- parte 1
STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO .U FFICIO STORICO
GIORGIO CANTELLI '.J
TOMO SECONDO - parte 1
LE UNIFORMI DEL REGIO ESERCITO ITALIANO NEL PERIODO UMBERTINO
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PROPRIETÀ LETTERARIA T UTTI I OIIUITI RISERVATI.
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LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE SENZA AUTOR IZZAZIONE
STILGRAFICA srl STABILIMENTO TIPOLITOGRAFICO 00159 Roma • Via Ignazio Pettinengo, 31/33 • Tel. 06 43588200
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INDICE
CAPITOLO 12
Fanteria e corpi assimilati Fanreria e corpi assimilati nell'Istruzione sulla divisa della truppa delle arm.i di fanteria, cavalleria, artiglieria e genio (1880) Uniformi dei sottufficiali e truppa. Le modifiche successive all'Istruzione del 1880 CAPITOLO
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Truppa di fanteria. Le trasfo rmazioni dell'uniforme dal 1900 al grigioverde La transizione al grigioverde. La tenuta di guarnigione CAPITOLO 14
Unifo1mi delle truppe di cavalleria
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CAPITOLO 12
FANTERIA E CORPI ASSIMILATI
FANTERIA E CORPI ASSIMILATI NELL'ISTRUZIONE SULLA DIVISA DELLA TRUPPA DELLE ARMI DI FANTERIA, CAVALLERIA, ARTIGLIERIA E GENIO (1880)
Nel riportare la descrizione dell'Istruzione in questione abbiamo cercato di adattarne il testo usando una forma più concisa, sfoltendola di gran parte di quei tecnicism i che comunque erano indispensabili per coloro che, sulla base di questi dati, dovevano costruire poi gli effetti di corredo. La trattazione si apre, come nel documento originale, con Je disposizioni concernenti la fanteria ed i corpi assimilati. Con il termine "corpi assimilati" all'epoca si intendeva: granatieri, fanttfia di linea, bersaglieri, alpini, distretti militm:i, milizia mobile della fanteria di linea, compagnie cli sanità militare, battaglioni d ' istruzione, corpo invalidi e veterani, scuola normale di fanteria, compagnie cli sussistenza, personale di governo dei reclusori militari. Tutti i militari dei corpi elencati indossavano l'uniforme della fanteria, ma con le dovute varianti . r,
Uniformi dei sottufficiali e della truppa di fanteria e dei corpi assimilati secondo l'lstruzio'ne 1880 D ESCRIZIONE DEGLI EFFETTI DI CORREDO
Uniforme di panno
GIUBBA - Di panno turchino scuro, è di modello unico per i diversi corpi cli fanteria, varia solo nelle filettature, bottoni e fregi, come indicato nella tabella A (a pagina 10). La giubba è costruita ad un sol petto in modo da aderire al corpo, ma senza stringere, l'estrem ità delle falde deve giungere a 2 cm dal cavallo. La giubba è chiusa sul davanti da una fila cli 6 bottoni bombati di metallo bianco; il primo deve trovarsi a 3 cm dal gangherino di chiusura ciel colletto e l'ultimo all'altezza della vita. Negli angoli delle due falde anteriori sono praticate due asole oblique, da allacciare a due bottoncini posti sui fianchi, servono a tenere rialzate le falde quando si porta la giberna ventrale. Sulla falda posteriore sono applicate le finte tasche con 4 bottoni, sono alte 18 cm, misura che può variare secondo la taglia. BAVERO - È a punte arrotondate di panno nero con bordo rosso, è ornato delle mostrine ad una sola punta filettate cli scarlatto, su di esse vengono applicate le stellette cli divisa; per i granatieri il collo è di panno rosso con alamaro di gallone bianco per truppa e d'argento per sottufficiali, sugli alamari si cuciono le stellette di divisa. SPALLINI - Sono a lunetta di panno nero, al centro portano il fregio di numero, granata o lettera, tessuto in filo bianco o giallo su fondo nero. Invalidi e veterani non hanno alcun fregio sugl i spallini. T controspallini di panno nero sono completal1jlente c uciti su ciascuna spalla.
MANOPOLE - A punta sono cli panno nero, di panno rosso per i granatieri. I contorni della giubba, le mostrine de] bavero, le manopole, gli spallini e controspallini, le finte tasche sono bordati da una filettatura della grossezza che varia eia 4 a 6 mm, ciel colore stabilito per la truppa di ciascuna arma, come indicato nella tabella A. Il personale di governo delle compagnie cli disciplina e degli stabilimenti militari cli pena, veste la giubba dei reggimenti di fanteria di linea senza fregi sugli spallini ; La giubba degli attendenti è priva cli: mostrine sul bavero, spall ini e controspallini, tinte tasche con i quattro bottoni, dei bottoni piccoli per i risvolti anteriori delle falde e delle filettature di panno colorato alJe manopole. (il lesto prosegue a pag. 37)
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I 885 circa - Una compagnia di fanteria schierata per la foto ricordo, al ce111ro gli ufficiali e sottuf]ìciali, nella prima fila soldati con cappo110 in tenuta da parata. Dietro in alto, truppa in re11uta da libera uscita.
TAVOLA DELL'ISTRUZIONE SULLA DIVISA (1880)
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Giubba di panno per truppa di fanteria.
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A. - TABELL A DEI FREGI ED ORNAMENTI DELLE GIUBBE DI PANNO PER FANTERIA
Colore della lilettatura Corpi
Reggimenti
Colore Bottoni del pann?_.,,
Bavero ~contro- Spallini spallini
Turchino Bianchi Panno scuro lisci scarlatto
Panno nero
Panno nero
1Wanopole
Finte tasche
Panno Panno scarlatto turchino
Fregi Mostrine del sugli bavero sul spallini bavero
dei controspallini
Granata Senza con mostrine numero cd in loro vece gli alamari
Panno Panno scarlatto scarlatto
Senza fi lettatura
degli spallini
delle del delle mano- contorno lllO· pote e delle strinc finte sul tasche bavero Senza fi lettatura
Panno scarlaHo
Senza lìlettatura
Reggimenti fanteria, Battaglioni d'istruzione e Compagnie di sanità
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Panno nero
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Panno nero
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Numero bianco
Velluto nero
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Panno scarlatto
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Panno scarlatto
Distretti militari e Battaglioni alpini
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Numero giallo per i distreui e bianco per i batt. alpini
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Reggimenti bersaglieri
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Giallo con cornetta
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Panno cremisi
Panno cremisi
Panno cremisi
Corpo invalidi e veterani
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Panno cremisi
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Dall 'Istruzione sulla di visa ( 1880)
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Vari tipi di stellette da truppa. Fig. 1. Gruppo di stellette metalliche introdotte dopo il 1892. Quelle con il.fÊrmag/io a spirale sono del primo tipo, ,nentre i carabinieri avevano già il fermaglio a vite. Pig. 2. La coppia in alto a destra è del tipo di panno. Le tre coppie a sinistra sono da ujficia/e con la rigatura a irnitazione del rica,no.
- 11 -
TAVOLA DELL' ISTRUZIONE SULLA DIVISA (1880)
Distintivo di grado sui cappotti, giubbe di panno e pastrani. i - - -1
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Gallone e galloncini in oro o argento, intreccio di trecciuola di lana rossa
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Gallone, trecciuola ed intreccio in lana rossa
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Schema dei distintivi di grado valido per sottufficiali e truppa di tutte le armi del R. Esercito. Era stato approvato nel 1872 e rett(ficato nel 1874.
- 12 -
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Esempio di galloni dei distintivi di grado da caporale a grandezza naturale. I due frammenti di gallone, di lana rossa per caporali e in argento per sottufficiali, guarnivano anche il bordo superiore del chepĂŹ.
TAVOLA OELL' ISTRUZIONE SULLA Dl VISA ( 1880)
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TAVOLA DELL' ISTRUZIONE SULLA DIVISA (1880) DJSTlNTIVI PER CARICHE S PECIALI Fig . J. Capo cmnaiolo, una "A" in panno rosso. Fig. 2. Caeo calzolaio, una "C" in panno rosso. Fig. 3. Capo sarto. una ''S" in panno rosso. Fig. 3. Capo sellaio. una "S" in panno bianco. Fig. 4. Malliscalco, un ferro di cavallo in panno bianco. Fig. 5. Vi vandiere, una "V" in panno rosso. Fig. 6. Fuochista, una "F" in panno rosso. Fil!,. 7. Macchinis1a, una ''M'' in pallno cremisi. Fig. 8. Sellaio, una "S" in panno bianco. Fig. 8. Allievo sellaio, una "S" in panno rosso. Fig. 9. Allievo armaiolo, una "A'' in panno rosso. Fig. JO. Allievo maniscalco, un fe rro in panno rosso. Tutti i distintivifi.n qui elencali si porta/lo sulla manica destra, le loro dimensioni son.o indicate nelle rispeltive.fìgure. Fig. i 1. Pu111atore scelto d'artiglieria, porta un cannoncino in panno giallo. Fig. 12. 'ftratore scel/0 di.fémteria e bersaglieri, porta un.fiicile in panno rosso. Fig. 13. Zappatore difarìteria bersaglieri e cavalleria. hanno due appie incrociate in panno rosso. Fig. 14. Ti·ombettiere, porta una cometta in panno rosso. Fig. 15. Musicante, incluso sergente e caporale musicante, portano una ce/ra ricamata in argenlO. Allievo rnusicante, porla una cetra delle stesse dimensioni ricarnata in lana rossa. Fig. /6. fstruflore, sollo istruttore ed allievo di scherma portano uno scudeflo in panno nero foderato in tela sul quale sono ricamati un trofeo di sciabola e.fioretto contornalo da due tralci d'alloro; i/fregio è in argento per l'istruttore ed il sollo istruttore, per l'allievo è ricamalo in lmw rossa. I distintivi da tira/Ore e puntatore scelto si applicano sulla manica sinislra, tutti gli altri sulla ,nemica destra, le loro dimensioni sono riportme nelle rispenive f igure.
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TAVOLA DELL'TSTRUZfONE SULLA DIVLSA (1880)
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Segue - Distintivi per cariche speciali. Le colorazioni previste per questi distintivi sono indicate nella pagina precedente.
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1887 circa - Giubba e pantalone da sergente del 78° Regg. Fanteria. Sono effetti di vestiario della dotazione ufficiale, il cimelio piÚ interessante è costituito dai pantaloni in panno da truppa per co,pi a piedi. ut giubba porta i nuovi spacchi laterali e le stellett~ metalliche (Coli. M. Torelli).
- 17 -
1889 circa - La giubba da caporale di questa immagine è un modello 1880 che ha subìio qualche adaltamento, anzi è stata completamente rivoltata come dimostrano le tracce delle vecchie asole ricucite che si intravedono sotto i bottoni e nel/.'angolo anteriore dellajàlda. Mostrine e stelle/le sono anch'esse più tarde (Coli. V. Gibellini).
- 18 -
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Segue dalla pagina precedente. De/lugli della giubba da cuporale del 71 ° Regg. Fanteria, sulla manica sinistra il distintivo da tiratore scelto. Si vedono chiaramente i due spacchi ( sparati) laterali prcllicati nel J888 con l'adozione delle nuove giberne.
1885 circa - Esemplare di giubba da sergente di Ja,ueria di linea. le stellette ricamate in seta sono state sostituite da quelle metalliche adottate piÚ tardi. L' imbusto è ancora filettato di scarlatto, attorno al bavero è applicata la trecciuo/a d'a rgento dei volontari di un anno. In basso, deuagli degli spallini a " lunetta " per sottiifficiale dello stato maggiore reggimentale (Coli. R. Belogi).
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1880 - Man1eltina per bersaglieri ed alpini. Era confezionata in panno turchino, il corpo era "infonna di circolo" diviso in due parti cucile tra loro al centro della parte posteriore (Museo Storico della Fanteria).
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1887 circa - Dettagli del pantalone da truppa. Da un originale d'epoca (Coll. M. Tbrelli).
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1880 circa - Granatiere allievo sergente in tenuta da libera uscita. Gli alamari sono stati ridati ai granatieri nel 1877. Le stellette sono quelle di panno, saranno usate fi no al 1892 circa ( riprod. fot. A. Boggia).
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J880 circa - Sergente dei granatieri in tenuta da libera uscita (riprod. fot. A. Boggia). +
- 25 -
1880 circa - Granatiere in tenuta da libera uscita, sul bavero porta gli alamari e le stellette di panno bianco (riprod. fot. A. Boggia).
- 26 -
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1885 - Gruppo di sollt!/JÏciali del 67° Regg. Fanteria con l'aiutante maggiore e due subalterni. L'ultimo sergente a destra della seconda fila indossa il cappotto con armamento da truppa, come prescritto.
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1885 - Gruppo di sottufficiali del 16° Regg. Fanteria in varie tenute. Al centro sono seduti gli aiutanti maggiori, l'ultimo a destra, con lafoderina sul berretto, è il capo musica.
1885 circa - Sergente di.fanteria in tenuta da libera uscita. La nappina completamente rossa, senza numero, indica che il sottu/jĂŹciale appartiene alla compagnia di stato maggiore.
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I 880 - Sergente di fanteria in tenuta da libera uscita. Cominciano ad apparire sulla manica sinistra distintivi che in.dicano l'abilitĂ del militare oltre i pochissimi previsti nel 'elenco delle cariche speciali (riprod. fot. A. Boggia).
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1880 - Caporale allievo sergente in tenuta da libera uscita. Un bell'esempio della divisa della fanteria di linea codificata da/l'istruzione del 1880 con tanto di Rhette bianche (riprod.fot. A. Boggia).
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1880 - Soldato del 25° Regg. Fanteria in tenuta da libera uscita, senza ghette bianche.
- 32 -
1880 - Soldato di fanleria in tenuta da libera uscila. Ă&#x2C6; impossibile dec{frare il conlenuto del tondo nella stella del chepĂŹ, sembrerebbe il numero 11 (riprod. .fot. A. Boggia).
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1880 circa - Sergente del 60° Regg. Fanteria in tenuta da libera uscita. Il sottiifficiale porta sulla manica il distintivo da tiratore scelto di pistola che tuttavia non era omologato ma solo tollerato. I distintivi di merito dovevano essere portati come segno di abilitazione conseguita con regolare corso. Sulle ,nostrine sono cucite le stellette ricamate in seta bianca (Archivio S. Coccia).
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1880 circa - Soldato di fanteria assegnato al batlaglione d'islruzione. Treccia e guarnizioni del chepĂŹ sono di lana rossa, cosĂŹ come la nappina che porta il numero della compagnia in bianco su fondo nero. La s1ella di metallo bianco ha il disco mobile con la croce di Savoia. 1 battaglioni d'islruzione servivano a formare i futuri sotti(fficiali (Archivio C. di Somma).
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1880 circa - Soldato di fanteria in tenuta da libera uscita, l'eccezionalità del documento è costituita dal pantalone bianco indossato in estate.forse nel Meridione ( riprod. fot. A. Boggia).
- 36 -
( il testo cominua da pag. 7)
PANTALONI - Sono di pan no bigio per fanteria, corpo invalidi e veterani, mentre sono di panno turchino scuro per i bersaglieri , i pantaloni dei militari dei corpi indicati, sono sempre confezionati secondo il modello per armi a piedi. I pantaloni sono guarniti lateralmente, lungo la gamba, dalle filettature di panno colorato della grossezza che varia da 4 a 6 mm, secondo i corpi, scarlatto per la fanteria, cremisi per i bersaglieri ed il corpo invalidi e veteran i. CAPPOTTO - È ciel modello di fanteria, è costruito in panno azzun-ato ad un sol petto con falde lunghe in modo che il lembo inferiore scenda di 15 cm sotto il ginocchio. TI cappotto deve essere ampio a sufficienza per essere indossato sopra la giubba di panno ma non troppo, perché va portato anche senza giubba. Il cappotto si chiude sul davanti mediante una fila di 6 bottoni cli cui il primo è posto a 3 cm dal gangherino che chi ude il collo e l'ultimo all'altezza della cintola. Sul rovescio degli angoli inferiori delle falde sono cuciti: ~j - sulla falda destra una linguetta di panno con un' occhiello; - sulla falda sinistra un bottone d'osso annerito (grandezza rnedia); servono per tenere rialzate all'indietro 'le falde deJ cappotto, durante le marce e le esercitazioni. - bavero a punte leggermente arrotondate ed ornato dalle stellette di divisa; i granatieri hanno il bavero ornalo di alamaro, uno per ogni parte, la sua lunghezza è di 150 mm, la larghezza 20 mm è alto dalla parte anteriore 35 mm sul dietro 25 mm; le stellette cli divisa sono di panno bianco su panno nero; - le manopole sono a punta guarnite da 3 bottoncini; - la martingala è posta sul dietro, all'altezza della vita, è formata da due lingue cli panno di cui quella di destra porta due bottoni grandi di metallo; - gli spallini a lunetta ed i controspallini sono di panno turchino scuro, le filettature ed il fregio da porre al centro degli spallini sono indicati nella tabella A. CHEPÌ - È costituito eia un tubo di feltro fatto con lana merinos e pelo di coniglio. Nella parte superiore interna c'è un rinforzo fatto con un giunco spaccato a metà; due campanelle squadrate sono cucite al feltro , proprio all'altezza ciel giunco, servono per applicare il sottogola; - sul bordo infe riore, dalla parte interna, dove si calza il chepì, è posta una fascia di alluda nera; - esternamente il tubo è ricoperto di panno turchino, sul davanti, in alto, è cucito un trapezio di pelle nera per inserire il gambo della nappina; sul dietro analogo trapezio serve ad inserire il gambo della treccia; sui lati sono collocati due occhielli in corrispondenza dei fori di aereazione. Esternamente, lungo il bordo inferiore, è applicata una sopraffascia di pelle di montone nera verniciata; sul davanti è cucita la visiera in modo da presentarsi piuttosto inclinata, è di cuoio verniciato di nero sia sopra che sotto, le punte della visiera devono trovarsi esattamente a metà cli ciascun lato. li chepì è chiuso sopra da un tondino di forma ovale, realizzato in tela nera verniciata. Le dimensioni del chepì in altezza ed inclinazione sono sempre costanti, cambiano solo le due circonferenze secondo la taglia. Il chepì nella sua struttura base viene dello: "comune". Il chepì si dice completo con i seguenti ornamenti: - la treccia cli lana dello stesso colore delle 3 trecciuole montanti; - la coccarda di lana di 5 cm di raggio con i colori nazionali; - la treccia per sottufficiali, è formata da un cordone cli lana dello stesso colore dei 3 cordoncini montanti , intrecciato con un cordone d'argento; la treccia è sempre della lunghezza di 50 cm e larghezza 1,5 cm ; uno dei capi forma un occhiello e l' altro porta l'uncinetto per agganciare la treccia dietro al chepì. Affinché la treccia rimanga bene in assetto, viene agganciata al bottone destro del chepì mediante un piccolo occhiello di elastico nero, cucito sotto la treccia, all ' altezza ciel bottone. La treccia si dispone sul chepì scendendo trasversalmente sul lato destro del copricapo, passa sopra la visiera e si aggancia con l'altra estremità ad occhiello, al bottone laterale sinistro ciel chepì. Applicandovi gli ornamenti della tabella A diventa "guarnito", aggiungendovi cioè: - la trecciuola di lana (cordoncino tessuto a trecciuola), viene applicata nella parte superiore, per coprire l'attaccatura tra panno del tubo e bordino di tela de.I tondino; - 3 cordoncini di lana, due ai lati ed uno dietro sono i montanti; (il testo prosegue a pag. 50)
- 37 -
TAVOLA DELL'TSTRUZlONE SULLA DIVISA ( I 880)
A - TABELLA INDICANTE LA QUALITÀ DEGLI ORNAMENTI DEI CAPPOTTI PER LA FANTERIA E PER IL GENIO Corpi
Bottoni
Filettature degli spallini
Fregi
Metallo bianco
Panno scarlatto
Granata tessuta in corone bianco con numero ciel reggimento
Id. Fanteria
lei.
Id.
Numero del reggimento tessuto in cotone bia~co
Distretti militari e milizia mobile della fanteria di linea
lei.
[d.
Numero del distretto tessuto in cotone giallo
Metallo giallo semisferici con fregio di appie e granata
Panno cremisi
Numero del reggimento tessuto in corone bianco
Metallo bianco semisferici e lisci
Panno scarlatto
Numero della compagnia tessuto in cotone bianco
Battaglioni d'istruzione
Id.
lei.
Numero del battaglione tessuto in cotone bianco
Corpo invalidi e veterani
Id.
Panno cremisi
Senza
Compagnie di disciplina e stabilimenti militari di pena
lei.
Panno scarlatto
Senza
Metallo giallo semisferici con fregi cli appie e granata
Panno cremisi
Numero del reggimento tessuto in cotone giallo
r
Reggimenti granatieri
Reggimento del geiìi,o
Compagnie di sanità militare
Milizia mob. ciel genio
- 38 -
I 880 circa - Cappotto di 1111 caporale di fa nteria volontario di un a,111 0 . Le stellette al bavero sono ancora quelle di panno bianco (Coli. A. Bartocci).
- 39 -
TAVOLA DELL' ISTRUZIONE SULLA DIVISA (l880)
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Feltro disteso del tubo.
Fascia d' alluda.
Le varie parti che compongono il chepì.
- 40 -
B - TABELLA INDICANTE LA QUALITÀ DEI FREGI E DEGLI ACCESSORI DEI CHEPÌ COMPLETI DISTINTI PER ARMA Nappina
Coq>i Reggimen1i granatieri
Pennac.
Treccia
Fregio
Semielissoidale in lana rossa e numero bianco su fondo nero
Senza
Senùelissoidale in lana rossa e numero bianco su fondo nero
Id.
Id.
Stella di metallo bianco, disco mobile e numero in nero
Distretti militari
Semielissoidale in lana rossa e numero bianco su fondo nero
]d.
ld.
Stella di metallo giallo, disco mobile e numero in nero
Battaglioni d' istruzione
Semielissoidale in lana rossa e numero bianco su fondo nero
Id.
Id.
Stella di metallo bianco, disco mobile e croce di1Savoia
Compagnie di sanità
Semielissoidale in lana bianca e numero rosso su fondo nero
Jd.
Id.
Stella di metallo bianco, disco mobile e croce di Savoia in rosso
Scuola normale di fanteria
Elissoidale in lana rossa
ld.
ld.
Stella di metallo bianco, disco mobile e croce di Savoia
Corpo invalidi e veterani
Semielissoidale in lana cremisi e numero bianco su fondo nero
Id.
Id.
Stella di metallo bianco;,idisco mobile e scudo di Savoia
Compagnie di disciplina speciali
Elissoidale in lana verde
Jd.
Id.
Stella di metallo bianco, disco mobile e numero in nero
Personale di governo dei reclusori militari, compagnie di disciplina e carcerati
Elissoidale in lana verde
Senza
Lana rossa
Stella di metallo bianco, disco mobile e corona reale
Reggimenti d'artiglieria
Semielissoidalc in lana rossa e numero giallo su fondo nero
Pennac.
Lana gialla Due cannoni incrociati di metallo giallo sormontati da granata e numero in nero
Batterie e compagnie d'istruz. d·artiglieria
Semielissoidale in lana gialla e numero bianco su fondo nero
Id.
Id.
Due cannoni incrociati di metallo giallo sormontati da granata e numero in nero
Compagnie da costa, operai e veterani di aniglieria
Semielissoidale in lana rossa e numero giallo su fondo nero
Id.
ld.
Due cannoni incrociati di metallo giallo sormontati da granata e croce di Savoia in bianco
Treno d'artiglieria
Semielissoidale in lana rossa e numero giallo su fondo nero
Id.
ld.
Stella di metallo giallo, disco mobile e numero in nero
Reggimenti genio
Semielissoidale in lana rossa e numero cremisi su fondo nero
Id.
Lana cremisi
Due appie incrociate di metallo giallo sormontate da granata e numero in nero
Pontieri del genio
Semielissoidale in lana rossa e numero bianco su fondo nero
Id.
Id.
Due appie incrociate di metallo giallo sormontate da granata e numero in nero
Semielissoidale in lana verde e numero bianco su fondo nero
Id.
Id.
Due appie incrociate di metallo giallo sormontate da granata e numero in nero
Semielissoidale in lana rossa e numero cremisi su fondo nero
ld.
lei.
Stella cli metallo giallo, disco mobile e numero in nero
Id.
fanteria
Ferrovieri del genio
Treno del genio
.
Lana rossa Stella di metallo bianco, disco mobile con granata e numero in nero
N.B.: l soldati assegnati alle classi di punizione hanno la nappina in lana nera col numero bianco su fondo nero. Le disposizioni della tabella si riferiscono a 1u11i i mi/ilari che hanno in dotazione il chepì. Tabella tratta da/l'ls1ruzione sulla divisa (1880).
- 41 -
6
5
Chepl per sottufficiali e truppa 1880. I . Chepì da truppa di fanteria di linea completo. 2. Chepì da graduato di fanteria cli linea. 3. Chepì da sottufficiale dei granatieri completo. 4. Chepl da graduato di truppa del genio completo. 5. Chepì da sott1,(/jìciale d 'artiglieria completo. 6. Caratteristiche della nappina di lana. 7-8-9. Trecce per sottujjiciali rispettivamente di fanteria, artiglieria e genio. IO. Fregio da chepì per truppa di artiglieria. I I. Fanteria, granatieri, distretti, battaglioni di istruzione e pontieri del genio. 12. Scuola normale di fanteria. 13. Sanità. 14. Co,po invalidi e veterani. /5. Compagnie di disciplina speciali, personale dei reclusori militari. 16. Reggùnenti d'artiglieria, compagnie da costa, operai e vetercuii d'artiglieria, treno d 'artiglieria. 17. Batterie, compagnie d'is1ruzione d'artiglieria. 18. Reggimerui genio, treno del genio. 19. Ferrovieri del genio. 20. Soldati assegnati alle classi di punizione. 21-A-B-C. Chepì nelle Ire colorazionifondarnentali (a.fan.te ria: b. artiglieria: c. genio).
- 42 -
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18
17
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TAVOLA DELL' ISTRUZIONE SULLA DIVISA (1880) Copertura di tela bianca per chepi.
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Foderina di tela bianca da chepì e relativi fregi.
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pS.-
1880 circa - ChepÏ cornpleto da soldato del 40° Regg. Fanreria (Coli. A. Piccinini).
- 45 -
Fig. 2
1885 circa - Pn~fili di chepì da fanteria. Fig. 1. Chepì da caporale di fanteria, il grado è dato dal gallone a damina posto sotto la trecciuola, lungo il bordo superiore del chepì (Casa di Riposo dei Veterani - 7ìtrate). Fig. 2. Chepì da soldato, prc~filo destro (Colf. A. Piccinini).
- 46 -
Fig. I. Dettaglio del dietro del chepĂŹ da caporale di fanteria (Casa di Riposo dei Veterani - 7ĂŹtrate). Fig. 2. Dettaglio del sopra del chepĂŹ da soldato di fanteria (Coll. A. Piccinini).
- 47 -
Fregi da chepĂŹ dei reggimenti di fanteria, i primi due sono da iranatiere (Coli. M. Lucarelli, foto A. Boggia).
- 48 -
Fregio da chepĂŹ per il personale di governo dei reclusori militari, compagnie di disciplina e carcerati (Coli. M. Luca rei/i, foto A. Boggia).
- 49 -
(il testo continua da pag. 37)
- un soggolo di pelle cli montone verniciata di nero, si ferma internamente, passando nelle apposite campanelle. Il chepì è completo aggiungendovi i fregi e gli ornamenti della tabella B, essi sono: - la nappìna di lana, cli fonna semìellissoidale, si applica davanti, sulla parte superiore del copricapo, il suo asse maggiore è .posto in senso verticale, sul davanti la nappìna è piatta con un disco dì tessuto nero al centro, qui viene ricamato il numero della compagnia, della batteria o la lettera "D", prevista per le stesse unità di deposito. La nappina è ellissoìdale, vale a dire piena o completamente di colore, senza numero per i milìtari assegnati aglì: stati maggiori dei reggimenti, distretti, e stabilimenti di cui alla tabella annessa. Il fregio per i chepì viene collocato tra la nappina e la visiera, per la fanteria esso è costituito dalla stella di metallo stampato con disco mobile al centro. La stella è inscritta in un cerchio dì raggio 1880 circa - Un esemplare difregio per berretto di fatica da 47 nun, viene fissato al chepì mediante due gamtruppa di fanteria. Il bordo della stella rossa è rifinito con bi di filo di ferro, saldati dietro al fregio; la parte un cordoncino rosso, il disco di panno nero con bordo e nu- superiore della stella deve porsi sull'asse maggiomero in filo bianco è applicato direttamente sul fregio. re della nappìna, coprendo in prute la coccarda, le Cambiando reggimento bastava sostituire il disco di panno due punte inferiori devono allinearsi dove la sonero. Questo fregio si trova applicato su una coccarda da praffascia combacia con la visiera. truppa perché era su un casco coloniale (foto A. Boggia). Il disco mobile è leggermente convesso e misura 34 mm di diametro, vì sono intagliate le indicazioni del corpo. BERRETTO DI PANNO - È uguale nella forma per le varie armi dell'esercito, eccetto i bersaglieri. Il berretto è fatto dì un sol pezzo di panno turchino, è foderato di tela liscivata; internamente alla base, ha una fascia di alluda, all'esterno il berretto ha una sopraffascìa di panno, la visiera è di cuoio nero verniciato e leggermente inclinata in basso. Il berretto con questi elementi si dice "comune". Il berretto "guarnito" è quel.lo a cuì sì aggiungono gli elementi della tabella A. Un cordoncino colòrato orna la cucitura posteriore e in parte anche quella anteriore, seguendo un andamento ellittico il cordoncino scende lungo il lato destro e reca, nel punto più basso della sua curvatura, un bottoncino di divisa. Alle due estremità della visiera sulla sopraffascia sono posti due bottoncini i quali fermano anche il sottogola; quest'ultimo è composto da due strisce di pelle di montone nero, la striscia dì destra porta la fibbia annerita con due passànti, l'altra ha ì fori di riscontro per l'ardiglione. I berretti si completano aggiungendovi il fregio del corpo sulla parte anteriore, come indicato nella tabella C. . I berretti si dònfezionano senza ornamenti, successivamente vengono guarniti secondo la specialità cieli' arma, si completano infine al momento della distribuzione, prelevando il fregio al magazzino; il fregio e la spesa per attaccarlo vengono adde~itati alle masse individuali a titolo di riparazione. UNIFORME DI TELA, GIUBBA E PANTALONI sono di modello analogo a quello dell'uniforme di panno. La giubba di tela è costruita ad un solo petto con falde corte, ìl taglio è leggermente incavato alla cintola in modo che la giubba aderisca alla persona ma senza stringerla; davanti è chiusa da 6 bottoni grandi di osso bianco, la giubba è confezionata in tela di filo crudo spinato; - il bavero è a punte leggermente arrotondate con le stellette dì divisa, di panno bianco su panno nero; - i controspallini sono della stessa tela della giubba e sono fissati e cuciti su ciascuna spalla; - le maniche hanno le manopole a punta; - i pantaloni di questa tenuta sono confezionati con la stessa tela della giubba, di filo crudo spinato, sono di modello unico per la truppa di tutte le armi e corpi. ( il tes10 pm.l'egue a pag. 57)
- 50 -
TAVOLA DELL' ISTRUZIONE SULLA DIVISA (1880)
Berretto di panno.
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B::n·etti senza so:.HJOlo.
Fregi per berretti in panno.
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- 51 -
TAVOLA DELL'ISTRUZIONE SULLA DIVISA (1880)
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Visiera n . 2. Fig. 3
Berretto per sottufficiali e truppa scomposto nei suoi vari elementi.
- 52 -
B - TABELLA INDICANTE LA QUALITÀ ED IL PREZZO DEI FREGI DA SOVRAPPORSI Al BERRETII DI PANNO COMPLETI DEI SOTTUFFICIALI Corpi
Valore del fregio
Reggimenti granatieri
Stella ricamata in argento, con cerchio, granata e numero in argento
1,30
Reggimenti di fanteria di linea e battaglioni alpini
Stella ricamata in argento, con cerchio e numero in argento
1,30
Granata ricamata in argento, con numero ricamato in argento
1,50
Due Jancie in croce ricamate in argento, con corona reale e numero in argento
1,70
Cornetta ricamata in argento, con corona reale e numero in argento
1,70
Reggimento d'artiglieria
Due cannoni in croce ricamati in oro, con granata e numero in oro
2,20
Reggimenti del genio (compresi i veterani)
Due appie in croce ricamate in oro, con granata e numero in oro
2,20
Distretti militari e milizia mobile di fanteria
Stella ricamata in oro, con cerchio e numero in oro
1,70
Compagnie da costa, operai e veterani d'artiglieria
Due cannoni in croce ricamati in oro, con granata e croce di Savoia in argento
2,20
Compagnie del treno d'artiglieria e genio
Stella ricamata in oro, con cerchio e numero in oro
1,70
Compagnie di sanità militare
Stella ricamata in argento, con cerchio in argento e croce in seta rossa
1,30
Compagnie di disciplina e stabilimenti militari di pena (personale di governo)
Stella ricamata in argento, con cerchio in oro e corona reale in argento
1,50
Battaglioni d'istruzione, scuole normali di fanteria e cavalleria, deposito di allevamento e di cavalli stalloni
Stella ricamata in argento, con cerchio e croce in argento
1,30
Corpo invalidi e veterani
Stella ricamata in argento, con cerchio e scudo di Savoia in argento
1,30
Milizia mobile d' artiglieria e genio
Stella ricamata in argento, con cerchio e numero in oro
1,50
Primi 4 reggimenti R,ggim,,.ti di ca"3lle<ia -( Dal 5° al 10° reggimento Dall' 11 ° al 20° reggimento
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Fregi
Dall'Istruzione sulla divisa della truppa ( /880).
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N.B.: Tutti i sopradescritti fregi sono su fondo di panno nero, ad ecce,.ione di quelli delle compagnie di sanità che sono su fondo bianco.
C - TABELLA INDICANTE LA QUALITÀ ED IL PREZZO DEI FREGI DA SOVRAPPORSI AI BERRETTI DI PANNO COMPLETI DEI CAPORALI E SOLDATI Fregi
Corpi .. -, .......
Reggimenti granatieri
Stella in panno rosso, con cerchio, granata e numero ricamati in lana bianca
0,20
Stella in panno rosso, con cerchio e numero ricamati in lana bianca
0,20
Granata e numero ricamati in cotone bianco
0,45
Due lancie in croce, con corona reale e numero ricamati in cotone bianco
0,45
Cornetta, con corona reale e numero Iicamati in cotone bianco
0,45
Reggimenti d'artiglieria
Due cannoni in croce, con granata in panno giallo e numero ricamato in lana gialla
0,30
Reggimenti del genio (compresi i veterani)
Due appie in croce, con granata e numero in panno cremisi
0,30
Distretti militari e milizia mobile di fanteria
Stella in panno rosso, con cerchio e numero ricamali in lana gialla
0,20
Compagnie da costa, operai e veterani d'artiglieria
Due cannoni in croce, con granata in panno giallo e croce di Savoia in panno bianco
0,30
Compagnie del treno ciel genio
Stella in panno cremisi, con cerchio e numero ricamati in lana cremisi
0,20
Compagnie del treno d'a1tiglieria
Stella in panno giallo, con cerchio e numero ricamati in lana cremisi
0,20
Compagnie di sanità mi litare
Stella in panno rosso, con cerchio ricamato in lana bianca e croce di Savoia in ricamo di lana rossa
0,20
Compagnie di disciplina e stabilimenti militari di pena (personale cli governo)
Stella in panno rosso, con cerchio e corona reale ricamati in lana rossa
0,20
Compagnie di disciplina
Stella in panno rosso, con cerchio ricamato in lana gialla e numero in ricamo di lana nera
0,20
Scuola normale di cavalleria, deposito di allevamento e di cavalli stalloni
Stella in panno bianco, con cerchio e croce di Savoia ricamati in lana bianca
0,20
Battaglioni d'istruzione
Stella in panno rosso, con cerchio ricamalo in lana rossa e croce di Savoia in ricamo di lana bianca
0,20
Milizia mobile d'artiglieria
Stella in panno bianco, con cerchio e numero ricamati in lana gialla
0,20
Milizia mobile del genio
Stella in panno bianco, con cerchio e numero ricamati in lana cremisi
0,20
Milizia mobile dei battaglioni alpini
Stella in panno rosso, con cerchio e numero ricamati in lana gialla
0,20
Scuola normale di fanteria
Stella in panno rosso, con cerchio e croce di Savoia ricamati in lana rossa
0,20
Corpo invalidi e veterani
Stella in panno rosso, con cerchio e scudo di Savoia ricamati in lana rossa
0,20
Reggimenti di fanteria di linea e battaglioni alpini Primi 4 reggimenti Reggimenti di cavalleria
Vt
.p..
Valore del fregio
Dal 5° al 10° reggimento ( . Dall' 11° al 20° reggimento
N.8.: Tutti i sopradescritti fregi sono su fondo di panno nero, ad eccezione di quelli delle compagnie di sanità che sono su fondo bianco e quelli delle compagnie di disciplina speciali su fondo giallo. La tabella qui riprodotta è ricapitolativa per i berretti di tutte le armi e corpi.
TAVOLA DELL'ISTRUZIONE SULLA DIVISA (1880)
Giubba di tela
Pantaloni di tela.
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11, .
Uniforme di tela in filo crudo a spina di pesce. Il modello è identico per la truppa di tutte le armi. I corpi montati non hanno le falde rialzabili sul davanti, ma hanno le controspalline apribili con bottone.
- 55 -
/880 circa - Un'immagine piuttosto rara di un caporale del 79° Reii- Fanteria nella 1enuw di tela comf)leta f)er servizi armati.
- 56 -
(il testo cominua da pag. 50)
Copricapi per corpi speciali CAPPELLO PER BERSAGLIERE - È di feltro tinto in nero, di forma troncoconica sormontato da una calotta emisferica la quale è munita, sul suo bordo inferiore di una tesa coperta di tela cerata nera lucida, essa è orlata di pelle di montone verniciata di nero; nella parte inferiore esterna della cupola è applicata una fascia di montone vernic iata in nero. Sul lato destro della calotta è cucito un trapezio, anch'esso di pelle di montone, dove viene inserito il gambo del pennacchio, nel mezzo ciel trapezio c'è un bottone cli osso nero che serve eia fermo del pennacchio. L'interno della calotta è completamente foderato con carta incollata, lungo il bordo interno è applicata la fascia di alluda nera. Il sottogola di cuoio nero è in due pezzi regolabili cuciti dentro la calotta, la parte destra porta la fibbia cli ottone, quello d i sinistra invece ha i fori di riscontro cieli' ardiglione della fibbia. Il cappeUo con queste componenti si dice "sguarnito", è completo quando si aggiungono i fregi e gli ornamenti che sono: - il pennacchietto fatto di penne di cappone di colore naturale le quali vengono disposte attorno ad un gambo di filo di ferro, il centro ciel pennacchio, nella parte superiore al centro, ha un bottone coperto di stoffa nera che serve ad inserire il pennacchietto dentro il trapezio di pelle; - coccarda nazionale è posta frontalmente sopra vi si applica il fregio del corpo fatto di una cornetta cli metallo giallo sormontata da una granata su due carabine incrociate; il numero del reggimento è smaltato · i n nero al centro del disco mobile. BERRETTO (FETZ) PER BERSAGLIERI - Ai bersaglieri è dato in dotazione questo berretto speciale eletto "fetz"; ha la forma di una calotta ed è cli lana lavorata a maglia, poi viene tinto con cocciniglia e robbia; la sua altezza, misurata nel punto centrale, è di 21 cm, la circonferenza varia da 55 a 59 cm secondo la taglia; il berretto ha un fiocco di lana azzurra lungo 15 cm più il cordoncino di 6 cm che lo lega con un cappio al berretto. CAPPELLO PER ALPINI - È di feltro tinto in nero, ha forma troncoconica; la parte superiore è costituita dalla calotta emisferica, il bordo della calotta poggia sulla tesa che è leggermente curvata sul davanti e dietro mentre risulta rialzata sui lati; questa falda è ricoperta di tela cerata nera lucida. All'interno il cappello è munito di due passanti di pelle e di una larga fascia cli alluda tagliata a punte. Dalla parte esterna, sulla base della calotta è applicata una fascia cli pelle nera verniciata, anche l'estremità della tesa è orlata di questa pelle. S ul lato sinistro della calotta, dietro la fascia è cucito un rettangolo di pelle che serve da alloggiamento al gambo della penna di corvo. Il cappello con gli elementi qui descritti si dice: "sguarnito", con l' aggiunta dei fregi e degli ornamenti prescritti si dice: "completo": - sottogola di cuoio nero che viene fissato all' interno del cappello; - la coccarda cli lana dai. colori nazionali viene posta sul lato in modo che il centro si trovi all'altezza del bordo superiore della fascia, un bottone di metallo bianco, con una croce scanalata, è fissato al centro della coccarda; - sullo stesso lato è applicata la trecciuola di lana rossa messa ad angolo leggermente ottuso; - la stella di metallo bianco a cinque punte è posta frontalmente, al centro reca un disco mobile su cui è segnato il numero della compagnia smaltato in nero; - una penna dì coryo si infila nel!' apposito alloggiamento, posto sotto la coccarda, la penna si porta leggermente inclinata indietro. Gli uomini di truppa effettivi agli stati maggiori dei battaglioni portano la penna bianca ed il numero del battaglione (non quello della compagnia) nel disco mobile della stell a. (il testo piosegue a pag. 62)
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TAVOLA DELL'ISTRUZIONE SULLA DIVISA (1880)
Cappello per bersaglieri
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1880 - Caporale volontario di un anno in tenuta da libera uscita. Sul collo porta ancora le pipe tipo fanteria con filettatura cremisi (Archivio C. di Somma).
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TAVOLA DELL'ISTRUZIONE SULLA DIVISA (1880)
Copertura di tela cerata da cappello per bersaglieri
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Foderina nera con fregio dipinto in giallo
Cordoni per bersaglieri in lana, verde
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TAVOLA DELL'ISTRUZIONE SULLA DIVISA (1880)
Cappello per alpini
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Il cappello per alpini era confezionato in feltro nero. La cupola aveva la forma troncoconica con la parte superiore emisferica. La tesa era coperta di tela cerata nera lucida.
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( il sesto conti1111a da pag. 57)
Armamento - Fucile Vetterli mod. 70 con sciabola baionetta e s uo fodero; - moschetto Vetterli TS mod. 70 con sciabola baionetta e suo fodero; il moschetto viene distribuito in alternativa al fuc ile, secondo le disposizioni del quadro d'armamento; - buffetterie sono per la fanteria in cuoio di bufalo bianche, ci nturino con fibbia d ' ottone, giberna ventrale e borsa porta sciabola, tutto è indicato nel catalogo degli inventari come mod. 77, dall ' anno di adozione; - daga da granatiere; - sciabola da fanteria mod. 43; - sciabola da furiere maggiore per sottufficiali.
Equipaggiamento ZAINO DA FANT ERIA - Lo zaino da fanteria prende la sua forma squadrata dalla ossatura in legno che lo sostiene, viene costruito con pelle di vitello conciata in modo che all' esterno mantenga il suo pelo naturale. Lo zaino s i compone di: - una cassetta per cartucce, è un vano ricavato nella parte superiore dello zaino che misura 4 ,5 cm di altezza, 8,3 cm di larghezza e 39 cm cli lunghezza, serve per riporvi i pacchetti di cartucce di riserva; - il coperchio, dalla parte interna forma una saccoccia cli tela dove viene riposta la mantellina; - sacchetto per cartucce, di tela di cotone basino di color grigio, è lungo 40 cm, largo 12,3 cm e si chiude mediante un bottone; - le bretelle e le varie cinghie, s ia quella della gavetta che del telo tenda, sono tutte in cuoio naturale, gli anellini tondi posti sui lati, nella parte superiore ed in quella inferiore, sono tutti di ottone; Per la truppa dei bersaglieri lo zaino è in tutto uguale a quello da fanteria, eccetto che viene confezionato in pelle di vitello nera, le bretelle, le cinghie e tutte le guarnizioni d i pelle sono nere, le parti metalliche, quali: fibbie, anelli ed uncini sono di ferro verniciato d i nero. TELO DA TENDA - È cli tela cli cotone di color fulvo , misura 1,75 mdi larghezza per 1,70 m di altezza; s u uno dei lati lunghi è cucito un rinforzo con 9 asole e 9 bottoni mezzani. d'osso bianco, leggermente spostati dalle asole verso l'interno, alle due estremità sono praticati i fori per i paletti della tenda; su uno degli angoli di questo lato è fissato uno dei tiranti della tenda lungo 2,15 m ; s ull' altro lato lungo, opposto a questo, sono inseriti gli anelli di corda per i picchetti; lungo i due lati corti ciel telo sono cuciti sei nastri, 3 per part~, che servono a congiungere i teli quando si monta la tenda a sei posti. TASCA A PANE - È di forma rettangolare, costruita in tela di cotone traliccio rigato bianco e turchino, internamente è foderata di tela liscivata. La tasca a pane è alta davanti 31 cm e larga 34 cm, il dietro è più alto, misura 44 cm perché comprende la parte che si ripiega e fa da chiusura che s i abbottona mediante un lacciuolo di cuoio inserito sul bordo del coperchio ed un bottone cucito esternamente. La tasca a pàne s i porta a bandoliera con una cinghia di cuoio naturale, quest'ultima è costituita di due pezzi, il più lungo mjsura 91 cm ed ha i fori dei riscontri, l'altro è lungo 3 1 cm e porta la fibbia di ferro stagnato con un passante di cuoio fisso. TAZZA DI LATTA - È di forma conica a base ellittica, costruita con latta doppia; il corpo della tazza è saldato su un lato dove è fis sata anche la staffa che porta il manico pieghevole di filo di ferro. BORRACCIA CON CORREGGIA - Il corpo della borraccia è in un sol pezzo chiusa da due fondi, in quello della parte superiore è fissata la cannella a zigolo, il fondo della parte di sotto è liscio , entrambi sono incastrati al corpo della borraccia, quest'ultimo poi è fasciato alle estremità da due cerchi di lamina sottile di ferro stagnato, la capacità della borraccia varia dai 70 ai 76 centilitri. La borraccia è portata a bandoliera mediante una correggia cli cuoio naturale che si fissa al corpo della borraccia, mediante una ingabbiatura in cinque pezzi .
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TAVOLA DELL' ISTRUZIONE SULLA DIVISA (1880)
Uose di tela
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Tasca a pane
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Tazza di lntta
Tasca a pane realizzata in tela di cotone traliccio rigata bianco e turchino, internamente è foderata con tela liscivata (Museo Storico della Fanteria).
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TAVOLA DELL'ISTRUZIONE SULLA DIVISA (1880)
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Fig. 2
Fig. I. Un paio di scarpe assoluta,nente nuove da truppa di tipo anatomico (Museo Storico della Fanteria). Fig. 2. Uose di tela da truppa.
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GIORNALE MILITARE UFFICIALE
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TAVOLA DELL' ISTRUZIONE SULLA DTVTSA ( 1880)
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Equipaggiamento. Fig. f . Gave/ta di lwniero per truppe a piedi. Fig. 2. Ginocchiello in cuoio annerito e fodermo con 1ela di cotone traliccio. dislribuito a chi sparava in ginocchio. Fig. 3. Telo tenda in tela di cotone di colore jì.ilvo.
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TAVOLA DELL'ISTRUZIONE SULLA DIVISA (I 880)
Borraccia con coreggia
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(Museo Storico della Fanteria)
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(Coll. L. Barone)
Fig. !- I/A. La nuova borraccia in dotazione alle truppe. Fig. 2. Due ,nodelli di borracce sperĂšnentali in tela.
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Fig. 3
Fig. 2
Fig. 4
Fig. 5
DRACìONii, Fig. I. Dragona perfuriere maggiore e }Ì-criere di fanteria. · Correggia di cuoio di bufalo lunga 34 cm e larga 1, 7 cm con passante scorrevole: · Fiocco di forma ovale con la festa coperla in lana turchina che si presenta sulle due estremità tessuta a griglia mentre al centro è tessuta a lumaca; · Frangia di lana /urchina ri/Orta con due giri di frangia d'oro attorno al.fiocco. Fig. 2. Dragona per sergente d'artiglieria e cavalleria. · Correggia di cuoio di bufalo come la precedente lunga 34 cm e larga I, 7 cm: · Fiocco ro1ondo con fa 1esta di falla /urchina a griglia; - Frangia di lana turchina ritorta intervallata da 8 mazzetti di fili di fì·angia oro. Fig . 3. Dragona per/i.triere maggiore,furiere d'artiglieria e cavalleria. - Correggia di cuoio di bufalo come la precedenie; - Fiocco ro/Ondo con la testa rotonda ricoperta di lana turchina a griglia: - Frcm~ia di lana turchina ritorta con due giri di.fi-angia d'oro attorno al fiocco. ,)
Fig. 4. Dragona per caporale e solda/0 di cavalleria, caporale d'artiglieria da carnpag1-za e caporale del treno d 'a r1ig fieria e genio. - Correggia di cuoio di bufalo come la precedente; - Fiocco tondo.fatto di un sol pezzo di cuoio di b4alo avvolto su se stesso e faglia/o verlicalmente a doppio dente di sega,· - Testa è una striscia di cuoio di bi(fèilo falla a freccia di 3 capi. Fig. 5. Dragona per ,nusicante. - Correggia di gallone di filo irnhiancato lunga 34 cm e larga 1,4 cm; - Fiocco è di forma ovale, la testa ha l'estremità superiore ricoperta di lana rossa a griglia con due giri di Jìlo d'argento, anche I 'es/remità inferiore è fatta allo stesso modo: - Frangia di lana rossa ritorta con due giri di frangia d'argento attorno al.fiocco.
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TAVOLA DELL''IST RUZlONE SULLA DIVISA (1880)
Borsa dn pulizia
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1889 circa - "La Farnesina" piazza d 'armi di Roma, un reggimento fanteria in esercitazione .~fila con le compagnie nella piĂš classica delle fonnazioni: "La linea" dietro l'ufficiale si in.travede la musica affiancata al reparto.
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1880 - Addestramento fonnale con le anni.
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1880 - Addestramento.formale con le armi.
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1880 - Addestramento formale con le armi.
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TAVOLA
ISTRUZIONE SULLE ARl\fl -
PARTE
I.
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Fucile modello 1870 (tipo regolamentare) sistema Vetterli. F . 1.
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* Lunghezza del fucile (senza sciabola-baionetta), metri 1, 349 * Lunghezza del fucile colla sciabola- baionetta inna-
7. Il FUCI LE MODELLO 1870 * è a retrocarica sistema VE'fTERLI, a ca.rtuccia metallica ed a caricamento successivo, con cilindro scorrevole e percussore centrale spinto da molla spirale. Porta la sciabola-
stata, metri
baionett,t.
* Peso del fucile (senza sciabola-baionetta, senza turacciolo e senza cinghia), cbilogr.
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8. Il focile si divide in
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BACCHETTA .
Nota. - La presenza, di un asterisco• sigoifìca che non dere insegnarsi ciò che sta scri tto dopo l'asterisco stesso, :fino al capofé°;·so. corrispondono a, quelli del test<, ufficietle.
I numeri indicati a sinistra
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Chù11d ta.
CAN NA.
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D ente.
Culatta.
Culatta mobile.
Alzo.
Mirino. 00
N
Espulsore.
Fermo della sciabola-baionetta.
OTTUUATORE.
Incastro deUa noce. ( Profilo cleUa culatte: mo bile)
QUADRO D' ARMAMENTO PER LE TRUPPE DI FANTERIA Quantità per Designazione delle armi, buffetterie e munizioni
Un reggimento di fanteria di linea
Fucili Modello 1870 con sciabola-baionetta e coi relativi assortimenti, accessori e cinghie Moschetti da fanteria M0 I870 con sciabola-baionetta e coi relativi assortimenti, accessori e cinghie Sciabole da sottufficiali di fanteria Sciabole da bersaglieri Sciabole da fanteria Cinturini di bufalo Modello 1877 Cinturini di cuoio Modello 1877 Giberne Modello I877 Cartucce a pallottola per armi Modello 1870
Un reggimento di bersaglieri
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AVVERTENZE I O I reggimenti granatieri in luogo delle sciabole eia fanteria conserveranno le daghe da granatieri ed i fregi speciali da gra natieri che tengono in fondo. 2° Nella dotazione dei reggimen ti cli fanteria sono compresi 39 moschetti Modello 1870 e relative buffetterie c cartucce per armare i caporali zappatori ed i soldati zappatori da richiamare dal congedo; nella dotazione dei reggimenti bersaglieri i moschetti, ecc., assegnati per tale scopo sono 53. 3° Nella dotazione dei reggimenti cli fanteria inoltre sono comprese le sciabole da fanteria con relativi cinturini per armare: gli individui indicati nello specchio N. 59, tomo 2° dell'Istruzione per la mobilitazione; N. 24 soldati porta-feri ti e N. 4 caporali aiutanti cli sanità. 4° Nella dotazione dei reggimenti bersaglieri, analogamente a quanto fu detto pei reggimenti di fanteria, sono pure comprese le sciabole da bersaglieri con relativi cinturini per armare gli individui indicati nello specchio N. 60, tomo 2° dell' Istruzione succitata; N. 32 soldati porta-feriti e N. 4 caporali aiutanti di sani tà.
Tabella di armamento tratta dal Giornale Militare Uffìciale.
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1880 - Furiere maggiore dei bersaglieri posa in 1enu1a quasi da marcia, le mostrine sono ancora quelle di velluto nero .filettate di panno cremisi, come il reslo della giubba. L'armamento è il moschetto Vetterli tipo TS, al.fianco la daga speciale da sottuj}Ïciale dei bersaglieri.
- 84 -
I 880 circa - Trombettiere e furiere maggiore in 1en.u1a di servizio. Un. interessante documento che prova carne la giubba mod. 74 del caporale lrombettiere convivesse con la nuova 1nod. 79 del .fiiriere maggiore. Quindi testimonio il graduale passaggio da un.a dotazione all'altra. Nel primo caso la giubba è piÚ corta ed ha sul bavero le sole stellelle.
- 85 -
1880 circa - Bersaglieri in tenuta da campagna in pausa durante le esercitazioni.
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1889 circa - Bersaglieri in esercitazione. Scherma con la baionetta.
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1880 circa - Cinturino con giberna e borsa portabaionetta mod. 77. Per la fanteria di linea era realizzato in bufalo bianco, per i bersaglieri ed il genio era tinto in nero. Nel riquadro tavole con i modelli di dragone tratte dall'Atlante del Materiale d'Artiglieria.
Fig. 1
Fig. 2
Fig. 1. Sciabola da furiere maggiore con cartoccio in cuoio nero per bersaglieri e genio. La dragona però è da maresciallo dei carabinieri reali. Fig. 2. Placca del vecchio cinturone da fanteria usala fino al 1877 o quanto meno fino alla completa distribuzione delle armi Vetlerli.
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Cinturone di bufalo bianco con sciabola da furiere maggiore dei granatieri, si continuò a portare sul cappotto fino all 'adozione delle buffetterie mod. 77.
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Fig. 2
Fig. !. Sciabola di fanteria mod. 43 del personale che non aveva in dotazione anni da fuoco (fucile, moschetto o pistola a rotazione) come i musicanti. Fig. 2. Cartoccio di cuoio nero mocl. 77 usato anche per la sciabola da fanteria mod. 43.
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Due sciabole baionette del Vetterli con differenze nelle impuwzature e nei.foderi.
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE (1877)
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1887 - Giberna mod. 77 modificata nel 1887 per il nuovo munizionamento del.fucile Vetterli/Vitali. Ha il gancio della bretella al centro, infatti non si portava piĂš come unica giberna ventrale.
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE - 14 GENNAIO 1879
Alamaro per giubba Ufficiali Granatieri 0,,/o J·up,,,,./or,;
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Fregio a placca da Granatieri per giberna mod. 1877
1887 circa - Vista dietro dell'equipaggiamento dello zappatore di fanteria. Gli elementi che lo compongono sono tulli in pe,fetto stato di conservazione, come se fossero appena usciti dal magazzino. Sono lo zaino, il tascapane e la
borraccia.
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1887 circa - Giubba da soldato zappatore della compagnia di stato maggiore in tenuta da marcia. La giubba della foto d(fferisce dal modello 1880 per le aperture laterali e perchÊ è priva dei bofloni per rialzare le due falde anteriori (Coli. M. Torelli).
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Zappatore difanteria in 1enu1a di marcia vislo da sinistra.
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Zappatore di fanteria in 1enuta di marcia visto di fronte (Colf. M. Torelli).
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Fig. 1/A 1\
Fig. 2/A
Fondine per revolve,: Quella della Fig. I-I/A era in dotazione ai vari co1pi del regio esercito, quella della Fig. 212A era in dotazione solo ai carabinieri reali.
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TAVOLA DELL'ISTRUZIONE SULLA DIVISA (1880)
Zaino per .fanièria
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Equipaggiamento. Gli zaini da bersagliere e da lruppa del genio erano in pelle nera.
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Davanti.
Lato destro, si nota l'incurvatura
del lato che aderisce alla schiena.
Lato sinistrv. 1880 - "La pecorella": cosÏ era scherzosamente chiamato lo zaino dei soldati. Quesio esemplare è privo dell'astuccio poslo nella parte superiore destinato a contenere le munizioni di riserva (vedi pagina precedente) (Museo Storico della Fanteria).
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Dietro dello zaino con gli spallacci pronti ad essere agganciati.
Interno con fodere di tela grezza, quella a destra con. l'apertura bordata di cuoio funge da contenitore. Si intravede il telaio di leino.
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Dietro dello zaino. Ă&#x2C6; la parte a contatto con la schiena del soldato. Gli spallacci sono rialzati ed appoggiati sulla rnantellina, cosĂŹ da mostrare tutti gli anelli degli attacchi.
Lato superiore con le cinghie senza la mantellina.
Solto dello zaino con il sistema di chiusura del coperchio.
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GIORNALE MILITARE- 5 NOVEMBRE 1879
GIORNALE MILITARE - 6 OTTOBRE 1878
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Attrezzi per zappatori di fanteria e cavalleria.
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Truppa dei reggimenti granatieri (1879-1887) l. Caporale dei granatieri in tenuta da parata, l'equipaggiamento è quello che rimase in dotazione fino al 1887, sia per la parte buffetterie che per la parte armi. L'uso della giberna sul davanti venne introdotto nel 1877 con il relativo cinturino e un nuovo modello di borsa porta baionetta, il tutto fu denominato mod. I 877. Fino a questa data la fanteria aveva portato le vecchie buffetterie piemontesi, con il cinturone alto 5 cm di bufalo bianco e la grande placca di ottone con la croce di Savoia. Anche la giberna era rimasta quella del 1860 ed il cartoccio porta baionetta quello adottato per la sciabola da.fanteria mod. 1843. 2. Granat[ere in tenuta da campagna; il militare indossa il classico cappotto di panno azzurrato, mentre le buffetterie e le armi sono del modello adottato nel 1887, il fucile è il Vetterli-Vitali mod. 1870/87 con caricatore. La distribuzione di questo fucile determinò l'adozione di una seconda giberna, oltre al mod. 77, che serviva a contenere i pacchetti di cartucce. I due contenitori delle munizioni si portavano: il nuovo a destra ed il vecchio a sinistra; una bretella di cuoio veniva agganciata alle giberne per tenerle perfettamente oriz,z,ontali ed evitare così, che i vari movimenti e il peso delle cartucce le facesse scendere sotto la vita. 3. Daga da granatiere, rimase prescritta per i militari di questa specialità della.fanteria che non erano armati di fucile o moschetfà Vetterli, quindi in sostituzione della baionetta (musicanti). 4. Nuova placca per giberna da granatiere mod. 1877. 5. Fregio per spallini, la granata con il numero del reggimento. 6. Fregio da berretto per i reggimenti granatieri. La stella recava al centro la granata con il numero del reggimento. 7. Dettagli del sistema di caricamento del nuovo modello di fucile Vetterli-Vitali 1870187. La scatola serbatoio era in grado di contenere un pacchetto di quattro cartucce. 8. Nuova giberna adottata con il fucile Verterli 1870187, detta "caricatoio", fatta per contenere sei pacchetti da quattro cartucce. Da questo momento la fanteria portò due giberne. 9. Alamaro per i reggimenti granatieri ripristinato nel 1877. Il gallone con cui veniva confezionato era: d'argento per i sottufficiali e di lana bianca per la truppa. 10. Stella da chepì dei reggimenti granatieri; la granata al centro della stella sostituiva il numero del reggimento prescritto per la fanteria di linea. 11. Fregio per lafoderina da chepì dei reggimenti granatieri.
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Fanteria di linea (1880-1887) 1. Soldato di fanteria in tenuta di marcia; questo tipo di equipaggiamento rimase in dotazione per circa dieci anni ( 1877-1887), fin quando il Veuerli non venne modificato nel 1887 dal capitano Vitali. Fu solo allora che si smise di portare borraccia e tascapane con le tracolle incrociate sul petto. 2. L'equipaggiamento del soldato di fanteria visto da dietro, l'elemento base è lo zaino chiamato scherzosamente dai soldati "la pecorella". 3. Fucile di fanteria Vetterli mod. 1870. 4. Fucile Vetterli 1870-87 con la scatola serbatoio in primo piano. 5. Giberna da fanteria modello 1877, il coperchio si chiudeva a scatto con una molla. 6. L'ultima versione della sciabola baionetta de/fucile Vetterli con il suo fodero. 7. Tasca da pane confezionata in tela rigatina, dello stesso modello usato durante le guerre di Indipendenza dalle truppe piemontesi.
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Sottufficiali di fanteria (1879/1900) 1. Furiere di.fanteria in tenuta di marcia. 2. Sergente del 16° Regg. Fanteria in tenuta da esercitazione. 3. Cartoccio mod. 1877 per daga da sottufficiali e per sciabola baionetta. 4. Daga mod. 1833.
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Bersaglieri (1882/1887) 1. Bersagliere in tenuta da campagna 1887. 2. Bersagliere in piccola tenuta con mantellina. 3. Foderina di tela cerata e fregio. Sul collo mostrine tipo.fanteria portate.fino al 1882. 4. Zaino affardellato. 5. Fiocco di lana del fe z.
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I. I 883. Alpino in tenuta di marcia estiva. I pantaloni di tela bianca sono in effetti la sola concessione fatta all' esigenza del clima estivo. L'alpino indossa la nuova giubba adottata con disposiz ione del G.M. del /6 giugno 1883, su di essa fecero la loro prima comparsa le mostrine verdi, colore questo che fu designato quale distintivo del corpo. Anche i paramani erano verdi in questo modello di giubba, la filettatura scarlatta prevista per la fanteria fu mantenuta, anche perché secondo il legislatore faceva meglio risaltare il verde delle guarnizioni del collo e paramani. Per gli alpini fu disposto che le mostrine verdi si portassero anche sul collo della mantellina; stranamente questa particolarità non fu prescritta per la truppa dei bersaglieri che era l 'altro corpo di fanteria che usava la mantellina, per il quale era stato ripristinato proprio in quell'anno la mostreggiatura cremisi al collo. L'affardellamento dello zaino è conforme a quello da fanteria (gave/.ta e telo tenda con paletti) con l'aggiunta però della man.telfin.a arrotolata e degli scarponi di ricambio. L'Alpenstock o bastone da montagna. è un altro elemento caratleristico dell'equipaggiamento degli alpini, armi e buffetterie sono invece del tipo previsto per il resto della fanteria. Jnfaui il nostro soldato porta le tracolle del tascapane e della borraccia incrociati sul petto, mentre sul davanti spicca la giberna mod. 1877. Questo ,nodo di portare l'equipaggiamento verrà modificato nel 1887 in seguito ali'adozione del fucile mod. I 870-87 Vetterli-Vitali con il quale si ebbero due giberne. Il cappello dell'alpino è protetto dallafoderina di tela bianca con il numero del reggimento in nero. 2. 1883. Furiere htaggiore in tenuta di marcia. il sottufficiale indossa una normale giubba da fanteria, quella che fu portata dal 1879 fino al 1883, vale a dire il modello precedente a quello della Fig. I. Non avendo zaino, la man.tellina arrotolata è messa a tracolla mentre tascapane e borraccia sono portati con il solito sistema. Sul davanti spicca la borsa per denaro di cui il furiere maggiore poteva essere dotato. L'armamento è costituito dalla sciabola per.furieri di fanteria con la rispettiva dragona, la borsa porta sciabola è di bufalo bianco mod. 1877, la stessa che si usa.va per la baionetta del Vetterli. Sulla manica spicca il distintivo di grado per furieri maggiori con l 'intreccio a fiore di lana rossa; per i souujficiali era inoltre prescritto che spallini e controspallini fossero guarniti con una trecciola d'argento (oro per chi aveva i bottoni oro). Sul cappello il distintivo di grado è rappresentato dal gallone argento disposto a "V", è lo stesso gallone a "damina" che i sottufficiali di altri corpi portano sul bordo superiore del chepì. 3. Modello della "borsa per denaro", riportato nella Istruzione sul materiale di servizio generale. 4. Modello della mostrina verde secondo il disegno campione riportato sul Giornale Militare ( 1883). 5. Dettaglio delle filettature cli trecciola d'argento previste per l'uniforme dei sottufficiali.
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UNIFORMI DEI SOTTUFFICIALI E TRUPPA LE MODIFICHE SUCCESSIVE ALL'ISTRUZIONE DEL 1880
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UNIFORMI DELLA TRUPPA DI FANTERIA MODIFICHE SUCCESSIVE ALL'ISTRUZIONE DEL 1880
La fanteria ed i corpi assimilati Il 22 maggio 1882 fu stabilito cli modificare la giubba di panno della truppa di tutte le armi e corpi, la tasca destra, che stava sulla falda posteriore della giubba, fu resa funzionante per potervi riporre il pacchetto di medicazione. Anche gli attendenti vennero inclusi nel provvedimento, pertanto la loro giubba finalm,~nte fu guarnita dalle patte per tasche. li 12 giugno dello stesso anno, si stabilì di sostituire, sui baveri delle g iubbe cli panno dei bersaglieri, la generica mostrina di velluto nero ad una punta (con filettatura cremisi) con quella di panno cremisi a due punte, la stessa con cui gli ufficiali del corpo già fregiavano i loro baveri. La tavola di disegno, allegata al decreto e riportata sul G.M., dava l'esatta forma e dimensione del nuovo fregio . La sua adozione determinò la scomparsa dalla giubba dei bersaglieri della filettatura cremisi al collo, lungo l'abbottonatura e lungo le falde inferiori; la funzione distintiva era ormai assunta dalle mostre cremisi. Il 29 giugno 1882 fu approvata la legge che decretava u n aumento di organici nell'esercito permanente. Il numero dei corpi d ' armata fu portato a 12 e quello delle divisioni da 20 a 24. Le disposizioni per dare pratica attuazione a questa legge furono emanate con la nota 116 ciel 17 giugno 1883, circa un anno più tardi. Il documento fissava anche la numerazione e la denominazione dei nuovi reparti cli fanteria. Nella relazione a S.M., che accompagnava il decreto, il Ministro generale Ferrere spiegava cli aver scelto i nomi in base al criterio tradizionale che assegnava alle brigate cli fanteria nomi cli città e province dello Stato, in questo caso la scelta era caduta sulle c ittà di recente annessione al Regno. La precedente nota 1 16 contiene inoltre le disposizioni che rappresentano l'atto di nascita degli alpini, con le prerogative di corpo. NeJla istruzione sulla divisa, allegata al decreto, veniva concesso agli alpini di fregiarsi di una mostrina cli panno verde a due punte, colore questo che diveniva distintivo ciel corpo. La mostra era per forma e dimension i uguale a quella già adottata dai bersaglieri, si applicava quindi sul bavero della giubba che mantenne tutte le fi lettature scarlatte da fanteria. Nel concedere questo distintivo il Ministro Ferrero fonnulava un augurio: "Questa scelta truppa che ha preso oggimai presso di noi un così ampio sviluppo, e da cui così grandi servigi si attendono in caso di guerra, fornita ora di una divisa tutta sua speciale, sentirà in se crescere il desiderio e l'obbl igo di illustrarla, neJla g uisa che i bersaglieri ed altri corpi speciali hanno ill ustrato la loro". Agli alpini fu inoltre concesso cli applicare le mostrine verdi anche sul bavero della mantell ina. Il termine mostrine o mostre a due punte è quello che compare nei documenti ufficiali. Nessun cambiamento era previsto da questo decreto per i reggimenti di fanteria di linea; essi mantenevano sulla giubba di panno tutte le filettature scarlatte, lungo i bordi e sul bavero, e le mostrine ad una punta di velluto nero erano bordate da un filetto scarlatto. Il 22 agosto 1888, nel II volume del G.M., furono riportate le nom1e anuninistrative per l'adozione delle stellette metalliche. Il punto a) della circolare sanciva: "le stellette metalliche sono adottate per tutto l'esercito tranne la truppa d ' Africa". Le stellette metalliche dovevano essere portate sugli indumenti di panno, di tela ed erç1no distribuite separatamente dalla divisa. Come oggetti di corredo distinto, erano somministrate per conto dello stato ai magazzini centrali, alle amministrazioni che forn ivano i corpi di vestiario. l carabinieri reali erano esclusi da questa disposizione. Il primo tipo di stelletta metallica aveva il guscio in lega speciale detta packfond, la stessa usata per i fregi ed era riempito di piombo per appesantirlo; si applicava sul colletto mediante una spirale di ottone (vedi pag. 11). I carabinieri adott::u-ono le stellette metalliche nel 1890, ma con diverso attacco, esso era costituito da una vite con dado, questo sistema era destinato ad essere esteso a tutti i corpi ed armi dell'esercito. La stelletta metallica era decisamente pjù pratica e duratura di quella ritagliata in panno, infatti con queste caratteristiche essa è giunta fino a noi .
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TABELLA ANNESSA AL R. DECRETO 2 GENNAIO 1881, INDICANTE LA DENOMINAZIONE E LA COMPOSIZIONE DELLE BRIGATE DI FANTERIA Denominazione delle brigate Gran. di Sard. Re Piemonte Aosta Cuneo Regina Casale Pinerolo Savona Acqui Brescia Cremona Como Bergamo Pavia Pisa Siena Livorno Pistoia Ravenna
Reggimenti di cui è composta ciascuna brigata l O e 2° reggimento granatieri 1° e 2° reggimento fanteria 3°C 40 Id. 60 5° e ld. 7° e go Id. 9c e 10° lei. l l 0 el2° lei. 13° e 14° Id. 15° e l6° Id. 17° e 18° Id. 19° e 20° Id. 21° e 22° Id. 23° e 24° Id. 25° e 26° Id. 27° e 28° Id. 29° e 30° Id. 31° e32° ld. 33° e 34° Id. 35° e 36° Id. 37° e 38° Id.
Denominazione delle brigate Bologna Modena Forlì Reggio Ferrara Parma Alpi Umbria Marche Abruzzi Calabria Sicilia Cagliari Valtellina Palermo Ancona Puglie Lombardia Napoli Toscana
Reggimenti di cui è composta ciascuna brigata 39° e 40° reggimento fanteria 41° e 42° reggimento fanteria 43° e 44° Id. 45° e 46° Id. 47° e 48° Td. 49° e 50° Id. 51 ° e 52° Id. 53° e 54° Id. 55° e 56° Id. 57° e 58° Id. 59° e 60° Id. 61 ° e 62° Id. 63° e 64° Id. 65° e 66° Id. 67° e 68° lei. 69° e 70° Id. 71° e 72° Id. 73° e 74° Id. 75° e 76° Id. 77° e 78° Id.
N. 9 - Ordinamento del Regio Esercito (Nota n. 79) Soppressione dell'indicazione dei nomi dei reggimenti di fanteria - 2 gennaio
In segui t~ ai ripristinamento dei nomi delle brigate di fanteria per effetto del Regio Decreto 2 gennaio I 88 I , s' intende soppressa l' indicazione fra parentesi degli analoghi nomi pei singoli reggimenti stata stabilita dalle disposizioni in data 4 ottobre l 87 l. D'ordine di S.M. Il Min istro della guerra B. MILON .
1887 (9 agosto) - Abolizione della carica e dei distintivi di caporale furiere ':\ La legge sull'orciinarnenw dell'esercito, varata il 29 giugno I 887 n. 4593 (serie 3"), tra i cambiamenti introdotti, determinava l'abolizione della carica di caporale furiere. Il 9 agosto dello stesso anno, l'Atto n. 176 del G .M. sanciva anche l'abolizione dei relativi distintivi di grado (un gallonc ino seguito da due tre.cciuole) diramando gli aggiornamenti da apportare alle tabelle contenute ne ll'Istruzione sulla divisa dt lla truppa. A questa decisione però non seguiva alcun adeguamento della sequenza gerarchica dei distin tivi; per il caporale non cambiava nulla e pattava sempre sulla manica un gallone seguito da una trecciuoia, mentre il caporalmaggiore continuava ad avere i distintivi di carica costituiti da un gallone seguito da 3 trecciuole. Si creava così un vuoto tra i due distintivi. Con un solo passaggio di grado si ottenevano ben due trecciuole. Questa singolarità è commentata scherzosamente sulla Rivista di Fanteria nel numero del 30 aprile 1895. ll cronista, un capitano di fanteria, dice infatti che per qualche douo studioso del futuro un po' "tedesco", sarebbe stato difficile capire quale fosse il grado intermedio tra caporale e caporalmaggiore ne l nostro esercito, sul fi nire del XIX secolo. Comunque sul piano economico dare al caporalmaggiore un distintivo con due sole trecci uole era un piccolo risparmio (che calcolato su giubba di panno, cappotto o pastrano e giubba di tela, assommava a 3.000 lire annue, una cifra che poteva essere devoluta per acquistare, ad esempio, 30.000 sigari toscani : "da regalare ai soldati che tirassero meglio al bersaglio o saltassero più larghi fossi : ci sarebbe più sugo !").
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Modifiche della giubba da truppa per gli armati di fucile Vetterli mod. 70 Fino al 1888 la truppa dei corpi a piedi, armati di fucile Vetterli mod. 70, indossava sotto la giubba il cinturino dell a g iberna e del cartoccio della sciabola baionetta; i due angoli anteriori delle falde della gi ubba si ripiegavano all'indietro per far posto alla giberna, disposta all'altezza del ventre. Nel 1887 il fucile monocolpo (mod. 70) della fanteria fu perfezionalo dal capitano Vitali. Egli, con un accorgimento semplice per quanto gen iale, lo convertiva in arma a ripetizione ordinaria, era il Vetterli/Vitali mod. 70/87. Con il nuovo fucile era previsto l' uso di un doppio munizionamento costituito da: - pacchetti caricatori, per il tiro a ripetizione, da riporre nella tasca caricatori (mod. 87); - cartucce sciolte da riporre nella giberna (mod. 77), da usare per tiro a colpo singolo. Essendo due le giberne, si indossavano sopra la giubba cli panno o di tela. Il 3 ottobre 1888, in seguito aUa distribuzione delle nuove anni, furono eiettate precise nonne che prescrivevano un sistema unico per tutti i corpi, di portare il cinturino con giberna e tasca caricatori. Per indossare le nuove buffetterie, si rese necessario modificare opportunamente sia la giubba cli panno che quella di tela. Furono praticati d ue spacchi laterali all'altezza della vita, essi servivano a far passare esternamente sul davanti il cinturino, per potervi appendere le giberne. Lo stesso sistema rimase in vigore anche più tardi, quando fu adottato il fuc ile mod. 91 , le giberne però divennero entrambe ciel mocl . 87. Con la scomparsa dei due piccoli risvolti, creati per dar spazio alla giberna ventrale, parte çlella filettatura scarlatta che li guarniva divenne superflua, pertanto una disposizione del 5 agosto I 893 sa,ìcì: "è abolita la fi lettatura rossa nella parte anteriore destra (quella coperta) e al fondo della giubba di panno"; la circolare riconfermava inoltre la posizione dei due spacchi laterali, detti sparati, che servivano a far uscire il cinturino, fu inoltre riconfermato l'uso della tasca destra, sulla falda posteriore, quale contenitore del pacchetto di medicazione. La filettatura della giubba di panno doveva avere uno spessore non inferiore ai 4 mm ma non superiore di 6 mm, essa continuava a guarnire i seguenti lembi della giubba: bordo anteriore sin istro con le asole, contorno del bavero la parte superiore delle manopole, le mostrine sul bavero, spallini e controspallini più le finte tasche sulla falcia posteriore (vedi tavole annesse).
Piastrino di riconoscimento (innovazioni di carattere generale) L' Atto n. 207 clell'8 novembre 1892 decretava l'azione del "piastrino di riconoscimento" per tutti i militari cli truppa ascritti all'esercito permanente, alla milizia mob ile ed alla milizia territoriale alpina. Si trattava cli una piastrina di zinco rettangolare (52x35 mm) con gli angoli arrotondati ed un foro su ciascuno angolo, il piastrino recava scritto a mano con inchiostro indelebile (zincografico): a) cognome e nome del militare; b) distretto di appartenenza in base alla leva; c) numero cli matricola del ruolo mod. 51; d) categoria e classe a cui era stato assegnato il militare al momento dell'arruolamento. li piastrino si doveva portare cucito sotto la punta sinistra del bavero del: - cappotto per fanteria cli linea, distretti, compagnie di sanità e sussistenza; - della giubba cli panno per alpini, bersaglieri, cavalleria, artiglieria e genio. I carabinieri portavano il piastrino cucito sotto il petto sinistro dell'abito di piccola uniforme, a 3 cm dall'orlo superiore. , In base ai modelli di costruzione, le manopole dei cappotti e pastrani, in dotazione a sottufficiali e trnppa, erano guarniti da piccoli bottonj d'uniforme solo per estetica. Pu,troppo però questi bottoncini si perdevano con estrema fac ili tà, conferendo al militare un aspetto poco ordinato. Per ovviare a questo inconveniente il Ministero diramò il 19 settembre 1892 una circolm·e che aboliva i bottoncini delle manopole, per cappotti e pastrnni. Per quanto attiene ai cappotti, il 20 febbraio 1894 fu pubblicata sul G.M. una nuova descrizione dei modelli per granatieri, fanteria di linea e genio; la decisione fu presa proprio in seguito alle numerose varianti apportate nel corso degli anni ed alla aggiunta della 5a e 6a taglia per i cappotti del genio. (il testo prosegue a pag. 158)
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1889 circa - Giubba da caporale 1ira1ore scelto del 71 ° Regg. Fanteria. Le modifiche rispetto al modello 1880 sono la scomparsa dei bottoni per rialzare la falda davanti e le stellette metalliche, inoltre i due spacchi laterali per far passare il cinturino (vedi dettagli del dietro di questa giubba riportati a pag. 20).
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TAVOLA DEL GIORNALE MILITARE UFFICIALE (1880)
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Adozione di un nuovo trofeo per il cappello deili alpini, era in metallo bianco (packf'ond) colore della fanteria.
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1873-1883 - Schema della evoluzione deij,·egi per cappello alpino. Il cambiamento di questi emblemifu in effetti determinato dalla graduale trasformazione degli alpini, che da se,nplici compagnie distrettuali diventarono un corpo della fànteria con particolari funzioni. 1. Primo modello di cappello adotlato per le compagnie alpine, secondo i disegni riportati sul Giornale Mililare (1873). - Il fregio è costituito dalla stella da chepì con al centro il nwnero della rispettiva compagnia. - Distintivi di grado - erano disposti a "V", dietro la penna e sopra la coccarda. Erano gli stessi galloni a "damina " che il resto della fanteria portava lungo il bordo superiore del chepì, ed erano di argento per i sotlujJiciali e di lana rossa per i graduati di truppa. Nel 1878 questo cappello subì alcune modifiche, davanti e dietro le falde vennero maggiormente incurvate, inoltre sulla parte superiore di esse venne applicata della tela cerata nera. Con l'ordinamenlO dell'8 settembre 1878 il co1po si costituì su dieci battaglioni per un totale di 36 compagnie. A seguito di questa decisione ji.1rono apportate alcune modifiche ai distintivi del cappello. A) La truppa dei battaglioni continuò ad avere il numero della compagnia nella stella del cappello, del berretto e sugli spallini (la stella però diventava argento, prima era di metallo giallo); B) tutto il personale degli stati maggiori dei bauaglioni (ufficiali, sottufficiali e lruppa) adottò come segno distintivo la penna bianca, inoltre il tondino della stella recava il numero del battaglione, mentre sugli spallini dei sottufficiali e truppa spiccavano le lettere S.M. tessute in filo bianco. 2. 1880 - Alcuni dei provvedimenti presi nel 1880 portarono alla adozione di un nuovo tn4'eo quale fregio del cappello alpino in esso si esaltavano le caratleristiche del corpo. La coccarda, che stava sul lato sinistro, fu spostata davanti ed applicata sotto la testa dell'aquila che sovrastava il trofeo; al ceniro della cornetta era impresso il numero del batlaglione. Per indicare il numero della compagnia fu introdotto l'uso di una nappina di lana rossa con al centro uno scudo nero con il numero di jìlo bianco. Questa nappina era in tutto simile a quella che la fanteria portava sul chepì. Per il personale degli stati maggiori la nappina era completamente rossa e senza numero; su di essa si innestava la penna bianca. Anche per gli t~fjìciali venne prescritta una nappina simile a quella che i colleghi di fanteria portavano sul chepì., quindi era metallica d'argento e con croce di Savoia al centro. 3. 1882 - Il I O ottobre 1882 furono costituiti i primi sei reggimenti alpini, alcuni dei fi·egi del cappello vennero modificati in modo da riflettere questo cambiamento. La nappina tipo fanteria fu abolita e sostituita da un'altra di colore diverso secondo il numero del battaglione, i colori adottati furono: bianco, rosso, verde e blu che stavano ad indicare rispettivarnente il 1°, il 2°, il 3° ed il 4° battaglione; sottufficiali e truppa dello stato maggiore dei reggimenti e deposito furono contraddistinti dalla nappina gialla. L'uso della penna bianca fu limitato ai soli ufficiali superiori, tutto il resto del personale tornò ad avere la penna nera. Il ji-egio del cappello portava nella cornetta il numero del reggimento. 4. 1878 - Penna bianca e nappina rossa per il personale degli stati maggiori. 5. 1880 - Nupvo fregio del cappello alpino. Il nuovo fregio era composto da una cornetta con fucili incrociati, emblema delle truppe leggere (vedi bersaglieri) i fucili però avevano le baionette innestate inoltre completavano il trofeo una picozza ed un'ascia incrociate, contornava il tulto un tralcio di quercia ed uno di alloro; sulla cornetta poggia gli artigli un 'aquila coronata con scudo di Savoia in peuo. Come si vede tutti simboli legati alla montagna, di questo fregio esistono varie versioni, l'aquila si trova girata sia a destra che a sinistra oppure è solo la testa dell'aquila diversamente orientata oltre alle normali differenze trafreq{o da ufficiale e quello da truppa; i due qui riprodotti da esemplari originali hanno il corpo rivolto a sinistra, la testà )della prima è rivolta indietro mentre quella della seconda è in avanti. 6. Come si vede l'aquila è diversamente disposta rispetto alla Fig. 5 il primo più elaborato è da ufficiale, il secondo da truppa ed il terzo è la versione in metallo giallo per le unità della milizia mobile. Secondo alcuni le differenze dei fregi hanno un preciso significato, purtroppo però questa ipotesi non è st~{fragata da documenti. 7. Fregi per berretto da truppa. - Mod. .1873-1878: è il classico fregio da fanteria, stella ritagliata in panno rosso dove il disco con il numero della compagnia è applicato sopra e poteva essere cambiato; i sottt{tficiali avevano un analogofi.:gio ricamato in argento; - Mod. 1880: fu adottato insieme al nuovo trofeo del corpo, in effetti ne è la semplificazione, è rimasta la cornetta delle truppe leggere, i.fucili incrociati con baionetta e la corona reale sostituisce l'aquila; il fregio è ritagliato in panno rosso colore della fanteria; - Mod. 1883: le truppe alpine diventano un corpo della fanteria con un loro colore distintivo il verde, il fregio del berretto da fatica diventa verde come le mostre del colletto (più tardi chiamate fiamme) ed i paramani della giubba.
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE UFFTCTALE ( 1880)
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I 882 - Nuovo fregio da (bombetta) cappello per truppe alpine: il numero del reggÚnento non è ancora applicato nel disco della corneua (Coli. M. Lucarelli).
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1885 - Berretto con il nuovo fregio del co,po ricamato in Perde (Coll. M. Luca rei/i).
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J882 circa · Sergente dei bersailieri in 1enu1a da libera uscita, è armato come la truppa con ba ione/la del Vetterli e buflé 11erie nere.
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1882 • Tavola del G.lvf. che s1abilìsce le carcmerisiiche delle nuove mos1rine crern.isi per sofluifì.ciali e 1ruppa dei bersaglieri. Come si vede è indicato anche dove apporwre l'aggiornamen10 nell'Istruzione sulla divisa.
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I 888 circa - Bersagliere in tenura da libera uscita. Le b1,iff'etterie nere dei bersaglieri emno state adottate fin dall'epoca della costituzione del corpo perchĂŠ rispondenti ad esif!,enze mimetiche, dato l'i111pief!,O per essi previsto.
- 133 -
.,, 1890 circa - Gruppo di bersaglieri in 1enuta da libera uscita.
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1889 circa - Soldato dei bersa?,lieri in tenuta da libera uscita, indossa la giubba mod. 87 ma con le stellette melatliche. Ă&#x2C6; inleressante notare che il cappello ha ,nantenuto lajòrma tradizionale, vale a dire lafalda piccola e una leggera inclina zione sia davanti che dietro.
- 135 -
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1888 - Una compagnia del 79° Regg. Fanterià pos{l con i suoi 1,dfici{lfi. Gli uomini indossano quasi LUlle le tenute previste dal Regolamento, i soldati sono già armati del fucile Vetterli/Vitali. In {l[fo, dietro al gruppo, dornina un interessante troféo. A sinistra della foro si vedono gli uomini delle cucine e della sussi.1·tenza nelle loro particolari tenute.
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I 889 circa - Alle manovre. Consegne e cambio della guardia alla bandiera del 72° Regg. Fanteria. Si vede chiaramente il modo di portare le due giberne.
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE
Nota n. 236 - 24 _Marzo 1882
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Mod(fìca alle cinghie porta tenda a causa dei danni che provocano alle copertine.
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE - 22 LUGLIO 1888
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DECRETO DEL GIORNALE MILITARE UFFICIALE
Aitc/N tà2 'del 1898
Giubba per Fanteria di linea
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DECRETO DEL GIORNALE MILITARE UFFTCTALE
Atto N. 15 del 1894
Giubba por Alpini
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Alamaro por giubba da. Granatieri 1s
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TABELLA DEI FREG I ED ORNAMENTl DELLE GIUBBE DI PANNO DA ALPINI, BERSAGLTERT E GRANATIERI Atto 11. 15 - 25 Gennaio 1894 - Giornale Militare Utììciale ~
Colore della filettatura ;.,"fiottoni
Bavero
Corpi
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Spallini Manoe contro- pole spallini
Fregi sugli spallini
Mostrine della degli sul parte SJ)allini bavero anteriore controsinistra spallini e tinte tasche
delle manopole
ciel bavero
Panno Alamari Panno (senza scarlatto scarlatto mostrine)
Senza filettatura
Senza lìlettaturn
Senza lile11atura
delle 1110·
slrine sul bavero
Reggimenti granatieri
Bianchi lisci
Panno scarlano
Panno nero
Panno scarlatto
Granata e numero bianco su fondo nero
Id. bersaglieri (esercito permanente)
Gialli con cornetta
Panno nero
Id.
Panno nero
Numero, oppure numero ed iniziali S.M. o numero ed iniziali D bianchi su fondo nero (I )
Id. bersaglieri (milizia mobile)
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Id.
Id.
Id. alpini (esercito permanente)
Bianchi lisci
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Id. alpini (milizia mobile)
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Numero giallo su fondo nero
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Id. alpini (milizia teni1oriale)
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Numero giallo su fondo nero
Id.
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Numero giallo su fondo nero
Panno Numero bianco, od iniziali S.M. bianche turchino o gialle oppure l'inizia le D gialla su fondo nero (2)
Panno cremisi
Senza fi lettatura
Panno cremisi
Panno cremisi
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Id.
Id.
Id.
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Panno verde
Panno Panno Panno Panno sc<1rlano scarlano scarlatto scarlatto
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( I) Il numero del battaglione bianco su fondo nero serve per gli uomini erfenivi alle compagnie. Il numero del reggirnento colle iniziali S.M. bianche su fondo nero serve per gli uomini effettivi allo stato maggiore. Il numero del reggimento colla iniziale D bianca su fondo nero serve per gli uomini effettivi al deposito. (2) Il numero bianco su fondo nero serve per gli uomini effeuivi alle compagnie. Le iniziali S.M. biam:he su fondo nero servono per gli uomini effettivi agli stati maggiori cli battaglione. Le iniziali S.M. ginllc su fondo nero servono per gli uomini effettivi agli stati nrnggiori dei reggimenti. La iniziale D gialla su fo ndo nero serve per gli uomini effettivi al deposito.
1894 circa - Soldato "volontario di un anno" del 93° Regg. Fanteria in tenuta da libera uscita.
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1889 circa - La compagnia in posa per la foto ricordo. Il comandante siede al centro attorniato dai comandanti di plotone e dai sottiifficiali. Gli uomini. indossano la gamma quasi completa degli effetti di vestiario in distribuzione.
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1889 circa - Gruppo di militari dei bersaglieri durante una esercitazione, indossano varie tenute, sono ufficiali. sottu:fficiali e truppa.
1894 - Giubba da sergente dei bersaglieri con cordoni, sulla rnanica il distintivo di tiratore scelto ricamato in oro.
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Dettaglio del sistema di attacco dei cordoni.
Giubba da soldato semplice dei bersaglieri.
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1894 - Diet,v della giubba da sergente dei bersaglieri, con la tasca fimzionante per riporvi il pacchetto di medicazione.
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1894 circa - Giubba da sergente dei bersaglieri completa di cordoni allaforaggera.
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Fig. 2
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Fig. J. Interno con fodera e timbri della giubba da sergente dei bersaglieri. Fig. 2. Bottoni di divisa delle due grandez,z,e per unif'ormi dei bersaglieri.
1898 circa - Giubba da sergente di fanteria di linea, sulla manica sinistra il dis1in1ivo di tiratore scelto.
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1898 - Dietro della giubba da sergente difanteria di linea.
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1890 circa - Furiere del 60° Regg. Fanteria 7" compagnia in tenuta da libera uscita. La giubba ha già perso la filettatura scarlatta lungo il bordo inferiore. Le buffetterie sono bianche e l'armamento è la sciabola dafuriere (Coll. S. Coccia).
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1890 circa - Furiere maggiore in tenuta da libera uscita. Sulla manica spicca il distintivo di tiratore scelto. Le stelleue metalliche hanno sostituito quelle ricamate in seta.
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE .Hen·el:Lu
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Visier a del Chepì e Scala di 1:5
Berretto da chepì da souujficiali, accanto stivalini da sottufficiali e musicanti.
Scala di ·[: 5
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(il tesw continua dti pag. 121)
Anche in questo caso è preziosa Ia tabella riassuntiva di tutti i fregi e degli elementi distintivi previsti sul cappotto di panno azzurrato, la troviamo a conclusione del decreto, insieme alla descrizione illustrata dei modelli. Cosa interessante è che lo schema riporta anche i fregi da applicare sui cappotti della milizia mobile. II 27 gennaio 1896 (Atto n. 25) il Ministero determinava di rinnovare tutti i disegni dei modelli, i conti di costruzione e le relative descrizioni dei cappotti d'artiglieria, dei pastrani d'artiglieria, del treno del genio e della cavalleria, lo scopo era quello di riordinare la materia in seguito alle recenti modifiche apportate a questi indumenti. Oltre alla questione relativa ai dettagli di costruzione dei car.i c'era anche un problema di controllo dei costi. Il decreto è coITedato da ottime tavole che descrivono molto bene gli indumenti in questione. Un altro importante decreto, emanato per mettere ordine nelle dotazioni della truppa è quello del 1897 (Atto n. 17) in esso viene chiaramente regolamentato l'uso e le caratteristiche della divisa di tela. Nella "Istruzione sulla divisa della truppa" del 1880 questi indumenti, giubba e pantaloni, avevano le stesse caratteristiche dell' uniforme di panno ed era dello stesso modello per tutte le armi e corpi dell'esercito, con due sole differenze: a) Corpi a piedi - Le due falde anteriori della giubba si rialzavano e si fissavano sui lati per lasciare spazio alla giberna ventrale, la giubba era priva di controspallini. b) Corpi a cavallo - Negli angoli delle due falde anteriori della giubba non c'erano le asole oblique per tenerle alzate, la giubba era però munita di controspallini per fermare la bandoliera con giberna. Questa tenuta, confezionata in tela di filo crudo a spina di pesce, era di color bianco grezzo, essa cominciò a cadere in disuso dopo il 1887, quando fu gradatamente sostituita dalla tenuta cli tela bronzo chiaro, quella appena adottata per i presidi cl' Africa proprio in quel]' anno. La foggia della giubba si ispirava all' abbigliamento sportivo dell'epoca, con le due liste verticali sul petto, quanto al colore era stato scelto sull'esempio delle dotazioni inglesi, perché aveva proprietà mimetiche necessarie nel vasto teatro di guerra africano, in Patria era un colore che reggeva meglio lo sporco. Il decreto del 1897 stabiliva che l'uniforme di tela da usare doveva essere nuovamente confezionata in tela cli filo crudo spinato, quindi appariva di un color bianco-grezzo, mentre il cotone color "bronzo chiaro", che oggi definiremmo cachi, rimase d'uso esclusivo per i presidi cl' Africa. La giubba era costruita ad un petto, chiusa davanti da 5 bottoni di frutto, sui fianchi aveva i due tagli (sparati) per far uscire il cinturino; il bavero ed i paramani erano tagliati come nella giubba di panno, sulle punte di bavero erano praticati i fori per fissare le stellette di divisa; i controspallini erano del seguente tipo: - di tela come la giubba muniti di 3 asole per tre bottoni di frutto per esercito permanente, milizia mobile e terrjtoriale; - di panno colorato per la milizia territoriale con i seguenti colori: a) fanteria: scarlatto; b) artiglieria e requisizione quadrupedi: giallo; c) genio: cremisi; d) comp. di sussistenza: celeste. I controspallini erano sempre fissati dai 3 bottoncini. I controspJh inj dei sottufficiali avevano lungo i bordi una filettatura di trecciola argento di 3 mm per: fanteria, sanità, sussistenza e costiera; la filettatura era di trecciola oro per: artiglieria, genio e requisizione quadrupedi. La giubba di tela si presentava poi nelle seguenti varianti: a) con sparati e controspalli ni abbottonabili (fanteria); b) senza sparati e controspallini abbottonabili (corpi a cavallo); e) con sparati e controspallini fissi, cioè cuciti dalla parte del collo e della parte della spalla; d) senza sparati e con i controspallini fissi per: artiglieria da costa e da fortezza e da montagna del1' esercito permanente e della mobile. 11 testo del decreto è accompagnato da una serie di tavole che lo illustrano in ogni dettaglio.
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE
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TABELLA INDICANTE LA QUALITÀ DEGLI ORNAMENTI DEI CAPPOTTI DA FANTERIA, DA GRANATIERI E DA GENIO Corpi Reggimenti granatieri
Reggimenti fanteria
Distretti militari
Reggimenti del genio
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Compagnie di sanità e compagnie di sussistenza
Bottoni Metallo bianco semisferici lisci
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Metallo giallo semisferici con fregio di appie e granata Metallo bianco semisferici lisci
Corpo invalidi e veterani Compagnie di disciplina e stabilimenti militari di pena Milizia mobile della fanteria
Id.
Milizia mobile del genio
Metallo giallo semisferici con fregio di appie e granata Metallo bianco semisferici lisci
Compagnie di sanità e di sussistenza di milizia mobile
Filettatura degli spallini
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Panno cremisi Panno scarlatto
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE Atta N. J7 del i897
G iubba. cli tela spi~at,a. con sp:'lrati laterali (M. 18!.lfi)
Con trospBUini è.i tela apim,.ta
Scala di E: Hl
Giubba di tela. spinata senza spa.rati later ali (M. 1896)
Scala di .! : to
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE
Giubba di toin. spinata con sp1mi:ti latorali e contr O:'lpallini fissi ( M, 1806)
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Atto N . 17 clel 1897
TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE
Atto N . 124 del 1897
Giubba <U teìa. spinata senzà. sparati lateraii e con controspallini fissi
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE
Uose d i tela. spinata complete (M. 1896) Atto N. 17 del 1897
Scala di J:,
Atto N.170del 1898
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE
Atto 232 del 18.99. Panta.loni di tela spinata (M. 1896)
Mutande di tela (basino)
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE
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A tto 227 del 1900,
1898 - il distintivo e la borsa della specialità ciclisii.
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1899 circa - Bersagliere in tenuta di marcia estiva. L'armamento è quello previsto con il.fucile rnod. 91. L'equipaggiamento è portato secondo il sistema adottato dopo il 1888; sullo zaino si vede il telo tenda arrotolato con i palei/i. Il cinturino delle Riberne esce dallo "sparcao" laterale.
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La musica Il 27 luglio 1879 un decreto ministeriale ripristinava la funzione di "Capo musica" nei reggimenti di fanteria, anche questo aspetto della vita militare, legato alle cerimonie d'apparato, veniva rivalutato. Qualche giorno più tardi , ed esattamente il 30 luglio, furono emanate le istruzioni sulla divisa dei "capi musica" dei reggimenti di fanteria, era il vecchio "Tambur Maggiore" rivisto in chiave moderna. L'incarico veniva affidato ad un sottufficiale, l'uniforme prevista era del tipo da ufficiale, la giubba turchina a doppio petto filettata di scarlatto aveva però collo e paramani di panno nero,, non di velluto come gli ufficiali, su questi ultimi erano applicati i distintivi di grado uguali a quelli dei marescialli d'alloggio dei reali carabinieri, era quindi un intreccio a fiore fatto di gallone argento screziato cli seta nera. Erano previste le spalline d'argento lunghe 15 cm con 8 scaglie sullo scudo era applicata una cetra dorata, la frangia era composta da tre giri di cordoncini d 'argento ritorti e due di cordoncino di cotone bianco. I pantaloni erano di panno "bigio fino" con una banda di panno scarlatto alta 1 cm posta su due lati esterni (per gli ufficiali la banda era larga 4 cm). Il chepì recava un fregio composto da stella d'argento sormontata da una cetra in oro, la treccia era di cordone argento e di seta nera mentre i tre cordoncini montanti erano d'argento screziato di seta nera; la nappina del tipo da ufficiale. Il berretto di panno turchino scuro aveva i due orli della sopraffascia filettati di parmo scarlatto, con al centro il galloncino d'argento tessuto misto a seta nera alto 6 mm che fungeva da distintivo di grado, sul davanti il berretto aveva il numero del reggimento con corona reale ricamato in argento alto 34 mm, i tre cordoncini montanti erano al solito d'argento screziati di seta nera. L'armamento previsto era la sciabola da ufficiale di fanteria con pendagli di pelle nera. È evidente l'analogia con l'uniforme dei marescialli dei carabinieri, proprio per come si accosta a quella dell'ufficiale, si voleva conferire a questi militari il rango più elevato nella gerarchia dei sottufficiali. L'Atto n. 203 del 4 novembre del 1892 revisionò l'uniforme dei capi musica avvicinandola ancora di più a quella di un sottotenente di fanteria, il fregio del chepì fu modificato sostituendo alla cetra, posta sulla stella, il numero del rispettivo reggimento, in analogia a quanto si portava già sul berretto; cappotto, mantellina, sciabola e guanti tutto divenne più conforme al modello da ufficiale. Il grado di capo musica fu istituito da prima nella fanteria perché era l' arma che aveva maggiore presenza nei vari presidi, quindi era quella che più facilmente poteva provvedere alla musica per cerimonie e parate. La banda di fanteria era la più completa per varietà di strumenti e numero di componenti. Analoghe formazioni di musicanti furono comunque costituite per i reali carabinieri e i reggimenti di a1tiglieria da fortezza ed i corpi del genio, i bersaglieri avevano le loro speciali fanfare, mentre per la cavalleria e l'artiglieria da campagna erano prescritti i gruppi fan fara a cavallo. La difl\1sione delle m usiche po1tò il 16 agosto del 1884 ad una completa regolamentazione della materia, il decreto riportato sul G.M. fissava tutti i modelli degli strumenti previsti per i vari corpi e per le bande, i tipi di segnali, le marce d'ordinanza ed i ritornelli da suonare nelle diverse circostanze. Fu così sancito che la "Marcia del Re" fosse eseguita come marcia di parata dell'esercito, seguita a sua volta dalla marcia d ' ordinanza dei vari corpi. Già prima del 1895 una commissione di studio si era messa al lavoro per elaborare proposte di miglioramento al vestiario ed all'equipaggiamento militare. Gran paite delle innovazioni sperimentali erano dirette agli ufficfàli, quindi sono trattate nel relativo capitolo, quello delle modifiche successive al 1890 (Capitolo 18).
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE (1879)
Istruzione sulla divisa dei sottiifficiali capi musica. Dettagli dei distinti vi speciali.
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1885 - Banda del 16° Regg. Fanteria, in piedi, quasi al centro il capo musica tra gli aiutanli maggiori. 1 soldali so,w in tenuta di servizio con. cappotto e pantaloni di tela bianca e ghette, la maggior parte di loro appartiene alla compagnia di sfato 1naggiore.
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1895 circa . Batteria tamburi di un reggimento fanteria pronta per lo sfilamento. Un graduato capo tamburo (estrem.a destra) allinea gli uomini. Al cen/ro il sottufficiale 1amburo maggiore affianca i tamburini per poi prenderne il comando. La cordella bianca, che dal collo scende sul petto, indica che i militari sono tutti armati di revolve,; al fianco sinistro cingono invece la sciabola da fanteria mod. 43, eccetto il sergente che avrĂ la sciabola da furiere.
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Unf/ormi dei n1usiccm1i difa111eria (1884) 1. Tamburino di fanteria in tenuta da parata. Il solda10 non apparliene allo staio maggiore del reggimen/o a cui erano in organico i musicanti injèwi egli porla nella nappina il numero della sua compagnia inol1re la treccia lungo il bordo superiore del chepì è tutta rossa. 2. Furiere tamburino maggiore del 72° Regg. Fanteria in tenuta da parata. Il sottufficiale appari iene allo sta/o maggiore del reggimento come indica110 le nappi11e cornpletame11te rosse e le lettere S.M. sui controspallini, i musicanti effettivi aveva110 anche le trecciole bianche e rosse lungo il bordo superiore del chepì; sull'avambraccio destro sono applicati i galloncini della rqfferma o di anzianità e poi sotto il tamburo ricamato in argento. 3. Capo 1/lusica difanteria 1897 in grande unifor!lle. la carica di capo musicaji1 istituita il 30 luglio 1879, questa è f'unif<mne,che il decreto prescrive ai nuovi sottufficiali come si vede molto sirnile al sottotenente e con i distintivi di grado dei ,.,;arescialli d'alloggio dei RRCC. 4. Grembiule per ta!llburini. 5. Bandoliera di cuoio 11aturale per tamburo e anello a gancio. 6. Fregio da braccio per rnusicanti. per{' allievo è ricamato in rosso ed in arge11to per il musicante corpi caporali e sergenti. 7. Sciabola da.fanteria mod. 1843 in dotazione ai musicanti in grande uniforme. 8. Dettagli del [fì.epì da furiere musicante, fa trecciola lungo il bordo superiore è in jìlato arge1110 e seta rossa, la treccia invece è quella prescrilla per solfi(!Jiciali. 9. Sciabola per.furieri di fanteria con dragona da musicanli. 10. Giberna speciale per musicanli di fanteria è di cuoio lucido nero con numero del reggimen/o e cem, in pack/ond con l'unijonne da campagna, la giberna era coperta di unafoderina di tela. Jl. Pomo in argen/on.e della canna da tamburino maggiore il caporale tamburino aveva una canna con pomo molto più semplice. 12. Particolare del chepì da capo musica. 13. Dis1in1ivi di grado per le maniche della giubba del capo musica. 14. Dragona per grande unijòrme del capo 1/lusica. J5. Spalline per g rande wiUòrme del capo musica, la frangio ha due Miri di .fìlo d 'arRento ritorto e sotto un giro di cotone bianco. I 6. Berretto per fa tenuta di servizio del capo musica di.fanteria.
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TAVOLA DEL DECRETO DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE - 16 AGOSTO 1884
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE - 16 AGOSTO 1884
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Fig. I. Tamburo. Fig. 2. Bandoliera. Fig. 3. Pialli.
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE - 16 AGOSTO 1884
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Fig. 1
Fig. 1. Gran Cassa. Fig. 2. Gran Cassa con co!Liera e pù1t10 applica/o. Fig. 3. Ba/lente.
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE - 16 AGOSTO I 884
l. Cassa da leggii. 2. Cassetta da lucernetto. 3. Cartella. 4. Librelli. 5. Borsa da musicante. 6. Copertura della borsa. 7. Segni di lutto. 8. Cinghia per strumenti. 9. Borse per strumenti. 10. Cuscinet10 per gran cassa.
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Grado di maresciallo I1 Regolamento del 1884 sullo stato dei sottufficiali non aveva in effetti riconosciuto una carriera a questa categoria ma solo la possibilità di successive rafferme a scadenze fisse le quali erano di volta in volta soggette ad approvazione (Atto n. 150 del 12 agosto 1884, Distintivi di anzianità o delle rafferme). Questa lacuna fu colmata con la legge n. 266 del 3 luglio 1902 che istituì il grado di maresciallo anche nell'esercito definendo così sul piano g iuridico oltre che amministrativo la carriera dei sottufficiali. Il paragrafo 20 cieli ' Atto n. 36 del 1903 fissava le norme generali sull'uniforme dei marescialli le quali prevedevano:
- berretto di foggia eia ufficiale invece di quello a busta con visiera, fregio in ricamo d'argento o d'oro, distintivo cli grado costituito dalla trecci uola (non ancora dal gallone) d'oro o d'argento screziato di seta nera, il fregio aveva la corona se anche gli ufficiali l'avevano; \J
- cappello alpino con fregio di metallo nichelato così come la nappina con croce di Savoia al centro; - chepi con corcloncini montanti ed il gallone oro o argento screziato cli seta nera, la nappina recava la croce di Savoia al centro, la tulipa per il pennacchietto ed il fregio erano nichelati o dorati ; - i cappotti di fanteria e genio, portavano controspallini bordati sui tre lati (eccetto quello· cucito alla manica) eia gallone oro e argento screziato di seta nera;
- giubba da cavalleria artigl ieria e genio montavano gli stessi controspallini dei cappotti con al centro però i fregi di corpo dorati o nichelati. Come si vede nell 'aspetto il maresciallo somigl iava ad un sottotenente come avveniva per i marescialli d'alloggio dei reali carabinieri e per i capi musica. L' Atto n. 97 ciel 16 marzo 1903 perfeziona questa normativa allegando al decreto una serie di tavole spécificando in dettaglio tutti i fregi e i distintivi da apporre sull' uniforme. Come ornamento sulle maniche era previsto l' intreccio a fiore di gallone oro o argento screziato di seta nera (distintivo di grado). Sulle controspalline scomparvero i distintivi metallici ciel corpo che furono sostituiti dal gallone. Fu inoltre specificato che il berretto doveva essere confezionato in panno turchino (o blu scuro) per vestiario da sottufficiali, sia la fascia che la sopraffascia; il bordo inferiore ciel berretto e le tre cuciture montanti erano filettate di panno dello stesso colore dei cordoncini che guarnivano i berretti a busta della truppa, sulla fascia la trecciuola fu sostituita dal gallone oro o argento per indicare il grado.
I ciclisti L'evoluzione ed i miglioramenti della bicicletta come mezzo di trasporto fecero sì che essa si diffondesse anche nell'esercito per i servizi di posta e porta ordini prima e poi come mezzo di locomozione che consentiva una grande mo,bilità al soldato che ne era dotato. Nel 1903 (Atto n. 154 del 27 maggio) il Ministero decise di adottare una serie di oggetti speciali di corredo per i ciclisti, essi erano: a) copertura di tela con coprinuca da applicare sul berretto costruita con tela di cotone bianco (detta domestick), due asole sui l;iti corrispondevano ai bottoni del sottogola, ad essi si fermava infatti la foclerina bianca; b) cravatta di lana, cli una striscia rettangolare di flanella bianca alta 165 mm e lunga 830 mm; c) uose da ciclista costruite in pelle di vacchetta a paio (destra e sinistra) si chiudevano sul lato esterno con 5 ganci a molla ed erano fornite di sottopiede; d) camicia di flanella come i carabinieri reali. La cravatta e le uose dovevano essere somministrate a cura del Ministero, mentre la copertura di tela bianca dei berretti dovevano essere allestite dai corpi. Per i ciclisti erano inoltre previste scarpe rinforzate ma senza chiodatura, il personale addetto a questa specialità svolgeva il servizio di corrispondenza. Il decreto era corredato da tavole con i disegn i degli oggetti cli dotazione speciale.
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La nuova uniforme di tela Il tessuto con cui si confez ionava l' uniforme di tela della truppa dei vari corpi fu sostituito nel 1904 (18 ottobre) da quella data fu adottata la tela di cotone color bigio al posto della tela di lino cruda spinata impiegata fino a quel momento per la divisa di tela, il provvedimento stavolta era valido per tutte le armi e corpi dell'esercito compresi i reali carabinieri , per essi però il giubbone rimaneva immutato in ogni sua caratteristica di foggia e taglio per gl i altri corpi invece si decise cli apportare alcune piccole modifiche, furono infatti abolite le due tasche esterne e le due li ste long itudinal i, sul petto, la tasca fu una sola ed era interna posta a sinistra, essa era confezionata con tela greggia da camicia; le altre caratteristiche fondamentali della giubba rimasero immutate, si chiudeva ad un petto con una fi la cli 5 bottoni cli frutto. Al solito per fanteria, sanità, sussistenza, granatieri, bersaglieri, alpini e gen io le fal de della giubba sui fianchi avevano gli spacchi o sparali per far passare il cinturino delle giberne; i I collo era a punte arrotondate con il foro per le stelleue, sotto c 'era la maglietta cli refe per fissarvi la spranghetta delle stellette; le maniche avevano manopole a punta. La giubba per armi a cavallo era forn ita di controspallini della stessa tela della giubba, esse erano assicurate alla cucitura della manica da una parte e dall'altra, verso ìl collo, da un bottone cli frutto . Il modello cli giubba per artiglieria eia costa, eia fortezza e da montagna era come quello della fanteria privo però degli sparati laterali . La giubba della territoriale delle varie armi, meno quella alpina, era munita cli controspallini cli panno colorato: - fanteria: scarlatto; - artiglieria, plotoni req uisizione quadrupedi, treno ausiliario: giallo; - genio: cremisi; - sanità: amaranto; - sussistenza: celeste; - compagnie di disciplina: panno azzurrato. I controspallini dei sottufficiali erano ornati d ì trecciuola alta 3 mm cli argento per fa nteria, sanità e sussistenza, d ' oro per: artiglieria, genio, requisizione quadrupedi e treno ausiliario. Con questa uniforme erano previste anche delle uose della stessa tela, comunque il decreto era corredato eia ottime tavole che illustravano ogni dettaglio. Questa tela cli colore bigio come la definisce il testo della disposizione, in reallà era cli color grigio chiaro. I pantaloni corti da cavalJo per la truppa furono definitivamente codificati dall ' Atto n. 211 ciel 1904 (vedi tavola allegata), gli sbuffi laterali erano ormai ben evidenti, il tessuto era sempre il panno bigio con le due bavcle laterali di panno blu scuro, internamente all'altezza dei g inocchi erano applicate due pezze dello stesso panno come rinforzi, il pantalone viene ancora definito nel documento come modello "Ardito" .
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TAVOLA DAL GIORNALE Mll.,,ITARE UFFICIALE
Berretti e fregi da berretti per marescialli
Atto 97 del .1903
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE
Guarnizioni da cappelli, chepì e colbacchi per marescialli. Fig.1 8
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE
Distintivi per cappotti e giubbe per maresq_ia.lli.
Atto 97 del 1908
Fig. la Distintivo di grado por maniche Scala di t :5
Controspallini por giubbe da.
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TAVOLA DAL GTORNALE MTLITARE UFFICIALE
Atto JJ.1.. <lel 1903
Copertura di tela con. coprinuca per berretto da ciclisti.
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE
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CAPITOLO 13
TRUPPA DI FANTERIA LE TRASFORMAZIONI DELL'UNIFORME DAL 1900 AL GRIGIOVERDE
LE TRASFORMAZIONI DELL'UNIFORME DAL 1900 AL GRIGIOVERDE
Nuovo fregio per copricapi della truppa dei reggimenti granatieri Il 16 febbraio 1900 viene ripristinato sui copricapi, chepì e berretto della truppa dei granatieri , il vecchio fregio di granata che troviamo riportato nei regolamenti sull'uniforme del 1863. Già l'anno prima era stato ripreso dagli ufficiali; scompariva così un altro dei generici fregi di stella voluti ai tempi del Ministro Ricotti (anche se al centro della stella era posta una granata con il numero de] reggimento). \.:i Il nuovo fregio doveva avere le seguenti caratteristiche: Esercito permanente
Compagnie presidiarie
chepì
granata di metallo bianco con numero del reggimento smaltato in nero
granata di metallo giallo con numero della compagnia smaltato in nero
berretto da sotti~fficiali
da granata con numero del reggimento ricamati in argento
granata e numero della compagnia ricamati in oro
berretto da truppa
granata e numero del reggimento ricamati in cotone bianco
granata e numero della compagnia ricamati in lana gialla
L' Atto n. 21 del 1900 fissava le ultime caratteristiche del cappello da truppa per bersaglieri a seguito di alcune piccole modifiche appo1tate nel corso degli anni. Una serie di tavole dettagliate correda l'atto; dai disegni si nota che sostanzialmente il cappello non era molto cambiato rispetto agli anni 1870, veniva sempre confezionato in feltro fatto di puro pelo di cammello tinto in nero, per precauzione però veniva intriso in una speciale sostanza antitarme e reso molto duro. Il pennacchio era formato da 125 penne di cappone cangianti al verde scuro. Qualche piccola variante si comincia a notare nelle dimensioni della cupola che da 12,3 cm passa a 11 cm di altezza e nella larghezza delle falde che aumenta leggermente. Queste dimensioni subiranno col passare del tempo, ulteriori modifiche, snaturando le caratteristiche del cappello, il quale in origine si presentava con la cupola alta, per alloggiare l'armatura di ferro. Nel 1902 avviene una importante serie di modifiche alle uniformi, soprattutto alle giubbe di panno della truppa ed ai cappotti da fanteria; l'adozione del cosiddetto "modello comune" per questi due tipi di indumenti comporta delle innovazioni nelle mostreggiature che rappresentano la base di quelle attuali. Finalmente la fanteria riprendeva le vecchie colorazioni delle brigate, distinzione che era stata abbandonata nel 1860 per esigenze pratiche. A quei tempi la diversità di divisa avrebbe creato grosse difficoltà nelle complesse operazioni svolte per far confluire molti militari degli eserciti pre-unitari nelle unità di fanteria, dove venivano inquadrati ed equipaggiati e successivamente ridistribuiti nei reggimenti. L'uniforme di modello unico della fanteria consentiva di effettuare una sola vestizione, evitando di dover sostituire parte del corredo quando gli uomini giungevano al corpo. Dai documenti iconografici ci si rende perfettamente conto che i due decreti del 1902 e del 1903 non sono una banale variazione delle filettature di colore distintivo a giubbe e çappotti, in realtà anche in questo caso abbiamo un ulteriore cambiamento di foggia nelle divise militari il quale chiude definitivamente il ciclo Umbertino. È un nuovo stile che prelude all' adozione del grigioverde nel 1909. Le note sulle dimensioni del colletto sono state riportate proprio perché da esse traspare il cambiamento di foggia di cui si è accennato. Molto spesso questo aspetto evolutivo è celato dietro una piccola frase come: "per rendere la giubba più acconcia alla figura è apportato qualche miglioramento nel taglio". Sta di fatto che le uniformi cli questo inizio secolo divennero molto meno marziali, le giubbe troppo lunghe e larghe, rispetto al passato, il bavero troppo alto, i berretti troppo grandi e sgraziati, erano muniti di visiere sproporzionate.
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I Granata e numero del reggimento ricamati in cotone bianco.
Compagnie presidiarie
Granata di metallo giallo avente nel centro il numero della compagnia smaltato in nero.
Gra~~ta e numero della compagnia rica- 1 Granata e numero della compagnia ricama11moro. mati in lana gialla.
Il Ministero provvederà per la distribuzione dei relativi campioni. Per le spalline e per le copenure di tela da chepì sono conservati i fregi ora in uso. Il Ministro - PELLOUX. FREGI PER BERRETTI DA GRANATIERI Por oporali
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1900 - NUOVO FREGIO DT GRANATA ALL'ANTICA RIPRISTINATO PER I REGGIMENTI GRANATIERI
Fig. 2
Fig. I
Fig. I. Chepì da sottirfficiale. Fig. 2. Chepì da caporale.
I due esemplari di granata qui riprodotti si 14'eriscono ai due reggimenti esistenti all'epoca; i nurneri sulla bomba sono intagliati e foderati all'interno di pelle nera, una caratterislica cleifregi da i@ciale. Per la truppa invece il numero era impresso sulla homha, la cavità che ne risultava veniva smaltata in nero (Coli. L. Barone, foto A. Boggia).
- 201 -
1900 - ProfUi dei due chepÏ da sergente e da truppa modificati solo nel.fi'egio (granata al posto della stella), la forma del copricapo è rinwsta infatti come nei vecchi modelli precedenti (Coll. L. Barone).
- 202 -
TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE (1900)
Cappollo completo da bersagliere. V isto dt1vn.nti.
Fregto cli corne~tu con disco mob ile per cappello da bersagliere. ...l 9
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE ( 1900)
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Beuetto (fetz) con fiocco per bersaglieri.
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Dagli eccessi di questa nuova moda militare nacque una serie di cartoline umoristiche, che ne faceva risaltare gli aspetti ridicoli. In questo contesto si inserisce anche il decreto sulla istituzione del grado di maresciallo (già anticipato alla fine del Cap. XII), con il provvedimento nasce una figura di sottufficiale adeguata alla complessità della nuova struttura delle forze armate. A chiusura di questo decreto (1903) è posta una serie di tavole che riportano disegni dettagliati delle nuove caratteristiche degli indumenti in dotazione. È allegata anche la tabella riassuntiva dei colori distintivi attribuiti a ciascun reggimento di cavalleria, seguita dalla tabella dei conti di costruzione. Le giubbe di panno di cavalleria, artiglieria e genio continuarono a distinguersi tra loro per le diverse colorazioni delle filettature, per i fregi dei controspallini, per la lunghezza delle falde e per avere o meno gli spm·ati.
Il ripristino delle colorazioni distintive delle brigate di fanteria di linea tJ L'Atto n. 90 del 24 aprile 1902 ripristinava per le brigate di fanteria di linea dell'esercito permanente e per i reggimenti della milizia mobile le colorazioni distintive delle brigate di fanteria e definiva le nuove mostrine: "uno speciale distintivo costituito da mostrine di gallone di seta a colori, per il bavero del cappotto e della giubba di panno". Le brigate si distinguono dai diversi colori e dai loro abbinamenti, le mostrine possono essere di tinta unita o a righe di 5 mm di larghezza, disposte in senso longitudinale, o con filetti laterali di 2 mm di larghezza disposti longitudinalmente. ·
Mostrine per giubba di panno da fanteria Le mostrine sono di gallone di seta largo eia 30 a 32 mm, sono cucite sul bavero seguendo la cucitura dei margini, la lunghezza è di 120 mm circa, all'estremità il gallone forma una punta cli 15 mm sulla cui base è disposto un bottone piatto per mostrine da fanteria. La mostrina dovrà avere un foro in con-ispondenza di quello del bavero che serve ad applicare le stellette di divisa.
Mostrine per cappotto da fanteria Sono uguali alle precedenti, solo che la lunghezza è di 100 mm più i 15 mm della punta, vanno applicate con le stesse modalità di quelle della giubba. La milizia mobile adotta le stesse mostrine di gallone di seta con i colori del reggimento presso il quale sono costituiti i suoi reparti. In conseguenza di queste disposizioni sono adottate delle mostrine per cappotto e giubba di panno dai militari di sanità e sussistenza, dal personale di governo degli stabilimenti militari cli pena, dal personale di governo degli istituti militari, dai militari ciel distretto di Roma e dai guarclaforti . Con lo stesso atto furono cambiate anche le nappine eia chepì per i militari di truppa della sanità e della sussistenza, in precedenza esse erano rispettivamente bianche e gialle, con questo atto furono sostituite da nappine di lana rossa con numero bianco su fondo nero per entrambi i corpi. I nuovi fregi adottati per i berretti di sanità e sussistenza erano: SANITÀ - Stella di panno amaranto con cerchio ricamato in lana bianca recante al centro la croce rossa su fondo bianco. SUSSISTENZA , Stella di panno celeste con cerchio e croce ricamati in lana celeste. Con le uniformi di tela della truppa cli sanità della territoriale, i controspallini di panno bianco venivano sostituiti da quelli di panno amaranto.
Nuove mostrine per sanità e sussistenza SANITÀ - Le mostrine per cappotto e giubba cli panno sono ad una punta in panno amaranto, della stessa forma e dimensioni cli quelle già adottate per i militari dell'artiglieria e del genio.
- 205 -
1902 - Distintivi delle brigate difanteria. Da una cartolina d 'epoca.
- 206 -
Queste mostrine sono lunghe da 85 a 90 mm, larghe da 35 a 40 mm. SUSSISTENZA - Mostrine per giubba di panno, sono cli velluto di seta nero filettate di panno celeste (da 4 a 6 mm), la forma è ad una sola punta, come le precedenti: - mostrine per cappotto, sono per forma e dimensioni come quelle eia giubba, sono però realizzate in panno nero invece che velluto. La stessa mostreggiatura per giubba di panno e cappotto ma con filettatura scarlatta, fu adottata dai così detti "corpi assimilati", di cui diamo la lista riportata nel decreto: - personale di governo degli stabilimenti militari cli pena, fanteria fuori corpo, personale di governo degli istituti militari, distretto di Roma, guarclaforti. Contestualmente alla innovazione delle mostreggiature, l'Atto n. 91 del 24 aprile sanciva anche l'adozione cli un nuovo tipo di giubba e cappotto detti di modello comune perché in dotazione a: fanteria, sanità, sussistenza e genio. li testo dell'atto spiega infatti che, con l'adozione delle nuove mostreggiature, il cap~,otto cli fanteria diventa cappotto comune eia fanteria, sanità, sussistenza e genio mantenendo le mostreggiature d'arma. Anche la giubba di panno eia fanteria, modificata in giubba comune, veniva estesa agli stessi corpi migl iorandone il taglio per granatieri e bersaglieri. Il cappotto comune, nella foggia rimase identico aI precedente modello, inoltre si continuava a costruirlo in panno azzun-ato, con spall ini e controspallini di panno blu scuro; gli spallini a lunetta mantenevano la filettatura cli panno scarlatto. Il cappotto si distribuiva con le mostreggiature ciel corpo di appartenenza ed i relativi numeri da applicare sugli spallini. Naturalmente per i corpi non appaitenenti alle brigate di fanteria era privo del bottoncino piatto da mostrina. Il cappotto si chiudeva davanti con una fila di 6 bottoni grandi di metallo bianco, ciel tipo che era già stato unificato per fanteria, cavalleria e carabinieri. Le caratteristiche del cappotto del genio erano le seguenti: a) si chiudeva davanti con una fila di sei bottoni grandi da genio; b) la filettatura agli spallini era di panno cremisi; c) il bavero era provvisto di un paio di mostrine di panno nero ad una punta (come quello della sanità) filettate-di panno cremisi; d) sugli spallini erano applicati i numeri.
Giubba comune di panno per fanteria, sanità e sussistenza La giubba di panno mantenne le caratteristiche del precedente modello, compresa 1a confezione nel tradizionale panno turchino, La giubba si chiudeva davanti con una fila di sei bottoni grandi di metallo bianco da fanteria, sul fianco aveva i due spacchi (sparati) chiusi con due bottoni piccoli per parte; al centro sulla falda posteriore erano applicate le due finte tasche, Il bavero, le manopole, gli spallini e controspallini erano di panno nero, le filettature di panno scarlatto (della grossezza da 4 a 6 mm) guarnivano le manopole, gli spallini e le finte tasche. Sotto il bavero, ad l cm dal foro della stelletta, era applicata una maglietta di refe che serviva a fermare la spranghetta delle stellette di divisa, Facciamo notare che la giubba comune non aveva più la filettatura scarlatta sul davanti, al petto sinistro. All'atto della distribuzione ai militari, alla giubba si univano: le mostrine da giubba secondo il corpo, eventuali bottoncini da mostrina ed i fregi per gli spallini (numeri). LA GIUBBA DEI REGGIMENTI GRANATIERI si distingueva per le seguenti caratteristiche: a) il bavero aveva una altezza variabile da 7 cm sul davanti a 6 cm sul dietro; b) le manopole e il bavero erano di panno scarlatto; c) il petto sinistro era filettato di scarlatto, come gli spallini e le finte tasche posteriori; d) sul bavero aveva alamari di filo bianco per caporali e soldati, d'argento per sottufficiali; e) il fregio sugli spallini era costituito da granata con numero.
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1899 circa - Giubba da caporale maggiore dei granatieri. Sulla manica, sopra il gallone, le famose tre trecciuole, che creano non poche perplessitĂ (Colf. L. Barone).
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE (1902)
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Fig. J
Fig. 2
Fig. 3
Fig. 4
Fig. 5
Fig. 6
Nella tavola sono riportati alcuni campioni di nastri usati per confezionare le mostrine con i colori delle brigate di fanteria. L'abbinamento tra il colore di fondo e le diverse rigature, sia lungo i bordi che nel centro, indicava i vari reggimenti. Manca in questo schema l'elemento base, vale a dire il nastro a tinta unita, perché non ha bisogno di spiegazioni. La tessitura e la tipologia dei nastri, nei numeri 4, 5 e 6, corrisponde al modello di prescrizione; nei numeri 1, 2 e 3 invece abbiamo i nastri che differivano dal modello ufficiale (larghezza, trama del tessuto) che tuuavia era consentito usare. Fig. I. Br. Savona 15° e 16° Regg. Fanteria. Fig. 2. Br. Ancona 69° e 70° Regg. Fanteria. Fig. 3. Br. Venezia 83° e 84° Regg. Fanteria. Fig. 4. Br. Modena 41 ° e 42° Regg. Fanteria. Fig. 5. Br. Pinerolo 13° e 14° Regg. Fanteria. Fig. 6. Br. Calabria 59° e 60° Regg. Fanteria.
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LA GIUBBA Dl PANNO DA BERSAGLIERE aveva le seguenti caratteristiche: a) larghezza del bavero come i granatieri; b) era chiusa sul davanti con 6 bottoni grandi di metallo giallo, i botton i erano piccoli per gli sparati, tutti del tipo da bersagliere, cioè con il trofeo d' arma impresso; c) era filettata di panno cremisi ai controspallini, spallini, manopole e finte tasche posteriori, quindi si differenziava da quella per fanteria di linea perché aveva filettati anche i controspallini; d) sul bavero aveva le mostrine cremisi a due punte ; e) fregi sugli spallini (numeri, lettere, ecc ...) .
Nuove stellette di divisa \J
Con l'Atto n. 92, sempre emesso in data 24 aprile 1902, segue un'altra innovazione legata ai nuovi modelli di indumenti (giubba e cappotto), questo atto in particolare stabiliva l'adozione di nuovo tipo di stelletta da truppa, da applicare su giubbe e cappotti di modello comune. II testo la descrive come una stelletta con le punte leggermente anotondate e la superficie dagli spigol i convessi. In pratica si presentava un po' bombata. Questa stelletta aveva un'anima di latta ricoperta da una lamina di argentone (alpacca), queste componenti erano saldate ad un fondo di latta dove si imperniava un gambo di filo cli ottone. La stelléua si completava con una spranghetta cli filo di ottone che serviva a fissarla al bavero.L'Atto n. 94 è anch'esso un corollario dell'Atto n. 90, con esso si decretava la scomparsa dell'intreccio a fiore sui distintivi di grado. Era stato uno degli elementi più caratterizzanti delle uniformi adottate ai tempi della Riforma Ricotti e per tutto il periodo Umbertino. La giubba di panno ed i cappotti di cui abbiamo fin qui parlato non avevano più questo ornamento. Nel decreto si spiega che la cessazione dell' intreccio a fiore era dettata dall'esigenza di uniformare "la foggia dei distintivi di grado" tra militari in servizio permanente e quelli richiamati dal congedo; in caso di mobilitazione bisognava facilitare l'applicazione dei distintivi, renderla più semplice e spedita cli quanto avveniva con i gradi del vecchio tipo. Già prima del 1895, ai sottufficiali e graduati richiamati in servizio, si distribuivano gli effetti di corredo con i distintivi cli grado o di carica privi del rispettivo intreccio a fiore. La cosa naturalmente suscitava malcontento, perché era sentita come una discriminazione nei confronti dei richiamati, quasi che la mancanza dell'intreccio denotasse una riduzione della qualifica rispetto ai colleghi in servizio permanente, in realtà era solo una questione pratica e di costi. Il Ministero adottò quindi galloni già cuciti su strisce di panno, bastava applicarti sulle maniche delle giubbe di panno o cli tela, dei cappotti e pastrani delle varie armi e corpi, sui camiciotti dei vari addetti ai servizi speciali, in ultimo anche sugli abiti e sui giubboni dei carabinieri reali. Solo i marescialli dei carabinieri reali mantennero il loro intreccio. Il provvedimento che nel 1902 aveva istituito la "giubba comune" per fanteria e corpi assimilati, fu esteso a tutte le altre armi e corpi nel 1903. L'Atto n. 297 ciel 1903 modificò anche alcuni dettagli della giubba da fanteria, jnfatti il Ministero aveva deciso di togliere le filettature di panno colorato sulle giubbe cli panno di tutte le armi nelle seguenti parti: a) fanteria, sanità e sussistenza - alle finte tasche; b) bersaglieri - ai controspallini ed alle finte tasche; e) granatieri - al petto sinistro, alle finte tasche ed ai controspallini; cl) artiglieria e genio - al petto sinistro, alle finte tasche, ai controspallini ed al bavero, sul bavero rimanevano le mostrine di velluto filettate cli panno giallo per l'artiglieria e di panno cremisi per il genio; e) cavalleria - al petto sinistro, ai controspallini ed alle finte tasche per tutti i reggimenti e la scuola, al bavero per il reggimento Savoia (3°), ed alle manopole per le Guide (19°). Rimanevano invece le seguenti filettature: a) fanteria, alpini, bersaglieri, sanità e sussistenza - per questi rimanevano le filettature alle manopole, e agli spallini, per i granatieri solo sugli spallini; b) artiglieria e genio - alle manopole oltre a quelle delle mostrine; (il testo pmsegue a pag 238)
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE (1902)
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Atto 91 del 1902.
TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE (1902)
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE Giubba dĂŹ p4.nno da Bersaglieri e da Alpini.
Atto 297 del 1903
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- 217 -
1903 circa - Giuhha da soldato dei grana1ieri. Visla da die1ro, con. le finte tasche senza.filettature e l'apertura sul fianco sinistro in evidenza (Coli. L. Barone).
- 218 -
Giubba da.fà nteria mod. 1903. le jÏlet/Clture scarlalte sono rimaste sugli spallini ed sulle manopole, il collo di forma piuttosto montanle è guarnito con le mos1rine della rispettiva brigata (Coll. M. Torelli).
- 219 -
Dietro della giubba mod. 1903. Le .finte tasche non sono piĂš.filettate.
- 220 -
Fodera della giubba mod. 1903.
Dettaglio della mo- ¡ strina con stelletta e bottoncino.
1903 - Giubba da soldato di.fanteria di linea. Sul collo le mostrine della brigata.
- 221 -
TAVOL A DAL GIORNALE MILITARE (1903)
Fregio a 1:1Jacca ed a grauata per giberne da granatieri .
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1904 circa - Caporale della compagnia deposito del 14° Regg. Fanteria in tenuta da libera uscita. ll militare indossa la giubba mod. 1902, sulle rnaniche è scomparso l'intreccio a.fiore dei gradi. L'incarico di questo caporale non prevede l'annamento standard. da truppa di.fanteria, infatti porta al fiancola sciabola da fanteria modello 1843 (riprod.fot. A. Boggia).
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1904 circa - Musicante del 92° Regg. Fanteria 8rigata Basilicata in grande uniforme. Il militare è effettivo alla compagnia stato maggiore del reggimento perché inquadrato come musicante, sulla manica sinistra ha la cetra ricamata in.fìlo rosso, sul chepì porta la trecciuola bianca e rossa lungo il bordo superiore distin1ivo dei soli musicanti, la nappi.na è piena senza numero per gli appartenenli alla compagnia s1a10 maggiore, la sciabola da fanteria mod. 1843 era l'arma dei musicanti (riprod. Jot. A. Boggia).
- 224 -
1904 circa - Sergente del 6° Regg. Fanteria Brigala Aosta in tenu /0 di servizio. Come si vede gli elememi base dell'uniforme umbertina resistono ma la foggia si è ormai modificata. Il collo della giubba è ancora piuttoslo basso, secondo il vecchio stile, mentre la visiera del berreuo ha assunto dimensioni maggiori rispetto ai modelli precedenli (riprod.fot. A. Boggia).
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1900 circa - Fanteria in ricognizione. I militari indossano la tenuta di marcia, l'ufficiale con il binocolo porta la giubba da campagna mod. 1900 nella prima versione (galloni'dei gradi sul paramano).
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1907 - Grandi manovre. Un generale comandante di brigata (a des/ra appoggiato all'albero) con il suo stato rnaggiore. porta sul bavero le mostrine della sua brigata. Al centro due ujficiali medici (biciclella) con bracciale. 1 ciclisti portaordini attendono le disposizioni del comandante.
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1903 circa - Soldati di un 1-eggimentofanteria al pranzo di COIJJO. f ritratti dei sovrani campeggiano sullo sfondo. L'intrattenimento musicale è garantito dai due mandolini sulla sinistra. Eccetto i cinque 1nilitari in tenuta di tela, tutti gli altri indossano l'uniforme di panno nella tenuta festiva, ma senza armi.
/900 circa - Soldato delle truppe alpine in tenuta di rnarcia. La giubba ancora è gua rnita da gran parte delle sue filettature. Lo zaino è q/fardellato e l'eqaipaggimnento è quello previsto per la tenuta di marcia, con tanto di "alpenstock'' efoderina di le/a bianca sul cappello (riprod.j(Jt. A. Boggia).
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1904 - Alpini in esercitazione. Interessante l'equipaggiamen/o ed qff'ardellarnento dello zaino, dai lati del coperchio spuntano le suole degli scarponi chiodati di riserva. I pantaloni di tela sono per la /enuta estiva ( riprod. .fot. A. Boggia).
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/900 - Bersagliere in tenuta daJĂ tica di lela. Si indossava d'estate nei servizi inferni e ,a/volta anche nelle esercitazioni (riprod. fot. A. Buggia).
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TAVOLE DELLA RACCOLTA DOTAZIONI SPECIALI (1907)
Camiciotto di traliccio per rancieri.
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TAVOLE DELLA RACCOLTA DOTAZIONI SPECIALI (1907)
. Calzari di tela fodera.ti di 1ielle di mont.one col pelo.
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TAVOLA DELLA RACCOLTA DOTAZIONI SPECIALI (1907)
Cappotto di lana foderato di pelle di montone col pelo .
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TAVOLE DELLA RACCOLTA DOTAZIONI SPECIALI (1907)
Racchette per la. neve.
Ferri per cammina.ra sul ghiaccio.
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( il testo <:onrinua da pag. 211)
c) cavalleria - alle manopole per quelle giubbe che ne sono già fornite, meno il reggimento cavalleggeri Guide (19°). Per quanto attiene alla fanteria c'è da notare che: per gli alpini - le manopole diventano cli panno blu scuro, mentre di colore verde erano le mostrine, le filettature delle manopole e degli spallini; per i bersaglieri - erano previsti Io stesso tipo di mostrine e di analoghe filettature agli spallini ed alle manopole però di colore cremisi.
La fine del periodo Umbertino Le trasformazioni degli oggetti di corredo ed equipaggiamento approvate nel 1907 chiusero il ciclo evolutjvo delle uniformi umbertine, tutto si preparava per l'apertura di una nuova epoca quella del grigioverde, colore destinato a diventare sacro per gli italiani tanto che ven-à mantenuto anche dopo la I Guerra Mondiale in omaggio alle migliaia di caduti in quella che fu considerata l'ultima guerra di Indipendenza. Le Grandi Manovre del 1907 furono l' ultima occasione per l'esercito cli presentaJsi ai nostri occhi con quelle tenute, quei simboli ed equipaggiamento cari all'epoca Umbertina, cioè con una divisa risorgimentale modernizzata, quella con cui le forze annate avevano ritrovato il legame con la tradizione e la propria identità. Ciò che avviene in Italia in questo scorcio di inizio XX secolo rispecchia la situazione dei più importanti eserciti europei, sono le innovazioni in fatto di armamenti che impongono un nuovo concetto di guerra. In sintesi ciò che cambiò l'aspetto delle nostre truppe fu: - la scomparsa del chepì (eccetto che per i granatieri e l' artiglieri a a cavallo); - l' adozione di un nuovo equipaggiamento e buffetterie. Questi cambiamenti si assommavano alle semplificazioni appo1tate alle divise negli otto anni precedenti, quali ad esempio l'abolizione delle filettature cli colore distintivo alle giubbe e l'intreccio a fiore sulle maniche. L' uniforme dei sottufficiali trova nel I 907 una definitiva codificazione la successione gerarchica dei gradi dei sottufficiali con i relativi distintivi. L'introduzione del grado di maresciallo anche nell'esercito conferì all'intera classe dei sottufficiali una più precisa fisionomia con compiti e attribuzioni, essi rappresentavano l'anello mancante deJia moderna strullura organizzativa delle forze armate.
I cambiamenti dei sottu:ffìciali: i marescialli Il 22 g~nnaio 1907 (graduazione e distintivi) il Ministero decise che i distintivi di grado dei sottufficiali si articolassero nel seguente modo: - sergenti cli squadra, contabilità o con incarichi speciali stessi galloni sui paramani oggi in uso; - sergenti maggiori porteranno i distintivi da furiere attualmente in uso, portati anche da quei furieri che non possono diventare marescialli; i furieri e i furieri maggiori che non avevano optato per il passaggio a maresciallo portavano un occhiello sul vertice ciel distintivo di grado alle manopole; l'occhiello era di galloncino argento o oro; - fur iere nftggiore, rimarrà temporaneamente in uso per coloro che sono rivestiti del grado ma non possono diventare marescialli; - marescialli useranno i distintivi di grado suUe controspalline e sul berretto come più appresso indicato. I marescialli useranno generalmente gli indumenti di corredo prescritti per gli altri sottufficiali, oltre a questi avranno anche alcuni oggetti specificamente adottati per loro.
Un(forme dei marescialli BERRETTO - È costruito in panno turchino (blu scuro) Je sue parti sono tagliate in modo che dal basso il berretto si protenda in alto e in avanti; le cuciture montanti saranno guarnite di cordoncino oro o argento screziato di seta nera, sul bordo superiore della sopraffascia è applicato il distintivo di grado, il gallone argento o oro alto 16 mm. Il fregio sarà ricamato in argento o oro e del tipo da sottufficiale eccetto per la fanteria ed i bersaglieri che avranno il modello da ufficiale.
- 238 -
GIUBBA - Sarà uguale a quella della truppa a cui appartiene con stesse filettature solo che la bottoniera sarà coperta, i gradi saranno indicati sulle controspalline come segue: - marescialli cli compagnia, squadra, batteria, l galloncino oro o argento screziato cli seta nera alto 6 mm posto al centro della controspallina; - maresciallo cli battaglione, mezzo reggimento o brigata 2 strisce di galloncino del tipo precedente; - maresciallo di reggi mento 3 strisce di galloncino oro o argento screziato di seta nera. Le mostrine cli velluto filettate di panno colorato o quelle di panno amaranto per il colletto saranno lunghe al massimo 125 mm e larghe 50 mm. MANTELLINA - Per .i marescialli è adottata una mantellina che sostituisce i cappotti, i pastrani e le mantelline eia truppa, ha il bavero dello stesso panno del corpo alto davanti 70 mm e dietro 60 mm, il corpo non è a ruota intera, si chiude davanti all'altezza del colletto con un gangherino e da due borchie di metallo argento e oro, secondo i bottoni dell ' uniforme, esse sono a fonna di testa di leorie e sono fissate al corpo della mantellina, dalla borchia di sinistra scende la catenella, da quella di destra s porge il gancio per fissarla. li mantello è costruito in panno: ~ azzurrato per vestiario da sottufficial i per marescialli di fanteria, sanità sussistenza e granatieri ; - turchino (b]u scuro) per maresciall i dei bersaglieri, alpini e minatori del genio; - bigio (grigioazzurro) per marescialli di cavalleria, artiglieria e genio . PANTALONI - I pantaloni dei marescialli saranno del colore della rispettiva truppa costriùti in panno per vestiario da sottufficiali, di qualità migliore, .invece della semplice filettatura avranno la banda larga 3 cm di panno fino da mostreggiature dello stesso colore della truppa; i marescialli di cavalleria avranno le due bande larghe 2 cm ognuna di panno tino deJlo stesso colore degli ufficiali . SCIABOLA - Sempre l' Atto n. 21 del 1907 stabiliva che fosse adottata una sciabola con relativo cinturino per i marescialli di fanteria di linea, degli alpini, del genio (escluso iJ treno) e delle compagnie di sanità e sussistenza denominata: sciabola per marescialli di fanteria e genio. La lama era q uella della sciabola da sottufficiali di fanteria, la guardia era di acciaio con doppia elsa, l'impugnatura cli ebano a sezione rettangolare con ghiera, cappuccio e bottone cli acciaio; il fodero era di cuoio nero con fornimenti di acciaio vale a dire puntale, ghiera con campanella e cappa con campanella. Per i marescialli dei bersaglieri veniva adottato lo stesso modello di sciabola ma con tutti i fornimenti anche al fodero, di ottone compresa l'elsa. Il cinturino era in cuoio naturale e eia una campanella sul Lato sinistro scendevano i due pendagli cli pelle nera con bottoni gemeJli.
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1903 - Berrelto da maresciallo con i distintivi di f?rado nella prima versione adouata. Visto il rango di questi sof/1.~ffìcialifu s1abitito che portassero il copricapo della foggia da u}Jiciale, come era stato stabilito per i m.arescialli dei carabinieri reali ed i capi musica (riprodotto dal vero).
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1903 - Profilo del berretto da maresciallo, l'aspetto esteriore della nuova categoria di sottufficiali era assimilata a quello di un sottotenente (riprodotto dal vero).
TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE (1907)
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Atto 21 del 1907 m:wescio.llo.
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE (1907)
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE (1907)
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE (1907)
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE (1907)
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE (1 907)
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE (1907)
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Quest'arma in pratica altro non era che la vecchia sciabola per.furieri con l'elsa e l'impugnatura modificate. I marescialli dei corpi montati mantennero le armi delle rispettive dotazioni (sciabola da cavalleria mod. 71, sciabola d'artiglieria mod. 1888).
1907 - Maresciallo delle compagnie di disciplina e reclusori militari, indossa la nuova divisa per i marescialli del 'esercito. La recenle istĂšuzione di questo grado creava una figura nuova nella categoria dei som(/jĂŹciali, meglio dejinita e di maggior peso, si stabilirono quindi quei distintivi che ne indicavano rango ed impor/anza, compresa la sciabola. Sul bavero le mostrine adottate nel 1902, di velluto nero con bordo.filettato scarlatto.
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Berretto per compagnie di disciplina
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Fig. 2
Fig. 1. 1895 circa - Una rara immagine di un soldato assegnato alla reclusione (un(I condizione che non induceva ai ricordifotogrqftci), indossa l'unijèJrme da f(lnteri(I (tenuta ordinaria), le mostrine sono prive delle stellette; spallini, manopole e bavem sono .filettati di rosso, presumibilmente anche le patte delle finte tasche, sulla fa.Ida posteriore: il pantalone è quello bigio di prescrizione, le ghette bianche completano la tenuta. Sulla sedia è appoggiato un berretto di.forma cilindrica di panno turchino, i/fregio è un disco dello stesso panno, la cui circonferenza è rica,nata in.filo bianco, come la lett(!ra "R" posta al centro del disco. Soggolo e visiera sono di cuoio nero. Fig. 2. 1906 (23 gennaio) - Si adottava per i militari incorporati nelle compagnie di disciplina, in quelle speciali e di punizione, un berretto di panno az.zurrato da truppa con soggolo e visiera di cuoio nero (come da disegno del G.M. allegalo). il copricapo sostituiva berreuo e chepì fino ad allora in uso. il fregio era costi1ui10 da un disco di panno turchino la cui circonferenza ed it nume,v erano ricamali: - in lana gialla per le compagnie di punizione; - in lana bianca per le compagnie speciali. 1 militari assegnati (l[l(I 2" classe delle compagnie di punizione avevano inoltre la cucitum del tondino guarnita da un cordoncino di lana gialla.
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1908 - 80° Regg. Fanteria (B1: Roma). La ba_n diera con il colonnello comandante attorniato dal personale (in grande uniforme) della compagnia di stato maggiore. Sono riconoscibili il capo musica, gli aiutanti maggiori ed i militari di truppa che ancora portano il chepÏ. I marescialli, alle due estremità della prima fila, hanno il primo modello di sciabola adottato per loro ( riprod. fot. A. Boggia).
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1908 - Venezia., presso l'80° Regg. Fanteria.. La musica a.I completo in grande un!f"orme con tutti i suoi strumenti. Il capo musica è seduto alla sinistra del capitano aiutante maggiore ( riprod. fot. A. Boggia).
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I 90R - Venezia, presso I' 80° Regg. Fanteria. La .farifara del I° Bat1agtione (Pa!,nanova) co,nposta dalla balleria tamburi e dai trmnhettieri in tenuta da esercitazioni interne (riprod. fol. A. Boggia).
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1908 - 5 Compagnia del 2° Batlagtione dell'80° Regg. Fanteria in tenuta da libera uscita e in tenuta dafatù:a di tela (riprod.fot. A. Boggia). 11
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1908 - Venezia. Tenuta ordinaria dei sottufficiali del 2° e 3° Battaglione presso 1'80° Regg. Fanteria. Seduti nella prima fila sono i marescialli, il cui grado era stato da poco istituito nell'esercito.
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1908 - Venezia. Variazioni sul tema: "Uniform~ di m.arcia e di servizio" compresi i cucinieri della 6° Compagnia delt' 80° Regg. Fanteria (riprod. jol. A. [foggia).
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1908 - Venezia, presso /'80° Regg. Fanteria, 7" Compagnia in tenuta da esercilazione, di servizio e da campagna (riprod. fot. A. Boggia).
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1908 - Chioggia, 8" Cmnpagnia dell'80° Regg. Fanteria in tenuta di servizio. Nell'ultinw.fila in alto vediamo due soldati in tenuta "stile lagunare" simile alla R. Marina, il cappello non ha nastro con scrilta, la blusa è di pan.no turchino scuro con stellette su/. bavero, sull'avambraccio sinistro spicca la stella rossa con numero del reggùnento al centro, il fregio da berretto, i pantaloni sono di panno bigio con filetto scarlatto (riprod. fot. A. Boggia).
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1908 - Venezia, presso ['80° Regg. Fanteria Brigata Roma. L' 1 l" Compagnia in tenula di marcia estiva con pantaloni e uose di tela e le sue varianti (riprod. fot. A. Boggia).
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1908 - Truppa in tenuta di marcia es1iva. 12" Compagnia dell'80° Regg. Fanteria Brigata Roma. Come concessione all'estate gli uomini indossano i pantaloni di tela grezza e le ghette bianche, inol!re sotto il cappotto non si portava la giubba.
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/908 - Venezia, presso il Comando del/'80° Regg. Fanteria. Le gondole adibite al trasporto deili iifficiali con i soldati assegnati al servizio, che indossano la particolare tenuta da marinaio (casacca turchina, pantaloni bigi dafà n1eria con pistagna rossa) (riprod. .fot. A. Boggia).
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LA TRANSIZIONE AL GRIGIOVERDE LA TENUTA DI GUARNIGIONE
DALLA TENUTA DI GUARNIGIONE AL GRIGIOVERDE
Durante gli anni a cavallo tra i due secoli, l'attenzione dello stato maggiore e dei suoi organi competenti era rivolta in particolare modo al processo cli modernizzazione che si stava sviluppando nei maggiori eserciti europei ciel tempo. Come già eletto le trasformazioni in atto erano determinate dal concorso di molteplici fattori, tuttavia il contributo più cospicuo veniva dal progresso tecnologico degli armamenti. Il calibro ridotto e quindi la maggiore gittata delle armi rigate, nonché il volume di fuoco di quelle a ripetizione, creavano condizioni operative sul campo di battaglia del tutto nuove. \.) Inoltre l'impiego sempre più diffuso di aerostati, palloni e telegrafo consentiva !.'avvistamento ed il controllo dei movimenti delle truppe avversarie da molto lontano. I vantaggi dell'uso di queste macchine, insieme al!' accresciuta potenza delle anni, producevano una dilatazione degli spazi di manovra dove il contatto con gli opposti schieramenti si materializzava già da considerevole distanza. Sottrarsi all'osservazione nemica diventava ormai una necessità primaria, proprio per non esporsi al1' azione del fuoco avversario. Naturalmente il nuovo scenario di guerra imponeva un' ampia revisione delle dottrine e dei metodi su cui si era basato l'impiego delle truppe fino a quel momento. La situazione che gradatamente siandava prospettando imponeva un rapido rinnovamento in molti settori, non ultimo quello delle dotazioni individuali ciel combattente, intese queste nella più ampia accezione del termine, comprendenti cioè: effetti cli vestiario, calzature, buffetterie ed ogni tipo di equipaggiamento; tutti materiali da progettare "ex novo". Nella nuova realtà di un conflitto armato, l'efficienza degli uomini sarebbe in gran parte dipesa dall'adeguatezza di tali mezzi, non solo ma in questo contesto l'esigenza del mimetismo assumeva ormai una importanza fondamentale, vista comunque sotto un duplice aspetto. Prima di tutto andava considerata come la necessità di confondersi il più possibile con l'ambiente, allo scopo di defilarsi all'osservazione e all'offesa nemica, in secondo luogo doveva applicarsi nel senso di ridurre al massimo tutte quelle distinzioni che fregiavano la divisa del soldato e ne rimarcavano ormai troppo vistosamente l'appartenenza ad un'arma o un corpo, il grado, il rango, l'incarico o la funzione, ma che sul campo di battaglia si tramutavano in altrettanti pericolosi indicatori di bersagli. La preoccupazione per questo aspetto del problema si era più volte manifestata anche in passato (decreto del 1879 sulla riadozione della giubba turchino scuro per gli ufficiali cli fanteria). Il pericolo si prospettava principalmente per gli ufficiali, l'esperienza infatti aveva dimostrato quanto fosse rischioso mantenere quei distintivi che consentivano di individuarli con certezza. La conseguenza più disastrosa era che i reparti rimanessero privi cli comando proprio nel momento più critico dello scontro (cosa che si verificherà tragicamente all'inizio della I Gue1Ta Mondiale). Una nuova concezione di uniforme militare stava ormai facendosi strada, basata sul principio che il soldato avesse un corredo composto cli due differenti divise, una per la parata e i servizi d'onore, l'altra invece completamente diversa eia indossare esclusivamente per le operazioni di campagna, essenziale e pratica, priva di inutili fronzoli e uguale per tutti. L'Italia era, dal canto suo, impegnata a mantenere la struttura delle forze armate al passo coi tempi, esigenza questa eh½ scaturiva dalla posizione e dagli impegni assunti dal nostro paese con le potenze alleate. Come sempre lo sforzo di rinnovamento doveva essere proporzionato alle reali condizioni delle finanze dello stato, ma l'economia nazionale non viveva un momento particolarmente prospero e condizionava pesantemente i progetti di ristrutturazione presentati. I decreti varati in materia di "divisa e vestiario" tra il 1899 ed il 1907 costituivano un primo passo verso quella modernizzazione delle uniformi militari tanto auspicata. Le semplificazioni introdotte determinarono comunque la scomparsa cli tutte le filettature cli colore distintivo che guarnivano la giubba ciel soldato, nonché l'intreccio a fiore dei gradi portato sulle maniche e da ultimo l'abolizione ciel tanto vituperato chepì (eccetto granatieri ed artiglieria a cavallo).
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Come si è detto si trattava in effetti solo di semplificazioni, poiché la base del corredo del militare era costituita ancora dagli stessi indumenti adottati con l'istruzione del 1880, mantenendo i tradizionali abbimunenti di colore per giubba e pantalone, per i metalli e per i soprabiti. Infatti nelle immagini fotografiche delle grandi manovre del 1907, l'aspetto delle truppe è di poco variato rispetto al periodo umbertino. Il vero cambiamento comincia a profilarsi solo tra la fine del 1908 (24 dicembre 1908) ed il 1909 (25 settembre 1909). Concluso il ciclo di sperimentazione avviato nel 1906 con il plotone grigio degl i alpini (battaglione Morbegno) si giunse finalmente alla adozione dell'uniforme di panno grigioverde prescritta . come tenuta di campagna per tutte le armi. Nel corso delle prove furono presentate diverse varianti del copricapo, della giubba e dell'equipaggiamento costruiti secondo quei criteri di mimetismo, praticità e comfort ritenuti orn1ai indispensabili. Nonostante le buone prove riscontrate nel corso delle dimostrazioni, questi effetti furono scartati perché i costi ed i tempi di costruzione erano superiori alle aspettative. Per consentire l'attuazione del progetto si giunse ad una soluzione di compromesso, i modelli approvati erano sostanzialmente una replica di quelli già in dotazione confezionati in panno turchino scuro o grigio azzurro; si cambiava solo il colore del panno e qualche altro dettaglio opportunam.e nte variato. Le caratteristiche dei nuovi effetti di vestiario erano le seguenti: - truppe a piedi • giubba - ad un petto con abbottonatura nascosta, era della stessa foggia deila giubba turchino scuro, con le stesse aperture laterali (sparati), spallini a lunetta e controspallini fissi, i paramani erano sempre a punta, il collo invece di essere rovesciato era diritto con stellette e mostreggiature; • pantaloni - erano lunghi da portare dentro gli stivaletti o corti per le trnppe alpine con fasce mollettiere; - ciclisti • giubba - ad un petto con abbottonatura coperta, aveva due tasche sul petto ed il collo rovesciato che poteva essere portato aperto, sui fianchi erano cucite due linguette che si abbottonavano e servivano da passanti per il cinturino, le manopole erano ancora a punta. Questa giubba era l'indumento più simile agli effetti della sperimentazione; • pantaloni - erano corri eia indossare con i gambali; - truppe montate (cavalleria, artiglieria e treno) • giubba - ad un petto con abbottonatura coperta, i controspallini erano cuciti ali' attaccatura della manica e abbottonati all'altra estremità, sul dietro la giubba aveva la martingala ed un piccolo spacco centrale, la foggia anche in questo caso ricalcava quella della giubba di panno turchino, i paramani erano a punta ed il collo diritto; • pantaloni - erano quell.i per armi a cavallo con i nuovi gambali di cuoio. Variando solo di poco la foggia della nuova divisa si facilitava il compito degli enti incaricati di co. struirla. L'uniforme di panno grigioverde così concepita e codificata come tenuta cli campagna per tutte le armi, in definitiva doveva sostituire, nel corredo di panno turchino scuro, solo quegli effetti che il soldato indossava nelle esercitazioni, manovre, marce e servizio in genere. Gli altri indumenti della stessa serie di vestiario (turchino scuro) rimanevano nella dotazione per continuare come nel passato ad essere portati con la grande uniforme, in caso di cerimonie, parate e libera uscita, la loro destinazione d' uso non cambiava. La soluzione adottata appagava le due opposte esigenze del combattente moderno. La tenuta d( panno grigioverde veniva assegnata eia prima ai soli corpi combattenti di alcune grandi unità (corpi d'armata) prescelti per l'operazione, poi gradatamente la distribuzione veniva estesa proseguendo per tutto il 191 O e 1911 , secondo precise cadenze, alla fine però di questa fase di transizione la truppa si trovò ad avere un corredo con prevalenza di indumenti di panno grigioverde. Della precedente tenuta cli panno turchino scuro rimanevano soltanto la giubba ed il berretto modello 1907/909 sostitutivo ciel chepì; i copricapi speciali rimanevano in uso senza varianti. Il progetto iniziale decadeva sostanzialmente per i seguenti motivi: - un corredo di due diverse divise (a cui si aggiungeva anche quella di tela) comportava un aggravio dovuto all'approvvigionamento dei vari tessuti e complicava le fasi di costruzione degli effetti di vestiario affidate ai corpi, con conseguente aumento dell'incidenza dei costi, cosa che non ci si poteva permettere; - le unità destinate al corpo di spedizione in partenza per la Libia versarono ai depositi le loro uniformi di panno turchino scuro per ricevere solo la tenuta cli guerra in panno grigioverde, circostanza questa che contribuì alla sua maggiore diffusione.
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Infi ne si adottava per i reparti rimasti in Italia una tenuta mista, da indossare per i servizi di presidio cosiddetta " tenuta di guarnigione" (*), vale a dire in circostanze quali: parate, cerimonie libera uscita, si componeva dei seguenti effetti: - giubba di panno turchino scuro con attributi dell'arma o corpo di appartenenza; - berretto di panno turchino scuro mod. 1907/909 o copricapo speciale; - pantalone di panno grigioverde, portato negli stivaletti eia truppe alpine, oppure corti con le fasce mollettiere o con i gambali di cuoio nero, per cavalleria, artiglieria e treno. Si concludeva così il ciclo storico dell'uniforme umbertina. I marescialli di cavalleria, artiglieria, del treno cli artiglieria e ciel treno ciel genio continuarono ad usare la sciabola prescritta per i sottufficiali delle rispettive armi e specialità.
Berretti da truppa (Atto n. 89 clell'll aprile 1907)
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L'atto in questione avvertiva in apertura che era in corso di ristampa l'istruzione sulla divisa della truppa perché fino a questo momento si era proceduto aggiornando di volta in volta la vecchia istruzione del 1880. Nel frattempo il Ministero rendeva noto che era stato adottato per la fanteria di linea (esclusi i granatieri), per l' artiglieria (escluso il reggimento artiglieria a cavallo), per il genio e per le compagnie di sanità e sussistenza un berretto da campagna, il nuovo copricapo doveva sostituire il chepì tantq nelle dota· zioni di mobilitazione quanto nell'equipagg iamento individ uale degli uomini di truppa . Con il berretto di nuovo modello era distribuita anche una copertina di tela bianca detta domestick. Il berretto era costruito con pan no leggero impermeabilizzato, costruito in modo che dal basso fosse proteso verso l'alto in avanti; è la stessa forma adottato per i berretti dei sottufficiali e dei carabinieri. La sopraffascia alta 3,5 cm era guarnita sul bordo superiore con un cordoncino d i lana di 3 mm del colore dell'arma o specialità del militare, anche le tre cuciture montanti erano guarnite da analogo cordoncino; a destra e a sinistra dei montanti erano applicati due occhielli di metallo verniciato di nero. Ali' interno il berretto aveva una fodera di tela di crine che serviva a dargli consistenza, le patti di tela dovevano essere tracciate e tagliate accuratamente usando i modelli di lamiera zincata. TI decreto spiegava inoltre che la lavorazione doveva essere accuratissima in ogni particolare affinché i berretti fossero conformi al campione. Visiera e soggolo erano di cuoio nero opaco con bottoni piccoli delle rispettive armi sui lati a reggere il soggolo. Per i fregi dei berretti sarà disposto in seguito, così spiegava il relatore a chiusura del decreto. Successivamente furono adottati fregi metall ici con coccarda e dietro la taschina per la nappina, i fregi erano in linea cli massima come quelli del chepì ma di dimensioni leggermente inferiori, la fanteria cli linea adottò un fregio metallico simile a quello degli uffici ali con fucil i incrociati, disco e numero ciel reggimento tutto sormontato da corona reale, la stella della fanteria era sparita.
Berretto cli panno da fatica Lo stesso atto stabiliva che fosse adottato anche un berretto di panno "per fatica" in sostituzione della vecchia busta con visiera adottata negli anni 1870, questo berretto era prescritto per tutte le anni e specialità dell'esercito eccetto i carabinieri, i bersaglieri e gli alpini. li copricapo era realizzato in un sol pezzo di panno blu scuro poi ricucito e foderato di tela, era guarnito da 3 applicazioni di cordoncino di lana ciel colore distintivo d' arma e specialità, una di esse era posta sulla cucitura anteriore, le altre due erano disposte sui lati a 50 mm cli distanza dal bordo superiore. Il berretto non aveva sopraffascia né visiera, solo nel modello per armi a cavallo era previsto un soggolo cli pelle nera uguale a quello dei berretti da campagna retto con due bottoncini sui lati.
(*) Il termine " tenuta di guarnigione", che si usa per indicare ques ta comhinazione delle due uniformi, non ha riscontro nei documenti ufficiali quali i Giornali Militari.
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE (1907)
Berretto da campa.gna
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE (1907)
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE (1907)
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Deuagli di costruzione del modello difoderina di tela per berretti.
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TAVOLE DAL GIORNALE MILITARE (1907)
Zainetto da ciclisti 'per bicicletta rigida.
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LA TENUTA DI GUARNIGIONE
Caporale Allievo Sergente della Compagnia di stato maggiore (nappina piena senza numero) dell'81° Regg. Fanteria Brigata Bologna (baionetta a destra).
Soldato della I Compagnia del 39° Regg. Fanteria Brigata Bologna.
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I 909 - Dettagli di un esemplare del nuovo berretto adottato con il fregio previsto per la fanteria di linea. La sua derivazione dal chepÏ è piuttosto evidente, maggiormente inarcata dalla nappina di lana rossa e dalla coccarda posta sotto il fregio. Questo esemplare di berreuo è comunque privo dei doppi fori di areazione disposii sui due la1i a cavallo della file1ta1ura verticale.
LA TENUTA DI GUARNIGIONE
Caporale della Compagnia S ia/O maggiore dell'R2° Regg Fanteria Brigata Torino.
Un granatiere del 1° Regg. con tre conunilitoni del 3° Regg. Artiglieria da fortezza, il granatiere porta l 'ultimo modello di chepì.
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LA TENUTA DI GUARNIGIONE
Caporale del 60° Regg. Fanteria Brigata Calabria. Sulla manica sinistra il distintivo di tiratore scelto; gli stivaletti sono un 'iniziativa personale del militare ( riprod. fot. A. Boigia).
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La sez.ione mitragliatrici del 15° Regg. Fanteria Brigala Savona mostra orgogliosamente il suo nuovo equipaggiamento.
Soldato dell' Il" Compagnia del/' 89° Regg. Fanteria Brigata Salerno in tenuta da libera uscita con cappotto.
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1907 circa - li maestro della musica è gicÏ ch;/ini1ivwne11te assimilato ad un sottotenente.fin dal 1895 (grande un(forme).
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1909 circa - l militari della 4n Compagnia del 46° Regg. Fanteria Brigata Reggio sono con il loro cornandante di plotone e indossano il cappotto. Come in altre foto notiamo che i fanti portano la baionetta al fianco destro, conlrariamente ad ogni consuetudine in base alla quale l'arma si portava a sinistra, perchÊ piÚ fa cilmente estraibile. Ciò nonostante questo parlicolare coincide proprio con le Istruzioni diramate iniziabnente sul modo di portare le buffetterie del fucile mod. 91.
/9 IO - Soldato del 39° Regg. Fanteria i11 tenuta di marcia, il militare indossa il nuovo equipaggiamen/o di zai110 e tascapane. Le /a vole del decreto di adozione del nuovo equipaggiamento sono qui di seguito riportate. La baioneua è ancora portata a destra (Arch. C. di Somma).
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE (1907)
Tasca di tela impermeabile color marrone.
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Gancio di ferro stagnato con campallella Fig. 4a
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La nuova "tasca di tela" sostituiva il vecchio "tascapane" in re/a azzurra rigata. I vari agganci predisposri ne facevano un oggetto di equipaggiamento molpiù versatile.
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Il nuovo zaino sostituiva il precedente modello con la struttura esterna in pelle di vacche/IO, quello eh.e i soldati chiamavano "la pecorella". Nel 1909 lo zaino in tela mod. 1907 verrĂ riconfermato con qualche variante.
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE (1907)
Giberna mod. 1907 per pacchetti e caricatori.
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Scala 2: 5.
1909 - S0lda1o del / 0 Hegg. Granatieri in tenuta da fihera uscita. Sui paramani suno appficati gli alamari concessi per co1111nernomre if 250° anniversario di costituzione del cotpu. La foto è stola ritoccCIICI perfC1re risC1Ltare rnep,lio lo scarlatto di collo e /Jliramani, tulfavia si vede chioramen1e che la giubba è costruita in hase al nuovo modeflo, quindi è di foggia diverso rispello al passato; probabifrnentte è siatafatra su misum.
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/909 - Foto analoga alla precedente. In ques10 caso però il granatiere indossa una giubba di vecchio modello, come si vede dalla.forma del collo e dal wglio meno aderente. Sicuramenle è un indumento fornito dall'amm inistrazione.
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1909 - Alamari (grandezza naturale) introdotti per guarnire i paramani della giubba dei grana/ieri, erano di cotone bianco per la 1.!iĂŹppa, per i sottujjiciali lo stesso gallone era infilato argento.
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Ancora una proposta innovativa per i ReggÚnenti Granatieri. Fu presentata dal ,nagg. Bassi Cav. Ugo nel 1909, effettive al 1° Regg. Granatieri e collega dell'allora magg. Pirzio-Biroli, l'iniziativa era nata nell'ambito delle celehrazioni per il 250° anniversario della fondazione del corpo. Oltre al riprislino degli alamari sulle manopole della giubba, tornavano anche i bottoni con la gran'ata al posto di quelli lisci da fanteria e per copricapo si riproponeva il vecchio colbacco da granaliere, o meglio una rivisitazione in chiave moderna del vecchio tradizionale copricapo del co,po. Ancora una volta la mantellina doveva sostiluire il cappotto da fanteria. Dei cambiamenli proposti furono accettati solo i bottoni con la granata e gli alcunari sui paramani.
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1909 - Divisa sperimentale proposta per i reggimenti granatieri. Il colbacco è l'elemento innovativo insieme alla mcmte/lina, prevista in genere solo per bersaglieri e alpini. Gli almnari sulle manopole furono concesse per celebrare i 250 anni dallafondaz,ione del co,po (Arch. gen. U. Perrone Capano).
In alto: Schieramen to composto da se1;~enti rrwggiori di vari reggimenti. Forse si traila di una cerimonia per la consegna delle ricompense al rnerito. Hanno tutti la medaglia della guerra di Libia, sono probabilmente reduci, notiamo che il tipo di calzature era discrezionale. In basso: Gruppo di solli.(/jiciali in grande uniforrne, solo i granatieri portavano ancora il chepĂŹ.
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1909 circa - Giubba mod. 1903 da sergente dei granatieri. Le jàlde si sono allungate forse eccessivamente, anche il collo ha cambiato forma ed è diventalO più alto, così da sembrare dritto. È fa foggia criticata ne{/a serie di cartoline satiriche dedicate a queste uniformi.
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e o 19 f J - Cerimonia del giuramento delle reclute del 15° Regg. Fanleria Brigata Savona. Al centro il colonnello con la bandiera a/lornialO dagli ufficiali. Notiamo che questi ultimi indossano lulli i tipi di soprabito in dotazione, spence1; rnantella e impermeabile nero di cautchou, solo due sono senza soprabito.
TAVOLE DALLA RACCOLTA DELLE DOTAZIONI SPECIALI (1905)
Insegna per il gran quar tiere ge~ ntle, intendenza. generale e per la d irezione g enElr~le dei traf.l por ti.
Insegne per comandi di divisione, di briga.te., di reggimenti di cavalleria.
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TAVOLE DALLA RACCOLTA DELLE DOTAZIONI SPECIALI (1905)
Insegne per comandi e servizi di armata, di corpo d'armata; di divisione, di brigata, di reggimenti e di legione.
Custodie per insegne di Comando.
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Soldato alpino (plotone grigio). Nella tenuta sperimentale le b1~fjè1terie sono indossale sotto la giubba da cui spunta il fodero della baionetta; il bavero è rovescialo con fìamme verdi. I pantaloni sono guarniti di pistagne verdi sui lati. Il cappello è quello ispirato al "Campaign Hat" delle truppe USA dumnte la guerm di Cuba. È unjèltro grigioverde munito di sottogola e fascia di cuoio attorno alla cupola; il fregio è come quello della bombelta, con aquila e cornetta ricamati infilo verde e coccarda, il numero del reggimento è bianco.
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Caporale maggiore degli alpini pOS(I con la te!luta grigioverde adottata a conclusione della sperimen1azione. li cappello, sempre munito di sottogola, ha assunto la sua forma caratteristica, davanti il Jì·egio è ancora costituito eia cornetta con coro/la e fucili ricamati in filo verde, il numero del reggimento ricam.ato in filo bianco spicca nel tondo della cornetta. Il collo della giubba è rovesciato con le fiamme ve1di (ripmd. fot. A. Boggia).
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1909 circa - Una delle prime immagini dell 'uniforme grigioverde da campagna tratta da una serie di cartoline a colori dell'epoca. La giubba detta foto è anche munita di una tasca con patta e bottone posta sul petto sinistro, si traltaforse di un elemento simmetrico (riprod. fot. A. Boggia).
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1909 - Sequenza di immaiini riferite alla presentazione al re della nuova un(torme grigioverde. Probabilmente la cerimonia si svolse presso la Caserma Macao. Nella j(Jto in alto si vede spuntare il berretto di Vittorio Ernanuele Ili dietro il cilindro del ministro ( ?) al centro della foto (Arch. M. Lucarelli).
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1909 - Roma, Caserma Macao. Un'altra sequenza delta precedente manifestazione. Mili/ari delle varie armi sono schierati, a carattere dimostrativo, per evidenziare la differenza tra la vecchia e la nuova tenuta. Qui compaiono anche i bersaglieri e gli artiglieri.
1909 circa - Una.foto d'epoca moslra il bersagliere in una delle prime versioni dell'uni/onne grigioverde. Le giberne sono ancora quelle del mod. 1887 del VetterliVitali.
- 303 -
1909 circa - Prime immagini dell'uniforme grigioverde. Il cappello è ancora coperto dalla foderina di tela incerata nera. Sullo zaino si intravede la mantellin(I di panno turchino anvtola!a.
1909 circa - Bersaglieri in esercitazione ai Campi d 'Annibale (Rocca di Papa). Come si può notare alcuni militari hanno l'unifonne grigioverde altri invece portano la giubba di panno turchino. 7Ïllti i militari, pur avendo le giberne mod. .1907 del fucile 9 I, sono invece armati di Vetterli 87. Forse dei richiamati?
- 304 -
1909 circa - Bersagliere ciclisla nella sua speciale tenuta. La giubba ,è di taglio particolare con il collo aprihile, sotto si poteva usare il maglione a collo allo. Diventerà l 'un(fòrme degli arditi nella "grande guerra". Gambali e giberne sono anch 'essi di rnodetlo speciale per reparti ciclisti.
- 305 -
/909 circa - Bersagliere ciclista nella sua nuova tenuta grigioverde.
- 306 -
1909 circa - Bersagliere ciclista visto difrorue.
- 307 -
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CAPITOLO 14
UNIFORMI DELLE TRUPPE DI CAVALLERIA
UNIFORMI DELLE TRUPPE DI CAVALLERIA
Uniformi dei sottutliciali e truppa secondo l'istruzione del 1880
Uniforme di panno GIUBBA - È di panno turchino scuro costruita ad un sol petto, chiusa da una fila di 6 bottoni bombati di metallo bianco; contorni della giubba e del bavero, delle manopole, dei conur~ospallini e delle finte tasche sono filettati (larg. da 4 a 6 mm) del colore distintivo del reggimento, come indicato nelJa tabella allegata. BAVERO - È guarnito da mostrine a tre punte per cavalleria, la punta inferiore deve essere lunga tanto da lasciare scoperto un quarto del bavero, le punte mediane devono essere lunghe 140 mm e le punte superiori l 00 mm. CONTROSPALLINI - Sono eletti mobili perché fissati da un lato mediante bottone e dall 'altro sono cuciti alla spalla; vengono guarniti al centro dal fregio ciel corpo in metallo bianco, esso consiste in: granata, lance incrociate e cornetta. La giubba degli attendenti dell'arma cli cavalleria non ha controspallini né finte tasche con i quattro bottoni. PANTALONI LUNGHI - Sono del modello per armi a cavallo. Sono in dotazione ai militari dei reggimenti di cavalleria, alla scuola normale e al deposito di allevamento cavalli e stalloni; i pantaloni sono confezionati in panno bigio (grigio azzurro), sono guarniti lateralmente eia due bande cli panno turchino larghe ciascuna 28 mm e distanti tra loro 5 mm.
Copricapi ELMO - Per i primi quattro reggimenti, composto eia un coppo cli ferro sormontato da cimiero in lastra di ottone, sotto al coppo si trovano la fascia cli cuoio con visiera e paranuca di latta, i tre pezzi sono ricoperti all'esterno da pelle cli foca nera; il fregio posto davanti e costituito da una croce di ferro, fermata all'elmo mediante una vite con dado, completano l'elmo i due soggoli cli lastra d ' ottone, sotto il rosone sinistro è posta la coccarda di cuoio stampato dai colori nazionali. COLBACCO - Per tutti i reggimenti esclusi i primi quattro, è costituito eia un tubo di feltro ricoperto esternamente di pelo nero di foca, si completa con soggolo, nappina cli lana rossa con al centro il numero dello squadrone ricamato in bianco su fondo nero; la nappina è perforata verticalmente per potervi infilare la penna, per gli uomini appartenenti agli stati maggiori dei reggimenti, alla scuola normale e al deposito stalloni ed allevamento cavalli, la nappina è completamente rossa, il personale degli squadroni deposito porta al centro la legera "D" invece ciel numero. li fregio è posto tra nappina e visiera e consiste di: - lance di metallo bianco incrociate sormontate eia corona reale e numero del reggimento impresso al centro (dal 5° al 10° reggimento); - cornetta di metallo bìanco sormontata eia corona reale e numero ciel reggimento al centro per gli ultimi dieci reggimenti; - stella di metallo bianco, disco mobile al centro con croce cli Savoia per scuola normale, deposito stalloni e allevamento cavalli. La penna di corvo, eia mettere nella nappina, e la treccia di colore distìntivo con ghiandina completano il copricapo.
- 311 -
BERRETTO - Per piccola tenuta è confezionato in panno turchino scuro, munito di visiera e soggolo, filettatura e fregio sono secondo i distintivi del corpo come indicato nella tabella riassuntiva. PASTRANO DA CAVALLERIA - È a doppio petto, con mantellina in un sol pezzo, costruito con panno bigio alto I ,50 rn, deve risultare sufficicnremente ampio e con le falde lu nghe, le maniche sono prive di manopole, il bavero ha le punte arrotondate e guarnito con stellette di divisa. T ENUTA DI TELA BIANCA - Giubba e pantalone sono del modello deJJ'uniforme di panno, i pantalon i però non hanno le doppie bande laterali né il sottopiede. · GUANTI - Sono di pelle bianca scamosciata.
Armamento - Sciabola da cavalleria mocl. I 87 I con cinturino e pendaglio cli bufalo bianco, dragona secondo il grado; - pistola a rotazione con fondina cli cuoio e cordellina bianca quando presc1itto dal quadro di armamento; - moschetto Vetterli eia cavalleria con baionetta ripiegata; - nella tenuta di marcia i militari di cavalleria portavano la borraccia a tracolla; - bandoliera cli pelle cli bufalo bianca per tutti, al l' altezza del petto era g uarnita dal fregio della specialità in metallo giallo (granata, lance incrociate e cornetta), fi bbia passante e puntale erano anch'essi di metallo giallo; la giberna di cuoio nero, solo per i sottufficiali, era guarnita sul coperchio, dello stesso fregio di specialità portato sulla bandoliera.
- 312 -
TAVOLA DELL'ISTRUZIONE SULLA DIVISA (1880)
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Modello della giubba per i corpi di cavalleria con le mostre del collo, i controspallini e relativi fregi.
- 313 -
ISTRUZIONE SULLA DIVISA (1 880) A. - Tabella dei fregi ed ornamenti delle giubbe di panno per le armi d'artiglieria, cavalleria e genio Colo1·c della filettatura
Corpi
Colore del panno
Bottoni
Bavero
Panno turchino scuro Id.
Controspallini
del ba,·ero dei controspallini
Manopole
Finte tasche
Fregi sui controspallini
Mostrine sul bavero
delle mostrine sul barcro
delle manopole
del contorno e delle finte tasche
Panno
Panno
t·or<m::t reale.
Velluto nero
Panno
turchino scuro Id.
Panno turchino
Cannoni con
turchino scuro Id.
giallo
Panno giallo
scuro
in metallo Arnesi da zappatore
Panno giallo
Panno giallo
Panno giaJlo
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Prurno cremisi
Panno
Panno
cremisi
cremisi
Panno cremisi Senza Jilenalllra
Panno cremisi Id.
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Se.nza tilenatura Jd.
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Panno scarlano Id.
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Panno
Gial li con
curchino scuro
cannoni e granata
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Gialli con appie e granata Bianchi lisci
Id.
in mcrnllo giallo
Panno
Id.
(iranma di metallo bianco Id.
Senza mostrine Jd.
Senza filettatura Id
Vellu10 nero
Id.
Id.
Id.
Panno sca.rlauo
Panno
Id.
Id.
Id.
Id.
Lance con corona re<~e in me1allo bfanco
Id.
Id.
Velluto nero Id.
Scn,a filenmura Id.
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Id.
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cremisi
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Piemome re;ile cavalleria (2•)
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Id.
Id.
Savoia cavalleria (3')
Id.
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Panno scarlano Velluto
Id. Id.
nero
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Gcnov:l cavalleria (4•)
Id.
Id.
Id.
Novara cavalleria (5°)
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Id.
Ao~ca cavalleria (6•)
Id.
Id.
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Milano cavalleria (i0 )
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Moncebello cavalleria (8')
Id.
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Panno giallo
Id.
Panno
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bianco Panno scarlauo Panno cremisi Panno
Panno cremisi Panno scarl;ino
Id.
giallo
Firenze cavalleria (9•)
Id.
Viuorio Emruiuele cavalleria ( 10°)
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Foggia c::ivallcria ( 11 t>)
Id. Id. Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Panno giallo Panno scarlatto
Id.
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Panno
Id.
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Panno
Id.
Panno
Panno
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arando Panno
arane.io
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scarlano Panno
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Panno
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Comcu::i concorona
Velluto
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nero
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reale in metallo bianco Id.
Id.
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Panno
Velluto
Id. Id.
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Id.
nero
Id.
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scarlano Id. Id.
Lucca cavalleria ( 16' ) Casena cavalleria (17')
Id. Id.
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Panno bianco
Id.
Velluto
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Id.
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Piacenza cavalleria ( 18°) Guide c:l\'allcria ( 19') Roma cavalleria (20°)
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Panno
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Panno
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Panno
Panno
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Panno
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scarlano Id.
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Panno scarlano Panno
bianco Panno scarlauo Panno verde
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Panno
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Senza fregio
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Panno
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Panno
Panno arancio
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Panno
Panno verde
arancio Panno giallo Senza lilenmurn
scarlano
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Scuola normale di cavalleria e deposito stalloni ed allcv. cavalli
Velluto nero Id.
bianco
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Panno giallo Panno cn::.1nisi Panno arancio
Panno sc,irl:mo
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Panno scarlano
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Lodi cavalleria ( IS'')
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Aless,mdria cavalleria ( 14•)
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Panno verde
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Panno scarlat10 Panno
giallo Panno bianco
Panno
giallo Panno
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Panno
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Monferrato cavalleria ( 13°)
Panno
Sen1.a fileuamrn Panno
Panno
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Panno giallo
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TAVOLA DELL' ISTRUZIONE SULLA DIVISA (1880)
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TAVOLA DELL'ISTRUZIONE SULLA DIVISA (1880)
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Modello degli stivali da indossare sotto i pantaloni lunghi, gavetta e speroni con correggia di cuoio.
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TAVOLA DELL'ISTRUZIONE SULLA DIVISA (I 880)
Sacco a biada pe_r cavalleria (Modello .1875).
Sacchetto per arnesi di vestiario fuori uso
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Sacchetto per galletta.
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1880 circa - Giubba da caporale del Reggimento Cavalleria Savoia (3 °). Le stellette sono piÚ tarde.
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1880 circa - Altri dettagli della giubba da caporale del Reggimento Cavalleria Savoia (3°).
1885 circa - Giubba da caporale del Reggimento Cavalleria Montebello (8°) volontario di un anno. Le stellette metalliche al bavero sono piiÏ tarde (Coll. V. Gibellini).
- 322-
/885 circa - Detwgti della giubba da caporale del Reggimento Cavalleria Montebello (Coll. V. Gibellini).
- 323 -
1885 circa - Giubba da caporale maggiore del Reggimento Cavalleria Alessandria (14 °) volontario di un armo.
- 324 -
Fig. I
1885 - Dettagli della giubba da caporale maggiore. Fig. J. Parlicolare del bavero con le slellette ricamale in seta, da sottufficiale, ed il galloncino argenlo lungo il bordo del collo, distintivo dei volo,uari di un anno. Fig. 2. Controspallina con.fregio da cavalleggero. Fig. 3. Dietro della stessa giubba.
- 325 -
1880 circa - Giubba da caporale maggiore del Reggimento Cavalleria Piacenza (18 °) (Museo della Cavalleria - Pinerolo).
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Schema riepilogativo, secondo l'Istruzione I 880, delle colorazioni distintive dei sei reggimenti lancieri con fregio della specialità per le controspalline.
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Schema riassuntivo delle colorazioni distintive, secondo l'lslruz.ione 1880, dei dieci reggimenti cavalleggeri con re· lativo.fi·egio di specialità per le controspalline.
- 329 -
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Colbacco e giubba con i distintivi per rnilitari della scuola di cavalleria, deposito stalloni e allevamento cavalli (Istruzione 1880). La nappina sul colbacco è senza numero dello squadrone, sulle spalline nessun.fregio di specialità.
21° Padova
22 ° Catania
23° Umberto 1
24° Vicenza
Colori distintivi dei reggimenti cavalleggeri costituiti dopo il I 882. Sulle controspalline si portava, quando prescritto, il .fi'egio di cornetta.
TAVOLA DELL'ISTRUZIONE SULLA DIVISA (1880)
(Scola di 1/ 5).
È il vecchio modello portato fino al
1882 corrisponde alle caratteristiche dell'elmo riprodotto nella tavola (Museo del Risorgùnento di Voghera).
- 331 -
1880 circa - Soldato volontario di un anno in gran tenuta. Il pantalone è quello tradizionale lungo che copre gli stivali.
- 332 -
TAVOLA DELL'ISTRUZIONE SULLA DIVISA (1880)
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Il colbacco ed i suoi ornamenti per lancieri e cavalleggeri.
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Colbacco da soldato del Reggimento Cavalleria Lucca ( 16°). La treccia è di cotone bianco, colore distintivo dei cavalleggeri di Lucca, nella nappina è riportato il numero dello squadrone al quale è in forza il militare. Lo stesso copricapo era in dotazione anche ai reggimenti lancieri.
Fregio ricordo del Reggimento Cavalleggeri Roma (20°) (Coli. M. Lucarelli).
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I 880 circa - Colbacco da truppa con foderina di tela bianca. La nappina senza numero dello squadrone indica che il militare è in.forza allo stato maigiore del reggi.mento.
- 335 -
TAVOLA DELL'ISTRUZIONE SULLA DIVISA (1880)
Berretto di panno.
Berretti con sO.'J!J<>lo.
Fregi per berretti in panno.
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Ultimi 1.0 regg. cavau.
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1890 circa - Berretto da sottufficiale del Reggimento Cavalleggeri di Umberto I (23"). Il fregio è ricamato in argento.
- 337 -
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DEITAGLI DEI COPRICAPI Fig. I. Lanciere di Montebello, porta il colbacco con la foderina di tela bianca, il trofeo è stampigliato in nero, nella nappina il numero dello squadrone, senza la penna. Fig. 2. Vista.frontale del berretto della tenuta di servizio, porta il trofeo del Reggimento Milan.o Cavalleria (7°) e le filettature del rispettivo colore distintivo (cremisi). Fig. 2/A. Prr~filo del berretto di panno con fregio e colori del Reggimento Genova Cavalleria (4 °). Fig. 2/B. Soldato con berretto di pan.no (Lancieri di Aosta), sempre munito di sottogola. Fig. 3. Fregi per berretti di panno delle tre .1peciali1à ricamati infilo bianco per la /.ruppa, in argen/.o per i sottufficiali. Fig. 4. Fregi per coperture di tela bianca da colbacco delle due specialilà che lo portavano. Il trofeo era stampigliai.o in nero.
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Fig. J
Fig. 2/A
Fig. 2//3
Fig. 4
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.1885 - Uno squadrone del Reggirnento Cavalleria Firenze (9°). La foto è particolarmen/e interessante perché i militari indossano l'intera gamma delle tenute previste per ogni tipo di attività e servizio. Anche gli ufficiali vestono i due soprabiti di prescrizione, lo spencer ed il mantello completo.
- 341 -
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- 342 -
Per le truppe di cavalleria QuantitĂ per un reggimento lancieri
Designazione delle armi, buffetterie e munizioni .Moschetti di cavalleria Modello 1870 con baionetta e coi relativi assortimenti, accessori e cinghie Pistole a rotazione Modello 1874, con cordoni, fondine e accessori
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230
230
Lance da cavalleria con cinghia porta lancia
1060
Sciabole eia cavalleria Modello 1871
1330 1330
Cinturini da cavalleria .Modello 1873 Giberne da cavalleria, con bandoliera, per sottufficiali lei.
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id.,
per caporali e soldati
Ca1tucce a pallottola per armi Modello 1870 lei.
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per pistole a rotazione Modello 1874
un reggimento cavalleggeri
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1291
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17776
17776
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AVVERTENZE
Le presenti dotazioni, fatta eccezione per le cartucce, sono delle massime occorrenti pel piede di guerra ai reggimenti di cavalleria compreso l'armamento delle due classi in congedo illimitato. Il complemento di cartucce pe l passaggio dal piede di pace al piede di guerra in ragione di 26664 cartucce per armi modello 1870 e di 7746 cartucce per pistole a rotazione, modello 1874 è prelevato all'atto della mobilitazione dai depositi allo scopo stabiliti in tempo di pace a seconda dei presidi in cui si trovano i reggimenti ed i loro riparti. Il Ministm - FERRERO
1880 - Fregio per bandoliera da truppa dei lancieri. 1 sottufficiali applicavano questo fregio anche sul coperchio della gibema.
- 343 -
PISTOLE A ROTAZIONE PER UFFICIALI E TRUPPA TAVOLE DELL'ATLANTE DEL MATERIALE D'ARTIGLIERIA (1905)
Fig. 1. Pistola a rotazione mod. 1874. All'inizio l'arma venne distribuita alla truppa dei primi dieci reggimenti di cavalleria. Nel 1891 lo stesso revolver fu dato in dotazione agli t~fficiali di cavalleria e poi anche a quelli di fanteria, 1na sempre in versione brunita. Fig. 2. Pistola a rotazione mod. 1889, un 'altra arma rimasta in servizio per circa 50 anni, con canna di due lunghezze.
- 344-
TAVOLA DAL REGOLAMENTO DI ESERCIZI ED EVOLUZIONI PER LA CAVALLERIA (1879)
Fig. 2"- F,·on.to},e, di, brif;l.ia, di,gnmd.e 1,an:luturw !E}
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Fig. 41!- Arcioru.. curvse.Y,71.'o, cù111Ju~
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Parti della bardatura da truppa mod. 1873.
TAVOLA DAL REGOLAMENTO DI ESERCIZI ED EVOLUZIONI PER LA CAVALLERIA (1879)
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Fig. 2~
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Il moscheuo Vetterli da cavalleria inizialmente veniva portato nel tubo ferrato, come si vede nell'illustrazione (Fig. 4). Si trattava di un sistema che ojjì-iva poca protezione all 'arma, i sobbalzi dovuti all'andatura del cavallo, infatti, provocavano l'urto del m.oschetto che si danneggiava insieme alla sella.
TAVOLA DAL REGOLAMENTO DI ESERCIZI ED EVOLUZIONI PER LA CAVALLERIA (1889)
Sella ajfardellata con armi. ·
i'orta~moschetto.
Affardellamento per cavallegge ri e lancieri. porta-moschetto in cuoio per il Vetterli, sostituiva il tubo di ferro.
- 347 -
ATLANTE DEL MATERIALE D' ARTIGLIERIA ( 1893)
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Parli di bardatura per cavalleria. Bisacce.
- 348 -
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Modifiche ed aggiornamenti successivi all'Istruzione del 1880 La cavalleria Nel 1880 l'elmo in dotazione ai primi quattro reggimenti subì delle modifiche sia nella struttura che nella forma. li coppo dell'elmo ora veniva realizzato in lamierino sottile e la forma divenne più sferica e meno anatomica, anche le dimensioni della cresta furono ridotte leggermente, all'interno la fascia di robusto cuoio, su cui poggiava il coppo, fu sostituita da una sottile rete metallica. L'elmo risultava così più leggero e più basso perdendo in gran parte quelJa funzione protettiva che invece avrebbe dovuto avere. Come è noto all'epoca i soldati cli cavalleria indossavano pantaloni lunghi con sottopiede, ma la nuova bardatura da truppa mod. 1873 (pag. 345) non prevedeva più la gualdrappa, quindi le gambe del cavaliere erano a contatto diretto con i fianchi del cavallo, per lo meno eia sotto il polpaccio in giù, ciò creava vari inconvenienti alla parte inferiore dei pantaloni prodotti dal logorio degli staffili o a causa dello sporco dovuto al sudore del cavallo. Per questa ragione il 31 marzo 1881 (Atto n. 49) fu adottato per tutta la truppa dei 20 reggimenti cli cavalleria e per la scuola un nuovo modello di pantalone lungo, che era sempre confezionato in panno bigio con bande laterali cli panno blu scuro larghe 28 mm ciascuna e distanti tra loro 5 mm. La caratteristica di questo indumento era cli avere la parte inferiore delle gambe rinforzata da un gambale di pelle di vacchetta nera che saliva a punta verso l'interno della coscia; era attaccato con doppia cucitura sul panno che internamente aveva un bordo di 2 cm'. il gambale era foderato all'interno cli tela. L'adozione di questo nuovo modello di pantalone determinò l'abolizione degli stivali, che si portavano sotto i pantaloni, essi furono sostituiti dagli stivalini, un cambiamento che si produrrà gradualmente con le solite scadenze di rito. Il modello campione fu distribuito ai corpi a cura dell'opificio arredi militari. li 22 luglio 1882 si stabilì di apportare una modifica al taglio dei pantaloni per armi a cavallo, è in questa circostanza che troviamo sul G.M. i disegni cli quelli con i rinforzi di pelle al fondo adottati l'anno precedente, essi rimasero in dotazione solo fi no al 1884 quando furono sostituiti da gambali modello Ardito. li 26 settembre 188 1 troviamo sul G.M. una tavola con i disegni degli speroni per truppa da cavalleria, erano di fem> forbito, forma e dimensioni rimanevano immutate, era solo l'innesto nel tacco che veniva perfezionato in modo che non rompesse più le calzature. Nella Nota n. 116 (7 giugno 1883) già più volte citata, il generale Ferrero asseriva che lo schema dei colori distintivi ripristinato nel 1876 non aveva piemunente soddisfatto; il colore verde delle mostreggiature, filettature e bande ai pantaloni degli ufficiali dei reggimenti di cavalleria Montebello (8°) e Piacenza ( 18°) risultava un po' smorto, non clava il giusto risalto all'uniforme. Per correggere questo difetto e rendere la divisa più armonica e appariscente il ministro stabilì che per i due reggimenti in questione il colore delle filettature alla giubba e le bande dei pantaloni fossero cambiati in scarlatto, il verde rimaneva il colore distintivo dei due reggimenti . Questa disposizione era destinata in seguito ad essere revocata. Il 16 luglio 1884, su proposta del maggiore Nicola Ardito, veniva approvata una interessante innovazione per l'uniforme della cavalleria, a c ui sarebbe stato dato il nome ciel suo ideatore: "i gambali modello Ardito" (pag. 352-354-355). Questa combinazione di calzature e accessori sarà soppressa nel 1907. Fino a quel momento la truppa ed i sottufficiali dei reparti montati avevano sempre indossato pantaloni lunghi di panno azzurro (bigio secondo la dizione del tempo), portati sugli stivali e fissati per comodità con un sottopiede. Questo sistema era il più diffuso all' epoca, però comportava diversi inconvenienti, come già, detto. li tentativQ di rimediare introducendo pantaloni lunghi con i rinforzi di pelle in fondo, non diede i risultati sperati. Il maggiore Ardito propose invece di far indossare ai soldati di cavalleria dei gambali da infilare sopra i pantaloni, si trattava di un semplice cilindro di cuoio la cui parte superiore era più rig ida mentre il fondo era morbido e si adattava bene sullo stivalino. I gambali si abbinavano agli stivalini , agli speroni, studiati per adattarli a questa calzatura speciale, ed ai pantaloni, questi erano costruiti in modo da aderire bene al polpaccio e alla caviglia, per calzare meglio i gambali. La combinazione di tutti questi oggetti, complementari tra loro, portava il nome Ardito. Si trattava cli una soluzione molto pratica, con i gambali certamente più facili da mettere degli stivali, inoltre era semplice da tener puliti, quindi consentiva al soldato di avere un aspetto più decoroso.
- 349 -
TI maggiore Nicola Ardito proveniva dalla cavalleria Borbonica, transitò nell'esercito italiano nel 1861 con il grado cli sottotenente di cavalleria, lasciò il servizio ai primi del Novecento dopo aver comandato il Reggimento Cavalleggeri di Vicenza. I\ 3 dicernbre 1896, con un Regio Decreto firmato dal Re e dal Ministro Pelloux, furono restituiti gli
stenctarcli ai reggimenti cli cavalleria. La decisione, a suo tempo, aveva destato molto scalpore, è comunque interessante vedere le ragioni di questo provvedimento, esposte nella relazione a S.M. Con il decreto cli riordinamento della cavalleria del l 0/9/1871, gli stendardi erano stati tolti perché allora l'impiego della cavalleria era previsto in piccole unità, sia per il servizio di esplorazione sia per compiti secondari di guerra, la presenza dello stendardo quindi sarebbe stata d ' impacciò e non avrebbe avuto quel ruolo che invece gli spetta. Pur potendo distaccare piccole unità di alcuni squadroni, frazionandone la forza, il reggimento dovrà mantenere un nucleo di squadroni come forza d'urto da impiegare al momento opportuno. In base all'attuale ordinamento è previsto che 12 dei 24 reggimenti siano costituiti in caso di guerra a formare 3 divisioni, quindi lo stendardo del reggimento troverà in battaglia il posto che gli è dovuto. In base a queste condizioni si propone il ripristino di questo altissimo simbolo morale. Le norme per l'esecuzione del decreto stabilivano che: 1) i primi 19 reggimenti di cavalleria, che erano già stati forniti in passato di stendardo, lo ritirino al1' Armeria Reale di Torino dove sono conservati, il prelievo sarà fatto da una rappresentanza del reggimento composta dal comandante, dal porta stendardo, da un capitano, un tenente, un sottufficiale e un caporale o soldato. La presentazione al corpo verrà fatta con una cerimonia solenne; 2) i reggimenti cavalleria Roma (20°), Padova (21 °), Catania (22°), Umberto I (23°) e Vicenza (24°) riceveranno per la prima volta lo stendardo dal Ministero (R.D. 25 marzo 1860). La benedizione dello stendardo avrà luogo in forma solenne come da Regolamento per il servizio territoriale.
Modifiche ai modelli della giubba da truppa dei militari di cavalleria Abbiamo visto come la fanteria ed i corpi assimilati avevano ricevuto dei nuovi modelli di giubbe di panno, le modifiche a questi indumenti erano state fatte per poter indossare in modo conveniente le nuove buffetterie del fucile mod. 70/87, il criterio non muterà con l'avvento del fucile mocl. 91. Si ricorderà che in questa circostanza erano state soppresse gran parte delle filettature cli colore che guarnivano la giubba degli uomini di fanteria. Fu solo nel 1899 che un analogo provvedimento fu esteso anche alle armi di cavalleria ed artiglieria. 11 taglio della giubba di panno veniva adattato alle buffetterie del moschetto mod. 91, contemporaneamente sparivano· gran parte delle filettature di colore distintivo. Più precisamente quella filettatura che orlava: il petto destro (quello coperto) ed in fondo all'orlo della giubba, quella di colore si sostituiva con analoga orlatura di panno blu scuro. Il provvedimento del decreto lasciava alla cavalleria le mostreggiature già prescritte in precedenza (vedi tavola pag. 357) per i vari reggimenti , solo i lancieri di Montebello (8°), i cavalleggeri di Caserta ( 17°) e di Piacenza (18°) ebbero le seguenti modifiche: \'1
Lancieri di Montebello (8°) l) Soppressa anche la filettatura al bavero; 2) nel resto della giubba la filettatura scarlatta fu sostituita con quella di colore verde; 3) le manopole cli panno verde furono sostituite da quelle di velluto nero; 4) guarnizioni ciel ben-etto e della treccia ciel colbacco in lana verde.
Cavalleggeri di Caserta (17°) Le manopole di panno scarlatto furono sostituite eia quelle cli velluto nero. (il testo p1vsegue a pag. 356)
- 350 -
TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE (I 880)
-
.
... ..
------ -
Tavola allegata al decreto di revisione del modello di elmo in dotazione ai primi 4 reggimenti di cavalleria.
- 351 -
r¡\ )
Fig. 2
Le due immagini illustrano piuttosto chiaramente le d[tfèrenze tra il vecchio (Fig. I) e il nuovo modello di elmo (Fig. 2).
- 352 -
1880 - il nuovo modello di elmo da truppa (Coll. M. Lucarelli).
- 353 -
- 354 -
00 CO
- 355 -
( il testo contirma dii pag. 350)
Cavalleggeri di Piacenza ( 18°) 1) Soppressa la filettatura al bavero; 2) sul resto della giubba la filettatura scarlatta fu sostituita da queJla di panno verde; 3) guarnizioni al berretto e treccia del colbacco in lana verde. Uno schema riassuntivo dei cambiamenti appo1tati è allegato alla tabella che è parte integrante del decreto. Il provvedimento si riferiva non solo ai corpi di cavalleria ma anche a: - artiglieria eia campagna e a cavallo, da costa, da fortezza, da montagna, operai e treno cl' artiglieria, ed inoltre al genio e treno del genio. · Per quanto attiene ai cambiamenti di buffetterie, specifici della cavalleria, troviamo nelle tavole degli "Atlanti del materiale cli artiglieria", annata 1894, i disegni di costruzione delle nuove bandoliere di cuoio con tasche per caricatori; sono date in due versioni; per armati cli moschetto mod. 91 e per armati di pistola a rotazione. Si tratta della definitiva omologazione dei modelli che sostituivano la vecchia bandoliera di bufalo bianco con giberna cli cuoio nero. Vista la data dell'atlante, possiamo ipotizzare con buona approssimazione che la distribuzione di questo materiale fosse iniziata già da un anno. Spariva così un altro di quegli elementi che aveva caratterizzato le uniformi del passato. Ricordiamo che le filettature di colore alle giubbe di panno da truppa erano state introdotte con il preciso scopo di dare un distintivo di corpo comune a tutti i militari delle varie armi, anche per esigenze pratiche. Questo criterio di uniformità fu completamente disatteso applicando a singhiozzo il decreto che riduceva l'estensione delle orlature alle giubbe. Per la fanteria ed i corpi assimilati fu introdotto nel 1893, per la cavalleria, artiglieria e genio nel 1899.
Organico della Cavalleria 22 luglio 1897 Con Decreto Reale del 22 luglio 1897 l'organico della cavalleria venne stabilito come segue: 1) un ispettore di cavalleria; 2) nove comandi di brigata di cavalleria; 3) quattro depositi di allevamento cavalli. Ogni reggimento era composto da: 1) uno stato maggiore; 2) un deposito; 3) sei squadroni. A seguito di questo decreto il 16 dicembre dello stesso anno veniva sancito che a partire dal l O gennaio 1898 i reggimenti dovevano assumere le seguenti denominazioni: CAVALLEGGERI Cavalleggeri cli Foggia (11 °) Cavalleggeri di Saluzzo (12°) Cavalleggeri di Monfenato (13°) Cavalleggeri di Alessandria ( 14°) Cavalleggeri di Lodi (15°) Cavalleggeri di Lucca ( 16°) Cavalleggeri di Caserta (] 7°) Cavalleggeri di Piacenza (18°) Cavalleggeri di Guide (19°) Cavalleggeri di Roma (20°) Cavalleggeri di Padova (21 °) Cavalleggeri di Catania (22°) Cavalleggeri di Umberto (23°) Cavalleggeri di Vicenza (24°)
LANCIERI Nizza Cavalleria (1 °) Pienfonte Reale Cavalleria (2°) Genova Cavalleria (4 °) Lancieri di Novara (5°) Lancieri di Aosta (6°) Lancieri di Milano (7°) Lancieri di Montebello (8°) Lancieri di Firenze (9°) Lancieri di Vittorio Emanuele (10°)
- 356 -
GIORNALE MILITARE UFFICIALE - Tabella degli ornamenti delle giubbe di panno da cavalleria, artiglieria e genio (1899) Colore della filettatura Corpi
Reggimento
w
Vl
Manopole
Mostrine sul bavero
Bavero
Controspallini
Manopole
Del petto e delle tinte tasche
Panno cremisi
Senza fi Iettatura
Panno cremisi
Panno cremisi
Panno cremisi
Id.
Piemonte Reale cavalleria (2°)
Id. scarlatto
Id. scarlatto
Id.
Id.
Id. scarlatto
Id.
Id. scarlatto
Id.
Savoia
VellutO nero
Velluto nero
l.d.
Panno scarlatto
Id.
Panno scarlatto
Id.
Id. giallo
Senza fileHatura
l.d. giallo
id.
(30)
id.
W)
Senza mostrine Senza filettatura
Id.
Genova
Panno giallo
Panno giallo
Id.
Senza filettatura
Reggimento
lancieri
di Novara
(50)
Id. bianco
Velluto nero
Id.
Id.
Id. bianco
Panno bianco
Id. bianco
Id.
id.
di Aosta
(60)
Id. scarlauo
Id.
Id.
Id.
Id. scarlaito
Id. scarlatto
Id. scarlatto
Id.
id.
di Milano
(70)
Id. cremisi
Id.
Id.
Id.
Id. cremisi
Id. cremisi
Id. cremisi
Id.
id.
di Montebello
(80)
Id. verde
Id.
Id.
Id.
Id. verde
Id. verde
Id. verde
Id.
id.
di Firente
(90)
Id. arancio
Id.
Id.
Id.
Id. arancio
Id. arancio
Id. arancio
id.
di Vittorio Emanuele ([ 0°)
Id.
...-J
(Io)
Nizza cavalleria
Bavero
Id. giallo
Id.
Id.
Id.
Id. giallo
Id. giallo
Id. giallo
Reggimento
cavalleggeri
di Foggia
(l l0 )
Id. scarlatto
Panno scarlatto
Velluto nero
Id.
Id. scarlauo
Senza filettatura
Id. scarlatto
Panno giallo
Id.
Id. giallo
Panno giallo
Id. giallo
Id.
id.
di Saluzzo
(120)
Velluto nero
Velluto nero
Id.
id.
di Monferrato
(13")
Id.
Id.
Id. cremisi
Id.
Id. cremisi
Id. cremisi
Id. cremisi
Id.
id.
di Alessandria (14°)
Id.
Id.
Id. arancio
Id.
Id. arancio
Id. arancio
Id. arancio
Panno scarlatto
Id.
Velluto nero
Id.
Id. scarlauo
Id. scarlatto
Id. scarlatto
Id.
id.
di Lodi
(15°)
Id.
id.
di Lucca
(16°)
Id. bianco
Id.
Id.
Id.
Id. bianco
Id. bianco
Id. bianco
Id.
id.
di Casetta
(170)
Velluto nero
Panno scarlauo
Panno scarlatto
Id.
Id. scarlatto
Senza fi lettatura
Id. scarlatto
Id.
id.
di Piacenza
( 18°)
Id.
Velluto nero
Id. verde
Id.
Id. verde
Panno verde
Id. verde
Id.
id.
Guide
(190)
Panno celeste
Panno celeste
Id. bianco
Id.
Id. bianco
Id. bianco
Id. bianco
Id.
id.
di Roma
Velluto nero
Velluto nero
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
id.
di Padova
(20°) (2[0)
Panno cremisi
Id.
Velluto nero
Id.
Id. cremisi
Id. cremisi
Id. cremisi
Id.
id.
di Catania
(22°)
Id. arancio
Id.
Id.
Id.
Id. arancio
Id. arancio
Id. arancio
Id. bianco
Panno bianco
Panno celeste
Id.
!~ bianco
Id. celeste
Id. bianco
Id.
id.
Umberto l
(23°)
Id.
id.
di Vicenza
(24°)
Id. bianco
Id. bianco
ld. scarlatto
Id.
Id.
Id. scarlatto
Id.
Id. arancio
Id. arancio
Senza mostrine
Id.
Id. arancio
Senza fileuatura
Id. arancio
Reggimenti e reparti di artiglieria
Id. turchino
Id. turchino
Velluto nero
Panno giallo
Id. giallo
Panno giallo
Id. giallo
Reggimenti del genio e brigata ferrovieri
Id. turchino
Id.
Id.
Id. cremisi
Id. cremisi
Id. cremisi
Id. cremisi
Scuola di cavalleria e depositi allevamento cavalli
Vedi tavole con schema dei modelli di giubbe (pag. 373-376).
Per sei anni circa metù dell'esercito ebbe i distintivi base, quelli che indicavano il corpo di appartenenza, divers.i dall'altra metà. Un altro esempio di quelle incongruenze di cui è costellata la storia delle uniformi militari, fenomeno complesso determinato dal concorso di molteplici fattori tra cui, le cifre stanziate nei bilanci, approvvigionamenti dei materiali, reimpiego del vestiario fuori dotazione ed altre ancora. L'ultimo periodo del regno di Umberto l è caratterizzato da una serie di decreti relativi alle divise e vestiario che hanno un valore prevalentemente amministrativo, l'aspetto innovativo è min imo, sono in realtà revisioni alle tabelle dei conti di costruzione, tuttavia l'interesse per questi decreti risiede nel fatto che furono sempre accompagnati da ottime tavole illustrative, complete di ogni particolare per l'aggiornamento ciel catalogo degli inventari. Un esempio che rispondeva a questa esigenza è l'Atto ciel G.M. del 1899 sulle giubbe delle armi di cavalleria, artiglieria e genio. Anche l'Atto n. 86 del 1899, introduceva in realtà una piccola modifica ai gambali ed ai pantaloni da cavalleria mod. Ardito; secondo q uanto è prescritto in questo atto, i gambal i dovevano avere il bordo superiore diritto in senso orizzontale, mentre era abolito il bordo superiore sagomato a cuore, nello stile ungherese, i pantaloni previsti in questo caso erano stati allargati all'altezza delJe cosce, assumendo la caratteristica forma a sbuffo. Si tratta di piccoli particolari che tuttavia cambiavano la foggia cieli' uniforme.
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- 358 -
GIORNALE MILITARE UFFICIALE - Tabella degli ornamenti delle giubbe di panno da cavalleria, artiglieria e genio (1903) Colore della filettatura
Reggimento
Vi
'°
Bavero
Manopole
Mostrine sul bavero
Mostrine
Manopole
( 10)
Panno cremisi
Panno cremisi
Senza mostri ne
-
Senza fi lettature
Id.
Piemonte Reale cavalleria (2°)
Id. scarlatto
Id. scarlatto
Id.
-
Id.
Id.
Savoia
id.
(30)
Velluto nero
Velluto nero
Id.
-
Panno scarlauo
id.
(40)
Id.
l,J
Nizza cavalleria
Corpi
.
Genova
Panno giallo
Panno giallo
Id.
-
Senza filettatura
Id. bianco
Velluto nero
Id.
-
Panno bianco
Reggimento
lancieri
cli >lovara
(50)
Id.
id.
di Aosta
(6")
Id. scarlatto
lei.
Id.
-
Id. ,cariano
Id.
id.
di .Milano
(70)
Id. cremisi
Id.
Id.
-
Id. cremisi
Id.
id.
cli Montebello
(80)
lei. verde
Id
Id.
-
Id. verde
(90)
Id. arancio
lei.
Id.
-
Id. arancio
Id.
id.
di J-iirenze
Id.
id.
di Vittorio Emanuele ( I0°)
Reggimento
cavalleggeri
di Foggia
li I0)
Id.
id.
di Saluzzo
(]20) (130)
Id. giallo
Id.
Id.
-
Id. giallo
Id. scarlatto
Panno scarlatto
Velluto nero
-
Senza filettatura
Id. giallo
Velluto nero
Id.
-
Panno giallo Id. cremisi
Velluto nero
Id.
Panno cremisi
-
Id.
Id.
[d. arancio
-
Id. arancio
( ]50)
Panno scarlatto
lei.
Velluto nero
-
Id. ,cariano
( 16°)
Id. bianco
lei.
Id.
-
Id. bianco Senza filettatura
Id.
id
di. Monferrato
Id.
id.
di Alessandria (14°)
)d.
id.
di Lodi
Id.
id
di Lucca
Id.
id.
di Caserta
(17°)
Velluto nero
Panno scarlatto
Panno scarlauo
-
Id
id.
di Piacenza
(180)
Panno verde
Velluto nero
Velluto nero
-
Panno verde
Id.
id
Guide
( 19°)
ld. celeste
Pan no celeste
Panno bianco
-
Senza fi lettatura
Id.
id.
di Roma
(200)
Velluto nero
Velluto nero
Id.
-
Panno bianco
Id.
id.
di Padova
(2]0)
Pan no cremisi
Id.
Velluto nero
-
Id. cremisi
Id.
id
di Catania
(22°)
Id. arancio
Id.
Id.
-
Id. arancio
lei.
id.
Umberto I
(23°)
Id. bianco
Id.
Panno celeste
._
Id. bianco
Id.
id.
cli Vicenza
(24°)
Id. bianco
Id.
Id. scarlatto
-
Id. bianco
,,,...
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Scuola di cavalleria, depositi allevamento cavalli e depositi cavalli stalloni
Id. arancio
-
Senza fi lettatura
Reggimenti e reparti di artiglieria e treno
Id. turchino
Id. turchino
Velluto nero
Panno giallo
Panno giallo
Reggimemi del genio e brigata ferrovieri e treno
Id. turchino
Id. turchino
[d.
Id. cremisi
Id. cremisi
Vedi tavole con schema dei modelli di 1tiuh/Je (pag. 397-398).
Panno arancio - Senza mostrine
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GIORNALE MILITARE UFFICIALE (26 Settembre 1881)
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Tavola delle modifiche agli speroni per truppa di cavalleria in ferro forbito, variante all'innesto nel tacco.
- 360 -
GIORNALE MILITARE UFFICIALE ( 16 Luglio 1884)
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- 363 -
GIORNALE MILITARE UFFICIALE (1892)
Atto N. 190
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Atto N. 153 <lel 18.94
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1880 circa - Soldato del Reggimento Cavalleria Novara (5°) in tenuta eia libera uscita.
- 365 -
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1885 - Pattuglia del Reggimento Cavalleria Aosta (6°) in tenuta di marcia. L'armamento dei due sottufficiali prevede la pistola a rotazione con cordellina bianca al posto della lancia.
1880 circa - Furiere maggiore del Reggimento Cavalleria Aosta (6°) in tenuta da libera uscila.
- 367 -
1892 - Dragone del Reggimento Cavalleria di Savoia (3°) allievo sottufficiale, come indicato dalla trecciuola argento a/lomo agli angoli del bavero. Le stellette rnelalliche sono di recente adozione; l'elmo è il modello 1880; la bandoliera è ancora quella di bufalo bianco destinata ad essere sostituita da quella in cuoio per il munizionamento del moschetto mocl. 1891.
- 368 -
- 369 -
1896 - Caporale maggiore del Reggimento Cavalleggeri Guide (19°) in fenula da libera uscita. Sul pelto porta il distintivo in versione 1netallica di cavaliere scelto. Agli inizi del '900 queslo distintivo sarà sos1i1uito da quello ricamalo e applicalo sull'avambraccio sinistro (per gentile concessione del sig. Luca Rog(Jfi, nipote del graduato della foto).
- 370 -
TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE (1893 E 1899)
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Modo di portar<' snlla manica sinistra il distintivo per cavalieri scelti.
Distintivo d:i. cavalieri scelti.
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Atto 113 del 1899
Il distintivo da cavaliere scelto, come era portato nel 1893, sulla manica destra della giubba, sotto come era portato nel 1899, sulla sinistra.
- 371 -
TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE (1896)
Atto N. :t..1 del 1896 -Tau.
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TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE (1 899)
Atto 21; del 1899 Giubba. di panno da cavalleria (dAI 1°, 2° e 4° reggimento e s.;uoh ,li ca valloria).
Scal« tli 1: 10
Ginbba di panno da cavalleria (del 30 reggimento).
Scala <li I : 10
- 373 -
TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE (1899)
Fregio di gr~nR.ta pee controspalline da giuhhe.'
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- 374 -
TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE (1899)
Gi11bba di panno da cavalleria (del 5°, G•', 7°, 8°, D0 o 10° reggiment o).
Scala ,;, J : 10
Fregio di lance per conirospn.liine da gitll,bo.
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Atto 26 de(t899
TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE (1899)
Giubba di panno du. cava.ÌloriA.
(cloll'l l O e 17° reggimento).
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Scala di I : IU
Giubba di panno da, cavalleria (del 12°, 13°, H 0, 15°, l()O, 18", HJ0, 20°, :H0, 2-.2°, 23° o 2,1° 1·cggimento)
Scala ,li I : IQ
- 376 -
TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE UFFICIALE (1899)
}"regio di cornetta per controspalline da giubbe.
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I 898 - Volontario di un anno in tenuta da libera uscita. Il reggimento non è iden1ifìcabile.
- 378 -
1896 circa - Soldato del Reggimento Cavalleggeri di Foggia ( I / 0 ) in tenuta da libera uscita. La giubba è ancora guarnita di tutte le filettature (Coli. A. Bartocci).
- 379 -
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- 380 -
TAVOLA DAL REGOLA!VIENTO DI ESERCIZIO PER LA CAVALLERIA (I 889)
Asse/lo del cavaliere senza staffe.
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- 382 -
1891 - Istruzioni sul maneggio con le armi della cavalleria: lancia e moschetto Vetterli.
- 383 -
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1891 - Istruzioni sul maneggio con le armi della cavalleria: la sciabola.
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I 880 circa - Sella mod. 73 da lanciere affardellata. Sull'arcione anteriore è fissato il pastrano arrotolato, all'incrocio del peuorale è inserita la placchetta di ,netallo con il numero del reggimento. Il bicchiere porta la,u:ia.fìssato su entrambe le staffe indica che la sella è da lanciere. La fonda porta il moschetto \letterli, la gavetta è sistemata con apposite corregge alla paletta del seggio. La sella per i cavalleggeri era esattamente uguale, ma senza bicchierini alle staffe.
- 386 -
ATLANTE DEL MATERIALE D' ARTTGLTERTA ( 1894)
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Porta-moschetto da cavalleria m.od. 1891.
- 387 -
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ATLANTE DEL MATERIALE D'ARTIGLIERIA (1894)
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Campanella per bandoliere Anello ovale da Cavalleria
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Ripo.ro dello. camp1nel!a
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ANNOTAZIONI Peto medio clelfo 'ban,lolitret
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Bandoliera da cavalleria per caricatori mod. 91 .
- 388 -
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ATLANTE DEL MATERIALE D'ARTIGLIERIA (1894)
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( Scala di 1/s)
Ling uetta inferiore
Parto poste riore delk\ cartuccera Linguetta superiore
Coperchio dcllu bll.3ta
Sviinppo delle busLe Riparo della ,,ampanella
Ciappa più corLa tiella b andoliera
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ANNOTAZIONI
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Puo mc.ilio ,leUtt q,indoliera . . . . .
Bandoliera da cavalleria per cartucce di pistola.
- 389 -
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1904 - Reggimen/o Cavalleggeri di Caserta ( /7°). In prima.fila sedUli i volontari di un anno, al centro gli aiutanti maggiori, il capitano porta ancora i gradi con l'intreccio a fiore e le trecciole d'argento sulle spalle; il tenente indossa la nuova giubba. I gradi non sono piÚ sulle maniche ma indicati da stellette sulle controspalline. La truppa ha la giubba mod. ./903.
1904 - Due sottufficiali della scuola in tenuta di servizio. li fregio sul berretto è la stella ricamata in argento con croce di Savoia al centro. I due sergenti portano l'ultimo modello di gambali "Ardito".
- 391 -
TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE (1899)
Gambale
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Atto BG del 18.99.
Atto 193 del 1899.
Speroni per artiglieri.i , treno e carabinieri.
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ATLANTE DEL MATERIALE D'ARTIGLIERIA (1902)
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ATLANTE DEL MATERIALE D'ARTIGLIERIA ( 1902)
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1903 - Soldato dei Cavalleggeri di Alessandria (14 °) in tenuta da libera uscita. Dragona e pene/ai/io della sciabola non sono piÚ in bufalo bianco dal I 894 (riprod. fot. A. Boggia).
- 395 -
/903 circa - Soldato del Neggirnen /o Cova/leggeri Guide ( /9°) in una posa scherzosa che ripete gli esercizi sul maneggio della sciabola eseguiti a piedi. Il soldato indossa l'ultÚno modello della combirwzione pcmtaloni/gambali/stivalini de1wminata "Ardito" (riprod.fot. A. Boggia).
- 396 -
1903 circa - Soldato del Neggimento Cova/leggeri Guide ( l9"j in 1enura onlinaria da libera uscila, stranamente al colbacco manca la lreccio bianca che si {)Ortava in questi wsi. I gwnbali sono di nuova adozione (riprod. fot. A. Boggia).
- 397 -
TAVOLA DAL GIORNALE MILITARE (1903)
Gi11hba ùi pimno da Cavaliorio. (del 1°, 2° o 1° reggimeuto e Scuoio. di Cavalleria) .
Atto 291 del 1903 ·
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- 398 -
TAVOLA DAL GIORNALE M ILITARE (1903)
Giubba, <li panno <ln Cavnlleria (doll'11°, 17° e rn° reggimento)
Scala di
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Giubba, .di panno da Co.valleria (del 120, 130, 140, 15°, 16°, 18°, 2()o, 210, 22°, 23° e 24° reggimento)
Scala di I:
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- 399 -
Atto 297 del 1903
/907 - Berrei/O da so/c/{t/o del Reggi111e1110 Cavalleggeri Padova (2 1°). La 11ovi1rì di q11es10 111odello era cos1i111i1a dalla 111a11ca11:a di visiera, ol!re che dalla 1riplice jìle1101ura di colore dis1i111ivo. La visiera sarà co1111111(/Ue ripresa (Coli. V. Cihellini).
- 400 -
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1910 - Soldato di cavalleria volontario di un anno in tenuta da libera uscita. Apparliene alla compagnia deposito del Reggimento Cavalleggeri di Lodi ( 15°). Il militare indossa il nuovo soprabito/pastrano adoltato con l'uniforme grigioverde. Siamo ormai alla vigilia della "Grande Guerra" (riprod. fot. A. Boggia).
- 401 -
TAVOLA DALLA RACCOLTA DELLE DOTAZIONI SPECIALI
Banderuola per trombe dal reggimento Savoia cav.B Grande uniforme
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Uniforme ordinaria
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1913 - Tavola con i disegni per l'adozione della drappella da trombe concessa al Reggimento Savoia Cavalleria. L'altro reparlO auiorizzato ad avere le drappelle alle trombe era lo Squadrone Carabinieri Guardie del re.
- 402-
ATLANT E DEL MATERIALE D' ARTIGLIERIA (1894) Dragoua por caporali a soldat.i di Cavallerin M. 1898
Dragona por sotto-uflicinli di Cavalleria M. 1893
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Dragona per sottufficiali, per caporali e soldati di cavalleria mod. 1893 (scompaiono le dragone di bufalo bianco).
- 403 -
Il cavalleggero raffigurato in questa cartolina-ricordo indossa la giubba mod. 1903 in panno turchino scuro, il pastrano è arrotolalo all'arcione anteriore, le bisacce di tela hanno sostituito quelle di pelle di capra nere, nuovi gambali (mod. I 907) hanno preso il posto del vecchio modello "Ardito" ( riprod. fo1. A. Boggia).
- 404 -
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1910 circa - Soldato del Reggimento Lancieri di Momebello (8°) con la prima versione dell'un(f'rnwe grigioverde. Il mililare porta un cascheuu sperimentale destinalo a non avere successo, i garnhali sono ancora quelli del modello "Ardi/O" modificati.
1909 ci.rea - Soldato del 2° Squadrone (nappina) del Reggimento Cavalleggeri di. Catania (22°) nella nuova tenuta da carnpagna grigioverde. Anche il colbacco è coperto dallafoderi.na di tela dello stesso colore dell'uniforme.
- 406-
1909 circa - Il cavalleggero dellafo/0 precedente è ora montato, possiamo cosÏ notare la bardatura di marcia affardellata con le nuove bisacce di tela.
- 407 -
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1881 - Soldato del Reggimento Milano Cavalleria (7°) in tenuta di marcia per impiego snwntato. Il militare indossa i pantaloni speciali con rinforz.i di pelle sul fondo adottati nel 1881, che nel 1884 saranno sostituili dalla combinazione "Ardito". Accanto al soldato sono riportati tutli i particolari della lancia: punta, aggancio detta banderuola, impugnatura con cinghia e fodero in ouone della punta.
- 408 -
Bordala di fettuccia
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Banderuola eia cavalleria in tessuto di lana blu da bandiera
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1886 - Soldato del Reggimento Cavalleggeri di Alessandria (14") nella grande uniforme prescritta per i giorni festivi. Il militare non è in rivista o parata, nel qual caso il colbacco è assicurato con il sottogola. Nei giorni di cattivo tempo treccia e penna non si portano, inoltre non è prescritta la penna nei giorni festivi ordinari.
- 410 -
I 886 - Sergente del Reggimento Cavalleggeri di Saluz,z,o (12°) in tenuta ordinaria da libera uscita nelle ore antimeridiane. In questo caso era concesso l'uso del berretto al posto del colbacco. Il sergente indossa il pastrano del modello per sottufficiali.
- 411 -
1880 - Fig. 1. Trombettiere del Reggirnento Lancieri di Firenze (9°) in grande un~f'orme per parate, il colbacco ha tutti i suoi ornamenti (treccia e penna), l'armamento è completo, la tromba porta il cordone bianco e rosso. Fig. 2. Soldato della scuola di cavalleria in tenuta ordinaria da libera uscita con berretto (nelle ore antimeridiane sostituisce il colbacco). Fig. 3. Trecce con le sei colorazioni base che alternandosi con colli, mostre e manopole identificano i reggimenti di cavalleria. Fig. 4. Pistola a rotazione da truppa mod. 74. Fig. 5. Fiocco dei cordoni della tromba. Fig. 6. Fregio da berretto. Fig. 7. Ti-eleo da bandoliera per i militari della Scuola di Cavalleria e depositi allevamenti stalloni. Fig. 8. Dettagli della.fondina per revolver. Fig. 9. Cinturino da cavalleria mod. 73 (variante ./893). Fig. IO. Sciabola da cavalleria mod. 71 con dragona in bufalo bianco da truppa. Fig. 1 I . Dragone per sottufficiali, sopra da furieri e sotto da sergenti.
- 412 -
_ 4 13 -
1892 - Soldato del Reggimento Nizza Cavalleria (1°) in tenuta da rnarcia. Anche i primi 4 reggùnenti erano armati di lancia. La fonda del moschelto è già quella del mod. 91 da cavalleria.
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1890 - Soldato del 2° Squadrone del Reggime11to lancieri di Firenze (9°) in tenuta di marcia, il colbacco è protetto dallafoderina di tela bianca.
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- 41 5 -
J885 - Caporale in servizio alle scuderie, indossa la /enuta di tela bianca da fatica con lo zucchetto di panno blu scuro e gli zoccoli usati solo per il lavoro in scuderia. Dopo il 1888 l'uniforme di tela "bronzo chiaro" sostituirĂ gradualmente, anche in Italia, quella di tela bianca.
- 416 -
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1888 - flg. I. Sergente del Reggimento Cavalleggeri Roma {20°) 3° Squadrone, in tenuta per servizi armati. Fig. 2. Detragli della bandoliera di bufalo bianco, nwdo di applicarvi il.fi¡egio con la linguetta di protezione per la giubba. Fig. 3, 4, 5, 6. Fregi da bandoliera per i primi 4 reggimenti, per lancieri, cavalleggeri e per la scuola. Fig. 7. Particolari della giberna.
- 417 -
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