TOMO II - ALLEGATI
STATO MAGGIORE ESERCITO UFFICIO STORICO
Luigi Emilio Longo
L'ESERCITO ITALIANO E LA QUESTIONE FIUMANA (1918 -1921) TOMO II - ALLEGATI
ROMA 1996
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ALLEGATI
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ALLEGATO l (o)
COMANDO CORPO D'OCCUPAZIONE INTERALLEATO DI FIUME
Riservata personale
Fiume, 31 Dicembre I 9 I 8
OGGETTO: Situazione a Fiume.
A S .E. IL TENENTE GENE~ALE DIAZ CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO Riferendomi al colloquio avuto ieri con V.E. espon-ò di seguito sinteticamente le mie impressioni sulla attuale nostra situazione a Fiume: I. Durante l'esercizio del mio Comando Superiore a Fiume che dura oramai eia circa un mese, trattando per necessità cli ufficio tutte le questioni che sorgono dalla nota situazione qui venuta creandosi nei rispetti internazionali , e trovandomi a contatto con le personalità ciel mondo politico, economico e commerciale che qui hanno centro naturale dei loro interessi, mi sono formato nei riguardi cli Fiume alcuni convincimenti che si differenziano da quelli onde la questione del possesso di questa città viene comunemente considerata dalla nostra opinione pubblica. Ho potuto infatti anzitutto constatare, sulla valutazione di tangibili elementi , come il valore di questo porto, tanto nei riguardi politici che in quelli commerciali, sia eia considerare assolutamente cospicuo e così legato allo sviluppo economico del retroterra jugoslavo e ungherese da essere di fatto la principale base di penetrazione nei territori suddetti. Questo eccezionale valore della funzione che Fiume ha finora esercitato, viene a trovarsi oggi e si troverà probabilmente ancor più domani sensibilmente accresciuto in seguito alla creazione dei nuovi organismi statali sorti dallo sfacelo della Monarchia austro-ungarica.
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A C.S. PCM g.e .. b. 19. 15.7.1 .
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L'esercito i,a/iano e la questione Fiumana (1918-1 921 )
È chiaro infatti come l'Ungheria di domani , completamente esclusa dal mare , verrà a trovarsi economicamente e quindi politicamente vincolata alla nazione che possederà questo porto, sbocco naturale dei suoi prodotti agricoli. C iò chiarisce senza ulteriore commento la enorme impo1tanza che gli ungheresi annettono alla questione del possesso di Fiume e ciò spiega anche perché l'opinione pubblica magiara preferisca avere a Fiume l'Italia piuttosto che una Jugoslavia aggressiva e politicamente instabile, sua naturale nemica per note e gravi divergenze territoriali. Io non so quale possa essere oggi il peso dell 'opinione pubblica dell'Ungheria, ridotta come uscirà dalla conferenza della pace: né è di mia competenza entrare in questioni di carattere internazionale. Mi sembra però èhe l'elemento magiaro sia oggi forse il solo che contrasti per necessità storica etnica e geografica alla ricostituzione di quell 'Austria sotto forma federale e con predominio degli slavi cui sembra mirino oggi i francesi la cui politica energica ed invadente è oggi impersonata nella penisola balcanica e nei paesi danubiani dal Comando dell'Armata d 'Oriente. La ostinata opposizione di questo elemento magiaro al predominio slavo è forse infatti la causa principale della graduale sistematica occupazione dell'Ungheria che si va compiendo dagli czeco-slovacchi, dai boemi e dai jugoslavi sotto il patronato del Comando Francese. Si vuole evidentemente costringere con la forza questo elemento ribelle ad entrare come parte secondaria nella futura confederazione; né di ciò si fa mistero come risulta dalle carte geografiche che circolano ad opera dei propagandisti jugoslav i. Ma l'importanza cli Fiume viene oggi ad essere accresciuta anche per il fatto che le comunicazioni della Serbia col mare per la via di Salonicco si sono rese lente e difficili, causa le interruzioni effettuate dagli eserciti degli Imperi Centrali in ritirata ed il pessi mo stato del materiale ferroviario. Perciò oggi la più facile via di comunicazione fra Belgrado e l'Europa Centrale e occidentale è quella di Fiume, e solo da questo porto sarà relativamente faci le il ri fo rnimento dei viveri per la Serbia stremata e, in genere, la ricostituzione dell'organismo economico della Jugoslavia, profondamente intaccato dalla guerra. Di ciò si rendono perfettamente conto i francesi, essenzialmente interessali nei riguardi politici e gli inglesi, essenzialme nte nei riguardi economici, quando con tanta acrimonia si contendono il possesso della città e con tanta gelosia si accaparrono ogni mezzo di comunicazione con l'interno del paese.
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2. Fiume non si può quindi considerare semplicemente quale una città italiana irredenta, come hanno fatto alcuni scrittori di questioni adriatiche. A me sembra insomma che il possesso di questa città e soprattutto dalle magnifiche banchine del suo porto, debba considerarsi per noi, non dal punto di vista grettamente municipale da cui la riguardano gli italiani di Fiume, ma dal punto di vista essenzialmente internazionale, come fatto che avrà influenza decisiva sull'avvenire italiano nell'Adriatico e nell'oriente europeo. E la eventualità per il nostro Paese cli perdere un punto di sì essenziale importanza mi sembra tanto più dolorosa in quanto, senza ricorrere alla utilizzazione di forze fittizie come i francesi e gli inglesi, ci sarebbe assai facile poter mettere in valore fin d'ora il sentimento di incondizionata italianità dai cittadini di Fiume e le loro vaste conoscenze negli ambienti politici ed economici dell ' Upgheria, della Rumenia e della Jugoslavia. 3. La possibilità di un nostro lavorìo in tal senso è così vivamente temuta dai francesi e dagli inglesi , che essi non tralasciano occasione cli lamentare la preponderanza delle nostre forze militari quì, quale sicuro indizio ai loro occhi dei nostri intendimenti di espansione politica e commerciale. A questi nostri presunti intendimenti i francesi oppongono un lavorìo continuo e progressivo il quale mira: a. a dimostrare che la costituzione della Jugoslavia, così faticosa per la eterogeneità degli elementi componenti il futuro stato, è merito esclusivo e diretto della Francia, in opposizione alle tendenze italiane; b. ad apparire in ogni caso come i necessari tutori ed intermediari degli jugoslavi verso le altre potenze e specialmente l'Italia. Da parte loro gli inglesi, per le ragioni di predominio commerciale che ho sopra esposto , e gli americani influenzati dalla attivissima propaganda emanata dai comitati jugoslavi d'America, favoriscono apertamente i croati ed in pari tempo studiano il porto ed il sistema ferroviario che vi fa capo preparando il terreno alla imminente invasione commerciale. Nello stesso campo economico, anche i francesi lavorano attivamente e con grandi mezzi , come lo provano ad esempio le mene in corso quì ed a Budapest per impadronirsi delle società di navigazione e degli importantissimi cantieri navali di Fiume. 4 . ln conseguenza di quanto sopra ho esposto mi sembra che l'interesse nazionale ci debba spingere oggi ad esercitare da Fiume un'azione
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L'esercito itahano e la questione Fiumana (1918-1921)
di intensità almeno pari a quella che senza alcun riguardo stanno svolgendo gli alleati. Il nostro assenteismo in questo momento non può che risultarci di grave danno anche nel caso che Fiume venga in definitiva assegnata ali ' Italia, perché in tale ipotesi correremmo il rischio di trovare sensibilmente svalutato il possesso cli questa città in seguito ai fatti compiuti creati oggi clall 'attività politica ed economica dei nostri alleati. Ci troveremo cioè allora davanti alla prospettiva di ricominciare a favore degli interess i italiani un lavoro di demolizione ciel già compiuto e cli successiva ricostruzione, in circostanze certamente più difficili che quelle offerteci oggi dalla situazione politica ed economica dei territori già appartenenti alla Monarchia austro-ungarica, per i quali tutto è da rifare ed il successo si offre spontaneo al più pronto ed audace dei concorrenti. 5. È mio convincimento dunque che continuare a restare qui con le sole effettive mansioni di tutore dell'ordine pubblico dopo aver avuto la energia e la fortuna di occupare Fiume con forze prevalentemente italiane e potendo disporre dei mezzi senza dubbio superiori a quelli dei nostri alleati, non s ia in ogni caso conveniente per noi né nel presente né nell'avvenire. Respingere le occasioni cli agire che giornalmente quì si presentano ed assistere per contro all'attivo lavorìo degli alleati ed alla stentata formazione di uno stato jugoslavo che in conseguenza ciel lavorìo stesso viene orientato in senso a noi ostile, mentre non sarebbe difficile attenuare fin da ora tale ostilità, costituisce una linea di condotta la quale non può, a mio fermo convincimento, che tornare in definitiva dannosa al nostro prestigio oltre che ai nostri interessi. Come già ebbi ad esporre verbalmente all'E.Y. io credo che sensibili vantaggi potrebbero conseguirsi se , pur restando immutata la forma di occupazione interalleata odierna, volta allo scopo ciel mantenimento dell'ord.ine in Fiume, mi venissero fornite direttive e mezzi d'azione politica ed economica tali da poter efficacemente sostenere gli interessi italiani , controbilanciando in tal guisa il lavoro degli aJleati ed assecondando in pari tempo la linea di condotta che il governo centrale intende seguire al congresso della pace. Ciò non porterebbe alcuna apparente modificazione allo attuale stato delle cose a Fiume né solleverebbe da parte cleglì alleati maggiori recriminazioni od ostacoli cli quanto non sollevi oggi la nostra preponde-
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rante posizione che essi indubbiamente considerano, come ho detto , quale sicuro indizio di un'attività che finora noi non abbiamo affatto spiegata. D'altra parte io sono tanto convinto della possibilità e della utilità cli quanto ho esposto che non esiterei ad assumerne la responsabil ità anche nel caso che per altre ragioni cli Stato il Governo dovesse i.n qualche cosa fare apparire l'opera mia come atti cli iniziativa personale ed esorbitanti dalle rigide mie istruzioni ufficiali. Il ricordo di Tunisi, per cui l'Italia eia trentasette anni rimpiange una occasione perduta, consiglia a considerare la questione di Fiume con un criterio più vasto e più intraprendente che non sia quello a cui generalmente sembra ispirarsi in questo momento per Fiume la pubblica opinione italiana. IL TENENTE GENERALE Comandante il Corpo Occupazione Intcrall, di Fi ume F.S. GRAZIO LI
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L'esercito irc1.lia110 e la q11e.vtione Fiumana ( 1918-1 921)
ALLEGATO 2 (o)
COMANDO DELLA 3 ARMATA STATO MAGGIORE - UFFICIO TNrORMAZIONI 2
N. 5099 di Prot. R.I.
li, I O Gennaio 1919
RELAZIONE SULLA SITUAZIONE POLITICA
Rapporti colle altre nazionalità. - È impress ione, confortata dall'esame quotidiano dei fatti , che il movimento nazionale Jugoslavo ne lla zona dell'Armata non sia così vasto e profondo come è stato ripetutamente descritto dai molti che hanno voluto, senza le debite riduzioni inquadrare, i singoli fatti politici cli secondaria importanza, le agitazion i locali, i malcontenti di una ristretta zona o di una classe li mitata di c ittadini nel quadro più vasto della politica nazionale. Co loro che hanno in teresse ad ingigant ire i probl em i che sono chiamati a risolvere, i c ittadini italiani redenti ai q uali una ipersensibilità patriottica, il ricordo delle sofferte persecuzioni e la g ioia del conseguito trionfo non permette alle volte una chiara visione della realtà delle cose, i dilettanti che vengono dall'interno del paese e danno g iu di zi s u uomini e cose dopo sommarie inchieste senza la necessaria conoscenza cieli' ambiente, tutti costoro consciamente od inconsciamente concorrono a dare agli organi centrali del governo una non esatta idea dell 'ambiente, a soffocare sotto ad un cumulo di particolari le linee generai i del problema che in queste te rre la nostra nazione è chiamata a risolvere. Occone perciò anzitutto togliere di mezzo queste esagerazioni, dare ad ogni singola questione il suo reale valore nel q uadro generale della situazione, esaminare il carattere essenziale de l problema politico. Anzitutto occorre d istinguere nettamente la nostra posizione d i fronte agli sloveni da que ll a di fronte ai croati. Gli sloveni, che abitano il Carso triestino, le parti della Carniola da noi occupate, la vallata del
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AUSSM E, F3-18il .
9 Vippacco e, commisti ad Italiani, alcune delle regioni occidentali dell '1stria, non costituiscono una popolazione molto evoluta. Dalla coltivazione cli un ten-eno poco fertile e dall ' esercizio delle piccole industrie strettamente connesse coli' agricoltura, e che si ritrovano in tutti i piccoli centri delle zone agricole, e che si ritrovano in tutti i piccoli centri delle zone agricole , ess i traggono i mezzi di sostentamento: nella sola città cli Trieste si ritrovano sloveni che esercitano commerci od industrie e che s i siano dati a professioni liberali. La cultura fra gli sloveni è perciò scarsa e poco diffusa: unico loro centro intellettuale è Trieste, ove il cessato governo a.u. aveva fatto calare dalla Carniola c dalle altre terre Slave impiegati e professionisti ed ove, sempre a cura o coll'aiuto del governo , erano state durante la guerra istituite anche scuole medie. Nessuna tradizione ha la nazione sloven?: nel suo passato essa non può vantare nessuna lotta, nessuna gloria sua, ma tutta la sua storia non è che la storia degli Absburgo , dei quali essa fu sempre serva fedele. La sua istessa lingua da pochi anni soltanto è divenuta lingua letteraria e prima era considerata alla stregua cli un qualsiasi dialetto parlato da popolazioni eompagnuole . A ciò si aggiunga che da pochi anni soltanto ed esclusivamente tra gli elementi più colti si è incominciata a formare una coscienza nazional.e slovena, mentre la grande massa del popolo non conosceva e non conosce che il verbo servire ad un padrone, che ieri si chiama Austria e domani potrà chiamarsi tanto Italia che Jugoslavia. Soltanto i maestri ed i sacerdoti dimostrarono pel passato un certo spirito di indipendenza ed ora, valendosi dell'ascendente che godono in mezzo alla massa dei contadini, tengono desta l' idea jugoslava e conducono una campagna tanto attiva quanto subdola contro la nostra occupazione. Tra ì croati invece pìù diffusa è la cultura , molti di essi, soprattutto nella zona cli Yolosca e cli Fiume, coi com merci e colle industrie hanno guadagnato notevoli fortune, numerosi sono coloro che hanno frequentato le università e le scuole superiori. La coscienza nazionale è più formata tra ì croati che non tra g li sloveni , anche i meno colti sentono e comprendono i propri diritti nazionali, nelle secolari lotte contro i Turchi e contro gli Ungheresi il popolo croato ha scritto non indegne pagine nella sua storia. a) Il problema nazionale sloveno. - Il problema per ciò che ha riguardo ai nostri rapporti cogli sloveni, è problema economico altrettanto che politico . Il popolo sloveno è stato duramente provato dalla guen-a
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ed ora non desidera che cli riprendere la vita normale e di migliorare le sue tristi condizioni economiche. Quanto più presto e meglio si riuscirà a ricondurre il paese ad una vita normale con un accrescimento di benessere rispetto alle condizioni esistenti prima della guerra, altrettanto più presto e più solidamente si stabilirà il nostro possesso su queste regioni e le popolazioni slovene accetteranno il nuovo stato cli cose. Occorrono pertanto opere e non discorsi , provvedimenti cli reale contenuto economico e non vuote affermazioni politiche . La nostra penetrazione potrà avvenire con q uella tranquilla indifferenza che è dote dei forti se tutta la nostra azione sarà diretta nello scopo prefissoci sen7:a alterare mai il suo ritmo di movimento , senza scatti di nervosismo e senza pause di scoramento . È necessario convincere della eccellenza cli siffatto sistema cli governo anche i nostri connazionali redenti, che dal ricordo delle ostilità degli sloveni prezzolati clall' Austria sarebbero di frequente tratti ad usare verso di loro quei medes imi trattamenti ond'essi furono deliziati sotto il cessato regime. I risultati di una politica economica già fin d'ora si possono constatare nel territorio abitato da sloveni, quantunque le incertezze dei pri mi momenti e la relativa deficienza dei mozzi abbiano rallentata l'opera delle nostre autorità. Le distribuzioni gratuite di viveri , gli impianti di dispensari di generi cli prima necessità, i pochi provvedimenti che finora sono stati presi a favore dell' agricoltura, i lavori pubblici iniziati, la ripresa dei rapporti commerciali resa possibile dallo ristabilimento dell'ordine, hanno a noi conquistato più simpatie che non centinaia di discorsi e tutte le promesse cli lasciare ai popoli sloveni la libertà delle loro scuole e delle loro organizzazioni nazionali. Quello che è stato fatto è però ancora poca cosa di fronte a quello che si dovrà fare. In queste terre abitate da popolazione mista l'Italia deve svolgere una politica di confine somigliante,, nel campo economico, a quella seguita dal Governo a.u . nelle regioni Italiane e ciel Friuli orientale, gli sloveni che saranno compres i nel confine italiano dovranno essere messi in condizione di poter raggiungere uno stato di prosperità superiore di gran lunga a quello dei loro fratelli che entreranno a far parte dello stato j ugoslavo , in modo che essi non abbiano per nessuna ragione a desiderare la loro annessione allo stato nazionale finitimo. E contemporaneamente a ciò un'attività propaganda deve essere svolta tra gli italiani redenti per convincerl i a riconoscere cli buon grado agli sloveni d'Italia parità cli diritti, mostrando loro come la indiscutibi-
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le superiorità della nostra civiltà nulla abbia a temere dalle libertà concesse a queste popolazion i a noi inferiori per cu ltura e per tradizioni e come anzi la civiltà nostra possa meglio espandersi tra sloveni liberi, parificali agli italiani in ogn i loro diritto e eia costoro aiutati nella fati cosa ascensione verso un migliore assetto economico. Evidentemente tutta questa complessa opera cli governo non può essere svolta nel presente periodo cl i occupazione militare, quando soprattutto ragioni superiori di sicurezza impongono li mitazion i ad ogni individuale libertà e quando l'autorità che detiene il potere sa cli dovere presto o tardi cedere ad altri il governo della cosa pubblica: ma anche in questo periodo , che della sistemazione normale e definitiva di questo regioni deve essere la preparazione, tutta l'attività nostra deve essere diretta in modo eia non perdere di vista gli scopi che dovranno poi nel successivo periodo essere perseguiti. A proposito dei nostri rapporti, cogli slo·veni, sì osserva come torni poco agevole ai nostri comandi cli segu ire gli atteggiamenti e provvedere ai bisogni delle popolazioni della media e bassavalle del Vippacco , che dipendendo per tutti i loro affari civili eia Gorizia, sono con questa città - posta fuori dei limiti dell 'armata - in continui e stretti rapporti. b) Il problema razionate croato. - Dalle d ifferenze esistenti fra sloveni e croati , alle q uali s i è sopraccennato, consegue la necessità di un atteggiamento diverso da assumersi verso questi ultimi. Se, infatti, il problema nazionale croato nei territori dell'interno del!'Istria, abitati da gente povera e poco colta, si presenta quasi identico a quello dei nostri rapporti cogli sloveni e può essere risolto con un'avveduta politica economica e se le popolazioni croate del!' interno cieli' Istria possono venire a noi avvinte con concessione d i vantaggi economici che l'Austria aveva sempre trascurato di far loro partecipi, il problema stesso si complica di nuovi elementi per ciò che ha riguardo ai croati della costa ciel Quarnaro e della zona a N. e N .O. di Fiume. Questa è la zona nella quale già fin d'ora la nostra opera di penetrazione incontra più vivace resistenza. In nessun altro luogo si sono trovate famiglie intere che per parecchio tempo hanno rifiutato ogni nostro sussidio per "non mangiare il pane degli italiani", è successo a Volosca, a Castua, presso a Fiume, nella chiusa ed indomita fierezza di popolazioni conscie del loro carattere e dei loro diritti nazionali. Tra le popolazioni croate del Quarnaro è più diffusa che altrove la cultura, più che altrove circolano ancor oggi giornali, opuscoli, libri di intonazione prettamente nazionalistica ed anti-italiana.
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L'esercito italiano e la questione Fiwnana ( 1918-1921)
I centri principali del movimento croato nella zona dell'armata sono Volosca e Pisino. In ambedue queste località l'istituzione di scuole medie croate, gli uffici giudiziari ed amministrativi avevano fatto affluire un certo numero di professionisti, insegnanti ed impiegati di nazionalità croata, che sono venuti così a costituire veri e propri centri di cultura e cli propaganda, che esercitano una notevole influenza sulle popolazioni delle campagne circostanti . Non si tratta , è ben vero, di nuclei molto notevoli, ma, ciò non pertanto, il problema non è di scarsa importanza quando si pensi che questo centro di nazionalismo croato è posto a cavaliere dell'unica grande via che congiunge le due piL1 importanti città della Venezia Giulia: Trieste e Fiume. c) Gli sloveni di Trieste. - L'attività e l'atteggiamento degli sloveni di Trieste meritano particolare attenzione. Nella città affluirono in questi ultimi anni tutti gli intellettuali della Slovenia e non può certo adattarsi a loro quanto sopra si è eletto per gli sloveni del territorio. Il nucleo di persone colte ed influenti che già prima della guerra costituiva, con l'appoggio del governo austriaco, la più animosa, tenace e combattiva avanguardia delle aspirazioni slovene a Tr.ieste e al mare, continua a svolgere clandestinamente una attivissima opera contro cli noi. Esso fa capo al Deputato Rybar (che rappresentava gli sloveni deJ territorio della città al Parlamento di Vienna) e ad un certo numero di avvocati (Wilfan, Slavik, ecc .) consiglieri ciel territorio in Municipio. Per eludere le disposizioni prese daJle nostre autorità, questi avvocati conferiscono giornalmente con moltissime persone nei loro stuclii, convocandole personalmente col pretesto di trattare affari . Per opera loro , da Trieste si irradia l'azione cli propaganda in buona parte della zona compresa entro la linea d'armistizio. Centri principali dell'jugoslayismo in città sono il " Caffè Balkan" al Narclini Dom (Casa nazionale degli sloveni in Piazza Oberdan) e in modo particolare il "Caffè Commercio" in via Trenta Ottobre che, sotto l'inganno ciel nome italiano , cela nel retrobottega il ritrovo di numerosi agitatori, i qual i vi vanno a tenere le loro conventicole e a leggere i giornali cli Lubiana e cli Zagabria che, con discreta regolarità, emissarii riescono far passare oltre lo sbarramento delle nostre truppe. Fiduciari di provata attendibilità assicurano che le comunicazioni clandestine fra Trieste e Lubiana sono costanti: gli emissari vanno e vengono, non soltanto attraverso le zone montane più boscose della linea d'armistizio, ma addirittura ape11arnente ... esibendo passaporti fai-
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si . In Austria negli ultimi due anni di guerra, e specialmente dopo il sorgere dei "Kader vere.li" che ospitavano centinaia di disertori armati e organizzati alla macchia, l'uso dei passaporti falsi era assai diffuso: con mezzi special i si ottenevano imitazioni perfette cli documenti ufficiali e di autorizzazioni d'ogni sorta. Di questi stessi mezzi si varrebbero oggi gli agitatori sloveni. Con riserva si riferisce la notizia raccolta da fiduciari i che lo stesso avv. Rybar - nominato or ora membro della rappresentanza jugoslava al congresso della pace-, si sarebbe recato a Lubiana (ove tuttora trovasi) a insaputa delle nostre autorità. E negli ultimi giorni anche i viveri sarebbero stati contrabbandati in Carniola oltre la selva cli Tarnova. In città l'azione degli agitatori è intesa soprattutto a diffondere voci allarmanti, incontrollabili, tendenziose non negli ambienti jugoslavi, soltanto, ma in tutti gli strati della popolazi~ne, propalando voci calunniose sul nostro esercito, sull'Italia in genere e notizie fantastiche come quella insistentissima della provvisorietà della nostra occupazione, e del risoluto atteggiamento cli Wilson e della Francia a favore di tutte le più larghe aspirazioni jugoslave. Uniti in quest'opera a elementi tedeschi e magiari, svolgono un'attivissima propaganda antiitaliana, esaltando i vantaggi di una Trieste "città Iibera". Una vera e propria azione sobillatrice svolgono soprattutto sulle masse assai folte dei disoccupati, fomentandone subdolamente il malcontento. Negli ambienti sloveni della città lo stato d'animo predominante può riassumersi come segue: decisa avversione per gli italiani, cieca fiducia in Wilson, nella Francia e nelle decisioni ciel congresso della pace, che dovrebbero fare di Trieste se non jugoslava per lo meno città libera. Singolare è la credenza, notevolmente diffusa , che la Jugoslavia farebbe la guerra all'Italia: idea questa che trova largo consentimento e suscita folli speranze Ol). C irca il futuro assetto interno dello stato Jugoslavo, le opinioni sono diverse e le discussioni poco appassionate, preoccupando poco intensamente gl i animi il problema più immediato dei futuri confini. Nel contado la situazione si può invece definire tranquillante. A malgrado delle mene cli mestatori, gli sloveni del territorio sanno troppo bene che gli interessi di questi sono indissolubilmente legati a quelli della città. Dopo i primi giorni cli diffidente incertezza le contadine (lattivendole, fruttivendole, lavandaie ecc.) hanno ripreso a scendere in piazza. Opicina sembra fra gli altri un centro attivamente influenzato dagli
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L'eserciro i10/ia110 e la quesrione Fiuma,w (1918-1921)
agitatori. Data Ja notevole facilità di comunicazioni (elettrovia), giornalmente un certo numero di persone viene in città a prendere l'imbeccata e a leggere i giornali della Jugoslavia. Si è a questo proposito osservato che le località che più difficilmente comunicano con Trieste , sono quelle ove l'atteggiamento verso le nostre truppe d'occupazione è più cordiale . c) I Problemi Nazionali nell'avvenire . - Non è a credere che anche coll'attuazione del più saggio ordinamento politico-economico nelle terre bilingui della Venezia Giulia, venga tolta di mezzo ogni ragione di future lotte Nazionali. Verrà soltanto eliminata una causa, e precisamente quella causa unica che può fare muovere sotto al vessillo cli rivendicazioni nazionali anche la massa proletaria, che si decide a rovesciare un determinato ordinamento politico soltanto quando esso non le consente il proprio miglioramento economico . Il consegu imento di uno scopo anche così limitato non sarà piccola cosa, perché in tal modo si potrà ottenere l' isolamento della scarsa borghesia intellettuale si.ava o croata dalle vive correnti popolari, le quali si volgeranno invece fiduciose verso un governo che ne tuteli gli interessi e ne promuova il benessere. Altri provvedimenti di carattere economico potranno anche , favo rendo l'immigrazione di Italiani nella Venezia Giulia, rafforzare numericamente l'elemento italiano di fronte allo Slavo ed assicurare un più facile suo trionfo nelle future lotte Nazionali . Ingenti ricchezze minerarie nell'Istria e nelle Alpi Giulie, notevoli forze idrauliche nella Valle dell'Isonzo e del Vippacco non sono tuttora sfruttate non avendo mai voluto il governo a.u. favorire lo sviluppo della grande industria in queste terre . Utilizzare queste ricchezze vorrà dire provocare una richiesta di mano d'opera alla quale l'Italia potrà provvedere dirigendo verso la Venezia Giulia parte della sua emigrazione e costituire nell'hinterland vicino ciel porto cli Trieste un notevole complesso cli aziende industriai i, che , col loro movimento di materie 'prime e di prodotti, potranno compensarlo delle eventuali perdite che esso abbia a subire nell'hinterland lontano posseduto prima dell.a guerra. cl) Rapporto con Tedeschi, Ungheresi e Czechi. - Se nella Venezia Giulia ed anche nelle principali Città l'elemento tedesco, Ungherese e Czeco era poco rappresentato, notevole era ed è ancora in questi momenti l'influenza che i pochi rappresentanti di tali nazionalità hanno sullo svolgimento della vita commerciale , e di conseguenza su quello della vita politica di tutta la regione.
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A/fegati
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Il commercio di Trieste era ed è ancora in gran parte dominato dalla gran banca tedesca, quello di Fiume dall'alta Banca Ungherese e tanto su Trieste che su Fiume esercitano notevole influenza i potenti e ben organizzati istituti finanziari della Boemia. Il predominio della banca tedesca a Trieste e quello della banca ungherese a Fiume dovrà essere eliminato se si vorrà che le due città abbiano a vivere cli vita propria e non divengano due empori estranei alla vita economica della nazione. È necessario che si approfitti perciò dell'attuale periodo cli aimistizio per favorire l'impianto di istituti finanziari italiani per non permettere che quei rapporti diretti tra le grandi banche tedesche ed il commercio triestino, interrotti in seguito alla nostra occupazione, abbiano ad essere nascostamente ed indirettamente ripresi e per favorire anche a Fiume la concorrenza della finanza itali.ana, finora assente, contro il predominio ungherese e la forte pressione czéca e croata. Come nel le banche il capitale straniero era assolutamente predominante, così nelle industrie e nelle imprese di navigazione esso aveva un'influenza notevole, talvolta decisiva. Nelle poche industrie esistenti l'elemento tedesco dominava ol treché coll'influenza dei capitali investiti, coll'azione del governo centrale, che esercitava attiva opera di sorveglianza su stabilimenti direttamente od indirettamente interessanti imprese, servizi o funzioni di stato. Ora molte di queste industrie non fun zionano ed occorre perciò provvedere alla loro riattivazione, incaricando organi de l nostro governo del l'opera di sorveglianza dianzi esercitata da quello a.u.; eliminare l'eccessivo numero cli dirigenti tedeschi ed il personale tecnico straniero che può essere sostituito con personale italiano di non minore capacità; si può così fornire lavoro a molti dei disoccupati ed assicurare alla nostra influenza aziende industriali cli notevole importanza. Le imprese di navigazione non possono ancora regolarmente funzionare perché molte delle loro navi o si trovano in riparazione , o sono ferme tuttora in porti neutrali, o prestano servizio per altri stati dell 'Intesa che le hanno requisite. Assicurare in breve alle compagnie di navigazione la disponibilità del loro naviglio vuol dire deciderle ad accettare spontaneamente, senza bisogno di alcuna imposizione, di navigare sotto bandiera italiana, ridare vita reale al porto di Trieste, riportare più forte e rispettata che per l'addietro la nostra bandiera nei porti del Levante, ove Trieste aveva già conquistato un'indiscutibile primato.
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L ·esercito iraliano e la questione Fiumana ( 1918-/92!)
Atteggiamento dell'elemento Italiano. - L'elemento Italiano di tutta la Venezia Giulia guarda a Trieste come alla sua capitale politica, economica, morale. È Trieste che dà il tono dell'atteggiamento della popolazione Italiana di tutto il ten-itorio occupato: esaminare e comprendere lo stato d'animo della città equivale ad esaminare e comprendere quello d i tutta la popolazione Italiana della sinistra del l'Isonzo. Lo stato d'animo in città. - Passato il primo periodo di entusiastica gioia per la liberazione, la città si abbandona ora al nuovo benessere, va lentamente riprendendo il ritmo abituale della sua vita così fervida e intensa prima della guerra. La certezza profonda, assol uta, che ormai Trieste è per sempre Italiana o la conseguente mancanza di ogni motivo a patriottiche agitazioni o affermazioni, tolgono alla città quel carattere di costante , commovente effervescenza che oggi ancora si osserva a Fiume e nei centri contestati di Dalmazia . Non perciò me no profonda è la gioia di Trieste , che principalmente si manifesta nel cordiale affiatamento stabilitosi fra l' elemento militare e tutti indistintamente gli strati della popolazione. La tenace sincerità dell'amoroso, indissolubile attaccamento dei triestini all'Italia, che si è cementato in decenni di una disperata difesa deJla nazional ità, trova poi espressione in innumerevoli, anche mi nime quotidiane manifestazioni dell'ani ma cittadina. Non ci si deve però nascondere che alcune questioni di carattere politico ed economico preoccupano notevolmente la cittadinanza triestina. Si accenna alle principali: la questione della valuta che preoccupa tutti oltre ogni dire, soffoca ogni iniziativa, paralizza ogni ripresa del commercio, riduce al 40% del valore risparmi, guadagni e stipendii; il problema degli stipendi pagati in corone è quello che più turba e afferma la media e piccola borghesia e tutta la classe operaia. Stipendii, pensioni, sussidi, tutto è corrisposto in corone . Alla stregua del ragguaglio, con i prezzi ancora altissimi, la situazione rimane insostenibile per innumerevoli famiglie. Da ciò la grave agitazione cli questi g iorni per il pagamento degli stipendi in lire, che per la prima volta accomuna a Trieste tutta la borghesia alle masse delle organizzazioni operaie: movimento che va preso neUa più seria considerazione: la disoccupazione: sarebbero tra i 15.000 e i 20 .000 i disoccupati abbandonati a loro stessi; la necessità di passaporti e salvacondotti per accedere alle più vicine località dei dintorni e le penosissime difficoltà che si devono supera-
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re per ottenerli ed il conseguente intralcio ad una infinità di iniziative private; la mancata epurazione dalla città dei piL1 feroci aguzzini della italianità, degl i stru menti più fidi della polizia austriaca, dagli elementi sulla cui pericolosa permanenza invano è stata richiamata l'attenzione cieli' Autorità; la permanenza del vescovo sloveno Karli n che ha in mano e guida tutto il clero della diocesi. Tali questioni formano oggetto di continue, appass ionate discussioni anche tra i cittadini migliori e più sinceramente fedeli alla causa italiana. Gli agitatori - sloveni , socialisti intrans igenti, ex austriacanti ed ex militari austriaci - prendono da ciò argomento per spargere diffidenza e malcontento verso le nostre autorità e, soprattutto in mezzo alle classi più povere, diffondono le più fantastiche dice1ie cli imminenti licenziamenti in massa cli operai, cli confische·, di bandi , di internamenti, di riduzione delle mercedi e la povera gente cred ula , a forza cli sentirsele ripetere con insistenza, spesso abbocca ... Una convinzione fra le altre è diffusa assai tra il popolino: che le nostre truppe quanto prima sgombreranno Trieste e l'intero territorio occupato. Da parte dei più autorevoli cittadini, di provata fede patriottica, si desidererebbe infine un più stretto contatto colle autorità italiane allo scopo cli potere mettere a servizio dell'opera di riordinamento civile e politico della città la loro lunga esperienza e la pratica degli affari amministrativi e commerciali triestini. 1 partiti . - C'è anche confusione. La maggior parte dei Triestini è ancora disorientata sulle correnti politiche del Regno e sulle tendenze dei vari partiti. Una valutazione delle co1Tenti politiche che a Trieste sono destinate a prevalere è quindi per il momento prematura . L'orientamento della maggioranza sarà però probabilmente verso un partito democratico o radicale. I) Il grande partito liberale-nazionale , che prima del.la guerra rappres~n.tava la difesa de ll'itali anità accomunando sotto a questa sacra bandiera uomin i cli opposte tendenze , è sorpassato, non ha più ragioni d'essere. Esso si può già considerare sc iolto dopo la nascita ciel "Rinnovamento", il nuovo partito che eia esso sorge con un indirizzo decisamente più democratico , ma che si può dire ancora in crisi cli gestazione. Comunque, esso si affermerà o attraverso ad esso si formerà il partito "cittadino" per eccellenza.
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L'esercito italiano e la questione Fiumana ( 1918- 1921)
TI) Secondo per importanza viene il partito socialista, che - come è noto - ha proclamato la sua piena adesione al Partito Socialista ufficiale del Regno. Esso si può considerare suddiviso in tre fraz ioni: a) la massa comprese tutte le organizzazioni operaie, che segue ciecamente Valentino P ittoni e le cui tendenze hanno espressione nel "Lavoratore"; b) un'ala "Nazionale" accentuatas i dopo l'occupazione, che fa capo all 'avvocato Puecher, ma che conta poche dec ine soltanto di intellettuali ed è priva quasi di seguito fra gli operai. Ne è anzi probabile la sc.issione dal partito . c) un'ala " bolscevica" capitanata dal Tuntar che non ha neppur essa un gran seguito. Tra i "nazionalisti" e i "bolscevichi" s'è accesa una vivace disputa che ha avuto eco nella stampa italiana e di fronte alla quale la massa centrale resta piuttosto indifferente, ma è se mai più favorevo le a Tunr.ar che a Pucher. Non vi sarebbe alcun contatto, almeno apparente , fra i socialisti ed i nazionalisti sloveni del "Narodni Dom" . III) Segue con numero ancora assai limitato cli aderenti la "Democrazia Sociale" che si potrebbe defin ire di tendenze nettamente bissolatiane. La "Democrazia Sociale" cerca particolarmente cli guadagnare i giovani e i socialisti non avversi aJJa idea nazionale; sembra fare però in questo momento almeno - poca breccia, non potendo riuscire popolare il suo atteggiamento di simpatie e di rinuncie verso gl i slavi. IV) Il partito clericale non ha né ha ma.i avuto a Trieste alcuna importanza. Esiste soltanto il giornale "Unione" , che serve q uasi esclusivamente per la provincia. V) Gli ex austriacanti ("leccapiattini") che con la guerra, appoggiati con ogni mezzo dal governo a.u. avevano preso un certo picco , sono passati in seconda linea. Risulta però che hanno i loro centri di ritrovo nel caffè "Giuseppina", "Adriatico" e "Centrale". È da essi che parte la subdola propaganda per Trieste-città libera; sono essi a spargere molte delle voci allarmanti e tendenziose che confondono le idee al popol ino . Azione del resto che si poteva ben prevedere dato che questi elementi sono rimasti indisturbati sul posto e sarebbe stato assurdo pretendere che diventassero da un momento all'altro italofi li. Il clero . - Già prima della guerra il clero era rappresentato a Trieste da una notevolissima maggioranza di sacerdoti sloveni ai quali si contrapponeva un numero assai limitato cli elementi italiani . Questo negli
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ultimi anni è andato ancora assottigliandosi, di modo che era il vescovo Karlin dispone nella città di preti a lui devoti, quasi tutti di nazionalità e cli sentimenti Jugoslavi. Mons. Karlin, fervente jugoslavo egli stesso, persiste oggi ancora nel suo aperto atteggiamento di ostilit~t contro l' occupazione ital.iana. Egli continua a sostenere con i suoi intimi che questa sarebbe soltanto provvisoria. Anche giorni addietro egli rimproverava aspramente un sacerdote italiano de.Ila città perché portava una coccarda tricolore. Egli sarebbe , mediante emissarii , in costante comunicazione con Lubiana e particolarmente con quel vescovo Joglio che è considerato uno degli apostoli del movimento Jugoslavo. La sua permanenza a Trieste nella sua carica , è motivo di sorpresa e cli malumore nella cittad inanza, cli preoccupazione e di sdegno nel clero Italiano e nei fedeli. Gli Italiani de/L'lstria. - Le condizioni ecqnomiche degli Italiani dell'Istria non sono troppo liete. Nelle principal i città il fenomeno della disoccupazione , dovuta alla sospensione del lavoro cli molte delle piccole industrie locali ed al ritorno dei richiamati , si presenta sotto forme assai gravi. Per i lavori agricoli invece la mano d'opera è scarsa e mancano soprattutto gli attrezzi d i lavoro, le macchine, le sementi . L'industria della pesca, già molto sviluppata, è completamente paralizzata per la mancanza di imbarcazioni , di attrezzi . Le industrie estrattive, fiorenti sulla costa orientale dell'Istria e che davano lavoro e ricchezza alla popolazione schiettamente Italiana della zona cli Albona, sono pur esse in crisi . La risoluzione di tutti questi problemi economici si impone se vogliamo fare sentire alle genti Istriane, che nella speranza della redenzione in tanto hanno sofferto sotto al governo a.u., come l'avvento dell'Italia coincide con un reale progresso delle condizioni di vita e di lavoro. La situazione di Fiume. - Nella situazione politica di questa città non si sono verificati nelle ultime due settimane notevoli mutamenti . La maggioranza italiana della città seppe con notevole ardire e con sicura energia fino dal giorno ciel dissolvimento dell'impero a.u. affermare i propri diritti e prosegue ancor oggi con sempre rinnovato fervore la lotta per ass icurare l'annessione di Fiume all'Italia. Nella loro campagna di difesa contro le pretese dei croati gli italiani hanno trovato un nuovo alleato nel!' elemento magiaro , la maggior parte del quale - in vista dei vantaggi che l'Ungheria può trarre da Fiume Italiana e dal danno ad essa derivante dall'eventuale unione di Fiume alla Jugoslavia avversaria implacabile dell'Ungheria - sostiene, come minor male, le aspirazioni della maggioranza cittadina.
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Contro all'elemento italiano stanno i croati de] sobborgo di Sussak, e quelli degli altri centri principali del litorale croato sostenuti apertamente dai reparti francesi ciel corpo di occupazione interalleato ed appoggiati fino ad un certo punto anche da inglesi ed americani. Per contro , i croati del territorio già dipendente dal libero comune di Fiume, i quali anche pel passato non ebbero forti contrasti cogli Italiani della città, conquistati dal corretto contegno delle nostre truppe, ammirati del buon funzionamento dei nostri servizi di rifornimento non dimostrano alcuna ostilità verso la nostra occupazione. Da ciò risulta che in sostanza la vera e reale opposizione al programma degli Italiani parte eia elementi estranei alla città mentre che quasi tutti gli abitanti dell 'antico libero comune, senza distinzione di nazionalità, sono per l'unione all'Italia. Una corrente intermedia, della quale si è fatto interprete il partito socialista Fiumano , composto nella grande maggioranza di croati , è per la costituzione cli Fiume a città libera, ma questa proposta non trova credito nemmeno tra i socialisti croati , partigiani pur essi, alla pari dei più violenti nazionalisti, dell'unione della contesa città alla Croazia. La questione di Fiume è, come si vede, esclusivamente politica e come tale deve essere considerata e risolta. È dall'azione concordante delle nostre autorità locali , degli organi centrali del Governo e della diplomazia che deve essere assicurato all'Italia il possesso di questa città. Come prima cosa devesi ottenere di fare cessare ogni azione politica, sia essa favorevole o contraria alle aspirazioni italiane, degli enti militari alleati, politicamente irresponsabi li così verso cli noi come verso il loro paese . Se infatti i comandi e le truppe degli alleati des.istessero dalla perniciosa opera cli propaganda anti-italiana , che essi vanno svolgendo fra la popolazione croata dei sobborghi cli Fiume , ogni agitazione ve1Tebbe a cessare od almeno non si manifesterebbe più in forme violente come per il passato. 1 croati del Litorale sentono di essere troppo deboli per contrastare alla forza italiana , forse non sono nemmeno convinti della fondatezza delle loro pretese sulla città, se dopo quattro anni cli guerra - anche per loro disastrosa - parlano a cuor leggero della prossima campagna contro 1'Italia è perché credono di essere appoggiati da alleati capaci di imporre senza colpo ferire a noi il soddisfacimento cli tutte le richieste degli Jugoslavi. Quando la nostra diplomazia riesca ad ottenere che almeno le forze militari alleate presidianti Fiume ed il Litorale Croato si astengano da qualsiasi azione politica, la questione cli Fiume potrà avviarsi verso una pacifica soluzione; oggi invece, nono-
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stante la calma apparente di questi ultimi giorni, non può escludersi la possibilità di incidenti ancora più gravi di quelli verificatisi nella decorsa quindicina. Oltre a ciò occorre incominciare fino ad oggi a gettare le basi ciel futuro assetto di pace, che deve certamente presupporre un accordo fra gli italiani, possessori dei migliori porti dell'Adriatico, ed i croati, abitanti l'hinterland che a questi porti deve inviare materie prime e prodotti. Per gettare solide basi di tale accordo bisogna sfatare la leggenda, diffusa da nostri alleati fra le popolazioni croate, di un preteso imperialismo ital iano e per incom inciare a sfatare tale leggenda occorre non dare a chi ha interesse di alienarci le simpatie dei vicini buoni argomenti in sostegno delle proprie affermazioni. Le eccessi ve pretese che nel!' interno ciel paese vengono sostenute da chi non conosce nemmeno superficialmente le condizioni delle coste orientali dell'Adriatico nuociono assai alla nostra causa e fanno apparire fondate le accuse che si muovono contro di noi. È facile nei comizi richiedere intere provincie abitate da parecchie migliaia di individui di altra nazional ità, ma non è altrettanto agevole sostenere cli fronte agli avversari la giustizia delle nostre aspirazion i, quando costoro dalle parole cli nostri stessi connazionali traggono argomento per dimostrare che l'Italia, dimenticando il suo passato, vuole sostituirsi ali' Austria nell 'oppressione politica delle genti slave . La situazione politica nei territori oltre la linea di armistizio. - Sulle popolazioni slovene e croate del territorio occupato dalle nostre truppe esercita indubbiamente una notevole influenza l'atteggiamento delle diverse stirpi dei Jugoslavi, che, dal g iorno del crollo dell'Impero a.u., vanno ricercando attraverso trattative e compromessi una forma di organizzazione statale conforme alle loro tradizioni ed ai loro interessi del momento. Lubiana è l'unica città slovena importante e fa sentire la sua influenza, oltreché fra le popolazioni della Carniola, anche fra quelle del Carso Triestino e Goriziano , Zagabria, la sola grande città croata, è stata ed è il massimo centro cli cultura degli slavi meridionali , la vera capitale morale del Jugoslavismo, e direttamente determina l'atteggiamento dei croati dell'Istria e del Litorale, indirettamente - attraverso ali' influenza che essa esercita su Lubiana e Belgrado - anche quello degli sloveni e dei serbi. Fino dal novembre u.s . a Zagabria si comprese che i popoli Jugoslavi dovevano costituirsi in stato organico nel più breve tempo possibile onde potersi presentare al congresso della pace con una propria rappre-
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sentanza autonoma, che desse affidamento di interpretare il pensiero delle varie famiglie Jugoslave , e di goderne l' intera fiducia. Volendo far presto non si poteva discutere troppo sulla forma del nuovo stato: tutte le varie tendenze politiche, che minacciavano di fare perdere un tempo prezioso col le loro intemperanze o coi loro teoricismi da congresso, dovevano essere cli colpo eli minate. Fu così che eia Zagabria - centro principale ciel movimento nazionalista e separatista croato - venne lanciato il programma cli unione di tutti gli Jugoslavi sotto la Serbia. Unendosi alla Serbia gli slavi meridionali già dipendenti dall'Austria miravano ad appoggiarsi ad uno stato già militarmente organizzato e che poteva in brev'ora riordinare le loro forze armate ed a sfruttare quelle simpatie che la Serbia nei quattro lungi anni di gueffa si è conquistata tra gli Alleati dell 'T ntesa. Sul principio l'unione colla Serbia incontrò vivissimo opposizioni: il partito di Frank già austriacante ed ora sostenitore della indipendenza della Croazia, il partito dei contadini croati favorevo le ad una repubblica cJerico-conservatrice, i resti del partito sloveno-austricante cli Sustorsic, gli sloveni clericali si dichiararono nettamente contrari all' unione dei Jugoslavi sotto la dinastia dei Karageorgevic e sembrò per un istante che l'unione di tutti i partiti antiserbi compromettesse il progetto della grande Jugoslavia. I partigiani dell'unione alla Serbia pare invece siano riusciti a prevalere: essi hanno oggi in mano tutti i giornali più importanti ; tutte le c ittà sono per loro; l'appoggio dell'elemento militare serbo, l'unico organizzato nella Jugoslavia, e del Comando clell' Armata d'Oriente hanno permesso al Partito Serbofilo di prendere in mano tutte le forze armate ciel nuovo stato. Si ritiene perciò che, almeno sul momento , non si possa fare conto su alcun serio movimento separatista sia da parte degli sloveni che da parte dei croati od almeno si può essere certi che, di fronte ad eventuali conflitti coll'Italia, tutti i partiti, tutte le diverse tendenze dei Jugoslavi, facendo tacere ogni divergenza, sarebbero concordi attorno alla bandiera serba. Così pure l'ostilità verso di noi è carattere ormai comune a tutti i partiti nei quali si divide il popolo Jugoslavo. I serbi, memori dell'aiuto da noi prestato al loro esercito durante e dopo la tragica ritirata del 1915 e degli stretti vincoli di colleganza che li univano ai nostri soldati del!' Armata d'Oriente, erano ben disposti verso di noi e non desideravano che di stringere coll'Italia nuovi accordi di carattere politico ed economico, che aiutassero il risorgimento civile o commerciale della loro ter-
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ra. Ma i croati, che nell'oganismo statale serbo avevano cercato il primo nucleo del futuro stato Jugoslavo, mentre si atteggiavano a devoti sudditi dei Karageorgerie, sfruttando lo stato cli prostrazione nel quale si trova tuttora la Serbia e la deficienza di uomini politici di questa, si sono imposti ai circoli dirigenti di Belgrado, hanno orientato tutta la politica Jugoslava in senso nettamente antiitaliano e hanno iniziato tra le popolazioni della Serbia una violenta propaganda contro di noi. CosÏ si è ottenuto che anche in Serbia si affermasse quella corrente ostile ali 'Italia che sempre ha dominato nella Croazia e nella Slovenia. Questo stato d'animo non manca d'influire anche sull'atteggiamento degli sloveni e elci croati abitanti le terre redente e vale a rendere piÚ difficile la nostra opera cli penetrazione, sovrattutto in quelle regioni che con maggiore facilità , sia direttamente che indirettamente, possono comunicare coi territori della Jugoslavia.
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L'eserciro il(Jfiano e la questione Fiumana ( 1918-1921)
ALLEGATO 3 (o)
MINISTERO DELLA GUERRA SEGRETARIATO GENERALE DIVISIONE STATO MAGGIORE SEZI0NE2• N. 2600 - Circolare
Roma, addì 22 gennaio 1919
OGGETTO: Contegno dell'Esercito nelle pubbliche dimostrazioni e nelle competizioni di parte. A tutte le Autorità militari In questi ultimi tempi si è verificata con una certa freq uenza la partecipazione cli ufficiali e militari cli truppa a pubbliche dimostrazioni ed a manifestazioni di carattere politico di vario genere. È gloria e vanto de.I nostro Esercito l'essere sempre rimasto al i ' infuori e al di sopra delle competizioni di parte e delle passioni po litiche e sociali, per restare soltanto l'emblema dell ' ordine e della di sciplina, la sicura tutela del Paese e delle istituzioni . A questo contegno dell'Esercito è dovuto in gran parte la serietà e la grandezza della Nazione. Occorre che questa tradizione del nostro Esercito sia mantenuta e rispettata; occorre che tutti i cittadini raccolti intorno alle Bandiere per la santa guerra e che ieri e domani furono e saranno ancora partecipi delle libere e feco nde competizioni civili, sappiano oggi tene rsi assolutamente estranei a tali competizioni per serbarsi degni della di visa militare che hanno tuttora l' onore cli vestire; ed io questo richie do loro in nome di quel contributo di onore e d i amore che ciascuno di essi le ha portato durante il grande cimento or ora trascorso e superato .
C) AUSSME. E J-1 99.
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TI nostro Paese , con la sua naturale saggezza e col suo innato senso di equilibrio, non approva gli atteggiamenti, che altrove si sono verificati su vasta scala, di comitati militari scesi dall'austera severità dei loro ordinamenti alle incomposte discussioni di circoli ed alle agitazioni cli piazza, ed ama invece che il suo Esercito glorioso resti immune dal triste fenomeno. Il nostro Paese dev'essere obbedito; perciò intendo che anche i casi isolati cli un tale intempestivo intervento non abbiano a ripetersi. Il Min istro Caviglia
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L'eserciro iraliano e la ques1ione Fiumana ( 1918-1921 J
ALLEGATO 4 (o)
COMANDO CORPO D ' OCCUPAZIONE INTERALLEATO DI FIUME N. 6971 di proL
Riservatissimo
16 marzo 1919
OGGETTO: Provvedimenti militari per la tutela dell'ordine pubblico in Fiume.
Al Comando nucleo ANFOSSI Al Sig. Generale Savy Al Comando nucleo MARIETTI Comandante truppe franco-serbe Al Comando Btg. Marina Bafile Fiume Al Comando CC.RR. Corpo occup . Al Sig. Generale Gordon Al Comando Genio Corpo occup. Comandante truppe inglesi Fiume Alla Direzione Sanità Corpo occup. Al Comando Divisione Speciale .in Fiume Il mantenimento de ll'ordine pubblico nella città di Fiume è normalmente affidato alla Polizia interalleata che dispone , per reprimere piccoli disordini, oltre che della propria gendarmeria (250. carabinieri e 50 gendarmi alleati), de i picchetti giornalmente comandati dal Presidio. L'impiego di tali forze, nell'eventualità ora accennata, è regolato dall'ordine già e manato n. 2858 del 16 gennaio u.s. Verificandosi invece più gravi ed estesi disordini sarà data attuazione alle seguenti misure:
- lIl Comando della zona di occupazione e cli tutte le truppe interalleate che la presidiano sarà da me assunto in modo unico ed assoluto,
(°) AUSSME. E3-7
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in relazione alla mia responsabilità personale, quale Comandante più anziano, cli garantire il pronto ristabilimento dell'ordine. I miei ordini e le mie disposizioni dovranno pertanto essere senz ' altro eseguiti e rispettate.
- II La città viene divisa in settori, come da schizzo annesso. A ciascuno di essi viene preposto un Comandante ed assegnata un'aliquota fissa di truppe. 11 "Settore A" di Fiume (Industriale) e il "Settore B" di Sussak dipendono rispettivamente dal Comando delle truppe inglesi (Generale Gordon - Villa Withead) e delle truppe francesi (Generale Savy Viale Déak, 56), che ne designeranno il Comandante e assegneranno l'aliquota cli truppe . Gli a.ltri settori saranno riun iti sotto (1 Comando del Generale Anfossi, coadiuvato dal Colonnello Angclini , del Piemonte Reale Cavalleria. Tale Comando assumerà il nome di "Comando Militare della città" ed avrà sede in Piazza R. Elena n. 2.
- III I Comandi inglese e francese e il Comando militare della città, assumono il Comando diretto dei loro settori con criteri cli ampia autonomia. Riceveranno eia me, oltre all'ordine di iniziare e cessare da queste speciali funzioni, eventuali direttive e notizie.
- IV Forze destinate alla tutela dell'ordine pubblico nella città: un battaglione inglese un battaglione francese un battaglione del 1° Granatieri un battaglione del 2° Granatieri 4" squadriglia autoblinde una batteria da campagna un gruppo di 2 comp. mitragliatrici tre squadroni Piemonte Reale battaglione marinai Bafile un battaglione annamita (come riserva ciel presidio francese).
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L'esercito italiano e la ques1ione Fiumana ( 1918-1921)
-V -
Compiti generali del settore Ciascun comandante di settore mantiene eù assicura l'ordine entro il settore di sua giurisdizione, valendosi della propria aliquota di truppe - seguendo gli ordini e le direttive dei Comand i inglesi o francese o militare della città da cui dipende - cooperando con gli organi di Polizia interalleata esistenti nel suo settore. Provvede principalmente a: sciogliere gli assembramenti e difendere ad ogni costo gli edifici e le opere pubbliche che si trovano nel suo settore, quali Comandi, caserme, banche, opifici, servizi pubblici, ecc. - garantire il transito e le comunicazioni ordinate e necessarie. Il Comandante cli settore disloca ed impiega le truppe a seconda degli ordini ricevuti e degli avvenimenti , traendo consiglio dalla esatta conoscenza del proprio settore e ùei punti importanti e delicati da proteggere. In massima, converrà ripartire la forza del settore in due nuclei, uno per i distaccamenti di protezione fissi e l'altro come riserva mobile di settore. Eventualmente, ciascun settore potrà far conto su qualche reparto da trarsi eia quelli accasermati nei pressi. Ogni Comando cli settore avrà presso di sé un nucleo di CC.RR. fornitogli dal Comando di Polizia interalleata e, occorrendo, interpreti per assicurare il collegamento coi Comandi e coi reparti alleati. Si terrà strettamente collegato a mezzo cli ciclisti, di telefoni e di porta ordini col Comando da cui dipende, con quello di Polizia interalleata e coi Comandi dei settori contigui. Coordina la propria azione con quella dei settori vicini a cui deve, in caso di necessità, prestar man forte, prescindendo da una concezione troppo rigida dei Iimiti di settore. D'ogni avvenimento importante informa il Comando da cui dipende. Ogni settore disporrà di un locale di raccolta degli individui arrestati. Le guardie esistenti saranno lasciate, in primo tempo , sul posto . Il Comando di settore provvederà successivamente a rinforzarle o diminuirle secondo le esigenze, ed a cambiarle con le proprie truppe quando i reparti che normalmente le distaccano fossero chiamati ad altri compiti.
- VI Descrizione dei settori (I limiti dei settori risultano dallo schizzo allegato) Settore A (Industriale) Comandante: designato dal Comando inglese.
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Sede ciel Comando: Villa Vithead Truppe: contingente inglese, II° squadrone Piemonte Reale Cavalleria. Settore B (Settore di Valscurigne) Comandante: Comandante del 1° gruppo Piem. Reale Cavall .. Sede del Comando: Bivio Via Parini - Via Valscurigne (cinematografo "ldcal'') Truppe: 111° e V0 squadrone Piemonte Reale Cavall. una sezione autoblinde (Eventualmente impiegate due compagnie cli fanteria francese) . Settore C (Centro) Comandante: il Comandante ciel Btg. del ·1 ° Granatieri. Sede ciel Comando: Via Pomerio. Truppe: un battaglione del 1° Regg. Granatieri Osservazioni: Il caseggiato di Cosala sarà presidiato da un plotone. Settore D (Eneo) Comandante: il Comandante ciel Btg. del 2° Granatieri. Sede del Comando: Comando di città. Truppe: un battaglione del 2° Regg. Granatieri e la 607" compagnia mitragliatrici. Osservazioni: Al Palazzo Governiate saran no distaccati un plotone ed una sezione mitragliatrici. La compagnia mitragliatric.i sarà particolarmente impiegata all ' occupazione dei ponti sull'Eneo. Punto Franco Il Punto Franco, compreso il Palazzo del Governo Marittimo, i magazzini e gli impianti ferroviario e la stazione ferroviaria stessa, costituiscono un settore a sé. Comandante: Comandante Borghese . Sede ciel Comando: Palazzo ciel Governo Marittimo. Truppe: battaglione marina Bafile 30" Compagnia Guardia Finanza.
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L 'esercito italiano e fa questione Fiumana (1918-1921)
Sussak Sello re A (Tersatto) Comandante: Comandante battaglione Granatieri dislocato eia Tersatto. Truppe: Battaglione Granatieri dislocato a Tersatto. Sede ciel Comando: Tersatto.
Settore B (Abitato di Sussak bassa) Comandante, sede ciel Comando e truppe: designati dal comando francese.
- VII Riserve Sono costituite principalmente da: 4" squadriglia autoblinclomitragliatrici (meno una sez.) 113" B. Compagnia Presicliaria 8° Battaglione Bersaglieri Ciclisti una batteria da campagna al Calvario. Tali riserve conservano, in caso di allarme, la loro attuale dislocazione. Eventualmente, ed a ragion veduta, metterò a disposizione del Comando cli città altre riserve tratte dalle truppe a mia disposizione, da reparti cli sbarco della marina, dal battaglione annamita.
- VIII Sbocchi I Comandi inglese, francese e militare della città, a mezzo delle riserve, provvederanno all ' eventuale rinforzo degli sbocchi minacciati e specialmente: strada cli Abbazia, di Trieste, di Cosala, strada Luisa, strada di Martinscizza, e, a tergo, ponti sull'Eneo, in modo eia arrestare qualsiasi movimento cli afflusso in città da parte delle popolazioni del contado circostante. Servizi
La Direzione di Sanità provvederà all'impianto cli un posto di medi-
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cazione per ogn i settore, impiegando il personale sanitario de i corpi e degli ospedali. Ogni settore dovrà disporre cli almeno un camion, per trasporto e sgombri di feriti, arrestati ed eventualmente per attrezzare e trasportare m itragliatrici . Tali autocarri saranno forn iti dal mio Comando per i settori i.taliani e dai Comandi alleati per i loro settori.
- IX Segnale d'al/arnu! Dal mio Comando a que ll i alleati e militare di città ed a quelJo della D ivisione Navale con messaggio telefonico . Successivamente dai Comandi alleati e militare di città , pure per telefono , ai Comandi di settore e cl i reparto. Contemporaneamente i l Comando della Divisione Navale provvederà perché siano sparate salve cli tre co lpi di cannoni per tre vo lte , ad intervallo di tre minuti, e siano suonate le sirene del le navi. A tale segnale tutti gli ufficiali e militari isolati che si trovassero in libera uscita o comunque lontani dalle ris pettive sedi, accorreranno con ordinata lestezza ai loro posti (evitare cli correre per le vie cleUa città). I reparti inquadrati e accase rmati prenderanno le armi, pronti a muovere secondo gli ordini dei Comandi di settore. Accusare ricevuta.
lL TENENTE GENERALE Comandante del Corpo cl ' occup. lnterall, cli Fiume F.to GRAZIOLI p.c.c . lL COLONNELLO CAPO DI S.M. (B ianchi)
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L'esercito italiano e la questione Fiumana ( /9/H- 1921)
ALLEGATO 5(°)
COMANDO CORPO D'OCCUPAZIONE INTERALLEATO DI FIUME
Precedenza assoluta
Fiume, 12 Settembre 1919 Ore 7,30
AL COMANDO SUPREMO - ROMA AL COMANDO DELL' 8" ARMATA - UDINE N. I 6786 - Azzuno Verso tre di starnane senza alcuna apparente preparazione circa 150 giovani battaglione fiumano si sono diretti verso parte nord-ovest .linea armistizio pare per congiungersi volontari provenienti Italia e rientrare in città in forze per occuparla stop Da prime notizie raccolte sembra esservi connivenza con altri aderenti rimasti cittù dove in questo momento popolazione è svegliata suono campane a stormo stop Finora nulla fu tentato contro alleati stop Ho richiesto concorso qualche Compagnia XXYI° Corpo et prego provvedere rinforzo Carabinieri stop Emanuele Filiberto partita ore 7 stop Pubblico manifesto, per proibire qualsiasi riunione et dimostrazione stop . Seguiranno notizie stop Generale PittaJuga. Momento partenza Colonnello Ferrero in èittà calma relativa. Finora non risulta siano rientrati i volontari.
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AUSSME, rei. PO. Annessi. voi. 1-63 g , parie Ili.
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ALLEGATO 6 (o)
COMANDO CORPO D ' OCCUPAZIONE INTERALLEATO DT FIUME
Urgente
Fiume, 12 Settembre 1919 Ore J 0,30
A S.E. PRESIDENTE CONSIGLIO MINISTRI-ROMA
N. 16792 - Azzurro Oggi città ore 10 per manifestare lutto partenza soldati Italiani et Regie Navi proclamata serrata stop Intanto si est propalata voce che granatieri sarebbero in marcia per ritornare Fiume et circa 150 giovani del Battaglione Fiumano stanotte sono partiti per incontrarli stop Mi giungerebbe notizia che un Battaglione Granatieri siasi mosso da Mcmfalcone et con Camions si diriga qui stop Vado loro incontro cli persona per fermarli stop Nessun atto est stato compi.uto contro alleati stop Ho emanato Bando per proibire manifestazioni o riunioni qualsiasi genere et agirò sinergicamente anche contro Battaglione Fiumano stop Occorromi perè> rinforzi Carabinieri et ne ho fatto richiesta Comando Supremo cui prego V.E. voler rivo lgere opportune premure stop GENERALE PlTTAL UGA P.C.C.
(
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AUSSMJ:::. rei. PG. Annessi, vo i. l-63 g, parte lii.
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ALLEGATO 7 (o)
COMANDO CORPO D ' OCCUPAZIONE INTERALLEATO DI FT.UME
Precedenza assoluta
Fiume, 12Settembre 1919 Ore 12.50
A S.E. PRESIDENTE CONSIGLIO - ROMA N. 16791 - Azzurro
Ore 12 Colonna Granatieri Arditi con Mitragliatrici Autoblindate guidate eia D'Annunzio alle ore 11.45 riusciva travolgere ogni resistenza e giungeva a Fiume stop L'Ordine si va ristabilendo ed io continuo tenere Comando stop GENERALE PITTALUGA P.C.C .
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AUSS1v1E. rei. PG. Annessi. voi . 1-63 g, parte
[I[.
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J\llegati
ALLEGATO
8 (o)
COMANDO CORPO D ' OCCUPAZIONE INTERALLEATO D I FIUME Fi ume, 12 Settembre 19 l 9 Ore 14,30
N. 16793 cli prot.
AL COMANDO 8" ARMATA AL COMANDO SUPREMO Circa ore 10 è stata segnalata colonna qutocarri con granatieri del battaglione Reina capitanata eia D ' Annunzio in marcia su Fiume. Nel percorso colonna ha reclutato arditi divisione d'assalto con autoblinde. Truppe cavalleria et fanteria inviate sbarrare strada furono travolte. A nulla valse mio intervento personale e quello Capo S.M . Ten. Colono. Roncaglia e Ten. Colon n. Carabinieri Caselli , accorsi al biv io di Castua. Ho soltanto potuto avere assicurazi.one dai Capi che nessun atto ostilità verrà fatto verso alleati e che sarà mantenuta disciplina. Ho raccomandato Generale Savs e Ten. Colonn. Peck grande prudenza, consegnare truppe , ritirare guardie; ho ottenuto loro assicurazioni questo riguardo . Alle ore 13 colonna di qualche migl iaia di militari e borghesi si è presentata al palazzo del Governatore reclamando, a grandi grida, che venissero tolte le bandiere inglese, francese ed americana, e minacciando invadere palazzo per farlo. Nella certezza che questo sarebbe stato invaso , ho ord inato che bandiere nazioni al.leate venissero tolte con gli onori delle armi. Folla applaudì . Conun. Grossich, Presidente Consiglio Nazionale, ed Avv. Vio Sindaco della città, esortarono popolazione alla calma. Stasera parlerà D' Arn1unzio . Continuo tenere Comando e confido dominare situazione. Seguirà particolareggiato rapporto. IL MAGGIOR GENERALE Comandante int. ciel Corpo Occupazione Interalleato d i Fiume F.to PITTALUGA (
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AUSSME. re i. PG, Anness i. vo i. J-6J g. parte lll.
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L' esercito italiano e la ques1ione F iumana ( 1918-/921)
ALLEGATO 9 (o)
COPIA Dl TELEGRAMMA TN PARTENZA (P.A .) 12 Settembre 1919 Ore 14,30
DAL COMANDO DELL'8'' ARMATA - UDINE AL COMANDO SUPREMO - ROMA AL .MINIST ERO GUERRA - ROMA
N. 4158 Op. Proviene Comando ottava Armata Ufficio Operazioni stop Comando XXVT° Corpo Armata mi comunica che questa notte 40 autocarri con granatieri sono partiti diretti a Fiume condotti da D'Ann unzio et che Battaglione Fiumano li attendeva verso linea armistizio stop Comandante 26° Corpo d'Armata prese misure per arrestarli ma causa defez ione di un reparto d 'assalto lungo strada percorsa che doveva arrestarli cd a loro unitosi in parte colonna è entrato in Fiume stop Dispongo invio truppe s u linea armistizio ove Brigata Sesia non offre garanzie sicurezza stop Ordino Generale Pittaluga procedere arresto et disarmo compreso D'Annunzio et riconsegnare g ranatieri su linea armistizio stop l è rrò informato stop GENE RALE DI ROBILANT P.C .C .
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AUSSME, rei. PO, Annessi, voi. 1-63 g , parie ITT.
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Allegati
ALLEGATO 10 (0 )
COMANDO CORPO D'OCCUPAZIONE INTERALLEATO DI FIUME N. 16795 di prot.
Fiume, 12 Settembre 1919
Al Sig. Gen. Savy Comandante le truppe franco-serbe - Fiume Al Sig. Ten. Col. Peck - Comandante missione britannica - Fiume Ammiraglio Andrews a bordo della nave americana Pittsburg Quest'oggi , verso le ore 13, una folla di qualche migliaio di persone fra militari e borghesi si presentò al palazzo dove ha sede il mio Comando reclamando a grandi grida che soHanto la bandiera italiana fosse mantenuta fra quelle alleate esposte sul palazzo. Poiché la folla minacciava cli invadere il mio Comando, io , per evitare che le bandiere alleate potessero essere tolte a forza e vilipese per la città, annunciai che io stesso le avrei fatte togliere cogli onori militari. Difatti poco dopo, colla guardia schierata e fatti s uonare i tre attenti, dagli ufficiali del mio Comando ho fatto prendere la bandiera ing lese, francese e americana che sono state messe nel mio stesso ufficio con una sentineL!a di guardia d'onore. IL MAGGIOR GENERALE Comandante int. ciel Corpo Occupazione Interalleato cli Fiume F.to PITTALUGA
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AUSSME. rel PU . An nessi. voi. l-63 g. pane Ili.
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L'esercito i/(//iano e la questione Fiumana ( 1918-1921 )
ALLEGATO 11 ( 0 )
COMANDO DI FIUME D ' ITALIA BOLLEITINO UFFICIALE N. 2 (Prima Serie)
Fiume d'Italia, il 13 Settembre 1919
Anno I
L'ITALIA È A FIUME PER VALORE DEI LEGIONARI E PER OPERA DEI FIUMANI Ieri alle ore J1.40 Gabriele D 'Annunzio alla testa di manipoli dell'esercito insorti e trascinati al grido di "Fiwne o morte" entrava in Fiume, obbligando il corpo interalleato a chiudersi nelle c:aserm.e prima, e ad evacua.re poi.. Sul palazzo, al posto delle bandiere ji·ancese, inglese e americana, resta, a sfida, la sola bandiera d 'Italia. simbolo di conquista e di Iibera.zio ne . Quando Gabriele D 'Annunzio , alle 18,20 appare al poggiuolo ciel Palazzo un g rido poderoso erompe dalla folla, seguito eia un silenzio religioso non appena il poeta fa cenno di parlare. Eg,li è stanco, è febbrici tante, è sofferente ma la sua fibra è inesauribile, la sua fede non conosce requie. Con voce chiara e squil lante, scandendo le parole che s' imprimono nel cuore come lame d 'acciaio, così comincia la sua orazione: " Italiani di Fiume! "Nel mondo folle e vile Fiume è oggi il segno della libertà; nel mo ndo folle e vile vi è una sola cosa pura: Fiume; vi è una sola verità: e questa è Fiume; v i è un solo amore: e questo è Fiume 1 "Fiume è come un faro luminoso che splende in mezzo ad un mare cli abiezione" . Narra quindi ed esalta l' ardimento delle truppe forti e generose che sono accorse a salvare la città dalla ignominia e dalla vilt.à in cui voleva
(") Società di Studi Fiumani - A rchivio ;vfuseo di Fiume. raccolta dei Bol lettini Ufficiali del Com.anelo cli f iume d' Jtalia.
Allegati
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trascinarla il governo cli Nitti: elci Superbi Granatieri cli Sardegna; dei mirab ili fanti della brigata Sesia; degl'indom iti arditi; dei bersaglieri , degli artiglieri. degli audaci marinai cl'ltalia che han voluto seguire il gesto de l vo lontario marinaio cli Buccari. "In q uesto pe llegrinaggio d 'amore - prosegue - io sono venuto a sciorre il voto promesso nel l\faggio scorso al popo lo d i Roma. "Allora la vasta bandiera ciel Timavo, la bandiera che aveva coperto il corpo de l fante dei fanti fu spiegata dal la ring hiera del Campidogl io e poic hé il lembo rosso giunse a bagnarsi nella tazza della fon Lana sottostante, essa fu battezzata dall'acqua Capito lina. "E tutto il popolo gridò al presagio. "Poi v i gettai una lunga banda cli crespo nero perché la bandiera restasse abbrunata finché Fiume non fosse nostra; ma il vento fa investì e la sol levò come se volesse distogliere il lutto. È tutto il popolo gridò nuovamente al presagio. "Ogg i io vi mostro questa bandiera che. per volontà de l fan te, io doveva consegnare a Trieste. "Prima cli portarla a Trieste essa doveva venire a Fiume per es.sere riconsacrata dalla vostra fede. Così dicendo il poeta spiega la bandiera, me ntre la fo lla applaude fre neticamente . "Dopo quest'atto di rinnovata volontà d ichiaro: IO SOLDATO, IO VOLONTARIO, IO MUTILATO DI GUERRA, CREDO DI INTERPRETARE LA VOLONTÀ DI TUTTO IL SANO POPOLO D 'ITALIA PROCLAMANDO L' ANNESSIONE DI FIUME".
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L'esercito italiano e fa questione Fiumana ( /918- 1921 )
ALLEGATO 12 ( 0 )
RINASCITA S iamo finalmente alla rivendicazione dell ' onore d'Ttal ia . No: l'Italia non è solo q uella che discute di Caporetto . È anche e soprattutto quella che rivive Vittorio Veneto nella sua portata storica e nel suo significato. È l'Italia che salva dal naufragio del la viltà ufficiale i frutti della vittoria. La volevano umil iare quest'Italia, c le avevano imposto un ultimatu m leonino che superava , per freddezza crudele lo stesso ultimatum dell ' Austria alla Serbia . Noi non avevamo sulla coscienza l'uccisione di alcun granduca inglese. Tuttavia ci era stata imposta la sostituzione della polizia inglese ai soldati ital iani . Noi non avevamo in alcun modo provocato gli Alleati, a cui favore, ci eravamo battuti. E pure ci avevano trattato peggio che g li jugoslavi . Contro questo trattamento l'Italia ufficiale era moralmente incapace di reagire. Ne era anzi lo .strumento con la sua politica di propaganda demoralizzante. Ma i soldati della vecchia Ital ia e i giovani dell 'Ttalia nuova hanno risposto per chi non sapeva rispondere e hanno riportato sul Palazzo del Comune la bandiera di Giovanni Ranclaccio, quella del Carso vittorioso. L'han no ri portata con le mani di Gabriele D'Annunzio e nel nome della Nazione che non si lasc ia ricattare e non si lascia ahhattere. E questa bandiera noi vorremmo poter oggi immedesimare con la nostra coscienza. Essa ci dice la gio ia e la nob ilità dell'audacia vittoriosa, di fronte alla rin uncia trepidante. Come noi potremmo oggi segnare con l'inchiostro il sign ificato d i un gesto collettivo di cui non troviamo l'eguale in tutto la nostra storia nazionale? Neanche la spedizione dei M ille ha la grandezza di questa spedizione cli soldati di ogn i arma che, dopo quattro anni di massacri e cli lutti, offrono ancora sé stessi per salvare un lembo d'Italia, calpestata dallo straniero . Neppure la febbre ideale ciel maggio .1915 è così piena cli bellezza come q uesto irrefrenabile moto della nazione armata che dei dolori e delle angosc ie di Fiume calpestata , ha fatto la norma della propria coscienza in difesa d ' Italia se pur contraria alla disciplina formale.
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Società cl i Stud i Fiu1rnmi - Arch ivio Museo d i Fiume, Emcrotcc~.
Alle[!ati
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Neppure la rinascita morale del Piave tocca l'altezza di questa ribellione contro il diritto nazionale schiacciato con l'oro e con la forza. E l'animo nostro si esalta a pensare che questa nostra Italia ha trovato la forza ed il coraggio di levarsi povera e sola contro la plutocrazia internazionale, contro gli eserc iti di tutte le più grandi naz ioni , contro il cerchio di ferro dell ' isolamento economico . No: l' Italia e Fiume non s i pigliano per fame e non si pigliano con la violenza. Troppo avete riempito l' anima nostra di amarezza repressa. Troppo avete esasperato la nostra coscienza nazionale. Ora l'anima nostra si è levata al di sopra di tutte le miserie e di tutte le viltà: si è levata non per interessi faziosi o per meschinità particolaristiche ma per affermare una sola parola ch'è la più grande verità e la più sublime conquista cli ognuno e di tutti: Italia. Oggi l'Italia è a Fiume. Lo è non nelle formule convenzionali dei diplomatici, o nelle affermazioni esteriori dei politici: lo è perché la parte migliore d'Italia è venuta qui, vincendo ogni sbanamento materiale e morale, pronta al sacrificio. Questo nostro giorno è forse più bello e più grande cli quello di Vittorio Veneto. Allora era l' Italia che s'a1Termava su uno dei più grandi eserciti. Ma oggi è l' Italia c he s'afferma nobile e grande non solo di fronte alla potenza degli altri ma anche e forse più cli fronte alle debolezze di sé stessa. Italia! Qual nome è oggi questo! Potrà forse questo nome arrossarsi ciel nostro sangue , potrà questo nome costare.i Ja fame, potrà forse volgere su noi le armi di cui fummo alleati e cooperatori contro il tedesco , l'ungherese e il croato; ma appunto per questo da oggi esso ci canterà nell 'anima con una dolcezza mai provata. E mai come in questo rnomento tutte le tradizioni garibaldine della nostra stirpe rivivono nella volontà e nei voti e nei popoli , mai come in questo momento , mentre è oscuro, forse, il nostro avvenire minacciato da nemici potenti, e molteplici, tutte le più liete speranze umane ci allietano iI cuore e ci sorreggono la coscienza . i\tlai come in questo momento noi che viviamo intensamente questa ribellione di popolo contro la viltà del nostro governo e le insidie dei governi altrui ci sentiamo orgogliosi ciel sang ue italico che e.i corre nelle vene. Per te, Italia nostra, il più bel fiore purpureo cli questa impetuosa primavera! La Vedetta Italiana
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L'esercito iraliano e la quesrione Fiumana ( 1918-192 J)
ALLEGATO 13 (°)
Le sedute alla Camera
NON PIÙ CAPORETTO: FIUME! Roma , 12. Seduta di oggi, 12 Settembre. Presidenza: vice presidente Rava.
Fatti personali MARAZZl per fatto personale (l'on . Marazzi l'ha sempre coi "fatti personali") , contro una smentita del senatore Albertini conferma l'affermazione che egli ebbe a fare nel suo discorso , e cioè che il sen. Albertini ebbe a dirgli che aveva mezzo di istradare la pubblica opinione sopra diversa via e che se il governo lo avesse voluto, la stampa lo avrebbe assecondato . PRESIDENTE, comunica il ministro di grazia e giustizia. Ha trasmesso una domanda di autorizzazione a procedere in giudizio contro il deputato MORGARI per ingiuria nella sua qualità di gerente responsabile del giornale "L'Avanguardia" . Gli arditi d'Italia FINOCCHIARO APRILE, sottosegretario di stato alla guerra, dichiara che in seguito ad accurata inchiesta disposta dal ministero, è rimasto escluso che ai disordini avvenuti a Milano nell'aprile scorso, abbiano partecipato ufficiali e soldati specialmente arditi, appartenenti a reparti residenti in Milano , perché tutta la forza ivi residente era per due giorni consegnata nei rispettivi quartieri. Gli ufficiali e soldati che presero parte a quelle dimostrazioni, trovavansi in congedo.
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Socielà di Stud i·Fiumani - Archi vio Museo di Fiume. Emeroteca.
Allega1i
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Ad ogni modo il min istero ha impartito precise istruzioni perché gl i appartenenti ali' esercito si astengano di partecipare a popolari agitazioni. A proposito degli arditi il ministero non può non rilevare che come essi si distinsero per l'indomito valore contro il nemico, così cessata la guerra dan no costante mirabile prova cli spirito patriot~ico e umanitario. ln occasione del riordinamento dell'eserc ito si deciderà se questo corpo spec iale dev'essere mantenuto ovvero se debba essere trasformato. Rispondendo poi ad altra interrogazione dello stesso on. Turati circa l'armamento degli arditi osserva che il così eletto pugnale di cui sono muniti, non è che una baionetta raccorciata che. distingue le truppe appartenenti ai reparti d'assalto . TURATI: - Non mi occupo delle be nemerenze degli arditi in guerra: deploro che arditi ed ufficiali in divisa ed arrpati abbiano partecipato a q uelle dimostrazioni che nel mese di apri le minacc iarono veramente lo sciopero della guerra civ ile, né ha importanza che essi appartenessero o no alla guarnigione di Milano, non si occupa delle benemerenze degli arditi in guerra, crede però che il giorno dell'armistizio questo corpo dovesse essere immediatamente disciolto , anziché d isseminato nelle varie città dove esso si è atteggiato a sal valore della patria facendo uso a danno di pacifici cittadini delle stesse armi e degli stessi metodi usati in guena. Non può qu indi dichiararsi soddisfatto ed invita il governo a preoccuparsi dei pericolosi frutti che questi mali semi di guerra civile possono produ rre .
"La nostra unità ..." DI GIORGIO, (riprendendosi la discussione sull'inchiesta di Caporetto) ha presentato il seguente ordine del giorno: La Camera nel prendere conoscenza della relazione della Commissione d ' inchiesta, giudica che ogni questione relativa alla rotta cli Caporetto è da considerarsi ormai soqJassata dal trionfo delle nostre arm i, espri me ancora una volta aU'esercito ed a ll'armata vittoriosi la riconoscenza del paese e passa all'ord ine del giorno" . L'oratore osserva che il merito del.la vittori a no n è stato soltanto di coloro che sono venuti all'u ltimo momento , ma è la conseguenza dì tre an ni di g uerra, è merito anche di coloro che si erano battuti ed erano caduti prima. A tutti dunque i soldati della nostra g uerra, a tutti i caduti
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L'esercito italiano e la questione Fiumana ( 1918-1921 )
così della prima che dell'ultima ora; a coloro che hanno lottato così nella sconfitta come nel trionfo, vada il saluto memore e riconoscente della patria. BOSELLI, risponde all ' accusa fatta al suo governo cli aver abdicato a tutti i poteri del governo nelle mani del generale Cadorna, ricordando che per espressa disposizione cli regolamento, il capo cli Stato Maggiore era interamente e solamente responsabile della condotta della guerra e cli questa condotta della guerra il governo non poteva e non doveva ingerirsi. L'oratore difende inoltre l'opportunità e la saggezza della politica del suo governo , informata a quel desiderio di concordia che che fu il suo programma. L' oratore ebbe p ienamente solidale il ministero dell ' interno ed il consiglio dei ministri che unanime approvò le linee di condotta che si eseguivano nella politica interna della quale l'oratore assume intera la responsabilità. L' oratore è frequentemente interrotto da applausi, che sono rivolti alla sua lealtà d'uomo politico e alla sincerità alla quale sono inspirate le sue parole. Riprendendo, BOSELLJ ricorda che ìl suo ministero rappresentò la concentrazione dei partiti per la grande guerra italiana. A questo principio l'oratore ed i suoi colleghi si mantennero fermamente costanti. Conclude, affermando che se il suo cuore sanguinò nei giorni nefasti dì Caporetto ha ora ìl supremo conforto di veder fir1almente la nostra bandiera baciata dalla vittoria e l'unità cl ' Italia compiuta, o pressocché compiuta . . - MA IL SUO COMPIMENTO , SE NON POTREMO VEDERE NOI, VEDRANNO CERTAMENTE I NOSTRI FIGLI, e questa fu l' aspirazione cli tutta la mia vita ed il supremo voto della mia vecchiaia.
I doveri verso la patria ALBRICCT, ministro della guerra, dice che come ministro assume la responsabilità che gli compete ma che, essendo stato uno degli attori degli avvenimenti deve conservare una grande discrezione. - L'esercito , egli dice non è una casta , ché in esso non alligna il militarismo che vuole rendere la sua azione preponderante nello stato a danno cli altri istituti. LO SPIRITO MILITARE NON È SE NON LA VISIONE DEI DOVERI VERSO LA PATRIA.
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Allegwi
MA IN ITALIA NON PUÒ PROSPERARE IL MILITARISMO di cui non vi è traccia fin da tempi più remoti. INVECE L' ESERCITO È SEMPRE PRONTO A DARE IL SUO BRACCIO AL PAESE ED IL PAESE ALL'ESERCITO. Crede debito di giustizia far sapere alla Camera ed al paese, che nella guerra caddero ben 18 generali, 52 colonnelli; 36 generali e 114 colonnelli furono feriti . Anche 20 ufficiali di stato maggiore in servizio presso le truppe e nei comandi , caddero sul campo mentre 157 furono raccolti feriti , raggiungendo in proporzione del 20 per cento inferiore soltanto a quelli dell'eroica fanteria a cui va tutta la nostra amministrazione. Quanto all'aspetto futuro della difesa nazionale ebbe già ad osservare due mes i fa alla Camera, che se nessuno può pensare a nuove guerre. nessun organismo statale potrebbe no1.1 solo prosperare, ma neppure vivere, senza aver convenientemente provveduto alla difesa interna ed estera . - Circa l'episodio di Caporetto, esso non fu che una fase dolorosa della nostra gue1Ta: esso non fiaccò il soldato, né può offuscare le sue buone qualità di valore e di resistenza. Il ministro della guerra conclude: - Non abbiamo soltanto la dolorosa esperienza per noi; abbiamo anche l'esperienza e i DOVERI del grande successo. QUESTO, SOLO QUESTO CI DICONO SOPRATTUTTO LE VOCI DEI COMBATTENTI, QUESTO CI DICONO LE VOCI DEI MORTI CHE HAN VOLUTO CADERE PER L' UNIONE DI TUTTI GLI ITALIANI VERAMENTE FRATELLI IN UNA PATRIA FATTA PIÙ SICURA E PIÙ GRANDE. Anche se siano disperse le mie parole, anche se dovesse avvenire che il nostro vanto fosse non per causa nostra diminuito , LA STORIA FAREBBE GIUSTIZIA E LA VE RITÀ BALZEREBBE DALLE SUE PAGINE IMMORTALI. La seduta termina alle ore 19. Si annuncia per domani il seguito della discussione su Caporetlo. 00000
No. Oggi non deve continuare la debilitante discussione parlamentare su Caporetto. Oggi la naz ione si ribella a questo stato cli cose . Impone una s ua volontà più forte cli tutti i poteri del governo che non la rappresenta. Si ribella col suo esercito a questa soffocazio ne della dignità naziona-
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L 'eserr.:iw italiano e la questione Fiumana ( /918-1921 j
le. Rovescia le false ragioni cli tutti que i delinquenti della politica che te ntano assassinare l' Italia. Crea il fatto compiuto. Si annette F iume a ll'Italia . No. Alla Camera non si parlerà più di Caporetto. SI DEVE PARLARE DI FIUME SOLTANTO, CHE DA IERI È PARTE DELL'ITALIA . È ITALIA , POICHÉ T UTTO L'ESERCITO , T UTTA L'ITALIA È A FIUME. FIUME SI ANNETTE L' ITALIA. Ha eletto l'on. Boselli che l'unità d'Italia non è ancora compiuta e che co mpiuta la vedranno i nostri figli. È vero: l'unità d 'Ital ia non è compiuta ancora . Sono ancora sospese le trattat ive: sono ancora in giuoco le miserab ili tergiversazioni di Francesco Saverio Nitti. Ma quanto è vero Idclio , qui no n si scappa e si impone l' azione più stringente e tutti i sofi smi cadono e governo e parlamento sono mess i con le spalle al muro, PERCHÉ L'UNITÀ D ' ITALIA DEVE ESSERE COMPIUTA OGGI. Ha eletto il ministro della g uerra che i soldati hanno il dovere cli servire la patria; ha detto che le voci dei combattenti reclamano la grandezza della patria; ha detto che le voci dei morti ammoniscono che han voluto cadere PER L'UNIONE DI TUTTI GLI ITALIANI VERAMENTE F RATELLI IN UNA PATRIA PIÙ SICURA E PIÙ GRANDE. Ebbene Ja grandezza della patria si compone oggi da questa città, con i soldati che SANNO DI COMPIERE IL LORO DOVERE, SERVENDO COSÌ LA PAT RIA . Così e non altrimenti. E i morti, on. Albricci, ministro cli Nitti e non dell'Italia, sono caduti per l'unione cli tutti gli italiani non per farvi sedere al banco de i ministri e per darvi così modo cli disunire questi italiani ch 'essi hanno unito, e di rinnegarl i, dopo ch ' essi li accolsero nel cuore e nella coscie nza, fino all'ultimo alito cli vita. Cosa vuol dire Albricci quando parla degli italiani "veramente" fratelli? Si vergogni e non parli e non contamini neanche col pensiero la nobiltà di questa gente che e leva il prestigio d'Italia a prezzo di sangue . Fiumani hanno volontariamente combattuto fra le nostre fi le , e numerosi : MOLTI FIUMANl SONO CADUTI IN COMBATTIMENTO, NELLA NOSTRA GUERRA: molti ancora sono qui mutilati e pronti a sacrificare i poveri resti umani ali' idea di grandezza dcli ' Italia. Ha detto ancora il ministro cli N itti e non dell'Ttalia, che se dovesse
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Allegati
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avvenire c he il nostro vanto fosse diminuito, la storia farebbe giustizia e la verità balzerebbe dalle sue pagine im mortai i. È vero : il nostro vanto d'eroi è stato diminuito per colpa vostra, ministri negatori: per vostra colpa e per vostra infamia, da quando avete fatto sottoscrivere ad un generale che rappresentava l'Italia un patto di umi liazione e di dim inuzione dei nostri valori nazionali. E a llora - proprio così , o n. Albricci - LA STORIA HA FATTO GIUSTIZIA. LA STORIA, CREATA IERI DAL POPOLO D'ITALIA HA FATTO GIU STIZIA SOMMARIA DEI VOST RI INTRlGllI E DELLE VOSTRE NEGAZIONI. La verità è balzata dalle pagi ne immortali di questa storia. È la verità più pura: FIUME . E giustizia so mmaria elci vostri intrighi e delle vostre negazioni sarà fatta anche in paese , e sarà fatta , se non anc.ora è fatta , giustizia del governo che tradisce. D i questo governo che sarà costretto a portare alla Camera, da dove l' aveva relegata alle meditazioni semestrali , la voce dì F iume insorta . cleU'Jtali a risorta.
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L'esercito iwliano e la questione Fiumana ( /918 -1921)
ALLEGATO 14 (0 )
COPTA DI TELEGRAMMA (Prec. Ass.) 12 Settembre 1919
COMANDO SUPREMO - PER CAPO STATO MAGGIORE S.E. MINISTERO GUERRA- ROMA N . 4160 cli prot. Op. Seguito mio 4158 Op risulterebbe che colonna granatieri arditi et autoblindo entrate Fiume sarebbero circa 1000 uomini stop Autoblindo hanno bloccato Comando interalleato stop Comando alleati sono asseragl iati loro caserme stop D ' Annunzio ha preso Comando città stop Tramite nostro informatore Comando Interalleato segnala seimila a ottomila uomini i padroni città stop . Inviata Brigata Lombardia a disposizione Comando 26° Corpo Armata a Mattuglie ritirando Brigata Sesia a Bisterza stop Inviasi possibilmente altre due Brigate sicure Mattug lie stop Ordinato a Comandante Brigata Granatieri et comandante raggruppamento assalto recarsi Fiume per provvedere truppe ritirarsi stop GENERALE DI ROBILANT P.C.C.
(°) AUSs~,[E,rel. PG, Annessi, voi. 1-63 g.partc Hl.
49 ALLEGATO 15 (0 )
COPIA Dl TELEGRAMMA IN PARTENZA (Prec. Ass.) 12 Settembre 1919
DAL COMANDO 8" ARMATA AL COMANDO DEL 26° CORPO ARMATA N. 4161 Op. Proviene Comando ottava annata Ufficio Operazion i stop Sostenuto dalla Brigata Lombardia e dalla 5a Brigata Bersagl ieri che sono d irette a Mattuglie - rinforzate da artiglieria che V.E. prenderà fra le truppe del corpo armata nella misura giud icata opportuna - affido a V.E. il compito d i intavolare trattative con Capo truppe che hanno defez ionato ed indurlo a desistere da insani propos iti di grave pregiud izio alla nazione ed alla stessa città di F iume stop A nulla usando persuasione agisca colla forza stop Tn entrambi i cas i dovranno essere tenuti prigionieri i Capi complotto e le truppe che hanno defez ionato dopo assoluto disarmo stop GE NERALE Dl ROBJLANT P.C .C.
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AUSS1v!E , re i. PO . Annessi. voi. 1-63 g, parte Hl.
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L'esercito ilCl/iano e la ques1ione Fiumana ( 1918-192/)
ALLEGATO 16(°)
COPIA DI TELEGRAMMA
DA ROMA L269 83 13 l ,30 A S .E . GENERALE ROBILANT - UDINE N.4881 R.L. 28
li delittuoso movimento che tende sovvertire ogni nostra opera deve essere immediatamente represso secondo notizie qui giunte interi reparti truppa avrebbero defezionato passando tra riottosi che marciavano per Fiume stop Sono preoccupanti le notizie della Brigata Sesia stop Governo ha provveduto invio CC.RR. I" et 8· armata stop Vog lia ad ogni costo arrestare delittuoso movimento stop La dignità et la salvezza d'Italia esigono ogni energia stop FIRMATO: NITTI
(") i\USS l'v! E, re i. PO , Annessi, voJ. 1-63 g, parte JIT.
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Allegati
ALLEGATO 17(°)
COMANDO CORPO D'OCCUPAZIONE INTERALLEATO DI FIUME Fiume, 12 Settembre 1919
N. 16796 di prot.
OGGETTO: Relazione circa gli avvenimenti svoltisi a Fiume nella notte tra 1'11 e il 12 e nel giorno 12 Settembre 1919.
AL COMANDO SUPREMO AL COMANDO DELL'8' ARMATA La serata di ieri sera passò abbastanza tranquilla e non si rilevarono indizi sufficienti per poter prevedere l'incalzare degli avvenimenLi che seguirono. M i constava soltanto che verso le ore 21 era stata tenuta una riunione privata di capi del partito nazionalista fiumano, ma su quanto vi fu trattato e deciso non mi fu possibile avere informazioni attendibili. Tuttavia, in previsione cl.i qualche moto o dimostrazione che potesse essere causata dalla partenza delle R. Navi di cui gi~t era corsa notiz.ia per .la città, diedi le disposizioni per il mantenimento dell'ordine. Verso le ore 23 si presentò al tenente colonnello cli S.M. Roncaglia, del mio Comando , il tenente del Comando inglese Stevens, il quale informò che da fonte attenclibilissima si era venuto a conoscere che era stato preparato per la notte un forte movimento insurrezionale allo scopo cli impadronirsi della città, esautorando i comandi alleati, compreso quello italiano. 11 moto doveva esser fatto da elementi interni della città (battaglione volontari e popolazione fiumana) e aiutato eia elementi volontari e militari provenienti dall'esterno . Furono date immediatamente le disposizioni necessarie e possibil i per fronteggiare tali eventi di cui si aveva ragione di credere assai probabile lo svolgers i, dato che le notizie venivano contemporaneamente
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Al!SSME, rei. PG. Annessi, vo i. 1-63 g, parte III.
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L'esercito italiano e la ques1ione Fiumww ( 1918-.1921 )
confermate eia informatori presentatisi a taluni organi della poliz ia italiana e da voci vaghe che cominciavano a circolare per la città. M ia prima cura fu cli dislocare quanto più delle mie poche forze potevo a difesa dei comandi alleati: contemporaneamente facevo rinforzare i picchetti armati ordinari, facevo disporre per un fitto servizio cli pattuglioni nella città, al fine di sciogliere daH'inizio qualsiasi assembramento e tenermi informato dei movimenti della popolazione . La notte passò nel complesso calma. li fatto che più mi preoccupava per la sua eccezionale gravità era quello che fin dalle 22 circa venivo a sapere che un forte nucleo di marinai della R.N. Dante non era rientrato a bordo; ciò palesava in modo indubbio che l'agitazione era stata organizzata con concorso e coll'intesa cli elementi dell'armata italiana. Ufficiali cli marina percorsero tutta la notte le vie della città per rintracciare gli assenti, rna senza utile risultato . Verso le ore tre ciel mattino , senza alcuna apparente preparazione, circa 150 giovani del battaglione fiu mano si avanzarono verso la parte nord-ovest della città, presumibilmente con l'intenzione di ricongiungersi al cli là della linea d'armistizio con volontari provenienti dall 'Italia . Accorse il maggiore Ramponi dei CC.RR., comandante della polizia interalleata, per farli sciogliere, ma nonostante l'intimazione , essi riuscirono ad allontanarsi in gruppo . Alle ore 7 cli stamane partì di la R. Nave Emanuele Filiberto senza alcun inconveniente. Sembrava che , almeno temporaneamente, il movimento non fo sse riuscito; tuttavia presi tutte le disposizioni necessarie per tenermi al corrente della s ituazione e fronteggiarla . Alle ore 8 ciel mattino è stato affisso per le vie della città un bando nel quale proibivo qualsiasi riunione e comminavo pene severe per i trasgressori. Richiedevo come rinforzo qualche compagnia al XXVI Corpo Armata e insistevo presso .l'Armata perché mi fossero inviati con somma urgenza i rinforzi chiesti di carabinieri. Verso le ore I O il Ten. Col. di S.M. Bertolini riceveva comunicazione dal Col. Dina, comandante ciel 1° regg. Granatieri, che il rnagg. Reina dietro istigazione cli Gabriele D'Annunzio aveva fatto caricare su autocarri il suo battaglione allo scopo di far nascere un movimento insurrezionale. A tale notiz ia ho preso le segue nti disposizioni. Ho dato ordine allo squadrone di cavalleria cli partire subito in ricogn izione sulle due strade di Castua e di S. Mattia oltrepassando le due località suddette e coll'ordine che incontrando colonne di granatieri su autocarri o a piedi le dovesse fermare comunicando loro l'ordine da parte cli questo Comando cli portarsi acl Abbazia a disposizione cie l Comando del XXVI Corpo d'Armata. In-
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caricavo inoltre lo stesso squadrone cli esplorare il terreno a cavaJiere delle due strade anzidette e qualora trovasse volontari del battaglione fiumano li riunisse e li tenesse in anesto mandandone avviso a questo Comando . Alle ore 10.30 circa g iunge avviso telefonico del ten. col. cli S.M. Ferrero (in viaggio per l'Armata su lla strada Fiume-Caste lnuovo) che egli s i era imbattuto in una colonna di circa 40 camions trasportante Ufficiali arditi e fanti , seguili da autoblinde e automobili, su uno dei quali era))' Annunzio. Falta confermare la 11otizia a me personalmente, pensai al modo migliore di fronteggiare la situazione. Avevo a mia d isposizione, alla caserma Manzoni. una piccola riserva costituita da due compagnie del 9° fanteria e da un ' altra di zappatori del genio. Proprio in quell'ora avevo distacc;:1to in esplorazione lo squadrone Piemonte Reale nel settore Pebljin-Castua-S . Mattia coli' incarico di esplorare le strade e il terreno interposto, al dopp io scopo d'impedire l' avanzata di reparti armati proven ienti da nord-ovest e di fare prigionieri i g iovani fiumani del battaglione volontari. Detti subito ordine che una compagnia ciel 9° fanteria fosse trasportata in carnions al bivio a sud-est cli Pebljin e fattomi precedere in auto da un capitano dei carabinieri e da un tenente del Comando , raggiunsi cli persona col mio Capo di S .M. (Ten. Col. Roncaglia) il eletto bivio col fermo proposito di sbarrare la strada alle forze avanzanti. Prima di partire lasciai al Comando il Brig. Gen. Castelli, Comandante della Brigata Regina , raccomandando la protezione degli alleati e telefonai al Comando del XXVI Corpo in Abbazia rappresentandogli la situazione del momento e domandandogli appoggio. In pochi minuti raggiunsi il b ivio dove trovai il Gen . Ferrari del Corpo suddetto che aveva fatto sbarrare la strada con reparti di arditi e due autobl inde . Passai oltre ed a piedi mi spinsi verso 1-Iosti dov'ebbi sentore dell'avanzata della colonna D'An nunzio . Incontrai circa 200 metri avanti alla colonna il Ten. Col. Cav. Repetto comandante di un gruppo d'assalto , che era a cavallo accompagnato dal suo aiutante magg iore. Gli domandai di dove venisse e qual i notizie avesse. Si mostrò perplesso e rispose poche parole inconcludenti. Lo rimproverai aspramente ricordandogli i doveri cli soldato e lo invitai a dirmi ciò che sapeva . Mi confessò allora che aveva visto poco prima D'Annunzio in marcia . G li ordinai da tenere il suo posto e di compiere tutto il suo dovere di soldato e prosegu ii.
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L'esercii o italiano e la q11cs1io11e Fi111/1r111a ( I 918- I 92 I)
Erano le 11 circa quando m'imbattei in una compagnia di arditi in marcia che coll'autorità de l grado e il tono fermo della voce arrestai. TI g iovane uffic iale c h'era in testa tentò avanzare ma io Io inchiodai al suo posto invitai i soldati soldati a ubbidire. Dalla profonda colonna in moto però partivano grida di W. L' Italia. W. Fiume, mentre gli arditi retrostanti spingevano avanti la testa del la colonna e le autoblinde tentavano avanzare. Domandai subito del Col. D"Annunzio, ma non mi fu possibile rintracc iarlo. Fratt anto la testa voleva ad ogni costo prosegu ire. Alfinc. col l'aiuto ciel Capo cli S.M. , potei vede re D'Annunzio cui rivo lsi l'invito cli ev itare guai alla Patria. Rispose con ri guardo e vantando i suoi meriti di guerra. le sue medaglie ecl il distintivo dei mutilati. Disse che egli "doveva andare a Fiume a qualunque costo" . Feci appello alle s ue virtù cli soldato , nulla trascurai per persuaderlo a parlame ntare, ma eg li troncò dicendo "Avanti - W. l'Ita lia". e le autoblinde mossero velocemente in avanti insieme.colla testa di colonna . Vista vana ogni preghiera ed ogni resistenza, saltai su un auto civile in moto e raggiunsi nuovamente D' Annunzio pregandolo a volersi almeno lasciare precedere per evitare possibi li conllitti e spargimento cli sangue italiano. Si mostrò più arrendevole il colonnello e allora, ritrovato il mio auto . raggiunsi e o ltrepassai la testa di colonna dando ordine a i successivi gruppi di truppe (cavalleria-fanteria , arrivate in cam ions) di non fare fuoco e cli lasciare passare la colonna D ' Annun7:io. Gli ard iti del Ten. Col. Repetto ave vano s ubito ahbanclonato il loro posto di sbarramento e si erano uniti alla testa de ll a colonna avanzante. All'ingresso della citlà arringai la folla che si era assiepata lungo il percorso invitandola alla ca lma e all 'obbedienza pel bene stesso di Fiume. C iò fatto raggiunsi il mio posto cli Comando al palazzo del Governatore cli dove raccomandai per telefono ai Comandi francese e ing lese di non temere, ma di essere molto prudenti. Per maggiori schiarimenti inviai a ciascuno dei Comandi suddetti un ufficiale del mio stato maggiore. Poco dopo s i presentava all'ingresso ciel Comando un 'autoblindomitragliatrice per bloccarlo. Tale atto però era da considerars i più formale che altro poiché nessu n impedimento fu fatto alla circolazione de l personale del Comando . Verso il mezzogiorno la testa della dimostrazione giungeva ai cancelli del Comando. Essa era composta in gran parte cli folla, di nuclei di militari armati, di camions e autoblindomitragliatric i; a.Ila testa d i essa vi e ra il comitato direttivo del Cons ig lio Naziona-
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le col presidente Cornm. Grossich . In base alla Linea di condotta c he avevo ormai deciso d i adottare non feci opporre alcuna resistenza all'ingresso di tali persone, d'altronde non avrei avuto alcun me7.zo per farlo. Nel palazzo non entrarono che i rappresentanti del Consig lio Nazionale e alcun i Uffic iai i fra quelli che comandavano le truppe che entrarono a Fiume . La folla assiepata di fuori cominciò a reclamare a gran voce che fossero tolte le bandiere delle Nazioni alleate poste insieme a quella italiana sul frontone del mio Comando ; poiché mj sarebbe stato impossibile l'oppormi a tale volere ed avrei anzi corso pericolo che tali bandiere fossero vilipese, ho preferito dare ordine ai miei Ufficiali cli levarle rendendo loro tutti quegli onori che ne ll a fretta fu possibile di tributare e cioè un trombettiere suonò i tre squilli di attenti ed un picchetto armato presentò le arn1 i. Dopo d i ciò furono. collocate nel mio ufficio, con a guardia cli una sentinella. Di tale avvenimento e delle ragioni che lo avevano reso necessario informai per iscritto il Gen. Savy e il Ten. Col. Peck . Frattanto il Comitato direttivo e gli Ufficiali di cu i ho parlato poc'anzi affacciatisi al balcone centrale ciel Palazzo si presentarono alla folla plaudente. Prese Ja parola il Comm. Grossich il quale in riassunto disse c he F iume in seguito agli avvenimenti della mattina si era liberata dal giogo dell'oppressione stran iera e libera della sua volontà riaffermava ancora una volta la decisione di annettersi all'Italia; confortava i cittadini ad attendere con calma g li avvenimenti e ad obbedire con d isci pl ina agli ordini ed ai consigli che le verrebbero dati eia chi veniva ad assumere il comando della città . Dopo di lui parlò il S.indaco Vio, anch ' eg li raccomandando di mantenere l'ordine in città. ln seguito parlò il Ten. Col. Repetto esprimendo concetti analoghi, invitando pure alla calma, ma affermando che qualora vi fossero state resistenze da parte dei poteri alleali, non si sarebbe esitato ad affrontarle con energia. Conferii più volte durante questi fatti col Comm. Grossich, ma la profonda differenza delle nostre vedute circa la portata degli avvenimenti che si svolgevano e l'intensa commozione che lo aveva pervaso fecero si che tali colloqui non avessero alcun risultato positivo . Dopo di ciò i dimostranti lasciarono il palazzo annunciando che nel pomeriggio avrebbe parlato D ' Annunzio ma non manifestando a.lcun proposito concreto né alcuna dec isione circa le loro intenz ioni immediate. Le prime ore ciel pomeriggio trascorsero relativamente calme. Le truppe entrate in Fiume si sistemarono e si ordinarono alla meglio; nes-
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L'esercito italiano e la questione Fiumana (1918-1921)
sun incidente mi fu segnalato . Continuavano però ad affluire alla s picciolata reparti di truppe più o meno inquadrate ed ordinate. L'incidente più rilevante in queste prime ore del pomeriggio, che per fortuna fu potuto risolvere, è il seguente: verso le ore .15.30 un gruppo cli circa 50 marinai si recò all' ufficio della base francese ord inando che venisse tolta la bandiera. Poiché 1'autorità francese si rifiutò decisamente, dichiarandosi pronta di far uso delle armi, i marinai ripeterono l'ordine dicendo che, se dopo mezzora la bandiera non fosse stata tolta , essi l'avrebbero strappata a forza. Gli organi dirigenti però ri provarono un tale atto e ordinarono che nessun affronto venisse fatto alla bandiera francese . Altro piccolo incidente, subito però regolato, si e bbe al ponte sul Recina dove una pattuglia di arditi voleva impedire a Ufficiali francesi in autovettura di proseguire . Un Ufficiale dello stato maggiore del mio Comando diede ordine agli arditi cli lasciare libero transito agli ufficiali alleati , e l'ordine venne osservato . Così il Comando francese come il Comando inglese si dimostrano molto preoccupati, chiedono spesso notizie telefoniche deUa situazione che viene loro eletta. Fino ad ora si ha motivo cli sperare che saran no ev itati conflitti armati fra le truppe entrate in Fiume e quelle alleate. Alle ore 18.30, dal balcone del Palazzo del Governatore D' Annunzio pronunciò un discorso nel quale , chiesta ai fiumani ed ottenuta a gran voce la conferma ciel plebiscito del 30 ottobre 19 18, dichiarò di ritenersi rappresentante del vero popolo italiano e proclamò l'irrevocabile annessione di Fiume all ' Italia . Il discorso sollevò grande entusiasmo nella folla di circa 10.000 persone che stava ad ascoltare, ma non portò disordine. I capi cercano di mantenere la discipl ina sia fra le truppe entrate in Fiume, sia fra i volontari fiumani, sia nella rimanente popolazione: è certo però che la situazione è molto grave e un nulla può dare origine a . gravi episodi cli sangue . Alle ore 20 è entrato in città un battaglione ciel 202° fanteria che da Mattuglie avrebbe dovuto trasferirsi a Bisterza e che invece prese la via cli Fiume . 11 Comandante della Brigata, Col. Berti, ordinò che il Ten. Col. Spanu e gli Ufficiali del battaglione non lasciassero i propri soldati , ma rimanessero con essi per g uidarli e mantenere il pi ù che possibile la disciplina fra i reparti.
IL MAGGIORE GENERALE Comandante il Corpo occup. interall, di Fiume (Pittaluga)
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Allegmi
ALLEGATO 18 (°)
AL COMANDO DELL'8" ARMATA Riferisco quanto segue circa i fatti avvenuti oggi 12 corrente a Fiume. Premetto che durante la giornata di ieri nessuna notizia si aveva avuto al riguardo: prevedeva soltanto che ci sarebbe stata qualche dimostrazione stamane per la partenza dell'Emanuele Filiberto che doveva avvenire prima dell'alba. Sono stati dati ordini per fronteggiare tale dimostrazione e fino eia ieri sera si avevano 6 Comp. ciel 9° Fanteria opportunamente dislocati in città di Picchetto Armato. Verso le ore 23 .30 cli ieri sera si presentò_ a me al Comando Interalleato il Tenente Stevens del Comando Inglese, comunicandomi che da informazioni che doveva ritenersi esatta, era venuto a sapere che durante la notte, e precisamente tra le ore O ed l elci L2 il Battaglione volontario Fiumano si sarebbe raccolto per tentare qualche colpo di mano in Città, e temeva che ven isse attaccato il suo Comando e quello Francese. Contemporaneamente analoga comunicazione ricevevo dal Comandante dei CC.RR. del Corpo Interalleato. È stato subito disposto perché due compagnie del 9° Fanteria si recassero a difendere i Comandi Francese ed Inglese. Verso le ore 1,30 sono stato informato che il battaglione si stava raccogliendo armato, nella Caserma Manzoni(?). 11 Generale Pittaluga ha subito inviato una compagnia del 9° ed il Comandante dei CC.RR. con i militari dell'arma disponibili (poco più cli 10) alla caserma suddetta con l'ordine di disarmare ed arrestare i volontari. Al giungere però cli eletto persona.le alle caserma, il battaglione (circa 150 volontari) era uscito e si era diretto verso la linea d'armistizio sulla fronte del 26° Corpo cl ' Annata. TI ritardo cli tale comunicazione ha impedito cli raggiungere il battaglione che si è sparso nella campagna. Fu diramato un bando tendente ad evitare riunioni, assembramenti e sommosse. La restante parte della notte è passata nella ricerca del battaglione in questione.
(") AUSS.Vl E . rei. PG , A nnessi, voi. 1-63 g. par te TIT.
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L'esercilo i,a/iano e la questione Fiuma11a (1918-1921)
All ' alba hanno cominciato a giungere vaghe voci circa l' arrivo cli D'Annunzio ed il passaggio della linea d ' armistizio verso Fiume di Granatieri o cli militari della Divisione d'Assalto. Tal i voci però erano sempre contraddittorie e non confermate daJ 26° Corpo d ' Armata. Alle ore sei sanarono a stormo tutte le campane della c ittà (era il segnale prestabilito). La prima notizia sicura si è avuta al telefono verso le ore 9 del Tenente Colonnello di S.M. Ferrero che comunicava cli avere incontrato D'Annunzio seguito da 40 autocarri pieni cli militari . Fu subito .inviato per incontrarlo ed arrestarne la marcia l'unica compagnia ciel 9° Fanteria disponibile e lo squadrone di Piemonte Reale (35 cavalli) di sede a Fiume. li 26° Corpo mandò due au toblindo, su cui si poteva fare affidamento , e che furono portate allo sbarramento ali 'altezza del Bivio per Castua sulla strada Fiume-Volosca. Alle ore 10,30 il Generale Pittaluga, avuto conferma dell' avanzata su lla strada di Castelnuovo della colonna cli cui sopra, si portava, accompagnato dal Capo di S.M., ad incontrarla . Lungo Ja strada furono armati vari soldati cli artiglieria dislocati in quei paraggi e fu costruita una specie cli barricata con le due autoblindo, un camions ed un paio di vetture automobili allo sbarramento sovraccennato. Il Generale Pittaluga incontrato il Tenenr.e Colonn. Repetto alla testa di un gruppo di arditi intimava cli retrocedere coi suoi militari e vi riusci va, dopo però il Repetto riprendeva la marcia verso Fiume pur avendo data la parola d'onore di non avanzare più . Il prefato generale incontrò la colonna D'Annunzio circa mezzo chilometro oltre lo sbarramento. La colonna era preceduta da quattro autoblindo , che avanzavano a grande velocità, ed era costituita da qualche automobile (sulla prima vi era D'Annunzio in uniforme) e eia molti autocarri con granatieri. La rotabile era poi piena cli arditi della divisione d ' Assalto che aveva abbandonato la linea ciel 26° Corpo . TI Generale Pittaluga tentò con la parola ed imponendosi con la calma e seren itù veramente ammirevole, di far retrocedere le colonne: parlò con D 'Annunzio, che, dopo aver risposto in modo indisciplinatissimo, fece riprendere la marcia alla colonna . Ogni resistenza eia parte del generale era vana . Di corsa egli seguì l'autovettura cli D'Annunzio e raggiuntala alla barricata, dove però le autoblindo di parte avversaria erano già riuscite ad aprirsi la via, per evitare inutile spargimento di sangue in una lotta impari per enorme differenza di forze , chiese ed ottenne dal D ' Annun-
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A{{egati
zio di precedere la colonna per poter impedire scontri e per giungere in tempo ad avvertire i Comandi alleati. Tali fun zioni furono compiute e non si ebbe a verificare spargimento di sangue . Verso le ore 12.20 la piazza de l Comando Interalleato fu invasa da una fiumana di militari e popolo che chiedevano l'abbassamento delle bandiere alleate. Per evitare che la folla invadesse il palazzo e, stracciando le bandiere, facesse offesa alle missioni alleate, il Generale Piltaluga ordinava di levare con gli onori militari dette bandiere, che furon depositate ncll ' Ufficio dal Generale stesso con guardia armata . 11 palazzo poi fu invaso dai membri del comitato nazionale e da molti Ufficiali furono tenuti vari discorsi, dal balcone. Nel frattempo gli Ufficiali del Comando erano bloccati nella sede del Comando stesso da un autoblindo posta cli fronte al palazzo ciel Governatorato. Verso le ore 13.30 la piazza si andò sfoll~rndo , l'au toblindo fu allontanata . Fino alle 14 nessun incidente si è verificato in città . I2Settembre 1919,0re22.40.
IL TENENTE COLONNELLO DI S.M. f.to Roncaglia
P.C.C.
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L'esercito ituliano e la questione Fi11ma11a (1918-1921)
ALLEGATO 19 (0 )
COMANDO DEL XXVI° CORPO D'ARMATA Stato Maggiore N. 1400 cli Prot. Ris. Personale
A bbazia, 15 Settembre 1919
A S .E. IL TENENTE GENERALE NICOLIS DI ROBILANT Comandante clell '8" Armata e per conoscenza A S .E. IL TENENTE GENERALE BADOGLIO Commissario Straordinario Militare per la Venezia Giulia Agli ordini datimi da V.E. di isolare la città di Fiume ed impedirle le comunicazioni ed i rifornimenti eia terra: l) costituendo, man mano che arrivano le truppe che sono state messe a mia disposizione, un cordone attorno alla città , eia Cantricla a Martinscica; 2) interrompendo tutte le comunicazioni telefoniche, telegrafiche, ordinarie e ferroviarie, operando tagliate e interruzioni e facendo, ove necessario, saltare le opere d'arte; 3) distruggendo col cannone, appena siano bene individuati , i depositi di benzina, di arm i e di viveri che sono in città; 4) adoperando inesorabilmente le armi per far rispettare le consegne elci posti di sbarramento e per fare arretrare i gruppi ribelli che ostacolassero il compimento dell' accerchiamento della città. Ai sopra enumerati ordini, stamane I 5 settembre S .E. il Tenente Generale Badoglio nel mio comando cli Abbazia, aggiungeva questi altri ordini modificanti in alcuna parte i precedenti: 1) 1'accerchiamento della città deve essere fatto senza fretta. Alla mia osservazione che preferivo impiegare in prima linea, specialmente dalla parte ovest della città, le brigate nuove, non sembrandomi opportuno servirmi subito della Brigata Bersaglieri già qui riunita,
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AUSSME, rei. PG. Annessi. voi. l -63 g. parie Tll.
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ma sulla quale potrebbero esservi dubbi perché vissuta quasi un mese a contatto cli Fiume, acconsentiva che io attendessi l' arrivo delle Brigate Bologna e Firenze; 2) mi clava come prescrizione assoluta che dovevo evitare qualsiasi spargimento di sangue; 3) confermava il telegramma del Comando Supremo a lui diretto e comunicato da cotesto comando con il N . 4294 e c ioè che le interruzioni attorno alla città devono essere fatte lim itatamente allo stretto indispensabi le , barricate di alberi sulle strade , nessuna distruzione di opere d'arte o del piano stradale . Aggiungeva infine che , prima di portare nuove modifiche a questi ordini dati, a vrebbc preso contatto col Governo per provocare istruzioni scritte e precise per cui ad ognuno fosse fissata la propria responsabilità. IL TENENTE GENERALE Comandante del Corpo d'Annata A . Gandolfo
L'esercito italiano e
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fa
queslione Fiumana ( 1918-192 !i
ALLEGATO 20 (0 )
COMANDO DEL 26° CORPO D'ARMATA Stato Maggiore
NOI TENENTE GENERALE GRANDE UFFICIALE GANDLFO ASCLEPTA, COMANDANTE DEL 26° CORPO D'ARMATA, in relazione agli ordini ricevuti per ricondurre al dovere i Reparti ed i militari che hanno abbandonato i loro alloggiamenti recandosi a Fiume, onde partecipare all'azione del Ten. Colonnello in congedo D' Annunzio, contravvenendo ai loro doveri, ORDINIAMO 1) l reparti e militari inquadrati ed isolati attualmente in Fiume debbono ritornare, prima dello scadere delle ore 24 cli martedì 16 occorrente mese , entro la linea di armistizio, per raggingere senz'altro i loro corpi. 2) U Ten. Colonnello in congedo D'Annunzio Gabriele , nonché tutti gli ufficiali in congedo che si trovano a Fiume, allo scopo di partecipare all'azione del detto Ten. ColonneJlo, debbono entro lo stesso limite di tempo , lasciare Fiume. 3) Tutti i contravventori a tali ordini saranno considerati re.i di diserz ione e di ammutinamento e puniti in conseguenza, a termine delle disposizioni del C.P.M. Abbazia 14 Settembre 1919 JL TENENTE GENERALE Comandante del Corpo d'Armata f. Gandolfo P.C.C.
(°) AUSSME, rei. PG, Annessi. voi. 1-63 g. parte TIT.
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Allegali
ALLEGATO
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I TRADITORI ALLA GOGNA Nelle prime ore del 14 settembre il Capitano Francesco Sapienza è venuto a dichiarare che "d'ordine delle super iori autoritù, g li Ufficiali che resteranno in Fiume saranno considerati passati al nemico". Come egli ha dovuto confessare che l'ordine gli era stato dato dal Colonnello Roncaglia. ex capo di stato maggiore ciel Corpo d ' occupazione italiano di Fiume. il comandante attuale le truppe italiane in Fiume ha diretto a quel colonnello al seguen te lettere:
AL COLONNELLO RONCAGLTA Signor Colonnello,
Mi vien comunicato dal Capitano Francesco Sapienza della Brigata Regina che tutti gli Ufficiai i rimasti in Fiume Italiana, rimas ti a difendere in Fiume l'onore d'Ital ia e l'onore dell'Esercito, davanti al mondo fol le e vile, difensori gloriosi e luminos i quan t'altri mai , sarano consi derati come "passati al nemico" Mi viene eletto che questa parola infame è uscita da Lei, signor colonnello. È degna del Governo ignobile cli cui Ella è oggi servitore e complice . Non tocca me, né tocca i miei compagni. S iamo, in massima parte, feriti, mutilati, decorati più volte al valore, fi eri d'aver dedicato alla Patria la nostra devozione infaticabile , dal primo giorno della nostra guerra fino a questa impresa che io conside ro la più pura, la più a lta fra tutte . Ma s'Ella non ringoia la parola infame - dico infame nel senso più abietto - Ella riceverà da me il marchio che merita, davanti alla Nazione e davanti al mondo. Lo prometto.
{°) La \/Nietta d'/10/ic,, 16 .9 .1 919 (Soc ietà di Scudi Fiumani - Musco Archivio di Fiume,
Emeroteca).
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L'esercito iraliano e la quesiione Fiumana ( 1918- 192 l)
E questo non è se non un avvertimento; ... L'Italia è con me, è con noi: l'Italia vera, l'Italia eterna. Il nemico è intorno a F iume che io difenderò sino all'ultimo respiro , con tutti i mezzi. Qui è la verità, e la menzogna è intorno. 14Settembre 1919. GABRIELE D ' ANNUNZIO
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Allegati
ALLEGATO 22(°)
COMANDO XXVI° CORPO D'ARMATA Stato Maggiore N. 3228 di Prot. Op.
Abbazia, 14 Settembre 1919
OGGETTO: Posti di sbarramento.
AL COMANDO DELLA 48" DIVISIONE e per conoscenza: AL COMANDO DI ARTIGLIERIA DEL C. d' A. AL COMANDO DEI CC.RR . DEL C.d' A. Allo scopo di interdire nel modo più assoluto il passaggio della linea di armistizio verso Fiume e da Fiume per i reparti defezionati che , anziché rientrare spontaneamente nella linea stessa, intendessero effettuare colpi di mano sui nostri posti di sbarramento, oltre a confermare le prescrizioni già date in merito, dispongo quanto segue: I) Metto a disposizione del Comandante della 45" Divisione la Brigata "Lombardia", il 33° Gruppo da Montagna e 150 carabinier.i. 2) Con tali forze il Comandante della 45" Divisione agirà in modo di riprendere al più presto ed in giornata il posto di sbarramento di Lenci , soppresso da due compagnie dei ribelli di Fiume. Frattanto ricostituirà sulla stessa strada uno sbarramento più arretrato allo scopo di assicurare la continuità del servizio di controllo. 3) Ogni posto di sbarramento dovrà quindi essere costituito coi caratteri di un posto fortificato e con barricate permanenti sulla strada sì da impedire assolutamente il transito di veicoli. Per tale ultimo scopo il comandante della 45" Di visione potrà valersi del battaglione Genio già riunito a Mattia. 4) Ai posti n. 8, 9 e 10 dovrà esservi una guarnigione costituita eia
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AUSSME . rei. PG, Annessi. voi. l-63 g. parte III.
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L'eser ci10 italiano e fa quest ione Fiumana (191 8-1921)
una compagnia cli fanteria con una sezione mitragliatrici, 50 carabinieri al comando di un Ufficiale ed, in posizione arretrata , una batteria da montagna pronta a far fuoco se richiesta. 5) Le consegne date ieri sera rimangono invari ate . Deferirò immediatamente al Tribunale il Comandante ciel posto che non faccia eseguire la consegna ricevuta a qualunque costo . Non si tratta più di compagni, ma di soldati ribelli che calpestano in modo indegno la disciplina. 6) TI Comandante dei RR.CC. stabilirà in Volosca ed Abbazia un posto cli polizia per il concentramento e la custodia dei prigionieri, al quale posto dovranno essere avviati tutti i catturati ai posti di sbarramento, compresi quelli che spontaneamente vi si presenteranno per rientrare nella linea di armistizio. 7) Il Comandante dei CC.RR. mi riferirà giornalmente sulle caU ure effettuate. 8) Mi riservo di decidere per i provvedimenti in merito. Accusare ricevuta.
IL TENENTE GENERALE Comandante de l Corpo d ' Armata A. Gandolfo
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Allego ti
ALLEGATO 23(°)
TRUPPE BRIGATA "SESlA" TN FIUME D'ITALIA
Fiume d 'Italia , li 27.X.1919
Caro Capitò, con la Sua del 22 mi chiede la bandiera. Sono convinto che D'Annunzio stesso r~on sarebbe riuscito a persuadere gli Ufficiali della "Ses ia" a consegnare il glorioso vessillo perché gli Ufficial i qui stanno per dimostrare che in Italia non si può festeggiare una Vittoria che non è ancora compiuta. E infatti la festa della Vittoria venne rimandata perché è mia opinione anche che la vera festa della Vittoria per l'Italia ci sarà so ltanto quando Fiume e la Dalmazia saranno rese inte re all'Italia nostra. Non Le pare? Si ricorda quando noi si combatteva per il trionfo del diritto, per l'autodecisione elci popoli, ccc. ecc.? I soldati questo mi domandano e io li rassicuro , che questo avremo. Questione di tempo e di fede. La bandiera è con noi ed io son certo cli consegnarla bella e pura al Reggimento come bella e pura qui attualmente s plende e rispecchia i suoi bei colori sul Quarnero. Essa è con noi; ed è per ora, la nostra salda guida: serve a dimostrare che non siamo né disertori né ribelli , ma semplicemente buoni italiani d i caldo entusiasmo e di fede sincera. Lottiamo, resistiamo, soffriamo per la nostra Italia. Al Signor Generale, al Signor Colonnello Berti , al Signor Colonnello Pol laci, agli Ufficiali tutti della Brigata, che son certo ci seguono con tutta la loro anima, porga a nome mio e dei colleghi che con me passa-
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AUSSME. rei. PG , Annessi. voi. 1-63 g. parte HL
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L 'eYercito italiano e la questione Fiumana ( /9/8-/92 ! j
no qui giorni di lieto entusiasmo, i nostri saluti e dica pur loro che noĂŹ a FĂŹume stĂŹamo per i morti , i nostri feriti , i nostri mutilati e per tutti quelli che per 4 anni sopportarono con invitto animo il calvario della nostra guerra. Mi creda Suo Aff.
RIGOLI
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Allegati
ALLEGATO 24 ( 0
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COMANDO SUPREMO COMMISSARIO STRAORDINARIO MILITARE per la Venezia Giulia N. 142 di prot. F.
Riservatissimo
Trieste , 15 Settembre 1919
OGGETTO: Informazioni sulla situazione.
A S.E. E. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO e per conoscenza: A. S.E. IL MINISTRO DELLA GUERRA A S .E. IL CAPO DI S .M. DELL'ESERCITO A S.E. IL PRU\10 AIUTANTE DI CAMPO GEN . DI S.M. IL RE Con telegrammi spediti ieri ed oggi ho informato V.E. delle principali novità e dei provvedimenti presi. Riassumo brevemente la situazione. Sono in Fiume al comando cli D'Annunzio 2 bgl. della brig. Sesia, I bgl. granatieri, 2 bgl. arditi, J di ciclisti, alcuni artiglieri con 6 pezzi , e più soldati alla spicciolata, e molti ufficiali in gran parte in congedo, che erano affluiti in città in attesa dell ' arrivo di D'Annunzio. Vi sono inoltre circa 400 marinai. Non ve ne sono di più perché D'Annunzio non li ha voluti. Ha rimandato indietro I bgl. del 73° fant., di cui gli ufficiali più indiziati furono per ora mandati in fortez za a Verona. L'ordine in città e perfetto ed il contegno dei militari ilTeprensibile. Ieri la brigata Regina che è sulla linea di armistizio in contatto coi jugoslavi ha acclamato D'Annunzio: un suo battaglione che era in città si rifiutò cli anelare alla linea d'armistizio volendo restare in Fiume, ed obbedì solo dietro l'intervento di D'Annunzio.
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A C.S . Fondo N illi , h. 39, f. 109.
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L'esercito iraliano e la quesrio11e Fiumana (19 18-1921)
T provvedimenti presi dal lato di terra per isolare Fiume furono : in primo tempo l'organizzazione cli posti di sbarramento con carabi nieri s ulle principali comunicazioni; in secondo tempo saranno disposte 3 brigate in l" linea (Bologna-Firenze-Lombardia) ed 1 in 2• linea (5-' bersaglieri), in modo da costituire un vero cordone. Sul tratto est, cioè verso i jugos lavi, rimarrù per ora la Regina. I movi menti cli queste truppe saranno completati il 18, e ciò coinc iderà con lo spirare del termine concesso per la presentazione dei ribelli aUa nostra linea d'armistizio. Si sono inoltre fermati i treni a Mattuglie e sottoposti a rigorosa visita. Per mare ho ordinato il blocco ; non so però ancora q uanto sinora è stato fatto per le difficoltà delle comunicazioni . Ciò posto, reputo mio stretto dovere rappresentare a V.E. il vero stato del le cose, senza alcun sotti nteso , poiché è necessario che a V.E. giunga esatta e precisa l'espressione cli quanto io ho sentito, visto e dedotto.
Come è valu.tato l'atto di D'Annunzio nella popolazione Triestina Fiumana Sia a Trieste sia a Fiume l'atto di D ' Annunzio viene gi udicato come l'unica soluzione che a noi rimanesse per non essere soffocati dagli alleati. È opinione generale che nessun al.leato, e tanto meno l'Italia vorrà portare le cose agli estre mi spargendo sangue. Sono conv inti che dato che l'occupazione attuale garantisce l'ordine ed il ris petto assoluto verso gli alleati, nessuno si deciderà ad intervenire. D'Annunzio è per tutti l'idolo, il nuovo Garibaldi . Trieste è ancor oggi tutta imbandierata come ai giorni della sua liberazione . Come è valutato l'atto nèll 'Eserciro Tn modo non molto dissimile da quanto lo valuta la popolazione. I soldati ed i giovani ufficiali erano abituati a considerare D'Annunzio come l'araldo dell'Italia . Non se ne era forse servito in tal senso il Governo, dal discorso allo scoglio d i Quarto in poi? La funzione fatta a Fiume è giudicata la continuazione cli quella fatta , consenziente il Governo, a Roma all'altare del la Patria. L'ascendente suo è tale che basta una sua parola per dec idere una situazione. Prova il fatto della brigata Regina , ottima brigata , nuova al-
71 l'ambiente , e che dopo poche oscillazioni s i d ichiarò per lui; prova il fatto il bgl. de l 73°, anch 'esso nuovo della zona. E da voci raccolte da fiduciari mi risulta che altre hrigate pure ottime, q uale la Casale, la Catanzaro no n sono d issimili per sentimenti dalla R egina. M i è giocoforza dire che le parole pronunciate eia V.E. alla Camera, nel senso di classificare follia o sport l'atto di D'A nnunzio, no n han no trovato coscienzienti i soldati e gli uffic ial i che sono invece ancora infatuati delle molteplici e solenni dichiarazioni fatte dal l' on . O rlando c he "Fi ume è ltal ianiss ima" , che "l'Italia conosce la fame. non il disonore", e che perciò stimano l'atto come una naturale conseguenza di quelle dichiarazioni. Riassumendo qu indi s ituazione sia per quanto riguarda la popolazione sia per quanto riguarda l'eserci to, quanto mai delicata. Un atto impuls ivo. lo spargi mento di sangue portere bbe indubbiamente alla sommossa in Trieste . Che q uesto fatto si avveri altrcsì in molti centri in paese . io no n posso essere giudice . V.E . meglio di me potrà valutarlo . Ma il fatto più grave è c he i.o non posso pe r ora garan tire che le truppe marcino contro i loro compag ni e facci ano uso delle armi . Ho g ià parlato con mo lti comandan ti : parlerò con tutti. Ho ordinato un ' ottima propaganda fra le brigate in arri vo: io stesso la farò . M a q ueste magnifiche tru ppe che muoverebbero a l primo cenno contro j ugoslavi o contro g li alleati , muoveranno esse contro Fiume? Ri peto ne d ubito. e rni ri servo cli informare V.E . no n a ppena avrò ultimato il mio giro fra cli esse . Per o ra q uindi io mi sono limitato a due cose : isolare la città, e fare indirettamente giungere a Fi ume cons ig li di moderazione e cl i ris petto assoluto ai contingenti al leati. Se non succedo no disordin i, no i potremo sempre cli più procrastinare la risoluzione con ev idente vantaggio, non fo ss'altro per una maggior calma negli animi. Ho fatto preparare e fra q uesta sera e domattina lancieremo il bando che dà 5 g iorni di tempo per no n essere dichiarati disertori . Ma devo franca mente dire che non ho molta fiducia negli effetti d i esso : troppo recente è l'amnistia fa tta per i disertori in facc ia al nemico perché il soldato non deduca che sarà poi anch 'esso amnistialo. Q uesta è la situazione, Eccellenza , senza alcun velo . Quali sono i p recisi intendimenti ciel Governo? Agire con molto tatto, non portare la cosa agli estre mi , cercare di ritardare la risoluzio ne?
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L ·esercito italiano e la questione Fiumana ( 1918-J 921 )
Oppure azione decisa, con tutte le gravissime conseguenze che essa può portare sia in paese , sia più specialmente qui? Perché qui vi è un fermento tale, di cui forse non si ha esatta valutazione a Roma; vi è una esaltazione tale, dalla quale ogni eccesso può scaturire . .Mi riservo , come ho detto , di informare V.E . sullo sp iri to delle truppe. Intanto pregherei V.E. di volermi dire quali siano gli intendimenti del Governo , perché qualunque mia mossa qui può avere ripercussioni tali che non è nella mia facoltà e mia coscienza di provocarle , senza che ciò sia perfettamente nelle vedute dell ' E.V.. Se V.E. Io ritiene necessario, potrei venire a Roma per meglio chiarire, se occorre, il mio pensiero. IL COMMISSARIO MILITARE STRAORDINARIO PER LA VENEZIA GIULIA Badoglio
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Allegcai
ALLEGATO 25 ( 0
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COMANDO SUPREMO PER S.E. DIAZ 306 - Azzurro
Trieste , 19 Settembre Ore 11.15
Riservato alla persona di S .E. Nili i e S.E. Alhricci e S.E. Diaz Qualunque sia decisione che governo adç)tterà per Fiume si impone necessità allontanamento dalla zona guerra ciel Gcn. Robilant odiato a morte da tutti i fiumani e eia tutti coloro della Venezia Giulia che anelano a Fiume italiana e che sono la grande maggioranza. Predetto generale è altresì molto inviso nell'esercito perché ormai è noto suo ordine dato al.la mensa al comando ciel 26° corpo d ' armata il giorno 13 di tirare con le artiglierie sui depositi di armi e benzina in Fiume, ordine che io ho annullato e che avrebbe portato a conseguenza disatrosa. Prego pertanto non appena decisa (?) sol uzione chiamare telegraficamente a Roma generale Di Robilant ed inviarmi qui generale Caviglia o generale Morrone. BADOGLIO
(°) AUSSME. rei. PG. Annessi. voi. 1-63 g, parcc lii.
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L'esercito iwliano e la questione Fiumana ( J9 !8-! Y2 I)
ALLEGATO 26(°)
MINISTERO DELLA GUERRA Divisione Stato Maggiore COPIA DI TELEGRAMMA IN PARTENZA 19 Settembre 1919 Ore 22,30
A COMANDO ZONA - TRIESTE
N. 16016 di S.M . - Azzurro Riservato alla persona di S .E. Generale Badoglio Stop Riferimento suo telegramma 306 Regio Governo ritiene che la migliore soluzione sia che V.E. assuma Comando di tutte le Truppe Stop Regio Governo prega V.E. invitare Generale Robilant a lasciare comando Armata nelle mani di V.E. e venire a Roma per conferire con S.E. Presidente Consiglio stop - Ministro Albricci.
(") AUSSME. rei. PG, Annessi , voi. J-63 g. parte lii.
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Allegali
ALLEGATO 27(°)
LA FEDELTÀ DEI FANTI "BIANCHI" Gli ufficiali del Regg. Brigata Regina, hanno inviato al Comandante D'Annunzio la seguente lettera: Comandante nostro, oggi chiamati a consesso solenne, travolti da un irrefrenabi le desiderio di libera azione , abbiamo gridato in facc ia al nostro generale: ''o Fiume o morte" . Tutti , ufficiali e soldati. non vogliamo più riconoscere la sua protesta inetta e subdola: ci mettiamo nelle mani, .nel cuore , nel cervello cli Voi , Co mandante unico nostro, cui solo noi tutti fin d'ora , giuriamo assoluta fedeltà e som missione. Esterrefatto dall' esp losione della nostra volontà concorde, il Generale ci ha pregato di attendere sulla linea, altri reparti che verranno a sostitu.irci. Ma noi, nel disconoscere la deficiente autorità di lui e nell'acclamare Voi , nostro Comandante unico e vero, non intendiamo abbandonare il posto ciel più gran.de onore, cioè lascia.re la linea di difesa che g uarda la città santa. Non si può essere sicuri nella propria casa se v'è minaccia che ne forzino le porte: occorre stringere in un sicuro anello d'acciaio la città del nostro amore perch'Essa possa vivere serenamente la sua conqu istata libertà. Ond'è, Comandante, che noi Vi scong iuriamo d i lasciarci al posto d'onore , cli non toglierci al compito grave e fiero di difendere fuori delle mura la città che vive, dentro, sicura per Vo i. Qui vogliamo restare: ma soltanto al Vostro Comando: qui, ove più si soffre e più si vive d'amore, ma sapendo che ci siete Voi, Comandante , e Voi solo davanti a noi, attorno a noi, alle spal le di noi: Voi, avanti per guidarci , ai lati per difenderci, dietro per risospingerci. Vogliamo tolto via di rnezzo ogni ingombro vile, e che si spiani la via dell'azione. Non ci curiamo delle sporcizie che dalle fogne di Palazzo Braschi e d ' altri luoghi mal famosi e pubblici confluiscono nella cloaca massima cli Montecitorio.
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La Vedei/a d'/t(l/ia . 19.9. 19 19 (AUSSME, rei. PG. Anness i. vo i 2-64 g).
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L ·eserciro italiano e la questione Fiumana ( 1918- 1921 )
In Voi è lo spirito divino che parla e compie il miracolo; in Voi è l'idea che sfolgoreggia e salva la Patria dalla viltà e dal disonore cu i la voleva dannata un governo venduto e criminale. Noi, che vi seguiamo, siamo i gloriosi avanzi dei campi dj battaglia, siamo i superstiti sollevati a custodire la divina speranza per cui i nostri. morti son morti. E d'ogni sporcizia netteremo l'Italia come con la forza dell'antico fiume furono nettate le stalle della favola. Fiume è veramente un nome predestinato. Come oggi con voi gridiamo: "Fiume o morte" grideremo: "Fiume e la vita nuova !". Attendiamo ordini da Voi, che tutto il 3° battaglione del 9° Reggimento Fanteria, il più glorioso della Brigata Regina, acclama come suo unico verace Comandante: Dottor Poletti ufficiale medico del battaglione Capitano Salvi Filippo comandante il 3° Battaglione - 9" Capitano Grasso Rosario - 8° Capitano Vincenzo Agozzino - 7" S. Ten . Fischetti Michele - 8° S. Ten. Fedi Iginio - 8" S. Ten. Giuseppe Borsari - 7" Ten. Grasso Romano - 8° Ten. Antinelli Carlo - A.te Mag.re S. Ten. Giustino Leonardo - 9'' Ten. Altea Giuliano - 9" Del Giudice Giovanni - 9" Lissoni Ernesto - 1543° C.M.S. Ten. Gino Pirocallo - 3° Zapp.ri. Gilarcli Ezio - 1543° S. Ten . Co bianchi Vittorio - 3" salmerie S. T. Buonfanti Biaggio - 7" S. Ten. Nerilli Nicola. Tenenti : Pinda Ottavio, Bonino Camillo, Mercanti Alfredo; S.ti Cassano Francesco, Rizzo, Tinelli, Tama; Ten. De Bencclichi Nicola; S.ti Vagner Francesco , Mirenghi Marcello , Passarella , Pierno Santo; Teri. Impelluno; S.te Piccione. Alla nobilissima e fiera lettera il Comandante ha risposto: Agli ufficiali e ai soldati del 9° Regg. Brigata Regina Miei compagni dilettissimi, tutto è detto; ed è detto col vigore, con l' ardore, con la purità che conducono ogni vostra azione. Accetto il comando che il 9° Reggimento mi offre con generosa insistenza. "A/bis Ardua". I lancieri cli Novara e i fanti della Brigata Regina portano lo stesso colore, che è il colore della fede intemerata. A me, fanti bianchj!
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Allegati
ALLEGATO 28(°)
MINTST ERO DELLA GUERRA Divisione Stato Maggiore
N. 16015
OGGETTO: Situazione alla frontiera orientale e conseguenti predi-
s posizioni.
A S.E. IL PROF. F.S. NJTTI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEl M INISTRI L' E.V. è a conoscenza de lle comunicazioni inviate da S.E. il generale Badoglio circa la probabilità di un eventuale aggressione jugoslava, in relazione ai falli cli Fiume e nella presunzione che la cliscipl ina del nostro Eserc ito possa essere stata scossa dai recenti avvenime nti. S.E. il generale Badoglio ritiene opportuno che 1'8" Armata s ia messa in efficienza. D'altra parte, il Comando Supremo mi aveva g ià da tempo rappresentato che, date le informazio ni che si possiedono c irca gli effettivi jugoslavi e il modo col qua le procederebbe una loro mobilitazione contro di noi. occoITerebbe dispoITe a lmeno cli altre IO divisioni per fronteggiarla. Per mettere in efficienza I' 8" Armata si possono preparare occultamente 15.000 uomini circa. inquadrati sotto forma di riparti mobili e che, sull'ordi ne di questo Ministero, potrebbero essere inviati in zona di armisti7,io per rinfo rzare i riparti del1 '8° Armata . Questo primo provvedi mento però. nelle condi7.ioni della forza disponibile, sulla quale io ho già riferito a V.E. (lettere 13359 e 14490 tispettivamente del 2 e 15 co1Tente) rappresenta già una forte sottrazione alle eventuali esigenze di ordine pubblico; V.E. ad ogni modo , potrà
(°) AUSSME, E3- 17.
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L ·esffcilo iwlia110 e la q1.1es1io111? Fi11111ww ( 1918-192 I )
g iudicare della importanza delle due necessità e favo rirmi q uindi le Sue dire ttive . Ove si dove ssero poi costituire tutte o parte de lle I Odivis io ni. che il Ca po d i S.M. dell 'Eserc ito sti ma necessario approntare nell'eventualità prospettata . e, contemporaneamente garantire l 'ordine interno, in q ue lle particolari contingenze, non s i potrà fare a meno di richi am are a lle armi la classe 1900, a lmeno pe r gradi. i nfatti. le 10 divisioni accennate richiedono per la loro costituzione una fo rza cli c irca 170 .000 uomini e per rinforzare le truppe in Paese che attual mente so lo per 1/3 (da 70 ad 80 .000 uo m ini) , di modo ché il fabbi sogno tota le sarà all ' incirca sui 2J0-240.000 uomini , q ual'è a ppunto !"effettivo della classe 1900. Per !"esecuzione del provvedimento prevedo c he occorrerà una diec ina di g io rni circ a , dalla data de l manifesto pe r la prese ntaz ione, pe r la vestiz io ne e success ivo incorporamento ne lle br igate designate a costitu ire le prede tte 10 divisio ni ; dopo di c hé potrebbe iniziarsi il movimento di radunata nella zona d ' arm istizio. che richiederà eia un minimo di 4 o 5 giorni pe r .le truppe partent i clall'Tta l.ia Se tte ntri onale fin o a un mass imo cli 10- 12 per le a ltre. I lo rite nuto opportuno renderne edotta V.E. perché abbia c hiarame nte posti i te rm ini della questione.
lL MIN ISTRO A lbricci
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Allegati
.A.LLEGATO 29 (0 )
COMANDO 8;' ARMATA Stato Maggiore - Ufficio lnforrnazìoni N. 9270 di prot. R.l.
li, 16 Settembre 1919
OGGETTO: Costituzione di bande armate in .Jugoslavia. Sì n da quanto apparvero evidenti le difficoltà che il nuovo Stato S.H .S. avrebbe incontrar.o per costitu ire a SL)a difesa un esercito nazionale regolarmente e solìdamente organizzato. questo ufficio avanzò l' ipotesi che le autorità militari serbe, mettendo a profitto l'esperienza delle guerre e delle guerriglie balcaniche , avrebbero cercato di valersi delle attitudini speciali dei bosniaci, dei dalmati dell ' interno, tutti soldati cli razza, per costituire bande armate, tipo cornitagj, destinate sia a copertura della lenta e laboriosa mobi litazione nei paesi croatì e sloveni, sia d ' avanguardia delle truppe regolari, nell' eventualità cli operazioni offens ive. Tale ipotesì andò sempre più avvalorandosi dopo che bande armate ciel tipo ora eletto furono segnalate come partecipanti alle imprese jugoslave in Carinzìa, in Stiria, nella Prekomurje, nel Banato, e come attrici esclusìve nei conflitti in Dalmazia, in Montenegro, in Albania, in Macedonia . Il fermento nazionalista fra le popolazionì croate e slovene a noi soggette che seguì immediatamente i primi successi diplomatici jugoslavi, ed il mutato contegno a nostro riguardo, specialmente deglì s lovenì (che in primo tempo erano sembrati adattarsi cli buon grado al nuovo ordine d i cose, mentre ora hanno assunto atteggiamento decisamente a noi ostile) , hanno consigliato a intensìficare le inclagin.i a tal riguardo , sia al d i qu~1 che al cli là della linea cli armistizio. E le indagini non hanno tardato a portare buon frutto. Un primo accenno di bande armate che in Bosnia ed in Albania si
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AUSSME. E3 , 12 .
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L'eserci10 italiano e la questione Fiumana ( 19 I 8- 1921)
costituivano con destinazione contro l'Italia, mediante elementi ex A.U ., si ebbe verso i primi di giugno e già sul Notiziario delle 3· Annata (situazione quindicinale del 13 giugno) era segnalato il loro apparire a Zagabria e ad Ogulin. Nella situazione successiva (28 giugno) erano contenute informazioni circostanziate e precise. Tali bande erano destinate ad agire senza impegnare la responsabilità ciel governo di Belgrado. Dovevano apparire come emanazione di una società segreta " per la liberazione delle terre occupate dagli italiani" . L'azione avrebbe dovuto svolgersi con le seguenti modalità: 1) sollevazione degli abitanti slavi in tutto il teITitorio occupato dagli italiani; 2) irruz ione di bande armate in accordo con la popolazione; 3) azione dell'esercito regolare S .H.S. ad immediato rincalzo delle bande annate. I fiduciari che fornirono tali informazioni erano concordi e sono particolarmente attendibili. Essi raggiungevano particolari precisi circa il reclutamento, la formazione e l'inquadramento delle bande di cui trattasi; I sintomi dell' intensificarsi della propaganda jugoslava nel nostro territorio e in quello di Fiume , raccolti e segnalati nel mese di luglio, furono assai numerosi. Notevole è soprattutto la deposizione di un alfiere ciel 57° reggimento S.H.S. disertato il 26 luglio, il quale confermò nel modo più preciso la presenza a Lubiana presso il Comando della Divisione della Drava di un "Ufficio per i territori occupati dagli italiani "e l'esistenza a Lubiana di un"'associazione perseguitati politici delle terre irredente" con compito di propaganda e di appoggio alle associazioni slovene clandestine esistenti nella Venezia Giulia. Confermò inoltre le voci già cli preparativi di una sollevazione delle popolazioni slave a noi soggette e asserì di aver udito parlare di abbondanti armi e munizioni nascoste fra i boschi. Altre informazioni di preparativi cli bande e di sollevazioni pervennero nel mese cli agosto . Ma la loro scarsa precisione diede allora I' impressione che si trattasse di voci sparse ad arte per distrarre l' opinione pubblica dalle lotte intestine. Senonché ai primi cli settembre l'Ufficio I.T.O. ciel Governatorato segnalava a questo due informatori seri che si offrivano, dietro lauto compenso, di fornire prove e piani di organizzazione concernenti la formazione di comitagj, sotto gli auspici del governo serbo, destinati ad agire contro l'Italia.
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A Sussak, il 9 settembre, un fiduciario scopri va l'esistenza di una banda di circa 300 uomini al comando di un capitano serbo, organizzata coi metod i delle società segrete. A Fiume erano attes i per il g iorno 12 tre emissari serb i (dei quali il fidu ciario fece il nome) che dovevano abboccars i con un ag itatore locale (pure noto) e recargli istruzioni e forti somme di danaro per finan ziare la propaganda anti-italiana nella regione eia noi occupata. Altro fiduciario il 9 settembre avvertiva che al nostro confine stavano avvicinandosi bande armate formate in Bosn ia da un colonnello serbo e forti già di 6,000 uomini. Esse avrebbero dovuto iniziare subito, a piccoli gruppi o a indiv idui separati il passaggio della fronti era, e quindi operare distruzioni. sollevare le popolazioni. attaccare i nostri piccoli presidi. Altro fidu c iario ancora , proveni ente da Lu biana la sera del 13 settembre, annunciava che 950 uomini dei· comitagj erano già giunti in quella regio ne d ove s tava completandosi l' istruzione . Precisava che 200 greg ari cli tal i bande e rano or iundi de lla Vene7. ia Giulia , mentre i l rimanente proveniva da reggimenti serbi - 6°, 8° e 9° che hanno i depos iti nelle region i settentrionale della S erbia, dove era stato segnal ato fi n dal giug no scorso che si trovavano alcuni fra i principali centri di reclutame nto di questi comitagj ( Valjevo, Kragujevaz. Soggiungeva che d i essi, 390 al comando di un noto ufficiale gorizi ano avevano g ià iniziato il passaggio de lla fronli cra per infi ltrazione a piccoli gruppi. Quasi a conferma di tali notizie accadevano la notte sul 13 settembre due incidenti che in altre circostanze non meriterebbero di essere rilevati. Circa la mezzanotte, in prossimità de l passo di Govek le vedette di due posti avanzati avvertirono la presenza di un gruppo di circa 20 uomini (malgrado il plen ilunio , a causa dell 'oscurità del bosco, non f u possibile scorgere se trattavasi di mil itari o di borghesi) i quali avanzavano cautamente per due nello spazio compreso fra i due posti ora eletti: la nostra guardia diresse contro di loro una scarica di fucil ate che provocò la scomparsa immediata degli individui avvistati. La stessa notte i carabinieri della 5' Compagnia arrestarono un tenente dell'esercito S .H .S. il quale aveva varcato abusivamente la fronte a Zaovnjca. Asserì di aver c iò fatto per recarsi in fa miglia, essendo nativo di Idria . cd essendo stato congedato. Egni non aveva sulla persona alcun documento che comprovasse né la sua identit~1 né la sua posizione
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L'es('r/'i10 i/(//iano e la q11es1iv11e Fiumana ( 19 18-/92/)
militare. Alcune circostanze emerse da un primo interrogatorio danno luogo a seri sospetti che egli facc ia parte della banda in questi one . Contemporaneamente a questi avvenimenti d'oltre confine , si vanno acce ntuando i sintomi di una crescente attività dei propagandisti jugoslavi ne i territori a noi soggetti. L'uffic io non ci.ispa ne di mezzi per la vig ilanza all'interno. che non è cli sua competenza. ma il contegno sempre meno rispettoso delle popolazioni s lave (ben diverso da quello dei primi mesi della nostra occupazione) e i contatti che a mezzo dei fidu ciari per l'estero ha necessariamente con l'elemento slavo cittadino sono sufficienti a mettere su ll 'avviso . Così non può passare inosservato il rifiorire dei Sokols Triestini e l'esaltazione nazionalista de i Sokolisti . A tali fatti non è certo estranea la presenza in città de l nipote cli Trumbic (Simo Kcs tulcvic) e di volontari sloveni e croati in borg hese, nonché l'attività svolta dal Dr. Rybar a mezzo di lettere g iunte da P arigi . È pure notevole il fatto che in questi giorni circolava nel Sokols Triestino un ordine de l comando della IV" Armata (probabilmente apocrifo) ma che aveva molti caratteri sostanziali e forma li di au tenticità che indicava la mobilitazione (o radunata?) delle di visioni della Sava, de lla Drava, de lla Korava e di Osijek; esso veniva mostrato a prova dell ' appoggio che il governo di Belg rado avrebbe dato a qualsiasi moto insurrezionale entro i nostri confini, che avesse possibilità cli riuscita. Si vanno così confermando esattamente le in fo rmazioni segnalate nel Noti ziario del 28 g iugno circa i primi due punti , preparati vi di disordini fra l'elemento s lavo e form azione di comitagj . Ed ecco che i movimenti eseguiti dall"esercito S .H.S. nella prima decade di settembre vengono a confermare anche quanto riguarda il 3° punto , e cioè l'avv icinarsi cli unità regolari per essere in grado di sostenere gli eventuali successi delle bande. In fatti ai primi cli settembre no n sono ancora dileguate le preoccupazio ni. destate dall'atteggiamento romeno , che avevano indotto la Serbia a concentrare nel Banato quattro del le s ue und ici divisioni ancora mobilitate , quando cominicia a delinearsi uno spostamento verso ovest delle forze S.H.S. dispon ibili. TI Corpo di osservazione alla frontiera romena dovrà ridursi da sette a tre reggimenti di fanteria, e tutto il rimanente avviarsi sedicentemente alle proprie sedi. Ma subito dopo si ha notizia che i Comandi con sede a Zagabria (4• armata e divisione Sava) si s postano il 10 settembre ad Ogulin e cioè la
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buona portata di Fiu me: mentre in quella zona si vanno radunando i giorni 8 e li corrente 6 battaglioni ; il battaglione di PortorÊ avanza sino a Buccari o dietro alla di visione della Sava si va costituendo fin dal giorno 9 una nuova divisione (o raggruppamento tattico) che prende il nome da quella regione (Lika) e pone il Comando ad Otocac. lnforma7.ioni da Lubiana in data 11 corrente fanno ritenere che anche la divisione della Drava non rimanga estranea a tali movimenti. Ufficiali dello Stato Maggiore Serbo di passaggio a Tric te e dire tti a Parigi hanno confermato qu anto s i riferiva allo spostamento dei Comandi da Zagabria, e ciò ha norevole importanza qu ando si ricordi che altra volta il Comando della 4¡' Annata si mosse dalla sua sede (o fu al tempo della impresa contro la fronte Stirio-Carinziana) e quando si ponga mente che il nuovo orientamento delle forze S.H.S. ha preceduto di qualche giorno i fatti di Fiume accaduti il 12 Dicembre , ossia al la stessa data fissata per l'inizio della perietrazione clandestina dei comitagi.
TL TENENTE COLONNELLO DI S.M. Capo Uffici o Informazioni A. Penza di S. Martino
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l 'esercito italiano e la ques1io11e Fùt1nw1C1 ( 1918-192 / )
ALLEGATO 30 (0 )
COMANDO XXVI° CORPO D 'ARMATA Stato Magg iore
N. 1789 di Prot. Op.
1° Ottobre 1919
OG GETTO: Direttive per una eventuale azion e controffensiva in
caso cli colpi di mano di volontari jugoslavi e di attacco di truppe serbe.
AL COMANDO DELLE DIVl SlONI 43• e 77• AI COMANDI ARTIGLIERIA E G ENIO DI CORPO D ' ARMATA e per conoscenza: AL COMANDO D ELLA 8" ARMATA AL COMANDO XXVTTT CORPO D ' /\RMATA Notizie molte plici e concordi, provenien ti da varie fon ti, dann o per probabile un prossimo tentativo, da effettuarsi da bande irregolari jugoslave, avente per primo obie tLi vo l'occupazione del sobbor go d i S ussak in concorso ad a ltri te nta tivi diretti verso a ltri punti. Tali bande , in fo rza considerevole. ris ulterebbero g ià riuni te nella zona di P lassé a c irca un 'ora di ferrovia eia Buccari, e verrebbero in secondo tempo sostenute da truppe regolari serbe, la cui afn uenza è stata notata nei g iorni scors i in pross im ità di tu tta la nostra linea d 'ar mistizio ed in particolar modo in corrisponde nza del settore d i Fiume. Nella eventualità prospettata il compito affidato al Corpo d'Armata , s i inquadra coll 'azione ge nerale eia svolgersi dall '8" Armata , azione c he si pre figge anzitutto di fare fallire quals iasi colpo di mano che ven isse tentato sulle local ità p iù importanti ciel territorio da no i occ upa to, e poi cli s vol ge re colla maggiore prontezza un 'energica
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AUSSME , E3-4.
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azione controffensiva, nell'intento di raggiungere importanti obiettivi la cui occupazione possa modificare a nostro favore la situazione at tuale. In pa11icolare affido: - Alla 45• D ivisione - li compi to di mantenere s tretto contatto col XXVIII Corpo d ' Arm ata, al qu a le dovrà pres tare appogg io, se se ne manife stasse il bisogno , sv iluppa ndo un' azio ne controffens iva dal Colle di Otoska D olina in direzione di Laas e di M. Slivnica. Oltre a ci ò predisporrà l' o perazione già studiata d i sboccare d al Colle Cabran ska s u Cabar e concorre re marc ia ndo su Borcl a lle operazioni offensive c he la 77·' Di visione potrebbe essere c hi amata a compiere sulla strada Luisa per l'occ upazione della Conca di Dclnica . - Alla 77" Di v is ione - Il compito cli pr9ccde re in un primo tem po a l m iglioramento dell'atluale linea coll'occupazione dei punti a ntistanti rappresentati da l Veliki Plis-Nigovi (455) - Klubucina Monte Gerbi - Peni sola di K ostrana S . Barbara: in un secondo tempo , qualora s i ma nifestasse l 'opportunità, dovrà te ndere all ' occupazione della prima linea difensiva sul l'Al tipiano Liburnico che dà sicurezza da E st a lla Conca di Fiume e prec isamente dalla linea individu a le dal Ri s niak Ti sov ac - Je le nsc ie - Do l - Scog lio di S . Marco. li collegamento fra le truppe delle due Divisioni è devoluta alla 45" D ivisione . Ciò premesso, a seguito cd a comple mento dei miei ordini contenuti nei fog li n . 1466- 1601 - 1698- 1698/J e delle mie dircltive verbali date ai comandanti delle dipendenti Divisioni il giorno 25 dello scorso mese. dispongo quanto segue: l ) La 77• Di vis ione estende rà la sua g iurisdizione tattica s ulla zona fino a Ca· di Caccia (Nord-Est del Monte Trestenico) dove attualmente trovasi raccolto il lX Gruppo Al pino . pur continuando il tratto della linea d 'armistizio compreso fra il Treste nico e Ca ' cli Caccia ad essere pres idiato dalle truppe della 45·' Divisione. Ciò nell ' inte nto di poter avere la necessaria libertà di manovra nella nota azione da svolgersi dal IX Gruppo Alpino ed eventualmente dalla Brigata Lombardia, come è detto in seguito . 2) La 77" D ivisione dislocherà il s uo posto di Co mando ta ttico a G robnik assicurando con ogni mezzo i collegamenti con questo Comando.
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L ·eser ciro italiano e la q11es1io11e Fi11111c111a ( 1918- 1921/
3) Le truppe a disposiz ione della 77• Divisione saranno le seguenti: FANT ERIA: Brigata Firenze Brigata Bologna [ B rigata Regina IX Gruppo Alpino Truppe attualmente dis locate a F iume: l Battaglione della Brigata Scsia [ l Battaglione del TV Reggimento (che il Comando di f iume metterà a rincalzo della Brigata Regina). (Il Comando di Fiu me ha voluto riservare per sé l' eventuale impiego de lle navi e delle altre forze a sua disposizione per impedi re moti insurrezionali in città e per concorrere alla difesa esterna cli essa - mentre invece impiegheri1 al servizio del Corpo cl ' Armata la sua squadrig lia aeroplan i). ARTIGUERIA: 34° Reggimento Artiglieria da C ampag na 51 ° Gruppo da Montagna (assegnato al IX G ruppo Alpino) 38° Gruppo da Montagna (assegnato alla B rigata F irenLe) 39° Gruppo Cannoni da I 05 22° Gruppo O.P.C.
5' SQUADR IGLIA AUTOBUNDOMITRAGLTATRICI 4) Riserve cli Corpo d 'Armata s ulle quali la 77·' D ivisione può fare affidamento in caso di bisogno. sono: A = La V• Brigata Bersag lieri (2 Battaglion i e 2 Compagnie). B = La Brigata Lombardia, la quale a seconda delle circostanze potrà essere impiegata: a) a rinforzo delle truppe del IX G ruppo Alpi no destinato a compiere azio ne ri ancheggiante ed a tergo delle resistenze eventualmente opposte dal nemico a cavai.lo della d irettrice d i marcia della Strada Luisa; b) a rinforzo delle truppe della Di visione destinate ad agire prontamente nella Piana d i G robnik, sboccando in tal caso dalla Conca di Studena fra la Bosarina e le sorgenti dell a Recina .
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Allegali
Per tenersi in misura di es.sere imp iegata sia nell' una che nell 'altra ipotesi, la Brigata Lombardia dovrà curare fin cl ' ora lo studio del terreno interposto fra la Conca di Herrnaburg e la Rec ina med iante freq uenti ricognizioni da parte cli tutti i dipendenti Ufficiali. Anche la Y Brigata Bersaglieri dovrà iniziare analogo studio ne lla Conca ad Oriente della Recina. 5) La 45" Divisione potrà contare sulle Brigate Ferrara e Pavia, su l 5° Reggimento Artiglieria da Campagna e s ul 42° Gruppo 0.P.C. ed eventualmente, per un'az io ne s ul Cabar o Brod, anche su ll a Brigata Lombardia e V" Bersaglieri che, come riserva cli Corpo d 'Armata, potrò cederle se le c ircostanze lo consigliassero. 6) Particolare att.enzione dovrà essere posta alla s ituazione interna, soprattutto nei centri più osti li dove no n è improbab ile che un attacco dall'esterno abbia ripercussione con tentali vi_ cli sollevazione e cli al.li di sabotagg io a danno de i nostri depos iti cli muni zioni e magazzini. 7) li mio pos to cli Comando sarà ad Abbazia fino a nuovo ordine. 8) Il funzio namento dei serv izi verrà rego lato con a pposito ordi ne . Prego segnalare ricevuta . IL TENENTE GENERALE Comandante del Corpo d'Armata Fto A . Gandolfo
P.C.C. IL CAPO DI STATO MAGGIORE Colonne llo Cabiati
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L'esercito italiano e la questione Fiumana ( i 9 I 8-1921 j
ALLEGATO 31 (°)
COMANDO DELLA 77" DIVISIONE DI FANTERIA Stato Maggiore N. 1547 cli Prot. Op.
8 Novembre 1919
OGGETTO: Blocco di Fiume.
AI COMANDI: BRIGATA BOLOGNA-REGINA e per conoscenza: AI COMANDI: 78" DIVIS IONE DI FANTERIA BRIGATA FIRENZE 58° BATTAGLIONE GENIO 33° COMPAGNIA TELEGRAFISTI AL COMANDANTE DEI CC.RR. DELLA DIVISIONE AL MAGGIORE CC .RR. CAY. RAMPONI e per doverosa informazione: AL COMANDO DELLA ZONA DI TRIESTE Allo scopo di riassumere e completare le varie disposizioni successivamente emanate da questo Comando per il blocco cli Fiume si comunica quanto segue: A
TI blocco cli Fiume ha per scopo di impedire a chiunque cli entrare o di uscire eia Fiume senza autorizzazione.
B
Il Comandante del blocco di Fiume, dal Recina a Cantrida, è il Co-
(") A USSME. rei. PG. Annessi . vo i 5-67 g. parcc IV/B .
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Allegati
mandante della Brigata Bologna; ad esso dovrà pervenire direttamente ogni nov ità relativa al blocco.
e Il blocco di Fiume (dal Recina a Canrrida) è ollenuto mediante due linee di blocco, una avente fronte verso Fiume ed una volta contro provenienze dall 'interno del Paese. La prima comprende i posti di blocco n. 3-4-5-6-7-8-9-10, costru.iti a sbarramento delle vie di pili facile percorribilità, e la l inea che li congiunge (percorsa da pattuglie). La 2" linea di blocco (fronte verso prevenienze dall'interno del Paese) comprende 8 posti di blocco e la linea che li congiunie. 1) Linea di blocco .fronte a Fiume
In essa ogni posto di blocco è tenuto eia pattugl ia di CC.RR. con sentinella . Saltuariamente da posto a posto di blocco, percorrendo la linea che li congiunge e la campagna nelle vicinanze, pattuglie di CC.RR. vanno in perlustrazione . In ogni posto di blocco lo sbarramento materiale della strada è costituito da gruppi cli muretti robusti, di lastroni pesanti, sfasati dai due lati della strada, e tali da non ostacolare il transito ma da obbligare veicoli a manovrare con la massima lentezza nel passaggio . Ogni posto di blocco risulta composto eia più gruppi di muretti . Di notte si sbarra con rotaie di ferrovia o con cavalli di frisia anche il passaggio tra i muretti .
2) Linea di blocco contro provenienze dall'interno del paese I n essa ogni posto di blocco è tenuto da un plotone del 39° Fanteria. Da posto a posto cli blocco pattuglie di fanteria vanno in perlustrazione. Lo sbarramento materiale delle rotabili è ottenuto , nei posti cli blocco, come in quelli (N. 3-4-5 ecc.) precedentemente descritti.
D Nelle localit~t indicate sullo schizzo allegato con lettere alfabetiche maiuscole vi sono , a sbarramento delle rotabili, murettj sfalsati a greca.
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L'esercito i1C1lia110 e la q11es1ione Fiumana ( 19/8-/92/ j
E Collegamellti: Il Comandante del blocco deve essere collegato direttamente con telefono con i posti cli blocco e col Comando della Divisione. Terrà inoltre a sua disposizione ciclisti e portaordini nel numero necessario. Ogni posto di blocco dovrà essere per ora collegato telefonicamente col posto di blocco laterale (10 con 9 - 9 con 8 - ecc.) e col corrispondente a tergo . Ove la disponibilità dei mezzi lo consenta ogni gruppo di muretti di un posto di blocco dovrà essere collegato telefonica mente con gli altri gruppi di muretti dello stesso posto cli blocco.
F Consegne ai posti di blocco I ) Nessuno può attraversare la linea di blocco se non ha autorin.azione scritta o di S.E. Badoglio Capo di S.M. de l Comando Supremo o ciel Capo cli S.M. della 77" Divisione (Tenente Colonnello Saladino o ciel nuovo Capo cli S .M. della 77" Divisione Colonnello Gariboldi) o del Comandante del blocco o del Comandante CC.RR. della Zona di Trieste (Maggiore CC.RR. Cav. Ramponi). 2) Massima energia a calma . Se un autoveicolo non si ferma malgrado le intimazioni e gli sbanamenti, si faccia fuoco per immobilizzarlo. Contro automezzi s i faccia fuoco sulle ruote, sul serbatoio di benzina, s ul cofano anteriore; contro autoblindomitragliatrici s i spari sulle ruote. · 3) Chiunque si presenti a lla linea di fuoco per attraversarla, sprovvisto cli regolare permesso , dovrà essere trattenuto in attesa delle disposizioni che saranno emanate dal Comandante del blocco.
G Difesa mobile delle linee di blocco Come è stato detto 8 plotoni cli fan teria sono dislocati agli 8 posti cli blocco sulla linea contro provenienze dal! 'inte rno del Paese. Essi hanno ordine di accorrere s ul punto o sui punti delle due linee cli blocco (fronte a Fiume o verso l'interno del Paese) minacciati da colpi cli mano fiumani.
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Allegati
Dal Recina al mare la Zona ciel 39° Fanteria è stata divisa, per la difesa, in due Settori: Settore Nord = assegnato al Comando ciel 1° Battaglione 39° Fanteria ed estendentesi fino al posto di blocco n. 6 compreso. Settore Sud = assegnato al Comando 11° Battaglione 39° Fanteria il rimanente (fino al mare).
H Il Comandante del 58° Battaglione Genio ed il Comandante della 33" Compagnia Telegrafisti provvedano urgenternente il personale ed i mezzi necessari all'atluazione di quanto è sopra ordinato; siano presi a tale scopo diretti accordi col Comandante di blocco . Desidero che ogni lavoro sia fatto con la massima sollecitudine. Mi sia comunicata la data in cui gli sb,Ìrramenti ed i collegamenti saranno ultimati.
I Le consegne speciali per la vigilanza sui treni attraversanti la linea di blocco rimangono invariate e s iano direttamente comunicate da[ Maggiore CC.RR. Cav. Ramponi al Comandante del blocco comunicate.
K Tutte le disposizioni sopra indicate per il blocco di Fiume si intendono r?ferite al blocco della ciuà ad Ovest del Recina. Per il blocco, invece, cli Fiume dal Recina ad Est , provveda con principi analoghi a quel li sopra esposti il Comandante della !3rigata Regina. Gradirò avere da esso copia delle disposizioni emanate .
IL MAGGIOR GENERALE Comandante del la Divisione F.to DE ANGELIS
P.C.C. IL COLONNELLO CAPO DI S.Tvl. GAR1B0LD1
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L'esercito italiano e la questione fiumana (1918-1 92 ! )
ALLEGATO 32(°)
COPIA DI TELEGRAMMA 16 Settembre 1919 Ore 12.20 Giunto ore 15
DA TRIESTE AL COMANDO 8' ARMATA N. 158 - Azzurro Per Comando 8" Armata e per conoscenza Presidente Consiglio Ministero Guerra - S.E. Robilant stop Decifri Capo Stato Maggiore stop Sino a nuovo ordine direttivo circa nostra azione verso Fiume sono le seguenti già date a voce stop Primo stabilire cordone tutto torno città in modo impedire che entrino in città elementi che possono unirsi ai ribelli stop Secondo non permettere ingresso in città di vettovaglie e di qualsiasi altro materiale stop Terzo avviare Ufficiali e Soldati ora in Fiume che si presentino nostra linea a Campi concentramento che ve1Tanno assegnati da Comando 8" Armata stop Quarto evitare qualsiasi azione contro i ribelli in Fiume che possa portare spargimento di sangue a meno che ribelli non attacchino nostre truppe nel quale caso occorre reagire con massime energie stop Svolgere attiva et efficace propaganda tra nostri Ufficiali et truppe per richiamare tutti al sentimento della disciplina et della obbedienza stop Servirà come traccia di ordine l'ordine del g iorno che diramerò et che verrà esteso sino a comandi plotone stop Prego segnare ricevuta stop GENERALE BADOGLIO
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AUSSME , rei. PG. Annessi. voi. 3-65 g. pane IV/A.
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Allegati
ALLEGATO 33(°)
REGIO ESERCITO ITALIANO Ufficiali e soldati attualmente a Fiume. Alle ore 24 di giovedì 18 corrente scade il termine fissato per la vostra presentazione. Da allora l'atto da voi compiuto diventer~t delitto e voi sarete dichiarati disertori e messi fuori dalla legge. In questo momento non potete più esitare. Per quanto Fiume possa esserci cara, più cara dev'esserci l'esistenza della patria che il vostro atto compromette e l'onore dell ' esercito che il_ vostro gesto inconsiderato ha macchiato. Chi vi ha condotti in Fiume suscitando il vostro generoso entusiasmo non può pensare a trattenervi per forza. Nessuna parola, nessun impegno. nessuna pressione può clistraffe un soldato dal giuramento di fedeltà prestato al proprio Re. Uscite perciò dalla cittù che amate. perché la voce del dovere deve essere più forte cli quella ciel cuore. Soldati ed Ufficiali, ritornate alle vostre file , presentatevi a qualsiasi reparto o Comando di truppe sulla linea cli armistizio. I destini di Fiume si compiranno fatalmen te , mentre la patria sarebbe gravemente m inacci.ata nella sua unità e nella sua indipendenza il giorno in cui non potesse più fare incondizionato assegnamento sopra il suo esercito. 17 Settembre 1919 IL TENENTE GENERALE Comm. Straordinario Militare per la Venez.ia Giulia F.to Badoglio
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AUSSME. rei. PCì. Annessi. vol. 1-65 g. parte IV/A.
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L'esercito italiano e la q11es1ione Fiumana ( f<)/8- 192 /j
ALLEGATO
34(°)
R. ESERCITO ITALIANO COMMISSARIATO STRAORDINARIO MILITARE PER LA VENEZIA GIULIA A tutti gli Ufficiali dipendenti Voci che circolano in paese ed appelli appassionati partiti da Fi ume hanno ingenerato nelle truppe raccolte ne lla Venezia Giulia la falsa idea che la città debba essere attaccata o comunque corra qualche pericolo. Tale credenza, che non trova riscontro in ordini od istruzioni cli questo Comando, tien vivo nelle truppe un fermento che si esplica in nuovi abusivi passaggi cli militari nel territorio di Fiume. A parte la gravità del fatto e la poca serietà cli correre a difesa di chi non è minacciato , l'affluenza di nuove persone riesce quanto mai dannosa alla tranquillità della città e cli aggravio ai cittadini che debbono g ià mantenere gli elementi passati per i primi e non ancora rientrati ai propri corpi. Esorto perciò tutti gl i ufficiali a persuadere sé stessi e conv incere i propri dipendenti che l'atto di allontanarsi abusivamente dal proprio reparto non ha nulla di eroico , danneggia in modo assai grave la compagi ne clcll 'Esercito e compromette seriamente colo ro c he lo compiono, senza portare alcun vantaggio alla causa di Fiume , che il Governo sta per s uo conto risolvendo con ogni sforzo nel l'i nteresse naz ionale. 2 J Settembre 1919 lL TENENTE GENERALE Comm. Straordinario per la Venezia G iuli a Badoglio
(") A USSME. rei. PU. An nessi . voi. 3-65
g. parte TV/A .
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Allegali
ALLEGATO 35 ( 0 ) MINISTERO DELLA GUERRA Div isione Stato Maggiore COPTA Dl TELEGRAMMA lN PARTE NZA 2 Ottobre 19 19
COMANDO CORPO ARMATA TORINO-ALES SANDRIA-GENOVA COMANDO 8·' ARMATA - UDINE N. 128 14/22 Div. S.M. Sez. 2 Per Comando 8" Armata e t Comando corparmata Tori no-Alessand ria-Genova s top S.E. Badoglio ha chiesto di poter inviare interno territorio mi litari provenienti da Fiume da lui fatti arrestare perché espl icanti azioni armate contro Esercito et ciò perché ritie ne conve nie nte no n trattenerli in zona arm istizio stop Ministero autori7.7.a comandi corpo armata Torino-Alessandria-Genova ricevere ta le personale et pertanto dis pone che detti comandi provvedano sollec itamente a organi7.Zare apposite località ove concentrare personale stesso et tener lo sotto rigorosa custodia stop S petterà al comando 8° Armata farli accompagnare interno territorio ripartendoli previo opportu ni accordi tra i s uddetti corpi armata ai cui comandi indic herà volta a volta trattamento da fare a ciascun individuo et invierà poi dati di fa tto necessari per il futuro giudizio da emettersi loro riguardo s top Pregasi accusare ricevuta stop Ministro Albricci.
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AUSSME. rei. PG. Annessi. vo i 5-67 g. pane IV/13.
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L 'esercito ira/iano e la ques1ione Fil.lmana ( 1918-1921)
ALLEGATO 36(°)
COMANDO DELLA 8° ARMATA - UFF. OPERAZIONI N . 5926 di prot. Op.
Udine ,27 ottobre 1919
OGGETTO: Provvedimenti vari inerenti ai fatti di Fiume.
AL COMANDO XXII-XXVI-XXVIIl CORPO D'ARMATA AL COMANDO ZONA GORIZIA E TRIESTE AL COMANDO ARTIGLIERIA-GENIO-AERONAUTICA D 'ARMATA AL COMANDO DELLA PIAZZA MARITTIMA DT POLA ALL'INTENDENZA D 'ARMATA QUARTIER GENERALE D'ARMATA ALL'UFFICIO SEGRETERIA D ' ARMATA AL COMANDO DEI CC.RR. D 'ARMATA AL TRIBUNALE DI GUERRA I'' ARMATA -TRICESIMO AL COMANDO CORPO ARMATA TERRITORIALE DI GENOVAALESSANDRIA E TORINO e per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO AL MINISTERO GUERRA - DIVISIONE S.M. In seguito a nuove disposizioni emanate dal Ministero della Guerra nei riguard i degli individui com unque implicati nei fatti di Fiume, si riassumono qui di seguito le norme che devono essere seguite a seconda delle posizioni che si vengono loro a creare. Si avverte che in quanto le presenti disposizioni differiscono dalle precedenti emanate con diverse circolari de ve ritenersi che le nuove abrogano le precedenti: l) Gli Ufficiali e mii ita.ri cli truppa che isolatamente rientrano da Fiume devono essere avv iati a Trento (Circ . 5630 R . del 27 Settcm-
(°) J\USStv!E , re i. PG, Anness i, voi. 5-6ì g. pane TV/B.
AlLegari
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bre). Si deve soprassedere a sanzioni disciplinari a loro carico pure continuando a rimettere all'avvocato militare le dichiarazioni di diserzione ed a tenere regolari registrazioni per essere in grado in qualsiasi momento cli rendere conto di qualsiasi individuo (Circ. 5389 Op. del 13 Ottobre). Per nonna si avverta che l'i nchiesta cli tutti i fatt i inerenti alla questione di Fiume è deferita a S .E. il Tenente Generale Pecori-Giraldi. 2) Gli Ufficiali e truppa che fossero colti, sia in divisa che travestiti, in flagrante reato di propaganda, devono essere arrestati ed immediatamente deferiti al Tribunale Militare. (Circolare 6277 R. ciel 23 ottobre). T militari cli truppa verranno tradotti nelle carceri militari, gli Uffic iali tradotti in fortezza a Genova, Alessandria o Torino. Per la traduzione di quest' ultimi, che una volta arrestati dovranno essere mantenuti presso i corpi, si prenderanno aç;corcli col Comando CC. RR. cl ' Armata. 1 Corpi si mettano in misura di impedire le evasioni durante l'arresto . TI reato cli propaganda darà luogo a immediato procedimento. 3) Analogo trattamento cli cui al n. 2 sarà usato agli Ufficiali e militari cli truppa che venissero sorpresi a tentare colpi di mano , od in atto di evadere, o che anechino detrazioni di viveri e materiali dello Stato a vantaggio degli individui trasferiti a Fiu me. 4) Qualsiasi Ufficiale o soldato che in relazione ai fatt i di Fiume commetta reati bene specificati di disobbedienza , rivolta, ammutinamento, insubbordinazione, previo accordi con il Comando dei RR. CC. di Armata, dovrà essere trasportato al carcere militare di Trieste e si dovrà procedere immediatamente a suo riguardo previo deferimento al Tribu nale Militare. 5) Nei casi contemplati ai n. 2 e 3 i vari rapporti riflettenti la mancanza od il reato co mmessi dagU Ufficiali dovranno essere dai Corpi cl ' Armata sollecitamente trasmessi sia a questo Comando che al Comando del Corpo d ' Armata cli Genova , Alessandria o Torino secondo le comunicazioni che verranno fatte volta per volta eia questo Comando. 6) Gli Ufficiali o soldati in congedo che vengono arrestati, e che abusivamente indossino la divisa, dovranno sub ire il medesimo trattamento degli Ufficiali o soldati in S.A.P. a seconda delle mancanze o reati contemplati nei precedenti numeri. Qualora invece non indossino la divisa saranno consegnati al1'Autorità di P ubblica Sicurezza del luogo , o vicin iore, avvertendo-
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L 'eserciro italiano e la ques1ione Fiumana ( 1918-1921}
ne il Comando dei RR.CC. di Armata che procederà caso per caso d'accorcio con l' autorità di Pubblica Sicurezza per l'internamento in Paese e per la segnalazioni alle autorità competenti della località di residenza. IL TENENTE GENERALE COMANDANTE DELL'ARMATA Badoglio P.C.C. COLONNELLO DI STATO MAGGIORE Ufficio Operazioni Matteo Roux
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Allegari
ALLEGATO
37(°)
TELEGRAMMA ESPRESSO
CIRCOLARE
MINISTERO DELLA GUERRA Divisione Stato Maggiore - Sez. 2 N . 28168 cli prot.
Roma, 27 ottobre 1919
Riservato aLla Persona del Comandante
OGGETTO: Provvedimenti vari inerenti ai fatti cli Fiume.
AL COMANDO DELLA 8" ARMATA - UDINE Al COMANDI DI CORPO D' ARMATA TERRITORIALI AL COMANDO DELLA ZONA DI TRENTO AL COMANDO DELLA DIVISIONE MILITARE Dl CAGLIARI e per conoscenza: AL COMANDO SUPREMO - REPARTO OPERAZIONI AL CO:tv1ANDO GENERALE DELL'ARMA DEI CAR.A.BINIERI REALI ALL'UFFICIO DELL'AVVOCATO GENERALE MILITARE All'intento di porre un freno necessario ad attentati ormai inutili e divenuti dannosi alla compag ine disciplinare e morale dell'Esercito , questo Ministero determina che nei riguardi degli individui comunque implicati nei fatti di Fiume si seguano le seguenti nonne : J) Gli ufficiali e i militari cli truppa che isolatamente rientrarono o rientrassero da Fiume o che tentarono o tentassero senza riuscirvi di rernrvisi saranno denunciati a/l'autorità giudiziaria; però si soprasseder~t sia dal procedere sia dal prendere sanzioni disciplinari a Joro carico in attesa clelJe decisioni che saranno prese dal Governo a tempo opportuno . I eletti militari saranno fatti accompagnare a Trento , ove rimar-
{°) AUSSMF.. rei. PG. Annessi. voi. 5-67 g, parte lV/IJ.
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L 'eserci10 i,a/iano e la ques1io11e Fiumana ( 1918-192 J)
ranno a disposizione del Comando di quella Zona il quale provvederà per una vigilanza molto oculata. Il personale incaricato dell'accompagnamento dei detti militari dovrà rimettere al Comando della Zona di Trento l'elenco dei militari stessi con le loro generalità ed i dati relativi al fato di cui sono imputati . Gli enti perdenti tenanno regolare registrazione degli elenchi di cui sopra per essere in grado in qualsiasi momento di rendere conto dei eletti militari ed invieranno copia degli elenchi stesi all'Ufficio dell'Avvocato Generale Militare. A l riguardo cli tali militari rimane sempre in vigore il disposto ciel telegram ma circolare 3 corrente n. 79/22 (trattamento per i congedandi) . Per norma si avverte che l'inchiesta su tutti i fatti inerenti alla questione di Fiume è deferita a S.E. il Generale Pecori Giralcli . 2) Gli ufficiali e i militari cli truppa colti , sia in divisa sia travestiti, in flagrante reato di propaganda, reato contrario alla disciplina e che spinge comunque a venir meno ai propri doveri militari, dovranno essere arrestati ed immediatamente deferiti all'autorità giudiziaria . I militari cli truppa verranno tradotti nelle carceri militari , gli ufficiali in fortezza . Per la traduzione di questi ultimi , che una volta arrestati dovranno essere mantenuti presso i corpi , saranno pres i accordi dei Comandi delle Legioni dei CC.RR. Il reato cli propaganda sopra indicato darà luogo e immediato procedimento. Siano date rigorose disposizioni al fine di impedire evasioni e prese rigorose misure contro i responsabil i, salendo se occorre sino ai comandanti di corpo . ~) Analogo trattamento di cui al n. 2 sarà usato agli ufficiali e militari di truppa che fossero stati o venissero sorpresi a tentare colpi di mano, o in. atto di evadere o che arrecarono o arrecassero detrazioni di viveri o di materiali allo Stato. 4) Si dovrà immediatamente deferire all'autorità giudiz.iaria ed immediatamente procedere contro qualsiasi ufficia le o militare di truppa che in relazione ai fatti di Fiume abbia commesso o commetta reati ben specificati di disobbedienza, rivolta. ammutinmnento, insubordinazione e falso in documenti rnilitari (viaggi con documenti falsificati, ecc .). Se trattasi cli ufficiale che commise uno dei detti reati in zona di armistizio esso dovrà essere tradotto al carcere militare di Trieste previo deferimento e quel tribunale militare. 5) Elenchi del genere di quelli di cui al n. l saranno , anche per i militari di cui al n. 2° , 3° e 4° , trasmessi all'ufficio dell'Avvocato Ge-
Alleg(lfi
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nerale Militare, ed al Comando dell'8" Armata per gli ufficiali tradotti a Trieste . 6) Qualora trattisi di individui che venissero a risultare cx militari e perciò vestenti abusivamente la divisa militare saranno consegnati al1' autorità di P.S. del luogo o viciniore; se però fossero ufficiali in congedo subiranno lo stesso trattamento stabilito nei commi precedenti per gli ufficiali in attività di serv izio; e ciò in relazione ad un decreto di pross ima pubblicaz ione che stabilisce per gli ufficiali in congedo, allorquando vestano la divisa militare, gli stessi obblighi degli ufficiali in effettività di servizio. Se trattasi di civ ili vestenti abusivamente la divisa militare saranno consegnati all ' autorità di P.S. del luogo o viciniore . Pregasi accusare ricevuta. IL t-.11NISTRO Albricci
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ALLEGATO 38 ( 0 )
MINISTERO DELLA GUERRA Divisione Stato Maggiore COPIA DI TELEGRAMMA 1N PARTENZA
29 ottobre 19 I 9. Ore 21
A S.E. IL GE NE RALE BADOGLIO - UDINE D ivisione S .M . n. 78/22 Ministero ri tiene che E.V. sarà conosce nza cl i quanto ho fa tto presente con foglio 21 corrente 27116 al Comando Supremo circa trattamento congedandi Fiume et resto attesa parere V.E. a tale riguardo stop Aci ogni modo nell' im,ninenza congeda rnento classe 1895 informo che qualora V.E. s ia stesso avv iso ai militari della detta classe che trovansi al presente in Piume e che farebbero ritorno alle loro case si applicherebbero le norme regolamentari sanc ite paragrafo 935 Regolamento su l recluta mento et c ioè stop due pun ti stop Mi li tare g iud icabile e non detenuto viene mandato in congedo illimitato con sua classe stop Comandante del corpo dovrà informarne autorità giudiziaria notificandole residenza prescelta dal militare stesso stop Vedrà E.V. se non sia il caso fa r conoscere agli interessati cond izioni che ad essi verrebbero fa tte et di disporre poi pel congedamento di quel li tra essi che si presentassero alle autorità militari stop Est però necessario che di tali m ilitari siano trasmess i a questo Ministero generalità et residenza prescelta stop Gradirò cortese cenno riscontro stop IL M INISTRO
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AUSSME. rei. PG. Annessi. voi. 5-67 g, parie JV/13.
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ALLEGATO
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COMMISSARIATO STRAORDINARIO MILITARE PER LA VENEZIA GIULIA
N. 1050 F. Circolare riservata
Ud ine, 20 novembre 1919
OGGETTO : Disciplina.
A TUTTI I COl\tlANDJ DIPENDENTI (Distribuzione fino ai comandi cli Reggimento od equivalenti) Difficoltà interne ed esterne sommates i in modo impress ionante hanno creato al nostro Paese uno stato di fatto veramente grave, che ostacola il progred ire della smobilitazione e rende penoso il ritorno al la vita normale . Tn condizioni s im ili, nelle quali ogni gesto inconsiderato è dannoso e qualsiasi eccesso può divenire micidiale, lo Stato deve poter rare s icuro ed incondizionato assegnamento s ulle sue forze annate . Se così non fosse, i frutt i della vittoria, e gli eroismi ccl i sacrifici di quattro ann i di guerra andrebbero irrimediabilmente perduti , e l 'Ttal.ia stessa, logorata dalle competizioni interne, insidiata dai nemici, fini rebbe in breve vol ger cli tempo col dissolversi. L'Esercito e la Marina debbono perciò oggi più che mai rappresentare la maglia ferrea che salvaguarda intang ibili l' unità e l'integrità della Patri a e ne protegge intatte le libere istituzioni. Nessuna causa passionale, nessuna ragione, nessun incitamento , nessuna voce da qualsiasi parte provenga, deve riuscire ad allontanare il mi litare dalla via del dovere, a distoglierlo dall'obbedienza, a fargli mancar fede al giuramento prestato. Ogni interesse, ogni passione, ogni considerazione deve tacere cli fronte a lle supreme necess.ità della Patria.
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AUSSME, rd . PG. Annessi, voi. 5-67 g, parte IV/ 1:l.
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C eserci10 italiano e la questione Fiuma11a (1918-192 1)
L'Esercito di Vittorio Veneto non ha finita la sua missione . Esso ha trionfato ciel nemico esterno; oggi deve dare al Paese l'esempio della fermezza e della disciplina, deve mostrare al mondo che la compattezza e la forza d'Italia sono veramente indistruttibili . IL TENENTE GENERALE Commissario straordinario militare per la Venezia Giulia BADOGLIO
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Allegati ¡
ALLEGATO 40 (0 )
COMANDO DELLA ZONA DI TRIESTE Trieste, 24 Novembre 1919
N. 3000 Op. Riservatissimo pers.
OGGETTO: Contegno da tenersi nel caso di evacuazione da Fiume
delle truppe fiumane.
Situazione generale. Le trattative per la .risoluzione della quistione di Fiume sono ormai molto avanzate. Occorre prendere le predisposizioni necessarie per fronteggiare le s ituazioni che posso no del inearsi in conseguenza de llo scioglimento delle truppe fiumane . Forze . A tale scopo il Comando della 8" Armata metta a mia disposizione, oltre alle truppe attualmente dipendenti della Zona di Trieste, anche: il Comando della 78" Divisione in Sesana (senza truppe) (che passano la Brigata Pinerolo (trasportata in ferrovi a temporaneamente a Di vaccia o Cosina) alle dipendenze il IV 0 Ragg. Alpino (trasportato in ferrovia del Comando 78" a D ivaccia o Cosina) Divisione) la Brigata Lombardia (trasportata a Mattuglie) *** Direttive per l'impiego 1) Nel caso che D ' Annunzio e le sue truppe accettino le proposte del Governo Centrale e si dichiarino pronte a sgombrare Fiume ed a rinunciare a qualsiasi altra impresa , il Comando della 77â&#x20AC;˘ Divisione prov-
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i\USSME. rei. PG, Annessi , voi. 5-67 g. parte IV/B .
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L 'esercito iwliano e la questione Firnnlma ( ! 9 ! 8-1921 )
vederebbe a far occupare la Città, prendendo tutte le necessarie predisposizioni per assicurarsi che in Fiume non restino clementi infidi. 2) Nel caso che D ' Annunzio accetti le proposte del Governo Centrale per quanto riguarda Fiume, ma voglia riserbarsi libertà cli azione per altre imprese verso l'interno del Paese, il Comando della 77" Div isione non si opporrà alla uscita eia Fiume, ma ne avviserà immediatamente i Comandi de lla 78" D ivi.sione, del Settore di Trieste e del la Brigata Ferrara , perché questi possano opporsi colle forme di cui dispongono e con tutti i mezzi all ' avanzata delle truppe usc ite da Fiume , rispettivamente: la 78" Divisione su lle provenienze dalle rotabili ciel Timavo Superiore (Bisterza- Auremio -San Cassiano) e del Solco di Caste lnuovo (Sapjane-Castelnuovo-Cos ina) e terreno interposto; il Settore cli Trieste sulle provenienze lungo la rotabile costiera (Volosca-Abhazia-Fiano na) e quella del Monte Maggiore; provvederà inoltre ad impedire l ' ingresso in Trieste di qualche minore reparto che fosse riuscito a sfuggire ai precedenti sbarramenti e s i presentasse alla periferia della C ittà; la Brigata Ferrara sulle provenienze daile rotabili B isterza-San Pietro . Le truppe fe rmate dovranno immediatamente essere disarmate ed avviate a piccoli gruppi a Trieste, dove quel Comando di Presidio provvederà ad alloggiarle sotto conveniente vig ilanza armata temporaneamente in qualcuno dei fabbricati di Ronzol o nelle baracche di Prosecco , in attesa delle decisioni del Comando d 'Armata per l'ulteriore inoltro in Paese. 3) Nel caso che D ' Annunzio rigetti tutte le proposte, occorrerà tenersi pronti tanto ad opporsi ad eventuali co lpì di mano (ed in tal caso la 77" Divisione darà esecuzione al noto progetto cli allarme servendosi anche della Brigata Lombardi a qual riserva) , quanto ad agire a seconda di ord ini che verranno ulte riormente impartiti. 4) Disposizioni analoghe devono prendersi d'iniziativa dai vari Comandi per i gruppi dì sbandati che cercassero raggiungere l'interno del Paese. Servizi. Al rifornimento della Brigata Pinerolo e del TV Raggr. Alpino provvederà la 78° D ivisione, a quello de lla Brigata Lombardia la 77" Divisione. La 78" Divisione prenda accordi coll' Ispettore telefonico di questa Zona per assicurare il pronto e sicuro suo collegamento telefonico con questo Comando.
TL TENENTE GENERALE COMANDANT E DELLA ZONA F.to Sailer
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Allegati
ALLEGATO 4]
(o)
R . ESERCITO ITALIAJ\O COMMISSARIATO STRAORDINARIO MILJTARE PER LA V.G . N. 1140 F. Riserw1tissimo personole
Udine, 2 Dicembre 1919
OGGETTO: Soluzione della questione cli Fiume.
La ri sposta da ta da Gabr iele D'Annunzio pe r delegazione de lla Ciltà di Fiume a l "Modus Vivendi'. eia me presentalo alla Citt~1 a no me elc i Governo, contiene richies te che , non c he accogliere. non è nemmeno poss ibile prende re in seria cons iderazione . D 'altra parre è urgente venire ad una sollecita defi nizione della questione fium ana. A llo scopo , in base agli ordini cd al le direttive d i S.E. il Pres idente del Consiglio, prego dispon-e : I) inte nsiCicare con tutti i mezzi la propaganda in Fiume pe r far comprende re tutto il danno che l'attuale disordine porra alla causa di Fiume; 2) limitare gli aiuti di alimen ti a l necessario e non dare più né in forma diretta né in forma indiretta alcun aiu to finanziario né al Comando di Fiume . né al C onsiglio Nazionale, né al Munic ipio. 3) Arrestare ovu nque. soprattutto a Trieste e nei dintorni di Fiume , g li agitatori fiumani. che finora hanno goduto ovunque libero transito e troppe libe rtà.
IL GENERALE o·Es ERCITO Comm . Straor. Mii. per la Ve nezia G iulia F.to Badoglio
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AUSSI\IF.. rei. PG. Annessi. \'OI. 5-67 g. parte 1\//8.
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L'eserci10 italiano e la questione Fiumana ( /9/ 8- /92 I )
ALLEGATO 42 (0 )
R. ESERCITO ITALIANO COMMISSARIO STRAORDINARIO MILITARE PER LA V.G. N. 114 1 F. Riservato alla persona
Udine, 2 Dicembre 1919
OGGETTO: Ingresso di militari in Fiume.
A S.E. IL TENENTE GENERALE SATLER - VOLOSCA
Misure restrittive ingresso nostri militari in Fiume dovranno essere applicate a tutti indistintamente. Cessa con ciò per chiunque, nessuno eccettuato , il libero transito ed il godimento di permessi permanenti, ai quali dovranno essere sostituiti permessi concessi volta a volta per ben comprovate ragioni. Sbarramenti terranno nota nominativa dei militari che entrano in Fiume , segnando ora entrata ed uscita. Analogamente , nessun permesso di carattere permanente potrà essere rilasciato per nessun motivo a militari passati a Fiume od a borghesi fiumani e non fiumani, conosciuti o sospetti, membri o propagandisti attuale Comando Fiume, i quali tutti dovranno invece di massima essere arrestati. Tali norme debbono valere per tutta la linea di blocco compresa appena possibile - la sinistra Recina.
IL GENERALE D 'ESERCITO Comm. Straor. Mil. per la Venezia Giulia F.to Badoglio
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AUSSME, re i. PG, An ness i. voi. 5-67 g , parte !ViB.
109 ALLEGATO 43(°)
COMANDO D ELLA ZONA DI TRIESTE Stato Maggiore N . 30 Voi. Circolare ris. pers.
5 Dicembre 1919
OGGETTO: Indirizzo dell'azione morale da esercitare su Ufficiali e truppe nel momento attuale. Diffusione fino ai Comanclan~i di Corpo Al COMANDI: 77° DIVISIONE - VOLOSCA 78• DIVISIONE - GROBNICO BRIGATA FERRAR A - S. PIETRO DEL CARSO ALLE DIREZIONI TERRITORIALI TRIESTE e per conoscenza : AL COMANDO DELL'8" ARMATA ALL' INTENDENZA DELL'8" ARMATA ALL'UFFICIO l.T.O. DELL'8• ARMATA I) Scopo. Con questa circolare che deve essere diramata riservata personale fino a tutti i comandanti di Corpo io espongo, senza riserva, le prevalenti c.;on-enti di idee e di sentimenti che personalmente ho constatato essere state suscitate negli Ufficiali della quistione di Fiume cd espongo pure i termini adatti di tale quistione, quali a mc personalmente risultano affinché siano opportunamente portati a conoscenza degli Ufficiali stessi, per ottenere un g iusto orientamento del loro spirito che in alcuni appare fortemente turbato. 2) Metodo . L'azione deve essere svolta personalmente dai Comandanli di Corpo o almeno dai Comandanti di Battaglioni o U nità equ ivalenti. I Comandanti di Brigata cerchino di assistere a qualche riunione o almeno interroghino freq uentemente ed isolatamente gli ufficia li. Ana-
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A USSMF.. rei . PG. Annessi. voi . 5-67 g. parte IV/8 .
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L ·eserci10 italiano e la quesrione Fiumana ( 1918-1921)
logamente s i regolino possibilmente anche i Comandanti di Divisione e cli Settore. Col metodo delle interrogazioni dirette io ho potuto accertare modi di vedere cli ufficiali , di cui alcuni Comandanti cli Corpo e cli Settore non avevano sentore. Non si tengano quindi conferenze agl i Ufficiali, ma si riuniscano e si interroghino specialmente sulla questione cl Fiume , e si pennetta loro di esporre le proprie idee, discutendole. Se opportuno e se si dispone di Ufficiali colti , buoni parlatori e sinceramente convinti della buona causa, si aprano contraddittori tra Uffi ciali . È un metodo difficile ma necessario nell'attuale momento. 3) Idee erronee prevalenti fra una parte degli i![ficiali e che occorre correggere. S i obietta; a) il noto " modus vivend i" non comprende le questioni relative al la Dalmazia, alla Fen-ovia di S. Pietro e alle miniere di Idria; b) non ci si può fidare del Governo , che non sarebbe sinceramente deciso a mantenere le condizioni offerte dal Modus Vivendi, ma vorrebbe servirsene unicamente per far sgombrare da Fiume le truppe di D ' Annunz io e sostituirle con le rego lari , che esso potrebbe poi a loro volta agevolmente far sgombrare, rinunciando all'annessione cli Fiume , forse anche ritornando all' occupazione interalleata. Occorre correggere tali idee dimostrando: Circa a) che nessuna rinunzia è contenuta nel Modus Vivendi, il quale si limita alla urgente risoluzione della quistione di Fiurne,che attualme nte è la più grave e delicata , poiché coinvolge la stessa esistenza della Città, rovinata clall 'attuale stato di crisi, e minaccia l'esistenza ciel Paese intero impegnando, tanto dentro quanto fuori cli F iume, forze importanti che occorre impiegare più uti I mente per far fronte al nemico interno; che i Fiumani sono contenti delle condizioni contenute nel Modus Vivendi , come hanno anche fatto conoscere per mezzo dei loro giornali; che il protrarsi della questione è dovuto non a D'Annunzio né a quelli che lo seguirono nei primi giorni, ma a coloro che - in gran parte non chiamati e spesso anche poco graditi - lo raggiunsero in seguito ed ora antepongono l'ambizione personale o il loro interesse, che si avvantaggia della comoda e larga vita che si cond uce a Fiume , ai vitali interessi ed ai des ideri dei Fiumani; che in causa de lla cattiva influenza cli questi elementi torpidi , anche le relazioni disciplinari delle truppe dan-
Alleiari
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nunziane sono andate degenerando. Per gelosia e ri valità fra alcu ni degli ufficiali più in vista, si sono andati seminando sospetti e formulando accuse, che si sono ripercossi fra le truppe, che hanno fatto pronunciamenti contro alcuni dei propri capi, ottenendone la sostituzione con sistemi di tipo bolscevico . Il fatto più grave è WllO quel lo dei granatieri ai quali il proprio Maggiore Reina è stato dipin to come un trad itore, reo di aver accettato un milione dal Governo per tradire la causa di Fiume. In seguito a tali accuse i granatieri armati si sono diretti , giorni or sono, contro !"ufficio del Magg iore per ucciderlo , trattenuti solo dal personale intervento cli D'Annunzio . Però il Maggiore Reina dovette essere tolto dalla carica di Capo di S.M. di D'Annun zio, che ricopriva, e sottopos to ad un'inchi esta . Ieri una compagnia destituì i propri ufficiali sostit_uendoli con ufficiali eletti tra i soldati. Gli ufficiali incomi nciano ora ad avere paga ridotta e taluni reparti non sono pagati eia 15 giorni. Circa b) che le offerte del Modus Vivendi sono fatte a nome del Governo, ma dalla persona di S.E. Badoglio. Capo di S.M. dell" Esercito, troppo noto universalmente perché si possa immag inare che si sia prestato ad assumere la corresponsabi lità cli promesse non sincere o non si sia acco110 di essere la vittima di un giuoco indegno. A ciò si aggiunge che a dar sempre maggior va lore alle promesse del Governo si sono avute le chiare allusioni delle aspirazi on i italiane nell'Adriatico ed alla difesa clcllc popolazioni di razza e di lingua italiana, contenute nel discorso ciel la Corona. accolte dalle generali acclamazioni della Camera. per cui su di esse si è ormai pronunciata !"augusta parola del nostro Re e manifestato il sentimento ciel Parlamento. È poi assurdo pensare che l ' impegno che col Mod us V ivendi il Governo italiano viene ad assumere verso Fiume di fronte al mondo intero. possa essere modificato per !"influenza cli un uomo. Né deve dimenticarsi la situazione molto più favorevole in cui le aspirazioni dell 'Italia vanno trovandosi per due cause di ordine internazionale. L a 1• è la diminuita preponderanza nelle questioni eu ropee dell 'opinione personale, a noi tanto ostile, ciel Pres idente Wil son. L a 2·' è che l'Ungheria rinuncerà ai propri diritti su Fiume . Ciò ha grande valore perché lo stato che realmente cd esclusivamente è interessato nella questione del Porto di Fiume è l'Ungheria, per la quale es-
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L'eserciro italiano e la quesrione Fiumana ( /918-1921)
so costituisce l'unico sbocco al mare. Per la Jugoslavia invece, i cui interessi, specialmente per la propaganda serba, gravitano molto più verso il Porto cli Ragusa, congiunto al retroterra dalla ferrovia Mostar-Sarajevo , posta al centro delle comunicazioni ferroviarie serbe e croate, la questione cli Fiume, porto assolutamente eccentrico rispetto al suo territorio , è di gran lunga meno importante. 4) Giornali. È necessario che gli Ufficiali tengano dietro ai giornali non estremisti circa lo svolgersi degli avvenimenti . 1 comandi che trovansi in località dove sia difficile procurarsi i giornali, facciano acquistare eia appositi incaricati un certo numero cli copie ciel "Corriere della Sera", richiedendo poi a questo Comando la sanatoria delle spese incontrate. Invece deve impedirsi assolutamente con ogni mezzo la diffusione di giornali tendenziosi e troppo violenti. Perciò dovranno essere sequestrati tutti i giornali pubblicati a Fiume, specialmente "La Vedetta d 'Italia" come pure "Il Popolo d ' Italia" edito a Milano . Ogni Comandante cli Corpo accusi ricevuta della presente circolare al proprio Comando di Brigata, che assicurerà a sua volta il rispettivo Comando di Divisione: i Comandi di Divisione assicureranno quello di Zona. IL TENENTE GENERALE Comandante della Zona di Trieste F.to Sailer
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Alleg01i
ALLEGATO 44 (0 )
COMANDO DI FIUME D' ITALIA BOLLE1TINO UFFICIALE N. 3 (Prima Serie)
Fiume d' Italia. il 19 Settembre 1919
Anno 1
"Hic manehimus optime"
Il vero esercito ita liano è qui , for mato da vo i, combattenti senza macchia e senza paura . Qui l'esercito della vittoria. disgregato dai corruttori e dai traditori , si riannoda, si rinsalda, si risolleva . si riaccende . ri fo lgora. Aver fatto parte cli questa audac issima impresa o miei compagni. sarà per c iascuno il più puro titolo di glori a. Nella mia prossima narrazione tutti i vostri nomi saranno incisi come in un marmo eroico. tutti. dal primo all'ultimo , e celebrati dalla grati tudine popolare . Intanto mi propongo di institu irc una medaglia commemorativa di bronzo, il cui segno sarà dis tribuito a tutti s ul campo ne lla riconem:a elc i 20 settembre prossimo. Chi non invidierà questo segno d'onore? Ma. se ci s ia qualcuno che per vig liaccheria o per basso interesse abbandoni le nostre file, egli resterà infamato. Lo prometto e lo giuro. E voi sapete che la mia parola non passa come gli sporchi fogl i volanti piovuti ieri sul vostro disprezzo e su la vostra giovine ilarità da i denti bianchi. M iei soldati. miei compagni , avete data la vostra fede a F iume e all"ltal ia vera. Qui è la Patria. Qui nuovamente si resp ira il vento eroico . si ansa nuovamente nella glori a . si ripalpita di allegrezza, si risplende di affilata volon t~t.
0 ( ) Società <li Storia Fiumana - Archivio Mu,eo di Fiume. raccolta dei Bollettini ufficiali del Co mando d i Fiume d' Italia .
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L'esercito i,a/iono e la questione Fiumana (1918-1921)
Nessuno potrà smuoverci di qui . Io, per me , non usc i.rò di qui vivo e non uscirò di q ui morto , perché vo1Tèl avere qui Ja mia sepoltura e divenire una cosa sola con questa terra benedetta. L'Italia vera ci comanda questa fermezza. Il mondo intero si attende da noi questa fermezza, e ci arnmjra . Ogni giorno affluiscono verso d i me , eia ogni parte, le più calde testimoni anze. E ci sono perfino c ittadini americani che domandano di venire presso di noi ''Anche per compiere il più umile degli i~fftei". Intendete, La bellezza della nostra causa tocca tutti i cuori. Perciò , come dissi l'altro ie ri ai fanti della Brigata Regina , conviene che ciascuno di voi pianti su i suoi due calcagni robusti e ripeta a fronte a.lta la parola romana , la parola dei legionarii: "Qui rimarremo ottimamente". Viva l'Esercito cl i Fiume! Viva Fi ume d'Italia! 16 Settembre 1919 TI Comandante GABRIELE D'ANNUNZIO
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Allcxati
ALLEGATO 45 (0 )
COMANDO DEL XXVI° CORPO O ' ARMATA Stato Maggiore
N.47 16 di prot. A.G . Pers.
Abbazia. 2 Ottobre 1919
OGGETTO: Pro-memoria.
J\ S.E. IL TENENTE GENERALE BADOGLIO COMMISSARIO STRAORDINARIO PER .LA VENEZIA GIULIA
Si è presentato s tamane a me il Sindaco di F iume . Dottor Vio , per espormi alc une considerazioni e proposte su lla attuale siwazione della c ittà di Fi ume , considerazioni e proposte che egli desidera siano rese note al nostro Governo e che, pertanto, io sinteticamente riferi sco alla Eccellenza Vostra per quelle comunicazioni che V.E. riterrà de l caso . a) Lo sciogl imento della C amera e la data di inaugurazione della nuova leg islatura (1° dicembre p.v.) fanno prevede re che alla soluzione dei vari problemi nostri che si dibattono nlla conferenza della Pace, e , in particolare, cli quello Fiumano-Liburnico. non si addiverrà che alla fin e d'anno o forse anche al princ ipio de ll' anno pross imo . Or non è poss ibile che a sì lunga scadenza debba protrarsi l'attuale situazione cli Fiume . s ituazione ciel tutto ano rmale, anzi critica . che paralizza la vita stessa dell a c ittà e del suo porto , a causa delle res trizioni e dei div ieti di rigore donde grave danno e pregiudizio risentono pubblici e privari interess i, molti dei qual i cli importan7.a vitale: se ne ha un riflesso sfavorevole . e che potrebbe anche divenire pernicioso , nello spirito pubb lico mantenuto in uno stato cli ansiosa e sfibrante tensione e di sensibilità e s uscettibi I ità es treme. A tale crisi unico rimed io. per ora e sinché non verrà decisamente
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AUSSME. rei. PG. Annes~i. voi. 7-69 g.
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L'eserciTo il(i/ia110 e la questione Fiumana ( 1918-1921 J
risolta (naturalmente in senso " italiano") la questione F iumana, sarebbe l'abolizione del blocco. Il ripristino delle regolari comunica7.ioni terrestri e maritti1ne, con la conseguente ripresa degli scamb i, restaurerebbe automaticamente 1c normali attività commerciali ed industriali, ovvierebbe alla disoccupazione (fonte di possibili preoccupanti conseguenze), restituirebbe a tutta la cittadinanza un senso cli tranquillità e cli fiducia , apporterebbe , in definitiva. un benessere materiale e morale a tutto vantaggio della Causa stessa che l' Italia e Fiume stanno sostenendo innanzi a l Consesso delle Nazioni. b) A dimostrazione palese e positiva che il nostro Governo persevera nello intendi mento di assicu rare in ogni modo l'italianità di Fiume (s ia con I" annessione, sia con la creazione di uno Stato indipendente " italiano" cli Fiume), il Governo medesin10 , oltre acl altri provvedimenti concreri , e io ispecie avendo riguardo alle odierne condizioni ecl esigenze della città (massime quelle di approvvigionamento), dovrebbe attuare il cambio de lla valuta Aus tro-Ungarica circo lante in Fiume , conformemente a quanto ebbe a praticare nella Venezia Giulia e Tridentina sulla base di Corone 2.50 verso la lira italiana. Tale provvedi mento sarebbe accolto con generale consenso e influi rebbe assai efficacemente e favorevolmente sulla cittadinam:a, quale prova che l 'Italia considera i Fiumani all a stessa stregua degl i altri connazionali redenti e vuole garantire ad essi uguale trattamento , sotto il regime delle leggi nostre . La politica di persuasione e di fid uciosa attesa cui si informano presenteme nte i rapporti delle nostre Autorità governative con le popolazioni non ancora a noi annesse non può. per ottenere es ito pratico, li mitarsi a un' opera astratta di propaganda , ma deve essere integrata da atti e fatti positivi, prontamente apprezzabi li dalJ"opinione pubblica. c) La esistenza, in oggi, di un Governo Fiumano non riconosc.iuto dal Governo Centrale, pone le Autorità C iviche in una situazione assai delicata, talora anche ostacolandone le relazioni con le Autorità Governative nostre. Qualche dive rgenza di metodo e di indirizzo con i criteri politicoamminis trativi "dannunz iani" consiglierebbe la Rappresentanza Civica cli F iu me a rivolgersi, ne ll'interesse dei suoi amministrati , al nostro Governo. Non esistendo, però, attualmente in Fiume alcun rappresentante gove rnativo "ufficialmente" riconosciuto , ]' on .le Sindaco chiede che almeno venga "ufficiosamente" investito cli tale carica un funzionario che
Allegari
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g ià era a capo del gabinetto civile di S .E . il Comandante del Corpo d'Occupazione Interalleato e che ancora trovasi a Fiume, cioè il Comm. Castelli . Questi , conoscitore esperto de ll 'ambiente, potrebbe rendersi. "riservatamente''. tramite fra la Città di Fiume e il Governo di Roma, agevolandone e ass icurandone così le relazioni . Quanto mi ha esposto il Sindaco . Dottor Vio , e che bo qui riassunto, coITisponde, secondo mc, alla reale situazione in cui versa, ora, la città di Fiume, e suggerisce provvedimenti che ritengo, io pure, opportuni e necessari. Aggiungerò, anzi , a proposito del primo argomento trattato più sopra, che l'abolizione del blocco, se rappresenta una necessità per Fiume, non lo è meno per la regione a Fiu me contigua, la Liburnia, cioè, e in ispecie il comune di Volosca-Abbazia che ,vive su Fiume e per Fiume e che, in condizioni economiche tutt'altro che floride, ha sempre dannosamente risentito le limitazioni al transito e al traffico per quella città, limitazioni che ora, con il blocco, sono quasi assolute . Di più , è da con siderare che q ucste popolazioni sono crn ica mente "eterogenee", che l' elemento jugoslavo è numeroso e la parte intellettuale di esso no n tralascia occas ioni per svalu tare l'azione nostra e la Causa Italiana, cercando sottrarre a noi anche quei gruppi di nazionalità tedesca ed ungherese, i quali , in grazia del la perseverante e persuasiva propaganda nostra, si erano sentiti attratti verso noi e avevano simpatizzato con le rivendicazioni nostre.
IL T ENENTE GENERALE Comandante il Corpo cl ' Armata A. Gandolfo
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L ·<'sercito itafio11u e fa questione Fi11111,11w ( I 918- / 1)2 I)
ALLEGATO 46 (0 )
R. ESERCITO ITALIANO COMANDO SUPREMO Reparto Operazioni - Ufficio " O" Roma. li 1° Novembre 1919
NOTIZIE CIRCA UN COLPO 0T MANO DEI VOLONTARI DI O' ANNUNZIO SULLA COSTA ADRIATICA Notizie raccolte dal Ten. Colonnello di S.M. Bertolini (del Comando 45· Divisione) e dal Comando CC.RR. della Zona di Trieste concordano nell'annunciare co me prossimo un colpo di mano dei volontari di O ' Annunzio. Questi sbarcherebbero in un certo numero prima del 17 Novembre a Ortona e in qualche altro punto de lla costa adriatica o tirrena , donde cercherebbero di giungere a Roma e impadronirsi ciel Governo . a llo scopo cli impedire le elezioni. le quali secondo la loro opinione, segnerebbe la prevalenza dei partiti socialista e clericale .
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AliSSYIF.. F.3 - 17.
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Allega1i
ALLEGATO 47(°)
AGLI UFFICIALI , SOTTUFFICIALI E MARINAI DEL C.R.E. DELLE NAVI e Stabilimenti marittimi d i Fiume e dell 'A lto Adriatico
In confo rmità del bando emanato dal Comando del R. Esercito, XXVI Corpo ct· Armata, noi Vice Ammiragl io Lorenzo Cusani Visconti , Comandante in Capo dell'Alto Adriatico ORDINIAMO che tutti coloro i quali sono illegalmente assenti dalle loro destinazioni vi facc iano ritorno non più tardi del mattino del g iorno I 9 ore 8. Coloro che non si presenteranno su biranno le sanz ioni penali stabi lite da l Codice penale M ilitare Marittimo. La Marina ha dato durante la lunga ed aspra guerra un magnifico esempio di concorde e cordiale lavoro, mantenendo elevatissimo lo spirito dell'ordine e della disciplina; confido c he i nos tri mari nai continueranno a rendersi degn i dell'onore che li ha circondati nell'unanime sentimento del Paese. Pola, 16 Settembre 1919. TI Vice Ammiragl io Comandante in C apo L. Cusani Visconti
(°) AUSSM, 1444 .
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L 'esercito italiano e
fa
questione Fiumana (191 8-192 I)
ALLEGATO 48 (0 )
Riservatissimo COMANDO TRUPPE DELLA DALMAZIA E DELLA 24" DIVISIONE Stato Maggiore
N. 4277 Op . Copia N. 3
J\llc ore O del 16 Dicembre 19 19
D ISLOCAZIONE DESCRITTIVA DEI COMANDI, TRUPPE E SERVIZI DIPENDENTI (Riferimento carta l:75.000)
24• DIVISIONE A) COMANDO Stato Maggiore Uffic io Sanità Ufficio Commissariato Quartier Generale 24° Autodrappe llo Musica Di visionale
Sebenico
B) TRUPPE I) CARABINIERI REALI
36" Sezione CC.RR.
J
2) MITRAGLIATRICI 1209" Cornp. Mitr. Divis ionale ] 1219, Comp. Mitr. Di visionale 1230" Comp . Mitr. Divisionale 1283" Comp . Mitr. Div isionale
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AUSSM F.. E3 - 156.
Sebenico
Sebenico Sebenico Kistanje Strmica
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Allegati
3) FANTERIE Brigata Savona = Comando 1427" Comp. Mitr. di Brigata 641· Comp. Mitr. di Brigata 15° Regg . Fanteria= Comando 1 plot. assalto I Sezione Stokcs
l l
Zara Zara Zara
Zara Zara Zara
J0 Battaglione = Comando l' Compagnia 2° Compagnia
Zara Zara Zara
3· Compagnia
Zara Zara Zara
345" Comp. Mitr.
Rep. Zappatori
(I plot. - Boccagnazzo)
(post i e.li sorveglianza al Bersa. glio - Ribinjc - S. Cassiano)
14 19" Comp. Mitr. Rep. Zappatori
Obbrova7.7.o ( l plot. - Stari grad Obbrova:a o I sqr. - Prosina lsqr. - Dimnjak) Podprag ( I plot. - Veliki lJalan) Obbrovaz7.o ( I squadra - Pi lisane I squadra - Zelcngrad Obbrovazzo ( I sezione - Podprag) Obbrovazzo
Tll 0 Battaglione = Comando 7" Compagnia
Renkovac Novegracli
II0 Battag lione = Comando 4·' Compagnia 5" Compagnia
6" Compagnia
8• Compagnia 9" Compagnia 643" Comp. Mitr. Rep . Zappatori Salmerie e Carreggio
Penkovak Penkovak Penkovak Penkovak
( I plot. - Possedaria -
l plot. - Bivio di Karin) (2 plot. - Zemonico)
J Sede rispettivi comand i di Regg. e Btgl.
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16° Regg. Fanteria= Comando 1 plot. assalto l Sezione Stokes
1° Battaglione = Comando l'' Compagnia
!.'esercì/o i!Cllia,w e la ques1ione Fiumana (1 918-1921)
l
Scardona Scardona Scarclona Zara Nona
Rcp. Zappatori
(con posti di vigilanza - Brevi lacqua-Zaton-Petrcani-DikloPunta Mika) con sottuff. Oltre ( I sqr. - Tkon l sqr. - Bagno con Uff. I sqr. - Kuclica con Uff. 1 sqr. - Kale con sottuff. I sq r. - U gliano con sottuff. l sqr. - Eso piccolo con Uff.) con Uff.) Pago ( I sqr. - Novaglia Zaravccchia ( J sezione - Jankolovica I sezione - Torrette) Suddiviso fra i distaccamenti delle isole
11° Battaglione= Comando 4" Compagnia 5" Compagnia
Kistanje Kistanje Ervenik
2" Compagnia
3" Compagnia 644· Comp. Mitr.
( I plot. - Zegar con l squadra - Krupa paese e
fr• Compagnia 1420" Comp. Mitr. Rep. Zappatori
Ill° Battaglione = Comando 7' Compagnia 1
8" Compagnia 9" Cornpagn i.a 640" Cornp. Mitr. Rep. Zappatori Salmerie e Cancggio
Djevrskc Zegar Kistanjc
I - Krupa monastero (l plot. - Ponti di Bribir) (2 sezioni - Ervenik)
Scardona Scardona Poraja Scardona Scarclona Scardona } Sede rispettivi comandi cli Regg. e Btgl.
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Allegati
Brigata Gaeta = Comando 359" Comp. Mitr. di Brigata 6 )4·' Comp. Mitr. cli Brigata
l
Dernis Ramljane Knin
263° Regg. Fal!leria = Comando I plot. assalto
]
Knin Knin
( I sezione - Jolaca)
T0 Battaglione= Comando I·' Compagnia 2'' Compagni a 3' Compagnia 758· Comp. Mitr.
Mucodl Ncoric Mucocl l Mucodl Mucodl
Rep. Zappatori
1/2 Mucodl
( I sctione - Ncoric l sezione - Saric) = 1/2 Ogorje
TT 0 Battaglione = Comando 4·' Co mpagnia
Knin Pagjene
(l squadra - Oton -
(2 pl o con i - Sarie) (J plotone - Ogorje)
l squadra - Bari ce l squadra - Mokropolje -
I squadra - Prives Stikovo Kievo
5" Compagnia fr' Compagnia
l plotone - P lavno) ( 1 plol. e sez. pistole - q. 855) (I plot. - pendici nord del monte
Rep . Zappatori
Vace Glavica) Golubic (1 sezione - Privcs l sezione - Vrpolje) 1/ 2 - Pajcne = 1/2 - Plavno
TTT 0 Battaglione = Comando 7· Compagnia
Dernis Dernis
3 11 " Comp . Mitr.
(l plot. - Razvadjc-
I sqr. - Zitnic l sqr. - Krickc cl i.) Siveric Dernis Dernis Dernis
8" Compagnia 9, Compagnia 648·' Comp . Mitr. Rcp. Zappatori Salmerie e Carreggio
J
Sede rispettivi comandi di Rcgg. e Btgl.
124
264° Regr,. Fanteria = Comando I plot. assalto
L'esercilo italiano e la questione Fiumana (/918-1921)
Sebenico
J Vodice
I0 Battaglione = Comando l" Compagnia 2" Compagnia
Pergomet Prapatnica Blizna
3° Compagnia
Lecevica
291" Comp. Mitr.
Pcrgomet
Rcp. Zappatori
Pergomet
IT 0 Battaglione = Comando 4" Compagnia
Vodice Zlarin
s•Compagnia
Pagosnica
6' Compag(1ia
Stretto
355" Cornp. Mitr. Rep. Zappatori
Perkovic Sebenico
lll 0 Battaglione = Comando 7" Compagnia 8" Compagnia 9" Compagnia 1064" Comp . Mitr. Rep. Zappatori
Sebenico Sebenico Sebenico Sebenico Sebenico Sebenico
Salmerie e Ca1Tcggio
J
(1 plot. - Labin)
( l plot. - Mitio · I plot . - Sv. Laria) ( l squadra - J isko I squadra - Sv. Stipari l squadra - q .250 (s uIla strada Lecevica-Pergomet) (l sezione - Lecevica I sezione - q .596 (pendici) 1 sezione - q .705 (pendici) J sezione - q.649 (pendici) (I squadra - Rapic l squadra - Golubic)
( I plot. - Prov icch io l plot. · Kap1je 2 sqr. - Zuri) (l plot. - Capocesto 1plot. - Poderljak) (lsqr. - Leticine) ( I plot. - Retina 1plot. - Vodice) (lsezionc - Sitra)
Sede rispettivi comandi di Regg. e Btgl.
J.25
Al/egea i
4) ARTIGLIERIE 2 7° Regg. Art. da Campagna Comando
1° Gruppo
]
= Comando
Dernis
Dernis (2 gruppi sono stati sciolti)
Sajmuste Dcrnis Dernis Penkovac
1" Batteria
2" Batteria 3" Batteria 4" Batteria
5) GENIO 7 JO Bauaglione Genio Zappatori ·] Sebenico Comando
177"
]
136" Compagn ia Telegrafisti
} Sebenico
J 38" Compagnia Zappatori
Sebenico Zara
C) SERVIZI
l) 36" Sezione Sanità Comando
]
Sebenico
203° Reparto Someggiato 36° Reparto Carreggiato Aliquota di Sezione
l
Knin Sebenico Zara
2) Dirigente il servizio cli veterinaria
]
Sebenico
3) 36" Sezione Sussistenze
]
4) Ufficio Postale n. 78
Sebenico Sebenico
(il 136° Reparto Sommeggiato è stato sciolto)
126
L ·eserciw i,a/iano e la q11.estione Fiumana ( i 9 i 8-192.! )
CORPI , REPARTl AUTONOMI E SERVIZI ALLA DIPENDENZA TATTICO-DISCIPLINARE A) TRUPPE 1) FANTERIE
138° Regg. Farueria = Comando } Curzola I0 Battag lione= Comando 1" Compagnia 2" Compagnia 3" Compagn ia 683" Comp. M itr. R.ep. Zappatori
Piatta Piatta Lagosta Curzola Platta C urzola
Il 0 Battaglio ne = Comando
Cittavecchia Lesina Gelsa (I squadra - Vrboska) Cittavecchi<l Cittavecchia Cittavecchia
4" Compagnia 5" Compagnia (i" Compagnia 1415" Comp. M itr. Rep. Zappatori
TTI Battaglione = Comando 7" Compagnia 8" Compagnia 9" Compagnia 1416'' Cornp. Milr. Rep. Zappatori
Vallegrande Vallcgrande Leleda S. Giorgio di Les ina I. Lissa (Comisa) Vallegrande
Salmerie e Carreggio
Scardora
0
2) AUTOBLINDOMITRAGLTATRICl XII" Squadriglia
Klin
(1 sezione - Kicvo l sez ione - Vrba)
XTTT" Squadriglia
Sebenico
( l sezione - Zara)
127
i\llegati
3) CAVALLERIA
TI° Squadrone Cavalleggeri "Catania" (22)
Knin
4) ARTIGLIERIE 49° Gruppo Art. da Montagna Comando
J
l
l 35·' Batteria 172" Batteria 176• Batteria 52° Gruppo A rt. da Montagna Comando 113· Batteri a 141" Batteria 142' Batteria
J
Dernis
Dernis Z acrar b Sebenico Knin
l
Polaga Knin ìvluc
J
Zara
J
Scardona Kerka Jall
5) GENIO 68· Compagnia Telegrafisti
26" Compagnia Pontieri Comando 57· Sezione Radiotelegrafica Comando
Sebenico
J
2• Sezione fotoelettrica
J
Zemonico
4" Gruppi Pe1foratori (soli materiali)
J
Sebenico
Distaccamento 322" Comp. Boscaioli
J
Arbe
( I stazione - Seben ico 1 stazione - Kuc I stazione - Demis l stazione - Knin I stazione - Obbrovazzo l stazione - Ragosmica)
128
L'esercilo italiano e fa questione Fiumana (1918-1921 )
6) AVIAZIONE 3" Sezione S.V.A.
J Zemonico B) SERVIZI
1) 216° Reparto Someggiato autonomo
O128° Ospedale da Campo 0130° Ospedale eia Campo 170° Ospedaletto da Campo 147° Ospedaletto da Campo l" Sezione disinfezione Comando
J Penkovac
l
Sebenico Zara Dernis Sebenico (funziona eia lazzaretto)
J Dernis
Squadra A Squadra B Squadra cli riserva
J
2) 45° bis infermeria cavalli
} Sebenico
3) 156° Sezione Sussisenza 1/2 sez.
}
Zara
336" Squadra forni Veiss
J
Sebenico (con aliquote Dernis-Knin)
4) XXII° Autoreparto Comando
J Sebenico
Autosezione mista (deposito)
1 Sebenico
221;' Autosezione (1/2) (1/2) 223;' Autosezione 813" Autosezione (1/2) (I /2) 8 14" Autosezione
Sebonico Benkovac Dernis
Zara Scardona Sebenico Derni Knin Sebenico
129
Allegati
TRUPPE ALLA DIRETTA DIPENDENZA DEL GOVERNATORATO
Battaglione volontari Fiumani Comando
Zara
I Compagnia arditi (Sernagl.ia) 1 Compagnia f1.1cilieri (Randaccio) I Compagnia hersaglieri 1 Sezione Mitragliatrici
Zara Zara Zara Zara
Carreggio
Zara
DISLOCAZIONE DIVISIONE AUTONOMA CC.RR. TERRITORIALI DELLA DALMAZIA
DIVISIONE AUTONOMA CC.RR. DALMAZIA Comando Compagnia CC.RR. di Zara interna Comando Tenenza Zara interna Comando Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione
l J
j
Zara
Zara
Zara
Zara - principale Zara - nucleo Zara - Cereria Zara - porto S. Cassiano Oltre S. Eufemia Jankelovica
130 Tenenza Zara esterna 1" - Comando
L'esercito ilaliano e la questione Fiumana (1 918-1921)
J
Zara vecchia Pago Nevaglia Pakostane Pasman
Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione Tenenza Arcipelago di Zara Comando
Zara
]
Zara
Sale Pozava Eso Elbe Zelacla Selve Premucla Isto
Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione Compagnia CC.RR. cli Zara esterna Comando
]
Zara
Tenenza diretta Comando
}
Zara
Stazio_Âľe Stazione Stazione Stazione Tenenza Zara esterna 2â&#x20AC;˘ Comando Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione
l
Zemonico Smilcic Murvica Polcsnik
]
Zara
Nona Diklo Novegradi Brevilacqua Possedaria Razance
13]
Allegati
Compagnia CC.RR. di Benkovac Comando
J
Benkovac
Tenenza diretta Comando
Benkovac Karin Pristeg Nadin Polaca
Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione Tenenza Obbrevazzo Comando
1 Obbrevazzo Obbrevazzo Starigrad Pedprag Pilisane Zegar Krupa ZeJengrad
Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione Sezione Kistanje Comando Stazione Stazione Stazione Stazione
Benkovac
}
Kistanje
l
Kistanje Ervenik Kolasak Brska Sebenico
Compagnia CC.RR. di Sebenico Comando
J
Tenenza Sebenico int.na Comando
1Sebenico
Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione
Sebenico - principale Sebenico - piazza Comando Sebenico - porto Vrpolje Konjevrate Labin
132 Tenenza Sebenico est..na Comando
L'esercito i,a/iano e la questione Fiumana ( /918-1921)
]
Stazione Stazione Staz.ione Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione Tenenza Scardona Comando Stazione Stazione Stazione Stazione Compagnia CC.RR. di Curzola Comando
Capocesto Zlarin Zuri Vodice Maddalena Stretto Betina Ragosnica Zablace Luka
J Scardona
l
Scarclona Pupe Cista Dievrske
J
Tenenza diretta - Comando Staziรงme Stazione Stazione Stazione Stazione Tenenza Lesina - Comando Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione
Sebenico
Curzola
Curzola Curzola Platta Vallegrande Lagosta Meleda
1 J
J Lesina Lesina S. Giorgio di Lesina Cittavecchia Pissa Comisa Gelsa
133
Allegati
Compagnia CC.RR. di Knin Comando Tenenza diretta Comando
J
J
Knin
l
Knin Kosovo Pajene Polaca
Stazione Stazione Stazione Stazione Tenenza Knin Comando
J
Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione
Knin
Raclcic Raz.vadje Oklaj Playne Strmica Kievo
Tenenza Dernis Comando Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione Stazione
Knin
J
Dernis
Dernis Silveric Kricke Kliaci Unesic Siratovic Velusic
134
L 'esercito italiano e la questione Fiumana ( 19 /8 -/92 1)
DISLOCAZIONE CIRCOLO AUTONOMO RR.GG. FINANZA DI ZARA CIRCOLO AUTONOMO RR.GG. FINANZA Comando
l
.I ' Compagnia Zara Comando
]
Tenenza interna Zara - Comando
}
Brigata stanziale Brigata porto Brigata porto Brigata porto Brigata porto Brigata porto Brigata porto Brigata porto Brigata porto Tenenza Pago Comando Brigara Brigata 2" Compagnia Zara Comando Tenenza esterna Zara - Comando Brigata volante Brigata volante Brigata volante Brigata volante Brigata volante Brigata volante
Zara
Zara
Zara Zara Zara Zara vecchia Relada Premuda Rozava Ulbo Selve !sto
j
] ]
Pago
Pago Novaglia Zara
Zara Zara Nona Eso grande Oltre Sale Pasman
135
Allegati
Tenenza Obbrevazzo - Comando
}
Obbrevazzo Obbrevazzo Tribani Starigrad Raslenica Podprag Presina Krupa
Brigata Brigata Brigata Brigata Brigata Distaccamento Brigata
Compagnia Sebenico Comando
}
Tenenza Sebenico - Comando
1Sebenico
Brigata stanziale Brigata stanziale Brigata stanziale Brigata stanziale Brigata stanziale Brigata stanziale Tenenza Dernis Comando
Sebenico
Sebenico Stretto Scardona Ragosnica Labin Zlarin
}
Dcrnis
Brigata Brigata Brigata Brigata
l
Tenenza Knin
}
Dernis Miocic Muc Lecevica
Comando Brigata Brigata Brigata Brigata Brigata
Knin
Knin Prives Kievo Strmica Ervenik
, ~
136
L 'eserci10 iwlia110 e la ques1ione Fiumana ( 1918-1921)
Curzola
Compagnia Curzola Comando
J
Tenenza Curzola - Comando
}
Curzola
l
Curzola Vallegrande Prigraclica
Brigata mista Brigata mista Brigata mista Tenenza Cittavecchia Comando
J
Brigata Brigata Brigata Brigata Brigata
Cittavecchia S. Giorgio Gelsa Portochiave Lesina
Sezione Lissa Comando Brigata Brigata Sezione Melcda Comando Brigata Brigata
Cittavecchia
J
Lissa
Lissa
J Comisa J
Meleda
Meleda
J Lagosta
137
Allegati
ALLEGATO 49 (0 )
GOVERNO DELLA DALMAZIA E DELLE ISOLE DALMATE ECURZOLANE
N. 38801 R.R. di prot.
Riservatissimo
Zara, li 22 Settembre 1919
RISPOSTA al telegramma 2537 del 20 Settembre
OGGETTO: Spirito delle truppe in Dalmazia.
AL COMANDO SUPREMO - Riparto Operazioni - ROJvtA e per conoscenza ALL' UFFICIO DEL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA MARINA - ROMA Il 15 corrente, S.E. il Presidente ciel Consiglio dei Ministri , nell'inviarmi un telegramma assolutamente personale connesso cogli avvenimenti in corso a F iume ed in Paese , mi chiedeva notizie sullo stato d'animo delle nostre truppe dislocate in Dalmazia. Per precedenti relazioni pervenutemi, pei numerosi contatti avuti nei molti mesi di comune permanenza con esse e per averne potuto seguire da vicino le impressioni determinate dagli avvenimenti cli Fiume, ero già in grado di dare una risposta. Quasi nessuna grave mancanza d'ordine disciplinare , quasi nessun reato d 'ordine militare o civile; contegno militare serio e corretto dappertutto. Molta cura dell'uniforme, pronta ed accurata esecuzione ovunque - nelle città, nelle campagne , nei più lontani posti cli confine - delle prescrizioni regolamentari per quanto riflette saluto, onori delle sentinelle e delle guardie; sincero affiatamento fra ufficiali e soldati, mo lta buona volontà e genialità nell'esecuzione cli lavori di ogn i genere, cordialità e vera umanità nell'assistenza alle popolazioni; sereno adatta-
(
0
)
A USSME. E3- 163 .
138
L ·eserciIO italiano e la questione Fiumana (1918-1921)
mento ad una vita, quasi generalmente monotona, e in molte parti della regione veramente dura, per le molteplici esigenze del servizio e per le asprezze ciel terreno e del clima: serena attesa infine nel turno cli congeclamento , ed un certo soffuso senso, ovunque, di affezione per queste terre eia noi occupate e amministrate, Italianamente, dopo la vittoria. Sovratutto, ed in tutti, la coscienza e la convinzione di una elevata missione eia compiere per il buon nome della nostra Bandiera e per l'interesse del nostro Paese. Quanto sopra, più o meno per disteso, è stato reso noto nei rapporti quindicinali sullo spirito delle truppe, ed è stato notato, con vero compiacimento dai numerosi visitatori, nazionali e stranieri, venuti in Dalmazia dopo la nostra occupazione. Gli ordini per lo scioglimento del Comando ciel 1° Corpo d'Armata, della 66' Divisione , delle brigate Bari e Taranto e di alcuni altri reparti minori , furono accolti con dolore , da comandanti e eia gregari. Ne seguì, come è noto, un periodo di più .intenso lavoro che tuttora perdura , cli movimenti e fusione di reparti, di più gravosi servizi individuali e collettivi; ma non vi è stato in ciò alcun inconveniente e tutto ciò è valso , per qualche giorno, a distrarre l'attenzione dei più dagl.i avvenimenti di Fiume. Poi, ed era inevitabile , le notizie si sono gradualmente fatte strada e sono state seguite con molto interesse, ma non hanno determinato turbamenti. Il giorno 15 riferivo alla Presidenza del Consiglio col telegramma che qui unisco in copia, e chiedevo, in pari tempo, altre notizie ai comap.di dipendenti. Le risposte cbe ho avute, sono concordi nell'affermare che ufficiali di ogni grado , truppe, marinai , hanno visto negli avvenimenti di Fiume, non un fenomeno tendenziosamente avverso alla disciplina, ma l ' indice di uno stato di coscienza e cli dignità nazionale. Perciò li hanno seguiti, parecchi con entusiasmo, la maggior parte con non celato compiacimento , tutti con un senso cli sollievo, s pecialmente per la parte delle notizie riflettenti l'esodo dei contingenti e delle navi straniere annunciato dai giornali e eia voci sporadiche. Ora, col succedersi delle giornate, comincia farsi strada, negli ufficiali, la preoccupazione delle conseguenze degli avvenimenti medesimi sulla compagine disciplinare e organica dell' Esercito e la convinzione della necessità cli venire , senza indugio , alla sola soluzione concepibile: quella che la città, ad ogni costo, debba essere Italiana.
Allegati
139
Per quanto particolarmente riflette la s ituazione Dalmata, metto in rilievo che, nella nostra ormai lunga permanenza, queste terre - quali più , quali meno, secondo il temperamento e la nazionalità delle popolazioni e secondo le risorse naturali del Paese - sono divenute care ai nostri riparti, i guaii vi hanno profuso le proprie energie e il proprio cuore. Perciò furono sempre, eia essi, accolte con dolore, o per lo meno giudicate con fidente incredulità, le notizie pessimiste che sono apparse sovente sui giornali nei riguardi delle probabili soluzioni . Ora, se i congedamenti e i mutamenti organici hanno in parte distratta la attenzione, gli avvenimenti di Fiume, per contro, hanno maggiormente stretto le popolazioni italiane e quelle italianizzanti alle truppe, e forse, indicata alle prime una via da seguire . D'altro lato, dopo l'aspra guerra, dopo la dura opera compiuta dacché fu concluso l'armistizio , ritengo ben difficile che menti e cuori onesti quali sono quelli dei nostri ufficiali e ctèi nostri soldati - nei quali il senso della gi ustizia per naturale temperamento cli popolo risiede altissimo - sappiano , o possano, con fede di cònvinzione rendersi conto delle necessità reali e non semplicemente politiche che imporrebbero oggi un nostro sgombero da queste terre , a malgrado dell'esistenza cli precedenti patti ai quali si son pure informate le finalità della nostra guerra, e dopo vinta la quale essi sono stati qui mandati a compiere una lusinghiera quanto difficile missione. Aggiunto i raffronti che essi fanno coi trattamenti benevoli che si vorrebbero usare verso gli antichi nemici e le influenze clell 'altru.i esempio per quanto riflette le s istemazioni territoriali. Queste mie impressioni io esposi, sia pure sommariamente, a voce, a S.E. Nitt.i allorché mi recai a Roma verso la metà del mese di Luglio, ed indicai pure a V.E. per quanto riflette le truppe, quando ebbi l'onore cli incontrarLa, casualmente, nell'anticamera di S.E. il Presidente ciel Consiglio, ricevendone l'invito di parlarne a S.E. il Presidente. Accennai sin d ' allora all'eventualità che qualch.e reparto potesse, forse, mostrarsi indeciso o riluttante quando venisse ordinata l'evacuazione del territorio o di parte cli esso ed indicai in questo caso opportuna un' Alta parola, premio per l' opera compiuta e monito d 'ubbidienza. Oggi, come nei mesi passati, a parte entusiasmi e compiacimenti passeggeri, nessun fenomeno d ' ordine disciplinare e morale turba ancora e veramente le truppe , ma nulla fa escludere, dopo tutto quanto ho esposto, che nell 'ora del doloroso distacco, ove questo dovesse purtroppo avvenire, qualche riparto, o qualche persona, non possano essere
140
L'esercito italiano e la questione Fiumana ( 1918-1921 )
coinvolti nella passione popolare , la quale certo sarà forte e tutto , specie a Zara, porrà in opera per impedire l'abbandono. Confermo che non ritengo opportuni speciali provvedimenti intesi ad agire nell'ora presente direttamente su truppe e su marinai: ho vigilato nel passato e tanto più vigilo ora per equilibrare le passioni delle popolazioni e per non lasciare degenerare g li entusiasmi , senza d'altro lato neppure troppo comprimerli alfine di evitare pericolose reazioni. Aggiungo che le forme tradizionali cli manifestazioni patriottiche consistono a Zara nei così detti cortei, ai quali tutta indistintamente la popolazione italiana partecipa con musiche e con bandiere. Sino ad oggi ufficiali , soldati, marinai, liberi dal servizio, vi hanno semplicemente partecipato come curiosi , od assistito come spettacolo: ieri, in occasione di un imponente corteo determinato dalla notizia del "haratto" della Dalmazia con Fiume , parecchi furono trascinati a parteciparvi dall'invito appassionato del la popolazione. A nessun altra manifestazione pubblica o privata essi hanno aderito; anzi in recente occasione , qualche ufficiale è energicamente intervenuto a tutela dell 'ordine e a difesa di alcuni croati . Ad ogni modo faccio e farò sorvegliare accuratamente gli ufficiali cd i sottufficiali che hanno , o avessero, maggiori aderenze cogli elementi locali e al caso ne tempererò gli entusiasmi. Unisco copia dei principali telegrammi inviati in argomento;
IL YlCE AMMIRAGLIO GOVERNATORE F.to Millo
141
Allega1i
ALLEGATO 50 (0 )
GOVERNO DELLA DALMAZIA E DELLE ISOLE DAL.MATE ECURZOLANE Ufficio I .T.O.
N. 235 cli prot. E. Copia N. 30
Riservatissimo
Zara, 13 Settembre 1920
L'INCURSIONE ITALIANA A TRAĂ&#x2122; Numero de/Le copie A S.E. il Governatore della Dalmazia e delle isole Dalmate e Curzolane Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Gabinetto Alla Presidenza ciel Consiglio dei Ministri - Ufficio Centrale per le nuove Provincie Al Ministro per gli Affari Esteri - Gabinetto Al Ministro della Guen-a - Divisione Stato Maggiore Al Ministero della Marina - Gabinetto Allo Stato Maggiore del R. Esercito - Reparto Operazioni Allo Stato Maggiore del R. Esercito - Reparto Operazioni Ufficio "T" Allo Stato Maggiore del R. Esercito - Reparto Operazioni Ufficio "E" Al Capo di Stato Maggiore del Governo della Dalmazia Al Sotto Capo di Stato Maggiore del Governo della Dalmazia Al Capo di Stato Maggiore del R. Esercito presso il Governo della Dalmazia Al Capo di Stato Maggiore del R. Esercito presso il Governo della Dalmazia Al Comando le Truppe della Dalmazia Al Capo cli Stato Maggiore del Comando Truppe della Dalmazia
(" ) AUSSME. E3- 172
l 2 I 2 2 2 2
10 5 l l l 1 I l
142
L'esercito italiano e la questione Fiumana (19 18 -1921)
Cenni spiegativi. Il 23 settembre 1919 la città di Traù, in possesso dello Stato SHS., venne militarmente occupata e di sorpresa da un reparto regolare dell'Esercito italiano, per poi essere , poche ore dopo, nuovamente sgomberata. Quest' Ufficio, venuto in possesso di un documento riservatissimo jugoslavo, e cioè di un atto della Procura di Stato di Spalato, nel quale, in forma narrativa e scevra di spirito polemico, è data un'estesa e particolareggiata relazione dei fatti, quali sono apparsi ali' autorità jugoslava inqu irente attraverso le varie deposizioni di testimoni e di imputati, trova opportuno, agli scopi informativi pel presente ed eventualmente storici per l'avvenire, cli comunicare il contenuto in traduzione testuale ed integrale , facendovi precedere, per maggior orientamento e chiarezza, alcuni propri brevi cenni spiegativi. Detto docu mento viene a colmare la lacuna esistente nella conoscenza nostra degli atti svoltisi durante il brevissimo tempo nel quale le truppe italiane pennasero a Traù. Anima cli tutta l'azione, che si può definire "L'incursione di Traù", è stato il trentaduenne Nino conte de Fanfogna, appartenente ad uno dei più illustri ed antichi casati italiani della Dalmazia, casato che aveva dato rettori, giudici e consiglieri alle Comunità dalmate del '200 e al dominio ungarico dell'alto Medio Evo , magistrati, condottieri d'armata di terra e cli mare e ambasciatori della Repubblica Veneta , e che anche tutt'ora sebbene già da tempo sulla linea discensionale della decadenza, conta tra i più ragguardevoli cli Traù per censo e per aderenze. Qual parte abbia avuto nell'intenzione del conte Nino de Fanfogna il sentimento patriottico, e fino a qual punto egli, come eia taluno verrebbe affermato (non si sa con quale fondatezza) si sia lasciato muovere eia considerazioni egoistiche, ossia dalla preoccupazione che in seguito all' applicazione della legge serba, allora promulgata, sull ' assegnazione delle terre ai contadini, ne avesse a scapitare il patrimonio della sua famiglia e che, ancor peggio, gli venisse negato dai contadini il raccolto di quell'anno, non è dato rilevare. Resta ugualmente enigmatico il motivo per cui egli , che pur aveva piena consapevolezza della sorte che personalmente l'attendeva abbia preferito restare a Traù, anziché seguire insieme a tanti altri traurini nell'esodo le truppe italiane da lui fatte venire. Quelio che può venir affermato con tutta positività si è che il Fanfogna, per la maniera meschina colla quale si è condotto durante
Alleg(lli
143
l'impresa, ha rivelato una pochezza intel lettuale confinante con l'incoscienza, ed ha dato anche saggio di una debolezza d'animo tale da fa r sorgere dei dubbi, se oltre essersi dimostrato un incosciente, non sia stato anche un pusillanime. L'incursione ebbe q uale punto di partenza Pergomet, località s ita sulla linea di armistizio a IO chilometri al nord di Traù. l vi era di sede il T0 Baltaglione ciel 264° Fanteria (Maggiore Sforzi) con la seguente dislocazione: Comando di Battaglione a Pergomet; J. Compagnia a Blizna con un plotone a Labin ; II. Compagnia a Prapatnica; a tale Compagnia era affidato il posto di sbarramento s ulla strada di Traù; Ill. Compagnia a Lecevizza; 29 1. Compagnia Mitraglieri F iat: d ue sezioni a Prapatn ica, in postazione all 'altezza del posto di sbarramento, mia Sezione a Q.596 presso Labin. una Sezione a Lecev izza; 1209. Compagnia M itragliatrici Fiat D ivision ale , giunta il 17 settembre e dislocata tutta a Pergomet. Allo sconfinamento presero parte: il conte Nino Fanfogna, il sottotenente Torri Emanuele Filiberto, aiutante maggiore in 2" del 1° Battaglione del 264° Fanteria, al quale si trovava da circa 4 mesi; il sottotenen te Mantica, pure del I O Battaglione del 264°; l'aspirante medico laureato Manfredi Angelo , da poco giunto al Battaglione; 8 uomini clell ' Ufficio Maggiorità cli Battaglione; la 1209· Comp . M itr. Fiat, al completo di uomini (circa 100) e di armi (8), con il proprio comandante interinale tenente De Toni Alessandro , ad essa effettivo fin eia quando la compagnia faceva parte ciel 143° Fanteria. Il conte Nino Fanfogna, che quale Capo del "Fascio Nazionale" di Traù firmava i buoni che davano diritto al prelevamento dei viveri presso i nostri magazzini eia parte della popolazione c ivile della regione cli Traù, e come tale aveva avuto già in precedenza freq uenti contatti coi vari comand i succedutisi a Pergomet, fu quegli che, oltre ad aver inspirato l'azione , le diede anche l'ultima spinta. Come cioè risulta tanto dai nostri documenti quanto dal documento jugoslavo, il Nino Fanfogna si recò a Pergomet il giorno precedente al.I' azione , in apparenza per ossequiare il maggiore Comandante il Battag lione , in realtà per prendere g li
144
L'esercito italiano e la questione Fiumana (1918-1921)
ultimi accordi. Trattenutosi quella notte a Pergomet, rientrò a Traù assieme al reparto sconfinante . Degli ufficiali, parte principalissima nell'impresa ebbe il sottotenente Torri: attivo , intelligente, colto , ma un po' esaltato, deliberò l'azione assieme al conte Fanfogna , e, valendosi della carica cli aiutante maggiore ciel Battaglione, vi si mise a lla testa. Quegli che subito dopo il Torri si dimostrò parte attiva fu l 'aspirante medico Manfredi , abbenché seguisse il sottotenente Torri più perché da questi trascinatov i che persuaso della riuscita del tentativo. Passivo , apatico, si rivelò in vece il tenente De Toni. Prese parte all'impresa senza alcun gesto energico e nobil.e, e subì la volontà del s . tenente Torri fino al punto da rinunciare al suo grado, superiore a quello dell'aiutante maggiore; egli non pertanto trasse dietro a sé l'intera compagnia che obbedì a' suoi ordini colla consueta disciplina , persuasa in sulle prime, alla partenza specialmente, di adempiere ad un dovere. Egualmente debole si dimostrò il sottotenente Mantica; lasciato antecedentemente in disparte e messo al corrente dell'azione soltanto all'ultimo momento, ebbe dal sottotenente Torri l'incarico di condurre una Sezione Mitragliatrici; credendo che l'azione fosse stata combinata in grande stile, vi si acconciò senz'altro . La notte del 23 settembre 191 9, verso le ore 2 (*) il sottotenente Torri dava ordine di apprestare i quattro autocarri che si trovavano a Pergomet, dei quali due permanentemente assegnati al Presidio per il rifornimento viveri e d ue inviati a Pergomet la sera del 17 settembre per trasportarvi uomini e materiali della 1209' Compagnia Mitraglieri, e lasciati provvisoriamente sul posto per eventuali ulteriori spostamenti; per 'non produrre rumore all'atto delJa partenza , dis poneva che gli autocarri fossero trainati per un primo tratto da muli; risultato po i, all'atto pratico , che il traino era impossibile, vi rinunziava. Oltre alle otto mitragli~trici della compagnia e 1'armamento personale de i soldati, furono portati a Traù anche 40 fucili , tolti eia un ripostiglio dì compagnia e già appartenenti a militari della classe 1894 congedati. Prima cli lasciare ìl comando cli Battaglione, il Torri faceva smontare la sentinella cli guardia alla cassa, e poi asportava la cassa conducendo seco anche la sentinella.
(*) Intendesi qui e in tutla questa esposizione l'ora legale; le indicazion i di tempo nel documento jugos lavo si riferiscono invece sempre all 'ora solare .
Allegmi
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Le altre sentinelle che si trovavano all ' esterno nei pressi del Comando, ravvisando l' aiutante maggiore , non si opposero acché egli si allontanasse. Tutti questi preparativi per lo sconfinamento come anche i precedenti accordi sfuggirono completamente alla vigilanza del comandante del Battaglione, e non insospettirono gli altri componenti del Battaglione presenti a Pergomet per il poco orientamento che questi avevano dato il recente cambiamento dei reparti, la crisi d.i fusione in cui s i trovava il Battaglione (che da poco aveva incorporato i reparti del 3° Battaglione ciel J 43°), e il pochissimo tempo che la 1209" Compagnia Mitraglieri, anch 'essa cli recente riordinamento , si trova va a Pergomet. Il sottotenente Torri ebbe ino.ltre faci li tato il suo compito dalla conoscenza che egli come aiutante maggiore aveva della formula di riconosc imento, come pure dalla circostanza che le comunicazioni telefoniche erano state da lui fatte interrompere fin dall'inizio dei preparativi di partenza. Giunto il sottotenente Torri, alle ore 23 .45, con quattro autocarri già carichi al posto di blocco sulla strada di Traù, incontrò opposizione al passaggio da parte della sentinella italiana che aveva la consegna di vietare il passaggio a chicchessia . Il Torri fece allora chiamare il sergente capoposto, e gli dichiarò che si recava a prendere posizione 300 metri più in là , e che ne desse anzi notizia al Capitano comandante della Compagnia che forniva la guardia allo sbarramento; alzava indi egli stesso la sbarra e si allontanava con gli autocarri. Dati i movimenti di truppe in quei giorni verso la linea d'armistizio, gli uomini comandati al posto di sbarramento non trovarono nulla di eccezionale al fatto che truppe in armi si dirigessero sulla strada di Traù, tanto più che le guidava l'aiutante maggiore ciel Battaglione, eia essi conosciuto . Giunto nel territorio S.H.S., nei pressi di Seghetto Superiore, a circa due chilometri eia Traù , il piccolo corpo di spedizione italiano sorprese e disarmò un primo posto di guardia serbo composto di 6 soldati, e poco avanti, vicino a Seghetto Inferiore, fece prigioniero un secondo posto d i 3 soldati; indi proseguì, senza incidenti, fino a Traù. L'occupazione della città di Traù avvenne alle ore 4.15, e si svolse senza effusione di sangue colla sorpresa e col disarmo dell'Ufficiale serbo e dei trenta uomini, che vi erano cli Presidio. Anche da parte della popolazione borghese, che era stata colta alla sprovvista, nel sonno , non venne fatta resistenza alcuna. Il reparto italiano sconfinante, destituito il Governo civile, assunse quindi il Comando della Città, istituendo a
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L'esercito italiano e la questione Fiumana ( 1918-1921)
"Dittatore" il Conte Nino Fanfogna. Contemporaneamente incominciò la distribuzione alla popolazione italiana delle armi tolte ai serbi e dei fuci Ii ita.liani trasportati eia Pergomet. Uno dei 4 autocarri fu rinviato a Pergomet dove giunse verso le ore 10 per portare una lettera diretta dagli ufficiali cli Traù al maggiore Sforzi in cui si chiedeva l'invio cli viveri ed inoltre si esprimeva la speranza che altri compagni si unissero ali' impresa. La notizia dell'occupazione cli Traù venne risaputa a Spalato verso le ore 8 del mattino , portatavi da alcuni fuggiaschi. Circa due ore dopo partiva eia Spalato per Traù , per la via Salona-Castelli (in seguito ad un ordine di S.E . Milio al Comandante della R .N. Puglia, ivi di staz ione) , colla consegna di fare opera di persuasione onde gli sconfinati rientrassero nelle nostre linee, il comandante in seconda della nave stessa , Capitano cli corvetta Paolo Maroni,accompagnato dal comandante americano Field. Contemporaneamente il Comandante americano di Spalato , Ammiraglio Andrews, disponeva la partenza per Traù del cacciatorpediniere " Cowell" e cli due motoscafi , seguiti poco dopo dalla nave stazionaria, pure americana "Olympia" . Arrivati il comandante Maroni e il comandante Field , verso le 11.45, a Castelnuovo, trovarono ivi radunata della truppa cli fanteria serba con mitragliatrici , della forza cli circa un battaglione , in marcia verso Traù . I due comandanti dopo breve parlamentare col comandante di questo battaglione convennero cli portare con loro un ufficiale serbo a Traù , però a patto che non vi operasse nessun arresto e che la truppa serba sospendesse la marcia in attesa cli comunicazioni; A 5 chilometri da Traù il Maroni e il Fielcl trovarono la strada sbarrata da alcuni soldati italiani, dal sottotenente Torri, capo della spedizione e dal sottotenente Mantica ; venuti a colloquio con questi due ufficiali il Maroni riuscì a persuadere il sottotenente Toni a rientrare nelle nostre linee; il Torri però pose la riserva che fosse in proposito interpellato il dittatore cieli' impresa, conte Nino Fanfogna. Il Maroni proseguì perciò assieme aJ Fielcl e al Torri per Traù; vi ~mivò a mezzogiorno e subito conferì col conte Nino Fanfogna. Questi , che viene anche dal Maroni dipinto quale un individuo incosciente e deficiente, enormemente preoccupato per quello che gli poteva capitare all'allontanarsi degli italiani , .insistette perché le truppe italiane non partissero , invocando le ragioni che lo avevano spinto a tentare la liberazione dal dominio Serbo, ma poi si lasciò convincere e si allontanò dal posto in cui era avvenuta la conferenza.
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Allegari
Nel frattempo arrivavano a Traù le navi americ.;ane . A quella vista la popolazione croata della città, ripreso an imo, com inciò su lla riva e in piazza una violenza dimostrazione contro i nostri soldati, alcuni dei quali vennero anche aggrediti e disarmati. Però fuci late sparate qua e là ebbero per effetto di far presto dileguare la folla e di affrettare lo sbarco della compagnia americana di sbarco che era s ul "Cowell". Nel momento del trambusto il conte Nino Fanfogna s i ritirò in casa, vi si rinchiuse e non si fece più vedere, e solo un vecchio , Achille de Michelis, si avvicinò al comandante Maroni, e, dichiarandosi il più anziano del "Fascio" italiano, dopo aver protestato contro l'incosciente leggerezza del rnnte Fanfogna, si mise a disposiz ione del Maroni per faci litargli il compito e per tutto quello che potesse occorrergli dagli italiani di Traù. Frattanto disordinatamente la compagnia itali ana coi tenenti dc Toni , Manfredi e Mantica evacuava Traù , abba·ndonandovi un autocarro, 4 rnitragliatri<.:i, circa 50 fucili e tutte le munizioni, e fra le ore 14 e le ore 15 rientrava nel le linee; il sottotenente Torri e tre soldati invece ritornarono il giorno seguente per via di mare. Il battaglione serbo , che era rimasto fermo, illuminato sul corso degli avvenimenti dal comandante Fiele\ , riprendeva alle ore 14 la s ua marcia e senza ostacolo entrava in Traù , e rimetteva in carica le autorità jugoslave.
IL DOCUMENTO . PROCURA 0T STATO - SPALATO Riferimento al N. 171-20
ST 1945/ 19
ALLA PROCURA SUPERIORE DI STATO - ZARA
Incursione Italiana a 'Irai:1 I) I preparativi Come qui a Spalato, così pure a Traù . molto prima dell'incursione deg li italiani si erano diffuse voci che gli Italiani avrebbero occupata questa città. Tali voci provenivano dagli stessi italiani di Traù, manife-
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l'esercito iialiano e la questione Fiumana ( 1918-1921)
stamente perché ne erano stati in precedenza informati da ufficiali e da altre persone che rivestivano cariche ufficiali presso il Governo italiano . Gli italiani di Traù, che sono in numero assai esiguo, hanno costituito il così detto "Fascio Nazionale Italiano cli Traù" , ciel q uale era presidente il conte Nino Fanfogna. Sin dal principio ciel 19 l 9 questo Fascio aveva iniziata un'attiva opera di propaganda fra la popolazione di Traù e dintorni distribuendo viveri e denari, che g li venivano forniti dall'autorità italiana di occupazione in Sebenico. Nella perquisizione praticata dopo l'incursione dell'autorità militare nell'abitazione ciel conte Nino Fanfogna, si è trovata una parte degli atti che servono a documentare tale propaganda. Da un elenco si rileva in ispecie che questa propaganda era incominciata il 3 febbraio 1919, cioè poco tempo dopo l'occupazione da parte dell' esercito italiano di un buon tratto della Dalmazia in base all'armistizio concluso colla cessata monarchia Austro-Ungarica. Da questo s tesso elenco risulta c he l' autorità italiana cli occupazione distribuiva a mezzo del "Fascio" nella sola Traù viveri per 1025 famiglie, le quali secondo l'elenco e rano costituite da 3 a 12 persone, in massima parte però d'un numero che anelava dalle 4 alle 10 persone , di modo che si può liberamente asserire che nella sola città di Traù e dintorni fruissero dell'approvvigioname nto italiano non meno cli 9- 10.000 persone. La mia opinione però è che non ci siano state tante famigl ie né che ognu na di queste s.i a cons istita di un numero così rilevante di membri , bensì che molti capi di famiglia, valendosi cli nomi immaginari, si siano fatti dare viveri anche per famiglie e per membr i di famig lia non esistenti . In tal misura avveniva che molte famig lie percepissero vive1'i in misura s uperiore ai propri bisogni, non solo, ma che anche commerciassero coll ' eccedenza, migliorando così le proprie condizioni economiche. Questi viveri venivano in massima p arte distribuiti g ratuitamente , e soltanto in quantità ins ignificanti verso pagamento e ciò assai probabilmente a prezzi molto bassi, non superiori a quelli fissati per le Sussistenze mil itari . Si distribuiva farina , riso, pasta, grasso e carne secca.
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Afleg(lfi
ALLEGATO 5 1 (°)
LA PROCLAMAZIONE DELLA REGGENZA ITALI ANA IN FIUME D'ITALIA E IL GIURAMENTO DEL COMANDANTE Interprete devoto e armato della libera volontà espressa per acclamazione della maggioranza de l popolo sovrano cli Fiume convocato a parlamento, da q uesta ringhiera dove fu da me gridata la liberazione della città il 12 settembre 19 19 e dove fu più volte riconfermato iI perpetuo voto po. polare verso la Madre Patria , io Gabriele D'Annunzio, primo legionario della Legione di Ronchi, proclamo la Reggenza ital iana del Carnaro. E giuro , su questa sacra bandiera elc i fa nti, su queste vestig ia di sangue eroico e su l'anima mia, che continuerò a combattere con tutte le forze e con tutte le armi , fino a ll'ultimo respi ro. contro tutti e contro tutto, perché questa te1Ta cl ' Italia sia per sempre ricongiunta ali ' Italia . Fiume d ' ltalia. 8 settembre 1920
0 (
)
Società di Stud i Fiu mani - A rchiv i<J Musco d i l~iume.
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L'esercito iraliano e la questione Fiumana ( 19/8-192 I)
ALLEGATO
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COMANDO ZONA DI TRIESTE
NOTIZIARIO INFORMAZIONI Distribuzione estesa fino ai Comandi di Corpo
Le notizie qui contenute debbono servire ai Comandanti di Corpo come norma nella loro propaganda. Di tali notizie essi devono partecipare agli Ufficiali dipendenti quelle che ritengono opportune . Tale partecipazione va fa tta personalmente dai comandanti di corpo. Qualora per la dislocazione frazionata dei reparti ciò non sia possibile, i comandanti di corpo sono autorizzata a delegare allo scopo ufficiali superiori di loro fiducia, in modo che se non tutli, almeno la maggior parte degli Ufficiali abbia cognizione delle notizie. Il presente notiziario non può essere riprodotto e deve essere conservato dai Comandanti di corpo sotto la loro responsabilità 2 1 Gennaio
N.81
Anno 1920
I - NOTIZIE SU FIUME 1. - Defczionamenti segnalati durante le ultime 24 ore; Truppa: N.N. - Ufficiali N.N . Rientri od arresti segnalati durante le ultime 24 ore: Truppa 4. - Ufficiali: 2. 2. - Attualmente la forza presente a Fiu me (Ufficiali e truppa) è di circa 4500 uomini. In conseguenza di tale riduzione molti serv izi nella città sono stati sospesi (guardia alle fabbriche, al Porto, ronde, ccc .). 3. - La disciplina, che pareva mig liorarsi, si è nuovamente rilasciata: il g iuoco d 'azzardo impera dappertutto; gl i arditi hanno ripreso le loro imprese ladresche, e al comando pervengono continui reclami per il contegno tenuto dai Legionari.
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0
)
A.S.Ts. - Comm .10 Gen. Civ. V.G. - Atti di Gabine1to - b. 27.
151 Le truppe non si dedicano quasi affatto agli esercizi militari: solo la compagnia D'Annunzio compie regolarmente le istruzioni. 4. - I commenti dei giornali sulle trattative cli Parigi sono disparati. Si nota tuttavia anche nei più proclivi ad accettare l'ultimo progetto, una certa diffidenza e un certo scontento sulle sorti della Dalmazia. "11 Popolo" nei suoi articoli del 16 e del 17 si mostrava nonostante qualche obiezione di carattere economico, soddisfatto dei termini dell'accorcio. Il "Giornale" invece , seguendo la "Vedetta d'Italia", dichiara inaccettabile la soluzione proposta. S. - A Fiume non si hanno notizie dell' aeroplano partito per Parigi il 16. li 18 doveva partire eia Grobnico altro apparecchio per lanciare messaggi di propaganda a Milano: 6. - A Fiume ora è di moda l'annusamento della cocaina; esiste anzi un club, del quale farebbero parte numerosi ~fficiali; 7. - Pare si voglia fare un colpo di mano contro il Comando della Divisione Fiumana allo scopo di abbattere l'attuale Comando per ciò che riguarda il generale Tamaio, il quale è assolutamente inviso a gran parte degli ufficiali fiumani. Sembra pure prossimo un rivolgimento per rimettere il Maggiore Reina al suo primitivo posto. 8. - Sembra che fra D'Annunzio ed alcune personalità croate vi siano degli accordi , allo scopo cli sollevare la Croazia e renderla indipendente dai serbi. 9. - I viveri scarseggiano pei borghesi e sono assai cari; pe.i militari invece no , ma per converso sono di cattiva qualità.
II - SITUAZIONE POLITICA NELLA VENEZIA GIULIA l. - La sera ciel 20 corrente nei locali del giornale "Il Lavoratore" riunironsi circa 30 fiduciari delle varie organizzazioni della città e progettarono di attuare prossimamente uno sciopero generale cli protesta per i fatti cli Pola, e specialmente per l'espulsione da quella città di taluni capi socialisti nonché per l'arresto del noto socialista Poduin. 2. - Il giorno 20 il treno N. J 888 è partito regolarmente alle ore 18 ,30 per Fiume, alle ore 20,30 sono giunti regolarmente da Venezia treno N. 1536 e quello da Longatico N. 1887 alle ore 21,10. Il treno 1533 è partito regolarmente ore 23 ,30 per Venezia.
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L'esercito i1a/ia110 e la questione Fiumana ( 1918-192 I )
3. - Oggi alle ore I, 15 è partito il treno 817 , diretto a Tarvisio; alle ore 2,20 è giunto il treno 618 proveniente eia Vienna; alle ore 5,10 partì dallo scalo S. Andrea treno per Pola e ore 5,45 quello per Parer120. Ore 5 ,55 è giunto allo scalo centrale .il treno Orient-Exprcss che ripartì ore 6,40 senza incidenti ; alle ore 6,50 partì regolarmente iJ treno 1519 per Udine. Alle ore 7,30 partì dallo scalo S. Andrea treno per Gorizia, ed alle ore 8,30 è giunto allo scalo centrale il treno 1884 proveniente da Longatìco.
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Allegati
ALLEGATO 53(°)
CAGOIA O , mucio de spudacia conclesada, co' te vedo sbrissar, cussì, cagoia, credi me che me ciapa una gran voia de terminarte co 'na mastruzada: mastruzarte col taco che gran gioia! lassarte là, come una mocoladal Che gran divertimento, mondo boia, come un bolo lassarte, là, intacada ! Mi credo che a sto mondo no ghc sia una simile gran soddisfazion: ah , no la esisti no, cagoia mial Cagoia mia, se per combinazion te me incontri, fa presto, tira via: xc tropo forte in mi la tentazion ! Volantino con versi in dia/etio contro Nitti distribuito a Fiume duran.re l'impresa. (°) "Fiume" , 18/ 1989, pag. 80.
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L'esercito italiano e la ques1io11e Fiumana (1918-1921)
ALLEGATO 54 ( 0 )
IL GENERALE NIGRA COlVI.TE LA 45" DIVISIONE Prigioniero dei Legionari di Fiume COMANDO DELL'ESERCITO ITALIANO IN FIUME D'ITALIA
Il signor generale Nigra, dal giorno in cui ebbe l'onore di assumere il comando della 45" Divisione, non cessò di dimostrare al Comandante di Fiume, alle truppe fiumane, alla Causa nazionale la più cruda inimicizia. Alle denigrazioni, alle vessazioni, ai soprusi d'ogni genere volle aggiungere coticlianamente le più basse ingiurie . Ostentò in ogni occasione il suo odio e il suo dispregio contro gli ottimi Italiani che difen dono la città italianissima. Represse cluriss imamente nei suoi ufficiali e nei suoi soldati il più lieve segno di fraternità verso i fratelli che qui patiscono e lottano. Rappresentò il nostro esercito cli gloriosi combattenti - che raccoglie in sé il più gran numero cli medaglie al valore, di ferite e cli mutilazioni - come una banda di saccomanni senza parte e senza fede. Il signor generale Nigra ha così superato in ottusità e in malignità i suoi più ottusi e maligni precedessori austriaci. Mentre si nota l'aumento delle forze serbe antistanti e mentre i nostri osservatori affermano che· l'artiglieria serba è già in posizione, questo generale incagoiato continua a vilipendere e ad avversare i difensori della città infelicissima, continua a menomare e a romperne i mezzi di difesa e di offesa. I tentativi antichi e recenti contro il nostro campo cli aviazione in Tomba non si possono forse chiamare criminosi, Ma, a proposito del Comandante, l'ultima contumelia fu espressa in questi termini: "Chi sceglie a sua guardia d'onore manigoldi non può essere se non il più gran manigoldo". Per rispondere a questa brevità cesarea, nella notte del 27 gennaio, presi gli ordini del Comandante, i "manigoldi" della Guardia, con una
(°) A.S.Ts. - Comm.to Gcn. Civ . V .G. - Alti di Gabinetto - b. 91 .
Allegmi
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speditezza ed una eleganza incomparabi li, hanno compiuto la cattura del nemico. 11 generale Nigra , prigioniero, si è affrettato a dichiarare la sua "venerazione" verso il Comandante, il suo sviscerato amore per la Causa di Fiume, e la sua stima senza limiti per i Legionarii. Egli ha perfino ch iesto il nastrino dai colori fiumani per ornarsene! Come era stato giudicato il Capo , ora è giudicato l'uomo. ln quest'ora di pericolo estremo, mentre un Governo cinico e vile si propone di abbandonare ai peggiori ladroni la città bella che ha testimoniato con un così lungo martirio la sua fede nell'Italia liberatrice, non è più lecito separare i combattenti cli questa parte dai combattenti di quel la parte, non è più lecito persistere in quella odiosa propalazione cli calunnie e di menzogne che per tanto tempo ha imperversato di là dalle nostre barriere; non è più lecito aizzare Italiani contro ltal iani, sotto la mira del nemico inconciliabile . Per ciò, da oggi, ogni atto ostile dei Comandi "regolari" sarà considerato da noi Italiani come un atto cli ostilità jugoslava, e punito con la più diritta e veloce rappresaglia. Salutiamo col più puro cuore tutti i fratelli deliberati di non obbedire se non alla vecchia parola stanca che oggi si rinnovella e si rinvenniglia di giovine sangue: "Fiume o Morte !" . 27 Gennaio 1920
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L'esercito iraliano e la questione Fi111nana (1 918-192/)
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ALLEGATO 55 ( 0 )
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AUSSME, D.S . Com do Gen. Truppe V.G. , 129/S- lH.
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Allega1i
Comanoo Generale delle Regie Truppe della Venezia Giulia STATO MAGGIORE UDINE - V IA GRAZZANO N. ZS - UDINE
Comandante
- S. E. Gen. d' Es. CAV IGLIA Cav. ENRICO
Capo cli S. M.
-
Sotto Capo rli S. M. -
.Ma.gg. Gen. MALLADHA Cav. GIUSBPPJ~ Colonnello ì\TONTI Ca v. EDOARDO
Comandan te d'Al'tiglie ri«
-
Brig. Gen. MO!ll Cav. GU IDO
Com,tndante d'A eronautica
-
Colo nnello GALLINA CaY. AUGUSTO
Comandan te dei CC. HR.
-
Colonnello ARALDI Cal'. CAHLO
NOTE
a) Sono omessi i B1g . quadro (fll. Btg . di ogni reggim.entofanleria esclusa la brigata Casale che ha sei btg.) che risiedono presso la sede del comando del rispetlivo reggimento. b) I riparti conrrassegnati con asterisco sono des1inati a sciogliersi o rientrare in paese.
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L'esercito italiano e la questione Fiumana ( 19/8-/92/)
FORMAZIONE E DISLOCAZIONE delle Truppe al 4 Agosto 1920 Comando G.R.T.V.G. Comando d'Artiglieria Comando d'Aeronautica Comando dei CC.RR. Comando Quartier Generale
Udine Udine Udine Udine Udine
RIPARTI E SERVIZI Dm.ETTAMENTE DIPENDENTI 31Sezione (Missione Italiana Klagenfurt) 54 Sezione 103 Sezione I IO Sezione 162 Sezione 262 Plotone 281 Plotone 330 Plotone (Missione italiana KJagenfurt) 342 Plotone 375 Plotone 378 Plotone 405 Plotone 4 I9 Plotone Brigata d'Assalto 1 - (Brig. Gen. De Gaspari) FANTERIA - I Regg. Bersaglieri (Col. Emanuele) I Btg. Bersaglieri VII Btg. Bersaglieri IX Btg. Bersaglieri - XI Batt. Bers. Ciel. - Brigata Como (Brig. Gen. Ragusin) - 23 Regg. (Col. Pucci) - 24 Regg. (CoJ. Seissel d'Aix) AUTOBLINDO - I Squadriglia - 1 Compagnia telegrafisti (5 Btg.) GENIO con distaccamenti a
CC.RR.
-
'Il reggim. d 'assalto (btg. lX-X-XX-XXJI) trovasi a Valona.
Klagenfurt Tarvis Tarvis Udine Udine Pola Longacico Klagenfurt Udine Tarvis Udine Trieste Tarvis Barcola Pola Pola Muggia Pola Monfalcone Segheria (Nord di Ciana) Segheria (Nord di Ciana) Segheria (Nord di Ciana) Udine Udine Gemona-Latisana
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Allegati
- 5 sezione radiotelegrafica Stazioni radiotelegrafiche
AVIAZIONE
SERVIZIO AUTOMOB.
- Gruppo da bombardamento (4-8-56-60 squadrig.) - 91 squadriglia da caccia - Gruppo da ricogniz. per artiglieria ( I 13 squadriglia) - Gruppo da ricogn. tattica strategica (58-87-115 squadriglia) - Ufficio ediliz.ia aeronautica - 3. Autoraggruppamento Officina di autornggrupparnento Magazzini rifornimento Deposito laboratorio Depositi benzina
- L Autoreparto 501 -502-503-504-505-506-507 autose1.ioni 508 autosezione 509 autosezione 50 IB-502B-503B autose1.ioni 504B autosezione - LII Autoreparto (dipend. C. d'A. di Trieste) 52 i -522-523-524 autosezioni 526 autosczione 525-527-528-529 autosezioni - Ull Autoreparto 531-532-533-534 autosezioni 535 autosezione 536 autosezione 537-538 autosczione AUTODRAPP. - 75
Trieste Udine-Trieste-Gorizia-Abbazia Pecine-Villacco-Osoppo-Zeltweg Vienna-Budapest Campoformido Campoforrn ido-A iello Zaule Campoforrn ido Campoformido Aiello Aiello-Campofonn ido Udine Udine Udine Udine Udine S. Sabba (Tricste)-Abbazia Laipacco (Udine) Palmanova Palmanova Trieste Fiume Palmanova Udine Trieste Trieste Pola Abbazia Gorizia Gorizia Postumia-Tolrnino Villacco Udine Udine
TRUPPE DISLOCATE lN CARINZIA FANTERIA
- Brigata Piemonte - Brig. Gen. Nascimbene
Villach
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L'esercito italiano e la questione Fiumana (/918-1921)
- 3 Reggimento Fanteria (T. Col. Tiscornia) l Btg. I . Comp. fucilieri 4. Comp. mitr. TI Btg. 8. Comp. mitr. - 4 Regg. Fanteria (Col. Taito) I Btg. IIBtg. 5. 6. MOTOlVfITR . - 3 compagnia motomitragliatrici ARTIGLIERIA - 6 gruppo monragna (17-32-61 batt.) SERVIZI - 536 Autosezione (del Lfl Autoreparto) - Magazzino viveri - Magazzino munizioni - Stazione Radiotelegrafica - Disc. 3 comp. telegrafisti (Cividale) - Ufficio militare di staz,ione
Bad Villach Flirnitz Federaun Riegersdo1f Ober Fellach Auen Villach Villach Villach Kaltschach Gottesthal OberFellak Seebach Villach Villach Ober Fellach Villach Villach Villach
TRUPPE DISLOCATE NEL TERRITORIO DEL CORPO D'ARMATA DI BOLOGNA CHE Ã&#x2C6; STATO POSTO ALLE DIPENDENZE DEL COMANDO GENERALE R. TRUPPE VENEZIA GIULIA - 19 Gruppo Alpino (Col. Peretti) Btg. Edolo (50-51-52 e comp. mitr.) Btg. Gemona (69-70-7J e comp. mitr.) Btg. Morbegno (45-47 e comp. mitr.) 44 comp. 8 Gruppo An. da montagna 23 btr. 24 btr. 106 btr.
Tarvisio Stlikl Tarvisio Gemona Stazione per la Carnia Tarvisio Raible Tarvisio Uquc
T RUPPE DELLA 12 DIV. CHE SONO ALLA DIPENDENZA DEL COMANDO DELLA P.M. DI POLA FANTERIA
- 1Regg. Bersaglieri (I e IX Btg.) - 11 Regg. Fanteria - I Btg.
Pola Veglia
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Allegati
ARTIGLIERIA GENIO SERVIZI -
con distaccamenti di compagnia 12 Regg. Fanteria - lll Btg. con distaccamenti di compagnia 723 Batteria assedio Deposito munizioni V Btg. Zappatori (2 e 3 Comp.) 2 Compagnia del V Btg. telegrafisti 526 Autosezione (del LII Autoreparto) Magazzino vestiario
Arbe-Pola Lussinpiccolo Pola-Dignano-Lussino Pola Pola Pola Pola Pola Pola
CORPO D'ARMATA DI TRIESTE Sede del Comando - Trieste Comandante - S.E. Ten. Generale FERRERO Capo di S.M. - Colonnello VILLA Comando Artiglieria Comando Genio
di C. d'A. di C. d'A.
Trieste Trieste
TRUPPE DI CORPO D'ARMATA - 373 Plotone - Brig. Provv. Bers. (Brig. Gen. De Gaspari, coman . Brigata d'Assalto) - 5 Regg. Bersaglieri (Col. Melchiorri) VIII Btg. Bersaglieri XII Btg. Bersaglieri XXIV Btg. Bersaglieri - l J Regg. Bersaglieri (Col. Paselli) XVIll Btg. Bersaglieri XXXIII Btg. Bersaglieri MOTOMITR. - 5 compagnia motomitragliatrici ARTIGLIERIA - 5 Reggimento P.C. (Col. Soati) I gruppo - cann. I05 30 gruppo - cann. 105
C.C.R.R. FAJ\lTERTA
Sussak Barcola Gradisca Gradisca Medea Gradisca Connons Cormons Corrnons Trieste Pola Pola Volosca
Nota - Le tn1ppe dislocate nel territorio del Corpo d'Armata di Bologna d ipendono. pel tramite del Comando 2° Raggruppamento Alpin(). dalla I I Divisione (Gori zia) per quanto riguarda impiego, preparazione e questioni inerenti. e dalla 3 Divis ione Alpina (Trev iso) per tutte le altre questioni.
162
L'esercito italiano e la ques1ione Fiumana (1918-1921 )
-
-
GENIO
-
-
I02 gruppo - cann. 105 1gruppo autoporcaco (3 batt.} 2 gruppo autoponato (3 batt.) 3 gruppo controaerei ( 1-2 batt) 4 gruppo da costa (3 batt.) I gruppo del 6 art. pesante (3 batt.) 4 gruppo del 6 art. pesante (3 batt.) 5 gruppo 0 .P.C. (1 1-24-35 batt.) V Btg. Zappatori (1-2-3 comp.) *III Btg. Zappatori ( 1-2 cornp.} V Btg. Telegrafisti (1-2-3 cornp.) III Btg. Pontieri (7-9 comp.) III Btg. Minatori 7-8 mina!. e 9 comp. mototeleferisti JV Btg. minatori IOcomp. 11 comp.
Pola Gori7.ia Parenzo Muggia Pola Cormons Codroipo Aiello Pola (Scrvola-Cittanova-Pola) Gorizia Trieste (Udine-Pola-Trieste) Gorizia Cividale Cividale-Latisana-Cividale Udine Codroipo Pasian Schiavonesco
SERVIZI DI CORPO D'ARMATA ARTIGLIERTA .-
Direzione d'Artiglieria Sezione staccata artiglieria Ufficio staccato provvisorio Ufficio staccato provvisorio Depositi munizioni da sgombrare
- Depositi munizioni permanenti - Magaz. materiale artiglieria - Reparto autonomo 16 artiglieria con distaccam.
Pola Udine Casarsa Gorizia Frn1e Beano-Prccenicco-RivoltoPertegada-Casa Modeani-Titiano-Casali tvlangili-S. Giovanni Manzano-Opcina BasovizzaUstie-Ca Boschini Colorcda-Ca1tinara-S. Pantaleone-Log-ChiusaTolmino-Robic-Sveto-Batujc-ĂŹvl. Sestri Coseat-Manzinello-Medeuzza s~ifnitz-Daca-S. tvtarco-Lucinico Risano-Cividale-Casarsa Risano Medeuzza Manzinello
163
Allegati
GENIO
SANITA
COMMISS .
Direzione del Genio Sottodirezione del Genio Sezione lavori Ufficio fonificazioni Direz.ione lavori Ponte della Delizia Ufficio staccato Genio - Colombaia militare - Sezioni staccate liquidazione danni - Magazzini -
- LaboraLorio del Genio - 2 mag. A.G. e drappello Lreno - Ali4uota 3 tv1.A.G. - I Sezione strade - 2 Sezione strade - 3 Sezione strade - 4 Sezione strade - Sezione servizi elettrici - Magazzino mater. Decauville - Direz.ione di Sanità - Ospedale militare pri ncipale tvfogazzino materiale sanitario presidiario 7 Autoambulanza radiologica - Sezione ospedale principale - 5 Compagnia teJTitoriale di sanità - Infermerie presidiarie - 43 sezione disinfezione (disposiz. Commiss. Gen. Civ.) - Direzione di Commissariato - Sezione commiss. militare - Sezione commiss. militare - Ufficio çommiss. militare - Sez. staccata commiss. militare - 5 Compagnia sussistenza - Centro rifornimento viveri - Magazzino foraggi e combustibili
Pola Triesre Gorizia Udine Codroipo Palmanova Udine Cividale Trie.ste-Gorizia-Corrnons-Aidussina-Tarvisio-Udine-PalmanovaS. Giorgio di Nogaro CasarsaRisano-Cas<:ina Rinaldi-Cividale-Tauriano-Pasian Scbiavonesco Trieste Pasian Schiavonesco Villa Vicenrina Castua Bisterza S. Pietro del Carso Ciana Trieste Longa1jco Pola Udine Udine Udine Trieste Udine Gorizia-Jcici Trieste Pola Trieste Udine S. Pietro del Carso Gorizia Pola Trieste-Udine Trieste-Udine
164
L 'esercilo iwliano e la questione Fiumana ( 1918-1921)
- Magazzino distribuz. viveri-foraggi e cornbust.
AUTOMOB.
-
-
VETERINARIO GIUSTIZ. MIL. -
Panifici militari Frigorifero militare Centro vestiario-equipaggiamento Magazzino rifornim. e distrih. y.E. Laborat. disinf. riattarn. V .E. Magazzino casermaggio LII Autorep. (del 3 Autoraggr.) 521-522-523-524 autosezioni 525-527-528-529 autosezioni 526 autosezioni LIII Autorep. (del 3 Autoraggr.) 53 l-532-533-534 autosezioni 535 autosezione 508 autosezione (del L Autoreparto) Ufficio Veterinario Infermeria presidiaria quadrupedi Infermeria presidiaria quadrupedi Rognosario Tribunale Militare Sezioni Tribunale Militare
Trieste-S. Pietro del Carso-Cervignano-Pisino-Connons-Go1iziaPostumia-S. Lucia-Udine-Cividale Trieste-Gorizia-Postumia Trieste Trieste Udine-Gorizia Udine Trieste-Udine-Gorizia Trieste Trieste Abbazia Pola Gori2.ia Gorizia Posturnia-Tolmino Trieste Trieste Gorizia Trieste Pradamano Trieste Udine-Gorizia
10" DIVISIONE Sede del Comando - Trieste Comandante - Maggior Generale CASTAGNOLA Capo di S.M. - Colonnello TRADITI FANTERIA
-
Brigata Sassari (Col. Corso) 151 Regg. (Col. Grisoni) 152 Regg. (Ten. Col. Manunta) Brigata Ferrara (Brig. Gen. Spreafico) 47 Regg. (Col. Brandoli) I Btg. II Btg. - 48 Regg. (Col. Elia) I Btg.
Trieste Trieste Trieste Vippacco Trieste Servola Opcina Vippacco Vippacco
Allegati
1.65
Il Btg. - Brigata Bergamo (Brig. Gen. Stringa) - 25 Regg. Fanteria (Col. Ccntofanti) I Btg. II Btg. - 26 Regg. Fanteria (Col. Boffano) I Bcg. II Btg. - l I Regg. fanteria Comando (Col. Oriani) - VII Btg. Bersaglieri - XI Btg. Bersaglieri Ciclisti - Squadrone misto Monferrato Cavali. (I Plotone ad Albana) AUTOBLINDO - I Sezione della 5 squadriglia Autoblindo ARTIGLIERIA - *7 Regg. da camp. 1 (Col. Mazzino) I Gruppo II Gruppo II! Gruppo IV Gruppo Someggiato SERVIZI - 105 B Compagnia Presidiaria - Campo smistamento prigionieri - 56 Col. ca1Teggio - Compagnia autonoma rastrellamento - Reparto autonomo carcere rnilit. preventivo
Vippacco Bister7.a Postumia Postumia Bisterza Bisterza S. Peter Bisterza Capodistria Muggia 1vlonfalcone Pisino Trieste Postumia Opcina Postumia Prosecco Reka Cervignano Prosecco Trieste Terzo Trieste
11" DIVISIONE Sede del Comando - Gorizia Comandante - Magg. Generale FERRAR! Capo di S.M. - Colonnello GRANELLI CC.RR. FANTERIA
- 39 Sezione - Brigata Pinerolo (Brig. Gen. Perris) - 13 Regg. Fanteria (Col. Olivieri) !Btg. II Btg.
Gorizia Gori1,ia Gorizia Gorizia Gorizia
' 117. Regg. Art. campagna è destinato a rientrare in paese e sarà sosti tuito dal 4 . Regg. Art. campagna (ex 43.).
166
L 'eserci10 iwlicmo e la questione Fiumana ( 1918-1921)
- 14 Regg. Fanteria (Col. Fineschi) I Btg. II Btg. - 2. Raggrupp. Alpino (Brig. Gen. Garelli) - IO Gruppo Alpino (Col. Bes) Btg. Alpini Feltre (64-65-66 e cp. rni tr.) Btg. Pieve di Cadore 67 Comp. 68 Comp. 75 Comp. Comp. mitr. Btg. Vicenza 59 Comp. (serv. scorta treni Alta Slesia) 60 Comp. 61 Comp. Comp. mitr. Btg. Verona 56 Cornp. 57 Comp. 58 Comp. 73 Comp. Comp. mitr. ARTIGLIERIA - 6 Reggimento da campagna (Col. Bono) I gruppo II gruppo III gru ppo IV Gruppo (someggiato) - IO Raggrupp. da Montagna (Col Tarantola) 26 Gruppo Ari. Montagna 85 Batteria 86 Batteria 87 Batteria 30 Gruppo Art. da montagna 31btr. 94 btr. 95 btr. - 49 colonna carreggio e salmerie SERVIZI 320 sez. colonna carreggio 339 sez. colonna carreggio
Longatico Longatico Idria Caporetto Tolmino Idria Tolmino Circhina Tolmino Tolmino Tolrnino Piedicollc Tarvisio Piedicolle Sorica Chiapovano Plezzo Nalogu Lcpenje Caporetto Duplc Plauina Eretto medio Aidussina .A.idussina Dorimbcrga Longatico Idria Azzida ldrisca ldrisca Tolmino Ladra Ilovizza !lovizza llovizza Picdimclzc Gorizia Godowitch Gorizia
167
Allegati
12" DIVISIONE - Sede del Comando - Pola Comandante - Magg. Generale LEONCINI Capo di S.M. - Ten . Col. FERRERO FANTERIA
- Brigata Casale (Brig. Gen. Bosatta)
Pisino Pisino Rovigno Albana Parenzo Pisino
- !2 Reggirn. fant. (int. T. Col. Mureddu)
IBtg. Il Btg. - 11 Regg. fant. lii Btg. II Btg.
DIVISIONE DI CAVALLERIA - Sede del Comando - Udine Comandante - Magg. Generale MILANESI Capo di S.M. - Col. MURARI della Corte Bra FANTERIA
- 1 Gruppo Alpino (com. int. Magg. Gaia)
CAVALLERIA -
CAMPI ISTRUZ. -
Btg. Cividale (16-20-76 e comp. mitr.) Btg. Tirano (48-49 e comp. mitr.) 46 comp. Btg. Ivrea (30-39-40 e cornp. rnitr.) 1. Brig. Cavalleria (com. int. Col. Paselti Regg. Cavalleggeri Monferrato (Col. Pasetti) ( I Squadrone) Deposito speciale quadrupedi 17 Compagnia Presidiaria Deposito 2. reggimento fanteria Deposito 8. reggimento alpini 420 colonna carreggio Distaccamento treno Campo istruzione per truppe a piedi
Udine Udine Udine Codroipo Palmanova Udine Udine Pisino Palmanova Udine Udine Udine Gervasutta Laipacco Cavalicco
45â&#x20AC;¢ DIVISIONE DI FANTERIA MOBILITATA - Sede ciel Comando - Volosca Comandante - Magg. Generale FERRARIO Capo di S.M. - Col. MAIOLI CC.RR.
- Comp. provvisoria - Sezioni 12-39-45-91 -151-189 - Plotoni 251-272-281-310-354-373-407-430
Trieste
168 FANTERIA
L'esercito italiano e la questione Fiumana ( 1918-192 I)
- Brigata Lombardia (Brig. Gen. Faccini) - 73 Regg. Fanteria (Col. Ridolfi} T Btg. li Btg. - 74 Regg. Fanteria (Col. Brezza) I Btg. li Btg. - Brigata Bologna (Brig. Gen. Russo) - 39 Regg. (Col. Napoletano) 1Btg. li Btg.
- 40 Rcgg. (Col. Ganini} 1Btg. Il Btg. - 5 gruppo Alpini (Col. Cantoni) I Btg. Vestone (53-54-55 e comp. mit.) Il Btg. Aosta (41 -42-43 e comp. mit.) AUTOBLINDO - 5 Squadriglia (meno I sezione) ARTIGLIERIA - 34 Regg. da campagna (Col. De Saint Pierrc) l Gruppo 2 Gruppo 3 Gruppo - 42 Gruppo O.P.C. - *33 Gruppo an. mont. 120 Batt. 166 Batt. 167 Batt. - Depositi munizioni provvisori - *LXXX Btg.Zappatori (211 e 212Cornp.) GENTO - 145 compagnia telegrafisti - Stazione Radio Autocarreggiata - Sezione fotoeleur. (del V btg. telcgraf.) - Stazione Radio - 20 Sezione SanitĂ SERVIZI - IO I sezione sussistenza - Ufficio Postale N. 86 - LII autodistaccamento - 45 Autodrappello - Colombaia N. 18 - 34 l sezione colonna carreggio
Pecine Susak Muracic Cavie Podvesizza Cemik Draga di Mezzo Castua S. Matteo S. Matteo Ielenie Mattuglie Francici Rubesi Volosca Draga Superiore Volosca Abbazia Volosca Abbazia Laurana
Ica lcici Laurana Mau.uglie Draga Mattuglie Rupa-Pre:m-Petelinc Volosca Pecine Pecine Abbazia Abbazia Abbazia Mattuglie Sottovesizza Cava Preluca Volosca Volosca Mattuglie
169
Allegati
ENTI DIPENDENTI DAL COMANDO DEL CORPO D 'ARMATA DI TRIESTE AI SOLI EFFETTI TERRITORIALI CC.RR .
- 3 Gruppo legioni CC.RR. Legione Territoriale CC.RR. Divisione Interna CC.RR. Divisione Esterna CC.RR. Divisione CC.RR. Divisione CC.RR. Divisione CC.RR. Compagnie CC.RR.
Tenenze CC.RR.
ARTIGLIERIA - Sezione staccata - 5 Ufficio Munizioni ed esplosivi Sottufficio di Deposito esplosivi Squadra Rastrellamento - Sottufficio raccolta rottami - Sottufficio munizioni ed esplosivi - Compagnia rastrellamento bombe VIII Compagnia rastrellamento bombe IX Compagnia rastrellamento bombe X Compagnia rastrellamento bombe - Uff. contr. roll. per la zona Trieste-Udine Sottuffici a - Officina mobile riparazione - IO Sottocommissione A.M.R.G. - Centro raccolta rottami ricuperi GENIO
- Comando 3 Btg. Ferrovieri 8 comp. Fe1Tovieri (con distac. a Palmanova e Risano)
Trieste Trieste Trieste Trieste Udine Gorizia Postumia Trieste-Udine-Capodistria Parenzo-Pisino-Gradisca-TolrrĂšno-Gorizia-Posn1mia-Longatico-Tarvisio Aidussina-Postumia -Gorizia Vi ppacco-Idria-Longatico-Tarvisio-Tol mino-Connons-Malborghetto-Ronzina-Gradisca Caporetto-B uie-Pinguente-Albona-Casrua-B isterza-Udine Cividale-S. Vito al Tagliamento Casarsa Udine Cividale Case Boschini Pravisdomini Codroipo Gorizia Gorizia Log Robich Tolmino Cormons Canale-Povia-Gorizia e S. Lucia di Tolmino Connons Goriz.ia Devetachi-Vizintini-Ronchi Aidussina-Corrnons-Dorinberga Cividale Cividale
170
TRASPORTI
l'esercUo italiano e la questione Fiumana (1918-1921)
- *33 plot. idrico - *83 plot. idrico - Ufficio stralcio Dircz. militare lavori V.G. Distaccamenti della 343 Sez. carreggio Distaccamenti della 443 Se7.. carreggio Sezione lavori del genio
Opcina Udine Gorizia Caporetto-Plezzo Cormons Tolmino
Sotto.sezione comitato legname Distacc. 7 comp. fe1Tovieri Distacc. 3 comp. ferrov ieri - Delegazione Trasporli - Uffici militari di stazione - Uffici militari di stazione
Gorizia Caporeuo-lclersko Cormons Trieste Trieste-Ud ine-Mattuglie Gorizia-Piedicolle-Tarvisio-Posturnia
UFFICI MILITARI VARI - Ufficio Cemr. C.O.S.C.G. (cura onoranze salme caduti in guerra) Sezione staccata C.O.S.C.G. Comp. speciale riattamento cimiteri 2 Comp. Lavoratori C.O.S.C.G. 7 Comp. Lavoratori C.O.S .C.G . 8 Comp. Lavoratori C.O.S.C.G. IO Cornp. Lavoratori C.O.S .C.G. 17 Comp. Lavoratori C.O.S.C.G. 7 Sezione disinfezione 11Sezione disinfezione 17 Sezione disinfezione 18 Sezione disinfezione 19 Sezione disinfezione - Ufficio manut. cimiteri - Ufficio fortificazioni - Comando Difesa Marillima - 3 Cantiere Dirigibi listi - I Sezione carreggio e salmerie - Uff. Stralcio Dir. Mii. Lavori Prov. Udine - Commissione delimitazione confini orientali Sezione Italiana - Sottocornrniss. delimit. confini orientali
Udine Gorizia-Udi ne Gorizia (Peuma) S. Pietro al Natisone Oppacchiasella /\fossa Oppacchiasella Caporetto S. Pietro al Natisone Gorizia S. Pietro al Natisone Tolmino Con:nons Plezzo Chiapovano Con:nons Trieste Casarsa S. Pietro al Natisone Udine Trieste Sesana-Gorizia-Tol mino
171
Allegati
-
Trieste Udine Udine Dignano
Ufficio stralcio di re1.ione genio intenden7.a Consorzio requisizione cereali Commissione sistern. quadr. per l'agricoltura Direzione rilievi topografici
INDICE COMANDI DI GRANDE UNITÀ Comando 12 Divisione Comando 45 Divisione. Comando Divisione di Cavalleria Comando Piazza MariHima Pola
Comando Generale R.T.V.G. Comando Corpo Annata Trieste Comando 10 Divisione Comando 11 Divisione
FANTERIA
CARABINIERI REALI
BRIGATE DI LINEA
Cornp. provvisoria - 45 Divisione PLOTONI
SEZIONI 3I - Missione Italiana Klagenfu rt 54 - C.G.T.V.G. 103 - C.G.T.V.G. 110 - C.G.T.V.G. 162-C.G.T.V.G. 12
39 45 91
45 Divisione
262 - C.G.T.V.G. 28 1 - C.G.T.V.G.
330 - Missione !tal. Klagenfurc 342 - C.G.T.V.G . 373 - C. d'A. Trieste 375 • C.G.T.V .G. 378 - C.G.T.V.G. 405 - C.G.T.V.G. 419 - C.G.T.V.G.
15 l
251
189
272 281 310 354
373 407 430
45 Divisione
Corno Sassari Bergamo Bologna Casale Ferrara Lombardia Piemonte Pinerolo Assalto
(23-24) C.G.R.T.V.G. - (151-152) 10 Div. - C. d'A. Trieste - (25-26) IO Div. - C. d'A. Trieste (39-40) 45 Div. - C. d' A. Trieste - ( I 1-1 2) IODiv. - C. d' A. Trieste - (47-48) !O Div. - C. d'A. Trieste - (73-74) 45 Div. - C. d' A. Trieste
- (3-4) C.G.T.V.G. - (1 3-14) 11 Div. - C. d'A. Trieste - ( I regg. bcrs. • regg. ass.) C.G.R.T.
172
L'esercito italiano e la queslione Fiumana ( 1918-1921)
ARTIGLIERIA
BERSAGLIERI Brig. BP.
I
Regg. 5
Bauaglioni
Il
I
-
I
VJl[-XII-XXIV XVJII-XXXJJ[ I-IX VII Xl Ciclisti
} C.A. T,·ieste P.M. Pola 10 divisione I Odi \•isione
DA MONTAGNA Ragg. IO
I
ALPINI Ra.gg . 2
Grup. 19 10
Batteria 85 - 86 - 87 31 - 94 - 95 17 - 32 - 61 106- 2:l . 24 120 -166 -1 67
30 6 8 •33
Battaglioni Edolo-Gemona-Morbegno Vic.:.nw-Pieve di Cndore Verona-Pclcr,:,
Tirano-Cividale-Ivrea 5
Grup. 26
Vc~lone-Aosta
I
11Di \'isionc Drig. Pitmonte J I Divisione
45 Divisione
ASSEDIO 11 Di,•isionc
Ragg.
Grup.
Div. CavHlleria 45 Divisione.
6 pcs
I 4
6 pc~
SQUADRIGLIE AUTOMITRAGLIATRICI
Grup.
42 0 .P.C. { I cann. !05 5 P.C. 30 cann. !05 102 O,P,C.
5 squadriglia 45 Divisione COMP MOTOMITRAGLIATRICI 3 comp. motomitragl. Brigata Piemonte 5 cornp. rnotornitragl. C. d' A. Trieste COMPAGNIE PRESIDIARIE
P.M . Pola C. d' A. Trieste C. d',\ . Trieste
PESANTE CAMPALE Ragg.
1 squadriglia C.G.R.T.V.
B;11teria 723 I - 2 - 3(da2 10) IO - Il - 12 (da 149)
.50.P.C.
I grup. autop. 2 grup. autop.
Batte.ria 124 - 125 - 126 2 . 3 - 55 88 - 89 - 90 304 - 3 5 - 306 I l - 24 - 35 I 2 3 4 5 6
45 Divisione
}
C. d"A. Trieste
}
C . d' A. Trieste
DA CAMPAGNA 6 reggimento - IO divisione 7 reggimento - IO divisione 34 reggimento - IOdivisione
17
Div. Cavalleria l 05 B IO Divisione
4 gruppo controaerei . I e 2 C. d' A. Trieste 4 gruppo da costa (1 0-1 1-1 2 batt.) C. d'A. Tries te
CAVALLERIA 1 Brigata Cavalleria } Regg. Cav. Monfe1rato
Div. cavalleria
GENIO V Btg. telegrafisti (1-2-3) C. d'A. Trieste
AVIAZIONE Gruppi dn bombar. da rie. an .
da rie. tan. str.itegica
Sc1uadriglie
4 - 8 - 56 - 60 9 I da caccia 113
145 Comp. telegrafisti 45 divisione SEZIONI E STAZIONI RADIOTELEGRAFICHE
Com?n . Ac.ronaut. ) ·R.T.\•.G.
58 -87 -11 5
Ufficio edilizia aeronautica - Coman. Aeronaut.
5 Sezione Radio teleg. C.G.R.T.V.G. Stazioni: Udine - Trieste - Gorizia - Abbazia - Pecine Villacco - Osoppo · Zeltweg - Vienna - Budapest
173
Allegati
MINATORI
ZAPPATORI Ragg. ''lii V
* LXXX
llatceria I·
2
I · 2 -3 211 - 212
PLOTONI IDRICI
PONTIERI
C. d' A. Trieste C. d'A. Trieste
* 33 Plotone
III Battaglione ponieri C. d' A. Trieste
7-9 comp.
C.A. Trieste C.A. Trieste
lii Btg. min. (7-8 min.-9 mototel. cp.) IV Btg. min . (10-1 I comp.)
C. d'A. Trieste C. d' A. Tries1e 45 divisione
·~83 Plotone
SERVIZI ARTIGLIERIA - Direzione d'Artiglieria Sezione Staccata d'Artiglieria Uffici Staccati provvisori Centri raccolta materiali ed esplosivi Colonna autonoma Carreggio Compagnia autonoma rastrellamento Depositi materiali di ricupero Depositi speciali quadrupedi Depositi materiali ricchi
Depositi munizioni
C. d' A. Triesle
IODivis.
ç Povia ( Ponkala Palmanova ç Gorizia-Povia ( S. Lucia Tolmino Baca Basovizza Batuje Ca Boschini C.Modeana Casa ìvlangili C. Manzinello Cattinara Chiusa Coloreda Coseat Forre Beano Log Lucinico lvledeuzza
C. d' A. Trieste C. d' A. Trieste C. d'A. Trieste C. d' A. Trieste C. d'A. Trieste ] C. d'A . Trieste
Divis. Cavali. } C. d' A. Trieste
j
C. d'A. Tries<
174
l'esercito italiano e la questione Fiumana ( 1918-1921)
Depositi munizioni
Magazzini materiali artiglieria
GENIO
Magazzino munizioni Reparto autonomo (16 a11iglieria) Sezione distaccamento treno 20 A11iglieria - Direzione del Genio Sottodirczione del Genio Sezione lavori Sezione servizi elettrici Sezione staccata liquidai. danni
M. Sestri Opcina Precenicco Rivolto Robic Saifnitz S. Giovanni Manzano S. Marco S. Pantaleone Spilinbergo [ Sveto Titiano Tolmino Tricesimo Ustic Peteline Prcm Rupa Risano Cividale [ Casarsa
l
C. d' A. Trieste
] 45 Divis.
] C. d'A. Trieste
Truppe Carinzia C. d' A. Trieste Div. Cavalleria C. d'A. Trieste C. d'A. Trieste C. d'A. Trieste C. d'A. Trieste C. d' A. Trieste
( IO)
Se7.ione strade (2°) Sezione strade (3°) Sezione strade (4°) Uffic io fortificazioni Aliquota 3° M.A.C. Colombaia militare Colombaia (N. 18) Colombaia lavori P. della Delizia Laboratori e magazzini genio
] C. d' A. T,·icste C. d'A. Trieste C. d'A. Trieste C.d'A. Trieste 45 Divisione C. d'A. Trieste C. d'A. Trìeste
175
Allega,i
SANIT/\
Infermerie prcsidiaric
COlvlMISS.
C. d'A. Trieste C. d'A. Trieste C. d"A. Trieste C. d' A. Trieste C. d'A. Trieste C. d'A. Trieste
Magaz. avan. 2. genio e drap. treno Magaz. materiale genio Magaz. materiale Decauville - Uirezione di Sanità Autoambulanza radiologica (7°) Comp. territoriale di sanità (5°) Jcici [ Gorizia
[
Magazzini distribuzione viveri foragg i e combustibili
Magaz.. vi veri presidiari
tvlagaz. viveri Magaz. rifornimento vestiari equipagg.
C. d'A. Trieste
C. d' A. Trieste C. d' A. Trieste 45 Divisione
Magazzini materiali sanità presidiarie Ospedali militari principali Sezione Sanitaria (20°) Sezione disinfestazione (43°) - Direzione di Commissariato Sezioni Commissariato militare Ufficio Commissariato militare Compagnia territo riale sussistenza (5°) Centro rifornimenti viveri Centro rifornimenti vestiario equipagg. Frigorifero mi litare .Magazzini Casermaggio
1
[
Trieste Udine Gorizia Trieste Visino S. Pietro Carso Cervignano Villach Cividale Udine Gorizia Postumia Corrnons Capodistria Parenzo Albona
C. d'A. Trieste
Truppe Carinzia
1P.M. Pola
C. d' A. Trieste
176
L'esercito italiano e la questione Fiumana (1918-192/)
Panifici militari
VETERINARIA -
SERV . .POST. PRIGIONIERI
-
SERV. AUTOM. -
COL. CARR.
-
COMP. LAV .
-
GIUST. MlLIT. -
( Gorizia ( Postumia
}C. d'A. Trieste
Sezione commissar. Sezione sussistenza (IO! 0 ) Ufficio Veterinario Infermerie quadrupedi presidiarie Trieste e Gorizia Rognosario Ufficio postale N. 86 Campo smistamento Prosecco Campo d'Istruzione Cavaticco 3. Autoraggrupparnento Officina Autoragru pparnento l'vlagazzino rifornimento Deposito laboratorio Depositi benzina: S. Sabba (Trieste) Abbazia - Laipacco (Udine) L Autoreparto LII Autorepano LIII Autoreparto 536 Autosezione (del LUI Au1orepa1to) 526 Autosezionc (del LII Autoreparto) Lll Autodistaccamento Colonna carreggio Autonoma 49 Colonna carreggio (320-339 sez.) 56 Colonna carreggio (420 sez.) 56 Colonna carreggio (34 1 sez.) 420 Colonna carreggio Distaccam. treno l I Comp. lavoratori comuni 40 Comp. lavoratori comuni Tribunale militare Sezioni tribunale militare
ENTI MILITARI VARII DISLOCATI NEL TERRITORIO DELLA VENEZIA GIULIA Cantiere dirigibilisti (3 .) CC.RR. (vedi disloc. comandi e reparti a pag. 12) Centro raccolta rottami
C. d'A. Trieste 45 Divisione C. d'A . Trieste C. d'A. Trieste C. d'A. Trieste 45 Divisione IO Divisione Divisione Cavati . C.G.R.T.V .G. C.G.R.T.V.G. C.G.R.T.V.G. C.G.R.T.V.G. C.G.R.T.V.G. C.G.R.T.V .G. C. d'A. Trieste 3 Autodrapp. Truppe Carinzia P.M. Pola 45 Divisione C. d'A. Trieste 11 Divisione IO Divisione 45 Divisione Div. Cavalleria Div. Cavalleria 11 Divisione C. d'A. Trieste C. d'A. Trieste
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Allega1i
Comando Battagl. Ferrovieri (3.) Comando difesa marittima Commiss. sistemazione quadrup. per l'agricol. Commiss. delimitazione confini orientali Compagnia ferrovieri (8.) Compagnia lavoratori C.0.S.C.G. (2.) Compagnia rastrellamento bombe (8.) Compagnia speciale riatt.am. cimiteri Compagnia zappatori (92.) Consorzio requisizione cereali Delegazione t.rasporti Trieste Direzione cantiere genio civile Direzione rilievi topografici Distaccamento 3 comp. ferrovieri Distaccmnento 5 comp. ferrov ieri Plotoni idrici (33-83) Sez. carreggio e salmerie . 7 -17 Sezioni disinfezione
[
C. d' A. Trieste
11 18 -19
Sezione lavori genio Sezione staccata C.O.S.C.G. Sezione staccata Artiglieria Sottocomm. delimitazione confini orientali Sottocomm. A.M.R.G. (10.) Sottosez. comitato legnami Sottufficio notizie Sottufficio manutenzione cimiteri Ufficio centrale C.O.S.C.G. Ufficio controllo rottami Uffici militari di stazione
Trieste-Udinc-Mattuglie Goriz.ia-Piedicolle-Tarvisio [ Postumia Villacco
Ufficio munizione ed esplosivi (5.) Ufficio strade Ufficio stralcio direz. genio intendenza Ufficio stralcio direz. militare lavori P. Udine Ufficio stralcio direz. militare lavori V.O.
Truppe Carinzia
C. d'A. Trieste
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L'esercito italiano e la q11es1ione Fiw11u11a ( 1918-1921)
ALLEGATO
56 (
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11 째 REGGIMENTO BERSAGLIERI 33째 Battaglione - Comando Iso la di Arbe
N. 8 Ris . pers.
li , 2 Febbraio 1921
AL COMANDO DELLA PIAZZA MARITTIMA DI POLA
Relazione sullo sbarco e permanenza dei legionari fiumani in Arbe TI mattino del 13 novembre 1920, al le ore 10 circa entrava ed approdava nel porto di Arbe un MAS fiumano con a bordo 4 uffic iali, fra cui il Colonnello Pasini di Cavalleria e una diecina di arditi. Al Maggiore Bisson Cav. Emilio Commissario Civile d i Arbc ed al Capitano Ballcsio Sig. Vitale, Comandante del D istaccamento Bersaglieri dell'Isola s ubito avvertiti de ll 'arrivo de ll ' imbarcazione ed accors i immediatamente, il suddetto Colonnello comunicava che per ordine cli Gabriele D' An nunzio ed in nome della Reggenza del Carnaro, procedeva alroccupazione di Arbe, ceduta dal Trattato cli Rapallo alla Jugoslavia. Dopo qualche scambio di parole tutti questi ufficiali si recavano al Com missariato Civile ove si trattenne ro brevemente e dove tanto il Maggiore Bisson quanto il Capitano Ballcsio Vitale dichiararono di fa r causa comune con D'Annunzio. Quindi in gruppo si diressero verso l'accantonamento dei bersaglieri - c irca 50 uom ini della 5" compagnia 33째 Battaglione 11 째 Bersaglieri - e quiv i giunti parlarono alla truppa riunita per ordine del Capitano Ballesio, prima il Maggiore Bisson , contro il Trattato d i Rapallo invitando i Bersaglieri a passare agli ordini di D 'Annunzio ccl a rimanere in Arbc per difenderla, secondo il tenente Mari ani, dei Fi umani , in modo assai violento sullo stesso tema . Solo circa trenta bersaglieri aderivano all ' invito. Il Capitano Ballesio non rivolse parola alcuna ai s uoi uomini e rimase in dis parte.
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)
A.S.Ts. - Comm.ro Gen. Civ. V .G. - Aui Generali - b. 285.
Allegati
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Intanto i non molti cittadini cli sentimenti italiani preparavano una dimostrazione cli giubilo ed il paese veniva imbandierato col tri colore d'Italia. Il corteo, non numeroso , subito formatosi percorreva le due o tre vie principali inneggiando D'Annunzio, a Fiume, all'Italia ed emettendo grida cli abbasso e morte contro uomini de l nostro Governo. Il Comandante Interinale della Tenenza delle Guardie di Finanza di Arbe, Aiutante cli Battaglia D'Orta Salvatore ed il Brigadiere Gliandi Filippo Comandante i Carabinieri dell'Isola la stessa mattina del l 3 alle ore 10 .30 si erano recati al Commissariato Civile e dichiaravano al Maggiore Bisson prima ed al Colonnello Pasini che essi ed i loro uomini avrebbero continuato a prestare servizio fino a quando non avessero avuto ordini in contrario dai loro superiori di retti poiché non potevano abbandonare l'Isola né intendevano passare agli ordini cli D'A.nnunzio , come veniva ad essi richiesto. Frattanto il Maggiore Bisson, d'accorcio col Colonnello Pasini emanava leprime disposizioni in nome della Reggenza del Carnaro, continuando a coprire la carica di Commissario Civile. Il 15 novembre sbarcavano ad Arbe circa 150 arditi del 12° Reparto cli assalto con vari ufficiali ed una batteria da 65, forza che salì fino a 200 uomini nel Dicembre e che discese in ultimo a 130 per gli avvenuti congedamenti della classe 1898. li Colonnello Pasini abbandonava Arbe il giorno 18 Novembre e rimaneva quale Comandante dell'Isola il Capi tano degli Arditi Sig. Tangiorgi.
Contegno della popolazione La popolazione croata e cioè la grandissima maggioranza , non si mostrò apertamente ostile all'occupazione dannunziana nella tema cli rappresaglie e nella convinzione che gli arditi al minimo atto contro di loro avrebbero usato le armi. Alcune notabilità croate del paese, per avere espressi sentimenti contrari all ' occupazione da parte. degli irregolari o perché notoriamente avversi alla causa di Fiume, venivano espulsi dall ' isola due o tre giorni dopo l' occupazione e precisamente: il Dottor Pezze!, il Sacerdote Don Antonio Petris, l' Avvocato Marian Giovanni, il Signor Marcic Vincenzo Capitano a riposo di fanteria dell'Esercito Austriaco , ed i signori Pedesic Antonio , Candia Spiridione, Giovanni Pende. La popolazione cli sentimenti italiani che aveva accolto i dannunziani con la più grande gioia, anche perché in essi vedeva l'ultima ancora
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L'esercito italiano e La questione Fiumana ( 1918-192 l)
di salvezza, tenne sempre un contegno lodevole senza creare incidenti e senza commettere atti che offendessero i loro avversari politici.
Contegno dei Legionari La poca disciplina di queste truppe, l'incoscenza di taluni e soprattutto l'esuberanza giovanile e di molti gregari conducevano ad atti che pur non essendo molto gravi per le conseguenze che ne derivavano, tuttav ia creavano forti malumori e giustificate apprensioni. Sovente di giorno e di notte venivano lanciate all'impazzata bombe a mano e petardi e colpi di fucile partivano da diverse sentinelle poste sul molo e sul Campanile del Duomo. Però non fu mai colpito alcuno. Più di un abitante della campagna lamenta il furto di pollame da parte dei legionari. Talvolta gruppi di questa legionari indirizzati dai loro compagni di Arbe che militavano nelle stesse file, prima anche dell'occupazione dell'isola (non più cli cinque) si recavano a cantare di notte canzoni oscene ed intramezzate eia ritornelli di minaccie, morte ed incendio, sotto le finestre di famiglie croate. Parecchi arditi erano anche accolti in casa di popolazioni croate, non per dimostrazioni di simpatia, ma unicamente perché dai legionari acquistavano oggetti militari più avariati e generi alimentari sottratti dalle caserme e dal magazzino molto ben fornito in principio e poco controllato. Di fatti gravi commessi dagli arditi si registrano: un furto in Arbe nella villa del Capitano Marittimo Signor Mosca di Zara. Furono asportati oggetti e mobili di un valore che non si è potuto precisare poiché la villa è stata chiusa di nuovo dal proprietario venuto da Zara espressamente e colà ritornato. Gli autori cli questo furto, due arditi, identificati furono legati ad un palo. Altro furto fu commesso a Loparo villaggio dell'isola. Ivi trovavansi dislocati una decina cli arditi con un Ufficiale il Tenente Carluccini. Fu letteralmente svaligiata da essi la casa del signor Picuilian Simone; il danno è grave risultando essere la abitazione bene ammobigliata e bene fornita. Altro furto sarebbe avvenuto in Arbe alla villa K menski adibita dai legionari ad infermeria. Sarebbero stati asportati molti oggetti e biancheria ma il danno non è controllabile mancando un inventario ed anche perché il rappresentante del proprietario lascia dubbi sulla sua denuncia e sull'entità stessa ciel furto . Di tali fatti sono a conoscenza il nuovo Commissario Civile Dottor
Allegati
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Scottow e l'arma dei carabinieri che sta svolgendo le più attive indagini intese a scoprire i ricettatori ed a ricuperare il possibile, ritenendosi che la totalità della refurtiva deve essere stata acquistata senz'altro dagli isolani di Arbe e, delle vicine frazioni. Da parte deJle truppe vi furono parecchi allarmi nella "tema" di at.tacchi dei regolari. Furono spara.te salve di batteria, anche la notte dal 24 al 25 dicembre. Da quando poi apparvero molto chiare le intenzion i del Governo d'Italia di un'azione contro i legionari di Fiume l'animo degli arditi era insofferente e specialmente quando questa azione si tradusse in atto l'indignazione dei legionari passò ogni limite. Per le strade si gridava: abbasso il RE, abbasso Giolitti, viva la Repubblica Italiana e offese le più atroci erano indirizzate a S .M. il RE, nelle caserme con iscrizioni sui muri. La. Polizia Militare composta di 12 ardit! comandati da un sergente ed alla quale erano affidate il servizio di polizia propriamente e la tutela dell'Ordine pubblico, procedette a perquisizioni in case di notabili croati suscitando gravissimo malcontento e rancori, non per il fatto in sé stesso ma in quanto le perquisizioni riuscite sempre ed ovunque infruttuose , erano suggerite da elementi che intendevano sfogare i loro livori e far sentire il peso della loro potenza . Gli informatori più ascoltati ed autorevoli di questa polizia erano certo Fernando Ferlan già ardito Dannunziano e tale Galzigna Bruno ex cadetto dell'esercito austriaco e dopo l'armistizio accolto nell'esercito Italiano quale sottotenente di complemento nell'Arma di Fanteria e pare condannato dal Tribunale Militare cli Trieste o di Pola a quattro anni di carcere militare per abusi commessi quale ufficiale addetto all'approvvigionamento di Pago , ed oggi sembra amnistiato. Furono perquisite le abitazioni ciel signor De Dominicis consigliere aulico a riposo , ciel Reverendo Don Antonio De Petrire, di Giuseppe Marcic per tre volte una cli queste all'una dopo mezzanotte, cli Usmiani Giuseppe per due volte e qualche casa di croati.
Atti del comando dannunziano Con un bando furono fatte versare tutte le anni dei. cittadini. Fu costituita una guardia nazionale, 32 volontari, al Comando di un ufficiale fiumano . Detta guardia pare avesse il solo compito di fare osservare dalla popolazione le speciali disposizioni nei casi di allarme, anche perché composta in gran parte cli uomini anziani. Va notato che nessuna la-
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L'esercito i,a/iano e la questio1ie Fiumana ( 1918-1921)
mentela è presentata da coloro che subirono perquisizioni sul contegno degli arditi poliziotti, contegno da tutti ritenuto garbatissimo e molto educato. Sussidi. Pare che il Comando di Fiume abbia inviato per i poveri di Arbe L. 10.000 . Sono stati distribuiti infatti a famiglie e persone bisognose somme diverse e più specialmente a quelle croate e tanto per ovvie ragioni. Vennero disposte anche limitazioni sulla circolazione nell'interno e per mare. Indirizzo politico. Il Rappresentante della Reggenza del Carnaro in Arbc intendeva che la causa di Fiume fosse abbracciata con fede per la sospirata annessione all'Italia. Vi furono atti di deferenza e devozione ai nostri Sovrani in una pubblica festa; cli un apposito trofeo di lauri v' erano i ritratti delle LL.MM. L'inaugurazione del teatrino e l'inizio e la fine dello spettacolo furono preceduti e segu iti daUa Marc ia Reale. Si fomentava la rivoluzione in Croazia, con emissari e notiz ie allarmanti e tanto perché 1'avvenimento avrebbe preparato l'ambiente per i I consegu irnento dei fini dannunziani e cioè la disgregazione della Jugoslavia e conseguente liberazione cli Fiume, dagli stretti limiti assegnatigli e della Dalmazia. Esodo dei legionari. L'esodo avvenne il mattino del 10 gennaio 1921 , il Comandante delle truppe fiumane , capitano Tangiorgi, aveva pubblicato un manifesto il giorno 6 invitante coloro che avessero reclami da presentare a farlo entro tre giorni. La partenza avvenne senza incidenti notevoli e grida "Viva Arbe Italiana" partirono da bordo e dal suolo quando il piroscafo si fu staccato. Intanto, il cacciatorpediniere Falco della Regia Marina che attendeva·a qualche centinaio di metri con le truppe regolari che tornavano a presidiare i 'isola, si avvicinava al molo e le sbarcava fra l'indifferenza di alcuni e la compiacenza cli molti che vedevano ristabilita la situazione. IL COMANDANTE DEL R. DISTACCAMENTO ITALIANO DELL'ISOLA DI ARBE (Maggiore Giberti)
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Allegati
ALLEGATO 57(°)
COMMTSSARIATO CIVILE DEL DISTREITO POLITICO DT VEGLIA 33° BATTAGLIONE - COMANDO TSOLA DI ARBE N. 280 Gab/ Riservatissimo personale
Veglia, li 21 Dicembre 1920
OGGEITO: Occupazione dell'isola di Veglia da parte dei legionari Fiumani. (avvenimenti svoltisi dal 28 l!Ovembre al 13 dicembre 1920 - seguito dalla relazione n. 267 Gab/ del 28 novembre e.a.) Allegati n. 8 (otto)
AL COMMISSARIATO GENERALE CIVILE Gabinetto TRIESTE
Con riferimento all'oggetto, gl i avvenimenti politico-militari svoltisi nell ' isola di Veglia dal 28/XI e.a. al 13 dicembre sono i seguenti: "li 29-Xl col piroscafo ' Cerquenizza' giunsero da Fiu me il 12° e 13° reparto d'assalto forti di circa 200 uomini di truppa con un Capitano (Castelbarco), sette subaltern i, una sez ione lanciafiamme (un ufficiale e 25 gregari) ed una batteria eia montagna (con un Capitano, un tenente e 25 soldati). Gli arditi in parola portarono scco numerose copie cli un proclama dannunziano ("Saluto Italico") che poscia furono distribuite a borghes i e mi litari elci vari presidi, in cui si den unciava la politica poliziesca del R. Governo che cercava di soffocare Fiurne con quei stessi gendarmi che prima erano stati adoperati a schiaffeggiare i mutilati di guena e calpestare i marti1i sopravvissuti. Gli stessi arditi, tra cui indubbiamente era stata svolta intensa propaganda di odio verso le Au-
(°) /\.S.T~ . - Comm.10 Gen . Civ. V .G. - Alli cli Gabineilo - b. 285.
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L'esercito italiano e la questione Fiumana ( 1918-1921)
torìtà governative, dettero subito prova cli quali sentimenti fossero animati ing iuriando, sia in pubblico che in privato i Carabinieri e le altre truppe governative , rivolgendo offese trivial i e gli epiteti più ingiuriosi.· Di fronte alle pubbliche e manifeste provocazioni dei legionari, il contegno dei suddetti fu ammirevole, ed in specie quelle dei Carabinieri e quali furono più fortemente provocati. In seguito a questi fatti deplorevoli il R. Commissario Bonoldi, il Capitano Izzo della R. Guardia di Finanza ed il Te nente Parenti dei RR.CC., si recarono dal Maggiore Santini - Comandante militare dell'isola - a protestare energicamente, dichiarando di non assumere nessuna responsabilità in caso che i fatti suddetti si fossero ripetuti. Il maggiore Santini diede assicurazione che avrebbe dato ordini tassativi perché i fatti lamentati più non si avessero a verificare. Però non pi ù tardi del giorno successivo, un gruppo di arditi soffermatisi dinanzi al comando dei Carabinieri Reali in Veglia continuò nelle provocazioni sopra riferito provocando il giusto risentimento dei carabinieri presenti, i quali a mano armata intendevano subito reagire, cosa che non avvenne per il pronto intervento del Tenente Parenti. Simili provocazioni si ripetettero anche ne.i giorni seguenti. Il 30 il Maggiore Santini ordinò al Capitano Tirabassi Comandante la 7" Compagna del 33° Battaglione (trasferitasi a Veglia il 25/II e che era rimasta sempre fedele ai propri superiori diretti, sotto la guida salda del proprio Capitano) di portarsi con la sua compagnia a Poglio , presso Dobrigno, adducendo supposti motivi tattici. Il Capitano Tirabassi si riservò di dare una risposta in merito; ed intanto informò della cosa il Capitano lzzo e il Tenente Parenti, i quale lo consigliarono di disobbedire aU'orcline ricevuto facendogli comprendere che trattavasi cli una obliqua manovra del Maggiore Santini per isolare completamente la compagnia. Il Capitano Tirabassi convenne pienamente, e dichiarò al Magg iore che non intendeva esegu ire l'ord ine, al che questi rispose allo stesso di lasciare immediatamente con i suoi uomini l'isola. Cosa che avvenne il mattino seguente (sul piroscafo Quarnero) senza incidenti notevoli. La sera del 30 il Maggiore Santini e il Capitano Donatelli (Commissario della Reggenza) ebbero un lungo colloquio col R . Commissario Bonolcli. I primi prospettarono a quest'ultimo la nuova piega degli avvenimenti determinati dell'atteggiamento risoluto del Governo Centrale che intendeva con qualsiasi mezzo far sgomberare le isole. Agg iunsero che pertanto no n era più possibile la conviven za in Veglia
Allegati
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delle Autorità governative assieme a quelle della Reggenza, come per il passato; e che però urgeva da parte del R . Commissario Bonoldi l'immediata consegna degli uffici e la messa a disposizione della Reggenza di tutti gl' impiegati governativi. Il Commissario Bonoldi mentre fece presente che l'atteggiamento del Governo nei riguardi della Reggenza era più che giustificato dagli atti ostili commessi dai leg ionari e dall'occupazione illegale delle isole, dichiarò che non intendeva per nessun moti vo o titoto cedere consegne di sorta o mettere a disposizione i propri impiegati, e ciò conformemente alla linea di condotta assunta in precedenza ed agli ordini ricevuti dalle Superiori Autorità. Il Maggiore Santini e il Capitano Donatelli ribattero no che le Autorità governative non potevano non tener conto della presenza dei legionari in Veglia, e che d'altronde ess i erano decisi a far sentire la propria autorità anche ricorrendo all'uso della forza . I.1 R. Commissario Bono Idi rispose che i legionari data la loro preponderanza numerica, se lo credevano, potevano usare la violenza, ma che egli non recedeva dalla sua condotta summenzionata. Il 1° dicembre nella mattinata furono in viati vari contingenti di truppa ne l! ' interno dell 'isola per rafforzare le guarnigioni ivi e sistenti. Il 2 ai Carabinieri e alle Guardie di Finanza g iunse l'ordine di partenza dall' isola , impartito dal Comando in Capo della Piazza Marittima di Pola e trasmesso a mezzo delle rispettive Autorità gerarchiche. Il Capitano lzzo ed il Tenente Parenti avvertirono della cosa il R . Commissario Bonoldi il quale a sua volta richiese in merito istruzioni telegrafiche al Commissariato Generale C ivile in Trieste , pregando nel contempo i suddetti Ufficiali di sospendere momentaneamente la partenza in attesa delle comunicazioni richieste. Il g iorno 3 il R . Commissario Bonold i dopo essersi accordato col Capitano Izzo ed il Tenente Parenti, decise di attuare un piano precedentemente studiato, e precisamente quello di mettere in salvo tutti i valori esistenti presso i vari uffici governativi avendo sospettato che i legionari avrebbero tentato d ' impossessars i dei surriferiti valori all 'atto dell'occupazione degli uffici. Infatti dopo che i suddetti disposero con tutta segretezza adeguato servizio di sicurezza per garantire la buona riuscita dell'operazione, vigilata dal tenente Parenti, alle ore 9 il R. Commissario Bonoldi ed il Capitano cli Finanza Izzo si recarono presso l' ufficio imposte in Veglia , ove il predetto Commissario ordinò al Dirigente d ' ufficio Pozzo-Baldi Loredano che tutti i valori esistenti in cassa a qualunque titol o detenuti fossero immediatamente consegnati al sud-
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L'esercUo i10/iano e la q11es1ione Fiumana ( 1918-1921)
detto Capitano che li avrebbe presi in custodia rilasciando apposito verbale cli consegna . Sia il Dirigente in parola che il Cassiere Sig . Krast sollevarono in un primo momento obbiezioni, asserendo che non potevano far ciò se non dietro ordine espresso della propria autorità gerarchica: ma il R. Commissario Bonolcli ribatté che intendeva che il suo ordine fosse eseguito senz'altro(*)[ ...]. [ ... ] Riassumendo, l'Isola di Veglia fu occupata dai Legionari il 13 novembre u.s . con un colpo di mano riuscito bene per circostanze diverse fortuite e fortunate, circostanze rese forse possibili dal momentaneo defezionato cli parte delle due Compagnie di bersaglieri regolari ciel 33° Battaglione di stanza a Veglia e con il consenso della maggioranza degli abitanti del Capoluogo all'occupazione stessa. Questa, iniziata il 13 mattina con una presa di possesso manu-militari si sviluppò in seguito indisturbata con l' affluire di truppe mezzi e servizi eia Fiume mentre da parte dei Bersaglieri regolari si manifestava sempre più un senso di ravvedutezza finché essi, tranne alcuni pochi, decisero di partire. Delle altre truppe regolari rimaste, i carabinieri circa 50 e le Guardie di Finanza circa 80 , rimasero invece sempre rigidamente fedeli alle proprie Autorità gerarchiche e continuarono a svolgere fino quasi gli ultimi giorni l'identico servizio fino all'ora prestato, a malgrado le seduzion i e gli allettamenti dei legionari che svolgevano un'attiva propaganda per indurli a far causa comune con loro . Dei funzionari governativi civili , a malgrado che la maggior parte più in vista si fosse messa a disposizione dei legionari fin dai primi giorni dell'occupazione, essi rimasero in effetti tranne qualche eccezione - sempre alle dìpendenze ciel R. Commìssario Bonoldì e delle altre Autorità Governative. I legionari dopo aver minacc iato invano in un primo tempo cli usare mezzi coercitivi per indurre a piegare ai proprì voleri il R. Commissario Bonoldi, il Capitano lzzo ed il Tenente Parente, mutarono poi atteggiamento e adottarono nei riguardi loro una condotta conciliabile probabilmente per accattivarsi le loro simpatie: ma poi accortisi della loro irriducibile opposizione assunsero un atteggiamento apertamente ostile e offensivo, pretendendo anche il controllo di tutti glì atti cl'Ufficìo al fine cli metterli in condizioni tal i che la loro presenza sarebbe divenuta incompatibile con la propria, costringendoli qu inclì a provocare da parte dell'Autorità Superiore l'ordine di partenza come giunse il 10 Dicembre.
(*) Da questo punto in po i la copia della relazione risulta niancante di alcune pagi ne.
Al(egc11i
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Concludendo, nella successione degli eventi politico-militari svoltisi nell'Isola di Veglia dal giorno dell'occupazione da parte dei legionari fiumani fino a quello della partenza dei Carabinieri e delle Guardie di Finanza, l'opinione pubblica si è venuta a mano a mano modificandosi e trasformandos i, orientandosi decisamente verso una valutazione prettamente realistica della situazione. Gli stessi abitanti del Capo luogo nella loro assoluta maggioranza di razza e d'aspirazion i schiettamente italiane , mentre nei primi giorni ritenevano in buona fede che la loro itali anità sarebbe stata salvata dall ' intervento dannunziano credendo ciecamente a quello che apertamente e ripetutamente proclamavano i suoi maggiorenti, in seguito si accorsero che le promesse fatte non avevano nessun fondamento di verità e di realtà e che il fato dell'Isola era ormai irrevocabilmente segnato nel trattato cli Rapallo . La stragrande maggioranza degli abitanti del Capoluogo guidata dall'innato buon senso popolare ebbe subito la cognizione esatta ciel baratro in cui veniva precipitata inconsideratamente da pochi sconsigliati, come si avvide del pari dall'abisso morale che separava le Autorità e le truppe Governative eia quella accozzaglia di avventurieri che costituivano il corpo elci legionari Fiumani. Ma i maggiorenti e con essi la maggior parte dei funzionari e degli impiegati Governativi, avendo invitato i legionari a procedere all'occupazione dell'isola, erano a costoro ormai legati in tal maniera che non potevano condan nare il loro comportamento, e la loro azione politica; e cercarono sempre per quanto invano di rinfocolare i propositi cli resistenza degli abitanti e di esaltare l'opera dei legionari. A riprova dei sentimenti tutt'altro che favorevoli ai legionari e ai loro me todi eia parte degli abitanti del Capoluogo, basti citare che i volontari Vcglioti reclutati quasi tutti fra giovanotti , assommano appena a 32 a malgrado l'intensa propaganda svolta dai notabili del paese e dai legionari , e che una sottoscrizione aperta a favore dei volontari in parola dette per risultati la somma cli L. 569 . A prescindere dalla linea di condotta serbata dalla popolazione slava dell'isola (20 mila abitanti circa contro 1500 italiani) , la cu i opinione non poteva e non può non essere fondamentalmente ostile ai legionari, le gesta violente di questi ultimi come i loro metodi briganteschi non potevano non alienare le simpatie di tutte le persone oneste e coscienti deJJ'isola, se pure quest'ultime avessero nutrito delle simpatie per l'opera dei legionari. Ora la popolazione, sotto l'incubo di queste violenze , è quasi terrorizzata, e però non osa esprimere apertamente .la propria opinione ma depreca sommamente e subisce in silenzio l'occupazione
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l'esercito il(J/iano e la questione Fiumana ( 1918-1921)
d'annunziana che non risolvendo stabilmente nessuna delle questioni politiche, anzi complicandole e aggravandole, ha tolto ad essa la pace e la tranquillità generale facendola vivere in continuo orgasmo per le sorti proprie e l'avvenire dell'isola. L'approvvigionamento dei generi alimentari costituisce motivo di preoccupazione ancora maggiore perché è notorio che i pochi prodotti naturali del suolo sono assolutamente insufficienti pel sostentamento degli isolani; per cui è indubbio che il giorno in cui fossero tagliati i viveri essi sotto l'impulso della fame potrebbero anche assumere un contegno decisamente ostile verso ai legionari. Ma il desiderio unanime di quella popolazione umile e laboriosa, è che si renda ad essa senza indugio il tranquillizzante e sereno ordine legale per continuare a svolgere con rinnovato fervore le proficue opere della pace. IL COMMISSARIO CIVILE Bonoldi Pietro
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Allegati
ALLEGATO 58 (0 )
COMANDO DELL'ESERCITO ITALIANO Ufficio Operazioni N. 22-31 Riservato Personale
Fiume d'Italia, li 23 Dicembre 1920
OGGETTO: Difesa della città di Fiume.
A TUTTI I COMANDANTI DI REPARTO A TUTTI I CAPI DI SERVIZIO AL RETTORE DEL PAESE e per conoscenza AL COMANDO MARINA LEGIONARIA AL CAPITANO MRACH - Personale ALL'AIUTANTE DI CAMPO DEL COMANDANTE La difesa della città di Fiume e del suo retroterra è affidata all'azione concorde delle forze di terra e di mare. Il principio morale della difesa è quello di conservare integro il largo patrimonio di amor patrio di rutti i cittadini di Fiume , assicurando da insane e ingorde passioni la integri tà nazionale della città . Dato questo principio, la nostra difesa si deve adattare al criterio dell'assoluta reazione, provocata da coloro che oggi ci stringono inesorabilmente nel blocco e vogliono consumare il tradimento covato col trattato di Rapallo. Quindi: nessunissima provocazione ma la più ferma e decisa reazione in caso di provocazione altrui.
Linea di una vigilanza Stamane le truppe in linea hanno assunto una nuova dislocazione più ristretta in modo da assicurare la più perfetta vigilanza; e cioè:
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Momiti G. - ..Le cinque giormue di Fiume" , M.ilano. Edizioni del Camaro, 1930, pagg. 93-98.
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L'esercito italiano e la questione Fiumana (1918-1921)
Il Batt. Regina da Cantrida a Pechlin (esclusa); la Legione cli San .Marco eia Pechlin al fondo cli Valscurigne (valle). (A quest'ultima è stata anche affidata la guardia e la difesa ad oltranza del Campo cli Marte). L'VIII Batt. Bersaglieri ciclisti dal fondo Valle cli Valscurigne a Grohovo, (incluso); il 22° Reparto d'Assalto da Grohovo al Mulino a Vapore, lungo il Recina; la legione Randaccio dal Mulino a Vapore (escluso) al mare (Delta compreso): A tali truppe è affidato, come sopra è detto, il compito della vigilanza; è anche loro affidato il compito della prima resistenza nel caso che con interi riparti in forza, le truppe regolari intendessero rompere la linea e tendere all'occupazione della città.
Linea di difesa d'oltranza Nel caso che per la pressione esercitata dalle truppe regolari, non fosse più possibile conservare la suddetta linea, i Reparti , in seiuito ad ordine ricevuto da questo Comando, polranno ripiegare sulla Linea di Difesa a oltranza. Questa è rappresentata dai seguenti capisaldi, situati al perimetro nord della città e cioè: TI Calvario , U Belvedere, la Caserma Diaz, la Torretta, (Case popolari). La Legione di Randaccio attenderà alla difesa del tratto cli fronte che dalla Cartiera stessa va al mare, a levante ciel Delta. Il XX!I Reparto d'Assalto , per la strada di Grohovo , ripiegherà a Cosala occupando materialmente la quota del Calvario e la quota del Belvedere , sbarrerà con la sua sinistra la strada proveniente da Valscurigne (sud di Rastocine). La legione Sernailia appoggiandosi ai capisaldi della Caserma Diaz e della Tùrretta - case popolari, - (800 metri ad ovest della Caserma Diaz) esplicherà la propria azione frontale in modo eia arrestare I' avanzata delle truppe regolari dalla strada di Stefani e da Valscurigne. In questo ultimo compito dovrà cercare sulla destra il collegamento col XXII R. d'Assalto (sud di Rastocine). La Legione cli Sernaglia avrà alla propria dipendenza tattica la Compagnia Speciale della Venezia Giulia, dislocata alla Torretta. La Legione Bianca del San Michele ripiegherà in modo da assumere la linea Cantiere Danubius, Strada di Zamet, San Nicolò (Torretta esclusa). L' Vili Batt. Bersaglieri Ciclisti per la strada cli Drenova-Cosala ri-
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piegherà in città e rimarrà a disposizione in istato çli allarme, con le biciclette al la mano presso la Caserma ex-Honved.
Settori di Difesa interna Per effetto di distribuzione di truppe sopradescritta, la città viene ad essere divisa in quattro settori, corrispondenti a quelli della Difesa esercitata dai menzionati Reparti: T Sertore: Legione di Randaccio: Cartiera, Recina, oriente del Delta , Porto Baross, molo Aclamich, via XXX Ottobre, (Palazzo di C ittà escluso), via Belvedere sino a Cosala (escluso). ll Settore: XXIl Reparto d'Assalto: via XXX Ottobre , Palazzo di Città, Cosala. Calvario, Belvedere, Strada da VaJscurigne, via Manzon.i (incluso). /TI Setrore: Legione di Sernaglia: via Manzoni , via Valscurigne , (dal trivio a sud di Rastocine, (incluso) Caserma Diaz, Torretta , (Case popolari incluse) via della Torretta, sopra passagg io della Ferrovia Scalette. IV Settore: Legione del San Michele: Scalette , Sopra passaggio de lla Ferrovia, via della Torretta, (Case popolari escluse) San Nicolò, Strada di Zamet, Ferrovia, Cantiere Danubis .
Difesa tattica Per la difesa tattica interna nella città restano a disposizione di questo Comando i seguenti Reparti. formanti nucleo Difesa mobile: . VITI Batt. Bers . Cicl isti, Squadrone Piemonte Reale Cavalleria , X Batt. Da Campagna, batteria Artiglieria, T Squadriglia Autoblindo, Il Squadriglia Autoblindo, I 15 Batt. da 105, 157, Batt. O.P. C . Alla Compagnia della Guardia e alla Legione di Ronch i è affidato esclu s ivamente il servizio di Guardia al Palazzo della Città , secondo le norme già stabilite clall' Aiutante di Campo ciel Comandante.
Servizio di Polizia e sicurezza interna È interamente affidato al Rettore della Difesa del paese, il quale avrà a sua disposizione la Guardia Nazionale e il Battaglione Mi li zia Fiumana. Tale servizio sarà completato con impiego della Guardia di
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Finanza e dei militi della P.M. Questi ultimi due reparti passeranno quindi alla dipendenza del Rettore della Difesa del. Paese. I fascisti della sezione fiumana, opportunamente inquadrati ed armati, restano a disposizione del Rettorato della Difesa del Paese per servizio di sorveglianza politica e sicurezza interna .
Servizi Tutti i serv izi indistintamente seguiteranno a funzionare nelle attuali dislocazioni, eccezione fatta per le Polveriere e per l'Autoparco che dovranno quanto prima spostarsi in posizione più centrale e più sicura.
Aeronautica
È a completa disposizione del Comando di Città . IL COMANDANTE Gabriele D 'Annunzio P.C.C. IL CAPO UFFICIO OPERAZIONI F.to Maggore Giacconi
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ALLEGATO 59 ( 0
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AGLI ITALIANI Il delitto è consumato. La terra di Fiume è insanguinata di sangue fraterno. Sul far della sera, all'improvviso, le truppe regie in numero soverchiante hanno attaccato i Legionarii cli fiume; i quali per evitare ogni provocazione avevano ristretto la loro linea di difesa e avevano mandato ai fratelli quel saluto cristiano che nella notte cli Natale usavano scambiarsi le nostre trincee e le trincee austriache. Avevamo eletto stamani: "Nella storia italiana degli eccidii e delle vendette ci sono i Vespri sicil iani, ci sono le Pasque veronesi. Italiani stanchi di patire e di serv ire si sollevavano contro gli stranieri oppressori e li cacciavano dalla cerchia delle città invase. Ingannati dai vostri Capi che obbediscono al sinistro negatore della guerra e della vittoria, voi volete dare alla storia atroce d'Italia il Natale fiumano , iI Natale cli sangue, il Natale cl' infamia". Essi hanno dato a Fiume il Natale funebre. Nella notte trasportiamo su le barelle i nostri feriti e i nostri morti. Resistiamo disperatamente , uno contro dieci, uno contro venti'. Nessuno passerà, se non sopra i nostri corpi. Abbiamo fatto saltare tutti i ponti dell'Eneo. Il popolo eroico, contro l'orrenda aggressione dà un esempio ammirabile. È tutto in piedi. Accorre alle barricate. I vecchi le donne, i giovinetti si armano. Passiamo la notte santa nell' orrore del fratricidio. E l' Italia , disonorata per sempre davanti al mondo, assai più che all'onta di Caporetto, non leverà un grido? Non alzerà una mano? Ecco che giunge l 'intimazione brutale della resa con la minaccia ciel bombardamento! Combatteremo tutta la notte. E domani alla prima luce del giorno speriamo di guardare in faccia gli assassini della città martire. Essi avranno tutti la medesima faccia schifosa: quella del vecchio boia labbrone che dal Viminale ordina il macello al suo ligio manigoldo di Trieste. Viva la nostra Italia! Vigilia di Natale, 7920
Gabriele D'Annunzio
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Società cl i Scudi Fiumani - Arch ivio Museo d i Fiume.
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ALLEGATO 60 (0 )
FIUMANI! Con dolore indicibile per le ferree esigenze tattiche della lotta dobbiamo agire anche contro qualcuno dei fabbricati della città; Procuriamo cli limitare il danno ai posti mil itari , perché solo contro chi pone ostacolo all ' adempimento del nostro obbligo sono dirette le nostre offese; ma ben sappiamo che qualche danno può derivare anche ad altre costruzioni e ad innocenti cittadini , e che maggiori mali potranno essere cagionati in seguito se la resistenza non cesserà.
FIUMANI! Ieri tutti i legionari e volontari in Dalmazia si sono arresi alle autorità italiane. Inducete il vostro comandante a terminare il dolorosissimo conflitto e subito avranno fine le offese delle nostre anni e le sofferenze vostre. Trieste, 27 dicembre 1920 IL GENERALE D ' ESERCITO Comandante Generale deUe RR. Truppe della Venezia Giulia Enrico Caviglia
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A.S .Ts. - Cornm .Lo Gen. Civ. V.G. - A LLi di Gabinetto - b. 112.
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ALLEGATO
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Noi sottoscritti ci irnpegnamo a ottenere dal Comandante D ' Annunzio una dichiarazione che Egli subisce l'ordine della rappresentanza cittadina - composta del Consigl io Comunale - la quale a sua volta subisce oggi il Trattato d i Rapallo. Conseguentemente se ne riceverà ordine da detta autorità, abbandonerà la città dopo aver prosciolto le truppe legionarie dallo speciale giuramento. Abbazia, 28 Dicembre 1920 Firmato R. Gigante Firmato Host Venturi
I sottoscritti, in base all' ultima linea della lettera in data 28 dicembre 1920, dich iararono di accettare fin d' ora la condizione che lo scioglimento di tutti i reparti armati cli truppe legionarie avvenga entro il te1Titorio di F iume e ciò per assicurare che ogni atto ostile cessi e non abbia seguito. Abbazia, 28 Dicembre 1920 Firmato R. Gigante F irmato Host Venturi
In seguito alle due precedenti dichiarazioni il Comandante della 45" Divisione e i sottoscritti convengono di sospendere ogni ostilità fino a doman i 29 dicembre 1920 a mezzogiorno. Abbazia 28 dicembre 1920 F irmato Generale Ferrari Firmato Gigante Firmato Host Venturi
(°) AUSSME. D.S. 4:i' Divis ione. 127/S . 11A.
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L'esercito i,a/iano e la questione Fiumana (1918-1921)
ALLEGATO 62 (0 )
COMANDO DELL'ESERCITO ITALIANO IN FIUME D'ITALIA
AL PODESTÀ E AL POPOLO SOVRANO DI FIUME Io rassegno nelle mani del Podestà del Popolo di Fiume i poteri che mi furono conferiti il 12 settembre 1919 e quelli che il 9 settembre 1920 furono conferiti a me e al Collegio dei Rettori adunato in Governo provvisorio. Io lascio il Popolo di Fiume arbitro unico della sua propria sorte , nella sua piena coscienza e nella sua piena volontà. Noi siamo fieri di aver potuto testimoniare col sangue la nostra devozione a una gente di così pura tempra e di così alta fede . Io sono oggi, come nella notte di Ronchi, il Capo delle Legioni. Non serbo se non il mio coraggio. Attendo che il Popolo cli Fiume mi chieda cli uscire dalla Città, dove non venni se non per la sua salute. Ne uscirò, per la sua salute . E gli Jascierò in custodia i miei morti , il mio dolore e la mia vittoria. Fi'ume, 29 Dicembre 1920 F.to Gabriele D'Annunzio
P.C.C. F.to Riccardo Gigante
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AUSSME. D.S. 45" Divisione, 127/S - 11A.
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ALLEGATO 63 (0 )
J NOVE BOLLETilNT DI GUERR A DELLA REGGENZA DEL CARNARO
REGGENZA ITALIANA DEL CARNARO Comando dell'Esercito liberatore
BOLLETTINO N. 1 Fiume, 23 Dicembre 1920 Stamane all'alba, per ragioni strettamente tattiche, le truppe della linea di vigilanza nei setto1i 11 e IIT della difesa hanno occupato posizioni più salde. Il movimento si è compiuto nel massimo ordine, conformemente alle disposizioni impartite e s fuggendo all'osservazione delle forze avversarie antistanti. Nelle ventiquattr'ore non si è verificato alcun atto di ostili tà sull ' intero fro nte. L'ISPETTORE DELL'ESERCITO Paolo Vagliasindi
REGGENZA ITALIANA DEL CARNARO Comando dell' Esercito liberatore
BOLLETTINO N. 2 Fiume , 24 Dicembre 1920 Oggi, alle ore 17, fanterie e forze di polizia italiane in numero soverchiante hanno attaccato di sorpresa e senza preparazione di artiglieria la
0 ( ) Torsiello LE. · "Gli 11/timi giorni di Fiume dn1111111da1w" • Bologna. Oberosler, 1921. ffÌCI , pagg. 147- 160.
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L ·e~ercito iwlia110 e la q11es1io11e Fiumana ( J 918-1921 J
nostra linea di vigilanza nei sctlori IIT e IV della difesa su tutto il fronte da1la Val Scurigna al mare. L'ala destra e il centro del fro nte attaccato hanno resistito saldamente aH' urto avversario. Alla estrema ala sinistra invece, si sono prodotte infiltrazioni cli grossi repa11i avversari che avanzavano lungo la linea ferroviaria Mattuglie-Fiume. Le riserve di settore, entrate prontamente in azione, hanno contrartaccato vigorosamente, arrestando e respingendo l'attacco avversario all ' altezza ciel Faro. S i è potuto così ristabilire rapidamente il collegamento tra l'ala sinistra e il centro del fronte auaccato. Alle ore 21 rattacco avversario era interamente paralizzato . Conformemente agli ord ini l' intera li nea di vigi lanza è stata ripiegata sulla linea di resistenza senza molestia alcuna eia parte dell'avversario . In confronto della durata e dell ' accanimento della lotta le nostre perdite non sono gravi. e certamente di gran lunga inferiori a quelle subite dall 'avversari o. Abbiamo catturato prig ionieri il cui numero non è ancora prec isato . Dopo le ore 21. scontri di pattuglie e piccole azioni di elementi avanzati. Nella notte, avendo visto delinearsi preparativi di attacco dalla parte cli Sussak, abbiamo fatto saltare i ponti sul! ' Eneo . L'TSPETTORE DELL'ESERCITO Paolo Vaglias indi
A questo secondo Bollettino, il Comando della difesa di Fiume faceva seguire il seguente Comunicato ufficiale: {Ufficiale). - L'attacco cli oggi alle 17 alle nostre lince tra la Val Scurigne e il mare non era stato preceduto da alcuna intimazione da pa1te dei comandi e delle truppe italiane di blocco. Così è che i nostri piccoli posti all 'ala sinis tra della linea di vig ilanza sono stati sorpresi dall'improvviso attacco e quas i tutti sopraffatti dalle dense o ndate d ' assalto avversari~. Il pronto intervento delle riserve di settore, fra le quali si sono distinti reparti di tru ppe e di volontari fi umani, è riuscito a neutralizzare gli effetti della sorpresa. Nelle azioni cli resistenza, d i contrattacco e di consolidamento del la nuova linea il contegno delle truppe e dei volontari è stato brillantissimo: l'impari lotta è stata sostenuta dai nostri con un ardire ed una tenacia deg ni delle tradizioni gloriose d i questa parte eletta dell'esen.: ito che si batté per trenta mesi dallo Stelvio a Monfalcone, e sul P iave vinse e a Vittorio Veneto sbaragliò uno dei più possenti eserciti del mondo.
199 Non minore e logio si deve fare dell 'abnegazione serena e dello spirito di sacrificio delle truppe e de i volontari fiumani e de lla magnifica popo lazione civi le della Città martire . Maltrado il frastuono e il profondo cordoglio del combattimento fratricida. 1nalgrado l'infernale fracasso e i dann i materia ii cie l brillamento dei ponti , non si è avuto in città alcun segno di panico, alcun atto di debolezza neppure da parte delle donne e dei bimbi. Nostri uffi ciali e soldati, catturati al primo attacco e sfugg iti poi al la cattura . hanno dichiarato di aver subito vessazioni e maltrattamenti inqualificabili da parte degli avversari. Questo contegno bestiale c contrario ad ogni corretta norma di gue rra tra popoli ci vili si spiega soltanto coll o stato di ebrezza nel quale le truppe avversarie d'attacco erano state artatamente messe dai loro superiori. Numerosi prigionieri da noi catturati sono tuttora in istato cli ubri achezza. Poco dopo le ore 19 un sottotenente dei 'bersagl ieri. che era stato catturato da un riparto alpino sulla strada di Cantrida, è stato rilasciato libero su lla parola con incarico, da parte de l comandante cie l riparto alpino. cli ven ir a dire al Comandante D'Annunzio che se egli non avesse cessato la resistenza, gli attaccanti avrebbero impiegato le artigl ierie. li Comandante ha rimandato l'uffic iale con questa risposta verbale: -Dica a chi la ha inviato, che il Comandante , come sempre, si riserva piena libertà d'azione-. Subito dopo, il Comandante ha fatto lanciare il seguente messagg io radiote legrafico al mondo civile: "L'Italia celebra la notte di Natale facendo strage di soldati ital iani in Fiume d ' Italia stop Gabriele D'Annunzio saluta i s uoi carne fic i". Durante e dopo i 'operazione . tutti i servizi hanno funzionato perfettamente, superando gravi difficoltà tecniche.
REGGENZA ITALIANA DEL CARNARO Comando dell 'Esercito liberatore
BOLLETTINO N. 3 Fiume, 25 Dice mbre 1920 Nel le ventiquattr 'ore sol tanto piccole azioni di pattuglie e di elementi avanzati. Mitrag liatrici avversarie particolarmente moleste, pia7.-
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l'esercito iraliww e la quesrione Fiumana ( 1918-1921)
zate sul costone e negli abitati a nord cli Drenova, sono state prontamente controbattute dalle nostre artiglierie e ridotte al silenzio. Nelle prime ore della notte, nostre pattuglie, spintesi molto innanzi fuori dalle linee nei Settori 11 e III della difesa, hanno trovato il terreno antistante sgombero dall ' avversario. Lento tiro di disturbo e di interdizione eia parte delle nostre batterie. Sul fronte a mare e nel I Settore calma assoluta. nostre perdite lievissime . Abbiamo fatto alcuni prigionieri . L'ISPETTORE DELL'ESERCITO Paolo Vagliasincli
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BOLLETTINO N. 4 Fiume, 26 Dicembre 1920 Ad eccezione dei soliti tiri di d isturbo e cli interdizione da parte delle nostre batterie, le ultime ore della notte sul 26 sono trascorse calme. Nelle prime ore ciel mattino , le fanterie avversarie hanno preso l'offensiva sul fronte dei Settori III e IV della difesa dalla Val Scurigna al mare. Verso le ore 9 , l'avversario avendo spinto innanzi ingenti forze, il combattimento si è fatto molto intenso su tutto il fronte . Per una intera ora, sostenuto dalle sue artiglierie , l'avversario ha rinnovato attacchi che sono stati tutti nettamente respinti. Alle ore 10 un nucleo cli nostre truppe di riserva ha sferrato un violento contrattacco a cavaliere della strada di Zamet, catturando un cannone, due autoblindomitragliatrici e mettendo decisamente in fuga gli assalitori. Alle ore 10 e mezzo, un attacco sferrato a cavaliere della Val Scurigna da forti masse avversarie è stato respinto dopo due ore di duri combattimenti. Nella mattinata abbiamo fatto oltre 200 prigionieri , dei quali 3 ufficiali superiori e 7 ufficiali inferiori . Dopo due ore di sosta, alle 14 e mezzo, le fanterie avversarie hanno iniziato una serie cli nuovi tentativi cli attacco, che si sono protratti per quasi tutto il pomeriggio sul fronte dei Settori III e IV. Tali attacch i, che mancavano di rigore, sono stati tutti facilmente soffocati e repressi .
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Sin dal mattino le regie navi "Andrea Daria" e "Ri boty" scortate da una numerosa divisione di siluranti, hanno incrociato dinanzi al porto a breviss ima distanza dalle dighe. Alle o.re 10 !'" Andrea Do.ria" , che batteva bandiera ammirag lia , ha lanciato alcune granate sul porto Baross e sopra una nostra silurante che vi si trovava alla fro nda. Alle ore 15 e mezzo , la nave stessa ha tirato alcune granate di medio calibro sul Palazzo di Città , danneggiando gli abitati circostanti e causando vittime nella popolazione civile. Sino alla sera, le siluranti hanno continuato a lanciare raffiche di piccoli calibri sul rovescio delle nostre linee e sulla città. Nelle prime ore della notte sul 27 un attacco avversario , delineatosi nel Settore Il della difesa, è stato respinto. Le nostre perdite non sono gravi , in confronto dell ' insistenza e dell' intensità dei combattimenti. Alcune perdite nella popolazione civile. L'ISPETTORE DELL'ESERCITO Paolo Vagliasindi
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BOLLETTINO N. 5 Fiume , 27 Dicembre 1920 Disorganizzate e fiaccate dai duri e insistenti combattimenti di ieri , le fanterie avversarie hanno tenuto, nelle ventiquattr'ore, un contegno assolutamente passivo. Piccoli movimenti di pattuglie, segnalati nel Settore di Plasse della difesa, nella mattinata e a tarda sera, sono stati prontamente repressi da rapidi ed efficaci concentramenti di fuoco delle nostre batterie di piccolo calibro. La divisione navale di blocco ha incrociato dinanzi al porto senza far fuoco . Da terra, batterie di medio calibro hanno aperto il fuoco sulla città. Sono cadute granate sul palazzo de1l '"Adria", sull'edificio e in prossimità immediata dell'Ospedale Civile. Si hanno da lamentare alcune vittime fra i ricoverati e nella popolazione civile. Malgrado la stanchezza dei lunghi giorni di lotta, le nostre brave truppe hanno lavorato alacremente a completare il rafforzamento delle linee, aiutate anche nel duro lavoro dal merav iglioso spon-
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taneo sforzo di cittadini di ogni età e di ogni condizione. Le donne fiu mane privano sé stesse e i proprii figliuoli del necessario sostentamento per recarlo ai combattenti in linea.
L'ISPETfORE DELL'ESERCITO Paolo Vagl iasindi
REGGENZA ITALIANA DEL CARNARO Comando dell'Esercito liberatore ROLLETTINO N. 6 Fiume , 28·Dicembre 1920 Nelle ultime ore della notte sul 28, batterie avversarie da 105 hanno eseguito raffiche d i fuoco a granate-shrapnell sulle linee e sulla città. causando perdite anche nella popo lazione civile. Le ultime ore del.la notte sono trascorse calme . Nella mattinata, l' avversario ha effettuato qualche azione di pattuglie disturbata dalle nostre artiglierie. Dietro le linee si sono osservati spostamenti di truppe, lavori di piazzamento e di rafforzamento cli batterie. Un lento fuoco di artiglieria di disturbo e di interdiz ione è continuato da ambo le parti sino alle prime ore del pomeriggio. Dalle ore 15 sino alla mezzanotte, calma assoluta.
L'ISPETTORE DELL'ESERCITO Pao lo Vagliasindi
COMANDO DELL'ESERCITO LIBERATORE in Fiume fiumana BOLLETTINO N. 7 Fiume , 29 Dicembre 1920 Essendo in corso trattative tra rappresentanti del la popolazione civile non combattente di Fiume e il generale comandante la 45" Divisione italiana, è stata stabilita una tregua d ' anni. Nonostante questa, nella se-
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rata e nelle prime ore della notte sul 30, la grande vicinanza delle vedette e dei posti avanzati dalle due parti ha provocato qualche incidente sulle linee con scambio di fuoco cli fucileria e cli q ualche cannonata. Perdite lievissime. L'ISPETTORE DELL'ESERCITO Paolo Vagi iasincli
COMANDO DELL'ESERCITO LIBERATORE in Fiume fiumana
BOLLETTINO N. 8 Fiume, 30 Dicembre 1920 Continuando le trattative tra rappresentanti della popolazione civile non combattente cli Fiume e il generale comandante la 45" D ivisione italiana, la tregua cl 'armi è stata proseguita sino alle ore 24 ciel 30 dicembre . Nonostante questa, nelle prime ore del pomeriggio odierno, alpini appostati s ul costone prospiciente alla Caserma Diaz hanno effettuato raffiche di fucileria in direzione delle nostre linee. Alcuni nostri arditi sono stati più o meno gravemente feriti . I nostri non hanno risposto alla insana provocazione. L'ISPETTORE DELL'ESERCITO Paolo Vagliasindi
COMANDO DELL'ESERCITO LIBERATORE in Fiume fiumana
BOLLETTINO N. 9 Fiume, 31 Dicembre 1920 Oggi alle ore 18 è stato firmato in Abbazia, tra i rappresentanti della popolazione civile non combattente cli Fiume e il generale comandante la 45" divisione italiana, un accordo che mette fine alle ostilità.
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L'esercito italiano e la queslione Fiumana (1918-192 l )
Si chiude così un periodo di otto giorni di ostilità fra le truppe della difesa di Fiume e le regie truppe ciel Corpo spedizionario della Venezia Gi ulia, iniziatesi nelle ultime ore del 24 dicembre coll' attacco di sorpresa della nostra linea di resistenza tra la Val Scurigna e il mare. In questa prima azione, le infiltrazioni verificatesi all'ala sinistra ciel nostro schieramento furono contenute e respinte dai nostri violenti contrattacchi. Nella notte seguente, l'intera linea di vigi lanza delle nostre truppe fu ri piegata sulla linea di resistenza senza molestia alcuna da parte dell'avversario. Su questa linea, nei giorni che seguirono, le nostre valorose truppe resistettero con tenacia rnirabi le, e passando frequentemente alla controffesa, contro i ripetuti ed ostinati attacchi di forze soverchianti e continuamente rinnovantisi , sostenute da mezzi tecnici cli superiorità schiacciante. La linea occupata la sera ciel 24 dicembre , dopo i felici contrattacchi effettuati dalle nostre sole riserve di settore, è stata mantenuta integralmente sino ad oggi, ed ha segnato per l'avversario un termine insuperabile a tutti i suoi sforzi di guerra civilmente guerreggiata. Soltanto la pressione esercitata sulla città e la minaccia della totale distruzione degli abitati e della popolazione civile non combattente, che ebbe pure un inizio d i esecuzione, ha potuto costringerci ad abbandonare, per senso cl 'umanità, la lotta sostenuta sinora con bravura pari allo spirito cli sacrificio delle nostre truppe . Nelle varie azioni si sono particolarmente distinti per l'accanita resistenza ai più violenti attacchi e per l'energia mirabile dei contrattacchi effettuati: le Legioni Sernaglia (VIII riparto d'assalto) , San Marco e San Michele, 1'8° battaglione bersaglieri ciclisti, la Compagnia della Guardia, i battaglioni della Milizia fiumana , la Legione della Venezia Giulia, il Gruppo Aviatori e gli elementi staccati del Ridottino Sardo. Hanno saldamente tenute le linee e fatta buona guard ia al fronte settentrionale ed orientale: il XXII ri parto d'assalto , la Legione Randaccio colla propria sezione di artiglieria, elementi del battaglione alpini Morbegno, la Compagnia da sbarco della marina e le guardie di finanza, la Legione di Ronchi, i militari del Quartier Generale e lo squadrone cli Piemonte Reale. Hanno reso ottimi serv igi, assolvendo con grande bravura il proprio compito, la 1" e la 2• squadriglia autoblindo. Magnifiche per abnegazione, costanza e perizia tecnica furono: la 10" e la 8" batteria da campagna, la 7" batteria eia montagna, la 157" bat-
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teria 0.P.C., la 115¡ batteria da 105 e da montagna, le sezioni staccate eia montagna . Non minore elogio merita l'attivit[t e la perizia dei riparti del genio, parecchi elementi dei quali si unirono volontari alle truppe combattenti in linea. Tutti i servizi, del resto, primissimo tra i quali l'Autoparco, disimpegnarono le loro utili e dure mansioni con mezzi Umitati, in difficilissime condizioni e con spirito d'abnegazione altissimo. Nel!' insieme delle operazioni furono catturati circa 300 prigionieri con ufficiali superiori e inferiori, un canno ne da campagna, 4 autobl indo, numerose mitragliatrici, armi eia fa nteria, mun izioni e materiale vario in quantità considerevoli .
L'ISPETTORE DELL'ESERCITO Paolo Vagliasincli
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L'esercito i10lia110 e la questione Fiumana ( JC)/8-1921)
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RICONCILIAZIONE (Orazione pronunciata dal Comandante il matlino del 2 gennaio 1921 nel cimitero di Fiume, dinanzi ai feretri dei caduti , dell'una e dell'altra parte, nella battaglia.fraterna di Nawle) . M iei legionarii , milizie fiumane, popolo mutilato cli Fiume , ha detto il vero dall' altare posato in terra, dopo aver franta l' ostia e votato il calice , questo umile e forte uomo di Dio che nel suolo di Aquileia sotterrò le primizie dell'offerta crue nta e oggi qui benedice l' estremo tributo imposto a noi dall' ingiustizia cleJJ ' oppressore. Se colui che pianse presso la fossa di Lazaro , se il Figliuol d ' uomo ora apparisse tra l'altare e le bare , tra la tovaglia sacra e il labaro santo. tra i ceri accesi e le vite estinte; se qui apparisse e facesse grido e risuscitasse questi morti d iscordi su dai coperchi non inchiodati ancora, io credo ch'essi non si leverebbero se non per singhiozzare e per darsi perdono e per abbracciarsi. Qui sono i nostri compagni e qui sono i nostri aggressori , fratelli gli uni e gli altri a noi e aJJa nostra angoscia, allineati nel silenzio perpetuo, agguagliati nella requie eterna. E forse v' è quel giovine Alpino che, verso uno dei nostri fanti curvo su lui moribondo, anelò: " Baciami fratello. Non mi maledire . Solo chi mi mandò contro di te sia maledetto". Lo spirito di pietà e cli orrore, che faceva così straziante quell 'anelito cli agonia, sale da ciascuna cli queste povere casse d'abete già piene di dissolvimento , dove ormai le stesse madri disperate non potrebbero più riconoscere i volti dei figli, troppo a lungo attesi dalla madre cli tutti. " O terra, terra! Non ricoprire questa carne e non celare questa testimonianza". È la supplicazione antica.
0 ( ) Legioni di Ronchi - "Documenti delle 5 g iomate di Fi11111e'· - T ipografia de la \lede/la d '/ralia, s.i.d.
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Non vogliamo ripeterla. Mettiamo nella terra i morti. Risorgeranno. II martirio è semenza, e anche la colpa è semenza. Li abbiamo tutti ricopertj con lo stesso lauro e con la stessa bandiera . L'armonia del lauro vince l'odore tetro e la bandiera abbraccia la discordia. Ma queste bare sono le più tristi che siano mai state condotte alla fossa, o compagni. Sono ancor più tristi di quella che in un giorno d'inverno conducemmo qui, o compagni, nella chiostra cli rocce e di cipressi che a noi ricorda le doline e le foibe della tradita guerra. Ecco viene di tra i cipressi e le accoglie il fante veneto Luigi Siviero, con quel sublime sorriso che della sua faccia di contadino fa una bellezza rimodellata dal! 'estasi di un angelo ardente. Se chiudo gli occhi, sento i lembi viven.ti della bandiera palpitare come il mio cuore, come i vostri polsi. Chi di voi portò su le sue braccia alcune di queste salme? Non pesava come il bronzo? e il cammino non sembrava senza termine? Anche una volta , in questa Italia dilaniata, in questa Italia di crucci e di vendette, in questa Italia senza rimorsi e senza rimpianti, i fratelli hanno ucciso i fratelli! E chi li cacciò innanzi ciechi a odiare a imprecare e a uccidere non ha maledizione e punizione, laggiù, ma lode di ben remunerati servi. L'odio non parla dinanzi alla morte, né il dispregio. Ascoltiamo l'uomo di Dio. Riceviamo nel nostro sacrifizio il raggio dell'immortalità. Ci siamo tutti comunicati nell'elevazione del calice. Abbiamo tutti creduto cli vedere il volto della Patria somigliante al volto del Figliuol d'uomo non apparito. Questi Italiani hanno dato ìl loro sangue per l'opera misteriosa del fato latino, con terribile ebrezza d'amore i nostri, e gli altri con inconsapevole tremito. Gli uni e gli altri si sono infranti nello sforzo inumano e sovraumano da cui sta per nascere quella grandezza che tuttora invocano la nostra passione e la nostra vittoria. La martire Fiume, simile a quella sua donna che da ferro italiano ebbe tronche le due braccia di fatica e non fece lamento, si solleva su i suoi piedi piagati e col moncherino sanguinante scrive nella mura-
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l'esercito italiano e la questione Fiumana (/9/8. /921 )
glia funebre: "Credo nella Patria futura, e mi prometto alla Patria
jittura " . Inginocchiamoci e segnamoci armati , e non armati. Crediamo e promettiamo . Davanti a questi morti che riconciliano la nostra speranza, o mie leg ioni eroiche, o mia forza inseparabile, giuriamoci per una lotta piĂš vasta e per una pace dj uomini liberi. 2 Gennaio 1921.
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209 ALLEGATO 65 ( 0 )
COMANDO DELLA 45" DIVISIONE DI FANTERIA AI COMANDI: Brigate Piemonte - Pinerolo - Lombardia - 2° Raggrupp. Alpini (5° Gruppo Alpini: battaglioni Aosta, Edolo , Vestone - 2° Reggimento Provvisorio: battaglioni Dronero, Fenestrelle, Saluzzo) 40° Fanteria (battaglioni Como e Bologna) Squadriglie Autoblindo Mitragliatrici I° - 5" - 15" Colonnello Cav. Jrnbrico - Battaglioni CC.RR. Mobili Alessandria , Milano, Napoli 1°, Roma I 0 - CC .RR. 45'' Divisione Battaglione Guardie Regie Roma J0 Artiglieria Divisionale (34° da Campagna 5° Pesante Campale: 2° Gruppo Cannoni da 105, 4° 0.P.C. - 4° Gruppo Someggiato del. 5° da Campagna - 30° Gruppo da Montagna - 1° Gruppo Autoportato) Genio Divisionale (80° Battaglione Zappatori - 145• Compagnia Telegrafisti - Sezione Fotoelettrica del 5° Battaglione Telegrafisti) Ufficio Commissariato Divisionale (101" Sezione Sussistenza) Ufficio Sanità Divisionale (20" Sezione Sanità) Quartier Generale (Ufficio Postale N. 86 - 45° Autodrappello) 52° Autodistaccamento - Distaccamento l" Comp. del 5° Grup. Treno
UFFICIALI E SOLDATI DELLA 45• DIVISIONE! Ho potuto finalmente dare gli ordini per ritirare le artiglierie poste attorno a Fiume ed alleggerire di truppe l'occupazione del blocco; presto , spero, alcuni reparti rientreranno alle proprie sedi dì pace. Accogliete prima di sciogliervi dall'ultima divisione mobilitata le parole commosse del vostro Comandante che vi saluta. Miei soldati, nessuno ha amato Fiume come noi, nessuno l 'Italia come noi. Dal connubio dei due nomi abbiamo tratto, nella sicu-
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A.S .Ts. - Comm.10 Gen. Civ. V .G . - Alli di Gabinctlo - b. 112.
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L'esercito italiano e la questione Fiumana ( /918-1921)
ra visione dell'avvenire, i propositi che ci hanno guidati ad una doverosa repressione di ribelli. Noi abbiamo agito in silenzio , soffocando ogni sentimento che non fosse devozione alla Patria: devozione vera, profonda, sola capace cli superare 1e più grandi amarezze. Di fronte a noi quante parolè! E con quanta leggerezza malgrado ogni avvertimento, ogni preghiera, ci forzarono alla dolorosa tragedia! Là si fucinarono ideali nuovi! Ma non si pensò mai come per raggiungerli sia necessaria la base cli uno stato forte per il generale rispetto delle sue leggi; e come tal base sia condizione indispensabile (quanto mezzo sicuro) al raggiungimento delle maggiori altezze sociali. Là si minava incoscientemente quella base: voi la salvaste. Miei soldati: voi sentirete ancora molte parole grosse. Conservate la vostra fede, ed alla spavalderia degli esaltati rispondete con pacata coscienza di aver combattuto anche i vostri fratelli traviati purché ne uscissero vittoriose le leggi della Patria. Però non trascurate di esporre i fatti de.i quali foste costretti attori sotto un punto cl.i vista essenzialmente italiano. Di indegni fra quei ribeUi non vi erano che i passati dall 'Esercito a Fiume, specie nel 1920 , per protesta alla disciplina, per poltroneria o per altro di peggio (possediamo un grosso libro nero che non pubblicheremo per carità di Patria); ma la massa era costituita dal fiore dei nostri combattenti portati al parossismo da una aberrazione dell'amore all'Italia , traviati dal confidente ingegno giovanile alla presunzione di dettar]eggi al Paese: dal sobborgo di Fiume si ergono abbracciati, in una luce puramente italica , l'amor patrio folle ed il dovere ad ogni costo. Tornate sereni ed alteri alle vostre sedi, presto alle vostre case: il tempo galantuomo dirà come dall'opera vostra sia derivata la maggior forza della nuova grande Italia. Ricordate i vostri compagni che con voi soli hanno protetto Fiume sulla larga barriera montana dal Nevoso a Veliki al mare; che con voi han contribuito quanto hanno potuto, senza apparire, a far Fiume quale è oggi italiana; che con voi han giurato di proteggerla sempre se mai un giorno fosse da chicchessia minacciata; che come voi da qui portano i più cari e santi ricordi della nuova Patria. Ricordate anche i vostri Superiori, tutti , dal vostro tenente al generale Caviglia; più avanti negli anni potrete valutarne le soffocate amarezze ed ap-
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prezzare per intero i sacrifici: non rimpiangerete mai di aver posto in essi quella fede che ha superata la prova più grande, e Ii amerete dì più. Abbazia, 7 Gennaio 1921 IL GENERALE DI DIVISIONE Carlo Ferrario