morte; del maggiore Italo Galli. aiutante maggiore del 317 · fanteria , che, catturalo, si toglie la vita per non codere l'arma.
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La gue,ra di libe,azione - Scritti nel trentonnalo
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Superate le posizioni del Kutsuli . I tedeschi proseguono verso Ollinata. procedendo all'attacco ed al successivo accerchiamen10 della 5", della 1• e della 3• batteria del 33'' reggimento artiglieria che. fedeU allo spirito ed agli ideali che avevano animato l'Iniziativa di ruoco del 13 settembre. oppongono resistenza ad oltranza sacrificandosi sulle posizioni Nella desolazione di quei drammalici momenti, unico conforto il rombo di una sezione da 155/ 36, comandata dal tenente Breveglierl che, da Lakylh ra , continua ad intervenire con le sue potenti bocche da fuoco sulle ormai dilaganti unilà tedesche Tra i 180 artiglieri caduti a Dilinata , vanno ricordati il sottotenente Aldo Di Carlo, sottocomandantc della 3" batteria , stroncato nel contrassalto a bombe a mano di una pattuglia tedesca giunta a pochi passi dal pezzi : il cap. magg. Benedetto Malfeis, capopezzodellastessabatteria , che,conunartolngessato.cra fuggito dall'OSpedale Militare per partecipare al combattimenti : il tenente Abele Ambroslnl. comandante della S- batterla , c he accorreva.daunosservatorloavanzato,aUalineadeipezzlper condividere con i suoi artiglieri l'ultima sorte Quindi. l due battaglioni cacciatori da montagna , proseguono per la zona montana. raggiungendo di sorpresa, verso le ore 14, la zona di schieramento dei servizi divisionali (Francata , Valsa mata). mentre gli altri duo baltaglioni - granatieri d'a rresto e cacclatori - rottalaresistenzadel l /17 ',c'he lasciava sulterreno quasituttlgliufficiali cclrca350sottulficlaliesoldatl,raggiungono le località di Pharsa, Davgata. Pharaklata , a quasi quattro chilometri dal Comando tattico divisionale (Procopata) La situazione sta ormai precipi tando. Alle ore 12 del 22 settembre, superata l'ultima resis tenza dei resti del lii battaglione del 17° fanteria e della 158" compagnia lavoratori del genio, che, In una serie di durissimi scontri, perdono buona parte degli ulli ciali e circa 200 sottufficiali esoldati, l battagllonigranatieri d'arresto e cacciatori si altestano alle por,e di Argostoll . mentre i due battaglioni cacciatori da montagna entrano nella piazzaforte muovendo per la dorsale che la sovrasta Da citare, in questo ultimo scorcio della battaglia, l'episodio che vede accomunare nella morte il sotto tenente Guerrino Poli e il suo attendente Alfredo Bonini. entrambi del lll / 17n fanteria l duemilltari,feritiamorte. vengono raggiunti da alcuni tedeschi. L'ufficiale conserva ancora in pugno la pistola . Un tedesco gli balza addosso e con un calcio gli ordina di alzarsi. Ma egli non può. la ferita non glielo consente. In un Impeto di rabbia . il tedesco si abbassa, gli toglie la pistola , .. e allora da quel corpo sanguinante si leva l'ultimo gemito: « Vita l'Italia,. che viene
smorzato da alcuni colpi che l'assassino gli spara a bruciapek>. Il gesto feroce e disumano viene ripetuto sull 'attendente. La generosa resistenza della • Acqui , a Cefalonia è spezzata . Con la resa senza condizioni. accordata alle ore 14, la battaglia ha termine. Nel corso della stessa sono caduti: - incombattlmento, 65ufflciall, 1250sottufficialiesoklatl; - a seguito di esecuzioni sommarie , sul campo dì battagtia , 189 utnciall. 5.000 sottufficlall e soJdatl.
A Corfù , nella gk>rnata del 13 settembre, Il col . Lusignani , Comandante di quel presidio, respinge l'intimazione tedesca di
~==·
st:~~~ec!l~~:~~ ~~1 COmando Supremo di , conslda. 1 1 Un tentativo dì sbarco tedesco è annientato in mare. Tutteleforzetedeschediskx:atesull'lsolavcngonocatturate. Anche la Marina, di esempio a tutti in quelle ore. concorre alla resistenza con i cacclatorpedintefe • Sirtori, ft ,Stocoo , Annientata la resistenza delle unità Italiane dislocate a Cefalonia, I tedeschi , 1124 settembre, riprendono le operazioni contro Corfù, con uno sbarco sulla costa occidentale JKorission) Sostenuti da un massiccio appoggkl aereo. riescono a rompere la resistenza opposta dal reparti della Divisione •Acqui, . procedendo. nel volgere di due giorni, all'occupazk>ne dell'isola. Nel corso dolle operazioni cadono 3 ufficiali e circa 600 sottumclali e soldati
u,appr...glia. A Cefalonia , durante la travotgente avanzata, i tedeschi BPplicano spietatamente il citato ordine di Hitler del 18 settembre, tradotto da von Hirschfeld, al suol dipendenti. nel seguenti ter;~~!:nt~T~t~
0~~~~11:;~,~~~
oppongono resistenza siano fucilati
1121 settembre, cosi, mano a mano che i noetri reparti vengono catturati in combattimento. uffìclali, souufflciali e soldati ;~:::s~;m:~::a-;. ::'ans: sott0p05ti indiscriminatamente ad 8
1122 settembre. invece. spentasi ormai ogni resistenza per la scomparsa dal campo di battaglia - in seguito ad annientamento - delle unità di fanteria, mano a mano che I reparti si arrendono. vengono. di massima , passati perle armi solo gli uffi-
U9uer,•dlllbe,•rJOnfl - Scr1ttin9llrMlennlllo
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~~~ia~ea carneficina organizzata continua anche dopo la resa
1124 settembre, a San Teodoro, vengono passati per le armi, con reg~are plotone di esecuzione, altri 129 ufficiali: primo tra ~ . ilgen. Gandln. 1125seuembre, altri7, ancora , prelevalidal 37 ospedale da campo Tutti gli utuclali affrontano la morte con esemplare dignità. Tra tutti , come esempio mirabile di quan10 possa la tìerezza del dovere compiuto. va rtCOrdalo il sonotenen te Gianni Clerlci , che si avvia spontaneamente al pk>tone di esecuzione cantando sottovoce la ,Loggenda del Piave, Compiuto l'orrendo crimine. bisognava naturalmente far scomparire le tracce. S.lvo alcune centina la di salme lasciate insepolte ne41e forre montane. o gettate in cisterne artificiali, la maggk>r parte vengono bruciate. Per tre notti. di seguito, cupi bagliori illuminano Il cielo delle dorsall prospicienti Argostoll: si sprlgk>nano dagli ammassi di soldati i1aliani trucidati.cosparsi di benzina e trasfo,. man In roghi. Per far scomparire lo salme dei 136 umciali fucilali a San Teodoro. allre ,soluzione• è ideata dal gen. Hubert Lanz. Comanda nte del XXII Corpod 'Armaladamontagnatedesco. Le notli sul 28 e sul 29 settcmbro , vengono prelevati dal campo di concen 1ramento tre autieri e 17 marinai Uno degli auli8fl (Sabal11nl1 ha il comp.to di illuminare con i fan d1 un'autocarretta le f088e naturali in cui sono stati gettali gli ufhciali fucilati . 117 marinai. Invece. sono costretti a traslare le salme dallo foese a dueautolrenl, atfkfallagllaltrlautlerl (NasleJolti) . Gli autotreni vengono, quindi. avviati al portodlAro<>&loll, ove I corpi Inanimati vengono Imbarcati su un pontone della Marina da guerra tedesca . al CO· mandod8' tenonto di vascello Mallmann. A bordo, le salme vengono ,appesantite, . singolarmente o 1gruppl,conrotolldlfilosplnatoepolacaricate•lnplùpunt11 al largo d8'1 '1sota di Vardianl . Nell'ultimo trasporto, vengono Imbarcati anche 16 marinai e trucidati In mare. Il diciassettesimo saràsalvatoinoxtrernlsdauncappetlanotedesco. Ad operazione ultimata, I tre autieri. invece, vengono fatti rientrare nel campo di concentramento. Di essi, due moriranno ~\~~~~-il terzo (Sabattinl) , vivente. ha fornito la preziosa tesli La tragedia non 6 ancora giunta al suo epllogo. Durante il trasporto del pdgionieri sul continente , tre navi da trasporto: , Ardena , , • Alma , e , Maria Marta , urtano su mine e colano a picco.
Tremila sottulflciall e soldati. mitragliati dai tedeschi anche in mare, periscono tra I flutti. Le perdite complessive subite a Cefalonia dalla Divisione e Acqui , e dalla Marina nel corso del combattimenti, durante la rappresaglia e inmare, ammontanocosl a: - 390ufflciall,su525; - 9.250sottufficiali esotdati. su 11.500 Rievocando le loro gesta, Vittorio Emanuele Orlando dirà: •Si sono dovuti battere quasi In forma di ribellione, quasi conquistando la loro morte come un k>ro diritto •.. , . A Corfù , terminati I combattimenti, vengono Invece passati pe,learml 17 ufftciali. tra i quali il colonnello Lusignanl, Il colonnello Bettini, li capitano Bonall e il capitano Falcocchio. Le perdite complessive subile a Corfù ammontano cosi a -20 ufficiali ; -600sottutrlclaliesok1ati.
Le durissime perdite In combatlimento. la spietata rappresaglia perpetrata dai tedeschi non piegarono lo spirito e lavolonta dei pochi superstiti di Cefalonia. Alcune centinaia seguirono - come quelli di Corfù - la dolorosa e via crucis• dei campi di Internamento e di sterminio nazlstl.sopportandocondlgnltàefierezzaognisortadiprivazioniedisagl . la k>~:r~r:::':,:~tuite circoetanze, trovarono modo di conlinuare Il serg . magg. Franco Trusso Zirma, evaso con altri 150 lta· liani da un Lager del tronte orientale, si presentò ad un comando sovietico chiedendo ed ottenendo, per sé e per i suoi uomini. di essereriarmatoedlpoterpartecipareallalottacontroltedeschi. Un gruppo di milit'arl che. al termine dei combaltlmenti, riusci a sottrarsi alla cattura si rifugiò sulle montagne dell"isola. Di essi , la maggior parte si riversò successivamente nel continente, unendosi ane formazioni partigiane dell 'ELAS; i rimanenti collaborarono atUvamente con I partigiani locali. Tra gli appartenenti al primo gruppo.si distinsero: Il capitano Pietro Bianchi ; Il tenente Giuseppe Trloto. che partecipò ad aspri combattimenti In Tessaglia ; Il tenente Lovati ; I sottotenenti Giraudi e Ronzano, animatori della resistenza nell'Isola di Itaca; il
capitano Pampaloni che- riavutosi dalla grave ferila, ripol'lata nell 'esecuzione sommarla a Ollinata - continuò la lotta nelle file dell'ELAS. sostenendo sanguinosi scontri contro I tedeschi presso Pontolovitza, Ajos Vlaslos ed Amphllokla Fra coloro che rimasero sulle montagne dell'isola di Cefalonia. vanno ricordati il sergente Walter Gorno, capo radlotele·
:~~~:~~!e~~ ~~I cb:~~:~ain~~a~~e
~i'::!~ e l'artigliere Taravella,
Un cenno. infine, alla banda coslituita a Celalonla attraverso l'organlzzazionepercelluledicirca1 .300priglonieridiguerra italiani con l'appaggio dell'ELAS e di una missione militare alleata . Questa banda. che continuò clandestinamente la lotta fino all'insurrezione armata contro i tedeschi dffl 26 agosto 1944. per ilconcorsooflertoallaliberazionedetl'isola, risC068e: - l'omaggio della popolazione locale che, il 17settcmbre 1944. innalzò nella piazza di Argostoli la Bandiera Italiana: - la concessione dell'onore. da parte dell'ELAS e del Comando alleato det Medio Oriente. di poter rientrare in Patria con tutte le armi individuali e di reparto: - il plauso del Ministro della guerra dell'epoca, on . Ales:av':i:os~a:~~,~~- =it~~~~:a;~~a d~~~ria8:_nda e I sUCM
Queste partecipazk>ni. individuali e collettive. si possono idealmente inquadrare nel grande movimento della resistenza dfflpopolleuropet. La Divisione di fanteria da montagna • Acqui • rappresenta lacontlnuitàtrarepopeagarib.aldinaequelladellaresistenzae della guerra di liberazione. Ancor oggi, vivificata dalle brezze salse e dagli aperti orlz· zonti dello Jonlo, veglia con I suoi battagUonl e le sue batterle, con l suoi9.640c&duti,frainudicalcaridetl'lsoSainsanguinata. quale slmbolk:a guardia. purificata nell'olocausto del suo stesso sangue. agli immortali principi della liberti e della fratellanza Ira lpopoil. La drammalica sublimità degli ideall e delle passk>ni che Il ispirarono, la collettiva spontanelti e l'unanime fede che le dtedero vita , lo slancio e l'eroismo che la condussero e. infine. l'otocausto - piùche marllrio-di lante vite, che la coronO con un fecondatore crisma di sangue. dovevano caratterizzare, Ira tutt e. l'epopea deJla Divisione e Acqui• ed elevarla all'altezza dei p+ù grand i e generosi moti umani
Al ComMldo 311- reoglmento lente,le Al Comando M,gl,e,ia OtviaionM
I. · Domani 21 Nltembreu• ·pr-. feYenzela P8f el1m· tedeschedaHezonadiKardakate-Angonas.
• le forze
-hsa&reMnemMcol fuoco aollll fronted · curucleta: i ..,.......,mi &Mie poaiz~ centrai. di Kerdaketa: -eliminar• le Ione uparate del nemk:o nel 118110fe di Codogurata Curudala e. succeu· amente nel NIIOfe d· Angonas.
11.- Pertaniod,apongo: - 1111• 1en1er;e - 111311-1,nterie: rimanendonet1ee11ualipoelzlonllmf»gnlnotrontelmenteltnemlooconM t uocodelle•rmiautomaliche•delm0ft-' d• 1!11 . succet1a· ameni• 111/17" ltr Wlf90 Codogurala: - IM / 317" fantarta rlntoruto con una cornpt1Qni• del ,-,.. rt,. mUO"teri all'auaeco defle poe,IZlonl di K•rdake1a - Petr1ct1a: - 11/317- lanterla ad obVfi raggiunti al rac::cogll9ri nella zona dl Dftgalapa..ando · leOOndoscagtione
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LE GRANDI UNITA' DELL'ESERCITO NELLA RESISTENZA ITALIANA All'ESTERO
Il presente articok> al propone di illuslrare-sia pure nei ristretti limiti dìspazioconcessi-la resistenzaopposlaaigermanlcl da unità dell'Esercil·o Italiano dlsk>cate fuori del territorio nazkmale, dopo 1'8 settembre 1943. Seppure frammentarla ed episodica , la resistenza opposta alle pretese dell'ex alleato lu spon1anea ed immediata, caratteriuata in genere da Innumerevoli atll di sfortunato valore e dì sacrificio. Nella sto,la della seconda guerra mondiale questa Immediatezza di reazione alla sopraffazione germanica coatituisce un caso veramente unico: In nessun'altra nazione d'Europa I te-deschi trovarono resistenza subito all'Indomani degli armistizi. Fuori del territorio nazk>nale , la k>lla Iniziata il 9 eettombro contro I tedeschi fu motto più consistente e più duratura di quella
sostenutadalleunltàdislocatenellaPeniWa; intalunicasi. esaa si saldò al movimenti partigiani delle rlspetllve zone, che ricevettero cosJ dal reparti Italiani ampto apporto e sostegno non solo di materiale umano. ma anche di mezzi sofistk:atl e di per. aona~lngradodl Impiegare tali mezzi. Giova ribadire che l'Immediata reazione di motti reparti dell'Eaerclto- edfflle allre Forze Armate- alla richiesta di resa da parte del Comandi germanici segna l'inizio della Resistenza e della Guerra di liberazione. Alla spontaneità di q~le reazioni In territori lontani dalla madrepatria fa riscontro l'insorgere d8 1T10Yimento partigiano In Italia e la riorganizzazione del reparti che avrebbero risalito tutta la Penisola combattendo a fianco degli alleati: talché al puO affermare che gll ltallanl kmarono controlgermanlcl, ln ltallaeall'estero. senzasoluzionedlcontlnultà. sin dalle prime ore del 9 settembre , vale a dire immediatamente dopo la proclamazione dell 'armlstlzlo. lnsostanza, dopolaresaaglialleali, gll italiani - militari e civili affratellati-seppero superare l'umillazlone della disfatta scendendo nuovamente in campo, in un complesso di attività
bellicheancorpiùdure,piùaspre,piùsanguinosedellagucrra appena conclusa. Nella trattaziOne che segue viene presa In esame la resi· stenzaela reazione delle unità dlmaggk>r livello 111. Moltocisarebbedaacrlveresullaresistenzadeneunitàdel· l'Esercltofuorld'ltalia: fattl,località,Mol. anchesemoltleplsodi sono rimasti sconosciuti e tanti nomi di protagonisti e documenti sonoandatlperdutinellatragicatinedltantlreparti. L'argomento trattato nel presente articoto può e deve costltulre oggetto di ulterk>fl approfonditi studi, voltl non solo a divulgare quanto fìflOf'a à stato posslbHe documentare, ma ancor più :.:::r:n;::':!~ti che consentano di riportare a luce tanti
Lak>ttacontroitedeschiconctottadalleunitàltalianedlsk>catea presktiodellagrandelsotatranceseacquista un slgnitk:ato partk:o4are, sia perch6 caratterizzata da immediatezza e spontaneil.li di reazk>ne. sia petChé improntata al più assoluto disinteresse (ere chiaro che. una volta S<Jomborala dai todcschl, la eo,. sicasarebbeslatarestituitaallaFrancia) . Edoccorroagglunoere che raie lotta costò molto cara ai tedeschi, i quali tra morti. feriti e prlgloniMi l)erset'O circa 4.000 uomini ed ebbero una loro importante Grande Unità. la ~ Divisione corazzata, talmenle logoratadanonpoter~essereimpiegatada Kesselrlng nella cont~~te;:::,:n;;~~~/esta di ponte di Salerno. In Corstea era dlsk>cato IVIII Corpo d'Armala Italiano, comandato dal generale Magli, Il cui nerbo era costituito dalle Dlvlsk>ni • Cremona • e • Friuli • . SI trattava In complesso dì circa 20.000 uomini ai quali si contrapponevano 5.000 tedeschi. inqua· dratl nella Brigata motocorazzata di S.S. • Reichsf0hr8f • ed in reparti minori. I germanici erano agli ordini dffl generale von Senger Questi , In un coUoquio avuto~ sera dell'S settembre con Il generale Magli, avevadatoasslcurazk>nechele sueforzeavreb· bero soomberato l'ieola, senza compiere atti oetili nei riguardi degli Italiani. Ma solo pc,che ore dopo, tale Impegno veniva eia(l)L"ok>cauelodell1D11olk>nedilan1erl1damont9gna• ACQ11t1aCela tonlaedaCof!'è 1ra1111olnaltrocapllok>delli
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morosamentosmon1ilo: nella notte tra 1'8 ed 119 settembre i ger. manici oll etlua,ono un colpo di mano su Bastia. Lo lorze italiane,tuttavia, reaglronocondecisloneeriusci. rono a nprendere la piazza, infliggendO rilevanti perdile agli ex alloa11 Tral'altro, duenostretorpedlnlereaffondaronoalcune hnb.11 r.azioni e motozattere germaniche, che avevano tentato di ,tl>h,indonarellporto, recuperandoquindllnaufraghl. Mentre a tutti I llvelll di comando I germanici presentavano 111 l(lfo scuse agli italiani, la 9Cr Divisione corazzata tedesca , il ti •,utlcmbre, si trasferiva dalla Sardegna alla COrsica: il rapporto ~~~'/!sc'~e si modificava. pertanto. decisamente a favore dei EvonSenger,chepureavevapresentatoanch'eglileproprie sc use al generale Magli. decideva di riprendere l'inlzlativa, pre· venendo così Il Comandante Italiano, il quale aveva fìssato per ilgiorno131'inlziodelleoperazlonl contro gli ex-alleali in ottem· peranza ad un messaggio pervenutogli il giorno 11 dal Comando Supremo Italiano che recitava testualmente: • Considerate i tedeschi quoli nemici • . li 12settembre. dunque, von Sengerfececonsegnarealge. nerale Magli un messaggio conciliatorio di Kesselring , che invi tava gli italiani a rimanere a fianco del tedeschi ; avendo il Comandante italiano respinto cortesemente ma con fermezza l'mvito, von Senger passò all'azlone . La sera del 12 I tedeschi attaccarono violentemente le Importanti posizioni di Casamozza, a 20 km a sud di Bastia. Il pre· sidk> italiano resistette eroicamente ed a lungo; ma I potenti carri Tigreebberoinfineragionedelvaloredegliltalianle, superato1I caposaldo, entrarono In Bastia. SI trattò peraltro di un successo effimero ed i~ato. La ferrea resistenza degli italiani (al quali si erano affiancati i partigiani k>cali, riarmati dal nostro Comando) ed Il progressivo afflusso di contingenti del I Corpo d 'Armata francese (il primo battaglione era sbarcato 1114 settembre) indicavano chiaramente l'Intenzione di liberare la Corsica datl'OCCu· pazk>netedesca Ed in effetti il Comando Superiore germanico. di fronte alla crescente pressione ltalo ~trancese, decideva di sgomberare l'isola e di portare in Italia tutte le proprie forze. Il trasferimento ebbe luogo nelle settimane successive. mentre. In base ad accordi Intercorsi tra Il Comando italiano e quello :;~ri;:,t::~:eniva dato inizio, in comune accordo, alla lotta per la Meritano particolare menzione. in quel perk>do, i combatti· menti sostenuti dalla ,Cremona , per la riconquista di Porto
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Vecchio, SOtta e Bonifacio 123 e 24 settembre) e dalla , Friull , per la rioccupazione di monte Gupio e di ~le Teghime, sop,a1 tuno allo scopo di prevenire I tedeschi nella toro azione di distruzk>ne di opere e Infrastrutture. Infine dal 29 settembre truppe italiane e marocchine iniziarono l'investimento di Bastia. ultimo lembo di terra corsa rimasto In mano al tedeschi. Bastia tu liberata il 4 ottobre: primo ad entrare In città tu un reparto dm LXXI battaglione bersaglieri motociclisti. Dopo la liberazione di Bastia. le truppe del generale Magli rimasero in Corstea per alcune settimane cooperando con le unità francesi per Il rafforzamento dell'Isola; tra il 15 ottobre ed il 15 novembre nella quasi totalità esse vennero traslerlle In Sardegna, da dove p<>i sarebbero state trasferite nella Penlsol a, per partecipare alla Guerra di Llberazk>ne.
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Pursel'lnizlodeUaresistenzaopp06taal tedeschldaqueete dueDivlsioniawenneinsltuazionidiverseed ebbecaratterisliche differenti. appare opportuno accomunarne la descrlzk>ne In un medesimo coo1esto, In quanto le due Grandi Unità. ad un certo punto, dettero vila alla Ow,s,one • G.iu bald, • c he lollò a fianco delpartigianl jugoslavlcontro i lcdeschi hnoai primi mosi del '45. L'8 seltombre la •Taurinense , o la c \lcnez,a• si trovavano dislocate tra Montenegro e Sengiaccalo; la prima gravitava intorno a Nlksic ed aveva una parte delle proprio unilà (3" roggimento alpini e gruppo artiglieria e Susa•) In movimento verso la costa, gi6 In vista di Canaro; la seconda era invece schterata all'Interno. tra Barane. Kolasin eMatesevo, in una zona di aspre giogaie montane, praUcamente sgombere di tedeschi. Sorpreao dall'armistizio nel Cattarlno. il 3" reggimento alpini si era unitoallaOivisk>ne cEmllla, . colà di.slocata , e con questa. il 14 settembre, prese parte al violento attacco sferrato contro i reparti della Divisione germanica cPrlnzEugen, (chell 12slera impadronita del porto di Cattaro) coetrlngendoli &d abbandonare precipitosamente la città. I battaglioni alpinl assunsero quindi l'incarico di proteggere l'imbarco dell '• Emllia• . che cosi pot6 rientrarequasltutta lnltalla. Peraltrolvak>rosl alpinlnonpote· rono seguire in Patria I commtlltonl di quella Divisione, perch6, sopraffatti dal nemico, dovettero arrendersi. Molti di loro, Insieme ad uomini della Divisione • Emilia • che non avevano trovato poatosullenavt , riuscironoaritirarsi nell 'internoedarlcooglungertil alla loro Divisione
loG,and,Unlf " dc'rEH rcitonellares · 1enz11 ilal,11na,t/'~1ero
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Il grosso della Divisione cTaurinense• . rimasto a Nik.sic, ,omprcodeva '1 · reggimento alpini, il 1" reggimento artiglieria :::ra7eor~~v~~~a ed altri reparti divislonall; era comandato dal ge-
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l germanici sollecita rono. fin dal mattino del 9 senembre. Il Comandante della Divisione a precisare quale atteggiamento nvrebbe assunto nel riguardi degli ex - alleati. Il generale Vivalda riusci a tergiversare. sperando che la m1uaz·one s· ch 'ar'sse presto. Il giorno 13, il Comandante del XIV Corpo d 'Armata , generale lloncaglia, rlun l a Podgorlca tutti i dipendenti Comandanti di Grande Unità e comunicò loro gli ordini superiori pervenuti da Tirana : praticamente. un invito alla resa ai tedeschi. Però non ritenne di imporre l 'esecuzione di un simile ordine e lasciò i dipendenti Comandanti liberi di comportarsi secondo coscienza . Vivalda -dopoaveresenlitoll parere conforme di tutte le sueunità-decisedlnoncederelearmieitedeschiediproseguirei movimenti verso la costa , nell'intenlodi imbarcare i propri uomini l')f'!r l'Italia Purtroppo alcuni reparti seguirono diversi itinerari: un battaglione. l'cAosta•, fu cosi tacile preda delle preponderanti unità germaniche Incontrate sulla sua strada llrestodetla , Taurinense».giuntoarldossodellazonadi Cauaro, sui monti che degradano verso Il mare, combatté a lungo e duramente contro 1 germanici; particolarmente violenti furono I combattimenti sostenuti nei glomi 26, 27 e 28 settembre, sotto Il massiccio fuoco delle artiglierie e degli « stukas• tedeschi ; la ~~~s!~;'di r:::~~~t: ~~1~~~~::~e e riusci a mantenersi aperta 8 Ouest'ultlmo lembo di territorio che allora era considerato nazionale (Cattaro era provincia italiana) tu cosl abbandonato ai tedeschi e la Divisione (omegllo I suoi resti) si affiancò ai partigiani per proseguire la lotta contro il comune nemico. Seguirono giorni durissimi. tra attacchi tedeschi 1remendi e terribili privazioni : infine circa 2.000 uomini della c Taurlnense• (tra I quali erano anche diversi sbandati della Divisione « Emilia• edialtreunlté)riuscironoi115ottobreaporsiinsalvoaKolasln. nell a zona controllata dalla Divisione e Venezia •. Da questo momento le due Grandi Unità ebbero un unico destino Sorpreoo dall'armistizio, il Comandante della Divisione , Venezia •. generale Oxilia , comp;ese subilo che la sua Grande Uniti -isolata, lontanadalmare - nonavevaaltrasceltaonorevole se non quella di resistere al germanici. Peraltro, prima di deci-
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dere in tal senso, Il gk>rno 14 settembre aveva invitato tutti I propri COmandantl In sottordine a chiedere Il parere det loro =:~hi~ questo tu unanime: tutti scelsero la k>tta contro i Oxilia trattòquindì con I partigiani: 119 ottobre fu soltoecritto un accordo. con Il quale tu deciso che la• Venezia• avrebbe da quel momento partecipato fraternamente alla lotta del patrioti jugoslavi. Nel frattempo, miracoloeamente, 11 Comando della , Venezia, aveva potuto ristabilire I coUegamenti con Brindìsl. sicché vennepostoineaSOfeunponteaereo, siapureprecark>.a meuo del quale le nostre unità in Montenegro potettero ricevere rlfor~":.'t! : liv ::t~~~~k>ni. nonché denaro per acquistare , In Nella seconda quindicina di ottobre I germanici 1n1rapresero una massiccia offensiva contro la , Venezia• e la ,Taurlnense• . Le due Divisioni italiane opposero una accanita resistenza ma ad un certo ponto dovettero abbandonare la k>ro base k>glsllca dl88fane. GrazleancheadunnotevoJeapportodell'aviazione Italiana, gli uomini deUe due DMsk>nl. unitamente al partigiani jugoetavi, riuscironoasfugglreadognitentatlvonemlcodiaccerchiamento e oonseguen1 e annien1amcnto Si giunse così al 2 d1cemtwe. quando Il Comando jugoslavo dispose. a partlredaqu~la data. un nuovo ordinarnentoche prevedeva la coetituzlone della Dlvls,one italiana parttgiana , Garibaldi • (Comandante il generale Oxllia e vice Comandante il generale Vlvaldal tarmata su 4 Brigate, ciascuna di 1.300 uomini. comandate rispettivamente dal magg. Ravnich, dal cap. Marchi· aio, dal magg. Piva e dal maog. Albertlnl . Oltre a queste Brigate. luronocostltultialcunlbattaglionidllavoratorl;le artlglierieedl mezzi del genio esuberanti furono invece Inquadrali direttamente nelle Brigate jugoslave. Nei meei successivi la Grande Unità partigiana italiana visse vicende gloriose e tragiche. li nemico sferrò Infatti tutta una serie di poderose ottensive, Intese a distruggere una volta per tutte la resistenzapartlglanalnJugoslavia . lnquellaklltadurissima, resa più tragica de un freddo Implacabile e da una epidemia di tifo petecchiale. le Brioate italiane subirono perdite tremende: una ~~t~~:~ . la 3", alla fine di febbraio del '44, era praOcamente
Finalmente, nell 'autunno del '44. la pressk>ne tedesca rallentò: la • Garibaldi • - che aveva lottato valorosamente e con
LoG,and1UmfadolfEse,c1/onella,es,atonzahallanaalfestoro
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ul1 crne vicende anche nel mesi estivi. spesso meritando gli elogi 111uvivl dcglistessijugoslavi-potérimarglnarelepr<>prieterite e riordinarsi. Infine Il 2 febbraio 1945 giunse il sospirato ordine <11 nmpatrlo: la e Garibaldi» si concentrò a Ragusa; 1115 marzo, l'ultimo reparto della e Garibaldi» sbarcò a Brindisi , dove la Divisione fu ricevuta con tutti gli onori e con calorose accoglienze Aveva così termine l'epopea delle due Divisioni cTaurinen-
~~tr~ ~::r:~t.!~ •. una pagina tra le più gloriose delta storia del
l• Divisione • 8ergamo • • 5p• l•to. Un esempio di epico valore fu dato dalla Divisione di fanteria e Bergamo, , nella zona di Spalato. Subito dopo 1'8 settembre, di fronte alle palesi Intenzioni aggressive dei germanici, I reggimenti della Divisione (25" e 26° fanteria e 4~ artiglleria, oltre ai minori reparti) organizzarono attorno alla città dalmata un conslstentecentrodiresistenza.cheporben19giornircaistette valorosamente ai tedeschi, preponderanti per forze e per meui: questistrlnseroattornoallenostreunitàuncerchiodlferroe di fuoco impiegando colonne corazzate e truppe aviotrasportate: la Luftwaffe sottopase lnollre i difensori a ripetuti violenti bombardamenli, che provocarono centinaia di vittime sia tra i militari itallanislatralapopolazloneclvile In assenza di un 'aviazione amica e non disponendo di una efficiente difesa controaerei, priva ormai di munizioni e di viveri , il 27 settembre l'eroica guarnigione italiana fu costretta a chiedere la resa alla fortissima Divisione corazzata c Prinz Eugen,. lgermaniclcoslituironosubitountrlbunaledlguerra e sottoposero a brutale interrogatorio ed a giudizio sommario gll ufficiali, mentre inviarono al campi di concentramento In Germania tutti i militari catturati . A seguito di un giudizio arbitrario, contrarlo ad ogni legge internazlonale, I tedeschi fucilarono I tre generali Salvatore Pelligra, Alfonso Cigala Fulgosi e Raffaele Policardi fil 1• ottobre alle Fornaci di Signa) : il 7 dello stesso mese trucidarono altri 47 ufficiai!. legati tra di loro a gruppi di cinque {sulla collina di Trilly) I rimanen1i utticiall. dopo dure sevizie, furono avviati ai campi di Internamento. llsacriticiodelprodid1Spalatononfusterlle: circa350 sbandati della Divisione. guidati dai tenenti colonnelli Luigi Ve· nerandl ed At1ilio Venesta, si diedero alla macchia e formarono
quindi Il battaglione ,Garibaldi,. che prosegui la lotta contro I tedeschl . alflancodeipartlglanijugoelavl(2). Numerosi furono I combattimenti al quali prese parte il bai· tagnone e Garibaldi• ; di rilevanza fu l'attacco a Valjevo, cittadina a sud di BelgradO, che fu strappata ai tedeschi Il 14 settembre. :.:m~a::~:~~ni di aspra lotta condotta casa per casa, spesso Altri militari del presidio di Spalato. sfuggiti ai germanici. si riunirono a Uvno e diedero vita ad un secondo battaglione , il • Matteotti •. che combatté ininterrottamente a fianco dei parti· gianldiTito. Dopo la liberazione di Belgrado (20 ottobre del 19441. i due battaglioni - che ~o negli ultimi tre mesi avevano operato uniti - diedero vita alla Brigata d'assalto e Italia,. nella quale arano stati Inseriti altri due battaglioni . Il • Mameli • ed il « Fratelli Bandiera, , formati con prtgionierl di guerra italiani liberati dalle truppe jugoslave. La Brigata d'assalto • Italia • - riordinata poi nel febbra io del19451n Divif.iOnft - pr~t,gullaguftrr,-('.OntroltAdftSChia nord di Belgrado e restò In terra jugoslava tino all'ultimo giorno ~~~u;;:~~t:!e~~~gio 1945 entrò in Zagabria , dopo un mese di Al suorlentroinllaha, laC>iv,sk>ne fuaccoltaentuslastlcamente dalla popolaztOne di Udine
Le Dfwlslonl • Marche• e • Messina• in Erzegovina. La OMslone • Marche • comandata dal generale Amico. con sede a Ragusa. e la Divisione •Messina• comandata dal generale Splcaccl. con sede a Metcovich, facevano parte del VI COrp0 d'Armata d is locato In gran parte. nell 'agosto 1943, In Erzegovina . Il VI Corpo d'Armata . comandalo dal generale Plazzonl , oltre alle due Divisioni citate. aveva alle dipendenze la XXVII Brtgata costiera dislocata a nord di Melcovich.con presidi nelle varie isole. e il comando Marina di Ragusa che disponeva di qualche torpediniera per lavlgllanza cosllera. Poco tempo prima il ComandO Supremo aveva autorizzato la Divisione motorizzata germanica SS • Prinz Eugen • a dis locarsi nella zona di Mostar, riducendo così le truppe italiane atla sola difesa costiera . Era passato alle dipendenze germaniche
' " G,Mtdt Unlf• de'rE..,c:No MIia ,ea1• ten1• italiana .,,...,o,o
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,mchc il campo di aviazione di Mostar, unico disponibile per Il Corpo d 'Armata , net quale continuavano a funzionare le squa<lnglie d1 aviazione italiane Insieme a quelle tedesche. C'era (11-.chc unaltroptccotocampodi fortunaaGruda , cheveniva 80k) usato in casi di emergenza per mancanza di adatte attrezzature a terra A Gruda c'era un deposito di benzina avio con una guardia italiana e, dai primi di seuembre, un battaollonc di fanteria todcscoconungruppodiarttgUeriada88, checoslituivaun grosso e peric:ok>eo presidio fra le forze del VI Corpo d 'Armata e quelle dlslocatea Canaro (Divisione • Emilia•) Lenotizk,chegiungevanotnq~temposullaguerraerano gravi e deprimenti. C'era oramai la sensazione che le cosestesuro precipitando: ma , k>ntanl dal centro e dalle principali fonti di notizie più o meno attendibili. se non tendenzlo&e, Comandi eduffk:lalleranoanc0Japienldlsperanzaedlfede. llmorale eraelevato. Leunltà. benaddestrateedisciplìnate, eranoetficienti . ancheselatorzadelbattaglionlsuperava in media di poco 1400uominl od una parte dell'armamento jpezzi di artigl~ia e mortai) non era imp.egobilo pot'ché abbieognevolo di grandi riparazioni . Le Divisioni. Inoltre. per necessità poUtiche più cho militari. erano motto fraz.onate in zone Infestate da bande ribeUi . Ai primi di settembre il comandante del Corpo d'Armata era riuscito a far approvare dal Comando Gruppo Armate Est un cambiamento nelk> schieramento dei reparti P8f'" renderlo più rispondente alle neccssltédiunaefficlenledifosa . llnuovoassettodelleunità ~o avuto un Inizio di attuazione quando giunse 1'8 set -
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Nessuna Indiscrezione era trapelata sulle trattative che da tempo Il Governo atava svolgendo con gli anglo - americani e nulla poteva far prevedere I tragici avvenimenti che si stavano maturando. Nessun ordine era giunto dal Centro ed I Comandi ettendevanofiduck>sl , convintiche, lncasodlqualchecolpodi scena , Roma non avrebbe mancato di far pervenire gli ordini opportuni con un congruo anticipo. C'era Infatti U precedente dei glornlsuccessivial251uglioquando. perlasolasupposizlone che l tedeschlpoteaserotareuncolpoditestanelBalcanl.k> Stato Maggiore si era affrettato a dare verbalmente disposizioni precise per fronteggiare qualunque eventuale azione da parte germantea. lnquestasituazlonediretat,vatranqulllilà, versole18del giorno 8 venne inaspettatamente intercettata da radio Algeri la notlziadellaresaincondizionatadell 'ltaliae, pocodopo, laradlo trasmiso Il noto messaggio dffl Maresclalk> BadogUo che non
U~1•dtlibet•l10ne · Sc11ttl Mll1ent.,,nMe
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lasciava più dubbi, per quanto la comunicazione non risultasse ::a~:scuh!~a perché. oltre a lutto. non era staia udita per Intero
Il generale Piazzonl, per avere chiarimenti e per concordare il contegno del VI Corpo d 'Armata con queOo del vicino presidtO di Cattaro, si mise subito In comunicazione cot comandante del Gruppo Armate Est . generale Rosi, il quale si limitò a conter· mare genericamente quanto contenuto nel proclama, precisando chectovevaessereoppoetalaforzasok>adatlldiforzadaparta dei tedeschi. Egli approvò le proposte del comandante de4 Corpo d'Armata di concentrare le unità in un primo tempo presso i Comandi di Divisione e poi su Ragusa per meglio tronteoglare qualunque eventuale reazione tede8ca, emlseadisposlzk>nedel Corpo d 'Armata anche un battaglionealplnodislocatoa Trebinje, che venne passaroagll ordini della DlvislOne e Marche, . Il Comando del Corpo d'Armala cominciò a dare le prime di· &posizioni urgenti alle uniti dipendenti. Occorreva per prima c06a che lutti I presldi , speclalmentelplùisotaO , fosseroavvertltldella nuova altuaziono, concentn•r• contemporaneamente I reparti e sgomberare per quanto pc,ssibile magazzini e materiali, ma per questo occorreva tempo e non si poteva prevedere come si sarebbefo nffl franempo comportai, I tedeschi. Verso le 22 dello stesso g10rno 8. quando gll ordini erano erano stati da poco emanati , il console ilalìano di Mostar telefonava al gonorale Piau onl. a nome del comandante della Oivlsk>ne SS cPrinz Eugen ,. che, per lealtà milit are. detto generale k> :c::m~avadi1~v8;i ~:~:: :d~t:i :~:!a:,!t~v~a:~~~r=:~ reazione da pane delle truppe italiane. Il movimento avrebbe avutolnlzioalleore3delgk>rno9. li generale Piauoni rispose, però, che egli doveva attenersi agli ordini del comunicato Badoglio e che. se la Oivialone ,germanica al tosse mo68a. questa
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:.~v~=~ ~::~=:~;ail : : s ; t ~ d'ArDopo quest·a conversazk>ne. e sempre per tentare di guadagnare tempa, venne Invitato Il Comando de,la Divisione tedesca a mandare un ufficiale a Ragusa per discutere la situazione, ma il Comando germanico ripeté !'ingiunzione precisando che. se all'atbailVICorpod 'Armata non si tosse arreso, I tedeschi avrebbero attaccato con le k>ro forze motorizzate appoggiate dagli S1ukas.
Nel frattempo il generale Piazzonl era riuscito a dare affrettatamente gli ordini al Comandanti delle due Divisioni per contrastare l'avanzata germanica. La Divisione e Messina• , più k>ntana .
Le Grand · Uri"i de 1rEaarc ·10 nel(a red
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avrebbe dovuto concentrare le forze e, dopo aver bruciato depositi e magazzini che non poteva sgomberare, doveva ripiegare :~A:~~;ich e poi su Ragusa , per far massa con tutto il Corpo Il tempo disponibile. però, era eccessivamente limitato e c'era da temere che I presidi più lontani non potessero ricevere gli ordini prima dell 'alba, e cioè prima dell'attacco dei tedeschi ltedeschi1 furonopuntualleall 'albaa ttaccaronolntorzee con decisione. Inizialmente la loro avanzata fu tacile; alcuni presidi più piccoli e più isolati vennero sopraffatti rapidamente, anche perché mancava ogni appoggio aereo, poiché nella notte i tedeschl avevanocauuratoapparecchiedequipaggldislocatinel campo di Mostar. Quando. perO. le colonne motorizzate si avvi cinarono alla costa dovettero segnare subito il passo davanti all'aumentata res istenza del reparti , né riuscì ad aprire loro la via l'Intervento massiccio degli Stul<.as. mentre l'artiglieria del Corpo d 'Armata bloccava le colonne avversarle lnfllggendogravl perdite. Le operazioni continuarono con accanimento da entrambe le parti nei giorni 9, 10e 11 settembre senza che le truppe tede· sche, nonostanteilorocontinuitentativi,riuscisseroinnessun puntoaraggiungerelacosta . La Divisione c Messlna 1, dopoaver provveduto alla d istruzione del iprinclpali magazzini. con successivi combattimenti di retroguardia ripiegò lentamente su Ragusa. ma ne era ancora ~to distan1e; la [);visione e Marche• . dopo aver disarmato con una rapida azione un reggimento croato, fronteggiò efficacemente un battaglione germanico, appoggiato ~:n:,U~~:~~~. partito da Gruda. che tentava di aggirare il suo I reparti combattevano accanitamente, ma era chiaro che la situazione diventava sempre più critica. I tedeschi continuavano a ricevere rinforzi da Mostar e le squadriglie degli Stukas non avevano soste . Il VI COrpo d 'Armata poteva invece contare solo sulleproprieforze; dall'ltalianonunasolaparola, nonunaiuto La situazione era a questo punto quando. dopo mezzogiorno dell '11 , si presentava alle linee della Divisione « Messina• un ufficiale tedesco per avver1ire che era intervenuto un accordo fra l'O.K.W. ed Il Comando italiano dei Balcani in base al quale I tedeschiavrebberoassunto ladifesadituttalacosta(utllizzando le sistemazioni dif'ensive in posto) mentre le Divisioni del VI Corpo d 'Armata si sarebbero riunite in armi nelle local ità da loro fissateinattesadiutterioriordinidapartedelleautoritàitaliane Quasi contemporaneamente il comandante del Gruppo Armate Est avvertiva telefonicamente il generale Piazzoni che le Divisioni dovevano riunirsi in un primo tempo a Ragusa In attesa di
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altri ordini. Con le attrezzature costiere dovevano essere ceduti ai tedeschi I p<>ehl pezzi di artiglieria di medio cahbro esistenti ed una parte dell'armamenlo dlvtSlonale (I quarti pezzi delle bai · terio e qualche mortalol per completare la difesa costiera. Mentreslsvotgevanoancora le operazk>nl . tìn dal gtOfno 10 il generale J>tazzoni aveva mandato Il poco naviglio disponibile. scortato dalle torpediniere del comando Marina, ad Imbarcare la XXVII Brigata costiera, ordinandole dt pc)ftarsi a Ragusa dopo aver ritirato i vari presidi delle isole. Netl'azk>ne perse la vila anche il capitano di vascello, comandante del comando Marina di Ragusa , che dirigeva le operazioni di Imbarco e che venne affondato con la sua torpediniera dagli Stukas tedeschi . Il comandante della Brigata. dopo aver imbarcato~ truppe, venuto a conoscenza della nuova situazione. dirottava opportunamente il convoglio su Brindisi dove giungeva con più di un migliaio di uomini ed alcuni pezzi di artiglieria eHicienti. Nelle prime ore del pomeriggio del giorno 11 Il Comando del Corpo d'Armata emanava gli ordìnl per Il concentramento delle Oi'llaloni attorno a Ragusa . Veniva anche conco880, In aorota , che un battaglione germanico assumesse la difesa del porto e che Il vicecomandante detta Oivisk>ne • Prlnz Eugen • si dislocasse entro la cinta deUa vecchia Ragusa, mentre elementi germanici dovevano affiancarsi alle nostre pattuglie per garantire ~~~~'.ne pubblico ed evitare qualunque incldente nelle vie della All 'alba de4 giorno 12. perO. alcuni elementi tedeschi cercarono di arrestare il generale Piazzonl nel suo ufflck>. ma dovettero desistere per le fiere proteste del generale. Nel frattempo un 'altra pattuglia tedesca era andata a prelevare li generale Amico per accompagnarlo in caserma perché o rdinasse la resa dell'unlcobattagllonedel56 lanteriadisponlbilelnclttà. llcomandante del battaglione al ora affrettato a riunire Il reparto in armi net cortile. e quando si era presentata al portone la pattuglia germanica aveva potuto liberare facilmente Il generale. Per ordine del generale Amico il battaglione si dìressesublto verso la cinta della città vecchia di RagU&a, dove si era asserra~:=~~i.vice comando della Divisione t Prlnz Eugen , con I suoi Il generale Piazzoni , Intanto. assumeva il comando delle operazioni Impiantando, c~ generale Amico e con gli ullklall del Comando del Corpo d 'Armata che k> avevano raggiunto. una specie di Comando tattico all'angolo di una strada . Il VI corpo d 'Armata . rappresentato da quell'unico battagl ione della • Marche ,, riprese coraggk>e:amente e con impegno la
L.eGrandtUnddrfEHtCJIOneO.,.a,slM.ta ilM•an•a,re51a,o
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lo1ta. La situazioneper6erat,agicaenonavevavladiuscita . ltedeschleranoasserragliatiaullemuradellavecchlaclttàvenezlana e battevano di infilata le vie di accesso. mentre alle spa lle, dalla direzione del p0rto, un allro battaglione con arttgllerla prendeva fra due 1uochl le sparute forze itallane che, senza appoggk) di arUglierla. avevano difficoUà a progredire. Il battaglione aveva 5 i°!t': :::~~n:t: cu~~!!u'r: erano stati colpttl. Non c 'era modo di comunicare con l'esterno de41a città. n6 dì rlcflvere aiuti. ammesso che ne potessero arrivare. perché i tedeschi si erano affrettati a comunicare che i repanl della •Messina• e della • Marche•, che erano In trasferimento verso Ragusa. erano glè stati catturati di sorpresa . Dopoqualcheoradiquestaeroicaquantolnulllelotta. 11 comandante det Cofpo d'Armata . per evitare ulteriori perdite, si recava a parlare col vice comandanle de41a Divisione tedesca. colonnello Schmldt. che era rimasto ferito nell'azione. Il colonnello dichiarava di aver dovuto ubbidire a precisi ordini pervenutl da Bcrllno. ed al generale Piazzonl. chtt yll offriva la resa delle poche truppe superstiti che non erano più in condizione di combattere effteaeemente, concesse che i reparti si riunissero a Ragusa e gli utficiali conservassero la pistola. Alle 14 il generale comandante col suo capo di SM ed i generali del Comando vennero accompagnati in automobile a Mostar e poi a Serajevo, da dove In seguito proseguirono verso l'lntcrnamenlo essendoal rifiutati in massa di aderire alla richie· stadicollaborazk>ne. A Ragusa . su richiesta del Comando tedesco. era rimasto il generale Amico, cui si erano uniti il generale Splcaccl della • Messina , ed Il sottocapo di SM del Corpo d'Armata , per regolare il concentramento dei reparti italiani. Il giorno 12 settembre il VI Corpo d'Armata . che per tre giorni aveva tenacemente combattuto contro I tedeschi , concludova la sua glork>sa vita di guerra. Qualche giorno dopo, mentre il gruppo del generali era an . coraaSerajevo, glungevanotlzladeflaucc,sionedefgenerale Amico, avvenuta la sera del 13settembre.
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Le Dfvf-'onl • Fifenze • • • p.,ug&a • In Albania. L'8settembrenoncolseimpreparata la Divisione e Firenze• . checonlsuoireparti(127"e 128°' regglmentofanteria. 41- reggimento artiglieria e minori unità) era schierata nella zona di Dibra .
Il comandante della Grande Unità, generale Azzl, condusse immediatamente una duplice tempestiva azione: ricercò subito accordi con i partigiani albanesi e con la missione alleata oporante presso di essi; dal pun1o di vista operativo, cercòdi isolarsl dai tedeschi occupando Kruja -già sede del comando di Corpod'Armataltaliano-ef.acendodistruogerelpontldiDibra, Top4anl e Magorce. Ma la volontà di resistenza della e Firenze, e del numer06i militari sbandati affluiti In quel giorni attorno alla Grande Unità non trovò adeguato sostegno: talché I germanici. dopo vl0lentisS1mi. ininterrotti combattimenti. riuscirono a conquistare Kruja (28 settembre 1943). la mancanza di rifornimenti e l'impossibilità di reperire nella zonagllalutl lndlspensabili indussero li generale Azzi - in ac cordocon il Comando partigiano albanese-a sciogliere la , Firenze, ed a costituire formazioni più snelle e leggere, maogk>r· mente idonee a condurre la guerra partigiana . Fu cosi costituito il Comando • Truppe italiane alla monta gna, , alle dipendenze del quale furono posti 5 Comandi Militari dì Zona (Dibra, Peza. Elbasan. Oajti e Berai) . ciascuno con un battaglione Anche c06l rinnovati. i reparti Italiani - privi delkJ stretto lncUspensabile, continuamente costretti a difendersi dai tedeschi. che mettevano a ferro e fuoco tutta la zona per stroncare la resistenza italiana ed albanese - stentarono a superare Il rigido lnverno1943-44 Alla fine fu necessario sciogliere I nostri reparti regolari : I militari che riuscirono a scampare al tedeschi In parte confluirono net baltaglione •Gramsci • (un reparto partigiano tormatO&i con militari della •Firenze, dopo la conquista di Kruja da parto del germanici), altri andarono a rinforzare con le artlglierle eleattrezzaturetecnicheleunitàpartigianealbanesi Sia gli uni che gli altri lottarono contro i tedeschi fino alla llberazk>nedl Tirana : in particolare il •Gramsci • ed una batteria del41 • artiglleriapreseroparteallalibcrazìonedlquestacittà (il 20 novembre 1944) e vi sfilarono, applauditissimi dalla popolazione civile. Insieme al patrioti albanesi 116 febbraio 1945 il battaglione- lortedi 2.000 uomini e fu trasformato in Integrato da 2 batterie del 41 ~ artiglieria Brjgata e successivamente In Oivisk>ne. Quest'ultima fu impiegata lungo I confini con la Jugoslavia e rientrò in ltaliall 26 mag ~:o~=~i~:5da1~v:rvn:eai'!8,;:,~ solenni encomi e numerose
rEae,c· o nella,es 'fenia,1e111M••lrestero - Le-Gr•ndi -Un· too1----135 La Divisione e Perugia • - comandata dal generale Chiminiello - tu colta dall'armistizio in piena crisi di trasferimento dal Montenegro, per uno scambio di sedi con la Divisione • Ferrara 1. La sera dell'S settembre. il grosso della e Perugia• era comunque già arrivato nell'Albania meridionale, dove si erari partito tra le zone di Argirocastro (COmando di Divisione, 129" reggimento fanteria, Comanoo del 151~ artiglieria e reparti di artiglieria della e Ferrara•I e di Klisura-Tepeleni (Comando della fanteria e 130" reggimento fanteria) Il secondo raggruppamento ebbe breve vita : concentrati tutti gli uomini a Tepeleni (3) , il Comandante della fanteria - di fronte ~:~i c~~~en=::ni~e~:~ ~:t~:r;r:lc~ed::a~a;ig~~~~l~I~; richieste del tedeschi . Questi ultimi peraltro. lungi dal mantenere le promesse di rimpatrio , avviarono I nostri militari, Quadri e Truppa , verso i campi dì concentramento di Valona Durante la marcia, partigiani albanesi attaccarono la scorta provocandoilcaos : gliitalianisisbandarono,chi sidiresseverso il mnro, chi verso l 'Interno. I primi. a Valona, furono ripresi dal tedeschi; isecondipotetterolnvecerlunlrsiinparteaipartlgianl edlnparteallesuperstitiunltàitaliane Ben altrimenti ricco di fulgidi episodi dì valore fu il comportamento del raggruppamento di Argirocastro. anche se la sua sorte finale fu ugualmente tragica Finoatutto012sera-rattaeccezioneperunarlchlesta di cessione di armi da parte di un maggiore germanico in tran sito con una colonna di autoblindo, fermamente respinta dal generaleChiminiello-ad Argirocastrosl visseln relativa calma Ma il 13 mattina. 8.000 nazionalisti albanesi si Impadronirono della città , proprio mentre una banda di circa 10.000 partigiani comunisti si affacciava sulle alt,ure Entrambi i gruppi chiesero agli italiani la consegna delle armi; più decisa lu la richiesta dei nazionalisti che fissarono un ultimatum con scadenza alle ore 17 del 14 settembre A seguito del rigetto dell'ulUmatum - voluto concordemente da tutti gl i ufficiali riuniti a rapporto dal generate Chiminlello i nazionallstl attaccarono le postzioni italiane poco dopo le 17 ed ottennero Inizialmente qualche lieve successo; ma ben presto, battuti dal fuoco concentrato di tutte le nostre armi. furono costretti a ripiegare ed a chiedere una tregua 1115 settembre il generale Chiminlello, preso atto della precarietà del la situazione ad Argirocastro. decise di ripiegare su
br,uet1adìl1tMn1ion. -SC:t1ll1 rHMtrentennale
Santi Quaranta. non ancora occupata dai germanici: e vi giunse doposetlegk>rnl di dura marcia. spesso disturbata da attacchi part~lanl. Egli fece quindi Imbarcare per l 'Italia, su due navi alla londanel porto. tutti I malati ed i lerili f•I e dispose I suoi reparti a difesa intorno alla città . Saggia misura, quest'ultima. che gli consentì,llgk>rno26, direspingereuntentatlvodlsbarcotedesco. Il pomeriggio dello stesso giorno un acroo !tallano lanciò un messaggio del Comando Sup,emo, contenente l'ordine di spostare tutto Il raggruppamento a Porto Palermo. dove sarebbe avvenuto rimbarco per l'Italia: ciò, In quanto la caduta di COr1ù rendevapericotosoperlenaviitalianeraggiungereSantlOuaranta (5). lmllitari della e Perugia • partirono dunque perla nuova mèta; purtroppo, all'ano di lasciare Santi Quaranta , il generale ChìminieUo. certo del prossimo Imbarco per la Patria . decise di cedere le pre>prlearml ai partig iani albanesi . 2 8 s::~e~~~. :n r:':'1n:: ~: ~~:i:ri~a~i~~ di cifrarlo (era staio distrutto all 'atto della consegna delle armi al partigiani) , Chlminlello non poté segnalare In alcun modo la sua presenza in zona al ComandO Supremo· n6 I ricognitori da questo inviati ebbero modo di Individuare gli uomini detla • Perugia • che si erano nascosti nella zona circostante per sfuggire ai ml• tragllamenli aerei tedesch i. Finì così l'odissea della Oiv1st0ne. Il 30 settembre I tedeschi Qiunsero a Porto Palermo e catturarono senza dìlhcoltà quasi tutti I militari della • Perug ia,. disarmati ed ormai demoralizzati. LI portarono quindi nuovamente• Santi Quaranta , da dove i S01 · tuffìciali e la truppa furono avviati ai cam~ di concentramento. Invece 1120 ufflclall - primi Ira tutti , il generale Chimlnlello ed llauocapodiStato Maggiore-furono fucilati . 115dlot1obre, aKuci, unalocalltàdell'lnterno, l tedeschl catturarono allrl 800 uomini che. guidati dal cok)nnello Lanza (Comandante del 129" reggimento fanteria) o dal lenente colonnello Cirino, fuggiti da Porto Palermo. si erano uniti ai partigiani albanesi. Anche questi subirono la 80f'"le degli altri commilitoni della0ivisk>ne: sot1uflicialtetruppa luronoavvlatiall'internamento. 33 ufftclali furono fuc ilati. Vano fu il tentativo del colon-
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LoG,~1Undde'fE1e,c1toncflarni•10,u.a,t•l1enaalfe~e,o
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nelli Lanza e Cirino di salvare la vita dei propri subalterni, attribuendosi tutta la respc,nsabmtà degli avvenimenti.
L.aotvis6one1Pfflerolo1inTesugKa.
All'atto dell'armistizio, la Divisione • Pinerolo, (comprenden1e i reggimenti di fanteria 13", 14". 31 3" ed Il 18" reggimento di arUglierla da campagna. nonché minori reparti) era dislocata In T~~li~ . ~~teme _8i reggimenti di cavalleria • Lancieri Aosta, La none sul 9 settembre. reparti tedeschi lnlimarono ai nostri di cedere loro l'aerop0rto di Larlssa. La risp05ta fu data con il fuoco: I germank:i furono ricacciati Seguirono due giorni di riflessk>ne e di tratl'atlve; ma alla fine il Comandante della Dtvislone, generale Infante, decise di non ottemperare all'ordine inviatogli dal Comando dell'11 " Armata. di cedere artiglierie ed armi pesanti ai tedeschi. Egli dispose pertanto Il trasferimento di tutti i suoi uomini nella zona del Pindo e firmò un patto di cooperazione con la missione inglese ed I partigiani ellenici dell'Elas e dell'Edes (11 settembre 1943). Per il paUo di cui sopra, la Divisione cessò di esistere come Grande Unità: i militari italiani dovevano operare al livello massimo di compagnia. per acquistare maggiore snellezza ed essere cosi In grado di partecipare attivamente alla guerra partigiana . Segui un ciclo di aspri combattimenti , che vide I reparti italiani combattere fianco a fianco con i greci contro i tedeschi. Particolarmente degni di menzione sono I fatti d 'arme di Kalabaka, Metsovo. Porta, lima, Araktos e, scprattutto. l'improvviso, audacissimo cotpc, di mano contro l'aeroporto di Larlssa.opera10 da cento lancieri del reggimento , Aosta , . Malgrado l'eroico comportamento degli uomini della • Piner<>'o • e dei due reggimenti lancieri - nonché di almeno altri 1.500 uomini di altre Grandi Unità, sbandatisi ed afflultl nella zonadelPìndo-fudecisadaparteellenica,coninizialivaunilaterale e contrariamente al patti stipulati. la cessazione della cooperazione Italo - greca. Il 14 ottobre il Comandant·e dfflla , Pinerolo • fu convocato presso il Comandodell'Elas dove gli fu comunicato che, perdifflcoUà di caranere logistico ed operativo. le truppe itallane non trovavano ulteriore pc,sslbilità d i impiego Nonosl'ante le proteste del generale Infante ed un suo ricorso presso la CommisskJne britannica , i soldati Italiani vennero
bgue,radi!1berazione • Sct1ltlnftltrentenn al•
disarmatidaipartigianidell 'Elaslqualiebbefobuongiocoacondurre in pano tale operazione , in conseguenza della piccola entflà e dell'Isolamento in cui era stato J)06tO ogni reparto italiano I nostri furono quindi avviati al campi di concentramento di Grevenà, Neralde e KarpenekJn, dove moltissimi morirono per e denutrizione nonché per I violenti bombardamenti
;:=~I.
Nel marzo del 1944 la Missione militare alleata , per migllorare le condizioni di vita degli italiani, ottenne che questi venissero Impiegati come lavoratori nelle campagne della Tessaglia: ma praticamente il nuovo impiego non alleviò di motto le sofferenze del militarli taliani , piegatiormainelmoralee nel ftslco Il rimpatrio di quei nostri connazk>nali ebbe inizio alla fine di agosto del 1944; moWsotdatidella e. Pinerolo • e dei due reggimenti di cavalleria rimasero là. sepe>lti tra quelle giogaie ellenk:he, vittime della loro buona fede e del loro coraggio.
A Rodi erano dislocati il C<>mando della Divisione • Regina ,. I reggimenti di fanterla9"e309", i150"reggimentoartiglieria divl:ii~s~!a:: ;;- ::t~:i~~oM-:;,t1~!i:l:e~l~::~u~::. minori reparti Il giorno 9. la Divisione motorizzata tedesca , Rhodos• . violando accordi Intercorsi con il Comando italiano. attaccò di SOf · presa le forze italiane e, malgrado la disperala resistenza dei nostri, fini per prevalere. Ma dopo la resa . ordinata dal Governatore Campioni il giorno 11 , la resistenza, frazionata e clandestina, continuò. Al riguardo. basta ricordare che , nei mesi che segui~=o~:c:t~ilitarl italiani (40 senza aver subito alcun processo) A COo era dlslocato Il 10' reggimento di fanteria della Divisione , Regina• (meno un battaglione, di stanza a Lero) più alcuni supJ)Ofti divisionali. Dopo 1'8 settembre la difesa dell'isola :r~i s:~~~~f'::~:.a~a reparti Inglesi armati di mitragliere da 40 ltedeschl. approfiUandodell'assenzadilorzenavaliedaeree italiane ed inglesi, sbarcarono Il 3 ottobre In ondate successive . sorrettldalancidiparacadutistiedalripetutoafflussodirlncalzl Nonostante la disparata resistenza condotta dai fanli del 10 . al comando del colonnello Leggio. I germanici finirono per prevalere: mentre il colonnetk> inglese Kenlon si preoccupava di
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L:Ocg~~ec!~re~';:!.~ la dura resistenza di Coo aveva esasperato I tedesc hi. che passarono per le armi 130 ufficiali, primo fra tutti il colonnello Leggio. S01o66salme furono In seguito ritrovale e riposano oggi a Bari , nel Sacrario dei caduti d'oitremare. Quella dell'eroico comandante non à stata più rinvenuta.
A Lero Il presidio era coslltuito prevalen1·emente da reparti della Marina; tra essi erano Inseriti il I battaglione del 10- reggi· mento fanteria •Regina, ed all re minori unità della Divisione stessa . comandava l'is~a l'ammiraglio Mascherpa Anche a Lero sbarco un robusto contingente britannico e fOfseinquestaisolalaresistenzaavrebbepatutoaveresuccesso se il Comando Supremo alleato avesse destinato per la difesa anche reparti d·aviazkme. I germanici riuscirono a mettere piede a Lero soltanto 1112 novembre. Il contingente Italo - bri tannico resist e eroicamente per5gi0fnl agli attacchi di terra ed alla tremenda violenza det· l'offesaaerea.sferratadacentinaladlaerel . 1116novernbre,peraltro.llgenerale inglese Robert Tlnleydecise la resa. Gli italiani ed il comandante dell'isola dovettero adeguarsi all'ordine. dopo avere combattuto In tutti quel giorni con Indomito coraggio. Da questo momento ebbe Inizio per le truppe Inglesi la prigionia , ma per gli italiani un triste calvario di fame, sete, persecuzioni, uccisioni premeditate . Le sa lme degli ufficiali furono lasciate In· sepofte per alcuni glOfni. e fu solo per la pieti di alcuni anonimi so4daticheesserlcevetterosePo'tura. lsupersllllfuronodeportatl In Germania : l'ammiraglio Mascherpa, rifiutò l'Invito di rifu· giarsi al Cairo e volle dMdere la sorte dei suoi uomini. Venne poi ricondotto in Italia. e, a seguito di un Iniquo processo, fu fucilalo a Parma. nel maggio 1944. Insieme all'ammiraglio Campioni
Samo fu l'ultima delle grandi isole dell 'Egeo che cadde In mano ai germanici. Vi era dislocata la Divisione , Cuneo, , comandata dal generale SOldarelli. Il suo presidio era torte di oltre
9.000 uomini. Subito dopo la resa di Rodi. il generale Soldarelli assunse di iniziativa Il Comando dell'Egeo e tentò di coordinare le opera zk>ni contro i tedeschi. Il compito si rivelò ben presto di dlfHclle
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(JIHlfra di/1be, az,one. Scrttli nftl tren tennill•
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reaUzzazione, inquantodall'ltananonglungevanoaiutlegllstessi alleati non disponevano. al momento, di forze suffìcienti per potersi opporre con successo all'offensiva germanica. A Samo, tuttavia, il Comando Inglese del Medio Oriente lnv+ò una propria missione e, successivamente, un battaoltone di fan teria, il 1 Royal West Kent • e due compagnie di paracadutisti greci. Il presidio dell'isota ricevette 100,tre una ven1ina di mitragliereda20mme 120mine (ma ne aveva richieste 12.000!) . Fu solo 1117 novembre che si spostò su Samo tutto il peso dell 'attacco aereo germanico che già aveva ~egato la resistenza di Lero. Settanta morti nel corso delle prime Incursioni incisero particolarmente sul morale della popolazk>ne. Il genera le Sok1arelli comprese che una resistenza nell'i~a avrebbe Inevitabilmente procurato perdite ingenti tra gli uomini della Divisk>ne; Inoltre aveva avuto sentore che gli inglesi non Intendevano opporsi •in loco , al nemico. Chiese pertanto al Comando Supremo l'autOt"izzazione ad abbandonare risola e a trasferire gll uomini nel vicino territork> turco per passare poi n~ Medio Oriente per continuare le operazioni. La Divisione • Cuneo• era, infatti , una Grande Unitil tuttora sufficientemente · compatta idonea per un ulteriore impiego
Netta FranclameridlONlle, In Albania ed ·n Groc'i · rnparl" ½~~I. conlrarlamon10 aMe ISlrurloni del traditore Badoglb, hanno messo le loro armi ed il IOro equ~mento a dispoalzM>M del Comando tedesco o tono p111111i 1ranquitt1 e dtac,phnali. ben curati ed aPt)fowig10na1i dal comtndo 1octosco.
I:: .Z~!".,'':'\::.~,1~,a::,o h~"!.:~'::' ,=.!'":..:'.!;~IH=~ .r,=i, 1) '6.,.~~RRE IMMEDIATAMENTE LE ARMI ED A CONSERVARE LA 21 AD ATTENDERE CALMI E DtSCIPUNATI L'ENTRATA DELLE TRUPPE TEDESCHE. 3) A NON COMPIERE ALCUN ATTO DI SA80TAGGK> NE" DI OISTRUZK>NE.
Il Comando 1upremo 1eoeeoo p,0\"1'8dert poi lii YOel ro ordinato r1mpatno Se continuate~ reslSlenta. lo noatro to,mulOI\· d . Stuk• 'li daranno la no.tr•r~t•. ln1•lecaaoffrretetrat1a11como111,at1anogliaccohrd· un tradl!Ofedlmenticodetl'onore.
le Grand, Uffllj cn,•rEse,c,to nella , es1S10111a tt-'•an• ltll'o,1010
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Il 19 giunse al Comandante Inglese l'ordine d1 evacuazione: Il generale Soldarelll si uniformò alle mosse degli alleati. In un andirivieni frenetico di piccole imbarcazioni e di mezzi da sbarco, 8.300ita1ianiedilcontingentealleatovennero trasferitllnTurchia nelleorenot1urnetrail 19 e ll22 novembre. Molti ~ dati ed ufficiali rimasero però a Samo per continuare, a fìanco dEri partigiani ellenici. la lotta alla macchia contro i tedeschi, che erano sbarcati nell 'isola il 23 novembre.
Si è visto che una quantità rilevante di unità italiane disio-, cate all'estero rifiutarono di cedere alla prepotenza germanica e preferirooo scegliere lavladella resistenza. Per alcune di esse Il sacrificio fu sterile di risultati. ma non vano: il sangue versato dimostrò al mondo che gli italiani ave;,~:aS:it~
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i tragici momenti dell'a rmistizio e stavano
Altre unità raccolsero notevoli successi a coronamento della loro lotta: e clO induce a considerare che torse una resistenza preordinata a tempo debito e gencralluata avrebbe potuto sortire risultati ben diversi. Ma la storia non è fatta di lpatesl: queste rientrano nel camifa~~11:0:1~~~e sperimentali : la storia constdera e fa propri solo I tedeschi furono indubbiamente molto avvantaggiati dalla mancanza di coordinamento nella nostra resistenza. perché poterono scegllere volla per volta gll obiettivi da sopraffare e lar massa contro di essi in successione di tempi. eliminandoli coel uno dopo l'altro Una resistenza generalizzata o comunque gutdat'a dal Comando Supremo, pur se li suoesitofìnale non può essere lpotlz· zato, avrebbe sicuramente posto I Comandi ed I reparti germanici di fronte a ben altre dittico4tà. Equi verrebbe tacile passare all'esame dei motivi che determinarono. in molti casi , carenze da parte dei maggiori Comandi. Ma su ciò molto è stato scritto; sembra. pertanto, suffic iente lndicarne leca useessenzlal l che PoSsono essere latterlsallre: alle gravi condizioni della nostra Patria negli ultimi mesi di guerra: all 'invasione della Penis~a da parte dei tedeschi Immediatamente a seguito della deposizione di Mussolini: all'esistenza di comandi misti italo - tedeschi ed al relativo lrammischlamento di reparti
llallanletedeschi;all'assolutaesigenzaditeneresegreteletrattative Intavolate con gli anglo - americani. Merita, Invece, mettere In risalto In questa sede un altro aspetto. del tutto sorprendente in un organismo dal comando rigidamente accentrato, quale era l'Esercito Italiano dell'epoca · nella maggior parte dei casi in cui vi fu resistenza ai germanici, i Comandanti. prima di decidere In tal senso. vollero rkx>rrere ad un vero e proprio • referendum • popolare, per conoscere la genuina volontà del propri uomini. E'veramentedegnodigranderllievoil tattoche.nenesituazioni più critiche - si pensi alla • Acqui • ed alla • Perugia • turonoproprk>IOuadrldi livello inferiore ed I gregari a chiedere, ~naz~i~ . pretendere, la resistenza contro la prepotenza dei ger-
la resistenza italiana tu più ostinata e conseguentemente piùcruentalàdovelnostri raparli eranomaggk>rmentedistaccati dalla madrepatria: nelle Isole e In quelle zone dell'Interno della Balcanla dalle quali più difficili erano i collegamenti con I m&g. g1ori Comandi. Un'ultima conslderaztOne: anche i militari che cedettero le armi seppero preslo ritrovare la propria dignità. Nei lager di Germania e Polonia. Infatti, essi preferirono, per quasi due anni . af. fronlare disagi e patimenti d'ogni genere.spesso anche la morte, piuttostocheaderlreadallettantlproposte1endenliabarat1are la lorodtgnltà con un mtglior trattamento al servizio del nemico ,~:~~I.questa, In ultima analisi. fu una forma di resistenza 81
L'ESERCITO ITALIANO
NELLA GUERRA DI LIBERAZIONE
La parteclpazk>ne di Unilà italiane alla liberazione del suolo patrio a fianco delle Armate angfo - americane è un capltoto di storia che onora anamenle Il nostro Esercito. Tale partecipazione, Infatti, ha in sé Implicazioni di carattere spirituale elevatissime. Essa indica. anzitutto. che I nostri soldati ~lero concorrere direttamente alla liberazk>ne della Penisola, anzich6assis1erelnertlallaguerracondottadagllallealicontro lledt,t;chl;ctò hatantoplùval01"eoveslconslderlcheuttlcinllo gregari erano generalmente reduci da ~tre tre anni di guerra slortunata e sanguinosissima , Inutilmente combattuta sui lontani fronti d'Europa e d'Africa. In secondo luogo, la partecipazione di nostre Unità alla guerra contro i tedeschi sta a dimostrare che l'Esercltoltallanononsidissolsedopoltraglclfatlisegultial l'armistizio: molti Comandi ed Unità furono travolti , à vero, dalla proditoria aggressione germanica nelle terre d'~tremare e del nord . llalia. ma rimasero Integri I Comandi e le Grandi Unità dell'Italia Meridionale e delle Isole. Proprio queste ultime C06tl· tuirono il serbatoio al quale attingere per costituire le Unità che, in forma progressivamente più consistente, parteciparono alla Guerra di Liberazione. In sostanza, quindi, quello della Guerra di Liberazione non fu unnuovoesercito, sortodopol'armistizio: fu !'Esercito Italiano di sempre che riusci a dare un'ulteriore prova della propria vita· lità, della pr0pria fìerezza . del proprio amor patrio, combattendo fianco a fìanco con gli anglo - americani , in una nobile gara di aacrificioedi valore. sullemontagneappenniniche, lungolacosta adriatica , nella pianura padana . CIO significa , In ultima analisi. che Il nostro attuale Esercito può vantare una Ininterrotta tradl · zk>nedi gloria dal primo Risorgimento - che diede all'Italia l'Indipendenza e l'unità - alla Guerra di Liberazione. vero e proprio secondo Risorgimento, che diede alla nostra Nazione, a noi tutti , il bene supremo della libertà.
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Il memorandum d1 Quebec , che fu conseonat·o a Lisbona il 19 agosto 1943 al generale Castellano unitamente al testo dell'armistizio. affermava tra l'altro che le dure condizioni fissate potevano essere modificate a nostro favore secondo l'entità del l'a pporto che il Governo ed il popolo italiano avrebbero dato alla guerra delle Nazioni Unile contro la Germania. In reallj , non soto motivi di carattere altamente spirituale richiedevano la parteclpazk>nedi !orze italiane alla kltta contro Il Terzo Relch : anche motivi d 'interesse nazionale gutdarono gli uomini dffl Governo di Brindisi e del Comando Supremo nel difficile, paziente. spesso umiliante. lavoro diplomaUco volto ad ottenere che gli alleati ci consentissero di combattere. Si trattò di unlavoroveramentearduoedifficile. perché gli inglesi e gli americani - I primi In particolare - dimostrarono dapprima di non gradire la nostra presenza in prima linea. Essi probabilmente ritenevano che un esercito sconfitto non avrebbe potuto dare li meglio di sé sul campi di battaglia ; inol1re consideravano con pc,co entusiasmo l'eventualità che potessimo riscattare, sia pure parzialmente, la aconfitta. Governanti e capi militari dovettero dunque espltcare una instancabile pressante opera di convincimento nei riguardi degli alleati sul piano diplomatico ed a livello di Commissione interalleata di controllo. Né mancarono ripetuti appe lli da parte del Capo del Governo e delle autorità militari al comandante In capo alleato generale Eisenhower ed al generale Alexander. comandante delle forze anglo - americane In Italia. le risposte furono spesso promettenti ; ma allorché Si trattava di passare all'attua zione. Il genera~ Alexander e la Commissione di controlk> erano soliUfrapporredifUcoltàedostacoll. Subito dopo Il trasferimento da Roma a Brindisi, il COmando Supremo si pose all'opera ed appron1ò diversi progetti di rtOrdinamento delle Grandi Unità disponibili, si da renderle Idonee In brevetempoaparteclparealla guerracontroltedeschl.Fualtresì diramata ai Comandi dipendenti una circolare def Capo di Stato Maggiore dell'Esercito dal titolo , Riscossa•. con la quale le truppe italiane erano richiamate al dovere di opporsi alle forze germaniche. Fu un lavoro oscuro, che incontrò gravi remore non solo nell'ostilità degli alleati . ma anche nella precaria situazione determinata dalla assenza pressoché completa di arsenali e di fabbriche nel Meridione: ciò comportava infatti gravi deftcienze di armi , munizioni, materiali va ri . calzature e vestiario. Lo Stato Maggiore Italiano chiese agli alleati di poter recuperare tulio ciò ch 'era rimasto nei nostri magazzini abbandonati
l 'Esercito · 1/'
nell• r,u.,r•
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in Africa Settentrionale ed in Sicma . La Commissione di control lo, peral1ro. non diede mai risposta a tali richieste , né accolse la prop0Stadl ricostituire Grandi Unità italiane con I prigionieri della guerra d'Africa rimasti In mano alleata . Nei loro pressanti appelli alle autorità alleate. le autorità mi lltarl di Brindisi rappresentarono, tra l'altro, quanto proficuo potesse risultare l'imp!egodi truppe alpine sui terreni aspri ed im pervi dell'Appennino, sui quali gli alleali combattevano ora una dura guerra ; contemporaneamente, iniziarono Il riordinamento delle unità disponibili Ledisposizionipiùritevanlidateinquestooscuroperiodo prevedevano - il riordinamento del LI Corpo d 'Armata che avrebbe dovuto avere atle proprie dipendenze le Divisioni • Legnano, . ,Piceno ,. • Emilia, , 231 " costiera ed una Brigata speciale; - il riordinamento della Divisione , Nembo , In Divisione d 'assalto; - l'approntamento di uno speciale raggruppamento composto da 2 battaglloni granatieri, 1 battaglione alpini, 1 battag\ione bersaglieri autotrasportati ed 1 battagllone bersaglieri motociclisti ; - la valoriuazione degli elementi , scelti per qualità spiritualiedintellettuali , da riunire in un raggruppamento che avrebbe avuto il sign ificativo nome di ,Curtatone e Montanara,; - lacostituzionedidue squadroni di cacciatori di carri ediunosquadronespecla lediesploratOfl ; - la costituzione di un raggruppamento « Guide• com posto da un gruppo di ciclisti e da un gruppo squadroni appledato L'atteggiamento degli alleati e la loro mancanza di collabo· razione fecero sì che tutti questi progetti rimanessero lettera morta: gli anglo - americani decisamente non gradivano la presenza in linea di Unità Italiane. A più riprese, invece, essi manifestarono al nostro Comando Supremo l'intenzione di impiegare Unità italiane per la difesa delle linee di comunicazione e delle retrovie nonché per impianti ausiliari. Mansioni di secondo plano che.comunque, furono accettate. nella speranza di un successivo migliore impiego delle nostre forze
Dopo tante insistenze da parte del Comando Supremo italiano. gli alleati permisero che un raggruppamento motoriuato. della forza all'incirca di una Brigata, partecipasse alla lotta contro I tedeschi. Fu proprio In virtù del comportamento brillante ed
La guena d " l1beraz ·
e - Sc,Xf/ nel /renlennalo
eroico di questa minuscola •Grande Unità• ch 'essi si convinsero di un nostro più consistente intervento al loro fianco: in una riunione ch'ebbe luogo Il 20 dicembre presso la sede del XV 1 tr~=e~~~mt~~e 1:"!~:;1~:e;ii;o~~tà(~1!~,~p:t~ia~:~';'c~e nostreUnitàavrebberopartecipatoallaguenacontrola Germania In realtà, questa nostra maggiore partecipazione fu poi sca glionata nel lempo,esolo l'ultima fase della guerra vide presenti sul campo di battaglia alcune nostre Divisioni. alle quali fu dato il nome di , Gruppi di COmbattimenlo 1, probabilmente nell'intento di minimizzare ancora una volta il nostro apporto alla causa
8;~~~
La partecipazione dell'Esercito alla Guerra di Liberazione , sullabasediquantoesposto, puòdunqueessererlpartitaintre ~~s~:i~~cessive corrispondenti ad un sempre c rescente impiego -battaglia del Garigliano (obiettivo Romal : a cui prese parte Il 1• raggruppamento motorizzato; - avanzal'a nell'Italia centrale, tino alla linea Gotica: a cui partecipò Il Corpo Italiano di Liberazione (C IL): -battagliadiprimaveradel 1945: in cui furono impiegati i Gruppi di combattimento La narrazione delle tre fasi verrà falla in maniera sintetica per motivi di spazio: si cercheré di dare rlllevo, soprattutto. agli episodipiùsalientldiclascunadiesse
Il 1" r~uppamento motorizzato. La nascita del 1~ raggruppamento motorizzato parta la data del 28 settembre 1943: quel giorno Infatti il comando Supremo italiano, inaccordoconglìalleati.disposelacostituzionediun complesso pluriarma , dell 'entità all'incirca di una Brigata , com pletamente motorizzato. che fosse in grado di partecipare al l'avanzata delle truppe anglo · america ne, ritenuta, al momento, rapida e decisa Al raggruppamento fu dato un numero: auspicio. questo, ch 'esso patesse rappresentare la prima Unità Italiana impegnata nellalottacontroitedeschl.cuialtreavrebberodovutofare seguito. La sua costituzione fu laboriosa: comunque. dopo successive variazioni esso risultò formato dal 67~ reggimento fanteria
•legnano• , su due baltagllonl . dal LI battaglione bersaglieri, fo,. mato esclusivamente da allievi ufficiali di complemento. dal1'11 reggimento arOgli«ia (su quattro gruppi, rispettivamente da 105/ 28, da 105/ 22 e due gruppi da 75/ 18). dal V battaglione con· trocarri (su due compagnie da 47/ 32). da una compagnia mista del genio. da unllà dei servizi. Comandante del raggruppamento tu nominato Il generale di Brigata Vìncenzo Oaplno, che sarebbe stato sostltullodop0 pochi mesi (1124 gennaio 1944) dal generale Umberto Ulill. La truppa apparteneva a tutl'e le regk>nl italiane . sia pure in diverse percentuali : fatto, questo, di grande impc,r· tanza dal punto di vista spiri tuale. in quanto il raggruppamento. =~nC:titulto. v~eva essere rappresentallvo di lutto l'Esercito Nei due mesi che ne precedettero rentrata in linea, l'unità si preparò coscienzk>samente e svolse numeroso esercitazioni. allequalipresenzlaronospessorapp,esen1anzediufliClaliallea11 questi ultimi espressero ripetutamente 11 loro compiacimento per il grado di preparazione e di addestramento raggiunto dall'unità ate&Sa . Anche il morale dei Quadri e della Truppa risultò tìn dAI pnmi momenti m~to elevato: con il passare del tempo, tutti ma· nltestavano Impazienza di scendere in linea contro i tedeschi Il 14 novembre Il raggruppamento. trasferito dalla zona dì Brindisi a quella di Avellino, tu posto a disposizione del generale Keyea , comandanle del Il Corpo d'Armata statunllense. L'alto urtlclale alleato ebbe presto modo d1 apprezzare I nostri uomini che, per la preparazione conseguita e per li loro morale, davano ottime garanzie di un buon compc,rtamento In combattimento, pur disponendo di armi e di mezzi decisamente inferiori a quetll degllalleatledaquellidei tedeschl Il 3 dicembre Il Comando del Il Corpo d 'Armata ordinò che Il raggruppamento f0888 aggregato alla 38• Divisione. per parte. cipareadun 'azlonocontroMonteLungo, tissataporl'8dk;embre. L'azione s, inquadrava nell'offensiva della 5' Armata americana. tendente a sfondare~ linee tedesche nel settore di Cassino (1) . Il 1- raggruppamento motorizzato mosse verso la zona d'Impiego la notte sul &dicembre ed il giorno 7 era schierato sull 'al lineamento ad esso assegnato L'attacco alle posizioni germaniche di Monte Lungo fu senza dubbio l'azione di maggiOf" rilievo svofla dal 1• raggruppamento motorizzato e richiese un forte contributo di sangue. Esso venne
~t~: ~ : $~~~ntl:'.;:::,:,1~9rM!tW:::11! ,;::-: una 111 Sin dalfinlzlo drlll'otlObre del):;, i.ledeM:hl ai o,-~~~nillat ! _. 1
svolto in due tempi: la prima azkme ebbe luogo 1'8 dicembre e falll ; la seconda si svolse il 16 dicembre e fu coronala da successo. Si tratta della prima importante azione sostenuta da una unità dell 'Esercito italiano nella Guerra di Liberazione , e. pertanto, merita di essere illustrata. sia pure sinteticamente Monte Lungo è una modesta altura (351 metri) posta a sbarramento della depressione di Mignano. inserita tra due strette valli , lunoo le quali corrono rispettivamente la rotabile statale n. 6 (Caslllna) , nettamente dominata dall'altura stessa , e la ferrovia. fiancheggia ta dal fiume Peccia. Ad est della rotabile Casilina si trova la collina di Monte Rotondo, mentre ad ovest del fiume Peccia si 1rovano Colle San Giacomo e Monte Maggiore L'altura di Monte Lungo è rocciosa. priva di copertura ed offre scarsi appigli tattici. In base agli accordi intercorsi tra 11 Comando statunitense ed il generale Oapino tu diSJX)Sto che il 1 raggruppamento motorizzato attaccasse le posizioni di Monte Lungo alle ore 620 del giorno8.d0poaver dato il cambio al 141· reggimento d1 lanteria americano. già schierato sul pendio orientale della collina . L'attacco italiano era inquadrato a destra da una azione offensiva sferrata dal 143" reggimento di fanteria americano con ~attivo Monte Sammucro e San Vittore e. a sinistra, da una azione a breve raggio contro le posizioni tedesche di Monte Maggiore, svolta dal 142"' reggimento statunitense. Quanto all'appoggio di fuocoeraprevistounvalidoconcorsodapartedell'artlglieria americana , che avrebbe svoUo un massiccio fuoco di prepara zione sulle posizioni germaniche; le armi del due suddetti reggi menti di fanteria dovevano, ln~tre, creare cortine di fuoco lun golastatalen. 6enella valletraMonteMaggioreeMonteLungo. L'appoggio, durantel'attacco. eraaffidatoallearttglierieltaliane ea quelle divisionali americane L'azione ebbe puntualmente inizio. Il raggruppamento scattò all'all'accoall 'orafìssataconunacok>nnaunica. aventeunbat· tagltone in primo scaglione ed un allro in secondo; la 2- compagnia bersaglieri aveva il compito di proteggere il fianco sinistro Alle8.10 la quota 343 era stata raggiunta : sembrava dunque che l'azione fO&Se stata coronata da successo. Senonché i tedeschi scatenarono sui nostri un infernale fuoco di repressione dalle pendici di Monte Maggiore e di COiie San Giacomo. Evi dentemente l 'effetto del fuoco di preparazione contro le posizioni germaniche era stato scarso o addirittura nullo. Il violento fuoco nemico che accoglieva i nostri soldati non appenasiaffacclavanodallepostzlonlraggiunteannientòpratlca-
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L'Eserckoft.,lanonellaguerrad" hOOraz,one
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mente la 1• e la2" compagnia del I battaglione del 67" reggimento: Il contrattacco tedesco obbligò quindi la l" compagnia di rincalzo a ripiegare sulla base di partenza dove. assieme ad una compa gnia del Il battaglione. riusci a contenere l'urto nemico. S0rteanalogaaquelladeflbattagllonetoccòsullasinlstra alla 2" compag nia del LI battaglione bersaglieri , costretta anch 'essaa riplegare. L'azloneera fallitae, quel ch"è più doloroso, era costata gravi perdite al raggruppamento Italiano: 487 uom ini fuori combattimento. del quali 84 morti, 121 feriti e 282 dispersi la ca usa dello scacco era da ricercarsi essenzialmente nella sca rsa etflcacla della preparazione di fuoco americana Il raggruppamento si sistemò a difesa sulla posizione di par:::e ~~n~:~·~c:;,,~;: si riordinò, in attesa di muovere nuova La seconda azione su Monte Lungo ebbe luogo otto giorni dopo la prima, ill.§_dicem_.bre Poiché la prova dell'B dicembre aveva dimostra to che quelle poslzlonlnonpotevanoesserepresecon llsOloattaccofrontale della fanteria italiana , il Comando della S- Armata decise di svolgere una azione su una fronte più ampia, prendendo come obiettivo l'allineamento Monte Maggiore - San Vittore L'azionevennequindlaffidataaforzeadeguatealloscopo daragglungere. Fuinfatlidlspostocheessaslsviluppassein successione di tempi su tutto il settore: sulla destra il 141~ reggi mento fanteria statunitense avrebbe occupato, Il giorno 15, San Pietro Infine: quindi il 143" fanteria USA avrebbe proseguito il movimento su San Vittore; sulla sinistra il 142" reggimento fanteria americano, muovendo da Monte Maggiore nella notte tra il 15ed il 16,avrebbeattaccato ad ovest di Monte lungo, mantenendosi in contatto con il raggruppamento Italiano, Il quale, lt mattino del 16. avrebbe attaccato al centro le posizioni tedesche di Monte Lungo. rastrellandone, a conquista avvenuta , le pendici. Questa volta l 'operazione tu coronata da pieno successo. La colonna italiana - costituita dal llbattaglionedel67• fantel1a.dal LI battaglione bersagllert, dalVbattaglionecontrocarri-lasciò labasedipartenzaalleore9,15. lnlz iò l'attaccoe.dopoalcune ore di combattimento, raggiunse gli obiettivi fissati. Intanto le truppe americane avevano anch 'esse occupato le posizioni ad sera . tutto M onte Lungo era saldamente pre-
:d~:,;s::o:~~~t
Le perdite ital iane questa volta furono meno gravi: 10 morti , 30feritl , 8dispersl
Nella duplìceazk>ne di Monte Lungo i soktati Italiani si erano comportati valorosamente. Lo riconobbero I comandanti statu· nltensi. che Inviarono al generale Oapino calorosi messaggi. Il 20 dicembre il raggruppamento fu Inviato nelle retrovie. Si approfittò di quel periodo di riposo per riordinare I reparti e npianareleperdlte. Il raggruppamento tornò in linea ai primi di febbfaiodel 1944, all'estrema destra della 5" Armata . con compito difensivo, nel tra i pilastri avanzati delle Malnarde e Monte
:~!~~preso
Inizialmente gli italiani svolsero una vivace attivil'A di pattu· glie e reagirono con prontezza a tutti I colpi di mano dell'avversario. La fredda slagione invernale rallentò le operazioni : il rag gruppamento. tuttavia . diede a più riprese prove dell'efficienza bellica raggiunta. Il 26 mano l'Unità italiana fu trasferita all'8" Armala passando alle dipendenze della V Divisione ~acca c Kresowa• : nei giorni soguonti il baltagllone alpini •Piemonte •. entrato a far parte del 1~ raggruppamento motoriuato Il 19 marzo 1944. si Se· gnalò all 'attenzione dei maggiori Comandi e dello stesso nemico con l'occupazk>ne di Monte Marrone Quella vetta costituiva una posizk>ne molto Importante nel settore delle Mainarde: alta 1770 metri, dominava tutta la valle del Volturno: in mano tedesca av,ebbe potuto compromettere seriamente il traffico logisUco lungo le strade che, per le valli di :~~t~ut~ae
em:~!~:,,:~
~~~~~ia~=~ituivano linea di arrocca· 11 Al momento. la montagna, completamente innevata. era soam· bara: occorreva pertanto prevenire il nemico. L'occupazione del monte venne effettuata , come si è dotto. dal battaglione alplni • Piemonte • : l'operazione richiese meno di quattroore. dalle3.30alle7.15del 31 marzo. e tu appoggiata a norddaunitàpolaccheedasuddarepartidelbersaglierl. Riuscita così l'operazione, praticamente senza colpa ferire, gli llaliani si sistemarono a difesa sulle nuove posizioni. I tede· echi , che solo ad occupazione terminata si erano resi conto del· l'accaduto. tentaronoapiùriprese, trail2edll9dlaprile, di sorprenderei006trlpostlavanzatl. lnfìne, 1110aprile,dopauna consistente preparazione di arttglieria. sterraronol'attacco in forze contro Monte Marrone. Dapprima parve che Il successo dovesse arridere ai germanici: ma l'Intervento dei noetri elementi d1 manovra ebbe ragione degli attaccanti e Il costrinse a ripiegare sulle basidi partenza
Lague,,a drl,be,az,o,w, . Sct1Ui nolttontonnale
Ci si è soffermali sulle tre princlpali azioni svolte dal rag· gruppamento italiano non solo per la loro importanza nel quadro ctelleoperazioni alleate ma. soprattutto, per mettere in luce che i primi soldati Italiani Impiegati contro i tedeschi « sentirono, ve· ramante la nuova guerra e tennero alto 11 nome detta nostra Patria e dell 'Eserclto !tallano. Male armati. vestiti In maniera Inadeguata, pure essi profusero grande valore nei combattimenti , ~~':5~::S~de~l~~I : : : :·b~;e~:n!nd~v:~n~~~cr~a~eh~n leca~:~:: dei n0&lri uomini od in una mancanza di volontà combattiva , bensì nella netta inferiorità di armi e meui chea"'eva affllttol'Eserclto itallanodurantetuttalaguerra. La conquista di Monte Lungo eliminò un notevole 06tacoto all'avanzata degli americani sulla via Casillna; le operazk>nl sulle Mainarde alleggerirono notevolmente il fronte di Cassino. Gli anglo· americani mostrarono di avere apprezzato quanto il 1 raggruppamento motorizzato aveva fatto In prima linea: alle lettere dì compiacimento e di encomk>, segui la decisione di trasformare runit;\ in Corr,o ltr11i11no cti Liberazione L'atto di nascita della nuova Grande Unità porta la data def 18aprile1944esegueditreglorniiltrasferimentodel1" raggruppamenlo rnotonzzato dalle dipendenze della Divisione polacca a quelle del X Corpo d 'Armata britannico Comandante del CIL rimase Il generale Umberto Utili, che g ià dal 24 gennaio aveva sostituito il generale Daplno.
Il Corpo ttaliano di Uberazlone.
Il COrpo Italiano di Liberazione (CIL) continuò. con maggiori possibilità, l'opera del l " raggruppamentomotoriuato. l suoi ran ghi si accrebbero lnfalli progressivamente- e ciò, nonostante ledifficollàchegltalleaticonlinuavanoafrapporre - fìnoaragglungere la forza non trascurabile di 15 battaglioni, 11 gruppi di artiglieria e numerosi altri reparti minori al livello di compagnia, per un totale di circa 25.000 uomini. Si trattò. In definitiva, di un vero e proprio Corpo d'Armata . articolato su una Divisk>ne paracadutisti (la « Nembo • ). rientrata dalla Sardegna , e 2 Brigat·e . COnllnuando, senza Interruzioni. le operazioni svolte dal 1• raggruppamento motorizzato Ila traslOf'mazione era avvenuta mentre tutte le unità italiane erano in linea) . il CIL svolse ininterrotta attività beUlca sino agli ultimi dl agosto del 1944, portandosi fino ad Urbino, a contatto con la e linea gotica, . Sua caratteristica peculiare fu di avere nelle sue file uomini di tutte le armi e
L' Eserc'oitarnonell11guer1adlf
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r11.ztcHHJ
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specialltà,siaraggruppatiinrepartiorganicifèilcasodeitanti, deibersaglieri, deglialpinl,delparacadutisti, degliartiglieri, dei genierll.slalnseritiinrepartldifanteriafèllcasodellacavalle· ria , dei granatieri. del carristi, che non avevano in seno al CIL unitàorganiche). Tuttol'Esercitoitalianovltucosìrappresentato. Del CIL fecero parte anche i battaglioni « eafile• e ,Grado• del ricostituito reggimento,$. Marco, : I marinai delle due unità combatterono a terra fìanco a fianco con i commilitoni dell'Eser· cito, con pari ardore ed entusiasmo Rispetto alle operazioni del 1• raggruppamento motorizzato le azioni svolte dal CIL furono ovviamente più consistenti e rO· buste: dalle Mainarde ad Urbino l'avanzata del CIL non conobbe sosteefu. lndiverseoccasioni.travolgente, superandoanchegli obiettivi fissati dal comandi superiori Molte furono le città liberate del CIL: esse accolsero I mili tari italiani con grandiose manifestazioni di entusiasmo, sia per
~:r~~~e d=~~~:uu~t:e~~:~u:!~,~~e tedesca ,
sia perché a porvi
Nel X Corpo d'Armata britannico, il Cll venne schierato tra la 2- Divisione neozelandese e la XXIV Brigata Guardie; ad esso venne affidato Il settore tra Colle delle Mainarde e Monte Curvale, a protezione dell'importan~centro di Colli al Volturno. Inizialmente il CIL mantenne su questo fronte un atteggiamento difensivo, eseguendo diversi colpi di mano. contro le posizioni del nemico. che consentirono di migliorare e rettificare lalineaoccupata . Pol ,dopo l'inlzlodell'oflensivaalleatasulfronte :~r~a;~.:~::te la Grande Unità Italiana ebbe ordine di pasMalgrado le difficolté opposte dal terreno - di natura tipicamente alplna- e la torte resistenza del germanici. le unità del Cll occuparono S. Biagio Saracinesco, Monte Mare, Balzo della Cicogna , Monte Cavallo e proseguirono quindi l'avanzata lungo le difficili Valli del Canneto e di Fondillo, per raggiungere Opi e tagliare la strada che collega Avezzano con Alfedena L"operazlone venne condotta con successo dal battaglione alpini « Piemonte• ; essa era ancora in corso, allorché li Cll rie& ;:,:ea~~;:ri ~~ di trasferirsi sull'ala destra delf'8• Armata, sul lito1 Più volte li Comando Sup.remo italiano aveva rappresentato agli organi alleati l'opportunità di impiegare I reparti Italiani - menoldoneiper leprofondeavanzatelnpianura. acausadella scarsité di mezzi motorizzati di cui erano provvisti - in terreni collinosi e montani
L'E..,clfoffllllanoneHaguerradil,tt.ra1~
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Già ~ operazioni sYOlte dal 1• raggruppamento molorluato e quindi dal CIL nelle Malnarde e ~ Parco Nazionale d'Abruzzo avevano confermato la valktltà di tale richiesta; sicché Il Coman. do deU'8• Armata decise dì fare agire~ unità italiane su quel trattodelfronteadriatlcochepresentavaappuntocaratteristiche talidafavorirel 'impiegodltruppoperlamaggiorparteappiedate. IICIL.chelntantoavevaraggluntolasua massima consistenza numerk:a, ebbe Infatti assegnato Il settore compreso tra le pr0paggin1 nor-d - orlentall della Maiella e l'allineamento Paglie1·a · Crecchk> - Chletl; sul suo fianco destro operava la 4• Oivisk>ne indlanaesuquelloslnistrolaDivisk>ne c Force• . L'allineamento lnlzialeoccupatodallel"I06treunitàcorreva a nord del Sangro: difronteadessoeranoi centri tedeschi maggtÒrmente fortificati d1 Guardiagrele, Orsogna . Crecchio; IOOtre, I germanici avevano lasciato un battaglione di AlpenjAger a difesa tra Monte Amaro e Tavola Rotonda,sullaMaiella. Una seconda linea difensiva era :1~:,~rganizzata sul fiume Foro, a sud di Chlotl o di Francavilla In conseguenza degli ovcnti favorevol i manifestatisi net set-
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=~edn~~a A;r:~:: :~~c8a;~-e:h; 1:v~:,ri:z::a~~ anche 1'8" Armata brltannk:a riprese l'offensiva verso nord. Il CIL ebbequindì asuavolta , 1'8giugno, l'ordlnedl attaccareleposlzionl nemiche antistanti e di puntare verso il fiume Foro ed oltre. La penetrazk>ne nel dispositivo nemico fu dapprima molto dura: da tempo I tedeschi avevano posto in ano lavori di fortificazione molto ettk:lenti (postazioni per armi automatiche, lavori di scavo. campi minali) . ben collaudati dal precedenti attacchi deglilngleai; inottre, leloroposlzionierano, lngenere, appogg,ate ad ostacoli naturali mollo forti. Tuttavia , la violenta pressione del nostri ebbe ragione della ostinata resistenza germanica e reparti della • Nembo, , lo stesso 8 giugno, liberarono Crecchio, Canosa, Orsogna: il giorno seguente Ifa la vo4ta di Guardiagrele :"nt~e~!~~e~:~a dOpc> sanguinosi combattimenti dal 68° reggiSuperati i primi e più dllficili ostacoli, l'avanzata del CIL Pot6 :~~rsi in profondi!• e numerosi altri centri furono tolti al Intanto, Il pomeriogio d8' 9, una compagnia In avanguardia della • Nembo • superò di Iniziativa il fiume Foro e, proseguendo verso nord. marclòau Chieti che raggiunse verao sera. Dopo al cune scaramucce con I tedeschi , il reparto entrò in citlà e v; issò il Tr~ore. L 'impresa risultò altamente stgniticativa : Chieti ht.. intatti il primo capoluogo di provincia liberato da unit,- italiane;
Lagc,ena dil,berar.on. • Scr,u,
neltr•ntennale
Inoltre, la rapidità dell 'impresa colse alla sprovvista Il nemico. chenonpotéoperareleconsuetedistruzlonidlopered'artee manufatti. Da rilevare, infine, che Chieti non era compresa nel settore affidato al CIL; tuttavia, di fronte al fatto compiuto, il Comandante del V Corpo d 'Armata britannico ritenne di buon grado di modificare i limiti set10f'iali entro cui operava Il CIL e la città rimase ad esso affidata . raro:;;,1i f~~~nop::::raunlté italiane liberarono Sulmona e supeLa rapida avanzata dell'8" Arma ta indusse i t.e deschi a ripiegare ovunque precipitosamente: anche le posizioni montane del la Malellafuronoabbandonate. Pertanto. tra il 12edil 16giugno, repartidelCIL eseguironooperazlonldirastrellamentonelle zone antistanti le posizk>ni raggiunte, che li portarono il 13 giugno a L'Aquila e 1115 a Teramo. E' superfluo descrivere con quale entuslasmo le popolazionldelledue citlll accotsero le nostre truppe liberatrici; è invece oppanuno porre in risalto che In molti casi le ~ a z·on· cooperlllronoconesseperr'att'vare.ancheconmeul ~~i~~~~ostanza. le numerose interruzioni operate dai tedeschi In
Dal giorno 17 giugno 11 CIL passò alle dipendenze operative del Corpo d'Armala polacco del generale Anders, al cui fianco era entrata in linea anche la Brigata partigiana c Marcho , . Alla Grande Unità palacca era stato assegnato il compito di Inseguire Il nemico e di ragg iungere Ancona, muovendo su due direttrtCI: la strada costiera ed Il complesso rotabile Chieti · Teramo. Ascoli - Macerata (2) .
~~~~;::-;;;;
li primo ·10,queHod, ran,varela ,ot '°1costlen 3"· Modali1,. L113• d1Y. cC.rpatlai1 - menoill2"rgt darlcogmziOne ptùl'll• ,eggimen1oartìgltena, piùunnucleo1opoca,10(J(alìcodott• rgt ,
::. ~I B~~ d~;~:iosq,.u:,~t :, =,!A/84651~~~;,e;•tukl::~•
L _ _ _ _ uerra ~
Il CIL ricevette il compito di percorrere la direttrice più In terna, dare sicurezza al Corpo palacco sulla sinistra ed occupare levarle località sgomberate dal tedeschi. Si temeva che il movi mento delle nostre Unità riuscisse difficoltoso a causa delle nu merose interruzion i operate dal germanici: ancora una volta. peraltro, i lavorì di rlattlvazione stradale vennero etfettuatl con la massima celerità. usufruendo del concorso generoso e disinteressato della papolazlonecivile: talché i movimenti In avanti ven nero effettuati ,nei limiti di tempo previsti. Il Comandante del CIL dispose in particolare che la • Nem bo» gravitasse nella zona di Teramo. spingendo avanguardie ad Ascoli ; che la I Brigata mantenesse l'occupazk>ne di L'Aquila e garantisse le comunicazioni sulla rotabile Popotl - L'Aquila - Rieti ;
~~ent't d~ll:ricg~:m~·=rtiglierla si orientassero a seguire I movi AscoU fu raggiunta da una pattuglia della 184" compagnia ;o~:~c~:~i ~e~i:~U:~i:~e ore 13 circa; la città era stata abban Poiché l'avanzata oltre Chioli era ovvonute sonza Incontrare resis tenze nemiche, il Comandanre del CIL spinse ulteriormente le sue avanguardie verso nord, in direzione di Macerata: occorreva infatti mantenere Il passo con le altre Uniti dell '8'" Armata . A sud di Macerata, sul torrente Fiastre . in corrispondenza dell'omonima abbazia , la 184~ compagnia motociclisti Incontrò una forte resistenza germanica: Il nemico reiterò quindi la sua 1~':i:t~I
:,i::o2:,:r~~:~u~; ~:~~~t
dove riusci a respingere un
Parve necessario ammassare e in loco• forze più consistenti; il Comandante del CIL fece quindi sospendere l'azione su MaceOgnt d·rellr"cesariperc0fSadaunobf·go1a eonrolarv· mellldirlnlorzo PrecederannofortinudeldiricOgnlziOne. ll grouosimenertlnmoloquanctolerotablfsarannonaffvate.
Se I noc d. · 1 1M troveranno Innanzi ed una CM"ganiuazlOfle nemica debo4e allltCCher.nnor~r 7at1arla; ae rorganiuazk>ne nemk;a ~ forte
4" - IIC0rPoahanodilfberazk>necostltu·rtunra!Xll'\.IPJ>amenlodella torza di un~ brioata rlnloruta dauartfgllerie e meul 1ust11diarl, che seguirà 1 1 1 8
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cha l~l ~ i ·1 ~~g;rà =~::~~a~ r~ s~~·~n!~uppe polac· sesllCorpollalianoterràunbtg. rintorzatoad Aqu1laperanicurare ilpos-
la r~~atg. ~u~l~u_i~~r,;:c~A degll elemenf verso Ascol ' pe, r ~ r e Ascotl SOio quando le.
cooo'::::: ~IH~ ro1abi~1o permetteranno• cf TMamo -
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La.,.,.,,.
di l,betazlOfHI - Scflttl nel Uentetin•le
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rata per avere il tempodi1arserraresottotuttelesue Unità; senonch6 li 30. lnaspettatmaente. I tedeschi sgomberarono la città. ~e;~:z~ =ob:t't::. giorno Uniti Italiane entrarono in MaSI traltava ora di superare Il fiume Potenza Mentre un gruppo tattico di formazione veniva Incaricato dell'operaztOno, il CLXXXIV battaglione genio guastatori ragg iun· se la zona di Totentino e si impadronì della città . Ouesti movimenli dovevano cos11tuire la premessa per un nuovo balzo in avanti , tino alla zona di Serra San Ouirlco - Castelbelltno. sul fiume Esino. a protezione del fianco sinistro del Corpo d'Armala polacco, che muoveva verso Ancona. Seguirono, dopo alcuni gtOrnl, duri combattimenti per la conquista di Filottrano, che costituiscono una delle pagine più belle e più glork>se di tutta la campagna de4 CIL.
Il 1 luglio il gruppo tattico Incaricato di proseguire l'avanzata . rtopo aver auperato il fìume Potenza , artlcoletoau due colonne. si era cosl schierato: - colonna di destra (18:t' reggimento paracaduhsti e Nembo, e I gruppo da 75/ 27 del 184 reggimento artiglieria) attestala con gli elementi avanzali sul !Ofrente Monocchia; - cok>nna di sinistra (CLXXX IV battaglione guastatori. una compagnia mortai e minor, reparti di artlgller,aJ attestata sul fiume Potenza in posizione più arretrata rispetto alla colonna di destra A protezione del fianco sinistro del gruppo tattico si trovava la 184" compagnia motociclisti Dal 2 al 4 lugltO. quasi un protogo all'invostimen10 di FUot trano. Il gruppo tallico • Nembo• tentò di forzare Il torrente Fiu· micello, Incontrando un'accanita resistenza da parte det nemico. In particolare, Il XVI batlaghone paracadutisti rluscl il 2 a passare Il corso d'acqua ed a raggiungere due località poco di· stanti da Fnottrano (Imbrecciata e Case Santa Mana). sulle quah slslstemòadifesa ; mall4fucontrattaccatoinforzedaltede&chl. appogglatidatlrtconcentratldiarttQlierleedimortal. Reagendo vk>lentemente. i vak>roai paracadutisti respin8efo il nemico; tuttavia il generale Utili preferì non espcwre ad inutili rischi Quei prodi e fece ripiegare il battaglione a sud del torrente Fiumicello. Tenuto conto dei movimenti compiuti In quei tre gtOrni dalle altre uniti, la sera del 4 la situazione del gruppo tanico era la seguente
- XVI battaglione a sud det Fiumicello, nella zona di Osterta Nuova; - XV battaglione tra quota 123 e C. Cesari. con gli avam p0Sli sul torren1e; - a rtiglierie del 184" reggimento schierate a ridosso dei duebattaglionl : - CLXXXIV battaglione guastatori ~tre il Fiumicello, sul tìanco sinistro dello schieramento; - 1841 compagnia motoclcllstl a sud di Ci~I Il grosso della • Nembo • si era Intanto portato a sud di Ma -
~=~·:i!:
~o;:a~:ll 'abbazla di Fiastre. pronto a compiere un 1 Il combattimento del 4 lugllo era costato alle nostre Unità: 1 f:r;:ri~i. i~=:~i::c~!tii~~: v~~~:z: combattimento e del sacritleto dimostrato dai nostri paracadutisti.
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lnbaseanotizie fornitedaprigionieritedeschi , Fllottrano risultava saldamente difesa da almeno due battaglioni di fanteria (appaggiatlda consistenti reparti di mortai e di artiglierie) . S'imponeva quindi l'esigenza di fare serrare rapktamente sul Fiumicello tutte le unità dffl CIL. per sostenere uno scontro che si preannunciava quanto mai violento. Pertanto il generale Utili, sfruttando un rin forzo di 60 automezzi forniti dal comando dell'S- Armata. spostò la I Brigata jche aveva ragg iunlo Tolentino) sul fiume Potenza . 1'11'" arttgllerla nella zona ad est dì Appignano. il Xlii battaglione della• Nembo • nella stessa Appignano Il 5 lugllo i palacchl conquistarono Osimo e superarono il fiume Musone ad ovest di Filottrano: era quindi necessario che il gruppo tattico • Nembo• si impadronisse di tale città. A tal fine ~ii:C':io6 le 0061.re truppe ripresero l'avanzata oltre il torrente L 0a11accoaFilonranoslpreannunciavaarduononSCMoper la consistenza delle truppe nemiche. di cui ègiil stato fatto cenno. ma anche per la forza intrinseca del terreno su cui sorge la cittadina : una c~lina di 270 metri di altiludine , dominante tulle le provenienze. protetta sul davanti dal torrente Fiumicello e sul tergo dal fiume Musone, dot·ata di robusti avamposti rispettivamente sul costoni di Imbrecciata ad est, di C. NUO\le a sud e di ~~n~r= ~ad ,::i~;r:~~::.i~:i~essark) predisporre l'opera -
SCHtEIIAMENTO DEL CIL NEUAZOMADIFLOTTRANO
lcomballimentiprelimlnarlebberoluogo 116e li 7e consentirono al 183" di portarsi sulle posizioni di C. Nuove; il CLXXXIV guastatori, sostituito sulle posizioni raggiunte dal Xlii battagUone paracadutisti. passò in rincalzo al 183"; una forte massa di arti· glleria (complessivamente 7 gruppt del quali uno da 149/ 19) fu schierata Immediatamente a sud del torrente. L'attacco a Fllottranofufìssatoperla mattina dell'8. L'azk>ne lucosìarticolata: - colonna di deStra (183" • Nembo •) : avrebbe attaccato lungo la direttrice Villanova-FIiottrano; -colonnadisinistra( XlllbattagUonel : avrebbeeffettuato un 'azione sussidiarla da sud. lungo la rotabile Imbrecciata Filottrano; - riserva divisionale (CLXXXIV battaglione guastatori e XIV battaglione paracadutisti): avrebbe gravitato verso destra; - artiglieria. duo gruppi da campagna orientati a favore della colonnadideslraedunodellacolonnadi sinlst ra : restantl gruppi come massA d' mAn<wrn : - previsto il concorso di fuoco da partediduegrup~ pesanti edi due reggimenti da campagna Polacchi ; -previsto il concorso di carri pesanti della 5• Divisione polacca. Dopo un 'ora di preparazione di artiglieria violenta e concentrata . atle ore 7:J/J del giorno 8 le fanterie lasclarono le basi di partenzaperl'attacco. Sostenendounaduralotta.dopo3ore, la c~onna di destra raggiunse il margine orientale dell'abitato A questo punto il combattimento si frazionò in mille episodi: I noetri,conìnd<>mitocoragglo. lottarono casapercasa.nel1e strade, nelle cantine . in violenti corpo a corpo all'arma bianca , per snidare e cacciare i difensori. Sembrava che la cittadina fosse ormai in mano agli italiani; ed invece alle ore 151 germanici sterrarono un violento contrattacco che costrinse I nostri reparti ava nzati a ripiegare; soltanto una compagnia poté rimanere in cittàadtfesadell'oapedale. Verso le 19 gll llalianl tornarono Impetuosamente all'attacco e ristabilirono i collegamenti con l'ospedale; Il calare delle tenebre indusse peraltro il comandante del gruppo tattico a sospendere le operazioni ed a ritirare i suoi uomini su posizioni arretrate migliori. Durante la notte Il nemico, fortemente provato, abbandonò Filottrano. Alle 6 del giorno seguente i nostri potettero finalmente compiervi 11 loro ingresso, dopo piccole scaramucce con elementi delle retroguardie tedesche
Il combattimento di Filottrano costituisce un evento che può definirsi. senza tema di esagerazioni. epico e resta affidato alla storia come l'operazione più brillante del CIL. ltallanl e tedeschi combatterono con pari ardimento e valore; le perdite risultarono rikwanli da entrambe le parti. Il CIL ebbe 56 morti e 231 feriti (3) ; per il nemico un calcolo esano delle perdite non fu possibile; resta il fallo che furono rinvenute almeno 90 salme di militari germanici a testimonianza dell 'accanimento con il quale questi ultimi difesero le loro posizioni prima di ripiegare. Dopo il combattimento per Filottrano il CIL riprese l'avanzata versonord.incontrandoper6rlpetuteaccanlteresistenzedaparte del nemico: era chiaro che quest 'ultimo non intendeva ripiegare senzacombattere,rltardandoquantopiùpc,sslbile l'avanzata delle forzealteateversollbaluardodella •li neagotica •. Subito a nord di Filottrano, intatti, I tedeschi 06tacolarono duramente il forzamento del Musone da parte dei nostri. In due giorni di combauimento (17 . 19 luglio) gli italiani furono impegnati in dure lotte all'arma bianca, sotto il vtOlento fuoco dei mortaiedelleartiglierletedesche. Soloal mattino del 191'opera· zioneslconclusealdi là del fiume con un 'azione avvolgente sul· l'abitalo di Santa Maria Nuova. Il passaggio del Musone ancora una volta comp<>rtò al CIL una f0r1e emorragia di uomini, perché le perdite ammontarono a 46 morti e 94 lenti. Ripresa l'avanzata . Il giorno 20 fu liberata lesi e raggiunta la linea del fiume Esino. Ancona era stata presa il giorno 18 dalle truppe pc,lacche Il CIL si schierò temporaneamente a difesa sulle posizioni raggiunte; benprestofuperòripresal'avanzata. ltedeschiave· vano Infatti abbandonato la linea del fiume Misa. a nord del l'Esino. Il 4 ag06to Il Cll varcò a sua volta tale corso d'acqua e sislstemòsulladorsaletrall M isa ed il Cesano; quindi.avendo I tedeschi compiuto un ulterk>re ripiegamento. I nostri superarono anche il Cesano e liberarono Corinaldo. Ripetuti tentativi di con. trattacco da parte dei germanici furono tutli respinti Il CIL stava preparandosi a dare una nuova robusta spallata alle posizioni nemiche. allorché ricevette l'ordine di cambiare fronte e di spostarsi sulla sinistra dello schieramento ~acco. tra Sassoferrato e Gubbio (vds. cartina fuori testo fra le pagg . 158 e 159 , L'avanzata del CIL») . Il CIL assunse la responsabilità del nuovo fronte il 17 agosto od il 18 riprese l 'offensiva. NelCOf"SOdi quest'ultima avanzata le nostre forze. benché rtpetutamente disturbate dal nemk;o, SU·
t'EHfClfO ifahMto fNIII• {lwtt• di liberazlOna
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perarono la linea de4 Metauro e liberarono Pergo4a. Urbino. Urbania e Peglio. 1130 agosto pervenne al CIL l'ordine di sospendere l'attività operativaeditrasferlrslnelleretrovleperdarvltaa2delle6 ~~~e~;:~!c:t!1d~ 1::~=~~e d!~i::91,~;n:~~ gli alleati avevano La decisione presa dagli anglo - americani era tale da SOddlstare flnatmente, sia pure In maniera parziale, le aspirazioni e le ripetute pressanti richieste del Governo e del Comando Supremo ilaliani. Era fìnalmente cessata~ diffidenza che gli alktatl. pertantotempo, avevano nutrito nel ll06tri riguardi. E' doveroso riconoacere che Il merito di questo nuovo atteggiamentodegli alleali era tutto - o quasi - da ascrtversi al valoroso. talora eroico comportamento dei militari del 16 raggruppamento motoriuato prima e de4 CIL poi . Quei milltart Infatti, pur con meui ed armamento nettamente Inferiori a queUI degli anglo . americaniedeglistossltedeschi, veslili delle loro gloriose. ormai consunte uniformi grtgio - verdl. avevano voluto lottare coraggiosamente. tenacemente, con rtsultati brillantissimi a fianco delle ::a a;,::~~~ate unità alleate . per la liberazione del sacro suoto
AU-lnlzlo del 1945 gll anglo - americani (che nella battaglia delrautunno precedente avevano fortomento Intaccato la «linea gotlca•I erano schierati su un allineamento che. partendo dalle Alpi Apuane. attraversava l'Appennino. correva sulle alture a sud ~~~~~::~lava la riva destra del fiume Savio. tino alle In questo schieramento furono progressivamente Inseriti 4 =t~tu~~ d~l a~:~~~m';;~~si~~~1a;11a::e n=:t:C:ti~~=e·o!:~ e.dentale. 1 8 0 11 8 0 : ;1~ ~:~ a avev;:Tec:o n:!o:"1s~lc~vl~~i ~at~ liane ricostituite noi sud d'Italia con armamento, uniformi. ma teriati e mezzi britannici. Il nome Gruppi di Combattimento era stato scello dagli alleati sia per un evtdente motivo politico, sia In consk:terazione detfattochelenUOYeDivi&loniitaliane-costituitesuduereg. gimenti di fanteria , uno di artigliarla, un battagltone genio e tra-
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smlsslonl. minori reparti dei servizi - erano più leggere delle Divisionibrltannlche(4J. Le Divisioni scelte per da re vita al Gruppi di Combatllmento furono la e Cremona », la ,Friuli •. la , p;ceno ». la ,Mantova ». la • Nembo • e le due Br~ate del CIL; mentre le prime quattro conservarono il loro nome, i l , Folgore• ed il• Legnano» tras. sero origine dalla , Nembo • e dalle due Brigate del CIL. Durante tutto rautunno del 1944 gli uomini dei Gruppi di Combattimento - ufficiali e truppa - furono addestrati sui mez~it=~~:i relative modalità di Impiego. sui procedimenti tattici All'iniz.O del nuovo anno I Gruppi di COmbattlmento furono progressivamente avviati al fronte. Non tu infatti accotta larichiesta del nostro Comando Supremo di creare uno o due comandi di corpo d'Armata italiani e tenere cosi riuniti I Gruppi di Combattimento: ancora una volla motivi d 'ordine ~ltico indussero gli anglo - americani ad Impiegare le Unità Italiane, che pur tante prove di valore avevano dato, ripartite sulla fronte. alle dipendenze dei maggiori comandi alleati Primo ad entrare In linea (il 18 gennaio 1945) fu il Gruppo e Cremona • ; seguirono • Friuli• (9 febbraio) . , Folgore • 11~ marzo) e •legnano• (23 marzo). Il Gruppo , Mantova• non fu imp1cgato nclla gucrra, essendo sopravvenuta la capltolazione dei tedeschi proprio mentre esso si apprcs 1ava ad Intervenire alle dipendenze dell'8" Armala Quanto al •Piceno •. quest'ultimo gruppo assunse. sin dagli inizi di gcnnatO del 1945, compili di ~: ~r~ ~ia:~estramento dei complementi per le forze combat· 1 18 Il Gruppo di Combattimento e Cremona >, comandato dal generale Clemente Primieri, fu schierato sul tratto di fronte com preso tra la ferrovia Ravenna . Alfonsine ed Il mare Fin dai primi giorni le unità del Gruppc:, ebbero a sostenere ripetuti violenti attacchi e puntate offensive sferrate dal germa nici; I fanti italiani seppero brillantemente respingere tutti gll at 1acchi nemici. subendo però perdite di un certo rilievo: 21 morti ed un centinaio di feriti. Il 2 marzo ebbe luogo la prima <>pera. zlone offensiva del gruppo. Era necessario rectdere un pericoloso :~1:~:S!~e~~~t=rlspondenza di Torre di Prlmaro, afl'estre-
(41 La DMsione britanntea e,a e011titulta au 3 reggimenti di lantana. 5 reggimenti di •rtigtieria. un battaglione esplorante, un ballagUone m1ul91et,. unbattaglionegentO, ungruppoeolhtgamentidMsk>nM, unltidel aervlzl. For· zac:omplessiv•: 17000uomlni. controlt!i00delgruppodlcombattlmento.
Fudestinatoall'azlonell21· fanterlaconllconcorsodel22"' fanteria; glltu lnoltreasalcuratol'appogg•odlmolllgruppidi artiglieria , nonché di carri britannici e di numerosi aerei. I com battimenti furono durissimi e si protrassero fìno al pomeriggio delgiornoseguente: finalmente. alle ore 17.45del3marzo, l'obiet tivo fu conquistato di forza . Nel corso dell'azk>ne le perdite fu · rono notevoli: 13 morti e 78 feriti. Furono in compenso catturati oltre 300 prigionieri germanici. All'inizio dell'offensiva alleata . anche il Gruppo , Cremona , balzò all'attacco delle poslzk>ni nemiche. Forzato il fiume Senlo. prese Alfonsine. superò quindi il Santerno e progredi velocemen te verso nord. malgrado l'accanita resistenza tedesca . liberando successivamente Cavarzere, Chioggia. Mestre, Venezia. Il Tr.Cok)refulssatosulpennonldi PiazzaSanMarcolaseradel2aprile, tra l'indicibile entusiasmo dei c ittadini della «Serenissima , . Il Gruppo di Combattimento • Friuli , , comandato dal generaie Arturo Scatlini. si schierò a sud della via Emilia, nel seuore di Brislghella. Durante I mesi di febbraio e di man.:o euo svolse vivace attività di pattuglie; conquistò anche Importanti posizioni nelle linee degli avamp06ti nemici. dopo violenti combattimenti. Il giorno 10 aprile, all'inizio dell'offensiva di primavera . il Gruppo « Friuli, varcò il fiume Serno costituendo sulla sJX)Oda settentrionale una robusta testa di ponte. dopo aver respinto vk>lentl contrattacchi del nemico. L'azione. protrattasi per due giorni , ebbe tre momenti salienti : attacco in !orze sulla destra del settore. per rompere Il dispositivo nemico e costituire una prima testa di ponte: attacco generale su tutto il fronte del gruppo di combattimento. per trav~gere le residue resistenze. tede~~~:e~~~~~!~::~or!el nemico In ritirata. prendendo le mosse L'aziono fu coronata da piono euccosso: costò al Gruppo 1 :e~~~~:i:~~:t~:tr~:t~~~hfe~: t':,:z;a~t~:i'. 159feritle15dlspersl. Superato Il Senlo. il Gruppo , Friuli• assunse un dispositivo molto scaglionato in profondità e partecipò all'inseguimento del nemico fianco a fianco con gli alleati. Nel corso dell'avanzata Il Gruppo «Friuli, liberò Castelbolognese: prosegui quindi ottre i fiumi Santerno. ldice e Savena. Occupata dopo aspri combattimenti Casalecchk> del Conti . alle ore 8 del 21 aprile entrò in Bo· logna, trailtripudiodellapopolazionedellaclttàfelsinea A 8°'ogna si chiuse il ciclo operativo de4 Gruppo di Combal· timento e Friuli , . Il comando superiore dispose lnfaUl che la
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L'EMtckoll•ll•none!l•guerr•d · rbe,.:½r,
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Grande Unità sospendesse le operazioni e si raccogliesse nella :;:to~d est di Bologna , per un periodo di riposo e di rtOrdina -
Il Gruppo di Combattimento • Folgore •. comandato dal generale Giorgio Morigl, fu schierato nel settore Senio-Santerno, in sostituzione della 6" Divisione corauata britannica . Il settore atndato al Gruppo e Folgore• era particolarmente sensibile sia per gli anglo - americani, sia per i tedeschi . perchll costituiva la cerniera tra la zona appenninica e quella della Valle Padana. In considerazione dell'importanza del settore, i tedeschi vi avevano schie;atotnumerose unità s~elte az·one d'fensiva e v· avevano Anche il e Folgore • . come gli altri Gruppi di Combattimento, ebbe a subire violenti attacchi da parte del nemico all'atto della sua entrata In Hnea; evidentemente i tedeschi vollero ovunque saggiare la consistenza delle nuove Unità Italiane entrate in combattimento. Ben presto, però, anche Il Gruppo e Folgore• riuscì aprenderel'inlzlatlva , perculltedeschisividerocostrettiad arretrare il loro schieramento difensivo e ad assumere un aneggiamento più prudente. A partire dal 10 aprile, il' Gruppo r FolgOfe• partecipò alrolfensiva di primavera ed avanzò nelle valli Santemo e Sallustra , 1119 aprile Il Gruppo si scontrò, a Case Grlzzano, con i tedeschi; ne derivò uno dei combattimenti più duri di tutta la guerra di liberazione. Case Grizzano è situata su un costone che rappresentava per i germanici l'ulttma posizione chiave a sbarramento della direttrice che dall'Appennino tosco - emiliano portava a Bologna Essiviavevanoorganizzatorobusteopereeviavevanoschierato truppe scelte tratte prevalentemente dal paracadutisti Il combatlimento si svolse dunque tra militari della stessa specialità (i l comanda nte det e Folgore• aveva deciso di affidare l'azione al reggimento c Nembo •): come era facile prevedere gli italiani cd i germanici combatterono animati non solo dal l 'amor patrio. ma anche da un grande spirito di emulazione, dal l'ardimento e dall'orgoglio che sono doti pecullarl dei paracadutisti di lutti gli Eserciti. L'attacco tu iniziato alle 6 del 19 aprile dal Il battaglione e Nembo •; esso fu Improntato a procedimenti slmlli a quelli propri dei colpi di mano.con impiego di reparti minuti, ma ben organizzati. capaci di sfruttare al massimo le caratteristiche di ardi · tismo proprie della Specialità; l'aztOne venne tuttavia inquadrata
in una cornice di sicurezza e fortemente appoggiata dal fuoco di artiglieria . Malgrado la violenta reazione dei germanici, Il « Nembo », a sera. combattendo all'arma bianca ed a colpi di bombe a mano. aveva espugnato buona parte delle posizioni nemiche. Restava da prendere un ultimo edificio; poiché 1111 battaglione era stato provato duramente, ne fu dlspcsto lo seavalcamento da parte det I battagllone; quest'ultimo completò brillantemente l'azione occupando il clglto estremo della posizione. La durezza del combattimento ed il valore profuso da entrambe le parti sono testimoniati dalle perdite: 32 morti e 52 feriti ::e~hli~alianl; 50 morti (imprecisato il numero del feriti) tra I Nella notte sul 20 il nemico abbandonò tutte le sue posizioni a nord di Case Grizzano; Il Gruppc, « Folgore» riprese quindi l'avanzata. Laseradcl21unordinesuperiorenedisposellconccntramento nella zona Faenza . Br isighella per concedere un pc,' di ripoeoalle truppe. Praticamente la guerra per il Gruppc, ,Fol· goro,orafinita Legate allo glorie del Gruppo di Combattimento • Folgore »
sono le azioni compiut e da due reparti speciali : la centuria della • Nembo ». costituita il 26 marzo 1945 (5 ufficiali e 100 paracadutistl) o lanc iata il 30 aprlle nella zona tra Modena e Ferrara: e lo squadrone « F•(15ulllcialie177paracadutlsU)cheoperòsin dall'ottobre del '43 alle dipendente dell'8 Armal a con compili speciali Si può artermareche in terra ed inciek>, sin dall 'inizio della guerra di liberazione, i paracadutisti Italiani non vennero mai meno alle loro tradizioni di ardimento e di valore. ed aggiunsero allorosertodiglorlaalcunitraipiùbelli, epiciepisodidella guerra del nostro riscatto Il Gruppc, di Combattimento • Legnano , . comandato dal ge· nerale Umberto Utlll, tu la sola Grande Unità italiana che operò atledipendenzedella5· Armata statunitense. Tra i gruppi di combattimento fu l'ultlmoad entrare In linea, ma ciò non toglie nulla allesueglorie: essodeveinfattiessereconslderatollveterano dellaguerradiliberazione,inquantoisuoirepartlparteclparono ad essa sin dall'Inizio, inquadrati prima nel l " raggruppamento motorizzato, quindi nel CIL Al t legnano » tu affidato un settore a cavaliere del fiume !dice, a sud di Bologna. Qui esso trascorse l'ultima decade dì marzo e la prima di aprile, svolgendo attività di pattuglie e pun -
tate offensive a breve raggio. che gli con6entirono di migliorare le sue posizioni . ll10aprtleanchellgrupp0,Legnano•scattòall'offenslva e, dopo aver travolto le poslzk>nl nem~he antistanti anche con vk>len11 combattimenti COfpo a corpo. riprese l'avanzata. che lo portò il giorno 21 a Bologna, poche ore dopo l'ingresso in citti del Gruppo • Friuli • ; di qui avanzò ulteriormente fino al laghi di Como e di Garda ed ai passi alpini, sul confini della Patria. Il Gruppo di Combattimento • Piceno », sorto dalla trasfor· mazione della Divisione • Piceno • dislocata in Puglia con com piti di difesa delle infrastrutture militari sotto la data del 10 ottobre 1944. non prese parte diretta ai combattimenli, ma oltre a tornireallefone alleate 1400mllitarisalmeris11 e unità addestrate. venne utilizzato come centro addestramento complementi per le forze italiane di combattimento. Distolto completamente da i compiti operativi e trasferi to nella zona di Cesano di Roma. il Gruppo di Combatt imento • Piceno• assolse le nuove del~ ate funzioni di centro di addestramento por le varie armi o servizi , proparondo ~!,:S:n~°':~d:~::ttentl complementi tecnicamente e tat 11 Gruppo di Combattimento • Mantova•. sorto dalla trasformazione della Divisione , Mantova• il 1 ottobre 1944. lntensiUcò lesueattivitàaddestrative ne1Sannio. Nfflla primavera del 1945, In vista di un possibile impiego, si avvicinò al fronte trasferendosi nella zona del Chianti. Mentre sipreparavaaintervenlresulfronteoperatlvo, sopravvennela tlnedejlaguerra inltalie.
La necessarie brevità di questo articolo ha imposto di sinte· tizzare al massimo una storia latta tutta di episodi di vak>re. di sacrifici e di erofsml. Ci si è solo soffermati maggiormente su alcuni fatti d 'armechehanno-apareredlchiscrive - unvalore di , camptOne• nelle tre fasi della guerra di liberazione: mom altri combattimenti avrebbero meritato estesa descrizione in relazione all'accanimento, all 'ardire. al coraggio in essi dimostrati dalle nostre truppe, Del resto, le stesse perdite subite- che spesso nel corso della narrazione sono state riportate - testimoniano dell'ardore ~a!el~=~~::J!~~~:~o ~.:~=~i d'Italia in questa seco1·Kla
Tale valore. tale eroismo riuscirono sicuramente di conlorto per l'operato delle nostre autoritè militari; peraltro era logico aspettarsi che il valore e l'entusiasmo dimostrati dal comba11en1i del 1• raggruppamento motoriznto e del CIL inducessero i Co· mandi alleati a nutrire maggior fiducia nell'Esercito Italiano. Alla luce dei successi raccolti da queste due Unità e del k>ro bril lante comportamento, quel Comandi avrebbero dovuto comprendere che li soldato italiano. quando combatte sorretto da un Ideale profondamentesentltononèsecondoa nessuno. Invece soltanto nella seconda metà del '44gli alleati diedero prova di avere , benché parzialmente. capito Eppure un più vasto impiego di truppe i taliane sarebbe stato sicuramente vantaggioso per l'economia generale della guerra Sui monti scoscesi, sui C06toni ripidi e tormentati , sulle impervie vette dell'Appennino fanti ed alpini Italiani avrebbero trovato Si· curamente impiego proficuo, agevolando notevolmente l'avanzata ~eg!iv:~:::~ ~ez':n!d:e~t!:. mentalltè e per mezzi in dotazione 1 Oolrootoglialloati.che tontoavcvonodubltotodollospirito combattivo delle nostre Unità. avrebbero potuto trovare ulteriore motivo di 1ìducia per I nostri reparti tenendo conto del modo incuilecittèlibefateaccolseroirepartiitallanl: unpopolospento, unp0p0lochenonv~ecombatterenonabbracclacontantocalore. con tanto affetto. con tanta esultanza i propri fìgli in unitorme che avanzano vincitori . Soto popoli vivi . capaci di qualsiasi sacrilicioediqualsiasilmpresa.slstrlngonocontantoentusiasmo attorno alle proprie F<M'ze Armale Persino Roma , la città che si suol dìre non si scomponga mal per nessun evento. dopo aver gioito Il 5 giugno del '44 al momento della liberazione. apparve addirittura sconvolta dalla commozione allorché una rappresentanza del gruppo di combattimento • Crcmona•.dl recente costi· tuito. sfilòperviadei Fori Imperiali. prima dì recarsi al fronte. Resta dunque il rimpianto di non aver avuto la possibilità di partecipare più tempestivamente e con maggiori forze alla lotta perla liberazione. E tuttavia dobbiamo essere grali agli anglo - americani . Essi concessero infatti che il nostro Esercito, pur sconfitto, sopravvivesse; e permisero quindi che gli ideall.gll entusiasmi. gU stessi principi che informarono l'azione In guerra di quel pochi n06trt repartlglungesserofìnoanolche, atiancodelrlnnovatoEsercito repubblicano. celebriamo il XXX anniversario della resistenza e ~~~;:zk>ne in uno spirito di libertà e di civile, democratica 1
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LA PARTEC..AZIONE DEI MILITARI ALLA RESISTENZA
NEUE FORMAZIONI PARTIGIANE
Stralcio della relazfone preHntata al 3" Con~no di studi • la RHlatenu nel Vicentino •, tenutosi• Vfc.enza Il 25 gennaio 1971.
e Le primo bondo partigiano sorsero spontanee. non inquadrate in un organismo centrale ma dipendenti da un sok) uomo, il capo. o da qualche comitato locale. Non si trattò certo della '"Resistenza" completa, ck>è di quel grande fenomeno che si affermO nel 1944 e interessò l'intero popclo Italiano. accomunando politici e milìlarl. religio&I e laici, moderati e rivoluzionari. Quei primi nuclei di volenterosi costituirono un " momento" del movimento partigiano, quello che vide gruppi di militari "sbandati" anche in armi riunirsi Intorno ad un uomo deciso ed iniziare la lotlaper laproprlallbertàeperlallberttdelPaese. Anche net Veneto si verificarono queste condizioni di carattere generale. I militari erano largamente rappresentati in tutte le formazioni partigiane venete: dalla Divisione "Ortigara " alle "Osoppo · Friuli ", dalla "Ga remi " alla " Monte Grappa", dalla "Vicenza " alla .. Padova", dalle Divisioni "Giustizia e Libertà " alle Oivlsk>nl "Garibaldi ", dalla " Pierobon" alla " Nannetti", dalle Brigate " Matteolti" , alla "Sabatucci ", "Pighin ", "Guido Negri", dal baltaglione "Giarnlerl" alle bande " Marcello", "Azzarlta", dal gruppo " PuchetW al " Marziano" . I militari erano nelle formazioni di montagna e in quelle di pianura e delle cimi : nelle zone di Schio, del Monte Grappa, nel veronese, nel vicentino, nel padovano. nel bellunese, In Friuli. in Carnia, nel piovese , a Venezia. Avevano incarichi di rilievo nel Comando Regionale Veneto del C.V.L. e dei raggruppamenti di OMsione , erano comandanti di formazioni o sempllcl gregari. Provenivano dall'Esercito, dalla Ma rina, dall'Aeronautica, dai Carabinieri. dalle Guardie di Finan -
za , ma erano un lull 'uno. erano patrioti Impegnati nella lotta per lalibertà. Econquestoldealesepperobatlerslebene: baslirl · cordare fra i moUi, in rapida carrellata. quelli alla cui memoria venne concessa la Medaglia d'Oro al valor militare. Tra questi, il capitano f. spe MM Jerzy Sas Kulczycki , da Roma. nome di battaglia "Sassi ", promotore dell'organizzazk>ne dei gruppi mllil ari di resistenza nel Veneto, capo di SMdel movl. mento dei volontari armati italiani. fucilato a Fossoll il 14 luglio 1944. Nel vicentino: il sergente f . cr. Rinaldo Arnaldi, caduto nella zona di Bosco Nero di Granezza Il 6 settembre 1944; Il sottote· nentecpl.cav. FrancescoSabatuccl.daBologna.chedopoaver combattuto con i partigiani jugoslavi nella zona di Spalato si trasferì, nell 'ottobre 1943, nella zona montana veneta dove 88· :au~~:~~~~t~u~!l~a 1~~~~1:~:::!n~: ~r~~~:~~s~a;;,~~!e d:~~ Priula,il19dicembre1944:ilsottotenentemedtCOcpl.GianAttilio Della Bona, trucidato presso Recoaro Terme nel febbraio 1945 e che aveva fatto parte successivamente della "Pasubio" e della "Gar8fni "; Il sottotenente a cpl Francesco Zaltron . cho aveva costituito la Brigata "Granezza" e poi comandato la " Mazzini ", ucciso a Calvene {Vicenza) . il 28 marzo 1945: Il sottotenente g. cpl. Giacomo Chllesottl, che dene vita alla Divisione alpina "Orti· gara" di cui divenne comandante. cattural'o e trucidato a Sandrigo, li 28 aprite 1945; il soldato di Sanità Bruno Brandellero, detto " Ciccio ", della "Martiri Val Leogra" . catturato e fucilalo a Tretto (Vicenza) , Il 26 giugno 1944. Nel Veronese, il tcn . colonnello alp. spe Giovanni Flncato. trucidato presso Verona nell'ottobre del 1944; il sottotenente alp. cpl . Lorenzo Fava, proveniente da Nocera (Salerno). e militante nei GAP veronesi. catturalo e fucilalo a Verona , il 17 luglio 1944 Ne4 Bellunese, il tenente medico cpl. R.O. MarJo Pasl. animatore del movimento partigiano. impiccato, Belluno, il 10 marzo 1945. Nella zona di Padova, venne fucilato, il 17 agosto 1944, il caporale A.U.f. Luigi Francesco Pierobon. organizzatore del primi nu· clei partigiani e comandante dell8 Brig8ta "Stella .. ; a Campodar. sego, 1'11 aprile 1945. fu trucidato il paracadutista Antonio Ceron, della Brigata " G. Negri". Nel Trevisano. cade combattendo il 30 aprile 1945, l'alpino Alessandro Zannlni da COrnuda . A Portogruaro, Il 18 dicembre 1944. è impiccato il soldato guastatore Antonio Pellegrini , ispettore dell'omonima Brigata pa rtigiana. Nel Friuli e in Carnia, il sottotenente alp. spe Renato Del Oin, comandante della 1• Banda Montagna dell' "Osoppo · Friuli". caduto in combattimento, il 26 aprile 1944 a T~mezzo. dove era penetratocon12partlglanlnell 'intentodifarlalnsorgerecontro
i.,,.,u,c,pazionelMtmi"1Mi t11••R•1itt«izat,a i pa,1,g,.,,,
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llprestdk>tedesco; llcaporalealp. LuiginoTandura . della DiYtsk>ne Garibakji "Val Natiaone", caduto in combattimento nel COllk>, Il 28 giugno 1944: il tenente a. spe Glambatlis1a Berghinz , da Montecatini, della "Osoppo - Friuli'" , catturato e fucilato a Udine, Il 12 agosto 1944: il maggiore cav. spe Franco Martelli. da Ca tania. organizzatore della formazkme " Ippolito Nievo· . fucilato a Pordenone, il 27 novembre 1944: Il sottotenente f. cpl. Giannino Boei , da Piacenza. che aveva costituito una formazione clandestina: ai uccise 1'8dicembre 1944 per non essere catturato dopo uno strenuo combattimento: Il capitano alp. spe Francesco De Gregori, da Roma , che riuscito a rimpatriare dal Balcani, raggiunse la zona Torre - Naliaone organizzando poi la k>tta in Carnla, comandante di una Brigat8 "Osoppo", trucidato a Porzus IUdinet il 7 febbraio 1945; il capi tano alp. ape Piero Maset. reduce della Rus.sia e partigiano della "0Sopp0 - Frluli ", caduto In combattimento a Pian Cavallo il 12 aprile 1945: il sergente aut. Giuseppe De Monte, da Firenze. comandante di un battaglione della "C>soppo - FriuW . caduto a San Daniele. il 29 aprile 1945: Il sottotenente f. cpl . Gl uiwtr>J)ft C"-"tlleg,ulnl , da La Spezia. entrato nelle formazioni partigiane per compili Informativi. trucktato il 25dicembre 1944, in kx:alltàimprecisatadella Venezia Giulia. Fra l decoratidiMedagllad"Oroalvalormilitareviventisono da ricordare Il ten cok>nnello r. cr. spe Alberto Andreani , entrato nelle formazioni clandestine di Verona e poi Internato In seguito a cattura , e il tenente cappellano don Aldo Moretti, che, rimpatriato dall'internan,cntoquale mutilato. organizzò e diresse l'asslSlenza alle formazioni ~osoppc - Friuli ". E cosl non mancarono I mllilarl veneti che operarono con onore in form8zionl partigiane di altre zone . meritando la M.0 . al V.M. come: il sergente magg. alp. Gino Agostino Anlonk>'. da Sovramonte (Belluno) . caduto in combattimento Il 15 man.o 1944, in Val Corsaglia; il capilano cav . cpl . Manfredi Azzanta. da Venezia, fucilato nel marzo del 1944 alle Fosse Ardeatine (Roma) : il sergente A. U. alp. Riccardo Bc>echiero. catturato e fucilato a Caslelmagno, in Valgrana (Cuneo) : il tenente a cpt Ezio Rizzato da Pressana (Verona) , fucilato nel giugno del 1944, in Valle dell'Ossota: l'alpino Agostino Piol, da Umana !Belluno) , caduto in combattimento 115ottobre 1944 a Rivalta (Torino) : Il capitanoalp cpl. Antonio Giuriolo. da Arzignano. caduto In combattimento. il 12 dicembre 1944, a Llzzano Belvedere (Bologna) : il tenente f. G. t. lgnazjo Vien, da Venezia. promotore della resistenza nel cuneese. Impiccato il 22 luglio 1944 a Torino; li tenente cav . spe Andrea Paglieri , da Verona, fucilato il 9 agosto 1944 a Fossano: il souotenente f. cpf. Giorgio Ferro. da Padova . caduto 1n com-
baltimento il 18 settembre 1944 in Garfagnana; l'allievo dell'Ac cademia MilltareGiorgk>Susanl , daPadova, cadutol'Saprile 1945 nell'appennino parmense Nelle operazioni partigiane non operarono ~amente uflì. cialidiog nlgrado, giovanloanziani.sottufllciali.soldatldileva o richiamati , ma anche militari giovanissimi che per la loro età avrebbero potuto rimanere fuori dal rischi della guerra. Come tra gli altri operanti nel Veneto. l'allievo del CoUegk> Militare di Milano Aldo Zamorani, nato nel 1925 a Brescia, partigiano comandante di un distaccamento del gruppo Divisk>ni MOSopp<> - Friuli", allarcui . memoria fu tributata la M.0 . al V.M. con questa epica "'Diciottenne metteva Il fiore della sua vita al servizio del· rttslia asserv;ta dallo straniero. In combattimenti ed azioni Innumerevoli si esponeva fra i primi ai rischi più gravi. modello di cosciente valore e sereno sprezzo d&I pericolo; due volte terito ritornavaallalotta , prodigavacongiovanilenonc.uranza/avita nelle più audaci imprese. Con nobilisSimo altruismo si offriva per liberare prigionieri e condannati a morte e. mentre in zona fortemente presidiata dal nemico prelevava respl08ivo occorrente, trovava gloriosa morte, investito in pieno da un proiettile di mor· taio. Luminosa figura di giovinetto eroe.. Passo del Jof, 22 marzo
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Indicare quanti militari operarono nelle formazioni partigiane è praticamente impossibile. Certo furono moltissimi e si batte· ~°::i,:;;:,;:~:s:~vabile dalle massime ricompense al
E' da ricordare che tra essi furono sempre e concretamente presenti I Carabinieri, prima Arma dell'Esercito per decreto secolare. I cui valorosi milili ovunque si distinsero per la tradizionale fedeltà , il tenace coraggio. l'elevato senso della disciplina. Nel Veneto furono costituite formazioni partigiane di soli carabinieri: i già citati battagnone · Giarnlerr, il · Battaglione X\ le bande MMarcello" e MAzzaritaM. Ma In ogni formazk>ne, l'Arma era ben ~~=~sce8n~~!~:10ilc~~ba~~:~~~o0:ia s;;~:ci:;1~oota a 25 CaraE presenti , con uguale spirilo. furono gll uomini della Guardia diFlnanzachediederounapportoassai valtdoedirettoalleformazloni partigiane ed intervennero in modo spe880determinante nella salvaguardia delle comunità In occasione dell 'insurrezk>ne generale. Del tanti. 11 Finanzieri sono caduti in combattimento e9furonogiustlziati. A questa partecipazione diretta di militari di ogni grado e di ogni età al Movimento di Liberazione . va ~ aggiunta l'azione
dello Stato Maggiore Generale che si adoperò in ogni modo per llsuccessodlesso. l 'azlone-condotta In coordinamento specialmente con la "N. 1 Special Force" inglese - si estrinsecò in dueorganiuazioni : una tunzk>nante nel territorio della penisola :~~=-r~~o:!~'
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di sostegno e suppono alla prima ,
A partire dall 'oltobre 1943 all 'aprile 1945, furono aviolanciate nel Veneto, sempre inteso neU 'estensione territoriale dell'epoca , complesstvamente 18 missioni di cO,legamento e operative. 1 missione organizzativa. 6 missioni Istruttori e di sabotaggio. Furono allestiti. in concorso con i patrioti. 161 campi di rtcezk>ne per aviolanci di materiale e 22 per aviolanci di personale. Furono effettuate 299 operazioni di aviorifornimento per un totale di circa 462 tonnellate di materiale aviolanciato. Questi I risultati dell'organizzazione nel territorio occupato. A soategno di tau missioni. l 'organizzazione nell'Italia libera - mediante scuole, corsi di addestramento, basi k>gistk:he, etc. preparava gli uomini al compiti che dovevano asso4vere. Questi appartenevano a tutte le Forze Armate e. per l'Csercito, 1 tutte le Armi e Specialit,. Erano volontari e furono fierissimi ~ rischiare coscientemente la vita per il proprio Paese. Tra i veneti che furono Impegnati In queste arditissime Imprese furono decorati di M.0 . al V.M. in vita. l'all. utf. pilota Gianandrea Gropplero di Troppenberg, da Udine. e Il sottotenente aut.cptPietroFerraro.daVenezla • .
----ofl-olConw-clotucl e L'EmHla - Romagna nella Guerra di Uberazk>M • tenutoei allolognadol2ol5aprtle1115.
• I gruppi di combattimento non parteciparono alla prima fase della battaglia di Romagna lag06to - dicembre 1944). Essi erano in approntamento, dopo che le brillanti operazioni condotte dal Corpo Italiano di liberazione (ti Clll - In quattro mesi di combattimenti, da Lanciano ad Urbino - avevano finalmente fat10 cadereldub~residul degllalleatlneiriguardidelleunltàitaliane (o meglio, avevano fatto cadere I pregiudizi pC>litk:i verso l'Italia).
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Uguw,adld»ra1101N - Scriu · ne1,,.,.,.,,,..,.
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In quel perk>do non manco comunque la presenza delle forze armate sul fronte di contatto che 6 oggeno di esame In questo convegno di studi. Ad esempio, nel novembre 1944 furono effettuate ben 57 misslonldlaviorifornimentoln Emilia per un totaledl71 tonOO late di materiale eviolanclato: allre11an1e tonneUate furono aviolanciate nel dicembre in46 m,ssk>nl. Missioni che proseguirono nel '45, crescendo di intensità In vista dell'offensiva dì primavera. Cosi mi corre l'obbligo di ricordare alcune missioni di col legamento e operative. quali: - la ARN . costituita da militari Italiani, che agì In Emilia dallugUo '44almarzo'45,conuntotaledi289messaggir~utl e 353 trasmessi; - la ERN. costituita da militari inglesi ed Italiani, che operò a cavaliere fra la Toscana e l'Emilia. dall 'agosto al dicembre 1944: - la DIGA. costituila da militari ltaUanl, che svolse la sua attrvit•ln Emilia dal novembre 1944 al maggio '45. con un totale di 70 messaY1,1i ricevuti e 73 trasmessi. E ancora il gruppo " San Marco", composto da marinai sbarcatl a nord di Porto Corsinl, che tanta parte ebbe n8' collega~n!lr!!t!a !~::n~:r:~ 28• bngata "Garibaldi" e il comando de4-
Stralcio della comunlcazh>M effettuata al Convegno 1tot1co • L' ttalla • l'Umbria dal f.-cismo alta R...tenza: problemi :..~ldlrlcerca •, tenuta.taPerugiedaf5al7dlcem-
•lecondizk>nldicaratteregeneraleperlosvlluppodella Resistenza si vermcarono anche in Umbria e nelle Marche, in Abruzzo, nel Lazio. In Toscana . perché 6 difficile separare nettamente - In limiti per forza di cose artitk:k>sl - queste regioni . A cavaliere di esse,ag,vanolRaggruppamenli Patriotti · Gran Sasso" o " Monte Sorane", agli ordini, rispettivamente del maggiore Rocchi e del ten . colonnello Bernabò. In Umbria. In panicolare - ove . come detto, gruppl di militari si erano subito organizzati in bande per la lotta paniglana ,
l..apart..:,paz,onedtllm1Ma, · .,,aRHl'1•tll•l1a · pMt,g1#11
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specie nelle zone di COlfiorlto, Pieve di Rlvoschio e nell'alta Val Nera -moltleranoglluffk:ial i.isottullk:lali,l so4datinellaben nota brigata del capitano Meli& (un reparto della quale era comandato dal tenente del Genio Navale Serg io Forti. da Trieste, catturato In azk>ne e fucilato: Medaglia d 'Oro al V.M. alla memoria), net battaglione del capitano Guido Rossi e, poi . dell'AUC Mark> Rossi. in quelk> del sottotenente Bocchini e, ancora. nel battaglione del tenente Tittarelll, tutti Inquadrati nella Brigata · Garibaldi. di Foflgno. E, cosi, tanti militari si ritrovano nella Bri gata "Risorgimento·. del tenente Alfio Marchinl, con le bande e con I gruppi dei tenenti Marchettlnl. Gatti. Till, Angeli e del sergente AUC Serafìnl. E. ancOfa, nella formazione del colonnello Bertolino, a Città di castello, nella banda · ubertà " del tenente Fabbri , aTerni, nella "Ciabatti " deltenentepll. Bonanni , nella · Patrk>ttl ~etin," del ten c~onnelloMastrange4i,e nella 1• Brigata d'urto " $ . Faustino", dell'avv. capitano Pierangell , coslituitasi per Impulso del sotlotenente pii. Bonhgli e della quale tece parte il ton. cok>nnello R.O. Gabrk>ltl. Medaglia d 'Oro al valor mllltare, fucilato 119 maggio 1944. E tanti militari erano nella Brigata ·Gramsci" di Terni e nella famosa Brigata garibak:Una · Spartaco" di cui fu esponente Il socialista , capitano di cpl. Pietro Capuul, fucilato dopo gli aspri combattimenti nella primavera d~ 1944. cui seguirono feroci rap. presaglle. Un centinalo, circa. furono I partigiani caduti o fucilati in quel drammatici eventi . Giova poi precisareche. nellef0rmazlonl partigiane, nonoperarono sottantouffk:lali di ogni grado. gioYani o anziani , sottuffì ciall . soldati di leva o richiamati , ma anche milltart gkwanissimi che, per la loro età. avrebbero potuto rimanere fuori dal rischi della guerra. Come. tra gli alt,., l'allievo del Collegio MIiitare di Milano Mano Grecchi, dici01tenne, alla cui memoria venne tributata la Medaglia d 'Oro al V.M . e Il cui nome tu assunto dalla Banda "Leonl .. checoncorseallaliberazlonediPerugiail19giugno1944eoccupò, traglialtrl , proprk>un lstituto~asllco, II k>caleliceo - ginnaslo. EallCO(avaric0rdatoche, allalottaporlaliberazk>nedell'Umbria parteciparono non solo militari dell'Esercito e dell'Aeronautica. come potrebbe arguirai dal pochi nominativi che ho ci tato. bensl anche personale della Marina. dei carabinieri (ben 8 sono I militari dell'Arma, partigiani fucilali dai nazi - fasclsti!I e della Guardia di Finanza (come ad esempio. gli allievi ufhc:ia lt Patrizi e Cllmlntl e Il maresclalk> Porcheddu) . Si à detto dei singoli o del gruppi di militari che hanno combaltuto nelle formazioni partlglane. ma non 11 può 1ralasclare un
lag1Jeftadìl1be,e,uo,w - Scnflinellrente t1t1Me
cenno all 'azkme svolta dallo Stato Maggiore Italiano per lo sviluppo e il sostegno del Movimento di Liberazione, affinché potesse divenlre un fattoredl lotta contro I tedeschi edare contributoconcreto etempeslivo alle operazioni militari Oiquestaazione - che siconcretOln dueorganizzazioni: una, funzionante nel territorio della penisola occupato dai tedeschi. l'altra , di supporto e sostegno alla prima , nel territorio del l'Italia libera-si ebbero riflessi dlretllanche In Umbria e nelle Marche. già a partire da fìne ottobre 1943 Da tale data, con frequenza maggiore neUa primavera del 1944, furonoaviolanciate, nell'Umbria In particolare, una misstOne di collegamento operativa e quattro missioni di Istruttori di sabotaggio. Furono allestiti 7campi di rk:eztOne peravi~ancl di materiale ed un campoperavl~ancl di personale. Furono effettuate 6 operazioni di aviorifornlmento, per un totale di circa 10 tonnetlate di materiale avi~anciato. Questi sono i risultati dell 'organizzazione nel terrltork> occupato. A sostegno di tali missioni. l'organizzazione nell 'Ualia libera, mediante scuole, corsi di addestramento. basi logistiche, ecc.. preparava gli uomini che dovevano combattere. E furono uomini fierissimi , che rischiarono coscientemente la vita per la libertà del proprio paese e per mantenere il segreto Insito nella missione che essi avevano consapevolmente chiesto di adempiere •
Slrolclo--utonubln-•111"'-"'1175. « Signor Presidente. Autorità , Gentili Stgnore, Signori, ml eia cx>nce880, in apertura, di esprimere la mia personale riconoscenza al Comitato organiuatore che ha promosso il mk> Intervento di questa sera offrendo l'opportunità proprio a me. ligure di adozione della vicina Savona , di esporre questa mia relazk>ne al C06petto di così qualificati rappresentanti della città di Genova che. senza tema di smentite, è da citare ad esempio perch61'insurrezione, conlaqualeslàda ta-da sola- lallbertà , fu certo un capolavoro politico e militare a degna conclusione di una lunga lotta aspramente combat1uta . Riconoscenza. dleevo, unita ad un sentimento di commozlone perché I fermenti anstOSi ed esulta ntl di quei giorni del 1945 li ho vissuti proprio qui In GenOYa, ospite forzato delle S.S. In Marassi e nella Casa dello Studente. insieme con tanti amici e
purtErolquaU , pernoncitarechelplùviclni.llten. colonnelk> C8pilò e il giudice Panevlno, fucilati nel marzo a Crevasco. Questa sera il mio penetero sarà rivotto ad Essi ed a quanti :r:;~e:~~-re. per dirla con Il generale Cesare Rossi, " Più duri
In Uguria, tra i promotori e gli esp0nenti del movimento partigiano troviamo alcuni ufficiali superk>rl che agiscono nella sie&· sa Genova , nelle valli delk) spezzino, nell'entro terra di Savona e al confine ligure - piemontese. Alcuni nomi. certo noti: I generali Rossi e Martinengo, I colonnetli Capitò, Pompei , Fontana, Uccl, BoUanl. Fasslnonl e RemigUo Vlgllero, degli alpini , che già aveva combattuto I tedeschi nella difesa della piazza di La Spezia A simbolo de'la spontaneità, della consapevolezza e della tenacia con le quali I militari llguri si dedicarono alla lotta per laliberazionepuòessereeletto llsottotenente GiuseppeArzanl. del 1922. da Genova, nominato ufficiale effettivo Il 1• settembre 1943.alquale fu concessa la Medagliad 'Oroalvalor militarecon la seguente motivazione: "Subito dopo rarmistizio, con fedeltà e con decisione, Intraprendeva /a lotta di liberazione, dimostrando di possedere belle doti come animatore e come organizzatore e ripetutamente di· stinr,uendosl. in combattimento, per prontezza di decisione e persona/e va,ore . Meritano particolare menzione le azioni condotte alla testa del suo distaccamento, a Sarezzano, contro una caser ma tedesca, riportando una prima ferita e nei pressi di Tortona , liberandoalcunldeisuoi uomlnltrattiprlr,lonlerlevenendonuovamente ferito. Alla fine dì agosto 194-4 difendeva strenuamente per tre r,iorn/ la stretta di Pertuso in Val Barbera, trattenendo importanti lorze avviare In rastrellamento nella zona. Gravemente ferito a un ginocchio disponeva per un o,dinato ripiegamento pe, resistenze successive, dirigendo di persona le azioni dalla barella e rìliutando. più volte. di far sgombrare al sicuro. Coinvolto nella lotta ravvicinata cadeva In mani nemiche e con fermo e nobile cuoreritiutavadifornìrenotizierivendìcandolasuatede. v,,. mente trucidato sulla sua barella chiudeva da prode la giovane vita generosamente prodigata per r,li ideali di fedeft~ e di Patria Cerreto di Zerba, 29 agosto 1944". Il suo nome di battaglia . " Klklriki", era il soprannome che 001 , :~~e:::~~u~t:~"85· Corso di Accademia. gli avevamo affcttuoE, per rimanere nell 'ambito del giovanissi mi. è doveroso rl cordare l'allievo dell'Accademia Militare di Modena Renato Bo· regine. classe 1924. nato a Genova. alla cui memoria venne lri-
11Z
Lagwrradl,~u~ - Scrill l neltrentennMe
~~~~:n:: Medaglia d'Oro al valor militare con questa epica mo"G1' allievo dell'Accademia Militare d, Modena. fin dal giorni immediatamente success,vi alrarmistizio de/1'8 Httembre 1943, insofferente del r,ioao tedesco entrava nelle schiere dei volon tari delfa Uberd . diventando in breve comandante dì una Brigata partigiana. Accerchiato col suoi uomini da soverchianti forze nazifasciste ed alla fine, dopo resauriment.o delle munizioni sopraffatto. veniva riconosciuto dai nemici comandante della formaz,one e sottoposto. come tale , a sfibranti interrogatori e ad atroci torture. Benc/Mf consapevole della fine che lo aspettava. nulla, non un solo nome. usciva dalle sue labbra. ma invece la fieta . semprer,nnovatatestimonianzadellasuafede, perlaquale, al termine del tormenti. sapeva affrontare con serenitA il plotone diesecuziOMJ. Fulg1doesemploperle(l8nerazionlventure , e persino psr i rHHnici, che furono costretti ad ammirarne lo sto,co comportamento, di cid che possa ramore per la Patria e per la Ubertj . • Cairo Montenolte (Savona) , 13 settembre 1g.,u· • ·
ALLEGATI
11~ REGGIMENTO FANTERIA •ACQUI• •Ntll•t1lotioHetr-r,lc•~•thCelalon1,, conll.,MOfeei/Hnpue H11uollM1ti, pe1ilp,e8'ifliOdelrEHf'Cltoitlllianoepe,tenerlede~leggi
dfHfOtt<Ne~•re, clfspf'eu.61,reHolfert•dMnem,co, p,ele,endo•ttronl•re, #I condr1ionld1•P1HIII•. un• lmPMiloft• lmmolandoll In aloe.usto.,,, PeW• lotlr•n•. - Cefelome. 1·25 Htlembt• 11H3•
Il" REGGIMENTO FANTERIA •ACQUI•. ,NellegH)l'lc»let,-r,ic,v,cend•dlCotf(J, conH.,llkJteeilunQUedeì IUOll•it1 . p,e1Hp,est,glodt1fEH1choh•liMOe,,.rtenerledelll,.lef/llidel· rono,e milftare. d · p,,eu.6 le resa olfe<te dlii nerrHCo, tN•fe,endo .n,omere ½ cond1z1ot1 · d11pe,Me , ""' Impari lofle lrnnte# m oloceusto .,,. Patr· lott1ane. - Co,t ·. 2" Htlemb<• 1943•
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tOlr,• rtelf• •angu1rtOUlolt•pttNilpoa,o1110 dlMonte Lunpo ,,. pe1t•memo·
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rAJt'11uo deH'Mrrnalwo lontano dal suolo dol/11 P11u,a. 11 com11uo di 1H•p()tt(Mr11n1l 11QOr•••1ve t0<1e tedtJsc.he eho lm,:,o,,ew-,no l11 consogn11 defle ,t,e 11r«11n11C"'dllpo,le.conW'Oloun.,,~ ·n,1,,.,,i11cructnt1kltt1PMfr ' n11 che conduc...,11 comp,110 m tDIW imper,• • ..,.,,,, rllomlmellti II con p,luzlotN ~,,, I PIH concorrer• -,,1,damen1•. con 111,r,o 1ribcno di s.,,gUII, 111rer~ INtSIMllldll'/e/,w1t1ed1l'J•V_,,.,. • • G111 lld;11 , C<Nw,1t,c · dfH WOfw-MHa.ilan1l, 1ene.,11mpr.ndllonot11Hp,11stlglodelle11rmid'lt,li11. - Mon · 111negro - S11ngl11ecato, 8 s111111mor11 - r• tm0t11 IHJ•
IBUannoUIISO, pag. 1314) 18iZ"REGGIMENTOFANTERIA •GARIBALDI• . PfRIREPARTIOIFANTERIA 0ELLA01V1SK>NEITALIANAPARTIGIANA•GAR18ALDI• rDllgnl111Adlllletrlldl1 · m,l1t11rl11dll'subl1m1111r0111mOd«ledm•KNH , ,IIUflnetlH• Il .v.,,.,,•• , clur111JHHM11 pttwatll pr,m11 Il dopo ,,,.m1N1t.,O, ,,.,,.,, · a,,.n1.,,sdlln110r"'''°'"'lfaluH1111)11(1,g1.n,rGllf111, d · ,H1 ·
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j8.U. anno1949, pag. 1822) GRUPPO ARTIGLIERIA ALPINA ,AOSTA•
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1~ REGGIMENTO e GRANATIERI 01 SARDEGNA• ,Nell• a ·,••• ci Roma ,aag· con dec,s · ., puxJ1t0110 e 11iolen10 a/l acco ledesco che si &ea!enò rt-' auo amp,o settOfe p,esceho dMrinn$01e p,e, una 1odd·11z· e d a ,,.net,a~ione..Pe, due r,,om · aos,en,,. tenace iotr• ed ln t r e 1 1 · comtmt1ment · oppo$'0 allasch· c ·anresuper¼U ~Mm!lco
/a/au.. n:>1on1•dot~r,rer,arichepagaronoac•,oprezoilvolont•r10 Hc,T,c,0, sempu, ~nl del/e t18Coiatl tr«f v · glo,i• gr•naJ½I. - Roma,
•In Corsie• prima. .,,,ave,so la planura pad
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d.,
ri-: ~::,::?:~;::.u:=.:~7:7~ ::.:: 4" REGGIMENTO ALPINI PER IL BAnAGUONE ,IVREA•
:;:~;~?:·0.::22:~:::~~::::::. •AirBHIIOmbte 1943/ontitl'IOdel•uofodell•P«,i•. •conlaflOd,p,epo,,.
• Costituito con .,.,,,,.,,,, dell• Div,~ 11/p,ne • Teut1W1H •, che d · e tllfl(lh>tgete IOftunoswnte le Puflli dopo ,.,m,1,11.110. pert.c,pr,e e lllfta le r,w,1• di liberazione riconle,mando OQnot"el•1emp,e1nftepidaNHegentidellemonter,ne. AJle111oti•,,.,.,.,,_.,,. ~ ; ., .,,,,, ott,;ve due d1fflcffmen1e pe,ego/MHH eHmp/ di perleft• di
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&> REGGIMENTO ALPINI PER IL BAnAGLK>NE •L'AQUILA,. •Rmefo par ge,wa.o lmptJJso delle fje,,aaime gMWe d'Abruzzo. fondendo con,,.,.,.,., lnfeptdì le gh,.,.,..,,,,. reclute .,d9ntl, perteci,,.va elle l•u tinMd-'l•overr•dilibelazione , rinverdondolulQJdillllori. Seld1H,monel(Ht1·
sùodunseuo,e1mpo,ren1e, 10,men,«oedespo110, p,en<Mvel/sop,ewenro mo,M sul ,,.m,co · urt'esp,• e k,go,ant•loft• d1 ,,. e• 5'teflo com•Uo, 11C«tn• con superbo a l ~ • tr•"°'fletlo. lo lffCltl.t.eH 1n.so,•tNle lino ., conti"' delle Patrie. - Veliti ldice . SOlogne . 8ol1.-.o, 20 m.,zo . 3 maflf/10 J!H!J., IB.U. anno1947, pag26701
•Dutanle p,iJ mesldl (luett• deva coslente ,:,rOlf• di aggreH 1v11a • d1 spro r,1ud1celezze. Nel cor.a un'utorte olfenslve, lenc1•10 su urt'ele ecoport•, ' "'luppavel•p,0pt1•menovr•con1p,dtl, dec1110tNedllllfler(l1•, 11uscendo •
Oli.,,..,,,..,,.
«Np,endtH•ed•.r»f1l••,•d,1pos1two tede.co. Chlam•to · lld.n,o,mportantecomp,to, ont,a ..eco,taupe,boalanc,orHlll•Nllagl••r.el
du,oecon1rastatoaflKco, quandortAodeH•lot1ee,aaneo1a lncerto, rom ,,..,,. d"1,npelo lo ,chie,amento nemico. dopo lotte wdace 1,amm_,,,.,. , , • .,. l'IC!nM• fllflglU(tflfll'• e noti• lultl s,I " obloef1,.. ·. Nelf'lfllfJflU/m.t!/0 non daH 1,es,ua111revw,11a,t0 Eccen.n1e11,umentod · guerre, elast,coetonac.· r,o, IH1 mo e ~1ot10doflnoe,odedoU.tradmcMllulfKJ111,molegi.,eel,uonome-COlli di VOltumo - Gua,d,agrele - CHtQOII- Mu..one - Ea,no. ti tebbf.;o - 25/us,lh tfU.I •
1B,U. annol945. ~1CM8I.
•Veflltf'enonel/eguerred " /1bfH'ezJOM. pe,tec'
t«:c>n 'nttf4N'l.,dote
all•bettagl1•d· ,o11ureaulrl,ppenninod18"'°fln•.dllndo uncontrlbutodec ·•· alf•bet•notHI dell• cdl• Con, peto etOfCO Pfflfl•v•. sp,au•ve, l111n1uI• re•1a1onza /ena,,ca d" .s,11uer,1te unlf• /adeM;he, · p,one,,d(MJ Mrammi,azlO'Ht del reperii elleatl che• · bette.,•no 8' 1uo llenco - Guetre per le l,betezion• d"llal1e, 20 marzo - 30 •twiffl lk5,
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d• op,118l1001 e dv, nl• le lr•riolgftnfe ennzata au Bologn• . con I• pronnu,a i suo, m1orven · con le po4,1tua · fai/ del auo fuoco m.novrato , annullava le tenace agg,ess1Aà nom ' a, dando. con la lede ed ' vllkH• X SUOI a,t,gl1e1J, un rial!docontnbuto alle prop,111 lante,io ttf)/ 1w,gu1noso cammmo fNl'l•l1beraz,onedellaPattla. - Cors ·c,.9set"lllmbta - 40l.lobr e IIH3 • lo, rontoSonio - Bologna, 71ebbr1t0 - 21aprllel!U5,
(B.U. anno1957, pag. 2117)
•Regg1monto d1 spmlo eleria1 · s,mo, dislocato m Albania atrauo dtJlfarm1stl1· s · d,edeallamonlagnaconhltle lesuese· ba1111noaomegg ·a1e. sos1enendo nel settembre .stouo 1943. con altre truppe della D,v· IOfflJ. · prm · aspri comtJMt1menr11rol1 edeacti'. dlstrU{Jendocolsuo t11orneu1 bl" dalle
dandoetfrc.ac1ssunoccntr,butoallad· ,sa. Success,11~n1e. p,uc1tcaunanno emezzo. pe.zvdol41 • -unlceattlflllefçhe/ollil1fililfancodelleschiere part,glane - conpoch " qu*1rJ)O(Jsfln ' ,dallalameedafleftH1ca, luronopo,c tali ellraverso le montagne d ' quas · tu/la fAlban '. e del Montenegro merld,onale. pre.t10&0 eu11t,o · numeroseazV1d· guefta,,.,1,g · nacon1ro l tedesctt".
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intMùcircostanze. ulL " · earr · rrpattec ·
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bauer,e - un · 1 repa,11 d . lulla fa 9" Armata - restarono nella loro cos, ·· fuz/onll oraan1e• ri al rtmpa1, nel milf}g,o 11H5. acorl•ndo cos· fino alfAJtare fHlla Patrfa ' Roma Jo Ste ardodelregg,mento, chaunul•i. •11eva ulvato, att,avarso ri,c h/ • st1CrJllç1 quale •imbok> prezioso delfonore delle a,m· d'ltal,a. - Monlagne d'Albania . aelfembre 1!H3 - gonna,o 71H5• !B.Uanno1947 , pag. 1089)
•Rtigg1met)to d " lffffgJier,e dato a sostegno d" baueglione cui ardhss•mo alane · ,u ca,alte,ist,c• puma. HPPft lo stesso sp,mo tteslondere nei su · a,Oglie,i.
•Con
11½• 1emees11v•. s· ura od elf" ace. soccorH Hmpre, In attacco enelladlfesa, l repar!lar,,anzall, p1venendotte11Chies/eedes· enzecon
:Y:à~::):~;:D·:j,JJ;:.~;:;:,½. :~"~;~~ le ,~, • . ·,,
s~:e/~'5on~ ~':,:,~,ao: ~':',~':- ~,~.on/:..sc~,c.'°ci,.f.~~;~?
ARMA DEL GENIO PER Il li BATTAGUONE GENIO DELLA DIVISIONE i LEGNANO
~ue~~t:.,. ::~:.;;;,./:s:.~',°;:J:oJog~J:r::~:::?r:r~:·;.~~!.·:;
=·:::.~i:.::·:=~·...._,.: (B.U. anno1947. pao26701
2" REGGIMENTO •GRANATIERI DI SARDEGNA• • SchletMo, per I• d·leH & Roma, aoatenn.
p,od,ro,,o
.,,acco
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Ml•ach1.c<:1anle•upe,10tlfla.lnem,co .leler1H'°°'°"i<Mi•uoig1egeriche d,1,o,,,i di g#O(,a dei g,,nMiefi. -
Rome. 8 - 10 HUembr• 1943 •
1eu. ....no1946.pag.241) 120- REGGIMENTO •DULIA•
•In due 1;( rirtuente
lofra t1nfuzz•.,•· pmna. •'9'"•"•· 9'1Cc..•ivem.ente o,,.,,,;.,, ·ledete,. lendtnt• Ml ,mped,on,rai di un'1mpo,tente pluie ~~.!,~! t;:'':':O·:~~~:,:;
=::·d;·;= bi• UN.J•:;:
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t8.U. anno1946, pag. 241)
•P•rt.c · .,.con.,eloree.,,.cc«aagg,u,,'lhladun c,cloope,et1110con /ruppe elle«• cortfto il n.nwco 1ede,co. COfl alancio lrnolgenle .,,_,,,,.,, ellenace..,.,.,,•,,ounhlngoco,,1ot1eo,ganlzut.o inp,olonddnelMttao delf'nHeb«lutodelflfften.aluococaneen11kodiert1Qlter1••dimorta, ~emtv•Pol,"'°'teguad.gn,.-. /eneno • ptez.zo di dure f»(dif• nelflnterno 1
: :~~:;: ~: : : ~/1;:~M=>: (B.U. anno1946, pag. 2401
um1ldelrE,,.,c· r,cteco,atet1IV.M . pe,1e,ea.c,o,, · e· 1e,11esch·
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.
BATTAGLfONE ALPINI 1MONTE GRANERO• - DEPOSITO 3'' REGGIMENTO ALPINI - CENTRO DI MOBILITAZIONE BATTAGLIONE •PINEROLO•
• Nell• r,, • .,. A11•z· • c,eelHI con la conciu•,one c1e1rermlt111110. art,ooltll't1 S011.ta es,1t1z.rone 1l nuol/'O me lrad1z.½ale nemico e cOl conco,$0 alt1, reparl/ .trracca1<a un p,esldlo nemico, obbligando/o alla ,eaa dof)O b,e.,• ma 1</olonia/Ofra. 8enchicost1/ulto cleuom · · di classe anz·ana, che clopo la /1bert11:lofle ctelftrafa ciel sud t111'10bboro e1<uto c1· wo •I congedo, accettal'a c1· lar parie del Corpo Jtallano di Ubort1z1011e col quale prendev• parre alr t1egul
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•In C<Ns1e• p,im•. tlflra"9rtl0 la p ' nura PMJ e, dal I/umo R&no • V•· nez ·epol. halra,emamenle•ostfJIIUIO I lan(n&llalolr• controtodosco.t,•· dlzlonale nomko, e noi/a btlllagfa 11'1'/onose per /1 , . rtl e 11 f ostruJlone ct.trlr,t/a, ls/endosl elle o, ' pure lrad·z,om del R1S01g1mento. Cors· e, 9U!lemb,e - 3attobre 1943 - Ravenna - Vcrnwa . 12 r,onna,o - 8magg10 1945•
(RUannol945, pag2733)
•SchlfJfato. perlact ·,eu rJ ' Roma, sulfhre,olromedella aua 0/1<1sloned 28 chomefr, con le balle1½ proiettate sulla r a r,ranatlerl. coo osti" r,a1-r,r,/0 · 1<a/off1 Sostononda cal ~nnon · ea alrarmaa11ca ten.ce 1otta con110 · redescn · ourate duer,/o,n · ,n Ire accamtlcombal/iment · condoW da! nem · con schlacc,antesuperlorllldimezz·. - Roma.8-I01011ombre 19f3•.
(8,U. anno 1948. pag. 241)
•Ctlfl(l · sr.af( J Jobatter,edolregr,imen/o •ch1a,cc1a1<anora1<WJrsarf mfì/1,a,« Ira Mt c,pe,o a · une 1mporra1110 pauafOfto maflmma a succcH11<8 mfHlffJ negl, asp,, comb«tlmenr · che ne Mgu,.,ano Iuli" gli ert" ller 5 batreirano ir"'°101,1memeh r,ara col lantl. L.a2" b.atter'aallmmolan sulpe.z · per con1,astarelltur10SOt11/ilCCOaleuatoda/n,em,co. -Bocch41d' Callaro, 1.f · 15
,Nella bon:• strade o di campi m · atl, nel lal'OII cli ra/fonarnon1 0 dtJ ,o posiz1on1, ne~ mtlfltenlmento del co/logamenll ne/I& o,e pV dure della bai tar,lla, t1/llet1 , lelefon " /1emarcon /st/ <1'0erosemp,e, · nob1/09ara, '.r' cll o delpos1 · siranzatl edelle pal/ug/19 • · te ed 1p,lreil irerco entro ,I miod,ale
l~~~·.,.::~~~::r;··.11::,:"~i::: .,:~:.!:.
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gl,ono msto r,enh ro#r,Ofe• rermd semp,e la nobllo treclmono d1 opoto•
é~'a!i::.!,~':9 ~:;~~;: Vallì Sanlerno -Senio ·,:1:•r:~:·':/: •:;,i
L1guerradtllberaz;on. . 5c,;mne11,entennM
CXLIV BATIAGLIONE MISTO GENIO, •In Corsica p,lma, attraw,,,o la pi re P«JM!a, dal Nume Reno• Venezie t,Oi,tralemskhedelfemlneen.tnp,la,inodelleco,r1tmicazioni, ftal,11te,n•
~·;:u~:~::.:::::
menlecollabotatoCC#lant!egllart~ìerlr>eNalotracomrollledeac:o, fradf-
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•Garegg/avainmotdenfee1en.ciaconrat1,o,eggimemorJena0,111s/one,
":,.,T•Z."' duro;tecco "~ut,~. ,dandogli
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~g?I@~f:;;:!r~i;?~~;,i.:= r~ ~:r:o.,~.:.'°!IOH
per le .,m; e per i PM«edullati lfalia,il, -
F,JoW#IO.
308'' REGGIMENTO FANTERIA •REGINA•. , Nella111gi,.atteulungole,pondedelrEgflO,lttunblocGodlatmiedl
= /;~,'=~~, ':',:';:,.,~li ::':/.'-::,o .-:o~"'::~!°':"a.J:::-::a ...,~;oresp,n~Sospende111ale o,t1Hlà,aolamen1edopo0td1ner,c»,, 6
(B.U. anno1952, pag
1!171t
•Doposilenziou,llfHIIHHtlfap,epa,aztOtNrtelrfsoladmCavaJie,idìRodl, 11fH1ted1tone'vutoaetto,ecoat ¼ •o<:Mdet>dll1fa da · en1 · 1orzemotOC01al·
z•eledeM:fte.l luolpo.u, · 1,ange.,anor.,,eccocoslr· gflf'doravfffNnoa
UrntldMrEHrcifodKotatolll V.M pe,M,eaz"'"i.,tedesclll
t1Hm111sJ«Jappoggi•11,nolt-,ti rHJ1 conr,.t1acc•,lo• rnpi~, lo. Sospendev• Set to,• ,.,.,.,1a;o,11• delft8"'• e
OldHI .alament• dopo o,dd ùevutf •. Rodi, 9, J JMttembr•IIH3•,
le
RIEPILOGO DELLE RICOMPENSE AL VALOR MILITARE Medaglied'oro .
N.
10
Medaglie d'argento .
•
20
Medaglie di bronzo .
.
.
. ..
•
9
Croci al valor militare .
.
.
MILITARI DEU'ESERCITO DECORATI DI MEDAGLIA D'ORO AL VALOR MILITARE
(I oeltembro 1943 · 1 maggio 19451
Ten. c.pp. ACCORSlpedreEttor• Francia - Polonie · Getmanla , Mllembre 19'3 - settcmbfe 1945 B.U ftflf'IO 1950, pag. 1315.
S. Ten. l. lcr)cpl. Saltlno 1u1Secch... 10apt"ile1945 B.Uenno1948, pag. 2042. Ten. ac,M. Ceteb11a, 21ae11emt>re 1943. 8.U. anno1948, pag. 2637
Gen. O. ape AMICO Giuseppe A-ousa - 61..no, 9 - 13 eeuemt>n, UM3
8Uanno1941,pag. 2145 Ten. Colt(cr)spe
Zuna di Yen>na, ottobre IIMJ · ap,1'8 HM5. 8U. anno1953, pag2594 Serg, f.(elp.)
ANTONIOLGlnoF:"7va1Cofeaglla), 15marzo1944.
e .u. anno1951 , pag. 12c1
:~Lg.cAlberto
.....
C imlteto di P,.cenza, 8 lobbra;io UM5.
au . • nno1949, pag. 3041
Zona Vk:enllna, 8 aetlttmbfe 1943 • Boaco Nero dl
eu anno1949.p-o 11!10.
GJ_,
11,
cap. f. cpl AANAUOEdmondoBruno
Gruda·Bukovina · Hombla IBalanlal, 9 - 18 Nltembre 1943 B.U. anno1948,pag. 2360
Rome, 8ae11Gmbfe194l - 24marzo1944 8.U. anno1945.l)"02720 STen. l. ape A.RZANI Giuseppe CerretodiZerbafPiacenzal,2911901101944 B.U. anno1954, pag181 Ten. f. (b.)ape A.UGELLO Gklllo Roma, I Hltembre 1943 - Tonno Piobeal. magg10 1944 - 11 d,B.U. anno 19157, P-o
1882.
cap. ccipe AVERSAReHHle Fronte m·111are del• Ree'8tenze - Foue Ardeatine. I settembre
B.U. anno 1946, pag. 2138. cap. ccpt
Fronte m ,twe delle Rea,atenze - roeae Ardeatine.
e
settembt'e
B.U. •nno1M. peg21J1. S. Tenper. ape ~lonefPoogloR~to01. 22aprlle1945
c.,,,_ T ~,5~11e 1944.
B.U. anno1951 , peg238 1 ~LE~=·L!nc1ouo Monte Montllo (Ftrenze), 3 gennaio 1944 B.U. annotlM7, pag. 3404 S. Ten. a. epl. BANOERA.LIRtCCardo
ltaliaNord - Occldentaie.tMttembre UM3 - 10aprii.1145. B.Uanno1941, f)89. 21111 Ten. t. ape BARBAROSorsfino Aldo
Vani di Lanzo. aeneml>f'e 1943 - ap,ikl 1944. B.U. anno1946, pag221
Mil"larl dalfEserckr, dec0ta1 · d . Medagr
cap. mag;.
~
d'Oro al V M
.i:p
BAR8ER0Cark> Cuneo, seuembre 1943 - 28 aprile 1945. BU. anno1949, pag. 2305.
ParetalalflesOIOl, 7egostol944. 8U. anno1947. ~g. 3404
""'•
BARBOUNI Giuseppe Appennino modonese. settembre 1944 - aprlle 11M5.
B. U. anno1948, pag. 2700 Ten. l.cpt
BAAOVCCIAltgi Fironze, 8agoeto1944..
B.U. anno1945, pag. 1045 S. Ten. a. cpl BARILATTIAchllle
Montatto di Cessopalombo - Mucc·a d" Camerino. 22 - 23 marzo B.U. anno 11M9. pag. 171 .
Slonacoata di Mace,ala. 20 dicembre 1943
B.Uanno1951 , pag. 882 Ten. Colc.spe BECHILUSERNAA1ber1o Sardegna, 10 settembre 1943
B.U. anno1945. ~g. 474 Tena. cpl BELTRAMI Rlippo Mugolo. 13 febbraio 1944 B .U. anno1947, pag. . Ten. a. spe BERGHINZGlovannl Baltlsla
ZonadiUdine. 12agosto1944 B.U. anno1949,pag.2317
cap. magg. a. alp S8rengrad , 12aprile1945
B.U. anno1948, pag. 3080 $erg. I BERTETTL~i
Allallalia, setlembrol943 · gìugno1945 B .U. anno1946. pag. 2136.
L•guerr•dl/1ber•z,one . Sct1tt " nfltrentennale
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Serg. • BESSOFr•nceaco Samos, 8settoml>t'o1943 - Rodi, Z7 1ebbrak> 1945 B.U. 11nno1948, pag . 2171 .
MonleGallaratelAlban"a), otlobre1943. B.U. anno1951 , pag. 861
Cortù. 13 - 2Sseuomb,e1943. B.U. anno1948, pag. 1872
Sot, G•eck · Alban"a. 1943 - 1945 B.U. anno11M9, pag. 3342. Serg. g BOCCHERINI Olello Monte Pompon! {Arezzol . 2 settembre 1944
B.U. anno1946, pag. 747 Ten. l. r-.r,1 B0LDRIN1Arrlgo Ravenna (Porto Cof'a'nsJ. 15 noYembre · 7 dtCOmbfe 11M4.
BU. anno1965. pag. 764 Serg. Magg. c. Bracciano, 9 sen embre 1943 BU. anno1947. pag. 11S2 S. Ten. l. cpl. SONACCHI Marcelk>
PonteKirnonico - Dh1arata!Celalonla),l6 · 17settembfo1943. B.U. anno1957, pao. 2524
BONAVITACOLA~~I=- /SlovltCchial, 8 dlcembro 1944.
1 BONOI Dom8flico
Ciano d'Enza JReoglo Emilia). 26 gennak> 1945 B.U. anno1951 , pag. B88 S. Ten. g. cpl BONETTIPiorfranco
:~'::!'~S:s~:tc:;;o.
9 sellembre 1943 . 7 Qennalo 1944.
S. Ten. lcpl
Niua (Franclal, 8 senembre 1943 B.U. annollM7. pag. 1683
Mùarl delrEurc · o docoralt d1 Medar,I'• d'Oro al V.M Al. Ace. M•L MQdena BORA.GINERenoto
C.fro Montenotte, 13 settembre 19« B.U. •nno1949, pag. 3481 Sera. ALI BOSCHIERO Riccardo
Castelm•ono fYalgrana) , 27 apr"te 1944. B.U. anno1849, pag. 2301
S. Te,ifcpl
80Sl Gi<'nnino
8 senembte IMJ - 8 di<:embto 1944. B.U. annol947, pag. 3412.
Cap. vel.cpl BRA.CCINIPaok>
To,ino, 5ap,ile1944. B.U. annol951 , pag. 2382.
BRtGA.NTlluigi Valle d. Lanzo. febbraio 19« - A.110 Monferra10. apr"III 1945. 8 .U. anno1958, pag.2305.
cap. magg. f SettoretorrealreA.drlalleo. 1944 B.U. anno1954, pag. 184J
Montt1A.t:ugllolo - Moo1e Tanc·a, 7 aprilo 1944.
8 .U. anno1947, pag. :M05. STen. lfalp.J spe Piemonte. sotlembte UM3 - aprile 1tM5 B.U. annoUM8. pag. 2709. S. Tan. l . cpl. Monte S. Michole d'A.bfuzzo, 19 maggio 194-4 8 .Uanno1945, pag. 1573
Sol.cr BUTERAGaelano Roma, settembre 1943 - marzo 1944
8 .U. anno195Cl, pag. J58-4
202
ta11uer,.r111,N,u,one - Sc,,,tinofrrentennM
Cap. a. cpl. CACCIATORI Werlhor Lero. 16~e1943. B.U.anno1948. pag. 1351 S. Ten. 1. cpl. CAlLEGARINI Giuteppe Venezia Giulia. 9 seUembre 1943 · 25 dicembre 1944. 8.U, anno1948,pag.2150. cap. magg. I CALO' fugeolo Arozzo.Ollobre1943 · 14111Qlio19« BU. anno1948, P<9Q. 2728.
Ten. l. (b,lcpl Nat)OI', aetlembte 1943 - llafla OCCUl)ltla, novembte 1944 B.U. anno 1945. peg. HM9
Tenlcpl. CAPANNAEldo
Monte Pomponi IArezzol, 2 tellembre HM-4. B.U. anno1948, pag.747. Maog a. 1pe CAPONE Pasquale
~:"::,o ~~~del~1rreN, 16 settembre 1143
CAPPELLINIGlacomo ValdiLOZio, 13gonnal01945 8 .U. anno1947, pag. 3418,
Frontede'laRNbllenzaln Albanla. lOottobre l943 - 81ugllO e .u . anno1971 . pag2579.
Gen. D. CCapefrls,I CARUSOFillppo
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.c:=:~:g.29~-=:4 1944 g iugno
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~ - : ; ~ ~ ~-C or~~· 21 luglt0 - 8 agosto 1944.
Milit..,I dell'EIIOtCltO docof'ati di Medagli• d'O,o al VM.
Serg.1.G. •F CASINIG,uuppe
~
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~t~~- ~h~itrado TOffllM•W,•.3apr'le11M5. eu. •nno1963.~1124 CASTAGNAOreat•
=~1:018:~.·1~~ '1::.e1o 19M Maga. a. •lp SPfl CASTAGNERIBemardo
Monte5ovlio, srnarzo194S. S. T.n. l. cpl. CEDERLE Giuseppe
~·an3: ~~~~Lu;:. 8 dleembte 1943
Cetalonia, 9 - 22 N1tembf'e 1943
B.Uanno1948,pag. 2638. Sol. e,. CELIO Mano
lnnstwuck - ~ k . 15 - 16Mt1embf'o1943 eu anno HM9, pwg. 3580
Sol. per Campodareego. 1tep,ile1'M5 e .uanno1949. pag. 2296 S. Ten9. cp4 CHILESOTTI Giacomo
ZandriQO, 28 aprile UM5 e .u . anno11M8, pwg. 2101
C.pl.cpl CIANCtuLLO Anl onio
CelalonLl, 22Nttemhf•11M3. B.U anno HM8, pag. 2838
Jugoalawia - Toec.n., eo1tombfol943 - 2511pr,le1945. 8 .Uanno 1962, peg.4502.
TenColl. •pe CIRINO EmMlo Albanla, Mtllambre1943 8.U. anno1947, pag 2187 Ten. t. cpl. COCITO Leonardo Bf• fforlnol , a Nllembr• 1943 · 7 aenembf• 1944
8 .Uannol949, pag. 158 C.1>•cpl
CONTIBruno
Cotska, c.&amozza, 12 M1llembr• 1943. BU. •nno1945.pag. 113 S. Ten. a. ape CONrlNllnnocenzo C.l10Mott1enotte, 16ap,11el944.
B.Uanno1948.pag2698. ~ARISirlo
Cornlo di Modigliana. a settembre 1943 - 18 agoeto 1944. eu. anno1949, pag. Z318. Tona.ape COROEAOdl PAMPARAlO Felice Giaveno, 17agoa101944 BUannol945, pag. 2ffl
Gi~-= 2•
~Bc.:8° LAN~O:!. ~==od~0s
mano
1944
eu. anno1945,pa,g. 471.
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