LA LOGISTICA MILITARE DELL’ESERCITO ITALIANO (1861-1918) VOL II

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STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO UFFICIO STORICO

FERRUCCIO BOTTI

LA LOGISTICA DELL'ESERCITO ITALIANO (1831-1981)

VOLUME II I SERVIZI DALLA NASCITA DELL'ESERCITO ITALIANO ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE (1861 -1918)

ROMA 1991


PROPRIETÀ LETTERARIA

Tutti i diritti riservati. Vietala la riproduzione anche parziale senza autorizzazione. @

By SME - Ufficio Storico - Roma 1991

Finito di stampare nel giugno 1991 nell'Industria Grafica Laterza - Bari


PRESENT AZIONE

Con questo secondo volume il Col. Ferruccio Botti affronta un periodo caratterizzato dall'influsso esercitato dalla rivoluzione industriale sulla condotta della guerra e, di conseguenza, sulla logistica. Si passa così da una logistica il cui problema fondamentale era quello di rifornire di cibo i soldati e di foraggio gli animali, ad una logistica "industriale" che deve alimentare una guerra di macchine e di materiali sempre più diversificati e perfezionati. Il peso delle munizioni e delle armi diviene sempre più oneroso nell'attività dei rifornimenti e la produzione industriale bellica sempre più importante, tanto da postulare una accurata pianificazione delle risorse sin dal tempo di pace. Sono queste le basi sulle quali nasce la logistica contemporanea. Il Capo dell'Ufficio Storico


LA LOGISTICA DELL'ESERCITO ITALIANO (1831-1%1) I servizi dalla nascita dell'Esercito italiano alla prima guerra mondiale (1861 - 1918) - Voi. Il

ERRATA

CORRIGE

dal 1861 al 1965

dal 1861 al 1865

FISIONOMIA..... ..... TELF.GRAFICO (1861-1965)

FISIONOMIA ..... .....TET.F.GRAPICO (1861-1865)

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al 1959

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nel 1939

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nel 1939

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1848-1949

1848-1849

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del 1959

del 1859

(emersa anche 1966)

(emersa anche nel 1866)

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del 1966

del 1866

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dal 1873 al 1974

dal 1873 al 1874

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nel 1975

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dicembre 1989

dicembre 1879

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(1990)

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come ora me è

come ora ma è

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ed. 1989

ed. 1889

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nel 1953

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nel 1973

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DETTI CELEBRI

«Quando si chiede ad un uomo tutta la sua forza fisica e capacità intellettuale, non bisogna lasciarlo senza mangiare: non vi è in campagna una alimentazione più costosa, che una cattiva alimentazione». VON MOLTKE

«Non costruite fortezze, cusLruiu: ferrovie» VONMOLTKE

«Le opere guerresche delle masse combattenti d'un esercito dipendono mollissimo dal modo con cui sono divisati e condotti i rapporti tra le varie parli di quello, i fornimenti e rifornimenti delle vettovaglie e munizioni, le cure agli ammalali e feriti, i rincalzi, cavalli e materiali. Solo una provvida direzione di tali importanti rami di servizio e la piena devozione di tutti coloro che vi hanno mano possono assicurare la combattività delle truppe malgrado le vicende belliche». (Dalla Relazione Ufficiale tedesca sulla guerra del 1870)

Se debbe il soldato una cieca obbedienza passiva ai suoi capi, pure si affida che per l 'interrnedio di essi lo Stato compisce alle obbligazioni che ha per lui. Come pertanto un capo potrebbe soddisfare ai reclami dei soldati se non conosce tutto ciò che gli spetta in tutte le posizioni - il modo di ottenerlo - di distribuirlo - di conteggiarlo? F. C IBO OITONE, (1863)

«La guerra non è solamente la lotta contro gli uomini, ma altresì contro il terreno, il clima, la fatica, la fame, le malattie e le intemperie». LEWAL


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Ferruccio Botri «Non bisogna nasconderlo , il Servizio dei trasponi è quello più indispensabile per il ser vizio dell'esercito, e per la sua stessa sopravvivenza. È grazie ai trasporti che le truppe possono essere direlle nei punti dove è prevista la loro azione; è grazie al servizio trasporti che l'esercito riceve i viveri, i bagagli e le munizioni; è solo se fun ziona il servizio trasport i che l'esercito può ritirarsi in ordine e senza perdite. Il ser vizio trasporti è l'anima di un esercito, perché lui , nln k i111primc il movimento e le dà la vita ». VAUCHELLE (1847)

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ANON IMO, L 'armcé francaise en 1879

« In questo mondo il progresso ha due nemici terribil i: le innovazioni imprudenti e l'inerzia d ella burocrazia, che i francesi con una parola intraducibile, chiamano la routine. [... ] Non è turbando le funzioni , gli ord igni e l'equilibrio di una macchina che essa si perfeziona; non è confondendo gli attributi, perturbando legittimi interessi materiali e morali che le istituzioni si riformano; esse invece si disformano. Da noi l'amministrazione, prima ancora che disprezzata, no n è compresa. Essa si considera come un'arte, non nel nobile senso d ella parola ma in q uello basso ed umile del mesti ere; e voi vedete ripetuto su pei giornali [... ] il concell o che infin e poi tutto il compito suo è quello di provvedere alla buccolica del soldato •>. GENERALE COMM . GIA CO MO SA NI

«Non è più possibile dubitare che nella prima g uerra mo ndiale siamo stati condo tti alla villoria d a un mare cli petrolio» LORD CUR ZON


ABBREVIAZIONI E SIGLE

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centim etri centimetri cubici cent imetri quadrati colo nnello compagnia Croce Rossa Italiana Comando Supremo divisione deposit o centrale direzione genera le dei servizi logistici e amministrativi del Ministero della guerra dispensa (di una rivista) decreto lu ogotenenziale decreto ministeriale fi gura Giornale Militare Ufficiale Grande/ Grandi Unità Gazzetta Ufficiale ora/ e Intendenza cavalli/vapore Istruzione chilogrammi chilo metri chilometri/ora


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INTRODUZIONE

Nella guerra del 1859 si erano già avuti ben distinguibili segni della comparsa di quella che il Luraghi, con felice espressione, chiama «guerra industriale» 1 : una guerra, cioè, non più «agricola», ma caratterizzata da tecnologia avanzata e in continua evoluzione, nella quale i rifornimenti di origine indu striale prevalgono su quelli di origine agricola tipici ancora delle guerre napoleoniche. Nell'ambito dei rifornimenti acquistano inoltre rilievo quelli destinati ad assicurare il f unzionamcnto di armi sempre più potenti e perfezionate, quindi anche sofisticate. Di qui l'importanza degli organi di manutenzione (diremmo oggi , «ma ntenimento »), in ciò comprendendo anche quelli sanitari, che assicurano, appunto, la buona conservazione e il sollecito recupero della materi a prima più preziosa, cioè una massa di personale sempre più specializzato, sempre più a sua volta «sofisticato» e con esigenze sempre maggiori. Telegrafo, ferrovie, armi rigate dimostrano, nel 1859, tutte le loro potenzialità, delle quali è manifestazione eloquente il gran numero di morti e feriti di battaglie come quella di Solferino , scontro di masse più o meno equivalenti per numero e qualità che non di rado presenta situazio ni di stallo e, in generale, aspetti tipici della futura guerra di logoramento. Sempre a proposito di Solferino, va ricordato che è stata soprattutto l'insufficienza quantitativa e qualitativa dei mezzi di trasporto a traino animale ad ostacolare il sollecito sgombero e la cura dei feriti, il cui numero elevato - riflesso della efficacia dei sempre più perfezionati armamenti - può essere ritenuto la prima, dolorosa manifestazione di nuove forme di guerra. Si dice che Napoleone lll fu indotto ad un repentino armistizio con l'Austria - senza ricercare una vittoria totale di marca clausewitziana - dallo spettacolo terribile dei morti e feriti di quelle calde giornate di giugno 1859. Se è così, bisogna rendere omaggio alla preveggenza dell'uomo, perché effettivamente nel periodo successivo, che ci accingia1

Cfr. R. LURAGHT, L'ideologia della guerra industriale 1861-1945, «Memorie Storico-Militari» , Roma, Sme-Uf. Storico, 1980, pp. 169- 190.


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l ·érmccio Bolli

1111, 111 ,1 .1d l·,: 1111111111 r, l:i 11,, .. , 1ll',1 dn l' l:11 l' i l'O lll i con una mutata 1l':il1 :i . d Il' l·o, 111111•,l' 1l'o111:111d:11111 l' 1111111 SI :11 i Ma gg iori a tenere conto d1 l.111 0 1i q11:ili k rcrio vil' L' il I ilo, 11 i1 11 c111 0 di :1r111i e munizioni che solo q11alcltc dece 1111io prima erano in csis1c n1 i o 111011 0 meno importanti. La nascita della nuova «guerra industri a le» nel secolo X I X e la percezione delle nuove esigenze che ne derivava no, es igenze nelle quali a nche la complessa problematica dei nbstri giorni affonda le sue rad ici, era però abbastanza chiara anche nel 1939. Scriveva infatti il generale Maravigna nell'introduzione al volume «Un secolo di progresso italiano nelle scienze militari» (1839-1939); All 'inizio della seconda metà del secolo XIX, grandi realizzazioni sono state raggiunte. L'Europa ha mutato faccia [... ] la ferrovia, riglia a nch 'essa del seco lo, ormai stende raffittite le maglie della sua rete, necessaria a ll'incremen10 vertiginoso delle industrie e del commercio; il telegrafo abolisce le distanze nelle com unicazioni e dà ad esse l'istantaneità; la matemat ica e la risica risolvono problemi prima ri1enu1i insolubili; l'ingegneria e la tecnica permettono la costruzione celere in economia di strumenti e macchine precise e perrette [...] la guerra invade tutti i campi della au ività delle scienze; sfrutta per i suoi bisogni le realizzazioni specificatamente ad essa utili. Essa chiederà: alla fer rovia e alla comoda, filla rete stradale di facilitare la manovra delle masse; al telegrafo di coordinare tempestivamente i movimenti; all'ingegneria di creare nuove più potenti armi, fucili a ripetizione, cannoni a tiro rapido, preciso, mobili, capaci di maggiore offesa mediante il proieuo a carica interna . Contemporan eamente, le varie attivit à militari assumono essenza e forma scientifica e l'empirismo, che regolava e dettava lo sviluppo dell'azione bellica, sparisce. Nascono, co sì: la strategia, la storia e la geografia militari, la scienrn artiglieresca, la balistica, ecc. [ ... ]. TI con ceu o della d ifesa naziona le si amplifica e muta carallere, tendendo a ll' aumento incessante del po1enziale bellico cd alla partecipazione sem pre più totalitaria dei cittad ini a lla difesa del paese. Le condizioni risichc ambientali con sentono di ampliricare sempre la lotta di masse; la scienza ne offre i mezzi idonei e si arriva così a lla « nazione armai.a» [... ] . Il prog resso d elle scienze e d ella vita soc iale incalza e diventa vertiginoso : compare l'automezzo, il velivolo, il telegrafo senza fili; la meccanica moderna costruisce macchin e mirabi li per precisio ne e rapidi1à di lavoro e, tra queste, la ter rihile macchina di distruzione: l'arma auto matica [... ]. La scienza bellica trova, così, le più grandi possibilità di svi lu ppo e di progresso, e l'aumento progressivo delle masse operanti diventa una costan te della scienza militare e della politica della guerra2 •

Era dunque ben presente, nel Maravigna , un 'esatla percezione delle origini e dei contenuti della «guerra industriale», termine che a questo punto rischia di somiglia re a un 'espressione tautologica, perché a un'economia - e quindi a una società - di tipo industriale non pos2 P. MA RA VlGNA, Un secolo di progresso italiano nelle scienze militari 1839-1938 , Roma, Soc. lt . per il prog r. d elle scii:111,e, 1940, Introduzione, pp. 9-10.


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sono che corrispondere un tipo di guerra industriale, un'istituzione militare industriale, una strategia e una tattica industriale, una logistica industriale. Di ciò si rendevano conto anche gli studiosi dell'800: nella seconda metà del secolo XIX non erano mancati illustri esponenti del pensiero militare come il generale Felice De Chaurand De Saint Eustache, che nel suo libro del 1895 «Le Istituzioni militari odierne e il loro avvenire» dopo aver accennato al fatto che la guerra è inseparabile dell'umano progresso, esattamente prevede le non sempre positive implicazioni (anche in campo logistico) dei grandi eserciti di massa, vera sfida alla logistica, e così caratterizza la situazione di fondo, con parole assai simili a quelle del Maravigna: Le guerre dei tempi moderni chiamano interi popoli alle arm i: tutte le forze dello S1a10 sono messe a contribuzione [... ]. Non meno grandioso e nel tempo stesso maggiormente scientifico nelle sue mani festazioni militari , ci appare il lavorìo della seconda metà del secolo XIX. Gli effeuivi combattenti che si giunge a mettere in armi si quadruplicano, dopo l'esempio dato dalla Prussia, con la successiva promulgazione in tutti gli stati di leggi per il servizio militare obbligatorio; ed intanto la guerra, al pari dell'industria, rimodella i suoi attrezzi e vi si applica con inaudita energia. li prodigioso sviluppo delle scienze le comunica un incessan1e impulso. In pochi anni il vapore, l'elettricità, le scoperte della chimica hanno modificato profondamente i mezzi d'azione militare, rimasti immutati per parecchi secoli. [... ] Dieci anni bastano ora per fare invecchi are un ma1eriale [...] E queste mutazioni incessanti non riflettono soltanto le armi, si estendo no naturalmente ai regolamenti di manovra [... ) Questa instabilità di procediment i e di mezzi non può a meno di portare un LUrhamemo degli spiriti. Certi Mrumcnti sono sostituiti prima ancora di avere la consacrazione dell 'uso. Si è ridotti per l'impiego dei nuovi strumenti, a speculazioni ove s pariscono poco a lla volta il senso netto e l'esperienza, già loru ana, della guerra[ ... ] Questo complesso di circostanze fa sì che lo s tudio della potenzialità militare delle varie nazioni considerata nel senso più law , richicggia pesantemente l'esame di termini materiali e morali disparatissimi Ira di loro e mul a bi li nel lempo e nello spazio3 •

Queste parole del De Chaurand potrebbero essere state scritte oggi come alla vigi li a di una delle due grandi guerre mondiali del secolo XX. Errato perciò sarebbe attribuire solo a quest'ultime - come sovente viene fatto - il ruolo di cartina di tornasole di determinate realtà che invece erano ben vive, cd operanti, anche a fine secolo XIX. Su che cosa interagiscono le trasformazioni? Non solo sulla strategia, ma sull'arte militare in senso lato. Se, infatti, strategia, tattica e organica 1

F. DE CHAURAND DE S.E., !,e istituzioni mi/ilari odierne ed il loro avvenire, Roma , Voghera, 1895, pp. 3-5. Per maggiori parLicolari sull'opera del De Chaurand Cfr. anche F. BOrn, Note sul pensiero militare italiano da fine secolo XIX all'inizio della prima guerra mondiale - Parte I e li, «Studi Storico -Militari» 1985 e 1986, Roma, Smc-Uf. Storico, 1986 e 1987.


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anche a llora erano chiama te a dominare - con fatica - un complesso quadro di fattori continuamente va riabil i e soggetti a rapida obso lescenza, lo stesso - e in egual misura - avviene per la logistica, che è se mai la prima disciplina.a dover prendere atto dei ca mbiamenti (incessanti e di grande portata) della materia prima. Se il 1914 segna una sorpresa strategica (e parallelamente logistica), ciò in ultima analisi avviene - teorie ed errori di condotta a parte proprio perché, come osserva il Dc Chaurand, è mancata nel lungo periodo di pace europea dal 1870 al 19 l 4 quell'esperienza bellica che sola a vrebbe consentito di collocare al su o posto ciascuno dei fattori che allora tumultuosamente si a ffacciavano all'orizzonte, e di individuare e vagliare attraverso l'indispensabile confronto con la realtà il suo più corretto rapporto con gli altri. Con la rivoluzione industriale la crisi investe tutte le branche dell' arte militare , aumentandone la complessità e le variabili. La tecnologia - e di conseguenza la logistica - per effetto delle ricadute tipiche della società industriale finiscono con il condizionare più che nel passato la strategia, fino a prevalere in qualche caso su di essa. Ma tutto ciò significa forse il tramonto dello spiritualis mo clau sewitziano , l'invecchiamento dell e sue teorie , fino a far prevalere una visione «ma terialistica» della guerra, nella quale si tende ad assegnare la preminenza definitiva alla logistica? In altre parole, si tratta di sta bilire se là o ve la logistica - dal I 870 al 1918 - ha prevalso ed ha dettato le linee d' azione da seguire, ciò è avvenuto per una precisa e inelutta bile necessità, dovuta a un mutato rapporto p ermanente tra strategia e logistica, oppure se si è tra tta to di un errore, di una semplice defaillan ce della strategia ch e indebitam ente ha rinuncia to a l suo ruolo. Dato per scontato che in questo campo le generali zzazioni sono sempre pericolose, è opportuno sofferm arsi a lquanto su questo problema, che - se non ben chiarito e messo a fuoco - ci sembra tale da generare perniciose illusioni e in esa tte valutazioni del ruolo del materiale fino alla prima guerra mo nd ia le compresa: né va dimenticato che le teorie di Clausewitz so no nate proprio co me reazione alle vere e proprie «guerre di magazzino », o llre che «di ga binetto» del secolo XVIII, nelle qua li !'«amministrazio ne» non serviva a rendere possibile il movimento degli eserciti , ma ne ra ppresentava una non metaforica p alla al pied e. Al contrario, dopo il 186 1 pro prio i nuov i mezzi di tras porto e collegamento, le a rmi più leta li e la stessa capacit à - tipica dell 'era industria le - ùi produr re in tem pi sempre più ristretti grandi qua ntità di


Introduzione

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materiale, con feriscono nuovo vigore ali' offensiva a massa tipica della rivoluzione francese, e sviluppata a fondo dal genio napoleonico. Al tempo stesso, la maggior efficacia delle armi facilita le rapide battaglie di annientamento, e le folgoranti campagne del 1864, 1866 e 1870 del suo allievo Moltke dimostrano una cosa sola: che le idee di Clausewitz avevano finalmente trovato una baionetta ben temprata (ferrovie - armi rigate - grossi eserciti di leva), che le guerre di magazzino e di élites m ercenarie a lunga ferma alle quali la Restaurazione voleva tornare erano inesorabilmente superate, e che l'ardita visione stategica di Clausewitz manteneva tutta la sua prevalenza su quel tipico prodotto della guerra «indu striale» che è Jomini, il ragioniere della guerra. È stata perciò una logistica sempre più perfezionata e rinnovata grazie ai nuovi ritrovati tecnologici (più potenza, ma anche più mobilità e flessibilità, data da ferro vie + telegrafo) a rendere possibile il trionfo di Clausewitz nelle guerre combattute dal 1864 al 1870, le ultime guerre europee del secolo: non è avvenuto il contrario, non è stata cioè la logistica (nei suoi due fondamentali aspetti della logistica di produzione e della logistica di distribuzione) ad affossare Clausewitz. Senza dubbio Clausewitz, come abbiamo già m esso in rilievo nell'introduzione al Voi. 1, trascurò o meglio non studiò - come tutti al suo tempo - la logisti ca nel senso moderno, ed i suoi riflessi sulle operazioni. Ma ai suoi tempi le armi da fuoco erano ancora e sempre quelle napoleoniche, né era comparsa la ferrovia, quindi in senso stretto lo studio del materia le e dell'alimentazione d ive ntava meno importante per gli obiettivi che egli si riprometteva di raggiungere. Non è dunque condivisibile la frase di Stalin, citata dal Luraghi, secondo il quale «Cla usewitz era propriamente il rappresentante del periodo manifatturiero dell a guerra. Ora abbiamo il periodo della macchina nella guerra. Non c'è dubbio che il periodo della macchina richiede nuovi ideologhi militari» 4 • Ciò è innegabile: ma a parte il fatto ch e tra questi nuovi ideologhi militari dovrebbero avere giu sta collocazione anche i nuovi logisti militari, dove se no n in C lausewitz possono trovare, anche oggi, a limento ed ispirazione coloro che intendono penetrare la natura del fenomeno guerra in tutte le sue implicazioni? Anche per questo non vanno sopravvalutati gli insegnamenti della guerra di secessione americana (dal 1961 a l 1965). Essi, se mai, riguardano la logistica di produzione ed i problemi quantitativi derivanti dall'impiego su larga scala di prodotti industriali per alimentare una 4

R. LURAGHl , Art. cit. , p. 172.


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Ferruccio Bolli

guerra di masse. Ma, per it resto, la guerra nel nuovo mondo non dimostra certo l'inutilità dell'offensiva e la fallacità del movimento. Al contrario, se ne emerge - come anche nel 1859 e 1866 in Europa l'efficacia delle armi da fuoco e l'utilità delle trincee, non bisogna dimenticare che generali come Sherman (il quale non a caso ha dato il nome a un famoso carro armato della seconda guerra mondiale) dimostrano il rendimento e la flessibilit à. di grandi raids e ardite puntate offensive in profondità, del tutto aderen ti allo spirito clausewitziano , e di forme di azione tipiche della futura guerra di corazzati. Per questo, a ben guardare, tutto ciò che si può trarre dalla guerra di secessione può essere dedotto anche da un attento studio non solo e non tanto delle guerre del 1866 c 1870, ma di quella del 1859 (ferrovie, telegrafo, armi rigate, enormi perdite provocate - Solferino insegna - da scontri ravvicinati di uomini, importanza dei rifornimenti da tergo a fronte dell'insufficienza de lle risorse locali). E a nch e dal punto di vist;1 tki cri teri cli conclolf:i l :1 11ic <l . c;tratcg ica e dell'orga ni zzazio ne di n 1111:i11do, 111111.a di 11ll nvn çn111pa rt· IH.·lla g ue 1-ra d i secessio ne. S a p1u'1 ,l'111:i dllhh iu l':ii t· c 11il'o ar li S1a1i Magg io ri curorei d i non ,I\ n , :11111.11 0 ,·n,, l'I 1:,11a. ·111 c. d ;d 11'70 a l l lJ l ..J, I lii Il: li.; i111 plieazioni (an l'I tl' 1111• ,, 11l'11l') ddl:1;111111 c111 al ;1e l"l'icacia del l'll ncn e de l va lore della trintT.t : 111 ;1 qu c~ti i11seg11a111c 11li potevano a nc he essere tratti dalle ultime gue rre Cli ropec d e l secolo Xl X, e anco r di più da lla guerra russo-giapponese ne i primi anni del secolo XX, ove la mitragliatrice e la trincea ha nno avuto un ruolo che non è stato esattamente interpretato e studiato . In definitiva, guerra di secessione a parte non mancarono fonti di esperienza, di studio e di riflessione anch e sul territorio europeo: solo che il p eriodo di ben 44 anni di pace dal 1870 al 1914, più che ragionate ed equilibrate estrapolazioni, avrebbe richiesto agli Stati Maggiori quelle doti profeti che delle quali essi erano naturalme n te privi5 • A ciò va aggiunto il fatto che proprio la percezione dei nuovi caratteri della guerra industriale e dell'importanza del materiale, tali da coinvolgere le popolazioni, aveva indotto dal 1900 al 1914 tutte le dottrine militari a tenere debito conto (come ancor oggi accade) delle esigenze politico-sociali, ricercando con il ricorso a ll'offensiva la g uerra breve, perché si temeva ch e n é i popoli né i governi e le rispetti ve economie av rebbero sopportato la guerra di logoramento e di materia li . In 5

Sull'esperienza tratta dalla guerra russo-giapponese e sui prob lemi co nnessi con l'impiego delle varie Armi e dei Servizi dal 1900 al 1914 C fr. r. BOTTI, Noie... (Cit.), Pa rte I, li e lll , «Studi Storico-M ilita ri » 1985, 1986 e 1987, Rorn a, Smc-Uf. storico, 1986, 1987 e 1988 .


lnlroduzione

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tal modo , gli orientamenti strategici iniziali della prima guerra mondiale finivano con l'esprimere più una speranza , un desiderio o un imperativo politico-sociale, che un razionale calcolo di tutte le forze in gioco (qualcosa di simile, del resto, si trova anche oggi nelle varie sfaccettature della strategia della dissuasione nucleare). Di tutto ciò Clausewitz non è certamente responsabile, ma se mai vittima: non aveva egli affermato che la guerra è un camaleonte che assume di volta in volta aspetti mutevoli , e che in guerra non valgono stereotipi, offensivi o difensivi che siano? Non aveva egli anche sostenuto che la difensiva è di per sé - in linea generale - più forte dell'offensiva, e teorizzato il fenomeno del progressivo esaurimento dell'attacco? L'esperienza della prima guerra mondiale non segna una rottura con l'esperienza storica precedente. Essa va valutata nella giusta misura e tenendo conto di tutti gli aspetti del problema, visto che vi è chi sostiene la defai/lance delle teorie clausewitziane di fro nte a l fa ngo della trincea e al venir meno dei piani offensivi sui fronti principali (anche se - va notato - non su tutti). Un fallimento senza dubbio - come si è messo in evidenza nell'introduzione al precedente volume I - dovuto anc he a ragioni logistiche, finora spesso sottovalutate della critica storica . Ma ciò basta ad affossare il ruolo predominante della strategia, il ruolo dell ' offensiva come unico procedimento risolutore di una guerra , l' importanza dei fattori morali, della personalità del Capo, dell'addestramento e d ello spirito combattivo delle truppe? Riteniamo di no, non solo per gli esempi di offensive coronate da successo che dopo tutto tornano anche nella prima guerra mondiale ad affacciarsi dal I 9 I 7 in poi , ma perché - procedendo per esclusione - senza i fattori di base considerati e studiati da Clausewitz nel loro giusto ruolo, non sarebbe possibile costruire alcun valido organismo militare, e si rischia di cadere nell'ovvietà ricordando che, in og ni tempo e luogo , l'uomo rimane la misura di tutte le cose. Non va dimenticato che con la prima guerra mondiale più che una svolta si verifica un'involuzione tempora nea: fattori contingenti (relativa ristrellezza delle fronti, eserciti di massa più o méno equivalenti, nazioni industriali di potenza economica più o meno pari o con poche differenze, progresso ulteriore delle armi da fuoco temporaneamente non bilanciato da sistemi di protezione meccanica) costringono gli eserciti ad interrarsi in profondi sistemi difensivi . L'offen siva diventa ancor più difficil e ma non impossibile: la sua importanza non è diminuita, e là dove è possibile (Pronte Orienta le nel 1914; M edio Oriente, Caporetto e Riga nel 1917; Vittorio Veneto nel 1918) l'automezzo e la


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ferrovia consentono come sempre di prevalere a chi riesce a realizzare sufficiente superiorità di forze e di fuoco. Per questo è in certo senso improprio affermare che la prima guerra mondiale - nella sua forma più frequente, ma non esclusiva di guerra di trincea - è stata guerra di materiali. Le enormi perdite dimostrano che è stata anche guerra di uomini, e che in essa le macchine, dopo tutto, non hanno avuto la parte (spesso sostitutiva dall'uomo) che avrebbe loro riservato la seconda guerra mondiale, nonostante le intuizioni di Mario Morasso6 • È stata l'ultima guerra di fanteria, di portatori di fucile, ove non di rado, specie dal 1915 al 1917, si cercava di compensare con l'uomo e con il suo sacrificio proprio le insufficienze della tecnica e del materiale: e ben poca differenza tecnica passa , dopo tutto, tra le torme di fanteria lanciate contro le mitragliatrici dal 1914 al 1917 e i quadrati battaglioni dell'età napoleonica , dei quali l'artiglieria faceva scempio, che si spa ravano a com a ndo. da pochi metri. rimanendo in piedi. La di ffl'l'l' 111a t 1:rni co add <.:s l rat iv;i è s<.: 111:ii t 1111 a a favore delle form azio ni 1111 u cl·111 r,rl1c rl1 l' 1id1i cd l'v; 111 0 1111 ~l'vero e lungo a d cl est .-a m ento e una ·.n 1·1.1 di ,.r ipl111:i p1·1 1·:11 ir:11 l' il l"u rik rapid:11nc nt c e per mantenere i 1.111rl 11 , 1111q ,, 111 i l' il 1.11111.1111, di g11111itu, 1w11us la11tl.! I<.: falcidie della 1i11(1 .1gl1:i N1111 r111u110 solo la 111itrag liatricc o il re ticolato o l'a rti glieri a a tiro ra pido a defo rmazio ne o la correla ta mancanza di corazze mobili, ma a nche e soprattutto la massa e qualità equivalente degli armamenti e degli armati, a provocare lo stallo momentaneo, che pertanto rimase ristretto solo al fronte dell'Isonzo e al fronte occidentale. ln quanto alla trincea e agli ostacoli artificiali , essi erano già componenti importanti fin dal secolo XVIII. Come il mezzo motorizzato, infatti, mitragliatrice e cannone sono indisp ensabili anche nell'offensiva, pur sempre basata sulla massa. Lo stesso discorso della mitragliatrice e del cannone può essere fatto per il carro armato : protagonista di folgoranti vittorie iniziali nella seconda guerra mondiale (quando, come in Polonia e in Francia, esisteva praticamente da una parte sola), ma anche di classiche battaglie di logoramento sul tipo della prima guerra mondiale (El Alamein, Stalingrado, Kursk), battaglie non casualmente cruciali ove vince la quantità di carri, artiglierie, uomini , materiali , munizioni e mine che si riesce a far giungere sul campo di battaglia . ln conclusione, non bi sogna confondere - come invece viene fatto 6 Ivi, Parte I. Cfr anche F. BOTII, L 'eredità della grande guerra, «Panorama Difesa», n. 54 - ap rile 1989.


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di frequente - Clausewitz con la «scuola clausewitziana» prevalente specie in Germania dal 1870 al 1914, né a Clausewitz va fatto carico di talune interpretazioni assolutistiche, affrettate e superficiali (contrarie allo spirito alla sua opera), che portano i suoi discepoli a trascurare molti insegnamenti anche logistici della guerra del 1870, nella quale l'importanza e letalità del fuoco sono state esattamente valutale da uomini come Moltke. Sarebbe anche inesatto affermare che, sul piano generale, il ruolo della logistica non è considerato nella pianificazione prima del 1914. Avviene invece che, come sempre accade, la logistica non poteva che tenere conto di presupposti strategici marcatamente offensivi, e non poteva che studiare e introdurre meccanismi e procedure adatti a una guerra di movimento, destinati ad entrare in crisi di fronte alla strategia della trincea, non scelta ma accettata dagli Stati Maggiori obtorto collo e fino a quando, nel 1917-1918, l'offensiva torna ad essere possibile e conveniente. La crisi logistica nel I 914-1915 è pertanto preceduta, e resa inevitabile, da una crisi strategica, la fallacità di talune sue previsioni è conseguenza di pari fallacità delle previsioni strategiche. Se, dunque, responsabilità dell'inadeguatezza logistica all'inizio della prima guerra mondiale devono essere cercate, esse sono principalmente dovute alla strategia , che nel periodo precedente il 1914 indicava per la preparazione logistica parametri e indirizzi ben precisi, a ssegnandole il compito di alimentare una guerra di movimento di rapido corso, con effettivi relativamente limitati: l'esatto contrario di ciò che avven ne dopo. Afferma, ad esempio, il generale Guido Liuzzi, nel suo poco letto e quasi dimenticato libro sui Servizi logistici nella grande guerra: i nostri servizi, ch'erano organizzati per una guerra di movimento e di breve durata, dovettero a poco a poco trasformarsi per fare front e a lle sorprese iniziali e adattarsi alla guerra di posizione [... ]. La differente guerra impone una differente costituzione organica specie dei corpi d 'armata e delle armate, sia in fatto di truppe che di servizi. L'inosservanza di questa necessità organica predispone l'esercito alle sorprese tattiche e logistich e7.

Come la strategia, anche la logistica può e deve essere in grado di assumere varie forme, e nel camaleonte di C lausewitz, come c'era posto per la difensiva, c'era posto anche per la logistica, la cui importanza e il cui ruolo vanno messi in relazione ai caratteri generali della 7 G. LIUZZ I, / Servizi logistici nella grande guerra, Milano , Corbaccio, 1934, pp. 393-395.


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guerra e della società che la esprime, più che a lla forma della guerra stessa (offensiva o difensiva), evento questo riconducibile a un comp lesso di fattori contingenti, nei quali il m ateriale gioca un ruolo sempre importante, ma non per questo immutabile e invariabile. La logistica della «guerra industriale» non favorisce, di per sé, l'offensiva o la difensiva, ma finisce per condizionare in maniera gradualmente crescente la possibil ità di concentramento delle forze e di movimento: concentrare le forze e muoverle è necessario sia nell'offensiva che nella difensiva (non furono certo cosa di poco conto i movimenti e i concentramenti disposti dal nostro Comando Supremo nella vitto riosa battaglia difensiva del Piave nell'estate del 191 8, vinta soprattutto grazie agli autocarri, alle ferrovie e alle molte munizioni). Non è dunque esatto affermare, come spesso viene fatto, che la prima gu erra mondiale segna il prevalere della logistica sulla strategia, fino a imporre le forme tipiche della guerra di logora mento. Si può solo dire che dal 1914 al 191 8, tulle le volte che la strategia ha ignorato la logistica ne sono come sempre derivate sconfitte o ritardi letali ed esemplari, come quelli delle armate del Moltke Junior messe in luce nell'Introduzione al volume I. P er il resto, il prezzo delle sempre maggiori prestazioni delle armi e dei materiali è una proporzionale crescita di importanza dei rifornimenti, dei consumi, degli sgomberi (sia nell'offensiva che nell a difensiva) e il nuovo legame tra istituzione militare, società ed economia porta a introdurre nell'organizzazione delle forze criteri, metodiche, forme organizzative prop rie delle strutture industriali: un processo, un continuo divenire ch e è iniziato nel secolo X IX ed è tuttora in corso. L'evoluzione o involuzione dei Servizi logistici dal 1861 al 19 18 è il risultato di questo rapporto - spesso conflittua le e non sempre facile e piano - tra organizzazione militare e società indu striale 8 : rapporto peraltro condizio nato da specificità nazionali , come la scarsità di risorse in generale (e. tra di esse, particolarmente di risorse equine) e l'a rretratezza tecnologica e industriale, che si fanno costantemente sentire fino al 1918. Ne derivano compro messi necessari ma non sempre felici, i cui effetti si fanno sentire soprattutto sul fun zionamento dei trasporti e degli sgomberi, cioè sui due aspetti più delicati che, sul piano generale, la logistica è da sempre costretta ad affrontare. 1 processi di trasformazione subiscono comunque un 'impennata a 8

Sulle tappe fo ndamentali dell 'evoluzione logis1ica nel periodo wnsiuerato C fr. anche GEN. C . DE MARTINO , La logist ica e la sua evo luzione, « Rivista Militare» n. 4 1986.


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partire dai primi anni del secolo XX, per un concorso di cause che costringono l'esercito a riforme profonde prima di tutto nel sistema dei Servizi 9 • Ad essere per primo interessato dai mutamenti, e ad entrare in una crisi che durerà almeno fino alla guerra di trincea, è il sistema dei trasporti . Il principale riflesso dell'introduzione dei nuovi armamenti è infatti - come già si è visto - l'aumento del volume dei rifornimenti, e la loro qualità (prodotti dell'industria meccanica). Ne consegue lariduzione deJl'area di materiali che era possibile approvvigionare con il ricorso, forzato o meno, alle risorse locali (grande espediente e autentica carta di riserva di tutti gli eserciti fino a m età secolo XIX e oltre, non escluso l'esercito italiano che vi ricorre ancora nello Stato Pontificio, nel 1870). La catena dei rifornimenti è costretta ad allungarsi, e in pratica va dall'opificio all'interno del Paese, fino alle truppe combattenti. Praticamente tutto arriva dall'interno , e gli organi intermedi diventano così più che altro organi di smistamento materiali e di regolazione del movimento, quindi in ultima anali si dei trasporti. Questi ultimi dal 1861

fino alla vigilia della prima guerra mondiale incontrano una crisi che si alleggerisce progressivamente solo con lo sviluppo sempre più capillare del sistema ferroviario, e soprattutto con l' introduzione - già cospicua nella guerra di Libia - della propulsione meccanica a ruote. Il veicolo con motore a scoppio a ruote - diversamente dalla ferro via - è il solo a consentire al tempo stesso una buona aderenza alle truppe combattenti (che manca alla ferrovia), una buona portata (superiore a quella del carro a traino animale), una grande flessibilità di impiego e soprattutto una elevata velocità. In tal modo il lento carro traina to da cavalli non scompare, ma riduce progressivamente la sua a rea d'impiego a quelli che oggi chiameremmo trasporti tattici (lasciando i trasporti stra tegici alle ferrovie). Dai primi del 1900 in poi, l'automezzo incomincia ad entrare anche nei trasporti tattici per i rifornimenti e sgomberi essenziali (sgombero feriti; rifornimento viveri e munizioni) e il traino animale tende a restringersi solo al movimento fuori strada in quei casi e situazioni per i quali l'automezzo, per motivi diversi, non è ancora disponibile e tecnicamente idoneo (come il traino delle artiglierie da campagna) . 9 La discussa e controversa nomina nel 1907 d ella commissio ne d'inchiesta per l'esercito, o ltre che ratto po li tico è a nche segno di queste esigenze di rinnovamento, e buona parte del suo lavoro riguarda i Servizi in pace e in guerra , con particolare riguardo all'esigenza di semplificarne il funzion amento, introdurre nuovi materiali , migliorare vettovagliament o e vest iario (C fr. , in merito, F . BOITI, Note ... Cit., Parte III, «Studi Storico-Militari 1987», Roma, Sme- Uf. storico, 1988).


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L'evoluzione non può che essere lenta e graduale, specie per un paese (come l'Italia) tradizionalmente povero sia di riserve equine che di capacità industriali, e per tutto il secolo XIX, anzi fino alla seconda guerra mondiale, l'esercito rimane fondamentalmente ippotrainato (con particolare riguardo alle artiglierie leggere e medie e a buona parte del genio). Continua a rappresentare un problema pressoché insolubile (non solo per l'Italia) la mobilitazione in guerra di grandi masse di quadrupedi e conducenti non addestrati, èon relativi riflessi disciplinari e d'impiego; né si sa come trovare rimedio al problema delle lunghe colonne di carriaggi che appesantiscono i reparti, la cui riduzione ha però come inevitabile riflesso una diminuzione inacceltabile dell'autonomia logistica e, in ultima analisi, della capacità di muovere e combattere. Quello dei trasporti - e del treno - è dunque un aspetto centrale, e in esso confluisce anche il problema del sollecito sgombero dei feriti, a sua volta risolvibile solo con il mezzo automobilistico. I parametri rimangono , in buona sostanza, gli stessi della guerra del 1848-1849 e del 1859-61, e le campagne coloniali in Eritrea e Libia non fanno che aggravare le esigenze e le difficoltà di vario ordine che si presentano sempre per i trasporti (si pensi al tempestivo sgombero di feriti e ammalati in colonia). Accanto a quello dei trasporti , numerosi altri dilemmi rimangono costantemente all'ordine del giorno , senza mai trovare assetti soddisfacenti, per l'intero periodo che ci accingiamo ad esaminare: l) all'interno, il rapporto non sempre chiaro ed univoco tra catena di comando (operazioni - Stato Maggiore) e Intendenza (Servizi-Mini stro), che una antica filosofia tende a mantenere separati , quale specchio residuo della dialettica potere civile - potere militare 10 ; 2) all'esterno, la specificità dell ' Amministrazione militare - facente capo al Ministero della guerra - nel più vasto ambito dell' Amministazione dello Stato; 3) l' opportunità o meno di garantire la sopravvivenza del sistema della «masse», antico caposaldo dell ' Amministrazione militare, e di semplificare il sistema amministrativo e contabile; 10

Si deve osservare che il rapporto tra Intendente e Capo di Stato Maggiore, pur fondamenta le per caratterizzare l' orga nizzazione e il rum.ionament.o del vertit:e militare e i suoi rapporti con il vertice politico, no n è stato finora tratta to con l' ampiezza che avrebbe meritalo. T1 ruolo cruciale dell'Intendenza è stato , in particolare, assente dal recente Convegno sulla storia dell'Alto Coman do dell'Esercito (C fr. SME-UF. STORIC O, li problema de/1'/Wo Comando rie/l'Esercito ltaliano dal Risorgimento al Palio A tlantico - Atti del Con vegno indetto dalla Società So{ferino e San Martino - 18 e /9 settembre 1982, Roma , 1985).


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4) il miglioramento del Servizio di vettovagliamento, sia in campagna che in caserma (con particolare riguardo a confezione e distribuzione). Fino al 1861, nell'armata sarda come nei principali eserciti la separazione delle due funzioni, il comando operativo (Stato Maggiore) e l'amministrazione, cioè la logistica (Intendenza) era rimasta piuttosto netta, ed i rapporti tra i due organi non sempre erano chiari visto che se da una parte l'Intendente dipendeva - sotta taluni aspetti - dal Capo di Stato Maggiore, dall'altra dello Stato Maggiore vero e proprio non faceva parte, e manteneva una dipendenza diretta dal Ministero, fungendo da tramite tra il Ministero stesso e le truppe. Al tempo stesso, era anche organo di controllo per conto del Ministero nei riguardi dei corpi (di qui l'avversione della gerarchia militare per lo strapotere dei commissari civili che ne sindacavano o quanto meno condizionavano l'operato). Questi particolari compiti rendevano , di fatto , molto sfumata e circoscritta la dipendenza teorica dell'Intendente dal Capo di Stato Maggiore, con il quale raramente conviveva, dislocandosi con i suoi organi in una località diversa e molto più arretrata . Oltre a far venire meno uno dei presupposti fondamentali - in ogni tempo - di una buona cooperazione, la distanza tra sede dell'Intendenza e sede dello Stato Maggiore era tanto più dannosa nel secolo XIX, in assenza di mezzi di collegamento e di mezzi di trasporto moderni e con dipendenza degli organi esecutivi logistici, anche ai minori livelli, tendenzialmente accentrata nelle mani dell'Intendente. 11 criterio prevalente così viene riassunto dallo Stein: li comando, come l'intera armat a, devono essere completa mente indipendenti dal ritrovamen to e d all'acquisto dei mezzi materiali. Ne segue che è l' Intenden za l'organo il quale co nduce l'ammini strazione d el denaro e del vettovagliamento per tutla l'arma ta come co mpito suo proprio e regola conformemente le sue funzioni. C osì l'Intendenza considerata forma lmente riceve le somme, che assegna il bila ncio mili ta re, dalle finanze dello Stato, con queste deve coprire in parte il bisogno eco nomico, in parte quello del dena ro ed assumere la distribuzione di entrambi nei singoli corpi di truppa. Essa sta quindi nella sua organizzazione e funzionamento tra il ministero delle fi nanze ed i corpi di truppa, e forma il mezzo per cui dal bilancio milita re scaturiscono prestazioni e rifornimenti: la sua importanza ed il signi ricalo si riassumono in queste parole: a ttuazione del bilancio militare e responsabili tà per l' attuazione di esso nell' cfrettiva o rganizzazione militare 11 •

Nelle linee essenziali, era questa l'impostazione seguita anche nel11

Cit . in S. BRTC TTO, Istituzioni di dirillo militare, Torino , Bocca, 1904, pp. 59-60.


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l'armata sarda e nell'esercito unitario subito dopo il 1861. Il CyboOttone, nel suo trattato «Della Amministrazione Militare» del 1863 12, indica per l'Intendente queste funzioni: l sotto gli ordini e la direzione del Ministero: autorità sul personale dei Servizi e direzione dei Servizi stessi; 2° ) per delega del Ministro: pagamenti di spese con le modalità definite per legge, e controllo dell'amministrazione interna dei corpi e sta b ilim enti militari ; 3 ° ) a nome del Ministro, e con o senza la sua approvazione: stipulazione contratti, giurisdizione amministrativa per affari dipendenti dal Ministero della guerra, redazione di atti legali. Di qui una duplice dipendenza, sempre dal Cybo-Ottone così definita: 0

)

i fun zionari dell'Intendenza mililare sono bensì nell' immediala dipenden za <lei Ministc·

ro della guerra, ma nullameno sono sotto gli ordini del comandante generale <li dipartimento e della divisione militare in tutto ciò che ri1mardi il servizio militare e non sia contrario alle incombenze amministrative loro affidate.

Più facile a dirsi che a farsi: nella realtà, quando si trattava di Servizi - si pensi all'importanza, anche allora, del vettovagliamento, del vestiario, delle caserme, della sanità ecc. - anche i generali comandanti di brigata e divisione attiva e i comandanti di Regione militare dovevano ricorrere a collaboratori, che del loro operato nulla specifica branca rispondevano in pratica solo al Ministro o all'organo tecn ico superiore, e che quindi avevano mille modi, del tutto leciti, per non eseguire - o eseguire in parte o modificare se lo ritenevano opportuno - gli ordini e le direttive della catena gerarchica; senza contare che gli ufficiali d'Intendenza non avevano il pieno status militare, e per di più erano contemporaneamente controllori per conto del Ministro dell'operato dei comandanti. A parte ciò, vi sono altri due inconvenienti del sistema, che la «guerra industriale» si incarica di mettere sempre più a nudo. Anzitutto man ma no che si scendeva di livello - con particolare riguardo a l corpo, cioè al reggimento, ma anche alla brigata - l'autonomia degli organi direttivi ed esecutivi dei Servizi rimaneva costante, e il comandante delle truppe non poteva sempre disporne pienamente con quella tempestività e aderenza che si rendevano necessarie. Le concrete esigenze ai minori livelli erano quindi incompatibili con la netta separazione tra truppe e Servizi e con l'eccessivo accentramento delle dipendenze, a 12

Torino, Cassone, 1863, Voi. I, pp. 7 13-714 e 724-726.


Introduzione

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fronte delle difficoltà di comunicazione e della lentezza dei trasporti (pensiamo, in particolare, agli organi esecutivi del Servizio di sanità). Inoltre la guerra industriale, con la maggiore complessità e quantità dei rifornimenti e anche con l'accrescimento qualitativo delle esigenze del persona le (vettovagliamento, vestiario) imponeva una maggiore specializzazione dei vari Serviz i. Dal tronco unico dell' «Amministrazione» alla quale faceva in pratica capo la gestione accentrata di tutti i Servizi (esclusi solo i Servizi di artigli eria e del genio e, in parte, quello di sanità) si venivano così staccando sempre più nettamente i vari ceppi, e per Servizio di «amministrazione» si intendeva sempre più - in analogia alla concezione attuale - solo il Servizio paghe, conti e cassa (e a spetti giuridico-amministrativi connessi). Alle maggiori esigenze di aderenza e specializzazione è dovuto il fenomeno della militarizzazione dei Servizi, che ne viene accelerato particolarmente nella seconda metà del secolo XIX . Il personale direttivo addetto , che nel 1861 aveva uno sJaJus intermedio tra quello militare e civile ed era solamente assimilato a un grado militare generalmente molto basso, tende ad acquisire il grado militare a tutti gli effetti, ad integrarsi pienamente, insomma , nella gerarchia e nella struttura militare (fondamentale la riforma Ricotti del 1873, che dà il pieno status militare agli organi direttivi dei Servizi). Contemporaneamente, si verifica una graduale assunzione di responsabilità logistiche da parte della catena di comando superiore al livello di corpo/ reggimento (comandanti di brigata, di divisione e di corpo d 'armata e di Regione militare), con un processo evolutivo ancora in corso ai principi del secolo, che così vi ene descritto nel 1904 dal Bricito, secondo il quale in Italia ci si è spinti addirittura troppo avanti su questa strada: però in linea di fatto e di di ritto la separazione delle due funzioni e del comandare e dell 'amminist rare, non è sempre capace di essere ma ntenuta specialmente in tempo di pace ; e quant o più si discende nella gerarchia degli o rgani e delle funzioni, l'amministrazio ne diventa parte integrante e cooperatrice del coma ndo. - Gli organi di questo assumono a llora promiscuamente le fun zioni di quella. - Non solo , ma l'ordina mento positivo italiano ha, al paragone di quello degli altri Stati, proceduto o ltre, anche troppo fo rse, in quest'opera di unificazione , perché «d a noi i coma nd i di Corpo d'armata e di divisio ne (co l mezzo dello Stato Maggiore specialmeme), hanno una notevole ingerenza» nei sevizi d i sanità e di commi ssariat o cd esercitano vigilanza «sull' andamento amminist rativo interno dei corpi» (Corticelli, p. 622). Così l'esercito nostro non poss iede più fino da l 1870 «uffici d' intendenza », nel senso pro prio e conforme alle fun zioni e col carattere che hanno presso gli altri grandi eserciti fran cese, germanico cd austriaco, durante il tempo d i pace: le funzioni di gestione e d i controllo già allriuuilt: a 4uesto i.:urpo sono esercitate dagli organi come il


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Ministero e i comandi territoriali o da capi ed uffici amministrativi di cui sarà luogo a discorrere più oltre e che si indicano fin d 'ora nel «Commissariato>). In tempo di guerra invece si costituisce anche nel nostro ordinamemo militare !'«Intendenza generale», cioè quel riparto già accennato parlando del Comando del Corpo di Stato Maggiore detto dell'Intendenza il quale ha per compito proprio lo studio delle più alte funzioni logistico-amministrative e che si occupa di «intendenza» propriamente detta, dei trasporti e della contabilità, si costituisce sotto la direzione di ufficiali generali preventivamente designati in organismo particolare, a cui si annettono anche i rappresentanti di tutti i servizi speciali e che forma p;ute del «quartier generale» ed assume carattere di organo ausiliario del comando della armata ed attua quella che lo Stein con altra felice, sintetica espressione, chiama l'organizzazione operativa dell'amministrazione militare, cioè la pratica delle scienze logistiche. Qualora poi grandi masse agiscano separatamente sul teatro della guerra, ciascuna è provveduta della propria Intendenza il cui contatto col comando rispettivo deve essere continuo, perché ai movimenti delle truppe corrisponda il loro rifornimento. E si comprende di leggieri che così deve avvenire: l'aumento delle masse, il loro rapido spostamento nel paese, l'intensità dell'azione che deve essere spiegata dal comando tattico, l'interruzione e lo scioglimento dei vincoli e dei rapporti che univano le varie unità colle fonti e gli uffici locali dei loro rifornimenti; i bisogni nuovi e diversamente intensi, il modo di soddisfarli che dà luogo ad un'amministrazione del tuuo diversa di grandissima importanza e complessità - lo Stein attribuisce ad essa la denominazione di «organizzai.ione operativa dell'ammin istrazione militare» e la colloca a la10 della attività di guerra propriamente detta - trasformano così fattamcnte le condizioni e lo stato in cui dovrebbe svolgersi l'amministrazione che è ai I rihui1a al comando, da rendere queste due attività fondamentali affatto incompatibili in uffici singolari. - L'intendenza di guerra raccoglie pertanto in unità tutti i servizi amministativi dell'armata e si colloca nel sistema come organo ausiliario del comando di questa, secondo il tipo dell'ordinamen10 italiano: non diversamente presso gli altri Stati, in cui, pur preesistendo, modifica per effetto delle nuove esigenze, la competenza ed il regolamento dei suoi organi 13 •

Poiché, in ultima analisi, va a toccare il rapporto tra potere militare e potere politico, il problema rimane complesso e non viene mai risolto - in Italia e altrove - in maniera del tutto soddisfacente, anche se l'esigenza di militarizzare i Servizi e di riunirli sotto la responsabilità di un unico organo di comando è avvertita da parecchi ufficiali, molto prima del 1861. Vogliamo citare, per la sua visione precorritrice in merito, il generale Giovanni Cavalli, in genere ricordato solo come eminente studioso di problemi di costruzione e impiego di artiglierie, e come maestro dell'artiglieria italiana. Ingegno multiforme e di vasti interessi militari, il generale Cavalli si occupa anche di Servizi, e in una Memoria presentata nel 1855 ali' Accademia di Torino tratta diversi argomenti di interesse logistico, che tutti sarebbero stati all'ordine del giorno fino alla prima guerra 13

S . BRJCJTO, Op. cii., pp. 60-61.


Introduzione

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mondiale e oltre (accanto all'unità di comando per truppe e Servizi, anche lo studio degli accorgimenti per ridurre il carreggio, di una cucina rotabile a traino animale e di un sistema di amministrazione più semplice). Il titolo è «Dissertazione sugli impedimenti di un esercito in campagna, sull 'amministrazione dei vari servizi, sulle sue truppe e sul suo traino. Sull'unità di comando, e sull'opportunità di organizzare militarmente l'amministrazione colle sue truppe , tutto incorporando nel Corpo dello Stato Maggiore. Sulle varie scorte e s ul quantitativo di carri a quattro ruote in uso negli eserciti, e su lla possibile riduzione dei loro cavalli alla terza parte, mediante la surrogazione del carreggio a due ruote alte col carico basso. Sui modelli da adottarsi e sull'uniformità delle vetture tutte al seguito degli eserciti» 14 • Aspetto centrale della memoria è la polemica del Cavalli con il Vauchelle, celebre e influente scrittore francese di amministrazione autore di un «Cours d'administration militaire» (1847) rimasto tra i più seguiti e studiati in Italia, secondo il quale «L'intendant en chef n'est point l'homme du général; il n'appartient qu'an gouvernemcnt et c'est lui seul qu ' il doit servir», e, inoltre, l'amministrazione degli eserciti in campagna si deve «considérer comme une grande exception par rapport a l'état de paix» (impostazione adottata nel regolamento di amministrazione piemontese del 1840, ancora in vigore nel 1861). Del tutto a ragione, il Cavalli a proposito di questo basilare argomento ritiene invece che l'amministrazione militare deve essere dimensionata e studiata per la guerra, supremo scopo e prova più difficile per un esercito, e che per assicurare mobilità e libertà di movimenti alle truppe occorre rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono al comandante di cogliere l'occasione per compiere le più importanti imprese strategiche. Si devono in particolare, limitare e disciplinare i bagagli e il carreggio di tutti quanti i servizi pubblici e pri vati che seguono gli eserciti; i quali a più forte ragione bisogna semplificare, uniformare, o rganizzare militarmente senza eccezio ni, unico mezzo questo per togliere ogni sorta di abusi, sottomettendo alla disciplina e alle leggi militari tutto il personale che ne dipende, per così rendere l'esercito più mobile, per assicurarne meglio ogni servizio, e per guardarsi da i ladri e dagli spioni egualmente perniciosi.

Nel campo militare è inolte necessario accentrare nel Capo Supremo ogni responsabilità anche nel campo logistico: 14

MG, Scritti editi e inediti del generale Giovanni Cavalli, Torino, Stamperia Reale (Paravia), 1910, Voi. l, Memoria Vlll, pp. 269-292.


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abbisogna che gli ordini si diramino dallo stesso stipite, per mezzo del capo di stato maggiore e de' suoi ufficiali , ai singoli corpi e frazioni combattenti , e ad un tempo che quegli ufficiali stessi possano disporre affinché le truppe di amministrazione eseguiscano tutti i servizi, con il maggiore concerto ed economia dei mezzi disponibili [... ] bisogna concentrare in un sol corpo, in quello stesso dello StaLO Maggiore, ogni servizio amministrativo ed esecutivo dell'eserciLO, per renderlo più mobile ed obbediente all' impulsione del suo capo. Siccome nel corpo d'artiglieria si concentrano tutti i servizi delle munizioni da guerra occorrenti all'esercito, e questo le riparte in ogni tempo e luogo sul campo di battaglia istesso, così tutti i servizi della munizione da bocca, d elle ambulanze e ogni altro potran no essere affidati allo stato ;11aggiore, in corporandovi i vari uffici presso l'esercito, e le truppe stesse d 'amministrazione già militarmente organizzate; stabilendo , in detto corpo di stato maggiore , direzioni, compagnie d'operai, d'infermieri, squadroni del treno e delle guide, in maniera consi mile alle direzioni, compagnie c batterie del corpo d'artiglieria, il cui insieme è ben più disparato di quanto possa apparire la riunione dei varii servizi tutti di un esercito, nel corpo dello stato maggiore, che cesserebbe così d'essere l'unico corpo senza truppa. Il bisogno d'organizzare tutta, militarmente, la vigente amministrazione mili tare, risulta non solo dai lamenti generali avvenuti nelle passate guerre, ma risulta pur anco dall'eccessiva quantità dei mezzi di traspor to, così detti imped imenti di un esercito, lo studio della cu i riduzione forma uno degli oggetti principali di questo scritto.

Molto tempo - fino ad andare oltre la prima guerra mondiale sarebbe dovuto passare prima di vedere attuate le idee in campo logistico del più grande artigliere del nostro esercito, e la via giusta sarebbe stata trovata solo fra quelle crisi, incertezze, ripensamenti che già il De Chaurand aveva notato nel secolo XIX. D'altronde, l'isteresi della regolamentazione logistica è sovente assai maggiore di quella tattica . Si tratta di operare sulla quantità e qualità del materiale e sulle struttu re amministrative che lo distribuiscono , e le decisioni in qu esto campo, oltre ad avere riflessi molteplici , sono sempre estremamente costose e delicate, sì che l'organizzazione logistica è sempre stata la prima vittima delle «economie», e non di rado è accaduto che si adeguasse con un certo ritardo ai postulati tattici e strategici. Nulla più delle vicende del corpo di Intendenza militare rispecchia questo stato frequente di instabilità , crisi e incertezza, così descritto nel 1900, in un articolo sulla Rivista Militare, da un distintissimo ufficiale commissario, Viltorio Turletti (che con il grado di colonnello sarebbe stato dal 1907 al 1909 l' ufficiale più elevato in grado del suo corpo): da un'intendenza militare che non aveva fatto cattiva prova e che ad ogni modo conteneva buoni e giovani elementi, con radicali trasformazioni uscì n el 1867 una intendenza ridotta e nel 1873 un commissariato militare ancora ridotto o meno che mai definito nella sua essenza e natura. Attorno a questo, con varietà di criteri e spesso col criterio unico dell'economia lavorarono per 25 anni i rifo rmatori, malgrado che nessuna campagna o altro fatto importante venisse a suggerire e additare riforme [... ] si adottaro no mis ure alle a soddis fare criteri del m o mem o, esigenze di bilancio, o quanto meno ad


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utilizzare in un modo qualunque quesLo personale di rni non si sente vera necessità che in Lempo di g uerra [... ] Una strana fa tali Là poi perseguita il C ommissariato militare fin dalla sua nascita: riforme piccole e grandi sono sempre imminenti 15 •

Circa un secolo dopo le teorie del Cavalli, il problema rimane pressoché invariato , e il generale Liuzzi suJla base dell'esperienza del '15, 18, scrive nella sua citata opera del 1934 che per quanto la vittoria abbia potuto, in certo modo , sanzionare anche la nostra organizzazione dei servizi nelle intendenze (generale e d'armala), noi ci conserviamo tuttora favorevoli a l sistema dei servizi organizzati con diretta e immediata di pendenza dai comandi, sistema che consideriamo imporsi in modo asso luto per una guerra di movimento, e che giudicammo sensibil mente più conveniente anche durante la guerra di posi zionc 16 •

Diverso c anzi è opposto l'orientamento degli scrittori di logistica dal 1900 al 1914 (a cominciare dal Ruelle) , i quali giustificano le perduranti necessità di un Intendente almeno al li vello operativo centrale e al livello di armata, soprattutto con la constatazione che il comandante operativo non è in grado di sopportare sulle sue spalle anche il fardello logistico. La figura dell'Intendente intorno a l 1915 accentua così la sua subordinazione a quella del comandante, e cade praticamente in disuso l'antico ruolo prevalente di controllare l'amministrazione per conto del Ministero, del quale è il rappresentante presso il comandan te: l'esperien 7,a dell'epoca napoleonica dimostrò dunque evidentemente che, cogli innumerevoli bisogn i delle grandi masse c col carattere della g uerra odierna, un uomo solo, anche dotato di genio eccezionale, non può riunire in sé la qualità di co mandante della truppa e di capo di tutti i servizi logistici e amministrativi: nei mo menti più gravi, nei periodi criti ci di una campagna di guerra [... ] non può dedi carsi a llo studio dei problemi amm in ist rativi che in quegli stessi momenti divengono anch ' essi più gravi e complicati , mentre la loro buona sol uzione diventa sempre più importante ed elemento indispensabile di ordine e di successo [... ]. La necessit à della divisione del lavoro tra chi comanda le truppe e chi provvede ai loro bisogni , senza per ciò escludere la responsabilità del comando in quanto riguarda anche il funzionamento dei servizi , è oramai ammessa da tutti gli eserciti moderni. C omando e Intendenza, questa a lle dipendenze di quello, debbono coopera re ad un medesimo obieu ivo: l'intendenza deve secondare per quanto è materialment e e umanamente possibile, gl'i nt.endiment i del comando; ma giova ripeterlo, potrà sempre venire un momento in cui l'intendenza si imponga, e il non ascoltarla in tempo renderà allora il comando so lo responsabile delle disastrose conseguenze che

15

V. TURLETTT, TI corpo di Commissariato militare e i suoi studi, «Rivista Militare» 1900, Voi. lii , Disp. VTT . 16 G. LTU7J.I , Up. cit. , pp. 398-399.


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potrebbero derivare dal voler raggiungere uno scopo determinato senza avere i mezzi a ciò assolutamente necessari 17 •

Indubbiamente non è senza buone ragioni la necessità di una gestione dei Servizi separata e facente capo a un terminale diverso ri spetto a quello operativo: riman e comunque il fatto che man mano che ci si avvicina alla prima guerra mondiale , per la forza stessa delle cose, più che per scelta degli uomini , ]e cont~uità tra parte operativa e p arte logistica aumentano, e non basta più anche nel campo dei Servizi «amministrare» , ma occorre comandare e dirigere, perché i Servizi sono ormai diventati parte omogenea di un tutto e la battaglia non può più essere scissa, come voleva Clausewitz, da ciò che la precede, la alimenta e la rende possibile. È ne] superamento di questo spartiacque che consiste la nascita della logistica contemporanea, motivo centrale di questa seconda parte. D'altra parte, la tendenza a mantenere separati i due canali opera~ tivo e logistico che è tipica di tutto il secolo XIX ha almeno nel campo psicologico riflessi non positivi, perché fini sce talvolta con l'incoraggiare - a] di là dello spirito e della lettera della normativa - un certo disinteresse della struttura di comando per i Servizi e in definitiva per il benessere delle truppe. Di questa annosa tendenza, che permane a lungo anche nel secolo XX e in tutti gli eserciti crea non trascurabili discrasie tra condotta strategica e tattica e Servizi, è efficace testimonianza - nel 1907 - un articolo sulla Rivista Militare del capitano di Stato Maggiore Ottolcnghi 18 , il quale mette in rilievo le grandi difficoltà logistiche che hanno creato la mole degli eserciti moderni e le maggiori esigenze di vita del personale, e si chiede quali sono le cause delle frequenti defaillances d ei Servizi anche nelle manovre del tempo di pace. Secondo l'Ottolenghi i Servizi costituiscono una sorta di pesante catena che le forze combattenti trascinano al piede, una catena che spesso ne ritarda o intralcia i movimenti e può giungere a rappresentare un ostacolo insormontabile per le più ardite concezioni strategiche. Gli sforzi fatti per alleggerire questa catena non hanno avuto successo, perché i progressi sempre maggiori della scienza e dell'industria se d a una parte hanno aumentato le prestazio ni dei mezzi di trasporto 17 C. RUELLE, Guida allo studio della logistica, Voi. III , Torino, Scuola di Guerra, 1900, p. 22 e p. 31. 18 A. OTTOLENGH!, / Servizi sono fatti per servire, «Ri vista Mili tare», 1907, Voi. I , Disp. 1• .


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e sviluppato le vie di comunicazione, dall'altra hanno creato bisogni nuovi che hanno sovraccaricato gli eserciti: Insomma si è progredito molto, ma a scapito della semplicità [... ]. Non si vuole ammettere da tutti che ideare una operazione di guerra è cosa relativamente facile, ma che non è poi altrettanto facile di condurla con fortuna al suo termine. E poiché Napoleone, in un momento certo di cattivo umore, diceva al proprio intendente «Qu'en me laisse tranquille avec les vivres», si volle farsi forti di questo detto per considerare lutto ciò che è carreggio come un accessori o poco degno di essere preso in seria considerazione e tale da potersi impunemente sacrificare alla prima occasione, si concretò questa tendenza nella formula / servizi sono fatti per servire e si fece di questa formula la sola risposta a tutte le obbiezioni che chi dirige i Servizi mette innanzi per dimostrare l'impossibilità in cui si trova talvolta di poter cooperare al buon esito di una determinata azione guerresca e la necessità che ne venga modificato il piano, con riguardo alle esigenze dei servizi [... ] ma è un rauo che, se quell'azione fallisce perché le truppe non ebbero in tempo i viveri e le munizioni, la colpa viene data sempre, senza eccezione, dagli stessi militari alla Intendenza che si taccia di insipiente e di inerte.

Per l'Ottolenghi, gli insuccessi e i disservizi sono dovuti per lo più alla mancanza di un completo accordo tra Comandi e Intendenze, la quale dipende dalla cose, dalle circostanze e dagli avvenimenti, più che dalle persone. Cento anni prima, quando non esisteva un organismo speciale per l'organizzazione e fun zionamento dei Servizi, le cose a suo giudizio andavano meglio, perché l'autorità che comandava le truppe era la stessa che dirigeva i Servizi, e in tal modo le riusciva più facile subordinare le operazioni alle esigenze logistiche. In conclusione, nel corso della prima guerra mondiale l'annoso p roblema del comando e controllo dei Servizi al livello centrale rimane ancora sul tappeto. Ma il fatto che nonostante i sensibili mutamenti avvenuti nella struttura di comando operativo e nell'ordinamento e nelle dipendenze delle forze si sia mantenuta l' Intendenza al livello centrale e di armata, dimostra che, alla prova degli eventi, il tradizionale principio della separazione enunciato dal Ruelle non aveva causato grossi inconvenienti e comunque era stato ritenuto ancora valido, o almeno la soluzione con minori inconvenienti. Un altro problema costantemente soggetto a incerti, poco chiari e controversi indirizzi giuridici-amministrativi è il rapporto tra Amministrazione militare e Amministrazioni civili dello Stato, che in ultima analisi si riduce alla definizione delle modalità per il controllo della spesa militare, e degli eventuali limiti da fis sare alla discrezionalità e all'autonomia amministrativa della gerarchia militare. Problema complesso e delicato, che da una parte investe il controllo parlamentare sulle forze armate, e dall'altra, all'interno dell' esercito, ha riflessi de-


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terminanti sul ruolo dcli' Intendenza e sulla stessa sopravvivenza del sistema amministrativo delle «masse» mutuato dall'armata sarda 19 • In merito già abbiamo sommariamente riferito, nel volume l, sul dibattito in Parlamento del 195220 , che non detta certo una parola definitiva su questioni così complesse, anche se di fatto finisce con il riconoscere all'Amministrazione militare una sua specificità giustificata con le particolari esigenze che deve affrontare in caso di guerra. Ne nasce un contenzioso e un'incertezza . di indirizzi amministrativi che permane anche nei primi anni del secolo XX, e che tutta una serie di riforme non ri esce ad eliminare, con negativi riflessi anche sullo status del personale addetto ai Servizi. Da una parte i militari che in linea di larga massima, sia pur non senza qualche eccezione autorevole come il Marazzi e il Gritti 2 1, ritengono, come il generale Goiran nel 1896, che in ratto di amministrazione statale applicata a negozi militari, non è sempre l'acile tradurre in atto i princìpi leorid, per quanto apparentemente inconcussi e semplici e di faci le applicazione. I ,a tutela dell'i11ten::sse erariale, quella del prestigio dell'autorità militare e del comando non sono facili a conciliare: di guisa che è assurdo pensare che l'azienda militare debba essere a mministrata come un 'altra azienda pubblica qualsiasi 22 •

Di parere ovviamente opposto molti studiosi di amministrazione militare e parlamentari civili, secondo i quali la sovranità del Parlamento in materia amministrativa non deve arrestarsi alla soglia delle caserme, e non sussistono motivi sufficienti perché l 'Amministrazione militare si sottragga ai contratti e alle regole di tutti gli Enti statali . Di questa dialettica risentono, fino alla prima guerra mondiale, i molteplici assetti via via assunti dal Mini stero della guerra e gerarchie, funzion i e dipendenze nel sistema amm infatrativo e logi stico . In quanto all'antico sistema di origine francese delle masse (basato sullo stanziamento da parte del Ministero di una quota fissa per tu tte le esigenze di ciascun uomo e di ciascun cavallo, riunita a livello di 19

Sui caratteri ed origini del sistema delle masse Cfr. volume I, capitolo li .

° Cfr. volume I, capito lo VIII. Sull ' evoluzione del problema fino alla prima guerra

2

mondiale Cfr., fra l'altro, M . Meriggi , Amnistrazione civile e comando militare: il Ministero della guerra, Estrali.o da l spa-Archivio-Nuova serie 3 • - L'Amministrazione nella storia moderna, Milano, Giuffrè, 1985 (anche questo lavoro del Meriggi non indaga a fondo il rapporto tra Intendenza e Stato Maggiore). 21 Cfr. F. MA RAZZI, L'esercito nei tempi nuovi, Roma, Voghera, 1901, p. 161, e L. Grilli, Elementi di amministrazione generale e militare, Voi. TI, To rino, Olivero, 191 O, pp. 248-250. 22 G. GO IRA N, Quesiti militari- la riforma amministrativa, «Nuova Anto logia», 16 nprilc 1986.


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reggimento/ corpo in diverse «masse» corrispondenti ciascuna alle varie esigenze di vita del soldato e amministrata per conto dello stesso soldato da un «consiglio di amministrazione» di corpo), esso entra gradualmente in crisi, perché nato per piccoli «eserciti stanziali» dislocati in sedi fisse nella stessa regione (il Piemonte), e per un sistema economico e militare del tempo di pace caratterizzato da assenza d'inflazione e uniformità di prezzi locali: condizioni che evidentemente dal 1861 in poi si verificavano sempre di meno. La situazione che ne consegue al livello di corpo è così descritta dal generale Chapperon: La gestione delle masse fu sottoposta a contro llo; i corpi dovevano dimostrare e documentare l'impiego delle somme spese. Non solo; ma gradatamente il controllo da consuntivo diventò preventivo. Non solo i comandanti di corpo ed i consigli di amministrazione dovevano giusti fi care le spese incontrate, ma chiedere preventivamente alla amministrazione centrale il permesso di farle. Delle economie realizzate sulla gestione delle masse, il corpo non poteva disporre; esse rimanevano a disposizione del ministero. Ma il costo della vita cresceva, mentre le quote concorrenti a rormare le masse tendevano a rimanere stazionarie. Non solo economie non si potevano fare, ma le masse erano spesso in debito, perché i loro proventi non erano bastati a coprire le spese. In tali condizioni, l' istituco delle masse non aveva più ragione di essere; i corpi non avevano più interesse nella loro buona gestione, e se ne ru conservato a lungo l'u so, fu solo pen:hé il cambiare sistemi contabili era cosa complicata e ripugnava ai ragionieri , e forse anche perché il deficit del ministero della guerra risultan te d ai debiti di massa sfuggiva al coni.rollo parlamentare. Gradatamente le masse andarono scomparendo e furono sostituite da sistemi più semplici e meglio corrispondent i alle regole della contabilità dello Stato. Determinati i bisogni ai quali dovevano provvedere i corpi , q uesti facevano fronte ad essi nel modo più conveniente possibile e chiedevano rimborso all 'amministrazio ne centrale delle spese incontrate. Nello stesso ordine di idee delle masse dei corpi, funzionarono a lungo le masse individuali vestiario. Le quote vest iario delle paghe furono conteggiate a parte per ogni soldato, in modo risultasse se erano in debito od in credito colla gestione del loro vestiario. Col promellere di pagare a lla mano il credil.o all' atto del congeda mento, si volevano invogliare i soldati a ben conservare il vestiario e la biancheria. Le cose andarono bene finché le ferme rurono lunghe. Resa intensiva l'istruzione, sostituita l' istruzione in terreno vario a quella formale di piazza d'arme, il consumo del vestiario era maggiore. Le rermc brevi, che avevano data intensità all'istruzione, impedivano ad ogni modo l'accumularsi di risparmi. Normalmente i soldati andavano a casa in debito, e le masse non erano più che una inutile complicazione contabile2 3 •

La sopravvivenza delle masse fino al 1910, sia pure con varie e progressive limitazioni che di fatto le svuotano, pare piuttosto dovuta all' elevata autonomia che garantiscono sotto certi aspetti al livello di corpo, e alla possibilità che consentono di sottrarre in larga parte ai 23

A. C HAPPERON, L 'organica militare fra le due guerre mondiali (1814-1914), Rom a, Stab. Tip. Amm. Guerra, 1921, p. 260.


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soffocanti controlli del Ministero delle finanze e della Corte dei Conti la gestione del materiale e del contante. Non vi è dubbio, però, che il sistema continua a risentire della tradizionale farraginosità dei meccanismi contabili dell'esercito piemontese, che grava soprattutto sul capitano, sul colonnello e sugli ufficiali superiori dei corpi. Di qui continui lamenti e continue modifiche e riforme amministrative, che però raramente raggiungono lo scopo di semplificare le procedure e di alleggerire il carico burocratico dei reparti , scopo sempre ricercato e dichiarato con costanza ammirevole, anche se poco premiata da concreti risultati. Altro non certo trascurabile inconveniente del sistema è che esso poco si presta al tempo di guerra, specie se si tratta di una guerra offen siva di massa, e con i complessi riscontri che richiede favorisce il prosperare di una numerosa burocrazia, della quale il Cavalli è nemico dichiarato: quanto al personale della burocrazia militare, meglio d'ogni altro acrncle che, più è 11umeroso, meno bene risponda al suo oggetto, poiché infine su pochi pesa e peserà sempre la som ma ciel lavoro, e più d'imbarazzo a questi pochi che di vera utilità riuscirann o quegli altri eccedenti il giusto bisogno; perciò se una amministrazione, qualunque essa sia, deve sempre essere organizzata nella maniera la più semplice che sia possibile, è tanto più necessario lo sia quella militare, affinché ogni bisogno cammini in guerra colla maggiore semplicità, ordine e speditezza, assai più ancora che in tempo di pace. Quindi è indispensabile che ognuno acquisti, prima della guerra, la pratica necessaria in ogni ramo del servizio amministrativo , e co nseg uentemente bisogna che ogni cosa proceda in tempo di pace come in tempo di guerra24 •

Parole chiare e di ancor palpitante attualità, ma raramente destinate - nel secolo XIX come nel secolo XX - a trovare conferma in una coerente prassi. E le lamentele si protraggono fino alla prima guerra mondiale, visto che, nel 1901, il generale Marazzi lamenta ancora che ogni minima operazione ammini strativa necessit a un permesso ed un rapporto , e per ogni fatto, con attinenza di finan za, è tolta persino l' apparenza della fidu cia, così un coma ndante di compagnia non può dar prova che neUe sue camerate si è rott o un vetro, per causa del vento, se non con un rapporto a mercé testimoni presenti al fatt o, che il turbine compiacente attende prima di fare il comodo suo 25 •

Nel 1910 la situazione non è molto mutata : un «addetto ai lavori», il maggiore cqntabile Parella, richiama l'attenzione sulla necessità di 24

25

G. CAVALLI, Op. cii., p. 270. F. MARAZZI, Op. cit., p . 164.


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alleggerire i comandanti di compagnia delle mansioni contabili e amministrative, in quanto la brevità della ferma, l'intensità delle istruzioni e la deficienza dei graduati, più non consentono che un capitano si dedichi con la calma necessaria al dispiego di tali operazioni, tanto più che egli non ha più in suo aiuto , come prima, il provvidenziale furiere26 •

Infine, tra i problemi costantemente affrontati e discussi (e non mai risolti in maniera soddisfacente) merita di essere brevemente citata la confezione e distribuzione del pane e viveri. Va detto in proposito che i Quadri, anche ai livelli più elevati, ben colgono l'importanza fondamentale per il benessere e la disciplina di un buon funzionamento del Servizio di vettovagliamento, e non si contano - come già nell'armata sarda - le circolari, le raccomandazioni, le prescrizioni tendenti ad intensificare i controlli, i tentativi di miglioramento ecc .. I risultati sono sovente modesti, fondamentalmente per due ragioni: in tempo di pace non di rado il pane viene confezionato male e troppo lontano, e soprattutto manca personale specializzato e fisso in cucina sia livello di Quadri (organi direttivi e sottufficiali specializzati) che di truppa. L'acquisto, la confezione e la distribuzione avvengono per compagnia e con personale che ruota, come stabilito nel regolame nto di disciplina del 1859. In campagna il problema del pane si aggrava per le difficoltà di trasporto, mancano le cucine rotabili e la cottura del rancio avviene - come nel 48-49 - in marmitte, con attrezzi insu ffi cienti e con conseguente impossibilità di variare il rancio. Anche qui, profondamente precorritrici le intuizioni del Cavalli, che a proposito dell'endemico problema dei trasporti propone la riduzione degli svariatissimi tipi di carro a solo 7 modelli costruiti con criteri uniformi e pezzi intercambiabili dagli stabilimenti di artiglieria, tutti a due ruote con solo due diversi diametri. Il 6° e 7° tipo di carro sono rappresentati, appunto, da cucine rotabili con caldaie a pressione tipo Pupin atte a funzionare anche in marcia, in due diverse versioni: da 1000 razioni per battaglione, e da 250 per compagnia. Così il Cavalli sottolinea l'utilità della soluzione da lui suggerita: con questo provvedimento troverà alle fermate, lo stanco ed affamato soldato, di che ristorarsi immediatamente, e quindi riposarsi senza perdere il tempo a devastare sovente il comune, per accen dere innumerevoli focolari, d'onde spesso deve ancora recarsi lontano per prendere i viveri, e pri ma che giunga a cuocere, la sua carne già diviene puz-

26

M. FAR ELLA , A proposito delle masse interne dei corpi, «La Preparazione» del

22 febbraio I 910.


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zolenla, mentreché la cucina di campagna, recandosi essa a prendere i viveri, e la carne polendo immediatamente essere messa a cuocere, verrà preservata dal guastarsi, lanto più allorché le distribuzioni si avessero a fare per più giorni. Con l'introduzione delle cucine da campagna si eviterebbe gran parte delle cause per cui, malnutrito e peggio riposato, il soldalo, per i disagi, si ammala e deperisce, ed un esercito viene così più dalle malattie decimato che dal ferro e dal fu oco del nemico27 •

M erita di essere sottolineata l'im manenza del problema fino alla vigilia della prima gue rra mondiale: Nel 1901 il Lenente Forni torna a proporre l'adozione delle cucine rotabili perché i sistemi per la confezione rancio in campagna sono ancora irrazionali e primitivi, e sulla Rivista di Artiglieria e Genio scri ve, riprendendo e perfezionando l' idea del Cavalli: si può dire senza esagerare che per la cottura degli alimen ti, escluso il pane per il quale furono adottati forn i mobili, il soldato nostro del XX secolo non ha mezzi miglio ri ed attrezzi più perfezionati di quel che aveva il legio nario romano e magari il guerriero egizio della più remota antichità. Tutto si 1i<luce a marmitte della capacità di 10 o 12 razioni con pochi utensili accessori, mancano graticole per arrostire in caso di urgenza la carne e variare il rancio; mancano opportuni sostegni per le ma rmitte, sicché no n sempre è facile improvvisare i focolari ... 2 R.

A dimostrazione della preveggenza dei Cavalli , le cucine rotabili venne ro adottate per primo dall'esercito russo nello stesso anno 1901, e diedero ottimi risultati nella successiva guerra contro il Giappon e. Seguirono l'esercito a ustro-ungarico nel 1909, e via via tutti gli altri. Il nostro da l 1911 al 19 l 5 adottò le casse di cottura (someggiabili) di modello austriaco tipo Manfred - Weiss 1909, ch e no n risolvevano il prob lema m a certamente lo migliorava no , assicurand o una più economica confezione del ra ncio, e la s ua conservazione in caldo durante gli spostamenti. Il problema dei Servizi d a l 1861 a l l 918 è dominato da queste costanti. Appare inevitabile e doveroso sofferma rsi in particolar modo su di esse, e a tal proposito ci è sembrato particolarmente utile, come sempre, consu lta re a nch e - o ltre che le pubbli.cazioni e istruzioni ufficia li - la sta mpa specia lizzata, che a parer nostro va vista sotto un duplice profilo: quale integrazione del corpus dottrinale ufficiale, e soprattutto qua le insostituibile fonte che ci ri vela - e non è poco come sentivano e vivevano gli ufficiali (e non di rado i principali pro27

28

G. CA VALLI , Op. cit., p. 289. G. FORN I, Carrette-cucina da campagna, «Rivista di Artiglieria e Genio», 1901 ,

Voi. IV, Disp . X.


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tagonisti) le riforme introdotte nel campo logistico-amministrativo, il loro impatto con la realtà della guerra e dalla pace insomma. In questo quadro, particolare risalto verrà dato alla campagn a del 1866, per a lmeno due buoni motivi: I 0 ) perché si tratta dell'ultima campagna «europea» combattuta dall'intero nostro esercito prima della grande guerra , nella quale affiorano molti dei nuovi fattori logistici; 2 °) perché la parte dedicata ai Servizi da parte delle numerose pubblicazioni, ufficiali e non, su questa campagna è estremamente esigua, diversamente dalla campagna del 1859 e - sotto certi aspetti - anche da quelle del 1848 e del 1849 e dalla stessa guerra del 1915 - 191 8. Sull ' intero periodo dal 1914 al 1918, particolare attenzione verrà dedicata ai legami di continuità e contiguità con le campagne precedenti, e al tempo stesso ai possibili spunti di interesse anche attuale, i quali non vanno ristretti solo alla prima «guerra totale». Se, infatti, da una parte la prima guerra mondiale anche dal punto di vista logistico pone una serie di nuovi interrogativi che nemmeno oggi hanno trovato risposte categoriche e definitive, dall'altra l'intero periodo dal 1861 al 1918 non ci sembra cosa morta o lontana; a l contrario, proprio in una branca apparentemente tecnica e arida e legata a fattori soggetti a rapida obsolescenza, come è la logistica, si rivela il valore delle parole dell ' illustre storico A. M . Ghisalberti, recentemente scomparso, secondo il quale il Risorgimento «dice ancora qualcosa , significa una certezza per oggi e una speranza per il domani » . Sì, anche speranza, perché le nostre g uerre fino al 1918 naturalmente non ci insegnano - né potrebbero farlo - ricette sicure e onni comprensive per la logistica di oggi, ma fin da aHora lasciano bene trasparire (ed è già molto) ciò che non si deve fare, con particolare riguardo ai devastanti riflessi logistici di taluni malvezzi fino alla prima guerra mondiale anche troppo ricorrenti non solo nel nostro esercito: l'improvvisazione inizi ale e la ritardata costituzione degli organi; la mancanza di un chiaro e/ o accessibile obiettivo strategico; la scarsa considerazione da parte politica per le esigenze della preparazione militare; i movimenti decisi senza considerare vincoli e possibilità dei Servizi. Quelle remote vicende hanno già dimostrato ripetuta mente che la log istica non è arido calcolo ragionieristico , perché quando non v'è armonia tra esigenze operative e possibilità logistiche, è quello il segno più sicuro e rivelatore di una corrispondente - e letale - deficienza di comando, oltre che della m;:incanza di un valido raccordo tra strategia e politica . Poiché anche dal 1940 al 1943 certi vecchi errori sono stati


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ancora ripetuti, vorremmo sperare che finalmente oggi e in futuro non abbiano più a ripetersi. Sarebbe, questo, l'omaggio migliore a quella pur meritoria, vasta, profonda e articolata opera di singoli studiosi o ufficiali e degli Stati Maggiori, che noi in questa sede intendiamo rievocare, a dimostrazione del detto di Terenzio che «nullum est jam dictum, quod non dictum sit prius». Ferruccio Botti Roma. maggio 1991


PARTE PRIMA

DALLA FORMAZIONE DELL'ESERCITO ITALIANO ALLA LIBERAZIONE DI ROMA (1861-1870)


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CAPITOLO I

FISIONOMIA LOGISTICO-AMMINISTRATIVA DEL NUOVO ESERCITO: SERVIZI CARTOGRAFICO, DI SANITÀ, VETERINARIO, DI COMMISSARIATO, POSTALE E TELEGRAFICO (1861-1965)

Generalità Il periodo immediatamente successivo alla costituzione del nuovo esercito unitario è ricco di fecondo lavoro ma non scevro di difficoltà e insuccessi. Si tratta di creare le indispensabili basi organizzative quindi prima di tutto amministrative e logistiche - per un esercito che in pochissimo tempo rispetto al 1959 è più che raddoppiato, e ha inoltre inglobato - a cominciare dei Quadri - elementi non omogenei. L'adozione immediata, totale e generalizzata dalla regolamentazione piemontese - quella dell'esercito vincente - va vista come un passaggio obbligato per fondere in un unico crogiolo, in tempi brevi, così disparate componenti, ma non avviene senza riflessi negativi. Agli inconvenienti difficilmente evitabili dell 'amalgama - che non ma ncano di a ver riflessi indiretti anche nel campo logistico - si aggiungono altri du e fattori concomitanti, che invece investono diretta mente i Servizi: le difficoltà finanziarie, che si fanno sentire specie negli anni 1864 e 1865 quando il bilancio della guerra viene sensibilmente diminuito, e la necessità di introdurre un gran numero di nuove armi (rigate), di munizionamento e di materiali più moderni. Non v' è quindi troppo da stupirsi se vengono decise delle economie che qua si sempre incidono sul personale e sugli organi esecutivi dei Servizi, ritenuti meno necessari in pace, anche se di grande importa nza e utilità in guerra. Nonostante questi seri limiti, lo sforzo logistico per l'acquisizione di nuovi materiali è ragguardevole. Alla vigilia della campagna del 1866 erano sta te approvvigionate 300.000 serie di vestiario, costruiti 1680 pezzi di artiglieria, 24276 carri di artiglieria e di ba llaglione, approntate 700 bocche da fuoco per i parchi d'assedio, allestiti 2000 m. di ponti con i rispettivi carri , 1000 m. di ponte pesante di grosse barche sul l'o e 250 m. di poni e leggero senza carri[ ... ] predi sposti 4550 posti letto


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in 60 o spedali militari territoriali vicini alla zona di operazioni, accantonate scort e di viveri e di foraggi bastevoli per t:irca due mesi ... '

Lo sforzo certamente apprezzabile compiuto - nonostante le difficoltà - nel campo dei materiali non è però accompagnato da un pari impegno per il rinnovamento nel campo della regolamentazione logistica e della costituzione degli organi dei Servizi ai vari livelli. L'acceso dibattito che pur segue le esperienze~ le fusioni dal 1859 al 186 I con il quale si vuole ricercare la fisionomia più appropriata per il nuovo esercito unitario, rimane circoscritto ai problemi ordinativi, con particolare riguardo al numero di compagnie nel battaglione e di battaglioni nel reggimento e ad a ltre questioni tattiche, strategiche e ordinative. Scarsa rimane la attenzione dedicata ai problemi amministrativi e logistici, dei quali poco o nulla si occupa a nche il massimo tempio della cultura militare del tempo, la Rivista Militare, che aveva iniziato le pubblicazioni nel 1856. Unica eccezione è il volume del marchese F. Cibo-Ottone «Della Amministrazione Militarc»2 , che fornisce una sintesi complessiva assai soddisfacente dei Servizi in pace c in guerra nel periodo considerato, sintesi tanto più attendibile in quanto esplicitamente approvata dal Ministero, che autorizza i corpi a farne acquisto. Il titolo del libro è già di per sé indicativo, perché - continuando come sempre a chiamare amministrazione ciò che noi oggi intendiamo per logistica - dim ostra che poco muta l'intelaiatura fondamentale dei Servizi anche dopo il 1861, indicata sempre (con qualche aggiornamento non di fondo, che comunque non rigu a rda i Servizi) da l vecchio regolamento di servizio per le truppe in campagna del 1833 e per la vita giornaliera del corpo - da l regolamento di disciplina per la fanteria del 1859 (per la cavalleria, il treno e i carabinieri compare nel 1864 un nuovo regolamento che ricalca quello del 1859 per la fanteria) 3 • Anche nelle scuole militari non si parla di logistica o amministrazione in senso Iato o quali vere e proprie di scipline, ma ci si limita a insegnare il regolamento di servizio per le truppe in campagna e la con1 F. STEFANT, La storia della do/Irina e degli ordinamenti dell'Esercito Italiano, Voi. I, Roma , SME - Uf. Storico, 1984, p. 165. 2 Torino, Casso ne, 1863 (2° Edizione, Voi. I, li e lll). 3 Del regolamento di servizio per le truppe in campagna del 1833 ricordiamo le due edizioni del periodo: il Servizio per le truppe in campagna, compilato sul regolamento il 19 gennaio 1833 e sui regolamenti e istruz ioni successive, Torino , Cassone, 1862, e Torino Firenze, 1866. Da notare il prevalente influsso fran cese che si prolunga a nche dopo il 1870 (C fr. C. GREGOR 10, L 'amministrazione e gli amministratori militari nella storia, «Rivista di Commissariato» n. 1/ 1941).


!:_ Servizi di sani1à, ve/erinario, co111111issariu10 (1861 -1865)

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tabilità militare4 • U n 'ampia trattazione ricevono invece i «Servizi Amministrativi» e il «Servizio di Artiglieria e del Genio» nelle Relazioni dei Ministri della guerra a Sua Maestà sull'Amministrazione della guerra nel 1864 e 1865, estremamente ricche di dati statistici5 •

Riforme de/l'amministrazione centrale Una legge che ha ampi e duraturi riflessi anche in campo amministrativo militare è quella del 14 agosto 1862, relativa a lla «Istituzione, attribuzioni ecc . della Corte dei Conti del Regno d'Italia 6 ». La legge va notato - non contiene particolari disposizioni per la parte concernente il Ministero della guerra, e assegna alla Corte i seguenti compiti (Art. 10): r a il riscontro delle spese dello Stato; veglia alla riscossione delle pubbliche entrate; veglia pt=n:lif la geM ionc degli agenti dello Stato in d cnuro o in materia sia assicurata con cau zione e col si ndacato di speciali revisori ; accerta e confront a i conti dei Ministeri col conto generale dcli' Amministraziom: delle finan ze prima che siano rappresentati alle Camere; Giudica dei conti che debbano rendere Ittiti coloro che hanno ma neggio di denaro o di a ltri valori dello Stato e di altre pubblidu: ammi ni strazioni designate dalle leggi.

Tutti i decreti reali, «qualunque sia il Ministero da cui emanano», sono presentati per il visto e la registrazione alla Corte, che ha il dirillo di chiedere ai Ministri e agli agenti tulle le informazioni finanziarie e di a ltro genere necessarie all'esercizio delle sue funzioni, e dà avviso ai Ministri di tutte le infrazio ni a lle leggi e rego lamenti dell'Amministrazione dello Stato che le occorra rilevare. Da i compiti del nuovo organo , quindi , si dovrebbe dedurre che il tradizionale spazio di autonom ia amministrativa assegnato al Ministero della guerra è ridotto o annullato. Ma non v'è traccia di conflilli o di problemi non chiariti, e le vicende del Ministero della guerra risultano legate alla duplice necessità di diminuire le spese e al tempo stesso di razionali zzare e adeguare a lle esigenze del tempo una struttura che aveva subito continui ampliamenti. Ne deriva una certa spinta - sen4

Cfr. G.M. 1862, Suppi. n. 19. C fr. D ella Amministraz ione della guerra nel 1864 - Relaz ione a Sua Maestà del Conte Agostino Petitti di Roreto Min istro de/fu guerra, Torino, Fodratti , 1865, e D ella Amministrazione della guerra nel 1865 - Relazione rassegnala a Sua Maestà, Torino, fodratti, 1867. 6 G .M. 1862 , Suppi. n. 19. 5


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z'altro benefica e dalle molteplici ricadute - al rinnovamento e a un sano decentramento, del quale, per la verità , il sistema militare piemontese ha gran bisogno. I provvedimenti di modifica degli organi centrali adottati dopo che con il decreto del 9 maggio 1860 è approvata la prima struttura stabile del Ministero della guerra (Cfr. volum e I - capitolo XVI) sono molteplici. Con R.D . 7 luglio 1861 è soppressa la direzione generale degli affari di guerra in Napoli7, e a causa ·dell'onerosità degli affari del reclutaipento il R.D. 18 agosto 1861 8 istituisce la direzione generale delle Leve, bassa forza e matricola, che assorbe le funzioni della divisione matricolare del segretariato generale e di quell a di reclutamento della direzione di fanteria e cavalleria . Di maggior rilievo la riforma del 1862 (R.D. del 20 febbraio )9 , con la quale il Ministero, compos to di soli 468 impiegati, si articola in un segretariato generale e 5 direzioni generali, con l'aggiunta alle 4 precedenti di una direzione generale di contabilità, mentre la direzione generale dell'amministrazione militare cede le mansioni contabili alla nuova direzione generale di contab ilità e a ssume la denominazione di direzione generale dei serviz i amministrativi, alla quale fanno capo tutti i Servizi, meno naturalmente i Servizi di artiglieria e genio (gestiti dalle due Armi), la matricola e la con tabilità . Nella relazione che accompagna il decreto il provvedimento è motivato con l'aumento della mole di lavoro conseguente al repentino ingrandimento del Regno, il che impone una maggiore suddivisione delle varie branche degli organi centrali . Ma a distanza di due a nni si a ssiste a un totale mutamento di rotta , e sotto la spinta della necessità di realizzare economie , anziché aumentare organi e personale al centro si cerca di decentra re le funzioni amministrative e logistiche, e di razionalizza re i meccanismi a mministrativi. Il la borioso processo che ne consegue si sviluppa particolarmente dal 1862 al 1864, ed è così descritto dallo stesso Ministro Petitti: Amministrazione Centrale - L 'amministrazio ne centra le della guerra constava a ncora al principio del 1864 di un personale che in tempi normali sarebbe stato esuberante, soprattullo se si ha riguardo al g ran numero di scrivani straordinari e di comandati che aveva o ltre al personale effettivo [... ] ma alla riduzione del personale effettivo no n si

7

G.M. 1861, pp. 505-506. Sulla riforma dell 'Amministrazione centrale e dei Servizi in genere nel periodo C fr. anche C. GREGORIO, l 'amministrazione militare dell'esercito italiano: il periodo 1861-1870, « Rivista d i Commissariato» n. 6/ 1941 . 8 Ivi, pp. 61 3-610. Q G .M . 1863, pp. 91 - 100.


!:_§ervizi di sanirà, veterinario, commissariato (1861-/865) _ _ _ _ _ __ __

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poteva procedere in misura a lqu anto larga, salvo colla riduzione anche dei lavori ordinari, ossia con un conveniente scentramcnto degli affari. E questo infatti era consigliato non tanto dall' interesse immediato dell'Erario, dacché dovendo pur eseguirsi i lavori non se ne può gran fatto diminuire la spesa, salvo quando per qualche feli ce ed ingegnosa combinazione i lavori stessi siano ridotti a forma più spedita ed egualm ente sicura, quanto dall'interesse di una ben intesa amministrazione. E ciò per due principali ragioni che forse si riducono ad una sola, cioè che il soverchio c umulo delle attribuzioni ne rende l'esercizio difficile ed incerto, e facili invece omissioni ed i disordini, e che le operazioni specialmente amministrative dovendo andar soggette ad assidua vigilanza, mal può questa esercitarsi colla necessaria diligenza quando esse seguono nel seno stesso del Dicastero che deve esercitarla. Tale è il desccntramento che in fatto di amministrazione militare è possibile e conveniente, non potendo in questo argomento trattarsi di menomare al Governo alcunché della sua autorità , né di trasferirla ad autorità d'altra natura. Ed anzi se il descentram ento o nde si discorre può applicarsi in ben modesta misu ra agli affari inerenti al servizio militare od alla disciplina, esso non può ricevere una larga applicazione che negli ordini amministrativi [...]. Per verità coll 'affidare alle Intendenze militari una prima verificazione della contabilità dei Corpi e colla creazione degli uffici di contabilità presso il Corpo di Stato Maggiore, si era esonerato già il Minis tero di un notevole lavoro, ondeché si potè soprassedere all'attuazione di una delle Divisioni Competenze portata dal Regio D ecreto 20 febbraio 1862; continuando per questa via fu deferita fin dal principio del 1864 agli Uffici d'Intendenza militare la stipulazione dei contratti che per la massima parte seguiva in seno al Ministero e quindi fu ancora possibile sopprimere la Divisione Contratti. La creazione dei Consigli di Amministrazione presso i Magazzini dell' Amministrazione militare e l'ordinamento di un nuovo sistema d'amministrazione presso i medesi mi consentendo di esonerare il Ministero di molle particolari attribuzioni, permise a ltresì di soprassedere all'attuazione della Divisione Contabilità in materia, portata essa pura dal mentovato Decreto 20 febbraio 1862; fina lmente l'Istruzione 18 dicembre 1864 che a ffida ai Comandanti di Circondario, sotto la direzione di un Consiglio d' Amministrazione, i pagamenti di molli stipendi e qualche altra più minuta disposizione, permise egualmente di sopprimere la Divisione Paghe. La Divisione Archivi fu ridotta a semplice Ufficio. Ridotte così cinque Divisioni , fu anche facile sopprimere la Direzione generale di Contabilità trasferendo al Segretario Generale l' unica Divisione che ne era rimasla, quella cioè della Conlabilità centrale. Finalmente colla riforma dell' Amministrazione del mat eriale d 'Artiglieria e del Genio che verrà d'ora innanzi affidata a Con sigli amministrativi, sembra che qualche ulteriore riduzione sarà ancora possibile riegli Uffici dell'Amministrazione centrale 10 •

Nella nuova struttura assunta sulla base del R.D. 18 dicembre 1864 11 la pianta organica del Ministero è ridotta a 409 unità (di cui l segretario generale, 4 direttori generali, 21 direttori capidivisione), ma rimane l'articolazione su un segretariato generale e 4 direzione generali (di fanteria e cavalleria; delle Armi speciali; dei Servizi amministrativi, leva, bassa forza e matricola). Va ricordato che, non esistendo 10

11

Dell'amminis trazione della guerra nel 1864 (Cit.) , pp. 2-3. G.M. 1864, pp. 980-991.


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ancora uno Stato Maggiore centrale, il Ministero riunisce in sé sia le attribuzioni giuridico-amministrative e relative al personale che quelle operative e logistiche di campagna. Tale assetto è completato nel 1865 con la soppressione dell' ufficio di delegazione in Napoli e con il trasferimento del Ministero da Torino a Firenze, che avviene in due riprese, nel giugno e dicembre 1865 (Torino inizia così a perdere anche e soprattutto dal punto di vista logistico la centralità tipica degli anni fino al 1861 , e subentrano altri «poli») . In tutte queste vicende, come osserva il Meriggi 12 , continua a mancare, al centro , una distinzione e separazione tra «amministrazione» un senso lato e comando e controllo operativo delle truppe (ivi compresi i Servizi di campagna). La mancata individuazione di un ben definito limite alle specificità del Ministero della guerra e di un chiaro rapporto tra Comando militare e amministrazione civile fa così sentire i suoi effetti prima di tutto in campo logistico, e di essa risente il rapporto previsto in caso di guerra tra Intendente e Capo ùi Stato Maggiore, e tra Capo di Stato Maggiore e Ministero.

Riflessi logistici delle riforme ordinative de/l'esercito Data l' impostazione degli organi centrali prima descritta, il servizio di Stato Maggiore, e in particolare le attribuzioni dei Capi di Stato Maggiore, non subiscono varianti di rilievo. Lo dimostra l'Istruzione sul servizio interno degli uffici di Stato Maggiore dei Dipartimenti e delle Divisioni e Sotto-Divisioni Militari in data 27 dicembre 1864 13, nella quale la figura del Capo di Stato Maggiore non si discosta da mansioni meramente burocratiche. Dalla suddivisione del carteggio e degli argomenti si ha modo di constatare la permanente assenza di un concetto moderno e unitario di logistica, anche se la predetta Istruzione fornisce un'efficace e dettagliata panoramica dell'impostazione e funzionamento del lavoro di Stato Maggiore, dei compiti dei vari livelli a cominciare dal Capo di Stato Maggiore, e della suddivisione del carteggio, anch'essa regolamentata e definita in maniera uniforme e molto precisa. Per quanto di interesse logistico, nella ripartizione indicata 12

M. MERIGGI , Op. cit., pp. 1365-1 370. G.M.1864, Suppi. n. 12. Cfr. anche, in merito , C. MAZZACCARA, L'evoluzione del Corpo di Stato Maggiore nei Regni di Sardegna e d'Italia (1976-1881), «Memorie sluridu: militari» 1981 , Roma, SME - Uf. Storico, 1982, pp. 349-385. 13


I . Servizi di sanità, veterinario, commissa..:.c nc::. ·a1:..::.o__,(-=/8 =--=6;..:./....:-I--=8..:..: 65:.<.)_ _ _ _ _

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i movimento di truppe e gli alloggiamenti fanno parte della 1a sezioneGabinetto (segno evidente dell'antica priorità attribuita a queste funzioni, dalle quali ha preso il nome probabilmente la stessa logistica); i Servizi di artiglieria, del genio e di Stato Maggiore (carte topografiche, armi, munizioni, fabbricati, piazze d'armi, telegrafi militari, servitù militari e danni) appartengono alla 3a sezione (servizio tecnico Armi speciali); della sezione 5a (Servizi amministrativi) fanno infine parte i Servizi amministrativi veri e propri, così come allora intesi (denaro e contabilità; viveri e foraggi; vestiario, equipaggiamento, arredi, materiali da cucina, materiali da campo, ambulanze), il Servizio sanitario, il Servizio veterinario , il Servizio trasporti. Per il resto, anche nella evoluzione del Corpo di Stato Maggiore si manifesta la tendenza alle economie e alle contrazioni organiche tipica della politica militare del tempo, tendenza temperata dalla necessità di provvedere a i gravosi impegni che comporta la formazione della carta delle province meridionali, disposta nel 1862. D'altro canto, il Corpo non aveva mai raggiunto i 210 ufficiali di cui al R .D . 24 gennaio 1841 1 4, e pertanto nel 1864, per supplire alle notevoli carenze organiche, si chiamano a prestare servizio di Stato Maggiore a titolo provvisorio anche ufficiali d'Arma, da rimandare ai lo ro corpi non appena cessa l'esigenza. Successivamente benché con R.D. 18 dicembre 64 15 sia stato sostanzialmente mantenuto l'organ ico del 1861, con variazioni solo nella proporzione dei gradi, con R .D. del 30 dicembre 1865 16 il personale è lievemente ridotto, ma in compenso si prevede di impiegare un notevole numero di ufficiali d 'Arma «applicati» per man sioni d'ordine di livello inferiore (1 ufficiale superiore e ben 56 ufficiali inferiori). In sostanza, solo i carichi di lavoro (tipici del tempo di pace) relativi a lla cartografia - la cui n atura verrà da noi esaminata a parte impediscono una più sostanziosa riduzione del Corpo, e anche per questa via si può constatare che - come sempre, e fin dalle origini - tali carichi continuano ad essere considerati preminenti rispetto a quelli di carattere operativo o attinente ad altri Servizi. Per quanto riguarda gli a ltri Comandi ed i reparti, con R.D . 9 giugno 1861 17 , cessate le esigenze operative proprie di una guerra ai confini, i corpi d 'armata dell'esercito attivo sono sciolti, e il territorio d ello Stato è suddiviso in sei Grandi Dipartimenti militari (Torino, 14

G.M.1861 , Suppi. n ° 4 (Cfr. anche Voi. l, capitolo XITT). G.M .1864, pp. 813-8 14. 16 G.M. 1865, pp. 1035-1036. 17 G. M .1861 , pp. 387-392 c 444-441!. 15


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Milano, Parma, Bologna, F irenze, Napoli) ciascuno comprendente un delerminalo numero di divisioni e soltodivisioni militari territoriali , a loro volta suddivise in circondari (un setlimo Gran Dipartimento vi ene creato p er la Sicilia, con R . D. 27 settembre 1862) 18 • Tra i Grandi Diparlimenti sono suddivise le 17 divisioni attive, i cui comandanli con una soluzione frequentemente adoltata a nche nel XX secolo esercitano anche il comando delle divisioni o sotto-divisioni milita ri territori ali. In Lai modo l'esercito attivo si «terri torializza». li generale comandante di ciascun Gran Dipartimenlo mil itare (come avviene anche oggi) per la prima volla riunisce in sé sia attribuzioni operative che territoriali e logistiche, e si avvale a tal fi ne di due Stati Maggiori con due Capi di Stato Maggio re l'uno per le truppe mobilizzate, l'a ltro che si denominerà Stato Maggiore territoriale del G ran Comando . Quest'ultimo d isimpegnerà gli affari LerriLOriali allribuiti a l Gran Comando, e quelli in pari tempo della Divisione militare territoria le clove trovasi la sede del G ran Comando.

Si attenua, quando non addirittura scompare, ogn i distinzione o differenle dipendenza - in tempo di pace - tra truppe e Servizi, e t ra o rga nizzazione territoriale e operativa. li comandante del Dipartimento ha sotto di sé gli ufficiali e impiegati di qualunque grado, le truppe, le piazze, le fo rtezze, gli ospedali , le scuole ed i collegi militari che si trovano nella sua circoscrizione. Nel campo più propriamente logistico, egli ha facollà di riformare e vendere i cavalli inabili al servizio , cd ha l' «alla sorveglianza» sulla buona manu tenzione e conservazione degli immobili militari e sul buon andamento degli ospedali . È inoltre tenuto a percorrere di tanto in tanto il suo territorio per ispezionare ogni cosa, trasmettendo ogni semestre al Ministero una relazione co n le proposte di miglioramento ritenu le più opportune. Bivalente, non sempre chiara e tale d a poter dare adito a conflilti di competenza la posizione dei comandanti di divisione territoriale, che hanno alle loro dipendenze tutte le truppe nella zona di giurisdizione (anche se appartengono a una divisione alti va diversa da quella d a loro comandata) e per quanto riguarda l' istruzione e la disciplina delle truppe stessa fanno capo al comandante di Dipartimento, corrispondendo co n il Ministero solo nei casi urgenti . Ma per quanto riguarda le altre branche del servizio (quindi, le attribuzioni logistico-amministrat ive) essi si attengono alle norme sul servizio nelle divisioni territoriali e nel18

G.M.1862, pp. 746-747.


I. Serviz i di sanità, veterinario, commissariato (1861 -1865)

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le piazze e al regolamento di disciplina, e quindi corrispondono direttamente con il Ministero. Norme speciali di dipendenza, come sempre, anche per i comandanti di artiglieria e i direttori del genio, i quali corrispondono direttamente con il comandante di Dipartimento per questioni di servizio, «senza escludere con ciò la personale dipendenza dai generali di divisione e sotto-Divisione relativamente al grado di cui sono rives liti» . Anche l'Intendenza subisce notevoli rimaneggiamenti. Dopo l'istituzione nell'aprile 1861 di uffici di lnlendenza militare a Palermo e nei capoluoghi di divisione militare dell'llalia Meridionale, nello stesso mese sono sciolti l'Intendenza dell'esercito e il commissariato di guerra istituiti nelle Due Sicilie'", e infine con Nota n . 181 dell'll ottobre 186520 , è soppressa l'Intendenza generale dell'Esercito costituila in occasione della guerra del 1859 e fino a quel momento incaricata solo della liquidazione della contabilità inerente alla guerra stessa (che evidentemente andava molto a rilento). L ' Intendenza (come corpo) però rimane e continua - come sempre in tempo di pace - a fare capo direttamente al Ministero. Nel 1861 e 1865 il suo funzionamento viene meglio definito, e con R.D. 4 agosto 1861, integrato dalle circolari del 14 settembre 1861 e 25 aprile 18652 1 , la sua organizzazione viene modellata su quella dei Gran Dipartimenti. In ogni capoluogo di Dipartimento, divisione e sottodivisione militare vi è un ufficio d ' Intendenza ; nelle città capoluogo di circondario o in altre località ove sia necessario, vi è un ufficio di Sotto-Intendenza. Solo gli uffici d'Intendenza di Dipartimento sono retti da Intendenti militari; gli altri da commissari o sotto-commissari di guerra, appartenenti alle divisioni attive e nominati dal Ministero. Nei Comandi o fortezze dove l'importanza de l servizio richiede l'istituzione di un apposito ufficio d'Intendenza, le relative incombenze sono svolte dallo stesso Comando Militare. Nella definizione deJle dipendenze si tende - sia pur con numerose distinzioni e eccezioni - a conferire la massima autonomia decisionale possibile agli uffici d'Intendenza di Gran Dipartimento, limitando al minimo il ricorso diretto al Ministero da parte di organi d'Intendenza di liveJlo inferiore (divisioni e sotto-divisioni territoriali). Gli uffici d'Intendenza militare dei Dipartimenti sono «centri di ogni ramo d'Amministrazione militare nella periferia del rispettivo dipartimen19

G.M.1 861 , p. 235 e 531.

20

G.M.1985, p . 845.

21

G.M.1861 , pp. 571-573 e 653-656; G.M. 1865, parte I, pp. 343-347.


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to», e come tali inviano gli ordini e le norme direttive necessarie alle divisioni e sotto-divisioni, le quali a loro volta le diramano agli altri uffici di sotto-Intendenza. Essi soli mantengono normalmente il carteggio diretto con il Ministero, e quando si tratta di attuare qualche disposizione o vi sono discrepanze sono autorizzati a decidere e impartire istruzioni esecutive ai funzionari, informando il Ministero solo se si tratta di cose di rilievo. I capi degli uffici d'Intendenza dèi Dipartimenti militari sono inoltre tenuti ad effettuare semestralmente ispezioni improvvise agli uffici dipendenti, che hanno per oggetto la competenza e lo zelo dei funzionari, la tenuta del carteggio, la puntualità delle periodiche e l'andamento dei vari rami del servizio, con particolare riguardo al casermaggio e alle sussistenze militari. Nel 1864 si decide di sollevare gli Intendenti di Dipartimento de11'incombenza di dirigere direttamente i magazzini dell'Amministrazione militare, ma essi conservano l'obbligo della sorveglianza e del controllo sia sulle operazioni che su i movimenti dei predetti magazzini, e hanno inoltre facoltà di far convocare i consigli amministrativi delle direzioni dei magazzini stessi, e di procedere ad ispezioni ordinarie e straordinarie di cassa e contabilità. In tal modo viene attuato un decentramento che si ripromette di rendere più snello e pronto il funzionamento generale del Servizio, ma gli Intendenti di Dipartimento conservano molteplici responsabilità di controllo e gestione: oltre a11'attività ispettiva possono stipulare contratti e hanno anche facoltà di autorizzare, sia pure solo «nei casi di comprovata urgenza», le provviste dei magazzini fino all'importo di 4.000, e le spese straordinarie necessarie per il servizio delle direzioni , fino all'importo di .i:. 2.000. L'Intendenza deve anche controllare la regolarità dei ruoli annuali, le variazioni del personale delle direzioni dipendenti e i relativi stati delle paghe. A parte Stato Maggiore e Intendenza, sono gli organi di minore livello, ed in particolare quelli dei Servizi, a subire le modifiche più rilevanti, tutte ispirate dall'ottica del risparmio di personale, più che a nuovi criteri funzionali per migliorare l'efficienza complessiva dello strumento: si cerca solo di salvaguardare la disponibilità di Quadri delle truppe combattenti (delle quali i Quadri dei Servizi non vengono, al momento, considerati parte)22 • Le contrazioni maggiori avvengono proprio nel 1864 e nel 1865, e riguardano in primo luogo la riduzione e la graduale soppressione - solo per il tempo di pace - dei d epositi , iniziando da quelli che già si trovano riuniti al proprio corpo, e la22

Relazione per l'approvazione del R.D. 18 dicembre 1864 (G.M. 1864, p. 806).


I. Servizi di sanità, veterinario, commissariato (1861 -1865)

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sciando per ultimi - per ovvie ragioni di carattere operativo - quelli dei reggimenti impegnati in ordine pubblico in Sicilia, e nella repressione del brigantaggio nell'Italia Meridionale. Sono inoltre mantenuti i depositi per talune Armi speciali (cavalleria, bersaglieri), delle quali si intende salvaguardare la prontezza operativa. Il provvedimento organico più importante, nel quale compiutamente si traduce l'ottica anzidetta, è rappresentata dalla serie di decreti del 18 dicembre 186423 • Le modifiche riguardano sia gli organici di guerra che quelli di pace, e oltre alle varie A rmi , concernono anche il treno d 'armata , il corpo di amministrazione e la logistica dell'artiglieria e del genio. Gli organici di guerra rimangono in vigore anche per l'ormai prossima campagna del 1866, e da l loro raffronto con quelli del 1839 (volume l , capitolo 1) emerge che nel corpo - tipo (reggimento di fanteria) le differenze tra organi di comando, direttivi ed esecutivi dei Servizi del 1839 e del 1864 non è poi tanta. Il colon nello - quando separato dal deposito - ha sempre con sé quali organi direllivi l'aiutante maggiore in 1 a , l'ufficiale di amministrazione, il cappella no. I medici militari sono 5 di cui uno presso il deposito, e l' unica variante è che sono aumentati di uno e fanno tutti parte - evidentemente per consentirne l' impiego decentrato a seconda delle esigenze - dello Stato Maggiore del corpo . I rimanenti organi direttivi fondamentali (direttore dei conti, ufficiali di massa) operano come sempre presso il deposito, comandato dal maggiore relatore. È scomparso l'incarico di quartier mastro, e presso il deposito si trova no in più l' ufficiale di matricola (successivamente abolito) con ben 5 ufficiali di amministrazione, che non esistevano nel 1939: altra dimostrazione eloquente, questa, che nel 1864 le esigenze contabili per il livello di corpo anche con il nuovo regolamento del 1863 sono tutt'altro che alleggerite. G li organi esecutivi del Comando di reggimento (in operazioni al seguito del colonnello) risulta no però notevolmente aumentati. l furieri maggiori passano da 1 a 4 e oltre al capo armaiolo vi sono in organico un sergente d'amministrazione, un sottufficiale porta-lettere, un sergente conducente con 24 conducenti, 8 soldati falegnami, 2 vivandieri . Anche il personale al livello esecutivo presso il deposito risulta aumentato: I furiere maggiore, 6 furieri di amministrazione, 6 sergenti di amministrazione, un sottufficiale di magazzino, 6 caporali furieri d ' amministrazione, oltre naturalmente il capo-sarto e il capocalzolaio . 23

G.M. 1864, pp. 807-895.


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Il battaglione conserva la sua minima rilevanza logistica, e l'unico organo direttivo fisso è l' aiutante maggiore in 2a. Non ha in propri o , come nel 1839, organi esecutivi: le compagnie conservano però il sottufficiale e il caporale furiere. Evidenteme nte si prevede che il battaglione in operazioni, specie se distaccato, venga di volta in volta rinforzato - al bisogno - con i1 personale al livello direttivo cd esecutivo disponibile in più anche pe r queste necessità al livello di corpo, ch e in tal modo diventa un volano, probab~lmente nell'intento di alleggerire al massimo i battaglioni. Nel complesso, anche se si profila un a maggiore speciali zzazione dei vari organi esecutivi, il livello di corpo - e an cor di più quello di battaglione - come già n el 1839 non hanno assegnazione di personale per costituire in operazioni posti di distribuzione munizio ni , materiali e viveri, e in campagna la loro dipendenza dal deposito - il cui personale esecutivo è rafforzato - non risulta certo attenuata, almeno a quanto risulta dalla ripartizione di organi direttivi ed esecutivi. Alla serie di dec reti del dicembre 1864 , che rimane fondamentale, segue l'altra serie di R .D. del 30 dicembre 1865 24 , ancor più vicina alla guerra del 1866.Ciò ne a mplifica i negativi riflessi , visto che l'ottica prevalente è quella di ricercare ulteriori economie e quindi ulteriori riduzioni nell'organico di pace d ei corpi, che concernono principalmente: - la soppressione dei d epositi anche per cavalleria e bersaglieri, in quanto la prontezza operativa di tali corpi è ritenuta «cosa utilissima certamente, ma anche nei tempi ordinati, ma non indispensabile»; - la riduzione del pe rsonale addetto a lla a mministrazione e contabilità negli Stati Maggiori dei corpi; - la ridu zione d i personale nel treno, nei Comandi territoriali di artiglieria, negli ufficiali d'Arma combattente addetti ai Comandi territoriali, negli Stati Maggiori, nell ' l ntendenza e nei Servizi in genere, ivi compreso il Servizio spirituale . Gli aspetti particolari d elle modifiche introdotte con i due d ecreti precitati saranno presi in esame, quando necessario, trattando di ciascun Servizio. P e r quanto rigua rda il corpo di amministrazione - che, ricordiamo, m a ntiene fin dalla n ascita la fisionomia di un raggruppamento misto Servizi, con compagnie di in fermieri t di operai dei panifici militari - con il decreto del dicembre 1864 il suo organico sul piede di pace passa da 18 compagnie e 3944 uomin i a 7 compagnie miste a composizione variabile (una per ciascun Dipartimento militare), per un Lo-

i..

G.M. 1865, pp. 1029- 1083.


I. Serviz i di sanità, veterinario. commissariato (1861-1865)

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tale (ufficiali compresi) di 3173 uomini. Il reclutamento del personale viene però migliorato, in quanto essendo esso fomi lo d a 1u11i gli individui degli allri Corpi d ichiarali inabili a proseguire nel serv izio allivo senza che per ciò abbiano dirilto a congedo , ne viene che il corpo così reclutato si trova ad essere composto di un personale scadente e incapace di prestare una copertura utile ed efficace.

ln tal modo si spera di ottenere un pari rendimento con un numero di uomini sensibilmcnLe minore.

Servizio cartografico La sensibile evoluzione del Servizio cartografico dal 1861 in poi dipende anch'essa principalmente dalle nuove dimensioni e responsabiliLà LerriLoriali assunte da ll 'esercito, che anche sotto qu esto aspetto richiedono obiettivi e struttura unitari. Con R .D. 4 agosto 186125 si provvede al riordinamento dell' ufficio topografico di Na poli, ch e nel disciolto esercito del Regno delle Due Sicilie attendeva sotto la direzione del genio alla formazione e pubblicazione delle carte, «e lo arricchì in passato di opere assai pregevoli». Il suo personale ha incarichi che - esclusi disegnatori e incisori - non trovano corrispondenza nell'organizzazione piemontese e unitaria. La strada scelta non è però quella di distruggere la vecchia organizzazione e farvi subentrare in toto quella unitaria , bensì, allo scopo di mettere in grado l'ufficio di Napoli di continuare senza soluzioni continuità il lavoro , si inserisce quando possibile il suo personale nell'organizzazione piemontese, e qua ndo ciò non è possib ile si prevedono ruoli speciali , per inquadrare a nche l'ingegnere geografo professore di geodesia e gli altri ingegneri. L'ufficio topografico di Napoli , pertanto, viene conservato e fa parte dell'ufficio superiore deUo Stato Maggiore. Esso forma una sezione separata dall'ufficio di Torino, sotto la dipendenza immediata del generale capo dell'u fficio. 11 professore di geodesia e gli ingegneri addetti all'ufficio di Napoli, non potendo essere transitati nel Corpo di Stato Maggiore, formano una categoria superiore e distinta rispetto a l restante personale civile; i disegnatori e incisori deJl'ex-Regno delle Due Sicilie ricevono a loro volta , con il nuovo inquadramento, un cospicuo aumento di sLipendio . 25

G .M. I 861, pp. 565-570.


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Naturalmente l'ufficio superiore del corpo di Stato Maggiore oltre al personale e alle strutture dell'ex-Regno di Napoli eredita nel 1861 anche la situazione della cartografi a sia del Piemonte sia degli Stati pre-unitari, che così viene riassunta nel 1939 dal generale Orazio Toraldo di Francia, direttore dell'Istituto Geografico Militare: In Pi emonte , sulla base di triangolazioni precedentemente eseguite da Padre Beccaria, furono iniziati verso il 1830 i rilevamenti per la cost ruzione della «Carta del Piemonte» alla scala: 1:50.000 e pubblicata nel 185 1 in 91 fogli. Fin dal 1841, in base agli stessi ri lievi, era stata pubblicata anche una carta al 250.000 detta «Carta degli Stati di S.M. Sarda in Terraferma» e nel 1845, ad opera del Generale Alberto Ferrero della Marmora, fu pubblicata una «Carta della Sardegna» a l 250.000. In Milano esisteva fin da l 1801 un D eposito della g uerra, incaricato anche del Servizio Cartografico e che fu trasformato, per opera dell'Austria, in «Istituto Geografico Mi litare dello S. M. Generale». Nel 1813 tale ente provvide all'apprestamento cd alla pubblicazione di 42 fog li ùella «Carta Generale del Lombardo Veneto» alla scala di I :86.400. Questo stesso tipo di carta fu poi esteso a i ducati ùi Pa rma, Piacenza, Guastalla, Modena e, success ivamente, anche agli Stati della Chiesa. In seguito, il governo austriaco decise il trasferimento a Vienna elci Sll(lcletto Istitu to, e nel 1839 4uasi tutto il personale italiano a cominciare dal Direttore, Generale Campana, topografi e incisori, si trasportò nella capitale austriaca. Per il Granducato di Toscana, a cura dello stesso Deposit o della guerra di Milano , fu compilata una carta a l 200.000 nel 1806 che, sebbene molto artistica, era poco precisa. Qualche an no dopo, per merito del Barone Dc Zac e di padre Tnghirami, fu possibile costruire una nuova «Carta del Granducato di Toscana» alla stessa scala della preceùcntc, appoggiata però aù un reticolato di triangolazioni eseguite dai due citati autori. Il rilevamento ordinato del 1849 dal Governo Granducale all 'Ufficio Topografi co Mili tare, istituito nello stesso anno ed a scala di I :28.800, rimase incompiuto nel 1859 a causa degli avvenimenti politici e militari verificatisi. Nel Regno di Sici lia , fino a l 1851 non si compilò che una sola carta dell'isola alla scala ùi 1:425.000 divisa in 4 fo gli , ricavata da rilievi eseguiti al 75.000, carta pregevole come lavoro artistico, ma priva di un buon fo ndamento geometrico. Nel 178 1 fu istituito l'Offi cio Topografico Napolitano, diretto da Rizzi Zanno ni che compilò «la Carta del Reame di Napoli» in 31 fogli alla scala di 1: 111 .000 terminata nel 1808, anch'essa senza alcun riferimento geometrico. In Sicilia e province meridionali erano stati eseguiti ri lievi per circa 12.000 Kmq. sui 93.000 dell'ex reame. E fu appunto da tale zona che cominciò il lavoro. Nel 1860 fu ùeciso cd iniziato subilo il rilievo al 20.000 per la costruzione di una carta a ll'80.000, ma il lavoro fu troncato sul nascere a causa della proclamazione del Regno d'Italia, e solo 5 fogli furono pubblicati 26 .

Il lavoro d a compiere nel 1861'è ancora molto, ma la lacuna maggiore - da colmare al più presto - esiste per le province meridionali. Con la legge 10 agosto 1862 è pertanto stanziata la som ma di 2.000.000 per la formazione della carta 1 :50.000 di quelle province, e si stabilisce 26

O. T ORALDO D TFRANCIA, Cartografia Militare terrestre, in Un secolo di progresso ... (Cit.), pp. 129-130.


I. Servizi di sanità, veterinario, commissariato (l861- 1865)

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che il lavoro deve essere compiuto in otto anni, cioè entro il 1870. Ma la disponibilità di ufficiali di Stato Maggiore per portare a compimento nei termini di tempo indicati la nuova carta è insufficiente, e pertanto con la successiva legge 29 aprile 186427 il Ministero dei Lavori Pubblici mette a disposizione 30 allievi ingegneri, che entrano temporaneamente a far parte del Corpo di Stato Maggiore, rimanendo però in pianta organica, con tutti i diritti, al Ministero di provenienza. Il nuovo personale - così come prescrive la legge - non può essere subito impiegato, ma deve essere preventivamente istituito per un periodo di due o tre mesi nelle mansioni pratiche sul terreno, a cura degli ufficiali incaricati dalle levate topografiche. Anche questa esigenza di istruzione preventiva, quindi, porta a considerare la legge dell'agosto 1864 come palliativo che smentisce gli orientamenti limitativi sull'impiego di ingegneri civili emersi nel 1861 a proposito dell'ufficio topografico di Napoli. La reale esigenza che ch iaramente emerge dal 1862 in poi è quella di disporre di un apposito Ente con personale militare e civile specializzato, staccato dallo Stato Maggiore. Troppo complessi e diversificati sono i carichi del Corpo, e ne è dimostrazione anche la tendenza al1a quale già si è fatto cenno a ricorrere in via temporanea a un cospicuo numero di ufficiali d'Arma per incarichi a carattere prevalentemente esecutivo, ma pur sempre di Stato Maggiore. Nonostante questi limiti istituzionali e organizzativi che si fanno sempre più sentire, il Corpo compie un notevole lavoro che non trascura le frontiere settentrionali con l'Austria, ed è dettagliatamente descritto dalle relazioni ministeriali sull'Amministrazione della guerra nel 1864 e 1865: Il Corpo di Stato maggiore continuò nel 1864 a<l adoperarsi principalmente nell'esecuzione della grande opera affidatagli dalla Legge IO agosto 1862, rispetto alla carta delle Provincie meridionali che dovrà essere compiuto nel 1870 [ ... ]. Intanto premendo e per i servizi pubblici militari e per gli amministrativi di avere buone carte ali . I / 50.000, sia delle Provincie Napoletane e sia delle Sicilie, il Corpo, dopo a verne invano sperimentato la riproduzione in litogra fi a , riuscì invece ad otlenere lodevoli risultati colla fotografia e spera di riuscire per questo mezzo nello intento suo. Intanto ha posto mano alla riproduzione di 27 fogli alla stessa scala rappresentanti gran parte degli Abbru zzi, della Terra di Lavoro e della provincia di Napoli a 15 fogli alla scala di 1/25 mill. Si compivano nello stesso tempo gli scandagli dei dintorni di Brindisi e si proseguivano quelli del Golfo di Taranto. Ri spelto alle Provincie settentrionali, il Corpo proseguiva a formare le carte alla scala di 1/ 50 mill . in continuazione di quella delle antiche Provincie; continuava pure il lavoro dell'incisione in 3000 copie delle carte delle Provincie settentrionali e centra li alla

27

0Un. 115/ 1864.


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scala di 1/ 600 mill. , compiva le carte in litografia alla scala di 1/86400 degli ex Ducat i, dell'ex-Stato Pontificio e della Toscana, e ne cominciava la riproduzione di autografia. Esso compì pure la carta colorata della parte centra le dcli ' Alta Italia, proseguì i rilevamenti del corso del Po, e riprodusse le descrizioni di tutti i corsi d'acqua più imponanti che solcano la Lombardia. li Corpo di Stato Maggiore condusse inoltre a termine la triangolazio ne ed il rilevamento delle piazze di Pavia, Piacenza, Pizighettone e Bologna, la fotografia di tutte e il rilevamento e le piante di parecchi e delle principali piazze del Regno [... ]. Nel 1865, proseguendo la formazione della Carta delle Provincie meridionali, attese principalmente all'isola di Sicili a f... ]. Altri importanti lavori geodetici e topografici furono eseguiti nelle altre Provincie del Regno in coniinuazione di quelli intrapresi negli anni precedenti. Fu proseguita la riproduzione autografica della carta della Lombardia, della Venezia e degli ex-Ducati alla scala di 4/ 86.400 ; la triangolazione lungo il corso del Po, ed i rilevamenti alla scala di 1/ 10.000, principalmente nelle adiacenze di C remona: l'incisione della carta dell'Italia Seuen 1rionale alla scala di 1/ 600.000 dell'Italia superiore e media: alcuni fogli della carta delle antiche P ro vincie alla scala di 1/ 5.000; si eseguirono riproduzioni topografiche dei paini di Cremona, della Spezia, di Taranto e di Brindisi. I .a massima parte di questi lavori erano anche coord inali coi presentimenti di guerra non lontana dall'Italia superiore e media, ed anzi il Ministero preoccupato dell'opportu nità di procurarsi tutti gli elementi necessari ad una guerra che per la avventura dovesse spingersi verso le Provincie dove giace la Capi tale del Regno, prescrisse (D.M. 14 settembre) si dovesse procedere a riconoscerne sollecitamente la carta già formata alla scala di 1/ 86.400 tanto più che vi si erano riconosciute parecchie imperfezioni, ed importava segnarvi le strade costrui te dopo la sua formazione. Furono in fatti riveduti sul terreno 13 fogli, e compilati trenta itinerari militari di strade giacenti in quella regione. Il Corpo continuava appunto ad attendere a lla compilazione ed alla raccolta intrapresa già negli anni precedenti di memo ri e stat istiche, cd itinerari militari relative a quelle regioni anche occupate dall 'Austria ove potevasi presumere sarebbe combattuta la guerra futura, e il medesimo faceva di piani di dettaglio delle principali fortezze e di molti forti a ncora occupati dall'Au stria: Mantova, Rovigo, Pastrengo, Rivoli, Borgoforte, Rovigo, Boara, Venezia e sua laguna, girandosi anche questo fine più tardi delle copiose informazioni raccolte coi mezzi che ho indicato nel precedente §X. P er tal guisa esso fu poi in grado l'anno seguente di so mministrare all'esercito cornhattenl.e, siccome fu riferito nel suo rapporto dal Signor Generale Conte di P ettinengo, circa 8 m. carte in circa 80 m. fogli, oltre a più di mille fogli di piani di dett aglio di fortezze e qualche cen ti naio di memorie manoscritte. Esso proseguì similmente nella compilazione dell' itinerari o militare del Regno cominciato nel 1862, per quale tuttavia mancavano ancora al fine dell' anno le tabelle di 5 provincie ...2 8

Servizio di sanità (Fig. 1)

'

NeJ periodo considerato le maggiori cure sono rivolte alJ'indispensabile ampliamento delJ'organizzazione territoriale (creazione di nuovi 28

Dell'amministrazione della guerra nel 1864 (Cit.), pp. 123-124 e Dell'Amministrazione della guerra nel 1865(Cit.), pp. 15223-153 25 .


/. Servizi d i sanità, veterinario, com missarialo (1_8cc6_! _-1_8_65 ~)_ _ _ _ _ __ __ _

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ospedali militari o ampliamento di quelli esistenti; acquisizione delle relative dotazioni) e alla misure per l'igiene e per front eggiare epidemie - come il colera nel 1865 e l'oftalmia bellica per tutto il periodo dal 1861 al 1865 - che mettono in serio pericolo l'efficienza dei reparti. I casi di oftalmia bellica raggiungono la proporzione di 33 per I000 nel 1964 (con 21000 ricoveri in ospedale), e scendono a 29 per 1000 nel 1865. Riguardo alle cause del morbo, il Ministro di Revel così si esprime nella Relaz ione a Sua Maestà del 1865, riprendendo il parere d el consiglio superiore di sanità: «è convinto che il Consiglio che allorqua ndo le co ndizioni econo mico-fin anziarie del nostro Stato permetteranno di migliorare l' igiene delle caserme, questa piaga del nostro Esercito, l'oftalmia bellica , disparirù da l medesimo nella stessa guisa che ha giù lasciat i gli Eserciti della F rancia, del Belgio, della Prussia e dell'Inghilt erra ». Fin q ui il Presidente del Consiglio Superiore, il quale, a proposito dell 'oftalmia bellica, soggiunge an cora in altro luogo del suo rapporto che durante il periodo degli accampa menti i casi di recidiva, e di recrudescenza fu rono minimi, nulli quelli di vero nuovo svolgimento .. .'9

Elevata la mortalità (3623 deceduti in o spedale del 1865) e molto diffuse a nche le malattie veneree, per le qua li , ad esempio , nel 1865 si hanno 2861 7 ricoveri in ospedale su una forza media di 252000 uomini . Una certa diffusione ha ancora nel 1865 il vaiuolo (564 casi di ricovero, alm eno in buo na parte presumibilmente dovuti a inosservanza delle norme , perché da tempo era stata disposta e raccomandata più volte la vaccinazione e ri vaccin azione di tutto il personale)3°. Ma la manifestazione epidemica più grave è il colera, che compa re nella primavera del 1865 specialmente nel presidio di Ancona , con limitata diffusione anche in altre località (Bari, Na poli , Ferrara) e inizia a declinare verso la metà di agosto dello stesso anno. L'epidemia investe sia le truppe che la po polazione civile , e il Ministro così descrive i provvedimenti adottati : Dal canto suo no n appena il Ministro ebbe no ti zia dell'invasione del morbo , si a ffrettò a tutti i provvediment i che il grave caso gli consigliava. Ho giù detto (pag. 129) della determinazione così o pportuna mente presa e con esito giù felice di trauenere ai Cam pi d' ist ruzio ne le Truppe che vi erano raccolte ed a nzi di ma ndare agli accampamenti alcune Tru ppe che vi erano minacciate, e dalla precauzioni prese presso le Truppe acca mpate. Devo ora soggiungere come contemporaneamente si prescrivesse di usare in tutt i i presidii la massima vigi lanza , si avesse l'occhio ai locali ed alle suppellettili onde occo rresse disporre nel caso che il morbo fosse per compa ri re, e provvedendo anche ai

29 JO

Dell'A m ministrazione della guerra nel 1865 (Cil.) , p. 152 37 . lvi.


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bisogni della popolazion i, si facesse facoltà ai Comandanti di Dipartimento di lasciare a disposizione delle Autorità politiche e .municipali (per quanto il servizio militare lo consentisse) gli edifizi occupali ad uso militare, ed anche si permettesse trarre dai magazzini dell'impresa delle caserme i letti ed altre robe che potessero occorrere. Intanto si sospendessero non pure i cambi di presid io, ma rntte le Truppe precedentemente ordinate, gli Uffiziali cd Impiegati in licenza dai luoghi invasi ritornassero immediatamente al loro posto, fossero sospese tutte le licenze, eccettuato di coloro che fossero convalescenti del choléra, le vittime del choléra venissero im mediatamente surrogate nel posto e nell'ufficio loro. Con D . M. del 5 agosto furo no quindi pubblicate accurate avvertenze igieniche compilate per cura del Consiglio superiore di sanità militare, circa la tenuta dei quartieri, gli alimenti, la nettezza personale, i primi soccorsi che devono darsi ai cho lerosi. Noterò specialmente quelle intese ad alleggerire il servizio e ad aggiungervi tutte leprecauzioni atte a rimuoverne tuuo ciò che potesse essere causa di dissesto nella salute del Soldato. La disciplina stessi si volle rimettesse temporaneamente alquanto alla su severità e fu perciò sospeso l'uso delle punizioni più severe. Con dispaccio del giorno 6 successivo il Consiglio superiore di sanità militare porgeva alla sua volta ai Medici mi litari le istruzioni occorrenti, le quali ebbero fra gli a lt ri meriti quello non ispregevole certamente di rispettare tulle le opinioni, tutte le teorie intorno all'essenza del morbo e di limitarsi a riassumere tutto ciò che l'esperienza n'aveva positivamente appreso in proposito. Nei casi dubbi e intorno a cui fosse più importante ed incerto il provvedimento opportuno, il Ministro inviava il P residente del Consiglio superiore di sanità ad ispellare ed accertare sui luoghi rntte le circostanze di fauo le quali diligenze ho cagion di credere che non solo giovarono a tener lontani gli influssi dell'epidemia, ma anche a far maggiore quel miglioramento nello stato sanitario dell'Esercito, che suole osservarsi nell' ultime trimestre dell'anno 1 1 .

Le modalità particolari con le quali deve essere affrontata la prevenzione e la cura del colera sono riportate neJle Avvertenze igieniche per la truppa preposte dal consiglio superiore di sanità e dira mato dal Ministero in data 5 agosto 1865, e nelle Istruzioni relative al Cholera morbus del 6 agosto 1865, sempre dovuta al con siglio superiore di Sanità: specchio efficace dello stadio raggiunto dai metodi di profilassi e cura del tempo in materia di malattie infettive 32 • L 'oftalmia bellica, diversamente dal colera, è una malattia specificamente militare, e viene affrontata con tutta una serie di provvedimenti. Nel 1860 è creato l 'ospedale militare succursale di Asti adibito esclusivam ente al ricovero degli olftalminici, e di fronte al facile e persistente diffonciersi del male con Nota n. 144 del 2 ottobre 1864 sono istituiti un deposito per oftalminici in ciascun Dipartimento militare, e una scuola pratica di chimica oftalminica negli ospedali milita ri dei li

Jvi, p. 15228 .

32

G.M. 1864, pp. 7 16-721 e G.M. 1865, r>r>- 665-670.


I. Servizi di sanità, veterinario, commissariato (/861- /865)

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capoluoghi di Dipartimento 33 • Queste scuole, che costituiscono altrettante cliniche oftaJmoJogiche, sono soppresse con la guerra del 1866, e non sono più ripristinate. I depositi, invece, sono soppressi nel febbraio 1887. Le scuole sono frequentate da tutti i medici di battaglione addetti agli ospedali e ai corpi. Nei depositi per oftalminici sono ricoverati solo ammalati non abbisognevoli di cura a letto, appartenenti a due categorie: - ammalati leggeri nei quali la malattia è a ll ' inizio, che se rimangono nelle caserme favoriscono la rapida propagazione del morbo; - ammalati nei quali la malattia dopo essere stata di maggiore o minore intensità è divenuta stazionaria, per i quali non è più indispensabile la permanenza negli ospedali militari. Tutti i rimanenti oftalmici sono curati nei normali ospedali militari in apposite camerate a parte, possibilmente isolate dalle altre. Con circolare in data 27 ottobre 1864 il Ministero dirama anche un'Istruzione relativa all'insegnamento delle cliniche oftalmiche negli o5pedali militari Capoluogo di Dipartimento, al servizio sanitario delle infermerie ed a quello dei depositi per gli olftalmici34 • Nell ' Istruzione si prescrive una cartella clinica che deve sempre seguire l'ammalato, si dettano norme di dettaglio sulla materia da insegnare con finalità essenzialm ente pratiche, norme disciplinari relative agli ospedali e alle cliniche e depositi per oftalmici, norme igieniche, norme per ri portare sulla cartella il quadro clinico di ciascun ammalato, l' andamento della malattia e le cure. Probabilmente a causa di questo complesso di esigenze assai impegnative, nel periodo non avvengono grosse riduzi oni di personale sanitario, che del resto l' ampli amento o la costruzione ex-novo di numerosi ospedali impedisce. Nel J 862 vengono anzi immessi, previo superamento di un esame di concorso da sostenere il I O giugno, gli ufficiali di sanità e farmaci sti del disciolto corpo volontari italiani, occorrendo di provvedere ai posti <lei personale sani tario e farmaceut ico militare, che trovansi di presente vacanti nell'Esercito, non che a quelli che si renderanno disponibi li per l'a mplia mento di questo in conseguenza del R. Decreto dei 27 scorso marzo, che diede effetto alla fusione in esso del Corpo Volontari ltaliani is.

Sempre in tema di personale, si studia il modo di utilizzare meglio 33 34 35

G.M. 1864, pp. 653-656. l vi, pp. 7 16-724. G. M. 1862, parte I, p. 345.


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il personale paramedico, stab ilendo che l'assegnazione degli infermieri agli ospedali militari avvenga non in misura fissa e costante, ma proporzionalmente alle variazioni del numero degli ammalati, e assegnando un infermiere per ogni lO o 12 ammalati (come è già previsto dall'Art. 89 del regolamento 4 giug no 1833). 11 Ministero infatti ha motivo di credere che non tutti gli infermieri comandati presso gli ospedali militari adempiano al servizio che loro di ragione· incombe, ma alcuni siano destinati ad ufficio di attendenti, o ad altri loro propriamente non spettanti, la qual cosa contribuisce a quella strettezza di finanza in cui versano a lcu ni ospedali che dovrebbero averla prospera, in considerazione del cospicuo numero d'ammalati a cui danno ricovero 36 .

Da ricordare anche la prescrizione che sui biglietti di uscita dall ' o spedale sia annotata la malattia che ha causato il ricovero, e che al libretto di deconto del soldato sia aggiunto un foglietto, nel quale i comandanti di compagnia devono annotare le date di entrata e uscita dagli ospedali e il genere di malattia. Il provvedimento è così motivato: il Ministero , sempre intento al benessere del soldato ed al miglioramento delle condizioni igieniche , in mezzo alk quali si trova, allo scopo di avere dati statistici positivi, sui quali potersi meglio fondare tanto nelle rassegne di rimando, e per i lunghi congedi di convalescenza, che di confronto fra i diversi corpi dell 'Eserci to fra loro 11 •••

A parte queste eloquenti prescrizioni, la statistica medica è molto curata, ed è oggetto di continue precisazioni e di raccomandazioni come quelle della circolare 24 dicembre 1865 38 , la quale prescrive che i medici del corpo devono tenere precise e dettagliate note dei risultati delle visite mattutine da riportare su appositi stampati insieme con il movimento delle infermerie, secondo le istruzioni emanate dal consiglio superiore di sanità . La predetta circolare precisa anche che tutti gli ammalati del corpo saranno visitati matlinalmente a ll'infermeria (eccetto naturalmente i gravi che dovranno visitarsi nelle camerate al proprio letto), condollivi dei rispettivi caporali di settimana. Ove ma nca l'infermeria, il Comandante del corpo disporrà una sala o camera apposita per le suddette visite. In tal modo il medico di servizio visiterà pure tutti gli uscenti dall 'Ospedale, reduci di licen za ecc. ecc., ed oltre al prendere le dovute note, si accerterà del completo loro ristabilimento e dell'attitudine a riprendere le fatiche d~ servizio.

Un'altra disposizione da ricordare, perché investe il benessere e il 36

37 JR

Nota n. 92 del 18 giugno 1862 (G.M. 1862, parie T, pp. 442-443). Circ. n. 5288 in data 22 dic. 1865 (G.M. 1865, pane T, pp. 991-992). G.M. 1865, p. 101 5.


!. Servizi di sanità, veterinario, commi5sarialo (1861 - /865)

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prestigio deJla categoria sottufficiali, è infine quella di cui alla Nota n. 208 in data 30 dicembre 1865 39 , secondo la quale i sottufficiali, per quanto possibile, devono sempre essere ricoverati negli ospedali in stanze separate da quelle della truppa: vecchio problema, che si è ripresentato anche in tempi recenti. Come si è visto, non pochi e non piccoli sono i problemi sanitari da risolvere in un periodo che, pur essendo di pace, mette alla frusta l'organizzazione del Servizio e richiede provvedimenti eccezionali. Anche per questo motivo non molta attenzione viene rivolta alla regolamentazione di campagna, che non subisce varianti e rimane quella già sperimentata nella campagna del 185940 • Ciò dimostra anche, per altro verso, che i criteri adottati in quelJ'occasione sono ritenuti sostanzialmente validi. I particolari relativi al servizio degli infermieri militari in campagna, con interessanti descrizioni dei nuovi materiali e mezzi di trasporto, sono riepilogati dal medico di divisione P. A. Solaro in una ristampa dell'Istruzione sul servizio degli infermieri militari in campagna scritta d 'incarico del Ministero della Guerra4 1 • Molto insiste il Solaro sulla necessità che gli infermieri conoscano bene il materiale sanitario e le norme di primo soccorso, perché il servizio che l'infermiere milita re è chiamato a prestare sul campo di battaglia, è della maggiore importanza. Quakhe volta un soccorso arrecato a tempo può bastare a salvare la vita a un ferito; un' opportuna medicazione può mitigarne i patimenti e prevenire dannose conseguenze; la sollecitazione nell'apprestargli convenienti mezzi di trasporto può sottrarlo a nuovi pericoli ...

L'istruzione è suddivisa in due parti: nella prima vengono trattati i materiali e mezzi di trasporto (vetture d'ambulan za) relativi ai vari tipi di ambulanza, nella seconda dopo alcuni cenni teorici sulle arterie, sulle vene e sulla circolazione del sangue, si descrivono i primi soccorsi da prestare ai feriti, le fasciature, le modalità per utilizzare i mezzi di trasporto regolamentari ed «estemporanei», cioè di circostanza. Molto curata la descrizione delle caratteristiche dei tre tipi di vettura d 'ambulanza in dotazione: - la vettura mod. 1848 (la più antiquata), con due barelle arroto39

lvi, p. 1015. Per una visione completa dell 'organizzazione e fun zionamento del Servizio si rimanda in particolare al volume l - capitoli lll e X IV ed a F. C IIlO-OTTONE, Op. cit. • 1 Brescia, Gilberti, I 863. 40


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late sui due lati all'esterno e sedili fissi per otto persone, convertibili in letto per 3-4 malati, con zaini sotto i sedili; - la vettura mod. 1856, senza barelle all'esterno, con due letti per feriti gravi separati da uno spazio che agevola la loro cura, e la possibilità di trasformare un letto in sedile per quattro feriti non gravi; - la vettura mod. 1859, che contiene tre letti - barella invece che due e i due letti laterali che possono servire anche da sedili, oltre a vari altri miglioramenti che rendono più fa"cili le cure ai feriti, e agevolano l'accesso all'interno e la circolazione dell'aria. Per quanto riguarda la cura delle ferite (al tempo frequentemente soggette a processi infettivi con esito letale), il medico militare Tosi ha il merito di aver introdotto, nel 1864, un moderno metodo di cura antisettica, con l'impiego di subliamato corrosivo in soluzione acquosa al tre per mille. In tal modo, il Tosi si colloca tra gli antesignani del grande progresso che la chirurgia di guerra compie nella seconda metà del secolo XX, dopo lo sviluppo delle conoscenze sulla biologia dei microorganismi, dalle quali scaturiscono l'antisepsi e l'asepsi, i due grandi fattori che rivoluzionano la cura delle ferite di guerra42 • Un aspetto che rende importante il periodo è la fondazione della Croce Rossa Internazionale e Italiana , evento di grande rilievo che segna un netto salto di qualità nello status giuridico e nel trattamento e nella cura dei feriti e del personale sanitario in genere. Come si e già visto (volume l , capitolo XIV), il problema della neutralità dei feriti non era sorto solo nella guerra del 1859 e solo per merito dello svizzero H enry Dunant: già molto tempo prima in Italia il Palasciano e in Crimea Florence Nightingale si erano fatti promotori anche con il loro esempio della necessità di introdurre nel trattamento dei feriti, regole unitarie da rispettare da parte di tutti i contendenti. La stessa insufficienza dei mezzi di trasporto, del personale sanitario e dei metodi di cura e sgombero dei feriti, della quale si è già ampiamente trattato nel volume I, fin dal 1859 favorisce in Italia e a ltrove la nascita spontanea di associazioni filantropiche civili, che con proprio perso~le e propri mezzi intendono contribuire alla cura dei feriti negli ospedali, e a nche - eventualmente - al loro sgombero dalla prima linea. In merito, come ricorda il Manganaro, già nella guerra del 1859

42 P er maggiori approfondimenti Cfr. A. MAGUULO, Chirurgia militare, in Un secolo di pro~resso ... (Cil.).


I. Servizi di sanità, veterinario, co:..:.mc:.:1_.n..:: :.: is= sa=r-=ia:.:.t.::_o_,_(-'-'::./8.6::..:.l--l'c.::8c.6::.., ::.5)' - - - - -- - - - -- -6c_3=-

anche i più poveri abitanti dei paesi di quella zona (Solferino, Castiglione ecc.) diedero generosamente tutto ciò che potevano a pro dei soldati feriti. Degno di memoria è inoltre il fatto che, fin dall' inizio della guerra del 1859, erano sorti in varie città Comitati che svolsero un'azione benefica per quel medesimo scopo. Specialmente notevoli sono i soccorsi offerti dal Comitato di Torino (del quale fu presidente la marchesa PallaviciniTrivulzio) e da quello di Milano (del quale fu presidente la Contessa Verri- Borromeo)4 3 •

Va però notato che mentre da noi i promotori muovono generalmente da istanze di solidarietà patriottica nei riguardi dei combattenti per la causa nazionale, l'opera della principale figura del periodo, il Dunant, tende invece a promuovere la creazione di una vasta corrente di idee a favore di una Croce Rossa Internazionale ispirandosi a prin cipi che, ieri e oggi, sono quelli del pacifismo e dello antimilitarismo classico44 • Due momenti, due diverse e contrastanti ispirazioni dunque, nella creazione della Croce Rossa. Da una parte una visione internazionalista e antimilitarista, mirante all'eliminazione di guerre e di eserciti (che viene vista come vera meta finale dei temperamenti umanitari circa la cura e il trattamento dei feriti) ; dall'altra un movimento di spontanea solidarietà patriottica, rivolto (in prevalenza e prima di tutto, anche se non esclusivamente) ai nostri feriti, e nel quale, comunque, sono assenti motivi e p rospettive antimilitariste o i miti della pace e del disarmo. In particolare il Palasciano il 28 genna io e il 28 aprile 1861, nella già citata conferenza (volume l , capitolo XIV) ali' Accademia Pontiniana di Napoli, attribuisce agli affrettati trasferimenti e alla deficienza numerica di personale sanitario militare l'elevata mortalità dei feriti e per diminuire le morti degli amputati com e per sottra rre alle a mputazioni molte membra fracassate, è mestieri che i Governi vengano in aiuto alla scienza medi ca, la quale da sola non può esimere i fer iti dai trasferimenti e non può provvederli del personale e dei mezzi necessari per essere curati nei siti di combattimento. Bisognerebbe che le potenze belligeranti, a lla dichiarazione di guerra, riconoscessero reciprocamente l' inviolabìbilità del personale sanitario .. .45

Quelle del Palasciano e del Dunant non sono le uniche voci. Il 10 giugno 1861 l' Intendente generale dell 'esercito francese Henry Arrault pubblica a Parigi una memoria nella quale sostiene tesi analoghe a quelle del Dunant, con particolare riguardo all'inviolabilità di me43

C. MANGANARO, li Servizio Sanitario militare in guerra, Milano, Soc. Editrice Libraria , 1938 (2a Ed.), p. 181. 44 Cfr. H enry Dunant e le origini della Croce Rossa, Torino , Strenna UTET, 1879. 45 Ivi, p. IO.


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dici, ambulanze e feriti, e l'adozione di speciali segni distintivi per il personale e le strutture sanitarie. Anche un medico svizzero di origine italiana (proveniente dalle valli valdesi del Piemonte), Luigi Appia, dopo aver partecipato con un ruolo attivo (diversamente dal Dunant) alla guerra del 1859 propone la formazione di un corpo speciale di medici e infermieri neutrali, per il soccorso a chiunque ne abbia bisogno e senza distinzione di nazionalità, in aderenza al suo motto «umanizzare la guerra e soccorrere le sue vittime». Lo stesso Appia presenta nel 1861 una memoria su questo tema ad un concorso bandito dall'Accademia Pontiniana di Napoli, riu scendone vincitore a pari merito con il medico garibaldino dott. Achille de Vita46 • In sostanza la creazione della Croce Rossa Internazionale matura gradualmente ed è principalmente dovuta, nell'Europa del XIX secolo, all'aumento delle perdite abbinato al prevalere dei prineìpi liberali - teorizzati anche dal Rousseau - del rispetto in guerra della persona umana e dei prigionieri, in quanto la guerra non è relazione tra uomo e uomo ma tra Stati, e poiché il suo fine è solo la distruzione dello Stato nemico e non dei singoli, una volta che l'individuo getta le armi e si arrende, egli ridiventa semplicemente un uomo. In tal modo, secondo il Del Vecchio, sebbene il Rousseau consideri qui in primo luogo la condizione dei prigionieri di g m:rra, il suo ragionamento si applica a fortiori ai feriti ; e non c'è duhbio che un'istituzione diretta alla cura di questi debba, secondo la stessa dottrina, essere considerata come giuridicamente estranea alla lotta e non soggetta alle offese reciproche dei belligeranti. Tn quc:slo senso, il Roussc:au può dirsi il padre virtuak dell'idea della Croce Rossa ... 47

Gli apporti sono numerosi, ma rimane merito precipuo del Dunant quello di essere stato l'apostolo, l'organizzatore, il divulgatore4 8 di queste idee, percorrendo infaticabilmente l'Europa dal 1859 al 1864, per guadagnarsi l'appoggio delle Corti e degli uomini più rappresentativi. Nel settembre 1862 Dunant pubblica il suo celebre libro Souvenir de SIJlferino49 , attraverso il quale le sue proposte acquistano gran vigore, grazie ad una efficace descrizione degli orrori della battaglia e 46 Per altre noLizie sulla vita e su lle opere dell'Appia e del De Vita - generalmente trascurate dalla critica storica - si veda in particolare, il breve saggio di G. DEL VECC HI O, Sulla Croce Rossa, «Studium», anno 1961 , pp. 178- 185. 47 lvi, p. 178. 48 Per una bibliografia completa delle sue opere C l'r. il citato libro dell 'UTET che riporta anche la traduzione del lihro «Souvenir de Solferino». 49 Per la cronologia dei tentativi e delle riunioni che precedono la nascita della Croce Rossa Cfr. in particolare, C. MANGANARO , Op. cit., pp. 11-12.


I. Serviz i di sanità, veterinario, commissarialo (/861- 1865)

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dello spettacolo miserando dei feriti (in gran parte francesr) abbandonati. Ai primi di febbraio 1863 si riunisce la «Società di pubblica utilità» di Ginevra della quale il Dunant fa parte, che il 9 febbraio vota una mozione per l'istituzione in tutti i paesi di «Società permanenti di soccorso per i feriti di guerra». Nella stessa occasione viene eletto un «Comitato dei cinque» che deve promuovere la riunione a Ginevra di filantropi di tutto il mondo e di delegati delle varie nazioni. Del Comitato lo stesso Dunant è segretario; ne fanno parte anche parte Gustavo Maynier, grande organizzatore, due illustri medici, Teodoro Maunoir e il già citato Luigi Appia, e il generale Guglielmo Dufour. Nel corso della prima assemblea, che ha luogo nell'ottobre 1863 , viene approvato un progetto per la istituzione di Comitati di Soccorso in ogni nazione, e si fanno voti affinché i governi accordino la loro alta protezione all'iniziativa. Nel giugno 1864 il Consiglio Federale Svizzero - in accordo con il Comitato - invita gli Stati di Europa e d' America a inviare a Gincvrn dei plenipotenziari per compilare una Convenzione Internazionale, poi sottoscritta il 22 agosto 1864 solo da 16 Stati (tra i quali l'Italia). Tra le assenze più significative quella degli Stati Uniti, allora impegnati nella sanguinos issima guerra di secessione tra Stati del Nord e del Sud, che pertanto inizia e termina senza l' usbergo della Convenzione. Assenti anche altre due grandi potenze, la Russia e l' Inghilterra (quest'ultima, però , aderisce in un secondo tempo, ins ieme con la Svezia e la Grecia). La Convenzione è ratificata, in Italia, con R . D. del 23 settembre 186550 • I plenipotenziari italiani a Ginevra nel 1864 sono il medico di divisione Felice Baroffio (noto a nche per l'intensa attività pubblicistica nel campo della medicina e igiene militare) che nel 1892 è nominato Ispettore Capo della Sanità Militare, e il Cav. Giovanni Capello, Console Generale Italiano in Svizzera. A p arte il segno distintivo (Croce Rossa in campo bianco e con relative bandiere e bracciali), la Convenzione prevede la neutralità degli ospedali militari e delle ambulanze (sia per i feriti che per il personale addetto all'amministrazione, cura e trasporto dei feriti), p urché non siano protetti da reparti armati. Il materia le sanitario, tuttavia, rientra nelle leggi di guerra, non è sottoposto a tu tela in caso di ritirata e no n può essere portato a l seguito, fatta eccezione per le ambulanze e per il materiale che esse trasportano direttamente. I feriti sono raccolti e curati a qualunque nazione appartengano. È facoltà del comanda nte , o U . M. 1865, pp. 873-880.


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restituirli ai rispettivi avamposti dopo il combattimento, e anche gli invalidi sono restituiti dopo la guarigione. In campo nazionale la nascita della Croce Rossa Italiana si fa risalire al 14 giugno 1864, data dalla costituzione del «Comitato Milanese dell'Associazione Italiana per il soccorso ai feriti e malati di guerra» 51 • Anche se viene prima della data della firma della Convenzione di Ginevra, ci sembra quanto meno fonte di possibili equivoci mettere in rilievo, come fa il Frezza, .che la costituzione del Comitato «anticipa in certo senso la Convenzione di Ginevra del 22 agosto 1864» 52 : meglio sarebbe ricordare che essa segue di oltre un anno la citata riunione di Ginevra del febbraio 1863, nella quale si decide di promuovere la creazione di Comitati nei vari Paesi, e che quindi la nascita della CRI, più che anticipare, precede cronologicamente la Convenzione. Presieduto dal dotL . Castigliani, scienziato, deputato al Parlamento e presidente anche della Associazione Medica Italiana di Milano, il Comitato si mette subito al lavoro, invitando le oltre 50 s<.:ùi ùelle Associazioni Mediche Italiane a fare altrettanto. Secondo il Prezza, nell'agosto 1864 anche il Castigliani è chiamato a Ginevra, dove prende la parola per esporre il lavoro compiuto a Milano (non era, però, plenipotenziario del Regno d'Italia). Il Comitato di Milano ha come alti patroni Vittorio Emanuele II con il Principe Ereditario Umberto, e tra i primi aderenti vanta il nome illustre di Alessandro Manzoni. Il Prezza così ne descrive l'intensa e dinamica attività: Nell'adunanza generale tenut asi I' 11 dicembre 1864 fu sanzionato il regolamento del Comitato, e si dette notizia che a Bergamo, a Brescia, a Como, a Cremona, a Monza, A Padova, a Ferrara e a Firenze e in a ltre città italiane sarebbero sorti a ltri Comitat i, mentre quello milanese, essendo Roma ancora lontana speranza, avrebbe fun ziona to ùa Comitato Centrale. Con la stessa fervosa celerità, questo, frattanto, aveva costituito nel suo seno quattro Sezioni. La prima aveva il compito di procurare merci: la seconda ùi raccogliere oggeui, merci e robe; la terza di curare la conservazione di ogni cosa per poterne all' uopo cavare denaro; la quarta di predisporre il personale medico, di istuire gli infermieri, d4,ensare alla erogazione dei mezzi in accordo con le autorità civili e militari competenti e a tenere delle determinazioni governative. L'a ttività del Comitato fu presto confortata dall'appoggio del Municipio di Milano che offrì i loca li per la Sede e le varie Società, eù intanto cominciavano a giungere le o fferte in denaro, in oggetti, in biancheria, in indumenti , mentre afnuivano le iscrizioni di coloro che volevano far parte ùel personale della nascente Croce Rossa Italiana .

.s i Sui primi anni di vita della CRI Cfr. in particolare, A . FREZZA, Storia della Croce Rossa Italiana, Roma (Edita sotto l'alto patronato della CRI), 1956, pp. 15-22. 52 Ivi, p. 15.


I . Servizi di sanitiì, veterinario, commissariato (186 / - /865)

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Accudiva alle importanti mansioni della quarta Sezione, in qualità di Presidente, il Dott. Trezzi e i Dottori Barbieri Fumagalli, Gritti, Rezzonico e Tanfani lo aiutavano. Furono studiati i modo pratici di organizzare ambulanze leggicrc che potessero seguire l'esercito spostandosi rapidamente; di preparare «squadriglie» di medici e di infermieri da mandare in servizio a sussidio della ambulanze militari e degli ospedali da campo ; di approntare materiale di ogni specie e specialmente quello di medicazione53 •

Servizio veterinario Di grande rilievo e di portata storica i provvedimenti del 1861, con i quali (R. D. del 27 giugno)54 è creato il corpo veterinario militare, e viene emanato (circolare n. 23 del 31 luglio)55 un regolamento che indica le mansioni dei vari livelli gerarchici, riferito prevalentemente al tempo di pace ma in buona parte valido anche in guerra. Il corpo nella nuova configurazione comprende 139 veterinari, di cui un Ispettore (assimilato a maggiore) e 6 veterinari capi (assimilati a capitani). Un trattamento economico e morale evidentemente ancora modesto, visto che la massa del personale è assimilata al grado di tenente o sottotenente, ivi compresi i veterinari in 1a , organi direttivi responsabili del Servizio presso i corpi, ai quali è affidata l'efficienza del costoso e numeroso patrimonio equino. L' Ispettore veterianario - grado più elevato del Servizio - fa parte del consiglio superiore di sanità, deve recarsi ovunque il Ministero ritiene opportuno inviarlo per ispezioni presso i corpi e gli stabilimenti, e inoltre sarà speciale suo inca rico di proporre in Consiglio il mezzo di prevenire gli abusi che possano avere luogo in ogni ramo di servizio di veterinaria , come pure di indicare quelle variazioni ed aggiunte che fossero ravvisate del caso pel migliore e più regolare andamento di siffatto servizio.

In caso di guerra, l'Ispettore funge da veterinario-capo dell 'armata. I veterinari capi sono destinati ai Comandi di Dipartimento o di corpo d'armata, e sono a lle dirette dipendenze dei rispettivi comandanti «per tutto ciò che non ha tratto alla parte tecnica» . Hanno il compito di suggerire i provvedimenti igieni ci e di pulizia sanitaria a tenore dell e circostanze, ricevere gli ordini che in conseguenza saranno emanati , curare l' adempimento di questi per parte dei subalterni e fare relazioni intorno alle missioni loro affidate.

53 54 55

Jvi, p . 17. G.M. 186 1, pp. 469-47 1. Ivi, pp. 555-558.


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Fanno parte (senza voto deliberativo) delle varie commissioni (di rimonta, di riforma e per l'uccisione dei cavalli), e sono prescelti come periti nelle contestazioni con i fornitori civili intorno alla carne da macello o ai foraggi. Devono compilare mensilmente una statistica delle malattie curate nel Dipartimento, corredandola delle annotazioni e riflessioni ritenute più opportune. Assicurano con frequenti visite il buon andamento delle infermerie centrali per cavalli eventualmente create nel Dipartimento, e in caso dì epidemia ne danno avviso il comandante, promuovendo dallo stesso un'apposita e speciale ispezione onde si abbiano a mettere in pratica, i mezzi più idonei a troncare la malattia.

....

I veterinari in 1a prestano servizio nelle infermerie dei corpi (costituite solo in tempo di pace), coadiuvati dai veterinari in 2a e/ o dai veterinari aggiunti. In caso di insorgenza o anche solamente di minaccia di «morbo epizootico od enzootico», ne informano immediatamente il comandante di corpo e il veterinario capo, con una dettagliata relazione contenente la loro opinione sulle cause della malattia, la natura di questa e il modo di evitarne i progressi. Ogni volta che si rende necessario proporre al comandante di corpo la riforma di cavalli o la loro immissione ne informano il veterinario-capo, al quale inviano anche entro il 5 di ogni mese l'elenco «corredato di opportune note» delle malattie curate il mese precedente (prima inviato direttamente al consiglio superiore di sanità). Particolare cura viene dedicata alla statistica delle malattie, che spesso fa emergere differenze di percentuali fra i vari corpi: ad esempio, nel 1863 il treno perde il 7,9790/o di cavalli, la cavalleria 1'8,906%, l'artiglieria 1'8,920% 56 • Le perdite per epidemia di moccio e farcino sono definite dallo stesso Ministero «gravissime», e sui 750 quadrupedi abbattuti nel 1864, 678 lo sono stati per tale morbo. Il diffondersi delle malattie è attribuito principalmente a cattive condizion i igieniche e a deficiente aereazione delle scuderie. In merito, nel 1863 l'Ispettore veterinario Cav. Felice Perosino pubblica sul Giornale di Medicina Militare una memoria intitolata «Brevi considerazioni intorno alle cause del moccio e farcino», mentre nel 1865 è inviata ai veterinari dei corpi una dettagliata serie di quesiti, dai quali ci si ripromette - attraverso 56 Nota n. 82 del 28 maggio 1864 (G.M. 1864, pp. 371 -377) e Nota n. 94 del 20 maggio 1865 (G.M. 1865, pp. 417-427).


I. Servizi di sanità, veterinario, commissariato (1861-1865)

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la statistica - di individuare le cause e i rimedi più opportuni per le malattie equine 57 •

Servizio di commissariato (vettovagliamento) (Fig. 2) Numerosi provvedimenti dimostrano la cura riposta nel miglioramento di un settore, al quale tutti attribuiscono grande importanza. Con R . D. 19 maggio 18615 8 , dopo il termine delle operazioni per il completamento dell'unità nazionale , sono soppresse tutte le indennità di accantonamento, e per la spesa del rancio è fissata una trattenuta sulla paga della truppa di 30 centesimi, dei quali 25 quale controvalore della razione fornita dall'Amministrazione militare e 5 da impiegare al livello di corpo per acquisto di sale e verdure, e per le spese di bucato e barbiere (che gravano sul rancio) . TI pane e i viveri continuano ad essere forniti ai corpi dai magazzini di sussistenza. Quando ciò non è possibile o conveniente, i corpi vi provvedono direttamente, utilizzando anche un supplemento di 5 centesimi corrisposto dal Ministero a partire dal 1864. La razione pane e viveri con Nota n. 87 del 19 maggio 18615 9 è fissata in gr 735 di pane da munizione, gr 155 di carne, gr 155 di pasta o riso a giorni alterni, gr 15 di lardo o burro, centilitri 25 di vino , gr 183 di pane da zuppa (sostituito una volta la settimana da gr 130 di galletta). Con il successivo R . D . 19 settembre 1861 60 la razione viene sensibilmente migliorata, con l'aumento della carne a 200 gr e una lieve diminuzione per pasta e riso (gr 150), probabile riflesso delle proposte del Baroffio-Quagliotti , che nel 1860 aveva appunto rilevato la scarsità di carne nella razione del nostro soldato (vds volume I, capitolo XV). Come sempre vino , caffè e zucchero non sono distribuiti giornalmente ma a giorni alterni, nonostante che da tempo tutti riconoscano che caffè e zucchero sono un alimento particolarmente gradito e corroborante. Con il predetto R . D. del 19 settembre si cerca di creare le premesse finanziarie per il miglioramento della nuova razione, stabilendo che le spese di bucato e barbiere, fino a quel momento gravanti sui fondi del 57

G.M. 1863, pp. 411 -424 e G. M. 1865, pp. 584-588. G.M. 1861, parte I, pp. 335-336. Sul vettovagliamento nel periodo considerato cfr. anche A. TERRONE, Il rancio nelle comunità militari della storia, «Memorie Storiche Militari» 1981 , SME - UF. Storico, 1982, pp. 405-444. 59 G.M. 1861 , parte l, pp. 298 e p. 237. f,(l G. M. 1861, pp. 669-672. 58


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rancio, siano invece a carico della massa d'economia dei corpi, e che il pane da zuppa non vada compreso nell 'importo della razione viveri, ma costituisca una competenza distinta. Nel 1864 e 1865 sono attuate riforme di notevole rilievo , che in certo senso segnano un ritorno all'antico . Con Nota n. 176 del 14 dicembre 186461 il Ministero dispone che i viveri per il rancio della truppa (pane escluso) siano provvisti ad economia direttamente a cura dei corpi e non più forniti dai magazzini deUe sussistenze militari, riservandosi peraltro la facoltà di stabilire in quali circostanze o località i viveri devono continuare ad essere forniti ai corpi da parte dell'Ammini strazione militare . Infatti l'esperien za ha dimostrato che là dove i comandanti corpi e distaccamenti portando la più scrupolosa attenzione sull 'ordinario d elle compagnie si occupano personalmente dei contratti ripartendoli con vari fornitori a seconda della qualità dei viveri, e sventando le coalizioni che possono tentare i fornitori, si ollengono ottimi risultati sia nei riguard i del benessere, si a sui prezzi, per cui rimane sufficiente l'assegno stabilito per il rancio.

Si raccomanda inoltre ai comanda nti di divisione di portare la loro speciale attenzione su questo ramo del servizio, e pur considerando che dopo il decreto del settembre 1861 «non è difficile ottenere che il rancio abbia a continuare qual era per lo passato», si dà facoltà agli stessi comandanti di divisione di modificare la composizione del vitto a seconda della stagione, delle consuetudini e della diversità dei prodotti locali. TI vitto deve però essere sano e abbondante, e nella stagione invernale si deve disporre di fondi di riserva sufficienti per sopperire alle maggiori spese causate d all'aumento delle distribuzioni di vino. In effetti il rincaro dei prezzi rende più difficile rimanere nei limiti degli stanziamenti annuali p er il vitto, e a nche la fornitura dei viveri tramite grandi imprese che riforniscono i magazzini di su ssistenza si rivela poco conveniente, perché «impedisce di trar profitto dal minor costo dei viveri in molte località». Si rende così necessario stanziare un --assegno suppletivo di 5 centesimi pro capite giornalieri per far fronte al maggior costo della razione, anche perché non si verificano quelle compensazioni di prezzo dei gen eri tra una località e l'altra, sulle quali si conta per mantenere le spese nei limiti di bilancio . Il ritorno all'antico diventa in tal modo una via obbligata, e con Nota n. 107 del 31 maggio 1865 62 è ripristinata la massa d'ordinario dei caporali e soldati, alimentata oltre che con lo scotto di 30 centesimi, 61

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G.M . 1864, parte 1, pp. 794-795. G.M. 1865, parte I , pp . 508-510.


I . Servizi di sanità, veterinario, commissarialo (186_1_-1_8_6~5)_ __ _ __ _ _ _ _7 _1

anche da sussidi straordinari stanziati all'occorrenza dal Ministero, e da una «ta ngente di soprassoldi» fissata sempre a cura del Ministero. Con tale provvedimento si intende rendere «uguale ed uniforme» ovunque ed in ogni circostanza la razione del soldato, pur ammettendo sempre che potranno a l riso od alla pasta essere sostituiti altri generi secondo le stagioni e le località, oppure si potrà dim inuire tale razio ne sostituendovi una qualità equiva lente di legumi o patate.

Il ritorno a ll'acq uisto diretto dei viveri d a parte dei corpi vale evidentemente solo per il tempo di pace, e specie nella campagna del 18481849 aveva dato luogo a gravi inconvenienti. Con questi limiti il citato decreto del dicembre 1864 dà buoni risultati, anche se non è ancora esteso a tutti i corpi e tutte le località. P ertanto si ritiene opportuno ampliarne l'applicazione , sia allo scopo di fornire alla truppa un vitto uniforme, sano e abbondante con minore aggravio per l'Erario, sia perché si ritiene che in alcune località dello Staio la T ruppa no n potrà però , a causa dell'eccessivo rincaro dei generi , procacciarsi la razione regolamentare con l'assegno prelevabile dalla paga dei caporali e soldati, e quindi le rispeU.i ve masse d'ordinario dovrebbero incontrare notevoli disa vanzi senza avere mezzo di ripararli .

Si giunge così al R. D . 30 dicembre 1865 63 , e a mente delle nuove disposizioni è definitivamente revocato il R .D. del 30 ottobre 185964 (con il quale si stabiliva che, in linea di massima, i viveri, anche in tempo di pace, erano forniti ai caporali e so ldati a cura dell' Amministrazione militare) e si delega definitivamente ai corpi l'acquisto diretto dei viveri. Si stabilisce inoltre un assegno da stanziare a nnualmente per sussidiare le masse d 'ordinario dei corpi che sono in deficit, in tal modo dando luogo a una sorta di sistema delle massa d'ordinario «assistito». Va chiarito che al tempo il pane agli affetti contabili e amministrativi non è considerato come facente parte dei viveri, e pertanto i provvedimenti ai quali si è fatto cenno riguardano solo i viveri, cioè la razione giornaliera pane escluso. Diversamente dai viveri, il pane continua ad essere fornito in economia, cioè confezionato dai panifici militari e distribuito a cura delle sussistenze militari, ricorrendo frequen1 '' 64

G.M. 1865, parte T, pp. 1093-1096.

C fr . volum e I, capitolo XV.


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temente aJ trasporto per ferrovia. Per iJ pane, il sistema ad economia continua ad essere ritenuto il più vantaggioso, e si calcola che consenta un risparmio di 1.600.000 lire nel 1864 e 2.170.000 lire nel 1865, rispetto al maggior costo che comporterebbe il ricorso a fornitori privati (anche se, per quanto riguarda l'acquisto del grano, si deve fare i conti con le coalizioni di fornitori disonesti che fanno andare deserti gli incanti, e cercano di provocare artificiosi rialzi artificiali di prezzo 65 ). Innovazioni significative vengonò introdotte nella confezione del pane in pace e in guerra. Per il tempo di pace, con Nota n. 30 del 24 febbraio 186266 sono previsti due modelli di forni in muratura: n. I della capacità di 420-430 razioni e n. 2 della -capacità di 330-340 razioni (se i forni di un panificio sono due, uno è del n. 1 e l'altro del n. 2. Se sono tre, due sono del n. 1 e l'altro è del n. 2. Se sono più di tre, sono tutti del n. 1). Per il tempo di guerra, sono adottati neJ 1864 «Forni da campagna in muratura a volta cilindrica» 67 , che intendono rappresentare una via di mezzo tra i normali forni permanenti del tempo di pace e quelli di circostanza, o metallici, del tempo di guerra. Questi ultimi presentano il grave inconveniente di fornire il pane mal cotto, e inoltre si ritiene che quelli in ferro aumentando i materiali sempre soverchi che seguono gli eserciti in campagna, non sono da adottarsi che allorquando si sappia di dover operare in paesi affatto sforniti di qualsiasi materiale da costruzione, e nei quali è quindi giocoforza trascinarsi dietro persino apparecchi appositi nei quali cuocere il pane.

..

Pertanto, prendendo come base i forni permanenti del tempo di pace deJ 1862 si ricercano gli accorgimenti tecnici più opportuni per rendere la costruzione dei forni di campagna ugualmente in muratura, ma di pronta e facile esecuzione, anche da parte di personale non specializzato. Viene così abbandonata la forma elissoidica dei forni permanenti, che garantisce massima economia di combustibile ma ne rende la costruzione troppo lunga e complicata, e si progetta un forno da campagna a pianta rettangolare coperto da una volta cilindrica, che viene favorevolmente sperimentato al campo di S. Maurizio. Per la costruzione di tale forno occorrono 24 uomini (di cui 8 muratori, 2 falegnami e 3 sorveglianti), più di 12.000 mattoni, 8 metri cubi di argilla, 26 tavole di legno di m 3 x 0,25 e altro materiale vario. 65

Cfr. Relazione sull'Amministrazione della guerra nel 1864 (Cit.), pp. 135-1 37. e Relazione sul 'Amministrazione della guerra del 1865 (Cit), pp. 153 34 -152]5 . 66 G .M. 1862, parte I, pp. 106-107 e 226-227. 7 '' «Giornale del Genio Militare» n. 2/ 1865, pp. 42-57.


I . Servizi di sanità, veterinario, co_rr._1~_n_is_ sa_r_ia_lo~(l_8_6l_-_l8_6_5~ ) _ _ _ _ _ _ _ __ _ 7_3

La località ove costruire il panificio deve essere scelta in vicinanza dell'acqua, della quale si fa gran consumo nella confezione del pane, e al riparo della pioggia, in sottoporticati o tettoie già esistenti o da costruire con mezzi di circostanza. La bocca del forno deve essere rivolta verso una direzione possibilmente poco battuta dal sole (ad esempi NE , S- O), perché altrimenti i fornai soffrirebbero nella vista. Scelta la località, si devono dislocare i vari elementi componenti il panificio di campagna: a) forni; b) madie nelle quali si impasta il pane; c) deposito del pane appena impastato perché raggiunga il grado di fermentazione occorrente; d) deposito del pane cotto; e) deposito delle farine. Se si eccettua il ricorso diretlo all'acquisto dei viveri da parte dei corpi e il ripristino della massa d'ordinario , le rimanenti modalità per l'organizzazione e il funzionamento del Servizio in pace e in guerra non subiscono varianti di rilievo68 • 11 regolamento per l'amministrazione e contabilità dei corpi del 1863 riprende nella sostanza tutte le disposizioni precedenti, ribadendo, in particolare, le responsabilità dei comandanti di corpo e di compagnia. La confezione del rancio avviene sempre per compagnia, tranne che nei casi di forza molto esigua delle compagnie stesse, per i quali il comandante di corpo è autorizzato a riunire il rancio di due o più campagnie. Nelle cucine deve essere costantemente affissa la tabella del rancio indicante la sua composizione, il prezzo delle derrate e il nome dei fornitori. Inoltre, come sempre ciascuna compagnia tiene copia, e da rinnovarsi ogni mese, di un libretto d 'ordinario , a seconda del modello stabilito, per registrare gl' introiti e spese inerenti al rancio dei caporali e soldati. Una copia del libretto deve stare appesa esteriormente alla porta della camera del furiere di compagnia, ed in quel luogo dove si creda che possa più agevolmente cader sott'occhio ai caporali c soldati , e l' altra copia ossia bozza, deve rimanere in cuci na 69 .

Il prelevamento viveri - a norma di regolamento di disciplina del 1859 - è affidato a personale che continuamente ruota, e anche il personale di cucina delle compagnie varia. Non esistono come oggidì ufficiali o sottufficiali specializzati che hanno come incarico fisso il vettovagliamento, della cui amministrazione risponde direttamente al Ministero il consiglio di amministrazione del corpo, che si avvale dei coma ndanti di compagnia a loro volta direttamente responsabili nei 68

Ivi. C fr. anche, in merito, F. C IBO-OTTONE, O p. cit., Voi. II, pp. 127-329 e Voi. III , pp. 7 1-1 78. 69


74

Ferruccio Botti

suoi confronti. Sotto questo aspetto, non vengono recepite le tesi del Baroffio-Quagliotti nel 1860 (volume I , capitolo XV), e la mancanza di personale specializzato o competente nella confezione impedisce spesso di utilizzare al meglio le derrate, e di variare il rancio. In campagna, come sempre i magazzini di sussistenza possono essere costituti presso i quartier generali dei corpi d'armata o delle divisioni attive, che a loro volta fanno capo a un magazzino principale d'armata, fisso o mobile, «di transito» o «sussidiario». La dotazione di attrezzi, mobili e utensili per tali magazzini rimane quella stabilita con circolare del 25 gennaio 1861 (volume I, capitolo XV), con lievi varianti introdotte con Nota n. 79 del 9 maggio 18617°. Per il tempo di pace, con Nota n. 100 del 20 giugno 18627 1 e anche ai fini della corresponsione dell'indennità di cancelleria per le spese d'ufficio, i magazzini sussistenza territoriali sono classificati in 5 categorie: 1a categoria quelli di Torino e Milano, 2 a quelli di Genova, Alessandria, Piacenza e Bologna, 3a categoria i magazzini ove si fabbricano più di 100.000 razioni per trimestre e che hanno il caricamento di magazzino di riserva, 4 a categoria tutti gli altri magazzini compresi quelli che non provvedono alla panificazione, 5a categoria i magazzini succursali. In conclusione, nonostante una diffusa sensibilità per la sua importanza il problema del vitto militare nemmeno nei primi anni di vita dell'esercito unitario trova soluzioni, se non definitive, appropriate e nuove. Lo dimostra un articolo sulla Rivista Militare del 186272 - significativamente il primo di carattere logistico della Rivista nata nel 1856 - nel quale si descrive con chiarezza e senza troppi veli la realtà del momento, con le sue luci e le sue ombre: da molle parli, con mezzi più o meno ufficiali ed ufficiosi, con maggiore o minore ragione si sollevarono e si sollevano le menti contro il vitto del soldato sì per la sua insurricienza che per la sua bontà. J1 governo sempre mai vigile ed intento a i bisogni del solda to non tralasciò sinora di provvedere a migliorare questo essenziale benessere d ella t ruppa: or ponendo oneri e rigori e sorveglianze agli impresari ; or istituendo ed ordinando con maggiore vantaggio le sussistenze. Se non che, o per vezzo di gridare o di osteggiare quanto il governo opera, od anche per ragione d'inganno o malafede delle private imprese, ed infine per trascuranza od ignoran za di taluni incaricati dell'amministrazione militare per le provviste d ei generi e per la loro confezione, tuttodì si odono voci di reclamo e lamenti, into rno al vitto d el

70

G.M. 1861, parte I, p. 299. G.M. 1862, parte I, pp. 488-489. 72 L. A. DI V., Villo del soldato ed in special modo del pane da munizione, « Riv ista Mi lita rt:» I 862, Voi. Il , pp. 29-46. 71


I. Servizi di sanità, veterinario, commissarialo (1861-1_8_6~5)~_ __ _ _ __ _ __75

soldato e specialmente del pane da munizione. Ed invero, se la pane alimentare della truppa non è sufficiente, od è di qualità tale d a essere rigettala dalla milizia, privandosi così questa del necessario sostentamento, deve essere di sommo argomento dell'amministrazione della guerra il pensarvi sopra seriamente ed il provvedervi.

Servizio di commissariato (vestiario, equipaggiamento, materiali generali) Anche questa branca deve tener conto della necessità di rifornire una quantità molto maggiore di truppe, sparse su tutto il territorio del nuovo Regno d'Italia. Alle accresciute esigenze di organi esecutivi si provvede con R. D. 7 luglio 186173, con il quale l'organizzazione dei nuovi magazzini VE è modellata su quella dei Gran Dipartimenti, e oltre al magazzino generale di Torino (ex « magazzino merci »), l'unico fino a quel momento, sono istituiti magazzini generali anche nelle principali città del Regno (Napoli, Firenze, Bologna, Milano e Palermo) e, inoltre, magazzini succursali a Genova, Livorno, Ancona, Messina e Cagliari. Si tratta di organi esecutivi a caratteri territoriale e non può essere altrimenti, visto che i reparti sono inseriti in un'organizzazione territoriale. Questa organizzazione viene consolidata con il R. D. 7 febbraio 1864, «che crea sei Direzioni dipartimentali dei magazzini dell' Amministrazione militare, stabilisce presso ciascuna di esse un Consiglio amministrativo , e determina le pertinenze delle Giunte di Revisione»7 4 . Nella relazione annessa al nuovo decreto sono indicate chiaramente le categorie di materiali che d evono contenere i magazzini, i quali mantengono la configurazione di veri e propri magazzini misti, con materia li in prevalenza di commissariato ma anche di altri Servizi e piena a utonomia amministrativa loro assicurata da un consiglio di amministrazione in proprio. In particolare, vi si cu stodiscono e gestiscono il vestiario, i corami e le robe di cor redo del soldato , le bardature, i finimenti e qua nto occorre al custodimento dei cavalli, il carreggio cd ogni altra co sa abbisognevole pel servizio dei t ras port i e del treno di Armata, le ambulanze e gli accessori tutti d el servizio sanitario , gli attrezzi pel servizio delle sussistenze, quelli per gli accampamenti, le mobilie per gli uffici militari e per gli alloggi de' Generali, gli oggetti di caserma e f"inalmente lutti gli effetti che (tranne il materiale d ell'Artiglieria e del Gen io) appartengono ali' Amministrazio ne militare.

L'istituzione delle direzioni dipa rtimentali non rappresenta che 73 74

G.M. 186 1, pp. 509-512. G.M. 1864, pp. 75-80.


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l'applicazione al caso specifico dei già esaminati princìpi di decentramento introdotti nell'Amministrazione militar nel corso dello stesso anno 1864. Il Ministero conserva solamente la direzione superiore e la gestione generale di questo ramo del servizio, mentre i direttori dipartimentali presiedono il consiglio di amministrazione, curano l'esecuzione degli ordini del Ministero e delle delibere dello stesso consiglio, ordinano ai contabili consegnatari del materiale le introduzioni e distribuzioni, esercitano una costante attività ispettiva su tutte le branche del servizio. I contabili consegnatari rispondono civilmente dei materiali loro affidati, sono soggetti alla giurisdizione della Corte dei Conti, eseguono gli ordini di introduzione e distribuzione che vengono loro impartiti dai direttori, tengono le scritture contabili. Tutti i materiali da introdurre nei magazzini devono essere preventivamente «esaminati, accettati e bollati», entro 10 giorni, da una Giunta di Revisione, che provvede anche al controllo dell'equità dei prezzi, e se del caso respinge il materiale. Il ..tccreto conferma l'istituzione dei sei grandi magazzini a Torino, Milano, Bologna, Firenze, Napoli e Palermo, che assumono la denominazione di «Magazzini principali dcll' Amministrazione militare in ... ». Il Ministro della guerra ha inoltre facoltà di creare o sopprimere, a seconda delle esigenze del servizio, magazzini secondari o di transito, sia nelle varie località, sia presso i corpi d'armata dell'esercito attivo. Per quanto concerne la gestione del materiale, solo con decreto ministeriale del 5 ottobre 2861 (dopo l'approvazione in data 1O giugno dello stesso anno di un nuovo modello d'inventario per il materiale dei Servizi generali del Ministero della guerra) si dispone l'entrata in vigore del regolamento del 10 novembre 1856 sulla contabilità del materiale75 • Nel 1864; a seguito del citato decreto del 7 febbraio, con Nota n. 194 del 22 dicembre 18647 6 sono fissate le modalità per i prelevamenti e versamenti da parte dei corpi presso i magazzini dell' Amministrazione militare e si definiscono le norme per la tenuta della relativa contabilità. I prelevamenti e versamenti dei corpi devono essere sempre autorizzati dal Ministero o dall'Intendenza dipartimentale, previo controllo dell'ufficio d'Intendenza locale. La parte che riceve il materiale risponde non solo della quantità, ma anche del valore del materiale stesso, il quale o viene rimborsato all'erario, o costituisce un titolo di credito dell'erario nei confronti della parte ricevente. A tal fine, i corpi 75 7

''

G.M. 1861, p. 649. G.M. 1864, pp. 1023-1035.


I._§ervizi di sanità, veterinario, commissariato (186/_-1_86 _5~) _ __ _

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tengo no un registro di debito e credito. Le richieste di prelevamento si distinguono in ordinarie, eventuali e d'urgenza. A ciascun tipo di richiesta corrisponde un diverso modello di stampato. Anche le richieste di versamento sono compilate su appositi moduli, diversi a seconda che si tratti di versamento transitorio o definitivo. Da queste procedure piuttosto macchinose si può rilevare che il grado effettivo di autonomia non solo dei corpi, ma degli uffici d ' Intendenza periferici è piuttosto limitato, e che nell'operato amministrativo dei corpi permane in qualsiasi fase o atto il controllo dell'Intendenza , anche quando - come nel caso dell'esecuzione materiale dei prelevamenti e versamenti - le procedure potrebbero essere tali da evitare l'intervento di funzionari dell'Intendenza, se non quando si verificano contestazioni. Per quanto più specificatamente attiene alla tenuta del materiale a ll 'interno del corpo, il regolamento di amministrazione del J863 77 detta minute norme per la gestione della contabilità e riparazione del materiale, che fa capo al magazzino del corpo ed è diretta dal consiglio di amm inistrazione, con la denominazione di contabilità in materia. Il materiale si distingue in tre rami. TI primo ramo comprende stoffe, merci e oggetti di piccolo corredo, cioè le stoffe e i materiali di vestiario per la truppa, più gli oggetti di eq uipaggiamento dei quali il soldato deve essere provvisto a cura della propria massa di deconto. Il secondo ramo si riferisce a l grande arredo, cioè ai materiali che sono forniti dall'Amm inistrazione mili tare, materiali che il consiglio ha l'obbligo di conservare o anche di rinnovare per mezzo di apposite indennità in contanti che gli sono assegnate dal Ministero. Fanno parte, infine, del terzo ramo i mobili , gli utensili diversi, la raccolta dei regolamenti, «le opere, i libri per le scuole e gli oggelti realizzabili». A ll 'acquisto dei materiali di quest'ultima categoria si provvede esclu sivamente con i fondi delle masse che li riguardano . I rifornimenti possono essere effettuati facendo ricorso ai magazzini dell'Amministrazione militare, oppure direttamente a cura del corpo , mediante la stipulazione di contratti co n i fornitori . Il Ministero determina di volta in volta, con speciali d isposizioni periodiche, quali materiali devono essere approvvigionati direttamente a cura dei corpi, e quali materiali debbono essere invece prelevati presso i magazzini dell'Amministrazione militare. In campagna, il magazzino di corpo rimane costantemente presso l'ufficiale di amministrazione ed è sotto la sorveglianza dell'ufficiale di 77

Regolamento per l 'Amministrazione ... (Cit.), pane ten .a , pp. 224-242.


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ispezione alla contabilità; ambedue ne sono responsabili presso il comandante . In tempo di guerra le domande di oggetti di vestiario - equipaggiamento sono dirette dai corpi direttamente all'Intendenza generale dell'esercito , e debbono essere ristrette al materiale da distribuire immediatamente alla truppa, in modo che il magazzino sia il più possibile leggero, e sia composto solo da quei pochi oggetti che sono rimasti da distribuire a causa di successive variazioni nel personale di truppa. A tal fine gli oggetti esuberanti sono subito versati, a loro volta, ai magazzini d'Intendenza. In tempo di pace, il normale iLerdei prelevamenti è: compagnie - magazzino di corpo - magazzini principali di Dipartimento (o succursali). Non esistono magazzini di battaglione, di brigata, di divisione attiva o territoriale, ed i magazzini al livello superiore a quello di corpo dipendono direttamente, come si è visto, dal capoufficio d'Intendenza di Dipartimento. Tutto ciò è inevitabile riflesso della persistente tendenza all'accentramento e della persistente mancanza di autentico rilievo logistico delle figure dei comandanti di brigata e di divisione, che invece dal punto di vista operativo sono fondamentali. Una modifica rilevante in merito alla catena dei rifornimenti è l'istituzione sia pure solo in ambito territoriale, con il citato R. D. 30 dicembre 1865, di magazzini vestiario in ogni divisione (territoriale). li provvedimento è ispirato dalla necessità di risparmiare Quadri (con abbinamento di incarichi) nell'ambito del reggimento , e non si ripromette, quindi, di ottenere una maggiore funzionalità della catena logistica. TI corredo della truppa rimane invariato, se si eccettua l'adozione, con Nota n. 112 b is in data 12 giugno 186178 di « uose di tela cruda crociata» per le marce e l'impiego in campagna, conservando quelle di cuoio - che nelle passate campagne si erano rivelate poco igieniche e tali da causare lesioni - per le parate e altri usi . E poiché l'assegno di primo corredo si rivela ormai insufficiente, causando costantemente il passivo delle relative masse individuali con le quali il soldato provvede direttamente al proprio corredo, con R. D. del 25 agosto 1861 il predetto assegno di primo corredo viene aumentato in misura cospicua (da 100 lire per tutte le Armi, a 150 lire per le Armi a piedi e 200 lire per quella a cavallo). Per gli ufficiali nel 1863 è diramata una nuova Istruzione generale sulla divisa degli uffizio/i superiori ed inferiori della 78

G.M. 1861 , p . 42<,.


I. Servizi di sanità, veterinario, commissariato (1861-1865)

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Fanteria di linea, degli Ujfiziali sanitari, e dei Cappellani militari, che si ripromette esplicitamente di porre riparo agli abusi79 • La gestione e la buona conservazione del materiale lasciano a desiderare80 , con particolare riguardo al collaudo e introduzione di oggetti di corredo nei magazzini dei corpi e alla custodia e al controllo degli oggetti di casermaggio, per i quali si verificano frequenti perdite facilitate dai continui spostamenti di sede che formano oggetto di due Note del 26 febbraio e 19 giugno 18628 1 , con le quali il Ministero respinge le motivazioni degli smarrimenti addotte da parte dei corpi (frequenti ordini di partenza improvvisi, che impedirebbero di ottemperare compiutamente alle prescrizioni per i versamenti degli oggetti di casermaggio all'impresa appaltatrice) e ribadisce la piena responsabilità dei comandanti di corpo. A parte i settori del vestiario ed equipaggiamento e del casermaggio , anche la gestione dei materiali della massa bardatura, scuderie e infermeria cavalli, che nelle Armi a cavallo è una delle branche fondamentali di attività dei consigli di amministrazione dei corpi, non è ritenuta soddisfacente dal Ministero, il quale con circolare n. 7 in data 19 lugli o 1862~2 elenca tutta una serie di frequenti negligenze.

Servizio postale e telegrafico Innovazioni di notevole rilievo riguardano, nel periodo considerato, il Servizio telegrafico militare . Si tratta si un evidente riflesso dell'importanza ormai assunta dal Servizio non solo nella campagna del 1859, m a anche in quelle minori del 1860 e 1861 (vds. volume I capitolo XV). Anno cruciale è il 1862: con R . D. del 4 settembre 83 sono a pprovate le divise e le competenze per il «personale superiore d'esercizio e di manutenzione dell'Amministrazion e d ei telegrafi dello Stato destinato a far servizio presso l'Esercito in campagna», al quale - in proporzione al grado - sono assegnati il soprassoldo e gli altri vantaggi di campagna, di cui godono gli impiegati delle a ltre Amministrazioni civili che prestano servizio per i Ministero della guerra . Sulla base di tale R. D. gli impiegati telegrafici civili al servizio dell'esercito in campagna risultano suddivisi in 12 categorie : Ispettore capo, sotto-Ispettore capo, direttore compartimentale, verificatore, ca1

G.M. G.M. 81 G.M . 82 G.M. '' 80

83

1863 , 1861, 1863, 1862,

Suppi. n. 3. pp. 382-384. pp. 113-114 e 445 . pp. 554-556. G.M . 1862, parte J, pp. 717-718.


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- - -- - -- - --

po sezione, uffiziale telegrafico, telegrafista, volontario, sorvegliante, capo squadra, guardafili, messaggiere . Con R. D. del 12 ottobre 186484 è approvato finalmente quel Regolamento pel Servizio telegrafico in campagna che da anni ormai (e precisamente dell' 11 giugno 1859, data di istituzione del servizio telegrafico campale presso l'Esercito) era in corso di compilazione di concerto tra il Ministero della guerra e il Ministero dei lavori pubblici: ritardo presumibilmente dovuto a divergenze tra di due Ministeri. 11 R. D . non fa che sancire, con ampliamenti e opportune precisazioni, quanto già attuato nel corso della campagna del 1859 al 1861 (Cfr. volume I - capitolo XV), e per il momento sembra rinunciare alla militarizzazione del Servizio, che si stava delineando in passato. Il Servizio telegrafico in campagna è disimpegnato da impiegati civili dipendenti dal Ministero dei lavori pubblici, temporaneamente passati - dietro sua richiesta - alle dipendenze del Ministero deJla guerra. Al termine dell'esigenza gli impiegati riprendono il proprio posto nel!' Amministrazione di provenienza, conservando tutti i diritti per il periodo trascorso in campagna. Il servizio dipende dal comandante superiore del genio. Sono costituiti uffici telegrafici solo presso il quartier generale principale e i quartier generali dei corpi d'armata e ne sono normalmente privi i comandi di divisione, brigata e reggimento. Nel caso che si renda necessario costituire un ufficio telegrafico anche presso una divisione, il relativo personale viene fornito dal corpo d'armata di appartenenza. I comandanti del genio di corpo d'armata hanno alle rispettive dipendenze il personale telegrafico che viene loro assegnato. Detto personale è così ripartito : presso i1 Comando superiore del genio (quartier generai principale) 37 impiegati, di cui I Ispettore capo, 2 capi sezione, 7 verificatori contabili, 4 sorveglianti , 16 ufficiali telegrafici, I capo squadra e 6 guardafili; presso il Comando genio di ciascun corpo d'armata 20 impiegati, agli ordini di un sotto-Ispettore e di un capo-sezione. È inoltre previsto, per lo stendimento e ritiro deJle linee, personale di manovalanza civile e militare. Il personale militare deve essere tratto «di preferenza» dalla fanteria, e gli ufficiali e sottufficiali che lo inquadrano sono responsabili solo della disciplina, aderendo per il resto alle richieste degli impiegati telegrafici, che hanno la responsabilità tecnica del lavoro. Presso gli uffici telegrafici deve inoltre essere comandato un numero di piantoni proporzionato alle esigenze del servizio. 84

G.M. 1863, Parte T, pp. 775 780 .


I. Servizi di sanità, veterinario, commissariato (/861-1865)

81

Le dotazioni di materiale telegrafico da campo sono calcolate in modo da assicurare la disponibilità di 100 chilometri di linea, con una riserva di 60 chilometri, al quartier generale principale, e di una linea di 80 chilometri ad ogni corpo d'armata. Quando l'esercito entra in campagna il materiale telegrafico fa parte dei parchi del genio. Si prescrive comunque di risparmiarlo al massimo, utilizzando quando possibile pezzi e oggetti di circostanze reperiti nelle località attraversate dalle linee. li materiale , ai fini della gestione e dell'impiego, è diviso in due categorie. La 1a categoria comprende gli «oggetti speciali pel servizio del telegrafo da campo», custoditi in speciali magazzini forniti dal1' Amministrazione militare e gestiti dall'Amministrazione civile dei telegrafi, a spese dell'Amministrazione militare. La 2a categoria comprende gli «oggetti comuni pel servizio telegrafico in genere», che sono anch'essi forniti dall'Amministrazione militare. Diversamente dai precedenti, però, l'Amministrazione dei telegrafi li gestisce a proprie spese e li può anche impiegare per proprie esigenze del tempo di pace, purché, all'occorrenza, sia in grado di metterli a disposizione per l'impiego in campagna nella quantità e qualità iniziale. Interessanti e in certo senso singolari talune prescrizioni per il funzionamento degli uffici telegrafici in campagna, come quella che (Art. 15°) hanno nel giorno, per loro distinzione, una bandiera portarne scritto: Ufficio telegrafico, a lettere nere in campo rosso; un lampi one a riverbero con vetri rossi marcati d 'uguale iscrizione li fa distinguere durante la notte.

Gli impiegati devono conservare «il più assoluto silenzio» sui dispacci loro affidati, e hanno il dovere di distruggere qualunque carta contenente dispacci, qualora stessero per cadere in mano al nemico. Essi sono responsabili dello stendimento delle linee telegrafiche loro ordinate dal comandante del genio, forniscono a quest'ultimo i relativi «piani di tracciato e disegni di dettaglio», e tramite i capi servizio gli indirizzano le richieste del personale del materiale necessario. La regolamentazione tecnica per il funzionamento degli uffici telegrafici militari è la stessa dei telegrafici civili dello Stato, con le modifiche e aggiunte disposte dal comanda nte superiore del genio su proposta del capo Servizio telegrafico da lui dipendente. I relativi stampa ti sono forniti dall ' Amministrazione dei telegrafi, a spese di quella della guerra. Anche da questo particolare aspetto si può dedurre che - a parte la responsabilità e l'azione di comando dei coma ndanti del genio - il Servizio rimane civile e totalmente affidato a personale temporaneamente ceduto dal Ministero della guerra.


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f èrruccio B0t1i

Un segno di progressiva militarizzazione è, comunque, l'istituzio ne con Nota n . 162 del 19 novembre 1864 di una «scuola telegrafica per le truppe del genio» , alla quale vengon o ammessi 16 subalterni , i, 16 sergenti e 16 caporali dei reggimenti zappatori. La scuola ha lo scopo di mettere in grado le truppe del genio di servirsi direttamente dei telegrafi elettrici di campagna 85 • L'istruzione degli ufficiali dura 4 m esi e ha lo scopo di metterli in grado di dirigere il Servizio in campagna. l corsi per i sottufficiali e la truppa durano due mesi, con un programma a sfondo pratico così si ntetizzato : premesse alcune poche nozioni sull'elettricità e sul magnetismo s'insegnerà loro il modo di montare e smontare una pila , trasmettere e leggere un dispaccio, ristabilire in caso di guasto il regolare andamento della macchina scrivente, delle pile e simili.

Il materiale da campo, che il citato R. D. d el 12 ottobre 1862 non definisce nel dettaglio indicandone solo la funzione, è fissato, sempre nel 1862, con Nota n. 213 del 3 dicembre 18628 ". L'elenco completo , suddiviso tra quartier gen erale principale e corpi d'arma ta, è riportato nel DOCUMENTO I. Da ricordare, infine, la prima Istruzione sul maneggio del materiale telegrafico da campo, approvata in via d 'esperimento dal Ministero della guerra per servire di norma nelle esercitazioni pratiche da farsi presso i R eggimenti Zappatori del Genio in data 5 febbraio 186487 • TI personale si articola in drappelli di costruttori, composti da un ufficiale, un sergente, un sorvegliante e 20 militari di truppa. Per la costruzione delle linee i drappelli sono a loro volta suddivisi in 6 squadre: la 1a di 6 u omini per gli scavi in cui piantare i pali ; la 2a di 2 uomini ha il compito di scaricare i materiali dai carri; la 3a di 3 u omini porta le barelle con il filo e le svolge lungo la linea; la 4a di 3 uomini tende il filo e lo fi ssa agli isolatori sui pali; la 5a di 4 u om ini , raddrizza e pianta i pali; la 6a di 2 uomini è di riserva, esamina la linea e la corregge ove occorre. Il materiale occorrente e gli attrezzi sono trasportati sopra carri da parco «mod. 56 modificato». P er il ritiro delle linee, è ritenuto sufficiente un drappello di IO lavoratori con un sergente, divisi in 4 squadre: una toglie i pa li da terra, una seconda toglie il filo e gli isolato ri dai pali , una terza carica il materiale sul carro, una quarta ripiega il filo. L ' Istruzione indica inoltre tutte le modalità particolari e gli accorgimenti pratici da usare per l'impianto e il ritiro delle linee. 85

Giornale del Genio Militare n. 12/ 1864, p. 339-340.

86

G.M. 1862, pp. 993-994. Giornale del Genio Militare n . 2/ 1874.

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CAPITOLO li

FISIONOMIA LOGISTICO-AMMINISTRATIVA DEL NUOVO ESERCITO: I SERVIZI TRASPORTI E MATERIALI E DI AMMINISTRAZIONE (1861-1 865)

Servizio trasporti e materiali: materiali di artiglieria L'andamento del Servizio dal 1861 al 1865 presenta una fisionomia bifronte. Da una parte si tende come sempre a realizzare le massime economie, contraendo i reparti e gli organi meno necessari e introducendo un nuovo sistema di gestione del materia le , basato su un maggiore d ecentramento; dall'altra si incrementano gli studi, le esperienze e la fabbricazione di nuovi materiali (artiglierie e fu cili rigati e relative munizioni) , tutti fabbricati presso gli stabilimenti militari di artiglieria . Dalle già citate relazioni ministeriali si possono trarre dati statistici sullo sforzo che viene compiuto: nel 1864 sono costruite 1000 bocche da fuoco rigate più 50000 tra fucili rigati , carabine e moschetti e cinquanta milioni di cartucce; altri 1000 cannoni (da 16 BR mod. 1859) più i relativi affusti e 30000 arm i portatili sono costruiti nel 1865. In ta le anno sono disponibili in totale 6261 pezzi d'artiglieria con traini allestiti per 132 batterie da campagna, 33 colonne di riserva e 36 sezioni da parco generale, con 200000 colpi in totale. Sono inoltre disponibili 600.000 tra moschetti, fucili e carabine, e tutti i corpi , sempre nel 1865, hanno in distribuzione i nuovi fucili a canna rigata con alzo 1 • Nel 1862, con R.D. e circolare n. 44 in data 2 marzo 2 , la riparti zione del Servizio di artiglieria (attuata nel 1860 e 1861) in otto grandi centri denominati Comandi territoriali d'artiglieria è modificata, in quanto n elle pratiche amministrative e contabili ha dato luogo a sensibii ritardi . Per eliminare tali inconvenienti, facilitando il disbrigo e il sollecito e inoltro al Ministero delle pratiche di carattere finanziario, il Servizio amministrativo dell'a rtiglieria è affidato: 1

Cfr. De/l'Amministrazione della guerra nel 1864 (Cit. ), pp. 125-129, e Dell'Amministrazione della guerra nel 1865 (Cii..), pp. 1522 ~- 15230 . 2 G.M. 1862, pp. 137-173.


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a) Ad un ufficio posto sotto la dipendenza del presidente del Comitato, per tutti gli uffiziali d' artiglieria senza truppa e per tutti gli impiegati borghesi d'artiglieria; b) A nove reggimenti per gli altri uffiziali e per le truppe d 'artiglieria. Per quanto poi si riferisce all'amministrazione del materiale, sono posti in relazione diretta col Governo gli Uffiziali superiori preposti ai Capi di Direzioni territ oriali e degli stabilimenti d'artiglieria. Per questo stesso ordinamen lo l'artiglieria comprenderà: Un Comitato Uno Stato Maggiore, Un Reggimento d 'Operai, Tre Reggimenti da Piazza, Quattro Reggimenti da Campagna, Un Reggimenlo Pontieri Si avranno: Quattordici Direzioni territoria li per il servizio del materia le già distribuito nelle diverse Piazze dello Stato. Sedici Direzioni di stabilimenl o per la fabbricazione del materiale da guerra. Il comandante sarà un uffiz.ialc generale d'artiglieria qual ispellore permanente del servizio di quell 'arma , rispondendo al medesimo dell'andamento del servizio d' artiglieria nel Dipartimento stesso.

Nel complesso l'organizzazione territoriale, alla quale si provvede con il personale dello Stato Maggiore d'artiglieria, comprende: - 6 Comandi d'artiglieria di dipartimen to, retti da un maggiore generale; - 14 direzioni territoriali ; - 16 stabilimenti (più il laboratorio di precisione, alle dirette dipendenze del comitato); - 31 Comandi di locali di a rtiglieria. Gli stabilimenti sono diretti da un ufficiale superiore, con un numero di ufficiali piuttosto esiguo (da 2 a 5 ciascuno, per un totale di 53). Essi comprendono 3 arsenali di costruzione (Firenze, Napoli, Torino) , 3 fabbriche d'armi (Brescia, Torre Annunziata, Torino), 3 fonderie (Napoli, P arma, Torino), I laboratorio pirotecnico (Torino) , un'officina dei Pontieri (Pavia ), I polverificio (Fossano) l raffineria nitri (Genova), 2 stabilimenti meccanici (Pietrarsa e Genova), I stabilimento metallurgico (Mongiana, in provincia di Cosenza). Con ben 7 stabilimenti su 16, il territorio dell'ex Regno di Sardegna conserva dunque il primato sulle altre regioni, mentre al d i sotto di Napoli è previsto un solo opificio militare. Co n successivi R. D. e Istruzione del 6 aprile 1862 3 sono definiti nel dettaglio i compiti ed i reciproci rapporti dei vari organi del Servizio. 3

G. M . 1862, pp. 273-292.


Il. Servizi tra. e mal. e amministrazione (1861 -1865)

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Il Comitato di artiglieria non esercita comando, m a dipende direttamente dal Ministero, ne é organo consultivo e richiama a nche d'iniziativa l 'attenzione del Ministero su tutto ciò che ritiene utile per favorire il progresso dell'Arma. I direttori territoriali e di stabilimento e i comandanti di reggimento hanno una triplice dipendenza: a) direttamente dai comandanti d'artiglieria di diparLimento, per tutto ciò che si riferisce al «servizio tecnico e speciale d 'artiglieria»; b) dai comandanti di divisione territoriale, p er la disciplina, il servizio in generale e l'istruzione delle truppe; c) dal Ministero, per q uanto attiene alla gestione del personale e del materiale. Ai comandanti d'artiglieria nei Dipartimenti è devoluta l'attività ispettiva permanente del servizio d 'artiglieria nei Dipartimenti stessi. Nel 1864, come già fatto per i materiali di commissariato, anche per l'artiglieria si introduce la gestione decentrata del materiale, che viene affidata a un consiglio di a mministrazione costituito nel 1863 presso le direzioni territoriali dell'Arma. Sulla base di un apposito regolame nto emanato nel dicembre 1864 i consigli riuniscono in sé parecchie attribuzioni prima riservate al Ministero, che con il nuovo assetto deve trattare solo con 30 consigli di Amministrazione e non più , come avveniva prima, con 150 contabili 4 • Per il tempo di guerra, in d ata 28 settembre 1862 è stabilito l'ordinamento del personale e materiale di artiglieria presso l'esercito in campagna5, che nella sostanza rispecchia l'o rganizzazione delle campagne precedenti . Sono previsti parchi al livello di divisione e corpo d'armata . Questi ultimi possono essere parchi generali di corpo d'armala o della riserva di corpo d 'armata. Il pa rco appartenente alla riserva generale d'artiglieria dell'esercito è den o minato parco d 'artiglie-

ria della riserva generale. Ogni batteria di battaglia c a cavallo comprende la batteria propria mente detta e la colonna munizio ni (con carri munizioni anche per la fanteria). Quando una batteria agisce isolata, conduce con sé la rispettiva colo nna munizioni , che in ta l caso dipende direttamente dal comandante di batteria . Neg li altri casi, le colo nne munizioni delle batt erie sono riuni te in un parco di divisione, ottenuto con la riunione di due o più colonne munizioni. Ogni parco d'artiglieria di corpo d 'armata comprende tante sezioni quante sono le divisioni che lo compongono. P er il tra ino ogni sezione ha a ssegnato un piccolo distaccamento del treno (militare) d'armata, 4

De/l'Amministrazione della guerra nel 1864 (Cit.), pp. 127- 128.

5

G .M. 1862, pp. 895-902.


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ma per la maggior parte i parchi di corpo d'armata sono trainati dal treno borghese. Le colonne munizioni delle batterie, invece, sono trainate dal treno d'armata e per la gestione delle munizioni ricevono personale della batteria e del reggimento operai. Una batteria da battaglia ha 6 pezzi con al seguito immediato 6 carri da munizioni (uno per pezzo), un affusto di ricambio e una fucina da campagna, più 11 carri nella colonna munizioni (di cui 1 o 2 per il materiale e 10 o 9 per le munizioni). I -carri con cartucce per fucili sono 6 nella batteria da 8 con 4 pezzi lisci e 2 rigati, e 3 nella batteria da 8 rigati o nella batteria da I 6 lisci. I pezzi e i carri della batteria sono trainati da tre pariglie, ad eccezione dell 'affusto di ricambio e dei carri da batteria che ne hanno due. Il distaccamento del treno addetto al servizio e al traino di una colonna munizioni, al comando di un ufficiale, comprende 34 uomini, 4 cavalli da sella e 48 da tiro. Una sezione di parco generale d'artiglieria di corpo d'armata è composta da 29 carri, tra i quali 9 carri munizioni per i tre tipi di artiglierie (da 8 rigato, da 8 liscio, da 18 liscio), 12 carri con cartucce, 2 affusti di ricambio con relativa bocca da fuoco. Il distaccamento addetto al servizio e al traino è composto da 20 uomini con 2 cavalli da sella e 30 da tiro, più 50 pariglie del treno borghese con relativo personale. Con Nota n. 71 del 20 maggio 1864\ dopo l'introduzione per intero nell'esercito di artiglierie da 8 e 16 rigate, il numero di carri, e di con seguenza di cavalli, deve essere variato. Tcarri munizioni delle batterie al seguito immediato dei pezzi sono ridotti a 4, e i carri delle colonne munizioni diminuiscono da 11 a 7 per la batteria da battaglia o da posizione e a 5 per la batteria a cavallo, con 4 carri di cartucce per la batteria da battaglia e 2 per la batteria a cavallo. Un'innovazione di grande rilievo, introdotta per la prima volta, è una consistente riduzione degli impegni del treno militare nei riguardi d ell'artiglieria: il traino delle colonne munizioni delle batterie, che nel I 862 era affidato, come si è visto, al treno d'armata, rimane di esclusiva competenza delle batterie stesse, che vi provvedono direttamente con propri conducenti (abbinati all'incarico di cannoniere) e cavalli di artiglieria. Si tratta di un chiaro preludio al passaggio totale del treno all'artiglieria e al genio, e in tal modo una batteria di battaglia (cioè - con dizione attuale - da campagna) ha 1 sellaio, I maniscalco, 103 cannonieri - conducenti con 98 cavalli nella linea pezzi (batteria di ma6

G.M. 1864, pp. 312-324.


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novra) e un sergente, 5 caporali, un trombettiere, 54 cannonieri - conducenti , con 40 cavaJli, con la colonna munizioni. Le relative dotazioni di munizioni sono le seguenti: li pezzo da R rigato porta nel suo avantreno 60 colpi, dei quali 50 a granata e 10 a metraglia. Il pezzo da 16 rigato porta nel suo avantreno 24 colpi , dei quali 22 a granata e 2 a metraglia. L'affusto di ricambio porta nel suo avantreno lo stesso numero di colpi dell'avantreno del pezzo. Il carro di munizioni da cannone da 8 rigato porta 140 colpi, dei quali 114 a granata e 26 a metraglia. Il carro di munizioni da cannone da 16 rigato porta 72 colpi, dei quali 66 a granata e 6 a metraglia. Il carro di munizioni da cartucce porta 21.000 cartucce. li cofano da montagna di munizioni da cannone da 51/3 rigato porta 10 colpi, dei quali 9 a granata ed 1 a metraglia. Il cofano da montagna çla cartucce porta 900 cartu cce.

Come per tutto l'esercito, anche per l'artiglieria il 1864 e il 1865 sono anni di contrazioni organiche del tempo di pace , sempre ispirate all'ottica di non ridurre i Quadri combattenti, operando soprattutto sulle strutture territoriali e su taluni stabilimenti secondari. li numero di incidenti da arma da fuoco è relativamente elevato (49 morti e 148 feriti dal 1861 al 1863)7 • L'elevato numero di incidenti non è comunque dovuto alla mancanza di una precisa normativa in merito alla buona conservazione e all'uso delle armi: molto chiaro e dettagliato è il Regolamento per l'esercizio e le evoluzioni della fanteria di linea - Istruzioni sulle armi del 18648 , suddiviso in 7 parti: I nomenclatura del fucile e delle munizioni , II nomenclatura delle sciabole e daghe, III nomenclatura delle armi e strumenti da falegnami di fanteria, TV nomenclatura degli assortimenti del fucile, V scomposizione e ricomposizione del fucile e del pistolone, VI pulitura e conservazione armi, VII incassamento e trasporto delle armi . L'Istruzione costituisce in buona parte un riepilogo e un adeguamento all'entrata in servizio di nuovi materiali (fucile mod. 60 e pistolone da falegnami mod. 60) di norme già impartite in precedenza (vds. volume I, capitoli V, VIII, XI, XVI). Essa prescrive che con frequenza annuale sia organizzato sotto la sorveglianza del maggiore incaricato della buona conservazione delle armi del reggimento, un ciclo di lezioni per i subalterni, i sottufficiali e la truppa sui contenuti del citato 1 8

G.M. 164, pp. 790-792. Torino , Fodratti, 1864.


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regolamento, suggerendo anche gli accorgimenti didattici da adottare: un istruttore può insegnare le varie parti di quest'istruzione a 10 O 12 soldati disposti intorno a una tavola, su cui sono collocate un'arma tutta connessa c le parti sconnesse di un'arma uguale. La canna del fucile sconnesso dovrà essere svitonat.a onde renderne visibili le righe . Si avrà inoltre sulla tavola una cartuccia a pallottola da fucile di fanteria mod. 60.

1 cosiddetti assortimenti delle armi (cioè gli strumenti in distribuzione individuale per lo smontaggio e la manutenzione) per il soldato sono: - un ampollino da olio, custodito nello zaino; - un astuccio da setolini di latta; - un cacciaviti mod. 54; - un cavastracci da fuci le di modello più antiquato, in distribuzione solo a caporali e soldati (non si sa a che cosa possa servire, visto che l'Istruzione precisa che questo modello non serve per togliere le palle dal fondo della canna e che è stato sostituito da quello mod. 54, in distribuzione solo ai sottufficiali , ma viene ugualmente distribuito perché «semplice, di poco prezzo e numeroso nei magazzini»); - un manico da cacciaviti in legno, mod. 54; - una scatoletta di latta con pomata per ungere le armi; - un setolino di acciarini con mani co, che unto leggermente con pomata serve a mettere un sottile strato di grasso sulle varie parti del!'acciarino, senza scomporlo; - un copriluminello di cuoio (per coprire il luminello quando, nelle esercitazioni in bianco , si fa scattare in cane); - uno spilletto con catenella; - un turacciolo da fucili; - un pezzo di panno unto; - alcuni pezzi di tela usata; - alcune piccole stecche di legno. Ogni caporale ha in più, rispetto al soldato, 4 lum inelli di ricambio. Ogni sergente, oltre ai predetti oggetti assegnati al soldato, ha in più : - una borsa di assortimenti; - un caccialuminelli mod. 54 (per togliere il luminello); - un caccianoci mod. 54 (per togliere la noce dal cane); - un tiramolle mod. 54 (per scomporre e ricomporre l' acciarino); - un cavastracci da fucili e moschetti mod. 54 (invece del cavastracci da fucili dei soldati), che serve per togliere le palle dal fondo della canna. Le materie prime usate per la pulizia delle armi sono: un pezzo di


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Lela asciutto per pulire sia le parti in ferro non intaccale dalla ruggine, sia - con aggiunta di un pò d'olio - la cassa; tripoli, mattone dolce, maiolica, pietra pomice (ben polverizzate e setacciate, e stemperate in olio di oliva), per pulire le parti in ferro intaccate dalla ruggine_ Si puliscono con le predette materie prime, inumidite con aceto e alcool, anche le parti in ottone, che non vanno mai unte con olio. Dopo lo sparo, per pulire la canna e le parti ricoperte dai residui della combustione si usa l'acqua. Dopo aver ben pulito e asciugato le armi, le varie parti sono ricoperte di un sottile slrato di pomata, e tutte le parti sottoposte ad attrito sono leggermente oliate. La pomata è preparata con olio fin e d 'ulive depuralo con piombo, e con sego di montone, nella proporzione di due parti d'olio per una di sego. Si fonde il sego; si passa attraverso un tessuto, e si mescola subito con l' olio. La pomata che ne risulta va tenuta ben coperta in vaso chiuso, per difenderla dal polverio.

Le giberne e i foderi delle sciabole, dagh e e baionette sono verniciati con la manteca, che nel quantitativo annuale necessario per una compagnia è così composta: - cera gialla Kg 0.740 - cera bianca Kg O. 7 10 - acqua ragia Kg 2.600 - nero d'avorio puro Kg 0. 370 - pece nera Kg 0.125. Il comandante di reggimento risponde della buona conservazione delle armi e delle munizioni e si accerta che il personale di ogni grado sia ben istruito sul loro uso. In ogni corpo, un ufficiale superiore addetto all'armamento esercita una «continua e diretta» sorveglianza sulle compagnie, e due volte all'anno compie una visita generale alle armi, accompag nato dal capo armaiolo. A loro volta, gli ufficia li delle compagnie compiono frequenti visite alle armi nelle camerate delle quali risponde il comandante di compagnia. l comandanti di corpo devono proibire che ad ogni istante le armi vengano scomposte e ricomposte, perché se queste operazioni sono effettuate troppo di frequente, provocano un precoce deterioramento delle armi stesse. E sempre per garantirne il mantenimento in efficienza il più a lungo possibile, per l' istruzione del personale sono usati fucili fuori servizio. Non esistono vere e proprie armerie di compagnia n el senso attuale del Lermine, in quanto le armi sono solo individuali e sono tutte distribuite in permanenza, compresi i fornimenti e gli accessori e i materia li


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vari di armamento. Lo stesso vocabolo armeria è ancora sconosciuto , in quanto locali ove vengono custodite le armi e i materiali d'armamento al livello centrale sono denominati sale d'armi, ed ad esse fanno direttamente capo i corpi. Sono previsti, comunque, dei magazzini ove sono custodite le armi dei militari assenti o mancanti. La gestione delle munizioni da guerra e la loro distribuzione, che avvenivano ancora sulla base della regolamentazione 1835 (Regio Viglietto del 14 marzo - cfr. volume-I, capitolo V) ricevono un nuovo assetto con il Regolamento sul servizio delle munizioni da guerra presso i corpi dell'Esercito, approvato con R.D. del 10 dicembre 18659 • Secondo il predetto regolamento, ciascun corpo dell'Esercito, come avviene anche oggi - può ricevere munizioni da guerra quale dotazione permanente per il tempo di guerra, oppure per addestramento. La dotazione permanente di munizioni da guerra è costituita: - dal quantitativo di cartucce che i sottufficiali e la truppa devono tenere presso di sé (equivalente alle attuali dotazioni organiche o di 1° linea); - dalle munizioni esistenti presso i reparti d'artiglieria (colonne munizion i delle batterie o parchi), equivalenti alle attuali scorte munizioni di Grande Unità. In particolare, il soldato deve portare con sé, «in perfetta condizione di servizio», se di fanteria 60 cartucce in tempo di guerra e 40 in tempo di pace, se di artiglieria la campagna, cavalleria e treno 20 cartucce (solo in tempo di guerra), se di genio, dell'artiglieria da piazza, dei pontieri e delle compagnie operai d'artiglieria, 20 cartucce in tempo di guerra e 20 in tempo di pace. Da notare che, con questo sistema d i distribuzione, nell'ambito del reggimento, corpo o brigata di fanteria (1 ° anello logistico) in guerra continuano a non essere previsti «posti munizioni», e che in pace e in guerra - diversamente da oggi - le munizioni da guerra che costituiscono dotazione permanente sono in costante distribuzione al soldato, responsabile della loro buona conservazione. In tempo di pace, viene a ssegnato ai vari corpi dell'Esercito un quantitativo fisso annuo di munizioni per addestramento, cerimonie e onori funebri. Per i reggimenti fanteria e granatieri sono previste 80 cartucce a pallottola con cassule e 50 a polvere con cassule (per tiri a salve). Per i bersaglieri, 110 e 50; per le altre Armi, 20 e 20. L'artiglieria da piazza, per l'addestramento con i pezzi, dispone di 60 cartoni a polvere e 200 cannelli. Quella da campagna, di 200 e 400; i pontieri, di 30 e I 00. 9

G .M. 1865, Suppi. n. 6, pp. 2:H-257.


II. Servizi tra. e mat. e amministrazio::.:'..:.:'e'-'-= (lc:.8-=-: 61=---·::.:18:.:6-"-' 5)' - - -- - -

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Il regolamento precisa anche la suddivisione ai fini dell'addestramento delle munizioni: nei reggimenti dell'arma di Fanteria e cavalleria, il Comandante del corpo può disporre solo dei 3/ 5 del quantitativo totale delle cartucce a polvere assegnate al medesimo, dovendosene riservare 1/ 5 pelle evoluzioni di Brigata, ed 1/ 5 per le manovre di Divisione. Nei reggimenti d' Artiglieria da campagna il comandante del corpo può disporre solo dei 3/5 del quantitativo totale dei cartocci a polvere assegnati alle ballerie; gli altri 2/ 5 dovendo esser riservati pelle evoluzioni combinate colle altre armi.

Le cartucce sono distribuite in pacchi di 1Ocartucce e 12 capsule. In tempo di pace le cartucce e le munizioni di artiglieria sono distribuite in apposite casse d'imballo, le capsule fulminanti in sacchetti di tela, le cartucce per pistola in speciali scatole di latta. In guerra, invece, i corpi ricevono le munizioni dalle batterie e/o dai parchi senza casse d ' imballo, e le munizioni d'artiglieria possono essere anche fornite alle batterie mediante cambio delle vetture vuote con quelle piene. Le munizioni da guerra che i corpi hanno in carico e che non sono in distribuzione ai singoli sono custodite in appositi locali a ciò destinati. I pacchi di cartucce che invece sono in distribuzione permanente al soldato, in tempo di pace sono da ogni soldato collocati nell'apposito scompartimento dello zaino, dopo essere stati avvolti e cuciti in un pezzo di tela, sul quale sia apposto il bollo del Corpo, e scritto in modo chiaro il numero del Reggimento al quale l'indi viduo appartiene, non che il numero di matricola dell'individuo stesso.

In tempo di guerra, i pacchi di cartucce a pallottola non sono avvolti nel sacchetto, ma sono collocati parte nella giberna e parte nello zaino o nella valigia, a seconda delle esigenze del servizio. Affinché le munizioni costituenti la dotazione permanente si trovino sempre in perfetta efficienza, i corpi devono procedere alla loro rotazione, impiegandole per l'addestramento, e sostituendole poi con quelle che ricevono dai magazzini d'artiglieria quale assegnazione annua. Le richieste di prelevamento, compilate su apposito modello, in guerra vanno sempre - se possibile - rivolte dai comandanti di corpo al comandante della divisione (attiva), il quale le vidima, e ordina di provvedere al comandante dell'artiglieria della divisione. Procedura evidentemente difficile da seguire in combattimento: solo in questa circostanza, pertanto, i comandanti di corpo o distaccamento possono richiedere direttamente le munizioni di cui a bbisogna no ai Comandanti delle batterie e dei parchi d'artiglieria più prossimi, i quali sono tenuti a soddisfarvi, ma in tal caso la persona incaricata di ritirarle dovrà sempre rilasciarne ricevuta.


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Servizio trasporti e materiali: materiali del genio Dal 1861 al 1865 l'impiego prevalente dell'A rma del genio è rivolto alla costruzione o al miglioramento di caserme, fortificazioni e immobili in genere. Ciò è conseguenza sia del notevolissimo incremento della forza media del nuovo esercito unitario, sia del fatto che, come rileva il Ministro P etitti nella sua relazione sull'anno 1864 gli antichi piccoli St.ati italiani pressoché privi di Eserciti loro propri, erano naturalmente sprovvisti altresì come di munizioni , così di militari edifizi, ollrccché anche di quella piccola rorza militare che mant enevano, non avevano per avventura tutta quella cura che lo stesso loro int eresse avrebbe consigliato, ma che è stretto dovere di uno Stato che nella floridezza del suo Esercito ha un proprio e precipuo sussidio 10 •

L'interesse per il settore degli immobili militari è elevato, i progetti di nuove caserme, costruiti con criteri relativamente avanzati, non mancano, e si spinge lo sguardo anche su quanto viene fatto all'estero 11. All'atto pratico sono però di ostacolo sia i vincoli di carattere econom ico, sia la manca nza di una rete idrica in senso moderno negl i abitati ove s i prevede di costruire le nuove caserme, che pertanto devono sovente tenere conto, negli impianti igienici, della relativa scarsità di acqua, e scavare pozzi in proprio. Ciononostante cosp icua è la mole dei lavori compiuti, documentata nelle citate relazioni dei Mini stri per il 1864 e 1865. Non si tratta solo di costruire e ampliare caserme, ma di creare praticamente ex-novo t utta la rete di infrastrutture logistiche. Quanto viene realizzato fino a l 1865 è tuttavia notevolmente a l di sotto delle esigenze, e la situazione degli immobili rimane critica, con negativi riflessi - che già si sono esaminati trattando del Servizio sanitario - sull'igiene e sulla salute di uom ini e cavalli, tra i quali l'inadeguatezza e l'eccessivo affollamento dei locali favorisce il diffondersi di epidemie com e l'oftalmia bellica per gli uomini e il moccio o farcino per i cavalli . Di fronte a una situazione oggettivamente carente che per essere sanata richiederebbe tempo e risorse economiche al momento non disponibili, diventa una strada pressoché obbligata il ricorso su larga scala a ll 'occupazione di conventi e immobili abitati da religiosi, occupa-

° C fr. De/1'/Jmminis/razione della guerra nel 1864 (Cil.), pp. 130-13 1.

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In merito ai progelli per nuove caserme, si veda, in particolare, la Relazione s ul progello di una Caserma di fanteria a due piani per l'ac:quartieramenlo di un reggimento col Deposito e la Memoria sugli stabilimenti militari d 'Tnghilterra, «Giornale del Genio Militare» n. 3/ 1863 e n. R/ 1864.


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zione consentita da una legge provvisoria del 22 dicembre 1861 12 che consente al governo di occupare con decreto reale le case delle corporazioni religiose. L'occupazione - che in diversi casi dura tuttora dovrebbe avere una durata massima di tre anni. In tal modo solo tra il 1861 e il 1862 - come riporta il Giornale Militare - sono occupati ben 18 conventi. Un altro rimedio è il ricorso ad immobili ceduti in affitto da parte di Comuni ed Enti statali . Riguardo ai Comuni, va detto che in linea generale - a meno che si tratti di ospedali con degenti affetti da malattie infettive - gli Enti locali si prestano volentieri ad ospitare truppe , perché in tal modo, oltre ad assicurare a l commercio locale un considerevole e spesso insost.ituibilc cespite di reddito, possono utilizzare le truppe per la guardia alle carceri o per altri servizi di pubblica utilità. Non di rado accade che i Comuni cedano gratis gli alloggiamenti per i Quadri e le truppe e si accollino anche per le spese di manutenzione necessarie, in aggiunta alle prestazioni di varia natura (alloggi anche per ufficiali, trasporti ecc.) cui sono tenuti a norma delle Regie Patenti del 9 agosto 1836 e R.D. del 27 genna io 1851 e 24 dicembre 1860, che vengono estese a tutte le province del R egno - fino al 1° luglio 1862 - con legge del 4 agosto 1861, successivamente prorogata fino al 1 ° gennaio 1863 13 • L'atteggiamento estremamente favorevole dei Comuni all'accoglimento di reparti di truppa è vieppiù favorito dalla possibilità di riscuotere il d azio per i gener i diretti a reparti stanziati a ll' interno della cinta daziaria. Questo è purtroppo uno dei [attori che facilitano lo stanziamento di truppe in immobili nel centro storico delle città, spesso exconventi anche allora poco adatti alle esigenze di vita di uomini e cavalli e per magazzini , depositi ecc .. Ne viene in d efinitiva fortemente disincenti vata la costru zione di nuove caserme più consone alle esige nze militari e lontane dal centro. Accanto a lle preoccupazioni per le nuove costruzioni e per la manutenzione di quelle esistenti, non m anca il problema degli immobili da dism ettere, perché non più necessari a ll ' uso militare. La legge 21 agosto 1862, n. 793 anche per rinsanguare le finanze dello Stato dà facoltà al governo di procedere all'alienazione dei beni rustici ed urbani posseduti dallo Stato, non destinati o non richiesti per il pubblico

servizio . Per quanto di sua competenza il Ministero della guerra, con Circ. 12 13

G.M . 186 1, p. 907 . U .M. 1862, p . 593.


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n. 6 in data 23 ottobre 1862 14, dispone che i sotto-direttori del genio compilino uno specchio generale degli immobili militari utilizzati nel)'ambito della loro circoscrizione, e propongano quali immobili devono essere conservati e quali devono essere ceduti al Ministero delle finanze per essere alienati, tenendo presente che da un lato è d'uopo avvertire di non alienare immobili cui si debba poi supplire con nuove costruzioni a maggiori spese dell'erariq , dall'altro è mestieri non trascurare alcun mezzo che possa concorrere a ristorare le finan ze dello Stato, sgravando ad un tempo il Rilancio della guerra dalle spese di manutenzione di stabili che non siano realmente necessari per uso militare.

Riguardo alla gestione e amministrazione degli immobili, con R.D. del 2 marzo 1862 è approvato il Regolamento pel servizio dei casermieri• 5 • Questi ultimi sono destinati alla custodia degli immobili militari, e scelti tra sottufficiali e soldati che sappiano leggere e scrivere, appartenenti ai veterani zappatori di artiglieria e del genio o alla «R. Casa Invalidi e veterani» , oppure tra i civili. Importante, infine, il Regolamento sull'Amministrazione degli immobili dipendenti dal Ministero della Guerra, diramato con Nota n . 201 del 15 dicembre 1865 16 • Secondo tale regolamento il Ministero stabilisce la destinazione generale di ciascun immobile (caserma, stabilimento, panificio ... ) mentre ai comandanti delle divisioni territoriali compete la ripartizione tra le truppe dei vari Presidi degli immobili destinati all'istruzione e all'alloggiamento delle truppe. Lo stato dei singoli locali deve essere riportato in maniera particolareggiata <la appositi Testimoniali e da verbali di consegna redatti entrambi in duplice copia, di cui una custodita dall'utente e l'altra dall'ufficio del genio competente sull'immobile. Le spese relative alla manutenzione degli immobili possono essere sostenute, a seconda dei casi, dall'occupante (se dipendono da abuso o incuria) oppure (a seconda del tipo di lavoro richiesto e del tipo di immobile) dalle masse speciali dei corpi presi collettivamente, dalle masse speciali di ciascun corpo o dal bilancio della guerra, mentre la sostituzione dei vetri negli immobili occupati è sempre a carico dell'utente. Tutti i lavori devono essere eseguiti a cura del genio militare, fatta eccezione per le piccole riparazioni a carico delle masse dei corpi. Riguardo all'evoluzione organica dell'Arma del genio e in partico14 15 16

G.M. 1862, pp. 815-818. G.M. 1862, pp. 122-125. G. M . 1865, pp. 201-215.


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lare della sua branca logistico-territoriale, si riscontrano parecchie analogie con quanto avviene nell'Arma di artiglieria, con particolare riguardo a sia pur lievi contrazioni specie dal 1863 al 1865, e a una gestione amministrativa più decentrata, con eliminazione di organi amministrativi superflui . L 'organizzazione territoriale del genio si articola in un comitato del genio, direzioni e sotto-direzioni. Le attribuzioni dei vari organi con particolare riguardo agli immobili, sono definite con le Istruzioni pe/ Servizio Speciale del Genio Militare, in data 22 dicembre 1861 17 • Sulla base del R.D. del 2 marzo 1862, l'Arma si articola in comitato, Stato Maggiore e 2 reggimenti zappatori (su 3 battaglioni di 6 compagnie, più 3 compagnie deposito) . Lo Stato Maggiore fornisce i Quadri per 15 direzioni e 33 sotto-direzioni. L'organico degli ufficiali passa dai 411 del 1860 - 1861 ai 478 del 1862, e rimane invariato fino al 1865, quando con R.D . del 18 dicembrc 18 , esso viene sia pur lievemente ridotto a 452, diminuendo in particolar modo il numero di subalterni. Con lo stesso R.D . anche per il genio si sopprimono in tempo di pace i depositi, e le sotto-direzioni sono eliminate. Sono anche creati - nel quadro del generale decentramento amministrativo - i Comandi del genio di Dipartimento, con attribuzioni a naloghe a quelle dei Comandi di artiglieria . L'impiego in campagna dell'Arma è definito con l'Istruzione sull'ordinamento del Personale e del Materiale del Genio presso l'Esercito in campagna , in data 20 maggio 1864 19 • Secondo tale Istruzione, il genio in campagna fornisce: - una compagnia zappatori, con relativo parco, per ogni divisione di fanteria; - un pa rco, con una compagnia zappatori, a ciascun corpo d'armata; - una riserva generale del genio (quattro o più compagnie zappatori, con parco principale del genio) a disposizione del quartier generale principale. La compagnia zappatori - unità fondamentale d'impiego - comprende 4 ufficiali , 8 sottufficiali (di cui un furiere e un guardaparco), 158 caporali e soldati, 8 cavalli da tiro, 4 conducenti, 3 carri (3 n. I e 1 carretta scoperta da battaglione), 2 muli da basto, I mulo o cavallo per il traino della carretta di battaglione. Il carreggio del genio è sud17 18

19

G.M. 1861 , Suppi. n. 9. G.M. 1!!64, pp. !!09-810 e 853-862. G. M . 1864, pp. 325 -33 1.


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Ferruccio Botti

diviso in 11 diversi tipi di carro, a seconda della quantità e qualità di materia le trasportato . La cita ta Istruzione del 1864 indica anche la denominazione e il carico di ciascun carro: Carro del N. I » 2 Id. » 3 Id. Id . »4 >> 5 Id. Carro per Berta. F ucina del N. I » 2 Id . Carro telegrafico pesanle. Carro telegrafico volarne. Carro stazione. TI Carro del N. I con tiene materiali ed istrumenti occorrenti ad una mezza Compagnia di Zappatori per l'esercizio delle seguenti arl i e mestieri: Disegnatore, Carradore, Zappatore, Legnaiuo lo, Mi natore, Scalpellino e Murato re. TI Carro del N. 2 contiene utensili da Zappatore e serve di complemento al N . I per una maggiore q uan lità di lavoranti. TI Carro del N. 3 contiene N. 8500 sacchi a terra. li Carro del N. 4 conti ene 2000 sacchi a 1erra e strumenti da pesare, da latLaio, calderaio, bari laio e panieraio. Il Carro del N. 5 contiene 600 sacchi a terra. vari cordam i, in neschi, salsiccie da mina e 2000 metri lineari di filo d i rame rivestito. li Carro per Berta contiene una Berta con 1u1ti i suoi accessorii. La Fucina N. I contiene tutti i materiali ed utensili necessari per una fu cina per grossi lavori. Il Carro telegra fi co pesante contiene il materia le necessario per lo stabi limento d i una li nea telegrafica lunga IO kilom etri, coi relat ivi pali a sostegno del filo conduttore. Il Carro telegra fico volante contiene il materia le necessa rio per stabilire una linea telegra fica di 20 kilometri , col mezzo di un filo rivest.ito cd a bbandonato a se stesso lungo la linea. Il Carro stazione contiene le pile e macchine necessarie alla trasmissione e ricevimento dei dispacci .

La ripartizione dei vari tipi di carro tra i tr e tipi di pa rco (di compagnia - di corpo d 'armata - principa le) risulta d efinita nella tabella a lla pagina seguente . Per il traino di un pa rco d el genio di corpo d 'armata occorrono 1 ufficiale e 47 militari di truppa , con 87 cavalli (di cui 7 da sella). In caso di concorso del treno borghese sono sufficienti 1 sottufficiale , 22 militari di truppa e 43 cavalli, mentre il treno borghese forni sce 40 cava lli o muli con relativi conducenti. Per il parco principale del genio occorrono 1 ufficiale, 29 milita ri di truppa e 44 cavalli del treno d 'armata (militare), più 128 cavalli o muli (con relativi conducenti) del treno borghese. Infine, a completamento di questi dati , con Nota N. 8 del 2 luglio 1865 sono pubblicati «specchi e disegni dimostranti il caricamento dei


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Il. Servizi tra. e mal. e amministrazione ( /86/-/86:..:52-)_ _ _ _ _ __ _ _

Quantitativo dei carri

Denominazione dei carri

Modelli dei carri che per ora si utilizzano (I)

Parchi

Di Di Corpo P rinciCompad'A rm ata pale gnia

Materiale comune del Genio

Id.

))

3

I

3 12 3

Id . Id .

» 4 » s

I

I

Carro del N ° I )) Id. 2

2

))

Carro scoperto

Carro coperto

))

))

1 1

Fucina del N ° I

Id.

3 6

1

))

F u cin a da Cam pagna

1 I

Carro scoperto

3 2 2

IO

Carro scop erto

19

40

2

Carro p e r Rena

))

))

M 1856 modi f. )) 1856 » » 1830 » » 1830 » )) 1830 » 0

1844 1844 » 1830

» »

» » ))

Materiale telegrafico campale Carro per materiale pesante volante Carro-stazione

2

3

4

))

Carro

M 1856 modif. » 1856 )) )) 1863 » 0

N. ll .. Il solo modello di carro adatlalo per i pacchi mobili del Genio i, il carro da parco scoperto M 1856 modificat o e occorrendo nuove provviste o surrogazioni si provvedera nno unicamente di questa fo rma. per ora onde u1ilia ,1re il materiale esistente si farà uso dei modelli accennati nell a presente colonna ( I ). 0

parchi mobili del genio» 20 , d a i quali si desume il caricamento del dettaglio di ciascun tipo di carro, compresi la dislocazione dei materia li nelle varie parti dei veicoli e il modo di disporre i vari materiali.

Servizio trasporti e materiali: trasporti (Fig. 3) I fattori che più influenzano l'evoluzione dei trasporti militari dal 1861 al 1865 sono due: da una parte l'esigenza di economie, e dall'altra lo sviluppo delle ferrovie. L'ottica - alquanto discutibile - con la quale è visto l'ampliamento della rete ferroviaria (con conseguente maggiore possibilità di ricorrere a trasporti militari per ferrovia) è chiaramente esposta nella relazione ministeriale sull'Ammini strazione d ella guerra nel 1864: 20

« Giornale del Genio Mi litare » n.

7/ 1865, pp. 225 e segg.


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- - -- -- - - -

Ferruccio Botti

Venendo ai trasporti delle persone, ricorderò che già con N .M. 30 agosto 1864, nello scopo di limitare l' uso eccessivo delle ferrovie e dei piroscafi che per qualche rispetto poteva alterare le abitudini milita ri (SlC), esso si era vietato, salvo i casi di urgenza o di malattia, alle truppe o agli uomini isolati che per giungere a destinazione non avessero a percorrere oltre a due tappe. P er lo stesso motivo ed anche per considerazion i economiche parve di dover rest ringere quell ' uso anche a più stretti confini , e perciò con N .M . 2 marzo 186 5 fu esteso il divieto delle ferrovie (sempre eccettuati i casi d'urgenza) a tutti gli scambi di guarn ig ione e di distaccamenti che succedono entro i li miti di uno stesso dipartimento, e fu prescritto inoltre che pcl trllsporto di ca rri d'ambulanza ed altri oggetti da un magazzino a un'altro ovvero ad un corpo e viceversa debba far si uso del Treno d 'Armata o dei cavalli o muli disponibili presso i battag lioni 21 .

Il 31 dicembre 186l22 viene stipulata un nuovo capitolato p er i trasporti di ogni genere da parte di un'impresa civile, esclusi il fieno, la paglia, le derrate in genere e il materiale d'artiglieria. L'Amministrazione militare si riserva, come sempre, di effettuare se lo ritiene opportuno direttamente e con propri mezzi qualsiasi tipo di trasporto. Peraltro nel 1863 il Ministero restringe i casi in cui può av valersi di questa facoltà solo al trasporto di pane per le truppe, ai trasporti urgenti in previsione dello stato di guerra o quando lo stato di guerra è in atto, o in caso di forti concentramenti di truppe. Dimostrazione, anche questa, deJJa chiara volontà di ridurre al minimo i reparti del treno e di ricorrere nella maggiore misura possibile al trasporto civile, evidentemente ritenuto più economico in tempo di pace. Con Nota n . 25 del 3 marzo 1863 23 le dotazioni di pace di carreggio sono ridotte a una sola carretta coperta per battaglione e a un solo quadrupede, in quanto i corpi si trovano nelle ordinarie guarnigioni e le esigenze di trasporto e movimento sono ritenute «limitatissime» . Fanno eccezione i reggimenti di fanteria e bersaglieri stanziati nelle province meridionali e al momento impegnati in servizio di ordine pubblico e nella repressione del brigantaggio; peraltro, con Nota n. 212 del 30 dicembre 1865 la riduzione è estesa anche a questi reparti24 • Per conciliare le riduzioni di quadrupedi con la loro pronta disponibilità al bisogno senza che sia necessario ricorrere ad acquisti o requisizioni, nel 1863 si adotta a nche - come già in passato - un antico espediente: quello di cedere in via provvi soria i quadrupedi supe rflui agli agricoltori a condizione che li impieghino esclusivamente nei lavori agricoli. I cavalli o muli contin uano ad appartenere all'esercito e 21

22 2

'

24

Dell'Amministrazione della guerra nel 1865 (Cit.), p. I 524 7 . G.M. 1861, Suppi. n. 11. G. M. 1863, p. 84. G.M. 1865, p. 1088 .


li. Servizi tra. e m a l. e amminis trazion e (1861 -_1_8 6_5~ ) _ _ _~

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rimangono iscritti sulle matricole dei corpi, e la persona a cui sono affidati è tenuta ad alimentare co nvenientemente gli animali, governarli «con la diligenza di un buon padre di famiglia» e presentarli agli incaricati di ispezio narli per conto dcli' Autorità militare. Con il R.D . 13 dicembre 18642 5 il treno d 'armata (come sempre è avvenuto in pace) è tra i corpi che subiscono le riduzioni più consistenti, pur mantenendo i 3 reggimenti previsti dall'organico del gennaio 1861 . L' o rientamento a mantenere, sia pure a forza ridotta , una la rga intelaiatura e i Quadri necessari per fare fronte ad eventuali esigen ze di mobilitazio ne è accantonato con il successivo R .D . del 30 dicembre 186526, con il quale i reggimenti treno in te mpo di pace sono ridotti a 2, con 10 compagnie ciascuno. Le compagnie passano pertanto da 24 a 2, e il personale in tempo di pace viene sen sibilmente rido tto. In particolare gli II fficiali pa ssano d a un to tale di 150 del R .D . 18 dicembre 1864 a 114, la truppa da 2310 a 1916, i ca valli o muli da 990 a 800. Vi è però, un ri pensamento , così giustificato d allo stesso Ministro nella sua relazione sull'anno 1865 : in co nseg uenza dell'ordinamenlo dato nell'anno precedente ali' A r ma d i a rtiglieria per cui il servizio delle colo nne mobili d a muni zio ne in campagn a veniva dal treno t ras ferito a q uel!' /\rma, e nella fiducia che in caso di guerra sarebbesi potuto fare assegnamento su l treno bo rgh ese , fu decreta ta altresì la ridu zio ne di un Reggimento d el Treno d ' armata. Però l' esperienza della scorsa campagna no n avendo corrisposto pienament e a si ffa ua fi ducia , la riduzio ne no n venne ali uata 27 •

Nel campo delle co struzioni del carreggio p rima del 1856 esistevano diversi modelli di carri , tra i quali prevalevano quelli noti con la denom inazio ne alla tedesca. Tenendo conto delle modifiche suggerite dall' esperienza delle ultime compagne, nel 1862 sono determinati i mo delli e i disegni e costruiti i prototipi di ciascun tipo di veicolo da ado ttare. Nel 1864 il carreggio in d o tazio ne regolamenta re comprende i seguenti tipi di veivoli: - carro d ' ambulan za mod . 1862; - cassone d'ambulanza ordinario col n . 2 di Fanteria e Cavalleria; - carrella scoperta da ba ttaglione, mod. 1861; - carro dello Stato Maggiore (Forgone); - carro d a torchio litografico; 21 26 27

G.M . 1864, pp. 8 10-8 1I e 863-865. G .M. 1865, pp . 1054-1057. Dell 'Amministrazione d ella g uerra nel /Rfi4 (Ci L.), p. 145.


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Ferruccio Bolli

- carro da foraggi mod . 1859; - carro forte da trasporto; - fucina da cavalleria mod. 1862; - fucina da campagna mod . 1844; - vettura per posta a due ruote . I veicoli di modello superato non sono radiati, m a conservati in uso fino a consumazione e impiegati preferibilmente in servizi di gua rnigione del tempo di pace: orientamento, guesto, che persiste fino alla prima guerra mondiale, e fa riempire i magazzini dei più svariati modelli di carro, con ovvi inconvenienti nella manutenzione e nell'impi ego . Riguardo alla conservazione e distribuzione d ei materiali, il corpo del treno con una serie di provvedimenti dal 1861 in poi viene sollevato dalla responsabilità di provvedere in proprio anch e alla custodia e alla manutenzione del carreggio, ed alla contabilità relativa. Nel 1863 le riparazioni al carreggio sono affidate all' artiglieria, e il 25 agosto è approvata un'apposita Istruzione per l'eseguimento nelle officine d'Artiglieria delle riparazioni al carreggio addetto al Servizio Trasporti Generali del/'Esercito2 8, con la quali gli arsena li di Firenze, Napoli e Torino , l'officina di costruzione pontieri in P avia, e le direzioni territoria li di Ancona , Bologna , Cagliari, Genova, Messina e Piacenza sono a utorizzati a eseguire senza preventiva delibera ministeri ale le riparazioni occorrenti a l carreggio . In conclusione, dal 186 1 al 1865 già si delinea un p rogressivo svuotamento del corpo del treno e un parallelo aggravio dell'artiglieria (traino colonne munizio ni; riparazioni del carreggio; tendenza ad effettuare preferibilmente in proprio e con uomini e cavalli del! ' Arma i trasporti, come disposto da l Ministero con circolare n. 17530 del 14 dicembre 18612 9 ).

Servizio di amministrazione P er quanto attiene al Servizio di amministrazione così come oggi viene inteso (rientrante, cioè nella sfera giuridico-amministrativa propriamente detta, con particolare riguardo alla gestione del contante e del materiale e alla problematica connesse con il trattamento economico del personale) l'evento saliente del periodo è la pubblicazione, nel 1863, di un nuovo regolam ento di am ministrazione e contabilità per i 28 29

G.M. 1863, pp. 494-495. G.M. 1861, pp. 862-864.


Tf. Servizi tra. e m al. e amministrazione (l-=-86::__:J_c -I:__::8_65 .c:'--")_ _ __ __

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corpi , accompagnato da nuove istruzioni per la tenuta della matricola (Istruzione sulla tenuta delle matricole degli Uffiziali dell'Esercito e dell'Impiegati dell'Amministrazione militare in data 31 dicembre 186230 ; Istruzione teorico-pratica per la Matricola della bassa-Forza in data 21 luglio 1863)3 1 • La nuova normativa non presenta sostanziali novità e non segna alcuna svolta, ma si qualifica, più che altro, come una riedizione del regolamento del 1840 (vds. volume l, capitolo Il), con le varianti e i perfezionamenti introdotti fino al 1863, sulla base dell'esperienza delle campagne di guerra dal 1855 al 1859. Conservano piena validità gli istituti fondamentali già introdotti nel 1840, e anche prima. Non può, pertanto, stupire più di tanto che il predetto regolamento del 1863 sia preceduto - e soprattutto seguito - da provvedimenti che ruotano intorno ai problemi di sempre, dal 1840 in poi (complicazione eccessiva delle strutture contabili; ritardi nell'inoltro diretto al Ministero dei numerosi rendiconti e delle segnalazioni varie da parte dei corpi; inadempienze e difetti di controllo da parte dei consigli di amministrazione ecc.). Dal 1861 in poi contribuiscono ad aggravare le oggettive difficoltà per una regolare gestione amministrativa i sempre più sensibili e diffusi deficit che si verificano nelle varie masse (riflesso dell'aumento dei prezzi e della variabilità delle condizioni locali, in sedi stanziali sparse ormai in tutta la penisola). Inoltre l'aumento delle dimensioni dell'esercito, la molteplicità delle esigenze che deve fronteggiare, i frequenti spostamenti finiscono non di rado con il mettere di per sé in crisi un sistema ammi nistrativo e contabile nato per il piccolo esercito sardo in sedi fisse del tempo di pace, e nelle linee fondamentali non più mutato dal 1840. Uno dei provvedimenti diretti a porre rimedio alla crisi è il miglioramento della preparazione del personale (sia ufficiali che sottufficiali e graduati) che ha mansioni amministrative nei reggimenti, con particolare riguardo agli ufficiali che, come sempre, anche quando fanno parte dei consigli svolgono mansioni amministrative non a tempo pieno e come incarico complementare, oppure per regolamento o per esigenze di servizio ruotano spesso - troppo spesso - nelle cariche amministrative. Vengono pertanto indetti numerosi corsi di contabilità per ufficiali d'Arma dei corpi, con pubblicazione sul Giornale Militare dei nomi di coloro che ne hanno tratto maggiore profitto. Per i sottufficiali e caJO 31

G .M . 1862 , pp. 1072- 11 22. G.M. 1863 , Suppi. n. 6.


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Ferruccio Dotti

porali furieri di compagnia, nell'ambito della scuola di lettere e conteggio prevista dalle Tstruzioni e Scuole Reggimentali per l'inverno emanate in data 31 ottobre 186232 , con Nota n. 210 del 1° dicembre 186233 sono istituite scuole contabilità di compagnia, dirette da un ufficiale superiore coadiuvato da un capitano, con l'impiego quali istruttori di ufficiali che hanno frequentato il corso di contabilità. Il riflesso più vistoso della necessità di realizzare economie propria del periodo riguarda il trattamento economico del personale: con legge del 18 dicembre 186434 si stabilisce a com i nciare dal 1° gennaio 1865 e fino a tutto il 1866 una ritenuta sugli st.ipendi e i maggiori assegnamenti fissi e personali degli impiegati civili e militari al servizio dello Stato così come in attività come in a spettative o indisponibilità.

Dal punto di vista organico, le contrazioni del corpo di amministrazione, come già si è visto, non investono il Servizio di amministrazione propriamente detto. Poiché le funzioni amministrative da esercitare al livello di corpo rimangono invariate, i corrispondenti organi non possono che subire riduzioni assai contenute. Avviene così che nell'organico di pace del reggimento di fanteria conseguente al R .D. del 30 dicembre 1865 35 la modifica di maggior rilievo rispetto a quello di pace e di guerra di cui al R.D. 18 dicembre 186436 - a parte la soppressione dei depositi - è la fusione dell'incarico di ufficiale di massa con quello di ufficiale di matricola, provvedimento con il quale si risparmia un ufficiale, così motivato dal Ministero: l'instituzione di Magazzini di vest iario in ogni Divisione, destinati a ridurre ai soli bisogni correnti il fondo di Magazzino dei corpi, rendendo meno gravi le attribuzioni degli Ufficiali di Massa, il Referente propone di riunirle a quelle dell'Uffiziali di Matricola, tanto più che il lavoro <li questo si è alleggerito d i molto per la sistemazione ormai compiuta delle matricole dei corpi.

Nel 1865, inoltre, è soppresso il personale addetto alla contabilità dei reparti quando sono sul piede di guerra, al quale si sopperisce con personale tratto dalle compagnie. In compenso si crea l'incarico di maggiore relatore, incarico permanente e non più a turno tra i maggiori del corpo, com'era prima. Sempre secondo il Ministro , 32

33 34

35 36

G.M. 1862, pp. 875-884. Ivi , pp. 979-99 1. G.M. 1864, pp. 992-994. G.M. 1865, pp. 1029-1039. G.M. 1864, pp. 807-832.


Il. Servizi tra. e mal. e amministrazione (/86/ -J_--=8.-=.: 65:L)_ __ __ __

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d'altra parte fu creato in ciascun Reggimento un posto di Maggiore Relatore il quale sopraintendesse in tempo di pace all'ordinario andamento dell'Amministrazione, ed allo scoppiar della guerra fosse apparecchiato ad assumere il governo e l'amministrazione del Deposito. Questo provvedimento agevola l'adito ai gradi superiori a quegli Uffiziali che addentratisi negli Uffici amministrativi e scorsavi gran parte di loro carriera, potrebbero non lodevolmente esercitare un comando nelle file dei combattenti , di che si raccoglierà il vantaggio di poter affidare la direzione dell'amministrazione dei corpi ad Uffiziali che all 'autorità del grado accoppino una lunga esperienza ed una perfetta cognizione di quelle parti importanti del servizio. 37 •

A parte le varianti organiche sopra descritte, sia nell'ordinamento di pace e di guerra del 1864 che in quello di pace del 1865 l'intelaiatura fondamentale degli organi direttivi del Servizio di amministrazione rimane invariata: aiutante maggiore in 1" di reggimento (capitano), aiutanti maggiori in 2" di battaglione (tenenti) direttore dei conti (capitano), ufficiale di massa e matricola (capitano), ufficiale di amministrazione (tenente o sottotenente), portabandiera (sottotenente; è, al bisogno, una spede di riserva per incarichi anche amministrativi e contabili). Gli organi esecutivi del Servizio sempre nell'organico di pace del I 865 sono , al livello di reggimento, 4 furieri maggiori, 2 furieri di amministrazione, 4 sergenti di amministrazione, 1 sergente di magazzino. Ogni compagnia ha, inoltre, 1 furiere e 1 caporale furiere. ln proposito, ricordiamo che ilfuriere ha il rango di sottufficiale, e che il livello di battaglione continua, come sempre, a non avere alcuna rilevanza logistica e amministrativa. In tutti i casi, con o senza modifiche, il funzionamento degli organi precitati è tutl'altro che soddisfacente. Ad esempio con Nota n. 148 del 6 agosto 1861 il Ministero lamenta la compilazione poco scrupolosa dei documenti rilasciati dai corpi ai Comuni per il successivo rimborso da parte dell'Amministrazione militare delle prestazioni fornite alle truppe38 • Riguardo alla resa della contabilità, il Ministero con circolare n. 21 del 10 settembre I 86139 si rivolge ai presidenti dei consigli di amministrazione dei corpi e chiede di conoscere entro il 30 del mese fino a quale trimestre sono stati inviati agli uffici d'Intendenza per il controllo e l'inoltro al Ministero i fogli delle competenze, a quale punto sono tali fogli p er i trimestri per i quali non sono stati

37

38

39

D ell'Amministrazione della guerra nel 1865 (Cit.), p. 7. G.M. 1861, p. 595.

Ivi, p . 651.


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Ferruccio Botti

inviati, e a quale punto si trovano le risposte del consiglio alle note di osservazione fatte dall'Intendenza per la contabilità già verificata. È in questa situazione generale che viene annunciata, con circolare n. 9710 del 20 luglio 1862, la ristampa con le modifiche di dettaglio via via apportate del regolamento del 1840, in quanto non se ne trovano più copie. D'altro canto le varie disposizioni emanate per rendere più semplice e piana l'amministrazione e contabilità dei corpi modificano in guisa tale il regolamento in data 21 luglio 1840, da renderne ardua l'applicazione in special modo ai corpi di nuova formazione. Diramato in data 1° marzo 1863 fino al livello di compagnia , il nuovo regolamento è denominato Regolamento per l'Amministrazione e la Contabilità dei corpi dell'Esercito (del 21 luglio 1840) - Edizione ordinata dal Ministero della Guerra ed approvata in data I marzo 18634 0 , e accanto al l volume è prevista la compilazione di un II volume (allegati), comprendente tutti gli stampati da usare. TI regolamento entra in vigore dal 1 ° aprile 1863. L 'ambizioso obiettivo che intende raggiungere è quello di conciliare le esigenze amministrative con la maggiore chiarezza e semplicità possibile, somministrare ai contabili una guida sicura cd ai verificatori un criterio certo per le loro operazioni, e rendere sicuro cd uniforme il sistema amministrativo.

li testo si suddivide in 9 parti, per complessivi 227 articoli e 41 capitoli. Vi è inoltre allegata una serie di «Note diverse» che hanno càratte re logistico in genere . Rispetto al regolamento del 1840, che constava di ben 893 articoli, le dimensioni complessive sono quindi molto più contenute. Le 9 parti trattano i seguenti argomenti principa li , nell'ambito dei quali si esaminano (come nel 1840) anche aspetti riguardanti il funzionamento dei vari Servizi: - parte I: del Consiglio di Amministrazione e dell' Amministrazione in generale; - parte II: contabilità generale in contanti; - parte III: contabilità generale in materie; - parte IV: contabilità in natura ed accasermamento; - parte V: variazioni degli uomini e dei cavalli. Contabilità di compagnia. Masse individuali di deconto. Contabilità di distaccamento; - parte VI: assestamento della contabilità di reggimento e suoi risultati; - parte VII: delle differenti specialità (casi particolari di contabilità per alcuni reparti); 40

G .M . 1863, Suppi. n. 4 (cit.).


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- parte VI II: rassegne e verificazioni; - parte IX: amministrazione e contabilità per le truppe in campagna (questo particolare aspetto viene trattato in modo assai più ampio rispetto al regolamento del 1840, che vi dedica un solo capitolo con 9 pagine in tutto). È indubbiamente vero che nel nuovo regolamento, come osserva il Monaco, i reggimenti non sono più sottoposti a vessanti controlli da parte dei commissari di guerra. Ma ciò non toglie che questi ultimi sia pure mensilmente o trimestralmente continuano a controllare minutamente tutta la contabilità relativa alla gestione del contante e del materiale, possono convocare quando lo ritengono opportuno i consigli di amministrazione, controllano mensilmente i movimenti di fondi e passano trimestralmente la rassegna alla forza dei corpi con il comandante di brigata, effettuano su ordine del Ministero verifiche straordinarie di cassa e di magazzino. Pertanto i controlli dell'Intendenza, più che essere attenuati, assumono forme più razionali ed efficaci e diventano meno formali, pur non risultando definitivi, visto che il Ministero si riserva la prerogativa della verifica e del saldo finale. Il regolamento del 1863 rimane in vigore fino al 1875, e parecchi dei suoi contenuti vengono ripresi anche nella normativa seguente. Riteniamo quindi necessario riepilogarne, in qu esta sede, le norme più significative, ancorché non del tutto nuove perché introdotte in precedenza, soprattutto dal 1848 al 1855 . Ma anche il lettore di oggi, come l'ufficiale del 1863, necessita di un riferimento, di una panoramica complessiva dello stato dell'amministrazione e contabilità alla nascita dell'esercito unitario ivi comprese, quando occorre, le principali analogie e differenze rispetto alla normativa del 1840 (sulla quale ha inciso, più che altro, l'esperienza delle campagne di guerra dal 1848 al 1861). Nel 1863 l'istituto fondamentale del corpo, il consiglio di amministrazione, mantiene inalterato il suo ruolo e anche la sua composizione, se si eccettua il relatore, che nel 1863 non è più il maggiore comandante del deposito, ma bensì l'ufficiale più elevato in grado dopo il comandante, ed a parit à di grado il più anziano , semprech~ non sia altrimenli deLerminato.

Nel 1863, tuttavia, si ribadisce l'importante principio che il consiglio di amministrazione nel corpo è sempre uno solo: scompaiono i numerosi consigli eventuali di prevista costituzione nel 1840 per i reparti distaccati, e questi ultimi sono sempre amministrati a pieno titolo dal solo comandante. Ciò vale anche in campagna, quando il colon-


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nello distaccato dal deposito è l' unico responsabile della amministrazione dei battaglioni attivi, della quale risponde più all'Intendenza che al consiglio presso il deposito (nel 1840, invece, si configurava un legame di netta dipendenza dal consiglio eventuale da lui presieduto rispetto al consiglio principale). Poiché il colonnello, come si è visto, presiede in tempo di pace un consiglio di amministrazione compo_sto anche da altri uomini-chiave dei reparti attivi, all'atto dell'entrata in campagna egli scioglie il vecchio consiglio e n e nomina uno nuovo presieduto dal maggiore comandante del deposito, del quale fanno parte oltre al relatore due ufficiali inferiori del deposito stesso (membri) più il direttore dei conti (segretario). Ne viene, nel complesso, rafforzata l'autorità del colonnello, ma il repentino mutamento delle principali cariche amministrative proprio quando si entra la campagna (cioè nel momento di massima crisi, quando più vi è bisogno di una guida amministrativa costante, esperta e rodata per risolvere le immancabili difficoltà) non sembra un provvedimento adeguato alla situazione e in grado di assicurare in questa fase l'indispensabile continuità amministrativa. Probabilmente la preoccupazione per sempre possibili conflitti di potere e di competenza tra colonnello e consiglio porta a precisare (Art. 5) che il consiglio di amministrazione, costituito unicamente per attendere ai diversi rami amministrativi, non deve in verun modo ingerirsi in ciò che riguarda il comando e la disciplina, il che è riserbato esclusivamen te all 'aut orità del comandante del corpo. E per contro il presidente non può determinare da sé solo cosa che sia di competenza del Consiglio, né variare le sue deliberazioni.

Precisazioni del genere sembrano però insufficienti per una chiara delimitazione di competenze e responsabilità e per la tutela del prestigio della figura del colonnello, che specie in guerra nel I 863 si avvicina - ma non abbastanza - a quella di unico organo di comando per i Servizi. La vera soluzione - al momento immatura - non poteva che essere l'attribuzione al solo colonnello, e non al consiglio, dei poteri decisionali e deliberativi anche in materia amministrativa, fatte salve le responsabilità e le dipendenze degli organi direttivi di amministrazione dagli organi superiori sulla linea tecnica. Il regolamento del 1863 dà ancor maggiore risalto alla figura del relatore, autentico elemento propulsore e anima dell'attività amministrativa del reggimento. Egli tiene una delle chiavi di ambedue le casse (principale e sussidiaria) del corpo, è il solo responsabile delle riscos-


fl. Servizi Ira. e mat. e amminislrazio c.:n~e:._fc::1.:..8.:..61'-·.:..18::..:6=5.,_)_ __ _ _ _ _ _ _ _ _ ...:=l--= 0-=-9

sioni e dei pagamenti che non richiedono una preventiva delibera del consiglio, e inoltre è speciale pertinenza del relatore di sottoporre all'esame del consiglio ogni emergenza amministrativa del corpo, e di vegliare allo strello eseguimento di tutte le deliberazioni prese dal medesimo. Posando principalmente sul relatore il buono andamento dell'amministrazione, esso invigilerà a che gli ufficiali incaricati dei vari rami amministrativi siano solleciti nell'adempiere con esattezza ai doveri del proprio ufficio.

Le altre figure fondamentali dell'amministrazione del reggimento sono (Art. 7) il direttore dei conti, l' ufficiali di massa, l'ufficiale di matricola, e i direttori delle due infermerie del corpo (uomini e cavalli): § 22. L'andamento e l'esecuzione delle diverse operazioni amministrative è affidalo, per la parte che si riferisce alla contabilità in contanti ed alle varie competenze in natura, al direttore dei conti, segret ario del consiglio; e per la parte che comprende la contabilità in materie, all'uHi ziale di massa. L' uffiziale di massa deve osservare stretta imparzialità nelle distribuzioni, continua premura per la conservazione delle robe, né mai permettersi di dare neppurt: ad imprestito a chicchessia cose di spettanza del magazzino. § 23. La tenuta dei ruoli matricolari degli uomini, e dei cavalli , non che il disimpegno dei lavori concernenti alla legge sul reclutamento dell'esercito ed a quelle sulle giubilazioni, incombe all'ulliziale di matricola , ed in difetto, al direttore dei conti od all'uffiziale d' amministrazione. § 24. Affinché la contabilità delle compagnie possa regolarmente procedere il direttore dei conti è in facoltà di dare, previa approvazione del relatore, i suggerimenti e le direzioni che reputi conven ienti ad agevolarne l'andamento. § 25. Gli uffiziali preposti a lla direzione dell' infermeria uomini, e dell'infermeria cavalli, attendono al disbrigo delle proprie ingerenze che sono particolarmente tracciate nel servizio delle infermerie stesse. § 26. Tanto il direttore dei conti, come gli altri uffiziali amministrativi, dipendono direttamente dal consiglio, ed in special modo dal relatore, il quale ha l'obbligo d'invigilarli e dirigerli nelle loro operazioni.

Altro istituto fondamentale mantenuto nel 1863 è quello delle masse (vds. volume I, capitolo II). Le masse previste nel 1863 sono 6: bene armato e arredi, economia ed infermeria uomini, mensa dei sott 'uffiz iali, musica, infermeria cavalli e manutenzione scuderie, bardatura cavalli. Nel 1840 le masse erano solo 5 (economia, musica, ordinario cioè rancio truppa e sottufficiali, infermeria uomini e infermeria cavalh). Vi è dunque nel 1863 da una parte un tentativo di aggruppamento (ad esempio, massa infermeria uomini insieme a quella di economia), e dall'altra la creazione di nuove masse (bene armato e arredi, bardatura cavalli}, dovuta all'accresciuta importanza di queste branche. Non figura, più, nel 1863 , la massa d'ordinario (amministrata nel 1840 direttamente dal colonnello), resa superflua con la fornitura diretta ai corpi dei


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viveri da parte della sussistenza militare. Ma con il ritorno dell'approvvigionamento presso fornitori civili da parte dei corpi, anche questa massa d'ordinario nel 1865, come già si è visto, viene ripristinata, sempre con responsabilità affidata al colonnello (tramite i comandanti di compagnia) e non al consiglio di amministrazione . La massa che presenta la gestione più complessa, e decisamente la più complicata, è la massa d 'economia. Per alimentarla sono previste ben 24 voci di proventi, non omogenee e quasi tutte di piccola o infima entità. Estremamente di versificate le spese (62 voci) che devono essere addebitate alla massa: si va all'illuminazione delle caserme agli abbonamenti al Giornale Militare e alla Gazzetta ufficiale del R egno, all'acquisto dei regolamenti e alla provvista di stampati; dalle spese di funzionamento dell'infermeria a un complesso di spese nel 1840 rientranti, in genere, nella massa d'ordinario (rancio) e successivamente, come si è visto, fatte gravare sulla massa d'economia per alleggerire il deficit dell'on.linario, e migliorare così la razione del soldato senza aumentare la trattenuta. Rientrano in questo genere di spesa le razioni supplementari a volte concesse, la provvista dell'aceto e dell'acquavite da aggiungere aU'acqua d 'estate, e inoltre le spese di bucato e di barbiere per sottufficiali , capo rali e soldati; la provvista, riparazione e bucato dei sacchi per viveri e dei camicioni per rancieri; le spese per gli utensili di cucina, per la conserva1.ionc delle pentole e padelle, dei fornelletti economici e per le necessarie marmitte.

Altre voci per così dire caratteristiche rig uardano l'acquisto dei materiali per l'istruzione militare, i premi per i migliori tiratori, l'acquisto <li «scacchieri per teoria» e di «attrezzi per formazione cartucce», e di tutta una serie di altri materiali, come mobili, scaffali e attrezzature varie per caserme e corpi di guardia. In tal modo la massa d'economia diventa la massa per eccellenza, sulla quale grava la maggioranza delle voci di spesa del corpo, mentre tutte le altre riguardano settori particolari molto meglio definiti. Questo coacervo di proventi e spese senza il minimo legame funzionale tra di loro è anch'esso segno della progressiva crisi delle masse, nate in altri tempi per far fronte ciascuna a una ben definita esigenza di vita del corpo e alle corrispondenti spese. La risposta ad esigenze amministrative più complesse ed articolate e perciò una maggiore complessità del vecchio sistema amministrativo, con criteri di gestione invariati, e non la ricerca di nuove soluzioni. L'a mministrazione dei corpi continua ad essere suddivisa nel 1863 in due parti distinte: contabilità in contanti e contabilità in materia. La


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contabilità in contanti comprende il maneggio di tutto il denaro, e si suddivide in tre rami: a) la contabilità generale, cioè la gestione di tutto quel denaro che per qualsiasi motivo i corpi riscuotono dalle casse dello Stato o da altra fonte (stipendi e paghe per il personale di tutti i gradi; indennità diverse per la manutenzione e il rinnovo dei materiali dati in carico ai corpi); b) le partite estranee, cioè particolari riscossioni e pagamenti non rientranti né nella contabilità generale né in quella delle masse (depositi dei fornitori, denaro lasciato dai defunti, stipendi a ufficiali di a ltri corpi aggregati, pagamenti su richiesta si altri corpi ... ); c) la gestione delle masse. Rientrano invece neJla contabilità in materia le seguenti tre branche: - dimostrazione delle stoffe e merci assegnate dal Ministero ai corpi , e relative quantità consumate; - aumenti e diminuzioni deJle materie prime e dei capi di corredo già ultimati , che i corpi sono autorizzati a comprare con i proventi del deconto (trattenuta fi ssa giornaliera sul soldo dei sottufficiali, graduati e soldat i) e con l'assegno di primo corredo ; - aumenti e diminuzioni delle armi, d egli arredi, attrezzi e oggetti vari che i corpi, su ordine del Ministero, ritirano dai magazzini dell'amministrazione militare o acquistano dal commercio. Per la gestione delle due contabilità da parte del consiglio è prevista una lunga serie di registri, che si aggiungono a l registro deJle delibere, nel quale a cura del segretario sono ripo rtate - a firma di tutti gli appartenenti al consiglio - le delibere adottate . Rispetto ai registri del 1840 (volume I, capitolo Il) il numero di quelli previsti nel 1863 è notevolmente aumentato. In particolare, i registri per la contabilità in materia risultano notevolmente più diversificati (registri distinti per oggetti di corredo nuovi e usati; registro a pa rte per materiali rientranti nelle varie masse e per materiali d'armamento) . Segno, anche questo, che si sta andando verso una m aggiore «specializzazione» nella gestione dei vari Servizi. Poco da di re riguardo al servizio di cassa: le casse in ferro del corpo rimangono due, queJlaprincipale a tre chiavi e quella sussidiaria a due chiavi. La cassa principale contiene i fondi che sono in eccedenza rispetto ai bisogni correnti del corpo, e le cartelle di credito dei militari assoldati e surrogati con relativi registri. Le sue chiavi sono tenute rispettivam ente dal presidente, dal relatun: e <.lai I membro del consiO


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glio. In essa viene custodito il registro della cassa principale, dal quale risulta il fondo in contanti e titoli che vi è custodito. La cassa sussidiaria è utilizzata per i movimenti di fondi relativi alle spese e riscossioni giornaliere. Le sue chiavi sono custodite rispettivamente dal relatore e dal segretario. Gli introiti, le s pese e la contabilità in contanti del corpo, del quartier mastro e dei distaccamenti sono registrati sul giornale categorico di cassa. Le riscossioni ed i pagamenti devono essere annotati all'atto stesso ·che vengono materialmente eseguiti, indicando anche i motivi. N ei primi cinque giorni di ciascun mese il relatore verifica i conti e stabilisce la rimanenza dei fondi, accanto alla quale sia il relatore che il segretario e tutti i membri del consiglio aggiungo la propria firma. Copia del predetto registro con la gestione del mese trascorso, è trasmessa entro 1'8 di ciascun mese all'ufficio d ' Intendenza, che previa verifica e firma la trasmette al Ministero. Al consiglio di amministrazione del corpo continuano a fare capo direttamente (nemmeno nel 1863 esiste, come si è visto, l' anello intermedio del battaglione) le compagnie, i cui comandanti rispondono allo stesso consiglio della buona gestione di tutti i Serviz i del r eparto. La contabilità di compagnia tenuto conto del livello considerato 6 piuttosto complessa. Il suo scopo (Art. 118) è così indicato: la contabilità di compagnia è instituita per dimostrare le competenze diverse a seconda delle assegnazioni fatte dal Governo, e per esprimere fedelmente l'amministrazione e l'impiego di qua nto la compagnia ha prelevato in contanti, in materie e in natura , tenendo a base le diverse posizioni in cui siansi trova ti gli uomini e i cavalli che la compongono. Epperò ogni conto debbe essere tenuto colla massima precisione, nitidezza e regolarità, da porgere chiaro e felice il mezzo di praticarne la verificazione in qualunque momento, e d'agevolarne il pronto assestamento trimestrale.

T relativi registri, della cui tenuta è naturalmente responsabile diretto il comandante di compagnia, sono 6: 1) ruolo annuale degli uomini sotto le armi ed altrettanti ruoli quante sono le classi in congedo illimitato; 2) ruolo annuale per cavalli; 3) giornale di contabilità (rinnovato trimestralmente, perché la r esa della contabilità è trimestrale); 4) registro a cartella per contenere i fogli sciolti dei conti di m assa individuali, distinto per gli uomini sotto le armi e per quelli in congedo illimitato (riguarda il deconto e sostituisce il libro mastro del 1840); 5) libretto d'ordinario dei caporali e soldati (vi sono riportati gli introiti e le spese relative al rancio , che come si è visto è gestito al livello di compagnia);


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6) registro a cartella per contenere i fogli sciolti degli assenti matrimoniali e delle punizioni degli uomini sotto le armi. Va notato che la tenuta di questi registri non esaurisce la contabilità di compagnia, alla quale si aggiungono documenti e buoni vari di compilazione giornaliera o mensile (come le note delle riparazioni effettuate dai capi operai). Dai contenuti dei registri risulta anche che la compagnia tiene i ruoli del personale in congedo, ed è quindi organo di mobilitazione (il che aggrava i compiti del comandante). Come sempre, il documento fondamentale e la base per la compilazione degli altri registri e documenti è il «giornale di contabilità» (che nel 1840 non esisteva, almeno nella stessa forma, e che oggi ha conservato invariate denominazione e importanza, anche se è tenuto al livello di battaglione). Diversamente da oggi, peraltro, il giornale di contabilità del 1863 riporta il movimento e la situazione numerica e nominativa (giornaliera c periodica) non solo degli uomini, ma anche dei materiali. Gli specchi che lo compongono sono infatti ben 12 (rispetto ai 9 attuali) : Quadro A. Situazione numerica. Quadro 8 . Variazioni degli uomini . Quadro B . bis. Variazione dei cavalli. Quadro C. Registrazione dei buoni. Quadro D. Caricamenlo e scarica mento degli oggetti di casermaggio. Quadro N. I P arte I•, stipendio degli uffiziali. P arte 23, paga della truppa. Quadro N. 2. Impiego della paga della truppa. Quadro N . 3. Versamenti al deconto. Quadro N . 4. oggetti usati di corredo ceduti a l magazzino Quad ro 5. Accreditamenti vari sulle masse ind ividua li di deconto. Quadro 6. Oggetti nuovi distribuiti . Quadro 7 Oggetti usati distribuiti. Quadro 8. Riparazioni varie. Quadro 9. Addebitamenti sulle masse individuali. Quadro N. 10 Grande arredo ricevuto dal magazzino. Q uadro N. Il Grande arredo restituito al magazzino. Quadro 12. Caricamento e scaricamento degli oggetti vari.

I ruoli annuali per uomini e cavalli equivalgono del tutto agli attuali ruolini e riportano - come oggi - le variazioni giornaliere per uomini e cava lli , le quali devono essere «formulate in modo sì chiaro e conciso, da non lasciare alcun dubbio sulla posizione degli uomini né sulle competenze loro tiovute» . Sostanzialmente poco mutato il sistema delle paghe, rispetto al 1840: gli ufficiali ricevono lo stipendio a fine m ese dal consiglio, ma


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sono le compagnie a compilare i relativi fogli dello stipendio . P e r sottufficiali e truppa, sono scomparsi i termini del 1840 prestito e piccolo prestito, ma si tratta di una questione fo rmale: nella sostanza, alla truppa continua ad essere corrisposta alla mano la paga (al netto delle trattenute fisse per il rancio o di altre trattenute) , e in più è costituita una massa individuale di decanto, per le esigenze di acquisto e rinnovo del corredo, ma anche per piccoli bisogni del soldato , da fronteggiare con prelevamenti sul deconto stesso in particolari casi vagliati dal comandante di compagnia , nella cui responsabilità rientra la gestione della massa, che viene alimentata principalmente con l'assegno di primo corredo e con l'importo delle giornate di decanto. La paga dei sottufficiali e soldati viene corrisposta allo scadere dei 5 giorni. Dei pagame nti rispo nde al comandante di compagnia l'ufficiale di settimana , il quale deve in particolare controllare che non siano dimenticati i militari momentaneam ente assenti. L'importo delle paghe, indennità e competenze varie non percepite a suo tempo dai sottufficiali e soldati interessati , sono accreditati sulla massa di decanto. O gni militare, come già previsto nel 1840, deve essere provvisto di un libretto di decanto, che è la copia fedele dei fogli con i conti di massa individuali custoditi presso il comando di compagnia. Il libretto viene portato sempre al seguito dal soldato in apposito alloggiamento dello zaino, è aggiornato solo in sua presenza e con continuità, e o ltre alle variazioni contabili relative a spese e proventi della massa individuale d i decanto deve esservi annotato tutto ciò che riguarda la vita amministrativa e matricolare del possessore. Anche il regolamento del 1863 (come già quello del 1840) contiene una parte dedicata agli adeguamenti da a pportare all'amministrazione e contabilità, quando il corpo entra in campagna. A tale proposito rico rdiamo che la razione viveri e il trattamento economico in genere per le truppe mobilizzate (cioè sul piede di gu erra, e con le dotazioni di personale, di mezzi di trasporto e di materiali - tende, coperte ecc. - che le rendono idonee all'impiego operativo) sono assai diversi, e più favorevoli, rispetto a l piede di pace nelle sedi stanzia li . E poiché, nel periodo dal 1861 al 1865, vi sono reggimen ti (o loro parti) mobilizzati perché impiegati per esigenze di ordine pubblico in Italia Meridionale e in Sicilia e altri no, da tutto ciò discende un 'ulteriore complicazione e diversificazione del1'amministrazione e contabilità. Le differenze rispetto allo stato di pace sono così rilevanti, da far ritenere che specie al livello di corpi/ battaglioni attivi le procedure amministrative e contabili seguono un sistema diverso, più che atte nersi a parziali modifiche del qua dro del tempo ùi pat:t:. Infatti, oltre alla re-


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sponsabilità esclusiva del colonnello quando distaccato dal deposito e alla scomparsa del consiglio eventuale - differenza fondamentale rispetto al 1840 - muta radicalmente l'organo superiore con il quale corrispondono sia il colonnello che le compagnie, per tutto ciò che concerne le loro esigenze logistiche immediate in campagna (paga, vestiario, carreggio, cavalli, armi, munizioni ecc.). In guerra l'organo logistico-amministrativo superiore a quello di corpo con il quale corri sponde il colonnello non è più il Ministero, bensì l'Intendenza generale dell'Esercito, oppure gli organi di Intendenza militare presso le truppe mobilizzate. A loro volta, le compagnie per le loro esigenze fanno capo non più al consiglio o a l deposito , bensì al colonne11o, che si avvale di un proprio staff i cui compiti sono diffusamente indicati nel1' Art. 194: § 997. In ciascun corpo il luogotenente colo nnell o è destinato permanentemente d'ispezione alla contabilità della truppa attiva, ed in sua mancanza , ossivero qua ndo d ovesse presiedere il consiglio presso il deposito, uno dei maggiori, per ordine d'anzianità ed in modo pure permanente, assumerà l' incarico di curare la stretta esecuzione degli ordini del comandante del corpo e l'osservanza delle vigenti d iscipline amminist rative e contabili. § 978. P resso i corpi un uffizialc d'amministrazione è specialmente incaricato, so tto la direzione e sorveglia nza dell ' uffiziale d' ispezione, alla co ntabilità dell'esecuzione delle o perazioni am ministrative e contabili rigua rda nt i il danaro ed il materiale, non che della tenuta dei registri per essere stabiliti. § 979. L ' uffiziale d'ispezione alla contabilità vidima t utt i i documenti relativi alle riscossio ni ed ai pagamenti che si fa nno dallo uffi cio di amministrazioni , veglia sull'e ffettuazio ne dei medesimi e su di tutti i movimenti del magazzino , come pure sulla conservazione degli oggetti diversi e sull' andamento dell'am ministrazione e contabilità, sottomettendo sollecitamente all'attenzione del comandante del co rpo q uant o richiedesse il concorso dei d i lui provvedimenti , massime per tutto ciò che si riferisce alla cura dei proventi ed a lla moderazione delle spese onde tutela re l' interesse delle varie categorie e masse, la d i cui amminist razione deve essere regolata per quanto possibile, sulle stesse tracce sta bilite dalle precedenti parti di questo regola·mento, portando in particolar modo la sua a ttenzio ne sul maneggio delle masse individuali d i deconto ...

P er quanto attiene al servizio di ca ssa in campagna , il corpo fa capo alla cassa militare costituita a cura dell ' Intendenza, e dispone di una cassaforte a due chiavi (la cassa principale e sussidiaria rimangono evidentem ente presso il deposito con il consiglio di amministrazione). Una delle due chiavi è tenuta dall'ufficiale d ' ispezione alla contabilità e l'altra dell'ufficiale d ' amministrazione, ambedue responsabili verso il comandante dei fondi ivi custoditi. Oltre al denaro sonante corrispondente alla rimanenza ch e risulta dal giornale di cassa , sono custoditi nella cassa del corpo attivo anche le carte relative alla contabilità corrente e i registri d a tenere a l livello di corpo in ca mpagna, che oltre al giornale di cassa sono:


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- il registro dei buoni numerici e degli stati di distribuzione degli oggetti di corredo; - il registro di magazzino per arredi, armi, oggetti di bufalo ecorame; - il registro degli attrezzi da campo, da cucina ecc .. Anche se i movimenti del contante e del materiale da parte dei reparti in campagna avvengono generalmente facendo capo all'Intendenza o ai suoi uffici e magazzini , il deposito - e per esso il consiglio di amministrazione - non rimangono esclusi dalla gestione amministrativa del corpo. È al deposito e al consiglio che le compagnie e il corpo distaccato in campagna rendono la contabilità. Il deposito, sia pure su esplicito ordine del Ministero, può continuare a rifornire le compagnie di determinati materiali e oggetti di corredo; è al consiglio che fanno capo le pratiche di congedamento; il consiglio, anche quando il corpo è in campagna, continua a venire a conoscenza a cura dell'ufficiale di amministrazione delle variazioni occorse al personale , al contante e al materiale. Questo persistente e non sempre ben definito rapporto quadrangolare (Intendenza - corpo attivo - consiglio (e/ o deposito - Ministero) causa indubbiamente complicazioni burocratiche alla parte attiva del corpo, ma appare inevitabile, visto che con il passaggio al piede di pace il consiglio e il Ministero ridiventano , a tutti gli effetti, unici poli ai quali compete anche la verifica e la sempre laboriosa liquidazione delle pendenze amministrative del tempo di guerra, il che non può avvenire senza renderli partecipi con continuità delle vicende dei reparti in campagna. Al livello di compagnia la contabilità in campagna risulta poco alleggerita, anche se in questo caso i registri da tenere sono solo i due fondamentali (giornale di contabilità e ruolo tascabile). Il ruolo tascabile prende il posto del ruolo annuale (del quale ha la stessa funzione) , e, come dice la parola stessa, ha un formato tascabile, che gli consente di essere portato sempre al seguito da parte degli ufficiali delle compagnie. Questi ultimi ne tengono una copia personale oltre a quella della fureria, visto che il ruolino è anche - come oggi - strumento disciplinare e di controllo del personale. Le compagnie, una volta annotate le variazioni sul giornale di contabilità e sui ruolini, le trascrivono sulle situazioni e sui rapporti che ogni giorno sono tenute a trasmettere all'aiutante maggiore in 1a. Questo compila giornalmente, sulla base di tali documenti, gli stati generali delle variazioni per uomini e cavalli, che sempre giornalmente inoltra al «funzionario dell'Intendenza militare addetto alla truppa », aggiungendo a quelli del-


l_l_. _S_er_v_k _i _tr_a_._e_n_10_t_._e_a_m_1n_i_n~_·r_ra_z~io_,_1e~(~l_86_l_-/_8_6~ ~- - - - -- - - -- - - ll7

l'ultimo giorno di ogni mese la situazione graduale numerica (cioè la situazione numerica del personale del corpo, divisa per gradi). Il fun zionario d'Intendenza militare dopo aver controllati questi documenti li trasmette a sua volta all'ufficio d ' Intendenza della divisione attiva, che provvede a trasmetterli al consiglio di Amministrazione presso il deposito del corpo. Il consiglio, a sua volta, controlla le situazioni ricevute dall'ufficio d'Intendenza con quelle che gli pervengono direttamente dalle compagnie e con i registri generali del corpo, tenuti presso il deposito. Se si rilevano differenze, il consiglio le comunica al funzionario, e se esse sono tali da non poter essere appianate di comune accordo, esse a cu ra del deposito sono segnalate per iscritto, con richiesta di chiarimenti, al comandante delle truppe, e con riserva di inviare al funzionario dell' Intendenza una copia dei chiarimenti ottenuti, vistata dal relatore. In tutti i casi il funzionario d'Intendenza addetto alle tru ppe attive se non riceve nel tempo stabilito le variazioni e i documenti dal corpo ne informa l' ufficio d'Intendenza della divisione, per l'intervento presso il comandante di corpo . Da queste macchinose procedure di controllo giornaliero, multiplo e incrociato al quale non si ritiene opportuno rinunciare nemmeno in guerra, risultano chiari i persistenti caratteri del sistema amministrativo, nel quale anche in campagna il funzionario d 'Intendenza rimane il deus ex-machina, e il deposito organo di controllo dei reparti attivi, e quindi in ultima analisi dell'operato dello stesso colonnello. A proposito di controlli, il regolamento del 1863 prevede (art. 203) per le truppe in campagna tutta una serie di ispezioni e rassegne, che ma nca in quello del 1840: § 10 10. La forza degli uomini e dei quadrupedi è da riconoscersi periodicamente, cioè: a) dai comandanti di compagnia, giornalmente in occasione della prima chiamata; b) dai coma.ndanti di battaglione e di brigata d 'artiglieria, almeno una volta ogni cinque giorni, ed eglino si accerteranno ad un tempo che gli uomini siano muniti del proprio libretto debitamente al corrente; c) dai comandanti di corpo, una volta ogni quindi giorni; d) dai comandanti di brigata, una volta per trimestre coll ' intervento dei funzi onari d' intendenza militare addetti all a truppa rassegnata , i quali esporranno in tale congiunture all ' uFfiziale rassegnatore le osservazioni che avessero a fare in merito alla forza per le opportune provvidenze. § 101 I. Tali ricognizioni si compiono, riscontrando la presenza e posizione reale degli uomini e dei quadrupedi, ora coll ' uno ed ora coll ' altro ruolo tascabile tenuti dalle compagnie e dagli uffiziali, non che colle situazioni numeriche risultanti dai giornali mensuali di compagnia, laddove porgano motivo a differenze o ad osservazioni queste sono da a nnotarsi nel corrispondente quadro degli oradetti giornali , susseguite dalle firme del rassegnatore.


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§ 1012. I funzionari addetti alla truppa rassegnanda si varranno del loro canto dei ruolini che le compagnie sono in dovere di compilare e rimellere in simile occasione. [... ] § 1013 . Dopo ogni fatto d'armi, ciascun comandante di compagnia o di frazione di truppa isolata, colla scorta del verbale di mon e dei militari sancilo dal R. decreto 8 marzo 1855 (ristampalo nel supplemento n . 3 del 1859 alla fine del regolamento pel servizio sanitario dell'armata di terra in campagna) , e per gli effetti voluti dal regolamento che vi fa seguito, riguardante gli atti dello stato civile e dei l.estamenli, deve formare lo stato nominativo, conforme al modello stabilito, degli uomini morti e di quelli riconosciuti mancanti per altre cause. I quadnlpedi che, nell'occasione della rassegna passata dopo un fatto d'armi , si riconoscessero perduti , saranno compresi appié dell'oradetto stato. § 1014. L'intendente generale dell'esercito promuoverà presso il comandante in capo quelle rassegne straordinarie, generali o parziali che crederà necessa.rie tanto riguardo al personale che al materiale in genere. Uguale facoltà avranno, nella loro sfera di azione, i funzionari di intendenza militare capi di servizio presso le di visioni ed i corpi di armata, rivolgendosi per tale effetto ai rispetti comandanti generali.

La contabilità delle compagnie in campagna è aggiornata e trimestralmente verificata e chiusa presso il con siglio di amministrazione al deposito, con le stesse modalità del tempo di pace, ed a cura di ufficiali di amministrazione. Un ruolo centrale nella gestione amministrativa dei corpi, sia in campagna che in tempo di pace, è ricoperto dal quartier-mastro per l 'armata, antica carica che per il regolamento del 1863 rappresenta « il centro cui ricorrono i corpi dell'esercito per parecchie loro operazioni da eseguire nei vari punti dello Stato)). In particolare, il quartier mastro ha a disposizione per ciascun corpo un fondo il cui ammontare è fissato con disposizione ministeriale, e svolge vari compiti per loro conto, con particolare riguardo alle operazioni contabili tra corpi e tra corpi e Amministrazione centrale (trasformazione dei m andati di pagamento in assegni sulle tesorerie provinciali, a ddebiti e accrediti fra corpi, riscossione interessi delle cartelle d i credito degli assoldati e surrogati, riscossioni e pagamenti concernenti militari isolati o ricoverati in ospedali civili, compravendite per conto di un corpo stanziato a ltrove, versamenti e prelevamenti di materiale ecc .). Tra i corpi e il quartier mastro vi è perciò corrispondenza continua. L'amministrazione del corpo riceve nota delle somme depositate nella sua cassa per vari motivi, e tutti i documenti relativi a compravendite, consegne, restituzioni di materiali ecc. A sua volta, il quartier-mastro svolge la sua opera solo sulla base di una «nota delle operazioni d a ammettere al quartier-mastro» , compilata da i corpi stessi. Dopo il 1861 , con l' ampliamento dell'esercito e con le truppe sparse per tutta Italia, aumenta a dismisura il numero delle operazioni con-


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tabili che il quartier mastro dovrebbe giornalmente svolgere. Ne conseguono notevoli ritardi nella chiusura della contabilità trimestrale, ai quali si cerca di ovviare modificando con Nota n. 188 dell' ll novembre 1865 41 il regolamento del 1863, con l'istituzione di un nuovo sistema per regolare i movimenti di credito e di debito fra le varie Ammini strazioni dell 'esercito. Il sistema si ripromette di agevolare la compilazione e la trasmissione dei rendiconti , stabilendo che i movimenti di credilo e debito tra le varie Amministrazioni invece <li essere liquidati di volta in volta dal quartier-mastro lo siano so!Lanto alla fine di ogni trimestre. A tal fine si prescrive che i movimenti contabili vengano subito registrati direttamente dai corpi su un apposito registro giornale di conto corrente, dando avviso ali ' Amministrazione interessata <le i!' avvenuta registrazione. Il Ministro della guerra, nella sua più volte citata relazione sull'anno 1865, sottolinea anche provvedimenti di altro genere, adottati per semplificare l'amministrazione dei reparti ed adeguarla alle esigenze di un grande esercito nazionale. Interessante la motivazione dei provvedimenti adottati, che mette in chiara evidenza taluni inconvenienti ormai tradizionali del sistema, inconvenienti ai quali le modifiche introdotte, per la verità, riescono a porre rimedio solo in parte e in misura limitata : l'Amministrazione e.lei Corpi e.li truppa procedeu e lungo l'anno abbastanza regolarmente, né ho argomento di riferirne a V.M. alcunché di notevole all'infuori della lentezza con cui cominuavano a procedere le operazioni contabili[ ... ]. Devo premeuere ch'esso aveva origine da regole introdotte nell'antica Ammini strazione piemontese, che sebbene assai ragionevolmen1e ordinate erano meno appropriate al governo d 'un grane.l'Esercito. È nolo che in quel!' Amministrazione si erano distinte minutamente le varie compe1en7.e spettanti alla Truppa, la paga, il deconto (destinato al vestiario) il pane, la legna, ciascuna regolata diversamente secondo le vari e posizioni e.lei solda to sollo le armi, in marcia, in licenza, a llo Spedale, secondo le varie cause che vi danno luogo, secondo le diverse Armi o di linea , o sed entari ed anche (come avveniva della legna) secondo la diversità d elle stagioni e dei presidi [... ). Ad ovviarvi , l' Amministrazione promosse i Decret i del 21 febbraio, 20 marzo, 30 aprile, coi quali tutte quelle varie competenze furono ragguaglia te alla gio rnata di paga, cosicché all'acquisto o colla perdila <li questa tutte le a ltre vangano a cessare supplendovi tutte le indenni là di via. Col Decreto d el 26 febbraio fu stabilito in massima ch e l'assegno deconto cessasse col cessar della paga, e perché il solda10 non avesse a sentirne detrimento fu aumentato l' a ssegno <li quel ta nto approssimativamente che valesse a compensarlo al fin della ferma d elle giornale di deconto ch e avrebbe perduto, vale a dire <li 16 millesim i di li ra al giorno per la fanteria, di 18 pei Bersaglieri, di 20 per la Cavall eria, Artiglieria e T reno. Con Decreto del 20 marzo fu stab ilita una razione unica (di Kil. 1.25) di legna ed

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G.M. 1865, Su ppi. n. 4.


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Ferruccio Botti

identica in tutte le stagioni , per t ulli i prcsidii , pei vari gradi di bassa-forza, ed anche questa come la paga e il deconto per le sole giornate di presenza. Anche il pane, quantunque generalmente corrisposto insieme colla paga, era tuttavia conteggiato talvolta colla legna sotto forma d'indennità comulativa di pane e legna, onde scaturivano nuove distinzio ni e complicazioni. Ondeché col R.D. 30 aprile fu soppressa cotale indennità e statuito un unico moclo di conteggio per la razione pane4 2 ...

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Dell'Amminis traz iorie della guerru rud 1865 (Cil.), pp. 15240- 15242 •


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f'ig. 3. Rampa per carico e scarico su vagoni ferroviari di carri a due ruote (1873) (Conferenze lecnico-militari al corpo zappa/ori del genio - Conferenza n. 5 - anno 187273, Casa le, Lit. Corpo Zappatori del Genio, 1873).


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CA PTTOLO llI

LA CAMPAGNA DEL 1866: CENNI SULL'ORGANIZZAZIONE LOGISTICA GENERALE E SERVIZI DI SANITÀ E VETERINARIO

Regolamentazione logistica all'inizio della campagna Come già si è visto, il giovane esercito italiano entra in campagna mantenendo come riferimento per il servizio in guerra il regolamento di servizio per le truppe in campagna del 1833, le cui disposizioni di base riguardanti i Servizi rimangono invariate, a cominciare da quelle relative ai compiti dell ' Intendente e dei commissari di guerra. Peraltro, la già c itata edizione I 866 del regolamento riporta, nell'appendice I a e 22, tutti i particolari e gli aggiornamenti relativi alla struttura organica fondamemalc dell 'esercito e all'organizzazione e funzionamento dei Servizi. I Servizi materiali di artiglieria e del genio sono trattati a parte nell'appendice 13, che riguarda la «formazione dell'esercito sul piede mo bile», mentre l'appendice 2a tratta i «Servizi amministrativi» (intendendo, con tale dizione, tu tti i Servizi logistici attuali, esclusi i Servizi ma teriali di artiglieria e del genio, e compresi il Servizio postale e telegrafico e quello - oggi non più considerato Servizio - della giustizia mil itare). Questa trattazione separata dei vari Servizi è dovuta sia alla perdurante mancanza , al tempo, di un concetto unitario di logistica quale oggi lo intendiamo, sia alle diverse dipendenze e responsabilità in merito ai vari Servizi logistici. Infatti i Servizi materiali di artiglieria e del genio fanno capo ai rispettivi comandanti d'Arma, e per essi, alla normale catena gerarchica delle Armi stesse. Il Servizio giustizia militare dipende dal generale in capo , il Servizio telegrafico dipende dal Coma ndante superiore del genio (e, per esso, dai comandanti d'Arma di corpo d 'armata), il Servizio trasporti (treno) dipende direttamente dal Capo di Stato Maggiore. Tutti gli altri Servizi, ivi compreso quello postale, dipendono dall'Intendente .generale dell 'esercito e, per esso, da i commissari e sotto-commissari di guerra (ci sembra superfluo, a questo punto, soltnlineare g li inconvenienti deri vanti d a qu esta eccessiva


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suddivisione di responsabilità e dipendenze, che impediscono una visione globale del problema). Va comunque notato un certo progresso: l'appendice la include per la prima volta le formazioni logistiche di 2a e 3a linea a pieno titolo nell'esercito mobilizzato : l'esercito mobilizzato consta: A) di un comando supremo dell'armata; B) di parecchi corpi d'armata; C) di truppe e riserve dipendenti direttamente dal comando supremo ; D) di stabilimenti amministrativi temporanei di 2à e 3a linea.

A sua volta l'appendice 23 prevede una suddivisione dei Servizi in amministrativi e 5peciali: si comprendono nei primi : a) il servizio dell'amministrazione militare ed intendenza militare; b) il servizio del tesoro o cassa militare; e) il servizio delle sussistenze militari. Fan parte dei secondi : d) il servizio sanitario; e) il servizio di veterinaria; f) il servizio postale; g) il servizio della giustizia militare; h) il servizio telegrafico (fornito dal genio).

Meno gli ultimi due, questi Servizi fanno tutti capo all'Intendente, e quindi non si riesce a individuare bene i motivi della loro suddivisione in amministrativi e speciali, che almeno nell 'ottica odierna ci sembra superflua. Notiamo anche che il treno d'armata - e in senso lato , il Servizio trasporti - non è ancora considerato in Servizio, ma bensì una funzione operativa dello Stato Maggiore. L'assetto di vertice dell'armata è così definito (appendice l "): il comando supremo dell'armata è concentrala nelle mani di S .M. o di un generale in capo comandante supremo dell'armata. Esso viene esercitato col concorso: del capo di stato maggiore dell'armala; dei comandanti generali dell'artiglieria, del genio, dei carabinieri reali, del treno d'armata, dell'intendente generale d'armata, capo dei servizi amministrativi; del capo della giusli:da militare. Dipendono dall'Intendente generale d'armata: il cassie re e il controllore della cassa generale dell'armata; il medico capo, capo del servizio san itario; l'ispett ore di veterinaria, capo del servizio di veteri naria; il direttore capo delle po ste militari, capo del servizio postale dell'armata. Dipende dal comando generale del genio: l'ispettore dei telegrafi militari, capo del servizio telegrafico dell 'armala. Ciascuno dei summentovati comandanti generali e capi-servizio ha sotto i suoi ordini direlli e immediati un determinato personale[ ... ] li complesso di questo personale costituisce il quartier generale principale, e quella parte che dipende direttamente dal capo di stato maggiore dell'armala forma lo stato maggiore del comando supremo.

Secondo il regolamento il corpo d'armata è composto da 3 divisioni di fanteria, più un'aliquota di truppe a lle dirette dipendenze. Del «Comando generale del corpo d'armata» , retto da un Capo di Stato Maggiore, fanno parte i comandanti d'artiglieria e del genio e del treno


!Il. Ser vizi di sanità e veterinario (1866)

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d'armata. Fa parte del Comando generale anche l'Intendente militare del corpo d'armata, capo dei Servizi amministrativi del corpo d'armata con proprio ufficio, dal quale dipendono il cassiere e il controllore della cassa, ed il medico di divisione capo del Servizio sanitario e dell'ambulanza di riserva . Per assicurare il funzionamento del quartier generale e lo svolgimento dei compiti istituzionali fa inoltre parte del quartier generale personale del Servizio sussistenze, sanitario, postale (ufficio postale), telegrafico (distaccamento del genio) , del treno (suddiviso in «parecchi distaccamenti»). La divisione di fanteria è composta di un Comando generale, due brigate su due reggimenti, due battaglioni b ersaglieri, artiglieria divisionale , una compagnia zappatori. Anche nel Comando generale della divisione di fanteria si trovano i comandanti di artiglieria, del genio e del treno. Gli altri Servizi sono retti da un commissario di guerra capo dell'ufficio d'Intendenza della divisione: tale ufficio fa parte del Comando generale della divisione. Del qua rtier generale fanno inoltre parte un servizio sussistenze militari, un'ambulanza divisionale, un ufficio postale, oltre a distaccamenti del treno d'armata. Gli organici di guerra adottati per i livelli inferiori sono quelli di cui al citato R.D . 18 dicembre I 864: pertanto, brigata e reggimento conservano la tradizionale fisionomia logistica di cui già si è trattato nei precedenti capitoli I

e Il. Nelle attribuzioni di dettaglio che l'appendice 2a assegna all'Intendente e ai commissari è confermata a nche la duplice dipendenza degli organi direttivi ed esecutivi (per l'impiego, dalla catena di comando; in linea tecnico-amministrativa, dell 'organo di Intendenza superiore): 2. Intendente generale d'armata . - Le attribuzioni dell 'intendente generale d'armata sono costituite essenzialmente dai vari mezzi per eseguire le provviste, i minuti pa rticolari delle riviste e delle ambulanze, gli appalti , l'ordine per le spese, il giustificare i pagamenti , il rivedere e saldare i conti delle distribuzioni e dei consumi d'ogni maniera, ed in una parola i particolari tutti d'amministrazione qualunque. Egli non dipende che dal generale in capo o dal capo di stato maggiore dell'armata, e ad essi soltanto è in obbligo di souoporre giorna lmente le rela zioni e rapporti sui diversi servizi. All'intendente generale d'armata spetta anche il proporre l'organizzazione e sta bilimento dei magazzini, ospedali, infermerie ed ambulanza, non che le modificazioni che reputa necessarie ad introdursi nell a quantità e qualità delle distribuzioni alle truppe. L'intendente generale d 'armata deve attendere in singolar modo a far che le vettovaglie non manchino alle truppe, e che le distribuzioni siano fatte regolarmente. 3. Intendenti militari o commissari di guerra. - G li intendenti militari, i commissari e sottocommissari di guerra hanno presso i corpi di armata, presso le divisioni e presso le brigate cui sono addetti, attribuzioni analoghe a quelle che ha l'intendente generale pres-


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so l'armata intiera, eccetto però la facoltà di far provviste direttamente senza l' autorizzazione dell'intendente generale, la quale è solo riservata in casi speciali stabiliti. Essi ragguaglieranno giornalmente i generali o capi di stato maggiore dai quali dipendono sullo stato dei magazzeni e dei mezzi di ogni sorta disponibili all'occorren za, e loro parteciperanno gli ordini che avranno ricevuto dall'intendente militare o dagli altri proprii capi immediati. Riguardo al servizio di sanità, l'intendente generale d'armata, gli intendenti militari ed i commissari di guerra stanno mallevadori perché esso servi zio, specialmente nella mischia, si faccia ordinatamente, e perché sieno disponibili i mezzi di soccorrere e trasportare i feriti.

Non viene però chiarito, nemmeno dal citato regolamento del 1866, il delicato rapporto che pure esiste anche in campagna tra Intendente e Ministero e tra Ministero, Intendente e generale in capo e/ o Capo di Stato Maggiore. Sono infatti limiti e natura di questo rapporto che configurano il grado di effettiva dipendenza dall'Intendenza o dei commissari dalla catena gerarchica. Ma poiché lo scopo dei regolamenti in distribuzione ai reparti non è di configurare problemi per un motivo o per l'altro ancora controversi, bensì di fornire una guida certa e chiara e definire con la maggiore chiarezza possibile tutti gli elementi pratici che interessano direttamente le truppe (e solo questi), si ha motivo di ritenere che sia questa la ragione di talune omissioni, che in certo senso tali non sono. Su questo punto controverso citiamo l'autorevole opinione ufficiale del Ministro Pettinengo, dalla quale compare la duplice veste del1'Intendente generale: prima di procedere oltre è il luogo di avvertire, segnatamente per coloro che non bene conoscono l'organamento militare amministrativo , la distinzione del compito che spetta a li' Ammini s1razione ceni raie, e quello che incombe più specialmente all' Intenden za generale di un esercito. Sebbene l'una e l'altra sieno dipendenti e agiscono sotto la responsabilità dello stesso Ministro, esse operano però in diverso ordine di cose. La prima deve attendere all'ordinamento generale di tutti i rami di servizio, agli approvvigionamenti su vasta scala, all'istituzione di ogni maniera di magazzini e di ospedali nei punti prossimiori alle grandi operazioni ; all'ordinamento di mezzi di trasporti per acqua e per terra; sopravvegliare il servizio dell'Intendenza generale per l'osservanza delle leggi e regolamenti, specialmente per quanto riflette la gestione finan ziaria e amministrativa, e di sussidiarla in ogni maniera. All ' Intendenza generale d 'armata incombe specialmente la attuazione dei servizi sul teatro delle operazioni, epperò deve prevedere tutte le eventualità in campagna, e costantemente provvedere alle difficoltà ed alle esigenze di ogni specie che tutte si riuniscono e si moltiplicano, nel punto ove i bisogni debbono essere soddisfatti; e secondoché opera o più o meno distante dal centro direttivo , cioè dal Ministero della Guerra, essa ha un còmpito più o meno esteso, poiché se in massima essa deve ricavare i mezzi di soddisfare ai vari bisogni dell' esercito nelle preventive provvigioni del! ' Amministraz.ione centrale, deve pur provvedere dire1tamen1e in date eventualità.


lii. Servizi di sanità e veterinario (1866)

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La responsabilità del MinisLro si estende su tutti e due questi rami o mezzi dell' AmminisLrazione militare, ma la sua azione immediaLa sull ' AmminisLrazione centrale non si esercita in pari modo sull'Intenden za generale dell 'esercito. L ' Intendente generale è il delegato del Ministro per la direzione di tutti i servizi, ma deve anche agire in diretta relazione col Comando supremo delle truppe per essere in grado di far front e ad ogni bisogno, secondo le eventualità della g uerra, ne' modi previsti dai regolamenti di campagna'.

Anche questa formulazione delle rispettive sfere di competenza non sembra del tutto chiara, e non indica nel particolare - come è necessario - in quali limiti e in quali branche l'Intendente svolge le funzioni di delegato del Ministro (tenendo presente che - in tale veste - non dipende dal comandante dell'esercito di campagna, ma direttamente dal Ministro). Inoltre, per il Ministro l'Intendente generale nell'altra veste di responsabile dei Servizi di campagna non sembra dipendere dal comandante e/ o Capo di Stato Maggiore, ma è solamente «in diretta relazione con il comando supremo delle truppe». Se si tiene conto dei mezzi di collegamento dell'epoca, il raccordo e la dipendenza dell'Intendenza dal comandante dell'esercito diventano nella pratica aleatori , anche perché l'Intendente - come già nelle campagne precedenti - di solito non convive materialmente con il comandante e/ o il quartier generale, ma costituisce un proprio ufficio separato in un a ltro centro abitato, assai distante e molto più arretrato. In tal modo l'Intendente finisce con l'accentuare la sua autonomia e le sue funzioni di delegato del Ministro, a tutto danno dell'aderenza immediata e fedele dei Servizi di campagna ai disegni operativi (che nella fattispecie risultano non sempre chiari e non sempre tali - come l'improvviso rimaneggiamento organico dei primi di luglio - da tener conto delle difficoltà di carattere logistico). Tuttavia anche con questi limiti la catena funzionale logistica dei Servizi di campagna risulta ugualmente abbastanza ben definita, e vi si possono distinguere 4 anelli logistici: A) stabilimenti di la linea (I O anello): reggimento e corpo e/ o divisione (con relativi magazzini, ambulanze e parchi); B) stabilimenti di 28 e 3a linea: - corpo d 'armata (2 ° anello) con a mbulanza di riserva, magazzini e parchi; - esercito (3 ° anello), con ospedali temporanei ed eventuali ma1

MG, R elazione sui provvedimenti dell'Amministrazione della guerra dal I O gennaio al 20 agosto dell'anno 1866, Firenze, Cassone, 1867, pp. 75-76.


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gazzini, gestiti sotto la responsabilità diretta dell'Intendente generale deJl' esercito; - Ministero (o Comandi Superiori d'Arma, per l'artiglieria e il genio) con parchi e magazzini principali o gran magazzini (4° anello). Questa suddivisione in anelli vale solo in linea di massima, e nella realtà varia di Servizio in Servizio. Per taluni Servizi la divisione non costituisce 1° anello, per altri il 1° anello è il corpo d'armata, mentre anche tra Intendente e Ministero i po.teri non sono sempre ben suddivisi. In particolare, gli stabilimenti di 2" e 3" linea dipendono direttamente dall' Intendente dell'esercito, sono in numero variabile e la loro dislocazione e modalità di funzionamento sono di volta in volta definite a seconda delle esigenze. Essi comprendono: - magazzini di sussistenze; - panifici (che quindi funzionano anche al liveJlo di armata); - magazzini vestiario - equipaggiamento di materiali generali e <li materiale sanitario;

- depositi di materiale sanitario; - ospedali temporanei da I 00 a 500 ammalati; - infermerie cavalli; - depositi del treno . I particolari relativi al funzionamento degli organi prima citati verranno presi in esame trattando dell'organizzazione e del funzionamento di ciascun Servizio. Si può intanto osservare che l'organizzazione logistica alla vigilia della terza guerra d'indipendenza ancora una volta non si discosta molto, nelle linee fondamentali, da quella del 1848.

L'Amministrazione centrale della guerra nel 1866

L'Amministrazione centrale della guerra, in continua evoluzione dal 1861 al 1865 (vds. precedente capitolo I) subisce nel nel 1866 ulteriori modifiche di grande rilievo. Nella primavera del 1866, evidentemente in vista dell'ormai prossima campagna, con Nota n. 83 del 5 maggio 2 si compie un passo importante, che prelude a una più chiara delimitazione del momento amministrativo e del momento tecnico-operativo e inizia a gettare almeno qualche fondamento di uno Stato Maggiore nel senso attuale del termine, istituendo un Ufficio Militare 2

G.M. I 866, P arte I, p. 288. Per la struttura complessiva del Mini stero della guerra Cfr. anch e MG, Relazione.. . (Cit.), pp. 447-449.


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(retto dall'allora maggiore Agostino Ricci, uno dei più eminenti scrittori militari italiani). Il nuovo importante organo è alle dirette dipendenze del segretario generale del Ministero, ed è incaricato «delle disposizioni relative ai movimenti di truppe, agli studi tecnico-militari , e di quelle altre attribuzioni che potranno essere assegnate». Le attribuzioni del nuovo ufficio tendono, dunque, a farne l' unico organo di carattere tecnico-operativo (con esclusione dei Servizi) nell'ambito del Ministero. Con questa riforma il Ministero si articola su un segretariato generale e 5 direzioni generali: - segretariato generale: 5 divisioni (gabinetto, giustizia ed istitu ti, personale e servizio interno, contabilità centrale, ufficio militare); - direzione generale di fanteria e cavalleria: 4 divisioni; - direzione generale delle Armi speciali : 6 divisioni (gabinetto personale, tecnica d'artiglieria, artiglieria amministrativa, tecnica, genio e Stato Maggiore, amministrativa); - direzione generale dei Servizi amministrativi: 6 division i (gabinetto e rntendenza militare, sussistenze, vestiario, casermaggio, ospedali, contabilità dei corpi); - direzione generale delle leve, bassa forza e matricola: 4 divisioni; - direzione generale ddl ' ufficio di delegazione in Torino (una sorta di delegazione avanzata del Ministero per fronteggiare le esigenze relative alle operazioni nel nord-est e ai molti stabilimenti militari del Piemonte): ha una sola divisione. Il Ministro, il segretario generale e i direttori generali sono militari e i capi divisione del segretariato sono civili, tranne quello dell'ufficio militare. Nella direzione generale di fanteria e cavalleria predominano i capi divisione civili (solo il capo della 1a divisione fanteria è un colonnello), nella direzione generale delle Armi speciali i capi divisione sono maggiori o ten enti colonnelli d'artiglieria o del genio, tranne quelli delle due divisioni amministrative; i capi divisione delle altre tre direzioni generali sono civili. Quindi, la parte logistica e amministrativa al Ministero fa a ncora quasi interamente capo a impiegati civili capi divisione , e ciò dimostra per altra via il ruolo non ancora «militarizzato» dei Servizi.

Stato Maggiore Nel corso di tutta la campagna, per effetto dei provvedimenti adottati (o dei non-provvedimenti) dal 1861 al 1865 (veds. capitolo I) manca nel nuovo esercito uno Stato Maggiore nel senso attuale del termine,


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che invece la Prussia alla scuola di V on Moltke aveva già formato. Gli ufficiali di Stato Maggiore a ll'atto della mobilitazione sono solo 192, e continuano ad essere addetti alla cartografia e a mansioni meramente burocratiche ed esecutive. Lo Stato Maggiore perciò non pensa, non prepara, non concepisce piani operativi o logistici da sottoporre alla superiore approvazione, e anche le non chiare reciproche attribuzioni del Re, del Ministro e del Capo di Stato Maggiore concorrono assai a determinare la sconfitta. I riflessi di una siffatta situazione e dì criteri organizzativi sostanzialmente antiquati non potevano non farsi sentire anche in campo logistico. V'erano, è vero, potenti ausili come il telegrafo e le ferrovie, ma si trattava - oltre che di trarre il massimo da questi nuovi ritrovati - di radunare, alimentare e sostenere un totale di 220000 uomini , 37000 cavalli e 456 cannoni , divisi in due masse autonome e assai distanti (il che impediva la manovra dei mezzi logistici). Telegrafo e ferrovie a parte, anche dal punto di vista dei materiali di ufficio necessari per un buon funzionamento dell'azione di comando e per accelerare l'emanazione degli ordini si incominciano a delineare nuove possibilità tecniche che al momento non sono ben valutate. Ne è prova una lettera al Ministro della guerra del capo dell'ufficio superiore del Corpo di Stato Maggiore generale Ricci (da non confondere con l'allora maggiore Agostino Ricci) dalla quale risulta, tra l'altro, la farraginosità dell'organizzazione del Servizio cartografico, che fa capo a due diverse direzioni generali del Ministero. La lettera concerne il possibile impiego della fotografia per esigenze cartografiche e per riproduzione rapida di documenti (cioè: per le attuali fotocopie). La riportiamo , perché è la prima volta che problemi del genere almeno in Italia vengono alla ribalta: In un a relazione confidenziale fatt a a cotesto Ministero e diretta al Segretaria to generale in d ata del 27 aprile n. 268 Conf.le io faceva le proposte che credeva urgen ti in caso di mo bilizzazione dell'esercito. f... ] Fra le proposte da me innoltrate eravene pur una relativa alla fotografia, e sulla quale non ebbi risposta alcuna, non sapendo se ta le silenzio debba ascriversi a dimenticanza , ovvero a che il Ministero non abbia creduto dover emanare per il momento alcuna disposizione a l rigua rdo, io mi fo lecito di richiamare nuovamente l'attenzione superiore al riguardo di tale proposta . La foto grafia può prestare a mio avviso utili servizi in g uerra, e sono di che debba trarsene partito, ma d'altra parte sono lontan o da l credere che possa arrecare tutti i vantaggi che da taluni si vantano . In Francia furono eseguiti molti esperimenti per applicare la fotografia alla levata dei pia ni senza però riportarne grande successo, anzi si riconobbe che il costrurre un piano col pa ragonare fra di loro varie vedute fotografiche dello stesso preso da punti di versi no n dava un risulta to molto soddisfa cente, d'a ltronde per eseguire queste ricognizioni del terreno vi si doveva impiegare a tavolino un tempo lunghissimo. Non credo nemmeno che possa applicarsi con successo la fotografia per


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dare un'idea distinta di posizioni militari, di batterie e forti nemici etc.; neppure semplicemente come vedute prospettiche, poiché per ottenere vedute di qualche grandezza e precisio ne è necessario che la macchina non sia molto distante dall'oggetto che si vuole riprodurre col disegno, fatto questo che non può succedere che in caso eccezionalissimo in campagna. Collocando la macchina alla distanza di 200, o 300 metri dall'oggetto che si vuol riprodurre non si ha più purezza nella riproduzion e, ed anzi le linee estreme riescono confuse, e l'immagine intiera riesce di sì piccola dimensione , e così poco dettagliata, da non presentare alcuna utilità. Per tale motivo io penso che non sia conveniente di applicare la fotografia a quest'uso, né mi rimuovo no dalla mia opinione le osservazioni di taluni fotografi, poiché contro a tali lusinghe, sta l'esperienza. Dove poi credo utile la fotografia è per la riproduzione pronta ed efficace di disegni, schizzi, etc. che eseguiti rapidamente colle tavolette fevre, sestanti, od altri strumenti speditivi si debbono molLiplicare in maggior numero di copie. Inoltre può essere utile per riprodurre disegni , piani, etc. di cui si riconoscesse urgente l'averne maggior numero di copie. È però da avvert ire che la dimensione della riproduzione dovrà essere limita ta poiché evidentemente non si possono portare in campagna né macchine di grandissima dimensione, né bagni molto grandi etc. Quanto accada che si debbano riprodurre carte di maggior dimensione, io credo che il partito più rapido e più utile sia sempre quello di mandarle a ll'ufficio superiore dove potranno sempre essere, qualunque sia la loro dimensione, esattamente riprodotte. E sposta così la mia opinione intorno all'uso ed i servizi che può prestare la fotografia in campagna, sollopongo alla S. V. alcune proposte al riguardo. È mia opi nione che debbasi stabi lire un ufficio fo togra fi co presso il comando supremo dell 'esercito,; l'apparecchio fotografico deve essere combinato in modo da poter essere collocato sopra un carro ordinario del treno, disposto in modo da portare su d 'esso tutto il necessario. Quanto al per sonale io penso che sia bastante un fotografo con aiutante. In tale caso io riputcrei conveniente che venisse destinato per tale servizio il fotografo di questo uffi cio superiore sig nor Ulisse Granchi , il quale alla capacità di cui ha dato già tante prove nell'arte sua, unisce una rapidità meravigliosa nell 'esecuzione. Sarebbe coadiuvato da un assistente preso tra i giovani che prestano servizio presso la fotografia del Corpo [... ] Non credo, come già di ssi, conveniente di destinare a ltri uffici fotografici all 'esercito, e penso che siano di poco giovamento presso i quartieri generali di Corpo d'armata'.

Il Ministero non respinge le proposte del Ricci, ma con let. n. 749 in data 24 maggio4 chiede a ll'a iutante generale Petitti un motivato parere circa la possibile assegnazione di un fotografo civile al quartier generale, prem ettendo che il fotografo Bernieri ha offerto di seguire gratuitamente le truppe. Sostanzialmente negativo il parere dell'aiutante generale Petilti, che annota in calce alla lettera «preferirei servirsi 3

Lettera n. 5969 in data 21 maggio 1866, all'oggetto «Destinazione di fotografo a l Quartier Generale del Comando Supremo dell'Esercito» (AUSSME , Rcp. G-8, Voi. 35, Prat ica 20a). 4

AUSSME, Rep. G 8 , Voi. 35, pratica 20".


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almeno fin che stiamo in Italia (sic) delle risorse che possano presentare gli stabilimenti locali, oggidì così diffusi». Con lettera n. I 07 in data 26 maggio5 , pertanto, il Ministero della guerra concorda con le valutazioni del generale Ricci sull'impiego in campo militare della fotografia, esclude la possibilità di impiegarla nelle levate topografiche e ritiene che ne sia possibile l'applicazione pratica solo per riprodurre su scala ridotta disegni e piani di piccole dimensioni. Così stando le cose, sembra anche al Petitti poco conveniente aumentare il personale e il carreggio - già fin troppo numerosi - del quartier generale «specie con civili che non veggo mai volentieri al seguito dell'armata in guerra» . Finché le operazioni rimarranno nei limiti attuali si potrà ricorrere ai fotografi locali. P er quanto riguarda, in particolare, la riproduzione dei disegni si potrà usare - aggiunge il Ministero - il metodo di riproduzione di disegni a lapis con inchiostro litografico patrocinato dal capitano di artiglieria Castelli, che però a suo tempo era stato studiato da un capitano russo, certo Sistenko. Quest'ultimo su invito del capo ufficio tecnico generale Ricci, che lo aveva conosciuto a Parigi, aveva passato due settimane presso la sede del Corpo di Stato Maggiore a Torino, addestrando il personale ad usare i procedimenti da lui studiati. T1 «Sistema Castelli» e quello della riproduzione litografica in genere sembrano avere fortuna, anche se richiedono, a loro volta, personale specializzato civile. Con lettera n. 136 in data 25 maggio6 il generale Ricci comunica all'aiutante generale Petitti ch e partiranno da Torino per raggiungere il quartier generale due operai litografi, si dichiara disponibile a inviarne, se richiesto, altri, ed espone i provvedimenti fino a quel momento adottati per introdurre la litografia al livello di quartier generale dell'armata e dei corpi d'armata: con mio foglio n. 307 conridenziale del 5 corrente prendendo la necessità di organizzare questo servizio, avevo proposto a l Ministero d 'assoldare alcuni operai litrografi pel servizio dei carri torchio o litografi, e assegnali al quartier generale del Comando Supremo cd ai quartier generali dei corpi d'armata [... ] T utti i corpi d 'armata furono già provvisti della litogra ria, il I O e 2 ° corpo di un cassone litografico, il 3° e 4° un carro torchio uguale a quello assegnato al quartier generale principale.

Con lettera n. 6075 in data 26 maggio 7 l'ufficio superiore de l Corpo 5 6

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lll. Serviz i di sanità e veterinario (1866)' -_ _ __ _ _ __ _ _ _ __ _

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di Stato Maggiore trasmette al quartier generale tutti i ragguagli tecnici sul sistema di riproduzione Castelli, allegando modelli di carte riprodotte. Ma una volta che si tenta di applicarlo sul campo il sistema non corrisponde alle aspettative, e con lettera n. 127 in data 29 giugno8 il Comando Supremo informa il generale Ricci che gli esperimenti pratici non sono riusciti, perché la difficoltà maggiore si incontrò nel dare all'inchiostro la facoltà di aderire al lapis, ca usata forse dal non essere ben precisate nell' esposizione del processo fatto dalla S. V. con la lettera a margine, la dose dei componenti e forse anche la scadente qualità di tali componenti.

TI Comando Supremo, pertanto, prega di inviare un operatore qualificato sia per riprodurre i disegni, sia per vedere quali potrebbero essere le dotazioni in caso di accettazione del procedimento. Oltre a queste prove pur sempre ingegnose, che rappresentano il primo tentativo di automatizzare le procedure di lavoro dei Comandi e aumentare la rapidità nella diramazione degli ordini, si nota anche la ricerca di nuovi materiali per migliorare l' osservazione in campagna. Con let. n. 319 in data 7 giugno, il 1° corpo d'armata invia al Comando Supremo un certo Sig. Porta di Torino, inventore di un carro con scala alta 25 m che con un semplice congegno meccanico dalla posizione di trasporto orizzontale può essere alzata quasi verticalmente, può portare diversi uomini e potrebbe essere utilizzata come osservatorio in zone coperte, in mancanza di altri mezzi 9 •

Servizio cartografico A parte l'introduzione della litografia e la buona volontà di ricercare la riproduzione speditiva di carte e documenti così necessaria in guerra anche a quei tempi, le cure dedicate al servizio cartografico dal 1861 in poi (vds. capitolo I) come sempre non sono del tutto sufficienti a fornire ai reparti le carte topografiche nel numero e nella qualità necessaria, forse perché i lavori rimangono concentrati nell'Italia Meridionale e in Sicilia, e non nel teatro di operazioni del nord-est'°. Con let. n . 153 in data 31 maggio, cioè a venti giorni dall'inizio della campagna, l'aiutante generale P etitti scrive al Ministero (ma per8

Ivi. Ivi. IO l vi.

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ché non direttamente all'ufficio superiore del corpo di Stato Maggiore di Torino, con il quale, su altre questioni anche meno importanti, aveva diretta corrispondenza?) che le carte in distribuzione all'esercito sono fino a quel momento in numero assai scarso, e la loro distribuzione è [come nelle campagne precedenti - n .d.r.] limitata ai soli generali e agli Stati Maggiori. È tuttavia possibile - prosegue il Petitti - tirare un numero praticamente illimitato di copie della carta corografica dell'Italia Superiore e media alla scala lf60000, del1a quale l'ufficio di Stato Maggiore possiede le lastre in rame. Pertanto, egli propone di farne un numero di copie sufficiente per distribuire queste fino al grado di capitano, mentre ai soli ufficiali superiori s i potrebbe distribuire una copia della parte veneta austriaca alla scala 1/86400, a suo tempo riprodotta in litografia dallo stesso ufficio superiore del corpo. Dal canto suo l'ufficio superiore di Stato Maggiore, preposto alla produzione delle carte, con lettera n. 6140 in data 31 maggio 11 invia all'aiutante generale una copia completa della carta in 32 fogli del corso del Po, ne preannuncia per la ùumenica seguente la spedizione di altre copie di cui una colorata, e comunica anche di averne spedite altre ai Comandi del 2° e 3° corpo d'armata, che per la loro dislocazione potrebbero averne maggiore necessità (ma perché non al 4° il corpo d'armata del basso Po del generale Cialdini, che era quello che ne aveva maggiore urgenza'?). Evidentemente si era ancora molto lontani, a quei tempi, da un ben preciso calcolo e dalle predisposizioni fin dal tempo di pace, sulla base delle prevedibili ipotesi operative (e quale ipotesi operativa era a quel tempo più prevedibile dello scontro con l'esercito austriaco nel Veneto?) delle dotazioni di carte topografiche a i vari livelli, e l'ufficio superiore del Corpo di Stato Maggiore di Torino in questo campo si muove soprattutto su richiesta dei Comandi operanti, richiesta che si manifesta solo quando emergono dall'attività operativa, in modo pressante, le esigenze (cioè, troppo tardi). Una volta ricevuta dal Ministero un estratto della lettera con le proposte del Petitti e l'invito a provvedere, il gen erale Ricci con una lunga lettera direttamente all'aiutante generale Petitti (n. 6182 in data 2 giugno) 12 chiede degli ulteriori dettagli ed espone le effettive possibilità che ha l'ufficio superiore di Stato Maggiore di produrre e distribuire le carte (tutte cose che avrebbero dovuto essere note, ben studiate e concordate in precedenza). Anche in questo campo, quindi, emergono le 11

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lii. Servizi d i sanità e veterinario (1866)_ _ _ _ __ _ _ _ __ _ _ __

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conseguenze della mancanza di un organo in grado di preparare e individuare fin dal tempo di pace, con visione unitaria, gli sforzi dei vari settori verso un unico e ben definito obiettivo comune. In particolare il Ricci, per quanto riguarda la distribuzione delle carte austriache agli ufficiali superiori, prega di volergli indicare - nel quadro d'unione che annette alla lettera - quali fogli dovrebbero essere distribui t i, e «se il numero dei fogli non è eccessivo» nelJo spazio di 10-12 giorni si potrà esaudire la richiesta. Diversa e di più ardua risoluzione è il problema della distribuzione della carta 1/ 60000 ai capitani, già tirata in 1100 copie, delle quali 900 già distribuite e altre in corso di montaggio su tela. Tenendo conto che il numero dei capitani è di circa 2400 se ne dovrebbero ancora stampare 2200, il che richiede un tiraggio di 13200 fogli e la montatura su tela di ciascun foglio. Impiegando 3 torchi non si possono tirare che 400 fogli al giorno e quindi occorrerebbero circa due mesi, anche perché dopo aver tirato 1900 copie da ciascuna lastra di rame occorre ricondizionarla con un'operazione che richiede circa I O giorni. Ciò posto, il Ricci propone di aumentare la distribuzione come segue: - 6 copie per ciascuno degli 80 reggimento fanteria - 480 copie - 2 copi e per ciascuno dei 40 battaglioni bersaglieri - 80 copie - 2 copie per ciascuno dei 17 reggimenti cavalleria - 34 copie - l copia per ciascuna delle 80 batterie - 80 copie. Totale 674 copie In seguito - suggerisce il Ricci - si potrebbe aumentare la dotazione di ciascuna divisione, lasciando al Capo di Stato Maggiore la possibilità di distribuire le carte alle unità dipendenti, a seconda delle esigenze. La sua proposta è accolta dal Petitti, che con lett era n . 217 in data 4 giugno 13 dispone di riprodurre i fogli della carta austriaca 1/86400, i quali man mano che ne è pronto un certo numero di copie devono essere inviati ai Comandi di corpo d'armata, con incarico ai rispettivi Capi di Stato Maggiore di distribuirli a seconda delle esigenze. In quanto alla distribuzione della carta d'Italia 1/60000, vista l'impossibilità di darne in dotazione una per ogni capitano il Petitti accetta il criterio di distribuzione proposto dal Ricci. Difficile sorprendersi se, non appena si profila la possibilità di condurre operazioni nel Friuli, nell'Alto Veneto e Dalmazia, viene alla luce la carenza pressocché assoluta dei dati indispensabili alJ'organizzazione del movimento delle truppe (viabilità ordinaria, ferrovie), 11

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mentre ancora alla vigilia della battaglia di Custoza continuano a mancare le carte topografiche. E per quanto attiene alla viabilità dell'Impero Austro-Ungarico, non si trova di meglio c he rivolgersi a lib rai civili, perché provvedano all'acquisto da altri librai stranieri non austriaci loro corrispondenti delle carte e dei prontuari indispensabili ai nostri Comandi ... In particolare, con lettera n. 242 in data 6 giugno 14 l'aiutante generale Petitti, avendo necessità di proèurarsi notizie esatte sulle strade del Friuli, Veneto e Dalmazia, chiede all'ufficio superiore di Stato Maggiore di spedirgli al più presto gli itinerari ufficiali a stampa delle predette regioni, e inoltre la carta itineraria del Tirolo, Voralbcrg e Salzburg alla scala 1/500000, facendone all'occorrenza eseguire una copia (le carte vengono spedite il 6 di giugno). Con successiva lettera n . 348 in data 10 giugno 15, il Petitti richiede aJl'ufficio superiore anche la carta delle strade ferrate e dei telegrafi austriaci, e il Ricci così risponde: diedi premurosa commissione al libraio Loescher per acquistare varie copie, di cui ne invierò due alla S. V. illustrissima non appena le avrò ricevute.

A sua volta il Ministero, con lettera n. 919 del 12 giugno"' comu-

nica al Petitti di aver dato incarico ai prefetti «dell'alta c media Italia» di raccogliere i dati sulle risorse che possono servire ad usi militari, e li trasmette al Comando Supremo. Le carte richieste dal Petitti con la citata lettera del 6 giugno gli sono comunque spedite 1'8 giugno, almeno in parte: mancano ancora carte dal Tirolo, dell'Illiria, della Stiria, del Salisburghese e dell' Arciducato d'Austria, per le quali il generale Ricci comunica con let. 6817 in data 17 luglio 17 al Comando Supremo di aver fatto telegrafare a Berlino e Friburgo per ricercarle, e di essersi inoltre rivolto al libraio Loescher, «persona più pratica di questa materia», che ha interessato i suoi corrispondenti esteri. Nel frattempo tra le truppe nel Mincio la cartografia italiana continua a mancare 18 • Nel prosieguo della campagna la situazione migliora e nel complesso - secondo il giudizio (forse un po' ottimistico) del Ministero Pet14

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/ li. Servizi di sanità e veterinario ( 1866)

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tinengo - il funzionamento del settore è da ritenersi soddisfacente. Così infatti egli scrive nella sua relazione: siccome la stagione consentiva, al principio dell 'anno 1866 molti degli ufficiali di stato maggiore erano in Sicilia per triangolazione e rilevamento ormai compiuto di quell'isola, mentre gli a ltri attendevano alle loro ordinarie incumbcnzc o presso l'Ufficio superiore o presso i Gran Coman di o presso la Divisioni territoriali; ma non appena si manifestarono i sintomi di guerra probabile (29 aprile) furono imm ediatamente richiamati dalla Sicilia gli ufficiali destinati ai lavori di topografia e di guerra, e si diede ordine all'Ufficio superiore di apparecchiare le carte geografiche e topografiche e le memorie raccolte da una lunga mano con molta diligenza e stud io, per d istribuire in caso di guerra ai quartieri generali dei Corpi d'armata e delle Divisioni cd ai Comandi di brigata. Dal Documento 98 risulta come il numero delle copie di carte distribuite all'Esercito d'operazio ne sia ammontato a N. 8216 composto di fogli N. 74.3 12 per un valore complessivo di L. 233.491 ,40. In ques to numero entrano: a) 256 copie della carta della Lombardia (incisa), della Venezia, ex-Ducati ed Emilia (autografata), in 64 fogli alla scala di 1/86.400; b) 233 della carta della Venezia, ex-Ducati ed Emilia (autografata) in 48 fogli, alla scala suddetta; c) 73 della carta delle provincie Venete e della zona tra il Po e la via Emilia, in 28 fogli , scala predetta; d) 116 copie della carta comprendente il territorio tra il Mincio e I' Adriatit:o, il Friulano, e il Po, in 42 fogli, stessa scala; e) 128 della Laguna Veneta in 18 fogli , a lla scala di 1/20,000; f) 121 della stessa carta in 3 fogli, all'l / 50,000; g) 121 della carta manovra del Mincio in 28 fogli, ali' 1/2 1,600; h) 78 della carta del quadrilatero colorata in 24 fogli , ali' l/43,200; i) 1500 della carta manovra del Mincio in soli 4 fogli , all ' l / 21,600; k) 187 della carte dell a piazza e dintorni di Peschiera, in I foglio all'l / 10,000; I) Id. della carta di Mantova in 9 fogli, stessa sca la; m) Id . della carta di Verona . id.id. ; n)Id. della carta di Legnago, id. id. ; o) 134 della carta di Borgoforte, id.id ., oltre a 1000 copie della carta dei dintorni di Borgoforte, in 2 fogli, scala id.; p) 187 della carta di Rivoli e Pastrengo, in 15 fogli scala id.; q) 134 della carta di Rovigo e Boara, in 6 fogli, scala id .. li numero e l' indicazione di queste carte fanno fede che anche per questa parte importantissima gli stati maggiori e i Corpi mobilizzati furono provveduti largamente in rapporto alle operazioni militari che si avevano ad intraprendere. Oltre a lle carte spedite come appare dal menzionato Documento, molte carte eransi preparate da mandarsi all 'Eserci to ove la g uerra avesse proseguito , e che noi furono in seguito a contr'ordine, in data 2 agosto, per parte del Comando dell'Esercito di spedizione. Quesle carte ammontano a 542 copie composte di 93 16 fogli e dell'ammontare d i L. 28,462,80 [... ] Dal riepilogo generale (Doc. 98), si ricava che furono spediti o tenuti in pronto 8758 esemplari <li carte diverse, comprendenti N.83,628 fogl i, del complessivo valore di L.


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25 I ,954,20. Oltre a ciò furo no pure distribuite 980 memorie autografate e 138 memorie manoscritte di statistica militare 19 •

Intendenza: organizzazione generale La mobilitazione delle truppe e dei Servizi nel 1866 avviene per la prima volta sulla base di apposite tabelle di mobilizzazione, le quali secondo il Ministro Pettinengo rispondono nel complesso alle effettive esigenze, «tuttoché apparissero allo scrivente calcolate per alcuni particolari in limiti troppo larghi e per esse si assegnasse troppa parte al treno borghese» 20 • Come tutti gli organi di comando dell'esercito di campagna, l'Intendenza generale non è costituita in tempo di pace, ma si forma solo il 14 maggio , quando cioè la radunata dell'esercito di campagna aJla frontiera del Mincio e del basso Po era già avvenuta. Gli organi direttivi del corpo d'Intendenza sono presenti fino al livello di divisione (con esclusione, quindi, della brigata e del reggimento). Particolare interessante, esiste un'Intendenza separata per le truppe volontarie. Oltre a Stato Maggiore e Intendenza, i depositi costituiscono, come nelle campagne precedenti, il terzo degli elementi di raccordo sui quali si basa la struttura dei Servizi. Essi forniscono i corpi - sia pure con intensità e modalità variabilità - di uomini, vestiario, equipaggiamenti e materiali, e sono sede del consiglio di amministrazione, quindi della vita amministrativa e della gestione contabile del contante e del materiale, anche in guerra. Dalla relazione del Ministero Pettinengo emerge che, per la prima volta, la loro dislocazione è influenzata in mis ura determinante dal problema dei trasporti e in particolare dal sistema ferroviario già in esercizio. Sottolinea pertanto il Ministro che la scelta delle rispettive località di stanza deve soddisfare tre diverse esigenze: I O la conven ien za di far muovere il minor numero possibile di personale dalla sede che aveano i corpi rispettivi a quel tempo; 2° la necessità di traslocare quelli che per la loro prossimità alla frontiera avrebbero potuto in date evenienze trovarsi involti nelle operazioni delJ 'Esercito; 3° la convenienza di aver i depositi di comunicazione rapida per quanto possibile coi propri corpi, e quindi di stanziarli o sulle ferrovie o in prossimanza di queste: le ferrovie costituendo al dì d'oggi il principale mezzo de' movimenti militari [nostra sottolineatura -n.d.r.]

1 '> Relazione sui provvedimenti dell'Amministrazione della guerra dal I O gennaio al 20 agosto dell'anno 1866, Firenze, Cassone, 1867, pp. 184-186. 20 Relazione ... (Cit.) p. 77.


fil. Servizi di sanità e veterinario (1866)

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In relazione a questi criteri, i depositi dei corpi di stanza sulla sinistra dell'Adda sono trasportati più indietro e lungo le linee ferroviarie Torino - Milano e Milano - Alessandria - Genova. I depositi dei corpi stanziati da Bologna a Piacenza, a seconda del centro di mobilitazione previsto sono stanziati lungo la linea ferroviaria Alessandria - Piacenza - Novi Ligure (se il centro di mobilitazione è Piacenza) oppure sulla linea Adriatica a sud di Bologna (se il centro di mobilitazione è Bologna). Per i numerosi corpi del centro-sud viene adottato un duplice ordine di provvedimenti. Da una parte si dispone che i depositi dei corpi stanziati in città di mare o in località servite da ferrovia vi rimangano, e che gli altri che non sono in queste condizioni si trasferiscano anch 'essi in località servite da porti o ferrovie; dall'altra per contenere i movimenti si dispone che i militari residenti al nord ma mobilitati in corpi di stanza al sud affluiscono a depositi del nord, per l'occasione opportunamente rinforzati da Quadri dei corpi di destinazione. Data la ù<::li<.:alezza del loro ruolo addestrativo e logistico - amministrativo, i depositi vengono infine riuniti in gruppi di sei e posti sotto il controllo di un generale ispettore con ampi poteri e in corrispondenza dirctla con il Ministero.

Aspetti salienti (per quanto di interesse logistico) delle operazioni La campagna del 1866 è la prima che vede la mobilitazione, la radunata e l' impiego in operazioni sullo scacchiere nord-orientale di un esercito italiano e non più piemontese, come tale già sparso in tempo di pace in tutta la penisola e anzi gravitante verso il centro-sud per le preminenti esigenze di ordine pubblico e repressione del brigantaggio. In sede storica, questa caratteristica fondamentale avrebbe richiesto di per sé un esame molto accurato degli avvenimenti anche dal punto di vista logistico-amministrativo , con particolare riguardo ai trasporti (ferrovie) e ai collegamenti (servizio telegrafico). Invece, le pur numerose e pregevoli fonti disponibili, e la stessa storia ufficiale della campagna2 1 , dedicano ai Servizi uno spazio complessivamente assai minore di quello - pur tutt'altro cospicuo - che viene loro riservato nelle campagne precedenti. L'esercito entra in campagna il 20 giugno I 866, ma nonostante la 21

C fr. C DO CORPO SM, La campagna del 1866 in Italia (Tomo I e TI), Roma, 1875-1 895; A . C AVAC TOCCHI, Complem ento alla storia della campagna del 1866 in fluliu ( vo i. I t:: TI), Ro111a , 1909.


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carente preparazione nel 1865, che avrebbe richiesto un lungo periodo di approntamento, solo il I aprile si inizia ad adottare provvedimenti logistici di un certo rilievo, con l'emanazione delle norme per la ricostituzione dei depositi. E come già era avvenuto neJle campagne precedenti i Comandi, i depositi, le Grandi Unità , i Servizi di campagna e la stessa Intendenza generale si costituiscono solo dalla fine di aprile in poi, e lo stesso Capo di Stato Maggiore generale La Marmora assume il suo incarico il 17 giugno 1866, cioè solo tre giorni prima dell'inizio della campagna e una settimana prima dell'infausta giornata di Custoza, che a questo punto non può stupire molto. Lo stesso quartier generale principale tarda a costituirsi ed a completarsi del personale e dei carriaggi necessari, con particolare riguardo ai Comandi di artiglieria e del genio e all'Intendenza. Benché i primi provvedimenti per il completamento dei Quadri (richiamo degli ufficiali in aspettativa) abbiano inizio il 1° aprile, ad esempio solo con lettera n. 367 in data 17 maggio 22 il Ministro comunica all'aiutante generale dell'armata Petitti di aver disposto che il personale dei Comandi di artiglieria e del genio dell'esercito si diriga a Piacenza (si noti - ben lontano dal quartier generale) per costituire i rispettivi organi. Peraltro - prosegue il Ministro - i comandanti generali di artiglieria e del genio non hanno ancora ricevuto ordine di muovere, anche se la competente direzione generale è stata interessata per far partire per Piacenza il personale chiamato a far parte del quartier generale (che, a quella data, non è ancora costituito). A un mese da Custoza, manca ancora, dunque, il cervello, il centro motore dell'esercito. In data 23 maggio il quartier generale comunica al Ministero 23 che il personale è in gran parte giunto, mancano ancora però in gran parte i carri del treno, e specie l'Intendenza generale rimane sprovvista di mezzi di trasporto. La situazione delle deficienze è la seguente: O

Comando o Uffici o nel q. g.

S. M. e.do e.do e. do C.do Tntd.

gen . Sup. Sup. Sqd. Sup. mii.

TOTALE

Cassoni chiusi

-

Ambulanze

Omnibus

-

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-

-

-

-

-

-

-

g.

-

e.e. G uide Treno

-

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-

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-

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I l

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2

l

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-

-

-

Carri

-

l

-

-

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1

2

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I

1

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2

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3

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5

4

22

AUSSME, Rcp. G-8, Voi. 30, Pratica 10".

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l v i.


fil. Servizi di sanità e veterinario (-=-J-=8-=-66"1'_ _ _ _ __ _ _ _ _ _ _ _ _ _ __ 141

Se quesli presupposti assai sfavorevoli della preparazione militare non si fanno molto sentire in fase di mobilitazione e radunata, ciò avviene - come spesso si verifica - soprattutto per merito di alcuni uomini, e in particolare dell'aiutante generale dell'esercito Petitti di Roreto , il cui ruolo emerge particolarmen te dal carteggio. Così infatti scrive il Pollio: le operazioni di radunata, rese difficilissime da lla configurazione del nostro territorio e dalla scarso sviluppo delle ferrovie di quel tempo, furono benissimo eseguite. Se ne dette gran parte del merito all'allora maggiore di stato maggiore Agostino Ricci, che fu poi venerato e indimenticabile maestro a molti di noi , di ar te e di scienza militare. Lo schieramen to e tutta la montatura di quella complicatissima macchina dell'esercito, immenso per quei tempi e per noi Italiani, che non ne avevano mai vedu to l'eguale, furono fatti - è dovere di riconoscerlo - assai bene, grazie a ll'opera modesta, ma infaticabile e irnelligente, dell'aiutante generale G. Petitti di Roreto.

D'altro canto, a parte i meritori sforzi dei singoli, il meccanismo di mobilitazione dal punto di vista logistico è tutt'altro che bene oliato. Lo testimonia, sulla base della sua esperienza di comandante di divisione, il generale Ricotti Magnani, che nel 1871 non sembra dello stesso parere del La Marmara e del PetLinengo , e critica anche la ridotta mobilitazione del 1870 per la breve campagna per la liberazione di Roma: Nel 1866 io giunsi all'esercito per prendere il comando di una divisione, il 16 maggio. Era già sul Po; ma non era ancora interamente costitui ta; ma g ià da 10 o 12 giorni ne erano riuniti i reggimenti di fanteria chiamati a forma rla. Ciascun reggimento d oveva avere 22 carri , 22 cavalli e 22 finimenti per attaccarli. Ebbene io trovai che uno aveva i cavalli ma non aveva le carrette; l'altro le carrette ed i cavalli , ma non i finimenti; un a ltro aveva 22 carrette, ma solo 12 cavalli. Dovetti far mucchio di tutto e poi ridi vid ere in parte eguali per dare a ciascuno 14 cavalli , 14 carri e 14 finimen ti . Questo fatto ho voluto citare unicamente per d ire che nel 1866 tutta la mobilitazione non andò poi così liscia come l'o norevo le La Marmora pare cred erlo. Non basta perciò avere il materia le, bisogna saperlo in tempo distribuire . Ed in verità nel 1866 il materiale no n ci difettava nei magazzini, ed il merito ne va principalmenLe attribuito a l compianto genera le Della Rovere. lo era allora direttore generale, e so quanta importanza egli metteva a che tutto fosse p reparato per la guerra. Come ho detto, il materiale c'era; ma il male fu che non si trovava bene o rdinato e ripartito, per poterlo far giungere prontamente a i corpi. Un corpo arrivava al magazzino; vi prendeva i carri, ma non trovava adeguato numero di fini menti , e restava così coi carri senza bordature; o p pure riceveva carri e bordature senza i cavalli. Così è successo non solo nel 1866, ma anche un po' l'an no passato nella limitata mobilitazione che si effettuò 24 •

24 A. POLLIO, Custoza (1866), Roma, Libr. dello Stato 1935, p. 9, e Quattro discorsi del gen. Alfonso La M armora sulle condizioni dell'Esercito Italiano, Firenze, Eredi Bolla. 1871. pp. 36-37.


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L'ordinamento dell'esercilo presenta ben poche innovazioni rispelto alla precedente campagna del 1859 (Vds. volume I , capitolo XIII), se si accettua il ritorno alla costituzione dei corpi d'armata (che però , composti come sono da 4 divisioni - uno, il IV, persino da 8 - risultano troppo pesanti). Le divisioni sono sempre su due brigate di fanteria su due reggimenti e, per il resto, l'organico di guerra adottato per i reggimenti e corpi è quello del già citato R.D. 18 dicembre 1864. (Vds. capitolo I). In particolare, l'articolazione di massima degli organi logistici esecutivi è la seguente: a) al livello centrale (Ministero): sanità: ospedali territoriali e laboratorio chimico-farmaceutico; vettovagliamento: magazzini generali e magazzini avanzati, panifici territoriali; vestiario-equipaggiamento e materiali generali: magazzini principali o centrali; artiglieria: stabilimenti , polveriere militari e sale d'armi; trasporti via mare e per ferrovia ; b) al livello di Intendenza generale (e/ o quartier generale dello esercito); sanità : ospedali temporanei, depositi di convalescenza; Servizio veterinario: infermeria cavalli; vettovagliamento: panifici di campagna; poste e telegrafi: ufficio postale, sezione telegrafica; artiglieria: parco principale; genio: parco principale; trasporti: compagnia treno (per le sole esigenze del quartier generale); amministrazione: cassa principale; c) al livello di corpo d'armata: sanità: a mbulanza di riserva; vettovagliamento: magazzino sussistenze; vestiario-equipaggiamento e materiali generali: magazzino ambulante; poste e telegrafi: ufficio pos tale e sezione telegrafica; artiglieria: parco generale; genio: parco generale; treno : compagnia treno; amministrazione : cassa di corpo di armata; d) a l livello di divisione: sanità: ambulanza;


Ili. Serviz i di sanità e veterinario (/866)

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vettovag.liamento: magazzino sussistenze; poste e telegrafi: ufficio postale; artiglieria: parco; genio: parco; treno: compagnia treno; e) al livello di brigata: nessun organo esecutivo; f) al livello di reggimento/ corpo: sanità: ambulanza di reggimento; servizio veterinario: infermeria cavalli (solo per corpi a cavallo); vestiario-equipaggiamento e materiali generali: magazzino di reggimento; trasporti: aliquota di carreggio in organico; amministrazione: ufficio amministrazione e cassa. La quantità del personale e dei quadrupedi destinati ad assicurare i «Servizi amministrativi» alle dirette dipendenze dei quartier generali di corpo d'armata e di divisione è estremamente variabile ad ambedue i livelli. Dall'online di battaglia del 24 giugno 25 - battaglia di Custoza, quindi a mobilitazione già completata - si possono desumere i diversi dati (che però, per la definizione di «Servizi amministrativi» prima indicata, si riferiscono solo a sanità, commissariato, amministrazione e giustizia militare, con esclusione dei parchi, del treno e del personale telegrafico), dai quali traspare tra l'altro un'ineguale distribuzione di uomini e cavalli, segno di disorganizzazione (vds. tabella a pagina seguente). Tenendo conto che la forza media della divisione di fanteria oscilla nel 1866 tra i 9000 e i 10.000 uomini , si può avere un' idea della relativa pesantezza già raggiunta dai Servizi di Grande Unità, tanto più che l'artiglieria e del genio, esclusi da questo conteggio, assorbono la quantità maggiore del personale, dei carri dei quadrepedi. Anche i «Servizi amministrativi» per il funzionamento del quartier generale principale sono pesanti: 11 8 uomini e 690 quadrepedi. Il I O maggio i reparti sono ancora nelle sedi stanziali. Dal 1° maggio iniziano i trasporti di radunata per formare due distinte masse, praticamente auto nome anche se nominalmente ambedue alle dipendenze del La Marmara: - una massa di tre corpi d'armata (generale La Marmara) di 4 divisioni ciascuno (totale 12 divisioni) che si concentra nella zona compresa tra Lodi, Piacenza e Cremona, ed è destinata ad agire dal Mincio verso est, contro il quadrilatero; 25

CDO CORPO SM. Op. cit., Tomo I, p. 331-342 e 365.


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Ferruccio Bolti

«SERVIZI AMMlNlSTRATIVI» DET CORPI D'ARMATA N° CORPO

UOMINl

I

101

423

li

23 1

209

III

91

82

TV

327

Totale

750

CAVALLI

.

312 l.026

«SERVIZI AMMINISTRATIVI» DELLE DIVTSIONT N° DIVISIONE

UOMINI

CAVALLI

I"

73

124

2•

81

102

3•

93

96

4a

81

100

5•

70

92

124

98

7•

82

75

8a

149

108

9•

74

84

10•

11 8

154

11'

72

70

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52

19

lii

86

14°

129

83

15

3

129

80

16"

83

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17

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83

18"

48

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19°

40

15

20·

96

43

13

3

3


lii. Servizi di sanità e veterinario (1866)_ _ _ _ _ __ _ _ _ __ _ __ _ 145

- una massa di un solo corpo d'armata su ben 8 divisioni (generale Cialdini), che si concentra nella zona di Bologna e deve valicare il basso Po per puntare verso nord-est, alle spalle del quadrilatero, puntando su Padova. lJ 23 giugno l'esercito passa il Mincio su un fronte troppo esteso e anche con molti carriaggi al seguito (mentre gli austriaci avevano lasciato il loro carreggio sulla sinistra dell'Adige), perché il La Marmora ritiene erroneamente che il nemico sia ancora schierato, in attesa, dietro l'Adige (mentre invece è già schierato poco ad est del Mincio). Il movimento ha quindi , un carattere prevalentemente logistico, e l'esercito italiano nella battaglia d'incontro di Custoza (24 giugno) è sorpreso e battuto da forze austriache inferiori di numero, ma ben riunite e ben comandate; nel frattempo, le truppe del Cialdini rimangono ferme sul Po . Dal 23 al 24 giugno è soprattutto la disciplina del movimento (quale evidente riflesso della confusione) a difettare. In particolare si verifica tutta una serie di in convenienti nei trasporti: inizio del movimento della linea di confine e troppo anticipato o troppo ritardato, lentezza esasperante ed affatigante (talune divisioni marciarono alle velocità di un chilometro-ora), inciampi ed arresti di colonne che s' incrociaro no intralciandosi e ritardando l' una il movimento dell 'altra; colonne pesami con al seguito quasi tutt o il corrcggio non lasciato in parcheggio, come sarebbe stato naturale fa re s ulla riva destra del Mincio ... 26

I trasporti-specie per ferrovia - tornarono ad essere protagonisti nelle successive fasi della campagna, che iniziarono il 25 giugno con l'ordine di ritirata dietro il P o per riunire le truppe del La Marmara a qu elle del Cialdini, lasciando dietro il Mincio solo 4 divisioni e concentrando le altre - con la riserve di artiglieria - intorno a Reggio Emilia. Dal 25 giugno alla tregua d ' armi concordata il 25 luglio apremessa dell'armistizio di Cormons (firmato il 12 agosto 1866), più che dare luogo a vere e proprie operazioni a contatto con il nemico la campagna si riassume in un movimento logi stico (che si cerca di rendere il più rapido possibile) della massa dell'esercito verso Padova, Treviso e Udine, m entre l'esercito austriaco si ritira a d ifesa della Vallarsa e della Valsugana, senza che tra i due contrapposti schieramenti si stabilisca e mantenga un contatto tattico. Il movimento del basso Po verso nord-est di una massa di circa 200000 uomini è ostacolato e seriamente rallentato dal terreno intersecato da molti canali e corsi d 'acqua, che costringono le truppe a mar26

F. STEFAN I. Op. cit., p . 197.


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Ferruccio Botti

ciare unicamente per le strade, e dall'insufficienza delle stesse comunicazioni stradali e ferroviarie (pochi ponti e praticamente un' unica strada disponibile fino a Venezia-Treviso). Pesanti i riflessi della situazione nel campo logistico, specie per quanto riguarda - more solito - i trasporti, le scarpe, il vettovagliamento e in particolare il pane, anche per la carenza o il cattivo sfruttamento delle risorse locali .

Servizio di sanità In data 25 maggio 1866 viene emanato il Regolamento pel servizio sanitario dell'Esercito in campagna21 , il quale non è altro che una riedizione, con qualche modifica non di rilievo, dell'analogo regolamento del 23 aprile 1859, che sostituiva a sua volta quello del 1848. Rimandiamo dunque, per un completo esame di tale regolamento, al volume I - capitolo XVI. Personale c materiale delle ambulanze, che differiscono alquanto da quelli del 1859, sono descritti nel DOCUMENTO 2. Il personale sanitario disponibile al I O maggio 186628 è in quantità più che doppia rispetto al 1859 (662 medici e 131 farmacisti, contro 300 medici e 45 farmacisti previsti dal R .D. 30 aprile 1859 - vds. volume I, capitolo XIV), ma tenendo conto dell'ampliamento subito dall'esercito è da ritenersi insufficiente. Si rende subito necessario fare ricorso ai consueti provvedimenti per l'ampliamento degli organici (richiamo del personale in aspettativa o dimessosi dal corpo; ammissione di medici aggiunti per la sola durata della guerra), fino a portare il personale a 1043 medici e 119 farmacisti, ridottisi il 20 agosto per dimissioni, morti ecc. a 993 medici e I 48 farmacisti. Il 28 giugno - cioè dopo la battaglia di Custoza - entra in vigore una nuova «Legge sul riordinamento del Corpo Sanitario »2 '', la quale prevede per i medici militari (che non hanno ancora il pieno status di ufficiali) un'equiparazione ai gradi militari più favorevole ri spetto al passato. Con successivo R.D. del 21 luglio 30 i medici divisionali assumono la denominazione di « medici direttori», e il quadro numerico del personale è definitivamente fissato in 756 medici in tempo di pace e 1203 in 27

G.M. 1866, Suppi. n. 7. Molto esauriente e ricca di dati è, in merito, la relazione del Ministro Pettinengo (Cfr. MG, Relazione... Cit. , pp. 128- 137 e 332-356). 2 " G.M. 1866, pp. 726-727. 30 Ivi, pp, 728-729. 28


Ili. Serviz i di sanità e veterinario (1866)

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tempo di guerra. Questi ultimi comprendono un presidente del consiglio, 7 ispettori , J 2 medici capi, 60 medici direttori, 299 medici di reggimento, 524 medici di battaglione, 300 medici di battaglione di 2" classe chiamati solo per il tempo di guerra. Con questi ampliamenti, il numero di medici militari si rivela complessivamente sufficiente ed è anzi possibile comandare 79 medici presso alcuni ospedali territoriali quale riserva a disposizione dell' Intende nte generale. Anche il personale paramedico e amministrativo, fornito dal corpo di amministrazione (che, ricordiamo ancora, era allora una sorta di raggruppamento misto Servizi con infermieri, ufficiali di sanità e personale di sussistenza) è, all'inizio, insufficiente. 11 18 giugno viene disposto di attingere, per completare gli organici, ai «laureati in medicina chirurgia e farmacia, o studenti di dette facoltà che avessero lodevolmente superato il primo anno di esperimento». La costituzjone degli organi esecutivi previsti dal citato regolamento è relativamente sollecita: il 6 maggio è assegnato il personale per le ambulanze di 16 divisioni e per la divisione di cavalleria, il 21 maggio sono costituite le ambulanze dei quattro corpi d'armata, il 1° giugno il lV corpo d'armata (Cialdini, basso Po) riceve una seconda ambulanza di riserva e sono istituite le ambulanze della 17° e 18° divisione, 1'8 giugno quella della 19° divisione, l' 11 giug no quella d ella 20°, il 15 agosto quelle della 21 ° e 22° divisione. Per quanto attiene agli o spedali, si dispone per la formazione di 60 ospedali temporanei al seguito dell'esercito di campagna , e per l'acquisto d el relativo materiale occorrente. Il materiale per 30 ospedali è subito inviato a destinazione, ed il materiale degli a ltri 30 viene tenuto in riserva per essere inviato di volta in volta, a seconda delle esigenze, nelle località indicate dall'Intendente generale. Allo scopo di a umentare i posti letto negli stabilimenti sanita ri, la rgo impulso viene anche dato agli ospedali su ccursali di quelli di divisione militare territoriale, costituiti con personale misto (medici e civili) ma diretti da medici militari. In tal modo, la disponibilità di posti letto nel territorio (oltre a queJJi dei 30 ospedali temporanei) aumenta da 8443 a 29529, con ospedali nelle seguenti località: Alessandria, Ancona , Bologna, Brescia, Cremona, Firenze, Forlì, Livorno, Milano, Modena, Novara, P arma, Piacenza, Torino. L'iter del ferito va dalla prima linea all'ambulanza di visionale, da q uesta agli ospedali tempora nei e/ o territoriali e dagli ospedali territoria li o temporanei ai depositi di convalescenza. Questi ultimi sono all'inizio stabiliti in Bologna, Monza e Piacenza, m a in luglio l'aumen-


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Ferruccio Botti

to delle esigenze conseguente alla battaglia di Custoza rende necessario organizzarne altri. Infine la possibilità di ricovero vengono ulteriormente aumentate di 4007 letti ricorrendo alla stipula di convenzioni con 35 Comuni lombardi nelle vicinanze della zona d'operazioni, che si erano offerti di ricoverare militari feriti o infermi dietro corresponsione di una retta giornaliera di circa L. 1.20 per ogni ricoverato. La tendenza dei militari feriti o ammalati a farsi curare presso case private risulta abbastanza diffusa, e per evitare che dia luogo - come nelle passate campagne - a inconvenienti di carattere disciplinare, con Nota n. 153 in data 7 luglio31 il Ministero dispone che i militari feriti o ammalali devono essere ricoverati in ospedali militari e civili, e sono in linea di massima vietate le cure in case private. La situazione dei materiali è all'inizio assai carente. In magazzino esistono dotazioni sufficienti solo per i cofani reggimentali (228 coppie) e per i carri trasporto malati (96) . Gli zaini d'ambulanza di battaglione sono aumentati da 109 a 429, i cassoni medicinali da 68 a 90, le cacolets da 620 a 1520. Per quanto riguarda i medicinali, il laboratorio chimico-farmaceutico militare centrale di Torino (che nel corso del 1865 era stato rinnovato con l'introduzione dei macchinari e utensili più moderni) si dimostra sempre in grado far fronte agevolmente alle esigenze delle ambulanze degli ospedali. Nel corso della campagna, in occasione dell'unico fatto d'armi di rilievo - Cu stoza, 24 giugno - non si verificano le punte occasionali di perdite tipiche della campagna del 1859, e lo sgombero dei feriti risulta più agevole anche per le minori distanze da percorrere e per il maggiore sviluppo delle ferrovie. Secondo la stima del Pollio32 , a Custoza si ebbero le seguenti perdite: - esercito italiano: 717 morti (di cui 91 ufficiali) e 2564 feriti (di cui 204 ufficiali); - esercito austriaco: 1170 morti (di cui 71 ufficiali) e 3984 feriti (di cui 223 ufficiali). 11 Casarin i così descrive lo sgombero e la cura dei feriti, che non dà luogo a inconvenienti di rilievo: Trecento ferii i della giornata, fra cui il principe Amed eo, duca d 'Aosta (fig. 124), colpito tangenzialm ente da un pro iettile all'emi1orace sinistro ed i generali Cera le, Durando e Gozzano, furono ricoverati all 'ospedale di Guidizzolo, ove si erano a llestiti 200 letti: a ltri 948 furono sgomberati su Volta Mantovana ove funzionava un ospedale tem -

31

32

Ivi, pp. 664-665. A. POLLTO, Op. cii., p. 295.


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poranco, sotto la direzione del medico in capo rerrero; altri ancora furono trasferiti a Goito, a Castiglione delle Stiviere ed a Lonato. Avvenuto il ripiegament.o dell 'esercito o ltre il fiume O glio e sulla sinistra del Po, mentre le truppe austriache, al comando dell'arciduca Albe rto , dopo la notizia della dis fatta di Sadowa, si ritiravano a Verona , tulli i feriti furono successivamente avviati verso Brescia, la quale già nella campagna del 1859 con mirabile slancio patriottico aveva potuto raccogliere oltre 10000 feriti nei 38 ospedali allestiti con una rapidità sorprendente: e non si incontrarono perciò grandi difficoltà per il ricovero di circa un migliaio di feriti, presentanti lesioni da arma da fuoc o per lo più a lle estremità, soprattutto alle superiori1 3 •

Dopo la battaglia di Custoza i problemi sanitari mutano totalmente natura e priorità. Da una parte, il radicale rimaneggiamento organico al livello superiore alla divisione e la costituzione degli eserciti di spedizione e di osservazione costringono a un pari rimaneggiamento delle ambulanze e del personale medico, specie al livello di divisione e di corpo d'armata. Dall'altra le esigenze dello sgombero feriti in combattimento perdono del tutto importanza, e acquistano invece grande rilievo i problemi relativi alla prevenzione e alla cura delle malattie e delle epidemie. Come scrive il Casarini, nel luglio 1966, quando le truppe del Cialdini valicano il Po e puntano verso nord-est gli accampamenti disagiati, le marcie sforzate e l' alimentazione poco raziona le furono causa di una sensibile m orbosità nel primo co rpo d 'eserc ito [c ioè, n el corpo di spedizione d el Ciald ini - n .ù.r.]. P er il ricovero degli ammalati s i a llestirono ospedali di riserva a Rovigo di 800 lelli ed altrellan ti a Badia e ad Este, a Padova di 2500 , a Vicenza di 1000, a Treviso di 1500, a Pordenone di 300 e ad Udine di 1800, con una disponibilità complessiva di circa 9000 leui. Nell'ultimo periodo della guerra, c he va dal IO settembre alla fine de ll 'ottobre, avvenne grad atamente lo scioglimento delle grandi unità e l'occupazione delle fortezze, ultima de lle qua li fu Venezia che si arrese il 19 ouobre. In questa fase la sal ute delle truppe fu seria ment e minacc ia ta dal colera , che aveva fatto già comparsa presso le t ruppe nemiche, nei soldati di Boemia accampati attorno a Palmanova. li medico in c apo Cortese ordinò un periodo contumaciale di osservazione per i nostri prigionieri reduci dall'Austria, e ne i pressi di Udine fu impiantato un lazzaretto con baracche, che accolse 87 ufficiali e 5500 sold a ti rimpatriati. Disgraziatamente un violentissimo temporale schiantò questi baraccamenti , e si fu co stretti a tras ferire d 'urgenza il lazzaretto nel cas1e llo della città. Ma, per le inevitabili con fusioni del momcnro, non fu possibile impedire il diffondersi del morbo, c he si propagò pei eon!inui movimenti e passaggi di truppe a Pordenone, a Treviso ove si ebbero 165 casi con 85 morti, a P adova, a Monselice e a Rovigo, colpendo quasi sempre i reduci dalla prigionia, con una mortalità complessiva di 165 individui su 344 infeui e lasciando fortunatamente immune la popolazione civile34 •

33

A . C ASARINI , La medicina mi/ilare nella leggenda e nella storia, Roma, Ed. Giornale di medicina militare, 1929, p. 476. 34 Ivi, pp. 476-477.


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Ferruccio Rotti

Ne consegue che l'organizzazione sanitaria è messa a dura prova assai più che nelle giornate di Custoza e non mancano gli inconvenienti, a cominciare dalla temporanea indisponibilità di personale. Solo il 18 luglio, cioè dieci giorni dopo il passaggio del Po da parte delle truppe del Cialdini, con lettera n. 3887 35 il Ministero assegna i medici capi ai corpi d'osservazione e di spedizione, aggiungendo che riguardo alle ambulanze di riserva il Ministi:ro ha disposto che una addetta al corpo d'osservazione passi a quello di spedizione e per la sostituzione della medesima al corpo d'osservazione si provvederà in seguito.

Secondo una successiva lettera inviata al Comando Supremo da parte dell'Intendente generale che è con il corpo di spedizione (n. 408 in data 21 luglio)36, a quella data al 5° corpo non è ancora stato assegnato né personale né materiale per ambulanza, «perché dovette partire repentinamente». Dalla situazione allegata alla letLera, risulta che per quanto riguarda i materiali: - nel corpo di spedizione, solo le ambulanze del I e 4 ° corpo d'armata sono al completo: il 5°, come già detto, ne è privo, il 6 ° utilizza personale e materiali del 3° corpo, il 7° ha la 2" ambulanza di riserva del 4 ° corpo; - nel corpo di osservazione, il 2° corpo è al completo, e il 3° ne è privo perché ha trasferito personale e materiale al 6 ° corpo. Solo il 3 agosto, cioè a pochi giorni dal termine della campagna, dal 2° corpo d'armata (che ne rimane privo) partono personale e materiali dell'ambulanza per il 3° corpo d'armata (lettera n. 1350 del 2 agosto del 2° corpo d'armata)3 7 • Le esigenze di personale medico sono vieppiù aumentate a causa della diffusione del colera. In effetti, è dall'agosto a l novembre 1866, cioè proprio dopo la fine di quella che potrebbe essere definita la guerra guerreggiata, che si manifestano le maggiori esigenze e le maggiori difficoltà di funzionamento per il Servizio di sanità. Nell'agosto 1866, in particolare, il rapido movimento di una massa così rilevante di truppe lungo un' unica itinerario causa prevedibili problemi igienici e ingorghi e disordini negli ospedali, dei quali v'è ampia traccia nel carteggio tra i Comandi di Grande Unità e i Comandi di Grande Unità e Intendenza . Si verifica anzitutLo, a luglio, un eccessivo ingombro di ammalati a Ferrara (terminale ferroviario prima del Po), e il La Marmara con diO

35 36

37

AU SSME, Rep. 0-8, Voi. 23, Pratit:a Ibidem. Ibidem.

sa.


lii. Servizi di sanità e veterinario (1866)

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spaccio n. 1386 (senza data) 38 comunica al Ministero che a Ferrara si sta creando un grande ammassamento di malati, e poiché l' Intendente generale è in avanti con le truppe del Cialdini e quindi lontano per provvedere sul posto, sarebbe necessario che il Ministero stesso ordinasse la formazione di altri ospedali militari (il La Marmara si rivolge al Ministero anziché all'Intendente generale, che pure dovrebbe seguire la situazione, è il suo interlocutore diretto ed è l'unico qualificato a provvedere; anche qui, uno dei tanti segni delle non chiare procedure di lavoro al vertice). Ad agosto è l'ospedale militare di Padova ad essere affollato in modo eccessivo per lacune organizzative e irregolarità nello smistamento degli ammalati, e con lettera n . 1507 in data 9 agosto39 il La Marmara scrive al Cialdini di dare disposi zioni affinché gli ammalati da Montagnana siano diretti finché c'è posto all'ospedale militare di Este, e successivamente a Rovigo. Ma è l' ospedale di Este ad entrare a sua volta in crisi, visto che il Municipio di E ste (lettera n. 1490 in data 16 agosto) 4 0 scusandosi per l' inosservanza - data l'urgenza del problema - della via gerarchica, scrive direttamente al Comando Supremo che, dopo l'Istituzione di un ospedale militare nella città abbisogna assolutamenLe una forza armata la quale sorvegli il huon andamento interno dello stabilimento, ed impedisca ogni e qualunque disordine.

Con lettera n. 1587 in data 15 agosto4 1 , il Comando Supremo (da Padova) lamenta con l'Intendente generale (che si trova a Treviso) che con troppa frequenza nei convogli di ammalati diretti all'ospedale militare di Padova sono compresi individui affetti da lievi infermità. Ne derivano diversi inconvenienti, sia perché il loro trasporto riesce oneroso per l'erario, sia perché questi militari per lasciare posto agli altri ricoverati devono essere frequentemente trasferiti da un 'ospedale all'altro fino a giungere vicino alla linea del Po, e in tal modo se non riescono ad ottenere dalle autorità militari locali delle licenze di convalescenza di cui non avrebbero a rrauo diritto, restano però sempre appagati nel loro intento di essersi all ontanati dal proprio corpo.

AU SSME, Rep. G-5 Voi. 22, Pratica 3a_ ibidem. 40 Ibidem. 41 Ibidem .

JH

39


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Ferruccio Bolli

Con lettera n . 5850 in data 17 agosto42 l' Intendente generale replica che il gran numero di ammalati sgomberati sull'ospedale di Padova in quei giorni non è dovuto a difetto di predisposizione organizzative da parte sua, ma ad un concorso di circostanze straordinarie, e «fors'anche alla poca autorevolezza e al falso concetto di disciplina degli ufficiali sanitari di nuova nomina» . In fatti - prosegue l' Intendente - per frenare gli abusi che si erano verificati in alcuni corpi, nei quali con la massima facilità venivano subito avvfati agli ospedali tutti gli individui che si dichiaravano infermi, egli aveva diramato una circolare nella quale si dettavano precise e specifiche norme per l'istituzione delle infermerie di corpo e per l'invio in ospedale degli ammalati. L'Intendente aggiunge che proprio quando queste disposizioni iniziavano ad avere effetto, a causa dell'improvviso arretramento verso il Tagliamento dei corpi d'armata dell'esercito di spedizione che avevano raggiunto il Friuli si erano dovuti sgomberare gli ospedali militari a vanzati di Udine, Pordenone, Conegliano, Codroipo, S. Vito, Oderzo ecc. , riversando tutti indistintamente i loro ammalati nell 'ospedale militare di Treviso, che a sua volta per evitare l' eccessivo affollamento era stato costretto a riversarne una gran parte sull'ospedale di Padova . Comunque, per ovviare nei limiti del possibile a questi inconvenienti e alleggerire gli o spedali militari, con altra circolare del 16 agosto l'Intendente invita i comandanti di corpo d'armata a disporre l'istituzione nelle località di accantonamento di infermerie per la cura dei malati leggeri affetti da malaltie conciliabili con il vitto ordinario del soldato. Gli ammalati gravi, invece, devono essere ricoverati in ospedali civili convenzionati nelle località più vicine agli accantonamenti, riserva ndo in tal modo gli osp edali militari solo per esigenze straordinarie e improvvise . Ma anche questi provvedimenti non sembra no raggiungere del tutto gli obieltivi che si prefigge l' Intendente, visto che con lettera al Capo di Stato Maggiore n. 5017 datata 31 agosto 43 il Ministero - a segui to di un telegramma delJo stesso - constata che in parecchi ospedali a sud del Po si lasciano uscire militari non ancora ben guariti che poi devono rientrare in altri ospedali (mentre, al contrario, ne vengono ricoverati altri, che non hanno bisogno d i cure), e dispone pertanto che l' Jspeltore sanitario Grossi parta per Padova per ovviare agli inconvenienti di concerto con l'Intendente e il medico capo e, al tempo stesso, per ricercare intorno a Padova un deposito di convalescenza. 42

Ibidem .

43

AlJSSMF , R cp . G-8 , Vo i. 23 , P ratica 5".


lii.

Servizi di sanità e veterinario (1866)

153

Un altro ordine di provvedimenti riguarda le esigenze di igiene e prevenzione delle malattie, che cominciano a manifestarsi ancor prima della diffusione del colera e già ai primi di agosto. Con lettera n. 1531 in data 12 agosto 44 il medico capo dell'esercito di osservazione (Ispettore Cortese) , a l ritorno da un giro di ispezione agli ospedali militari di Bologna , Ferrara, Rovigo, Este, Monselice, Vicenza, scrive al Comando Supremo dell'esercito in Padova che le malattie della truppa non sono, in genere, gravi. Peraltro si nota una larga diffusione delle febbri intermittenti, che sono destinate ad aumentare ancora per tre motivi: l) perché ci si avvicina all'autunno, stagione tipica di queste manifestazioni ; 2) perché l'escursione termica tra giorno e notte si va facendo più forte; 3) perché l'organismo del soldato è più indebolito dalle fatiche passate e dai calori e sudori estivi. Sono sempre necessari dei provvedimenti , e poiché la diffusione delle febbri e delle malattie in genere è da attribuirsi a due cause principali, cioè la debolezza dell'organismo che predispone e l'escursione termica che d etermina, così il sottoscritto è fermamente convinto che si possa evitare la prima colla di stribuzione del caffé al matt ino e con doppia distribuzione gio rnaliera di buon vino al soldato; e si possa rendere inavvertita, ed anche insensibile la seconda colla somministrazione di buone coperte da campo per potersi coprire notte tempo.

Questa situazione nel settembre successivo favorisce, evidentemente, anche la diffusione del colera, nonostante le misure preventive che vengo no adottate già a partire da fine agosto (come l'istituzione di un lazzaretto a Udine e di campi d'isolamento per i soldati rientrati dalla prigionia in Austria a Stra e a Collalto). E fin dal 21 agosto, con lettera n. 16744 5 , il Ministro Pettinengo su proposta del con siglio superiore di sanità emana le disposizioni per ricevere in Udine i prigionieri, e ai fini della prevenzione sanitaria prescrive che: 1) i prigionieri, prima di entrare in Udine , devo no essere trattenuti qualche giorno fuori città, i loro vestiti devono essere cambiati e i loro oggetti personali controllati; 2) gli eventuali ammalati devono essere ricoverati in locali ampi, bisogna evitare eccessivi affollamenti sui vagoni ferroviari, il personale deve prendere bagni tiepidi, e dopo il bagno occorre immediatamente asciugarsi e rivestirsi. Ciononostante, il morbo (denominato, in modo assai attuale, 44 •

5

AUSSME, Rep. G-5, Voi. 22, Pratica 3". Ibidem.


154

Ferruccio Boui

«asiatico») ai primi di settembre inizia a diffondersi (lasciando indenni le popolazioni civili) solo tra i prigionieri a Udine e Pordenone, mentre a Santa Maria la Longa coinvolge anche la popolazione locale, con 5 decessi tra i cittadini. 11 pericolo che il contagio si estenda anche tra la popolazione civile preoccupa seriamente il commissario del Re di Udine46 • Con lettera n. 440 in data 1O settem brc4 7 , il generale de Sonnaz riferisce ancora che in un gruppo di. 1000 prigionieri provenienti da Udine giunti il giorno prima a Pordenone si erano manifestati tre casi di colera. Poiché i predetti prigionieri avevano già fatto la quarantena ad Udine, non è prudente - osserva il de Sonnaz - lasciarli partire subito dopo il termine della quarantena, e per evitare la diffu sione dell'epidemia anche nel Veneto egli propone altri provvedimenti (come, ad esempio, l'imbarco via mare alle foci del Tagliamento dei prigionieri, fino a qualche lazzaretto marittimo del Regno, senza far loro attraversare il Veneto). Non risulta che una così radicale proposta del S01111az sia stata accettata. Sono comunque adottate, verso la fin e del mese di settembre , alt.re misure igieniche preventive, a nche perché il morbo inizia a diffondersi in Emilia, con casi segnalati per esempio a Reggio Em ilia e Bologna. I contenuti di queste misure non si discostano molto dall'osservanza delle comuni norme d'igiene . La diffusione della malattia nel mese di ottobre inizia a declinare, e in data 4 ottobre il Municipio di Udine4 ~ ringrazia il medico capo del 6° corpo d'armata per le e ffi cacissime cure della S. V. che con indifessità e zelo non comuni ha sapulo circoscrivere il fatalissimo mo rbo sviluppatosi Ira i prigionieri di guerra in osservazione.

È anche disponibile una esauriente relazione in data 25 settembre sulle possibili cause, il decorso dell'epidemia e i rimedi adottati (« Relazione sulla contumacia alla qu ale furono assoggettati i militari reduci dalla prigionia di guerra nel lazzaretto istituito appositamente presso la Stazione Ferrovie in Udine, del medico capo del 6° corpo d'armata in missione speciale Lai»)49 • Il Lai descrive i primi sintomi del morbo (diarrea colerica e vomito) e le sue prime manifestazioni esterne. Nel g iro di 12 - 24 ore, i pazienti soccombevano con una reazione sotto 46

41

48 49

AUSSME, Rep. G-5 Voi. 13° , Pratica 16°. Ibidem . AUSSME , Rep. G-5, Voi. 22 , Pratica 3". Ibidem.


lii. Servizi di sanità e veterinario (/866)

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forma di febbre che provocava il decesso in un massimo di tre giorni, oppure sopravvivevano con una reazione che, se salutare, era seguita dalla scomparsa della cianosi. Per le cure si teneva conto delle cause occassionali e del temperamento, costituzione e stato generale di ciascun individuo, ricorrendo a rimedi piuttosto empirici e primitivi: ipecaquana, oppietti, eccitanti , serrapismi, fri zioni con vino e alcool canforato. Nei cenni di anamnesi, il Lai tra le cause lontane del morbo indica le privazioni e le sofferenze morali e materiali dei prigionieri, le lunghe e precipitose marce attraverso località malsane, il soggiorno in paesi ove già serpeggiava il morbo asiatico ; tra le cause occasionali, i disordini alimentari dei quali risultava molto difficile distogliere i soldati (e che erano probabilmente provocati da fame arretrata). Ai primi di novembre 1866 l'ormai avvenuta normalizzazione della situazione sanitaria rende necessaria una profonda ristrutturazione degli ospedali militari, che tiene conto dell'avvenuta annessione del Veneto 50 .

Apporto della CRI e del volontariato sanitario civile In occasione della guerra del 1866 si crea intorno alle forze armate un raro clima di solidarietà nazionale e di spontaneo consenso. Notevole è perciò lo sviluppo assunto (specie nel nord e nel centro) dalle iniziative civili che concorrono con il Servizio di sanità militare allo sgombero e alla cura degli infermieri fornendo sia personale che materiale. Ben 97 medici spesso illustri (tra i quali l'intera facoltà medica del1' Università di Messina, e 36 medici e 2 farmacisti di Bologna diretti dal dott. Luigi Concato) si offrono di prestare gratuitamente la loro opera negli ospedali. A Milano e in altre località continuamente sorgono comitati d ella Croce Rossa che offrono il loro contributo all'autorità militare 51 • L'Associazione della Croce Rossa sorta a Milano, in particola re, si autodefinisce «Associazione italiana di soccorso per i militari feriti e malati in tempo di guerra, con legami internazionali e patrocinata da S.M. il Re e dal Principe Ereditario - Comitato milanese riconosciuto centrale degli altri Comitati» , e con lettera n. 229 in data I giugno52 offre i suoi servigi al Capo di Stato Maggiore de11'e50 51 '

2

G.M . 1866, p.1 121. AU SSME, Rep. G-5 , Voi. 22, Pralica 3". Ibidem.


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Ferruccio Botti

sercito, trasmettendo copia di una circolare diramata agli altri comitati, e indicando quale proprio compito fondamentale quello di fornire, a proprie spese e prendendo gli ordini e le istruzioni del Comando Supremo, squadriglie di medici, d'infermieri , di cappellani , di persone probe atte a portare conforti morali, e robe occorrenLi, dal momento che vengono i feriti e malati raccolti dal campo alla consegna loro nelli ospedali.

In quel momento il Comando Supremo, in mancanza di specifiche disposizioni del Ministero e non essendo la guerra ancora iniziata, è colto un po' alla sprovvista. Ne deriva una risposta interlocutoria, nella quale si ringrazia e si elogia per l'iniziativa e si comunica di aver sottoposto l'offerta al Ministero, con preghiera di dare direttamente ordini all 'Intendente. Ad ogni buon conto, si fa anche presente che l'Austria non ha ancora sottoscritto la Convenzione di Ginevra, per cui il personale volontario dovrebbe essere reso edotto di questa circostan za, a mano di essere impiegato esclusivamente nelle ambulanze e negli ospedali di 2° linea. Una regolamentazione a questo punto si impone, e con circolare n. 2146 in data 1° giugno il Ministero della guerra dirama le Norme pe/ concorso d'individui borghesi all'assistenza dei malati e feriti in guerra53 , molto importanti perché per la prima volta si definiscono i criteri di massima per l'utilizzazione del personale civile volontario, destinati a durare nelle linee fondamental i fino ai nostri giorni: a) limitazione dell'apporto del personale femminile agli ospedali temporanei e permanenti, con esclusione delle strutture sanitarie più avanzate; b) impiego di massima anche del personale maschile volontario (infermieri e soccorritori) negli ospedali locali e non in prima linea; c) possibilità tuttavia di impiegare - per la sola durata delle esigenze straordinarie che si determinano - medici civili e infermieri volontari (con ferma temporanea di due mesi e regolare divisa) nella costituzione di squadre permanenti d'ambulanza aggregate alle ambulan ze di riserva di corpo d'armata o divisionali, il cui personale deve uniformarsi alle regole della disciplina militare e veste una divisa con bracciale; d) possibilità di utilizzare, dopo un importante fatto d'armi, squadre volanti d'ambulanza fornite dai comitati «onde sopperire alle strettezze inevitabili in siffatte contingenze» (Evidente il ricordo dell'esperienza del 1859). Durante la permanenza al campo, anche a dette 53

MG, Relazione ... (Cit.) pp. 335-344.


Ili. Serviz i di sanilii e veterinario ( 1866)

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squadre sono applicate le stesse norme che regolano l'impiego delle squadre permanenti. Con successiva circolare n. 3517 del 5 luglio, intitolata «Comitati di soccorso ed assistenza dei feriti in guerra» si regolamenta l'apertura, la vita e l'amministrazione degli ospedali per il ricovero dei feriti costituiti su iniziativa e a spese dei comitati di soccorso, tendendo a conciliare nel modo migliore il giusto grado di autonomia che deve possedere il personale civile - responsabile della direzione dei predetti ospedali e della cura dei feriti - con le esigenze della disciplina militare, alla quale rimane pur sempre sottoposto il personale militare ricoverato. L'applicazione della Convenzione di Ginevra è disposta e regolata con Nota n. 125 in data 15 giugno54 con la quale il Ministro Pettinengo dispone che anche se l'Austria non ha sottoscritto la Convenzione di Ginevra, in caso di guerra (come del resto era stato fatto nel l 859) le truppe italiane osservino le norme della predetta Convenzione, e prescrive altresì che gli ospedali militari , le ambulanze e il personale addetto al Servizio di sanità portino le bandiere i bracciali stabiliti dal1' Art. 7 della Convenzione. Questi meritori criteri per l'applicazione unilaterale della convenzione di Ginevra vengono seguiti dall'esercito italiano e dalla flotta, fino alla fine della guerra. Solo in agosto, infatti, anche l'Austria aderisce alla Convenzione55 • Una volta definito il quadro normativo la piena utilizzazione dei concorsi risulta più spedita, e fin dal 4 giugno con lettera n . 216 56 il quartier generale comunica al Ministero che, visto che il materiale sanitario fa difetto, ha accettato le elargizioni da parte del comitato , «alla condizione espressami che le elargizioni venissero a carico del comitato stesso, man mano pubblicate sui giornali », e prega inoltre il Ministero di voler dare disposizione all'Intendente generale per l'assunzione in carico del materiale e per l'utilizzazione del personale di comune accordo con il comitato, rendendo il tutto di pubblica ragione. J1 2 luglio le prime squadriglie formate dal comitato raggiungono la loro destinazione. La tendenza prevalente, almeno nell'esercito regolare, sembra comunque quella - già adombrata nelle precitate circolari - di impiegare normalmente il personale volontario civile negli ospedali delle retrovie. Ad esempio, con lettera n. 1343 del 28 luglio57 54 55

56 57

G.M. 1866, pp. 51 1-512. l vi, p . 838. AUSSME, Rep. G-5, Vol. 22, Pratica 3a. Ibidem.


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- -- - - Ferruccio Bolli

- cioè un mese dopo l'esperienza di Custoza - il 3° corpo d'armata comunica al Capo di Stato Maggiore di aver ottemperato all'ordine di inviare a Rovigo l'ambulanza militare di riserva del corpo d 'armata. Fa però presente che il personale volontario civile non può «in nulla» sostituire la predetta ambulanza di riserva: le ambula nze borghesi possono rendere grandi servizi presso gli ospedali e sollo la direzione militare, ma n on isolatarnerll e, essendo completamente digiuni delle no rme inerenLi al servizio milila re. Né è opporLuno affidare loro il servizio del numeroso personale del quartier generale, che deve essere fatto con quella regolarità e pratica che in vano si potrebbe prelenderc da personale non mili Lare.

L'apporto compless ivo - in personale e materiale - delle squadre borghesi inviate presso l'esercito regolare è cospicuo, e il comitato milanese trova l'appoggio per la sua opera anche in Francia e Svizzera (primo esempio che si incontra di concorso da parte di paesi neutrali , ricambiato di lì a pochi anni dalla Croce Rossa italiana, che interviene nella guerra del 1870 a fianco di quella fra ncese e tedesca). Forse ancor più che nell'esercito regolare, dato il particolare reclutamento dei reparti e la minore disponibili tà di personale sanitario militare e di materiali , l'intervento del personale volontario civi le della Croce Rossa si rivela prezioso nel corpo di volontari garibaldini del Trentino , meritando una calorosa lettera di elogio e di ringrazia mento indirizzata dallo stesso Garibaldi al Comitato Internazionale della Croce Rossa di Ginevra, lettera citata dal Frezza, il quale ricorda anche che il 1866 è l'anno della prima prova della Croce Rossa in guerra58 • In conclusione, il clima di ra ra, concreta solidarietà che si crea intorno a lle nostre truppe contribuisce indubbiamente ad alleviare i disagi e le conseguenze del diffondersi delle malattie . Il Servizio di sanità può funzionare in piena armonia con il concorso civile, assorbendo a l massimo e nel modo migliore gli apporti: complessivamente, la campagna d el 1866, dal punto di vista igienico-saniLario, diede risultati sod disfacenti. Ci rca la morbosità, si ebbero durante i sei mesi della guerra o ltre 53000 ammalati, di cui il 62. 17% di malattie mediche , il 14. l /20Jo di malattie chirurgiche, il 60Jo di affezio ni oftalmiche, I' 11OJo di a ffezi oni veneree e l' I, I /2% di scabbiosi. Le febbri tifoidi, le dissenterie, lo scorbuto, che già avevano fatto sLrage nelle precedenti guerre, non si manifestaron o in questa terza campagna d ' indipendenza p er le provvide misure profilattiche adottate fin dall ' inizio, per cui la mortalità non fu rilevante. Per quanto riguarda le ferite, il maggior numero fu prodotto dai proieLLili di piccolo calibro, ed ebbe un d ecorso gcncralmeme favorcvole, con mortalità appena dell' I .70Jo.

58

A . FREZZA, Storia della Croce R ossa lloliono, Roma, I:d. C RI , 1956, p p. 19-20.


lii. Servizi di sanità e veterin.::ac:. ri.:... o ...,_(::-=/8:..::6""'6)'--- - - - -- --

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Le ferite da arma bianca rarissime, e dovute quasi tutte alla baionetta lunga degli Austriaci. I principi della chirurgia conservatrice cominciarono a farsi strada in questa campagna e a dare i loro buoni frutti, tanto in rapporto alla mortalità che agli esiti di traumatismi, ed il numero delle amputazioni, specialment e negli ospedali militari, fu assai lim itato, più che in quelli funziona nti con personale borghese59 •

Servizio veterinario Al 1° gennaio 1866 il corpo veterinario militare risulta composto

da 2 veterinari ispettori, 5 veterinari capi, 30 veterinari in 1° e 60 in 2°, per un totale di I 00. Con il consueto richiamo del personale in aspettativa e l'ammissione quali aggiunti per la sola durata della guerra di 93 veterinari civili, il corpo al 20 agosto è più che raddoppiato. Nulla di variato, rispetto a l 1859, per quanto attiene alla regolamentazione di base. Per i quadrupedi che richiedono lunghe cure l'Intendenza generale provvede a costituire infermerie centrali cavalli in grado di ricevere un massimo di 300 quadrupedi , che rimangono alle sue dirette dipendenze e sono costituite nel numero e nelle località ri tenute più convenienti dallo stesso Intendente, il quale ha anche facoltà di chiuderle quando non n e riscontra più l' utilità. Almeno ogni 15 giorni lo stato di salute dei cavalli ricoverati alle infermerie è accertato da apposita commissione composta dal direttore, da un funzionario dell'Intendenza e da due veterinari, che decide sui cavalli da riformare o da abbattere. Quando il cavallo da riformare o abbattere appartiene a un ufficia le o impiegato, il direttore ha l'obbligo di farlo avvertire affi nché provveda, se lo ritiene opportuno, a ritirarlo. L'avviso non è però necessario se si tratta di malattie contagiose, come la morva o ilfarcino (per le quali l'a bbattimento è obbligatorio). l cavalli affetti da malattie o ferite leggere, che pertanto sono in grado di seguire ugualmente i movimenti del reparto, sono curati presso il reparto stesso dai rispettivi veterinari. I medicinali occorrenti ai corpi per la cura dei cavalli sono prelevati presso le stesse infermerie cavalli . I corpi che hanno in carico cavalli so no sempre forniti di una riserva dei medicinali di più frequente impiego, per la cura delle malattie. · 60 Con circolare dell'Intendente generale n. 8 del 4 giugno 1866 (qui ndi abbastanza tardi, visto che la mobilitazione e la rad unata era59 60

A. CASAR IN I, Op. cii., pp. 477-478. AUSSME, Rep. G-5, Voi. 22, Pratica 3".


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Ferruccio Botti

no state già pressocché completate entro metà maggio) sono costituite 3 infermerie centrali cavalli e muli per l'esercito di campagna, di cui 2 per le truppe schierate sul Mincio (I, II e III corpo d'armata), e una per le truppe schierate sul basso Po (IV corpo del Cialdini). La prima infermeria cavalli è organizzata in Vigevano per i cavalli del I O e 2° corpo d'armata, la seconda in Voghera, per i cavalli del 3° corpo d'armata, la quarta in Faenza, per i cavalli del 4°. Naturalmente questo dispositivo iniziale subisce successive modifiche. Nel mese di luglio sono stabilite nuove infermerie cavalli dapprima a Ferrara e poi a Padova e Treviso, poste sotto la diretta sorveglianza e ispezione del veterinario capo dell'esercito Cav. Perosino. A settembre è soppressa l'infermeria cavalli di Vigevano, ad ottobre quella di Treviso. A questo punto viene da chiedersi dove i corpi che avevano cavalli gravemente ammalati potevano rivolgersi, nel caso che l'infermeria cavalli centrale non fosse ancora costituita o non fosse possibile ricoverarvi o ricoverarvi subito, per ragioni di distan za, i cavalli e muli ammalati . Ebbene, ci si rivolge - in caso estremo - ai Comuni, tenuti per un'antica legge risalente all'armata sarda a fornire prestazioni varie, alloggio e anche mezzi di trasporto, ai reparti e drappelli militare che ne avessero necessità, ivi compreso il ricovero di militari e cavalli feri ti o ammalati. Secondo quanto prescritto dalle norme in vigore, ogni inferm eria cavalli fa capo, per le esigenze amministrative, a un reggimento di cavalleria o artiglieria. Minute norme - che non sempre è possibile rispettare - regolano l'ingresso e la cura dei caval1i nell'infermeria . Rimane in linea di massima vietato lasciare cavalli infermi in custodia ai Comuni, se non in forza di circostanze straordinarie. Comunque, nel caso che il corpo sia costretto a lasciarli, dovrà non appena possibile ritirarli e avviarli all'infermeria cavalli stabilita per il corpo d'armata di appartenenza. L'Ispettore veterinario Cav. Perosino, viene nominato solo il 17 maggio, e forse anche per questo parecchie lamentele, all'inizio della campagna, riguardano la mancanza dei veterinari previsti dall'organico, o anche l'insufficienza degli organici stessi a fronte delle esigenze"1 • Ad esempio , il 23 maggio62 il generale Briccola scrive all'Intendente generale Bertolè Viale di essere senza veterinario e di avere molti cavalli ammalati, e prega provvedere all'invio di un veterinario, mentre con lettera n. 451 del 5 giugno63 il I 0 corpo d'armata rappresenta che i 61

62 63

AUSSM E, Rep. G-8, Voi. 23, Pra1 ica 53 • Ibidem. Ibidem.


III. Serviz i di sanità e veterinario (1866)

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due veterinari previsti per ciascuna colonna del treno di divisione sono insufficienti per provvedere al Servizio anche presso il quartier generale e il treno militare borghese, specie quando questi organi sono sparsi. In relazione a queste segnalazioni, con R.D. del 14 giugno64 i veterinari nel corpo del treno sono aumentati di 27 unità, in modo da assicurare la disponibilità di un veteri nario per ogni compagnia treno. 64

G.M. 1866, p. 536.



CAPITOLO IV

CAMPAGNA DEL 1866: SERVIZI DI COMMISSARIATO E POSTALE TELEGRAFICO

Servizio di commissariato (vettovagliamento) Oltre che nella precitata relazione del Ministro 1 , molti dati sono contenuti anche nella relazione dell'Intendente generale Bertolé Viale al Ministro della guerra2 • Al 1° gennaio del 1866 i magazzini viveri di riserva esistenti, anche per le difficoltà di conservazione deJle derrate. erano quasi vuoti (le quantità maggiori disponibili erano di carne in conserva - 7214 quintali per 3611000 razioni e di zucchero - 315 quintali per 1577000 razioni). Il 27 marzo il Ministero, in deroga alle norme amministrative vigenti, ordina l'approvvigionamento straordinario a trattativa privata nel Mar Nero di 75000 ettolitri di biada e 3000000 di razioni di biscotto (equivalenti al fabbisogno di 15 giorni per 200000 uomini) e dispone inoltre l'immediata istituzione di magazzini generali avanzati a Bologna e Piacenza (i più grandi, ciascuno con viveri e foraggi per un mese per 30000 uomini e 3000 cavalli) e Ancona, Pizzighettone e Pavia. Questi magazzini sono a loro volta riforniti da due grandi magazzini generali più arretrati di viveri di riserva, organizzati a Lucca (con il compito di rifornire i magazzini per le truppe schierate sul Mincio e sul basso Po, e, al bisogno, a nche le truppe in afflusso dal sud verso l'Appennino) e a Como (per le truppe combattenti nel settore montano e nel Tirolo). Per il rifornimento viveri, sulla base delle esperienze precedenti è adottato il sistema misto (cioè in parte ad economia, con viveri acquistati direttamente dal Ministero o prodotti negli stabilimenti militari e 1

MG, Relazione ... (CiL), pp. 110-127 e 307-331. E. DERTOLÉ VIALE, Relazione sommaria su/l'andamento del servizio delle sussistenze militari presso l'Esercito mobilizzato durante la campagna di guerra 1866, Firenze , Fodratti, 1866. Cfr, anche, in merito, R. ROCCA, Alcuni aspe/li logistici della carnpaf!.na del 1866, «Rassegna Storica del Risorgimento» 1957, Fase. Il-Ili. 2


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Ferruccio Botii

in parte ad impresa, stipulando con un 'impresa privata un contratto per rifornire, con modalità prefissate, i viveri alle truppe). In particolare: - il Ministero organizza in proprio dei magazzini generali nelle località di interesse strategico per far fronte a esigenze straordinarie; - i magazzini viveri e foraggi al seguito dell'esercito di campagna (fatta eccezione per il rifornimento del pane) sono riforniti da un'impresa privata, con la quale viene stipulato un apposito capitolato3; - il pane è normalmente confezionato e distribuito a cura dell' Amministrazione militare; - la distribuzione dei viveri e foraggi dai magazzini al seguito dell'esercito di campagna alle truppe rimane di competenza dell' Amministrazione militare. L'approvvigionamento dei magazzini generali di riserva compete al Ministero. Il controllo dell 'operato dell'impresa , la confezione e di stribuzione del pane, la distribuzione ai reggimenti e corpi dei viveri e foraggi dai magazzini al seguito dell'esercito sono di competenza del1' Intendenza generale . I criteri prima descritti sono adottati per salvaguardare la qualità di un genere fondamentale come il pane, sottraendolo alla speculazione privata e ritenendo per il resto che se a l buon risultalo 01.1.enuto con tale sistema nel 1859, concorse in parie la facil ità che aveva l'impresa di prevalersi d elle ferrovie ed il trovarsi in paesi ubertosi e no n ancora depauperati d al nemico , no n era ben vero che nella campag na del 60 l'impresa aveva avuto a superare, come d el resto superò benissimo , enormi difficoh à a provved ere durante le repentine e precipit ose marcie delle trup pe nell' Umbria e nelle Ma rche ...

Allo scopo di a ssicurare il buon andamento del servizio, il contratto per la fornitura dei viveri è stipulato con la stessa ditta del 18591860, che così può utilizzare la vasta esperienza a cquisita. Le viene data in prestito, per facilitarle il rispetto degli impegni iniziali, buona parte dell'avena acquistata direttamente dal governo, le sono anticipati ingenti somme per gli acquisti, e infine si dà la precedenza ai suoi telegrammi e ai suoi trasporti per ferrovia su quelli degli altri privati , come se fossero governativi. L'approvvigionamento del grano per i panifici militari e la fabbricazione del biscotto presso gli stessi panifici richiedono il superamento di notevoli difficoltà anche per i tentativi di speculazione da parte dei privati . Anche la macinazione richiede speciali provvedimenti . In tempo di pace, presso 28 mulini privati (tutti del nord e della Toscana) era ma3

M G, Relazione ... (Cit.), pp. 307- 316.


IV. Servizi commissarialo e postale (1866)

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cinato ad economia - cioè con personale delle sussistenze militari un quantitativo di grano variabile dai 607 agli 825 quintali giornalieri. Per fare fronte alle esigenze straordinarie del tempo di guerra sono stipulati nuovi contratti con mulini di Alessandria, Vergato, Prada presso Russi, Torino, Bagnacavallo e Piacenza, e sono organizzati magazzini di farine della capienza di circa 10000 quintali ad Alessandria, Torino, Prada e Vergato. Si acquistano anche farine dal commercio e nel luglio 1866, quando il centro di gravità delle operazioni si sposta verso il basso Po, si organizza un grande magazzino di farine ad Ancona «per esserci quando fosse stato il caso imbarcate». La confezione del pane rimane in gran parte accentrata, e viene affidata a panifici militari con personale delle sussistenze dislocati nei principali Presidi (in massima parte in Piemonte e nel centro-nord: il panificio più a sud è quello di Napoli), i quali fabbricano nelle 24 ore 3000 razioni di pane per forno ciascuno. Successivamente il pane viene avviato finché possibile per ferrovia ai reparti. Le deroghe a questo sisltmia riguardano solo reparti isolati o dislocati in località non raggiungibili per ferrovia. Per le esigenze di campagna si provvede (vds. precedente capitolo Il) costruendo con i reparti del genio forni di campagna, e ricorrendo se possibile ai forni locali. Questo sistema, applicato anche nelle campagne precedenti, specie nel caso di movimenti improvvisi e rapidi delle truppe (che in guerra sono la regola, e non l'eccezione) ha il grave difetto di risultare scarsamente aderente e tempestivo, e a causa del tempo eccessivo richiesto anche dal trasporto per ferrovia il pane giunge spesso alle truppe deteriorato. Non la ferrovia, ma solo una confezione decentrata almeno fino a l livello di divisione, con piccoli forni e mulini su ruote o portatili avrebbe potuto finalmente riso lvere un problema capitale, che già si era affacciato nelle campagne napoleoniche. Così scrive il Marmont, uno dei marescialli di Napoleone: nel trattar e del nutrimento delle truppe, non parlerò che della fornitura del pane; soltanto essa presente delle difficoltà perché gli approvvigionamenti di bestiame vivo possono sempre essere colla portata dei consumatori. La difficoltà di distribuire il pane alle truppe è uno dei maggiori inconvenienti della guerra [... ] Per ricevere regolarmente la distribuzione del pane da parte dell'a mministrazione, bisogna che l'esercito sia fermo o in ritirata, e rimanga sempre alla stessa distanza dai magazzini o se ne avvicini. Se procedendo essa si allontana in modo costante, l' operazione diventa impossibile per ogni intendente, per quanto abile [... ] Il solo mezzo efficace per assicurare la regolare sussistenza al soldato, è di incaricare egli stesso di provvedervi in un certo modo [...] Perché in campagna, i soldati non mancano mai di minestra, quando hanno della carne, del pane e delle marmitte? Perché la fanno d a soli [.. .] Se io applico al pane l'esempio della minestra, il soldato non ne sarà mai privo. Propongo di dare a ll ' esercito dei mulini portatili: adottai questo provvedi-


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Botti - - - - - -- Ferruccio - ~

mento nella guerra di Spagna, cd esso riuscì completamente [ ... ) Si è trovato il modo di fare, con un semplice scavo in un terreno qualsiasi e in quauro ore, dei forni che, due ore dopo , possono cuocere il pane. Così, ad ogni bivacco, si macin a la farina in qua ntità sufficiente per il consumo giornaliero , e durante ogni periodo di riposo o di sosta, si costruiscono dei forni nelle case dei contadini, e si cuoce il pane in anticipo•.

Evidentemente le modalità particolari suggerite dal Marmont potevano anche variare ed erano soggette ad aggiornamenti, ma non vi è dubbio - e anche la campagna del ·1866 non manca di ampiamente dimostrarlo - che egli coglie l'essenza del problema. Qualcosa del genere fanno le truppe austriache, che nella campagna del 1866 dispongono di una gavetta-marmitta individuale con conseguente possibilità di una confezione molto decentrata del rancio, senza aspettare le marmitte che, trasportate su carri in coda alle lunghe colonne, arrivano spesso troppo tardi. In questo specifico campo, bisogna dire che i provvedimenti del Ministero per aumentare la regolarità del rifornimento del pane sono semplicemente dei palliativi, e risiedono principalmt:11Lc nell'aumento del tasso di estrazione della crusca dalla farina dal 15 OJo al 20% , sperando in tal modo di aumentare la capacità del pane di conservars i anche per alcuni giorni e di diminuire le possibilità di avarie (si cerca quindi di diminuire gli effetti, ma non si agisce sulla causa). Il Ministero ordina inoltre la costruzione di un nuovo panificio in Ancona (città importante come piazza marittima, ma piuttosto eccentrica rispetto alla dislocazione del grosso dell'esercito) e p er il resto si affida a lla costruzione di forni di campagna ad integrazione di quelli territoriali che sono messi a disposizione dall'Intend ente generale, il quale dispone la costruzione di forni di campagna nelle seguenti località: - p er i tre corpi d'armata del Mincio (ad integrazione dei forni territoriali dei dipartimenti di Milano e Torino): Piacenza, Pizzighettone e Bergamo (20000 razioni giornaliere); Lodi ( 12000 razioni); C remona, Codogno e Pavia (10000 razioni); - per il IV corpo d'armata sul basso Po (ad integrazione dei forni territoriali del dipartimento di Bologna e dei forni di Firenze, Lucca e Livorno): Ferrara (30000 razioni), Bologna (20000), Vergato (15000), Ravenna, Forlì, Rimini e Modena (10000). Anche per la fabbricazione del bi scotto, altro genere fondamentale in campagna che può sostituire il pane, si ricorre ai panifici militari , «l'esperienza delle passate guerre avendo dimostrato che quello fab4

MARESCIALLO MARMONT , Dello spirito delle istituzioni militari (con imroduzionc del gen. G. CARBONI), Firenze, Le Monnier 1939, pp. 55-59.


IV. Servizi commissariato e postale (1866)

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bricato dalle su ssistenze militari riesce assai migliore di quello che si acquista dal commercio». La fabbricazione d ella galletta è molto impegnativa: costa di più di quella del pane, un forno in servizio nelle 24 ore cuoce (con 20-30 operai) 8-10 quintali di galletta, e dopo la cottura deve essere lasciata ad esiccare per 20 giorni in un locale a temperatura elevata e costante. Si evita perciò di estendere troppo la fabbricazione, e con un 'accorta manovra dei materiali e delle attrezzature si cerca di ovviare alla scarsità di forni, locali e personale specializzato, utilizzando per la fabbricazione della galletta forni v ia via meno impegnati , sospendendola man mano in quelli più impegnati a causa del maggiore afflusso di truppe nelle vicinanze, e concentrando infine la produzione nel nuovo panificio di Ancona (entrato in funzione nel corso della guerra) e nel panificio di Napoli; una parte del biscotto viene anche acquistata dal commercio. In totale da marzo ad agosto vengono fabbricati nei 17 panifici militari territoriali 29898 quintali di gallette (i maggiori quantitativi prodotti sono quelli dei panifici di Alessandria, Torino, G enova e Milano), e ne sono acquistati dal commercio 18752 quintali (a L. 56,09 a l quintale) . Quest i quantitativi sono sufficienti per approvvigionare l'esercito attivo mantenendone a numero le dotazioni, e per accantonare una buona quantità di biscotto di riserva nei magazzini centrali. Peraltro, nella base dell'esperienza della campagna il Ministro osserva che le difficoltà inco ntrate in commercio a provvedere questo genere fece sentire la necessità di uno di quei stabilimenti che sono in I nghilterra per forn ire galletta buona in grande qua ntità per servizio delle truppe d i mare e di terra all' occorrenza' .

Rima ne di competenza dei corpi solo l'acquisto della verdura, previa t ratte nuta alla truppa di uno o due centesimi (a seconda della facilità che hanno di procurarsi la verdura). Per gli altri generi, la carne fresca (in piedi), il riso , la pasta, il vi no, l'acquavite, lo zucchero e il caffé (g ià tostato) sono forniti ai magazzini militari dall'impresa. Tuttavia, per quanto riguarda il caffé onde meglio assicurare la buona qualità del caffé che è così facile ad essere sofi sticato, si credette prudente consiglio di acquistarlo direttamente dal commercio e farlo t ostare presso i vari magazzini delle sussistenze, dai quali poi veniva spedito all'esercito a seconda delle richieste che avrebbero ricevuto dall'Intendenza generale•.

5 6

MG , Relazione ... (Cit.), p. 123 . Ivi, p . 124.


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Ferruccio Bolli

Il sistema di inviare alle truppe il caffé già tostato all'atto pratico non si rivela però rispondente, perché il caffé se conservato male o troppo a lungo prima della consumazione perde l'aroma. Con circolare n. 9 in data 4 giugno, pertanto, l'Intendente stabilisce che il caffé venga fornito alle truppe in grani tostati, e macinato solo all'atto della consumazione. Per la macinatura sono scartati sia i molinel/i (perché si guastano) sia i mortai in ferro (perché di non agevole trasporto), ed è adottata una borsa di cuoio munita alla sua apertura di traverse di legno, con un martello in legno duro, ed una scatola di latta o setaccio.

L'attrezzo, a giudizio dell'Intendenza, dà garanzia di durata e di facilità di trasporto, e può macinare un kg di caffé in 50 minuti: se n e danno in dotazione 4 per compagnia. Per la carne in conserva si stipulano con l'impresa privata Lancia - contattata anche dal governo prussiano per le sue esigenze militari - nuovi contratti per la fornitura di 300000 kg. Per i tabacchi, i magazzini governativi spediscono all'esercito i quantitativi richiesti dall' Intendente generale, che poi provvede a rifornire i vivandieri dei corpi incaricati della rivendita (i tabacchi non fanno dunque parte della razione del soldato). La razione viveri, e foraggi e legna giornaliera per le truppe sul piede di guerra è la stessa del I 859 (vds. s uccessivo capitolo XV e DOCUMENTO 3), fatta eccezione per il pane (che diminuisce da 900 a 750 gr). La razione ordinaria (viveri freschi) può essere sostituita - su ordine - dalla razione viveri a secco , nella quale la carne fresca, il la rdo, il riso o la pasta sono sostituiti da biscotto e carne in conserva o formaggio. Lo scaglionamento d eHe dotazioni è così stabilito dell' Intendente generale Bertolé Viale: - nello zaino di ciascun soldato: 2 razioni di biscotto, da consumare su ordine dell'Intendente o dei comandanti di corpo d'armata e divisione quando non giunge il pane (i comandanti di reggimento, battaglione e compagnia rispondono della sua conservazione e devono accertarsi con frequenti visite che sia ben custodito); - nel magazzino sussistenze d ella divisione: 3 giornate viveri a secco, 2 giornate viveri ordinari e foraggi, una g iornata di avena. Inoltre l'impresa è tenuta a mantenere sempre a l seguito delle truppe una scorta di oltre 2 giornate viveri ordinari; - al livello di corpo d'armata: 2 giornate di viveri a secco, 2 giornate di zucchero e caffé (oltre ai quantitativi previsti dalle razioni viveri a secco).


IV. Servizi commi.,sariato e postale (1866)

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Manca ancora, dunque, un magazzino viveri al livello di reggimento/ corpo, e il perno del sistema è il magazzino sussistenze della divisione, normalmente rifornito dall'Impresa civile e solo in casi straordinari dai magazzini generali o principali predisposti a cura del Ministero, mentre il corpo d'armata assume la fisionomia di volano per viveri a secco di riserva. li quantitativo dei viveri previsti è nel complesso più che sufficiente, e anzi è tale da appesantire notevolmente il livello di divisione (mentre quello di brigata e reggimento non hanno alcun ruolo di volano), e quindi da aumentare il carreggio deJla divisione stessa. Ma questo è il prezzo da pagare per le prevedibili difficoltà dei rifornimenti e dei trasporti, che portano ad incrementare l'autonomia logistica dei reparti avanzati. L'Appendice 2a - Art. 3 e 4 del già citato Servizio per le truppe in campagna - ed 1866 fornisce altri dettagli sul funzionamento del vettovagliamento al livello di divisione e di corpo, dettagli che meritano di essere qui riportati, non senza notare alcune discrepanze rispetto alk specifiche disposizioni deJJ'Tntendenza (non è previsto, ad esempio, un volano viveri di corpo d'armata): I. A chi è affidalo il servizio delle sussislenze, - il servizio delle sussistenze in campagna è fatto da un personale superiore che presso il quartier generale principale e presso ogni corpo d 'armata cd ogni divisione si compone di: Un direttore o conlabile principale; Un vice-direttore o contabile; Sei ai u1 anli contabili ; Due scrivani , e da un personale inferiore tratto dal corpo d'amministrazione, dipendenti entrambi direttamente dall' inlendente generale[ ... ]. I maga7.7.ini delle sussistenze, cioè per viveri , legna e foraggi, sono di du e specie: principali e divisionali o temporanei; i primi sono deslinati ad alimentare i secondi posti a contatto delle truppe. 2. Magazzini principali - 1 magazzini principali sono stabiliti in 2° od anche in 3° linea, e per quanto è possibile presso una ferrovia o corso fluviale [... ]. Questi magazzini si forniscono poi: a) Con spedizioni falle per cura del minislero; b) con incette falle dal commercio per mezzo di convenzioni o contratti; e) con preparazioni interne (wme la pianificazione, la macellazione, ecc.); d) con requisizioni fatte ai comun i od ai particolari; e) con doni fatti all'esercito; f) con prede falle al nemico. 3. Magazzini divisionali e temporanei - I magazzini divisionali o temporanei sono, secondo le circostanze, o stabiliti ove le truppe hanno preso alloggiamento od ove accampano oppure indietro , ma non mai a distanza maggiore di una giornata di marcia; essi devono contenere due giorni di approvvigionamento per tutta la divisione cui sono


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addclli. Le località vengono fissate dal comandante in capo dell 'armata, dai comandant i dei corpi d'armata, o di divisione, di concerto coi funzionari amministrativi. Tali località vengono variate in seguito alle mosse delle truppe, e per quelle circostanze che richiedono un miglior andamento del servizio [... ] T1 pane di munizione è generalmente cotto in forn i appositamente costrutti in siti opportuni presso i magazzini, qualora non si possa approfittare di quelli presso gli abitanti, oppu re che questi ultimi non siano sufficienti per sopperire ai bisogni dell'armata. I forni di costruzione più pronta e di più lunga durata sono quelli i quali hanno una forma retlangolarc con volto cilind rico. La massima capacità dei forni ordinari è di 450 razioni [... ] I migliori forni sono quelli della capacità di 400 razioni, di forma ellittica, avanti 4,10 in.larghezza, 4,40 in lunghezza. Due squadre, di 8 operatori e di 8 servienti ciascuna, possono costruire in 12 o I 5 ore con 10.500 mattoni un t~l forno: per asciugarlo si rich iedono a ltre 10 o 12 ore. T forni delle città possono som ministrare pane pel doppio della popolazione senza grave disturbo, e nei villaggi possono fornirne anche in proporzione maggiore. Con una squadra di 1 brigadiere, 3 impastatori e 2 servienti si possono fare da 4 a 5 fornate in 12 ore: se poi viene rilevata se ne potrà fare il doppio nelle 24 ore: per cui per fornire pane a 12.000 uomini (una divisione circa) abbisognano 6 sq uadre di lavoratori e tre forni, i quali vogliono essere attigui; se si dovranno riscaldare a più riprese, si dovrà aumentare il numero dei forni o per conseguenza anche il personale. Il pane appena ritirato dal l'o rno deve essere collocato all'ar ia cd in luogo asciutto, ma non a correnti troppo grandi: esso non deve essere trasportato né distribuito prima di 12 ore dalla sua estrazione dal forno. Allorché viene caricato sui carri si deve curare la disposizione dei pani; essa deve essere fatta in modo da presentare una ventilazione nelle parti interne; la quale dovrà essere maggiore nelle parti superiori . Non sarà mai permesso siano collocate sostanze che gravitino sul pane, e si preferiranno sempre i carri coperti per il trasporto. Allorché non si usano queste principali precauzioni, si avrà sempre il pane guasto che si riconosce principalmeme, nell'interno, ove maggiore si esercita l'azione della putrefazione. 5. Macellazione - I macelli generalmente sono nel sito stesso dei magazzini divisionali , e la macellazione delle carni si fa sempre il giorno che precede la distribuzione, o quand o meno 10 o 12 ore prima di essa. La carne è tenuta appena e deve esser scevra del sangue. I buoi prima di essere accettati per la macellazione sono sou opos1.i alla visita di un velerinario militare coll' assistenza di un funzionario dell'intendenza militare e di un contabile delle sussistenze, i quali nell'accettazione dei buoi d ebbono prestar la più gran vigilanza sulla qualità e sul peso, indi sono fatti marcare con bollo a fuoco e con un numero d'ordine. Gli animali devono essere abbaltuti dopo a lcuni giorni di riposo, perché la fatica riscaldando il loro sangue può renderne la carne nociva. Il p eso non deve scostarsi molto dai 500 chilogrammi, [... ] Le vacche ed i montoni non saranno impiegat i ruorché in difelto assoluto di buoi [... ] I corpi sono in obbligo di rimeuere alle sussistenze i cuoi, ovvero di tener conto del loro prodotto verso l'amministrazione. La carne allorché è distribuita e caricata sui carri deve esser coperta con paglia od altro, onde impedire per q uanto è possibile la putrefazione; tale precauzione deve essere osservata specialmente nell'estate, come pure è da preferirsi ch'essa venga fatta viaggiare nella notte. 6. Carne salata e legumi compressi - la preparazione di quest i generi è per lo più


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data ad impresa o posta nei magazzini dello slato per il caso che la truppa abbia a competere in paesi lontani. La carne salata deve potersi conservare un anno. [... ] I legumi, come i cavoli gli spinosi ed i cavolfiori si comprimono dopo averli diseccati con macchine idrauliche, e si riducono in tavolette che si chiudo no in scatole di latta di du e misure. Le scatole grandi pesano 4.80 chilogrammi e danno 25 razioni, le piccole pesano 2.80 chilogrammi e danno 15 razioni. Stemperando queste tavolette per poco meno di 2 o re nell'acqua, si hanno 3 o 5 chilogrammi di legumi ordinari . Prima di esser cotti i legumi compressi devono porsi a bagno nell 'acqua tiepida per 20 o 30 minuti [... ] 1. Distribuzio ni - Le distribuzioni si fanno ordinariamen te per il giorno successivo nei luoghi stessi ove so no stabiliti i magazzini temporanei o principali, coll' intervento dei fun zionari amministrativi e d'un urfi zia le di stato maggiore, quando le distribuzioni sono fa tte ad una o più divisioni. Un o rdine del giorno dei vari comandi stabilisce l' o ra e l' o rdine con cui si faranno le distribuzioni ; alcune volte converrà anche indicarvi la strada che i corpi debbono percorrere. Ciascun corpo vi spedisce un distaccamento coi propri carri accompagnato dal capitano d' ispe1.ione assistito da alcuni ufficiali subalterni, e sulla presentazione dei rispettivi buoni vidimati da un fun zionario dell ' intendenza militare; i battagli oni o le compagnie, come verrà prescritto, ricevono le loro somminislram,e in natura. 2. Reclami - Allorché avvengono differenze sulla q ualità o quantità di viveri, l' uffi zia le di stato maggiore o della Iruppa che assiste alla distribuzione la fa sospendere, al caso richiede la visita di un medico, e procura prima di t utto che coll'intervento del funzionario d' Intendenza militare sia dato un pronto provvedimento a favore della truppa: qualo ra poi non possa ottenere la debita giustificazio ne ai suoi reclami, e lo giudid1i opportun o, promuove la redazione del relati vo processo verbale, il quale dal funzionario dell'intendenza militare viene trasmesso all'ufficio dell ' intendenza dell' armata per le sue decisioni [.. .] Per prevenire i reclami , l'uffiziale coma ndato a i viveri dovrà, prima che incominci la distribuzione, esamin are i generi, specialmente come fu fatto il riparto delle carni , verificare i pesi, regolare la successio ne dei corpi seco ndo l'ordine dato , e non permettere che i ritardatari interrompano le distribuzio ni. 3. Distribuzioni straordinarie - Le distribuzioni straordinarie hanno luogo per ordine del generale in capo o dei comandanti dei corpi d' armata e delle divisioni: esse so no fatte eseguire per cura dei capi d' ufficio d ' intendenza militare i quali ne riferiranno tosto a ll'intend ente generale d'armata , se ne è il caso. Tali ordini di distribuzione st raordinaria dovranno sempre essere dati in iscritto.

Come funziona l'intelaia tura prima descritta e in quale misura i criteri alla base dell'organizzazione iniziale del Servizio conservano Ja loro validità nel corso della campagna? 11 giudizio dell'Intendente generale Bertolé Viale è complessivamente positivo, ed a riprova egli cita quanto scrive nella sua relazione il medico capo dell'armata dott. comm. Cortese, secondo il quale dobbiamo avverti re, per amor del vero, che se la truppa non fo sse stata provvista di buo n a limento in tutta la campagna, è probabile che maggio ri 111alattit: si sarebbero svol-


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le, fatto riflesso alle lunghe epoche di bivacco, rese vieppiù sconfortevoli da non rare burrasche ed acquazzoni, e dalla mancanza di coperte da campo7 •

Peraltro, dalla consultazione dell'ampia documenlazione d'archivio e del Giornale Militare emerge che il problema principale è costantemente quello della qualità del pane, che giunge magari con sufficiente regolarità e neHa quantità dovute alle truppe, ma per i motivi prima indicati è spesso ammuffito e deteriorato, né i provvedimenti - di per sé appropriati - adottati dall'Intendente 8 riescono ad eliminare gli inconvenienti. Un 'altra causa di deterioramenti è l'indisciplina dei conducenti del treno borghese, al quale anche nel 1866 si fa largo ricorso: siccome poi una delle cause principali per cui bene spesso si verificavano guasti nel pane, si era che i convogli del treno borghese non essendo sorvegliati nel tragitto da alcun Impiegalo delle Sussistenze, né accompagnati da alcuna scorta, i conducenti lungo la strada si coricavano sul pane ancor fresco, e molle volte deviavano dal loro itinerario, fatti questi che producevano conti nue avarie, cosi per evitare siffatti inconvenienti io disponeva che sempre i Convogli fossero accompagnati da un Commesso delle Sussistenze, e feci domanda ai comanda nti delle truppe affinché facessero sempre scortare i convogli stessi dai Carabinieri•.

Per il trasporto del pane sono previsti vagoni ferroviari e carri a traino animale speciali, ma la loro mancanza (che si verifica fin dal l'inizio della mobilitazione) e la fretta costringono ad impiegare spesso i vagoni ordinari. Le lamentele sul pane e sui viveri in genere continuano a nche nel mese di giugno, e il 18 giugno, con circolare n. 492, l'Intendente generale si rivolge ai comandanti di corpo d'armata p erché sensibilizzino maggiormente il personale sulle oggettive difficoltà e mettano un freno alle eccessive proteste, che assumono anche risvolti disciplinari: L'Intendente generale fa ogni sforzo per provvedere al soldato un buon pan e, e per assicurargli un buon servizio. Ma con oltre 200000 uomini può benissimo accadere, per le operazioni su vaste estensioni e per ostacoli tra le truppe e le fonti d'approvvigionamento che qualche volta i viveri giungessero meno buoni. Non si pretende che il soldato, in via assoluta, si accontenti dei viveri che gli sono somministrati , e se per un motivo qualunque fossero realmente deteriorati, potranno nelle debite form e essere rifiutati. Ma sarebbe della massima imprudenza, e potrebbe seriamente compromettere l'alimentazione delle truppe, se si tollerasse che per futili motivi venissero frequentemente rifiu-

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E. BERTOLÉ VIALE, Op. cit. pp. 24-25. Ivi, p. 12. ibidem.


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tati taluni generi di vitto oppure fossero ad ogni istante sollevate contestazioni al riguardo ... 10

Nella giornata del 24 giugno (Custoza) si verificano furti, ritardi e arbitrarie deviazioni dalla via più breve da parte di convogli viveri diretti ai magazzini dei corpi d'armata, e l' Intendente, con circolare n. 822, lamenta che taluni convogli di pane non protetti dalla voluta scorta , e che facevano ritorno ai rispettivi corpi d'armata, presi da timor panico propagatosi dietro i corpi combat.lenti, retrocedettero precipitosamente. Alcuni di quest.i si poterono arrestare e rimettere nella primitiva d irezione, ma altri andarono perduti, e in gran parte saccheggiati da s bandati e fu ggiaschi del campo di battaglia ''·

li 30 giugno il 1° corpo d'armata (da Pralboino) segnala che negli ultimi due giorni il pane gli è giunto da Piacenza tutto ammuffito, e in data 16 luglio l' Ispettore delle ferrovie dell'Alta Italia 12 si lamenta con il Comando Supremo per il modo con cui il pane viene scaricato dai vagoni e distribuito direttamente alle truppe nelle stesse stazioni ferroviarie, aggiungendo che «in questi momenti in cui il trasporto della truppa è di un'estrema importanza, tutte le autorità militari devono essere d'accordo nel diminuire, il più possibile, gli imbarazzi all'amministrazione delle ferrovie» (pertanto l' Intendente dispone che il pane, prima di essere distribuito, venga scaricato dai vagoni e trasportato in appositi locali all'interno delle città). Altri inconvenienti di minor rilievo riguardano la galletta portata dal soldato in fondo allo zaino, che in mancanza di un contenitore adatto si sminuzza (cosa che era avvenuta anche nelle campagne precedenti) e il rifornimento dei sali e tabacchi. La distribuzione giornaliera del caffé, del vino e dello zucchero, benché ritenuta da molto tempo necessaria e di grande giovamento per la salute del soldato, forse per ragioni di economia è previ sta solo su ordine, e viene autorizzata solo il l O giugno e per di più a giorni alterni. Gli inconvenienti prima descritti vanno rettamente interpretati, e si deve tenere conto sia delle inevitabili difficoltà di rodaggio iniziale del periodo di maggio-giugno, con organi non ancora costituiti o non ancora addestrati e completi, sia delle difficoltà nelle seconda fase de11a • 0 AUSSME, Rep. G-8 , Voi. 33, Pratica 14" (la circolare porta la scritta a matita «annullata», ma è in ogni caso rivelatrice della situazione e dello stato d' animo dell'Intendente). 11 i bidem. 12

Th idern .


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campagna (luglio-agosto), dovute alle regioni di fondo descritte nel precedente capitolo TTT, e bene evidenziate dall'Intendente Ilertolé Viale nella sua citata relazione sul vettovagliamento . Infatti, a parte le difficoltà derivanti dalla natura del terreno e dalle necessità di utilizzare per truppe e Servizi solo uno o due itinerari, da luglio in poi, dopo lo spostamento della massa dell'esercito sul basso Po non si poteva più contare, per le distanze eccessive, né sui numerosissimi panifici militari territoriali del Piemonte e della Lorn~ardia (10 su 17), né sui forni da campagna costruiti sulla linea del Mincio. L'Intendente, pertanto, ai primi di luglio dispone la costruzione di 14 forni di campagna in Rovigo, e nel frattempo utilizza i forni ubicati in Emilia e/ o lungo la linea ferroviaria Parma-Piacenza-Torino e Torino-Milano sia per alimentare le truppe in movimento verso il basso Po, sia per costituire una riserva di pane a Pontelagascuro . In tal modo si riesce a far fronte per tutto il mese di luglio, senza grossi inconvenienti, all'alimentazione delle truppe passate oltre il Po e in marcia nelle provincie venete, e vengono utilizzate al massimo sia le risorse locali fornite dai Comuni (molto limitate, fatta eccezione per il Municipio di Treviso), sia i pochi forni stabili lasciati dagli austriaci a Padova, Treviso e Vicenza. La crisi del rifornimento viveri inizia invece a fine luglio, quando l'esercito varca il Tagliamento e va a dislocarsi ai primi di agosto in una ristretta zona tra Udine e Palmanova, pronto a proseguire la marcia verso l'Isonzo. L'alimentazione delle truppe nel Friuli è ostacolata da una serie di fattori concomitanti, tutti negativi : impossibilità di ricorrere al trasporto per ferrovia , sia per deficienza di materiale rotabile sia perché i ponti sono interrotti; trasporti ordinari «scarsissimi e tali da non corrispondere alle esigenze»; impossibilità dei convogli di procedere speditamente, perché le due uniche strade rotabili che si potevano battere erano ingombre dalle immense sal-

merie, dai parchi, dai carri dell'Impresa ed altri, che seguitavano a qualche distanza le truppe. Inoltre i ponti galleggianti sulla Piave e sul Tagliamento sostituiti a quelli stabili stati rotti dal nemico, di spesso non erano praticabili, poiché pel gonfiarsi delle acque, stante le dirotte piogge che caddero in quei giorni e per gli ingenti pesi che vi transitavano, ne andavano guasti e restava imped ito ogni ulteriore passaggio ll.

Data la natura di queste difficoltà si imponeva il massimo ricorso alle risorse locali, ma anche su questo versante la situazione riferita dall'Intendente è sconsolante: il Friuli era povero di frumento, né po13

E . DURTOLÉ VIALE, Oµ . cii., p . 18.


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teva più ricevere grano e farine da altri mercati e principalmente da Trieste, essendo chiuse le comunicazioni via mare, attraverso le quali il Friuli riceveva buona parte di quanto gli occorreva. Gli austriaci avevano depauperato ulteriormente il territorio con numerose e spietate requisizioni, e il nuovo raccolto del poco grano non era ancora stato trebbiato dai contadini, per timore delle requisizioni. Tra le righe della relazione dell'Intendente sembra trasparire anche una scarsa collaborazione degli Enti locali: mancava no le farine, né ancora giungevano quelle che si attendevano da Pontclagascuro, sebbene per maggiormente accelerare il loro arrivo si facessero requisire carri anche nella provincia di Bologna. I Municipi del Friulano, che ne veni vano richiesti, non volevano o non poterono prestarsi in quella misura che l'i ngente bisogno esigeva: quello di Udine, a cui si era rivolta la modestissima richiesta di 100 quintali almeno di fari na, e ciò per non sospendere la panificazione dei forni di detta città , rispondeva che il paese era tanto esausto da non essere possibile soddisfare a lla domanda 1•.

L' Intendente, in questo frangente, adotta tutti i provvedimenti possibili: Udine diventa rapidamente il centro della panificazione (con ben

22 forni in funzione, di cui 14 di campagna, 4 ex-austriaci, 4 dell'eximpresario delle truppe austriache Nardini) e inoltre si ricorre, per quanto possibile, ai forni civili . La produzione dei forni di Padova e Treviso e l'incetta di farine nel Veneto so no incrementate al massimo , e si intensifica la ricerca delle risorse locali ma poiché questi provvedimenti sono insufficienti si è costretti a ridurre la razione di pane (sia pure solo per alcuni giorni e fino a quando giunge un convoglio di farine) a 500 gr al giorno, con l 'aggiunta di 350 gr di farina di granoturco e di 10 gr di sale. Anche per i viveri in genere e per i foraggi si manifestano le stesse difficoltà d el pane: una volta che l'esercito di spedizione è passato ad est del Tagliamento, infatti, l'impresa tralascia quasi completamente il rifornimento dei magazzini delle divisioni , ripetendo quanto era avvenuto nella campagna del 1848-1849. Grazie allo zelo e alla capacità dei funzionari dell'Intendenza si provvede con massicce requisizioni, e i disagi sono ridotti al minimo sostituendo solo qualche volta l'acquavite a l vino, la farina di granoturco al riso, la carne in conserva e il formaggio alla carne e senza necessità di consumare i viveri di ri serva e il biscotto (che si prevede potranno servire oltre l'Isonzo, quando - senza il controllo del mare e di Trieste - i rifornimenti da tergo sarebbero venuti a mancare). Una nuova crisi ha inizio il 10 agosto, quando l'esercito di spedi" Ivi, p. 19.


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zione si ritira dall'Alto Friuli - che ormai forniva nonostante tutto una discreta quantità di pane - e prende posizione sul basso Tagliamento. Si è perciò costretti a distruggere i forni di Udine perché non cadano in mano al nemico, e vengono all'improvviso a mancare ben 100.000 razioni di pane. Si provvede - in modo peraltro insufficiente - facendo appello ai Comuni della destra Tagliamento , e la situazione è aggravata tre giorni dopo dal nuovo passaggio dell'esercito sulla destra Tagliamento, e dall'interruzione.delle comunicazioni con la riva sinistra. Fortunatamente, come riferisce l'Intendente in quei giorni successe però l' arrivo di rilevanti quantità di biscotto che in previsione io avevo fallo concentrare in Pontelagoscuro, appena mi era stato comunicato l'ordine che Lullo l'Eserci to doveva penetrare nel Veneto per il basso Po. L 'immensa quantità di materiali d'ogni genere accumulati nella infelice e ristretta località di Pontel agoscuro, la deficienza di mezzi di trasporlo sul sito e nel Ferrarese, e lo ingombro continuato di colonne d'ogni sorta lungo la strada di Rovigo, aveva impedito sempre che quel biscotto, di cui io voleva più largamente dotare e rifornire i Magazzini divisionari ed i Corpi d'armata , giungesse prima d 'allora malgrado ne sollecitassi le spedizioni cnn tutti i mezzi possibili [... ] Ordina i frallanto di spingere la panificazione nei pa nifici di Padova, Rovigo, Vicenza e Treviso, nella prima delle quali città aveva prescritta la costruzione di otto nuovi forni di campagna 1s.

Dopo l'armistizio di Cormons la situazione del vettovagliamento si normalizza, ma dall'analisi del problema si può concludere che ancora nel 1866, come già neJl'età pre-napoleonica, il rifornimento del pane e dei viveri - del quale sono ormai ben presenti a tutti le implicazioni sul morale e la disciplina - continua a rappresentare una vera palla al piede degli eserciti, mentre troppo spesso , come già nel 1848 (vds. successivi capitoli V e VI) il ricorso alle risorse locali e a massicce requisizioni è l'unico rimedio veramente efficace, anche se in tal modo ci si affida alla collaborazione dei Comuni (che può anche mancare). Il vettovagliamento risulta il servizio più strettamente condizionato dall'efficienza dei trasporti, e sotto questo aspetto il ricorso al sistema d'impresa per il rifornimento dei viveri fino al livello di divisione e )'ancor largo impiego del treno borghese dimostrano come sempre tutti i loro limiti, mentre pane (o biscotto) e ferrovia rappresentano un binomio troppo rigido e indissolubile oltre il dovuto e il necessario. Per queste ragioni il tenente colonnello Ruelle, nel 1901, coglie nel segno quando osserva che nel 1866 sia l'esercito italiano che que11o austriaco applicarono per i rifornimenti il razionale criterio della combinazione d ello 15

lvi, p . 21.


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sfruttamento delle risorse locali con l'affluenza da tergo di viveri e materiali. Tuttavia, rispetto all'esercito prussiano nella stessa campagna in entrambi mancò l'equilibrio tra i vari sislemi e i risulla li furono meno buoni. L'eser· cito ilalia no aveva calcolato forse troppo nelle risorse del paese: se nel primo periodo i servizi d ' intendenza potevano funzionare in modo soddisfacente, nel secondo periodo invece si trovarono di fronte a molte difficoltà che, malgrado l' in telligenza e la buona volontà del personale addettovi, non poterono essere superale che in parte. La preparazione era stata deficiente , difettavano i mezzi di trasporto, il vettovagliamento era stato affidato ad imprese che non sapevano e non potevano far fronte agli impegni assunti, e naturalmente la situazione peggiorava man mano che le Lruppe si allontanavano dai centri di approvvigionamenlo, ed emravano in territori meno ricchi e già sfruttati dal nemico' 6 •

Dimostrazione, questa, che già nel 1866 e specie in campo logistico «il buono e il cattivo di una qualsiasi riforma sta nella sua applicazione» .

Servizio di commissariato: vestiario, equipaggiamento e materiali generali La normativa sull'organizzazione e funzionamento della branca in campagna si differenzia da quella del 1859 (vds. successivo capitolo XV) principalmente per un maggiore decentramento, ottenuto con l'istituzione al livello di corpo d 'armata di magazzini ambulanti alle dipendenze dell'Intendente generale, presso i quali si riforniscono direttamente i magazzini dei corpi attivi (cioè l'aliquota operativa che in guerra agisce staccata dal d eposito, aliquota che nel 1859 faceva ancora capo direttamente ai magazzini centrali) . A loro volta, i magazzini ambulanti sono riforniti dai magazzini centrali territoriali (o magazzini principali) gestiti dal Ministero. Non vi sono anelli intermedi tra i magazzini dei reggimenti e corpi, gestiti sotto la responsabilità dell'ufficiale di amministrazione (vds . precedente capitolo I) e i magazzini di corpo d 'armata. Quindi, oltre alla brigata anche la divisione - che pure nel vettovagliamento ha un ruolo fondamentale - in questo caso non costituisce anello di rifornimento, né ha alcun ruolo di coordinamento e controllo. Va anche tenuto presente che i magazzini ambulanti di corpo d'armata non custodiscono solo oggetti di vestiario ed equipaggiamento e 16 C. RUELLE, Guida allo studio della logistica (Voi. II) Torino, Ed . Scuola di Guerra, 1901, p. 24.


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stoffe, ma anche oggetti vari di commissariato oggi denominati materiali generali (come tende, mobili e oggetti vari da ufficio e da campo, cucine e materiali da cucina, trombe, bidoni ecc.), materiali sanitari, bardature, materiali per i trasporti, materiali d'armamento. Presso di essi sono inoltre ceduti a pagamento generi speciali come tabacco, effetti di vestiario per ufficiali, stoffe per riparazioni ecc., e possono persino essere lasciati in deposito «gli oggetti che ogni militare riceve dallo interno dello Stato per uso suo partic"olare» 17 • In tal modo i magazzini ambulanti assumono la fisionomia di veri e propri magazzini misti materiali, costituiti solo per le esigenze di campagna presso i corpi d'armata (dai quali però non dipendono). Riguardo all'approvvigionamento dei materiali, normalmente i grandi magazzini (o magazzi ni principali) sono riforniti a cura del Ministero mediante acquisti dal commercio, con pubblico incanto. Non esistono - come per i materiali di artiglieria e del genio - stabilimenti militari . In caso di necessità, comunque , i depositi dei corpi - che già in tempo di pace (Vds. capitolo l) sono autorizzati ad acquistare direttamente oggetti di corredo o materie prime di volta in volta stabiliti dal Ministero - anche in tempo di guerra possono essere incaricati o di rifornire direttamente di d eterminati oggetti di corredo i loro battaglioni attivi, o di rifornire gli stessi grandi magazzini, mentre gli acquisti in caso di esigenze straordinarie possono essere effettuati anche a trattativa privata e all'estero. Le dotazioni di oggetti di attendamento e da campo, di materiali sanita ri, materiali del servizio trasporti e bardature sono definite sul Giornale Militare 1 8 • Le dotazioni di oggetti di vestiario individuale non subiscono varianti nei primi mesi dell'anno del 1866, se si eccettua l'introduzione - con Nota n. 48 del 7 marzo 1866 19 - di un capo di corredo che senza ironie definiremmo glorioso, destinato a rimanere in dotazione fino alla seconda guerra mondiale, e a diventare simbolo delle fatiche, delle marce, dei sacrifici e della vita senza mollezze del fantaccino: le pezzuole da piedi, che sono adottate dal Ministero considerando che l'uso di pezzuole di tela onde avvolgervi i piedi è ritenuto vantaggioso alla igiene del soldato, e che questi ne risentirebbe pure un beneficio nell 'ordine economico, stante la miglior conservazione delle calzature [l 'importo delle nuove calzature era detratto dalla paga complessiva del soldato - n.d.r.].

17

Servizio per le truppe ... (Cit.), Appendica 2\ p. 358. G.M . 1866, pp. 379, 439-440, 453-457. 1 '> G.M. 1866, pp. 1901-111. 18


IV. Servizi commv,:1·ariato e postale ( 1866)

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Le nuove pezzuole hanno forma rettangolare (m 0.40 - - 0.45 di lunghezza e m. 0.35 - 0.40 di larghezza) e ne fa uso solo la bassa forza (cioè sottufficiali e soldati). Esse sono ricavate dai soldati stessi utilizzando camice fuori uso. Ciascun soldato ne deve possedere tre paia. Nel complesso la regolamentazione di base non pone problemi particolari quando ha inizio la preparazione alla campagna, e l'unico adeguamento è quello richiesto dalla necessità di dotare il soldato di un vestiario e un equipaggiamento più razionale e più leggero, che inizia ad emergere già in maggio, mobilitazione durante e prima della dichiarazione di guerra, e non può dirsi certo un problema nuovo, visto che era uno degli ammaestramenti tratti dalle precedenti campagne del 1848 - 1949 e 1866. I riflessi sulla salute della truppa si manifestano particolarmente ai primi di giugno, quando da diverse parti giungono al Comando Supremo segnalazioni di malori di soldati durante le marce, che in qualche caso sono anche mortali, e vengono attribuiti, oltre che al sole, principalmente all'eccessivo peso dell'equipaggiamento, al poco raziona le sistema di affardellamento e trasporto dello zaino, e al copricapo (Kepì) poco igienico e che non protegge bene dal sole20 • Le decisioni non si fanno attendere: con circolare n. 17 in data 6 giugno 2 1 il Ministero sospende l'uso di tutta una serie di oggetti di corredo (che pertanto rimangono in dotazione, ma sono temporaneamente ritirati al soldato e versati ai rispettivi depositi dei corpi). Gli oggetti da ritirare consentono un alleggerimento di circa 5 kg, riguardano solo le Armi che devono muovere rapidamente (fanteria e Armi a cavallo) e sono i seguenti: - per la fanteria e i bersaglieri: coperta da campo, farsetto a maglia, panciotto, una camicia (al soldato ne rimangono solo due), uose di cuoio , cravatta (conservando solo quella a sciarpa), tazza di latta, guanti, lustrino, due spazzole, staffile (bersaglieri) spalline; - per le Armi a cavallo: gualdrappa (solo per la bassa forza), mantellina del pastrano, giubba di panno, pantaloni di tela, farsetto a maglia, una camicia, un asciugamano. La circolare prescrive che il versamento degli oggetti di corredo deve essere accompagnato dal prelevamento dei sacchi tenda o presso i depositi (per i corpi stanziati nell ' Italia settentrionale e centrale) o pres20

Cfr. AUSSME, Rep. G-8, vol. 12, Pratica 6° e voi. 33, Pratica 15° . Altri accenni all'irrazionalità sono contenuti nel volu me del Ten. F . DE LUIGI , Dopo la campagna (studio po/irico-militare) , Milano, Sonzogno 1867, pp. 73-75. 2 ' G.M. 1866, pp. 468-469.


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so i magazzini principali (per i corpi stanziati nel meridione). Ma il tipo e l'uso di molti oggetti da versare (camicia, asciugamano, coperta da campo, farsetto a maglia, tazza di latta ... ) almeno oggi suscitano perplessità, perché anche nella stagione estiva la loro necessità per la buona salute e l'igiene del soldato appare evidente. In altre parole, si ha l'impressione che ancora una volta il problema del carico che il soldato deve trasportare non sia risolto razionalizzando la foggia o il modo di portare gli oggetti e di custodirli, ma con la diminuzione pura e semplice del peso che il soldato deve trasportare, togliendogli anche oggetti che per altro verso anche allora sono da ritenersi necessari. Il problema principale che si pone all'inizio del 1866 è però un altro, ben più arduo da risolvere in poco tempo: l'approvvigionamento dei materiali di vestiario e di equipaggiamento in dotazione. Anche in questo settore si manifestano forti carenze, con l'aggravante, rispetto ai materiali di altro genere, che per portare a numero il vestiario e l'equipaggiamento si richiedono tempi assai più prolungati, sia per la durata della lavorazione sia per la mancanza, nell'Italia del tempo, di un'industria privata in grado di far fronte in tempi ristretti a commesse consistenti. Le carenze maggiori riguardano zaini, borracce, coperte da campo, sacchi tenda. Secondo i calcoli del Ministero 22 , tenendo conto anche della necessità di rinnovare il corredo delle truppe già alle armi - con particolare riguardo a quelle impegnate nella repressione del brigantaggio - all'inizio della guerra occorrevano ben 800000 serie complete di vestiario (delle quali 300000 di riserva e il resto da distribuire a l personale richiamato e/ o già a lle armi). Per fare fronte in poco tempo a un'esigenza così estesa e contrastare la speculazione privata, il Ministro adotta una serie di provvedimenti a carattere straordinario. Le licitazioni private, indette in tutto il Regno fin dall' 11 aprile per la fornitura di ingenti quantità di materiali, riescono a spuntare prezzi abbastanza equi consentendo al Ministero di scegliere le offerte più convenienti, ma il quantitativo di materiali poi effettivamente forniti è insufficiente, sia per la ridotta capacità produttiva delle industrie nazionali, sia perché nelle nuove condizioni di acquisto i privati trovano più conveniente vendere senza limiti di prezzo direttamente ai corpi, sospendendo l'adempimento dei contratti con il Ministero. Questa situazione costringe il Ministero a ricorrere - non senza analoghi inconvenienti - a fornitori stranieri, specie in Francia, Bel22 Cfr. anche i successivi dati sull'approvvigionamento dei materiali di vestiario ed equipaggiamento in MG, Relazione ... Cit. , pp. 81-109 e 292-305.


IV. Servizi commissariato e postale (/866)

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gioe Inghilterra, inviando a Parigi un Inte ndente militare e un gruppo di funzionari d'Intendenza, che operano su quei mercati con l'aiuto dell'Amministrazione militare francese, e sui mercati inglesi tramite il console italiano di Londra. In particolare, sono ordinate a fabbriche inglesi 300000 coperte e 150000 zai ni di tela olona, e a fabbriche fran cesi 300000 sacchi tenda. I Kepy mancanti sono sostituiti con i berretti di panno, a parere di taluni comandanti molto più razionali. P er qua nto riguarda le scarpe e stivali ai primi del 1866 ne esiste una buona quantità (772.000 paia, di cui 401.000 nei magazzini centrali e 371.000 in quelli dei corpi), ma va tenuto presente che la loro durata era, a quei tempi, molto inferiore a quella attuale. Nel corso della campagna ne sono acquistati ben 2.270.000 paia, di cui 1.376.000 a cura del Ministero (680.000 all'estero) e 894.000 a cura dei consigli di amministrazione dei corpi. Una particolarità interessante è che le scarpe fatte a mano erano allora la norma, ma iniziava anch e la produzione a macchina, non ancora perfezio nata. Il Ministro, infatti, riferisce che l'Amministrazione ha creduto di accettare anche delle offerle per scarpe fabbricate alla macchina, tuttoché essa prevedesse le difficoltà delle riparazioni, prendendo dalla necessità di riunire in maggior quantità un capo di corredo del quale non è mai eccedente qualsiasi riscrva23 .

Con questi accorgimenti di vario ordine, si riesce a fare fronte a su fficienza alle esigenze. Le carenze, che pur si verifi cano continuamente, hanno per lo più carattere momentaneo o sono dovute anche in questo caso - specie dal luglio in poi - alle difficoltà dei trasporti. Dalle notevoli difficoltà di approvvigionamento incontrate nel corso della campagn a, comunque, il Ministro trae un am maestramento importante, che ben si presta a indicare , la ragione autentica dello sviluppo ass unto nella seconda metà del secolo XIX dagli stabilimenti militari, non solo in Italia: per quanto vigile e solerte sia stata l'Amministrazione e per quanto essa abb ia cercato di trarre profitto di tutte le risorse per le provviste sia dell'ind ustria nazio nale che della estera, nullameno l'esperienza ha comprovato la som ma difficoltà di ottenere il numero necessario di scarpe, zaini cd oggetti di vestiario, ed essa ha provato come bene l'Tmperatore Napoleone , edotto dai fatti avvenuti nella campagna del 1859 a ll 'armata fra ncese, abbia provvisto colla creazione di sta bilimenti meccanici per la con fezione del vestiario e di scarpe, conosciuti generalmente sotto la denominazione di Godillot. La convenienza della creazione di tali stabilimenti già aveva nel 186 1 chiamata l'attenzione di S.E. il

ZJ

l vi, pp. 100- JO}.


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generale Fanti, e lo scrivenLe che li visitava in Parigi nel 1862 ne faceva oggetto di speciale cenno al Ministero e vi porlava la sua allenzione non sì Losto assunse le redini del Dicastero della guerra; ma il tempo gli fece difetto per poter dotare il nostro paese di uno stabilimento che risponderebbe ad uno dei più sentiti bisogni dell'esercito ed anche a vantaggio dell'econornia 24 •

Un altro ordine di provvedimenti riguarda l'adeguamento dell'organizzazione iniziale della branca - con particolare riguardo ai magazzini principali e a quelli ambulanti" - alle esigenze strategiche e agli spostamenti dei corpi d'armata. I magazzini principali, all'inizio, sono costituiti a Piacenza, Cremona e Bologna, facendo convergere su di essi gran parte dei materiali dei normali magazzini territoriali dipartimentali di Torino, Firenze, Napoli e Palermo. Per le esigenze dei corpi di armata sul Mincio è inoltre disponibile il magazzino dipartimentale di Milano, mentre al corpo volontario garibaldino si provvede con un magazzino principale dislocato a Brescia. I magazzini ambulanti - uno per ogni corpo d'armata - sono costituiti assai tardi, l' 11 giugno: evidentemente fino a quella data i reggimenti e corpi - già mobilitati da maggio - si riforniscono direttamente presso i predetti magazzini principali o presso quello di Milano . Dopo il 24 giugno (Custoza) si rende necessario riportare a numero - anche per le notevoli perdile di vestiario nella battaglia - i materiali nei magazzini di Cremona e Piacenza, ma l'ingombro delle strade impedisce che il rifornimento, subito disposto dal Ministero, avvenga con la rapidità che sarebbe stata desiderabile. Quando a i primi di luglio la massa deI1'esercito si sposta dall 'Oglio al Po, una gran quantità di oggetti di vestiario (tra i quali 150000 pa ia di scarpe) sono concentrati in Ancona, pronti ad essere trasportati via mare dove ritenuto opportuno, visto anche che la strada da Ferrara a Padova era completamente intasata dal movimento di 140.000 uomini e dei loro carriaggi. Successivamente, man mano che procede l'avanzata verso nord-est nuovi magazzini sono istituiti lungo la direttrice Bologna-Ferrara-Rovigo-Padova-Udine. Sempre ai primi di luglio e in vista dei rimaneggiamenti del dispositivo , con circolare n. 30 in data 7 luglio25 il Ministero detta le norme definitive per il rifornimento alle truppe degli oggetti di vestiario e di corredo, «nell'intento che le somministrazioni si operino sempre regolarmen te e con la maggior possibile prontezza». La circolare indica quali grandi magazzini da quel momento in poi 24

Ivi, p. 107.

25

G.M. 1866, pp. 689-690.


IV. Serviz i commissariato e postale (1866)

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dovranno fornire i magazzini ambulanti presso ciascun corpo d'armata (sono sempre quelli di Milano, Cremona, Brescia, Piacenza e Bologna) e stabilisce che i depositi dei corpi non inviino più oggetti di corredo direttamente ai loro battaglioni attivi, ma riforniscano con gli oggetti di corredo eccedenti le loro esigenze (che quindi rimangono limitate alla vestizione delle reclute) gli stessi magazzini principali. Le richieste dei corpi attivi in campagna sono indirizzate direttamente all'Intendenza militare del corpo d'armata, la quale provvede - a seconda dei casi - a soddisfarle per m ezzo del magazzino ambulante o di altri vicini. Si delinea, dunque, il concetto di manovra dei magazzini, che conferisce al sistema una certa elasticità, aumentata anche dalla facoltà concessa ai corpi di indirizzare in casi urgenti le richieste direttamente ai magazzini ambulanti, senza passare per l'Intendenza di corpo d 'armata. P er quanto attiene al rifornimento dai magazzini principali agli ambulanti, l' Intendenza di corpo d'armata trasmette ai magazzini principali le richieste dei magazzini ambulanti, meno che nei casi urgenti, nei quali gli stessi magazzini ambulanti sono autorizzati a rivolgersi direttamente ai magazzini principali retrostanti. Dalla fine di luglio in poi alla crisi dei trasporti si aggiunge, a causa del clima, la impellente quanto prevedibile esigenza di rifornire in tempi brevi le truppe degli stessi oggetti di corredo invernali (coperte, farsetti a maglia, sacchi tenda) che con discutibile provvedimento erano stati in gran parte ritirati poco tempo prima. Pa rticolarmente i reparti del 2° e 3° corpo d'armata (corpo di osservazione) mancano di oggetti di corredo , anche perché il 24 luglio , su ordine dell 'T ntendenza, i rispettivi magazzini ambulanti erano passati a disposizione del 5° e 6° corpo d'armata del corpo di spedizione (cioè dei corpi più avanzati, che stavano raggiungendo la linea Cividale del Friuli-Man zano). Si è perciò di nuovo costretti a ricorrere, anche per gli acquisti eventualmente necessari, ai depositi, e con circolare N. 35 in data 4 agosto 26 il Ministero dispone che ciascun deposito provveda urgentemente ad inviare al rispettivo reggimento nel Veneto e nel Friuli una quantità non inferiore a 500 farsetti a maglia, corpetti o panciotti in lana. I depositi che non sono in grado di rifornirsi di capi di corredo regolamentari sono autorizzati a farne confezionare altri di flanella o molettone, della qualità che sarà loro possibile ottenere subito sul posto o nelle vicinanze, anche di lana non bianca, e qualunque sia il colore purché sia buona. 26

G.M. 1866, pp. 786-787.


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In sintesi, il rifornimento di vestiario ed equipaggiamento è - con il vettovagliamento - la branca che più risente dei rimaneggiamenti e movimenti accelerati da luglio in poi, e la crisi s:i protrae anche dopo la conclusione dell'armistizio, quando l'approssimarsi dell 'autunno richiede coperte e indumenti di lana, che continuano a mancare anche a settembre - ottobre, mentre per le scarpe in qualche caso si è costretti a ricorrere anche alla requisizionc27 •

Servizio postale L'organizzazione e il funzionamento previsti sia per il Servizio postale che per quello telegrafico sono del tutto analoghi a quello del 1859 - 1860 (vds. Voi. I, capitolo XV) e non a caso danno luogo agli stessi inconvenienti. In particolare, presso il quartier generale principale e presso i corpi d'armala e le divisioni sono costituiti «uffici di posta militarc» 28 , con personale civile militarizzalo, temporaneamente distaccato dal Ministero dei lavori pubblici. Il predetto personale è, come sempre, piuttosto ridotto: presso il quartier generale principale, un direttore capo (responsabile del buon andamento del Servizio in tutto l'esercito), un ispettore, 3 applicati, un garzone d'ufficio; presso i quartier generali di corpo d'armala e di divisione fanteria, un direttore, un ispettore, un applicato , un garzone; presso la divisione di cavalleria, un direttore, un ispettore, un garzone. Agli uffici postali di divisione fanno capo i sottufficiali addetti alla posta dei rispettivi reggimenti e dei corpi vari che s i trovano nelle vicinanze. TI personale degli uffici postali ha una duplice dipendenza: tecnica, dalla direzione generale de lle poste presso il Ministero dei lavori pubblici; disciplinare e per l'impiego, direttamente dall'Intendente generale dell'esercito. Non vi è, pertanto, alcun rapporto di dipendenza dai rispettivi comandanti delle Grandi Unità, alle quali gli uffici sono solo affiancati. Agli uffici di posta militare si applicano interamente i regolamenti e le leggi vigenti per il servizio civile, con la sola eccezione del pagamento dei vaglia ai militari, che avviene con speciali modalità. Fin dall'inizio della mobilitazione, nel funzionamento delle poste si verificano vari inconvenienti dovuti sia alla scarsità del personale che all 'eccessivo accentramento dello smistamento. La corrispondenza sia privata che d'ufficio arriva tutta al quartier generale principale, che 27

28

AUSSME, Rep G-8, voi. 33, Pratica 15a (dispaccio n. 1313 in data 27 lugl io I 866). Servizio per le truppe ... (Cil.) , appendice 3°, pp. 400-403.


IV. Servizi commissariato e postale (1866)

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poi provvede a smistarla tra i corpi d' armata, questi tra 1e divisioni, e queste ultime tra i reggimenti... il contrario avviene per Ja posta in partenza. Ne consegue un certo ritardo, che va aggiunto ai disguidi provocati - come già nella campagna di Crimea - da errata indicazione degli indirizzi anche ncUa corrispondenza militare . Poiché il personale degli uffici di posta militare è sufficiente per disimpegnare solo lavori d ' ufficio, si è costretti a trasportare plichi e valori con il treno borghese, i cui conduttori danno poco affidamento. Il quartier generale principale, pertanto, chiede al Ministero della guerra che il servizio venga affidato ad alcuni marescialli dei Carabinieri in pensione, che accettino di compierlo (la richiesta è accolta)29 . La scarsità di personale si fa sentire soprattutto dal 24 giugno in poi, dopo la battaglia di Custoza, ed è dovuta anche ai continui spostamenti delle unità su lunghe disLanze, accompagnati da rimaneggiamenti nel dispositivo. L' Intendente generale, al quale giungono lamentele da diverse Grandi Unità, segnala già il 29 giugno sia al Ministero ch e al Comando Supremo ch e il numero degli impiegati poslali è insufficiente per assicurare il servizio , chiede due impiegati in più e fa al Ministero proposte sia per migliora re il servizio che per aumentare il personale. Un altro problema nasce dall'abitudine di taluni uffici di posta militare, e in particolare di qudli del 2° corpo d 'armata e della divisione di cavalleria, di spedire dei telegrammi tramite gli uffici postali civili locali, pregandoli di avviare la corrispondenza per i militari delle rispettive divisioni ora in un luogo ora in un altro. Il fatto desta il risentimento del Ministero dei lavori pubblici, che con lettera n. 21624 scrive all' aiutante generale Petitti30 : l'amministrazione non può assoluta mente ammettere che dai singoli uffici si diano disposizioni relative al servizio, che devono essere date da un solo centro, cioè dal D irettore Capo delle Poste Militari presso il quartier Generale principale. Questi ha rauo anzi presente che poiché gli uffici militari periferici non possono sempre conoscere con certezza le marce e le lappe, non di rado ne deriva confu sione con le disposizioni impartite dal quartier generale e dal Ministero.

Servizio telegrafico TI controllo militare sul funzionamento del telegrafo è più esteso di quello esercit ato sulle poste, anche se le relative modalità non subiscono varia nti di rilievo rispetto al passato. Come già nel 1859 (vds. volume T, capit olo XV), avvalendosi anche di personale tecnico tempo29 -'

0

/\USSME, Rcp. G-8, voi. 23, Pratica 4°. AUSSME, Rep. G-8, voi. 23, Pratica 4°.


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raneamente ceduto dal Ministero dei lavori pubblici si costituiscono a cura dell'Arma del genio sezioni telegrafiche solo presso il quartier generale principale dell 'esercito e presso i quartier generali di corpo d'armata. I livelli di divisione e inferiori non sono collegati per telegrafo ma solo a mezzo corriere o porta-ordini, e nel caso che per particolari esigenze sia necessario assegnare una sezione telegrafica anche a una divisione, il personale e il materiale sono distaccati dal rispettivo corpo d'armata. Le linee telegrafiche si suddividono in pesanti, cioè permanenti, normalmente impiantate e gestite dal Ministero dei lavori Pubblici , e volanti, stese e mantenute in esercizio da personale militare del genio, per collegare con i terminali delle linee permanenti le sedi di campagna dei Comandi di corpo d ' armata e divisione. Il Servizio telegrafico militare è diretto dal comandante dell'Arma del genio, che si avvale di un ufficiale superiore del genio presso il quartier generale dell'esercito da lui delegato ad ispezionare il Servizio, che al livello di corpo d'armata è sotto il controllo del comandante del genio. In data 12 maggio sono diramate dal Ministero le Norme pe/ servizio telegrafico da prestarsi dall'Arma del genio in campagna31 , le quali fissano i criteri, le competenze e le modalità particolari per il funzionamento del servizio, i cui capisaldi sono così definiti : § 1. Il servizio lelegrafico in campagna è disimpegnato dall'Arma del Genio. Esso riguarda lo stendere e ritirare le linee telegrafiche sì volanti che pesanti destinate a mettere le varie parti dell'Esercito in comunicazione fra loro e con la rete telegrafica d el paese, l'esercitare queste linee, ed infine la conservazione e le piccole riparazioni del relativo materiale. § 2. Per l'impianto e servizio delle lince telegrafiche sono incaricate le Compagnie del Genio addelte al servizio di parchi d el Genio di Corpo d 'A rmata, sussidiate all'occorrenza da altre Compagnie d ell'Arma slessa, da Truppe di Fanteria, od a nche da lavoranti borghesi. § 3. Quando le linee telegrafiche fun zionino, ogni Stazione sarà possibilmente servita da due telegrafisli per turno e da un Uffiziale quale Capo servizio. § 5. L'uso del lelegra fo è limitato al puro bisogno del servizio militare governativo. Hanno facoltà di richiedere la trasmissione d ei dispacci soh an to i Capi di Cor po ed i Capi degli Uffici militari. § 6. l dispacci devono essere trasmessi al più presto per ordine di arrivo, ove non sia formalmente richiesto dal mittente che vengano trasmessi d 'urgenza. Y.ra i dispacci dichiarali d'urgenza ha la precedenza quello che è spedito dall'U ffiziale superiore in grado, e gli allri si trasmettono per ordine di grado del miltent e. Occorrendo il trasmettere un dispaccio urgente si potrà interrompere il ricevimento di un dispaccio ordinario. Occorrendo che il numero dei telegra mmi pressanli ad una Stazione sia tale da importare un evidente generale ritardo a lla spedizio ne, il Capo servizio della Stazione cui

31

«Giornale del Genio Militare» N. 12/ 1866, pp. 2 17-220.


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IV. Servizi commissariato e postale (1866)

furono presentati dovrà riferire all'Uffizio di Stato Maggiore del QuarLiere Generale d a cui la Stazione dipende, il quale indicherà a quali degli avuti dispacci d cbbasi dare la preferenza. § 7. Per eccezione si possono pure spedire dispacci particolari di qualunque persona addetta all' Esercito, purché portino il visto cli un Capo di Corpo, o Capo d'Ufficio. Essi non possono essere diretti se non che d a un 'altra Stazione militare ccl indirizzati a persona spettante ali' Armata ecl in vicinanza della Stazione riceveme. TuLLi i dispacci particolari devono essere trasmessi soltanto dopo che lo furono I ulli i dispacci di servizio.

TI personale civile (solo direttivo e per l'esercizio delle linee) fornito dal Ministero dei lavori pubblici è composto d a 8 ufficia/i telegrafici al live11o di quartier generale principale, e da 4 ufficiali telegrafici presso ogni quartier generale di corpo d'armata. Ogni stazione telegrafica è servita da due telegrafisti e da un ufficiale quale capo-servizio. I m essaggi passano dalla rete militare volante a quella civile permanente . Come risulta dalla relazione del Ministero 32 , per la campagna del 1866 sono costiluilc a cura c.ldla c.lirezione dei parchi di Alessandria, 22 squadre per altrettanti carri-stazione con due macchine ciascuno. Il m ateria le esistente al 1° gennaio 1866 ed approvvigionato nel corso della campagna è il seguente: O eno minazionc

Carri stazione Carri volanti Carri pesami Km fi lo Macchine telegrafiche

Esistente al I gennaio 1866

Acquistato dal I O gt:::nnaio

al 20 ago sto

8 8

14 13

12 260 60

25 520 100

~

-

Gli approvvigionamenti di nuovo materiale sono effettuali in massima parte presso l' industria nazionale, ricorrendo a11 'estero solo per le macchine e i fili (che peraltro sono il materiale tecnologicamente più avanzato). Si ricorre alle officine civili di costruzione solo per la progettazione delle parti più delicate del carreggio, e per la riparazione del materiale esistente. Nonostante la sufficiente disponibilità di materiali (almeno da luglio in poi) e l'esperienza delle compagne precedenti, l' organizzazione e il funzionamento del Servizio presentano tre inconvenienti principali: - difficoltà di coordinamento e conflitti di competenza tra il per32

MU , Relaziune ... (C iL), pp. 179-180

i:

41 7-418.


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sonale mili Lare e l'Amministrazione dei telegrafi facente capo al Minislero dei lavori pubblici; - ritardi nell'approntamento ed cnlrala in servizio delle sezioni telegrafiche, provocati anche dall'insufficiente addeslramento e dalla scarsità del personale; - funzionamento irregolare e disservizi e ritardi nell'inoltro dei messaggi, provocati dall'indisciplina degli utenti, dall'accumulo dei messaggi, dal ricorso al telegrafo anche quando non è necessario (inconvenienti che si verificano già a maggio e prima dell'inizio della campagna)H. A fine maggio, le sezioni telegrafiche non sono ancora costituite per indisponibilità del personale e dei materiali, la cui mobilitazione è prevista molto più tardi e neH'ambito del parco di riserva generale del genio , destinato a essere costituito solo in un secondo tempo, benché il Ministero in data 14 maggio (cioè subilo dopo la radunata) abbia dato gli ordini relativi alla costituzione della sezione telegrafica del quartier generale principale34 • Solo in data 13 giugno 35 il Ministero della guerra comunica al quartier generale principale che in seguito ad accordi con il Ministero dei lavori pubblici l'Ispettore capo dei telegrafi cav . Salvatori è nominato rappresentante dell'Amministrazione dei telegrafi presso l'esercito (Comando Superiore del genio), con l'incarico di regolare i rapporti tra rete telegrafica militare e rete civile permanente, assicurando ai corpi d'a rmata la comunicazione «certa e sufficiente» con i centri telegrafici civili del Regno . Le fondamentali Norme pe/ servizio telegrafico militare in campagna nei suoi rapporti coll'amministrazione dei telegrafi dello Stato sono diramate piuttosto in ritardo, il 7 agosto 36 , anche se non si tra tta che di un compendio di norme preesistenti, integrate da prescrizioni particolari per il funzionamento del servizio nel Veneto, che era già stato occupato. Secondo tali norme, se lo ritiene opportuno il genio militare può richiedere all'Ispettore capo addetto all'esercito - che ottempera alla richiesta - di sospendere il traffico privato . Dal canto loro gli uffici telegrafici del genio nel corrispondere con quelJi dell'Amministrazione dello Stato si uniformano a tutte le norme e presc rizioni della medesima. 33

AUSSME, Rep. G-8, voi. 23 , Pra Li ca 4° (Lelegramma del generale Pelitli n. 621 del 23 maggio) 34 Ibidem. (let. n. 530 del 7 giugno del comandanle 2° corpo d 'armata) . 35 Ibidem. 36 «Giornale d el Genio Militare» N. 15/ 1866, pp . 380-383.


I V. Servizi commissarialo e poslale (1866)

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Gli Arl. 5, 6 e 7 riguardano le modalità di funzionamento nel Veneto. Allorché l'esercito operante ha oltrepassato interamente i confini, è vietata ogni ingerenza del genio militare nella rete telegrafica all'interno dello Stato, fatta salva la facoltà di stabilire stazioni telegrafiche militari nelle piazze. Ali' Amministrazione telegrafica civile compete il prolungamento delle linee permanenti nel Veneto, utilizzando le linee ivi già esistenti. 11 prolungamento sarà fatto possibilmente a due fili, uno omnibus e l' altro diretto. Se l'Amministrazione civile non sarà in grado di provvedere al celere prolungamento delle linee nel Veneto, potrà chiedere il concorso temporaneo di personale e materiale del genio. Man mano che le operazioni militari progrediscono, il Comando Supremo stabilisce una linea di demarcazione a partire dalla quale verso il nemico i due fili di cui sopra sono utilizzati l'uno dall' Amministrazione militare e l'altro da quella civile, oppure sono ambedue affidati, se lo stabilisce il Comando Supremo, a una sola delle due. Nella zona a partire dalla linea di demarcazione verso l'interno, il servizio rimane di totale competenza dcli' Ammini strazione civile. li genio ha però la facoltà di impiantare con propri mezzi e di esercire per la durata della guerra una linea telegrafica speciale dal quartier generale alla capitale, o a qualche piazza. I messaggi milita ri, contrassegnati con la sigla D.M., hanno sempre la precedenza su quelli civili, e in ogni ufficio telegrafico militare o civile può essere comandato un ufficiale d ell 'esercito per stabilire la qualifica di precedenza dei messaggi, apponendovi un numero indicante l'ordine di trasmissione. Come si deduce dal carteggio relativo alla campagna 37 , i chiari orientamenti relativi alla disciplina del traffico, alle precedenza ecc. non vengono osservati né prima né dopo, nonostante ripetuti interventi del Comando Superiore del genio, del Comando Supremo e del Ministero . Il Comando Superiore del genio, in particolare, lamenta con il Comando Supremo che vari Comandi militari compilano i messaggi in modo tale da poter dare luogo a gravissimi inconvenienti e ritardi se continuasse la campagna (lettere intere non abbreviate - prolissità inutili qualifiche, gradi e formule di cortesia). Ne nascono molti equivoci, disservizi e lamentele. In definitiva, nonostante l' impegno del Comando Supremo e del comandante del genio per rimediare agli inconvenienti, soprattutto per difetto di organizzazione e di addestramento dei Quadri all'uso del telegrafo, nel 1866 non si riscontra alcun reale progresso rispetto al 1859-1860, e permangono 37

AUSSME, Rep. G-8, voi. 23, Pratica 4° e voi. 5 °, Pratica 13° .


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Botti - - - - - -- - - - -- - - -- -- - - -Ferruccio -

vecchi inconvenienti che fanno ritenere alquanto ottimistiche talune affermazioni del Ministro Pettinengo 38 • L'aiutante generale Petitti arriva a lamentare, senza perifrasi, con il Ministero de)la guerra di essere costretto a ricorrere al servizio staffette e/ o al telegrafo ottico, perché il telegrafo civile «serve male l'esercito» . Queste affermazioni provocano una lunga lettera del Ministro dei lavori pubblici a quello della guerra (prot. n. 4929 in data luglio) nella quale si respinge l'accusa, si lamenta l'ingerenza dei militari nel servizio tecnico di competenza dei civili, e si osserva che se dalla telegrafia si rinunzia ad esigere un servizio posLale, se sui fili telegra fi ci dell' Ammin istrazione (civile - n .d.r.) non si includono uffici militari, se questi fili no n si distraggono dalla loro normale destinazione, il servizio telegrafico fra Brescia, C remo na, Casalmaggiore e Modena può farsi benissimo da l Cav . Salvatori39 •

Oltre all'esigenza di un collegamento muhiplo, emergono altri orientament.i e altre proposte, che però a lmeno nella campagna non sempre trovano uno sbocco positivo . Importante, in particolare, le proposte del Comando Superiore del genio al quartier generale (lettera n . 258 in data 9 luglio)40 , tra le quali ricordiamo le seguenti: - il quartier generale, nello scegliere la sua dislocazione, deve tener conto delle possibilità di collegamento telegrafico; - nell' indirizzo dei telegrammi per il quartier generale non deve essere indicata la località, che ad ogni spostamento deve essere comunicata a parte agli utenti in sieme alla stazione telegrafica alla quale devono essere indirizzati i telegrammi; - il genio militare a ssume, per regolamento , le abbreviazioni già in uso in campo civile; - tra le posizioni occupa te da )l' esercito e le citLà vicine deve essere sospeso il normale traffico ferroviario e telegrafico; - quando il quartier gen erale si disloca in località ove mancano i collegamenti telegrafici, il genio installa un doppio filo per il collegamento con la più vicina stazione telegrafica civile, che poi viene so sti tuito a ppena possibile da una linea permanente civile; - nella stazione telegra fi ca civile dove fanno capo i fili per il collegamento con il quartier generale, deve essere comandato un ufficiale con l'incarico di scegliere, in caso di eccessivo accumulo di telegrammi , quelli più urgenti. 38 19 40

MG , Relazione ... (Cit.), p . 179. AUSSME, Rep. G-8, voi. 5° , P ratica 13°. lvi.


CAPITOLO V

CAMPAGNA DEL 1866: SERVIZI TRASPORTI E MATERIALI E DI AMMINISTRAZIONE

Servizi trasporti e materiali: materiali di artiglieria Come già nel 1848-1849, l'artiglieria nel 1866 conserva appieno la tradizionale duplice fisionomia operativa e logistica, che ri chiede a i suoi Quadri una preparazione molto elevata e bivalente, dovendo essi essere in grado di passare dalla direzione di uno stabilimento (o di organi territoriali e di studio) al comando di un'unità di artiglieria in guerra (non esistevano ancora corpi tecnici distinti). Per quanto riguarda la regolamentazione , l' organizzazione dell'arma in campagna è la stessa di quella sancita con gli ordinamenti del 1862 e 1864 (vds precedente capitolo Il). P er il rifornimento di armi, materiali d'armamento e munizioni sono previsti: - parchi di divisione, costituiti con le tre colonne munizioni delle tre batterie da battaglia (2 cassoni, 4 carri di cartucce e 1 carro di batteria per ciascuna colonna); - parchi generali d'artiglieria di corpo d 'armata, costituiti da una sezione per ciascuna divisione (quindi, su 4 sezioni per i corpi del Mincio e su 8 per quello del basso Po); - parco di artiglieria della riserva generale di artiglieria; - parco d'assedio. Le colonne munizioni delle batterie del parco divisionale sono trainate da cavalli e conducenti appartenenti alle batterie stesse; il parco generale d'artiglieria di corpo d'armata, dal treno militare; il parco d'assedio, dal treno borghese o da cavalli requisiti. Quando possibile i parchi più pesanti (quello di corpo d'armata e quello d'assedio) sono trasportati per ferrovia. In data 12 maggio il Ministero dirama le N orme generali di servizio per le Armi di Artiglieria e del Genio all'Esercito di campagna 1 , che 1

G. M. 1866, p p. 349-357.


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integrano le precedenti del 1862 e 1864, con particolare riguardo alle attribuzion i dei comandanti di artiglieria di corpo d'armata e alle m odalità per il rifornimento materiali e munizioni in campagna. l comandanti dell'artiglieria di corpo d'armata hanno alle loro dirette dipendenze il personale e il materiale d'artiglieria non indi visionati, mentre sul personale e sul materiale indivisionato esercitano solo un'autorità indiretta. Hanno una duplice dipendenza dal comandante di corpo d'armata, ma anche dal comandante superiore dell'artiglieria dell'esercito, tenendo presente che questa dipendenza, mentre sarà diretta ed a~soluta per lutLO ciò che si riferisce al servizio tecnico e a mministrativo dcli' Arma, relativamente alla disciplina, al servizio e impiego delle truppe, ed alla proposta di ricompense, sarà limitata a renderlo informato dei falli d'importanza, della condotta e del modo di servi re degli Uffiziali, degli Impiegati e delle truppe, cd a trasmettergli quelle carte e situazioni che nell'interesse del servizio generale dell'Arma rispettiva crederà di chiedere lo ro.

A loro volta sono analoghe e duplici anche le dipendenze dei comandanti d'artiglieria delle divisioni (dai comandanti di artiglieria e del corpo d'armata e dai comandanti di divisione) . Il materiale d'artiglieria è in consegna ai consigli di amministrazione dei reggimenti , rispetto ai quali i comandanti di batteria, compagnia e distaccamento sono consegnatari (ciò vale anche per le colonne munizioni di batteria). Quando le batterie debbono versare o prelevare materia le, ne fanno richiesta indirizzata al comandante dell'artiglieria del corpo d'armata, il quale dà le relative disposizioni al comandante del parco del corpo d'armata. A loro volta i parchi di corpo d'armata saranno poi a loro wrno riforniti rispettivamente dalle Direzioni dcli' Artiglieria, in seguito a ordine del Comandante Superio re dcli' Arma dell'Eserci to e dietro richiesta dei Comandanti dcli' Artiglieria presso i Corpi d'Armata . Tale rifornimento si eseguiscc in due modi, colla rimessione diretta dalle Direzioni ai Parchi dei richiesti materiali, o col ' invio dei medesimi dalle Direzioni ai Parchi per mezzo di trasporti speciali.

In caso di rifornimenti urgenti, «qualunque capo-servizio d'Artiglieria come qualunque comandante di parco» potrà rivolgersi direttamente al suo corrispondente, sia presso l'esercito in campagna che presso le direzioni territoriali (si di artiglieria che del genio) per farsi sp edire i materiali che gli occorrono. Gli anelli per il rifornimento munizioni e materiali sono dunque tre, e il rifornimento procede dall'indietro in avanti (tranne che per il 2° anello): - I O anello: da ciascuna colonna munizioni presso il parco divisionale alla propria batteria;


V. Servizi tra. e mat. e amministraz-:.:.io ::..:n.:..:e_,(_:_/8:::..:6:..::6'---~_ _ _ __ _ __ _

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- 2 ° anello: dal parco divisionale al parco di corpo d'armata; - 3° anello: dalle direzioni di aritiglieria territoriali al parco di corpo d 'armata (con il treno borghese o con mezzi di trasporto forniti daJl'impresa). Questa articolazione viene modificata per le esigenze della seconda fase della campagna (concentramento di gran parte dell'esercito sul basso Po e avanzata nel Veneto e nel Friuli), e con R.D. e Nota n. 161 del 18 luglio 18662 è costituita in Ferrara una direzione di artiglieria per il parco principale d'artiglieria, che dovrebbe rifornire i parchi generali di corpo d'armata spostandosi al seguito dell'esercito. Nella realtà, la nuova direzione di artiglieria con il relativo parco principale non si muove mai da Ferrara ed è soppressa il 13 novembre 1866, senza aver esercitato un ruolo apprezzabile data la completa assenza di grossi scontri . Il parco divisionale è sotto la giurisd izione del comandante di artiglieria del corpo d'armata; il parco principale, del comandante superiore dcll' Arma. Le dotazioni munizioni per fanteria e artiglieria sono quelle previste dal già citato Regolamento sul servizio delle munizioni da guerra presso i corpi dell 'Esercito in data 10 dicembre 1865 (vds precedente capitolo Il). Da notare che la rigatura delle bocche da fuoco consente di realizzare artiglierie più potenti e di maggiore gittata con calibro minore, e quindi con peso del proiettile minore. Ne deriva la possibilità di trasportare un maggior numero di proietti con minor numero di cassoni (vds. precedente capitolo li). In tal modo la mobilità e la celerità di spostamento delle batterie da campagna risultano notevolmente accresciute e la manovra del fuoco diventa più agevole: dimostrazione eloquente, questa, che tra strategia, tattica e logistica gli influssi non sono unidirezionali, e già in quegli anni possono andare anche dalla tecnologia alla logistica verso la tattica e strategia, e non solo viceversa. Al comando del parco di divisione è preposto un capitano d'artiglieria, i cui compiti sono così indicati dalla circolare ministeriale n. 6 del 4 giugno: a) vegliare a che i Comandanti delle Colonne di Munizioni mantengano l'ordine e la discipli na nella rispeltiva Colonna, ed eseguiscano a doveri;: le operazioni contabili tanto nel Personale che del Materiale loro come in appresso affidate; b) provvedere in tempo per il rinnovamento delle munizioni, rivolgendosi al rispet· tivo Maggiore per l'invio al Parco generale del Corpo d 'Armata dei carri mancanti di munizioni ;

2

Ivi , pp. 697-698.


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c) nei giorni di combattimento, oltre a mantenere col Parco le posizioni state loro preventivamente indicate dal Maggiore, procurare di conoscere le successive posizioni delle truppe delle quali si deve attendere al munizionamento, per essere in grado di prevenire i bisogni di quelle fra esse che combattono. Tanto l'Amministrazione <lei Personale quanto quelle del Materiale delle Colonne <li munizioni è tenuta dai Comapdanti delle Batterie alle quali esse rispettivamente appartengono, e la distribuzione delle munizioni alle truppe viene fatta dai Comandanti delle Colonne sotto la sorveglianza del Comandante del Parco per conto delle stesse batterie3 •

Per quanto riguarda l'approvvigionamento dei materiali, diversamente da quanto avviene per gli altri Servizi la situazione all'inizio del 1866 è, nel complesso, soddisfacente, grazie alle grandi cure dedicate, anche dal 1861 al 1865, al perfezionamento tecnico dell'Arma e alla costruzione di nuovi materiali, che non risente troppo deJla situazione di bilancio4 • Al 1° gennaio 1866 sono disponibili i materiali per 30 batterie da campagna da 16 B.R. e 102 batterie da campagna da 8 B.R. (tutte su 8 pezzi), più due parchi d'assedio di 200 bocche da fuoco ciascuno da costituire in Alessandria e Piancenza. La campagna del 1866 sotto l'aspetto della produzione militare più sofisticata (che è proprio quella dei materiali di artiglieria e loro parti) va ricordata anche perché, per la prima volta, si ricorre in maniera cospicua all'industria privata. La produzione degli arsenali e stabilimenti militari esistenti è spinta al massimo, ma non risultando essa sufficiente le direzioni degli stabilimenti sono autorizzate a ricorrere alle industrie, stipulando contratti a trattativa privata per la fornitura di parti complete e semilavorati. Tn tal modo sono ordinati all'industria nazionale complessivamente 34400 proietti, 153540 parti d'arma, 119 macchine diverse, 1596 carri ed affusti diversi, e dopo aver constatato che l'industria nazionale non era ancora in grado di costruirli, sono ordinati in Svezia 100 cannoni da 40 F.R. Per le polveri, nonostante gli ingenti acquisti effettuati dal 1859 al 1865 la situazione all'inizio della guerra risulta gravemente deficitaria: a fronte di una disponibilità di 2700000 Kg (con capacità di produzione giornaliera degli stabilimenti militari di 6000 Kg), l'esigenza è di 6000000 di Kg. Poiché i piccoli polverifici nazionali possono fornire solo quantità esigue, si è costretti a rivolgersi all'estero. Sono quindi or3

lvi, pp. 465-467. Sulla preparazione dell'artiglieria e sulla fabbricazione dei materiali C fr. in particolare MG, Relazione . . . (Cit.), pp. 148-1 70 e 397-416. 4


V. Servizi tra. e mal. e amministrazione (1866)

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dinati in Inghilterra 1000000 di Kg di polvere da guerra e 100000 Kg di polvere da fucile, e il Ministero inizia l'acquisto di 2500000 Kg di polvere da caccia. Anche per le armi portatili la capacità di produzione è limitata: gli stabilimenti militari (unici produttori) sono in grado di fornire circa 30000 fucili all'anno. Oltre ai 470000 fucili (di vari modelli, non tutti moderni) disponibili si ritiene necessario approvvigionarne altri 50000 (poi ridotti a 30000), che sono ordinati in Belgio. Il contratto è successivamente sospeso, sia per l'avvicinarsi della pace, sia perché già allora si prevedeva di dover sostituire il fucile mod . 1860 con i nuovi fucili ad ago e retrocarica, del modello già in dotazione alle truppe prussiane, che erano stati ritenuti uno dei fattori della vittoria contro l'Austria. Ciononostante i fucili non vengono mai a mancare, e a fine agosto ne erano ancora disponibili nelle armerie circa 145000. Per le armi a retrocarica, fin dal 1957 si erano iniziati studi ed esperimenti che però non avevano mai dato esito positivo. Gli stessi fucili ad ago prussiani erano stati sperimentati da un battaglione bersaglieri nel 1865, ma essi (come riferisce il Ministro) «avevano dato risultati inferiori per molti rapporti anche all'attuale carabin a 1856»5 • Nel corso dello stesso 1866 diversi ufficiali d 'artiglieria sono comunque inviati in Inghilterra, Belgio e Prussia, per prendere conoscenza delle nuove realizzazioni e possibilmente acquistare qualche esemplare del fucile a retrocarica Chassepot (in corso di adozione da parte dell'esercito francese). TI 4 agosto è nominata una commissione di esperti per studiare le nuove armi a retrocarica. Né il Ministero trascura di prendere in considerazione invenzioni e proposte di ufficiali e privati tra le quali (fatto singolare) le corazze d i stoffa del sig. Muratori , Direttore delle carceri giudiziarie di Genova , le qua li avendo presentalo di screto risult ato nelle esperienze fatta ne, il Ministero forniva d i mezzi pecuniari l' inventore onde si procurasse le macchine colle quali presumeva ottenere stoffa resistente al tiro del fu cile.

Le esigenze straordinarie della guerra e le ristrettezze del bilancio non impediscono al Ministero di guardare lontano in questo settore: ne è prova il R.D. 29 settembre 1866, «che autorizza la maggior spesa di 1 milione di lire sul bilancio della guerra del 1866 per l'impianto di una fabbrica d'armi nell'Italia centrale»6 • La relazione introduttiva del decreto è sufficiente da sola per testimoniare quello che è forse il maggior ammaestramento in campo logistico della guerra, ed egregiamente 3

Ivi, p . 496.

6

G.M . 1866, pp. 1077-1078.


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Ferruccio Botti

mette anche in luce, anche in questo settore, le vere ragioni della militarizzazione dei Servizi - a cominciare dalla logistica di produzione - nella seconda metà del secolo XIX: Gli splendidi successi riportati dalla Prussia nella recente guerra germanica hanno reso evidente la efficacia dei perfezionamenli da essa introdotti nelle armi da fuoco. Le principali potenze dell'Europa già posero mano senza indugio alla riforma dell 'armamento dei loro eserciti, né l'Italia potrebbe r,stare indifferente a questa trasformazione senza pericolo di gravissimi danni. Importa quindi provvedere quanto più presto sia possibile 600 mila nuovi fucili per la fanteria, oltre alle armi corte per l'artiglieria e la cavalleria. Di presente lo stato dell'industria privata nel paese non offre mezzi bastanti per rispondere colla necessaria prontezza ad una esigenza cosi straordinaria, e le fabbriche di armi che possiede il Governo posson fornire in un anno appena 30 mila fucili. D 'altra parte non converrebbe far ricorso all'industria straniera, sia per le difficoltà derivanti dalla concorrenza di altre potenze, sia per non spedire all'estero vistosi capitali quando vi fosse mezzo di avere produzion i di eguale bontà cd a miglior prezzo in paese. Aggiungasi che in dati eventi si correrebbe anche il rischio di non ricevere altrimenli le armi dall'estero. Per quesle considerazioni il Consiglio dei Ministri avrebbe deliberato di dar tosto mano all'impianto di una nuova ed estesa fabbrica di armi nella Italia centrale, e di procurare lo sviluppo delle fabbriche private già esistenti per modo che, aggiungendo questi ai mezzi già disponibili, il paese sia in grado di provvedere con forze proprie entro un termine relativamente breve il nuovo armamento ...

Poiché i materiali di artiglieria dovevano essere trainati, e per questo occorreva gran numero di cavalli che era difficile trovare in un paese tradizionalmente povero di eq uini e di razze pregiate come l'Ita lia, queste provvidenze non bastano e la scarsità di cavalli è il vero e unico elemento condizionante dell'efficienza dell'Arma in tutta la campagna, la cui condotta da un punto di vista strettamente logistico, approvvigionamenti a parte, non presenta aspetti di particolare interesse. È la scarsità di cavalli che contribuisce a ritardare la costituzione e il completamento dei parchi e il loro avvio al seguito dell'esercito di campagna7 , e che fa costituire inizialmente (circolare n. 2 in data 14 maggio) 8 le batterie su 4 pezzi (invece di 8), in attesa di portarle a 6 pezzi (con riserva del Ministero di decidere in un secondo tempo se mantenere le batterie a 6 pezzi o portarle a 8). In quanto ai parchi generali d'artiglieria di corpo d'armata, si stabili sce all 'inizio che anziché una sezione per ciascuna divisione le sezioni siano 2 (e non 4) per il l 2° , 3° corpo d'armata (Mincio), mentre il 4° corpo d'armata pur avendo 8 divisioni riceve solo 4 sezioni di parco; in tal modo, la capaO

,

7 8

Cfr. AUSSME, Rep. G-8 , Voi. 6° , Pratiche 15" e 17". lvi, pp. 359-361.


V. Ser vizi Ira. e mal. e amministrazione (/866)

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cità di rifornimento è ridotta del 50% rispetto ai livelli teoricamente previsti. Alla formazione delle batterie su 8 pezzi si finisce ben presto con il rinunciare: con lettera n. 831 in data 25 maggio9 il Ministero dispone per il completamento delle batterie su 6 pezzi e per la costituzione sia pur ridotta delle colonne munizioni dei parchi divisionali, ma i movimenti definitivi sono ostacolati, oltre che dalla scarsità permanente di quadrupedi, dal sovrapporsi delle competenze in merito alla costituzione e al movimento dei parchi tra Ministero, direzioni territoriali di artiglieria e quartier generale dell'esercito. Alla scarsità di quadrupedi per le batterie e i parchi divisionale si pone rimedio in due modi: con le requisizioni e con il ricorso fin che possibile alle ferrovie. Il sistema dei parchi - come quello dei trasporti in generale - entra in acuta crisi a luglio, nel movimento dell'esercito dall 'Oglio al basso Po e soprattutto nel movimento del corpo di spedizione del Cialdini dal basso Po al Veneto e al Friuli, quando a fronte dei numerosi spostamenti di sezione di pa rco resi necessari m anca il sussidio della ferrovia, e i cavalli continuano a scarseggiare. Lo dimostra la lettera n. 667 in data 16 luglio 10 , con la quale il generale Cialdini avverte il comandante superiore dell'artiglieria che, per ma ncanza di cavalli , è costretto a lasciare a Rovigo 100 cannoni da 16 e 24 da 40. La formazione dei parchi, anche nel 1866, viene considerato provvedimento temporaneo e per le sole esigenze del tempo di guerra. Li si costituisce il più tardi possibile, senza preoccupazioni per l'affiatamento e il rodaggio del personale, e li si scioglie il più presto possibile, facendo tornare personale e materiali ai reggimenti.

Servizi trasporti e materiali: materiali del genio L ' impiego e l'ordinamento dell'Arma del genio nel 1866 è regolamentato dalla citata Istruzione del 20 maggio 1865 (vds precedente capitolo II) e anche le attribuzioni dei comandanti ai vari livelli sono analoghe a quelle previste per l' artiglieria, con particolare riguardo alla circolare n. 42 del 12 maggio 1866 Norme generali di servizio per le Armi di Artiglieria e del Genio a/l'Esercito in campagna e relative modifiche di cui alla circolare n. 5 del 5 giugno e alla Nota ministeriale n. 164 del 25 luglio. 9

AUSSME, Rep. G-8 Voi. 6° , Pratica 17".

IO

lv i.


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In rapporto al materiale di artiglieria, le dotazioni di material i del genio all'inizio della guerra sono assai più esigue, e il materiale disponibile al termine della guerra risulta raddoppiato. Il materiale si suddivide, come già visto, in parchi di compagnia, di corpo d'armata e principale (quest'ultimo, sotto la responsabilità del comandante del genio presso l'esercito), e il carreggio previsto per i tre livelli di parco è indicato nel DOCUMENTO 4 . I parchi sono tutti trainati da pariglie borghesi (in numero insuffi ciente, specie per trainare i pesanti carri del parco di compagnia in terreni difficili) e dopo quanto già era avvenuto nelle precedenti campagne, non meraviglia molto che il Borgatti metta in luce gli inconvenienti di questa soluzione, in definitiva assai antichi: queslo impiego <lei lreno borghese per il traino dei parchi e specialmente di quelli delle compagnie zappalori che dovevano seguire le truppe, fu un gravissimo inconveniente pel nostro servizio. A Custoza la maggio r pane dei conducenti tagliò le tirelle ai quadrupedi e fuggì. La 16° compagnia del 2° reggimento impegnala nello stendimento di lince telegrafiche dovette reQuisirc buoi per salvare i carri: della 5° compagnia pure del 2° fuggirono i conducenti lasciando i cavalli ; e così avvenne per molte a ltre. Durante la campagna però si rimediò in parte all 'inconveniente inviando poco per volta ai reparti del genio i conducenti del Treno militare' 1 •

Per i versamenti e prelevamenti dei materiali, i parchi del genio delle compagnie si rivolgono ai parchi di corpo d'armata, i quali provvedono a seconda dei casi con acquisti dal commercio, con requisizioni , oppure ricorrendo alle direzioni territoriali. Per rifornire i parchi di corpo d'armata non viene costituito - così come previsto dalle norme del 1865 - un parco principale al livello di armata, ma alla riserva generale del genio a disposizione del quartier generale è assegnato un parco di corpo d'armata, peraltro con tutto il materiale telegrafico previsto per il parco principale . Secondo la citata circolare n. 2 in data 14 maggio ciascun corpo d'armata deve ricevere due compagnie zappatori, una addetta al relativo parco d i corpo d'armata e l'altra per le esigenze delle divisioni; il 4 ° corpo d'armata, dato che è com posto da 8 divisioni, riceve 2 parchi di corpo d'armata e 4 compagnie zappatori. Per le esigenze dell'avanzata in Veneto e Friuli, con lettera n. 405 del 3 agosto il comandante del genio dispone anche la costituzione di un «parco generale di riserva» ottenuto riunendo insieme i parchi del 2° e 3° corpo d'armata con quello a disposizione del quartier generale principale, al quale sono aggiunti 19 carri lasciati in deposito a Ferra11

M. BORGATTI, Storia dell'Arma del Genio (Voi. Il), Roma, Ed. Rivista Artiglieria e Genio, 1930, p. 783.


V. Servizi tra. e mal. e amministrazione (1866)

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ra. Ma il Comando Supremo frena l'attuazione del provvedimento, per non ostacolare altri movimenti più urgenti e soprattutto quelli richiesti dal rifornimento viveri, «che risentirebbe gravemente di qualunque nuova difficoltà al suo già non agevole funzionamento» 12 • L'impiego del genio in campagna risente negativamente dell'antica abitudine - già lamentata anche in Crimea - a considerare le unità zappatori del genio soprattutto come unità di lavoro. Non appena si profila la possibilità di una guerra, pertanto, le unità del genio vengono impjegate nei lavori di rafforzamento delle piazzeforti, e subito dopo l'inizio della mobilitazione soprattutto per costruire forni di campagna . Lavori indubbiamente preziosi, ma che ritardano la mobilizzazione delle compagnie zappatori, cioè il loro inserimento nelle divisioni operative e la costituzione dei parchi di compagnia. Solo il 10 giugno il generale Menabrea comunica al Ministero di avere assunto le funzioni di comandante generale del genio dell' esercito, e solo il 15 giugno cioè a 5 giorni dall'entrata in guerra e una settimana prima di Cusloza - il Ministero con lettera n. 1693 13 trasmette al quartier generale principale l'elenco e la destinazione operativa delle compagnie zappatori, mentre i parchi del genio - come quelli d'artiglieria - sono costituiti il 18 giugno. Ciò è causa di gravi inconvenienti, non ultimo il fatto - lamentato anche dal Borgatti 14 - che spesso i comandanti di divisione e corpo d'armata si dimenticano delle truppe del genio o le impiegano male, come avviene anche a Custoza, ove alcune compagnie zappatori non poterono prendere parte alla battaglia, perché non arrivarono in tempo. In merito, così commenta il Borgatti: non basla per una Lruppa il Decreto di sua mobilitazione, perché abbia~i a riguardare come trasformata in completo si.alo di guerra, ma essa ha bisogno sempre e.li qualche giorno e.li sosta prima di avventurarsi a lunghe marcie, per impiegarle a completare il suo equipaggia menlo. Un compagnia poi di zappatori destinata a far parte di una Divisione aUiva sarebbe indispensabile che potesse prendere parte a LUtti i movimenti che fa la Divisione stessa dalla sua formazione, onde promuovere in essa lo spirito di solidarietà colle truppe unitamente alle quali è destinata ad agire, e per far sì che gli ufficiali abbiano agio di conoscere, ed essere conosciuti da tutti i Comandanti del Corpo agli ordini dei quali in particolare hanno probabiliLà di trovarsi lungo la campagna, come per conoscere gli ufficiali che compongono lo Stato Maggiore della Divisione stessa, coi quali sono chiamati ad avere continui rapporti di servizio ..

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13 14

AU SSME, Rep. G-8, Voi. 5° , Pratica 7a_ Ivi , Voi 33°, Pratica 17a_ M. DORGATTI, Op. cii., pp. 790-797.


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Botri - - - -- - -- -- Ferruccio ~

Questi limiti nell'impiego del genio riguardano tutto lo strumento. Ciononostante, l'opera del genio risulta preziosa soprattutto nella seconda fase, per il riattamento della viabilità e, all'occorrenza, per la costruzione e il gittamento di ponti e ponticelli di circostanza. Si tratta di aspetti che toccano strettamente il problema dei trasporti, il cui rendimento dipende molto, in ultima analisi, dalla capacità del genio di effettuare i lavori necessari. Al tempo stesso, emerge nella campagna la necessità di una simbiosi sempre p.iù stretta tra zappatori del genio e pontieri di artiglieria, e ciò prelude alla riunione delle due specialità sotto l'egida dell'Arma del genio.

Servizio trasporti e materiali: trasporti Ancor più che nella precedente campagna del 1859, nel 1866 i1 Servizio trasporti si rivela veramente il «Servizio dei Servizi», e questo lo si può già dedurre dall'esame dei Servizi precedenti, tutti largamente condizionati - con particolare riguardo al commissariato - dal funzionamento dei trasporti, il quale a sua volta dipende sempre più anticipando problemi della prima guerra mondiale - da un complesso di fattori difficilmente armonizzabili: coordinamento dei vari mezzi di trasporto (trasporti via terra e trasporti via mare; traino meccanico per ferrovia - e traino animale; nell'ambito del traino animale, vari tipi di carreggio, salmerie, esigenze e loro priorità, e vari tipi di treno - borghese, militare, con cavalli requisiti; stato della viabilità e dei ponti; tempi e distanze). Ai trasporti via mare si ricorre in misura senza precedenti, per spostare dal sud al nord i richiamati e una consistente aliquota di truppe già dislocate nell'Italia Meridionale per esigenze di ordine pubblico e per la lotta contro il brigantaggio 15 • Per collegare l'Italia meridionale con la pianura padana mancano infatti strade ferrate (solo la ferrovia adriatica è in esercizio da Lecce a Ancona), la viabilità ordinaria in senso nord-sud è scarsa e gli spostamenti di truppe via terra richiedono perciò tempi e disagi inaccettabili. Dal 24 giugno in poi, la scarsità di strade, la mancanza o inefficienza delle ferrovie a nord-est del Po e le frequenti interruzion i di ponti operate dagli austriaci aumentano enormemente, e in misura senza precedenti, le difficoltà di movimento in una fase operativa che im15 Sul ruolo dei trasporti via mare nella campagna Cfr. anche F. BOTTI, La correlazione terrestre-marittima e i trasporti via mare nella campagna del 1866, «Rivista Marittima» febbraio 1989.


0ervizi tra. e rnat. e amministrazione ( 1866)

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pone di procedere il più rapidamente possibile dal basso Po verso nord-est. Si può anzi dire che, in questa fase, sono le difficoltà nei trasporti e quindi nei rifornimenti a impedire progressi più rapidi, finendo con il dominare la strategia. Ben a ragione, dunque, lo stesso Ministro P ettinengo, nella sua citata relazione, sente il bisogno di richiama re l' importanza del Servizio con parole pienamente attuali: se discorrendo delle sussistenze si è accennala a quella massima «che senza sussistenza ben assicurala un esercito nulla può intraprendere», to rna pu r acconcio il ricordare che «senza mezzi di trasporto un esercito non può sussistere». Questo ramo di servizio è di somma im portanza e si connette con tutti gli altri che concorrono al servizio dell'esercito in campagna 16 •

Condizioni della viabilità ordinaria, ferrovie, trasporti via mare: sono questi i nu ovi parametri ch e influenzano in misura determinante i problemi della branca trasporti, in misura tale da richiedere nuove soluzioni e da suggerire almeno al livello di Ministero e di quartier generale principa le, uno specifico e unico organo direttivo e di coordinamento che continua a mancare con non l ievi difficoltà aggiuntive, visto che si deve studiare anche la possibilità - po i a torto trascurata - di ricorrere a trasporti operativi e logistici via mare, per attuare sbarchi sulla costa tra Venezia e Trieste e/ o nell'Istria e/ o per rifornire dal mare le forze avanzanti nel F riuli. A queste nuove e interessanti prospettive che si aprono non corrispondono , nelle modalità di funzionamento interno del Servizio, novità di rilievo. La regolamentazione di base rimane invariata. Come sempre il treno militare non basta e deve essere largamente sussidiato, con i soliti inconvenienti, dal treno borghese o da imprese convenzionate, mentre il p rogetto di totale sostituzione del treno borghese con il treno militare viene ben presto accantonato di fronte al moltiplicarsi e sovrapporsi delle esigenze. Come sempre anche nei reparti già costituiti, a cominciare dall 'artiglieria, mancano carri e soprattutto cavalli che devono essere approvvigionati, prima e durante la campagna , con il solito mixage di provvedimenti: acquisti dall'estero, acquisti in economia direttamente a cura dei corpi, incette e requisizioni . Dal punto di vista della loro utilizzazione, i mezzi di trasporto sono distinti in: - trasporti in organico ai corpi ; 16

M G, Relazione, ... (Cit.) , p. 138.


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Ferruccio Botti

- trasporti al seguito immediato delle truppe e dei Comandi (di competenza del treno militare); - trasporti per le esigenze dell' Intendenza generale d 'armata (di competenza del treno militare, con il concorso del treno borghese); - trasporti a cura dell'Amministrazione centrale (assicurati esclusivamente dalle ferrovie e/ o da imprese generali d ei trasporti civili convenzionate, compresi i trasporti via mare) 17 • Di fronte a queste esigenze che avrebbero richiesto una lunga preparazione, a fine febbraio 1866 il treno militare è ancora proiettato esclusivamente sulle esigenze del tempo di pace, e con Nota n. 40 del 28 febbraio il Ministero definisce la ripartizione dei soli due reggimenti previsti (su IO compagnie ciascuno) tra i vari dipartimenti, precisando anche i servizi ordinari e di pace che il treno militare deve assicurare nei vari presìdi 18 • I reparti, che normalmente hanno ridottissima capacità di trasporto in proprio , in caso di guerra (a tutto danno della disciplina, dell'omogeneità e del rendimento della deli cata branca) devono affretlatament<:: completarsi con gran massa di conducenti, quadrupedi e carri, oppure rimanerne in parte privi, con inconvenienti opposti. Riguardo alle esigenze e possibilità in fatto di carreggio e quadrupedi, la relazione del Ministro Pettinengo 19 fornisce una cospicua quantità di dati statistici, che consentono di meglio mettere in luce le dd icienze e i provvedimenti adottati per eliminarle. All' inizio della guerra (20 giugno) occorrono in totale 55494 cavalli , e ne esistono solo 18109 (cioè 1/3, con una deficienza di 37 .385 cavalli). Per colmare la deficienza, ne sono incettati o requis iti 30383 (dei quali 17412 acquistati dal Ministero, con contratti anche all'estero ; 5056 incettati per l'artiglieria , 1660 p er il treno, 817 per la cavalleria e 5438 cavalli requisiti sui 6090 previsti) . Le cifre fissate per la requisizione non sono mai raggiunte, o per mancanza assoluta di cavalli (nelle province di Genova e Livorno) o per «esilità di razze» (Cremona, Cuneo, Ferrara, Grosseto, Lucca). Compare dunque per la prima volta, nel 1866, una piaga dell'economia nazionale, la carenza quantitativa e qualitativa di equini destinata a preoccupare gli Stati Maggiori almeno fino al 1918, e tale da poter essere sana ta solo con lo sviluppo della motorizzazione. Durante la campagn a le deficienze non sono mai colmate del tutto, e subito dopo l'armistizio , il 20 agosto sono disponibili 45818 cavalli, con una deficien za residua di circa 10000 unità rispetto ai calcoli d ell 'inizio della guerra. 17 18

19

Per il capitolato con l' impresa trasporti cfr. MG, Relazione ... (Cit.), pp. 359-374. G.M. 1866, pp. 93-100. lvi , pp. 375 -396.


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Complessivamente migliore la situazione del carreggio: al 1° gennaio esistono 2180 carrette di battaglione coperte o scoperte (di cui 1661 in magazzino), 140 fucine da cavalleria, 20 fucine da campagna, 1100 carri per il treno (di cui 942 in magazzino), 196 carri foraggio, 61 carri per Stato Maggiore e 25 vetture per posta. Le ordinazioni - in massima parte all'industria privata - sono relativamente esigue: 200 carrette da battaglione, 100 fucine da campagna, 212 carri da trasporto del treno, 150 carri. Alle deficienze si provvede principalmente con il treno sussidiario borghese, e questo avviene anche per i trasporti organicamente assegnati al treno militare. A fine giugno 1866, il treno borghese risulta aver fornito 1433 «arruolamenti » per carri scoperti a due cavalli, 220 per carri coperti per vestiario o munizioni, 1896 per pariglie sciolte con finimenti. L'impresa, inoltre, mette a disposizione a pagamento in Brescia 300 muli, oltre alle requisizioni momentanee nel corso della campagna. Le capacità di trasporto m eccanico ormai raggiunte per ferrovia e via mare sono relativamente ragguardevoli . Per il materiale ferroviario, le varie società dispongono al 1° maggio di 522 locomotive, 2313 vagoni viaggiatori (per 82242 posti), 1935 vagoni scuderia e bestiame (per 14097 posti), 5701 carri da trasporto con capacità di 51600 tonnellate. Con le navi della Marina militare si possono trasportare 11000 uomini soli, oppure 72 carri e 698 cavalli; con quelle della marina mercantile, interrompendo il normale servizio postale assicurato dalle società di navigazione si può trasportare un massimo di 37610 uomini soli , oppure di 23230 uomini e 598 cavalli , oppure di 1740 cavalli. Le numerose deficienze di base nel settore dei mezzi di trasporto a traino animale avrebbero rich iesto almeno provvedimenti tempestivi e preparazione accurata. Invece - come avviene per la struttura dei Servizi in generale - tendenzialmente la mobilitazione e preparazione dei trasporti segue quella delle truppe (non viceversa con dovrebbe essere), e uno dei pochi provvedimenti che facilitano la mobilitazione é la sospensione dello scioglimento del 3° reggimento treno. TI primo provvedimento di rilievo nel campo dei trasporti per la guerra riguarda i reparti: con Nota n. 81 del 2 maggio 20 il Ministero fissa le nuove dotazioni per i mezzi di trasporto e gli oggetti d'attendamento e da campo e indica le modalità per il completamento del carreggio e delle dotazioni presso i vari corpi. La quantità di carreggio e cavalli inizialmente assegnata è assai esigua: si devono prelevare le 20

G.M . 1866, pp. 43 7-451.


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carrette di battaglione solo «in ragione di n. I mulo per ogni Stato Maggiore dei Regg. di Fanteria [uno su 5 - n.d.r.], 2 muli per ogni battaglione dei corpi di Fanteria [2 su 5 - n.d.r.], 3 muli per ogni battaglione dei bersaglieri [3 su 6 - n.d.r.]». Disposizioni di dettaglio - le prime di questo genere - vengono impartite anche per i segni distintivi di reparto da apporre sui veicoli e sui quadrupedi, e per le cassette ferrate per ufficiali: Ai quadrupedi pressi i Corpi di Fanteria, oli re al bollo a fuoco collo Stemma Reale sulla coscia sinistra, sarà improntato sul laLO sinistro del collo il numero del Reggimento e sul lato destro quello del Battaglione, mediante taglio dei peli colle forbici. Nei Bersaglieri il numero del Reggimen to sarà susseguito da un B., nei Granatieri da un G e negli altri Reggimenti da una F. Ciascuna carretta da Battaglione dovrà portare sulla faccia esterna della fiancata sinistra l'indizione della Brigata e del Reggimento a cui appartiene, non che del Battaglione che la tiene in consegna, e sulla fiancata destra la dicitura Esercito Ttaliano, mediante inscrizioni con biacca da farsi eseguire per cura dei Corpi; le dimensioni e la forma dei caratteri, non che la loro giacitura dovranno essere conformi a quelli già esistenti sulle carrette in uso.

Con la stessa nota sono fissate le dotazioni di mezzi di trasporto per i quartieri generali ai vari livelli (principale, di corpo d'armata, di divisione), compresi i rispettivi Servizi. In linea generale. il carreggio dei Comandi - fatta eccezione per la divisione di cavalleria - è piuttosto pesante; un'altra particolarità è che le differenze tra i Comandi ai vari livelli non sono molto rilevanti. Il qua rtier generale principale ha 56 carri e 250 cavalli (tra i quali un carro torchio litografico e 4 carri dello Stato Maggiore); il quartier generale di corpo d'armata ne ha addirittura in più avendo anche l'ambulanza di riserva (79 carri e 260 cavalli); il quartier generale di divisione di fanteria (sempre comprendendo l'ambulanza) arriva a 61 carri e 210 cavalJi. Oltre al carro litografico (in dotazione solo al quartier generale), ai carri dello Stato Maggiore e al carreggio dell'ambulanza, sono in dotazione vari tipi di carri «specializzati»: vetture per la posta, carri chiusi per la cassa, carri da foraggi, fucine da campagna, carri da battaglione con bigonce per l'acqua (in dotazione solo all'ambulanza). Anche i provvedimenti ordinativi per il treno e quelli - estremamente importanti - per le requisizioni sono piuttosto tardivi: solo l' 11 maggio, quando la mobilitazione è già in corso da tempo e il concentramento per ferrovia dei reparti al nord è stata in buona parte attuato, si emana il R.D. che autorizza la requisizione dei quadrupedi, seguito in data 23 maggio dalla circolare che discipli11a 1t: modalità per la re-


V. Servizi Ira. e mal. e amministrazione (1866)

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quisizione stessa21 • La requisizione quadrupedi fa capo ai Prefetti, che ripartiscono tra i circondari o Comuni le aliquote da requisire fi ssate dal Ministero, e stabiliscono il giorno in cui dovrà aver luogo la riunione dei cavalli requisiti nei capoluoghi di circondario, ove i cavalli sono esaminati da opposta commissione. Le circolari n. 9 del 26 maggio e n. 23 del 12 giugno indicano l'organico di guerra e i criteri per l'impiego e la ripartizione tra Comandi di Grandi Unità dei 3 reggimenti del treno d'armata. Ogni reggimento ha 9 compagnie attive e una di deposito (poi portate a due solo in data 28 giugno), e risulta molto pesante: 255 ufficiali e 9996 sottufficiali e truppa con 12600 cavalli e muli , che ne fanno, in pratica, una vera e propria Grande Unità trasporti. L'unità d'impiego fondamentale per il treno è, come sempre, la compagnia attiva, normalmente decentrata, che ha un organico-base di 5 ufficiali e 330 sottufficiali e soldati (con 420 cavalli e muli). La forza della compagn ia è comunque variabile in relazione alle esigenze da soddisfare presso i vari reparti , e la sua autonomia logistica è notevole, specie sotto il profilo del Servizio veterinario e della manutenzione del carreggio: 2 veterinari in 2a, un furiere e un caporale furi ere, 4 maniscalchi, 4 selJai, 2 carradori (addetti alla riparazione dei carri). Ogni quartier generale ha a disposizione una compagnia del treno, che si articola, per l'impiego, in quattro o più colonne corrispondenti a lle principali esigenze di trasporto: - quartier generale; - ambulanze di riserva dei corpi d'armala o divisionali; - sezioni di parco generale di artiglieria di corpo d'armata assegnate ad ogni divisione, equipaggi da ponte dei corpi d'armata; - parchi del genio (di compagnia- a livello divisione - e di corpo d'armata); - trasporti del materiale d'artiglieria all'interno delle piazze; - altre esigenze event uali. Ad esempio, la compagnia treno addella a un quartier generale di divisione di fanteria si suddivide in cinque colonne: - quartier generale; - ambulanza divisionale; - sezione da parco d'artiglieria (2 ufficiali, 2 sotlufficiali, 90 truppa, 139 cavalli); - parco della compagnia genio (1 caporale e 4 soldati, con 9 cavalli); 21

lvi , pp . 343 e 361 -362.


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- a disposizione quale riserva per servi zi eventuali (1 ufficiale, 1 veterinario, 2 sergenti, 59 truppe, 62 cavalli). Il treno sussidiario borghese è destinato, specie all'inizio della campagna, a colmare le deficien ze di quadrupedi e conducenti del treno milita re negli impieghi organici prima indicati. Man mano che i mezzi di trasporto militare si" rendono disponibili, il treno sussidiario viene messo a disposizione dell'Intendenza generale per il trasporto dei materiali di commissariato, disciplinato. dalla stessa Intendenza con circolare n. 443 in data 14 giugno che stabilisce la ripartizio ne del carreggio, fornendo anche interessanti dati sui pesi e sulle relative capacità di trasporto. Ogni divisione riceve 5 carri per il trasporto di effetti di vestiario e 30 carri per il rifornimento del pane. P er i viveri ordinari (2 giornate di biscotto, zucchero , caffè, avena; 1 giornata di carne e formaggio) il fabbisogno calcolato comporta un'esigenza di trasporto di 968 quintali per un corpo d'armata su 4 divisioni, al quale corrispondono 71 carri (17 oppure 18 per divisione) . Per i viveri a secco (3 giornate per divisione) il quantitativo di carri occorrente è di 40 per divisione di fanteria e 47 per divisione di cavalleria . A parte i ritardi prima indicati, nell'organizzazione dei trasporti vi è indubbiamente una cura tutta piemontese del particolare, dimostrala anche dall'adozione di tabelle di marcia notevolmente moderne e precise; ma la mancanza di un unico organo direttivo fa sì che le competenze siano molto frazionate e confuse. L'impiego delle ferrovie è gestito direttamente dall'ufficio militare del Ministero, da Firenze; il treno dagli Stati Maggiori ; i mezzi di trasporto dei reggimenti , dai rispettivi coma ndanti. La citata circolare n. 9 sugli organici di guerra del treno è originata dalla direzione generale delle Armi di fanteria e cavalleria, mentre la circolare n. 23 sulla ripartizione e sul servizio delle compagnie del treno proviene dalla direzione generale dei servizi amministrativi. Del treno sussidiario borghese (contratti ecc.) si occupa il Ministero, ma la sua ripartizione per l'impiego - tra l'altro strettamente connessa a quella del treno militare - fa capo a ll'Intendenza generale, che dal canto suo ha una «sezione trasporti e magazzini », quindi gestisce esclusivamente i mezzi di trasporto del treno che le sono assegnati in via provvisoria o permanente per i servizi di diretta competenza, e non ha alcuna autorità sul treno militare, sulle ferrovie o sui mezzi di trasporto dei reparti. Al livello di divisio ne e corpo d'armata vi è bensì il capitano comandante del treno , ma questi risponde, appunto, dell'impiego della com pagnia treno limitatamente alle esigenze prima elencate, e non è


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quindi , sotto nessun aspetto, un «capo Servizio trasporti», anche perché di «Servizio trasporti» manca ancora la nozione. 11 risultato di questa organizzazione ove gli organi di comando e direttivi sono molto diversi e spesso molto distanti materialmente fra di loro è la difficoltà di coordinamento, che si manifesta soprattutto nella marcia a tappe forzate nel Veneto e nel Friuli, e che provoca le già note difficoltà nei rifornimenti. Riferisce il Ministro che, nella seconda metà di luglio il Ministero , persuaso dalla necessità di togliere questi ostacoli, dispose che le colonne del treno le quali da Torino, da Sinigaglia e da Lucca muovevano per raggiungere i nuovi corpi d'armata dell ' esercito di spedizione caricassero e trasportassero sui loro eariaggi quanto maggiori oggetti potevano, segnatamente scarpe; e dopo queste disposizioni, il dì 28 luglio delegò su quella linea un ufficiale superiore di artiglieria, il quale riusciva ad accelerare in parte i trasporti. Quindi lo stesso direttore generale dei Servizi amministrativi [che però era un civile - n.d.r.] nella prima decina di agosto reeavasi ad ispezionare anch 'egli quella linea e vi ordinava un servizio di trasponi , utilizzando prestamente tutti i quanti i mezzi di cui potevasi disporre 22 •

Un altro aspetto caratteristico della campagna riguarda il coordinamento dei trasporti via terra con quelli via mare, che va visto prima di tutto come riflesso del coordinamento generale tra operazioni terrestri e operazioni marittime. Per questo tipo di problemi viene nominata un'apposita commissione mista, formata dal già menzionato Capo dell'ufficio militare del Ministero (maggiore Agostino Ricci) e dal capitano di vascello D'Amico (poi Capo di Stato Maggiore dell'ammiraglio Persano a Lissa). La commissione, pur non trascurando il problema del trasporto delle truppe via mare in caso di sbarco sulle coste del Friuli o dell'Istria, incentra il suo lavoro sul coordinamento dei trasporti via mare con quelli via terra (ferrovie) per la mobilitazione e radunata, e conclude la sua indagine il 23 aprile, con la presentazione ai Ministeri della guerra e della marina della sua relazione23 • Dopo aver definito le capacità di trasporto (che sono quelle già indicate), la Commissione propone che: - il Ministero della guerra e quello della marina siano messi in comunicazione diretta con un apposito filo telegrafico (che prima evidentemente non c'era); - il Ministero della guerra rappresenti per tempo le esigenze di trasporto a quello della Marina, che provvede all'armamento del naviglio necessario, fermo restando che «il Ministero della guerra come 22

23

MG. , Relazione... (Cit.), p. 96. lvi, pp. 451-455.


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quello che è solo in grado di conoscere i punti in cui il materia le deve essere impiegato e in quale misura vi si debba essere concentrato, assumerebbe la direzione del movimento e provvederebbe per gli opport uni concerti colle compagnie; dei particolari terrebbe però al corrente il Ministero della Marina per q uelle disposizioni di ordine amministrativo, ed altre che da lui dipendono»; - i trasporti di mobilitazione e radunata del sud al nord dovrebbero avere luogo in due mandate, sfruttando l' intervallo di tempo tra la pubblicazione del manifesto di chiamata alle a rmi dei richiamati e la loro riu nione ai punti d'imbarco, per trasportare con un primo viaggio dal sud al nord i reparti organici che già vi si trovano e successivamente, con un altro viaggio, i richiamati. Le proposte della commissione sono accettate e inserite nella pianificazione dei trasporti per la mobilitazione e la radunata, tenendo presente che, in questa fase, per la prima volta tutte le località principali di riferimento delle operazioni da compiere (ubicazione dei depositi; dislocazione iniziale dei reparti attivi, in funzione dei futuri spostamenti in fase radunata; ubi cazione degli organi esecutivi dei Servizi d'Intendenza e dei parchi di artiglieria e del genio; centri di gravità per la rad unata ai confini del Mincio e del basso Po; sedi dei Comandi di corpo d 'armata) sono scelte essenzialmente in funzione del sistema ferroviario e delle possibilità di raccordo con i porti24 • Sempre in funzione delle esigenze di radunata, si anticipa agli ul timi giorni di aprile l'apert ura del tronco ferroviario Ancona- Foligno , e si accelerano i lavori per prolungare la ferrovia da Foligno al Tevere. Quali centri di gravità per la radunata sono prescelti i nodi ferroviari più importanti del nord, cioè Bologna (per il IV corpo d'armata) e P iacenza (per il 1, Il e Ili ). Le società ferroviarie radunano i loro materiali mobili sulle linee principali e in particolare sulle seguenti: Torino-Milano

Treviglio-Cremona ( Lodi-Piacenza

Torino-Alessandria-Tortona Genova-Navi-Tortona Livorno . . . } Pistoia-Bologna F 1renze P escara-Ancona-Bologna 24

l vi, pp. 129-24.

I Piacenza


V. Servizi tra . e 111<11. e amministraz::c.i.::._ on '-'-'e'---'--'(l--"X-=--66=-'-)_

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TI movimento di radunata per ferrovia è fissato con inizio nella notte dal 2 al 3 di maggio e termina per il giorno 5 a l massimo (ricordiamo che, in questa fase, non sono ancora costituiti né i Comandi dell'esercito e dei corpi d'armata e divisioni, né l'Intendenza, i parchi, i magazzini ecc., e tutto fa capo direttamente al Ministero). Ai fini del movimento, i reparti sono suddivisi in 7 nuclei: - 5 nuclei di Armi a piedi, da far muovere in massima parte per ferrovia, con stazioni di partenza nel nord e in Toscana; - un 6° nucleo, con i reparti stanziati nell'Italia Meridionale e insulare, da fa muovere per la parte maggiore per mare e per la ferrovia adriatica; - 7° nucleo, composto dalle armi a cavallo stanziate nel nord, da far muovere per via ordinaria. Il coordinamento del movimento è affidato: per le truppe di stanza nei Dipartimenti di Bologna e Milano, agli stessi comandanti di Dipartimento, in quanto le truppe partono e arrivano in località dello stesso Dipartimento; per i nuclei partenti con 3 dive rse linee da Torino, Genova e Firenze, al comandante del Dipartimento di Milano, in quanto le località di arrivo sono comprese nel suo Dipartimento, né è possibile al Ministero coordinare il movimento da Firenze. Le truppe del 7° nucleo dovendo frazion arsi per raggiungere i rispettivi corpi d'armata e divisioni in via di formazione sono in grado di muovere in modo indipendente, e infine per i reparti provenienti via mare dall'Italia Meridionale il coordinamento è assicurato dai comandanti delle divisioni territoriali di Genova e Livorno (cioè dei due porti d i sbarco tirrenici) e dal Dipartimento di Bologna (per i reparti che utilizzano la ferrovia adriatica nel tratto Lecce-A ncona, per poi proseguire per Bologna). In particolare, dal mezzogiorno e dalle isole vengono fatti partire 6 reggimenti di fanteria, 57 battaglioni di fanteria distaccati, 12 ba ttaglioni bersaglieri, 2 reggimenti di cavalleria, alcune batterie delle 16 che vi erano di stanza. I porti d'imbarco sono Cagliari per la Sardegna, Palermo, Milazzo, Mess ina, Siracusa per la Sicilia, Reggio Calabria, Pizzo, Paola, Napoli e Gaeta per l'Italia meridionale. I porti di arrivo sono Livorno e Genova, dai quali i reparti proseguono per ferrovia fino al punto di concentramento sul Mincio. A parte le direttive e i controlli del Ministero e dei Dipartimenti, emerge anche la necessità di controlli più periferici: nei luoghi di maggior moto come Pistoia, nologna, Piacenza, Milano, Lodi, Cremona, Cologno, ufficiali di stato maggiore e commissari governativ i regolavano l'arrivo e la partenza delle truppe, il movimento e la dire1.i one dei convogli; sicché le cose procedet-


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tcro con sufficiente regolarità, senza gravi inconven ienti, e sopratutto senza che ostacolo alcuno si frapponesse alla effettuazione del movimento generale giusta il concetto del Ministero. Essendo quella la prima volta che l' Italia si trovava nel caso di dover muovere e radunare improvvisamente tanta quantità di truppe per mezzo delle ferrovie, senza che si fossero fatti prima appositi studi , fu devoluto totalmente alle direzioni dell'esercizio delle società il movimento dei convogli secondo le richieste dell'autorità militare, radunando, distribuendo, dirigendo i loro materiali sulle varie linee conforme al bisogno2 ' .

Evidemente per non intasare i trasporti via mare e ferroviari, il richiamo delle classi in congedo viene fissato (capovolgendo le regole del secolo XX) dopo la radunala sul Po e sul Mincio, dal 5 al 7 maggio. Per i richiamati dal sud e dalle isole sono compilale due tabelle itinerarie con le modalità principali per il movimento, una per i convogli di rich iamati che utilizzano i trasporti via mare attraverso il Tirreno , l'altra per quelli che utilizzano la ferrovia adriatica. I porti d'imbarco sono più o meno gli stessi dei reparti spostati dal sud, anche i porti di arrivo sono gli stessi . Da Livorno a Genova i richiamati proseguono per ferrovia per i rispettivi depositi (a Livorno sbarcano i richiamati dei depositi stanziati nei Dipartimenti di Firenze e Bologna; a Genova tutti gli altri). Questo meccanismo funziona, ma fa sentire la necessità non solo di un unico organo centrale (o direzione generale) al quale faccia capo tutto quanto concerne i trasporti, ma anche di organi permanenti e specializzati periferici in grado di controllare sul posto le direttive del centro e di coordinare i movimenti, manovrando di conseguenza il materiale ferroviario. Tale manovra, evidentemente, non può essere la sciata interamente nelle ma ni delle varie società ferroviarie private e sotto questo aspetto la nazionalizza zione delle ferrovie avrebbe, fin da allora, facilitato le operazioni. Dall'esame del carteggio sulla campagna 26 emerge anche che - come avviene anche per i telegrafi - i conflitti di competenza e le incomprensioni tra autorità militari e organi civili preposti alla direzione del traffico ferro viario sono notevoli, specie da luglio in poi quando la ferrovia Piacenza-Bologna-Ferrara è sovraccarica, la stazione di Ferrara è intasata, e si tratta di riattivare rapidamente il sistema ferroviario austriaco a nord-est del Po, con particolare riguardo alla linea Padova-Mestre-Treviso-Udine -Gorizia e alla tratta Rovigo-Padova . Vi è una scarsa collaborazione e com prensione tra le direzioni Fer25 26

La campagna del 1866... (Cit.), Tomo I, pp . 19-44. AUSSME , Rep. G-8, Vol. 5° , Pratica 7".


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rovie Alta Italia (che - appoggiata dal Ministro dei Lavori pubblici sospende di malavoglia il traffico ordinario e vorrebbe ripristinarlo al più presto) e il quartier generale. Le attribuzioni dei capi-stazione nei riguardi dei convogli militari sono mal definite, e solo con lettera n. 59 in data 20 agosto 2 7 (cioè dopo l'armistizio) il rappresentante della Società Ferrovie Alta Italia invia al quartier generale copia della circolare da lui diramata ai capi stazione allo scopo di eliminare i malintesi28 • Emblematico il telegramma in data 13 luglio dell'aiutante generale Petitti al Cav. Boselli, capo movimento a Bologna: è egli vero che ella scrive a Parma che non si possono trasportare carri e cavalli colla truppa che parte domattina di là per essere Ferrara al momento ingombra? Questo sarebbe assolutamente contrario nostra intelligenza di questa selli mana[ ... ] le truppe non possono separarsi dai loro carriaggi ... 2A

Vi sono sensibili ritardi nello scarico dei treni alla stazione di Ferrara (capolinea della ferrovia prima del Po) e s i è costretti a scaricare i lrt:ni prima o dopo Ferrara. In data 13 luglio l' lspeuore ferroviario Confalonicri scrive al Petitti lamentando gli inconvenienti della situaz10ne: sono le 2 pomeridiane e non si è ancora dato mano per part e dei militari allo scarico dell'artiglieria giunta 1'1 I luglio. In attesa di un treno d i cavalli , per un malinteso tra il personale della stazione e il R. Commi ssario Sig. Pavia , i facchini per liberare l'unico binario dal quale scaricavano i cavalli diedero mano a llo scarico. Ne venne che rovesciarono un carro d 'artiglieria, il che poteva produrre incalcolabi li disgrazie. Mentre non imendo che il personale della stazione effettui lo scarico delle munizioni, desidero reclinare ogni responsabilità ove per il ritardo nell'effettuare lo scarico per parte del materiale il servizio dovesse trovarsi seriamente compromesso . Sarebbe necessaria la presenza di un ufficialt: di Stat o Maggiore per coprire la responsabilità della ferrovia e dell'autorità mili tare. Anche le Tmprcsc dei trasporti fanno un deplorabile servizio e gli sgomberi di questa stazione saranno gravidi di serie consegucnzc ... 29

In sintesi , anche per l'i mpiego delle ferrovie - come avviene per il telegrafo - i risultati raggiunti rimangono lungi dall'essere soddisfacenti, specie nella seconda fase. Ciò non è cosa di poco conto, vista l'importanza che venivano assumendo ques ti due nuovi ritrovati, ormai divenuti il fondamento del movim ento e quindi delle operazioni strategiche e tattiche. Questo avviene nonostante che all'inizio della campagna le ferrovie, anche in tempo di pace, siano ormai diventate il 27 28 29

I vi. lvi. lvi.


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mezzo più economico e più usato per i movimenti militari. Fin dal marzo 1866, infatti, si verifica una svolta: con Nota n. 56 del 16 marzo il Ministero dispone - capovolgendo i precedenti orientamenti - che i reparti facciano il più possibile ricorso alle ferrovie 30 , e in effetti nel corso della campagna risulta capovolta, quasi per forza di cosa, la situazio ne del 1859 che vedeva le ferrovie a ncora concepite com e mezzo sussidiario o eccezionale, mentre il traino animale inizia ad assumere nitida mente il ruolo fondamentale ~ che manterrà fino al secolo XX - di collegare le truppe con i terminali ferroviari.

Servizio di amministrazione Anche per il Servizio di Amministrazione nel 1866 non muta la regolam entazione di base: si adottano solo talune no rme particolari sul funzionamento del servizio di cassa, i pagamenti ecc ., mantenendo pienamente valido il regolamento tlel 1863. Per la gestione del contante nell'esercito di campagna, diversamente dal 1859 quando era stata istituita a Torino - non senza inconvenienti - un ' unica cassa centra le alla quale facevano capo direttamente i corpi (C fr. volume l , capitolo XVII), nel 1866 si a ttua un parziale decentramento: so no previste casse militari a due livelli, presso l'Intendenza generale e presso l'Intendenza di ciascun corpo d'armata. Il funzionamento del Servizio cassa è disciplinato da ll 'Intendenza generale come sempre piuttosto in ri tardo, con circolare n. 13 in data 20 giugno 1866, (cioè il giorno stesso dell'inizio d ella guerra)3 1 • Sulla base di tale circolare: - i Capi di Stato Maggiore e comandanti d i corpo inoltrano ogni 15 giorni le richieste di fondi - indirizzate al funzionario d' Intendenza addetto al corpo - all' Intendenza del risp ettivo corpo d'armata, oppure direttamente all' Intende nza genera le dell'esercito; - i fondi sono assegnati con mandati di pagamento a cura dell'Intendenza generale e di corpo d'armata, a favore delle casse mi litari dei corpi; - i corpi distaccati dai corp i d'armata di ri volgono direttamente all ' Intendenza generale, oppure all ' Intendenza del corpo d'armata più v1cm o; - le richieste di fondi devo no essere p resentate dallo stesso uffi10

11

G .M. 1866, pp. 130- 131. AUSSME, Rep. G-8, Voi. 32, Pratica 13S".


V. Servizi tra. e mat. e amministrazione (1866)

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ciale delegato a quietanzare il mandato e a riscuotere l'ammontare delle casse militari. Nella seconda fase della campagna, con la costituzione nel luglio 1866 del corpo di spedizione e del corpo di o sservazione, si ritorna a un maggiore accentramento: il corpo di spedizione viene fornito di una propria cassa, alla quale fanno capo le casse dei corpi (cioè delle unità a livello reggimento) che ne fanno parte, mentre le casse del 2° e 3° corpo d'armata del corpo di spedizione sono soppresse e il 2 agosto cessano di funzionare: per le loro esigenze di reparti del corpo di osservazione si rivolgono direttamente alla cassa dell 'Intendenza generale. Conclusfone

A parte i ben noli difetti di organizzazione e di coordinamento del vertice politico-militare i cui riflessi continuamente emergono anche nella parte logistica, nella campagna del 1866 il positivo sforzo quantitativo e qualitativo nel campo dei materiali - sforzo che sotto questo aspetto rende l'esercito italiano di allora pienamente all'altezza dei principali eserciti europei - non è accompagnato dagli indispensabili provvedimenti di riforma di una normativa logistica che nelle linee essenziali rimane quella dei vent'anni prima, sia pure temperata dalle maggiori esperienze di dettaglio a cquisite dal personale. Permangono, pertanto, tutti i vecchi difetti , che già (si veda il volume 1 - capitoli XlV-XVll) erano ampiamente emersi dalla campagna del 1859 e a nche da quelle precedenti, e i problemi posti dalla piena e razionale utilizzazione dei nuovi ritrovato tecnici non sono a ncora avviati a soluzione. Tra le a ntiche piaghe, sottolineiamo l'irrazionalità di taluni capi di corredo , la confezione eccessivamente accentrata del pane, la complicazione d elle norme amministrative ai minori livelli, l' eccessiva rotazione negli incarichi-chiave logistici, gli inconvenienti che derivano dalla costituzione delle Grandi Unità attive e soprattutto dei Comandi (Intendenza generale e quartier generale principa le compresi) solo all'atto della mobilitazione se non dopo, e, in genere, la tendenza a risolvere i problemi - più che con interventi preventivi e meditati sulle strutture e sui metodi - con lo zelo dei singoli o con ispezioni , controlli vari e decisioni sul tamburo, che sanano solo temporaneamente - e quando emergono in modo eclatante - le lacune, ma senza mai giungere alle radici. Con tutti questi limiti, almeno in rapporto alle vistose lacune nel


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Ferruccio Botti

campo della direzione operativa le discrasie nel funzionamento degli organi logistici risultano nel complesso assai contenute, ma ciò avviene più per merito dei singoli che dell' organizzazione, e più per effetto della preziosa esperienza pratica acquisita da molti Quadri e impiegati dei Servizi nelle campagne precedenti, che di nuove e più aggiornate procedure. Secondo un vecchio adagio latino, ciò che non si risolve riappare e inesorabilmente finisce con il pesare. Più che la deficiente organizzazione e condotta al vertice., è questo rapporto tra cause (lontane) ed effetti presenti che pesa sul rendimento dei Servizi nella campagna, e lascia un'eredità che dopo il 1866 è ancora tutta da assorbire e meditare.


CAPITOLO VI

DALLA CAMPAGNA DEL 1866ALLA LIBERAZIONE DI ROMA (1867-1870)

Ammaestramenti tratti dalla guerra del 1866 Date le caratteristiche della condotta della guerra del 1866 non mancano certo, dal 1867 in poi , polemiche, divisioni e recriminazioni , e la vita dei Servizi dell'esercito nel periodo dal I 867 al I 870, anche per le ormai consuete riduzioni di bilancio, attraversa una fase assai criti-

ca, che il Chapperon così riassume : J\Jla campagna poco felice del 1866 segui un periodo d i sosta e di regresso militare. La prova fatta dall'esercito aveva ri velate manchevolezze e suggerita la necessità di riforme. Le gesta dell'esercito prussiano in Iloemia incitavano in quella via. Ma le difficoltà finanziarie erano gravi e non si vedeva chiaro in qual senso le riforme necessarie dovessero essere fatte. Perdurava il dubbio sulla bontà del sistema prussiano ed i molti fa uto ri delle istituzioni francesi insistevano nell' attribu ire esclusivamente al sistema ad ago le vittorie prussiane . Vi era nella nazione una specie di sfiducia succeduta alle grandi speranze concepite negli anni dal 1860 al 1866. TI momento delle riforme militari no n era ancora giunto ed intanto incalzava il bisogno di economie fino all'osso. [... ] l fondi assegnati a i servizi furono spietatamente falcidiati [... ] Unici progressi in quc~to periodo furono la trasformazione a retrocarica dei fu cili e la isti tuzione della scuola di guerra ' .

Da l punto di vista logistico, le vicende della campagna del 1870 per la liberazione di Roma sono il riflesso più eclatante di un periodo di pronunciata crisi, ove la prontezza operativa dei reparti raggiunge veramente una soglia minima, ancor più bassa di quella del periodo 18611865. Peraltro, la guerra del 1866 segna una svolta di estrema importa nza, che già rivela tutti i caratteri organizzativi operativi e logistici fondamentali delle future guerre (a cominciare da quella franco-pru ssiana del 1870, per giungere fino a lla guerra del ' 14-' I 8). Le nuove 1

A. C l IAPPERON, L'organica militare tra le due guerre mondiali 1814-1914, Roma, Stab. T ip. Amm. Guerra, 1929, pp. 284-285.


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Ferruccio Bolti

prospettive che essa apre, e la necessità di porre sollecito rimedio ai tanti difetti che l'apparato militare italiano aveva rivelato prima e dopo Custoza, sono correttamente recepite e valutate dal pensiero militare italiano, e sulla Rivista Militare (senza aspettare la guerra del 1870) si apre un dibattito ove affiorano interessanti prospettive di riforma per i Servizi, o meglio per l'Amministrazione (nella terminologia di allora), e per la logistica (allora intesa ancora come arte e scienza del movimento e dello stazionamento, iv~ comprendendo, quindi, anche i trasporti per ferrovia). In «Due parole di proemio per l'armata del 1867»2 il direttore della Rivista militare così sintetizza quella che può definirsi un'autentica sete di non più dilazionabili ma equilibrate riforme: Come sempre, dopo le forti impressioni, si corre, si corre e qualche volta così si trascorre; così, ùopo i prodigiosi successi dei P russiani, fu un generale grido che oramai gli eserciti più non si dovessero contare a migliaia ed a centinaia di mille, ma a milioni , che le armi da fuoco dovessero sparare quasi tanti colpi quanto ha oscillazioni il pendolo orario in un minuto .. . Ma la riflessione ed il bisogno che tutti sentono ùi non sciupare il pubblico denaro, che dappertutto scarseggia, già hanno cominciato a ricondurre a più moderali consigli di riforma ...

In un siffatto fervore di nuove idee la vecchia impostazione del regolamento di campagna del 1833 entra decisamente in crisi, e il primo settore a richiedere mutamenti di rotta è quello dei trasporti e in particolare delle ferro vie, ormai divenute lo strumento più valido per fronteggiare il crescente dinamismo delle operazioni, l'ampiezza delle fronti e l'aumento del peso dei rifornimenti, evitando le lunghe colonne di pesanti carriaggi che già a Custoza avevano ostacolato la manovra. La ferrovia si presenta dunque, già dopo il 1866, come uno sbocco obbligato per dare nuovo respiro a lla manovra ed evitare in Europa la guerra di logoramento e di trincea, già comparsa nella guerra di secessione americana (1861-1865). Il problema dei trasporti - animali e meccanici - non è il solo a richiamare l'attenzione: tutta l'impostazione logistico-amministrativa viene messa in discussione, con linguaggio franco e quasi brutale. Diamo pertanto qualche breve cenno degli interventi più significativi. Nel 1867 Ulrico di Aichelburg3 critica aspramente il vestiario del soldato, a cominciare dal Kepy «incomodo, pesante e di pessimo gusto» e dallo zaino, che andrebbe abolito e sostituito da un rotolo di telo tenda e 2 3

« Rivista Milita re» 1867, VOL. I, pp. 5-6. Considerazioni su/l'armala ilaliana, «Rivista Militare» 1867, vol. I, pp. 121-1 72.


VI. D alla Campagna del 1866 alla liberazione di Homa (1867-1870)

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coperta a tracolla, più un tasca a pane migliorato in pelle e «con forma meno da mendico» ove custodire il pane e altri oggetti più necessari, e richiama l'attenzione su un altro vecchio inconveniente, l'eccessiva complicazione delle scritture contabili: io sono persuaso che ove si formasse una commissione di non provettissimi contabili allo scopo di semplificare l'amministrazione militare nel suo congegno, riuscirebbe questo più facile, più sciolto, più economico , e grande numero di scribacchiatori piglierebbe la carabina con vantaggio di loro, dell'erario e dalla amministrazione resasi praticamenLe più facile [... ] non v'è operazione contabile militare che no n passi le cento vie innanzi all'approvazione, il perché del più usuale oggetto che il comandante del corpo avrebbe dovuto poter fa re da sé con vantaggio di tempo e soprattutto di spesa, importa lettere ed a utorizzazioni a non più finire , e con spesa maggiore e con tempo sprecato.

P er l' Aichelburg anche il sistema degli appalti e delle forniture del vestiario ed equipaggiamento va rivi sto, perché aggiudicando i con tratti a chi pratica i prezzi più bassi per i modelli fissati dal Min istero, si incoraggia il fornitore a rivalersi sulla qualità delle merci , che diventa scadente . È necessario capovolgere l'impostazione: «n on presentare uguali oggetti a prezzo minore, ma ad uguale prezzo oggetti migliori» . Per di più il sistema delle masse in uso è tale che il sold ato, «questo povero ilota d ella patria», dopo aver messo a repentaglio la sua vita è costretto a intaccare il soldo che guadagna, per avere in cambio oggetti spesso scadenti. Il maggiore F. Bava (cioè il futuro generale Bava-Beccaris) nel 18694 è ancor più radicale, e delinea una orga nizzazione dei Servizi estremamente snella e moderna. Per il Bava, l' Intendenza così com'è concepita non funziona: i suoi controJli sono meramente cartacei, formali e non reali, e lo dimostrano le numerose mende che vengono alla luce nel sistema amministrativo, nonostante la perfezione formale, le firme , i timbri ecc. delle pratiche. No n è giusto equiparare il personale d'Intendenza, che è civile, ai gradi militari: gradi, onorcficenze, assimilazioni d'ufficiali non li vorrei concessi se non a chi in campo, combatte, oppure sta al fu oco. Unica eccezione per conseguenza io farei per il corpo sanitario.

Il personale d'Intendenza non dovrebbe essere civile ma militare, reclutato solo tra gli ufficiali; gli appalti potrebbero essere distribuiti 4 F. BA VA, Considerazioni sull 'ordinamento militare del Regno, «Rivista Militare» 1869, vo i. 3° , pp. 45-47.


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Botti - - - - - - -- --Ferruccio -

tra Comandi di corpo, di divisione e di corpo d'armata, senza che sia necessario affidarli all'Intendenza. Su questo punto, il Bava è così preveggente da delineare una struttura direttiva che fa direttamente capo ad ufficiali preposti ai Servizi nell'ambito dei Comandi: i direttori dei conLi, gli ufficiali di amm inistrazione mi sembrano in gran parte gente fatta apposta per passare a tempo opportuno, e con debiti vantaggi nel corpo d'Intendenza. Ufficio principale dell'Intendenza, in tempo di guerra, si è quello di occuparsi del vettovagliamento dell'esercito: è qu esta una missione abbastanza ardua e abbastanza difficile; in fondo l'Intendenza si limita a registrare i buoni e a provvedere in difeuo delle imprese. Non vi potrebbe essere presso il quartier generale delle divisioni e dei corpi d'armata una sezione dell'ufficio del comando, composta di ufficiali esclusivamente incaricati di questo bisogno? [nostra sottolineatura - n.d.r.J Mi si dirà: e chi deve attendere all 'amministrazione e a ll'impianto degli ospedali e dei magazzini al seguito dell'esercito combattente? Jn quanto agli ospedali, io non vedo perché fa loro amministrazione debba dipendere da tre Enti diversi: Intendenza, corpo sanitario e corpo di amministrazione. Sembra a me che il medico il quale è a capo di un ospedale, dovrebbe avere pur esso l'amministrazione [nostra sottolineatura - n .d.r.J: la responsabilità così restando meno suddivisa , le cose camminerebbero meglio.

Anche l'altro perno del sistema logistico del tempo, il corpo d'amministrazione (grosso reparto misto Servizi che riunisce in sé infermieri e panettieri militari poi distaccati ovunque) dovrebbe essere soppresso. Lo sostiene nel 1867 G.G . Corvetto5, secondo il quale la stessa sua denominazione è impropria, perché realmente null'altro codesto corpo a mministra che sé stesso. Mi pare assai più razionale ed economico di formare altrettante sezioni d'infermieri quanti sono gli ospedali milita ri primari, le quali fossero amministrate direttamente per tutto da direttori degli ospedali stessi [... ] Rapporto poi a' paneuieri, se pure è necessario averne in tempo di pace, del che veramente dubito, se ne facciano delle sezioni , in forza a i primari magazzini delle sussistenze. Per i bisogni della guerra, al momento della mobilitazione si potranno reclutare panettieri, macellai ecc. formando dei distaccamenti al seguito dell'esercito.

I problemi delle ferrovie e del carreggio richiamano l'attenzione degli autori ancor più dell'impostazione generale del sistema logisticoamministrativo. Sono le ferrovie ad attrarre maggiormente l'attenzione, ed a suscitare interrogativi e pareri discordi. Vi è invece unanimità nel riconoscere l'esigenza di diminuire il carreggio a traino animale, che finisce con l'ostacolare la mobilità tattica e strategica . In pa rtico5

G.G. CORVETIO, Pensieri sul riordinamento dell'esercito, «Rivista Militare» 1867 , voi. TT, p. J04.


VI. Daf/a Campagna del 1866 afla liberazione di Roma (1867-1870)

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lare, per risolvere quest' ultimo problema nel 1868 il Corvetto 6 propone di assegnare al treno borghese - del quale non si può fare a meno solo i trasporti di 2a linea per il rifornimento dei magazzini d 'Intendenza e di corpo d'armata. Gli ufficiali dovrebbero avere un bagaglio di peso non superiore al doppio di quello del soldato, il gamellino in dotazione alla truppa dovrebbe servire anche per cuocere il rancio (eliminando così le marmitte e i relativi carri), gli stampati e il carteggio al seguito dei reparti dovrebbero essere ridotti, e soprattutto non si dovrebbero tollerare per nessuna ragione gli abusi e le deroghe. In tal modo, invece dei 218 carri per divisione previsti ne basterebbero 160. Per evitare l'afflusso all'emergenza di gran numero di carri, cavalli e conducenti poco addestrati, secondo il Corvetto anche in pace dovrebbero essere sempre mantenute in vita alcune divisioni attive, e jn particolare in tempo di pace non si dovrebbe ridurre troppo cavalli e personale, per non essere costretti, in guerra, ad utilizzare cavalli requisiti e poco addestrati. Riguardo alle ferrovie e al telegrafo, vanno anzitutto ricordati i discordi pareri dello Jomini e del Marselli , cioè dei due maggiori scrittori militari del tempo. Per il Jomini, con l'avvento delle ferrovie viene meno la possibilità di guadagnare la vittoria con le abili combinazioni di una guerra metodica, calcolando in anticipo e con molta esattezza i movimenti da percorrere per via ordinaria, senza ancoraggi obbligati ma su tutta la fronte del teatro di operazioni7. Diversa e più realistica la visione del Marselli, secondo il quale ferrovie e telegrafo non introducono nella manovra solo elementi di rigidità ma incrementano la velocità e quindi la possibilità di rapida combinazione degli sforzi: i trasporti di truppa per strade ferrate sostituiti alle lunghe e fat icose marce agevoleranno i concentramenti nei nodi di più ferrovie, i quali nodi diverranno sovente i campi di ballaglia; i telegrafi renderanno meno facili le sorprese, meno difficile il riposarsi, perché più faci le l'accorrere e il concentrarsi dei corpi[ ... ]. Tutta questa velocità che anima la guerra, farà smettere i pesanti carriaggi, i trasporti gravi [... ] Se questi elementi faranno più faci li a l generale le decisioni, se scemera nno le divinazioni della strategia, dal'altro l' istcssa grande mobilità, l'istesso impreveduto che ne segue, l'istesso fatto che sopravviene o che è mestieri riparare a tempo, richiederanno nel generale colpo d'occhio migliore, prontezza di concepire e manovra re più veloce [... ] Per queste ragioni vedremo sempre più aumentare la necessità di un egregio corpo di stato maggiore, il quale abbia

<, lvi, 1868, voi. I, pp. 35-40. 7

JOMINI, Questions stratègiques (Cit. in R. Bernotti, Potenza militare degli Stati, « Rivista Marittima» n. 12/ 1901).


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Ferruccio Botti

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uffizia li pochi, ma d'intelligenza superiore, di serii studi nell'arte militare, di grande esperienza nell'uso delle varie arrni ...8

Nella visione del Marselli, dunque, l'impiego delle ferrovie per la prima volta diventa attività precipua di uno Stato Maggiore, uscendo dal ristretto ambito tecnico e logistico. Ancor più esplicito è il Corvetto, che nel citato articolo del 1868 esamina le implicazioni pratiche fino allora, come si è visto, piuttosto trascurate - di questo importante principio. Secondo il Corvetto, la loro importanza anche in campo logistico si è rivelata n elle campagne più recenti d'Europa e d' Am erica: senza citare gli immensi vantaggi che gli eserciti USA ritrassero da un cosiffatto ordinamento, che fi n dal secondo anno di quella gigantesca guerra funzionava amm irabilmente (vds. V. Roussillon, Puissunce militaire des Etats d'Amerique - (1866), basterebbe notar quelli che consimile istituzione procurò a ll 'esercito prussiano nella campagna di Boemia. l vi presso ogni quartier generale d'esercito si era formata una sezione d'ingcgneri per ristahilire le ferrovie man mano che sarcbbesi avanzato sul terreno nemico, come pure per dirigerne il servizio, ed anche per guastar quei tratti di linea che, in movimento retrogrado, avrebbero potuto essere utilizzati dall'avversario.

Ne consegue che, p er il Corvetto, bisogna prepararsi fin dal tempo di pace a utilizzare le ferrovie, il cui impiego va inserito a nche nel regolamento di servizio per le truppe in campagna («da rifare da capo a piedi»). Alle principali stazioni devono perciò essere assegnati, fin dal tempo di pace, sia ufficiali del gen io che ufficiali di Stato Maggiore. G li ufficiali del genio, per la parte più propriamente tecnica del servizio; gli ufficiali di Stato Maggiore, «in rapporto ai bisogni della logistica militare» [intesa dunque solo come branca limitata ai problemi del movimento e stazionamento - n .d . r.] e per raccogliere dati sulle ferrovie e linee. Lo scopo finale da raggiungere è che almeno buona parte degli ufficiali di Stato Maggiore conoscano l'impiego tecnico delle ferrovie. Il ruolo fondamentale ormai assunto dalle comunicazioni ferroviarie nella difesa dello Stato, ben messo in luce tra l'altro in una pubblicazione dell'ingegnere francese Body uscita in Francia nel 18679, induce alcuni autori italiani a d occuparsi anche di questo problema, e il maggiore del genio Guarasci nel 1869 pubblica un articolo ove ind ica le 8

N. MARSELLI, Il prohlemu militare della indipendenza nazionale, «Rivista Militare» 1868, voi. I, pp. 334-336 9 Cfr M. BODY, Les chemins de fer dans leurs applications militaires, Liège, 1867 (recensito sul Giornale del Genio Militare N. 7/ 1868, pp ..186-187).


VI. Dalla Campagna del 1866 alla liberazione di R om =a_,(-'18 ----'--6=-:7~-'-'18=-:7,.c. O:....~-- --

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molte lacune da colmare in Italia, sia per completare la rete ferroviaria, sia per collegarla alle grandi linee europee: nelle regioni merid ionali rimangono monche, ad Eboli e verso Castrovillari, le due principali linee lungo i due versanti dell'Appennino, e queste due lince, cui afnuisce il movimento commerciale dei porti più cospicui dei due mari , difettano tuttavia di comunicazioni laterali da un versante all'altro d ell'Appen nino, se si accettui la sola che vi è già da Roma ad Ancona, e l'altra poco sicura per Pistoia e Bologna. Non sfuggirà, da ultimo, quanto sia necessario che si provved a alle più pronte com unicazioni del territorio subappcnnino con la valle del Po; e quindi coi passi d cli ' Alpi per raggiungere le ferrovie della Svizzera, della Germania e dell' Austria 10 •

E poiché il perno strategico per la difesa della valle del Po è diventata la piazza di Mantova, è necessario collegarla per ferrovia, nel modo più sicuro e diretto, con le altre piazze sulla destra del Po, e particolarmente con quelle sia di terra che di mare su cui dovrà essere basata la difesa della capitale. Un ultimo problema (fondamentale anche nei primi decenni del secolo XX), quello della trazione meccanica a vapo re per via ordinaria e non solo sulle strade ferrate, inizia ad essere studiato in Italia già nel 1869, qua ndo il capitano d el genio De Benedictis 11 accenna sia alle esperienze in Austria per l'impiego di locomotive stradali (disposte da quel Ministero della guerra dopo l'esposizione internazionale di Parigi del 1867), sia ad un opu scolo del capitano inglese Trench, che propone l' impiego per i trasporti militari delle locomotive stradali costruite a Edimburgo dal Thompson. Il De Benedicti s elenca, riprendendoli dal Trench, i vantaggi d el traino meccanico per via ordinaria ri spetto a l traino animale, vantaggi molto ben configurati, che p er oltre mezzo secolo sono gli stessi che verranno ripetuti dai fautori italiani c stranieri di un mezzo di locomozione destinato a rivoluzionare quant 'altri mai la strategia e la logistica: I O La trazione a vapore non richied endo che il solo acquisto delle locomotive strad ali , sarebbe poco dispendiosa durante la pace, poiché non occorrerebbe più pensare al ma ntenimento dei cavalli. 2° I trasporti sarebbero sempre pronti al sopravvenire d'una guerra. 3° Nei trasporti a grandi distanze coi cavalli è mest ieri porre a calcolo tutte le ore_ del necessario riposo e del sonno , mentre con le locomotive non si perde altro tempo se non quelio necessario per rifornirle di acqua e di combustibile.

G. GUARASCJ, Strade ferrate, «Rivista Militare» 1869, voi. I, pp. 310-318. B. DE BENEDICTJS, La trazione a vapore applicata ai trasporti militari in guerra, «Rivista Militare» 1869, Voi. IV, pp. 1 l 'i-138. 10 11


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Ferruccio Botti

4° Gli animali liberali dalla grave fatica dei trasporti nelle guerre, potrebbero essere maggiormente utili agli eserciti pei servizi meno faticosi, ma che richiedessero soprattutto una grande mobilità. 5° Nel tempo di fo rzata inazione dell 'esercito la locomotiva stradale non consuma nulla, laddove gli animali da tiro, dovendo nutrirsi giornalmente, sono sempre di ugual peso all'erario. 6° I cavalli e i muli ammalano per la troppa fatica, per le in temperie e per i cattivi o scarsi alimenti [... ] 7° Le locomotive stradali agevola no d'assai il compito dei soldati, non essendo da paragonare le cure della macchina col faticoso· lavoro per mantenere moltissimi cavalli sani e vigorosi come richiede un allivo servizio [... ]. 8° Chiunque abbia esperienza di guerra conosce purtroppo quale scena di confusione e di disordine present.ano all'occhio gl'impedimemi di un esercito'in movimento, e quanti difficoltà s'incontrano nel condurre quelle sterminate colonne di carri che sono la tribolazione dei capi di un esercito. I carri non sono mai bastevoli quando una truppa è in marcia, e da qui lo spreco di danaro a danno dell'erario o dei privali cittadini, dai quali sono sempre requisiti carri e bestiami per l'esercito. T utto ciò sarebbe in grand issima parte evitato con un vasto e beninteso servizio di trazione a vapore per le vie ordinarie. 9° Quando per imperiose ragioni una lunga estensione di terreno non può essere guardata se non da pochi distaccamenti di truppa, posti a lunghi intervalli fra di loro, una locomotiva stradale sarebbe di immenso vantaggio nelle mani dell'autorità militare. 10° La lunghezza che occupa una locomotiva col suo traino di 3 carri è molto minore di quella dello stesso treno tirato da cavalli.

Anche per l'introduzione di nuovi fattori dei quali non si conosce ancora con precisione l'incidenza, il problema dei trasporti nella seconda metà del secolo XIX rimane difficile e complesso. Nel 1868 il Ministro Ricotti nomina due commissioni 1 2 , una per studiare la possibilità di alleggerire il carreggio, l'altra - presieduta dal ten. col. Agostino Ricci - per studiare le modalità più opportu ne per il rapido carico e scarico delle truppe e quadrupedi dai treni.

Evoluzione generale dei Servizi Il periodo dal 1866 al 1870 è particolarmente travagliato, con modifiche dettate più che altro da ragioni di economia. Nel 1867 sono sciolti i Gran Comandi di Dipartimento, delegando le loro attribuzioni a i Comandi di divisione territoriale, che pertanto accentuano la loro importanza logistica e dipendono direttamente dal Ministero. Sempre nel 1867, le truppe dell'Italia centrale rimangono suddivise in division i attive e riu nite sotto un unico Coma ndo, con positivi riflessi sull'istru12

C:fr. «Rivista Militare» 1868, voi. I, pp. 140- 141.


VI. Dalla Campagna del 1866 alla liberazione di Roma (/867-1870)

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zione e sulla prontezza operativa. Pertanto con R.D. 24 giugno 1869 13 , anche allo scopo di rendere più spedita la mobilitazione si costituiscono altri due Comandi delle truppe ordinate in divisioni attive, e i tre Comandi sono denominati Comandi generali del!, Jl e Tll corpo d'esercito, dislocati rispettivamente nell' Italia centrale, settentrionale e meridionale. I nuovi Comandi hanno solo attribuzioni operative: quelle logistico-amministrative e territoriali rimangono affidate alle divisioni territoriali. In tal modo, anche se il provvedimento ha lati positivi (istituzione di Comandi permanenti di corpo d'armata) , la preoccupazione per l'operatività e il livello addestrativo dei reparti non viene estesa ai Servizi di campagna (che non sono costituiti a nessun livello). Peraltro i comandanti delle divisioni attive sono gli stessi delle divisioni territoriali, del cui Stato Maggiore fanno parte contemporaneamente i 5 ufficiali del Comando di divisione attiva. Con questo escamotage si cerca di risparmiare personale, ma si crea una duplice dipendenza dei comandanti di divisione attiva e territoriale insieme, che non appare razionale (per la disciplina e l'Istruzione, dal comandante generale del corpo d'armata; per le rimanenti branche compresa quella logistica, direttamente dal Ministero). La prospettiva della guerra è lontana: con l' Istruzione del 4 luglio 1869 14 si fi ssano solo le varie formazioni (molto ridotte) delle truppe sul piede di pace. Con l'ordinamento del 1869, i Servizi sono del tutto trascurati. Il treno in pace è ridotto a 12 compagnie con 1213 uomini (compresi gli ufficiali) e 480 cavalli ; si stabilisce che le compagnie siano di massima sempre sul piede stanziale, ma forniscano ugualmente le colonne necessarie alle truppe poste sul piede mobile. Anche il corpo di amministrazione è sempre sul piede stanziale, e ha 1820 uomini presso gli ospedali e 424 presso i panifici: ciononostante, è anch'esso tenuto a fornire distaccamenti alle truppe sul piede mobile. Con. la N. 116 del 6 agosto 1870, a completamento e parziale modifica della Istruzione del 4 luglio 1869 15 sono fissati sia gli stati di approntamento che gli ordinamenti di pace e di guerra di tutti i corpi e servizi. Dal punto di vista dell'operatività, le truppe possono trovarsi sul piede di pace e sul piede di guerra. Le truppe sul piede di pace·possono essere sul piede stanziale (quando sono nelle ordinarie guarnigioni) o sul piede mobile (per i campi d'istruzione, il servizio d'ordine 13

14

G.M. 1869, pp. 277-279 e pp. 342-349. Ivi, pp. 297-341.


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pubblico o altri motivi) 15 • Il piede mobile è decretato dal Ministero; il piede di guerra, dal Re. Sul piede di pace il reggimento di fanteria non ha carri e quadrupedi; negli altri casi i carri e quadrupedi risultano dal seguente specchio: P iede mobile Comando o reparlo

Quadrupedi Da Da baslo tiro

Piede di guerra

Veicoli e materiali Carretle di btg

C'.Dppic cofani sani1à

Quadrupedi Da

Veicoli e materiali Coppie Caco cofani lets sanità

tiro

Da basto

Carreue di btg

6

2

2

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3

-

-

Stato Maggiore (cioè Cdo Rgt)

1

2

t

2

4

Battaglione

2

-

2

-

6

-

I differenziali di Quadri, truppa e quadrupedi tra piede di pace , piede mobile e piede di guerra aumentano notevolmente per le unità Servizi (treno e corpo di amministrazione). Nella compagnia treno, gli ufficiali passano da 5 sul piede stanziale a 7 sul piede mobile e a 11 sul piede di guerra, la truppa rispettivamente da 91 a 155 e 479, i cavalli da 40 a 150 e 650. Nel corpo di amministrazione non vi è piede mobile, gli ufficiali passano da 74 a 102 e la truppa da 1623 a 2938: evidentemente si tende a ripetere, nonostante i cattivi risultati, l'impostazione del 1866. Nel settembre 1870, mentre è ancora in corso la campagna per la liberazione di Roma, si ritorna in parte a ll 'antico, più che altro per esigenze di ordine pubblico. Le divisioni attive sono soppresse, ma i Comandi generali di corpo d'esercito sono mantenuti in vita con attribuzioni più estese, che però non risolvono il dualismo e appaiono non ben definite specie dal punto di vista logistico: conservando ai Comandi generali di divisione terriLOria le le a uuali loro attribuzioni e la corrispondenza dirella colle Autorità politiche e militari v ie ne affidato a i Comandi generali di Corpo d'Esercito nel rispeuivo scompartimento un'alta ispezione sopra ogn i ramo di servizio , nessuno escluso ... 1•

A fine anno la riforma più importante del periodo: con R.D . 13 novembre 187017 i Comandi militari di provincia sono sciolti, e sostituiti con i distretti militari. Le divisioni territoriali passano da 23 a 16 15 1<,

17

G.M. 1870, pp . 491-591. Ivi, pp. 682-685. l vi, pp. 913-933 .


VI. Dalla Campagna del /866 alla liberazione di Roma (1867-1870)

225

(nume ro corrispo nde nte alle divisioni attive ch e si intende mobilitare), e pur riconoscendo che Je divisioni dovrebbero essere sempre costituite com e in tempo di guerra, per ragioni di economia se ne ricostituiscono solo 4 (a turno e per addestramento dei Quadri e deJle truppe, ma sem pre prive di Servizi di campagna). Ai dis tretti (oggi anco ra in vita) sono attribuiti molti importanti compiti di carattere logistico, che conservano fino a!Je soglie deJ secolo XX. In particolare devono: - vesti re, equ ipaggiare e dare un prim a istru zione militare alle reclute prima di inviarle ai corpi; - r iuni re i soldati richiamati alle arm i, vestirli e se necessario armarli e avviarli in ordinati drappe!Ji ai corpi; - rifornire con propri magazzini di vestiario, equipaggiamento, allrczzi da campo e carreggio le truppe di linea che passano sul piede mobile o di gu erra. In tal modo non è più necessario per i corpi tenere grossi magazzini che «ne pregiudicano la m obilità, ne rendono di spendiose.le traslocazio ni e ne ing randiscono e compli cano la contabilità»: - in tempo di g uerra, quando i corpi parto no lasciando aJJa sede i depositi, essere «centri di governo, di approvvigionam ento e di amminist razione ai depositi dei corpi» , sollevando dal controllo e direzione dei depositi l'Amministrazione centrale, che può rivolgere le s ue cure a ll 'eserc ito mobilizzato. L ' is titu zio ne con R.D. de!J' 11 marzo 1867 18 d e!Ja Scuola di Guerra ha influenza solo genericamente positiva sui Servi zi. Nelle m a terie di esame non fi gu rano argo m ent i di interesse logistico, l'a mministrazione militare è materia di insegn a m ento separata da ll'arte militare, e i contenuti della logistica nel senso a ttua le del term ine rimangono suddivisi tra varie branch e: a mministrazione milita r e, artiglieria, servizio di Stato Maggiore, legislazio ne militare .. . Riflesso, del r esto , degli indiri zzi a l li vello centrale , visto che con Nola n. 66 del 7 maggio 1870 la branca a llevam ento quadrupedi e rimonte, fino a quel momento trattata da du e direzioni gen erali del Ministero (Servizi amministrati vi e fanteria e cavalleria ) viene affidata per in tero a lla direzione generale di fa nteria e cavalleria•?. Lo stesso rio rdin a me nto del corpo di Stato Maggiore, che a nch 'esso avviene con il citato R.D. 11 marzo 1867, non dà ancora spazio né a!Ja slral egia, né a!Ja logis tica, ma mantiene l'a ntica polarizzazione sul servi zio topogra fico. 18 '

9

G.M. 1867, pp. 270-286. G.M. 1870, p. 280.


226

Ferruccio Boui

Servizio di sanità (1867-1870) Il provvedimento di gran lunga più qualificante, con importanti e duraturi riflessi nel campo sia della sanità che del commissariato, è il R.D. 13 novembre I 870, «per il riordinamento degli ospedali militari e per la soppressione del corpo d' Amministrazione» 20 . Con tale decreto: - il corpo di amministrazione, al quale appartiene il personale di ogni grado di sanità e degli ospedali militari, è sciallo; - la direzione degli ospedali mi.Iitari e l'inquadramento degli infermieri sono affidati a ufficiali e sottufficiali normalmente provenienti dalla fanteria (quindi, non ancora ai medici); - sono costituite 16 compa~nie di infermieri militari, una per ciascuna divisione territorial e, che in caso di guerra forniscono i distaccamenti per le ambulanze delle truppe mobilizzate. li provvedimento è così moti vato dal Ministro, che si ripromette di ottenere «q uakhe risparmio» : P a rve al riferente potesse essere sis1ema più semplice e conveniente quell o di da re agli Speciali mili tari una Direzione interamente propria e così p ure un personale proprio, di guisa che ogni stabilimento veni sse a costim ire un ente amministrativo, al pari di un qua lsiasi Corpo dell'Esercito. TI Direttore avendo ques10 unico II fficio potrfi att endervi con maggior diligenza, e la sua responsahili1 à Iornerà quindi più assoluta. Tan10 il personale ammin ist rativo quanto quello per il servizio degl i infermi , appartenendo e ffe11 ivarnente allo Stabilimento , saranno nat uralmente indotti ad avervi, sotto ogni rapporto, maggior irneressarnenlo. Dal che ricaveranno indubitato vantaggio l'amministrazione, l'economi a e il servi zio in genere d egli Spedali militari [... ] Ua questo o rdinamen10 prende ragione l'altro schema di Decreto che presento alla sanzione di V.M., quello per il quale verrebbe soppresso il Corpo d'Amministrazione. La soppressione di questo Corpo era in a nimo anche ai miei predecessori , ed era suggerita da ciò che, dopo lo a mpliamemo del Regno, il Comando dd Corpo stes~o altro più non è rimasto che un centro d i contabilità e di amm ini strazione, e reca qu indi al servizio più complicazioni e ritardi che agevolezze ...

Questa nuova e più snella e aderente fisionomia del Servizio rappresenta senza dubbio una tappa impo rta nte n ella creazione di un vero e proprio corpo di san ità militare nel senso attuale del termine, ma rimane invariato il ruolo - ancora subordinato, secondario e ristretto all'ambito merament e tecnico e scientifico - del medico militare, soggetto a direttori che sono normali ufficia li d'Arma, per mentalità ed esperienze precedenti piuttosto lo ntani dai requisiti richiesti dall ' incarico di dircll.ori di ospedali o ambulanze. 20

lvi, pp. 963-968.


Vf. Dulia Campagna del 1866 alla liberazione di Ro1_11_a _,_(_l8 _6_7_-_ 1 8_7_0,___~_ _ _ _ ___2_2_7

TI 14 febbraio 1870 sono soppressi i depositi per oftalmici istituiti prima della guerra del 186621 , segno, questo, di migliori condizioni igieniche delle truppe. La medicina militare progredisce: con Nota n. 178 in data 20 ottobre 187022 il Ministero, sentito il consiglio superiore militare di sanità, dispone l'introduzione del sistema di vaccinazione animale (cioè ottenuto con la riproduzione di un cow-pox artificiale, ricorrendo all'innesto in giovenche vegete e sane appositamente scelte). Infatti wrne in Francia, nel Belgio ed altrove sorse presso di noi un'opinione abbastanza condivisa da distinti medici di vaccinatori , cioè che il vaccino umanizzato e trasmesso da braccio per più generazioni, vada progrcssivamcmc indebolendosi, se non nell'intrinseca sua virtù di preservare dal vaiolo, nella durata, quanto meno, sempre minore di tale preservazione, così che le rivaccinazioni si renderebbero necessarie con maggiore frequenza. [... ] Nel concetto degli sperimentatori si sarebbe con tal mezzo res1i1ui1a alla vaccinazione tutta quanta la sua primitiva efficacia preservativa anche da l lato della durata di questa, si sarebbe evitato il pericolo d'inoculare la si rilide insieme coll'innesto vacci n ico e parecchi altri vantaggi si sarebbero conseguiti nelle condizioni fisiche generali d ell 'individuo umano per tal modo vaccinato.

Sempre in tema di medicina militare, con Nota n. 163 in data 30 settembre I 870 è diramata l' « Istruzione sull'acquisto delle sanguisughe ad uso degli ospedali militari » 23 , con la quale si precisano i requisiti che devono avere le sanguisughe da usare.

Servizio di commissariato - vettovagliamento (1867-1870) Lo scioglimento del corpo di amministrazione con il citato R.D. 13 novembre 1870 non comporta l'eliminazione dei panifici militari, il cui personale esecutivo è però composto, dal 1° gennaio 1871 in poi, da operai civili e non più da milita ri pa nettieri. Infatti , secondo il Ministro , per il servizio delle sussistenze presso i Corpi di 1ru ppa mobilizzat i, sarà facile, all'atto della mobili~.za,:ione, il trovare negli stessi Corpi di truppa quanti uomini abbi sognino e pra tici del mestiere; e basterà formarne per quel tempo dei distacl:arnenti presso ai magazzini a mbulanti delle Sussistenze.

Nella branca viveri, gli aumenti dei prezzi delle derrate alimentari rendono la tratte nuta per il rancio sulla paga del soldato - che rimane 21

22 2

'

Ivi, p. 81. Ivi, pp. 858-862. lvi, pp. 742-744,


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Ferruccio Botfi

fissata, fin dal 1852, in 30 ccnlesimi - insufficiente per fornire al soldato un rancio di quantità e qualità a deguata alle su e esigenze. Pertanto, con R.D. 24 giugno 186924 la paga è aumentata di 5 centesimi , da versare interamente alla massa d'ordinario dei caporali e soldati. Il provvedimento - non adottato negli anni precedenti solo per la necessità di eco nomi e sul bilancio della guerra - si ripromette anche di rimediare al debito della massa d'ordinario (che all ' inizio dell 'ann o ammonta in totale a ben L. 3.674.000). La razione viveri giornaliera di pace è fi ssata in 200 gr di carne, 150 gr pasta o riso, 15 gr lardo , 20 gr sale, 25 centilitri di vino oppure gr 15 di caffé e 22 di zucchero (da distribuire come sempre periodicamenlc), più un c.:entesimo di verdu ra. La confezione del rancio del soldato in campagna avviene, come sempre, a mezzo delle marmitte mod. 1855 trasportate con carreggio. Ma 1' A llgeerneine militar Zeitung dà notizia di un grande progresso nell'esercito russo, che realizza le già citate, lungimiranti idee del Cavalli : nell'esercito russo vennero or ora defi ni1ivamente adottate k cucine ambulanti. Esse constano d i caldaie di rame d isposte su dei carri muniti di griglie e camino , in modo d a provvedere alla cottu ra del rancio marciando. Ad ogni ballaglione è assegnato un delerrninato numero di tali cucine, e si risparmia nelle marcie il trasporto delle cucine da ca mpagna. Già da alcune ~ell imam:: ven11e concessa la forniLura di I.ali cuci11a su vasla scala in via di licitazione25 .

Anch e in Italia la Rivista Militare del 1869 2 6 dà notizia delle sperimentazione - sembra con ri su llali soddisfacenti - del carro-cucina ideato dal maggiore dei granatieri Pietro Inviti . Jl carro trasporta viveri e legna per 300 uomini , le cucine da campagna per ufficiali e due fornelli , ciascuno dei quali ha la capacità di du e marmitte da 75 litri. La slessa rivista nel 187027 descrive un altro modello ideato fin dal 1862 dal maggiore del genio Contarini , d i forma analoga a quella di un a carretta da battaglione, con 4 cald aie di rame, fornello in ferro e tenda per riparare il carro-cucina dalla pioggia. Fa progressi a nche la lunga conservazione di cercali e dcrralc. In F ra ncia il dottor Lowcl nel 1869 presenta a ll' esposizione di Pa rigi due si/os in lamiera della capacità di 1O mc, ciascuno dei quali costa 1500 lire, che possono essere chiusi ermeticam ente e riescono a con24 2

~ 26

27

G.M. 1869, pp. 283-285; 292-294; 375. « Giornale del Geni o Militare» 1869, pp. 185-186. «Rivista Militare» 1869, voi. lii , p. 293. «Rivista Mili1are» 1870, voi. I l, p. 308 310.


VI. Dalla Campa1:na del /866 alla liherazione di R_o_m_a_(~/_8_67_-_18_7_0~~_ _ __ _ _2 _2_9

servare sotto vuoto per lunghissimo tempo l' avena, le farine e i biscotti28.

Servizio di comm;ssariato - vestiario, equipaggiamento e materiali generali (1867-1870) Il provvedimento più importante, che si inserisce nella ricerca generale, tipica del periodo, di accorgimenti per ridurre Comandi, personale e spese relative2 9, è la riduzione con R.D. del 30 gennaio 1868 30 delle direzioni di magazzino da 6 a 3, con sede in Torino, Firenze e Napoli . I magazzini principali delle città ove avevano stanza le direzioni soppresse (Palermo, Venezia, Bologna e Milano) rimangono in funzione, così come tutti gli altri magazzini principali. Presso i magazzini principali continuano a funzionare anche le « giunte di revisione» per l'esame e l'accettazione del materiale approvvigionato . Un a ltro provvedimento di rilievo è l' istituzione in Torino, con R.D. 13 dicembre 1868, di un opificio meccan;co militare, per la produzione di oggetti di vestiario e equipaggiamento e di arredo (si veda l'esperienza della campagna del 1866). Si tratta della sanzione ufficiale di un provvedimento di fatto già adottato, in quanto il Municipio di Torino n egli anni precedenti aveva già messo a disposizione la cospicua somma di L. 200000, «senz'altro chiedere ch e per qualche anno venisse assicurata una quantità di lavoro». Con questi fondi erano state installate le macchine, che già fornivano 70-80000 capi di vestiario all'anno. Le commesse al nuovo opificio sono assegnate dal Ministero e/ o dall'Intendente militare di Torino. I materiali necessari sono richiesti dal direttore all' Intendente, che dà l'incarico di fornirli a gli stessi magazzini principali . In tal modo siccome q uesti debbono continuare a rifornirsi , come in passato, col sistema degli appalti, ne segue che l'Opifi cio si alimenterà coi prodotti industria li delle varie provincie del Regno. Laonde, mentre si rispettano gli interessi dell ' industria nazionale, si crea un mezzo sicurissi mo per eseguire in tempo di pace, e con sensibile vantaggio, sia d al lato economico, sia per l'uniform ità, una huona parte delle lavorazioni che prima erano compiULe dai laboratori instituiti presso i magazzini principali ; e pel tempo di guerra si acquistano gli elementi onde provvedere alle straordinarie esigenze del servizio senza sacrifizi eccezio na li [come invece era avvenut o nella guerra del 1866 - n.d.r.].

Per il corredo individuale del soldato 28

«Ri vist a Militare» 1869, voi. III , pp. 292-293.

2 ')

G.M. 1868, pp. 54-59.

~

0

lvi, pp. 690-696.

non certo abbondante, a l-


230

Ferruccio Botti

meno nell'ottica attuale - numerosi e discutibili gli ordini e contrordini, con i quali, forse a scopo di economia, si cerca di ridurre l' uso di taluni capi di corredo 11 • Ad esempio, nel 1869 per la fanteria , cavalleria e bersaglieri e nel 1870 per artiglieria e genio si introduce il corredo di transizione, corredo ridotto da portare al seguito a campi e manovre. Nel settembre 1870 viene abolito l'uso delle coperte da campo per l'artiglieria, la cavalleria e il treno, perché si ritiene che dette Armi, in caso di pernottamento all'itperto, sono già protette a sufficienza dal loro pastrano, e possono essere «alleggerite» di capi di corredo inutili. Sempre nel settembre 1870, si dispone di distribuire solo i capi di corredo che fanno parie del corredo ridotto di transizione: la disposizione è però revocata nel dicembre dello stesso anno.

Servizio telegrafico ( I 867-1870) Con nota n. 20 in data 31 ollobre 1870, il Ministero emana l' Istruzione per la conservazione del materiale telegrafico militare31 , la prima di questo genere, che stabilisce norme particolareggiate e precise per la ricezione, conservazione, piccola manutenzione e spedizione del materiale telegrafico, ed è pertanto suddivisa in tre parti: - Parte 1": introduzione, conservazione e apprestamento del materiale telegrafico militare nuovo; - Parte 2a: piccole riparazioni del mater iale usato; - Parte 3": imballo e spedizione del materiale telegrafico militare.

Servizio materiali di artiglieria (/867-18 70) Di fondamentale importanza, per i riflessi futuri nei riguardi di tutte le Armi e Servizi è il R.D. 13 dicembre 1870 «che riordina i Reggimenti d'Artiglieria e il Corpo Zappatori del genio e che scioglie il corpo del Treno d'armata» 33 . Con tal decreto, il corpo del treno d 'armata è sciolto e le s ue compagnie sono trasferite all'artiglieria (32 compag nie, di cui 2 al reggimento pontieri e 3 per ciascuno degli altri 10 reggimenti) e al genio (una compagn ia). Le compagnie treno, considerevolmente accresciute dì numero, hanno il com pito di trainare gli equipaggi da ponte e tulli i parchi di artiglieria e del genio, a cominciare dal parco di artiglieria di di visione prima affidato a quadrupedi e conducenti delle stesse batterie (colon ne muni z ioni). In tal modo

32

G.M. 1869, pp. 267-269; G .M. 1870, pp. 701-709; 863-865. «Giornale del Genio Militare» 1870, pane I, pp. 277-292.

33

« Giornale di Arliglie ria)> 1870, n. 67 , pp. 949 962.

] I


VI. Dalla Campagna del 1866 alla liberazione di Roma (1867-1870)

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la forza delle bau erie sul piede d i pace sa rà I.aie da permei 1ere in tempo di guerra la loro formaz ione su otto pezzi ; verranno però spogliate delle colonne di munizioni, il di cui traino e servizio verrà affidato alle compagnie del Treno. Per tal modo i comandanti delle batt erie, esonernti dalla preoccupazione <lt:I munizionamento delle ah re Truppe, avranno il mezzo di portare tutta la loro attenzione al servizio della batteria propriament e detta , all'impiego dei loro cannoni. Né il servizio del munizionamento dei diversi Corpi sarà per sentirne difetlo, poiché, posto il Treno sotto la dipenden za dei Reggiment i <l'Artiglieria, desso nelle Di visioni a ttive sarà invigilalo e di retto dal Co mandante d'Artiglieria nelle medesi me, e così si dica per i Corpi d'Esercito e per l' Esercito intero, nei quali l'alta direzione dei servizi da prestarsi dalle co mpagnie del T reno sarà affidata ai rispeltivi Comandanti d'Artiglieria; sarà inoltre possibile le soppressione dei comandi del Treno che prima erano necessari presso i vari reparti dell ' Esercito.

TI radicale provvedimento dello scioglimento del treno mira ad eliminare gli inconvenienti di tutte le precedenti campagne, e prende atto a nche della parie preponderante ormai assunta dai trasporti di artiglieri a: Se si considera però, che al Treno d'Armata era affidato il traino di tutti i parchi d'Artig lieria, e che per questo si richiedeva più della metà del Corpo stesso; se si ricorda che per effelto <li lai disposizione era necessario cost ituire i parchi d'Artiglieria di due persona li d istinti e dipendenti da amministrazio ni diverse e che tal promiscuità diede luo go molte volte a contestazioni senza aver mai potuto riso lverle completamente per non nuocere cd al servizio tecnico od alla disciplina; se si vuole infine por mellle all 'affi nit à di servizio che esiste Ira l'A rtiglieria da Campag na ed il Treno, e come questo a contatto d i quella possa guadagnare immensamente e tanto da render superfluo il comporre i parchi d'Arti glieria di truppa di quest'arma e di quelle del Treno, a ciò bastando l' estend ere l' istruzione di queste ultime da eseguire il caricamento e lo scaricamento dei di versi carri <l 'A rtiglieria; ri ti ene il riferent e che nessuna diffico ltà sarebbe per o pporsi alla creazione in ogni Reggimento d'Artiglieria d i compagnie del Treno, destinate però esclusivamente a l traino dei diversi parchi d'Artiglieria. [. .. ] Non così co rrispose lo stesso sistema applicato al Corpo del Treno cd alle sue brigare distaccate. È <l'avviso il riferen te che coll'affidare il servizio <lei Treno <lell' Artiglieria , mentre si usul"ruisce dei molti mezzi di cui que$ta dispone, si otterranno i seguenti vantaggi: a) Ass icurare la buona conservazione del considerevole materiale che occorre per il servizio dei diversi Stati Maggio ri e dell 'Intendenza militare in tempo di g uerra; b) l"\vi 1a re la maggior spesa che cagionerebbero la ripartizione dell'attuale Corpo di Treno in d iverse amministrazioni di stin te e l'istituzione di speciali officine d i riparazione; e) Le mobilizzazioni dell'Esercito riuscirà certamente più pronta, poiché le compagnie del Treno si troveranno ripartite tra i d iversi Reggimenti d 'Artiglieria, le di cui sedi sarà cura del riferente d i dis1rib uire in modo conveniente s ulla estesa superficie del Regno.

G razie anche a questa nuova impostazio ne della mobilitazion e, il R.D . 13 dicembre 1870 segna realmente una svolta, e determina un a ssetto del treno destinato a durare nelle linee principali fino al XX secolo (prima guerra mondia le compresa) e a fare d ell'a rtiglieria il perno logistico dell 'esercito .


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Ferruccio Bolli

Poco muta, per il resto , la struttura logistica dell'artiglieria in campagna, definita con la citata Istruzione del 6 agosto 1870. La dotazione di carri e munizionamento al livello di batteria risulta dallo specchio seguente: Batterie

Batteria di manovra

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Colonna di m unizioni C arri per munizioni da c entim etri 12 Id. lei . 9 Carri per muni zioni da cart ucce Carro da ba tteria (pel persona le) T o tale carri della colonna di munizioni T otale carri della b a tteria di manovra e rispett iva colonna di munizio ni L-

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/INNOTAZTON! I O Ogni ba tteria di battaglia (compresa la rispettiva colo nna d i m unizio ni) è p rovvista di 1260 colpi di cannone, di 2 1Ocolpi cioè per ciascun p ezzo, dei quali 173 a grana ta e 37 a m itraglia. P or ta ino ltr e 84 000 ca rtucce per ogni bersagliere, nell'ipotesi che vi siano tre batterie per divisione, e ogni Divisione sia forte di 8000 solda ti d i fa nteria e 1000 bersaglieri. 2 ° Ogni batteria a ca vallo è provvista d ' un numero di colpi da ca nno ne egua le a quello di una balleri a di b attaglia, ma porta solt a nto 42 000 cartucce. 3°0 gni batteria di posizione è provvista d i 888 c.:olpi da canno ne, cio è 148 colpi per ciascun pezzo , elci quali I 36 a g ranata e 12 mitraglie; no n porta cartucce.

Non esiste l'organico del parco principale. Un parco di corpo d 'esercito ha 2 ufficiali, 90 sottufficiali e truppa, 140 cavalli , 30 carri di cui 2 affusti di ricambio 10 carri munizioni, 12 ca rri cartucce per a rmi


VI. Dalla Campagna del 1866 alla liberaz ione di Roma ( /867-1870)

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portatili; una sezione di parco (per divisione) trasporta in totale 1520 colpi di cannone e 252000 cartucce. Anche l' ordinamento territoriale dell'Arma, a fine 1870, viene modificato. Con R .D. 4 dicembre 1870 e Istruzione del I 2 dicembre 187034 l' Arma si a rticola su un comitato di arLiglieria, 5 Comandi territoriali (Torino, Pavia, Verona, Firenze, Napoli) , 12 direzioni territoriali, 10 direzioni di stabilimento (arsenale di costruzione di Napoli; fabbrica d'armi di Torre Annunziata; officina pontie ri di P avia; arsenale dicostruzione di Torino; fonderia di Torino; fonderia e raffineria nitri di Genova; fabbrica d'Arm i di Torino; labo ratorio pirotecnico di Torino; polverificio di Fossano; fabbrica d' armi d i Brescia). Nel campo d ella regolamentazione p iù propriamente tecnica, va ricordata l'esauriente Istruzione sulla conservazione delle polveri da f uo-

co, delle munizfoni da guerra e dei.fuochi lavorati nei magazzini e Norme da osservarsi nel loro trasporlo in data 12 luglio 1868 35 • L'Istruzione si riferisce solo alla custodia delle polveri nei magazzini permanenti e vi si fa a strazione sia dai magazzin i quand'anche in muratura , destin ata solo a contenere la po lvere necessaria al servizio giornaliero delle bat terie (rip osliRlt) che di quelli in terra e leg narne a prova di bo mba che si costruiscono temporaneamente nelle piazze poste in stato d i difesa [evidentement e, la regolamentazione del tempo non prevede ancora riservette munizioni nell 'ambi to della fortifica zione campak, e le munizioni delle artiglierie da campagna rimangono sempre sugli appositi ca rri o casso ni - n.d.r.] .

Data la maggiore instabilità e pericolo sità a l maneggio degli esplosivi del tempo , le norme sono particola rme nte severe e precise e pa rticolareggiate. 1 magazzini so no in muratura, e si distinguono in a prova di bomba (so lo nell e piazzaforti) e non alla prova; sia gli uni che gli a ltri devono sempre essere circondali a di sta nza possibilmente di 4 m da un tamburo, e possono avere un o o due piani . Essi devono essere muniti di parafulmine, e non devono contene re, a l loro interno , m aterie silicee e di ferro. Toppe, chiavi, parti metallich e delle imposte, chio di per fissare il pavimento in legno ecc. devono essere in rame, bronzo o ottone, cd è buona norma rives tire di legname le pareti fino all'a ltezza delle cataste di barili e casse. I locali da adattare eventualmente a magazzino provvisorio debbono essere scelti in fabbricati isolati, e lontani da stabilimenti ove si impiega il fuoco. Gli abitanti devono essere fatti sgom brare, i camini e le 34

35

«Giornale del Genio Militare» I 870, pp. 323-329. «G io rn ale d i Artiglieria» 1868, parie I. pp. 14 1- 192.


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Ferruccio B otti

finestre a pianterreno devono essere chiusi, le soglie delle porte, i pavimenti e le pareti malsane devono essere coperti con tavole e legna incerata, e deve essere ricavato nel fabbr icato un idoneo corpo di guardia. La polvere è custodita in recipienti diversi a seconda della qua lità, del servizio a cui è destinata e dell'origine degli approvvigionamenti: casse d'imballo, barili grandi e piccoli, barili mod. napoletano, francese e austriaco, barili inglesi, barili di rame, sacchi da casse o da barili (per riporvi le polveri da racchiudere poi nei bari li). Le indicazioni da apporre sui contenitori variano a seconda della diversa provenienza delle polveri (fabbricate nei polverifici dello Stato, oppure provenienti dall'ex Regno delle due Sicilie, dagli acquisti in Inghilterra nel 1866, dalla Francia o dall'Austria). Ad esempio, per le polveri fabbricate negli stabilimenti dello Stato si stampano sul coperchio dei barili: qualità e quantità della polvere , velocità iniziale all'atto del collaudo, anno di fabbricazione e di introduzione in magazzino, nome del polverificio. Per le polveri francesi si indicano, oltre agli altri dati, la dens ità gravimetrica ecc .. Il trasporto può avvenire sia per terra che per via d'acqua, con mezzi di trasporto dell'Amministrazione militare, di un'impresa privata o requisiti. TI carico e lo scarico devono sempre avvenire di giorno, e ne deve essere dato preventivo avviso all'Ente ricevente ... Se il trasporto avviene per mezzo di carro o traino animale, questi devono essere controllati a cura della direzione artiglieria, per accertarsi che siano atti allo scopo. I fusi delle ruote devono essere ben ingrassati, sia prima della partenza che durante il viaggio . Ogni carro, in linea di massima, non deve essere caricato con più di 30 casse o barili, disposti in non più di quattro ordini. Se scoperti i carri devono essere coperti con tela cerata, e tra i recipienti, per evitare attriti, deve essere interposta della paglia. · Particolari avvertenze devono essere seguite durante la marcia (camminare sempre al passo, evitare gli acciottolati ... ). li convoglio non dovrà mai fermarsi a meno di 200-300 m dai centri abitati, e anche cavalieri e carri che procedono in senso contrario devono andare al passo fino a 10 m oltre. Si devono evitare attraversamenti di abitati, e quando ciò non è possibile il comandante della scorta farà avvertire il Municipio onde siano chiuse le officine dei fabbri-ferrai, maniscalchi, ed altre ove si faccia fuoco e siano inaffiati i selciati. Il convoglio sarà arrestato a 200 metri almeno dal paese, c quindi , riconosciute le prese posizioni, si effettuerà il passaggio per le vie meno frequentate.


VI. Dalla Campag na del 1866 alla liberaz ione di Roma (1867- 1870)

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Al trasporto con carri sarebbe da preferirsi, perché più sicuro, il trasporto a soma, che peraltro richiede grande quantità di quadrupedi; in quanto al trasporto per ferrovia (regolato dal regolamento del 1865), i recipienti devono essere caricati su vagoni «muniti di molle di sospensione e di repulsione, attaccati fino a contatto, chiusi, e con copertura metallica» . Il pavimento dei vagoni deve essere coperto di tela impermeabile o tela olona, le porte devono essere chiuse e coperte da tendine in modo da chiudere ogni apertura; le superfici delle parti metalliche devono essere coperti di stoffe, e non si deve mai fare uso di freni. TI carico di ciascun vagone, compresi i recipienti, non deve mai oltrepassare i 4000 kg. I vagoni carichi di polvere non possono essere più di 3 per ciascun convoglio, disposti dalla parte opposta della locomotiva e seguiti da 3 vagoni ordinari. Tra il primo vagone carico di polveri e la locomotiva sono interposti non meno di 12 vagoni vuoti o carichi di merci. Le macchine che trainano un convoglio con esplosivi devono essere alimentate solo con litantrace distillato o Coke, escludendo da altri combustibili come Coke, legna ecc .; sui vagoni con esplosivi va apposto un cartello con la scritta Polveri da fuoco .

Servizio materiali del genio (1867-1870) Con la citata Istruzione del 6 agosto 1870 la compagnia genio con relativo parco ha 4 ufficiali e forza sottufficiali e truppa variabile: 101 sul piede stanziale, 135 sul piede mobile, 176 sul piede di guerra. In quest'ultimo stato di approntamento, la compagnia dispone di 11 quadrupedi e 3 carri. In campagna come sempre si hanno pa rchi del genio al livello di corpo d'esercito e di quartier generale principale ; una delle 3 compagnie disponibili al livello di quartier generale principale è lasciata a disposizione dell ' Intendente generale , per costruzione di forni e lavori di carattere logistico. L'importanza ormai assunta dal telegrafo e dalle ferrovie è dimostrata dalla presenza organica, per la prima volta, di un ispettore telegrafico e di un ingegnere capo del servizio strade ferrate, a l livello Comando genio di corpo d'armata (sono però tutti impiegati civili). I parchi sono trainati, come si è visto, dal treno militare (è però pur sempre prevista la sua sostituzione con il treno borghese). Per il parco di corpo d'armata occorrono 48 cavalli , per quello principale 211 cavalli . La ripartizione dei vari tipi di carro è riportata nella tabella a pagina seguente.


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Ferruccio Botti

Quantitativo dei carri dei i.:arri

Modelli dei carri che per ora si utilizzano (I)

Parchi

Denominazione

Di Di Corpo Compad'Armata gn ia

P ri nci-

pale

Materiale comune del Genio Car ro del N° I )) Id. 2 )) Id. 3 Id. » 4 I d. » 5 Fucina del » 1 » 2 Id. Carro per Berta

2

3 6 1 I I

3-

12 3 I 1

1 1 I

Car ro scoperto

Mo 1856 modif.

1856 1830 )) Carro cop er to 1830 )) » 1830 Fu cina d a Cam pagna» 1844 )) )) 1844 )) Car ro scoperto 1830 )}

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Materiale telegrafico campale Carro per m ateriale pesante volante Carro-si azione

3 2

10 3 4

19

40

2 2

Carro scoperto

M o 1856 modi f.

))

Carro

))

))

1856 1863

))

»

N.B. - Il solo modello di carro adattato per i pacchi mobili del Genio è il carro da parco scoperto M 1856 modificato e occorrendo nuove provviste o surrogai.ioni di provvederanno unicamente di questa forma, per ora onde utilizzare il materiale esistente si farà uso dei modelli accennati nella presente colonna (I). 0

Ciascun tipo di carro trasporla un carico prefissato : Il carro N. 4 contiene materiale ed istrumenti occorrenti ad una m ezza compagnia zappatori per l'esercizio delle seguenti arti e mestieri : Disegnatore, carradore, zapp ato re, leg naiuolo, minator e, scalp ellino e muratore. Il carro N. 2 con tien e utensili d a zappatore e serve di completamento ai carri N. I per u na m aggiore quantità d i lavoranti. Il carro N. 3 contiene N_ 8500 sacchl a terra. Il carro N. 4 con tiene N. 2000 sacchi a terra e strumen ti d a p esare, da lattaio, calderaio, bar ilaio e pani eraio . Il carro N. 5 contiene 600 sacch i a terra, vari cordam i, inneschi , salsiccie d a m ina e 2000 metri lineari di fil o di rame rivestito. Il car ro per berta contiene un a berta con tu tti i suoi accessori. Il carro da polvere cont.iene 720 chilogr ammi di polvere. La fuci na N. I contiene tutti i materi ali ed utensili necessari per una fucina comune. La fucina N. 2 contiene tutti i m ateriali ed uten sili necessari per una fuci na per grossi lavori. li car ro da materi ale telegrafico contiene il materiale necessario per lo stabilimen to


VI. Dalla Campagna del 1866 alla liberazione di Roma (1867- /87_0_,~___ _ _ _ __

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di una linea telegrafica lunga 10 chilometri, se trattasi d i materiale telegrafico pesante, e lunga chilo metri 14 circa se trattasi di materiale volonte. 11 carro stazione contiene le pile e macchine necessarie alla trasmissione e ricevimento dei dispacci.

Servizio trasporti ( 1867-1870) Come già si è accennato il treno è il corpo che subisce maggiori riduzioni dopo il 1866, e l'evento saliente nel periodo è il suo scioglimento nel dicembre 1870. I criteri d ' impiego e la ripartizione del carreggio e dei quadrupedi rimangono comunque, anche dopo tale provvedimento, in gran parte quelli fissati con l' Istruzione sulla mobilizzaz ione del treno militare, dei trasporti e delle ambulanze reggimentali in data 14 lu glio 186936 , quindi utilizzata anche per la campagna per la liberazione di Roma nel 1870. Tale Istruzione è compilata con il preciso intento di ridurre al minimo il carreggio, tenendo conto degli ammaestramenti della campagna del 1866 e dell' unanime parere degli studiosi. In particolare il treno fornisce i mezzi di trasporto per i quartieri generali (principale - di corpo d'armata - di divisione) , per le ambulanze di riserva di corpo d'armata e di divisione, per l'ambulanza e per i trasporti reggimentali, per il vestiario e i viveri al seguito dei corpi dell'esercito e delle divisioni (cioè: dotazioni viveri di I O linea), per i parchi del genio esclusa la compagnia, e inoltre (dopo lo scioglimento del corpo nel 1870) anche per i parchi d 'artiglieria a tutti i livelli. L'Istruzione precisa anche talune modalità particolari di trasporto, come il trasporto dei feriti dal campo di battaglia alle ambula nze, e da queste agli ospedali temporanei, in aiuto ai veicoli di precetto che a tal fine l' Intendenza deve requisire sul luogo. Ma in ciò le co lo nne del treno vogliono essere impiegate con mo lta parsimonia , onde no n incagliare l' andamento degli importanti servizi cui le co lonne stesse sono addette.

I trasporti delle vettovaglie nei magazzini di 2° e 3° linea e del materiale sanitario per gli ospedali temporanei non sono affidati al treno , ma eseguiti a mezzo delle ferrovie, o ricorrendo ad imprese, o co n carreggio req uisito lungo l'iti nerario. Quando per i trasporti di 2° e 3° linea è necessario ricorrere anche al treno ausiliario borghese, il relativo personale deve contrarre l'arruolamento volontario per tutta la durata della guerra, è soggetta alla disciplina militare ed opera agli or36

C..M. 1869. Suppi. n. 6.


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Ferruccio Bolli

dini dei Quadri appartenenti al treno. Evidentemente su questo aspetto l'esperienza del 1959 e 1866 aveva insegnato qualcosa; non altrettanto può dirsi per il trasporto feriti, ove l'impiego eccezionale del treno o di mezzi di trasporto improvvisati per lo sgombero dei feriti o per la loro raccolta, non può risolvere il problema. Sempre allo scopo di diminuire il carreggio, con l'Istruzione del 1869 i viveri al seguito delle divisioni sono ridotti ad una sola giornata per pane, biscotto, carne in conserv3:., avena, a due giornate per il riso, sale e lardo, e a quattro giornate per caffè e zucchero. In tal modo, si calcola che siano sufficienti 25 carri per i viveri della divisione, 19 per le truppe direttamente dipendenti dal corpo d'armata, 158 per il magazzino ambulante di corpo d'armata. Giacomo Sani (Intendente del corpo d 'esercito per la liberazione di Roma , maggior generale più elevato in grado del corpo di commissa riato dal 1880 al 1889, deputato, senatore, sottosegretario e eminente studioso di problemi logistici e amministrativi) critica molto questa soluzione, della quale, nella campagna del 1870, ha avuto modo di constatare direttamente i limiti: Biso gna però avere presente che anche co n queste riduz ioni, si richiederanno sempre carri spedali e di un tipo che il Ministero aveva forse stabilito: ed a provarlo accennerò solta nto che, riguardo al pane, si calcola va che ogni carro potesse contenere I 700 ra/.i oni , mentre a noi non fu mai possibile di caricarne con grave stento più di mille . E con tuttociò ad un corpo d'esercito, non abbiso gnerebbero meno di 450 veicoli circa, senw contare l'artiglieria, la brigata del genio, i vivandieri ed i carri pel trasporto dei malati . A quelli infatti dei viveri conviene aggiungere: a) I 8 carri pel Quartier generale del corpo. b) 33 carri pei 3 quartieri genera li delle divisioni. e) 48 carri per le ambulanze. d) 14 carrette da battaglione per ogni reggimento. e) I carretta pei comandi d i brigata. f) 3 carrette per ogni battaglione bersaglieri. g) 6 carrette da ball.aglionc per ogni reggimento di cavalleria. Calcolato in media che ogni carro occupi uno spazio di 8 metri circa, poiché bisogna tener con to di quelli a 4 cavalli , ne risulta un colo nna della lunghezza di circa 4 chilometri, la quale non può a meno di preoccupa re seriamente chi è preposto al comando di un esercito, specialmente quando le truppe devono marciare riunite e più ancora allorché devono ritirarsi 17 •

L'Istruzione del 1869, dunque, non raggiunge - né può raggiungere - l'obiettivo tanto agognato di ridurre e alleggerire il carreggio, 37

R. CADORNA, La liberazione di Roma nell'anno 1870 e il plebiscito, Torino R oux, 1889, pp. 517-518. (L' Appendice 5" dell' opera è la re lazione sui Servizi nella campagna , compilata dallo stesso Sani).


VI. Dulia Campagna del 1866 alla /iheruzione di Roma (1867-1870)

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e viste le costanti difficoltà del vettovagliamento, anche la riduzione dei viveri di riserva aJ seguito immediato deJ!e truppe è quanto meno discutibile. Per il resto, nulla di nuovo rispetto alle soluzioni già adottate nella campagna del 1866; con questi limiti, degna di nota è la minuta e precisa ripartizione tra le varie esigenze di personale, cavalli, carreggio e dei vari tipi e bardature, che si può desumere - sia per Comandi e reparti sul piede mobile che sul piede di guerra - dai 1O esaurienti specchi allegati all' Istruzione. G li stati di approntamento previsti per i reparti del treno sono tre: - piede mobile completo: le colonne del treno provvedono solo ai servizi più urgenti per le truppe in marcia o in accantonamenti. Non sono costituiti parchi, e le colonne per trasporto viveri sono limitate solo a l trasporto del pane; - p iede di guerra incompleto: le colonne del treno assicurano solo i Servizi indispensabili per l'esercito in campagna. Sono costituite a l completo le colonne viveri presso le divisioni e i corpi d'armata (reparti direttamente dipendenti), ma senza magazzini ambulanti; - piede di guerra completo: il treno assicura tutti i trasporti precedentemente elencati. In un corpo d'armata su tre divisioni e due reggimenti di cavalleria sono impiegate due compagnie del treno, delle quali una provvede a i trasporti per conto del quartier generale e dell'Intendenza, l'altra alle esigenze delle divisioni dipendenti. Due compagnie sono previste anche per il quartier generale principale e le truppe direllamente dipendenti, con le quali si costituisce, tra l' altro, un volano per eventuali trasporti di materiale da guerra e/o di munizioni d 'ogni specie dall'interno del Regno all'esercito operante. Il carreggio, le bardature, gli accessori le armi e l' equipaggiamento del personale del treno occorrenti in caso di mobilizzazione dei reparti sono riuniti in magazzini centrali del treno , e suddivisi per corpo d'esercito e divisione. Fanno eccezione i materiali sanitari dell'ambulanza reggimentale, che sono conservati nell'ospedale militare territoriale più vicino a l magazzino del treno. Quando le truppe di fanteria e cavalleria passano dal piede stanziale (senza carri e quadrupedi) a quello mobile o di guerra, prelevano il carreggio e quadrupedi da questi magazzini. Quando la zona d'operazione si allontana notevolmente dalle sedi delle brigate del treno si costituisce un parco di riserva del treno, che funge da volano per rifornire di personale, oppure per fronteggiare esigenze di carattere ed eccezionale. Il parco di riserva è composto di distaccamenti di tutte le compagnie, e nel suo ambito funzionano anche officine per la riparazione del carreggio.


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Il corpo del treno è suddiviso in brigate, ciascuna composta da più compagnie. In campagna l'organizzazione di comando si articola su tre livelli: - comandante superiore del treno de/l'esercito presso il quartier generale principale, che dipe nde direttamente dall'Intendente generale dell'esercito, è responsabile dell'andamento generale dei trasporti, e, in particolare, deve controllare che non venga abusivamente alterata la composizione delle colonne, e che personale e quadrupedi non vengano distolti senza specifico ordine dai compiti cui sono addetti; - comandante del treno ad un corpo d'esercito (capitano), dal quale dipendono anche le colonne del treno presso le divisioni. Egli dipende per il trasporto dei viveri e delle ambulanze dall'Intendenza del corpo d'esercito, e per gli altri servizi dal comandante del quartier generale (una dipendenza duplice che non può avvenire senza inconvenienti , dovendo i trasporti essere gestiti da un unico terminale); - comandanti delle colonne del treno, che in campagna costituiscono un'unità amministrativamente autonoma. Le loro dipendenze sono assai intricate: per la parte amministrativa essi dipendono dai comandanti delle colonne; per la parte disciplinare dal comandante del treno presso il corpo d'esercito o dai comandanti delle compagnie; per l'impiego, a seconda del tipo di trasporto che devono effettuare ricevono ordini dall'Intendente militare (per i materiali dei Servizi di sua competenza), dal comandante del quartier generale (per il trasporto del quartier generale) o dai comandanti del parchi (per il trasporto di quest'ultimi).

Servizio di amministrazione (1867-1870) Rimane in vigore il regolamento del 1863. Si tende però (come sempre con parziali riforme) a rendere più snello e spedito il sistema contabile, e in questo senso intende operare il R.D. 24 dicembre 1868 «che riunisce in quattro distinti assegni le competenze stabilite per gli ufficiali, sottufficiali, caporali e soldati» 38 • Con tale decreto si modifi ca e semplifica solo il sistema d elle paghe, che fino a quel momento era basato su una ponderosa situazione nominativa trimestralmente compilata - in triplice copia - dal comandante di compagnia, ove venivano riportati tutti i nomi del personale della compagnia e le relative variazioni. Questi fogli di competenze venivano poi riepilogati al livello di corpo in uno stato generalmente nominativo delle variazioni e competenze di tutto il personale del corpo, che era sottoposto a vari 38

G.M. 1868, pp. 702-7 14.


VI. Dalla Campagna del 1866 alla liberazione di Roma (/867-1870)

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gradi di controllo fino al Ministero e alla corte dei conti; ne derivava un grande aggravio burocratico, specie ai minori livelli. Si introduce pertanto prima nei cinque reggimenti bersaglieri e poi in tutto l'esercito un nuovo sistema, basato su: - compilazione, al livello di compagnia, di stati nominativi solo per il personale la cui posizione ha subito variazioni tali da modificarne le competenze, e per il resto numerici; - defini zione di un assegno complessivo in denaro con il quale i corpi devono provvedere a tutte le competenze del personale presente e assente; - eliminazione dai conti tra i corpi e il Ministero delle variazioni più comuni (entrata e uscita in ospedale, licenze, invio in marcia); - istituzioni in Firenze di un ufficio al livel1o centrale, per la revisione della contabilità dei corpi (che rimane a Firenze anche dopo il trasferimento a Roma del Ministero). Le competenze per il personale di ogni grado, prima disperse in mullt:pli<.:i vu<:i, su11u riu11itc in quattro soli tipi ùi asst:g11i: - assegno ordinario (competenze giornaliere di vario genere e spese trasporti); - assegno straordinario (assegno di primo corredo per i nuovi arruolati e indennità fisse per spese di marcia); - assegno eventuale (competenze per le truppe sul piede di guerra, mobilizzate, al campo d'istruzione, in marcia per cambio guarnigione, e «soprassoldo di villaggio» per truppe stanziate in determinate località disagiate); assegno personale (soprassoldi e pensioni ai decorati, razioni di foraggio individuali e indennità di rappresentanza per ufficiali). Inoltre i corpi ricevono un assegno quadrupedi per il mantenimento dei cavalli e muli in dotazione, e una indennità fissa per tutte le spese di viaggio e di trasporto per mare o su ferrovie del personale, in sostituzione delle indenn ità di via e dei soprassaldi marcia che si corrispondono ad individui isolati. In un reggimento bersaglieri per gli ufficiali l'assegno giornaliero varia dalle 18 lire del colonn el lo, alle 7 del capitano di I O classe e alla 5 del medico di battaglione di 2 ° classe. Per i sottufficiali si va dalle 2 lire del furiere maggiore alle lire 1,10 del sergente. Per la truppa, la paga giornaliera più alta è quella del caporale trombettiere (lire 0,80) e quella più bassa è del bersagliere semplice (lire 0,54).Molto bassa la paga del vivandiere e dei capi-operai (capo-sarto e capo calzolaio), che è come quella del bersagliere. Sottufficiali, truppa, vivandiere e capi operai ricevono inoltre un


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assegnamento giornaliero di lire 0.60, che si suddivide (si noti la complicazione contabile) in: - assegno/ decanto per il vestiario O, 18800 - indennità pel bucato o, 05000 - indennità pcl bene armato O, 01050 - indennità per l'infermeria O, 00140 - per la razione del pane O, 25000 - per la razione di legna O, 03375 - per la manutenzione del letto· O, 03500 - per quota pro capite sulla somma bilanciata per indennità e soprassoldo marcia o, 00381 - per quota pro capite sulla somma bilanciata per spese di trasporto O, 02754 TOTALE L. o, 60000 Non vi erano, per quel tempo le macchine calcolatrici, e la decade era cinquina, cioè si pagava ogni 5 giorni ! Sempre nel 1868 allo scopo di dare ai consigli di amministrazione <lei <.:orpi maggiore autorevolezza e quindi maggiore libertà d 'a zione si stabilisceJ9 che tutti gli ufficia li più elevati in grado dei corpi entrino a far parte dei consigli, i quali sono così composti: - comandante del corpo - presidente; - tenente colonnello o a ltro ufficiale superiore, relatore; - tutti gli altri ufficiali superiori , membri; - direttore dei conti e, in sua assenza, ufficiale d'amministrazione, segretario. li tenente colonnello relatore resta in carica un anno; il direttore dei conti e l'ufficiale di massa non possono far parte del consiglio come membri o come relatori. Nel caso che il corpo passi sul piede mobile o di guerra, il consiglio si scioglie e costituisce un deposito provvisorio , affidato al relatore con carica fissa - se esiste - oppure all'ufficiale più elevato in grado che resta presso il deposito. Con qu esto nuovo assetto dei consigli diventa impossibile a nche abolire la carica fissa di relatore, realizza ndo una notevole economia di personale. La campagna per la liberaz ione di Roma del 1870 Aspetti generali

Questa breve campagna non va vista come « una piccola guerra» interna o quasi - di trascurabile importanza, anche se le perdite sono 39

l vi, p p . 274-275 e 438-439.


VI. Dalla Campagna del ll/66 alla liheruzione di Roma (1867-1870)_ __ _ _ ____c2=.4--=-=-3

minime e le forze partecipanti tutto sommato modeste in rapporto alla consistenza raggiunta dall'ormai numeroso esercito nazionale. Le sue vicende inducono a riflettere sul molto lavoro ancora da compiere, proprio all'inizio di un periodo di rapide trasformazioni, per rendere l'esercito italiano qualitativamente all'altezza delle principali compagini militari europee. Lo sbocco positivo della campagna, come coronamento delle guerre d'indipendenza, ha finora portato gli studiosi a trascurare alcuni aspetti logistici, che chiaramente emergono anche dalle relazioni dei due principali protagonisti (il comandante, generale Raffaele C adorna, e l'Intendente generale Cav. Giacomo Sani). Benché si tratti di costituire e impiegare un solo corpo d'armata su tre divisioni, che non deve sostenere onerose battaglie in campo aperto bensì assediare e conquistare Roma vincendo la non troppo ostinata resistenza di truppe molto inferi ori di numero e di incerto valore bellico, organizzazione e funzionamento dei Servizi sono assai carenti. L'amara esperienza dcll'ancor vicina guerra del 1866 sembra piuttosto trascurata , e proprio il vettovagliamento e i trasporti - cioè le due principali lacune logistiche del 1866 - sono ancora una volta protagonisti in negativo. In merito lo stesso generale Cadorna così delimita le cause generali e le responsabilità: fu detto, da chi sta sulle mere apparenze, che in una brevissima campagna, quasi come semplice passeggiata militare nel centro d'Ttalia, non crasi nelle deserle arene dell ' Africa, e che era pur facile provvedere. Bd è verissimo, ed erasi preveduto e provveduto; ma chi scrive fece una campagna in Africa coi Francesi in Algeria nel 1861, là dove il generale in capo non era intralcialo da ordini e contr'ordini improvvisi; là dove non si metteva a lla torlura l'intendenza militare, che nella spedizione di Roma era un funzionario distinto come dirassi più diffusamente a suo luogo. È qui il caso di ricordare che il servizio delle sussistenze in guerra, è tra quelli che presentano maggiori difficoltà, dovendosi i viveri e i foraggi trovarsi esattamente in ta nte località diverse e in date ore. Precetto guerresco è il dividersi per vivere ed unirsi per combattere; ma in pratica talvolta no n è possibile od è inutile il d ividersi; è inutile il dividersi quando le località non presentano , come nell 'Agro romano, alcuna risorsa per le requisizioni. È forza allora provvedere su tutte le vie di marcia, unicamente colle risorse di sui si dispone in coda alle colonne . Ma se allorquando tutto è disposto non solo, ma in via di esecuzione colle colonne viveri in marcia in più direzioni, sopraggiunge un'improvvisa disposizione che paralizza l'azione del generale in capo e ne tronca i nervi , cessando per ciò solo di essere generale in capo , i contr 'ordini che deve emanare cagionano disordini e sfiducia inevitabili. Nelle grandi manovre di pace, è questo delle sussistenze, e parer nostro, il servizio meno corretto, perché si scosta affatto dall'immagine della guerra, sebbene ciò non si manifesta al pubblico attratto dalla parte vista, dalla parte più brillante e rumorosa delle armi e delle masse moventi . Ma è da deplorarsi che spesso per comodo dell'impresa e dei commissariati, si facciano dist ribuzioni in siti avanzati, senza preoccupazioni del sup-


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posto nemico, impiantandovi anche uffici telegrafici, in previsione di una fuLura o ccupazione di terreno, che tull 'ora d ovrebbe essere occupalo dall o stesso nemico! 40

Alla consueta noncuranza politica per le esigenze della preparazione militare (emersa anche nel 1966) si accompagnano altri difetti d'impostazione: un'esagerata ricerca di economie prima e duran te la campagna, una condotta politica segnata da incertezze, ripensamenti , indebite ingerenze nella sfera militare, la mancanza iniziale - come nel 1866 - di unità di comando. In l]uesta situazione persino il Ser vizio telegrafico, che avrebbe dovuto e potuto rappresentare un fattore essenziale di successo per operazioni improntate a un moderno dinamismo, paradossalmente si rivela un ulteriore ostacolo fino a far esclamare al Cadorna: è prodigiosa ed uti le invenzione il telegrafo, ma è g rande tentazione di dirigere da un gabinetto un generale che già deve pesare tutte le svariale circostanze di personale, materiali, topografiche, sia proprie che del nemico, che deve conoscere meglio di og ni alt ro. Se deve poi mettere per sovrappiù in bilancia le voluminose ostruzioni di chi essendo lontano, non si restringe soltanto a grandi principi d irettivi politici ed anche militari, ma dà ord ini sminuzzati, non sempre semplici e chiari, perché non corroborati da lla conoscenza di falli sufficiente e, se per sopraggiunta queste istruzioni pervengono quando già sono emanate altre disposizioni ed in corso di esecuzione, o nde tutto si debba rievocare e rovesciare, si stanca il so ldato, i convogli dei viveri corrono il pericolo di non p iì1 giungere in tempo, il petto , sia pur robusto , di un generale è sopra ffatto, il suo prestigio d 'autorità va dileg uandosi, perché si reputano cosa sua gli ordini cd i contr'ordini41 •

Eppure la spedizione, data la sua particolare natura, avrebbe rich iesto quant'altre mai un raccordo continuo tra comandante in capo e governo, anche per le implicazioni politiche del tutto peculiari che poteva avere ogni mossa! Come già nel 1866, la preparazione logisti<.:a è condizionata negativamente dal fattore tempo: li tempo relativamente breve trascorso tra l'ordine di adunata, 15 agosto , e il I settembre, giorno in cui si varcò il confine pontificio, fu attivamente impiegato nelle marcie dalle di sparati sedi, fino al confine pontificio in lutto il suo sviluppo , nelle istruzioni cd esercitazio ni in ispecie nelle classi di leva recentemente richiamate, nel servizio d' in rormaz ionc cdi ricognizione nello Stato pontificio. Ma più specialmente quel tempo era più che necessario per la form azione detta sul piede mobile: e quando si rifletta che il Ministero della guerra ha dovuto organizzare in sì breve Lempo il servizio dei viveri e fo raggi , i servizi sanitari ed amministrativi , e quelli accessori , ma sempre indispensabil i, come quelli di posta, dei telegrafi, di parchi, di ponti con tutti i mezzi di traino, quelli di

40 41

R . Cadorna, Op. c:it., pp. 135- 136. l vi, p. 99.


VI. Dalla Campagna del 1866 alfa liberazione di Roma (186 7-1870)

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carabinieri, di guide, i tribunali ecc., sono pure da censurare quei giornali che gettavano il discredito sopra il predetto Ministero , perché troppo indugiasse. E tali rimproveri erano tanti più ingiusti, dacché il Parlamento, malgrado la situazione politica poco rassicurante, aveva, come addietro si espose, talmente falciato appunto su quel bilancio, da inaridire la fonte donde si traggono i mezzi di una pronta mobilio·.azione42 .

Il differenziale tra piede di pace e piede di guerra come sempre risulta eccessivo, e tale da incidere per lungo tempo sulla stessa efficienza bellica, facendo dello stato di guerra - come voleva l'Odier - veramente qualcosa di eccezionale, una turbativa del normale assetto, e non il fine a cui tendere anche in tempo di pace (come voleva il Cavalli). Se ne deduce, in estrema s intesi, che l' impostazione fondamentale del ruolo dei Servizi nel 1870 rimane analoga a quella - ormai superata - del 1848. Permane anche la vecchia tendenza a tenere in scarsa considerazione il personale direttivo dei Servizi, e a negare e non facilitare ai medici militari l'uso del cavallo (che pure andrebbe a vantaggio del servizio) 4 ' . Un altro fattore di base che fa sentire i suoi effetti negativi (tali , peraltro, da poter essere di molto attenuati con una buona preparazione e una migliore organizzazione logistica) è rappresentato dall'ambiente naturale: viabilità scarsa e cattiva e povertà di risorse dell'Agro Romano di allora (manca persino acqua e legna per il rancio) 44 • Tn questa situazione, diventa impossibile anche supplire alle difficoltà dei rifornimenti da tergo con il consueto ampio ricorso alle risorse locali, e, in particolare, le incette e requisizioni di v iveri, carri e cavalli più volte tentate in diverse località, danno invariabilmente cattivi risultati. Come se tutto ciò non bastasse, si ripete ancora un a volta quanto era avvenuto nel 1866, con il carente coordinamento tra Amministrazio ne militare e altre Amministrazioni dello Stato. Ne risentono i trasporti per ferrovia in genere, e persino il rifornimento di sali e tabacchi alle truppe (impedito dagli zelanti funzionari della dogana al confine tra Italia e Stato Pontificio) e il rifornimento per ferrovia del pane, costringendo l'Intendente Sani a ricercare espedienti anche illegali e quasi comici, ma indicativi della situazione . A causa della mancanza di mezzi di trasporto a traino animale, per spedire il pane da Terni alle divisioni avanzate si è co stretti, dal 7 al 13 settembre, a ricorrere a lla ferrovia, che penetra nel territorio pontificio 42 43

Ivi, p. 62. Lei. n. 6031 del 28 agosto del Ministero (AUSSME, Rep. G-6 , VOL. 5°, Cart. N.

3/ 1). 44

R. CA DORNA , Op. cii., pp. 225 e 492.


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- - - -- -~Ferruccio Botti

ad Orte e ne esce a Borghetto , esponendo questo vitale genere al pericolo di sequestri da parte della stessa dogana italiana. Per assicurarne il transito senza intralci (riferisce il Sani) si rinchiudeva il pane nei vagoni, e vi si applicavano i piombi , si sopprimevano le leuere di vellura e ogni altro recapilo che potesse far supporre ch e il genere apparteneva all'amministrazione militare, si quali ficava il co ntenuto come m ercanzia , e si facevano accompagnare i convogli da impiegati delle sussistenze in abito r.:ivilc e muniti di una ca rta di passo o della questura di Terni , che li tlesignava quali negozianti'".

In quanto alla deficienza del sale, che manca (solo per quakhe giorno) in akune divisioni , il generale Cadorna riferisce che alla frontiera pont ifir.:ia, alcun i agenti dogana li italiani, attenendosi p edantescamente, a nche in quelle straordinarie r.:ircostanze, alla prescrizione esistente di no n lasciare libero il passaggio d el sale, si opposero all' entrata, asserend o che anche pagando, era proibita l'csportazione! 4 • .

Un ultimo aspello che ha negativi riilessi sul benessere e il morale delle truppe è la decisione del Governo (forse , per ragioni insieme di politica estera e di economia) di non mettere le truppe partecipanti sul piede di guerra (previo decreto reale), ma sul piede mobile. Ne consegue che, all'inizio d ella campagna, la paga e le razioni viveri e foraggi sono molto inferiori a quanto previsto sul piede di guerra, e sulla base della citata Istruzione del 1869 sulla mobilizzazione del treno militare l'organico adottato per i m ezzi di trasporto è quello (molto più ridotto ed evidentemente insuffici ente) corrisponden te a l piede mobile, e non quello del piede di guerra. I reparti iniziano così le operazioni con i trasporti ragguagliati alle esigenze, ben più ridotte, dei campi d'i struzione e dell'impiego in ordine pubblico, senza d 'altro canto poter ri correre in mi su ra tempestiva e sufficiente a requisizione e incette. Solo dopo ripetute rimostranze del generale Cadorna, con lettera n. 6402 in data 10 settembre47 il Ministero accoglie (parzialmente) le istanze, e non mette le truppe sul piede di guerra ma adotta provvedi menti oltre tutto confusi, che complicano la contabilità già onerosa delle paghe e dei viveri dei corpi. In particolare: - ai genera li e colonnelli continua a essere corrisposto il sopprassoldo di accantonamento; 45 4

lvi, p. 500.

<, lvi, p . 226.

47

AUSSME, Rep. G -6 (C it.) e G. M. 1870, pp. 705 708.


VI. Dalla Campa~na del /866 alla liherazione di Roma (1867- 1870)

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- agli altri ufficiali , il sopprassoldo di marcia; - a lla truppa è assegnato un sopprassoldo giornaliero di centesimi 27, da versare però per intero sulla massa d 'o rdinario, per pagamento (all ' impresa) della razione viveri, che (meno il vino) è la stessa del I 866: carne gr 300, riso 120 gr (o pasta 100), lardo 15 gr, sale 20 gr, caffè 15 gr, zucchero 22 gr. Con quest i limiti, l'organizzazione e il fun zionamento dei Servizi non differiscono da quelle del 1866, né per la base normativa né per i criteri generali adottati in fase condotta. P ertan to la campagna del 1870 non va vista come un punto di a rrivo o una tappa di una sia pur grad uale evoluzione, bensì come un ultimo caso - quasi a sé - di cattiva riproduzione della log istica del 1866, nel quale branche altrimenti fondamentali come il Servizio di sanità e il Servizio armi e munizioni assumono un rilievo del tutto modesto. Lo scontro d el XX settembre sollo le mura di Roma è relativamente incruento (ufficiali , 3 morti e I O feriti; sottufficiali e truppa, 29 morti e 133 feriti) , la salute delle truppe nonostante le zone malsane attraversate , si mantiene sempre ottima , al pari di quella morale (nessun disertore, a fronte dei numerosi casi tra i pontifici). L'organizzazione d ei Servizi prende l ' a vvio con le disposizio ni di massima impartite a i C omandi di divisione dall'Intendente Sani con lettera n. 234 in data 23 agosto 48 , che si ripromette di chiarire alcuni dubbi dei fun zio na ri «specialmente in vista dell'incompleta o rganizzazione d el nostro corpo d'esercito rispetto al materiale dei vari Servizi» . Con lettera n. 211 in data 29 agosto 49 , inoltre, il generale Cadorna indirizza al Ministero una relazio ne sui Servizi, d ella quale qui riassumiamo in b reve i contenuti. Servizio di sanità

Quasi tu tti i corpi costituiscono un'infermeria, e sono subito istituiti tre osped ali temporanei a T erni, Rieti e Orvieto, apert i entro il 4 settembre con una capienza di 40 lett i ciascuno . Viene riaperto l'ospedale succursale di Siena (200 letti), che era stato chiuso, e si utilizza l' osped a le di vision ale di Perugia (300 letti); è inoltre predisposta l'ut ilizzazione di 750 letti presso gli ospedali civili di Rieti, Amelia , Narmi, T erni, Spoleto, Foligno, C ittà di Castello, Orvieto e Radicofani . Durante il movimento su Roma, p er gli ammalati più gravi si utilizzano i ri coveri civili di Otricoli, Magliano , C ivita Castellana e Monterosi. 48

AUSSME, Rcp. G-6 (Cit. ).

49

l vi.


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Ferruccio fi o/Ii

Il personale della ambula nze viene invia lo in parte a rinforzare gli ospedali . G li o spedali di Amelia , Narni e Terni sono considerati di prima linea; quelli di Spoleto, Foligno e Perugia di seconda linea . Gli sgomberi, ben regola li, superano le 200 unità. L'ospe dale di Terni è quello più utilizzato e viene mantenuto a nche per l'entrata in Roma, sia perché si trova al centro dello schieramento, sia perché è servito da una ferro via . Dopo l'entrata in Ro ma si stipulano convenzioni con gli ospedali civili locali (San G iova nni in Lat.erano , San G allicano , Sa n Giacomo, Della Consolazione, Fate-Bene-Fratelli , e soprattutto San to Spirito, che da solo assicura 500 letti dietro co rresponsione di L. l ,40 per am mala to, somma ritenuta dal Sani «ben tenue rispello a Roma»). Nel complesso il ser vizio funziona regolarmente e il numero degli ammalati s i mantiene molto basso: 12 a mmalal i al giorno per la divisione Cosenz (1 .5 per mille), 3, 84 per mille per la divisione Mazè, 5-7 per mille per la d ivisione Fer rero. Anche le a mbula nze divisionali poco impegna te - fun ziona no regolarmente. Pera ltro, sulla presumibile efficienza del Servizio in caso d i perdite ingenti, il Sani si dimostra alqu anto scettico : Non so però se risultali 1an1osoddis facenti, come si ebbero in un piccolo fatto d'ar mi, ~i sarebbero po 1uti otlenere qualora il comha11imento avesse assunto grandi p roporzion i. Non sarebbe stl:lta cci 1a111e111e la i111elliger11.a, la carità e l'o perosità del personale sanitario, q uella che avrebbe fatto dife110 , - ché ani.i recenti e a n i ichi esempi assicura no del contrar io; ma l' insu ffici enza dei meni corrisponden1i. Non havvi alc.:uno o r mai che no n sema il bisogno che ha q uesto servizio d'una ri forma radicale e di migliorie tali , che possa no mettere l'art e riparatr ice a l livello dei p rogres~i, veramente spaventevoli , che ha fatto il genio della dist.ruzionc'0 •

Servizio di commissariato (vettovagliamento)

Al rifo rnimento del pane si è già fa tto in pa rt e cenno. A ll'inizio, q uando le truppe sono accanto nate in p rossimit à dell a frontiera, si utilizzano i pa nifici militari di P erugia e di Terni , mentre un ' impresa civile fornisce le truppe accanto nate in località di di fficile accesso e con piccoli distaccamenti. Poiché la produzione dei due predetti panifici non è sufficiente (solo 19000 razio ni sulle 60000 circa necessarie) si provvede con una sped izione giornaliera di 12000 razioni per ferrovia da l panificio mili tare di Ancona, con un forno in ferro a Terni, con la stipula di cont ratti con pri va li (anche al livello di divisione) nei pochi casi in cui ciò è possibile, e con il ricorso straordina ri o ad a ltri panifici. so R. C A DORNA, Op . cii., pp . 528-529.


VI. D alla Campaf!.na del 1866 alla liberazione di Roma (1867- 1870)

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Come sempre , il rifornimento del pane entra in crisi a causa delle difficoltà di trasporto quando, a i primi di settem bre, ha inizio il movimento delle truppe della fronti era verso Roma. Il 7 e 1'8 settembre l' irregolari tà dei trasporti e il mancato arri vo dei convogli del pane preoccupa no l' Intendente, che si rivolge diretlamente a l Ministero e alle ferrov ie private, ottenendo che ai convogli del pane si dia precedenza assoluta [ma non poteva essere fatto prima? - n .d .r.]. L' Intendente propone inoltre che la razione di pane - che è a ncora quella del tempo di pace - sia diminuita e portata a l peso di qu ella di guerra. Fino a l 12 settem bre, il centro di smista mento del pane è il nodo ferroviario di Tern i. Da Terni alla località di dislocazione delle divisioni si cerca di utilizzare quando possibile la ferrovia, ma gli ostacoli - già citati - frapposti sia dalla dogana che da taluni capi stazione costringono a ricorrere al traino animale. Le distanze da percorrere sono però elevate (60 Km circa) , i mezzi di trasporto pochi e di cattiva qualità , e gli ordini e contrordi ni improvvisi nel movimento delle truppe su Roma o stacola no la regolarità del ri forni mento. Si riesce comun que ad assicurare ugualm ente l'arrivo de l pane alle truppe ricorrendo tra l'altro, come riferisce il Sani , alla misura ind ispen sabile, cli far venire d alla media e dall'alt a Italia carri e cavalli col mezzo della ferrovia11 .

Le divi sioni sono dotate di fo rni in ferro, che però - nonosta nte g li sfo rzi e gli inci tamenti dell' Intendente - no n si riesce mai a far funzio nare. 11 Sani dopo questa esperienza si d ichi ara contrario alla confezio ne decentrat a presso le divisioni, sen za peraltro indicare il modo di ovviare all' eterno inconveniente dell 'eccessivo accentramento della confezione in località troppo lonta ne dalle truppe: A dir vero se si rifl ette che l'in venzione dei forni in ferro è a nterio re cli qualche anno alla rivoluzio ne fran cese, essendo stati ado ttat i per l'armata sott o il Ministero Segur, e che d 'a llora in poi fece ro ben poco cammino, si sarebbe quasi indot ti a credere che sia uno di quei tanti ritrovat i che, ment re corrispondono perfe11 arnente a tutte le esigenze della 1eoria, ma l si piegano poi alle difficoltà della pra1 ica. Tuuavia io d ebbo dichia rare che non fu per difctli in1ri nseci che non recaron o ul ilità alcuna (che anzi il pane cotto nel fo rno in ferro era cli quali tà mo lto superiore a quello d i forni ordinari), ma perché ma ncavano a nzi1u110 i ca rri per trasportarli e gli attrezzi necessari e le tende, e perché ancora non si avevano né operai ist ru iti e pratici nel monta rli , né mezzi d i trasporto sufficient i per portare al seguito le fari ne. E quand 'anche si rosse provveduto o si p rovved esse al seguit o a ta li de ficien ze, io sono sempn: d 'avviso che, per po terne ricavare utili risuh a1i ,

' ' Ivi, p. 501.


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Ferruccio Bolli

converrebbe tene rli in seconda ed a nche in terza linea, m ai rierò al seguito delle divisioni. Nella quale opinione io sono ven uto , nel considerare anzituuo c he una divisione, nel breve tempo di sosta fra una tappa e l'altra, no n ha il tempo necessario rier sceg liere il terreno adatto, per mont are i forni, riscalda rli ed avere IO mila razioni almeno, poi per smontarli e caricarli di nuovo: e quindi perché sarebbe indisriensabilc un forte numero di carri pe r trasportare le farine 52 .

li rifornimento dei viveri ordinari è affidato a un'impresa, che inizia a rifornire direttamente i corpi il 25 agosto. Per i viveri di riserva, già il 23 agosto erano «quasi completate» le dotazioni stabilite per ciascuna divisione (quintali 165 di biscotto, 30 di carne in conserva, 22 di formaggio, 30 di zucchero, 20 di caffè e 90 di avena). 1 predetti generi non son o distribuiti alla truppa, ma caricati sui carri dal magazzino sussistenze della divisione, e consumati solo quando viene meno il rifornimento dei viveri ordinari. Come av viene per il pane, il rifornimento dei viveri trova ostacoli soprattutto nella carenza di mezzi di trasporto, nella cattiva viabilità e nel cattivo funzionamento delle ferrovie, ma grazie all'impegno dei funzionari i disagi sono contenuti. Nel funzionamento del Servizio emergono peraltro an tichi difetti , e in particolare: - la complicazione del conteggio dei viveri, soprassoldi, decanto ecc., accentuata dal mancato o parziale passaggio alla razione del tempo di guerra e dalla differenza tra som ma totale disponibile e somma pagata all'impresa; - i ritardi nelle distribuzioni e nella macellazione dei bovini (già verificatisi nel 1848). In merito il Sani osserva: È consue tudine invalsa di fare le d istribuzioni alle trupp e un giorno p er l'altro, e 11011 ra mestieri soggiungere che questo u so racchiude una mi sura prudentissima, specialmente in campag na. Agli accantonamenti le distribuzioni si fa ceva no quindi al me u .og iorno del di precedente a quello, in cui i generi doveva no essere consumati . Ora partendo da questo punto di vista , sarebbe ritardo qualunque infra zione al sudd ett o orario , ed in tal caso s i può garantire c he in campag na non havvi di stribuzione, che non sia fatta in ritardo. I3as La considerare che, allorquando le truppe marciano (e quesLo succede quasi tutti i giorni) non giungono a d estinazione che nelle ore pomeridiane. - Poi d evo no giu ngere i carri c he sono in coda a lla co lonna della divisione, quando non sono d ietro tutte le divisioni compone nti il corpo, come avvie ne quasi sempre nei movimenti che si fanno a poca di stan za dal nemico. Ind i si deve disporre per la distribuzione e sovrattutt o si debbono macellare i huoi , opera abbastanza lunga sempre, e lunghissi ma nell'Agro romano , dove no n si ha nno che buoi selvaggi , i quali ad essere presi e uccisi, presentano un ' idea pallida se si vuole, m a abbastanza esa tta dei combattimenti d ei gladi a to ri. Tutt e

52

lvi, pp. 505-506.


Vl. Dalla CampaRna del l 8Mi alla liberazione di Roma (1867- 1870)

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queste operazio ni richiedono almeno cinque ore; e quindi si può con sicurezza, asserire <.: he nei giorni di movimento è impossibile procedere alla d istribuzione prima di noi le , qua ndo ogn i cosa procede in perfella regola 53

Servizio materiali di artiglieria

Il rifornimento di arm i e munizioni e il funzionamento dei parchi non sono m essi alla prova. Va comunque sottolineato un accorgimento che dà ottimi risultati, adottato per raggiungere una celere mobilitazione dei numerosi carri e conducenti necessari per il traino degli equipaggi da ponte e dei parchi <li artiglieria. Per questa esigenza, si costituiscono due batterie deposito, alle quali direttamente affluiscono i soldati di cavalleria richiamati, destinati ad alimentare gli equ ipaggi da ponte e le colonne munizioni delle batterie. In tal modo si riesce a costituire celermente con il relativo materiale - già disponibile nei reggimenti - le colonne munizioni ed a riunirle alla divisione, ciò che non è poss ibile fare con la mobilitazione centralizzala e il s uccessivo decentramento <lei reparti del treno. Questa esperienza , per esplicita dichiarazione del Ministro, favorisce la successiva decisione di scioglimento del corpo del treno. Servizio trasporti

Di questo autentico punclum dolens per tutta la durata della breve campagna , già si è trattato a sufficienza parlando degli altri Servizi. Ci limitiamo perta nto a riportare le osservazioni del Sani, che non richiedono commenti: Quanto ai tra sporti posso d ire, che dal 18 agosto a l 6 sett embre, furono la maggiore e costant e mi a preoccupazione. È mia ferma convinzione, che senza un perfetto sistema di meu.i di t rasporto, non è possibile un buon servi/.io di campagna [ . .]. Prend endo per base l' Ist ruzione 14 lugli o 1869 sulla mobilizzazione del treno mili1 are e sussid iato dall'esperi enza fana, io <.: redo necessario almeno una dotazio ne approssimativa di 40 carri a due ca va ll i per divisione e d i 200 al Corpo d 'eserci1 0 [ .. ] Furono invece assegnati 20 carri e qual I ro cavalli alle divisioni cd a l corpo d 'eserciio 4 5 ca rrette a due cavalli e 5 carri a quattro . E questi per giunta arrivarono od incompleti , od in ritardo e prestarono un servizio meno che med iocre; attesoché a cavalli e conducen1 i erano nuovi del mest iere [... ] ogni ballaglione ebbe con sé la dotazione fissata p el piede di g uerra, ma con un cavallo solta nto, ché il secondo fu dato moll o più tardi [.. ] In questa spedi zione si asseg narono alle di visioni 20 ca rri cosiddeui leggeri d el treno, i quali, malgrado fo ssero tirati da 4 cava lli , p restarono un serv izio non superiore d i certo a i carri borgh esi a due cavalli[ .. ] In generale si può garantire che non è possihile mobilizzare un eserciw senza ricor-

~, lv i, p . 509.


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Ferruccio Botti

rere al t reno borghese. Ne abbi amo u na prova nelle stesse nazioni che ha nno una costiLUzione militare antica e fortem eme organ i7J.ata: perché, quand 'anche si potesse riuscire con forte spesa ad a vere un ser vizio esclusivamente militare pei t rasporti al seguito dell e d ivisio ni , rima rrebbero sempre q uelli occorren1 i per approvvigionare i magazzini di seconda e di terza linea. Dacché dunqu e non si può a meno d i ricorrere a quesl 'ausi lia re, sarebbe o p portunissima cosa e saggia di pensare in tempo di pace e trovar mo do, che a bbia poi in tempo d i guer ra una organi zzazione solida e consentanea allo scopo. lmpcrocché tu tti sono d 'acco rdo che, se ~a un lato treno borghese è necessario, dall'altro l' indi sci plina dei conducent i, la cattiva qua lità dei carri e d ei cava lli e il difelto d i ordine, sono altrettanti clement i negativi che possono seriarnent e co mp romettere il servizio. I car ri e la bardatura potrebbe essere dell'amm in is1 razio ne mili1are [... ] G li atti d ' arruolamemo dovrehhero cont enere condizio ni , che se non tota lmente almeno in parte assoggettassero i conducenti a lle discipline mil itari. E sovratt utto si dovrebbe pensare ai capi squad ra, i quali sono , si p uò dire, la chiave di vo lta di questo edifi zio, po iché d ipende q uasi esclusivamente da lo ro che il servizio p roceda regolarmente [... ] la squ adra, come si compo ne ordi nariament e di 12 carri , è troppo fo rt e e per la sorveglianza e per la difficoltà d i tenerla u nita. Pare a me che, servendosi d 'element o militare per formare i ca pisquadra, e riducendo a sei il n umero d ei carri che la compongono, si avn:bbc un miglioramento dei servizi che meriterebbe ceno considerazio ne. Viene poi la q uestio ne del nu mero, la q uale si ran no da coll'a ltra del mo do d i adoperarli. Egli è certo che in questo argomento vi sono d ue p unt i estremi da ravvicinare cioè: i bisogni dell 'amm in istrazione che tanto più p resto e tanto più bene si d isimpegna no, q uanto maggiore è il numero dei carri ; e le esigenze della tattica , le quali richied on o il mi nore ingombro possi bile, ed anzi si potrebbero d ire com pletamente soddisfa tte, o ve fo sse d aLo di farne senza a ssolutamente. Un gran vantaggio si potrebbe certamente ottenere collo scindere queste co lonne, portare al seguito d i ogni d ivisione il pane ed i viveri per un giorno soltanto, e lasciare gli ali ri col parco generale del corpo d 'eserciLo. Converrebbe ino ltre avvertire, che La nto al segui to delle d ivisioni come del corpo d'eserci1 0, i carri del pane avessero sempre la preced enza su Uli ti gli alt ri e quelli d ei viveri seguissero immediatamente, come pure che i funz ionari a mminisl ral ivi potessero avere una certa latitudine di poter fare avanza re quando il bisogno lo esiga, e sotto la loro responsabilità, quei carri che sono necessa ri per eseguire d istribu zioni [... ] Certarnen1e un gran progresso si avrebbe, qua ndo si pensasse a diminuire i generi che compo ngo no la razione, aumentand o piuttosto la razio ne di carne, e, meglio ancora qua ndo il soldato potesse aver seco e conservare a lmeno una gio rnata di viveri. Siccome però questa è cosa che merita studi seri, così mi limito ad a ccen narla semplicemente. Nel 4° corpo d 'eserci to si pu ò d ire, che un vero servizio di Lraspo rli non vi fu mai. Si camminò a forza di ripieghi e si visse di espedienti54 •

Em erge dunque ch ia rame n te, dalle consid erazioni del Sani , che solo ri unendo le com peten ze relat ive a tu tti i traspo rti in un unico organo logistico gli inconvenienti av re bbero potuto essere limitati . 54

lvi , pp. 489 - 490 e 516-5 19.


VI. Dalla Campagna d<!I 1866 alla liberazione di Noma ( 1867-lf/70)

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Servizio di amministrazione (cassa)

Funziona, come già nel 1866, una sola cassa di corpo d'armata. La carenza di mezzi di trasporto adatti e la mancanza di tende ostacolano il tempestivo funzionamento del Servizio, al quale nuoce anche la consueta, eccessiva tendenza all'accentramento. Durante la campagna è sperimentato per la prima volta un nuovo regolamento per la contabilità dei fondi e delle spese pc! servizio di un esercito mobilizzato (modellato su quello del 1855), il quale fu buona prova, specie per quanto riguarda la facoltà di ordinare pagamenti in località periferiche ricorrendo all'Intendenza di finanza. Secondo il Sani, sarebbe necessario anche autorizzare i cassieri militari a scontare vaglia di tesoreria, ed ottima prova ha dato la disposizion e di assegnare somme direttamente ai capi servizio delle divisioni, per metterli in grado di pagare all'atto della requisizione , o dell'acqui sto, i generi di sussistenza, autorizzandoli inoltre a stipula re , in determinati casi, i contratti.

Conclusione Le forti carenze dell'organizzazione e nel funzionamento dei Servizi e specie del vettovagliamento provocano una campagna di stampa che spesso diffonde notizie in lutto o in parte erronee, ed esprime giudizi avventati su persone, cose e avvenimenti. Il Cadorna pertanto chiede un ' inchiesta su vettovagliamento da affidare a un generale estraneo al corpo d'operazione da lui comandato55 • I risultati dell'inchiesta sono comunicati al Re dal Mini stro Ricotti5 6 • L' inchiesta stabilisce che g li inconvenienti e ritardi verificatisi nel vettovagliamento sono poca cosa, e d'altro canto vanno attribuiti soprattutto alla scarsità delle risorse locali , alla mancanza di mezzi provocata dalle economie del 1870, e alla mancanza di tempo sufficiente per organizzare i Servizi. Diagnosi sostanzialmente esatta, che assolve da ogni responsabilità il comandante e l'Intend ente . Va peraltro osservato che la carenza primaria era nei trasporti, e che al livello cli Ministero delJa guerra, molti errori desti nati ad aggravare la situazione d ei Servizi - messi in luce anche dallo stesso Cadorna - avrebbero potuto essere evitati . Si riscontra inoltre un difetto di previsione, perché in vista della guerra sarebbe stato pur sempre possibile studiare in tempo utile la predi55 5

lvi, pp. 224-225.

<, l vi, Appendice 7 ° , pp. I 39- 141.


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Ferruccio Botti

sposizione da attuare solo su ordine e all'emergenza, in accordo con gli altri ministeri. La conclusione del Ricotti ancora una volta risulta valida anche per la campagna del 1866 (o per le altre seguenti), e per altro verso dimostra gli scarsi progressi organizzativi dal 1840 al 1870: il riferente crede conforme ad equità il segnalare alla M. V . come l'ufficiale generale che precedette nell'inchiesta abbia chiuso il suo rapporto dichiarando, che se gli inconvenienti non furono molto gravi e non produssero funeste conseguenze, lo si deve agli sforzi di intelligente attività dei funzionari incaricati dei servizi amministrativi.

All'impegno dei funzionari d'Intendenza si deve aggiungere anche la notevole e allora non comune sensibilità dimostrata dal Cadorna per i buon funzionamento dei Servizi. Ciò è consolante, ma rimane il fatto che il giudizio positivo va ristretto solo agli uomini.


PARTI!: SECONDA

DALLA GUERRA FRANCO-PRUSSIANA ALLA CAMPAGNA DI LIBIA (1870-1912)


.


CAPITOLO VII

DALL 'ORDINAMENTO RICOTTI ALL'ORDINAMENTO FERRERO (1870-1884): ASPETTI GENERALI DEL PERIODO E SERVIZI DI SANITÀ E DI COMMISSARIATO

Tratti salienti del periodo dal 1870 al 1912 Largamente dominato dall'esperienza delle ultime grandi guerre europee - quella del 1866 e quella del 1870 - il periodo dal 1870 al 1912, se da una parte tarda a discostarsi da talune costanti di fondo risorgimentali, per altri aspetti segna un'autentica svoli a e avvicina notevolmente i Servizi ai caratteri, all'impostazione attuale. La scienza e l'industria mettono a disposizione materiali totalmente nuovi, che impongono, più che richiedere, nuove soluzioni organiche così riassunte dal Chapperon: Per telefoni , eliografi , milragliatrid, occorreva distogliere uomini dalle compagnie e squadroni. Le ferrovie, gli automobili, gli apparecchi Fotoelettrici, i telegrafi richiedevano corpi di specialisti. In qualche esercito le truppe di comunicazio ne formavano un'arma a parte e lo sviluppo dell'aviazione conduceva taluna a parla re di una quinta o sesta arma; an zi, si andava più oltre e si distinguevano le forze militari dello stato in forze di terra, d i mare e di aria. L'aumento delle truppe speciali non andava senza contrasti . Da una parte i tecnici invocavano la necessità assoluta di adottare i nuovi ordigni ; dall 'altra i combattenti si preoccupavano d ella continua diminuzione degli effettivi di pace dei corpi di truppa e gli stati maggiori lottavano contro la eccessiva pesantezza e lunghezza delle colonne di marcia, giacchè ogni specialità richiede molto careggio e diminuisce la mobilità della parte combattente dell ' esercito. La scienza ebbe perciò la virtù della landa di Achille; Io sviluppo della trazione meccanica permise di aumentare la quantità di materiale trainato al seguilo delle truppe senza diminuire la mobilità di queste. Altra con seguenza dello sviluppo del tecnicismo fu la specializzazione degli ufficiali tecnici. Fin da allora gli ufficiali di artiglieria e genio ricevevano un 'istruzione intesa ad abili tarli, tanto a l comando di t ruppa, quanto alla ingegneria militare. Il dominio dell'artiglieria era la fabbricazione delle armi, degli esplosivi , del carreggio ; il genio costruiva fo rtificazioni , edifizi, strade; si occupava di ferrovie, di telegrafi, di telefoni , di aeronautica, ecc. Ma a misura che il campo delle applicazioni scientifiche si allargava, occorreva nelle ingegneria militare una specializzazione simile a quella che si era prodotta nella civ ile. Allo stesso modo che si avevano ingegneri stradali, civili ferroviari , elettrotecnici, industriali, ecc., si rese necessario, non solo separare le <lut: armi <loll.t: al


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Ferruccio Botti

servizio combattente dal servizio tecnico , ma anche in q uest'ultimo specializzare gli ufficiali 1 •

Sono le attività di rifornimento , di mantenimento dei mezzi e di trasporto a subire il maggiore incremento, mentre tra le Armi quella del genio aumenta vieppiù il suo peso, formando al suo interno tutte le nuove specialità tecnico-logistiche (a cominciare dai ferrovieri e dai telegrafisti fino agli aerostieri, agli automobilisti e ai fotografi) . Al contrario, il nuovo contesto spinge progressivamente l'artiglieria a ridurre o almeno a non espandere ulteriormente la sua fisionomia logistica, accentuando e ampliando quella operativa. In questo senso, l'assorbimento del treno da parte dell'Arma - pur non senza valide giustificazioni - è un fenomeno in controtendenza, un provvedimento che non viene mai completamente metabolizzato, e non a caso specie ai primi del secolo XX parecchie voci critiche si levano a sottolineare le anomalie e l'eccessivo appesantimento che ali ' Arma provoca la responsabilità dei trasporti a traino animale per tutto l'esercito, genio escluso . Valga, per tutte, la critica del Corsi: Per quanto concerne l'artiglieria e il treno , il ministro Ricotti provvide, come potè meglio, pei loro ingenti bisogni di rimonta in caso di mobilitazione colla legge sulla requisizione dei quadrupedi e le relative regole. Ma quell'amalgama ch'ei credette opportuno di fare, per ragioni amministrative , di quei due corpi, e tanto più la parificazione, almeno apparente, dal secondo al primo, facendo loro indossa re la stessa divisa , con segni distintivi che a malapena si discernono, furono notali come errori non meno gravi o poco meno, di quell 'altro in cui il Ministro cadde da principio unendo l'artiglieria da fortezza con quella da battaglia negli stessi reggimenti. Se non che quest'ultimo fu presto corretto da lui medesimo, mentre quei primi rimasero. Ci pare molto preferibi le il sistema prussiano che assegna ad ogn i corpo d'arma la un hai taglione del treno. T,'aggiungere ai reggimenti d'artiglieria campale brigate del treno di artiglieria, vogliam dire quella parte del treno che è destin ala al trasporto delle munizioni d'artiglieria a seguito dei corpi d'armata e delle armate, poteva sembrare razionale; ma l' unire pure a quelli il treno dei quartieri generali , della sanità, della provianda, mentre già si pensava a trasferire i pontieri dell 'artiglieria al genio, parmi un controsenso, spiegabile soltanto per la ragio ne che quelle due partite consistevano ugualmente di carri e cavalli, e che unendole insieme potcasi fare a meno di Comandi speciali del Treno. Inta nto si sopraccaricavano i reggiment.i di artiglieria di materiali da custodire in tempo di pace e di bisogne estranee all'arme loro pel caso di mobi litazione e nel tempo di guerra2 •

1

A. CHAPPERON, Op. cii., pp. 394-395. Per una visione sommaria e comparativa dell'evoluzione dei servizi dal 1870 al 1909 Cfr. anche C. GREGOR IO. L'amministrazione e gli amministratori militari nella storia, «Rivista di Commissariato» n. 2 , 3 e 4 I 1942. 2 C . C ORSI , llalia 1870-1895, Torino, Roux , frassati e C. 1896, pp. 141-142.


VII. Servizi sanità e commissariato (/870-J:..:8:.::8-'-' 4)'------ -- - - -- - -- - - - 259

L'accresciuta importanza della tecnica e delle macchine, che molto di più di quanto avveniva in passato condizionano le operazioni, induce il Ministro Ricotti ad abbattere quasi del tutto i diaframmi storici tra Quadri dei Servizi (fatta eccezione per i farmacisti, che rimangono assimilati al grado militare) e Quadri delle truppe combattenti, costringendo l'operativo ad avvicinarsi maggiormente al legista, e viceversa. Nel 1873 è sciolto il corpo d'Intendenza, praticamente «separato» e composto da civili militarizzati: medici, commissari, veterinari e contabili acquistano a pieno titolo, per la prima volta, status di ufficiali. Sembra che, almeno all'inizio, il provvedimento non risulti ben accetto agli ufficiali d'Arma. Ciò non può sorprendere, visto che si tratta per taluni aspetti di un caso unico in Europa e viste le esitazioni dello stesso Napoleone nel militarizzare i Servizi, alle quali già abbiano fatto cenno nel volume I. Il Corsi accusa il Ricotti di aver fatto poco per migliorare le condizioni materiali e morali degli ufficiali d'Arma, mentre per gli allri, cioè pei contabili, commissari e medici, molto fece il ministro Ricotti, anzi fece tanto che diè moLivo a gravi censure. Egli dèue loro i gradi mililari effettivi, e quindi doveri e diritti uguali a quelli degli ufficiali delle truppe, divise uguali, uguali distintivi di servizio, con lievissime differenze, simili a quelle che distinguono l'uno dall'allro i corpi delle Lre armi. L'amor proprio degli ufficiali combattenti ne fu profondamente colpito. Pareva loro che polesse bastare per migliorar le sorti de' membri dei corpi amminislrali vo e sanitario qualche aumenLo di stipendio, qualche alzata nell'assimilazione de' gradi, qua lche a umento, anche su larga scala, nei quadri di quei corpi; avrebbero persino accettato di buon grad o per i camerati medici, che dividono con loro le fatich e e i pericoli e stanno continuamente a contatto coi soldati; ma veder messi alla pari i servigii di penna coi servigi di spada li ferì nel vivo, tanto più che non trovavano nelle loro rimembranze esempii sufficienti a dimostrare la necessità del grado effettivo nei contabili e nei commissari i pel buon andamento del loro servizio in pace o in guerra ... 3 •

Con questi provvedimenti risulta ulteriormente incrementato il tasso di militarizzazione dei Servizi, che peraltro - sia pure limitatamente alla costruzione in economia di armamenti e materiali - inizia ad entrare in crisi nei primi anni del secolo, quando i progressi delle nostre industrie metallurgiche e manufatturiere civili rendono meno indispensabili e secondo taluni antieconomici gli stabilimenti militari (e anche gli ospedali militari)4 • 3

l vi, p. 129. Per una più ampia analisi del mutato rapporto tra slabilimenti militari e civili nei primi anni del secolo XX, C fr. (specie per le tesi del Marazzi, del G hersi e del Gritti) F . BOTTI, Note sul pensiero militare italiano da fine secolo XIX all'inizio della prima guerra mondiale, Parte IIJ - Aspetti logistico-amministrativi della preparazione militare, su Studi srorico -mìlirari 1987, Roma, SME - Uf. Sto rico , 1988. 4


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Riferimento principale per la mobilitazione e la manovra strategica, l'impiego delle ferrovie non solo si militarizza, ma diventa componente essenziale - e non più solamente importante - dell'attività degli Stati Maggiori, che si avvalgono in forma sempre più estesa di organi direttivi specializzati. Altri riflessi della generale spinta verso l'autonomia e la specializzazione delle varie branche sono la creazione nel 1872 dell'Istituto Geografico Militare, che separa l'attività relativa alla cartografia da quella fino ad allota tipica del corpo di Stato Maggiore, e il distacco dall'artiglieria (1873) della specialità pontieri, che entra a far parte del genio costituendo ben presto un reggimento con autonoma fisionomia. Tnfine, la maggior specializzazione e importanza assunta dallo stesso Stato Maggiore con la creazione della carica di Capo di Stato Maggiore anche in tempo di pace (1882) contribuisce ad aumentare il peso specifico della logistica, ad estenderne la portata, a migliorare decisamente la sua intima connessione con l'attività operativa, e a toglierla dal ristretto ambito del movimento e stazionamento delle truppe nel quale era nata. Il periodo si chiude con l'ultimo, importante evento, che segna la fine di un secolare assetto deJl'arnministrazione e contabilità militare: nel 1910 viene abolito il sistema delle masse e l'importo dell'assegno giornaliero fisso del soldato corrisponde, come oggi, a quanto gli viene effettivamente pagato alla mano .

Ammaestramenti tratti dalla guerra franco-prussiana La guerra franco-prussiana del 1870-1871 , ultimo confJitto veramente «europeo» combattuto prima del 1914 tra due grandi eserciti, ha influsso determinante sulle dottrine e sugli ordinamenti militari di tutte le nazioni, a cominciare dall'Italia. La tradizionale attenzione deJJ'esercito piemontese - e poi italiano - per il modello (anche logisticoamministrativo) francese non ne viene peraltro mutata, perchè nemmeno l'esercito francese, proprio per quanto attiene ai Servizi, riesce a sua volta a sottrarsi all'influenza delle soluzioni prussiane del 18701871, rivelatesi 1c più pratiche e razionali. Indispensabile appare, pertanto, dare un sommario cenno agli ammaestramenti allora emersi nel campo specificamente logistico, rimandando per ulteriori approfondimenti alla storia ufficiale della campagna compilata dallo Stato Maggiore germanico, agli studi d el maggiore Alberto ne nel 1880, del ten.


Vff. Servizi sanità e commissariato (ll/70-ll/l/4)

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col. Ruelle nel 1900 e a quelli - più recenti - dal generale Cabiati, del magg. Gregorio e del ten. Reisoli dal 1936 al 194!5. Dall'esame dei predetti studi, si deve constatare che la guerra franco-prussiana rappresenta solamente un affinamento di procedure ed esperienze già emerse dalla campagna del 1966 in Boemia e in Italia e, in buona parte, anche dalla campagna del 1859. Il nuovo esercito della confederazione germanica d imostra la sua superiorità prima di tutto nel campo logistico, ma le soluzioni adottate dal grande Stato Maggiore di Moltke - e i relativi mezzi e materiali logistici - hanno tutto sommato relativamente poco di nuovo, e di diverso , rispetto alle procedure generali vigenti anche in altri paesi (non esclusa l'Italia) e si distinguono soprattutto per praticità e semplicità. L'esercito tedesco molto meglio di quello francese riesce a superare le difficoltà e gli svantaggi provocati nel campo dei Servizi da una guerra di movimento, ma ciò appare dovuto, più che a migliori principi regolamentari di base, a un migliore affiatamento e a migliori procedure particolari per indirizzare proficuamente verso un unico, chiaro obiettivo i Comandi operativi, gli organi direttivi dei Servizi e le istituzioni civili interessate (ferrovie, telegrafi, poste, sanità ... ). ln tal modo, già nel 1870-1871 i tedeschi si rivelano maestri nell'applicare in modo organico e nel dettaglio alla realtà del campo di battaglia princìpi teorici, ritrovati tecnici e indirizzi regolamentari la cui importanza - a volte purtroppo solo in linea di generale e di principio - era già stata riconosciuta, come nel caso delle ferrovie, anche in altri paesi, non esclusa l'Italia. Da parte francese, la prima ragione dei disservizi nel campo logistico e della conseguente sconfitta è un vecchio inconveniente nel coordinamento al livello centrale, già ripetutamente lamentato anche in campo piemontese, del quale si è a lungo trattato neJJ'introduzione. Osserva, in merito, il Cabiati: Premesso che il compito dell'Intendenza in guerra si può assumere nella direzione, gestione e controllo di tutto quanto ha tratto a fa r vivere, muovere e sostare le truppe,

5 Cfr. La guerra franco-germanica del 1870-1871 compilata dalla sezione storicomilitare del grande Stato Maggiore germanico - P arte I voi. I, Roma, Voghera, 1875 e Pane TT Voi. TTT, Roma, Voghera, 1883; M. ALBERTONE, Appunti di logistica, Torino, Tip. Operaia, 1880; C. RUELLE, Op. cii., voi. II, pp. 24-28; A. CABIATI , I servizi logistici francesi e tedeschi ne/a guerra del 1870-1871, «Rivista Di Commissarialo» n. I e n.2/ 1939; C. RE JSOLI, L e guerre si perdono e si vincono per le vetto vaglie, «Rivisla Di Commissarialo» n. 3/ 1940; C. GREGORIO, L'Amministrazione militare nel secolo XIX, «Rivista Di Commissa riato» n. 1/ 1941 ; LAPORTE, Mobilitazione economica e Intendenza militare, « Rivista Di Commissariato» n . 5/ 1936.


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risulta evidente come almeno due di queste funzioni - la direzione ed il controllo - non siano di solo interesse tecnico-ammin istrativo, ma talmente legate alla funzione di comando da richiedere l'interessamento continuo e, più, l'intervento diretto degli organi del comando stesso. [...] Nella guerra del '70, da pane francese , questa importanza e questa necessità di intima e continua collaborazione non fu affatto sentita: di qui il grande disordine logistico , ragione certo non ultima del rapido s facelo dell'esercito. La genesi di questo gravissimo inconven ien te va ricercata nelle disposizioni legislative e regolamentari del tempo, che separavano nettamente ta fun zione e la responsabilità del Comandante da quelle dell'Intendente. Ne deriyava che gli organi d'Intendenza, legati a lla circoscrizione territoriale, fa cevano capo al Ministero, m entre il Comando decideva e fissava le operazioni da svolgersi senza preoccuparsi se e come l'Tntenden;,a avrebbe potuto seguirle 6 •

Altro inconveniente del tutto analogo a quanto era già avvenuto nell'esercito italiano del 1866 (e anche in quello francese del 1859), è la ritardata costituzione di Comandi e organi esecutivi logistici, e la carenza di taluni materiali6 • Accanto a un pernicioso ritegno nel supplire alla carenza dei rifornimenti da tergo sfruttando le risorse locali (che ricorda l'analogo orientamento dell'armata sarda nella campagna del 1848 attraverso la ricca Lombardia), forse il fattore più importante della de/ai/lance operativa e logistica delle truppe francesi è l'incapacità di organizzare un razionale sfruttamento a scopi militari del pur ottimo e ricco sistema di trasporti ferroviari, ove si verificano in misura massiccia inconvenienti già comparsi in Italia nel 1859 e 1866, con particolare riguardo alla mancanza di affiatamento tra direzione militare e direzione civile delle ferrovie. Significativo un episodio descritto sempre dal Cabiati: L' Intendenza Generale, in previsione delle future operazioni in quella regione, aveva accen l rato nella stazione ferrovia ria di Sédan 500.000 razioni complete di viveri su vagoni. Ma le ferrovie non erano alle dipendenze delle autorità militari, ed il capo stazione di Sédan, preoccupatissimo di quel grosso bottino accumulato fuori dalla ci nta fortifica ta della piazza e pertanto senza difesa diretta, alle prime notizie della presenza di ulani tedeschi nella zona, agganciò tutti i vagoni alle locomotive di cui disponeva, e condusse personalmente il prezioso convoglio alla stazione Givet. Di qui poi, nonostante le ansiose richieste, le racconmandazioni, le preghiere e gli ordini, non fu possibile far retrocedere il convoglio a Sédan6 •

Inconvenienti come questo avvengono perchè da parte francese si fa eccessivo e malaccorto affidamento sulla ricchezza della rete ferro-

viaria dello Stato, sul perfetto accordo esistente tra governo e grandi società ferroviarie, e sulle relazioni personali d'amicizia tra molti uf6

A . CABIA TI , Ari. cii.


VII. Servizi sanità e comm_is_sa_r_ia_l_o _(_J8_ 7,_0_-_ 18_8_4)~ _ _ _ _ _ __ _ _ _ _ _ _2_6 _3

ficiali superiori e i dirigenti delle ferrovie , am icizia nata sui banchi della prestigiosa Éco/e politecnique frequentata in comune. In tal modo, nonostante il patriottismo e l'impegno dimostrati dal personale ferroviario civile, i risultati sono disastrosi. Secondo l' Albertone il lavoro com piuto dalle ferrovie francesi fu veramente enorme: da certe lince s'ottcnnero produttività che a priori si sarebbero credute impossibili; ma non fu tutto lavoro utile; si fece e disfece su larghissima scala; i risultati militari furo no meschini. E tutto ciò vuolsi assolutamente attribuire alla mancanza di un ordinamento ferroviario-militare. Alcuni esempi tolti dalla pregevole opera dello ingegnere Jacquemin: «le ferrovie durame la guerra del I 870-7 I» va rranno più che altro a riprova di quest'affermazione. Nella prefazione l'autore, parlando in genere dell'impiego delle ferrovie francesi in quella campagna , così si esprime: « Le società ferroviarie ricevettero ad un tempo dall ' intendenza, del ministro della guerra, dal comando generale d'artiglieria, dal ministero del commercio, dai comandi di corpo d'armata, ordini indipendenti g li uni dagli altri; spesso in urto fra di loro , e che non potevano a meno di ingenerare una strana confusione. Si spediva continuamente da tutti i punti del territorio, senza occuparsi di ciò che sarebbe avvenuto ai punti d'arrivo verso il confi ne; ognuno operava indipendentemente in una propria sfera molto ristretta, senza alcun pensiero delle esigenze degli altri, che o peravano nelle sfere vicini ori 7 .»

Da parte germanica non mancano difficoltà e mo menti di crisi specialmente per il vettovagliamento, il vestiario (scarpe) e il Servizio sanitario, e anche i trasporti a traino a nimale sono talvolta lungi (com' è abbastanza inevitabile) dall'assicurare un funzionamento perfetto. Ma la capacità, elasticità e senso pratico che nella concreta realtà quotidiana caratterizzano la direzione dei Servizi da parte dell 'Intendente e la parfetta coesione tra truppe, Servizi e supporto civile riducono gli inconvenienti al minimo. Presso lo Stato Maggiore prussiano, già esisteva prima del 1870 una sezione ferroviaria incaricata di studiare l'utilizzazione dei trasporti militari per fe rrovia fin dal tempo di pace, di compilare le relative tabelle di movimento per i corpi d'a rmata, di istruire il personale militare interessato, e di funzionare da direzione trasporti in caso di mobilitazione e guerra. Era stata anche costituita fin dal 1861 una commissione centrale mista presieduta da un ufficiale generale e composta da rappresentanti dei Ministeri interessati (guerra, interni, lavori pubblici) e dal Capo di Stato Maggiore, con l'incarico di studiare e coordinare fin dal tempo di pace i problemi tecnici dei trasporti per ferrovia sulla base delle indicazioni ricevute dallo Stato Maggiore, e di stipulare le relative convenzioni con i rappresentanti dell'associazione 7

M. ALBERTONE, Op. cit., pp. 503-504.


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delle società ferroviarie (che anche se il sistema ferroviario risultava ripartito fra i vari Stati della Confederazione germanica era unico, così come uno solo era il regolamento d 'esercizio e tutto dello stesso tipo di materiale rotabile). Con queste provvidenze organizzative, e con un'accurata organizzazione del sistema delle tappe, benchè il personale d'esercizio delle ferro vie sia interamente civile si riesce a trarre il massimo rendimento dalle linee ferroviari e e dal materiale rdtabile, che è abbondante perchè per la radunata dei primi 10 corpi d 'armata occorrono solo i 3/ 5 dei carri e i 2/5 delle locomotive8 • Per il trasporto dcJlc truppe dalla Germania settentrionale e meridionale sono disponibili 9 linee, di cui 4 valicano il Reno, più 4 secondarie . In quanto al sistema ferroviario francese e la sua utilizzazione, la storia ufficiale germanica così si esprime: la rete ferroviaria francese non era acconcia ad agevolare la concentrazione dell'esercito come generalmente si supponeva . Ben è vero che le singole linee accennavano ad un primo concentramento di forze sulla Mosella e attorno a Strasburgo; ma siccome la linea Verdun-Metz non era ancora compiuta , così i varii gruppi ferroviari conducevano in sostanza solo per 4 linee nelle zo ne frontiere , ove shoccavano presso Diedenhofen-Metz, oppure Nancy-Strasburgo [... ] Ma era un errore il credere di potere effettuare con ordine e precisione la concentrazione dell'esercito colle ferrovie senza averla preparata a fondo in tulli i suoi particolari9 •

A parte i risultati raggiunti nella branca trasporti, anche in altri settori l'organizzazione germanica è contraddistinta da soluzioni pratiche degne di rilievo e tali da segnare la strada per il futuro. Servizio di Sanità. Anzichè appoggiare le ambulanze campali a immobili d'occasione (castelli, Chiese, case rurali ecc.) si inizia a dotare le ambulanze, con ottimi risultati, di baracche smontabili (LazarethBaracken) che vengono usate anche per ampliare le infermerie stabili da campo e di tappa. Si riesce inoltre, per la prima volta, a capovolgere il rapporto tra morti per malattia e morti violente. Nella campagna del 1866 le morti per malattia dell'esercito prussiano erano state ancora la maggioranza (59.1 O/o): nel 1870 si riducono al 28.950/o. La mortalità per malattia si mantiene peraltro elevata (10401 casi, di cui ben 6965 per tifo, 2000 per dissenteria, 500 per polmonite acuta, 261 per vaiolo). 8 Q

La guerra franco-germanica ... (C it.) , Pane I , voi. T, pp. 79-81. l vi, p. 26.


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Tutto ciò dipende anche 10 dall ' organizzazione generale del Servizio, che servirà da modello per altri eserciti (non escluso il nostro). La direzione superiore del Servizio è affidata esclusivamente a un generale medico presso il Ministero della guerra, da cui dipendono i generali medici direttori di sanità di armata. Da questi dipendono i generali medici direttori di sanità di corpo d'armata, mentre le divisioni dispongono ciascuna di un medico capo direttore , che oltre a dirigere il Servizio coordina e regola la dislocazione e l' impiego degli organi esecutivi sul campo di battaglia. Gli ospedali sono diretti da colonnelli medici e non più da ufficiali d'Intendenza od' Arma, e i direttori d egli ospedali predispongono anche i ruolini per la mobilitazione dei medici civili. Con questa organizzazione, che risale a l 1863 e anticipa quella (analoga) americana, l'esercito tedesco riduce le perdite e dispone di un medico ogni 207 uomini, mentre i francesi dispongono di un medico ogni 702 (dati del Casarini). Nè possono essere dimenticate le innovazioni nell'articolazione degli organi esecutivi e dei metodi di cura: pacch etto di medicazione per il singolo combattente, posti di medicazione avanzati, compagnie portaferiti e di sanità (al livello di divisione), ospedali da campo (al livello di corpo d'armata), Lutti gli organi insom ma che da allora sono alla base dell 'organizzazione sanitaria di campagna. Si fa largo ricorso a treni ospedale ben attrezzali, e anche nei metodi di cura avvien e un salto d i qualità - sempre e solo dalla pa rte tedesca - con l' introduzione su larga scala dei nuovi m etodi antisettici sperimentati da Volkmann e Lister e dell'impiego dell'acido fenico, del permanganato di potassio e dell'acetato di alluminio, che consentono di restringere in più ristretti confini la chirurgia demolitiva (ancora largamente praticata dai m edici francesi) e di imprimere uno sviluppo nuovo alla cura conservativa. Si affaccia inoltre la necessità , che via via sempre più prevale con i perfezionamenti e le semplificazioni introdotte nel m etodo antisettico, di portare tale metodo fin nei primi posti di soccorso e sul campo di battaglia, perchè si riconosce che l'e10 Cfr. an che, in merito, « Rivista Militare» ottobre 1870 - Rivista statistica, pp. 140-143; A . CASARINI, Op. cii., pp. 492-508 e (sul problema del trasporlo dei feriti e dell'uso dei treni ospedale) L. PREMUDA, Zur Problematik des Verwundctcn-transports im 19. Jahrhundert, in Verwundeten transport gestern und heute, Hcrausgcgcbcn von K.W. Wcdcl, Bcrnard E G raefe Verlag. Il Ministero della guerra, per studiare gli ordinament i sanitari dei due eserciti , invia in Germania nel 1871 il generale medico Francesco Cortese, che presenta nell'agosto dello stesso anno una relazione dal titolo Reminiscenze d i un viaggio in Germania (Firenze, Tip. Cooperativa , 1873 ).


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sito di una ferita e la vita stessa di chi la subisce dipendono alla prima medicazione. In merito, va ricordato che anche in Italia - come ricorda il Magliulo - fin dalla guerra del 1866 il Bettini, precorrendo il metodo del Lister, pubblicava il nuovo metodo di medicatura antisettica mediante l'uso dell'acido fenico, iniziando ad applicarlo nella cura dei feriti di guerra affetti da cancrena ricoverati all'ospedale militare di Novara 11 • Circa la disponibilità di medici, nel I 866 l' Italia secondo una statistica citata dal nostro Giornale di medicina militare del 1874 non era poi molto distante dalla Germania nel 1870, assicurando la disponibilità di un medico ogni 175 uomini, contro un medico ogni 120 della Germania e un medico ogni 500 della Francia. Vettovagliamento . I periodi di crisi nell'afflusso dei viveri da tergo, che non mancano nonostante l'organizzazione di trasporti, sono fronteggiati con un ben pianificato, razionale e disciplinato sfruttamento delle risorse locali, e conferendo accentuata autonomia negli acquisti c nelle incette anche ai corpi d'armata. Particolare rilievo assume l' impiego delle conserve alimentari. Oltre a sommi nistrare carne in conserva, biscotto, avena e fieno compressi (acquistati anche in Inghilterra), dopo positive esperienze viene introdotto su larga scala il consumo di una speciale salsiccia (Erbswurst) composta di farina di piselli, grasso e lardo, prodotta in una fabbrica impiantata subito dopo la mobilitazione a Berlino, che ben presto estende la produzione anche alle conserve di carne e funziona per tutta la durata della guerra, fornendo all'esercito circa 40 milioni di razioni. Servizio telegrafico. Come nell 'esercito ita liano, impiega anche personale civile e collega solo i corpi d'armata con le armate, e queste ultime con la rete telegrafica civile. Degna di nota, comunque, la minuta organizzazione con la quale si riesce a far aderire con tempestività il servizio agli spostamenti dei reparti 12 • I telegrafi di Stato sono diretti da un generale, che ha un proprio rappresentante presso il quartier generale. Tra esercito e telegrafi di Stato vi è scambio di personale a seconda delle esigenze, le sezioni telegrafiche per stendere con la massima rapidità le linee procedono-non senza esporsi a perdite e pericoli-con le avanguardie, e si riesce validamente a fronteggiare i danni della stagione avversa e i numerosi sabotaggi alle linee in territorio francese. Servizio armi e munizioni. Degni di nota gli imprevisti consumi di 11 A. MAGLlULO , Chirurgia militare, in Soc. It. Progresso delle Scienze ... (Cit.), p.440. 12 La guerra franco-germanica (Cit.) . .. Parte II, Voi. III, pp. 1294-1305.


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munizioni per fanteria e artiglieria, che costringono ad organizzare frequenti rifornimenti a domicilio alle batterie e alle fanterie di prima linea. Nel contesto generale degli eserciti del tempo, è indiscutibile che l'organizzazione logistica prussiana era in ogni settore all'avanguardia. Superficiale, parziale e affrettata ci appare pertanto l'analisi condotta dal Van Creveld nel suo recente libro Supplying war-/ogistics jrom Wallenstein to Patton, ove non si accenna minimamente alle pur valide esperienze delle guerre del 1859 e 1866 in Italia (non certo secondarie) e per la guerra del 1870-1871, oltre a non sentire la necessità di consultare e citare, nella bibliografia, la storiografia ufficiale fancese e tedesca, si sostiene con speciosi e spesso infondati argomenti l'inferiorità del sistema ferroviario germanico rispetto a quello francese, si critica l'impiego delle ferrovie e dei trasporti da parte prussiana e si ritiene che solo sfruttando spietatamente - meglio di quanto seppero fare in tutta Europa le truppe napoleoniche - le fertili pianure francesi, i Prussiani hanno potuto rimediare alla solita failure oj the train service 13 • Da parte francese, dopo la sconfitta l'Assemblea Nazionale decide una rigorosa inchiesta sul funzionamento dell'Intendenza. Il presidente della commissione conclude l'indagine con queste parole: nelle ultime seduce abbiamo visto l'insufficienza dei preparativi della guerra; bisogna dire al Paese che è stato un errore delle istilllzioni e non degli Intendenti.

In Francia si corre pertanto ai ripari, con leggi organiche di riforma nel 1873 e 1882, nelle quali si riscontrano molte analogie con l'articolazione dei Servizi prevista in Italia dagli ordinamenti Ricotti e Ferrero (anch 'essi del 1873 e 1882)1 4 • La legge francese del 1873, in particolare, subordina anche in tempo di pace l'amministrazione al comando, e stabilisce che in ogni regione militare, i comandanti di corpo d'armata hanno alle loro dipendenze le forze combattenti, la riserva, le truppe territoriali e Lutti i servizi e gli stabilimenti necessari a queste forze.

13

M. VAN CREVELD, Supp!yng war-/ogislics f rom Wal/enstein to Palton, Cambridge, Cambridge University Press, 1977, pp. 74- 113. 14 Si veda, in merito, l'ampio commento dedicato al nuovo regolamento di servizio in guerra francese dalla Rivista Militare nel 1884 (Voi. I , p. 510-538), nel quale si ritiene tra l'altro inutile un minuto esame dei diriui e doveri dei comandanti di Grande Unità e dei direttori dei vari Servizi d 'armata e corpo d 'armata, perchè sono «quasi identici» ai nostri.


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Su questa base la successiva legge francese del 1882 riafferma il principio della suddivisione e specializzazione dei vari organi logistici (artiglieria, genio, Intendenza, sanità, polvere ed esplosivi) e sancisce la dipendenza degli organi direttivi dei vari Servizi dagli organi dicomando operativo, in tal modo tendendo a tradurre in pratica gli insegnamenti fondamentali scaturiti dall'esperienza della campagna dal 1870-1871: - subordinazione dell'Indendenz,a al Comando fin dal tempo di pace; - eliminazione degli imprenditori civili al seguito dell'esercito; - rifornimenti da tergo imperniati sulla rete ferroviaria , ad integrazione de1le risorse locali.

Dalla legge Ricotti (1873) alla legge Ferrero (1882): aspetti logisticoamministrativi delle grandi riforme ordinative del periodo. Per i suoi contenuti innovatori, la legge n. 1591 del 30 settembre 1873 15 , dovuta al Ministro Ricotti, specie nel campo dei Servizi segna una svolta fondamentale e protrae i suoi effetti ben oltre il periodo 1871-1884, sinteticamente d efinito dal Corsi «sviluppo e perfezionamento progressivo del sistema iniziato dal Ministro Ricotti» 16 • La legge Ricotti è la prima sugli ordinamenti militari del nuovo Regno ad essere approvata dal Parlamento, e molto opportunamente come sempre dovrebbe essere fatto - inserisce per la prima volta in un contesto unitario Stati Maggiori, Armi, Corpi e Servizi. Per quanto attiene a questi ultimi, fanno parte dell'esercito: - il corpo sanitario militare; - il corpo di commissariato militare; - il corpo contabile militare; - il corpo veterinario militare. A mente dell'Art. 4, gli ufficiali del corpo sanitario militare, del corpo di commissariato militare, del corpo contabile militare, d el corpo veterinario militare hanno grado effettivo, con diritti ed obblighi pari a quelli degli altri ufficiali dell'esercito, e non portano i distintivi. Però essi percorrono a ltrettante carriere distinte, e non possono mai, qualunque sia il loro grado, in caso di mancanza di militari di altri corpi ed armi, farne le veci.

La progressione nella carriera degli ufficiali dei Servizi è però limi15 1

G.M. 1873, parte r, pp. 263-280. cit., p. 251.

<• C. CORS I, Op.


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tata: un solo ufficiale medico raggiunge il grado massimo di maggiore generale (due gradini al di sotto del generale d'esercito, il grado più elevato); tra gli ufficiali di commissariato uno solo raggiunge il grado massimo di colonnello, e ancor più basso è il tetto di carriera per gli ufficiali veterinari e contabili (tenente colonnello). I Servizi dell'esercito continuano, comunque, ad avvalersi anche di personale civile, suddiviso in mansioni con carriere distinte. La legge prevede uno Stato Maggiore Generale (del quale fanno parte i 130 ufficiali generali, ivi compreso il maggior generale medico) e vari comitati con funzione solo consultiva del Ministero (comitato di Stato Maggiore Generale; comitato delle Armi di artiglieria e genio, che riunisce in uno solo i comitati delle due Armi; comitato di sanità militare). Detti comitati, però, non esercitano alcuna funzione di comando diretto sugli stabilimenti militari o sul neo-costituiti corpi dei Servizi, i quali dipendono direttamente dal Ministero, e non hanno ancora dei Comandi (o dei comandanti) del corpo. Alla legge Ricotti fanno seguito due decreti in data 30 settembre 1873 17, uno che fissa in 56 tabelle di formazione le innovazioni e le modifiche da apportare agli ordinamenti e l'altro che definisce l'ordinamento territoriale dell'esercito, sul quale più o meno si plasma l'ordinamento territoriale dei Servizi (l' unico esistente in pace). Sono previsti 7 Comandi generali (Torino, Milano , Verona, Firenze, Roma, Napoli, Palermo), con 6 Comandi territoriali rispettivamente di artiglieria e del genio , 16 Comandi di divisione territoriale (non sono costituite divisioni operative permanenti), 12 direzioni territoriali d'artiglieria, 16 direzioni di Commissariato militare, 16 direzioni di sanità militare, e infine 62 comandi di distretto militare . Se ne deduce che mentre le direzioni d'artiglieria e genio fanno capo per la parte tecnica ai rispettivi Comandi territoriali, le direzioni di sanità e di commissariato per la parte tecnica, fanno capo direttamente al Ministero e per il resto sono sotto il controllo dei Comandi di divisione territoriale. Le successive leggi Mezzacapo (1877) 18 e Ferrero (1882) 19 poco innovano questa impostazione generale, aumentando progressivamente il numero dei Comandi e delle direzioni e perfezionando taluni aspetti. ln particolare la legge Mezzacapo (n. 350 del 15 maggio 1877) abolisce i Comandi generali e istituisce per la prima volta 1O Comandi di corpo 17

18 19

G.M. 1873, parte I, pp. 280- 363 e 364-386. GUanno 1877,n. 158en. 159. G Un . 156 del 5 agosto 1882 e G .M. 1882, parte I, p p . 301-316.


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d'armata a fisionomia territoriale, operativa e logistica insieme, sul modello francese. La legge Ferrero (n . 831 del 7 luglio 1882) oltre ad aumentare a 12 i Comandi di corpo d'armata introduce varianti che migliorano l'accesso ai gradi più elevati da parte degli ufficiali dei Servizi, e aumentano la loro specializzazione. Con questa legge al grado di maggior generale oltre che gli ufficiali del corpo sanitario possono accedere anche gli ufficiali commissari (il primo i! il cav. Giacomo Sani), mentre gli ufficiali contabili possono raggiungere il grado di colonnello (per gli ufficiali veterinari, il grado massimo rimane quello di tenente colonnello). Come avviene per la legge Ricolti, anche la legge Ferrero prevede l'impiego nei vari Servizi di personale civile, che in tempo di pace non è soggetto alla disciplina militare e alla legge penale militare, mentre in tempo di guerra è sottoposto alla giurisdizione militare nei termini stabiliti dal codice penale militare per l'esercito. Le mansioni previste per detto personale sono le stesse di quelle della legge Ricotti; per quanto riguarda i farmacisti militari, nel 1883 l'equiparazione massima del grado è fissata a tenente colonnello (chimico farmaci sta ispettore) 20 • Altro aspetto importante della legge Ferrero è l' istituzione di scuole per gli ufficiali dei Servizi (scuola di applicazione di sanità militare per fornire ufficiali al corpo sanitario militare; scuola militare di Modena, che insieme con gli ufficiali di fanteria e cava1leria forma anche gli ufficiali di commissariato). Questi ultimi frequentano il primo anno di corso in comune con gli allievi di fanteria e cavalleria, e solo nel secondo anno apprendono materie tecnico-amministrative specifiche del corpo di appartenenza; in tal modo, viene garantita l'omogeneità della loro formazione con quella degli ufficiali d'Arma . Al livello di reggimento di fanteria, il personale dei Servizi previsto dalle «tabelle graduali e numeriche di formazione provvisoria» diramate con R.D. 4 gennaio 1883 2 1 conseguente alla legge Ferrero, risulta notevolmente diverso, per quantità e qualità, rispetto al 1866. Scompaiono parecchie figure (ufficiale di massa e matricola, direttore dei conti) e al livello di organi direttivi dei Servi zi gli ufficiali «specializzati» sono solo 3 medici (di cui un capitano) e 3 contabili (di cui un capitano). Un maggiore a turno annuale svolge le funzioni di relatore per il Servizio di amministrazione propriamente detto, e per i rimanenti Servizi l'organo direttivo può essere considerato l'aiutante maggiore 20

21

G.M. 1883, parte I, pp. 219-222. lvi, pp. 99-174.


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in 1°. Sempre nel reggimento di fanteria, gli organi esecutivi sono i seguenti: - Servizio di sanità: un caporale aiutante di sanità; - Servizio di commissariato: 2 vivandieri (le mansioni di cuciniere continuano ad essere svolte a turno nell 'ambito della compagnia); - Servizio armi e munizioni: 1 capo armaiuolo; - Servizio di amministrazione: 4 furieri maggiori (1 al Comando reggi mento e 1 per battaglione), 19 furieri (3 al Comando reggimento, 1 per ciascuna delle 12 compagnie, 4 al deposito), 49 sergenti di compagnia e di contabilità (42 nelle compagnie e 7 nel deposito), 19 caporali furieri (1 per compagnia e 7 al deposito)_. Dal gran numero di personale che vi è addetto ai vari livelli, si può dedurre il Servizio di amministrazione rimane di gran lunga il più importante, e anche il più complicato. Con questi successivi ordinamenti, la divisione territoriale - sempre sul modello francese - rimane più che mai il perno logistico e addestrativo d ell'esercito in pace, e anche per ragioni di economia le divisioni operative continuano a non essere costituite (o costituite solo in minima parte o per esigenze temporanee di carattere addestrativo). In quanto alle brigate, esse - anche se, dopo essere state soppresse nel 1871 sono ricostituite in via permanente nel 1881 - come sempre non hanno alcuna rilevanza logistica. In questa intelaiatura, i Servizi adottano a loro volta ordinamenti di pace che - nonostante la cura posta nel pianificare le esigenze di mobilitazione - ben pochi legami hanno con le formazioni di guerra e rispondono ad esigenze prevalentemente territoriali ed addestrative, viste con l'occhio del risparmio. Meritevoli di un'analisi approfondita sarebbero i discorsi parlamentari dell'on . Giacomo Sani, collaboratore del Ministro Ferrero, che inquadrano egregiamente le due leggi nel contesto generale della problematica aministrativa del tempo , con preziosi riferimenti anche all'evoluzione dell'Ammini strazione militare e dei suoi princìpi in Italia e all'estero22 • Per il Sani, il principio fondamentale che va sempre rispettato, su l quale tutti gli studiosi sono d'accordo, è la separazione delle funzioni amministrative in tre gradi ben distinti: la gestione e l'esecuzione, la direzione e la vigilanza, il controllo o il giudizio. Alla legge Ricotti del 1873 il Sani non risparmia le critiche, pur riconoscendo che essa ottempera almeno in parte al principio della separazione delle funzioni: 22 C fr. G. SANI, Discorsi pronunziati alla Camera dei Deputati (1882), Roma , Tip. E redi Rotta 1882 .


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Ferruccio Botti

Il 1873 ru l'epoca, che io non esito a proclamare poco auspicala, del militarismo amministrativo, san itario e contabile [nella legge Ricotti - n .d.r. ]. La fun zione del commissariato era troppo circoscrilta, a paragone di quanto esigono le buone norme amministrative e la necessità delle cose. No n rispondente alla pra tica necessità era la militarizzazione (perdonatemi la parola) dei corpi amministrativi e la creazione di un solo corpo di ufficiali per la tenuta dei conti e per le varie gestioni amministrative, le quali costituiscono altrettante specialità di Servizi e richiedono quindi attitudini e cognizioni diverse. Troppo sparse, troppo slegate erano le varie aziende amministrative; mentre il carattere dominante dell'amministrazione, come diceva Napoleone T, è l'unità e quindi ne doveva derivare diminuizione di responsabilità, a umento di personale e di spesa, impossibilità di ricavare dal corpo di commissariato tutto l'utile che poteva dare (... )23

Per il Sani l'abolizione (già avvenuta in Francia) del corpo d'Intendenza con la sua quasi indipendenza dal Comando e le ampie facoltà di controllo sui corpi, è stata più che altro un discutibile frutto della sconfitta del 1870 e della diffusa ostilità - presente anche in Italia - contro quel corpo. Egli si dichiara perciò fieramente avverso alla proposta della commissione parlamentare - avanzata in sede di discussione della legge Ferrero - di riunire in un s olo corpo il personale d'Intendenza e i contabili, conferendo in tal modo al personale d'Intendenza anche mansioni esecutive, e di abolire il corpo di commissarialo (che a suo giudizio ha insostituibili funzioni di direzione e di vigilanza su tutti i Servizi amministrativi) , istituendo in sua vece un corpo speciale per il Servizio delle sussistenze. Il Sani nel 1882 pronuncia un discorso assai critico sull'assetto da dare ai Servizi, elencando numerose lacune da colmare che però sono state in gran parte recepite nella legge Ferrero da lui difesa nella sua formulazione originaria, e/ o in provvedimenti precedenti: Si è detto che d opo il mio discorso del 1879 s'è fatto proprio nulla. Nemm eno questo è esatto : allora io lamentava che non s'aveva recluta mento pe r gli ufficiali commi ssari ed oggi l'abbiamo; lamentava inoltre che era un grave inconvenient e quello di tenere un personale contabile, parte borgh ese e parte militare, oggi vi si provvede col presente disegno di legge ; ho dello allora che o ccorreva presentare un disegno di legge per leprestazioni dei comuni, perchè le disposizioni delle palent i del 1836 non erano pari ai bisogni del tempo, e la proposta di legge sta già da parecchio tempo d'avanti alla Camera; ho detto che mancavano regolamenti pel servizio di guerra, e questi regolamenti sono stati per la massima parte pibblicati ; allora ho pa rlato di alcune modificazion i alla legge sulla contabilità generale per lo SI.a lo , specia lmente per gli acquisti di grano che il sistema degli appalti faceva pagare enormement e, e fu rono compiuti gli studi dal Ministero della guerra. lo non so se l'onorevo le ministro delle finanze nella proposta di modificazione a q uesta legge, ch 'egli ha presentato, ne ab bia tenuto conto; ma so che per parte del ministro della guerra il suo dovere fu compito . ln quella circostanza io accennavo

23

lvi , pp. 43-44 e 60.


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an che a lle compagnie di sussistenza che figurano nel presente disegno di legge. L' onorevole Plebano trovava soverchio il numero dei magazzini; ebbene i magazzini sono st ati ridotti di numero e di personale. L 'onotevole Plebano rammenterà che io pure ho sostenuto la riduzione dei magazzin i e posso assicurarlo che oggi il personale è tale e quale come se fossero t re soltanto. Vede dunque la Camera , che in fin dei conti qualche cosa si è fatto 24 •

Poichè la legge Ferrero non è in buona sostanza che un perfezionamento di quella Ricotti, anche dai di scorsi del Sani emerge il molto di buono e di duraturo che contiene questa legge, nel 1896 fatta peraltro oggetto di talune critiche - specie per la parte concernente sanità e commissariato - anche da parte del Corsi, che tra l'alfro tocca p er primo un argomento di importanza fondamentale, la necessità di istituire fin dal tempo di pace l'T ntendenza generale dell'esercito (esigenza che rimarrà sempre disattesa): Il corpo sani tario e quello di commissariato hanno nelle ist ruzio ni per la forma zione e la mobilitazione dell'esercito una guida pei loro ufficii di guerra, ma difettano di personale, d i materiale e di preparazione per q uelli ufficii; talchè se dovessero mobilitarsi in pochi giorn i si troverebbero oggi imbarazzati forse più che nel J 866 a motivo delle tanto aumentate esigenze dei loro servizii di prima e seconda linea, in ragione della maggior vastità e complicatezza del nuovo assetto militare a paragone dell 'antico. Qui pure troviamo di nanzi quei due grandi problemi del tempo e del denaro, quest'ultimo specialmente. Dobbiamo pur pensare che non dipende d alla volo nt à del Ministro l'avere e tenere in servizio in tempo d i pace tanti medici e commissarii , specia lmente nei gradi inferiori e mezzani, quanti ne chicggono i quadri di guerra; ma insomma vediamo che molto rimane ancora da rare per quelle due partite, e singo larmente per la seconda, che ci si presenta imperfetta sotto ogni aspello. Ci domandiamo se il Ministro Ricotti abbia cercato e trovato quell 'aiuto che a ciò g li abbisognava nel suo Diretto re generale dei servizii a mmi nistrativi, o se non avrebbe giovato a l servizio e a sè medesimo , per la sua opera ordinatrice, istituendo in tem po d i pace quella Intendenza generale che fi gura nel quadro di guerra dell'esercito e mettendola a capo dei servizii di sanità e di cornrnissariato 2 ' .

Le riform e negli organi centrali e l'istituzione della carica permanente di Capo di Stato Maggiore dell'Esercito (1 882). Segnando un 'altra svolta storica, con R .D . 29 luglio 188226 viene istituila, anche per il tempo di pace, la figura del Capo di Stato Maggiore dell 'esercito . Non vien e ancora prevista, però, la formazione di 24

25

lvi , p p. 35-36. C. CORSI, op. cit ., pp. 144-145.

26

G. M. 1882, parte I ,, pp . 581-583.


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un vero e proprio Stato Maggiore centrale nel senso attuale del termine. In pace, il Capo di Stato Maggiore ha il comando del Corpo di Stato Maggiore e l'alta direzione degli studi per la preparazione della guerra, formula al Ministro le proposte per la formazione di guerra dell'esercito e stabilisce, d'accordo col Ministro, le norme generali per la mobilitazione e radunata; in queste attribuzioni, egli è coadiuvato dal comandante in 2° il Corpo di Stato Maggiore. Per la branca logistico-amministrativa di campagna, quindi, il Corpo di Stato Maggiore non ha ancora responsabilità dirette; peraltro (riflesso dell'importanza assunta dalle ferrovie) da lui dipende direttamente la brigata ferrovieri, «per quanto riflette la parte tecnica dello speciale servizio». Al Capo di Stato Maggiore compete anche l'alta direzione degli studi a carattere logistico-amministrativo, che sono di pertinenza diretta del maggior generale addetto al Comando del Corpo di Staio Maggiore, chiamato in guerra a disimpegnare la carica di Intendente generale dell'esercito, oppure di Capo di Stato Maggiore dell'Intendenza generale. Da questa prima impostazione si può dedurre che l'antico problema dell'accordo tra comando e controllo operativo e comando e controllo dei Servizi compie un sensibile passo avanti, attraverso l'unitarietà degli studi e delle predisposizioni del tempo di pace garantita dalla figura del Capo di Stato Maggiore, oltre che dall'affidamento dell'incarico di compiere in pace gli studi logistici allo stesso organo di comando centrale che poi, in guerra, dovrà mettere in pratica le predisposizioni adottate. Si potrebbe, peraltro, osservare che la dipendenza diretta dal Capo di Stato Maggiore (e non dal maggiore generale addetto) della brigata ferrovieri contraddice la tendenza all'unitarietà della concezione operativa e logistica, e priva i Servizi ... delle ruote, non essendo concepibile alcun progetto logistico senza la parallela, sicura e diretta disponibilità dei trasporti ferroviari.

La nuova impostazione dei Servizi di campagna Recependo gradualmente e in profondità gli a mmaestramenti della guerra franco-prussiana, dal 1873 a11884 l'impostazione generale del sistema logistico amministrativo di guerra muta radicalmente, e nei lineamenti essenziali essenziali rimane immutata fino alla prima guerra mondiale ed oltre. La svolta fondamentale si verifica con l'lstruzinne per fa mobilita-


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zione e la formazione di guerra - Tomo 1° - del 187327 conseguente alla legge Ricotti, perfezionata con altre Istruzioni e regolamenti successivi, tra i quali le tappe fondamentali sono segnate dal Regolamento di Servizio in guerra - Parte li - Servizio delle intendenze del 1881 28 , seguito nel 1882 dalla Parte l - Servizio delle truppe (che abroga, finalmente, il vecchio regolamento del 1833 29 ) e nel I 884 dalla Istruzione per la mobilitazione e formazione di guerra - Tomo /3°. L 'assetto dei Servizi che descriveremo è, appunto, quello del 1884, costruito s ulla base dell'Istruzione del 1873, la quale per la prima volta traduce nel concreto l'esigenza - in fondo non nuova - della stretta coesione sotto un unico comandante responsabile tra le truppe e i Servizi, e al tempo stesso applica il principio della specializzazione sempre maggiore dei Quadri e del personale esecutivo. Per la prima volta gli Stati Maggiori fino al livello di divisione sono composti anche da ufficiali dei Servizi (di sanità, commissaria to, contabili ... ) che fungono da organi direttivi delle rispettive branche nella Grande Unità, e in particolare ser vono per le relazioni d ' ufficio tra il comando supremo e l' in tendenza genera le , e tra i comand i d 'armata e le intendenze rispettive, verocchè il più sovente no n vi può essere coincidenza di sede tra codesti comandi. e le rispettive intendenze. che costituiscono uffici a ffatto distinti e con giurisdizione propria e de finit iva.

Il corpo d'Intendenza come si è visto è sciolto, ma sopravvive la carica di Intendente al livello centrale (Intendenza generale dell'esercito) e di armata . Novità di ancor maggiore rilievo si riscontrano nell'articolazione e nei compiti dell'Intendenza generale d ell'esercito, la cui competenza si estende anche al rifornimento armi e munizioni e in genere a tutti i Servizi, ponendo fine ad antiche separatezze e ambiguità. L'Intendenza si articola su uno Stato Maggiore, incaricato della direzione di tutti i Servizi meno i trasporti , e una direzione generale dei trasporti, cui compete - altro fatto nuovo da sottolineare - la direzione e il coordinamento di tutti i trasporti militari (per ferrovia, per via d 'acqua e per via ordinaria). Per la prima volta compare anche, con un ruolo logistico di grande rilievo che manterrà nel secolo XX, il livello di armata. L'Intendenza d'armata svolge in ambito più ri27

Roma, Voghera, 1873. Roma, Voghera 188 1. 29 G .M . 1882, parte I, pp. 704-705 , e MG, Regolamento di Servizio in guerra Parie I servizio delle truppe, 26 novembre 1882, Roma , Voghera 1882. 30 Roma, Voghera, 1884. 2

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stretto gli stessi compiti di quella dell'esercito, ma ha funzioni al tempo stesso direttive ed esecutive, con Stato Maggiore (composto solo da ufficiali di Stato Maggiore) e le direzioni dei vari Servizi (sanità, commissariato, veterinaria, trasporti, parchi di artiglieria e del genio). Ai livelli inferiori, del quartier generale del corpo d'armata e della divisione fanno parte, oltre allo Stato Maggiore e ai comandanti di artiglieria e del genio, una direzione di sanità e una direzione di commissariato . In tempo di guerra continua ad esistere al livello centrale (Intendente generale e Capo di Stato Maggiore dell'esercito) e al livello di armata (Intendente di armata e comandante) una distinzione netta tra responsabilità operative e responsabilità relative ai Servizi, responsabilità che comporta anche, con i soliti inconvenienti, una diversa dislocazione dell'Intendenza rispetto allo Stato Maggio re operativo. Tuttavia appare evidente il miglioramento raggiunto, con particolare riguardo alla gestione da parte di un unico organo sia dei rifornimenti per tutti i Servizi, sia dei trasporti di ogni tipo. Sono salvaguardate le dipendenze dirette in linea tecnico- amministrativa di ciascun organo direttivo da quelli di livello superiore, ma almeno ai livelli inferiori all'armata i conflitti di competenza e gli ordini contrastanti sono pervenuti stabilendo che ciascun livello deve seguire le direzioni e le istruzioni dell'organo superiore, solo però in quanto siano conciliabili colla esecuzione degli ordini dei rispettivi comandanti di corpo d'armata, divisione e corpo, dai quali più direttamente dipendono.

L'articolazione dei Servizi è prevalentemente per maLeria, e si avvicina notevolmente a quella prevista nel secolo XX, fino all'inizio degli a nni 80. Unico fatto di rilievo è che non si riconosce ancora all'attuale Servizio di amministrazione una propria individualità (il Servizio di cassa è disimpegnato nell'ambito del commissariato), e che il Servizio trasporti - il quale compare per la prima volta con una propria autonoma fisionomia - è frazionato in Servizio trasporti propriamente detto (che si occupa dei trasporti a traino animale), Servizio ferroviario e Servizio delle tappe. Quest'ultimo è un servizio di nuova istituzione, che riprende, ai fini dell'organizzazione del movimento alle spalle delle armate, il modello prussiano del 1870-1871. Nel complesso i Servizi di campagna previsti dall'Istruzione del 1873 sono IO (nell'ordine: Servizio di artiglieria, del genio, di sanità, di commissariato, di veterinaria, trasporti a traino animale, ferroviario, telegrafico, postale e tappe) . A questi si aggiungono i ser vizi gi u stizia


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militare, Carabinieri Reali e guide, che oggi non sono considerati tali e che pertanto trascuriamo . Nel successivo regolamento di servizio in guerra del 1881 i Servizi sono 9 (nell'ordine: di sanità, di commissariato, telegrafico, postale, trasporti, di tappa, veterinario, rifornimento materiali d'artiglieria e rifornimento materiali del genio). Ci si avvicina dunque anche nell'ordine di elencazione e esame dei Servizi all'impostazione attuale, e i trasporti iniziano ad essere visti con ottica unitaria. Per la prima volta, il regolamento del 1881 precisa che l'Intendente generale esercita l'alta direzione di tutti i Servizi sotto l'autorità del comandante in capo (ufficiale generale diverso dal Capo di Stato Maggiore dell 'esercito, nominato dal Re quando non assume personalmente il comando). Al comandante in capo l' Intendente invia tutti i rapporti di servizio e le proposte occorrenti, e da lui riceve gli ordini, i preavvisi e le notificazioni che interessano la sua branca. Oltre che con gli intendenti d'armata è in costante relazione di servizio con il Ministero della guerra, per quanto attiene al servizio di rifornimento da ll'interno del paese all'esercito ed a quello di sgombero in senso inverso di personale, materiale e quadrupedi. In particolare egli provoca dal comandanle in capo tutte le disposizioni d'ordine generale che occorressero circa la formazione, spostamento, assegnazione degli stabilimenti di 2° linea, e quelle altre relative al funzionamento generale dei servizi amminislrativi presso le truppe che fossero di competenza del c.:omando in capo; risolve lutte le questioni d'ordine amministrativo, le quali, avendo rapporto all'alta direzione di questo servizio, gli sono presentate dal comandante in capo , o dagli intendenti d'armata; agisce poi di sua propria autorità, in base alle leggi ed a lle regole sul servizio in campagna, per tutto quanto ha rapporto alle misure, d'ordine generale, relative al riforn imento degli approvigionamenti e dei materiali occorrenti , ed al servizio dei trasporti e delle tappe. L' intendente generale avrà somma cura di rivolgere a tempo le richieste al Ministero della guerra per gli occorrenti rifornimenti che devono pervenire dall'interno del paese, e di ripartire i medesimi fra le varie armate a norma dei rispettivi bisogni. In base alle istruzioni del comandante in capo, egli provvede alla assegnazione alle armate delle lince di tappa. I ,' int endente generale esercita il suo ufficio mediante organi particolari che gli sono subordinati. Su questi, e su tutto il personale dei servizi amministrativi che fa parte dell'esercito e del servizio di tappa, egli csercità gerarchicamente quell'autorità ed azione c.: he può essere permessa, e dall'indole delle sue elevate attribuzioni, e dai rapporti che i vari servizi han no verso il comandante del reparto al quale sono addetti i servizi stessi. Entro questi limiti l'intendente generale è responsabile del funzionamento regol are e concorde dell'amministazione di guerra affidat. a alla sua alta direzione.

L'Intendente d'armata, sempre secondo il regolamento 188 1, ha i seguenti compiti :


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dirige, con azione ad un tempo esecutiva, i servizi amministrativi dell'armata, in base alle leggi cd ai regolamenti in vigore. Più specialmente egli deve provvedere: a lla formazione, spostamento e fun zionamento degli stabilim enti amministrativi di 2° linea, alla riunio ne degli approvvigionament i, ed a l regolare funzionamento del servizio delle tappe, e dei trasporti sulle linee di comunicazione della propria armata. L 'intendente d'armata è in relazione di servizio col comandante generale dell'armata e coll'intendente generale. Dal primo riceve più specialmente gli ordlni e le istruzioni relati ve alla formazione, spostamento ed assegnazione degl i stabilimenti di 2° linea ed alla direzio ne generale dei servizi amminist rativi; e tutte quelle notificazion i circa le operazioni dell'armata, necessarie pcrchè egli possa prendere in tempo le sue disposizioni in conseguenza. Dall 'intendente generale riceve quelle istruzioni e direttive che fossero necessarie circa il funzionamento del servizio delle tappe, dei trasporti, il ri fornim ento degli approvvigionamenti, e l'andamemo generale amministrativo e tecnico, dei servizi da lui dipendenti. Egli dirige all'intendente generale tutte le richieste di ciò che abbisogna ed a cui non potesse o non fosse autorizzato a provvedere direttamente dalle regole generali del servizio di campagna. L'intendente d'armata deve attenersi alle di rettive cd agli ordini dell' intendente generale, salvo che imperiose ed urgenti circostanze od ordini espliciti del proprio comandante glielo impedissero; nel qual caso deve tosto riferire all ' intendente generale intorno al suo operato. Egli si rivolge direttamente al Ministero della guerra solo quando è a ciò espressamente autorizzato. Quando un'armata opera sopra un teatro di operazione separato, il suo intendente acquista maggiore autonomia cd i limiti di questa saranno stabiliti nei vari casi speciali secondo le circostanze.

C on una ripartizione e scaglionamento degli organi e delle loro funzioni che durano nelle linee essenziali fino alla prima guerra mondiale , gli organi esecutivi si dividono in stabilimen ti di campagna e stabilimenti di riserva. Gli stabilimenti di campagna funzionano al seguito dell'esercito, sono dislocati nella zona di guerra posta sotto la giurisdizione del comandante in capo , sono a lle dipe ndenze dell ' Intendente generale e hanno il compito di fornire tutti i materiali necessari alle truppe, e di provvedere alle prime cure dei feriti e degli ammalati . Essi si suddividono in stabi limenti di 1° linea e in stabilimenti di 2 ° linea . Gli stabilimenti di 1° linea sono permanentemente assegnati alle divisioni e ai corpi d'armata, ne fanno parte integrante e dipendono dagli stessi comandanti di Grand e Unità. Gli stabilimenti di 2° linea sono assegnati alle armate, dipendono direttam ente dall ' Jntendenza delle a rmate stesse, e sono organizzati fin dal principio della campagna per provvedere a riconosciute esigen ze. Gli stabilimenti di 2 ° lin ea si dividono in : d.i sanità, di vettovagliamento, d'artiglieria e del genio. Essi riforniscono quelli di 1 ° linea e


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completano, solo per il servizio sanitario, l'azione degli stabilimenti di 1° linea. Si suddividono a loro volta in stabilimenti avanzati (sanitari , vettovagliamento, vestiario, veterinaria, parchi d 'artiglieria e del genio d'armata) e depositi centrali (per le stesse branche che riforniscono gli stabilimenti avanzati). Quando la distanza tra depositi centrali e stabilimenti avanzati è tale da ostacolare la regolarità dei rifornimenti, si istituiscono stabilimenti intermedi. Oltre agli stabilimenti di campagna posti sotto la dipendenza diretta dell'esercito, all'interno del paese e all'infuori della zona posta sotto la giurisdizione diretta del comandante in capo funzionano gli stabilimenti di riserva, alle dipendenze dirette del Ministero della guerra, i quali hanno lo scopo di approvvigionare e se necessario produrre i materiali di qualunque specie necessari all'esercito, e di prestare le cure definitive a feriti e ammalati che affluiscono dagli stabilimenti di campagna. All'atto della mobilitazione il Ministero stabilisce dove questi stabilimenti devono essere costituiti. Sono previsti uno o più stabilimenti di riserva per la sanità , il vettovagliamento, il vestiario, l'equipaggiamento e i materiali generali, l'a rtiglieria e il genio. Il concentramento e la spedizione d ei materiali agli stabilimenti di campagna sono regolati dal Ministero della guerra. In estrema sintesi, lo scaglionamento e la ripartizi one degli organi dei principali Servizi e delle relative dotazioni previsti dal regolamento I 881 sono quelli che risultano dalle tabelle riportale nel DOCUMENTO 5, t ratte dall'opera del maggiore di fan teria Brusati, insegnante alla Scuola di Guerra, sugli ordina menti degli eserciti germanici, au stro-ungarico, francese e italiano nel 1883, lavoro prezioso perchè consen te gli opportuni raffro nti tra le nostre soluzioni e quelle dei principali eserciti europei (ch e, a l momento, ha nno una struttura più o m en o analoga)3 1 • Facendo riferimento a quanto già risulta dalle predette tabelle, ci limiteremo pertanto a precisare le principali tappe evolutive di ciascun Servizio nel periodo considerato, compresi quelli che non figurano nelle tabelle, e attenendoci, di massim a, all'ordine e alla ripartizione di oggi.

" U. BRUS/\TI, Ordinamento degli eserciti germanico, austro-ungarico, francese ed italiano - cenni sommari, Torino, Candclctti, 1883 , pp. 468-471.


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Ferruccio Bulli

Servizio di sanità In data 5 giugno 1871 è pubblicata l'Istruzione circa all'ordinamento e al servizio delle compagnie infermieri militari3 2 • Le reclute destinate alle compagnie infermieri ricevono a cura del distretto militare della città ove ha sede la compagnia un'istruzione di due mesi; all'istruzione tecnica nel servi zio di infermiere di ospedale e ambulanza provvede il medico dirigente di ogni.ospedale. La mortalità è molto elevata (nel 1882, ad esempio, 11 ,86 per mille nella divisione di Alessandria e 13,3 in quella di Bologna)3 3 • Le epidemie continuano a preoccupare, rendendo necessarie misure preventive e un coordinamento tra autorità militari e civili3 4 • Con la svolta storica del I 873, la legge Ricotti così indica i compiti e l'articolazione del nuovo corpo sanitario militare, confermando l'istituzione delle compagnie infermieri , che assumono la denominazione di compagnie di sanità: gli ufficiali medici attendono al servizio Sanitario dell'esercito, sia appo i corpi cui so no addetti, sia negli ospedali militari e nelle ambu lanze, di cui hanno il comando. Le compagnie di sanità sono istitui te per att endere al servizio degli ospedali militari e delle a mbulanze militari in campagna. Esse sono quante le direzioni degli ospedali militari d i divisione. La loro forza numerica in tempo di pace è adeguata al bisogno particolare degli ospedali militari in ciascuna divisione. Sono comand ate da ufficiali addetti ai rispettivi ospedali ed ambulanze, sotto l'autorità dell'ufficiale medico, direttore di essi ospedali od ambulan ze.

I medici militari, oltre ad acquistare il pieno status di ufficiali, assumono essi stessi, sul modello tedesco, il comando di ospedali ed ambulanze. Base dell'organizzazione territoriale d el Servizio sono le direzioni di sanità e le compagnie sanità , modellate su ll'organizzazione territoriale . Il loro numero varia: d alle 16 direzioni e compagnie del 1873, corrispondenti alle 16 divisioni territoriali, si passa alle 20 (sempre corrispondenti alle 20 divisioni) dell'ordina mento Mezzacapo nel 1877. Con l'ordinamento Ferrero del 1882 il riferimento diventa il corpo d'armata, e ai 12 corpi d'armata corrispondono 12 direzioni di sanità e 12 compagnie di sanità. Il direttore di sanità è anche direttore d ell' ospedale principale, e solo dal 1885 in poi le due carriere sono distinte. u G.M. 1871, parte I, pp. 435-442. Dati citar.i in P. PANJ\RJ\ , L 'ospedale da campo in Massauae le vicende sanitarie del corpo di spedizione da febbraio a settembre 1885, Roma, Voghera 1886, p. 65. 34 Cì.M. 1871 , parte I, p. 921 (No ta n. 192 del 26 ottobre 1871). 33


Vll. Servizi sanità e comm issariato (1870-1884)

281

Gli stabilimenti territoriali si distinguono in ospedali militari principali (uno per ogni direzione generale di sanità), osp edali militari succursali dei precedenti, e infermerie speciali di presidio. Funziona anche una farmacia centrale militare, per la produzione di medicamenti speciali non facilm ente reperibili in commercio. L ' igiene riceve la dovuta attenzione, anche in sede di regolamentazione. L ' Istruzione sull'igiene per il R egio Esercito del 188435 , molto dettagliata, detta appropriate norme preventive anche in fatto di vettovagliamento, vestiario, marce ed esercitazioni, alloggiamenti. Su quest'ultimo aspetto, sempre carente, il Ministro nel 1975 interviene per migliorare la cubatura dei locali, e dispone che essendo pernicioso all'uomo l' inspirare l'aria espi rata da un a ltro, i letti devono essere distanti almeno 1,20 m da asse ad asse e disposti in modo che ogni soldato possa fruire di almeno 20 metri cubi di aria sana e rinnovata16 •

Con Atto n. 194 del 17 dicembre 1979 (vds. DOCUMENTO 6) viene istituito un foglio sanitario individuale per i militari di truppa (dovuto al dott. G uida) , compilato e custodito dal dirigente del servizio sanitario del corpo, che contiene i dati più importanti della storia fisica e sanitaria del soldato, aff(nchè venga meglio assicurata la bu ona scelta del soldato e siano relativamente diminuite le perdite che subisce l'esercito, mediante una più esatta conoscenza delle loro cause, la quale metta in grado di modificare in avvenire, se sarà necessario, le condizioni ora richieste per l'accellazione degli iscritti e la riforma dei militari.

Nel 1883 con Nota n . 44 del I 6 luglio 37 sono istituiti bagni caldi a doccia in tutte le stagioni dell'anno, in appositi locali da costruire nelle località dove è di sta nza come minimo un battaglione, e in modo che ogni reggimento disponga di un proprio bagno. La frequenza dei bagni viene stabilita d al comandante di divisione territoriale. Apposita istruzione precisa minutamente come devono essere costruiti e attrezzati i locali. Ciascun bagno si compone di due ambienti, il locale bagno vero e proprio e lo spogliatoio.

35

Cfr. MG, Istruzioni sull 'igiene per il Regio Esercito (17 marzo 1884) - Allegato n . IO al Regolamento di di sciplina militare, Roma, Voghera, 1884. 36 G.M . 1884, parle I, pp. 354-357. 37 G.M. 1883, parte I, pp. 643-651.


282

- - - - -- ~ Ferruccio Hotli

Organizzazione e funzionamento del servizio in guerra 38 .

Gli organi esecutivi sono i posti di medicazione (normalmente uno per ogni reggimento o corpo) e le sezioni di sanità (al livello di divisione e di corpo di armata). La sezione di sanità di corpo d'armata oltre a disimpegnare il servizio a favore delle truppe supplettivc dello stesso corpo d'armata, all'occorrenza può rinforzare le sezioni di sanità divisionali, che sono organi di cura e smistamento e come tali, a seconda della politica di sgombero fissata daila direzione di sanità d'armata, ricevono gli ammalati e feriti della rispettiva divisione, prestano loro le prime cure e li dirigono alle strutture sanitarie retrostanti più vicine (ospedali da campo, ma anche - all'occorrenza - sezioni di sanità di corpo d'armata oppure ospedali territoriali). Dal 1873 al 1884 questi compiti non mutano, così come poco mutano i relativi organici. L'Istruzione per la mobilitazione del 1884 riporta per la sezione di sanità (divisione fanteria e truppe suppletive di C. A.) l'organico di cui alla tabella di pagina 283. Gli ospedali da campo sono assegnati alle armate, e possono essere decentrati all'occorrenza ai corpi d'armata. Se un ospedale da campo rimane senza ammalati, viene ripiegato e raggiunge la sua armata; a l contrario, se si prevede che esso debba rimanere in funzione per lungo tempo, si trasforma in ospedale stabile, mentre il suo personale viene sostituito con altro di riserva e raggiunge l' armata, rimanendo disponibile per altri impieghi. La loro composizione (sempre secondo la citata Istruzione del 1884) è riportata nella tabella a pagina 284. Nel I 881 sono istituiti nei reggimenti di fanteria e bersaglieri i caporali aiutanti di sanità e i soldati portaferiti (già previ sti come incarico complementare nei distretti fin dal 1874) e se ne definiscono con apposite norme le moda lità per l'istruzione e le a ttribuzioni 39 • Il caporale aiutante di san ità (in guerra, uno per baUaglione) è il capo del reparto portaferiti del battaglione, e nelle marce porta la tasca di sanità, procedendo in coda ai reparti. Durante il combattimento normalmente non soccorre personalmente i feriti, ma rivolge tutta la sua attività all'organizzazione del servizio dei portaferiti, controllando che la raccolta avvenga nel modo più rapido e preciso. Solo in casi eccezionali, e quando la raccolta è ultimata, presta la sua opera al posto di medicazione, coadiu vando l'ufficiale medico. 3 x Per maggiori particolari Cfr. anche G. BONA LUMl, Esposizione sommaria del Servizio Sanitario secondo i più recenti ordinamenti, Milano, Rech iedei 1880.

39

G.M. 188 1, parte I, pp. 308-3 12 e 325-332.


283

Vll. Servizi sanità e commissariato {/870-/884) Sezione di sani1à ( / 884) Uomini

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Medici (capitani) Medici (ufficiali subalterni) Contabile (ufficiale subalterno) Ecdesiasl ico Fu riere o sergente Sergenti Aiutanti di sanità (di cui d ue farmacisti) Caporali maggiori portaferiti Caporali in fermier i Caporali portaferiti Soldati infermieri Soldati portaferiti Auendenti SergenLe o caporale maggiore Caporali Trombet t icrc Attenden te Soldati Tipo A Carri per feriti gravi Carri per malati Carri per sa nità Carrelte da battaglione

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I posti di medicazione (contraddistinti di giorno con bandiera di neutralità e di notte con la nterna con croce rossa) debbono essere collocati possibilmente al riparo d el fu oco e a breve distanza dalla linea di combattimento, in modo ch e «i feriti vi possano essere trasportati a braccia colla massima facilità e prontezza». H an no il compito di raccogliere i feriti, ristorarli e prestare loro le prime cure, rimandare alle compagnie dopo averli medicati i feriti leggeri ancora in grado di comba ltere, e avviare gli altri alle retrostanti sezioni di sanità. Presso


284

Ferruccio lJulli

Ospedale da campo (1884). Uomini ·;::

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D irettore (maggiore o capitano m edico) Medici (capitani) Me dici (uffic ia li subalterni) Cont a bile ( ufficia le s ubalte rno) Farma cista Ecclesiast ico Fu rie re Sergenti o caporali m agg iori Aiutanti di sanità (dei quali due farmacis ti) Cc1porali infermieri Caporali portc1 fcriti soldati infermieri Soldc1ti p o rtaferiti Atte nde n ti Squadra d i treno borghese

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Note - I Ogni ospedale da cam po carreggia casse da medici11ati, oggetti da farma cia e quant 'altro è 11ecessario per l' impianto di un os pedale di 200 letti . 2° Il carro a 4 ruo1e è 1111 omnibus pcl 1ra5porto degli ufficiali s ubalterni. del farmacista. dcll'eeclcsias1ico ed , occorrendo, anche per quello di ammalati. Q ues1i umnibus sono 1rai 11ati dal ireno borghese (a differenza di 1u11i gli altri di cui è cenno nella prcsen1 e lsiru zionc, i quali so no condotti dal ircno di artiglieria); per essi conscgucn1emen1e non si devo no ~onservarc i fi nirneni i presso i reggimen ti di arl iglieria . 3° liii ospedali da campo sono assegnali alle armate i11 ragione di 5. in massima, r er cia<cun corpo di arma1a . O

il posto di m edicazione - utilizzando di massi ma il pacchetto individuale - si fa nno solo le m edicazioni più urgenti, ricorrendo a interventi ch irurgici gravi solo nei casi in cui dalla prontezza dell'intervento dipende la vita di un ferito. I feriti vengono sgomberati dopo essere stati muniti di una tabellina diagnostica (bi a nca p er i soggelli che possono essere trasportati a grande d istanza, rossa per gli altri ). A1lo sgombero dei feri ti dai posti medicazio ne provvede la sezione di san ità divisionale, con i carri e i portaferiti in dotazione. Solo in casi eccezionali co ncorrono a tale sgombero i portaferiti dei corpi. Le sezioni d i sanità sono contraddistinte come i posti medicazione, prestano le cure che non è possibile prestare presso i <.:orpi, e servono da ane11o intermedio tra i corpi e gli ospedali da <.:ampo e/ o le strutture


VII. Servizi sanità e commissariato {Jf/70-/884)

285

sanitarie più vicine. Esse si dislocano preferibilmente in villaggi o fabbricati, vicino all'acqua e «non troppo lontano» dai posti di medicazione. I feriti non hanno letti ma vi giacciono su paglia, che viene però stesa «se possibile»; nel caso manchi un fabbricato adatto, si erigono tende di medicazione. Per il funzionamento, si articolano in reparto di ricevim ento, delle fasciature e delle operazioni. Allo sgombero dei feriti sulle retrostanti formazioni sanitarie si provvede di regola con un'organizzazione primordiale e di incerto funzionamento, cioè per mezzo di altri veicoli, come sarebbero carri di treno milit are e borghese, veuure o carri di req uisizione, munendoli di materassi, o giacigli di paglia e riparandoli quanto si può dalla pioggia o dal sole .

Gli ospedali da campo hanno il compito di ricoverare e curare i feriti provenienti dalle sezioni di sanità ed eccezionalmente dai posti di medicazione. Nella scelta delle località per il loro impianto viene data la preferenza a centri abitati o casolari vicino alle stazioni ferroviarie, ai porti e alle comunicazioni per via d 'acqua . Per il loro runzionamen to il direttore dell'ospedale deve utili zzare soprattutto il materiale che può procurarsi sul luogo, o facendo appello a lla carità privata; ciò allo scopo di mantenere il più possibile integro il materiale militare in dotazione regolamentare. Per lo sgombero sulle retrostanti formazioni, i mezzi di trasporto vengono reperiti dall'Intendente d'armata, su richiesta d el direi tor e di sanità. Se il trasporto viene effettuato per f errovia, devono essere presi gli opportuni accordi con le a utorità ferroviarie. Ai fini dello sgombero, feriti e ammalati sono suddivisi in: - leggeri, per i quali sono sufficienti mezzi di trasporto (carri e vagoni ferroviari) ordinari; - gravi, per i quali occorrono speciali vetture a cavalli e treni speciali (tren i-ospedale). Materiali sanitari

Molta attenzione viene dedicata ai treni ospedale, dei quali il Sig. Bonnefond , direttore delle società ferroviarie fra ncesi, presenta un modello completo a ll 'esposizione di Vienna del 1873 40 • Il modello anticipa soluzioni poi adottate in tutti i paesi, e presenta cinque tipi di vetture: 40 «Giornale di Artiglieria e Genio», 1875 , parte TI, pp. 377-378. S ui treni san ilari e sui risultati del loro primo impiego in g uerra Cfr. anche SOCIETÀ VENETA. IMPRESE E CO STRUZIONI PUBBLICHE, Servizio Sanitario in tempo di guerra - treno ospedale con carrozze alle in tempo di pace al servizio ordinario di passeggeri per treni di greve p ercorrenza, P a dova, R. Stab. Prosperin i 188 1.


286

Bolli - - - --Ferruccio -

- vettura per alloggio medici, provvista di watercloset; - vettura-magazzino, con letto per il magazziniere; - vettura-dispensa, attrezzata per collocarvi le derrate; - vettura-cucina, con fornello per 200 uomini al centro, tavole , accessori vari e acquaio; - vettura per il trasporto di lO feriti coricali nel letto, e in numero maggiore se seduti in panche amovibili. È provvista di latrine ed armadio. Per evitare le correnti d'aria non ha finestre ma riceve la luce da tre lucernari sul cielo della vett ura, mentre i letti vi sono introdotti da aperture sui due lati. Nel 1875, con Atto n. 202 in data 2 ottobre41 , è introdotto il pacchetto di medicazione individuale, il cui scopo e composizione sono così definiti: 1. È adottato per uso di una prima e provvisoria medicatura del soldato ferito in guerra un paccheuo di oggetti da medicatura denominato pacchetto da medicazione. 2. li pacchetto è composto e assestai.O come segue: a) un triangolo rettangolo-isoscele di 88 cent. di cateto, di tela di cotone, mussolo; b) un piccolo fer maglio di metallo bianco; e) due spilli comuni; d) uno strato di 2 grammi di cotone idrofilo, ad uso di f'ila ccirn, collocato nella ripiegatura interna del triangolo; e) una busta quadrangolare di carta pergamena di 8 per 46 cent. di lato, cucita da tre lati, che contiene gli oggetti di medicatura a), b), e) ed d) nella data disposizio ne. 3. Ogni soldato porta questo pacchetto nel suo zaino o valigia, e deve custodirlo con cura. 4. Gli oggetti di medicatura del pacchetto non sono da usarsi che in guerra; eccezionalmente però possono veni r adoperati anche in pace per casi urgenti di lesioni o ferite che non ammettano dilazione.

A variante delle disposizioni nel 1875, nel 1877 con Nota n. 16 del 16 giugno42 si dispone che il pacchetto di medicazione (come avviene tuttora) sia distribuito solo sul piede di guerra (un reggimento di fanteria ne ha 1400 in magazzino). Nel 1882 con Nota n. 40 del 17 febbraio 43 sono fissate le nuove dotazioni di materiale sanitario al livello di reggimento/corpo (vds. tabella a pagina seguente).

41

42 43

G.M. 1875, parte I, pp. 320-321. G.M. 1877, parte I, p. 265. G . M . 1882. parte I, pp . 167-169.


VII. Servizi sanità e commissariato (1870-1884)

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Materiali sanitari al livello di reggimento (1882) Dotazione dei reggimenti di

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Oggetti vari di arredamento Borracce da portaferiti Borse di sanità (coppie) Bracciali internazionali Tasche di sanità Zaini di sanità Barelle divisibili (M. 1875)

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Oggetti vari di equipaggiamento Ban deruole nazionali di cotone con asta articolata Banderuole di neutralità di cotone con asta articolata Barelle pieghevoli Barili Cofani di sanità (coppie) Cofanetti di sanità Coperte per malati Lanterne con croce rossa di neutralità con astuccio per banderuole Stampati (pel serviz io sanitario in guerra) Tabelline diagnostiche bianche rosse Permissione di salire sui carri (N ° 907 del Cat.) Fascicoli di 50 sta mpati E lenchi dei feri ti visitati (N° 906 del T . Cat.) Stato numerico dei malati (N° 908 del Cat.)

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Sempre nel 1882, con Nota n. 41 del 20 maggio e Nota n. 67 del 2i maggio 44 sono a nche modificati i cofani di sanità (per assicurarne un più agevole trasporto a soma) e il pacchetto di medicazione introdotto nel 187 5, che viene ricoperto di carta oleata anzichè di carta pergamena e restrige le sue dimensioni (m 0. 14 x 0,08) . Nel 1884 è adottata una 44

Ivi, pp. 276-278.


288

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Ferruccio Botti - -

nuova barella pieghevole in sostituzione di quella detta a snodo, provvista di una coppia di cinghie a snodo per il trasporto4 5 • Il materiale sanitario all'atto della mobilitazione viene fornito ai corpi su due canali: dai reggimenti di artiglieria (eccetto il 1°) per il careggio, e dalle direzioni degli ospedali militari per i ferri chirurgici , medicinali, materiali sanitari vari, cofani d'ambulanza con relativo caricamento . Istruzione dei medici militari

Nel 1878, con Atto n. 26 del 6 marzo46 , si dispone che sotto la sorveglianza del direttore di sanità militare venga tenuto un corso di 8 mesi per i sottotenenti medici di prima nomina. Già si tratta di un embrione di scuola, a vendo l'esperienza dimostrato la necessità di dare un andamento più pratico e più strettamente speciale all'istru zione teorico -pratica dei medici militari che si imparte presso le varit: direzioni sani1arie ai sottotenenti medici di nuova nomina.

Con R.D . 16 novembre 18824 7 è istituita in Firenze la scuola applicazione di sanità militare , prima scuola dei Servizi, il cui regolamento è pubblicato il successivo 17 dicembre48 • La scuola, diretta da un colonnello medico coadiuvato da 6 ufficiali medici e uno contabile insegnanti, forma sia gli ufficiali medici in servizio permanente sia - previa frequenza di un corso di IO mesi - gli ufficiali medici di complemento . L'insegnamento comprende medicina legale militare, chirurgia di guerra, igiene militare, leggi e regolamenti, più le istruzioni militari . La scuola ha un indirizzo tenden zialmente pratico e non intende ripetere nozioni apprese dagli allievi all'Università, bensì mettere in grado di applicare le nozioni teoriche alla pratica del servizio militare, in pace e in guerra. N uove strutture per la CRI

La guerra franco-prussiana aveva dimostrato che le organizzazioni civili volontarie di soccorso sono poco idonee a fornire personale per il servizio sanitario in prima linea, ma sono altrettanto preziose e inso45

G. M. 1884, parte I, pp. 488-489. G.M. 1878 , parte 1, pp. 158-1 59. 47 G .M . 1882, parte I, pp. 701 e 746-747 . 48 P er maggiori partico lari C fr. G. A STEGIANO , Notizie s ulla Scuola di Sanità Militare, Firen ze, Tip. Cooperativa 1901. 46


VTT. Serviz i sanilà e commissarialo ~(1_8_70_-_18_8~4)~ _ _ _ _ _ __ _ _ __ _ 2_8_9

stituibili nel fornire personale e attrezzature per la cura e lo sgombero dei feri Li in seconda linea, con particolare riguardo ai treni-ospedale. Il dott. Bellina, in una sua relazione, illustra con ricchezza di dati lo sforzo della Croce Rossa tedesca, con ben 1703 comitati composti da 325.700 membri che raccolgono 70.000.000 in contanti e materiale e organizzano 21 treni ospedale con i quali trasportano - con elevato livello di assistenza - 144.940 malati, organizzando ospedali provvisori in baracca che sono un modello d'igiene4 9 • L'organizzazione tedesca in comitati, sottocomitati, sezioni di comitati ecc., serve da modello anche a quella italiana, il cui comitato centrale di Milano il 19 giugno 1872 delibera di ricostituirsi in Roma, ivi trasferendosi definitivamente nel 187 5. Con la legge 30 maggio 1882, n. 768 50 , l'Associazione Italiana della Croce Rossa viene eretta in corpo morale e dispensata dalla tutela ordinaria prevista per le opere pie, assoggettandola all' unica tutela e sorveglianza d ei Ministri della guerra e della marina, ai quali compete di approvarne lo Statuto. All'Associazio ne è co ncesso l'impiego esclusivo dei distintivi previsti dalla Convenzione di Ginevra del 1864, e inoltre è accordato il libero uso in tempo di guerra delle poste, dei telegrafi e delle ferrovie dello Slato, «come facente parte dell'esercito» . Con R .D . 7 febbraio 1884 è approvato lo statuto dell'Associazione51, comprendente 26 articoli che ne definiscono le finalità, la struttura e il funzionamento per il tempo di pace, e rimandano ad apposito regolamento - da approvare da parte dei Ministeri della guerra e della marina - le modalità per i concorsi da fornire in tempo di guerra. L'Art. 6 stabiJisce, per la prima volta, che tutti gli atti dell' Associazione siano intestati Croce Rossa Italiana; la bandiera e i simboli devono essere usati solo in tempo di guerra; l'articolazione è su un comitato centrale, sottocomitati locali, sottocomitati di sezione e sottocomitati comunali . Il comitato centrale esercita le sue funzioni per mezzo di un consiglio direttivo, e d'accordo con i Ministri interessati nomina un proprio rappresentante presso l' Inte ndenza generale dell'esercito, e commissari delegati della Croce Rossa presso le Intendenze d'armata e la flotta .

49

E. DELLINA, / Comitali di soccorso ai malati e feriti in guerra, Roma, Paravia,

1879. 50 51

G.M . 1882, parte I, p. 282. G.M. 1884, parte I, pp. 219-227.


290

Ferruccio Botti

Servizio veterinario Nel 1873 il nuovo corpo veterinario, che dal 1861 (data della su a costituzione) era alle dipendenze del consiglio superiore di sanità militare, passa alle dipendenze della direzione genera le di fanteria e cavalleria del Ministero, con un proprio ufficio di ispezione veterinaria. In campagna, a mente del regolamento di servizio in guerra del 1881 la direzione di veterinaria d 'armata ha a d isposizione - in linea di massima - il personale e il materiale per 3 infermerie cavalli da 250 cavalli, oppure per 6 da 150. L ' iter del cavallo ammalato va dai corpi al parco di artiglieria divisionale e a quello di corpo d'armata. Compete a l comandante di quest'ultimo parco riunire l'apposita commissione per decidere l'abbattimento del quadrupede oppure lo sgombero sulla più vicina in fermeria cavalli, che a sua volta se necessario provvede agli sgomberi verso l' interno. Secondo l'istruzione del 1884 l'infermeria cavalli è così composta: Uomini ·.:

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Vll. Serviz i sanilà e commi5:1·ariato (/870-/884)

291

del 188252 i nuovi ufficiali sono riuniti «per alcuni mesi » presso la scuola normale di cavalleria di Pinerolo, dove partecipano a un corso di istruzione militare e di veterinaria militare, al termine del quale sono inviati ai corpi. Dopo due anni, speciali esami sono previsti per la nomina a tenente. Con questo iter di studi di fatto esiste già, quindi, una scuola. In data 13 gennaio 1884 sono approvate nuove norme per il Servizio veterinario in tempo di pace5 3, la cui struttura gerarchica si articola su tre livelli: -presso il Ministero della guerra: il tenente colonnello veterinario, che è capo dell'Ufficio d'ispezione veterinaria; -presso ogni corpo d'armata: un maggiore capo del Servizio veterinario del corpo d'armata; -al livello di corpo delle Armi a cavallo e scuole (dove è previsto): un capitano capo del Servizio veterinario. Quale ufficiale più elevato in grado del corpo veterinario, il tenente colonnello veterinario compie, su incarico del Ministro, studi concernenti il servizio «zoojatrico» o l'organizzazione del corpo, richiama d'iniziativa l'attenzione del Ministro su talune questioni, è interpellato dal Ministro su tutto quanto concerne il corpo, riepiloga le segnalazioni statistiche che pervengono al Ministero dei corpi d'armata e ogni anno compila in merito una relazione, riferendo sullo stato generale dell'igiene e della salute dei quadrupedi e sui provvedimenti adottati. Attribuzioni analoghe, sia pure su un piano più ristretto, ha il capo del Servizio veterinario del corpo d'armata, che può compiere anche su ordine - ispezioni , e riferisce immediatamente al comandante del corpo d'armata su eventuali malattie epidemiche manifestatesi in qualche corpo.

Servizio di commissariato Le vicende relative ai Qua dri del Servizio e alla loro specializzazione si discostano alquanto da quelle del personale d egli altri Servizi. La legge Ricotti del 1873 è preceduta nell'ottobre 187254 dell'istituzione del personale degli ufficiali contabili, in quanto · una lunga esperienza ha constatato che il servizio di con tabilità è cosa talmente disparata dal servizio propriamente detto militare , ed i requisiti che si richiedono per l'uno, sono sì diversi da quelli c he si vogliono per l'altro , da essere forse soverchia pretesa l'esigere che essi si trovino riuniti nello stesso individuo.

52

G.M. 1882, pane li, pp. 526-528.

53

G.M. 1884, parte I, pp. 19-26. G.M. 1872, parte I, pp . 504-507.

54


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Ferruccio Botti

Lo status dei nuovi ufficiali è alquanto ambiguo: da una parte essi sono ancora considerati come assimilati al grado militare, dall'altra si stabilisce che abbiamo tutti i diritti ed obblighi «degli ufficiali di pari grado e anzianità dei corpi dell'esercito». Finalmente nel maggio 1873 (quando la legge Ricolli , ormai approvata dalla Camera, è in corso di esame al Senato), allo scopo di evitare che gli ufficiali contabili si trovino in una posizione giuridica non ben definita, si riconosce loro il pieno status di ufficiali effettivi, ai ql}ali devono essere applicate tutte le leggi militari55 • La legge Ricotti del I 873, creando il corpo contabile militare, così configura i compiti degli ufficiali contabili: attendono al servizio della contabilità - nei corpi dell'esercito, negli istituti, ospedali e magazzini centrali militari. Attendono pure al servizio sussistenze militari. li personale degli ufficiali contabili è esclusivamente tratto dagli ufficia li e souufficiali dell'esercito.

In tal modo, dal 1873 in poi la contabilità nell'esercito inizia a diventare anche al livello di corpo e stabilimento militare una fun zione militare specializzata ed esclusiva, e non più sussidiaria di altri incari chi. D'altra parte, affidando agli ufficiali contabili la gestione diretta delle sussistenze militari (e poi anche dei magazzini di commissariato) si finisce con il subordinare il corpo contabile al corpo di commissariato, dando origine a sovrapposizioni di compiti e a motivi di contrasto destinati a protrarsi per lungo tempo e fino ai primi anni del secolo. Infatti la legge Ricotti del 1873 così definisce i compiti del nuovo corpo di commissariato: il Corpo del Commissariato militare, per delegazione dcli' Amministrazione centrale della guerra e sotto l'autorità dei comandanti generali e di quelli delle divisioni , soprintende ai servizi delle sussistenze, dei fo raggi, del casermaggio e di altri approvvigionamenti per l'esercito. Da questo personale traggono il loro i commissariati dei Comandi generali e di quelli di divisione.

La formulazione dei compiti del corpo di commissariato prevista nel 1882 dalla successiva legge Ferrero (Art. 45) è alquanto diversa da quella della precedente legge Ricotti, se non nella sostanza almeno nella forma, e il meno che si possa dire è che non ne guadagna di molto la chiarezza: il Corpo di Commissariato militare [ ... ] soprintende per delegazione del Ministero della guerra ai servizi di amministrazione generale e, sollo l'a uloritìi dei comandanti di corpo d'armata e di quelli di divisione, a i servi zi in particolare delle sussistenze, del casermaggio e di altri approvvigionamenti per l'esercito.

55

G.M. 1873. parte I. pp. 168-169.


VII. Servizi sanità e commissariato (1870-1884)

293

Per quanto attiene agli ufficiali contabili , la legge Ferrero del 1882 ne conferma e anzi ne accentua la subordinazione agli ufficiali commissari, stabilendo che oltre alla direzione dei magazzini, panifici e stabilimenti di commissariato essi siano preposti anche al comando delle compagnie di sussistenza, sempre alle dirette dipendenze degli ufficiali di commissariato. Inoltre mentre questi ultimi vengono formati insieme con gli ufficiali d'Arma alla scuola militare di Modena, la legge Ferrero stabilisce che gli ufficiali contabili siano tratti esclusivamente dai sottufficiali, mediante concorso per esami. Secondo il Vincenzotti questa formulazione dei compiti del corpo dà luogo a frequenti discussioni, incentrate sul significato da attribuire alle parole sovrintende per delegazione, servizi di amministrazione generale, e servizi in particolare. infatti il soprintendere, in un organismo unitario nella disciplina, è di spettanza esclusiva dell'autorità superiore e non ne è ammissibile la delegazione: sarebbe come cli re che la Corle di Cassazione o quella di appello delegassero le Preture acl esplicare le loro funzioni. La distinzione poi fra i servizi in generale e quelli in palicolare, i primi delegati dal Mini~tero ed i secondi dipendenti dai comandi territoriali, costituiva un imbarazzo sulla via da seguire; non di rado serviva cli pretesto per eludere una procedura non desiderala. Vi si discuteva attorno, anche con una certa aria d'importanza, a causa di quella tal delegazione e di quell'amministrazione così detta generale. Fatto sta che, specie nei primi tempi (mi riferisco a parecchi decenni addietro), non era raro qualche rabbuffo da parte dei Comandi territoriali perchè tenuti qualche volta all'oscuro di provvedimenti che li interessavano. No! La gerarchia militare non ammette logomachie, essendo tutta incolonnata sopra un ' unica via, dalla partenza all'arrivo 56 •

Nonostante questi limiti, l'istruzione degli ufficiali commissan e molto curata, e in particolare gli esami di avanzamento da tenente a capitano e da capitano a maggiore sono molto impegnativi 57 • Con Atto n. 23 del 13 febbraio 1877 58 il Ministero istituisce in Roma una scuola di amministrazione e contabilità militare, presso la quale i tenenti e capitani prossimi all'avanzamento compiono un corso di tre mesi, per dare un indirizzo proficuo e uniforme a materie di esame che non possono essere studiate isolatamente o avvalendosi solo dell'esperienza pratica. In guerra il Servizio di commissariato ha il compito di fornire alle truppe vettovaglie, vestiario, equipaggiamento, materiali generali e denaro. Di conseguenza, il personale delle direzioni di commissariato 56

L. VINCENZOTTI, Intendenti e Commissari dell'Esercito italiano, « Rivista cli Commissari alo» n. 3/ 1937. 57 Cfr. le materie di esame in G.M. 1877, parte I , pp. 35- 49. 58 lvi, pp. 83-?4.


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Ferruccio Bolli

(previste al livello di armata, corpo d'armata e divisione) comprende ufficiali commissari per la parte direttiva, ufficiali contabili per la parte esecutiva, impiegati di ca ssa (civili) per il servizio del denaro . Vettovagliamento

Un'innovazione di rilievo della legge Ferrere del 1882- che in certo senso militarizzando di nuovo il personale dei panifici rappresenta un ritorno all'antico - è l'istit uzione di 12 compagnie di suss istenza (una p er ciascuna direzione di commissariato), il cui ruolo è così definito: Sono istituite p er attendere al servizio dei panifici ed in parte a qu ello dei viveri in tempo di pace, ed a quello d elle sussistenze militari in cam pagna. La loro forza numerica in tempo di pace è adeguata ai bisogni del servizio , ed a quello che si calcola occorra per il servizio in campagna. Sono comandate da ufficiali contahili , sotto l'autorità dell 'ufficiale commissario, dire11ore della località in cui hanno la loro stanza.

Le direzioni di commissariato (presso le quali si trovano i Comandi delle rispettive compagnie di su ssistenza) p rovvedono anche alle predisposizioni per la mobilitazione delle sezioni sussistenze e delle sezioni e mezze sezioni panettieri, prima affidate ai distretti. In tutto il periodo la pa nificazione avviene esclusivamente presso stabilimenti militari . Nel 1884 sono in funzione 40 panifici militari (suddivisi in 4 categorie), più un mol ino a economia ad A ldifreda (Caserta ) e un laboratorio p er la preparazione di scatolette di carne in con serva a Casaralta (Bologna). L e conserve alimentari acquistano sempre maggiore importanza, e il loro ruolo passato, presente e futuro è ben illustrato dal tenente Bosco in un articolo del 1884 sulla Rivista Militare 59, nel quale si mette in rilievo che l'importanza delle conserve alimentari cresce col crescere degli eserciti , e coll'acq uistare, che essi fa nno, nella mobilità e nella rapidità di mosse. I paesi più ricchi per risorse, più fl oridi per ricchezze, e meglio provvisti per comunicazioni, non possono alimentare di continuo tali eserciti ; le macchine amministrative meglio organizzale ed esercitale so no impotenti ad assicurare un permanente e no n in terrotto provvedimento d i viveri.

Nel 1875 si inizia la sperimentazione tavolette di caffè e zucchero per il soldato in campagna 60 • Tra le innovazioni del Ministro Ricotti, 59

P. BOSCO, Le conserve alimentari, «Rivista Militare» 1884, voi. I.

<,o G.M. 1875, parie I, p. 274.


VTT. Servizi sanilà e commissarialo (1870-1884)

295

non ultima in ordine d'importanza, perchè introduce un genere di conserva alimentare destinato da allora in poi a fungere da base dell'alimentazione del nostro soldato con viveri di riserva o razioni da combattimento, è l' inizio della sperimentazione delle scatolette di carne, poi adottate61 • 111 ° dicembre 1879 viene emanata una Nuova istruzione relativa ai viveri di riserva in dotazione ai corpi62 , nella quale la scatoletta di carne entra a far parte della razione viveri di riserva, così composta : grammi 400 d i galletta, riposta e cucita in apposito sacchetto; grammi 220 di carne di conserva racchiusa in una scatoletta di latta. Questa scatolella si apre con un coltello a leva f...] T,a carne in con serva è distribuita in scatolette di latta verniciata di forma cilindrica, del d iametro di millimetri 70 e de!J 'altezza di millimetri 61, il cui coperchio porta le indicazioni , in abbreviatura, della ci ttà, del mese e dell'anno in cui sono state fabbricate.

La fornitura della galletta e delle scatolette di carne è fatta di magazz ini delle su ssistenze militari e dai laboratori militari di carne in conserva; in linea di massima, ogni soldato deve ricevere due razioni di viveri di riserva. Fino al 1883 l'approvvigionamento dei viveri ordinari in tempo di pace avviene esclusivamente a cura dei corpi. Con l'istruzione provvisoria sulla amministrazione e contabilità dei viveri per la truppa del 15 novembre 188363 muta ancora una volta - con il ritorno all 'antico il sistema di approvvigionamento e distribuzione d ei viveri. Cessa l'auto nomia nell 'acqui sto dei viveri presso i privati da parte dei corpi e si dispone che, a decorrere dal 1° gennaio 1884, fatta eccezione per taluni reparti speciali e scuole e per le compagnie di sussistenza la sommi nistraz ione dei viveri per caporali e soldati sar à fatta per conto diretto dello Stato , nello stesso modo che si farà per il pane. I viveri per il rancio presso gli anzidetti corpi sono provvisti da apposi te imprese dello Stato e da queste esclusivamente debbono essere prelevati.

In tempo di pace sono previsti per la truppa tre tipi di razioni viveri (di guarnigione, d'accantonamento e di marcia), che si differenziano solo per la carne: 220 gr in gu arnigione, 240 in acccantonamento, 300 in ma rcia. I rimanenti generi sono : 150 gr pasta, 20 gr sale, 15 gr caffè , 22 zucch ero, 25 centilitri vino. Le distribuzio ni di caffè e vino come sempre avvengono saltuariamente, per 100-150 giorni all'anno. 61

62 61

G.M. 1873, parte I, pp. 275-277 (Atto n. 129 del 2 1 ottobre 1873). G.M . 1878, parte I, pp. 633-652. G.M. 1883, parte I, pp . 959-1028.


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Ferruccio Botti

Il servizio dei viveri per le truppe nei vari pres idi è «sotto l'alta dipendenza» dei comandanti di corpo d 'armata, mentre il servizio locale dipende dai comandanti di presidio. La direzione di commissariato del corpo d ' armata funge da organo intermedio tra l'impresa e i livelli superiori, effettua le visite e ispezioni ordinate dalle autorità superiori, rappresenta il corpo d 'armata nelle liti, citazioni o altri atti militari, applica le penalità all' impresa e provvede alla verifica delle contabilità e ai pagamenti. La distribuzione ai corpi dei viveri avviene a cura dell' impresa in uno o più magazzini presidiari, che devono avere riserve per quattro giorni. Il prelevamen to giornaliero dei viveri avviene distintamente per compagnia e sotto la sorveglianza dell' ufficiale ai viveri periodicamente comandato nei corpi . Riguardo ai materiali, con Atto n. 124 del 24 giugno 182764 in sostituzione delle gavette e dei bidoni di latta è adottata per tutte le Armi - forse ad imitazione delle truppe austriache nel 1866 - una gavetta in lamiera resistente al fuoco, che serve anche alla cottura del rancio ogni volta che non si possono usare le marmitte (una gavetta dovrebbe servire per preparare il rancio per 3 uomini e il caffè per 6). E videntemente la nuova gavetta non corrisponde alle attese, e in particola re non può essere collocata sulle bardature in uso presso le armi a cavallo, che nel 1875 ritornano a distribuire il vecchio modello . Nel 1882, «cessate le cause per le quali fu prescritto» questo t ipo di gavetta, il Mini stero dispone che la gavetta in lamiera sia di nuovo sostituita da una gavetta in latta dello stesso tipo di quella già in dotazione alle armi a cavallo, e reintroduce l'uso di bidoni di latta di nuovo tipo . Con un provvedimento in data 12 novembre 1873 65 sono modificati - con manico in legno - taluni oggetti di cucina, e soprattutto ne vengono introdotti molti altri nuovi (ceste per carne con tagliere in legno; m acinelli per caffè con borsa in cuoio; porta-marmitte di ferro; sacchetti per sale, zucchero, caffè; barilo tti da litri 10 e 15; materiali vari per cucine ufficiali). Nel 1876 è anche adottato un nuovo modello di borraccia in legno con correggia66 • Per la panificazione di campagna67 dal 1869-1870 in poi si sperimentano diversi modelli di forni in ferro, loco mobili (cioè scomponi64

G. M . 1872, parte 1, pp . 303-304. G.M. 1873, parte I, pp. 398-409. <,<, G.M. 1876, parte 1, p p. 388-389. 67 Sui particolari d ella sperimentazio ne dei forn i d i campagna e sule loro caratteristiche Cfr. anche C. CASANOVA, Manuale teorico-pratico del Servizio sussistenze militari, Roma, Voghera 1878, pp. 307-337. 6

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VII. Servizi sanità e commissariato (1870-1884)

297

bili e trasportabili su carri), tra i quali il forno francese Espinasse (già portato al seguito dalle truppe piemontesi nella guerra di Crimea del 1855-1856 ma non impiegato) e il forno Pogliani (con possibilità d'installazione anche su vagone ferroviario). Al termine della sperimentazione sono adottati i forni modello Rossi e modello Taddei. Introdotto a partire dal 1870, il forno in ferro studiato dal Rossi (contabile capo delle sussistenze) è una versione migliorata del forno Espinasse, il cui motaggio e la cui manutenzione, rivelatisi complicati e difficoltosi, sono resi più semplici riducendo il numero delle parti componenti e rendendone le dimensioni e i volumi più uniformi. Esso ha una capacità di cottura di 300 razioni di pane per volta, e secondo il Casanova ha il difetto di avere centine e lastre troppo leggere, per cui, una volta ricoperto di terra, è esposto a cedimenti della volta al centro. TI forno locomobile aerotermo mod. Taddci è trasportabile su un carro a 4 ruote, e funziona sotto apposita tenda. Può essere di due tipi (N . l e N. Il). Il N. I è a forma cilindrica, ad asse verticale e a 7 piani, con capacità di cottura da 63 a 70 razioni per volta; il N. II è a base rettangolare e a due piani, con capacità di cottura di 76 razioni. Una squadra composta di 4 uomini (N.I) e 5 uomini (N.IT) può far funzionare contemporaneamente due forni 6 8 • Al rifornimento del pane da munizione in campagna provvedono le sezion i panettieri del panificio avanzato d 'armata, composto da tante sezioni panettieri con forni modello Taddei e Rossi, quanti sono i corpi d'armata. Peraltro, per la confezione del pane normalmente si ricorre a forni stabili civili, e solo in via sussidiaria a forni da campagna (che rimangono delicati e di difficile impianto, oltre a dare pane di qualità inferiore). D elle sezioni panettieri del panificio avanzato, secondo l'Istruzione del 1884 due sono costituite con forni modello Taddei, e le altre con forni modello Rossi. Una sezione con forni modello Taddei ha 7 ufficiali , 208 militari di truppa (di cui 192 panettieri), 87 civili conducenti del treno borghese, 24 forni (4 del N.T e 20 del N. II, 24 carri-forno a 4 ruote , 30 a 2 ruote, 166 cavalli). Una sezione con forni mod. Rossi ha 7 ufficiali, 218 militari di truppa (di cui 202 panettieri), 51 conducenti civili del treno borghese, 30 carri a 2 ruote per trasporto forni e attrezzi, 16 carri a 2 ruote per trasporto farina, 98 cavalli , 14 forni. I viveri ordinari in guerra sono giornalmente distribuiti dalle sezioni sussistenze (una per divisione e una al livello di corpo d'armata, per 68

Per le caratteristiche e le modalità per l'impego del forno Taddei Cfr. MG , Istruz ione per l'uso dei forni aeromobili aerotermi mod. Taddei, R oma, Voghera, 1884 .


298

Ferruccio Bolli

le truppe suppletive). L'approvvigionamento dei viveri può essere effettuato - come sempre - a m ezzo di impresa, oppure mediante incette e acquisti dal commercio, o requisizioni sul posto. In caso di mancanza parziale o totale di viveri ordinari, si provvede mediante parchi viveri di riserva di corpo d'armata, i quali a loro volta si riforniscono presso i parchi viveri di riserva d'armata. Il soldato porta al seguito 2 razioni viveri d i riserva, da consumare solo in caso di assoluta neces~tà. Lo scaglionamento e la ripartizione dei viveri e foraggi risultano dallo specchio seguente: Ripartizione viveri e foraggi (1884). Ra zioni di ~ o

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VII. Servizi sanità e commissariato (_1_8 7_0_-1_8_84~')_ _ _ __ __ _

299

Vestiario, equipaggiamento e materiali generali

La legge Ricotti del 1873 prevede 3 magazzini centrali militari, ove sono solo depositate le stoffe da fornire ai distretti e corpi per la conf czione del vestiario ed equipaggiamento militare, che pertanto è decentrata e avviene a cura dei capi-sarti dei corpi stessi, sia pure - quando necessario - con il concorso dell'opificio di arredi militari già istituito a Torino, che ha anche il compito di preparare i campioni del vestiario e dell'equipaggiamento da distribuire agli enti che lo confezionano . Dal 18776 ') al 1880 la confezione è di nuovo accentrata presso i predetti magazzini centrali (aumentati a 4) e presso l'opificio di Torino. Nel 1880 la responsabilità della confezione ritorna definitivamente ai corpi. Una riforma dai durevoli effetti, che modifica un antico assetlo, è il cambiamento di status per i capi-sarti e capi- calzolai (civili militarizzati sempre al seguito del corpo) che forse per ragioni di economia con Nota n . 56 del 22 marzo 1871 sono sopprcssi7°. I corpi provvedono alle riparazioni mediante la stipula di convenzioni di durata non superiore a 8 anni con operai civili; in campagna e ai campi d'istruzione nel caso che le riparazioni non possano essere eseguite da operai civili si provvede con soldati con precedenti di mestiere sarti o calzolai. Le materie prima occorrenti sono fornite, a pagamento , dalla stessa Amministrazione militare agli operai; la gestione del servizio, la contabilità relativa, i controlli ecc. fanno capo ai comandanti di compagnia. In data 10 ottobre 187 !7 1 sono emanate importanti disposizioni p er il rifornimento e la custodia di tutti i materiali , che per la prima volta sono distinti per materia e in Servizi, e in particolare in: a) corredo militare; b) ma teriale di a rmamento e buffetterie; e) carreggio e bardature; d) materiali di servizio generale, d'ambulanza e da campo. La gestione di materiali indicati in a) e in b) fa capo alla direzione generale dei Servizi amministrativi del Ministero; quella dei materiali in b) e c), alla direzione generale delle Armi di artiglieria e genio. Le modalità per iJ rifornimento sono molto variabili e dipendono dal tipo di materiale, così come varia, a seconda del tipo di materiale e del cor<,9 G.M. 1877, parte I, p. 154. 70 G .M. 1871, parte I, pp. 182- 184 e G.M. 1873, parte I, p. 50. 71 G.M. 1871, parte I, pp. 873-887.


300

Ferruccio Botti

po, il ruolo dei magazzini dei distretti e corpi, il livello delle scorte di mobilitazione ecc. Ne risulta un quadro assai complesso. Ad esempio, i materiali di uso generale e da campo, il carreggio, le bardature e i relativi strumenti e accessori sono forniti su tre diversi canali: - ai reggimenti di fanteria e bersaglieri, dai distretti militari; - alle truppe di artiglieria e del genio, dai rispettivi magazzini di reggimento; - ai reggimenti di cavalleria, dai reggimenti di artiglieria (eccetto il l tenendo peraltro presente che i reggimenti di cavalleria già mantengono presso di sè le bardature da sella per la forza massima. Molto variabili anche le modalità per la custodia e distribuzione del corredo militare. I reggimenti e corpi mantengono in magazzino un determinato quantitativo di oggetti fissato dal Ministero, per i consumi ordinari, per fornire il vestiario alla leva annuale e per rifornire se necessario altri corpi. I magazzini dei distretti militari forniscono di oggetti di corredo le proprie compagnie distrettuali, le reclute chiamate alle armi, i reggimenti di fanteria, le compagnie infermieri e di disciplina, e gli altri reggimenti e corpi delle varie Armi (solo per gli oggetti che hanno in comune con i reggimenti di fanteria). Il vestiario e l'equipaggiamento dell'ufficiale e del soldato subiscono notevoli miglioramenti. Per gli ufficiali, dopo accurata sperimentazione di vari modelli nel 1875 viene scelto un tipo di binocolo da campagna (della «Società Filotecnica. Salmoiraghi, Rizzi e comp.» di Milano) da acquistare a pagamento 72 , nel 1874 sono adottate nuove tende per comandanti di corpo e nuove tende per ufficiali, oltre a cassette regolamentari per bagaglio e una borsa di pelle di uso obbligatorio in guerra e nelle manovre. Per la truppa nel 1871 i sacchi a tenda, anzichè essere distribuiti di volta in volta solo al bisogno, entrano per la prima volta a far parte integrante del corredo del soldato come ora. Notevole cura viene posta per la corretta vestizione del soldato: nel 1883 il Ministero fissa le percentuali di taglie e sottotaglie del corredo prim a lasciate a discrezione d ei corpi. TI numero di taglie e soltotaglie previste per ciascun capo di corredo è sorprendentemente elevato: 6 taglie di cappotti di fanteria (ciascuno con due sottotaglie), 8 taglie di mutande, 9 taglie di giubba e 10 taglie di pantaloni di panno, ciascuna suddivisa in due sottotaglie ... Da notare anche la cura posta nella razionale vestizione delle reclute. Nel 0

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72

G.M. 1875, parte TT , pp. 234-235.


VII. Servizi sanità e commissariato (1870- 1884)

301

1884 viene adottato l' «antropometro Barzini » (che prende il nome dal suo inventore), attrezzatura che ha lo scopo di abbreviare e agevolare la vestizione delle reclute, e di individuare le taglie più adatte per ciascun individuo 71 • ln guerra il rifornimento alle truppe del vestiario, equipaggiamento, materiali generali e materiali di accampamento avviene mediante il parco vestiario ed equipaggiamento d'armata, presso il quale i corpi prelevano direttamente, con propri mezzi di trasporto, i materiali necessari, richiesti mensilmente o - per esigenze straordinarie - al momento del bisogno. li parco ha personale mollo ridotto (2 ufficiali contabili, 4 militari di truppa, 38 conducenti civili non militari, 72 cavalli e 35 carri a due ruote, con materiali trasportati in casse chi use) . Viene riforn ito a cura della direzione di commissarialo d 'a rmata, dai depositi centrali oppure da altri depositi , su ssidiari di quello centrale, istituiti lungo la linea di tappa. 73

G.M. 1884, parte 11 , p. 687.


.


CAPITOLO VIIT

DALL'ORDINAMENTO RICOTTI ALL 'ORDINAMENTO FERRERO (1870-1884): SERVIZI POSTALE, CARTOGRAFICO, TRASPORTI E MATERIALI, DI AMMINISTRAZIONE

Servizio postale È assicuralo, solo per il tempo di guerra, da impiegati civili e inservienti designati fin dal tempo di pace in base alle tabelle di mobilitazione, a cura del Ministero dei lavori pubblici e coadiuvati da scrivani militari, conducenti del treno militare e civile, vice-brigadieri e carabinieri a piedi (per il servizio di corriere). Gli impiegati sono muniti di aprosito distintivo, sono sottoposti alla giurisdizione militare e sono considerati come belligeranti. Gli inservienti vestono l'uniforme del porta- lettere; i conducenti sono muniti di cornetta per segnali. Il Servizio è posto sotto l'alta direzione dell'Intendenza generale, e comprende organi direttivi ed esecutivi ai vari livelli (1884- vds. tab. a pagina seguente). La dipendenza degli organi direttivi è duplice: rispettivamente dal l'Intendenza generale o d'armata e/ o dai Capi di Stato Maggiore di corpo d'armata e divisione, per le modalità del Servizio in campagna; dall'organo direttivo tecnico superiore, oppure - per il direttore superiore - direttamente dal direttore generale delle Regie Poste civili, in linea tecnica e «per tutto ciò che ha tratto alla specialità del Servizio». La direzione superiore risiede presso lo Stato Maggiore dell'Intendenza generale, adempie le fun zioni di ufficio postale della predetta Intendenza ed esercita un'azione direttiva, di sorveglianza e d'ispezione su tutto il Servizio. L'ufficio centrale funge da anello di smistamento per la posta in arrivo dal paese all'esercito e viceversa. Oltre a provvedere al servizio di corrispondenza, gli uffici postali ricevono dalle casse militari le sovvenzioni in denaro e assicurano anche l'emissione e il pagamento dei vaglia, la ricezione e distribuzione delle raccomandate, la vendita dei francobolli e cartoline, il pagamento di stipendi e indennità al proprio personale.


304

Ferruccio Rotti

Organi direttivi e esecutivi (1884) 2

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Servizio cartografico L'evento saliente del periodo è il R.D. 27 ottobre 1872 1 , con il quale è creato in Firenze l'Istituto Topografico Militare. Il decreto si ripromette di a lleggerire il corpo di Stato Maggiore - con la creazione di un organo specializzato e a u tonomo - dei lavori geodetici e topografici rimasti di sua competenza a nche dopo il nuovo ordinamento del 1867, a fronte di esigenze di molto accresciute dopo il repentino ampliamento dell'esercito e dello Stato. infatti il personale civile dell ' uffici o tecnico deJlo Stato Maggiore era troppo scarso e tutti i lavori di 1

G .M. 1872, parte I, pp. 55 1-559.


V/Il. Servizi tru. e mat. e di amm. (/870-lfif/4)

305

campagna dovevano essere affidati ag li ufficiali di Stato Maggiore. L'ufficio tecnico del corpo di Stato Maggiore è così soppresso, e il nuovo Istituto, diretto da un generale dell'esercito con un colonnello di Stato-Maggiore vice-diretlore, è posto sotto l'alta direzione del comandante generale del Corpo di Stato Maggiore, può ricevere - solo per limitati periodi e a scopo di tirocinio pratico su una materia che devono conoscere - alcuni ufficiali di Stato Maggiore, e si articola su una direzione e 4 divisioni (geodetica, topografica, artistica, meccanica). Nel 1880 con R.D. del 2 maggio il nuovo istituto viene riordinato, e nel 1882 assume l'attuale denominazione di Istituto Geografico Militare (R.D. 3 dicembre 1882). I lavori cartografici dal 1870 in poi sono molto intensi, e nel decennio dal 1870 al I 884 viene impostato un organico sistema cartografico destinato a rimanere in atto fin quasi ai nostri giorni2. Riassumiamo i principali lavori che interessano il periodo considerato: - 1874: inizio dei lavori di astronomia, che verranno ultimati nel 1910;

- 1876: ultimazione della carta topografica delle province meridionali 1:50000 (iniziata nel 1861), con pubblicazione in data I O maggio 1877 3 delle ultime 40 tavolette; pubblicazione di «brevi cenni illustrativi intorno alle più rimarchevoli produzioni cartografiche moderne italiane ed esterne» e di una carta delle ferrovie e delle linee di navigazione del Regno alla scala 1:5000004; - 1878: completamen to fino all'altezza di Roma dei lavori per la formazio ne della rete geodetica , iniziati nel I 86 I a pa rtire dalle province meridionali e completati nel 1882 compresi i collegamenti con le isole; - 1879 (novembre): pubblicazione delle prime 18 tavolette (riferite alla Sicilia e alle Isole Egadi) della «gran carta topografica d'Italia alla scala 1:100000», della quale la costruzione - iniziata nel 1877 - era stata decretata con le leggi 29 giugno 1875 e 30 m aggio 1878 (che arto rizza no la spesa straordinaria di L. 4.400.000 per il completamento della carta) 5 • Contemporaneamente alla carta 1: 100000 si prevede di 2 Su ll'impostazione della nuova cartografia italiana d opo l'unità e sui relativi problemi C fr. l, 'Istituto Geografico Militare e i suoi lavori - Memoria descrittiva illustrata, Firenze, Geografico Militare 1907, e A. MORI, La cartografia uf ficiale in Italia e l'Istituto Geografico Militare, Stab. Poligrafico Amm. Guerra, Roma , I 922, pp. 111 e segg .. 3 G.M . 1877, parte II, pp. 155- 156. 4 lvi, pp. 357-359. ~ G.M. 1879, parte II, pp. 357-358, e


306

Ferruccio Bolti

estendere la compilazione dei fogli 1:25.000 «alle zone di maggiore importanza militare e più fittamente cosparse da particolari topografici». I rilievi sono portati a termine per quanto riguarda l'Italia continentale nel 1896 e per la Sardegna nel 1900. Sempre nel 1879, iniziano le prime misure della rete di livellazione, partendo dal caposaldo fondamentale di Genova, e sono pubblicati gli ultimi 23 fogli della carta 1:75000 della Lombardia, del Veneto e dell ' Italia Centrale, riconosciuti nel 1878 6 • Nel 1880, infine, si inizia la pubblicazione di una nuova carta corografica d'Italia scala 1:500.000, riprodotta con fotoincisione7 • Per quanto attiene alla distribuzione e all'utilizzazione delle carte per i reparti, va ricordata la Nota n. 16 del 2 aprile 18748 , con la quale è istituita per la prima volta una dotazione permanente di mobilitazione delle carte geografiche e topografiche, così distribuite:

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:-. Carta geografica d'Italia a li' 1,850,000. Copie 16 Can a corografica dell'halia superiore e centrale a 600,000. 16 Copie Piemonte al 50,000. Copie I Carta topografica dell ' a lta e media It alia (meno il P iemonl te) a11' 86,400. Copie Carta corografica delle provincie napole1ane al 250,000(b). Copie I

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G.M. G.M. G.M. G.M.

1878, parte I, p. 250. 1879, parte TT, p. 153. l 880, parte 11, p. 123. 1874, purtc I, pp. 99-100.


307

VIII. Servizi tra. e mal. e di amm. ( 1870-/884)

Comando di bat tag lione, brigata Carte

Ca rta geografica d'Italia ali' 1,850,000. Copie Carta corografica dell'Italia superiore e cenlrale al 600,000. Copie Carta topografica del Piemonte al 50,000. Copie Carta topografica dell 'alta e media Italia all'86,400. Copie (a) Carta corografica delle provincie napoleiane a l 250.000. Copie (b)

Comando

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Servizio trasporti e materiali: servizio materiali di artiglieria e del genio Con la legge Ricotti del 1873 le compagnie treno rimangono ripartite tra i reggimenti di artiglieria e genio (3 per i 1O reggimenti artiglieria da campagna e 3 per i due reggimenti genio). Gli stabilimenti di artiglieria sono 12: arsenali di costruzione di Napoli e Torino, fabbriche d'armi di Brescia, Torino e Torre Annunziata, fonderie di Genova, Napoli e Torino, polverifici di Fossano e Scafati, laboratorio pirotecnico e laboratorio di precisione di Torino (si noti la persistente gravitazione su Torino). Le officine di costruzione di materiale del genio sono due, una per ciascun reggimento genio. I pontieri passano dall'artiglieria al genio (4 compagnie per ciascuno dei due reggimenti genio). Pa rticolare importante, la legge prende a tto dell'importanza militare ormai assunta dalle ferrov ie e dà inizio in certo senso alla loro militarizzazione, dando facoltà al governo di destinare presso ognuna delle gra ndi società ferroviarie del Regno un commissario militare. Peraltro , nella legge Ricotti le speciali esigenze relative a lle ferrovie e a l telegrafo vengono ancora fronteggiate co n le compagnie zappatori senza ricorrere a reparti specializzati, e i due reggimenti genio hanno ciascuno, oltre al treno e ai pontieri, 16 compagnie zappatori.


308

Ferruccio Botti

Con l'incremento e la maggiore suddi visione in nuove specialità dei reparti, l'ordinamento dell'artiglieria e del genio previsto dalla su ccessiva legge Ferrero del 1882 è chiara dimostrazione della crescente importanza assunta nell'esercito dai mezzi tecnici, con particolare riguardo a ferrovie e telegrafo. Con la legge Ferrero l'artiglieria da campagna passa da IO a 12 reggimenti e il genio raddoppia la sua forza (da 2 a 4 reggimenti, di cui uno pontieri). La struttura dei reggimenti del genio è composita: due reggimenti si articòlano su 4 brigate zappatori e il terzo reggimento riunisce le nuove specialità di interesse logistico (una brigata ferrovieri di 4 compagnie, due brigate telegrafisti complessivamente di 6 compagnie, una brigata zappatori di 4 compagnie, 2 compagnie treno e un deposito). Gli stab ilimenti di artiglieria nel 1882 passano da 12 a 14, con l'aggiunta (rispetto al 1873) della fabbrica d'armi di Terni (la cui costruzione è iniziata già con la gestione Ricotti) e del laboratorio pirotecnico di Capua; le officine d i costruzione dei materiali del genio si riducono a una (quella di Pavia). Gli stabilimenti militari continuano a conservare un ruolo centrale, e come sempre per l'approvvigionamento dei manufatti tecnologicamente più avanzati, con particolare riguardo alle artiglierie, si è costretti a rivolgersi all' estero . Non manca chi, in Parlamento, vorrebbe che l'esercito per i suoi bisogni facesse ricorso esclusivamente all'industria nazionale, ma l'onorevole Giacomo Sani, i1 parlamentare più attento alle cose amministrative militari, così replica nel 1882: vi son o delle provviste specialmente nei Minister i della guerra e d ei lavori p ubblici della marina per le q uali si è nell'assoluta im possibilità di valersi dell'industri a nazio nale [ ... ] Domani, a cagione d'esempio, il Ministero della guerra d eve provvedere d elle artiglierie di gran potenza; io domando all'onorevole Nervo se sia possibile trovare in Italia chi possa costruire dei cannoni come co struiscono le fabbr iche Krupp ed Armostrong? [... ] Non bisogna che ci facciamo illusioni , noi abbiamo una quantità di industrie che prosperano con mezzi nostri , ma abbiamo una qua ntità di industrie che ancora non so no da noi sorte, potranno sorgere in avvenire, Dio lo vo glia! Dio voglia anche che p ossano p rosperare , sebbene io ne dubiti, perch è ogni paese ha le su e condizioni speciali che non gli permettono asso lutamente di poter rendere fruttifere tutte le industrie9 •

Nuove istruzioni relative a i Servizi territoriali di artiglieria e genio , che poco innovano rispetto a lle precedenti del 1862 (vds. capitolo TT) 9

Discorsi del Deputato Sani pronunziati alla Camera dei Deputati, Roma , Botta

1882 , pp. 13- 14.


VIII. Servizi tra. e mat. e di amm. (1870-1884)

309

sono pubblicate in dal a 7 feb. 7 110 • I due Servizi h anno, come sempre, lineamenti largamente a naloghi e fanno capo, con la legge Ricotti , a un unico comitato consulente del Mini stro per tutte le questioni tecniche concernenti le due Armi. Al di sotto del comit ato si trovano i comandanti e direttori territoriali d 'Arma, i direttori di stabilimento, i coma ndanti di corpo di artiglieria c del genio e i comandanti locali di artiglieria. In guerra so no previsti comandanti di artiglieria e del genio a l livelli di quartier generale dell 'esercito, armata e corpo d'armata; al livello di divisione vi è solamente il comandante dell'artiglieria. P er qua nto attiene al rifornimento di munizioni e di ogni altro materiale a lle rispettive Grand i Unità, i comandanti d'Arma, diversam ente dal passato non hanno più respon sabilità diretta riguardo all'impiego dei parchi, e si rivolgono per ogn i esigenza a ll ' I ntenden te di armata (per i parchi d 'armata) e a l comandante di corpo d'armata e/o divisione, dai quali dipendono i rispettivi parchi (del rifornimento munizioni sul campo di battaglia ai reggimenti e b etterie è specialmente incaricato un capitano d'artiglieria che si trova presso il Comando divisione) . Per l'artiglieria sono previ sti parchi autonomi al livello di armata, corpo d 'armata e divisione; per il genio, solo al livello armata e corpo d'armata. Ogni compagnia genio ha però un proprio parco (le truppe del gen io so no previste in via permane nte solo al livello di armata e corpo d'armata). I parchi d'artiglieria d'armata sono riforniti da i ma gazzini dell'interno o da quelli stabiliti sulle linee di lappe dell' armata. Tparchi d 'artiglieria di corpo d'a rm ata si a rticola no su una sezione per ciascuna delle divisioni dipendenti. Ciascun parco d'artiglieria o ltre a munizioni d 'artiglieria e cartucce per la fanteria dispone di ute nsili per gli zappatori di fanteria e cavalleria, e di una riserva di materiale da trasporto e quadrupedi per rifornire i reparti dipendenti . I parchi del genio d'armata sono destina ti a rifornire i parchi di corpo d'armata e i parchi delle compag nie zappatori e ferrovi eri. I parchi del genio di corpo d'armata oltre che dei materiali per le truppe de l genio dispongono di una riserva di attrezzi per le truppe di fanteria, da impiegare sul campo di battaglia e/o in rinforzo agli zappatori del genio. Il rifornimento munizio ni e m ateriali d i artiglieria e del genio procede normalmente da/l'indietro in avanti ed è regolamentato co n ap10

G .M. 1871 , Suppi. n. 2 e n. 3.


310

Ferruccio Botti

posita Istruzione sul rifornimento delle munizioni alla fanteria sul campo di battaKlia del gennaio 1884 11 • Nell'immin enza di un combaltimento i parchi d'artiglieria di corpo d ' armata e divisione inviano un carro di cartucce presso ciascun battaglione, che procede insieme con il battaglione o in coda al reggimento con i carri degli altri battaglioni. Da uno stud io comparativo dell'allora capitano d'artiglieria Cugia sul rifornimento munizioni presso i principali eserciti , risulta che il sistema italiano ha il vantaggio di sottrarre alle fluttazioni del combattimento i carri munizioni, ma potrebbe non essere in grado di assicurare un rifornimento tempestivo. In altri eserciti invece - tra i quali quello tedesco - i carri munizioni procedono normalmente con i battaglioni e non sono incolonnati nei parchi, mentre nell'esercito fra ncese conducenti e quadrupedi non sono alle dipendenze del parco d'artiglieria ma fanno parte degli stessi corpi che riforniscono, dai quali i nteramcnle dipendono, in tal modo assicurando un maggiore zelo del personale e una maggiore e diretta cura dei comandanti di fanteria per un servizio che essi stessi utilizzano. Dopo un raffronto tra lo scaglionamento e ripartizione delle dotazioni di munizioni nei vari eserciti da l quale risulta che le differenze non sono di grande rilievo, il Cugia a nticipa - siamo nel 1884 - un problema che già nella guerra di Libia del 1911 si rivelerà in tutta la sua importanza: è certo che il pro blema del rifornimento munizioni d ella fanter ia sul campo d i battaglia è divenuto oggidì di una gravità indiscutibi le. La gra nde esa tt ezza di ti ro, la consid erevole portata e la grand e rapidità di caricamento degli all uali fu cili , l'uso ormai generalizzato dei fuochi in massa e a grande distanza, la probabile adozione di armi a ripetizione o a magazzino , 1u11 0 indm:e a supporre che in nessuna de lle guerre fino ad oggi combattute si sarà spiegata una maggio re in1ensità di fuoco di moschetteria cd un più ingen1e cons umo di munizioni di quanto di verificherà nella più prossi ma guerra europea.

La ripartizione delle munizioni è indicata nella tabella alla pag. seguente. Nel deposito centrale di a r tiglieria viene inoltre tenuta a disposizione del parco d'armata una certa quantità di fucine, carri da pane e da trasporto, carrette di ba ttaglione, armi, bardature, strumenti da guastatore, buffetterie, materiali vari. 11 Roma, Voghera , 1884. C fr . Anche R. CUGI A, Cenno sul rifornimento munizioni presso i principati eserciti europei - E.l·ercilo italiano, « Rivista di Artiglieria e Genio»

1884, Voi. TV .


311

Vili. Servizi Ira. e mal . e di amm. (l870-I/J84)

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Di seguito la composizione dei principali parchi di artiglieria e del genio (1884): Uomini

di Corpo d'Armata TA ( 12 banerie)

Pezzo d a 9 Pezzo d a 7 Carri per munizioni da 9 Carri p er munizioni da 7 Carri per cartucce t) Carrette per munizioni da 9 Carrette per munizioni da 7 Carrette per can ucee J7ueina da ca mpagna per parchi Carri d a trasporto modello 1876 (da batteria) Carro d a trasporto per il materiale Carri d a trasporto (di riserva) Carro per pane (di riserva) Carrette da battagli one (di riserva) Cavalli da Liro di riserva Seconda sezione di parco Totali 1 )

Ufficiali Truppa

Cavalli

-

P arco /\rtìglieria

-

Non di militari ufficiali

a d ue quatlro da ru o1e ruote sella tiro

da

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4 4 52 24 58 72 20 36

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42

30 648 132

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4

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10

516

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4 20 14 324

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In c.;ia suma sezione di p arco N . 3 carri per cartu<.:ce son o trainati a tre pariglie, pen.: h t: d estina li al ri fo rnim en1 0 delle munizioni alla fan teria sul l.:ampo di battaglia . (


312

Ferruccio Bolli

Uomini

Cavalli

Carri

di

Parco Artiglieria per Divisione Fanteria

Ufficiali

Truppa

a due

1ruppa

Non

di

m ilirari

ufficiali

da sella

da tiro

ruote

a quattro ruote

Pezzo da 9

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»

»

8

Pezzo da 7

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4

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I

Carri per munizioni da 9

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Il

Carri per munizioni da 7

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Carri per cart ucce

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20

Fucina da campa gna per parchi

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4

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l

Carri da trasporto

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4

2

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Cava lli da tiro di riserva

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Totali

4

197

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6

13

220

2

43

e)

.

2

(') N. 12 rnrri sono trainati a tre pariglie, perché destinati al rifornimento delle muni 1.ioni alla fa nteria sul campo di battaglia.

Uomini Parco del Genio di Corpo d ' /\rmata

Cavalli

Carri

di t ruppa Non di ruote Ufficiali Truppa militari ufficiali da da sella tiro

a a due quallro ruote

ruote

Carri da parco del genio per zappatori

»

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Ca rro da parco del genio per polvere e munizioni d a m ina

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4

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I

Car ro da trasporto Mod. 1876 ordin.

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4

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Fucina da campagna per parchi del genio

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Carretta da bauaglione

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3

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4

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10

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28

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7

1

l>ei quali 2 del N. 1, 3 del Mod. N . 2, I del Moti. N. 3, I del Mod. N. 4. Un parco del genio di corpo d ' armata trasporla st rumenti ed att rezzi per 1700 operai, di cui: 1522 terrniuoli , 52 minatori, 52 falegnami, 8 fabbri , 7 arrotini, 36 muratori, 23 operai vari. ( )

Nota -

La manutenzione e gestione del materiale d'artiglieria acquista rilievo sempre maggiore: in merilo, da ricordare l'istituzione nel 1872 di


VIII. Servizi tra. e mut. e di amm. (1870-1884)

~ - -- - -- 313

un ufficiale per il materiale d'arLiglieria in ciascun reggime nto di artiglieria 12 • Anche la buona conservazione delle armi portatili e delle munizioni, via via sempre più complesse, richiede allente cure. Nel 1883 viene pubblicata, con prefazione del Mini stero Ferrero, una raccolta di disposizioni ch e definisce i compiti degli ufficiali e capi armaioli e contiene norme per la conservazione delle munizioni da guerra presso i corpi, per l'imballaggio e trasporto delle armi e munizioni e per la riparazione delle armi 13 • L'introduzione della dinamite, esplosivo molto potente ma al tempo assai pericoloso e instabile, induce il Mini stero a pubblicare nel giu gno 1878 la prime Norme e precauzioni da osservarsi nella conservazione, nel Lrasporto e nello impiego della dinamite, le quali hanno lo scopo di «eliminare perquan to è possibilequalunque causa di disgrazia».

Servizio Lelegrafico Dato il rilievo ormai assunto dal Servizio , riteniamo opportuno, d'ora in avanti, prenderlo in esame a parte. Dal 1873 in poi la rete dei collegamenti comprende anche i quartier generali di divisione. I collegamenti telegrafici sono assicurati: a) con la rete telegrafica permanente la quale è gestita esclusivamente con personale e materiale dell'amministrazione civile dei telegrafi dello stato . Tale rete in prossimità dell'esercito in guerra (cioè nella zona telegrafica militare della rete permanente) si modifica in modo opportuno, onde consentire sia i collegamenti tra l'esercito e il territorio nazionale, sia i collegamenti tra le Grandi Unità e tra le Grandi Unità e l' Intendenza (generale e d'a rmata); b) con il servizio telegrafico da campo assicurato esclusivamente con il personale e materiale del genio, che ha il compito di completare la rete telegrafica permanente raccordandola con le Grandi Unità dell'esercito operante, e di collegare le Gra ndi Un ità tra di loro. La direzione del Servizio telegrafico per la rete telegrafica militare (prevalentemente con linee volanti), compresa tra il gran quartier generale e i quartieri generali di divisione appartiene al comandante generale del genio dell' esercito, dal quale dipendono, per quanto attiene al servizio, i comandanti del genio di armata e corpo d'armata, respon12

«Giornale d 'Artiglieria» 1872, p. 184.

u Cfr. Compendio delle prescrizioni che regolano il servizio tecnico de(fe armi presso i corpi, Roma , Voghera, 1883 e G.M. 1878, pane I, pp. 25 1-255.


314

Ferruccio Botfi

- - - - - - -

sabili nell 'ambito della rispettiva Grande Unità. Per la rete relrostante (prevalentemente con linee permanenti), la responsabilità compele al1' Intendente generale. Gli organi direttivi (civili) sono i seguenti: a) commissario generale telegrafico presso l'Intendenza generale, al quale spetta la direzione dell'intero servizio nella zona telegrafica militare della rete permanente. Conserva il suo status di funzionario civile dello Stato, e «per tutto ciò che non riflette il suo speciale incarico presso l'esercito mobilitato» dipende dalla direzione generale dei telegrafi, fungendo da intermediario tra le predelle direzioni e l'Intendenza generale per sLabilire e modificare, a seconda delle esigenze operative, la zona telegrafica militare della rete permanente; b) commissari telegrafici delle Intendenze d'armata, che in linea tecnica dipendono dal commissario generale, con il quale si concertano per l'esecuzione degli ordini ricevuti; c) commissari telegrafici del Comando generale del genio e d ei Comandi del genio d'armata, che pur non dipendendo dal commissario generale lo tengono conlinuamente al corrente di tutte le stazioni telegrafiche e di tutte le linee man mano impiantate e ritirate dal genio militare, e fungono da trait d 'union tra la rete telegrafica permanente e quella campale. Organi esecu tivi sono le compagnie telegrafisti (costituite nel numero di 6, come si è visto, con la legge Perrcro) e il parco telegrafico (a l livello di corpo d'armata). La compagnia telegrafisti, composta d a 6 ufficiali, 250 militari di truppa e 12 cavalli, fornisce il personale per 3 parchi telegrafici. Un parco telegrafico è composto da personale telegrafico (2 ufficiali e 82 soldati), personale del treno e materiale telegrafico, nella quantità prevista dallo specchio a pag. seguente. Presso il parco del genio d 'armata esiste inoltre una riserva di materiale (6 carri telegrafici, dei quali 2 pesanti e 4 volanti, con 53 km di linea telegrafica; 2 carri stazione telegrafica). Con il personale e il materiale sopra indicati le compagn ie telegrafi sti provvedono allo stendimento della rete lelegrafica da campo, articolandosi in sezioni telegrafiche staccate (con 2 squadre stendimento, 2 carri stazione, 8 apparati stazioni e 50 km di filo). Normalmente sono previ ste 4 sezioni telegrafiche stacca te presso il gran quartier generale e presso i quartieri generali d 'armata, e una sezione telegrafica presso il quartiere generale di ciascun corpo d'armata 14 • 14

Per le caratteristiche tecniche dei materia li e del carreggio Cfr. Regolamento per le islruzioni p ratiche degli zappatori del genio - Appendice al voi. T Servizio telegrafico, P arte II - composizione dei parchi telcgraj7ci dd genio, Casa le, Dcrtcro I 873.


315

V/Il. Servizi Ira. e mal. e di amm __-~(_18 _ 7_0_-_18_8_4~)_ __ _ _ _ __ _ _ __ _ Ma teriale telegrafico (1884) Cavalli

Uomini Personale, materiale telegrafi<.:o e carreggio

Carri di

Ufficiali

Truppa

Non militari

di ufficiali

truppa

da

da

sella

tiro

a

a

due ruole

quatt ro ruote ~

Pe rsonale Carri s1azione telegrafica Carri telegrafici (1) Carro d a trasporto modello 1876 Carretta da battaglione Cavalli da tiro di riserva Muli da basto Totali della sezione I reno T otali del parco 1

I

32

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2

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8

Dei quali 2 volanti, 2 pesanti cd I di riserva. parco 1elegrafico è provvisto di 40 kilomc1ri di filo telegrafico, di mi: chilometri 17,5 di l"ilo pe, an1e; 21 cl11lomc1ri d1 filo volante; 1,5 chilometri di filo subacqueo. (

)

Nolo - li

Servizio trasporti e materiali: trasporti Dal 187 1 in poi il Servizio riceve particolare impulso. Primo riflesso dell' importanza assunta dal problema dei trasporti dopo la guerra franco-prussiana è la costituzione presso il corpo di Stato Maggiore, con Nota n . l del 4 giugno 1875 15, di una direzione trasporti che ha il compito di studiare e preparare tutte le disposizioni da alluarsi tanto in tempo di pace quanto in caso di guerra per assicurare la regolare e celere esecuzione dei trasporti militari sulle ferrovie, su lle s1rade ordin arie e per acqua.

La nuova direzione è retta <la un colonnello e si articola su un ufficio del direttore e tre sezioni, ciascuna corrispondente ad una delle tre principali ripartizio ni ferroviar ie del Regno. Ciascun capo sezione è anche co mmissario militare presso la società ferroviaria privata che ha l'esercizio n ella rispettiva ripartizione. La regolamentazione generale subisce radicali modifiche: nel 1876 è adottato un nuovo Regolamento per le marcie e il trasporto delle truppe 16 , che contiene le prescri zioni e le norme che le truppe devono osservare nelle marce per via ordinaria e nel trasporto per ferrovia e 15

G.M. 1875, parte T, pp. 194- 196. '" G.M. 1876, parte I, pp. 145- 14(,.


316

Ferruccio Bolli

per mare. Le no rme contenu te nel regolamento di discip lin a e di servizio interno della fanteria del 1859 e della cavalleria del 186 1 e n el regolamento di d isciplina del 1872 sono infatti rite nute ormai insuffi cienti in relazione all' ingrandimento del Regno e a ll 'importanza acqu istata dai trasporti m ilitari. Le norme per il servizio in marcia, con particolare riguardo alla disciplina e al servizio nei viaggi per ferrovia o a b ordo delle navi sono riportate a nche nel Regolamento di s_ervizio interno per la fanteria in data 13 dicembre 1874 (libro III) 17 • Nel 1884 Je modalità per l'alloggiamento delle truppe in pace e in guerra a cura dei Comun i han no ancora come base le R . Patenti albertine del 9 agosto 1836, e, per facilitare i rappo rt i con i Municipi, il Mi nistero raccoglie in un solo atto le disposizion i in vigore, emanate dal 1836 in poi 18 . L'organizzazione del Servizio trasporti in guerra è affidata alla direzione generale dei trasporti, ch e all'atto della m obilitazione si costil uisce presso il segretariato generale del Ministero della guerra, e ultimata la mobilitazione e la radunata entra a far parte dell ' I ntendenza generale. Al livello d'armata, organo diretti vo per i trasporti è la direzione trasporti d'armata, c he opera alle dipendenze della direzione generale. ln fase d i mobilitazio ne e radunata, la direzione generale d irige soprattutto il traffico fer roviario. Successivam ente essa concentra la sua attività sul ter ritorio compreso tra le spalle dell'esercito e le stazioni d i transito. In questa fase dirige l' azione esecutiva delle direzioni trasporti d'armata, e ripartisce fra loro i men i della rete ferroviaria, del le vie ruota bi li o rdinarie e delle comunic<1zion i acquee. SOLto il suo impulso, ogni direzione dei trasporti d 'armala, provveduta dell'occorrente materiale e personale tecnico, dispone per l'impianto del servizio militare ferroviario , e sorveglia e dirige tute le spedizioni e tutti i convogli che muovono sulla linea di tappa assegnata alla propria armata.

Le direzioni d ei traspor li d'armata provvedono ai trasporti tra la linea d i contatto e i qua rtie r generali di corpo d 'armata, avvalendosi 17

Roma, Voghera, 1878. Molto numerose sono le opere e i saggi del periodo che trattano del movimento e stazionamento, al quale si continua a restri ngere i con fini della logistica: C fr. , tra l'altro, C. M IGLIA RA , Ricordi logistici dedicali agli 1dficiali superiori delle tre Armi, Bologna, Fava e Garagnani, 1872; P. VAI ,J .E, Trattato di organica, strategia, logistica e fallica, Firenze, Succ. le Le Monnicr, 1883; M . A I .RERTONE , Op. cit., pp. 543-70; C. PONZA DI SA MARTI NO, Studi sulla condo/la lvgistica delle truppe, Roma, Voghera, 1874. 18 G.M. 1884, pan e I, pp. 741 -773.


Vili. Servizi tra. e mal. e di amm. (1870-/884)

317

sia del carreggio in organico sia di quello di requisizione, o di trasporti per ferrovia e per via d'acqua . Di massima, comunque, i trasporti in questa zona sono effettuati con il treno militare. Oltre i quartier generali di corpo d'armata, generalmente si ricorre alle ferrovie, oppure a carreggio civile appaltato e/o requisito. Trasporti per ferrovia

Spina do rsale del sistema è il trasporto per ferrovia, oggetto di gran numero di stud i e trattati''\ la cui organizzazione militare ovunque, e non solo in Italia, si ispira al modello prussiano, da noi gradualmente raggiunto intorno al 1880 con una seri e di provvedimenti intermedi. Un testo che - già nel 1872 - fornisce oltre ad appropriati riferimenti sto rici , tutti i particolari tecnici e gli elementi per la formazione dei treni militari, il carico e lo scarico delle truppe (con il calcolo delle relative capaciLà e dei treni e vagoni necessari) e il movimento ferroviario è la raccolta delle Conferenze ter:nù:n-militari al corpo zappatori del genio - Conferenza n. 4 e 5 - anno 1872-73, formazione dei treni militari e loro movimento su d 'una ferrovia 20 • Il testo mette in oppor! uno rilievo - diversamente da quanto fa il poco informato Van Creveld - l'esperienza delle campagne del 1859 e 1866 in Italia ricordando, tra l'altro, che nel I 859 il corpo a ustriaco di Clam-Galles, forte d i 22000 uomini, 1450 cavalli e 72 pezzi, è tra-

sportato dalla Boemia a Magenta (289 km) in 7 giorni compreso il passaggio a piedi del Brennero con una accelerazione di I / 8; il corpo Lichtenstcin forte di 17000 uomini , 1500 21 cavalli e 50 pezzi in 17 giorni da Cracovia a Milano coll'accelerazione di ....!__ . J/4

Anche la citazione delle prime esperienze di trasporti su vasta scala di truppe differisce da quella del Van C reveld , secondo il quale il primo a ricorrere al trasporto di grandi masse per ferrovia è stato l'esercito russo : 19 Cfr., in particolare, M . ALDERTONE, Op. cii., pp. 4 59-542; Leslradeferrate nei rapporti militari - estratto degli atti della Commissione d'inchiesta s ull'esercizio delle ferrovie italiane, Roma, Tip . Eredi Botta, 1881; SCUOI.A DI GUERRA, Ricordi sulle ferrovie come mezzo logistico, Torino, 1874; C . PONZA DI SAN MARTINO, Op. cito, pp. 487-520 , A . FIOCCH I, /,e ferrovie e l 'approvigionamento in guerra, Milano, Trevesini, 1884. 20 Casale, Litografia del Corpo Zappatori del Genio, 1873; si veda anche Conferenza n. I - a nno 1873-1874, Il nuovo materiale telegrafico da campo , Casale, Litograf"ia Corpo Zappa1ori del Genio , 1874. 2 1 Ivi, p. 110.


31 8

Ferruccio Bolli

la prima volta che le ferrovie ha p resta to la loro opera al trasporto d i grandi masse di truppe si fu nel 1846 in cui un corpo prussiano di 12000 uomini e 300 cavalli venne t raspo rta to d alla Slesia alla fro ntiera polacco-a ustriaca . Nel 1849 un corpo russo d i 30000 uo mini co n Lutti gli annessi si valse delle ferrovie per portarsi dalla P olonia a Go dnig 22 •

Fin dal 1873 sono istituiti corsi sulle ferrovie per gli ufficiali, che si ripetono fino alla prima guerra mondiale. Nel I 875 tali corsi sono distinti in: - corsi sull'esercizio delle ferrovi e ai quali partecipano ufficiali di tutte le Armi e corpi , per lo studio delle stazioni, delle linee, del materiale e dell'ordinamento e funzio ni dei va ri servizi che riguardano l'esercizio delle ferrovie; - corsi di stazione ferroviaria , per ufficiali dei corpi di truppa, dei distretti e della milizia mobile, per impratichirsi del servizio di stazione. Con Atto n. 157 del 26 luglio 187423 sono istituiti - sul modello ted esco - i commissari militari per le f errovie previsti dalla legge Ricotti, e ne sono indicati i compi ti: i com missa ri militari sono gli intermed iari ord inari fra il Ministero della guerra e le a rnminist ra;,.ioni ferroviarie del regno [che sono ançora pri vate - n.d .r.J in quanto si ri ferisce a i trasporti miliiari p er fer rovia, salvo le intelligenze coi regi commissa ri tecnici per l'esercizio in tutto ciò che riguard a la marcia e la composizione dei treni ed og ni altra cosa che p ossa int eressare la regolarità e la sicurezza dell'esercizio tanto lungo le li nee quanto nelle stazio ni. Oltre alle d isp osizio ni concernenti l' attu azione d ei traspo rti militari sulle ferrovie, è com pito dei commissari militari di fo rn ire al M inistero della guerra i dat i e le notizie che p ossono giovare al regolare servizio d ei trasporti anzidetti ...

Ncl 1880 con decreto del 27 maggio vien e istituita presso il Com a nd o del C orpo di Stat o Maggiore una commissione mista perma nente tecnico-militare, con il nom e di commissione centrale p er i trasporti militari in f errovia, presieduta d al comandante in 2 °. Ne sono membri il capo della d irezione trasporti del Corpo , i commissari militari per le ferrovie , rappresentanti del Ministero dei la vori pubblici e delle società privat e (a tale commissione in ca so di mo bilitazione si sostituisce la citata direzione trasporti presso il Ministero). li regolamento di serv izio in guerra del 1881 prevede che all' atto della mobilitazione tutte le linee fe rroviarie dello Stato nelle quali si eseguono trasporti militari siano messe a disposizione del Ministero della guerra, al quale compete em a nare tutti gli ordini di movimento e 22

I vi, p. 109.

23

G. M. 1874, p arte I, pp. 3 12-3 13.


VIII. Servizi tra. e mat. e di amm. (1870- 1884)

319

regolare il mo vimento ferroviario, applicando l'orario militare. inoltre il Ministero della guerra può vincolare, in tutto o in parte, anche l'impiego dei treni sulle lince che applicano l'orario normale e impiega per i lavo ri più urgenti alle linee la brigata ferrovieri. La direzione trasporti per regolare il servizio si avvale di: - commissioni e sotto-commissioni di linea, per sorvegliare il regolare andamento dei trasporti sul tratto di linea loro assegnato; - Comandi di stazione (4 ufficiali ; capo stazione e ispettore movime nto e traffico) che coadiuvano le commissioni di linea, operano di concerto con le autorità territoriali e di tappa e oltre al movimento ferroviario controlla no il carica mento, lo scaricamento, i trasbordi e la formazione d ei treni (con Nota n. 41 del 2 Marzo 1884 nelle tre stazioni principali del Regno - Roma, Firenze e Bologna - sono istituiti Comandi di stazione p ermanenti, anche per il te mpo di pace)24 • Le stazioni di origine delle linee sulle quali è in vigore l'orario militare son o denominate stazioni di transito ferroviario militare. Ultimata la mobilitazione e la radunata, la direzione generale trasporti varia, se necessario, le stazioni di transito, stabilisce l'orario e dirige l'esercizio solo delle linee nella zona compresa tra tali stazioni di transito e l'esercito . Le linee al di fuori di tale zona ritorna no sotto la giurisdizione d elle amministrazioni ferroviarie civili . Pera ltro, lutti i trasporti che provenendo dall'interno devono oltrepassare le stazioni di transito sono regolati dalla direzione generale trasporti. Gli organi esecuti vi a disposizione della direzione generale trasporti sono la brigata ferrovieri e le compagnie d'esercizio, costituite (solo all'occorrenza) con personale ferroviario soggetto a obblighi militari e con altri impiegati delle ferrovie, e destinale all'esercizio di tratti di circa 100 km delle linee rimaste in tutto o in parte prive, a causa delle vicende della guerra, del personale per l'esercizio. Le compagnie ferrovieri, costituite dal 1874 al 1877 25 , in guerra sono impiegate in lavori ferroviari e per l'esercizio delle linee nella zona d'operazione dei corpi d' a rmata. Da notare anche che con Atto n. 172 in data 5 novembre 187926 gli zappatori di cavalleria ricevono un'apposita attrezzatura per distruzioni fcrroviarie.

24

G.M. 1884, parte I, pp . 184-185.

25

c rr.

26

G.M . 1879, parte I, pp . 606-608 .

f .e slrade.ferrate nei rapporti .... (Cit.), pp. 6-10.


320

Ferruccio Bolli

Carreggio

Nonostante l'importanza assunta dalle ferrovie, dal livello armata fino a quello di corpo o reggimento il carreggio a traino animale rimane il mezzo di trasporto di gran lunga prevalente . T1 maggior peso assunto dai rifornimenti e sgomberi di ogni genere - a cominciare dai traini di artiglieria - se mai complica ulteriormente i termini del problema rende insufficiente il sempre desiderato ricorso al solo treno militare e praticamente irrisolvibile il problema delle lunghe colonne di carreggio. Le compagnie treno d'artiglieria forniscono personale, quadrupedi e materiali al parco d'artiglieria d'armata, a tutti i quartier generali, Comandi, direzioni e Intendenze, alle sezioni sanità e sussistenza e alle colonne viveri e pane di corpo d'armata. Le compagnie treno del genio forniscono il carreggio ai rispettivi parchi, alle sezioni telegrafiche e agli equipaggi da ponte d'armata. Per ciascun corpo d'armata, occorrono 3 compagnie treno a com posizione variabile, il cui impiego (secondo l'istruzione per la mobilitazione del 1884) è suddivi so come da tabella a pag. 321. 11 ricorso al treno borghese nonostante gli inconvenienti del passato rimane una scelta obbligata. Ne è previsto l' impiego il più lontano possibile dalla prima linea, per il traino degli organi esecutivi logistici al livello di armata: ospedali da campo, infermerie cavalli, parchi viveri di riserva, sezioni panettieri, parchi vestiario ed equipaggiamento, parchi d'artiglieria e del gen io d'armata (a sussid io del treno militare) . TI treno sussidiario borghese può integrare il treno militare nel traino dei parch i di artiglieria e del genio e per il trasporto degli organi esecutivi del Servizio di sanità e di comm issariato, specie al livello di armata (ospedali da campo e infermerie cavalli; parchi viveri di riserva e parchi di vestiario e equipaggiamento d'armata; sezioni sussistenza). Sempre con il treno borghese la direzione trasporti d'armata costituisce, inoltre, un volano alle sue dirette dipendenze. Le squadre del treno borghese sono costitu ite, in caso di guerra, a cura delle direzioni territoriali di commissariato. Il reclutamento del personale è volontario, e vale per tutta la durata della guerra. Capi squadra e carrettieri devono avere ottimi precedenti (attestati dal sindaco), non devono superare i 45 anni e devono possibilmente aver compiuto il servizio militare in Armi a cavallo. Sono soggetti alla disciplina militare e al codice penale di guerra, e all'atto dell'arruolamento ricevono uno speciale distintivo e un libretto personale, in cui sono riportati tutti i dati relativi all'individuo, ai quadrupedi, al carro e alle bardature.


321

VIII. Servizi tra. e mat. e di amm. (1870-1884) Ripartizione del treno di un corpo d'armata (1884) Uomini Comandi e unità

J « compagnia treno S tato maggiore di corpo d'armala Comando d'artiglieria di corpo d'armata Direzione di commissariato di corpo d'armata Sezione di sanità (per truppe suppletive) Sezione su ssistenze (per Lruppe suppletive) Colonna viveri (c omando ed una sezione)

TOTALI

Cavalli

Carri

di truppa di Ufficiali Truppa Non militari ufficiali da da sella tiro

a due ruot~

a quattro ruote

))

»

22

))

2

27

2

6

))

1

32

2

6

30

))

3

»

»

13

))

2

16

»

4

))

I

27

2

2

32

2

8

»

))

9

))

I

12

2

2

1

2

137

6

12 104

15

32

1

4

240

IO

25 28 1

21

55

1

I

30

4

6

23

2

5

))

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6

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8

8

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2

»

1

27

2

2

32

2

8

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»

))

4

9 236

8

1 12 14 312

2 30

2 60

I

6

308

14

23 387

36

77

1

1

30

4

6

23

2

5

))

8

8

»

2

2" compagnia treno Stato maggiore di divisione D irezione di commissariato di divisione Sezione di sanità (per divisione di fanteria) Sezione sussistenze (per divisione di fanteria) Colonna viver i (due sezioni)

TOTALI

))

3 • compagnia treno Stato maggio re di di visione Direz io ne di commissariato di di visione Sezione di san ità (per divisione i fanteria) Sezione su ssistenze (per divisione di fanteria) Parco viveri di riserva di corpo d 'armata

»

»

6

»

I

27

2

2

32

2

8

))

»

9

))

1

12

2

2

))

1

11 2

2

4

138

65

))

TOTALI

I

3

184

8

13 213

71

17

TOTALE GENERAT ,E

3

13

732

32

881 128

149

61

Noie - I O In questo specch io sono compresi gli omnihus (di requisizione), nonché i conducenti, i cavalli da tiro e 1c carreu.e da battaglione occorrenti per le sezioni d i carabinieri reali.

2° Nel presente specchio non sono compresi i parchi d'artiglieria di corpo d'armata e di divisione, i quali sono servizi d'artiglieria e non di treno d'artiglieria, e vengono costituiti dal deposito, secondo il prescriuo dai numeri 440, 464 e 465 del tomo lii delle presenti l.<lruzioni. 3° Oltre a i servizi ind icali nel presente specchio, che sono comuni a lulli i reggimenti di artiglieria da campagna , le compagnie treno possono essere destinate a forn ire, a seconda delle loro eccedenze e col concorso di quella di milizia mohile, uno o più dei tipi indicati allo specchi o N. 52, e, occorrendo. qualcuno dei servizi per i corpi ct' ~1rm;t fa e prr le div is ion i di e ventuale formazione.


322

Ferruccio Bolli

Per ovvi motivi di economia, nessun esercito può approvvigionare e mantenere fin dal tempo di pace l'ingente numero di quadrupedi necessari in caso di guerra, e il principio della requisizione pianificata dei quadrupedi all'atto della mobilitazione rimane in uso fino alla seconda guerra mondiale in tutte le nazioni europee. Ma, considerando la scarsità di equini in Italia e anche il particolare carattere della nostra gente, forse migliori sarebbero stati i risultati di un diverso criterio che il Ministro Ricotti avrebbe voluto adottare, e che per motivi non noti non venne mai introdotto. Così dich.iara il Ricotti alla Camera il 16 aprile 1880: uno dei difeHi principali del nostro sistema di mobilitazione è la difficoltà di avere i cavalli per l'artiglieria e per il treno in caso di guerra. P er facilitare quest'operazione si era già studiato, ne ' miei tempi al Ministero, un mezzo per fare una specie di arruolamento preventivo e volontario dei cavalli dei privati, mediante una piccola indennità annua, la quale avrebbe importato la spesa di un milione od un milione e mezzo . .Con questo mezzo ci saremmo assicurali che tre giorn i dopo ordinata la mobilitazione, almeno 20 mila cavalli sarebbero arrivati senza difficoltà ai depositi dei reggimen1i di artiglieria o ai clistretti militari. Questo non fu fatto. ma io lo credo una delle necessità più imperiose del nostro sistema militare: e quindi la calcolo come una spesa necessaria di un milione e mezzo ... 27

Coinvolgendo - diversamente dal sistema della requisizione forzata - l'interesse del proprietario dei cavalli e stimolando così la sua collaborazione, il sistema avrebbe probabilmente diminuito la ricerca da parte dei proprietari e anche dei Comuni degli espedienti e pretesti più svariati per sottrarre i quadrupedi alla requisizione. Si seguono invece i sistemi per così dire tradizionali, e nel 1873 viene disciplinata con una nuova legge (n. 1593 del l O ottobre I 873)2 8 la requisizione dei cavalli, veicoli e altre bestie da soma e da tiro, che rimane alla base della organizzazione dei trasporti in guerra. La legge sancisce l'obbligo per tutti i cittadini di cedere al Governo, in caso di mobilitazione parziale o totale dell'esercito, cavalli o muli atti al servizio militare, dietro pagamento a prezzo di stima. È previsto per decreto reale, nel termine di due anni, un censimento generale dei cavalli e muli; ogni anno il Governo fissa il numero di cavalli e muli che deve fornire ogni provincia, che viene ripartito dalle deputazioni provinciali tra i vari Comuni. Il Ministero della guerra può ordinare, quando lo ritiene opportuno, la rivista dei cavalli o muli per stabilire quali sono idonei al servizio militare. In tal caso i sindaci, m ediante precetto per27 Discorsi del deputato Ricotti pronunziati alla Camera del Deputati (1880), Roma, Tip. Botta p. IO. 28 G U 1873, N. 286 - 16 ottobre 1873.


Vili. Servizi Ira. e mal. e di amm. (1870-1884)

323

sonale, ordinano ai proprietari di presentare i cavalli nel luogo stabilito per la rassegna. In caso di mobilitazione parziale o totale dell'esercito, inoltre, i sindaci provvedono per sorteggio a designare i cavalli da requisire per raggiungere la quota fissata, e sono responsabili del regolare Avviamento dei quadrupedi nel luogo stabilito. Sono previste pene pecuniarie per i proprietari che celano i quadrupedi posseduti, o non rispondono alle chiamate. Oltre a questa requisizione pianificata, in caso di mobilitazione dell'esercito il Governo è autorizzato a requisire per espropriazione, in qualsiasi provincia del regno e dietro pagamento a prezzo di stima, sia altri quadrupedi che veicoli di qualsiasi specie. Nel 1875 con Atto n. 104 del 18 aprile è approvato il regolamento di esecuzione della predetta legge, insieme con la ripartizione tra i Comuni del contingente dei quadrupedi assegnato a ciascuna provincia29 • In data 20 luglio 1877 è emanata una nuova Istruz ione per la requisizione quadrupedi per servizio dell'esercito 30 • Riguardo al carreggio in dotazione, con Nota n. 156 dell'8 agosto 1871 3 1 sono fi ssati in maniera particolareggiata «la coloritura, gli stemmi di neutralizzazione per carri d'ambulanza e le iscrizioni da apporsi al carreggio del treno», comprese le materie prime da usare (vds. tabella a p. 324). L'Istruzione per la mobilitazione del 1873 prevede i tipi di carreggio indicati nella tabella a pag . 325. Il carreggio subisce un notevole rinnovamento nel 1877. In tale anno è adottato il seguente materi.ile: - carro per casseforti mod. 187632 ; - carro da trasporto mod. 1876, in tre versioni 3 3 ; - nuova carretta per munizioni assegnata esclusivamente ai parchi di corpo d 'armata e d'armata34 . Nel 1879 è infine abolita la carretta da battaglione coperta 35 • Particolare importanza viene attribuita alle modalità particolari per il caricamento dei materiali sui carri di vario tipo, definito dal Ministero per Comandi, truppe e Servizi (munizioni comprese), con i Caricamenti del carreggio per i servizi di mobilitazione (1881), che definiscono anche il modo di disporre i materiali sul carro, e forniscono un'idea esatta di tutti i materiali in dotazione all'esercito e del loro ingombro e peso. 29 30

31 32 33 34

35

G.M. 1875, parte I, pp. 179-193. G.M. 1877, parte I, pp, 345-346.

G.M. 1871, parte I, pp. 678-683. «Giornale di Artiglieria e Genio» 1877, parte II, pp. 454-455. G.M. 1877, parte I , pp. 442-443. «Giornale di Artiglieria e Genio» 1877, parte TI , pp. 202-240. G.M. 1879, parte T, pp. 462.


324

Ferruccio Botti

Iscrizioni regolamentari sul carreggio (1871) ~ o

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Indicazioni dei materiali

I scrizione da apporsi

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Modello regolamentare

2• 23 Avantreni di fucina da campagna ))

))

))

))

36 Retrotreni di fucina da campagna

Fucina da campagna

.

Fucina da campagna

53 Fucina da cavalleria

Fucina da cavalleria

54 Retrotreni di carri d'ambulanza per malati

Carro per malati

55 Retrotreni di carri d'ambulanza per medicinali

Carro per medicinali

))

56 Retrotreni di carri con torchio litografico Torchio litografico

))

57 Retrotreni di carri da foraggio

Carro da foraggio

»

58 Retrotreni di carri dello stato maggiore

Carro per lo stato maggiore

»

59 Retrotreni di carri forti da trasporto

Carro forte da trasporto

»

60 Retrotreni di carri leggieri da trasporto

Carro leggiero da trasporto

))

61 Retrotreni di carri per pane di munizione Carro per pane

»

62 Vetture per la posta

Vettura per la posta

))

63 Carrette da battaglione (scoperte)

Carretta scoperta da battaglione

Modello vario 1 ))

138 Retrotreni di carri d'ambulanza modello 1848

Carro per malati M 0 • V02 •

» 139 Retrotreni di carri d'ambulanza

modello austriaco

Carro per malati M

O •

V0 •

140 Retrotreni di carri d'ambulanza modello Locati

Carro per malati M 0 • V0 •

141 Retrotreni di carri d'ambulanza modello napoletano

Carro per malati M 0 • V 0 •

))

142 Retrotreni di carri dello stato maggiore

Carro per lo stato rnagg. M 0 • V0 •

))

102 Carrelle da mano diverse

Carretta da mano M 0 . V".

))

103 Carrette a stanghe diverse

Carretta a stanghe M 0 . V 0

))

136 Carrette coperte da battaglione

Carretta coperta da batt. M 0 • V0 •

))

))

.

(') Di questi carri ve ne sono di diversi mo delli e però l' indicazione del sito dove mettersi. (') L' ind icazione M. V. vuo l dire m o dello vario.


325

VIII. Servizi tra. e mat. e di amm. ( /870-1884)

Nomenclatura del carreggio occorrente al/'i:,'sercito nella formazione di guerra, - Numero dei quadrupedi p e/ traino di ciascun carro (1873) Numero di quadrupedi

Carri a 4 ruote Carro per lo stato maggiore Carro d a trasporto o da foraggio Carro per malati Carro coperto con cassa l'one Carro con torchio litografi co Carro per pane Fucina Omnibus Carro da balleria Cannone da cent. 12 B. R. con affusto Cannone da cenl. 7 B. R. con affusto Carro per munizioni da cent. 12 (2) Carro per munizioni da cent. 7 Carro per cartucce Carro per materiale del genio Carro da polvere Carro per materiale speciale per ferrovieri Carro stazione Carro da materiale telegrafico Carro da ponte (mod. 1860) per barche e travicelle Carro da ponte (mod . 1860) per tavole Carro da pome (mod. 1860) per cavalletti Carro da parco coperto

e)

4 4 4 4 4

4 4 2 4 6 4 6 4 4 4

4 4 4 4 4 4 4

4

Carri a 2 ruote 2 2 2

Carretta da battaglione Carretta da battaglione per acqua Carretta per medicinali Vettura per posta Fucina da cavalleria Carro del treno borghese Carretta per munizio ni da cent. 12 Carretta per munizioni da cent. 7 Carretta per cartucce 1 ( )

Nelle batterie la fu cina è traianata da

6

l

2 2 2 2 2 cavalli.

(2) Nei parchi d'artiglieria il carro per munizioni da cent. 12 è trainato da 4 cava lli.


326

Ferruccio Botti

Primi studi ed esperienze di trazione meccanica su strada Già nel 1872 il tenente di Stato Maggiore Giletta presenta al Ministero uno studio sulle possibilità d'impiego di locomotive a vapore nella trazione su strada, nel quale, prendendo spunto da soluzioni già studite specie in Tnghilterra (sistemi A veling e Porter, Thomson, e soprattutto Anderson) il Giletta dimostra con esempi pratici i vantaggi della tradizione meccanica su strada sotto tre aspetti: risparmio di tempo, di denaro, e possibilità di evitare «i ·funesti ingombri di strade» che rendono disastrose le ritirate e impediscono di trarre vantaggio dalle più brillanti combinazioni tattiche e strategiche. L'impiego dei mezzi mec-canici va limitato ai grossi trasporti logistici in lontananza del nemico; essi non devono sostituire i cavalli nei traini destinati ad entrare nel raggio d'azione dei cannoni, nè nei trasporti di piccola entità36 • Le proposte del Giletta sono prese in considerazione, e dopo un periodo di esperienze e studi nel 1875 sono introdotte - naturalmente nell' Arma del genio - le prime locomotive stradali, da impiegare cioè non su ferrovia ma p er trasporti per via ordinaria. Il nuovo mezzo crea evidentemente dei problemi, costringendo il Ministro ad emanare con Atto n. 43 in data 10 marzo le prime disposizioni sull'impiego dei mezzi di trasporto motorizzati: Questo Ministero ha provveduto i due reggimenti del genio di un certo numero di locomotive stradali perch è siano all'opportunità adoperale, in sostituzione di quadrupedi, nei grossi trasporti sulla vie ordinarie per servizio militare, ed anche per esercizio nel loro maneggio ed impiego. Siccome coll'uso di tali locomotive, specialmente nei primordi, potrebbero accadere inconvenienti ove non si prendessero particolari precauzioni , affine di evitarli, questo Ministero stima conveniente di prescrivere: 1° 1 comandanti del presidio ove sianvi di tali locomotive prenderanno col prefeuo o souoprefetto gli opportuni concerti per avvisare alle misure precauzionali da prendersi per evitare in convenienti; 2° Si dovranno schivare i luoghi ed anche gli stradali esterni in quei giorni che sono maggiormente frequentali; 3° La locomotiva sarà sempre preceduta, ad una cinqua ntina di metri, da uno o due soldati, pratici di cavalli, incaricati di prestare assistenza ai vetturali od altri nel tratten ere i cavalli che si adombrassero; ciò accadendo o presentandosi il pericolo che possa accadere, la macchina dovrà rallentare andatura od anche fermarsi, finchè il cavallo impaurito sia oltrepassato. Degli inconvenienti che derivassero dalla inosservanza di questa prescrizione sarà responsabile il conduttore della macch ina 37 •••

36

Cfr. G. GTLETTA, Progetto di un traino militare a vapore, Napoli, Stab. Tipografico De Angelis 1873. 37 G.M. 1875, parte I, p. 65.


VIII. Servizi tra. e mal. e di amm. (1870-1884)

327

L 'impiego di queste macchine viene affidato alle compagnie ferrovieri, che oltre al servizio prestato annualmente ai campi d 'istruzione e presso alcuni presìdi compiono il primo trasporto di un cannone (da 32) da Torino al campo di San Maurizio, e inoltre trasportano la statua equestre del duca di Genova da Firenze a Torino 38 •

Servizio trasporti e materiali: Servizio delle tappe Ordinato e diretto - sul modello tedesco del 1870-1871 - dall'Intendenza generale, ha lo scopo di collegare l'esercito con i centri di rifornimento e le località di sgombero, fargli pervenire tutti i rifornimenti occorrenti, alloggiare, nutrire e avviare ordinatamente e prontamente a destinazione gli uomini e cavalli in transito da e per il fronte, provvedere con mezzi propri alla sicurezza e funzionalità delJe comunicazioni alle spalle dell'esercito. Viene regolamentato nel libro VII del citato regolamento 14 gennaio 1881 sulle Intendenze in guerra. La località ove, procedendo dall'interno del paese verso l'esercito, cessa il servizio ordinario interno dei trasporti e ha inizio la competenza del Servizio delle tappe è denominata tappa di base, e in linea di massima coincide con il deposito centrale d 'Intendenza o con la stazione di transito, o con ambedue queste località. La linea di tappa di ogni armata segue, per quanto possibile, una linea ferroviaria, e va dal quartier generale d'armata al d eposito centrale. Organo principale è il Comando di tappa, diretto da un ufficiale superiore o capitano coadiuvato da ufficiali dei Servizi (di sanità, commissariato e contabili) in numero variabile a seconda dell'importanza del comando. Il funzionamento del Servizio avviene secondo lo schema seguente39 .

JM

39

Le strade ferrate nei rapporti... (Cit.), p. 8. BESOZZI E SISMONDO , Ricordiper le esercitazioni tattiche e logistiche (3° Ed.),

Torino, Favale 1876, p. 44.


328

Ferruccio Bolli

Servizio delle ta11pe• .ft•• 'Wtl< ·f. l-tM<l ti.a.

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Serviz io di amminislrazione Nel periodo in esame il Servizio, disimpegnato nei corpi e stabilimenti militari dagli ufficiali conta bili istituiti con la legge Ricotti, non ha ancora una propria individualità. Ciò che oggi chiamiamo Servizio di amministrazione fa capo al corpo di commissariato militare, che dirige l'opera degli ufficiali contabili. In guerra esiste il Serviz io di cassa - sempre assicurato dal commissariato militare - che provvede a l servizio del denaro per conto sia dei Comandi che delle truppe . Oltre all'istituzione degli ufficiali contabili, gli eventi salienti del


Vili. Servizi tra. e mal . e di .:c a;c.; m.:..:. m:..:.._,_(18 :...::__c~--=0--=-1-=-88:.. :4_,__')_ __ _ _ _ _ __ __ _

329

periodo sono l'emanazione in data 18 marzo 1874 40 della prima legge organica sugli stipendi dell'esercito e la pubblicazione, nel 1875, di un nuovo regolamento di amministrazione e contabilità per i corpi 41 • Inoltre, nel campo dell'organizzazione amministrativa centrale la legge Ferrero del 1882 prevede due nuovi organi: - L'ufficio di revisione delle matricole e delle contabilità dei corpi diretto da un generale, che per delega del Ministero della guerra tiene i ruoli matricolari e amministrativi degli uomini e dei quadrupedi dell'esercito, accerta il diritto agli assegni e il loro regolare impiego e ne convalida i risultati contabili; - L'ufficio di amministrazione di personali militari vari (tuttora esistente), costituito con personale del corpo contabile militare, che amministra il personale dipendente dall'Amministrazione della guerra privo di un proprio consiglio di amministrazione, e nello stesso tempo funge da intermediario per le varie operazioni militari nelle operazioni di conto corrente (svolgendo, quindi, anche le funzioni dell'antico quartier -mastro per l'armata, da tempo soppresso). La legge del 1874 sugli stipendi degli ufficiali e impiegati si prefigge tre scopi principali: 1) ordinare e unificare le disposizioni in una materia fino a quel momento regolata da varie e spesso superate norme, emanate di volta in volta al momento del bisogno; 2) perequare gli assegni, riducendone il numero e il notevole divario tra le varie Armi e Servizi; 3) ricondurre nel pieno dominio legislativo la determinazione degli assegni militari, prima a ffidata a regolamenti e istruzioni. La legge muta anzitutto la terminologia, sostituendo per gli ufficiali alla parola paga la parola - ancora in vigore - Stipendio. G li stipendi non aumentano, nonostante la crescita del costo della vita; tuttavia sono previsti scatti di aumento ogni 6 anni di permanenza nel grado , mentre prima erano con cessi (non per tutti) solo aumenti decennali . Lo stipendio è peraltro integrato da un 'indennità cavalli concessa solo agli ufficiali che devono mantenere un cavallo per esigenze di ser vizio, e dalla razione di foraggio concessa solo in relazione al numero di cavalli che gli ufficiali effettivamente posseggono . In tal modo, la razione di foraggio cessa di rappresentare una sorta di soprassoldo mascherato. 40 G .M . 1874, parte I, pp. 127-138 e 193-253. Cfr., inoltre O. MONACO, TI trattamento economico nell'esercito e la sua legislazione, Roma, Tipografia Senato, 1931. 41 Roma, Voghera, 1875 .


330

Ferruccio Botti

Allegate al testo deUa legge sono 16 tabelle con stipendi, soprassoldi e indennità per ufficiali e impiegati di ogni grado e Arma. Di fatto, giocando soprattutto sul numero e sull'importo dell'indennità cavalli e delle razioni di foraggio, la legge mantiene nette e non sempre giustificate differenze di trattamento economico tra gli ufficiali delle varie Armi, a tutto vantaggio delle Armi a cavallo (e tra di esse, della cavalleria). Vi sono anche sia pur lievi differenze di stipendio tra gli ufficiali di fanteria (come sempre la meno favorita) e quelli delle altre Armi. Ad esempio lo stipendio annuo è di 7000 lire per un colonnello delle Armi a cavallo , 6600 lire per un colonnello di fanteria (2000 e 1800 per il sottotenente), 5000 lire per il chimico farmacista ispettore (il grado più alto), 4000 lire per il professore (grado più alto) di lettere e scienze nelle scuole militari, 3000 lire per il professore di disegno «o altro maestro ». Come gli ufficiali di cavalleria sono pagati gli ufficiali di Stato Maggiore e dei Carabinieri, i quali hanno, in più, un' «indennità speciale di servizio » variabile tra le 1800 e 600 lire annue. Differenze di trattamento economico esistono anche tra i nuovi ufficiali a pieno titolo dei Servizi, creati da Ricotti nel I 873. I meglio trattati sono gli ufficiali medici, che hanno lo stipendio e le razioni di foraggio dell'artiglieria e genio e l'indennità cavalli (finalmente!) deJla fanteria. Ai commissari, contabili e veterinari spettano invece gli stessi assegni e razioni di foraggio (quest'ultime, solo per ufficiali superiori) dell'Arma di fanteria. Dopo che nel 1876, con legge del 7 luglio, si stabilisce un'indennità di residenza per gli impiegati civili con sede in Roma (precoce riflesso del caro - alloggi), un notevole passo avanti si compie con la legge 5 luglio 1882, n. 854, la quale concede sia pur limitati miglioramenti economici, coordina e semplifica meglio tutta la materia riducendo da 16 a 10 le tabelle per il trattamento economico, e soprattutto prevede un unico stipendio per gli ufficiali dello stesso grado, senza riguardo ali ' Arma o Servizio di appartenenza. 11 provvedi mento ha un valore soprattutto morale: come commenta il Monaco questo sistema, che fa sparire le tracce degli antichi privilegi, è più conforme alla disciplina militare , perchè dalla diversità di stipendio l.ra arma c arma era facile trascorrere al giudizio di un differente valore morale tra corpo e corpo42 •

ln realtà le differenze - per non dire discriminazioni - rimangono sotto forma di indennità d'Arma, concessa (in misura diversa) a taluni 42

O. MONACO , Op. cii., p. 110.


Vili. Servizi ira. e mal. e di amm. (1870-1884)

331

corpi a scapito della fanteria. ln relazione a questo assetto non soddisfacente, il Monaco riferisce che la minoranza della Commissione pose in evidenza il disagio econom ico della fanteria di fronte a lle a ltre Armi, e la Commissione unanime espresse il voto di vedere al più presto provvisti d i cavallo t.uui i comandanti di compagnia 43 •

Anche la paga dei sottufficiali e delle truppe (ricordiamo che sotto l'aspetto logistico - amministrativo i sottufficali al tempo sono sempre considerati come facenti parte della truppa) subisce notevoli varianti. Con Nota n. 119 del 15 novembre 188344 la paga dei sottuffica1i è aumentata a decorrere dal 1° gennaio 1884 di 30 centesimi. Con la stessa Nota si dispone che la quota vitto trattenuta generalmente alla truppa, essendo stata abolita la massa rancio, faccia parte della quota dell' assegno giornaliero comprese sotto la voce indennità comuni. Alla Nota sono allegati gli specchi delle nuove paghe di sottufficiali e truppa, che mantengono sensibili differenze nel trattamento economico globale delle varie Armi, o meglio nella quota destinata dallo Stato a l ma ntenimento di ciascun soldato. Come sempre, si tratta di differenze non sempre giu stificate dalle particolarità d ' impiego e di equipaggiamento di ciascuna Arma. l'assegno giornaliero (tutto compreso, anche le spese di vitto, vestiario ecc.) è variabile a seconda dell' Arma, ma la cifra effettivamente percepita alla mano del soldato (soldo) è uguale per tutti: 10 centesimi. La quota trattenuta per indenn ità comuni comprende varie voci di sp esa, delle quali la principale è il rancio che anch'esso varia a seconda del grado - sottufficiale o soldato o graduato - e dell ' Arma. Ad esempio al sottufficiale di fanteria vengono trattenute lire 1,20, delle quali 1, 10 per il vitto e il resto per le spese previste dalla tabella; le 1, 74 lire trattenute a l graduato o soldato di fanteria si suddividono in 0,60 per il vitto e, per il resto, in legna, letto e spese varie. Riguardo alla contabilità dei corpi, con la Nota n. 1 del 1° aprile I 8724 5 il Ministro Ricotti ribadisce la necessità di aumentare la libertà d 'azione, l'iniziativa e la responsabilità dei comandanti di corpo, lasciando ai consigli di amministrazione la più larga autonomia, eliminando gli adempimenti burocratici non necessari e limitando le norme emanate dal centro allo stretto indispensabile per indicare gli scopi e le principali linee da seguire per raggiungerli. C iononostante il nuovo re43 44 4

~

Ivi, p. 111. G .M. 1883 , parte I , pp. 1021 -1028. G.M. 1872, parlt:: I , pp. 140-144.


332

Ferruccio Botti

gelamento del 1875, ripetendo una caratteristica dei regolamenti precedenti (compreso quello del 1863), poco innova nei princìpi, nelle forme e nelle strutture del sistema amministrativo di derivazione piemontese, ed è più che altro una «raccolta delle disposizioni amministrative e contabili ridotte, tenendo conto delle successive modificazioni [solo di dettaglio - n.r.d.J alla edizione ora vigente», raccolta che mantiene la tradizionale farraginosità delle disposizioni. il regolamento, infatti, riunisce in.forma non sempre organica, conseguenziale e ordinata tutte le disposizioni precedenti, e in particolare il nuovo sistema di contabilità nell'ambito dei corpi di cui al R.D. 24 dicembre t 868 (vds. capitolo VI). Secondo il Monaco la mancanze di coordinamento in una materia tanto vasta e complessa rende assai difficoltose le ricerche, e porta alla trattazione dei conti dei materiali prima delle disposizioni generali sull'amministrazione e sui Consigli 46 •

L'ufficio di amministrazione del corpo, per contro, grazie all'istituzione del ruolo contabile è numeroso e composto da personale specializzato (direttore dei conti, ufficiale di massa, ufficiale pagatore, ufficiale dei conti delle compagnie). Il regolamento contiene anche innovazioni, che ci paiono importanti ma non sostanziali come invece le ritiene il Monaco: si tratta principalmente delle semplificazioni alla contabilità dei corpi introdotte con il citato R.D. del 1868, semplificazioni che non mutano i criteri e i prìncìpi su cui si regge la contabilità, e più che altro riguardano la compilazione di taluni specchi nella contabilità di compagnia e di corpo, che si cerca di ridurre al minimo. Per il resto, il regolamento non fa che prendere atto delle riforme dell'ordinamento Ricotti del 1873, con particolare riguardo alla soppressione del corpo d'Intendenza. Le principali innovazioni sono così riepilogate dal Monaco: a) gli stati dimostrativi delle competenze non sono più nominativi ma numerici; b) si tiene conto delle variazioni della forza solo quando esse innuiscono nella contabilità tra Corpo e Stato ; e) si istituisce l'ufficio di revisione delle contabilità, accen trando in un unico organo l'azione di controllo; d) si stabilisce un assegno complessivo in danaro col quale i Consigli provvedono a tutte le spese occorrenti. Lo Stato concede l'assegno in base alla forza ed i Corpi lo ripartiscono tra le varie masse e lo gestiscono, correndo l'alea di avanzi o disavanzi. Il sistema delle masse pertanto, esteso prima d'ora a taluni servi zi , raggiunge adesso il suo completo sviluppo;

4',

O. MONACO , L 'amministrazione nell'esercito, «Esercito e Nazione» aprile 1928.


Vili. Servizi tra. e mal. e di amm. (1870-1884)

333

e) soppressione delle Intendenze, e conseguentemente i Corpi, liberi da ogni ingerenza diretta, acquistano piena ed intera qualla libertà amministrativa che si era iniziata nel 1850; f) cessa l'ufficio del quartier mastro per l'armata e sorge l'ufficio di amministrazione dei personali vari (art. 75), con un completo servizio di conto corrente con tutti i Corpi dell'esercito; g) completo sviluppo e precise disposizioni sulla forza amministrativa e sulle sue variazioni.

Un'altra caratteristica del regolamento è di contenere - in allegati e note - norme di dettaglio (come le modalità per la gestione e conservazione del munizionamento) che solo in parte hanno risvolti amministrativi. Per contro non tratta il Servizio di amministrazione in campagna, la cui organizzazione e fonzionamento rimangono, pertanto, quelle del regolamento del 1863, con le varianti introdotte con il R.D. 24 dicembre 1868. Indubbiamente, nonostante i ripetuti tentativi di semplificazione - più ingegnosi che efficaci, perchè non ne intaccano le radici tradizionali, «francesi» - anche il regolamento del 1875 rimane ponderoso e complicato e richiede tempo e personale per le varie operazioni. Lo stesso avviene in Francia, dove sul Journal des sciences m ilitaires del Il quadrimestre 1883 E. Simond conclude un lungo studio sull'amministrazione e contabilità dei corpi di truppe affermando che i capitani in Francia non sono gli amministratori delle compagnie, ma i contabili . Essi dovrebbero avere più indipendenza , perchè hanno tanta responsabilità. L' attuale sistema genera grandi complicazioni , ed obbliga ad una pedante occupazione, dannosa dal punto di vista militare, mentre dovrebbe essere accessoria e non principale47 .

Gli fa eco in Italia, più o meno nello stesso periodo, il deputato G iacomo Sani, che nella tornata del 15 maggio 1882 alla Camera sostiene la necessità di diminuire le attribuzioni amministrative dei corpi di truppa, «che oggi si possono dire, senza tema d'esagerazione, case di commercio». E in maniera analoga a certe antiche critiche del PineJli sul sistema amministrativo piemontese nel 1848, anche il Sani ritiene che è già grave il compito d'un colonnello che deve curare la disciplina e l' istruzione, senza sprofondarlo in un pelago di preoccupazioni amministrative e contabili che lo mettono nella dura alternativa o di trascurare quelle o di passare sopra queste, o di trattare leggermente le une e le altre4 8 .

47

48

Cfr. recensione su « Rivista Militare» 1884, voi. I, pp. 595 e segg .. G. SANI, Op. cit., p. 70.


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Ferruccio Boffi

Il servizio di cassa in campagna mantiene la tradizionale tenden za all' accentra mento (con casse militari al livello di armata, corpo d'armata e corpo/ reggimento). I corpi fanno capo direttamente alla cassa di corpo d'armata, che quindicinalmente trasmette alla cassa d'armata un prospetto con le proprie esigenze di fondi. L'Intendenza generale e l'Intendenza d'armata, ciascuna per le proprie esigenze, trasmettono al Ministero le richieste dei fondi occorrenti, accredit,\ti dal Ministero alle armate oppure direttamente ai corpi d'armata.


CAPITOLO IX

DALL'ORDINAMENTO FERRERO ALL'INIZIO DELLA GUERRA DI LIBIA (1885-1911): EVOLUZIONE DEGLI ORGANI CENTRALI E SERVIZI DI SANITÀ, VETERINARIO, DI COMMISSARIATO, POSTALE E CARTOGRAFICO

Evoluzione degli organi centrali: necessità, tentativi e progetti di decentramento amministrativo In senso generale, e non senza analogie con il consueto modello francese, anche nei primi anni del nostro secolo prevale nell'amministazione militare l'antica tendenza all'accentramento. Nel 1908 la commissione d'inchiesta per l'Esercito auspica una maggiore semplificazione e ritiene necessario responsabilizzare gli organi periferici: Oggi l' esercito, più che diretto, si può <lire che sia comandato dal Ministero a cui i Comandi devono riferire ogni cosa in attesa di ord ini . [... ] Ma , finchè tutto si deciderà dal Ministero , i nostri quadri non saranno mai educati a lle vere responsabilità, ed il compito di molti uffici cont.inuerà ad essere ridotto ad un semplice passaggio di carte. E perta nto è necessario che l'andamento amministrativo e disciplinare dell'esercito sia con maggiore larghezza affidato alle varie autorità militari , fra le quali, appunto per gli affari di maggiore importanza, esistono i comandi di corpo <l 'armata e di divisione'.

Con R.D del 4 marzo 1906 e del 5 marzo 19082 le attribuzioni del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito sono ampliate e meglio precisate ma in campo logistico la sua sfera d'azione non subisce modifiche sostanziali rispetto al I 882, e anche le competenze del comandante in 2° del corpo di Stato Maggiore e dell'ufficiale generale addetto rimangono praticamente immutate. In particolare, secondo il R.D. del 1908 (che rimane valido per tutta la prima guerra mondiale) in tempo di pace il Capo di Stato Maggiore impartisce le direttive per gli studi di competenza delle autorità tecniche, e provvede: 1 COMMISSIONE D ' INClII ESTA PER L' ESERCITO, Relazione terza, Roma, Tip. Mantellate 1908, p, 6. 2 G.M. 1906, parte I, pp. 139-144 e G.M. 1908, pp . 245-?.10.


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Ferruccio Botti

a) agli studi alla compilazione e diramazione delle istruzioni e dei documenli riferentisi all'ordinamento cd equipaggiamento dell'esercito in guerra e alla mobilitazione dei corpi e servizi, esclusi i documenti relativi alle chiamale di classi; b) alla compilazione e diramazione dei documenti relativi ai progetti di radunata dell'intero esercito cd a quelli per eventuali mobilitazio ni parziali; e) alla compilazione e diramazione dei documenti relativi all'impianto e fun zionamento dei servi zi d'intendenza durante il periodo della mobilitazione e radunata dell'esercilO ....

Per effetto deJle predette disposizioni egli può corrispondere direttamente con le autorità civili e militari interessate e tratta tutti i problemi relativi al Servizio tecnico-sanitario, alla Croce Rossa e al servizio in guerra. Da lui dipendono l'Istituto Geografico Militare e le truppe del genio (ad eccezione dei reggimenti zappatori), per tutto quanto concerne il loro impiego in guerra. Come nel 1882, ne11'ambito del Comando del corpo di Stato Maggiore le attribuzioni logistiche sono devolute all'ufficiale generale addetto al Comando del Corpo. Secondo le Norme di servizio pe/ comando del Corpo di Stato Maggiore (1990)3 il Comando del Corpo si compone di un ufficio del capo e di 2 reparti: operazioni e Intendenza. Le competenze logistiche non sono ristrette solo a quest'ultimo reparto: dal capo reparto operazioni infatti dipende l'Istituto Geografico Militare, e da tale reparto sono trattate «tutte le questioni che si riferiscono alla viabilità in relazione coi grandi interessi militari». A tal fine, presso il reparto medesimo si costituisce una commissione per la viabilità composta da ufficiali dei due reparti, la quale esamina i progetti di ferrovie, strade rotabili, canali e relative opere d'arte in relazione con gli interessi militari e con la difesa del territorio esprimendo il relativo parere. Il reparto Intendenza è retto dall'ufficiale generale addetto al Comando del Corpo, e si articola in ufficio Intendenza, ufficio trasporti e ufficio contabilità. L'ufficio trasporti è il più importante: attende agli studi circa i trasporti in pace e in guerra, predispone i grandi trasporti ferroviari e marittimi in pace e prepara orari e ordini di movimento per la radunata in caso di mobilitazione. In guerra dà vita alla direzione generate trasporti e alle direzioni trasporti d'armata. Dal reparto Intendenza sono tratti i membri della commissione centrale per i trasporti militari e i commissari militari per le ferrovie. Al predetto reparto fa capo la specialità ferro vieri del genio, e ogni anno vi sono chiamati per un certo periodo di addestramento pratico gli ufficiali generali e superiori designati a disimpegnare in tempo di guerra i più 3

Roma, Voghera. 1900.


IX. Servizi di sanità, vet., di comm. (1885- 19ll)

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importanti incarichi di comando e direttivi nel campo del Servizi (Intendenti d'armata, Capi di Stato Maggiore dell' Intendenza d 'aramata , direttori di sanità e commissariato d'armata , comandante della brigata ferrovieri). L'organizzazione del vertice militare in guerra fino al 1915 non muta rispetto al regolamento 1882, e si basa - come già si è accennato sulla designazione solo per il tempo di guerra di un Intenden te generale e di Intendenti d'armata 4 • La stessa commissione d'inchiesta per l'esercito, pur così critica su parecchi aspetti di carattere logistico- amministrativo, condivide pienamente questa impostazione, e così riassume la propria visione tra comando, amministrazione e logistica, e tra organi centrali e periferici in pace e in guerra: nulla si risolverebbe int endendo come decentramemo la dislocazione materiale di mansioni burocratiche dal Ministero ai comandi territoriali; mentre un vero decen1.ramen10 può solo ottenersi determ inando una somma di poteri da riserbarsi alle facoltà d'iniziativa e di decisione degli uffici direttivi secondari, lasciando solo all'autorità centrale di provvedere in linea di massima a dare unità di indirizzo e di applicazione all'opera dei medesimi. Inoltre se è vero che chi deve preparare e portare le truppe a combattere deve, meglio, saper farle vivere e che quindi l'a mministrazione è parie del comando, l' una e l'altro devono essere attribuiti ad un solo organo. Ma errore grave sarehhe sovraccaricare personalmente i comandanti di grandi masse di truppe delle minute cure e dell e responsabilità che sono inerenti alle fun zioni amministrative5 •••

Sulla base di questa impostazione, i numerosi ordinamenti dell'esercito che si susseguono dal 1885 al 19106 non intaccano la fi sionomia logistico-amministrativa di base dell'esercito, sempre basata su corpi d'armata e divisioni territoriali, mentre la regolamentazione del 1899 più propriamente concernente i Servizi d 'Intend enza in guerra (che abroga quella del 1882 e rima ne in vigore fino al 1912)7 poco differisce, nelle linee essen ziali, da quella del 1882, anche se riduce i singoli Servizi da 9 a 8, riunendo i Servizi dei trasporti e delle tappe in un solo (che 4

MG, Regolamento di servizio in guerra - Ed. 1882, parie T - Servizio delle truppe, Roma, Voghera, 1882, p. 1. 5 COMMISSIONE D'INCHIESTA ... (Cit.), Relazione quarta, p. 149. 6 I due ordinamenti fondamentali sono sanciti con legge n. 225 approvata con R.D. 28 giugno 1897 e successivo testo unico del 14 luglio 1898 (G .M. 1897, parte l , pp. 515 e scgg. e G.M. 1899, parte I , pp . 2 1 e segg. ) e con legge n. 5 15 approvata con R .D . 17 luglio 1910 (G .M. 1910, pp. 902-926). Quest 'ultima legge ordinativa è ancora in vigore nel 19 15. 7 Cfr. Regolamento di servizio in guerra, parie Il - servizio delle Intendenze Norme generali sul servizio delle Intendenze, Roma, Voghera, 1899.


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Ferruccio Bolli

in tal modo comprende i trasporti di qualsiasi tipo di competenza del1'esercito, dalla prima linea al Paese), e considerando a parte il Servizio veterinario. I mutamenti nel capo ordinativo e dell'impiego del Servizi in guerra riguardano più che altro singoli aspetti influenzati dal progresso della scienza e della tecnica, che impone l'adozione di tutta una serie di nuovi materiali 8 • La fisionomia degli organi esecu-tivi dei principali Servizi ai vari livelli, prevista dal citato regolamento del 1899, è riportata in allegato (DOC. 7). Inoltre nel 1903 l'allora capitano Pennella compila uno studio comparativo sui regolamenti di servizio in guerra dei principali eserciti, con specchi concernenti l'organizzazione e funzionamento dei Servizi9 • Diamo ora un rapido cenno dei principali problemi di carattere generale, a cominciare dalla fisionomia territoriale e di pace dell'esercito e dal suo rapporto con quella di guerra. I dodici corpi d'armata e le divisioni territoriali hanno una triplice fisionomia: tattica e operativa, territoriale, logistico- amministrativa (quest'ultima incompleta). Come sempre non sono costituite, in tempo di pace, Grandi Unità operati ve nel senso attuale del termine, cioè aggruppamenti di corpi con organi esecutivi dei Servizi costituiti fin dal tempo di pace, e con la fisionomia ordinativa e con le dipendenze che poi mantengono anche in guerra. In tempo di pace l'intelaiatura fissa della divisione attiva è rappresentata principalmente dal Comando (compresi i principali organi direttivi dei Servizi) e dalle truppe di fant eria o bersaglieri; tutto il resto le può essere assegnato solo all'atto della mobilitazione. Rispetto a questo indirizzo rappresenta una certa evoluzione la costituzione nel 1910 di divisioni di cavalleria attive , il cui comandante non ha però alle sue dipendenze organi logistici e si avvale per le sue esigenze della normale organizzazione territoriale. Dal punto di vista logistico-amministrativo, la fisionomia del corpo d'armata e della divisione territoriale non subisce mutamenti di rilievo. Il comandante di corpo d'armata ha bensì l'alta vigilanza su tutti x Cfr. anche, in merito , F. BOTTI, Note... (C iL.) , parte TTT -AJpetti logistico-amministrativi de/fa preparazione militare. 9 Cfr. G. PENNELLA, Studio comparativo tra i regolamenti di servizio in guerra in Francia, Germania, Austria-Ungheria, Italia, Germania e Russia (2 Voi.), R oma, Casa Ed. Italiana, 1903. Sui raffronti con i principali eserciti C fr. anche C. CORTTC ELLT, Manuale di organica militare (2 ° ed. ), Torino, Bcrtolero, 1901 e R. CORSELLI , Servizi d'Intendenza in campagna , Roma, Voghera, I 910 (estratto da Rivista Militare Italiana 1910)


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i Servizi nell'ambito della sua giurisdizione e sui relativi stabilimenti e sovraintende a lla preparazione per la guerra delle truppe e Servizi, ma i direttori di commissariato e di sanità dipendono da lui solo per quanto riguarda l'andamento generale del Servizio e la preparazione alla mobilitazione, mentre per quanto concerne i servizi di amministrazione generale, il funzionamento tecnico degli stabilimenti dipendenti e la relativa contabilità, continuano a dipendere direttamente dal Ministero della guerra. Anche le truppe ed Enti territoriali di artiglieria e genio (direzioni, stabilimenti) per la parte tecnica, logistica e amministrativa sono alle dipendenze dirette del Ministero e/ o dei rispettivi Ispettori e comandanti. I Comandi di corpo d'armata e divisione non hanno ingerenza diretta nell' amministrazione dei corpi: non ha infatti seguito il progetto (1894) del Ministro Mocenni che con l'abolizione dell'ufficio di revisione della contabilità di Firenze intenderebbe da una parte affidare la revisione della contabilità direttamente al Ministero, ma dall'altra coinvolgere nell'azione di controllo e ispetliva i Comandi dei corpi d'armata territoriali 10 • Solo nel 1903 ci si rende conto che i Comandi territoriali non possono essere del tutto esclusi dalla trattazione delle pratiche più importanti concernenti i fondamentali Servizi di sanità e commissariato, e con Atto n. 243 del 9 agosto il Ministro dispone che affinchè i comandi di corpo d'armata e di divisione possano avere perfetta conoscen za dell'anda mento dei vari servizi di sanità e di commissariato militare, è necessario che sieno trallate per via gerarchica tutte le proposte o le cose di massima che rivestano carattere di speciale importanza, esclud e quelle che riguardano unicamente la resa dei conti e la contabilità. I comandi superiori daranno corso alle pratiche colla maggiore sollecitudine, dopo averne presa conoscenza cd espresso, se del caso, il loro parere al riguardo 11 •

Questo provvedimento, per altro verso, mette in luce che i poteri effettivi del comandante del corpo d'armata rimangono ben circoscritti: egli non ha facoltà di approvare o meno, oppure rielaborare e modificare le pratiche, ma deve limitarsi a prenderne visione e, «se del caso» , ad esprimere un parere; per quanto attiene, poi, alla resa dei conti e alla contabilità, egli ne è completamente escluso. Tutto ciò non sfugge alla commissione d'inchiesta, al quale rileva che i Comandi territoriali periferici non hanno generalmente facoltà di 10

Relazione sul nuovo ordinamento di cui al R.D. 6 novembre 1894 (G.M. 1894, parte I, pp. 812-813). 11 G .M. 1903, parte l , p. 642.


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Ferruccio Botti

intraprendere vere e proprie operazioni amministrative, e sono esclusi dal canale diretto Ministero - corpi (questi ultimi pienamente autonomi grazie all'Istituto delle masse). Inoltre anche le direzioni periferiche dei Servizi godono di scarsa autonomia: In generale il criterio dell'accentramento amministrativo - nella pratica molto spinto - ha finito per far convergere nel Ministero, oltre alle funzioni di direzione e di sindacato generale che gli sono proprie, anche altre che più specialmente hanno carattere tecnico, o che sono di semplice esecuzione. Un tal fallo, anche in modo più evidente, si verifica nei servizi economici-amministrativi di Commissariato. Invero tali servizi, avendo per presupposto una larga pratica di affari di natura commerciale, hanno bisogno più che altri di essere disimpegnati da organi specializzati nell a materia' 2 • Le conseguenze negative di questo stato di cose si fanno sentire soprattutto in caso di mobilitazione e di guerra; anche perché il personale del Ministero, se per la provenienza sua ed il corredo di studi di cui è fornito è bene alto ad uniformare, dirigere e sindacare l'azione di organi sottoposti, è necessariamente assai meno provvisto invece della competen za tecnica necessaria per esercitare funzioni che sono proprie di organi appositamente specializzati ed addestrati 13 •

Di conseguenza, la commissione propone di contrarre in una sola direzione generale delle Intendenze territoriali le due direzioni amministrative del Ministero (dei servizi amministrativi e della revisione dei conti.) La nuova direzione dovrebbe mantenere rapporti con il reparto Intendenza del Corpo di Stato Maggiore, e rientrerebbero nelle sue attribuzioni: - la compilazione e revisione dei regolamenti amministrativi; - tutto ciò che attiene a magazzini centrali e stabilimenti militari di commissariato; - raccolta di dati per il bilancio, ripartizione fondi, revisione contratti da approvare da parte del Ministero, revisione dei rendiconti cd approvazione contratti delle Intendenze territoriali di corpo d'armata, di nuova istituzione. Tali Intendenze territoriali, da costituire nell'ambito dell'ausicato criterio del decentramento, dovrebbero fare parte integrante dei Comandi di corpo d'armata te rritoriale, perché chi addestra le truppe a combattere deve pure apparecchiare il mezzo per farle vivere e quindi la funzione di amministrazione è strettamente connessa con quella di comandare. Per non gravare personalmente il comandante di responsabilità e minute cure amministrative e contabili, la commissione propone di articolare tali Comandi in due distinti reparti (di Stato Mag12 13

COMMISSIONE D'INCHIESTA ... (Cit.), relazione quarta, pp. 143- 144. Ivi, pp. 146-147.


IX. Servizi di sanità, vet., di comm. (1885 -1911)

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giore e di Intendenza). Quest'ultimo sarebbe retto da un colonnello personalmente responsabile del buon andamento dei Servizi, delle operazioni amm inistrative e contabili e degli atti di gestione. Queste proposte della commissione d ' Inchiesta sono recepite in parte (ma non nella parte sostanziale), con la legge n. 531 del 17 Luglio l 910 14 , che abolisce il corpo di commissariato e il corpo contabile, e istituisce un nuovo corpo di commissariato i cui compiti rispetto alla prima, discussa formulazione del 1882 mutano più che altro formalmente (scompare solo la frase «per delega del Ministero») e rimangono fino all a seconda guerra mondiale: il corpo di commissariato sotto l'autorità dei comandanti di corpo d 'armata sovraintendente ai servizi di amm inistrazione generale e, in particolare, ai servizi delle sussistenze, del casermaggio, del vestiario e di altri approvvigionamenti.

Con questa nuova delimitazione di fun zioni viene sottolineata sia pure in maniera molto generica e senza un seguito di concreti provvedimenti - la dipendenza degli organi direttivi di commissariato dal corpo d'armata, ma l' Intendenza territoriale con gli ampi poteri delineati dalla commissione d'inchiesta non viene istituita, mentre la direzione di commissariato non entra a far parte organica del Comando di corpo d'armata e mantiene sostanzialmente immutate, nella pratica, le sue dipendenze, anche se con la legge n. 511 del 17 luglio 1910 15 acquista poteri più estesi riguardo ad acquisti in economia e contratti, e le viene decerntrata dal Ministero la somministrazione dei fondi a i corpi, con ciò attribuendo agli organi periferici del Servizio molte funzioni svolte dal Servizio di amministrazione propriamente detto. Sulla contabilità e sulla am ministrazione generale dei corpi, tuttavia, le direzioni di commissariato non hanno a ncora alcun concreto potere di sorveglianza, indirizzo e revisione. Tutto sommato, nell'ambito della circoscrizione militare territoriale la riforma ordinativa più importante rimane la creazione anche per il tempo di pace, con il nuovo ordinamento di cui al R.D. 28 giugno 1887, 16 dei depositi dei reggimenti di fanteria, con il compito della tenuta dei ruoli del personale del corpo da richiamare , dall'armamento ed equipaggiamento delle redute e (in caso di guerra) del ricevimento dei richiamati e della loro sostituzione, del completamento del reggimento (in uomini , armi e materiali) e della formazione delle unità di 14 15 16

G.M. 19 10, pp. 947-950. G.M. 1910. pp. 95 1-964. G.M. 1897, parte T, pp. 309-320.


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Ferruccio Botti

milizia mobile (cioè delle unità operative da costituire ex-novo all'atto della mobilitazione). Queste operazioni erano prima svolte dai distretti (Cfr. capitolo VII), i quali rifornivano i corpi di personale già vestito e equipaggiato (reclute e/ o richiamati) e di materiale di mobilitazione. In tal modo le attribuzioni di questi Enti, prima fondamentali anche dal punto di vista logi stico, sono ridotte alla formazione dei pochi reparti di milizia territoriale (anch'essa loro sottratta nel 1910), ai pur importanti contatti esercito - paese e con il personale in congedo, all'applicazione della legge per il reclutamento e alla requisizione di quadrupedi e veicoli in caso di mobilitazione (per questi motivi nel 1910 essi assumono la nuova denominazione di «distretti di reclutamento»). La riforma dovrebbe raggiungere due obiettivi: risparmiare Quadri a favore dei corpi e semplificare e rendere più razionali le operazioni relative alla vestizione e all'equipaggiamento dei militari chiam ati alle armi, che davano luogo a complicazioni burocratiche, a un frequente contenzioso tra corpi e distretti, e al conseguente cattivo impiego e difficile confezionamento o acquisto dei numerosi oggetti di corredo speciali per i vari corpi (approvviggionati in tutti gli 88 distretti) 17 • La nuova soluzione non da tutti viene giudicata rispondente alle finalità che si prefigge, e nel 1906 il tcn. col. Ferrero del distretto militare di Como scrive sulla Rivista Militare che la legge 28 giugno 1897, con la creazione degli attuali depositi reggimentali, tolse ai distretti una quantità di auribuzioni aggravando per altro verso in modo soverchio i primi, c complicando anzichenò il para llelo fun zionamento di questi due organismi, come l'esperienza ormai ha quasi dimostrato 18 .

Il Ferrero propone di conseguenza lo scioglimento dei distretti e la creazione di depositi distrettuali, che riuniscono in sé le fun zioni d ei due organi, impiegano in prevalenza ufficiali richiamati dalla posizione ausiliaria e hanno fisionomia polivalente. Nel 1908 anche la commissione d'inchiesta per l'esercito riscontra sostanzialmente gli stessi inconvenienti amministrativi, logistici e matricolari segnalati dal Ferrero, e propone la fusione dei depositi dei corpi in un unico organo di reclutamento e mobilitazione19 • Queste riforme non hanno luogo : si deve però riconoscere che anche al di là 17 18

G. GO IRAN, La riforma amministrativa, «Nuova Antologia» 16 Aprile I 896 . F. FERRERO, Distretti militari e depositi reggimentali, «Rivista Militare» 1906,

Voi. TTJ . 19 C OMMISSIONE D 'TNC HlESTA ... (Cit.), relazione quarta, pp. 78-87 e 227.


IX. Servizi di sanità, vet., di comm. (1885-1911)

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delle ragioni meramente tecnico-militari la mancata fusione ha un suo fondamento logico, e a tal proposito un autorevole scrittore di cose militari del periodo, il colonnello Santangelo, non ritiene conveniente la soppressione dei distretti, essendo i distretti tradizionali in Italia e rappresentando essi un necessario anello di unione tra esercito e paese: e d'altra parte un completo assorbimento di essi nei depositi di fan teria non avrebbe risposto a un criterio veramente o rganico, giacché i distretti dovrebbero in massima amministrare il personale non ancora assegnato ai corpi, durante cioè le operazioni di reclutamento e di leva, mentre i depositi sarebbero incaricati della tenuta a ruolo di llltto il personale in congedo 20 •••

Un altro provvedimento a carattere generale meritevole di attenta considerazione, non solo sotto il profilo logistico- amministrativo ma per i riflessi strategici e sui rapporti esercito-paese, è il R.D. 26 marzo 189921 che dispone il pagamento diretto ai Comuni da parte delle stesse truppe (e non dal Ministero, come avveniva prima con inevitabili ri tardi e inconvenienti) delle prestazioni loro fornite, e al tempo stesso introduce una nuova normativa sull'intera materia (ormai obsoleta e in gran parte pre-unitaria) dei supporti logistici di vario genere che i Comuni sono tenuti a fornire per legge ai reparti stanziati o in movimento sul loro territorio. Per cogliere appieno l'importanza di questa branca, va ricordato ch e fino alJa prima guerra mondiale la strategia - seguendo il mode1lo tedesco della guerra del 1870 - è ovunque marcatamente offensiva, e prevede il concentramento e il movimento di grandi masse di combattenti. Poiché nel periodo considerato le ferrovie non giungevano ovunque, persisteva la cronica carenza di mezzi di trasporto a traino animale e il mezzo automobi li stico era appena alla prima infanzia, i soli rifornimenti da tergo per forti masse in movimento continuo non erano ritenuti sufficienti, e si rendeva non necessario, ma indispensabile un massiccio ricorso alle risorse locali, sistematicamente organizzato per ridurre al minimo il malcontento della popolazione civile e al tempo stesso trarre il massimo rendimento da requisizioni e incette sul posto (previste con varie forme da tutti gli eserciti , compreso quello francese che pure aveva fatto le spese dei metodi prussiani del 1870-1871). La laboriosa gestazione del provvedimento di legge - all'esame del Parlamento fin dal 1893 - viene descritta (con ampi raffronti con le analoghe forme all'estero) in un articolo sulla Rivista Militare del 20

21

AA .VV., Lessico militare italiano, Milano , Vallardi 1916, p. 751. G.M. 1899, parte I, pp. 497-517.


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Ferruccio Botti

189522 • Il citato R.D. del 1899 riunisce in un'unica legge l'intera materia delle requisizioni, fino ad allora trattata nelle varie parti d'Italia da diverse disposizioni parziali che risalivano agli Stati pre-unitari. Tali disposizioni avevano due lacune fondamentali, che non garantivano il raggiungimento degli scopi delle requisizioni e al tempo stesso esasperavano gli animi dei cittadini: a) mancanza di sanzioni penali in caso di rifiuto di parte di autorità e di singoli cittadini di ubbidire al procetto di requisizione; b) indennità irrisorie specie per gli alloggi, il cui importo (fatta eccezione per il Veneto e il mantovano) era peraltro lasciato a carico dei Comuni per i primi tre giorni. La nuova legge contempla la fornitura da parte dei Comuni di mezzi di trasporto, pane, viveri e formaggi, legna, paglia e alloggi. Ma, per il resto, essa sembra corrispondere solo in parte alle esigenze messe in luce nel predetto articolo del 1895: sancisce l'obbligo dei Comuni e dei privati e determinate prestazioni ma continua a non fare menzione di sanzioni penali in caso di rifiuto , non tratta il caso (frequente) delle contestazioni, e più che altro riunisce, riconfermandone pienamente la validità, la suaccennata normativa risalente agli Stati pre-unitari, con aggiornamenti delle tariffe e inviti ai militari a non essere troppo esigenti (ad esempio: «quando per comprovate difficoltà [e da chi e come? e nel caso che le difficoltà non siano 'comprovate'? - n.d.r.] i Comuni non possono provvedere completamente agli alloggi militari, gli ufficiali dovranno facilitarne il compito, accomondandosi alla meglio»). In tal modo la legge del 1899 affronta solo marginalmente l'argomento - scottante ma fondamentale - delle requisizioni in guerra.

Servizio di sanità (Fig. 4) Le innovazioni più importanti avvengono negli organi direttivi, e riguardano l'ampliamento dei compiti dei direttori di sanità di corpo d 'armata (R.D. 28 febbraio 1889)23 e la sostituzione nel 1887 dell'antico comitato di sanità militare con un Ispettorato di sanità Militare di nuova costituzione, che rima ne in vita fino al 192024 • 22

A. BARONCELLI, Requisizioni, «Rivista Militare)> 1895, voi. I. G.M. 1889, parte I, pp. 116-119. 24 R.D. 4 aprile 1895 (G.M. 1895, parte I, pp. 185-189); legge 23 giugno 1887 (G.M. 1887, parte 1, pp. 285-304); R.D. 28 Luglio 1887 (U.M. 1887, parte 1, pp. 515-527); R.D . 3 luglio 1898 (G.M. 1898, parte I, pp. 338-349). 23


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I direttori di sanità hanno l'alta vigilanza e la direzione tecnica per tutto quanto concerne il servizio sanitario del rispettivo corpo d'armata territoriale. Per lo svolgimento di tali funzioni dipendono dal comandante, al quale rivolgono le loro proposte per quanto riflette l'indirizzo da dare al servizio sanitario; per quanto attiene alla mobilitazione dipendono dai comandanti di divisione, con i quali corrispondono direttamente; per la parte tecnica e scientifica, dipendono direttamente dall'Ispettorato. Danno disposizioni scientifiche e tecniche agli ufficiali medici dei corpi, esercitano attività ispelliva su ospedali e infermerie, ripartiscono il personale e propongono al comandante i trasferimenti temporanei di ufficiali medici e - in caso di esigenza straordinarie - anche il richiamo dei medici in congedo. L'Ispettorato di sanità militare è organo consultivo del Ministero, ed esercita le sue funzioni o co11egialmente o ripartito in uffici. In quanto organo consultivo, l'Ispettorato non esercita autorità disciplinare, direttiva o amministrativa sul personale e sul servizio sanitario dipendente dai Comandi di corpo d'armata e divisione. Pertanto, le direzioni di sanità per tali branche fanno capo o al comandante di corpo d'armata (per la branca disciplinare) o al Ministero (per la branca tecnico-amministrativa). Lo stato, l'avanzamento e le condizioni di servizio degli ufficiali medici effettivi non sono sempre ritenuti soddisfacenti. Sintomatico un articolo non firmato comparso sulla Rivista Militare nel 188625, nel quale vengono indicati motivi di disagio che non si estinguono negli anni successivi. Il disagio ha inizio con l' ingresso dell'allievo medico alla scuola di sanità militare26 : mentre gli ufficiali d'Arma in età giovanissima dopo il corso alla Accademia giungono a l grado di ufficiale, per gli ufficiali medici dopo l'entrata a circa 25 anni alla scuola, essi non più certo giovineui imberbi, essi che hanno un corso <li studi se non superiore, certo più lungo di 5 o 6 anni almeno che t utti gli altri, essi che furono già avezzi per tutta la loro gioven tù a lla vita operosa ma libera dello studente d ' uni versità, vengono allora, come semplici soldati chiu si in caserma, sottomessi a llo studio obbligatorio ad ore invariabili, a lla vita ristretta in comune, alla ritirata a lle ore 7 pomeridiane ...

In tal modo l'allievo non impara ad apprezzare la disciplina, e la scuola di sanità viene meno al suo scopo, che dovrebbe essere quello di 25

Note sul corpo sanitario militare, «Rivista Militare» 1886, Voi. IV. Su organizzazione, programmi e attività della scuo la di sanità Militare Cfr. G. PECCO, L 'insegnamento nel corpo sanitario militare, «Gio rnale di Medicina M ilitare» 1889, pp. 11 60-11 81, e G. ASTEGTA NO, Notizie s ulla scuola d 'applicazione di sanità militare, Firenze, Tip. Cooperativa 1901. 26


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Ferruccio Bofti

incoraggiare i giovani medici a rimanere sotto le armi anche oltre l' anno di servizio obbligatorio. Altri moLivi di disagio sono la lentezza nella progressione della carriera, soprattutto ri spetto agli ufficiali d'Arma, e l'eccessiva mobilità, che ostacola la preparazione scientifica e tecnica. Questi vantaggi non sono compensati dalla possibilità concessa agli ufficiali medici di mettersi in borghese ed esercitare l'arte medica . Un altro inconveniente è la carenza di specializzazione degli ufficiali medici nelle tre branche di maggior inter~sse: 1) malattie degli occhi; 2) uso del microscopio; 3) chirurgia, perché duranle i lunghi periodi di pace i reparti chirurgici degli ospedali militari «non forniscono che molto raramente soggetti di grandi operazioni». L'ignoto articolista propone pertanto di inviare un certo numero di giovani ufficiali medici a specializzarsi presso le università italiane e stra nie re. Questo provvedimenlo fornirebbe anche il vantaggio di far concorrere i giovani più distinti per l'ingresso nel corpo sanitario mili Lare, e i concorsi non andrebbero più deserti o quasi. La situazione peggiorerebbe in caso di guerra, quando sfruttando tutte le possibilità non si riuscirebbe a mettere insieme la metà dei medici che occorrono per mobilitare l'esercito. Inoltre, non c'è corrispondenza tra i gradi e gli incarichi ricoperti in tempo di pace e quelli da ricoprire in tempo di guerra, come invece avviene negli altri corpi dell'esercito. Sempre secondo l'autore, un capitano medico non può avere l'autorità, l'esperienza, la capacità e l'energia necessarie per dirigere un ospedale da campo, cioè la struttura più importante del Servizio in guerra, dove fanno capo i corpi e le sezioni , si iniziano gli sgomberi e si eseguono le grandi chirurgie. P ertanto gli ospedali da campo dovrebbero tutti essere diretti da maggiori, il corpo d'armata mobilitato dovrebbe entrare in campagna con il suo colonnello medico alla direzione del suo Servizio sanilario, mentre al livello di divisione i tenenli colonnelli medici direttori del Servizio della divisione territoriale dovrebbero conservare la direzione della sezione sanità mobilitata della divisione attiva. I rilievi contenuti nel citato articolo del 1886 non sono dovuti a un temporaneo stato di crisi. La commissione d'inchiesta per l'esercito nel 1908-1910 rileva analoghe deficenze nella formazione e impiego degli ufficiali e nell'andamento generale del Servizio in pace e in guerra27 • In particolare negli ultimi anni è molto diminuito il gettito di ufficiali, anche di complemento. Ciò è dovuto aJ poco favorevole trattamento economico presso la scuola, il quale è molto inferiore a quello previsto per gli ingegneri che concorrono alla Scuola d'applicazione di artiglieria e 27

COMM ISSJONTI D'INCHIESTA ... (Cit.), R elazione tena, pp. 97-99 e Relazio-

ne sesta, pp. 1-25.


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genio o per gli studenti della facoltà di matematica che concorrono anch 'essi al 3° anno predetta scuola. Pertanto la commissione propone che i circa 30 ufficiali medici effettivi che sono necessari ogni anno vengano ammessi per concorso - a parte - nella scuola, ne escano con il grado di tenente e non di sottotenente e ricevano lo stesso trattamento economico degli allievi del 3° anno della scuola di applicazione di Torino. In quanto alla formazione degli ufficiali medici di complemento, devono essere costituiti presso la scuola dei plotoni allievi ufficiali, con lo stesso trattamento degli allievi ufficiali degli altri corpi. Per il resto, la commissione sottolinea che la scarsità di ufficiali medici è dovuta anche al continuo aumento degli incarichi vari ad essi affidati agli ufficiali sia presso l'esercito sia, soprattutto, presso altre amministrazioni dello Stato. Le carenze si fanno sentire soprattutto nell'andamento del servizio sanitario presso i corpi . Non pochi reggimenti debbono fare assegnamento su un solo subalterno medico effettivo appena uscito dalla scuola o di complemento, e non pochi reparti distaccati debbono ricorrere al medico civile. Ne consegue che presso i reggimenti si è riconosciuto assolutamente necessaria la presenza di un capitano medico e di un subalterno, possibilmente di carriera. Solo a tale condizione sarà possibile ottenere che le infermerie reggimentali funzionino proricuamente.

Tuttavia, nonostante questi limiti e la scarsa disponibilità di immobili veramente adatti alle esigenze funzionali di un ospedale militare, la commissione riconosce che nel campo sanitario militare si sono ottenuti risultati soddisfacenti, citando la statistica seguente: Dati sulla mortalità Anno ( 1)

1875 1880 1885 1890 1895 1900 1905

per mille abitanti

Mortalità sotto le armi per mille militari

30,80 30,80 27,00 26,30 25,00 23,80 21,90

13,5 11 10,3 7,5 7,4,3 4,7

Mortalità nella popolazione civile

La morta lità comparata del 1875 e 1905, che secondo le risultanze della proporzione fra la 2• e la 3• colonna (30.8 : 21.9 :: 13.5 : x) avrebbe potuto dare pei militari nel 1905 il 9,6 per mille, discese invece a 4,7 ( 1) Per b revità sono indicate le mortalità di 5 in 5 anni, ma di fatto la serie si mantenne per lulli gli anni in decrescen,.a regolarmente uniforme.


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Ferrucc:iu B utti

Sempre secondo la commissione il numero dei ricoverati nei luoghi di cura (dati del 1906) si mantiene assai elevato, e anche per questa ragione necessita aumentare i medici militari: negli ospedali militari 69348 12748 nelle infermerie di presidio I 843 nelle in rermerie speciali nei depositi di convalescenza 2400 11604 negli ospedali civili 66217 nelle infermerie di Corpo negli sta bilimen ti balneari 2894, ossia un totale di 166.054 individui, dei quali, dedotti i ricoverati negloi ospedali i civili, rimangono 154.450 individui curati dal Corpo sanitario militare.

Ciononostante, le statistiche frequentemente riportate dal Giornale Militare dell'epoca indicano anche nel numero dei ricoverati, così come in quello dei morti, un progressivo miglioramento: G iornate di cura

Mese

dicembre 1886 dicembre 1892 dicembre 1897 dicembre 1907 gennaio 1910

(per 1000 giornate d i presenza)

33 29 27 18,2 29,4

Numero entrati in o spedali (per 100 di forza media)

Num ero morti (per 1000 di frza med ia)

2.6 1,4 1,6 1,4 2,1

0,99 0,42 0,3 1 0,32 0,23

Molti dati statistici sull'esercito italiano e sugli eserciti stranieri, compaiono nel periodo anche sul Giornale di medicina militare, dal quale si deduce che ad esempio la mortalità nell'esercito austriaco è molto superiore a quella del nostro (4,9 per mille nel 1888). Anche il problema dei suicidi tra i militari, specie nel secolo XIX in numero molto più elevato di oggi, vie ne studiato e liberamente dibattuto sul

Giornale di medicina Militare2 R . Malattie e infortuni sono attentamente studiati anche sotto il profilo medico-legale: ricordiamo, in merito, il primo trattato di medicina legale militare del Bonalumi 29 , insegnante alla scuola di sanità militare che nella sua opera risente delle dottrine costituzionali stiche, e la prima 28

Cfr, ad esempio, D. MAESTRELLI, li suicidio nell'Esercito , «Giornale di Medicina Militare» 1888, pp. 897-913 . 29 Cfr G. BONALUMl, Manuale di medicina legale militare, Firenze, Tip. Cooperativa 1891.


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opera (su malattie e infortuni militari) di Arturo Casarini (allora tenente medico dell'ospedale militare di Ravenna)3°. 11 problema dell 'igiene nelle caserme viene affrontato nel 1903 con notevole ampiezza e modernità di vedute dal capitano del genio Caccini: costruzione di refettori e docce (anche in campagna), pareti verniciate, pavimenti imperm eabili e facilmente lavabili , latrine con lavaggio ad acqua automatico e lontane da lle camerate, lavatoi vicini alle camerate e con abbondanza di rubinetti, camerate bene aerate e con idonea cubatura, illuminazione elettrica (molto più igienica ed economica di quella a gas o a petrolio). Il Caccini riterrebbe anche opportuno che fosse ai nostri soldati insegnato quanto sia utile il lavarsi la bocca e lo strofinarsi i denti almeno due vo lt e al gio rno, prima cioè di coricarsi e apppena alzati dal letto, usando un buon sapone non acido, del tipo di quello bianco di Marsiglia, e non le saponette profumate che intaccano lo smalto dei denti. 31

Significative anche le osservazioni della commissione d' inchiesta nel 1908: la commissione raccomanda il miglioramento del servizio dell'acqua nelle caserme, per uso di lavature, bagni etc., con aumento di fontanelle, doccie od altri mezzi che ora. per econo mia , si trascurano. Così pure è necessario abbondare nella di stribuzione di biancheria per i bagni della truppa, concessa oggi con troppa parsimonia (un lenzuolo ogni quattro persone). Occorre a ssolutamente affermare e generalizzare la convinzione che la vita di caserma deve educare il soldato e rinviarlo a casa migliore di quanLO è venuto sotto le armi : è quindi necessario in tutti i modi migliorare pel soldato l'ambiente in cui vive 32 .

Un altro settore che nel periodo riceve una certa attenzione è la prevenzione delle malattie epidemiche e infettive, e in particolare della tubercolosi polmonare, che al tempo si diffonde - così si ritiene - per mezzo degli sputi che contengono il bacillo di Kock . Le relative norme sono diramate per la prima volta nel I 899, in aggiunta ali' Istruzione per la igiene dei militari del R egio Esercito (pubblicata nel 1893)3 3 • 30

A. CASARINI, Le malallie e g li infortuni nella vita militare, Roma, Voghera ,

1905. 31 32

V. CACCINI, L'ig iene nella caserma, «Rivista di Artiglieria e Genio» 1903, Voi. Il. COMM ISSIONE D ' INCHIESTA PER L' ESERCITO (Cit.), R elazione prima,

p. 67. 33

Cì.M. 1899, parte I, pp. 640-642.


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Ferruccio Bolli

Per quanto attiene all'igiene in generale34 , nel 1901 è organizzato presso la scuola di sanità militare un corso d'igiene bimestrale , obbligatorio per tutti i capitani medici che non hanno compiuto/studi specifici35, e nel 1908 il Ministro dispone che i direttori di sanità di corpo d'armata effettuino periodiche ispezioni tecnico-sanitarie alle caserme, con particolare riguardo a quelle dove si sono sviluppate malattie in fettive 36 • L'organi zzazione e il funzionamento del Servizio di sanità in guerra sono regolati nel 1899 dal nuovo regolamento di servizio in guerra - parte seconda - Servizio sanitario in guerra, approvato con R.D . 25 agosto 1899, che sostituisce il libro lii del regolamento sul servizio dell' Intendenze in guerra del I 88 l .37. li nuovo regolamento non contiene modifiche sostanziali rispetto al precedente del 1881, ma meglio precisa l'ordina mento del Servizio e le attribuzioni dei vari organi, dando risalto anche al ruolo delle organizzazioni civili di soccorso. Sono meglio precisate, au esempio, le dipendenze del personale e del materiale a l livello di corpo, i qual i fanno parte dei reparti cui sono assegnaq,__ e--cli pendono direttamente dai comandanti dei reparti stessi: J?_e r--fa·-·parte tecnica del servizio sanitario dipendono rispettivamente ··· dalla direzione di sanità di corpo d 'armata [se appartengono aJle truppe suppletive - n.d.r.) o dall'ufficio di sanità della divisione. Si introduce il nuovo termine di ospedali da guerra, costituiti e organizzati a cura delle associazioni di soccorso (CRI o Ordine di Malta) che affiancano gli ospedali da campo, dispongono di «quasi identiche» dotazioni di materiali, e per quanto riguarda il loro funzionamento interno e la loro amministrazione dipendono dai rappresentanti delle assiciazioni di soccorso presso le armate, mentre per l'impianto e dislocazione dipendono dal direttore di sanità di armata . Il numero degli ospeda li da campo e da guerra delle armate non è più prefissato, ma varia; essi so no contraddistinti con un numero progressivo in tutto l'esercito.

34 Cfr. Anche B. FERRANTE, Disposizioni regolamentari riguardanti le igiene militare, Firenze, T IP. Cooperativa 1890- 1891. 35 G.M. 1901, parte I, p . 696. 3 <, G.M . 1908, p. 1158. 37 RULEDRD I. , 1899, Voi. III , pp. 2438-2483.


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3_5 l

Nulla di mutato anche per compiti e madalità per la dislocazione degli organi. Sezioni di sanità e ospedali da campo hanno scarsa dotazione di tende e sfruttano fin che possibile le risorse locali (materiali sanitari e immobili) anche per accrescere le rispettive capacità di ricovero. La sezione di sanità può essere di fanteria, da montagna e da cavalleria (le prime due sono divisibili in due aliquote). ln ogni caso non deve lrovarsi Lroppo lontana dai posti di medicazione affinchè da questi i feriti possano esservi trasportati con facilità e solleciLUdine; e di regola essa deve trovarsi al riparo dal fuoco ed in luogo da non imbarazzare i movimenti delle truppe combattenti. Possibilmente deve porsi dietro la 2° schiera. Si darà la prererenza ad un villaggio od a qualche fabbricato, evitando però quelli che eventualmente potessero divenire centri di resistenza; si cercheranno si ti ove non manchi l'acqua, che siano nella vicinanza delle strade, procurando però di tenere queste sgombre non portare ostacoli al rapido muoversi delle truppo e del materiale da guerra; di massima si sceglieranno dei locali in cui si possa stabilire un ospedale.

A loro volta gli ospedali da campo sono stabilimenti che s' impiantano con materiale sanitario trasportato al seguito delle truppe, ed hanno per scopo di ricoverare e curare temporaneamente malati e feriti. Gli ospedali da campo che vengono assegnati ai corpi d'armata ed alle divisioni, potendo ricevere feriti direttamenle dal campo di battaglia e dai posti di medicazione, e dovendo funzionare vicino alle sezioni di sanità alle quali all'occorrenza si sostituiscono, è necessario siano impiantati in prossimità delle sezioni stesse. È d'uopo però che siano al riparo dai proiettili e preferibilmente situati in locali tà accessibili al carreggio. Essi dovrebbero fun zionàre sollo baracche o tende trasportabili , costituendo così dei veri ospedali ambulanti (ambulanze della convenzione di Ginevra). In mancanza di baracche o Lende mobili funzionano sotto tende o baracche fis se o in case appositamente scelte, ma sono sempre stabilimenti mobili, perché il materiale sanilario per lo impianto dell' ospedale è trasportato al seguito delle truppe e fa pane integrante delle grandi unità combattenti. Al runzionamento degli ospedali da campo è addetto il personale previsto dalle apposite tabelle del tomo l di mobilitazione (formazione di guerra). Vi sono ospedali da campo da 200, da 100, da 50 letti. Quelli da 200 e da 100 sono solamente carreggiabili, quelli da 50 si possono anche someggiare; questi sono detti ospcdalctti, sono assegnali in massima ai corpi d'armata e funzionan o in tutto come gli altri ospedali da campo.

Anche la politica di sgombero dei feriti è quella di sempre: i feriti sono raccolti dai portaferiti dei corpi e trasportati al posto di medicazione, ove ricevono le prime cure. Lo sgombero dei feriti dai posti di medicazione avviene normalmente a cura delle sezioni di sanità, con personale e speciale carreggio in organico a quest'ultima. La disponibilità di mezzi di trasporto per lo sgombero dei feriti daJle sezioni di


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sanità sui retrostanti ospedali è come sempre aleatoria, e questa ci sembra la maggiore lacuna. In sostanza, quello del 1899 si qualifica - nè può essere altrimenti - come un regolamento tradizionale, che non può ancora recepire i riflessi organici dei due nuovi fattori tipici del primo decennio del secolo: il prevedibile aumento delle perdite causato dalla maggior efficacia e celerità di tiro delle nuove armi e le maggiori possibilità di rapido trasporto che finalmente consente l'automobile per uso militare, che muove i primi passi solo all'inizio del secolo. Le trasformazioni che le nuove esigenze rendono inevitabili sono largamente dibattute in Italia e all'estero 38 ma non toccano la struttura generale del Servizio e i compiti dei nuovi organi, bensì quantità, qualità, criteri d'impiego dei materiali e mezzi in dotazione. A tal proposito, soprattutto dagli studi del tenente medico Messi neo nel 1905 e del maggiore medico Ispettore Imbriaco nel I 906 39 , a fronte di un prevedibile aumento del numero di morti e feriti emergono le seguenti esigenze: aumentare il numero di barelle e portaferiti disponibili al livello di corpo (al momento, un reggimento dispone solo di 9 barelle e 24 portaferiti, a fronte di una prevedibile esigenza di trasporto di 380-400 feriti dopo un combattimento); - avvicinare maggiormente i posti di medicazione alla linea del fuoco, costituendo posti medicazione anche al livello di battaglione; - rendere normale l'assegnazione (al momento solo eventuale) di ospedali da campo a l livello di di visione, e aumentare il loro numero. Infatti i due ospedali da campo di prevista assegnazione eventuale alla divisione consentono la cura di soli 100 feriti, a fronte di un massimo di 1200 circa (sui 14000 uomini della divisione) p revedibili dopo ogni fatto d 'arme. L'Imbriaco compie un interessante raffronto del personale e mezzi disponibili presso i principali eserciti in un corpo d'armata con due divisioni, che sinteti zza nella tabella a pag. seguente:

38

P er maggiori particolari sul dibattito Cfr. F. BOTTI, No te ... (Cit.), parte Il e III. G. MESSINEO, Studio pel trasporto feriti durante il comballimenlo, «Rivista Militare» 1905, Voi. I, II, III, e IV; P. IMBRIACO, Sulla OrRanizzazione e funzionamento dei servizi sanitari di 1 ° linea nelle guerre moderne, «Rivista Militare» 1906, Voi. IV. 39


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Servizio sanitario in un C.A. (!906) Personale, mezzi di trasporto e di rico vero

P ersonale medico P ersonale portaferiti Barelle Carri ( 1) Posti-letto

ESE RC ITI : Traliano

106 89 1 363

24 220 (2)

Francese

141 796(3) 745 36(4 )

800

A ustriaco

T edesco

11 2

171

708 344

996

30 (5) 1300

238 24 2400

1

( ) I carri possono, in generale, trasporta re 6 fcriii coricati e 6 sedur i, tranne ch e nell'esercilo francese dove la metà circa dei carri è solo per 2 feriti coricat i, e l'altra metà per 6 coricati e IO sedut i. (2) TI n umero dei posti letto può essere aumentato mediante il passaggio in prima linea, cioè al corpo d 'armata o aUe divisioni, di ospedali da 100 a 200 leui. (3) Non son o compresi i musicanti de i reggim enti. 4 ( ) Sonvi inoltre 60 lettighe e 120 calcolets trasportati a do rso di mulo. (' ) Sonvi inoltre 15 carri della Croce R ossa , per ciascun ospedale da campo.

Dalla tabella si ded uce, in estrema sintesi, che mentre in tutti gli altri settori l'organizzazion e sanitaria italiana è competitiva rispetto agli eserciti stranieri, rimane però gravemente deficitaria in fatto di posti-letto (ospedali da campo): lacuna grave e non colmabile con l'apporto delle a ssociazioni di soccorso, il cui impiego continua ad essere previsto solo nella zona delle Intendenze e negli stabilimenti di riserva, e non nella zona delle truppe. I problemi del tempestivo sgombero dei feriti preoccupano sia il Messineo che l' lmbriaco. Quest'ultimo non fa cenno alle possibilità o rmai offerte dall'automobilismo, parla piuttosto genericamente di aumento dei mezzi di trasporto e per il resto ritiene ch e convenga, almeno per il momento, conservare i tre scaglio ni attuali d el servizio sanitario d i prima linea [posti-medicazione - Sezio ni Sanità - o spedali da campo] , mo dificandoli o pportunamente per meglio coordinarli ai bisogni tielle g uerre moderne, e disponendo il materiale in guisa che, all' occorrenza, l'ospedaleLto da campo possa, con facilità e pronLezza, anneuersi in t utto o in parte alla Sezione di sanità e formare con essa una sola unità organica.

Secondo il Messineo, invece, i problemi di sgombero tra posti medicazioni e sezioni sanità possono essere risolli solo avvicinando la sezione di sanità a non più di un'ora di marcia (tra a ndata e ritorno) da i posti medicazione. Tn fatti la sezione di sanità divisionale dispone (per 4 reggimenti) di 100 barelle e 8 carri per feriti (su ciascuno dei quali possono essere caricati 6 feriti seduti o 4 coricati, oppure 2 coricati e 3 seduti), e ciò corrisponde a una capacità di trasporto di 37 feriti/viaggio/ reggimento. Ma il grande merito del Messineo è quello di aver intravisto, p er la prima volta, le grandi possibilità che apre allo sgombero dei feriti non


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Ferruccio Botti

solo l'automezzo pluriuso (come altri pensavano) ma l'automezzo specializzato, cioè l' attuale ambulanza: in pianura ottimi mezzi di trasporlo sarebbero il lctticiclo (bicicletta-barella-CarotenULo) e l' automobile. L'automobile poi , unendo alla massima velocità altre interessanti doti, si renderebbe particolarmente prezioso al servizio sanitario sul campo di battaglia. Un tipo rispondente in massima ai bisogni sopracitati potrebbe essere una vettura 16 H P con la carrozzeria dalla forma auuale appoggiata a molle molto flessibili con ruote munite di gomme pneumatiche che ne aumenterebbero l'elasticità. La velocità che si potrebbe ottenere sarebbe di 20-25 Kilometri. Volendo conciliare le esigenze del servizio, la sicurezza e comodità dei feriti nel tempo stesso con la massim a velocità e leggerezza della vellura, converrebbe adottare un tipo di carrozzeria, che pur variando nella forma degli attuali carri - ritenesse invariata la capacità. In ogni vettura potrebbero a llora aver posto 6 feriti seduti, oppure 4 coricati: il primo caso sarà il più frequente e su di esso baseremo i calcoli. Nel caso no rmale dovremo rar percorrere a 220 feriti la distanza di 500- 1000 metri fino alla sezione di sanità. La nostra automobile può percorrere 25 Kilometri a ll'ora su st rade buone e libere da ostacoli: ora queste condizioni non saranno sempre verificate, dovendo poi percorrere strade, in massima, in cattivo stato di manuten:.done e ingombri di carreggi di ogni sorta. L'automobile non potrà percorrere con la massima velocità , ma dovrà rallentare in molti punti per evitare uisgrazie. Faremo calcolo su una velocità oraria di 15 kilometri. In tal caso, comprese le rermatc per il carico e lo scarico dei feriti , in un'ora si potranno effettuare comodamente 4 viaggi d'andata e ritorno. E la vettura contenendo sei reriti ne trasporterà 24 in un'ora e in meno di 2 ore tutti i 220 feriti saranno trasportati celermente ed in ouime condizioni. Una sola automobile potrà bastare per i bisogni d'un reggimento, soddisfacendol i in modo completo e sicuro.

P er gli sgomberi a tergo degli ospedali da campo, i mezzi praticamente esclusivi rimangono i treni ferrovieri sanitari40 , che si dividono m:

a) treni-trasporto feriti e malati, allestiti e gestiti direttamente dall'autorità militare, ch e percorrono le reti ferroviarie nelle zone dipendenti dall'Intendenza d 'armata, cioè a tergo degli stabilimenti di 1° linea e compio no viaggi di breve durata, che in linea di massima non sono superiori alla du rata di un giorno (vds. Fig. 4); 40 I problemi dello sgommbero feriti a mezzo rerrovia sono molto studiati e seguiti. Cfr. ad esempio A. BALDINI - M. CUSANI, Treni trasporto f eriti e malati e treni ospedale , «Giornale Medico Regio Esercito e Regia Marina» 1893, pp. 92-103, 1263-1276, 1390-141 5 e 1670-1682 e r . IlAROFFTO, Treni ospedale della CRI , «Giornale Medicina Militare» 1888, pp. 515-530. Minute norme su organizzazioni e funzionamento dei treni sanitari sono contenute in MG, Regolamento pel trasporto sulleferrovie deiferiti e malati in guerra, ed. 1889 (poi abrogato dall'edizione 1896), Roma, Voghera. L'edizione 1896 contiene solo maggiori norme di dettaglio rispetto a lla precedente, e prevede anche l' utilizzazione di «tram vai a cavalli e con t razione a vapore o trazione elettrica» e di ambulanze marittime o fluviali. Essa rimane in vigore fino agli anni Trenta.


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b) treni-ospedale, allestiti e gestiti con personale, materiale e attrezzature proprie delle associazioni di soccorso (Croce Rossa e Ordine Militare di Malta) sotto la vigilanza delle autorità militari, che compiono viaggi della durata anche di parecchi giorni dalle zone d'Intendenza d 'armata fino ai più lontani stabilimenti sanitari di riserva all'interno d el Paese (non è però -escluso che, all'occorrenza, anche questi treni si spingano in avanti per raccogliere feriti e ammalati nella zona degli stabilimenti di 1° linea). I treni trasporto feriti e malati si suddividono in treni attrezzatie treni provvisori. Questi ultimi compiono viaggi di durata possibilmente non superiore a 6 ore, sono u sati specialmente durante la mobilitazione, quando non è stato ancora possibile organizzare i treni attrezzati, non hanno composizione fissa, e sono rappresentati da normali treni merci vuoti al ritorno dall a zona di destinazione, o treni formati con il materiale disponibile, ove malati e feriti sono trasportati o seduti (nelle carrozze viaggiatori) o coricati su giacigli di circostanza (nei carri merci o bestiame) . Nei treni attrezzati, gli ammalati e feriti sono trasportati coricati in barelle rigide mod. 78 appese alle pareti dei carri merci o bestiame, apportandovi gli adattamenti speciali previsti dalle norme. l treni attrezzati sono assegnati, in linea di massima, al livello di armata, e ciascuno ha una capacità di trasporto di 280 feriti (8 per carro), con 1 carrozza trasporto ufficiali, 35 carri trasporto feriti, 1 carro-bagagli e 1 carro-scorta per trasporto materiali. Il personale sanitario è composto da un capitano medico, altri 3 ufficiali, 2 sottufficiali, 40 militari di truppa infermieri o aiutanti di sanità, 4 attendenti . La durata del loro viaggio non deve essere superiore alle 8 ore, e il loro caricamen to deve avere luogo nelle ore antimeridia ne, in modo da evitare l'arrivo a d est inazione di sera . Dovendo servire per lunghi viaggi, i treni-ospedale sono meglio a ttrezzati, con barelle-lettuccio speciali (sistema Tosi) disposte in vetture passeggeri alle quali sono stati tolti i sedili e gli altri oggetti inutili. Oltre a lle barelle i treni -ospedale dispongono di attrezzi per la sospensione, oggetti letterecci e biancheria di ricambio , oggetti di complemento (barili, padelle, scaldaletti), oggetti di uso generale, strumenti chirurgici e medicinali e materiali da medicazione, provviste di viveri e attrezzi da cucina. Possono trasportare 200 ammalati con un numero di carrozze per ammalati variabile da 12 a 16, e con maggior numero di vetture addette ai servizi trasporto ufficiali, e una carrozza specialmente addetta al trasporto dei morti e degli ammalati a bbisognevoli di speciale sorveglianza. Presso i treni ospedale si trova un ufficiale delegato del Ministero della guerra (capitano medico); il restante, numeroso


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personale è della CRI (direttore del treno; 4 medici di cui un medicocapo; un contabile, un cappellano, IO sorveglianli, 24 infermieri, un cuoco, 6 inservienti, un attendente). Nel campo del materiale, le suaccennale deficenze specie nella capacità di ricovero e nei mezzi di trasporto nel 191 O non sono ancora state eliminate: lo dimosLrano sia gli ammaestramenti tratti dal Comando del Corpo di Stato Maggiore dalle grandi manovre del 1907 e del 1909, sia i rilievi della commissione d'inchiesta, nello slesso 1910. Dalle relazioni sulle grandi manovre41 emergono inconvenienti in parte antichi: gli ufficiali medici devono essere provvisti di cavalcatura «o almeno di bicicletta»; i posti di medicazione hanno spesso perduto il collegamento con i reparti; allo scopo di assicurare il pronto sgombero dei feriti devono essere interamenle riviste la composizione delle sezione di sanità e le dotazioni di ferri chirurgici e di materiale sanitario degli ospedali da campo, «in relazione a lle esigenze e a i progressi della moderna chirurgia di guerra». Infine, «è occorso parecchie volte che i direuori di sanità e/ o capi ufficio non fossero informati della dislocazione dei dipendenli stabilimenti sanitari, perchè gli ordini degli Stati Maggiori dei Comandi erano direttamente trasmessi ai capi degli slabilimenti stessi». La commissione d'inchiesta, dal canto suo, giudica insufficiente il numero di barelle e portaferiti nei corpi e ritiene necessaria una lunga serie di materiali moderni , tra i quali comincia a comparire l'automezzo: I O avere depuratori d'acqua carreggiabi li (in uso presso a ltri eserciti), i quali permettono la bollitura, l'immedi to raffreddamento, l'acrcazione e la filtrazione di gra ndi q uantità d'acqua; 2° avere laboratori d 'igiene portatili, ed apparecchi di radiogra fi a ponati li che permettono l'esecuzione delle relati ve ricerche in qua lsiasi località; 3° avere numerose vetture leggere per il trasporto <lei medico , di un in fermiere portaferi1i e <lei materiale sanitario più urgeme, come si pratica in Francia e Germania; 4° che gli attuali carri e carrette di unità, i quali riescono troppo pesanti , siano alleggeriti , allogando il rispettivo materiale sanitario in ceste o pacchi leggeri, come già si sta facendo per gli ospedaletti da campo si o tterrà così anche la permutabilità di detti materiali , con vantaggio del ri fo rnimemo. 5° che siano fornite le sezioni di sanità di onnibus automobili in aggiunta ai carri per feriti impiegando nel servizio di trasporto e sgombro dei feriti anche i musicanti , come si pratica in Francia.

41

C fr. COMANDO DEL CORPO DI STATO MAGGIORE, Re/azione.m/le Krandi manovre nell 'alto novarese del 1907, Roma 1907, pp. 97-99 e Relazione sulle grandi manovre del 1909, Roma 1909 pp. 150-1 52.


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6 ° che siano fornite dette sezioni , ed anche gli ospedaletti da campo, di tende per promo ricovero di feriti, o ltre alla esistente tenda di medicazione. 7° che siano migliorati i mezzi di illuminazione all'aperto, per la ricerca dei feriti. 8 ° avere presso le armate delle stufe automobili(*) per disinfezioni, e preordinare i mezzi di disinfezione e risanamento del campo di battag lia. 9 ° Predis porre treni attrezzati, oltre ai 14 oggi forniti dalla Croce Rossa ed ai 3 dell'Ordine di Malta•2 •

Anche se nel 191 O esistono ancora delle lacune, non si può tuttavia dire che il settore dei materiali sanitari sia stato trascurato: sono anzi introdotti nuovi ritrovati della tecnica, che avranno in seguilo più massiccia diffusione. Nel 1887 entrano a far parte delle dotazioni di mobilitazione gli strumenti e medicinali per la medicazione antisettica, rendendo di conseguenza necessaria la modifica di tasche, borse, zaini, cofani e cofanetti di sanità43 • NeJ 1894 il vecchio pacchetto di medicazione è sostituito da un nuovo tipo (mod. 1894)44 • Ma anche sulla base dell'esperienza della nostra campagna d'Eritrea e della campagna i11glt:st:: nt::l Transvaal, la composizione del pacchetto su l Giornale Medico del Regio Esercito del 19024 5 non viene giudicata rispondente, perché si ritiene più conveniente - visto che il sangue stesso che fuoriesce dalle ferite è il miglior disinfettante - ricoprire cautamente le ferite leggere con materiale assorbente, in modo che il sangue si rapprenda al più presto e formi una crosta protettrice, «piuttosto che procedere a lavaggi con acqua generalmente sporca, e corretta con qualche antisettico che difficilmente riuscirà allo scopo». L'articolista propone pertanto che, allo scopo dì favorire l'essicamento del sangue, si aggiungano al pacchetto dì medicazione l O grammi di cotone idrofilo e un pacchetto di polvere essiccante e possibilmente antisettica, e che si eviti la prescrizione di ricoprire la ferita con carta pergamenata, che impedisce l' evaporazione cutanea. In seguito a queste osservazioni viene studiato un nuovo pacchetto di medicazione adottato nel 1908 (rnod. I 908) in dotazione al soldato anche nella prima guerra mondiale. (*) TI termine «si ufe automobili » non significa stufe su automezzo, ma sLU fe su carro a traino animale. 42 COMM ISSIONE D'TNC HTESTA ... (Cit.) R elazione sesta (1910) p. 14. 43 G .M . 1887, parte II, p. 193; G.M. 1890. parte T, pp. 331-334; G.M . 1895, parte I, pp. 768-775, G. M. 1896, parte I , pp. 25-27. 44 G .M. 1894, parte T, pp. 297-298. 45 Senza autore, Sull'opportunità di modificare il pacchetto di medicazione regolamentare, « Giornale Medico del Regio Esercito)}, 1902, pp. 882-884.


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Riguardo alle apparecchiature e strumenti chirurgici46 , fin dal 1896 (cioè un anno dopo la scoperta della radiologia) il generale medico Luigi Ferrero Cavallerleone mette in rilievo in un suo studio l'utilità dell'applicazione della radiologia alla chirurgia di guerra, realizzando un apparecchio radiologico da campo che viene introdotto nel 1904,. impiegato per la prima volta nella guerra di Libia e poi - in forma estesa - nella prima guerra mondiale. Nel campo della chirurgia ortopedica , Giuliano Vanghetti crea nel 1898 la. cineplastica e la cineprotesi, anch'esse applicate nella guerra di Libia e soprattutto nel ' 15 - '18. Nel 190 I è adottata una busta chirurgica tascabile (tipo Lollini) per ufficiali medici 47 • Segno di progresso anche nel livello intellettuale della truppa, nel 1891 sono previsti e disciplinati per la prima volta la distribuzione e l'uso delle lenti da parte dei soldati 4 R, e forse per effetto dell'indagine della commissione d'inchiesta, nel 1909 e 1910 è introdotta tutta una serie di nuovi materiali di u so generale e da medicazione49 , tra i quali: la stufa di disinfezione locomobile mod . 1909, le tenùe ùa riwvero mod. 1909 (9xll e 7x7), i sacchi per acqua da 25 litri mod. 1909 (in sostituzione dei bauli di legno da 50 litri), un nuovo armamentario chirurgico per ospedali, ospedaletti da campo e sezioni di sanità e - primo effetto della motorizzazione - il pacco di medicazione mod. 1910 per ciascuna automobile e autocarro. Numerose le innovazioni anche nei mezzi di trasporto: nel 1899 è adottato un nuovo tipo di barella (mod. 1897) e nel 1901 s'introduce in servizio una nuova vettura a traino animale per malati (per 2 feriti in barella e 8 seduti)50 •

Evoluzione della Croce Rossa5 1 Il 6 luglio 1906 viene firmata a Ginevra una nuova «convenzione per il miglioramento delle condizioni dei feriti e ammalati negli eserciti in campagna», più particolareggiata ed esten siva della precedente, alla quale è data piena ed intera esecuzione anche per l'Italia con R.D. 16 46

A. MAGLIULO, Chirurgia mi/ilare, in Un secolo di progresso ... (Cit.) , pp. 439-

442. 47

G.M. 1901 , parle I, pp. 766-768. G.M. 1891, parte I, pp. 577-578. 49 G.M. 1910, pp. 713-714 so G.M. 1895, parte T, pp. 86-87; G.M. 1899, parte I, pp. 579-58 1; G.M. 1901 , parte T, p. 234 e G.M. 1902, parte 1, pp . 311 -314 . .s i Cfr. anche A. FREZZA, Op. cit., pp. 35-I04. 48


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giugno 190752 • Per quanto riguarda lo stato e l'impiego del personale, con R.D. 31 maggio 189653 è nominata una commissione composta da civili e militari, che deve rispondere a diversi quesiti: ammissione di militari in congedo illimitato nella CRI e loro status giuridico e disciplinare, loro diritto a pensione in caso di malattia o ferita per cause di servizio , modi di impedire l'abuso dei contrassegni della CRI, convenienza o meno di prevedere la dipendenza della CRI delle varie società per il soccorso di malati e feriti. Per il resto, non mutano i criteri per l'impiego degli organi della C RT in guerra, e le caratteristiche essenziali del periodo sono tre: a) la Croce Rossa estende la propria attività anche al tempo di pace, intervenendo in caso di calamità naturali , epidemie e persino disordini interni. Peraltro, nel 1907 il comitato centrale dispone che il materiale di mobilitazione per esigenze di guerra in dotazione alle unità ospedaliere «non può. essere in nessun modo diminuito o consumato»; b) particolare attenzione è rivolta al perfezionamento e all'incremento del materiale, anche in relazione allo sviluppo dell'automobilismo e a l prevedibile incremento delle perdite; c) la C roce Rossa partecipa costantemente con proprio personale e propri mezzi alle grandi manovre annuali , ove spesso esperimenta nuovi materiali. Nel 1886, anno di particolare fervore organizzativo, è approvviggionato il materiale occorrente per attrezzare 4 treni, e si predispone l'allestimento di altri 9 treni ospedale per raggiungere il numero di 13 fissato da ll 'organico, che assicura una capacità di trasporto complessiva di 2600 feriti e ammalati. Si allestiscono anche 7 ospedali da campo da 50 letti (di cui 4 da montagna), e si acquista una considerevole qua ntità di materiali vari, che vengono accantonati nel magazzino generale di Roma e in magazzini periferici predisposti a Verona, Mantova e Reggio Emilia. Nel 1905 la capacità d'intervento è molto aumentata, e la CRI conta 193 unità ospedaliere mobili, che comprendono: 8 ospedali da campo da 100 letti e 40 da 50 letti someggiabili; un ospedale da campo da 50 letti carreggiabile; 65 ambulanze someggiabili; 14 treni ospedale da 200 letti ; un treno ospedale da 100 letti; 61 posti di soccorso ferroviari; 2 serie di materiali per nave ospedale; 10000 posti letto per gli ospedali territoriali. Nel 1908 tali disponibilità subiscono un incremento soprattutto qualitativo, con l'introduzione di nuovi materiali. In tale an52

R.U .L.E.D.R. D'T. , 1907, Voi. 5°, pp. 4347-4362 e G.M. 1908, pp. 43-44.

53

G .M. 1896, parte I, pp. 150-151.


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no sono disponibili 8 ospedali da 100 letti, 42 ospedalieri da 50 letti, 15 treni-ospedale, 65 posti di soccorso ferroviari, 2 serie di attrezzature per navi-ospedale, 2 ambulanze fluviali, 75 ambulanze, 23 attendamenti, 11 carri-ambulanza, 3 carri-lettiga, 7 biciclette-barella, 126000 capi di biancheria, 8000 posti letto per ospedali territoriali. Nel 1906, all'esposizione internazionale di Milano, la CRI espone una «grandiosa automobile», antenata delle moderne ambulanze, che è attrezzata in modo da trasportare 4 infermi coricati e 8 seduti. Nel 1908, sulla ferroviaria Roma-Perugia-Terni - Roma, è sperimentato un treno ospedale composto di 5 vetture del tipo più moderno, intercomunicanti, con carrelli ad assi accopiati, riscaldamento a vapore, illuminazione elettrica e freni ad aria compressa. Nel 1909, alle grandi manovre, è sperimentata l'ambulanza fluviale Alfonso Lifta, formata da sei barconi attrezzati e arredati, che compie alcuni trasporti di ammalati su l Po tra Cremona e Piacenza. Secondo la relazione del Corpo di Stato Maggiore, «questo esperimento ha dato occasione di far notare alcuni inconvenienti e difetti e di formulare proposte di modificazioni, che garantiranno il perfetto funzionamento anche di questa unità sanitaria»54 • Nel 1910 secondo i dati della commissione d'inchiesta55 sono disponibili 2117 ufficiali (di cui 120 cappellani, 1697 per gli stabilimenti mobili e 420 per gli stabilimenti territoriali) e 2411 militari di truppa (di cui 2241 per gli stabilimenti mobili e 170 per gli stabilimenti territoriali) . Fino al 1907 il personale è esclusivamente maschile. In tale anno, dopo che alla conferenza Internazionale di Londra si era auspicata anche la formazione e l'utilizzazione di personale femminile, a Milano e Roma si inaugurano scuole per infermiere, seguite da molte altre organizzate nelle principali città.

Cenni sul servizio veterinario Per il Servizio in tempo di pace rimangono fondamentali e immutate dal 1895 in poi le Norme di servizio pel corpo veterinario militare in tempo di pace del 1888, con le modifiche del 1895 56 • l pilastri del 54

C OMANDO DEL CORPO DI SM, Op. cit., p. 89. ss C OMMISSIONE D'INCHIESTA PER L'ESERCITO (Cit.), Relazione sesta, pp. 26-28. 56 R .D. 19 febbraio 1888 (G.M. 1888, parte l , pp. 44-51) e R.D. 27 gi ugno 1895 (G.M. 1895, parte I , pp. 406-408).


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Servizio sono sempre tre, però con gradi più elevati e attribuzioni meglio definite rispetto al 1884 (Vds. capitolo VIII): - colonnello veterinario capo dell ' ufficio d'ispezione veterinaria presso il Ministero della guerra-segretario generale; - tenente colonnello o maggiore veterinario capo del Servizio veterinario di corpo d'armata; - capitano o subalterno anziano veterinario, capo del Servizio veterinario reggimentale. Le malattie infettive dei quadrupedi sono molto seguite, e numerose sono le istruzioni anche a carattere preventivo emanate57 • Dopo aver creato nel 1903 una commissione di studio de11e malattie, nel I 906 è istituito un gabinetto di batteriologia veterinaria militare58 , che alle dipendenze dell'ufficio d'ispezione veterinaria ha il compito di studiare le malattie infettive più diffuse e la relativa profilassi, fornendo inoltre agli ufficiali veterinari dei corpi periodicamente comandati presso il gabinetto i mezzi per lo studio pratico della micrografia e batteriologia veterinaria. Nel 1909 la com missione d'inchiesta per l'esercito 59 ritiene necessari per l'assetto organizzativo del corpo una serie di miglioramenti volti anche ad innalzarne il prestigio ed eliminare motivi di disagio, che si possono così riassumere: - trasformazione dell' ufficio di ispezione veterinaria in Ispettorato di veterinaria militare retto da un maggior generale veterinario con poteri più estesi (amministrazione del personale in servizio ed in congedo; consulenza tecnica per il rifornimento quadrupedi; ispezioni sanitarie e ippotecniche e indirizzo tecnico anche per depositi di allevamento, razze e reggimenti a cavallo). Questa proposta non viene mai accolta; - miglioramenti vari a lla carriera e al trattamento economico degli ufficia li veterinari, che ano stato risulta «di gran lunga meno favorevole rispetto agli ufficiali m edici» e aumento del prestigio degli uffi57 Si vedano, in merilo, le Norme per la disinfezione delle scuderie ed oggetti di bardatura (G.M. 1896, parte I, pp. 14-17); lo sLUdio dell'ufficio di Ispezio ne veterinaria Sulla profilassi della morva per mezzo della malleina (G.M. 1905, parte li, pp. 380-381) e soprattutto le norme del 1909 - sempre a cura del 'ufficio ispezione veterinaria - su Profilassi delle malattie diffusibili nei quadrupedi del R. Esercito (G.M. 1909, pp. 275300), che abrogano quelle del 1907, parle T. pp. 353-370). 58 G.M. 1903, parte I, pp. 185- 186 e G.M. 1906, parle T, pp. 38-40. 59 COMMISSIONE D'INC HIESTA ... (Cit.), Relazione quarta, pp. 342-348. Sui criteri di impiego dei velerinari militari nel periodo Cfr. anche V. DEL GIUDICE - A. S ILVESTRI , Op. cii., pp. 13 1-148.


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Botti - - - - - -- -- Ferruccio -

ciali veterinari (ad esempio, con voto deliberativo e non solo consultivo nelle commissioni di cui fanno parte). Le norme per il Servizio in guerra sono succintamente definite nel I 899. Riportiamo qui di seguito le prescrizioni principali : I.

Stabilimenti pcl servizio veterinario Ogni armata ha il personale e materiale occorrente per l'impianto di sei infermerie per 150 cavalli ciascuna. Normalmente sono assegnate due infermerie per corpo d' armata. li deposito centrale di veterinaria ha il materiale veterinario destinato a rifornire le infermerie cavalli, ed a costituirne alla evenienza altre in sussidio a quelle permanentemente assegnate all'intendenza. Tanto le infermerie, quanto il deposito di materiale veterinario dipendono dal direttore di veterinaria d'armata. in massima, le infermerie vengono stabilite sopra la linea di tappa, nei siti che l'intenden te d'armata giudica più convenienti, e possibilmente coincidono coi luoghi ove fu costituito un comando di tappa. Le infermerie si impiantano sempre nella massima vicinanza alle truppe, e in 111:rniera di avere impiantata un'infermiera ogni due tappe. 2. Funzionam ento del servizio veterinario Giornalmente i comandi a cavallo, i quali hanno alla loro dipendenza ufficiali veterinari , fanno visitare i quadrupedi, che per infermità non possono più seguire la marcia delle truppe, da una commissione composta di uno o due ufficiali del corpo e di un ufficiale veterinario; la commissione decide qua li dei quadrupedi debbano essere inviati alle infermiere per la cura, e quali debbano essere abbattut i. Analogamente si regolano i comandi di parco d'artiglieria divisionale e di corpo d ' armata per i quadrupedi delle altre armi e per qualli di riparti d'armi a cavallo sprovvisti di ufficiale veterinario. Tuui i quadrupedi, designati dalle commissioni per essere sottoposti a cura, sono concentrati presso il parco d'artiglieria di corpo d'armata, il cui comandante provvede per il loro invio alla in fermeria designata dal d iretto re di veterinaria d'armala. [... ] Il comandante del parco di artiglieria del corpo d 'armala fa procedere alla visita dei quadrupedi da apposita commissione composta di un ufficiale veterinario e di uno o più ufficiali del parco: provvede quindi perchè i q uadrupedi ammalati siano inviati all' infermeria designata dal direttore di veterinaria d 'armata e fa abbattere qualli, che, in seguito a parere della commissione, non dessero più alcuna speranza di guarigione o fossero affetti da malattia contagiosa. 3.

Deve escludersi d'inviare quadrupedi ammalati indietro a distanze che superino i 40 chilometri. T quadrupedi che non possono più oltre seguilare la marcia si lascian o in consegna ai comandanti di tappa [... ] Quando il numero dei quadrupedi ricoverati in una infermiera si riduce a piccole proporzioni, il direttore dell'infermeria fa rimettere il materiale sui carri , e cerca di raggiungere le truppe il più presto possibile. Ad ogni moclo,


IX. Servizi di sanità, ve/., d1_ · c_o_ncc.lf-71-'' .---...._(/_8'---'8-'--5_-1_9_1-' J)_ _ __ _ __ _

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quando l'armata eseguisce un movimento d'avanzata senza interruzioni, un'infermeria non rimane in massima impiantata mai più di sette od otto giorni. [... ] 4.

Di m assima i quadrupedi, che richiedono una cura lunga ed incerta, ed, in ogni caso, qualli che sono affetti da malattia contagiosa, vengono abbattuti. 5. Giornalmente il direttore di veterinaria-d'armata fa conoscere al capo di stato mag. giorc dei corpo d'armata a quale infermeria di tappa devono essere avviati i quadrupedi60 •.•

Servizi di commissariato. Evoluzione del corpo

Il corpo di commissariato subisce all'inizio del secolo XX un intenso e non sempre giustificato travaglio organico, principalmente dovuto all'incertezza e instabilità degli indirizzi di fondo dell'amministrazione militare centrale, al tentativo non sempre riuscito di realizzare economie e alla necessità ripetutamente emersa di riformare la gestione a mministrativa dei corpi. Dati i suoi complessi compiti che ne fanno l'erede del disciolto corpo d'Intendenza e insieme il vero pregenitore o precursore dell'attuale corpo di amministrazione, il commissariato è una sorta di baricentro logistico-amministrativo, nel quale confluiscono da diverse parti spinte ed esigenze non sempre di segno concorde che hanno riflessi negativi sul reclutamento, lo stato e l'avanzamento dei Quadri. Merita di essere qui ancora ricordato, in merito, un saggio del 1900 del colonnello comm issario Vittorio Turletti6 1 , il quale mette in evidenza taluni nodi da sciogliere: a) diversamente da quanto avviene in Francia gli studi di amministrazione militare, ai quali dovrebbero precipuamente dedicarsi gli ufficiali del corpo per trarne un'utile guida quotidiana, sono trascurati. 60

R egolamento di serviz io in guerra -

Parte seconda -

Servizio veterinario (R U L

ED R D I, Voi. lll , pp. 2519-2521). 61 V. TURLETII, Art. cii., Cfr. inoltre G. GOJRAN , Art. cit.; F. BOTTI, Note ... (Cit.), parte TTT , pp. 30- 41; A. CJCCHI1~n , Vicende amministrative del corpo di com· missariato del R.E. , « Rivista di commissariato» n. 3/ 1934; N . RI CCARD1, Vicende amministrative ... , «Rivista di commissariato» n. 1/ 1936; L. VINCENZOTII, Intendenti e Commissari d ell'esercito italiano , «Rivista di C ommissariato» N. 3/ 1937.


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Ferruccio Botti -

~

I direttori di commissariato, oberti dalle mille incombenze quotidiane,

non possono dedicarvisi; b) il corpo di commissariato è acefalo, non essendo il Ministero , per sua stessa costituzione, che un organo destinato ad occuparsi di affari correnti; e) converrebbe costiluire fin dal tempo di pace l'Intendenza di guerra. Infatti «gli studi relativi al servizio di guerra sono da noi anzichè concentrati, suddivisi fra il Ministero, il riparlo intendenza a presso il corpo di Stato Maggiore e un po ' anche presso le direzioni di commissariato. Vi sono poi gli intendenti delle armate, ma essi rimangono nominati in pectore, cioè non hanno nell'organismo di alcun corpo. Così la carica cui il Von der Goltz attribuisce la missione di render possibile ciò che è impossibile, è da noi considerata come onoraria o platonica in tempo di pace». Con questi limiti, struttura e compiti rimangono sostanzialmente immutati. Nel campo dello stato e avanzamento dei Quadri la prima modifica sosta11ziale è quella del 1894 (R.D. 6 novembre 1894°2, n ° 503) con la quale - probabilmente per ragioni di economia - il Ministro Mocenni sopprime il grado di maggior generale (istituito nel 1882 con il compilo di dirigere l' ufficio di revisione della contabilità di Firenze, di effettuare ispezioni o di ricoprire l'incarico di direttore generale a l Ministero). Altri provvedimenti preannunciati dal Mocenni, ai quali non viene però data pratica esecuzione, sono una sensibile riduzione del numero di ufficiali contabili presso i corpi, «i n armonia a sempli ficazioni che ho in animo di apportare al regolamento di amministrazione», e l'assegnazione alle compagnie di sussistenza di ufficiali di commissariato in luogo di ufficiali contabili. Nel 1897, con R.D. n . 464 del 22 ottobrc63 , si verifica una vera svolta nel reclutamento degli ufficiali commissari, che prima avveniva per concorso e tramite frequenza dell'Accademia militare, o con corsi speciali, sempre presso l'Accademia, per sottufficiali in possesso di li cenza liceale o di istituto tecnico . Con la nuova normativa del 1897 il grado di ufficiale subalterno di commissariato è abolito e l' ingresso nella carriera avviene con il grado di capitano, mediante concorso tra i tenenti delle varie Armi e/ o del corpo contabile militare. È previsto che gli ufficiali subalterni ammessi frequentino un corso presso la scuola di guerra, che con R.D. del 15 luglio 1906 è fissato in 62 63

G.M . 1894, parte I, pp. 809 e scgg .. G.M. 1897, parte 1, pp. 309 e segg., pp. 365-366 e p. 638; G.M. 1899, parte 1, pp.

7.- 3; G. M . 1906, parte T, pp. 409- 414.


IX. Servizi di sani tà, ve/., di coc.: n::1m .:.:-'"'._.(-=-l8 -=-=8:-=c5---=-l-=--9.: .cl :.:_)_ _

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due periodi di 6 mesi, intervallati da un periodo di esperimento pratico di altri 6 mesi (di cui 3 da trascorrere presso le direzioni territoriali, 2 presso il Corpo di Stato Maggiore, 1 presso la scuola di guerra). Ultimato il corso si riunisce una commissione che decide l'idoneità o meno dei partecipanti. Per essere ammessi alla frequenza del corso occorrono buoni precedenti. Il programma di studi è molto vasto, e oltre l'insegnamento delle materie professionali impartito da ufficiali commissari per l'amministrazione militare (tecnologia, geografia commerciale, statica e diritto) gli ufficiali allievi partecipano alle lezioni di logistica e topografia insieme con gli ufficiali allievi d'Arma dei corsi ordinari di Stato Maggiore. Fatto, questo, di particolare importanza, perché si instaurano nella scuola vincoli di cam eratismo e di conoscenza tra gli ufficiali commissari e i futuri ufficiali di Stato Maggiore, favorendo il loro affiatamento nei rapporti di servizio. Il ruolo sussistenza rimane, come quello contabile, su un gradino più basso. Per esservi ammessi non è richiesto (per gli ufficiali) un particolare corso di istruzione e il reclutamento è meno qualificato, perché avviene per metà con la nomina in servizio attivo permanente dei sottotenenti di complemento di sussistenza e per metà con la nomina ad ufficiale dei marescialli delle compagnie di sussistenza dichiarati idonei in seguito ad apposito corso. Il grado più elevato della gerarchia è quello di maggiore. 1 subalterni di commissariato, non più previsti dall 'organico, dovrebbero transitare nelle varie Armi, ma il progetto suscita forti proteste, e con legge 24 dicembre 1899 essi sono « transitoriamente conservati» nei quadri del Servizio, e se idonei concorrono all'avanzamento nei grandi superiori, mentre quelli non idonei sono transitati nel corpo contabile. Nello stesso anno anno 1897 i colonnelli commissari sono portati da 9 a 12, in modo da averne uno per ogni direzione di commissariato64 • Tn tal modo, il corpo contabile acquista una fisionomia a ssai composita, con ufficiali dalle più varie provenienze e ciò richiede disposizioni che tengano conto, per la loro assegnazione, della provenienza e delle attitudini . La figura più rappresentativa del corpo rimane sempre il colonnello direttore di commissariato di corpo d'armata , che dal 1897 fino al 1910 ricopre anche il grado massimo previsto per il corpo. Tsuoi com64

R .D. 2 dicembre 1897 (G.M. 1897, parte I, pp. 708-7 10) .


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Ferruccio Botti

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piti, fissati nel 19026 5, gli attribuiscono la direzione amministrativa, tecnica, contabile e di vigilanza sui Servizi di commissariato del corpo d'armata e la responsabilità del loro funzionamento. Esercita azione direttiva e ispettiva sul servizio delle sussistenze e del casermaggio, ha autorità di comandante di co rpo s u tutto il personale, ripartisce il personale delle compagnie di sussistenza tra gli stabilimenti dipendenti, e sono di sua competenza gli studi di mobilitazione, gli studi statisticocommerciali, industriali, agricoli e la mccolta di notizie relative alterritorio del corpo d'armata, la stipula di contratti per i servizi che interessano per i magazzini centrali militari. Le vicende del corpo di commissariato sono strettamente legate a quelle del corpo contabile. Dal 1900 al l 910, e sotto la stretta della necessità di realizzare economie, si dibatte molto sulla possibilità di semplificare il sistema di contabilità dei corpi, stabilimenti e ospedali militari, rendendo così possibile affidare solo a ufficiali inferiori d' Arma (non specializzati e non a tempo pieno) le mansioni svolte - a tempo pieno - da ufficiali contabili specializzati. ln tal modo, sarebbe possibile sopprimere, con notevole economia, il corpo contabile e riordinare il corpo di commissariato in maniera che esso solo possa disimpegnare tutti i servizi amministrativi e contabili dell'esercito. A questo orientamento si contrappone la linea sostenuta nel 1909 con veemenza (e non senza realismo) dal maggiore contabile Fare11a, che in una serie di articoli sul diffuso periodico militare La Preparazione sostiene che molto difficilmente si potrà rimediare nella pratica alla farraginosità delle procedure amministrative militari, perchè essa è il riflesso della ferraginosità del sistema di contabilità generale dello Stato. Di conseguenza non è condivisibile, secondo il Fare11a, la tesi della commi ssione d'inchiesta che le funzioni amministrative all'interno dei corpi possono essere disimpegnate dagli stessi ufficiali d'Arma, senza necessità di personale specializzato e senza pregiudizio per la loro attività di comando. Secondo il Parella, gli ufficiali contabili a l li vello di corpo sono invece necessari per le incombenze della contabilità che i consigli di amministrazione non possono sbrigare perchè non ne hanno il tempo, visto che aumentano continuamente le esigenze del servizio e di governo del personale. In tal modo, spesso il consiglio di amministrazione del corpo non può riunirsi o si riunisce senza che i suoi componenti abbiano potuto prendere completa visione degli argomenti da trattare: 65

G.M. 1903, parte T, pp. :'i34-535 e 1°


IX. Servizi di sanità, vet., di comm. (1885-19/ I)

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e c'è bisogno di ricordare che tutta la somma del buon andamento ammin istrativo e contabile dei corpi stessi è posta interamente sulla schiena del direuore dei conti e del relatore? E che il direttore dei conti, a dispello della modesta sua posizione, è un personaggio tanto importante da non potersene fare a meno neppure per poco tempo, in tutti i nostri reggimenti? 66

Nella sostanza se non nella forma prevale una linea intermedia, e solo gli importanti provvedimenti di riforma del 1910 in parte danno ragione al Farella. Con la citata legge 531 del 1910 i corpi contabile e di commissariato sono aboliti, e sono istituiti un corpo di commissariato e un corpo di amministrazione. Come si è visto, il corpo di commissariato di fatto non muta il suo ruolo e la sua fisionomia, e si compone di: - un Ispettorato dei Servizi di commissariato (retto da un maggior generale commissario, grado che, abolito nel 1894, viene così riprestinato); - 12 direzioni di commissariato (sempre rette da colonnelli); - uffi<.:iali rnmmissari (211 in totale) - ufficiali di sussistenza (di nuova istituzione: 242 ufficiali, di cui 12 maggiori, con mansioni di livello inferiore rispetto ai commissari, attinenti al vettovagliamento); - 12 compagnie di sussistenza (sempre comandate da ufficiali si sussistenza anzichè da ufficiali contabili). Gli ufficiali contabili, il cui ruolo è sopresso, entrano a far parte dei ruoli degli ufficiali delle sussistenze o del nuovo corpo di amministrazione. Con R.D. 13 ottobre 1910 metà dei posti disponibili nel ruolo degli ufficiali commissari viene riservata a ufficiali delle varie Armi (carabinieri esclusi), e l'altra metà viene ripartita tra gli ufficiali delle sussistenze (2/ 3) e di a mministrazione (1 / 3). In tal modo, le possibilità di accesso al corpo di commissariato da parte degli ufficiali di amministrazione risultano di fatto assai limitate. Il nuovo corpo di amministrazione ha il compito «della tenuta dei conti presso determinati corpi, istituiti e stabilimenti» (non presso tutti) e quindi eredita in parte il ruolo dell'antico corpo contabile, assumendo una fisionomia non troppo dissimile da quello di oggi, che pertanto deve far risalire le sue vere origini a questa legge del 1910 e non alla creazione nel 1856 del battaglione di amministrazione, che era tutt'altra cosa. Gli ufficiali del nuovo corpo sono 356 (numero assai esiguo) , di cui un colonnello e 9 tenenti colonnelli, e sono tratti per 1/4 66 M. FARELLA, La commissione d'inchiesta e i Servizi amministrativi, «La Preparazione» 17-18 giugno 1909.


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Ferruccio Botti - - -- -- ~

dei sottotenenti di complemento e per 3/ 4 dei marescialli delle varie Armi con un anno almeno di grado . L' esiguità del numero degli ufficiali del corpo di amministrazione rende indispensabile impiegare spesso in incarichi amministrativi ufficiali d'Arma, anche se è temperata almeno in parte dalla perdurante facoltà concessa al governo, con la legge 20 dicembre 1908 n. 720 , di impiegare nei servizi contabili anche capitani delle varie Armi richiamati dalla posizione ausiliaria. Non rTU1ncano critiche al provvedimento, anche quando esso è ancora in gestazione: un articolo non firmato su La Preparazione del 21-22 aprile 1910 osserva che, procedendo su una strada diametralmente opposta a quella - unificatrice - della commissione d'inchiesta, il Ministero ha in pratica creato 3 corpi invece di 2 (aggiungendo ai due precedenti gli ufficiali di sussistenza). Secondo l'articolista, riduzione non vuol dire di economia perchè si sostituiscono semplicemente i contabili con personale di Arma combattente meno adatto ad incarichi ammini stra tivi, distogliendolo con grave danno da incarichi per i quali è stato reclutato. Con il successivo R.D. 11 settembre 19106 7 sono definite le attribuzioni della nuova figura dell'Ispettore di commissariato, il quale reali zza solo in parte gli au spici del Turletti nel 1900, perchè non ha alcuna relazione con i direttori di commissariato , nemmeno nel campo tecnico e funge da semplice organo di studio , di consulenza e ispettivo per conto del Ministro. Vettovagliamento (Figg. 5, 6, 7 e 8)

L ' andamento generale del vettovagliamento è caratterizzato da accentuata instabilità di criteri e indirizzi provocata anche da specifiche e contingenti esigenze locali della necessità di rea lizzare economie. Fi no al 1910, comunque, i corpi dispongono di una massa rancio, e in particolare nel 1909, secondo il rilevamento statistico della commissione d'inchicsta68 , la quota di spesa (fissa) per il vitto è di L. 0,61 giornaliere (su un totale di L. 0,89 dell'assegno per il mantenimento del soldato). Peraltro, dall'importo di L. 0,61 sono detratte L. 0,20 per il pane fornito direttamente dall'amministrazione militare e L. 0,38 per i viveri (sia pur solo nel caso che siano acquistati e forniti non dal corpo ma dal commissariato militare, o nel caso che si distribuiscono i viveri di riserva). In tal modo nel 1909 sono sicuramente a disposizione del corpo (per acquisto generi complementari della reazione viveri 67

G.M . 1910, pp. 1286 e 1287.

68

C ommissione cl ' Tn chiesta .. (C it.) , Relazio ne quarta, p . 151.


IX. Servizi di sanità, vet., di comm. (1885 -1911)

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- verdura , frutta, pepe, sale ecc.) solo L. 0,3 , anche se nel 1898 la quota per i generi complementari a disposizione del corpo viene elevata da L. 0,3 a L. 0,5 . Sui problemi dell'approvvigionamento di pane, viveri e foraggi nell'esercito italiano e negli eserciti stranieri, sui possibili sistemi e sui relativi vantaggi e svantaggi, vanno ricordati gli studi sulla Rivista Militare (1910) del capitano commissario Luigi Vincenzotti, e soprattutto quelli (1900 e 1915) di un nome autorevole come il capitano (poi maggiore) commmissario avv. Luigi Gritti, insegnante alla scuola di guerra, il quale delinea con chiarezza i criteri generali da adottare per il miglior funzionamento del Servizio 69 • Diversamente da altri studiosi che (come il Marazzi) sostengono l'opportunità di lasciare ai corpi piena autonomia negli acquisti delle derrate (da effettuare interamente presso ditte civili, senza bisogno di ricorrere per determinati generi agli stabilimenti militari <li commissariato e/ o a d acquisti centralizzati), il Gritti indica i seguenti criteri ottimali : a) la gestione del vettovagliamento deve avvenire a carico e a rischio del bilancio della guerra e sotto il controllo dell'amministrazione e d elle direzioni periferiche di commissariato. Tn tal modo, è possibile per il soldato avere sempre c in ogni caso a disposizione una reazione completa. La gestione a rischio e a carico delle masse dei corpi, invece, fa dipendere la composizione quantitat iva e qualitativa del rancio dalle condizioni del mercato locale; b) la confezione del pane d eve essere affid ata esclusivamente a panifici militari gestiti con personale militare, per assicurare in ogni caso al soldato una reazione fissa e uguale per tutti i corpi di questo genere fondamentale, evitando al tempo stesso sofisticazio ni , abusi e le sorprese del mercato, inconvenienti dai quali non ci si mette al riparo nemmeno ricorrendo a grandi imprese private; c) per ragioni analoghe a quelle indicate a proposito del pane, l'ap-

69

L. VI NCENZOTrI , / Servizi di Commissariato in tempo di pace e in tempo di guerra, Ri vista Mil itare 1910, Voi. III e IV e L. G RITTI , Le esigenze militari ed economiche del vettovagliamento, « Rivista Militare» 1900, Voi. IV . Cfr. anche in merito, F. BOTTI, Note ... (Cit), parte lii , pp. 22-27 e 88-81 . Il Vincenzotti nel suo studio (datato agosto 1904) sostiene idee assai moderne, come la direzione del vettovagliamento da parte degli SLali Maggiori e la loro suddivisione in aliquota logistica e operativa (con soppressione dell ' Intendenza). Su organiz,.azione e funzionamento del Servizio in pace e in guerra (con interessanti ra ffronti a nche con altri eserciti), Cfr. anche R. MAGN ANI, Appunti di logistica amministrativa, Roma, Casa E di trice Italiana 1910, pp. 43123 .


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Ferruccio Bolli

provvigionamento della carne deve avvenire per gestione diretta per conto dello Stato, da attuare ricorrendo ad acquisti centralizzati; d) anche l'acquisto della pasta e riso d eve avvenire a carico dell'amministrazione militare e non dei corpi, allo scopo di garantire una qualità e quantità uguale per tutti. Non vi sono peraltro motivi validi per fabbricare la pasta in stabilimenti militari; e) per i rimanenti generi di importanza secondaria (sale, pepe, caffè, verdure ecc.) è conveniente e l'acquisto diretto da parte dei corpi mediante una quota fissa; f) per quanto riguarda, infine, i viveri di riserva (galletta e carne in conserva) è bene che - sempre per evitare sofisticazioni - la loro fab bricazione avvenga negli stabilimenti militari, anche perchè l'industria civile in questo campo è scarsamente sviluppata in rapporto ai bisogni dell'esercito. Nelle linee generali i criteri di base indicati dal Gritti sono seguiti per tutto il periodo, e anche dopo. Il pane è fornito dai panifici militari, gallette e carne in conserva sono fabbrica te da stabilimenti militari, ma per l'approvvigionamento dei restanti generi ordinari si adottano via via le soluzioni più varie e mutevoli, anche se prevale gradualmente la tenden za a limitare l'autonomia dei corpi negli acquisti dal minuto commercio locale. In tal modo, il sistema di gestione diretta del servizio viveri da parte delle sussistenze militari, istituito nel 1884 (vds. capitolo VIII) non entra mai completamente in funzione 70 • Per il 1909 si adottano tutti e tre i sistemi: forniture ad impresa, acquisto diretto da parte dei corpi mediante contratti presidiari, acquisto diretto e centralizzato di alcuni generi facilmente conservabili riuniti in magazzini centrali di nuova costituzione, che poi forniscono i corpi nel rispettivo territorio di giurisdizione7 1 • Gli orientamenli emersi per il 1909 sono confermati anche per il 1910 e 1911, con tendenza e estendere i magazzini centrali in tutti i corpi d'armata 72 . In tal modo si spera di evitare le speculazioni e gli accordi dei grossi fornitori, i quali sono gli unici a disporre delle grosse somme necessarie. li nuovo sistema è visto con molto favore anche dalla commissione d ' inchiesta73 • La razione di pace, che nel 1884 (capitolo VIII) era stata suddivisa 70

Sull'andamento del servizio anno per anno, da l 1900 al 1910 Cfr. COMMISSIONE D'TNC HTESTA ... (Cit.), Relazione ottava. 71 G.M. 1908, pp. 1112-11 27. 72 G.M. 1910, pp. 1331-1334. 73 COMMISSION E D ' INC HIESTA ... (C it.) Relazione quarta, p. 180.


IX. Servizi di sanità, ve/., di comm. (18_85_-_! 9 _ !_1)'-----_ _ __ _ _ _ _ __ _ _3_7_1

in tre diversi tipi, nel 1892 ritorna di tipo unico 74 , con 750 gr di pane, 220 gr di carne (300 gr per i pontieri), 200 gr di pasta o riso, 20 gr di lardo e 20 gr di sale. Sono inoltre previste, sempre nel I 892, 300 distribuzioni di zucchero (gr 15) e caffè (gr 10) nell 'anno (400 per i pontieri). Successivamente, p er probabili ragioni di economia, la razione viene sia pur di poco ridotta, e già nel 1895 essa è di gr 200 (280 gr per i pontieri) di carne, gr 180 di pasta o riso, gr 15 di lardo. Nell'anno 1897 si possono fare alla truppa solo 200 distribuzioni annuali di caffè o vino , anche se con numerose eccezioni in più . Nell'anno 1895 il numero delle distribuzioni annuali è però riportato a 250 (con una distribuzione al giorno solo per i pontieri). Segno di un maggiore interesse per l'organizzazione del vettovagliamento è l'emanazione, nel J893, di una Istruzione per l'ufficiale di vettovagliamento15 , nella quale verngono indicati i suoi compiti in guerra e in pace. A ricoprire tale incarico viene designato nei corpi combattenti un ufficia le subalterno, che in pace non ha incaricato esclusivo ma presta normale servizio presso la propria compagnia o reparto equivalente, venendo esonerato solo da i servizi di guardia e di picchetto. In te mpo di pace egli non ha responsabilità diretta di gestione della branca ma fa parte della commissione rancio, vigila sulla cucina e sui rancieri, assiste - se richiesto - il consiglio di a mministrazione del corpo nelle prescritte visite ai viveri e foraggi, prepara il progetto di vettovagliamento del proprio corpo per il periodo di mobilitazione e radunata. In tempo di guerra ha incarico esclusivo e la sua figura acquista molto maggior rilievo: coadiuvato da un sottufficiale comanda il grossa carreggio reggimentale, ha in consegna i viveri e il materiale da cucina, dirige il rifornimen to giornaliero dei viveri, dei foraggi, della legna e se necessario anche della paglia per giacitura degli uomini, presiede alla ripartizione dei viveri tra le co mpagnie (se ciò non viene fatto direttamente dalle sezioni sussistenza divisiona li) e cura la preparazione del rancio. Circa la composizione quantitativa e qualitativa della razione, nel 1905 uno studio del tenente colonnello Gibelli76 , dopo un confronto con le razioni dei principali eserciti, arriva a queste conclusioni: 74

75

G.M. 1892, parte T, pp. 397-404.

Roma Voghera, 1893. P. G IBELLI , Rancio e pane del nostro soldato, « Rivista Militare 1905», Voi. I. Cf'r. anche (Senza Autore) L'alimentazione del popolo e del soldato , « Rivista Militare» 1905, voi. I. 76


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Ferruccio Boffi

Come si rileva dai dati surriferiti, la razione del nostro soldato è solamente inferiore a quella francese, la quale ha 300 gr di carne, anzichè 200, ed il caffè tulli i giorni, mentre da noi ne fanno annualmente solamente 250 distribuzioni. E però da notarsi che il francese riceve gr 125 di pane da zuppa invece di gr 180 di pasta o riso. In compenso quindi dobbiamo ritenere la nostra razione per qualità e quantità rispondete al bisogno. Sarebbe solamente desiderabile che la pasta venisse portata a 200 gr per la ragione che i nostri soldati sono, in buona parte, contadini e operai , i quali per base della loro abituale nutrizione hanno la pasta o riso, a seconda della regione di provenienza. Ma su ciò non insisto, perchè le condizioni del bilancio non lo consentono.

Anche se bisognerebbe aumentare la concessione di razioni supplementari di pane, nel complesso la composizione quantitativa e qualitativa dalla nostra razione militare regge in confronto con quella dei principali eserciti. Dove invece a giudizio del Gibelli vi sono serie carenze da eliminare è nella confezione del rancio: il funzionamento delle nostre cucine lascia assai a desiderare: locali non sempre adatti, incompleta dotazione di ut ensili , insufficiente materiale per la nettezza dei locali stessi e dei cucinieri, infine deficienza di preparazione del rancio [che avviene sempre al livello di compagnia - n.d.r.], personale che viene comandato senza tener conto se abbia o meno attitudine a cucinare f... ]. Ed è per l'incapacità dei cucinieri e per la deficenza degli utensili che si è o bbligata a limitare la varietà dei pasti, distrihuendo giornalmente carne lessata, non potendosi sempre e, da per rntto, ciucinare la carne, pasta o riso.

Sempre secondo il Gibelli, non in tutti i reggimenti si dà la dovuta importanza ai problemi del rancio: esiste una commissione rancio composta da tre ufficiali, che però dovrebbe essere presieduta da un ufficiale superiore e non da un capitano, e che non sempre funziona regolarmente, perchè dei suoi membri solo il presidente si occupa attivamente dei problemi del vettivagliamento. Particolare interessante, il Gibcl1i riferisce che nell'esercito austro-ungarico funziona con esito soddisfacente una commissione per i viveri (di reggimento o di presidio) della quale fanno parte non solo ufficiali, ma anche sottufficiali e soldati. La commissione ha poteri estesi: acquista i generi nel modo che ritiene più conveniente e controlla che il soldo vitto venga tutto impiegato nel miglioramento rancio, senza economie (che non sono consentite). Nell'esercito italiano manca invece ogni diretta ingerenza della truppa nella gestione del vettovagliamento, e in proposito il Gritti nei citati suoi studi del 1900 ritiene che l'idea di far concorrere l'elemento di truppa alla buona esecuzione <lei servizio non possa, quando si osservino i giusti limiti, essere considerata come un' idea, diremo, demagogica [ ... ] quando si ricordi che essa trova la sua migliore realizzazione negli eserciti dei due Stati più assolutisti dell'Europa civile, la Russia c l' Austria - Ungheria , mentre nella Francia repubblicana ciò si verifica in modo più limitato.


IX. Servizi di sanità, ver., di comm. (1885- 19//)

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Nel 1908 la commissione d'inchiesta 77 conferma pienamente molti rilievi del Gibelli e propone di: aumentare di 20 gr la pasta migliorandone la qualità; migliorare il condimento; concedere ai corpi un margine finanziario più ampio per migliorare il rancio in talune eccezionali circostanze (marce, manovre, solennità); distribuire il caffè per tutti i giorni dell'anno, ritenendolo bevanda necessaria al soldato pcrchè «gli torna gradita in ogni momento del giorno e specialmente Io rianima al mattino , per tempo, anche nel colmo dell' inverno»; largheggiare nella concessione di razioni supplementari di pane; limitare le distribuzioni della galletta, poco gradita, a due volte la settimana, ed evitare di distribuire alla truppa galletta vecchia macinata al posto del pane. Forse per effetto delle proposte della commissione d'inchiesta, con circolare del luglio 1908 la razione di pasta è aumentata a 200 gr78 , ma per i rimanenti generi nulla varia, anche se la «parte completiva» della razione a disposizione dei corpi viene aumentata da 7 ,5 a 8 centesimi. Gli stabilimenti per il vettovagliamento 79

Il numero e la dislocazione degli stabilimenti militari per il vettovagliamento (ivi compresi i magazzini viveri) sono influenzati, oltre che dai mutamenti nella dislocazione e nella gravitazione delle truppe e della totale assenza di preoccupazioni di carattere sindacale, dai mutamenti nella gestione dei viveri, ai quali si contrappone la costante tendenza a mantenere nelle mani dell'amministrazione militare la confezione ditaluni generi (pane, gallette e conserve alimentari). La fabbricazione di conserve alimentari è costa ntemente concentrata nello stabilimento di Casaralta (Bologna), che nel 1904 prepara i seguenti generi: - scatolette di carne di bue lesso; - scatoletle di carne di bue arrosto; - lingue di bue in salamoja; - scatoloni di carne secondaria di bue (collo e testa); - scatoloni di brodo concentrato. Per quanto riguarda la fabbricazione della galletta, nel 1888 viene creato a Foligno un gallettificio che però dopo qualche anno di vita viene sciolto, e la galletta si fabbrica nei più importanti panifici (ad esempio, nel 1893 la galletta si fabbrica in 15 panifici sui 34 allora in fun zione e nel I 910 in 13 su 28 panifici). Per la mancinatura dei cereali 77 78 79

283.

COMM ISSIONE D'INCHIESTA .... (Cit.), Relazione prima, pp. 65-67. G.M . 1908, p. 1130. Crr. anche COMMISSIONE D ' INC HIESTA ... (Cit.) , Relazione ottava, pp. 278-


374

Ferruccio Bolli

esiste un solo molino militare ad Aldifreda (Caserta). Numerose sono , nel periodo, le chiusure e le riaperture dei panifici, ma il loro numero complessivo ha una linea di tendenza ben definita: diminuisce verso la fine del secolo XIX per poi stabilizzarsi nel secolo XX, anche in relazione alle maggiori possibilità di trasporto del pane per ferrovia, che consente di concentrare e razionalizzare la produzione. La situazione dei panifici risulta dalla seguente tabella (dati tratti dal Giornale Militare dei vari anni): Anno

1887

1890

1893

1896

1905

7

8

7

7

IO

1908

1910

Panifici

I • categoria

14

12

2• categoria

Il

20

8

12

13

13

15

3" categoria

13

9

12

4

8

8

3

4 • categoria

3

2

9

5• categori;i

-

-

Totale

41

43

7

43

-

-

-

-

-

-

-

-

24

28

28

28

La categoria dei panifici, inizialmente determinata in base alla capacità produttiva, è poi fi ssata a seconda dell'esistenza e del tipo del molino annesso al panificio: con molino a cilindro (1 ° categoria), con molino (2° categoria), senza molino (3 ° categoria) . Nel 1910 solo 11 panifici hanno il molino, e i molini militari (compreso quello a cilindri di Aldifreda) possono macinare fino a 2400 quintali di grano al giorno . Di massima l'amministrazione militare non acquista grano per la macinazione, ma nelle località prive di molino militare si avvale di molini presi in affitto o di mugnai privati. Nel 1910 i 28 panifici in esercizio (su 67 disponibili) producono normalmente circa 175 .000 razioni di pane nelle 24 ore, e per il tempo di pace il numero complessivo di panifici disponibili è esuberante.

Vestiario, equipaggiamento, materiali generali e casermaggio L'organizzazione del Servizio vestiario od equipaggiamento è sempre imperniata su: a) confezione degli oggetti per la massima parte a cura dei corpi (che la affidano ai capi-operai); b) magazzini centrali con la funzione (fino al 1907) di «depositi di robe da somministrarsi ai corpi, ai distretti, agli ospedali militari e agli


IX. Servizi di sanità, ve/., di comm. (/885-/911)

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stabilimenti vari dell'esercito per il vestiario e l'equipaggiamento militare». Dal 1905 in poi oltre che le materie prime per il vestiario e l'equipaggiamento militare, i magazzini forniscono anche i panni, i velluti , le tele e gli oggetti più importanti per i Servizi di sanità, delle sussistenze e del casermaggio militare. L'opificio arredi militari di Torino, che fino al 1897 prepara i campioni del vestiario e dell'equipaggiamento delle truppe e coadiuva distretti e i corpi nelle lavorazioni loro occorrenti, a decorrere dal I O luglio 198780 è soppresso, e le sue attribuzioni passano al magazzino centrale e all'arsenale di costruzione di Torino. Sempre nel 1904 sono regolamentati tutti gli aspetti della gestione dei magazzini. I magazzini centrali nel 191 O passano da 3 a 4 (Torino, Firenze, Napoli, ai quali si aggiunge Verona). L'organico più consistente nel 1904 è quello del magazzino di Torino (5 ufficiali contabili , 5 capitani commissari controllori, 273 operai, 9 ufficiali d'ordine) mentre gli altri due hanno 3 ufficiali contabili, 3 ufficiali commissari e 57-58 operai, con 8 ufficiali d'ordine. La gestione amministrativa del corredo individuale subisce una radicale riforma nel 1889R1 , con il passaggio del vestiario ed equipaggiamento dalla tradizionale proprietà individuale alla proprietà del corpo (fino a tale anno, infatti, si tenevano complicali conti individuali, nei quali si inseri vano a credito gli assegni del soldato, e a debito il prezzo degli oggetti distribuiti, che rimanevano di proprietà del singolo). Con la nuova gestione l'assegno di primo corredo per i sottufficiali e soldati e la quota manutenzione vestiario compresa nell'assegno giornaliero cessano di essere considerati come assegni individuali di partinenza degli uomini , e sono devoluti alla amministrazione dei corpi. Con questi assegni i corpi provvedono a l riforn im ento e a lla manutenzione degli effetti di corredo militare occorrenti agli uomini di truppa loro assegnati, costituendo, per la dimostrazione dei proventi e delle spese, apposito conto (massa vestiario). Si tratta, in sostanza, di un ulteriore colpo al sistema delle masse individuali. Infatti il provvedimento è adottato ritenendo come, per il grande numero di classi che si debbono richia mare dal congedo nei casi di mobilitazione dell'esercito non sia più conveniente il sistema dell'impianto dei conli individuali per la som ministrazione degli effetti di corredo agli uomini di truppa; e considerata la necessilà di seguire in lempo di pace gli stesso procedimenlo che si debbano seguire in tempo di guerra.

80

G.M. 1897, parle I, pp. 492-493.

81

R. D. 19 maggio 1889 (G. M. 1889, parte I, pp. 257 279).


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Ferruccio Botti

Secondo l'Istruzione sulla amministrazione del corredo degli uomini di truppa, allegata al decreto del 1889, gli oggetti continuano a esser e prelevati presso i magazzini militari o acquistati dal commercio. Al livello di corpo, gli uomini ricevono gl i oggetti di corredo a solo titolo d'uso, ma sono responsabili della loro buona conservazione, e devono quindi risarcire il corpo di ogn i perdita o danno proven ienti da colpa o neggligenza. L'uso deg_li oggetti è personale; e perciò qualsiasi cambio di robe tra uomini è vietato. I comandanti di compagnia, sono anch 'essi responsabili della buona co nservazione degli oggetti di corredo in distribu zione degli oggetti di corredo in distribuzione presso gli uomini del loro reparto. Ai comandanti di compagnia spetta pertanto, più che ad ogni a ltro, l'esercitare una continua vigilanza per ottenere che LUtli gli uomini abbiano sempre la dovuta cura del proprio corredo.

In guerra le piccole riparazioni al corredo sono fatte da 3 soldati sarti e 3 calzolai per ciscun reggimento, sotto la direzione e per conto dei capi operai. Anche su lla base di esperimenti compiuti, la commissione d'inchies ta nel 1909 r itiene antieconomica la gestione di retta della branca vestiario al livello di corpo82 , e gi udica tale da con sentire grossi risparmi e maggiore funzionalità il sistema adottalo in altri eser citi (Germania, Austria-Ungheria e Francia), n ei quali la gestione del vestiario è decentrala per compagnia sotto la responsabilità del cap itano, con un proprio magazzino e mediante riparazioni eseguite non da capi operai m a direttamente da soldati operai della compagnia (che non è necessario r etribuire e che partecipano solo alle istruzioni principali). Sempre in tali eserciti gli approvvigio namenti avvengono «presso pochi stabilimenti di pena e con sor zi industriali o rganizzati secondo gli ultimi progressi dell ' industria, e con contratti a lu nga durata, m entre da noi tali confezioni avvengon o presso un gran numero di corpi». Tra i principa li oggetti di corredo e di uso generale introdotti ricordia mo l'adozione, nel 1889, di un a nuova catinella metallica p er la pulizia personale della truppa in sostituzione di quella di terra cotta verniciata, e, sempre per rima ner e nel campo dell'igiene, l' inizio (dal 1° gen naio 1890) della distribu zione al soldato, a cura dei corpi, di sapone per la pulizia personale e lavatura biancheria e di grasso e lucido per scarpe e oggetti di cuoio. Da ricordare anche l'adozione n el 1908 di asciugatoi da bagno per la truppa (uno ogni 4 person e), ricavati da lenzuola fuori uso e delle dimensioni di m. 1, 27 * 1,50, mentre nel 1896 si assegna a ciascun sot82

COMM ISSIONE D' INC HI ESTA . .. (Cit. ), Rl'laziom· quarta, pp . 239-245.


TX. Servizi di sanità, ve/., di

co111111.

377

(1885-1 9/ I)

tufficiale una catinella, un portacatinella, una brocca e un lavapiedi (segno dell'elevazione dello status della categoria). Nel 1892 è adottato il piastrino di riconoscimento83 , che non viene portato al collo come ora m e è cucito sulla punta sinistra del bavero del cappotto e della giub ba: esso consiste in una lastrctta di zinco reuangolarc di mm 52*35, ad angoli arrotolati con un foro a ciscun angolo. Sul piastrino debbono essere scritte, a mano, con inchiostro indelibile (zincografico) le seguenti indicazioni disposte come nel modello appresso inserito: I ° Cog nome e nome dell'individuo 2° Distretto cui appart iene per fauo di leva 3° Numero di matricola del ruolo mod . 57 4 ° Categoria e classe a lle quali il militare venne ascritto all'atto d el suo arruolamento.

(o VENTURELLI GIUSEPPE IlOMA

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1•

___::_) 5150

1870

li vestiario e l'equipaggiamento individuale e il cari co del soldato in g uerra d an no luogo spesso a giustificate critiche~4, ma i rimedi suggeriti per re ndere più razio na li , igienici e pratici i capi di corredo e il modo di portarli sono assai discutibili. Nel 1910 si osserva a nche che le 3 camicie e le 2 paia di mutande in dotazione al soldato per ovvie ragioni di carattere igienico no n sono sufficienti, e andrebbero aumentate a 4 camicie e 3 paia d i mutande. Il modo di portare i vari oggetti è comunqu e regolamenta to nel 1909 con l'Istruzione sull'affardella-

mento del corredo delle truppe a piedi. 85 • Casermaggio -

Fino a l 1893 la gestione dei materiali di casermaggio per le truppe letti, lenzuola, coperte, mobili, arredament_i vari ecc. - avveniva 83

Cì.M. 1892, parte I, pp. 490-493. Cfr. , ad esempio, G. MAZZEI, L 'equipaggiamento e il vesliario del soldato di fanteria, Pistoia, Fiori e Bagni 1909; (SENZA AUTORE) Arredamento del soldato di Janterria in guerra, « Rivista Militare» 1903, Voi. IV; G. ANGELO , Sull'ordinamento delle compagnie di sussislem;u, « La Preparazione» 9-10 aprile 1910. 85 Roma, Voghera, 1909. 84


378

Ferruccio Bolli

(come fin d a i tem p i più a ntichi) ad impresa , con con tratti della dura ta di nove anni . L ' impresa riceveva in consegna i letti e gli altri oggetti di casermaggio di proprietà dello Stato e provvedeva a di stribuirli alle truppe, sostituire il materia le deterio rato o fuori u so nella misura convenuta e restituire a ll ' amministrazio ne , a l termin e d e ll ' appalto, il materiale in qua ntità e qualità ta le d a uguaglia re ne l va lore commerciale l' a mmo ntare di quello ricevu to in consegna all ' inizio dell ' appa lto. A fine secolo XIX il sistema a d impresa incomincia ad essere ritenut o a ntieconomico, pcrchè gli a ppalt~tori, secondo qua ndo scriveva il Co ro ncini sulla Rivista Militarea,,, « facevan o i quatt rini a spese dello Stato ». F u infatti consta tato ch e le imprese, guidate dall'idea del lucro, sfruuavano il materiale dello Stato che avevano in co nsegna distribuendo le robe più scadenti per conservarsi le buo ne pcr il momento dell'inventario; inceppavano la libertà dell ' Amministrazione costretta a destreggiarsi fra le pastoie dei capitolati co n danno lici servizi mi li tari ; erano molto fisca li negli addebiti ; potevano va lersi del materiale dello Sta to per usi estranei, 11011 avevano una ca uzione adeguata a ll'en1itf.i dei valori cli cui d ovevano risponderc; e soprall utto infastidivano l'Ammin istrazio ne con pret ese e litigi frequent i87 .

l due possibili sistemi altern at ivi sono: - gestio ne a econo mia de lla branca da parte d egli organi di commissaria to militare (che già doveva sovra in tendere, per legge, a l casermaggio); - gestione a economia direttamente d a pa r te d ei corpi, senza intendermediazione da pa rte degli o rga ni di commi ssaria to. Quest ' ultimo sistema dopo essere stato sperimentato in a lcuni corp i d ' arm a ta vie ne ben presto a bbandon ato , p erch è aggrava in misura eccessiva il già cospicuo ca rico logistico-ammini stra ti vo dei corpi . Miglior successo ha invece l' a lt ro, ch e è dapprima sp erimenta lo nel 1883 in Sardegn a, e poi gradualmen te adotta to non sen za difficoltà e ritardi, perchè incide sugli interess i degli im presari. L a nuova organizzazione si basa sulla gestione, cu sto d ia, distribuzione e a mministrazione del materia le a cura degli organi del commissari a to , m entre il rifprnimento d ella paglia e dei com b ustibili rima·ne norma lmen te affida to a un'impresa . In ogni ca poluogo di divisio n e mili tare è istituito un m agazzi no principale del casermaggio milit are, gestito d a un u fficiale conta bile con segnatario, al qua le fa capo tutt o il servi zio di ca sermaggio della rispettiva divisione. Negli a ltri presidi principa li sono istituiti m a66 R

7

C. C ARONCIN I, li casermaggio per le truppe, « Ri vista Militare» 1886, Voi. Il. COMMISSIONE D' INC HfESTA ... (Cit.), Relazione o/Lava, p . 44, 1910.


IX. Servizi di sanità, ve/. , di comm. ( 1885- 1911) _ _ _ _ __

- - -- - 379 -

gazzini succursali, e nei presidi minori, o quando le truppe appartengono a un solo corpo, il materiale è dato in cu stodia al comandante d el presidio. Anche il nuovo sistema ha i suoi inconvenienti, come quello di appesantire (sia pure in minor misura dell'altro) i corpi con incombenze amministrative (è necessario l' impianto di ben 9 registri), di richiedere notevole dispendio di locali, personale e mezzi finan ziari p er l' impianto iniziale degli organi esecutivi, di non ottenere prezzi conven ienti nelle operazioni affidate a ditte private, e di rendere problematica la durata del m a teriale, che invece - quando era affidato a un' impresa civi le - poteva meglio essere salvaguardata, sia pure a prezzo del benessere d el personale. J1 commissariato in guerra

L 'organizza zione e il funzioname nto in guerra del commissariato sono definiti nel 1903 dal R egolamento di ser vizio in guerra - Parte ll servizio delle intendenze, - servizi di commissariato118 , che sostituisce l'analogo regolamento 1881 . La nuova regolamentazione per taluni aspetti è p ermeata di uno spirito nuovo e risulta innovativa, anche se - in aderenza ai criteri strategici prevalenti fino a lla prima guerra mondiale - è incentrata sul rifornimento di un esercito in rapido movimento offensivo, rifornimento come sempre assai arduo specie per la branca vettovagliamento, anche a cau sa della difficoltà di conservazio ne dei generi freschi e della c ronica inefficienza de i trasporti. È previsto un più strello inserimento d ei direttori di commissariato e dei capi ufficio nei Comandi di Grande Unità, ponendoli a lle dirette dipenden ze dei Capi di Stato Maggiore (e non dell'Intendente) p er il servizio di vettovagliamento, sia pure limitatamente ai movimenti di truppe. Infatti - commenta il Gritti - il commissariato deve ormai costituire un vero e proprio organo ausiliario dei Comandi : nulla più di tale stretto lega me, del continuo w utau o e del pcrfet1 0 a ffiatamento che ne deriva, può consentire agli ufficiali comm issari di ben conoscere in ogni momento la reale situazione delle truppe [... ] È g iunto o rmai il tempo per il commissariato di avvicinarsi meglio agli organi del co mando , ciò che no n implica affatto una rinunzia a pa ri e alcuna del suo compilo Lecnico-amministra1ivo ....

88 Roma, Voghera 1903. Sui ca ratteri e le innovazioni del nuovo regolamento C fr. anche L. G R!Trl, li nuovo regol am ento per i Servizi di Commissariato in guerra, « Rivista Militare» 1903, Voi. IV.


380

Ferruccio B olfi

Da questa visione eminentemente dinamica e operativa dei compiti degli organi direttivi deriva secondo il Gri tti la necessità che un numeroso nucleo di ufficiali di commissariato in guerra sia montato: meglio ancora, non essendo oggi possibile astrarre dal fallo che i progressi del ciclismo e dell 'au1omobilismo offrono mezzi di trasporto bn più celeri , comodi ed economici del cavallo, si rende indispensabile dotare in campagna ogni direzione e ufficio di commissariato di un leggero automobile a benzina e di un numero di•biciclette corrispondente a quello degli ufficiali commissari inferiori almeno.

Un altro aspetto importante è l' inserimento della ca tena degli organi direttivi del commissariato dell'ufficiale di vettovagliamento dei co rpi (ufficiale d' Arma fino a quel momento alla esclusiva dipendenza del comandante di corpo), il quale diventa anche organo ausiliario del servizio di commissariato , e come tale può essere incaricato di concorrere nelle incette delle risorse locali. Si stabilisce in tal modo una relazione d'indole tecnico-amministrativa ul ilissima al servizio, in quanto tende a coordinare l'azione di tutti gli organi fino a l livello più basso . Conseguenza inevitabile del nuovo contesto generale strategico e logistico è anche la limitazione dell'autonomia dei corpi per quanto attiene al rifornimento dei viveri in guerra, che nel regolamento 1881 veniva spesso lasciato loro come in pace, in quanto da una parte non erano previste le imprese viveri e dall 'altra l'organizzazione delle sussistenze militari non era ancora in grado di addossarsi il servizio . Nel 1903, invece, si prescrive che nei movimenti per via ordinaria il Comando di corpo d 'amata defini sca per ciascun corpo e reparto le moda lità e le località per l' approvvigio namento dei viveri, mentre in zona di radunata le direzioni di commissariato, oltre a stipulare - come già previsto dalle regolamentazione 1881 - contratti distinti per divisione e corpo d'armata, possono ricorrere nella misura ritenuta necessaria anche alle imprese territoriali , per le quali sono già in vigore appositi capitolati che ne stabiliscono gli oneri. Il commissariato all'atto della mobilitazione non è infatti ritenuto in grado di far fronte, con il suo personale, a tutti i bisogni di truppe sempre più numerose che si muovono in ogni senso . Ad ogni buon conto, il nuovo regolamento aumenta d a 10 a 15 lc razioni per ciascun uomo da vellovagliarc delle quali devono disporre i magazzini in zona di radunata, ove le truppe già giungono prov viste di 2 razioni di riserva e di 4 razioni viveri complementari . Per il vettovagliamento in zona di operazioni sono in trodotte nuovi princìpi di elesticità e di iniziativa ancor oggi validi, adottando il criterio fondam enta le di


IX. Servizi d i sanità, ve/., di co _r_n_,r--' 1._,(_l -'-88 '-'5_---'19_1_1:... ) _ _ _ _ __ __ _

381

trarre partito dalle risorse locali come se null a potesse giungere dagli stabilimenti retrostanti e, d' altra parte, assicurare i rifornimenti da tergo come se ogni risorsa locale avesse assolutamente a mancare.

A tal fine si precisa anche che il carreggio con i viveri non deve procedere più in coda alle colonne, ma in testa . Infatti - commenta il Grilli - nelle campagne di guerra combattute fino a quel momento il nostro esercito si era basato sul sistema di affluenza dei viveri da tergo, attuato con mezzi regolamentari e rigidamente stabiliti, previsti anche nella regolamentazione del I 881. Ma questo orientamento aveva causato non lievi disagi alle truppe, e il nuovo regolamento mostra di recepire queste esperienze dettando norme che fanno appello anche all'iniziativa dei Quadri al livello di corpo, per quanto essi non siano responsabili dell'impostazione tecnico-amministrativa degli approvvigionamenti : dei tre modi di vettovagliamento (risorse locali , a rnuenza di vettovaglie ordinarie da tergo e vivéri di riserva), nessuno può basta re in tutte le circostanze da solo, e perciò si dovrà ricorrere ad essi talvolta alternativamente e talvolta contemporaneamente [ ... ] Qualunque sia il modo di impiegarsi, il renderlo veramente efficace richiede il concorso e lo sforzo efficace di tutti, sia del Comando sia degli organi amministrativi. ..

Il nuovo regolamento non prevede ancora l' impiego di mezzi automobilistici. Tuttavia il Gritti si dimostra, su questo punto, buon profeta: vi è infatti ragione di credere, che non debba essere lontano il giorno nel quale vedremo largament e usali presso l'esercito per il funzionamento dei servizi logistici Lutti quei mezzi meccanici (bicicli , automobili, ferrovie portatili e simili) che il paese promette di offri re sempre più a bbondanti e perfeziona ti . La varietà stessa dei mezzi di requisizione, che necessariamente per l'aument o enorme dei bisogni si deve sostituire alla uniformità dei mezzi regola mentari , servirà a garantire meglio il buon fun zionamento dei servizi in qualsiasi contingenza [.. .]

I corpi prelevano i viveri presso le sezioni sussistenze divisionali. Dal livello di divisione in su il rifornimento avviene dall'indietro in avanti. Lo scaglionamento e la ripartizione delle dotazioni ai vari livelli risultano dalla tabella alla pagina seguente, dalla quale è possibile anche confrontare la nostra razione viveri di guerra (1904) con quella dei principali eserciti:


Stabilimenti pef servizio di vetro vagfiamento p er l'esercito in campagna (di 1 ° e di 2° linea e di riser va - 1903). Stabilimenti ' u

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(2) La cobnna viveri ha carreggio per il trasporto d i J r azio ni viver i ordinari (senza carne) ed avena . E: divisa in tre sezioni, portante ciasc una una razione di vh•cri e una razione di avena. (3) Il pare:> \'iver i riserva di corpo d' armata contiene: 2 razioni galict1a - I di car ne in conserva - 4 di caff! , zucchero e sale - I di a\'ena (esclusa Quell a del regg imen to ca valle ria del co rp o d'armata).

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Sezione pa natticri ev eniualment e assegnala al corpo d' a rma ta .

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u Gli stabilimenti avonzati di vetto"agliamento - esclusa la sezione sussistenze e il par"o viveri r iserva d 'a rmara - co ntengo no co mplessivamente 6 ra zioni viveri ord inari, compreso il pane o le farine, e 6 razion i di a \'ena. (4) Il parco \'iveri riserva d'a rmata con1ie ne 3 razioni di a.alletta - I dì cnrne in conserva· 3 di sale · 2 di cafft e zucche,o. 3 di tabacco e I di ttvena.

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(5) La dotazione è stabilita dalla intendenza d'armata.

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Panificio intermedio (5). Deposito intermed io buoi. (6) Con1ic ne derrate nella quantità e natura determinare dal Ministero dell a guerra all'atto della mobilìu:az.ione. La dotazione viveri di riserva 1: di 6 razio ni galletta - 4 di carne in conserva - 5 di caffè e zucch:ro e 9 di avena,

Stabilimen1 i territo riali d i sussiste nza nei maggiori e più oppor1uni centri di produzione e di commercio dell a zona di terri to rio nazionale più vicina a quella d i radunata.

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(•) Può essere in tutto od in parte someggiato per i bisogni delle t rup pe o peranti in mo n tagna.

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383

IX. Servizi di sanità, vet., di comm. (1885-I9ll)

Scaglionamento delle razioni viveri ordinari e di riserva in l " e 2" linea (1903) Ra zion i viveri e foraggi

ordinari Truppe

Stabilimenti presso cui trovansi le ra zioni

di riserva

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2• L inea Stabilim enti avanzati: Magazzino avanzato, viveri o rdinari Pani ficio avanzato. Pa rco buoi Parco viveri di r iser va d 'armata (b) Deposito centrale ('")

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(") Parte delle razioni sono rappresentate da fari na. (") Il riparto viveri di riserva d'armata ha anche 3 razioni di sigari e tabacco per tutti gli individu i dell'armata. (') I.a dotazione in viveri ordinari del deposito centrak è sta bilita da l Min i$tero della guerra al momento della mobilitazio ne.

Razione viveri di guerra (1903) Quantità in grammi

Razioni

Generi

normali

P er uomtnt

Per cavalli

Germania Pane Carne di bue fresca R iso o grano m o ndato Legumi secch i Lardo o grasso Sale P epe Caffè tosta to C affè ver de Z ucchero Avena Fieno Paglia

Francia

750 375 125

750 400 60

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-

25

30 20

-

-

Au stria

halia

700 400

750 375 125

140 20 30 0.5

25

16

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17

21

25 25

6000 2500 1500

5000 3000 2000

5500 3000

20 20 0. 5 15 -

20 5000 5000


384

Ferruccio Botti

L'impiego dei mezzi automobilistici non è ancora previsto e regolamentato, ma questo non può essere ritenuto un vero limite, visto che nel 1903 tali mezzi erano ancora, all 'atto pratico, in embrione. Le reali lacune dell'organizzazione del vettovagliamento nel 1903 sono invece due, si protraggono in buona parte fino al 1915 e di esse la regolamentazione è costretta più che altro a prendere atto: a) non sono regolamentate in maniera particolareggiata le requisizioni, che pure, come si è visto, nel 1.903 sono diventate per la prima volta uno strumento essenziale per il vettovagliamento. Anche il Gritti ri t iene indispensabile una nuova legge in merito; b) molto probabilmente per ragioni di economia, non sono introdotti taluni materiali essenziali non solo per la guerra di movimento, adottati invece da altri eserciti (carri speciali, motorizzati ma anche a traino animale, per il trasporto e la conservazione della carne; cucine rotabili a traino animale). Numerose sono tuttavia le innovazioni nei materiali per il vettovagliamento. Nel 1908 è pubblicata dal Ministero l'Istruzione sul materiale di servizio generale e da cucina (testo e tavole)89 che elenca e descrive tutti i nuovi materiali di commissariato, da cucina e di uso generale . È significativo constatare che in quell'anno sono ancora in uso le marmitte da campo mod . 1855, già usate in Crimea. r1 problema più importante che si ripropone nel periodo è quello della confezione del rancio in campag na, per la quale all'inizio del secolo XX si è ancora fatto alcun progresso. Il tenente di complemento Forni nel già citato articolo del 1901 mette in luce i molteplici inconvenienti del vecchio sistema e propone un suo tipo di cucina rotabile 90 , ma questa soluzione è adottata solo da altri eserciti: per primo quello russo (1901) seguito, nel periodo 1906-1909, dagli eserciti austro-ungarico, francese, tedesco e spagnolo. Nell'esercito italiano, anziché orientarsi sulla cucina rotabile - poco adatta all'impiego in terreno montano - nelle grandi manovre del 1907 e 1909 è sperimentato con esito molto favorevole un sistema di fornelli e casse di cottura («cucine mobili») per garantire la rapid a preparazione e la conservazione del rancio caldo anche a truppe in movimento, caricando tutta l'attrezzatura su una carretta di tipo alpino ogni due compagnie. Però il mate-

89

Ro ma, Voghera 1908. G. FORNI, Art. cif., «Rivista Militare» 1901. Cfr. anche F . BOTTI, Note ... (Cit.), parte lii, pp. 95-98. ' JO


!X. Servizi di sanità, ve/., di comm. (1885-191/)

385

riale presenta ancora diversi difetti , e probabilmente per questo per il momento non viene adottato91 • Non così avviene per la confezione del pane in campagna, altro annoso problema finalmente risolto in maniera soddisfacente con l'adozione di materiali più leggeri e di semplice e rapido impiego, che rimangono in servizio per lungo tempo. Nel 1897 al posto dei forni modello Taddei e Rossi viene adottato il forno mod. 1897 carreggiato o someggiato che ha caratteristiche analoghe a quellle del forno Perier in dotazione all'esercito francese, e rim ane in servizio fino alla seconda guerra mondiale . Il modello carreggiato ha il grande pregio della semplicità, ed è costituito da 4 voltini di lamiera ondulata, 2 pareti e 2 fumaioli. Il suo impianto è facile e può essere effettuato in circa 2 ore, la platea è di mattoni, ma se i mattoni mancano funziona anche su terreno nudo, purchè asciutto. Per il suo trasporto occorre una sola carretta di battaglione (e non 2, come per il forno Rossi) e nelle 24 ore può dare - con lavorazione continua - 1800 razio ni di pane (12 infornate di 150 razioni), con la prima infornata dopo 11 ore dall'arrivo in posto. Il forno someggiato mod. 1897 ha piccole dimensioni che lo rendono trasportabile a soma (con 8 muli), e produce in 24 ore 600 razioni di pane (12 infornate da 50 razioni) . È poco consigliabile per il limitato rendimento in confronto ai mezzi occorrenti per il trasporto, e rende preferibile panificare in piano e trasportare il pane a soma, se le circostanze lo consentono. Tutti questi tipi di forni sono metallici e scomponibili per il trasporto; hanno quindi l'inconveniente di fun zionare solo dopo essere stati montati a terra, il che richiede sempre tempo. Dopo esperimenti molto favorevoli nelle grandi manovre del 1907, si ottiene un notevole migliora men to di prestazioni con l'adozione del Jorno rotabile a produzione continua modello Weiss, adottato anche in Francia e Austria, a traino animale, in grado di funzionare parzialmente (preparazione lieviti, esecuzione impasti, riscaldamento) anche in marcia, e quindi di seguire le truppe, all'occorrenza, anche in prima linea e con strade poco buone. L ' istruzione per il suo impiego è pubblicata nel 190992 • E sso è composto essenzialmente da un cilindro in lamiera di ferro di m 2 x 1 di diametro, montato su un carro, con interno diviso in due parti in senso orizzontale: camera di cottura nella parte superiore e focolare con sistema speciale di tubi di riscaldamento nella parte inferiore. Può 91 COMANDO DEL CORPO DI STATO MAGGIORE, Op. cii ., (1907)pp. 192 194 e Op. cit. (1909) , p. I00. 92

G.M., 1909, pp. 101 2-1013 .


386

Ferruccio Botti

cuocere 1200 razioni al giorno (elevabili a circa il doppio tenendolo acceso h-24)93 • Si tratta di un ottimo materiale, che rimane onorevolmente in servizio fino alla seconda guerra mondiale compresa, pur funzionando a legna. Un problema centrale è rappresentato dal rifornimento in guerra della carne fresca, che è basato su «carne in piedi» al seguito delle truppe, e presenta vari inconvenienti messi in luce fin dal 1903 dal capitano commissario Pugliesi94 , il quale auspica l'adozione di carri speciali come già avviene presso i principali eserciti. Infatti il sistema italiano di far affluire carne in piedi (buoi vivi che seguono le truppe) non è razionale: i buoi camminano più lenti delle truppe, e non giungono affatto o giungono talmente tardi che la carne appena macellata è coriacea, poco gradita e poco nutriente. Solo il mezzo automobilistico come osserva il Corselli nel 1910, riprendendo una tesi del Vincenzotti nel 1904 e del Pagliano nel 1905 - può risolvere il problema del celere e tempestivo afflusso della carne fresca alle truppe95 • I mezzi automobilistici anche per il trasporto della carne sono sperimentati con successo nelle grandi manovre del 1907. Tali mezzi, secondo la relazione, hanno reso possibile far fronte alle più difficili esigenze di servizio (quando , per esempio, era necessario rifornire rapidamente le truppe, specialmente della divisione di cavalleria) e hanno servito non solo pcl trasporto della carne macellata, ma anche per viveri complementari e di riserva e per la paglia pressata96 .

Nel 1910 il problema può dirsi ormai risolto. Infatti in tale anno la commissione d'inchiesta, oltre a notare che la dotazione di forni Wei ss per tutto l'esercito è in via di completamento, constata che la mancan za di celeri mezzi di trasporto rendeva, fin o a poco tempo addietro, difficile l'approvvigionamento della carne fresca a l seguito delle truppe. Difaui, il bue doveva marciare colle truppe, ma siccome esso cammina molto più lentamente dell 'uomo, naturalmente doveva seguire e distanziare le truppe e giungeva agli accampamenti febbricitante e in stato di non poter venire macellato. Ora però, mediante un servizio di auto93

Sulle caratteristiche e prestazioni dei forni da campo da fine secolo XIX alla prima guerra mondiale Cfr . COMM ISSIONE D' INCHIESTA PER L'ESERCITO (Cit.), Relazione ottava, p. 283; R. MAGNAN I, Op. cit., pp. 113-11 7; L. GIURIA, Un nuovo forno da campo a produzione continua, «Rivista di Artigli eria e Genio» 191 2, Voi. TV e C. GANCTA , TI servizio del pane per l 'esercito in pace e in guerra «Rivista di Commissariato» n. 1/ 1936. 94 L. PUGLIESI,// rifornimento della carne alle truppe operanti, «Rivista mililare» 1903, Voi. IV. 5 " R. CORSELLI, Op. cit., pp. 29-30. 9(, C OMAN DO DEL CORPO DI STATO MAGGIORE, Op. cit., pug. 159.


IX. Servizi di sanità, vet., di comm. (1885-19/1)

387

carri, la carne, macellata al malli no, può raggiungere le truppe in giornata. La dotazione di auto-carri non è ancora proporzionata al bisogno, ma è in via di essere aumcntata97 •

Si può dunque concludere che assai prima della grande guerra e della guerra di Libia il vettavagliamento, branca fondamentale, ha ricevuto un'impostazione del tutto moderna e carente solo per la mancata adozione definitiva di taluni materiali, dei quali però sono stati tempestivamente individuate le prestazioni e i vantaggi, a cominciare dal mezzo automobilistico. Rispetto al vettovagliamento, minor rilievo assume nella regolamentazione 1903 la branca vestiario-equipaggiamento in guerra, per la quale l'articolazione degli organi esecutivi non è so stanzialmente mutata rispetto alla regolamentazione 1881 (vds capitolo VII) .

Servizio postale È regolamentato, in data 27 giugno 1897, dal regolamento di servizio in guerra - Parte ll servizio delle intendenze - Servizio postale, il quale sostituisce gli analoghi regolamenti 1881 e 1884, ed è a sua volta abrogato dal successivo regolamento del 1901 98 • Le modalità principali di organizzazione e fun zionamento non mutano. La composizione dei vari organi (1901) risulta dalla tabella a pag. seguente. P er il trasporto della corrispondenza si ricorre finchè possibile alla ferrovia, e poi a vetture postali a cavalli che portano ben visibili contrassegni . Se le distanze lo richiedono sono stabilite stazioni di posta lungo il percorso delle vetture, che devono partire almeno una volta al giorno, sono guidate da un conducente in uniforme mu nito di cornetta e accompagnato da un conducente militare, e devono avere passo libero e precedenza anche sulle strade percorse da truppe, alle quali il conducente annuncia il passaggio della vettura con il suono della cornetta. T1 regolamento del 1901 rispetto alla normativa precedente contiene per la prima volta norme che riguardano la tutela d el segreto. In particolare: - gli impiegati postali sono tenuti al segreto di ufficio su ogni documento e ogni notizia militare di cui venissero a conoscenza, con particolare riguardo alla ripartizione e dislocazione delle truppe sul teatro di guerra (che viene di volta in volta comunicata dai Comandi rispettivi); •n C OMMISS IONE D' INC HIESTA ... (Cit.), Relazione ottava, pp. 283-284. 98

Roma , Voghera , Ed. 1897 e 1901.


388

Ferruccio Botti

- la corrispondenza postale e telegrafica di qualsiasi genere, diretta al personale militare e civile in campagna, non deve contenere indicazioni di località ma precisare solo il reggimento, compagnia, squadrone, o batteria o il Comando, direzione ecc. di appartenenza del destinatario. Servizio postale - Specchio di formazione (1897). ORGANI

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IX. Servizi di sanità, vet. , di comm. (1885-191 I)

389

Nelle grandi manovre del 1909 emergono inconvenienti principalmente dovuti atla necessità di assicurare agli organi del servizio una maggior mobilità. Infatti le vetture e i carri noleggiati per l'occasione per le esigenze degli uffici mobili si dimostrano inadeguati, e pertanto si propone di : - dotare gli uffici mobili di un apposito furgone postale a cavalli (esigenza già emersa nelle manovre del 1905); - oltre al predetto furgone, impiegare per il trasporto della corrispondenza anche vetture automobili, assegnandone due per ogni ufficio di corpo d'armata e una per ogni ufficio di divisione; - dare in dotazione a qualcuno dei carabinieri assegnati agli uffici postali di corpo d'armata una bicicletta, per il recapito degli espressi e delle frequenti comunicazioni urgenti99 • Anche in questo specifico Servizio, dunque, già emergono i vantaggi e le grandi possibilità dei nuovi mezzi di trasporto celere a motore. Del resto, fin dal giugno 1908 era stato indetto un concorso per una vettura postale con motore a benzina, e dopo un severo percorso di prova di circa 2.000 km era stata prescelta, per i minori consumi realizzati, la speciale vettura della ditta SPA.

Servizio cartografico 100 • Nell'ambito delle sue atrribuzioni, l'Istituto Geografico militare è chiamato anche a concorrere alla formazione del nuovo catasto nazionale, a cui deve fornire per legge gli elementi definitivi della sua triangolazione ausiliaria, assunta come base della ulteriore triangolazione catastale. Ma il maggiore impegno del periodo rimane quello del completamento della Carta fondamentale del Regno d'Italia I: 100.000, su 277 fogli , che dovrebbe essere ultimato nel 1890, con stanziamenti annuali fino a tale anno di L. 350.000. Tuttavia si rendono necessari ulteriori stanziamenti e solo nel 1900 le operazioni topografiche di rilevamento possono considerarsi ultimate, sia per la necessità di estendere più del previsto le levate alla scala 1:25.000, sia perchè devono essere compiute numerose ricognizioni di aggiornamento. Nel 1903 sono pubblicati tutti i fogli alla scala I: 100.000, ad eccezione di quelli d ella Sardegna che vedono la luce solo nel 1921. 9 '' 100

COMANDO DEL CORPO DI STATO MAGGIORE, Op. cit. , pp. 166-189. Su problemi ed esigenze del Servizio nel 1910 Cfr. anche COMM ISSIONE D 'I NC HIESTA ... (Cil.), Relazione ottava. pp. 289-300.


390

Ferruccio Botti

Tra i numerosi altri lavori del periodo ricordiamo: - la carta corografica del Regno d'Italia e regioni adiacenti (1889), costruita in proiezione di Bonne, e comprendente, oltre il territorio italiano, anche parte degli Stati confinanti; - la carta 1:2000.000, iniziata nel 1905, a colori con orografia e curve di livello di 100 in 100 m (ne vengono pubblicati solo 44 fogli); - l'ultimazione nel 1910 dei lavori di astronomia iniziati nel 1874; - 11 completamento della rete di _livellazione iniziata nel 1879, ultimata nel 1889 per la parte nord-occidentale dell'Italia e nel 1900 per la parte continentale; - la carta itineraria del Regno d'Italia, che sostituisce la terza edizione dell'Itinerario generale del Regno (1875), iniziata nel 1896 e il cui completamento è previsto nel 1899 101 , in 24 fogli con dizionario delle località e indicazione delle ferrovie, strade e relative distanze, completata dalla carta delle ferrovie e delle linee di navigazione del Regno d'ltalia, che viene tenuta continuamente aggiornata. Nel campo dei procedimenti tecnici e della relativa strumentazione, da fine secolo XIX in poi sono studiati e introdotti sistemi di fotoincisione estremamente celeri dovuti al colonnello Gliamas, che consentono, oltre che la scomposizione della stampa a colori, anche la riproduzione delle mezze tinte. Dal 1885, oltre al vecchio sistema graficonumerico della tavoletta pretoriana, inizia l'utilizzazione di un procedimento rivoluzionario per effettuare i rilievi topografici, impostato sulla prospettiva fotografica, con l'impiego di strumenti di fotogrammetria terrestre studiati e costruiti dallo stesso Istituto.

101

G.M. 1896, parte I. pp. 138-139.


TRENO OSPEDALE- Vettu:-a per ammala ti oferiti

Sezione longiludinale

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392

Ferruccio Botti

Cucine rotabili russe per la. fanteria .

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Fig, 5 Cucine rotabili da campo russe e austriache (1911)


393

IX. Servizi di sanità, ve/., di comm. (/885-1 91/)

Cucine rotabili francesi.

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394

Ferruccio Botii

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Fig. 7. Forno someggiabile da campo mod. 1897 (Museo della Scuola di Commissariato c Amministrazione d i Maddaloni)

Fig. 8. Forno locomobile da campo mod. Weiss a traino animale o meccanico (19071945) (Museo della Scuola di Commissariato e Amministrazione d i Maddaloni)


CAPITOLO X

DALL'ORDINAMENTO FERRERO ALL'INIZIO DELLA GUERRA DI LIBIA (1885-1911): SERVIZI TRASPORTI E MATERIALI, TELEGRAFICO E RADIOTELEGRAFICO, DI AMMINISTRAZIONE

Servizio materiali di artiglieria Dall'ordinamento 1887 all'ordinamento 1910, la fisionomia del1' Arma di artiglieria specie dal punto di vista logistico-amm inistrativo rimane caratlerizzala da accentuala autonomia. Al vertice tutte le funzioni dell'antico comitato e dello Stato Maggiore dell'Arma sono assunte dall'lspctloralo creato nel I 887, retto da un Ispettore generale che è assistito da generali Ispettori per le varie specialità e Servizi. Organi direttivi periferici sono i Comandi e le direzioni di artiglieria. La composizione dell'Ispettorato subisce continue varianti. Secondo il regolamento del 1888 1 , l' Ispettore generale alle dipendenze dirette del Ministero sopraintende ai servizi tecnici d'artiglieria, esercita l'attività ispettiva e ha l'alta direzione degli studi e delle esperienze che si riferiscono ali' Arma. L'Ispettore generale nel 1888 non ha però attribuzioni di comando o inerenti al personale, alla disciplina e all'amministrazione dei corpi dell'Arma, che in queste branche fanno capo ai rispettivi Comandi di corpo d'armata e di divisione e/ o direttamente al Ministero. La normativa del 1888 relativa al numero e attribuzioni degli Ispettori e comandanti di artiglieria viene più volte modificata, con particolare riguardo ai R.D. 7 marzo 1895 e 15 marzo 1897, 2 con i quali le attribuzioni dei singoli Ispettori sono meglio precisate e acquistano molto maggiore rilievo logistico-ammini strativo, asseg nando a taluni 1

R.D. 7 giugno 1888 (G.M. 1888, parte I, pp.290-296). I provvedimenti citati sull'evoluzione dei compili dell'Ispettorato e degli stabilimenti nel periodo considerato sono rispettivamente riportali in:G .M. 1894, parte I, pp.815-824; G.M. 1895, parte T, pp. 111-119; G.M. 1897, parte I , pp. 529-535; G.M. 1902, pa1Le I , µµ. 767-784; G.M. 191 I, pp. 1-8, pp. 343-351, pp. 906 e segg. 2


396

Ferruccio Botti

Ispettori anche compiti di vera e propria direzione, e non solo di ispezione, sorveglianza e controllo per conto del Mnistero. Per la parte logistica, con tali R.D.: - l'Ispettore dell'artiglieria da campagna esercita speciale sorveglianza sul buon governo dei quadrupedi, sulla conservazione e manutenzione del materiale, sui laboratori di riparazione, sui progetti di mobilitazione e sulla gestione del materiale; - l'Ispettore delle costruzioni d:artiglieria esercita la sua sorveglianza sulla costruzione dei materiali di artiglieria (escluse le armi portatili e le relative munizioni) e ha pertanto alle sue dipendenze Je compagnie operai d'artiglieria e gli stabilimenti ove si provvede alla costruzione e manutenzione di artiglierie e relativo munizionamento. Per delega del Mini stero, esercita inoltre l'alta direzione deJla revisione della contabilità del materiale, la quale è fatta da apposito ufficio annesso a quello dell'Ispettorato; - l'Ispettore delle armi e dei materiali dei corpi sovrintende alla costruzione delle armi portatili, munizioni e buffetterie ed esercita l'alta sorveglianza sulla conservazione e manutenzione dei materiali del gruppo C presso i corpi. Ha pertanto alle sue dirette dipendenze le fabbriche d'armi (portatili), i laboratori pirotecnici (per la sola parte relativa alle armi portatili), l'arsenale di costruzioni d'artiglieria di Torino (per la sola parte relativa alla produzione di buffetterie), le compagnie operai d 'artiglieria (armaiuoli). Ha inoltre aJle sue dipendenzela commissione per le armi portatili istituita nel 1888 presso Ja scuola centrale di tiro di fanteria di Parma, con il compito di formulare proposte sui materiali d'armamento portatili e di fungere, per tale branca, da organo consultivo del Ministero 3 • Nel 1902 l'Ispettorato comprende l'Ispettore generale, l'Ispettore di artiglieri a da campagna, l' Ispettore di artiglieria da costa e fortezza e l'Ispettore delle costruzioni di artiglieria . L'Ispettore delle armi e materiali dei corpi è soppresso , e la figura dell'Ispettore generale acquista rilievo: da lui dipendono, oltre che gli Ispettori dell'Arma, anche la direzione superiore delle esperienze di artiglieria, la scuola centrale di tiro di artiglieria e la commissione armi portatili. Con la nuova normativa del 1911 , l'Ispettore generale estende ancora le sue attibuzioni, anche se i Comandi e uffici dell 'arma dipendono da lui solo per la parte tecnica . Egli si avvale dei generali capi reparto da campagna e da fortezza e dell'Ispettore delle costruzioni di artiglieria, e esplica il suo mandato mediante le istruzioni e norme che 3

G.M. 1888, parte I, p. 367.


X. Servizi tra. e mat. e di amminislr.ac-.: ::zi--=-on :..:.:e:_c_c (l_:_ 88 =-=5---' -1:__:c9_:_l:.,_l)_ _

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impartisce agli Ispettori addetti e ai Comandi e uffici dell'arma, l'esame di proposte e progetti che da questi pervengono, gli studi che fa compilare al personale dipendente, le ispezioni o visite che esegue o fa eseguire. Dipendono dall'Ispettore generale i comandanti d'artiglieria (per l'istruzione tecnica delle truppe e per il servizio tecnico-amministrativo del materiale) e le scuole centrali d'artiglieria . In linea di massima, egli sentito il parere degli Ispettori competenti prende le sue decisioni sulle varie questioni che_interessano le truppe e i Servizi, e ne è personalmente responsabile. Su taluni problemi importanti però (come l'adozione o la trasformazione dei materiali, l'armamento delle opere, gli ordinamenti delle truppe e Servizi, la regolamentazione) egli è tenuto a sentire il parere della commissione permanente degli Ispettori di artiglieria. Dall'Ispettore generale, tramite il generale Ispettore delle costruzioni, dipendono inoltre gli ufficiali del servizio tecnico, per il quale con R .D. 29 dicembre 1910 sono definiti i compiti e le norme di funzionamento. Il servizio tecnico soddisfa le esigenze relative alla definizione e costruzione dei materiali di artiglieria, e comprende sia gli studi e prove sui modelli da adottare, sia la costruzione dei materiali. Gli organi tecnici dei quali si avvale l' Ispettorato delle costruzioni sono l'ufficio degli studi di materiali, la direzione delle esperienze e la direzione generale tecnica delle costruzioni. Al livello periferico, l'organizzazione logistico-amministrativa del1' Arma fa capo ai comandanti locali di artiglieria, i quali secondo la normativa del 18884 dipendono direttamente dal Ministero e con questo direttamente corrispondono per tutto quanto cencerne: - la parte tecnica e amministrativa del servizio, affidato alle direzioni territoriali e agli stabilimenti d 'artiglieria; - gli impiegati civili addetti ai reggimenti, alle direzioni e agli stabilimenti dell'Arma. Essi riuniscono in sé la responsabilità del personale e dei materiali e hanno le stesse attribuzioni dei comandanti di brigata per la disciplina, il servizio e l'istruzione del personale e dei Servizi da essi dipendenti. In relazione a tali compiti, rimane esclusa la loro dipendenza tecnica e amministrativa dai Comandi di corpo d 'armata e di divisione5 • Questa struttura direttiva richiederebbe la presenza di un comandante 4

5

R .D. 7 marzo 1888 (G.M. 1888, parte I, pp. 301-305). G.M . 1897, parte I, pp. 545-547.


398

Ferruccio Bolli

dell'artiglieria per ogni corpo d'armata dislocato nella stessa sede del Comando, ma dal 1887 al 191 O numero, dilocazione, circoscrizioni territoriali di competenza dei Comandi di artiglieria sono diversi d a quelli dei corpi d'armata, e il loro numero non raggiunge mai quelJo dei corpi d'armata (che sono 12). Non vengono pertanto raccolte, nell'ordinamento del 1910, le indicazioni della commissione d ' inchiesta, la quale nel 1908 ritiene necessaria la costituzione di 12 Comam;li di artiglieria e la soppressione delle direzioni di artiglieria (meno quella di Piacenza, per le attribuzioni relative alla piazza e al parco d 'assedio) e il trasferimento delle loro attribuzioni ai Comandi territoriali di artiglieria e ai Comandi dei reparti di artiglieria da costa e da fortezza, cioé agli stessi Comandi che in guerra dovranno impiegare l'artigli eria, in modo da raggiungere «intima conoscenza dei mezzi di ciascuna opera, e perfetto addestramento tecnico ad impiegarli, per parte di tutti coloro che devono assumere la responsabilità della di f esa»6 • Nonostante 4uesti limiti e queste complesse e poco lineari dipendenze degli Enti periferici, nel campo logistico-amministrativo gli Ispettori di artiglieria tendono ad assumere gradualmente - anche per delega - fun zioni prima esclusivamente riservate al Ministero. Ma già a fine XIX si affacciano tre altri problemi, per molti anni ampiamente dibattuti anche in Parlamento e sulla stampa ufficiale e non 7 e dovuti all'impetuoso progresso della tecnologia: a) la n ecessità di una preparazione specifica e di un diverso e più favorevole status per gli ufficia li destinati alla direzione degli stabilimenti di artiglieria o a progetti , studi ed esperienze sui nuovi m ateria li; b) il ruolo e il numero degli stabilimenti militari di artiglieria, che continuano ad assicurare in gran parte la produzione del materiale, anche se la loro utilità ed economicità inizia ad essere da taluni contestata; c) l'opportunità di separare i reparti del treno da i reparti dell'Arma combattente. Nel 1910 la situazione è ormai tale da rendere manifestamente superata la formula del combattente-tecnico, della quale il Ri sorgimento ci aveva lasciata in eredità diversi ilJustri esempi (dal Menabrea al Cavalli). Matura pertanto la creazione di un corpo tecnico d'artiglieria, 6

COMM ISSIONE D'INCHIESTA ... (Cit.), Relazione terza, p. 36 e 46. Cfr. fra l'alLro: C. CORSI, Italia 1870-1895 (Cit.) p. 143; E . MALVANI , La promiscuità deiservizi def/'Arma di artiglieria, « Rivista Militare» 1904, Voi. I; F. ROTTI , Note .. . (Cit.), parte li, p. 33 e parLe III , p. 25 . 7


X. Servizi tra. e mal. e di amministrazione (/ 885-19/ I)

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con ruoli e avanzamento separati e un miglior trattamento economico rispetto agli ufficiali della parte combattente dell'Arma. Diversamente da quanto sosteneva il Marazzi, si vuole mantenere il nuovo corpo nel seno dell'Arma e si cerca di conservare il più possibile i legami tra la parte combattente e la parte tecnica, onde consentire a quest'ultima di utilizzare un prezioso patrimonio di esperienze e di riscontri pratici. Anche la commissione d'inchiesta nel 1908 riconosce l'utilità del corpo tecnico, ritenendo la sua costituzione «condizione prima e indispensabile» per l'efficienza degli stabilimenti di artiglieria8 • Lo sbocco di queste esigenze è rappresentato dalla legge n. 443 del 1O luglio 19109 , che istituisce il servizio tecnico e il corso superiore tecnico d ' artiglieria, e prevede un ruolo speciale tecnico al quale sono assegnati gli ufficiali che abbiano seguito con ottimi risultati un corso superiore tecnico d'artiglieria e prestato lodevolmente servizio per due anni presso gli stabilimenti dell'Arma. Il nuovo ruolo comprende 78 ufficiali. Gli ufficiali del nuovo servizio tecnico e quelli aggregati e comandati, oltre a godere delle indennità cavalli e foraggio stabilita nel 1908 per gli ufficiali dell'Arma godono anche di una speciale indennità annuale di carica, che varia dalle L. 3600 per l'Ispettore delle costruzioni alle L. 1200 per gli ufficiali addetti alle costruzioni. Il provvedimento del 1910 viene criticato - quando ormai è in dirittura d 'arrivo - in un articolo non firmato su La Preparazione 10 • Secondo l'articolista la riforma introdotta dal Ministero non corrisponde a una scelta netta e precisa come quella inizialmente proposta, ma a «una mezza soluzione» , perché vuol mantenere gli ufficiali del nuovo corpo vincolati all'Arma di artiglieria. L'articolista ammette che la nuova legge consente finalmente agli ufficiali di dare tutto il loro contributo di attività e di studio allo speciale servizio senza essere distratti dalla preoccupazione di mantenersi in grado di comandare anche unità operative, ma osserva (questa è anche l'opinione della commissione d'inchiesta) che ancora non è loro assicurato un trattamento economico adeguato alle loro competenze e responsabilità (anche se è migliore di quello degli ufficiali combattenti): di conseguenza tutto ciò è destinato a provocare (anche allora!) una «fuga dei cervelli». TI secondo problema - ruolo e numero degli stabilimenti d'artiglieria - è strettamente correlato al primo. Dato che essi, come già si 8

C OMMISSIONE D ' INCH IESTA ... (C it.), Relazione terza , p. 34. G .M . 1910, pp. 813-81 7 e 833-834. 10 La riforma a forfait - il corpo per l'artiglieria (non firm ato) «La Preparazione» 1-2 marzo 1910. 9


400

- - - -- - - -

- - -- - -- - -

Ferruccio Botti

è visto, continuano fino al 1910 ad assicurare la maggior parte della produzione dei materiali e delle munizioni, il loro numero dal 1885 in

poi non varia di molto. Le principali variazioni risultano dalla seguente·tabella (dati tratti dal Giornale Militare):

:-------::o

1887

T

1891

Fabbriche d'armi Fonderie Polverifici Laboratori piroLecnid Laboratorio precisione Arsenali di costruzione Officina costruz. art.

-

-

TOTALE

12

14

1 ( )

1894

4

4

l(l)

3

3

-

2 2

2 2

I

I

2 2 I

2

3

I IO

1897

4

-

1906 (°)

3(4)

2 2 1(3) 2 3(2)

14

1908

19!0

2

3

-

-

2 2

2 2

I

I

2

2

2

3(5) I 3

3

3

3

13

13

14

Numero previsto dall'ordinamento 1894 del Ministro Mocenni (poi non attuato).

(2) Nuova denominazione assunta dalle fonderie. (3) Nel 1895 il Ministero ne dispone lo sciog limento e il passaggio delle sue lavorazioni alla fonderia della stessa città (Torino) (G.M. 1895, 11, pp . 222-223). Si tratta eviden temente di disposizione poi non attuata. 4 ( ) Ridotte a 3 nel 1902. (') Compresa una spoletteria e « laboratorio per proiettili » nell'ex-fabbrica d"armi di Torre An11unLiata. 6

( ) La situazione delle maestranze occupate nel 1906 in ciascu n stabi liment o risulta d all 'Atto n. 2~3 cieli'! I ottobre 1906 (U.M. 1906. parte I , pp . 632-643).

All'inizio del 1910 la commissione d'i nchiesta compie un particolareggiato esame della situazione e delle lavorazioni di ciascuno dei 14 stabilimenti in quel momento in vita t t , che indica come segue: - un laboratorio di precisione in Roma (ove a fine secolo XIX era stato trasferito da Torino). È utilizzato per la costruzione di strumenti verificatori e per la la lavorazione di apparecchi di puntamento ottici, telefonici, elettrici, graduatori di spolette; - tre arsenali di costruzione a Torino, Napoli e Piacenza (a Torino e Napoli, i due vecchi arsenali, si è aggiunto quello di Piacenza). Vi si producono o riparano affusti da campagna e da piazza, carreggi per artiglieria e altre armi, bardature e oggetti di selleria; - tre officine di costruzione di artiglieria a Torino, Genova e Napoli (nuova denominazione delle antiche fonderie nelle stesse località). Vi si producono bocche da fuoco e parti di muniziona mento; - due fabbriche d'armi a Terni e a Gardone (Brescia); 11

COMMISSIONE D ' INCHIESTA ... (Cit.), Relazione ottava, pp. 198-270. Per le successive modifiche (decise a fine 1910 e auuate nel 1911) alla siLUazione degli sta bilimenti Cfr. G.M. 1911 , pp. 4-5, pp.902-905 e pp. 982.


X. Servizi tra. e mat. e di amministrazione (1885-1911)

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- uno spolettificio e laboratorio per proiettili nell'ex-fabbrica d'armi di Torre Annunziata; - due laboratori pirotecnici, come sempre a Bologna e Capua. In essi si confezionano cartucce, cartocci, inneschi di spolette e da cartocci ed artifizi da guerra; - due polverifici, a Fossano (quasi inattivo dopo l'adozione de11e polveri infumi) e a Fontana Liri (di recente costruzione, in sostituzione di quello di Scafati, eredità borbonica). Quest'ultimo stabilimento forni sce gli esplosivi per le cariche di artiglieria e delle armi portatili. Il giudizio della commissione sull'efficienza degli stabilimenti e sulla loro rispondenza anche alle esigenze del tempo di guerra è assai critico: apparisce eccessivo il numero degli stabilimenti, troppo disseminati per potersi coadiuvare tra di loro specialmente in caso di mobilit azione; disordinate e sparse le lavorazioni dei medesimi; il loro assetto e la distribuzione dei relativi compiti non vennero dispost i con indirizzo logico e premeditato; si mantennero le offi ci ne preesistenti con non piccolo dispendio per la direzione e amministrazione in tempi di scarsezza di mezzi, di rallentamento di produzione, quando nessuna ragione valida poteva giustificare tal fatto; si trascurò di concentrarle in stabilimenti omogenei per impianti c per produzione, iniziando una riforma possibile in quei momenti di stasi ed atta a predisporre una sistemazione più conveniente per l'avvenire, tenendo in debito conto, fin o ad allora trascurato, della distribuzione e della ubicazione dei centri di produzione in rapporto alle comunicazioni, all a disponibilità di maestranze, al concorso dell'indust ria privala ed alle necessità imposte dalla difesa, anziché a criteri di opportunità politica ed elettorale.

La commissione porta la sua attenzione anche su un altro non trascurabile aspetto, quello delle dipendenze degli stabilimenti che sono molteplici c tali da non assicurare l'unità di concetto e indirizzo indispensabile nella loro gestione. Al momento gli stabilimenti hanno infatti una triplice dipendenza (che è anche riflesso dell'organizzazione territoriale) e fa nno capo: - per la parte tecnica, all'Ispettore delle costruzioni di artiglieria; - per la parte a mministrativa, alla direzione amministrativa di artiglieria e genio e per il riscontro della contabilità alla direzione generale della revisione dei conti del Ministero; - per la parte disciplina e personale, al comandante locale di a rtiglieria, il quale poi si rivolge alle competenti direzioni generali del Ministero. La commissione ritiene che negli stabilimenti non è possibile scindere la parte tecnica da quella amministrativa (che sono strettamente connesse) e ritiene che gli stabilimenti devono fare capo esclusivam ente


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Ferruccio Bolli

alla direzione generale di artiglieria, lasciando all'Ispettore di artiglieria l'alta viglilanza, il coordinamento e e le proposte. In relazione a questa esigenza, la commissione formula una serie di particolareggiate proposte per la concentrazione e razionalizzazione della produzione militare (con particolare riguardo all'unificazione degli arsenali e delle officine di costruzione), e per il miglioramento dei macchinari e immobili . Programma i cui criteri non sono certo nuovi, visto che nel 1894 il Ministro Mocenni, nella relazione che accompagna il citato ordinamento da lui proposto (e poi rimasto in parte inattuato) si ripromette (vds specchio precedente) di diminuire il numero degli stabilimenti di produzione di armi, munizioni e carreggio, e così giustifica il provvedimento (che poi non ha seguito): questa riforma, che risponde ad un voto ripetutamente espresso anche in Parlamento, era una vera necessità e produrrà considerevoli vantaggi, di cui forse oggi non è dato di apprezzare tutta la portata. Basti accennare che il concentramento del lavoro in un minor numero di opifici scemerà notevolmente le spese di direzione e di amministrazione, facil iterà le grandi esperienze e migliorerà i prodotti, permettendo l'impiego di macchinari più completi e più perfetti.

In sostanza la commissione propone il miglioramento e il potenziamento degli stabilimenti militari, non certo loro eliminazione; ritiene anzi conveniente che ad essi continui ad essere affidato il ruolo principale nella produzione del materiale militare, onde consentire in questo settore ali' Amministrazione militare un buon grado di indipendenza dall'industria privata e dai relativi possibili ricatti, e al tempo stesso di affrancarsi dall'industria straniera. L'orientamento prevalente anche a livello ufficiale fino alla prima guerra mondiale, è quindi quello così sintetizzato nel 1904 dal capitano Malvani su lla rivista Militare: da talun o, e specialmente in questi ultimi tempi, fu proposta una misura radicale. L'industria privata, nazionale o estera , - fu detto - provvederà ai bisogni. Adagio. Anzitutto l'industria nazionale 11011 possiede ancora stabilimenti come quelli del Krupp o del Creusot, capaci di studiare e risolvere tali questioni che richiedono una speciale competenza e un antico im pianto, nonché mezzi finanziar i enormi. Occorrerebbe quindi ricorrere all'estero in via normale, e la economia nazionale ne risentirebbe un grave contraccolpo. Ma quand'anche si potesse ricorrere alle più grosse forniture all'industria estera e nazionale, l'esercito ha infinite piccole necessità della vita corrente alle quali occorre possa provvedere da sé senza dipendere da altri; ha bisogno inoltre di un personale tecnico di sua assoluta fiducia il quale, con sufficiente competenza militare, sappia fare le commesse, vigilare la esecuzione delle provviste e collaudarle. Mentre


X. Servizi tra. e mat. e di amministrazione (l885 -19ll)

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consentiamo quindi in ciò che si potrebbe e sa rebbe conveniente fare una più larga parte all' industria privata nelle proviste del materiale, escludiamo che l'esercito possa fare a meno di alcuni organi di manutenzione, cost ruzione e riparazione per il materia le. 12

I nuovi stabilimenti e laboratori di artiglieria , indicati nel I 910 dal citato R .D . del 29 dicembre, sono: 5 stabilimenti principali: 3 grandi stabilimenti

2 stabilimenti speciali

(arsenali di costruzione di Torino, Napoli, Terni) con impianti per svariate lavorazioni di materiali di ogni genere, ma ciascuno più particolarmente attrezzato per la produzione di determinati materiali; I laboratorio di speciale importanza di precisione (Roma) per il genere di lavoraI polverificio (Fontana zioni; Liri)

4 stabilimenti minori: 2 officine di costruzione di artiglieria (Genova, P iacenza); { 2 laboratori pirotecnici (Bologna, Capua);

3 stabilimenti sussidiari: (Fossano, Brescia, Torre Annun ziata) non autonomi, ma aggregati ai tre arsenali (rispettivamente Torino, Terni, Napoli) e che potranno essere soppressi in prosieguo di tempo . li passaggio dall'attuale stato di fatto degli stabilimenti d'artiglieria alla sistemazione ora detta avverrà gradualmente, per mezzo di d ecreti mini steriali, che saranno registrati alla Corte d ei conti.

P er raggiungere questo assetto, pa lesemente suggerito dalle esigenze di razionalizzazione e concentrazione della produzione indicate nel 1910 dalla commissione d ' inchiesta, nel 1911 (R.D. 7 giugno) sono soppressi il polverificio di Possa no, l'officina di costruzioni di artiglieria di N apoli e la fabbrica d'armi di Torre Annunziata, ed è istituita a Piacenza una nuova officina di costruzioni di artiglieria unendovi i vecchi impianti dell'arsenale con relativo laboratorio di allestimento cariche da granata. Con questi provvedimenti si accentua la gravitazione a nord-ovest d egli opifici, che gli avvenimenti avrebbero reso di lì a poco te mpo quanto mai opportuna. A parte il Marazzi n el 1901 («L'esercito nei tempi nuovi») nei primi a nni del secolo XX su questo punto sorgono anche parecchie voci di 12

E. MA L VANI, Art. cii.


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Ferruccio Bolli

dissenso tra gli stessi militari, che trovano eco anche sulle riviste ufficiali, e danno luogo ad aspre polemiche tra ufficiali 13 • Il terzo problema - che non trova però sbocchi concreti fino a tutta la prima guerra mondiale - e quello della presenza del treno all'interno dell'Arma di artiglieria, che continua a fornire cavalli, carriaggi e il relativo personale a tutti i Comandi e a tutte le Armi (escluso il genio, che ha un proprio treno). Nel quadro della modernizzazione e della maggiore «tatticizzazione» dell'.arma conseguente all'impegnativa e contrastata adozione dei nuovi materiali da campagna a tiro rapido e a deformazione, nel 1906 l'allora capitano Badoglio sostiene, sulla Rivista di artiglieria e Genio 14, la necessità di alleggerire l'Arma dai carichi impropri e non strettamente attinenti all'attività operativa, e anche la commissione d'inchiesta ritiene indispensabile la costituzione del treno in corpo autonomo 15 • Singolare la tesi del deputato e ingegnere Carlo Montù, ex-ufficiale di artiglieria e autore della storia dell'Arma. Anch'egli è favorevole a distaccare il treno dall'artiglieria e dal genio, organizzandolo in brigate autonome con ruolo speciale per gli ufficiali. I reggimenti di artiglieria da campagna ne risulteranno così alleggeriti, anche se sarebbe ingenuità il supporre ch e altraverso i terreni rotti e coltivati, per i bisogni dei servizi carreggiati al seguito delle truppe, l'auLOmobile possa in avvenire soppiantare il cavallo [... ] Dunque il treno militare con traini a cavallo non scemerà di valore e non scomparirà ... 16 •

Non è certamente per questo motivo che il treno rimane parte integrante d ell'artiglieria fino a tutta la prima guerra mondiale, ma probabilmente per ragioni di economia , per risparmiare Quadri e per semplificare la gestione dei trasporti a traino animale, affidandola 13

Si veda, in particolare, la polemica del 1904- 1905 tra il ten . col. di Stato Maggiore

L. G H ERSI (/I problema militare, «Nuova Antologia» 16 agosto 1904 e « Rivista Militare» 1905, Voi. 1) e il ten. col. di artiglieria L. BENNATJ (A proposito di una soluzione del problema militare, «Rivista D'Artiglieria e Genio» 1904, Voi. IV e 1905 Voi. I) . Il Ghersi sostiene che l'esercito non d eve produrre materiali, ma limitarsi solo ad addestrare il personale e impiegare i materiali st essi, tutti prodotti dall'industria privata. il Bcnnati enum era le ragioni che fanno ritenere ancora conveniente ed economico il mantenimento in funzione degli stabilimenti militari (tra le quali la principale è che l' industria privata nazionale non è ancora in grado di produrre qua nt.o richiesto dalle particolari esigenze militari). 14 F. B0Tfl , Note ... (CiL.), parte TI, pp. 116- 11 8. 15 COMMISSIONE D'INCHIESTA ... (CiL.), Relazione terza, p. 37. 16 C. MONTU ,Le modificazioni all'ordinamento-l'artiglieria, «La Preparazione» 1'\-16 marzo 1910.


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diretlamente ai due utenti più organizzati e competenti in materia, cioé all'artiglieria e al genio (anche se, secondo il citato studio del Vincenzotti, nel 1904 l'artiglieria assorbe solo il 20o/o dei trasporti, contro il 55 o/o del commissariato, il 3 o/o del genio, il 60/o della sanità e l' 11 o/o dei trasporti reggimentali). Il servizio materiali di artiglieria in guerra è regolamentato con la nuova normativa del 1907 17, che abroga quella del 1881 e ne mantiene i capisaldi, a cominciare dal principio del rifornimento dall'indietro verso l'avanti. Organi direttivi sono: - presso l'Intendenza generale, la sezione d'artiglieria retta da un tenente colonnello; - presso l'Intendenza d'armata, la direzione di artiglieria d'armata , con a capo un colonnello d'artiglieria; - in ogni corpo d'armata, il Comando di artiglieria di corpo d'armata, che funziona - nei riguardi del rifornimento materiali di artiglieria - come direzione di artiglieria di corpo d'armata e corrisponde diretlamente, come tale, con quella di armata. Al livello di divisione non sono previsti specifici organi direttivi, e il vecchio parco divisionale è denominato - conservando le stesse funzioni - colonna munizioni divisionale. Il meccanismo di rifornimento e gli organi interessati sono indicati dalla tabella a pag. seguente. La colonna munizioni per divisione di fanteria si compone di 3 sezioni: la 1° e la 2° trasportano munizioni per artiglierie e ciascuna d i esse corrisponde a una delle due brigate di batterie che fanno parte o della divi sione o delle truppe supplcttive; la 3° sezione trasporta munizioni per armi portatili. Il parco d'artiglieria di corpo d'armata si articola su tante sezioni quante sono le divisioni (2 o 3), più una sezione per le truppe supplcttivc. Ciascu na sezione è a sua volta suddivisa in un reparto per armi portatili e un reparto per artiglierie; analoga organizzazione hanno i parchi di armata. Alle riparazioni provvedono i corpi e i reparti con operai e mezzi propri, ricorrendo solo in caso di urgente necessità ad operai e stabilimenti privati. Per le riparazioni che non è possibile effettuare con mezzi propri , i corpi si rivolgono direttamente al parco di artiglieria di corpo d'armata (le colonne munizioni della divisione non hanno personale e mezzi per le riparazioni). Il parco di corpo d'armata provvede al mantenimento del materiale con propri soldati-operai, e anche rivolgendosi all'industria privata. Le riparazio

17 Regolamento di servizio in guerra - Parie Il - Servizio delle Intenden ze - Servizio di rifornimento materiali di artiglieria, Roma, Voghera, 1907. C fr. anche (specie

per le dotazioni muni7.ioni) R. C ORSELL I, Op. cii. , pp. 42-47.


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Ferruccio Bulli

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GRAFICO PEL RIFORNIMENTO DEI MATERI.AU D'ARTIGLIERIA NELLA GUERRA Cil!PALE (190i)

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ni ch e non possono essere eseguite dal parco di corpo d'armata sono eseguite dal parco d'armata, presso il quale si trovano capi tecnici di artiglieria e squad re di operai e artificieri agli ordini di ufficiali subalterni. Con questo personale sono impiantati laboratori di riparazione. Riguardo alle procedure per il rifornimento munizioni, almeno ai minori livelli (divisione e corpo d'armata) si instaura finalmente un benefico automatismo, senza bisogno di particolari autorizzazioni preventive da parte dei Comandi o comandanti d'artiglieria prima di procedere al rifornimento presso i parchi e/ o le colonne. Così, le truppe delle divisioni di fanteria rivolgono le richieste di rifornimento direttamente alla colonna munizioni divisionale, e quest'ultima direttamente al parco di corpo d'armata. Dal livello di corpo d'armata a quello di armata, il rifornimento munizioni fa capo al comandante di a rtiglieria di corpo d'armata, il quale trasmette le richieste alla direzione di artiglieria d'armata, competente a stabilire quale organo esecutivo (parco d'armata, ma anche deposito centrale e/ o intermedio) deve rifornire il parco di corpo d'armata. Gli organi esecutivi di artiglieria di 2 ° linea quando hanno bisogno di essere riforniti si rivolgono alla direzione di artiglieria d'armata, la quale dispone informandone l'Intendenza, competente a dare ordini per i trasporti necessari. Infine, quando si tratta di rifornire il deposito centrale la direzione d'artiglieria d'armata si rivolge all'Intendenza d'armata; quest'ultima a sua volta interessa l'Intendenza generale o direttamente il Ministero, se ne è a utorizzata. Per quanto riguarda il rifornimento munizioni nell'ambito del reggimento di fanteria 18 , nel 1887 è adottata, per ogni battaglione, una quinta carretta esclusivamente adibita al trasporto di cartucce, che pertanto assume la denominazione di carretta per cartucce. Queste sono contenute in due casse per cartucce a pallottola (1800 cartucce per cassa) e in 64 zaini da cartucce in pelle nera, ciascuno con 30 pacchetti (240 cartucce per zaino). Le cartucce contenute nelle casse sono utilizzate per tenere sempre al completo le dotazioni individuali in combattimenti di poca entità, e per sostituire le cartucce avariate. Quando si ritine probabile l'incontro con il nemico, i 64 zaini sono distribuiti a 16 soldati per compagnia.

oR G.M. 1887 , parte I, pp. 168- 17 1 e G.M. 1888, p a rte I, pp. 12- 17.


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Ferruccio Bolli

Servizio materiali del genio Non ci soffermeremo sulle vicende del vertice, degli organi direttivi periferici dell'arma e delle loro attribuzioni più propriamente logistiche, perché l'evoluzione di compiti e strulture è del tutto analoga e parallela a quella dell'artiglieria. Anche le nuove attribuzioni dell'Ispettore del genio sono definite nel 1911 con le stesse norme di quelle dell'Ispettore di artiglieria. L' Ispettorato del genio si articola in ufficio dell'Ispettore generale, reparto truppe, reparto costruzioni e revisione della contabilità (che invece manca all'Ispettorato di artiglieria, ed è competente per lavori e aqcuisti in appalto e in economia che comportano spese superiori alle 6000 lire, effettuate sia dal Ministero della guerra che da quello della marina). Per la sola marina, inoltre, l'ufficio di revisione della contabilità verifica anche la contabilità in materia. L'Ispettore generale del genio ha attribuzioni analoghe a quelle dell'Ispettore generale dell'artiglieria, con il quale deve mantenersi in continuo contatto per le questioni di comune interesse. Da lui dipendono i Comandi del genio (per l'istruzione tecnica delle truppe e per il servizio tecnico-amministrativo delle direzioni) e - per la parte tecnica l'officina delle costruzioni del genio di Pavia, il servizio delle interruzioni stradali, il servizio delle colombaie militari e il museo storico del genio. Ha funzione consultiva e di proposta sui problemi dell'Arma nei riguardi del Ministro e del Capo di Stato Maggiore, e si avvale per svolgere i suoi compiti dei generali Ispettori addetti ai due reparti e all'ufficio revisione. Come l' Ispettore generale di artiglieria, per le questioni più importanti e delicate (nuove costruzioni , opere di fortificazione, esclusione e riammissione di imprese in materia di appalti ccc.) è tenuto a sentire il parere della commissione permanente degli Ispettori del genio. Circa i compiti generali dell'arma e l'impiego dei relativi Quadri, anche in questo caso non manca, agli inizi del secolo, una corrente di pensiero tendente a specializzare i suoi ufficiali in ramo tecnico e in ramo combattente (quello prevalente), alleggerendo l'Arma dei reparti del treno e da incombenze teritoriali, relative agli immobili militari ecc .. Ciononostante l'Arma nel periodo considerato mantiene al suo interno i reparti del treno (e solo quelli) che le occorrono, e mantiene invariati i suoi molteplici compiti (che coprono come sempre le branche operativa, logistica di campagna e logistica territoriale, con parti-


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colare riguardo alla progettazione, costruzione e manutenzione di tutti gli immobili militari e fortificazioni). Come già si è visto, ricevono impulso sempre maggiore varie specialità che all'inizio hanno un carattere prevalentemente logistico, ma sono destinate ad assumere in futuro un'autonoma fisionamia anche operativa. I problemi dell'ordinamento generale dell' arma, con particolare riguardo al treno e alle incombenze logistiche dei Quadri sono presi in esame nel 1908 dalla comissione d'inchiesta 19, che per i compiti e i conseguenti ordinamenti futuri ritiene fondamentali le attribuzioni relative a lle truppe e alle fortificazioni, mentre il servizio degli immobili è da considerarsi secondario e deve essere organizzato con la massima economia di personale . Gli ufficiali, pur senza creare ruoli distinti, da capitano in su si devono specializzare, il treno del genio deve essere mantenuto, e le procedure amministrative devono essere semplificate. L'ordinam ento 1887 prevede 4 reggimenti genio : il 1° e 2° zappatori, il 3° misto (con 7 compagnie zappatori, 6 compagnie telegrafisti e una specialisti), il 4 ° con pontieri e lagunari e una brigata ferrovieri su 4 compagnie. La compagnia specialisti riunisce in sé specialità ad alto contenuto tecnico-logistico, poi destinate ad avere grande sviluppo: aerostieri, addetti alle locomotive stradali (poi automobilisti), addetti alla telegrafia ottica, ai colombi viaggiatori, ai proiettori elettrici e alla fotografia militare. I successivi ordinamenti si caratterizzano principalmente per lo sviluppo di specialità di interesse logistico (come telegrafisti e ferrovieri) e della branca aeronautica20 • Nell'ordinamento 1894 le compagnie telegrafi sti raddoppiano e divertano 12 (suddi visi in 4 brigate), gli specialisti passano da una a due compagnie, e i ferrovieri costituiscono una brigata autonoma su 6 co mpagnie, con aggiunte altre 2 compagnie di lavoro alle 4 del 1887, e con 2 compagnie esercizio linee. Nel 1895, per effetto del R.D. 15 ottobre, il 3° reggimento genio prende il nome di 3° reggimento telegrafisti, su 4 brigate «zappatoritelegrafisti» (poi diventate, n el 1898, «brigate telegrafisti»), più la brigata distaccata a Roma e le 2 cp. treno . Nel 1909 - come auspicato dalla commissione d'inchiesta nel 1908 - con il distacco della brigata specialisti che diventa autonoma, il reggimento risulta composto interamente dalla specialità telegrafisti, e la brigata sp ecialisti comprende 19

COMMTSSTONE D'TNCIIIESTA ... (Cit.), Relazione terza, pp. 49-54. Sui particolari dell'evoluzione delle specialità dcli' Arma si veda M. BORGA TT!, Op. cit., voi. I V, pp. 392- 1497 e MG, Annuario ufficiale delle Forze Armate del Regno d'Italia, voi. I, parte 3°, Roma 1938, pp. 469-530. 20


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Ferruccio Bolli

due compagnie specialisli, sezione radiotelegrafica, sezione fotografica e una compagnia Lreno. La brigata ferrovieri conserva fino al 1910, lo stesso numero di compagnie del 1894, alJe quali si aggiunge nel 1906 una sezione automobilistica costituila in Roma. Nel 1908 la commissione d'inchiesta, «data la somma importanza delle ferrovie in guerra» ritiene insufficienti le 6 compagnie e ne propone il raddoppio, con la costituzione di un nuovo reggimento ferrovieri su 3 brjgate di 4 compagnie ciascuna e di una sezione esercizio linee, passando la sezione automobilistica alla brigata specialisti. Queste proposte sono accolte solo in parte, e con R. D . 9 agosto 19 IO è costituito il reggimento ferrovieri, ma con lo stesso numero di compagnie suddivise in I battaglione (4 compagnie) e TI battaglione (2 compagnie), più un battaglione automobilisti su due compagnie e una sezione esercizio linee (le brigate del genio, dal 1910, si denominano battaglioni). Questo organico rimane invariato fino al 1915, fatta eccezione per il passaggio , nel 1912, del servizio fotoettrico dalla brigata specialisti al battaglione automobilisti. La brigata specialisti vede nascere al suo interno la specialità radiotelegrafisti, e nel 1905 partecipa ad esercitaz ioni straordinarie di campagna con un parco aerostatico completo, al quale è aggiunta per la prima volta una «stazione radiotelegrafica da campo». Nel 1907 essa è composta da 2 compagnie specialisti, sezione radio-telegrafica, sezione fotografica e compagnia treno. Nel 1908 la commissione d'inchiesta propone che la brigata (la quale fa a ncora parte del reggimento telegrafisti) sia resa autonoma, passando al reggimento telegrafisti la sezione radio-telegrafica, e ricevendo dalla brigata ferrovieri la sezione automobilistica. Nel l 909 essa, in effetti , viene resa autonoma, ma conservando lo stesso ordinamento del 1907 , fino a quando nel 191019 l l assume la nuova denominazione di «battaglione specialisti» con una forza comparabile a quella di un reggimento (ben 200 ufficiali e 2000 sottufficiali e soldati) e un organico a lquanto composito e tipicamente di transazione: 5 compagnie specialisti (aerostieri e dirigibilisti); sezione aviazione (piloti di aeroplano); sezioni aerologica, radiotelegrafica, fotografica; compagnia treno; reparto di costruzioni ed esperienze aeronautiche. Se l'ordinamento delle unità dell'Arma subisce continue modifiche e incrementi, riguardo alla produzione di materiale militare il genio non ha gli stessi problemi dell'artiglieria, e di spone per tutto il periodo di un solo stabilimento a Pavia, denominato officina di costruzione del genio.


X. Servizi Ira. e mal. e di amministrazione (1885-1911)

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Anche l'organizzazione e funzionamento del Servizio materiali del genio in guerra sono regolamentati nel 1895 e presentano diverse analogie con quelli di artiglieria2 1 • Organi direttivi sono al livello d'armata il Comando del genio e la direzione del genio, e al livello di corpo d 'armata il Comando del genio di corpo d'armata. Organi esecutivi sono (1910) i parchi delle compagnie zappatori, le sezioni di ponte, i parchi delle compagnie minatori, i magazzini materiali delle compagnie e sezioni ferrovieri, i parchi delle compagnie telegrafisti, gli equipaggi da ponte, i parchi fotoelettrici, i parchi aerostatici, le sezioni fotografiche da campo ecc .. I materiali di rifornimento si trovano presso i parchi del genio di corpo d'armata e d 'armata, che pertanto sono gli organi esecutivi principali. li rifornimento precede dall'indietro verso l'avanti: dal deposito centrale del genio al parco del genio d'armata, da questo al parco del genio di corpo d'armata, alle compagnie o sezioni delle varie specialità del genio e anche alle truppe di fanteria.

Servizio telegrafico e radiotelegrafico Come già si è visto, fino a tutto il 1910 le due specialità telegrafisti e radiotelegrafisti rimangono separate e di consegu enza devono essere trattate a parte, anche se il loro servizio rientra ancora nelle attribuzioni dell'Arma del genio e viene assumendo una fisionomia sempre più operativa a scapito di quella logistica.

Servizio telegrafico Un anno cruciale è il 1899, quando con R .D. del 2 luglio è istituita una commissione telegrafico-militare permanente per lo studio e la pre-

parazione di disposizioni per assicurare il perfetto funzionamento del servizio telegrafico in campagna22 • La commissione è composta da due membri, rappresentanti rispettivamente il Ministero della guerra e l'amministrazione dei telegrafi dello Stato. Oltre allo studio delle leggi e dei regolamenti in materia e alla raccolta di dati statistici, le sue incomben ze riguardano: - la preparazione dei progetti per utilizzare a fini militari, all'atto della mobilitazione, la rete telegrafica permanente dello Stato e delle ferrovie; 21

Cfr. R. CORSELLI, Op. cit., pp. 47-60 e MG, Servizio del genio in campagna, Roma , Voghera, 1895 (rimane in vigore fino al 1915). 22 G .M . 1899, parte I, pp. 645-648.


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Ferruccio Botti

- la tenuta dei ruoli del personale civile da adibire in caso di guerra alla zona telegrafica militare della rete permanente; - il controllo della tenuta dei materiali telegrafici di mobilitazione; - la sorveglianza sulle linnee telegrafiche e telefoniche che interessano la difesa nazionale. Il Servizio in guerra è regolamentato con R.D. 12 luglio 1896, che viene modificato con R.D. de11'8 luglio 1897 e successivamente abrogato dal R.D. 5 marzo 1899, che approva il nuovo Regolamento di servizio in guerra - parte TI servizio delle intendenze - servizio telegrafico 23 • Il Servizio telegrafico militare ha lo scopo di assicurare le comunicazioni telegrafiche «fra i grandi reparti» e ha come organi esecutivi le compagnie telegrafisti c i parchi telegrafici. Esso si svolge stendendo linee campali e stabilendo le relative stazioni nella zona telegrafica militare della rete permanente, cioé nella parte del territorio (e zone attigue) dove si svolgono le operazioni militari , i cui limiti sono fissati e se necessario modificati dal comandante in capo dell'esercito (sentito il parere dell'Intendente generale e del commissario generale telegrafico). Le operazioni necessarie per la modifica della rete permanente civile della predetta zona telegrafica militare, allo scopo di renderla meglio adatta al servizio che deve svolgere, sono eseguite con personale e materiale civile dell'amministrazione dei telegrafi distaccato presso l'esercito. Co n questo personale sono formati un comm issariato generale telegrafico presso l'Intendenza generale e un commissariato telegrafico presso ciascuna Intendenza d'armata. Il commissario generale telegrafico assume la direzione della zona militare della rete permanente e risponde al servizio telegrafico svolto dal personale civile in campagna. I commissari telegrafici di armata dirigono il servizio telegrafico nella zona di competenza della rispettiva armata, e ne rispondono al commissario generale telegrafico. Le competenze dei commissari civili riguardano: la costituzione e le modifiche della rete telegrafica permanente neJia zona militare, l'impianto e il funzionamento neJia stessa zona di nuovi uffici telegrafici, gli orari e il servizio degli uffici, la parzia le e temporanea sospensione della corrispondenza per i privati su determinate linee e circuiti ecc., mentre la parte amministrativa e contabile rimane di competenza deJie direzioni provinciali delle Poste, come in tempo di pace. Alla direzione del Servizio telegrafico militare in campagna è preposto un colonnello o un tenente colonnello del genio, addetto al gran 23

Roma, Voghera 1899.


X. Servizi tra. e mal. e di amministraz ione (1885-19ll)

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quartier generale in qualità di Ispettore del Servizio stesso. Al comando genio di ciascuna armata è assegnato un ufficiale superiore del genio , anch'egli con funzioni di Ispettore nell'ambito della Grande Unità. Infine, ad ogni corpo d'armata è assegnata una compagnia telegrafisti con parco telegrafico, il cui comandante dirige il servizio nella zona di competenza del proprio corpo d 'armata. L'impianto di nuove linee telegrafiche nell'ambito dell'armata e del corpo d'armata avviene su ordine dei rispettivi Comandi. L ' Ispettore di armata e il comandante della compagnia telegrafisti ne informano, però, il livello superiore, con il quale corrispondono direttamente, «perché la celerità deve essere la caratteristica d'ogni operazione che si riferisce al servizio telegrafico». Il parco telegrafico assegnato ad ogni compagnia telegrafisti trasporta tutto il materiale necessario per il fenzionamento delle linee campali. A tal fine, ogni parco dispone del materiale occorrente per l'impianto di 12 stazioni telegrafiche elettriche (con 12 stazioni telefoniche)(*) e di 64 chilometri di linea, dei quali 33 di filo pesante, 30 di filo volante e uno di filo subacqueo. Inoltre, il parco dispone del materiale per l' impianto di 4 stazioni di telegrafia ottica, ivi compreso un apparato di riserva. Ogni compagnia telegrafisti dispone di 3 squadre stendimento. La celerità di stendimento e di ripiegamento per una linea elettrica con materiale pesante varia - in condizioni ottimali - - da 1 a 3 Km / h; per una linea volante, da 3 a 5 Km / h . Il filo pesante è impiegato per le linee che presumibilmente dovranno avere maggiore durata e per quelle che prolungano la r ete permanente; il filo volante è usato quando è necessario stendere una linea con la massima celerità, e quando si prevede che avrà breve durata. Gli ufficiali, la truppa e il personale civile comandato presso l'esercito possono anche servirsi - quando le esigenze del servizio lo consentono - delle stazioni telegrafiche militari per trasmettere, a pagamento, telegrammi privati. Nella trasmissione dei m essaggi sono previsti parecchi gradi di priorità: a) telegrammi di servizio urgenti concernenti l'andamento del servizio telegrafico; b) telegrammi di stato urgenti; c) telegrammi di stato non urgenti; (*) i microtelefoni, cioé gli attuali telefoni da campo, sono introdotti nei primi anni d el secolo, e le manovre dimostrano la necessità di cliffonclcrli sempre piì1.


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d) telegrammi di servizio non urgenti che interessano il servizio telegrafi co; e) telegrammi non urgenti; f) telegrammi privati non urgenti . Nel corso delle grandi manovre annuali il servizio telegrafico, largamente impiegato, dà sempre buoni risultati. Tuttavia nelle manovre del 1907 si verifica un a ntico inconveniente, già tipico dei primi anni di introduzione del servizio: il grande cumulo di 1elcgrammi, che talvolta delle luogo a fortissimi ritardi nella lrasmissione, fu anche dovuto all'abuso che si fece di Lale sistema di corrispondenza ed a prolissità nonostante le preserizioni date al riguardo 24 .

Servizio radiotelegrafico

La storia della radiotelegrafia militare italiana inizia, come si è visto, nel 1905 con la partecipazione alle grandi manovre di una stazione radiotelegrafica e nel l 907 con la costitu zione presso la brigata specialisti di una sezione radiotelegrafica. Con R .D. 11 ottobre 1907 è istituita presso il Ministero della marina una commiss ione permanente per il servizio radiotelegrafico dello stato, civile e militare, con rappresentanti sia dell'esercito che della marina, per studiare e proporre le più semplici e pratiche modalità per uno sfollamento anche in comune delle possibilità della radiotelegrafia 25 • Sempre nell'anno 1907, in occasione delle grandi manovre avviene un vero e proprio salto di qualità nelle applicazioni militari terrestri, con la partecipazioni di ben 6 stazioni radiotelegrafiche di cui 5 a traino animale e una automobile. Tutte le stazioni sono «a co rrente alternata, a c ircuito sintonico con aerei orizzontali e dirigibili, alti 15 m da terra , sistema Marconi aventi la portata di 100 Km in terreno pianeggiante» . Ogni stazione a trai no a nima le è trasportata su 4 carri (2 carrettini a 2 ruote di 2 tipi, uno studiato dalla brigata specialisti e l'altro fornito dalla stessa compagnia Ma rconi; un carro a 4 ruote; una carretta da battaglione). La stazione «automobile» (cioé, in termini moderni, motorizzata e semovente) riunisce in un solo a utoveicolo tutti i materiali e porta inoltre una «scala a ntenna a stilo» per sopraelevare l'aereo, qualora occorra maggiore portata. Le stazioni sono impiegate per collegare i corpi d'armata in esercitazio ne. L 'esperienza dimostra ch e il collegamento non è possibile se 24 23

COMANDO DEL CORPO DI STATO MAGGIOR E, Op. cii., pp. 164-166. G.M. 1908, pp. 9-15.


X. Servizi tra. e maf. e di amministrazione (J8li5-191 I)

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una delle stazioni è addossata a una montagna, oppure se tra due stazioni è comunque interposto un rilievo. I carretti a due ruote studiati dalla brigata specialisti si rivelano rispondenti assai di meno di quelli forniti dalla compagnia. La stazione automobile si dimostra, invece , troppo pesante e non adatta ad uscire dalle strade. La rapidità d 'impianto è soddisfacente (circa un'ora e mezza per mettere in funzione una stazione) e la celerità della trasmissione è di 8- 10 parole al minuto (nelle grandi manovre del 1905 era stata di 4-5 parole). La relazione sulle grandi manovre conclude con questo giudizio: La radioLelegraf"ia ha dato risultati soddisfacenti. Resta no , però a ncora insolute le due questio ni del sintonismo e del segreto della corrispondenza, che sono di capitale importanza per un la rgo impiego della radiotelegrafia nelle operazioni di guerra. È quindi di somm a importanza che gli studi e le esperienze sia no proseguiti.

A sua volta il Corselli nel 191 O, richiamandosi al periodico France Militaire così definisce il ruolo presente e futuro della radiotelegrafia: molto si spera nella radiotelegraria nel senso che fa economizzare materiale, tempo e personale. P iù spec ialmente pare che possa servire per assicurare in ogni tempo il collegamenlo dell 'esercito operante con le sue basi d'operazione . Se ne prevede anche l'impiego per collegare il gran quartiere generale dell 'esercito con la rete telegrafica permanente, coi quart ier generali dei gruppi d' armata e delle armate, e questi coi comandi dipendenti ; nelle marce di grandi unità di guerra, nel servizio della cavalleri a in avanscoperta, nelle guerre coloniali. Non bisogna però esagerare nel domandare alla telegraria senza fili ciò che ancora non può dare. Finora no n può servire che alla trasmissio ne che di brevi dispacci, e la su a utilità risiede essenzialmente nella lunga portata e nella rapidità dell 'installazione quando le circostanze sono favorevoli26 •

Servizio trasporti e tappe Le ferro vie, già mezzo di trasporto fondamentale, nel periodo considerato raggiungono l'apice della loro importanza militare, sia in fase di mobilitazione e radunata che per il rifornimento delle truppe operanti. L'introduzione della trazione elettrica e il continuo incremento della rete ferroviaria, che si cerca di orientare anche a scopi militari, aumentano le loro possibilità, ma ciò non basta: il problema principale rimane quello, sempre estremamente arduo, di raccordare le truppe e stabilimenti di 1° linea con la testata ~elJe ferrovie, e di assicurare i trasporti in campo tattico, cioé dal livello di corpo d'armata in giù. 26

R. C OR SET.TJ , Op. cii. , p. 49.


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Data la rapidità ormai richiesta alla manovra strategica e tattica, non è possibile costruire al momento là ove si rivelano necessari tronchi di ferrovia ordinaria per trasportare fino a ridosso del nemico le masse sempre più ingenti di uomini, materiali e munizioni, che richiedono un carreggio sempre più numeroso e ingombrante. Pertanto, specie nei paesi in cui eserciti sono destinati ad operare in zone prevelentemente pianeggianti si fa molto assegnamento sull'impiego di ferrovie da campo a scartamento ridotto (da m 0.60 a m O. 75), con materiale leggero e scomponibile di facile e rapido impiego dato in dotazione alle compagnie ferrovieri. Cionostante in tutti gli eserciti (e ancora più nell'esercito italiano, che non può impiegare nella misura desiderata le ferrovie a scartamento ridotto nelle zone montuose di confine) i trasporti di prima linea rimangono imperniati sulle salmerie e sui veicoli a traino animale, con quadrupedi e carreggio in gran parte requisiti. I numerosi ed ormai ben noti inconvenienti che derivano da questa soluzione tradizionale, accanto al continuo e rapido progresso della tacnìca, nei primi anni del secolo spingono a studiare e a incrementare sempre di più i mezzi automobilistici. Ed è lo sviluppo dell'autobilismo - che peraltro fino al 1911 non è in grado di modificare i termini essenziali del problema dei trasporti - a rappresentare il vero fatto nuovo del primo decennio del secolo, un fatto nuovo i cui riflessi non si limitano al solo problema delle modalità tecniche per assicurare i trasporti, ma influenzano in misura crescente i criteri adottati e da adottare in campo tattico e logistico, con particolare riguardo alla dislocazione, distanze, modalità di funzionamento degli stabilimenti logistici di 1 a e za linea e all'autonomia logistica delle unità. Gli organi direttivi ed esecutivi fondamentali del Servizio trasporti e tappe in guerra non mutano rispetto a quanto previsto dalla regolamentazione del 1880-1881 (vds. capitolo VIII). La normativa relativa ai trasporti di pace (anche per mare) subisce invece un ampio rinnovamento (Regolamento sul servizio dei trasporti per ferrovia e per mare, Parte I - 1901, e Parte II - 1908, che abroga quello del 1876; R.D. 13 luglio 1903, n. 361 per il trasporto in mare delle merci pericolose; R.D. 4 giugno 1908, n. 261, che stabilisce che i trasporti militari devono avvenire ad economia e ne fissa le modalità principali). Queste norme rimangono in vigore fino agli anni Trenta e sono in buona parte valide anche in guerra.


X. Servizi tra. e mal. e di amministrazione (1885-1911)

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Ferrovie 27 .

In tempo di pace presso il Comando del Corpo di Stato Maggiore continua a funzionare la commissione centrale per i trasporti militari in ferrovia _ Altri organi direttivi costituiti fino al tempo di pace sono i commissari militari per le ferrovie, le commissioni e sottocommissioni militari di linea, i Comandi militari di stazione_ I commissari militari per le ferrovie sono nominati tra gli ufficiali superiori di qualsiasi Arma nel numero massimo di 92 8 . Le commissioni militari di linea 29 sono presiedute dai commissari militari di linea e i loro nuclei sono costituiti fin dal tempo di pace nel 1898. Operano sempre in tempo di pace, alle dipendenze dell'ufficio trasporti del Comando del Corpo di Stato Maggiore, del quale costituiscono delegazione. Hanno alle loro dipendenze i Comandi Militari di stazione, anch'essi costituiti fin dal tempo di pace. Le attribuzioni e il funzionamento dei Comandi militari di stazione sono definiti, nel 1908, con apposita istruzione 30 • Sono previsti comandi militari di stazione permanenti, fin dal tempo di pace, in 15 nodi ferroviari principali (Torino, Alessandria, Genova, Milano, Verona, Piacenza, Parma, Bologna, Ancona, Firenze, Pisa, Foggia, Napoli, Roma e Messina). L'organico è di un capitano, un subalterno (solo nella stazioni più importanti), 3 sottufficiali (5, di cui uno di marina, a Roma Termini), un'ordinanza. Hanno carattere interforze (è questo l'unico caso di struttura permanente a carattere interforze del periodo), con giurisdizione tanto sul personale dipendente dal Ministero della guerra che su quello dipendente dal Ministero della marina. Loro compito principale è di rimuovere tutti gli inconvenienti cui i movimenti ferroviari possono dare luogo per cause non sempre prevedibili (ritardi, mancate coincidenze, mancato invio di preavvisi ecc .. ). Le loro attribuzioni non si limitano alla sola stazione ferroviaria in cui hanno sede, ma si estendono a tutte le stazioni della città, a quelle delle stazioni vicine il cui movimento è considerato come parte del movimento della stazione in cui hanno piede, e quando necessario anche ai porti.

27

L'impiego delle ferrovie in pace e in guerra è disciplinato dal Regolamento per eseguimento dei grandi trasporti militari, che ha tre successive edizioni: 1889 (R.D. 29 agosto); 1902 (R.D. 16 marzo) e 1907 (R.D. 21 febbraio ). I crit eri principali per l'organizzazione del trasporlo ferroviario e i corrispondenti organi non subiscono tuttavia modifiche sostanziali , e rappresentano più che altro un perfezionamento di quelli già indicati nel capitolo VIII. 2 R G.M. 1910, pp. 498-500. 29 G.M. 1888, parte I, pp. 606-607 e G.M 1906, parte I, pp. 389-390. 30 MG, Istruzione sulla costituzione e funzionamento dei Comandi Militari di Stazione, Roma, Voghera 1908.


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Essi dipendono direttamente: dalle commissioni di Jinea e dall'ufficio trasporti, per quanto riguarda il loro speciale servizio; dal Comando divisione territoriale, per le esigenze amministrative in genere; dal Comando presidio, per le questioni attinenti aJla disciplina, vettovagliamento, al pernottamento del personale e ai trasporti ad economia del materiale militare. Per i lavori più urgenti che specie in guerra occorre eseguire nelle stazioni e nelle lineee e per l'esercizio di particolari tratti di linea impiegata, in aggiunta al personale e ar materiale delle amministrazioni ferroviarie la brigata ferrovieri, all'occorrenza, può ricorrere anche a distaccamenti di truppa. A partire dal 1° luglio 1891 alla predetta brigata sono affidati «i servizi della trazione e del movimento sulla linea Torino-Torre Pellice e diramazioni Bricherasio-Barge» 3 ' e nel 1898 le sue dipendenze in pace sono così definite nel dettaglio: la brigata ferrovieri del genio per tutto quanto riguarda la parte tecnico-ferroviaria del suo servizio dipende dal capo di stato maggiore dell'esercito, col quale pertanto corrisponde direttamente per ciò che si riferisce alla parie di servizio predetta. li capo di stato maggiore dell'esercito invigila sull'istruzione tecnico-ferroviaria delle truppe della brigata a mezzo di ispezioni ordinarie (annuali) e di a ltre straordinarie, che farà eseguire dal capo del riparlo intendenza. Invece, per tullo quanto concerne la rimanente parte del servizio, la predella brigata rimane, al pari delle allre truppe del genio, sotto la speciale vigilanza dell'ispettore delle truppe dell'arma32 •

In tempo di pace l'organizzazione prima delineata rimane più che altro in potenza, studiando e predisponendo i trasporti di mobilitazione e radunata, occupandosi del normale traffico militare e addestrandosi ai compiti di guerra soprattutto in occasione delle grandi manovre annuali, che richiedono di concentrare in una zona ristretta e in breve tempo, per ferrovia, masse di uomini della forza di due corpi d'armata contrapposti. All'atto della mobilitazione si costituisce in Roma la direzione generale dei trasporti dell'Intendenza generale, con personale militare e rappresentanti delle amministrazioni ferroviarie. Sono inoltre completate le già esistenti commissioni di linea, composte da un commissario militare per le strade ferrate, dal direttore d'esercizio (civile) e dall'ispettore delle ferrovie competente per territorio. Alle dipendenze delle commissioni di linea possono essere costituite le sottocommissioni di linea, composte da un capitano o ufficile superiore e da un funzionario delle ferrovie. In tempo di guerra l'organizzazione dei trasporti ferroviari mili31 32

Atto n. 137 del 30 giugno 189 1 (G.M. 1891, parte I, p. 386). G.M. 1898, parte T, pp. 334-335.


X. Servizi tra. e mar. e di amministrazione (1885 -19/ I )

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tari e civili si basa sulla preminenza assoluta delle esigenze dei trasporti militari, anche rispetto alle esigenze civili e anche al di là della zona di guerra e delle stazioni di transito, 1c stazioni cioé di origine delle linee sulle quali rimane sempre in vigore l'orario militare. Pertanto, durante la mobilitazione e durante la guerra l'autorità militare ha il diritto di prescrivere le norme per il servizio ferroviario tanto per i trasporti militari che per quelli civili. Il servizio è diretto su tutto il territorio nazionale dalla delegazione generale trasporti, che richiede alle società ferroviarie - tenute ad aderire prontamente - l' esecuzione di tutti i movimenti militari. Ultimata la mobilitazione e radunata, la direzione generale trasporti lascia Roma e si reca presso la sede dell'Intendenza generale di cui fa parte, lasciando però nella capitale una delegazione con il compito di garantire la continuità dei rapporti con le amministrazion i ferroviarie c intervenire ali' occorrenza, per conto della direzione generale trasporti, sulle linee o ltre le stazioni di transito, nelle quali non è in vigore l'orario militare. Anche le commissioni di linea con le relative sottocommissioni si sciolgono, lasciando solo il nucleo costituito dal commissario militare per le strade ferrate, e con il personale recuperato si formano - anche con il concorso di rappresentanti delle amministrazioni ferroviarie - le direzioni trasporti di armata. Queste ultime pur facendo capo alle Tntendenze rispettive possono comunicare direttamente, specie per esigen ze di coordinamento, sia con la direzione generale, sia con le direzioni delle armate contigue. Rivolgono le richieste di personale e mezzi occorrenti per lavori sulle linee di comunicazione, o direttamente alla direzione generale dei trasporti o al rispettivo Intendente, a seconda del tipo di lavoro da eseguire. Previa approvazione dell'Intendente di armata fissano le stazioni di testa ove devono finire i treni, e quelle dove stabilire depositi di viveri e munizioni e materiali. Hanno alle loro dipendenze i Comandi di stazione (fi ssi o anche mobili), una o più compagnie della brigata ferrovieri, e a ll'occorrenza una o più sezioni ferroviarie militari, speciali unità composte da personale ferroviario ancora soggetto agli obblighi militari e inquadrato da ufficiali pratici del servizio ferroviario e da funzionari delle ferrovie, che hanno il compito di assicurare il funzionamento delle linee che conviene assegnare all'esercizio militare, e riparare o ricostruire tronchi di linea interrotti.

Servizio di tappa Riunito al Servizio trasporti con il quale ha indubbiamente m olteplici legami, conserva inalterati i compiti essen ziali e le dipendenze definiti nel regolamento 188 1 (vds. capitolo VIII) , sostituito con la nuova


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normativa approvata con R.D . 8 ottobre 1906H. Dovendo provvedere al collegamento deJJ'esercito operante con i suoi centri di rifornimento e di sgombero, il Servizio oltre a curare la disciplina e la sicurezza del movimento di uomini e materiali e a mantenere in efficienza le vie di comunicazioni di ogni tipo e gli impianti telefonici, telegrafici e postali deve concorrere alla raccolta delle informazioni che interessano l'esercito mobilitato e provvedere al sostegno logistico delle truppe in transito. Le linee di tappa possono essere ferroviarie, tranviarie, ordinarie, fluviali, lacuali ecc .. Spesso - specie in territorio nemico - le linee di tappa sono miste, e la linea di tappa inizia con una ferrovia e termina con una o più strade ordinarie. li servizio dipende dalla direzione generale trasporti e tappe dell' Intendenza generale, che fissa le linee di tappa di ogni armata e assegna a ciascuna direzione trasporti e tappe di armata i mezzi di trasporto occorrenti, e cioé il materiale ferroviario , il carreggio ordinario e il materiale galleggiante. La zona in cui si esplica l'azione delle direzioni trasporti e tappe d'armata è detta zona di tappa, ed è delimitata: - procedendo verso le truppe, dalle località ove iniziano a funzionare i servizi di corpo d'armata (tappe di testa); - procedendo verso l'interno, dai depositi centrali delle armate o da corrispondenti depositi intermedi (tappe di base). Tra tappe di testa e tappe di base si trovano diversi luoghi di tappa, con uno più importante ogni tre o quattro ove le truppe possono sostare, definito luogo principale di tappa ordinaria. Sulle linee ferroviarie normalmente non si stabiliscono luoghi di tappa intermedi; tuttavia per percorsi molto lunghi si fissano delle stazioni, nelle quali le truppe possono riposarsi, consumare il rancio e ricevere assistenza medica. Perno organizzativo dell'organizzazione delle tappe sono i Comandi di tappa, che in relazione alla loro importanza si dividono in tre classi (1 a , 2• , 3 3 ) e hanno quattro compiti essenziali: a) assicurare il celere e regolare transito a tutto ciò che va all'esercito o che dall'esercito rifluisce indietro. A tal fine, ogni convoglio o drappello di transito deve essere provvisto di foglio di viaggio, in base al quale tutti i comandanti di tappa provvedono al sostegno logistico occorrente; b) concorrere all'impianto e funzionamento dei Servizi logistici di t appa! richiedendo alle autorità municipali i locali e le masserizie per ospedali, magazzini, laboratori ecc., nonché il relativo personale per adattarli all'uso in cui sono destinati; JJ

MG. Regolamento sul servizio di tappa, Roma , Voghera 1906.


X. Servizi Ira. e mal. e di amministrazione (1885-191 l )

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c) mantenere l'ordine, la disciplina e la sicurezza della località di tappa; d) organizzare un buon servizio di informazioni e raccogliere dati statistici sulle risorse della zona. Trasporti a traino animale (Fig. 9)

Poichè - come si è visto - i trasporti a traino animale continuano a rappresentare la totalità dei trasporti di 1a linea, rimangono in vigore, e anzi raggiungono il massimo del perfezionamento, tutti i sistemi tradizionali: requisizione cavalli e quadrupedi all'emergenza, ricorso al treno ausiliario, convenzioni con imprese di trasporti. La requisizione all'emergenza di quadrupedi e veicoli, strumento principale per fornire ai reparti il carreggio necessario, è disciplinata da una nuova legge appovata con R.D. 30 giugno 188934 , che rimane in vigore fino al 1913 ed è basata sugli stessi princìpi delle leggi precedenti (vds. capitolo VITI). Per avere un 'idea del peso tattico e logistico del carreggio e degli ard ui problemi di movimento che esso pone, basti ricordare che un corpo d 'armata in marcia (dati d el 1905)3 5 occupa una profondità su strada di 41 Km, senza tenere conto del reggimento di cavalleria, che procede 10-15 Km più avanti. Un reggimento di fanteria ha 3.188 uomini e 20 carri ( 1 carro ogni 160 uomini); un reggimento di cavalleria, 892 uomini e 16 carri (uno ogni 56 uomini) ; una divisione di fanteria, 14.532 uomini e 232 carri (un carro ogni 63 uomini); una divisione di cavalleria, 4.336 uomini e 136 carri (un carro ogni 32 uomini; evidentemente su questo dato pesano molto - non solo metaforicamente i parchi di artiglieria e del genio e il carreggio dell 'artiglieria). Quantità e qualità del carreggio e dei quadrupedi nel 1901 sono riepilogati nello specchio a pag. 422-23 , che prevede ancora l'impiego di buon numero di materiali assai antiquati, almeno in parte impiegati anche nelle guerre del Risorgimento e in seguito immagazzin ati per mobilitazione (carri da trasporto mod. 1876; carri per cartucce mod. 18631850 e 1863-1844; carri da ponte mod. 1870 .... )

34

G .M . 1889, parte I, pp. 323-329. Cfr. MG , Manualetto di tattica e servizio in guerra ad uso degli allievi ufficiali di complemento, Roma, Unio ne Cooperativa Editrice 1905. Su convo gli e organizzazione e ripartizione cavalli e carreggio C fr. anche R. MAGNANI , Op. cit. , pp. 146-156. 35


422

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Carreggio ragolamentare italiano (Per le artiglierie si danno le sole indicazioni riguardanti l'artiglieria da campagna, a cavallo e da montagna).

Specie dei carri

N. ruote

Annotazioni

Traino

Carretta da battaglione

2 ruote

2 quadr.

Carrette diverse per alpini

2o4

2 quadr.

Per mlli i corpi e servizi; serve anche per le cartuccie. Variano modello secondo i siti . Per la cav ., l'art. il genio e i quartieri generali.

ruote o rdinario } Carro da trasp., mod. 1876 da batteria 4 ruote per foraggio 2 )) Fucina da cavalleria Fucina da campagna mod. 1896 per balleria

4

Carretta per munizioni da 9 o da 7 o per car- 2 tuccie

2 pariglie 2 cavalli

»

2 pariglie

))

2 quadr.

Serve per l' arl. da camp., a cav. e da mont., varia ndo solo il caricamento. Per parchi di artiglieria o bauerie da montagna.

Carro per cartuccie, mod . 1863-1850

4 (div .)

2 p:niglie}

Carro per carLUccic, mod. 1863-1!!44

4

2

))

2

))

>>

Carro da batteria

4 ruote

Carro per pane

4

Carro dello stato maggiore

4

))

Carro per casse forti

4

)}

Vellura per posta

2

))

Vettura-pezzo da 7 Il. R. ret.

4 (div.)

))

!: } 2

Servizi del treno.

))

l cavallo 2 pariglie

3

»

2

))

))

3

))

))

3

))

3

Vellura-pezzo da 9 B. R. rel.

4

Carro per muni:lioni da 7

4

Carro per munizioni da 9

4

Vettura-pezzo da 7 Il. R. rel.

4

Carro per munizioni da 7

4

Vettura-pezzo da 7 Il . R . rel. da montagna

2 ruote

I quadr.

Carro da parco leggero per zappato ri

4

))

2 pariglie

Carro da parco pesante

»

(antico mod.)

))

2

))

Carro da parco pesante

»

(nuovo mod.)

4 4

))

2

))

Carro da parco per minatori (antico mod.)

4

2

))

Carro da parco per minatori (nuovo rnod.)

4

))

Carro per cordami e strumenti vari

4

»

Fucina da camp . per parchi genio e per depositi centrali genio Carro da parco per materiale telegr . pesante

4

))

2

))

4

»

2

))

Id. per materiale telegrafico volante

4

))

2

))

Id. per materiale telegrafico di riserva

4

))

2

))

Car ro stazione telegrafica

4

))

2

))

))

Per parchi d'artiglieria.

2 2

Per batterie campagna.

da

Per batterie a ca-

> vallo.

))

)) ))

Per batterie montagna.

da

Servono per zappatori e ferrovie ri ; per questi ultimi cambiano le iscrizioni .

}

Pei telegrafisti.


X. Servizi tra. e mar. e di am,ninistrazione (!885-J::..::9_!--'l)'---- - - -- - - - - -4- '2-'3

Specie dei carri

N. ruote

T raino

Annotazioni

))

Per sezioni da ponte di compagnia zappatori .

Carro da ponte, mod. Ilirago, per travicelle con pezzo di barca-prora, ovvero con pezzo di barca prismatica, ovvero per cavalletti Carro da ponte, mod. 1870, per barca e travi celJe, ovvero barca e tavole Carro da ponte, mod. 1870, per tavole o cavallett i Carro <la pa rco coperto per cquip . da ponte

4

))

2

4

))

2

4

))

2

4

»

2

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Carro per feriti gravi

4

))

Carro per ma lati ( 1}

4

»

2I

» »

Car ro di sanità

4

»

2

))

Carretta <li sanità

2

))

forno mo<l. Rossi, sco mponibile e trasportabile su carri ordinari

-

))

Per pontieri

»

} Servizio di sanità

2 quadr. -

Servizio <li sussistenza.

1

( ) Con Alto 97-1901 è st ata adottata una vettura per malati in so st it uzione dei carri per malati , i qua1i continuano in servizio fino a consurnazion e. (Da C. CORTICF. 1.1.l , Monual<' di organica militare, Torino , Bertolero 1901.)

Lo sviluppo e l'impiego del carreggio nel periodo considerato n on presenta no pertanto aspetti nuovi o soluzioni diverse, ma raggiungono la loro piena maturità, con gran numero di modelli «specializzati» per le va rie sigenze e di varie epoch e, il che complica i problemi di manutenzione e di impiego spicciolo e rende difficili la costituzione degli indispensabili volani e i calcoli logistici. Dato il carattere montano dei nostri confin i sia a nord-est che a nord-ovest, molta importanza rivestono anche le salmerie, la cui costituzio ne, caricamento e impiego tecnico sono regolamentati (per i reparti alpini e no n) con l'istruzione sulle salmerie dei corpi e reparti destinati a operare in montagna del 1897 (parte prima e seconda) , abrogata e sostituita nel 1907 da una nuova normati va (Pub. n. 24 - Istruzione preliminare sulle salmerie e sul carreggio dei corpi, che sostituisce la parte p rima dell ' Istruzione del 1897, e Pub. n. 25 - Istruzione

sulla costituzione e sul caricamento delle salmerie di alcuni corpi eventualmen te destinati ad operare in montagna, che sostituisce la p arte seconda). La nascita e la rapida affermazione dell'automobilismo militare (F igg. 10, 11 e 12)

L'a nimato e ricco dibattito che si sviluppa in Italia nel periodo tra il 1900 e il 1914 sulle possibilità dell'automobilismo militare è già stato da noi esaminato nei suoi termini essenziali in altra scde36 • Oltre che 3

<, F. BOTTI, Note ... (Cit.) , p arte III , pp. 42-70.


424

Ferruccio Botti

per le ragioni alle quali si è già fatto cenno trattando dei trasporti in generale, il ricorso al traino meccanico è guardato in Italia con grande interesse (e assume connotazioni particolari) a causa della scarsità quantitativa e qualitativa del patrimonio ippico nazionale, vecchio inconveniente che assume aspetti allarmanti man mano che le esigenze di trasporto aumentano proporzionalmente al continuo incremento del contingente da mobilitare, dei materiali e delle dotazioni di munizioni. Per tutto il secolo XIX le preferenze ufficiali vanno alla macchina stradale a vapore, i cui vantaggi e le cui possibilità anche rispetto al nuovo motore a scoppio sono sostenuti dal colonnello del genio Mirandoli in una serie di articoli sulla Rivista di artiglieria e genio dal 1883 al 1900. All'inizio del secolo XX è il veicolo con motore a scoppio a benzina a consentire all'automobilismo militare un salto di qualità decisivo, dimostrando ben presto la sua superiorità sulla locomotiva stradale e sull'automobile a vapore, che già all'inizio della prima guerra mondiale viene definitivamente accantonata perché di impiego poco pratico e poco conveniente per il grande peso, il piccolo coefficente di rendimento, la necessità di frequenti e cospicui rifornimenti di acqua e carbo ne, la difficoltà di percorrere con i lunghi treni rimorchiati le strade strette e tortuose tipiche dell'Italia del tempo, con pavimentazione stradale sconnessa e opere d'arte di limitata portata. Ci limiteremo, in questa sede, a indicare i criteri che via via prevalgono per l'utilizzazione del traino meccanico e le conseguenti soluzioni ordinative, rimandando per ulteriori particolari alle opere del Pugnani3 7 • Sorprende, ancora oggi, il travolgente sviluppo nel giro di alcuni anni di un mezzo che nel 1900 si conosce a malapena ed è ancora in esperimento, e che nel I 909-1910, come meglio vedremo in seguito , già viene ufficialmente riconosciuto come componente importante (se non fondamentale) e più economica dei trasporti per via ordinaria. Va precisato che per automobile si intende a ll'inizio del secolo un veicolo a ruote a traino meccanico su strada, con alimentazione del motore a vapore, benzina o petrolio (e sempre più spesso a benzina), che trasporta con sé anche il carico utile, a differenza dell'automotore che invece traina carichi disposti sopra altri carri, ed è quindi assimilabile all'attuale trattore. Le applicazioni del nuovo mezzo riguardano, all'inzio, principalmente il campo logistico: ma già si pensa da tem37 Cfr. A. PUGNANI, La trazione meccanica su strada specialm ente in ralazione al motore a scoppio e al suo impiego militare, Torino, Tip. J\rtigianelli 1926, e Storia della motorizzazione militare italiana, Torino, Roggero e Tortia 195 1.


X. Servizi rra. e mat. e di amminis/raz 1·_o_ne_· ~(1_8_85_-_19_1_,l)_ _ _ __ __

425

po a treni blindati e, perciò, anche a veicoli corazzati a motore svincolati dalle ferrovie 38 • Sono, comunque, la grande elasticità e la notevole velocità del traino meccanico - più che le portate unitarie che esso consente - le doti che si impongono sin dall'inizio e vengono più apprezzate, e che fanno subito intravedere, come si è visto, i grandi vantaggi dell'utilizzazione del veicolo a motore (per il momento - va sottolineato - solo in campo logistico), per risolvere finalmente vecchi nodi specie per i Servizi di sanità, commissariato e postale. Non così avviene per il trasporto delle munizioni, che pure è un altro aspetto essenziale: nel 1908, quando l'automobilismo militare ha già segnato alcune tappe significative, viene pubblicata una nuova Istruzione per il trasporto degli esplosivi per servizio militare39 , la quale riepiloga vecchie norme del 1886, 1901 e 1903 e prevede trasporti per terra e per via acquea, ma tra i primi si limita a prevedere solamente trasporti «sulle ferrovie o tramvie a motore meccanico», e non fa ancora alcun cenno ai trasporti a mezzo automobile. In Italia la nuova era della trazione meccanica su strada in campo militare inizia nel 1899, quando su proposta di un 'apposita commissione per lo studio dei mezzi meccanici di trasporto per la guerra in montagna il Mistero decide l'acquisto di un'automobile a vapore da trasporto De D ion-Bouton , che in sostanza rimane pur sempre una macchina stradale a vapore molto perfezion ata: motore da 50 HP, alimentazione a carbone Coke, serbatoi con ben 800 litri di acqua, carico utile 4 t, peso lordo (senza carico utile) 7 ,5 t, peso rimorchi abile 8 t (con pendenze inferiori a ll'SO-/o), velocità massima 12 Km/ h, tempo di avviamento per la partenza 30 minuti. Nell900 viene acquistata a n'altra macchina a vapore De Dion-Bouton, ma con potenza di 30 HP e con speciali caratteristiche che dovrebbero renderla adatta ad operare sulle strade di montagna. L'acquisto della prima automobile con motore a benzina (marca FIA T 1902, 12 HP) viene deciso dal Ministero con dispaccio del 28 settembre 1901, e la macchina è assegnata alla brigata ferrovieri nel 1902. La svolta a favore del veicolo con motore a benzina già si delinea nel 1903 , qua ndo si acquistano altre due vetture a benzina FIAT 1903 migliorate rispetto al precedente tipo 1902. Le tre autovetture così disponibili nelle grandi manov re nel Veneto dell'agosto settembre-1903 sono messe a confronto con le due automobili a vapore De Dion-Bou 38 39

F . BOTTI, Note.. . (Cit.), pp. 53-54 e 47-48. Roma, Voghera, 1908.


426

Ferruccio Bofli

ton. Dalla relazione del Comando del Corpo di Stato Maggiore su tali grandi manovre40 emergono i vantaggi delle vetture con motore a benzina, che hanno dato buona prova confermando che in questo campo l'industria nazionale ha ormai raggiunto un livello soddisfacente. Si propone pertanto di assegnarle ai Comandi di armata e corpo d'armata, in modo da consentire a Comandi e Stati Maggiori un più agevole controllo di fronti sempre più estese, portandosi rapidamente là ove viene ritenuta necesaria la loro prese.nza. «Non così favorevole» si rivela invece il rendimento delle due automobili a vapore De Dion-Bouton, impiegate solo per esigenze logistiche (trasporto di pane e foraggi). Difficoltoso risulta il rifornimento dell'ingente quantità di acqua loro necessaria, e scarsa, per difetto di aderenza, la loro capacità di superare anche con carichi leggeri le salite. In conclusione, secondo il Corpo di Stato maggiore, quelle automobili, adoperate quali mezzi di trasporto tra i magazzini avanzati di una determinata zona, riescono molto utili, ma non ne è consigliabile l'impiego al seguito delle truppe manovranti in prima linea, specialmente se in regioni collinose o montuose f ... ]. Queste considerazioni però non infirmano punto il concetto che altre specie di automobili (p. es. aulomobili ad esplosione cd automobili elettrici), possono convenientemente impiegarsi anche al seguito immediato d elle truppe . t\nzi, per risalire ad un concetto più generale è da ritenersi che d'ora inna nzi e specialmente nei paesi come il nostro, non ricchi di risorse equine, sarà sentito sempre vivo e urge nte il bisogno di poter disporre di mezzi di trazione meccanica per grandi trasporti militari da erfe1warsi sulle strade rotabili ordinarie, a tergo d elle truppe.

Nel 1903 dunque la situazione inizia a chiarirsi, perché l'esperienza delle grandi manovre già consente di escludere il motore a vapore sia dei trasporti di prima li nea, sia dai trasporti di ca richi pesanti in un terreno prevalentemente coll inoso e montuoso come il nostro . Lo stesso anno 1903 è importante anche perché si adotta il primo provvedimento organico nel campo dell'automobilismo militare, con la costituzione presso la sezione esercizio della brigata ferrovieri di un nucleo di sottufficiali e macchinisti con ferma di 3 anni4 1 • l predetti sottufficiali sono destinati ad essere impiegati come macchinisti o fochisti, ma taluni di essi «potranno anche essere destinati al servizio degli automobili a vapore o a benzina». Coloro che sono destinati esclusivamente alla condotta di «automobili leggere a benzina» sono esentati dall'esperimento pratico e dall'esame di idoneità previsto per gli altri , ma

° Cf"r. C OMANDO DEL CORPO DI STATO MAGGIORE, Relazione sulle grandi manovre nel Veneto, Roma 1903. 41 G.M. 1903, parte l, pp. 159-161. 4


X. Servizi tra. e mal. e di amministrazione (/885-/9/1)

427

«per costoro si constaterà la perfetla conoscenza dei meccanismi degli automobili e una assoluta abilità nel condurre i medesimi». Dopo le grandi manovre del 1903 le automobili a vapore non hanno più alcun ruolo importante, e vengono inviate a Roma per il trasporto del pane in ambito presidio. Poichè non sono a ncora disponibili veicoli a benzina per il trasporto di carichi pesanti e si vorrebbero utilizzare ancora le grandi quantità di carreggio di mobilitazione in magazzino, si esperimentano con risultati poco positivi treni stradali a trazione elettrica o mista (elettrica e meccanica) caldeggiati dai capitani Douhet e Cantone sulla traccia di studi francesi. Nel 1904 il Comando del Corpo di Stato Maggiore, ritenendo ormai utile l'assegnazione di automobili a benzina da viaggio alle Grandi Unità per ricognizione, collegamenti e trasporto posta, calcola l'esigenza in 287 macchine, da approvvigionare interamente mediante requisizione. Poichè difettano anche i relativi conduttori , si pensa di avvalersi in caso di emergenza di volontari automobilisti, proprietari e conduttori della propria auto. Questa form ula, che peraltro rivela la sua insufficienza già prima del 1915, in quel periodo ha gran fortuna in Italia e all'estero cd è alla base di specifici provvedimenti di legge. Altra tappa importante sono le grandi manovre del 1905 in Campania , nella quali si sperirm:nta per la prima volta l'impiego dei volontari automobilisti, costituendo un «nucleo a utomobilistico» di 29 automobili da viaggio tutte a benzina, di cui solo 8 militari (FIAT da 8 a 24 Hp) e, per il resto, private. Nelle stesse manovre si sperimentano due autocarri da trasporto a benzina Fiat mod . 103 della portata di 4 t e si impiegano anche, per il solo trasporto di materiale da ponte, le solite due automobili a vapore De Dion-Ilouton . Anche se non si ripetono, dato il carico più pesant e, i problemi di ade renza del 1903, nemmeno n el 1905 l' impiego di questi ultimi m ezzi dà buoni risultati. Soddisfacente, invece, viene ritenuto il lavoro svolto dai due autocarri Piat adibiti al trasporto giornaliero di carne macellata, viveri e foraggi . Se ne deduce che i carri automobili da trasporto a benzina, nonostante talune imperfezioni di carattere meccanico facilmente eliminabili con il progresso della tecnica, presentano evidenti vantaggi rispetto al traino animale, e consentono «una notevole maggiore rapidità e continuità di lavoro». Molto favorevoli anche i risul tati forniti dalle automobili a benzina , dai quali si trae l'orientamento a: 1) incremen tare il numero dei condutto ri militari di automobili a benzina presso la brigata ferrovieri; 2) modificare la vigente legislazione per la requisizione, in modo da trarre soprattutto dal paese, in caso di mobilitazione, le automobili necessarie; 3) costituire un corpo au-


428

Ferruccio Botti

tomobilistico volontario. Riflesso di questi orientamenti è la costituzione in data 18 luglio 1906 di una sezione di automobilisti militari presso la brigata ferrovieri di Roma (1 capitano, 2 subalterni, 93 uomini di truppa), che inquadra esclusivamente - particolare significativo - i conduttori di mezzi a benzina42 • I predetti militari devono frequentare un corso della durata complessiva di sei mesi, diviso in due periodi di tre mesi. Il primo periodo ha lo scopo di abilitare i militari alla costruzione e riparazione delle varie parti delle macchine e al montaggio dei motori. Nel secondo periodo presso la brigata ferrovieri di Roma i militari vengono abilitati alla condotta delle automobili e devono apprendere numerose nozioni teoriche, tra le quali la «geografia fisica dell'Italia» e la lettura delle carte e guide del Touring Club. Ultimato il corso gli allievi sostengono un esame di idoneità di fronte ad apposita commissione, che compila i1 relativo verbale e rilascia agli idonei il certificalo di idoneità alla condotta di automobili in servizio militare (dizione ancor oggi in uso). Nell'aprile 1907 vede la luce la prima Istruzione sul servizio automobilistico4\ che è principalmente riferita al tempo di pace, e raccoglie tulle le norme d'impiego, tecniche e per la manutenzione che interessano i veicoli per uso militare con motore a benzina, distinti in: a) vetture automobili, assegnate ai Comandi; b) carri automobili, che possono servire per l'istruzione del personale, per effettuare trasporti in alcune piazze e per la mobilitazione (non viene precisato, in quest'ultimo caso, quale impiego si intende farne); c) motocicli, impiegati per l'istruzione del personale e per il servizio di porta-ordini. Ogni vettura o carro automobile deve avere sempre al seguito un libretto matricolare, che si compone di una pagina con l'indicazione delle principali caratteristiche della macchina e di cinque parti . La sezione automobilistica della brigata ferrovieri del genio provvede il personale automobilistico a tulle le vellure a utomobili , a tutti i carri con motori a benzina e a vapore, ai motocicli dell'esercito e può essere chiamata a provvedere il personale ai motori a benzina che in qualunque modo potessero essere messi in opera dall'amministrazione militare. Essa provvede inoltre , sia durante le manovre, sia in caso di guerra, alla costituzione eventuale di depositi di materiali automobilistici e di laboratori mobili presso le grandi unità per i servizi automobilistici.

42 43

G.M. 1906, Parte I, pp . 384-388. Roma, Voghera, 1907.


X. Servizi tra. e mal. e di amministrazione (1885-1911)

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L'organizzazione della manutenzione e delle riparazioni è ancora embrionale. Ogni macchina - se assegnata a un Comando - è presa in consegna da un ufficiale che ne controlla la manutenzione e la pulizia e la tenuta del libretto matricolare. I possibili sistemi per le riparazioni di una certa entità sono 3: a) presso la sede della brigata ferrovieri di Torino o presso il distaccamento della stessa in Roma; b) presso la ditta costruttrice o una sua filiale; e) presso un'officina privata. Sulla loro scelta l'istruzione così si esprime: il primo modo sarebbe economicamente il più conveniente, ma non sempre è consentito dai limitati mezzi di cui dispongono i laboratori della brigata. Il 2° metodo è quello preferibilmente consigliabile. TI 3° , pur richiedendo spesa maggio re degli altri, dà minore a ffidamento ai buoni risultati.

L ' istruzione del 1907 contiene anche le prime norme per la circolazione stradale. Gli automezzi militari non hanno ancora una vera e propria targa nel senso attuale del termine, ma dispongono di targhetta con dicitura «SERVIZIO MILITARE N . . .. » e un numero progressivo indicato dal Comando del Corpo di stato Maggiore. Si ritengono percorribili con macchine automobili tulle le strade con pendenza inferiore al 20% e larghezza «pari» alla carreggiata della macchina (2 m circa). Del modo di condurre la macchina è però responsabile il solo conduttore, e pertanto l'istruzione invita gli ufficiali a non dargli nelle situazioni difficili dei consigli, che servirebbero solo a innervosirlo. si prescrive di sfruttare la parte di strada che si trova in condizioni mi gliori, per non logorare troppo le gomme. Numerose le norme manifestamente volte a prevenire incidenti. La velocità deve essere sempre adeguata alle condizioni della strada e non deve superare il limite del regolamento di poli zia stradale (1 2 Km/ h negli abitati e 40 Km / h in aperta ca mpagna). Nelle successive grandi manovre del 1907 spariscono gli automobili a vapore e sono impiegati solo veicoli a benzina, suddivisi in 3 gruppi di impiego: - 55 vetture, tutte adibite al trasporto ufficiali, di cui solo 16 di proprietà militare (Fiat da 12 a 24 Hp); - 18 carri automobili, di cui 18 Fiat m od . 1907 (con cerchioni di gomma piena e peso Kg 1800), adibiti al trasporto viveri e foraggi; - 40 motocicli (di cui due militari), addetti alla direzione, ai giudici di campo e ai C omandi di Grande Unità. Per esigenze di carburante, lubrificazione, materiale di consumo e pezzi di ricambio è inoltre organizzato per la prima volta, in 5 diverse località, un servizio parchi e depositi di materiale automobilistico.


430

Ferruccio Botti

Tutti i veicoli e i relativi organi di supporto danno ottima prova. Secondo la relazione del Comando del Corpo di Stato Maggiore, emerge la convenienza che l'amministrazione militare non trascuri alcun mezzo per favorire lo sviluppo dell'industria automobilistica del ramo «carri da trasporlo», in quanto cioé la sostituzione della trazione meccanica a quella animale in buona parte dei mezzi da trasporto dei servizi d'Intendenza risolverà anche la questione mollo grave, per noi, della scarsa produzione equina44 •

Da mezzo ausiliario da tempo riconosciuto utile, l'automezzo diventa così nel I 907 mezzo necessario, e dopo le grandi manovre il Comando del Corpo di Stato Maggiore propone di: I) trasformare la sezione automobilistica, ormai insufficiente, in 2 compagnie automobilisti, che in caso di mobilitazione diventano 4 (una per armata); 2) acquistare e gradualmente introdurre fin dal tempo di pace nei vari Servizi un buon numero di autocarri; 3) dare maggiore sviluppo all'istruzione motociclistica . In particolare, nel 1908 si ritengono complessivamente necessari in caso di mobilitazione 287 autocarri leggeri (8 per trasporto carne per ognuna delle 35 sezioni di sussistenza per divisione di fanteria; 3 per ognuna delle 14 sezioni sussistenza di corpo d'armata; 25 per trasporto pane, carne e foraggi per ognuna delle 3 sezioni di sussistenza dele divisioni di cavalleria) e si ritiene comunque indispensabile, in aggiunta ai mezzi da requisire, l'acquisto di una ventina di autocarri leggeri, più alcuni omnibus per Servizio sanitario «da acquistare in via di esperim ento, per decidere circa le dotazioni di vetture e omnibus automobili, per sezioni di sanità ». Nello stesso anno 1908 la commissione d'Inchiesta per l'esercito 4 5, dopo aver constatato che i quadrupedi in caso di mobilitazione sarebbero comunque insufficienti , non vede altro rimedio che l'incremento del carreggio automobile, per il trasporto feriti e malati, carne macellata, viveri e munizioni: se tutti i servizi indicati da principio potessero essere organizzai i per intero a trazione meccanica, il nostro fabbisogno di guerra diminuirebbe d'un colpo di oltre 30.000 carri e di oltre 120.000 cavalli, e cioé la gravissima questione potrebbe considerarsi risolma. Ma a ciò occorrerebbero oltre 2.000 autocarri , sui quali oggi si è lontani dal poter conlare in paese [... ] D'altra parte l'amministrazione miliatare, specia lmente a causa delle difficoltà e delle spese di manutenzione, non potrebbe acquistare fin dal tempo di pace tulle le macchine occorrenti, e pertanto è necessario che anzitutto venga incoraggiata nel Paese l'adozione della trazione meccanica, stabilendo esoneri di tasse e adeguati premi

44

45

COMANDO DEL CORPO DI STATO MAGGIORE, Op. cii., pp. 159-160. COMMISSIONE D'INCHIESTA ... (Cit.), Relazione quarta. pp. 219-223.


X. _Servizi tra. e mat. e di amministrazione ( 1885- 191/)

431

annui [ ... ], e che l'amministrazione milita re acquisti al più presto quel numero di autocarri che essa può impiegare nel servizio di pace, con t urni di servizio che ne assicurino la buona manutenzione.

In tal modo secondo la commissione il problema sarebbe avviato a definitiva soluzione, perché si potrebbe fare assegnamento in guerra su circa 1000 autocarri, di cui 500 di proprietà militare, che consentirebbero di risparmiare 12.500 carri e 55.000 mila quadrupedi, con cospicui e molto positivi risvolti anche di carattere finanziario. Nello stesso anno 1908 con legge n. 49 del 16 febbraio viene istituito il corpo nazionale di volontari ciclisti e automobilisti, il cui statuto è approvato con R.D. del 19 marzo46 • TI nuovo corpo è sottoposto alla vigila nza del Ministero della guerra e deve «concorrere alla difesa della patria , preparando forze ciclistiche e automobilistiche mediante un 'organizzazione avente carattere civile». In tempo di pace i volontari partecipano alle esercitazioni <li presidio, a lle grandi manovre e alle riviste e parate. Tn caso di guerra i volontari con almeno 18 anni di età sono tenuti a contrarre arruolamento volontario per tutta la durata della guerra, e i reparti volontari mobilitati sono soggclli alle leggi e regolamenti militari. Evidentemente allo scopo di creare una coscienza automobilistica tra i Quadri , nel 190947 ha inizio il primo corso di istruzione automobilistica , al quale partecipano ufficiali di Stato Maggiore, d'Arma e dei Servizi (medici e commissari). l corsi si susseguono negli anni seguenti, e vengono poi estesi anche ai sottufficiali. Nel 1909 il Ministro Casana, nella presentazione del suo progetto di modifica dell'ordinamento d ell'esercito, ritiene prioritario lo sviluppo dell'automobilismo e urgente la costituzione di due compagnie automobilisti, ma il suo progetto di legge non viene discusso e solo nel luglio 1910, come già si è visto, è costituito nell'ambito del nuovo 6° reggimento ferrovieri un battaglione automobilisti su due compagnie, di cui una (con il Comando battaglione) di stanza a Torino e l'altra a Roma. Sempre nel 1910 il Comando del Corpo di Stato Maggiore compila il primo progetto organico per l'applicazione del traino meccanico ai Servizi dell'esercito, che ha il difetto di prevedere l' assegnazione d egli automezzi solo ai Servizi di commissariato e materiali <li artiglieria delle divisioni di cavalleria e alle sezioni di sanità, ripartendoli rigidamente tra ciascun Servizio. In tal modo gli automezzi finiscono con l'essere 46 47

G.M. 1908, pp . 329-339. G.M . 1909. pp. 1140-1141.


432

Ferruccio Bolli

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poco utili zzati, perché non risulta possibile la manovra dei mezzi a seconda delle esigenze. Ciononostante il progetto ha la preveggenza di costituire unità organiche di automobilisti con personale e materiale esclusivamente militari, senza fare assegnamento - come era avvenuto fino a quel momento - solo o prevalentemente sul corpo volontari, e a tal fine calcola un fabbisogno di 525 autocarri, che comporta una spesa di circa 9 milioni (accessori compresi). Per far fronte aJl'esigenza di 500 a!)tocarri (riconosciuta, come si è visto, anche dalla commissione d 'inchiesta), con legge 404 del 30 giugno 1909 viene indetto un concorso tra le ditte nazionali che per ragioni di economia prevede la fornitura di soli autotelai (veicoli senza carrozzeria e accessori). Le caratteristiche dei mezzi richiesti sono: motore a scoppio , peso a pieno carico di Kg 2.500 per l'autocarro leggero e di Kg 5 .000 per l'autocarro medio (pesi massimi consentiti dai ponti militari d'equipaggio di prima e seconda linea); portata rispettivamente da 1.000 a 1.200 Kg e da 2.000 a 2.500 Kg; ruote con cerchioni metallici senza rivestimenti di gomma, sia perchè non si era ancora iniziata in Italia la produzione di gomme piene, sia soprattutto per le supposte difficoltà di conservazione per lungo tempo degli anelli di gomma in magazzino. Dopo una serie di prove pratiche nell'estate del 1910, nessuno risulta vincitore in assoluto e sono ordinati 450 autocarri a diverse ditte (Fiat, Isotta Fraschini, Itala, SPA, ZUST). In relazione alla nuova fis ionomia assunta dall'esercito con la legge ordinativa n . 473 del 15 luglio 1910, il Comando del Corpo di Stato Maggiore riprende in esame l'organico del Servizio automobilistico, che con la riorganizzazione con seguente al programma Spingardi viene ampliato fino a prevedere in guerra ben 200 ufficiali, 7 .000 uomini di truppa, 2.000 autoveicoli (di cui 500 autovetture, 1300 autocarri, 200 autoveicoli vari per parco d'assedio) e 1.500 motocicli. Sono inoltre adottali nuovi e più razionali criteri d'impiego propugnati dal maggiore Andrea Maggiorotti, capo dell'ufficio automobilistico del reparto Intendenza del Corpo di Stato Maggiore e vero padre dell'automobilismo militare italiano4 8 : a) al momento l'autocarro non può sempre sostituire il traino animale . Deve essere conservato il carreggio al livello di corpo d'armata e di divisione. L'automezzo ha un grande avvenire, più che come mezzo offensivo, soprattutto come mezzo di trasporto rapido in campo logistico; 48

A . MAGGIO ROTTI, l mezzi meccanici di trasporto per servizio mi/ilare, «Rivista di Artiglieria e Genio», 1907, Vol. Il; Automobili offensivi, Roma, Cdo Corpo di SM, 1909; / , 'autocarro d(,lf'esercito. «Rivista di Artiglieria e Genio», 1910, Voi. .I, disp. II e III.


X. Servizi tra. e mar. e di amministrazione (1885-191 l)

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b) l'autocarro va considerato esclusivamente come mezzo di trasporto promiscuo, e non come mezzo per costituire magazzini mobili su ruote (come erano allora i parchi di divisione e di corpo d'armata, composti da carri ippotrainati sempre carichi di materiale rigidamente fissato dalle dotazioni per ciascun carro); c) la soluzione fino a quel momento adottata di assegnare separatamente ad ogni Servizio i mezzi di trasporto a motore, senza consentire travasi e la costituzione di volani è poco economica e non è più rispondente, anche se libera gli organi d'Intendenza da un difficile e continuo lavoro di ripartizione dei mezzi sulla base delle esigenze che di volta in volta nascono per ciascun Servizio; d) va tenuto conto che i trasporti militari possono essere suddivisi in due grandi categorie: a carattere periodico o giornaliero (servizio viveri, trasporto ammalati) e a carattere aperiodico o saltuario (trasporto munizioni e feriti, viveri di riserva, ccc.). Ne consegue che per quest'ultimo tipo di trasporti si può sfruttare appieno l' elasticità d'impiego e la rnpidità di trasporto tipica del mezzo

a motore, e diventa non solo possibile e necessario, ma indispensabile rico rrere al sistema di trasporto promiscuo, cioè al sistema di des1inare i gruppi di autocarri che giornalmente si rendono disponibili, a quel Servizio e a quei Servizi che necessitano di essi, in relazione ai consumi che l'Esercì to fa.

Ne deriva anche l'opportunità e la possibilità di: a) costituire un volano di automezzi (suddiviso in gruppi a composizione variabile) da impiegare a ragion veduta per far fronte ai rifornimenti aperiodici che si rendono di volta in volta necessari; b) creare al livello di Intendenza (generale e di armata) organi direttivi specializzati per la gestione dei trasporti a motore al livello superiore a quello di divisione. li Maggiorotti propone pertanto l'istituzione ai predetti livelli di un ufficio trasporti automobilistici che dovrebbero avere alle sue dipendenze anche il Servizio di tappa, perchè per i trasporti automobilistici l'organizzazione deJJa viabilità ordinaria assume importanza speciale e non può essere la stessa adottata per i trasporti a traino animale.

Servizio di amministrazione Fino al 1910, anno nel quale, come si è visto , si adottano provvedimenti storici come l'abolizione del sistema delle masse e la creazione di un corpo di amministrazione con fisionomia non molto dissimile


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dall'attuale, il sistema amministrativo e contabile dell'esercito conserva i suoi caratteri tradizionali , con i relativi pregi e difetti che vengono assai dibattu ti 49 • La raccolta, la cernita, la valutazione e il sindacato di tutti i dati contabili relativi alle operazioni amministrative dei corpi dell'esercito è affidata all'ufficio di revisione delle contabilità militari, istituito con R.D. 7 gi ugno 1888 50 in sostituzione del vecchio ufficio di revisione delle matricole e delle contabilità dei-corpi creato nel 1882 (vds. capitolo VITI). L'ufficio - fino allora separato - di revisione della contabilità del materiale di artiglieria e genio è oppresso, e tale contabilità per la prima volta viene controllata nella stessa sede degli a ltri materiali. Nel 1901 i caratteri generali del sistema ammistrativo del periodo sono così riassunti sulla Rivista di Artiglieria e Genio dal dott. Eugenio Mercurio (capo sezione al Ministero della guerra): in questi ultimi quarant'anni il sistema si presenta consolidato, e malgrado continui ritocchi riposa sostanzialmente sui concetti fondamentali dinanzi accennati. Abbiamo dunque un duplice ordine di contabilità e di controllo , l'uno concernante la gestione del denaro e delle materie di proprietà dello Stato, l'altro riguardante il denaro e le materie di proprietà del corpo, l'uno di ordine costituzionale, che ha per rondamento la legge d el bilancio, l'altro puramente interno, che si fonda sulla esistenza delle masse. Finchè si tratta di procedere in quella prima cerchia <li rapporti, la posizione d el ministero della guerra non è diversa da quella degli altri ministeri, come amministratore ed esecutore responsabile della legge d el bilancio. Le cose però mutano profondamente quando si passa nell'altra cerchia: quivi il ministro è il dirigente supremo, e, mentre esso non soggiace a restrizione o sindacato di sorLa, è per altro il çontrollorc ed arbitro assoluto degli organi dipendenti di amministrazione. Questi organi si compendiano nei consigli amministrativi e negli agenti di questi consigli , dei quali è ampia la responsabi lità verso il ministro, n el tempo stesso che è limitata la sfera d'azione, vincolati come sono da ogni parte con gl'innumerevoli legami nascenti dai tremila e più paragrafi d el regolamento di am ministrazione e conta bilità, da lla miriade d'istruzione, circolari, disposizioni ministeriali, generali o speciali , durevoli e precarie che siano-11 •

Il sistema delle masse, oltre a non impedire e anzi facilitare le irregolarità 52 , a fine secolo XIX dà luogo ad un altro inconveniente nuovo, non certo di minor rilievo: l' indebitamento crescente del!' Am49 Sui principali aspetti del dibattito Cfr. F. IlOTTT, Note ... (Cit.), parte IIT , pp. 16-30. 50 G.M. 1888, parte T, pp. 306-307. 51 E. MERCURIO, Op. cit., pp. 100-102. 52 A . C HAPPERON, Op. cit., pag. 259.


X. Serviz i tra. e mal. e di amministrazione (/885-191 I)

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ministraz ione della guerra nei confronti di quella del tesoro, con un processo graduale così descritto dallo stesso Mercurio: il sistema amministrativo e contabile dei corpi, sollratto come si è visto al controllo costituzionale ed all'impero dei principi generali che regolano l'amministrazione e la contabilità dello stato, si andò pure complicando con la istituzio ne del conto corrente col Tesoro, da cui derivano poi quelle gravi conseguenze che tutti sanno. Istituito con decreto 23 giugno 1875 dal mi nistro delle finan ze di concert o col ministro della g uerra, in un momento in cui le masse erano floride e costituivano un vero tesoro di proprietà esclusiva dell 'amministrazione militare, il conto corrente ebbe in origine uno scopo certamente plausibile: l'intendimento fu infatti di tu telare meglio la conservazione di questo cospicuo peculio, depositandolo nelle casse dell'erario dello Stato, ed in pari tempo cli poter disporne facil mente in t utte le molteplici cont ingenze mediante operazioni di conto corrente. Ma la pratica che ne seguì, si mantenne strettamente fedele alle intenzioni o rig inarie? Non c'é bisogno di ripetere qui cose ormai troppo note. TI conto corrente, da att ivo che era per l'amministrazione dell a guerra, divenne passivo, e d all'esercizio 1887-88 perdette il primit ivo carattere di un deposito fatto dai corpi al Tesoro per convert irsi in un oscillante credito che il Tesoro fa ceva a i corpi medesimi: ma, quel che dimostra chiaramente come da una prima inavvertita deroga dalle norme costituzionali facilment e derivino i più gravi tralignamenti , è altrcsì avvenuto che il conto corrente è stato più volte adoperato per alt ri scopi i quali nulla a vevano da vedere con i bisogni interni dell'amministrazione dei corpi. In ispecie, il como corrente è servito ad intraprendere spese, ammettiamo pure in circostanze impellenti ed eccezionali , senza sottostare ai vincoli del bilancio ed alle norme della legge di contabilità . Infine, è in grazia del conto corren te che c'è stato finora il modo di palliare il deficit in cui le masse via via si sono andate ingolfando, stante la insufficienza degli assegni di fronte al crescente costo delle materie prime e della mano d'opera, al rincaro dei viveri cd alle aumentate generali esigenze d i vi[aS3 .. .

In effetti, con la predetta legge del 190154 è previsto un nuovo capitolo n ello stato di previsione della spesa del Ministero del tesoro per l'esercizio 1902-1903 e i cinque successivi, d enomin ato «an ticipazioni pel servizio di cassa dei corpi dell'esercito» , con uno stanziamento di IO milioni per il 1902-1903 e 8 milioni per gli esercizi successivi. Con i predetti fondi è istituito un conto corrente infruttifero presso la tesoreria generale del Regno, sul quale il Ministero della g uerra è autorizzato ad emettere ordini di pagamento « per provvedere alle anticipazioni di assegni dovuti ai corpi ed occorrenti pel servi zio delle loro masse inte rne». Si tratta evidentemente di un tiico provvedimento-tampone, ennesima prova che le masse sono ormai ridotte ad artifizio contabile. In questo quadro per diversi asp etti involutivo più che evolutivo,

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E. MERCURIO, Op. cii., pp. 104-105. G.M. 1901, parte I, pp. 875- 877 e G.M. 1902, parte I , pp. 883-887.


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nel 1885 viene emanato un nuovo regolamento di amministrazione5 5, che si caratterizza rispetto al precedente del 1875 (vds. capitolo VIII) sopratutto per una migliore e più ordinata ripartizione della materia trattata, suddivisa in tre parti: - 1° : dell'amministrazione dei corpi e dei conti verso lo Stato, con 9 allegati; - 2 °: dell'amministrazione dei conti interni, con 5 allegati; - 3° : disposizioni speciali per tah,mi corpi e Servizi, con 8 allegati. Vi è un tentativo di ridurre la mole della contabilità della compagnia, i cui documenti contabili passano da 7 a 3: giornale di contabilità in 3 fascicoli (di cui i primi due - forza, assegni e vestiario della truppa - sono mensili e il terzo - materiale d'armamento e d'equipaggiamento e casermaggio - è trimestrale); ruolino tascabile in duplice copia; quaderno dei biglietti d ' entrata in ospedale. L'anticipazione dei fondi da parte del Ministero è mensile e non più quindicinale, e ciò dimezza i conteggi di questa operazione, anche al livello di compagnia. A1 livello di corpo invece, è da notare una eccessiva complicazione della contabilità interna, ripartita in 11 conti diversi . Ciò fa dire al Monaco che dato il minuzioso frazionamento dei conti , è facile immaginare il poderoso lavoro e la mole impressionante di spogli, di riepiloghi, di passaggi di partite e di prospetti necessari per assestare e chiudere trimestralmente la contabilità in terna.

Nel 1895 il Ministro Mocenni, allo scopo di contenere le spese interne dei corpi, pur dichiarando di voler contemperare questa esigenza «con il proposito di continuare nella via del discentramento e della semplificazione dei servizi» emana disposizioni che limitano fortemente l'autonomia amministrati va dei corpi , sottoponendo le loro spese a ll 'approvazione preventiva dei Comandi di corpo d'armata o del Ministero, e lasciando loro la facoltà di procedere a spese senza preventiva autorizzazione solo se si tratta di acquisti il cui limite è già fissato dai regolamenti, oppure di spese del tutto insignificanti e rare (riparazioni mobili e uffici, stampa manifesti, legna per asciugare i panni della truppa dopo le marce con pioggia, supplementi di pane)56 • Unico aspetto positivo è il coinvolgimento in atti amministrativi, per la prima volta, del livello di corpo d'armata, che anche in questo campo assume responsabilità specifiche. 55

Sulle principali ca ratteristiche del nuovo regolamen to si veda O. MONACO, A rt. cit. , pp. 380-381. 56

<ì .M . 1R9'i , parte T, pp . 114- 118.


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Sempre nel 1895, a partire dal l O novembre viene sciolto l'ufficio di revisione delle contabilità militari istituito nel 1888 57 , e si dispone che , salvo che per la revisione della contabilità dei materiali di artiglieria e del genio affidata agli Ispettori delle predette Armi, la revisione della contabilità venga esercitata direttamente dal Ministero. La successiva edizione 1898 del regolamento di amministrazione e contabilità dei corpi (che il Giornale Militare con molto relismo definisce « ristampa») 5 R non fa che prendere atto di questa modifica, della già citata soppressione, nel I 889, della proprietà ind ividuale del vestiario e quindi dei conti individuali per la relativa massa, e della soppressione nel 1892 dei ruoli amministrativi. Principale riflesso di queste modifiche è una nuova composizione dell'assegno giornal iero della truppa, che mentre prima era diviso in due parti (paga e indennità comuni) viene nel 1887-1898 diviso in quattro parti: soldo, vitto, quota vestiario e indennità comuni. E mentre prima erano di spettanza individuale il soldo, la quota vitto e la quota vestiario, nel 1898 rimane di spettanza individuale solo il soldo, e le masse individuali vitto e vestiario sono abolite. Per queste due branche sono invece istituite masse a carattere collettivo assegnate e gestite esclusivamente a livello di corpo, senza che sia più necessario impiantare conti individuali per ciascun soldato. È questa l'unica innovazione di rilievo del regolamento 1898, definito dal Monaco «guida sicura e perfetta» , che rimane in vigore fino al 19 11. Nel 1908-1909 la commissione d' inchiesta per l'esercito, oltre a dichiararsi favorevole all' abolizione del sistema delle masse, sottolinea la necessità di un nuovo regolamento «predisposto, approvato e registrato nei modi e coi procedimenti che sono obbligatori per tutte le amministrazioni» e ritiene che la normativa del 1898 vigente essendo un allo meramente interno non munito di alcuna legale sanzione, non può costituire un pieno fondam ento giuridico all'ordinamento amministrativo dei corpi. È una raccolta di vecchie norme con cui tradizionalmente quest' ullimi erano retti , a mano a ma no modificata e ampliata. Contiene una numerosa indi cazio ne di casi particolari e di eccezioni: però non è esatto che esso sia unicamente una casistica dettata per l'applicazione pratica della legge di contabilità generale, come è stato affermato dal Minislero, Difatti detto regolamento crea organi amministrativi, attribuisce runzioni, delinea le singole spese di competenza [... ] Inoltre sul regolamento stesso si incardina e si sviluppa l'is tituto delle masse, che costituisce certamente una deroga alla legge comune [... ] ma anche a prescindere alla questione se il regolament o d ' amministrazione e contabilità dei Corpi, colle norme sulle masse e con altre impor1anti discipline, abbia sorpassato i limiti

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IVI, pp. 490-491.

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G.M. 1898, parte J, pp. 253-25'1.


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della faco ltà regolamentare, non può in ogni caso negarsi che esso abbia il carattere di un regolamento generale di pubblica amministrazione il quale, seco ndo la legge, dopo sentito il Consiglio di Stato, doveva approvarsi con decreto r eale e venire registrato alla Corte dei conti, previo esame della sua regolarità .. .59 •

Evidentemente anche sulla base delle osservazioni della commissione d'inchiesta, con la citata legge n. 511 del 17 luglio 1910 le masse dei corpi e le masse individuali sono abolite, e al fabbisogno delle truppe si provvede direttamente con stanziamenti annuali di bilancio. La legge prevede anche che la gestione dei fondi e dei materiali sia affidata a consigli di amministrazione a consegnatari responsabili, e in tal modo il secolare istituto dei consigli, fondamentale nell'amministrazione dei corpi, riceve per la prima volta un riconoscimento giuridico in una legge primaria dello Stato, che affida al successivo regolamento per l'esecuzione la composizione dei consigli , le loro attribuzioni, gli enti che debbono essere forniti , la designazione dei comcgnarnri dee,li stabilimenti militari, la natura e i limiti delle sin go le responsabilità.

La specificità e autonomia dell'Amministrazione militare, derivante dalle particolari esigenze specie del tempo di guerra (anche se non solo nel tempo di guerra) viene riconosciuta e salvaguardata, stabilen do che l'Amministrazione militare è esentata dall'obbligo di chiedere il parere del consiglio di Stato per i contratti relativi «al mantenimento ed alla vestizione degli uomini di truppa, al casermaggio, alle spese generali dei corpi, al mantenimento e servizio dei quadrupedi», stipulati in base ad appositi capitolati d'oneri. Altro aspetto importante della legge, che annulla un istituto secolare come le masse, è l'esenzione del prestare cauzione per i consigli di amministrazione, i loro agenti e consegnatari. Riflesso immediato quanto inevitabile della predetta legge 17 luglio 1910 e dei rilievi particolari della commissione d'inchiesta è il nuovo Regolamento per l'amministrazione e la contabilità dei corpi, istituti e stabilimenti militari60 , approvato per la prima volta con R .D. (6 agosto 1911), che entra quindi in vigore alla vigilia della guerra di Libia, e 59

COMMISSIONE D'INCIIIESTA ... (Cit)., Relazione quarta, p. 141. Roma, Voghera 191 1. Sulle inovazioni che introduce il nuovo regolamen to e sulle loro ragioni Cfr. anche L. CANDELA, l, 'evoluzione degli ordinamenti amministrativi dei corpi de/l'Esercito dal 1901 ad oggi, « Ri vista di Commissariato», n . 4/ 1938 e E. BERTINI, Questioni amministrative militari, Parma , Tip. Riunite Donati 1928, pp. 3339. 60


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costituisce il regolamento di esecuzione previsto dall'Art. 47 della legge, rimanendo in vigore fino al 1926. Il nuovo regolamento recepisce tutte le innovazioni della normativa primaria, con particolare riguardo a: - abolizione delle masse e stanziamento in bilancio di tutti i fondi occorrenti nell'anno, con decentramento alle direzioni di commissariato di corpo d'armata della somministrazione dei fondi ai corpi; - anticipazione di fondi in conto corrente da parte del Ministero del tesoro a quello della guerra, per creare presso i corpi un fondo scorta allo scopo di provvedere alle momentanee deficienze di cassa, non essendo più possibile fare fronte alle predette deficienze con l'istituto delJe masse. T suoi caratteri generali sono così sintetizzati dal Monaco: Il regolamento del 1911 può considerarsi come uno sviluppo fedele delle disposizioni contenute nella legge 511 del 1910 e, per darne a tutti una più evidente sensazione la legge stessa precede le disposizioni del regolamento nel medesimo volume. TI regolamen to è sin1.e1.ico nelle sue disposizioni , in quanto avrebbe dovuto essere completato con apposite istruzioni che poi non vennero o vennero con disposizioni isolate ed incomplele. Pertamo , data l'abitudine alle precedenti edizioni che, per la loro forma analitica e per la dettagliata casistica, contenevano anche le ist ruzioni , il regolamento del 1911 parve e fu giudicato incompleto. Non può negarsi che, pur essendo i nuovi criteri fondamentali ado llati dal regolamento del 191 I allatto differenLi dai concetti informatori del regolamento del 1898, si dovè frequentem ente ricorrere a quest' ultimo per i particolari di esecuzione. Ma non deve disconoscersi che il regolamento è complelo ed ordinato e che segna un gran passo verso la semplificazione. Sostanzialmente si ha un giornale mastro le cui registrazioni ed applicazioni delineano automaticamente i rendiconti trimestrali , e questo risultato è davvero soddisfacente q uando si ricordino i laboriosi spogli ed i molteplici prospetti che erano necessari per l'a~5cslamcnlo lrimcslralc dei conii delle varie masse. E del regolamento di amministrazione del I911 si ritiene superfluo riportare il somario delle disposizioni fondamentali in quanto , essendo rimaste in vigore sino a pochi mesi addietro, sono a tutti notc6 1 •

L'istituto al quale sono affidati il governo e la direzione «di tutlo quanto riguarda l'azienda economica del corpo» rimane il consiglio di amministrazione, il quale non è più presieduto dal colonnello ma, di norma, dall'ufficiale dopo di lui più elevato in grado. Il colonnello conserva peraltro notevoli poteri in campo amministrativo: nomina i m embri sia del consiglio di amministrazione del corpo attivo, sia del consiglio di amministrazione del deposito (che si costituisce solo quan61

O. MONACO . Art. cii..


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do il deposito è staccato dal corpo); stabilisce le cariche amministrative; ha l'alta vigilanza sui consigli e può intervenire alle loro riunioni assumendone la presidenza; può stabilire che determinati atti dei consigli non siano resi esecutivi se non con la sua approvazione, e può in ogni caso sospendere l'esecuzione delle delibere, riferendo direttamente al Ministero. Rientrano inoltre nelle sue competenze la custodia delle casse per il denaro, la sicurezza dei magazzini, il buon funzionamento amministrativo delle mense sottufficiali e soldati, la concessioni di razioni supplementari di pane, le esenzioni del personale di truppa dalla convivenza al rancio e la corresponsione delle razioni viveri in contanti. Di fatto, quindi, queste attribuzioni conferiscono al colonnello un potere amministrativo anche più esteso di quando egli presiedeva il consiglio. La composizione dei consigli varia per ogni Ente; comunque i membri del consiglio (tutti ufficiali d'Arma) non sono dispensati dai loro normali incarichi e, in particolare, il direttore dei conti non è ufficiale d'amministrazione (fino al 1910 era invece ufficiale contabile). Se per qualche circostanza eccezionale non è possibile costituire il consiglio come previsto o vi è l'impossibilità di riunire i membri, la gestione del corpo rimane affidata al solo presidente, fino a quando non è altrimenti possibile. Sono agenti del consiglio il relatore, gli ufficiali che compiono le funzioni di direttore dei conti, l'ufficiale pagatore, l'ufficiale di magazzino, l'ufficiale di matricola, i comandanti di reparto (al livello di compagnia), i direttori delle infermerie, ogni a ltro ufficiale e impiegato che permanentemente abbia maneggio di denaro e di materie e sia incaricato di ispezioni e controlli, e persino gli uomini di truppa designati dal consiglio di amministrazione per determinati incarichi. Come sempre, il relatore è il principale agente del consiglio di amministrazione e il capo dell'ufficio di amministrazione del corpo e a lui compete la vigilanza su ogni particolare del servizio. Con il nuovo sistema amministrativo si tende anche a risparmiare personale tecnico, e quindi a realizzare economia. Per questo motivo - fatto di grande rilievo - la nuova configurazione dei consigli e delle loro funzioni è tale da escludere, diversamente dal passato, gli ufficiali addetti a tempo pieno all'amministrazione e contabilità (nel caso specifico, gli ufficiali di amministrazione creati nel 1910, il cui organico è estremamente esiguo) dalla maggior parte dei reggimenti. Altra innovazione da sottolineare (Artt. 390-394) è il nuovo sistema di tenuta della contabilità, che avviene al livello di battaglione e non più di compagnia (eccezion fatta per i reggimenti di cavalleria, di artiglieria a


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cavallo e di artiglieria da montagna, per le compagnie treno e per a lcune compagnie speciali). La contabilità di battaglione deve comprendere e dimostrare tutte le operazioni amministrative e contabili che si compiono nell'ambito dell'unità. Viene pertanto impiantato un giornale di contabilità di battaglione, e responsabile dei fondi che riceve per l'amministrazione del reparto è lo stesso comandante di battaglione, che entro cinque giorni dalla fine di ogni mese trasmette all'ufficio di a mministrazione del corpo, per i necessari riscon tri, il giornale di contabilità con tutti i documenti annessi. Spetta al direttore dei conti del corpo di « riconoscere gli assegni e le somministrazioni dovute ai battaglioni ed accertare la regolarità di ogni partita» . Nel campo del trattamento economico del personale, da ricordare il riordinamento delle indennità speciali per le truppe in campagna attuato nel 1887 con il R.D. 27 fe bbraio6 2 , e n ello stesso a nno 1887 il primo

Testo Unico delle leggi sugli stipendi e assegni fissi pel regio esercito (R .D . del 27 agosto)63 , che subisce una serie di su ccessive modifiche ispirate più che a ltro a criteri di economia. Nel 1898 (R .D. 14 luglio) viene diramato un nuo vo Test o Unico, e nel 1892 con R.D. del 7 aprile 64 sono riordinate le indennità eventua li , distinguendole in: indennità per viaggi e servizi collettivi, pe r v iaggi e servizi isolati, per ser vizi e posizio ni speciali , per spese di ufficio e per spese di alloggio. Con R.D . 13 ottobre 1897, modificato dal R .D. 25 luglio 1899 65 , sono estese anche alle famiglie degli ufficiali le indennità di tramutamento stabilite per gli impiegati civili e loro famiglie con R .D . l O novembre 1876. La legge n. 362 del 6 luglio 190866 apporta al settore innovazio ni sostanziali. Essa riconosce insufficienti i provvedimenti fino a quel mome nto a d ottati per migliorare l'assegno del soldato, le condizioni dei sottufficiali e gli stipendi d egli ufficiali inferiori, e prevede n uovi miglioramenti, concedendo indennità cavalli e razioni di fo raggio con maggior larghezza. Soprattutto, con la soppressio ne delle tradiziona li indennità d ' Arma la legge realizza per la p rim a volta l' obiettivo storico dell'unificazione degli stipendi, così giustificato nella relazione introdutti va: egualmente alti e nobili essendo gli ideali e i doveri a cui ogni arma si ispi ra nel prestare i suoi servizi al paese, sia in pace che in guerra, il co nservare una distinzione cd una

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G.M . 1887, pan e I, pp. 11 7- 138. I VI, pp. 659-680. G.M. IR92, parte I, pp. 189-247. G.M . 1899, parte 1, pp. 647-650. O . MONAC:0, Or,. cit. . pp. 11 5-11 6.


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differenza di trattamento che può dare luogo a confronti odiosi e ad interpretazioni erronee di precedenze che non debbano esistere, non risponde al sano concetlo che si ispira al sentimento di una perfclla eguaglianza e di pari considerazione dovuta a ciascu na arma ed a ciascun corpo dell'esercito, come a parti egualmente vitali di un tutto organico e armonico.

Tuttavia la legge ritiene di dover tenere ancora conto di talune speciali funzioni e di particolari servizi, che so no compensati con indennità speciali concesse: - ai carabinieri , in relazione al loro complesso servizio quali soldati e al tempo stesso quali agen ti di pubblica sicurezza; - agli ufficiali medici, in considerazione dei lunghi studi da essi compiuti prima di entrare nell'esercito ; - agli ufficiali veterinari dirigenti il servizio dei corpi, in considerazione della loro maggiore responsabili tà nella conservazione del prezioso patrimonio equino; - agli ufficiali di artiglieria e genio in servizio presso stabilimenti, perchè prestano servizio tecnico e perchè perdono il diritto al cavallo . li servizio di cassa in guerra è disciplinato con il Regolamento di servizio in guerra - parte II servizio delle intendenze - servizio di cassa, in data 20 maggio 189767 • T linea menti essenziali del servizio non mutano (vds. capitolo Vlll): casse militari presso l'Intendenza generale, l'Intendenza di armata e i Comandi di corpo d'armata; funzionamento d elle casse assicurato con personale civile predesignato, fornito all'atto della mobilitazione d al Ministero del tesoro (cassiere e controllore di cassa) e per ogni cassa; ispettore di cassa presso l' Intendenza generale, vice-ispettore presso le Intendenze di a rmata .

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Roma, Voghera 1897.


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rig. 9. Carretta da ball.aglione ti po Alpino (1907) (!l i/ante del Materiale artiglieria - anno 1907, Roma , Voghera, 1907)

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Fig. IO. Grandi Manovre 1907: autovetture dei comandi (Archivio fotografico USSME)

Fig. 11. Grandi Manovre 1907: autocarro per trasporto carne (Archivio fotografico USSME)

Ferruccio Bofli


X. Servizi Ira. e mal. e di amministrazione (1885-19/ I)

Fig. 12. Grandi Manovre 1907: parco autoveicoli (Archivio fotografico USSME)

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CAPITOLO Xl

LE CAMPAGNE COLONIALI DI FINE SECOLO XIX IN ERITREA (1885-1889 e 1895-1896)

Teoria logistica delle gerre coloniali Nel 1885 l'esercito italiano, senza aver acquisito - come avviene per gli eserciti inglese e francese - alcuna esperienza in merito, si trova per la prima volta (e more solito all'improvviso) di fronte al problema delle guerre coloniali, all'epoca considerate come una sottospecie delle guerre di tipo europeo, per la quale lo speciale ambiente e lo speciale nemico richiedono prima di tutto nel campo logistico una particolare organizzazione. A fine secolo XIX, infatti , in colonia il problema logistico, sempre arduo da risolvere, diventa nettamente prioritario e viene aggravato dalla deficienza di risorse locali, dalla frequente scarsa attendibilità e conoscenza dei dati logistici e topografici sul territorio interessante le operazioni, dell'ambiente naturale con particolare riguardo al clima, dalla scarsità e dalla lunghezza delle linee di comunicazione, e infine dalla mancanza di trasporti meccanici (anche per ferrovia) e dalla scarsa possibilità di utilizzare in quel clima e sul quel terreno gli s tessi tipi di carreggio e quadrupedi da soma di previsto impiego in guerre europee. Un'altra caratteristica delle campagne colonia li è che le esigenze di traporto di truppe e materia li via mare della madrepatria richiedono di organizzare e gestire le complesse operazioni di imbarco e sbarco delle truppe in stretto coordinamento tra i Ministeri della guerra e della Ma rina, abituati (fino al 1947) ad operare tradizionalmente separati e perciò fin troppo gelosi delle rispettive autonomie e prerogative. Ciò provoca talvolta inconvenienti, disaccordi e incomprensioni, ma rende indispensabile un approccio realmente interforze - il primo del genere a verificarsi - alla problematica operativa sul tappeto, al quale si aggiu nge il necessario concorso nei trasporti via mare delle compagnie di


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Ferruccio Botti

navigazione civili sovvenzionate, secondo apposite convenzioni stipulate con il governo 1 • Principale riflesso organico dei molti e severi vincoli logistici è la tendenza di tutte le nazioni ad impiegare reparti quantitativamente limitati e costituiti ad hoc, composti da Quadri e truppe generalmente volontari e fisicamente scelti, caratterizzati da elevata autonomia operativa e logistica anche ai minori livelli . Sotto questo profilo, le più autentiche e «classiche» guerre colon~ali della nostra storia sono state le due campagne d'Eritrea del 1885-1889 e del 1895-1896. La successiva campagna di Libia del 1911 -1912 (e ancor di più quella di Etiopia del 1935-1936) hanno una fisionomia notevolmente diversa, e dato il gran numero di uomini e mezzi anche meccanici impiegati nonostante il particolare ambiente, si avvicinano notevolmente - dal punto di vista logistico - a guerre di tipo europeo. In questi due ultimi casi, infatti, l'intelaiatura organica e logistica subisce degli adattamenti, ma mantiene fermi molti dei canoni e criteri organizzativi adottati per esigenze continentali, collaudando anzi talune soluzioni da riprendere a sviluppare in altro ambiente più favorevole. Le due campagne d'Eritrea presentano, al contrario, marcate analogie con certe imprese francesi in territori oltremare, e soprattutto con le guerre coloniali per così dire classiche condotte dall'esercito inglese nel secolo XIX, i cui ammaestramenti sono contenuti in un'opera del Calwell che non a caso viene tradotta in Italia nel 1887 a cura del Corpo di Stato Maggiore (cap. Tedaldi e col. Dal Verme) e fa parte delle dotazioni di studi, carte, regolamenti per i Comandi da inviare in colonia. L'analisi del maggiore d'artiglieria Callwell, spesso impietosa , mette a nudo i molti errori e la frequente impreparazione logistica con la quale l' esercito inglese affronta le numerose - e non sempre fortunate - campagne coloniali del secolo XIX, e pertanto rappresenta un'interessante pietra di paragone per le analoghe lacune emerse anche nella organizzazione e condotta delle nostre campagne coloniali, lacune nelle quali la parte logistica ha sempre avuto un ruolo di primo piano. Molte delle osservazioni riassuntive del Callwell risultano perfettamente calzanti anche nel nostro caso: Venti anni di guerre irregolari , fatt e in condizioni sempre diverse, valgono a gettare molta luce sulla controversa questio ne dell' equipaggiamento delle truppe in campagna.

1 Sui trasporti marittimi per le due campagne d'Eri trea C fr., in particolare, G. MOLLI , Le spedizioni marittime militari moderne ed i trasporti militari a Massaua , Mila no, Ed. Galli 1897 .


Xl. le campagne coloniali di fine secolo XIX in Eritrea

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L 'espe rienza c he vi si è guadagnata, non solo prova l'assoluta inutili tà, in tea tri di guerra come quelli nei qual i d 'ordinario dobbiamo lottare, di molte disposizioni delle elaborate tavole compilate al riguardo, ma suscitano dubbi circa all'utilità d i alcuni oggetti in qualunque siasi ci rcostanza. 11 nostro carreggio ed i carri da muni zione per l'artiglieria sono stati riconosciuti difettosi; il fucile e la baionetta hanno dato cattivissimi risultati; l'equipaggiamento personale d egli ufficiali e quello della trup p a sono stati trovati sou.o molti aspetti inservib ili. Un grande impero colon iale è d i necessità co nstanteme nte costretto a sostenere piccole lotte con le selvagge tribù che abitano ai suoi confini, e per tali operazioni bisogna avere un 'organizzazione ed un equipaggiam ento speciale. Allo stesso modo che le varie condizioni di guerra irregolare e da partigiani obbligano a modificare l'arte di far manovre le truppe sul campo, l'amministrazione e l'economia interna di un esercito devono essere modificate, allorquando le sue frazio ni devono agire contro guerilleri e selvaggi. È questo un fatto sul quale non s' insisterebbe mai a bbasta nza. Noi dobbiamo essere pronti per una guerra contro qualcuna delle formada bili potenze europee, ma sem bra che le nostre istituzioni militari non abbia no a vuto altro scopo se non questo, e che nell'adottare l'equipaggiame nto delle nostre truppe non siasi pensalo ad a ltro. Ne segue che a ll ' aprirsi di ostilità le più insignifican ti, lll tto l'anda ment o dell' intero sistema ne soffre, perchè ideato per operazioni su grande scala; mentre poi, il piccolo corpo di truppa destinato per la spedizione riesce gra vemente difettoso, a causa d ella m a ncan za di o rganizzazione per la guerra irregolare' .

Oltre che dal testo del Callwell, preziosi elementi sui caratteri logistici delle guerre coloniali possono essere tratti daH'opera del Ruelle «Guida allo studio della logistica» (1900), corredata da un'ampia e interessante bibliografia3 • TI Ruelle perviene a determinate conclusioni teoriche soprattutto attraverso un esame comparativo delle principali campagne coloniali del secolo XIX, in quanto mentre una teoria della grande guerra è r esa possibile dal fatto ch e, essendo qusi costanti gli ele m enLi di essa, alle medesime cause tengano costa ntemente dietro i medesimi effetti, non è ammissibile invece una teoria d ella guerra coloniale, perc hè troppo variabili sono gli clementi c he su di essa esercitano la loro influenza . Unico m ezzo di prepararvisi è secondo n oi lo studio delle guerre coloniali stesse, e pe rciò nei riguardi della logistica noi non faremo a ltro che ria ndare al passato per mettere in rilievo le d iffico ltà che nel maggior numero d ei casi si presenta no• ... .

Questo· approccio del Ruelle si rileva il più idoneo per mettere in luce le premesse logistiche e organi zzative necessarie per la buona riuscita di operazioni coloniali, premesse che certamente non si verifica2 C fr . C. E. C AL L W E LL, Ammaestramenti da trarsi dalle campagne nelle quali vennero impiegate le truppe britanniche dal /865 ad oggi, Roma, Voghera, 1887, p. 90. J C. RUELLE, (Ten. Col. s. SM. In segnante alla scuola di g uerra),Guida allo studio della logistica - Voi. III la logistica in montagna, nelle guerre coloniali e nella guerra d 'assedio, pp. 105-204 . 4 l vi, pag. 108.


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Ferruccio Botti

no - o non si verificano tutte - nelle nostre campagne d'Eritrea. È lecito supporre che egli abbia ben presente , nel 1900, l'esperienza ancor bruciante di queste campagne, quando osserva che in ogni genere di guerra la migliore strategia è quella che sa far convergere sul punto decisivo la miglior quantità di for za nelle migliori condizioni e nella direzione più opportuna; nella guerra coloniale la di rezione più opportuna è quella che offre a lla logistica minori difficollà da superare e che consente perciò di far avanzare, nelle migliori condizioni , le maggiori forze sull'obiettivo. Anche il problema strategico dunque, come già il problema tattico, si trasforma qui in un problema logistico [.. ,) In tali condi zioni di cose il primo e più sicuro elemento di successo è una buona preparazione logistica, la quale deve dar luogo a un lavoro lungo, paziente, accurato; lavoro di mesi e talvolta di an ni , e per il quale non deve mancare per compierlo il tempo occorrente, perehè le guerre coloniali, per un governo illuminato e previdente, non scoppiano mai improvvisamerlle e non volute [... ] D'altra parte, non sarebbe possibile iniziare gli effeuivi apparecchi di guerra senza essere in possesso di una quantità di dati positivi, la cui raccolta è di per sè stessa molto lunga. Questi dati hann o il loro punto di partenza nella compilazione di uno studio geografico militare del possibile teatro d'operazioni, per rispetto al clima, all 'acqua , alle risorse locali, alle comunicazioni, alle coste, all'indole delle popolazioni, allo stato politico, economico e sociale del paese, alle forze armate che può metlere in campo (... ] Venuti così in possesso di tutti i dati occorrenti, si passa a stabilire l'obiettivo che si vuole raggiungere, a concretare ciuè il cosiddetto piano di campagna, a calcolare le fo rze ed i mezzi che sono necessari per al LUarlo 5 •

Il particolare contesto nel quale devono essere combattute le guerre coloniali, se una parte rende difficile individuare soluzioni concrete sempre e ovunque valide, dall'altra specie dal punto di vista logistico consente di attribuire loro delle caratteristiche generali largamente costanti nel tempo , non molto sensibili alle nuove tecnologie e tali da assimilarle almeno in parte a talune delle attuali guerre limita te in ambienti exstraeuropei, guerre nelle quali l'ambiente naturale e il tipo di avversario largamente riescono a neutralizzare gli effetti teoricamente davastanti e rivoluzionari dei nuovi materiali, le cui esigenze di funzionamento si trasformano in altrettante vulnerabilità logistiche. Per questo non prive di attualità ci semb rano queste considerazioni del Ruellc: mentre nella guerra la logistica dispo ne di tutti i mezzi che la civiltà progredita pone a sua disposizione, nella guerra coloniale è in vece costretta a servirsi quasi sempre di mezzi primitivi, quali la bestia da soma e i portatori: deve lottare colla difficoltà della viabilità, cogli eccessi del clima, coll'ostilità e colla rapacità delle popolazioni; ha da fare con un nemico il quale, se è poco solido contro la massa principali delle nostre forze, è invece temibile per l'audacia dei suoi colpi di mano e l'auività dei suoi distaccamenti, audacia

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l vi, pp. 107-109.


Xl. Le campagne mloniali di fine secolo XIX in Eritrea

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cd attività che hanno esclusivamente di mira le comunicazioni. A tutto ciò, a questa minore potenzialità di mezzi, a questo maggiore cumulo di difficoltà e di minacce. fa riscontro una più grande mole di esigenze, perchè vi manca quasi assolutamente il sussidio delle risorse locali, ed il solo e unico mezzo di rifornimento rimane l'affluenza da tergo6 ••• [quest'ultimo - va notato - è un carattere che avrebbero assunto anche le guerre europee nel 1915-1918 - n.d.r.].

Per quanto attiene alla fisionomia dei singoli Servizi, anche all'ampio esame della casistica e delle esigenze passate compiuto dal Callwell e dal Ruelle emerge che i Servizi che incontrano nell'ambiente coloniale maggiori difficoltà di funzionamento (e quindi richiedono maggiori adattamenti e maggiori cure) sono: a) Il Servizio di sanità e veterinario (igiene nei climi caldi e prevenzione degli effetti del clima su uomini e quadrupedi; cura delle malattie tropicali o specifiche dei luoghi; particolari difficoltà da superare nello sgombero degli uomini e quadrupedi ammalati o feriti); b) il Servizio vettovagliamento (rifornimento acqua; necessità, per tutelare la salute delle truppe, di una razione ad hoc che tenga conto del clima, della difficoltà di conservazione degli alimenti, della difficoltà di rifornimento da tergo e della possibilità di utilizzare le risorse locali). Aspetti particolari assume anche il problema dell'alimentazione, gestione e disciplina dei quadrupedi, in colonia sempre molto numerosi, frequentemente soggetti a malattie e con particolari esigenze di governo; c) Il Servizio vestiario ed equipaggiamento (vestiario e calzature adatte al clima; equipaggiamento individuale del soldato, da alleggerire); d) TI Servizio armi e munizioni (tendenza ad aumentare le dotazioni d'arma e di 1a linea, a causa delle difficoltà di rifornimento da tergo); e) il servizio trasporti (da imperniare, in genere, sul quadrupede da soma preferibilmente locale; assenza o scarsità di ferrovie e di strade); f) Il movimento e stazionamento delle truppe, condizionati dalla scarsità di strade e dalle difficoltà dell'ambiente, che richiedono accurate ricognizioni e informazioni prima di compiere le marce, stretta osservanza della disciplina di marcia, tappe brevi (in genere non superiori ai 10 km) da coprire con movimenti nelle ore più favorevoli per evitare i rigori del clima, il frequente ricorso all'addiaccio (o, in alternativa, all'attendamento) e una poderosa organizzazione del Servizio delle tappe e delle retrovie alle spalle delle truppe operanti, organizzazione tale da assorbire gran numero di uomini, materiali e mezzi logi6

Tvi,pp. 169- 170.


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Ferruccio Bolli

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st1c1, scaglionati lungo le linee di comunicazione a distanza normalmente non superiore a una giornata di marcia. Particolare importanza operativa e logistica assume la base di operazioni (in genere, coincidente con un porto), la quale, come mette in evidenza sempre il Ruelle rappresenta, per un corpo che opera oltremare a tante migliaia di chilometri dalla madrepaLria l'unica fonte delle sue risorse e il suo.unico punto d'appoggio. Su essa fanno capo e si raccolgono , prima di iniziare le operazioni , le forze ed i mezzi, affluiscono poi i materiali d'ogni genere e le vellovaglie e i soccorsi destinati a l corpo operante, già internato nel paese nemico; in essa trovano conforto e rifugio gli ammalati e i feriti. [... ] Alla base d'operazione nella colonia, corrisponde nella madre patria un'altra base dove si raccolgono e donde partono i mezzi destinati al corpo di spedizione7 •

Dopo questa sia pur sommaria panoramica teorica, si può concludere che le pccularietà logistiche delle guerre coloniali sono numerose e di natura tale da renderle spesso costanti e persistenti nel tempo, al variare <lei mezzi e delle situazioni locali. La logistica coloni ale non può essere trascurata, perchè rappresenta - dalla seconda metà del secolo XIX in poi - il primo caso di prevalenza netta dei fattori relativi ai materiali, ai mezzi e alle esigenze di vita del personale rispetto a quelli operativi . In certo senso, la logistica fin dalle campagne d'oltremare del secolo XIX anticipa nuovi orizzonti e non serve più la strategia e la tattica, ma detta loro legge, costringendole a condurre - già un secolo fa - una guerra à tout azimut ove certi capisaldi della re-

golamentazione di allora (come lo sfruttamento delle risorse locali e la stessa netta separazione tra reparti e Servizi) già mostrano tutta la loro inadeguatezza. Per questi motivi riteniamo necessario prendere in esame in una ottica complessiva anche la fisionomia logistica delle nostre guerre coloniali dal 1885 al 1912. Il parecchio di «nuovo» e di «diverso» che esse contengono ci porta infatti a non ritenere esaustivo, e nemmeno troppo corretto, il solo esame di modelli logistici per così dire «convenzionali» tipici delle guerre totali di tipo europeo, sui quali invece si sofferma esclusivamente il Van Creveld, che nel suo citato libro Supplying War non ritiene di dover fare alcun cenno agli aspetti logistici delle guerre in ambienti particolari. Eppure le guerre limitate da oltre un secolo si susseguono con significativa frequenza, ricordando ad ogni istante, con la loro immanenza, che esse fanno parte più della realtà della guerra in senso lato, che della «pace». 7

lvi , pp. 122-123.


Xl. le campagne coloniali di fi._i_n e_ se_co _l_o_X_l_X_in_E_r_it_re_a_ _

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In tal modo la polarizzazione unilaterale della regolamentazione logistica sulla sola dimensione della guerra «totale» e «europea» ha costituito - e costituisce - un'autentica e seria finestra di vulnerabilità. In ogni tempo è sempre stato, infatti, il grosso e fragile apparato logistico - basi, magazzini, comunicazioni terrestri e marittime, colonne che un esercito moderno ha sempre bisogno di avere alle sue spalle - a costituire il più fragile obiettivo per gli attacchi della guerriglia, e insieme, il primo elemento da considerare prima di decidere la linea d'azione operativa più conveniente per le forze «regolari». Di qui l'origine prevalentemente logistica della non mai risolta, e continuamente confermata, crisi di adattamento degli apparati militari «regolari» nelle guerre limitate e nella guerriglia. Questa crisi - pare evidente - non può essere evitata solo con il ricorso alla tecnologia, che come tale incrementa ancora il boisogno di organi logistici specializzati e complessi, di istallazioni e trasporti i cui apparati di sicurezza, là ove previsti, finiscono col pagare con una maggiore vulnerabilità gli indispensabili requisiti dell'aderenza e de11'efficenza puramente tecnica.

La prima campagna d'Eritrea (1885-1889) Generalità

La prima campagna d'Eritrea, svoltasi - per ragioni di carattere prevalentemente politico - senza un conveniente periodo di preparazione e senza un chiaro obiettivo iniziale quale riferimento per dimensionare in maniera appropriata le forze, i mezzi e i vincoli di impiego8, rappresenta una chiara dimostrazione delle esigenze generali di preparazione messe in luce dal Ruelle per garantire il buon successo di un'operazione coloniale, esigenze che nel caso specifico non è quasi mai possibile soddisfare, con inevitabili inconvenienti specie nel Servizio di sanità, nel vestiario ed equipaggiamento, nel vettovagliamento e nello stazionamento delle truppe. La partenza di forze al livello di battaglione rinforzato per Assab (l'occupazione di Massaua viene inizialmente indicata solo come obiet8 Sul quadro politico-militare nel quale matura l'impresa e sulla sua organizzazione e condotta Cfr., in particolare MG, CDO CORPO SM - UF. STORICO, Storia Militare della Colonia Eritrea (Voi.I) , Roma, 1935; L. TUCCART, L'impresa di Massaua cento anni dopo, Roma, SME-UF. Storico, 1885 e SME - UF. STORICO, Tancredi Saletta a Massaua: Memoria, Relazione, Documenti (a cura di A. Bianchini e R. Puletti), Roma, 1987.


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Ferruccio Botti

tivo eventuale) è decisa dal Governo nei primi giorni del 1885. Il col. Saletta viene designato comandante solo il 7 gennaio e solo il 12 gennaio - cioè due giorni prima dell'inizio del concentramento dei reparti a Napoli e cinque giorni prima della partenza da quel porto - il Saletta viene convocato al Ministero per ricevere delle direttive che dato il quadro internazionale quando mai incerto nel quale la spedizione si svolge non possono che essere vaghe e di larga massima. Le caratteristiche della campagna che più influenza l'organizzazione logistica possono essere così riassunte: a) non è bene indicato il nemico e la sua dislocazione; b) gli obiettivi da raggiungere, quando e se indicati, rimangono sempre limitati. 11 teatro di operazioni nel quale le truppe italiane sono chiamate ad agire è quindi di ridotta estensione e profondità, e fino ai primi mesi del 1888 comprende essenzialmente l'organizzazione di una base di operazioni nelle adiacenze del porto di Massaua e la predisposizioni di una serie di posizioni difensive fortificate e tra loro comuinicanti (Monkullo, Otumlo, Archico, Saati) che ne garantiscono la sicurezza. Le distanza orientative (in linea d'aria) di queste località del porto non sono rilevanti: Otumlo 5 km , Archico circa 8 km , Saati circa 30 km. Solo dal giugno all'agosto del 1888 le operazioni interessano località più distanti, intorno ai 100 km (Cheren e Asmara); c) ciononostante, sono pur sempre il clima, il rifornimento dell'acqua, i trasporti e le comunicazioni a costituire la maggiore preoccupazione dei comandanti, anche se le operazioni hanno carattere prevalentemente statico e difensivo e consistono in un prudente, limitato e progressivo movimento per occupare, fortificare e mantenere posizioni atte a dare maggiore respiro alla difesa di Massaua; d) per mancanza di tempo non è possibile sfruttare subito l 'esperienza - che avrebbe potuto essere preziosa - di una precedente spedizione inglese in Abissinia nel 1867-1868, che penetra in profondità per liberare ufficiali e soldati fatti prigionieri da Re Teodoro. ln quell'occasione era stato impiegato un periodo di ben 6-7 mesi in ricognizioni e preparativi, e la composizione del corpo di spedizione è eloquente dimostrazione del peso del fattore logistico e dell'importanza dei trasporti. I 14.000 combattenti erano seguiti da 26.000 non combattenti con 2.500 cavalli, 16.000 muli, 3. 700 cammelli, 1700 asini, 1.600 pony9 • Ciononostante secondo il Callwell, «l'organizzazione di9 L. TUCCARI, Op. cit., p. 50. Cfr. anche, in merito, A. OSIO, La spedizione inglese in Ahissinia (/867-1868), «Rivista Militare» 1887, Vol. Il.


Xl. Le campagne coloniali di fine secolo X IX in Eritrea

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fettosa e la ma ncanza di esperienza furono di serio ostacolo a che il servizio desse risultati soddisfacenti» 10 • Lineamenti generali dell'organizzazione logistica

Fin dallo sbarco delle prime truppe nel 1885 , l'organizzazione logistica in Eritrea ha molti punti di contatto con quella a carattere eminentemente territoriale e presidiario, facente capo a circoscrizioni di corpo d 'armata e di divisione, attuata in patria in tempo di pace. A tale organizzazione sono apportate modifiche anche di rilievo, ma non si giunge mai a costituire, come avviene in Francia, un corpo di commissaria to militare coloniale (poi Intenden,za coloniale) ad hoc, e a nche caso del corpo di spedizione di San Marzano (dal punto di vista logistico comparabile a un corpo d'armata autònomo, quindi in pratica a un'armata) non si ritiene opportuno costituire - come la nostra regolamentazione pur prevedeva a quel livello - un'Intendenza, quale braccio logistico del comandante affiancato allo Stato Maggiore operativo . Di conseguenza le soluzioni italiane in campo logistico si discostano assai da quelle francesi, che per altri aspetti le avevano influenzate e continuavano a influenzarle così largamente. Tutti i poteri e le responsabilità in campo logistico- amministrativo sono accentrati nelle mani del comandante. Quest i si avvale di ufficiali dei vari Servizi quali organi direttivi facenti parte in tegrante dello Stato Maggiore. Tali organi improntano la loro opera agli stessi criteri e principi vigenti sul territorio metropolitano, pur con gli adattamenti richiesti dal particolare ambiente . Il sistema itali ano si rivela, in definitiva, assai più moderno di quell o francese, e a volte anticipa addirittura, già allora, soluzioni poi a dottate nell'organizzazione dei Servizi per una guerra totale di tipo europeo. Ben diversa l'organizzazione logi stica adottata nelle colonie francesi, sulla base di antichi precedenti storici: come risulta dall'opera del Martin l'Intendence militare des Troupes colonia/es' 1 , in Francia la gestione logistico-amministrativa delle truppe coloniali era stata a ffidata fin dal XVIII secolo al commissariato della marina, alle dirette dipendenze del governatore d ella colonia e con propria regolamentazione distinta dalle truppe m etropolitane, tale rimasta per molti aspetti fino a l secolo XX, a nche dopo che nel 1889 era stato istituito un corpo di commissariato coloniale composto da funziona ri assimilati al grado io C.E. CALLWELL, Op. cit ., p .. 75. 11 Cfr. M . MARTIN, L 'intendance Militaire des Troupes colonia/es, Paris, Lavau-

zelle 1909.


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Ferruccio Boui

di ufficiale, diventato nel 1906 In tendenza delle truppe coloniali, con proprio personale direttivo ed esecutivo. Il risultato dell'applicazione di criteri organizzativi che risentivano sempre in misura ragguardevole di criteri e metodi tradizionali adottati per le particolari e ben circoscritte esigenze del naviglio, delle basi e degli arsenali della marina, era stato quanto mai pregiudizievole per l' organizzazione logistica delle grandi conquiste coloniale francesi del secolo XTX 12 • Ciò premesso, gli organi logistici syi quali può contare all'inizio il col. Saletta sono i seguenti: - Comando locale, con i seguenti organi direttivi: un capitano del genio, un capitano di commissariato, un ufficiale contabile (vie è anche un caporalmaggiore armaiolo); - Stato Maggiore del battaglione bersaglieri, con aiutante maggiore in 2° , un capitano contabile, un furiere maggiore, un sergente zappatore, un graduato aiutante di sanità, un sottufficiale armaiolo e un allievo armaiolo; - 4 compagnie bersaglieri, ciascuna con un furiere e un caporale furiere, l caporale zappatore con 7 zappatori, 4 portaferiti; - una compagnia d'artiglieria da fortezza; - un plotone del genio (1 ufficiale e 29 sottufficiali e truppa, tra i quali un sergente telegrafista con 9 soldati telegrafisti); - un drappello di sanità (cappellano militare, farmacista civile e 10 truppa); - un drappello di sussistenza. Mancano quasi totalmente i quadrupedi (solo sei cammelli acquistati) e il personale addetto ai Servizi è estremamente ridotto. È tuttavia possibile per il Saletta, utilizzando anche il Comando del battaglione, disporre di organi direttivi ed esecutivi specifici per tutti i Servizi, fatta eccezione per il Servizio veterinario, per il Servizio trasporti, per il Servizio postale e per il Servizio di cassa (per queste esigenze, poteva tuttavia essere utilizzata almeno in parte l'organizzazione civile già esistente in Assab, e l' ufficiale e di commissariato poteva provvedere anche al Servizio di cassa, che allora come quello postale ricadeva, come si è visto, ne11e competenze del commissariato). È con questa struttura di comando e controllo piuttosto embrionale che il Saletta validamente riesce a superare le non lievi difficoltà iniziali dopo lo sbarco a Massana, tutte sostanzialmente riconducibili a lla branca logistica e tutte dovute alla mancanza di tempo per lo studio preliminare e approfondito dei vari problemi, e alla conseguente 12

I v i, pp. 54 e I l<i .


XT. Le campagne coloniali di f ine secolo XIX in Eritreo

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mancata predisposizione delle misure che sarebbero slale necessarie. Nelle sueMem orie' 3 il Saletta traccia un quadro fran co e realistico della situazione, delle carenze e dei provvedimenti d ' emergenza da lui adottali, per i quali - come era avvenuta al Cadorna nel 1870 - gli giovano molto, a suo dire, la grande libertà d'azione ricevuta .. . e la difficoltà di stabilire un costante collega mento telegrafico con l'Italia 14 • In tutti i casi, egli così distribuisce gli incarichi logistici tra i suoi collaboratori: Il Capo d i Stato Maggiore Valleris fu incaricalo specialmente del servizio dell' acqua. Il capitano d el genio della coslruzione di cis1erne, forti, telegrafo, segnalazioni e di tutte le costruzioni in genere. Il doli o r Carolen ulo, oltre che del servizio sanitario anche del servizio dei filtri [per acqua - n.d.r.]. Il Commissario, del servizio dei viveri e della cassa. L 'artig liere delle polveriere, della sistemazione canno ni , ecc.

Nonostante la ridotta forza del corpo di spedizione le difficoltà logistiche iniziali sono tali e tante , da far scri vere al Salletta che Il soggiorno prolungalo ivi di 1ruppe nostre, specialmente coll'aumentarsi del caldo, compa ri va irto di difficoltà , da q ua lcuno anzi non si ardiva pensare come si sarebbe provv isto a ll 'arrivo dei rinforzi. Eppure q uesti rinforzi sorto altri punti di visi.a erano ind ispensabiJi 1 S.

Mancano parecchi materiali , e su richiesta del Ministero il 13 febbraio l 885, cioè otto giorni d opo lo sbarco, il Saletta oltre a chiedere rinforzi (tra i quali una compagnia genio e personale di sanità e commissariato) , chiede molto materiale per costruire baracche e per fortificare le posizioni (400 mq di tavole, 100.000 sacchetti a terra) e soprattutto materiale per il servizio idrico del quale è completamente privo (5000 m di tubi di ghisa con valvole e gomiti , 10 sifoni di travasamento liquidi, 2 trombe idrauliche da m 15 per travaso acqua, IO rubinetti , 50_spine per botti) e materiale telegrafico e 8 km di linea telegrafica pesante. Tullo personale e materiale che in gran parte poteva essere previsto e imbarcato subito: eppure la richiesta viene in un primo tempo giudicata - specie per i sacchetti a terra - eccessiva da l Ministero, che però successivamente, dopo un'ispezione sul posto del generale Ricci espressamente inviato, si ricrede 16 • 11

Cfr. Memorie sulla prima spedizione d'Africa del Gen. Tancredi Saletta, AUS SME, C.E., REP. L-7, Busla 9/ 1. 14 Ivi, p , 28. 15 l vi, p. 23. 16 lvi, p. 33.


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Dal fine febbraio in poi, nonostante il caldo intenso e i numerosi ammalati, il Saletta riesce a dare grande impulso ai lavori di ogni genere necessari per alloggiare i rinforzi di previsto arrivo. A fronte delle varie esigenze, il personale dei Servizi, e specialmente quello contabile, è molto scarso. Significativo l'episodio della richiesta improvvisa di dimissioni di uno dei due subalterni contabili, motivata ufficialmente dalla necessità di curare certi affari privati, ma in realtà dovuta, secondo il Saletta, al fatto che il direttore di commissariato (evidentemente a sua volta pressato dalle esigenze) «esigeva da lui più di quanto era umanamente possibile» (il Saletta perciò interviene e le dimissioni rientrano) 17 • Le difficoltà iniziali sono accresciute dalla mancanza di una regolamentazione specifica per i Servizi, tale da tenere conto delle peculiari esigenze della campagna. Solo il 19 aprile 1885, sanzionando evidentemente degli stati di fatto che in buona parte già si erano determinati, sono emanate dal Ministro della guerra le prime Norme speciali di servizio e d'amministrazione per truppe d 'Africa, con le quali si determinano le attribuzioni e dipendenze dei comandanti e gli assegni speciali per le truppe e gJi impiegati (R .D. dell'l 1 gennaio e 19 febbraio). Seguono, il I O giugno, le Istruzioni amministrative - contabili per il funzionamento dei vari Servizi 18 • A mente di tali norme, alle truppe distaccate in Africa si applicano, in linea di massima, tutte le disposizioni regolamentari vigenti in Italia, con gli adattamenti suggeriti dal particolare ambiente e espressamente indicati dalle Norme speciali. In particolare il comandante superiore delle truppe in Africa dipende dal Ministero delJa guerra e ha le stesse attribuzioni (anche logistiche) di un comandante di divisione territoriale, ma va esente dal comando di presidio. In Assab e Massaua è pertanto costituito un Comando di presidio, al quale fanno capo i vari Servizi presidiari. Ai comandanti di battaglione sono conferite le a ttribuzioni di comandanti di corpo. Tutti i Servizi dei presidi d'Africa sono posti sotto «l'alta direzione e sorveglianza» del comandante superiore, al quale compete risolvere le questioni logistico-amm inistrative a lui sottoposte dai comandanti di presidio, riferendone se necessario al Ministero. Per assicurare la direzione uniforme dei Servizi nei vari presidi, il comandante superiore ha alle sue immediate dipendenze, quale capo dei Servizi di commissariato , un ufficiale superiore commissario (che, dunque, non dipende 17

Ivi, p. 37. '" Roma, Voghera, 1885 .


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solo dal capo di Stato Maggiore, ed è un Intendente in embrione). Il carteggio ufficiale dall'Italia ali' Africa, e viceversa, avviene tramite il comandante superiore, «tranne quello riferentesi alla parte amministrativa che ha luogo per mezzo dei comandanti di presidio». Il presidio (e non il corpo, e/o la Grande Unità) è l'autentico perno dell'organizzazione logistica, per la quale può corrispondere direttamente con gli Enti interessati in Italia. Lo conferma anche la struttura degli organi direttivi: § 2. T servizi cassa , vettovagliamento e vestiario presso ogni presidio sono affidati all'ufficiale commissario più elevato in grado add etto al comando di pres idio, coadiuvato per i servizi di vettovagliamento e di vestiario , da ufficiali contabili di ciò specialmente incaricati. P er tener memoria dei ratti interessanti i servizi amministrativi, ogni uffidale commissario terrà apposito Diario, copia del qua le sarà al termine di ogni quindicina, trasmessa al Ministero. § 3. P er il servizio dei fondi è assegnata ad ogni comando di presidio una cassa-forte a due chiavi. P er il servizio delle sussistenze e del vestiario è stabilito un magazzino di vett o vagliamen to ed un magazzino d'equipaggiamento . Consegnatari del magazzino di vettovagliamento e del magazzino d'equipaggiamento sono g li ufficiali contabili indicati nel precedente paragrafo. Al magazzino d'equipaggiamento sono pure addelli operai civili incaricati specialmente dei lavori occorrenti per la manuten zione dei materiali. § 4. li servizio di sanità è affidato all'uffid ale medico addeilo al comando di presidio più elevato in grado o più an ziano. Per la cura degli ammalati è istituito presso ogni presidio a pposito ospedale da campo; nei forti possono anche essere istituite infermiere speciali che saranno considerate come reparti dell 'ospedale da campo.

Le attribuzioni, anche logistiche, del comandante superiore in Africa risultano ampliate e meglio precisate con il R.D. 5 novembre 1885, emanato in occasione della sostituzione del colonnelJo Saletta con il generale Genè 19 • È ufficiale generale, ha il comando delle forze di terra e di mare e gJi sono d evolute le attribuzioni di comandante di corpo d'armata per i militari del Regio esercito, e di comandante di dipartimento per i militari della Regia marina. Ha la superiore direzione di tutti i Servizi da qualsiasi amministrazione essi dipendano (quindi anche della marina), per i quali tratta direttamente con i Ministeri interessati. Per le questioni generali dipende dal Ministero degli esteri, e ha a sua disposizione diretta il commissario civile di Massaua, il quale fa parte del Comando Superiore. Da lui dipende anche il comandante del presidio di Assab al quale fanno capo tutti i Servizi di quel presidio. Un provvedimento di importanza fondamentale per una migliore organizzazione dell'afflusso di truppe e materiali è la costituzione di una base logistica in Patria , disposta con il su ccessivo R. D. del 7 giugno

oQ

G.M. 1885 , Pane I , pp. 339-340.


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188620 che istituisce a Napoli un deposito centrale per le truppe d'Africa, retto da un colonnello di fanteria coadiuvato da un ufficiale superiore contabile. Da allora, fino al 1943, Napoli è la base logistico-amministrativa e il porto principale d'imbarco per le spedizioni oltremare, ivi compresa la Spagna. Il nuovo Ente amministra il personale e il materiale distaccato sulle coste del Mar Rosso secondo norme stabilite da apposita istruzione ministeriale, e la sua costituzione è ritenuta necessaria considerando che per il lempo lrascorso dacchè, furono stabiliti presidi militari in A frica, l'esperienza ha ormai additato i provvedimenti che meglio convengano per dare più regolare assetto ai servizi amministrativi e contabili delle truppe colà stanziate; ri tenuto che a tale scopo corrisponde il provvedimento di affidare ad un unico Ente l'amministrazione e la contabilità per le truppe destinate a quei presidi, per avere raccolte in un unico centro le spese dei vari servizi e rendere più libero il procedimento della contabilità dei corpi dell'esercito che forniscono le truppe ai nostri presidi d'Africa ...

Il successivo 15 giugno è emanata a firma del Ministero Ricotti l' Istruzione speciale per il servizio e l'amministrazione delle Truppe in Africa21 , secondo la quale il deposito centrale di Napoli in linea tecnicoamministrativa dipende direttamente dal Ministero della guerra, e dipende dal Comando del X corpo d'armata (Napoli) solo per la disciplina e l'alta vigilanza sull'andamento del servizio. Presso il deposito è costituito un consiglio di amministrazione presieduto dal comandante, che verso i reparti distaccati in Africa ha le attribuzioni proprie del consiglio di amministrazione negli altri corpi. li depo sito rende conto degli assegni dovuti al personale e quadrupedi inviati in Africa (o, se si tratta di quadrupedi, acquistati sul posto) e prende in carico anche tutti i materiali, che si incarica di far spedire dal magazzino centrale di Napoli o di acquistare dal commercio secondo le istruzioni del Ministero. Con il R.D. del 17 febbraio 1887 le truppe d'Africa sono considerate sul piede di guerra, e con il ritorno in Africa del generale Saletta (in sostituzione del Genè) le attribuzioni e dipendenze del comandante superiore sono di nuovo variate dal R.D. 17 aprile 188722 , che per eliminare possibili equivoci stabilisce che detto comandante dipende esclusivamente dal Ministero della guerra, mentre per gli affari d'ordine essenzialmente tecnico, amministrativo o con tabile, i capi servizio che non fa nno parte dell'amministrazione della guerra corrispondono con il rispettivo Ministero, ma sempre per il tramite del Comando superion::.

20 21 22

G.M . 1886, parte I, pp. 127- 128. Roma, Voghera 1886. G.M. 1887 , Parte I, pp. 179-18 1.


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Con R.D. 14 luglio 1887 è costituito il corpo speciale d'Africa. L'organizzazione di Servizi inizia a prendere forma completa e definitiva, con direzioni di sanità, di commissariato, di artiglieria e del genio rette da ufficiali superiori. Nulla di sostanzialmente nuovo negli organi logistici del reggimento e del battaglione. Con questo provvedimento le forze inviate in Africa risultano notevolmente rafforzate, anche se l'organizzazione del Servizi mantiene le precedente fisionomia a carattere prevalentemente presidiario, nè variano nelle linee generali i criteri per l'organizzazione dei Servizi, definiti in forma molto più particolareggiata del passato con la nuova Istruzione speciale sul servizio e sulla amministrazione delle truppe in Africa, in data 30 giugno 1887. 23 Con la spedizione del generale Di San Marzano, al quale con R.D. del 16 ottobre sono conferite le att.ribuzioni di comandante in capo oltre a quelle di comandante superiore2 4, i Servizi ricevono per la prima volta un'impronta che ne assicura la mobilità, necessaria per la prevista occupazione con forze consistenti di Saati e di altre località a van zate25 . In particolare il Di San Marzano - al quale in materia d'ordinamento viene lasciata la più ampia libertà - costituisce 4 brigate con relativa artiglieria e con quadrupedi decentrati fino a livello di compagnia, ma senza una propria autonomia logistica, perchè non dotate di organi dei Servizi in proprio. Alle dirette dipendenze del Comando , una sezione di sanità da montagna mobile, particolari organi per il servizio dell'acqua e per il servizio mobile viveri e foraggi, i parchi di artiglieria e del genio e una riserva di trasporti. L'obictt.ivo logistico primario (che viene raggiunto) è di assicurare al forte di Saati, dopo l'occupazione, una elevata autonomia logistica, in modo da renderne possibile la difesa a nche in caso di inte rruzione della linea di comunicazione tra Saati e Massaua, per la quale si cerca di accelerare al massimo i lavori di una ferrovia. Importante per l' andamento di tutti i Servizi è la costituzione a partire dal 1° ottobre 1889 della sezione contabile presso il comando superiore in Africa, retta da un capitano conta bile, che coadiuva il deposito centrale di Napoli per tutto ciò che riguarda il riscontro della contabilità. Essa pertanto esercita il suo controllo sui conti dei corpi, ospedali, infermerie e magazzini , e ha com e compito principale la re23

Roma, Voghera, 1887. G.M. 1887, parte I, p. 703. 25 Cfr. MG.Relaz ione a S. J::. il Minislro della guerra sulla operazione mi/ilare eseguita nell'in verno 1887-1888 /Jf'r la rioccupazione di Saati. Roma, Voghera 1888. 24


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visione della contabilità che i predetti Enti sono tenuti ad inviarle e la successiva spedizione della contabilità revisionata al deposito centrale di Napoli, rispetto al quale costituisce a tutti gli effetti anello intermedio. Prenderemo ora in esame l'orga nizzazione e il funzionamento dei tre Servizi (sanità, commissariato, trasporti) la cui fisionomia e le cui esigenze e difficoltà di funzionamento del tutto peculiari influenzano maggiormente le operazioni da condmre. Servizio di sanità (Fig. 13)

Le prime Norme sanitarie pei medici delle truppe in Africa, compilate a cura del comitato di sanità militare, sono emanate dal Ministero in data 28 marzo 1885 26 • Esse rispecchiano la preoccupazione al momento di gran lunga prevalente - cioè la prevenzione e la cura delle malatti e tropicali - e forse per questo non dedicano una sola riga ai pur importanti problemi del trasporto e cura dei feriti, dei materiali e dell'ordinamento. Le malattie più frequenti in colonia vengono indicate nelle seguenti: - oftalmie (rimedi: lavatura frequente degli occhi e «occhiali abbrunati o muniti di fine reticella , dei quali il Ministero ha già provvisto il corpo di spedizione»); - febbri malariche (evitare di disporre gli alloggiamenti vicino a stagni o luoghi paludosi); - insolazioni (usare vestiario che lasci la respirazione il più libera possibile); - scorbuto (dovuto alla mancanza di carni fresche ed erbaggi freschi); - malattie addominali (si combattono principalmente con modo di vivere regolare e sobrio); - sifilide (occorre allontanare dai campi le donne di malaffare e sottoporre le truppe e frequenti visite, evitando peraltro di proporre il rinvio in patria degli ammalati, che sarebbe un premio). Le prime strutture san itarie sono una nave-ospedale e un ospedale a terra in località Ras Mudur, in capanne, la cui costruzione era ritardata da deficenza di legname e mano d'opera; d'altra parte, le baracche Tollet giunte dall'Italia secondo il Saletta erano inabitabili per il caldo. Viene costituito anche un ospedale presidiario ad Assab, e secondo le citate norme del 19 aprile 1885 26

Roma, Voghera, 1885.


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gli ospedali da campo funzionano come succursale deg li ospedali miliLari [che in Patria sono previsti nelle sedi di ciascun corpo d'armata territoriale - n.d.r.] da cui è fornito il personale e il materiate per la loro costituzione, cioè : quella del presidio di Massaua, dall'ospedale principale di Napoli, quello <li Assab , dall ' ospedale principale di Roma .

Nei forti sono istituite infermerie speciali, che funzionano come infermerie reggimentali. La farmacia militare degli ospedali fornisce - anche a pagamento - medicinali agli ufficiali, impiegati e civili. Le condizioni sanitarie delle truppe sono particolarmente preoccupanti nel periodo da febbraio a luglio 1885. Il dottor Guerriero (direttore nel 1886 del Servizio sanitario in Africa e al tempo stesso direttore dell'ospedale da campo di Massaua) ritiene che il clima è il primo nemico del soldato, tuttavia pesano molto anche i disagi dei primi mcsi 27 • Ciò è provato, sempre secondo il Guerriero, della diminuzione del numero degli ammalati del luglio 1885 in poi, fino a normalizzarsi a fine anno: il risultato è a suo giudizio dovuto alle migliori condizioni di vitto e alloggio e di vita in genere 28 • Nel marzo I 885, subito dopo l'invio in Eritn:a del terzo scaglione di truppe, il Guerriero, su richiesta da Roma, propone in complesso di misure riguardanti l'alloggiamento e l'alimentazione delle truppe, poi in buona parte adottate: a) eliminare 1c tende e alloggiare le truppe in baraccamenti con brande sollevate da terra; b) acqua filtrata con mezzi sufficienti (i filtri in uso al momento sono troppo piccoli e soggetti a guasti) e corretta con liquore anisato, caffè o succo di limone; e) due pasti al giorno di carne fresca variamente cucinata, pasta più volte alla settimana in sostituzione del riso poco gradito, distribuzione di vino e caffè tutti i giorni; d) vestiario più adatto al clima; e) frequ enti bagni di mare. Di particolare interesse per l'analisi dei problemi sanitari nei primi mesi dello sbarco anche del maggior medico dott. Pietro Panara (direttore dell'ospedale da campo di Massaua in quel periodo) L'ospedale da campo di Massaua e le vicende sanitarie del corpo di spedizione del febbraio al settembre 1885 (estratto dal Giornale Medico del Regio Esercito e della Regia Marina)2 9 • Il Panara è sostanzialmente concorde con il Guerriero sulla preva27 28 29

A USSME , C.E., REP. L-7 , Cart 86, Busta 2 (relazione del mese <li marzo 1886). lvi (relazione del 2 aprile 1886). AUSSME, C.E., RHP. L-7, Cart. 86, Busta~ -


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lenza del fattore climatico quale principa le caus a delle malattie, e ne deduce la necessità - condivisa a nche dal Guerriero - di avvicendare la guarnigione ogni anno. A s uo giud(zio , la situazione sanitaria della colonia non è particola reme nte allarmante: m ette ndo a confronto le statistich e sanitarie della colonia (curati in ospedale o in fe rmeria 883 per 1.000; m o rti 10,21 per 1.000) con quelle nazionali per l' ann o 1882, il Panara conclude che la percentuale di ammalati in colonia (2510 infe rmi ricoverati in ospedale o inferm eria su 2352 della forza media in colonia) è molto superiore a quella che si verifica nelle truppe dislocale in patria, ma che la m ortalità in colonia «non ruba la mano a lla nostra Italia». P er il futuro, secondo il P a nara v'è da essere ottimisti, perchè il particolare clima torrido nel 1885 ha pesato molto anche sulla popolazio ne indigena (20 per I 000 dei morti). Inoltre L'esperienza insegnerà ad evi tar meglio le insolazioni, le bacche già suffidenti per il ricovero delle truppe potranno essere migliorate, fornite di doppia tettoia e di veni ila1oi per i giorni più caldi , i posti di guardia potranno essere più garantii i dal sole, gli elmetti ora in uso potranno su bire utili modificazioni co l prolungamento ed ampliamento della visiera a maggior proiezione della faccia e della nuca, e le maggiori comodità della vita già forn ite dalla copia di viveri <li ristoro racco lti nè magazzini 111ili1ari, dalle brande già inviate , l'uso generale dell'acqua distillata , l' impianto di fabbric he da ghiaccio e gazosc, contribuiranno al miglioramento genera le della salule. La scelta degl' individui da inviare in Africa, e del tempo propizio a l loro invio, daranno un con1ributo non indifferente a lla salute di quella truppa, evi tando le insolazioni e le fehhri cerebra li dc' nuovi giunti nel periodo estivo.

Nei primi mesi le condizioni sanitarie delle tr uppe sono comunque tali, da incidere sull 'operatività e sul m orale dei reparti e da sconsiglia re qualsia si progetto ch e ri chieda impegni prolungati o movimenti in profondità. TI col. Saletta con di verse lettere 30 rappresenta senza perifrasi la situazione a l Ministero , che a suo giudiz io p uò migliorare solo - cosl rucndo caserme in muratura, alle dal suolo , ventilate con panca li (come usano i soldati inglesi ad Aden); - fornendo ghiaccio in abbondanza a tutti i soldati e non sollant o all' ospedale e a lla mensa ufficia li; - vestendoli di stoffe molto leggere e sempre con cappelli ad elmeuo; - non impiegandoli in nessun servizio fa1icoso.

Anche nel 1886 e 1887 gli ufficiali m edici più elevati in grado della 10

MG, Storia militare... (Cit.), voi. I, pp. 285-286 e L. TUCCAR I, Op. cii., pp. 189-190.


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colonia sono prodighi di relazioni e proposte3 1 • Specialmente nel I 886, infatti, i problemi non mancano. Nell'aprile-maggio tra gli ammalati dell'ospedale di Massaua si diffonde lo scorbuto di terra, che il Guerriero consiglia di com battere aumentando le verdure, distribuendo aceto e succo di limone e aggiungendo sale all'acqua. Nel luglio lo scorbuto compare anche nel 2° battaglione d'Africa, e circa le cau se il Guerriero è portato ad escludere il vitto e gli alloggiamenti (ormai miglio rati) indicando nel caldo umido l'origine principale della malattia. Sempre nel mese di luglio si verifica un sensibile aumento delle malattie in general e, con febbri ricorrenti in molti repart i, dal G uerriero attribuite principalmente a lento esaurimento per avvelenamento da acido carbonico, in quanto l' aria del bassopiano di Massaua non è sufficientemente ossigenata e non può essere sopportata per un lungo periodo di mesi. li Guerriero e la commissione sanitaria delle colonie riprendono pertanto la proposta di fissare ad un a nno il periodo massimo di permanenza in Eritrea , indicam.lu aùùirittura 6 mesi per i reparti particola rmente impegnati (genio, corpo sanitario), e per gli ufficiali di sanità, di comm issariato, con tabili e di Stato Maggiore («che lavo rano intelleLtualmenle più degli altri»). Si dovrebbero anche costruire sp eciali camere aeroterapiche a svolgimento d'ossigeno per la cura e la prevenzione delle malattie discrasiche, e si do vrebbe ricorrere a frequent i docce per il personale (usando le pompe antincendio), in quanto la pelle è sottoposta a un lavoro eccezionale . Il generale Genè accoglie la proposta relativa a ll e docce, ma per il resto ritiene che la materia richiederebbe più lunga esperienza. Nel settembre 1886 il Guerriero compila e dirama un o pu scolo con norme igien iche che recepiscono le esperien ze compiut e fino a quel momento 32 e nei primi mesi del 1887 il P anara studia l'organizzazione di campagna del Servizio sanitario in caso di operazioni dinamiche verso l' interno dell' Abissinia 33 • S ulla base dell'esperienza della spedizione inglese del 1867-1868, egli in part.icolare propone di: - triplicare l'ospedale principale di Massaua (Ras Mudur) fino a raggiungere i 400 posti letto, pe r il ricovero dei feriti e ammalati più gravi; - costituire con 2-3 navi in legno non più atte alla na vigazione ospedali galleggianti; 31

12

D

C fr. le relazioni e il carteggio in AUSSME, C.E. , L-7, Can . 86, Buste 2 e 5. lv i, Busta 7. lvi. Busta 11 .


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- dotare di ospedali secondari oppure di ospedali da campo tutte le località sedi di forti concentramenti di truppe, con 2000 brande in baracche con stuoie. In vista delle operazioni dinamiche che il corpo di spedizione Di San Marzano era destinato a condurre, su invito del Ministero e dal 30 giugno 1887 in poi sono condotti esperimenti per il trasporto sommeggiato di feriti e ammalati (prima mai usato: in Africa si usavano i normali carri di ambulanza trainati da muletti):Dopo tali esperimenti il Comando Superiore Africa riferisce al Ministero che converrebbe usare: - per feriti e ammalati leggeri , il muletto con basto tipo inglese e sostegno modello Guida; - la portantina a seggiola (cacolel) con apposito basto costruito dall'arsenale di Napoli per il trasporto su cammello di 3 feriti di media gravità (su questa soluzione, il Comando Superiore si dichiara peraltro dubbioso); - la sedia-lettiga modello Guida , per il trasporto con muli ordinari. di feriti gravi 34 • Da luglio a settembre 1887 la possibile composizione di una sezione di sanità per le truppe d'Africa viene studiata, in patria, anche dal maggiore medico doti. Guida 3 \ e a fine ottobre il Ministero preannuncia l'invio in Africa di 6 sezioni di sanità da montagna someggiabili, realizzate per l'impiego al livello di reggimento e così composte: - personale: 2 ufficiali medici , un sergente, 27 truppa (di cui un farmacista, 22 infermieri, 2 aiutanti sanità); - mat eriali: 15 sedie lettighe mod. G uida per feriti gravi, con relative bardelle da muletti, 50 sostegni per malati e feriti leggeri mod . Guida, 30 coppie di portantine a seggiola per feriti di media gravità con relativo apparecchio e tenda adattabili al nuovo basto da cammello, 25 barelle pieghevoli, barili da 40 litri per acqua (nel numero corrispondente al bisogno), 9 tasche di sanità, 24 borracce per portaferiti, 2 tende per medicazione modello Guida, 6 cofani più due cofani aggiuntivi del peso di 32- 40 Kg sufficienti pe r 1200 medicature (che oltre a m edicinali, viveri di conforto, oggetti di cucina, secchie di tela, sedili , torce a vento, ecc., contengono una cassetta per operazioni dentarie), una cassetta per amputazioni, una cassetta con bisturi di ricambio, una 34

Ivi, Busta 12. (lct. n° 6656 in data 29 agosto 1887), C fr. S. GUTDA, la sezione sanitaria per le Truppe in Africa - considerazioni e proposte, «Giornale Medico del Regio E sercito e della Regia Marina», 1887, Memorie originali, pp.3 -50. Lo studio serve d a base per la compilazione dell'Istruzione sulla seziufle di sanità per le truppe in Africa. 35


X l. Le campagne coloniali di fine secolo XIX in Hritrea

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cassetta per trapanazione, una casselta di strumenti vari (con 3 tipi di tirapalle), 1 tavola chirurgica da campo modello Guida con materassino di sughero . In totale la sezione può trasportare oltre 150 feriti su muli e cammelli36 • Riguardo al numero di feriti e ammalati che necessita effettivamente trasportare, va ricordato che fin dal 1886 si cerca di ridurre le esigenze di sgombero, potenziando le infermiere speciali che diventano in pratica - degli ospedali secondarP 7 • Pur con questi provvedimenti, il trasporto di una sezione di sanità al seguilo delle truppe è assai oneroso, e richiede I ufficiale e 59 soldati del treno, I capo-squadra e 25 cammellieri indigeni, 50 cammelli (porta - cacolets) e 50 muli (4 con cofani oggetti di medicatura; 4 per trasporto acqua; 20 porta-barelle; 5 porta - cacolets; 15 porta - lettighe mod. Guida; 2 di riserva). È forse per questo che il Di San Marzano nel movimento verso Saati porta al seguito immediato solo una sezione di sanità, lasciando il personale (solo sanitario) e il materiale di una seconda sezione di riserva presso l'ospedale di Ras Mudur, e in riserva nei magazzini dello stesso ospedale il materiale delle altre 4 sezioni disponibili 38 • Al livello di battaglione, invece, le dotazioni di reparto di materiali sanitari (2 cofani di sanità, zaino di sanità e barelle per malati) sono trasportate senza difficoltà da due muli. Questo rimarchevole complesso di studi e predisposizioni ci sembra tale da far giustizia di improvvisate e avventate accuse - frequenti a nche a quel tempo - di inefficienza del Servizio, il cui buon funzionamento p eraltro - come tutti i Servizi - risente alquanto della crisi iniziale. Grazie al lavoro compiuto in precedenza, i problemi sanita ri non sono mai di ostacolo alle operazioni iniziate dal Di San Marzano a fine 1887, durante le quali non si verificano particolari disservizi anche se non man cano malattie tra uomini e quadrupedi . Alla data del 9 novembre l 887, l'organizzazione sanitaria territoriale è basata sui seguenti organi 39 : - direzione dei Servizi sanitari, ospedale militare, magazzini materiale sanitario: a Ras Mudur (Massau a);

36

AUSSME , C .E. REP . L-7 , Cartella N ° 86, Busta 13, (lel. n. 4474 in data 29 ottobre 1887). 37 Istruzione speciale ... (Cit.) , 1886, p. 79. 38 MG, Relazione sulla operazione militare ... (Cit.) , p. 578. 39 lvi , p. 480.


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- infermerie: Arkiko, Monkullo, Otumlo, Taulud (ex - forte ed ex presidio), Gherar, Abd - El - Kader forte, arsenale marittimo. Quest'ultima infermeria è adibita al ricovero degli operai della ferrovia; sono in corso provvedimenti per aumentare la capacità di Abd - El - Kader e Monkullo. Inoltre, in vista delle operazioni pel trasporto dei malati e feriti nei terreni carreggiabili (vicinanze di Massaua, /\rkico, ccc.) furono assegnati numero I Ocarri per fe rit~ gravi, e provvedute 200 barelle per adattarle ai carri ferro viari nel terreno percorso dalla ferrovia, e costituire, al bisogno, dei treni trasporto feriti. Per lo sgombero poi dei malati e feriti dagli ospedali da campo , instituiti a Massaua , negli ospedali del regno, ru ro no fatti allesti re col concorso della regia marina quattro dei piroscafi noleggiati, ognuno dei quali aveva a bordo 20 letti per malati g ravi, 50 brande per gli altri, e gli occorrenti medicinali c mezzi di medicazione. Per ricoverare questi inl"errni al loro giungere funo preparati i locali e i materiali per 300 letti, nel quartiere di Gran ile, e 100 nell'ospedale (della marina) di Piè di Grolla, in Napoli, e fu portalo ad 800 letti l'ospedale succursale di Caserta, e 250 lelli l'ospedale d i Cava dei Tirreni. Furono presi concerti con l' ospedale della Croce Rossa per avere a l bisogno disponibile nella st.azione ferroviaria di Napoli un treno ospedale per il trasporlo da questa città a Caserta e Cava dei tirrcni•0 •

Servizio di commissarialo (Figg. 14 e 15) TI vettovagliamento e il vestiario ed equipaggiamento ùellc truppe sono strettamente legati, specie in colonia, al buon andamento del Servizio sanitario e alla salute e benessere delle truppe, e per questo motivo esaminando il Servizio sanità già si è fatto cenno a taluni particolari concernenti più propriamente il Servizio di commissariato. Lo stesso Saletta descrive, con colori vivaci, il qua dro di esigenze che d evono affrontare gli ufficiali contabili gestori dei magazzini, che all'inizio sono in numero molto inferiore alle esige nze (fatto costante, da allora in poi, nelle spedizioni oltremare): il servizio commissariato erasi andato via via complicando in modo strao rdinario nel suo passaggio della base sul mare a quella su terra, e gli ufficiali contabili erano due. lvi si procedeva alla costruzione di forni, a llo stabilimento di magazzini, all'in terramento delle taniche, all'ordinamento del servizio delle fa rine, di tutte le distribuzioni, al servizio degli scarichi delle navi , dell'imagazzinamento , della contabilità per un materiale d'ogni specie e natura che si accresce ogni giorno non di poche ma di migliaia di tonnella te e per la buona conservazione del quale tutto si fa ceva d'urgenza I... ] e costituivano un tale ammassamento di lavoro che rendevano necessa rie delle qualità realmente eccezio nali nel personale preposto a dirigerlo ed eseguirlo' ' ...

40

l vi, p . 514-516.

41

M emorie sulla prima spedizion f' ... (Ci t .), pp. :!7-:lR.


Xl. Le campagne coloniali di fine_s_e_co_l_o_X_l_X_ in_E _ r_it_re_c._1 _ _ _ __ __ _ _ _ 4_6_9

In seguito la disponibilità di ufficiali di commissariato e contabili migliora, ma nel 1887, in vista dell 'arrivo di nuove truppe, sia il Saletta che il direttore di commissariato in colonia sono concordi nel chiedere rinforzi di tale personale, che svolge un lavoro da tutti ritenuto valido e prezioso. Non mancano però, sulla stampa del tempo, voci di irregolarità amministrative, e da tali voci prende spunto il giornalista e scrittore Vico Mantegazza (tenente di complemento) per sostenere, su l'ltalia del 29-30 novembre 1888, che è stato un errore creare nel 1873 gli ufficiali di commissariato: c'è in colesle voci sicuramenle un po ' del vero e fo rse molta esagerazione. Ma in ogni modo quel poco o molto di vero mi conferma sempre più nell 'opinione che sia stato un errore il dare l'uniforme mili tare e le spalline agli ufficial i del commissariato. Non credo questo corpo peggiore di quello che sia in altri paesi. Anzi, esso è forse tra i migliori. Ma questo non toglie che gli ufficiali di commissariato, costretti a maneggiare denaro, a fare contralti, a comperare, facciano un mestiere che è in certo modo agli antipodi con quello delle armi [ ...] Manca, e non può esservi in loro il sentimento militare. Sono degli impiegali, degli amministratori horghesi , buoni o calli vi, veslili da ufficiali, i quali non potranno mai affiatarsi coi loro collegh i dell'esercito ...

Un ufficiale di commissariato, certo tenente Carenzio, si ritiene offeso da queste parole, e sfida a duello il Manlcgazza. Ne nasce secondo gli usi del tempo una vertenza cavalleresca, per fortuna successivamente composta - dopo lunghi e faticosi arbitrati - in modo incruento 42 • Riguardo al vettovagliamento, è il rifornimento a lle truppe di acqua e ghiaccio (in misura sufficiente non solo per quantità) l'aspetto che dà maggiori preoccupazioni, tanto da indurre il Saletta, come si è visto, a incaricarne il suo stesso Capo di Stato Maggiore capitano Valleris . Questo, anche se è possibile utilizzare per la distillazione dell'acqua di mare e per la produzione di ghiaccio le navi, peraltro con risultati non sempre soddisfacen ti. Il piroscafo Gottardo, che trasporta il corpo di spedizione , ha a bordo una riser va di 40 tonnellate di acqua in taniche di ferro, di dubbia potabilità, la cui distribuzion e risulta però estremamente lunga e difficoltosa petr mancanza di rubinetti, di recipienti adatti e di pompe effi centi, e richiede molteplici travasi 43 • Diventa pertanto indispensabile acquistare l'acqua di Monkullo (già scarsa), costringendo un po' con le minacce un po ' con il denaro le donne locali a portare l'acqu a al campo italiano di Oberar. Il genio , 42 43

AUSSME, C.Iì., Rep. L-7, C artell a 11 3, Rusta N ° 11 . Memorie sulla prima spedizione ... (Cit.), p. 20.


470

Ferruccio B olli

a sua volta, mette in funzione una cisterna a Gherar e appalta la conduttura d'acqua da Gherar a Otumlo, in modo da rendere il corpo di spedizione italiano indipendente per questo vitale rifornimento dal Governo Egiziano. Il distillatore d'acqua egiziano a terra non funziona, nè è suscettibile di riparazione; i pochi filtri (una sessantina) disponibili sono insufficienti per fornire l'acqua per tutti, nè rendono l' acqua meno salama stra. Ma anche dopo il periodo iniziale di assestamento il regolare rifornimento di acqua e ghiaccio è fonte di continue preoccupazioni per mancanza di filtri, mezzi di trasporto, materiali e mano d'opera per costruire opere idrauliche, e nel 1887 prevale l'orientamento a ricorrere a grandi imprese civili alle quali dare in appalto il rifornimento di ghiaccio e l'installazione di potenti distillatori di acqua . Si stipulano così contratti per l'installazione a Massaua di distillatori della ditta francese Normandy, e in data 22 giugno 1887 la marina stipula un contratto con la «Società anonima ghiacciaie e neviere napoletane» per l'impianto di una fabbrica di ghiaccio a Massaua e per la fornitura di ghiaccio al presidio44 • ln tal modo si conta di evitare il ricorso a due sistemi usati fino a quel momento, che hanno dato parecchi inconvenienti: la fabbricazione di ghiaccio a cura ddla marina (Nave Europa, i cui impianti si guastano spesso) e/ o l'importazione di ghiaccio da Aden e addirittura dalla Norvegia. E per far fronte alle esigenze fino all'entrata in funzione della nuova fabbrica (prevista per dicembre), il Ministero della marina stipula con una ditta inglese un contratto per 400 tonnellate di ghiaccio, che dovrebbero giungere da Londra entro il 10 settembre. In quanto alla distillazione dell'acqua, da un rapporto di fine agosto 1887 del Comando Superiore Africa al Ministero 4 5 risulta che in attesa che vengano impiantati i distillatori Normandy (già giunti a Massaua), a fronte di un'esigenza di consumo giornaliero di 72 tonnellate, la disponibilità effettiva di acq ua oscilla tra le 60 e le 75 tonnellate (quando funzionano entrambi i distillatori della nave Europa) e non è quindi possibile costituire forti riserve per far fronte a bisogni eventuali. ln definitiva, a fine agosto 1887 senza i distillatori Normandy la produzione reale giornaliera è sufficiente solamente per la ancor ridotta forza presente in colonia (non è ancora giunto il corpo di spedizione Di San Marzano). Sono anche studiati, fin dal 1885, i recipienti più idonei per il tra44

AUSSME, C.E., Rep. L-7, Cartella N° 117, Busta 9.

45

l vi (let. n . 6807 in data JO agosto 1887).


Xl. Le campav1e coloniali di fine sernlo XIX "in'-E =·rcc:il"--re=-::a:_________ __ _ __ _ __ 4 _71

sporto dell 'acqua al seguito di truppe in movimento4 6 , e dopo aver scartato gli otri (acqua imbevibile) e i barili di legno (l'acqua si guasta dopo pochi km), il Saletta propone barili in legno rivestiti internamente in metallo (zinco), in modo che il legno protegga l' acqua dal sole. La proposta è accolta e i recipienti sono costruiti e favorevolme nte sperimentati. È su questi barili - con capienza dai 40 ai 60 litri --,- che è imperniato il rifornimento della acqua del corpo di spedizione Di San Marzano. Jn particolare il Di San Marzano può disporre - in aggiunta a quelli della nave Europa - dei distillatori dei piroscafi noleggiati Kangaroo e lnternational, con capacità di produzione di ben 120 tonnellate giornaliere ciscuno. La razione d'acqua giornaliera prevista è di litri 10 per ogni ufficiale e impiegato , litri 6 per sottufficiali, soldati ed operai, litri 20 - 25 per i quadrupedi. I soldati in marcia hanno la borraccia piena. Ogni compagnia ha inoltre al seguito 8 barili d 'acqua di riserva, trasportati con 4 muli47 • L'acqua e il ghiaccio sono trasportati al seguito delle truppe con 6.500 barili di legno foderati di zinco, e con 140 casse ghiacciate di varia capacità (buratti, sacch i, reti). Dalla relazione del San Marzano emerge anche l'importanza determinante che ha lo scavo dei pozzi nell'occupazione e nell'organizzazione delle posizioni di Saati48 • In confronto al rifornimento dell'acqua, il rifornimento del pane e dei viveri presenta problemi assai minori ed h a carattere prevalentemente qualitativo, legati cioè ai generi componenti la razione giornaliera viveri, che all'atto dello sbarco è così composta: pane gr 800 (o galletta gr 600); carne fresca gr 300 (o una scatoletta di carne, riducendo in tal caso la galletta a gr 400); pasta o riso gr 150 (o galletta gr 150); formaggio o olio o strutto o lardo gr 15; sale gr 20; erbaggi in conserva gr 50; caffè tostato gr 15 e zucchero gr 22 (oppure vino centilitri 25 o rhum centilitri 6)49 • Si tralta di una razione per così dire tradiziona le, analoga a quella in vigore in patria, anche se viene data ai comandanti di presidio la facoltà di variarla. Al confronto con le razio ni delle truppe inglesi (1870) e russe (1879) in a naloghe spedizioni colonia li 5 0, essa appare povera d i carne, caffè, ortaggi e spezie (pepe, a glio, cipolle, patate), cioè di generi il cui uso, come già visto, veniva riconosci uto molto igie46

47 48

49

50

I vi (Rusta 4). MG , Relazione sulla operazione militare ... (cit.), pp. 381. 401 e 573. lvi, pp. 421, 430-431 , 517. Norme ~peciali ... (ci t.) 1885 , p. 25 L. TUCCARI, Op.cii. , p. 2 10.


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Ferruccio Botti

nico in colonia, per combattere Io scorbuto e le malattie intestinali. Sulla base delle ragionate proposte che sono inoltrate dagli ufficiali medici e dagli stessi comandanti, la razione viene ben presto migliorata, e nel 1886 la carne fresca aumenta a 400 gr, la pasta o riso a 200 gr, caffè e vino sono distribuiti ogni giorno insieme (e non alternati) e inoltre si stabilisce che: oltre a ciò fanno parte della razione viveri, legami, erbaggi freschi o in conserva, pepe , anice, limoni freschi, succo di limo ne, aceto, thè ecc., secondo che verrà stabilito dal comandante superiore, che ha racoltà di a umentare o diminuire taluno dei cornponenl i la razione secondo che sia da special i esigenze richies10 51 •

Infine nel giugno 1887 la carne viene portata a gr 5oon, e la razione per le truppe del corpo di spedizione Di San Marzano (fine 1887 1888) prevede 400 gr di carne e non 500, ma in più molti generi - in precedenza non prescritti o lasciati alla facoltà dei comandanti - che ne aumentano la varietà: gr 15 formaggio, gr 20 cipolle, gr 75 patate, gr 50 legumi, gr 50 erbaggi freschi, gr 50 erbaggi in conserva, gr 8 conserva pomodoro, gr 5 aceto, gr I pepe, più pane, pasta, vino, caffè e zucchero nelle quantità consuete 53 . Una razione così varia comporta dei problemi per gli organi del commissariato, e di fatto non sempre è possibile rispettare quantità e qualità dei generi previsti. Ad esempio il 24 novembre 1887 il direttore di commissariato della colonia, «per risparmiare mezzi di trasporto e per rendere meno complicato il funzionamento del Servizio» propone al Comando Superiore di eliminare la verdura fresca, la conserva di pomodoro e la paglia per i quadrupedi, che giunge, in cattive condizioni di imballaggio, dall'Egitto (la proposta è temporaneamente accolta). E anche la razione comunicata un a nno dopo dal Comando Superiore al Ministero, con lettera n. 624 in data 5 novembre 1888, è ancora diversa (carne gr 500, fagioli gr 50 ecc.). Queste variazioni rientrano , in ogni caso, nelle facolta concesse dal Ministero ai comandanti in colonia e anche ai comandanti di presidio~\ e risentono della effettiva reperibilità e conscrvabilità d ei generi. Ciononostante, si può concludere che dal 1886 in poi la relazione ri mane tale da validamente reggere il confronto con quella delle truppe coloniali dei principali cscr51

52 53 54

Norme speciali ... (Cit.), 1886, pp. 49-50. Norme speciali ... (Cit.), 1887, pp. 58-59. MG , Relazione sulla operazione mi/ilare ... (Cit.), p. 517. AUSSMF , C.E. , L-7, Cartella 11 7 , Busta 13 e cartella 11 3, busta 5.


XT. l e campagne coloniali di Jìne secolo X f X in Eritrea

473

citi, raggiungendo a fine 1887 un livello forse superio re, sia come qua ntità che come varietà dei generi . Anche l'organizzazione del rifornimento del pane e viveri ha carattere eminentemente territoriale: magazzini sussistenze presidiari (con panificio annesso) a Massaua ed Assab, e quando il Comando Superiore lo ritiene necessario sono costituit i magazzini succursali anche nei forti o nelle località dove sono previsti concentramenti di truppe. I forti sono do tati di un quanti tativo di viveri di riserva, a secco, in misura sufficiente per garantire il livello di autonomia logistica ritenuto necessario . P er la confezione del pane in forme da 800 o 1.600 gr si ricorre finchè possibile ai forni civili locali e, per il resto, ai forni da campagna portatili mod . Rossi (in normale dotazione anche in patria) o a forni in muratura costruiti nelle località più importanti. La carne fresca viene sempre acquistata sul posto. P er i ri manenti generi si ricorre preferibilmente ad acq uisti in Italia, effettuati dal deposito centrale di Napoli tramite la direzione di commissariato locale. Nell'agosto 1887 tale Micheli di Torino «viaggiatore nelle 1ndie» propone al Ministero della guerra di effettuare l' approvvigionamento dei viveri, materiali vari e quadrupedi nelle lndie 55 , ottenendo a suo giudizio tre vantaggi: a) risparmio sui prezzi, m ediant e acquisto diretto e senza intermediazioni sul luogo di produzione; b) risparmio sui noli del Can ale di Suez (L. 10 per to nnellata); c) acquisto di generi di vettovagliamento in ragioni aventi clima analogo a quello dell'E ritrea, quindi meno facilmente deteriorabili. Non risulta che la proposta sia stata accolta. Comunqu e a nche se si cerca, per ovvi motivi, di favorire i generi e i prodotti nazionali, non vi sono preclusioni verso gli acquisti sul posto o all 'estero: le Norme speciali del 1885 e 1886 lasciano a i comanda nti di presidio la più a mpia facoltà di concludere all'occorrenza contratti per acquisto sul posto anche in deroga alle norme a mministrative generali 56 • Nell'agosto 1887 il Comando genio di Massaua propone al Co mando Superiore l'adozione della cucina da campagna «sistema privilegiato Pedrone» 57 , che rappresenta un perfezionamen to e un adattamento alle esigenze di campagna del «fornello economico sistema Pcdrone (da caserma) », adottato e in parte già distribuito a diversi reparti della colonia ~5

AUSSME, C.E., L-7, Cartella 117, Ilusta 12.

5

Norme speciali ... (cit.), 1885, pp. 62-63 e i struzioni speciali ... (cit. ), 1886, p. 56.

''

57

Ivi, Buslu N° 7 (Jet, n. 3o73 de l 3 agosto 1887).


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Ferruccio Bolli

per ollenere economia di combusLibile, migliore cottura del rancio e prontezza di impianto, e allo scopo altresì di poter mantenere in buono stato per ogni occorrenza le marmitte da campagna di cui le truppe son o fornite.

La cucina Pedrone da campagna è composta da un fornello in lamiera di ferro zincato, contenuto in una cassetta che oltre a funzionare da portamarmitte (n. 4 marmitte in ferro) con tutti gli attrezzi di cucina, serve anche come base per l'installazione (che è quasi istantanea) del fornello. La cassetta ha ridotte di"mensioni (m. 0 ,80 x m O, 40) e peso ridotto (Kg 50). Un buon cammello ne trasporta 4, e una cucina basta per 100/ uomini. TI 9 novembre 1887, a lla vigilia delle operazioni per la conquista di Saati, il corpo di spedizione Di San Marzano dispone della seguente intelaiatura permanente di organi direttivi ed esecutivi per il vettovagliamento: - direzione dei Servizi di commissariato a Taulud; - magazzini viveri e foraggi a Ca mpo Gherar, Abd - E l - Kader, Arkiko, Monkullo, Otumlo (in formazione); - forni: Arkiko (mod. Rossi); Monkullo (I in muratura e 2 mod. Rossi); campo Gherar (in muratura); Abd - El - Kader (in costruzione con forni mod. Rossi)5 B. Ogni soldato porta al seguito nel tascapan e due giornate di viveri di riserva ed il pane della giornata. Le dotazioni m ateriali di cucina di ogni compagnia sono trasportate da 3 muli, dei quali 2 con viveri e attrezzi di cucina della compagnia, e il terzo con marmitte da campagna. Quest'ultimo mulo può essere impiegato, in alternativa, per il trasporto delle munizioni , e in questo caso il rancio viene cotto nelle gavette 5 9 (da queste predisposizioni per il trasporto dei materiali da cucina si può dedurre che le truppe del Di San Marzano non erano state dotate delle cuci ne da campagna Pedrone proposte dal genio). Al seguito delle truppe vi è a nche il parco viveri e foraggi, con un ufficiale e 23 soldati del treno, 3 capisquadra con 75 cammellieri, 2 muli e 150 cammelli , e con capacità di trasporto di 6.000 razioni viveri e 1.500 razioni foraggi. Oltre a l parco il corpo di spedizione dispone anche di materiale per I Osezioni di sussistenza mod. 1878, in normale dotazione anche in patria, con attrezzature di macellazione, pesatura , distribuzione ecc ..

5

H

59

MG , Relazione sulla operazione militare ... (Cit.) , p . 481 . lvi, p. 573 .


Xl. Le campagne coloniali di f ine secolo X IX in Eritrea

475

Lo stesso Di San Marzano così descrive le predisposizioni adottate per l'organizzazione del Servizio prima del movimento su Saati: Quando nel gennaio 1885 e bbe luogo la prima spedizione nel mar Rosso venne inviato al seguito delle truppe un assortimento di vett ovaglie e viveri di r iserva per sopperire ai bisogni di 4 mesi circa . Dopo lo sbarco, essendosi riconosciuto che per talune derrate era possibile ed economico la provvista sul luogo, si adottò il sistema di spedire una parte delle vettovaglie dall ' Italia e di far acquistare il rimanente in Africa , nella m isura seguente: Dall'Ita lia: farine, pasta, riso, vino, formaggio , o lio, la rdo , legumi secchi , anice, conserve, minestre in scatola, fi eno , avena, orzo, c rusca ed eventualmente legna. Dall'Africa: carne, caffè, zucchero, pepe, cipolle, patate, sale, paglia trita e dura per i cammelli. Determina ta l'azione militare d ell'autunno, vennero fatti in tempo i preparativi sia in Italia, sia in Africa, p er assicurare in ogni suo particolar e il servizio del vettovagliamento per 20 .000 uomini e 5.000 quadrupedi. Fu pertanto possibile di costituire e mantenere: I O In Africa, scorte di viveri ordinari pe r tre mesi e scorte di viveri di riserva per 50 giorni , onde porre il comando in capo in grado di dotare i forti ed i m agazzini;

2 ° In Italia, con Napoli base di rifornimento, una id entica scorta. In com plesso si aveva quindi un servizio assicurato per 180 giorni di viveri ordinari e I 00 giorni di viveri di riserv.:1. In porzioni alquanto più limitate, ma con non mi nore garanzia pel servizio, si fornirono i magazzini di derra te per l'alim entazione dei qua drupedi. Vennero poi forniti in larga misura i materiali pel se rvizio di commissariato in genere, cosicchè a spedizione finit.:t si trov.:1v.:1no in Africa: 28 forni da camp.:1gn<1 modello Rossi (p.:trte d ei quali, in p revisione di trasporto .:1 dorso di un mulo o di ca mmello, vennero snoda ti ed ad a ttali). Essi potevano dare in complesso 80.000 razioni di 800 grammi cadauna; IO dotazioni di materiali per sezione sussistenza, servizi d i m acellazione, di distribuzio ne, ecc.; 8.500 barili di legno foderati d i zinco, per il trasporto d 'acqua della capacità di 40 a 60 litri"°.

Nel primo sbarco a Massaua n el febbraio 1885, il personale non è dotato dell'indispensabile vestiario cd equipaggiamento ad hoc, ma d el normale vestiario ed equipaggia mento usato anche in patria. Ciò aggrava i problemi sanitari e di benessere, anche se il Saletta a Porto Said, ancor prima dello sbarco, si preoccupa di acq uistare dei cappelli indiani (meglio adatti del kepì a proteggere il soldato dal sole) e delle fasce di lana . Con lettera n ° 1948 in data 31 giugno 1885 6 1 il Saletta propone per60 61

Ivi, p . 5 16-5 17. AUSSME, C.E., REP. 1-7, Cartella 8 1, Bust a 6.


476

Ferruccio Dotti

tanto una serie di modifiche prontamente accolte, che formano la base per il futuro vestiario ed equipaggiamento coloniale e consistono in: - abolizione di pantaloni, giubba e cappotto di panno; - sostituzione del cappotto con la mantellina, che si presta meglio a riparare il soldato dalla pioggia e dagli sbalzi della temperatura; - giubba e pantaloni di tela, con uose in cotone; - aumento a 6 paia delle pezzuole da piedi; - sostituzione dei farsetti in lana- e delle camice con 3 farsetti in cotone; - sostituzione del Kepì e del berretto con 2 elmetti di sughero; - abolizione dello zaino, troppo pesante e che non si presta ad essere caricato sulle salmerie. Sua sostituzione con un involto a tracolla contenente una mantellina, un farsetto a maglia, un paio di pezze da piedi, 2 razioni viveri di riserva e 8 pacchetti di cartucce in un sacchetto, con all'esterno legato un paio di scarpe in buono stato, e gravetta agganciata alla cinghia posteriore della borraccia. Gli altri oggetti che il soldato porta con sè verrebbero riposti in un sacchetto. Già il 13 luglio 1885 il Ministero impartisce ordini in questo senso, e nel 1886 il vestiario e l'equipaggiamento della truppa è quello della tabella a pag. seguente. TI vestiario è ulteriormente migliorato nel 1887, wn l'abolizione <lei berretto di panno (sostituito da un cappello di paglia di Beilu[), con 3 giubbe e pantaloni di cotone anzichè 2, e con appositi correggioli per arrotolare la mantellina (che si porta a tracolla). Inoltre nell'agosto 1887 è adottata per le uniformi la tela di cotone bronzo-chiaro in sostituzione di quella bianca fino a quel momento in uso, la quale «spiccava troppo sul terreno e riusciva bersaglio facile al nemico» (così si era constatato nei combattimenti di Saati e Dogali). L'intelaiatura permanente del Servizio rispecchia fedelmente quella del vettovagliamento, ed è basata su magazzini presidiari a Massaua ed Assab. Dal 1886 in poi , ai magazzini vestiario ed equipaggiamento è annesso un magazzino-bazar, affidato allo stesso ufficiale contabile consegnatario e avente lo scopo di facilitare al personale d i ogni grado o ai reparti l'acquisto delle cose di uso comune più necessarie e utili, non reperibili sul luogo. Ai magazzini sono addetti anche operai civili, incaricati delle piccole lavorazioni e della manutenzione dei materiali. Nel 1887 presso il magazzino di Massaua è istituita - per conto del deposito centrale di Napoli - una sartoria militare, con il compito di costruire e riparare gli effetti di vestiario e di riparare le tende e altri materiali delle compagnie.


Xl. I.e campagne coloniali di fine secolo XlX in Eritrea

- - - - - - -- -

477

Oggetti di V. J::. individuali (1885) '::!

·;;

Desig nazione d egli oggetti

Designazione degli oggetti

.,e

::,

o Asciuga1oi Berretto di panno (fetz per i bersaglieri) Borraccia con coreggia Borsa di pulizia completa Botton i gemelli d'ollone (riserva) Camicia Carreggia da pantaloni

2

Pant alo ni di cotone (paia)

2

1 1 1 4

6

C ravatle d a collo (bianche) Cucchiaio Elmeu i completi Farsetti a maglia di cotone

2

Fascie di lana Fazzolett i

2 2

Gavetta di lamiera Ginocchiello Giubbe di cotone

l l 2

Pezzuole da piedi (paia) Sacchelli per la galletta Sacchet Lo per cartucce Sacco per vest iario Scarpe (paia) Scatoleu a pel nero da scarpe Sottopiedi di cu o io di riserva (paia) Spazzola Tasca da pa ne con correggia Tazza d i latte Telo da tenda con picchetti e fu nicella Uose di cotone (paia) 2 razioni di carne in con serva (scatolette) 2 razioni di galletta (4 gallette) 50 grammi di sale Dragona , per g li armati di sciabola da sottufficiale Cravatta a sciabola per tutti gli armati di sciabola Coperta da campo

1

I

I 2

3

Libretto personale Mantellina da bersagliere Mutande (paia) P acchello da medicazione

1

2

2 I I 2 I

I 2 2 2 I

l

N ell 'unifo rme di marcia la tru ppa è armata cd indossa la tenuta di tela, l'elmeuo, la tasca da

pane, la ga vetta infilata pei suoi due ganci nella cingh ia posteriore della borraccia, e porta scco il cucch iaio e la tazza di latta . In Africa la truppa fa sempre uso del farseun a maglia di cotone in sostituzione de lla camicia.'"

Particolare importante, dal 1886 in poi non è più necessario al soldato procurarsi (a pagamento) il sapone, che viene acquistato presso il bazar e ceduto gratuitamente alla truppa a cura dei reparti. Sempre dal I 886 in poi, si stabilisce (evidenti i risvolti igienici del provvedimento) che «gli uomini di truppa siano possibilmente alloggiati in brande» )63 . Va ricordato, a tal proposito, che nel 1885 il col. Saletta acquista poco dopo lo sbarco delle stuoie, «perchè i soldati non dormano sulla nuda terra, a rischio di prendersi febbri e dissenterie»6 4 • Le brande peraltro scarseggiano, e non è facile approvvigionarle e costruirle in colonia. 62

63 64

Istruzione speciale ... (Cit.), 1886, pp . 115-116. I vi, pp. 50-51. Memorie sulla prima spediz ione ... (Cit .). pp. 2 ?.-7.'.\ .


478

Botti - - - - - -- Ferruccio -~

All'inizio non vi sono brande nemmeno per gli ammalati, e da una relazione dell'aprile 1887 del generale Saletta al Ministero, risulta che per mettere su brande tutte le truppe ne occorrono oltre 2.000, che non è possibile avere dall'Italia. Le brande mancanti sono sostituite con stuoie a terra che però durano poco; a tutela dell'igiene occorrerebbero anche 3.000 porta - materassi, da impiegare al posto di quelli inservibili e sostituiti con stuoie e reticolati di corde di palma65 • Nel movimento su Saati il Di San M.arzano non costituisce un parco vestiario ed equipaggiamento e conta di far fronte ad eventuali esigenze ricorrendo alla colonna trasporti di riserva, che preleverebbe i materiali da magazzini di Gherar e Taulud . Il Di San Marzano cerca anche di alleggerire al massimo le truppe in marcia degli oggetti di vestiario ed equipaggiamento non strettamente indispensabili. Ai Comandi di tappa sono depositati le casse da armaiuoli, le casse di vestiario, i colli per riparazioni da calzolaio e sarto, ecc. Tutti alleggerimenti decisi non solo per rendere la marcia più comoda e spedita, ma anche per risparmiare mezzi di trasporto, in modo da poter portare al seguito maggiore quantità di munizioni e/ o di acqua66 • Servizio trasporti (Figg . 16 e 17)

L'organizzazione dei trasporti condiziona più che mai il buon andamento degli altri Servizi, e per questo non abbiamo potuto evitare di farne frequenti accenni trattando della sanità e del commissariato. I problemi che si presentano fin dal febbraio 1885 sono sostanzialmente tre: a) organizzazione dei trasporti via mare e delle operazioni di sbarco delle truppe, quadrupedi e materiali nel porto di Massaua; b) scelta, approvvigionamento e ripartizione tra le varie esigenze di quadrupedi, basti, bardature, carreggio adatti alle particolari esigenze della guerra in colonia; c) progettazione e costruzione o miglioramento di un sistema stradale (e anche ferroviario) che consenta di collegare i vari forti tra di loro e con Massaua. Organizzazione delle linee di comunicazione tra i forti e tra le truppe del Di San Marzano in movimento verso Saati e Massaua. I trasporti via mare e i conseguenti concorsi della marina militare e mercantile meriterebbero una trattazione approfondita, Per essi, per65

AUSSME, C.E. , Rcp. L-7, Cartella 11 3, Busta N° 8 (let. n. 1992 in data30aprile 1887). 66 MG, Relazione suUa operazione militare ... (cit.). pp. 573-575.


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tanto, rimandiamo alla relazione Di San Marzano e al lavoro del Molli 67 • Il primo problema che si presenla al Saletta ne febbraio 1885 è lo scarico dei materiali dal piroscafo, reso difficoltoso dai bassi fondali che costringono le navi a getlare l'ancora molto lontano dalle banchine, e dalla mancanza di qualsiasi organizza zione e attrezzatura portuale. Per di più, materiali e armi sono stati disposti sulla nave senza tener conto delle esigenze operative. Il trasporto di truppe e materiale dalla nave alla banchina avviene per mezzo di barconi - navetta (chalands) portati dall'Italia sul piroscafo stesso. Non vi è alcun molo che consenta alle imbarcazioni minori di attraccare anche con la bassa marea, e se durante l'alta marea non si riesce a scaricare completamente la chalands, bisogna spingerle al largo per a spettarne il ritorno. Mollo duro anche il lavoro sulle banchine, per il quale sono impiegali gli stessi uomini del corpo di spedizione, solloposti a inten so lavoro con acqua scarsa e cattiva per dissetarsi 68 • Successivamente l'organizzazione delle operazioni di scarico delle navi in porto migliora. 11 direttore di commissariato accenna al problema nella sua relazione al Comandante Superiore sull'andamento del Servizio per il periodo aprile-ottobre 188769 , descrivendo un nuovo sistema adottato di recenle con risullati positivi: la direzione dello scarico, anzichè a un ufficiale di commissariato (come era avvenulo fino a quel momento) è affidata a un ufficiale di marina affiancato da 3 ufficiali dell'esercilo (uno di artiglieria, uno del genio e uno di commissariato), con il compito di far trasportare direttamente ai rispellivi magazzini di destinazione i materiali (che per giungere a i magazzini devono far capo, dopo il carico sulle chalands , a tre banchine diverse). Nel novembre 1887, grazie alle a ccurate predisposizioni organizzative adottate, il corpo di spedizione Di San Marzano è in grado di effettuare le operazioni di sbarco a Massaua con celerità e contemporaneamente da due piroscafi attraccati l'uno al molo del genio e l'altro al molo delle sussistenze. Molto migliorala per le accresciute esigenze anche l'attrezzatura del porto . Jn quanto ai quadrupedi, secondo il Saletta il cavallo si dimostra spesso di impiego difficoltoso, e rispello ai trasporti su carri i trasporti someggiati sono di gran lunga i più redditi zi. Il ca mmello è ritenuto adatlo sopraltutto a movimenti in terreni pianeggianti. Per le zone montagnose s i ricorre al mulo nazionale (più pesante di quello locale) spe67

lvi, pp. 494-395; 399-403; 449-451; 519-567; 611 -61 9 , e G. MOLLI , Op. cit ...

68

Memorie su/fa prima spedizione ... (Cit.) p. 20. AlJSSMF., C .F.. , Rep. L-7, Cartella 11 3, Ilusta 8.

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cic per i materiali più pesanti (Servizio sanitario e materiali di artiglieria); il muletto locale viene impiegato per altri t ipi di materiali più leggeri e/ o per il cartueciamc della fanteria. Naturalmente, per ciscun tipo di quadrupede e per i vari materiali sono studiate apposite bardature. Il problema dei trasporti si ripropone in tutta la sua difficoltà e importanza e su nuove basi nel 1887, quando si tratta di organizzare l'avanzata si Saati del corpo di spedfizione del Di San Marzano. È in quell'occasione che si decide di costrujre in tempi serrati una ferrovia da Massaua a Saati, per Otumlo, Monkullo, Dogali, destinata a formare la linea di comunicazione principale con Massaua per il corpo di spedizione in movim ento verso l' interno. A prima vista una siffatta decisione (con siderando il terreno difficile, la scar sità di acqua , il clima, la mancanza sul posto di legnami, materiali da costruzione, personale specializzato ecc.) può lasciare perplessi, visto anche che manca un' approfondita ed esatta conoscenza topografica dei luoghi (tra l'altro insicuri). Ma a ben guardare la ferrovia appare assai utile, sia per la particolare difficoltà dei trasporti animali (ch e richiederebbero un numero enorme di quadrupedi costosi, abbisognevoli di alimentazione, con conducenti indigeni infidi , di difficile controllo, lenti , con carico limita to e soggetti a epidemie) sia per l'importanza che questo rapido m ezzo di comunicazione aveva ormai assunto nella guerra offensiva , rappresentando non solo nel contesto europeo l'unico modo per evitare di servirsi delle interminabili e lente colonne di carriaggi ( anche gli inglesi, del resto, nella spedizione in Abissinia del 1867-1868 avevano costruito 19 km di ferrovia). Direttore tecnico con ampi poteri è nominato in data 8 settembre 1887 l'ing. Olivieri, temporaneamente assunto in servizio dal Ministero della guerra, che sbarca a Massaua il 28 dello stesso mese con 4 ingegneri, 4 assistenti, un capo meccanico, 2 macchini sti , un capo fabbro, un segretario contabile e 325 operai. Al vettovagliamento e in parte anche all'equipaggiamento (tende, coperte, ecc.) del personale civile della ferrovia provvede - a pagamento - la stessa Amministrazione militare 70 • Dopo aver superato talune difficoltà per lo scarico dei materi ali , i lavori si protraggono dai primi di ottobre 1887 a metà marzo 1888 , utilizzando per la parte tecnica i risultati di una ricognizione dall'Jng. Pouchain nel settembre precedente. La ferrovia costa 2,5 milioni . TI binario , a scartamento ridotto , è largo m 0 ,95, la linea è lunga m 26885 70

P er tutto quanto concerne la ferrovia Cfr. MG, Relazione sulla operazione militare ... (Cit.), pp. 582-610, AUSSME, C. E., REP. L-7, C artella 11 3, Ilusla 2, C.A. /\NG H ERA, L'azione militare nella nostra politica coloniale, Roma , Voghera 1908.


X l . L e campagne coloniali di Jine secolo X IX in Eritrea

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con 85 opere d'arte, le fermate sono Abd-El- Kader forte (Massaua), Otumlo, Mi ssione svedese, Monkullo, Piano delle Scimmie, Hamassat, Dogali, Poggio Comando, Saati. Materiale rotabile: 4 locomotive da 22 t con peso rimorchia bile di 80 talla velocità massima di 40 km / h, una piccola locomotiva per manovre e piccoli trasporti, 12 vetture di 3 a classe, 2 miste, una di I a «a giardiniera simile a quella delle tranvie», 9 carri merci chiusi e 32 aperti. Nonostante la predisposizione della ferrovia , si rende ugualmente necessario per i rifornimenti alle truppe in movimento del Di San Marzano l'acquisto o il noleggio di gran numero di quadrupedi: 220 muli e 168 cavalli acquistati in economia in Italia rispettivamente per le batterie da montagna e da campagna, 2.160 muli forniti da un'impresa civile, 600 cavalli acquistati in Egitto, 30 muletti e 30 cammelli acquistati a Massaua, 1.000 cammelli noleggiati con consegna entro novembre ed alt ri 1.000 con consegna entro dicembre 7 1 • Sono costituiti la colonna tras porti di riserva e il parco carreggio, così composti: Colonna trasporti di riserva. Vi si impiegarono fino a 400 muli ed 800 cammelli. Quelli erano in forza alla 3" compagnia treno, per mezzo della quale il comandante la brigata treno faceva eseguire i vari servizi a misura che venivano ordi nati. Questi, i cammell i, erano divisi in 16 squadre di 50 cammelli ciascuna , condolle da un capo squadra indigeno e da conducenti pure indigeni che in massima erano in numero di 25 per ciascuna squadra. Nei vari servizi queste squadre di cammelli erano sorvegli ate da perso nale del treno e, qua ndo occorreva, anche da pattuglie di carabinieri a cavallo.

Parco carreggio (vd s. pag. 482)

Anche ai vari Comandi e reparti sono decentrati quadrupedi, nella misura seguente: - Comandi di brigata 6 muli; - Comandi di reggimento 10 muli; - Comandi di bai.taglione 10 muli (2 per bagagli ufficiali, cancelleria e un barile per acq ua ; 2 per materiale sanitario; 4 con 2 barili d'acqua ciascuno, oppure per munizioni con 2.400 cartucce ciascuno; 2 di riserva); - compagnie o squadroni I O muli (4 con 2 barili d'acqua ciascuno; 2 con bagaglio ufficiali, cancelleria e sacco scarpe di riserva; 2 con viveri e attrezzature di cucina marmitte esclu se; I p er marmitte o munizioni ; 1 con 3 paia di bi sacce con 2.400 cartucce; I di riserva o per materiali da zappatore). 71

MG. , Relazione .mila operazion e militare ... (Cit.) , p . 5 11.


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Fu impiegato: a) nel trasporto degli ammalati prima dai campi alle infermiere cd all'ospedale, poi dai campi alla stazione ferroviaria vicina ; b)Nel trasporto d alla stazione dell'Hamassa! ai ca mpi presso Saati, delle stuoie , e degli a ltri materiali per lo stabilimento dei campi stessi e dei materiali occorrenti per i lavori di cost ruzione dei pozzi; c) nel traspo rlo prima dalla stazione dell' Hamassal, poi da quella di Dogali ed infine da quella di Poggio Comando a Saati, di molta parte del materiale impiegato nella w st ruzione delle opere <li Saati; d) nel trasporto della corrispondenza posta le prima da Massaua a Monkullo poi da lle stazioni di Harnassal e Doga li a Poggio Comando.

Dalla relazione del Di San Marza no appare chiaro il ruolo della ferrovia (con cavo telegrafico interrato annesso) nella strategia adottata dal generale. Come in parte già emerso trattando dal commissariato, il Di San Marzano regola il movimento in avanti delle sue truppe su due variabili: dislocazione e atteggiamento del nemico e progressione dei lavori della ferrovia (con gli inevita bili inconvenienti tecnici, imprevisti e ritardi, che causano paralleli ritardi nell'avanzata delle truppe). Il concetto d'azione iniziale del Di San Marzano è infatti quello di procedere all'occupazione di Saati solo quando la ferrovia h a potuto giungere in corrispondenza delle posizioni deil'Hammassat, cioè a non più di 12 km dall'obiettivo e a una distanza tale da consentire il movimento giornaliero di andata e ritorno da Ham massat delle colonne di quadrupedi necessarie per il rifornimento di Saati72 • Ma anche prima di giungere all'Hammassat , la ferrovia viene subito sfruttata a l massimo . Riferisce ]'Olivieri ch e quando il 24 novembre 1887 l'armamento giunge al punto da poterla percorrere col treno sino a l forte di Monkullo 72

Ivi , p. 385.


Xl . Le campagne m loniali di fine secolo XTX in Eritrea

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si incominciò a fare un servizio di treni per trasporti militari, e ben presto tale servizio divenne di cosi ragguardevole importanza da esigere sci treni giornalieri di andata e ritorno con un trasporto di 200 tonnellate di carico a ltrettante persone. P erciò parecchi lavori di finimento vennero ritardati o resi difficili ...

Dopo Monkullo si verificano ritardi nella tabella di marcia dei lavori e si rende di conseguenza necessario proteggere gli operai della ferrovia. A tal fine il Di San Marzano spinge in avanti verso Saati il dispositivo occupando con una brigata il Piano delle Scimmie, ove verso la metà di dicembre può arrivare anche la ferrovia (che si calcola possa raggiungere già ai primi di gennaio l'Hamassat). Il vettovagliamento della brigata trae beneficio dalla disponibilità della fcrrovia 73 • Solo quando, il 7 gennaio 1888, si arriva con il treno alla stazione dell'Hamassat, il Di San Marzano fa muovere in avanti le altre sue due brigate (mantenendo la terza sulle posizioni del Piano delle Scimmie) e data la scarsità di pozzi per l'acqua sulle nuove posizioni utilizza la ferrovia per rifornire le due brigate di acqua distillata proveniente da Massaua . Suc<.:essiva1m:11te il Di Sa11 Marza11u cu11ce11tra i reparti del

genio nei lavori necessari per scavare pozzi lungo la strada fino a Saati, e per renderla percorribile anche da carri. A fine gennaio I 888 i lavori, pur non essendo ancora completati, sono giunti a buon punto, e consentono ormai di percorrere senza troppi intoppi la strada con i carri, e di iniziare ad attingere acqua nei pozzi. Solo quando si verifica questa premessa logistica il Di san Marzano ordina che Saati venga occupata i1 1° febbraio 1888. In conclusione, il ciclo operativo conferma la priorità assoluta delle esigenze logistiche in colonia. Anche in Eritrea , come nelle guerre europee, la condotta delle operazioni. fini sce con l'imperniarsi sul classico trinomio ferrovia - trasporti a traino animale - telegrafo . Se si tiene presente questo dato di fallo, il Di San Marzano può essere giudicato un comandante prudente ma non timoroso, nè eccessivamente prudente.

La seconda campagna d'Eritrea (1895-1896) 11 fattore logistico e le operazioni

Il periodo del 1890 e 1895 vede opinione pubblica e Parlamento profondamente divisi riguardo all' impresa africana e a gli obiettivi da p erseguire in Eritrea. La conseguente politica coloniale del Governo é 73

lvi , pp . 409-410.


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incerta, oscillante e priva di respiro. Su di essa pesano inoltre le ristrettezze finanziarie, che inducono a ridurre le forze in colonia. Quando, all'inizio del I 895, matura chiaramente il progetto di Menelik di riunire sotto di sé tutte le forze dell'Etiopia per infliggere un colpo decisivo alla presenza italiana, la situazione politico-militare non consente di adottare in tempo utile i provvedimenti necesssari, né di definire una strategia (e quindi una logistica). Le conseguenze di questo stato di cose sono inevitabili e pesanti, se non decisive. Rispetto alla campagna precedente, all'inizio del 1895 le esigenze logistiche cambiano radicalmeme aspello: si tratta di condurre operazioni dinamiche contro forze nemiche molto mobili, con forze maggiori e su distanze dell'ordine dei 100-200 km (e oltre) da Massaua. Le distanze reali da Massaua delle principali località interessanti le operazioni sono: llalia 50 km Majo 80, Adì Cajè 104, Senafè 126, Barachit 188, Mai Maret 158, Saurià 186. Di fronte a queste distanze da superare i 36 km di linea ferroviaria da Massaua a Saati pesano poco, e le difficoltà sono aumentate da un insidioso e difficile terreno di media ed alta montagna privo di strade, che impone il ricorso esclusivo o quasi al trasporto someggiato, e quindi un enorme aumento delle salmerie. Solo ai primi di dicembre 1895, dopo la sconfitta dell' /\mha Alagi, il Governo rompe gli indugi e decide di inviare in Eritrea un forte contingente di truppe, già richiesto da mesi dal generale Baratieri. Quest' ultimo, a questo punto, non ha un piano bene definito, non è in grado di precisare al Governo - che gliene fa richiesta - le truppe e i mezzi occorrenti, e ritiene «pericoloso» l'invio di truppe in colonia senza che prima sia stato possibile adottare le predisposizioni logistiche necessarie per assicurarne le possibilità di vita e di movimento. ln tal modo, si crea una situazione delicata: l'esercito scioano dalla metà di dicembre 1895 in poi è in marcia e ormai in grado di invadere la colonia, prima che i nostri rinforzi giungano e siano in grado di agire 74 • Il provvidenziale ritardo dell'avanzata nemica consente al gen erale Baratieri di disporre, dal dicembre 1895 a fine febbraio 1896 (quando il contatto viene ripreso per nostra iniziativa) di tre preziosi mesi di tempo, durante i quali egli arriva a contare - a fine febbraio 1896 sulle seguenti forze: - in colonia: 25000 bianchi (ufficiali e truppa), 19000 indigeni, 66 pezzi; - in viaggio per la colonia: 4500 uomini (bianchi); 74

O. IlARA TIERI, M emorie d'Africa , Torino, Bocca, 1898, pp. 282-285.


X l. /,e campagne coloniali di fine secolo XIX in Eritrea

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- pronti a partire dall'Italia: altri 9000 uomini . Delle predette forze, però, solo 15000 uomini (di cui 4000 indigeni) sono , alla data indicata, effettivamente in grado di agire e concentrati al campo di Saurià. Questo, anche per preminenti esigenze logistiche 75 • li numero di uomini che affluiscono nel periodo è, dunque, rel ativamente ingente. Ma, secondo quanto afferma il generale Ilaratieri, a proposiio di rinforzi abbiamo veduto come fino dal 18 dicembre io insistessi sull' «ulteriore in vio di 5 battaglioni e 2 batterie e chiedessi per ogni battaglione 80 muli , compresi i muli per i 5 battaglioni ultimi, 2000 bastclli per muletti senza i quali i muletti sono messi fuori servizio». Abbiamo pure veduto come più tardi con telegramma dell'8 gennaio spiegassi i motivi per i quali non avevo ch iesto altri battaglioni, mentre soltanto allora i primi uomini inviati dall'Italia incominciavano stcntamcntc a venire ncll' Agamè, mostrando per la strada - malgrado la sollecitudine, lo zelo e l'abnegazione di tutti - i più gravi difetti nella preparazione e la massima deficienza in calzature e salmerie. E abbiamo veduto come io proponessi la spedizione verso l' B arar, principalmente perchè mancavano i mezzi logistici di impiegare molte truppe sul frontiera eritrea ( 15 gennaio). Il Ministero tuttavia deliberava di inviare altre truppe: e nella Eritrea si preparava il non faci le modo di riceverle e di nutrirle, mentre il generale Lamberti a Massaua acquistava dovunque bestie da trasporlo. Altra offerta del Ministero di 8000 uomini fu fat ta il 3 febbraio. A me, come è ovvio, non pareva vero di accettare: o nde risposi che «8000 uomini costituivano sempre una preziosa riserva: ma in pari tempo volevo 2520 muli e 500 conducenti fuori quadro e molte munizioni e materiali di ogni natura ». Chiedevo inoltre: « 100.000 scatolette di carne, 600 quin tali gallette, ecc.». Avvenivo collo stesso telegramma (6 febbraio) che riun ivo un piccolo corpo ad J\di Ugri, non potendo per ragioni logistiche, ed anche tattiche, operare sull'altipiano con tutti i battaglioni: ed aggiungevo che sarà provveduto a nche al nuovo aumento di forze purchè «giungano con salmerie assolularnenle complete, con sovrabbondanti quadrupedi. Solo defi cienza bastelli , uso Africa, produsse gravi inconvenienti». lo chiedeva successivamente - secondo che potevano essere inviati da11'11alia e da Massaua nell 'Agamè- battaglioni e batterie fornite di tutto ciò che era necessario alla guerra in quel paese ed in altre condizioni, che dovevano essere conosciutissime al Ministero. E il Ministero continuava nelle sue offerte di uomini, non di reparti organic.:i , come se soltanto il numero dei partenti dall'Italia avesse valo re sul campo di battaglia, come se in fin iti non fossero i bisogni di guerra, come se coll'offrire uomini il Ministero corrispondesse ad ogni suo dovere 76 •

Nonostante le carenze logistiche (e di mezzi di lrasporlo in particolare) il Baraticri nel gennaio 1896 si spinge molto in profondità a sud, contro gli Abissini , fino a Agadurnus e Macallè, con base logistica ad Agordat. Nel mese di febbraio la dislocazione ancora mollo avan75 76

MG., C DO CORPO SM - UF. STORICO, Storia Militare ... (Cit.), Voi. II, p. 71. O. BARATIERI, Op. cit .• pp. 335-340.


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zata, a Saurià, del corpo di operazione rende assai vulnerabili le linee di comunicazione alle sue spalle, debolmente protette, e anche questo fatto ritarda e riduce i rifornimenti ed è causa di ulteriori preoccupazioni logistiche per tutto il mese77 • È in questo quadro generale costantemente dominato dalle preoccupazioni per l'afflusso <lei rifornimenti e per il problema dei trasporti che si giunge, il l O marzo 1896, all'infau sta giornata di Adua. Sulla tanto criticata decisione de] Baratieri di attaccare - senza aspettare l' arrivo dialtri rinforzi dall'Italia le truppe abissine (molto superiori di numero e in territorio infido), hanno grande peso le carenze di vettovaglie, e la possibilità di migliorare le linee di comunicazione. In pratica, a questo punto le esigenze logistiche gli impongono di attaccare o ritirarsi, e la situazione è co sì descritta dallo stesso Baratieri: Ecco come il 28 febbraio rispello ai movimenti militari si presen1 ava la questione delle vettovaglie: 1° per 11n'nperazinn e immediata d i due o tre giorni - viveri sufficienti ; 2° per un'operazione ritardata - viveri insufficien ti ; 3° per una prolungata difesa a Saurià - viveri insufficienti ; 4° per un'avanzata riesci/a - probabile co ncorso del magazzino di Adi Ug ri [lungo la via di comunicazione Massaua - Asmara - Ad i Ugri - Adiqualì1 - Adua, non utilizzabile fino a che Adua non è conquist ata - n.d .r.], a sua volta soccorso dai depositi dcli ' Asmara, ed apertura di una nuova via di rifornimento 78 •

Dopo Adua, la ritirata e il concentramento prima intorno ali ' Asmara e poi ad Adi-Caj è del corpo d 'operazione agli ordine del nuovo comandante generale Baldissera non mettono fine alle difficoltà dei Servizi, con particolare riguardo ai trasporti . È per carenza di salmerie che il movimento - pur raccolto e prudente - delle truppe di Baldissera da Asmara ad Adi-Cajè per sbloccare Adigrat assedi ata dagli abissini richiede tutto il mese di aprile 1896. Solo il 30 aprile può essere ripresa l'avanzata che ai primi di maggio porta a raggiungere Adigrat, e solo in quest'ultima fase la disponibilità di m ezzi di trasporto migliora. Costituzione dell'Intendenza e organizzazione e funzionamento dei Servizi

Diversamente da quanto avviene nel 1885-1887, la maggiore forza del corpo di operazione e le distanze da superare consigliano di costi77

78

C. RUELLE, Op. cii. , p . 17 1. O . BARATIERI, Op. cii ., p. 362.


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tuire un' Intendenza agli ordini del tenente colonnello di Stato Maggiore Ripamonli e aJle dirette dipendenze del comandante in capo. Data la situazione generale prima descritta, l'Intendenza non può che entrare in azione tardi e funzionare spesso male. Il Ripamonti, nei suoi Appunti e considerazioni sul servizio d'Intendenza, descrive con efficacia e insolita franchezza le difficoltà incontrale, ma ciò non impedisce alla Rivista Militare - cosa rimarchevole - di pubblicare la sua relazione con quelle del generale Baratieri, del generale Baldissera e di molti organi direttivi dei Servizi nello stesso anno 1896, cioè quando le passioni non sono certo spente79 • L'Intendenza è costituita solo il 16 gennaio 1896 in Adigrat, con personale improvvisato e spesso carente di numero, e una catena di dipendenze degli organi direttivi dei vari Servizi - anch'essi carenti spesso anomala e tale da ostacolare la necessaria unitarietà di indirizzo dell'intera organizzazione logistica (si deve solo ricordare che inconvenienti analoghi - con analoghe conseguenze - si erano già verificati nelle precedenti guerre sul territorio nazionale)80 • Fin dal 15 gennaio 1896 l'organizzazione dei Servizi ha il carattere prevalentemente territoriale della precedente campagna ed è accentrata alle dirette dipendenze del comandante in capo in Massaua, ove sono dislocate le direzioni dei vari Servizi 81 • I Servizi del corpo di operazione si modellano , per forza di cose, su questa organizzazione di base , che sempre secondo il Ripamonti presenta diversi inconvenienti: a) anche a causa del cattivo funzionamento dei collegamenti, l'Intendente non può essere a conoscenza di quanto accade nella base di Massaua retta del vice-governatore. Ne deriva una doppia giurisdizione per taluni Servizi (quello di cassa e quello postale e - fino alla battaglia di Adua - anche il Servizio deJle tappe e quello trasporti); b) non tutti i Servizi che teoricamente dovrebbero essere sottoposti alla giurisdizione dell'Intendenza dipendono in realtà da essa. Per varie ragioni , le sono sollralli il Servizio del genio e quello telegrafico (aJle dirette dipendenze del comandante), mentre, di fatto, la direzione del Servizio di sanità (chiusa nel forte di Adigrat fin dalla fine di feb7 ') Cfr.Battaglia di Adua (R elazione del Regio Comando Truppe coloniali), « Rivista Militare» 1896, Vol. Il , pp. 1083 - 1125 e Documenti della guerra d 'Africa - relazione del generale Baldissera relativa alle operazioni militari nel secondo periodo della campagna d'Africa 1895- 1896, «Rivista M ilitare» 1896, Voi. III, pp. 1452-1625. xo Documenti della guerra d 'Africa ... (Cit.), p. I 594. 81 Sui part icolari dell'organizzazione logistica iniziale cfr. MG - CDO COR PO SM - UF. STORICO, Storia Militare ... (Cit.), Voi. I l, pp. 75 77.


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braio) non può funzionare come tale. Inoltre da marzo in poi, quando l'Intendenza estende la sua giurisdizione anche sulla zona di Massaua , la direzione di sanità colà dislocata passa alle dipendenze della Intendenza solo con lentezza e in modo incompleto . Prima cura dell'Intendente è di costituire in Adigrat, nella seconda metà di gennaio, le direzioni di commissariato, di sanità e del Servizio veterinario del corpo di operazione, e di assumere alle sue dipendenze gli organi dei rimanenti Servizi. A caùsa dell'iniziale dislocazione molto avanzata (zona Macallè-Adagamus) del corpo di operazione, in Adigrat vengono concentrate grosse scorte di viveri (20-25 giornale) e materiali. Non del tutto a torto, il Ripamonti ritiene fin dall'inizio tale dislocazione dell'Intendenza e della principale base logistica del corpo di operazione troppo avanzata, perchè a causa della carenza di mezzi di trasporto avrebbe costretto - in caso di ritirata anche di una sola tappa - a lasciare in Adigrat ingenti scorte. La scarsa idoneità della posizione di Adigrat come principale centro logistico diventa più evidente quando il 1° febbraio 1896, dopo la resa di Macallè, il corpo di operazione ripiega improvvisamente su Adigral e poi si disloca - il 12 febbraio - nella zona Saurià - Enticciò. L'Intendente predispone a llora lo sgombero da Adigrat su Adi-Cajè (più arretata e sicura) dell'Intendenza , dei magazzini e dei principali organi logistici, lasciando a l forte 45 giornate di viveri e riversando le rimanenti disponibilità di viveri su Enticciò. T1 movimento è impedito sia dalla penuria di mezzi di trasporto sia dalla già citata insicurezza delle vie di comunicazione, che finisce con il concorrere alla crisi logistica del corpo di operazione alla vigilia di Adua. Per rimediare alla carenza di salmerie l'Intendente dapprima trattiene in Adigrat e poi requisisce gran numero di cammelli della Impresa privata che assicura i trasporti da Massaua fino a Saganeiti, ma il provvedimento da una parte mette in crisi i rifornimenti dal mare fino a Saganeiti, e dall'altra non riesce ad assicurare in misura sufficiente i rifornimenti del corpo di operazione in Saurià-Enticciò. Nel mese di febbraio i rifornimenti entrano perciò in crisi, e per l'Intendente l'unica speranza è proprio la conquista di Adua. L'interruzione della lin ea di comunicazione diretta da Adigrat e Saurià, minacciata dai ribelli, induce l' J ntendente a predisporre una base logistica più arretrata a Mai Maret, da dove, per Debra Damo, i rifornimenti potrebbero ugualmente essere diretti su Saurià. ln 4 giorni circa 1000 quintali di vettovaglie sono trasportate a Mai Maret, ma il giorno 17 una grossa carovana (con l'Intendente, la cassa - con circa 1000000 di lire - le direzione dei Servizi di vettovagliamento, di


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cassa e veterinaria e gli ultimi 800 quintali di vettovaglie) diretta da Adigrat su Mai Maret è costretla a tornare indietro, perchè male scortata e minacciata da consistenti forze ribelli. Lo stesso giorno però i ribelli sono sconfitti nella zona di Alequà e si libera di nuovo la via di rifornimento diretta da Adigrat per Saurià. L'Intendente decide di approfittare di questa nuova possibilità, e il giorno successivo - lasciando però, per n on arrischiarla, la cassa in Adigrat - parte di nuovo con una colonna di riforni menti da Adigrat per Saurià , ove la colonna giunge il 20 febbraio. Nel frattempo, dopo aver preceduto la colonna conferendo il 19 con il comandante in capo, l'Intendente si porta in Mai Maret c il 23 febbraio stabilisce definitivamente la sua sede in Adi Cajè, che diventa la principale base logistica. Qui egli accoglie «con vero senso di sollievo» la comunicazione del Baratieri (che poi ritorna sulle sue decisioni) di far ripiegare su Adi Cajè anche lo stesso corpo di operazione. La sconfit ta di Adua crea nuovi problemi organizzativi. L'Intendenza ripiega verso Massaua, che raggiunge il 16 marzo per le tappe intermedie di Mah io e Tlalia , concentrando le scarse salmerie superstiti per salvare il salvabile dei materiali . Dal 6 marzo in poi l'T ntendente assume sotto la sua giurisdizione tutto il territorio della colonia e ancora una volla deve riprendere daccapo - come nel gennaio precedente - l'organizzazione dei Servizi 82 • La consueta mancanza di personale costringe 1'Tntendente ad adottare questa volta un provvedimento quanto mai inconsueto, quale lo scioglimento di tutte le direzioni dei Servizi per a ssumere direttamente le loro attribuzioni. E, ancora una volta, la costituzione delle basi logistiche prima ali' Asmara e poi ad Adi-Cajè, in relazione agli sp ostamenti del corpo di operazione di Baldissera, è ostacolata dalla penuria dei mezzi di trasporto. Alla luce delle considerazion i del Ripamonti , le mende nell'azione di com a ndo del Baratieri non ci sembra vadano ricercate solo nelle decisioni che portarono alle sccinfittè dell'Amba Alagi e di Adua. A fine fe bbraio 1896, la si tuazione - come dimostra anch e il parere unanime dei generali in colonia, Baldissera incluso - n on con sentiva più di retrocedere (e v'erano, per attaccare, soprattutto ragioni logistiche) . Piuttosto ci sembra ch e nella decisione del Baratieri di spingersi molto, e anzi troppo a sud-ovest nella prima fase della campagna, fino a Adagamus e Macallè (posizioni poi abbandonate), avrebbero dovuto avere maggiore, anzi decisivo peso le considerazioni logistiche sulle difficol82

I vi., p. 106.


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tà dei trasporti e dei collegamenti, oltre che sulla vulnerabilità delle lunghe vie di comunicazione che era gioco-forza proteggere sottraendo molte forze al corpo di operazione, o in alternativa lasciare alla mercè degli attacchi. Ciò non avviene; eppure è indiscutibile che anche dal 1° febbraio in poi - quando il corpo di operazioni si era già ritirato da Adagamus sull 'Enticciò - il dispositivo logistico non era in grado nemmeno di sostenere quelle limitate forze. Ci sembra perciò legittimo dedurne che un atteggiamento difensivo non oltre l'allineamento Asmara - Uà -Zula, fino a quando non fossero giunti dall'Ttalia tutti i rinforzi, i mezzi logistici e i quadrupedi necessari, a vrebbe evitato al Baratieri di trovarsi, ad Adua, praticamente costretto ad attaccare in condizioni sfavorevoli . Servizio trasporti e tappe

In una campagna in cui il Servizio trasporti è più che mai in osmosi così stretta con il quadro operativo, fino a rendere scarsamente attendibili trattazioni troppo separate, riteniamo opportuno e anzi inevitabile prenderlo in esame per primo, anche pcrchè per tutta la durata delle operazioni è la fonte di gran lunga maggiore delle preoccupazioni del comandante in capo e dell'Intendente. Specie nella campagna del 1895-1896, dire trasporti significa dire salmerie; e il generale Baratieri per primo dimostra di aver ben compreso il ruolo delle salmerie: ogni corpo di operazione numeroso, che agisce fra montagne, discosto centina ia di chilometri dalla base di operazione, trascina d ietro sè l'enorme imbarazzo delle salmerie, che come polipo lo avvinghia e lo attacca al suolo e ne prostra lo slancio ed il vigore. 11 capo dell ' intendenza, tenente colonnello Ripamonti, coadiuvato da parecchi ufficiali , aveva spiegato ogni operosi tà perchè il servizio non patisse ritardi; il Vice-governatore, generale Lamberti, aveva egli pure provvisto dovunque quadrupedi d'ogni specie e nel numero maggiore possibile; - ma niente poteva resistere a così lungo e rapido logoramento. I quadrupedi morivano a centinaia, sia per soverchio lavoro, sia per strade pessime, sia per trattamento callivo , sia pel contrasto di clima dalla zona bassa alla zona a lta, nella quale i cammelli oltre o gni dire patiscono. TI personale europeo era impreparato , inabile a quel servizio, e il personale indigeno, composto di uomini del chitet, insufficiente per tutto. Si caricava ma le, si nutrivano male i quadrupedi ; molte volte si esigeva soverchia fretta nel camm ino, spesso si lasciava mancare l'acqua. - G li ufficiali in genere con sideravano quel servizio antipatico come in feriore all a loro missione, come contrario allo scopo pel quale erano venuti in Africa - e, talvolta dimenticando di essere la ruota più importante della macchina da guerra, non esplicavano sempre tutto il loro zelo e non mantenevano energicamente la disciplina: spesso anche il bu on volere si rompeva contro ostacoli cd imbarazzi gravissimi , come l'ignoranza della lingua e dei modi, e la nessuna conoscenza pratica o tecnica dei trasporti. - 1 soldati addetti alle salmerie, poco sorvegliati , mescolati col chitet, presi a caso o magari fra i p iù debo li, fra


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i meno discipl inali o i meno agguerriti, senza leva mora le che li sostenesse, senza un organismo che li rendesse maneggevoli all' impulso dei capi verso lo scopo, usavano non di rado prepotenze coi conduttori nativi, i quali ogni tanto profittavano della conformazione intricata del paese per fuggire colle bestie fra i monti" .

Si tratta di difficoltà che in buona parte avrebbero dovuto essere previste costituendo forLi riserve o limitando. i movimenti, visto che nella precedente campagna il Saletta aveva già indicato quali erano le prestazioni e i limiti di ciascun tipo di quadrupede, con particolare riguardo al cammello (il quadrupede più u sato) e al mulo nazionale, per diversi motivi poco adatti al terreno dell'altipiano e abbisognevoli di attendere cure che non sempre è possibile prestare loro in campagna. Tuttavia secondo il Ruelle la cattiva prova data dai muli nazionali n el 1895-1896 non può essere ritenuta decisiva, in quanto, in questa occasione nella necessità di dover tutto improvvisare l'organizzazione dei trasporti riuscì difettosa sollo Lutti i riguardi , cd i quadrupedi che arrivavano dall ' I talia si trovavano, appena sbarcali, esposti a tali privazioni, disagi e fatiche eccessive che non è da meravigliarsi se presto si riducevano in uno stato da non poter più servire. l muli delle batterie, che erano governati e nutriti bene, fecero sempre eccellente provaM.

Ciò è confermato in certo senso dallo stesso Mini stero, che in data 6 marzo emana per l'Eritrea un'Istruzione generale sul servizio delle salmerie e del carreggio, la quale si prefigge lo scopo di evi ta re il continuo ed eccessivo consumo di bardature e migliorare le attuali deplorevoli condizioni di conservazione dei quadrupedi 85.

Il 15 gennaio 1896, quando comincia a funzionare l' Intendenza in Adigrat, le competenze relative al Servi zio trasporti e tappe, come si è visto, sono suddivise fra l' Intendente e il Vice- governatore in Massaua , che si avvale di un'impresa civile fino alla linea Adi-Ugri - Segeneiti - Zula. L'Intendente si può avvalere solo di una compagnia treno, con un paio di centinaia di ascari e qualche centinaio di quadrupedi di varia specie. I1 comandante della compagnia è contemporaneamente comandante di tappa, e anche i rimanenti Comandi di tappa sono affidate a subalterni di fanteria o del treno. P er completare il quadro non esaltante, l'Intendente non dispone mai di una vera e pro83

O. BA RATTERJ , Op. cit. , pp. 358-359. C. R UELLE, Op. cit., p. 183. "' AUSSME, C.E., Rep. L-7 , Cartella 83, Busta 15. 84


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pria direzione dei trasporti e tappe, e si occupa direttamente di tutto quanto concerne la branca. Questo assetto organizzativo iniziale, che poco e tardi l'Intendente riesce a mutare, non dà buona prova e aumenta le già rilevanti difficoltà logistiche del mese di febbraio 1896, rendendo di fatto l'Inten denza im potente 86 • A questo punto va rilevato che le carenze di quadrupedi riguardano soprattutto il livello superiore alla brigata. Ad Adua ogni battaglione dispone di IO quadrupedi (2 con materiale sanitario e 8 con munizioni) mentre tutti i rimanenti quadrupedi, riuniti a Enticciò, trasportano una giornata di viveri ordinari prelevata per l'indomani, altre 30 cartucce per soldato, tende, coperte e materiali vari, non portate al seguito delle truppe. Successivamente con ordine in data 15 marzo sono assegnati a ciascun battaglione 60 quadrupedi per il trasporto di 2 giornate viveri ordinari (meno la carne), 2 di orzo per quadrupedi, 2 barili di acqua per compagnia, e parte delle munizioni . Dopo Adua, da marzo in poi la situazione non migliora di molto, e l'Intendente così descrive le cause delle carenze del Servizio trasporti nel mese di aprile 1896, che ritardano gravemente il movimento delle truppe del generale Baldissera: li numero dei quadrupedi , a disposizione dell'intendenza pei servizi di rifornimento, era notevolmente superiore a quello che nel primo periodo della campagna era impegnato pel corpo d'operazione, ma l'effettivo di questo era pure di gran gran lunga a umentalo [... ]. Bisogna quindi tener conto del rauo che, per un rifornimento appena appena conveniente, occorreva far affluire giornalmente al corpo d'operazione da 600 a 700 quintali di derrate a l giorno! E ciò senza contare i rifornimenti per tutti gli altri servizi alcuni dei quali, come ben si può immaginare , importantissimi[ ... ]. Tìd in questa occasione, principalmente , si manifestò più che mai la nessuna convenienza di una impresa trasporli in 1.empo di guerra, lroppo naturalmente inleressata alla conservazione dei propri quadrupedi , con danno evidente della celerità dei movimenti di trasporto, dalla quale può evidentemente dipendere il successo di una operazione importante8 7 •

Servizio di sanità

Sui Servizi sanitari va ritenuta esauriente, ben documentata e lodevolmente lontana da intenti agiografici la relazione del dirigente del Servizio sanitario in Massaua tenente colonnello medico Mosci, che M<>

MG CDO CORPO SM -

UF. STORICO , Storia Militare ... (Cit.), Voi. Il, pp.

102-103. 81

Documenti della guerra d 'Africa ... (Cit).


Xl. Le campagne coloniali di fine secolo XIX in Eritrea

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giunto il 7 gennaio 1896 in colonia già con lettera in data 10 gennaio rappresenta al generale Ilaratieri l'urgenza di colmare molteplici importanti lacune riferibili alla deficienza di ufficiali medici, di infermieri, di materiale d'ospedale e di materiale sanitario da guerra, all'impianto di infermerie, di posti di medicazione e di soccorso"".

Le proposte iniziali del Mosci (in massima parte accolte) tendono ad accrescere l'autonomia dei corpi e riguardano i tre aspetti fondamenta li del problema sanita rio in operazioni di namiche in colonia : personale , materiale e quadrupedi al livello di battaglione; sezione sanità al livello d i corpo di operazione; stabilimen ti sanitari a carattere territoriale della colonia. Al livello di battaglione, sia nei reparti coloniali che in quelli giunti di recente dall'Italia esiste un solo ufficiale medico. li Mosci pertanto propone [ma perchè non ci si era pensato prima, vista l'esperienza delle guerre precedenti e visto che nel particolare am biente il battaglione assume il ruolo di reggimento/corpo? n.d.r.] di assegnare a questo livello due suba lterni medici, un caporale a iutante di sanità e 4 portaferiti, e nel caso che si intenda riunire i battaglioni in reggimenti, egli segnala anche la necessità di assegnare a ciascun corpo un capitano medico quale dirigente del Servizio san itario. Per rimediare alla scarsità di materiale di medicazione, il Mosci fa assegnare a ciascu n battaglione una coppia di cofani d i sanità per tru ppe alpine, alleggeriti degli oggetti meno indispensabili in modo da poter contenere materiale di m edicazione sufficien te per 150 feriti. li 10 gennaio 1896 egli dispone la formazio ne di 2 sezioni di sanità a lle quali, in relazione all'aumento di forza del corpo di operazione, se ne aggi unge successivamente una terza. O gni sezione dispone di un capitano e 4 subalterni medici, un ufficiale contabile, 2 sottuffici ali, 6 graduati o soldati a iutanti di sanità (di cui 3 farmacisti) , 3 caporali infermieri, 16 portaferiti, 14 infermieri, 80 portatori indigeni.Il problema - non certo facile - del materiale e del personale per lo sgombero viene affrontato dal Mosci su nuove basi:

88

lvi, p p . 1611-1625. Si rifà principalmente alla relaz ione del Mosci anche l'ottima memoria dell 'ormai colonnello medico P. PANARA (segretario dell' Ispettorato di sanità militare), ancor più part icolareggiata, Sulla operosità del corpo sanitario militare italiano durante fa campagna d'Africa 1896- riassunto di 138 relazioni mediche, «Giornale Di Medicina Militare», 1897, pp. 1083- 1204 (con Prefazione del Ministro Pelloux).


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l'esperienza avendo dimostralo che per la celerità delle mosse delle truppe coloniali , massime di quelle indigene, per le strade sassose, scoscese, spesso a scalini, non raramente incassate nella roccia e strette, per la piccola statura dei muletti abissini, i cofani della regolamentare sezione tli sanità da montagna, per truppe tl' Africa, non sono trasportabili sull'altipiano della Colonia, più che a causa del loro peso, per effetto del loro volume; formai fino dall'anno scorso un tipo di sezione leggera, che dopo il combattimento di Coatit fu sperimentata nelle operazioni eseguite dal colonnello Pianavia per l'occupazione dell'Agamè, ed avendo corrisposto allo scopo, se ne approntarono in seguilo altre due. Ognuna è costituita da quaLLro s:ofani e da due sacchi di tela impermeabile e contiene medicinali, istrumenti chirurgici, abbondanti oggetti per medicature e generi di conforLo. Ogni cofano ha il volume dei regolamentari cofani di sanità (M. 1874) e tanto i cofani come i sacchi n·o n raggiungono o non superano in peso i 35 chilogrammi. A ciascuna sezione vanno unite otto barelle piegh evoli , due cofanetti per acqua, quattro tasche di sanità e quauro boracce per portaferiti che potrebbero essere vantaggiosamente sostiLUite da altrettante ghirbe; cioè borse di tela impermeabile, dove l'acqua si mantiene molto fresca. È inutile dire che sull'altipiano etiopico non possono transitare carri di qu alsiasi genere, quindi tanto per il trasporto del materiale della sezione, come per quello dei ferit i che possono reggersi a cavallo, il muletto è un prezioso meu.o; se ne assegnarono quindi 6 per trasporto della sezione, 80 per quello dei feriti impotenti a camminare ma non gravi; per gli ammalati e feriti gravi invece la risorsa unica è la barella. Siccome però la barella regolamentare pieghevole non resiste per lunghi tragill i si sopperis<.:c al bisogno di barelle improvvisate, e più frequentemente con gli angareb che si requisiscono nei villaggi prossimi al sito del combattimento e servono di comoda giacitura all'infermo. Dissi più sopra che ad ogni sezione di sanità erano stati assegnati ottanta portatori indigeni, che sono appunto quelli che in numero di quallro trasportano a spalla l'ammalato o ferito grave disteso su ciascuna barella od angareb: e sicco me per disseminare gli in fermi in siti di cura precedentemente stabiliti si devono percorrere lunghi tragitti per strade e sentieri faticosi, sono necessari per ogn i barella od angareb quattro portatori di ricambio, è agevole dedurre che la cifra di ottanta portatori riesce molto spesso insufficiente ai bisogni in un comballim ento, anche di mediocre importanza. Tn tali incontri si aumenta il numero dei portatori con le requisizioni nei villaggi più vicini di indigeni borghesi, che essendo bene retribuiti, prestano volentieri l'opera loro cd in caso di rifiuto vi sono costretti con la forza ""·

Riguardo agli stabilimenti sanitari, sono diverse ed a rticolate le proposte del Mosci per aumentarne la capienza e l'efficienza, a nche se non tutte le sue proposte sono accolte subito. A Saganeiti è inviato un ospedale da montagna di 50 letti, e non essendo possibile reperire nel recinto del forte locali adatti, si utilizzano locali nel vicino vìllaggio, facendosi costruire dal genio 14 baracche tipo «Roma» e fornendo tramite l'ospedale di Massaua i materiali necessari. All'Asmara la capienza dell'ospedale della Croce Rossa è portata a 150 letti, più un ' in fermeria di a ltri 600 letti. A Ghinda è allestita un'inferm eria di 300 letti, 89

Documenti della guerra d'Africa ... (C it.), p. 1613 .


Xl. Le campagne coloniali di fine secolo Xl.-'--X:....c..:_ inc.cE =r:..:.it:.:. r-=-=ea::_______ _ __ _ _ __ _

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e la capienza degli stabilimenti sanitari di Massaua è portata a 2000 letti (1300 mediante l'ampliamento dell'ospedale, 300 sulla nave-ospedale Saati, 300 nel vecchio ospedale di Ras ·Mudur). Al 20 febbraio l'organizzazione del Servizio può dirsi completata. Al livello battaglione e reggimento sono stati forniti il personale e il materiale proposti da Mosci, e il corpo di operazione può contare su due sezione sanità a1leggerite. Una terza sezione sanità è in viaggio per Entieeiò, insieme con IO piccole ambulanze della Croce Rossa destinate ad aggiungersi alle sezioni sanità. Purtroppo, data l'insicurezza delle retrovie tutti questi organi esecutivi, che sarebbero stati preziosi, non possono raggiungere per il 1° marzo il corpo di operazione. Nella giornata di Adua le sezioni di sanità non possono assolvere appieno ai loro compiti, ostacolate dalla ferocia del nemico, dalla rapidità con cui i falli sanguinosi si svolsero, dalla morte e d alla prigion ia a cui andò incontro e da cui fu colpita la massima parte degli ufficiali medici d ei corpi e delle sezioni sanità, non risparmiand o neppure il <lireU ore del servizio sanitario, capitano medico Orefice, che vi lasciò con altri la vita90 •

Dopo la battaglia la maggior parte dei feriti superstiti si riversa su Adi-Ugri, e altri su Mai-Maret e Adi-Cajè. Sorprendente in questa difficile fase della campagna, quanto constata il Mosci a proposito del soccorso ai feriti: anche in mezzo ai popoli barbari non è del tutto muto il sentimento della pietà, giacchè non pochi dei nostri feri ti italiani ed indigeni trovaro no asilo e p rotezione nei rari tucul che incontrarono lungo la v ia e taluno v i fu assistito e alimentato fino a guarigione••.

Per le esigenze del secondo ciclo operativo condotto dal generale Baldissera, sono ricostituite due sezioni di sanità a l posto di quelle perdute, che raggiungono il corpo di operazione a i primi di aprile. Una terza sezione si disloca ali' Asmara, dove rimane fino alla fine quale riserva a disposizione del comandante in capo. Durante il movimento su Agordat sono ricostituite una grossa infermeria di 400 letti in AdiCajè , e un 'altra più piccola in Saganeiti. Sono anche istituiti in Senafè, Mahio, llalia, Uà e Archico dei posti di soccorso, che in pratica hanno una funzione intermedia tra i posti di medicazione e le sezioni di sanità, e facilitano lo sgombero. I morti e feriti in combattimento raggiungono cifre molto elevate, 90 91

lvi, p . 1615 . lvi, p. 1616.


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dalle quali si riscontra che nella sola giornata di Adua i morti (3097 su I 0450) ammontano a circa il 290Jo delle forze delle truppe nazionali (ai quali va aggiunto però un altro 200Jo di deceduti nei giorni successivi per ferite riportate, il che non può meravigliare v iste le condizioni difficili, per no n dire proibitive, in cui avviene la cura e lo sgombero dei feriti). Non si conoscono le cifre relative a i caduti indigeni. Per i feriti , dalle cifre riportate dal Mosci si deduce che la proporzione dei feriti indigeni (1396 su 4076, equivalenti a l 3.42 per 1000) è molto più elevata di quella dei feriti nazionali (476 su 10450, equivalenti al 50 per 1000). Notevole preoccupazione destano, per tutta la durata della campagna, le condizioni sanitarie delle truppe. Secondo le statistich e del Mosci anche in questo caso le truppe nazionali - p er motivi evidenti sono più soggette alle malattie delle truppe indigene . Tn particolare dal dicembre 1895 al giugno 1896 t ra le truppe nazionali vi è 1'89 0Jo di a mmalati , ch e si riduce al 490Jo - circa la metà - per le truppe indigene. Tra le malattie «predominano per numero le febbri effimere e le sinoche reumatiche, i catarri gastrici ed intestinali e le febbri da malaria; per gravezza, le febbri tifoidee». La malattia che desta maggiori preocc upazioni e si rivela più letale tra le truppe nazionali (interessando , sia pure in misura minore, anche le truppe indigene) è la febbre tifoidea (della quale nel 1894 non si ebbe neppure un caso), che inizia a diffondersi tra le truppe nell'autunno 1895 . Secondo il Mosci, il predominio di questa malattia trova spiegazione negli agglomerali di tru ppa resi necessari dalle operazioni mili tari, e segna ta mente ,Jalla rnnsidcrcvole moria delle beslie da soma , cammelli e muli , che verificatisi in tutte le zone della colonia fini con l' infeLtare il terreno e le acque. Difatti il tifo diminuì quando fu ordinato da1l'autorità superiore l'abbruciamento delle carogne, e cessò l'inquinamento del terreno e delle acque.

I morti nel periodo indicato sono comunqu e in numero relati vamente ridotto: 1 ufficiale e 43 m orti tra i nazionali, e 18 morti per gli indigeni 92 • Numerose le malattie veneree, che sono sovente occasione di rim patrio . Si hanno 196 casi di malattie chirurgiche (curate nell'ospedale di Massaua e n elle infermerie di Adigrat, Asmara, C heran e G hinda). La guarigione per gli amputati è avvenuta costantemente per prima intenzione, ed in tal modo si è ottenuto ai mutilati del piede per opera del nemico un moncone ricoperto di cute, anzichè una cicatrice poco solida e faci lmente esulcerabile, come spesso si verifica in quelli che si sono rifiutali d i subire a tti operativi.

92

AUSSME, C.E., Rep. L-7, Cartella 87, Busta 5.


Xl. Le campagne coloniali di fine secolo XIX in t:ritrea

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Le deduzioni da trarre dalla relazione d el Mosci sono due. La prima è che risulta confermata, nella pratica, l'indipendenza del Mosci rispetto all'Intendente, da lui mai citato: il Mosci accenna sempre e solamente agli ordini e agli intendimenti del comandante in capo. Le lamentele del Ripamonti trovano perciò una ragione d'essere (anche se bisogna tener conto delle speciali circostanze e della difficoltà dei collegamenti), e il Servizio sanitario ha di fatto due, anzi tre centri direttivi: Massaua, Comando corpo d'operazio ne e Intendente, con Agordat a sua volta per forze di cose autonomo. La seconda deduzione è che rispetlo al 1885-1887 il Servizio sanitario viene messo a ben più dura prova nella seconda campagna d'Eritrea, quando oltre alle conseguenze e alle turbative delle sempre numerose malattie, si deve affrontare in maniera ben più pressante il problema della cura e dello sgombero dei feriti dal campo di battaglia , non molto sentito nelle campagne precedenti . L'esperienza della campagna del 1895-1896 non va comunque perdula, e nel 1897 è emanata ùa Comando delle regie truppe d'Africa 1' Istruzione per il servizio sanitario nella colonia Eritrea (in data 15 aprile l 897)93 • L 'Istruzione tratta della direzione dei Servizi di sanità, degli stabilimenti san itari, del servizio farmaceutico e de materiale di mobilitazione, e si riferisce quindi sia alle esigenze di pace che a quelle del tempo di guerra. La direzione dei Servizi di sanità della colonia è rella da un ufficiale superiore medico che dipende direttame nte dal comandante cd ha la direzione tecnica e l'alta sorveglianza per tutto ciò che concerne li Servizio sanitario militare e civile della colonia. Gli stabilimenti sanitari sono: a) l'osp edale militare di Massaua (Abd-El-Kader), che oltre ai militari dell'esercito accoglie anche gli appartenenti alla marina e alla guardia di finanza, e gli impiegati civili dell'Amministrazione militare. È centro di rifornimento del materiale per tutti gli altri stabilimenti sanitari della colonia; b) le infermerie presidiarie, che sono istituite per ordine del comandante nelle località più convenienti, e svolgono le stesse funzioni degli ospedali militari. e) i posti di medicazione (fissi), istituiti n ei vari presidi per il ricovero e la cura di ammalati non gravi del presidio e non. Possono anche ricoverare ammalati gravi, quando non è possibile il loro trasporto all'ospedale o all'infermeria più vicina. 93

l vi , Busta 1O.


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li Servizio farmaceutico è assicurato da una farmacia militare principale , che provvede a richiesta a rifornire di oggetti di medicazione e di medicinali le farmacie succursali istituite presso le infermerie presidiarie e i posti di medicazione più vicini a Massaua. Gli altri posti di medicazione sono a loro volta riforniti dalle infermerie succursali dalla loro zona. Le disposizioni sulla mobilitazione di personale e quadrupedi e materiali sono le seguenti: In caso di operazioni di guerra: a) i riparti di truppa coloniali muovono colle dotazioni di medicinali ed oggetti di sanità che hanno rin dal tempo di pace, senza alcun aumento, ma completate se fa bisogno. b) i battaglioni indigeni di milizia mobile muovono col personale e col materiale sanitario prescritto dall'Istruzione per la milizia mobile. - Per il funzionamemo del servizio sanitario al seguito di corpi operanti composti di più battaglioni di fanteria e di riparti delle altre armi, sono disponibili nella colonia i materiali sanitari occorrenti per la costituzione: a) di due ospedaletti da montag na da 50 letti; b) di una sezione di sanità da montagna; c) <li quattro sezioni di sanità ridou e per truppe d'Africa. Presso ogni infermeria presidiari a e presso i posti di medicazione di /\gordàt e Càssala trovasi infine una dotazione di materiali sanitari (medicinali, generi di conforto, oggetti di medicazione) tenuti in serbo per gli usi esclusivi di guerra . M oRTJ.ITAZ JONE DE I .I.E SF 7. I ONI 1)1 SA N IT ,\

RI D O T l" E PER I RlJPl'E u' AFRICA

Le sezioni di san ità ridotte per truppe d ' /\frica possono essere someggiate su muletti ovvero su cammelli. È preveduta la mobilitazione <li due sezioni ridotte: I O - (Agordàt) - someggiata su cammelli 2° - (Asmara) - someggiata su muletti

499.

La costituzione delle 2 sezioni sanità ridotte è riportata a pag.

Servizio di commissariato

L'organizzazione e funzionamento del Servizio poco si discosta da quella della precedente campagna, e si impernia sui magazzini centrali di Massaua e sui magazzini presidiari . 11 vettovagliamento funziona cui le modalità indicate nelle Norme per la gestione e la contabilità dei magazzini di vettovagliamento nella colonia Eritrea, in data 19 settembre 189394 • I viveri necessari sono mensilmente richiesti dalla direzione di commissariato al comandante, che inoltra la richiesta al Ministero . 94 lvi, Cartella I 14, Busta IO. Sulle vicende della fornitura <lei grano per la colonia Eritrea nel 1891 e negli anni seguenti Cfr. anche C OMMISSIONE D'INCHIESTA PER L 'ESERCITO, Relazione ottava, Roma, Tip. Mantcllatc, 1909 p. 162 e scgg ..


499

XT. Le campagne coloniali di fine secolo X TX in Eri/rea

Sezioni sanità ridotte per l'Eritrea Sezione di Agordat

Sezione di Asmara

(l ' )

(2')

I 2 1

1 2 1

3

3

Personale Capita n o m edico Ufficiali subalterni medici Sottufficiale Aiuta nli d i sa nità (di c ui I farmac ista) Caporali portaferiti Soldati infermieri e po rtaferiti Attene.lenti Munt.àz (di milizia mobile) conducente e interprete Conducenti (asca ri di milizia mobile) Cammellieri

2

2

8

8 3

3 1

-

l 12

IO

-

Quadrupedi Muletti d a sella Muletti d a salma Cammelli

3

3

-

12

IO

-

La ùolalione di matt:riaJi sa nitari d i tull t: le sc:l ioni ridollt: è ri5sata direzione dei servizi di sanità.

t:

co.s1i111i ta per cura della

Gli approvvigiona menti sono ordinati dal Ministero al X corpo d 'armata di Napoli, fatta sempre salva la possibilità di acquistare in colonia i generi ch e hanno un prezzo non superiore a quelli provenienti dall'Italia, tenendo anche conto delle spese di trasporto. Riguardo alla panificazione di campagna , in data 18 febbraio 1896 il tenente contabile Stefano P eroni propone a l vice-Governatore della colonia Eritrea un suo modello di forno da campagna in ferro «costruito con lastre di fortini Spaccamela», someggiabile con 5 muletti, che può dare 1000 razioni nelle 24 ore e richiede un tempo d'impianto di circa 30 minuti, sì che entro 5 ore dallo scarico del muli si può avere un'infornata di pane9 5 . Nel maggio 1895 è emanata anche l'Istruzione provvisoria sull'uso e trasporto del forno someggiabile mod. P eyer modificato, per il quale non occorrono operai specializzati per il montaggio , ma solo panettieri e conducenti. Il problema, specie qua ndo i reparti sono in movimento , viene risolto più che altro fornendo la farina direttamente al soldato , che si adatta abbastanza facilmente aprepararsi la burgutta (una sorta di focaccia) a ll ' uso indigeno. La razione viveri ordinari indicata dal Baldissera è da ritenersi sufQ<

AUSSME, C .E. , Rep. L-7, Cartella 117, Busta 26.


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ficiente, anche se è meno ricca di quella della campagna precedente: farina gr 800, pasta o riso 150, sale 30, caffè 15, zucchero 22, formaggio 25, conserva 25 96 • La carne affluisce in piedi al seguito delle truppe, in piccoli parchi proporzionati al bisogno e si distribuisce in piedi ai reparti, che poi provvedono in proprio alla macellazione con gli appositi attrezzi di cui sono provvisti. Ciascun militare di truppa porta al seguito 2 razioni viveri di riserva, mentre sulle salmerie di reparto sono trasportate altre 2 razioni di viveri ordinari (senza la carne) e 2 razioni di foraggi. La razione per gli indigeni è di 600 gr di farina; inoltre si distribuisce loro spesso sale (gr 50) e carne in piedi (gr 800). Gli oggetti di vestiario e di equipaggiamento ed i materiali al livello di compagnia e di battaglione sono indicati nel DOCUMENTO 8, e poco differiscono da quelli già in uso nella campagna precedente (si veda, in merito, anche la prima Istruzione sulla divisa del corpo speciale d'Africa, in data 25 febbraio 1889)97 • Nel complesso il problema delle dotazioni organiche dei viveri e del vestiario per il soldato trova nella campagna del 1895-1896 soluzioni abbastanza razionali e comunque tali da non dare luogo alle grosse deficienze della campagna precedente, anche se all'atto pratico datalune relazioni degli ufficiali medici emerge che l'equipaggiamento portato al seguito del soldato in marcia è ritenuto a ncora troppo pesante (benchè sia già stato notevolmente alleggerito); li Tavazzani osserva che la tenda con la mantellina a Lracolla, la tasca a pane e la giberna pien e di viveri e munizioni opprimono il soldato in marcia più che non faccia lo zaino; ed il D' /\mato asserisce che in Etiopia il soldato non può sopportare altro carico all'infuori delle muni zioni , e che la mantellina e la coperta lo spossano. /\ prova di ciò adduce che gli artiglieri non abituati alle marce, ma che potevano depositare il loro fardello sui muli che portavano i cannoni , han resistito meglio dei bersaglieri. TI Lenente medico Visalli aggiunge che quest'affardellamento era cagione di un rapido deperimento dei soldati. Zarich, nelle rnarcie per /\digrat , ha notato molte escoriazioni ai piedi nei soldati di fan teria calzati con scarpe da a lpini. Massarotti lamenta la mancan;,,a dei muli pel trasporto d 'ammalati in marcia, la mancanza di post.i di socco rso nelle tappe per quell i che ammalano lungo la via , e dice che l'a ffardellamento del soldato costilllito dal sacco da tenda con la manteJlina, coperta e scarpe, toglie il respiro. Romano dice che nel genna io per la via di Dogali-Ghind a-Asmara molti soldati appena giunti dall 'Italia restavano indietro per mancanza d'acqua, e pel soverchio carico. Quell 'affardellamento, oltre che asfissiante, spesso si scom poneva in marcia, perchè le cordicelle e i legami che lo tenevano unito si scioglievano.

96

97

Documenti della guerra d 'Africa ... (Cit .), p. 1490. G.M. 1889, parte I, pp. 71-105.


Xl. l ,e campa1:ne coloniali di fine secolo XIX in Eri/rea

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D'Amato fa notare che nelle moltissime marce dei prigionieri che ci erano restituiti , i nostri solda ti facevano 50 chilometri senza inconvenienti , mentre i pochi provvisti di scarpe ebbero delle escoriazioni ai piedi. Che i nost ri soldati si adattano bene ad un vitto poco azotato conservando la loro resistenza ed anche la buona nutrizione quando non hanno gran peso da sopportare. Anche Zarich lamenta gl'inconvenienti delle scarpe alpine, delle quali furono forniti alcuni nostri soldati al ritorno della prigionia, e dice che le marcie furono eseguite senz' altri inconvenien ti, malgrado la stagione calda98 .

La necessità di alleggerire il carico individuale abbinata alla nota carenza di mezzi di trasporto fa quindi nascere notevoli difficoltà quando si tratta di assicurare al soldato, anche lontano dalle basi logistiche, ciò che sarebbe previsto dalle norme in vigore. Secondo quanto scrive sulla Rivista Militare il Menarini (aiutante maggiore del 6° reggimento fanteria d'Africa) specie nella seconda metà di febbraio le razioni sono ridotte in misura tale da provocare forti lamentele sia tra le truppe naziona li che fra quelle indigene, pur così fru gali: c la cosa era peggiore quando - e non successe una volta sola - dal Comando Su premo veniva stabilita una razione piuttosto discreta cd i battaglioni che l'andavano allegri a prelevare, se la vedevano ridotta a due terzi ed a metà d al comando di tappa . E dire che il Comando Supremo, prima <li fissare la razione giornaliera prendeva accordi col Comando di tappa99 _

TI Menarini lamenta anche le «innumerevoli e disfarmi » fogge del vestiario e dei copricapi del soldati che affluiscono in Africa da vari corpi, dovuti a ll a costituzione piuttosto improvvisata di reparti di formazione privi di omogeneità , con soldati volontari e non . I soldati avevano lasciato a Massaua (evidentemente per alleggerire i reparti) il sacco di equipaggiamento ricevuto in Italia, ed erano così rimasti senza corredo di ricambio, per cui ben presto le uniformi sono estremamente logore e sporch e (alla vigilia di Adua, la situazione del vestiario ed equipaggiamento peggiora ancora).

Servizio materiali di artiglieria

Ad Adua ogni soldato porta al seguito 11 2 cartucce, più le munizioni di riserva trasportate dai quadrupedi di compagnia e altre 30 cartucce con le salmerie radunate ad Enticci ò . TI Menarini accenna al cat98

P. PANARA, Op. cii., pp. 133-136. G. MENARIN I, La brigata Dabormida alla battaglia di Adua, «Rivista Militare» 1896, Voi. Il , pp. 1183-1 184. 99


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Ferruccio Botti

tivo funzionamento del serv1z10 di manutenzione e riparazione delle armi alla vigilia della battaglia: parecchi fucili, quasi tutte le sciabole-baionette e tutti gli strumenti di zappatore, o avevano bisogno di riparazioni o di essere so stituii i; per le prime erano insu ffi cienti i pochi armaiuoli sul luogo con i pochi mezzi che avevano seco (la 2 ° brigata, per le riparazioni a ll'armamento e all'attrezzamento, dovette rivolgersi - naturalmente invano - al 4 ° reggimento della brigat~ Ellena , perchè nè il 6° , nè il 3° reggimento avevano armaiuoli); per le sostituzioni, l'intendenza non poteva cori lroppo danno del rifornimento viveri, impiegare a ciò parte delle proprie carovane, spesso preavvisate, ma che ormai raramente giungevano 100 .

L'organ izzazione del Servizio dopo il 1° marzo 1896 è così descritta dallo stesso Baldissera: Muniziona,nento. - l'ei corpi italiani di fa nteria armati di fucile o moschetto mod. 70/87, fu stabilito che 96 cartucce fossero porla le dal soldato e altre 30, per ogni f ucile o moschetto, sulle salmerie. Pei corpi armati di fu ci le mod. 91, la dotazione presso il soldato fu fi ssata a I 62, a quella su lle salmerie a 36. Per le batterie da montagna italiane fu stabili to, il 25 marzo, un organico di I 90 uomini di I ruppa e di I I Oquadrupedi . Con tali mezzi ogni batteria doveva costi I uire una sezione da parco pel trasporto di 50 colpi per pezzo, e trasportare al seguit o due giornale di viveri o rdinari meno la carne, due di orzo pci quadrupedi, e 2 barili pel servizio dell'acqua. P er tal modo ogni balleria aveva un munizionamento di 180 colpi e 6 scatole a mitraglia per pezzo. Tn ogni brigata di batterie le sezioni da parco potevano riunirsi sollo il comando di un capitano e di un ufficia le subalterno a ciò espressamente assegnati nel q uadro del comando di brigata. Non furono costituiti parchi d'aniglieria di visio nali o di corpo d'armat a 10 1 •

Il Servizio cartografico dal 1885 al 1896

Legalo com'è alla indispensabile conoscenza esatta dei luoghi, del clima, delle risorse, alle insidie e delle vie di facilitazione, il Servizio cartografico - sempre importante - ha, in colonia , rilievo tutto particolare. Ciononostante nel 1885 l' improvv isa decisione del Governo di inviare un battaglione in Eritrea non consente nemmeno in questo settore alcuna preparazione, e il col. Saletta parte sprovvisto di carte. Solo alla vigilia dello sbarco a Massaua, il 1° febbraio a Suakim, grazie alla cortesia del colonnello inglese Chermside il Saletta può consultare una carta topografica '° 2 • Dopo lo sbarco a Massaua egli incarica alcuni ufficiali di appron100

101 102

Ivi, p. 11 85. Documenti della guerra d'Africa ... (Cit.), p. 1489. Memorie della prima spedizione ... (Cii. ), p . 11 .


Xl. Le campagne coloniali di fine secolo XIX in Eritrea

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tare schizzi planimetrici speditivi della zona (che però non possono risolvere il problema} 103 e segnala subito la mancanza di carte al Ministero, che fin dal 13 febbraio interessa il competente ufficio dello Stato Maggiore. Successivamente è inviato in colonia un buon numero di documenti cartografici e di utili monografie e di studi, ma la cartografia disponibile fino al 1887 - riprodotta da fonti estere - è in genere non aggiornata e a scala troppo grande. In particolare, in data 13 aprile 1885 l'Istituto Geografico Militare pubblica 3 fogli della carta scala 1:500000 del teatro di operazioni del Sudan Orientale (cromotoligrafia) t04_ Solo l'impiego di personale specializzato dell'Istituto Geografico militare potrebbe consentire alle truppe di disporre di carte aggiornate e ad una scala adatta per le esigenze tattiche e operative. Il lavoro tecnico inizia nel marzo 1885 105 con l'invio in colonia del tenente La Vallea dell' Istituto Geografico Militare, che nello stesso anno esegue un rilievo topografico alla scala 1: I 0000 comprendente le isolette di M assaua e Taulud e la costa fin poco oltre Monkullo, e un rilievo topografico - alla stessa scala - della zona di Assab. Data l'urgenza, tali lavori sono co mpiuti senza eseguire operazioni geodetiche ed astronomiche regolari, che avrebbero comportato un tempo considerevole. Per le esigenze tattiche e tecniche della spedizione Di San Marzano il topografo dell'Istituto Geografico Militare G. C iorlieri esegue il rilievo topografico alla scala l :25000 della zo na adiacente alla ferrovia Massaua-Saati, per una larghezza di 6 km, estendendo il lavoro verso sud fino a comprendervi il villaggio di Archico. I rilievi sono ultimati quando viene occupata Saati. T lavori per l'impianto di una regolare rete geodetica, che fino a quel momento non era stato possibile iniziare, sono effettuati nel quadriennio 1888-1891, utilizzando come centro di sviluppo la cupola del palazzo del C omando di Massaua. Grazie a questi rilievi è possibile pubblicare nel 1890 un'eccelle nte carta del territorio eritreo anche oltre il triangolo Massaua- Asmara-Cheren, in 18 fogli a colori alla scala 1:50000, che coprono ciascuno un quadrato di 20km di lato e sono perciò inquadrati in un reticolato ch ilimetrico. Dal 1891 al 1896 i lavori sono sospesi e riprendono solo nell'ottobre 3 io 104

O. TUCCARI, Op. cit., pp. 133- 136. G.M. 1885, pa rte li, P. 197. 105 crr. L'Istituto Geografico Militare in Africa Orientale (1885-1937), Firenze, Istituto Geografico Militare, 1939, pp. 3- 14.


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1896 (cioè quando è ormai conclusa la seconda campagna d'Eritrea) per proseguire - sia pure in modo saltuario - fino al 1908. Alla luce di queste abbastanza intense attività non può essere del tutto condiviso il categorico gi udizio del Ruelle nel 1900, secondo il quale nelle campagne colo niali che sono a nostra conoscenza un tale servi zio , o non figura affatto, o vi funziona imperfettamente. Da noi fu sempre completamente trascuralo , e con quali con seguenze, tutti conoscono 106 •

Rimane però il fatto che la sospensione dei lavori dal 1891 al 1896 - della quale non si conoscono i motivi - risulta improvvida, e che sia le carte al 50000 disponibili nel 1895-1896 sia la nuova carta al I 00000 iniziata - peraltro troppo tardi - a fine 1896 e pubblicata solo a partire dal 1897 non coprono la zona più a sud (Adua-Macallè-Amba A lagi-Agordat.. .), cioè proprio la zona ove si trovano i centri nevralgici delle operazioni della seconda campagna di Eritrea. Nè i generali Baratieri e Baldissera dispongono presso il loro quartier generale (come pure sarebbe stato possibile e conveniente) di personale specializzato per i rilevamenti topografici . Ne consegue che nell' infausta giornata di Adua non piccolo peso ebbero la mancanza di cartografia con scala veramente a datta all e esigenze tattiche e la compilazione, ri sultata errata, degli schizzi distribuiti agli ufficiali in vista della battaglia 107 •

106

10 7

123.

G. RUELLE, Op. cii., p. 167. MG - C DO CORPO SM - UF. STORICO, Storia Militare ... (Cit.), Voi. li , p.


Xl . Le campagne rnloniali di fine s1>colo XIX in t:rirreu

..

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·1

-/

t

Fig. 13. Prima campagna d'Eritrea (1885-1887): R. Nave Ospedale Gariba ldi (Archivio rotografico USSME)

f-ig. 14. Prima campagna d'Eritrea (1885-1887): rorno da campo mod. Rossi a Monkullo (Archivio fotografico USSME)


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Ferruccio Bolti

Fig. 15. Prima campagna d'Eritrea ( 1885-1887): tenda da posta militare a Saati (A rchivio fotografico USSME)

Fig. 16. Prima campagna d'Eritrea (1885-1887): stazione ferrovia ria di Dogali (Archivio fotografico USSME)


Xl. le campagne coloniali di fine secolo XIX in Eritrea

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f.'ig. 17. Prima campagna d'Eritrea (1885-1887): officina da campo del maniscalco a Saati (Archivio fotografico USSME)



CAPITOLO XTI

LA CAMPAGNA 01 LIBIA (SETTEMBRE 1911 - OTTOBRE 1912)

Caratteri generali Nel luglio-agosto 1935, alla vigilia della campagna d'Etiopia, il Perugini richiama la nuova fisionomia assunta dalla strategia e dalla logistica coloniale: la guerra colo niale è s1ata finora considerata come una distinta sottospecie della guerra in genere, e le regolamentazioni tattiche dei vari eserciti hann o deua10 particolari norme, che in fond o non erano che adattamenti ai due principali elementi coloniali: speciale ambiente , speciale nemico; Il primo di tali clement i, più che una differen ziazione di ordine umico, costi! 11isce un a specializza zione di ordine logistico ; il secondo influiva sui metodi e procedimenti tattici. Ma oggi questo secondo elemento , che poteva dare una fisio no mia propria al co mbattimento coloniale, si è talmente evoluto che non può più costituire motivo sostanziale di differenziazione. I territori colo ni ali del mondo sono in gran parte soggett i a stati civili, oppure sono costituiti da popoli coloniali statalmcnte e militarmente organizzali . Nell ' un rnso e nell'alLro si a vrà l' impiego di masse di truppe anche ingenti , o rganizzate, ripartite, ed armate come i più m oderni eserciti , munite di tutt i i mezzi bellici più progrediti (mitragliatrici, artiglieria, carri a rma ti, repa rti motorizzati, gas , aerop lani , ecc.), le cui modalità d'azio ne non potranno essere diverse da quelle norma li. La guerra coloniale secondo le vecchie concezioni potrà forse ripetersi in zone prettament e sahariane o quando si tratti di debellare torbidi in1erni delle popolazioni indigene' .

Ebbene , la guerra di Libia anticipa molti dei caratteri che la dottrina della guerra coloniale degli anni trenta intende conferire alla campagna d ' Etiopia. Ma anche in senso a ssoluto per quantità di t ruppe impiegate, estensione del teatro d'operazioni, molteplici1à e varietà dei punti di imbarco , incertezza di comunicazioni marit1ime , difficoltà d' approdo e di scarico , entit à dei Servizi posti in azione e ostacoli che si opposero al funzionamento

1

I. PERUGIN I, Log is tica colon iale, « Esercito e Nazio ne» luglio-agosto 1935.


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di essi, la spedizione libica può essere annovarata, nei riguardi dell'auività di un'intendenza in guerra, fra le più importa n1 i che la sloria rcgistri2.

La seconda caratteristica della guerra di Libia è perciò quella di fungere da prova generale (sotto diversi aspetti , a cominciare dalla mobilitazione deJle truppe e ancor più dei Servizi) dell'ormai vicina grande guerra «totale» del 1915-1918, alla quale in certo senso rimane connessa. Sono coJlaudati in Libia, e i~piegati in misura consistente, nuovi mezzi e materiali destinati a imporre mutamenti rivoluzionari anche alla logistica, come l'automobile a benzina, il mezzo radio, il mezzo aereo (aeroplano e dirigibile), il cannone a tiro rapido a deformazione e la mitragliatrice . Vi è una notevole differenza tra le prestazioni in colonia di questi nuovi ritrovati della tecnologia: mentre l'automobile rappresenta un atout interamente positivo perchè senza creare eccessivi problemi di mantenimento facilita e rende più rapidi ed aderenti i trasporti (cioè la prima piaga di tutte le guerre coloniali fino a quel momento), gli altri materiali aumentano la superiorità di fuoco delle truppe europee rispetto a quelle autoctone al prezzo di un forte appesantimento del dispositivo logistico, appesantimento che va a tutto danno deJla reale mobilità operativa e per di più è fonte di seria vulnerabilità contro un nemico sfuggente e onnipresente, il quale ricorre alla guerriglia e rifiuta uno scontro decisivo a forze riunite in campo aperto, per la semplice ragione che favorirebbe gli eserciti regolari di tipo europeo. È proprio quanto avviene in Libia. Anche in questo caso le esigenze di carattere internazionale e l'inquieta situazione politico-militare in Europa imporrebbero una guerra breve e decisiva, per la quale viene dimen sionato il corpo d'armata speciale che si mobilita con R. D. d el 24 settembre 19 I I (Comando e 2 divisioni con relativi Servizi)3. Ma sin dall'inizio l'avversario si ritira nell'interno, non accetta il confronto aperto e ricorre alla guerriglia, costringendo il nostro Comando a mutare radicalmente l'iniziale disegno operativo, a limitare praticamente l'occupazione aJle coste e a condurre verso l'interno solo operazioni di limitatà profondità, lente e metodiche, rafforzando con largo ricorso aJla fortificazione permanente e campale le posizioni-chiave lungo la costa, le retrovie e le linee di comunicazione. Tutto ciò richiede un maggior numero di truppe e Servizi e una 2

MG, CDO CORPO SM-UF. STORIC O , Campagna di Libia (periodo ottobre 1911agoslo 1912), Roma , 1927, Vol. V. p. 3. 3 G .M . 191 I , p. 1628.


Xl!. La campagna di Libia

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grande quantità di materiali. Tra ottobre e dicembre 191 l sono mobilitate altre 2 divisioni con molta artiglieria, molto genio e altri reparti non indi visionati, per un totale (in più di quanto già previsto) di 67 .000 uomini , 8.300 quadrupedi, 1.500 carri, 154 cannoni. Questi mutamenti imprevisti dell'impostazione strategica cau sano difficoltà supplementari nell'azione degli organi logistici di comando e direttivi, in quanto era stata p revista la costituzione di un Corpo d 'armata (o di una divisione) destinato ad essere sbarcato inizialmente in un sol punto; ed a tale criterio era ispirata tut ta la costituzione dei servizi . Si è invece fin da p rincipio verificata la necessità di occupare quasi contempora neamente più punti, lontani fra loro tanto da non permettere che i servizi potessero fun zionare cumulativamente e sotto un ' unica direzione. Ciò ha avuto per conseguenza d i d over costitu ire nuovi servizi, nuove d otazioni , in modo che ogni frazione potesse agire co n mezzi propri, indipendentemente d alle altre. Le difficoltà di tali provvedimenti sono state aumentate dal fatto che l'Intendenza del corpo di spedizione, preoccupandosi essenzialmente del nucleo principale presso cui trovavasi, ha prelevato anche ciò che era destinato alle fra1.io11i minori, e non ha fu nzionato per le frazioni stesse, sì che il Comando del Corpo ha dovuto sost ituirsi ad essa e concretare provvedimenti ai quali avrebbe dovuto, in via normale, rimanere estraneo. Ino ltre le particolari condi zioni di ciascun punto d 'occupazione hanno richiesto speciali provvedimenti e aumento notevole non solo di for ze, ma a nche di mezzi, in confronto di quanto era previsto•.

Ma a parte le caratteristiche e l'atteggiamento dell'avversario , è anche il terreno tipicamente coloniale (povero di risorse, di acqua e di vie di comunicazione) a sconsigliare fin dall'inizio ai comandanti locali un'azione offensiva in profondità, a forze riunite, che rich iederebbe il superamento di difficoltà logistiche enormi anche se non nuove, perchè a naloghe a que11e incontrate in Eritrea dal generale Di San Marzano nel 1887 e dal generale Ilaratieri nel 1896. Così scrive in data 5 novembre 1911 il generale Caneva al Ministero della guerra: Un'azione militare d i tale genere, in regioni come queste, è sempre un ' impresa che vuole essere p rofondamente meditata e p reparata , e che generalmente mai si può compiere senza il sussidio di truppe indigene, sobrie, leggere, pratiche dei luoghi; ma nelle nostre od ierne condizioni, essa è deg na di particolarissi me riflessioni. Non è neppure il caso d ' indugiarsi a st abilire con cifre la colossale quantità d i mezzi logistici che o ccorrerebbe apprestare per una avanzata offensiva di qualche portata verso l'interno, avanzata che nelle presenti condizioni politico-mili tari no n potreb be farsi se non con gra ndi forze; nè di calcolare la quanti tà di forze che sarebbero ingoiate per via dalla necessità d i proteggere la lnea di comunicazione attraverso a popolazio ni o ggi a noi ostili; nè di p revedere le eventualit à sanitarie del corpo di truppe, che d ovesse agire attraverso a q ueste regioni , affrontando i disagi della imminen te stagione piovosa e, se si trai.ti di

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MG. Campagna di Lihia ... (Cii..) , Voi. I p. 29.


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Tripoli, essendo anc he forse perseguitato dalla infezione colerica , che ora serpeggia nelle truppe, infierisce negli ahitanli , e mie te numerose vittime nel campo nemico, con p roba bile inquinamento delle acque e dei luoghi per i quali dovrebbe procedere l' avanzata nosl ra . Ma pure ast raendo da tutte queste condi zioni logistiche, che sono però di grandissimo peso nelle condizioni di oggi, ed ammesso pure che, con invio di altre truppe dall' Italia, e con provviste colossali di mezzi, si potesse ad un tempo munire convenienlemente le basi e provvedere ad un'avanza1a nell'int erno , non si vede, soprattutto, qual e scopo conc reto quest 'avanzata si potrehbe oggi proporre di raggiungere 5 •

Al contrario, per le forze turco-arabe il fattore logistico, lungi dall'essere una pesante remora, è tale da garantire loro una illimitata libertà d'azione, che le rende inafferrabili. Ciò dipende dal fatto che già allora - la guerriglia si avvale di «santuari» irrangiungibili al di là dei confini: il nemico non aveva neppure basi di sussistenza sulle quali noi potessimo pu111are, e che esso fosse pe rciò o bbligato a difendere. Le sue basi no n era no in Libia, erano in Tunisia e in Egitl o; ed am:hc le sue linee di rifornime nto si svolgevano all'occorrenza tanto nell'interno, c he no i d alla costa avre mmo potuto forse renderle più costose, difficili e le m e, o bblig,mdolc sempre più ad imer:iarsi, ma no n saremmo mai riusciti ad interromperle se non con o perazioni lungo le estese frontie re, le quali sarebbero siate evidentemen te fuo r d'ogni real e possibilità".

La condotta operativa e soprattutto logistica dell'intera campagna è costrella a prendere atto di questi dati di fallo dai quali mai si discosta, perchè anche per tullo il 1912 i comandanti a i vari livelli continuano a ritenere troppo dispendiosa e poco utile, prima di tutto per ragioni logistiche, un'avanzata a macchia d'olio verso l'interno, che richiederebbe gran numero di cammelli e salmerie dei quali , come in Eritrea, vi è molta scarsità.

Tratti salienti dell 'organizzaz ione logistica La parte Servizi è già srata trattata con ampiezza e ricchezza di dati nella storia della campagna completata dall'Ufficio Storico dal 1922 a l 19277 • Molti aspetti relativi ai Servizi si trovano anche nel primo resoconto della campagna redatto dal Comando Corpo di Stato Maggiore ~ lvi, p . 308 <, lvi, Vo i. Il , pp. 61-62 7

lvi, Vo i. I - V. Di parlicola re rilievo il Voi. V, che contie ne le Me morie 2° (Servizi d 'In tendenza) e 3° (Servizio T elefonico , telegra fico e radiotelegrafico). Ampi cenni sulla m ohilit azio ne dei Servizi sono riporta ti invece nel Voi. I.


Xli. La campagna di Libia_ _ _ __ _ _ __ __ _

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nel 1913 e in un recente studio del Malgeri, peraltro limitato solo a taluni degli aspetti meno positivi e meno tecnici (vettovagliamento, problemi sanitari, disciplina degli approvvigionamenti ecc.)R. Ci limiteremo pertanto a riassumere brevemente le caratteristiche e le peculiarità dell'organizzazione adottata, con particolare riguardo alla struttura di comando e controllo e al Servizio trasporti. Il carattere prevalentemente statico e difensivo delle operazioni consiglia di adottare un'organizzazione logistica che - come già era avvenuto nella prima campagna d'Eritrea - presenta diverse analogie con una normale circoscrizione territoriale di corpo d'armata, articolata in presidi costituiti in corrispondenza delle principali città costiere e dei punti chiave della costa. Centri di gravità delle operazioni e del conseguente schieramento delle forze sono Tripoli e Bengasi. I vari presidi, data anche la difficoltà di comunicare via terra tra di loro, sono caratterizzati da elevata autonomia tattico- logistica e, in particolare, gli organi direttivi dei Servizi stabiliti a Tripoli e Bengasi operano in modo praticamente autonomo per tutta la durata della campagna, ed hanno a disposizione ciascuno propri organi esecutivi di I• e 2" linea. I vantaggi che il funzionamento statico degli organi da costituire indubbiamente fornisce sono annullati sia dal loro imprevisto frazionamento in diversi presìdi che dalle difficoltà da superare in fase di mobilitazione, quando da una parte occorre accrescere l'autonomia logistica delle divisioni dotandole di organi esecutivi con speciali caratteristiche e non facilmente reperibili in patria, e dall'altra si è costretti a tenere conto di molteplici vincoli, a cominciare da quello di sconvolgere il meno possibile il meccanismo di mobilitazione per una guerra europea. Inoltre: - si rende necessario acquistare con urgenza parecchi materiali non facenti parte delle normali dotazioni di mobilitazione (naturalmente di questo approfittano, come sempre e come ovunque, i fornitori); - la mobilitazione deve essere effettuata con tutta una serie di compatibilità e limiti che creano cospicue difficoltà supplementari: senza sospendere il contemporaneo movimento ferroviario per il congedamento della classe 1889, senza intaccare il normale traffico dei porti e - pur avvalendosi esclusivamente di navi da carico noleggiate - limitando il meno possibile il movimento normale marittimo; 8 CDO CORPO DI SM-UF. COLON IALE , L 'azione dell'Esercito Italiano nella guerra ila/o-turca (1912-1911), Roma, 1913, pp. 71 -102 e F. MALGERI, T,a campagna di Libia, in L 'l:!.s ercito Italiano dall'unità alla grande guerra, Roma , SME-UF. SLorico, 1980 , pp. 271-325.


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- si deve tener conto che nella stagione invernale lo sbarco di personale e materiali sulle coste libiche è difficoltoso, anche per carenza - come in Eritrea - di moderne attrezzature portuali. Le attribuzioni del comandante del corpo d'armata, fissate con un certo ritardo (con R. D. dell'8 ottobre 1911), 9 , per quanto attiene al campo logistico rispecchi ano soluzioni a suo tempo adottate nel 18851889 in Eritrea: nelle ragioni occupate ha la suprema direzione di tutti i Servizi qualunque sia l'amministrazione statale alla quale appartengono (con ampia facoltà di delega ai comandanti dipendenti) e dipende esclu sivamente dal Ministro della guerra. In quanto agli organi direttivi per gli affari di ordine tecnico, amministrativo e contabile i capi di servizio che no n fanno parte dell 'amministrazione della guerra corrispondono col rispellivo Ministero, ma sempre per tramite del comanda nte del corpo di spedizione; eccezione fatta per i coma ndanti navali, i quali corrispondono direuamenle co l Ministero della marina .

In tal modo, la sua figura in campo logistico si avvicina a quella di un comandante di corpo d'a rmata territoriale, peraltro con poteri molto più estesi. All'atto della costituzione del corpo d'armata speciale - e solo allora - viene costituita anche l' Intendenza, che parte con il corpo di spedizione sbarcando a Tripoli il 14 ottobre. Emergono, all'ini zio, vecchi inconvenienti già tipici delle guerre d ' indipendenza: l'esperienza ha dimostrato la necessità che, qualora l'Intendenza tlebba partire col Corpo di spedizione, sia costituita in precedenza alla parlenza di esso, in rno<lo <la poter subito cominciare a far funziot'4,are, nella località p rincipale d'imbarco, un apposito ufficio d ' Intendenza con mansioni e d ipendenze ben definite, per provvedere a i rifornimenti chiesti sia dall'Intendenza stessa , sia da i presidi staccati e dalla medesima indipenden ti. T fatti hanno poi d imostrato più che mai necessario un perio do d i preparazio ne alle mobilitazio ni speciali, le quali importano una serie d i provvedimenti che in caso di mobilitazione generale non sarebbero, o non dovrebbero essere necessari; e ciò in rapporto all'allest imento e alla spedizio ne d i materiali 1°.

Dal punto di vista logistico, l'organico iniz iale del corpo d 'armata speciale ha diverse caratteristiche particolari, d erivanti dalla necessità di conferire alla unità - fino al livello di brigata e reggimento compresi - una elevata autonomia tattica e logistica e una sufficiente mobilità anche su un terreno desertico, privo di strade e ferrovie e a volte montuoso: 9

G.M. 1911, pp. 1697- 1699. MG, rampogno di l.ibin ... (Cit .), Voi. V. p. 11.

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XIT. La campagna di Ubia

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a) al livello di Intendenza, oltre ad organi direttivi per i vari Servizi (ufficio sanità, commissarialo, artiglieria, genio, trasporti e tappe), si trova anche, quale volano per esigenze impreviste, personale a disposizione per la branca sanità e per il vettovagliamento; b) a sua volta il Comando di corpo d 'armata speciale - del quale, more solito, l'Intendenza non è considerata come facente parte - ha propri organi direttivi dei Servizi (direzione di sanità e commissariato; Comandi di artiglieria e genio ... ); e) il corpo d'armata, oltre a disporre dei Servizi di l a linea previsti per il suo livello, è rinforzato anche da aliquote di Servizi di 2a linea (normalmente previsti, come nolo, al livello di armata); d) mezzi di trasporto: date le difficoltà del terreno all'inizio non si assegnano al corpo d'armata mezzi automobilistici, e al posto del carreggio ordinario, concepito per una guerra europea e quindi inadatto specie se si tratta di carri a 4 ruote, viene dato largo impulso ai trasporli a soma o alle carrette speciali siciliane . I Servizi di 2 • linea non sono dotati di mezzi di trasporto, perchè se ne prevede l'impiego statico nelle basi logistiche a ridosso della costa. È com unque previsto un volano di carreggio e salmerie; e) i livelli di divisione, brigata e reggimento non aumentano in misu ra apprezzabile la loro autonomia logistica e sono dotati dei normali organi esecutivi. In caso di particolari esigenze se ne prevede tuttavia il rinforzo - nella misura di volta in volta necessaria - con gli organi del livello superiore. Ad esempio, anticipando future soluzioni ordinative la brigata (che normalmente ne è priva) acquista una propria fisionomia logistica, ricevendo in rinforzo all'occorrenza sezioni di sanità e sussistenza, sezioni per armi portatili della colonna munizioni divisionale, repa rti zappatori e telegrafisti. I reggimenti di fanteria a loro volta in mancanza di colonna munizioni si riforniscono direttamente dall'avan ti all'indietro al parco del proprio carreggio (si vedano ad esempio, i combattimenti di H enni-Mesuri e Ain Zara) 11 •

Principali dati organici sui Servizi 12 « II corpo d'armata speciale» destinato ad operare in zone pianeggianti oltremare» è composto inizialmente (per quanto di interesse logistico) di: 11 12

Ivi, Voi. I, p. 316 e 326. ASSME , Rep . L-8, Cari. 191/2 e 200/ 5.


516

Ferruccio Botfi

- Stato Maggiore; - direzione di sanità; - direzione di commissariato; - Comando artiglieria; - Comando genio; - truppe suppletive; - 2 divisioni di fanteria; - Servizi logistici di 1 a linea (so111eggiati e/o con carri a 2 ruote e carrette speciali); - Servizi logistici di 2 a linea (senza mezzi di trasporto). In totale il C.A. è composto da: - 1. 105 ufficiali e 33 .303 sottufficiali e truppa; - 6.247 quadrupedi (di cui 704 per ufficiali, 790 da sella, 893 da tiro, 1.854 da tiro e salma, 2.006 da salma); - 1.064 carri (di cui 153 a 4 ruote, 11 3 a 2 ruote, 798 carrette speciali). I principali reparti della divisione hanno la seguente composizione in uomini, quadrupedi e carri:

Reparto

Divisione fant eria

u.

su. e TR.

Carri

Quadrupedi 4 ru ote

2 ruote

Carri speciali

76

IO

2 16

I

I

8

345

11836

Sezione treno della SM della divisione

I

59

51

Comando briga ta fanteria

3

11

8

-

-

I

66

2468

135 (di cui 58 da salma)

-

-

24

25

-

Reggimento fanteria Compagnia zappatori

4

200

1875 (23 1 per ufficiali , 362 da sella, 441 da ti ro, 476 da tiro e salma, 365 da salma)

9

-

Le aliquote di Servizi di 1a linea a l livello di divisione e corpo d'armata (someggiate o carreggiate) e dei Servizi di 2a linea al livello di corpo d'armata (senza mezzi di trasporto) sono così composte (vds. tabella a pagina seguente).


XII. La campagna di Libiu_· _ _ _ _ _ _ _ __ _ _ _ _ __ _ ______5_1~7 Servizi divisionali.

u.

Organi

Quadrupedi (per U.; da sella;

su. e TR.

da tiroj da tiro

e sa lma; da salma)

Colonna munizioni

4

228

Sezione sanità da montagna

8

353

Carri 4 ruote

242 (di cu i 28 da salma) 109

2 ruote

Carrette speciali

19

-

46

-

-

22

-

-

4

19

-

72

(di cui 52 da salma)

Sezione sussistenza da fanteria

4

68

16

(di cui 8 da salma) TOT A 1.1 Servizi divisionali

Servizi di i

a

16

649

367 (di rni 108 da salma)

linea (al livello di C.A. per 2 D.).

Reparto

u.

su . e TR.

Carri Quadrupedi 4 ruote

2 ruote

Carrett.t

speciali

Colonna munizioni (per TR. suppletive)

I

81

69 (di cui 26 da salma)

-

-

19

Sz. sanità da mon . (per Tr. Suppletive)

8

353

109 (di cui 64 da salma)

-

-

22

Sz. suss. per Tr. suppletive con drapp. treno

4

68

16 (di cui 8 da salma)

-

-

4

Mezza sz. Pannettieri con forni som. mod. 1897

4

356

183 (di cui 124 da salma)

-

-

27

6 ambulanze CRI (con tende)

6

114

84 (di cui 78 da salma)

-

-

-

4 ospedaletti da campo da 50 letti someggiat i

16

420

264 (tutti da salma)

-

-

-

T OTALE

39

1392

725 (di cui 564 da salma)

-

-

72


518

Ferruccio Botti

Reparti vari di corpo d'armata (per quanto di interesse log istico).

O rgani

u.

su. e TR.

Compagnia telegrafisti con parco

6

318

4 stazioni radiotelegrafiche

3

96

Carri Quad rupedi

Carrette

4 ruote

2 ruote

62 (di cui 12 da sa lma)

-

21

2

55

-

8

8

speciali

(di cui 12 da salma)

Servizi di 2° linea (alle dirette dipendenze de/l 'Jnrendenza)

-

colonna carrette (5 U., 508 SU. e Tr., 451 quadrupedi); parchi di artiglieria e del genio; 4 ospedaletti da campo da 50 letti e 6 da 100 letti; 2 infermerie cavalli (8 U. e 154 SU. e Tr.) deposito materiali sanitari e veterinari; 6 ospedali da guerra della CRI da 50 letti, con tende (30 U. e 210 SU. e Tr.); - sezione sussistenza d'Intendenza (4 U. e 48 SU. e Tr.); - sezione panettieri con forni mod . 1893 (7 U. e 223 SU. Tr.); - parco buoi (3 U. e 14 SU. e Tr.); - magazzino viveri (3 U. e 28 SU. e Tr.) ; - parco vestiario ed equipaggiamento (3 U. e 7 SU. e Tr.). La necessità di rinforzare il livello di divisione si manifesta subito, e particolare autonomia viene conferita già all'atto dello sbarco della 2" divisione, destinata ad operare autonomamente in Cirenaica, con base a Bengasi. Con ordine in data 2 ottobre le sono pertanto assegnali: - organi direttivi dei Servizi in più (1 ufficiale superiore di SM e un capitano di SM; 1 capitano di SM e un ufficiale addetto per il Servizio trasporti e tappe; un ufficiale addetto al Servizio materiali di artiglieria e un ufficiale addetto a l Servizio materiali del genio, che è anche consegnatario del parco). Questi ufficiali - con soluzione in certo senso anticipatrice - costituiscono un Ufficio Intendenza con direzione trasporti e tappe, facente parte dello Stato Maggiore della divisione (in sostanza, un vero e proprio ufficio Servi zi della G. U .); - Servizio di sanità: 2 ospedaletti da 50 letti someggiati (o uno da 100); 2 ospedali da 100 letti senza mezzi di trasporto; 3 ospedali da guerra, con tende della CRI; 1/ 4 del materiale del deposito materiale sanitario e veterinario di Tripoli ;


Xli. La campag _,_n_u_d_i_L_il_,i_u_ _ _ _ __ __

~

519

- Servizio veterinario: infermeria cavalli; - Servizio di commissariato (vettovagliamento): mezza sezione panettieri co n forni mod. 1897 someggiati; magazzino sussistenze con 10 razioni viveri e avena di riserva; 20 razioni viveri ordina ri e avena; 20 razioni foraggio compresso; parco buoi con 250 buoi e 20 giornate di foraggio; - parco speciale per artiglieria (con dotazioni aumentate) ; - parco sp eciale del genio (tra cui ma teriale di linea e stazioni per un parco telegrafico, dotazioni attrezzi per 1.000 operai, 4 pozzi Northon, 20 pompe Excelsior, tende, abbeveratoi ecc.); - mezza compagnia telegrafisti con parco e 3 stazioni radiotelegrafiche; - Servizio trasporti: una colonna di 200 muli con basto; - Servizio amministrazione: cassa con fondo cassa di L. 500.000. Con questi organi aggiuntivi di 1a e 2a li nea i Servizi della 2" divisione, con base principale a Bengasi, sono in grado di operare in forma autonoma per tutta la durata della campagna , con un'organizzazione e funzionamento che si avvicinano p iù a quelli normalmente previsti dalla vigente regolamentazione per un'armata che a quelli d i una di visione inquadrata in un corpo d'armata.

Inconvenienti nella mobilitazione dei Servizi Tu tti i Comandi e gli organi direllivi ed esecutivi dei Servizi, che in questo caso hanno una fisio nomia assai a tipica e composita, devono essere costituiti ex-novo a cura dei Comandi, Enti e unità ter ritoriali. Nel corso della mobilitazione, resa difficile anche dallo scarso tempo disponibile, emerge una serie di inconvenienti solo in parte riconducibili ai caratteri particolari degli organi da costituire. Indi cati con molta precisio ne e franchezza nella Relazione sulla mobilitazione speciale per la Tripolitania compilata n el gennaio 1912 da l Comando del Corpo di Stato Maggiore 13 , molti di questi inconvenienti (come la mancanza e la scarsa rispondenza di taluni capi d 'equipaggiamento) non hanno un peso rilevante e sono abbastanza difficili da evitare in una mobilitazione non p recedu ta da un preavviso che consenta un sufficiente p eriodo di preparazione. Altri sono invece tali da meritare attenta considerazione soprattutto in vista di un conflitto di tipo europeo, a cominciare da quanto si verifica per il fondamentale aspetto della precettazione di quadrupedi e carriaggi: 13

MG, Campagna di Lihia ... (Cit.),Vol. V, pp. 10-37.


520

Perruccio Botti

salvo rarissime eccezioni, la precettazione quadrupedi ha dato dovunque risultati molto scadenti. Il numero dei quadrupedi dichiarati idonei è disceso talora al di sollo del 200/o dei quadrupedi presentati. Numerose sono le proposte di modificazioni alle norme in vigore, tendenti ad un migliore accertamento della idoneità dei quadrupedi iscritli nei registri , come pure ad una maggiore esauezza dei dati segnalatici per impedire che come si è verificato in qualche caso - i quadrupedi iscritti siano sostituiti, all'atto della presentazione, da altri. È stato segnalato in qualche caso il concorso in ritardo o add irittura mancato, delle autorità civili. Di ciò si è già ri rerito al Ministero. Nella presente mobilitazione si è verificato il bisogno di proc.edere all'acquisto di asini, non previsto dalle norme vigenti. È però evidente la necessità di modificare le Norme in vigore per la precettazione, perchè si ponga rimed io agli incon venienti segnalati i quali , se non hanno portato nocumento durante la mobilitazione speciale ristretta a pochi enti, potrehhero per contro recare grave danno in caso di mobilitazione generale. Veicoli. I carretti siciliani precettati nell 'isola risultarono in massima logori per il lungo uso e si dovette incoraggiare la costruzione di nuovi carretti. I finimenti dei carreU.i precettati e quelli acquistati richiesero ingenti riparazioni e sostituzioni di parti. Per tali materiali perciò, quando si preveda di impiegarli , bisognerà non rare completo assegnam ento sulle risorse del paese ma ri n dal tempo di pace costituire convenien ti dotazioni 14 •

Anche per i materiali d'armamento si verificano inconvenienti non trascurabili, come i molti fucili in cattivo stato di manutenzione che ricevono i complementi (non mancano certo norme severe e precise in materia di manutenzione delle armi), e l'impossibilità in cui si trovano parecchie direzioni e sezioni d'artiglieria di fornire i materiali richiesti , benchè preavvisate da tempo. Un terzo aspetto, che è in definitiva indice della fi sionomia di tipo industriale, della meccanizzazione (intesa in senso lato) alla quale si va ormai avviando la logistica, è la forte deficienza del numeroso personale di truppa specializzato o con precedenti di mestiere necessario per il buon funzionamento di taluni fondamentali Servizi (portaferiti, panettieri, radiotelegrafisti, personale del treno, ecc.). Almeno all'inizio non si ritiene , infatti, necessario il richiamo - pur previsto - dei militari appartenenti a talune specialità (ad esempio i radiotelegrafisti della classe 1889, appena congedata, sono richiamati solo il 24 ottobre 1911) 15 • Ne consegue un sensibile ritardo nella mobilitazione di taluni importanti organi esecutivi, e si rende necessario adottare tutta una serie di ripieghi. In particolare la deficienza di forza in taluni servizi ha spesso reso necessario da parte del Comando del Corpo, un penoso lavoro di ricerche, di richiesta di dati, per riuscire a racimolare in tutta

14

Ivi, p. 19.

15

G .M. 1911, p. 1678.


XTT. La campagna di Libia

521

l' Italia, panettieri, personale di sanità , ecc., nella quantità necessaria volLa a co stituire reparti e servizi di nuova mobilitazione " .

Evoluz ione del comando e controllo dei Servizi Dopo il periodo di mobilitazione e di assestamento iniziale , l'organi zzazione di comando e controllo dei Servizi e la loro struttura subiscono notevoli mutamenti, non sempre bene fici anche se derivanti dall'evoluzione della situazione strategica. L'azione della sola Intendenza , ch e si stabilisce a Tripoli, non consente di fa re fronte alle esigenze di tutti i presidi che si vanno stabilendo lungo la costa, a distanze rilevanti da Tripoli e senza agevoli comunicazioni terrestri tra di loro. Con il complesso di tali presidi risulta in definitiva più agevole collegarsi da Napoli , città che è anche il principale porto d 'imbarco e il cen tro di a ffluenza e di incetta dei materiali. Di qui la progressiva gravitazione dell ' In tendenza verso Napoli, dapprima con l'istitu zione nell'ultima decade di ottobre 1911 di un ufficio staccato d'Intendenza e successivamente - con l' aumento della forza e quindi delle esigenze dei vari presidi autonom i - con il definitivo trasferimento a Napoli della stessa Intendenza meno l'ufficio trasporti e tappe, e l'istituzione in ciascuno dei principali presìdi (Tripoli, Bengasi, Derna) di un ufficio staccato d ' Intendenza (mese di gennaio 1912) . Soluzione, questa, che se da una parte sembra derivare dalla concreta situazione, dall'altra presenta l' inconveniente di privare il com andante delle truppe in Libia di un vero e unico alter ego per la parte logistica, che come tale deve necessari amente essere sul posto e a suo stretto co ntatto . Questo assetto anche per tale motivo dura pochi mesi, e nel mese di maggio 1912 i Servizi assumono un aspetto più marcatamente territoriale, con il comandan te del corpo d'armata come unico respo nsabile, così come avviene da parecchi a nni - ma solo in tempo di pace - in Patria, e con alle dipendenze le direzioni dei vari Servizi che si vengono man mano costituendo 17 • La mancanza di stabilità nella costituzione e nel funzionamento degli organi di comando e direttivi non provoca comunque inconvenienti di grosso rilievo, nè si ha notizia di incomprensioni , diatribe e scollamenti tra organi d' Intendenza e organi di comando operativo. 16

17

MG , Campagna di Libia ... (C iL. ) , Voi. I, p . 17. Ivi, Voi. V , p.4


522

- - - - - -- - - - ~ Ferruccio Boui

Serviz io di sanità Anche in Libia il Servizio non smentisce la particolare delicatezza e difficoltà del suo funzionamento in colonia. E anche in Libia a causare le maggiori preoccupazioni sono le malattie e le epidemie, prima ancora che il tradizionale problema dello sgombero e della cura dei feriti in combattimento, in numero tutto sommato limitato (le perdite furono 1.432 morti e 4.220 feriti) 18 • Il funzionamento del Servizio è comunque facilitato, oltre che dal carattere prevalentemente statico delle operazioni e dal limitato raggio delle operazioni offensive, dalla possibili tà di accantonare fin dall'inizio in immobili, o quanto meno in baracche prontamente costru ite, i principali organi esecutivi a carattere campale. Gli organi direttivi del Servizio in Libia subi scono vari rimaneggiamenti , dovuti al frazionamento del corpo di spedizione in due principali masse (con epicentro Tripoli e Bengasi) e alle vicissitudini d ell'Intendenza. Fin dal 2 ottobre 191 1 la 2 a divi sione a Bengasi ha un proprio direttore di sanità, che senza intermediazioni, attraverso il Comando divisione, fa capo direttamente alla madrepatria. L'ufficio sanità dell'Intendenza parte da Napoli il 12 ottobre e si impianta a Tripoli il 17 . Nel gennaio 1912, dopo il trasferimento dell'Intendenza a Napoli , diventa ufficio staccato di sanità e successivamente si trasforma in direzione di sanità del corpo di occupazione della Libia, con giurisdizione sulla sola Tripolita nia e alle dipendenze del Co mando I corpo d'armata speciale (il cui comandante, come si è visto , assume la responsabilità diretta della gestione sul posto dei Servizi , subentrando all'Intendente trasferitosi a Na poli) . Contempora neamente all'istituzione della direzione di sanità, sono soppressi non solo l'ufficio di sanità del 1° corpo d'armata , ma anche gli uffici di sanità della 1a e 3a divisione (analoghi mutamenti subiscono gli organi direttivi degli altri Servizi). La dotazione di materiali prevista prima dello sbarco è a ssai abbondante e moderna: nella base principale (Tripoli) 100 posti letto per ufficiali e 1.000 per sottufficiali e truppa, più una dotazione di 20 giornate di m edicinali; nella base secondaria, oltre 20 giornate ai medicinali . I reparti sono provvisti di pacchetto di medicazione nuovo modello (m od. 1908) e di una dotazione di chi nino. Sono inoltre assegnate 4 stu fe locomobili per disinfezione (senza mezzi di traino), IO apparecchi per fl eboclisi per cura di feriti e amma lati, 100 dosi di antitossina antitetalR

C DO CORPO SM , /,'azione dell'Esercito ... (Cit), p. 70.


Xl!. La campagna di Libia

523

nica «Tizzoni». Per lo sgombero malati e feriti via mare sono disponibili 4 navi: R e d'Italia e Regina d'Italia della marina, Menfi della Croce Rossa, Regina Margherita del Sovrano Militare Ordine di Malta 1•}_ Con queste disponibilità nell'ottobre-novembre 1911 sono costituiti a Tripoli due ospedali territoriali e un deposito di convalescenza che consente di limitare il numero di militari da rimpatriare per motivi di salute. Oltre al gabinetto di batteriologia e chimica e al deposito avanzato di materiale sanitario e veterinario, sono accantonati in immobili anche gli ospedali da campo da 50 e 100 letti. La prima epidemia che inizia a manifestarsi è il colera, che all'atto dell'occupazione già serpeggia in città e tra le truppe turche e che si diffonde tra le truppe italiane soprattutto perchè costrette ad occupare per esigenze operative immobili e località dove in precedenza si trovavano arabi e turchi , e a bonificarle e risanarle. Tra le misure preventive adottate, oltre alla massima pulizia personale e degli accantonamenti, la distruzione con il fuoco dei materiali e degli accampamenti abbandonati, il divieto di consumare frutta e verdura crudi, di ogni occasione di contatto con gli indigeni e dell'acqui sto di cibi e bevande da rivenditori locali, la bollitura dell'acqua, la protezione del freddo. L'epidemia ha una durata breve: circa tre mesi dall'ottobre al dicembre 1911, con perdite sensibili (1.080 casi e 333 morti - su un totale di 1.948 morti per malattia - secondo la storia della campagna edita dall'Ufficio Storico20 ; 376 morti - cioè il 40% del totale dei caduti secondo il Malgeri)21 • La necessità di prevenire la diffu sione della malattia induce anche il Comando, nel novembre 1911 , a sospendere l' avanzata verso l'oasi orientale che e ra iniziata22 . Dal novembre 1911 al febbraio 1912 si diffonde anche la malaria (l.288 casi). Il tifo addominale compare nel'ottobre 1911 e si diffonde anche nella primavera successiva, con la mortalità più elevata nel mese di aprile (23 decessi su 116 casi). Poco frequenti le malattie agli occhi (contro le quali tutti i militari sono muniti di occhiali) e assai diffuse le malattie veneree. Va comunque considerato che all'atto della mobilitazione serpeggiano malattie epidemiche anche in talune regioni della madrepatria, e che le cifre relative ai militari colpiti da malattie - senza dubbio elevate specie nel periodo da settembre a dicembre 1911 - se messe a confronto con le normali statistiche sanitarie del periodo, relative al19

AUSSME, Rep. L-8, CarL 191 / 3. MG, Campaina di Lihia ... (Cit), Voi.I, p. 24. 21 F. MALGERI, Op. cii., p . 284. 22 MG, Campagna di li/Jiu ... (Cit) , Voi. V,µ. 24 . 20


524

Ferruccio Bolli

- - - - - --

l'esercito nelle sedi metropolitane, non si discostano di molto dalla normalità. Infatti la percentuale di ricoverati nei luoghi di cura in Libia (eccetto i colerosi) che nei mesi di novembre e dicembre 1911 era di 2,5 per mille, discende a 1,3 per mille nel febbraio 1912 per elevarsi a 2 per mille nel mese di aprile, mentre la percentuale dei ricoverati in madrepatria nel 1909 oscilla normalmente intorno a valori dell'ordine dell' 1.5-1.6 mille rispetto alla forza media giornaliera, con mortalità di circa lo 0.26 per mille. Si possono notare valori ancor più elevati, sempre in madrepatria, nel 1910, ove si passa da 1.5-1.6 per mille a 2, e da 0,26 a 0,292 J. In tutti casi, coloro che traÙando della guerra in Libia enfatizzano il problema delle malattie epidemiche dovrebbero ricordare che esso è una costante di tutte le guerre del secolo XIX e fino a quel momento, non esclusa quella franco-prussiana (vds. volume l, capitolo VII). La guerra di Libia va, al contrario, ricordata per il grande progresso che si realizza nella diminuzione della mortalità fino allora molto elevata dei feriti, con il primo collaudo dei nuovi mezzi di diagnostica c di cura, e soprattutto con il primo impiego di un consistente numero di automezzi nello sgombero: tutti nuovi ritrovati che diminuiscono il numero dei morti e dei mutilati. Sono anche impiegate in Libia le prime vere e proprie autoambulanze della Croce Rossa, così descritte dal Frezza: erano monlale su chassis I 5 ter (e cioè dell 'autocarro rial 15 tcr - n.d.r.). Il loro interno era adattato in modo da potervi a llogare le barelle. Ognuno di esse poteva ospitare e t rasporlare 3 o 4 infermi coricati in barella, oppure 2 infermi coricati in barella e 5 infermi seduti. Vi era posto anche per il sanitario e l'infermiere di scorta. Una scaletta di ferro consentiva, all'esterno, di accedere sul tetto della macchina, la cosiddeua «imperiale» sulla quale si collocavano le barelle non impiegate nell'imerno dell'autoambulanza e quelle di scorta, nonchè gli zaini, le armi dei feriti ccc ... Erano dotate di una cassetta di zinco per l'acqua potabile, deu a «cofano per acqua potabile» e di due armadie11i laterali per il materiale sanitario e per i generi di conforlo 24 .

Questi due ultimi aspetti, la cui importanza è superfluo sottolineare, so no stati già da noi trattati in altra sede, con particolare riguardo ad uno studio del 1914 del maggiore medico Salinari sugli insegnamenti chirurgici delle ultime guerre e specialmente di quella di Libia 25 • 23

G.M 191 0, pp. 472-477 e 1291-1293. A. PREZZA, Op. cit., p. 114. 25 Cfr. F. DOTTI, Note .... (Cil}, Parte Ili - Aspetti logistico-amministrativi della preparazione militare e S. Salinari, insegnamenti chirurgici ricavati dalle ultime guerre e specialmente da quella italo-turca, «Giornale di medicina mi litare», 1914, pp. 275-184. 24


Xli. La campag_,,_a_d_i_L_i_bi_a_ __ __

525

Notevoli i progressi della chirurgia di guerra. Il Salinari mette in rilievo che l'esperienza della guerra di Libia ha confermato l'opportunità di adottare una chirurgia degli arti di tipo conservativo, evitando il ricorso immediato a quelle amputazioni il cui gran numero era la norma nelle guerre del secolo XIX, e rimanda ndo eventuali interventi chirurgici agli ospedali territoriali (soprattutto perchè il primo aspetto delle ferite può indurre il chirurgo a giudizi erronei). I progressi nella diagnosi e nella cura di tutte le ferite sono resi possibili anche dal largo impiego della radiologia e dell'elettricità, che hanno suggerito le modalità d'intervento più conven ienti: Incalcolabili sono slali i vantaggi che nella diagnosi e nella cura di tulle le ferite d 'arma da fuoco ha resi la radiografia. Possiamo di d ire che più che alla noslra abilità clinica ed operatoria dobbiamo ad essa i favorevoli risu ltat i. Mercè i perfezionamenti che ha oggidì raggiunti e mercè la facilità e precisione con cui viene usata, i suo i dichès meravigliosi ci hanno rivelale le più piccole fend iture e scheggiature delle ossa come i minimi spostamenti e le pi ù lievi deformità di esse, e ci hanno permesso eziandio di rintracciare in ogni sito ed in ogni tempo i proiettili e le loro parLicelle, rivelandocene i lragitti più strani ed illuminandoci sulle sindromi morbose più complesse. Ai va11Laggi diagnost ici si sono aggiunti quelli terapeutici. La radiografia ci ha inratti indicata la condott a d a tenere nella cura di molti dei nostri feriti. [... ] Nè ciò basta, chè dalla rafiografi a mi sono io più volle servito per misurare il grado di debilitamcnto fu nzionale di un 'articolazione. [... ] Agli stessi intenti ha risposto assai effi cacemente l'elettricità. Essa invero coi suoi esami sistematicamente fatti ci ha sempre indicalo in quali casi le alterazioni nervose consecutive ai traumati smi di cui ci occupiamo erano l'espressione di quelle semplici nevriti perifer iche dovute all'alterazione dei filetti e delle terminazioni nervose della regione fe ri ta, ed in quali altri invece erano la conseguenza di lesioni dirette elci tronchi nervosi per compressione dei medesimi , od impiglia mento di essi in un callo, o sezione parziale o totale.

Riguardo alla medicazione delle ferite, secondo il Salinari al principio fino allora universalmente proclamato che « la prima medicatura decide la sorte del ferito» deve corrispondere nella pratica l'altro che «quali si siano la natura e l'entità della ferita, è condizione essenziale per il buon andamento di essa la pronta disinfezione sua e dei suoi din torni colla tintura di iodio o la medicazione consecutiva con ma teriali asettico proteltivo». Di qui l'importanza che la truppa disponga di un pacchetto di medicazione rispondente allo scopo, e che lo sappia usare bene. Invece, sebbene grazie alla buona organi zzazion e del Servizio sanitario le nostre perdite per le ferite (diversamente da quelle turche e di a ltri eserciti) in Libi a sia no state minime, da una piccola inchiesta che ho fauo al riguardo tra i feriti ricoverati all'ospedale m ilitare d i Napoli, ho desunto che o ltre la metà non avevano fatto uso di detto pacchetto, perchè o ne erano sforni ti, o avendolo non lo sapevano usare, o non ne apprezzavano convenientemente il valore.


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Ferruccio Botti

Pertanto , per il Salinari il pacchetto di medicazione deve essere applicabile senza che le mani del soldato possano infeuare la ferita , e contenere anche una piccola bottiglia contagocce di iodio, con relative istruzioni . Un altro ordine di problemi è dato dallo sgombero dei feriti. Viene normalmente usata a questo scopo la carretta alpina delle sezioni sanità divisionali (che - ricordiamo - sono da montagna). P er i trasporti più lontani sono impiegati la ferrovia e gli ~mtoca rri, cioè un mezzo appena nato e un altro ormai vecchio e collaudato fin dalla campagna del I 896 in Eritrea. Dall 'esame degli ordini di operazione in Libia, si deduce anzi che è soprattutto su lla ferrovia che si conta nelle operazioni intorno a Tri poli, ma di fatto già emerge in Li bia che l'autocarro - sia pure no n ancora «specializzato», cioè dato in dotazione fissa come ambulanza agli organi sanitari - è l'unico mezzo ad avere tutte le possibilità di risolvere finalmente il vecchio problema dello sgombero sollecito dei feriti dal campo di battaglia. Ricordiamo ancora, a tal proposito, che le carenze del Servizio sanitario fino al 191 I rimanevano soprattutto come nel 1859 - carenze di mezzi di trasporto, sia come quantità sia come qua lità: problema assai arduo, se non insolubile , con il traino a nimale e il ricorso a quadrupedi e carri di requisizione. C he l'automezzo è ormai in grado di far voltare pagina all'organizzazione eternamente carente degli sgomberi lo dimostra soprattutto la battaglia di Zanzur (8 giugno 191 2) , cioè una delle poche azioni dinamiche della campagna, a proposito della quale così scrive il colonnello Maggiorotti, pioniere dell' automobi lismo italiano: S.E. il Ministro della guerra , visi1 and o i prigionieri di guerra custoditi a Casert a , chiese a un ferito ch 'era stato raccolto dai noslri dura nte la ba i taglia di Zanzur: « Q uanto tempo sci rimasto sul 1errcno'! » «Oh! Generale, - rispose il ferito - non erano d ieci minuti che ero caduto , che g ià gl'Tt a liani mi aveva no raccolto sui loro a u1 ocarri» . E ricordo pure che appumo alla battag lia di Zanz:ur i nostri so ldati ebbero s ulla linea di combattimento col vitto caldo a nche il ghiaccio. [... ] Vi è d a sentirsi altamente soddisfatti di aver concorso a dOl are l'esercii.o di un mez:z:o che m entre aumenta la sua poten,.a, at1 cnua grandemcn1c gli inelu11abili orrori d ella gucrra 26 .

In particolare, alla battaglia di Zanzur viene inizialmente adibita allo sgombero dei feriti una colonia di IO autocarri con un sollufficiale, diretta da un ufficiale medico. Ma alla fine della battaglia , poichè l'autocolonna di sanità si rivela insufficiente, essa vien e rinforzata con tutti gli automezzi disponibili (3 autocolon ne con altri 44 autocarri), i quali z<, A. MAGG IO ROTTI - U. PUGLI ESCHl , L 'aulomvbile a benzina e il suo impieRo nell'Eserdtn , Città di Castello, T ip. Ani grafich e 1913, p. 395.


Xll . La campagna di Lib~h~1_ _ __ _ __

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giunli ad Abd-il-Uilil riceveuero l'ordine di concorrere nel trasport o dei ft:riti o all'ospedaletto da campo di Gargaresch o alla stazione rerroviaria di quest'ultima località , donde erano condotti a Tripoli. Quivi un gruppo d i sette autocarri faceva il servizio di trasporto tra la stazione ferroviaria e gli ospedali principali. P er la raccolta dei feriti le tre autocolonne si distesero a ventaglio, percorrendo la zo na di battaglia e si incominciò il doloroso carico nonchè la raccolta di tutti i materiali d ispersi. Si raccolsero così oltre 70 feriti e si trasportarono 40 morti, ed un autocarro si impiegò a riunire tutti i materiali di armamento e di equipaggiamento d ispersi. /\Ile o re 11 l'ultima colonna scaricava il proprio materiale dolorante all'ospedaletto militare d a campo di Gargaresch2 7 .

Anche i criteri seguiti in Libia per definire il grado di priorità e d ' urgenza dello sgombero sono oggetto di analisi da p arte del Salinari, che non concorda con nessuno dei due o rientam enti fino ad allora in au ge , quello c he ritiene necessario in tu tti i casi sgomberare il massimo numero di persone nel minor tempo possibile (perchè per il ferito sare bbe in ogni caso va ntaggioso essere cura to in ambiente tranquillo e lon tano dal campo di battaglia), e quello che invece tende a curare anzitutto il ferito sul posto. La posizione del Salinari è intermedia. Vi sono i soldati con fcri te cavitarie che richiedono non solo un intervento in tempi brevissimi, ma un'attenta cura successiva; i feriti agli arti richiedono , a loro volta, un trasporto breve. Quando - come è avvenuto in Libia - le necessità belliche hanno imposto l'evacuazione ad oltranza con mezzi improvvisati, i risulta ti sono stati deplorevoli. Ciononostante i vantaggi degli sgomberi in massa sono per il Salinari incalcolabili, e i feriti in Libia vi si attaccavano come all'unica a ncora di salvezza. Di conseguenza egli propende per i trasporti in m assa n el mino r tempo possibi le: però a due cond izioni imprescindibili: la prima, cioè, che al trasporto immediato siano sotl rat I i i feri ti co n lesioni cavitarie; la seconda, che o~ni esercito disponga fin da l tempo di pace di mezzi di trasporto, i quali per quantità e qualità rispondano allo scopo.

Molti so stengono che la ospedalizzazione dei feriti cavitari è irrealizzabile in prima linea. Ma secondo il Salina ri n on bisogna essere t roppo pessimisti: è possibile perfezionare l' organizzazione sanitaria di campagna in modo ch e essa corrisponda a questo scopo, così com e è a vvenuto in Prancia con le «ambulanze mobilizzate» adottate nel 1910, che sostituiscono gli ospedali da cam po e h a nno personale e materiale su fficiente sia per l'intervento sui feriti cavitari, sia per la cura successiva. La risp ondenza dei mezzi di trasporto, secondo il Salin ari è condi27

lvi pp. 469-470.


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Ferruccio Bolli

zione ancor più vitale per il recupero del ferito. All'insufficienza per numero e qualilà dei mezzi di trasporto va attribuita la massima parte delle complicazioni che hanno accompagnato le ferite, nè ci si deve attendere che le ferrovie e le vie d'acqua giungano a così breve distanza da permettere il carico dei feriti servendosi del sempli ce trasporto a mano o con barelle: uni ca risorsa da tulli oggidì riconosciuta rispo_ndentc allo sco po è quella dell'impiego delle vetture automobili requisite sin dal tempo di pace ed adattate secondo le ingegnose proposte falle dagli studiosi sull'argomento. Tali mezzi di trasporto avrebbero, oltre il vantaggio della rapidità e del confort o , l'altro di non ingombrare le colonne, potendo essere relegati al posto di queli della sussistenza, do nde, stante la lo ro velocità , si porterebbero agevolmente là dove si dovrebbero utilizzare. In Libia noi ci siamo serviti, a guerra inoli rata , dei camions disponibili i q uali resero dei vantaggi inestimabili . Ma i camions , se si prestano bene per il trasporto dei materiali , non rappresentano che un cauivo ripiego per il trasporto dei feriti e malati. Inoltre durante il periodo attivo della campagn a essi no n potranno per lo più essere messi che in g ui sa assai limitat a ed a leatoria a disposizione del servi1.io sanitario, dovendo risponde re a i bisogni più impellenti.

U n mezzo più idoneo è rappresentato da vetture automobili «da passeggio e da turismo» attrezzate al trasporto dei feriti coricati, che serviranno normalmente non per gli sgomberi su grandi distanze, ma per il trasporto su brevi percorsi dei feriti e ammalati dai primi luoghi di cura agli ospedali avanzati, o da questi ai treni e alle navi ospedali. li treno automobilistico potrà comunque rimpiazzare anche i treni ospedali quando mancano le ferro vie. Già con la guerra in Libia, dunqu e, emergono distintamente le grandi possibilità fornite da nuovi ritrovati tecnici come la radiologia , l'automezzo, i nuovi materiali per l'antisepsi. Anche la necessità di automezzi appositamente attrezzati e d ati in dotazione al Servizio (come le autoambulanze) acquista rilievo, sì che ancor prima dell'inizio della prima guerra mondiale sono maturate le condi zioni per un grande salto di qualità nei Servizi sanitari, salto di qualità ch e però richiede in misura elevata mezzi ancora rari e costosi e quel personale paramedico militare specializzato che in Libia , secondo quanto constatato dal Salinari , spesso manca.

Servizio di commissariato (Fig. 18) Il buon funzionamento degli organi esecutivi di l a e 2a linea del Servizio è assai favorito dal loro concentramento nelle zone di Tripoli e Bengasi e nei principali porti . Ciò rende possibile la frequente fusione


Xl!. La campagna di Libia

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degli organi di I • e 2• linea di una stessa branca - con relativo risparmio di personale - e l'accantonamento in immobili di magazzini e . sezioni. Per quanto riguarda il vettovagliamento , la favorevole situazione consente il rapido passaggio dalla confezione del pane sulle navi e con i forni da campo all'utilizzazione di forni in muratura nelle principali località di concentramento delle truppe , con conseguente risparmio di combustibile, migliore qualità del pane, e possibilità di recuperare ben presto la sezione panettieri alle dirette dipendenze dell'Intendenza, destinandola all'Egeo. Lo scaglionamento e ripartizione delle dotazioni del Servizio previsto inizialmente è il seguente28 : - con ciascun soldato (o quadrupede): 2 razioni di viveri e foraggi di riserva; - con il carreggio dei corpi: 2 razioni di viveri complementari (cioè di generi di miglioramento rancio non deperibili: zucchero, caffè, sale ... ), 2 razioni di pane, 2 razioni di avena; - al livello di corpo d'armata: parco buoi con 10 giorni di carne in piedi; 5 razioni di viveri complementari e di pane, avena e combustibili; IO razioni di foraggio compresso; 15 giornate di generi speciali per ufficiali ; - nella base secondaria di operazioni: 15 razioni di viveri ordinari (meno la carne e avena); 5 razioni di viveri di riserva e rhum e cognac; 10 razioni di avena e foraggio; tabacchi (200.000 sigari e 2.000 Kg di trinciato); - nella base principale di operazioni: IO razioni di viveri ordinari (meno la carne) e combustibile, 3 razioni di viveri di riserva, 10 di avena e foraggio; tabacchi (100.000 sigari e 1.000 Kg di trinciato). Per la confezione rancio, si cerca di risolvere per la prima volta in una campagna militare il vecchio problema d ella confezione e del mantenimento del rancio caldo (vds. Voi. I, capitolo IX) prevedendo la distribuzione fino al livello di compagnia di casse di cottura tipo Neumann, Achillini e Gonella, della capacità di circa 50 razioni (date in dotazione anche agli organi dei Servizi) 29 • A fine di ottobre, il Ministero ne ha acquistate 1.500 di cui 500 già pronte. All'inizio della campagna non tutti i reparti quindi ne sono provvisti, e ad ogni buon conto si prescri ve che le truppe portino con sè anche le vecchie, gloriose marmitte mod . 185 5, per usare le une o le altre 28 29

AUSSME, Rep. L-8, Cart. 191 /2. AUSSME, Rep. L-8, Cart. .1 91/3 e 191 / 8.


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a seconda della convenienza e delle circostanze. Un reggimento di fa nteria riceve da 98 a 103 casse di cottura; un reggimento bersaglieri 79, un gruppo di artiglieria 7, un ospedale da 100 letti 2, una sezione panettieri 2, un a sezione sussistenza 1... e per traspo rtarle al seguito immediato delle truppe, ogni battaglione riceve in più 2 ca rretti siciliani. Manca sul posto la legna per la confezionc rancio, e bisogna farla tutta arrivare dall'Italia , con conseguente difficoltà di rifornire di combustibile i presidi più avanzati (e reperire il gran numero di mezzi di trasporto necessari). Si sp erimenta l' impianto fisso di cucine con funzio nam ento a p etrolio o a carbone minerale o vegetale, ma i risultati non sono buoni: con promemoria n . 11 8 del 18 gennaio 191230 per I' u fficio del Capo di Stato Maggiore, l'Ufficio Servizi del reparto Inte ndenza de l Comando del Corpo di Stato Maggiore non ritiene economicamente conveniente la sostitu zione della legna con il petrolio, per una serie di ragioni pratiche che a l momento almeno, e mentre la campagna era in corso, hanno senza dubbio un loro fondamento: a) anche non considerando il costo dei nuovi fornelli ch e sarebbe necessario approvvigionare, il consumo di petro lio e alcool costerebbe di più di quello della legn a; b) i fornelli, non ancora ben perfezionati, sono soggetti a frequenti scoppi e guasti, e richiedono per il loro fun zionamento personale pratico e ben addestrato difficile da reperire; c) infine, l' impiego di questi fornelli «colla massima facilità e mal grado la più rigorosa vigilanza, rende possibile che i cucinieri si in sudici no le mani di petrolio e ne comu nichino poi ai cibi l' odore ingrato e il sapore ripugnante». Nonosta nte questo problema l'approvvigio namento e distribuzione del pa ne e viveri avvengo no senza inconvenienti di rilievo, fatta eccezione per talune difficoltà ne llo sbarco delle derrate (che provengono in massima parte dall'Italia) nei mesi in vernali, e per forniture non sempre soddi sfacenti d a parte del Ba nco di Roma . Il Malgeri accenna a farine di cattive qualità (che avrebbero negativi riflessi sulla salute d elle truppe) e a generi troppo cari3 1 , mentre secondo la storia della campag na co mpilata d all 'Ufficio Storico le forn iture varie vennero fatte in principio tutte a gestione diretta. l)a l primo gennaio 191 2 però quella dei foraggi, della paglia e della legna venne concessa al Banco di Rom a per contratt o. Questo istituto nel primo periodo non mostrò d i mettere in giusta armonia i mezzi occorrent i con gl'impegni assumi, ment re avrebbe potuto più d 'ogni altro rcn-

30 31

/\USSME, Rep . L-8 Cart 200/2. F . MJ\LGERI , Op. cii., pp. 278-279.


Xll. la campaw10 di Libia

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d ersi conto d elle difficoltà , e far fr onte co i su oi cospic ui mezzi finan zia ri all e esigen ze del servi1.io 12 •

Per le operazioni al di fuori dei centri abitati e dei porti, l' aderenza del Servizio viene assicurata costituendo magazzini di settore, succursali di quelli principali di Tripoli e Bengasi. Un problema molto più arduo del rifornimento di pane e viveri è rappresentato dal rifornimento dell'acqua, che è sempre la principale difficoltà da considerare nell'organizzazione e condotta di operazioni dinamiche durante tutta la campagna, e impegna gran numero di qua drupedi , in misura molto superiore a quanto inizialmente previsto. All'inizio della mobilitazione sono assegnati alle truppe 10 a pparecchi per trasporto e conservazione del ghiaccio e 21 dotazioni per il servizio d ell'acqua nelle loca lità di tappa , con 400 asinelli per il loro trasporto 33 • Si dispone anche che i reparti mobilitati portino al seguito ollre ai bidoni in dotazione regolamentare, «tutti quei mezzi portatili per il t raspo rto acqua (rami da acquaioli ccc.) che già hanno in servizio o ch e potranno acquistare dal co mmercio nelle rispettive sedi normali)} . Ma quando si tratta di muovere versi l' interno grossi contingenti di truppe per operazio ni della durata di più giorn i in zone povere d 'acqua, il problema dell'acqua diventa più importante e pitì difficile da risolvere di quello dei viveri e de lle munizioni, e richiede un 'onerosa predisposizio ne di recipienti e relativi mezzi di trasporto. Per dare un ' idea del peso logistico di questa esigenza, basti ricordare gli ordini impartiti dal Comando del I O corpo d'armata speciale per l'azione su H enni-Messri (25 novembre 1911): Ri fornimento acqua . - Sarà fatto nel m odo seguente: a) per le truppe di fanter ia e <lei genio della 6' brigata, con colonne di quadr uped i caricate ed inviate a i corpi a c ura d ell'intendenza secondo gli ordini già dati da queslO Comando. Ogni battaglione (del 23° , 52° , 50° - /\!pino, 3° e del 37° ) invierà nel pomeriggio di oggi a ll ' uffi cio trasporti e tappe in piazza del me rcato un graduato il quale sarà il comandante della se zione di colonna che dovrà poi riforni re il battaglione d 'acqua; b) p er le batterie assegnate a lla 6 • b rigata, con bari li da 30 litri tras portati dalle batterie stesse (15 barili per balleria 1906, 20 per batteria da montagna ; trasport a ti i primi sulle pedane, i secondi dai muli disponibili). I barili saranno prelevat i dalle batterie al parco vestiario e da esse rie mpiti d a oggi; e) per la cavalleria con ghirbe piccole prelevate oggi per ogni soldato d agli squadroni al parco vestiario , e portate dai soldati stessi; d) per le truppe della 1• e della '.P di visione provved e ranno dir ettamente i corpi coi

32 D

MG, Campagna di Ubia ... (C it.), Voi. V, p. 27. AUSSME , Rep. 1.-8, Cart . 191 / 3.


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propri mezzi [... ] L' intendenza costituirà 4 colonne per il trasporto dell'acqua dell'acqua. Tre di esse, corrispondenti al rifornimento di un reggimento di fanteria, dovranno essere composte in modo da trasportare 7 .200 litri (72 muli con tre barili e 144 asini con due ghirbe da 25 litri) e saranno s uddivise in tre sezioni corr ispondenti ai battaglioni. Le due prime e0lonne avranno inoltre 6 muli ciascuna per le due compagnie zappatori del genio. La quarta dovrà rifornire due battaglioni (alpini 1.800 litri, un battaglioni del 37 • fanteria 2.100 litri) e sarà perciò suddivisa in due so le sezioni. A capo del servizio codesta Intendenza porrà uno dei propri capitani di stato maggiore . A capo di ciascuna colonna vi sarà un ufficia!J! (due tratti dall'ufficio trasporti e tappe, il terzo sarà il comandante del grosso carreggio di corpo d'armata, il quarto il comandante la sezione del treno del Corpo d'armata, preavvisati questi ultimi da questo Comando). A capo di ogni sezione saranno posti i graduati di cui all'ordine di servi7.io. Tutte le colonne si formeranno verso le IO in piazza del mercato coi recipienLi pieni, pronte a caricare e quivi attenderanno o rdini 34 •

Nello Studio logistico relativo alle operazioni da iniziarsi in autunno 1912 a Tripoli compilato dal comandante delle truppe in Libia, imponente è il numero dei mezzi di trasporto e contenitori ritenuto necessa ri o il trasporto dell'acqua. Per 22.000 italiani, 4.000 indigeni, 3. 100 cavalli e muli, 2.100 cammelli sono ritenuti necessari I 90.000 Kg di acqua (3 per ogni uomo e 20 per quadrupede), per i quali occorrerebbero: - 6.400 ghirhe da 25 litri e 3.200 sacchi d'acqua da 50 litri, oppure 6.380 barilotti; - 20 carri - cisterna ferroviari (ne sono disponibili solo 10); - quadrupedi e carri in proporzione, tenendo conto che un cammello può trasportare circa 10 Kg, un mulo 80 Kg, una carretta 3 quintali 35 • Alla luce di queste cifre, si ha motivo di ritenere che la rinuncia a operazioni in forze verso l'interno sia dovuta in non piccola parte anche alle difficoltà di approvvigionamento dell'acqua, soprattutto per il loro peso in fatto di recipienti e mezzi di trasporto (estremamente scarsi ambedue).

Serviz io trasporti e materiali: materiali di artiglieria Lo scaglionamento e ripa rtizione delle munizioni di prevista assegnazione all'inizio sono i seguenti 36 (vds. tabella a pag. seguente). ]

4

35 36

MG , Campagna di Libia ... (Cit.) , Voi.V , pp. 316- 3 17. Ivi, Voi. II, pp. 285-303. t\ USSME, Rep. L-8 , Cart. 191/2.


Xli. La campagna di Libia

A chi assegnate

533 Mu. per fucile o mosthetto

Mu. per cannone da montagna

Mu. per cannone

da ca mpagna

Ogni armato (fanteria o bersaglieri) {1) Salmerie di b tg. Colonna mu. D. e truppe suppletive Parco artig lieria Bail eri a art iglicria Colonna mu . della batteria 1• sezio ne colonna mu. truppe supp letive

186 ( 1) 23

-

40 169 -

120 100 130

-

56

TOTALE A l SE G UITO TR.

400

350

300

NE L L A BA SI,. l'RI N CIP Al,E (TRIPO LI)

200

150

150

TOT A LE G ENER A LE

600

500

450

-

-

100 144 -

1

( ) La doiazionc individuale e di reparto è variabile a seconda <lell' Arma, e mi nore per le altre Armi (il solda10 di cavalleria ha al seguito 96 cariucce, quello di artiglieria 72 ... ).

Aspetto saliente della campagna - già ampiamente emerso anche nella g uerra russo-giapponese - è l' assai elevato consumo di munizioni, di gran lungo superiore a quanto inizialmente previsto. Osserva, in merito, il generale De C haurand, sulla base della sua esperienza di comandante di divisione: È stato oggett o di ripetuti richiami in Libia l'eccess ivo consumo di munizioni per parte di tutte le a rm i, in confronto agli e ffeui conseguiti, tale da poterlo classificare un vero sciup io . Tutti i reggi menti pagarono a principio il noviziato: d i notte, sulle trincee, bastava un co lpo di fucile sparato contro un 'ombra per produrre scariche che si propagavano da un capo ad un alt ro di un sellore, quasi si trattasse di un a miccia accesa ad un'estremità. Di giorno, un gruppo di poch i arabi sembrava bersaglio su fficient e a più d i una compagnia e di una balleria p er a prire il fuoco. Queste esagerazioni spari rono presto con la maggiore es perienza acquistata da tutti: ma, in combaui mento, l'eccessivo co nsumo di cartucce non potè essere facilmente frenato.[ ... ]

Del p rem at uro ed eccessivo impiego del fuoco, senza dubbio so no state cagione la scarsa p rat ica dei noslri giovani ufficiali ed il limitato addestramento nel tiro dei soldati ed anche in parte le speciali condizioni della guerra; ma non bisogna Lacere ch e vi ha la rgamente contribuito, come nelle preced enti campagne combattute in d ifferenti teatri d i operazioni da altri eserciti , l'aumento nella gittata delle arm i ponatili - ciò che induce ad un anticipalo impiego del fu oco - unitam ente a ll 'applicazio ne dd sistemi di caricamento a ripetizione' 7 •

L 'eccessivo consumo di munizioni non provoca inconvenienti di rilievo nella catena di rifornimento, dato il carattere prevalentemente 37

F. DE C HAURAND DE S.E ., Gli insegnamenti tattici della ~uerra italo-turca, Torino , C asanova 1914, pp. 13- 14.


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statico delle operazioni. Forse anche per questo nè il De Chaurand nè altri sono indotti a trarre da quanto avvenuto in Libia ammaestramenti corretti: in genere si Lcndc ad attribuire il rapido esaurimento delle dotazioni più a carenza di addestramento e di esperienza e ai particolari caratteri della campagna, che alla loro esiguità in rapporlo alle esigenze di una futura guerra europea.

Servizio trasporti e materiali: materiali del genio (Fig. 19) Il caratlere prevalentemente statico delle operazioni, che dà largo sviluppo alla fortificazione perrnanenle e alle installazioni fisse protetle quale principale rimedio contro le incursioni e le sorprese di un nemico spesso inafferrabilc, è ta le da richiedere materiali del genio in gran copia (con particolare riguardo a legnarne, strumenti di lavoro, materiali per il servizio idrico). Più che il trasporto dei materiali al seguilo delle lruppc, sono quindi il rifornimento delle grandi quantità previste e i lavori necessari a mettere alla f rust.a comandi e reparti del genio. ln parlicolare, per il corpo d ' armata è inizialmente previsla la disponibilità iniziale del seguente materiale per lavori, per telegrafia e per radio-telegrafia 38 : a) in 1 a linea: 4 dotazion i di strumenti e attrezzi per parco zappalori di campagna, 4 dotazioni di strumenti da mira e materiale esplosivo, 24 pozzi Northon, 12 stazioni per telegrafia elettrica, 7 stazioni per telegrafia ollica, 24 stazioni microtelefoniche, 4 stazioni radiotelegrafiche da campo; b) in 2 a linea : materiale di lavoro per 2.540 operai, materiali di linea e slazione per parco compagnia telegrafi st i, 6 dotazioni esplosivi per parco compagnia zappatori, 4 pozzi Northon, 50 pompe Excelsior, 12 pontili da sbarco, baracche modello Roma e materiale per costruzione baracche, leU.oic e abbeveratoi, materiali per il funzionamento delle stazioni radiotelegrafiche per 90 giorni (nella base secondaria di operazioni). In definitiva l'imponente mole di lavori condotti a termine il Libia (caserme, baraccamenti, impianti idrici, opere stradali e ferrovia rie, Comandi ecc.) anticipa per quantilà e qualità molti caratteri di quelli richiesti dalla prima guerra mondiale ed è diretta non tanto a facilitare 38

AUSSME, Rep. L-8 , Can. 19 1/2 .


Xli. /,a campagna di Libia

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operazioni offensive, ma a rendere agevo li la difesa delle posizioni, i rifornimenti, la vita e lo stazionamento delle truppe 39 •

Servizio tele/onico, telegrafico e radiotelegrafico40 11 Servizio telefonico e telegrafico ha largo sviluppo e lo stendimento delle linee inizia in Tripolitania il 18 ottobre, utilizzando in un primo momento le linee turche già esistenti. Anche con l'utilizzazione di materiali appositamente fatti giungere dall'Italia (apparati permanenti, filo di bronzo fosforoso, isolatori, gruppi proiettori, valvole flessibili e bobine termiche) la rete assume una fisionomia permanente, e sono messi in esercizio in Tripolitania Km 70 di linee permanenti nuove, Km 215 di linee preesistenti riattivate, Km 30 di linee volanti e pesanti campai i, Km 8 di linee sotterranee con 22 apparati telegrafici e 74 apparati telefonici. Si installano inoltre stazioni ottiche per il collegamento di Tripoli con le località circostanti. In Cirenaica le linee telegrafiche e telefoniche collegano Bengasi con le località circostanti e il Comando divisione con i reparti dipendenti, impiantando anche stazioni ottiche. In seguito la rete telefonica si trasforma da campale in scmipermanente (mesi di giugno, luglio e agosto 1912), con uno sviluppo complessivo di Km 140 circa, una stazione telegrafica centrale con due banchi morse e 46 stazioni telefoniche con una centrale a Bengasi. /\ parte l'ampio sviluppo dei collegamenti telegrafici e telefonici tutto sommato prevedibile e favorito dal carattere assunto dalle operazioni - è l'impiego della radiotelegrafia, che avviene per la prima volta in una campagna, a rappresentare l'aspetto di maggior rilievo. 11 5 ottobre 1911, cioè solo diversi giorni dopo l' inizio della mobilitazione (24 settembre) si costituisce in Roma la compagnia genio radiotelegrafisti del corpo d'armata speciale (3 ufficia li, 48 specialisti , 48 conducenti, 2 stazioni radio mod. 1907 e mod . 1911 , 52 muli). Lo stesso giorno dello sbarco (14 ottobre) entra in funzione una stazione per collegare il forte del molo di Tripoli con la nave Benedetto Brin in rada. 39

Sui dettagli degli imponenti lavori compiuti Cfr. le relazioni di due direttori del genio in Tripolitania e C irena ica: MG , ! lavori del genio militare in Tripofitania - relazione sommaria del colonnello G. Marieni, Roma, Tip. Ilertero, 1914, e Lavori del genio militare in Cirenaica - relazione del colonnello F. De Vito, Roma, Tip. Ilertero, 1914. 40 MG, Campagna di Libia ... (Cit.) , Voi. V. , pp. 81-93 e CDO CORPO DI SM -UF. COLONIALE, L'azione delf'Usercito ... (Cit.) pp. 84-85.


536

Ferruccio Botti

Il 20 novembre si impianta un'altra stazione per collegare, durante il bombardamento dell'oasi di Tripoli , il draken-ballon che osserva il tiro dalla nave Carlo Alberto. Le comun icazioni subiscono poi graduali ampliamenti prima con altri navi in rada, poi con la stazione di La mpedusa, poi con Vittoria (Sicilia), collegando così la Libia direttamente con l'Italia (genn aio 1912). Alla fine di agosto 1912, le stazioni radiotelegrafiche campali in esercizio sono 7 (delle quali 2 mod. 1907 e tutte le rimanenti mod. 1911). Il numero complessivo dei fonogrammi trasmessi dall'inizio della campagna al 31 agosto ammonta a 23 .979, con una med ia giornaliera di 75 fonogrammi e 3.500 parole trasmesse. Come lutti gli altri Servizi, nel 1912 anche quello radiotelegrafico man mano tende a «territorializzarsi», e le stazioni con positivi riflessi sul loro buon funzionamento sono installate in locali in muratura e alimentate con gruppi elettrogeni fissi. Con l'aumento delle stazioni radiotelegrafiche e del conseguente traffico, si rende necessario per la prima volLa disciplinare e armonizzare con specifiche norme il servizio, e su proposta del Comando compagnia telegrafisti il Comando del corpo di occupazione con ordine del giorno n. 202 del 23 agosto 1912 emana le relative disposizioni. Lo stesso comandante della compagnia radiotelegrafisti in Tripoli è incaricato della direzione di tutte le branche del servizio, sia per quanto riguarda il personale che il materiale, la manutenzione, l'approvvigionamento e il rifornimento, le norme disciplinari e tecniche per il fun zio namento ccc. Nel marzo 1912 è anche costituito in Tripoli - con materiale giunto dal ba ttaglion e specia listi e con 5 operai forniti d ai locali reggimenti di fanteria (sic) - un laboratorio di riparazioni, che si affianca al magazzino mezzi radio apposita mente istituito. Ma ancora di più dell'effettivo rendimento fornito, questo primo impiego della radio in guerra è importante per la quantità di ammaestramenti che con sente di trarre in vista di un conflitto di tipo europeo, relativamente alle prestazioni dei due tipi di stazione impiegati, all e modalità di fun zion amento e ai mezzi di trasporto più adatti. Il mod . 1907 , pur essend o poco sensibile ai disturbi , rivela seri limiti di portata, a causa del tipo di a nten na, del tipo di scintilla (rada anzichè mu sicale) e delle limitale prestazioni sia del ricevitore che del trasmettitore. Si generalizza invece l'impiego del mod. I 9 I 1, che fornisce prestazioni molto migliori anche in presenza di cattive condizioni atmosferiche e di disturbi provocati dalle stazioni estere circostanti o dalle trasmissioni delle navi . Con questo apparato si riesce a collegare in condizio ni favorevoli Tripoli con Derna (100 Km) e con Misurata


XII. La campagna di Libia

537

(200 Km) e tutte le stazioni della costa con Vittoria in Sicilia (500 Km) 41 • Riguardo ai mezzi di trasporto, ogni stazione è inizialmente trasportata da due carrette speciali a due ruote (stazione e gruppo elettrogeno) e due carrette alpine (antenna ed equipaggiamento rimanente). Sono anche approntate casse adatte al someggio di tutto il materiale, che si rivela ben presto indispensabile per le colonne mobili. Sono studiate e sperimentate due soluzioni: a) trasporto con carrette solo della stazione e del gruppo elettrogeno e del restante materiale con muli; b) trasporto di tutta la stazione con 12 cammelli. In Libia sono anche sperimentate per la prima volta da metà dicembre 1911 in poi, dopo la visita in Libia di Marconi, stazioni campali per fanteria (cioè con portata più ridotta e per i collegamenti ai minori livelli nell'ambito del reggimento) molto più leggere, ma il loro rendimento non è ritenuto soddisfacente e vantaggioso rispetto ai mezzi a filo già in uso. Ciò avviene sia perchè la limitala potenza di emissione le rende molto soggette a disturbi si perchè sono legate agli accumulatori

pesanti e soggetti a frequenti guasti -

e al gruppo

elettrogeno. Per comunicazioni a brevi distanze si ritengono pertanto più idonee le stazioni per cavalleria someggiate e con motore indipendente. Dopo averle sperimentate con buon esito, si propone di costituire con questi materiali una sezione radiotelegrafica mobile, da impiegare in caso di avanzata verso l'interno. Nel complesso il materiale radiotelegrafico mod. 11 usato il Libia viene ritenuto nella relazione del 1912 sulla campagna soddisfacente, una volta migliorato il motore del gruppo elettrogeno. Occorre però personale molto ben addestrato, e ciò vale - si sottolinea - anche per la guerra futura.

Servizio trasporti e materiali: trasporti (Figg. 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26) Diversamente da quanto avviene nella seconda campagna d'Eritrea, in Libia i vincoli e le possibilità dei mezzi di trasporto che emergono dagli studi e dai numerosi progetti sono attentamente valutati e tenuti in debita considerazione, fino a rappresentare la prima ragione che sconsiglia penetrazioni a macchia d'olio in profondità. In tal modo, le poche operazioni dinamiche a raggio limitato che vengono effettivamente condotte si basano sempre su una sufficiente disponibilità di mezzi di trasporto, non esclusi la ferrovia e il trasporto costiero via 41

MG, Campagna di / ,ibia ... (Cit.) Voi. V, p. 85.


538

Ferruccio Bofti

mare. Come già in Erilrea , nasco no difficoltà pe r l' approvvig ionam ento delle salmerie (muli e cammelli) e per reperire e per assegnare carreggio speciale in soslituzio ne di quello regolamentare di mobilitazione, non idoneo. 1 para metri relativi a i problemi delle ferrovie e dei mezzi di trasporto a t raino animale sono pertanto gli stessi delle precedenti campagne coloniali e non, e ad essi faremo solo un sinteti co accenno. È invece il traino m accanico con motore a scoppjo (anche e soprattutto fuori strada, visto che in Libia mancano strade vere e proprie secondo il concetto europeo) a nitidamente aprire - in pochi mesi di esperienza nuove e rivoluzionarie prospettive, attraverso l ' impiego dapprima puramente sperimentale, limitato, timido e incerto e poi via via sempre più esteso dell'autocarro, no n solo per lo sgombero urgente dei feriti ma per esigenze relative a tutti i Servizi42 • Non a ppena avvenuto lo s barco i soli 4 autocarri inizia lmente richiesti dall ' Intendenza sono impiegati fra i moli e i magazzini di Tripoli su strade discrete, e alla fine di ouohre ne viene richiesto l'invio di altri 10 che entrano in azione nel dicembre 1911 . Sono condotti intanto positivi esperimenti per l'impiego dei mezzi in terreni sabbiosi, i qua li consentono di progettare opportune m od ifiche per renderli adatti all' impiego anche nel terreno ced evole del desert o. Sulla base di queste prove, la Fiat rea lizza molto rapidamente un primo lotto di autocarri leggeri della portata di 8 quintali circa (cioé l'equivalente di 6-7 cammelli), denominati F iat 15 bis («tipo Libia»), e derivati dall'autovettura tipo 3, opportunamente irrobustita e con gommatura pneumatica di sezione do ppia nelle ruote posterio ri (880 x 120 mm). Successivamente, con l'aumento dela cilindrata (da 95 x 140 a 100 x 140) e quindi anche della velocità massima (50 Km/ h), dal tipo Libia si passa al Fia t 15 ter, ottimo mezzo militare molto apprezzato anche all 'estero. Una vera svolta nell 'impiego dell 'autocarro avviene a fin e 19 11 , con un telegramma in data 19 dicembre 191 I d el gencràle C aneva a l Capo di Stato Maggiore dell 'esercito, nel quale l'autocarro da m ezzo puramente sussidiario per movimentazione di materiale a breve e brevissimo raggio quale era stato fino allora considerato , passa a prota gonista autentico del Servizio trrasporti, con pa ri dignità rispetto a i mezzi tradizionali (ferrovie a scartamento ridotto, cammelli, muli) . In vista di possibili operazioni a lungo raggio verso l'interno, il Caneva segnala che 42

CFR. anche A. l'UGNANI, Op. cit. .pp. :59-6<-1.


Xl!. La campagna d:..:.i---=L=--'i"-ln:.::·u_ __ _ __ _ _ __ _ _ _ __ _

539

mezzi occorrenti calcolati da Intendenza consistono in circa 60 Km Decauville, 134 autocarri di tipo speciale, di cui almeno 70 da provvedersi emro gennaio rimanenti appena possibile, 5000 cammelli .... 4 1.

E nello studio dell'Intendenza sul quale la richiesta è basata, l'autocarro - in impiego coordinato con la ferrovia - è con il cammello il mezzo principale sul quale l'Intendenza intende basarsi per i rifornimenti, quando le linee di comunicazione avranno raggiunto la massima estensione: ammesso c he con 150 autocarri e con 4 .000 cammelli si possa provvedere a quella che a sviluppo completo dele operazio ni sarà la lunghezza massima della linea di tappa ordinaria, ne consegue che durante il co rso delle operazioni, la distanza tra le truppe e la testa della linea ferroviaria man mano avanzante a tergo di esse dovrà essere regolata in base al quantitativo di autocarri e cammelli che man mano si avranno disponibili .... 44 • [concetto c he ricorda quello del generale Oi San Marzano in Eritrea - n .d.r. ].

Poiché le operazioni progettate non hanno luogo, solo una parte dei 134 automezzi richiesti è inviata in colonia e impiegata principalmente nella zona di Tripoli. Nel mese di marzo e aprile 1912, altro salto di qualità, evidentemente favorito dall'ottima prova data dai mezzi. Con ordine in data 16 marzo 1912, in Tripolitania l'impiego degli automezzi viene organizzato costituendo (almeno di fatto) un Servizio automobilistico a parte, staccato dai reparti dell'Arma del genio dei quali fino a quel momento aveva fatto parte integrante: l O tutto il personale (ufficiali e truppa) addetto al tale servizio costi LUirà unico ente, ch e prenderà il nome di Compagnia automobilisti ; 2° D etta compagnia sarà comandata, con l'autorità di com andante di riparto e direllore del servizio automibilistico, dal capitano di artiglieria sig. Giulio Corazzi che avrà alla sua dipendenza gli ufficiali subalterni di qualsiasi arma addeui al servizio stesso; 3° la compagnia farà parte integrante dell'ufficio trasporti e tappe, del quale pertanto dipenderà tecnicamente e disciplinarmente; 4° Amministrativamente la compagnia fun zionarà invece come distaccamento del 6° reggimemo genio• 5 •

Le norme per la richiesta e l'impiego degli autocarri, emanate in data 11 aprile 1912, sono altra chiara testimonianza che l'autocarro è diventato un mezzo preferenziale, anche se viene gestito al livello centrale: 43 44

45

MG , Campagna di Libia ... (Cit.), Voi. TI, p.2 14. Ivi, p. 213. Ivi , Voi. V, p. 363.


540

Ferruccio Boui

Da qualche tempo si notano sempre maggior i richieste di autocarri da parte di a uto rità militari , rich ieste che no n sono sempre giust ificate d a lla reale necessit à di adoper are q uel m ezzo d i trasporlo a pr eferenza di altri. Rammento a tutte le pred ette a utorità che il tras po rto con ca mions deve essere riserbato a casi eccezionali , a quei casi cioè in cu i no n la co modità degli int eressati, m a l' urgenza d el trasporto d a eseguire, o la necessità d i compiere in breve tem po un lungo percorso, rendono assolutam ente necessario fare uso dell 'aut ocarro e rinunzia re m om entaneam ente a i mezzi o rdinari di cui sono provvisti i co rpi. Nel men tre raccomando perciò a tutti che si evit i, sinché po ssibile, d i dom andare a utocarri , i q uali rappresentano u n m ateriale assai cost o so e d i facile deperimento, prescrivo che p er le richieste di essi si osservino d 'ora in nanzi le seguenti norm e: 1° qu alunque richiesta d ovrà essere indiriuata all'u fficio staccato d ' intendenza e non direttam ente all 'u fficio traspo rti , né al parco automo bilist ico [. .. ] 2° La richiesta do vrà contenere i seguenti dat i: specie del mctcriale da traspo rtare, pe$O e volume dei colli ;luogo di carico , luogo di sca rico perco rso d a seguire, o ra nella qua le il carico deve essere iniziato; trattandosi di persone, il numero delle persone stesse e il loro grado e nome . ...46

Nel mese di maggio 1912 sono disponibili nel parco automobilistico della colonia - olt re a qualche vcllura - 60 autocarri , buona parte dei qu ali viene impiegata nella battaglia di Zanzur, alla quale parteciparono 54 autocarri leggeri divisi in 4 colonne. Oltre a quella che, come già si è visto, viene messa a disposizio ne del corpo sanitario, altre t re colonne, composte di 15-14 mezzi al com ando di un ufficiale, trasporta no materiali d a zappatore e materiali di raffo rzamento veri del genio , che vengono scarica ti sulle linee più ava nzate, non senza esporre i mezzi e il personale al tiro nemico. Dopo essere state impiegate tutte, in un secondo tempo,per lo sgombero di 70 feriti e dei materiali rimasti sul campo , le autocolonne sono impiegate anche per trasportare al Marabutto 10 tonnellate di viveri e i bagagli di due reggimenti .Il Maggiorotti così commenta i risulta ti di questo primo impiego a massa dei veicoli a motore in combattimento : il servizio riscosse l'ammirazione d i tutti, per la celerità dello sgom bero dei fer iti e del trasp o rto d i viveri e bagaglio quale in quel giorno si potè attuare. li personale automob ilistico fu ammirevole per la resis tenza dimostrata. Stelle in m acchina da lle 2.30 del mattino a lle 21 d i sera e spesso aiu tò nel carico e sca rico; le macchi ne no nostante il rud e impiego fattone si com portarono o tt imamente, giacchè so lo in tre d i esse si ebbero lievi inconvenienti. Ad onore di queste macchine che per prime com parvero in un com batt im ento aggiung iamo ch e esse erano della di tta F iat d el tipo X V ter rinforzato della po rtata d i Kg 1.500, ma stante la pessima qualità del terren o sabb ioso, si caricavano con soli 600 o 700 Kg 47 •

46

47

Ivi, p . 364. A. MAGG IO ROTT! , Op. cit., pp . 469-470.


Xli. La campagna di Libia

541

Sono evidentemente questi probanti risultati ad influenzare il ruolo assegnato ai mezzi di trasporto ruotati a motore nel già citato Studio logistico relativo alle operazioni da iniziarsi in autunno a Tripoli in data 25 luglio I 9124 8 , di importanza storica perchè vi si riconosce per la prima volta un concetto fondamentale, largamente applicato per tutta la prima guerra mondiale: l'autocarro si è dimostrato sino ad ora il miglior mea.o di trasporto e deve perciò costituire la base d el servizio , anche perchè cosi face ndo si viene a diminuire il numero dei cammelli occorrenti che non sarebbe facile trovare se t roppo considerevole [quindi: autocarro come rimedio alla scarsicà di quadrupedi - n.d .r.].

Da non trascurare i dettagli organizzativi. Il numero dei mezzi ritenuti necessari per la progettata avanzata rimane o, anche in questo caso, piuttosto limitato: 150 autocarri. A fronte di questa esigenza, si hanno oggi n . 5 1 autocarri non tenendo conto dei 20 di recente sp editi a l'erna, e 7 autovetture. Essendosi sta bilito n ei calcoli fatti pci trasporti di averne 150, occorrerà quindi richied ere 99 autocarri per l'avanzata, più 20 per i servizi in città e per le truppe della difesa. Non si richiedono vetturelle che si sono dimost rate poco adatte in terreno desertico. Dei 51 autocarri esistenti se ne hanno da più di un m ese 44 fuori di servizio. I guasti no n sono gravi e la sostituzione di talune parti d i r icambio , se si avessero avu te in tempo, li avrebbero in poch issimo tempo rimessi in ser vizio . Occorre pertanto richiamare l'attenzio ne sul grave inconveniente poichè il mancato invio dipese da] fatto che la Fiat se ne trovò sprovvista , e di ta li parti occorre un a larga richiesta poichè l'esperienza ha dimostrato che in questi terreni i gu ast i avvengono per lo più in quelle d eterminate parti. Personale - Ufficiali . Con 150 autocarri si potranno eseguire a utocolonne da 15 a 20 autocarri . P erciò a vendosi soli 2 ufficiali subalterni di autocolonna ed uno di officina, dei qual i uno sta per essere promosso a capitano , occorrer à richiedere 5 u fficiali subalterni p cl servizio di autocolonna . Truppa. Se ne ha oggi grave deficienza che con 58 autom obili si dispone di soli 52 condutto ri e 26 meccanici , mentre si d ovrebbe avere un conduttore ed un m eccanico per ogni automobile. Occorre q uind i richiedere fin d'ora per gli ordinari bisogni dei 58 automobili esistenti 6 conduttori e 33 meccanici, ed in caso d i avanzata il complemento per avere 170 conduttori e 170 m eccanici. Inoltre occorrerà una riserva di almeno 15 condutt o ri e 15 meccanici e richiedere altri operai e cioè: Faleg nami 4 , fabbri 2, tornilori I , stagnini I , verniciatori 1, sarti 2, calzolai 2. Occorrono infine 6 ufficiali'".

4

R

49

MG , Campagna di Libia ... (Cit.), Voi. TI, p. 291. lvi, p . ?.94.


542

Ferruccio Bolli

Anche se nel 1912 l'autocarro si afferma com e un mezzo di Lrasporto finalmente capace di sostituire vantaggiosamente le lunghe colonne di quadrupedi, il suo ruolo viene ancora concepito principalmente come pluriuso, non «specializzalo » per i vari Servizi, come invece è da tempo il carreggio a traino animale. E pro prio per questa sua flessibiliLà è apprezzato , p erchè consente il rapido sgombero delle banchine, i rifornimeJUi alle t ruppe, il trasporto dei materiali di costruzione e fortifi cazione, per gli sgomberi ccc., [il trasporto] viveri , foraggi e legna d a ardere, legname da .:ostruzione, materiali d'artiglieria, materiali del genio, materiale per la trivellazione dei pozzi, mezzi per il riforniment o dell'acqua ; materiale per costruzione ferrovia ria; e poi malati, feri ti, impedirnenta ... 50

Nel campo tattico , l'automezzo non si rivela utile solo per il trasporto di materiali dei vari Ser vizi e per lo sgombero dei feriti. Nel comba ttimento del 30 agosto 19 12 a Misurata si ricorre per la prima volta all'auto-trasporto di truppe, con due compagnie di fanteria naziona li e una di ascari, che sono rapidamente trasportati da un ' autocolonna sulle posizioni minacciate da un contrattacco avversario, costringendolo ben presto alla ritirata: for ma d'impiego, questa, poi divenuta classica già di li a qualche anno, nella prima guerra mondiale. Se la formula d 'impiego e costruttiva prevalente è a nco ra quella dell' automezzo pluriuso, compare anche, oltre all'ambulanza, l' automezzo « attrezzalo», preludio dell'automezzo progettato e costruito ad hoc per le esigenze di un dato Servizio: alcuni auto carri furono adattati per il t rasporto della carne macellat a, e uno per il servizio postale. A ltri se ne a1trczzarono per il trasporto di persone, e serviro no per militari e civili (commissio ni di studio , aut o rità, persone di riguardo ecc.). Furono praticati an che esperimenti bene riusciti per il trasporto di materiali ingornbranti 5 1•

Nonostante il crescente ruo lo dell'autocarro, i quadrupedi da soma e - in misura minore - i carriaggi continua no a trasportare la maggior quantità di materia le , e co stituiscono la norma le dotazione organica di mezzi di trasporto delle unità. Il reggimento di fanteria c he sbarca nel 1911 in Africa ha 106 quadrupedi da tiro e da salma e 24 carri speciali (carrette di tipo sicilia no, di tipo alpino o «Mod. Africa»). Il reggim ento di artiglieria da campagna ha 553 quadrupedi d a sella e da tiro, 56 carri regolamentari a 4 ruote, 26 carri speciali. ln più 50 51

I vi, Vo i. V., p. 36. l vi.


Xli. la campagna di libia

543

occorre gran numero di salmerie (normalmente cammelli) e di carri per il trasporto delle dotazioni a livello divisione e superiore. Come già nel 1895-1896 era avvenuto in Eritrea, le ormai con suete difficoltà dell'approvvigionamento e impiego di un così ingente numero di quadrupedi spingono a ricorrere - oltre che all 'autom ezzo alla ferrovia a scartamento ridotto, mezzo di traspo rto meccanico ritenuto anche in Libia essenziale non solo per collegare tra di loro e con il capoluogo i vari punti fortificati nella zona di Tripoli, ma anche per le progettate operazioni verso l'interno, per le quali il comandante del corpo d 'armata speciale generale Frugoni, nel suo studio sulle operazioni da condurre verso l'interno (Suani Ben Adem-Azizia) presentato a l genera le Caneva in data 15 luglio 191 2, sembra anch'egli rifarsi all'esperienza del generale Di San Marzano nelle operazion i per la conquista di Saati, e come allora ritiene che un complesso di ragioni economiche, tattiche e logistiche conferma essere conveniente che l'avammta sia subordinata alla costruzione della ferro via al seguito de lle truppe, riservando agli altri mezzi di trasporto, meccanici ed animal i, il servizio fra la tap pa di tesla ferro viaria e le colonne, in modo che queste co lonne si svolgano non oltre una tappa di 15-20 Chilo metri. E pertanto f...1 l'a vanza la nostra dovrebbe procedere con successive traslazion i, corrispondenti nel percorso a un a lappa per via ordinaria, e a soste equivalenti, in durata, al tempo necessario per farsi raggiungere dalla ferrovia 51 •

La costruzione di ferrovie è avviata già a fine 1911 , e affidata con R.D . 28 dicembre 1911 alla direzione generale delle ferrovie dello Stato, «ritenuta l'urgenza di procedere all'impianto di linee ferroviarie necessarie per i rifornimenti delle truppe del corpo di spedizione in Tripolitania e Cirenaica» 53 • Sono adotta ti due tipi di strada ferrata e di materiale rotabile: - Decauville per il collegamento delle banchine del porto di Tripoli con i magazzi ni; - a scartamento ridotto di cm 95, come già in Eritrea, per i collegamenti verso l' interno. Il 18 gen naio 1912 giunge la prima nave con i materiali e si iniziano subito con personale civile e militare i lavori, ai quali sovraintende un maggiore d el genio «capo del servizio ferroviario » presso l'ufficio trasporti e tappe dell'ufficio staccalo deJl'lntendenza di Tripoli. Nel marzo 1912 è ultimato il primo tronco per A in Zara, nell'aprile quello per Gargaresch , e nello stesso tempo si posano i binari Decauville per il 52

Ivi, Voi. Il , pp. 105-106 .

53

G.M. , 1911 , pp. 42-43


544

Ferruccio Bolli

collegamento tra i magazzini e il porto di Tripoli. Il materiale rotabile è dapprima composto da 2 macchine e pochi carri, poi da 4 macchine e da materiale rotabile per 4 treni di circa I O carri ciascuno (si calcola che un treno può trasportare 200 tonnellate a 25 Km / h). Riguardo ai quadrupedi, il treno ha in Libia una fisionomia tutta particolare, e si articola in colonna carrette, (con 2 sezioni di carrette siciliane, della portata di 3 quintali), colonna muli e colonna asini (3 sezioni). Alla data del 30 giugno 1912 la colonna carrette ha 5 ufficiali, 590 sottufficiali e soldati, 622 quadrupedi e 304 carrette: la colonna muli, 2 ufficiali, 698 sottufficiali e soldati, 597 quadrupedi: la colonna asini, 1 ufficiale, 332 sottufficiali e soldati, 549 asini. Queste disponibilità non sono sufficienti e si segnala , tra l'altro, 1a deficienza di 100 carrette di 320 quadrupedi da tiro e da salma e di 146 asini conducenti54 • Per avere un 'idea dei mezzi di trasporto ritenuti complessivamente necessari in caso di operazioni verso l'interno, nel citato studio per avanzato di una Grande Unità verso l'altopiano del Gebel di fine 1911 il generale Cancva ritiene necessarie le seguenti predisposizioni: - costituzione lungo la linea di operazione di 5 presidi di tappa di 1.000 uomini (evidentemente, il Caneva ricorda che la sconfitta di Adua in Eritrea era dovuta prima di tutto alla mancata protezione delle linee di tappa); - costruzione di 60 Km di ferrovia; - disponibilità di 150 autocarri e 6.000 cammelli; - formazione di una riserva di 14 Km di ferrovia portatile (750 mm), 400 muli da salma, 400 asinelli. Nell'altro studio del 25 luglio 1912, ancor più cospicua la quantità e qualità dei mezzi di trasporto calcolati per le esigenze di 40 battaglioni, 8 squadroni, 9 batterie 55 (vds. tabella a pag. seguente). È come sempre, l' approvvigionamento del gran numero di cammelli necessario (e dei relativi conducenti indigeni, non essendo il personale nazionale ritenuto adatto) a destare le maggiori preoccupazioni, anche perchè le possibilità di approvvigionamento che fornisce il mercato locale sono del tutto insufficienti . Sono forse le difficoltà di approvvigionamento dei cammelli a fare ignorare un'altra esperienza dell'Eritrea e di tutte le guerre del secolo XIX, l' inopportunità di affidare i trasporti militari in guerra e un'impresa civile. In data 2 febbraio 19 12 entra infatti in vigore una convenzione stipulata tra l'Intendenza e il Banco di Roma, al quale vengono affidati i trasporti militari a cammello56 • 54

MG,Campagna di Libia ... (Cit.), Voi. Il , p p. 306-311.

55

lvi , p. 300. Ivi, Voi. V, pp. 36 1-362.

56


545

Xli. La campag na d_i _L_i_b_ia_ _ _ _ _ __ __ _

Servizi

Personale

Ma1eriale e quadrupedi

Servizio ferroviario

2 capitani 2 ufficiali subalterni (del genio) 60 uomini di Lruppa per le varie cari che

60 Km. b inario 31 carri a sponde a lte 30 carri piatti 12 carri serbatoio 3 bagagliai 3 vettu re di classe 4 locomotive 2 rifornitori di circostanza elementi di piano 2 ca ricatori portatili

Parco automobilistico

5 ufficiali subalterni 6 sottufficiali 6 conduttori 33 meccanici 13 mest ieri vari (maestranze)

I I 9 autocarri tipo XV-ter mon obloc 1 dotazione parti di ricambio da determ inarsi

Colonna Cammelli

2 capitani 1.500 cammellieri

2.300 cammelli

Colonna carrette

2 ufficiali suba lterni 247 uomini

220 q uadrupet.li t.la Liro t: salma 100 carreue

Colonna muli

I capitano 2 ufficiali subalterni 73 uo mini

1 ca vall o da sella 207 muli da salma

Servizio di amministrazione Nell 'ambito dei corpi , in Libia si applica il nuovo regolamento di amministrazione entrato in vigore a parti re d al I O luglio 1911. Agli effetti amministrativi i reggimenti, di qualunque arma , pa rtit i com pleti dall'Italia , si considerano come d istaccamenti del consiglio di amm inistra~.ione rimasto in Italia; i reparti, già esistenti fino al tempo d i pace, partiti iso latamente, si considerano come distaccamenti del corpo al quale appartengono: i reparti form ati all'atto della mobilitazione (sezion i treno - sezioni carabinieri reali - colon ne m unizioni per le truppe su ppleuive - sezioni di colo nne munizioni divisionali, ecc.) si co nsiderano come distacca menti del corpo che li ha formati. [ ... ] I materiali passati d a altri corpi a reparti del corpo di sped izione so no dati in carico ai co nsigli d 'amministrazione di questi ultimi. Le batterie d'artiglieria da campagna e da montagna, le compagnie d'artiglieria da fortezza e le compagnie del genio, si amministrano sempre come distaccamenti autonomi , anche q uando siano riuniti in brigate, battaglioni o reggimenti di formazione speciale. Tale no rma è pure applicabile agli squadroni d i cavalleria quando in Tripolitania non si trovi l' intero reggi mento. I comandi dei reparti formati all 'atto della mobilitazione e dei battaglioni, brigat e,


Ferruccio Botti

546

reggimenti di formazione speciale, sono amministrati da una delle proprie compagnie, batterie o squadroni 57 •

Per quanto riguarda l'approvvigionamento e la gestione dei ma teriali, con ~.D . 3 ottobre 1911 , convertito in legge con legge n . 306 del 4 aprile 1912 per le provviste e le lavorazioni dei generi e materiali, per l'acquisto e noleggio dei mezzi di LrasporLO e per l'imbarco e sbarco di materiali occorrente per la spedizione in Tripolitania, le amministrazioni della g uerra e della marina sono autorizzate a derogare alle norme stabilile dalla legge di contabilità generale dello Stato e del relativo regolamento, provvedendo mediante lecitazione o trattativa privata o ad economia. Per gli occorrenti pagamenti potranno essere emessi mandati di anticipazione per importo eccedente i limiti ord inari 5 R.

Base di operazioni in Patria è Napoli; oltremare, sono Tripoli (la principale) e Bengasi. Gli approvvigionamenti di materiali, generi vari di vettovagliamento e quadrupedi sul posto avven gono in quantità mollo limitata. Per la massima parte, come già era avvenuto per le campagne di Eritrea , gli acq uisti e le spedizioni avvengono presso la base di operazioni di Napoli, a cura del locale Comando X corpo d 'armata e del deposito truppe coloniali . li sistema a mministrativo e contabile, pur rispondendo a uno stato di necessità al quale non era certo facile trovare alternative, a ncora una volta non dà buona prova, e al termine della campagna, nell'ottobre 1912, il Ministero costituisce una «commissione speciale per la sistemazione amministrativa e contabile dei servizi dei corpi di occupazione della Libia» , presieduta dal comandante della divisione territoriale di Napoli della quale fa parte come membro a nche il direttore di commissariato del corpo d'armata di Napoli 59 • Secondo il Ministero, la com missione vien e costituita perché nel corso della campagna negli stabilimenti di comm issariato in Napoli e nel deposito truppe coloniali erano venuti per forza di cose concentrandosi tutti i generi e materiali spediti da varie destinazioni per le esigenze delle truppe in Libia (creando così un «enorme e affannoso lavoro, sempre crescente», per gli stabilimenti stessi) . D'altra parte, nonostante i provvedimenti adottati (costituzione in Napoli di magazzi ni di campagna alle dirette dipendenze dell'Intendenza, in modo da sollevare i locali Comandi e stabilimenti dalla ricezione e spedizione 57

Cire. n. 633 del 5 Dicembre 19 11 (G.M. 1911 , pp. 1840 e scgg.)

~x G.M. 191 I , p . 1708 e G.M. 1912, p. 379. 5 •>

Lettera

n.

9750 di prot. del 23 ottobre 19 12 (AUSSME, Rep . L-8, C:Ht. 200/2).


Xli . I.a campaKna di Ubia

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dei materiali ; norme particolari emanate per la sistemazione contabile; costituzione di un ufficio stralcio) la sistemazione d efi nitiva dei conti nell'ottobre 1912 incontrava gravi ostacoli per gli inconvenienti di vario genere sorti anche in Libia. Infatti presso il corpo di occupazione le gravissi me dilTicolLà dei primi tempi, le vicende imprevedib ili delle operazioni di guerra, resero pressoché impossibile la regolare organizzazione e sistemazione degli stabilimenti di campagna. Le spedizioni poi, per un complesso di circostanze t ra cui principale quella della precipitazione colla quale dovettero essere in massima parte effettuate e forse anche per la inadeguata organizzazione della base di operazioni d i frome alla imprevista entità delle esigenze del corpo di occupazione della Libia, procedettero da Napoli un po' tumultuariamente e le difficoltà degli sbarchi sulle coste libiche fecero si che molti materiali andassero perduti e altri destinati a determinate località dovessero invece essere scaricat i in localit à diverse o ritornare addiri11ura a Napoli, dando luogo a nuove perdite e rendendo impossibili i passaggi di carico. In conseguenza di questo eccezionalissi mo stato di cose tutte le contabilità (costituite da semplici brogliazzi, appunti, buoni provvisori ccc.) rimasero arenate, né la loro sistemazione si rendeva possibile ....

Alla commissione il Ministero attribuisce «la più ampia facoltà di indagini e disposizioni» , sia nei riguardi dei corpi in Italia che in colonia. Ma il suo operato deve essere rivolto anche al futuro: inoltre la prefatta commi ssione dovrà, indagando e considerando intimamente le cause che hanno con corso a determinare i lamentati inconvenienti, studiare e concretare proposte intese a evitare che a bbiano nel futuro a ripetersi, nell ' interesse supremo della nostra preparazione amministrativa in campagna.

Incarico, questo, quanto mai opportuno , visto che i regolamenti di amministrazione e contabilità ultimi (edizione 1898 e 1911) non consideravano le particolari condizioni ed esigenze dei corpi in campagna, forse ritenendo che anche in questo caso sarebbe stato valido il sistema amministrati vo del tempo di pace.

Ammaestramenti tratti dalla campagna Non trascurabili considerazioni sugli ammaestramenti da trarre dalla campagna (anche in vista di futuri conflitti di tipo europeo) sono contenute nella Memoria riassuntiva sull'impiego e funzionamento dei ser-

vizi di Intendenza in Tripoli dal 28 settembre /91 I al 25 maggio 191260 : 60

AUSSME , Rcp . L-8, Cart. I 19/ 2.


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Ferruccio Botti

a) quando Comandi e Intendenze devono avere normalmente la stessa sede, la direzione dei Servizi può essere affidata - senza inconvenienti ma anzi con vantaggio del servizio - a un servizio Intendenza che faccia parte integrante dello Stato Maggiore della Grande Unità (come era appunto avvenuto per la 2 3 divisione in Cirenaica); b) Gli uffici sanità di divisione si sono rivelati superflui, e sono stati ridotti a un solo subalterno. Il personale delle sezioni sussistenze divisionali può essere ridallo a metà c gJ.i uffici di sanità e commissariato possono essere ridotti a un solo ufficiale superiore, facente parte dello Stato Maggiore della Grande Unità [ma tutto questo non sarebbe stato possibile in una guerra di movimento, e senza possibilità di concentrare Comandi e organi direttivi dei Servizi in un' unica sede-Tripoli o Bengasi - n.d.r.]; c) esuberanza in genere di organi sanitari di 1 a linea: «non esagerare» nell'assegnare al livello corpo d'armata e divisione aliquote dei servizi sanitari, appesantendo i convogli e creando complicazioni negli sbarchi . Meglio predisporre in Patria alcuni stabilimenti di riserva da inviare in Libia solo all'occorrenza. Lo stesso si dovrebbe fare per il personale di sanità «a disposizione»; d) confezione rancio: le casse di cottura tipo Neumann, materiale molto costoso, pur servendo bene a proteggere il rancio dalla sabbia si sono rivelate troppo delicate, con frequenti guasti ai congegni di chiusura, alla cassa termica e al materiale coibente . Pertanto ben presto hanno cessalo di essere impiegate come casse di cottura vere e proprie e sono state usate come normali marmitte, con normale consumo di legna; e) armamento individuale e mezzi di trasporto degli organi dei servizi: nel contesto della guerra moderna , il personale dei Servizi di 2a linea (cioé al livello di armata), ivi compreso quello neutralizzato dalla Croce Rossa, deve essere armato di fucile c moschetto («Così fece la Croce Rossa e così si fu costretti a fare dopo la rivolta del 23 ottobre»). Al tempo stesso tutti i reparti e Servizi, anche se destinati a non muoversi, d evono essere forniti di propri mezzi di trasporto (non sono, questi, particolari di poco conto, visto che in parte almeno gli inconvenienti della ritirata di Caporetto nel 1917 e la perdita dei magazzini sono dovuti a queste cause - n .d.r.]. f) mezzi di trasporto meccanici. All'inizio si era pensato che i nuovi mezzi automobilistici erano i meno adatti al terreno della Libia. In realtà essi trovarono «il più largo, svariato ed utile impiego». È necessario pertanto essegnare ai corpi d'armata e divisioni destinate oltremare


Xli. La campagna di Libia

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mezzi di trasporto meccanico per via ordinaria. Lo stesso vale per il materiale ferroviario campale a scartamento ridotto tipo Decauville; g) sbarchi. Dovrebbero essere studiati e predisposti, fin dal tempo della mobilitazione occulta , i lavori necessari al porto da utilizzare come base di operazioni principale in colonia: invece in Libia questi lavori sono stati iniziati solo n el dicembre 1911. L'afflusso delle navi dovrebbe essere regolato dal porto di sbarco e non da quello di partenza. In effetti nel caso specifico le navi partite da Napoli erano state concentrate ad Augusta, e in questo porto ricevevano man mano l'ordine di partenza direttamente da Tripoli. La direzione degli sbarchi non dovrebbe essere affidata a ufficiali della marina da guerra (che non hanno, né possono avere pratica di scarico di materiali delle navi mercantili) ma ad ufficiali dell'esercito, che invece hanno ormai acquisito notevole pratica. Infine, nel porto di Tripoli i mezzi di rimorchio predisposti dalla marina (barche a vapore e rimorchiatori) si sono rivelati insufficienti; oltre agli zatteroni già studiati e tempestivamente predisposti per lo scarico dei materiali, l'esercito dovrebbe approntare anche mezzi di rimorchio a vapore, indipendenti da quelli della marina (da usare come riserva). Va comunque tenuto presente che lo scarico dei materiali è facili tato con l'impiego di piroscafi di piccolo tonnellaggio . In conclusione la guerra di Libia, se da una parte risente in maniera sensibile di limi ti e inconvenienti spesso già verificatisi in passato nelle guerre coloniali e non, dall'altra apre anche una finestra sull'avvenire e forni sce preziose indicazioni sia per guerre di tipo europeo (sanità, automobilismo, radiotelegrafia ; vettovagliamento e confezione rancio ; consumo munizioni; quantità enorme di mezzi e materiali impiegati, con relative implicazioni amministrative ; conseguente necessità di rivedere radicalmente le procedure amministrative del tempo di guerra) sia per guerre coloniali (trasporti e tappe; basi di operazioni in Patria e oltremare; organizzazione dei trasporti marittimi e degli sbarchi). Vi sono pertanto notevoli connessioni tra guerra di Libia e prima guerra mondiale, connessioni che però dal 1912 a l 1915 non vengono forse per mancanza di tempo ben focali zzate. Ma anche per la più lontana campagna d'Etiopia e persino per la guerra in Africa Settentrionale del 40-43 (pensiamo al problema dell'acqua e dei trasporti nel deserto e d ell 'organizzazione dei porti di imba rco e sbarco) la guerra di Libia avrebbe potuto fornire spunti di utile meditazione.


Ferruccio Botti

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Fig. 18.

Guerra di Libia (1911-1912): impianto di un pozzo

Fig. 19. G uerra di Libia (1911-1912): stazione radiotelegrafica da campo a traino animale in azione (Archivio fotografiw USSME)


Xli. La campagna di Libia

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Fig. 20. Guerra di Libia (1911-1912): sbarco di salmerie (Archivio fotografico USSMTi)

Fig. 2 1. Guerra di Libia (1911-1912): stazione di smistamento per ferrovia di T ripoli (Archivio fotografico USSME)


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Ferruccio Bolli

Fig. 22. Guerra di Libia (1911-1912): autoblindata Bianchi (Archivio fotografico USSME)

Fig. 23. Guerra di Libia (1911-191 2): automezzi in sosta (Autocarro Fiat 15/bis poi trasformato in 15/ter) (Archivio fotografico USSME)


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XII. La campagna di Libia

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Fig. 24. Guerra di Libia (1911-1912): aul.Ocolonna in sosta (Archivio fotografico USSME)

Fig. 25. Guerra di Libia (1911 -1912): parco automobilistico (Archivio fotografico USSME)


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Fig. 26.

Ferruccio Botti

Guerra di Libia (191 1-1912): trasporto di un ferito su cammello

(An.:h ivi·o foLografiw USSME)


PARTE TERZA

DALLA PRIMA GRANDE GUERRA COLONIALE ALLA PRIMA GRANDE GUERRA TOTALE (1912-1918)



CAPITOLO XIII

L'EVOLUZIONE DELLA REGOLAMENTAZIONE LOGISTICA DALLA GUERRA DI LIBIA ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE (1912 - MAGGIO 1915): SERVIZI TRASPORTI, MANUTENZIONE STRADALE, SANITÀ E VETERINARIO

Premessa Le riforme logistiche del 1910, che sono di grande portata e avrebbero avuto bisogno di un periodo abbastanza lungo di tranquillo assestamento per potersi calare senza traumi nella realtà dello strumento, sono invece costrette a fare i conti (anche in senso non metaforico) dapprima con la guerra di Libia e subito dopo con le esigenze della tormentala preparazione alla guerra totale. Intanto incalzano e si sovrappongono problemi come il rinnovamento delle artiglierie, l'introduzione delle mitragliatrici e lo sviluppo della motorizzazione, abbinato alla scarsità di benzina e di risorse finanziarie. Tutte queste circostanza invero eccezionali e questi fattori contrastanti , che si concentrano - come forse mai era avvenuto in passato in pochi mesi, fanno seguire al già gravoso impatto con la guerra di Libia un periodo di intenso travaglio dottrinale anche in campo logistico. È questo travaglio che documentiamo a premessa della preparazione e condotta della grande guerra, argomento quest' ultimo che vive in gran parte di luce propria e va quindi visto, per maggiore chiarezza, in maniera distinta (anche se non indipendente) dalla guerra di Libia e dalla successiva evoluzione dei presupposti dottrinali de11a logistica.

Fisionomia e problemi del vertice logistico-amministrativo Dal I 9 l 2 al I 915 la regolamentazione logistica di base nel breve spazio di tre anni (fatto che non si era mai verificato e più non si verificherà) subisce in rapida successione due mutamenti di rilievo: con R .D. in data 12 luglio I 912 l'ancor vigente R egolamento di servizio in


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Ferruccio Bolli

guerra - parte Il Servizio delle intendenze - ed. 1989 è abrogato e sostituito dal Servizio in guerra - parte Il servizi logistici - servizio delle intendenze e Servizi di prima linea - Ed. 1912 (Pub. n. 111) 1 il quale ha vita insolitamente breve, e all'immediata vigilia della guerra è a sua volta abrogato e sostituito dal Servizio in Guerra - parte II organizzazione e Junzionamento dei Servizi Ed . 1915, approvato con R.D. 9 maggio 1915 (Pub. n. 150)2. Le date di approvazione del regolamento hanno un preciso signifi cato. Poiché nel luglio 1912 la guerra di Libia è ancora in corso, la normativa del 1912 non può ancora recepire le esperienze di questa campagna, e al massimo di può dire che la Libia introduce e prepara alcuni dei criteri che la ispirano . Al tempo stesso la nuova regolamentazione della primavera 1915 appare dovuta, più che all'esperienza libica, all'inevitabile revisione di concetti e idee scaturita dalla preparazione all'intervento. L'evoluzione peraltro non può essere tale - e in effetti non è tale - da provocare un ribaltamento troppo pronunciato dei criteri e princìpi fino a quel momento adottati. Ne consegue che nelle grandi linee ambedue questi regolamenti così vicini segnano un momento di continuità con la precedente impostazione tipica del secolo XIX e divergono principalmente nell'organizzazione e funzionamento del Servizio trasporti e tappe, ove l'elemento di rottura con il passato è rappresentato dall'affermazione del mezzo automobilistico e dalla sua combinazione con i mezzi di trasporto tradizionali. In questo quadro, condurremo un esame riassuntivo e il meno possibile separato dei molti contenuti comuni ai due regolamenti, mantenendo come assetto di riferimento costante quello del 1915 (che riveste maggiore interesse). I due Servizi in guerra del 1912 e del 1915 , abbastanza voluminosi e corredati da molti specchi, non hanno la forma scheletrica di quello del 1899, che è composto da poche paginette e da un solo specchio, rimandando a specifiche pubblicazioni per ciascun Servizio le modalità particolari. Dal 1912 in poi, invece, la normativa primaria segue una formula che poi si è definitivamente affermata, e oltre ad esporre con una certa ampiezza le modalità per l'impianto e il funzionamento di ciascun Servizio e i relativi organi, accenna per la prima volta anche al 1

Roma, Voghera 1912. Roma, Voghera 1915. Sui principali aspelli della regolamentazione logistica del 1915 Cfr. anche G. UUZZI, I Servizi logistici nella guerra, Milano, Corbaccio I 934, pp. 2

25-28.


Xlii. Serv. tra. sanità e vet. (1912-1915) _ _ _ _ __ _ __ _ __

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ruolo dei Servizi e a quella che può essere definila la filosofia logistica di base. In questo contesto, l'edizion e 1912 afferma in premessa: nessuna azione di guerra può avere la possibilità di buon successo se non è assicurata la vita della rorza operante; se cioè non si hanno in qualsiasi ci rcostanza e a portata di questa i mezzi occorrenti a provvedere al suo sostentamento , a darle il massimo benessere, ad assicurare l'esecuzione pronta e regolare dei rifornimenti e degli sgomberi che le occorrono, a mantenerla, in una parola, costantemente nelle migliori condizioni di combattività. Da ciò la necessita che, con sagace previsione dei bisogni, tali mezzi siano provved uti ed organi1.zati così da assicurarne il regolare runzionamento, sia in circosta nze normali, sia, possibilmente, anche in quelle eccezionali. Prima ed indispensabile condizione di una si ffatta organizzazione è una perfett a disciplina . Senza di essa né può esistere tale organizzazione, né può rarsi alcun serio affidamento sul suo regolare funzionamento, né è lecito sperare di poter superare le infinite cause perturbatrici e paralizzanti , che tanto facilmente si presenLano in campagna. Devesi perciò esigere con in nessi hile rigore che una pcrfcrta disciplina presieda a tutto il complesso movimento sulle retrovie [... ] E poiché importante e indispensabile elemen to di disciplina è l'ordine, così ogni ramo di servizio e, in ciascun ramo , ogni particolare dovrà essere minutamente studiato, diligentemente preparato ed accuratamente eseguito. Così, ad esempio, dovranno preventivamente riconoscersi le località ove i servizi verranno impiantati o fatti agire; si dovrà provvedere alla sicurezza, agli sgombri , agli sbocchi, al giro dei carri , ai rifornimenti di benzina, al collocamento di quadrupedi d i riserva, all'impianto, ovunque sarà possibile e conveniente, di piccoli laboratori di riparazione, ecc .. .

Parole a tutt'oggi pienamente valide ma molto scarsamente seguite, alle quali ben poco v'è da aggiungere. Dal canto suo, l'edizione 1915 ribadisce l'importanza della logistica ai fini del successo ma (a parer nostro non molto opportunamente) elimina gli accenni all'importanza della disciplina, dell'ordine nelle retrovie e delle relative predisposizioni da adotlare (strano che ciò avvenga quando il Capo di Stato Maggiore era già il generale Cadorna, il quale proprio della restaurazione della disciplina aveva fatto uno dei capisaldi del suo operato). In compenso essa riporta in neretto, nella prima pagina, una precisazione che non è azzardata definire aurea, e risulta in ogni tempo valida anche in campo tattico e strategico: nel presente volume è esposta l'organizzazione d ei servizi quale sarà normalmente a radunata compiuta ed è pure esposto uno schema generico del funzionamento dei servizi stessi, non reputandosi opportuno entrare in soverchi particolari, né essendo possibile prevedere tu tti i casi. Tanto l'organizzazione quanto, e più il runzionamento, dovranno volta a volta, essere adattati alle circostanze di tempo e di luogo in modo che i servizi possano conseguire il loro scopo in qualunque si tuazione di guerra.

La slrutlura del vertice logistico-amministrativo dell'esercito


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Ferruccio Bolli

mobilitato' e gli organi direttivi ed esecutivi ai vari livelli con le rispettive dipendenze alla vigilia della guerra risultano dagli schemi allegati (DOCUMENTO 9). Ai livelli più elevati (Comando Supremo e armata) anche nella regolamentazione del 1915 è mantenuta la tradizionale dicotomia tra direzione delle operazioni e direzione dei Servizi. Questi ultimi fanno capo - sotto l 'alta autorità del Comando Supremo all'Intendenza generale. Una riforma di notevole rilievo nella struttura di vertice operativa e logistica è attuata con il R.D. IO settembre 1914, che modifica il citato R .D . 5 marzo 1908 (capitolo X) sulle attribuzioni del Capo di Stato Maggiore4 • Forse per non vincolare a priori la scelta dei generali destinati a ricoprire gli incarichi più elevati, è abolita la norma del 1908 secondo la quale il comandante in 2a del Corpo di Stato Maggiore in guerra assume l'incarico di Sottocapo, creando quindi una possibile soluzione di continuità nella figura del primo collaboratore del Capo di Stato Maggiore in pace e in guerra. Per di più, si sopprime anche la norma del 1908 (e precedente al 1908) che prevedeva che l'ufficiale generale addetto al Comando del Corpo in tempo di guerra assumesse l'incarico di Intendente generale. Poiché il predetto ufficiale generale aveva il particolare compito di dirigere in pace gli studi di carattere logistico-amministrativo, la riforma del settembre 1914 da un punto di vista strettamente logistico non può certo essere ritenuta positiva, perché in un settore poco conosciuto ma di estrema importanza, che richiede prima di tutto esperienza e lunghe predisposizioni, si elimina al vert ice dell'esercito una benefica sa ldatura tra chi dirige in pace lepredisposizioni logistiche e chi le attua in guerra. Un 'esigenza di continuità che evidentemente viene sacrificata ad altre ritenute nel delicato momento più pressanti, e tali da imporre mutamenti nella struttura dello Stato Maggiore. ln vista delle esigenze del tempo di guerra, con R.D. - legge del 28 marzo 1915 è istituito fin dal tempo di pace il Sottocapo di Stato 3

Sulla struttura del Comando Supremo dei Comandi delle Grandi unità e delle Intendenze (generale e di armata nel 191 5) Cfr. MG. - STATO MAGGIORE CENTRALE - UF. SEGRETERIA, 1 rifornimenti de/l 'esercito mobilitato durante la guerra alla fronte italiana (1915-1918), Roma 1924, pp. 17-21 e 26-31, e SCUOLA DI GUERRA , Evoluzione organica dell'esercito italiano prima e durante la grande guerra, Pinerolo, Tip. Sociale 1921, pp. 31-39 e 74-75. 4 G.M., pp. 1285- 1286. Sulla figura del Sotto capo di SM e sulla fisionomia del Consiglio dell 'esercito e della Commissione suprema mista per la difesa dello Stato si veda MG, T rifornimenti... (Cit.) p. 17; G.M. 1914, pp. 418-420; G.M. 1915, pp. 562-563 . 600 e 1584- 1585.


Xlii. Serv. ira. sanirà e ve_l._(,__1_9_ 12_-_19_1~5)'---_ _ __ _ _ _ _ _ _ _ __ _ _5_6_1

Maggiore 5 , che però dal punto di vista logistico non ha alcun rilievo specifico, né ha alcu na autorità sui comandanti di corpo d'armata territoriale. Non ha rilievo logistico nemmeno il R.D. 9 aprile 1914, n. 282 che fissa la composizione della commissione suprema mista per la difesa dello Stato (istituita nel 191 O). TI R. D. 9 aprile 1914, n. 283 invece (che istituisce il consiglio dell'esercito «per dare parere sulle più importanti questioni riguardanti l'esercito») mostra una certa considerazione per la branca logistica, prevedendo che «eventualmente, quando lo richieda la materia da trattare» ne facciano parte oltre gli Ispettori delle Armi, anche l'Ispeltore capo di sanità militare, l'Ispettore dei Servizi di commissariato e il capo del reparto Intendenza presso lo Stato Maggiore. Va però osservato che mentre di questo importante organo fanno normalmente parte i comandanti designati di armata, nessun accenno si fa all ' eventuale convocazione dei generali designati a ricoprire in guerra la carica di Intendente (generale o di armata). La · fi sionomia di Comando logistico che viene di fatto attribuita ali' Intendenza nel 1915 ha parecchie particolarità, almeno rispetto ai canoni attuali: ha competenza anche sul ben essere e (in parte) sulla giustizia militare, ma non sulla branca affari civili e governo militare, che fa capo ad apposito segretariato generale istituito presso iJ Comando Supremo e retto per tutta la guerra da un civile. Per contro, è il Comando Supremo ad essere competente per le branche cartografica, tipo-litografica e fotografica, cinematografica, artistica . Soprattutto, poiché l'impiego dei Servizi si traduce prima di tutto in decisioni ordinative, in questo fondamentale settore l'Intendente generale esercita, se richiesto, solo funzione consultiva, ma per il resto non è che un mero braccio esecutivo delle decisioni del C omando Supremo (ufficio mobilitazione e ufficio tecnico): specia le im porta nza dal lato rifornimento avevano l' Ufficio ordinamento e mobilitazione e l'Ufficio tecnico. L'ufficio ordinamento e mobilitazione si occupava, in fatti, di tutto quanto rifletteva il rifornimento uomini e le assegnazioni di quadrupedi e carreggio (ordinario e di automobili), per la costituzione di nuove unità e p er il ripianamento delle perdite. All'uopo , forniva i dati occorrenti alle Intendenze d 'Armata , le quali facev ano affluire alle unità designate i materiali necessari, ad eccezione dell 'armamento e del munizio namento per i quali provvedeva direttamente l'ufficio in questione unitamente all'Ufficio tecnico . Quest'ultimo era specialmente incaricato degli studi riflettenti la co struzione e la produzione delle artiglierie , delle bombarde, delle armi da trincee e delle loro munizioni ,

' M G, I rifornimenti ... (Cit.), p. 21.


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Ferruccio Bofli

nonché dell'esame delle proposte di nuovi mezzi tecnici. Dirigeva, inoltre, il servizio dei gas asfissianti, dei lanciafiamme, dei colo mbi viaggiatori e fonotelemetrico.

In 2a linea (cioè alle spalle dei corpi d'armata operanti) la direzione dei Servizi è affidata alle Intendenze d'armata, che dipendono dai Comandanti d'armata. Infine, in 1• linea, i Comandi di gruppo alpino, di divisione e di corpo d'armata sono anche considerati organi direttivi dei Servizi delle rispettive truppe, e come tali possono impiegarli come le truppe stesse. Presso queste unità non esiste un unico organo coordinatore di tutti i Servizi, e questa funzione è svolta dal Capo di Stato Maggiore coadiuvato da ufficiali preposti alle singole branche (non a tutte), senza alcuna ingerenza dell' intendenza di armata. Le Intendenze (generale e d'armata) hanno propri organi direttivi per ciascun Servizio, con firma e responsabilità proprie. Nulla di variato, rispetto a lla formulazione del 1881 e 1899 (vds capitol i VTI e IX) nelle loro attribuzioni. L'T ntendenza generale non ha stabilimenti o organi esecutivi alle dirette dipendenze ed è più che altro un organo coordinatore tra le varie armate, agendo da intermediario tra queste e il Ministero, specie per il rifornimento dei depositi centrali (uno per ciascun Servizio di armata, alle dipendenze del rispettivo Tntendente). Dal punto di vista logistico quindi, è il livello di armata ad avere il rilievo maggiore, e ad esso fa capo - in maniera diretta o indiretta il complesso degli stabilimenti di campagna di 1a e 2 • linea: per il resto, il protagonista principale è il Ministero. A questo punto, viene da chiedersi se e come una siffatta organizzazione del vertice logistico-amministrativo nel I 9 15 trova rispondenza all' estero. Sotto questo profilo la soluzione italiana, improntata al tradizionale principio di alleggerire ai livelli più elevati il comandante delle incombenze logistiche, ha come sempre parecchi e a nalogie con quella francese 6 • Peraltro, l' Intendenza francese ha anche l'incombenza della verifica dei conti da un punto di vista formale e strettamente contabile, cioè senza entrare nel merito delle spese, mentre la sorveglianza amministrativa, cioè il sindacato sul merito delle spese, compete ai Comandi, che però la possono delegare all'Intendenza stessa. Nell'ambi to del Comando Supremo francese vi è una direzione di In tendenza che oltre alle esigenze logistico-amministrative dello stesso Comando, provvede a quelle delle truppe addette alle ferrovie, che in 6 C fr. in merito, il ciclo di 4 conferenze dell'INTENDANT LAPORTE su Mohi/ilazione economica e Intendenza militare (1924), comparso a puntate sulla « Rivista di Commissariato» (dal n. 5/ 1936 al n. 6 / 1939).


Xl!/. Serv. tra. sanità e vet. (1912-/915)

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guerra sono alle dirette dipendenze del Comando Supremo, Alle di pendenze di quest'ultimo opera l'Intendente generale, assistito da due lnLendenti militari aggiunti. Al livello di a rmata, oltre ad essere presente un Intendente militare di armala vi è anche un Intendente militare facente parte del TV ufficio dello Stato Maggiore dell'armata stessa, e in tal modo a questo livello si realizza una corrispondenza diretta tra specifici organi dell' lnlendenza e specifici organi del Comando. Molto diversa la soluzione tedesca del 1914, basata sulla presenza all'interno del Comando stesso di un alter ego del coma ndante con fun zioni prevalentemente (anche se non esclusivamente) logistiche: I servizi <li seconda linea prendevano nome di servizi <li tappa ed erano diretti dal quartiermastro d ' armata, il quale disponeva e.li un'ispezione d i tappa, che comprendeva le direzioni d ei vari servizi. Vi era poi, presso il Comando Supremo , il quarticrmast ro generale, che aveva l'alta direzione s u tulli i servizi , ma che per alcuni affari correnti aveva anche le fun zioni di sollocapo d i stato maggiore. Il più delle vohe sia il quartiermastro <l'arma ta sia il quartiermastro generale, non limitavano la lo ro auività ai servizi, ma avevano la tendenza , naturalmente ammessa nell 'esercito tec.lesc.:o, di occuparsi anche di operazioni; ciò dipendeva dalla tradizione dello Stato Maggiore germanico; lo stesso conte Schlieffen , il maestro dei generali c.:he guidarono l'esercito tedesco durante la sec.:on<la guerra mondia le, no n dava durante le manovre coi quad ri importanza ai servizi, partendo dal p rincipio che questi dovevano piegarsi a tutte le esigenze delle operazioni. TI principio è sacro santo , ma richiede per la sua attuazione che le caraueristiche dei servizi siano perfellamente conosciute da chi dirige le operazioni, perché egli possa richiedere in tempo utile lo sforzo che vuole esigere da essi. Le manovre relative ai servizi, istitu ite poi per suggerimento del generale von Francois ebbero il nomignolo <li « ma novre della farina» (Mehlreise) [ ... ]. Come al comando supremo il quartiermastro generale, oltre ad essere il dirigente di tutte le questioni inerenti all 'amministrazione disciplina e servizi, era anche il rappresentante, l' alter ego del capo di stato maggiore, così nel comando d 'armata il quartier mastro <l' armata era anche l'alter ego del capo di stat o maggiore e doveva essere tenuto al corrente dal capo ufficio operazioni anche delle q uestioni tattiche e gli ordini <l'operazio ne dovevano essergli sottoposti per le disposizioni inerenti ai servizi[ .. .] il quartier mastro insomma rappresentava, oltre il capo, anche l'organo e.li fusione dei serv izi colle operazioni e ad ogni modo la sua p resenza al comando d 'a rmala era vantaggiosa per la perfetta e continua intesa fra chi ideava le operazioni e chi doveva provvedere in tempo ai servizi , perché difficilmente in tal materia si può improvvisare 7 •

Fisionomia generale dei Servizi Anche la ripartizione degli organi esecuti vi in st abilimenti di cam pagna (a loro volta suddivisi in stabilimenti di 1" linea e in stabilimenti CDO CORPO m SM- UF. STO RI CO, La mobilitaz ione e lo s viluppo rie/l'esercito germanico durante la guerra mondiale 1914 -1918, Roma 1927, pp. 169-17 1. 7


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Ferruccio Bolti

di 2a linea) e stabilimenti di riserva non subisce varianti. Gli stabilimenti di 1 a linea sono assegnati organicamente ai Comandi di gruppo alpino, di divisione e di corpo d'armata, e da essi dipendono. Hanno lo scopo di soddisfare i bisogni più diretti e immediati delle truppe. Possiedono questo carattere soprattutto i Servizi divisionali. Quelli di corpo di armata e di gruppo alpino pur essendo considerati di 1 a linea hanno in parte anche le caratteristiche di quelli di 2 a linea, perché oltre a soddisfare le esigenze delle truppe alle dirette dipendenze del corpo d'armata o del gruppo alpino possono rifornire i Servizi divisionali o talvolta integrarne l'azione, svolgendo una fun zione di volano. Gli stabilimenti di 2 3 linea sono organicamente assegnati alle armate, che all'occorrenza - e ciò vale soprattutto per quelli san itari e di commissariato - li possono decentrare ai livelli inferiori. Essi dipendono dall'Intendenza di armata, e, sotto la direzione dell'Intendente funzionano a cura del competente capo Servizio. Si articolano a loro volta in stabilimenti avan zati e depositi centrali. Gli stabilimenti avanzati riforniscono quelli di I a linea; i depositi centrali, g li stabilimenti avanzati. Vi è uno stabilimento avanzato e un deposito centrale di armata per ciascuno dei principali Servizi. All'occorrenza si impiantano inoltre, per ciascun Servizio, stabilimenti intermedi tra i depositi centrali e gli stabilimenti avanzati e s tabilimenti di tappa lungo le linee di tappa. Numero e tipo dei Servizi subiscono sensibili variazioni dal 1899 al 1915. Il Servizio in guerra del 1912 considera: Servizio sanitario, di commissariato (vettovagliamento, cassa, vestiario ed equipaggiamento), rifornimento materiali di a rtiglieria, rifornimento m ateriali del genio, telegrafico, postale, veterinario, della manutenzione stradale (Servizio di nuova istituzione), dei trasporti e tappe. Alla fine del testo, inoltre, tratta a lungo e per la prima volta il Servizio su carreggio automobile (ovviamente ancora ignorato nel Servizio in guerra del 1899). La nuova normativa del 191 5 prevede gli stessi Servizi - con relative funzioni - di quella del 1912, tranne che per la branca trasporti e tappe, che è scissa in due separati e autonomi Servizi come prima del 1899 e dopo il 1870-1871 (Servizio trasporti e Servizio delle tappe, con compiti ben distinti anche se attinenti ambedue alla branca movimenti e trasporti intesa in senso lato).

Il Servizio trasporti e il Servizio delle tappe dal I 899 al 1915: fusione o separazione? Prendiamo in esame per prima la branca di trasporti (nel senso più lato e generico del termine), perché, come già si è accennato, è il di-


X/li. Serv. tra. sanità e ve/. (/9/2-/9/5)

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verso approccio al problema dei trasporti in generale - ancor prima che all'impiego dei mezzi automobilistici - a fu ngere da ago della bilancia e a segnare il più importante momento evolutivo tra la regolamentazione del 1912, quella precedente (1899) e quella seguente (1915) . La normat iva del 1912, pur non volendo e non potendo ancora considerare un vero e proprio Servizio automobili stico separato da tutti gli a ltri, per la prima volta affronta l'incidenza - ormai ritenuta di grande peso - dei trasporti automobilistici. Non solo: ma trattando degli stabilimenti di 2a linea , distingue tra armate con carreggio ordinario (cioè e traino animale) e armate con carreggio automobile. Sempre nel campo di interesse dei trasporti, la predetta regolamentazione rispetto al 1899 considera in più il Servizio per la manutenzione stradale a tergo dell'esercito (altro segno della maggiore importanza dei trasporti meccanici , che richiedono particolare cure per strade o opere d'arte)R. Non senza contraddizione con l'esame separato dei trasporti automobilistici (probabilmente dovuto alla novità del mezzo), come già nel 1899 anche nel 1912 il Servizio trasporti ri mane riunito a quello delle tappe, con il compito di organizzare e gestire in maniera unitaria il movimento di uomini e materiali di ogni tipo di competenza dell'esercito tra la prima linea e il Paese e viceversa, con tutti i problemi connessi (dei quali quello dei trasporti è il principale ma non l' unico)9. Gli organi direttivi più elevati che rendono possibile l'organizzazione e lo svolgimento di questo complesso di operazio ni logistiche invero assai gravose sono gli stessi del periodo precedente, con compiti nella sostanza im mutati: direzione gen erale trasporti e tappe al livello di Intendenza generale, direzione trasporti e tappe dell'Intendenza d 'armata, commissioni di linea. Sensibilmente diverso l'approccio della regolamentazione 1915, dove per le branche trasp orti e tappe si considerano due distinti servizi. li Servizio delle tappe viene dopo quello postale in guerra ed è seguito da l Servizio della manutenzione stradale e da quello dei trasporti (che è l'ultimo ad essere trattato, senza quindi che la regolamentazione 1915 comprenda, come ncJ I 912, u na trattazione a parte per i trasporti automobilistici). In definitiva, nella predetta regolamentazione 19 15 mentre il Servizio della manutenzione stradale mantiene invariati i suoi compiti, i due nuovi Servizi separati ha nno diversi campi d 'azione (non ritenuti intercomunicanti). Il Servizio trasporti nel 191 5 riguarda i trasporti 8 9

Servizio in guerra ... (Cit.), 1912, p. 117. l vi, p. 11 9.


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Ferruccio Rolli

strategici e ha competenza solo sui grandi trasporti per ferrovie e per via acquea (fluviali o per mare): in tale ambito deve provvedere al collegamento dell'esercito operante coi centri di rifornimento e coi siti di sgombero (mantenendo sorvegliate e riparate le ferrovie), al ricovero, vettovagli amento a cura degli uomini e quadrupedi viaggianti e mantener sicurezza, o rdine e disciplina nelle linee ferroviarie ed acquee 10 •

Il Servizio trasporti riguarda i liveJ.li superiori all'armata e non è più competente per i trasporti di campagna (che potremmo dire tattici e sono meccanici o a traino animale), che si svolgono solo per via ordinaria, e - con discutibile dicotomia - sono separati dai trasporti ferroviari e/ o per via acquea e fatti rientrare nelle competenze del Servizio delle tappe di armata. Questo nuovo Servizio svolge la sua a zione in una zona delimitata verso il nem ico dalle località dove iniziano ad essere dislocati i Servizi delle Grandi Unità tattiche (corpi d'armata e divisioni) e verso l'interno del Paese dalla sta zione ferro viaria ove hanno inizio i trasporti per via ordinaria di campagna. In questo ambito deve regola re tulli i trasporti per via o rdinaria (sia a trai no meccanico, sia a traino animale) sulle linee stesse, conservare i materiali che vengono depos itati nei luoghi di tappa. raccogliere quelle derrate e materiali della zona delle tappe che possono tornare utili all'esercito, mantenere ordine e sicurezza nelle lince delle tappe, sorvegliare la manutenzione delle strade, delle loro opere d'arte e dei mea i di comunicazione e di trasporto. Sono inoltre suoi compii.i concorrere alla raccolta di notizie d'indole politica e militare interessanti l'esercito mobilitato e indirizzare le popolazioni e le autorit à civili in modo da facil itare al massimo grado il funzio namento dei servizi.

Con una siffa tta delimitazione dei compiti, nel 1915 il Servizio delle tappe non è altro che il Servizio trasporti dell'armata riunito - sempre a quel livello - al Servizio delle tappe, e mutando i compiti mutano anche gli organi direttivi ed esecutivi.

L'evoluzione dei criteri d'impiego dei mezzi automobilistici dal 1912 al 1915

L'automezzo nella regolamentazione 1912 Dopo l'affermazione del motore a benzina (ormai definitiva al tem po della guerra di Libia), nel breve periodo dal 1912 al 1915 i mezzi automobilistici si trasformano da promessa in realtà , fino a imporre una svolta soprattutto in campo logistico . Rigua rdo ai loro criteri d'i m10

Servizio in guerra... (Cit.) 191 5, p. 193.


XTTI. Serv. Ira. sanità r vet. (1912-1915)

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piego, la regolamentazione del 1912 11 recepisce molte delle tesi sostenute dal Maggiorotti nel 1910 (anche se non tutte - vds capitolo X) e indica questi criteri generali d'impiego, che rimangono validi anche nella successiva guerra mondiale: a) caratteristiche principali dell'automezzo sono la velocità e l'arco di utilizzazione molto elevato. Esso non può percorrere, come il carreggio a traino animale, strade con fondo dissestato. Ne consegue che «non può sostituirsi al carreggio ordinario nei trasporti all'immediato seguito delle truppe, essendoché, in massima fnostra sottolineatura n.d.r.] tutti gli stabilimenti di 1" linea devono essere serviti dal carreggio ordinario» ; b) l'automezzo non va considerato come mezzo per costituire magazzini su ruote al seguito delle truppe (come avveniva per i parchi a trai no animale), bensì come semplice mezzo di trasporto di materiale da scaricare all'arrivo a destinazione, per reimpiegare subito per altre esigenze il mezzo stesso: e) i trasporti automobilistici a favore degli stabilimenti di campagna si distinguono in periodici e giornalieri (vettovagliamento giornaliero delle truppe e sgombero malati) e aperiodici o saltuari (sgombero feriti dopo un combattimento, rifornimento viveri di riserva, munizioni e materiali vari). Ai trasporti periodici si provvede con mezzi automobilistici in organico agli organi dei Servizi di I a linea (sezioni sanità e di su ssistenza per il trasporto della carne macellata). Ai trasporti aperiodici (comprese le esigenze di trasporto dei viveri ordinari tra la testata delle ferrovie e i corpi d 'armala e divisioni) si provvede con un volano al livello di trasporti di 2 a linea (armata), eventualmente rinforzato da automezzi adibiti a rifornimenti periodici. ln questo caso, i trasporti di I a linea a traino animale sostituiscono, a loro volta, quelli meccanici distolti ; d) in tal modo, in 2 " linea uno stesso gruppo di automezzi, dimensionato a seconda delle esigenze che di volta in volta si presentano, può trasportare in avanti in tempi successivi materiali di ogni tipo, e, al ritorno, sgomberare a nche malati e feriti: «con ciò si raggiunge loscopo di far fronte ai Servizi saltuari con un numero di autocarri sensibilmente minore di quello che sarebbe necessario se si dovesse (come avviene negli stabilimenti con carreggio ordinario) provvedere a tutti i Servizi separatamente con apposite squadre di autocarri» . Ne consegue che la soluzione del 1912 è caratterizzata da una sia pur limitato decentramento, con l'assegnazione organica di automezzi 11

Servizio in guerra .. (Cit.), 1912, pp. 126- 136.


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Ferruccio Botti

anche ai Com andi e sezioni di sanità e sussistenza di corpo d'armata e divisione (Servizi di 1a linea) . Al livello di armata invece (Servizi di 2" linea) il carreggio a traino animale, sempre carente, è in parte sostituito da automezzi, mentre i materiali degli stabilimenti avanzati di 2a linea sono tenuti in parte a terra, anziché - come avveniva prima dell'introduzione di automezzi - essere interamente e costantemente caricati su carri. I mezzi in organico previsti per i èomandi e Servizi ai vari livelli risultano dal seguente specchio: Automezzi in organico (1912).

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a sezioni di autocarri leggere cd ordinarie e a comandi di riparlo. Queste formaz ioni organiche sono necessarie per determinare in modo esatto il quantitativo di personale e di materiale che devono coscituire il parco stesso in relazione al numero di divisioni o di corpi d•armata formanr i 1·armata; ed inoltre sono necessarie per d eterminare il p ersonale cd il mat eria le che deve staccarsi <la un parco automobilistico d'armata. allorchè una di lali grandi unità si distacca dall'armata per passare alla d ipendenza di altra. Però il servizio dei trasporti in via normale si fa con aulncolnnne, costilu ite da un num ero di aulocarri secondo la necessità cd il modo affatto indipend ente dalle delle sezioni; cosicché il materiale d i queste potrà anche frammischiar si nei turni di lavoro e sostituirsi l' uno all'altro. indifferentemente. qualunque sia la divisione o la truppa supplettiva a cui devosi provvedere.(*) (•) t la prima volta che compaiono i termini , tuttora in uso. autocolo1111a esezinne [n.d.r.] .


Xlii. Serv. tra. sanità e ve/. (/9/2-19:c.:/c-=.5t....)_ _ __ __

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Queste soluzioni - altro aspetto peculiare - nel 1912 non sono applicate a tutto l'esercito di campagna, ma solo alle «armate con Servizi su carreggio automobile» (si tratta di una differenziazione probabilmente dettata, oltre che dalla disponibilità ancor ridotta di mezzi, dalle diverse caratteristiche del terreno di frontiera sul quale le Grandi Unità sarebbero state chiamate ad operare). Organi direttivi sono il Servizio traini meccanici presso la direzione generale e tappe d 'armata e l'intendenza generale; organo esecutivo, il parco automobilistico d 'armata. li parco comprende un Comando, un laboratorio-deposito, un numero vario di Comandi di reparto (suddivisi in sezioni) e di autocarri in relazione alla forza e costituzione dell'armata. Un'autocolonna è costituita da un Comando di reparto e da un certo numero di autocarri. li parco provvede a tulle le esigenze del Servizio: personale, materiale, manutenzione e riparazioni, combustibili e pezzi di ricambio. Esso funge inoltre da magazzino avanzato per il materiale automobilistico (ivi compresi anche motocicli e bidclellc) , per il materiale raccolto attraverso le requisizioni, il materiale di consumo e i depositi di benzina. Provvede inoltre - ricorrendo alle indust rie locali - alle grosse riparazioni e alla produzione di pezzi di ricambio. La disponibilità di automezzi ha influsso notevole sull'organizzazione logistica nel suo complesso, e per le Grandi Unità dotate anche di traino meccanico nel 1912 sono previste - rispetto a quelle con traino solo animale - parecchie modifiche e alleggerimenti: a) riduzione del treno del magazzino avanzato del materiale sani tario a un solo drappello anziché a un drappello per ciascuna delle sezioni (che sono in numero corrispondente a quello dei corpi d'armata), con tutto il materiale del magazzino a terra anziché sui carri; b) riunione in un solo magazzino avanzato viveri d el le dotazioni prima previste per il magazzino avanzato viveri ordinari (una razione di farina e una razione di viveri complementari) e per il parco viveri di ri serva d'armata (3 razioni viveri di riserva) . Anche in questo caso il treno è ridotto a una sola sezione; e) eliminazione del parco vestiario ed equipaggiamento di armata, sostituito dal rispettivo magazzino avanzato, con materiale a terra o sui treni e carreggio ridotto; d) eliminazione dei parchi di artiglieria e del genio d'armata, sostituiti dai rispettivi magazzini avanzati, con trasporti a traino animale ridotti; e) sostituzione delle vetture postali a traino animale con autovetture costruite ad hoc.


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Botl i - - - -- - -- - --Ferruccio ~

Si tratta di una strutlura semplificata, ove parecchi organi a parità complessiva di dotazioni sono fusi insieme con maggiore possibilità di giungere, grazie alla rapidità del trasporto automobilistico, dai magazzini avanzati d'armata direttamente agli stabilimenti di I a linea, evitando i parchi d'armata e di corpo d ' armata. Lo stesso concetto di parco (formazione a composizione fissa di carri sempre carichi con dotazioni prestabilite e sempre pronti a muovere) perde terreno, anche se per il momento solo a l livello di stabilimenti di 2 a linea. Le dotazioni non sono più interamente su ruote, come avveniva ormai da secoli. Altro fatto rimarchevole, nella regolamentazione del 1912 per la prima volta la disponibilità del m ezzo automobilistico condiziona le distanze tra stabilimenti avanzati di 2a linea e stabilimenti di 1a linea, e consente di arretrare gli stabilimenti avanzati di vettovagliamento delle armate che dispongono carreggio automobile a non più di una tappa per mezzi automobilistici (corrispondente, a seconda delle condizioni di viabilità a una distanza variabile tra 80 e 120 km). P er tutti gli stabilimenti di 2 3 linea (con carreggio automobile e non) vale il principio che non devono essere di intralcio ai movimenti delle Lruppc, ma le distanze previste per gli organi esecutivi di 2a linea che non dispongono di carreggio automobile sono assai minori, perché devono essere ragguagliate a una tappa di carreggio a traino animale (30-40 km) . Gli o spedali da campo devono essere in grado di raggiungere il campo di battaglia in una giornata, gli stabilimenti avanzati di vettovagliamento devono mantenersi a distanza tale da a ssicurare il rifornimento giornaliero viveri alle truppe, la dislocazione delle infermerie quadrupedi deve essere tale da non imporre ai quadrupedi ammalati uno spostam ento superiore di 40 km (anche in due giorni).

L'automezzo nella regolamentazione 1915 Nella prospettiva del 1915 la situazione muta notevolmente: come si è visto, il Servizio trasporti propriamente detto è competente fino alla testate delle ferrovie e da quel momento in poi, la gestione dei trasporti a traino animale e meccanico fino ai corpi d'armata e l'organizza zione degli itinerari è affidata al Servizio delle tappe d'armata. Con un Servizio trasporti così inteso non vi è necessità di uno specifico organo direttivo per le ferrovie anche a l li vello di armata, che è competente solo pe r i trasporti per via ordinaria facenti capo al Servi zio delle tappe (con tale dizione si indicano in pratica i trasporti di 2" linea, probabilmente sulla falsariga della soluzione tedesca) 12 • In tal modo nel senso della profondità l'organizzazione dei trasporti è nettamente divisa in quattro 12

C fr. MG , La mobilitazione e lo sviluppo ... (C it.), p p . 170- 173.


Xlii. Serv. tru. sanità e vet. (/9/2-/9/~ 5 )_ _ _ _ _

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tronconi: trasporti di I a linea, solo a traino animale, di competenza del livello di corpo d'armata (che però non ha uno specifico e unico organo direttivo); trasporti di 2" linea (armata) a traino animale e meccanico, per via ordinaria; trasporti ferroviari o per via acquea, di competenza dell' lntendenza generale; trasporti all'interno del Paese, di competenza dell'autorità civile e/ o del Ministro della guerra, fatto salvo l'intervento dell'autorità militare. Si può anche osservare che, mentre tra i trasporti di 2" linea e i trasporti all'interno del paese (sempre per ferrovia o per via acquea) è assicurata un'efficace saldatura per mezzo della delegazione trasporti dell'Intendenza generale, una netla dicotomia esiste proprio nell'ambito dei trasporti di campagna, tra i traspo rti di 1" linea (competenza esclusiva del corpo d 'armata) e quelli di 2 3 linea (competenza esclusiva dell'armata, senza che siano previsti organi di raccordo) . In questo quadro generale già delineato dalla regolamentazione 19 I2, per il trasporto automobilistico nel 19 l 5: - non è più prevista (di massima) l'assegnazione organica e permanente di automezzi ai trasporti di l a linea; - è abolita la distinzione tra armate con carreggio automobile e non ; - per ogni armata - e solo a questo livcJlo - sono previsti uno specifico organo direttivo (lo stesso comandante del parco) e gli stessi organi esecutivi del 1912, con compiti e costituzione sostanzialmente invariati (peraltro, il deposito centrale riunisce non solo materiale requisito m a anche materiale accantonato fin dal tempo di pace, e provvede alle grosse riparazioni a nche con propri mezzi). Il comandante del parco, aJle dirette dipendenze della direzione tappe d 'armata, cura l'esatta esecuzione degli organi di quest'ultima, dà le disposizioni necessarie per la costituzione e l' impiego delle autocolonne, controlla la buona manutenzione del materiale automobilistico e rivolge tempestivamente le richieste di personale e materiale necessario alla direzione delle tappe. Nessun organo direttivo specifico esiste invece ai livelli inferiori e al livello di Intendenza generale, che non ha reparti automobilistici alle proprie dirette dipendenze se si eccettuano gli automezzi necessari al proprio funzionamento. TI regolamento precisa - forse per evitare inconvenienti e abusi che si erano verificati anche il Libia - che nessun ' allra autorità deve ingerirsi nel servizio delle tappe (e specialmente nel servizio a uto mobilistico) all ' infuori degli II fficiali preposti a I aie servizio, e del I' Tmen dente d 'a rmata o del rispellivo capo di slalo maggiore1.• .

13

Servizio in guerra (Cii.), 1915, p. 170.


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Ferruccio Bolli

L'impiego di automezzi ne i trasporti di prima linea nel 1915 non è tassativamente escluso, ma se ne prevede l' assegnazione solo di volta in volta e quando è necessario: delle sezioni costituenti ciascun reparto automobilistico, una per o gni divisio ne o gruppo di T.S. può 1alvolta essere adibita ai trasponi periodici regolati dal Comando di corpo d 'armata (a disposizione del quale sono poste in tal caso le predette sezioni) e le rimanenli sono adibite ai trasporti a periodici diretti della direz ione delle tappe 14 •

La regolamentazione del 1915 specifica anche che ai trasporti automobilistici si deve ricorrere solo quando non è possibile sfruttare la ferrovia o il traino animale, mantiene la distinzione tra trasporti periodici c aperiodici e raccomanda di dare la preferenza fin che possibile al carreggio ordinario 15 • C iononostante, la ormai robusta presenza del mezzo automobilistico induce la regolamentazione stessa a tenere b en presente la sua incidenza sui trasporti e sgomberi anch e dei Servizi di 1a linea, con particolare riguardo a sanità, commissariato e rifornimento munizioni. Per quanto riguarda i Servizi di 2a linea, nel 1915 sono mantenute per tutte le armate le contrazioni di organi previste nella precedente regolamentazione solo per le armate che disponevano di carreggio automobile, sicché nel 1915 l'impiego del mezzo automobilistico è esLeso a tulio il corpo dell'esercito e non solo a una sua parte come nel 1912, ma il criterio prevalente è l'accentramento al livello di armata e le possibilità d'impiego del mezzo n ei trasporti di 1a linea sono ancora ristrette a casi particolari. Ne deriva per il 1915 un assello dei trasporti, e dei Servizi in genere, così fotografato dal tenente colonnello di Stato Maggiore Giannuzzi nel 1939 (che ne mette in luce anche gli inconvenienti, non certo nuovi): Data la limi1 a1issima disponibili1 à d ei mezzi automobil is tici che si prevedeva potessero essere assegnati all'esercito mo bilitato, l' impiego della trazione meccanica dipendeva dai seguenti princip'ì fondamentali: - l'autocarreggio dev' essere csclu sivamen1e considerato come mezzo di trasporto e non per costituire magazzini mobili a l seguito delle truppe; - la trazione meccanica non può sostituire la trazione a nima le in quanto deve servire solo per particolari circostanze di lungo percorso e di velocità; - i mezzi automobilistici devono essere tenui i accentrati. Pertanto l'assegnazione degli o rgani di servizio alle G. U. e l'organizzazione dei rifornimenti e degli sgomberi, che era no una diretta conseguenza ùi questi principi, avevano le seguenti caratteristiche:

14

15

l vi, p . 175. l vi, p . 187.


Xlll. Serv. tra. sanità e vet. (1912-1915)

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I) Le unità delle varie armi di visionate o costituenti le truppe suppletive di C. d' A. e d' A. d isponevano solo dei mezzi di trasporto a trazione a nimale, coi quali ogni unità portava a l proprio segu ito le dotazioni individuali e di reparto quali sono all'incirca previste LUtlora. 2) La Di visione di fanteria, unità manovriera, inquadrata normalmente nel C. d ' A ., disponeva solamente di quanto era indispensabile al soddisfacimento immediato delle prime necessità dell'azione e degli ordinari bisogni di vita delle t ruppe; pertanto aveva: - una sezione sanit à su 3 reparti, di cui uno carreggiato e d ue someggiati ; - una sezione sussistenza comprendente una salmeria, un parco buoi e personale panettieri per l'even1Uale fabbricazione del pane presso la d ivisione, usufruendo dei for ni locali; - u na colonna munizioni carreggiata che le permelleva di fare a meno dell'immediato concorso dei rifornimen ti da tergo. 3) Il Corpo d 'armata aveva in sé t uui gli elememi per vivere e per alimentare le operazioni, che gli davano il carauere di G. U. logistica; esso pertan to doveva provvedere: - alle esigenze degli elementi non indivisionati, identiche a quelle cui provvedevano nelle division i i servizi di visionali ; aveva quindi una sezione sanità, una sezione sussistenza con parco buoi ed una colonna munizioni carreggiata; - alle esigenze generali di tutti gli elementi costituenti il C. d' A. Ciò impon eva l'assegnazione di d otazioni proprie, la cui entità era basata sul criterio di dare al C. d 'A. una certa ind ipendenza dai lontani stabilimenti di Armata, ad esso collegati per mezzo del traino a nimale, lento e di scarso rendimento, e di evitare che le dotazioni carreggiare al seguito costituissero impaccio per il movimento e per la manovra. Tali dotazioni erano portate dalla colonna viveri, dal parco viveri e scarpe di riserva , dal parco di artiglieria e dal parco del geni o, tutt.i carreggiati. 4) L'armata aveva un 'assegnazione di servizi fatti col criterio di dotarla di mezzi abbond anti , tali da soddisfare a lle più gravi e difficili circostanze di guerra[ ... ] 5) I ri fornimenti dagli stabilimenti di Armata alle G. U. di I • linea erano attuati con autocarreggio solo nei casi più urgenti; normalmente si provvedeva, invece, coi trasporti carreggiai i. In sintesi si può concludere che l'organizzazione logist ica prebellica, in quanto era direttamente influenzata dalle caratteristiche del mezzo a trazione animale, integrato solo in minima parte dal mezzo meccanico, risentiva degli stessi inconvenienti relativi a tale mezzo di trasporto, quali: - l'appesantimento delle G . U. di 1• linea ed in specie del cor po d 'armata; venivano quindi vincolati il moviment o e la manovra; - i rifo rnimenti lenti non potevano ad eguarsi al ritmo celere delle operazioni, specie nelle fasi più attive della guerra d i movimento: - l' ingombro e la prolu ngata indi sponibilità delle comunicazioni ordinarie; - il notevole impiego di personale, quadrupedi e carreggio; - la necessità di provvedere ad una complessa o rganizzazione della zona delle tappe'"·

16 G. G TANNUZZ I, Come il mezza automobilistico abbia rivoluzionato J'organizzuzione logistica, « Rivista di Commissariato» n. 6/ 1939.


574

Ferruccio Botti

La nuova legge del 19/3 sulla requisizione quadrupedi e veicoli (anche a motore): carreggio e disciplina delle marce. Nonostante i progressi dell 'automobilismo, la fisionomia dell'esercito nel 1915 rimane quella, in fondo tradizionale, di un organismo militare fatto per l'offensiva ma complesso e pesante, con Comandi e materiali su ruote e sempre imperniato in massima parte sul traino animale (ciò, tra l'altro, induce a tenden~ialmente alleggerire le dotazioni). L'organizzazione del Servizio automobilistico, alla quale abbiamo voluto dare ampio risalto in vista dei suoi sviluppi futuri, non può perciò sviare l'attenzione dai tre protagonisti classici dei trasporti: il carreggio, le salmerie e le ferrovie. Il carreggio, sempre re dei trasporti tattici di ogni genere, è estremamente differenziato. Nel 1914 le sue caratteristiche (denominazione, composizione, numero delle ruote, peso, parti di ricambio, cenni sul carico) sono riepilogate nella Tabella dei veicoli delle amministrazioni della guerra, della marina e della R. Guardia di Finanza, nonché della A ssociazione della Croce Rossa 17 • Colpisce la straordinaria varietà dei mezzi regolamentari (ai quali, a ll'emergenza, si aggiungerebbe quella - inevitabile e ancor più accentuata - dei veicoli requisiti): 28 diversi tip i di carrette, 23 di carretti, I 07 di carri (di cu i 11 per munizioni), 4 tipi di fu cine , più altri tipi di carreggio speciale (tra cui , ad esempio, una vettura per servizio ottico, un generatore di idrogeno sistema Yon, una macchina per comprimere foraggi sistema Pilter, tro mbe da incendi a 2 e 4 ruote ... ). Evidenti gli inconvenienti sulla manutenzione. Sulla requisizione si conta se mai anco r p iù che nel passato, non solo per approvvigionare la massa del carreggio e delle salmerie necessarie (nel complesso accresciute, nonostante l'introduzione degli stessi automezzi), ma anche per integrare con au tomezzi civili gli automezzi di u so milita re im magazzinati o già in esercizio . Si rende pertanto necessario adeguare con disposizioni particolari ch e tenga no conto dei mezzi meccanici la vecchia normativa del 1889, che parlava genericamente di qu ad ru pedi e veicoli (vds. capitolo X). Con la legge n. 693 del 22 giugno 1913 concernente la requisizione dei quadrupedi e dei veicoli per il regio esercito 18 il Governo, in caso di 17 Cfr. MINISTERI DELLA GUERRA, DELLE FINANZE E DEI LAVORI PUBBLIC I, Tabella dei veicoli delle Amministrazioni della guerra della Marina e della Guardia di Finanza nonché dell'Associazione della Croce Rossa (Allegato n. 10 al regolamento p er i trasporti militari sulle ferrovie) , Roma, Voghera 191 4. 18 G.M. 19 13, pp. 906-912. II rego lamento di applicazione della legge è però emana to solo alla vigilia della guerra, con R. D. 15 aprile 191 5, n . 489 (RULDRDI, 1915, Voi. li , pp. 1268- 1313).


X lii. Serv. tra. sanità e ve/. (~1_9:1._c_2_: -1__:9__: __ 15:.,:) __ _ _ _ _ _ __ __ _

575

mobiJiLazione o nell'imminenza della mobililazione (nel 1889 non compariva questo termine) è autorizzato a requisire mediante pagamento a prezzo <li stima, non solo - come nel 1889 - quadrupedi, veicoli e bardature, ma anche 2° .... veicoli a trazione meccanica, automobili, locomotive stradali, e lo ro attrezzi corrispon ùent i; 3° motocicli d ' ogni sorta; 4° natanti d'ogni specie, a remi , a vela, a motore, di lago, di laguna o ùi rium e, con relativa attrezzai ura; 5° aeronavi, in forma di pallone, dirigibile o aeroplano, d 'ogni specie, e loro attre~,z i ..

Le rimanenti modalità rimangono invariate (registro tenuto dal Comune; commissione per la requisizione della quale nel caso specifico fa parte, per mezzi a motore, un meccanico anziché un veterinario; facoltà dell' autorità militare di intimare al proprietario il precetto preventivo personale che, omettendo le normali procedure di requisizione per mezzo della commissione, sulla base di un manifesto obbliga il proprietario a presentare direttamente il quadrupede in una località all'ora e al giorno indicati). La nuova legge stabilisce, però, che la requisizione può essere fatta anche mediante noleggio, sulla base della precettazione preventiva e sempre per un periodo non superiore ai 30 giorni. È confermata anche la facoltà del Ministero di disporre riviste a nnuali e inoltre (probabile rinesso della cattiva prova data dalla requisizione nella g uerra di Libia) il Governo è a utorizzato a disporre, mediante decreto reale e sent ito il Consiglio dei minist ri , che, a rine d i esperimento per la mo bilitazione <lei R. esercito e in via affatto eccezionale, l' amorità militare di determinate provincie faccia un prelevamento temporaneo, totale o parziale, ùi quad rupedi , veicoli , natanti o aeronavi fra quelli indicati nell' art. I e che siano stati dehitameme precettati. Tale prelevamen to non può compiersi che una volta so la durame un quinquennio. Esso i: rau o a titolo di noleggio , e non può oltrepassare il termine di 30 giorni.

Con la nuova modalità concernenti la revisione dei mezzi di trasporto a motore , la legge del 1913 segna un superamento abbastanza netto della formula - risalente appena a qualche a nno prima - dell'utilizzazione all'emergenza di automezzi civili con relativo proprietario arruolato come volontario. Gli automezzi appartenenti a membri del corpo volontario ciclisti e automobilisti sono esentati dalla requisizione, ma si tratta solo di un 'eccezione alla regola generale, che è ormai quella di utilizzare in guerra sia automezzi militari approvvigionati fin dal tempo di pace , sia automezzi civili requisiti a prescind ere dal conduttore (normalmente, un militare di leva specia lizzato) .


576

Ferruccio Bofli

In un esercito ispirato a una strategia marcatamente offensiva, grande importanza assumono anche i problemi del movimento e stazionamento e la relativa disciplina di marcia delle truppe e del g ran numero di carriaggi ai vari livelli . Il Servizio delle truppe del 1912 tratta in ma niera molto approfondita le marce, affermando in premessa che Il buon successo delle azioni talli che dipcpde in gran parte dalla buona esecuzione delle marce che le precedono. Queste, mal regolate, producono sciupio di forzo e in nuiscono in modo deleterio sullo spirito delle truppe. La buona esecuzione delle marce è sopra tutto assicurata dalla più sc rupolosa cura per il nutrimento e l'equipaggiamento delle truppe , da razionali disposizioni che risparmino loro inutil i fatic he, dalla più rigorosa disciplina e dall 'opera costante e assidua deg li ufficiali e dei graduati nell'esser d'esempio al soldato e nel tenerne deste le forze morali. .. 19

Le m a rce si suddividono in ordinarie, celeri e forzate. In una marcia ordinaria le t ru ppe a piedi possono percorrere 25 km a l giorno per più giorni (30 p er i bersaglieri), la cavalleria 45 km; l'artiglieria da campagna, 35 km; per i reparti ciclisti 80-90 km in 6 ore. Le marce celeri hanno breve durata e in esse l'andatura è spinta fino ai limiti massimi sopra indicali. Nelle marce forzate il maggiore percorso non si ottiene au men tando la velocità, ma continuando la marcia per un maggior numero di ore, fino a percorrere nelle 24 o re: - 59 km (truppe a piedi); - 90 km (cavalleria); - 70-80 km (artiglieri a); - 150 km (ciclisti). Sono previste brevi e lunghe fermate . Le brevi ferma le avvengono pe r 10-15 minuti ogni o ra; le lunghe fermate nelle marce ordinarie sono da evitare. Compare anche per la prima volta , sia pure in maniera molto succinta, la disciplina d ella a utoco lo nne : Le auto vetture, autoambula nze , autobotli e autocarri isolati no n devono mai procedere a velocità superiore a quella prescritta dalle comuni disposizioni in vigore . Nell'altraversare od oltrepassare ripart i di truppa, i lo ro con duttori, dati gli opportuni segnali, devono procedere cautamen te ed a velocità ridotta , avendo cura di non spaventare i q uadru pedi con segnali inopportuni. Le colonne d i autoambulanze, a utobotti e autocarri procedono per squadre (ciascuna coma ndata d a un ufficiale e composta di una ventina di automobili a l massimo)

19

MG - CDO CORPO , SM, Servizio in guerra - parte I -servizio delle truppe (Puh. n. 103), R oma, Voghera, 191 2, p. 135 .


Xl!!. Serv. tra. sanità e vet. (1912-1915:..c)_ _ _ __ _ _ __ _ __

~

577

a distanza di 100 metri o più fra squadra e squadra , secondo la natura e lo stato delle st rade, la velocità di marcia e la direzione del vento. Le squadre sono suddivise in squadriglie comandate, ciascuna, da un graduato di truppa e composte da 2 a 8 automobili.

Il carreggio marcia al passo, in colonna per carro, sul Iato destro della strada; se isolato, mantiene una velocità di 4-5 km / h, con fermate di 10-15 minuti ogni 1,5-2 ore di marcia. Fra carro e carro deve intercorrere una distanza di 2 m. Le carrette da battaglione con cartucce e materiali sanitari, i carri che trasportano materiali sanitari, i carri per feriti e i carri-botte, i carri dei vivandieri sono considerati parte integra nte dei corpi ai quali appartengono e marciano subito in coda agli stessi (in testa, se in ritirata). L'incolonnamento del rimanente carreggio deve soddisfare a tre requisiti generali, tra di loro non sempre in armonia: a) non essere di ostacolo alla marcia delle truppe b) assicurare in ogni circostanza il funzionamento dei Servizi ai quali è adibito c) non es.sere causa di ingombro in caso d'incontro con il nemico (vi è, in questa prescrizione, forse il ricordo di quanto era avvenuta a C ustoza nel 1866). Nelle colonne di divisione e corpo d'armata è già prevista l'articolazione dei mezzi di trasporto in scaglioni (carreggio di combauimento e grosso carreggio). Si può dire che il carreggio di combattimento ha la stessa funzione dell'attuale scaglione F (cioè dell'aliquota di mezzi di trasporto all ' immediato seguito dei reparti, che è destinata a far fronte alle esigenze più imm ediate di comando e combattimento). Esso infatti com.prende i carri delle sezioni di sanità (meno i carri per i feriti eventualmente distaccali presso i corpi), gli ospedaletti da campo, i carri con alcun i materiali del genio di pronto impiego e con le munizioni occorrenti per un primo rifornimento. Il grosso carreggio comprende tullo il restante carreggio ed è a sua volta normalmente suddiviso in due scaglioni, dei quali il primo comprende i carri strettamente indispensabili per i rifornimenti e servizi (che corrispondono all 'attuale scaglione A) e il secondo i rimanenti carri. l carri con cucine mobili , a seconda della situazione, o sono tenute in coda alla colonna o marciano in testa al primo scaglione del grosso carreggio. L'articolazione del carreggio nell' ambito di un corpo d'armata nel 1912, la composizione dei vari elementi e le relative distanze e profondità risultano dallo specchio a pag. seguente20 :

20

MG, Ser vizio in guerro -

Sr,rvizio delle truppe .. . (Cit.) 1912, pp. 162-165.


578

Ferruccio Botti

Esempio di ripartizione del carreggio di un corpo d'armata, su due divisioni {appartenente ad armata con servizi su carreggio ordinario) che marci su di una sola strada, con probabilità d'incontro con nemico. (Il corpo d'armata è senza salmerie e senza forni) Profondità in m.

Carri (I ) a 4 ruote COMANDI , CORP I E SERVIZI

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"' Carreggio che marcia coi

(I) Si è fatta astrazion e dalla eventuale adozione delle casse di collura. (2) Le cifre indicanti le

corpi

Carauere per cartucce (da bauaglione leggere) (3)

Annotazioni

"'

·~

profondi1à di ciascun

elemento carreggio sono state arroto ndate in eccesso, per tener conto degli spazi necessari agli individui appiedar i che se-

27

Carri bagalio con oggeni cl i sanità

guono l'elemen10 si.es-

so. Carret1e di sanità Carri da vivandiere (4)

27

(3) Marciano coi rispetti vi battaglioni . (4) I carri da vivandiere,

25 _ _ _ _ _ quando, per ordine del 1----4----1----+-----1----i---+- ---1 comandante delle truppe, dclJhano pa~~a,c a l grosso carreggio, s'in -

TOTALI carreggio che marcolonneranno dietro a eia coi co rpi 1---5_4-4--_2_6--l-- ---i~---1-----i-----1-------1 carri d ei rispellivi corpi. (5) I vari clementi d el Carreggio di cumba/1./o (5) carreggio di combat1imen10 marciano con le Carrette munizioni per setruppe nel posto asse9 zioni mitragl. 10 100 gnato per ciascuno di es2 parchi di compagnia zaps! nell'ortlin~ per la marpatori (su carri leggieri) 8 8 48 100 cia. 2 parchi telefonici R 70 8 32 (6) Le sezioni da ponte, 2 sezioni da ponte (6) 12 R 90 200 quando si abbia la cer12 tezza di non doverle imI parco telegrafico di comp. piegare durante la martelegrafisti (su carri) (7) 6 7 8 144 160 cia, possono anche far 13 parte del grosso carreg2 colonn e rn unizioni divisiogio; in tal caso vengono n ali 44 124 168 64 968 2000 assegnate al I O o al 2° scaglione del medesi1 colonna m11niJ"io11i T. S. (compresa l sezione per ar-

tigl. con muniz . per obici da 149 A) 3 sezioni sanità da fa111eria 4 ospedaletti da campo carreggiati Drappello cavalli da sella del

mo. secondo che si pre-

ved e più o meno prossimo il loro impiego nelle

Il JR

24

66

77

6

48

144

100 marce successi ve. (7) Il parco telegrafico 450 può am;he essere asse-

12

24

100 al I• scaglione d el gros-

12

32

925

gnato, 1u110 o ìn parte,

com . c. d 'a .

15

24

30 so carreggio.

2 drappelli cavalli da sella dei com . div .

22

18

40

TOTAL I carreggio di com baltim ento

108

24

224

356

149

4250


579

X/Il. Serv. Ira. sanità e ve/. (1912-1915)

I o scaGrosso carregg io glionc I reparto n el parco di art. di c. d 'A . s ussistenze d a 3 sezioni fanteria (3) I quartier generale di c. d'a. 2 quartieri generali di divisione I reggimento cavalleria (4)

( I) Vedi nota {I) (2) Vedi nota (2) 39

-

30

69

32

720

6

6

12

-

40

2

-

9

Il

4

4

-

12

16

8

13

-

13

-

117

-

28

4

-

2

6

compagnia telegrafisti (4) 2 brigate d i fan teria (4) 204 reggimento b ersaglieri (4) 25 reggimento d 'artiglieria divis. (4) I regg imenti d 'artiglieria di c. d'a. (4) 2 colonne munizioni divisionali (4) 8 1 colonna munizioni T. s. (4) 4 2 reparti del parco d'art. di c. cl'a. (compresa I sezione

-

l

3 204 25

2 compagnie zappatori (4) I 4 I 2

-

-

130 94

-

28 408

740 (3) TI parco buoi è fatto 130 marciare nell'intervallo fra le truppe ed il I O sca140 glione del grosso carreggio. 200 (4) I carri dei corpi e ser130 vizi si succedono nel60 l'ordine in cui i corpi e servizi stessi si seguono 30 nella colonna. 1700

-

-

-

200

200

26

20

46

-

237

490

15

12

27

-

279

290

-

IO

18

-

92

200

-

5

9

-

92

100

72

147

64

-

1600

41

104

12

10 14

1100

220

710

120

-

7110

per artiglieria con munì-

zioni per obici da 149 /\ (col comando d el parco) I sezione della colonn.a vive-

73

2

ri (su carreggio ord inario ,

per c. d'a. senza forni Wciss)

63

-

434

56

Parco viveri di c . d'a .

8 25 1

18 2

26 253

8 292 18 20 59

2 sezioni di colo nna viveri, col comando della colonna

-

126

-

85

211

24

-

2 100

105

490

50

-

4500

TOTA I.I I O scaglione grosso carreggio

2° scaglione Parco del genio di c. d 'a.

-

TOT /\LI 2° sca glione grosso carreggio 385

300 2 100

TOT/\ LI g ro sso carreggio

819

56

325

1200 170

-

11610

T OT A LE generale di c. a.

981

106

549

1556 319

-

15860

Note - a) Si è considerata l'artiglieria armata con materiale da 75 modello 1906, hanerie su 6 p ezzi. h) Per il calco lo della profondità si sono tenuti i seguenti dati di computo (compresa la distanza tra i carri): Car ri a 2 ruote m 8 )) 9 a 2 o 3 cava lli di rronte Carri a 4 ruot e a 2 pariglie » 12 Carri di sezione da ponte per barche » 15 Per ogni pariglia cavalli di riserva )) 8


580

Ferruccio Botti

Trasporti per ferrovia e per via d'acqua Come si è accennato, il Servizio trasporti nell 'accezione 1915 fa esclusivamente capo all'Intendenza generale, e oltre a provvedere allo studio e alla esecuzione di tutti i trasporti occorrenti all'esercito mobilitalo, assume anche la fisionomia di una sorta di Servizio delle tappe al livello superiore a quello di armata. Infalli sono suoi compiti provvedere al collegamento dell'esercito operante coi centri di rifornimento e coi siti di di sgombero (mantenendo sorveg liate e riparate le ferrovie), al ricovero, vettovagliamento e. cura de.gli uomini e quadrupedi viaggianti e mantenere sicurezza, ordine e disciplina sulle linee ferroviarie cd acqucc21 •

Il Servizio deve anche assicurare la stretta osservanza delle norme sui trasporti ferroviari, comuni tanto al tempo di pace che al tempo di guerra 22 • Con R.D. 15 aprile è 1915 è approvato un nuovo regolamento per l'esecuzione dei grandi trasporti militari, che abroga quello del 1907 ma a parte taluni dettagli non modifica la struttura fondamentale dei trasporti militari ferroviari e i relativi organi di studio e direttivi: commissione centrale per i trasporti militari in ferrovia (interministeriale, militare e civile) presieduta dall'ufficiale generale capo reparto Intendenza del Corpo di Stato Maggiore, con compiti consultivi e di studio; direzione dei trasporti (militare e civile e interforze), che si costituisce nella capitale all'atto della mobilitazione, alle dipendenze dell'Intend enza generale, e ultimata la radunata raggiunge il quartier generale dell'Intendenza stessa, lasciando nella capitale una delegazione incaricata di rappresentarla con le amministrazioni ferroviarie (specie per le questioni che riguardano la zona ferroviaria interna); commissioni militari di linea, Comandi militari di stazione, commissioni fluviali , Comandi locali fluviali. Il ruolo - sempre centrale - dei Comandi militari di stazione e dei principali organi esecutivi è così indicato dal regolamento: Comandi militari di sJazione.

Alla dipendenza delle Commissioni militari di linea, hanno il compito di assicurare la regolarità delle operazioni di carico e scarico o del transito delle truppe, servizi e materiali militari d'ogni specie viaggianti per ferrovia [... ]

21

Servizio in guerra ... (Cit.) 191 5, p. 193.

22

Tvi , p. l U.


Xlii. Serv. tra. sanità e vet. (1912-1915)

581

I doveri essenziali dei comandanti militari di stazione in tempo di guerra possono così riassumersi: a) provvedere affinché i trasporti di ogni genere si effettuino secondo gli ordini di movimento prestabiliti, e sulla base delle istruzioni pa rticolari emanate dalle rispettive Commissioni di linea o dalla Direzione dei trasporti ; b) disporre per l'avviamento a destinazione dei d rappelli e militari isolati; c) curare le abbeverate e, nelle stazioni prestabilite le foraggiate e i vettovagliamenti ; d) provvedere agli altri bisogni delle truppe in viaggio, informandolo degli eventuali cambiamenti di itinerario; c) curare che le operazioni di carico e scarico e transito avvengano regolarmente e ordinatamente; f) informare prontamente la rispettiva Commissione militare di linea delle importanti anormalità che avvenissero nel carico, nello scarico e nei viaggi, e richiedere le necessarie istruzioni quando non si possa prontamente rimediarvi. I comandanti militari di stazione cureranno che i movimenti e trasporti, per quanto riguarda la propria stazione, abbiano luogo nell'ordine e nel tempo prestabiliti. È pertanto loro dovere:

a) curare che i corpi e stabilimenti militari eseguiscano le operazioni di carico e scarico, previ accordi, in guisa da non causare ritardi ai treni od ingombro nella stazione, e che venga regolato convenientemente il movimento di affluenza alla stazione della truppa e del materiale [... ] b) dare agli ufficiali di caricamento tutte le indicazioni necessarie per il sollecito ed ordinato carico o scarico della truppa [... ] c) Assicurarsi, quando debbano aver luogo operazioni di carico, che siano pronti i materiali da trasporto per ciascun treno , secondo la forma zione indicata negli ordini di movimento, ed il personale per le manovre e per l'accompagnamento , e che siano disponibili i piani caricatori , quando si trau i di quadrupedi, ca rreggio e materiali, e che vi sia una sufficiente quantità di ponticelli; d) sorvegliare infine, quando si procedesse ad operazioni di scarico , che il materiale ferroviario sia prontamente fatto partire per la sua destinazione [... ) Compagnie ferrovieri del genio - All a diretta dipendenza della Direzione dei trasporti o di Commissioni militari di linea , hanno il còmpito d' impiantare piani caricatori militari scomponibili, di riattare, costruire od esercire tratti di linea ferroviaria, e di cost.ruire ponti ferroviari metallici o di circostan za ed eventualmente produrre anche interruzioni ferroviarie. Col primo parco le compagnie carreggia no utensili e materiali per i lavori di armamento ferroviario. A seconda del bisogno alle compagnie ferrovieri possono anche assegnarsi sezioni di treno parco costituit e da carri ferroviari carichi di elementi per piani caricatori scomponibili , di apparecchi per illuminazione, di ponti meta llici, di grosso legname squadrato , di battipali di grande potenza, di argani e di materiali ferro viari per compiere i lavori occorrenti lungo le linee ferroviarie. Sezioni o compagnie ferroviarie militari. -Alla dipendenza della Direzione dei trasporti , si costituiscono col personale ferro viario soggetto agli obblighi militari, al comando di ufficiali dell'esercito e di fun zionari superiori delle ferrovi e. P ossono essere impiegate nell'esercizio di talune linee ferroviarie o nel riattamento di tron chi ferrovi:-iri interrotti [... )


582

Botti - - - - - - -- - - Ferruccio -

Posti f erroviari di soccorso. - Alla di penden za di comandi militari di stazione, servono per soccorsi d'urgenza e pel ristoro degli ammalali e dei reriti che viaggiano in ferrovia. In massima sono costituiti dalle Associazio ni di soccorson .

l trasporti fluviali e via mare ricevono per la prima volta, nel regolamento 1915, uno specifico rilievo, con definizione degli organi direttivi cd esecutivi. Al servizio trasporti fluviali sovraintende presso l'Intendenza generale un ufficiale superiore di Stato Maggiore, al quale compete di stabilire le norme per la navigazione interna e definire, sulla base delle indicazioni dell'Intendente, quali trasporti devono essere effettuati per via acquea. A tal fine, egli ripartisce la zona delle operazioni militari in zone fluviali militari, a ciascuna delle quali è preposta una commissione militare fluviale. Le commissioni militari fluviali, a loro volta, si avvalgono di Comandi locali fluviali. Le commissioni militari fluviali organizzano i trasporti fluviali nella rispettiva zona, provvedono alla raccolta, classificazione e impiego dei galleggianti e alla requisizione degli equipaggi e quadrupedi di alaggio per i tratti nei quali non è possibile il rimorchio a motore. I Comandi militari fluviali assicurano il regolare servizio dei convogli nella tratta loro a ssegnata, scegliendo nelle vicinanze del porto i locali da adibire al magazzini e destinando il personale militare in rinforzo agli equipaggi dei convogli o al personale del genio civile addetto alla manovra delle opere d'arte. Per i trasporti via mare la regolamentazione del 1915 definisce nelle grandi linee solo le modalità per il trasporto a breve raggio (e per così dire, tattici) di minori unità o di materiali vari, rimandando per i trasporti di Grandi Unità in guerra (che vengono effettuati solo in circostanze speciali o a scopo strategico) ad apposita istruzione per le spedizioni oltremare. Gli organi direttivi per i trasporti via mare sono gli stessi del servizio ferroviario (direzione dei trasporti; servizio tra sporti marittimi al livello di Intendenza generale; commissioni di linea). Queste ultime si avvalgono di uffici di imbarco , che svolgono mansioni analoghe a quelle dei Comandi militari di stazione per i trasporti ferroviari. La direzione dei trasporti definisce i trasporti da eseguire e le località di imbarco e sbarco, e di spone l'affluenza del personale e del materiale ai porti d 'imbarco. Le commissioni di linea danno gli ordini relativi prendendo gli accordi con le società di navigazione e con le 23 l vi, pp. 196-203. Sul ma teriale m o bile ferroviario e il suo impiego cfr. anche MG, Istruzioni tecniche del genio - servizio dei ferrovieri - materiale mobile f erroviario, Ro ma ap rile 191 5 e MG, Istruzioni tecniche del xenio parchi ferrovieri. Rom a 191 3.


Xlii. Serv. Ira. sanilà e ve/. (1912-/915)

583

autorità portuali. GJi uffici d'imbarco prendono accordi di dettaglio con i comandanti dei reparti e/ o gli enti interessati e assistono gli ufficiali di caricamento dei reparti.

Primi esperimenti di trasporto logistico aereo in Libia (/913-1914) li periodo dal 1912 al 1915 non va ricordato solo per la definitiva affermazione e collocazione organica dei trasporti a motore nell'esercito. In campo aereo tra l'autunno 1913 e la primavera 1914, nasce un progetto dell'Ispettorato aeronautico del Ministero della guerra per l'organizzazione in Libia della prima linea di trasporto aereo militare (l'aviazione dipendeva allora dall'esercito)24 • Secondo l' Ispettorato dell'Aeronautica un numero relativamente piccolo di apparecchi cii tipo adatto, cioè capaci di trasportare pesi rilevant i con una durata di volo abbastanza lungo e in condizioni meterologiche no n sempre favorevoli , permctlcrebbero di congiungere con un regolare e periodico servizio e con viaggi di poche ore , località che fino a tempo assai recente erano separale da più settimane di camion. Tale servizio, che darebbe un valido co ncorso all'opera di pacifica penetrazione già così progredita, collega11dn per le vie aeree - indipendenti da terreno e da popolazioni - i nostri distaccamenti e le nostre residenze più lontane con le principali sedi, fornirebbe il modo di semplificare in maniera rilevante le comunicazioni, fra l'altro col trasporto della corrispondenza di materia li leggieri e non ingombranti di urgente bisogno ecc. ed , in casi speciali a nche di persone.

Vi è già, in queste parole, l'esatta percezione dei molti vantaggi che offre il trasporto aereo militare in colonia e non, e del salto di qualità che può realizzare rispetto allo stesso trasporto automobilistico. Un ufficiale di Stato Maggiore pilota inviato sul posto per studiare il problema, il capitano de Winckels, n ella relazione conclusiva afferma che è possibile organizzare viaggi aerei sul percorso Tripoli-Socna con tappe in varie località, e che tali viaggi se ben organizzati sarebbero meno aleatori e pericolosi di quelli in Patria. Ma i tempi non sono ancora maturi, e il progetto, anche in seguito al rimpatrio della Libia nel giugno 1914 di tutto il personale e materiale aeronautico, viene abbandonato.

24

UF. STORICO AERONAUTTCA MILITARE, / primi voli di guerra nel mondo, Roma, 1916, pp, 127- 137.


584

Ferruccio Botti

li nuovo servizio per la manutenzione stradale a tergo dell'esercito 25

Nato nel 1912, la sua creazione è probabilmente dovuta alla necessità di migliorare lo scarso e cattivo sistema stradale delle zone montuose di frontiera per renderlo Lransitabile anche per gli automezzi . È diretto da un Ispettore del genio civile presso l'Intendenza generale, e da un direttore del genio civile presso ciascuna Intendenza d'armata. Le dipendenze rispettive di quesli due qrgani sono così stabilite: L'ispettore del genio civile addetto a ll 'intendenza generale, dipende e riceve gli ordini dall'ìntendente generale dell'esercilo; però , conservando la sua qualità di funzio nario civile dello Stato, continua pure a dipendere dal Ministero dei lavori pubblici, con cui si mantiene in continui rapporti per le operazioni che si riferiscono agli incarichi che egli deve disimpegnare presso l'esercito mobilitato. Gli ingegneri capi direttori del genio civile dipendono e ricevono gli ordini dai rispettivi intendenti d'armata, però per l'esecuzione degli ordini ricevuti si concertano coll'ispet tore del genio civile, il quale d eve annonizzare l'azione delle direzioni del genio d ' armata per la manutenzione strada le e per l' attuazione delle opere e dei lavori stradali che potranno occorrere per miglioramento della viabilità.

TI personale direttivo dell'Ispettorato e delle direzioni è composto da impiegati civili prcdcsignati del Ministero dei lavori pubblici, mobilitati all'emergenza e assimilati al grado militare, che vestono una speciale divisa, sono sottoposti alla giurisdizione militare e sono considerati come belligeranti. Di massima, il personale che fin dal tempo di pace opera nella zona di territorio assegnata a un'armata aJl'atto della mobilitazione passa alle dipendenze dell'Intendenza dell'armata stessa. Riguardo al personale esecutivo, all'atto della mobilitazione l' Ispettore superiore del genio civile richiede al Ministero dei lavori pubblici il raddoppio dei cantonieri sulle strade nazionali, mentre sulle strade provinciali e comunali tale raddoppio avviene a cura delle direzioni del genio civile d'armata, previ accordi con le amministrazioni comunali e provinciali. P er i lavori di straordinaria e urgente manutenzione si provvede con personale avventizio e con materiali requisiti sul posto. La ghiaia, previ accordi con le amministrazioni interessate, è prelevata dai depositi costituiti fin dal tempo di pace e cura del Ministero dei lavori pubblici, delle province e dei Comuni, oppure da costituire in previsione della mobilitazione (non vi sono ancora strade asfaltate). 25 CFR. MG. - CD CORPO SM, Servizio in guerra - parte II - Servizio della manutenzione stradale a tergo de/l'esercito. Roma. Voghera 1913.


Xlll. Serv. tra. sanità e vet. {19/2-1915)

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Servizio di sanità Riguardo all'organizzazione generale del Servizio, l' unica variante di rilievo è una nuova definizione (con Atto n. 123 del 19 giugno 1911) dei compiti dell'Ispettore di sanità militare creato nel 1887, che rimangono nella so stanza gli stessi, però con una più incisiva presenza dell' Ispettore nel campo tecnico. L ' Ispettore, come sempre, non esercita autorità disciplinare ed amministrativa sul personale e sul Servizio sanitario , che dipende - si precisa - dai Coman di di divisione e di corpo d'armata: 3. Le direzioni di sanità militare dovranno però rivolgersi all'ispettorato di sanità per lullo ciò che concerne l' indi rizzo tecn ico e per q ualsiasi questiont: <l'intt:resst: gt:neralc del servizio, nonché segnalare al medesimo tutte le proposte relative al servizio stesso inoltrato dagli stabilimenti sanitari dipendenti e tutti gli stud i speciali che fo ssero fatti presso questi circa nuov i strumenti e nuovi medieamt:nti , riferendo sui rispettivi risultali. 4 . In via eccezionale saranno altresì comunicate a ll 'ispet torato dai direi tori di sa nità ed anche direttamente da ll e dire7.ioni degli ospedali quelle particolari notizie, la cui conoscenza, per la loro speciale gravità, abbia carattere d' urgen~.a. 5. Dagli stessi direttori di sanità sarà inoltre spedita copia delle relazioni presentate a i comandi di corpo d'armata in occasione delle ispezioni agli stabilimenti sanitari dipenden ti ed alle infermerie reggimentali. 6. Cosi pure dalla direzione della scuola d'applicazione di sanità militare dovranno essere inviate direttamente all'ispettorato tutte le proposte concernenti , sia l'insegnamento e le istruzioni, sia quelle relative alla composizione delle commissioni esaminatrici, sia quelle riguardanti qualunque altro oggetto di interesse del servizio della scuola 2• .

Singolare riflesso dei nuovi tempi è anche l'emanazione, nel 19 12, di apposite norme igieniche per i ciclisti. Devono vestire di lana per prevenire i raffreddori, lasciare libera la circolazione del sangue non stringendo troppo gli indumenti, non mangiare molto prima di mettersi in marcia, durante le m a rce bere poco e solo bevande amare (the o caffè con acqua evitando gli alcoolici perché sono particolarmente nocivi) .. .27 . Per il Servizio in guerra, rispetto al regolamento del 1899 nel 19 15 non sono mutati strutture generali, compiti , organi, politica di base di sgombero. P ersonale e mezzi per il funzion amen to in 1" linea risultano dal DOC UMENTO 10. Da notare una maggiore diversificazione delle 26

i struzione sulle attribuzioni dell'ispettore generale di cavalleria, degli ispellori generali e degli ispellori di artiglieria e del genio, dell 'ispettore delle truppe da montagna, dell'lsp ellore capo e degli i~pettori di sanità militare e dell'ispettore dei servizi di commissariato (GM 191 1, pp. 906-917) . 27 GM 19 12, pp. 1297-1298.


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sezioni di sanità, che invece di essere di fanteria, da montagna e da cavalleria sono (1915): per truppe suppletive, per divisioni di fanteria, per divisione di fanteria con salmerie, per divisione di cavalleria. Quella per divisione di fanteria con salmerie ha personale e quadrupedi sufficienti per costituire un reparto carreggiato e due reparti someggiati in grado di funziona re in mani era autonoma dalla sezione. Un fatto nuovo è rappresentato dall 'assegnazione di apparecchi radiologici portatili (ma uno solo, e al liv.elio di corpo d'armata!). Compaiono anche le autoa mbulanze: ne sono previste 2 in organico alle sezioni di sanità per cavalleria e fanteria, con capacità di trasporto di 6 barelle ciascuna (questa assegnazione organica e definitiva di automezzi è in contrasto a lmeno parziale con i criteri di accentramento prima enunciati, e ciò diminuisce le d ifferenze reali della regolamentazione 1915 rispetto al 1912). Le autoambulanze data la loro capacità di compiere numerosi viaggi anche su lunghe distanze sono impiegate per lo sgombero feriti dalle sezioni di sanità alle retrostanti formazioni sanitarie. Ma, per tale esigenza, evidentemente esse non bastano. Di qui la solita prescrizione - di dubbia efficacia - di ricorrere in alternativa a carri di requisizione, «munendoli di materassi o giacigli di paglia, e riparandoli per quanto si può dalla pioggia e dal sole». D'altro canto, in previsione delle rilevanti perdite che potranno verificarsi è previsto anche il normale impiego di autocolonne composte da automezzi non «specializzati», indispensabili in relazione alla lunghezza del percorso per via ordinaria da compiere prima di raggiungere le stazioni testa di tappa ferroviaria: all'entità di questo servizio sono asso lutamente inadeguati i mezzi dei drappelli automobil istici delle sezioni di sanità ; perciò in esso si fan no no rmalmente concorrere le autocolonne vuote di ritorno, sia quelle per i servizi periodici, sia quelle per i servizi aperiodici. Generalmente i feriti sono raggruppati in determi nate località del campo di battaglia , e cioè nei lu oghi ove sono stati impiantati gli ospedali da campo o le sezioni di sanità . Perciò le autocolonne dovranno scindersi in vari gruppi di autocarri per recarsi a caricare i feriti e quindi ricostitui rsi per il trasporto agli stabilimenti sanitari d i tappa o alla testa di linea ferroviaria a seconda delle disposizioni date dall'intendenza d'armata.

Gli ospedaletti da campo (da 50 letti) sono previsti in normale organico al corpo d'armata, ma non al livello di divisione come avrebbe voluto l' lmbriaco (vds. capitolo IX). T uttavia, in accoglimento almeno parziale delle sue proposte il regolamento I 9 I 5 prevede che siano spostati in avanti, e in particolare quelli assegnati ai corpi d'armata e a lle divisioni devono essere in grado di poter raccogliere faci lm ente i f eriti diret!amente dal campo di buttuglia, dai posti d i m edicazione e


Xlii. Serv. tra. sanità e vet. (1912=--.:...: 19'---'1~5)'----- - - - --

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in specie dalle sezioni di sanità ; saranno impiantati possibilmente in prossimità delle sezioni stesse, alle quali, all'occorrenza, dovranno sostituirsi. È duopo però che siano al riparo dei proiettili e possibilmente in locali tà accessibili al carreggio.

Per lo sgombero feriti a mezzo ferro via nel 191 5 sono previsti come sempre treni provvisori, attrezzati (450 barrelle) e ospedale (206 barelle), questi ultimi allestiti daJle associazioni di soccorso (CRI e Sovrano Militare Ordine di Malta). Possono anche essere improvvisate con materiale di circostanza ambulanze fluviali, o allestite navi ospedale. Gli stab ilimenti sanitari di riserva sono rappresentati dagli ospedali militari territoriali e dai depositi di convalescenza militari che funzionano fin dal tempo di pace, la cui capacità di ricovero è all'occorrenza incrementata, a cura dei direttori territoriali di sanità, con l'impianto di nuovi ospedali e depositi di convalescenza o con ospedali civili messi a disposizione dalle Autorità civili. Questi stabi limenti sono a disposizione dell' In tendenza per il ricovero e lo sgombero dei feriti, ma dipendono per il funzionamento dalle direzioni territoriali. Oltre ai predetti luoghi di cura, sono previsti anche depositi di riserva di materiale sanitario che dipendono direttamente dal Ministero. Croce Rossa Italiana

Con decreto ministeriale del 12 aprile 191 !2 8 è istituita una commissione con l'incarico di studiare e proporre i provvedimenti legislativi necessari per l'applicazione nel Regno degli articoli 23, 27, e 28 della Convenzione di Ginevra del 6 luglio 1906, concernenti l'obbligo che viene fatto ai Governi firma tari di reprimere gli abusi e i maltrattamenti nei riguardi dei feriti e l'uso non autorizzato dei distintivi. Prutto dei lavori della commissione è la legge n. 740 del 30 giugno 1912, concernente la protezione dei feriti e dei malati in guerra e la tutela dei segni internazionali di neutralità 29 . La predetta legge prevede pene severe per: - coloro che senza autorizzazione del Governo usano, anche in tempo di pace, gli emblemi della Croce Rossa; - coloro che in guerra «usurpano, contraffanno e o illecitamente fanno uso» delle insegne della Croce Rossa, dei segnali che in occasione dei bombardamenti contraddistinguono ospedali, navi ospedale, i luoghi in genere dove sono riuniti infermi; - coloro che maltrattano, spogliano o derubano i feriti, con o sen28

29

G .M. 19H , pp. 401-402. G.M. 1912, pp. 1013 1015.


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za violenza (se il fatto è commesso con violenza, la pena varia secondo le circostanze, dall'ergastolo alla morte previa degradazione). Con altra legge (n. 667 del 3 giugno 1912), che evidentemente è anche frutto dei lavori della commissione nominata nel 1896 (vds. capitolo IX) sono concesse anche al personale della CRI le pensioni privilegiate di guerra, come per i combattimenti della guerra italo-turca e delle future campagne.

Servizio veterinario Rimangono in vigore le norme del 1888 per il funzionamento del Servizio in tempo di pace. In guerra il Servizio è sempre diretto dal direttore di veterinaria d'armata e dal capo ufficio di veterinaria di corpo d'armata. Personale e mezzi del Servizio in l a linea nel 1915 risultano dal DOCUMENTO 11. Particolare rilievo ai fini della tutela e dell'accrescimento del patrimonio ippico civile e militare - che è sempre un punctum dolens assume l'Ispettore ippico deli 'Esercito, istituito nel 1911, le cui attribuzioni sono fissate nel 1913 30 • Ha l'a lta direzione dei Servizi ippici dell'esercito, studia le questioni concernenti l'allevamento equino, vigila sull'attuazione dei provvedimenti intesi a incoraggiare le iniziative degli allevatori privati, sovraintende alle riviste e requisizioni quadrupedi, all'operato delle commissioni per le rimonte e ai relativi acquisti e ai depositi di allevamento cavalli, di acclimatazione razze equine e/ o organi analoghi. Consulta l'ufficio di ispezione veterinaria per quanto attiene a prevenzione e cura delle malattie, e sollecita il suo intervento in caso di epidemie. 3

° Circ. 340 del 2 giugno

1913 (G.M. 1913, pp. 1045-1047).


CAPITOLO XIV

L 'EVOLUZIONE DELLA REGOLAMENTAZIONE LOGIST IC A DALLA GUERRA DI LIBIA ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE (1 912 - MAGGIO 1915): SERVI ZI DI C OMMISSARIATO, POSTALE, A RTIGLIERIA, GENIO E DI A MMIN ISTRAZIONE

Servizio di commissariato Organizzazione generale

Le attribuzioni del nuovo lspellon; ùei Servizi di commissariato fissate nel 1910 (vds. capito lo X) ne facevano principalmente u n organo consultivo e di studio per conto del Ministero. Con il citato atto n . 283 del 19 giugno 1911 (che riguard a anche l' Ispettore di sanità) i suoi com piti sono ridefiniti cd estesi, con particolare riguardo ai ra pporti sempre limitati al campo esclusivamente tecnico - con le direzioni di commissariato . Infatti 2. L ' ispettore sottopone d i sua inizia tiva al M inistero della guerra 1utte q uelk proposte che crede opponuno di fa re per migliorare il fu nzio namento dei servizi cui è preposto sia nei riguardi tecnici che economici. AtLen de agli stud i affidatigli d al Ministero della guerra e dal comando del co rpo di stato maggiore, e dà i pareri richicstigli da q ueste a utorità su quanto esse credono di sottoporre a l suo esame. 3. D i concerto col comando del corpo di stato maggiore concorre alla preparazione dei servizi d i commissariato a lla guerra. [ ...] 4. Traccia l' indirizzo tecnico cui devono auenersi nel loro svo lgimento i vari servizi di commissariato, e in relazio ne a ciò è chiamato ad esprimere il propri o parere sui regolament i, istruzioni e provvedimenti che co l servizio tecnico d i commissariato hanno atti nenza. Le direzioni di commissariato si rivolgono all 'ispettorato per ciò che riguarda l' indirizzo tecnico dei servizi d ipendenti e gli danno not izia sulla natura e sull'esito d i questi esperimenti dei q uali eventua lmente fo ssero incaricate da altre autorità. 5. Traccia pure l' ind irizzo tecni co d a darsi a lla istruzione del personale preposto ai servizi d i commissariato e studia le questioni riguardanti la preparazione e l' impiego di tale personale, so u oponendo a l Min istero le conseguenti proposte, e dando il proprio parere su q uestioni congeneri studiate da alt re autorità , e dal Ministero sottopostegli per esame.


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6. Riceve da lle direzioni di commissarialo - indipendentemente dai rapporti inoltrati per via gerarchica - comunicazio ne dei falli disciplinari e di servizio che ri vestono speciale importanza .. .

Nel 1915, in vista delle straordinarie esigenze del tempo di guerra, l' Ispettorato muta alquanto la sua fisionomia di organo prevalentemente consultivo, di studio e ispettivo (quale rimane anche con questa più estesa formulazione di compiti) e·assume, per gli approvvigionamenti, una fisionomia anche operativa e direttiva che ne fa un'appendice e un organo ausiliario della direzione generale dei Servizi logistici e amministrativi d el Ministero 1 • Secondo la Memoria cerca la costituzione dei depositi centrali di

vettovagliamento e circa l'impianto e il funz ionamento degli stabilimenti di riserva pel servizio di vettovagliamento nella ipotesi di radunata «nord-est» - edizione 1915, infatti, l'Ispettore deve coadiuvare il Ministero nel: - coordinare e dirigere l'attuazione dei progetti preparati fin dal tempo di pace per la costituzione dei depositi centrali e degli stabilimenti di riserva; - fissare e dirigere gli acquisti di derrate e materiali da effettuare all'estero; - dirigere il rifornimento, la produzione e le spedizion i dei molini, carnifici e gallettifici militari , e definire il concorso degli stabilimenti civili alle loro lavorazioni ; - concordare i movimenti e i rifornimenti a ll'esercito mobilitato con la direzione generale dei trasporti; - soddisfare le richieste dell' Intendenza generale, con l'indicazione degli stabilimenti territo riali chiamati a soddisfare le esigenze da essa prospettate. L' organizzazione generale del Servizio specie (ma non solo) in pace è ridefinita fin dal 19 11 con l'Istruzione per i Servizi di commissariato militare (bozza di stampa)2, in cinque Libri *: - Libro I: servizio interno per le direzioni e stabilim enti di commissariato e per le compagnie di sussistenza; - Libro Il : Servizio delle sussistenze militari; - Libro III: Servizio del casermaggio militare; 1 MG, Statistica dello -~forzo militare italiano nella guerra mondiale - l servizi logistici, vol. I, Roma, 1929, p p . 48-49. 2 Roma, Voghera , 191 I. * Rim a ne in vigore fino a l 1940-1941 .


XIV. Servizi comm., artiglieria, genio, amm. (1912-1915)

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- Libro IV: Servizio dei magazzini centrali militari e dell'opificio militare vestiario ed equipaggiamento; - Libro VI: Ispezioni tecniche sui servizi di commissariato. Come osserva il Gregorio 3 , il Libro V, che verosimilmente avrebbe dovuto contenere le norme generali e speciali per il funzionamento della branca vestiario - equipaggiamento, non fu mai compilato. E nemmeno risulta compilato il libro contenente le necessarie norme di dettaglio per esercitare quella «sovraintendenza sull'amministrazione generale» che Ja legge del 1910 attribuiva al corpo di commissariato. Questo fondamentale aspetto, che investe il rapporto sul piano generale tra Amministrazione centrale e organi periferici (corpi d'armata territoriali) e il relativo ruolo del corpo, rimane pertanto indefinito. La formulazione dei compiti in guerra d el l 915 differisce in parte da quella del 1912, relativame nte ai «compiti secondari»: oltre ad occuparsi delle contribuzioni di guerra, delle prede belliche e delle pratiche concernenti la branca giuridico-amministrativa del personale, il commissariato deve coadiuvare le truppe nella provvista della paglia, della legna, del fieno e degli altri generi che le truppe stesse devono più specialmente provvedere in modo diretto dalle risorse offerte da lle varie località che attraversano e nelle qua li sostano .

Molto più brevemente, il Servizio in guerra del 1912 stabiliva che «in caso di necessità il commissariato provvede anche paglia e legna» . Anche da questa nuova definizione di compiti traspare una caratteristica che nel 1915 nettamente si accentua ed è dovuta al carattere offensivo che si intende imprimere alle operazioni: la tendenza a fare sempre molto affidamento sulle risorse di ogni genere dei luoghi ch e via via si attraversano in quello che si prevede sarà un rapido movi mento, risorse da sfruttare in modo sistematico sul modello tedesco della guerra del 1870. Per questo ogni armata riceve dall ' Intend en za generale una zona di alimentazione, che l'Intendente d'armata ripartisce tra le Grandi Unità dipendenti . Sempre in questa prospettiva, diversamen te da quello del 1912 il Servizio in guerra del 1915 regolamenta a nche le requisizioni , prevedendo tre diversi casi: requisizioni in territorio nazionale , in territorio alleato e in territorio nemico . Ma solo per queste ultime sono fornite istruzioni, d istinguendo tra requisizioni regolari e forzate. L e prime sono fatte dalle autorità comunali, che sotto la diretta sorveglian3 C. GREGORIO, li servizio del corredo nell'esercito, «Rivista di Commissariato » n. 4/ 1939.


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za dell'auto rità mili tare provvedono esse stesse a ripartire le consegne tra gli abitanti, a consegnare derrate e materiale all'autorità militare e a disciplinare le prestazioni di va rio genere richieste. Se per motivi ingiustificati il Comune o i cittadini non ottemperano, l'auto rità militare procede a lla requisizione forzata, rico rrendo a mezzi coercitivi. Le requisizioni concernenti il commissariato son o dirette da uffi ciali commissari e riguardano un largo spettro d i materiali: veuovaglia, combustibi li, paglia, attrezzi da macellazione, panificazione, d istribuzio m:, e simili; mezzi di trasporto, uffici, alloggi, magazzini, oggetti di vestiario cd equipaggiamen10; prestazioni personali relative ai servizi di vet1ovagliamento e vestiario cd equipaggiamento; ed in genere tutto ciò che serve a ri fornire e a far funzionare gli stabilimenti di commissariato, oppure anche a soddisfare direttament e i bisogni delle truppe [ripartendo tra le case truppe e quadrupedi da nutri re in tutto o in parte - n.d.r.J

Per le requisizioni anche in territo rio nazionale il Servizio in guerra 1915 rimanda a speci fiche disposizioni di legge, che in effetti sono emanate quasi contemporanea,m.:nte con R.D. 22 aprile 19154, sanando un vuoto legislativo che o rmai si trascinava da molto tempo ed era incom patibile con il principio della la rga utilizzazione delle risorse locali . li nuovo decreto dà faco ltà alle auto rità militari (ai livelli non inferiori ai comandanti di divisione territoriale) di procedt:rt: wercitivamente , anche sul territo rio nazionale, a requisizioni che possono avere come oggetto: a) somminb trazionc di robe, derrate, macchine , strumenti cd utensili, energia elet trica idraulica a vapore e comunque prodo11a , materiali di qualsiasi natura; b) occupazioni temporanee di beni immobil i, compreso l'uso delle perlit:ncnzc e degli im pianti ivi esistenti; e) prestazioni d'opcrc personali.

L'ordine di requisizione vie ne fatto eseguire a cura di ufficiali alle dipendenze delle autorità che lo ha emanato. Esso è dato per iscritto , sotto fo rma di precetto person ale, in cui deve essere indicato l'oggetto della prestazione ric hiesta , la persona che vi è interessata e il termine di tem po entro il quale si deve ottemperare a lla requisizione. Poiché l'occupazione degli immobili deve intendersi effettuata in via temporanea e solo in caso di esigenze non altrimenti frontegg iabili, si prescrive di informare la controparte d el prevedibile termine della requisizione stessa. I Comuni ha nno l 'obbligo di coadiuvare l'autori tà militare per tut4

G.M. 191 5, pp. 685-694.


XIV. Serviz i comm.• artiglieria, :;:enio, amm. (1912- 1915)

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to quanto concern e le requisizioni, anche fornendo le informazio ni necessarie. L ' inadempienza p er cause non giu stificate degli ordini di requisizione dà lu ogo all'esecuzione di uffic io e anche forzata degli ordini medesimi da parte delle autorità competenti. Per ogni requisizione è corrisposta una indennità ragguagliata al «giu sto prezzo delle somministrazio ni, occupazioni, o prestazioni occorse» e calcolata con diversi criteri. P er i contravventori agli ordini di requisizione, in questo caso sono finalmente previste apposite sanzioni, che vengono inflitte dal pretore al quale devono essere denunciati a norma dell'Art. 12 della legge 21 marzo 1915, n. 273 . 1 contravventori ai precetti personali sono invece .soggetti all'applicazione delle p ene sancite nell'Art. 178 del codice penale. Il decreto del 22 aprile 1915 è accompagnato da note esplicative, nelle quali si sottolinea la necessità di limitare le requisizioni a casi di reale urgenza e di necessità a carattere temporaneo e si prescrive di ricercare il consenso delle autorità e delle popolazioni , tendendo a requisire, nei limiti del possibile, quei beni che recano meno danno alla collettività e ricercando una soluzione amichevole delle vertenze. Il provvedimento di legge è inoltre rivolto alle zone del territorio nazionale non soggette a particolari vincoli militari. Nelle zone in cui vige lo stato di guerra « si devono applicare le speciali disposizioni del regolamento di servizio in guerra, nonché quelle più particolari norme che eventualmente venissero statuite per mezzo di bandi militari dall'autorità competente» . Per qua nto attiene al Servizio di commissariato in guerra, lo scaglionamento delle razioni viveri e la ripartizione dei mezzi per il funzionamento delle tre branche (vettovagliamento, vestiario, cassa) in l " linea (dal livello di corpo d 'armata in giù) so no riepilogati nel DOCUMENTO 12. Di ciascuna branca saranno comunque esaminati gli elementi di maggio re novità e interesse, sia rigua rdo al Servizio in pace che al Servizio in guerra. V cttovagliamento

In tempo di pace, secondo il Libro Il della citata Istruzione del 1911 al vettovagliamento si provvede in parte ad economia ed in parte media nte imprese territoriali o forniture locali o speciali: nessuna norma rigida quindi. Il Servizio ad economia può avvenire o con generi prodotti direttamente negli stabilimenti delle sussistenze militari, oppure con grossi acquisti eseguiti dal commercio e con la successiva distribuzione dei generi tramite magazzini.


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Gli stabilimenti delle sussistenze militari si distinguono in territoriali ed eventuali. Gli stabilimenti territoriali sono quelli indicati nelle tabelle organiche delle circoscrizioni territoriali e comprendono panifici, gallettifici, pastifici , molini , stabilimenti per la produzione di carne in conserva, magazzini di distribuzione viveri (presidiari e non). Sono definiti dal Ministero con apposita circolare. Gli stabilimenti eventuali sono invece istituiti a cura delle direzioni di commissariato periferiche solo per speciali esigenze (magazzini centri viveri, magazzini centri foraggio e simili) o in caso di manovre (panifici temporanei da campo, sezioni sussistenze e panettieri) 5 • La razione ordinaria di pane e viveri di pace si compone di gr 700 di pane e di due parti: fondamentale e completiva. La parte fondamentale consta di 200 gr carne di bue, 200 gr pasta (oppure 180 gr riso) e di 250 distribuzioni di caffè o vino all'anno (180 di caffè e 70 di vino). La razione di vino è di centilitri 25; la razione di caffé si compone di gr IO caffè tostato, gr 12,5 caffè crudo, gr 15 zucchero. La parte fondamentale è uguale a tutti i corpi e non può essere variata o ridotta per nessun motivo , salvo espressa disposizione del Ministero. La parte completiva comprende il sale, il lardo e gli altri generi di condimento, ed è di 8 centesimi per ogni razione (8,5 se si consuma riso). Le razioni di foraggio sono di quattro specie in relazione alla posizione delle truppe (di stazione; di accantonamento; di marcia per via ordinaria; di marcia sulle ferrovie e a bordo). Possono essere inoltre di 1° o di 2° grado, a seconda della quantità dei generi che le compongono. La composizione delle varie razioni e le possibili sostituzioni sono indicate dal Ministero. Le vettovaglie di riserva sono: a) viveri a secco di riserva (due razioni p er soldato, composte ciascuna da gr 400 di galletta - 500 per alpini, granatieri e artiglieria da montagna - e da una scatoletta di carne); b) viveri ordinari di riserva (pasta, riso, lardo, condimenti freschi e scatolati, sale, caffè, zucchero, pepe ecc.); c) generi di conforto (boccette di brodo concentrato, liquori ecc); d) foraggi di riserva (fieno compresso ed avena o succedanei). La galletta può essere a macchina o a mano. Quella a macchina è fabbricata da stabilimenti militari appositi nei mesi di agosto e settembre, per il rifornimento delle dotazioni situate in località impraticabili ne11a stagione invernale, e nei mesi di ottobre e novembre per le altre esigenze. La galletta a mano può essere fabbricata, secondo gli ordini 5

C fr. anche G.M. 1911 , pp . 974-9 76.


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emanati di volta in volta dal Ministero, sia da panifici militari sia dall'industria privata. Sulla base di quanto previsto dall'Istruzione del 1911, si può affermare che in tempo di pace rispetto agli anni precedenti e ai rilievi della commissione d'inchiesta (vds. capitolo IX) non subiscono modifiche di rilievo né le razioni viveri di base, né i sistemi di approvvigionamento viveri. La quota a disposizione dei corpi per condimenti e miglioramento rancio passa però da 5 centesimi a 8 centesimi, con sensibile maggiorazione per alcuni corpi speciali. Per il vettovagliamento in guerra, le razioni previste del Servizio in guerra 1915 , «in massima» uguali per tutte le Armi e corpi, sono le seguenti, e risultano praticamente invariate rispetto al 1904 (vds. capitolo IX) e alla guerra in Libia: pane, gr 750; carne Fresca di bue, gr 375; pasta o riso, gr 150; patate gr 350 o legumi secchi gr 250; caffè tostato, gr 15; zucchero, gr 20; vin o cl 25. condimento preparato (il peso della razione è vario a seconda del condimento), oppure lardo, gr 15; sale , gr 20; pepe, gr 0,5. Le patate, i legumi e il vino , saranno distribuiti quando sarà possibile trovarli sul posto. Ana logamente si procurerà di distribuire erbaggi , pomodoro, conserva di pomodoro, ecc., quando in luogo del condimento in scatola , verrà distribuito il lardo. Razione viveri di riserva - È composta di: galletta, gr 400; una scatoleua d i carne di b ue in conserva (gr 220 di peso nello); La razione viveri di riserva è denominata raz ione viveri di riserva individuale quando è dest inata ad essere data in dotazione al soldato. Razione sale di riserva. - È di gr 20. Anche questa razione prende il nome di razione sale di riserva individuale nel caso suindicato . Razioni foraggio. - La razione ordinaria è composta di: avena, kg 3; fieno , kg 5. In massima il fieno non si trasporta al seguito, ma si provvede sui luoghi stessi di consumazione. La razione avena di riserva è di kg 5. La raz ione fieno di riserva è di kg 5 (compresso. in balle, a macchina o a mano). [NB: I O Talune razio ni viveri e foraggi, a seconda dello scopo a cui servono e sulla base della speciale loro com posizione, si deno minano:

Razione Viveri di Viaggio. - Serve durante i lunghi trasporti delle t ruppe in ferro via. È composta di u n a razione di pane. gr 750 (in mancanza di pane si possono d ist ribuire, gr 400 d i galletta)


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e d i scatoletta di carne di bue in conserva. Razione Viveri Complementari. - Tale deno minazione serve ad indicare il complesso d ei gener i costitue nti la razione viveri o rdinari meno la carne e il pane. Razione Foraggio di Viaggio. - Viene d istribuita duran te i lunghi tra spo rt i dei quadrupedi in ferrovia o sulle navi . E composti di avena, kg 2,500 e di fieno , kg 4: 2° S i annoverano inoltre anche le seguenti speciali razioni: Razione Farina p er Pane. - Tale d enominazione serve per indicare i generi occorrent i per fa bbricare una razio ne d i pane. La razione è composta di fari na, gr 370: cruschello , gr 7,2; sale. gr 5. R azio ne F oraggio per un Bue. - È com posta di 15 kg di fieno ed anche, occorrente, di gr 30 d i sa le e gr 150 di farina .]

Rig uardo al rifornimento del pane in guerra6 , la necessità di panificare in zona il più vicino possibile a lle t ruppe seguendone il movimento , e al tempo stesso la prevedibile mancanza nelle zone di impiego di un numero sufficiente di forni stabili in muratura civili o militari impongono di prevedere la panificazio ne con forni mobili, senza escludere la panificazione con forni stabili (che è più economica e fornisce pane migliore), quando le circostanze lo consen to no. La panificazione (vd. DOCUMENTO 12) è normalmente prevista al livello di a rmata (panificio centrale e panificio avanzato), con eventuale decentramento di personale e mezzi agli stabilimenti di I a linea (corpi d'armata e divisioni) . Il panificio centrale funge da volano, ed è costituito da determinati panifici militari territoriali sussidia ti da panifici civili, con i quali si produce il pane, di massima biscottato, per i rifornimenti eventualmente occorrenti all'armata. 11 panificio avanzato produce pane semibiscottato e se necessario biscottato, ed è costituito con sezioni panettieri di vario tipo : su forni rotabili Weiss (una squa dra con 10 forni per ogni divisione e una squadra con 5 forni per le truppe suppletive di ciascun corpo d 'armata, eventualmente decentrate a llo stesso corpo d'armata); su 14 forni scomponibili e carreggiabili mod. 1893; su 24 fo rni scomponibili e carreggiabili mod. 1897; su 4 8 forni scomponibili e someggiabili mod . 1897. Ogni sezione ha i mezzi necessari per trasportare oltre che i forni e gli attrezzi, anche il quantitativo di farina corrispondente a lla produ zione massima giornaliera di pane della sezione. È previsto anche lo sfruttamento dei forni stabili in muratura civili esistenti nella zona di alimentazione delle armate , e a tal fine fanno parte degli stabilimenti 2 3 linea a nche sezioni panettieri senza forni mobili *, però provviste degli a ltri attrezzi necessari e di un quantitativo di farina (con il relativo carreggio) corrispondente a una razione di pane p er un corpo d' armata su due divisioni. Le sezioni sussistenza di 6

Cfr. G. CHIRIC O, !,a pan(ficazione per le truppe in campagna, «Rivista d i Commissaria to» n. 3/ 1939. * Ancora previste quali organi esecutivi da mobilit are all'emergenza dopo il 1945 .


XIV. Servizi comm., artiglieria, genio, amm. (1912-1915)

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corpo d ' armata e divisione, a loro volta, dispongono di un'aliquota di soldati panettieri, da impiegare per l'eventuale fabbricazione del pane sul posto, utilizzando forni, farine e attrezzature locali. TI ruolo e la composizione delle sezioni sussistenza nel 1915 differiscono a lquanto rispetto al 1912. Le sezioni sussistenza sono sempre di fanteria e di cavalleria, ma le prime nel 191 5 oltre a potersi sci ndere (in due mezze sezioni o in una mezza sezione e due plotoni) possono a nche essere provviste di salmerie, e in questo caso scindersi in drappelli per effettuare la macellazione e la distribuzione viveri e foraggi direttamente presso i reggimenti di fanteri a, bersaglieri o altri reparti della Grande Unità. Per il rifornimento dei viveri, sono confermati tutti i nuovi principi di elasticità e iniziativa introdotti nel 1903, e largo spazio viene dato dal Servizio in guerra del 1915 alle modalità per lo sfruttamento delle risorse locali . P er i rifornimenti da tergo (con particolare riguardo ai rifornimenti periodici di viveri ordinari e carne fresca), l'automezzo fa sentire la sua influenza: sono definitivamente aboliti per tutte le armate, nel 191 5, il parco viveri di riserva d'armata e il magazzino avanzato viveri ordinari (nel 1912 ancora previsti per le armate senza mezzi automobilistici) e le loro funzioni sono assolte, con carreggio a traino animale ridotto, dal magazzino avanzalo viveri. Analogamente, al livello di corpo d'armata il parco viveri (con dotazioni di scarpe) sostituisce la colonna viveri e il parco viveri di corpo d' armata del 1912. TI magazzi no avanzato viveri e il panificio avanzato viveri sono, di no rma, dislocati a una distanza delle truppe non superiore a una mezza tappa per carreggio automobile (75 km). Essi sono riforn iti per ferrovia d agli stabilimenti retrostanti; i treni, però, possono essere fatti proseguire fino alle stazioni più vicine agli stabilimenti avanzati di 1 a linea. È da lle stazioni ferroviarie di scarico fino agli stabilimenti di 1 a linea che entrano in gioco gli automezzi. Le di visioni di cavalleria, quando non posso no fare affidamento sulle risorse locali , ricevono i viveri direttamente dagli stabilimenti avanzati o dalle stazioni ferroviarie, prelevandoli con le sezioni auto mobilistiche loro assegnate per i rifornimenti period ici, e lo stesso avviene per i corpi d 'armata e le divisioni di fanteria; si cerca p erò di risparmiare il più possibil e gli automezzi. G li stabilimenti di vettovagliamento di riserva comprendono opifici militari e civili non facenti parte dei depositi centrali delle armate: panifici , gallettifici e ruolini privati, questi ul ti mi in grado di macinare più di 100 quinta li di frumento nelle 24 ore; stabilimenti privati per la produzione di carne in con serva; carnifici militari di Scanzano (Foli-


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gno - aperto nel febbraio 1913) e Casaralta per la produzione di carne in conserva; molini militari ; deposili derrale e buoi coslituiti per assicura re il periodico rifornimento dei depositi centrali delle armate. Tutti questi organi esecutivi dipendono dal Ministero. Vestiario ed equipaggiamento 11 citato Libro VI dell'Istruzione 1911 tratta d el servizio tecnico presso i magazzini centrali militari (collaudi, bollatura, ricorsi e riesami dei materiali), del funzionamento dell 'opificio miliLare vestiario ed equipaggia mento di Torino (ripa rtizione e attribuzio ni del personale; sistemi di lavoro; commesse; tariffe per lavori a cottimo; collaudo dei lavori) e della geslione amministraliva del materiale e del denaro. I magazzini centrali sono sempre 4 (Torino, F irenze, Verona e Napoli). Nel 1913 , con R.D. d el 6 m arzo7, è ricostituito come stabilimento indipendente l'opificio militare vestiario cd equipaggiamento di Torino (già sciolto nel 1897 e incorpo rato nel magazzino centrale di Torino). li nuovo stabili mento dipende dal Comando di corpo d'armata ed è diretto da un ufficiale superiore commissario, con 2 capitani commissari controllori, 2 u fficiali di amministrazione, alcuni applicati civili e maeslranze civili e mililari (soldati calzolai, sarti , sellai, meccanici elettricisti ecc.). Nonostante l'eseguità dei Quadri dell'opificio (5 ufficiali in tutto) vengono loro affidati compiti molteplici, alcuni dei quali sembrerebbero piuttosto di diretta pertinenza del Ministero e degli organi direttivi centrali : a) conco rso nell'allestimento ed economia d i materiali dei vari Servizi (vestiario ed equipaggiamento, servizi generali, buffetterie, servizio sanitario, casermaggio, sussistenze ecc.) e nella preparazione di campioni; b) raccolta di informazioni sui progressi delle industrie di interesse della branca vestiario-equipaggiamenlo; c) studi ed esperimenti tecnici sull'adozio ne di nuovi materiali; d) costruzione, rinnovo, custodia e invio ai Comandi ed enti interessat.i di campioni; e) co mpil azio ne di varia d ocumentazione interessante il Servizio (schemi di atti ministeriali per l'adozione o la modifica di m ateriali, istru zioni per l'esecuzione d ei lavori, tariffe per la trasfo rmazione e riparazione dei vari oggetti , capitolati d'oneri per l'approvvigionam ento dei materiali). 7

R.D. 6 marzo 19 13 (G.M. 1913, pp. 460-462)


XIV. Servizi comm., artiglieria, genio, am_ rr_t. ...._(_19_1_2-_1:-.91-'-5"-)_ _ _ __ _ __ __ 5_99

I corpi , come sempre, ricevono i materiali dai magazzini centrali e li fanno confezionare dai capi sarti, sulla base dei modelli forniti dall'opificio militare di Torino e sotto il controllo di un ufficiale. Ultimata la confezione, i capi di corredo prima di essere introdotti neJ magazzino del corpo sono collaudati da apposita commissione nominata dallo stesso comandante di corpo. I tre pilastri d el sistema sono dunque: a) lavoro artigianale affidato al capo sarto che, solo, ha rapporti con l'Amministrazione militare; 2) un sistema di controlli affidato a elementi non specializzati; 3) un magazzino di corpo affidato a un capitano consegnatario, con sottufficiali e soldati addetti 8 • Il funzionamento della branca in guerra nel 1915 è sempre imperniato sul livello di armata (magazzino avanzato vestiario ed equipaggiamento, che rifornisce direttamente i corpi, sostituisce il parco vestiario ed equipaggiamento del 1912 cd è rifornito dal deposito centrale vestiario cd equipaggiamento d'armata). li parco viveri di corpo d'armata ha anche una dotazione di calzature di campagna e di scarpe di riposo. Magazzino avanzato e deposito centrale d'armata hanno le rispettive dotazioni già suddivise in aliquote per ogni divisione e per le truppe suppletive di ciascun corpo d'armata. Gli stabilimenti di riserva che riforniscono i depositi centrali, comprendono i magazzini centrali militari e gli altri stabilimenti militari già esistenti e da costituire al bisogno, i depositi reggimentali, e le fabbriche private di panni, tele, coperte ed oggetti di equipaggiamento.

Servizio postale in guerra È di nuovo regolamentato nel 1913 con il Servizio in guerra - parte II - Servizio Postale9, che sostituisce l' analoga regolamentazione del 1901 e a sua volta su bisce le varianti di cui a l R D 13 maggio 1915 10 , L'articolazione del personale e dei materiali prevista dal R.D. del 1815 è la seguente: 8

Per la gestione del casermaggio (che avviene interamente ad economia , facendo capo a magazzini principali , succursali e prcsidiari) presso i corpi e le compagnie e per la gestione e riparazione del ves1iario ed equipaggiamento sempre a tali livelli Cfr. Regolamento per l 'amministrazione e contabilità dei corpi - cd. 19 11 ... {Cit.), pp. 120- 141 (Arll. 278-345). 9 Roma, Voghera 1914. I O G.M. 1915, pp. 960-970.


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S i fi ssa volta p er volta il numero dei funzio na ri occo rre nt i oltre quello equiparato al grado di T enente Colon nello. (2) Con rcH.:oltà di adibire tanti autocarri quanti sono i corpi d'Armata cos1i1.uen1i l'armata e d i aumentare in proporzione i conduttori e meccanici.

A parte i cambiamenti di denominazione (l'ufficio centrale militare, dove si concentra e ripartisce tutla la corrispondenza tra esercito e paese e viceversa, diventa ufficio di concentramento) il tipo e ruolo dei vari uffici rima ngono invariati . Si possono però costituire, solo nel caso


XIV. Servizi comm., artiglieria, genio, amm. (1912-/915)

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che una o più armate operino su diversi teatri di operazione, uffici di

concentramento sussidiari al livello di armata . La nov ità di maggior rilievo che risulta dallo specchio di formazione consiste nell'assegnazione organica di autovetture e autocarri ai vari livelli. 11 regolamento è del 1913 , e quindi applica nel campo dei trasporti a motore i criteri di decentramento almeno parziale nel servizio in guerra del 1912. Ciononostante, il Servizio in guerra del 1915 non abroga la normativa sul Servizio postale del 1913 alla quale ci stiamo riferendo, e a nzi conferma l'impiego decentrato ed esclusivo di automezzi per il Servizio postale. Non sono più previste come nel 1901 vetture di posta a traino animale, e il trasporto d ella corrispondenza si svolge fin ch e possibile per ferrovia (anche con apposite vetture d'am bulante postale assegnate al Comando Supremo e ai Comandi d'armata) e successivamente ricorrendo ad automezzi, con modalità così indicate dal Servi zi o in guerra del 1915: li trasporl o della corrispondenza si fa per ferrovia, sempreché sia possibile, altrimenti si fa con le autovetture cd autocarri di cui i vari uffici e le direzio ni dispongono, nel qual caso il corriere che consegna ad un ufficio le corrispondenze in arrivo ne ritira q uelle in partenza . Nel senso della profondità, cioè nel movimento della corrispondenza fra il paese e l'esercito e fra i riparti di una stessa armata, la sped izio ne delle aULovetture spetta di regola: a) a ll' ufficio di concentramento, per la direzione superiore c l'ufficio del comando supremo e per le direzioni d' armata; b) alle direzioni postali d'armala, per l'u ffi cio del comando della propria armata e per quelli dei corpi d'armala dipendenti; c) agli uffici postali dei corpi d'armata, per gli uffici delle dipendenti divisioni. In caso di bisogno può essere disposto che le autovetture degli uffici di corpo d'armata vengano in sussidio a quelle delle armate, e reciprocamente.

TI citato R . D _ del 13 magg io 1915 - che segu e di soli 4 gio rni il Servizio in guerra - no n modifica questi crite ri e anzi aggiunge agli a utomezzi previsti dal regolamento d el 19 13 un «omnibus a utomobile» per l' ufficio postale di divisione, che l'autorità militare fornisce privo di sedili e porta-bagagli e possibilmente con finestrini muniti di persiane e tendine: spetta al capo d el Servizio postale della divisione di farvi eseguire i lavori necessari per attrezzarlo a fungere da ufficio postale ambulante, lavori che vengono indicati con apposita istruzione del Ministero delle poste e telegrafi.

Servizio materiali di artiglieria P er quanto riguarda il funzionamento interno d elle direzioni , sta -


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bilimenti territoriali ed Enti vari, con R.D . 9 agosto 1914 è approvato un nuovo regolamento , che abroga quello del 1896 11 • La gestione del materiale di artiglieria viene di stinta in ramo tecnico e ramo tecnico- amministrativo : li servizio tecnico è proprio degli stabilimenti. Provvede a lla definizione e costruzione dei materiali dell'arma, e comprende lo s1udio di detti materiali e le prove intese a concre1are i modelli e la costru zione corrente dei materiali adottati. Questo servizio è affidato al direttore. Concorrono g li altri ufficiali del ruolo tecnico od aggregal i cd i capi tecnici. li servizio tecnico-amminis1rativo concerne la contabi lità <lei lavori, l'amministrazione del personale, l'impiego e l'a mminislrazionc dei fondi e dei materiali affidati alla direzione. A tale servizio presiede il Consiglio <l'amministrazione, il quale ne affi da l' esecuzione ad agenti responsabili, cioè al vice di reuore ed al Consiglio di Gestione.

La direzione comprende personale militare, personale civile (ragioniere relatore, altri ragionieri , capi-tecnici , disegnatori. applicati) e operai civili. Nelle direzioni propriamente dette, il personale militare comprende il direttore, gli ufficiali applicati e i capi delle sezioni staccate. Negli stabilimenti e relative sezioni staccate, il personale militare è molto differenziato: oltre agli ufficiali d el ruolo tecnico che coprono gli incarichi-chiave, anche ufficiali del ruolo combatlente di artiglieria e/ o di altre armi. 11 direttore è «capo dell'andamento generale dei servizi della direzione e della disciplina cd esercita una autorità superiore su tutto il personale» (con particolare riguardo agli ufficiali in esperimento per il corso tecnico). T1 vice-direttore (che, negli stabilimenti, appartiene al ruolo tecnico) è capo dell' ufficio tecnico, coadiu va il direttore, svolge gli speciali incarichi ricevuti da quest'ultimo e si tiene in misura di sostituirlo . Da lui dipende il personale superiore addetto a ll'ufficio tecnico e ai laboratori. Relatore della direzione è un civile (ragioniere capo desig na to dal Ministero), che «è capo dell'ufficio di amministrazione e ha la direzione e la responsabilità di tutto il servizio a mministrativo contabile», del cui andamento generale risponde il consiglio di ammini strazione, presieduto dal direttore (che solo in tale veste ha diretta responsabilità amministrativa) e composto , oltre che dal relatore, da un ragioniere segretario (senza diritlo di voto), e dai due ufficiali che seguono im11

R.U.L.E.D.R.I. 1914, vol. V, pp. 4859-4867.


X I V. Servizi comm., arti~lieria, ~enio, amm. (/9/2-1915) _ _ _ _ __ _ ___ 6_0_3

mediatamente in grado o anziani Là il presidente (che, negli stabilimenti, possono essere solo ufficiali del ruolo tecnico) . In guerra il Servizio materia li di artiglieria conserva anche alla vigilia dell 'intervento lutle le a ntiche, complesse , onerose e spesso improprie altribuzioni, che qui per chiarezza riassumiamo: a) provvedere al rifornimento e sgombero delle munizioni, delle armi, del carreggio e dei quadrupedi per tutti i Co mandi, corpi, reparti e Servizi mobilitati, e al rifornimento degli strumenti da zappatore per tutti i predetti Enti e reparti, esclusi quelli del gen io; b) provvedere agli sgomberi e a lle riparazioni d i tutto il predetto materiale. Organi d irettivi, con immutate attribuzioni, sono sempre il capo sezione artiglieria presso l'lnlendenza generale, il direttore di artiglieria di armata e il comandante di artiglieria di corpo d'armata. Non è previslo uno specifico organo direttivo del Servizio al livello di divisione, ma si deve convenire che. dato il meccanismo dei rifornimenti. ciò non costituisce un inconveniente . Muta menti di grande rilievo, rispetlo al 1912, concernono nel 1915 gli organi esecutivi al livello di armata e corpo d 'armata, e sono anche in questo caso dovuli all ' impiego degli automezzi per i trasporti di 2a li nea, che consente di arretrare i volani per il rifornimento munizioni estendendo a tutte le armate le soluzioni del 1912 per le sole armate con a utomezzi. Sono così aboliti i parchi di artiglieria di a rmata e corpo d'armata, e in questo modo si conta di risparmiare gran numero di q uadrupedi , sostituendo li con automezzi. Al livello di corpo d ' armata e divisione sono previste colonne muni zioni (interamente a traino animale). P eraltro, la colo nn a munizioni al livello di corpo d'a rmata ha dotazio ni so lo per le truppe suppletive, e a questo livello non esistono più, come in passato, volani di materiali e munizio ni per le divisioni dipendenti. Al livello di armata, sono previsti il magazzino avanzato di artiglieria e il deposito centrale. I riforniment i vanno sempre dall'indietro verso l'avanti, cioè dal deposito centrale a mezzo ferrovia al magazzino ava nzato , che con speciali sezioni per munizioni del parco automobilistico d 'armata (una per corpo d'armata e / o divisione) rifornisce direttamente le colonne munizioni al livello di corpo d ' armata e divisione. Il rifornimento dei materiali e delle munizioni è regolato dai seguenti criteri : a) le relazioni fra le truppe e le colonne munizioni ha nno luogo direttamente, senza alcu n interm ecli:uio;


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b) le relazioni fr a le colonne munizioni e gli slabilimenti di seconda lin ea hanno luogo pel tramite del comando d'artiglieria di corpo d'armata e della direzione d 'art iglieria d 'armala. e) le relazioni fra gli stabilimenti d i 2• linea e quelli di riserva si devono svolgere pel tramite dell 'intendenza generale. Jn conseguenza di ciò: Le truppe delle divisioni di fanteria, di cavalleria , dei gruppi alpini e quelle suppletive rivolgono le domande per rifornimen ti direttamente a ll e rispettive colonne munizioni. Le colonne munizioni provvedo no perché, coi mezzi che hanno a di sposizione, siano fornite le truppe. Le colonne munizioni, sia d elle di visioni d i fanteria, sia suppletive, chiedono il riforn imento al coma ndo d 'artiglieria d i corpo d ' armata il quale provvede facendo avanzare le sezioni per munizioni inviategli dal parco auLOmobilistico, fino al coma ndo delle colonne munizioni. li capitano addetto al serv izio d i rifornimento munizioni del corpo d'armata, tiene costantemente informato il comando d'aniglieria di corpo d'armata della situazione d elle munizioni nelle colonne munizioni. li comando d'artiglieria trasmetle le richieste di rifornimenti alla direzione d'artiglieria d 'armata, la quale dispone, previ accordi col capo di stato maggiore dell'intenden za d 'a rmata , per i rifornimenti richiesti1 2 •

Lo scaglionamento delle dotazio ni munizioni ai vari livelli nel 191 5 risulta dal DOCUMENTO 13. Si cerca di dare al funzionamento del Servizio la massima elasticità, e di evitare che, per rigida osservanza delle norme burocratiche e delle relative competenze, le truppe possono rimanere senza munizioni. Così se necessario la direzione d'artiglieria d'armata può ordin are che i materiali per rifornire le colonne munizioni siano tratti - anziché dal magazzino avanzato - dal deposito centrale e dai depositi intermedi, e le colonne munizioni e le sezioni per munizioni del parco automobilistico ha nno l'obbligo di rifornire anche le truppe alle quali non sono organicamente addette e che si trovassero sprovviste di munizion i. In ogni caso Le prescrizioni e le esigenze amministralive devono ced ere assoluLamente alle esigenze del combattimento, e perciò si dovranno distribuire munizioni a qualsiasi richiesta fatta per mezzo di ufficiali o sollu fficiali. Tali richieste eccezionali sono fatte in massima per iscritto; in caso di urgen za possono essere semplicemente verbali. Alle truppe comba ttenti non devono mai e per nessuna ragione mancare le mu nizioni; ciò si potrà solo ottenere col concorso instancabi le di tutti gli organi incaricali di questo servizio, e con l'uso da parte loro, della più larga iniziativa. Mezzo impo rtantissimo per raggiungere il detto risultato è la costante cura nella ricerca dei collegamen ti.

Le sezioni autocarrate per mumz10ni rimangono normalmente presso il parco automobilistico di armata, e sono caricate con le mu12

Servizio in guerra ... (Cit.), 1915. p. 131.


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nizioni solo in previsio ne di richieste. Quando giunge la richiesta del C oma ndo della Grande Unità alla quale sono assegnate, esse sono fatte avanzare - riunite o non - fino alla località (o alle località) indicate dal suddetto Comando. Le colonne munizioni di di visione e corpo d'armata hanno una duplice dipendenza: tattica e disciplinare, dal Comando della Grande Unità di cui fanno parte; tecnica, dal comandante dell'artiglieria di corpo d 'armata . Per il buon funzionamento d ei rifornimenti è necessario un collegamento sicuro e costante (cosa non facile da ottenere con i mezzi dell'epoca) tra quest'ultimo Comando, le colonne munizioni, il parco automobilistico e l' Intendenza d 'arm ata. Le procedure per il rifornimento sono piuttosto macchinose. Lo scarico delle munizioni dagli automezzi giunti presso le colonne munizioni deve essere fatto non appena possibile e con la massima celerità. Gli automezzi scarichi fan no subito ritorno alla località di sosta, e prima di farli tornare al magazzino avanzato per caricare di nuovo le munizioni il Comando di corpo d 'armata attende che la direzione delle Lappe d 'armata comunichi che il movimento si può svolgere senza inconvenienti. Le colo nne munizioni delle divisioni di fanteria si articolano in sezioni per fanteria e sezioni per artiglieria . Particolare impo rtanza assume la scelta della posizione del Comando della colonna munizioni, perché su di essa vengono scaricati gli automezzi delle sezioni munizioni di armata e da essa partono le sezioni per fanteria e artiglieria (a traino an imale) per rifornire le truppe, spostandosi al loro seguito sulla base delle richieste che i comandanti di brigata di fa nteria, di reggimento bersaglieri e di reggimento o gruppo d'artiglieria fanno pervenire direttamente ai comandanti delle colonne munizioni. Successivamente le sezioni ritornano a l Comando della colonna per rifornirsi; a questo scopo, a nche il collegamento e lo scambio di in formazioni tra i Comandi di reparto e i Comandi delle rispettive colonne munizioni devono essere ininterrotti. Le sezioni di colonna munizioni una volta che hanno lasciato il Coma ndo della colonna per procedere verso i reparti si dispongono, sempre che sia possibile, fuori dalle strade, in località possibilmente coperte e tali da permettere un facile e sicuro m ovimento del proprio carreggio sia verso l' avanti che verso l'indietro . In ogni caso , esse non devono distare più di 15-20 minuti di ma rcia dalle carrette per cartucce di battaglione o dai cassoni di munizioni delle batterie che devono riforn ire, e, a l tempo stesso, onde evitare intralci e confusione non devo no addossarsi troppo ai reparti combattenti. Dalla località di sosta delle sezioni per fanteria le carrette con le munizioni dei battaglioni


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sono fatte ulteriormente avanzare fino a quando lo consentono la situazione e le condizioni dell'itinerario; successivamente il rifornimento presso le carrette avviene a cura dei reparti stessi. Questo macchinoso schema generale di rifornimento, sempre all'indietro verso l'avanti fino alle vicinanze della linea del fuoco, subisce un'eccezione per le truppe da montagna o per quelle che operano in montagna, le quali devono basare i loro rifornimenti di 1a linea sulle salmerie e non sull'ordinario carreggi~ a traino animale. In questo caso, è giocoforza che il rifornimento munizioni avvenga da/l'avanti verso l'indietro e che gli scaglioni someggiati di rifornimento più avanzati si riforniscano presso i retrostanti scaglioni con carreggio a traino animale, che giungono fino a dove lo consentono le condizioni delJe strade, e a loro volta sono riforniti (dall'indietro verso l'avanti) a cura degli scaglioni carreggiati retrostanti, oppure vanno a rifornirsi direttamente presso i depositi munizioni stabiliti dall'Intendenza d'armata.

Servizio materiali del genio Rispetto ad altre branche logistiche, il Servizio materiali del genio in guerra è assai meno influenzato dall'avvento dell'automezzo: ciò in relazione alle sue speciali caratteristiche tecniche e al minor rilievo delle esigenze di rifornimento immediato o a carattere straordinario . Ha il compito di provvedere a l rifornimento, alla riparazione e allo sgombero dei materiali di tutte le specialità dell'Arma. I materiali da zappatore e minatore (1915) sono indicati nel DOCUMENTO 14, dal quale si può dedurre l'esiguità delle dotazioni di materiali indispen sabili per lavori di fortificazione campale (come badili , gravine, roncole, seghe) e l'estrema varietà dei materiali stessi. Il Servizio provvede inoltre direttamente al rifornimento, alla cura/ riparazione e allo sgom bero dei quadrupedi e del carreggio necessari alle proprie esigenze. Gli organi direttivi hanno collocazione e compiti, sia pure in materia diversa, analoghi a quelli del Servizio materiali di artiglieria: sezione del genio al livello di Intendenza generale, direttore del genio di armata, comandante del genio di corpo d'armata. Poiché fino al livello divisione è prevista l'assegnazio ne di compagnie zappatori e telegrafisti che già dispongono del relativo parco, e anche i corpi d'armata possono avere delle dirette dipendenze unità del genio di varie specialità sempre con relativo parco, la regolamentazione del I 9 I 5 rispetto a quella del 1912 abolisce solo il parco del genio d'armata sostituendolo con il magazzino avanzato, ma conserva il parco del genio di corpo


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d'armata (esclusivamente a traino animale), che alle dipendenze del Comandante del genio della Grande Unità provvede al rifornimento dei parchi delle compagnie zappat,òri e telegrafisti a ssegnate al corpo d'armata e alle divisioni, e anche delle truppe di altre Armi incaricate di lavori campali. Il parco di corpo d'armata - inevitabile riflesso del proliferare delle specialità - trasporta un'estrema varietà di materiali, e ha il difetto di non essere frazionabile in aliquote prestabilite di divisione. Il generale Liuzzi così ne descrive e commenla la composizione: il parco del genio di corpo d 'armata, traspona: 1344 badili; 889 gravine ; 134 picozze; 82 roncole; 89 manaresi: 20 seghe da campagna; kg 1000 di filo di ferro; 7750 sacchi a terra; 5564 cartucce gelatina da gr 100; 2448 bossolctti per innescamento. In simile misura, il parco è dotato di materiali per telegrafia e telefonia, di mezza sezione da ponte, di pompe Excelsior e pozzi North on. Ricord iamo che, avanti la guerra, già nel I 915, la visit a di 1111 parco del genio, ci faceva esclamare: è un bel campionario ! E, in proporzione, era la stessa cosa del M.A.G. Non dobbiamo però dimenticare che il servizio doveva provvedere ai bisogni delle sole truppe del genio , e che queste truppe erano poche assai, come lo erano nei bisogni prevedibili di quella tale guerra di movimento" .

Il magazzino avanzato (M .A.G.) rifornisce i parchi di corpo d'armata e i parchi delle unità genio alle dirette dipendenze dell'armala. Diversamente da tutti gli altri magazzini avanzati, ha i propri materiali carreggiati, e oltre a serie di materiali analoghi a quelli dei parchi di corpo d'a rmata dispone anche di materiali da parco aerostatico (un Drachen), materiali radiotelegrafici e fotoelettrici e due pozzi Northon. Il deposito centrale, a composizione variabile a seconda della forza dell 'armata, rifornisce il magazzino avanzato. Gli stabilimenti di riserva all'interno del paese comprendono: l'officina di costruzione del genio di Pavia, i laboratori dei reggimenti del genio e del battaglione specialisti per quanto riguarda la loro specialità, le direzioni territoriali del genio incaricate degli acquisti dal commercio, c i dinamitifici privati per il rifornimento della gelatina esplosiva e delle cartucce - innesco di fulmicoto ne.

Servizio telegrafico e radiotelegrafico Per tutto il periodo e fino all'intervento rimane in vigore il vecchio regolamento sul servizio telegrafico del 1899 (capitolo X), con varianti 13

G . LI UZZI. / Servizi ... (Cit.) , p. 47 .


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non di rilievo. Con legge n. 723 del 13 luglio 1911 è creato in Roma l'Istituto militare di radiotelegrafia, il cui regolamento è approvato con R .D. del 2 settembre 1912 14 • L'Istituto, a carattere interforze, ha il compito di coordinare i servizi radiotelegrafici e radiotelefonici dell'esercito e della marina, istruire gli ufficiali desti nati aJJ'impianto ed esercizio di stazioni radiotelegrafiche, condurre ricerche tecniche e sperimentali e fornire agli inventori, anche estranei aJl 'amministrazione militare, la possibilità di compiere esperienze. L'organizzazione del Servizio telegrafico in guerra, sia mediante la rete telegrafica dello Stato (con personale civile militarizzato e con materiali dell'amministrazione dei telegrafi dello Stato) sia mediante rete telegrafica militare (con personale e materiali militari) non muta, così come non mutano gli organi e i relativi compiti dirct.Livi (commissario generale telegrafico civile, presso l'Intendenza generale; commissario telegrafico civile presso l'Intendenza d'armata; ufficiale superiore del genio Ispettore capo del Servizio telegrafico militare, presso l'Ispettorato generale del genio del Comando Supremo; ufficiale superiore del genio Ispettore del servizio telegrafico d'armata, presso il Comando di armata). l due Ispettori militari sovraintendono anche al servizio radiotelegrafico. Presso il Comando Supremo (Stato Maggiore) vi è inoltre un commissario telegrafico capo civile, quale consulente tecnico del Comando per tutto ciò che si riferisce all'utilizzazione a fini militari della rete telegrafica civile permanente. Organi esecutivi sono: - gli uffici telegrafici permanenti o di nuovo impianto fatti f unzionare da personale civile militarizzato alle dipendenze del commissario telegrafico d'armata; - la compagnia telegrafisti e la sezione radiotelegrafica del Comando Supremo; - la compagnia telegrafisti di armata e la sezione radiotelegrafica di armata, che dipendono dall'Ispettore del servizio telegrafico di armata ; - la compagnia telegrafisti di corpo d'armata, che dipende da l comandante del genio del corpo d'armata; - la sezione telegrafica e la sezione radiotelegrafica per cavalleria, alle dipendenze del Capo di Stato Maggiore della divisione di cavalleria. I mezzi previsti al livello di corpo d'armata (e inferiori) nel 1915 sono riepilogati nel DOCUMENTO 15. Da esso si può rilevare che: 14

G.M. 1911 , p. 1232- 1233 e G.M. 191 2, pp. 1443-1449.


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- sono ancora in servizio gli apparati ottici , che negli alpini sono organicamente assegnati fino al livello di compagnia; - secondo il Servizio in guerra 1915, possono essere in collegamento radio solo il Comando Supremo, i Comandi di armata e le divisioni di caval leria (con esclusione, quindi, delle Intendenze e delle Grandi Unità di I a linea); - gli apparati microtelefonici con relativo filo, in sensibile incremento rispetto al 1912, sono in dotazione organica solo alle unità di artiglieria. Tuttavia il parco telefonico della compagnia genio divisionale ha 16 apparati e 40 km di linea volante, con i quali si può collegare il Comando divisione con i Comandi e reparti dipendenti. 11 materiale telefonico è trasportato con 4 carrette per materiale telefonico e una carretta per equipaggiamento; tra il materiale al seguito sono previste anche 4 biciclette pieghevoli. 15 • Sono previsti collegamenti multipli, e secondo il Servizio in guerra del 1915 i Comandi di armata e corpo d 'armata hanno i mezzi per mettersi in comunicazione telefonica, telegrafica e ottica con i Comandi e reparti dipendenti , e per colJegarsi nel contempo con la rete telegrafica e telefonica dello Stato. Queste molteplici esigenze pratiche sono tali da richiedere uno stretto coordinamento - con preminenza degli organi tecnici e direttivi militari - tra rete telegrafica militare e rete telegrafica civile, e tra organi tecnici del Comando Supremo e dell'Intendenza. Tra organi direttivi civili e militari, e tra organi direttivi del Comando Supremo e dell'Intendenza, esiste invece una netta dicotomia di funzioni, mentre la radiotelegrafia è ancora un mezzo di collegamento accessorio.

Servizio di amministrazione Dal 1° luglio 1911 entra in vigore per tutto l'esercito il nuovo regolamento di amministrazione approvato con R.D. 6 agosto 1911. All'atto pratico, e per unanime ammissione degli «addetti ai lavori», le riforme introdotte con questa normativa non danno buona prova. Scrive in particolare il tenente colonnello di a mministrazione Bertini: le riforme d el 1910 vennero applicate con decorrenza d al 1° luglio 1911 . Nell'ottobre dello stesso a nno cominciò la guerra libi ca e contemporaneamente quel nefasto periodo

15 Per altri particolari sui materiali delle trasmissioni Cfr. MG, i struzione sui parchi tdefoniciperdivisionefanteria , Roma 1912 (con varianti del 191 3).


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che fu bollato con il titolo di ((baraonda amministrativa», cara tt erizzata dal disorientamento, perché la maggior parte dei corpi caddero, per le funzioni amministrative contabili, in mani non tecniche, dal fermarsi della resa dei con ti nonché della formazione dei consuntivi annuali. T consigli di amministrazione più non dettero aiuto valevole all'opera dei comandanti di corpo, diventarono organi con il solo incarico di firmare deliberazioni già prese, dal Centro si cercò di rimediare con un intervento eccessivo sicché ogni minuta azione dipese da ordini ministeriali e il funzionamento perciò si appesantì oltre a divenire irregolare e anche antieconomico perché era venuto a mancare lo stimolo della soddisfazione personale per l' opera che si compiva. In questo stato di marasma si ebbe pure la grande guerra' 6 ! ·

Concordiamo solo in parte con il Bertini. Gli inconvenienti nascono da un unico fatto: l'eliminazione dal livello di reggimento degli ufficiali di amministrazione, che come tali alla branca si dedicavano a tempo pieno. Tale eliminazione avviene senza semplificare realmente - al di là degli intenti della nuova normativa - il sistema contabile e amministrativo, e da qui e solo da qui nascono i guai. In quanto al resto, le eccessive ingeren ze del Ministero nell'amministrazione dei corpi e il cattivo funzionamento d ei consigli formati da ufficiali d'Arma non a tempo pieno e distratti da altri onerosi incarichi a loro più propri erano una vecchia, anzi secolare piaga. Comunque, nel periodo dal 1912 al 1915 si cerca di adottare qualche provvedimento per migliorare la critica situazione. Nel 1912 gli «ufficiali combattenti» chiamati a disimpegnare anche temporaneamente funzioni contabili sono esentati da tutti i servizi, «allo scopo di assicurare il regolare e continuo funzionamento amministrativo dei corpi » 17 (implicita una chiara ammissione ufficiale delle difficoltà nelle quali si dibatte l'amministrazione dei corpi). Si tende anche a riformare le procedure contabili, con una lunga circolare che anch'essa, all'inizio, ammette le difficoltà provocate dal nuovo sistema: gli inconvenienti verificatisi e i rita rdi subiti dalla contabilità nell 'esercizio che sta per chiudersi, hanno indotto qu esto Ministero a modificare a lquanto l'ordinamento contabile, in modo da diminuire e sempli ficare il lavoro presso i corpi cd eliminare qualsiasi causa di ritardo. La modificazione verrà applicata per gradi, sì da non produrre squilibrio nello svolgersi della gestione contabile [.. . ] G li scopi d i questa prima modifi cazione [ne dovrebbero, dunque, seguire delle altre - n .d.r.] vertono principalmente sui seguenti punti: a) semplificazione della tenuta dei conti ; b) semplificazione della resa dei conti; e) semplificazione dei rapporti tra corpi e direzioni di commissariato a causa della somministrazione dei conti ; d) concentramento dei conti correnti presso il Ministero e semplificazione del loro controllo e liquidazione; e) preventiva revisione dei proventi da par-

16

17

E. BERTINI , Op. cit. , p. 39. Circ. n. 38 1 del 12 agosto 1912 (G .M. 1912, pp. 1093-1094).


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te del Ministero; f) ripartizione dei lavori contabili presso i corpi, in modo da diminuire l'accumulo a lla fine del mese 18 .

In sostanza con questa riforma si tende a ridurre gli specchi da compilare e le operazioni contabili: - limitando le registrazioni sul giornale di cassa a quelle più semplici; - lasciando di conseguenza al Ministero l'incombenza di suddividere le spese per capitoli; - rendendo più sollecita e meno gravosa la resa dei conti, con l'invio mensile e non più trimestrale del giornale di cassa e dei relativi documenti giustificativi al Ministero. Vi è anche un passo indietro: nel 1914 il Ministero dispone il ritorno al sistema di contabilità di compagnia antecedente il regolamento 1911, ritenendo la contabilità di compagnia più semplice e più rispondente per varie considerazioni a l buon anclamenLo del servizio, in confronto di quella per battaglione e per dar modo ai comandanti di compagnia di acquistare la necessaria preparazione amministrati va' 9.

Altre innovazioni (sempre nell'ottica della semplificazione) introdotte con la stessa circolare sono: a) la restituzione ai corpi dell'incarico del suddividere le spese per capitoli (nel 1912 assunto, come si è visto, dal Ministero), allo scopo di consentire loro di seguire l'andamento delle spese in base alla loro specie_ P er facilitare il lavoro dei corpi ed evitare errori, il Ministero compila un apposito «indice alfabetico» delle spese più frequenti e del relativo capitolo cui vanno imputate (era per mancanza di questa traccia che i corpi commettevano prima molti errori); b) lo scarico da parte del Ministero delle somme anticipate alle direzioni di commissariato non più in base alla dimostrazione delle spese effettivamente sostenute dai corpi, ma alle anticipazioni da loro concesse ai corpi . Questo allo scopo di rendere più sp edita la contabilità, sciogliendo il vincolo tra le scritture contabili delle direzioni di commissariato e quelle dei corpi; e) la semplificazione delle operazioni di trasmissioni di fondi tra le varie amministrazioni, sostituendo l'onerosa tenuta dei registri di conto corrente con il sistema del «vaglia postale di servizio» esente da tas18 19

Circ. n. 283 del 24 giugno 1912 (G.M. 191 2, pp. 67 1-710). Circ. n . 2 16 del 23 maggio 1914 (G.M. 1914, pp. 601-647).


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sa, compilato da parte dei corpi, e introdotto in base ad apposita convenzione con il Ministero delle poste e telegrafi. Per quanto ha attinenza con il Servizio di cassa, con R.D. 4 marzo 1915 è approvato il Regolamento sul serviz io di cassa in guerra, che sostituisce quello del 1897 (vds. capitolo X) 20 . Anche con la nuova normativa le modalità particolari di funzionamento del Servizio non subiscono varianti di rilievo e le modifiche prima citate non sono che dei palliativi e dei provvedimenti - tampone, che non intaccano il sistema amministrativo nel suo complesso, tradizionalmente farraginoso e ricco di vincoli e adempimenti di carattere più che altro formale e burocratico. Avviene così che, proprio di fronte alJe esigenze di carattere eccezionale della guerra (e di una guerra come quella del '15-' 18) il sistema contabile e amministrati vo al fondamentale livello di corpo, già uscito in piena crisi dalla campagna di Libia (vds. capitolo Xli) nel maggio 1915 ancora non si è assestato e consolidato, né ha eliminato le mende che ostacolano il suo buon funzionamento in guerra, a cominciare dal mantenimento del cordone ombelicale amministrativo tra corpi mobilitati in guerra e centri territoriali di mobilitazione e/o depositi nella zona territoriale, ai quali i corpi ed Enti mobilitati stessi devono rendere i conti anche se le operazioni si svolgono a grandi distanze e i mezzi di collegamento del tempo sono lenti e precari.

Conclusione A parte le pur importanti lacune nel sistema am mini strativo dei corpi, quale giudizio può essere espresso sulla regolamentazione logistica nel suo complesso, così come e si configura nel Servizio in guerra del 1915? Si è già visto che, in premessa, il predella Servizio in guerra afferma (è la prima volta) di voler indicare solo «uno sch ema generico del funzionamento dei Servizi» e prescrive di adattare l'organizzazione e funzionamento alle circostanze di tempo o di luogo che si presenteranno. In merito il generale Liuzzi, alla luce della concreta esperienza della prima guerra mondiale, così si esprime: È codesta una norma molto assennaLa che avrebbe dovuto essere impressa profondamente nella mente di tutti coloro che in guerra si Lrovaro110 a dirigere servizi d'i ntendenza. Ma così 11011 ru, né poteva essere.

20

Roma, Voghera 1915.


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Prima di tullo quella premessa non trova alcun addentellato in tulio il regolamento, che anzi questo è con essa in aperta contraddizione, tanto che quella premessa io mi spiego solamente considerandola un postumo tentativo di correzione del regolamento. Essa mi ha sempre fatto l'effetto di quel magnifico cn-tout-cas lasciato in anticamera da una vecchia e disadorna signora, ma che altro non è se non uno splendido dono ricevuto dalla sua splendida figliola ... assente e lontana . TI regolamento non ha più alcu n ritorno a quel generico schematicismo citato dalla premessa, entra spesso e soverchiamente in particolari dei servizi e, se accenna ai còmpiti dei diversi organi e delle differenti unità , non sancisce i principi fondamentali di funzionamento dei singoli serviz'ì, e non pone in evidenza nessun esempio caratteristico che valga a dimostrare come variando talune circostanze debbano essere variabilmente adattati organizzazione e funzionamento. [... ] D'altra parte la pratica applicazione di quella premessa avrebbe richiesto che gli organi direttivi dei servizi avessero la facoltà e la possibilità di «adattare alle circostanze di tempo e di luogo» l'organizzazione e il fu nzionamento, il che significa di apportare le necessarie modificazioni alle formazioni delle unità di servizio e alla distribuzione dei mezzi. Ma era ammessa tale facoltà? esisteva tale possibilità? Teoricamente, forse che si forse che no; praticamente no per quanto rifleueva organizzazione, sì per ciò che si limitava a fun zionamento, e quindi in misura assai limitata e quasi direi in forma arbi traria, poiché non si può , in genere, modificare il funzionamento senza provveuen: a un adatta mento dell 'organizzazione. Forse perché il sistema amministrativo complicato e pesante imponeva complesse e lunghe operazioni per l'effettuazione di ogni benché minima variante organica: forse perché la scarsità del personale e del materiale imponeva un accentramento della facoltà distributiva; forse perché la già lamentata separazione delle intendenze dai comandi aveva maggiormente accentuata la trascuratezza e la differenza verso i servizi dove erroneamente si temeva più faci le l'imboscamento; forse perché al centro principale dei servizi difettarono talvolta gli uomini esperimenta li, di larghe vedute e di gen iali iniziative; certo si è che la generalizzazione dei provvedimenti e l'uniformità dell'organizzazione fu durante tutta la guerra la norma dominante e opprimente, contraria a quell'ottima premessa dell'ameno volumetto2 ' .

Riportandoci il più possibile alla situazione del maggio 1915 e alla strategia che si inlcndeva applicare, a noi sembra che non si possano imputare a un regolamento le mende e i difetti dell'intero organismo (e di un organismo in larga parte improvvisato quale quello del 15-1 8), che è chiamato ad applicarlo in condizioni eslremamente difficili. Il regolamento si diffonde, a volte, in eccessivi partico lari, ma ciò al tempo era reso consigliabile e anzi necessario dalla scarsa istruzione dei Quadri addetti ai Servizi, oltre che dalla scarsa conoscenza della branca logistica e delle possibilità dell'automezzo da parte dei comandanti e Comandi . Meglio comunque riunire in unico testo il maggior numero possibile di prescrizioni relative a i vari Servizi, piuttosto ch e elencarne 21

G . LIUZZJ, Ricordi e pensieri di un ex-Intendente d'armata, Roma, Stab. Tip. Guerra 1922, pp. 61-62.

Arnm.


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semplicemente in poche paginette l'i ntelaiatura (come faceva il Servizio delle Intendenze del 1899). Se si adotta il metodo del 1899, la trattazione dei particolari relativi a ciascun Servizio deve essere affidata a singole e magari molteplici pubblicazioni, specie ai minori livelli non sempre facilmente reperibili per tutti gli interessati al momento del bisogno, e magari compilate da una «mano» diversa e non ben coordinate tra di loro. Nel 1915 era invece indispensabile per tutti - anche per i livelli più elevati - conoscere i particolari, perché la logistica ha sempre poggiato su basi specifiche, vincoli funzionali , nozioni e dati numerici che non possono essere ignorati da nessuno, in questo almeno differendo dalla strategia e dalla tattica. Queste due ultime branche sono più arte che scienza ; il contrario avviene per la logistica, che ha più bisogno di dettagli e nella quale i d ettagli spesso non sono tali. Indubbiamente nella regolamentazio ne del 1915 i princìpi fond amentali di funzionamento di ciasc un Servizio avrebbero potuto essere m eglio indicati, ma essi non sempre mancano, e quando non sono esplicitamente precisati, possono essere facilmente dedotti dal contesto generale e particolare. È innegabile che per una migliore applicazione delle norme logistiche occorreva quella mentalità elastica e quello spirito d'iniziativa che purtroppo non erano prerogativa dei pur valorosi e seri Quadri di allora, né erano richiesti dalla guerra di trincea. Ma questo vale per qualsiasi ordinamento e regolamento e ben poco ha a che fare con la loro intrinseca rispondenza alle ben defin ite e vincolanti esigenze del momento (che, ricordiamolo ancora, erano quelle di una strategia esasperatamente offensiva e di una guerra breve, da condurre con Qua dri improvvisati e imperfette dotazioni). Più circoscritta la critica a nch'essa postuma d el Pugnani , relativa (questo è già un punto debole) a un solo aspetto, l'o rganizzazio ne dei trasporti automobilistici prevista dalla normativa 1915: li concetto fondamentale d'impiego partiva dal presupposto d i limitare J'au101rasporto alle seconde linee, lasciando a l lraino animale il predominio nel campo dei trasporti, compati bilmente con la quantità massima di quadru pedi rcquisibili. In sostanza, l'a utocarro era stato ad ottato quasi a malincuore, impos10, più che a lt ro, dalla necessità di colmare la noloria deficienza d i quadrupedi. Negli organizzatori del 1914- 19 I 5, a differenza dei predecessori del I9 I 2, era mancata una chiara visione delle reali possibilità del nuovo mezzo di t rasporto. Si era considerato cioè l'autocarro, non come mezzo ideale per i trasporti, quale realmente si dimostrò poi, ma solo come un buon ripiego, in attesa fo rse di un maggior svilu ppo della produzione ippica nazionale. Alla formazione di questa concezione avevano coni ribui10, sia la poca conoscenza pratica dell 'autotrasporto, che in fondo ispirava ancora alqua nla diffidenza, sia le ben note e reali difficoltà d i approvvigionamento delle materie di co nsumo (carburanti , lubrificanti , gomme), per le quali dipendevamo quasi tota lmente dall'estero.


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Da questa mentalità derivò una organizzazione che ponò a lla soppressione del «servizio carreggio automobile», già creato e sanzionato dal «servizio di guerra » edizione 191 2, nonostante che allora l'autocarro fosse previsto solo per poche grandi unità, adatte a particolari impieghi, e non per tutto l' Esercito mobilitato, come nel 1915. Il nuovo «servizio di guerra» edizione 1915, che ebbe valore durante tutto il conflitto 19 15- 191 8, stabilì che gli autotrasporti, anziché costituire un servizio a sé stante, dovevano far parte del già esisten te «servizio delle tappe». Questo «servizio tappe», che era completamente ignaro di tecnica automobilistica e che con gli autotrasporti aveva solo a ffini tà apparenti, si arrestava nelle retrovie, mentre l'autocarro dovette ben presto spingersi fino alle primissime linee. Il poco ft:li<.:e connubio (tappe-automobilismo) o riginò subito il grave inconveniente di far entrare in guerra gli autotrasporti senza che esistesse presso l'Esercito mob.ilitato un organo com petente dal lato tecnico, che avesse la fu nzione d'impartire direttive generali per l' impiego, per i riforn imen ti , per le riparazioni , ecc. Queste direttive costituiscono le basi fondam entali, indispensabili per il regolare fu nzionamento degli autotrasporti, che dalla tecnica traggono la loro linfa vitale e la possibilità di marciare ed operare cffic.:tcemente e con buoni e costanti rendimcnti 22 •

Non ci sembra che queste affermazioni Lengano sufficiente conto del contesto generale. Una regolamentazione deve essere aperta alle nuove esigenze e a fuLure trasformazioni, ma non può essere avveniristica e ignorare i vincoli posti dai d ali concreti della situazione quale si prcscnla a l momento (e a breve e medio termine). Bisogna riconoscere che nel 1915 i Quadri di tutti gli eserciti non avevano ancora né potevano avere - una menlalità automobilistica, e che anche per questo sarebbero stati necessari - come già previslo nel 1912 per le armale dotate di automezzi - specifici orga ni direttivi tecnici (per il solo servizio a utomobilisLico) sia al livello di Intendenza generale che di Intendenza d 'armata. Jn questo senso, si può anche aggiungere che sarebbe stato opportuno prevedere organi direttivi preposti a lla direzione e coordinamento di tutti i tipi di trasporto (e non solo di qu ello a utomobilisLico ), dall'armata fino al livello di divisione. È questa, a parer nostro, la vera lacuna della regolamentazione 1915 , lacuna forse dovuta all'eslrema scarsità di Quadri di artiglieria e del genio, e/ o comunque di specializzati in questo e in altri Servizi. Non sembra esi stano dati di fatto per affermare che l' autocarro «era stato adottato quasi a malincuore» e che s i era visto nella trazione meccanica solo «un buon ripiego in attesa forse di un maggior sviluppo della produzione ippica nazionale». Al contrario la pubblicistica e la regolamentazione militare del p eriodo sono concordi nell'indicare nell'autocarro (fin da prima della guerra di Libia) il mezzo di trasporto 22

A . PUGNJ\NI, Op. cit. , pp. 97-98.


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logistico dell'avvenire, del quale per determinati Servizi (sgombero feriti, rifornimento viveri deperibili e munizioni, servizio postale) già nella guerra di Libia ormai non si può fare a meno per le sue insostituibili doti di velocità, portata a fless ibilità 23 • L'automezzo nel 1912 si è già afferma to e si è già calato nell'organizzazione logistica con ruoli di grande rilievo e ben definiti, come quello del raccordo tra stabilimenti di 1a linea e di 2 a linea e del trasporto feriti, viveri e posta anche per i reparti di l a linea. Ma pare indubbio che, al momento, i trasporti di l a linea non potevano che rimanere affidati in gran parte a l traino animale (se non altro perché l'automezzo era ancora totalmente legato a buone strade che al momento erano poche e cattive). Anche il criterio prescelto dell'accentramento al livello di armata era in pratica tutt'altro che assoluto, e in pratica subiva delle notevoli eccezioni per alcuni Servizi di 1a linea che, come si è visto, conservavano nel 1915 automezzi in organico. Questo criterio all'atto pratico può essere definito il male minore, perch é giustificato da un complesso di fattori che non potevano certo essere ignorati: scarsità di personale tecnico, di conduttori , di Quadri specializzati, di pezzi di ricambio e soprattutto di benzina e lubrificanti; carenze qualitative e quantitative di mezzi; deficienze del sistema strad ale e terreno montuoso nelle prevedibili zone operative, che avevano caratteristiche peraltro differenziate tra di loro, il che imponeva diverse soluzioni anche al livello di divisione e corpo d 'armata. Circa i criteri per l'impiego dei trasporti a motore negli a ltri eserciti, da ricordare un articolo del 1914 dell'allora capitano di artiglieria Pietro Gazzera, poi Ministro della guerra del 1929 al 1933 24 • Dall'analisi comparativa compiuta dal Gazzera emerge che: a) negli eserciti francese e tedesco l'impiego degli automezzi è previsto solo nei trasporti logistici di 2a linea e senza venire a contatto diretto con le truppe e gli organi di Servizi di 1a linea, ma rifornendo gli scaglioni di carreggio ordinario. Nell'esercito italiano, invece, si prevede ch e gli automezzi giungano direttamente fino alle sezioni sanità e sussistenza delle divisioni o alle colonne munizioni, senza interposizione di altri trasporti carreggiati; b) in entrambi i predetti eserciti, in parecchi casi gli automezzi sono rigidamente ripartiti per Servizio, mentre nell'esercito italia no si è 23

Cfr. anche, in merito, F. BOTTI, Note ... , parte Ili (Cit.) pp. 42-70. P . GAZZERA, Alcune note comparative circa il servizio automobilistico negli eserciti francese, germanico e italiano sul piede di guerra, « Rivista Militare» 1914, voi. III, disp. VII. 24


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adottata la soluzione - più economica - di riunire gli automezzi nel parco automobilistico d 'armata, per l'impiego e il decentramento aragion veduta anche a favore dei livelli inferiori. Circa il primo principio, il Gazzera auspica anzi - sul modello francese - una soluzione che ci sembra discutibile: inserire fra le autoco lonne e le truppe un anello di carreggio ordinario per rendere più clastico il fun zionamento del servizio.

Quando il Gazzera scrive l'articolo è ancora in vigore la regolamentazione del 1912 ed è in corso di elaborazione quella del 1915. Ma anche quest ' ultima, come si è visto, conserva il principio dell'accentram ento degli automezzi al livello di armata e del loro impiego per i trasporti di 2a linea (dall'armata alla di visione compresa), pur senza escludere la possibilità di far proseguire gli automezzi fino agli organi esecutivi dei livelli inferiori, e pur prevedendo sempre, in certi casi, l'assegnazione organica di automezzi agli organi esecutivi di divisione. Se ne può legittimamente dedurre che la soluzione italiana è - al momento almeno - assai più elastica e effettivamente più economica di quella francese e tedesca, che ripartendo rigidamente gli automezzi tra i vari Servizi (come faceva, almeno in buona parte, la nostra normativa del 1912) rendeva meno agevole la costituzione dei necessari volani ai livelli più elevati, e l'impiego dell'automezzo come veicolo bon à tout /aire. In quanto alla delimitazione dell'impiego degli automezzi, come afferma il Gazzera il criterio di limitarlo di massima ai trasporti di 2" linea è ovunque seguito. Nell'esercito tedesco almeno fino alla primavera 191 5 erano stati adottati criteri d'impiego - e soluzioni ordinative - che hanno larghe analogie con quelle italiane, eccezion fatta per il parco alle dirette dipendenze del Comando Supremo (non previsto dalla regolamentazione 1915, ma poi anche presso di noi costituito alla mobilitazione)2 5 • A chiusura dell 'articolo il Gazzera mette in evidenza che l'Italia, con scarse risorse equine e pressata da carenza di fondi, ha puntato più degli altri Stati sul trasporto automobilistico, gestito con criteri economici, e sviluppato (ciò che non è avvenuto in altri eserciti) sopprimendo una parte del carreggio ordinario . Una diagnosi, in definitiva , notevolmente divergente da quella assai più recente - e forse per questo troppo «attualizzante» - del Pugnani. 25

MG, La mobilitaz ione . .. (Cit .), pp . l 'ifi- 157.


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Come già abbiamo sostenuto in a ltra sede2 6 , si può concludere che nel 1915 la regolamentazione logistica - senza essere perfetta - esiste, è completa ed esauriente e chiara ed è all'altezza degli altri eserciti, anche se - come la regolamentazione tattica - non è ancora ben ass imilata e conosciuta dai Quadri, e oltre a essere basata su fallaci presupposti strategici risente dei difetti intrinseci dell'organismo nel suo complesso. La fisionomia dei Servizi nel maggio 1915 non tiene certamente conto dei caratteri della guerra di logoramento e di specifiche esigenze ad essa correlate, ma ciò non toglie che la logistica del 1915 già prende atto del nuovo quadro sociale, economico e tecnologico della rivoluzione industriale, così riassunto dal De Chaurand nel 1907: La decadenza fisica dell'elemento uomo, dovuta al surmenage intellettuale, al lavoro febbri le ed intensivo, ai maggiori agi a portata di tutti, è causa da una parte del rilassamento delle energie individuali nel presente periodo in cui si intensifica il lavoro fisico richiesto nel soldato e nell'ufficiale, dall'altra delle maggiori esigenze emergenti in fatto di alleggerimento del soldato e dei più larghi mezzi d'ogni genere dei quali occorre disporre in guerra; primo fra tutti il munizionamen to per i pezzi e per i fu cili. Quistion i queste da armonizzarsi, semplificando e riducendo l'equipaggiamento individuale ed aumentando e mig liorando quello collettivo, partendo da un punto di vista del tutto differente dall'attuale. Nelle guerre del passato i servizi di retrovia si può dire non esistessero: si faceva assegnamento sulle risorse locali, e quelle trasportate al seguito erano tanto scarse, che spesso gli eserciti erano costretti a fermarsi per attendere i rifornimenti dall'interno del paese. Venne la reazione, e si è giunti agli odierni enormi pesanti carreggi di 1 • e 2" linea, che si sviluppano per parecchi chilomet ri ed ingombrano mentre funzioneranno probabilmente meno bene di quello che sulla carta. Si sono rese pesanti le colonne, per rendere le grandi unità più mobili mediante maggiori risorse ad imm ediata disposizione delle truppe. Le pi ù progredite industrie ed i facilitati mezzi di comuni cazione e di locomozione, rappresentati dalle ferrov ie e d agli automobili, consentono att ualmente di ridurre quanto è ad immediato contatto dell' esercito, per alleggerirlo e di fare sicuro assegnamento sulla immediata produzione e sul diretto e non interrotto rifornimento dal paese, considerandolo nel complesso come la base d'operazione stessa: sopprimendo i grandi magazzini mobili e stabili delle zone d i radunata e di operazioni , conservando solo quanto è st.rettamenle indispensabile di tenere sotto mano in modo normale. La necessità di un servizio di sanità poderoso, largamente dotato di personale e di materiale, proporzionato agli effetti distrutto ri delle armi odierne ed agli organici combattenti, si manifesta per dovere umanitario e per infondere maggiore gagliardia e spiri to di sacrificio in tutti. Provvidero in questo senso molto efficacemente, nella recente guerra di Manciuria, tanto i Russi , quanto i Giapponesi, con una considerevole dotazione di mezzi <li medicazione e di trasporto in 1• linea, limit.ai1dosi a curare sul posto i feriti non trasportabili . Essem.ialmente impo rta faci litare lo sgombro dei feriti e malati, mercé

26

F. BOTTI, Note ... (Cit.), parte II, pp. 106- 107.


XIV. Servizi comm., arti~lieria, genio, amm. (19/2-1915)

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treni ferro viari ed automobili all'uopo predisposti, in guisa da ridurre al minimo gli ospedali da campo ed i posti e.li ricovero, semplificando così l'in sieme del servizio eriducendo il fabbisogno d'ogni specie nella zona c.l'operazioni . Nel servizio e.li vettovagliamento, le nuove condi zioni fatte dall'automobilismo consentono una radicale trasformazione c.lell'auuale sistema di rifornimento lento , pesante e poco rispondente alle esigenze pratiche. Pochi automobi li bastano ad assicurare in qualsiasi caso il trasporto dei viveri (cioè pane e carne) alle truppe di I ' linea, dalle teste di linea ferroviaria , senza ingombrare le retrovie con le ordinate colonne di carreggio cd il relativo personale. I carri-cucina, che ha nno fatto ottima prova nell'esercito russo, assicurano in ogni eventualità alle I ruppe combattenti la preparazione e la facile distribuzione del vitto giornaliero. Lo stesso automobilismo, applicato al servizio del munizionamento, permette di abolire gli attuali ingombranti parchi d 'artiglieria e di fare fun zionare il rifornimento direnamente ed ininterrotto tra i treni ferroviari e le colonne munizioni, con vantaggio evidente riguardo a l fabbisogno complessivo di munizioni, che possono da un unico centro farsi affluire ove necessario. Si lralla di un nuovo orientamento per i servizi c.l'in1endenza; aggiungendo che le guerre divenute brevi, inlluiranno sulla diminuzione di determinati bisogni continuativi; mentre lo sviluppo che assumeranno le battaglie imporrà di accrescere i servizi con carattere transitorio inerenti alle medesirne 27 .

F. DE C HAURAND DE S.E., La preparazione militare, Roma, Voghera 1907, pp. 60-63. 27



CAPITOLO XV

LA PREPARAZIONE ALL' INTERVENTO NELLA PRIMA «GUERRA TOTALE» (1912 - MAGGIO 1915)

Approccio metodologico e caratteri della documentazione disponibile E saminiamo brevemente i provvedimenti concreti che, nel quadro della regolamentazione logistico-amministrativa prima delineata, vengono adottati specie dal 1914 in poi per preparare lo strumento e garantire gli approvvigionamenti . Intendiamo occuparci soprattutto della logistica di distribuzione, relativa cioè all'approntamento dei Servizi di campagna dell'esercito mobilitato. Non possiamo però trascurare del tutto, da ti i loro immediati riflessi sull'efficienza delle forze, i principali a spetti della logistica di produzione, e, più in generale, la preparazione della nazione in genere a quella che fin dalle prime battute (per forza stessa delle cose e senza che ciò venga espressamente codifica to) assume oltre ogni previsione i caratteri di una guerra totale, caratteri che nel campo specificamente logistico hanno una prima e fondamentale conseguenza: è il paese che mobilita l'esercito! TServizi dell'esercito mobilitato devono quindi avere la

loro ba~e nel pae~e e cioè nei Servizi territoriali. Si tratta di basi, innanzitutto, morali, poiché dove manchi per i rifornimenti la fid ucia del P aese, l'Esercito sarà fatalmente portato a succhiare olt re il bisogno, con conseguente grave danno proprio e del Paese 1•

Sulla preparazione e condotta dal punto di vista logistico, amministrativo ed economico della prima guerra mondiale esistono già diverse opere e numerosi saggi. P eraltro la produzione editoriale finora conosciuta: - è principalmente rivolta a lla logistica di produzione, e, in particolare , ai problemi e ai risultati della mobilitazione industriale (industrie metallurgiche); - tratta, negli ultimi anni, soprattutto gli aspetti economico-so1

G. LIUZZI , Op. cit. , Mila no, Corbuccio 1934 , pp. 411 -4 12.


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Ferruccio Botti

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ciali, con relative connessioni politiche, e non di rado indulge a quella che potremmo definire «storia dal basso»; - per la parte più propriamente militare, approfondisce in prevalenza i problemi degli approvvigionamenti nel Paese e all'estero e la relativa organizzazione, con abbondanza di dati statistici; - denota una frequente mancanza di unitarietà, non essendo possibile scindere del tutto l'organizzazione logistica di campagna da quella territoriale, e nell'ambito dell'organizzazione della produzione militare, trattare solo i manufatti industriali, le artiglierie ecc, oppure solo gli approvvigionamenti di viveri, vestiario e cavalli, senza esaminare le connessioni con l'organizzazione del consumo di questi materiali e mezzi logistici (cioè, con la logistica di campagna), oppure con i trasporti e le operazioni marittime (quest'ultime spesso studiate - anche nelle opere più recenti - con ristretta ottica «adriatica»); - lascia, in sintesi, ancora oggi piuttosto in ombra la logistica di campagna, e da un punto di vista anche puramente quantitativo le opere di interesse logistico rimangono di gran lunga inferiori alla produzione editoriale complessiva, more solito rivolta soprattutto alle operazioni con relativa, sterminate memorialistica (che, con la sola eccezione degli ufficiali medici, rimane anch'essa «rivolta al nemico e alla trincea»). Sulla logistica di distribu zione, fondamentali le due già citate opere (Ricordi e pensieri di un ex-Intendente d'armata - 1922 e / Servizi logistici nella guerra - 1934), del generale Liuzzi, testimone serio e sereno che vi trasfonde un prezioso e a nzi unico patrimonio di esperienze, e non si limita a descrivere ma giudica, scava, propone e critica, con la franchezza e lo spirito pratico - alieno da ogni retorica - del militare vecchio stampo. Importanti anche - specie per la preparazione logistica, l'organizzazione a livello centrale degli approvvigionamenti e la statistica - i volumi editi da vari Enti interni del Ministero della guerra (Comando del Corpo di Stato Maggiore - ufficio stori co, l'Esercito Italiano nella grande guerra, Vol. I e I bis (1927) e Indice delle truppe e dei Servizi mobilitati durante la guerra 1915-19/8, Voi. II I Servizi, 1939; Stato Maggiore Centrale, Trifornimenti dell'Esercito mobilitato durante la guerra alle fronte italiana (1924); Ufficio Statistico, Statistica della sforzo militare italiano nella guerra mondiale - la forza dell'esercito (1927) e i Servizi logistici, in due volumi (1929). Quest'ultima ponderosa opera, riferita principalmente agli approvvigionamenti di commissariato, è stata compilata dal col. F. Zugaro e dal mag. F. Ratiglia, due ufficiali addetti durante la guerra alla DGSLA. Esauriente la trattazione della branca trasporti. Per le ferrovie ri-


XV. La prep arazione all'intervento nella prima «Guerra Totale»

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cordiamo - oltre agli accenni che vi fanno il Cadorna e il De Chaurand - il recente studio del generale Bovio sulle ferrovie italiane nella prima guerra mondiale (Studi storico-militari 1986), la relazione della direzione trasporti dell' Intendenza generale (I 922) e infine numerose opere di studiosi civili, tra le quali quella dello Spinelli (1936). Per i trasporti a motore per via ordinaria, insostituibile il Pugnani (Storia della 1:1otorizzazione militare italiana - 1951 , e La trazione meccanica su strada - 1926; articoli sulla Rivista di Artiglieria e Genio degli anni Venti). Infine, per la sanità ricordiamo il più volte citato volume del Ca~ sarini, per l'artiglieria la Storia dell'artiglieria del Montù; per tutti i Servizi, è utile la consultazione delle voci logistiche dell'Enciclopedia Militare - 1933 (e del poco noto, ma interessante, Lessico militare italiano - Vallardi 1916, purtroppo fermo al primo volume). Per la produzione industriale, oltre ai numerosi saggi parziali ricordiamo la recente opera del Mazzetti (edita dall'Ufficio Storico) L 'industria italiana nella grande guerra e le due opere del Franchini (La mobilitazione industriale dell'Italia in guerra 1932 e L'acquisto di materie prime all'estero da parte de/l' Italia durante l'ultima guerra - 1928). Tuttora in buona parte inesplorate, per la parte strettamente logistica, le cospicue fonti archivistiche dell'Ufficio Storico (Intendenza generale dell'esercito e Intendenze d'armata) alle quali faremo spesso riferimento . Va però ancora ricordato, a tal proposito, che diversamente dal Comando Supremo l'Intendenza generale più che ispirare e dirigere la manovra logistica, la coordina intervenendo solo al bisogno , e che le questioni di grande rilievo concernenti la branca logistica sono trattate direltamentc dal Comando Supremo. Di qui una minore rilevanza complessiva del carteggio dell' Intendenza generale in confronto a quello del Comando Supremo, per altro verso - ad esempio, per la parte ordinamento e mobilitazione - importa nte anche ai fini logistici.

Situazione logistica de/l'esercito allo scoppio della guerra europea (agosto 1914)2 A causa delle insufficienti assegnazioni di fondi e del dispendio di 2

Sulla preparazione logistica in generale Cfr. MG - UF. STORICO , L'esercito italiano nella grande guerra (1915-1918) - Voi. 1, /,e f orze belli,:eranti (narrazione) 1" rist., Roma 1974, pp . 57-198. C fr. anche F. DE CTIAURAND DE S.E. , Come l'esercito italiano entrò in g uerra, Milano, Mondadori 1929, pp. 225-352.


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1--èrruccio Botti

en ergie - molto superiore a ll e previsioni - provocato dalla guerra di Libia (che di fatto, sia pure su scala ridotta, continua) nell 'agosto I 914, allo scoppio della guerra europea, l'esercito no n è pronto e non è pronto al punto di vista logisLico, in ciò comprendendo prim a di tullo la logistica di produzione (con particola re riguardo al settore più nevralgico, a rmi portatili, artiglierie e relative munizioni) . L'approntamento dell'esercito nell'agosto 1914 è stato ben descritto dal generale Cadorna, Capo di Stato Maggiore dal 10 luglio 1914, cioè da circa un mese3 • P er quanto di interesse logistico, le defici enze principali in caso di mobilitazione a q uella data rigua rdano: a) carenza di u fficiali. Ad esempio, manca il 44% di ufficiali medici; b) insufficienza delle dotazioni previste, «scarse, spesso di tipo antiqua to» . I servizi automobilistici sono in via di organizzazione. I depositi di benzina, grano e avena sono in su fficienti o mancano . «Mancano 200.000 serie di vestiario [secondo a ltri dati, 350.000 - n.d . r.] ; munizioni per fanteria ragguagliate a 700 cartucce sollanto per fucile; qucJle per artiglieria campale a soli 1200 colpi per pezzo. Mancan o circa 1000 carrette per cartm:<.:e. Il carreggio dei corpi , che dovrebbe essere di tipo leggero, è per la maggior parte costituito da carrette da battaglione pesa nti»; c) artiglieria: pa rco d 'artiglieria d'assedio insufficiente. Dei 36 reggimenti p revisti, 5 non sono ancora costitui ti e 5 non possono funzionare come centri di mobilitazione, non essendo ancora costituiti i relativi magazzini. Per 14 delle 28 batterie di obici mancano Quadri e cavalli; d) «è per lo meno dubbio » che alla mobilitazione siano disponibili quadrupedi sufficienti per tutte le truppe e Servizi (la precettazione quadrupedi era stata predi sposta solo per 5 corpi d'armata cd era in corso di predispo sizione per gli altri). La milizia territoriale, oltre ad essere a ncora armata del vecchio fucile mod. 70/ 87 non conosciuto dai richiamati, non dispone di vestiario di panno e neppure di cappotto o ma ntellina ; e) molte delle 150 sezioni mitragliatrici disponibili (già in numero insufficiente) non sono mobilitabili perché le relative dotazioni di ma teriali sono incomplete. A queste carenze, strettamente riferite ai Servizi di campagna, ne vanno aggiunti almeno altre due, che hanno riflessi indiretti di grande 3

G. CA DORNA, la guerra alla fronte italiana, Milano, Treves, 1929, Voi. I, pp. 13-19.


XV. La preparazione all'intervenlo nella prirna_ «_G_u _er_ra_ T,_o_la_le_»_ _ __ _ _ _ _6_2_5

portata e sono tali da condizionare l'effettivo rendimento operativo dei reparti: a) la ritardata e travagliata adozione dei modelli di artiglieria da campagna a deformazione (e delle relative munizioni) e la difficoltà di fabbricarne in Italia un numero sufficiente in tempi contenuti; b) le carenze nel sistema ferroviario alla frontiera del nord-est. Sempre per poter valutare nella giusta portata le lacune logistiche dell'agosto 1914, bisogna considerare che: a)le deficien ze sono riferite a dotazioni già di per sé largamente insufficienti, perché calcolate per un tipo di guerra breve e offensiva sul modello della campagna del 1870-18714; b) prevale, nel calcolo delle dotazioni, l'ottica tendente a non appesantire troppo i reparti con materiale che si deve poi trasportare su carri a traino animale, tenendo conto sia della necessità di contenere il carreggio, sia della scarsità di quadrupedi , benzina e automezzi; c) anche in rapporto al tipo di guerra da condurre e al conseguente tipo di dotazioni, come già si è visto le dotazioni del nostro esercito erano quelle di un esercito povero: meno cannoni e mitragliatrici degli

altri eserciti; dotazioni munizioni (specie per artiglieria da campagna) più esigue; meno materiale sanitario e del genio; d) sempre in rapporto al tipo di guerra ch e sarebbe stato condotto, vi era forte carenza di salmerie e un eccesso di carreggio ippotrainato 5 • È questa la vera natura delle carenze logistiche del nostro esercito nell'estate 1914, le quali non vanno quindi riferite alla regolamentazione logistica in sé e ai criteri sui quali era impostato il Servizio in guerra, ma all'impostazione strategica generale.

Preparazione della nazione alla guerra Per «preparazione della nazione alla guerra» intendiamo quel complesso di provvedimenti a carattere straordinario adottati in tutti i settori a partire dall'estate 1914 (e solo da quel periodo) in vista dell'intervento , che sono di competenza politica e hanno particolare rilevanza economica e sociale, fino a interessare tutti i Ministeri e tutti i settori 4

Sul consumo di munizioni l'esperienza libica, che pure almeno in questo avrebbe potuto dire molle cose, nel 1914 continu ava a non fare testo. Così il Ministro della guerra generale Spingardi nell'aprile 1913 scriveva a Giolitti che il consumo di munizioni in Libia era stato «enorme», ma aggiungeva anche: «credo che tale esperienza non debba e non possa fa r regola » (V. GALLINARI , Il generale Alfredo Dallo/io nella prima guerra mondiale, in SME-UF. Storico, M emorie storiche militari 1977,Roma 1977 , p. 116). 5 G. LIU ZZI, 1 serviz i ... (Cit.), pp. 26-27 .


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della vita nazionale (e non il solo Ministero della guerra o la sola industria metallurgica e manifatturiera). Non a caso prendiamo in esame la preparazione della nazione prima di quella vera e propria dell' esercito. Emanazione della nazione, in una moderna guerra totale le forze militari operano su un binario pressoché obbligato, e definito con una serie di provvedimenti - in tutti i sellori - di competenza esclusiva dell'autorità politica. Sono tali provvedimenti a determinare vincoli e possibilità reali dello strumento militare vero e proprio, le cui basi operative dipendono dalla preparazione logistica . Quest'ultima a sua volta affonda le sue profonde radici nei periodi di pace e nel livello di efficienza dell'economia nazionale in genere, oltre a risultare molto dipendente - per un paese come l'Italia - dai trasporti marittimi. Organizzazione della forza-lavoro I primi provvedimenti sono adottati nella primavera-estate del 1914, ma nonostante la necessità di accelerare al m assimo la produzione militare non sono dettati dall 'esigcnza di salvaguardare le maestranze per l'apparato produttivo in genere, bensì di dispensare il personale dei soli stabilimenti militari; per il resto, ci si preoccupa di assicurare il più possibile la disponibilità del personale da richiamare, e di attenuare i riflessi sociali dei richiami. In questa ottica, con R .D. 17 maggio 19146 sono dispensati dalla chiamata alle armi, oltre ad a ltre categorie, gli speciali sti la ureati , i Quadri intermedi, operai e manovali d egli stabilimenti militari. Solo con il R.D. - legge 29 aprile 19157 (quando cioè è da tempo in corso la mobilitazione militare parziale ed occu lta, l'industria privata ha già ricevuto gran copia di ordinazioni, e non mancano che pochi giorni a ll 'entrata in guerra) si stabilisce che in caso di chiamata alle armi per mobilitazione possono essere temporaneamente esonerati dal prestare servizio i militari di qualsiasi classe o categoria che da almeno un mese siano impiegati presso industrie fornitrici dell'esercito e della marina. Va chiarito che non si tratta di dispense ( ch e come tali hanno carattere praticamente definitivo), ma di esoneri temporanei, che durano solo fino a quando la ditta lavora per conto dell'Amministrazione militare. A tal fine il personale, a nche quando impiegato presso stabilimenti privati, «sebbene non vesta l'uniforme militare, è considerato 6

G.M. 1914, pp. 978-980.

7

lvi, pp. 772-816.


XV. La preparazione all'intervento nella p_r_ù_ n a_ «G -"----ue'----r---'-ra_ To-'---1_al_e_»_ _ _ _ __ _6_2_7

come a disposizione delle autorità militari e soggetto alla giurisdizione militare», senza peraltro aver diritto ad assegni. Questo provvedimento, necessario ma tardivo, non dà all'inizio buoni risultati, sia perché non erano ancora stati adottate le predisposizioni per una vera e propria mobilitazione industriale, sia perché le commissioni locali non fanno in tempo ad entrare pienamente in funzione all'atto della mobilitazione, il 23 maggio 1915 8 ; ne conseguono rimaneggiamenti, sprechi di tempo e di energie che danneggiano la prod uzione9 • Con successive modifiche a l R.D. 22 maggio 1911 10 sono dispensati anche gli addetti alle amministrazioni ferroviarie, tranviarie e lacuali, gli equipaggi delle navi mercantili, determinate categorie di impiegati dei Ministeri, delle amministrazioni provinciali e comunali, delle poste, telegrafi e telefoni, delle assemblee legislative, i professionisti di interesse pubblico (notai, ministri del culto ccc.), il personale della Croce Rossa e dell'Ordine di Malta. Provvedimenti straordinari concernenti il meccanismo della spesa militare

L'esigenza primaria che si pone nell'estate 1914 è quella di rendere possibile e rapida la spesa militare , al di là delle minute norme amministrative e contabili che, emanate per i tempi ordinari, sono tali da oggettivamente ritardare un'efficace e pronta utilizzazione anche dei fondi stanziati, già di per sè insufficienti. In sostanza, anche in questo caso ci si preoccupa non tanto di migliorare quantitativamente e qualitativamente l'offerta di beni e servizi, ma almeno di facilitare la domanda da parte dello Stato nel contesto esistente, e al tempo stesso di incrementare la pronta disponibilità di capitali da parte dell'industria privata. I relativi interventi legislativi hanno quindi, all'inizio, carattere settoriale e contingente. Solo all'atto della mobilitazione generale, con la legge n. 671 del 22 maggio 1915, sono conferiti al Governo poteri straordinari anche in materia di economia e di spesa e di bilancio: Articolo unico. T1 Governo del Re ha facoltà, in caso di guerra e durante la guerra medesima, di emanare disposizioni aventi valore di legge per quanto sia richiesto dalla

G.M. 1915, pp. 846-847. F. DE C HAURAND DE S.E., Come l'esercito ... (Cit.), p. 334 e M. MAZZETTI, L 'industria italiana nella grande guerra, SME-UF. STORICO, 1979. pp. 11-12. 10 R.D. 18 e 22 maggio 191 5 (G.M. 191 5, pp. 885-925 e 983-985). H

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di fesa dello Stato, dalla tutela dell 'ordine pubblico e da urgenti e straordinari bisogni della economia nazio nale. Restano ferme le disposizioni di cui agli articoli 243 e 251 del codice penale per l'esercito. Il Governo del Re ha fa coltà di ordinare le spese necessarie e di provvedere con mezzi straordinari ai bisogni del tesoro ''.

Con questi limiti, il primo provvedimento è il R.D . 4 agoslo 1914, n. 770, che autorizza le Amministrazioni della g uerra e della marina a derogare fino al 31 ottobre 1914 dalle norme della legge di contabilità generale dello Stato per quanlo riguarda gli approvvigionamenti , le lavorazioni, il trasporto, l'imbarco e sbarco di generi e materiali. In seguito (R.D. 22 ottobre 1914 e legge 425 del 1° aprile 1915) 12 le disposizioni del 4 agosto sono prorogate ri spettivamente fino al 31 aprile 1915 e 31 dicembre 1915. Con il R.D. 22 agosto 19141 3 per determinate categoria di contratti (materiali di artiglieria, carreggio, materiali a utomobilistici e aero nautici. .. ) i Ministeri della guerra e dell a marina sono autorizzati ad effettuare, prima della liquidazione finale, il pagamento di acconti in relazione di materiali e lavori forniti e collaudati. Le maglie di questi primi decreti sono allargate con il R.D. 4 ottobre 1914 14, che estende - per i contratti già stipulati - l'au lorizzazione a corrispondere gli acconti di cui al R. D . del 22 agosto anche a lle forniture e lavori eseguiti ma non ancora definitivamente collaud ati: il pagamento degli acconti non potrà comunque superare il 50% delle forni ture o dei lavori. Con il R .D . 24 gennaio 1915 15 l'autorizzazione a derogare dalle norme della legge di contabilità generale deUo Slato è estesa (p iuttosto in ritardo, visto che si è orma i in pieno inverno) ai pagamenti per «affitti e temporanee occupazioni di immob ili occorrenti urgentemente pel ricovero di tru ppe , quadrupedi, materiali ecc.». Tutti i predetti decreti sono successivamente convertiti in legge (leggi n. 424 e n. 425 del 1° aprile 1915) 16 • Un ulteriore a mpliamento della deroga a lle norme del regolamento di contabilità generale dello Stato avviene, ormai a lla vigilia de1la guerra, con il R.D. del 2 maggio 19 15, che estende la deroga ai lavori di

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14

15 16

Ivi, p. 1075. G.M. 19 14, pp. 1504-1505 e 11 38; G.M. 191 5, pp. 626-627 . G.M. 1914, pp. 1268- 1269. G.M. 1914, p. 625. G.M. 1915, p. 226. lvi, pp. 621-627 .


XV. [ ,a p r eparazione a/l'intC'rvento nella prima « Guer'-ra --'-'--T,--'---ot'-'-a.:..:le_» _ __

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fortificazione, di costruzione e sistemazione di fabbricali ecc. di competen za del genio militare (fino al 31 dicembre 1915) 17 • Misure di carattere giuridico e tutela del segreto Con il R.D. 28 gennaio 1915 18 si tende a garantire l' utilizzazione piena e immediata delle invenzioni su materie di interesse della difesa nazionale. Peraltro lo Stato può espropriare in tutto o in parte il diritto di privativa dell' inventore e fare uso dell' invenzione anche senza il consenso del titolare, al quale viene corrisposta una indennità anche unilateralmente determinata, senza che sia ammesso reclamo. P er i contratti che interessano la difesa dello stato entrano in vigore apposite norme che mirano a conciliare la tutela del segreto con gli adempimenti di carattere giuridico-amministrativo e fiscale . All'atto della mobilitazione (e , non prima, come pure sarebbe stato necessario), con R.D . 23 maggio 1915 si dà alle autorità politiche e militari anche la facoltà di impedire o limitare la produzione e la vendita di pubblicazioni cartografiche, uffici ali e non, che rappresentano il territorio nazionale 19 • All'atto della mobilitazione, con R.D . n. 718 d el 23 maggio 191 5 si sospende fino al tempo di pace « il corso delle prescrizioni e quello dei termini pe rentori , tanto legali quanto conve nzio nali». Inoltre durante la guerra ogni ufficiale può in caso di emergenza, e a tutti gli effetti di legge, autenticare le firme dei militari (o di altre persone addette al servizio d ell'esercito o dell'armata navale, che si trovino sotto il suo comando) e può del pari redigere procure nell' interesse delle predette persone, o riceverne dichiarazioni2°. Con la cit ata legge n. 273 del 21 marzo 19 15, il Governo è autorizzato ad emanare apposite norme in materia di difesa militare, da osservare però solamente «per determinati periodi d i tempo , che saranno fi ssati p er decreto reale». Le materie indicate sono di preminente interesse logistico: operazioni geodeliche, topografiche, idrografiche ed affin i; pubblicazioni cartografi che; ricerche di sostanze minerali , coltivazio ne di miniere, cave, lorbiere; allevamento di piccioni viaggiatori; impianti radiotelegrafici od affini: esperimenti ed esercizi od applicazioni di navigazione aerea e di aviazione;

17

Ivi , pp. 763-764. Ivi, pp. 227-228. 19 Tvi, pp. 658 e 976.

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20 Tv i ,

p. 106.


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invenzioni od applicazioni industriali; segna lazioni e comunicazioni a distanza con qualunque mezzo; po lizia delle vie di comunicazione e dei mezzi di trasporto ; espa trio per ragioni di lavoro; occupazione o limi tazione temporanea di proprietà mobi liari cd immobiliari; soggiorno degli stranieri in determinai.e 1ocalità2 1 •

Questi settori d'intervento riguardano solo indirettamente l'industria privata. Di conseguenza , fino aH'entrata in guerra gli intervenli dirigistici del Governo in materia economica interessano essenzialmente gli scambi commerciali , le borse e il credito, e lendono a limitare e disciplinare esportazioni e importazioni e ad assicurare all'industria la disponibilità di materie prime22 • Con R.D. dello stesso l agosto 1914, il Governo dispone la chiusura delle borse e il divieto di esportazione di alcune merci (derrate alimentari di ogni genere; quadrupedi e carne fresca; foraggi, oggetti di vestiario cd equipaggiamento e relative materie prime, veicoli a motore compresi dirigibili e aeroplani e loro parti, carbone, petrolio, benzina, lubrificanti, metalli , materiale sanitario) 23 e con successivi R.D. del 6 agosto 1914, 28 ottobre 1914, 13 novembre 1914, 22 novembre 1914, 27 dicembre 1914, 31 gennaio 1915, 7 febbraio 1915, l'elenco delle merci per le quali è vietata l' esportazione arriva a comprendere praticamente la totalità delle derrate, dei manufatti, delle materie prime e persino dei metaJli preziosi (« verghe d 'oro e monete»)24 • Al tempo stesso , si limitano sia il commercio inlerno che le importazioni, con il divieto di contrattare rottami di ferro o altri metalli interessanti la produzione militare, o di esportare da provincia a provincia determinati generi alimentari. I vincoli a lle esportazioni hanno lo scopo sia di risparmiare valuta, sia di alleggerire i trasporti marittimi di merci non indispensabili. Per contro l' importazione di grano e cereali in gen ere viene favorita, con la riduzione e la successiva abolizione del dazio sul fieno e altri cereali, compreso il riso e prodotti deri vati (R.D. 18 ottobre 1914, l O dicembre 1914, 3 I gennaio 1915). AJlo scopo di disciplinare l ' intera materia delle esportazioni, con R.D . del 24 novembre 1914 è istiluito presso il Ministero delle finanze un com itato consultivo, presieduto dal sottosegretario alle finanze e O

21

Ivi, p. 516. Cfr., anche, in merito, V. FRA NCHINI, La mobilitazione industriale dell 'Italia in guerra, Roma , Istituto Polig rafico dello Sta to 1932, pp. 46-54. 23 RULEDRDT 1914, Voi. Ili , pp. 27 19-2720. 24 lvi, 1914, pp. 2785-2786 e 1915, Voi. I, pp. 172-174. 22


XV. La preparazione all'intervento nella prima « Guerr._ac___:_To=-:tc::a:_:l _:: e»::__

_ __ __

631

composto dai delegati dei Ministeri militari e dei principali Ministeri interessati (esteri, finanze, agricoltura, industria e commercio)2 5 •

Organizzazione della produzione industriale ai fini militari2 6

Le già citate opere del Franchini, del Mazzetti e deJJo Zugaro-Ratiglia forniscono in merito una massa assai esauriente di dati e riflessioni. Posto che fino al giugno 1,915 non si può ancora parlare di mobilitazione industriale, l'attività delle industrie civili e militari nel periodo dell'agosto 1914 al maggio 1915 è sorprendentemente proficua, efficiente e intensa, e ciò va ascritto a m eri to pressoché esclusivo dei tre uomini che, con ruoli diversi, presiedono alla preparazione militare nel periodo: il generale Luigi Cadorna nominalo Capo di Stato Maggiore dell'esercito il 1Oluglio 1914, cioè praticamente allo scoppio della guerra europea, il generale Alfredo Dallolio, dal 1911 direttore generale di artiglieria e genio del Ministero , e il generale Adolfo Tettoni, dal maggio 1914 direttore generale dei Servizi logistici e amministrativi (e con competenze, oltre che per i materiali di commissariato , per gli approvvigionamenti di materiale sanitario, quadrupedi, carburanti e lubrificanti). La produzione e gli approvvigionamenti di artiglierie, munizioni, mezzi aeronautici e armamenti vari hanno finora destato il prevalente interesse degli studiosi. Ma non va dimenticato che a fronte di una spesa complessiva di 1.092 milioni d all'agosto 1914 al 23 maggio 1915, la spesa per i generi e materiali di competenza della DGSLA risulta di 474 milioni , corrispondenti a l 43 07o del totale2 7 • Ben a ragione, dunque , il generale Segato dice del generale Tettoni, che come i suoi successori a ll a testa della DGSLA è tuttora rimasto piuttosto in ombra: egli in un campo forse meno appariscente di quello del Da ll olio, non fu certamente a quest i second o nel saper risolvere un problema non meno im pellente e difficile di quello di creare le artiglierie e le munizioni. Pel Tet.toni , si trallava di creare vestiario, equipaggiamento e di dar vita ad una quanti tà di organismi amministrati vi, che dovevano funzionare nell'interno del paese ed alle armate operanti, in inti mo accordo fra essi, e di cui pot:hi e no n sempre vitali organismi esistevano in pace. E tutto questo egli seppe fare

25

V. FRANCHINI, pp. 47-48. Su luci (poche) e ombre (molte) della situazione dell' industria privata e delle materia prime nel 1914 Cfr. A. FRANC HTNT, Op. cit. , pp. 65-79. 27 F. ZUGARO , li costo della guerra itafiana-contribulo a(/a storia economica de(/a guerra mortdiule, R oma , Stab. Tip. Amm . Guerra, 1921 , p. 19 e p. 24. 26


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con quell'oculata parsimonia nello spendere i denari dello Stato ch'era nella natura rigidamente onesta e spontaneament e austera dell'uomon .

L'operato degli organ i specificamente preposti agli approvvigionamenti dell'industria nazionale avrebbe dovuto essere facilitato e indirizzato da una commissione consultiva per gli approvvigionamenti dello Stato, creata nel 19 12 (R.D. del 18 gennaio) per le esigenze della guerra di Libia allora in corso, con il compito di disciplinare il servizio degli approvvigionamenti delle amministrazioni tutte dell o Staio con un'azione coordi nata çhc, senza inLralciarc l'opera dei singoli dicasteri, fosse valsa ad assicura re a ll'industria nazionale u n lavoro ben regolato, possibilmente non interrotto , senza notevoli variazioni nelle quantità, con equa distribuzione fra le diverse regioni del Regno , a condizioni e prezzi convenuti per lo Stat o e per le industrie avuto riguardo a i prezzi dei mercali intcrnazionali29 •

P er svolgere le sue impegnative funzioni direttive la commissione avrebbe però dovuto disporre di una serie di dati e di elementi di giudizio che nel 1914 non le erano ancora stati forniti dagli organi centrali competenti , sicché i preparativi di guerra iniziano senza che ci si possa avvalere del suo contributo. 1n questo quadro il generale Dallolio, eminente artigliere e tecnico, è stato protagonista della preparazione nel settore tecnologicamente più avanzato e più abbisognevole di materie prime di difficile reperimento in Italia, dirigendo l'approntamento dei materiali di artiglieria e genio (con part.icolare riferimento alle artiglierie e relative muni zioni). Ma il suo merito maggiore rimane quello di aver patrocinato e diretto fin dal 1911 , superando non lievi difficoltà, una prima svolta nella produzione di materiale militare. Pino alla guerra di Libia gli stabilimenti militari, nonostante i loro numerosi lim iti messi in luce anche dalla commissione d'inchi esta (vds . capitolo X) avevano mantenuto praticamente il monopolio nel soddisfacimento dei bisogni dell'esercito , e a ll ' industria privata - a sua voi28

L. SEGATO, L'Italia nella guerra mondiale, Milano, Villardi 1927, pp. 31 -32. Adolfo Tettoni, nato a Sassari nel 1953. S0uo1encntc d 'artiglieria nel 1973. Partecipò alla cam pagna d'Eritrea del I 895-1896. Colonnello nel 1903, nel 19 10 fu nominato Ispettore dell'artiglieria da costa e fo ri ezza. Comandante dall'artiglieria del corpo di spedizione in Libia (191 1- 1912) e nel 191 3 della divisione territoriale di Padova. Fu chiamaro nel maggio 1914 a reggere la direzione genera le dei Servizi logi stici e amministrativi del Ministero della guerra, che lasciò nel maggio 19 I 6 per comandare il VTT e il XIII corpo d 'armata sul campo, meritandosi la medaglia d'argento. Collocato nella riserva nel I 9 I 8, morì a Roma nel 1922. 29 V. Franchini, Ofi. i:it., pp. 76-77 .


XV. I.a preparazione a/l'intervento nella prima «Guer_ ra_ 'J';_o_t_a_le_»_ _ _ __

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ta scarsamente sviluppata e poco competitiva - era stato riservato un ruolo del tutto marginale e complementare che il Governo non si era preoccupato da accrescere, ricorrend o se mai per le artiglierie a ll'indu stria privata straniera (preferibilmente Krupp o Schneider cioè: tedesca o francese). Con Dallolio lo scenario per la prima volta inizia a cambiare: Dallolio, che pure aveva idee economiche tutt'altro che protezionistiche, fu sempre sostenitore della opportunità di creare in Italia una base produttiva per le artiglierie, anche se questa soluzione comportava per la sua Direzione Generale un più pesante impegno organizzativo ed 11110 più gravosa responsabilità. 11 collaudo del nuovo sistema si ebbe con la provvista delle 80 batterie Déport da 75 mm. modello 1911, che dovevano completare la sostituzione dei pezzi ad affusto rigido da 74 A e da 87 n, iniziata con l'acquisto presso la Krupp di 149 batlerie dello stesso calibro, modello 1906. 11 Colonnello francese Déporl, un geniale tecnico che non possedeva una propria industria, collaborò all'allesl i mento che, dopo la valutazione d i un'alternativa che vedeva in li zza anche la Schneider, rappresentata in 11 alia dalla Società Ansaldo, fu affidato ad un ,x,r1sorzio di ventisette ditte italiane capeggiate dalla Vickers-Terni di La Spezia e dalla Società delle Au;iaie,ie ùi Terni. Anche se le consegne, previste entro il 31 maggio 1911, avvennero in ritardo, si sperimenlò con successo per la prima volta la possibililà di coordinare la produzione di diverse aziende private sollo la guida degli organi tecnici, l'ispettorato delle Costruzioni di Artiglieria, e lecnico-amministrativi, la Direzione Generale Artiglieria e Genio del Ministero della Guerra. «Si trattava», per dirla con le parole di Dallo/io, «di creare una nuova industria milirare che c:i liherasse (. . .) da/l'alternativa o Krupp o Schneider». Negli stessi ann i fu completato l 'approvvigionamento di J 65 complessi da 65 mm. da montagna a deformazione att uando la cooperazione di una industria privata, la Westinghouse di Vado Ligure, che produceva slitte e culle, con gli Arsenali di Artiglieria che producevano bocche da fuo co e affusti. Fu lo stesso Dallolio, dopo il fa llimento degli esperimen ti riguardanti il cannone pesante campale da 120 mm., a s uggerire di affidare ali ' Ansaldo, che si avvaleva della cooperazione tecnica della Sch neider, la realizzazione d i un cannone pesante campale da 150 mm; la proposta fu accolta, ma le con segne delle batterie ebbero inizio solo nel 1915. Anche se il Dallolio giudicava questo materiale meno avanzato del Déport da 75 , la sua presenza fu preziosa durante tun a la guerra mondiale. Affidati ali 'industria straniera furono invece gl i a llestimenti delle ventouo batterie di obici da 149 mm. modello 1914, per i due reggimenti pesanti campali, di produzione Krupp, e delle sei batterie di moriai pesanti da 260 mm. prodotti dalla.francese Schneùler. Sempre per iniziativa del Dallolio , fu adottato un vantaggio protett.ivo del 50/o sui prezzi offerti d alle industrie italiane nelle tra11i ve e licitazioni p rivate e nelle aste pubb lich e, mentre si favoriva in ogni modo l'im pianto di officine private impegnate nella produzione di materiali per l'Esercito 30 •

Merito non secondario di Dallolio, che contribuisce a fargli ritenere necessario il ricorso all'indus tria privata, è anche quello di non aver 30

V. GALLTNARI, /lrt. cii. , pp. 11 3-11 4.


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mai creduto al mito - allora di m oda - della guerra breve, e di essere stato tra i pochi a prevedere che la futura guerra avrebbe richiesto u n gran numero di artiglierie e un ingente consumo di armi e munizioni. Così egli si batte per assicurare la produzione e l'approvvigionamento delle artiglierie pesanti indispensabili nella guerra di trincea, delle quali l'esercito italia no (com e quello francese) difettava graveme nt e , e il 26 maggio 191 5, cioè all'inizio della guerra, prevede che occorre far fronte «a una non breve campagna» , e eh.e bisogna affidare all'industria le commesse necessarie per garan tire i riforn imenti «almeno fino al 1° gennaio 1918». Sua è anche la proposta - poi accolta - di ridurre le batterie di campagna da 6 a 4 pezzi in relazione al prevedibile, elevato consumo di munizioni delle nuo ve artiglierie a deformazione, che prima a ncora dell'aumento del numero dei pezzi richiedeva l'aumento dei mezzi di trasporto per le munizioni . Ma anche gli stabilimenti militari non sono certo trascurati da Da llolio, che n on aspetta il 1914 per razionalizzare e incrementare la loro produzione: Sol lo la guida di Dallo lio, che giunse a lla Direzione Genera le ricco d ell'esperienza fatta alla Direzio ne di Artiglieria di Venezia e a ll 'Ufficio Fortezza dell'Tspcltorato Generale di Artiglieria, prima ancora ch e si percepisca l'im minenza di un grande conflitto, fu aumentata in modo notevole la ca pacità produttiva degli S1abil imcnti, sia per <lisporrc di margini di riserva in caso di guerra, sia per far fronte ai consumi del corpo di sped izione in Libia , sia, infine, per aumentare le dotazioni di ciascuna arma. 11 risultato non mancò, se dal 191 1 al maggio 191 4 , come risulta dalla cilata relazione del 14 maggio 19 14, si riuscì a portare la dotazio ne dei 760.000 fucili mod. '9 1 o ccor rent i per la mobilitazione da 400 a 700 cart ucce e quella d ei 170.000 moschetti dello stesso modello , nei due lipi in servizio, da 300 a 600 cartucce. Nel contempo si alles1i rono 6.500.000 cartucce per le 472 mitragliatrici allora esistenti. Per 01 1enerc questi risultai i fu raddoppiata la produzione d i cartucce, mentre la produzione delle Fabbriche d ' Arm i, riguardo a fu cili e moschetti, fu quadruplicata. Come risulta da una lellera della L>irezione Generale Artiglieria e Gen io del 13 ago~to 1914 , a quella dal a era inoltre ass icurala una dotazio ne di 1200 colpi complet i per ciascun pezzo da 75 mod . 906, da 65 monl. e da 70 mont. 3 1 •

D ' altro ca nto, all'in izio del 1915 Dallolio, se crede all a necessità di coinvolgere maggiormente l'industria privata, è ancora legato al concetto tradizionale che vede il ruolo principale affidato agli stabilimenti militari, e ciò anche in relazio ne alla persistente scarsa capacità produttiva degli impianti privati e alla deficienza di materie prime. Di lui più preveggente, su questo fondamentale aspetto, si dimostra il gen erale Cadorna, che a fine 1914 prima di tu tti, in Italia, intuisce la 31

lvi, p. I 15.


X V. La preparazione all'intervento nella prima «Guerra Tora_l_e,_, _ _ __ _ __ _ 6_3_5

necessità di ricorrere a una vera e propria mobilitazione industriale, ritenendo insufficienti le misure fino a quel momento adottate per aumentare la produzione: li C omando non mancò perciò di interessarsi a più riprese de ll'importante argoment o, e qua li fossero ancora le sue preo ccupazio ni dopo trascorsi più di q uattro mesi del periodo d i neutralità, lo dimostra una leuera che indirizza vo 1'8 dicembre 1914 a l Ministro d ella guerra. In essa facevo r ilevare l'enorme cons umo di armi e munizioni ch e la guerra moderna cagionava; consumo che talvo lta impose delle so ste alle truppe vit toriose, impedendo di sfruttar e i vantaggi o t1 enuti. Occorreva perciò intensificare la produzione c he il Ministero era già riuscito ad a ccrescere [ .. . ] Oltre alle misure c he si supponevano già attuate per a ccrescere a l produzione (a umen to degli operai, orario di lavorazione con1inua to nelle ore notturne, a cquisto di nuovi macch inari, ecc.), io suggerivo di ricorrere in larga misura al concorso degli stabilim enti privati, anticipando così su quella mobilitazione industriale c he fu a ttuata so ltanto sette mesi dopo, cioè due mesi dopo la nostra entrata in guerra 32 .

In un promemori a al Ministro in dala 28 febbraio 1915, invece, Da llolio replica a Cadorna che il concett o di valersi d ell'industria privata come aiuto e comp lemento dell'indus tria militare di Staro [nostra sottolineatura - n.d.r.J è sempre stato propugnato dal Ministero , senza rinunziare alle tutele e alle garanzie che di fianco e di front e all'industria privata può offrire uno stabilimento militare, quando sia servito da una buona macstram.a, educata con c riterio veramente pra1ico e militare[ ... ]. A ciascun stabilimento militare si è sempre raccomandato , per quanto riguarda l'allestimento dei proieui, di servirsi dell'in, dustria privata come complemento o rinforz o [nostra sot1olineatura - n.d. r.J in caso di mobilitazione, men tre già ora la rgamente ce ne serviamo33 •

Non era questo il concetto di Cadorna: all'inizio della guerra, quindi , continua a prevalere - anche in tecnici illuminati e competenti come Dallolio - la tradizionale visione (sostenuta dalla commissione d'inchiesta) dell' industria privata come complem ento di quella militare, e nonostanlc le numerose teorie ed esperienze precorritrici si continua a concepire la «nazione armata» principalmente come mobilitazione la più estesa possibile di portatori di fucile, e non anche del capitale e del la voro delle masse o peraie e agricole. Non è però demerito di Da llolio se il concetto di mobilitazione indust riale dal 1914 al 191 5 tarda ad affermarsi, nonostante l'eloquente esperienza della guerra europea in corso . Ad esempio , mentre la direzione generale di artiglieria e genio si fa portatrice dell'esigenza di esen32 11

L. CADORNA, Op. cii., Voi. I, pp . 63-64. C it. in M. MAZZETT I. Op. cit., pp. 180-185.


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tare dal servizio militare anche il personale delle industrie private, le altre direzioni generali non sono - né possono essere - ugualmente entusiaste di un provvedimento fino a quel momento inusitato, che indubbiamente sottraeva all'esercito combattente quelle risorse umane - anche di Quadri - delle quali già gravemente difettava, in relazione alla prevista fisionomia organica 34 • Un problema, questo, tipico delle guerre totali da allora in poi. In conclusione, il Franchini delinea i tratti salienti della preparazione economica alJ'intervento con parole che ben si prestano a riassumerne tutti gli aspetti: la nost ra g uerra si intraprese con conoscenze dello stato e potenzialità delle indus1rie ricavate dalle cogni zioni delle si ngole perso ne dirigenti piuttosto che di organi costi tuiti : ma ciò nonostante, nella trepidante vigilia della nostra neutrali tà , si attese alla nostra prepa razione economica co n tale cauta e illuminata prevenz ione che quasi inavvertito si ma nifeslò p resso di noi il passaggio dell ' economia di pace a quella di guerra 15 •

A questo stato di fallo è dovuto un approccio in certo senso opposto a quanto una sana log ica avrebbe richiesto alle esigen ze del momento: invece di assegnare il ruolo centrale alla produzione industriale e adottare di con seguenza i provvedimenti di contorno necessari, si segue il processo opposto, facendo <lella produzione solo la ri sultante di un quadro di limitazioni e vincoli che i provvedimenti straordinari adottati non bastano a rimuovere; per questo essa è stata esaminata per ultima .

A spetti generali dell'approntamento dei Servizi di campagna dall'agosto 1914 al maggio 1915 I dieci mesi circa del periodo di neutralità, del tutto a ragione definiti « provvidenziali» da uno dei protagonisti d ella preparazione logistica, il generale Guid o Liuzzi, rendono possibile l'eliminazione pressoché totale delle lacune esistenti nelle dotazioni. I va ntaggi consentiti da questo periodo di intensa prepa razione logis tica sono così riassunti dallo stesso generale Liuzzi: Il lavoro si svolse quindi alqua nto precipital o , ma sereno, o rdinato. In quei pochi mesi quasi tutte le predisposizioni che in precedenza era no state fissate per il passaggio

34

35

V. FRJ\NCIIINI , Op. cii. , p. 78. I vi , p. 77.


XV. La preparazione

al 'intervento

nella prima «Guerra Totale»

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dell'esercito dal piede di pace al piede di guerra e per la sua radunata, dovettero essere modificate o rifa1te: si può dire che mentre si modificavano o si rifacevano, quelle disposizioni ven ivano cziandio attuate [ ... ] Certo è che, senza il periodo di neutralità, anche se non fosse esis tila la deplorata im previdenza, i nostri servi zi non sarebbero arrivati alla sistemazione che a stento nel 191 5- 16 poterono raggiungere ed è faci le, ma angoscioso , di pensare a lle conseguenze di un loro eventuale fallimen to. Nel periodo di cui discorriamo , si era ottenu lo un benefico contallo e affi atamento fra gli organi di governo e i centri più interessati della produzione nazionale ed estera, un generico orientamento e un ' efficace prova speri mental e, predisponenti alla mobili tazione industriale. Insomma , quel periodo fu anche provvidenziale perché ci permise pure di far fronte in minor tempo agl'imprevisti bisogni dell 'esercito in guerra. Altri vantaggi secondari, ma pur sempre importanti , deri varono all 'esercito: il passaggio più graduale dal piede di pace a quello di guerra, in guisa da con sentire alle varie unità una più solida cementazione fra g li ufficiali e le truppe; la mobilitazione e la radunata compiute in più tempi, lasciando modo delle unità, o quanto meno ai quadri p iù elevati, di conoscere la rispettiva zona di fro ntiera, e allo stato maggiore dell 'esercito di convincersi che i precedenti rigidi sistemi avevano fatto ormai il loro tempo e che gli eserciti moderni richiedevano fondamenti operativi clastici cd economici per adattarsi alle circo stanze più mutevoli di una vi ta più complessa, più delkala e sensibile. 1 servizi pure godettero di un irnpianlo cccczionalmcntc comodo e razionale, perché rispondente ai criteri di un funzionamento presupposto e s tudiato da chi doveva poco dopo attuarlo : è q uesto un vani aggio, la cui importanza non può , forse, essere pienamente apprezza ta da chi non ebbe la ven tura di o sservare coi propri occhi l' attività di un 'intendenza in guerra ; ma ch e da tutti può essere intuita, traltandosi, nel senso p ratico, dell'adattamento d ell' uten sile alle effettive circostanze in cui il lavo ro deve compiersi·'"·

A fronte di questi vantaggi di carattere logistico, va tenuto conto che l'Italia , nell'autunno 1914, perde l'occasione di approfittare dei gravi rovesci subìti dall'esercito austro-ungarico s ul fronte orientale per condurre una rapida azione offensiva sul confine di nord-est, in quel momento con buone probabilità di riuscita, visto ch e le forti posizioni austriache sul nostro fronte - poi diventate pressoché imprendibili - erano in quel periodo quasi sguarnite. Lo stesso generale Cadoma valuta correttamente i vantaggi strategici che avrebbe comunque fornito una nostra pronta entrala in guerra (anche la Francia, nel scttem bre 1914, era in difficoltà), ma ne è trattenuto da considerazioni di carattere prevalentemente logistico. Dimostrando scarsa fiducia nella «guerra bre ve», con lettere n. 1127 in data 28 agosto 1914 e n. 1257 in data 25 settembre 1914 al Ministro della guerra, Cadorna insiste sulla necessità di approntare pe r le truppe l' indispensabile equipaggiamento in vernale, e nella lettera del 25 settembre, dopo aver preso in esame i possibili accorgimenti per 3 <• G. LIUZZI , Ricordi e pensieri di un Ex-Intendente di armata, Roma, Stab . Tip . Amm. Guerra 1922 , p . 2 e 5; / Servizi . .. (Cit. ) pp. 66-69.


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rimediare alle deficien ze di vestiario ed equipaggiamento, conclude che in tutti i casi occorrerebbe un tempo considerevole, e quindi io d ebbo venire alla conclusione che non ci troviamo ora nelle condizioni di far enLrare l'esercito in campagna. Né ciò potè avvenire fino a quando le dotazioni non saranno cosLiLUiLe in modo che rispondano per quantità e specie , a lle reali esigenze della mobilitazione e delle operazioni di guerra, tenendo ben presente c he, per operare nell e Alpi e zon e contigue, i provvedime nti d a me proposti fin dal 28 agosto u. s. (f.n. 1222) trovano opportunità , se no n necessità di applicazione per la maggior parte dei mesi dell'anno . È grave dover fare una consLalazione di questo genere, ma solo ora, do po le comunicazioni verbali del generale Tcttoni [di retto re generale dei Servi~.i logistici e amministrativi n .d .r.J ho potuto rarmi un' idea un pò precisa d elle tristi c ondizioni in cu i si trovano i nostri magazzini di vestia rio ed equipaggiamento [... ]

Anche alla vigilia dell'intervento, quando le lacune principali sono completate, sempre per ragioni prevalentemente logistiche Cadorna continua a non credere alla guerra breve: E fi nalmen te, il 2 1 maggio 191 5, cioè nel giorno anLecedente alla dichiarazione di guerra, io scrivevo al Ministro della guerra che sar ebbe certame nt e colpevole illusio ne quella di rit ene re che la imminente guerra pOLesse essere di breve durata. In relazione a questa premessa soggiungevo c he occorreva pensare a preparare subito nuove forze, pronte ad entra re in a zione nella pr im avera del 1916. Secondo un o studio che mi riserva vo di m andare, non sarebbero m a ncati gli uomini cd anche ai quadri si poteva in un anno provvedere. Ma era urgente provvedere subito ai materiali d 'ogni specie occorrenti, i quali no n pot evano essere fornii i in breve tempo d ai nostri stabilimenti e dalla nostra industria .. .37.

Un altro grave inconveniente del periodo è l'impossibilità di a ttenersi - pe r ragioni derivanti d al contesto interna zionale - alla pianificazione per la mo bilitazione e la radunata già predisposta fin dal tempo di pace, nel 1915 rivela.tosi troppo rigida . Il generale Liuzzi così descrive il lavoro di adattamento che si deve compiere: - il caso previsto non coi ncideva col caso reale: la differenza tra i due casi era anzi sensibile , o meglio dirò ch'era troppo sensibile per po ter attuare al caso reale le predisposizio ni del caso previsto [.. .] Quelle predisposizioni a vevano contempla to il caso classico, il passaggio cioè regolare, normale e diretto dal piede di pace a l piede di guerra . Le circosLanze speciali che d erivavano d alla nostra 11eutra/i1ù no n erano quindi preventivate in nessun modo dai nostri progetti e, in conseguenza, molte delle precalcola te opera 1.ioni di mobilitazione e radunata riu scivano, in tutto o in parte, non p iù opportune, convenienti, att uabili ... 3i .

37

38

L. CADORNA, Op. cit. , p. 78. G. LIUZZI. Ricordi... (Cir.) , pp . 2-5 .


XV. La preparazione all'intervento nella prima «Guerra Tolale»

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La mobilitazione ha pertanto carattere parziale, episodico e anomalo, con relati vi inevitabili e negativi riflessi soprattutto sui trasporti e sul vettovagliamento. In particolare, per quanto di interesse logistico dal 3 al 7 agosto 1914 il Governo autorizza la precettazione di 20000 quadrupedi e di parte dei veicoli che requisire, e nello stesso periodo si inizia a costituire una prima ossatura dell' «osservazione avanzata» alla frontiera del nord e del nord-est. Nel marzo 1915 hanno inizio le prime misure di approntamento logistico. Si teme che l'Austria tenti di prevenire la nostra mobilitazione con un improvviso attacco da nord-est e si decide di rafforzare subito i reparti in osservazione avanzata, ma senza attirare troppo l'attenzione con misure di vera e propria mobilitazione. L'approntamento è perciò ristretto al campo logistico. Le unità in osservazione avanzata sono completate con il carreggio e le salmerie di mobilitazione, mentre nella zona retrostante si inizia l'impianto di «depositi inta ngibili » per i materiali e i viveri che al momento opportuno sarebbero affJuiti in avanti, si provvede alla protezione delle ferrovie e si dà inizio ai primi lavori per facilitare la radunata (ampliamento delle stazioni ferroviarie con nuovi binari e piani caricatori; predisposizione di teleferiche e linee telefoniche; miglioramento del sistema stradale, con particolare riguardo ai ponti). A metà aprile 1915 per esigenze politiche e strategiche si ritiene urgente raccogliere subito numerose forze alla frontiera, eseguendo i relativi trasporti anche per le unità non ancora completamente mobilitate. Dal 23 aprile al 5 maggio, tutti gli 8 corpi d'armata di linea, i 2 gruppi alpini e la divisione bersaglieri completano l'organico fino a raggiungere quello di guerra, e costituiscono i relativi Servizi di 1" linea (sezioni sanità e sussistenze, aliquote di colonne munizioni, ospedaletti da campo, sezioni panettieri con forni Weiss però senza le relative sezioni treno) neHa misura necessaria per consentire loro di raggiungere le rispettive destinazioni di guerra. Il completamento del personale (ufficiali compresi) avviene per precettazione: quello dei quadrupedi, mediante precettazione ed acquisti dal commercio. Man mano che i vari organi esecutivi dei Servizi di 1a linea sono pronti, vengono avviati alle località di radunata del relativo corpo d'armata, senza attendere la costituzione dei reggimenti di artiglieria e delle colonne munizioni al completo. 114 maggio 1915 sono precettati gli uomini per portare sul piede di guerra i reggimenti già alla frontiera o che stanno per raggiungerla, e


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l' I I maggio sono richiamati i militari di 1a e 2a categoria necessari per portare sul piede di guerra, tra l'altro, le colonne munizioni, le sezioni treno, le compagnie telegrafisti e le sezioni radiotelegrafiche del Comando Supremo, i Comandi e le compagnie telegrafisti degli 8 Corpi d'armata di I a linea, le compagnie zappatori delle divisioni di l" linea, le sezioni radiotelegrafiche dei Comandi di armata, i servizi treno e del genio per le divisioni di cavalleria, il personale di sanità e sussistenza non istruito di 3" categoria dei corpi d'armata di 1" linea III, V e VI, gli autocarri necessari per le truppe alla frontiera e il personale delle commissioni requisizione quadrupedi. Da11'8 al 18 maggio si dispone il completamento in personale, quadrupedi e carreggio, fino a raggiungere l'organico di guerra, degli altri 6 corpi d'armata. Lo stesso giorno 18 maggio si dispone la costituzione del primo nucleo di organi esecutivi dei Servizi di 2 a linea (limitatamente alla sanità e al commissariato). Questo nucleo comprende: un certo numero di ospedalcu i da campo assegnati agli stabilimenti avanzati della 2a armata, 2 1 ospedali da campo da 100 letti e 3 ospedali da campo da 200 letti; 8 ospedali di riserva per un totale di 1600 letti; 7 ospedali di riserva sui quali era prescritto il primo sgombero di ammalati a mezzo treni ospedale per un totale di 4700 letti; 4 treni attrezzati per trasporto feriti e ammalati; 2 mezze sezioni panettieri (una con forni someggiati mod. 97, una con forni mod. 93) per il panificio avanzato della 1a armata; una sezione panettieri su forni carreggiabili mod. 97 per il panificio avanzato della 2" armata. Il 22 maggio 1915 infine (primo giorno di mobilitazione il 23 maggio) è decretata la mobilitazione generale e la conseguente requisizione totale dei quadrupedi e dei veicoli. Decisione che a questo punto, almeno dal punto di vista logistico, appare di valore e significato in buona parte formali, e serve solo a imprimere l'accelerazione finale a una mobilitazione strisciante e tendenzialmente occulta che era iniziata diversi mesi prima, e che per i Servizi aveva conosciuto una tappa significativa a fine aprile, con la costituzione - sia pure ancora parziale dei Servizi di 1a linea al livello di divisione e corpo d'armata attivi. L'esercito entra in campo il 24 maggio 1915 su 4 armate più il Comando Zona Carnia (tutte con relativa Intendenza), il Comando del corpo di cavalleria e un'aliquota di truppe a disposizione del Comando Supremo, complessivamente comprendenti 14 corpi d'armata, 35 divisioni di fanteria, una di bersaglieri, 4 di cavalleria e 2 gruppi alpini, per un totale di 23000 ufficiali, 852000 sottufficiali e soldati (i sottuf-


XV. La preparazione a/l'intervento nella prima «Guerra Totale»

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ficiali continuano ad essere considerati come facenti parte della truppa), 9100 civili, 144500 quadrupedi 19 . I mezzi d'armamento principali sono costituiti da: 760.000 fucili, 170.000 moschetti, 618 mitragliatrici (pari a 309 sezioni), 1797 pezzi di piccolo cali bro , 192 pezzi di pesanti campali , 132 pezzi del parco d'assedio. Gli o rgani esecutivi dei Servizi sono: 56 colonne munizioni (14 di corpo d'armata, 39 di divisione, 3 di gruppo a lpino), 53 sezioni di sanità, 126 ospedaletti da campo da 50 letti (di cui 48 someggiati e gli altri carreggiati), 82 ospedali da campo da 100 lelti e 42 da 200 letti, 57 sezioni sussistenze, 14 parchi viveri di corpo d'armata, 24 sezioni panettieri (21 con forni da campagna e 3 per gruppo alpino), 3 colonne viveri per gruppo alpino, 3 parchi viveri di riserva per gruppo a lpino, 3 salmerie per gruppo alpino, 5 parchi automobilistici con 18 reparti e 171 sezioni (110 ordinarie e 61 per munizioni) , 27 infermerie cavaHi. Va notato che la mobilitazione dei Servizi , cioè di una branca richiedente lunghe predisposizioni e particolare competenza e che la regolamentazione vigente voleva separata da quella operativa e diretta da propri organi , può dirsi in buona parte acefala . Sono bensì costituiti in base alla legge o rdinativa del 1910 i Comandi di armala in guerra, ma non sono loro assegnate specifiche incombenze logistiche, e a fine novembre 1914 non sono ancora stati de finitivamente fissati i nomin ativi per gli incarichi - chiave della branca Servizi (intendente generale, Intendenti di armata e relativi Capi di Stato Maggiore). 11 personale predesignato, comunque, svolge altri gravosi incarichi, e solo a metà maggio 1915 sono costituite le Intendenze d ' armata in zona di radunata. La costituzione permanente fin dal tempo di pace dei 4 Comandi di ar mata nel l 910 era stata decisa per non dover spostare proprio all'atto della mobilitazione dei generali impegnati in altre mansioni, e per consentire loro di dedicarsi interamente, senza essere assorbiti da altre preoccupazioni, all'elevatissimo incarico; a maggior ragione queste considerazioni avrebbero dovuto valere per le Intendenze rispettive, invece rimaste al livello di nucleo. P er preparare un 'unità a lla guerra occorre preparare prima di tutto i Servizi, che non si improvvisano. Evidenti i riflessi negativi di questa situazione: va comunque tenuto 19

QuesLi d aLi sono tratti da MG - UF. STO RI CO , L'Esercito italiano nella grande guerra, Voi. I .. (Cit.), Sensibilmente diversi i dati riportal i in MG-UI'. ST ATl STl CO, Statistica dello sforza mi/ilare italiano nella guerra mondiale - La forza dell'esercito, Roma 1927, p. X 111 (22800 uffic iali , 843000 sottufficiali e solda ti e 160700 quadrupedi).


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conto che sia per la parte operativa che per quella logistica l'organo direttivo centrale, fino all 'inizio della guerra e anzi fino a qualche giorno dopo, esiste ed è il Comando del Corpo di Stato Maggiore in Roma , il cui reparto Intendenza fornisce il nucleo principale del personale della futura Intendenza generale, realizzando così una certa continuità di direzione nelle singole branche . Il generale Liuzzi, all ' inizio Capo di Stato Maggiore all'Intendenza della 4 a armata, così d escrive la situazione dei Comandi logistici: sapevo che gli Intendenti di armata erano designati fin dal tempo di pace e credevo che tali designazioni fossero volute non tanto per compilare dei progetti quanto per disporre, in caso di g uerra, d i generali specializzati in materia di servizi d ' Int endenza, i quali, affiatati da tempo coi comandanti e coi capo di stato maggiore di armata , valessero a superare le mille difficoltà e resistenze di primo impianto e di avviamento. Invece, non solamente la mia assegnazione a capo d i stato maggiore era nuova, ma nuova mi risultava la designazione dell'Intendente della 4• armata [... ] Non solamente la carica d'Intendente d'armata amrnelleva in quel momento nuove sostitu zioni, ma eziand io quella dell ' Intendente generale dell'esercito. La designazione a tali car iche doveva essere subordinata a lla nomina dei comandanti delle unit à di truppe I ... ] L'eredità della 4 " Intendenza era modesta ma pura: l' archivio era in perfetta regola con tutti i prescritti e elencati documenti generali di mobilitazione. Di speciale e d i pratico nulla: la «buona strada» era libera, e solto l'esperta g uida del mio Generale, fu presto presa e seguita. Insomma, la grossa questione delle intendenze era venula a galla in quei giorni e solo allora era giudicala meri tevole di serie considerazione [... ] C i trovammo presto nel colmo dell' inverno [1 9 14- 1915 n.d .r.] e in quei primi mesi il nostro lavoro si svolse necessariamente sulla carta e negli uffici. TI mio generale Intendente era a Roma pressoché assorbito d alla sua Direzione Generale, ma in stretto con tau o col Ministero e col Coman do del Corpo di Stato Maggiore, io ero a Torino ancora occupato coi corsi degli ufficiali di commissariato, il comando dell'armata, d a cui dipendevano, era a Bolo gna, no n mostrava di accorgersi della nostra lontananza, e contin uava a progettare operazioni senza preoccuparsi sensibilmente del concorso dell 'intendenza. Frattan to il co mando del corpo d'armala di Verona, adempiendo i gravos issimi suo i compiti relativi all'occupazio ne avanzata, ind ipendentemente dalle tre intendenze d'armata interessate nella sua circoscrizione territoriale, provvedeva alla cosli luzione dei deposili speciali in conformità dei nuovi ordini urgen 1i che successivamente riceveva dalle d iverse autorità superio ri 40 .

Il personale destinato a far parte dello Stato Maggiore della 4 a Intendenza riceve l'ordine di presentarsi a Montebelluna il 17 maggio 19 15, cioè a una settimana da ll' inizio delle operazioni . Anche qui gli inconvenienti non ma ncano: ad eccezio ne del direttore d i comm issariato che, provenendo dalla direzione territoriale di Bologna, era al corrente di quanto era stata predisposto pei suoi servizi negli ultimi

4

o G. LIUZZI , Ricordi ... (Ci t.), pp. 7-11.


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mesi di mobilitazione occulta, tutti gli altri direttori ed ufficiali delle direzioni, con d iversa e svariatissima proveniem:a, giunsero a Montebelluna senza un precedente orientamento né sulla zona, né sulla situazione né sul teo rico organismo e fun zionamento di un ' lntendenza4 1 •

V'è solo da osservare che, dato l'accavallarsi deJle esigenze complessive di Quadri a fronte della loro scarsità quant itativa e qualitativa, furo no molli - e non solo gli addetti ai Servizi - gli ufficiali di gra do elevato a ricoprire delicati incarichi senza l'affialamento, l'esperienza e la preparazione che erano indispensabili. Sotto questo profilo, la costituzione della maggior parte dei corpi d'armata e delle divisioni attive dell ' esercito permanente mediante sdoppiam ento dei Comandi territoriali corrispondenti aveva degli inconvenienti, ma a lmeno forniva alle Grandi Unità attive dei Quadri per la maggior parte esperti nelle rispettive branche, compresa quella dei Servizi. Queste considerazioni del Liuzzi so no del I 922: nella sua seconda opera del 1934 , egli sembra avere una visione meno drastica del complesso problema, e valuta nella giusta misura l' importanza, in una guerra totale, anche degli organi Lerritoriali: D'altra parte g li organi dei servizi territoriali era no g ià oberati dal febbrile lavoro di ritardata preparazione, e gli organi dei servizi di campagna non potevano essere messi sul piede di guerra se non poco prima della mobilitazione, per non metlere quelli territoriali in difficili condizioni di funzionament.o. Ciò derivava dal fatto che al momento della mobil itaz ione presso ché tutti gli ufficiali perman enti delle direzioni territoriali venivano trasfe riti agli orga ni mobilitati del rispettivo servizio , previa sostituzione con uffici ali richiamati dal co ngedo. I ,a stessa cosa avveniva nei distretti militari , nei deposit i dei corpi e , in genere, in tutti gli uffici territoriali , in rispondenza a l criterio di dare all'esercito mobili tato i quadri migliori. Ma se il cri terio era giusto per le brevi guerre di una volta , ora esso doveva manifestarsi disastroso a causa delle sorprese della nuova g uerra . All 'ano della mobilitazione e dopo , durante la guerra, tutti g li organi terri toriali devono mo ltiplicare la loro a lt ività e capacità tecnica per superare le diffi coltà sempre crescenti dei rifornimenti necessari a ll 'esercito; mentre che gli organi mobilitati, se devo no esplicare una più assillante e resi ste111e atl ivit à, non hanno tuttavia che da asso lvere costanti e modesti compiti di richiesta e ricevimento, di custo dia e d istribuzione, di collegamento e traspono42 .

Dati i mezzj di comun icazione e di trasporto del tempo , desta invece mo lta perplessità la dipendenza dal Comando di corpo d ' armata di Verona delle uni tà in osservazione avanzata sul confine di nord-est, e si deve anche concorda re con il Liuzzi quando racco nta che, «dopo 41

l vi, p . 26.

42

G . LIUZZI , / servizi ... (Cit.), pp. 71 -72.


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non brevi e non facili trattative diplomatiche», all'inizio della guerra il Comando e l'Intendenza della 4a armata si stabiliscono rispettivamente a Vittorio Venelo e a Montebelluna (distante da Vittorio Veneto quasi un centinaio di km). Un altro vecchio problema, e in merito il Liuzzi osserva, sulla base della sua esperienza: s' incomindava così a stabilire una separazione tra comando e intendenza, che non poteva a meno di riuscire nociva. [.. . l Mi sembravi.cl allora , e profondamente doveui convincermi in seguito: l'intendenza r10n è una dipendenz a del comando d 'armata, ma di questo è parte importante e integrante e, come tale, deve permanere a suo stretto conta llo. Solamente nei periodi operativi di spiccato movimento il Comando di armata può trovarsi nella necessità di distaccare temporaneamente l' in tendenza. Durante tutta la guerra invece, pur trattandosi di guerra di posizione , questa mia profonda convinzione fu generalmente e costantemente smentita. [.. .] I servizi telegrafonici e automobilistici hanno indubbiamente, come suol dirsi, abbreviate le distan ze e consentono oggi anche a grande distanza un efficace collegamenLo e un 'efficace azione di comando; ma tra le intendenze cd i rispettivi comandi, specie in una guerra di posizione quale fu quella recentemente combatt uta, gli anzidetti servizi, per quanto progrediti , se poss.o no fo rse attenuare i danni di una materiale separazione, non possono valere mai ad diminarli 43 •

Il Liuzzi ci fornisce anche una testimonianza di prima mano sul1'approntamento dei depositi ccnLrali di armata. All'inizio della guerra i depositi di artiglieria e genio sono pressoch é costituiti e ordi na ti perfcllamcnlc , ma le loro dotazioni sono da lui giudicate «modesti campionari di materiali». I depositi di vestiario ed equipaggiamento sono in via di completamento e hanno raggiunto una notevole consistenza, ma per essi si pone il problema della direzione, affidata - non si sa bene perché - non ai rispettivi diretlori territoriali come avveniva per l'artiglieria e il genio, ma al comandante del locale distretto , oberato (con relativi inconvenienti) anche da questo incarico. I depositi centrali dei vari servizi di un'armata son o, in genere, dislocati in una stessa città: quelli della I a e 4 a armata sono tutti a Piacenza. Q uando - diversi mesi prima della prima guerra - inizia la costituzione degli stessi depositi e l'afflusso dell'ingente quantità di materiali ne nascono problemi di vario genere, a co minciare dall'intasamento d elle stazioni ferroviarie. Manca a nche un organo direttivo specifico per coordinare l'afflu sso e il deflu sso dei materiali dalle stazioni, lo scarico e il carico dei treni ecc., c per reperire il personale e i mezzi di trasporto necessari. I rispettivi Comandi di presidio non hanno ricevulo ordini in merito e non sono comunqu e in grado di far fronte a nche a queste esigenze. All 'inconveniente viene posto rimedio solo ~

3

G . LI UZZI, Ricordi .. . (C i!.), pp. 22-25.


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a pochi giorni dall'inizio della guerra, inserendo nel Servizio in guerra 1915 (para. 28) una norma che prevede l'istituzione di un direttore superiore dei depositi centrali, assistito da ufficiali dei vari Servizi, che nelle località - come Piacenza - ove hanno sede i depositi centrali di due diverse armate è unico e dipende dagli Intendenti delle armate, mantenendo contatti con il Ministero, i direttori territoriali dei Servizi, i Comandi di presidio (per personale, mezzi di trasporto e locali) e i Comandi di stazione. Il nuovo organo non ha ingerenza su l funzionamento interno dei singoli depositi.

Servizi di sanità e veterinario ( I 914-19 I 5) Personale

Nel 19 I 2 i rilievi della commissione d'inchiesta sulla formazione dei Quadri trovano uno sbocco parziale con la ci rcolare n. 409 del 30 agosto4 4 , che abolisce i normali corsi allievi ufficiali di complemento per medici e veterinari presso la scuola di applicazione di sanità militare e presso la scuola di applicazione di cavalleria. Gli aspiranti sono nominati subito sottotenenti, per poi frequentare come ufficiali allievi un corso da 4 mesi presso le rispettive scuole, seguito da un corso pratico d ' istruzione militare della durata di 3 mesi presso una direzione di sanità (reggimento di cavalleria, per i veterin ari) al termine del quale, se idonei, sono inviati ai corpi a compiere il servizio di 1a nomina; ciononostante la disponibilità di Quadri dei due corpi rimane nel 1914 insufficiente. I conseguenti provvedimenti a carattere straordinario adottati sono analoghi a quelli che entrano in vigore per le altre Armi, corpi e Servizi. Oltre alla sospensione dei limiti di età disposta, per tutti, nel novembre 1914, i rimedi più frequenti per i Quadri del Servizio di sanità e di tutti i Servizi sono il richiamo dall'ausiliaria, il reclutamento di subalterni in servizio permanente tra quelli di complemento e/ o tra i marescialli , e il reclutamento di s ubalterni di complemento - senza corsi d'istruzione preventivi o successivi - tra coloro che sono in possesso di idoneo titolo di studio, anche se soldati semplici. Nei gradi superiori invece si ricorre largamente, per aumentare la disponibilità complessiva di ufficiali nei vari gradi, al collocamento fuori quadro. Per i farmacisti - che sono rimasti allo status di civili militarizzati 44

G .M . 1912, pp. 1252- 1253.


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- con R.D. n . 356 del 28 marzo 191 545 sono aboliti i farmacisti militari di complemento (lascia ndo però in servizio, con status invariato, quelli effettivi), e in ausilio a questi ultimi sono istituiti gli ufficiali di complemento o di milizia territoriale farmacisti. Per i farmacisti militari effettivi, inoltre, con R .D . del 15 aprile 1915 sono sospesi i limiti di età fino al 31 dicembre. Con R.D. n. 357 sempre del 28 marzo (da convertirsi in legge)4 6, possono essere nominati a domanda ufficiali medici di complemento fino al 31 dicembre 1915, i militari di P, 2a e 3" categoria laureati in medicina e chirurgia di età non superiore a 40 anni, non è previsto alcun cor so preventivo o successivo alla nomina, e pertanto la scu ola di applicazione di sanità mHitare nel 1915 cessa di operare. Con R.D . del 29 aprile 191 547 , analogo provvedimento è adottato per gli ufficiali del corpo veterina rio, al quale si aggiunge il collocamento fuori quadro di 6 u fficiali superiori. Nel maggio 1915 le già ampie maglie del reclutamento dei Quadri sono ulteriormente allargate (R .D. 13 maggio e 25 maggio)48 e si consente agli ufficiah in congedo di ogni Arma e corpo che siano laureati in medicina o chirurgia di transitare a domanda nel corpo sanitario, dando inoltre faco ltà a l Ministero di collocare fuori quadro gli ufficiali di tutti i Servizi (corpi di sanità, veterinario, di commissariato , di sussistenza e di amministrazione). Alle persistenti deficienze ai minori livell i si provvede creando una speciale categoria di «aspiranti medici», intermedia nella gerarchia tra gli ufficiali e i sottufficiali, da impiegare al livello di battaglione. Possono esservi am messi i militari di 1", 2" e 3 a categoria di età inferiore ai 30 anni, che abbiano sostenuto con successo gli esami del 4° anno di corso di medicina e ch irurgia e a bbiano freq uentato il 5° e 6° an no a nche senza aver sup erato gli esami finali. Con questi provvedimenti, da 794 ufficiali medici in servizio permanente, 1744 di complemento e 802 di milizia territoriale al 31 luglio 1914 si passa rispettivamente a 882, 2907 e 1447 al 30 maggio 19 15. G li ufficiali veterinari, a loro volta, passano rispettivamente da 217 a 219, da 590 a 617 e da 82 a 11649 . Il sensibile incremento complessivo ch e si ottiene in pochi mesi specie per il corpo sanitario è quindi principalmente ottenuto con gli ufficiali di complemento e d ella milizia territo45

G.M. 1915, pp. 577-579. I vi, pp. 579-581. 47 Jvi, pp. 76 1-763 . 48 Jvi, pp. 817-8 19 e 1039- 1040. 49 Per questi e p er gli altri dati suli U. dei Servizi C fr. MG-UP. STORICO, l 'esercito Italiano .. . (Cit.), Voi. I-bis, Ali. 25 e 26. 46


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riale, ma - come accade del resto per tutte le Armi e corpi - la qualità e ancor più l'istruzione sono sacrificate alla quantità. Approvvigionamento dei materiali e misure preventive

Nell'agosto 1914 mancano 30 ospedali da campo da 100 letti, 3500 letti da campo dei depositi avanzati, 4000 barelle di ricambio per treni attrezzati militari, 5000 barelle per trasporto feriti materiali sanitari vari, 78 dotazioni per carri per fcrili, 7 per carri di sanità, 2 per carrette di battaglione, 3 per sezioni di corpo d'armata di magazzino avanzato. Si devono costituire, perché di nuova formazione, 2 sezioni di corpo d'armata di magazzino avanzato e tutti e 4 i depositi centrali di materiale sanitario d'armata. Sono incomplete 5 sezioni di corpo d'armata di magazzino avanzato e 17 dotazioni per treni attrezzati. Tutto il materiale per infermeria cavalli doveva essere rinnovato, perché non atto al someggio. Nello stesso mese di agosto 1914, la competente direzione generale dei Servizi logistici e ammin istrativi del Ministero ordina il completamento delle dotazioni, da effettuare a cura delle direzioni di sanità territoriali mediante acquisti dal com mercio, riservando la provvista e l'allestimento dei materiali delle unità collettive alla farmacia centrale militare, quella dei materiali di n on facile acquisto all'ospedale militare di Firenze, e quella di alcuni materiali speciali alle direzioni di commissariato di Milano e Napoli . Alla fine di dicembre 1914 le dotazioni sono già al completo. All'inizio della guerra sono anzi disponibili in più 3 sezioni di sanità per fanteria e una per cavalleria. Ogni corpo d'armata dispone di 8 ospedaletti da campo di 50 letti, ogni treno attrezzato ha 450 barelle, e ad ogni sezione sanità oltre al carreggio automobile previsto (2 autombulanze) sono stati assegnati 2 autobus di precettazione. Tra i miglioramenti apportati al materiale, da ricordare l'aggiunta nel febbraio 191 5 al pacchetto di medicazione individuale (mod. 1908) di una fialetta di tintura di iodio chiusa in un astuccio di cartone , e l'assegnazione ad alcune unità sanitarie di una scatola con 5 fialette. Tutto questo materiale è prodotto dalla farmacia centrale militarc50 • Un altro provvedimento a breve distanza dell'intervento, dettato dalle prevedibili esigenze igieniche del tempo di guerra, è l'introduzione nell'esercito e nella marina della vaccinazione antitifica obbligato50

G . M . 1915 , pp . ?,81-281.


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ria (R. D . 3 gennaio 1915 e decreto ministeriale 17 febbraio I 915)5 1 , che si aggiunge a quella antivaiolosa già da tempo in uso. Essa consiste in 3 successive iniezioni (a distanza di 7-10 gio rni) con I centimetro c ubo di vaccino, contenenti ognuna quantità diverse di germ i del tifo uccisi. Per evitare che la truppa cerchi di sottrarsi alla vaccinazione, si prescrive che gli ufficiali medici tengano una conferen za agli ufficiali d 'Arma d ei corpi sui vantaggi della vaccinazione, perché poi questi possano a loro volta illustrarli a lla trugpa.

Servizio di commissariato 52 Personale Proseguono, nel 1914 e 191 5, i corsi speciali per ufficiali commissari da immettere in servizio permanente con il grado di capitano, indetti in base a l regola mento del 1906 (R.D. del 15 giugno). Al reclu ta mento straordinario di Quadri superiori e intermedi di commissariato si ricorre, come si è visto, con provvedimenti ch e normalmente riguardano anche il corpo sanitario : sono comunque adottate misure specifiche per rimediare alla mancanza, particolarmente sentita, di subalterni. I su balterni di commissariato, con quelli di amministrazione, beneficiano del provvedimento del dicembre 191453 che prevede il passaggio a do manda in servizio pe rmanente effettivo, indipendentemente da i titoli di studio, per i sottotenenti di complemento di età inferiore ai 28 an ni decorati al valor milita re. Il reclutamento in servizio permanente viene incentivato a nche con la successiva circolare n. 4 del l 0 gennaio 191 554 , che indice un concorso per la nomina di 50 sottotenenti effettivi nel ruolo sussistenza (con 25 posti per i sottotenenti di complem ento di commissariato e sussistenza e 25 per i marescialli di sussisten za). l sottotenenti di complemento a mmessi al concorso sono richiamati per un esperimento pratico di 5 mesi, al termine del quale devono sostenere un esame teorico. I marescialli prima dell'esame devono frequentare presso una direzione di commissariato un corso teorico-pratico di 5 mesi. 51

Ivi, pp. 150-151 e 271-275. Per l'approntarnenw della branca Cfr. in particolare, MG ., Statistica dello sforzo militare italiano nella prima guerra mondiale - l Servizi logistici, Roma 1929 (a cura di F . Zugaro - R. Ratiglia), Voi. I. 53 G.M. 1914, pp. 1694-1696. 54 G .M. 19 15, pp. 7-1 1 e 267-268. 52


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Fondamentale il successivo R.D. 28 marzo 191555 , con il quale il Ministro ha facoltà di nominare 60 tenenti di commissariato effettivi - dopo un periodo di esperim ento di 3 mesi - tra i subalterni di complemento e della milizia territoriale delle varie Armi e corpi di età inferiore ai 36 anni laureati in legge, ingegneria e chimica, oppure diplomati in istituti commerciali o amministrativi. I predetti tenenti sono nominati capitani dopo 3 anni di permanenza nel grado e dopo aver superato il prescritto corso presso la Scuola di guerra. Sempre con lo stesso R.D. si dettano anche norme per il reclutamento, senza preventivo corso di istruzione, di 100 sottotenenti di complemento di sussistenza e 100 di amministrazione tra i militari di leva o volontari provvisti di idoneo titolo di studio delle scuole superiori (licenza di istituto tecnico, commerciale, di ragioneria, di agricoltura). Infine , con il successivo R.D . 15 aprile 1915 si dà facoltà a l Ministro di nominare 100 sottotenenti di complemento di commissariato, anche in questo caso senza preventivo corso di istruzione, traendoli dai militari di I a

2a

e 3 " categoria di età inferiore ai 40 anni , laureati in giurispru-

denza, ingegneria, chimica, scienze naturali e agraria, oppure diplomati in istituti superiori commerciali e amministrativi. Gli incrementi di Quadri che si attengono an che in questo caso sono molto più sensibili per gli ufficiali non effettivi. Gli ufficiali di complemento di commissariato e sussistenza passano da 803 nel luglio 1914 a 1197 il 30 maggio 1915, quelli di milizia territoriale da J44 a 885, e quelli in servizio permanente da 454 a 499 (con un incremento di sole 11 unità per gli ufficiali del ruolo commissari); se ne può dedurre che i numerosi tentativi di ampliare i Quadri in servizio permanente hanno avuto molto modesto esito. All'inizio della guerra mancano 78 ufficiali nei Quadri direttivi (da capitano a colonnello), dai quali vanno però detratti 37 capitani frequentatori del corso presso la Scuola di Guerra, che pur non essendo disponibili possono diventarlo in breve tempo. Le carenze si fanno sentire soprattutto negli organi territoriali , perché il personale in servizio permanente è quasi interamente impegnato presso gli organi dell'esercito mobilitato 56 • Approvvigionamento e produzione dei generi e materiali

All'interno della DGSLA fin dall'agosto 1914 viene costituita una commissione centrale di approvvigionamento presieduta dal direttore 55

lv i, pp. 58 1-586.

56

MG. , Statistica . . . I Servi zi fo!?,istici (C it.) , Vo i. T, p . 29.


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generale, con rappresentanti delle varie branche e come organi consultivi e tecnici gli Ispettori di sanità e di commissariato e la commissione permanente per i collaudi in appello . Nel dicembre 1914 è istituito l'ufficio acquisti, e successivamente, per l'aumentata mole di lavoro, si costituisce l' ufficio mobilitazione, che assorbe anche l' ufficio acquisti e funziona per tutta la durala della guerra, fino al febbraio 1920. L'ufficio mobilitazione è il vero organo pilota: retto da un colonnello di Stato Maggiore, è composto esclusivamente da personale militare , opera alle dirette dipendenze del direttore generale ed è diviso in 8 sezioni . A ccentra tutte le attività logistiche e tecniche della DOLA, sì che le varie divisioni e uffici (divisioni sussistenze, vestiario, casermaggio, colonie, assegni e indennità; ufficio traspo rti, esportazione, di ispezioni amministrative, amministrazione dei corpi e indennità di guerra, amministrazione di personali militari v~ri) hanno un ruolo esclusivamente amministrativo , di contenzioso e di contabilità. Per la produzione di pane , viveri in conserva e materiali di commissariato all'inizio della guerra vi è un 'imponente rete di stabilimenti militari : 28 panifici, 12 molini, 3 gallettifici (Torino, Corn igliano Ligure, Foligno), 2 stabilimenti per la produzione di carne in conserva (Bologna-Casaralta e Scansano), I opificio per materia li di vestiario cd equipaggiamento (Torino). Alla distribuzione si provvede con 27 magazzini di distribuzione viveri , 4 magazzini centra li di vestiario ed equipaggiamento (Torino, Verona, Firenze, Napoli), 40 magazzini di casermaggio. La dislocazione di panifici, opifici e magazzini non è però tale da favorire la radunata a l confine di nord-est; a Udine vi è un solo un panificio con un magazzino di casermaggio, i magazzini viveri più vicini sono a Padova, Bologna , Verona e Ravenna, il magazzino centrale più vicino è quello di Verona, i depositi centrali più vicini sono a Mantova e Bologna. Nonostante il massimo ricorso alle requisizioni autorizzate dalla citata legge e taluni provvedimenti di legge (come i R.D. 23 aprile e 2 maggio 191 5 che vietano la macellazione dei vitelli), la disponibilità nazionale di generi di vettovaglia mento e di oggetti di vestiario ed equipaggiamento si rivela ancor più che nel 1866 ins ufficiente, e fin dall'ottobre 1914 si è costretti a ricorrere a ll' estero, con l' invio negli Stati U niti di una missione composta dal generale commissario Pagani e dal capitano commissario Barbato . La missione man mano si ingrandisce con l' invio di altri ufficiali, e d al dicembre I 914 hanno inizio acquisti sempre crescenti di cereali, scatolette di carne in con serva, carne congelata, vestiario e calzature.


XV. /,a preparazione al/'ir1terver1to nella prima «Guerra Totale»

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Nell 'agosto 1914 mancano le dotazioni viveri delle ultime fortezze costruite alla frontiera nord-est, le scatolette di carne in conserva dei magazzini avanzati, dei depositi e della 2a razione viveri carreggiata dei corp i, 150 forni modello Weiss, 62 forni carreggiati mod . 1897, 120 mila sacchi (sui forni modello Weiss prodotti a Budapest, non si poteva più fare affidamento) . Vettovagliamento

L'attività di preparazione è essenzia lmente diretta ad aumentare la capacità produttiva degli stabilimenti militari , a completare le dotazioni prescritte e a costituire scorte e depositi nella zona avanzata . Nel l 914 viene anche avviato a soluzione almeno parziale il vecchio, fondamentale problema della confczione e trasporto del rancio caldo in campagna e al seguito immediato d elle truppe, ponendo fine alla lunga sperimentazione (vds. capitoli lX e XII) con l'approvvigionamento di un primo lotto di 50000 cucine isotermich e da campo deri vale d a lla cucin a tedesca Krupp con marmitta in nichel e rimaste in uso immutate fino alla seconda guerra mondiale. La denominazione ufficiale delle nuove cucine, p er le quali nel 1915 viene diramata apposita lstruzionc5 7 , è «cucine mobili da campo someggiate (casse di cottura)» , ma il nominativo co munemente adottato da allora in poi, fino ai nostri giorni, è «casse di coltura». Va chiarito che si tratta di attrezzature per la confezione e il trasporlo del rancio funzionanti a legna, scomponibili e someggiabili. Nel nostro esercito del 191 5 non si è ancora arri vati, dunque, alle cucine rotabili da campo (prima ippotrainate, poi autotrainate) la cui introduzione è caldeggiata in un articolo del 1911 del Vincenzotti , maggiore commissario che dopo un esame delle esperienze e delle relative soluzioni presso altri eserciti riti ene necessaria l' adozione di ambedu e i tipi di materiale, prevedendo l'impiego delle cucine rotabili per le unità fino al livello di compagnia - destin ate ad agire in terreno di pianura e di agevole percorribilità per il carreggio ordinario, e delle casse di coltura per le truppe da montagna 58 • Secondo il Vincenzolti il sistema di traino più adatto per le cucine rotabili dovrebbe essere a ncora quello animale (con 2 cavalli), perché 57

CDO CORPO SM, Istruzioni e norme per l'imp iego delle cucine mobili da campo sommergibili (casse di cottura), Roma 1915. SR L. VI NCENZOTTI , Le cucine rotabili per l'esercito in campagna, «Rivista di Artiglieria e Genio» n. 8-9/ 191 I.


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come si verifica pel carreggio disseminalo tra le truppe , è alla trazione meccanica , preferibile la trazione animale anche per le cucine rotabili, perché le medesime, come si è d ello, d ebbono avere un grande frazionamento, fin o a ripartirsi fra le singole compagnie .

Considerazioni, queste, che in rapporto alle caratteristiche del terreno della futura guerra sono da ritenersi realistiche: effettivamente, in relazione al terreno montano e al carattere statico assunto dalle operazioni nel corso della guerra non si sente il bisogno di adottare vere e proprie cucine rotabili a traino animale o meccanico. Le nuove cucine mobili da campo sostituiscono 1c vecchie e gloriose marmitte mod. 1855, che rimangono in dotazione per eventuale preparazione del caffè, trasporto acqua e per altri usi . Distribuite fino al livello di plotone, sono composte essenzialmente da: a) marmitta di ferro di nikel o lamiera stagnata a base rettangolare con coperchio, della capacità di 25-30 razioni da guerra (di gr 375 di carne ciascuna); b) fornello in lamiera di ferro , che sostiene la marmitta quando questa, tolta dalla cassa, è usata per la preparazione del rancio; c) cassa termica di legno , di forma parallelepipeda come la marmitta, con trapuntina di Kapok da disporre superiormente al coperchio per aumentare la coibenza, contenente anche gli utensili di cucina indispensabili per il rancio . Il trasporto può ess ere someggiato (2 cucine mobili per mulo) o carreggiato. In quest'ultimo caso si calcola che una sola carretta da battaglione basta per trasportare le cucine mobili di una compagnia (contenenti il rancio di carne per la giornata), più i viveri complementari, le marmitte mod . 1855 , gli attrezzi da cu cina, il foraggio per i quadrupedi d ella compagnia e la legna per la cottura di un rancio . All'inizio della guerra, benché nel preventivo del marzo 1915 figuri l'acquisto delle 50000 cucine mobili da campo per L. 6.000.000 (ins ieme con L. 500000 per acquisto di 100 carri - mensa per ufficiali), solo 61 reggimenti ne sono provvi sti, e questa è la deficienza più seria. P er il resto, le dotazioni nel maggio 1915 sono al completo, sono state accantonate scorte di grano (1875000 quintali) e di avena (1935000 quintali), ed è in corso la costituzione di depositi di 30 giornate di fi eno di scorta a Torino, Alessandria, Milano, Ancona e Roma per rifornire i depositi centrali , ed a Scanzano e Casaralta per altre 5 giornate . Vestiario-equipaggiamento e materiali generali

I dati sulle deficienze dell'agosto 1914 ripo rtati nel citato volume dell'Ufficio Storico (1927) e forniti d al generale C adorna, d al De C haurand e da Zugaro - Ratiglia (I 929) no n sono semp re concordan-


XV. /,a preparazione alf'intervento nella prima «Guerra Totale»

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ti. Secondo l'opera del 1927 dell'Ufficio Storico mancano 200000 serie. Secondo Cadorna (p. 18) 350000 serie: secondo lo Zugaro-Ratiglia, 300000 serie. Inoltre (secondo l'opera dell'Uf. Storico) nelle dotazioni vestiario, o ltre alle già accennale 200 mila serie, mancavano le mantelline di panno e i farsetti a maglia per i corpi e reparti di E.P. e M.M. sprovvisti di salmerie. Non si avevano le dotazio ni di panno necessarie per i 184 battaglioni di fanteria M .T. destinat i a lla d ifesa costiera ed a quella della fro ntiera, né quelle di vestiario speciale per operazioni invernali , e nemmeno quelle per operazioni invernali in montagna . Nulla era stato predisposto per la vestizione delle truppe di complemento e degli uomini non istruiti da trattenersi presso i depositi (circa 700000 in totale); ...

Né vanno trascurate le meno appa riscenti deficienze di materiale di casermaggio (che nell'agosto 1914 è disponibile per soli 320000 uomini, quindi palesemente insufficiente per il richiamo della massa di riservisti). Un'esigenza aggiuntiva è quella di guanti di lana per la truppa (marrone per tutte le Armi e specialità e ne ri per i bersaglieri, ciclisti, automobilisti e motociclisti , che già li avevano in dotazione ma solo in cotone) , introdotti per la prima volta nel novembre 1914 (limitatamente ai corpi d 'armata dal I al VI) e «da distribuire quando sia prescritto dai rispettivi comandi di presidio»59 • Tipica manifestazione della ricerca di ogni possibile economia imposta dalla situazione sono due provvedimenti del Ministero nel 1914: con il primo60 si dettano norm e particolareggiate per il recupero integrale e il reimpiego degli oggetti di corredo, « impiegandoli dopo di essere stati dichiarati fuori servizio o fuori uso» . Con i1 secondo'" si consente a i militari richiamati e a ll a reclute di 2" categoria di fare uso di calzature di proprietà personale . Non è con questi espedienti che si può supplire alle esigenze, ma le potenzialità produttive sono limitate: La nostra industria tessi le , rapidamente si era venut a aurezzando per produrre, a migli aia , i chilometri di panno g. v. e le tele necessarie ai larghi consumi. Assente invece l'industria delle costruzioni a serie del vestiario, per cui in questo sett ore si dovette supplire con improvvisazio ni. Il servizio dei corpi , basa to sul lavoro casalingo femm inile, non classificato e censito , sprovvisto di impianti che i capi operai, per la loro precaria posizione, non avevano incentivo a crea re, si trovò in crisi anche per il dileg uarsi delle lavoranLi, attratte dalle officine di guerra che offrivano salari più remunerativi. Sorsero così comitati di darne che, guidati da scopi benefici, si a ssunsero il compi to delle confezioni, riparLendo le a istituti ed a privati. Si crearono poi commi ssioni regionali e provinciali , onde può dirsi

59

Auo n . 584 del 18 novembre 1914 (G.M . 1914, p. 1646).

<~> Atto n . 114 del 10 marzo 1914 (G .M. 1914, pp. 33 1-341 ). <, i Atto n. 438 dell' 11 settembre 101 4 (G.M. 1914, pp. 1282- 1283).


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che il problema del vestiario enucleò la p rima attività di quelli che furono i Comitati di mobilitazione civile. Non si potevano pretendere d a siffatta improvvisazione, tempi di consegna e oggett i finiti a regola d 'arte<> 2 •

Per fronteggia re una situa zione di partenza così sfavorevole è giocoforza fare il massimo ricorso all'industria privata. li Ministro riserva a sé gli acquisti di maggiore entità (panno grigio-verde, tela, calzatu re, zaini, gavette, tascapani ecc.) e ·lascia alle autorità territoriali l' incarico di distribuire il materiale ai corpi, che provvedono direttamente all'acquisto di piccoli oggetti e/ o di determinati capi di corredo. Agli a cquisti a l liveJlo centrale sovraintendente la sp eciale co mmissione acquisti costituita, come si è visto, presso la DGSLA . Al livello periferico, presso i Comandi di corpo d'armata territoriale sono costituiti fin da l 1914 « uffici vestiario ed equipaggiame nto di corpo d'armata», diretti da un u fficiale superiore d'Arma coadiuvato da ufficiali inferiori d ' Arma e da un ufficia le di am ministrazione, che opera in stretto collegamento sia con il Ministero che con i corpi e le direzio ni di commissariato, e deve stabilire il fabbisogno di c iascun centro di mobilitazione , disporre le perequ azioni necessarie e possibili nell'ambito del corpo d'armata, segna lare a l Ministero e fabbisogni e vigilare sugli acquisti di competenza de i corpi. S i tratta, dunque, di un nuovo organo di coordinamento e controllo che si con figura come ausiliario delle direzioni di commissariato. Ma la mole del lavoro da eseguire impone a l Ministero di procedere ulteriorme nte sulla v ia del decentramento, e in data 1° novembre 191 4 sono costituiti 5 « uffici di delegazio ne per approvvigionamenti militari », sotto a lla cui direzione è vigilanza continuano a fun zionare i preesistenti uffici vestiario cd equipaggia mento di corp o d'armata e le commissioni di collaudo pressi i magazzini cen tra li . I nuovi uffici, costituiti a Torino , Milano, Verona, Firenze e Napoli , rappresenta no dei grandi centri regionali per il più razio nale sfruttame nto dei me rcati, e hanno il compito d i provvedere agli acq uisti, esercitare la vigilanza suJle commissioni di collaudo, ripartire le ma terie prime per la confezione, coordinare l'azione degli uffici di vestiario ed equipaggiamento. Non si comprende perché il Ministero abbia affidato queste funzio ni periferiche e minentemente direttive a uffici periferici a utonomi a nziché a lle già esistenti direzioni di commissariato opportunamente 61

C. G R EGORIO, lf Servizio del corredo nell'esercito, «Rivista di Commissariato»

n. 4/ 1939.


XV. La preparazione all'intervento nella prima «Guerra Totale»

_ _ _ _ .655 .: . c

rinforzate, ottenendo una maggiore unitarietà degli interventi; ad ogni modo si tratta di organi provvisori, sciolti il 15 aprile 1915, che svolgono un buon lavoro e spendono per le varie esigenze L. 54164000. Anche il settore delle calzature richiede particolari provvidenze, e dopo lo scioglimento dei predetti uffici di delegazione, con R. D. 25 aprile 191563 è costituita presso il Ministero della guerra una «commissione per predisporre e disciplinare gli approvvigionamenti delle calzature per l'esercito mobilitato», composta di rappresentanti dei Ministeri interessato (guerra, marina, agricoltura, industria e commercio) e degli industriali conciatori e fabbricanti di scarpe, che ha il compito di definire il fabbisogno dell'Amministrazione militare, individuare le possibilità di produzione, controllare i prezzi, ripartire il lavoro e le materie prime e mantenere in collegamento industriali, conciatori e fabbricanti di scarpe. In tal modo, al 24 maggio 1915 le dotazioni occorrenti per la vestizione e l'equipaggiamento di tutta la forza da mobilitare predivista erano al completo, e per ogni soldato si avevano in più 3 paia di scarpe di riserva ed erano disponibili 400000 serie per le truppe di completamento (non era ancora risolto, però, il problema delle dotazioni invernali per le zone alpine). P er le riparazioni delle calzature, ad integrazione dei laboratori delle armate era stato predisposto a Milano un apposito stabilimento.

Servizi trasporti e materiali: materiali di artiglieria Non ci soffermiamo sul fondamentale problema della produzione e dell'approvvig ionamento dei materiali e delle muni zioni nei dieci mesi che precedono l'intervento, già ampiamente trattato in altre opere64 • Sul lavoro compiuto per potenziare gli stabilimenti militari, sulle possibilità - ritenute ancora ridotte - dell' industria privata e sull e prospeLLive future, particolarmente esauriente è il citato promemoria Dallolio del 28 febbraio 1915 riparlalo nell'opera del Mazzetti, al quale rimandiamo. I ritardi n ella consegna delle nuove artiglierie da campagna da 75 / 1911 D éport e/i problemi connessi con il cambio dei materiali causano rilevanti difficoltà nell'approntamento d ella parte combattente 63

G.M. 1915, p. 1071. M. M/\ZZETTI, Op. cit. , pp. 7-14 c 183-1 85 ; V. G/\LLINARI, Art. cit.; MG-UF. STORICO , L'Esercito Italiano ... (Cit.), Vol. I, pp. 89- 11 2 . 64


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dcli' Arma. La sua capacità di far fronte ai molteplici carichi logistici è negativa mente influenzata anche, se non soprattutto, dalla scarsità di Quadri e di mezzi di trasporto (sia quadrupedi e carreggio che automezzi). A queste gravi deficienze si riesce a porre rimedio solo in parte; basti ricordare che all'inizio della guerra, nonostante le pressanti esigenze produttive degli stabilimenti di artiglieria, gli ufficiali del ruolo tecnico sono solo 58 in servizio permanent e e 18 in ausiliaria, il che induce il Ministero a disporre che all'atto della mobilitazione i Quadri tecnici degli stabilimenti siano rinforzati, oltre che dal elementi tratti dalle differenti categorie di personale in congedo, anche da «privati volenterosi e capaci». Fortunatamente la cavalle ria dispone di subalterni esuberanti al fabbisog no, e con questi ufficiali si colmano almeno le principali deficienze dcli' Arma negli incarichi logistici del treno, che non richiedono un particolare addestramento tecnico: comando del grosso carreggio delle Grandi Unità, com missioni requisizione quadrupedi, depositi cavalli da tiro, comando delle 53 colonne di munizioni (divisionali e per truppe suppletive Lii corpo d'armata), comando delle 86 sezioni per fanteria delle colonne munizioni, Altra grave lacuna è quella - ampiamente prevista - dei quadrupedi, che, come si è visto, induce con la regolamentazione del 1915 a sciogliere i parchi di artiglieria di corpo d'armata, sostituendoli con mezzi automobilistici che però a loro volta non sono ancora pronti . Ne consegue che a causa dei ritardi nell'afflusso di automezzi alle unità lo scioglimento d ei predetti parc hi, inizialmente previsto per il trimestre marzo-maggio 1915, non può essere completato che qualche mese dopo l'entra ta in guerra. La scarsità dei quadrupedi e l'impossibilità di formulare previsioni precise sul loro afflu sso ostawla anche il programma per la riduzione delle batterie da 6 a 4 pezzi. Considerate le esigenze di tutte le specialità dell'Arma, mancavano 26000 cava lli. Si prevedeva di fare fronte alla deficienza acquistando 12000 cavalli negli Stati Uniti (che sarebbero giunti in Italia nel numero di 2000 a l mese iniziando da gennaio 191 5) e acq uistandone altri 3000 in Italia. La rimanente deficienza di 11000 quadrupedi non poteva che gravare sugli elementi allora ritenuti « non combattenti» (Comandi di reggimento e gruppo, carri bagaglio, carri trasporto delle batterie e colonne munizioni). Al 24 maggio 1915, grazie al ragguardevole sforzo compiuto nella produzione, le bocche da fuoco hanno al completo le previste dotazioni di munizionamento, sono disponibili le armi portatili per l'intero esercito mobilitato, più 200000 fuci li 91 di riserva e un gran numero di fucil i mod . 70/ 87


XV. l a preparazione al/'iniervento nella prima «Guerra Totale»

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(1316000, con 125 milioni di cartucce). Va comunque ricordato che il Cadorna non giudica questa situazione per nulla soddisfacente: insufficientissimi i fucili modello 1891; cosicché non soltanto non fu possibile armare con questo fucile la milizia territoriale, ma si dovettero disarmare l'artiglieria da fortezza, le compagnie presidiaric ccc. per provvedere all'arm amento dei complemcnti 6 \

Per le artiglierie, si dispone anche di una certa aliquota di materiali da riserva (1 batteria a cavallo, 40 cannoni e 3 batterie da 65 da montagna, I batteria obici pesanti campali). È garantito il rifornimento mensile di 50 colpi per pezzo da 149 e di 100 colpi per gli altri pezzi, e si conta di raggiungere a luglio una produzione giornaliera di 600 fucili e 100 moschetti mod. 91, portando la produzione di cartucce da 900000 a 2100000. Sono in allestimento 60 batterie da campagna da 75/1911, 4 da 65 montagna, 60 cannoni da 70/ A someggiati. In sostanza, a parte i ritardi nella consegna dei materiali mod. 75/ 1911 le deficienze principali all'entrata in guerra non riguardano le artiglierie e il relativo munizionamento (peraltro definito da Cadorna « insufficiente»), ma le mitragliatrici a tutte quelle componenti logistiche che sono indispensabili al pari delle armi. Tra le deficienze più importanti: - nessuna riserva di cannoni da 75/ 1906 o 1911, di cassoni, carri attrezzi e carri osservatorio; - deficienza di 303 sezioni mitragliatrici su 612; - persistente ma ncanza degli automezzi per le colonne munizioni; - deficienza di m ezzi di traino animale (disponibili solo 1000 quadrupedi su 2664), di polveri e di automezzi presso il parco d'assedio, che inoltre ha il carreggio in corso di adattamento per il traino meccanico.

Servizio trasporti e materiali: materiali del genio All ' inizio della guerra le dotazioni principali sono al completo, ma rimangono insu fficienli rispetto agli effettivi bisogni. In particolare le nuo ve granate a mano lenticolari sono adottate nel gennaio 1915 e distribuite, per economia, in un prima tempo solo ai presidi delle opere del nord-est e alle unità del genio, e in un secondo tempo solo a 114 battaglioni di fanteria e a 3 di bersaglieri. Ai presidi di alcune opere sono inoltre assegnati 2249 granate «Aasen» . 6

~

L . CADORNA , Op. cit. , Voi. I, pp. 74-75.


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Per i restanti materiali (tra i quali le pinze tagliafili, la cui mancanza provoca gravi perdite nei primi attacchi) la situazione è così riassunta dal Cadorna: scarse per Lulli i bi sogni erano le compagnie zappatori e minatori del genio, cosicché si fu subito costretti ad improvvisare compagnie ausiliare del genio. Vi era anche molta scarsità di svariati materiali del genio. Sin dal 1914 avevo insistito perché tutte le compagnie di fanteria, bersaglieri, alpini, del genio ecc. fossero dotate di almeno 8 pinze tagliafili. 11 Ministero ne volle accordare solt:mto 4 per risparmiare 100000 lire! Sta di fatto però che alcuni reggimenti entrarono in campagna senza neppure le 4 pinze accordate e si dovettero provvedere in freLta dall'industria privata e risultarono di cattiva qualità 6".

Servizio trasporti e materiali: servizio trasporti Trasporti automobilistici67

Il fabbisogno di automezzi derivante dall'ordinamento previsto dalla regolamentazione 1912 (vds. capitolo XII) era calcolato in 366 autovetture e 1719 autocarri. A fronte di questa esigenza, l' Amministrazione militare nel 1912 aveva disponibili solo 45 autovetture e 550 autocarri, esclusi i numerosi automezzi in Libia e quelli (45) addetti ai servizi di presidio, e compresi gli chassis in corso di costruzione. Si era quindi costretti a fare massiccio affidamento sulla mobilitazione , che avrebbe dovuto fornire 317 autovetture, 130 autobus, 1062 autocarri, 1478 motociclette. Secondo i dati forniti dal censimento automobilistico effettuato nel marzo 1913 sulla base della nuova legge per la requisizione autoveicoli {R.D. 12 agosto 1912, n. 960 - capitolo Xll) vi era nel Paese esuberanza di autovetture (11744) ma mancavano gli autocarri (465, più 8 I 6 autobus). Si pensava pertanto di trasformare all'occorrenza 686 autobus requisiti parte in autocarri e parte in autoambulanze, ma una siffatta operazione aveva l'inconveniente di richiedere circa un mese a partire dal giorno de11'inizio della mobilitazione, rendendo quindi in disponibile un numero così elevato di automezzi nella fase iniziale della guerra. Un'altra deficienza che ne emerge nel 1913 è quella della benzina: il quantitativo esistente in Italia è di sole 6000 tonnellate, a mala 66

lvi. A. PUGNAN I , La trazione meccanica su strada, Torino , Tip. Artigianelli 1926, pp. 307-325; Storia defla motorizzazione ... (Cit.), pp. 71-103; MG-UL Storico , L 'J::sercito italiano ... (Cit.) , Voi. T, pp. 134-139. 67


XV. La preparazione alf 'intervento nella prima «Guerra Totale»

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pena sufficienti per tre mesi di vita dell'esercito in guerra. Evidentemente solo con ulteriori acquisti di a utomezzi, pezzi di ricambio e carburanti le deficienze avrebbero potuto essere colmate, ma mancavano i fondi . Per fare fronte a lle accresciute esigenze tra il I O ottobre e il 15 novembre 19 12 sono costituite 6 nuove compagnie automobilisti (A Torino, Monza, Bologna, Piacenza, Roma, Mantova). Le nuove unità corrispondenti ai 6 centri di mobilitazione previsti - si aggiungono a lle 2 compagnie automobilisti del genio già esistenti, e a causa delle scarsità di Quadri di Arma combattente sono costituite n on ex-novo come sarebbe stato necessario, ma per trasformazione di altrettante compagnie treno d'artiglieria. In tal modo , il servizio automobilistico è «in condominio» tra artiglieria e genio . Per la parte a mministrativa e disciplinare le nuove unità continuano a dipendere d ai reggimenti di artiglieria nel cui seno sono state costituite, e per la parte tecni ca e per l' uso dei materiali fanno capo al Comando Corpo di St;:ito Maegiore - Reparto Intendenza - ufficio servizi automobilistici. Alle due compagnie automobilisti del genio rimangono affidati l'addestramento degli ufficiali automobilisti e dei capi operai meccanici, lo studio dei sistemi più idonei per il rapid o adattamento degli automezzi requisiti a lle esigenze militari , le esperienze e i collaudi relativi a l nuovo materiale automobilistico, la direzione tecnica dei laboratori , lo studio e il funzioname nto dei mezzi fotoelettrici, e tutta la parte tecnica in genere. Molti inconvenienti di questo insoddisfacente assetto del 19 12-1913 - più che a ltro dovuto a forza di cose - avrebbero potuto essere elimina ti se fosse stato approvato il progetto di legge Grandi, presentato alla Camera nel marzo 1914 e poi non approvato in seguito allo scioglimento della Camera il 5 luglio 1915. Secondo tale progetto i mezzi e materiali av rebbero dovuto essere inseriti in un nuovo ordina mento, nel quale già prendeva forma un corpo automobilistico a sé stante: P er assicurare ai reparli au tomobilistici uniformità d ' indirizw generale, e per garantire una buona amministrazione del materiale sarebbe stata indicata la riunione di tutte le 8 compagnie amomobilisti in un unico corpo. Scartata una siffatta so luzione, che avrebbe portato alla creazione di un organismo non omogeneo, dato che le 6 com pagnie d'artiglieria in caso d i mobilitazione avevano attribuzion i corrispondenti ad un vero e proprio servizio del treno, mentre quelJe del genio dovevano avere compiti con caratteristiche tecniche (fotoclcttricisti, meccanici, motoristi ecc. ), venne previsto d i sourarre le prime dalla d ipendenza amministrativa dei reggimenti d ' artiglieria, per riunirle in un reggimento. A qm~sro reeeimento doveva essere affidata a l mobilitazio ne dei servizi generali e di


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quelli d'artiglieria (compresi quelli del parco d 'assedio e delle fortezze) per la quale necessitavano circa 10000 uomini in totale. 11 battaglione automobilist i del genio sarebbe restato alla dipendenza del 6° reggimento gen io per il servizio fotoelettrico e per tutti i rifornimenti di conduuori, meccanici, motoristi vari occorrenti in guerra all'arma del genio. Esso però avrebbe riuni to le sue due compagnie a Torino (maggior vicinanza alla zona di impiego ed alla sede del comando del reggimento), ed av rebbe poi cambiato la sua deno minazione in quella di « battaglione specialisti» - meglio rispondente alle sue attribuzioni - non appena il già esistente ballaglione specialisti avesse cambiato la sua in quella di «battaglione aerostieri»•• .

Per effetto della mancata adozione dei provvedimenti tempestivamente studiati dal Comando del Corpo di Stato Maggiore, nell'agosto 1914 la situazione del personale e dei materiali automobilistici è del tutto insoddisfacente. A causa della mancanza di locali adatti a immagazzinare la benzina non vi sono riserve di carburante e lubrificanti, mancano le dotazioni di materiali e i pezzi di ricambio per costruire i depositi centrali , e rispetto al fabbisogno di mobilitazione (ancora calcolato sulla base della regolamentazione 1912) di 324 autovetture, 106 a mbula nze, 1508 motociclette e 1508 autocarri, secondo il Cadorna sono disponibili solo 40 autocarri mili tari compl eti, più 450 chassis. I provvedimenti che si adottano in rapida successione sono quanto mai incisivi e tempestivi; fin dall'agosto 1914 si decide di dare ai servizi a utom obilistici un 'estensione maggiore di quella prevista dalla ancor vigente regolamentazione 1912, estendendo la motorizzazione a tutte le armate con i criteri ordinativi poi sanciti nella regolamentazione 191 5. La nuova esigenza ch e ne consegue è di 3500 autocarri, di cui 600 per l' autoparco di riserva. Successivamente, sulla base delle esperienze della guerra di Libia e dei risultati delle grandi manovre sono definitivamente fissate le specifiche esigenze di trasporto e le conseguenti caratteristiche degli autoveicoli militari da adottare , distinguendo i trasporti a motore in : a) trasporti celeri, per i qua li la velocità è il r equisito più importante e fa premio sulla portata. Sono effettuati con motocicli e motocarrozzette (per recapito ordini e collegamento), autovetture (per i Comandi), autoambulanze, autocarri leggeri attrezzati per rifornimento giornaliero di carne e viveri, autofurgoni e autob us leggeri per il servizio postale; b) trasporti pesanti, ove la portata fa premio sulla velocità, a nch e se quest'u ltima deve risultare pur sempre superiore a quella del traino 68

MG -Ur. STORI CO, l , 'Esercilo ilaliano ... (Cit.) , Voi. I, p. 136.


XV. La preparazione all'intervento nella prima «Uuerra Totale»

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animale. Sono la spina dorsale del sistema, perché devono provvedere essenzialmente ai trasporti di 2a linea (al livello di a rmata) dei materia li di tutti i Servizi; e) mezzi di t.raino delle artiglierie pesanti campali e pesanti (per le rimanenti artiglierie, è previsto solo il traino animale e/ o il sommeggio). So no un particolare tipo di trasporto pesante, che richiede soluzioni costruttive ad hoc. Sulla base delle diverse esigenze di trasporto, gli autocarri da approvvigionare sono divisi, come oggi, in leggeri, medi e pesanti. Gli autocarri leggeri (il cui prototipo è il Fiat 15 ter, mezzo particolarmente riuscito e dalle brillanti prestazioni anche in terreni difficili) hanno un peso massimo di 3 tonnellate e una portata di 1,5 tonnellate, e il loro impiego è previsto nelle zone più avanzate (trasporti di 1a linea). Gli autocarri medi han no un peso massimo di 5 t e una portata di 2,5 t; sono destinati soprattutto ai trasporti di 2 a linea, a tergo dei corp i d'armata. Il loro peso massimo è dimensionato sul carico massimo dei ponti d'equipaggio di lipo rinforzalo. L'autocarro pesante, infine, ha portata superiore ai ponti militari di equipaggio e quindi è destinato a ll' impiego in zone arretrate. Il P ugnani, in merito a q ueste formule costruttive, osserva che non furono le necessiià degli autotrasporti ad imporre idonei po nti militari d'equipaggio , ma si verificò il contrario[... ] Ciò si spiega in quanto , in quel tempo, non si pensava che le necessità della guerra avrebbero imposto una più vasta zona d'impiego dell'auLocarro. Si riteneva invece che i trasponi più avanzali avrebbero risposto meglio se affidati al traino animale. Non si erano infatt i rilevati a ncora i gravi inconvenienti dei trasporti ippotrainat i che, oltre a richied ere l'auto trasporto degli ingenti rifornimenti di biada e foraggi, rappresentavano un fa cile bersaglio, essendo i quadrupedi sogget ti a lle letali conseguenze dei gas asfiss ianti 69 .

Sta di fatto che, nelle contingenze del 19 14, sarebbe stato ass urdo e poco realistico - se non impossibile - cambiare ipso facto tutti i materiali da ponte. In realtà per tutta la durata della guerra nessun o ha mai lamentato l 'insufficiente portata dei ponti d'equipaggio. Le cond izioni delle strade della frontiera di nord-est poco si prestavano a l1' impiego dei veicoli più pesa nti, e la miglio re dimostrazione della rispondenza della formula dell'autocarro medio è la sua validità anche attuale. L'inconvenien te della formula dell' autocarro medio militare era piuttosto quello che la sua modesta portata (t 2,5) al momento lo faceva ritenere antieconomico n el campo civile, che si era o rientato su (>'J

A. PUGNAN I, Storia . .. (Cit .) , p . 73.


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Ferruccio Bolli

modelli più pesanti; ciò costringe proprio per il modello fondamentale a fare limitato assegnamento sulle requisizioni, e spinge a ricorrere alla produzione militare da parte dell'industria privata. Tuttavia nell' agosto 1914, probabilmente per caren za di fondi, oltre a disporre il com pletamento del chassis sono ord inati solo 106 ambulanze con autotelai Fiat ter e carrozzeria della ditta Carosi di Roma, che consentono una capacità di trasporto di 6 feriti in ba rella e 12 feriti seduti, più infermiere e conduttore. Ben presto però ~i abbandona il vecchio progello di trasformazione delle autovetture ed autobus di requi sizione, e si dà inizio alle ordinazioni all' industria privata, fino a far assumere ai servizi automobilistici all'entrata in guerra la fisionomia indicata nel DOCUMENTO 16. Nell'approntamento del personale e dei materiali, da notare che: a) mollo opportunamente si costituisce un volano di automezzi a disposizione dell'Intendenza generale, a nche se non è espressamente previsto dalla regolamentazione del 1915 ; b) la requisizione dà risultati molto inreriur i alle alle attese. Si conta di requisire 2249 automezzi e 1570 motociclette , cifra superiore a l fabbi sogno che avrebbe dovuto consentire al costituzione di una riserva. Invece la requisizione fornisce molti a uto mezzi inservibili e soprattutto una estrema varietà di marche e tipi (60), che complica il già grave problema dei rifornimenti di pezzi di ricambio e della manutenzione, e provoca un inutile esborso degli scarsi fondi; c) l'approvvigiona mento di benzina , lubrifica nti e carburanti non è di competenza, come quello degli au tomezzi, d ella direzione genera le di a rtiglieria e genio ma d ella direzione generale servizi logistici e amministrativi, con un dualism o non privo di inconvenienti. All'entrata in campagna l'esercito può conta re su 3700 dei 4100 autoveicoli previsti. Mancano , come si è v isto, gli automezzi per l'artiglieria (colonne munizioni e parco d'assedio). Sono ancora incomplete le dotazioni di m ateria li per i laboratori e di pezzi di ricambio per i pa rchi e depositi centrali d'arm ata, non tanto e non solo per carenza di fondi ma a causa delle difficoltà di approvvigionam ento, tratta ndosi di materiali (carburatori ecc.) di costruzione francese o tedesca e quindi soggetti a provvedimenti restrittivi delle esportazioni adottati nei ri spettivi paesi a causa della guerra . Riguardo ai carburant i, nonostante le diffic oltà di approvv igiona mento è disponibile nel maggio 1915 una ri serva di 18400 tonnellate di benzina e di 750 tonnellate di carburanti; al resto si provvede con requisizioni fatte all'atto della mobilitazione a cura dei Coma ndi di corpo d 'armata territoriali . Con la benzi na precettata ciascuna delle com -


XV. La preparazione al/'ir11erver110 nella prima «Guerra Totale»

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pagnie costituisce una riserva pari a 6 gio rnate dette «di radunata» (ogni giornata è pari a 60 km, ai quali corrispondono 125 kg di benzina per autocarro, 100 per a utovettura e 12 per motociclo). Con le dotazioni di riserva si costituiscono i 4 depositi centrali di carburanti di armata, più un distaccamento benzina a Fiorenzuola d'Arda. li rifornimento avviene dai depositi centrali a i laboratori dei parchi automobilistici (ogni 4 giorn i) . Questi dispongono di una dotazione pari a 6 giornate «di radunata», più 6 giornate di consumo normale, e a loro volta riforniscono i reparti e autodrappelli. Il consumo medio giornaliero dell'esercito mobilitato è calcolato in 150 tonnellate di benzina, 15 di lubrificanti, 6 di carburo e 3 di petrolio, calcolando per ogni macchina un peso di lubrificanti pari a 1/ 10 del consumo di benzina, un peso di carburanti pari a 4/ 100 del peso di benzina e un peso di petrolio a 2/ 100 del consumo di benzina. In sintesi dall 'agosto l 914 in poi le possibilità dei trasporti a motore per via ordinaria sono valutate se mai in misura superiore a qucHc effettivamente consentite da una situazione caratterizzata da carenza di Quadri e di fondi, limitata capacità produttiva dell'industria nazionale (specie per alcuni componenti) e difficoltà nell'approvvigionamento della benzina c della gomma (che deve avvenire quasi esclusivamente all'estero). Sono questi, e non le formule d'impiego non appropriate, i veri ostacoli che ritardano la preparazione del personale e dei mezzi automobilistici e ne impediscono un razionale impiego. Fcrrovic7 0

L ' importanza non solo logistica, ma anche s trategica e operativa delle ferrovie era già ampiamente emersa nelle campagne del l 859 e del 1866. Ma , come messo in evidenza dalla relazione ufficiale sui trasporti ferroviari nel ' 15-' 18, all'inizio della guerra mentre era comunemente ammessa la fun zione prettamente logistica dei Lraspol'I i ferroviari militari, in quanto che ad essi, dopo il periodo di mobilitazio ne e radunata, veni vano essenzialmente affidati i compiti di far affluire a ll'esercito i mezzi per vivere e combattere e quello dello sgombero del superfluo, no n da tulli , od in limitata misura, veniva ad essi riconosciuta l' altra funzion e, non meno importante dell a prima , quella cioè d' istrumemo st rateg ico71 •

70

C fr. anche MG-UF. STORICO, l'Esercito Italiano ... (C it.) , Voi. I, pp. 164- 166. INTEN DENZA GENERALE DELL'ESERC ITO - DIREZIONE TRASPORTI, Relazione sul fu nzionamento e sull'op era compiuta dalla direzione trasporti durante la guerra del 1915-1918, Roma , S1ab. Tip. Amm. Guerra 1922, p. 5. 71


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Ferruccio lloll i

Ciononostante era no stati effettuati a suo tempo dal Comando del corpo di Stato Maggiore studi approfonditi per potenziare il sistema ferroviario alla frontiera del no rd-est, ma i progetti erano rimasti in gran parte sulla carte fino all'entrata in guerra, soprattutto per deficienza di fon di. Il generale Cadorna così descr ive la situazione e le relative esigenze di lavori, aJla vigilia della guerra: Le condizi on i generali della nos1ra rele fer roviaria non potevano considerarsi sotto l'aspello mililare soddisfacenti, cd a lle deficienze e lacune, in parte anche gravi, o ccorreva ovviare per completare e migliorare il sisLema delle nosl re c.:omunicazioni ferroviarie. I lavori, la cui esecuzione si riteneva necessaria, per qua n to riflette la front iera, sono qui di seguilo enumerati , e la necessità di tali lavori era stata, per la maggio r pane di essi, ripel utamcntc cd insistentemente fatta p resen te: a) Costruzione della Ostigli a-Treviso, per avere una linea intermedia fra le du e grandi arleric Vcro na-Viccnza-Treviso -Casarsa e Ilologna-Pa dova -Meslre-Porlogruaro. b) Costruzione d el breve lrom:o Montebelluna-Conegliano, che avrebbe permesso di avviare direttamente su Conegl iano il movimen to provenien te da Vict:11La t: J i1t:Ltu nel Friuli, evitando la stazione di Treviso dove vi era eccessivo concen1ramento di lraffico . c) Costru zione, a San Pietro di Legnano (sulla linea Man tova-Monselice) di un grande parco di binari per ovviare, almeno in pari e, all'inconveniente della rigid ità del movimenlo ferroviar io di mobilitazione. d) Lavori di consolidamento in alcuni I ratt i della linea Belluno-Pieve di Cadore, che presentava no gravi difetti di stabilità. E, sulla stessa linea, o cco rreva che in 1alune si azioni fossero aumentati gli im pianli fissi e venissero slabiliti mezzi di scarico adeguati alle esigenze dei trasporti di mobilitazione. e) Costruzioni d el tronco ferrov iario Viuorio-Ponte delle A lp i, per rendere p iù agevole e sicure le com unicazioni con l'alto Cadore, e per co slruire una efficace linea di arroccamento fra le operazioni precedenti per la va lle della P iave e quelle per la valle del Tagliamento . F) Raddoppio d el bi nario della linea Pavia-Cre111 ona-Man1ova-Mon sclicc allora sfruttata fin o a l limite della sua potenzialità e l'unica che potesse su ssidi are la grande arleria Milano-Vicenza nell ' ingente movimento d i cui questa era gravala in entrambe le ipotesi di radunata. g) Prolungamento d ella linea Cadore s ino a Lozzo. h) Cost ruzione d ella linea Sacile-Pi,u.ano. La rete l'erroviaria veneta era d el tutto insufficiente a i b isogni della mobilitazione, specialmente tra la front e Padova-Vicenza ed il Friuli, dove si riduceva ad una linea a doppio h inario fino a Casarsa (d'onde proseguiva con un so lo binario su Udine) e ad una linea ad un binario per Portogruaro a Cer vignano. Ciò aveva costretto, negli stud i del tem po di pace per la radunala dell'esercito, ad arrestare il grosso di questo sulla Piave, d'onde avrebbe proseguito p er via o rdinaria presso il Tagliamento cd il Friuli, e a trasport are nel Fri uli un solo corpo d 'armata di copertura, o ltre a battaglion i di bersagli eri e di alpini. Durante a l guerra la capacità di trasporto ferroviario tra la fro nte VicenzaPadovu cd il Friuli fu rad doppiata, mediante raddoppi di hin ari , ingrandimenti di sta-


XV. / ,o preparazione al/'inlervento nello primo «Guerra T<_o_t_o_le_»_ _ __ __

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zio ni e di piani caricatori, ccc. e quelle di alcuni tronchi addentratisi nelle vallate, fu perfino triplicata72 •

In tempi più recenti la situazione del nostro sistema ferroviario nel 1914-191 5 è stata ristudiata e approfondita (con una più completa valutazione strategica e con raffronti anche con altre nazioni) dal generale Bovio: I ,a Germania, consapevole di quanto le sarebbe stata fatal e una guerra sui due fronti, ovest ed est, quando entrò nel conllillo possedeva ben qui ndici linee ferroviarie ind ipendenti che univano le due fron tiere e che erano in grado di trasportare cinque corpi d'a rma ta al g iorno, permettendo la manovra per linee interne. Anche I' Austria-Ungheria aveva preso le sue precau zioni: conta va su otto binari indipemlen1 i per trasportare truppe alla frontiera sud-occidentale: due nel Trentino (scali di Trento e d i Tezze), con una potenzialità di circa 60 t reni al giorno; sci nella Venezia Giulia (scali di Pontebba, Gorizia e T rieste), con una potenzialità di circa 100 treni al giorno. Di fronte a lla favorevole situazione austriaca, l'Italia disponeva nel 1914 di una rete ferroviaria assa i deficiente, Due sole importanti linee ferroviarie indipendenti portavano dall ' interno del Paese alla fro ntiera giulia: - la Verona-Vicenza-Castel franco -Treviso-Casarsa-U d ine, a doppio binario e con una capacità d i 45-50 treni-gio rno l"ino a Casarsa, a binario semplice e con una capacità di 20 treni-gi orno oltre tale località; tale linea prosegui va, sempre a binario uni co, fin o a Cividale del Friuli a cura di una societ à pri vata; - la Monse lice-P adova-M estre -Portogruaro-Ccrvignano, a d oppio binario e con una capacità di 20 treni-g iorno o ltre tale località, Queste due linee erano raccordate nei pressi del conl"ine dalla linea San Giorgio di Nogaro-Udine, linea gestita da una società privata, ad unico binario e di limitata potenzialità per debolezza d 'armamento e povenà del materiale rotabile. Da Treviso parti va una terza linea, ad un so lo binario , che per M olla di Li ven za giungeva fino a San Vito al Tagliamento. U nica li nea d'arroccamento, per il celere spostamento di t ruppa e di materiali del saliente trentino alla fronte giulia, era la Ilrescia-Vicenza-Padova-Mestre-Treviso -Casarsa-Udinc, in gran parte cioè la stessa linea di penetrazione d i maggior rendimento. Se limi ta la era la potenzialità del trasporto ferroviario verso la fr ontiera giulia, ancora più d eficitari era quella verso il saliente tremino e verso il Cadore. Questa situazione, di per se stessa poco favo revole, era resa a ncora più gravosa da alcuni element i fondamentali che influenzavano tutta la rete e la rendevano ancora meno idonea allo sfor zo che doveva sopportare. Tutta la rete ferroviaria italiana aveva, inl"alli , una strullura allungata lung o la penisola, co n le comunicazio ni principali parallele ai litorali tirrenico e adriat ico, scarsamente collegate trasversalmente sia come numero d i raccordi sia come potenzialità di essi. La litoranea adriatica era esposta a prevedibili o ffese nemiche dal mare qu indi non era pienamente utilizzabile per i trasporti milit ari che venivano perciò immessi sulla litoranea tirrenica e lungo la linea interna Roma-Orte- Firenze -Bo logna-Venezia, vera spina do rsale di tutt o il sistema. Si tenga presente ancora che Napoli , cent ro d ei trasporti

72

L. C ADORNA , Op. cit., Voi. I , pp, 21-23.


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Ferruccio Boui

del Sud, da cui proveniva gran parte della forza in uom ini, era dislanle dai piedi del 1' Appennino circa 600 km equivalen l i a 40 ore di treno militare. L'accesso alla zona di operazione - che si può limitare a l territorio pos10 ad Es1 dell'Adda ed a Nord della Via Emilia - non era molto agevole per vari motivi: - notevoli dislivelli dei valichi transappenninici delle linee Spezia-Parma, F irenzeBologna, Firenze-Faenza, che erano a semplice binario e con pendenza del 25%, limitavano la portata dei treni a 250, 420, 250 tonnellate ed imponevano la doppia trazione: - l'attraversamento del P o nel suo corso medio e basso poteva essere effett uato solo su sei punti (Piacenza, Cremona, Casalmaggiore, Borgoforte, Ostiglia, Pontelagoscuro) che potevano essere, e furono effelliva"mente, bersagli degli aerei nemici e dei quali, l'unico a doppio binario era quello di Piacenza; - la limitata elettrificazione d ella rete che incideva sia sulla potenzialità delle lince sia sul consumo di combustibile; - la presenza di numerosissimi punti deboli, rappresentati da viadoui e ponti e da ben 1.578 gallerie per uno sviluppo di km 680. A parte le tranvie urbane ed extraurbane, la re1e ferroviaria italiana si sviluppava su 18.000 km, dei quali 14.000 in esercizio diretto da pane dello S1a1o. Solo il 2 1% delle linee era no a doppio binario. Dal seguente specchie110 si può avere un ' idea abbastanza chiara delle potenzialità c.omple~siva del sistema ferroviario stalale, che rappreseutava il ((grosso» del sistema dei trasporti: -

fror11i di carico, magazzini e tettoie per piani caricatori scoperl i per uno sviluppo di binari di carico di stazione per binari di deposito in stazione per binari di manovra per aree di deposito merci aree libere di stazione

carri carri carri carri carri mq mq

7.285 11 .004 49.443 128.422 125.863 638.3 13 854. 191

li compartimento di Venezia delle rerrovie S1atali che sostenne il più intenso traffico in quanto d ivenne il «polmone» dei t rasponi fer roviari per tulla la durala della guerra, di sponeva complessivamen te all'inizio, fra tutte le sue stazio ni , d i una fronte di piani caricatori per 1. I 50 carri e binari di carico di stazione per altri 10.500. Il deposito carri aveva una poten ziali1 à di 14.000 uni1 à, comprese le st azioni di Mestre, che pure era stata potenziata di recente, e quella di Venezia Mari11ima. Migliore la sit uazione per i mezzi di esercizio. Le ferrovie italiane, infatti, poteva no disporre di :

-

5.000 locomotive a vapore 14 1 locomolori elettrici 10.000 carrozze passeggeri 3.850 bagagliai 102.000 carri merci (coperti e scoperti) 2.300 carri materiali per il servizio interno

I,' el à media delle carrozze e dei carri coperti era di 15 anni , quella dei carri scoperti di 13 anni. Le scorte di carbone all ' inizio d el conflillo, consistevano in poco meno di un milione di 1onnella1e, il che equivaleva al normale consumo d i cinque mesi. Il consumo annuale delle ferrovie, comprese quelle private, si aggirava infatti intorno ai 2.500.000 di tonnellate. Il carbone era forn ito per il 95% dall' Inghilterra e per il residuo 5% dagli


XV. La preparazione afl'intervento nella prima «Guerra ---'T.----'o___ta---1-=-e_ » _ _ _ __ _ _

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Stati Uniti . All ' inizio del 191 5 e i rifornimenti dagli Stat i U niti , essendo l'lnghiltcrra co involta nella guerr a, raggiunsero il 15% del fabb isogno [si noti fi n da allora e solo per questo setto re , la forte dipendenza en ergetica - n.d.r.] . TI periodo di non belligeranza consentì , com u nque , di o vviare a qualcuna delle più grosse d efi cienze . Fin dalla primavera d el 19 15 furon o avv ia te alla fronti era numerose entità, per c ui nel periodo della mobilitazione ufficiale e della radunata le ferrov ie poterono fronteggia re tutte le richieste, allestendo nel complesso circa 7 .000 convogli, oli re un centinaio al giorno in media 71 •

OlLre a queste a nalisi che già forni scono un quadro nitido di possibilità, vincoli e deficienze del nostro sistema ferroviar io alla vigilia della guerra, riteniamo utile ricordare a nche talune considerazioni di un tecnico civile, l'Ing. Oscar Spinelli alto dirigente delle Perrovie Venete durante la guerra, che nel suo libro Trasporti di guerra mette in evidenza altri aspetti da non sottovalutare, perché tali da aumentare le difficoltà di coordinamento e di utilizzazione della rete ferroviaria nel Veneto e nel Priuli gestita in gran parte, da società private: a fronte dei 14000 km di ferrov ie dello Stai.o in esercizio nel maggio 191 5, l' ftalia aveva 4000 km di ferro vie com:esse, 4000 km di tranvie extra-urbane e 1200 km di tranvie urbane: le ferro-tranviarie concesse a vevano quindi , in complesso, uno sviluppo chilome1rico pari al 66 per cento della ret e statale. Quanto al personale. d i fronte ai I 60000 fe r rovieri d ello Stato, le altre Ammi ni strazioni ne a vevano , insiem e, 42000, cioè il 26 per cento74 •

A parte il loro ragguardevole sviluppo, queste linee private secondarie a lla frontiera del nord-est esercitano una funzione preziosa e insostituibile specie in una guerra di posizione, perché in parecchi casi consentono di raccordare le truppe di 1" linea direttamente con le ferrovie e i nodi ferroviari maggiori , rimediando alla scarsità di automezzi e salmerie. D'altra parte, la loro presenza crea a nche problemi aggiuntivi di coordinamento. Dalla franca testimonian za di prima mano dello Spi nelli emergono infatti le difficoltà che nasco no (specie a ll ' ini zio) per ottenere l' indispensabile coordi namento e la reciproca intesa tra dirigenti del I.e ferrovie dello Stato e delle società private, e tra questi e i rapp resentanti militari e/ o i comandanti delle unità genio ferrovieri. Questo perch é (come era già avvenuto nel 1866) vi era scarso a ddestramento e scarsa conoscenza del reciproco ruolo: 7J

O. BOVJO , !,e f errovie Italiane nella prima guerra mondiale, in Sme-Uf. Storico, Studi storico militari 1986, Roma 1987 , pp . 209-234. 74 O. SP INELLl , Trasporti di guerra, Roma, Ed. Tras porti e Lavori Pubblici 1936, pp. 16- 17.


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f è rruccio Botti

tutti, di Stato e privati militari e civili , eravamo impreparati a quella tremenda cosa che è il trasporto in tempo di guerra , e che la stessa disciplina dei rapporti tra elemento

militare ed elemento ci vile era da noi , o dalla maggior parte di noi, ignorata. Istituire un Comando Mili tare in una stazione ferroviaria, senza previa determinazione di funzioni e posizioni, non significa dare un collaboratore al ferro viere, che difficilmente comprende il vantaggio della presenza del Coma ndo , e non vi fa ricorso , o ne diffida. Scaglionare ufficiali , superio ri o subalterni, lungo le linee, sui treni e nelle stazioni , non equivale far correre di più i treni e meglio risolvere i casi che si presentano, se quegli ufficiali non hanno conoscenza della tecnica dei trasporti, e se i lo ro avvertimenti e ordini devono giungere al ferroviere, di qualsiasi grado, a mezz o di un qua lsiasi militare, sia esso semplice soldato. Affermo, inoltre, che - pu r lasciando ai ferro vieri la necessaria autonomia nell'adempimento dei loro compiti - essi devono avere in zona d i guerra la divisa militare, che stabilisca comunque una no rma gerarchica, e risparmi la posi,:ioni di contrasto rilevale nella guerra. Ciò con rispetto del principio della divisione del lavoro , per il quale, mentre a ll'elemento militare spelta di richiedere i servizi in relazione alle necessità della guerra , all' elemento ferroviari o spetta di dar esecuzio ne ai servizi stessi, colla libenà voluta dalla tecnica d'cscrcizio 75

Un alLro aspetto che è fon te di grossi inconvenienti specie durante

la radunata è l'insufficienza degli impianti e attrezzature delle stazioni nel Veneto e nel Priuli, con particolare riguardo a Verona e Udine76 • È in questo contesto non certo favorevole che si innestano i trasporti di mobilitazione e radunata , la cui organizzazione e condotta risentono pesantemente dei continui mutamenti imposti dalla situazione politica e strategica. Ne consegue che i trasporti iniziali italiani hanno caratteristiche ben diverse da quelli di tutti gli altri eserciti, e in particolare di quello francese e tedesco, che essendo la mobilitazione totale e improvvisa possono applicare in toto, fin dall'inizio, la pianificazione messa a punto nel tempo di pace per il concentramento totale alle contrapposte frontiere, le cui modalità non subiscono varianti. Nel caso nostro , invece, la pianificazione predisposta in tempo di pace viene praticamente accantonata e sostituita da provvedimenti parziali adottati di volta in volta al mutare delle esigenze di concentramento, e i trasporti - vanificando i capisaldi della regolamentazione da lungo tempo vigente sono attuati con l'orario ordinario. Questo perché la radunata viene iniziata con reparti ancora sull'organico di pace e senza che sia stata proclamata alcuna misura di emergenza, e quindi i movimenti ferroviari devono rispettare l'orario normale. Anche s uccessivamente, quando si intensificano i movimenti, si trova più agevole inserire i treni 75 76

Ivi, pp. 40-41. lvi, pp. ·n.-53.


XV. La preparazione all'intervento nella prima «Guerra Totale»

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facoltativi necessari nell'orario già in uso, e quando in1z1a la vera e propria radunata, sulla base dell'esperienza ormai compiuta non si ritiene più necessario cambiare il sistema e ci si serve ancora dell'orario ordinario. Si crea in tal modo una situazione difficile da governare, che viene così sintetizzata nella relazione della delegazione trasporti: Per quanto rillelle la mobilitazione vennero studiati e preparati tutti i trasporti. Nuove neçessità politico-militari mani restatesi al principio della primavera del 1915 costrinsero il capo di S. M. dell'Esercito ad avvicinare alla frontiera numerosi elementi con la forza del piede di pace finché, incalzando gli avvenim enti , tali invii di unità ven nero ma n mano intensificandosi fino ad cffet1uarsi trasport i di interi Corpi d'armata, parzialmente mobilitati, iniziando così una vera e propria radunata. Tali intensi trasporti ebbero principio il 4 maggio . Tale fatto non solo veniva a modificare i criteri di base che avevano informato il nuovo progeuo per la mobilitazione e radunata dell'Esercito ma li capovolgeva addirit1ura. Invece di aversi la mobilitazione sul posto prima della radunata, si ebbe in primo tempo una parziale radunala prima della mobilitazione e successivamente una mobilitazione intrecciata con la radunata. TI p1 ublema che la Direzione Trasporti si trovò improvvisamente di fronte cru veramente arduo . Ai trasporti di uni tà che dovevano dirigersi alla frontiera venivano ad aggiungersi e intreccia rsi gl'innumerevoli trasporti necessari a mobili tare tulle le unità dell' Esercito, di cui alcune seguitavano a mobilitarsi in Paese in attesa di muovere per la radunata, mentre le altre si completavano sul posto stesso di radunata dove erano state in precedenza trasportal e. Né le due operazioni di mobilitazione e raduna ta erano indipendenti fra loro, ma anzi intimamente collegate in quanto che occorreva pensare a mobilitare quegli elementi di cui si prevedeva la necessità di arrivo sul luogo di radunata per subito trasport arli in mod o che l' Esercito alla fronte venisse man ma no a crescere organicamente e non tumultuariamente, avesse cioè sempre l' indispensabile gli occorreva per combattere e vivere in modo da poter far fronte ad un 'aggressione con un'efficienza sempre crescente in modo armonico e completo 77 •

In sostanza mentre la mobilitazione generale e la requisizione quadrupedi e veicoli sono indette con il citato R.D. n. 690 del 22 maggio, il lavoro straordinario delle ferro vie ini zia molti mesi prima e si intensifica già il 4 maggio, quando ha inizio il vero e proprio movimento di radunala con i relativi trasporti che si protraggono fino al 15 giugno, per una radunata di 38 giorni (mentre, se si fosse attuato il progetto compilato in tempo di pace, si sarebbero dovuti impiegare 24 giorni) . Nel complesso per la radunata occorrono 4500 treni, e altri 2500 per la mobilitazione. Non si verificano disguidi di reparti, scontri, deragliamenti né aHri inconvenienti di rilievo se non quelli derivanti dalla scarsa potenzialità delle ferrovie e degli impianti ad est del Tagli amen77

INTENDENZA GENERALE , Rela7,ione ... (C it.) , p. 7.


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Ferruccio Bolli

to. Accade così che mentre i trasporti di mobilitazione non avevano dato a notevoli intensificazioni di movimento, nei più impegnativi trasporti di radunata, come scrive lo Spinelli le ferrovie fra Tagliamento e Isonzo - veri prolungamenti d ella rete di Staio - si rilevarono subito a l di sotto del compito. Scarse di binari d ' incrocio, le loro stazioni no n potevano ricoverare per in1ero treni militari, della normale com posizione di 40 pezzi ; vi facevano difetto i piani caricatori , i rifornitori d'acqua, i circuit i telegrafici, gli impiant i telefonici. Tali deficienze, perfettamente conosciute e che no n erano state o vviale per la delica1ezza dei rapporti sempre esistita con lo Stato confinante, produssero stati d i congestione e situa1,ioni oltremodo penose, superate solo per la buona volonlà di tutti e per la coscienza dell 'alt issimo dovere di Capi e gregari. Con infin iti accorgimenti e tra difficolt à di ogni genere, entrarono nelle li nee d ella S0cie1à Veneta durante la radunata , dai transiti di Udine e Por1ogruaro, non meno d i 700 t reni, a i quali sono d a aggiungere i minori trasporti delle altre linee. Questo primo movimento dimostrò l'assoluta necessità di nuovi impian l i e il bisogno di stabi lire riserve di uomini di truppa territoriale alla fo nti di sca rico, per il più sollecito sgombro del materi ale ferroviario[ ... ]. Si abbia presente, inoltre, per avere idea delle difficoltà sopraggiunte, che, diversamente da quanto fu praticalo sulle altre fronti di guerra, il servizio civile contin uò a fun zionare. e che il nnmero d ei carri caricai i dal commercio in destinazione delle lince di fro ntiera, a ndò sempre aumentando 78 •

Carreggio Rispetto ai problemi creati dai trasporti meccan ici su strada e arotaia, si sarebbe indotti a crede re che tutto sommato la preparazione dei tradizionali trasporti e a traino animale e/ o a salma ri vesta importanza minore . Non è così; al 28 maggio 191 5, l'esercito ha 160728 quadrupedi (di cui l 18383 da tiro) 79 e una sterminata quantità di modelli di carreggio. A ll'inizio della guerra la ripartizione dei quadrupedi tra le Grandi Unità è estremamente va ria, perché dipende da fattori a loro volta mollo variabili (compiti, com posizione, terreno ... ). Le armate hanno da un minimo di 19439 quadrupedi (4 a armata) a un massimo di 40650 (3 3 armata, cioè quella maggiormente interessata dall 'offensiva iniziale). Anche i quadr upedi di u n corpo d 'armata (che può avere 2 o 3 divisioni) sono in media dai 7 ag li 8000, con una pu nta massima di 13824 per il IV corpo d'armata (2 a armata) e minima d i 3943 per il XII corpo d 'armata (anch'esso della 2 3 armata) . 78

O. SPINELLI, Op. cit., pp. 98-99. Per il numero e la ripartizio ne quadrupedi Cfr. MG- UF. STORICO. L 'Esercito italiano .. . (Ci t.), Voi. I, pp. 167-168 e MG.- UF. STATISTICO, Laforzu ... (Cit.), pp. 99-106. I dati riportati dalle due pubblicazioni sulla situaz ione a l 28 maggio sono discordanti. Infatti il citato Voi. I de l 'Esercito lrafiano ... ecc. riporta 144522 quadrupedi e non 150728. 79


XV. La preparazione all 'intervento nefla prima «Guerra -"T-=,o:__c ra:.c..: le'---»_ _ _ _

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Le divisioni di fanteria, pur essendo Grandi Unità elementari in genere a composizione fissa, all'inizio della guerra hanno anch'esse un numero di quadrupedi molto variabile, che evidentemente tiene conto del compito e del terreno ed oscilla intorno a una media di 2000 quadrupedi, con punte massime di 4010 (15 3 divisione del V corpo d'armata) e minime di 559 (24 3 divisione del XII corpo d'armata). Più uniforme la quantità iniziale di quadrupedi e carreggio ai livelli di brigata, reggimento e battaglione80 • La brigata ha 672 quadrupedi, con 79 carri e 2 ruote, 4 a 4 ruote e 44 biciclette (per il Comando brigata, solo 12 quadrupedi, 1 carro a 2 ruote e 4 biciclette). Il reggimento fanteria può o meno essere rinforzato da un reparto complementare di 216 quadrupedi da salma senza salmerie e ha 114 quadrupedi, 39 carri a 2 ruote, 2 e 4 ruote e 20 biciclette (15 quadrupedi, 3 carri a 2 ruote, 2 a 4 ruote e 5 biciclette per il Comando). Con il rinforzo di salmerie, i quadrupedi aumentano a 330 (114 + 216). 11 battaglione fanteria ha 33 quadrupedi (di cui 7 per ufficiali, 24 da tiro, 2 da salma), 12 carri a due ruote (di cui 9 del Comando battaglione e 3 della sezione mitragliatrici) e 5 biciclette (al Comando battaglione). Da notare che mentre 11 su 12 reggimenti bersaglieri sono provvisti di salmerie complementari, solo 59 reggimenti di fanteria dei 146 cosi ituiti sono provvisti di salmerie, e ciò dato il difficile terreno della zona delle operazioni causa all'inizio non lievi inconvenienti nei rifornimenti.

Servizio di amministrazione Il problema dei Quadri di amministrazione del 1912 al 1915 non ha certo rilevanza minore di quello dei Quadri di sanità, commissariato e artiglieria, specie se si tiene conto che alla esiguità dell'organico previsto corrispondono la crisi del nuovo sistema amministrativo e contabile nei corpi, le accresciute esigenze amministrative, di movimentazione materiali e di completamento dotazioni, gli ampliamenti degli organi di Comandi , truppe e Servizi 8 1 • Per i Quadri di Amministrazione nel 1914 e 1915 si susseguono, comunque, una serie di provvedimenti, in buona parte già citati parlando del potenziamento dei Quadri di commissariato. In particolare 80 SCUOLA DI GUERRA, l!,'voluzione on~anica dell'Esercito Italiano durante la grande guerra, Pinerolo, Tip. Sociale 1921 , pp. 88- 1 IO. 8 1 C fr . a nche, in merito, N. RICCARDI , Vicende legislative del corpo di am ministrazione m ilitare, «Rivista di Commissariato» n. 1/ 1936.


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con il R.D. 27 agosto 191482 si stabilisce che i marescialli delle varie Armi aspiranti alla nomina e sottotenenti effettivi devono esplicitamente dichiarare, nella domanda, di essere disposti ad accettare anche cariche amministrative (consegnatari dei materiali, ufficiali di matricola , ufficiali pagatori), il che fa legittimamente ritenere che dopo la nomina sono destinati anche, anzi soprattutto ricoprire questi incarichi (le nomine sono 600). Valgono , inoltre, anche per gli ufficiali di amministrazione le norme del 1908 eh€ prevedono la possibilità di impiegare in incarichi contabili ufficiali delle varie Armi richiamati dall'ausiliaria, quelle del novembre 1914 che estendono tale possibilità a tutte le categorie in congedo fino al grado di maggiore incluso, e infine quelle del dicembre 1914 che consentono il passaggio in servizio permanente dei sottotenenti di complemento decorati. Grazie ai provvedimenti di vario ordine adottati, allo scoppio della guerra sono disponibili nel corpo 490 ufficiali effettivi, 166 in ausiliaria, 510 di complemento, 363 della milizia territoriale e 345 della riserva 83 • Il 23 maggio 1915 con R.O . n. 677 sono approvale le i11ùcnnità speciali per le truppe in campagna, e con R.D. n. 756 le norme riguardanti le spese per le somministrazioni di fondi 84 • Le indennità di guerra spettano alle truppe facenti parte dell'esercito di operazione e solo fino a quando esse di trovano sul piede di guerra . Le competenze sono suddivise in 5 tabelle: - la tabella I riguarda gli ufficiali , ai quali so no dovute: indennità di entrata in campagna, soprassoldo di guerra, razioni viveri e foraggi, indennità di carica, indennità per la perdita di cavalli, bardature e bagagli; - la tabella 11 riguarda i sottufficiali e la truppa, ai quali è dovuto il solo soprassoldo di guerra; - le tabelle III e V riguardano le indennità spettanti al personale navigante e agli specialisti del corpo aeronautico, e a l personale delle sezioni aereostatiche; - la tabella V riguarda indennità per sottufficiali e militari truppa impiegati in servizi speciali o ammogliati e non provvisti di alloggio. Per gli ufficiali, l'indennità di entrata in campagna varia dalle 8000 per il Capo di Stato Maggiore ai 400 dei tenenti o sottotenenti. Essa serve comunque, come sempre, per vestire ed equipaggiare al completo - a sue spese - l' ufficiale, cavallo compreso. L'indennità di carica 82

G.M. 1914, pp. 1322-1325. MG, T,a Forza ... (Cit.), Ali. 3 e 4. x G.M. 1915, pp. 927-9'i6 e 995-1006.

HJ 4


XV. La preparazione all'intervento nella prima «Guerra Totale»

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(da colonnello in su) varia dalle 8000 alle 1000: il soprassoldo di guerra, dalle 40 alle 6 lire giornaliere. Tutti gli ufficiali hanno diritto ad una razione viveri, il cui controvalore è di lire una , estesa anche ai domestici civili degli ufficiali autorizzati a portarli con sé. Sono pure concesse razioni foraggi agli ufficiali per i quali è previsto il cavallo. Gli ufficiali inferiori d'artiglieria addetti ai Comandi, Intendenze, direzioni d'artiglieria d'armata hanno diritto a 2 razioni. L 'ufficiale di commi ssariato che è provvisto a proprie spese di cavallo ha diritto ad una razione, ma - come al solito - non si fa menzione degli ufficiali medici o di altri ufficiali ai Servizi che potrebbero trovarsi in analoghe condizioni. Per i sottufficiali e soldati il soprassoldo di guerra va dalle lire 2,5 giornaliere (maresciallo) alle lire 2 per il sergente maggiore, lire una per il sergente e lire 0,40 per il caporale e per il soldato. Le indennità per i servizi speciali spettano praticamente a tutti, meno la massa delle fanterie: automobilisti, ciclisti, barcaioli, sottufficiali e soldati addetti a biglietterie e Comandi stazione, panettieri, addetti alla macellazione e sussistenze in genere, scrivani presso le Commissioni requisizione, macchinisti, fochisti, meccanici, elettricisti, militari di sanità, radiotelegrafi sti ... Con discutibili criteri di valutazione che nuocciono al morale del fante di prima linea, si tende in tal modo a privilegiare la specializzazione (anche se in molti casi non eccessivamente pregiata o rara) piuttosto che i rischi ed i disagi del combattente in trincea. Secondo il R .D. n. 756, la somministrazione dei fondi ai corpi, Comandi e Uffici per le spese straordinarie occorrenti al momento della mobilitazione è effettuata con ordini di pagam ento speciali , emessi fin dal tempo di pace, per disposizione del Ministero de11a guerra, dall'ufficio di amministrazione dei personali militari vari, i quali non possono essere riscossi se non aH'atto della mobilitazione.

Conclusione

Sull'approntamento dei Servizi nel periodo daH'agosto 1914 al maggio 1915 influiscono taluni fattori negativi che, presenti in tutti gli eserciti, assumono nel nostro un peso sensibilm ente maggiore. Li enumeriamo in ordine d'importanza: a) insufficienza delle risorse finanziarie, indu striali ed agricole disponibili ; b) conseguente inadeguatezza dei materiali delle dotazioni che, anche se portate al completo, rimangono molto al di sotto (per quantità


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Ferruccio llotti

e qualità) dello sforzo logistico da sostenere, qualunque sia il tipo di guerra; e) scarsa considerazione per i Servizi, e quindi per i Quadri che ne fanno parte, a cominciare dagli ufficiali di Stato Maggiore preposti alla branca; d) carenza qualitativa , ancor più che quantitativa, di Quadri (fenomeno, questo, comune a tutte le Armi e corpi)8 5 ; e) incertezza d ella condotta politica e strategica e ritardata costituzione - come nelle precedenti campagne del secolo XIX - degli organi direttivi ed esecutivi dei Servizi. Di questi fattori, i primi t re possono dirsi di base, gli altri - anche se da essi derivanti - sono legati alla situazione contingente. Non tutti gli studiosi sono d 'accordo sull 'esiguità dei fondi messi a disposizione del nostro esercito nel periodo dal 1900 al 1915: è comunque un fallo che le risorse a disposizione dell'esercito italiano nel periodo considerato erano molto inferiori a quelle dei più potenti eserciti vicini (Francia e Austria-Ungheria) , e che anche la forza bilanciata si

manteneva sempre nettamente al di sotto di quella di tali paesi86 . Ciò avviene perché persiste fin dalla seconda metà d el secolo XIX, una situazione di fondo non sanabile se non con idonee alleanze, così riassunta da Garibaldi: «noi abbiamo un esercito troppo forte per le nostre finan ze e troppo debole p er i nostri vicini» (e lo stesso può dirsi per la marina). Ne consegue che nel 1915 l'esercito italiano, nonostante gli sforzi e i concreti risultati ottenuti da Cadorna , Zupelli, Dallolio e Tettoni , rimane molto al di sotto del mandato che non Cadorna, ma la nazione e il Governo intendevano affidargli. All'entrata in guerra le nostre forze sono numerose, ma rispetto all' esercito au stro-ungarico il rapporto tra fanteria e artiglieria è più elevato, le munizioni sono più scarse, i forti sull'Altopiano meno numeros i e potenti, le vie di comunica zione meno agevoli e più rade, i Quadri meno addestrati. Come se ciò non bastasse, pare evidente che l'incertezza politica iniziale su contro chi, quando, come e dove intervenire, incertezza che si protrae anche a i primi mesi del 1915, se da una parte non è certo nuova (si pensi alle campagne del 1866 e del 1870) dall'altra ha precisi risvolti prima di tutto sull'approntamento dei Servizi di campagna , che alla base del lavoro di preparazione hanno bisogno di disporre in tempo utile di dati certi e di studi approfonditi, a maggior ragione se il 85

L. C ADORNA, La guerra ... (C it .), Vol. l , p . 7 5.

K<, SCUO I.A Dl GUE RRA, E voluzione ... (CiL.). p p . 22-23.


XV. La preparazione all'intervento nella prima «Guerra Totale»

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teatro d'operazioni è quello montano del nord-est, caratterizzato da «strade poco numerose e poco agevoli, fabbricati scarsi e modesti, rada popolazione, deficienti risorse». A queste sfavorevoli circostanze si aggiunge il problema - non certo secondario - degli organi direttivi. Anzitutto, i criteri adottati per la destinazione degli ufficiali di Stato Maggiore (cioè del perno del sistema anche logistico), così descritti dal Liuzzi: Mi permetto perciò di ricordare, a mo' d 'esempio, l'entusiasmo col quale prima della g uerra gli ufficiali di siato maggiore accoglievano con la destina zione al reparto servizi del Comando del Corpo di Stato Maggiore: quella destinazione era in massima accettata come una manifestazione di sfiducia, come un ' attestazione di inidoneità al rC'parto opC'razioni. Nè poteva essere altrimenti. Non ho ancora difatti dimenticato l'impressione riportata alla Scuola di guerra la prima volta che partecipai alla riunione plenaria degli insegnami per decidere sulla sorte degli ufficiali allievi da proporre per il servizio di stato maggiore. Si dovevano distinguere tali ufficiali in due categorie: idonei per il reparto operazioni o per il reparto servizi. l migliori allievi, quelli cioè che all ' unanimità erano dic hiarati idom:i al servizio di stato maggiore, venivano c:unsei;uenlemente designati per il reparto operazioni .. .""

H a il suo peso anche il difelio di esperienza e di addestramento dei Quadri, che a parere del Liuzzi è ancor più grave di quello dei materiali, e risulta già tale da tagliare le gambe a qualsiasi velleità di manovra dinamica: Nessuno di noi, per esempio, aveva assistito alla radunata di un 'armata e, se qualche idea concreta esisteva in fatto di truppe, solamente un'idea approssimativa si poteva avere di un comando di g rande unità, nessuna idea pratica e positiva circa il complesso di un 'intendenza armata. Questa è la verità che basta enunciare per immaginare le conseguenze. E non è neppure tutta la verità, poiché la nostra inesperienza, che significa ignoran za, oltreché essere wmplessiva, sussisteva nei particolari dei singoli servizi: quanti ufficia li medici e veterinari non avevano mai visto, né sapevano quali fo ssero i mezzi sanitari a loro disposizione; quanti ufficiali commissari non avevano mai fatto funzionare una sezione panet tieri; quanti ufficiali d'artiglieria e ùel genio non conoscevano i materiali di cui i rispettivi stabilimenti erano dotati; e quanti erano gli ufficiali non appartenenti a un parco automobilistico che avevano visto gli autocarri e ne conoscevano la portata'! Ceno è che oggi molte delle circostanze straordinarie, st rane e persino ridicole nelle quali ci trovammo all'inizio d ella g uerra, non potrebbero più ripetersi, in grazia della caraueristica di praticità assunta da t uue le nost.re auivi tà; ma, non illudiamoci, parecchie ancora si ripeterebbero tuttora, mentre ancora si stanno ponendo le fondamenta di un mig liore domani. Sorvoliamo adunque su quelle circo stanze, senza tuttavia perderle di vista, nella persuasione che nella situazione iniziale di una vera guerra di movimento i nostri servizi, ma per manchevolezza di qualità direttive non imputahife alle persone,

87

Cì . I .I U7.7.I , Uirordi e pen.~ieri . . (Cit.) , p . 10.


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Ferruccio Botti

bensì al sistema, si sarebbero dimostrr,ti impari al loro compito' 8• [nostra sottolineatura -n.d.r.]

Queste parole del Liuzzi, scritte - si noti bene - nel 1934, oltre a riassumere efficacemente i problemi logistici del maggio 1915 ci sembra conservino anche oggi una carica ammonitrice. 88

G. LIUZZI, /Servizi ... (Cit.), pp. 74-7J.


PARTE QUARTA

LA PRIMA GUERRA TOTALE (1915-1918): LA LOGISTICA TRA GUERRA DI MOVIMENTO E GUERRA DI TRINCEA



CAPITOLO XVI

VICENDE DELLA DIREZIONE POLITICO-STRATEGICA E SUOI RIFLESSI SULLA LOGISTICA DI PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE

Cenni (per quanto di interesse logistico) sugli aspetti strate}?ici della guerra TI 24 maggio 1915 l'cscrcito italiano inizia operazioni offensive ispirate al concetto della guerra breve e risolutiva, e tendenti a raggiungere g li obbiettivi strategici di Lubiana e Trieste con gravitazione sulla fronte del basso Isonzo. Prima ancora che al mancato concorso degli eserciti russo e serbo, il fallimento del piano di operazioni Cadorna è dovuto alla carenza di fuoco e di materiali adatti per superare le trincee e i reticolati. In merito , così scrive lo stesso Cadorna: siamo entrati in guerra con 236 bocche da fuoco di medio calibro e poche di grosso calibro in postazioni fisse, men tre nell'ottobre 191 7 ne avevamo complessivamen1e 3177! [... ] li coma ndante supremo fino alla battaglia della Bainsizza compresa, si è trovato in lotta con le munizioni, pur essendo stato fat to tutto il possibile per accrescerne la produzione: la lo ro deficienza fu una delle ragioni che consigliarono a sospendere l'offensiva, il 18 settembre 1917 ... 1

Nonostante queste carenze nell'apprestamento dei materiali, non vi erano alternative a una rapida e decisa offensiva iniziale. Lo riconosce la stessa commissione d'inchiesta su Caporetto: La mancata o inesau a valutazione dell'ostacolo fece si che la rottura di eventuali reticolati si considerasse ancora possibile con mezzi superati, come erano o rmai le piccole pinze tagliafili, le quali, comunque aumentate, sia pu re con q uelle che il genera le Cadorna mena vanto di aver fatto comperare in fretta a Mila no poco dopo l' inizio della campagna, a ben poco da sole potevano valere.

1

I.. C ADORNA , Op. cit., voi. I, p. 11 8. P er alcuni elementi di comparazione con quanto avviene in altri scacchieri Cl"r. A. BOLI ,ATI, Influenza de/jaltore logistico sulle npl'mzioni della guerra mondiale, «Rivista di Commissaria to»

11.

2 e 3/ 1935.


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Ferruccio Botti

Meglio che l'affrettato cd ormai inefficace provvedimento sarebbe valsa un 'adeguata intensa prepara,,ione, durante i non pochi mesi della neutralità, di meu i idonei a lla guerra di trincea che i nostri enti tecnici avrebbero potuto con tempestivo e ponderato studio definire ed il Ministero con alacre opera provvedere, ove però il generale Cadorna fosse stato meglio ragguagliato sulle difese nemiche e la sua mente fosse stata meno a sso rbila dalla visione o dalla speran7.a della guerra <li movimento. Ciò però esposto, la Commissione deve altresì riconoscere che nella situazione iniziale della guerra non poteva ammettersi una inerte sosta dell 'esercito e si rendeva necessario , per gli impegni con gli a lleati e per non peggiorare la nostra situazione, un tentativo <li superare con un colpo <li a udacia gli ostacoli nemici, am;he avvalendosi degli scarsissimi e inadeguati mezzi predisposti e di quelli di ronuna su l posto apprestati 2 •

Delle carenze non può certo essere fatto cari co all'organizzazione logistica di campagna, che ha il compito di far arrivare sul luogo e nel tempo voluti i ri fornimenti necessari per le truppe di 1a linea. Sul rapporto tra il piano iniziale e la logistica va detto che i «se» nella storia in genere non hanno senso, ma nella storia logistica, cioè di una branca che poggia su basi molto concrete e verificabili , i «se » hanno un certo significato. Non è perciò superflu o osservare ch e, se l'esercito italiano fosse riuscito a superare le A lpi Giulie e a schierarsi nella co nca di Lubiana (per poi proseguire verso la Drava) , sarebbe stato estremamente ard uo - per non dire impossibile - rifornire una tale massa di forze attraverso le malegevoli vie di comunicazione delle Alpi Giulie, alle quali si aggiungeva la nota scarsità di mezzi d i traspo rto di ogni genere e di ferrovie. È questo forse il lato più debole e meno realistico del disegno di operazioni di Cadorna , fi nora stranamente trascurato dalla critica storica se si eccettua il generale De Chaurand, con il quale pienamente concordiamo quando osserva: che un ' offensiva itali ana au raverso le Alpi, per passare nel bacino della Drava-Sava , potesse avere probabilità di riuscita, no n sembra ammissibile, per le difficoltà che avrebbe present alo q uel movimento stante le scarse e non facili linee di comu nica zione esistenti , per l'entità dei mezzi occorrenti in conseguenza della ma nca nza di ri sorse nella regione da percorrere, e ben superiori a quelli che si potevano raccogliere in Italia. Vi era l'esempio palpitante d'attualità, sul teatro di guerra fran co-tedesco, delle diffi coltà che oggi presenta un 'azione offensiva con centinaia <li migliaia <l'uomini. L'esercit o 1.edesco, lanciato attraverso il Belgio e la Francia nord-orientale, per compiere la grande manovra avvolgente , preparata da anni , con larghezza di mezzi assolutamente nuova, attraversando regioni ricche <li risorse di ogni genere e con vie di comunicazioni facili, arenatosi alla Marna per la resisteo;,:a dell' esercito francese, si vide costretlo a retrocedere per

2 RELAZIONE DELLA COMM ISSIONE D' INCHI EST A - R .D. 12 GENNAIO 1918 N. 35 - D afl'I sonzo al Piave (24 ottobre - 4 novembre 191 7), voi. II, Roma, Sta b. Poi. Am m. Guerra, 1919, p. 32.


X VI. Vicende della direzione polilico-strateKica

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mancanza di munizioni, pure avendo a lle spalle un paese largamente attrezzato per sopperire in breve ad ogni bisogno3 •

Lo stesso Cadorna, in fondo, ammette di non aver potuto tenere conto nella misura necessaria del problema dei rifornimenti: vi è un elemento di capitale importanza nella determinazione del piano di operazione e che è costant e in qualunque ipotesi, cioè il terreno, che determina l'entità dell'ostacolo che in una guerra offensiva si incontra, e la viabilità che stabilisce la possibilità logistica di superare quell'ostacolo con una determinata forza. In una regione come quella delle Alpi Giulie, dove il valore dell'ostacolo era noto per g li studi fatt i in tempo di pace, e dove le linee di marcia usufruibili per una avanzata verso la valle della Sava sono scarse, epperciò devono essere tutte da un grande esercito adoperate, il problema si semplifica e si riduce alla determinazione d ella massi ma capacità lo gistica di ciascuna li nea di marcia (tenuto anche conto d el grave problema dell 'acqua in una regione che ne è quasi priva), e dei provvedimenti atti ad accrescere questa potenzialità logistica. È appunto questo studio delle linee di marcia che dall'Isonzo conducono alla Sava e poi alla Drava, che non fu fatto in tempo di pace, venendomi così a mancare, quando se ne presentò improvvisamente la ncccssilà uno dei principali clementi per un piano di operazione. [... ] La traversata delle i\lpi Giulie, qualora si fos se potuta effettuare, sarebbe stata, anche dal solo punto di v ista logistico, una operazione grandiosa e molto difficile, trattandosi di far sfilare due armate per qualtro soli itinerari rotabili , in una regione aspra, povera, dove lutto mancava, perfino l'acqua4 !

Per sua stessa ammissione, sicuramente Cadorna nel predisporre le operazioni non aveva tenuto presente una massima che il generale Liuzzi mette a l centro del problema logistico nel ' 15-' 18: «I servizi sono fatti per servire, ma sono essi ch e devono costituire la solida base delle operazioni» 5 • Del resto lo stesso Liuzzi, Intendente della 4" armata, così rispondeva ai primi di giugno 19 15 all'Intendente generale che gl i chiedeva come egli contava di organ izzare i Servizi quando, «ad agosto o settembre al più tardi», l'armata avanzando avrebbe raggiunto la zona di lnnichen (come da piano Cadorna) : se la 4 ' armata raggiunta Innichen in settembre dovesse operare verso est o verso ovest continuando a disporre per i suoi rifornimenti e sgomberi della ferrovia di Val Piave, con la testa di linea a Calalzo , e delle strade ordinarie di M. Croce di Comelico e di Schulderbach , ad autunno inoltrato, e forse prima , essa si troverà fata lmente separata dalla sua base e dalla sua Intendenza che, innocente e pura, dovrà tuttavia dichiarare fallimento6 •

3

F. DE CHAURAND DE S.E., Op. cit., pp. 3 15-3 16. L. CADORNA, Op. cit., Voi. I, pp. 26 4 e 96. 5 G. LIU ZZI, Ricordi.. (Cit.), p. 52. <, lvi, p. 51. 4


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Non ci fu, purtroppo, bisogno di affrontare concretamente questi problemi. Per il complesso di ragioni già esposte anche nell' Introduzione, come già sulla fronte francese anche sulla fronte italiana si passa fin dai primi di giugno 1915, quando fallisce l'offensiva iniziale, alla guerra di logoramento, guerra ove tutto avviene in uno spazio ristretto che divora continuamente in misura imprevista uomini e materiali, e che dà origine a un circolo perverso: la decisione può essere ricercata solo logorando in misura maggiore l'avversario; per logorare l'avversario bisogna attaccare; per raggiungere gli scopi sia pur limitati dell' attacco bisogna accumulare uomini, cannoni, munizioni, materiali in misura tale da stremare a loro volta le forze morali e materiali dell'esercito e del paese, e ciononostante in quantità sempre insufficiente. Fino al novembre 1917, la storia della prima guerra mondiale sulla nostra fronte è tutta qui: una serie ininterrotta di «spallate» sull' Isonzo, che portano l'esercito austro-ungarico sull'orlo del collasso (specie con l' 11 a battaglia, che frutta la conquista dell'altipiano della Ilanisizza) ma costano all'esercito italiano un grave logoramento morale e materiale che è causa non ultima della rotta di Caporetto. Fin dalla l a battaglia dell'Isonzo, infatti, le perdite sono elevatissime, e superano ogni previsione: 15000 uomini, cioè il 6% delle forze impegnate (l'unico scontro di rilievo della prima guerra combattuta dall'esercito italiano, la battaglia di Custoza nel 1866, era costato, come si è visto, solo 717 morti e 2564 feriti). Estremamente limitati , per contro, i guadagni territoriali: nell' 11 a battaglia dell'Isonzo si penetra nell'altipiano della Banisizza per soli 8 km, la profondità massima raggiu nta dalla penetrazione dopo le 11 battaglie sul fronte del basso Isonzo è di circa 12 km (da Sagrado a Dosso Faiti), e a fine novembre 1915, dopo le prime 4 battaglie dell'Isonzo, la penetrazione massima ad est dell'Isonzo si aggira sui 2 km. Guerra di logoramento significa livello di con sumi senza precedenti (di uomini, materiali e munizioni). In un siffatto quadro operativo i comandanti ai vari livelli, e particolarmente quelli ai livelli più elevati, intervengono nella battaglia non tanto per modificare obiettivi, direttrici d'attacco e modalità deJJa manovra (che rimane sempre estremamente semplice, perché ridotta - per forza di cose e non per volontà di Cadorna - a un'azione frontale su spazi limitati sia in ampiezza che in profondità) ma soprattutto - e in misura molto superiore al passato - per alimentarla, cioè con il fuoco e con le riserve. Da un punto di vista logistico, ciò significa essenzialmente predisposizione e spostamento in tempi ristretti di grandi quantità di uomini, materiali, artiglierie e munizioni.


XVI. Vicende del/u direzione___,__ p-'-' olcit-'-'.c ic--'--o--'-s_tr_at__,eg"-i_ca_ _ __ __ _

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Tullo questo si rende necessario non solo per operazioni offensive, ma anche per operazioni difensive. Quando il tempo è sufficiente per far affluire uomini, artiglierie e munizioni, il nemico viene fermato. Quando invece - come a Caporetto - la penetrazione raggiunge in breve tempo valori inusitati, è la crisi e la paralis i, facilitata dallo schieramento lineare e poco profondo di truppe e Servizi, daU'impossibilità di mantenere mezzi di trasporto numerosi ai minori livelli e dall'accumulo di dotazioni a terra anche nelle prime lince.

Evoluzione della struttura organica: riflessi logistici 7 I fattori che più influenzano la logistica sono due: il progressivo aumento del numero e del peso logistico delle unità, derivante dalle accresciute esigenze di fuoco della guerra di posizione, e l'aumento delle truppe tecniche (genio, aviazione, automobilisti, addelli ai collegamenti e alle varie esigenze di retrovia ecc.). In questo processo sovente involutivo più che evolutivo occupano uno spazio ragguardevole le artiglierie e bombarde e relative munizioni. Rispetto alle Armi tecniche la fanteria aumenta in misura minore, ma al suo interno si delinea molto nettamente la diminuzione del numero di uomini e quadrupedi e il parallelo, forte aumento dei mezzi di fuoco a tiro teso e curvo. Questa evoluzione è particolarmente significativa per le unità al livello di divisione e inferiori. All'inizio della guerra la divisione di fanteria è su : - Co mando; - 2 brigate di fanteria (4 reggimenti); - l reggimento artiglieria da campagna (8 btr. da 4 pezzi); - 1 compagnia zappatori del genio con parco; - Servizi (colonna munizioni, sezione di sanità per fanteria, sezione sussistenza). 114 novembre 1918 la divisione ha conservato le 2 brigate di fanteria, ma ha in corso l'aumento delle batterie del reggimento da campagna da 8 a 10, ha ricevuto nel 1916 un battaglione zappatori del genio al posto della compagnia zappatori (che nel 1918 perde la sezione da ponte) e inoltre ha ricevuto in più: - una compagnia telegrafisti (1918), che a sua volta sostituisce la sezione telefonica già assegnata nel 1916; - 4 compagnie mitragliatrici (191 7) alle dirette dipendenze; 7

C fr. in particolare, SCUOLA DT GUERRA , Evoluzione ... (Cit.).


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- 2 autosezioni (44 autocarri), che nel 191 8 sostituiscono la colonna munizioni carreggiata divisionale, e pur intendendosi assegnate alla divisione dipendono per l'impiego dall'autoparco di armata . Riguardo agli altri Servizi, rimangono le sezioni sanità e sussistenza, che ricevono un 'aliquota di salmerie (la sezione di sanità conserva anche le autoambulanze). Alle sole divisioni impegnate in combattimento viene inoltre assegnata una compagnia presidiaria per il ri sanamento del campo di battaglia (tipica ~sigenza della guerra di posizione). Dall'aprile 1917 la brigata o ltre a i due reggimenti fanteria ha a lle dirette dipendenze 2 compagnie mitraglieri, composte (a seconda del tipo di mit ragliatrice - fliat 14 o 1907 F - in dotazione) da un totale di 6 ufficiali, 270 o 237 sottufficiali e soldati, 32 o 48 quadrupedi, 16 o 12 carri e 2 o 4 biciclette. Il reggimento fanteria del 1918, rispetto a l 1915, rimane su 3 battaglioni, mantiene invariati gli ufficiali (81) ma diminuisce notevolmente i sottufficiali e la truppa (da 3505 a 259 1) e anche i quadrupedi (da 330 a 222). Aumentano invece i carri a 2 ruote (da 39 a 54), mentre rimangono invariati i carri a 4 ruote (2) e le biciclette (20). N el 1918, oltre a un plotone d'assalto, gli vengono assegnate nuove unità di fuoco alle direue dipendenze: - reparto cannoncini da 37 su 4 arm i; - sezione lanciafiamme portatili su 12 armi. Unica unità Servizi alle dirette dipendenze del Comando del reggimento è la salmeria reggimentale, che però passa dai 216 quadrupedi del 1915 ai 100 del 1918, no nostante l'aumento delle esigenze di rifornimento munizioni. L'unità che subisce le maggiori trasform azioni , a nche nel numero e nella composizione delle pedine di base, è il battaglione. Composto, nel 191 5, di un Comando, 4 compagnie e una sezione mitragliatrici per fanteria su 2 a rm i, il battaglione 19 18 ha 3 compagnie e non più 4, una compagnia mitragliatrici «Fiat» su 8 armi, un reparto zappatori che è assimilabile a una vera compagnia (88 uomini), una sezione lancia-, bombe «Stokes» (su 4 armi). L'aumento delle macchine è compensato da una sensibile riduzio ne di personale: gli ufficiali passano da 25 a 22 e i sottufficiali e soldati da 1068 a 780. Aumentano invece i quadrupedi e i carri a 2 ruote (rispettivamente da 33 a 35 e da 12 a 16), mentre rimangono invariate le biciclette (5) . T 16 carri a 2 ruote servono a l trasporto del Comando (8) e delle mitragliatrici (8) . La compagnia di fanteria nel 1915 è composta da un comandante, un plotone misto (cioè l'attua le plotone comando), 3 plotoni ordinari (gli attuali plotoni fucilieri), per un totale di 5 ufficiali, 250 sottufficiali


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e soldati e 4 quadrupedi. Nel 1918 il personale è ridotto, i quadrupedi sono aboliti ed è stata aggiunta una sezione pistole mitragliatrici Fiat 1915 su 2 armi, per un totale di 4 ufficiali e 169 sottufficiali e soldati. Nel plotone misto, comandato non da un ufficiale ma da un maresciallo o sergente maggiore, sono concentrati tutti gli incarichi di interesse logistico e il personale necessario per l'esercizio del comando, tra cui 2 graduati di contabilità, 4 trombettieri, 8 portaferiti (4 fino all'aprile 1916) 1 sarto, I calzolaio, 2 rancieri. .. In sintesi una struttura organica tipicamente di fcnsiva, contraddistinta da sempre più numerose armi di reparto adatte alla guerra di trincea, e dotata di conseguenza di ridotta mobilità in proprio. Di qui l'accentuata esigenza di far affluire i rifornimenti da tergo avvalendosi soprallullo dei volani di mezzi di trasporto assegnati ai livelli superiori8. La meccanizzazione della guerra , nonostante le inusitate proporzioni raggiunte, non produce per ciò stesso movimento e operazioni dinamiche, ma anzi favorisce ulteriormente le situazioni di stallo al livello tattico e la letalità della guerra di trincea, imponendo alle spalle del combattente - che sta fermo ma aumenta enormemente i consumi e le esigenze (non solo di munizioni) - un complesso imponente di predisposizioni e movimenti logistici che, al livello tattico almeno, grandemente riducono le differenze tra azione offensiva e difensiva. Non è pertanto del tutto esatto, almeno dal punto di vista logistico, affermare che quella del '15-'18 è stata una guerra statica: le battaglie si sono svolte in spazi relativamente ristretti (sia pure con le non trascurabili e non modeste eccezioni di Caporetto e Vittorio Veneto), ma per alimentare quella sorta di sottile scorza dura ove si cristallizzava il combattimento, incessanti (di giorno e ancor più di notte) erano i movimenti strategici e logistici verso l' avanti, e non meno importanti e continui gli sgomberi di materiali e uomini non utilizzabili e quindi i movimenti verso l'indietro. Nel 1918 la rinnovata prospettiva della guerra di movimento induce il Comando Supremo a raddoppiare il numero delle pedine al livello di armata, che passano dalle 4 del maggio 1914 (1 ° , 2°, 3°, 4°) alle 8 dell'ottobre 1918 (corpi a disposizione , 1°, 2°, 3° , 4°, 6°, 7°, 8° , 9°). Il Liuzzi trova questo provvedimento logico e necessario, ma aggiun8 Si tratta di un processo che negli altri eserciti «più ricchi» dell'Intesa (come quello francese) si verifica in misura assai superiore a quella italiana (Cfr. ad esempio G. DOUHET, La difesa nazionale, Torino, Ali , 1923, pp. 34-41). Nel nostro esercito, il numero di armi e macchine è molto più limitato anche per il earanere montano del terreno.


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ge: «peccato che la mobilità delle armate non fosse improvvisamente recuperabile, specialmente nei riguardi dei servizi» 9 ! È probabilmente per questo motivo che egli - e ciò gli fa onore - riconosce che nonostante tutto nel 1915 l'impostazione offensiva dello strumento e quindi anche degli organi logistici era di per sé una soluzione corretta, se non altro p erché sul piano generale è sempre questa la via maestra da eseguire io. Durante la guerra, molto frequ enti sono i rimaneggiamenti organici, specie ai livelli di armata e corpo d'ar mata. Essi però avvengono spesso tenendo conto delle esigenze operative ma non di quelle logistiche, senza considerare gli oggettivi limiti che incontra la capacità degli organi direttivi logistici di far fronte all'accresciuta forza delle armate e ai loro crescenti bisogni . Mentre gli aumenti di forza e di fronte di un'armata dal punto di vista puramente operativo non necessariamente peggiorano la sua comandabilità, nei riguardi del fun zionamento <lei servizi, e quindi della funzione delle imendenze, le anzidel le cause, congiunte a tutte quelle altre che per ora si possono compendiare in una sola fra se - gli accresciuti e<l enormi bisogni delle odierne armate - hanno cagionato un eccessivo appesanti meni o, non sentito dircnamente dai Comandi, da questi giudicato talvolta come effetto di deficienza più che di insufficienza dei servizi, che però fu sempre lra le cause prime degli irrazionali sistemi di fun zio namento adollali per necessità da talune Intendenze e, conseguenlementc, di eccessivo logoramento dei mezzi e di inevitabile sciupio nei rifornimenti e negli sgomberi ... ".

È questo un inconveniente grave, che a parere del Liuzzi emerge soprattutto in alcuni momenti decisivi.

Evoluzione degli organi centrali: Ministero della guerra, Comando supremo, Intendenze (generale e di armata) Il Ministero della guerra

Nella precedente campagna del 1866 la logistica di produzione, gli approvvigionamenti principali e i grandi trasporti facevano esclusivamente capo al Mini stero della guerra, che solo all'occorrenza - in settori ben delimitati e specie per ferrovie, trasporti marittimi , poste, telegrafi e lavori pubblici (con particolare riguardo ai ponti) - operava "G. LTUZZT, /Servizi ... (Cit.), p . 10 G. LIU ZZ I, Ricordi ... (Cit..), p. 62. 11 G. LIU ZZ I, Ricordi ... (Cil.), pp. 33-34.


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di concerto con altri Ministeri civili e/ o con il Ministero della marina. All'interno del Ministero della guerra gli approvvigionamenti, come già si è vis to, facevano esclusivamente capo a due direzioni generali (di artiglieria e genio e servi zi logistici e amministrativi). Questa impostazione, a fronte della sempre maggiore complessità dei rifornimenti e delle questioni amministrative, giuridiche e tecniche connesse, entra in crisi già nella primavera del 1915 con il D.M. n. 170 del 18 marzo 12 , che sopprime l'Ispettorato dell'aeronautica e per un settore che ha esigenze molto specifiche crea la direzione generale del!' aeronautica. Sempre nel 1915, di fronte all'accresciuta importanza della branca materiali di artiglieria e genio e in particolar modo della b ranca armi e munizioni con R.D. n. 1065 del 9 luglio è istituito un comitato supremo (interministeriale, presiedu to dal presidente del consiglio) per i rifornimenti delle armi muni zio ni all'esercito e alla marina (si noti l'esigenza di un coordinamento tra le due forze armate) 13 • Quale organo alle dipendenze del Ministero della g uerra e del predetto comitato è creato un sottosegretario per le armi e le munizioni, al quale fanno capo sia la direzione generale di artiglieria e ge nio che l'ispettorato generale delle costruzioni di artiglieria, in tal modo sottratto alle dipendenze dell'Ispettore generale dell'Arma. Quest'ultimo, con R.D. del 15 luglio 1915 insieme con l'lspellorc generale del genio assume il titolo di comandante generale dell'Arma, e ambedue gli Ispettori diventano organi del Comando Supremo «per l' alta direzione dell' impiego e dei servizi della propria Arma» 14 • In tal modo, i due Ispettori cedono le loro tradizionali co mpetenze nel campo logistico-amministrativo al nuovo sottosegretario per le armi e le munizioni, mentre la direzione generale di artiglieria e genio si sdoppia in due distinte direzioni ge nerali , per l'artiglieria e per il genio. Le attribuzioni del comitato supremo e del sottosegretario sono successivam ente estese al setlore aeronautico con il D.L. n. 1437 del 26 settembre 1915, che dà mandato al comitato supremo di deliberare anche in materia di armi, munizioni e materiali speciali per l'aeronautica dell'esercito e della marina, mentre il sottosegr etario per 1c armi e muni zio ni provvede anche a queste branche e assume a lle sue dipendenze sia la direzio ne generale d'aeronautica dell' esercito che quella della marina 15 • 12

13 14 1

~

G.M. 19 15, pp. 475-477. Ivi, pp. 1554-1556. I vi, pp. 1516-1517. Ivi, pp. 1911-1913.


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Un'ulteriore e decisiva evoluzione, che definisce un nuovo assetto destinato a durare fino al settembre 1918, avviene con il R.D. n. 980 del 16 giugno 1917, che cosliluisce il nuovo Ministero per le armi e munizioni affidandogli, con organi invariati, le attribuzioni del già esistente sollosegretariato per le armi e munizioni 16 • Con il D .L. 15 luglio 191 7 il nuovo Ministero riceve anche le attribuzioni per gli esoneri prima affidate al Ministero della guerra, assumendo alle dipendenze le commissioni locali e gli altri enti preposti alla branca. Il suo ordinamento è fissato ·con D.L. d el 24 luglio , che ne raggruppa gli uffici in 7 rami: 1° servizi generali 2° servizi di mobilitazione industriale 3° servizio tecnico armi e munizioni 4° servizio amministrativo armi e munizioni 5° direzione generale di artiglieria 6° direzione generale del genio 7° direzione generale di aeronautica 17 • Con R.D. 1 novembre 191 7, n. 1913, la branca aeronautica è sottratta anche al Ministero armi e munizioni e fa capo a un commissariato generale per l'aeronautica. Anche se ha sede presso lo stesso Ministero, il nuovo commissario generale non dipende né dal Ministero delle armi e munizioni né tanto meno da quello della guerra, ma risponde direttamente al Consiglio dei Ministri, alle cui sedute interviene ogni volta che sono Lrattate questioni di aeronautica. Inoltre può partecipare ai dibattiti alla Camera e al Senato e alle riunioni del comitato supremo per i rifornimenti delle armi e munizioni . I suoi poteri sono molto estesi: 11 commissario generale anzidetto ha fa coltà di compilare i programmi d ell'aeronautica, di provvedere all'organizzazione dei relativ i uffici o comandi , ai progetti d elle forniture, ai contratti , ai colla ud i e a tu tte le altre questioni relative all'aeronautica , comprese le relazioni o gli accordi internazionali. Egli corrisponderà direttamente con le autorità milita ri e civili con le quali gli a bbisognasse di avere rapporti e quest e autorità presteranno pure direttamen te a lui la necessaria cooperazione . Art. 4. Ogn i qual volta il commissario generale tratterà questioni fondamentali relative ai programmi e agli organici aventi relazioni con l' impiego d ei mezzi aeronautici dovrà accordarsi, a seconda del bisogno , col ministro delle armi e munizioni, con quello della marina, col Comand o supremo dell'esercito e col mini stro della guerra.

16

17

G.M. 1917, p. 1065. Ivi, pp. 1264, 1312 e 1540.


XVI. Vicende della direzione pofitico-strat.-eg =:"'i-=-=cu=----'

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/\rt . 5. Il commissario genera le potrà delegare a Commissioni o ad incarichi speciali particolari funzioni attinenti a ll 'aeronau1ica 18 •

Il Ministro delle armi e muni zioni non viene tuttavia esonerato del tutto, ma continua ad esercitare una notevole influenza sulla preparazione dell ' aeronautica: con D.M. 9 novembre 1917 è istituita nel suo ambito una commissione centrale tecnico-amministrativa per l'aeronautica (presieduta dal Ministro o in sua assen za dal commissario per l'aeronautica) alla quale sono sottoposti i programmi dell'aeronautica, l'organizzazione dei relativi uffici e Comandi, i progetti sulla fornitura di materiali e motori, le questioni relative ai collaudi e contratti e ogni a ltra questione riguardante l'aeronautica 19 • In tal modo, il predetto D.M. del novembre si configura come un mezzo passo indietro. Ci si trova dunque di fronte a un graduale ma continuo processo di specializzazione e decentramento, che dà origine e sempre nuovi organi e riduce in misura notevole l'area tradizionalmente affidata per intero al Ministero della guerra. Non basta: anche gli altri Ministeri, fino a quel momento attenti solo ad esigenze civili, divengono in parte militari, perché si occupano di questioni aventi attinenza anche stretta con le esigenze militari, e sono costretti a mutare notevolmente la loro struttura . Sono creati così nuovi Ministeri e nuovi organi, tutti di interesse logistico: - Ministero dell'agricoltura (proveniente dalla scission e del giugno 1916 del preesistente Mini stero d'agricoltura, industria e commercio); - Ministero per gli approvvigionamenti e consumi alimentari (creato con R.D. 22 maggio 1918, in sostituzione del commissariato generale per gli approvvigionamenti di cui al D.L. 3 gennaio 1918); - Ministero per i trasporti marittimi e ferroviari (creato nel giugno 1916);

- Ministero per l'assistenza militare e pensioni di guerra (creato con R.D . 1 novembre 1917); - Commissariato generale pei combustibili nazionali (creato nell'agosto 1917 in sostituzione del comitato per i combustibili nazionali a sua volta istituito nel gennaio 1916). Ne consegue che il Ministero dell a guerra oltre a perdere una parte notevole dei suoi poteri deve operare non più isolato, ma di continuo 18 19

RULEDRI, 1917, voi. 5° , pp. 4309-4311. G.M. 19 18, pp. 192-193.


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concerlo e in stretto collegamento con tutti gli altri Mini steri, e da fine 1917 al settembre 1918, cioè nel periodo cruciale della guerra, l'assetto degli organi centrali è il seguente: al Ministero della guerra rimasero le funzioni relati ve al governo ed al rifornimento degli uomini, alla provvista della più gran parte delle derrate e dei materiali , al rifornimento dei quadrupedi, ecc; le rimanenti passarono alle nuove Amministrazioni sopracitate con le quali il Ministero stesso ebbe relazioni di vario genere. Tra queste relazioni, le più importanti furono le seguenti: col Sottosegretariato (poi Ministero) per le armi e munizioni, per la concessione, governo e amministrazione del personale e del materiale, per la custodia dei magazzini e dei depositi e per quant o riguardava l'armamento ed il munizionamento delle forze armate; col Commissariato generale per l'aeronautica, per le stesse pratiche di cui sopra, relativamente al servizio aeronautico; col Ministero d'agricoltura, per il rifornimento di alcune derrate alimentari, per la concessione di militari e prigionieri di guerra per lavori agricoli, per la concessione dei mezzi di trasporto militari per le requisizioni; col Ministero per gli approvvigionamenri e consumi, per il servi.:io approvvigionamenti , allorché questo venne accentrato nel predeuo ministero; col Ministero dell'assistenza mi/ilare e pensioni di guerra, per t ull.o quanto si riferiva all'assistenza cd alle pensioni per le famiglie dei caduti e per gli invalidi di g uerra; col Commissariato generale pei combustibili nazionali, per la concessione di milit ari per l'estra~.iont: dei minerali, per il tag lio di boschi , e per la concessione di mezzi per il crasporto dei combustibili; col Ministero per i trasporli marittimi e ferroviari, per quanto riguardava il fun zionamento di tali servizi in relazione ai bisogni dell'Esercito. Inoltre, il Ministero della guerra ebbe relazione coi seguenti altri Ministeri: col Ministero degli affari esteri, per quanto si riferiva alla leva all'estero, a lle missioni e agli addetti militari all'estero, alla sicuazione politica, commerciale e industriale all'esecro; col Ministero di grazia, giustizia e culii, per le pratiche riguardanti il funzionamento della giustizia militare; col Ministero del tesoro, per quanto si ri feriva al hilancio della guerra e ai provvedimenti straordinari importanti un onere per lo Stato; col Ministero della marina, per la difesa costiera e per l'esecuzione dei trasporti marittimi di esclusivo carauere militare; col Ministero delle poste e telegrafi, per quanto aveva tratto al funzionamento del servizio postale e telegrafico fra Esercito e Paese e al rifornimento dei materiali relacivi; col Ministero dei lavori pubblici, per l'assegnazione del personale necessario al funzionamento del servizio del genio civile. Per il suo funzionamento, il Ministero della guerra si suddivideva in grandi reparti : Direzioni generali, Divisioni ed Uffici autonomi , Ispettorati. L'attività dei vari reparti era coordinata dalla Divisione Stato Maggiore che, interpretando il pensiero del Ministro , si o ccupava delle principali questioni interessanti l'Esercito e fissava le direttive secondo le qual i esse dovevano essere attuate. TI controllo delle contabilità era esercitato dalla Direzione generale revisione conti. La Divisione 2" di ragioneria del Segretariato generale si occupava della revisione delle


XV!. Vicende d ella direz_il_m_e~f_Jo_1t_1i·_c ,_1-_st_ra_t~ e1-:~i_ ca_ _ _ _ _ _ _ _ __ _ _ _ _ 6_9_1

spese fatt e dal!' Amministrazione della guerra, compilava i bilanci ed i conti consunti vi e teneva tutti i registri delle spese in relal'.ione ai singoli capito li del bilancio20 •

La complessa e non sempre lineare organizzazione a livello centrale degli approvvigionamenti risulta dal DOCUMENTO 17. Si tratta di un meccanismo che - a scapito delle competen ze dei Ministeri tradi zionali - dà grandi poteri al Ministero delle armi e munizioni, a ssegnandoli un ruolo centrale che è tale da suscitare gelosie e contrasti. A l tempo stesso , sono inevitabili i conflitti di competenza ed è estremamente difficile coordinare insieme tanti centri di poteri e tanti interessi e obiettivi che si sovrappongono. Di questa situazione è vittima - come testimonia il Gallinari - anche un uomo di grande proibità, di eccezionali capacità e vasta e insostituibile esperienza come il generale Dallolio, costretto a dimettersi il 18 maggio 1918 e da allora messo da parte2 1 • Nell'estate 1918 anche il Ministero delle a rmi e munizioni - che è quasi una sua creatura - ha i giorni contati. Con D.L. 15 settembre 1918, n. 1318, tutte le sue attribuzioni sono affidate a un commissario generale che ha la piena rappresentanza giuridica dello stesso Ministero . A1 tempo stesso, l'attività relativa alla produzione bellica e facente capo al nuovo commissariato e a quello dell 'aero11autica è rappresentata in consiglio dei ministri , dal ministero dei trasporti marillimi e ferro viari, che a ssume il titolo di ministro per le armi e t rasporti . Tutti i provvedimenti per i

quali sia richiesta una deliberazione del consiglio dei ministri saranno presi su proposta del minis tro s11d<le110, che firmerit gli :liii relativi , assumend osene la responsahiliti1n .

La carica di commissario generale per le a rmi e le munizioni è equiparata a quella di sottosegretario; in qualità di commissario R egio egli può Iuttavia partecipare alle discussioni in Parlamento su argomenti di sua competenza . Con lo stesso D.L. del 15 novembre è anche istituito presso il Ministero per le armi e i trasporti un comitato amministrativo centrale incaricato di « regolare l'assegnazione delle materie prime di u so comune fra tutti i servizi attinenti alla produzione bellica» . In questo senso, la creazione del nuovo Ministero per le armi e i trasporti e di questa commissione sembra rispondere all ' esigenza di un maggior coordinamento tra le varie branche della produzione bellica e tra questa e i tra20

21 22

MG. - SM. CENTRALE , I rifornimenti ... (Cit.), p. 2 -3. V. G ALLI NARI , Art. cii .. RULEDRI 19 18, voi. 4 ° , pp. 2 813-18 15.


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sporti (si noti bene, sia marittimi che terrestri), segnando un inversione di tendenza rispetto alla continua e senz 'altro eccessiva ripartizione di poteri e responsabilità in organi specifici, oltre che alla tradizionale separatezza tra Ministero della guerra e della marina. Dopo la fine della guerra, n el troppo breve spazio di 40 giorni circa (dal 4 novembre al 15 dicembre 191 8) e con un procedimento che assomiglia piuttosto a un'affrettata e improvvisa liquidazione si ritorn a a llo status quo ante, ristabilendo le tr~dizionali competenze del Ministero d ella guerra. Con D .L. 24 novembre 1918, n . 1748 sono abrogati tutti i precedenti decreti istitut ivi del Ministero delle armi e delle munizion i e del Ministero per le armi e i trasporti, e il commissario generale per l'aeronautica e quello delle armi e munizioni sono «aggregati » al Ministero della gu erra 21 • Con il D. L. 6 dicembre 191 8, n . 1832 il commissariato gen erale per le armi c munizioni è in certo senso svuotato, perché le direzioni generali di a rt iglieria e genio, l'Ispettorato delle costru zioni di artiglieria e l'ufficio a utomobilistico cessano di farne parte e rientrano alle dipendenze del Mi nistero della guerra 24 • L a definitiva liquidazione dell'organizzazione bellica avviene con il D .L. 15 dicembre 191 8, n . 1909. I due commissari ati generali (per le armi e munizioni e per l'aeronautica) sono soppressi, e le loro attribuzioni sono trasferite a l Ministero del tesoro «per tutto quanto concerne le liquidazioni, le modificazioni e le transazioni dei contratti ultimati e in corso». La stipula dei contratti per le nuove forniture è affidata alle Amministrazioni rispettivamente competenti25 • Il funzionamento effettivo delle Intendenze (generale e d'armata) e i loro rapporti con il Ministero e i Comandi

Scorrendo il libro del gen erale Cadorna La guerra alla fronte italiana, pur non privo (anche se no n ricco) di spunti concernenti i Servizi di campagna, si deve constatare che egli non cita m ai l' opera o il nome dell'Intendente gen erale, che p ure a vrebbe d ovu to essere il suo principale collaboratore, quello ch e forniva gli strumenti materiali per condurre le battaglie (e a maggior ragione questo avveniva in una gu erra di logoramento). Abbiamo invece n o ta to, con molta frequ enza, riferimenti a suoi contatti diretti - anche e soprattutto in materia logistica - con i Ministeri della guerra e per le armi e munizioni, da lui visti 23 24

25

lvi , p. 3487-3489. Ivi , voi. 5°, pp. 3623-3624. l vi, pp. 385 1-3853.


XVT. Vicende della direzione politico-strategica

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come i veri rifornitori e quindi i veri interlocutori logistici, senza intermediari. La vasta pubblicistica sulla prima guerra mondiale ha sostanzialmente seguito la stessa linea: tutti ricordano, o conoscono, i nomi dei generali Cadorna e Diaz, cioè i comandanti operativi, i nomi dei ministri, i nomi di molti comandanti d'armata, ma non i nomi pur numerosi - degli Intendenti generali (e non parliamo nemmeno degli Intendenti di armata). Altro fatto sintomatico è la relativa stabilità del vertice operativo dell'esercito (solo due Capi di Stato Maggiore dal 1915 al 1918), alla quale si contrappone invece la molto limitata permanenza nell'incarico di Intendente generale: tenente generale Settimio Piacentini (24 maggio I 915 - I agosto I 915); maggior generale (poi Ministro) Vittorio Alfieri (1 ° agosto 1915 - 7 aprile 1916); maggiore generale Stefano Lombardi (7 aprile 1916 - 8 giugno 1917); m aggiore generale Vittorio Zaccone (8 giugno 1917 - maggio 1919); maggior generale Guido Liuzzi (maggio 1919 - settembre 1919). Si poLrebl>e a11d1c o sservare che mentre la branca a rmi e munizioni è sostanzialmente dominata dal 4 maggio 1911 fino al 14 maggio 1918 da una sola figura di grande prestigio e molto studiata, quella del Dallolio, numerosi e oscuri sono i nomi di coloro che hanno retto la non meno importante DGSLA: tenente generale Adolfo Tettoni (maggio 1914- maggio 1916); tenente generale Pier Luigi Sagramoso (giugno 1916 - aprile 1917); tenente generale Enrico Morrone (aprile 1917 marzo 191 7) ; maggior generale Angelo Modena (marzo 1918 - agosto 1923). È solo in tempo di pace che l'incarico diventa stabile! Tutto ciò ha almeno due ben precise ragioni. La prima deriva dalla già men zio nata scarsa considerazione per i Servizi: O

dunque moralmente o materialmente la carica di intendente era degna di minor considerazione della carica di comandante[ ... ] A parie il fatto che la nomina ad intendente era in genere non ambita e non sollecitata, ma effeuuala <li au torità (e talvolta contrariamente a lla dichiarata volontà degl'interessati), quella minor consi derazio ne degl' intendenti non aveva nessuna seria base perché (è questo che non si conosce abbastanza) le responsabilità amministrative e disciplinari di un intendente d'armata sono assai maggiori <li quelle che ha un comandante di brigata e di divi sionc26 •

La seconda ragione va vista nel particolare ruolo di fatto esercitato dagli Intendenti, ruolo che qui cercheremo di meglio chiarire e 26

G. LIUZZ l, Ricordi ... (Cit.), p. 28.


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che comunque diverge, e di molto, da quanlo previsto dalla regolamentazione. Dislocati molto lontano dai rispettivi Comandi e dalle truppe (l'Intendenza generale fino al novembre 1917 è a Treviso, mentre il Comando Supremo è a Udine. Dopo Caporetto, quando il Comando Supremo si sposta a Padova, l' Intendenza si disloca a Bologna) , gli Intendenti non sono considerati dei veri e propri comandanti sia pure dei Servizi, ma - si passi il termine. - nei rapporti con i rispettivi Comandi, che gradualmente diventano il vero centro nevralgico anche per i Servizi, mutatis mutandis hanno lo stesso ruolo dell'antico sottufficiale furiere rispetto al comandante di compagnia: organi preziosi ma che agiscono in un campo ben ristretto e delimitato, e servono soprattutto a liberare i comandanti da incombenze secondarie, di routine e di dettaglio relative ai Servizi, senza dunque assurgere mai ad organi la cui presenza e disponibilità immed iata e continua, vicino a sé, è indispensabile al comandante per tradurne in atto le sue decisioni. Più che dei consiglieri e collaboratori, gli Intendenti diventano così dei (lontani) consulenti del Comando, chiamati in causa solo in particolari casi, e soprattutto degli esecutori, perdendo molto del tradizionale ruolo di mediazione tra esercito (e/ o armate) e Ministero. La situazione è così descritta dalla commissione d'inchiesta su Caporetto: - Circa le relazioni fra Comando supremo e Intendenza generale, come tra comandi d ' armata e rispettive intendenze, è s1a10 affermato che in gcncrc veniva lasciata alle intendenze grande iniziativa, perché i comandi, disto lti da a l1 ri importanli compiti, tendevano a non occuparsi troppo d ei servizi ; tanto più che, salvo rare eccezion i, questi per il lodevolissimo interessament o d egli organi che vi erano preposti, fun zionarono sempre in modo soddisfacent e, aiutai i altresì dal carattere di stabilit à assunto dalle operazioni e dai larghi mezzi di trasporto automobilistici . Tale regolarità di funzionam ento poté a nzi talvolt a provocare nei comandi un poco esatto apprezzamento delle difficoltà , del tempo occorrente e d ei bisogni inerenti ai vari servizi; ciò che, se non delle lungo a inconvenienti nelle condizioni normali , indusse talvolta i comandi, nelle circostanze eccezionali, a non preoccuparsi sufficientemente d ei lim iti di possibilità che determinate operazioni lasciava no a llo svolgimento dei ri fornìmen i i e deg li sgomberi, risentendo poi d ella insufficienza inevitabile di questi le dannose conseguenze2 7 .

Nella quotidiana vicenda dei Servizi tutto ciò dà origine a una serie di provvedimenti, aggiustamenti, ripieghi, interventi diretti al di là delle proprie attribuzioni da parte del Comando Supremo (specie in materia di armi e munizioni e di trasporti) o a l contrario, a interventi di27

Relazione della Commissione d 'Inchiesta ... (C ii .). p . 250.


XVI. Vicende della direz-,,:.i.:..: oi.:.::1ec..1r::.:.w:..:.:l1::.:.·li.:..:c<.:_J-.:.:.:\"l.:..:ra=te"" .~.:.:: ic:::.· 0_ _ __

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retti da parte dell'Intendenza generale anche in settori nei quali - in senso stretto e a norma del regolamento 1915 - non sarebbe competente. Il tutto in un quadro di costante difficoltà di collegamento di reciproca comprensione tra Intendenze e Comandi, al quale si cerca di ovviare con la creazione di numerosi organi specializzati e/o di raccordo, che migliorano la situazione ma non modificano, con la loro azione, il fondo del problema. In tal modo si verifica uno scalamento di poteri e responsabilità verso il basso: l' Intendenza generale tende a perdere le sue attribuzioni sia nei riguardi del Ministero che del Comando Supremo e tende invece ad assorbire dei compiti prima riservati alle Intendenze di armata, e delle incombenze burocratiche e amministrative riservate piuttosto ad organi territoriali; le Intendenze d'armata cedono una parte delle loro attribuzioni ai corpi d'armala; il Comando Supremo decide «i n presa diretta)) sulle più importanti questioni che riguardano i Servizi, e le decisioni operative non sempre tengono conto delle esigenze logistiche, in teoria facenti capo a un'Intendenza troppo lon tana e a volte dimenticata 2 8 • Ciononostante, sia pure a scapito delle armate l'Intendenza generale conserva - più che altro per forza di cose - un ruolo fondamentale, principalmente perché la necessità di manovrare materiali e mezzi logistici anche tra le armate la porta a mantenere sempre di più volani di materiali e di organi esecutivi alle dirette dipendenze per l'impiego a ragion veduta, stabilendo per ciò stesso rapporti anche con Ministeri civili e/ o Enti locali e diventando un organo di gestione e distribuzione, specie in occasione di eventi importanti.

Cenni su/l'organizzazione della nazione per la guerra Sotto la spinta degli avvenimenti, subito dopo l'intervento in tre mesi, dal giugno all'agosto 1915, si gettano le basi legislative e programmatiche di una vera e propria mobilitazione industriale, che è conditio sine qua non per soddisfare le esigenze logistiche di una guerra di lunga durata. La mobilitazione industriale consiste essenzialmente in un sistema di strutture, di organismi e di rapporti che per la prima volta consente al Governo un intervento diretto nell'economia di mercarto e nell'industria, allo scopo di utilizzare nel modo migliore tutte le risorse produttive del Paese per i bisogni delle forze armate. Si tratta di provvedimenti eccezionali che rendono necessaria la rinuncia sia da 28

Cfr . :i nc he G. LIUZZI , Ricordi ... (Cit.) , p. 63.


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parte degli imprenditori che della classe lavoratrice ad alcuni diritti fino a quel momento sempre riconosciuti dal Governo, e impongono loro, per contro, comuni doveri e una comune disciplina. Poiché si mira ad evitare contrapposi zioni frontali dannose per la produzione, per la prima volta si riconosce la classe lavoratrice come soggetto non secondario ma paritario della produzione. Al tempo stesso ne risultano regolati e condizionati anche i rapporti dell'esercito - e in particolare delle sue strutture logistico-amministrative - con il suo retroterra civile e militare, con particolare riguardo agli organi militari territoriali che in questa ottica aumentano la loro importanza, appunto come protagonisti non solo degli approvvigionamenti ma della produzione. In tal modo, la mobilitazione forzata dell'intera nazione per la guerra dal 1915 in poi è il risvolto fondamentale della guerra totale, ed è il vero elemento di novità rispetto alla guerra del 1866, nella quale alle spalle dell'esercito operante i soli stabilimenti militari avevano continuato a soddisfare gran parte delle esigenze di materiali, e gli approvvigionamenti dell'esercito e i rapporti tra soggett i produttivi erano ancora avvenuti in un clima di libero mercato. Per il resto, anche la guerra del 1866, pur su scala più ridotta, aveva messo in luce difficoltà negli approvvigionamenti che poi si ritrovano tutte - su scala molto più ampia - dal 1915 in poi. Le vicende della mobilitazione industriale sono già state descritte nel dettaglio in altre opere, alle quali rimandiamo per una visione più completa dei singoli risvolti del problema 29 • In questa sede, ci limitia29

Tra i numerosi conLributi Cfr., in particola re: V. FRANCHI NT, Op. cii.; M. MAZZETTI , Op. cii.; L. TOMMASINI , Militari, industriali, operai durante la grande guerra: il Comitato centrale di mobilitazione industriale, in «Stud i e Ricerche», Firen ze, 1983; G. ROCCA , Per la storia economica della nostra guerra, Roma, Stab. Tip. /\mm. Guerra, 1921; G. LIUZZ I, / Servizi... (Cit.); MG. - UF. STORICO, Statistica... 1 Servizi logistici (Cit.); V. GJ\LLINARI, Art. cii.; G. ZUGARO , Il costo della guerra italiana, Roma, Stab. Tip. Amm. Guerra , 192 1; F. LEONETTT , Per la nostra mobilitazione industriale, «Rivista di Artiglieria e Genio» Novembre-Dicembre 1915; MG , Decreti regolamenti e norme relative alla mobilitazione industriale, Roma, 1916; Un'efficace sintesi è anche quella - finora poco citata - di E . COR BINO, L'economia italiana durante la guerra 1915-1918, in Alfi del XLI Congresso di Storia del Risorgimento italiano (Trento, ottobre 1963), Roma , Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, 1965 , pp. 457-484; V. FRANCHTNI . L 'istituto delle esenzioni dal servizio militare alle armi, «Nazione Militare», 11. 4 e n. 6 / 1930, CMC (Comitato per la mobilit azione civile), Esenzioni dal servizio effettivo 1915- / 918 , Roma, Tip. Consorzio Naz., 1933; CMC, Le donne d'Italia nelf'industria di guerra, Roma , SIE 1933; CMC, Sorveglianza sul pers onale degli stabilimenti, Roma, Tip. Consorzio Naz., 1930; G. TONIOLO, La Danca D 'lwlia e l'economia di guerra (2 Voi.), Bari, Laterza, 1989.


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mo a richiamare brevemente solo gli aspetti c he hanno più diretta attinenza con l'organizzazione e il funzionamento della branca Servizi dell'esercito operante e del suo supporto te rri to riale. 1 provvedimenti fondamentali per la mobilitazione industriale sono adottati con il R .D. 26 giugno 1915 , n. 993, «portante provvedimenti intesi ad assicurare il rifornimento dei materiali n ecessari aJl'esercito e aJl ' armata durante lo stato di guerra», e il D. L. 22 agosto 1915, n. 1277 «che approva il Regolamento per la mobilitazione industriale» e non è altro ch e il regolamento di applicazione del R.D. 26 giugno 1915 30 • Quest'ultimo R.D. è, a sua volta, conseguenza e sviluppo dei poteri strao rdinari d i intervento conferiti al governo con i R.D. 22 maggio 191 5, n. 671 e 28 ge nnaio 1915, n. 49. Esso dà facoltà al governo di imporre [nostra sottolineatura - n .d . r.J le opere occor renti per aumentare la potenzialità di queg li stabili men ti dell'industria privata la cui produzione sia, in tutto o in parte, ritcnma necessaria per gli acquisti e i rifornimenti riguardanti le amminislrazioni dell a guerra e della m arina.

In relazione a tale facoltà, il Governo può dichiarare soggetto alla giurisdizione militare, in tutto o in parte, il p erso nale di stabilimen ti privati che producono materiale militare, g li industriali non possono rifiutare di fabbri care materiale militare a prezzi a nch 'essi soggetti a limiti e controlli, e l' autorità militare, in deroga alle norme, «può ordinare a qualsiasi stabilimento la costruzione di macchine e di oggetti su disegni di un'altra ditta, alla quale sarà dato volta per volta conforme avviso». li D.L. 22 agosto - che trova riscontro in analoghi provvedimenti adottati anche aJI'estero sp ecie in Francia e Germania - ha carattere interforze, e definisce le strutture attraverso le quali il Governo - e in particolare il nuovo sottosegret ario di Stato pe r le ar mi e munizioni creato il 9 luglio, cioè il generale Dallolio - esercita gli estesi poteri ricev uti. In tal modo si tende a ottenere il maggior raccordo possibile tra le esigenze di ambedue le forze armate e il Paese che ne deve assicurare il soddisfacimento, e s i in augu ra una gestione unitaria, militare e civile, d elle risorse umane e materiali. An ch e prima della sua emanazione, comunque, il generale Dallolio (si veda il suo promemoria in data 27 g iugno I 915)3 1 si adopera per organizzare e mobilitare - di fatto e spontaneamente - l'industria privata, e con opportuni incentivi già riesce ad accapparrarsi buona 30 31

G.M. 191 5, pp. 1545- 1548 e 1759-1777. M. MA ZZETTI, Op. cii., A li. 2.


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parte della produzione della g rande industria, ollre che a indurre le industrie medie e piccole a consorziarsi garantendo loro la manodopera mediante opportuni esoneri. È in un successivo promemoria del l agosto 1915 che il Dallolio , già sottosegretario per le armi e le munizioni, parla della «organizzazione industriale per risolvere il problema del munizionamento», delineando delle strutture che almeno in parte sono recepite dal Ministero della guerra con il D. L. del 22 agosto~ In tale promemoria il Dallolio ha il merito di mettere bene in luce che, nel tipo di guerra che ormai si sta combattendo, a premere non è solo la questione delle armi e mumz1om , ma O

non hanno minore importanza delle armi e munizioni gli strumenti di lavoro o i materiali dei quali vanno largamente e so llecitamente provvedute le truppe operanti e soprauuuo le 105 compagnie del genio di nuova costituzione, alle quali oltre tutti i lavori di rafforzamento di posizioni , lavori stradali , di pont i, ferrovie ccc. è affidato il compito non meno urgente e impo rtante di provvedere in tempo agli alloggiamenti per assicurare all'esercito il modo migliore per sopportare l' inclemente stag ione che , in molte zone del teatro delle operazioni , è immi nente.

Alla fabbricazione di questi materiali « può portare un aiuto grandissimo» (SIC) l'industria privata, la quale per il Dallolio deve essere o rganizzata da 9 Comitati Regionali A .M.E. con il compito di « fondere e coordinare i vari gruppi e le varie iniziative» a livello locale, promuovendo la formazione di consorzi industriali sul modello della «cooperativa proietlili» di Milano, e rappresentando gli stabilimenti nei riguardi del Governo con atlri buzioni analoghe a quelle di un consiglio di amministrazione di una società industriale. Tali comitati dovrebbero essere presied uti dal presidente della camera di commercio locale, con 4-8 consiglieri scelti dal Governo su proposta d el presidente, «tra le persone del luogo ch e non siano o possano essere fornitori». T1 D . L. 22 agosto si muove in una prospettiva notevolmente diversa da quella del Dallolio, il quale vedeva nei comitati regionali principalmente degli organismi rappresentativi, delle «controparti» che raggruppavano le piccole e medie industrie, lasciando sempre al Ministero, senza intermediazioni, la direzione di tutta la produzione e i rapporti con la grande industria. Al contrario, il decreto del 22 agosto non fa alcun accenno al ruolo subordinato dell'industria privata, ma si preoccupa solo del suo coordinamento con l'industria militare, affidandolo a comitati regionali che hanno compiti molto diversi da qu elli che avrebbe voluto Dallolio. La nuova organizzazione restringe notevolmente i margini di libertà delle industrie che Dallolio tende il pit'i possibile a conservare, è de-


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centrata ma «completamente e continuamente dominata dal governo» . Essa si preoccupa prima di tutto di conciliare nel modo migliore gli interessi degli industriali con quelli degli operai, restringendo la libertà di circolazione della mano d'opera e le libertà sindacali ma cercando la collaborazione della classe lavoratrice con l'assicurarle in cambio un giusto trattamento economico, e prevede che vengano dichiarati ausiliari e soggetti a una speciale legislazione e alla giurisdizione militare gli stabilimenti che già producono o possono produrre materiali di interesse militare. 11 ruolo propulsivo è esercitato dai com itati regionali della mobilitazion e industriale, al di sopra dei quali vi è un comitato centrale per la mobilitazione industriale. I comitati regionali sono presieduti da ufficiali generali oppure superiori delle due forze armate (e non dai presidenti delle camere di commercio come voleva Dallolio). Questa esigenza consiglia il Mini stero a ridurli a 7 (rispetto ai 9 proposti da Dallolio), «essendo difficile poter disporre di numerosi ufficiali superiori che abbiano le attitudini e l'energia necessarie al compito delicato>>. Essi non rappresentano le industrie locali nei con fw:iti del governo, ma, al contrario, costituiscono piuttosto organi periferici dell'Amministrazione centrale (sottosegretariato e poi Ministero per le armi e munizioni), e come tali sono gl i organi eseculivi solleciti e decentrati della mo bilitazione industriale. Essi applicano le direllive emanate dai poteri centrali , adattandole alle condizioni locali ...

I lo ro compiti sono molteplici e tutti di grosso rilievo: hanno funzioni informative e consultive rispetto ai Ministeri competenti, e funzioni deliberative ed esecutive rispetto agli stabilimenti ausiliari. Corrispondono pertanto direttamente con i Ministeri della guerra e della marina, li tengono continuamente informati sull' andamento disciplinare e tecnico e sulla produzione degli stabilimenti, e inoltrano al Ministero tu tte le proposte a tte a migliorare e aumentare la produzione. Nei rigua rdi degli stabilimenti ausiliari essi esercitano un' ispezio ne disciplinare e tecnica cd hanno diritto di richiedere ed ouenere tutte le info rmazioni che riterranno opportune, ben in1eso senza imralciare in a lcun modo il li bero e retto funzionamento degli stabilirnent i stessi.

Loro compito non secondario è infine quello di dirimere in tempi rapidi le controversie di lavoro , e di evitare che gli industriali si facciano una nociva concorrenza nelle assunzioni di ma nodopera. Pertanto, i travasi di personale tra le industrie debbano essere «inappel-


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labilmente» autorizzati dal comitato regionale competente. Anche per svolgere questi ultimi compiti, la loro composizione è del tutto differente da quella proposta da D allolio: oltre al presidente (militare), due «membri civili» di particolare competenza in materia e - fatto nuovo che inaugura un nuovo sistema di rapporti sociali - due rappresentanti per gli industriali e due per gli operai (su un piede di parità e tutti con voto solo consultivo, mentre gli a ltri tre membri hanno voto deliberativo) . Al raffronto con i comitati regionali , di assai minor rilievo il ruolo del com itato centrale, che ha una funzion e essenzialmente consultiva nei riguardi dei Ministeri e ha come compito operativo più qualificante quello di decidere in merito ai ricorsi avversi alle decisioni dei comitati regionali sulle controversie di lavoro. Questa organizzazione del D.L. 22 agosto 1915 non subisce varianti di rilievo durante la guerra (il successivo D .L. 16 giugno 1917, n. 1093 32 non ne innova la struttura nelle linee portanti), e oltre ai comitati centrali e regionali e agli stabilimenti ausiliari sono previsti altri organi che ne estendono , completano e rafforzano l'azione 33 : - commissioni e sottocommissioni regionali di collaudo di artiglierie, affiancate ai comitati regionali; - uffici tecnici regionali per l'approvvigionamento delle materie prime per esplosivi, dei quali alcuni dipendono direttamente dalla commissione militare di requisizione materiale di guerra con sede in Milano e formano delle sottocommissioni , con sede in Milano e in altre 14 città: - vari uffici e commissioni per il servizio chimico di guerra; - uffici militari controlli acciai presso le acciaierie e fonderie; - uffici per la raccolta e il recupero dei rottami (sia al fron te presso le armate, che all 'interno); - stabilimenti privati che, pur non avendo i req uisiti per essere dichiarati ausilia ri (e non essendo perciò soggetti a i comita ti regiona li) , concorrono alla produzione della branca armi e munizioni e ha nno il personale (D.L. n. 1576 del 1° ottobre 1916) soggetto agli stessi obblighi di quello degli stabilimen ti ausiliari; - magazzini d'artiglieria e depositi munizioni territo riali. Se la mobilitazione industriale al servizio delle esigenze della branca armi e munizioni è un evento centrale, tullavia in essa non si riassume l' organizzazione della nazione per la guerra, che investe qualsiasi 32 33

G.M. 1917, pp. 1065-1069. MG-UF. CENTRALE. / rifornimenti ... ((:i1.) , pp. SO-'i 9 .


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e più riposto settore della vita nazionale. Se ne ha un 'esatta coscienza e conoscenza scorrendo il Giornale Militare e la Raccolta Ufficiale della Legge e Decreti del Regno d'Italia degli anni dal 1915 al 1918: una miriade di provvedimenti nei settori più riposti e impensati che ancora non sono stati analizzati nella loro completezza, dimostrano il grande sforzo compiuto e segnano l'abbandono di vecchi schemi anche nei rapporti del mondo civile con l'esercito. Ne consegue la costituzione di molteplici organi la cui azione non risulta sempre agevolmente armonizzabile, e che sono creati sia nell'ambito strettamente militare sia nel campo della politica economica nazionale. Oltre che una mobilitazione industriale si rende necessaria, ad esempio, anche una mobilitazione agraria, che richiede un ' apposita organizzazione (comitato centrale di mobilitazione agraria, commissioni provinciali di agricoltura, servizio di mobilitazione agraria, commissari agricoli provinciali, comunali, intercomunali , catlcdre ambulanti di agricoltura, comizi agrari), e per rimediare in qualche modo alla scarsità di quadrupedi e manodopera, anche la meccanizzazione agricola viene incentivata (D.L. 6 giugno 1915, n. 826). Nonostante i numerosi provvedimenti per mobilitare tutte le risorse della nazione, per i rifornimenti di combustibili , vettovaglie (e in particolare grano) e materie prime è giocoforza ricorrere in misura massiccia all'estero . Le importazioni (Corbino) salgono da 3 miliardi nel 1913-1914 a 16 nel 1918, mentre le esportazioni dai 2.5 miliardi del 1913, nonostante la svalutazione salgono nel 1918 a soli 3,3 miliardi. In sostanza la condotta d ella guerra dell' Ita lia è strettam ente subordinata all'arrivo dei rifornimenti dall' estero, e in particolare da oltre Oceano. Di qui il ruolo dei traspo rti marittimi nel Mediterraneo e nel!' Atlantico e della loro protezione, che pr· ,;Jorzionalmcnte cresce con il crescere delle esigenze logistiche dell'esercito , sì che, come affermava Giulio Douhet nel suo libro Probabili asr- ·; riel/a guerra futura (1928): le marine funzionarono come organi acceleratori e ritardatori dell'esaurimento: acceleratori, quando impedirono l'uso di risorst': ritardatori quar ·i o lo agevolarono.

Non la guerra in Adria tico contro la ma rina au:.iro-ungarica (come pervicacem ente sostengono anche oggi taluni storici na vali) ma le rotte da Gibilterra (ancor più che da Suez) furono vitali per la guerra, perché vitali p er l'esercito e per i suoi rifornimenti. E quando, nel 1917, la guerra sottomarina ad oltranza scatenata con ottimi risultati anche nel Mediterraneo dalla Germania riesce a ridurre la stazza delle navi in arrivo da una media (Corbino) di 53 milioni di tonnellate del periodo


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1911-1915 a 15 milioni nel 1917 e 12,4 milioni nel 1918, la penuria di viveri e combustibili da una pa rte costringe a ridurre - con negativi riflessi sul morale - la razione del soldato in trincea, e da ll'altra provoca una seria crisi sia nella produzione che nell 'afflu sso dei rifornimenti al fron te: il rifornimento di carbone, messo a re pentaglio dall'offensiva dei sommergibili germanici, che nel I 917 giunsero ad affondare fino a un terzo delle navi mercantili verso l'ftalia, toccò limit i così bassi <la mettere veramente in pericolo l'effi cienza militare del nostro paese. L'Intendente generale d ell 'esercito Lo mbardi, co n una lcuera a Dallo lio del 20 aprile 19 17, era costrell.o a porre l' alt ernativa tra la riduzione del consumo d i carbone da parte degli stabilimenti con l'owia conseguenza del calo della riroduzione, e la riduzione della circolazione dei treni adibiti ai trasporti militari. Per tutto il 191 7 e poi nei primi mesi del 191 8, il rifornimento di car bone divenne un incubo per Da llolio, che per un certo periodo n e fu anche responsabile attraverso un ufficio diretto dall ' fn g. Riccardo Rianchi , sempre a lle prese con cont inu i telegrammi che segnalavano l' imminente spegnimento dei forni ora in questo ora in quello stabilimento. La dolorosa alternativa che gli veniva posta ad ogni richiesta di tonnellaggio marittimo era quella tra comhus1ibile e grano, necessario a con trastare la continua diminuzione del livello alimentare della popolazione 34 .

La limitata capacità di provvedere in proprio alle esigenze logistiche dalla guerra ha precisi risvolti politici e strategici, limitando inevitabilmente la reale autonomia po litico-strategica dell'Italia e la possibilità di resistere alle pressioni alle quali sono sign ificativamente i capi militari, più che i politici , ad opporsi (e Diaz ancor più di Cadorna). Scrive, in merito, il generale Faldella : no n dimemichiamo che la maggior pa rt e dei riforniment i indispensabili, specialmente grano c carbone, ci giungeva soltanto con il beneplacito degli alleat i. La di sponibili tà di derrate e materiali di importanza essenziale causava continue preoccupazioni. Il 18 maggio (1917) avevamo car bone soltanto p er venti gio rni e Orlando doveu e andare a Lo ndra per conv incere il Governo inglese a soddisfare le nostre più urgen ti necessità , a lle quali si provvedeva «giorno per giorno». Anche per le esigenze econ omiche (e nessuno dei critici del Comando Supremo italiano t iene conto di questa c ircostan7,a) non potevamo fare una guerra «autonoma» [... ] Durante tutta la guerra gli A lleati fu rono conv inti che lo sforzo itali ano fosse inferiore a q uello che, secondo loro , avrebbero consentito le nostre risorse35 .

34

V. GALLI NARI , Ari. cii. , p. 132. A. FALDE LLA, La grande guerra, Milano , Longanesi, 1978, Voi I , p. 308 . Sulla crisi dei rifornimenti d el 1917-1918 e sul coord inamento con gli alleati C l'r. anche S. CRESPf (Commi ssario e poi ministro degli approvvigio nam enti) , Alfa difesa d'Italia in guerra e a Versailles (Diario 1917-/919), M ilano, Mondadori 1937. 35


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I rifornimenti dall'estero, data la loro importanza determinante, richiedono particolari misure di coordinamento e una severa disciplina anche finanziaria. Con l'entrata in guerra l'Italia invia una propria delegazione presso la Commission Internationale de Ravitallement istituita in Londra dalla Francia c dall'Inghilterra per coordinare gli acquisti sui mercati esteri, evitando la concorrenza e quindi il rialzo dei prezzi. La commissione funziona per tutta la guerra, disciplinando e assicurando per tulti gli alleati i mezzi di vita necessari alla popolazioni. Sono inoltre inviate all'estero varie missioni temporanee (che cioè esauriscono il loro mandato una volta acquistati determinati materiali), oppure permanenti (solo in Inghilterra e negli Stati Uniti). In Inghilterra viene inviata nel 1915 una d elegazione che si articola in missione militare, delegazione finanziaria, delegazione commerciale (anche per l'agricoltura), delegazione della R. marina. La delegazione, articolata in vari uffici, provvede agli acquisti di ogni tipo di viveri, materiali e carburanti. Negli Stati Uniti, nel luglio 1915 si aggiunge alla missione del generale commissario Pagani (inviata, come si è visto, nel!' ottobre 1914) una missione diretta dal colonnello di artiglieria Tozzi, che a ll'inizio ha il compito di dare un ritmo più celere ai rifornimenti di armi e munizioni e in seguito, dal gennaio 1916, provvede anche agli acquisti di materiale di commissariato, pe r mezzo di una sezione diretta dal tenente colonnello commissario Barbato (mentre il generale Pagani rientra in patria). In Francia non esistono missioni permanenti: il 30 settembre 1918, comunqu e, il cav. Brofferio, consigliere di Stato, è nominato commissario finanziario del Governo a Parigi, con a lle sue dipendenze tutte le missioni incaricate degli acquisti. Per i paga menti all'estero, il Ministero del tesoro prescrive l'invio di un preventivo mensile da parlc di tutti i Ministeri interessati e costituisce un comitato interno incaricato di coordinare gli impegni di tutte le Amministrazioni dello Stato all' estero. Nel 1917 (D .L. 8 marzo) si vieta a tutte le Amministrazioni di stipulare contratti o assumere impegni per acquisto di prodotti esteri senza il preventivo benestare del Ministero del tesoro, e nel luglio 1917 sono emanate norme specifiche per la disciplina e le modalità dei pagamenti all'estero. Con il D.M. 23 gennaio 1918 è inoltre istituita una Giunta tecnica interministeriale degli approvvigionamenti, alla quale passa l' incarico di vaglia re le domande di forni ture all 'estero dando o meno il preventivo benestare. Non è solo un problema di materie prime. Sullo sfondo dei provvedimenti eccezionali vi è a nche il problema delle risorse umane che assomigliano a una coperta troppo corta: l'esercito ha continuo bisogno di uomini per rimpiazzare le p erdite e costituire nuove unità. Nel-


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l'ambito dell'esercito, la fi sionomia assunta della guerra rende necessario depauperare le prime linee a beneficio dei Servizi di I a e 2 a linea e delle retrovie, che a ssum ono im portanza sempre maggiore. Anche per le attività industriali - e sia pure in minor misura quelle agricole - è indispensabile non solo manodopera, ma la manodopera più qualificata, che servirebbe a nche al fronte data la maggior richiesta di truppe tecniche. Il Corbino così riassume la situazione: l'esigenza della vittoria creava in tal modo un nuovo sistema di equilibrio delle fo rze produttive. Per gli u omini vi erano in falli tre necessità alle quali di doveva far fronte, e cioè: I) q u ell a rel at iva agli uomin i da tenere in prima linea e nelle immediate riserve: 2) quella per coloro che si dovevano man tenere, conservare o trasferire ai settori produtt ivi, giudicai i indispensabili per assicurare la vita normale dei militari e delle popolazion i civili: 3) infine il gruppo di u omini da destinare alla produzione delle armi e d elle munizioni, o ccorrent i per le esigenze e le difensive. La ricerca di questo nu ovo equilibrio non poteva avvenire senza errori e senza creare situazion i spiacevoli. E poiché i tra obiettivi erano strettamente collegati, qualsiasi errore fatto in uno dei settori, si ripercuoteva su gli altri due, indebolendo turto il sistema 36 .

In sostanza, si assiste a un grandioso spostamento verso l'indietro del centro di gravità della guerra, che coinvolge a tergo delle truppe operan ti i Servizi e, al di là di essi tutto il paese e si presta inevitabilmente a d abusi e ingiustizie tali da deprimere il morale del combattente di trincea. Gli esoneri per esigenze produttive aumentano continuamente : dai soli 12000 del 31 luglio 1915 salgono a 389000 il 31 dicembre 191 7 e - nonostante il forte sa lasso umano di Caporetto - a 724000 a l 31 dicembre 1918. Non basta: ricompa iono anche gli operai militari veri e propri, e con circolare n. 529 del 29 agosto 19163 7 il Ministero della guerra dispone che i Comandi di corpo d'armata territor ia li impartiscano «nuove e severe istruzioni » ai reparti dipendenti perché provveda no a registrare tutti i militari con mestieri e specializzazioni che p ossano interessare la produzione industriale , e inviino periodicamente a i comitati regionali per la mobilitazione industriale, che li impiegano, i relativi elenchi .

36 E . CORBI NO, Op. cit. , p. 459. Sugli esoneri Cfr. la M emoria sulle esenzioni dal servizio militare alle armi in tempo di guerra (compilata dal Da llo lio), AUSSME, Rep. F-4/ F-5, Racc . 293. Cfr., inoltre, V. FRANC H INI, L'istituto delle esenzioni dal servizio militare alle armi, «nserci10 e Nazione» n. 4/ 1930, e Le esonffazioni dal servizio militare e le industrie di guerra, «EserciLo e Nazione» n. 6/ 1930. 37

G.M., 1916, pp. 1393-1398.


XV!. Vicende della direzione po/iJico-straJegica

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Riflessi generali sull'organizzazione logistica di campagna Tutti i fattori contingenti prima considérati _interagiscono in varia e variabile misura sui Servizi di campagna determinandone e anzi imponendone - al di là della stessa normativa - l'effettiva impostazione e il funzionamento, perché «è il paese che mobilita l'esercito». Gli organi direttivi vedono i loro effettivi margini di discrezionalità sensibilmente ridotti, anche ai livelli più elevati; e quale che sia stato il precedente indirizzo dottrinale e tecnico, i Servizi sono costretti a prendere atto delle concrete esigenze che subito si manifestano e ad esse adattarsi in tempi ristretti. Mai come per la prima guerra mondiale risulta calzante il detto che la funzione sviluppa l'organo, e poiché all'inizio molti organi mancano o sono inadatti, i Quadri dei Servizi sono costretti a compiere un lavoro enorme . Poiché ad una strategia offensiva e dimensionata per la guerra breve non può che conseguire una logistica a sua volta offensiva e dimensionata per la guerra breve (cioè l'esatto contrario di quanto avviene nei primi mesi del 1915), si deve forse restringere le responsabilità alla strategia e assolvere in toto la logistica? Fino a un certo punto. In linea generale qualsiasi buona soluzione - strategica o logistica - non può puntare tutte le sue carte su una sola ipotesi, offensiva o difensiva che sia: la stessa flessibilità e capacità di far fronte agli imprevisti che sempre contraddistingue una buona strategia può e deve essere richiesta se mai a maggiore ragione - ad una buona logistica, basata su dati ben concreti che chiaramente ne configurano limiti e possibilità. Perciò anche la logistica nel 1915 avrebbe dovuto tener conto del sempre attuale monito del Corsi: «Quando si intraprende una guerra, per quanto possa sembrare corta e facile, giova sempre supporla lunga, grossa, disastrosa, e prepararsi ad ogni evento» 38 . Ciò non avviene a nessun livello: per questa ragione il repentino passaggio da una guerra di movimento a una guerra di posizione tipico dell'estate 1915 segna una sorpresa strategica a logistica insieme, che non dà origine a rapporti unidirezionali di causa ed effetto (cioè: solo dalla strategia alla logistica) ma a una situazione dove gli influssi e i vincoli sono reciproci e costringono a cercare , anziché rimedi definitivi, degli espedienti. La sorpresa logistica può essere ricondotta a un aumento - di proporzioni colossali, quindi largamente imprevisto - dei consumi non solo di uomini, armi e munizioni, ma di materiali di ogni genere. Le 38

C . C ORSI , Sommario di s toria mi/ilare, Torino, Candeletti 1885, voi. Il, p. 603 .


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Ferruccio Bolli

caratteristiche dell'ambiente naturale e l' introduzione di nuove armi costringono a creare nuovi Servizi (Servizio idrico, Servizio chimico per la guerra con i gas) e a modificare la struttura di quelli esistenti. L'ammassamento, per un lungo periodo di tempo, di masse di uomini in spazi ristretti da una parte fa accantonare dopo pochi giorni il ricorso alle risorse locali disciplinato al livello di armata (retaggio d ella guerra di movimento del 1870-187 1) e dall'altra rende necessario un complesso di misure sanitarie, sia per prevenire malattie ed epidemie e risanare il campo di battaglia , sia per garantire alle truppe accettabili condizioni di vita anche d'inverno e in montagna (baraccamenti , indumenti invernali .. ). Gli uomini e i materiali (armi , artiglierie, vestiario ... ) nella guerra di trincea si logorano facilmente e rapidamente, e non possono altrettanto facilmente e rapidamente essere so stituiti: di qui l'importanza assai m eno sentita nella guerra di movimento - degli sgomberi e delle

riparazioni. 11 paese crea, l'esercito di strugge o restituisce uomini e materiali logori. L'armonico rapporto e la più felice combinazione di queste due componenti dipende essenzialmente dal sistema dei trasporti, che pur trattandosi di una guerra combattuta in spazi limitati acquista importanza ancor maggiore che in una guerra di movimento secondo il concetto del tempo (dove le truppe procedevano ancora a piedi, combattevano di rado e potevano ricorrere alle risorse locali) . I trasporti d evono essere ripensati daccapo: con la guerra di posizione che impone uno schieramento lineare e continuo d elle forze e si riass ume - più ch e nella distruzione del nemico - nella difesa (o n ella conquista) di posizioni disposte a distanza ravvicinata, le truppe si territorializzano . Di consegu e nza anche i Servizi si territorializzano, rim angono ferm i per mesi, non avendo esigenze di trasporto non hanno alcun incentivo a ridurre - ma anzi badano a continuamente aumentare - organi e materiali, e abbandonano lo schieramento in profondità richiesto dalla ma novra offensiva a largo raggio ma sconsigliato d alla guerra di p osizione . Le dotazioni - anche dei Servizi di 1 a linea - rimangono a terra e molto avanzate , e questo avviene prima di tutto perché aumentano le esigenze di trasporto da fronteggiare con volani di m ezzi. Perde quasi del tutto la sua importanza il concetto di parco (inteso come insieme di carriaggi a traino anima le con carico prestabilito e sempre mantenuto su ruote), che già aveva iniziato la sua parabola discendente nel 1912. Le successive battaglie richiedono enormi accumuli preventivi [a piè d'opera] di munizioni e m ateriali e ingenti movimenti di truppe e ar-


XVI. Vicende della direzione politico-strategica

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liglierie, a un punto tale che gli intervalli tra di esse sono aulomaticamente segnali - in maniera quasi rigida - dal tempo richiesto per produrre a ritmo intenso materia li e munizioni , e per trasportarli fino alle prime linee. I quad rupedi (specie da salma), la benzina e gli automezzi necessari per far fronte alle esigenze di lrasporto delle nuove unità da costituire e al tempo stesso per effettuare ingenti ammassamenti in terreni spesso montani, mal serviti da strade e ferrovie , sono costantemente scarsi, e inducono a costituire dei volani di mezzi di trasporto, sottraendoli ai reparti di minor livello e agli organi esecutivi dei Servizi e eliminando il maggior numero possibile di anelli intermedi. Ne deriva la nascita di grossi depositi di munizioni e materiali d ' Intendenza a ridosso delle trincee, per mettere i reparti in grado di fronteggiare senza troppe esigenze di trasporto qualsiasi evenienza. E i reparti di I a linea - fino al livello di reggimento - tendono ad accrescere in tutti modi la loro autonomia logistica, costituendo magazzini e laboratori anche clandestini e abusivi, perché 11011 previsti, n on prescrilli e non autorizzati dall' Intendenza (che a nzi spesso interviene senza molto successo per arginare un fenomeno che turba il normale meccanismo dei rifornimenti, rende difficile conoscere le reali esigenze dei reparti e li appesantisce ancora di più) . li dispositivo logistico della guerra di trincea da una parte è sempre più sbilanciato verso l'avanti, e dall 'altra dispone di mezzi di trasporto che - sia se si tratta di quadrupedi che di automezzi - tendono a gravitare verso l'indietro: il risultato finale è una soglia minima di mobilità raggiunta dalle truppe di prima linea, e quindi la loro inattit udine massi ma a qualsiasi manovra che non sia l'attacco (o la difesa) frontale in spazi rist retti e la loro com pleta perdita di elasticità. Per tutti questi motivi, guerra di movimento e guerra di posizione richiedono una molto differente o rganizzazione dei Servizi e dei trasporti: In J O linea : - nell'organizzazione territoriale: - slabilimenli eventuali con dotazioni a terra: - t rasponi con automezzi fin che possibile, altrimenti con teleferiche e salm erie; nell'organizzazione mobile: - stabilimenti normali di corpo d'armata con dotazioni su ruote; - trasporti con salmerie, carreggio e aulocarreggio ; Tn 2a linea: - nell'organizzazione territoriale: - slabil imenti con dolazioni a terra, frazionati normalmente in aliquote affiancate dietro la fro nte dell' armata; - trasporti automobil istici per i rifornimenti alla front e; - unità di servizio (specie di trasponi) di ri serva d'armata ; - stabilimenti con dotazioni a terra di riserva generale;


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Ferruccio Bolli

nell'organizzazione mobile: - stabilimenti con dotazioni a terra e su ruote, frazionati normalmente in aliquote specie nel senso della profondità; - trasporti automobilistici per i rirorn imenti agli stabilimenti di 1• linea; - stabilimenti con dotazioni a terra di riserva generale; - unità di servizio (specie di trasponi) di riserva generale19 .

Nonostante la sempre maggiore disponibilità di un mezzo di trasporto rapido e flessibile come J'autoc.arro, non è facile armonizzare le due opposte organizzazioni e tenersi in misura di passare rapidamente dall'una all'altra. La trazione meccanica su strada rimane tuttavia nel 1915 in poi il maggiore fattore positivo di trasformazione dei Servizi, continuando per tutta la guerra un processo iniziato con la regolamentazione del 1912. Come afferma il Giannuzzi, l'organizzazione logistica, alla fine della guerra, avendo già risentito della benefica influ enza dell'applicazione del traino meccanico , sia pure limitata ai rifornimenti fra le basi di armata e le G. U. di 1a linea, a veva subìto sostanziali trasformazioni rispetto al quella prebellica; infatti: - la Divisione si era alleggerita della colonna munizioni e del parco buoi; - il C. d' A. aveva fortemente mutate le sue caratteristiche poiché gli erano stati sottratti tutti i magazzini mobili carreggiati , in quanto si poteva fare il massimo affidamento sulla regolarità e rapidità dei rifornimenti autocarrcggiati dall'armata; - si erano risolti i problemi della panificazione all'indietro e del rifornimento della carne congelata o macellata lontano dalla truppe; - si era semplificato il servizio delle comunicazioni stradali cd aumentata la capacità logistica delle rotabili; - la possibilità di soddisfare ad improvvise esigenze delle truppe o del combattimento aveva fatto conseguire una maggiore aderenza dei servi zi a lle operazioni, specie nelle guerra di movimento40 .

Questi alleggerimenti e semplificazioni non modifica no ma paradossalmente incrementano un fenomeno che è riflesso diretto dell'importanza assunta dalle retrovie e da tutto ciò che sta alle spalle del fante in trincea: l'aumento del personale dei Servizi di Intendenza (esclusi i Servizi di 1" linea), che risulta da11o specchio a pag. seguente41 . Tenendo conto della forza totale mobilitata alle date indicate, le percentuali del personale addetto ai Servizi di 2a linea per gli uomini passa no dal 4% circa di fine giugno 1815 al 14% circa dell'ottobre 191 8, e per i quadrupedi dal 5% al 22% circa . Poiché per i quadrupedi 39

G . LTUZZT, l Servizi logistici ... (Cii.), pp. 393- 394). G. GIANNUZZI, Art. Cit . . 41 G. LIUZZT, / Servizi ... (Cit.), pp . 199-200.

40


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XVI. Vicende de/fa direzione politirn-strate~ica

SITUAZIONE DELLA f'OR ZA DELLE INTENDENZE AL 20 G IUGNO 19 15 Ufficiali

lnlendenza generale )) 1 • armata )) 2• » )) 3• » )) 4• » TOTALI

298 598 673 501 530 2.600

Truppe

Non 111ili1..

Quadrup.

74 685 203

838 2.972 2.766 2.675 2.454 11.705

2.978 10.202 14.374 8.659 8.375 44.588

99 603 1.664

STTU/\ Z IONE DELLA FORZA DE LLE INTENDENZE A L 19 OTTOI.IRE 19 18

Intendenza generale )) C. D. )) 1 • armata )) 3• » In tendenza Stato Maggiore Armata 4• armata Grappa 6· )} Totale Altipiani In tendenza 7" armata )) 8· » » 9• )) Ufficio sta ccato intendenza Albania e Macedonia TOTA LE GENERALE

milit.

Quadrup .

20.490 14.402 46.438 43.253

417 181 193

438 3.765 12.209 7.496

193 1.478 1.223 2.894 839 1.573 319

31 54.562 32.936 87.529 20. 458 42.893 10.375

6 200 71 277 77 100 25

15 14.258 6.587 20.860 7.362 8.186 450

519

23.596

6

3.448

10.266

309.522

1.276

64.2 14

Ufficiali

Truppe

633 297 1.248 1.944

Non

-

l'aumento è proporzionalmente maggiore, ciò dimostra che lo sviluppo dei trasporti automobilistici anche al livello di armata non fa diminuire a ffatto il ruolo del traino a nimale. 11 fenomeno del continuo aumento dell'aliquota di personale delle retrovie è avvertito n el 1916 dal Comando Supremo, che incarica l'Intendenza generale di «accertarsi se [... ] i servizi divenissero pletorici a scapito dell'elemento combattente». L ' Intendenza dimostra che ciò non è avvenuto perché da una percentuale del 5,40/o di personale dei Servizi di 2 a linea alla vigilia della guerra (dato - notiamo - diverso da quello prima indicato, calcolato dal Luizzi) , si è passato al 15 settembre 1916 al 5,6%, con un lievissimo aumento giustificato dalla necessità di creare nuovi Servizi non previsti dalle tabelle di mobilitazione del 191 542 . 42

433.

Let. n . 20717/sm in data 27 ottobre 1916 (AUSSME, Rep. B- I , Col. 3/ A, Ali. n°


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Ferruccio Bolli

Di fronte a questi mutamenti - per non dire capovolgimenti nella domanda logistica, viene da chiedersi che cosa avviene della regolamentazione logistica del 1915 e in quali termini e limiti essa subisce modifiche. 11 giudizio (1937) del colonnello commissario Quarto è assai severo: Non si va lontano dal vero affermando che tale pubblicazione apparsa durante al mobilitazione, ebbe applicazione assai limitata, non essendosi mostrata aderente a lla guerra che si combatteva, né adeguata ai tempi. li parco viveri, ad esempio, fu abolito durante la guerra, essendosi generalizzato l'impiego degli ,1utocarri . Come abbiano funzionato i servizi durante la guerra 1915-191 R è ormai noto a tutti gli studiosi di logistica, anzi è da rilevare che l'importanza delle logistica si è palesata appunto durante il conflitto mondiale e perciò lo studio dei servizi di può dire sia cominciato a guerra finita. La messa a punto della questione dei servizi si può dire abbiano avuto origine dal libro del Gen. Liu,.zi « Ricordi e pensiero di un ex-intendente di armala», seguilo poi da « I servizi logistici nella guerra», mentre un notevolissimo contribuito ha recato la pubblicazione del Ministero della Guerra, « l servizi logistici », che costituisce la «Statistica dello sforzo militare italiano nella guerra mondiale», c che mette particolarmente in luce il lavoro compiuto in territorio43 •

Certamente la parte II del Servizio in guerra 1915, comparsa a pochi giorni dall'intervento, è stata per questo poco studiata, digerita, sperimentata e diffusa. Ma è inesatto affermare - lo dimostra l'exursus sin qui condotto - che l'importanza della logistica (e delle ferrovie, delle strade e ponti, dei trasporti .. ) si era rivelata solo durante il conflitto mondiale, e che la regolamentazione 1915 «non si era mostrata aderente» al tipo di guerra. Al contrario essa rimane nelle sue linee essenziali (Intendenze e loro ruolo; Servizi di 1a e 2a linea, responsabilità e competenze degli organi direttivi; meccanismo dei rifornimenti dall'indietro in avanti) guida e riferimento costante. Diversi organi da essa previsti sono aboliti o anemizzati, numerosi altri si aggiungono, ma questo avviene nel quadro della flessibilità e dell'aderenza alle concrete esigenze della situazione da essa sottolineate in premessa, e rimane anche da stabilire se le innovazioni furono sempre benefiche e rappresentarono una reale e definitiva rettifica di rotta, oppure - più modestamente - un adeguamento imposto da temporanee esigenze (quelle dell'agosto 191 8 in poi, ad esempio, già sono opposte rispetto a queHe del gennaio 1915). Sta di fatto che fino al 1918 il Servizio in guerra del 1915 subisce solo modifiche di lieve entità. L'unica variante di rilievo riguarda il 43

A. QUARTO, Considerazioni su/l'organizzazione dei Servizi in guerra, «Rivista

di Commissariato>> n . 'i / 1917.


X VI. Vicende della direzione politico-strategica

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Servizio telegrafico (D .L. 25 agosto 1918), mentre le altre (D.L. 30 gennaio 1916 e 23 marzo 1916, n ° 421) riguardano semplici dettagli. Il Servizio postale e telegrafico è in effetti il solo a rivelare un'impostazione antiquata e del tutto impari alle esigenze fin dai primi giorni, e a richiedere profonde riforme di struttura. Per tutti gli altri e più importanti Servizi, si può parlare piuttosto di temporanei adattamenti e ripieghi - a volte di dubbia efficacia - che non intaccano in profondità l'intelaiatura del 1915 44 • La complessità del meccanismo dei rifornimenti e degli sgomberi e i mutamenti nel ruolo dell'Intendenza generale hanno come primo riflesso per tutti i Servizi una diversa ripartizione della zona di guerra, cioè della zona soggetta alla giurisdizione civile e militare del Comando Supremo (che all'inizio era ripartita, con criterio prevalentemente logistico, solo in «zone di alimentazione delle armate»); a sua volta l' Intendenza generale sente la necessità di disporre di propri volani di materiali , e le retrovie acquistano importanza sempre maggiore. Alla luce di queste esigenze, in data 3 luglio 1915 il Comando Supremo ripartisce la zona di guerra in zona delle operazioni e zona delle retrovie. Nella prima zona prevalgono le esigenze operative, con severe mis ure di p olizia militare; nell 'altra, quelle logistiche (con particolare riguardo ai Servizi di 2 a linea delle armate). Le zone assegnate alle armate sono delimitate prima di tutto in funzione di esigenze operative, e dietro di esse una estesa e profonda fascia è riservata all'Intendenza generale, che vi costituisce organi esecutivi (principalmente depositi di materiali di artiglieria e del genio e parchi automobilistici) a lle proprie di rette dipendenze, qua li riserve che con sentono la ma novra logistica anche tra le armate. La ripartizione della zona di guerra e Io schieramento dei Servizi d i 2a linea (armate) nel 1915 e nel 1918 risultano dal DOCUMENTO 18, che consente di apprezzare la grande estensione gradualmente assunta - verso l' interno del Paese - dalla zona di guerra, ove sono schierati i Servizi di campagna: ciò crea dei problemi di sovrapposizione tra questi ult imi e i Servizi territoriali ben messi in luce dal Liuzzi45 • In pratica, la zona delle armate avrebbe dovuto essere soggetta alla piena giurisdizione degli organi direttivi logistici delle armate, ai quali avrebbe dovuto essere affidata la piena utilizzazione del territorio di competenza, con preminenza sia sulle autorità civili che sui Comandi territoriali già in posto. C iò non avviene, perché i Comandi territoriali - la cui catena di dipendenze fa capo 44

45

C fr., in merito, G. LIUZZT, Ricordi ... (Cit. ), pp. 63 e 91. l vi, pp. 90-99.


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Ferruccio BoHi

direttamente al Ministero - anche nella zona delle armate continuano a svolgere le loro incombenze logistico-amministrative (requisizione, incette, assistenza alle popolazioni ecc.) indipendentemente dalle Intendenze. Rimane così lettera morta la parte I - para. 78 del Servizio in guerra 1912, che per tutlo quanto concerne le operazioni di guerra prevede la dipendenza dei Comandi di corpo d'armata territoriale dal Comando Supremo (o dai Comandi di armata operativi ai quali sia stata delegata l'autorità equivalente): .ne nascono vari inconvenienti e qualche querelle tra Comando Supremo e Intendenza generale4 ". Un altro riflesso della sovrapposizione di organi diversi provocata dalla mole e dal frazionamento dei rifornimenti è la perdita da parte dei depositi centrali della funzione loro assegnata dalla regolamentazione 1915, che ne faceva l'unico serbatoio di alimentazione delle armate, alle dipendenze delle rispettive Intendenze, con dotazioni ragguagliate alla durata di una guerra breve e offensiva e mantenuta da numero a cura del Ministero della guerra: In un primo 1ernpo, piu11os10 breve, della guerra, i d epositi centrali - poiché il Paese riusciva a fornire quanto a lle armate occorreva anche in relazione agli aumentati loro bisogni - dovettero moltiplicare la propria capacità assumendo enormi proporzioni in confronto al loro primo loro impianto. In un secondo tempo, quando l'accrescimenlo dei bisogni progredì 1alrnen te che il Paese più non poté front eggiare tempestivamente i rifornimenti, i depositi central i si cont rassero, intisichirono, si adattarono a servire le armate come meglio po tevano. La funzione prevista dei deposiIi centrali si estese invece a tutto il P aese e, a poco a poco, dilagò oltre le frontiere ed oltre i mari a tutto il mondo dell'Intesa. La trasformazione si produsse dunque gradatamente nel tempo, ma pure gradatamente essa avvenne rispetto ai diversi servizi, nel senso cioè che i deposili centrali dei servizi in cui prima si manifestò al difficoltà o la deficienza dei rifornimenti furono i primi a modificare la loro fun zione. Così possia mo ricordare che i primi a perdere la loro speciali caratteristica furono i depositi centrali automohilistici, i quali, dopo soli pochi mesi, vennero tolti dalla dipendenza delle armate e globalmente passati alla dipendenza dell'intendenza generale. In seguito furo no i depositi centrali di artiglieria e del genio che perdettero o gni importanza nei rifornimen1i delle armate. Quelli di veuovagliamento e di vestia ri o ed equipaggiamento, sebbene con stenti progressivamente maggiori , si sostennero abbastanza, gli uni riducendo le derrate di ri fornimento, acquistando gli altri la funzione essenziale di sgombero e di ricupero. Infine i depositi centrali di materiale sanitario conservarono fino all'ultimo la loro iniziale caratteristica in quanto rifletteva i medicinali ed i materiali da medicazio ne, sca ricando a poco a poco la propria funzione sui magazzini avanzati delle armale per tutto ciò che riguardava i materiali letterecci, antigas ecc. Per completare il quadro generale di questa trasformazione aggiungerò che, oltre i primitivi depositi cen trali automobilistici, ahri depositi centrali , e nella zona di guerra e

46

AUSSME, Rep. D-1, Voi. I e Voi. I/a (Ali. n. 87).


X VI. Vicende della direzione politico-strate1:ica

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in quella territoriale, vennero costituiti alla dipendenza dell'intendenza generale, per i servizi di artiglieria e del genio, mentre che per i servizì di commissariato l'intendenza generale si servì promiscuamente e parzialmente dei depositi centrali delle varie armate. I depositi centrali, facendo parte degli stabilimenti di campagna di 2" linea, dipendevano da lle in tendenze d 'armata (o dall 'i ntenden za generale) , quindi entravano nella formazione delle armate e dell 'esercito mobilitato. Mantova, P iacenza, Bologna, Alessandria , Firenze, ccc., ospitarono depositi centrali durante la guerra, depositi che appartenevano alle armate operanti solo perché giornalmente spedivano alle armate dei treni di derrate e di mat eriali. Genova, Torino , Milano, Napol i, ecc. facevano pure delle giornaliere spedizio ni di materiali e di derrate alle armale, ma i magazzini ivi costituiti per tali spedizioni non appartenevano all'esercito mobilitato e dipendevano dagli organi territoriali. Perché questa differenza, anche dopo che i depositi centrali non erano e non potevano più essere gli unici rifornitori delle armate? 47

Il Liuzzi ritiene perta nto che i depositi centrali avrebbero potuto essere aboliti o quanto meno tolti dalla dipendenza delle armate, realizzando il collegamento diretto - a cura d el Ministero - tra magazzini, organi e stabilimenti territoriali e magazzini avanzati dalle armate, con notevoli economie di personale e m ezzi di trasporto, e una riduzione notevole delle operazioni di carico e scarico e delle incombenze burocratiche. La tesi del Liuzzi ci sembra la più idonea alle esigenze di allora ed è incontrovertibile, per tre motivi essenziali: - eccessiva distanza dei d epositi centrali dalla zona di operazione delle armate. T depositi centrali all'inizio d ella g uerra erano: a Piacenza quelli della 1 a e 4a armata, a Mantova quello della 2a, a Bologna quello della 3" , addirittura a Firen ze quello delle truppe a dispo sizio ne 48 • E la tendenza successiva , sp ecie dopo la ritirata fino al Piave, è d i a rretra rli ulteriormente; - n ecessità di un loro stretto collegamento con i trasporti ferroviari, non di competenza delle armate; - m eccan ismo dei rifornimenti che si sposta sempre più all'interno del Paese e diversifica e incrementa sempre di più le fonti di alimentazione dei depositi dessi. Ne consegue che in pratica essi diven tano - a nziché degli organi di campagna, come voleva la regolamentazione del I 9 I 5 - degli organi territoriali di difficile controllo da parte d e lle Intendenze d 'armata, che in d e finitiva le costringono a proiettarsi verso inco mbenze territoriali e non attinenti ai Servizi di zona di gu erra. 47

48

G. LIU ZZ l , Ricordi ... (Cit.) , pp. 100-101. G. LIUZZ I, l Servizi ... (Cit.) , p. 87.



CAPITOLO XVTT

CARA TTERl GENERALI DELL'ORGANIZZAZIONE LOGISTICA E DEL FUNZIONA MENTO DEI SERVIZI NELLE VARIE FASI DELLA GUERRA

Il 1915: prima e rivelatrice crisi logistica Le prime operazioni mettono a nudo l'inadeguatezza delle dotazioni, l'imperfezione di taluni meccanismi di rifornimento e soprattutto i negativi rinessi della ritardata cos1.it.uzionc delle Intendenze - a cominciare da quella generale - e dei relativi Servizi. Tutti inconvenienti non certo nuovi ma ormai tradizionali, che nella fattispecie - dati i cara! teri che la guerra assume fin dai primi giorni - aumentano di molto i loro effetti e sono causa primaria dell'arresto deU'avanzata iniziale. L'Intendenza generale come anche nelle campagne precedenti si costituisce tardi. 11 24 maggio essa non è ancora costituita e il personale predesignato rimane a Roma, da dove il 27 maggio è emanato l'ordine permanente n. 1 per la sua costituzione e funzionamento in zona di radunata. I primi ufficiali partono a fine maggio, il 2 giugno sera partono le sezioni e il 3 giugno ciascuna sezione finalmente si completa in Treviso e impianta il suo diario storico. 1 Secondo il Bencivcnga i Servizi incominciano effettivamente a funzionare in zona di guerra solo il 9 giugno (cioè quando la spinta iniziale si arresta sulla sinistra Isonzo) e in maniera incompleta, mentre tutte le Grandi Unità possono dirsi effettivamentc pronte solo il 12 giugno. Il Bencivenga aggiunge anche: P er i profani di questio ni logistiche diremo che il servizio di rifornimento e sgom bero delle grandi unità di guerra poggia su due elementi: stabilimenti o depositi , e mezzi di trasporto per collegare questi alle truppe operanti. Ora, all'atto d ell 'apertura delle oslilità, tali depositi e stabilimenti no n erano costituiti in zona di radunata ch e in misura irrisoria. Da un ordine di servizio del Comando della 2• armala in da1a 20 maggio (ali.

1

A USSM E , Rep. B-1 , Voi. J/ A.


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Ferruccio Bolli

li, pag. 93) si. apprende che, per quanto rigu a rdava il servizio d 'artiglieria, non v'erano che 2.000 colpi per artiglieria da campagna a Cividale; e, per quanto si riferiva al servizio sanitario, era in corso la costituzione d i un ospedale da 800 letti a Cividale ed un altro, pure cli 800 letti , era pronlo ad Udine. Cifre, codeste, veramente irrisorie, quando si pensi al gran consumo cli munizioni ed al grande numero cli malati che si hanno nei primi giorni di operazioni ed al quantitativo di feriti nei combattimenti moderni. Ma la crisi più grave era nei trasporti. Per lo stato arretrato della mobilitazione, si dovelle ricorrere a ripieghi , valendosi d ei mezzi locali. In questa organizzazione il Comandante della 2• armala spiegò un 'attività multo lod evole, tanto che riuscì ad assicurare, sia pure stentatamente, il fun zio na mento dei servizi anche per le truppe scese nella conca di Caporetto ; non così i] Comandante dell 3 • armata. Il quale, richiesto d al generale Cadorna, verso la metà di maggio , di dare assicurazione che il mattino del 24 maggio avrebbe potuto f"ar avanzare il V1 corpo su monte Medea, a pochi chilometri dalla frontiera, non si senti in grado d i d arla!2

Per quanto attiene al funzionamento delle singole branche 3 , nei primi giorni di guerra i Servizi di sanità e di artiglieria e gen io non sono molto impegnati, ma per gli altri Servizi vengono subito alla luce manchevolezze sintomatiche, a cominciare dal vettovagliamento: i parchi buoi si dimostrano inadatti per le grandi armate e per il movimento in montagna , e la macellazione in zona prossima alle truppe dà origine a vari inconvenienti che richiedono l'intervento dei sanitari. Per il pane si ripetono le deficienze quasi secolari nella confezione (che avviene presso i forni mobili) e soprattutto nella distribuzione, visto che la sua cattiva qualità lam entata dalle truppe è spesso dovuta, secondo il Liuzzi, «alla trascurata conservazione e rotazione presso i corpi e reparti, o, altrimenti, ai vari e lunghi trasporti che il pane sopportava insaccato , dal panificio ai corpi e reparti». Si ritiene di conseguenza conveniente diminuire le dotazioni d ei corpi e, specie in montagna, avvicinare i panifici alle truppe. Per il Servizio delle tappe, emerge subito l'insufficienza del personale della milizia territoriale addetto ai Servi zi vari di retrovia (sicurezza, movimentazione ma teriali, ecc.), che costringe l'Intendenza a rivolgersi al Comando Supremo4 • P er il resto , il Servizio risente delle deficienze di tutti gli altri: un elevato numero di a utomezzi si rende ben presto inefficiente per mancanza di parti di ricambio; il carburante fa difetto; per la manutenzione stra dale mancano personale, materiale e mezzi di trasporto; il Servizio postale e telegrafico militare, che deve 2

R. BENCIVENGA, Saggio critico sulla nostra guerra, Vol. Il La campagna del

1915, Roma, Tip. Madre di Dio, 1923, pp. 43-44. 3 4

G. LTUZZI, / Servizi ... (C it.), p p. 86-91. AUSSME, R ep. D- 1, vo i. T (diario sto rico 11 gi ug110 19 15).


XVII. Cara/Ieri generali de/l'organizzazione lo~istica

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essere impiantato ex-novo con personale civile, lascia all'inizio molto a desiderare e le truppe preferiscono rivolgersi al più vicino ufficio postale civile. L'avanzata iniziale oltre confine, passato il periodo della prima sorpresa, si trasforma ben presto in una manovra lenta e metodica, la quale fa subito constatare che l'efficienza dei trasporti - e quindi della manovra - dipende per prima cosa dalla disponibilità di idonee vie di comunicazione. In questo senso, come si deduce anche dalla testimonianza del Cadorna5, le operazioni del 1915 sono dominate più di quanto possa apparire dalle esigenze logistiche, con particolare riguardo ai trasporti e alla disponibilità di munizioni (i due principali fattori che condizionano l'effettiva velocità e profondità della penetrazione). Lo spostamento delle numerose artiglierie indispensabili per preparare gli attacchi si rivela malagevole, «specialmente nelle regioni ove le strade scarseggiano e si era costretti a scomporre le artiglierie e a preparare i traini, trasportando a mano (SIC) le munizioni» . Una volta passato l' Isonzo, prima di attaccare le formidabili posizioni del Carso è necessaria una sosta per costituire i depositi di viveri e munizioni e gettare sull'Isonzo un numero sufficiente di ponti. Cadorna sospende pertanto l'offensiva da fine giugno al 18 luglio, e anche in seguito, fino al dicembre 1915 , il fa ttore principale, che spinge di volta in volta a sospendere le offensive e/ o a posticiparne la ripresa (nonostante le sollecitazioni alleate) è sempre uno solo: la scarsità di artiglierie, specie di medio e grosso calibro, di munizioni e di mezzi di offesa e di difesa di cui già disponeva l'avversario (bombe a gas, lanciabombe, razzi, proiettori, scudi ecc.), scarsità aggravata dagli scoppi di numerose bocche da fuoco proprio di medio calibro (più della m età degli obici e cannoni da 149-A a fine 19 15 erano scoppiati). Anche l'inizio dell'ultima fase offensiva dell'anno è ritardato al 18 ottobre, cioè fino all'estremo limite consentito dalla stagione invernale che avanzava, essenzialmente per accumulare la maggior possibile quantità di munizioni, riuscendo fat icosamente a raccogliere un milione di proiettili, ci fra indubbiamente molto scarsa per le 1250 circa bocche da fuoco di cui si disponeva, comprese quelle di piccolo calibro , ma mollo sperando nella produzione intensificala nel periodo delle operazioni•.

Ancora una volta è il fattore logistico (dovuto al sopraggiungere dell'inverno) che induce a sospendere l'offensiva a i primi di dicembre: 5 6

L. CADORNA, T.a Ruerra ... (Cit.), voi. I, pp. 12 1- 170. I vi , p. 153.


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la pessima stagione rendeva ormai impossibile la sosta delle truppe allo scoperto, ed aveva creato là dove non era gelo o neve, condizioni tali di terreno che rendevano penosissimo il percorrerlo, ed aveva riempito di acqua e fango le tri ncee più avanzate, dove, per l' imped imento del fuoco nemico, non si erano potute costruire efficaci coperture7 •

Secondo il Bencivenga - che cita una relazione del generale Capello in data 15 novembre 1915 8 - il cattivo funzionamento dei Servizi e il conseguente stato di esaurimento delle truppe avrebbero consigliato di rinunciare all'ultima fase dell'offensiva molto prima, e di non riprende re le operazioni il 18 novembre, come invece avvenne. Scrive, in particolare, il generale Capello: A causa del persistente maltempo, le strade, com 'è noto a V.E., sono divenute impraticabili , specie negli ultimi trait.i di esse, verso le posizioni da noi occupate, nei quali , per la vicinanza del nemiw, più difficile, e quindi assolutament e insufficiente, fu la manut enzione. Ciò crea difficoltà al funzionamento dei sc:1vizi, frequenti incagli per il rovesciamento dei veicoli e ingombro delle strade, dovuto questo, oltre che all 'impraticabi lità delle strade, am:hc all 'aumemo delle truppe sulla fronte;: e quindi all'appesantimento dei servizi. Ma per rifornire le truppe, la parte più difficile dei trasporti è q uella che avviene per le mulattiere e per i camminamenti , in piccola parte a soma, la più parte a dorso d'uomo c, poichè le mulattiere ed i camminamenti sono franati, o invasi d alle acque, il riforni mento delle truppe è completamente aleatorio, specie quando l'attività del nemico non permette di camminare allo scoperto e q uando su queste stesse strade e camminamenti avviene lo sgombro dei feriti. Le difficolt à create dal mallempo fanno sì che alle truppe spesso non giungono i riforniment i; il rancio quando a rriva in trincea è freddo e la razione incom pleta, cd il soldato, che vive da gio rn i assiderato nel fango delle trincee e dei ricoveri franali che non offrono più a lcun riparo, non potendo ristorare le forze con un rancio caldo ed abbondante, si accascia e perde sempre più di vigore. Per mia personale constatazione a Pri Fabrisu, a lle 6 del giorno 13, si trovavano ancora le code di due btg. che avevano cominciato a sfilare la sera precedente dallo sbocco del paese per recarsi ad Oslavia, ed ho visto non degli uomini ma dei pezzi di fango amh ulanti, che faticosamente si trascinavano verso il nemico. Ad essi non mancava la volonlà di camminare, in loro anzi ho veduto la convinzione della necessità di accorrere sulle posizioni dai loro compagni conquistate, ma mancava la forza fisica ed erano in più di duecento completa mente esauriti. Per q uanto riflette le condi zioni sanitarie delle truppe, esse sono poco buone e reputo che vad a presa in seria considerazione la parola del medico, perchè il freddo, il fango, la mancanza di adeguato sostentamento, a mio modo di vedere, giustificano gli apprezzamenti del direttore di sanità che, com'è noto a ll 'E. V., è un uomo di alto spirito

7 M

lvi, p. 157. R. BENC IVF.N<ìA , Op. cii., Voi. I , pp. 263-264.


XVII. Caratteri generali dell'organizzazione logistica

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militare e in questi mesi di campagna ha dato più volte prova di non essere di tenero animo nel rappresentare le condi zioni sanitarie delle truppe.

Dal canto suo l'Intendenza generale inizia molto per tempo lo studio dei provvedimenti da adottare in previsione di operazioni nei mesi invernali , il c he dimostra che la guerra breve e ra una speranza e nulla più: il 22 giugno 1915, a nemmeno un mese - si noti - dall'inizio della guerra, il Capo di Stato Maggiore dell' Intendenza presenta all'Intendente un promemoria in m erito, ed il 25 giugno sono sottoposte alle varie sezioni della stessa Intendenza una serie di questioni riflettenti i relativi Servizi in caso di operazioni invernali 9 • Le relative predisposizioni sono adottate a fine settembre 1915 (let. n. 314/ SM in data 24 settembre) e ai primi di dicembre 1915 (Jet. n. 8269/ SM in data 11 dicembre) 10 • Esse riguardano principalmente: - vestiario : sostituzione di scarpe e d istribuzione di serie individuali e di reparto di indumenti invernali (che a dicembre è già avvenuta) ; - vettovagliamento: studio di una razione invernale di tipo normale e di un 'altra per truppe sottoposte a eccezionali fatiche. Costituzione di depositi a immediata portata delle truppe; - sanità: riduzione al minimo delle tende-ricovero, provvedimen ti per l'igiene (predisposizione di bagni a doccia da 6 e 20 persone) e per il riscaldame nto degli ospedali di ogni tipo ; assegnazione di 66 autoambulanze chiuse; - materiali del genio: ba racche e tettorie e loro riscaldamento e illuminazione; - ar mi e munizioni : predisposizione di depositi a ridosso alle truppe; - trasporti a traino animale: predisposizione di sli tte e studio della possibilità di trasformare per il traino a slitta u na parte del carreggio leggero d ei corpi; ferrature da ghiaccio; distribuzione di coperture impermeabili p er carri; assegnazione di salmerie organiche per tutti i corpi e reparti; requisizione di gerle per portatori; - traspo rti automobilistici: predi sposizione di autovetture chiuse «con bai/on e con tela», disposizioni per parcheggiare gli automezzi al coperto, sistemazione d el manto stradale, sperimentazione e adozione di speciali materiali (catene, cavi) per evitare gli slittamenti. Nel giugno 1915, sempre in relazione alla p rospettiva di una guerra 9

J\USSME, rcp. B-1, voi. T. l vi , vo i. I/ A , J\11. 99 bis e voi. 1/B, ali. 158.

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di lunga durata, l'Intendenza inizia gli studi sui provvedimenti organici concernenti i Servizi di I a e 2 • linea, da adottare sulla base della prevedibile costituzione di altri 48 reggimenti di fanteria e di altri reparti, e in data 10 giugno trasmette al Comando Supremo un promemoria in merito, che segue il criterio di massima di non creare nuovi o rgani esecutivi dei Servizi di 2 a linea, ma di rafforzare quelli esistenti, e inoltre prospetta la possibilità di trasformare taluni organi dal traino animale a quello meccanico, rendendo così disponibili i quadrupedi per le unità di nuova costituzi o ne (che scarseggiano) 11 • In un altro promemoria (Prot. n. 4567 / SM in data 20 settembre 1915) l'Intendenza generale, sempre in relazione all'esigenza di risparmiare personale e m ezzi dei Servizi per poter costituire nuove unità a primavera, prospetta al Comando Supremo le ridu zioni possibili al momento attuale (tenendo con to della stasi operativa invernale) e quelle da adottare in relazione a lla prevedibile situazione della primavera 1916 12 • Al momento e in previsione dell' inverno, l'intendenza non ritiene possibile alcuna riduzione per i Servizi di Sanità, cassa, postale e telegrafico, materiali di a rtiglieria e del genio, manuten zione strada le. P er quanto riguarda gli a ltri Servizi , le possibili economie riguardano: a) vettovagliamento: riduz ione dei parchi viveri di corpo d 'armata a una sola sezione (con una razione di viveri e avena di riserva e la dotazione di scarpe) ; limitazione della facoltà ai comandanti di distribuire generi di conforto; di stribuzione delle razioni di guerra solo alle truppe in zona delle operazioni (mentre a quelle in zo na delle retrovie verrebbe distribuita solo la razione di pace). L ' Intendenza sottolinea peraltro l'effetto morale negativo di questi provvedimenti; b) vestiario ed equipaggiamento: contenimento degli eccessivi consumi di capi di corredo con l' incremento delle riparazioni e dei recu peri, attraverso: l'intensificazione del lavoro dei drappelli di raccolta (istituiti con Circ. 2152 in data 30 luglio 1915 del Comando Supremo); il massimo impulso ai laboratori di riparazione a nche con l'uso di m ezzi locali; l'invio da parte del Ministero dell a guerra di operai specialisti per riparazione di indumenti invernali; il versamento sollecito degli oggetti fuori uso; c) abolizione del corpo nazionale volontari automobilisti, con risp armio di 365 autovetture e di 15000 lire al giorno; d) limitazione dell'impiego di autovetture da parte dei Comandi e 11

12

lvi, Voi. 1. lvi, Voi, J/ A, ali. 9R .


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riduzione dei loro autodrappelli, impiegando le autovetture, ad eccezione delle alte au torità, «in servizio cumulativo e non alla persona»; e) abolizione definitiva delle sezioni treno di artiglieria dei Comandi e Intendenze (esclusi i Comandi divisione); f) riduzione temporanea di taluni mezzi di trasporto a traino animale dei Servizi di 2 a linea (magazzini e panifici avanzati e ospedali da campo) e di 1a linea, in misura non uniforme per tutte le Grandi Unità, in modo d a tener conto delle varie e diverse esigenze locali ; g) sgombero dei mezzi di trasporto carreggiati di 2 3 linea lontano dalle truppe, mantenendo più vicini quelli di 1a linea, in modo da non appesantire le truppe nel periodo invernale, e al tempo stesso da poterli rimandare presto in avanti; h) limitazione delle spese che le Intendenze di armata sono autorizzate a fare direttamente per acquisti di materiali vari e non compresi nelle dotazioni, e controllo degli ab usi. In merito ai provvedimenti da adottare in campo logistico in vista degli incrementi di unità previsti per la primavera 1916, l' Intendenza generale ritiene che: a) per i Servizi di sanità, commissariato , materiali del genio non possono essere previste riduzioni, perchè gli aumenti corrispondono all'incremento della forza da sostenere logisticamente; b) per il Servizio materiali di artiglieria no n è possibile alcuna ridu zio ne del fabbi sogno di munizioni già prospettato, e per poter disporre di quadrupedi e personale per le nuove batterie di artiglieria da campag na si propone di trasformare a traino meccanico le sezion i munizioni per artiglieria delle colonne munizioni divisionali . Se però fosse possibile reperire altrimenti i quadrupedi per le batterie si potrebbe evitare la trasformazione, con risparmio di 1.000 au tocarri e 300 rimo rchi; e) per il Servizio automobilistico, gli a umenti proposti per i drappelli automobilistici dei Comandi, per le sezio ni sussistenze, per le autosezioni ordinarie e per munizio ni e la costituzione di nuovi reparti o sezioni automobilistiche, sono proporzionali alla abolizione delle sezioni treno dei Comandi agli aumenti di forza delle uni tà già esistenti e alla istituzione di nuove unità. Si potrebbe comunque realizzare forti economie ponendo fine agli abusi derivanti dalla concessione della facoltà di requisire automezzi concessa a troppe autorità militari, con un eccessivo n umero di a utomezzi rimasti presso le autorità territoriali; d) data la larga estensione della zona di guerra (che si potrebbe


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restringere) troppo personale non appartenente all'esercito mobilitato gode del trattamento di guerra; e) in generale, le grandi economie si potranno raggiungere con severe limitazioni nell'impiego dei mezzi e nei generi di maggior consumo, più che con la riduzione degli esistenti Servizi logistici. Il Comando Supremo accetta in buona parte queste proposte dell'Intendenza, che inoltra al Ministero 13 • Peraltro la proposta più qualificante, quella della trasformazionr a traino meccanico delle sezioni munizioni per artiglieria delle colonne munizioni, per il momento non viene accolta, e ai quadrupedi necessari per le nuove unità di artiglieria si intende provvedere con la soppressione di 10 Comandi gruppi squadroni di cavalleria per 23 squadroni di nuova formazione, la riduzione dei parchi viveri di corpo d'armata a una sola sezione (quella per viveri di riserva e calzature) e la riduzione temporanea della sezioni treno e del carreggio dei vari Servizi (su proposta delle Intendenza d'armata) . Difettano evidentemente gli automezzi, perchè il Comando Supremo intende rinunciare a co stituire con automezzi anche le sezioni colonne munizioni da 149/ A oltre che, ridurre le batterie da 102 mm su autocarro da 18 a 12 e sciogliere il corpo volontari automobilisti. Per gli altri Servizi, il Comando Supremo concorda con l'Intendenza proponendo: - la soppressione dell'ambulanza fluviale Litta della Croce Rossa; - la distribuzione della razione di guerra alle sole truppe effettivamente operanti, la limitazione dei generi di conforto e l'esame della possibilità di ridurre la razione di avena; - la limitazione del pagamento dell'indennità di guerra, prevedendo la sua abolizione per il personale degli Enti più lontani dalla prima linea (depositi centrali, ospedali di riserva, uffici di concentramento postale e telegrafico, commissioni di linea ecc .); - la limitazione delle spese in economia che possono effettuare le Intendenze d'armata. Questi documenti del settembre 1915 ci sembrano di un rilievo che va al di là della problematica contingente, perché ben rispecchiano i problemi e inconvenienti da affrontare e i criteri che per tutta la guerra sono alla base della filosofia ordinativa del Comando Supremo (e della correlata filosofia logistica delle Intendenze) . 11 Comando Supremo deve ampliare l'esercito e ripianare le forti perdite e il logoramento di uomini e materiali in un quadro di costante scarsità di risorse, uomini, quadrupedi e automezzi. Pertanto, anche con provvedimenti di per sé non lungimiranti ci si rivolge in ogni possibile direzione - a comin13

lv i, Voi. I/A (Lei. n . 49 18 in data 29 settembre 1915).


X VII. Cara/Ieri generali dell'organizzazione logistica_ _ _ _ _ _

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ciare dai Servizi e dai mezzi di Lrasporto a traino animale - per realizzare economie. Il traino meccanico è costantemente visto prima di tutto come la via più agevole per recuperare quadrupedi, carreggio e personale dei Servizi. In questa ottica la guerra di posizione consente di recuperare - almeno temporaneamente e attingendo possibilmente ai reparti non impegnati - una certa aliquota di mezzi di trasporto a traino animale e in tal modo si crea una sorta di circolo chiuso, che rende possibile aumenti di unità solo al prezzo di un aumenlo della loro «territorializzazione» più o meno spinta. Almeno fino a Capo rctto, è questo (che già chiaramente si delinea a tre mesi dall'inizio della guerra) l'indirizzo di fondo che governa i Servizi come le truppe. 111915 non è dunque un anno di attesa propedeutico di più vasti impegni, ma l'anno nel quale si imbocca decisamente una strada senza molte alternative, nella quale difficili sono sempre i rapporti tra i principali attori, a cominciare da quelli tra Intendenza generale e lnlendenze d'armata, nel 19 I 5 caratterizzati da due periodi che ùanno luogo a eccessi opposti: un primo periodo in cui la facoltà illimitata delle intendenze degenerò in generosa e indisciplinata iniziativa , non solo delle intendenze ma di tutti i comandi di grande unità, provocando lo spreco e l'esaurimento delle risorse; un secondo peri odo di reazione in cui l'Intendenza generale, eccedendo in senso fiscale, mirò a togliere alle intendenze d'armata qualsiasi facoltà provvidenziale, cagiona ndo per forza di cose lo spostamento naturale di ta li facoltà dalle intendenze ai comandi. Da un lato eranvi le Intendenze che, a tenore del servizio in guerra, erano respo nsabili di t utte le provviste riconosciute o prevedute necessarie; dall'altro lato eranvi invece le truppe (grandi comandi compresi) che, soggette so lamente a controllo contabi le (non amministrativo) da parte di uffici territoriali, potevano amministrarsi liberamente senza mai rendere conto all'intendenza dei fondi che da essa prelevavano. In altri termini , le truppe (grandi comandi compresi) potevano pei loro bisogni seguire o la via dell'intendem.a o quella più sbrigativa degli acquisti dircni : la prima via era stabilita nel regolamento, e perciò serviva più pa rticolarmente pei bisogni reali; la seconda non era prevista né vieta ta , e quindi si adattava magni ficamente ... per gli a ltri bisogni••.

li 1916: incremento degli organi direttivi ed esecutivi e ruolo slrategic:o

del trasporto a motore Nel 1916 la «guerra industriale» - e quindi la logistica industriale - si rivelano in tutta la loro ampiezza, l'appesantimento degli organi logistici direttivi ed esecutivi raggiunge i traguardi più significativi, che 14

G . LIUZZT, Ricordi... (Cit.), p. 40.


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segnano una notevole differenza rispetto all'assetto dei primi mesi di guerra. Ciò avviene anche perché la battaglia difensiva degli altipiani (maggio-giugno) e quella offensiva di Gorizia (agosto) impongono per la prima volta una manovra su larga scala e in tempi ristretti, dall'Isonzo all'Altopiano d'Asiago e viceversa, dei materiali e dei mezzi logistici, manovra che vede protagonisti i trasporti, perché si tratta di spostare enormi quantità di materiali, quadrupedi, munizioni e artiglierie. Nel Riassunto dello sforzo logistico compiuto per parare la minaccia austriaca nel Trentino, la stessa Intendenza generale in data 26 giugno 1916 traccia un eloquente consuntivo del lavoro senza precedenti compiuto: L'offensiva austriaca nel Trentino che ha reso necessario da parte del Comando Supremo un complesso di decisioni e di atti d i straordinaria importanza, pari alla grandiosa azione tentata contro di noi, ha chiesto da parte dell'Tntendenza Generale, un insieme di provvedimenti di cui difficilmente chi non è specializzato nella materia avrà potuto rendersi adeguata ragione. [nostra sottolineatura - n.d.r.] Ai provvedimenti necessari per l'apprestamento dei servizi occorrenti alle grandi unità di nuova formazione, l'Intendenza Generale ha dovuto in brevissimo tempo, innestare, intrecciare, sovrapporre ahri provvedimenti altrettanto e talora più pressa nti : spostamenti di una enorme massa di truppe, provvidenze per i loro servizi, rifornimenti d'ogni genere in misura notevole eccedente al fabbisogno normale; ha dovuto cioè attivare, con febbrile prontezza di decisione e di esecuzione, tutto il complesso delle operazioni logistiche che ad una grande mossa strategica come quella fulmineamente concepi ta ed ordinata dal Comando Supremo era intimamente connesso. E invero nel corso di un mese si avviarono verso l'a rmata del Trentino (oltre a nuove numerose artiglierie, ed a centinaia di mitragliatrici), ben 1.000.000 di colpi di artiglieria, 40.000.000 di cartucce, 30.000 artefici da guerra , 2.500 chilometri di condut tori elettrici per com unicazioni telegrafiche e telefoniche, 1.000 apparati telefonici, 50 stazioni ottiche, 35.000 strumenti da lavoro per zappatori, 10 gruppi perforanti , 18 teleferiche, circa 12.000 tonnellate di materiali metallici per blindamento d i trincee e per la costruzione di oltre 100 Km. di reticolato , 560 tonnellate di cemento, 2.500.000 di sacchi a terra, 250 tonnellate di esplosivi, e molti altri materiali. La ridda delle cifre potrebbe continuare e diventerehhe fantastica ove si accennasse ai fabbisogni di derrate (pane, buoi, viveri di riserva e di conforto, etc. ) che occorsero alla vita giornaliera dell'armata del Tirolo. E colle cifre varrà a dare una idea del lavoro compiuto dalle intendenze la enumerazione (per necessità di spazio arida) di altri provvedimenti in parte intimamente legati alla vita ed all'azione dell'armata e in parte conseguenza del terreno specia le in cu i essa opera. Per esempio: si dovettero accrescere i già numerosi impianti sanitari delle grandi unità di ben 6000 posti letto ed altre parecchie migliaia apprestarne nella zona di primo sgombero, si aumentarono le autoambu la nze cd i treni sanitari : si dovette provvedere al rifornimemo dell 'acqua da tergo, sia per gli uomini che per i quadrupedi mercé autobotti, carri-botti , colonne di carreggio con recipienti di ogni genere, salmerie numerose, trasportanti diccine e diecine di migliaia di ghirbe, di barilotti, di bidoni, etc. in viaggio continuo di andata e ritorno, fornendo a li ' A ltopiano (col superare un dislivello medio di mille metri) ben 450 ettolitri di acqua


XVI/. Cara/Ieri generali dell'organizzazione lo,:istica

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al giorno: si assicurò il servizio postale e telegrafi co, reso difficilissimo ed intricatissimo dal rapido e cominuo spostamento delle unità, creando uffici postali nuovi ed altri sdoppiandone, moltiplicando gli impianti telegrafici e telefonici mediamc la posa di ci rca un migliaio di chilometri di filo su circa 200 chilo metri di palificazione. Se si pensa , come già si accennò, che la necessità delle manovre impose frequenti ed ingenLi spostamenti di forza dall'una all'altra parte della fronte attaccata, si potrà forse avere idea delle difficoltà che le int endenze dovettero s uperare " .

Quelle degli altipiani e di Gorizia sono prima di tutto grandi battaglie di materiale che non hanno precedenti nella nostra storia militare, anche se da un raffronto in campo europeo le loro dimensioni impallidiscono: nello stesso 1916, sul fronte occidentale, durante la battaglia della Somme e i tre eserciti in campo (francese, inglese e tedesco) perdono ciascuno 400000 uomini, e i 1.750 pezzi inglesi da soli sparano 52.000 tonnellate di proiettili con una preparazione d'artiglieria che dura 8 giorni 16 • Le nostre battaglie del 1916 sono anche battaglie di trasporti, perchè senza disporre di rapidi trasporti a motore per ferrovia e su strada, in maggio-giugno non sarebbe stato possibile far affluire forze e mezzi in tempo utile e in misura sufficiente per rimediare alle deficienze del dispositivo, arrestare la penetrazione austriaca e costituire in piano un 'armata di riserva, mentre in agosto la sorpresa strategica che fruttò l'inattesa avanzata oltre l'Iso nzo non si sarebbe verificata. Osserva il Bencivenga che, nella battaglia degli altipiani, «il movimento per la rapida costituzione nel piano della 5a armata e di una base di operazione logistica nella zona di Treviso per la loro celerità costituiscono esempio non imitato nella grande gucrra» 17 grazie anche all' accurata scelta della zona di radunata (Padova-Vicenza-Cittadella), ricca di comunicazioni stradali e ferroviarie . Per opposte ragioni, la rapida costituzione della 5 3 armata avrebbe reso sconsigliabile agli austriaci proseguire l'avanzata in pianura, anche se la nostra difesa sugli altipiani fosse cad uta. li generale Cadorna - egli afferma - non ha mai pensato di lasciar scendere gli austriaci nel piano per dare loro battaglia per una semplice ragione, che taglia la tesla al toro: e cioè che nesscuno poteva garanl ire che, Sl:end cndo noi dai monti, gli Austriaci ci avrebbero seguiti nel piano! Anzi questo era assai improbabile (oggi sappiamo dalla relazione austriaca che era ceno il contrario)

15

AUSSME , Rep. R-1, Voi. JJ/13, ali. 306/ bis. R. BE C l VENGA , Saggio critico su/la nostra guerra - Voi. Ili , La campagna del / 916, Roma, Tip. Madre di Dio 1935, pp. 201-203. 17 Ivi, pp. 138-140. 16


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per il fatto che le forze austro- ungariche erano scarse, inadeguate alla situazione che si era creata colla radunata della 5' armata; per il fallo altresì che lo sbocco di un 'armala dai monti, senza l'ausilio di una linea ferroviaria per i rifornimenti, avrebbe posto al Comando Supremo austriaco un problema logistico pressoché insolubile [noslra sottolineatura - n.d.r.)1 8

Alla luce di questi eventi, la piena assunzione di un ruolo strategico (e non più solo logistico) da parte d~l trasporto meccanico su strada e ferrovia segna il salto di qualità che distingue la guerra di tipo industriale del secolo XX dalle precedenti, ma il prezzo dei nuovi orizzonti che si aprono è, al momento almeno, assai pesante: la definitiva territorializzazione dei Servizi di volta in volta non impegnati nelle battaglie e della stessa Intendenza generale, che moltiplica i suoi organi e inizia ad assumere alle sue dirette dipendenze volani di munizioni, materiali e mezzi di trasporto, resi necessari dalle rapide esigenze di concentramento dei mezzi. Peraltro, il nuovo ruolo dell'Intendenza è ancora una volta tale da farne un organo più che altro a carattere esecutivo, perchè - data la loro importanza per il buon esito della manovra - specie per i rifornimenti di armi e munizioni la responsabilità dell' impiego delle riserve logistiche centrali è assunta direttamente dal Comando Supremo 19 • Questa tendenza, in buona parte imposta dagli avvenimenti stessi e favorita dalla lontananza dei due organi, non sembra ben colta dal nuovo Intendente generale Lombardi, il quale nell'aprile 1916 - non appena assunta la carica e alla vigilia della battaglia degli altipiani pensa piuttosto a un assorbimento da parte dell'Intendenza di poteri riservati al Ministero della guerra (anzi: ai vari Ministeri) e in una lettera alle armate2 0 afferma di aver studiato la possibilità che l'Intendenza generale - in deroga a lla regolamentazione - assuma direttamente la gestione delle disponibilità di materiali esistenti in paese e provenienti dall'estero, in modo da poterli far giungere senza a ltri intermediari alle armate. Ciò a parere del Lombardi non è risultato possibile, per due motivi principali: a) la produzione nazionale e gli arrivi dall'estero richiedono una cerchia così vasta di interventi, che essa può essere coordinata solo dal 18

Ivi, p. 142. Soluzione rit enuta necessaria (e approvata) anche da l Ministero della guerra (AUSSME, Rep. 8 - 1, Vol. 1T1 - diario storico del 13 settembre 1916). :w AUSSME, Rep. B- 3, cari. 10/ 1 (Let. n. 1458 in data 23 aprile 1916). 19


X VII. Caraueri generali de{{'organizzazio_,,_e_h_, 1g'--'is_ ·11_·ca_ _ __ _ _ __

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Ministero, cioè dall'autorità centrale che ha alle sue dipendenze gli organi territoriali (e altri organi che invece mancano all'Intendenza); b) la soluzione di mettere a disposizione dell'Intendenza i materiali prodotti e comunque resi disponibili per la distribuzione (in modo che essa debba solo prelevarli tramite la direzione trasporti e farli giungere a destinazione) non è conveniente. Le richieste di materiali di artiglieria e genio - che creano le difficoltà maggiori - sono così continue e urgenti da superare le disponibilità, «per cui non potendosi avere un periodo di giacenza negli stabilimenti e dovendosi volta per volta ricorrere a quanto al momento si rende disponibile, riesce più celere e facile l'invio facendo capo al Ministero, che ha il controllo diretto di tutti gli organi produttori e raccoglitori». TI generale Lombardi, di fronte a queste difficoltà, conferma alle armate che il ruolo dell'Intendenza generale rimane quello sancito dal regolamento 1915 (organo di raccordo e regolazione tra armate e Ministero) e preavverte che i ritardi dei rifornimenti non saranno dovuti a cattiva volontà, ma alla forte sproporzione tra esigenze e possibilità, e alle difficoltà di approvvigionamento di materiali provenienti dall'estero (ciò riguarda sopraltutto i materiali di artiglieria e del genio). Per la verità il problema principale - la battaglia degli altipiani lo conferma - non era quello di aumentare le attribuzioni territoriali della Intendenza (e quindi di territorializzarla ancor di più), ma piuttosto quello di farle conservare quelle operative e il suo ruolo di raccordo tra Paese (e organizzazione territoriale) ed esercito, assicurando il rapido afflusso di materiali e munizioni alle unità di 1 a linea. In questo senso, alcuni depositi centrali tolti alle armate e posti - se occorreva - a lla dipendenza della stessa Intendenza erano una soluzione ch e poteva risolvere meglio il problema dei rifornimenti, anche se contribuiva anch'essa ad appesantire l'Intendenza generale. Va in questa direzione uno dei riflessi principali dell'esperienza della battaglia degli altipiani, la creazione di una «Intendenza C.D.» (cioè delle Grandi Unità alle dirette dipendenze del Comando Supremo), Intendenza non prevista dalla regolamentazione che però svolge l'utile funzione di riserva del Comando Supremo e/ o dell'Intendenza generale, resa necessaria dalla recente constatazione che le maggiori difficoltà nella costituzione di nuove armate deri vano proprio dalla formazione e atlivazione delle rispettive Intendenze. Nella battaglia degli altipiani, in effetti, si verifica in ampia misura proprio il fenomeno al quale abbiamo già accennato: il mancato rispetto delle esigenze di comando e controllo della branca Servizi nel definire compiti, settore e costituzione organica della I a armata. Du-


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Ferruccio /Jo tti

rante la battaglia ciò impone dei provvisori adattamenti, perché non si dispone di altri organi direttivi dei Servizi di riserva e tutto deve essere risolto nell 'ambito dell'lnlendcnza della l" armata. n ·Comando della 1a armata durante l'offensiva austriaca si sposta da Verona a Vicenza , costituendo un apposito Comando degli Altipiani, con sede a Brcganze. In seguito si sente la necessità di alleggerire la 1" armala di tutta la fronte a ovest dal Lago di Garda (costituendo la 7 a armata) e degli altipiani (costituendo la 6 3 armata), e nel piano viene costituita la 5 a armata. A sua volta l'Intendenza della I a armata, non essendo in grado di far funzionare i Servizi sulle due ali dell'armata, aveva costituito a Brescia e a Marostica due delegazioni d'Intendenza (quella di Marostica funzionava alle dipendenze del Comando degli Altipiani di Breganze). In tal modo, con una soluzione definita dal Liuzzi «comoda ma disastrosa» l'Intendenza d'armata, troppo lontana , era costretta a scaricare buona parte dei suoi compiti non solo sulle delegazioni, ma anche sui corpi d'armata, riducendo la sua funzione a quella di raccogliere le richieste degli stessi corpi d'armata per aderirvi nella misura del possibile e/o trasmetterle all' Intendenza generale . Questi tipici provvedimenti di ripiego, che non possono risolvere il problema, sono tali da provocare nel funzionamento dei Servizi scar sa regolarità, eccessiva pesantezza, mancanza di ogni previdenza ed economia: che cosa potevano, infatti, sig nificare le delegazioni df!ll'lntendenza se non una subripartizione delle attribuzioni direttive dei servizi, con relati vo di sperdimento delle responsabili tà tecniche e ammini strative? 2 1

Altro riflesso della battaglia degli a ltipia ni - che accentua l' im portanza delle retrovie e la necessità di una rigida disciplina dei trasporti - è la creazione nel giugno 1916 di un lspeLLore generale delle retrovie e di Ispettori delle retrovie di armata22 • L' Ispettore generale delle retrovie, alle dirette dipendenze dell'l ntendenza generale, dà direttive di carattere lecn ico agli Ispettori di armata , ne controlla l'operato ed esegue (o fa eseguire dal capitano addcllo) ispezioni sui treni viaggiatori. Gli Ispettori delle retrovie di armata sono alle dipendenze del Capo di Stato Maggio re d ell'Intendenza d'armata, vigilano sulla rigorosa applicazione delle prescrizioni del Servizio tappe e in particolare s ulla disciplina stradale e sull'impiego degli automezzi, controlla21

G. LIUZZl , Ricordi ... (Cit.), pp. 34-36. AUSSME , Rcp. B-3, cari. 9/2 (Ci rc. 11. 21736 in data 9 giug no I 916 dal Coma ndo Supremo). 22


XVII. Carafleri generali dell'organizzazione /ogislica

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no la sicurezza e la difesa antiaerea, eseguono saltuarie ispezioni sui treni. Nella baLLaglia di Gorizia si ripete in senso inverso il lavoro degli altipiani, sia pure in un terreno meno difficile e con migliori vie di comunicazione. Sulla vexata quaestio del mancato sfruttamento del successo dopo la conquista della riva sinistra dell'Isonzo e di Gorizia (che lascia il Lempo al nemico di riorganizzarsi a difesa della linea Monte San Gabriele - Monte San Marco - Vertoibizza) il Liuzzi sollolinea che, poiché la sponda sinislra dell' Isonzo era considerata un obieltivo lonlano e assai difficilmente raggiungibile, quando ci trovammo 1'8 agosto, dopo soli due giorni, padroni <li quella lesta di ponte con la possibiltà di più vaste operazion i su lla sinistra dell'Isonzo, dovemmo persuaderci che nulla per quella propizia eventualità avevamo predisposto, e che più che le truppe dife//avano i servizi per lo sfruttamento del successo [nostra souolincatura - n.<l.r.]. /\bbiamo detto «dovemmo persuaderci», ma per la verità dobbiamo dire che, allora, piuttosto che gli elevat i comandi furono i reparti <li truppe a<l accorgersene 21.

Tra le cause lontane dell'arresto di questa promettente offensiva, il Cadorna accenna alla deficienza di munizioni , che permane per tullo il 1916 e rende necessari dei mesi per accumulare di nuovo le munizioni consumate in una sola battaglia. TI Liuzzi aggiunge che nel caso specifico le t ruppe viuoriose sulla sinistra dell'Isonzo sentivano il distacco da tutti i servizi d'Intendenza, distacco causato principalmente dalla crisi dei trasporti, dovuta a un movimento di sgombero e cli rifornimento attraverso l' Isonzo non discipli nato né previsto 24 .

Non era dunque - o non era solo - questione di truppe o di truppe celeri, e anche nel caso della battaglia di Gorizia quella logistica è una chiave di lettura indispensabile per una visione equilibrata degli avvenimenti . Il 19 16 non esaurisce il suo inLeresse logisLico solo nelle predisposizioni per le due battaglie principali , che pure spingono a creare almeno tre nuovi Servizi, con caratteristiche largamente autonome: il Servizio idrico (fondamentale per poter far vivere masse di uomini in zone montane povere di acqua), il Servizio chimico e quello antincendio (costituzione di una sezione pompieri d'armata alla dipendenza del Comando genio, composta da 100 uomini e del materiale necessario), 23 '

4

G. LIUZZI, I Servizi ... (Cit.) , p. 433. Ivi, p . 436.


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Ferruccio Bolli

nuova specialità resa necessaria dai pericoli d'incendio nei grossi depositi 25 • In vista della costituzione di nuove unità continua il trend verso il risparmio delJe spese e dei mezzi di trasporto26 e il contenimento del personale dei Servizi di 2 a linea . Nel novembre 1916 si diramano nuove disposizioni per la stagione invernale sulla base dell'esperienza dell' anno precedente2 7 • Soprattutto, incominciano ad emergere i limiti dell'azione dell'Intendenza generale nei rigoordi delle truppe di l a linea e gli inconvenienti della territorializzazione. Poiché gli risulta che nella controffensiva del Trentino e nell'offensiva di Gorizia alcuni Servizi di l a linea (cioè al livello di corpo d 'armala e divisione) non hanno funzionato bene, nel settembre 1916 l' lntendenza generale ne informa il Comando Supremo perché - se lo ritiene opportuno - intervenga presso i Comandi di corpo d'armata, divisione e gruppo alpino, «non avendo l'Intendenza generale veste per intervenire nel funzionamento delle Intendenze dei Comandi» 28 • li Comando supremo dirama il 9 settembre 1916 ai Comandi fino al livello di gruppo alpino la circolare riservatissima n. 28174 sul funzionamento dei Servizi di l " linea29 , il cu i contenuto dimostra che ci si sta rendendo conto degli inconvenienti causati dalla perdita di mobilità dei Servizi, e si continua a pensare alla guerra di movimento. Infatti il Comando Supremo, dopo aver ri chiamato l'attenzione sugli inconvenienti segnalati dall'Intendenza, esorta a reagire contro la pericolosa tendenza dei Servizi di 1• linea a legarsi al terreno e consiglia di completare convenientemente l'istruzione e l'addestramento di quegli ufficiali i quali , per essere stati preposti a tali servizi in periodo di g uerra di posizione e senza esperienza precedente, non abbiano sufficiente pratica per le provvidenze necessarie anche in una guerra di movimento.

L'Intendenza generale recepisce questo concetto, e con circolare 30300/ SM del 19 novembre I 9 l 6 dispone che presso le varie armate si approfitti della stasi invernale p er migliorare la cultura degli ufficiali medici e commissari, con particolare riguardo al funzionamento dei 25

AUSSME, Rep. 8-1 , voi. I (Circ. n . 377 del 3 novembre 1915 del Comando Supremo). 26 lvi, Voi. 11 / 8, ali. 28 1. 27 Ivi , Voi. 111/A , all. 433. (lct. n. 28717 del 27 settembre 1916) e voi. IIJ (Jet. n. 29598/SM del 9 novembre 1916). !H l vi, Voi. IIJ (Jet. n. 24923 del 3 settembre 1916). 2 '> l vi.


XVII. Cara/Ieri generali de/l'organizzazione logistica

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Servizi in caso di ripresa della guerra di movimen to, nella considerazione che le caratteristiche delle operazioni svoltesi fino a quel momento memre ha nno permesso di perfezionare il funzionamento tecnico dei vari servi zi, hanno forse portato a trascurare qualcuno dei principi fondamentali del funzionamento stesso nella guerra di movimento30 •

TI I 9 I 7: premesse, caratteri e riflessi logistici del ripiegamento dall'Isonzo al Piave

TI 1917 è l'anno più difficile non solo per l'Italia ma per l'Intesa nel suo complesso. Nel nostro caso, gli effetti logistici e morali (anche sulla popolazione civile) della guerra sottomarina ad oltranza scatenata dalla Germania ris ultano di molto accresciuti dalle fortissime perdite della nostra marina mercantile nel Mediterraneo - le più elevate di tutta l'Intesa - e dalla scarsità di materie prime e risorse nazionali in genere, alle 4uali si aggiunge la crisi dell'agricoltura. Ne conseguono provvedimenti che - come quello della riduzione della razione viveri - hanno i negativi effetti sul morale del combattente paventati dall'Intendenza fin dal 1915. La situazione di crisi traspare anche dai rapporti tra potere politico e Comando Supremo o Intendenza generale. Quest' ultima lamenta (lettera n . 38915 in data 20 marzo 1917)3' che deputati «non di opposizione» avrebbero affermato che, a quanto risulta da informazioni loro giunte da diverse parti, nonostante le difficoltà negli approvvigionamenti «in zona di guerra continua a verificarsi un notevole sperpero di viveri, di foraggi, di oggetti di vestiario ed equipaggiamento, di materiali di ogni specie». Ciò avrebbe negativi riflessi sul morale dei soldati che si recano in licenza, e vedono le loro famiglie vivere invece in una situazione precaria, con limitata disponibilità anche di generi di prima necessità. A sua volta il Ministro generale Morrone (lettera n. 3901 del 5 aprile)3 2 scrive all'Intendente generale e per conoscenza al Comando Supremo che, da alcuni apprezzamenti e dal tono della comunicazioni delle autorità militari al Ministero circa alcune restrizioni in materia di viveri, foraggio e a ssegni, si è formato il convincimento che generalmente l'esercito non si rende conto della effettiva situazione economica della nazione: «si attraversa ora un periodo di tale gra30 31

32

lvi , voi. 3/ A, ali. 350. AUSSME, Rep. B-3, cart. 10/2. l vi .


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- - - - - - -- -- - ~Ferruccio Bolli

vità che molte limitazioni devono essere applicate anche alle truppe mobilitate». Questo avviene, secondo il Ministro, per il prolungarsi della guerra, per non diminuire troppo le risorse della nazione e per costituire riserve di cui è indispensabile disporre per evitare pericolose crisi. La crisi di Caporetto ha dunque profonde radici, e porterebbe fuori strada un 'analisi dal punto di vista logistico del solo evento Caporetto in sé, senza ricavarne il legame con glj avvenimenti e le predisposizioni precedenti, e senza considerarne i riflessi sull'assetto assunto dall'esercito nel 1918, dopo il grave trauma. Se preso a sé stante, l'«evento Caporetto» che si svolge dal 24 ottobre al 9 novembre, anche dal punto di vista logistico riserva ormai ben poche sorprese, e può essere definito una ripetizione in tempi più ristretti di quanto già avviene nel 1915: una sorpresa logistica di vaste proporzioni che inevitabilmente consegue a una pari sorpresa strategica, la cui novità è data solo dal fatto che avviene in senso inverso. Nell'estate del 1915 uno strumento anche logisticamente orientato verso una guerra offensiva di rapido corso deve improvvisamente affrontare una guerra statica di logoramento non prevista e non preparata; nell'autunno 1917 uno strumento di fallo orientato a combattere solo la guerra di logoramento - e per di più con atteggiamento offensivo - è sorpreso dal repentino passaggio a una guerra di movimento per la prima volta su vasti spazi, da condurre ritirandosi . Ciò aggrava di molto la situazione, perchè, come osserva il Liuzzi, il ripiegamento è forse l'operazione logistica più grave, speci e se effettuato sotto la pressione del nemico e per più giorni. Tutta l'organizzazione moderna dei servizi si trova messa a dura prova e in ogni sen so; i rischi e le perdite non saranno forse mai evita bili, ma dovranno ad ogni costo evita rsi le «cessioni» al nemico di armi , munizioni e materiali".

Nessuna meraviglia se - dati anche i tempi estremamente ristretti - le «cessioni» non possono essere evitate, e se le perdite di materiali raggiungono le proporzioni imponenti riportate nel DOCUMENTO 19. Perchè ciò avviene? Già abbiamo indicato talune non trascurabili cause lontane: ma gli avvenimenti del 1917 fino a settembre compreso, sono ricchi di indicazioni che portano a vedere nella ritirata dall'Isonzo al Piave l'ultimo epi logo di una sorta di china obbligata già imboccata da tempo. Dall'esame del carteggio dell'Intendenza generale nel periodo che 33

G. LIUZZI, I Servizi ... (C it.). p . 443.


XVfl. Cara/Ieri generali dell'organizzazione logistica

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va dal gennaio aJl'ottobre 191734 si può dedurre, in estrema sintesi, che l'opera dell'Intendenza generale - già ostacolata da un periodo di crescente difficoltà dei rifornimenti in genere - e queJla dello stesso Comando Supremo sono dominate più che mai dalla ricerca obbligata di continui espedienti per supplire alle deficienze di mezzi di trasporto e in particolare di quadrupedi, che mancano perché non è più possibile importarne dall'estero, mentre le risorse nazionali sono esaurite. Dato anche il terreno prevalentemente montano, i quadrupedi rimangono indispensabili: - per mantenere in efficienza i Servizi di 1a linea esistenti, con particolare riguardo alle salmerie per i reggimenti e le divisioni; - per formare le nuove unità di prevista costituzione nella primavera 191 8, e specialmente per il traino delle numerose artiglierie campali e pesanti campali; - per ripianare le perdite nelle battaglie. A una difficoltà generale di mantenere in efficienza i Servizi esitenti e di costituirne di nuovi si aggiunge, quindi, una ancor maggiore difficoltà di renderli mobili. Tutto ciò spinge le armate a territorializzare ancor più i Servizi, mettendo interamente a terra anche le dotazioni di I a linea e accelerando un processo iniziato già nell'inverno 1915, mentre l' Intendenza - - suo malgrado - è costretta di fatto ad assecondare e anzi promuovere la progressiva perdita di mobilità da parte del dispositivo logistico (fino ai più bassi livelli e in tutte le armate, comprese quelle destinate alle offensive). Le difficoltà sono aggravate dal notevolissimo logoramento provocato dalla pur vittoriosa battaglia della Bainsizza, che tra metà agosto e settembre richiede il concentramento sul fronte della 2a armata dei 3/ 5 dell'esercito mobilitato e costringe l'Intendenza a sottrarre mezzi logistici alle armate non impegnate, raccogliendo ne)la zona Cividale-Cormons tutto quanto poteva servire per l'alimentazione dell'avanzata (che poi, more solito, si arresta anche per deficienza di mezzi di trasporto, e soprattutto di vie di comunicazione). Eppure non è questo l'indirizzo organico che l'Intendenza generale avrebbe voluto seguire. Lo dimostra la lettera n. 35320/ SM in data 7

34

C fr . a nche in merito, G. DE VECC HI DI VAL CISMON , L'organizzazione dei Servizi logistici neil'Esercito Italiano durante la prima guerra m ondiale (A USSME , Rep. L-3, racc. 133, cart. 14) e COMITATO INTERA I .T ,EATO A PPROVVIGlONAMENTT - SZ. ITALIANA , Memoria su organizzazione e f unzionamento dei Servizi nell'Esercito Italian o (Test o e allegati - senza d a ta ), AUSS ME, Rcp. L-3, Racc . 95/ 1 I.


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Ferruccio Botti

febbraio 1917 al Comando Supremo 35 , con la quale si dichiara contraria a una serie di proposte del Comando 3 a armata tendenti a ridurre i quadrupedi dei Servizi, in quanto non sarebbero prevedibili nell'avvenire operazioni manovrate e i mezzi a traino animale potrebbero «largamente» essere sostituiti con mezzi automobilistici: Quanto al primo punto questa Intendenza si associa a codesto Comando [il Comando Supremo - n.d.r.] nell'ammettere invece che.con l'approssimarsi della decisione, la guerra, su qualche tratto della fronte passi dalle caratteristiche della guerra di posizione a quelle della guerra di movimento e ritiene pertanto pericoloso secondare la tendenza, già manifestatasi da tempo, di abbarbicare i servizi al terreno togliendo loro quella mobilità che è indispensabile essi abbiano per assicurare il regolare soddisfacimento dei bisogni delle grandi unità anche nel caso di rapidi e prolungati spostamenti delle truppe. [Se le truppe devono spostarsi verso l'indietro, questo vale ancor di più. - n.d .r.]. Conseguente a questa sua persuas ione l'Intendenza generale ha sempre mirato a conservare ai servizi le caratteristiche di organi di campagna principalissima delle quali la mobilità, e vi ha insistito ripetutamente sia con apposite circolari (es. la Ci rcolare n. 1286 lnt. in data 12 marzo 1916 comunicata anche all'Ufficio del Capo di S.M .), sia con singole pratiche svolte con determinale in tendenze e stabilimenti. E pertanto essa non può pronunciarsi che sfavorevolmente sulle proposte tendenti a territorializzare i servizi , anche se dalla loro attuazione si potesse avere momentaneamente una economia di personale e di mezzi. Riguardo alla sostilUzione di mezzi automobilistici al traino animale, si deve notare che con gli autocarri dei quali ora si dispone (e con quelli di c.:ui preveùihil111e11te si potrà disporre in seguito) si avrà il materiale appena sufficiente per la costituzione di nuovi servizi in relazione all'aumento delle nuove unità ed ai bisog ni previsti per l'eventuale radunata N., nonché per la periodica reintegrazione di parte dei materiali onde mantenere in efficienza i m ezzi automobilistici in servizio [Nostra souolineatu ra - n.d.r.]. Si aggiunge c.: he anche quando si avessero i 2.100 autocarri concorrenti per attuare le proposte in esame (che ad un tale notevole fabbisogno sommano le proposte singole dello studio che si restituisce) non si riterrebbe egualmente opportuna la sostituzione in discorso poiché: I si aggraverebbero sensibilmente le già considerevoli e note difficoltà relative al rifornimento di benzina; 2°) dov'è possibile il transito del carreggio ordinario non sempre è possibile quello degli autocarri; 3°) la sostituzione per ogn i singolo servizio del carreggio con un equivalente numero di autocarri, non permetterebbe di sfru ttare la caratteristica essenziale dcll'autocarreggio che è la velocità, velocità la quale consente di fargli compiere più volte nello stesso giorno il percorso di una tappa o rdinaria del carreggio a traino animale , permette di assegnare mezzi di autotrasporto ridolli anziché equivalenti e sconsiglia dal frazionare questi mez7.i fra i singoli servizi , perché soltanto formandone colonne autonome è possibile sfruttare la velocità stessa nel modo dianzi esposto . 0

)

Purtroppo di fronte alle esigenze operative che premono l'Tnten3

'

AUSSM E, Rcp . R-1 , Voi. TV / A, All. 51 1/ bis.


XVII. Caratteri generali de/l'organizzazione log,_is_t1_·c_a _ _ _ __ _ _ __ _ __7_35

denza è costretta a rinunciare, quanto meno per le armate meno impegnate, al proposito generale di opporsi alla territorializzazione dei Servizi, e nell'agosto del 1917 si decide anzi di territorializzare i Servizi della 1a, 4a, 6a armata e Zona Carnia, costituendo con il personale e i mezzi di trasporto a traino animale e automobilistico recuperati delle riserve a disposizione del Comando Supremo per l'impiego sul fronte dell'Isonzo (2a e 3" armata), dove evidentemente si prevedono nuove offensive36 • Di fatto - come si deduce dalla relazione in data 19 agosto 1918 dell'Intendenza generale su Caporetto 3 7 - questo provvedimento, mentre «mette a terra» le altre armate, non raggiunge lo scopo di mantenere e anzi accrescere la mobilità dei Servizi di 1 • e 2 • linea almeno dalla 1 a e 2a armata. Non c'è proporzionalità tra l'enorme aumento dei materiali da trasportare e quello delle possibilità di trasporto, e anche le armate che si prevede di territorializzare hanno molteplici esigenze di vita che non si possono comprimere. In definitiva i mezzi di trasporto che si riesce a recuperare sono assai scarsi perché, come afferma la stessa Intendenza generale il campo nel quale riduzioni e sottrazioni sono più difficili , o per lo meno di meno pronla alluazione, è quello dei trasporti per via ordinaria: servizi territo rializzati e forza ridotta sono bilanciati nel fabbisogno di mezzi di trasporto da nuovi bisogni e cioè: la diminuzione di forza richiede impulso maggiore nei lavori di difesa con conseguenle maggiore affluenza di materia li di rafforzamento; le armate presso le quali dovrebbero avvenire queste riduzioni di mezzi hanno ingenti compiti di provvista di legna da ardere e da opera e gravi bisogni per l'inverno.

Il risultato è che non solo non si riesce a costituire idonee riserve di mezzi di trasporto a livello centrale, ma le stesse armate 2a e 3a non mutano sensibilmente lo schieramento tipico dei Servizi della guerra di posizione: organi esecutivi e in particolare depositi proiettati al massimo verso l'avanti, con materiali «a terra», e mezzi di trasporto scarsi e gravitanti - anche per questo - verso l'indietro. Ne consegue una situazione complessiva ch e è la meno idonea - e perciò presenta il massimo pericolo - in caso di manovra difensiva in profondità e di 3 <• Promemoria in data 23 agosto 1917 dell'Ufficio del Capo di Stato Maggiore dell'Intendenza generale (AUSSME,Rep. B-1, Voi. V/ A , Ali. 662). 37 INTENDENZA GENERALE , R elazionesul/'operu compiuta dall'Intendenza generale per il fun zionamento dei Servizi durante il ripiegamento dell'Esercito dalle posizioni de/l'Isonzo (ottobre-novembre /917-1918), AUSSME, Rep. B-1 , Voi. VII/ A, Al i.

925.


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Ferruccio llolli

ritirata improvvisa, così descritta dalla stessa Intendenza generale nella sua citata relazione su Caporetto: a) appesantimento degli stabilimenti avanzati ; b) impoverimento dei depositi centrali; e) graduale riduzione dei mezzi organici di trasporto assegnati a taluni servizi specialmeme sanitari - e loro sostituzione con mezzi di trasporto meccanici (teleferiche cd autocarri), commisurati al fabbisogno minimo del rifornimento giornaliero ma non alle eventuali esigenze di un rapido movimemo di avanzata, o di ritirata: quindi territorializzazione dei relativi servizi. Insufficienzà dei parchi carreggio e salmerie per provvedere alle esigenze di un movimento simultaneo cd improvviso; d) addensamento dei Servizi delle arma le verso le prime linee, per meglio rispondere alle necessità dell'azio ne offensiva.

A questo punto il dispositivo logistico manca di qualsiasi elasticità. I provvedimenti adottati durante la ritirata non possono essere pari alla situazione, e l'azione dell'Intendenza generale riguarda: - l'organizzazione, a partire dalla nou e sul 25 ottobre, del vellovagliam ento delle truppe in ritirata, attingendo anche alle possibilità della 1" e 4 a armata e concentrando i forni W eiss e tutto il p ersonale disponibile: - le direttive preliminari per il ripiegamento dei Servizi alle Inten denze 2a e 3• armata (26 ottohre) e l'ordine esecutivo per il ripiegamento dei Servizi della 2 a, 3" armata e Zona Carnia (27 ottobre); - l'assunzione diretta della direzione dei Servizi della 2 " armata in sostituzione dell'Intendenza dell 'armata stessa, che giunta a Conegliano non è più in grado di funzionare; - le direttive (31 ottobre) per l'organizzazione dei Servizi d'Intendenza in caso di ripiegamento sul Piave (competenze delle Intendenze d'armata, limiti di setlore, alimentazione delle armate}J 8 ; - il dirottamento sui depositi centrali dei rifornimenti in viaggio verso i magazzini avanzati dell ' Isonzo, la nuova ripartizion e dei d epositi centrali tra le armate e l'arretramento dei depositi centrali (10 novembre) . In previsione di dover rinunciare entro breve tempo alla località di Mantova come sede d ei depositi stessi, ini zialmente si pensa di ingrandire quelli di Alessandria e di crearne dei nuovi a Torino, ma per non intasare troppo la stazione ferroviaria di Torino vengono scelte le località di Casale e Livorno 39 • Per dirigere secondo un criterio unitario gli ingenti sgomberi dalla zona di guerra al Paese, 1'8 novembre 1917 (cioè abbastanza tardi) l'In38 39

AUSSME, Rep. 8 -1, Voi. V/ A, Ali. 707. l vi, All. 712.


XV!I. Curulleri 1!,et1erali dell'orgu11izzazione logis_li_cu_ __

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tenden za generale costituisce un ufficio sgomberi , competente per tutti i movimen ti di personale (civile e militare) e di materiali (inizialmente, in una riunione a fine ottobre si era invece d eciso ch e tale ufficio fosse costituito presso il Ministero)40 • A causa dell' intasamento di strade e ferrovie, della scarsità di vie di comunicazio ne e di passaggi sui fiumi (con particolare riguardo al Tagli amento) e soprattutto per la stessa rapidità della ritirata, i magazzini e depositi sono in gran parte perduti e servono anzi ad alimentare in misura co nsiderevole lo sforzo delle truppe a ustriache (specie nei riguardi del vettovagliamento) . È questa l'unica - sia pur molto grave - deficienza che coinvolge i Servizi in fase di condolla del ripiegamento, perché per il vettovagliamento si cerca di provvedere n ei limiti del possibile, le munizioni per l'artiglieria a ll 'inizio dell'attacco a ustriaco sono abbonda nti e si verifica solo mancanza di munizioni specie per f ueileria - in taluni reparti (brigata Potenza; IV corpo ; reparti a difesa di Monte M aggiore, che anche per questo avrebbero abbandonato l'importante posizio ne). Circa la responsabilità dell' eccessivo accumulo dei materiali <<a terra» in zone ava nza te, non è privo di significato il fatto ch e la commissione d'inchiesta su Caporetto , non certo tenera nei riguardi della condotta operativa dei generali Cad orna e Capello, non muove addebiti di pari gravità e sostanza alla condotta logistica della guerra per la parte che riguarda le Intendenze, riconoscend one anzi gli sforzi per sostenere logi stica m ente le truppe e assolvendole da ogni grave addebito41 • Va nota to che a nche dopo Caporetto sia l'Intendente generale maggior generale Zaccone ch e l' Intendente d ella 3 a armata brigadiere generale Ottolenghi rima ngono al loro posto, mentre solo nella 2 • armata vi sono d egli avvicenda menti nell 'ottobre I 91742 • La valutazione da parte della commissione della situazione dei Servizi che precede gli avvenimenti dell'ollobre-nove mbre 1917 è, per la verità, sufficientemente serena ed equilibrata, e non dà credito alla tesi che una delle cause del cedimento del morale de!Je truppe sia stato il peggioramento - per quantità e qualità - d el vettovagliamento: La Commissione non ritiene che le restrizio ni in1rodo tte durame la guerra abbiano addirit1ura rese insuffid cnli l'alimen1azione e la nutrizione del so ldato, ma nemmeno può escludere che in qualche caso afl'all o isolato possano aver inOuito sul morale delle

40

lvi, Voi. V. R elazione della Commissione d'Inchies ta ... (Cii.), Voi. li , pp. 28-33; 249-259; 373-401. 42 MG, STATISTI CA ... I Servizi logistici (Cit.), pp. 63-64. 41


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Ferruccio Bolti

truppe. Le considera però strettamente dipendenti dalla crisi degli approvvigionamenti risentita da tutta la nazione, e che solo il rifornimento dall'estero avrebbe consentito di superare; nota pure come provvedimenti restrittivi consimili si fossero imposti in misura ben maggiore anche agli eserciti nemici, senza che per altro valessero a scuoterne la salda compagine. Per tutti gli altri servizi di commissariato (vestiario ed equipaggiamento in particolar modo), pel servizio sanitario, pcl servizio del genio ed infine per quello automobilistico, la Commissione esprime la persuasione che la nostra guerra fu condotta con larghezza di mezzi che, posta in confronto con le nostre particolari condizioni finanziarie e con talune gravi difficoltà nostre di approvvigionamento, deve essere ascritta a grande merito del Governo , del Ministero della guerra e delle Intendenze, che fecero di tutto per assicurare all'esercito una corrente abbondante e continua di rifornimenti di ogni genere43 •

Tra le ragioni che avrebbero consigliato un arretramento dei depositi, la commissione ne cita sostanzialmente due: - il nostro schieramento sull'Isonzo era costantemente sotto la minaccia di un'offensiva austriaca dal Trentino che avrebbe potuto prenderlo alle spalle, e pertanto sarebbe stato prudente mantenere ridotta la consistenza dei magazzini delle truppe dell'Isonzo; - quando nel settembre 19 I 7 il Comando Supremo ordina il passaggio a lla difensiva, insieme con le artiglierie avrebbero dovuto essere arretrati anche i Servizi. A queste critiche la commissione contrappone numerose altre considerazioni, che a parer nostro bene riassumono le cause dell'addensamento dei Servizi verso l'avanti, pur non indicando esplicitamente come causa determinante e a fattore comune - come avrebbero dovuto - la carenza di mezzi di trasporto di ogni genere, a cominciare dai quadrupedi per i Servizi di 1 a e 2 3 linea: - il pericolo di un insuccesso e di un profondo sfondamento per parte del nemico non era stato tenuto nel debito conto, [... ] - la stabilizzazione più o meno pronunziata delle operazion i aveva favorito la proiezione quasi automatica dei rifornimenti sulle zona avanzate, nelle quali furono dislocati anche i mezzi che avrebbero dovuto essere tenuti indietro. Tale stato di cose si sarebbe manifestato in misura molto più notevole nella 2• armata per le esigenze dell'indirizzo offensivo delle operazioni, mantenutosi ininterrottamente e sempre su vasta fronte; - gli organi direttivi dei servizi, data la disponibilità di mezzi di trasporto non sempre adeguati ai bisogni, soprattutto nei momenti di azione, tendevano, a salvaguardia della loro responsabilità, a portare innanzi molti materiali per assicurare in ogni caso il rifornimento delle truppe già avanzate. Tendenza questa che era del resto favorita anche dai minori comandi, i quali miravano a costituirsi depositi propri, mentre nelle intendenze si era inclini ad aumentare le rispettive scorte [... ];

43

lvi, pp. 249-250.


X VII. Caratteri gen erali del/'organizza::c z1 :.:.·o-'-'n-=e-=/.:.:.og"'•1:::.·st:.:.ic::.::o:...__ _ _ _ _ _ _ __ _ ___:_ 7-=3..:::.. 9

- una larga e non giusta valutazione dei probabili bisogni induceva ad aumentare le richieste esageratamente ed al di là del prevedibile, per sentirsi sicuri di avere largamente il necessario e contribui va in conseguenza ad appesantire i servizi (in due mesi e mezzo ven nero forniti alla 2• armata 3600 apparati telefonici, mentre in media 400 apparati venivano forniti a ciascuna delle altre armate nello stesso periodo. Mensilmente venivano richiesti, sempre dalla stessa armala, rilevanti quantità di cemento, mentre si è poi saputo che nei magazzini stessi dell'armata ne esistevano 80.000 quintali, sufficienti ai bisogni dell'armata almeno per 4 mesi); - l'a umento continuo dei servizi tecnici, ciascuno dei quali richiedeva propri magazzini di materiali vari fino a contatto delle prime linee [.. .]; - il perfezionamento delle provvidenze e delle sistemazioni in vista del terzo inverno che le truppe dovevano trascorrere in trincea ; - la diminuzione dei mezzi di trasporto a traino animale. Altre osservazioni in aggiunta a quelle sopra accennate tenderebbero a mostrare che l'accumulo dei mezzi verso le prime linee fu necessario o almeno giustificato: - dal ricordato indirizzo costantemente offensivo delle nostre operazioni, il quale si rineueva inevitabilmente anche sullo schieramento logistico; delineatisi poi l'o ffensiva nemica, non pot evasi in breve tempo capovolgere l'ordinamento offensivo di tutto l'apprestamento; - cfa Ila eià citata insufficien7.a dei mezzi di trasporto, congiunta al fatto di una rete stradale no n abbondante e non facile. Così ad esempio, due sole linee ferroviarie principali alimentavano l'esercito schierato dal Peralba al mare, quella di Casarsa a quella di Portogruaro; linee i cui impianti fissi non erano mai stati tali da consentire una produttività forzata. Se poi si tiene conto che, durante le grandi operazioni , si verificano improvvisamente ingenti trasporti di truppe e di artiglieria da una parte all'altra della fron te, appare giustificata la dislocazione di a bbondanti rifornimenti nelle zone avanzate, per evitare che o tali spostamenti di truppe fossero intralciati o le uni tà combattenti venissero eventualmente a mancare di rifornimenti durante quei gravi periodi di crisi; - dall 'enorme consumo delle munizioni, per cui si rendeva indispensabile di aumentarne grandemente le dotazioni e di dare a queste una dislocazione piuttosto avanzata. Il munizionamento era perciò in generale così ripartito: 50% a lle armate e 500Jo ai depositi centrali [... ]44 •

Non ostante queste giustificazioni, la commissione ritiene che «in molti casi» l'addensamento dei Servizi in avanti avrebbe potuto essere evitato, se da parte dei Comandanti e Intendenze non vi fosse stata l'eccessiva preoccupazione di parare a tutte le evenienze, se fosse stata maggiormente considerata l'eventualità dì un ripiegamento e se negli organi direttivi dei Servizi vi fosse stata minor preoccupazione per la responsabilità che sarebbe loro derivata qualora non fossero state in grado di corrispondere «con dovizia, a qualsiasi richiesta dei Co mandi». In fatti - rileva la Commissione - l'eccessiva spinta dei rifornimenti verso le prime linee toglie agli organi direttivi la funzione compensatrice e regolatrice loro dovuta, e dà luogo a dispersioni e inuti44

Tvi , pp. 253-254.


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Ferruccio Botti

lizzazioni di materiali, quando pure non costringe a inutili spostamenti di materiali. Ciò premesso in linea generale, la Co mmi ssione non ri tiene tultavia che, data la estensione della zona perduta, uno scaglionamento di mezzi, anche stabilit o in assai maggiore profondità, avrebbe risparmiato in misura notevole le perdite: esso - ritiene la Commi ssione - avrebbe agevolato, durante il ripiegamento, i rifornimenti in qualche caso e nei limiti consentiti dall' estrema difficoltà delle comunicazioni, ma non avrebbe garantito in modo sicuro un tempestivo sgombero: questo sarebbe stato ugua lmen te çompromesso dalla rapidissima avanzata del nemico, che fece mancare il tempo anche ad enti abbastanza arretrati" .

A queste considerazioni della commissione il generale Liuzzi aggiunge che anche nel caso della 2" armata nell'ottobre 1917 si era verificata una situazione di sostanziale ingovernabilità del dispositivo logistico, provocata dall'eccessiva forza dell ' armata (rispetto alla 2 3 , quella della 1a armata era di 1/ 3 e quella della 4 a di solo 1/7) e ancora aggravata dai riflessi della recente battaglia della Bainsizza e dell' afflu sso di numerosi rinforzi poco prima dell 'o ffensiva austriaca_ Questo avvenne perché ancora una volta le esigenze operative avevano fatto premio su quelle logistiche : il limite di elasticità dei servizi d ' Int enden~.a era in genere o ltrepassato, in minore o maggiore misura, su tutta la nostra fronte, e questa, a mio parere, fu la ca usa principale dell'eccessivo accum ulo dei mezzi verso le prime linee, che la Commissione medesima rileva, discute e lament.a, senza riuscire a spiegarlo, se non con personali preoccupazioni ingiustificate [.. .)46

Inoltre il generale Liuzzi, citando anche le fonti di parte austriaca , richiama l'attenzione sulle difficoltà logistiche delle truppe austro-tedesche, una volta giunte al Piave: gli austro-tedeschi dovettero, dopo la X II battaglia dell'Isonzo, arrestarsi al P iave e a l Grappa dinanzi alle nostre difese perché la necessaria spinta in avanti dei loro servizi era venuta a mancare . Non per caso il Generale Cadorna aveva ordinato che il nostro ripiegamento proseguisse dal Tagliamento a l Piave! A confortare il suaccennato criterio logistico riteniamo efficace riportare la situazione dei rifornimenti dell 'Armata a ustro-tedesca a metà novembre del 191 7, quale ci è data dal Generale Krafft von Dellmensingen (Capo di Stato Maggiore della 14 3 a rmata tedesca) nel suo volume «Durehbruch a m Isonzo»: « In conseguem:a dell'inatteso e rapid o progresso delle operazioni, si erano create particolari circostanze al principale e grave problema dei rifornimenti. Non tenendo conto delle difficoltà locali e degli a ttriti momentanei, le co ndizioni dei rifornimenti del-

45 46

lvi, p . 255. G. LIUZZI. Ricordi... (C iL ). pp . 37-39.


XVII. Cara/ieri generali dell'organizzazione /ogist:..:.il_·a_ _ __ _ _ _ __

~

741

l'armata e ra no state fi no allora favorevoli, tanto che per il vettovagliamento non era stata necessaria nessuna a ffluenza da t ergo. Le truppe avevano infatti trovato nella zona , già ricca per sua natura, i d epos iti di derrate, abbandonati dal ne mico, e avevano pot uto vivere nell'abbondanza. Da tergo si erano falle affl uire le sole munizioni». [... ] «Ques ta sii uazionc, relativamente favorevole, si doveva però cambiare quando fo sse necessa r io d i fare afnui re alla fronte le munizioni occorrent i per una grande offensiva.( ... ) P er il 1rasporto delle muni zioni si potevano utilizzare no n più di 25 a utocolonne, essendo le altre impegnate nel trasporto di materiali del genio e di farina, sì ch e complessivam ente potcvansi trasportare giornalme nte 750 tonnellate di munizioni . «Tl fabbisogno giornaliero di munizioni per la 14• armata, p er una grande offensiva, era di 3.600 tonnellate, cioè da 4 a 5 giorna te lavorative delle autocolonne, e perciò per poter accumulare s ulla front e il fabb isogno per 3 giorna te d i combattimento, occorrevano, con gli anzidetti mezzi, da 12 a 15 gio rni di tempo, sempre quando la distanza fr a stazione testa di linea fe rroviaria e la front e potesse esse re superat a in un giorno. Ma ciò sarebbe sta to possibile soltanto nella seconda metà di novembre, quando il ripristino delle ferrovie avesse adeguatamente progredi to . P er ora invece le munizioni dovevano essere 1rasponate da S. Lucia, sì che le autocolonne per portare una giornata di fuoco alla fronte dovevano impiegare, non uno, ma tre giorni , e per Feltre 4 giorni. [ . .. ] «TI difetto di munizioni cominciò a farsi sentire presso gli austro-ungarici fino al 13 novembre. TI 1S novem bre la ferrovia ern ripristinata fin o a Udine, il 17 fino a Pasian , il 20 fino o lt re il Tagl ia mento. La situazion e dei riforniment i si delineava difficile soprattutto per il gruppo Krauss; le muni zioni si dimostravano sempre più insufficienti (26 e 27 novem bre).[ ... ] « Il 28 novembre il servizio informazio ni 1.edesco assicurò eh 'erano giunte in Italia 16 divisioni franco-inglesi, [...1 «Le informazioni pervenute il 28 novembre, unitamente alle d iffi colt à dei rifornim enti segnalate il 27, indussero il Gene ra le von Bclow a ritenere assai diminuite le possibilità di successo di un'ulteriore offensiva. TI 29 novembre propose a l Comandante della front e sud-occidentale, Arciduca Eugenio , la sospensi one dell'offensiva , e il 5 dicembre giunse l'ordine che sanzionava la proposta» 4 7 .

Per tutta la 12" battaglia dell ' Isonzo, e n on solo durante lo sfondamento iniziale della nostra difesa, in campo logistico prevalgono dunque da ambedue le parli fattori che in buona misura prescindono dalla capacità di autonoma decisione e di scelta dei singoli organi direttivi, e vanno principalmente riferiti a stati di fatto creati dalla carenza - e dalJa scarsa aderenza - dei trasporti (a cominciare dalle ferrovie). Si tratta di inconvenienti non nuovi , perché su scala ancor maggiore si erano verificati sul fronte occidentale nel 1914 e avevano fotemente contribuito aH'arresto dell' ala destra marciante tedesca alla Marna. P er questa ragione appaiono deboli le giustificazioni del generale Cadorna 4 8 e dello stesso Intendente generale nei riguardi di chi attri47

G. LIUZZ I, / Servizi ... (Cit. ) , pp . 437-442.

48

Relazione della Commissione d'Inchiesta ... (Cit.), p. 256.


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Ferruccio Bolli

buiva loro la responsabilità dell'eccessiva proiezione verso l'avanti del dispositivo logistico. Il generale Cadorna non si ritiene responsabile, perché ai sensi del Serviz io in guerra 1915 - parte Il - lo scaglionamento e la ripartizione generale dei servizi erano di competenza dell'Intendente generale. Ma - a parte i numerosi e abituali i_nterventi diretti del Comando Supremo in materia logistica - poichè il Servizio in guerra afferma che l'Intendente generale è alle dipendenze del Capo di Stato Maggiore, pare evidente che a quest'ultimo competeva anche in questo caso la parte fondamentale dell'azione di comando, cioè il controllo e il coordinamento dei Servizi con le operazioni, tanto più necessari in quel tipo di guerra. A sua volta l'Intendente generale nella sua citata Relazione su Caporetto afferma che l'Intendenza, pur preoccupandosi degli interventi della territorializzazione e «consigliando» (SIC) alle Intendenze d'armata di non perdere mai di v ista la necessità di scaglionare i Servizi in profondità, dovè limitarsi a suggerimenti d'indole tecnica e amministrativa poiché, come è noto, le Intendenze di armata e i servizi rispettivamente assegnat i, sono alla diretta dipendenza disciplinare e di impiego dei propri Comandi di armata (vedasi il «Servizio in guerra» parte II - n.14). Ai Comandi delle armate, soli, spetta quindi di dare ordini esecutivi per lo scaglionamento dei servizi, per lo impiego dei mezzi, per l'avanzata o per l'arretramento dei vari organi dei servizi medesimi, etc ...

È vero: era prerogativa dei Comandi di armata fissare la dislocazione degli organi esecutivi nell'ambito della zona di rispettiva competenza, ma lo schieramento dei Servizi doveva avvenire da una parte secondo le direttive e i criteri tecnico- funzionali che solo all'Intendenza generale competeva indicare (e, di conseguenza, anche controllare), e dall'altra tenendo conto delle esigenze di trasporto (specie ferroviario e automobilistico) che in buona parte dipendevano dai livelli superiori all'armata. A maggior ragione nel caso dei Servizi di 2 a linea, quindi, l'Intendenza generale avrebbe dovuto energicamente intervenire anche presso il Comando Supremo, come era intervenuta nel 1916 per i Servizi di 1 a linea che pure - in senso stretto - non erano di sua competenza. J1 Servizio in guerra nel 1915 non solo giustifica, ma rende necessari tali interventi, stabilendo (para. 9-11) che l'Intendente generale, oltre ad emanare direttive nel campo tecnico-amministrativo (nelle quali possono legittimamente rientrare anche i criteri per lo schieramento dei Servizi), «ha l'alta direzione di tutti i servizi e ne regola l'andamento », è in relazione con gli Intendenti d 'armata «per il funzionamento dei Servizi


XV/I. Caratteri generali deff' organizzazione logistica

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nelle armate rispettive», e pertanto comunica loro «tutti gli elementi che possono interessarli nel funzionamento dei Servizi» . E per quanto riguarda le dipendenze dell'Intendente d'armata (para. 14), il Servizio in guerra così recita: l'Intendente d 'armat a dipende dal comandante d'armata, ma è in relazione di servizio anche con l'Intendente generale. Dal primo riceve gli ordini e le notificazioni, circa le operazioni dell 'armata, che gli sono necessari per prendere in tempo le conseguenti decisioni; dal seco ndo riceve le comunicazioni relative al funzionamento del Servizio trasporti e le direttive e istruzioni del caso circa il rifornimento degli stabilimenti e l'andamento a mministrativo e tecnico dei servizi da lui dipendenti. L'Intendente d'armata deve attenersi alle direttive dell'Intendente generale, salvo quando le circostanze, e gli ordini del proprio comandante glielo impediscano, nel qual caso però, deve informarne l'Intendente generale.

Se si tiene anche conto che il Servizio in guerra 1915 indica come criterio principale per lo schieramento dei Servizi quello di non essere di impaccio alla manovra, si deve concludere che su una materia così importante sia Comando Supremo che Intendenza generale avrebbero dovuto intervenire. Quali che siano state le responsabilità precedenti, comunque, una volta raggiunta la linea del Piave (9 novembre) intensa è l'attività della Intendenza generale non solo per riorganizzare i Servizi senza ripetere gli errori precedenti, ma per mettere a punto in tempo utile nuove predisposizioni nel caso che si renda necessario il ripiegamento anche dalla linea del Piave. Il Comando Supremo, in merito a quest'ultima eventualità, con foglio 5565 in data 12 novembre dà direttamente alle armate ordini per assicurare la regolarità di rifornimenti durante il ripiegamento, fissando delle linee di sosta durante le quali le Intendenze di armata devono stabilire i depositi di materiali ritenuti necessari. A sua volta l'T ntendenza generale fissa i limiti approssimativi (lettera n. 60505/SM in data 15 novembre) delle zone entro le quali le Intendenze di armata dovranno sistemare i loro Servizi, richiama le disposizioni già impartite (telegramma 59948/ SM del 9 novembre) circa lo scaglionamento in profondità degli stabilimenti e il ripiegamento degli stabilimenti avanzati (lettera 60000 del 9 novembre) e raccomanda alle Intendenze della 3 a e 4 a armata e d ei corpi a disposizione di sollecitare la costruzione di forni in muratura, mentre la 1a armata deve costruirne altri a destra del Mincio (erano stati perduti circa 200 forni mobili dei vari tipi)4 9 • La riorganizzazione dei Servizi sul Piave a nche per le difficoltà dei trasporti è tutt'altro che facile e rapida. Dopo il consolidamento della 49

AUSSME, Rep. B-1, Voi. V/ A, Ali. 715 (let. n. 60505/ SM del 15 novembre 191 7).


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Ferruccio Boui

difesa lo scaglio namenlo degli organi logistici in profondità - altra dimostrazione che la lezione era stata capita, e che l'Intendenza generale non poteva rimanere neutra di fro nle a questo problema - viene ancora raccomandato dall'Intendenza generale con la lettera n. 61850/SM in data 28 novembre 191 7, nella quale si comunica che il Comando Supremo non ritiene sufficiente lo scaglionamento in profondità raggiunto dai Ser vizi de lle armate e si invitano le rispettive Intenden ze a provvedere alle necessarie modifiche. Questo perché nella situazione attuale è assolutamente indispensabile che Lutti i servizi e non solo quelli di prima linea riprendano i loro caratteri di servizi di campagna, e che la sistemazione generale dei servizi presso ciascuna armata abbia Luua l'elasticilà necessaria per poter fron teggiare ogni eventualità senza che lo spostamento dei servizi possa intralciare i movimen ti delle truppe e per dare garanzia che in caso di ulteriore ripiegamento non debbano più essere distrutti né perduti né materiali né dcrrate50 •

-

Jnoltre l'T ntendenza generale raccomanda a lle Intendenze di armata di

e non più «consiglia »

opporsi alla tenden za di costituire in prossimità delle prime linee esagerati depositi , non rispondenti agli immediati bisogni e che o h re a dar luogo ad immancabili avarie per d ifficoltà di ricovero, richiedono per il lo ro sollecito eventuale sgombero mezzi di crnsporto t:he difficilmcrlle saranno disponibili.

Un problema che compli ca notevolmente i movimenti ferroviari nel cruciale mese di novembre 19 17 e impegna ulteriormente l' Intendenza generale è il sostegno logistico alle tru ppe a lleate (principalmente francesi) che affluiscono in Italia appunto nel periodo novembre-dicembre 19 17 51 • Fortu natamenle, fin dal dicembre 19 16 erano stati inizia ti conI ratti con lo Stato Maggiore e la direzione trasporti dell'esercito fra ncese per studiare insiem e le predisposizioni logistiche da adottare in caso d i eventuale afflusso in Ita lia di t ruppe fra ncesi. Nel gennaio 19 17 era partita per la Francia una d elegazione militare con a capo il d iretLore dei Lrasporti generale Fiastri , che il IO febbraio firm ava una convenzio n e relativa a ll' orga nizzazione dei Servizi. Gli studi erano poi proseguiti prendendo come base una fo rza di 160.000 uom ini e di 50.000 quadrupedi, sì che è possibile adattarli rapidamente a l caso concreto, c h e pur si svolge in modo diverso da qua nto pian ificato. Fi no al 18 dicembre, quando entrano in fun zione le In50

l vi, ali . 726. ~, Cfr. Studi per l 'ln ft,rvento sul nostro teatro di 1:uerra di contingenti alleati (AUSSME, Rep. 8 -1, Voi. V/ /\, Ali . 691) e TNTD. GEN., Re/azione sull'opera ... (Cit. ).


X Vll. Caratteri generali dell'organizzuzione logistica

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tendenze alleate, il sostegno logico e il trasporto (che tra l'a ltro nel periodo l novembre-8 dicembre impegna 1.500 t reni, con oltre 60.000 vagoni ferroviari) sono assicurati dall'Intendenza generale, che il I 0 novembre impianta a Milano un deposito centrale per le truppe francesi52 , e successivamente impartisce disposizioni di dettaglio concernenti principalmente la branca amministrativa e di commissariato (paghe, razioni viveri, acquisti, incette e requisizioni).

1918: Il passaggio dalla guerra di posizione alla guerra di movimento tra mito e realtà. Vincoli e limiti nella trasformazione dei Servizi L' intero anno 1918, fino alla conclusione della guerra, è dominato dall'intenso lavoro per ricostruire rapidamente- in un quadro di persistenti difficoltà e di carenze di uomini e quadrupedi - le truppe, i Servizi e le relative dotazioni. Nonostante il grave salasso di Caporetto (300.000 uomini di cui 8.500 ufficiali; 70.000 quadrupedi; 1.500 autocarri) e le perdite della battaglia del Piave del giugno 1918, l'esercito combattente passa dai 72.000 ufficiali, 2.089.000 sottufficiali e soldati e 374.000 quadrupedi del 6 ottobre 1917 ai 75.000 ufficiali, 2.120.000 sottufficiali e soldati, 316.000 quadrupedi del 6 luglio 1918 (cioè a l termine della battagli del Piave}, e infine ai 79.000 ufficiali, 2.092.000 sottufficiali e soldati e 312.000 quadrupedi del 5 ottobre 191853 (si noti la costante diminuzione dei quadrupedi, contrapposta al pur lieve a umento del personale). Nella seconda metà dell'anno l'esigenza che predomina - e che costituisce l'elemento veramente nuovo dell'anno come di tutta la guerra - è quella inversa rispetto alla situazione dell'estate 1915: si tratta cioè di incrementare la mobilità e leggerezza degli organi esecutivi per far assumere loro una fisionomia adatta al sostegno logistico di una guerra di movimento. Minore interesse hanno le pur imponenti predisposizioni logistiche richieste dall a battaglia difensiva del Piave, che almeno nelle grandi linee hanno delle analogie con quelle adottate nel I 916 per la battaglia degli altipiani, ma rispetto ad essa sono molto più favorite dalla minore difficoltà del terreno, dalla maggiore ricchezza di vie di comunicazione stradali e ferroviarie, dalla ristrettezza della fronte e dalla maggiore vicinanza alle fonti di alimentazione, che nel 1918 52

AUSSME, Rep. B-1, Voi. V. MG-UF STATISTICA, Statistica dello sforza militare .... La forza de/l'Esercito (Cit.), p. X l V . 53


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Ferruccio Bolli

raggiungono anche i massimi traguardi di efficienza produttiva (specie per artiglierie e munizioni). Nonostante l'esigenza generale di conferire ai Servizi una maggiore elasticità e mobilità (che è il principale ammaestramento tratto dagli avvenimenti dall'ottobre-novembre 1917), l'organizzazione centrale della branca logistico- amministrativa nel 19 I 8 non compie progressi e non diventa più snella, ma anzi subisce un'ulteriore involuzione. L'Intendenza generale non sembra esser~ in qualche modo coinvolta nei metodi di lavoro più moderni, meno accentratori e più basati sull'opera degli staff e dei tecnici, introdotti dal nuovo Capo di Stato Maggiore generale Diaz. Secondo il Liuzzi, nel 1918 i nuovi bisogni dell'esercito avevano richiesto l'organizzazione dei nuovi servizi , e tutti questi servizi avevano successivamente voluto <.: rearsi un proprio centro mobilitato presso l' Intendenza generale. I Ministeri più direttamente interessati all 'esercito mobilitato, impotenti a svolgere direttamente la loro azione, scaricava no volentieri part e delle loro attribuzioni sul principale organo mobilitato dei servizi. Purono queste in certo modo le conseguenze indirette delle improvvisale organizzazioni, intese a parare le assillanti necessità che la guerra andava a mano a mano presentando. La sventura di Caporctto, aumentando il numero e la gravità delle sorprese, fece il resto. l' Intendenza generale a Bologna non potè più sentirsi né farsi considerare, parte sostanziale e integrante del Comando Supremo. Sotto questo aspetto la sola direzione dei trasporti mantenne intatte le sue attribuzioni, anzi le estese, a<.:quistando sempre più una diretta dipendenza dal Comando Supremo , e quindi una maggiore autonomia rispetto all 'Intendenza generale. Per dare un'idea della situazione creata~i in conseguenza della trasformazione subita dall'Intendenza generale, ricorderò come nel 191 8 venivano risolte le questioni relative ai rifornimemi delle armate. Sulla base delle direu.ive ricevute dal comando di armata per l'esecuzione di determinate operazioni, l'intendenza d 'armata compilava il progetto relativo ai servizi e determinava la rich iesta dei m ateriali occorrenti, che trasmetteva all'intendenza generale. Q uesta, specie per i materiali di a rtiglieria e genio, la inoltrava al Mini stero il quale, in massima , sentiva il bisogno di chiedere schiarimenti all'int endenza d'armala per il tramiLe dell'intendenza generale. Gli schiarimenti risalivano al Ministero che fina lmente deliberava un rifornimento ridoUo, Lrasmettendo in pari tempo all'intendenza d'armata, per mezzo dell'intendenza generale, le osservazioni, le raccomandazioni o i rimproveri che la richiesta aveva motivati presso i competenti uffici. La deliberazione ministeriale era praLicamente tradotta in un ordine multiplo di spedizioni a parecchie e svariate autorità terriLo riali, ordine che veniva comunicato all' intendenza generale e da questa a ll 'intendenza d'armata. FinalmenLe il rifornimento ridotto incom inciava ad affluir&•.

Prima e più importante conseguenza di questa involuzione è che le Intendenze di armata quando si rendono necessari rifornimenti urgen ti e importanti, anziché seguire la linea tecnica, preferiscono indirizzare le richieste al Comando di armata perché interessi direttamente il Co54

G. LIUZZI, Ricordi ... (Cit.), p. 11 4.


XV/l. Caratteri generali de/l'organizzazione ioKistica

747

mando Supremo, il quale poi si rivolge - con tutto il peso della sua autorità - al Ministero e/o all'Intendenza generale. La seconda è che le Intendenze di armata, nostante le diverse disposizioni deH'Intendenza generale, per quanto possibile cercano di provvedere in proprio ai rifornimenti. Ne viene così capovolto di fatto il meccanismo delle richieste previsto dalla regolamentazione 1915, e nel 1918 le Intendenze, lungi dal subire un'inversione di tendenza , accentuano la loro gravitazione su compiti burocratici, secondari, in una parola non operativi: mentre la direzione di taluni servizi e specialmente di quelli che hanno più direlta relazione con le o perazioni, ha dovuto essere gradualmenle accentrata nei comandi di armata (servizio telegrarico, rifornimento armi e munizioni , materiali genio da difesa, esplosivi, materiali telegrafonici, servizio contro i gas, idrico, ecc.), la direzione degli altri servizi viene a poco a poco accentrata dall'intendenza generale o dal Ministero. E le intendenze d'armata che dovrebbero essere i veri organi direttivi di tutti i servizi d 'armata, ampu late delle loro principali attribuzioni, vengono sopraccaricate dei più svariati compii i di carattere eseculivo, che impongono un lavoro enorme che però in minima parte va a vantaggio delle truppe. Mentre esse, ad esempio, nella zona dove vivono le truppe ù e ll'ar111ata 11ulla ùevu11u e possono fare, le intendenze devono invece diluire la propria attività in lontane retrovie, anche fuori delle zone assegnate alle armate, per attribuzioni che più utilmente cd economicamente dovrebbero spellare alle autorità territoriali e che invece vengono, per la parie direttiva, accentrate dalla intendenza generale (comi tati legname, stabilimenti di recupero, laboratori vari, depositi vari di riserva, ecc.)55 •

Per riempire il vuoto , i Comandi operativi (dal livello di armata a quello di divisione) accrescono i loro organi direttivi e di coordinamento a carattere logistico, assumendo la fisionomia indicata nel DOCUMENTO 20 e subendo a loro volta - come le Intendenze - un appesantimento che annulla il vantaggio residuo dell'esistenza delle stesse Int endenze. L ' esigenza di un maggiore coordinamento tra Comando Supremo e Intendenza generale viene affrontata con un provvedimento che è indicativo deH'ottica imperfetta e tradizionale con cui vengono ancora concepiti i rapporti tra i due massimi organi direttivi, e che ha tutto l'aspetto di un palliativo: l'istituzione in data 14 maggio 1918 di un vero e proprio ufficiale di collegamento dell'Intendenza generale presso il Comando Supremo5c,. Il nuovo organo è normalmente dislocato presso l' ufficio ordinamento I mobilitazione del Comando Supremo ma fa la spola tra Comando e Intendenza, per tenersi sempre al corrente tanto deJJa situa55

lvi, p. 122.

56

AUSSME, R ep. D-1, Voi. VI.


748

- - -- -- -~Ferruccio Botti

zione operativa e delle conseguenti esigenze logistiche, quanto della situazione dei singoli Servizi. Riceve dall'ufficio operazioni e dagli a ltri ufficiali del Comando Supremo comunicazione dei provvedimenti che interessano i Servizi, può essere incaricato di trattare direttamente con l'Intendenza o con il generale addetto al Comando Supremo le più importanti questioni , e può essere inviato dal Comando Supremo o dall'Intendenza a compiere ricognizioni o visite per constatare l'effi cienza dei Servizi presso le unità. Questa esigenza di raccordo non si manifesta solo al livello più elevato dall'esercito . Anche al livello di armata per rimediare alla lontananza della rispettiva Intenden za si era finito con il creare ... un vero e proprio ufficio Servizi del Comando di armata, che avrebbe dovuto rendere più agevole il raccordo delle operazioni con i Servizi, ma che nella realtà non risponde, secondo il Liuzzi, agli scopi , in quanto «quel nuovo organo non poteva trovare la sua ragione d'essere che nella espropriazione forzata di una fun zione appartenente a un organo preesistente, più adatto e più completo» 57 [cioè l'Intendenza d'armata n.d.r.] Questa poco feli ce situazione al livello direttivo non impedisce la ricostruzione degli organi dei Servizi, che avviene in maniera veramente grandiosa, con una mole di la voro paragonabile a quella di preparazion e compiuta dall'agosto 1914 a l maggio 1915 , la cui base è fornita dall'intenso lavoro dell'industria. Si riorganizzano, in particolare, gli stabilimenti avanzati con la desiderata dislocazione in profondità, e si ricostituiscono al completo le dotazioni e gli organi dei vari Servizi 58 • Si cerca anche di ricostruire i Servizi ricercando la loro mobilità e nel contempo realizzando ogni possibile econ o mia di personale e di risorse finanziarie. A tal fine con lettera n. 73640 del 14 marzo 191 859 l'Intendenza generale, facendo seguito a lla circolare n . 8357 del 3 ma rzo 191 8 dal Comando Supremo , questa volta si rivolge alle Intendenze d'arma ta : le Intendenze di armala vorranno non solo resistere alla tendenza, orma i generalizzata e grandemente nociva, di molti plicare il numero delle officine e di aumentarne la mole in modo sproporzionato ai compiti che devono assumere, ma vorranno altresì attuare una opportuna ripartizione e un conveniente scaglionamento in profond it à delle dotazioni di 2• linea, in modo da conservare a ciascuno di essi le peculiari caratteristiche fissate dal 57 58 ~

9

G. UUZZI, Ricordi ... (Cit.), p. 25. INTENDENZA GENERALE, R elaz ione ... (Cit.), pp. 15-18. AUSSME, Rep. 8 -1. Voi. VI/ A, All. 8 19.


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XV/I. Caratreri generali dell'organizzazione logistica

Servizio in guerra e di evitare la congestione e il conseguente appesantimento di quelli avanzati.

E, ammaestrata dall'esperienza del recente passato, l' Intendenza generale prega non solo di dare ordini ma anche di controllare. Secondo il Liuzzi 60 , la battaglia del Piave mette in luce due inconvenienti principali: a) eccessivo scaglionamento in profondità dei Servizi (le armate del Grappa e degli Altipiani hanno zone profonde in linea d 'aria oltre 100 Km), che ne ostacola l'economico funzionamento, ed eccessiva distanza delle Intendenze dai Comandi di armata; «e se, subito dopo Caporetto, il provvedimento potè forse corrispondere a opportunità e convenienza, perchè in seguito, neppure dopo la vittoria del Piave, non si dimezzarono quelle esagerate e dannose profondità di zona?»; b) difficoltà di portare in linea gli enormi quantitativi di munizioni richiesti per le armate del Grappa e degli Altipiani, nonostante i numerosi automezzi disponibili (una sola giornata di fuoco p er tali a rmate richiedeva 36 treni di munizioni). Da parte austriaca sono da notare le forti difficoltà logistiche delle truppe che riescono a passare il Piave, per le quali si ripete in misura maggiore la nostra crisi logistica dopo il passaggio dell'Isonzo nella battaglia di Gorizia del 1916. Infatti il Comando austriaco si limita a contare sullo sfruttamento delle risorse abbandonate dal nemico, e questo, secondo il Liuzzi, più che un pensiero era una speranza , ma una speranza adatta ai tempi degli eserciti piccoli e leggeri operanti su spaziosi cd ubertosi terreni , e non più realizzabile da un 'armata di parecchie centinaia di miglia ia di uomini dotate d i numerose e svariare armi, in una grandiosa battaglia di sfondamento.[ ... ] Anche se non fo sse stata stroncata dalla viva resistenza e dalla immediata reazione italiana, quell'offensiva si sarebbe forse ben presto e automaticamente esaurita perché non alimen ta ta 6 '.

Bisogna però tenere presente che la carenza di predisposizioni logistiche da parte del Comando austriaco non riguardava solo il sostegno delle truppe operanti ad ovest del Piave e non era dovuta a scarsa previdenza o a precise scelte in sede di pianificazione, ma piuttosto alle critiche condizioni degli approvvigionamenti - specie di viveri - dell'intera Austria-Ungheria, che iniziano a manifestarsi già nei primi me60 61

G. LIUZZI, Ricordi .. . (Cit.) , pp. 86-87 e/ Ser vizi ... (Cit.), pp. 238-240 e 420. G. LTUZZI , I Sen•izi ... (Cit.), pp. 432-433.


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si del 1918 e che sono ben descritte dal generale Bollati62 • In particolare scrive la Relazione austriaca che, nel giugno 1918 l'esercito affrontò la lotta, decisiva per il proprio destino, con truppe completamente denutrite f... ] T1 morale delle truppe era altissimo, ma non si deve tacere che i soldati, malnutriti e insufficientemente vestiti, desideravano ardentemente di potersi di nuovo satollare e rimpannucciare mercé le d otazioni avversarie, come era avvenuto nell 'offensiva dell'autunno 1917.

La vittoria come sempre è cattiva consigliera: nella preparazione dell 'offensiva sul Piave nel 1918 il facile sfondamento dell'autunno 1917 e la scarsità dei trasporti inducono il Comando austriaco ad un eccessivo ottimismo anche nel calcolo del munizionamento occorrente, basato su una rapida e facile avanzata come quella del 1917 e non sulla possibilità di affrontare ancora una «scorza dura», una lotta lunga contro posizioni fortemente organizzate e saldamente difese. Il fallimento dell'azione austriaca nel giugno 1918 fu dunque dovuto a carenze logistiche? Un giudizio così categorico va escluso, anche se non vi è dubbio che il fattore logistico - a conferma del giudizio del Liuzzi - ha un peso fondamentale. Come ricorda il Bollati la Relazione austriaca, nell'enunciare le cause del fallimento della ultima o ffensiva austro-ungarica, non fa cenno particolare dell'innuenza delle condizioni logistiche; ed infatti le cause principali furono la cattiva imbastitura dell'azione, da un lato, e dall'altro l' inauesa capacità di resistenza dell'esercito italiano. Ma osserva che le ristrettezze in cui versava la Monarchia, l'eccessiva estensione della fronte d'attacco e l'aver voluto allaccarc troppo presto (per le già accennate ragioni di scarsezza di dotazioni nelle zone di radunata), fecero sì che i provvedimenti in fatto di munizioni, di materiale da ponte , di derrate, ed anche quelli sanitari (giacché il numero di feriti fu di gran lunga superiore a quanto si era presunto) risultarono insufficienti e inadeguati.

Ci sembra, questo, un giudizio equilibrato, da completare mettendo in rilievo che da parte nostra il fattore logistico agisce in sen so opposto 63 • Sul Piave si colgono i frutti dell'intenso lavoro compiuto dai Comandi, dalle Intendenze e dal Paese per migliorare e completare - senza le ristrettezze obbligate tipiche dell'anno 1917 - l'armamento, il vestiario, l'equipaggiamento, il vettovagliamento delle truppe e in definitiva, il benessere morale e materiale del combattente e l'effi62 A. BOLLA TI, Le condizioni logistiche dell'esercito austro-ungarico nel 1918, «Rivista di Commissariato» n. 1/ 1938. <, 3 Cfr. INTENDENZA GENERALE, Relazione sul funzionamento dei Servizi di Intendenza durante l'offensiva austriaca (/5-25 giugno 1918), A USSME, Rep. B-1, Voi. VI/A, Ali. 886.


XVII . Caraueri generali dell'organizzazione logisrica

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cienza d ella difesa. Ma l'opera della logistica di campagna, che prepara per la sua parte la salda resistenza e la vittoria, non sarebbe stata possibile né fruttifera, se la crisi dei trasporti marittimi non fosse stata superata e se dall'estero non fossero affluiti in misura sufficiente i rifornimenti di materie prime per le industrie. Si gi unge così a Vittorio Veneto. P arecchi accenni agli aspetti logistici della battaglia e a lla preparazione che la precede sono contenuti nella recentissima opera (1988) dell'Ufficio Storico SME sulle operazioni del 1918, dovuta al generale Rovighi 64 , alla quale rimandia mo prendendo in esame, in questa sede, solo taluni caratteri peculiari che ne segnano gli elementi di co ntinuità e di discontinuità rispetto all'organizzazione logistica attuata nelle precedenti fasi della guerra. Vittorio Veneto parte da lonta no , e nel giugno 1918 la prospettiva dell ' imminente ripresa della gu erra di movimento è in certo senso preparata dall' accentuato dinamismo e dall' elasticità che caratterizzano durante la battaglia del Piave la condotta della difesa . Un ordine che favorisce la compattezza delle Grandi Unità, migliora l'affiatamento tra truppe e Servizi e riduce la crisi dei Servizi quando esse si spostano è quello impartito dalla Intendenza generale alle Intendenze d'armata il giugno 1918, importante perché cancella uno dei principali retaggi della guerra di posizione e dispone che ogni volta che una divisione si trasferisce da un'armata a un'altra sia immediatamente seguita dalle sezioni sanità e sussistenza e da lle due autosezioni che ne fanno parte. Prima, invece, si tendeva a spostare le truppe, ma non i Servizi di 1 a linea, che assicuravano il sostegno logistico delle truppe subentranti più o meno sullo stesso tratto di fronte, con ulteriore spinta a «territorializzarsi» e inevitabile quanto deleteria mancanza di affiatamento. 65 Un provvedimento in controtendenza, che è la dimostrazione delle strettoie nelle quali continua a dibattersi il Comando Supremo per colmare le perdite del P iave e preparare lo strumento alle prove future, è il telegramma n. 84468/ SM in data 5 luglio 1918, con il quale non si esita a depauperare i Servizi del personale più valido: necessità imprescindibili raccogliere tutt o personale usurruibile come complementi anche se do vesse crears i momentaneo aggravio ai servizi [nostra sotlolineatura-n .d. r .] impone sia immediat a mente ridotto di un ventesimo forza complessiva present e per tutti i servizi prima c:l seconda linea compresi servizi Croce Rossa el Ordine Malta esclusi i soli

64 SME-UF. STOR ICO, L'Esercito Italiano nella grande guerra ( 1915-1918), Voi. V Le operazioni del 1918 - Tomo 2° (narrazione) , Roma, I 988, pp. 165-200 e pp. 868-889. 65 AUSSME, Rep. B- 1, Voi. VI.


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servizi reggimentali et brigata et automobilistici stop Personale da sottrarre deve essere idoneo servizi prima linea et appartenere classi giova ni fin o 1888 compreso stop ... 66

È vero che dalla riduzione sono esclusi i Servizi di reggimento e di brigata e automobilistici (questi ultimi evidentemente ritenuti vitali) , ma non vi è dubbio che da una parte il vecchio problema di evitare pletorici addensamenti di personale nelle retrovie era sempre presente, e dall'altra il Comando Supremo - almeno in questo caso pressato da altre esigenze - non tiene nel debito ~onto il concetto (caro al gen erale Liu zzi) che «sono i Servizi a mettere le ali ai piedi delle truppe e non viceversa». Evidentemente il continuo aumento degli effettivi nonostan te le sensibili perdite d ella battaglia del Piave (90.000 uomini, contro i 150.000 austriaci) aveva un prezzo che stavano p agando proprio i Servizi, senza escludere gli stessi mezzi di trasporto di 1" linea, visto che, come già si è visto nel precedente capitolo XVI, le salmerie d ei reggimenti dopo Caporetto (e il Piave) rimangono più ridotte . Prima ancor che di person a le il problema è di m ezzi di trasporto, e quando il 28 settembre 1918 l ' Intende nza generale, facendo seguito all' ordine del Comando Supremo in data 17 settembre di «preparare menti ed organi smi alla guerra di m ovimento », e mana in merito leprime direttive alle Intendenze d'armata e a i rispettivi Comandi 67 , non si preoccupa tanto della carenza di persona le, quanto di riaddestra re i Quadri e di predisporre e organizzare i mezzi e materiali, indicando peraltro solo dei criteri di massima che lasciano alle armate la più ampia autonomia, con un ritorno ai più o rtodossi principi della regolamentazione 1915. L' lnte'ndenza generale non em ana, a quella data , d elle disposizioni esecutive, ma intende solo dare inizio agli studi in vista delle nuo ve esigenzei prescrivendo che le Intendenze d'armata, nell'ambito dei cri' teri indicati, richiedano i relativi o rdini ai rispettivi Comandi e inoltri, no a ll'.fntendenza generale le proposte e le richieste che ritengono più opportune. Un' impostazione del problema «dal basso» quindi, che richiede tempo, e fa presumere che in quel momento si era ben lontani da l prevedere che a nemmeno un mese di distanza la guerra sarebbe entrata nella fa se decisiva. Le direttive deJl'lntendenza generale sono a nche per questi motivi assai generiche, e a nzitutto indicano alle Intendenze d ' armata le necessità di istruire i Quadri , rendendo loro di nuo vo famigliari le nozioni <,<, lvi, vol. VI/A, ali. 889. <,? Ivi, vol. VII/ A, ali. 957 (leu . n. 58/ SM/ Ris. d el 28 seuembre 191 8).


XVII. Carai/eri generali dell'organizzazione logistica

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che la guerra di posizione potrebbe aver fatto dimenticare. L'obiettivo indicato è molto ambizioso, fino a far subito pensare che in così breve tempo difficilmente sarebbe stato possibile raggiungerlo al completo: una volta orientate dai Comandi di armata sulle operazioni da svolgere, le Intendenze d'armata potranno d eterminare i mezzi necessari perché, coll' iniziarsi della guerra di movimento, i servizi rnnscntano, senza limitazione, l 'esecuzione completa di qualsiasi disegno d'operazione e il completo 5:fruttamento del successo iniziale [nostra sottolineatura - n.d.r].

Se l' obiettivo era questo, sarebbe stato necessario far arrivare al più presto alle truppe rinforzi di mezzi e materiali atti a far riprendere a Servizi già di per sé appesantiti dalle maggiori esigenze di fuoco e di materiali la primitiva mobilità, ma evidentemente i mezzi - a cominciare da quelli di trasporto - difettano, perchè l' Intendenza dice, in buona sostanza, alle armate di fare con quello che già hanno: Nel computo del fab bisogno di mezzi. derivante da tali provvedimenti, le In tendenze d'armata dovranno ispirarsi a criteri pratici, richiedendo quello che si potrà presumibilme nte avere e non c;ompilando programmi irrealizzabili, 1enu1 0 conio che le industrie ed il P aese han no un limite di produttività non superabile, pur lullavia suffiden lc a l raggiungimento dei nostri scopi. Così pure nelle predisposizioni per rendere mobili i Servizi, anziché fare studi cli lunga e complessa att uazione, sarà sopra tutto opportuno esaminare con quali ripieghi si possa raggiungere lo scopo, essendo assolutamente preferibile risolvere, finché possibile, il problema con i mezzi che si hanno disponibili e nel modo più rapido e più pratico.

Con questi seri vincoli le Tntendenze di armata devono portare la loro attenzione sui provvedimenti per assicurare la mobilità ai Servizi, e in particolare: a) studiare lo spostamento in avanti degli stabilimenti avanzati, tenendo presente, per quanto riguarda i panifici avanzati, che per il mese di ottobre è già previsto il completamento della trasformazione per il traino meccanico dei forni Weiss; b) compilare un progetto particolareggiato per restituire -su ordine - agli ospedali e ospedaletti da campo i mezzi di trasporto a traino animale, al momento concentrati nei P .C.S. (parchi carreggio e salmerie); e) inoltrare all'Intendenza generale proposte per migliorare la mobilità dei Servizi di l" linea (tra di esse, l'Intendenza generale sottoporrà all'approvazione del Comando Supremo «quelle che appariranno più redditizie col minor impi ego di mezzi»). Un altro ordine di provvedimenti riguarda l'aumento dei mezzi n ecessari per fronteggiare le esigenze di carattere straordinario create dalla guerra di movimento, che concernono:


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a) riattivazione delle comunicazioni (strade e passaggi di corsi d'acqua); b) collegamenti telegrafici e telefonici; c) mezzi di trasporto; d) servizio di trasporto acqua alle truppe; e) sgombero malati e feriti. Su questi punti l'Intendenza generale chiede l'invio di studi e preventivi, e in merito si richiama particolarmente l'attenzione su l progello d'impiego dei mezzi di trasporto, che deve inspirarsi rigidamente a l criterio di scartare in modo assolmo tullo ciò che non è strettamente indispensahile per la battaglia. Per quanto riguarda lo sgombero degli infermi si tenga presente che nel terri LOrio riconquistato, le ferrovie per un certo tempo non saranno in grado di funzionare e qu indi gli sgomberi, fino alle stazioni teste di linea, dovranno, presumibilmente per vari giorni, fars i con lunghi percorsi automobilistici. Le difficoltà, gravi ad un pri mo esame, potranno diminuire ove si stabiliscano precise norme per l'impiego dei mezzi vuoti di ritorno.

Dallo spirito e dalla lettera di questi orientam enti si deduce che anche nel settembre 1918, nonostante le numerose circolari, il lavoro da fare per svellere effettivamente i Servizi dal terreno ed eliminare o almeno ridurre al minimo la loro «territorializza zione» è ancora molto, e si svolge in un quadro di costanti vincoli e di penuria di mezzi adatti, che impone di ricorrere più che altro a travasi tra Servizi di 1• linea e di 2• linea o nell'ambito degli stessi Servizi di I • linea. Per i Servizi di 1• linea, si è lontani da l risolvere il problema della loro totale mo bilità (che non viene esplicitamente messo sul tappeto nemmeno dall'Intendenza generale), né viene dato speciale rilievo al primario problema del rifornimento munizioni alle truppe in movimento . Tutto ciò dà la misura dell 'effettivo livello raggiunto dalla preparazione logistica alla guerra di movimento a fine ottobre 1918: le misure che si andavano studiando non potevano avere, in larga parte, attuazione immediatamente, in quanto vi ste soprattutto in funzione delle offensive previste dal 191 9 [... ] Quanto sopra è messo in rilievo dal fatto che - per esempio - il Comando della 1• Armata diramava solo in data 28 ottobre le sue disposizioni relative ai servizi di guerra di movimento e richiedeva gli studi in merito per la data del 5 novembre•s.

L'intenso e meritorio lavoro di ricostruzione ha dunque dei limiti non valicabili in così breve tempo, e quando il 24 ottobre inizia l'azio68 SME-UFFICIO STORIC O, L'Esercito Italiano ... Voi. V, Le operazioni del 1918 (Cit.), pp. 868-869.


X VII. Cara/Ieri generali dell'organizzazione logistica

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ne offensiva di rottura sul Piave, i Servizi non possono dirsi pronti ad una guerra di movimento nella pienezza del termine, anche se il fattore logistico agisce in senso contrario sulle forze contrapposte. Infatti, mentre da parte nostra continua e si rafforza il trend positivo con una sempre maggiore efficienza del dispositivo logistico e quindi della qualità complessiva dello strumento, da parte austriaca si aggrava il trend negativo che rende sempre più critiche le condizioni delle truppe, specie per quanto riguarda il vettovagliamento e il vestiario. Il breve anche se intenso ciclo operativo che va dal 24 ottobre al 4 novembre 19 I 8 è però tale da non mettere completamente e severamente alla prova l'attitudine d ei Servizi - di tutti i Servizi, e in particolare del Servizio armi e munizioni - a so stenere una vera e propria azione offensiva sviluppata su ampi spazi, e non su distanze dell'ordine di alcuni chilometri. Al raffronto con le vicende della 12 a battagli a dell'Isonzo, da un punto di vista logistico la battaglia di Vittorio Veneto ha dunque carattere suoi propri, che solo in parte la avvicinano, al di là delle apparenze , a un'azione offensiva di tipo classico. A Vittorio Veneto la fase decisiva - forzamento del Piave e rottura del fronte austriaco sulla riva sinistra d el fiume - si mantiene in limiti di spazio e di tempo (24-29 ottobre) che risultano molto contenuti (6 giorni) e come sempre richiedono soprattutto l'ammassamento preventivo delle munizioni e la manovra strategica del fuoco e delle riserve : pedine questa volta opportunamente predisposte e corretlamente impiegate, nonostante i problemi creati dal passaggio del Piave. Una volta che le truppe si sono affermate al di là d el Piave, dal 30 ottobre al 4 novembre è il tracollo netto e totale dell'esercito austroungarico, e la successiva a vanzata in profondità verso est delle nostre unità a vviene senza alcun serio contrasto dell'avversario, che non organizza successive linee di difesa ma cerca solo di sganciarsi e guadagnare al più presto i passaggi delle Alpi. Ne consegue che i maggiori problemi logistici a Vittorio Veneto rimangono circoscritti al forzamento del Piave, e dopo consistono essenzialmente nel vettovagliare le colonne in rapido movimento e le popolazioni civili sulla sinistra del Piave. Sono le esigenze relative a queste ultime , non quelle operative, che inducono l'intendenza generale a costituire il 2 novembre 1918 una propria delegazione in Treviso, «allo scopo di continuare ad assicurare nei primi tempi il concorso dei mezzi dell'esercito per il vettovagliamento e la ripresa dei servizi civili vari delle popolazioni liberate». 69 69

AUSSM E , R ep. B-1 , Voi. VII.


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Ciò non toglie che, come dimostrano le perdite subite dalle nostre truppe, fino al 29 ottobre la lotta è dura e tale da mettere alla fru stra i rifornimenti. Circa l'influsso del fattore logistico sul rapido cedimento dell'esercito austriaco, v'è da concordare con il giudizio del Bollati: alla fronte, nella zona di tappa , n egli ospedali, nelle classi meno abbienti, in Paese, è sempre « la fame» che predomina nel quadro , insieme alle lagnanze per l'insufficie nza di indumenti e di generi di prima necessità. In qus;ste condizioni l' esercit o austro-ungarico si trovava , alla vigilia della nostra offensiva di Vittorio Veneto . Eppure, esso oppose ancora tcnacissima resistenza dal 24 fin o al 30 ottobre, tanto che le nostre pe rdite (compresi 1.300 nel contingente fran cese e 300 nel britannico) furono di circa 60.000 uomini , e cioè 5.000 morti e 19.000 ferit i sul G rappa e sugli a ltipiani, 9 .500 mort i e 26.000 fe rit i sul P iave e al di là del Piave: cifre le quali - non lo si ripete rà mai abbastan za - sfatano completamente la leggenda, riportata anche in questi giorni da pe riodici francesi, di una nostra faci le vittoria [ ... ] Verso l'esercito c he, nelle condi zio ni predette, lottò ancora co sì tenacemente contro di noi in nome della disciplin a e d ell 'ono re delle arm i, face ndoci pagare ancora a grave prezzo di sangue - quasi un d ecimo delle nostre perdite totali in tre a nni e mezzo d i guerra - la vittoria fina le, è doveroso il nostro cava lleresco tributo d 'ammira7.ione: m a non meno d overoso , e fonte d 'orgoglio pe r noi , è il riconoscimento di ciò che il nostro esercito, nonostante le gravi condizioni prodotte dalla perdita temporanea di una regione produ ttiva come la pi anu ra veneto- friu lana, e dalla p erdite di abbondantissime dotazioni, seppe - coll'aiuto conco rde di un P aese a nche esso esausto e c he dall'esterno ben poco porcva ricevere - rinvigorirsi e mantenersi in efficienza per il gio rno d ella riscossa finale. Ma è indubbio ch e le condizioni logistic h e sulla front e, le ristrettezze nell'inte rno esercitarono grande innuenza sul crollo fi nale d elle Potenze Centrali: non tanto forse sulla volontà di comba ttere delle loro truppe, quanto sulla capaci Là in trinseca di resistenza e sulla volontà di resistere del «fro nte interno». Donde l' importanza dell'auta rchia economica non solo nel campo industria le, ma anche e p iù ancora in quello alimentare (battaglia d el grano) e d el ma ntenimento del dominio del mare, affi nch é al P aese possa pervenire dall'esterno ciò che gl i sia a ncora necessario. 70

Per altro verso il successo e l'ottimo funzionamento dei Servizi nel forzamento del Piave - eloquentemente documentato dall'ampia relazione dell'Intendenza generale7 1 - non possono far trascurare che la battaglia di Vittorio Veneto vista nel suo complesso lascia ancora irrisolto il problema di fondo del sostegno logistico alla guerra di movimento. Secondo la testimonianza del Liuzzi, la s ituazione delle nostra truppe che avanzano su tutto il fronte dal 30 ottobre in poi è ben diversa da quella delle truppe austriache nella pianura veneta nel novembre 1917, e il problema del tempestivo a fflusso delle munizioni (non è cosa da poco) non si pone: 70 71

A. BOLLATI, Le condizioni logistiche ... (Cit.). AlJSSMF. , Rep. R-1 , Vol. VTT / A (pror. n . 101697 riel 2'i dicem bre 19 18).


XVII. Caralferi generali deff'organizzazionl' logistica

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Nella prima settimana adunque, si ebbe l'ultima nostra battaglia di rot t ura; nelle quattro successive giornate si sviluppò lo sfruuamento della vittoria con caratteristiche eminentemente logistiche, per l'avanzata pressoché incontrastata delle nostre colonne e per il rifornimento immediato delle nostre terre liberate e redente. Queste ultime quattro giornate logistiche non sono state pri ve <li ammaestramento. [ ... ] Ma quegli ammaestramenti più importanti noi des ideriamo non dimenticare: - dove la forza delle colonne avanzanti fu preventivamente fissata su di una base sicura <li possibilità <li rifornimenti, questi si effettuarono regolarmente, col soddisfacimento delle t ruppe e delle popolazioni. - Dove invece le colonne, nell'avanzata generale, si sovrapposero , senza tenere i.:onto della po tenzialità delle comu nicazioni , le truppe e le popolazioni non poterono essere regolarmente rifornite e dovettero adattarsi a viveri di riserva e a razioni ridotte. Fortunatamente il morale era molto elevato; - Principale servizio, quando non unico , fu quello di vettovagliamento. Il Servizio potè svolgersi sollecito per quelle truppe che obbedirono all'ordine di lasciare libera la st rada nelle ore di nolle, in cui le autocolonne d' in tendenza provvedevano al rifornimento e a llo sgombero. Molto giovò la previdenza adoLLaLa dai corpi e reparti di muovere lasciando ai luoghi di partenza numerose impedimenta della guerra di posizione . - Il primo rifornimento alle truppe liberate trovò validissimo ausilio nella solerte organizzazione ecclesiastica della regione. - In complesso, a dunque, quelle giornate, se furono d i effettivo movimento, non possono dirsi di guerra di movimento. Nell'ottobre 1918 tutti noi provammo l'illusione di poterci prontamente liberare dalla trincea , per passare alla guerra di movimento. Fortunatamente quella fu un ' illusione che ci meritò la vittoria, anziché procurarci un ' altra d el usione, simile, sebbene contraria a quella che amaramrntc dovemmo digerire all'inizio della guerra, quando, con un apparecch io che credevamo adatto al movimento, ci trovammo costretti a trincerarsi e a sottostare a tutte le sorprese di una guerra di posizione [ ... ] I servizi in un primo tempo funzionarono in posto aliment ando lo sforzo <li rottura, e in un secondo tempo sostenendo parziali azioni d ' inseguimen to: ma non avrebbero potuto secondare operazioni contrastate di movimento e di manovra, ammesso e non concesso che le grandi unità potessero effettuare tali operazioni con truppe allenate a lla trincea. Con l'avvenuta territorializzazione, i servizi a poco a poco avevano perduto la materiale capacità al 111ovi111e11to e smarrita la spiritua le appa rtenen.1a ai corpi d'arma ta e alle d ivisioni72 • [nostre sottolineature - n.d.r.]

Il vittorioso epilogo della guerra lasciava dunque a fine 1918 una difficile eredità logistica, dalla quale in gran parte dipendeva la traduzione in termini concreti e aderenti alla realtà del concetto strategico di «guerra di movimento»: termine ambiguo che però bene metteva in evidenza l'abbandono - prima di tutto per i Servizi - della guerra di logoramento. Vittorio Veneto ci lascia un monito: quello che la guerra di movimento è prima di tutto un problema logistico. 72

G. UUZZI, I Serviz i ... (Cit.), pp. 257-259 e 395.



CAPITOLO XVIII

EVOLUZIONE DEI SERVIZI DI SANITÀ, VETERINARIO E DI COMMISSARIATO

Generalità L'evoluzione dei singoli Servizi nella grande guerra può essere solo in parte ricondotta a comuni matrici, come l'incremento generalizzato dei consumi e delle perdite e quindi anche delle esigenze di riparazione, sgombero e trasporto. Grande influenza ha anche l'accelerazione impressa al progresso tecnologico, che oltre a favorire la nascita di nuove branche della logistica muta profondamente il modo di essere «interno» di ciascuno dei tradizionali Servizi e agisce soprattutto sui Servizi di 2a linea, accentuandone l'aspetto tecnico anche a scapito di quello più propriamente militare e operativo. Dal 1915 al 1918 ciascun Servizio, pur mantenendo i suoi compiti e anche i suoi organi fondamentali, accresce e di molto la sua complessità e aumenta e specializza i suoi organi direttivi ed esecutivi in misura tale, da dare origine a veri e propri «Servizi nei Servizi», con una struttura barocca, multiforme e provvisoria che però - questo è l'importante - almeno nella guerra di posizione funziona.

Servizio di sanità 1 (Figg. 27, 28, 29, 30) In nessun Servizio come il Servizio sanitario si manifesta fin dal1'inizio e nello stesso anno 1915 la fenomenologia prima descritta. Le 0

Sull'andamento generale del Servizio nella guerra Cfr., in particolare: A. CASARINI , Op. cit., pp. 575-64; MG,/ rifornimenti ... (Cit.) pp. 92-107 e 49; SCUOLA DI GUERRA , Evoluzione ... (Cit.), pp. 64-66; G. LIUZZI, T Servizi ... (Cit.) p. !01, !09-116 e 303-306. Tra le molte memorie di ufficiali medici efr. G. CALLIGARIS, Un medico e la guerra, Ferrara Taddei, 1923 (incentrato sugli aspetti umani e umanitari e pacifista); G. BOSC HI , La guerra e le arti sanitarie, Milano, Mondadori, 1931 (Considerazioni tecnico-militari s u tulle le branche); E. PELICELLI , La mia opera di chirurgo militare


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dimensioni dell'esercito , la territori a lizzazione delle armate e la loro permanenza per anni nella stessa zona aumentano in misura senza precedenti i problemi igienici e di prevenzione e impongono uno stretto coordinamento di tutti gli organi interessati (Servizi sanitari civili e militari , e nell'ambito di questi ultimi, Servizi di campagna e territoriali). Ciò rende ancor più problema tica la governabilità del sistema sanitario dell'esercito mobilitato , già resa ardua dalla necessità di far agire insieme diversi organismi e ufficiali medici di varia provenienza, specializzazione, preparazione e mentalità, il tutto in un quadro di scarsità di personale e mezzi2 • Altre due esigenze tipiche della guerra di logoramento, e pressoché sconosciute in precedenza perché di molto minor rilievo nella guerra breve e dinamica, sono il risanamento e la disinfezione del campo di battaglia e il sollecito recupero del gran numero di feriti e ammalati. Incominciano a far sent ire la loro influenza sul Servizio di sanità anche due nuove minacce, alle quali il Casarini - a parer nostro a torto attribuisce la causa principale delle «incertezze e lacune» che si manifestano nel funzionam ento del Servizio della guerra, dovute soprattutto alla introduzion e di due n uo ve potenti armi di offensiva: l'aerea, coi suoi velivo li e dirigibili distruttori di interi reparti e cinà; la chimica, coll'azione effi cace dei gas asfissianti, vescicanti, irrit anti e tossici-' .

Ambedue queste minacce, pur richiedendo speciali misure, non ebbero invece un peso notevole, o comunque paragonabile a quell o delle ferite da arma da fuoco terrestre, delle epidemie e delle malattie in genere. Organizzazione generale del Servizio

P er tutta la guerra l'Ispettorato di sanità militare esercita so lo le funzioni consultive nei riguardi del Ministero e di supremo organo med urante la nostra i uerra, Parma, Tip. cooperativa pa rmense 1924 (con molti dat i statistici. Interessante per gl i ammaestramenti tratti dall'appartenenza a un nucleo chirurgico mobile);A. CASARINI , Loiistica vissuta - la sanità militare, « Esercito e Nazione» n. 6/ 1932. Cfr. anche i numerosi studi comparsi sul «Giornale di medicina militare» del 1924 (dati statistici sanitari sull 'esercito francese , interessanti per una wmparazionc: pp. I l 5-121; il trasporto ferit i e malati per ferrovia e per via d'acqua: pp 627-632; sii ua zioni numeriche e dislo cazioni dei medici ita liani durante la guerra : pp. 633-634). 2 G. LIUZZI, Ricordi .... (Cit.), p. 129. ' A. CASA RTNT , Op. cit., p. 578.


XVIII. Servizi di sanità, veterinario e di commissariat_o~ (/_9_!5_-_!_9_/8-'-)_ __ _ __

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dico-legale, che gli sono attribuite con la citata circolare n. 283 del 19 giugno 1911 (capitolo IX). Le funzioni direttive nelle varie branche del Servi zio fanno invece capo a diverse direzioni e uffici del Ministero della guerra. Secondo il Casarini (che si riferisce a lla situazione iniziale, fino al 1916): il movimento degli ufficiali medici ru esclusivamente devoluto a lla direzione generale personale ufficiali, il servizio tecnico sanitario al segretariato generale; l'amministraziom: del pers onale e dei materiali sanitari ai servizi am ministrativi ; il reclutamento, l' arruola me nto, la rassegna e le riforme a lla direzio ne generale leva e truppa; i m en.i di trasporto a quello di artiglieria e gli edifizi a quello del genio. La gr ande uh ima guerra mise in evidenza gli inconvenienti di questa slegata a1tivi1à di molteplici organi tecnicamente irresponsabili , e dimostrò fin dall'entrata in campagna l'opportunità di accentrare in un unico e distinto organo tecnico il servizio sanitario4 •

Non vi è dubbio che sarebbe stato necessario un unico organo diretti vo tecnicamente responsabile dal quale partissero gli impulsi per le varie branche, ma appare discutibile l'opport11nità di rinunciare a questa moderna organizzazione per fun zioni accentrando tutte le attività logistiche di interesse del Servizio in un unico organo. TI Liuzzi, ad esempio, è di parere opposto a quello del Casarini , e a suo giudi?.io i magazzini avanzati di materiale sanitario (M.A.M.S .) non avrebbero do vuto contenere effetti lettericci, vestiario, generi di conforto, stufe ecc. per gli organi sanitari, ma solo i mezzi tecnici più propriamente detti sanitari (strumenti, apparecchiature, medicinali ecc.) lasciando il resto ai competenti organi di commissariato 5 • Nel settembre 1916 si raggiunge una maggiore unitarietà di indirizzo con l' atto n. 561 del 22 settembre, che istituisce presso il Ministero della guerra un ufficio sanitario(• al quale è defe rita la 1ra11azione di tulle le pratich e relative ai personali e ai servizi sanitari , di competenza mi nisteriale, e faua eccezione d i quelle concernenti il m ateriale sanitari o, le quali continueranno per ora ad essere svolte dalla direzio ne generale servizi logistici e a mministrativi.

Un ' ult eriore e positiva evoluzione avviene con il D.L. 23 agosto 19 17, n . 13497, che raggiunge in gran parte l' unitarietà auspicata dal Casarini , costituendo nel Ministero della guerra - al posto dell 'Uffi4

5 6

7

lvi, p . 626. G . LIU ZZ I , Ricordi ... (Cit.), pp. 137-1 38. G .M . 1916, pp. 1512- .151 3. A . CASARINI , Op. cii., p. 627 ; GU n . 210 -

5 settembre 1917 .


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cio sanitario - la direzione generale di sanità militare. Il nuovo organo riunisce in sé la trattazione di lutte le queslioni relative al personale, al Servizio sanitario militare in genere e al materiale (quest'ultima branca, fin o a quel momento, era rimasta di co mpetenza della DGSLA). Si articola su 4 d ivisioni: 1° personale, 2 ° atti sanitari ed affari generali, 3° materiale, 4° servizi tecnici (igiene, profila ssi e vaccinazioni ; statistica sanitaria militare; servizio ospedali ero; inva lidi di guer ra) 8 • Per l'approvvigionamento del materiale dei medicinali, la direzione si avvale delle direzioni di sani là dei corpi d ' armata territoriali, dalle quali dipendono: - la farmacia centrale militare (medicina li e strumenti chirurgici); - le direzioni degli ospedali principali , che fungono anche da centri di mobilitazione dei reparti di sanità di campagna; - alcuni stabilimenti ausiliari che concorrono a lla fabbricazione di medicinali e materiali; - il laborato rio militare di Bologna che produce, dal 191 5 a l 1918, 1.112.000 fiale Lii siero antiteLanico. Il Ministero e, per esso , le direzioni di sanità territoriali hanno il compito di raccordare e coordinare le esigenze militari con quelle civili. In zona di guerra sono le Intendenze di armata a provvedere anche alle esigenze igieniche e sa nitarie delle popolazioni civili , e con Circ. n . 235 del 1 settembre 1915 è concessa loro la facoltà di intervenire a nche nella zona delle o perazioni riservate alle Grandi Unità di l a linea, «onde solleva re i Coma ndi di 1 a linea da queste incombenze e a ssicurare che il soldato viva in ambiente sano»9 • Personale Una coslante di tutla la guerra è la scarsità quantitativa (ma anche qualitativa) di personale di tutti i livelli , la cui preparazione, esperienza e specializzazione lasciano spesso a desiderare. G li espedienti ai quali si ricorre sono obbligati: chiamata alle arm i (aprile 19 16) anche dei medici più anziani di classi antecedenti all'ultima classe mobilitata (1876) e revisione degli esoneri e delle riforme. Questi p rovvedimenti straordinari debbono però essere conciliati con le maggiori esigenze sanitarie della popolazione civile (tra la quale specie nell'a u tunno 1918 si diffonde l'epidemia di «spagnola »), e ciò cosLringe a bilanciare i richiami R G.M. 191 7, pp. 1015 e 1640-1642. ') AUSSME, Rep. B-3, cart. 9/ I.


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con esoneri e dispense e/o con l'impiego di personale della CRI 10 • Gravi lacune si manifestano anche nel personale paramedico, e nel 1915 è assegnata alle compagnie di sanità un 'i ntera classe di milizia territoriale. Successivamente si provvede con scuole per infermieri e con esteso impiego - per la prima volta - di personale femminile anche negli stabilimenti avanzati. La carenza di personale si fa particolarmente sentire all'inizio del 1916, quando non possono essere impiegati i nuovi organi sanitari, già costituiti e con materiali al completo' 1 • Ciò induce da una parte ad aumentare il gettito degli ufficiali, e dall'altra ad accentrarne l' impiego al Ministero, in deroga alle norme del Servizio in guerra che delegano tale impiego alle Intendenze d'armata 12 • P er fronteggiare le esigenze del Servizio di 1a linea con D .L. 8 gennaio 1916, n. 38 è istituita in zone di guerra , a S. Giorgio di Nogaro, l'Università Castrense presso la quale sono organizzati corsi accelerati di medicina e chirurgia per gli studenti del 5° e 6° anno delle stesse discipline che già si trovano sotto le armi, ma che non avendo conseguito la laurea non possono essere nominali ufficiali medici 13 • A fine anno (telegramma n. 760 del 13 novembre 1916 del Comando Supremo) sono chiamati a frequentare corsi speciali a nche i militari sotto le armi del 3° e 4° anno di medicina 14 • Nell'assegnazione del personale medico il Comando Supremo interviene direttamente, disponendo che gli ufficiali ruotino tra organi di 1a linea e organi di 2" linea o territoriali (a parere del Liuzzi, ciò riesce dannoso per il buon andamento del servizio, perchè non consente di sfruttare l'esperienza che il personale consegue negli incarichi) 15 • Inoltre per il personale da destinare agli incarichi direttivi più importanti il Comando Supremo intende che le proposte seguano la catena di comando operativo e gli siano direttamente sottoposte per il successivo inoltro al Ministero, in quanto «si tratta di incarichi ch e oltre all'abi-

'° G. LIUZZI, Ricordi ... (Cit.), pp. 131-133; A. Casarini, Op. cit. , pp. 58 1-582 e 579-580. 11 AUSSME, Rep. Il-I, Voi. Il (diario storico Intd.), 2, 8 e 14 aprile 1916. 12 G. LIUZZI , Ricordi ... (Cit.), p. 133; let. n. 27595 in data 26 agosto 1916 (AUSSME, rep. 8-1, Voi. III/ A, All. 373). 13 G.M. 1916, pp. 164-166. 14 AUSSME, Rep. 8 -1, Voi. III. 15 G. LIUZZI , Ricordi ... , p. 133. La rotazione doveva avvenire tra le categorie di incarichi: truppe operami, unità sanitarie mobili , Enti territoriali (lct. n. 322 del 21 settembre 1915 - AUSSME, Rep. B-3, cart. 9/1).


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lità professionale richiedono altre qualità in relazione al genere di Comandi di assegnazione e alJa zona di guerra» 16 • Organi direttivi e ispettivi

Gli organi direttivi previsti dal Servizio in guerra 1915 per il livello di Intendenza generale (generale medico Ispettore e sezione sanitaria) e di Intendenza d'armata (direzione di sanità) sono integrati da: - una commissione ispettiva per "la profilassi delle malattie infettive, nominata nell 'agosto 1915 17 nel quadro dei provvedimenti per fronteggiare l'epidemia di colera scoppiata tra le truppe dell'Isonzo (2 3 e 3a armata). Ha compiti consultivi, ma anche delega di provvedere direttamente; - una sezione di profilassi presso l'Intendenza generale e una sezione ispettiva presso le Intendenze d'armata, per l'applicazione pratica delle direttive emanate dalla commissione; - una commissione sanitaria centrale della zona di guerra, istituita nell'ottobre 1915 con alle dipendenze giunte sanitarie di armata, la cui opera è diretta al pronto recupero del personale ferito o ammalato e in licenza di convalescenza rimasto in zona di guerra , evitando abu si e irregolarità 18 ; - commissioni sanitarie territoriali istituite anch'esse nell'ottobre 1915 presso i corpi d 'armata territoriali, con compiti analoghi, estendendo i controlli anche ai militari degenti negli ospedali fuori dalla zona di guerra per limitarne quando possibile il periodo di degenza 19 ; - 10 comitati regiona li (composti dal direttore di sanità di corpo d'armata territoriale e da p ersonalità mediche civ ili) per coordinare, in zona territoria le, l'azione dell 'autorità sanitaria civile e militare 20 ; - un centro d'ispezione e di rifornimento dei gabinetti batteriologici; - due ispettori anticeltici per ciascun corpo d'armata operativo; - professori ordinari delle facoltà di medicina e chirurgia nominati consulenti dal Ministero della guerra, conservando lo status civ i le. 16

AUSSME, Rep. 8- 1, Voi. IV (29 aprile 1917). l vi, Voi. T, all. 50 (lct. n. 2392/ SM in data I agosto 191 5). 18 Sull 'operato della commissione Cfr. COMMISSION.E S/\NITJ\RIA CENTRALE DELT .A ZONA DI GUERRA, Relazione circa i la vori compiuti dalla Commissione dal 15 ottobre 1915 al 1 ottobre 1916 (ufficiali}, Treviso 1916. 19 G.M. 1916, pp. 330-33 1 e 665-666; G. M. 1917, 161 - 165 e 101 5. 20 D.M. 1 e 11 agosto 191 5 (G.M . 191 5, pp. 1610-1614 e 1681-1683). 17


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Esplicano la loro funzione su espresso invito dell'autorità militare, con consulti e visite nei casi di malattia più gravi e rari2 1 • Evoluzione degli organi esecutivi All'inizio della guerra il tenente generale medico L. Ferrero di Cavallerleone, Ispettore capo di sanità militare, dirama le Norme per gli ufficiali medici durante la campagna22 , dalle quali si può desumere il livello raggiunto dalla medicina militare di campagna nel 1915. Secondo il Ferrero di Cavallerleone, la guerra di trincea ha fornito la possibilità di fare sul posto e nelle prime linee le grandi medicazioni e gli interventi chirurgici prima riservati alle formazioni più stabili e arretrate, ma non ha mutato le norme fondamentali per la chirurgia di guerra (che deve essere sempre più conservatrice), per l'asepsi e l'antisepsi e per lo sgom hero e il trasporto dei feriti. In estrema sintesi, il Perrero di Cavallerleone raccomanda: - sollecita raccolta e primo soccorso dei feriti, con operazioni presso il posto medicazione improntate alla massima semplicità e speditezza; - presso le sezioni sanità, l'azione chirurgica deve essere limitata agli interventi più urgenti, evitando le operazioni di alta chirurgia. Solo nel caso di guerra di trincea tali operazioni sono possib ili anche in l " linea, con ospedalizzazione a cura delle stesse sezioni sanità; - presso gli ospedali da campo il chirurgo avvalendosi largamente dell'esplorazione radioscopica e radiografica « deve evitare di disperdere energie in interventi che richiedono troppo tempo e sono di dubbio esito» . L'opera del chirurgo, se non deve essere troppo attiva, non deve però essere «troppo astensionista)), e quando possibile si deve impiantare n elle vicinanze del campo di battaglia un ospedale da campo specializzato che raccoglie i feriti non trasportabili; - gli sgomberi dei feriti trasportabili devono essere i più solleciti possibile: a) per mantenere libere le unità sanitarie avanzate; b) perché per i feriti sono il più grande e benefico sollievo morale; c) per evitare infezioni provocate dall'ingombro del campo di battaglia; - per la lotta contro il tetano: iniezioni preve nti ve di siero antitossico specifico, del quale sono dotate tutte le unità sanitarie; - per prevenire il diffondcrsi di altre epidemie già comparse sui vari fronti europei (tifo, dissenteria, tifo esantematico, colera, meningite cerebro-spinale): indagini da parte degli ufficiali m edici sulle con21

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G.M. 191 8, pp. 423-424. «G iornale di medicina militare» 1915, pp. 345-362.


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dizioni della popolazione civile, massima igiene degli accampamenti e della persona, speciale sorveglianza sulle acque, sulle cucine, e sui cucinieri e sulla preparazione del rancio; tenere lontani anche con la forza i venditori ambulanti; ricorso alle vaccinazioni contro il tifo e il colera. Anche se impostati ancora, naturalmente, sulla guerra di movimento, questi criteri indicati dal Ferrero di Cavallerleone possono essere ritenuti di massima validi per tutta la guerra, nel corso della quale gli organi esecutivi sanitari subiscono moaifiche anche profonde, ma senza sostanzialmente mutare i principi che ispirano il loro funzionamento. Le innovazioni sono principalmente dovute: a) all'impego generalizzato dell'automezzo, che oltre alla rapidità degli sgomberi fino alla ferro via consente interventi anche in 1 a linea, con la manovra del personale e dei mezzi sanitari; b) alla necessità di aumentare la capacità di cura e di ricovero anche in I a linea, e di specializzare gli organi esecutivi per la cura e il recupero di infermi affetti da varie malattie, sconosciute o di scarsa influenza nelle precedenti guerre brevi; c) alla frequente deficienza qualitativa e quantitativa di mezzi di trasporto, o impiegati per altre esigenze (ferrovie, automezzi) o non adatti alla raccolta e sgombero in prima linea. A queste esigenze generali corrisponde l'introduzione di tutta una serie di nuovi metodi di cura e di nuovi medicinali, strumenti e materiali. Oltre a distribuire lettini da campo agli ospedali da campo (non previsti nelle dotazioni del maggio I 915), l'apparecchio radiologico portatile ideato dallo stesso Ferrero di Cavallerleone - e già impiegato in Libia - è distribuito a tutti g li ospedali da campo, si perfezionano strumenti e metodi radiografici e radioscopici in genere, in campo ortopedico riceve grande impiego la fisioterapia e si diffondono la cineplastica e la cineprotesi introdotte dal Vanghetti. Per combattere l'anemia acuta postemorragica, ai già progrediti mezzi per elevare la pressione si aggiunge la trasfusione del sangue, studiata e consigliata molti anni prima dall ' Albanese . Già nel primo anno di guerra, dal luglio al novembre 1915, l' assegnazione di nuovi materiali è imponente per qualità e quantità. Oltre a chiedere al Ministero, a fine lug lio , la costituzione di altri 5 ospedali da campo da 100 letti e 5 da 200 letti in più di quelli stabiliti, l'Intendenza generale distribuisce: Inceneritori da campo; Leu ini da campo a tutti gli ospedaleu i da 50 letti; Apparecchi di trazione per fratturati (2 per ogni ospedaletto); Essicatori per biancheria;


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Motolett ighc per sgombro di feri ti e maiali; Pompe spruzzatrici per disinfezione; Apparecchi radilogici portatili e ambulanze radio logiche; Apparecchi TermoliJlipul per ricerche batteriologiche ed esami siero-diagnostici. (Non hanno completamente risposto allo scopo, polendo servire prevalentemente solo per le ricerche siero- diagnostiche); Barelle - Si manifestano utili due tipi speciali: uno con particolare copertura per trasporto di malati infetti; l'altro articolato per trincee; Tende-Baracche tipo Sarzolto, destinate per ricovero di ammalati infettivi; Autoclavi per Ospedali da campo (Consentono un a più sicura sterilizzazione della garza e de11e biancherie per operazioni, economizzando anche il materiale; - si presceglie il tipo verticale medio Man gini); Vasche Ravizza - per la sterilizzazione dell'acqua; Carri-filtr i - Sterilizzatrici per acqua e Potabilizzatori (tipi di carri - filtri Berkfeld , potabilizzatori Hartmann e Mangini; sterilizzatrici Lefebvre); Forni crematori per la distruzione dei mat eriali in fetti; Apparecchi di disinfezione (stufe loco mobili Giannolli, stufe - bott i, apparecchi 13reslavia, lampade Esculapio, apparecchi Clayton, stufe Geneste-ll erscher , stufe Turchefield, pompe Sormani, lampade a benzina (eolipile) per la distruzione degli inseLLi) ; Apparecchi vari (casseu e per microscopia e per oculistica, vasdu: ùa baguo, sterilizzatrici portatili per medicature ed oggeui chi rurgici); Bia ncheria ed indumenti (brande con materassi, lenzuola, coperte); Medicinali ed oggetti di medicazione23 •

Le richieste di materiale sanitario sono subito così elevate , che a fine 1915 i depositi centrali non riescono più a soddisfarle24 • Anche per questo gli organi direttivi ai vari livelli ricorrono spesso ad acquisti diretti dal commercio, costringendo nel 1917 l'lntendenza generale da una parte ad intervenire per porvi un freno 2 5, e dall'altra - riconosciuta la necessità di ricorrere anche in prima linea ad interventi chirurgici importa nti e decisivi per la vita del ferito - ad aumentare le dotazioni di una sola sezione di san ità per corpo d'armata, assegnan dole «una cassetta di strumenti chirurgici del collo n. 3 per ospedaletto da campo da 50 letti mod. 1911 e tipo ridotto 1916, più altri materiali accessori (autoclave, tavolini, vaschette, catinelle, p entole, letto operati vo, fornelli, vesti)» . Infatti, in precedenza le dotazioni delle sezioni

23 JNTENDENZA GENERALE , R iassunto delle principali disposizioni prese sul funzionamento dei servizi d 'Intendenza nel periodo luglio-novembre 1915, 1916 (AUSSME, Rep. B-1, Vol. 2/ 13). 24 AUSSME, Rep. 13-1, Voi. 1, 14 ottobre 1915. 25 AUSSME , Rep. 8 -3, cart. 10/2 (Jet. n. 16975 del 17 marzo 1917 e let. n. 2 1333 del 28 luglio 191 7).


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sanità contenevano solo strumenti di tipo comune per interventi di pronto soccorso e per operazioni di minore importanza26 • Per quanto l'Intendenza generale raccomandi periodicamente di conservare agli organi sanitari le loro caratteristiche di mobilità 2 7, l'aumento dei materiali e delle capacità di ricovero anche in 1a linea e la stessa specializzazione sempre più diffusa «territorializzano» inevitabilmente gli organi sanitari, che non possono più muoversi senza perdere la loro efficienza. Questa tendeQza, che inizia a fine 1915, raggiunge il massimo nei primi mesi del 1917, quando in previsione delle future operazioni offen sive l'Intendenza generale prescrive di «disimpegnare» (cioè di disancorare dal terreno, rendere mobili) una parte degli organi sanitari di 2 a linea. Sorgono però notevoli difficoltà: anche se a tergo della I a linea è stata istituita una zona ospedaliera « veramente grandiosa» e in grado di far fronte a tutte le esigenze di cura e di sgombero, tale zona osp edaliera i: s ta ta otlenula in parte anch e territorializzando e amplia ndo grandemente la capacità di ricovero degli o sped ali da campo, molti dei quali hanno così perduto le loro caratteristiche di unità mob ili e ha nno assunto funzioni del tutto specializzate (lan:a retti , convalescen zia ri , ecc .)28 .

La capacità di cura e intervento chirurgico anche in 1a li nea viene accresciuta sia creando infermerie provvisorie al livello di divisione e brigata ove sono ricoverati gli infermi recuperabili entro 10 giorni, sia integrando l'azione delle sezioni di sanità e degli ospedali da campo con nuove formazioni sanitarie mobili ad elevata specializzazione (purtroppo, in numero insufficiente), costituite da: - nuclei chirurgici composti da provetti specialisti con tutti gli strumenti e i materiali necessa ri, che vengono di volta in volta assegnati agli organi esecutivi ove maggiore è l'afflusso dei feriti, con particolare riguardo ai feriti cavitari intrasportabili; - 10 autoambulanze chirurgiche (di cui 3 della CRI) costituite nel 1916 29, in grado di raggi ungere le prime lince e di entrare in funzione entro 6 ore, trasportate con 7 autocarri, articolabili in due ambulanzette che potevano essere dislocate presso le sezioni sanità delle divisioni più impegnate. Sono fornite ciascuna di tenda-sala operatoria a 26

Jvi (lct. n . 22646 del 9 seuemhre 19 17). A USSME, Rep. B-1 , Voi. 111 / A , a li. 358 (lct. n. 26979 del 22 agosto 1916) e Rep. B-3 , cart. 9/2 (Jet. n . 26979 dcll'l ottobre 1916). 2 8 AUSSME , Rep. B-3 , can . 10/ 1 (Jet. n. 39300 del 25 marzo 1917). 29 AUSSME, Rep. Il- I, Voi. II (20 ma rzo 1916) . 27


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doppia parete , di tenda per il ricovero dei feriti operati e di un autocarro Fiat con caldaia. Alle predette ambulanze, che operano al livello di armata, nell'agosto 1917 sono assegnate anche piccole baracche operatorie, per rendere più agevole il loro impiego, che dovrebbe avvenire vicino alle sezioni san ità, «per integrarne la funzione chirurgica negli atti operatori indifferibili» 10 • Pertanto esse - pur dipendendo daJlc direzioni di sanità di armata - sono considerati stabilimenti sanitari di 1 • linea, perché il loro numero esiguo non ne consente l'assegnazione definitiva a ciascun corpo d 'armata, ma obbliga all'impiego saltuario di esse dall'uno all'altro corpo d'armata 31 ; - 3 sezioni da campo per infermiere volontarie, montate su autocarri, per l'intervento nei momenti di maggior bisogno; - 9 ambulanze radiologiche fornite dal personale tecnico e di tutti gli apparecchi più moderni e perfezionati per le osservazioni radioscopiche e radiografiche, che potevano così essere praticate anche in zona molto avanzata; - ambulanze stomatoiatri che; - ospedali chirurgici in zona di guerra, specializzati ognuno per determinate categorie di feriti (cavitarie , osteo-articolari, al polmone, fratture) . A queste strutture di pronto in tervento si aggiunge un complesso imponente di laboratori, centri di cura e di convalescenza, organi esecutivi per la profilassi e la bonifica ecc. che, in zona di guerra e fuori, risponde fondamentalmente a tre scopi: - profilassi e cura delle epidemie; - cura di malattie che richiedono speciali provvedimenti; - assicurare periodi di convalescenza e di riabilitazione; - fungere da polmone p er incrementare la possibilità di ricovero (specie in previsione dei più intensi cicli operativi), liberando letli nella zona di guerra. Particolare risalto assumono le misure straordinarie p er combattere le epidemie, che iniziano a manifestarsi fin dai primi mesi di guerra e si acutizzano quando si rendono necessari grossi concentramenti di forze. A parte gli interventi nel campo dell'igiene delle truppe ai quali si è accennato, e che vengono perfezionati con l'impianto di stazioni di pulizia e di bonifica per le trupp e di I a linea (bagni, disinfezione, spidocchiatoi, cambi di indumenti ecc.), i provvedimenti ai quali si ricorre sono essenzialmente tre: 30 31

AUSSME , Rep. B-3, cart. 10/2 (let. n. 2 1693 dell' 8 ago sto 191 7). AUSSME , Rcp. B-1 , vo i. JII/ A , ali. '135 (let. n. 29000/ SM d el I no vembre 1916).


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a) vaccinazione anche contro il colera, che s i aggiunge a quella antivaiolosa e antitifica32 ; b) creazione in zona di guerra di una zona contumacia/e (e/ o di reparti contumaciali negli ospedali); c) costituzione di sezioni di disinfezione e bonifica mobili (1916) 33 e di organi speciali di profilassi, ricovero e cura. La zona contumaciale è fissata nell'agosto 1915 ~4 per fronteggiare l'epidemia di colera tra le truppe dell'Isonzo, e ha lo scopo di evitare il più possibile che i feriti e malati provenienti da zone infette siano direttamente sgombrati daJla zona di guerra nell'interno del Paese. Deve rendere disponibili molti posti letto, quindi le sono assegnati limiti molto estesi (limite est: Palmanova - S.Giorgio di Nogaro - Mare; limiti ovest: Adda fino alla foce - Fiorenzuola d'Arda (Piacenza) - Parma - Modena - parallelo di Modena fino alle Valli di Comacchio). Tutti gli ospedali compresi in questa zona sono considerati ospedali contumacia/i, e vi sono previsl i 6 giorni di sosta durante i quali i degenti sono controll ati. Al termine della contumacia, i trasportabili («a patente netta») sono sgomberati all'interno del Paese, e quelli non trasportabili perché infetti sono riuniti in reparti o ospedali separati. Organi-pilota per l' attività di prevenzione sono i laboratori chimico-batteriologici di armata, che si aggiungono a quelli istituiti presso gli ospedali da campo e partendo da una struttura inizialmente mobile e leggera si territorializzano e ampliano i loro compiti, estendendoli quando necessario alla popolazione civile (quello della 3 a armata, anche alla lotta contro i gas). In tal modo essi da organi scientifico-tecnici, a disposizione delle direzioni di sanità di armata per la rntela igienica delle truppe, taluni si trasformarono in veri e prop ri laboratori speciali d' analisi e di ricerche, a disposizione permanente dell ' Autorit à militare e civile, con att ribuzioni molto più vaste, che comprendeva no oltre l'igiene e la bromatologia, anche la chimica clinica, la chimica legale, la merceo logia, la chimica tecnologica , fino ad affrontare sia ricerche originali di labo ratorio come ricerche tecniche per il teatro di guerra35 •

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G.M. 1915, pp. 1803-1805. Su costituzione organica, impiego e mezzi delle sezioni di bonifica istituite nella primavera 1916 (che provvedono alla d isinfezione delle trincee e al risanamento del territorio occupato dalle truppe) si veda AUSSME , Rep. B-1 , Vol. li (let. n. 3220 del 3 a prile I 916 del MG) e Voi. Il/A, /\Il. 21 5 (lett . n. 1525/SM dell' 11 marzo 1916). 34 C irc. n. 124 del 17 agosto 191 5 (/\USSME , Rep. B-1, Voi. I//\, Ali. 64). 15 E. MAMELI, li laboratorio chimico della 3° armata, «Giornale di medicina mi33

lirnre» 1927. , pp . 117-1 23.


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Gli sgomberi: personale, mezzi e relative modalità

Gli sgomberi vedono protagoni ste le ferrovie (per lunghi percorsi) e gli automezzi (per raccordare con le testate delle ferrovie le truppe di 1" linea). I carri per feriti per il trasporto dai posti di medicazione alle sezioni di sanità danno spesso cattiva prova nel terreno prevalentemente montuoso e povero di strade de11a zona d'operazione. Essi sono sostituiti, quando possibile, dalle autoambulanze delle sezio ni sanità (che sono aumentate da 2 a 4), da autocarri normali che tornano vuoti dalle prime linee, oppure da altri mezzi (teleferiche, salmerie). Dietro a ogni gruppo di posti di medicazione si impianta un posto di sosta feriti, per il successivo sgombero a mezzo di autoambulan ze sulle sezioni di sanità. Queste ultime nel corso d ella guerra sono tutte someggiate. In prima linea scarseggiano i portaferiti (48 per reggimento) e le barelle. Specie in terreno montano, la raccolta dei fe ri ti e il loro trasporto ai posti di medicazione richiedono personale in rinforzo, con l'adozione di procedure e mezzi di circostanza . La politica di sgombero, cioè «la direttiva di comando che definisce i criteri da seguire per lo sgombero dei feriti/malati in relazione alla prognosi » 3 c•, è dominata dalla necessità più volte ribadita dal Comando Supremo di trattenere il massimo numero di degenti in zona di guerra, per facilitarne il recupero (ch e per varie ragioni diventa molto difficile una volta che essi sono usciti dalla zona soggetta alla giurisdizione del Comando Supremo). Perno e volano dell'organizzazione sanitaria di cura sono gli ospedali di riserva specializzati e non , che sono costituiti - oltre che con i vecchi ospedali militari territoriali opportunamente ampliati - anche organizzando nuovi ospedali in locali di fortuna, o requisendo in tutto o in parte le strutture sanitarie civili. Vengono in parte chiusi - con possib ilità di essere riaperti con breve preavviso - nella stagione invernale e nei periodi di stasi operativa, con particolare riguardo a quelli più piccoli (la cui gestione si rivela a ntieconomica , perché provoca di spersione di personale e materiale). Essi possono dipendere dalle Intendenze di armata (quelli più vicini) oppure dall' Intendenza generale (quelli più lontani) . I criteri da seguire nella politica di sgombero sono fi ssati dall' Intendenza generale (let. n. 5678 del 17 ottobre 1915) 37 sulla base di pre-

36

37

Pub. SME n. 900, Voi. TIT , p. 38. AUSSME , Rep. B-3, cart. 9/ 1.


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Ferruccio Bolli

cedenti direttive del Comando Supremo (Circ. n. 5678 del 10 ottobre) e prevedono di: - trattenere e recuperare per quanto possibile i malati e feriti negli stessi stabilimenti san itari della zona di guerra, lasciandone uscire solo i malati e feriti gravi abbisognevoli di lunghe cure (oltre i 30 giorni); - curare e recuperare in zona di guerra sia gli infermi leggeri (infermerie provvisorie) sia gli intrasportabili e quelli gravi ma trasportabili, avvalendosi di organi esecutivi-di cura e recupero sottoposti all'azione di controllo della citata commissione sanitaria centrale della zona d i guerra3 8 • Questi criteri di massima vengono mantenuti per tutta la guerra, non senza irregolarità e inconvenienti che danno luogo a numerosi rilievi da parte dell'Intendenza generale, tra i quali i più frequenti sono: eccessivi spostamenti degli infermi da un luogo di cura all'altro; sgombero di feriti leggeri fuori dalla zona di guerra e, per contro, ricovero nei luoghi di cura della zona di guerra di infermi lungo-degenti che dovrebbero essere sgomberati nella zona territoriale; scarsa utilizzazione della capacità di trasporto dei treni sanitari o loro eccessivo affoll amento; trasporto sui treni sanitari e insieme ad altri ammalati di infermi che dovrebbero viaggiare a parte (psicopatici, soggetti a contumacia ecc .); eccessiva durata della sosta per la prescritta disinfezione da parte dei treni ospedale della Croce Rossa ( che in tal modo ass icurano un più lungo periodo di riposo al loro personale); troppo scarsa percentuale di infermi che fanno ritorno al fronte 39 • Nel maggio-giugno 1916, durante la battaglia degli altipiani, si verifica a nche scarsa regolarità nello sgombero dei feriti da parte de!Ja l a armata, che provoca da parte dell'armata stess a «frequenti e tumultuarie richieste» (tra le qual i l' ultima di ben 12 treni sanitari in una so la volta)40 • Poiché inconvenienti analoghi a quelli della l a armata nel 19 l 5 si erano verificati4 1 anche nella 2 a e 3 a armata, l'Intendenza generale prescrive di assegnare alle direzioni di sanità di armata un ufficiale di Stat o Maggiore, che deve assicurare la regolarità degli sgomberi coordinando in modo più efficace: a) i compiti d egli ufficiali di Stato 38

Let. n. 760/ SM d el 23 giugno 1915 (AUSSME , Rep. B-1, Voi. I/ A, Ali. 10). Promemoria <lei 5 maggio 19 15 del Capo di SM Intendenza generale (/\U SSME , Rcp. B-1, Voi. I/A, Ali. 49); Jet. 11. 801 d el 19 luglio 191 5 (Rep. B-3, can . 9/ 1); let. n . 61100 del 22 novembre 191 7 (Rcp . B-3, can . 10/ 1); Diario storico lntd. gen. del 23 marzo 191 8 (Rep . B-1, Voi. VI); Jet. n. 15201 in data 7 maggio 1916 (Rep. B-3, cart. 9/2). 40 Diario storico - 13 giug no 1916 (AUSSME, Rep. B-1, Vo.1. Il) . 41 Lct. n . 2028/ SM del 3 giugno 19 16 (AUSSME, Rep. B-1 , Voi. 11/ B, ali. 30 1) . 39


XVIII. Servizi di sanità, veterinario e di commissarialo (/9/5-/9/8)

773

Maggiore (previsione delle esigenze, richiesta e assegnazione dei mezzi , mo vimenti per sgomberi sugli ospedali di riserva); b) i compiti propri degli ufficiali medici (impianto e funzionamento tecnico degli organi, controllo d ella situazione sanitaria); c) i compiti d ella direzione trasporti dell' Intendenza generale e del suo delegato presso le Intendenze d'armata (movimento d ei treni sanitari in relazione alle varie esigenze e al complesso dei movimenti ferroviari). Questo provvedimento viene ritenuto d al Liuzzi efficace, ma «esso non può considerarsi che come un esp ediente, non mai come una razionale integrazione del sistema atta ad assicurare un buon funzionamneto dei servizi. C hi ha la responsabilità di un servizio deve riunire in sè le qualità tecniche e logistiche necessarie ... » 4 2 • Gli inconvenienti - evidentemente dovuti a ragioni di fondo difficilmente eliminabili - continuano fino al gennaio 1918, quando l'Intendenza generale, lamentando am:ora una volta la mancata osservanza delle disposizioni, trasm ette uno schema che configura la politica di sgombero più perfezionata raggiunta nella guerra 4 3 (vds. grafico a pag. seguente). Di lì a pochi mesi, in occasione della battaglia di Vittorio Veneto, è gioco-forza rinunciare almeno a talune delle finalità che questo schema si propone, e per fronteggiare la situazione sanitaria resa particolarmente critica dall'elevato nume ro di ammalati per l'epidemia di «spagno la» nell'esercito e nel Paese, dalla conseguente scarsità di posti letto nella zona territoriale e dalla necessità di l iberare posti letto anch'essi scarsi - in zona di guerra, il Comando Supremo autorizza: - l' invio in licenza dei milita ri convalescenti di qualsiasi malattia abbisognevoli di almeno 30 giorni, - lo sgombero fuori daJJa zona di guerra dei militari celtici, convalescenli, infettivi, neuropatici ; - la limitazione della concessione di sezioni ospedaliere militari ad enti civili 44 • Il fattore che più di tutti influisce sulle modalità di sgombero è però l'effetti va disponibilità dei treni sanita ri abbinata alla potenzialità delle linee, che richiede il loro coo rdinamento con il complesso dei movimenti ferroviari. Ben presto il loro movimento è diretto d all' Intendenza generale , alla quale le Intendenze d 'armata indirizzano le richie42 43

G. LIU ZZI, Ricordi... (Cit.), p . 13 1. Let. n. 5080 I. S. del 18 gennaio 191 8 (AUSSME , REP. B-1, VOL. V/ A, ALL.

770). 44

D iario storico del 24 ottobre 1918 (AUSSME, Rep. 8 -1, Voi. VI I) .


Ferruccio Bolli

774

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XVIII. Servizi di sanità, veterinario e di commissaria/O (/915-19/8)

ste per far muovere i treni loro assegnati. Per intervenire tempestivamente in caso di punte di sgombero, l'Intendenza generale mantiene alle dirette dipendenze un'aliquota sempre più elevata di treni. Gli sgomberi di durata inferiore alle 8 ore si effettuano, come previsto, con treni attrezzati; quelli su lunghi percorsi con treni ospedale (della CRI o SMOM). Molto carente, all'inizio, la disponibilità di treni sanitari anche dal punto di vista qualitativo (carri merci attrezzati con barelle senza riscaldamento, non intercomunicanti). Dato l'imprevisto numero di feriti si è costretti a ricorrere, per lo sgombero di feriti leggeri, anche a normali treni viaggiatori di ritorno dal fronte . Nel corso della guerra la situazione migliora: i treni con carri m erci tipo F sono sostituiti in buona parte con altri treni più modern i, con aggiunta di carrozze adibite a medicazione, bagagli, cucina e vetture riscaldate e intercomunicanti. Quelli con carrozze di vecchio tipo che rimangono in servizio sono migliorati, tenuti in riserva e impiegati solo nella stagione estiva o per eccezionali esigenze4 5 • li numero dei treni sanitari in circolazione viene ridotto nella stagione invernale e nei periodi di stasi operativa. In totale nel corso della guer ra sono costituiti 47 treni attrezzati e 26 treni ospedale (22 della Croce Rossa e 4 del S.M.O.M.) , ma la loro disponibilità effettiva nei vari periodi risulta la seguente4 6 : Treni attrezzati

Tren i osp edale

3 giugno I 915

16

21 ( I del SMOM)

6 maggio 19 17

35 (5 vecchio modello, IO a disp . lntd . gcn.)

26 (11 a disposizione lntd . gcn.)

20 novembre l 917

45 (19 a ùisp. Tntd. gen .)

26 (di cui 4 del SMOM e 15 a disp. lntd. gen .)

14 aprile 1918

32 (di cui 13, con carri F, a d isp. lntd . gcn.)

27 (di cui 2 del SMOM e 2 1 a disp. Jntd. gen .)

Data

45 Sui vari tipi di treni sanitari Cfr. A. CASARTNT, Op. cit., pp. 590-594. Sui p rovvedimenti v ia via a dottati in merito cfr. Diario storico 17 giugno I 91 5 (AUSSME, Rep. B-l, Voi. l ); Jet. n. 1752 del 20 luglio 191 5 (rep. B-l , Voi. I/A, Ali. 40); let. n. 74100 del 19 marzo 19 18 (Rep. R-3, carL 10/ 3). Sull 'impiego dei treni san itari (numero treni e numero maiali e feri ti trasportati) in ciascun anno, mese e decina di giorni Cfr. TNTENDENZA GENERALE, Re/az. sul .funzionamento e sull'opera della Direzione trasporti ... (Cit.), A li. VI. 46 AUSSME, Rep. B-3 , cart. 10/ 1 (Jet. n. 40200 d el 6 maggio 191 7); cart. 10/2 (let. n. 97200 <lei 20 novembre 1917); cart. 10/ 3 (let. n. 76400 del 14 aprile 191 8).


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L'opera delle Associazioni di soccorso4 7 Alla Croce Rossa si affianca nel corso della guerra il Sovrano Ordine Militare di Malta, che fornisce 4 treni ospedale. L'apporto della Croce Rossa non si esurisce nella organizzazione e gestione di treni ospedale per lo sgombero di feriti e ammalati sui lunghi percorsi, ma si estende a un complesso di attività assistenziali in vari settori e di organi esecutivi anche di campagna. Fatto rimarchevole, nella grande gùerra gli organi della Croce Rossa non si limitano ad integrare quelli della sanità militare limitando il loro contributo ai Servizi di 2 a linea, ma intervengono anche (dal maggio 1916) in I a linea, per colmare le carenze alle quali già abbiamo fatto cenno. Il generale Ottolenghi, già Sottocapo di SM dell'Intendenza generale, così ne commenta nel 1928 questo impiego non previsto dalla regolamentazione dell'a nteguerra, ma dettato da necessità: È teoricamente ammesso che la funzione bellica della Croce Rossa si eserciti in seconda linea, in quella parte cioè della zona di guerra che si chiama zona delle tappe; mentre il servizio sanitario avanzato dovrebbe riservarsi alla sanità militare. Questa separazione dei compiti rispettivi fu consigliata da un cavalleresco sen timento di responsabilità, che ha indollo ad allontanare dagli immediati pericoli coloro che offrono volontaria l'opera propria in favore dei comballenti; ma nella prat.ica questa distinzione non potè sempre ricevere sanzione assoluta. Anche noi, per serbarci fedeli a quel principio, durante l'ultima grande guer ra abbiamo bensì affidato inizialmente alla Croce Rossa Italiana il compito di disimpegnare il servizio sanitario nelle linee arret.rate rispetto a quelle dove si combatteva; ma spinti poi dalla necessità, quale si veniva determinando per effetto dei nosiri scarsi mezzi, aiutati inoltre dall'impulso generosissimo che a nima va tutti i componenti dell 'associazione non abbiamo tardato ad ammeuerla ad una più in tima collaborazione con la sanità militare, sempre più innanzi verso la zona di fuoco. Così finimmo per spingere in prima linea le sue sezion i au tomobili destinate allo sgombero d ei ferit i, così la invitammo a creare sezion i di sanità identiche a quelle dell'esercito ed accettammo con riconoscenza l'offerta dei suoi ospedali chirurgici mobili ideati durante la guerra e donati da uno specia le comitato milanese, così infine facemmo largo ai suoi posti avanzati chirurgici, i quali portando quasi sulla linea di fuoco il soccorso dell a scienza, valsero a salvare grande numero di vite preziosissime48 •

47

Su organi zzazione e operato d ella CRI e SMOM nella guerra cfr.: A. FREZZA, Op. cit., pp. 115-152; ASSOCIAZIONE DEI CAVALTER T TTALIANT DEL S.M .O .M., Relazione sul servizio sanitario svolto durante la campagna nazionale 19151918, Roma 1919; T. SCOCCTA NTT (MAGG. MEDICO), La Croce Rossa nella prima guerra mondiale fino al 1917 (AUSSME, Rep. L-3, cari. 113/3); MG, f rifornimenti ... (Cil.), pp. 264-247. Sul reclutamento e sul personale in genere Cfr. R.D. 23 maggio 191 5, n. 719 (G.M. 191 5, pp. 981-983 e 1108- 111 1) e D.L. 5 marzo 1916 (G.M. 1916, pp. 685-786). 48 A. OTIOLENGHI, La Croce Rossa e la guerra, « Rassegna mensile» , l'arma, n. 9/ 1928.


XVIII. Servizi di sanità, veterinario e di commissari·-"a/:._co_,('-'-19 '--'J:._c5_ -l---'-9_18::..c~_ _ _ __ _7_7_7

Il 30 maggio 1915 entrano in servizio i primi 6 treni ospedale della CRI, il 12 giugno sono pronti gli altri fino al XXI, il 30 giugno i treni ospedale sono 22 (4 alla 1a armata, 7 alla 2 3 , 6 alla 3a, 4 a disposizione Intendenza generale, 1 della marina). Sono inoltre costituiti, nel corso della guerra, i seguenti organi esecutivi: - 29 posti di soccorso ferroviari, che iniziano a funzionare il 23 maggio 1915 e sono successivamente ridotti a radunata compiuta; - l'ambulanza fluviale Litta, soppressa «per scarso rendimento» il 26 settembre 1915 49 ; - l'ambulanza lagunare allestita dal comitato regionale di Venezia, che fino al 30 giugno 1917 trasporta 28.082 infermi; - gli ospedali da guerra (50-300 letti), che mobilitati nel numero di 20 nel giugno 1915, salgono a 65, con un lazzaretto per l.300 ricoverati; - una sezione stomatologica a S. Valentino, con 20.600 interventi chirurgici dal marzo 1916 al 31 agosto 191 7; - ambulanze da montagna (che passano dalle 20 mobilitate il 23 maggio a 32) con materiale someggiabile, ben poche delle quali sono impiegate per lo scopo per le quali erano state costruite, ma svolgono varie mansioni in 1a e za linea (ospedaletti chirurgici, locali di isolamento, istituti di riposo o case ristoro); - 14 sezioni automobilistiche con capacità di trasporto e prima cura dei feriti, impiegate sia in la linea che per lo sgombero sugli stabilimenti di za linea, che possono funzionare sia isolatamente che appoggiandosi a una sezione sanità. Presso una di esse è costituito un reparto odontoiatrico; - 6 autoambulanze radiologiche; - 1 autoambulanza con elettrovibratore (che dovrebbe rendere più identificabile dal chirurgo i proiettili, imprimendo loro un moto vibratorio, ma fornisce risultati « incerti»); - 3 ospedali chirurgici m o bili (trasportati con 6 camion, possono fun zionare sia in immobili che in tende o baracche), per la cura di feriti e malati in trasportabili che giungono alle sezioni di sanità; - 3 ospedali di tappa; - 204 ospedali (per 30.000 posti letto) in zona territoriale, alcuni dei quali specializzati (per mutilati ; elioterapici; per ultrainvalidi; per tubercolotici); 49 Relazione sull'operalo d ella C RI nel mese di giugno (AUSSME, REP.,R-1 , VOL. 1/ A, ALL. 35).


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Ferruccio Bolli

- 2 magazzini di rifornimento principali e depositi vari per personale e materiale. Oltre a questi organi specifici dell'Associazione, in data 14 aprile 1916, in previsione dell'impiego di personale d ella Croce Rossa anche in 1 a linea deciso «su insistenza dello stesso personale», il Ministero costituisce 4 sezioni sanità di fanteria con personale sanitario della Croce Rossa, mentre i rimanenti uomini, quadrupedi e materiali sono forniti dall'esercito 50 • Al contrario, nel 1918 durante la battaglia di Vittorio Veneto, in data 27 ottobre il Comando Supremo (in accordo con il Ministero della guerra e s u richiesta del Ministero degli interni) per fronteggiare l'epidemia di spagnola anche tra la popolazione civile dispone l'invio in Paese di tutto il personale sanitario della CRI in servizio presso gli ospedali da guerra e di tappa, il cui materiale viene preso in consegna da personale dell'esercito 51 • L'organizzazione della C RI risulta gravemente ridimensionata dopo il ripiegamento dell'ottobre 1917, duran te il qu ale vanno perdute ingenti quantità di materiali per un valore ragguagliabile a 20 milioni di lire (39 ospedali da guerra con 6.172 posti letto, 15 ambulanze d a montagna, 3 ospedali chirurgici m obili, 3 sezioni di sanità, 6 sezioni automobilistiche, una ambulanza radiologica, 3 depositi di rifornimento di armata , un magazzino di rifornimento, 2 autoparchi, ecc.). Vanno per ultime ricordate le varie attività umanitarie che la Croce Rossa dal 1915 al 1918 esplica a favore sia delle popolazioni civi li (lotta contro la malaria e la tubercolosi; intervento nel terremoto della Marsica) sia dell'esercito (azione in sede internaziona le per vietare l'impiego dei gas; assistenza ai prigionieri di guerra con varie provvidenze: invio loro del pane, scambio con altri prigionieri austriaci, rimpatrio dei malati e feriti gravi). L' opera della Croce Rossa è meritoria e in molti casi insostituibile . Peraltro, benché il suo personale sia fin dall 'inizio militarizzato e quindi piena mente soggetto alla disciplina militare, nel corso della guerra emergo no taluni inconvenienti e qualche attrito e incomprensione tra personale della sanità militare e della Croce Rossa, provocati da diverso status, diversa mentalità e quindi diverso modo di intendere la disciplina (critiche iniziali al s istema sani ta rio militare da parte di ufficiali della CRI; la~ghczza nella concessione di permessi di allontanarsi dalla zona di guerra a person ale della CRI no nostante le severe disposizioni restrittive del Co mando Supremo; uso indebito di automezzi so AUSSME, Rep. B-1 , voi. li / Il , ali. 252'.258. si Ivi (Di ario storico), voi. VII.


XVlTT. Serviz i di sanità, veterinario e di commissariato (/915-1918)

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della CRI da parte dei direttori di sanità militare; resistenze a llo scioglimento - ritenute ingiustificate - da parte di taluni organi della CRI, ecc.)52 . Probabilmente sono .le disarmoqie di questo genere, sia pur molto contenute nel numero, a far ritenere al Liuzzi poco conveniente il frammischiamento nelle armale di unità di servizio d i tali associazio ni con tutte le unità analoghe del corpo sanitario militare. Quelle uniLà praticamente complicano le dipendenze e il servizio: dico praticamente nel senso di no n astrarre degli uomini e cioè dalla loro virt ù e dalle loro debolezze53 •

Nel l 918, quindi, l'impiego più appropriato del patrimonio di tradizioni e di valore delle Associazioni volo ntarie è un problema non ancora del tutto risolto.

P er poter esprimere un ragionato giudizio complessivo sull'opera d el Servizio sanitario nella guerra è bene riflettere a nche su alcuni dati statistici. Il numero di ufficiali e soldati infermi sottoposti a visita di controllo da11e apposite commissioni è di 183 .000 in zo na di guerra e di 1.612.000 in zona territoriale. Di essi è recuperato il 97% di ufficiali e il 72,8% di truppa in zona di guerra, e il 500/o circa in zona territoriale54. Lo sgombero di ammalati e feriti dalla zona di guerra verso il Paese va continuamente crescendo: 81 .000 nel 1915, 142.000 nel 1916, 305.000 nel 1917, 334.000 n el 191 855. G li ammalati e feriti della 4a armata (armata del Grappa), nel 1918 (anno in cui infierisce l'epidemia d i spagnola) sono riportati nello specchio a pag. 78056 : A fro nte di queste esigenze, gli ufficiali medici d a 5.236 alla data d el 30 maggio 191 5 aumentano a 14.000 nel 19 16 e 17. 700 nel 1918, ma per gli o rgani sanitari di base di campagn a (I a e 2 3 linea) l' aumento è il seguente: sezioni sanità da 53 ad 89 (nell'agosto 1917 per costituire le sezioni sanità delle nuove divisioni, sono sciolte le sezioni di sanità per truppe suppletive di corpo d'armata); o sped aletti da campo da 50 lelli 52

Relazione sull'operato ... (C it.), e ino ltre AUSSME , Rcp. B-1, Vol. 111 / A, Ali. 450 bis (lel. 11. 30227/ SM del 20 novembre 1916); Rcp. B-3, cart. 10/ 1 (lel. 11 . 43350 dell'll maggio 1917, n. 43350 ùel 14 maggio 19 17 e n. 60560 del 16 novembre 1917). 53 G. LI UZZI, Ricordi ... (Cit.) , p. 143. 54 J\. CASJ\Rl NI, Op. cii. , p. 613. 55 SCUOLA DT GUERRA, Evoluzione... (Cit.), p. 65 . 56 G. LTUZZI, / Servizi ... (Cit. ), p. 113.


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Ferruccio Botti

4• Armata - Specchio numerico del movimento malati eferiti verificatosi nel 1918 presso gli ospedali da campo. Entrati dire11amen1e

Mese ed anno l'eriti

Totale

17.964 10.307 16.049 14.872 21.976 20.932 17.259 18.878 22.019 36.576

2.264 973 737 649 1.198 4.925 3.436 1.347 2.815 10.957

20.358 11.280 lii. 783 15.52 1 23. 174 25.857 20.695 20.225 24.834 47.533

196.550

29.701

226.260

Ammalati

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Lugl.io Agosto Settembre Ottobre TOTALE

1918 » )) ))

»

» ))

»

» »

Morti

Ri~ntrati

in

campo

n~gli ospedali

7.903 10.234 12.542 11.261 14.740 19.461 13.951 15.764 15.785 21.805

486 259 146 136 138 1.122 347 251 259 1.873

296 197 171 150 132 368 323 245 505 1.735

143.460

5.020

4.172

servi zio

sul

da 126 a 233; ospedali da I 00 letti da 82 a 175; ospedali da 200 letti da 42 a 46; ospedali di tappa da nessuno a 7 57 • J posti letto nel 1918 sono 100.000 in I a linea, 40 .000 in 2a linea (ospedali di riserva a disposizione delle Intendenze di armata), 363.000 in zona territoriale (di cui 43.000 in ospedali di riserva a disposizione delle Intendenze di armata, 229.000 in ospedali di riserva a disposizione dell'Intendenza generale, 56.000 in stabilimenti specializzati). Bisogna anche tenere conto delle perdite conseguenti alle vicende di Caporetto, molto severe: il 28 dicembre 1917 l'Intendenza generale segnala che sono stati sciolti 54 ospedaletti da 50 letti, 7 da 100 letti , 14 da 200 e sono stati costituiti ex-novo solo 8 ospedaletti da 50 posti, con materiali di recupero o inviati dal Ministero-' 8 • Queste cifre dimostrano, senza bisogno di commenti, l'enorme e meritorio lavoro compiuto per mettere a punto un'o rganizzazione così complessa e per fronteggiare perdite ed esigenze così disparate, ma al tempo stesso consentono di pervenire a due conclusioni fondamentali: a) pur tenendo conto dell'aumento della inizia le capacità di ricovero a_n che in 1a linea, l' incremento degli organi esecutivi sanitari di campagna - con particolare riguardo a quelli di 1a linea - non è proporzionale a quello dell' esercito mobilitato, che rispetto al maggio 57

Quest e cifre sono tratte dai citati volumi del Casarini e deJla Scuola di Guerra. Il volume MG - Indice delle truppe ... Voi. Il I Servizi (Cit.), pp. 149-1 82 dà invece come costituiti 334 ospedaletli da 50 letti e non 233. 58 Diario storico (AUSSME, Rep. Il-I, Voi. V).


XVIII. Servizi di sanità , veterinario e di commissariato (1915-1 9/ 8)

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1915, e nonostante le gravi perdite, a fine 1918 ha pressoché triplicato la sua forza; b) tale mancato incremento in proporzione alla forza è principalmente dovuto alla costante scarsità (anche qualitativa) di ufficiali medici e personale specializzato, e alla necessità di incrementare in misura imprevista gli organi sanitari più arretrati, ai quali è giocoforza destinare anche gli ufficiali medici più speci alizzati, esperti ed anziani. Anche per questo motivo la capacità di cura, e soprattutto di sgom bero, specie da parte degli organi «non specializzati » delle Grandi Unità di 1 a linea non sempre possono essere soddisfacenti, come dimostrano del resto i ripetuti rilievi dell'Intendenza generale. li progresso della tecnica e l'impiego dell'automezzo e di organi specializzati per l'inte rvento (a ragion veduta) anche in l a linea possono attenuare ma non eliminare l'inconveniente, che si manifesta specie nei cicli operativi intensi (solo 4 autoambulanze con capacità di trasporti complessiva di 24 feriti per una divisione; una sola autoambulanza chirurgica d'armata). D'altra parte, considerando la scarsità a nche qualitativa di personale e di mezzi specie in l a linea, messa in luce anche dal Liuzzi, non si poteva fare di più, e quanto era disponibile è stato fuor di ogni dubbio impiegato nel modo migliore. Per questo v'è da condividere il pensiero del maggior generale medico prof. Bonomo, che riferendosi a talune poco serene critiche dell'immediato dopoguerra scrive nel 1920: con profondo rammarico ho visto muovere censure alla organi zzazione ed al fun zionamento dei servizi sanitari d i guerra cd al Corpo san ita rio militare, che ha nel suo alt ivo alte benemerenze e capacità tccnka degna della fiducia del Paese. Il corpo san ita ri o militare ha portato nella guerra europea una fort e preparazione morale e professionale, una esperta capacità organ izzatrice dei servizi sanitari d a campo ed un saldo spirito d i disciplina, frullo di una vita vissuta nel quotidiano adempimento di tutti i doveri inerenti alla vita del soldato ed ai bisogni dell'eserci to. [... ] [... ] È fenomeno inevitabile la critica , e chi più , chi meno, esaminando l'opera di una vasta organizzazione come quella sanitaria di guerra, sia mo portati a rilevare come co lpa le imperfezioni dell'opera umana, e per a mor del meglio o per il sen timento inso dd isfatto di fro nte al risu ltato non favorevole dell'a~sistenza del medico, e del chirurgo in ispecie, siamo portati a generali zzare il fatto singolo, qu ando non è l'esponent e del funzionament o di un a vasta organizzazione. L 'arri vo di un ferito con strozzamento as fittico per l' a zione protratta di un laccio emostatico, o co n disordinato apparecchio immobilizzante, la traslocazione con treno ospedale di un fe rito grave i111rasportabile, di un ferito in preda a sintomi tetanici, che possono essersi manifestai i nel viaggio , d'un ad domina le non opera to, d'un pulmonitico , ha suscitato fac ile coro di attacchi alla nostra organizzazione sani taria di guerra. Ma non si tenne conto della circostanza , dell'inevitabi le, dell 'imprevisto, pcrchè imprevedibile, del subitaneo aggravamento di lesioni traumatiche, dell ' apparent e benig nità di ferite d'arma da fuoco, di fron te alle quali anche la mente più esperta nella indagine anatomica pu ò essere t ratta in errore. La guerra ha imposto sgomheri talvolta affrettati, ma che furono sempre vigilati da un co111rollo dello


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Ferruccio Bolfi

sLato dei panenLi , ha reso necessari s follamenLi degli ospedali da campo nell'incalzare delle offensive inaspettate del nemico, ma la forza degli cvemi non ha giammai sorpassato la potenzialità di sgombero coi Lreni sanitari, nè le do tazioni del materiale per soccorso, per cura e per bisogni igienici e profilattici" .

Servizio veterinario60 L'organizzazione generale del Servizio presenta alcune analogie con quella del Servizio sanitario, e in" relazione alle esigenze e alle caratteristiche della guerra di logoramento deve t enere conto: - della necessità di recuperare il massimo numero di quadrupedi (il Servizio in guerra 1915 prevedeva invece di abbattere e vendere tutti i quadrupedi giudicati non id onei presso le inferme rie cavalli), anche in relazione alla loro costante penuria; - dell'aumento dei quadrupedi - e specie deHe salmerie - presso i reparti di 1 • linea; - della maggiore vulnerabilità dei quadrupedi - anche a causa ùelle di ffici li condizioni d'impiego - rispetto a lle malattie e a lle malattie infettive; - dell'insufficienza delle dotazioni previste presso i depositi centrali di materiale sanitario e veterinario, in quanto nella regolamentazione 19 15 si fm:eva molto assegnamento sulle risorse locali che poi invece vennero a mancare. G li organi direttivi previsti (sezione veterinaria presso l' In tendenza generale; direzione veterinaria d 'armata; ufficio di veterinaria di corpo d'armata) sono integrati con: - l'Ispettore del servizio veterinario (col. vet. Costa) istitu ito nell'aprile 1916 presso l' Intendenza generale, che compie ispezioni igienico-sanitarie a i quadrupedi e ai parchi buoi e funge da consulente dell'Intendenza generale in materia di igiene e profilassi 6 1 ; - le commissioni di vigilanza quadrupedi, istituite sempre nell' a59

L. BONOMO, li corpo sanitario militare e le sue benemerenze, «Giornale di medicina militare» 1920, pp. 729-733. Il Bo nomo - già generale medico lspeuo re presso l' Intenden za generale duran le la guerra - nel 1920 era Ispeuore Capo della saniLà militare. 60 C fr. anche INTENDENZA GENERALE, Raccolta di disposizioni permanenri relative al Servizio Veterinario (gennaio /91 7), AUSSME, Rep. 8 - 1, Voi. IV/ a, e V. DE L GIUD ICE- A. SILVESTRI , Op. dt., pp. 153- 17 1. Per alcuni daLi comparativi cfr. anche Le malatlie dei quadrupedi dell 'esercito tedesco durante la guerra '14- '18 (Recensione - «Giornale di medicina militare» n. 11 / 1930, pp. 1843-1844). 61 Let. n. 13973/ SM in data 21 aprile 1916 (J\USSME, Rep. 8 -1, Voi. 11/ A, Ali. 24 1).


XV!fl. Servizi di sanità, veterinario e di commissarialo (1~9---'J'----5-_l'----91_8.:....)_ __ __

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prilc 191 6 per vigilare sulle condi zioni igieniche degli ambienti occupati dai quadrupedi, sul loro stato di salute, sul governo e l'alimentazione, sull'igiene del lavoro e sulla possibilità di disciplinarlo per non logorare eccessivamente gli animali. Non sono competenti per la vigilanza sugli stabi limenti di cura, la cui responsabilità rimane alle direzioni di veterinaria d'armata. Il loro operato è controllato dall'Ispettore. Sono composte da un colonnello d'Arma a cavallo e da un ufficiale inferiore veterinario. Non danno buona prova, e perciò vengo no su ccessivamente sciolte , passando le loro attribuzioni alle direzioni di veterinaria di armata. ln effetti, come osserva il Liuzzi, esse da una parte impegnano personale e un automezzo e dall'altra svolgono una fun zione già istituzionalmente affidata al Servizio, dalla quale ne espropriano la catena tecnica, con dannosi effetti morali sui Quadri 6 2 . Come quelli sanitari, gli organi esecutivi si proiettano maggiormente verso le prime linee, e oltre ad aumentare di numero e si specializzano. Anche il Servizio veterinar io si avvale di un'Associazione di soccorso civile militarizzata, l' «Associazione della Croce Azzurra)) eretta in Ente morale con D.L I luglio 1915, n. 105363 , allo scopo di provvedere, in tempo di guerra, alla cura degli equini convalescenti, nell'ambito della legge 12 giugno 1913 sulla protezione degli animali. Gli ufficiali veterinari dei corpi, coadiuvati dai maniscalchi, praticano presso i posti medicazione quadrupedi solo i soccorsi d'urgenza e curano i quadrupedi con malattie di pronta e facile guarigione. Gli altri sono sgomberati sulle infermerie cavalli da campo (di massima due per corpo d 'armata), che si articolano in due sezioni: una per le malattie chirurgiche e l'altra per quelle mediche comuni, con un reparto riservato alle malattie infettive. L e esigenze della guerra di posizione portano ben presto a rendere anch e tali in fermerie stabili, ad aumentarne il numero e la capienza e a spingerle fino alle prime linee. Nel gi u gno 1915 funzionano g ià 27 infermerie da campo e 20 infermerie di tappa; in seguito le infermerie da campo aumentano (ma di poco) fino a 33, e le infermerie di tappa rimangono 20. Per il recupero le infermerie da campo e di tappa - gli unici organi esecutivi previsti a ll'inizio della guerra - sono integrate con convalescenziari per quadrupedi (per 250-200 cavalli) costituiti in

62

G. LIUZZI, Ricordi ... (Cit..), p. 192.

u3 <ì.M. 1915, pp. 1370-1373.


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Ferruccio Botti

prossimità di linee ferroviarie, che dispongono di paddoks e praterie per il libero pascolo degli animali. Da 2 costituiti n el giugno 1915 (a Trenno, presso Milano , e a Udine) e affidati alla Croce Azzurra, passano a 12 (di cui 5 della Croce Azzurra). Sono inoltre costituiti : - dermatosari per quadrupedi, per la cura di quadrupedi affetti da malatt ie della pelle; - stabilimenti digestori , nei quali per mezzo di speciali caldaie a vap ore compresso si distruggono le carogne, recuperando anche materiali preziosi (grasso, glicerina, concimi). P er lo sgombero quadrupedi s ulle infermer ie, i corpi no n possono più avvalersi come anello intermedio della colonna m u nizioni (ex parchi delle divisioni, che a loro vol ta sono sciolte), e fanno capo ai posti medicazione quadrupedi di divisione e/ o corpo d'armata. Per il rifornimento dei m a teriali, viene costituito a parte un apposi to magazzino avanzato di a rmata, presso il qu ale si riferiscono le infermerie da campo, e, tra mite queste ul time, i corpi . Settori non certo secondari dell'attivit à d el corpo sono la lotta contro le malattie infettive e il controllo dell'igiene dei parchi buoi . G ià n el giugno del 19 15 compaiono: - l ' afta epizootica nei parchi buo i, che viene combattuta con perdite relativamente lievi, insieme con altre mal attie la cui diffusio ne era facilitata dal concentramento di bestiame di varie provenienze; - la rogna sarco patica e la morva, ridotta prima e poi debellata con i malleinamenti profilattici sistematici, impiegando il nuovo metodo della intrapa/pebrazione ideato dal prof. L a n franchi, che sostituisce la sottocute-reazione e l'oftalmoreaz ione. Organo fondamentale per la profilassi - anch 'esso non previsto a ll 'ini zio della guerra - è il gabinetto batteriologico costituito presso la direzione di veterin aria di armata, che ha un a duplice funzione: compiere gli accert a menti sulle forme infetti ve e preparare sieri curativi e vaccini, integrando la produzione di ma lleina e s iero antistreptococcico che avvie ne nel gabinetto batteriologico di veterin aria del Ministero. Presso alcune armate sono infine create delle sezioni di disinfezione veterinaria, che s pecie quando si sviluppano le epidemie intervengono per dis in fcll are locali , bardature ecc .. Tn tota le sono cura ti nelle in fermerie di campagna 260.700 qua drupedi, con 6.000 quadrupedi sgomberati in zona territoriale. Le perdite si m an tengo no basse (21 O/o rispetto alla fo r za totale; 12,50/o sul nu mero d i curati). M erito dei Quadri del corpo, per i quali è s ufficiente il normale gettito dei laureati, senza bisogno di costituire universit à castren-


XVIII. Servizi di san;tà, veterinario e di commissariato ( / 915- 1918)

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si: dai 952 ufficiali dell ' inizio della guerra si passa ai 2.819 del 1918, per la ma ssima parte di complemento.

Servizio di commissariato (Figg. 31, 32, 33, 34, 35) Il rapido passaggio alla guerra di posizione, che non consente più di fare ricorso alle risorse locali, alleggerisce gli organi direttivi di campagna d el Servizio dell'onere delle requisizio ni e incette (che si sposta sugli organi territoriali) e limita la loro attività alla ricezione e distribuzione di derrate e materiali. V'è da concordare con il Liuzzi quando afferma: ha la recente guerra accresciuto notevo lmente l' importa nza d i questo servizio? Se si considera la maggiore entità dei rneui di rifornimento non si può fare a meno di rispondere affermativamente; se invece s'intende co nsiderare il sistema d i rifornimento con le in erenti difficoltà tec niche di servizio, u mc sembra si possa d ichiarare che il servizio di commissariato è uscito dalla guerra con importanza meno elevata ... 64

Ne consegue che gli organi dircllivi di campagna rimangono quelli previsti nel 191 5 senza bisogno di integrazioni , e mentre le direzioni di commissariato d 'armata aumentano in modo considerevole il personale, minore importanza acquistano le direzioni di commissarialo di corpo d'armata operativo e gli uffici di divisio ne, anch e per talune co ntrazio ni di organi esecutivi. Le dimensioni assunte dall 'esercito e le stesse caratteristiche delle operazioni provocano invece un aumento senza precedenti della qua ntità di materiali e generi ch e deve giungere alle truppe. Più della logi sti ca di campagna , sono gli approvvigionamenti a causare le maggiori preoccupazioni ed a richiedere la costituzione, soprattutto fuori dalla zon a di guerra, di un imponente complesso di organismi - al livello centrale e periferico - per la requisizione, l ' incetta e la spedizione a lle truppe di quanto loro occorre, con incremento anche degli stabilimenti di riserva e opifici militari e civili (vds. DOCUMENTO 21). Oltre agli organi istituiti al livello centrale in Ita lia e all'estero, operano nell' interno del Paese ben 300 commissioni di requisizione, incetta, controllo ecc .. 64

G. LIUZZI, Ricordi ... (cit.), pp. 143-1 44. Sull'a ndamento del Servizio durant e la guer ra e sui rela ti vi ;-immacstramenti e dati sla listici cfr. anche G. G REGOR IO , I corpi e i Servizi tecnico-amministrativi e contabili dell'esercito (Memoria p er una nuova organizzazione), Acssandria, Stab. Tip. Grasso 1931.


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Ferruccio Botri

Vettovagliamento

L'andamento della branca vettovagliamento è caratterizzato da : a) razione viveri e foraggi variabile e spesso ridotta, sia per ragioni di economia sia in relazione alle difficoltà generali di approvvigionamento anche dall'estero. Come si è visto, all'inizio del 1917, con negativi riflessi sul morale essa viene ridotta, e aumentala a fine anno nel quadro delle nuove misure per il benessere adottate dal generale Diaz; b) soppressione di alcuni organi esecut ivi al livello di corpo d'armata e/ o Grande Unità alpina, decisa per recuperare carreggio e salmerie di cui vi è estrema scarsità, e al tempo stesso per sfruttare tutte le possibilità dell'automezzo, raccordando i magazzini avanzati al livello di armata direttamente con le sezioni sussistenze divisionali. Sono così gradualmente ridotti , o subito soppressi, diversi organi esecutivi: colonna viveri per gruppo alpino (maggio 1916); sezioni sussistenze per truppe suppletive di corpo d'armar.a (novcmhrc 1916); parchi viveri di corpo d'armata (luglio 191 7); c) riduzione (agosto 1917) del carreggio assegnato alle squadre di forni Wciss divisionali (da 11 carrette a 3) e per truppe suppletive (da 6 a 2). Ma quando, nel settembre 1918, si riaffaccia la prospettiva della guerra di movimento, il primo provvedimento è la costituzione di 4 nuove squadre forni Weiss a traino mecca nico presso l'Intendenza dei corpi a disposizione, da tenere a disposizione dell'Intendenza generaJec.s; d) ricorso sempre più massiccio, fin dai primi mesi di guerra , alla panificazione con forni da campo in muratura e/ o con forni militari territoriali, per ottenere pane di miglior qualità risparmiando nel contempo i forni mobili, e rimediare alla scarsità d egli stessi forni mobili. Poichè in Italia non esiste una grande industria privata del pane, i forni militari si dimostrano insostituibi li, e producono 4,5 miliardi dei 5 miliardi di razioni di pane prodotti. Anche per le gallette gli stabilimenti mi litari fabbricano il 700/o dei 950.000 q di gallette prodotti; e) ricorso crescente, dopo il primo anno di guerra, al consumo di carne congelala importata dalle Americhe (seco ndo alcuni 3,5 milioni e secondo altri 4, 1 milioni di quintali: in merito, il precursore era stato l'esercito tedesco fin dal 1914), il che impone l'onerosa creazioc,s Let. n. 91050 del IO sellemhrc 1918 (AUSSMF , Rep. B-3, ca n . 10/ 3) .


XVII!. Servizi di s anità. veterinario e di commissarialo (1915-1918)

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ne - dal nulla - di una «caLcna del freddo » (frigoriferi; carri ferroviari e autocarri fri goriferi; cofani per il Lrasporto). 1 parchi buoi vengono però mantenuti - per quanto comportino una perdita calcolata del 6% e siano costosi e di difficile gestione e rifornimento anche per far fronte ad improvvise esigenze nel caso che la carne congelata venga a mancare . Anche per questa ragione, benchè fallisca fu dall' inizio della guerra il sistema di approvvigionamento del bestiame ad impresa un ica, sono incettati da organismi militari improvvisati 2.709.765 bovini (12 milioni di q), per un valore di 2 mi liardi , e 89.269 suini (per un valore di 30 milioni). In totale la spesa per la sola carne è di 3 miliardi e 122 milioni . Va ricordato anche che sono prodotti 230 milioni di scatolette di carne, dei quali 168 milioni dagli stabilimenti militari di Casaralta e Scanzano; f) appesantimento e «terri torializzazione» delle sezioni sussistenze divisionali, che oltre a rifornire anch e le truppe suppletive di divisione e corpo d 'armata , costituiscono - in seguito a ll a scompa rsa del volano di corpo d'armata - propri magazzini. TI meccanismo dei rifornimenti dai depositi centrali (e/ o centri di approvvigionamen to) ai magazzini avanzati d 'armata va dall' INDIETRO IN A VANTI, a mezzo ferrovia. Dai magazzini avanzati alle sezio ni sussistenze delle G.U. di 1a linea va invece dall '/l VANTI ALL'INDIETRO, grazie anche a lJ'impiego degli automezzi . I corpi, con il loro carreggio a traino animale, vanno a prelevare i viveri presso le sezioni su ssistenze divisionali. Queste ultime, avvalendosi delle sezioni automobilistiche tratte dall'autoreparto di corpo d'armata, vanno a rifornirsi ai magazzini avanzati d 'armata. Secondo il Liuzzi questo sistema ha l'inconveniente di a ppesantire troppo le sezioni sussistenza, e migli or risultati ha dato - qua ndo attuato - l'avvio e la distribuzione dei viveri direttamente presso i corpi. Infatti la distribuzione accentrata presso le sezioni richiede troppo tempo, è inattuabile in caso di guerra di movimento , e provoca «un accentramento di movimenti dei carreggi di tutti i corpi, pericoloso rispetto a l nemico, dannoso nei riguardi delle strade e della disciplina del movimento generale d elle retrovie»6 6 • Al livello di reggimen to/corpo il rancio, confezionato presso le retrostanti cucine, viene avviato - spesso di notte - alle truppe in trincea. In quest'ultima fase il rifornimento , quindi , ritorna al sistem a DALL'TNDTETRO IN A VANTI , con frequente impiego di salmerie. Per la con fezio ne rima ngono in dotazione per tutta la guerra 66

G. LTUZZI, Ricordi... (Cit.), p. 163.


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Ferruccio Bolli

(oltre alle cucine da campo someggiabili o casse di cottura, che - va sollolineato - sono dotate di fornello, e servono anche per la confezione) le marmitte da campo mod . 1855, per le quali si usa il fornello da campo Lombardi, dal peso di Kg 55, che ripiegato per il trasporto ha il volume minimo - oltre al piccolo tubo di tiraggio di m 1 x 0,45 x 0 ,10. Se ne distribuiscono 3-4 per compagnia e 1-2 per squadrone o batteria. Viene normalmente usato in ausilio alle casse di cottura per la confezione del caffè, la bollitura dell'acqua calda ecc., ma può servire anche per confezionare - specie per reparti di minor forza - qualsiasi tipo di rancio . A fine 1917 il ministero oltre ad aumentare la razione pubblica la prima Istruzione sul servizio del vitto militare67 , a carattere teoricopratico, che accanto a una parte teorica sui cibi e loro proprietà fornisce nozion i pratiche e norme igieniche sulla preparazione e distribuzione del rancio anche in guerra e descrive l'organizzazione del Servizio, indicando i compiti dei vari organi direttivi cd esecutivi in ambito corpo (commissione per il rancio; ufficiale ai viveri e di vettovagliamenLo; caporali e soldati rancieri). L'istruzione introduce sensibili miglioramenti al servizio , che accolgono talune proposte del passato. La commissione rancio fa ogni mese un rapporto al comandante con proposte migliorative , e di essa fa parte, oltre che l'ufficiale ai viveri, anche un ufficiale medico. Si stabilisce che tutto il personale preposto sia scelto tra quelli che hanno precedenti e attitudine , è istituito il sottufficiale di cucina (in aggiunta a lle tabelle organiche) e si prevede per la prima volta, per il sottufficiale e i rancieri, la frequenza di un apposito corso teorico-pratico della durata di due mesi. Come sempre, l'ufficiale ai viveri e di vettovagliamento non è a incarico esclusivo e se subalterno continua a svolgere - nonostante i suoi gravosi e delicati compiti - il normale servizio, con esenzione dal solo servizio di guardia . Per tale ufficiale e per il sottufficiale (che ha invece incarico esclusivo) si prescri ve - diversamente dal passato - di lasciarli nell'inacarico il più a lungo possibile. La razione viver i di guerra di base68 segue dal 1915 al 1917 la seguente evoluzione (vds. tabella a pag. seguente) .

67

Roma, Voghera , 19 17. B Sui parlkolari rcla1ivi alle razio ni viveri Cfr. MG Statistica... I Servizi logistici (Cit.), Voi. I, pp. 84-91 e A. MAGI JUI ,0 , Alimentazione del soldato dal punto di visi a igienico, in Un secolo di progresso ... (Cit.), p. 461. 68


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XVIII. Servizi di sanità, veterinario e di commissariato (1915-1918)

In vigore nel Generi maggio 191 5 Pane gr. )) Carne fresca )) P asta o riso )) Formaggio )) Patate o )) Legum i secchi o )) Verdura )) Caffè )) Zucchero Vino cl. Condimento in scatola o Lardo o gr. )) Olio )) Sale )) Pepe Erbaggi (di condimento)

750 375 150

350 (1) 250 (')

15 20 25 {1) I razione 15 15 20 0,5

-

dicembre 1916

dicembre 1917

600 250 (2) 150 (3) 50 150 80 200 15 (4 ) 20 (4 ) 25 <5) 1 razio n e 15 15 20 0,5 centesimi 5 col lardo centesi mi 2 col condime nto

700 350 ( 6 ) 150 50 150 80 200 20 30 25 1 razione 15 15

20 0,5 centesimi 8 col lardo centesimi 5 col condim ento

1 ( ) Da distribuire se disponibili sul posto. (2) Gr. 240 se congelata. Due giorni della seuimana sostituita con baccalà (gr . 200) con gr. I S di olio e gr. IO di conzerva. <3) Il riso da distribuirsi almeno tre volte alla senimana. 4 ( ) In sostituzione del caffè e succhero poteva distribuirsi quando disponibile - una razione di thè (gr. 1,75) e zucchero (gr. 20) più 5 limoni per ogni 100 razioni. (5) Tre volte alla scnimana. 6 ( ) Gr. 335 se congelata.

Le razioni del 1916 e 1917 prevedono a nche delle integrazioni per le sole truppe dislocate in zona delle operazioni (cioè nella parte più avanzata della zona di guerra): Gene ri

Pasta Farina di granturco Sale Me le Arancic Castagne fresche Castagne secche Fichi secchi 1

1916

gr. ))

» ))

n.

50 200 4 200 I

( 1) (')

(2) (2)

- <2) gr. ))

100 (2) 100 (2)

1917

50 200 4 200 2 100 60 100

( 1) (')

(2) (3) (3) (3) (3)

( ) Per le sole truppe indicate dai Comandi di armata, che ne fi ssavano anche i giorni. (') Una distribuzione settimanale per genere . (3) Tre disrribuz.ioni senirnanali di una qualunque qualità d i frutta.


790

Ferruccio Bolli

A lle sole truppe in trincea sono infine distribuiti - sempre nel 19 16 e 1917 - generi di conforto: Generi

1916

191 7

Marsala cl. 15, distribuzioni mensili JO cl. 15, distrbuzion i mensi li 5 Rhum o cognac o clixir cl. 4, id . id. 15 cl. 4, id. id. 5 o liquore di an ice Mele gr. 200 gr. 200 4 distrinuzioni 4 d istribuzioni n. 1 Arancie 11. l alla alla gr. 100 g r. 100 Castag ne seui111a11a settimana )) )) Fichi secchi 100 nel complesso 100 nel complesso Vino cl. 25 , distribuzioni mensili 9 -

Nel corso della guerra i tagli maggiori li subisce la razione viveri per le truppe territoriali, che da poco più di 3 .000 categorie nel 19 15 scende gradatamente a poco più di 2.700 calorie nel novembre 1917, e in seguito viene lievemente aumentata. Per le truppe combattenti la razione del dicemb re 1917 è ancora migliorata nei primi mesi del 19 18. Dal punto di vista calorico, da 4.082 calorie del maggio 191 5 si passa a 3 .850 calorie circa sino al di cembre 1916, e poi si scende gradatamente a 3.067 calorie nel novembre 1917, risalendo a 3.580 calorie nel giugno 1918. Secondo lo Zugaro-Ratiglia la diminuzione del 19 17 non è dovuta solo a lla crisi dei rifornimenti, ma all ' influen za delle tesi - assai contrastate da altri - del prof. Rho, generale medico della Marina, che riteneva «un lu sso» la razione del soldato e del prof. Baglioni , fautore della rid uzione della parte proteica della razione. In merito, bisogna anche tenere conto delle perdite ... nascoste. Scrive il caporale M ussolini nel suo diario di guerra: ... Quando le razioni non sono uguali per lutti , si grida: - Camorra! Non fare camorra! Purtroppo la camorra, nel senso soldatesco della parola, c 'è. Al solda10 che sta nelle prime li nee, e dovrebbe essere «sac ro» , non giunge che la minima parte di ciò che gli spetta, giusta il regolamento di g uerra. Caffè, cioccola la, vino, grappa passano per troppe mani di conducenti, caporali, piantoni. La «camo rra» sembra essere un fatt o normale, ma irri1a grandemente i soldati, specie in guerra. C'è il caso di sentirli dire: « Governo ladro! ». La camorra fi nface per esercitare influenza d eprimente su quello che si chiama il « morale» delle truppe69 •

69 B. MUSSOLINI, llmiodiariodiguerra(1915-19 17), Milano, Imperia 1923, p. 64. Sui riflessi morali Cfr. anche G. DOUH ET , Diario critico di guerra Voi. Il , To rino, Para via I 922, pp, 409-41 O.


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XVT!l. Servizi di sanità, velerinario~ di commissarialo (19 15- 1918)

In ca mpo alleato, la razione viveri dei principali eserciti risulta dalla tabella seguente (Zugaro-Ratiglia): Esercito

Generi Pa ne Carne fresca Pasla o riso Form aggio P atate Legumi secchi o Ve rd ure Caffè tostato Thc Zucch er o Vino Condim ento in scatola P ancetta Sale Pepe E rbaggi (d i cond ime nto) foa rina d i gramurco Sale Mele o Ar ancie Castag ne fresche o Castagne secche Fichi secchi Marsala Elixir di china o Anice Limoni

(1

gr. )) ))

» » )) ))

))

» ))

cl. raz. gr. ))

» ceni. gr. )) )}

»

gr . )} ))

cl. )}

))

n.

Italiano

Fra ncese

700

5 5 (4) 200 (5) 4

700 450 150 50 150 80 200 36 48 25 (2) I (3) 20 5 5 (4) 200 (5) 4

200 I (6)

200 I

100 60 100 15 (7) 4 4

100 60 100 15 4 4 1

250 ( 1) 150 50 150 80 200 15

20

25 (2) I (3) 20

I

1nglese

700 350

70 200 -

15 10 50 25 l

60 20

5

-

-

-

15 (1) 4 4 (8) I 4

1 ( ) 240 se congelata . Tre volte la sell iman a. - (') O larùu gr. 15 u olio g ,·. 15. - ( ) Cnl lardo (ccnt. 2 col condimento). - ( ) Per le truppe per le quali i comandi di armata reputavano necessara la distribuzione fissandone i giorn i. - (b) Una distribuzione setti manale . - (7) 8 distribuzioni al mese.

N. B . - Quanùo non si disponeva nè di paca te , nè d i legumi , nè di ve rdura, tali generi si sosti-

tuivano con gr. 50 di pasta o riso . In sostituzione della pancetta si distribuiva eguale quant itù di lardo.

D a tale tabella, Zugaro e Ratiglia traggono le seguenti conclusioni : la razio ne viveri frances i conteneva, rispett o alla nost ra, u na q uanti tà di carne quasi doppia e p iù del doppio erano il caffè e lo zucchero; la razione viveri inglese conteneva un notevole a umento d i carne, grasso , formaggio e patate. Da l punto di vista del valore cal orico, queslo era il seguente: razio ne italiana calorie 3067 id. fr a ncese id. 3434 id . inglese id. 4400


792

Ferruccio Botti

Presso gli altri eserciti alleati il valore calorico della razion e viveri fu sempre su periore a quello della nostra razione: esercito belga, calorie 3.800; eserci to giapponese, calo rie 3. 700. La «Commission Scient.i f"ique Interallièe du Ravitaillemem» nel 191 8 stabilì in 3.000 calorie n ette il fabbi sogno alimentare gionaliero dell'uomo medio, d ell' uomo cioè d el peso di Kg. 70, sottoposto a moderati lavori per 8 ore al giorno, e in 4.000 calorie il fabbisogno alimentare d ell 'uomo sottoposto a dure fatiche, quale era il combattente. Tale ci fra di 4.000 calorie no n fu però mai raggiunta con la nostra razion e viveri e pe rtanto il nostro soldato delle esempio mirabile di parsimonia e frugal ità di vita. Ciò, d'altra parte, trova riscontro nelle pr iva zioni d i tutta la popolazione italiana per l'in su ffic iente disponibilità d egli alimem(. tanto che il tenor di vita degli anni di guerra fu notevolmente inferiore a quell o dell' immediato antegu erra.

Un ultimo aspetto riguarda lo scaglionamento e ripartizione delle dotazioni e il ruolo dei depositi centrali. Per il commissariato questi ultimi conservano praticamente inalterata la loro funzione di unico serbatoio di alimentazione delle armate, mantenuto a numero dal Ministero. Tuttavia nel corso d ella guerra non è possibile e conveniente mantenere le abbondanti dotazio ni iniziali per essi previste (30 razioni ùi farina, viveri complementari e avena, oltre a 10 razioni di carne in piedi e 5 razioni di viveri e foraggi di ri serva), e anche lo scaglionamento iniziale delle dotazioni presso gli organi e secutivi (6 giorna te con carne in piedi presso i magazzini ava nzati d ' a rmata ; 2 razioni viveri ordinari con il carreggio dei corpi; 2 razioni viveri di riserva con il soldato) subisce notevoli contrazioni. Ciò avviene perché inizialmente, in previsione di una guerra breve, si tende ad accumulare in zona di guerra tutto quanto sarebbe stato presumibilmente necessario per l'intera dura ta delle operazioni: concetto che con il passaggio alla guerra di posizione e di logoramento deve evidentemente essere abbandonato, anch e perché si deve tener conto da una part e della dispo nibilità dell 'automezzo, e dall' altra d ella difficoltà di approvv igionamento di alcuni gen eri. Su qu est'ultimo aspetto, da ricordare ancora una volta le ripercussioni dirette della crisi del 1917, che porta quas i a zero le scorte di farina in zona di guerra. Scrive il Liuzzi: nel 1917 , ad esempio, nel periodo cioè di maggior vio lenza della guer ra con la panificazio ne an simante e quasi spirante, no n disponevano nel complesso dei panifi ci avanzati che di una o due razio ni di farina , e di neppure d ue razioni n ei d eposit i ccntra li7°.

Per queste ragioni, nel corso della guerra lo scaglionamento effet-

tivo dei viveri viene ad essere approssimativamente il seguente: 70

G . LIUZZI , I Servizi ... (C it. ) , p . 124.


XVIII. Servizi di sanità, veterinario e di commissarialo (1915-191:.-==8:_c__ ') _ _ _ __ ___:7....::9-=. 3

- presso i depositi centrali e i magazzini avanzati di armata: le dotazioni sono variabili, con tendenza a mantenere part icolarmente ridotte le razioni dì farina e di avena; - presso talune sezioni sussistenze di visional i: scorte di viveri dì entità variabile da 2 a 5 giorni; - con il soldato e con il carreggio dei co rpi: do tazioni invariate . l n questo quadro generale, l'automezzo è di gran lunga la pedina prevalent e per assicurare la regolarità dei rifornimenti giornalieri, che per un'armata di 200.000 uomini e 30.000 quadrupedi richiedono ben 373 autocarri, così rìpartiti: 71 pane carne P asta o riso formaggio patate legumi caffè zucchero lardo sale pepe vmo avena fieno

ql. l.400 )) 480 )) 300 )) 100 )) 300 )) 160 )) 30 )) 40 )) 30 )) 40 )) l hl. 500 ql. 1.200 )) 1.200 Totale

Il. ))

)) )) )) )) ))

)) ))

))

110 a utocarri circa )) )) 35 )) )) 15 )) )) 5 }) )) 15 10

))

))

2 2 2 2

))

))

))

))

))

))

))

))

))

)) )) 35 )) )) 60 )) )) )) 80 n . 375 autocarri circa 7 1 ))

))

In relazione a queste cifre e a queste esigenze imponenti (alle quali andrebbero aggiunte quelle relati ve a i foraggi) l'esperienza della grande guerra dimost ra il fallimento definitivo sia per i viveri che ì foraggi dell 'approvvigionamento tramite imprese private e la necessità dell'intervento di organismi militari negli approvvigio namenti e nell a produzio ne. Vestiario, equipaggiamento e materiali generali

Nel corso della guerra non si rendono necessarie soppressioni di organi esecutivi di campagna, anche perché il Servizio è fin troppo accentrato (dal reggi mento/ corpo direttamente al magazzino avanzato 71

lv i, p p. 122-123.


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Ferruccio Botti

d 'armata), e questo spinge se mai a costituire volani intermedi, tenendo conto che si tratta di rifornimenti importanti ma aperiodici e meno urgenti rispetto a quelli dei viveri e delle munizioni, i quali pertanto assorbono con priorità assoluta gli scarsi trasporti. L'organizzazione e il fun zionamento iniziale previsti per la branca si rivelano subito inadegua ti , per un complesso di ragioni: a) enorme cd imprevisto consumo di oggetti di corredo e di oggetti di uso generale, dovuto a varie cause:· lunghezza della guerra, caratteristiche intrinseche della vita di trincea, spreco o cattivo e improprio impiego dei capi di corredo e dei materiali da parte delle truppe di I " linea 72 ; b) difficoltà di approvvigionamento delle materie prime (con particolare riguardo alla lana e alle pelli) sia all'interno che all'estero; c) conseguente necessità di impianta re ex-novo, nella stessa zona di guerra e nel paese, un'imponente organizzazione per il recupero e la riparazione degli oggetti 73 ; d) necessità di appronta re e distribuire anche serie individuali e di reparto di indumenti invernali per le truppe in trincea , e serie speciali per specifiche esigenze (serie per sciatori; vestiario per la protezione contro i gas). Fin dall'inizio il sistema - previsto da Servizio in guerra 1915 delle richieste dirette dei corpi al magazzino avanzato d'armata viene abolito per la necessità di un 'azione di controllo da parte dei livelli gerarchici intermedi, e alle dipendenze delle direzioni di commissariato di co rpo d'armata operativo sono costituiti dei magazzini VE che assorbono anche le dotazioni di calzature dei parchi viveri , dopo la loro soppressione. TI rifornimento va dall'indietro in avanti, i materiali richiesti dai corpi d'armata sulla base delle segnalazioni dei corpi sono avvia ti per ferrovia o con autocarri dalla direzione di commissariato d'armata a quella di corpo d'armata, che cura la distribuzione ai corpi. Depositi di vestiario più o meno autorizzati sono costituiti anche ai livelli inferiori (fino al battaglione e alla compagnia, in settori di montagna). 11 Liuzzi ritiene questi espedienti «con scopi singoli encomia bili in via teorica, ma con ri sultati pratici e complessivi assai dannosi» 74 • Al livello di armata, il magazzino vestiario ed equipaggiamento vie72

S ugli sprechi e loro cause Cfr. MG, Statistica ... I servizi logistici ... (Cit.), Voi. l , p p. 279-280 e G. LIUZZI, Ricordi ... (Cit.) , p. 164. 73 Cfr. anche G. LA ROSA, 1 reparti recupero e lavanderia dei magazzini vestiario d armata, «Rivista di commi ssariato», n. 5/ 1939. 74 G . LIUZZJ, 1 Servizi ... (Cit.) , p p. 125- 126. 0


XVI/I. Serviz i di sanità, veterinario e di commissariato (_19 c__1_5_-_ !9_!_8~)_ _ _ _ __ _7_9_5

ne frazionato in aliquote e si costituiscono laboratori di riparazione calzature e la boratori di recupero per i principa li oggetti di corredo. Attività, questa, che ha un grande sviluppo anche in zona di guerra: sono costituiti 16 laboratori recupero di armata, e in 12 mesi essi riparano 5.985.218 capi principali di corredo. Nelle campagne invernali dal 1915-1916 al 191 8, è distribuita aJle truppe in trincea una serie di indumenti invernali così composta:

Oggetti

Unità di misura

191 6-17

paia

3 2

Calze di lana Camicie di fla nella Cappucci di lana C ravatte di lana pe r collo

num . id. id.

Fasc.:ie di pan no

pa ia

Calzettoni di lana Guani.i di lana Mutande di lana Coperte da campo (seconda coperta) PaccheUi di filato di lana cd aghi (per riparazioni) Sopracalze impermeabili Scatole unguento contro assideramenti (gr. 100)

Campagna invernale

id. id .

I 2 I

I

2 I l

id. num. id . paia

-

num.

-

191 7-1 8

2 2 1

2 I I

2 l I 2 {3) I

1918- 19

2 2 (1) I 2

I I 2

(2)

I

3 I

<3)

' ~amicie di lana o di cotone felpato. - Quest' ultimo tipo per le truppe delle zone pianeggianti. (2) Mutande di lana o cotone fel palo. - Queste ultime per le truppe delle zone pianeggianti. (') Soltanto alle tr-uppe in trincea e specialm ente a quelle dislocate in zone umide. ( 1)

Gli indumenti previsti per operazioni invernali in montagna erano: calzari di tela impermeabile fod erati di pelliccia; calzature speciali da trincea (soprascarpe); cappotti da armi a piedi con cappuccio ; id. foderati interamente di pelli ccia; id . bianchi di tutta pelliccia; id . di tela bianca foderati di pelliccia per vedette; id . di tela grigia foderati di pelliccia per vedette; gabbani impermeabili con cappello e ponchos impermeabili; gambali valdostani; sacchi a pelo da truppa; sacchi di piuma per ufficiali75 • Durante la guerra non sono adottati nuovi capi di corredo di u so comune, se si eccettua l'adozione (luglio 1916) dello stivaletto da mon75

MG, Stulistic:u .. . l Servizi logistici (Cit.), Voi. I, p. 292.


796

Ferruccio Bolli

tagna (già in dotazione alle truppe da montagna) quale tipo unico di calzatura per tutto l'esercito 76 • Con nocivi effetti in campo sanitario e per probabili ragioni di economia, non sono adottati - diversamente da altri eserciti più ricchi - l' impermeabile per il soldato e una sopracalza impermeabile proposti nel 1916 dal m aggiore medico Casali e dal capitano medico Pullè dell'ufficio san itario del Comando Supremo77 • L'enorme aumento delle esigenze di produzione e di recupero è fronteggiato, nella zona territoriale, con l'ampiamento delle strutture esistenti, il cui lavoro è diretto da molteplici organismi. Si realizza così una complessa organizzazione che non ha nulla da invidiare a quella messa in atto per la produzione di armi e munizioni, cd è imperniata su: a) ampliamento e trasformazione dei 4 magazzini centrali militari esistenti nel 19 15, ai quali se ne aggiungono altri 2 (in Milano ed Alessandria), mentre a Roma viene creato un deposito di riserva v.e.; b) ampliamento dell' opificio militare di Torino, costituzione (1915) dell'opificio vestiario ed equipaggiamento di Milano (che arriva ad impiegare nello stabilimento e nei laboratori privati dipendenti 28 .000 operai), e successivamente degli opifici militari di Borgo Panigale, T o rre Annunziata, Modena, Firenze, L'Aquila, Caserta, Pontedcra, Biella (per le sole lane). Per dare unicità di indirizzo tecnico a tutti gli organi, nel febbrai o 1917 è costituita la direzione superiore tecnica degli opifici militari , alle dirette dipendenze della DGSLA. Nel complesso la branca funziona con notevoli difficoltà e il materiale prodotto, anche per deficienza di personale specializzato e competente per gli approvvigionamenti e i collaudi, non sempre è della qualità migliore e co rrisponde ai requisiti richiesti78 • Ino ltre negli ultimi mesi del 1917 inizia una crisi che si protrae e anzi si accentua nel 1918, dovuta a vari fattori sfavorevoli: difficoltà dei trasporti e delle importazioni, limitazioni della forza motrice (che a fine 1917 è I / 3 di quanto è necessario), deficienza di materie prime e di ma nodopera, scarsa efficienza degli impianti . Ne consegue che non si riesce più a far fronte alle crescenti richieste della Intendenza: 76

Atto n. 46 del 21 luglio 1916 (G.M. 1916, p. 1247). P. C ASALI-F. PULLÈ, Proposta di un mezzo per riparare dalla pioggia il soldato in marcia e in trincea scoperta (Nola ITI) e La scarpa del soldato e un nuovo mezzo per renderla sicuramente impermeabile (Nota IV), «Giornale di medicina miliLare» 1916, fase. V, pp. 359-369. 7 R MG, Statistica .. . I Servizi ln?,istici (Cit.) , voi. I, pp. 278, 450, 451 -452. 77


XVIII. Servizi di sanità, veterinario e di commissariato (/9/5- 1918)

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si può dire che dopo gli avvenimenti dell'ottobre-novembre 19 17 per i ri fornimenti del vestiario si visse alla giornata, le scorte prudentemente costitu ite essendosi gradualmente esaurite per ripianare le deficienze allora verificatesi di campagna7 9 .

Nel campo del personale con vari espedienti si riesce ad aumentare in misura sufficiente i Quadri, e nel giugno 1918 sono istituiti i gradi di tenente generale e brigadiere generale commissario. Grazie all'impegno e all'abnegazione di tutto il personale il corpo, nonostante le notevoli difficoltà, riesce validamente a fronteggiare i bisogni delle truppe, anche se a parere del Liuzzi si verifica una carenza di personale specializzalo nelle varie branche, e non tutti i Quadri - spesso troppo giovani o troppo anziani - posseggono le non comuni doli di iniziativa, alacre attivismo, prontezza di decisione e capacità di prescindere dalla routine che la guerra richiederebbe 80 • A loro volta, Zugaro e Ratiglia rilevano che gli Enti territoriali , data la loro importanza, non avrebbero dovuto essere costituiti quasi esclusivamente con personale tratto da l congedo, mentre, sul piano generale si ebbe un notevole sviluppo del personale che forse avrebbe potuto render meglio, anche in più modesto numero, se fosse stato impiegato in rinforzo degli organi interni preesistenti"'.

79

80

lvi, p. 279. G. LIUZZI, Ricordi... (Cit.), pp. 144- 145.

Ro

MG, Stulisticu ... I Serviz i logistici (Cil.), voi. I , p. 452.


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Fig. 27. Prima Guerra Mondiale (1915-1918): primo soccorso di un ferito presso il posto di medicazione (Archivio fotografico USSME)

Fig. 28.

Prima Guerra Mondiale (1915-1918): autoambulanza italiana

(Ar chivio fotografico USSME)


XVIII. Servizi di sanità, veterinario e di commissarialo (1915-1918)

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Fig. 29. Prima Guerra Mondiale (1915-1918): autoambulanze inglesi (Archivio fotografico USSME)

Fig. 30.

Prima Guerra Mondiale (1915-1918): scarico di feriti da un 'autoambulanza

(Archivio fotografico USSME)


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Ferruccio Botti

..

Fig. 31. Prima Guerra Mondiale (1915-1918): distribuzione del rancio caldo in trinèea, con cassa di cottura mod. 1914 (Archivio fotoerafico USSME)


XVIII. Servizi di sanità, veterinario e di commissariato (1915-1918) _ _ _ ____8_0_1

Fig. 32. Prima Guerra Mondiale (1915-1918): confezione del pane con forni mobili da campo a traino animale mod. Weiss (Archivio fotografico USSME)

Fig. 33. Prima Guerra Mondiale (1915-1918): posto rifornimenLo viveri di Cervignano (Archivio fotografico USSME)


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Ferruccio Botti

Fig. 34. Prima Guerra Mondiale ( 19I5-1918): magazzino vestiario ed equipaggiamento (Archivio fotografico USSME)

Fig. 35. Prima Guerra Mondiale (1915-1918): il sarto e il calzolaio al lavoro in trincea (Archivio fotografico USSME)


CAPITOLO XIX

EVOLUZIONE DEI SERVIZI TRASPORTI E MATERIALI, POSTALE E DI AMMINISTRAZIONE

Servizio trasporti e materiali: materiali di artiglieria (Figg. 36 e 37) Nel corso della guerra rimangono affidate al Servizio - non senza inconvenienti - le quattro gravose e difformi branche già previste dal Servizio in guerra 1915: a) rifornimento delle armi, delle artiglierie e delle munizioni di fanteria e artiglieria; b) sgombero e riparazione delle armi e artiglierie; c) rifornimento, sgombero e riparazione del carreggio, finimenti, bardature, ecc.; d) rifornimento dei quadrupedi. Al livello di organi direttivi la normale catena di dipendenze ben presto non risponde più alle esigenze, perché esclude il Comando di armata - e il relativo Comando di artiglieria - dalla fondamentale branca del rifornimento armi e munizioni, «che si prevedeva troppo strettamente connessa con le operazioni, e cioè con l'azione dei Comandi, per poter in modo conveniente farla regolare da organi superiori di servizio staccati dai Comandi e diretti altresì da autorità investite di un grado inferiore» 1 • D'altra parte l'opera delle Intendenze (generale e d'armata) era assai utile per coord inare tutti i dettagli relativi alla movimentazione e custodia dei materiali. Si giunge quindi a una soluzione di compromesso: l'azione direttiva propriamente detta viene assunta direttamente dal Comando Supremo e/ o dai Comandi di armata, lasciando alle sezioni artiglieria delle rispettive Intendenze le rimanenti incombenze di dettaglio e a carattere esecutivo. Altra evoluzione di rilievo è una ripartizione più logica di taluni materiali fra il Servizio di artiglieria e quello del genio, affidando a quest'ultimo tutti gli strumenti e materiali vari da difesa e da lavoro, e passando al primo le bombe a mano, mine e artifizi da guerra, il carreggio, le bardature, ecc. Per il resto, gli organi esecutivi del Servizio seguono un processo di trasformazione analogo a quello dei servizi pre1

G. LIUZZI , Ricordi... (Cit.), p. 167.


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Ferruccio Botti

cedenti: soppressione, grazie alla disponibilità dell'automezzo, di organi esecutivi intermedi di I a linea; enorme amplia mento delle dimensioni e specializzazione degli organi; incremento dell'attività di sgombero e riparazione; costituzione di magazzini e depositi in 1a linea con materiali a terra. Gli enormi consumi e la conseguente necessità di programmare i rifornimenti inducono a introdurre come unità di misura la giornata di fuoco, cioè il valore del consumo medio giornaliero di una bocca da fuoco, che nel 191 8 è fissa to come segue dal Comand o Supremo: 250 colpi per pezzo per il 75 , 180 per il 65, 100 per i medi calibri e da 80 a 40 per i grossi calibri . Ogni a rmata deve avere 10 giornate di fuoco per le ar tiglierie da campagna e 7 per le a ltre, delle qua li 4 o 5 in batteria, 2 o 3 n ei depositi di corpo d'armata e 1 o 2 nei depositi d'armata. In previsione di azioni importa nti , il munizionamento veniva ancora a umentato (per le artiglierie pesanti, fino a 10 giornate). Anche in questo caso gli organi esecutivi più che mai si appesantisco no, si territorializzano e perdono ogni attitudine alla guerra di movimento. Già all'inizio, nel luglio 1915, l'Intendenza generale lamenta la tendenza generalizzata presso tutte la armate di addensare le munizioni presso la prima linea, costituendo sia presso le truppe che immediatamente dietro di esse dei magazzini provvisori in più delle dotazioni stabilit e, portando a uno sparpagliamenlo di munizioni Lale che spesso ne s fuggì il controllo alle Tnlendenze d'armata, provocando richieste urgenti e allarmanti di ingenti quantità di munizioni sproporzionate ai consumi effettivamente verificatisi.'

L' ad densamento delle munizioni nelle prime lin ee ha però ragioni profonde, nonostante gli inconvenienti ed eccessi: fu necessario ammassare fino a 15 giornate di fuoco a portata delle batterie, perché, una volta iniziato il combattimento, era tale il consumo che nessun rifornimento giornaliero sarebbe bastato a ripi anarlo , dato il modesto rend imenLo della rete ferroviaria e gli ostacoli del terreno specialmente nel teatro di guerra montano. 3

Nel concreto, le principali varianti nell'organizzazione e funzionamento del Servizio sono finalizzate al recupero di qua drupedi e carri, e possono essere così riassunte: a) soppressione (ottobre 1916) delle sezioni per artiglieria delle colonn e munizioni per divisione fanteria , delle sezioni m unizioni per fanteria (dicembre 19 17) e delle colo nne munizioni per truppe supplet ive di corpo d'armata (novembre 191 7). Gli autocarri delle autosezioni di2

AUSSME, Rcp. B-1, Voi. I/A. Ali. 32, (lct. n. 775 elci 13 luglio 191 5). ' MG, / Rifomirru:nli ... (Cit. ) , µ. 63.


XIX. Servizi tra. e mat., PT. di amm. (1915-1918)

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visionali sono aumentati, e trasportano le munizioni - con rifornimento dell' A VANTI ALL'INDIETRO- dai magazzini avanzati d'armata direttamente ai secondi reparti cassoni deUe batterie (o a depositi a terra nell'ambito delle G. U. di 1 • linea); b) riduzione (maggio 1917) del numero dei cassoni delle batterie da campagna (da 75 / 1906 o 1911) da 12 a 8; e) sostituzione degli organi esentivi di I • linea soppressi (mobili e a traino animale) con dei posti munizioni a terra scaglionati tra le batterie e divisioni e i corpi d'armata, che nei settori montani sono riforniti, oltre che l'automezzo, con teleferiche e Decauvilles; d) costituzione in 2• linea di una catena di depositi munizioni, sia al livello d'armata (con vincolo d'impiego da parte del Comando Supremo) che di Intendenza generale. In tal modo i depositi centrali d'armata, prima unici, si scompongono in numerosi depositi «specializzati»; e) organizzazione delle riparazioni tendente ad inviare fuori dalla zona di guerra solo le armi ed artiglierie che necessitano di grosse riparazioni ed a riparare direttamente presso le batterie i materiali abbisognevoli di piccole riparazioni (questo anche per non aumentare le esigenze di trasporto). Sono costituiti laboratori di riparazione sia al livello di armata che di corpo d'armata e divisione4, e nell'ultima fase della guerra si assegna alle stesse batterie il personale e materiale necessario per riparazioni di piccola entità. Per il numeroso materfale Ansaldo funzionano in zona di guerra, fino al ripiegamento sul Piave, due officine con operai civi li. Successivamente è creata un'officina centrale a Bologna che distacca all'occorrenza presso le batterie 5 laboratori avanzati mobili forniti anche di autofficine. 5 li buon andamento del Servizio - specie per quanto attiene al rifornimento munizioni di artiglieria - è direttamente dipendente dal funzionamento dei trasporti, prima di tutto ferroviari, e dalla produzione nel Paese6 • Ad esempio, il consumo di colpi di artiglieria passa da 3.340.000 nel 1915 a 6.790.000 nel 1916, 20.990.000 nel 1917, 14.000.000 nel 1918. Per la battaglia di Vittorio Veneto sono spostate 4

I NTENDENZA GENERA 1,E , R ac:co/la di disposizioni a carattere permanente relati ve al Servizio di artiglieria (agosto 19/ 7), AUSSME, Rep. B-3, cart. 10/ 1. 5 G. LIUZZI , Ricordi... (Cit.) , p. 170. 6 Sul riforn imento munizioni Cfr. anche G. GELOSO, Produzione, rifornimento e consumo di munizioni per artiglieria durante la guerra, «Rivista di artiglieria e genio» nn. 1-2-3/ 1928 . Su produzione e rifornimento da pa rte austriaca (compreso il munizionamento a gas) efr. G. TURCSANY I, li rendimento delle industrie helliche della Monarchia austro-ungarica durante la guerra mondiale, « Rivista di artiglieria e genio » n. 2- 3/ 1930.


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Ferruccio Botti

648 batterie con 3.300.000 colpi, sono impiegati 3.200 autocarri e parecchie centinaia di trattrici , e si concentrano sul fronte 5.700 pezzi e 6.000.000 di colpi, con un consumo complessivo di 3.080.000 colpi (52.500 tonnellate), per i quali occorrono 150 treni da 400 tonnellate ciascuno. 7 È la scarsa potenzialità del sistema ferroviario a destare le maggiori preoccupazioni nella fase finale della guerra. Nel 1918 si calcola che l'invio di una sola giornata di fuoco a tutte le truppe in linea richiederebbe circa 80 treni giornalieri, mentre la potenzialità della rete ferroviaria non consente di far assegnamento su un numero maggiore di 25 treni; si cerca perciò di raggiungere almeno 40 treni giornalieri, sia con provvedimenti vari per migliorare la circolazione ferroviaria sia costituendo 4 nuovi grandi depositi munizioni (a Crema, Mantova, Cremona, Piadena). 8 La scarsità delle munizioni continuamente ricorre negli scritti del Cadorna e del Bencivenga 9 • Data l'importanza, delicatezza e complessità del problema, vi sono talvolta querelles tra il Comando Supremo, che lamenta la scarsa disponibilità di munizioni in zona di guerra e chiede provvedimenti urgenti, e il Ministero per 1c armi e le munizioni , che ritiene sufficiente tale disponibilità e assicura comunque di aver fatto tutto il possibile. ln particolare con la lettera n. 5413 in data 14 luglio 1918 diretta al Comando Supremo il Ministero delle armi e munizioni cerca di chiarire le ragioni delle disparità di dati sulla disponibilità di munizioni, attribuendola ad un equivoco: Tn linea di massima, per ciò che concerne la dotazione colpi per c.:iascuna d elle bocche da fuoco, si giudica di capiLale import anza chiarire subito ed in modo fond amenta le le ragioni d ella divergenza insorta fra i dati esposti da codes to C omando e quelli ri cavati da questo Ministero. Secondo il sistema fino a questi ult imi tempi praticato, il quantitativo globale d i colpi costituente la dotazione delle s ingole bocche da fuoco veniva ricavato sommando i colpi esistenti presso codesto C omando Supremo con quelli giacenti, pronti per la spedizione, presso i Depositi Centrali. Dalle informazioni avute invece d al Generale C lavarino, in seguito alla visita fatta nei giorni scorsi a codesto Comando , risulta che l'esistenza di colpi presso i Depositi Centrali è già compresa fra quella indicata dall'Intendenza Generale, e da ciò devesi dedurre che la dotazione di colpi completi per le singole bocche da fuoco è limitata ai qua ntitativi che figurano esistenti presso codesto Comando Supremo. Non vi è in Territorio altra esistenza di muni zio ni p ronte che possa sommarsi a quella che proviene da cod esto Comando.

7

x Q

G. LTUZZ T, / servizi ... (Cit.), pp. 134-137. Promemoria del 18 luglio 1918 (AUSSME, Rep. Il-I, Voi. VT/ A, Ali. 903). L. CADORNA , Op. cii. , t: R . BlìNC IVENUA, Op. cit., Voi. Il , pp. 229-231.


X IX. Servizi tra. e mat., PT. di amm. (1915-19/8)

807

Alla data del p resenl e fo glio sono giunti a questo Mini stero solamen te i dati relativi all'esistenza delle bocche da fuoco e rela tive munizioni a l 15 Giugno 191 8. Per quanto si ritenga che di essi codesto Comando abbia già regolare copia, pure se ne trasmette u no specchio riassuntivo (Allegato J\ e À) e si trasmette p ure il co nteggio che mette in rilievo la dotazione media di colpi per ognuna delle bocche da fuoco in servizio (Allegato B) . Chiarita in lal modo 1ale importantissima questione d i massima, si ha fi<lm:ia quindi di essere di pieno accordo con codesto Coma ndo: al riguardo si gradirà cortese soll eci ta assicurazio ne 10 •

A l di là di questi episodi tutto sommato comprensibili e dovuti sia al preme re delle esigenze e alle difficoltà nei rispettivi settori sia alla lontananza dei due organi, non si può non rico noscere l'enorme sforzo compiuto dal Servizio materiali di artiglieria per far fronte a compiti così impegnativi e complessi, per i quali non vale ogni precedente esperienza.

Servizio trasporti e materiali: materiali del genio 1 1 (Fig. 42) li rifornimento dei materiali del genio è regolato, nell 'agosto 1915, dalla nuova Pub. n. 173 Servizio del genio in campagna 12 , che si dimostra inadeguata, perché ne restringe il compito «a l rifornimento, alla riparazione e allo sgombero dei materiali del genio e dei reparti e servizi mobilitati a qualunque specialità dell ' Arma essi appartengano». Nel corso della guerra, invece, il Servizio ma teriali del genio non interessa più i soli reparti dell'Arma e vede enormemente estesi i suoi compiti, fino a risultare, secondo il Liuzzi, «il servizio d ' Int endenza meno preparato e organ izzato per la guerra » 13 • Ciò avviene in relazione a due fattori: a) incremento quantitativo, e soprattutto qualitativo, delle sp ecialità (che da 6 salgono a 16). Ne conseguono esigenze molto diversificate di rifornimento, riparazione e sgombero per materiali spesso tecnologicamente avanzati e di difficile reperimento e prod uzione; b) estensione dei compiti del Servizio a diverse categorie di rifornimenti e lavori, che assumono grande sviluppo ed elevato contenuto tecnico nel corso della guerra di posizione : 1° ) lavori di difesa e di 10

V. GALLINARI, Art. c:it., e AUSSME, Rcp. B- 1, V o i. VII/A . Sui particolari tecnico-l ogistici delle va rie specialità del genio cfr. anche ISPETTORATO GENERALE DEL GEN IO, M anuale per l 'ufficiale del genio in guerra, Roma 1916 (6 fa scicoli). 12 Roma , Voghera 1915. 13 G . LIUZZI , Ricordi... (Cit.), p. 177. 11


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rafforzamento del campo di battaglia (fortificazioni anche a carattere permanente; scavo di mine, ricoveri, gallerie, ecc.); 2°) lavori relativi al ricovero delle truppe (baracche) e alla sistemazione dei Servizi, sia in 1a che in 2 a linea; 3 °) rifornimento di grandi quantità di legname (necessario per baraccamenti, armature di trincee e ricoveri e come legna da ardere, unico combustibile per esigenze vitali come il riscaldamento e la cottura rancio). Per fronteggiare i molteplici impegni 1' Arma, i cui organi direttivi in tempo di pace erano proiettati principalmente su compiti a carattere tecnico e territoriale, non si trova nelle migliori condizioni: se poi si considera, analogamente a quanto è stato detto per il servizio d 'artiglieria, il cara11ere eminentemente operat ivo di gran pane di questo servizio, che pertanto doveva essenzialmenle e direll a ment e int eressare i comandi delle grandi unità , in relazione a ll a dipenden za ch e in vece era prevista per gl i organi direttivi del servi zio stesso (i comand i del genio di corpo d'armata dalle direzioni del genio delle intendenze d 'armata); e se si aggiunge infine la considerazione già espressa altrove, sulla notevole differenza esistente fra le attribuzioni di questo speciale servizio del tempo di pace e quelle del tempo di guerra, e quindi sulla generale imprepa razione alla guerra del personale tecnico direttivo, noi a vremo una preventiva e complessiva visione delle condizioni poco fa vorevoli nelle qua li venne a 1rovarsi il servizio del genio per potere esplicare un funzionam ento efficace ed economico 14 •

li periodo di crisi iniziale 1 5 viene superato con provvedimenti che hanno molte analogie con quelli adottati per il Servizio materiali di artiglieria: scioglimento dei parchi genio di corpo d'armata e loro sostituzione con m agazzini di materiali e laboratori al livello di divisione e/o corpo d'armata; costituzione, dopo l'esperienza dell'offensiva austriaca del Trentino (maggio-giugno 1916), di volan i di materiali in prossimità del fonte, alle dirette dipendenze dell'Intendenza generale, dalla quale dipendono anche le nuove officine del genio di Castelnaso (Bologna) che, costituite nel 191 8, rendono importanti servizi specie nell'apprestamento del materiale da ponte necessario per il passaggio del Piave. Viene ben presto a mancare la funzione dei depositi centrali quali unico serbatoio di rifornimento delle armate, e il meccanismo dei rifornimenti segue le strade più diverse (cosa a ssai difficile da evitare, data la situazione): 14

l vi, p . 175. Sulla crisi e s ulle carenze iniziali C fr . Relazione (Sz . genio) all'lnlendenw generale sul fun zionamento del Servizio genio fino al 30 giugno /915 (AUSSME, Rep. Il- I, Voi. 15

1/ A, Ali. 31).


XIX. Servizi tra. e mut., PT. di umm. (/9/5-/9/8)

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L ' impianto di speciali magazzini di comando del genio d'armata (come di speciali laboratori e stabilimenii vari) ch'era dapprima l'effeuo di un mal compreso funzionamento del servizio, diventò prontamente la causa prima di un completo sovvertimento. Per un po' anche quei magazzini e laboratori di comando d'armata si rivolsero pei rifornimenti alla direzione del genio dell'intendenza d'armata (la qua le direzione non poteva che considerarsi organo esecutivo rispetto al comando), poi incominciarono per maggior prontezza di servizio a rivolgersi direttamente, ora all'i ntendenza generale, ora al comando generale del genio, ora all'acquisto dal commercio in territorio, sì che a poco alla volta, dilagando la necessità e più ancora l'esempio, l'unica via preventiva pei rifornimemi divenne un intreccio di quattro vie principali (intendenza d'armata, intendenza generale, comando generale del genio, acquisto dal commercio) e di infinite vie secondarie che, dipartendosi da quelle adducevano direttamente ai numerosi magazzini di corpo d'armata, di di visione, di settore, ecc., ecc. Altre cause vi contribuirono dovute sempre in parte a vere necessità, ossia alle maggiori o minori difficoltà di rifornimento dei diversi materiali del genio, ma in parte derivanti dalle condizioni iniziali di dipendenza e di organizzazione del servizio. Ricordo che al principio del 1917, volendo far riassumere in modo efficace, e cioè con sistema grafico, tutte le successive disposizioni emanate fino a llo ra dal comando generale del genio e dall'intendenza generale circa le diverse vie da seguire nella richiesta dei diversi materiali, per quanto facessi adottare differenti colori e svariati segni, io non potei ottenere che un intricato groviglio di linee che argutamente fu ballezzato «il grafico dei reticolati del genio!». Sono spiacente di non aver conservata copia di quel grafico, perché esso solt anto potrehhe salvarmi dalla taccia di esagerato e giustificare in ceno modo l'assenza assoluta di ordine e di economia che si verificò nel rifornimento di tanto e tanto costoso materiale. 16

Particolare fisionomia assume l'approvvigionamento e il rifornimento del legname, giudicato dal Liuzzi un onere improprio che «ben poco ha da vedere col vero servizio del genio militare, anche se inteso nel senso più lato» 17 • È l'unico caso di ricorso intensivo e quasi esclu sivo alle risorse locali nella zona delle armate (con particolare riguardo alla 4a armata, la cui zona comprende le fonti di legname più ricche del paese). Il genio deve provvedere non solo alla ricezione e distribuzione, ma anche alla scelta delle piante, loro taglio, misurazione dei fusti, trasporto, lavorazioni successive, ecc. Le sezioni genio delle Intendenze sono coadiuvate da comitati legnami (8 nell'ottobre 1917, poi portati a 11), organi direttivi misti composti da ufficiali con particolare competenza e da ufficiali e agenti del corpo forestale. Essi dipendono per talune branche (pagamenti, spese di trasporto) 16

G. LIUZZI, Ricordi... (Cit.), pp. I 76-177. cfr. anche INTENDENZA GENERALE, Raccolta di disposizioni a carattere permanente relative al Servizio genio (luglio 1916), AUSSME, Rep. Il-I , Voi. TII/A . 17 G. LIUZZI, Ricordi ... (Cit.), p. 183.


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dalle Intendenze d'armata, e per le question i tecniche e il coordinamento del lavoro dall'T ntendenza generale (sezione genio). Si avvalgono di compagnie boscaioli composte da personale con precedenti di mestiere (55 con 15.000 uomini), e di segherie militari e private. In totale, i comitati legname forniscono mc 1.000.000 di legname da costruzione, più mc 11.000.000 di legna da ardere (ai quali ne vanno aggiunti rispettivamente altri 2.650.000 e 10.000.000 approvvigionati dal Ministero in Italia e all'estero). 18 Il lavoro prezioso e di somma utilità compiuto dal genio (e non solo dal Servizio materiali preso a sé stante) nella guerra è testimoniato da queste poche cifre: - scavi e reinterri: effettuati per un volume corrispondente ai materiali scavati durante il taglio del canale di Suez; - gallerie: col lavoro richiesto da quelle effettuate sarebbe stato possibile costruire il traforo del Sempione; - 900 teleferiche e 1.200 stazioni teleferiche impiantate; - materiale rifornito: biciclette militari n. 36.800, corda spinosa q 3 .134.000, gruppi perforatori 3 .925, paletti perforatori 4.250, fioretti 46.390, ponti Eifel m 800, ponti Scare/li m 600, dinamite del n. 1 q 25.500, dinamite del n. 2 q 20.700, esplosivi vari q 68.800, sacchi a terra n. 270.830.000, calce e cemento q 100.000 al mese , mattoni 50.000.000, baracche 40 .000, feltro per t 200.000.000. 19

Servizio postale20 (vds. a nche schema di pag. 814) Il Servizio - di elevata importanza, già allora, per il morale ed il benessere delle truppe - all'inizio della guerra e in particolare nel giugno 1915 entra in crisi, per una serie di motivi essenzialmente legati all'inadeguatezza dell'organizzazione prevista, ancora derivata dalle 18

MG, / Rifornimenti... (Cil.) , p. 270.

19

l vi, pp. 240 e 269. Cfr. anche B. CAPUCCINI, Ternicismo e guerra futura, «Rivista di artiglieria e genio » n. 1/1933 e COMANDO GENIO 3" ARMATA, Istruzione per la costruzione di baracche-ricovero, Gradisca 1916. 20 Cfr. in generale, B. CA DIOU - A . CECC HI , La posta militare italiana nella prima guerra mondiale, Roma, SME-UF. ST. 1978 (di particolare interesse per il co llezionista) e INTENDENZA GENERALE , Raccolta delle disposizioni in vigore per l 'Esercito mohilitato relative ai Servizi postale, telegrafico e telefonico, Ilologna, ot.Lobre 191 8; F. Foschini , li servizio postale, «E sercito e Nazione», n. 12/ 1928 (contiene numerosi <lati statistici sulla g uerra).


X IX. Servizi tra. e mal., PT. di amm. (191_5_-_ 19_1-"'8)'-- -- --

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esigenze di un esercito del secolo XIX di dimensioni ridotte e con un volume di traffico - dato il gran numero di analfabeti - ancor limitato. Tra i motivi di ritardo e di disservizio (alcuni dei quali già comparsi nel 1866) elenchiamo: a) la costituzione degli organi direttivi ed esecutivi interamente ex-novo, solo all'atto della mobilitazione e con personale civile militarizzato, senza quindi disporre - come invece avviene per gli ultimi Servizi - di un'intelaiatura permanente e funzionante fin dal tempo di pace21 ; b) lo smistamento della corrispondenza e dei pacchi in arrivo e partenza per l'esercito monbilitato (compresi quelli provenienti da uffici postali civili in zona di guerra) in un solo ufficio di concentramento della posta militare a Bologna, con personale e locali, specie all ' inzio, estremamente scars i; c) i continui e inevitabili riamneggiamenti organici, cambi di dislocazione o di Grande Unità, costituzioni ex-novo, ecc. dei reggimenti e corpi, che non sempre vengono tempestivamente segnalati; d) la necessità di tenere conto di esigenze militari (censura, tutela del segreto degli indirizzi) che anch'esse inevitabilmente ritardano il traffico postale ; e) la necessità di smaltire, all'inizio, la posta a rretrata (la posta militare, che inzia a costituirsi il 23 maggio, inizia a funzionare parzialmente il 30, e funziona al completo solo a partire dal 9 giugno). 22 Altra ragione di disservizio è la separazione, anche nella zona delle armate, tra servizio postale militare e civile, che secondo il Liuzzi 23 complica il Servizio nella parte tecnico- ispettiva, e in zona di guerra fa della posta civile «un intralcio ma al tempo stesso un aiuto della posta militare»: un intralcio, perché il fondamentale scopo della tutela del segreto affidato alla posta militare «non potè essere mai più raggiunto per l'abitudine invalsa in molti militari di tutti i !{radi di valersi della posta civile anziché di quella militare»; un aiuto p erché

2 1 Cadioli e Cccchi (Op. cit. , pp. 11 -15) non concordano con questa affermazione contenuta nella relazione sul Servizio della posta militare nella guerra, e ci tano co me csmpio di altri Servizi non costituiti all'ini zio della guerra i Servizi «strade, legname e tappe». L'affermazione è invece sostanzialmente esatta: gli organi militari del Servizio tappe esistevano, in buona parte, anche in pace, il Servizio legnami non è mai stato autonomo ma ha rappresentato una delle tante appendici del genio, mentre il Servizio «strade» (cioè per la manutenzione stradale) almeno all'inizio poteva fare affidamento su personale e mezzi locali dei Comuni e deUe P rovince. 22 Let. n. 392 del I 5 giugno 1915 , let. I I 93/ SM del 3 luglio 1915, Jet. 2039/SM del 25 luglio 1915 (AUSSME, Rep. 8 - 1, Voi. I/ A, Ali . 7 - 23 e 36). 23 G. LIUZZI , Ricordi . .. (Cit.) , p. 197.


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accanto a questo inconvenien te l'indisciplina del personale consente - se non altro - uno sgravio dell'ingente carico di lavoro della posta militare. In data 26 maggio l'Intendenza generale impartisce le prime disposizioni per l'avvio del Servizio, che è così impostato2 4 : - direzione superiore posta militare presso l'Intendenza generale (si costituisce il 30 maggio a Treviso); - ufficio di concentramento della posta militare (Bologna) che da essa dipende, e dispone di due specchi riservatissimi (da mantenere aggiornati su segnalazione giornaliera da parte delle G. U. tramite l' Intendenza), i quali riportano i Comandi dei vari corpi e Servizi e la loro ripartizione nelle 5 armate: sulla corrispondenza infatti non deve essere indicata la località o la Grande Unità, ma solo il Comando, corpo o reparto con indicazione «zona di guerra»; - direzioni postali di armata; - uffici postali presso il Comando Supremo, i corpi d'armata e le divisioni; - sottufficiale addetto alla posta, alle dipendenze dell'aiutante maggiore dei corpi. All'inizio non sono previste corsie preferenziali per la corrispondenza d'ufficio, che segue i canali normali. Allo scopo di diminuire i ritardi dovuti all'invio della corrispondenza senza indicazione della località, in data 5 giugno I 915 l' Intendenza dispone: - per la corrispondenza di ufficio diretta ai reparti in zona di guerra: uso di una doppia busta, una interna con indicazione dell 'Ente destinatario, e una esterna con indicazione del solo presidio destinatario e del mittente; - per la corrispondenza privata: distribuzione dai citati specchi con il recapito dei reparti anche all'ufficio postale dell'Intendenza generale e alle Intendenze di armata (prima era limitata alla sola direzione superiore e all'ufficio concentramento). 25 Già n el mese di luglio la situazione - che aveva suscitato polemiche e proteste sulla stampa e l'intervento diretto del Governo migliora, grazie a un complesso di provvedimenti assai incisivi , prima di tutti la costituzione (1 Ogiugno 1915) di un ufficio ausiliario di concentramento posta militare (n. l) in Treviso, che smaltisce una parte dell'enorme traffico dell'ufficio di Bologna (600-700.000 lettere al 24 25

AUSSME, Rcp . B- 1, Voi. I/ A , AII . 3 (Circ. n. 120del 26 giugno 191 5). lvi , Ali. 6 (Circ. n. 74 del 5 giugno 1915).


XIX. Servizi tra. e mal.., PT. di amm. (1915-1918)

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giorno). Ad esso se ne aggiungono altri - per le truppe all'estero a Bari, Napoli e Taranto. L'ufficio di Treviso smista la corrispondenza diretta dalla zona di guerra al Paese, e successivamente anche la corrispondenza tra unità della zona di guerra, oppure diretta da alcune province alla stessa zona di guerra; nel novembre 1917 a seguito degli eventi di Caporetto viene però soppresso, e tutta la corrispondenza viene di nuovo concentrata all'ufficio di Bologna (opportunamente ampliato). Poiché il sistema dell'avvio della corrispondenza d'ufficio in doppia busta non aveva dato i risultati sperati, «o per eccesso di lavoro o per negligenza o perché le truppe in territori occupati difficilmente possono appoggiarsi a uffici postali e telegrafici civili », nel luglio 1915 per la corrispondenza tra unità in zona di guerra si costituisce un apposito servizio di corrieri militari26, che viaggiano fin che possibile per ferrovia, o altrimenti in motocicletta con motocarrozzetta laterale, secondo lo schema a pag . seguente . La celerità del trasporto della corrispondenza privata viene migliorata istituendo sui treni, sempre nel luglio 1915, speciali vetture postali esclusivamente riservate al Servizio postale militare c con personale militarizzato (prima il trasporto ferroviario della corrispondenza era misto). Per i reparti sparsi in località molto distanti dalle sedi degli uffici si ricorre al servizio di posta volante, affidato a nuclei composti da un carabiniere, un commesso e un impiegato postale che si recano a ore prefissate in località intermedie, dove affluiscono i portalettere dei corpi e reparti per lo scambio della corrispondenza. Per far fronte all' enorme volume di traffico (fino a un massimo di 4.680.000 corrispondenze ordinarie, 31.000 raccomandate e 11 .500 assicurate giornaliere, con 600.000 pacchi mensili) si devono aumentare gli uffici (istituzione di uffici postali anche per le Intendenze generale e d'armata e di sezioni postali quali distaccamenti degli uffici delle Grandi Unità) e il relativo personale, che passa dai 409 impiegati assimilati a ufficiali e 185 assimilati a truppa all 'atto della costituzione, ad un massimo di 811 impiegati e 379 agenti (in 134 uffici) del 1917, ai quali si aggiunge il rinforzo di personale di truppa comandato dall'Intendenza. Tutto il traffico postale è soggetto fin dall'inizio alla censura (R. D. n. 396 del 23 maggio 1915), che ha tra l'altro il compito di eliminare la

26

Ivi , Ali. 27 (Circ. n. 1458/ SM del IO luglio 1915).


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Alle<Ja lo N° 1 a.Ila circola.re W 145S nel lo luglio 1·~1·5

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XIX. Servizi tra. e mal., PT. di amm. (/9/5-/9/8)

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stampa pornografica. Gli organi della censura tardano ad entrare in azione anche per non ostacolare il traffico, e sulla base delle norme del 1918 il loro funzionamento è il seguente: 13°) -

Censura delle corrispondenze.

Tutte le cartoline in parten za debbono essere censurate dai Comandanti dei Reparti e d ebbono portare l'i ndicazione (( Verificato per censura» accompagnata dal bollo d ' ufficio. Le cartoline contenenti fra si incriminabili, costituendo corpo di reato, saranno trattenute ed inviate coll 'att o di denuncia al tribunale militare com petente; quelle conten enti indicazioni di ~pionara::io o di compio/lo contro la compagine dell'Esercito saranno in viate sollecitamente e direttamente a l Comando Supremo (Servizio informazioni - Sezione U); quelle contenenti frasi inopportune, previa punizione disciplinare all 'autore, potranno aver corso dopo aver subi to la concellatura delle suddeue fras i. La censura delle lettere (sia in arrivo che in partenza) non può essere fatta dai comandanti di reparto, ma è falla esclusivament e dalle Commissioni Militari di censura presso !!,li ujjici poswli militari, alle qua li anche i reparti ch e si servono degli ulTici postali civili devono inviare le lett ere ch e intendono far censurare. 14 °) -

Censura pacchi postali.

Solto la personale responsabilità dei comandami d i reparto, è/allo obbligo ad essi di fa r verificare accuratamente da un ujjiciale il contenuto d ei pacchi alla presenza dei rispett ivi destinatari/'

Servizio telefonico e telegrafico28 (Pig. 39) Al contra rio di tutti gli altri, nel corso della guerra questi Servizi, più che «territorializzarsi», si «tatticizzano» , perdono quasi del tutto la loro fisionomia territoriale e logistica e - quali mezzi fondamentali che assicurano l'esercizio del comando fino alle prime linee - danno origine a una vera e propria branca operativa dei collegamenti e trasmissioni, prescindendo in misura sempre maggiore dalla rete territoriale preesistente. Di qui il loro passaggio a lla catena di comando operativo e non più logistico, e la loro este nsione progressiva - specie per quanto attiene agli apparati microtelefonici - fino a i minori livelli, con una complessa organizzazione testimo niata da queste cifre: gli apparati presso le compagnie telegrafisti aumentano da 250 (191 5) a 27 INTENDENZA GE NERA LE, Norme che debbono sel(uire scrupolosamente i comandanti di reparto per il Servizio postale (Circ. n. 66511 del 9 gennaio 1918 - AU S-

SME, Rep. Il- I , Voi. V/ A). ZN Cfr. G. LIUZZI, Ricordi ... (Cit.), pp. 203-204; SCUOLA DT GUERRA, Hvotuzione ... (Cit.), pp. 48-53; G. GRISOLIA , Il Servizio delle trasmissioni alla fronte italiana, « Rivista di artiglieria e genio» n . I e 2/ 1926.


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33.300 (I 918); i centralini telefonici da 25 a 3 .000; i km di linea da 3.000 a 100.000; totale apparati telefonici forniti durante la guerra 114.503, centralini 18.076, cordoncini isolati km 913.528, cassettine telegrafiche 3. 798. Come previsto dalla regolamentazione 1915 (vds. capitolo Xl V), all'inizio della guerra esiste una netta separazione tra Servizio telegrafico militare in zona avanzata (affidato a un Ispettore capo, generale del genio alle dipendenze del Comando generale del genio e a un Ispettore di armata) e Servizio telegrafico civile in zona più arretrata (affidato a un commissario generale telegrafico - civile militarizzato - al livello di Intendenza generale, e a commissari telegrafici civili presso le Intendenze di armata). L'esperienza della guerra dimostra la necessità di coordinare meglio le due branche, sottoponendole interamente al controllo del genio militare anche per evitare conflitti di competenza. Di qui la riforma dell'oltobre 191 7, con la quale (non senza qualche dissenso da parte dell'Intendenza) lutto il servizio telegrafico è sottratto all'Intendenza stessa e passa alle dirette dipendenze del Comando Supremo (Comando generale del genio - TspeUore telegrafico capo) e di conseguenza i commissari telegrafici civili con il relativo personale passano alle dipendenze del Comando Supremo e/ o dei Comandi di armata. 2 () Tn tal modo la direzione del servizio telegrafico per la parte che interessa strettamente le operazioni è unica e affidata all'autorità mi litare , rispetto alla quale i commissari civili sono organi cooperatori e aderiscono alle richieste, restando però organi direttivi responsabili per tutti gli uffici e circuiti che, pur essendo situati in zona di guerra, non interessano le operazioni militari. L' Intendenza generale rimane competente per la gestione del m ateriale (esclusi i magazzini del Ministero delle poste e telegrafi che dipendono direttamente dal commissario generale), per la liquidazione degli interessi delle società telefoniche private, e per la sorveglianza e disciplina - - anche tramite le Intendenze di armata - dei 3 centri telegrafici principali che smistano in zona di guerra il traffico militare e civile (Verona, Bologna, Venezia) e dei 5 secondari (Vicenza, Bassano, Belluno , Udine, Cervignano) 30 • Infine nel giugno 1918, dato lo sviluppo assunto dalle trasmissioni anche in 29

AUSSME, Rep. 8 -1, Voi. IV (Diario storico del 9 e 23 luglio) . Ivi, Voi. V/ A , A Il. 700 (!et. n. 58100/ SM del 18 ottobre 1917). Le relative varianti al regolamento 1899 (capitolo VII), che il Servizio in guerra 1915 mantiene in vigore, ~ono apportate con D.L. 25 a gosto 19 18, n . 1469 (RULEDRDT, Voi. IV , pp. 3036-3045). 30


XIX. Servizi tra. e mal., I'T. di anun. (1915-_!_9_ ! 8-'---')_ __ _ _ __ _ __ ~ 817

1a linea, è creato l' Ispettore telegrafico di corpo d'armata (ufficiale superiore del genio), mentre al livello di divisione funge da organo direttivo lo stesso comandante della compagnia telegrafisti divisionale. Parallelamente, a partire da fine 19 15, si sviluppano gli organi esecutivi di campagna. Nel marzo 1916 anche per alleggerire le compagnie zappatori sono definitivamente soppressi i loro parchi telefonici 31 e con persona le e materiale dei predetti parchi sono costituite le sezioni telefon iche divisionali, con materiale telefonico raddoppiato rispetto a quello dei parchi soppressi. Tali sezioni - il cui organico era già stato aumentato nel settembre 1916 - nel febbraio 1918 sono abolite e sostituite da una compagnia telegrafisti su 4 plotoni, mentre anche ai livelli di corpo d'armata, armata e Comando Supremo le compagnie telegrafisti passano dal a 2 (con numero di plotoni variabile). Nell'ottobre 191 8 tutte le compagnie dispongono di un tipo unico di parco telegrafico parzialmente motorizzato (30 uomini , 9 quadrupedi, 6 carrette per materiale telegrafico volante, vetture ottiche, 2 carrette da battaglione, 2 autocarri leggeri). Per il rifornimento dei materiali ai parchi delle compagnie telegrafisti, la normale catena depositi centrali-magazzini avanzati genio si rivela fin dai primi mesi di guerra insuffi ciente. Si affida perciò a d un Ente unico , l'officina del genio di Pavia , il compito di allestire i materiali regolamentari e/ o di effettuare gli acqu isti dal commercio e i relativi collaudi, avviando il materiale a special i depositi alle dirette dipendenze dell'Intendenza generale. Anche la catena delle riparazioni esclude i depositi centrali, e si articola su: - piccoli laboratori presso le compagnie telegrafisti; - laboratori di armata; - officina alle dipendenze dell ' Intenden za generale, per le riparazioni più importanti.

Servizio radiotelegrafico 32 (Figg. 40 e 41) È praticamente autono mo rispello a quelli telefonici e telegrafi ci, anche se ha gli stessi organi di rettivi. Durante la guerra si manifesta la necessità di spingere verso il basso la rete dei collegamenti radio, che viene normalmente usata com e riserva di quelli a filo ma (come avviene in occasione della battaglia di Vittorio Veneto, quando i collegamenti 31

32

Ivi, Voi. 1/B, All. 126. Cfr. SCUOLA DI GUERRA , Evoluzione ... (Cit.) , pp. 51-52,

e SME, Notizie militari pubbfirnte dul Comando Supremo negli anni 1918-19/8 , Rom a 1920, pp. 186- 189.


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via filo entrano in crisi dopo lo sfondamento della linea del Piave) già inizia a dimostrare, anche ai minori livelli, tutta la sua utilità. La dotazione di stazioni delle armate è aumentata, e si studiano nuovi tipi di apparati di potenza ridotta per i minori livelli. Nel maggio 1918 si assegna una sezione radiotelegrafica anche ai Comandi di corpo d'armata, e all'atto dell'armistizio è in corso·un programma di distribuzione delle stazioni radio fino al livello battaglione, mentre l'organizzazione del Servizio risulta dal grafico seguente:

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XIX. Servizi tra. e mal., PT. di amm. (1915-/918)

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TI rifornimento dei materiali segue canali autonomi rispetto a quello dei materiali telegrafici e telefonici ed è prevalentemente effettuato presso la filiale italiana della compagnia inglese Marconi, che li imporla dalla stessa Inghilterra e solo nell'ultima fase della guerra inizia a costruirli in proprio. Per coordinare e integrare le forniture di apparecchiature da parte dell'industria privata è costituita in Roma l' officina di costruzioni radiotelegrafiche ed elettrotecniche, che fa parte dell'Istituto centrale militare di radiotelegrafia ed elettrotecnica (organo di studio, sperimentazione e addestramento costituito nel giugno del 1916 al posto del soppresso Istituto di radiotelegrafia militare) 33 • In sintesi, nel corso della guerra si delinea un moderno assetto delle trasmissioni, che vede la telefon ia, la telegrafia e la radiotelegrafia mili tare diventare una branca autonoma totalmente diretta dal genio e separata dal Servizio postale e telegrafico territoriale (corrispondenza privata), che continua a far capo all 'Int endenza.

Servizio trasporti e servizio tappe Per co modità di trattazione inseriamo in un contesto unitario il Servizio trasporti (trasporti ferroviari, fluviali o per mare, di competenza della direzione trasporli dell'Intendenza genera le) e il Servizio tappe (trasporti automobilistici e/ o a traino animale, di competenza delle Intendenze d'armata; i trasporti di l • linea dipendono a loro volta dai rispettivi Comandi); solo in questo modo è possibile valutare appieno il ruolo di ciascun tipo di trasporto in rapporto agli altri e alle esigenze generali - logistiche e non - della guerra. li carattere delle operazioni e la mole enorme dei rifornimcnti di ogni genere richiesta dall'alimentazione tattica e logistica rendono la ferrovia - integrata il più possibile da lince secondarie e locali e teleferiche - il mezzo fondamentale per i rifornimenti e gli sgomberi (compresi quelli dei feriti). Ciò em erge soprattutto nella battaglia degli a ltipiani (maggio- giungo 19 16), per la quale la relazione della delegazione trasporti così inquadra il rapporto tra trasporto ferro viario e automobilistico: no n è un mistero che la nostra rete ferrov iaria dell 'Alto Veneto ha uno sviluppo limitato e no n è nelle migliori condizio ni per rapidi cd estesi movimenti; tuttavia mercé i p rovvedimenti presi e mercé l' intelligenza e l'abnegazione del personale tutto delle ferrovie si

33

Circ. n . 435 del I giugno 191 6 (G.M. 1916 , pp. 1210- 12 14).


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Ferruccio Bulli

poterono raggiungere risultati insuperabili , fino a su perare di I / 3 per alcune linee, la loro potenzialità massima teorica , senza che si veri fica ssero incovenienti d i sorta. P er dare una idea approssim ati va d el grandioso lavoro ferroviario compiuto basti rammentare che in un mese vennero trasportati nei due sensi circa mezzo milione di uomini , 75.000 quadrupedi, 15.000 carri, im pegnando un co mplesso di oltre 82.000 veicoli ferroviari. E tutto ciò indipendentemente dall'a ffluire dei mezzi occorrenti alla vita di così ingenLi masse di uomini e di quadrupedi - ed alle esigenze d ella violenta lotta impegnata. Un aiuto non trascurabile trovarono i trasporti ferroviari nell'automohilismo [nostra sottolineatura - n.d.r.], che ricevette in questa circostanza un impiego inatteso e geniale nei movimenti delle truppe: impiego che, largament e sfruuat o, permise di agevolare l'accorrere dei rincalzi, di accelerare lo spostamento d elle fo rze lungo il fr o nte, d i facilitare insomma la manovra tattica consentendo ai maggiori comandi di contare in breve tempo su elementi di rinfor zo e, quello che p iù importa , su clementi che giungevano sul campo dell'azione in ottime condizioni fisiche. E così un migliaio di autocarri, percorrendo per parecchie giornate di segu ito itinerari della. lun ghezza media di 200 ch ilometri g iornalieri (con massima di 350 chilo metri), spostarono complessivamente la forza di ben trenta reggimenti e cioè circa 100.000 uomini. Ma no n in ciò si esaurì l'attività del servizio automobilistico, il quale fu largamente sfruttato sia nell 'esodo dei feri ti. malati. pro fughi e materiali esposti all 'azione del tiro nemico, sia nel concorrere cun leferruvie [nostra sottolineatura - n. d. r.] al trasporto dell'enorme quantità di d errate e d i materiali occorrenti ad un esercito moderno per vivere e p er com batterc. 34

Il ruolo a l momento ancora ausiliario e integrativo del trasporto automobilistico rispetto a l trasporto ferroviario è confermato anche dallo Spinelli: dalla scarzezza strategica del mezzo ferroviario a disposizione, la nostra guerra derivò certament e remora non indifferente d i sviluppo offen sivo, cd anche nella difesa. Se nel giugno 1916 , ad esempio, altro fosse stat o il mezzo ferroviario in sostegno degli Altipiani , mancante fra l'altro persino del doppio binario da Vicenza a Schio, diversa sarebbe stata la nostra battaglia, con nostro vantaggio [... ] li giudizio [del Lanino - n. d. r.] è !,'Tave, e io mi o so confermarlo in pieno, per qaunto i fatti, in non poche ci rcostanze, lo avvalorino. Solo mi permetto di esprimere un dubbio sulla rapidità dei movimenti nell 'ora dell'offensiva nemica d egli Altipiani del maggio-giugno 1916, nella quale tosto dimostrato ch e il mezzo ferroviario non era sufficiente, si g iunse miracolosamente alla collaborazione più stretta tra le ferro vie e i reparti automobilistici in formazione di massa - primo esempio sul nostro fro nte ... 35

La battaglia degli Altipiani nel 191 6 porta quindi per la prima volta alla luce gli esatti termini del problema dei trasporti nella guerra, che possono essere così definiti: 34 INTENDENZA GENERALE , «Riassunto dello sforzo ... p er parare la minaccia austriaca nel Trentino» (Cit.). 35 O. SPINELLI, Op. cii. , pp. 49-50.


XIX. Servizi tra. e mat., PT. di amm. (1915-19/8)

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a) importanza anche strategica, e non solo logistica, della ferrovia e del trasporto automobilistico, con il ruolo determinante affidato alla ferrovia; b) flessibilità del trasporto automobilistico, che da una parte verso l'indietro - integra e rafforza, al bisogno, il trasporto ferroviario, e dall 'altra - verso l'avanti - tende a sostituire (però con ben precisi limiti) il traino animale; c) in sostituibilità, in I a linea, del ruolo del traino animale, sopratlullo a causa della scarsità del sistema stradale, specie in montagna, dei limiti delle prestazioni degli automezzi (che non sono ancora in grado di uscire dalle strade) e dei problemi di vario ordine che al momento crea la motorizzazione diffusa; d) necessità di coordinare insieme, al livello di Intendenza, i vari tipi di trasporto, e di un'ingerenza diretta del Comando Supremo nei principali trasporti. Queste esigenze di coordinamento - che la regolamentazione 1915 non prevede o non prevede sempre - non trovano, per tutta la guerra, soluzioni soddisfacenti e definitive; 30 d) validità del criterio dell'accentramento , sia per i mezzi automobilistici che per le salmerie e i mezzi a trai no animale: «il sistema del servizio accentrato diede i migliori e più economici risultati, purché temprato dal criterio di assegnare ai corpi d 'armata i mezzi strettamente necessari per potere, in ogni circostanza, iniziare i trasporti più urgenti, valendosi dei propri depositi, in attesa dei mezzi dell ' Intendenza». Come già nel maggio-giugno del 1916, nel corso del ripiegamento dall'Isonzo al Piave le circostanze eccezionali impongono un efficace coordinamento di tutti i tipi di trasporto , questa volta per sgomberare la maggior quantità possibile di materiali dalla zona ad est del Piave37 • L'Intendenza generale - che costituisce 1'8 novembre 1917 un Ufficio sgomberi- ripartisce la zona compresa tra la fronte tenuta dalle truppe e il Mincio in 4 fasce con diversa priorità di sgombero, a cominciare da quella più vicina al fronte; in ciascuna fascia viene data la precedenza ai materiali militari e alle materie prime e macchinari necessari per la fabbricazione di armi, munizioni ed esplosivi. I materiali perduti, come già si è accennato, sono molti, ma molti anche quelli sgomberati. Per ferrovia sono effettuati 100- 112 treni di 36

G. LIUZZI, Ricordi... (Cit.), pp. 224, 228, 230- 23 I. MG, Statistica ... T Servizi ... (Cit..), Voi. T, pp. 432-433; INTENDENZA GENERALE, Relazione sull'opera ... durante il ripiegamento (C it.); let. n. 54/ U.S. dell' l l novembre 1917 e n. 1664/ U.S. del 2 gennaio 1918 (AUSSME, Rep. B- I , Voi. VI/ A, Ali. 37

R97.


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Ferruccio Rotti

sgombero al giorno fino al 15 novembre, che trasportano 64.000 vagoni di materiale, 650.000 profughi, 150.000 infermi. Per via fluviale (scali fluviali a Mestre e Casier) sono sgomberati 340.000 q di materiale, e altri 160.000 sono avviati al fronte. Sono impiegate anche autosezioni di automezzi riunite nella zona di Padova e alle dirette dipendenze dell'Intendenza Generale, tra l'altro per lo sgombero di 359.000 q di grano, 12.700 q di granturco e 66.000 q di risone, requisiti a est del Piave. Anche in questa occasione la ferro via è il mezzo fondamentale di sgombero, mentre alle Intendenze di armata è riservato il compito di trasportare i materiali da sgomberare alle stazioni ferroviarie o agli scali fluviali che vengono loro indicati dall'Intendenza generale. In tal modo, ferrovie e autocarri sono impiegati essenzialmente per sgomberare profughi civili e materiale; questi trasporti a motore hanno priorità assoluta rispetto alle truppe e quadrupedi, le cui perdite ne risultano di conseguenza aumentate. Particolare interessante che dimostra il permanere di preoccupazioni derivanti dall'esperienza di Caporetto, anche nel luglio 1918 e dopo la luminosa prova del Piave, con ordine del giorno n. 168 del 12 luglio 191 8 l'Intendente generale Zaccone dispone che la sezione tappe assuma anche le funzioni del disciolto ufficio sgomberi, con i seguenti compiti essenziali: a) lavoro permanente o continuativo di sgombero o raccolla delle derrate e dei materiali, comunque utili all'economia nazionale, dalle zone più avanzate a quelle più arretrale, per assicurarne la migliore utilizzazione; tranne per quelle derrate o materiaJi per cui provvedono già apposite commissio ni d i requisizione; b) lavoro di predisposizioni e di coordinamento per assicu rare l'ord inato sgombero del territorio a tergo delle truppe operanti, in caso di arretramenlo generale, o parziale, dell'Esercito38 .

Ferrovie, trasporti fluviali, Decauvilles, leleferiche 39 (Figg. 43 e 44)

Nel DOCUMENTO 22 sono indicati i dati più significativi relativi al movimento ferroviario, che assume proporzioni inusitate soprattutto dopo la mobilitazione e radunata. Ne consegue che anche l'organizzazione del Servizio trasporti (ferrovie) si appesantisce, a cominciare dagli organi direttivi. In zona di guerra, per migliorare la tem pestività e il coordinamento con i trasporti delle armate la delega38 ~·i

AUSSME, Rcp. B-1, Voi. VI/ A , Ali. 897.

c rr. in generale MG, I rifornimenti ... (Cit.) , pp. 108-147 e 251 -160 e INTEN-

OENZA GENERALE, Relazione sul funzionamento e sull 'opera compiuta dalla direzione trasporti ... (Cit.)


XIX. Servizi

Ira.

e mal., PT. rii umm. (/ 9 15- 19 18)

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zione trasport i dell'Intendenza generale distacca presso la sezione tappe delle Intendenze di armata un suo ufficiale delegato, che ben presto si trasforma in un vero e proprio ufficio autonomo. Al di fuori della zona di guerra, la delegazione trasporti rimasta a Roma non riesce a coordinare i movimenti ferroviari in tutto il Paese, e pertanto la sua opera è integrata da una seconda delegazione costituita a Torino, competente per il traffico con la Francia e per i compart imenti di Milano, Genova e Torino . Le punte di maggior traffico si hanno nel periodo da maggio a novembre 1917, in corrispondenza delle due offensive italiane e del ripiegamento sul Piave, ma già n ei primi mesi di guerra le ferrovie dimostrano il loro valore strategico e logistico . Nel periodo estate-autunno 1915 i trasporti di munizioni si avvicinano ai 200 carri ferroviari al giorno , e il lo ro movimento viene reso più spedito possibile introducendo il sistema della pa rtenza dei convogli su ordine telegrafico. N el luglio 1915 compare, soprattutto, il traspo rto strategico di truppe su larga scala (tras porlo prima di una divisione e po i di due corpi d'armata e di una brigata): il 5 luglio giu nse improvviso l'ordine d i portare la 30 3 divisione dalla zona di Desenzano a Corm ons e la Direzione trasporti, superando le incertezze e<l affrontand o le incognite del fatto nuo vo, predispose il movimento che, iniziato nel giorno stesso, si ultimò in 5 gio rni (36 treni). T ale risultato era veramente no tevole, considerat o che in quei primi giorni della guerra l'affiatamento fra gli organi militari e quelli ferroviari non poteva essere contin uo e co mple!O, il movimento eseguito dalla 30' divisione costituì pertanto la spinta ad osare maggio ri cimenti, in modo d a <lare a lle ferrovie il carattere vero e proprio di strumento strategico .40

Oltre alla disponibilità di linee e materiali ferroviari , un fattore che influisce in modo determinante sul rendimento complessivo dei trasporti ferroviari è la potenzialità degli impia nti portua li e deJle stazioni (di carico, an cor più di quelle di scarico). I nodi di Piacenza, Torino, Alessandria , Bologna, Padova, Verona, Treviso (e fino all'ottobre 1917, Udine) sono spesso intasati e richiedono continui lavori di rafforzamento, posa di nuovi binari, ecc . che non riescono mai, però, ad essere adeguat i alle prestazioni richieste; l' unico rimedio efficace diventa la ricerca di una opportuna distribuzione sul territorio (ma sempre in prossimità di stazioni ferroviarie importanti) di magazzini, depositi e laboratori. 11 ripiegamento del 1917 non migliora, ma aggrava 40

INTENDENZA GENERALE, R elazione s ul Junzionamenw ... (Cit.), p . 8.


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Ferruccio Bolli

la situazione degli scali ferroviari ad ovest del Piave41 • Anche per questo motivo il trasporto ferroviario abbisogna dell'integrazione delle ferrovie locali a scartamento ridotto (e, in montagna, delle teleferiche) che raggiungono un grande sviluppo. Le Decauvilles servono per collegare i centri principali dei Servizi d'Intendenza delle armate con gli organi esecutivi al livello di corpo d 'armata e divisione, oppure i magazzini d'Intendenza con le testate delle ferrovie, e anche i diversi magazzini e organi logistici d'Intendenza tra di loro, consentendo i travasi necessari. Un lungo discorso richiederebbero i tra sporti marittimi e la correlata disponibilità di carbone d'importazione, che quando è scarsa come nel 1917 e 1918, a causa della guerra sottomarina - costringe a limitare i movimenti ferroviari 42 • I trasporti fluviali integrano e alleggeriscono il traffico ferroviario , e anch'essi assumono dimensioni impreviste43 • In conclusione, per la necessità di coordinare insieme f attori e bisogni così diversi e di superare molteplici difficoltà, l'opera della direzione trasporti assume caratteri ch e vanno molto al di là delle previsioni del 1915 (e della relativa regolamentazione): per quanlo riguarda l'applicazione delle istruzioni e dd regolamento, si può affermare che l'unico regolamento che ebbe applicazione fu quell o s ui grandi trasporti militari, che, va notato, era stato ricompilato nel 1915, quando cioè l'esperienza già aveva pot uto ammaestrare su quella che sarebbe slala l'organizzazione probabile della Direzio ne T ras porti. Anche questo regolamento però non prevede, e quindi non contempla il grande sviluppo e la grande importanza che i trasponi ferroviari a vrebbero avuto durante la guer ra moderna ; di ciò si può avere conferma se si esamina no la composizione prevista della Direzio ne Trasporti con quella che in realtà è stata, le funzioni della Direzione stessa e d ella Delegazione Trasporti d i Ro ma con quelle che esse sono state chiamate a svolgere. In genere si riteneva che i trasporti milit ari di guerra si sarebbero limitati a riforn imenti d i uomini e malcriali, q ualche trasporto di nuove unit à e qualche trasporto di unità di guerra. È qui opport una u na osservazione. Nel tempo d i pace tutti gl i studi relativi alla preparazione della guerra si preoccupavano dell'ingente, complesso movimento ferroviario che si sarebbe dovuto svolgere durante il periodo della mobilitazione e radunala. Tale movimento appariva talmente grandioso, che ness uno prevedeva la possibilità che l'organismo ferroviario e la Nazione stessa potessero sopporta rlo a lu ngo sen za gravi incon venienti, e tutti gli studi tendevano quindi a renderlo il più ord inato e il più breve

41

Cfr. A USSME, R ep. B- 1, Voi. Ili ( Diario siorico I9 dicembre 1916 e 3 ge nna io e 14 febb raio 1917) e promemoria pc l' Intendente in data l 8 luglio I 918 (AUSSME, Rep. Il-I , Voi. VI/A, All. 903). 42 MG, l rifornimenti ... (Cit.), pp. 11 2-11 4. 43 G. D'AMICO, L'utilizzazione delle vie d'acqua interne per i trasporli militari durante la guerra, «Rivista d 'artig lieria e genio» n. 6/ 1924 e MG , i rifornimenti ... (Cii.) , pp. 131-137 e 257.


XIX. Servizi tru. e mul., PT. di amm. (19-'J-'-5--1-'-9-'--JC-'8_ ) _ __ _ __ _ __

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possibile in modo che ferrovie c Paese fossero alleggerii i al più presto da così grave carico. Si prevedeva quindi che, ultimate le operazioni di mobilitazione e radunata, il movimento ferroviario militare potesse rientrare in lim iti d'intensità ben più modesti. Tali previsioni sono state completamente distrutte dai fatti [ ... ]. In pratica la fun zione dei trasporti divenne l' elemento regolatore della vita ùella Nazione, il mezzo principale per attuare la mobilita zione industriale, il mezzo che d iede la fisionomia alla guerra permettendo la riunione di milioni di uomini eù assic urando loro la possibilità di vivere e combattere, fu infine l'elemento principale a disposizione del Comando Supremo per l'attuazione della manovra strategica . Le attribuzioni e le a ttività della Direzione Trasponi si estesero a tutto il territorio nazionale oltre che al territorio in istato di guerra , e successivamente essa e bbe i più intimi collegarnenl i con il territorio francese cd anch e con quello inglese: ciò per la parte ferroviaria. Per la parte marittima la sua opera assicurò i trasporti e i rifornimenti per le nostre grandi uni tà dislocale in Libia, in Albania e in Maceùonia e , per un certo tempo, all'inizio della guerra e verso la fine, regolò anche i rifornimenti del Paese provenienti <l'oltre mare f ...1. Esaminando a fondo le relazioni fra i trasporti ferroviari e le operazioni di grande guerra si può concludere che la f"i sionimia della g uerra stessa, per quel che riguarùa la durata , la mole degli eserciti e le operazioni che l' hanno caratte rizzata è basata essenzialmente sui trasporti ferroviari.••

Servizio automobilistico45 (Fig. 45)

Come già si è accennalo, la costante scarsità di quadrupedi e la Lcmpestività, velocità e aderenza sempre maggiori richieste ai trasporti costringono (è questa la parola esatta) a sviluppare al massimo il traino meccanico per via ordinaria e a spingerlo per quanto possibile fino alle prime linee, ben presto vanificando la rigida dicotomia stabilita dalla normativa 1915 tra trasporti di 1a linea (traino animale) e di 2" linea (mezzi automobilistici). Questo, anche se il carburante scarseggia fino alla battaglia di Vittorio Veneto compresa, e anche se quello automobilistico rimane un mezzo costoso, delicato, legato a buone strade, che richiede personale specializzato e numerosi organi di mantenimento al momento non facili da organizzare e gest ire. Le commesse militari accelerano lo sviluppo dell'industria automobilistica privata, che nel corso della guerra compie un salto di qualità, affrancandosi in pochi mesi dalla dipendenza dall'estero e anzi riuscendo ad esportare 20.000 autoveicoli. 11 70% della produzione è fornito dalla Fiat. Nascono nel corso della guerra le grandi fabbriche di 44

I NTEND ENZA GENERALE, Relazione sul.funzionamenlo ... (Cit.), pp. 42-43. Cfr., in generale, A. PUGNANT , Sloria ... (Cit.) , pp. 107-1 27; CS, Norme per il .funzionamenlo e / 'impiego dei mezzi automobi/islici (bozza) , gennaio 1916 (interessante soprallutto per le disposizioni tecniche sulla formazione delle autocolonne, soste , disciplina di marcia, documenti di marcia, ccc.); MG , / rifornimenti ... (Cit.), pp. 148-156 e 261-262. 45


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Ferruccio Boui - - - - - -- - ~

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accessori (Magneti Marelli) e di pneumatici (Pirelli), oltre che di strumenti ottici per le fotoelettriche autotrasportate (Galileo) . L'incremento del trasporto automobilistico è sintetizzato dai seguenti specchi: Personale e materiale. N u rnt:ro

Tipo Personale A utovettu re A utocarri ambulanze e autobus T ra ttrici Motomezzi

24 mag. 15

4 nov . 18

9500 (500 U .) 400

I l 8000 (3000 U .) 2.500

3.400 150 1. 100

28.000 1.200 6.000

Costituzione del servi.do automobil i~tico

A ll'in i,iu <klla guerra (giugno 191 5)

210 autodrappelli (comandi , inten <lenze, direzioni superiori, dc posili centrali, bersaglieri cicl isti, sanità, sussistenza, ecc). 297 autosezioni 24 autoreparti 6 dep ositi-la boratori <li autoparco <l'armata 6 auloparchi d'armata

2 reparti automobil istici di parco di a rtiglieria d ' assedio 4 depo siti cezntrali automobilist ici di armata

Alla finna tkll'armistizio (novembre 1918)

28J autodrappelli 99 se7ioni traino (con autocarri) 117 sezioni traino (con traltrici) 11 equ ipaggi da ponte (a tr aino meccanico) 39squad re l'o rni W eiss (a traino meccanico) 614 autosezioni 75 autoreparti 23 re parti aulotrattrici 16 depos iti-la borat ori di autoparco d i arm ata 7 parchi autotrallrici d 'armata 9 au toparchi d 'a rmata l depos ito centrale un ico automobilistico su : - 6 stabiliment i m il itari - I ufficio materie di consumo

N . B. - Sono esclu si i d at i relativi: alle b a1teric au toport ate d a 102, alle ba1teric pesanti ca mpali a traino mecca nico ed all'autoparco dclJtA eronautica.

In totale ncJ corso della guerra l'incremento è da I a 6 per gli ufficiali , da 1 a 12 per la truppa e da I a 8 p er gli autoveicoli . Al contrario, rispetto al 1915 nel I 9 18 il numero dei qu a drupedi dell'esercito è solo raddoppiato, mentre quello del persona le è triplicato. L'incremento dei mezzi di trasporto nell'a mbito delle armate non è però uniforme, ma dipende da vari fattori , e principalm ente dal terreno e dal


XIX. Servizi tra. e mal., PT. di amm. (1915-1918)

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compito. Ad esempio, nel caso della 4 a armata (altipia ni e Grappa) l'incremento dei quadrupedi (da 1 a 22) è superiore a quello degli automezzi (da I a 11). Ciò è dimostrato dallo specchio a pag. seguente46 • Se ne può dedurre, anche per questa via, che l' impiego dell'automezzo specie al livello di 1a linea non sempre è conveniente e non ovunque è possibile. Al momento e specie in terreno montano, i quadrupedi co nservano tutta la loro importanza e si rivelano ancora insostituibili. L'evoluzione della struttura organizzativa del Servizio denota una costante tendenza all'accentramento al livello di Tntendenza generale e all'autonomia degli o rgani direttivi tecnici. Al livello centrale, nel maggio 1916 il sottosegretario di Stato per le armi e munizioni assume alle sue dipendenze l'ufficio automobilistico del Comando del Corpo di Stato Maggiore (territoriale) con le relative attribuzioni in materia di approvvigionamento dei mezzi 4 7 , e nell 'aprile 19 17 passano dalla DGSLA a l predetto ufficio automobilistico anche le competenze relative all'approvvigionamento di benzina, lubrificanti e materie prime48 • Nel maggio 1917 il Ministero dispone che gli approvvigionamenti e rifornimenti , la gestione dei materiali di consumo, la sorveglianza sugli stabilimenti di produzione e gli studi ed esperimenti (fino a quel momento affidati al 6° reggim ento genio) siano affidati a una direzione tecnica automobilistica militare autonoma, che funziona da stabilime nto di riserva per il materiale automobilistico e per la parte tecnica è a lle dirette dipendenze del Ministero4 9 . La direzione provvede alle ordinazioni degli automezzi nuovi, a l loro colla udo e all'invio degli autoparchi. Al livello di Intendenza generale, nel 1915 il pioniere e studioso del1'automobilismo mili tare col. M aggiorotti, più anziano del capo sezione tappe che dovrebbe occupa rsi dei trasporti automobilistici, costituisce un ufficio tecnico automobilistico autonomo , con a ttri buzioni sempre limitate a lla parte tecn ica, mentre per il personale, l' ordinamento e l'impiego provvede la sezione tappe. Nel giugno 19 16 subentra al Maggiorotti il ten. col. Pugnani (già capo dell'autoparco della 1a armata) e l'ufficio cambia la propria denominazione in sezione tecnica automobilistica, conser vando gli stessi compiti e tendendo a nzi ad estendere le sue att ribuzioni al personale e all' ordinamento e impiego. Qu esto o biettivo viene raggiunto totalmente solo nel luglio 191 8, quando la sezione 46 47 48 19

G. LTUZZI, l Servizi .. . (C it.), p. 147 . G .M. 1916, p . 633. G .M . 191 7, p . 531. l v i, p. 803.


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tecnica automobilistica - sempre retta dal Pugnani - assume la denominazione di sezione automobilistica con competenza sia sulla parte tecnica che su personale, ordinamento, impiego e ripartizione dei mezzi, mentre alla sezione tappe rimangono affidate le incombenze relative ali' organizzazione del servizio di tappa e ai quadrupedi, carreggio e cani da guerra 50 (sic). Nessuna evoluzione avviene per gli organi direttivi al livello di Intendenza armata, ove il Servizio automobilistico dipende dalla direzione delle tappe che si avvale del comandante del parco, e non ha organi direttivi specifici. Al livello di corpo d'armata , funge da organo direttivo per i mezzi temporaneamente assegnati un ufficiale automobilista assegnato al Comando. Il colonnello Maggiorotti, capo dell'ufficio tecnico automobilistico, nel 191 5- 1916 mette anzitutto ordine nel settore del rifornimento di pezzi di ricambio e pneumatici, per il quale provvedono inizialmente in maniera totalmente autonoma i singoli parchi automobilistici di armata, che fanno direttamente capo alle ditte spesso in concorrenza tra di loro e provocando dispersioni di risorse e aumento dei prezzi. Viene così creata presso lo stesso ufficio tecnico una commissione per gli acquisti di materiale automobilistico, che effettua per conto di tutte le armate gli acquisti centralizzati presso le dille, con criteri che tendono a ridurre i tipi di automezzi e ad unificare i pezzi di ricambio. li nuovo sistema entra in funzione nella primavera 1916, ma fino a quella data gli automezzi da riparare si accumulano , a centinaia, presso gli autoparchi delle armate. 11 ten. col. Pugnani, subentrato al Maggiorotti , ne continua l'opera con la soppressione graduale d ei depositi centrali di armata e la costituzione di un unico deposito centrale alle dipendenze della stessa sezione tecnica a utomobi li stica dell 'Intendenza generale , che si ripromette vari obiettivi 51 : dare la precedenza nei rifornimenti alle armate che più ne abbisognano in relazione a lla situazione operativa, adottare un unico criterio amministrativo e tecnico per tutte le armate, mantenere aggiornato il carico dei mezzi con la compilazione di un unico catalogo, eliminare le ditte private - che non hanno dato buona prova - dalle riparazioni. Il nuovo deposito centrale entra in funzione a Bologna il 1° gennaio 191752 • L'accentramento viene esteso al materiale motociclistico , con un unico deposito centrale (e annesso laboratorio) 50

AUSSME, Rep. Il-I, Voi. VI/A, All. 896 (lei. n . 85550/ SM tlel 12 luglio 191 8).

51

Ivi, voi. IV (Diario storico del 3 febb raio 1917): D.M . 16 dicembre 1916, n. 588 (lì .M. 191 7, pp. 18 1-182).

52


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costituito nel 1916 e anch e ai carburanti e lubrificanti, costituendo in Bologna un ufficio materie di consumo. In seguito a questa ristrutturazione, il settore d elle riparazioni subisce profonde modifiche. Il sistema iniziale di effett uare le medie riparazioni presso gli autoparchi di armata e di ricorrere per le grandi riparazioni (a cura dei depositi centrali) a ditte private non dà buoni risultati, e la nuova struttura prevede: - officine mobili, presso gli autoreparti, per le piccole riparazioni; - officine anch'esse mobili, presso gli autoparchi, per le medie riparazioni; - 5 laboratori fissi nel Paese (a Torino, Bologna, Padova, Piacenza, P ontevigodarzere), a lle dipendenze della direzione del deposito centrale automobilistico di Bologna, per le grandi riparazioni; ciascuno di essi è specializzato per tipo e marca di autoveicolo. Riguardo all 'impiego , il criterio che costantemente si tende ad app licare è quello dell'accentramen to e della limitazione dell'im piego dei mezzi e dei consumi. Ad esempio la circolare n . 67 140 del 23 gennaio 1917 del Comando Supremo «limitazione dei mezzi automobilistici e dei consumi» oltre a impartire specifiche disposizioni a questo scopo , prescrive fra l'altro: I ul I i i mezzi au tomobili stici dovranno essere riportati alle loro vere fun zioni di mezzi di 2• linea, lasciando che l'impiego d i tutti i mezzi automohilis1ici nell'interno delle armate sia diretto dalla rispelli va intendenza d'armata quando essi no n sono organicamente assegnati alle grandi unità o a speciali servizi. Resta quindi vietato ai comandi di corpo d'armata di rivolgere richie.ste di mezzi a u1 omobi listici all' Intendenza generale, d ovendo tali richieste essere tutte ind irizzate a lle intendenze d'armata, le q uali però eviteranno di addivenire ad assegnazion i permanenti dei mezzi stessi a lle unità di I a linea [... ]. Anche gli autodrappelli e i veicoli isolati, com unq ue assegnati organicamente, dovranno di pendere, per quanto riguarda il funzio namento tecnico , dal comando dell' autoparco dell'armala di cui fanno parte, pel tram ite dell'ufficiale a utomobilist a addetto al Comando del rispettivo corpo d'armata. È fa ll o divieto di effettuare trasporti di truppe su a ut.o· carri, t ranne il caso in cui ciò sia giustificato dall'impiego tattico [... ]. I mezzi a trazione animale dovranno essere impiegati ogni qualvolt a sarà possibile sfrutta ndo anche i carreggi reggimentali eventualmente inoperosi a lmeno per i lrasporti sulle lince più avanzate d ove ora vengono spinti gli autocarri, in modo da ridurre per quanto è possibi le la percorrenza delle autocolonne. 53

Le esigenze della situazione, però, impongono spesso di derogare da questi princìpi, e la competenza esclusiva delle Intendenze di armata sull'impiego dei mezzi che anche con questa circolare si vorrebbe salvaguardare è erosa sia verso l'avanti che verso l'indietro. L'autoparco 53

AUSSMU , Rep. D-1 , Voi. lii / A, Ali. 501.


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d'armata da una parte si specializza, dall'altra cede una parte dei mezzi - in forma praticamente permanente - ai corpi d'armata e/ o all'Intendenza generale. Nella sua forma definitiva, l'ordinamento dei mezzi automobilistici risulta pertanto il seguente: a) autodrappelli, assegnati ai Comandi fino al livello di divisione e alle Intendenze e a taluni Servizi (sanità, sussistenze); b) 2 autosezioni (di 22 autocarri ciascuna) per divisione, più una per corpo d'armata. Si ribadisce più volte che tali autosczioni non devono essere impiegate solo per il trasporto munizioni e alle dipendenze dei Comandi di artiglieria, ma anche per altre esigenze (tra le quali le più importanti sono il trasporto di carne, viveri e foraggi e, se necessario , dei feriti); s4 c) autoparchi di armata, costituiti: da tanti autoreparti quanti sono i corpi d ' armata (dai quali dipendono, per la parte tecnica, le autosezioni assegnate ai corpi d'armata, che in teoria almeno lo sono solo temporaneamente); da autoreparti di riserva, per far fronte ad eventuali maggiori esigenze; da un autoreparto di marcia, per l'istruzione del personale; d) parchi trattrici di armata, per il traino delle artiglierie di armata e il rifornimento delle relative munizioni, alle dipendenze dei Comandi di artiglieria di armata; e) autoparco di mano vra, che dipende dall'Intendenza generale ed è a disposizione del Comando Supremo. Suddiviso in autogruppi capaci di trasportare ciascuno un battaglione (per il quale occorrono da 70 a 90 autocarri Fiat 15 ter), è in grado di trasportare contemporaneamente più di visioni; f) autoparco di riserva, anch'esso alle dipendenze dell'Intendenza generale, costituito negli ultimi m esi di guerra per il rifornimento degli autoveicoli , e come centro di raccolta dei mezzi di riserva. Al di là del trasporto strategico inaugurato nella battaglia degli altipiani 55 , la motorizzazione a causa della deficienza di quadrupedi inizia ad estendersi anche al campo ta ttico (al momento, solo per al54 INTENDENZA GENERA LE, Raccolta delle disposizioni a c:arallere permanente relative al servizio lappe (giugno 1916), AU SSME, Rcp . B-3, (cari. 10/ 1).

55

L' Intendente generale Lombardi , o ltre a mettere in evidenza che questo primo esperimento di trasporto strategico avviene a poche ore dall'ordine e concentrando i mezzi senza turbare il normale runzionamento degli altri Servizi, sottolinea che questa esperienza dimostra «la bontà dell'innovazione introdotl a nel Servizio in guerra parte II ed. 191 5, in novazione intesa a stabilire una netta separazione rra servizio dei trasporti per via ordinaria, d i cui esclu sivamente si occupano la sezione tappe dell'Intenden za genera le e le direzioni tappe d'armala» (AUSSME, Rcp. B-1, Voi. TJ/ B, Ali. 289).


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cune artiglierie e mezzi speciali), mentre nel campo più propriamente logistico nell'ultima fase della guerra sono adattate per l'autotraino le sezioni forni Weiss e le sezioni da ponte. Ciononostante, in ossequio al principio - di per sé condivisibile - di un economico accentramento, durante tutta la guerra, mentre l'organizzazione dei trasporti automobilistici rimane impostata sulla necessità di evitare assegnazioni definitive alle G. U. di I • linea, la fisionomia gradualmente assunta dagli organi esecutivi dei Servizi di I a linea è tale, da richiedere come fattore di base l'impiego continuativo e permanente di un crescente numero di automezzi di tipo vario. Questa contraddizione - mai risolta - rimane forse il principale problema ancora sul tappeto a fine 1918.

Carreggio e salmerie Più che di altri mezzi di trasporto, le truppe all'inizio della guerra risentono - dato il terreno montuoso di buona parte della zona di operazioni - della mancanza di salmerie e di carreggio adatto alla montagna, specie nel periodo invernale (slitte)51, . Tutti i reggimenti vengono perciò dotati di salmerie, che successivamente sono ridotte solo perché i quadrupedi non bastano per il gran numero di nuove unità costituite, e per compensare le perdite dovute al loro accentuato logoramento. Per il loro rifornimento vengono creati, fin dal secondo mese di guerra, i depositi avanzati rifornimento quadrupedi di armata, organizzati nell'ambito dell'Arma di artiglieria nel numero di 12. Nonostante gli ingenti e costosi acquisti a ll'estero (145 .000 quadrupedi) la scarsità di quadrupedi - e di salmerie in particolar modo - è una preoccupazione costante prima di tutto del Comando Supremo. 1 principali provvedimenti so no: a) la riduzione delle salmerie organiche dei reggimenti dalle 216 assegnate nel corso del 1915, prima a 207, poi a 200, 195 e 100 quadrupedi (1917-1918). Contemporaneamente sono costituite «salmerie complementari» di 100 quadrupedi (ridotti poi a 50) assegnate a lle armate e da decentrare a ragion veduta5 7; b) lo scioglimento di vari organi esecutivi carreggiati, al quale già si è fatto cenno trattando dei vari Servizi, e la riduzione dei quadrupedi 56

AUSSME, Rep. R-1 , Voi. I / A , Ali. 41/BIS e 46/ hi s (lel. n. 1948/ SM del 23 luglio 1915 e lct. 261 7/SM d el 4 agosto 1915); G. CADORNA, Op. cit. , p. 24; G. LIUZZI, Ricordi ... (Cit.) , pp. 41 e 43. Sul carreggio in dotazione Cfr. MG , Istruzioni sul caricamento del carreggio di mobilitazione, Roma, Voghera 1915 (Pub. n. 143). 57 SCUOLA DI GUERRA, Evoluzione ... (Cit.), p. 97.


X l X. Servizi Ira. e mal. , PT. d:..:_i_:: a:..:_ mc..:. n'--'1. -'-(-'--' /9'-'J--=--5--=.l::c. 9:....:: l 8:.c.. ) _ _ _ __ _ __

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di vari Comandi e Servizi, e persino degli squadroni di cavalleria (proprio alla vigilia di Caporetto) 58 ; c) l'obbligo (maggio 1918) di mantenere al passo l'andatura di tutti i quadrupedi che trainano veicoli e di osservare la più rigorosa disciplina di marcia, allo scopo di evitare il logoramento dei quadrupedi e prevenire incidenti, « data l'importanza sempre maggiore che va assumendo la questione dei quadrupedi» 59 ; d) la costituzione (settembre 191 7) alle dirette dipendenze direzioni tappe d'armata, di parchi carreggio e salmerie che riuniscono il carreggio e quadrupedi non organicamente assegnati alle unità e/o provenienti da scioglimenti e riduzionL Non hanno composizione fissa, e sono composti da un Comando e numero vario di colonne e sezioni carreggio e salmerie che sono assegnate all'occorrenza alJe G. U. di 1a linea. 60 Con questo assetto assunto dal Servizio, corpo d'armata c divisioni - così com e avviene per gli automezzi - si trovano a disporre in maniera teoricamente temporanea - ma di fatto permanente - di aliquote di salmerie, che poi mantengono alle dirette dipendenze oppure ripartiscon o a loro volta, nella misura necessaria, tra le unità dipendenti: di qui la p resenza di un Comando grosso carreggio (alJe dirette dipendenze del Capo di Stato Maggiore) nel Comando di corpo d'armata e di un comandante grosso carreggio nel Comando divisione.

Servizio per la manutenzione stradale61 (Fig. 38) Anche il servizio per la manutenzione stradale assume uno sviluppo imprevisto, che n e fa un Servizio nient'affallo «minore» . Come afferma il Liuzzi, «i trasporti dipendono dalla potenzia lità d elle strade più che dai mezzi» 62 • C iò emerge nella battaglia degli altipiani nel 1916 ma anche n el ripiegamento nel 1917, quando le perdite su bìte specialmente in autocarri e autotrattrici, «si dovettero in gran parte al fatto che, giunti ai ponti, li trovarono interrotti» 6 3 • Inoltre da una parte le pre58

AUSSME, Rep. 8 - 1, Vol. V/ A, Ali. 70 1 (lct. n. 58200/ SM del 19 ottobre 191 7) . Jvi, Voi. VI/ A , Ali. 856 (Jet. n. 79450/ SM del 14 maggio 1918): 60 Ivi , Voi. V/ A , Ali. 690 (Jet. n. 56200/ SM del 30 seuembre 1917); G. LIUZZT, R icordi ... (C it.), pp. 218-220: 61 Cfr. in generale, MG , l rifornimenti ... (Cit.), pp. 206-212 e 275 e G. LIUZZ I, Ricordi ... (Cit.), pp. 64-65 e 84-87. 62 G. UUZZT, l servizi... (Cit.), p. 419. 63 INTENDENZA GENERALE, R elazione sull'opera compiuta ... durante il ripie59

r:nmPnto ... (Cit .).


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stazioni degli automezzi del tempo non solo richiedono strade, ma buone strade praticabili anche d'inverno , e d all'altra è necessario spingere gli automezzi e salmerie fino alla prima linea . Di qui l'esigenza di non limitare le prestazioni del Servizio alla manutenzione e al miglioramento della rete stradale esistente a tergo dell'esercito, cioè alle seconde linee, ma di costruire fino alle prime linee nuove strade e nuove opere d'arte (per un totale di 3.200 km di strade camionabili, 1.200 km di carrarecce e 1.000 km di mulattiere).In relazione a questi nuovi compiti, la struttura del Servizio non può più essere a ffidata interamente - come previsto dalla norma - a personale civile militarizzato. Aumentano gli organi e nascono presso i Comandi del genio d'armata (quindi, non presso le Intendenze) gli uffici strade, che presiedono agli studi per le nuove costruzioni e dirigono la manutenzione nelle prime linee, mentre in 2a linea operano le direzioni del gen io civile d 'armata (costituite fin dal 5 maggio) opportunamente rinforzate, e a loro volta articolate in sezioni e sezioni speciali (per particolari lavori), alle dipendenze di un ingegnere civile. Secondo il Liuzzi, questa dicotomia tra direzione dei lavori in 1a e in 2" linea è opportuna nelle armate schierate in piano, ove è possibile ben delimitare la fascia soggetta ad offese nemiche, ma non nei settori montani (quale era quello della 4a armata). Di fatto, le direzioni del genio civile estendono spesso la loro competenza anche alle prime linee, ove le sezioni del genio pur rima nendo alle dipendenze della direzione d'armata operano in stretto collegamento con i Comandi di corpo d'armata cui sono affiancate, e come se facessero parte integra nte dei predetti Comandi . Al livello di organi esecutivi, vien e quasi interamente meno il concorso del personale delle Amministrazioni comunali e provinciali, e si rimedia con l'impiego alle dipendenze degli uffici strade di personale m ilitare di vari a provenienza (truppe a riposo, compagnie presidiarie, truppe d el genio ecc. ). 11 p ersonale civile, necessario per lavori a più elevata specializzazione e impiegato preferibilmente in 2a linea, viene fornito (sia agli uffici strade che alle direzioni del genio civile) dal segretariato generale per gli affari civili del Comando Supremo. Data la scarsità di mano d 'opera, si ricorre persino - per lavori meno gravosi - all'impiego di mano d'opera femminile. In totale la mano d'opera civile alle dipendenze delle direzioni in zona di gu erra raggiunge un massimo di 50.000 unità, durante il periodo dello sgombero delle nevi. P er i mezzi di trasporto si impiega il carreggio a traino animale, ma si è talvolta costretti a servirsi a nche di autocarri . Per materiali, attrezzi e macchinari vari si ricorre oltre che ai magazzini ava n z.ati del genio a d


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acquisti diretti, e anche in questo caso si costituiscono magazzini e laboratori di riparazione ai vari livelli.

Cenni sui nuovi Servizi (idrico, onoranze caduti in guerra, antigas o chimico) Con il termine «nuovi Servizi» intendiamo riferirci a tutte quelle branche logistiche che nel corso della guerra assumono carattere di spiccata autonomia e che fino al 1915 erano quasi sconosciute o perché di importanza ridotta in una breve guerra di movimento e altrettanto elevata in una guerra di posizione (approvvigionamento dell'acqua, onoranze caduti in guerra), o perché dovute aJla comparsa di nuovi tipi di offesa (gas), o perché rese necessarie dall'organizzazione di un grande esercito che combatte una guerra prolungata con molte perdite, in situazioni di accentuato disagio morale e materiale che coinvolgono anche le famiglie. Servizio idrico64 (Figg. 46, 47 e 48)

Deve risolvere ex-novo l'arduo problema di assicurare acqua in quantità sufficiente (e - cosa ancor più difficile - con caratteristiche di potabilità) a forti masse di uomini che devono combattere in zone ristrette e in terreni (Carso, Bainsizza, Altopiano d ' Asiago, la estesa linea del Piave) poveri di risorse idriche, e/ o di risorse idriche potabili. La mancanza di acqua si manifesta fin dai primi giorni, e l'Intendenza è costretta a correre ai ripari disponendo l'acquisto o la requisizione di gran numero di recipienti e la formazione di riserve di recipienti al livello armata, a cura del Servizio tappe. I recipienti sono poi trasportati con salmerie (che però scarseggiano) fino alle prime linee. Questo sistema artigianale, che tra l'altro provoca gravi perdite alle corveés, si rivela ben presto quantitativamente insufficiente e inadeguato dal punto di vista igienico. L'epidemia di colera che nel novembre-dicembre 1815 compare tra le truppe operanti sul Sabotino (e che l'Intendenza ritiene dovuta an64

Cfr., in generale, SCUOLA DI GUERRA , Evoluzione... (Cit.), pp. 56-57 e 190-

191 ; G. VERONESE, Il servizio idrico durante la prima guerra mondiale, (Monografia),

Roma, SME-UF. Storico; G . MAGRTNJ, La tecnica idraulica s ul nostro fronte durante la guerra, «Rivista di aniglieria e genio» n. J0/ 1935; L. MAGLIETTA, Il servizio idrico nella grande guerra 15-18, «Rivista di artiglieria e genio» n . 3 e 4/ 1933; MG, 1 rifornimenti... (Cit.) , pp. l 99-205.


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che all'inquinamento dell'acqua potabile)6 5 favorisce un primo salto di qualità nell'organizzazione del Servizio, reso necessario anche dalla mancanza di quadrupedi. Fin dall'ottobre 1915 il genio è preposto allo studio, progettazione e realizzazione di opere idriche, con la costituzione presso la 3 a armata - e poi presso le altre armate - di un ufficio idrico facente parte del Comando genio. Nel gennaio 1917 viene costituito un ufficio idrico anche presso il Comando generale del genio, che si avvale di un grande magazzino di. materiali alle dirette dipendenze nella zona di Risano (Udine). In tal modo il servizio si «meccanizza» e si impernia sulla costruzione, manutenzione e miglioramento di impianti di captazione azionati da motori prima a benzina e poi elettrici, con un sistema di condutture a pressione che trasporta l'acqua fino alle prime linee. Di questa parte che assume sviluppo sempre maggiore - è competente il genio. L'Intendenza si occupa dei trasporti (anche a motore, con autobotti) e dei relativi recipienti, là ove non giungono le condutture. Al livello di organi esecutivi, i Comandi genio di talune armate con personale di varia provenienza costituiscono le «Centurie l>> adibite in via provvisoria al Servizio. Nell'agosto 1918 il Comando Supremo costituisce presso il 5° reggimento genio 13 plotoni idrici, da assegnare a seconda delle esigenze alle armate, composti da una parte fissa (I ufficiale, 42 truppa, 2 quadrupedi, l carro a 2 ruote, 1 bicicletta, 1 autocarro) e una parte variabile (I sottufficiale per ogni centrale idrica: 1 tubista per ogni km di conduttura, 2 motoristi per ogni motore; 2 meccanici per ogni pompa). In definitiva, la fisionomia logistica e operativa del Servizo è riassunta nello specchio a pag. seguente. Il peso del rifornimento dell'acqua, e il ruolo che vi esercita l'Intendenza di armata, è testimoniato da questi dati citati dal Liuzzi, riferiti alle due armate del Grappa e degli altopiani (luglio-novembre 1918): Gl i uffici idrici, dipendenti dai comandi del genio di armata, avevano provveduto con appositi impianti di sollevamento e condutture a far giungere l'acqua potabile fino alle trincee. Tali impianti, benché ottimi e in via di continui miglioramenti, subivano anch'essi le vicende delle azioni belliche, e, durante le azioni di artiglieria del nemico, veni vano danneggiati con qualche frequenza. Per far fronte a simili incovcnienti e all'eventualità di un 'avanzata delle nostre fronti, vennero presi i seguenti provvedimenti: costituzione di due giornate di riserva d 'acqua in prima linea; organizzazione di un re golare rifo rnimento d'acqua da tergo, e cioè dalla linea pedemontana e anche marginale degli Altipiani, comprendente, o ltre l'impiego delle autobotti disponibili, l'impianto di speciali magazzini di botti e barili nelle località di più sicura presa d'acqua.

65

AUSSME, Rep. B-3, cart. 10/ 1 (]et.

I/ A. Ali . 11.

11.

1459 del 27 febbraio 1916) e Rep. 8- 1, Voi.


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XIX. Servizi tra. e mat., PT. di amm. (/9/5-/9/8)

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Q uesti magazzini ebbero le seguenti dotazioni: - 3 magazzini per l'armata del Grappa, per 800 + 800 + 750 = 2.350 ettolitri di acqua per 2/3 in botti dai 3 ai 4 ettolitri e per I / 3 in barili da I e da I / 2 ellolilro; - 3 magazzini per l'Armata degli Altipiani, per 400 + 400 + 2.000 = 2.800 ettolitri di acqua in botti dai 3 ai 4 ettoli tri; - I magazzino, a disposizione dell 'intendenza, per 6.000 ettolitri di acqua in botti dai 3 ai 4 ettolitri. Era naturalmente previsto l'impiego di autocolonne per il trasporlo delle botti d'acqua sulle strade camionabili, l' impiego di teleferiche o di salmerie per il trasporto dei barili. L' intendenza aveva altresì 44 autobotti e 32 autovasche capaci complessivamente di 300 ettolitri. La disponibilità effettiva di questi mezzi importava una riduzione di almeno 1/ 3. Nei mesi di giugno e di luglio (periodo di maggiore attività bellica) per i soli corpi d'armala del Grappa vennero eseguili questi rifornimenti d' acqua 66 : con autobotti e botti su autocarri 15 .000 ettolitri con barili e botti per teleferica e salmerie 2.800 ettolitri Totale 17 .800 ettolitri

(,(, G. LIUZZI. Ricordi... (Cit.). p. 206.


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Servizio onoranze caduti in guerra

Non ha solamente risvolti umanitari ma anche importanti aspetti igienici, esaltati dall'elevatissimo numero di caduti che si accumulano in zone ristrette. Va comunque precisato che all'epoca, più che di un vero e proprio servizio logistico autonomo come ai nostri giorni, si può parlare di ufficiali e aliquote di personale che alle dipendenze dell'Intendenza si occupano di questa specifica branca. Nell'ottobre I 916 viene accolta le proposta della Società umanitaria «Solferino e San Martino» di creare in Brescia un apposito ufficio notizie, retto da un ufficiale superiore, con l'incarico di coordinare e dirigere il lavoro che si svolge presso le armate, allo scopo di identificare, registrare e contrassegnare le salme dei caduti, curare la manutenzione di cimiteri e tombe sparse ed erigere ricordi funebri 67 • L'ufficio fornisce inoltre moduli e stampati per la registrazione delle tombe e dei cimiteri e dà istruzioni sul modo migliore di applicare i contrassegni alle tombe (croce in legno, con targhetta di zinco che porta inciso il nome). Presso ciascuna Intendenza di armata vi provvede un ufficiale con il personale di truppa necessario, che è in relazione con gli ufficiali informatori delle armate, segna sulle carte topografiche i luoghi di sepoltura, dirige le inumazioni, raccoglie i dati da trasmettere all'ufficio di Brescia (dal quale dipende in linea tecnica) e suggerisce all'Intendenza e alle direzioni di sanità i provvedimenti da prendere. Sulla base di nuove disposizioni impartite nel novembre 1916 la direzione del servizio è affidata allo stesso ufficiale addetto all'ufficio notizie delle Intendenze di armata (all ' ufficio, cioè, creato per dare notizie alla famiglia dei militari caduti), che si avvale di un ufficiale subalterno con un soldato geometra. Successive disposizioni del 1917 prescrivono di denunciare alle autorità comunali le inumazioni e di concordare con esse l'ubicazione dei nuovi cimiteri, evitando di disseminare salme isolate o a piccoli gruppi per la campagna, o in vicinanza degli abitati. Evidentemente a causa delle stesse vicende della guerra, non sempre le segnalazioni prescritte giungono all'ufficio notizie di Brescia con la dovuta sollecitudine. 68

67 6

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AUSSME, Rep. B-3, cari. 10/ 1 (let. n. 29700 del 16 ottobre 1916). lvi, (leL. n. 38611 in data 18 marzo 191 7).


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Servizo antigas69

TI Servizio ha due aspetti: uno offensivo e l'altro difensivo . Coinvolge, con diverse attribuzioni, sia l'Intendenza generale (approvvigionamento e rifornimento materiali; questioni sanitarie attinenti ai gas) che il Comando Supremo e il Ministero della guerra. Già nel giugno 1915 gli Austriaci effettuano sul fronte dell'Isonzo tiri con granate a caricamento chimico (lacrimogeni B. Staff eT. Staff). Le relazioni sul Servizio sanitario del mese di giugno così si esprime in merito: contro i mezzi barbari e deleterii, le bombe asfissianti e i gas asfissianti, adoperati dai nemici, è stato adot talo un tipo di maschera e una miscela neutral izzante, studiata dall' Ispettorato di sanità delle quali è stata fatta larghissim a d istribuzione con aggiunta di occhiali protettivi per difendere gli occhi dagli spruzzi diretti delle bombe. 70

Risultano pronte per il 13 giugno 1915 263.000 maschere, e altre 345.000 per il 23 giugno, che vengono distribuite alle armate. Successivamente maschere, organi direttivi ed esecutivi e strumenti di difesa si perfezionano, specie dopo l'attacco austriaco coi gas alle posizioni di S. Michele-S. Martino del Carso (26 giugno 1916), che provoca gravi perdite. TI primitivo tipo di maschera alcalina adottato nel 1915 viene sostituito da altri più perfezionati (polivalente a occhiali staccati; polivalente di tipo unico; polivalente italiana Z). Nel luglio 1916 il Comando Supremo fissa una nuova organizzazione del Servizio, che nella sua forma più completa corrisponde al seguente schema a pag. seguente. Nella primavera del 1918, subito dopo la comparsa sul fronte occidentale dei gas vescicanti (yprite) il Comando Supremo chiede al Ministero della guerra (DGSLA) l'urgente confezione di indumenti protettivi , per quali indica un fabbisogno immediato di 200.000 combinazioni e 300.000 paia di guanti. Tn totale sono ordinate all'industria 700.000 combinazioni con relativi accessori (sacchi antipritici , copertoni, soprascarpe, ecc.). Oltre a 5.400.000 maschere, sono distribuiti 3.000.000 di respiratori inglesi e materiale vario (apparecchi da segnalazione da t rincea; anemoscopi; materiali per l'assistenza ai col69 C fr. in generale, MG, 1 rifornimenti... (Cit.), pp. 102-103; SCUOLA DI GUERRA, Evoluzione... (Cit.). pp. 56-57 e 176-177; TEN. COL. RA VENNI, / gas da combattimento alla fronte italiana, « Bollettino ufficio storico» I marzo 1929; COMANDO 3• ARMATA, Impiego proiettili a liquidi speciali (senza data). Per i mezzi di protei.ione individuale sLudiati e realizzati dura nte la guerra cfr. «Giornale di medicina militare» 1924, pp. 85-90, 237-243, 545-559. 70 AUSSME, Rt:p. B-1, Vo i. I/ A, AII. 29.


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XIX. Servizi Ira. e mal., PT. di am'!'· (~1_91_5_-1_9_18 ~')_ _ _ __ _ _ _ _ _ _ _8_4_1

piti e neutralizzanti, tende antigas, ventilatori, fagotti incendiari, ecc.). Il rifornimento dei materiali, che inizialmente avviene con spedizione diretta dei materiali dal Paese ai magazzini avanzati di materiale sanitario delle armate, viene poi accentrato in un solo magazzino antigas alle dipendenze dell'Intendenza generale, che rifornisce le armate. Sulla linea del fuoco sono organizzati posti di medicazione antigas (con relativi materiali, medicinali e viveri di conforto) e stazioni di bonifica per i colpiti da iprite. Nel maggio 1918 l'organico del reggimento fanteria viene aumentato di un subalterno addetto alla difesa antigas, e numerosi corsi sono organizzati per i predetti ufficiali e gli ufficiali medici, avvalendosi anche della compagnia antigas costituita a fine 1916, che funge da centro di istruzione, esperienza e addestramento, ma per difetto del materiale previsto (200 tubi lancia-bombe a gas tipo Livens) non fa in tempo ad entrare in azione come unità offensiva per la guerra chimica. L'impiego di armi chimiche da parte italiana rimane così ristretto a granate di a rtiglieria a caricamento speciale (bromuro di etile - 1916; cloropicnina e fosgene - 191 7; fosgene e cloruro di stagno - 1918), ed a poche migliaia di proiettili vescicatori giunti dalla Francia a Dueville la sera del 23 ottobre 1918. alla vigilia della battaglia di Vittorio Veneto.

Servizio di amministrazione Lo specch io a pag. seguente indica le spese di guerra suddivise per branche7 1 • Da esso si deduce che le spese relative al personale sono di gran lunga maggiori (54%) mentre quelle relative a materiali d 'armamento, quadrupedi e automobili raggiungono il 320Jo e le altre spese varie il 14% 72 • Anche se i profitti dell'industria sono quello che sono, questo enorme volume di spesa, al quale corrisponde un numero altrettanto elevato di centri di spesa e di funzionari militari e civili responsabili, viene gestito in maniera sostanzialmente onesta e corretta. Dalle indagini della commissione d'inchiesta sulle spese di guerra nominata nel dopoguerra risulta, infatti, che i funzionari passibili di vere e proprie sanzioni penali son 4 o 5 e quelli passibili di sanzioni disciplinari sono appena qua lche decina, mentre il generale Dallolio - a suo tempo sia 71 Sulla spesa militare C fr. l'ampia messe di dati in MG , Statistica ... i servizi ... (Cit .), voi. le 11, e F. ZUGARO, 1/ costo ... (Cit.). 72 F. ZUGARO, li costo ... (Cit.}, p. 19 .


Spese di guerra in cifre grezze assolute non riportate cioè ad unità di moneta (milioni di lire carta). Gruppi e sottogruppi di servizi

Bilancio anteguerra media 1913 -14-15-16

Spese di guerra 1914-15

1915 -16 1916-17

(previsione)

1917- 18 1918-19 1919-20 in totale

Assegni ai militari e sussidi alle famiglie Sussistenza Equipaggiamento Quota trasporti Giacitura e riscaldamento Servizio sanitario, Croce Rossa e Ord. di Malta

2 16 .0 93.2 27 .6 2.5 7. 1

264 518 44 1 34 10

1.68 1 1.7 16 987 165 169

2.316 2.088 1.051 328 155

3.08 1 3.087 1.658 309 246

3.467 2.782 1.601 470 280

1.923 1.063 880 394 181

12.732 11.254 6.618 1.700 1.041

4.6

IO

160

250

229

213

93

955

TOTALE PEL COMBATTENTE

351.-

1.277

4.878

6. 188

8.610

8.813

4. 34

34. 300

Armi, munizioni, attrezzi bellici Aeronautica Quota trasporti Quadrupedi Automobili

58.0 4.0 0.2 9 .0 0 .8

144 9 20 338 12

1.086 110 94 173 33

3.369 300 200 144 77

5.594 1.064 181 85 133

3.337 441 273 66 173

2.551 14 233 24 142

16 .081 1.938 1.00 1 830 570

TOTALE PER LE ARMI

72.-

523

1.496

4.090

7.057

4.290

2.964

20.420

Genio militare e civile Servizi civili, contributi ad altri Ministeri :E·o > e commissariati , terre liberate r-! "'O ... o e:: ·i:: .... o rendente,spese varie di minor conto ~~ g t ~ Quota trasporti .... ., a.. ·C) ~ ~ "O Libia

33.l

42

658

1.386

1.739

1.817

1.37 1

7.013

2.5 0.4 39.0

12 10 15

32 50 35

176 85 30

94 86 30

761 128 55

730 11 3 35

1.805 472 200

TOTALE PER L' A\11BIENTE

75.-

79

775

1.677

1.949

2.76 1

2.249

9.490

TOTALE G ENERALE

498

1. 879

7.149

11.955 17.616 15.864

9.747

64.210

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XTX. Servizi ira. e mai., PT. di amm. (/915-1918)

843

pure non personalmente coinvolto da accuse di irregolarità amministrative - viene completamente scagionato, e l'operato del suo Ministero viene anzi riconosciuto meritevole di elogio73 • Anche i comitati di revisione istituiti con D.L. 9 maggio 1918, n. 620 per il controllo sulla gestione amministrativa e sulla contabilità dei Ministeri della guerra e delle armi e munizioni non mettono in luce irregolarità di rilievo. A fronte di questo non trascurabile aspetto positivo, due sono le ombre: a) la gestione contabile e amministrativa militare, con particolare riguardo al gran numero di magazzini, depositi, laboratori, ecc. riesce a far fronte validamente ai bisogni delle truppe, ma si rivela antieconomica e non ispirata a criteri di razionalità di tipo - per così dire industriale. Secondo lo Zugaro, «l'esperienza della guerra ci ammaestra che le improvvisazioni e le tumultuose trasformazioni sotto la spinta dei bisogni difficilmente riescono a far conseguire quell'economia dei servizi che anche e soprattutto durante lo stato di guerra deve ottenersi per contribuire alla resistenza vittoriosa del Paese». Dello stesso parere è il Liuzzi; 74 b) il nuovo sistema amministrativo e contabile al livello di corpo introdotto nel 1911, e che già aveva mostrato i suoi limiti in Libia, a maggior ragione viene meno nelle eccezionali circostanze della guerra, aggravate dai rimaneggiamenti organici che fanno perdere ogni possibilità di ancoraggio alla vecchia intelaiatura permanente. Su quest'ultimo problema il Liuzzi parla, senza perifrasi, di eccessiva burocrazia75 e di fallimento della contabilità: la guerra aveva dimostrato, e l'immediato dopo guerra ha dovuto confermare, che il sistema di considerare le unità mobilitate come distaccamenti amministrativi degli enti terriLOriali (depositi dei corpi, ospedali , ecc.) ai quali le prime dovevano rendere i conti , era troppo pesante e complicato se non assolutamente inapplicabile. Tutti sappiamo che quel sistema si risolse nell'ultima guerra in un completo fa llimento del controllo delle spese, le cui contabilità dovettero essere convalidate pressoché senza revisione, dopo aver provocato inutilmente tante preoccupazioni ai coma nda nti delle unità mobilitate. Riteniamo quindi necessario di dare agli enti mobilitati la più ampia autonomia amministrativa, facendo loro rendere direttamente i conti ad apposite sezioni di riscontro per la contabilità di guerra, ben distinte da quelle territoriali, e di ridurre a l minimo possibile i lavori di scritturazione, i rendiconti e i controlli . Su questo argomento troppo tecnico non possiamo attardarci, ma resti vivo in tutti noi il ricordo dell ' accennato fallimento, dovuto alla pretesa di applicare in guerra un sistema organizzato esclusivamente per la pace di tempi sorpassati. Non dimentichiamo mai che l'esercito è fatto per la guerra , e

73

74 ?S

L. SEGATO, Op. cit., p. 31 e V. GALLTNART , Art. Cii .. G. LIUZZI, Ricordi ... pp. 9 e 56-58. Jvi ,

!).

167.


844

Ferruccio Bolli

che nell'esercito tutti i sistemi da adollarsi in pace devono essere applicabili in guerra, almeno nelle lince principali. 76

Queste parole - notiamo - avrebbero potuto essere state scritte quasi un secolo prima (ne parlava già il generale Cavalli - vds. Introduzione) né vale a sanare l'annosa situazione il ricorso a taluni provvedimenti-tampone (istituzione, nel 1916, di ispeltori contabili di corpo d'armata, ritorno degli ufficiali qi amministrazione come direttori dei conti ai corpi, dopo i primi sette mesi di guerra). In conclu sione, il sitema amministrativo e contabile anche nel 1918 - come già in passato - rimane inadeguato alle speciali esigenze dei reparti in campagna. La resa dei conti da parte dei corpi in pratica non avviene o non avviene completamente, e a un certo punto , nel dopoguerra, per mettere fine alla maggior parte de1le pratiche in sospeso si deve concedere un'amnistia contabile generale. Nel 1929 il capitano Bruno così riassume l'anda mento del sistema contabile, che spesso non alleviava, ma aggravava le difficoltà dei reparti (e dei comandanti) al fronte: bisogna riconoscere infatti che, nel controllo dell'attività amministrativa dei reparti mobilitali, inconvenienti non ne mancarono ; bisogna riconoscere che non sempre, in tale controllo, fu rono seguiti quei criteri di praticità, di semplic ità, di tolleranza che erano la condizione indispensabile perché il controllo stesso non si trasformasse in una vera persecuzion e, in un fa stidio immen so, che si aggiungeva alle più gravi preoccupazioni inerenti all 'esercizio del comando. In taluni casi lo spu/ciamento delle contabilità ... di guerra superò , in meticolosità e pedanteria, ogni più esageralo esempio del tempo di pace. Concl udendo, il sistema di controllo amministrativo c contabile sulle truppe combaltenLi non fu, nell'ultima guerra, ad atto e proporzionato alle speciali esigenze d el momento: esso voll e adauare le sue pesantissime bardature ad u n corpo che aveva bisogno della massima scioltezza di movimenti, il suo lento e rigido incedere ad una situazione che mu tava rapidamente e di continuo nel tempo e nello spazio: fu la tartaruga che voleva tener dietro al levriero o, meglio, il pachider ma che voleva inseguire l'aquila per le vie del cielo 77 •

76

G . LIUZZT, T servizi ... (Cit.), pp. 410-411. C fr. anche A. QUARTO, Considerazioni su/l 'organizzazione dei Servizi in guerra, «Rivista di commissariato» n. 9- 10/ 1937 e A. BERTlNl , Op. cit. , pp. 10-11. 77

S. BRUNO, Comando e Amrninis/ra~ione, « Le f'orze Armate» 9 aprile 1929.


!IX. Servizi tra. e mal., PT. di amm . (19 15-19/8)

845

CONCLUSIONE Diceva il Moltke, a ragione, che la strategia in ultima analisi non è che una ricerca di espedienti imposti dalla realtà. Paradossalmente nella grande guerra è la logistica, più che la strategia, ad assumere questo carattere. Mentre la strategia non si rassegna mai del tutto, sembra quasi rifiutarsi di prendere atto degli ostacoli e caparbiamente ricerca - anche al prezzo di molto sangue - strumenti, metodi, azioni capaci di atterrare l'avversario come avevano fatto i prussiani nel 1870-1871, al contrario la logistica spesso si rassegna, si ripiega su sé stessa, vive veramente e continuamente di espedienti , è l'espediente eretto a sistema, senza una filosofia coerente. L e mutate esigenze non la spingono a ricercare nuove vie maestre, ma a mantenere il più possibile la vecchia impostazione: quando se ne discosta è per necessità e non per scelta, e così taluni vecchi difetti come il formalismo burocratico e la farraginosità amministrativa riescono immeritatamente a sopravvivere. Al di là dei positivi risultati e dei meritori sforzi che portano a vincere le battaglie degli altipiani, del Piave e di Vittorio Veneto prima di tutto nel campo logistico, è in questi limiti e termini che va vista l'esperien za del ' 15-'18: molti problemi nuovi, molti fattori (pensiamo alla motorizzazione, a lla carne congelata, alle autoambulanze chirurgich e, ecc.) suscettibili di grande sviluppo, ma tutti legati a esperienze - e a soluzioni - di breve respiro, che fanno emergere la tipica genialità e industriosità italiana ma non fanno ancora nascere le linee portanti d el nuovo sistema logistico, del quale si sente il bisogno per il futuro. Nel 191 8 l'organi zzazio ne fin ale dei Serv izi , così rabberciata e ingrossata, non può essere considerata che come una situazio ne di arrivo imposta dalle circostanze di quella guerra e non mai come una sii nazione di base per vent ure guerre78 .

Certo , l'au tomezzo diventa il nuovo ago della bila ncia, la chiave per risolvere problemi altrimenti insolubili, e le macchine in genere aumentano enormemente di numero oltre che - a nche non metaforicam ente - di peso. Ma se tutti i nuovi ritrova ti tecnici (automezzo incluso) aiutano a fronteggiare le esigenze della guerra di posizione, non sono ancora in grado di sostenere logisticamente la guerra di movimento, e anzi contribuiscono ad appesantire le truppe. Di qui il primo problema - logistico e opera tivo insieme - che rimane a fine 1918: come conciliare potenza e mobilità, che sono a m78

G. LIUZZ I, / servizi ... (C it.), p. 199.


846

Ferruccio Bolli

bedue condizioni necessarie, anche se non sufficienti, per dare fiato alla guerra di movimento. Il secondo problema è la dipendenza sempre più accentuata dell'esercito dal Paese e dell'economia nazionale dall'estero, attraverso le vie di comunicazione marittime. La guerra totale capovolge i termini del problema del 1915: come osserva il generale Liuzzi, sono ormai i Servizi che m ettono le ali alle truppe e non viceversa (quindi niente più l' Jntendence suivra). Ma non basta: per analogia - a lmeno dal 1916 in poi - è il. Paese che mette le ali alle forze armate, il cui sostegno morale e materiale richiede la mobilitazione delle più riposte energie; e si potrebbe anche aggiungere che, a sua volta, il Paese in guerra riceve un insostituibile impulso - se non proprio le ali - dai rifornimenti oltremare. Se dal 1914 in poi il fattore logistico aumenta oltre ogni previsione iniziale il suo peso, il messaggio principale che sale dalla trincea è dunque quello di buone alleanze per colmare gli handicaps logistici e dell'unità di controllo e direzione della guerra, sia in campo logistico che strategico . Questo perché , come osserva Liddell Hart a conclusione del suo libro sulla grande guerra in un conflitto fra nazioni [... ] la vittoria i: un risultato cumu lativo, al quale wntribuiscono tutte le armi, militari economiche e psicologiche. In guerre di questo genere la vittoria può arridere soltanto a quella nazione che più delle altre si dimostra in grado di utilizzare e combinare tutte le risorse ... 79

1

'' B.H. LIDDELL HART, La prima guerra mondiale 1914- 1918, Milano, Rizzoli 1972 (5" ed.), pp. 604-605.


XIX. Servizi tra. e mal., PT. di amm. (1915- /9/8)

847

Fig. 36. Prima Guerra Mondiale (1915-1918): stabilimento per la fabbricazione di bocche da fuoco (Archivio fotografico USSME)


848

Ferruccio Botti

Fig. 37. Prima Guerra Mondiale (1915-1918): deposito munizioni in 1" linea, con ausilio di ferrovia DecauvilJc (Archivio fotografico USSME)

Fig. 38. Prima Guerra Mondiale (1915-191 8): macchina rompi-sassi per servizio manutenzione stradale (Archivio fotografico USSME)


XIX. Serviz i tra. e mat., PT. di amm. (1915-1918)

849

Fig. 39. Prima Guerra Mondiale (1915-1918): stendimento linee telefoniche in alta montagna (Archivio fotografico USSME)

Fig. 40.

Prima Guerra Mondiale (1915-1918): autoradio in azione

(Archivio fuLugra fku USSME)


850

Ferruccio Bolli

Fig. 41. Prima Guerra Mondiale (1915-1918): stazione radiotelegrafica da campo (a traino animale) in azione (Archivio fotografico USSME)

----Fig. 42. Prima Guerra Mondiale (l 915-1918): pompe a braccia del servizio antincendio del Genio Militare (Archivio fotografico USSME)


XIX. Servizi tra. e mat., PT. di amm. (1915-1918)

Fig. 43.

851

Prima Guerra Mondiale (1915-1918): impianto di teleferica in alta montagna

(Archivio fotografico USSME)


852

Ferruccio Botti

1 /

Fig. 44. Prima Guerra Mondiale (1915-1918): filovia Primolano-Enego (Altopiano d'Asiago) (Archivio fotografico USSME)

Fig. 45. Prima Guerra Mondiale (1915-1918): scarico di rifornimenti da automezzi (Archivio fotografico USSME)


XTX. Servizi Ira. e mal., PT. di amm. (1915- J_-=9-=J-= 8'------_ ) __ _ _ _ _ _ __ _ _...::8:..:5:...=. 3

Fig. 46. Prima Guerra Mondiale (1915-1918): rifornimento idrico con barilotti di acqua (Archivio fotografico USSME)

Fig. 47. Prima Guerra Mondiale (1915-1918): rifornimento idrico a mezzo pompa (Archivio fotografico USSME)


854

Ferruccio Botti

Fig. 48. Prima Guerra Mondiale (19 15-1918): cisterna per acqua potabile (Archivio fotografico USSME)


ALLEGATI

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DOCUMEN TO n .

DOCUMEN TO n.

DOCUMEN TO n .

DOCUMENTO n .

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1: 2: 3: 4:

Elenco del materiale telegrafico da campo (1862). Campagna del 1866: personale e materiale di sanità. Campagna del 1866: razioni viveri e foraggi. Campagna del 1866: mezzi di trasporto per i parchi del genio. 5: Scaglionamento e ripartizione degli organi dei servizi (1881). 6: Foglio sanitario individuale d el soldato (1879). 7: Stabilimenti per il funzionamento dei servizi d ' intendenza (1899). 8: Seconda campagna d'Eritrea (1895-1896): principali oggetti di vestiario, equipaggiamento e materiali generali in dotazione. 9: Quadro generale delle dipendenze dei servizi e relativi stabilimenti presso l'Esercito (191S). 10: Personale e mezzi per il funzionamento del servizio sanitario in ia linea (191S) ed evoluzione durante la guerra. 11: Personale e mezzi per il funzionamento del servizio veterinario in l8 linea (191S). 12: Scaglionamento delle dotazioni e dei materiali per il funzionamento del servizio commissariato in l8 linea (1915). 13: Ripartizione e scaglionamento delle munizioni e dei quadrupedi di riserva in 13 linea (1915). 14: Ripartizione e scaglionamento dei materiali del genio in 1" linea (1915). 15: Ripartizione e scaglionamento dei materiali telefonici e telegrafici in 1 a linea (1915). 16: Approvvigionamento automezzi (1910-191S) e ordinamento dei servizi automobiJistici al 24 maggio 1915. 17: Guerra 1915-1918: struttura interna del Ministero per le armi e munizioni e competenze per gli approvvigionamenti. 18: Guerra 1915-1918: ripartizione della zona di guerra e dislocazione degli organi dei Servizi delle armate. 19: Guerra 1915-1918: materiali e mezzi logistici perduti nella ritirata dall'Isonzo al Piave. 20: Guerra 1915-1918: struttura dei Comandi e Intendenze al 4 novembre 1918. 21: Guerra 1915-1918: organi per la produzione e/ o l'approvvigionamento di generi e materiali di commissariato. 22: Guerra 1915-1918: grafici del movimento ferroviario.



857

Allegati DOCUMENTO

N. 1

DOTAZIONI E RIPARTIZIONI SUI CARRI DEL MATERIALE TELEGRAFICO DA CAMPO (1862-1864)

Composizione del materiale telegrafico da campo. (Dir. gen. d'Armi spec. - Div. Tecnica, Genio e Stato Magg., Sez. Materiale).

NOTA (N. 213) 3 dicembre 1862. In base al Regolamento pel servizio telegrafico in campagna approvato R _ Decreto del 12 ottobre u. s. ed inserto a pagina 775 del Giornale militare del corrente anno, e in ordine specialmente al contenuto nell'articolo 26, i Ministeri della guerra e dei lavori pubblici hanno determinato che il materiale telegrafico da campo, scompartito in 1 a e 2a categoria, abbia ad essere quale è indicato nello specchio seguente:

(G.M. 1862, pp. 993-994 e «Giornale del Genio Militare» N. 2/1864).


858

Ferruccio Butti

(segue DocuMENTO N. l ) Composizione del materiale telegrafico da campo.

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Indicazione dei varii materiali

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I 2 3 4

5 6 7

8 9 IO

11 12 13 14 15 16 17 18 19

20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34

I • Categoria Oggetti speciali pel servizio del Telegrafo da campo Tamburi per avvolgervi il filo di rame, coperto da gulla-percha e canape incatramato N. Assi separati pei medesimi )) Manubri da adattarsi all 'estremità degli assi » Basti da mulo per adattarvi i t amburi che portano il filo Carriuolo porta-tamburi )) Serrafili di ottone )) Isolatori di porcellana a carrucola )) Rampini porta-isolatori a gomito )) Ferri porta-i solatori diritti )) Pali iniettati di lunghezza M. 4 , e diametro medio in cima 6 , alla base 10, con ferro e ghiera in ci ma » Scale da faggio di lunghezza M. 3.50 )) Scale di faggio da innestarsi a due a due pezzi Scudi di ferro )) Pi cconi )) Pali di ferro (palanchini) » Pali di ferro con manico di leg no » Mazze di ferro }) Trivelli in ferro )) Furgoni-ufficio pel trasporto d elle macchi ne e degli impiegati >> 2• categoria Oggetti comuni pe/ servizio telegrafico in genere Pilo di rame ricoperto di gutta-percha e poscia di u n nastro di canape incatra mato Ch. Utensili materiali per saldare i fili di rame e la gutta-pcrcha, come spirito di vino, lampade, catrame, nasto )) Fogli di gulta-percha L. Rampini e ch iodi d i ferro » Filo d i f erro galvanizzato N ° 12 tonnellate id. N° 16 id. Filo di rame isolato con gutta-percha e ricoperto da tu bo di pio mbo per passaggi d i grandi fiumi C h. Borse complete per Guarda fi li N. Apparati telegrafici. Morse complete in cassette » Casseue in legno per batterie )) Elementi della Pila. Sistema Minotto completo )) Solfato di rame Ch. C arta Morse )) Stampati )) Carta bianca ed altri oggetti di scritto io )) N° 12 cassette portatili telegrafiche

Quantità d el materiale presso o gni Quartiere Co rpo gen. princ. d ' Armata

6

3 3 3

6 6 4 4 200

2500 1700 800

2 2 100 1280 830 450

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6 2 6

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15

15 64

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3 2 4 100 50

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i Ministri A. Petitti - D epretis. La p resente inserzione serve di partecipazione ufficiale.

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8 »


Allegali

_ _ _ __ _ _ _ _ __ _ __ _ _ _ _ 859

(segue

D ocu MENTo N. 1)

Specchio A Materiale telegrafico volante

trasportato sopra un carro da parco, mod. 1856 modificato.

(Giornale Genio Militare N. 2/ 1864). 2. Filo di rame coperto di gutta percha e rivestito di un nastro di canape incatramato Chilom. 2. Filo di rame coperto di gutta-percha e rivestito più robustamente per passaggio delle acque Metri lin. Numero 3. Ferri (reggi-isolatori) a rampino piccoli 4. Coppie di pali d'ahctc hianco da potersi congiungere » 5. Coppie di ferri per la congiunzione dei detti pali » 6. Tamburi di ferro per tenervi avvolti il filo )> 7. Manubrii per la manovra di detti tamburi

20 400 200 5 5 20

Strumenti da lavoro diversi, cioè: 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17.

Barelle per portare i tamburi col filo » P aia coreggie ad uso delle barelle » Borse da guarda-fili leggiere » Scale a pioli lunghe metri 3 da potersi accoppiare » Gravine con manico di legno » Pale con manico di legno » Picozzini » Roncole >) Aste di legno lunghe metri 2,50 terminate a forcella » Zana con cinghie di cuoio e braccia di ferro per portare )> i tamburi a spalle d'uomo 18. Briglie ed altri arredi da basto )> 19. Basti compiti per bestie da soma »

3 3 3 2 3 3 3 3 6

2 2


860

Ferruccio Botti

(segue DocuMENro N. 1) Specchio B Materiale telegrafico volante

da trasportarsi col basto sopra una bestia da soma.

(Giornale Genio Militare N. 2/ 1864) I. Filo di rame coperto di gutta-percha e rivestito di un nastro do canape incatramato 2. Ferri (reggi-isolatori) a rampino piccoli 3. Tamburi di ferro per tenervi avvolto il filo 4. Manubrii perla manovra di detti tamburi

Chilom. 3 Numero 25 » 3 »

Strumenti da lavoro diversi, cioè: 5. 6. 7. 8. 9. 10.

Barelle per portare i tamburi col filo Paia correggie ad uso della barella Borse da guarda-fili leggiere Gravine con manico di legno Pale con manico di legno Piccozzini 11. Roncole 12. Aste lunghe metri 2,50 terminate a forcell a

» » » ))

1

»

2

»

I

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1 2


861

Allegati D OCUMENTO

N. 2

CAMPAGNA DEL 1866: PE RSO NALE E MATERIALE D I SANITÀ

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A l quartiere generale p ri ncipale

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I

A Quartiere generale d'ogni Corpo d'Armata

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I

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3e

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R IPA RTI ZIONE u

Per ogni Ambulanza Divisionale di fanteria Per ogni Ambulanza

Soll'ufficiali cd altri

U friciali

e

3

P ersonale amminist rativo

Farmacisti

Medici

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20 25 -

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Divisionale

di cavalleria In ogn i ospedale temporaneo: da 100 a 200 ammalati da 200 a 300 ammalat i d a 300 a 500

4

t.tmmal aLi

Di riserva a l Quartier generale principale Per ogni Reggimento di fanteria

8 13 I

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3

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2 -

2 3

4

4

6

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50 67 2

I -

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3

3

16 21 -

-

1 34-

P er ogni

Reggimento di cavalleria Per ogni Bauaglionc Bersaglieri Per ogni Reggimento Za ppatori

2-

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-

1 -

-

-

1

1

-

( *) Fa rmacisti capi, addetti al Quartiere generale principale cd ai Quartieri gen erali dei Corpi d'J\r-

tmata per le ispezioni saranno di I • classe.

(G.M. 1866, Suppi. N. 7, pp. 9 1 e 133).


862

- - - - - - -- - - Ferruccio Botti (segue

DOCUMENTO

N. 2)

Composizione Cassoni Designazione degli o ggetti

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Presso il Quartiere generale d 'ogni Corpo d'Armata, un'ambulanza divisionale composta di 2 Presso ogni Divisione di fanteria, un'ambulanza composta di 1

2 -

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10

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1

-

Presso ogn i <livisione di cavalleria 1

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-

-

2

11

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-

-

-

Presso ogni Divisione di fanteria in guerra di montagna un'ambulanza composta di

-

-

12 -

-

-

30 15

7(3)

-

2

Presso ogni reggimanlo di Fanteria,( 1) di Cavalleria o Battaglione di Bersaglieri

1

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-

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-

-

Presso ogni battaglione di Fanteria -

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Presso ogni due squadroni di cavalleria

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(') Presso ogni Reggimento di Fanteria , polranno an che, secondo le circostanze essere assegnai" due coppie d i cofani. (2) Le barel le sono asseg nate in ragione d i due ogni cassone e due ogni vettura d ' ambulanza . (3) Le selle barelle vanno ann esse alle sette prime coppie di cofani.


863

Allegati

DocuMENTO N. 3 CAMPAGNA DEL 1866: RAZIONI VIVERI E FORAGGI

Composizione della razione viveri, foraggio e legna sul piede di Guerra. (lnlendenza Generale de//'t.'sercito - Scz. Sussistenze.)

Circolare N. 14 - Cremona, 19 giugno 1866. A tulle le Autorità Militari. 11 Ministero della Guerra con Nota N. 121 del 12 corrente mese ha stabilito che la razione viveri sul piede di guerra debba essere quale apparisce nella tabeJla A che fa seguito alla presente. Questa Intendenza generale, presi gli ordini del Comando supremo dell'Esercito , determina che nella razione viveri fissata nella tabella A entri giornalmente la distribuzione del caffè tostato e zucchero sino a nuovo ordine in contrario . La razione viveri a secco che potrà essere distribuita in sostituzione di quella sumenzionata, quando eccezionali ed imperiose circostanze non permettano di farne da somministranza, sarà composta nel modo apparente dalla tabella B. La razione di foraggio continuerà ad essere quella somministrata nella cessata posizione d'accantonamento, e composta nel modo indicato dalla tabella C. Quella della legna continuerà pure ad essere nel ragguaglio di chilogrammi 1,25 siccome è stabilito dal R. Decreto 20 marzo 1865 inserto a pag. 238 del Giornale Militare stesso anno.

L'Intendente Generale dell'Esercito E. Bertolè-Viale

(G.M. 1866, pp. 629-630).


864

Ferruccio Bolli

(seg ue D

o c uMEN TO

N. 3)

A . - Composizione della razione viveri alle Truppe sul p iede di guerra.

Generi

Grammi

G~ntil.

750 550 300 120 100 15 15 1,2

-

Pane

O vvero Biscotto Ca rne fresca Riso Ovvero P asta Lardo per condimento Sale Pepe Vi no Ovvero Acquavite Ca ffè tostato Zucchero

Annotazioni Compreso q uello d ella zuppa.

-

Nel ca so che si distribuisca carne in co n.o;erva a vece d i carne fresca la razione sarà d i gram . 200.

-

-

-

-

25 06

15 20

-

La distribu zione del caffè e d ello zucchero avrà soltanto luogo in q uelle ep. che in q uei luogh i che, ove occo rra, verranno stabiliti.

-

B. - Composizione della razione viveri a secco in sostifllzione di quella ordinaria sul piede di guerra.

Generi Biscotto Formaggio Ovvero Carne in con s. Caffè Zucchero

Gra mmi

Annotazioni

550 150 200 15 20

Inoltre q uan d o v, sta la probabili tà d i rinvenire del vin o, se ne do vrà fare la distribuzio ne in ragio ne di cent. 25 per razione.

C. - Composizione della razione Jormaggio .m l piede di guerra. Ufficiati u corpi Ufficiali Generali e di Stato Magg. Ufficiali addetti a i Quartieri Gener. I ntendenza Militare Uffi zia li Superiori di Fanteria o q u alunque altro avente di rillo a razio ni d i foraggio . Cavalleria di li nea, Carabinieri 8.8., Cavalli o muli dcli' Artig lieria , o d el Treno Militare o Borghese da sella o da ti ro . Cavalleggeri

Fieno chilog.

Biada chilog.

Annotazioni

6

4

Le fave, la crusca e meliga possono , occorrendo, essere so stituite alla biada in quella quantità, che seco ndo pro posta dell' Intendenza Generarie d ell'Esercito sarà stabil ita da Supremo Comando.

5

4


865

Allegati DocuM ENTO

N. 4

CAMPAGNA DEL 1866: MEZZI DI TRASPORTO PER I PARCHI DEL GENIO Specchio indicante il caricamento dei carri e la dotazione complessiva di ognuna specie di Parchi del Genio di Campagna. Dotazione per

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Indicazione d egli oggelli e

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Categoria I. Carreggio. /\vantren i di carri da parco cop erti del M 0 1830

I

/\ vantrcni di carri da parco scoperti N° Avantreni di ca rri da parco scoperti del M 0 1856 N° Avantreni di carri da parco scope rti del M 0 1856 modificato N° /\vantrcni di fu cina da 0 campagna M 1844 N ° Carri-stazione a q uattro ruote p el servizio telegrafico N° Retrotreni di carri da parco coperti M" 1830 N° Retrotreni di carri da parco scoperti N° Ret rotreni di carri da parco scoperti M0 1856 N° Retrotreni di carri da parco scoperti M 0 1856 modificalo N° » di fu cina da c ampagna M 0 1844 N°

I

2

4

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2

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12

8

16 2

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2

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-

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1

1

12

16 2

( ) li caricamento dei muli di compagnia si preleverà d a quello d ei carri N ° I ; nei parchi di compag nia sono assegn ati due muli da basto, i basti, le briglie ed i cofanell i da stru m enti di , appato re

sono port at i p ermanen1.ern e n1 e dagli stessi.

(Da «Giornale del Genio Militare», n. 13/ 1866).


866

Ferruccio Bolli

D ocuMFNTO

N. 5

SCAGLIONAMENTO E RIPARTIZIONE D EGLI ORGANI DE I SERVIZI (1881) Tabella indicanre lo scaglionamento ed il riparto dei servizi accessori dell'esercito in guerra (1881). Servizio

Servizio sanitario

(Direzione di sanità). Una sezione di sanità (può sc.loppiarsi in due mezze sezioni). Riceve i ma lati cd i feriti della divisione rispettiva, e presta loro le prime cure. P rovvede allo sgombero dei ma lati e dei feriti sugli ospedali da campo.

di vel lovag liarnc.nto

Servizio d el vestiario ed equipaggiamento

(Direzione di cummissariau1)I . Sezione sussistenze, essa riunisce i viveri ed i foraggi occorrenti per le c.listribuzione giorna liera, carne in piedi compresa, prelevandoli o dalle riso rse locali, o dalle colonne viveri.

Ogni divisione cavalleria ha o ltre la sezione sussistcnzc , anche un parco vi-

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veri di riserva.

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(Direzione di sanilà). i. Sezione di sanità. 2. Ospedali da campo eventualmente assegnali al corpo e.l'armata.

(Direzione di com missariaro). I. Sezione sussistenze, la q uale fun7.iona rispetto alle truppe supplettive di corpo d 'armata, come la sezione sussistenze divisionale per le eruppe della divisione. 2. Colonna lrainu viveri. 3. Parco viveri di riserva da corpo d'armala. 4. Magazzini eventuali di 1 - - - f - - + - - - - -- - - -- - +-v_e_e_to_v_a....:g::... ' l_ia_r_n_e_ n_L<_>._ _ __ + - - - - - -- - - -- -l (Oireziune disanitàd'ar1. Magazzino avanzato Parco vestiario d 'armamala). viveri ordinari. ta. - Rifornisce le eruppe I . Un deposito di male2. Parco viveri di riserva in arnesi di vestiar io, di d'armata. ria/e sanitario. equipagg iamento e di ac3. Panificio avanzato, campamento. 2. Noveospedalidacampo, carreggiati , al seguito costitu ito dai forni di cam;;; d 'ogni armata. Un o spcda - pagna trainati e da i fo rni N ç: "' :,t'Ò le è calcolato per 200 feriti; locali. "' deve potersi d ividere in due :.§ 4. Parco buoi.Contiene "' parti uguali , per modo da la necessaria quantità di -o "' poterne impiegare una sola animali per 6 giorni di carg mctà. ne. ...(/)u 3. Ospedali formati con mezzi locali, o da istituzioni ospitaliere. 4. Treni ferrovia ri sanitari. 5. colonne di carreggio eventuali pel trasporto dei feriti e degli infermi.

(U. Brusati, Ordinamento degli eserciti germanico, austro-ungarico, francese e italiano; Torino, Candeletti, 1833 , p. 468-87 1).


867

Allegati

(segue) Tube/tu indicante lo scaglionamento ed il riparto dei servizi accessori dell'esercito in guerra (/881) Servizio di vettovagliamento

Servi,io del vestiario

t e quali dipendenze del de-

Costituiti eventualmente quali dipendenze del de-

Costituiti eventualmente qua li dipendenze del

posito centrale.

posilo centrale.

deposito centrale.

1. Un deposito di materiale sanitario. 2. Quindici ospedali da campo non carreggiati . 3. lslituz ioni ospitaliere

I . Deposito centrale di derrate. 2. Panificio centrale, si serve di forni locali , dei panifici m ilitari eventualmente si trovassero in sede del deposito o nelle v1c1nanze, ed occorrendo anche di forni da campo. 3. Deposito ce/llra/e

Il deposito centrale di vestiario e di equipaggiamento è rappresentato dal distretto militare, nella cui sede venne inizialmente costituito.

Servizio sanitario

Costituiti eventuahnen-

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della carità privala. 4 . Ospedali territoriali

militari e civili.

5. Ospedali creati con mezzi locali.

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Magazzino d i vettovagliamento tappa. Deposito derrate. Deposito buoi. Panificio.

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Eu

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Stabilimenti sanitari sottoposti direttamente alla direzione di sanità territoriale nel cui territorio sono situati.

I maggiori e più opportuni centri di produzione e di commercio della zona di territorio nazionale più vicina a que lla di ra dunata costituiscono g li stabilimenti di riserva del servizio di vettovagliamento . La direzione di questi stabilimenti spetta a lla direzione territoriale di commissariato nel cui territorio sono posti gli stabilimenti stessi.

Alcuni distretti militari situati in prossimità della zona di radunata .


868

Ferruccio Botti

(segue) Tabella indicanle lo scaglionamenlo ed il riparto dei servizi uccessori dell'esercilo in guerra (1881) Servizio veterinario

Servizio d'artiglieria

Servizio del genio

(Comando d'artiglieria di divisione). Parco d'artiglieria di divisione il quale trasporta: 50 cartucce per ogni soldato cli fanteria della divi sione ., 58 colpi per ogni p ezzo divisionale da centimetri 7. 72 colpi per ogni pezzo divisionale eia 9 centimetri. 4. Utensili da zappatori di fanteria.

(Conwndo d'artiglieria di corpo d 'armala). Parco d'artiglieria di corpo d 'arm ata, il quale trasporta: 50 cartucce per ogni so ldato di fanteria della divisione; I00 cartucce pe.r ogni soldato cli fanteria e bersaglieri delle truppe suppletive. 100 colpi per ogni pezzo da cent. 7 divisionale da 100 colpi per ogni pezzo <la cent. 7 delle truppe suppletive. 101 colpi per ogni pezzo da cent. 9 divisionale e 173 colpi per ogni pezzo da cenl. 9 delle truppe suppletive. Utensili da zappatore.

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(Comando del genio di corpo d'armata). Parco del genio di corpo d'armata, il quale traina materiale proprio delle truppe del genio , e utensili per provvedere ali' occorrenza le truppe cli fanteria.

1---+-- - - l - - - - - - -- - - -~ - - - - - - - -- - - -- l - - - - -- - - - - - - , Infermerie cavalli i cui (Comando d'artiglieria (Comando del genio materiali sono trainati in d'armata). d'armata). Parco d'artiglieria di arParco del genio d'arvetture del treno borgh emala, il quale ri fornisce se. esse rappresem ano mala il quale trasporla: cenLri di sgombro, verso 50 cartucce per ogni sol- direttamente di materiale gli stabilimenti veterinari dato cli fanteria e ber saglie- i parchi del genio di corstabili, dei cavalli feriti o ri dell 'armata. po d'armata, e si rifornimalati provenienti diret100 colpi per ogni pezzo sce a sua volta d al depo"' :.§ tamente dai corpi. da cent. 7 dell' armala. sito centrale. 100 colpi per ogni pezzo -o "'e: eia cent. 9 dell'arm ata. o<.J V rn

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869 (segue) Tabella indicante lo scaglionamento ed il riparto dei serviz i accessori dell'esercito in guerra (1881)

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Servizio veterinario

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Costituiti eventualmente quali dipende nze d el depo-

deposito centrale.

sito centrale.

Costituiti eventualmente quali dipendenze del deposito centrale.

1. Materiale per le infer merie . 2. Tn fermerie aventi carattere di sta bilità poste nella zona sottoposta all' intendenza di armata.

3. Il deposi/o centrale d'artiglieria contiene: Utensili da zappatore di fanteria e cavalleria; fucine, carri pan e; carrette da battaglione; armi; strumenti da zappatori ; a ltri oggelli di ricambio .

il deposito centrale del genio è provvisto di materiali vari di rifornimento per gli stabilimenti avanzati.

Gli slabilimenti di riserva per il servizio d 'artiglieria hanno per scopo di costi tuin: centri di riunione e preparazione di tutti i materiali d'artiglieria , carreggio , munizioni, armi, bardature, ecc., di cui occorresse riforn ire gli stabilimenti di campagna. Essi sono direttamente sottoposti ai comandi territoriali d ' a rtiglieria nel cui territorio si trovano.

Gli siabilirnenli di riserva del genio hanno, re-

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lativamente al servizio del genio, scopo ana logo a quelli pcl servizio di artiglieria. Essi sono direttamente solloposti ai comandi territoria li del genio, nel cui territorio si trovano.


870

Ferruccio Botti DOCUMENTO

N. 6

FOGLIO SANITARIO INDIVIDUALE DEL SOLDATO (1879)

(1)

FOGLIO SANITARIO

BATTAGLIONE

Numero di matricola

(1) Reggimento, Distretto o Direzione di sanità.

(G.M. 1879, parte I, pp. 669-675).

COMPAGNIA


871

Allegati

(segue DocuMENTO N. 6) Foglio sanitario di

figlio di

e di

18 ,

nato addì di

nel Comune

Circondario di

domiciliato prima dell'arruolamento a Circondario di iscritto di leva nel Comune di Distretto

Mandamento di militare di Classe 18

, no

d'estrazione

Se celibe. ammogliato o vedovo R eligione Professione o condizione Istruzione all'atto dell'arruolamento

Se fu rivedibile

leggere scrivere

causa


872

Ferruccio Bolli

(segue DocuMENTO N. 6) QUALITÀ FISICHE lNVARIABILI O POCO VARIABILI

Capelli

sopracciglia fronte

colore forma I

naso bocca mento viso

occhi colorito dentatura segni particolari diametri del capo

anteroposteriore massimo, cent. trasversale id. id. A nni di servizio

Quolitò fi siche vur iabilì I"

Statura Perimetro toracico Peso

2"

30

40

50

Conged o

Metri id. Chilog.

Firma dell'ufficiale medico

Difetti fisici non esimenti dal servizio all'atto dell'arruolamento

Variaz ioni avvenute in essi

Vaccinazione - stato antecedente Vaccinazione e rivaccinazione

1 ( )

t)

Vaccino animale

umanizzato

Vaiuo Ja to - Ya1.: 1,;iualo - Non va<..:d natu.

Data

Esito

l'irma de ll' u ffic iak medico


873

Allega1i

(segue DocuMENTO N. 6) QUADRO DELLE INFERMITÀ o

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Data di

E ;;

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En tra ta

Uscita


874

- - - -- - -- - - Ferruccio Botti (segue

DOCUMENTO

N. 6)

PROVVEDIMENTI POSTERTORI Provve<limento

Cau sa

Durata

Data

giorni

Risu halo

Firma de ll' u rriciale medico

Licenza di convalescenza .................................... .

Bagn i marini...................

Bagni termali di ........... ..

RASSEGNA Quali là della rassegna

(Se speciale o di rima11do)

Cau sa

D a 1a

Divisione m ili ta re

Risultato

F irma del comandante d ella compagnia

Promozione a caporale (data) .................................................................................... a sottufficiale (data) ......................................................................................................... Passaggio di corpo (data) .......................................... per ........................................ .. Cessazione dal servizio (data) .................................. p er (1) ..................................

e) Se per morte la causa ,~. "P. v;n le:nrn, anch e il modo.


875

Allegati

(segue DocuMENTO N. 6)

AVVERTENZE I diametri del capo saranno presi dall'ufficiale medico. Gli altri contrassegni personali corrisponderanno a quelli del Foglio matricolare, modello n ° 9, aggiungendo i mancanti in esso. Le varie gradazioni di colore e di forma saranno classificate sotto quella più prossima della seguente terminologia: Capelli - colore: biondi, rossi, castagni, neri forma: lisci, onda ti, ricciuti. Occhi: grigi, celesti, castagni, neri. Colorito della pelle: roseo, giallo-pallido, bruno. Dentatura sana, giusta. La statura , il perimetro toracico e il peso saranno presi: la prima volta al giungere al corpo, negli anni intermedi nel mese di marzo, finalmente alla vigilia dell'invio in congedo quando fossero passati più di sei mesi dall 'ultima volta. Il peso sarà fatto al mattino prima del rancio , essendo l' uomo in camicia e mutande. Nello specchio rassegna saranno notate anche le rassegne che avesse ro avuto esito negativo. Le firme degli ufficiali medici e dei comandanti di compagnia sa ranno apposte anno per anno o volta per volla secondo i casi.


876

Ferruccio Bolli

D ocuMF.NTO N. 7

STA BILIMENTI PER IL FUNZIONAMENTO DEI SERVIZI D'INTENDENZA (1899) Commissariato Veuovagliamento

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Sanità

Vestiario

ed equipaggia mento

Sezione sussistenze da cavalleria con parco buoi (I)

Sezione sanità da cavalleria

Sezione sussistenza da fant eria con parco buoi (I) Magazzino eventuale di divisione

Sezione sanità fanteria (l O)

Sezione sussistenze (2) con parco huoi (I) Colonna viveri (3) Parco viveri cli riserva di corpo d 'arm ata (4) Magazzi no eventuale di corpo di arm ala Sezione del parco buoi d'armata cvcntualmente assegnata al corpo d'arm ata Sezione panettieri eventualmente assegnata al corpo d'armala

Sezione sanità da fanteria (IO) Ospedaletti da campo carreggiati (o eventualmente someggiati) (1 2)

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Magazzino avanzato di viveri ordinari Parco viveri di riserva di a rmata (5) Panificio avanzato (5h;s) Parco buoi Sezione sussistenze da fanteria (6) con parco buoi ( l )

Parco vestiario equipaggiamento

Magazzino di vettovagliamento di tappa

(Regolamento di servizio in guerra - parte II - 1899).

ed

da

Deposi io avanzato di materiale sanitario Ospedali da campo (1 1)

Ospedaletti someggiati (12) Ospedali da guerra delle associazioni di soccorso Treni t rasporto feriti e malati Tren i ospedali Colonne carreggio eventuali (I 3) In fermiere di tappa


877

Allegati

(segue) STA BILIMENTI PER IL FUNZIONAMENTO DE I SERVIZI D ' INTENDENZA (1899) Co mm issariato

Vestiario ed equipaggiamento

Sanilù

Deposito cen trale derrate (9) Panificio centrale Deposito centralt: buoi

Deposito centrale di vestiario cd cquipaggiamcnto

Deposito centrale di materiale sanitario

Stabilimenti Ierritoriali di sussistenza nei maggiori e più opporLuni centri di produzione e di commercio della zona d el tcrritorio nazionale più vicina a quella di radunata

Alcuni d istretti situati vicino a lla zona <li ra<lunala

Vcttovagliamcnto

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Deposito intermedio derrate Panificio intermedio Deposito intermedio buoi

(13)

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Stabi limenti di riserva

Veterinaria

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Parco d'artiglieria di divisione di cavaileria (1 5)

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Genio

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A rtiglicria

Stabilimenti sanitari <lipcn<lenti dalle <lirezioni territoria li Stahilirnenti sanitari civili prossimiori alla zona di radunata

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Parco d 'artiglieria di divisione di fanteria (15) (*)

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Parco zappatori (19) Sezione da ponte (20)

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Parco d 'artiglieria di corpo d ' armata (16)

Parco del genio di corpo di armata (21) Parco telegrafico (22)

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878

Ferruccio Bolli

(segue) STABILIME NTI PER IL FUNZ IONAMENTO DEI SE RVIZI D ' INTENDENZA (1899)

Veterinaria

Infermerie cavalli (14)

A rtiglieria

Genio

Parco d 'artiglieria di armata ( 17) (*)

Parco del genio d ' armata Due parchi di compagnia ferrovieri di lavoro (24) Parco del genio per compagnia ferrovieri d'esercizio Due o tre parchi minal.ori Due o più equipaggi da ponl e Tre parchi areo statici

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Infermerie di tappa

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Deposito centrale di materiale vel.erinario

Deposito centrale di artiglieria (8) (*)

Derosito del genio

Deposito di materiale veterinario di riserva

Direzioni d'artiglieria e direzio ni di stabi limenti di artiglicria

Deposito di mateiale formati presso i reggimenti , le direzioni del genio e l' officina del genio

centrale

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Stabilimenti di riserva

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879

Alleg_a_ti_ __ NOTE

(I) Il parco buoi comprende una o più razioni di carne in piedi a seconda delle esigenze del servi zio.

(2) Per le truppe su p pletive. (3) I.a colonna viveri ha carreggio per il trasporto di I re razioni viveri complementari - pane cd avena. - È di visa in tre se, ioni. (La carne marcia s u piede). (4) Il parco contiene 2 razioni gallc11a I

)>

t.:<.1rnc in conserva

4 » caffè, ~ucch cro e sale I >> avena. li reggimento di cavalleria del co rpo d 'armata e le 1rup pc d ella divisione di ca valleria tengon o presso di si: la propria rariune avena di riserva. (5) Il parco viveri di riser va d ' armata cont kne: 3 razioni galkita I >l ,.:1'rnc in conserva 3 » s ale » caffè e zucchero 2 3 » 1;.1bacco 1 » a vena . (5""') Si compone di 1111a o più sezioni panattieri con forni in ferro mod . Rossi, o nirreggiati mod. 1897, o senza forni mobili. Gli altri stabilimenti avanza li , esclusa la st.':1.innc ~ussistenzt, contengono complessivamente 6 razioni vi veri ordinari, compreso il pane o le farin e, e 6 ra1ioni avena . (6) Pe r le trup pe e ~ervi,.i d 'armata . (7) Può comprendere un pan ificio di tappa , 1111 deposito tlcroale d i tappa e 1111 deposito buoi d i tappa. (8) Ciii s tabilimenti i111 ermcdi sono di carauerc eventuale e la loro dow,ionc è stabilita dall'intcndenl~ l.11 a rmata. Vi pOS!'-iono essere s1c1 bili1m.:11 li intermedi oltre che pcl servizio <.11 vellovagliam ento

anche per tu lii g li altri servizi . (9) Contiene derrarc in quella quantità e natura che è determinala dal Ministero della guerra a ll 'atto della mobilitazione. - La d ow,ione in viveri d i rherva è la seguc11te: 6 razioni gallell a 4

»

l.'.arne in t:0 11serva

5

» »

caffè e zucchero

9

avena.

(1 O) La se,ione sanità da funteria può sd oppiarsi in due mez,e sezioni. ( 11 ) Gli o spedali da campo sono capaci di 100 e 200 malari. ( 12) G li ospcdale!li da campo sono capaci di 50 malati. - L'assegna zione degli ospedaklli d a campo sommeggial i alle truppe i: di carattere eve11t11alc. (1 3) Fra i m ezzi a dis posizione tldl'intcndcnza pd servizio sanitario in seconda linea si comprendo no tuni gli ospedali t erritoria li militari e civili e ospedali organizzabili con meni locali nella zona compresa fra la hnea degli stabilimenti avanzati e <tuclla dei depo siti centrali. ( 14) Normalmenr c due infermerie per ogni co rpo d'armata compreso ncll' armat,o. Ciascuna serve per 150 cavalli. (15) Il parco di di visione d i fanteria è diviso in 2 sezioni e trasporta circa40 cartuccc per ogni ruci le o moschetto della di visione e il complemento d elle m11ni1.ioni o ccorrent i per portare a circa 200 colpi di munizio11a111cnto dei pezzi . Quello d i di visione di ca va lleria trasporta il complemento d elle munizioni occorrcm i per portare a circa 200 colpi per pezzo il muni, ionamemo delle ballcric e circa 73 cartucce per o gni rn n<chctto (•). (1 6) F. di viso in tante sezion i quanl e sono le divisioni comprese nel corpo d 'armata pii, una. La prima sezione t rasporta circa 30 canuccc per ogni fuc ile, 74 per ogn i moschetto d elle I ruppe supplet ive e il completamento di munizioni per portare a 200 colpi il muniziona mento delle ballerie di corpo d'armata . Le alrrc sezioni ha nno complessivam ente circa 60carruccc per ogni fuci le e I OOcolpi per ogni pezzo d cll'interu corpo d'armata (*). ( 17) È diviso in due sezioni , più una squadra di treno borghese. T rasporta circa 28 ca rtucce per ogni fucile delle truppe d i fa nteria d i linea e ]5 per ogni fucile de i bersaglieri, 33 per ogni mosch ello d ei regg imenti ca va lleria d elle tru p pe supplet ive, 37 per quelli d ella di vis ione di ca valleria, 50 per quelli delle truppe del genio , 35 per quelli dell'artiglieria da for1e1.za. ccc. Inoltre ha 1 / , di IOO colpi per ogni pezzo dell'armata e 100 colpi per ogni peno d ella divisione di cavalleria . (18) Ha ,;. di 100 colpi per ogni pezzo d ell'armata, circa 87 carruccc per ogn i fucile dell'armata, 67 per o gni m oschello dei reggimen ti di cavalleria tielle tru p pe su ppletive e della d ivisione di cavalleria (•).

(19) T rasporla strumenti ed attrezzi per 288 o perai. (20) Ha materiale per gettare circa 40 metri d i po n1 c. (2 1) Trasporta strume nti per 2540 operai . (22) E provvisto di 64 km . di fil o telegrafico. Un altro parco telegraf ico ~ assegnato al Gr.111 Quartiere generale. (23) Ha stru menti ed a11re1.zi per 1576 ope rai e 64 km . lii filo telegrafico. (24) Tra sporla utensili e materiali per 278 opera i per lavori d'arm am ento ferrovia rio. ( 0 ) Finché tu tto l'esercito mob11itato non sia prov visto di armi 111ml. 9 1, nel caricamento dei porchi d'arriglicria possono entrare cartu cce per a rmi mod. 1870-87 n ella misura fi ssata tlal Ministero.


880

Ferruccio Botti DO CUME NTO

N. 8

SECONDA CAMPAGNA D'ERITREA (1895-1 896) : PRINCIPALI OGGETTI DI VESTIARIO, EQUIPAGGIAMENTO E MATERIALI GENERALI IN DOTAZIONE Specchio indicante i materiali di equipaggiamento per i Btg. destinati in Africa M ateriale di eq ui paggiamen to

S tato Maggiore di battag lione

Coma ndo d i rnmpagnia

Oggetli di servizio generale Astucci da carte Bido ni di lalla wn correggia Bo rse da danaro Cohelli a leva Perri da punjzionc in campagua Lanterne da campagna con correggiu ola Mannaresi con guaina Tasche da lettere

I

I

I 10 I

2 I

6

5 6

I

-

Oggetti da cucina Barilotti per ufficiali Ceste da carne con tagliere Coltelli da cucina Cucine per 6 complete (per ufficiali) Forcheitoni Macinelli da caffè con borsa di cuoio Marmitte con co perchio (rnod. 1855) Padelle Portamarmitte Ramaiuoli Reti da pane Sacchetti d a sale, zuccheri e ca ffè Sacchi da viveri Sporte a mano per viveri ordinari degli ufficial i Schiumatori

-

I I 6 I

-

-

-

4

2 IR 6 2 3 7 3 4 1

3

Oggetti di servizio sanitario Borraccie di legno con correggia per portaferiti Coperte di lana e di lanella per mala ti T asche d i sanità

3 2 3

-

(M .G. - Uf. Storico, Storia militare della colonia Eritrea, Voi. TI bis, Roma, 1936).


881

Allegati

(segue

DOC UMENTO

N. 8)

SPECCI 110 INDICANTE L'ARREDAMENTO PER LE TRUPPE DEL CORPO SPECIALE D'AFRI CA

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Ai pro venienti da

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sotto le armi

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Lasciati o

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distribuiti dai corpi

Asciugatoi

2

2

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Berretto o fetz (I)

1

I

Borraccia con correggia

1

1

Oorsa di pulizia completa

I

I

Cappello di paglia Beilul con copertina

Da distribuirsi in Africa

Copertura di tela impermeabile da elmetti Correggia per pantaloni Correggiuola per arrololare la manlellina

2

Cucchiaio

I

Elmetto con fregio e nappina

2

Saranno lasciate agli individui che ne sono sprovvisti

I

I 3

Pennacchietto per tutti i corpi tranne le sussistenze e la sanità che ha la penna

Farsetti a maglia di cotone

3

Fascic di lana Fazzoletli

2 2

Gambali di tela in cotone di color bronzo chiaro (paia)

2

Gavetta di lamiera

I

Giubbe di cotone di color bronzo chiaro

3

2 2 2

Armi a cavallo Piccola per le armi a cavallo

3

Manlellina da bersagliere

I I

Mutande

2

2

Pacchetto d a medicazione

I

I

Libretto personale

Annola z ionì

O isl rilmiti dal deposito centrale

Ai bersaglieri eù agli alpini sarà lasciata dai corpi la loro mantellina


882

Ferruccio Botti

(segue specchio precedente) i:

Ogge lli

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sot to k armi

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Lasciati o distribuiti dai corpi

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o Pacchetto da medicazione

i\i proven ienti da

2

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l>istrìlmiti da l deposito centrale

Annotazio ni

-

I

I

Pantaloni <li cotone d i color bronzo chiaro

3

-

3

Pezzuole da piedi (paia)

6

2

4

Sacchetti per galletta

2

2

S<1ccheuo per cart ucce

I

I

-

Sacchetto per il s<1le

1

Sacco per vesliario

I

I

-

Scarpe non annerite (paia)

2

2

-

Scatolette per grasso <la scarpe

I

I

-

O stivalini per i Corpi che li acloperano, pure non anneriti A i provvist i <li uose

-

1

Soltopie<li di cuoio di riserva

I

I

-

Spazzole

I

I

-

Tasca da pane con correggia

I

I

-

Telo da tenda con picchetti e funicella

I

I

-

Uose di cotone d i color bronw chiaro (paia)

2

-

2

Razioni di carne in conserva (scatolette)

2

-

-

Razioni d i galletta (4 gallette)

2

-

-

Grammi 50 di sale

I

-

Coperta da campo

I

I

-

Agli uomm1 n on provvisti di gambali

Da d istribuirsi in Africa


883

Allegati

(segue DocuMENTO N . 8)

Specchio indicante l'equipaggiamento individuale per le truppe indigene O ggelli cos1i1uen1i rarrcdamcnto ind ividuale

Denominazione degli oggetti Fanteria

Squadrone esplo ratori

-

A rtiglieria

-

Zap tiè

Camicionc

I

Giubbetla

-

I

I

-

Maglietta

-

I

I

-

2

2

2

1

Calzoncini

2

Fascia colorata molto viva

1

1

-

-

I

I

Fascia gialla

-

-

Fascia rossa

-

-

I

-

Tarbusc con turbante

-

I

-

Tarbusc con fi occo azzurro

-

-

-

1

Sandali indigeni paia

2

2

2

2

Otre di pelle (piccola)

1

I

I

1

Tarbusc con fiocco nero

Tascapane Sciamma Coperta da campo

I

I

-

I

1

1

I

-

-

I

I

1

1

Noie - I. Il ius-basci, il hu luk -hasci e l'u akil hanno un giubbetto : il pri mo con due galloncini, il secondo con un gallonc..:ino, il terzo senza ga llone.

2. li borazan ha una tromba d i lana rossa (modello rego lamen1are) su lla m;inica destra del ca micio11e a 10 cenlimetri da lla spalla .


884

Ferruccio Botti DOCU MENTO

N. 9

QUADRO GENERALE DELLE DIPENDENZE DEI SERVIZI

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ff:lh;/,;,

(Servizio in guerra - Parte Il - Ed. 1915).


885

Allegati

E RELATIVI STABILIMENTI PRESSO L'ESERCITO (1915)

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886

Ferruccio Botti

DOCUMENTO

N. IO

PERSONALE E MEZZI PER IL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO SANITARIO IN I a LINEA (1915) ED EVOLUZIONE DURANTE LA GUERRA

Avvertenze e note Ogni militare è fornito di pacchetto da medicazione. Ogni autovei colo~ provvisto di un pacco da med icazione per automobili cd autocarri. 1 ( ) Di cui un medico cd I farmacista. (2) Di cui due medici cd I farmaci sta . (') Di cui due medici e 3 farmacist i. 4 ( ) Forniti d alla compagnia di sanità ch e fornisce la sezione sanità per le T . S. (') È portata dalla sezione di sanità . (') È uno dei carri bagaglio del comando del reggimento. (7) Di cui I farmacista. (") La sezione sanità da fanteria quando è con salmerie compre nde 2 riparti someggiati ed uno carreggiato. I riparti someggiati hanno il p ersonale indicalo per il riparto someggiato per le truppe da montagna.

Il riparto careggiato ha: 3 medici, I ecclesiastico, 2 aiu tanti di sanilù (di cui un farmaci sta), 5 infermieri (g raduati e soldati), 51 portaferit i (graduai i e solda ti). Rig uardo ai mezzi la sezione sanità con salmeria è do tala dello stesso materiale di quella senza salmerie con le seguenti differenze: in più di 20 barelle, 20 coperte bave lla , 2 tende-ricovero (7x7), 2 apparecchi a d acetilene per tende da medicazione, 2 coppie di cavalletti reggibarella, 2 cassette di lanterne ad acetilene per la ricerca d ei feriti('"). 4 sacchi per a cqua , I O boccette di brodo concentrato. 9 ( ) Colla sezione d i sanità d elle T. S. Ha ino ltre u n la boratorio chim ico-batteriologico da campo. ("') Non è compreso il battaglione ciclis ti . 11 ( ) Di requisizione. 12 ( ) Di cotone (Lucchcsinc). Vi sono inoltre 56 coprik tti di tela. 13 ( ) Barelle rotolabili scomponibili in due pani. Quando saranno adottate le barelle biciclcu.e sara nno 4 barelle Biciclette e 7 rolo la bili scomponibili. 14 ( ) Le dotazioni dei cofanetti d elle <:u111pag11i~ a lpine sono di verse da quelle delle batterie da mo ntag na. (") Conten ute in uno dei cofani di sanilà di ogni coppia. 16 ( ) Con tre lanterne ad a ccl ilene e 8 a candele. 17 ( ) Solo nei riparti di ti po vecchio. 18 ( ) Con 10 lanterne ad acetilene e 3 a candela . (") Delle quali , 12 nelle antoambu lanze. (2°) Con 6 lanterne ad aee1ile11e e 3 a candela . 21 ( ) Ciascuna piò pona re li barelle ed ha u na co p pia di cofani di s anità specia li di pronlo soccorso. (

22 )

Delle quali, 2 di precettazione.

(Servizio m guerra - Parte Il - 1915),


887

Allegali

(segue

N. 10)

DocuMENTo

Personale

...

Ufficiali e assimilati

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Mezzi

Comandi, c orpi~ riparli e servizi u

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Truppa

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Comando d i gruppo alpino

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Compagnia alpini

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Balleria da mo11 1ag11a

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Coma11do (u ffic..:io san itù}

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Reggi 111 en10 di cavalleria

2

2

2

Battaglion e ciclist i

2

4

l l (")

4

so('")

2

R

J

24

')

Uruppo d i battt!rie a t:avaJlo

I

Sezione sanità per cavalleria

3

Coma ndo ( ufficio di ,anità)

2

"

"'

" :;;

R cggi mcnLo

,.":,

di fan teria

-~ .!:,

/\ rl iglieria

>

da campagna

>)

I

5

2

2

7

6

21

48

4

2

2

Compagnia za ppatori con pa rco Sezione sanità p er fanteria ( 8)

7

8(')

Comando (Dire,.. di sa nilà di Corpo d "/\nnata)

2

ll

2

2

Compagnia Com a ndo di battaglione

3

2

llalle ria Coma ndo d i g ruppo

))

I(")

17

195 104( 19)

4

2

8

8(22)

1 )

4 6

3

d i reggimento

Totale nel reggi m ento

36

7

6

18

9

Hai Iagi ione Cicli si i

2

4

11( 11)

2

"'!:: ....

Reggim ento di cavalleria

2

2

2

"'o

Artig lier ia campale

(.)

!')I)

3

i';

~

-

di reggimento

Totale nel reggim ento

bersag lieri ( '")

o

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u u

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4

Comando di ha1.1aglionc

Reggimento

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~--(lj

4 2(' )

Compagnia

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Q

C'$ "t]

Riparto someggia to di sezione sanità 2

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per fa nter ia con salmerie

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Ospcdalcno da cam po somcgg. (50 letti)

Q~

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"'" "'o::::'""' :5 ~

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..!.- ~

JBatteria

I (")

2

Comando di gruppo

2

Com. gruppo i ba11.erie pesanl i da campagna (t::venlualm.)

2

Ba11.eria pesa n te da cam p . (eventu a lm.)

2

Baucria da 70 somegg.

2

Compagnia telegrafisti con parco Parco e.l'artiglie ria di C orpo d 'Armata Sezione sanità per fanteria

t)

Ospedaletto da campo carrcgg. (50 leui)

7

8(')

17

4

5(2)

12

1 195 104( " ) 13 6

4

2

8

8(" )

8(' ')


888

Ferruccio Botti

(segue

DOCUMENTO

Me ~

:~e

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e

:,

Comandi, corpi, riparti e servizi

;'.:

o

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~

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Comando di gruppo alpino Compagnia alpini Batteria da montagna Riparto someggiato di sezione sa nità per fan te ri a con salm erie

Comando (ufficio sanità) Reggimento di cavalleria Oattaglionc ciclisti Gruppo di batterie a cavallo Sezione sanità per cavalleria

l(')

Comando (ufficio di sanità)

I(')

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Re ggimento

~

di fan teria

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I(,.)

2

1(14)

3 IO 68( 12)

2 2

2

" i:,

13

2

2 4

I

3 16

3

8

2

24

I 13atteria da campagna Comando di gruppo

3

6

Ar1iglieria

8

9

l 2

Compagnia zappatori con parco

Comando (Dircz. di sanità di Corpo d'Armata)

..,

"o

~

u

'i: ~~

2

Sezione sanilù per fan teria(")

l:

.,

~

1!

i

22

11

Compag nia Comando di battaglion e )) di reggimento Totale nel reggimento

.,

"' .9

:a

[~~

6(' 7)

O speda letto d a campo somegg. (50 letti)

·.::: .,"

4)

~

+-",...,

N. 10)

Compagnia Reggimento Comando di battaglione )) bersaglieri ( ,o) d i reggimento Tot ale nel reggimento Banaglione Ciclisti R eggimento di cavalleria

l

Ar1 iglieria l3atteria cam pale Comando di gruppo Com. gruppo i batterie pesanti da campagn a (eventualm.) Balleria pesante da camp. (eventualm .) I.latteria da 70 somegg. Compagnia telegrafisti con parco Parco d'artiglieria di Corpo d ' Armata Sezione sanità per fanteria ( 8 ) Osp ed aletto da campo earregg. (50 lelli)

32

6

40

6

2

3

6

9

I (')

18 11 2

2

3 I 2

4

2 2

32 68( 12)

6 2

40 2


889

Allegati

(segue

DO CUMENTO

N. 10)

M e z z i

o

-o

~·o o

.D "'

Comandi , corpi, riparti e servizi

~

-o -e

- u -"" e

1lu uo o

ctl

Com an do di grup po a lpino Compagnia alpin i Batteria da montagna Riparto someggiato d i sezione sanità pe r fanle ria c o n salm e rie O sp eda leuo d a campo somegg. (50 leni)

3

I5

3

15

I

72

2

3

Comando (ufficio sanità) Reggim ento di cavalleria Battaglione cicHsli Gruppo d i balterie é.l cavaJlo

I ( '") 1(

16

150

)

2 4

4

4('6)

2('' ) 60

I('°)

17

6

I ( 16)

15

18

3( 16 )

45

4 3 21

Sezione s a nit à per c a va lleria

2

Comand o (uffi cio d i sani tà) Compagnia

Reggimento di fanteria Artig lie ria da campag na

Comando di battaglione )> di reggime nto Totale nel reggimento

3

I Balleria

I

C omando d i g ruppo

Compag nia zap patori co n parco Sezio ne sanità per fan tcria(8 )

I

2

195

1('")

4

! ( '")

15

3

12

3(' 0 )

45

4

4

4{' 6 )

2

139

2

Comando (Direz. d i sanità d i Corpo d'Armata) Compagnia Reggim ento Comando di battaglione bersa glieri ("') » d i reg gimento Totale nel regg imento Battag lione Ciclisti Reggim ento di cava lleria

4

1

Artiglieria Batteria campa le Comando di gru ppo Com . gruppo i batterie pesanti da camp agna (cvcntualm .) Batteria pesante da cam p. (even tu alm.) Batteria da 70 somcgg . Compag n ia telegrafist i con parco Parco d ' a rtig lieria d i Corpo d'Armata Sezio ne sa nit à per fanteria ( 8 ) O speda leuo da cam po carregg. (50 lett i)

60

2

2 2

2(")

19 5

I('")

3

1( 16 )

2

139 150

2


890

Ferruccio Botti

(segue D ocuMENTO N. I O)

ME D ICI ITALIANI NELL'ESERCITO IN GUE RRA SIT UA ZI ON I

NUMERICHE

~

2 .C 7.T

1 0 ' ~ 'Ufficiali

wrmmm

'" S.Jl'l' ,, a; e.,,,,J'l.

~ ~il.oli

il{ co~?l,·nitld ( .?M/ .S-./1 -P

,.;°c.,-.

j(:,u j ~é s _y. tf yc,,I,:

\ l°"'''/'I

H 4

1'(1110

E

DISLOCAZIONI


891

Allegali

DOCUMEN TO

PERSONALE E MEZZI PER IL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO VETERINARIO IN I a LINEA

(Servizio in guerra - Parte I I - 1915)

N. 11


892

Ferruccio Bolli

(segue

DocuMENTO

Persona le

M

N. 11)

e7 7.

i

Materiale

Bon~l' di Graml i

COMAN UI , CO KPI , KI PAIU'I E SEKVI Z I

unità

Ufficiali Vl!tcriuari

Mani sca lchi cd allil: vi m an isca lchi

vc11.:1 imu io

mc<licazion<.>

per fucina

per batterie

da campa-

rla ramp .

od a c,wallo

g11a pc-, batteria

per uso vclcrinario

per parchi e sc1viJ'i

(copie)

gener ali

c=cc.

Alp in i

Truppe da

{

Com ando di gr uppo alpino Com ando di battaglione Compagnia

Comando di gruppo di banerie da montagna Rane ria da montagna { Colonna muni zioni per g ruppo a lpino

Artig lieria

/UO/l(Of!,flO

l 3 2

2

Colo nna viver i per gruppo alpino SeLio11e pa11euieri per .g rup po alpino Parco viveri riserv a per gru ppo al pino

Salmeria a disposizione pe r grup po alpino Co mando <li divi~ione

2 Comando di reggimento

Divisione

Cavalleria

{

di cavalleria

A rt ig lieria

{

2

S q uac..lror11:

S ez ione mitra gliatrici per cavalleria

C omando di grupp o di bniterie a cava llo Halteria a cavallo Colon na munizioni per divisio ne d i ca valler ia

2 2

Com a ndo di di visio n e Reggimen to(') { Sezioni mitrag liatr ici per fant eria

Fante-ria

Divisione di fanleria

Com ando di g ruppo artiglie ria da cam pa gna Batteria a rti glieria da campagna Colonna muni7ioni per divisio ne di fa n1 e ria

I

A r1 iglieria

2

2

C o mpagnia zappatori del geni o C.omando di corpo d'ormara

I'

. anteria

C

Corpo

d'armato

2

2

{ Reggimento(') bersaglier i Se;,.ione mitn1 gli a1rice pe r fant eria

. { Coma ndo di reggimen to ava 11ena Sq uad rone

C omando di gruppo artiglieria d a ca mpa,en a n ,1ueria artiglieria da campagna Trupp e su p pletive Art iglieria ~·oma11do di gru ppo d i batl. pesan ti <la c am po t: st:rvizi Batte ria pesante da campagn a { Colonna m unizioni per T. S. C o mpagni a telegrafist i P arco d'art iglieria di corp o d'a rm ata P arco del genio di corp o d'armata Sezione panetti eri con forni Comando Weiss (eventualnu:11 1.e) Squad ra per d iv. o T. S. Parco viver i di corpo d ' a r mata

2(2)

I (s)

2 2 2

4

2(6)

2 1(') 2

Cassetta co n una dotazione d i medicinali rier m;o veter inario. - (2) lJn soln ufficale f)er i comandi dì so uadroni M . M . - (3 ) I reggimenti co n salm erie hanno 3 maniscalchi ed a llievi maniscalchi e 2 cofani per balleria d a monta gna per uso v,·tcriuario. - ('1 ) Le batter ie con ma1crialc d a 75 A e da 87 B hanno il materiale vc1crinario per fucina da ca mpagn a. - (5) Un so lo ulliciak µt.~r l'intero n:ggimen to c.:on ma1eriale da 7 5 A e da R7 R. - (6) l C: . d ' A . :1.11 1 di visioni ne hanno I in più. - (7) I .n squ adra per r . S. ne è sprovvista .• (x) T rasportato sui 1 ( )


893

Allegati

(segue DocuMENTO N. 11) M e

Grandi unità

COM A NLJI , CORPI, RIPAKT I E SE R V I ZI

Coppia di hor~c da

~;uppe

per

p <r

zione

fucina portatile m odello

per u so

per

ve1erinario

attrezzi

Ocpo silo di rifornimenln di materia.le

da

vctc1i1rnrio

m ediciuali

mec.Jka -

1<>01

lrntl cri<'I

da montagna

ve1eri nario

I I

Comando di gruppo alpino Comam.lo di hallaglione Compagnia

A lpini

i

Cofano

Cofanett i p er

1. 1.

l('J

Comando di gruppo di batlerie da monta&na Balleria da m ontagna Colonna munizioni per gruppo alpino

Artiglieria

montag110

Colonna viveri per gruppo alpino Se zione panettieri per gruppo alpi uo Parco viveri riserva pe r gruppo alpino Salmeria il disposizio ne per gruppo alpino Comando di d ivisione

I I

Comando di reggimento

Divisione di

2

Squadrone Sezione mjt1·aglialrici per cavallt:ria

Cava lleria

c.:uva/leriu

Comando di gruppo di batterie a cavallo

Aniglieria

Batteria a cavall o C olonna munizioni per d ivi~ione <li ca v alle ria

Comando di di visione

JRc&gimcn 10(')

Pant.eria

l Sezioni mitrag liatrici per fanleria

Division e di

fa111eria

I

Coma n do di gruppo artiglieria da c.ampagna

Arliglit:ria

Batteria artiglieria da campagna

I (•)

C o lonna m11ni1.ioni per div isione di fant er ia

Compagn ia 1.uppatori del genio Comando di corpo d•;irmarn

Fanteria

I(')

JReggimento(') b er saglier i

l Se.Lio ne mi tra gliatrice per fanteria

l

2

. Comando di reggimento e a va Il ena Squadrone

Corp<>

d ~armata

Comando di gruppo artiglieria da cam pa gna Truppe Balleria a rtigl ieria da campagna suppleti ve Artig lieria Comand o di gr uppo di hatt. pesanti da campo e servizi Batteria pesante da c a mpag na Colonn a munizioni per T . S.

l (')

C ompa&nia telegrafisti Parco d ' artiglier ia di corpo d'armala Parco del genio di corpo d ' armata S ezio ne panettieri con forni Comando Wciss (cve1tlualme11le) Squ adra per div . o T . S . Parco vi ver i di corpo d'ar mala carri da trasporto assegn a li al Q . G . di C. <l 'A. Serve per riforn ire d ' urgen za le dota zio n i d i materiale veterinario dei corpi e riparti (bo rs a da mcùkazion e. cofani. fucine, ca rn hagag h ecc. ) d1 tutti quei m edicinali e materia li per uso vcre rinario c he non si possa no tra rre dalle risors e loca li e ch e solo con ritardo si riceverebbero dalle inferm er ie cavalli.


894

Ferruccio Bolli DOCUMENTO

N. 12

SCAGLIONAMENTO DELLE DOTAZIONI E DEI MATERIALI PER IL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO DI COMMTSSARTATO TN 13 LINEA (1915)

Vel to vaglie di riserva (razioni)

Vt:116vaglie ordinarie

(razioni)

o

Corpi , reparti e servizi

ON u ·-

"'e

~ E

<" Compagnie { in distribuzione alpine e Ilalterie da col carreggio e montagna con le salmerie

Servizi di gruppo alpino

~

4

3

Colonna viveri per gruppo alpino Parco viveri cli riserva per gruppo alpino Sezione panellieri per gruppo alpino

3 -

E I- ... .D

"' ~ "'

2

2

2 -

2

2

2 -

2

2

6

2

2

2 -

2

3

6

I

e:,

li

e::::

In distribuzio ne

:ia ~ Sul carreggio dei corpi ;,. e:,

c:i ~

2

2

2

1( ') -

2 -

S ul carreggio dei corpi

<3

-

Parco buoi ddla sezione sussistenza In distribuzione

e ~

1(3) -

2 -

Parco buoi per la sezione sussislenza Parco v iveri di corpo d'armata

(1) Una razione fa part e per i soli alpini (2) Carne in piedi in tutto o in parte.

2

2 -

2

I

I

I

del carico comune.

(') F, portala sulla sella nel sacco da biada. (

4

)

Carne in l:onserva .

e) Dotaz ione variabile in relazioni ai biso g u i. 0 ( )

I soli reggimenti di cavalleria, i quali la po rtano sulla sella n el sa cco da biada .

(7) C arne in conserva. (") Meno per i reggimenti di cavalleria , i quali tra sportano la corrispondente razione di riserva sulla sella nel sacco da biada. (°) Eccetlua ti il J " scaglione delle salmerie delle comp agn ie a lpine cd i par chi delle batterie d el gruppo, pei q ua li la sezione panettieri d ispone di una sola razione.

(Servizio in guerra - Parte II - 1915)


895

Allegati

(segue D ocuMENTO N . 12) Servizio d i vettovagliamento

Comandi, corpi e servizi

Comandi

Comando C omando Comando Comando

di corpo d ' armata di divisione di cavalleria di divisione di fanteria di gruppo alpino

Reggim ento carabinieri reali id. id. Carabinieri Battag lione Compagnia id. id. reali Squadrone id. id. Fanteria, bersaglieri, alpini, Regia guardia di finanza

Reggimenti fa nteria e bersaglieri Battaglioni id . id . Compagnie id. id. Battaglione alpini Compagnia id. Battaglione di R. Guardia di finanza id. id. Compagnia

Cavalleria

Reggimento cavalleria Squadrone id.

Artiglieria

Gruppo artiglieria da campagna Reggimento id. id. Batteria id. id . Gruppo batterie a cavallo Balleria a cavallo Gruppo batterie da montagn a Batteria da montagna Gruppo batteria pesanti campali Batterie pesanti campali Compag nia artiglieria fortezza e costa Colonna munizioni Id. id. per gruppo alpino per divisione cavalleria Id. id.

Genio

Compagnia zappatori Compagnie minatori e pontieri Compagnia lagunari Compagnie telegrafisti e ferrovieri

Servizi

Sezione sanità per fant eria Sezione sussistenze per fanteria Sezione sussistenze per cavalleria Parco viveri Colonna viveri per gruppo alpino l'arco viveri di riserva per gruppo alpino Sezione pane ttieri per gruppo alpino Salmerie a disposizione per gruppo a lpino

1(')

12


896

Ferruccio Botti

(segue

D OCUMENTO

N. 12)

Servizio vest iario

Comandi, corpi e servizi

Coma ndi

Comando di corpo d ' armata Comando di di visione di cavalleria Comando di divisione di fanteria Comando di gruppo al pino

C arabinieri reali

Reggimento carabinieri reali Battaglione id. id. id. id. Compagnia Squadrone id. id.

Fanteria , bersaglieri, alpini, Regia guardia di finanza

Reggimenti fanteria e bersaglieri id. id. Battaglioni Compagnie id. id. Raltaglione alpini Compagnia id. Ilallaglione di R. Gua rdia di fi nanza Compagnia id. id.

Cavalleria

Reggimento cavalleria Squadrone id.

Artiglieria

Gruppo artiglieria d a campagna Reggimento id. id. Ba lleria id. id . G ruppo batterie a cavallo Batteria a cavallo Gruppo ballerie da montagna Batteria da montagna Gruppo halleria pesanti c.:ampali Batterie pesanti campali Compagnia artiglieria fonezza e costa Colonna munizioni ld. id. per g ruppo alpino Id. id. per di visione cavalleria

Genio

Compagnia Compagnie Compagnia Compagnie

zappatori minatori e pontieri lagunari telegrafisti e fe rrovieri

Servizi

Sezione sanità per fanteria Sezione sussistenze per fan leria Sezione sussisten ze per c.:avallcria Parco viveri Colonna viveri per gruppo alpino Parco viveri di riserva per gruppo alpino Sezione panettieri per gruppo alpino Salmerie a disposizione per gruppo alpino

16

I I C) I

I I 2

2(7) I I

2(7)

2

2 2

2 2

I I

I I

I I


897

Allegati

(segue

Servizio vesliario e

..... o

Comandi, corpi e servizi

Q.J

o.

.,

f:-o

~ cd

" ~

:a ~ :

·z_.::-o "'"' " ....

~ ~

V'} -

Comandi

Carabinieri reali

Comando Comando Comando Comando

di corpo d' armata di divisio ne di cavalleria di divisione di fanteria di gruppo alpino

Reggimento carabinieri reali Battaglione id. id. Compagnia id. id. Squadrone id . id.

Fanteria, bersaglieri. alpini, Regia guardia di finanza

Reggimenti fanteria e bersaglieri Battaglio ni id. id. Compagnie id . id. Battaglione alpini Compagnia id. Battaglione di R. Guardia di finan za Compagnia id. id.

Cavalleria

Reggimento cavalleria Sq uadrone id.

Artiglieria

Gruppo artiglieria da campagna Reggimento id. id. Batteria id . id. Gruppo batterie a cavallo Batteria a cavallo Gruppo batterie da montagna Balleria da mo ntagna Gruppo batteria pesanti campali Batterie pesanti campali Compagnia artiglieria fortezza e costa Colonna munizioni Id . id. per gruppo alpino Id. id. per divisione cavalleria

Genio

Servizi

.e-

-

..... [ .,o.·~

·ti ~ <Ò

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-

1 1

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5

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-

8

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

4(4)

-

'2 ~

u"'

M M

-

-

I 1

Servizio di cassa (")

I

-

-

N . 12)

D OCUMENTO

14 IO(')

-

-

-

-

-

-

-

4

-

-

I (c.)

-

I

4

-

-

Compagnia zappatori Compagnie minatori e pontieri Compagnia lagunari Compagnie telegrafisti e ferrovieri

2(8) 1(8) It ) I

Sezione sanità per fanteria Sezio ne sussistenze per fanteria Sezio ne sussistenze per cavalleria Parco viveri Colonna viveri per gruppo a lpino P arco viveri di riserva per gruppo a lpino Sezione panettieri per gruppo alpino Salmerie a disposizione per gruppo alpino

I (6) I (c.) 1(6) I (6)

-

4 2

5

2

4

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-


898

Ferruccio Botti

NOTE: ( 1) Ai soli battaglioni di fanteria. e (2) Il sacco per calzature per fanteria, bersaglieri e R. guardia di finanza contiene 14 P~!ll di calzature; quello per cavalleria, artiglieria da campagna lagunari, po11tiei-ì, sanit4 e sussistenze Hl paia di calzature; quello per le compagnie ferrovieri, l:ilPPatori, minatori, tclegrafistì ·16. pai? di cal~ature; quello per i carabinieri reali 20 paja di calzature. - (') li parco viyeri hll una dptaziqne di l 60Q paia di calzature ordinarie e I 500 paia riposo per ogni divi4 sione dj fàqteria ed µ11a di:,t~ipqe di 400 paia di calzature ordinari~ e 2(Xl" di riposo per le T. S. - (' ) Un solo _sa5=co per i tiail<!~lì<i~• ~i>Hieri. - f) }'.er_una sola !lrtiglic~i~-~a -fprtezzà. - (") Con 10 paia di scarpe d1 nposo: - (7) Un ·collo ~olo per i w.nuen. - (0 ) f'.:OP. IS pa,, Il• ~c!lrpe di riposo ciascuno.-(') Nei corpi e riparti non provy\~ti dj ufficiali di amministràzioiic'il servi:i:iP. fii ·cassa è disimpegnato dal 1 comandante o IID uffici~lé 4ip~ndctite i!1c~ricato. - ( °) çqµtc!1gono c\!!~CllnO 20 pài~· ~i calzature.

a

~a


Allegati

899, DoCUMENTQ ~.

13

RIPARTIZIONE E SCAGLIONAMENTO DELLE MUNIZIONI E DEI QUADRUPEDI DI RISERVA IN 1• LINEA 0915)

(Servizio in guerra - Parte II - 1915)


900

Ferruccio B otti

(segue

A rm i, corpi e servi1.i

""

i::

e

E

~

"'~

~

{col soldato colle salmerie Comando di gruppo alpino Sezione milraglialrici da montagna Batteria da 65 da montagna Colonna munizioni per gruppo alpino Alpini

.

Numero dei colpi per

-~

Fanteria

TOTALI

-~ ~ Cavalleria

"" "" ;:. <,

~

168 244

96 col soldato coi cinghioni porta-cartucce 24 Sezione mitragliatrici per cavalleria Batteria a cavallo

-"'~ Colonna munizioni t::

.\:)

Sezione mi1ra.

g liatrici

-

-

-

38.064

75

65

70

camp.

monl .

somegg.

-

-

-

-

-

-

-

90

22. 140

502

60.204

-

575 200

120

-

-

-

29.532

74

-

-

-~

TOTALI

I

col soldato col carreggio ~ Sezione mitragliatrici da fanteria ~ "'i:: Batteria di a rtiglieria da campagna -~ Colonna munizioni ~

Fanteria di linea

i::

168 24

-~ ;:.

cS

TOTALI

~

""E.... =" ~ e f::. e

u

I

col soldato col carreggio colla colonna munizioni Sezione mitragliatrici da fanleria Sezione milragliatri ci per ciclisti col soldato Cavalleria coi cinghioni porta-cartucce colla colonna munizioni Batteria d'artiglieria da campagna Colonna munizioni per T.S. Bersaglieri

t

TOTALI

S! Batteria obici da 149 A » da 70 someggiata "".... Colonna E munizioni

"

TOTALI

168 24 227 96 24 227

:a ·-o

"1::1. i:

149 A

-o

"'::,

o

-

-

-

-

4 6 I 13 2

775

-

-

26

,

-

-

-

-

-

-

-

-

21.280

284 85

12 8

194

50.812

369

-

-

192

-

-

-

-

-

-

-

-

;:.

cS

;'.:

Pezzo d'artiglieria da

-

412

-

I

N . 13)

Munizioni per armi portatili e per artiglieria

Fucile o moschello

~ i::

D OCUMENTO

-

32.864

120

-

-

474

-

-

-

44

-

-

-

--

-

-

-

6 38

419

347

-

20

-

44.864

-

-

-

-

312

32.864 29.978

-

-

12.000

-

-

-

320 154

-

-

-

-

-

-

-

-

6 38

-

-

44

-

-

-

-

12.000

320 154

766

74.842

474

-

-

-

-

-

-

200 180

-

84

18 8 16

-

-

-

-

380

180

34

-

-

-

96


901

Alle ali DOC UM ENTO

N. 14

RIPARTIZIONE E SCAGLIONAMENTO DEI MATERIALI DEL GENIO IN P LINEA (1915)

(Servizio in guerra - P arte II - 1915).


902

Ferruccio Botti

(segue

D O C UMENTO

N . 14)

-~ ~ e:;

u

E u

~

Comandi, corpi, riparti e servi'li

...

~ <U

o.

>"'

~ llall eria

~ da

2 ° repa rto c:.1ssun i

"~ !:: o

Alpini

.," .g

.

! !

Compagnia m ina tori (evcnt.. )

.!:;

~ Cavalleria

I

Reggimento

~

~

~ ~

Sezione milragliat rid

6

6

6 60

"

-!;

41

111 it ragliai rici

~ Batteria da campagna 75. 1906

" -~ .!:) ,.

Reggimento( 8) Sezio ne { 111 itragliatrici ~ " Truppe Reggimento di ca valleria ~ suppletive Batteria o e servizi da ca mpagna 75 - 906

"

~

8 1 ( )

Reggim .

60

46

Colonna rn uni1.ioni

Parco d'artiglieria Parco d el genio di C . A .(9)

I {

200 77 56

-

-

22 -

10 13

-

-

-

2 4 -

-

24

2 -

-

5

-

10

Il 8 38 -

60 54 6

15

IO

5 2 16 -

960 156 156 3

8

8 I

-

8

36 18 -

-

2 4 4 68 22 17

3

-

57 -

42 121

sii 48 -

IO -

-

29 20 4 16

-

-

16

I

T ruppe Carreggio

54 36

su 6 p eL.t:i

4 27 60

s u 4 pezzi

-

-

20 -

IO 4

su 6 pezL.i

Truppe Parco (') Scz. d a ponte

{

36

su 4 pezzi

Colonna muni:r.iooi

é::i Compagnia zappatori del genio

!::

{

72

8 3 -

3 16 16 4

45 -

12

Se:do11e

ii:

50 -

2 -

14

Trup pe { Carreggio T ruppe { Carreggio

8

u

4 2 8 2J 20

10 36 77

2

é::i Sezione da ponte per cavalleria

{

3 -

24 -

2 49

o Colonna muni1.ioni Sezione minatori per cava11cria

Reggimento

ii:

5 I I

4

30

Colonna m uni.du ni

13

IJ

:s ,..

., Reggim. ·;:: di :!: fan teria

33

15 4

IO

Batteria a cava llo 75 - 1906 Battaglione ciclisti

u

2 -

-

9

IO

Truppe

{ Carreggio Truppe { Carreggio

e:;

o

2

4

T ruppe { Parco(')

Parco di batteria Colonna munizioni per gruppo alpino

u

2

2 14 6 27 54 70 J6

mon1.igna

"' ·;;

"' ~ o... -e"'

"'

e:;

·;; (G

Salm erit:

Truppe Salmerie Carreggio Tru ppe Compagnia Salmerie Carreggio J T ruppe Sezione mitragliat rici ) Ca rreggio Batteria d i combattimen to e serie

E;

<U

..,e:;

Comando di ballaglio ne

e:;

~

<U

.e:

Comando di reggimento

-e

-e "'

46 186 322 1344

45 54 6 22 57 42 106 270 689

-

720

117

117

IO

3

3

27 18 -

2 15 4

-

4 55 IO 91 20 134 -

-

-

IO 29 20 4

87 28 83

Conlcnutc in due dotazioni dì ri.trrva di strumenti da m ina e di materie esp losive. - (2) Con tenule iu c.Jue dota:tioui di str um enti da m ina

e <Ji mau:ric np1osivc , lii c.:ui uu~ ullrggn ilu Cli uu<t lii 1i)n vu . - ( 1 ) <i li a1t1cu,i del pan:.ù Jlcrmcttono l'impiego di 22 0 opcr .li di cui: 9<,

Lappato ri e guas tatori, 72 minatori. 20 falegnami, 12 fabbri. 16 mura tori. 4 scalpellin i. - (") Co ntcnur e in S gibern e per cart occi ed in 5 ca))e 5 rc rrat c del n. l per carto cci. - ( ) C.ontenurc in S g ibern e r,er inneschi cd in S casse ferrate c.lc:1 n. I per inneschi. - ('') Cont cuulc in 12 borse


903

Allegati

(segue

DOCUMENTO

N. 14)

"'e o"'u Comandi, corpi, r iparti e servizi

c.,)

o

"'o.o. "'

ou

""'"'

e

·;:; o

o

~

~

"'

Comando di reggimento

"

~ .,

~

.g .,

~

~

Salmerie Truppe Comando di battaglione Salmerie { Carreggio Alpini ! Truppe Compagnia Salmerie Carreggio Sezione mitragliatrici {Truppè Carreggio Batteria { Batteria di combattimento e serie da 2° repa r1 0 e.assoni montagna Parco di batteria

4 4

Reggimento

-~

~ Cavalleria

"8,..

I

Sezione mitragliatrici

{

., Reggim.

Reggimento

"' ~

fanteria

! Sezione mitragliatrici

~ Uatteria da campag na 75 - 1906

:5"',.. 2i

Truppe Parco(')

Truppe Carreggio Truppe { Carreggio

"'

~

e

u

Carreggio

Truppe { Carreggio su 6 pezzi { su 4 pezzi

Reggim.

I

Parco (7) Sez. da pon te -

Truppe { Carreggio

{

Colonna munizioni

Parco d ' a rtiglieria Parco del genio di C . A.(')

su 6 pezzi { su 4 pezzi

2 2

-

-

I -

-

-

46 12 4 8 12

23 4 10 2 4 -

-

30 26

26

5 13 -

-

6 4

6 4

2 18

2 18

G

.G

6

6

48 36 2

48 36

4 4

4 4

3 23

3 23

2 2

1 -

1 -

2 8

2

-

4

-

-

-

2 -

-

-

14

15 -

26

26 -

4

4

6

4 20

4 6

5 13

13

-

2

2

-

121

3

24

5 -

-

1 6 -

-

123

9 18 -

-

-

9 I8

2 4 -

-

4 11 20 13 18 -

2

3 -

I 1 18 -

2~ 1

i~

19 4 IO 5 4 -

1

1- -

36 36

36 36

I Truppe

Reggimento{") Sezione milragliatrici ~ Truppe ., Reggimento di cavalleria 'b suppletive Batteria o e servizi da campagna 75 - 906 ~

Truppe

Colonna munizioni Compagnia zappatori d el genio

-

-

8

{

{

-

5 -

3

~ Battaglione ciclisti e Colonna munizioni :~ Sezione minatori per cavallt:ria 2; Sezione da p onte per cavalleria Colonna munizio ni

~

2 2

5 -

2 2

'b Batteria a cavallo 75 - I 906

'i:: di

2

IO

Colonna munizioni per gruppo alpino Compagn ia minalori (evenl.)

e ~

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o.

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E

4

4

66

66

4 3 21 IO 38 82

4 3 21 38

89

18

-

4

8

8 -

6 9

6

4

8 -

13

9 18 -

-

-

9 .18

18 -

2 22 -

-

-

2 20

2 15 6

4 3 -

I I -

18 18 7 7 125 38 124 124 12 20 17 4 13 -

per cartocci ed in 12 giherne per inn e.<ichi. - ( 7) Cìl i ::tH n ':n.i r1r.l 11:1rr.n pnml.'ltono l' impit'go di 2 82 operai , di cui 138 zappatori e .guast a-

tori, 48 minatori, 34 falegnam i, 4 fabbri , 12 muratori , 16 operai vari. - (8 ) f!sclusi i mezzi assegnati al battaglione ciclisti. - (9 ) Gli attrcn i del parco permettono l' im piego di 2450 operai, di cui 2280 zappatori e guastatori, 160 minatori e 100 operai vari . - (IO) Secondo che il C .


904

Ferruccio Botti

(segue

DocuMENTo

~

-e e

:,

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Comandi, corpi, ri parti e servizi

ò"'

..,.!2

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2 "' z"' M

~

Coma ndo di reggimento Comando di battaglione

" A lpini ~ E

"

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Batteria da

~ C avalleria

",.. " 'i; <,

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i.:

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I

4

\ R eggimento Sezione mitragliai ri ci

. ,;:

e Colonna munizioni

:~ c:i Compagnia zappatori del genio

li

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M

.,"'~ e

c:i .S

OI)

117(2) 117 (2)

~

00

e "eN "'-

72(' )

36(2) 36(2)

24

4

4

4

200

R eggim.

576

140(4)

175 (' )

800(6 )

300( 6 )

IO 40 9

3

100

{ Truppe Carreggio { Truppe Carreggio { su 6 pezzi su 4 pezzi

i

Truppe Parco (7)

Reggime nto(") { Truppe Carreggio

5 96

4 360 24

6

40 2

2 4

8

6 8

100

1584

Parco del genio di C. A. (9)

576

m-34, 40( 13) 72

4 360 40

{ su 6 pezzi su 4 pezzi

12 4

5 1( 12)

I

Sezione mitragliatrici Reggimento di cava lleria

Truppe 'i; suppletive Balleria da campagna 75 - 906 o e serv izi Colonna munizioni ~ e Parco d'artiglieria (J

1584

2(,0

Scz. d a ponte

E

u"'

È

20

Truppe Carreggio Truppe Carreggio

Sezione mitragliatrici

'i; Ba tteria da campagna 75 - 1906

~

u

uo :, o

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96( 4 ) f Truppe l P a rco (3)

R eggimento

,!;

<,

ou

o

E u

8

6

fanteria

:a"'

100

Sezione da ponte per cavalleria Colonna munizioni Reggi m.

u

"' " ~:-' "~ ~ V :ES

"O

ueo

240

Batteria a cavallo 75 - 1906 Baltaglione ciclisti

.!;, di

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u "O

.;

40

3

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o:

~

"'OI) ·u .....

:

234( 1)

-::? Sezione minai ori per cavalleria

... ~

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Truppe Salmerie Carreggio

.5? Colonna munìzio ni

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~

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u .

, o.

2 u reparto casson i

Compagnia minatori (event.)

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,g

t

montagna Parco di batteria Colonna munizioni per gruppo alpino

.!;,

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C

o -"'

"'

u

Salmerie

Truppe Salmerie Carreggio { Truppe Sezione mitraglia1rici Carreggio \ !latteria di combattimento e serie Compagnia

i:e

I I

e "'

"'e

8.·=

o

·;:;

N. 14)

2 2

140(4 )

175{')

300

1000( 11 ) 7750 790( 11 )

5148( 1 1872( 1 5564("') 2448( 10 ) 11

11

A . è s u 2 o ppure su 3 divisioni . - (' 1 ) kg. 790 se il cor po d 'armata t s u 2 d1v1s1o n1? kg. IUOO se e s u ] d1v1s10n1 , pe r I fJ:arch1 che hanno caratte re da zappator i. Pe r i parc hi che no n hanno carattere da z.a pP:ato re la quantità è in tutti e due e caso di kg . )00. - ( 12) Si ridut:e a m. 17 ,50 se il ponte deve essere att o al tran sito di autocarri pesanti. - ( Il) Si riduce a m. 17 se il ponte de ve essere allo al tran sito di a utocarr i pcsa rlli.


905

Allegali

DOC U M E NTO

N. 15

RIPARTIZIONE E SCAGLIONAMENTO DEI MATERIALI TELEFONICI E TELEGRAFICI IN 1 a LINEA (1915) Mezzi principal i

J\rmi , Corpl e riparti

Km. di linea

Compagnia Alpin i Coma ndo di baUaglione Comando di reggimento Batteria da montagna

4 ,000(2)

Reggimento di cavalleria Compagnia ciclisti Balleria a cavallo Sez.ione telegrafica per cavalleria Sezione radiotelegrafica Batteria da campagna Gruppo di batterie campali Parco telefonico della compagnia zappatori del genio "-~ N Reggimento di cavalleria O)

Batteria da campagna "' O) Gruppo di batterie da campagna

·È .,

Parco della o. compagnia o. ;::! telegrafisti "' O) o. o. Parco del ...f-<;::! genio di C. A. (

1

per C. A . di 2" div. per C. A. di 3a div.

5,250(

1

2 3( I)

)

0 ,320(3) 10 volante

2

4 5 2 2

40 volante 1,250 3,320(3) 2,000(3) 60 linea m ista

12

70.5 linea mista 14

7(4 )

12(5)

-

7(4 ) 12(5)

-

pel servizio telegrafico 39 linea mista 4 2 pel servizio telefonico 8 per divis . - 4 per divis. -

4

)Un apparato e 250 metri di cordoncino sono di riserva

(2) Metà del filo ed un apparato sono di riserva. (') Un ap parato e 660 metri di cordonci no sono d i riserva - 2 apparati e 200 metri d i cord o ncino sono per la pattuglia di comunicazione di gruppo . 4 ( ) Di c ui u no di riserva. (') Due apparati per st azione.

(Servizio in guerra - Parte II - 1915)


906

Ferruccio Butti DOCUMENTO

N. 16

APPROVVIGIONAMENTO AUTOMEZZI (1910-1915) E ORDINAMENTO DEI SERVIZI AUTOMOBILISTICI AL 24 MAGGIO 1915

(MG, L'Esercito italiano nella grande guerra, (1915-1918) Vol. I - bis, pp . 55-60) .


(segue D OCUMENTO N. 16)

Ordinazioni di autocarri per il servizio d'artiglieria, il parco automobilistico di riserva e la riserva generai,

N\lmtro 101a)e di 1utoc1rrl ne0e11arl

eommual

Tipo di autourro

Com mtsu

1dott110

aftdua

49 sezi oni per munizioni da. 7' e da fanteria

392

400

mcdio,a. gomme piene

400 fiat

12 sezioni per

112

112

medio, a gomme piene

112 Fial

munizioni

Tipo fornlt)

i

18 P

18 B. L.

I

100 F ia1

l I

14 fe bbraio 19 1S

1° 2° 3° 4° S0

non ancora sti pu la10

Tu11i i 112 per il 28 febbraio 191 5

60Zn.11 medio. a aomme piene

l parco automob.

di

90 Spa

riSCf\'8

10 fcbbr.a.io 191 5

Il

9 feb braio 1915

T\Jtti i 50 per il 15 apr ile 1915

-

IO febbraio 191l

17 A

15 acnnaio 1915

14

20 dicembre 1914

) & louo - 10 macchine - 1° manio 1915 ) l' lou o, ll macchine. 31 Kennaio 1915 2&!olio· 30 macchine· 28 febbraio 1911 13° louo · 35 macchine - I ~ ma rzo 1915 4° louo. !O macchi ne . 31 uwr zo 1915

600

300

Jeuero, a a:omme piene

j

l riserva automob, eenerale

al

50

medio, a aomme piene

15 mauio 191l pn•vista

170

leage ro, a aommc pien e

in 220 autocarri

{

I l• louo, 50 macchin e . I 4 febbraio 1915 2° lotto - SO macchine - I & ma rzo 191 5 3°\oao - 100macèhine - 16m a rzo 1915 { t ·' louo - SO macchine - 30 marzo 1915 2& lotto - SO macchine - IS aprile I 911

200 FiaL

) 100 lsotta •Frasch.

50 Fia l 5-0Fia l 70Fiat 50 Ita la

50 macchine - 31 marz.o 191S 50 macchine. J5 apr ile 191S I SO macch ine. 30 aprilc 19J S 100 macch ine. 1.S maggio 1915 I SO macch ine . 30 mauio 1915

Sono compre&i nel contratto de i 400 di cu i ,opra I O lotto· 10 macchine . 14 febbraio 191$ ·2& lotto - 40 macchine - J 0 apr il e 191 5

lO tipo 2 lO lsoua-Fra sch.

lo tto. lotto lotto · lou o . lotto .

I

14 febbraio 191S

10 tiPo 18mplliLare

300

-1

Termini convenuti p« 111 conn1nt

0 111

al I l marzo 1915

pesanti camp.

-

Cormauo sti;iul110

di IUlO(lrTO

18 B. L. 17 A

xv ttr

-

-

I

-


908

Ferruccio Botti

(segue

DOCUMENTO

N. 16)

Stabilimenti per i/funzionamento del servizio automobilistico al 24 maggio 1915.

gel

Stabilimenti automobilistici di riserva 6 ° ,egg;m,nlo (fmoo/e,/)

4 Depositi centrali automobilistici} » » benzina . <l'armata-t rifornimento dei Parchi automobilisli4 4 » » lubrificallli ci di armata-riparazioni di maggiore importunzu nm l'uusiliu detrindustria privata

~r trasporti dell'armala, compreso il rifornimento delle munizioni, per i quali era stato abolito il carreggio ordinario - riparazioni autoveicoli - rifornimento di tutto il materiale auto, moto, ciclistico dell'armata 4 Parchi automobilistici d'Annata I Parco automobilistico di riserva - - - - - • su 6 comandi di reparto 26 sezioni raddoppiate

Reparti sezioni e drappelli automobilistici ~

in ciascuna armata: I comando di reparto per corpo d'armata » » » divisione di cav. I 2 sezioni ordinarie per divisione di font. I » munizioni e per T.S. 3 » ordinarie per divis. di cavai. J » munizioni per gruppo pes. camp.


(segue DOCUMENTO N. 16) Formazioni automobilistiche previste per la mobilitazione generale dell'esercito al 24 maggio 1915. renonale

"' :§6 •~ 1 1!Ele ·a o ~ ·e > •

.

i:

I drappello automobilistico per la Casa militare di S. M. il Re I drappello automobilistico per il Comando supremo l drappello automobilistico per l'Intendenza generale 4 drappelli automobilistici per i comandi di armata 4 drappelli automobilistici per le Intendenze di armata 14 drappelli automobilistici per i comandi di corpo d'armata 35 drappelli aULomobilistici per i comandi di divisione di fanteria 4 drappelli automobilistici per i comandi di dhisione di cavalleria 49 drappelli automobilistici per le sezioni sanità per fanteria 4 drappelli automobilistici per le sezioni sanità per cavalleria )S drappelli automobilj_stici per )e sezioni sussistenze per

fanLeria dh;sionali

18 drappelli automobilistici per le sezioni sussislenze per

fanteria divisionali 4 dra~pelli automo bilistici per le sezioni sussiste n,e per cava! eria 12 drappelli automobilistici per banaglioni ciclisti(') 4 sezioni tclei rafiche per cavalleria 4 sezioni minatori per cavalleria 11 sezioni radiotelegranche da Kw. 11 / , su automobili 6 sezioni radiotelegrafiche da Kw. 3 su automobili IOS sezioni fotoelc llrichc da cm. 90 su au tomobili 6 cantieri aeronautici per dirigibili (5 tipo M, I tipo P) 3 squadre foto grafiche da campo S comandi di parco automobilistico con 5 depositi-laboratori 18 comandi di reparto di parco automobilistico 11O sezioni ordin arie 49 sezioni per munizioni per divisioni e per T. S. 12 sezioni per munizioni pe r gruppi pesami campalì(b)

1 comando di parco automobilistico di riserva con laboralorio~deposiro

6 comandi di reparto di parco automobilistico di riserva 26 sezioni raddoppiate 1 riserva generale 4 depositi centrali di materiale automobilistico TOTALI 1 aliquota per parco d'assedio del genio

I aliquota per parco d'aniglieria d'assedio(') I aliquota per servizio delle fortezze(•) 1 aliquota per aviatori(') TOTALE GENE RALE

(6) Compruo Il penonak auto mobiliatle<> pet le sezi oni mi1ra1lia1rld ,

Mat etiali

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-12 12 28 - 48 -

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102 22 75

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:~:::~~: ;:!~ti

da ICQUiJIUSI dalle fabbriche

(4) P i\\ 44 autocarri a vapo re, che qui non si considuano.

Nel muzo 191.5, In bue al risultati deUa nuova precettul one 1u10,·eicoli , si era addivenuto ad un a nu ova useanazione di mezz i au1omobilis1ici per le forteue, assegnazion e che non contemp la va però aku na J liquota di ristrv,a , non potuta costituire con i mezzi diaponi bili. Per eua i u rv izi au1omobilist ic1 per le fote:r:.u (da costitu irsi dai centri di moblUtazione au tomobiliitic i con persona le proprio e con materia le all 'u opo precetta to) erano sta1 i fissati come in ap presso: Il Ufficia li Graduiti di truppa 53

f{~~~~~~r

M otoc icli sti Autovettur e . Autobu s (serv izio sanitario) Autocar ri k ,ae ri Autocarri medi A utocarr l pesanti

EtH~:~r::~rovffi°{c

i!~l O

602 SO

2 4) 68

98

pochi 1iornl prima della nost~: ent ratra in guerra, vtnne ridott a com e in a~pruso: Ufficìali Oradu atl di tru ppa lS Cond uttori 146 35 1 Mtccanlci 110 Autovetture 40 Autobus (strvizio san itario) 2 Autoca rri leu eri .5 Autoca rri medi 22 Auto~arrt pesa nti 5.5 1 0 (~ N~:~ o\~r;t:a~e reo;~uadrialie dì aviazione ptr ar11:ll<tri1 non anrn rai

éos1itu i1e 11 24 mai;g io 19 1S. (~ Ambulanz e Fiat XV tcr, ( 1) P iù un numero variabile di autove icol i di riserv a.

36

-

I

286 l 70

-

4 I2

51 ~

-

)45 9.706 29 440 59 2.051 1.105 1. 313 12 86 42 38:1 S5 6

per 1ruppi di 3 batterie e 8 per 1ruppi d i 2 batterie .

C, 4 comandi di Juion e fo10t leurìc a, 1 stazioni fo1oele1trlche da cm. 90, 7 da cm. 7S, 12 .11az:io nl ae ronatl che , J 1Quadri1lì& di aerop lan i. Ptr qu anto rlcuuda &li autocarri ptnnti per trasporto ba1ter ie, si co,uldera qui l'ultima ustanaz:ìone, fu 11 Il 9 maaa lo 191 S. P er eua, prudndendo dalle tr1t1ricl e dai carri -rimorch io , il parco di artielieria di aned io doveva avere: 22 aut ovetture 67 autocarri medi di prece11az.iont S6 autocarri pesan1i

-- -16 5

-

-

-

345 9.706 29 538 200 2.250 I.I IO 1.329

-- -

I~


910

Ferruccio Botti DO CUMENTO

N. 17

GUERRA 1915-1918: STRUTTURA INTERNA DEL MINISTERO PER LE ARMI E MUNIZIONI E COMPETENZE PER GLI APPROVVIGIONAMENTI

(MG - SM Centrale, I rifornimenti dell'esercito mobilitato durante la guerra alla fronte italiana (1915-1918) Roma, 1924, Ali. I , 2 e 3).


(segue D OCUMENTO N. 17)

Specchio indicante la costituzione del Ministero per le armi e munizioni istituito nel giugno 1917 (sistemazione raggiunta nel maggio 1918). Gabinetto di S. E. il Ministro per le armi e munizioni (Urriclo personale delle armi e munizioni ed Utficio r ovhiono 1tampa). Se1ro1oria di S. E. Il Minimo. Gabinetto di S. E. il Sotlo101ro1ario per lor armi • munizioni. Ufficio del Generalo addetto (Ispezioni). Id. id. id . (l nchl..te ). Id. atorioara fi co della mobilitaziono ind ustriale.

SER.\'12:1 01!:Sl!:J.!t.LI

Ufficio Invenzioni e ri cerche. Id. tecnico esteri. Servizio tra.sporti ar mi e- mu nizioni. Id. automob iBs tico • Commissione benz.ina (Ufficio circolazio ne automobili). Ufficio comunicazioni statistiche in teralleate.

Id. acciai rapidi. Servizio esport azione (u na sezion e presso il Ministe ro guerra). Id. traspo rti marittimi presso il Mìn. trasporti mariu imi e ferro\'iari . Id. dis tribuzione carboni

SHVIZIO TECN ICO DELLE AkMI I! MU~IZ. h~NI

C.0MITATO CEi,;TFt.\LE DI MOD ILITAZ.!0!-:1! ISDUSTRl.'ILE,

5EGRETERI,\ DEL COMlT,\TO CEl'<TR.\l! DI MOBILITAZIONE .

Servizi

Ok0hN1Z.UZ!ONB

dtlla mob(lita:lone

Sezione Id. Id. Id.

OELL/\

indus1riale

Id .

I. · Personale ed affari generali. Il. - Economico-disciplinare. Jll. · Industria - commercio· agrico ltura . lV. - Maestranze sussidarie e vig ilanza sul la"'oro. V. . Mano d'opora.

Id.

VI. - Esonerazionl per 111unìz.io11.1111e1110.

MO DILIT.-.ZIO!-E!: INOIJSTltl.'\LE

Ufficio centrale per

le tsonerazloni temporanee

Ufficio del l'l&pouoro ,uperioro • di reltivo dol Servizio 1ecnico. Servizio materiali di a.rt ialieria di nuova forniaz.ione. Id . batterie campaJi e Jo ro munitionamenco. Id . batterie controaerei. Id. munizionamento assedio (piccok>, medio e grosso calibro). Id. bombarde e bombe rolalive. Id. arm i portatili. dis tribuzione esplosivi di lancio e scoppio . Id. Id. ,polotto • aranate-bombe. Id. arm i portat il i. Id . collaudi alles timento artiglierie e mu nizioni. Td . materiale chimico da gue rra. Ufficio personale tecnico. Sorvlzl o commesse a nialierie

Urn cio tecnico munizionamento an iglierc. { Scrviz.io tecnko commesse.

Servizio approvvlslo- Uffici~ approvv iaionamen10 materia li mcta ll ic ì. namenci { ld. aoorovvig ionamcn10 materie prime varie metallici (per esploiivi, ccc.)

Ufficio guerra e marina. Id. amministraz ioni pubbliche. Id. economia nazionale. Id. aziende agrico le. Id. Jnduslrie varie. SIIR VIZIO I\MMINISTJ.I\TIVO

D n1.EZ IOSE G[!~(!II.ALE ..... RTIGLll:i:P.I ,\

Ufficio con1ratti Id. finanze Id. acquisti. Id. commerc iale. { Id. prove nti. Id. requisizioni.

I

Divisione artiglieria. Jd. amminist rativa.

Ufficio del Direuo re gonora lo, Id. ,peciale legna mi. Divi.sion e J. Id. Il. { Id. demanio mili tare .

Se,;v1z10

tiUTO~OMO I)I AUICUR,,ZIONE DELLE COSE ISTERI:'i'i.'INTI

CoMMISJ ARIATO 0111'/B R.\Ut PER L 'AHOl'IAUTICA

n.,

DIFESI\ t)llt.LO

Sr,,TO (Decreto Luogote,nenziale n. 108 del 20 aennaio 1918).

(solo per la pane fiuat a dal R. Oecrelo 1{:, 11oven1 bre 1911 n. 18 13).


912

Ferruccio Botti

(segue DocuMENTO N. 17)

Specchio indicante gli enti centrali che provvedevano, in Paese, ai rifornimenti per l'Esercito in campagna. Specie delle forni ture

E n ti centrali incaricati delle provviste per r Esercito mobilitato

Viveri Avena Fieno e paglia Vestiario Equipaggiamento Armi portatili Mitragliatrici Artiglierie Bombarde Carri d'assalto Munizioni Aeroplani , dirigibili e palloni frenati Materiali Lelegrafki e telefonici Materiali sanitari Materiali del genio Materiale ferroviario Materiali per ferrovie a scartamento ridotto Materiali da costruzione Sfrullamen10 boschi

Ministero della guerra

Enti centrali che rifornivann gli enti controindicati

Ministero per gli approvvigionamenti e consumi Ministero di agricoltura Ministero delle finanze

Servizio armi e munizioni(1)

Commissariato generale per l'aeronautica Servizio armi e munizioni - Intendenza generale Ministero della guerra Ministero della guerra Mini stero per i trasporti marittimi e ferroviari Servizio armi e munizionie) Dir. gen. gen io Ministero della guerra - Servizio armi e mun izioni(') Servizio armi e munizioni(') Intendenza generale

Servizio armi e munizioni(') M inistero delle poste e telegrafi (per la rete dello Stato)

Commissariato genera le per combustibili nazionali Servizio approvvigionamento carboni delle Ferrovie dello Stato poi:

Carbon fossile

1

Ministero della guerra - Servizio armi e munizioni(')

Commissariato generale per l'approvvigionamento e la distribuzione dei carboni(2); poi: Ministero per i trasporti mari ttimi e fe rroviari(3)

( ) Sotto questa denominazione vanno compresi gli enti centrali de l Servizio armi e munizioni, che a ssunsero nomi diversi durante il corso d ella guerra. (2) Istituito con d ecreto luogotenenziale n. 113 del 2 febbraio 1917. (') Assume t.ale funzione in virtù del R . Decreto n. 979 del 16 giugno 19 17.


913

Allegati

DOCUMEN TO

N. 18

GUERRA 1915-1918: RIPARTIZIONE DELLA ZONA DI GUERRA E DISLOCAZIONE DEI » SERVIZI DELLE ARMATE

(G. Liuzzi, / servizi log istici nella guerra, Mila no Corbaccio, 1934).


J(H(ZZQ P#LLQ J(Jil~NA/f(KT,Z PBtHORDIAU ft. C/d'10/V4/ PRJN(IPALI J~RYl{I PI B'f()RNI/Ul(T(J P{H{IHT{NO(NU

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917

Allegati

DOCUMENTO

N. 19

GUERRA 1915-1918: MA TERlALl E MEZZI LOGISTICI PERDUTI NELLA RITIRATA DELL'ISONZO AL PIAVE (OTTOBRE-NOVEMBRE 1917)

AVVERTENZA

I dati relativi ai materiali di commissariato - tratti da due diverse fonti - presentano differenze notevoli. Ciò è probabilmente dovuto alla diversa epoca della compilazione delle due situazioni (1919 e 1929), che potrebbe far ritenere più attendibili quelli più recenti. Da notare, comunque , che sono dovuti alla stessa «mano», perché il gen. Zugaro fu anche Segretario della Commissione d' Inchiesta per Caporetto.


918

Ferruccio Botti

(segue

DOCUMENTO

N . 19)

Appendice A Materiali p erduti coi magazzini, depositi e stahilirnenti. Materiali

T otale

T otale

Materiali

VESTIARIO ED EQU lf!AGG lAME NTO Asciugatoi Berretti Camicie Cappotti Farsetti e maglioni Cappotti vari G iubbe panno mantelline Mutande Pantaloni panno Zaini Scarpe Coperte Calze Mollettiere Serie per skiatori Materiali vari

n )) )) )) )) )) )) ))

)) )) ))

p 11

p ))

n

221.000 Marmitte e recipienti per 69.500 acqua e vari n )) 672.500 Candele 80.400 Metalli, verghe e lamiere 68.570 Chiodi 316. 700 Oggetti di cucina n )) 486.000 Cucine da campo 83.300 Cuoio 637.55 1 Carbone 430.425 Utensili di lavo ro 11 143.357 Allrezzi da lavoro )) 320.500 Apparecchi lav. disinf. )) 185 Panno m 822.786 Legnami vari 224.608 Sacchi vuoti 11 )) 25.849 Carri forno 15 Carri pane ))

40.700 200.000 80 43 103.558 40.000 207 5.362 150 50.000 50 2.000 72 22.609 225 550

VETTOVAGLIAM ENTO Carne in conserva Condimento Scatole salmone Pasta Riso Orzo Pepe Caffè Liquori Zucchero

scatole 5.370.300 razioni 10. 394.000 n 700.000 q 13.090 )) 7. 200 )) 31 )) 1.200 )) 2.530 el 1.250 q 4.750

Formaggio Galletta Avena Farina Fieno Paglia Vino Buoi Olio e petrolio Grassi

q )) ))

)) )) ))

el

n kg ))

6.450 26.600 103.060 16.000 226.200 11 5 4.900 1.000 2.850 2.7 16

(Relazione della Commissione d'inchiesta - Dall'lsonzo al Piave, voi. II, Roma, Stab. Tip. Amm . Guerra, 1919, pp . 257-259).


919

Allegati

(segue DocuMENTO N. 19)

Totale

Materiali

Materiali

Totale

MEZZI DI TRASPORTO Carri Autocarri Metalli vari Binari Decauville

n ))

840 1.600

km

50 390

Carrelli Quadrupedi Vagonetti Locomotive Decauville

n ))

)) ))

3.600 73.000 370 32

MATERIALI SANITARI (1) Teli impermeabili Coperte di lana Coperte di cotone Materassi di lana Materassi di crine Copri letto Lenzuola Lelti da campo

Tenute complete Cappotti panno

n » » )) )) )) ))

)) ))

))

Pantaloni panno Camicie Fazzoletti

))

Calze Barelle Pianelle di cuoio Scodelle e pialli

p n p

Asciugatoi Bicchieri Lanterne

)) ))

n

»

186 10 1.7 17 12.902 21.320 19.845 28.744 151.663 37.700 25.000 1.000 3.200 51.600 52.000 27 .8 12 115

2.590 19.000

»

51.700 62 .500 138

» Utensili vari cucina Corredin i anti -parassitari » Maschere » Tende » Fasce di vario genere » Cotone kg

275 10.000 210.000 51 461.764 3.552

»

Akool Ossigeno Apparecchi vari Comodini ferro Olii vari Unguenti Sublimato Vaschette varie Sieri vari Iodio Latte condensato Fenolo Benzina Cogne Marsala Glicerina Sapone medicinale Olio di uliva Zucchero Acido solforico Zo lfo Crcsosol liquido Crcso so l solido Susifenol Elisir china

q 1 il ))

q kg ))

n dosi q ))

)) ))

11 ,09 34.000 91

10.200 27,34 22.000 8.500 162

1.003.000 23,54 I 51, 18 60,08 5,16

el

16

»

32

q

pezzi q )) )) )) )) )) ))

1,80 6.858

7,32 2,60 3.614

2 258,33

38,68 36,39 662

1 ( ) Inoltre andò perduto totalmente il materiale di 14 ospedali da campo da 200 letti, di 20 ospedali da ca mpo da IOO letti di 54 ospedaletti da campo da 50 letti, di 27 ospedali della Croce Rossa e di I ospedale del Sovrano di Malta .


920

Ferruccio Botti

(segue DocuMENrn N. 19)

Consistenza dei principali ma1:azzini avanzali della 2" armata alla vigilia del/'ojfensiva nemica. A rtiglieria ( 1):

Munizioni per cannoni grosso calibro

23,379

colpi

»

»

»

medio

»

))

))

))

»

piccolo

»

»

759,578 2,027,054

n.

134,582

Bombe

Genio:

Magazzino di Udine

mater iali vari

»

» Cividale

))

))

))

» C. Rinaldi

))

))

3500 5000 9000

))

»

Totale lonn.

17500

Servizi automobilistici:

Benzina Lubrificanti

900 »

180

Sanità (2):

Magazzino avanzalo materriali sanitari, e sue aliquote

600

Vettovagliamento:

Vettovaglie

q

63300

Foraggi

))

76700

Paglia e legna

»

Viveri d i riserva

))

90000 29000

Totale quintali Bovini

1

N.

259000 7000

( ) Era no sprovvisli di meai propri di traino 68 pezzi di g rosso calibro, 1291 pezzi di medio calibro e 1048 di piccolo calibro. (') Oltre i materiali sanitari del magazzino avanzalo, erano sprovvisti di mezzi propri di traspor-

lo anche molt i ospedali e<l ospedaletti da c ampo.


921

Allegati

(segue

D OCUMEN TO

N. 19)

Appendice B

MATERIALI PERDUTI DEL SERVIZIO DI COMMISSARIATO DE RRATE

Pasta Riso Lardo Caffè Zucchero Sale Pepe Condimento Olio Conserva pomodori Formaggio Farina Patate e verdure Vino Limoni Marsala Cognac, anice, elixir china Acqua minerale Salmone Carne in conserva Galletta Buoi Tabacchi Avena Surrogati Fieno Paglia

1'

2'

3'

4'

Zona

Armata

Armata

Armata

A rmata

Carnia

q.li »

5.350 1.620 1.200 1.260 2.410 2.170

»

» » » »

raz. q.li

(°) 2.000 1.400 900 1.000

100 100 150

2.700 3.160 4.760 3.470

1.200 1.300

9.700

1. 800 4.000

200 2.000

500

hl.

1.950 570 676.000 350.000

» casse scatole

»

900

IO

ca sse

» »

16.970

6.500.000 1.000.000 13.330.000 150

3. 160

))

1.000

IO

» hl.

raz. q .li n. q .li

4.000 3.000

5.830.000 150 250 2.420 9.300 16.000(0 )

»

» »

10

700 2.100 3.000 4.000

Totale

3.430.000 11.600 860 35.500 122.000 11 5.100

(")

24.000

l.400

200

1.000

50

1.300.000 2.600 1.000 100 30.000

250 4.420 31.300 3.160 500 9.700 1.600 3.000 570 1.026.000

200.000 4.930.000 500 14.710 1.000 960 2.000 94.300

45.000

6.000

176.000 119.100

(MG, Statistica dello sforzo m ilitare italiano nella guerra mondiale - I servizi logistici, a cura del gen. F. Zugaro e del magg. R. Ratiglia, voi. II, Roma, 1st. Poligr. dello Stato, 1929, pp . 499-504).


922

Ferruccio Botti

(segue

D OCUMENTO

N. 19)

Materiali del gruppo A, del gruppo B, indumenti invernali e materiali per operazioni invernali in montagna l'

2'

3'

Armata

Armata

Armata

4' Armata

Zona

Carnia

Totale

Gru ppo A

Oggetti di corredo Asciugatoi Bastoni alpini Berretti fetz con fiocco da bersaglieri Berretti di tela per fatica Berretti di fatica di panno g. v. da cavalleria Berretti di panno o di feltro g. v. Borracce diverse Borse di tela impermeabile da bersaglieri ciclisti Borse complete di tela grigia per pulizia da alpini Borse complete d i tela grigia per pulizia, comuni Calze di cotone Camicie di cotone Camiciotli di zappatori Cam iciotli da rancieri Cappelli di feltro g. v. da truppe da montagna Cappelli da carabinieri Cappotti di panno da automobilisti Cappotti di panno g. v. da motocidisti C ombinazioni di tela da automobilisti Coregge per pantaloni Coregge per pastrani Coregge reggi-gavetta e valigia Coregge porta valigia Coregge lunghe per borracce Coreggiuole per speroni alla scuderia Cravatte di tela p er collo Cucchiai di ferro Cordoncino per medaglioncini ·stinti vi vari Elm tti metallici Farset · a maglia Fasce d, ana o ventriere Fazzo letti

185.000

165.350

37.000 10.500

194 8.700

1.800

19.345

58.000 54.000

60.685 21.930

l.100 12.000 8.400

5.766

900

6 .666

42.501

6.400

48.901

3.750 464.504 73.110 23.406

6.000 31.000

1.200

64.750 530.504 459. 11 0 23.406 1.200

1.900 325 740

4.2 11 560 3.940

55.000 35.000 365.000

2.311 235 3.200

387.350 10.500 1.994 28.045

6.000

21.000

2.500

2.500

65.000

180.000

Il.

3.600

m. 42.200 78.000 130.000

6.755 136.389 22. 350 5.050 1.41 2 8.080 19.147 73. 119 108.562 22.200 26.814 7. 150 7.400 1.248 14.836 121.430

1.100 136.685 84.330

6.755 204.289 22.350 5.050 1.412 8.080

2.900

48.000 31.000

51.800 44.700 4.300

2.000

19.147 301.119 139.562 22.200 30.414 7. 150 7.400 97.248 137.536 255.730


923

Allegali

(segue DocuMENTO N . 19) l' Armata

Fodere di tela grigia per gavette grandi Fodere di tela grigia per gavette piecole Gambali di panno o di feltro Gambali di cuoio da ciclisti Gambali di cuoio per armi a cavallo Gavette grandi Gavette piccole Giubbe di panno g. v. Giubbe di tela di color grigio Guanti d i lana da bersaglieri ciclisti Impermeabili da automobilisti Lacciuoli per slivalelli Maglie di lana da bersaglieri ciclisti Mantell ine di panno g. v. Mutande a maglia di cotone Mutande di tela Medaglioncini per tessere militari Occhiali per bersaglieri ciclisti Paletti per teli da tenda Panciotti di panno g. v. Pantaloni di panno g. v. Pantaloni d i tela di color bigio Paraocchi per automobilisti militari Parti di bastone per tende da campo Pastran i d i panno g. v. Pettini a doppia dentiera Pezzuole da piedi Scarpe da riposo Saccheu i per arnese di vestiario fuori uso Sacchelli per cartucce Sacchelli per razione sale Sacchi per vestiario e biada Sacco branda d i tela o lona automobilisti Scatolette per nero e grasso da scarpe Spazzole assortite Speroni alla scuderia Stelle d i divisa di panno Stellette metalliche Stivaletti da montagna o similari Tasche da pane Tazze d i lamiera Teli per tenda

2'

3'

4'

Armata

Armata

Armata

Zona Carnia

18.000

4.500

173.000 163.000

4.000 28.800 304.000

30.000 48.000 176.800 163.000

8.800

89. 121 1.360 5.289 1.838 26.860 82.266 38.856 133 425 179.600 1.529 4.073 38.241 70.152 23.385 9.525 214.314 8.379 157.629 226.040 4.012 160.330 24.714

74.000

18.000

14.000 3.500 370 2.400 890 8.900 44 .000 50.000

30.000

36.000 20.000 40.000

79.000 1.400 28.000 27.000 4.200 148.000 12.692 7.000 66.000 5.400

20.500 9.000 35.000

35.000 21.000

35.000 1.500

40.625 7. 142 11 7.923 887 1.200

217.000 50.000 18.500

503 74.455 11 9.3 17 3 14 34.820 7 1.952 12 1.493 17 .386 3.000 1.554

Totale

103. 121 4.860 10. 159 4.238 890 35.760 329.266 25 1.856 133 425 215.600 5.529 73.373 47.24 1 449.152 23.385 9.525 358.314 57.779 383.429 416.040 8.212 343.330 47.706 7.000 140.000 5.400 40.625 7. 142 117.923 887

1.600

3.303

10.000

24.500 20.000 17.000

30.000 10.000

74.455 129.3 17 314 34.820 71.952 392.993 97.386 3.000 37.054


924

Ferruccio Botti

(segue

Tessere militari Valigie di tela grigia impermeabile Zaini di tela impermeabili di color grigio Zoccoli per scuderia

l'

2'

Armata

Armata

DOCUMENTO

4'

3' Armala

/\rrnala

46.685 3.945

600

N. 19)

Zona Carn ia

Totale

46.685 4.545

60.000

29.905 1.276

28.500

3.500

121.905 1.276

2.000

176

370

2.546

484 220 240

40 70

524 290 240

Gruppo B Oggetti del servizio generale

A stucci per carte Borse da ciclisti per la corrispondenza Borse di tela grigia per denaro Bandiere per segnalazioni Casse di lamiera con materiali coibenti Casse forti a due chiavi Casse per cancelleria da comando di reggimento Casse scrittoio da quartieri generali Cassette bagaglio da ufficiali alpini Cassette per cancelleria Cassette per denaro Cassette per viveri di riserva degli ufficali Cassette scri ttoio da quartieri generali Catenelle per punizione in campagna Cavalletti di sostegno per casse da cancelleria Cavalletti di sostegno per i.:asse scriltoio da quartieri generali Catenelle per fischietti Cofani per carne congelata Colli per riparazioni da calzolaio Colli per riparazioni da sarto Coregge reggi-gavette da ciclisti Corcggiuolc per trombe con bottoni gemelli da armi a cavallo e a piedi Coreggiuole reggi-lanterna Custodie per mantelline da cicl isti Fischietti con catenella Lampade quadrangolari Lanterne diverse Lastre di ferro porta mantelli ne Lucchetti per sacchi da calzature Macchinette pel taglio dei capelli

320

320

4

4

8

90 30 100

105 4 90 447 108

23

270

293

5 4

400

700 700

1.000

17

100

21

21

349

349

12

20

32

26 2.670 62 324 295

IO

36 2.670 62 1.024 995

4.555

4.555

326 916 871 2.638

326 916 87 1 2.638 570 6.551 362 2.990 1.485

5.201 362 2.990 235

570 1.350 250


925

Allegali

(segue I'

Armata

P o rtafogli da ciclisti per la corrispondenza Porta-mantelline per biciclette pieghevoli Sacchi per calzature Sacchi per vestiario di riserva tipo A Sacchi per vestiario di riserva tipo B Sedili da campo Tasche per lettere Tende con armatura e sacco custodia da comandante di corpo Tende con armatura e sacco da ufficiali Trombe diverse Zainetti per biciclette

2' Armata

DOCUMENTO

3' Armata

N. 19)

4'

Zona

A rmata

Carnia

234

5.000

1.469 3.979 9 11 1.047 61 4 16

Totale

234

85

1.469 5.879 5.911 1.047 61 501

IO

80

90

226 1.623 778

90 390 89

316 2.01 3 858

763 5.728 11.358 236 347

280 980

3.043 11 .608 11.358 236 917

1.900

Utensili per cucina

Barilotti someggiabili da ufficiali Bidoni, Mod. 1882 Camiciotti di traliccio per rancieri Casse di coibenza Ceste per carne con tagliere Cofani per viveri ordinari per gli urficiali alpini Colte!Ji a leva per scatole in conserva Coltelli per cucina Coperchi per marmitte Corde di giunco Coreggc reggi-bidoni da cavalleria Coregge reggi-bido ni di cuoio grigio Cucine da sei complete da ufficiali Cucine da tre complete da ufficiali Cucine mobili da campo Fodere di tela grigia per bidoni, Mod. 1882 Forchettoni con manico di legno Guaine per mannaresi da carne Fornelli di tipo Lombardi Macinelli per caffè con custodia di lamiera Mannarcsi per carne senza guaina Marmitte senza coperchio Padelle con manico di legno Porta marmitte grandi Porta marmitte piccole Ramaiuoli da lamiera con manico di legno

2.000 4900

500 2.500 3.000

380 700 5.000

550 4.000

6.500 1.600

3.500

4. 156 2.345 1.567 10 146 15.632 138 118 759 7.928 2.230 1.078 152

70 50 2.600 1.350 800 90

35 45 950

438 1.042 2.960 1.273 252 410

2160 260 200

1.287

1.140

570

400

50 9.256 6.695 2.367 100 146 15.632 553 11 8 1.904 7.928 8. 180 1.078 152 1.248 5.302 9.660 2.873 822 410 5.927


926

Ferruccio Botti

(segue I'

Armata

Reticelle per viveri ordinari degli ufficiali Reti per carne Reti per pane leggere Sacchetti per sale, zucchero e caffè Sacchi per pane, viveri e generi diversi Schiumatoi di lamiera Sporte a mano per viveri ordinari degli ufficiali

2' Armata

3• Armata

450 5.000

569 1.425 1.185 7.877

5.600 4.500

963 1.337

D ocuMENTO

N. 19)

4'

Zona

Armata

Carnia

400 1.000 850

Totale

969 2.875 7.035 7.877 6.563 7.337

1.500

38

38

Indumenti e materiali invernali e per operazioni in montagna

Calze di lana misla Calzettoni di lana Camicie di flanella o di cotone felpato pesante Cappucci di lana Corpetti a maglia Cravalte di lana Fasce di panno Guanti di lana Mutande di lana o di cotone felpato Cappotti invernali da fanteria Cappolli speciali foderati di pelliceia Cappotti speciali bianchi di tutta pelliccia Cappotti di tela impermeabili foderati di pelliccia Corsetti di carta Colletti staccabili di pelliccia gabbani impermeabili Guanti di pelle felpati da automobilisti Manopole staccabili di pelliccia Pettorali di panno Sacchi a pelo Soprapantaloni impermeabili Uose valdostane Spagnolette di filato di lana Aghi per lana Cappucci per cappotti Ginocchiere di lana Manichini d i lana Sciarpe di lana Bastoni alpini

136.000

224.89 1 160.93 1

100.000 42.000

II0.000 30.000

570.891 232.931

110.000 20.000

70.000 24.000

12.000 22.000

20.000 75 .000 130.000 60.000 39.000

320.620 263.933 99.894 471.377 11 .279 81.389 205.948 137.047

62.000 7 1.000 22.000 54.000 5.200

35.000 60.000 56.000 9.00

512.620 329.933 99.894 553.377 192.279 293.389 375.948 190.247

300

164

350

814 161

161 1.300

8.000

500

632 20.000 438 10.607 198 331 441 1.366 1.700 1.275 190.424 14.500 2.693 1. 847 32.568

20.000

1.200

1.400

2.000 l.500

3.132 20.000 2.438 21.507 198 33 1 44 1

650

9.000

5.800

30.000

28.000

l l.516 1.700 35.800 1.275 190.424 14.500 2.693 1.847 60.568 20.000


927

Allegali

(segue

Corde manilla Grappette da ghiaccio Occhiali colorati da neve Picozzinee da guide alpine Racchette Unguento contro congelamen ti Gravinette Lanterne triangolari pieghevoli ramponi Vanghette Scatoole fornello con alcool solido Costumi da neve di tela bianca Ferri da roccia

DOCUMENTO

1•

3'

4'

Armata

Armata

Armata

Arm ata 5.060 22.000

20.000 25.000

280 13.300

7.000 4.800

350 130 5.600 580 6.800 1.500 2.000

N. 19) Zona Carnia

Totale 5.060 42.000 25.000 280 20.300 4.800 350 130 5.600 580 6.800 1.500 2.000

Materiali per rifornimento dei colli per riparazioni da sarto Aghi Bottoni Ditali Forbici Filo assortito Fettuccia Galloncino Gallone Gangherini e magliette Pezze di panno Tela varia Fodera di lana Refe di cotone g. v. e nero Scatole di latta vuote Visiere Soggoli

cartine n.

50.000 50.000

>) ))

m. ))

5.000 60.000 60.000

)) ))

n. m. ))

>>

56.000 260 7.372 3.000

kg.

15.300 438.680 5.060 2.019

65.300 488.680 5.060 7.019 60.000 60.000 4 .000 3.205 256.000 860 7.765 3.000 1.275 5.305 239 39.5 19

4.000 3.205 200.000 600 393 1.275 5.305 239 39.5 19

Il. ))

))

Materiali per rifornimento dei colli per riparazioni da calzolaio Cera Cavaforme Chiodi Forme Guardolo Lesine Martelli Pece Pietre da affilare

q.li n. kg. 11.

600 700 20.000 1.000

)) ))

5.000

))

kg.

n.

300

820 3.079 38.000 194 22.000 6.750 480 130 1.400

800 1800 3.800 650 9.900 18.000 900 230 2.600

2.220 5.579 61.800 1.844 3 1.900 29.750 1.380 660 4.000


928

Ferruccio Bolti

(segue

Punteruoli Raspe Spago da calzolaio Suole Tacchi Tenaglie Trincetti Vacchetta Cuoio Sottopiedi Setole Pinze

D ocuMENTO

I'

2'

3'

Armata

A rmata

Armata

4.500 4.000

)) ))

kg. p.

200.000 95.000

))

n. 5.000 13.500 3.500

))

kg. kg. n. mazzi n.

3. 100 1.600 350 100.157 261.000 480 2.700 177 2.937 11.966 3.300 200

4' /\rmata

N. 19)

Zona Carnia

6.200 6.600 250 10.800 8.000 22.000 6.000 2.000 7.400 750 500

Totale

13.800 12.200 600 318.957 384.000 2.480 15.100 14.927 6.437 11.966 3.300 200

Maleriali per servizio traspo rto acqua

157 957 472 158 1.084 3.874 912 14 .233 12. 184 10. 116 514

Botti da 300 litri Botti da 200 litri Botti da I 00 litri Barilotti da 50 litri Barilotti da 25 litri Bidoni a spalla da 15 litri Bidoni a zaino di rame Bidon i termos Ghirbe d i vari tipi Coregge per ghirbe Fodere per bidoni a spalla

630

157 957 472 158 1.084 4.504 9 12 14.233 12. 184 10. 11 6 5 14

Materiali vari e da trincea

Cartoli ne in franchigia Candele Fiammiferi di legno Fiammiferi d i cera G rasso per calzature O lio da ardere Alcool solido Tela cerata Sapone Soda Calzari Stivali impermeabili Zoccoli Scarpe di lana Soprascarpe impermeabili

5.000.000 130.000 206.000

Il. ))

scatole »

150 200

q.li »

kg. m. q .li kg.

12.000 500 19.809 162 5.226 3.000

5.490.000 543.000 332.000 125.000 216 593 2.900 12.000 760 260 5.800 5.800 33.809 5.000 9.000 162 5.226 9.000 9.000 5.303 2.000

490.000 413.000 126.000 125 .000 66 2 13 180 2.900

303


Alleg_a_ti_ __

_ _ __

_ _ __

- - - --929

_ _ __

(segue

Carboncini per scaldamani Scalcia ranci Sacco eia alpinista Fornelli a spi rito con ga vetta Occhiali colorati Serie complete Sky

DOCU MENTO

I'

2'

3'

4'

Armata

Armata

Armala

Armata

N. 19)

Zona Carnia

Totale

275.000 275.000 5.363.210 3.000.000 8.363 .210 200 200 1.200 1.200 1.350 1.350 4.000 12.000 1.500 17.500 2.000 2.005 5

Materiali da casermag~io

Coperte da casermaggio, da campo e per quadrupedi q.li Carburo )) Legna Carbone »

122.000 170 5.000 54.000 400 5.000

161.01 8

9.400 40.000

332.418 170 59.000 5.400


930

Botti - - - - - - - -- - Ferruccio DO CUMENTO

N. 20

GUERRA 1915-1918: STRUTTURA DI COMANDI E INTENDENZE AL 4 NOVEMBRE 1918

(Scuola di guerra, Evoluzione organica dell'Esercito Italiano prima e durante la grande guerra, Pinerolo , Tip. Sociale, 1921).


Allego :..:f:.... i -

- - - - - -- - -- -- - -- -- - - - - -------'9'--'3=--=-1 (segue

D OCU MENTO

Intendenza Generale

,"° appn1uhnaliYo al 4

0...1,._to In..

ftOV.

Ull8

l1n•uh (;on,,w,1--------------

~

J u iw tù,,io

I

--,

N . 20)


932

Ferruccio Boui

(segue

DOCUMENTO

N . 20)

Organizzazione del Comando Supremo ( 4 nav. 1918) (3po o,"

S. ll. dcl/'E.1crcilo

Cum. sup~ lfJl. {C.

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6

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SOl50 50 j 50 1

25 190

25

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933

A llegati

(segue

D OCUMENTO

Intendenza d' Armata Tipo di ordinamento intarno

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( 4 nov. 1918)

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N. 20)


Comando di Armata Tipo di ord inamento Interno ( nov. 1918)

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937 D OCUMENTO

N. 21

GUERRA 191 5- 1918: ORGANI PER LA PRODUZIONE E/O L'APPROVV IGIONAMENTO DI GENERI E MATERIALI DI COMMISSARIATO Organi islituiti presso la D.G.S.L.A. del Ministero della guerra e all'eskro. Organi istituiti presso la D .G.S.L.A . d el Ministero

Periodo di tempo

Org ani istitui ti a ll'estero

Commissione acquisti oggetli di vestiario equipaggiamento

agosto-novem bre 1914

Missione militare a Londra 191 5-19

Ufficio acquisti(')

dicembre 1914

maggio 19 15-20

Missione militare negli Stati Uniti 1914-1919

Commissione centrale mista incclte

luglio 1915-19

Comm issioni temporanee in altri paesi

Commissione cent rale approvvigiona mento cereali

dal gen naio all'agosto I 9 16

Ufficio centrale vino

marzo 1918- 19

Commissio ne centrale indumenti militari

agosto 1915-19

Ufficio mobilitazione

Commissione centrale requisizione lana

1917- 18

Ufficio controllo gestione lana

1917- 18

Ufficio tecnico industrie tessi li

191 6

Oirezione superiore tecnica opifici militari

1917

Reale Commissione per gli approvvigionamenti di calzature

aprile 1915 ottobre 191 6

Ufficio a pprovvigionamenti pellami e calzature

novembre 1916- 19

Comitato consultivo Giunta esecutiva 1 ( )

approvvigionamenti calzature civili e militari

ottobre 191 8

Fu importato dall'Ufficio di mobilitazione.

(MG, Statistica dello sforzo militare italiano nella guerra mondiale - l servizi logistici, Roma, 1929, voi. I, pp. 453-456).


938

Ferruccio Botti

(segue

DOCUMENTO

N. 21)

Alcuni organi civili creati durante la guerra inlcressanti i servizi di veUovagliamento , vestiario e casermaggio dell'esercito. E nti centrali

Data

Presso il Ministero di Agricoltura: ComiLato centrale degli approvvigionamenli Servizio temporaneo degli approvvigionamenti ·;:: O) >

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Commissariato generale consumi alimentari

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Commissarialo generale per gli approvvigionamenti e i consumi alimentari

gennaio 1917

giugno 1917

(trasformatosi in ministero)

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Comitato centrale per le licenze d'importazione dei carboni fossili

novembre 1916

Comitato dei Ministri per l'approvvigionamento e la dist ribuzione dei carboni con alle dipendenze il Commissariato generale dei carboni

febbraio 1917

Ministero dei trasporti marittimi e ferroviari

giugno 191 7

Comitato centrale indust ria laniera presso il Ministero industria commercio e lavoro

1917

Comilalo cenlrale industria cotoniera

1917

Presso il Ministero del tesoro:

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Enti dipendenti

Comitato per le spese ali' estero

1917

Giunta tecnica interministeriale degli approvvigionamenti

1918

Commissione superiore centrale per l'alienazione dei materiali residuati dalla guerra

1919

7 Commissioni superiori ed un ufficio speciale (Bologna) per l'alienazione dei materiali residuali dalla guerra

1919

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dei ricorsi

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del consumo della carne

id. regolatore del consumo dello zucchero Consorzi granari provinciali dal 1914 Commissioni consultive provinciali per la carne. Consorzio obbligatorio per la disciplina del commercio del burro. Commissioni porluali per il commercio e la distribuzione del carbone. Commissioni provinciali per carboni.


939 (segue D ocuMENTO N. 2 1) Organi militari istituiti durante la guerra nell'interno del paese per i servizi del vettovagliamento e del vestiario dell'esercito.

Generi

Cereali

Avena e surrogati

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Formaggio

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Enti

Periodo di tempo

Com missioni e sottocommissioni provinciali incetta cercali

dal 1916 in poi

6 Centri sbarchi cereali e merci varie

dal 1915 in poi

Commissioni provim:iali incetta avena

1915-18

Ufficio militare requisizione formaggio in Milano, che costituì

luglio 1916-19

12 Commissioni di incetta e collaudo

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2 Commissioni provinciali incetta riso 11 Commissioni di Corpo d'armata

Bovini e fora ggi Agrumi Carne congelata

Commissioni provinciali incella hovi ni e foraggi

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dal luglio 1915 pei bovini e dal maggio 1916 pei foraggi sino al 1919

7 Commissioni di incella

1916- 18

4 Commissioni pel servizio carne congelata (Genova, Spezia , Milano, Napoli)

1915- 19

Ufficio V. E. di Corpo d' armata o

marzo 1916

dal settem . 1914 in poi

5 Uffici di delegazione per approvvigionamcnti militari

novcm. 1914apr. 1915

Stabilimenti di riserva vestiario equipaggiarnento in Milano cd A1cssandria

191 5- 19

Deposito vestiario equipaggia men Lo d i Roma

1915-19

Commissioni provinciali indumenti militari

1915- 19

12 (13) Commissioni provi nciali incet ta lana

191 7-18

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Generi

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Enti

DOCUMENTO

N. 21)

Periodo di tempo

Magazzini provinciali militari lana

1917-18

Opificio militare laniero di Biella

1917-19

Direzione tecnica pelli della macella zione militare in Casaralta

1917- 18

29 Agenzie raccolta pelli

1917-18

Ufficio mi li tare ricezione pelli ed affini in Genova (U.M.P.A.)

191 7-1 9

Opificio vestiario ed equipaggiamcnto di Aquila

1916- 19

Opificio vestiario ed equipaggiamento di Borgo Panigale

1916-19

Opificio vestiario cd equipaggiamento di Caserta

1917- 19

Opificio vestiario ed equipaggiamento di Firenze

1918-19

Opificio vestiario ed equipaggiamento di Milano

1915-19

Opificio vestiario cd cquipaggiamento di Modena

191 6-1 9

Opificio vestiario ed equipaggiamcnto di Pontedera

1917- 19

Opificio vestiario ed equipaggiamen Lo di Torre Annunziata

1916-19

Ufficio rifornimento cancelleria enti mobilitati in Milano

ottobre 1916aprile 1919

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DOCUM ENTO

941 N. 22

GUERRA 1915-1918: GRAFICI RAPPRESENTATIVI DEL MOVIMENTO f'ERROVIARIO

(Intendenza Generale, Relazione sul funzionamento e sull'opera compiuta dalla direzione trasporti durante la guerra 1915-1918, Roma, Stab. Tip. Amm. Gm:rra 1922, Ali. I, Il e VII) .


942

Ferruccio Botti

(segue

D OCUMENTO

N. 22)

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(segue

D ocuMENTO

N. 22)

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N . 22)

Numero dei treni effettuati (ann o 1916). A TTACCO

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D OCUMENTO

N. 22)

Numero dei treni effettuati (anno 1918) .

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Movimenti ferroviari di personale (anno 1918).

DOCUMENTO

N . 22)


INDICI



INDICE DEI NOMI DI PERSONA

Albanese (prof.), 766. Albertone , M ., 260,261,263,316,317. Alfieri , V., 693. Angelo, G., 377. Anghera, C.A., 480. Appia, L., 64. Arciduca Alberto, 149. Arciduca Eugenio, 741. Arrault, H., 63. Astcgiano, G. , 288, 345. Badoglio, P. , 404. Raglioni (prof.), 790. Baldini, A. , 354. Baldissera, A ., 486, 487, 489, 490, 492, 495, 499, 502, 503. Baratieri, O., 484,485,486,487,490,491, 493, 503, 51 I. Barbato (ten. col. comm.), 650, 703. Barbieri Fumagalli (dott.), 67. Baroffio, F., 65, 69, 74, 354. Baroncelli, A., 344. I3ava-Beccaris, F., 217,218. Bellina, E., 289. Bencivenga, R., 715,716,718,725,806. I3ennati, L. , 404. I3ernieri (fotografo), 123 I. Bernotti, R., 219. Bertini, E., 438, 609, 61 O, 844. Bertolè Viale, E., 160,163,168, 171, 172, 174. Bettini (dott.), 266. Bcsozzi, C., 328. Bianchi, R., 702. Bianchini, A., 453. Body, M., 220. Bollali, A., 668, 750, 756. Bonalumi, G., 282, 348. Bonomo, L. , 781, 782. Borgalli, M. , 198,199,409.

I3oschi, G. , 759. Roseo, L., 59. Bosclli (capo mov. ferrovie), 211. Rolli, F. , 13, 16, 18, 21, 200, 259, 338, 352, 363, 384, 398, 404, 423, 425, 434, 524, 616, 618. Bovio, O., 623,665, 667. Bricito, S., 23, 26. Broffcrio (cav .), 703. Bruno, S. , 844. Brusati, U ., 279. Cabiati, A., 261, 262. Caccini, V., 349. Cadioli, B. , 810,811. Cadorna, L., 559,623,624,631,634,635, 637,651,652,653,657,658,660,665, 674, 679, 680, 681 , 682, 692, 693, 702, 716, 71 7, 725, 729, 737, 740, 741, 742, 806, 832. Cadorna , R. , 238,243,244,245,246,247, 253 , 254, 453, 457. Calligaris, G., 759. Callwell, C.E., 448,449,451,454,455. Candela, L. , 438. Cancva, C. , 511,538,543,544. Cantono (cap.), 427. Capello, G., 65. Capello, L , 718, 737. Capuccini, B. , 810. Carboni, G ., 166. Carenzio (ten.), 469. Caroncini, C., 378. Carotenuto (u. med.), 457. Casali, P ., 796. Casanova, C., 296, 297. Casarini, A., 148, 149, 159, 265, 349, 759, 760, 762, 775, 779. Castelli (cap.), 132. Castiglioni (dott.), 66.


954 Cavaciocchi, A., 139. Cavalli , G., 26, 27, 29 , 34, 35, 36, 228, 398, 844. Cecchi, A., 810, 8 11. Cerale, E., 148. Chapperon, A., 33, 215, 257,258,434. Chirico, G., 596. Cialdini , E., 134, 147, 149, 150, 151, 160, 197. Cicchitti, A. , 363. Ciorlieri, G., 503. Cybo Ottone, F., 7, 24, 42, 57, 73. Clausewitz (Von), K ., 14, 15, 17 , 19, 30. C lavarino (gen.), 806. Cuneato, L. , 155. Contarini (magg.), 228. Corazzi, G., 539. Corbino, E. , 696, 701,704. Corsclli , R ., 338,386,405,411 , 415 . Corsi, C., 258, 259, 268, 273, 398. Cortese, F., 149, 153,265. Corticelli , C., 25, 338, 423 . Corvctto, G.G ., 218,219,220. Costa (col. vet.), 782. Crespi , S., 702. Cugia, R. , 3 10. Cusani, M., 354. Dallolio, A. , 625,631 , 632, 633 , 634, 635, 655, 674, 691,693,697,698,699, 700, 702, 704, 84 1. D'Amico (cap. vasc.), 207. D'Amico, G., 824. De Bencdictis, B. , 221. De Chaurand de S.E. , F., 13 , 14, 28,533, 534,6 18, 619 , 623,627,651, 652, 680, 681. Del Giudice, V. , 361, 782. Della Rovere, A ., 141. De Luigi, F., 179. De martino, C., 20. Deport (col.), 633. Del Vecchio, G ., 64. De Vecchi di Val C ismon, G., 733. De Vita, A ., 64. De Vito, F., 535. Dc Winckels (cap.), 583. Di Aichelburg, U., 216, 217. Diaz, A ., 693, 702, 746.

Ferruccio Bolli Di Revel (ministro), 57. Di San Marzano (gcn.), 461 , 466, 467, 470, 471, 474,475 , 478, 479,480,481 , 483 , 503 ,5 11,539, 543. Douhet, G., 427, 685 , 701 , 790. Dufour, G ., 65. Dunant, H ., 427,685,701 ,790.

Espinasse (inventore forno), 297. Faldella , A., 702. Fanti , M., 182. Farella, M., 34, 35, 366, 367. Ferrante, B., 350. Ferrero Della Marmora, Alfonso, 54, 141 , 143, 144, 150, 151. Ferrero (medico in capo), 149, 328 . Fcrrcro, E.M. (gen.), 267,268,270, 271, 272, 27 3, 292, 293, 294, 313.

Ferrero, F . (ten. col.), 342. Fcrrcro d i Cavallerleone, L., 358, 765, 766. Fiastri (gen.), 744. Fiocchi , A., 317. Forni, G., 36, 384. Franchini, V., 623 , 630, 631 , 636, 696, 704. Frugoni, P., 543. Gallinari , V., 625,655,691,696, 702,808. Gancia, C., 368. Garibaldi , G. , 158. Gazzera, P. , 61), 617. Geloso , C., 805. Genè, C., 459, 460, 465. Ghersi, L. , 259, 404. Ghisalberti, A.M., 37. Giannuzzi, G ., 572, 573 , 708. Gibell i, P., 37 1,372,373. Gilella, G., 324, 326. Gio litti , G ., 625. Giuria, L ., 386. Gliamas (col.), 390. Goiran, G. , 32, 342, 363. Grandi , D., 559. Gregorio , C., 42,258,261,591 , 654,785. Grisolia, G. , 815. Grilli (dolt.), 67. Gritti, L. , 32, 259, 369, 370, 379, 380.


955

Indice dei no1111_ · d_i~p_e_rs_o_n_a _ __ _ _

Guarasci, G. , 220, 221. Guerriero (dott.) , 463 , 464 , 465. Guida, S., 466, 467. lmbriaco, P. , 352, 353 . lnghirami (Padre), 54. Inviti , P. , 228. Jacquemin (ing.), 263. Jomini, E. , 15, 219. Krauss (gcn .), 741. Lai (medico capo), 154. Lambcrti (gen.), 490. Lanfranchi (prof.), 784. Laportc (Int endente), 261, 562. La Rosa , G. , 794. La Vallea (tcn.), 503. Leonelti , F., 696. Lewal, 7. Liddell H a rt , B. H ., 846. Listcr (clott .), 266. Liu zzi, G. , 19, 29,558,607,612,613,622, 625 , 636 , 637, 638, 642 , 643, 644, 675 , 676, 681 ,685,686,693,695, 696, 708, 71 1, 713,7 16,723, 728, 729, 732, 740, 746,748,749,750,752, 756,760,762 , 763,773,779,781,783,785, 787,792, 793 , 794, 797 , 804, 805, 806, 807, 809, 811 ,8 15,82 1, 832,833,834,836,837. Loescher (Ed.), 136. Lombardi , S ., 693,702, 726, 727, R32. Lord Curzon, 8. Lowel (dott.), 228. Luraghi, R., 11 , 15. Maestrelli , D ., 34.S. Maggiorotti, A., 432, 433, 526, 540, 567, 287, 829. Magliett a, L. , R35. Magliulo, A., 62, 266, 358. Magnani , R. , 369, 386, 421. Magrini, G., 835. Maynier, G. , 65. Malgeri, F. , 513,523, 530. Malvani , E. , 398, 402,403. Mameli, E ., 770. Manganaro , C., 62, 63.

Mantegazza , V., 469. Manzoni, A. , 66. Maravigna, P. , 12, 13. Marazzi, F., 32, 34, 259, 369, 398, 399, 403. Marconi, G. , 537. Marieni , G. , 535. Marmont (maresciallo), 165, 166. Marselli, N ., 219, 220. Martin, M ., 455, 456. Maunoir, T., 65. Mazzaccara, C., 46. Mazzei, G ., 377 . Mazzetti , M ., 623 , 627,63 1, 655 ,696, 697. Menabrca , L.F., 199,398. Menarini , G. , 501. Mercurio, E. , 434, 435. Meriggi, M. , 32, 46. Messineo , G. , 352, 353. Mezzacapo, L. , 269. Migliara, C., 316. Mirandoli , P ., 424. Mocenni, S. , 339, 400,402,436. Modena, A. , 693. Molli , G ., 448, 4 79. Moltkc (Von - junior), 20. Moltke (Von - senior) , 7 , 15, 19, 26 1, 845. Monaco, O ., 107 , 328,330,331,332,437, 439, 441. Montù, C ., 404, 623. Morasso, M. , 18. Mori, A., 305. Morronc, E. , 693, 73 1. Mosci (ten . col. mcd.), 493,494, 495, 496, 497. Mussoli ni , B. , 790. Napoleone 1, 165, 272. Napoleone 111 , l 8 1. Nardini (impresario), 17 5. Nightingale, F., 62. Odicr, 245. Olivieri (ing.), 480, 482. Orefice (cap. mccl .), 495 . Orlando , V.E., 702. Osio, A., 454. Ottolenghi, A., 30, 31,737,776.


956 Pagani (gen. comm.), 650, 703. Palasciano, F., 62, 63. Pallavicini Trivulzio (marchese), 63. Panara, P., 280,463,464,465,493,501. Pavia (commissario), 21 1. Pecco, G., 345. Pelloux (minisLro), 493. Pennella, G., 338. Peroni, S., 499. Perosino, F., 68, 160. Persano , C., 207. Perugini, I. , 509. Petitti Di Roreto, A., 43, 44 , 94. Petilli Di Roreto, G ., 131, 132, 133, 134, 135, 136, 140, 141, 185, 188,190,211. Pettinengo (De Genova di), I., 126, 136, 138, 141, 146, 190,201,202. Peyer (inventore forno), 499. Piacentini, S .. 693. Pianavia (col.), 494. Pinelli , F., 333. Pogliani, I., 297. Pollio, A., 14 1, 148. Ponza di San Martino, C., 316,3 17. Porta (inventore), 133. Pouchain (ing.), 481. Premuda, L., 265. Puglieschi, U ., 526. Pugliesi, L. , 386. P u gnani, A. , 424, 538, 614, 617, 623, 658, 661 ,825,827, 829. Puletti, R. , 453. Pullè, F., 736.

Ferruccio Bolli 275,291,292,293,307,308,309,3 18, 322, 328, 330, 331, 332, 460. Ripamonti (Intendente Eritrea), 487, 488, 490,492,497. Rocca, G., 696. Rocca, R. , 163. Rossi (inventore fo rno), 297, 385. Rousseau, G.G . , 64. Roussillon, V., 220. Rovigh i, A., 751. Ruelle, C., 30, 176, 177, 261, 449, 450, 451,452,453,486,491,503.

Q uagliotti , F., 69, 74. Quarto, A. , 710, 844.

Sagramoso, P.L., 693. Saletta, T., 454, 456, 457, 458, 459, 460, 462,464, 468,469,471,475,477,502. Salinari, S., 524, 525, 526, 527, 528. Salvatori (ispeuore capo telegrafi), 188, 190. Sani , G., 7,238, 243,245,246,247,248, 249, 250, 25 1, 252, 253, 270, 27 1, 273, 308, 333. Santangelo, F., 343. Scoccianti, T., 776. Segato, L. , 632, 633, 843 . Sherman (gen.) , 16. Silvestri, A., 361, 782. Simond, E., 339. Sismondo, 328. Sistenko (cap.) , 132. Solaro, P.A. , 61. Spingardi, P . , 432, 625. Spinelli, O . , 623,667 , 670. Stalin, J.V., 15. Stefan i, F ., 42, 145. Stein , 26.

Ratiglia, F . , 622,63 1, 638 , 651,652, 653, 790, 791, 797. Ravenni (ten. col.), 839. Reisoli, C., 261. Re Teodoro, 454. Rezzonico (dott.), 67. Rho (gen. med.), 790. Riccardi, N ., 363,671. Ricci, A., 129, 130,141 ,207 ,222, 457. Ricci, E., 130, 13 1, 132, 133, 134, 135. Ricolli Magnani, C., 25, 14 1, 222, 253 , 254, 258,259,268 , 269,270,271, 273 ,

Taddei (inventore forno) , 297, 385. Tan fan i (dott. ), 67. Terrone, A ., 69. Tcttoni , A., 63 1, 638,674,693. Thomson (ing.), 221. Tommasini , L., 696. Toniolo, G . , 696. Toraldo di Francia, O., 54. Tosi (medico mii.), 62, 355. Tozzi (col.), 703. Trench (cap.), 221. Tuccari, L., 453,454,464,471, 503.


Indice dei nomi di persona

Turcsanyi, G., 805. Turletti, V., 28,363. Umberto di Savoia , 66. Vaghetti, G., 358, 766. Valle, P., 316. Van Creveld , M., 267, 317, 452. Vanghetti, G., 358, 766. Vauchelle, 7 , 27. Veronese, G., 385. Verri-Borromeo (contessa), 63.

957 Vincenzotti, L. , 293, 363, 369, 386, 405, 651. Vittorio Emanuele II, 66. Volkmann (don.), 265. Von Below (gen.), 741. Von Dellmensingen, K., 741. Von Der Golz (gen.), 364. Von Francois (gen.), 563. Zacconc, V. , 693, 737, 822. Zugaro, F. , 622,631,648,651,652,653, 696,790,791,797,841,843. Zupelli, V., 674.



INDICE GENERALE

Presentazione Detti memorabili Abbreviazioni e sigle Introduzione

3 7

9 11

PARTE PRIMA DALLA FORMAZIONE DELL'ESERCITO ITALIANO ALLA LIBERAZIONE DI ROMA (1861-1870) I.

Fisionomia logistico-amministrativa del nuovo esercito: Servizi cartografico, di sanità, veterinario, di commissariato, postale e telegrafico

41

l. Generalità. 2. Le riforme nell'Amministrazione centrale. 3. Riflessi logistici delle riforme ordinative. 4. Servizio cartografico. 5. Sanità. 6. Servizio veterinario. 7. Vettovagliamento. 8. Vestiario, equipaggiamento e materiali generali. 9. Servizio postale e telegrafico.

Il.

Fisionomia logistico-amministrativa del nuovo esercito: Servizi trasporti e materiali e di amministrazione

85

l. Materiali di artiglieria. 2. Materiali del genio. 3. Trasporti. 4. Amministrazione.

lll.

Campagna del 1866: cenni sull'organizzazione logistica generale e Servizi di sanità e commissariato 1. La regolamentazione logistica all'inizio delJa campagna. 2. L 'Amministrazione centrale della guerra nel 1866. 3. Stato Maggiore e servizio fotografico. 5. Intendenza: organizzazione generale. 6. Aspetti salienti (per quanto di interesse logistico) delle operazioni. 7. Sanità. 8. L'apporto delJa CRI e del volontariato civile. 9. Servizio veterina rio.

123


960 IV.

Ferruccio Rolli

Campagna del 1866: Servizi di commissariato e postale e telegrafico

163

I. Vellovagliamento. 2. Vestiario, equipaggia men to e materiali generali. 3. Servizio posta le e telegrafico.

V.

Campagna del 1866: Servizi trasporti e materiali e di amministrazione

191

I. Materiali di artiglieria . 2. Materiali del genio. 3. Trasport i. 4. Amministrazione.

VI.

Dalla campagna del 1866 alla liberazione di Roma (1867-1870)

215

l. Ammaestramenti tratti d alla guerra del 1866. 2. Evoluzion e generale dei Servizi (organizzazione ceni.raie e scuole; sanità , vettovagliamento; vestiario ed equipaggiamento; Servizio telegrafico; materiali di artiglieria, materiali del gen io, trasporti, amministrazione). 3. La campagna per la liberazione di Roma nel 1870 .

PARTE SECONDA DALLA GUERRA FRANCO-PRUSSIANA ALLA CAMPAGNA DI LIBIA (1870-1912) VII .

Dall' ordinamento Ricotti all'ordinamento Ferrero (1870-1884): aspetti generali del periodo e Servizi di sanità e di commissariato

257

I. Traili salienti del perio do dal 1870 a l 191 2. 2. Ammaestramenti tratti dalla prima guerra franco-prussiana. 3. Aspetti logistico-ammini strativi delle riforme Ricotti (1873) e Ferrero (1 882) . 4. Le riforme degli o rgani centrali e l' istituzione della carica di Capo di Stato Maggiore (1882). 5. La nuova imposi.azione dei Servizi di campagna. 6. Sanità . 7. Servizio veterinario . 8. Commissariato.

Vlll.

Dall'ordinamento Ricotti all'ordinamento Ferrero (1870-1884): Servizi postale, cartografico, trasporti e materiali e di amministrazione I. Servizio postale. 2. Servizio cartografico. 3. Materiali di artiglieria e del genio. 4. Servizio teleg rafico. 5. Trasporti. 6. Tappe. 7. Amministrazione.

IX.

Dall'ordina mento Ferrero all'inizio della campagna di Libia (1885-1911): evoluzione degli organi centrali e

303


961 Servizi di ~a11i1 :ì, vctcrinario, di commissariato, postale e car1og1alirn

335

l . Evo l11 11nnc degli organi centrali: necessità, tentativi e progelli di dccenll amcnlo a mministrativo. 2. Sanità. 3. Evoluzione della C RJ. 4. Sci vi,io vc1crinario. 5. Commissariato. 6. Servizio postale. 7. Servi,io c.11 lografico.

X.

Dall'ordinam ento Ferrero a ll 'inizio della campagna di Libia (1 865-19 11): Servizi trasporti e materiali, telegrafico e radiografico , di amministrazione

395

I . Materiali di artiglieria. 2. Materiali del genio. 3. Servizio telegrafico e radiotelegrafico. 4. Trasporti e tappe (Ferrovie, Servizio di tappa, tra~porti a traino animale, nascita e affermazione dell 'a utomobilismo militare. 5. Amministrazione.

Xl.

Le campagne coloniali d i fine secolo X IX in Eritrea (1885- 1889 e 1895-1896)

447

I . Teoria logistica delle guerrt: colon iali . 2. La prima campagna d'Eritrea (gent:ralità; sanità; commissariato; lrasporti) . 3. La seconda campagna d 'Eritrea (il fattore logistico e le operazioni; trasporli e tappe; sanità; commissariato; materiali di artiglieria; Se(vizio cartografico).

xn.

La campagna di Libia (settembre 191 I-o ttobre 1912)

509

I . Caratleri generali . 2. Tratti sal icnli dell 'organizzazio ne logistica. 3. Principali d ati organ ici sui Servizi. 4. Inconvenienti nella mohi li tazione dei Servizi. 5. Evoluzio ne del comando e co ntrollo logisl ico. 6. Sanità. 7. Commissarialo . 8. Materiali di artiglieria . 9. Ma1 cria li del genio. 10 . Servizio telefonico, lelcgrafi co e radiotelegrafico 11 Trasporti. 12. Amministrazione. 13. Conclusione e am111acstra111 cnti tratti dalla ca mpagna

PARTE TERZA

DAL LA PR IMA GRANDE GU ERRA COLONIALE ALLA PR IMI\ GRANDE GUERRA TOTALE (191 2-1918)

Xli i.

L'evoluzione della regolamentazione logistica da lla guerra di Libia alla prima guerra mondiale (19121915): Servizi trasporti, manutenzione stradale, sanità e veterinario I . Premessa . 2. Fisionomia e problemi del vertice logistico-amministrativo. 3. Fisiono mia generale dei Servizi. 4. Servizio trasporti e Servizio delle tappe: fu sione o separazione? 5. Evoluzione dei cri-

557


962

- - - - - -- - -

Ferruccio Botti

teri d'impiego dei mezzi automobilistici . 6. Carreggio e marce: la nuova legge del 1913 sulla requisizione quadrupedi e veicoli. 7. Trasporti per ferrovia e per via d'acqua. 8. Primi esperimenti di trasporto logistico aereo in Libia . 9. 11 nuovo Servizio per la manutenzione stradale a tergo dell'esercito. 10. Sanità. 11. Croce Rossa Italiana. 12. Servizio veterinario.

XIV.

L'evoluzione della regolamentazione logistica dalla guerra di Libia alla prima gu~rra mondiale: Servizi di commissariato, postale, Lrasporti e materiale e di amministrazione

589

1. Commissariato (organizzazione generale, il Servizio in guerra). 2. Servizio postale. 3. Materiali di artiglieria. 4. Materiali del genio. 5.Servizio telegrafico e radiotelegrafico . 6. Amministrazione. 7. Conclusione.

xv.

La preparazione all'intervento nella prima guerra to-

tale (1912 - maggio 1915)

621

1. Approccio metodologico e caratteri della documentazione disponibile. 2. La situazione logistica dell 'esercito allo scoppio della guerra europea (agosto 1914). 3. La preparazione della nazione alla guerra. 4. Aspetti generali dell 'approntamento dei Servizi di campagna dall'agosto 1914 al maggio 1915. 5. Sani là e Servizio veterinario. 6. Commissariato. 7. Materiali di artiglieri a. 8. Materiali del genio. 9. Trasporti (trasporti automobilistici, ferrovie, car reggio). IO Amministrazione. 11. Conclusione.

PARTE QUARTA LA PRIMA GUERRA TOTALE (1915- 1918): LA LOGISTICA TRA GUERRA DI MOVIMENTO E GUERRA DI TRINCEA XVI.

Vicende della direzione politico-strategica e suoi riflessi suJla logistica di produzione e distribuzione

679

I. Cenni (per quanto di interesse logistico) sugli aspetti strategici della guerra. 2. Evoluzione della struttura orga nit:a e suoi aspetti logistici. 3. Evolu zione degli organi centrali (Ministero della guerra, Comando supremo, Intendenze generale e d 'armala). 4. Cenni sull'o rganizzazione della nazione per la guerra. 5. Riflessi generali sull'organizzazione logistica di campagna.

XVII.

Caratteri generali dell'organizzazione log istica e del funzionamento dei Servizi nelle varie fasi della guerra I. Il 191 5: prima e rivelatrice crisi logistica. 2. 11 1916: incremento degli organi direttivi cd esecutivi e ruolo strategico del trasporlo a

715


indice generale

963

motore. 3. T1 1917: premesse, caratteri e rinessi logistici del ripiegamento dall'Isonzo al Piave. 4. Il 1918: il passaggio d alla guerra di posizion e alla guerra di movimento tra mito e realtà. Vincoli e limiti nella trasformazione dei Servizi.

XVIII. Evoluzione dei Servizi di sanità, veterinario e di commissariato

759

1. Generali tà. 2. Sanità. 3. Associazioni si soccorso . 4. Servizio veterinario. S. Commissariato.

XIX.

Evoluzio ne dei Servizi trasporti e materiali, postale e di amministrazione

803

I . Materiale di artiglieria. 2. Materiali del genio . 3. Servizio postale. 4. Servizio telefonico e telegra f'ico . 5. Servizio radiotelegrafico. 6. Trasporti e tappe. 7. Manutenzione stradale. 8. Cenni sui nuovi Servizi (Idrico, onoranze cad uti in guerra , antigas). 9. Amministrazione . IO . Conclusione.

Allegati

855

Ind ice nomi di persona

959

Indi ce generale

965


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