MANUALE PER LO SPECIALIZZATO PER IL TIRO E PER IL PUNTATORE

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Ministero della

Guerra

Ispettorato de ll'Arma di Artig lieria

1~' r.1tpprovata la. 1>rese11te istru.zionc « ill a'nlit{tle 1

per lo sveoiliiizza,to pe1· il tiro e

ver· -il

p1.1,ntalore ».

R oma, 30 agosto JOBS-XVI.

I r. Sot·roSF.0llK1'AllI0 DI S'1'A1'0

f. PARIANI



-5 REGISTRAZIONE DEJ,LE VARIAN1'I

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Seg,ue REGISTRAZIONE DELLE VARIANTI . .

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· PrernesMi, Avvertenze [lenerali

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Cwo I. A.àclest·ramento ,Ze[ll-i svel'i1tlizzati ver ,a u~ ro

e

dei V'lmtatori .

II. SvoltJimento cleU'ciààestra-mento degli specializzati per it tiro . Art. 1 - Lettura. delle carte topogrµfiche . >) 2 - Principali nozioni teoriche sul tiro » 3 - Pattuglie di artiglieria )) . 4 - Impiego clel goniometro )) 5 - Impiego del sitometro . )) O ~ Impiego della bussola goniometrica >) 7 - Impiego del rapportatore . )) 8 - Misura e determinazione di distanze n 9 - Determinuzione di un punto )) 10 - Calcolo delle ·quote » 11 - Individuazione e determinazione cli un obiettivo - Indicazione .e designa?:iO· ne della. sua posizione )) 12 - Osservazione del tiro )) 13 - Impiego del telemetro )) 14 - 'l'avole di tiro » 15 - Impiego e lettura. (legli strumenti aerologici in clota?:ione . >) 16 - Impiego della tavoletta topografica per artiglieria

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CAPO

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8CAPO III. Sv'Jlgvmeiito deW adfl,estmrnento . dei pmitatori ·

Ai.;t. · 1 - Congegni cli puntamento dei pezzi » 2 - Principali nozioni teoriche sul tirò >> 3 - Nozioni sul puntamento CAPO IV. Desc·rizione d,egU strmnentì e mezzi teon.i.ci per ii tiro .

Art. 1 - Goniometro >> 2 - '.l:avoletta topografica per l'artiglieria >> 3 - Stadia per artiglieria . >> 4 - Mezzi per misure aerologicbe ·. >> 5 - Mevr.i metrici >> 6 - Sitometro da ricognizione e bussola goniometrica >> 7 - Telemetri >> 8 - Congegni cli puntamento dei pezzi

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Tavole ·

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A.Uegati

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P R EM E SSA Il presente manuale costitaisce una guida per gli istruttori ed un t.esto da, consultare per gli allievi specializzat i per il tiro e a,llievi puntatori. . Contiene q.uelle cognizioni regolarneuta,ri strettamente necessarie e la descrizionè Úegli strumenti di puntamento e di misura da impiegare.



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AYYERT ENZE GENERALI

1. L'jstruzione deve essere svolta con cl'i'terio di .assoluta pl'aticità. l'ertanto : a) si segua il metodo per imitazione, valendosi dell'opera dei grndua.ti e degli specializzati an.· ziani; b) si faccia a,ffidamento più sull'intelligenza che sulhl, memoria del soldato.

2. La, conoscenzi:Ì, degH strumenti e la, no mencla.tura delle . va.rie p:.wti e congegni, anzic.:~. è formrure oggetto di pftiticolare istl·uzione, sia fa,tta, acquisire grada,titrnente, a mano a mi1no che si 1rnpfogano gli strnmenti.

3. - Oia,scun allievo speciàJizzato venga 11nzhtlme11te addestrato a disimpegnare le m~nsioni comu.ni a tutti. Nel prosieguo delle istruzioni si procederà alle partico1al'i specializzazioni in base alle particolal'i attitudini degli allievi. 4. -

Nell'iinpartire l'istruzione si impieghino

il ·niagg.ior numero di stnunenti, in maniera da ot-

tenere che molti operin,o e pochi stiano a · vedere.


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CAPO I ADDESTRA.MENTO DEGLI SPECIALIZZATI PER IL TIRO E DEI PUNTATORI

5. Specializzati per il tiro. - Appena inqua,, drato il nuovo ·contingente di leva, ha inizio l'istru· zione degli specia,lizzati per il tiro. Gli allievi specializzati per il til'o sono tratti da,i militari che dura,nte i corsi premilitari, lian~o frequenta.to l'ist ruzione di specializzazione ed hanno conseguito la prescritta iclo:i;ieità, e da quelli di le'va aventi i l'equisiti necessari. · L'addestramento degli « allievi specializzati per il tiro», al qua,le partec~pano anche i sottuffi. ciali <> gli . specializzati anziani, si svoige in tre pè· riodi. Quegli artiglieri che durante lo svolgimento dell'istruzione dimostreranno di non essere in grado di seguirla con profitto saranno dispensati dal prendervi parte. 1° periodo Per gruppo o reggìmento; sot to la, guida, cli appositi ufficiali istruttori; tende a


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fare acquista,re agli -allievi le cognizioni necessarie per l'impiego degli strumenti. Detto periodo ha termine qualche setiima,n a prima delle eser citazioni estive. _periodo - È svolto presso le batterie alle quali i militati a11rw,rtengono sotto b guida degli ufficiali del l'eparto, e inquadrato uelle escrcita,zio11i d'insieme di batteria, e di g1·uppo. Al · termine di questo periodo, nella 2" quindiciua del mese di settembre, gli allievi ,·engono sottoposti ad esami da parte di uua commissione reggimentale per la nomina ad « a llievi s pecializzati ». 2°

3° periodo - Ba lo scopo di perfezionare l':tddestrarnento e preparare gli istruttori per il nuovo con tingente (li leva. L'istl'llzione si .s,1 0Jge per gruppo o per reggim~nto. Dopo quattro mesi dall'inizio del 3° pel'iodo, gli allievi speciaJizzati e gli specializzati anziani, vengono sottoposti ad esami da pa.rte di una commissione reggi.mentale per la nomina e conferma a « s pecializzati effettiv i » (1).

L'addestramento prosegue per tntta la durata del ciclo invetna,l e ed ba termine qualclle settimana prima dell'al'l'ivo del nuovo contingente. 6. - P untatori. - L'istrnzione elementare sul punta.mento ha inizio non appena iuquadrl1to il (1) Le nomine e le conferme sono fatte tenendo presente gli organici del reparto.


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15 -

nuovo contingente di leva con l'istruzione sul . ser. vizio del pezzo. Essa ha lo scopo di abilit are tutti i serventi ad eseguire gli atti elementari più facili del puirta.nien to. Tutti gli artiglieri, senza lirnita,zione di numero, che durante l'istruzione elementate abbi.ano dimostrato btiona att it udine, saranno ammessi a freqnenta1·e l 'istruzione degli alliev.i puntatori. Vi partecipera,nno a,nche i puntatori scelti della da,s se anziana. 'l'a,le istl'uzione si svolge per batteriu., sotto · la . guida degli ufficiali del repartò e ùei .c api-pezzo. Quegli artiglieri che du.rante 1~ svolgimento dell'istruzione sopradetta dimost reranno d.i non essere in grado di seguirla con profitto saranno dispensati dal prendervi parte. L'addestra,~ento degli allievi j)unta,tori si effettua in due periodi: -Nel ;1° periodo gli allievi verrmmo abilitati al .maneggio rapido e sicuro, alla lettura ed a.Ila graduazione dei congegni di punta.mento · in dotazione al reparto. · Nel 2° periodo gli al~evi puntatori verranno abilitati ttd eseguire tutte le operazioni d'insieme per l a prepàrazio11e e l'esecuzione del tiro nella batteria. I 'due periodi avranno la durata complessiva di almeno trè mesi, dopo di che, in epoca che verrà stabilita dal coma,ndante del reggimento, gli allievi puntatori èd i puntatori scelti saranno sot-


-16 toposti aù esami .per la 11omina o conferma a puntatore scelto (1). L'ei:;ame viene svolto per gl'llppo da una commissione composta, da ufficiali delle batterie e presieduta dal comancla,nte del gruppo. L'a.dùesirameuto deve pòi pl'oseguire durante tutto il ciclo invemale.

PROGRAMMI D'ISTRUZIONE 7. S pecializzati per il tiro: a) Pal'te eomune a tùtti gli spedalizzati per

la formazione dei goniometristi (2) : - ea,tte topogi·a,fiche, scale ùi. p{·op01·zione, altimetria, quadrettatura; segni conveuzionali; - 01·ientamento della carta, .sul teneno; - eiementi. princiJXLli di una traiettoria ; '- . pattuglie di artiglie1·ia, (no½ioni elementa,~ ri ·-:- compiti - personale - mezzi) ; - goniometro ; ,_ messa, in sta,zione, vel'ifica e rettifica, lettura delle graduazi.oni, moùo di fal'le segnal'e; . - misura di angoli azimuta,l i e di sito; . . - verific(b dello strumento - taratur~; (1) Le nom ine e le conferme sono fatte tenendo presente g li organici del reparto. (2) I goniometristi debbono essere anche dei buoni osservatol'i.


-17 01·ientameu to del goniometl'o (val'i sistemi, concetto di· nOHl geogra(ko e di nord magnetico, Ol'ieutatol'e magnetico); - 1·iporto di 01·ie11tamento; - impiego del sitometi-o e della l>usso.la gonio111etl'ica; - impiego del 1·apportat0l'e; - detenniuazione cli Llista.nze determina,. zione planirnetrica ed altimetrica di punti; -· ind ividuazione e llel·cl'mi11azione di obiettJvi, i1Hlica,zione e <lesigna,zionc clelht lol'o posizione; oi:;servazionc del . tiro (definizioni e · no1·rne). b) Consegu it a la abilitazione alle funzioni di goniometrista, quelli che h~Lnuo s11eciale attitudine s:u·anno successivamentè abilitati alle ma.nsioni appresso segnate :

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'l'elemetristi : - impiego del telemetro, rettifiche, misnr-a, <lellc distanze.

= S veoializz·ati ve,,- le 1>attuglie oornwnclo : - lettura dei principa li elementi del le tavole ai tiro; - impiego e lettura degli stnrnenti n,el'eologici in dotazione.

= S peciaUz.z ati ver il nucleo to7>ogl'(ifioo d·i g·l'npvo e di n199·i.1nento : - impiego del In, tnivoletta topogrnucn, per Jn. ar-tigliétfa. 2


-1S-

ciualche elemento particolarmente idoneo a l <lisegno potrà eF;1;e1·e addestnt,to alla eompifo,zione di schizzi pauonimici e alla esecuzione di a lcuni documenti cli tiro . 8; Puntatori:

.:_ congegni di punta,inento <lei pezzi:_ i.na,neg·gio dei congegni, lettma del le gracluazioni, mod 0 di fa,rle segua.re, Ye1·ifkhe e rettifiche; - . principalj nozioi1i teoi-iclrn sul tiro ; - · nozioni sul puntamento; · - esecuzione del puntamento diretto; . - esecuzione del p untamento . indil·etto; - ripo1-to di irnntamento ; ca,lcolo dell'angoio di til'o minime,.

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CAPO II SVOLOI.IVlENTO DELL'ADDESTRAMENTO OBOLI SPECIALIZZATI PER IL TIRO

ART .

Lettura delle carte topog-rafiche.

Le catte topogù:t,fi~he ra,ppresentano · il ten eno nelle. s ue fol'me e nei suoi particohni . Per gli usi. <li guena, nel · tenitor·io w~zio1ù,le, si adopera la car·ta, toi)ografica dèl Regno d'It~a,. Essa è costituifa d11 fogli iilla sca.la l : 100.000 uuinerati da ovest a,d est e <la- nord a sud; ogni fo . glio è ripa,rtito in quattro quadranti , pÙ le levate alla scala di 1: 50.000, numerati con cifre 1·oma11e nel . verso .ora,rio; a, pa,rtire da,l quaclr_a nte nonl-est; ogni quadrante è ripal'tito in. quattro tavolette, pe1· le leva.te alla, sen,la .1 : 25.000, individuate dn,l la loto posizione rispetto M punti c,w<lina,Ji ~fig. J.) . Le ca,rte topognt,fi che a.Ila, scala 1 : 100.00.0 di· consi a gtande denominatore quelle alla scala 1 : 50.000 e J.: 25.000 diconsi a piccolo denominatoJ"e. K el presente rna,nualè . ci si riferisce . alla, ca.r:ta i : 50.000 c;hc è la c,1 rta regola,mentare -per l',Ù·tiglie1·i:1. 9. -


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10. S cale di proporzione. Nella ra,ppl'esentazioue del teneno su di una carta topogl'a,fica la distauza, di clne punti non può essete ripOl'tata nell a .sua Yeta gra,nclezza, ma occorrerà, notevolmente l'id nrla i.n base ad un detetminato rapporto di p1·0 JH)l'½iona,lità che viene chii1mato scala di propor-

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Così. aù esempio : - sci\.la.' 1 : 100.000, si.g11ifica che un ce11timett-o misuntto sulla <\a,rta, conispontle aù m1 d rilomct l'O misurnto sul terreno; - scala 1 : 50.000, signifiea che un cen:timetr-o misurato s ulla cada, èorrisponde 11 500 metri misurati sul terreno ; - scafa l : 2f5.000, signiliea, clte .tm centimetJ'O mis ul'::tto sulht ca1-ta conisponde a, 250 metri. misu rati sul tene.no.


-

21

.Le misure angohtri invece non subiscono l'i.d1 1zioni, rna sono 1·iportate n ella lor-o vera grandezza,. 11. Rappr esentazione dell'altimetria. ~ L'altimetria, del te.n eno è l'appreseutn,ta, sulla carta, topogl'afica med,iante curve di livello e punti quotati riferiti al livello del mare (quota zero) . - Curve di livello. Sono le linee che uniscono i . punti del terreno che hanno la, stessa quota . L'equidi.st,1inza clel'le cune, cioè ht cli.ffe1·enza di quota tr.a due curve contigue, è varia; ogni carta topografica, porta, segnata in margine il valore del la equidistanza. L'a,ndamento delle enrve, ·1a viciM1n,1a maggiol'e o minore tli esse, dhnno l'impi·essione delle forme del terreno . Così ad esempio (fig. 2) una serie di curve qua.si circolari concenti-iclie e chiuse in breve spazto di terreno, di quota J)'l'Ogressivarnente crescente verso · il centro, denota un'altura, isolata. ocl un monte eleva,ntesi sulla phwura o su una base montuosa e ne l'ileva J;), forma conica. ]Vfcntl'e la forma, delle cm·ve è ernttiea,, h1i montagna è a,Uungata nel senso dell'asse maggiore dell'ellisse e a,c1 ogni inego:a,l'ifa nella fo1:ma planimetrica delle .cm·ve con·ispond,' la tlifferenia, della moutagna stessa dalla, formà conica r·egola1·e. I protendirne!1ti delle cmve indicano contrafforti o speroni ; il loro rientrare denota gli impluvi., e il ,loro andamento capriecioso è indizio di form.e frasta,gliate e di versanti viva.mente incisi. La di versa dista,nza delle curve esprime la varia penden-

se


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za, dei ve1·sa,Ùti, che è .maggio1·e dove esse sono più l'D,v,·icinate, mii1ore dove sono pi ù distanti. .A pendio uniforme corrispondono distanze cost;,1,uti. nelle enrve, menti·e ve1·santi }~ gl'adinate O a tena,zzi sono ra,ppl'esentati da suecessione di enrve ravvicinate e cli curve distanziate.

Fig. 2

In fine clue cun·e elle si rivolgono la convessità 80no indizio cli nn l:olle, cioè del1'a,bba,s sa,rnento di m i a, dorsa,le s uHa. qmi,le le elette due curve fo.1·r1Uu10 ptesso :1 poco la, base di due distinti cocuzzoli. qumJClo poi le c:m·,,e coneentr'iche sono di quofa decrescente verso il centro, ad esse eoni.sponde una depressioi1e, ed a,l101;a. fra due curve di eguale quota · che si r ivolgono la, convessità., si rile-ira sopra elevato un istmo fra, due depressioni.


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Punti quot ati. Akuni punti pe1· i q1111li il 1·ilevume11to topografico è effettuato in piano e quo ta e:on maggiol'e approssimn,zione; po1-tano. a ti.itnco --

segna.to la quota, ad essi rela,tivn:. 12. Quadrettatura. Le carte · topogr-a,tiche pOl'tano tl'acciato un reticohi,to dei meridiani e dei pa,r alleli ir1te1·vallati. di un minuto pl'i.rno . 'l 'a,le 1·eticolato geogra,fico costituisce hh quadrettatu ra. Oia,scun qua,<lretto ha come lato 01·i½_:wntale un tratto di para Uel.o avente l'a.mpi.ezza ùi un. pi-imo di longitudine e come lato verticale un t ratto di rneprimo di latitu l'idiano rwente l'ampiezza di dine.

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13. Des ig naz ione di · 1111 punto in quadrè tto e coordina te . - Lungo i mn,1·gi.ni della, ca,rta to·po-

gn1,fica, in conispondenz,1 degli i.ntei·valli fr:1 due successivi paralleli o tra due successivi meri<lbui, sono segna.te coppie di lettere che consentono di contraddistinguere ciascun quadretto: · Ciascun qua,clretto resta, quindi individuato da due coppie di ·1ettel'e segnate .ai margi.ni. del foglio fn corrispondenza dei suoi lati. .Per designa,rlo si · indica, pr·ima la . coppia di lette1·e clic contra.ddistin-. gue il lato orizzontale e poi qnella ehe contr~uldistingue il la.to verticale. P er esempio (fig. 3) il quadretto contenente i l punto A. _sarà indicato con S M - D E. Un punto si individÙa sul qua,dretto cbe lo con. tieue per mezzo delle sue coordinate ortogonali


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(ascissa, e oHlina,ta) espi-esse in niillimetl'i rispetto al vertice sud-ovest del · quadretto stesso ; cioè a m~zo delle distanze ·del punto dal vertice predetto, rnisurate l'ispettivarnente secondo il ·iato oi'izzontaJe e vertic;ale del . quadretto. Per designarlo si ill(Jicano le coppie di lettere d,e l quadretto in cui il pun to è cmripreso, seguite rispettirnmente dai ''itlori in millimetl'i dell'ascissa e dell'onlinata del punto, misurate come sopra detto (1) .

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Per ese.mpio (fig. 3) il punto B si i ndica con: SNlO-DP 21. (1) Le coordinate dei punti si esprimono sempre in millimetri, qmilunque sia la scala della carta che impiega, Occonerà inoltre, indicare la scala della carta cui cl si r iferisce.

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-25S'intende che ttscissa e ot<ljnu,tu, si seguano a,uche J1el caso che siano uguale a zero. Per esempio (tig. 3) il punto C si indica: SO 12 -

D F' O.

14. Segni convenzionali. - .Le va.rie particolarità del terreno (ca,seggiati: opere d'arte, corsi d'ac. qua, vie di comunica2.ione, ecc.) sono rappresentate sulle carte topografiche mediante segni convenzio- · nali che servono ad individuarli (vedi allegato 1). 15. Orientamento della carta sul terreno. -

Qua,ndo la. carta viene letta sul terreno, è opportuno orientarla, cioè disporla secondo la posizione dei corrispondenti punti e li.nee del terreno stesso; ìnoltre occorre determinare su di essa il punto in cui ci si trova,. · Se si dispone di una bussola, : il nord magnetico, di cui l'ago dà la direzione, è ordinariamente sufficiente per orientarsi. Di notte può servire la stella pola,re che indi: ca il nord. Si_tenga presente che il nord corrisponde sulla ca,rta, a.l la.to superiore del foglio, e che i nomi degli abitati ed in genera,le quelli dell'orogri1fìa s0110 scritti da ovest ad est. L'orienta,mcnfo della carta si può però anche fa.re direttamente riferendosi a punti e particola.ri del terreno, metodo questo che diventa indispensabile quando si tratta di precisare il punto di sta -


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26 -

zione. Océorre però :were punti <li dfe1:ime11to riittendi bili, od a,lmeno sa.pere approssimativa,1nente . la posizione del punto stesso (vedi cartina, n . 1 e fig. 4) . :Kel caso della cartina n. 1 s upposto, ad esempio, di conoscere approssimativa,mente in . ba.se all'itinera,rio seguito, la zona nella quale · ci ti·ovia.mo, rnlendo orientare la carta sul terreno e stabilire la posizione del punt o éli stazione 11, si osser.va che da · questo si veclè a sinistra la cappelletta

Fig. 4

di San Rocco ad una, cl.istanza di circa, un chilometro; voltandosi di 90° verso destra. · rispetto a San Rocco si vede a circa 750 inetri una grosisr~ casci na; a destra aneora di questa dì altri !:W o poco più, se ne Yede mùdtra a, circa, m. 700. Non veden. <lone altre più vicine tutto ·in giro (e non essendo- · · vene sulla car·ta,) si può a,rguire che le due cascù1e siano risp~ttivamente ·O. Pasta B O. l'ol'cella,na,. Disposta la, cart~i orizzontalmente, si dirige lo sguardo ai tre particolari indicati, in modo che le · rispettive ,,isuali passino per i corrispondenti punti .·


-2'7-

fe<;ll1èl.m.51

Ct1rtina n. ;f


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28 _ ·

della cart~t (lìg. 4-); segnando con una ma,t ita le ti·e visuali, se ne tl'overà l'incrocio elle 1:appl'esente1·,ì, con sufficiente a,pp1·ossimazione il pu·uto .k . Se OC· coi-re, tale posizione potl'à essere meglio precisa,ta · col raffronto tra il teneno circosta,nte e la, sna i·appresentazione sull a carta.

ART.

Principali noz ioni teoriche s ul tiro.

(vedi n . 125).

A1n'. 3°

P attuglie di artig lieria . 16. - Le . pattu g lie di artig lieria sono costituite da, cliversi nuclei di specializzati dei quali in gene1·e imo per il ti.ro, ed uno o phì per le i:l'asmissio11i, questi nltimi con l'incarico di far funziona.re ciascuno un pa1-ticolare mezzo di trasmissione .

Ciascun micleo corripr:ende : nuc:leo osse1·vazione al meno (1ue sreciali.zzati per il tiro ; . 17. -


-29

~

nueleo Htdio - (fabbisqgno per. una stazio ne) due rndiotelegn1tisti ed ausilia1,io 1·. t .; nucleo telefonisti. - almeno due telefonisti e due ausilia,i-i pe1· le trasmissioni a, rilo; nucleo ottico - almeno due t tasmettitoi-i; nucleo. topografico - almeno t 1·_e specializzati per il tho. La coi;tituzione dei v;ni nuclei cli specia,lizzati, a seeonda, dell.e esigenze della, situazione, può subil'e delle varià,zio11i che r engonò definite al momen- . to dell'impiego.

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18. -- I nuclei raggruppati in pattuglie l1a,nuo lo scopo di : -- irnpia,ntai-e e far fnuzionai·e il comando tattico di Ull repai-to di a1·ti.glie1fa i impiantare e far funzionare un oss~rv.1torio; stabilii-e e far fnuziouare il collegamento ta,ttico con il 1·epa,rto di fanteria con i l qna,le il reparto ùi attiglieria coopera,.

19. -- Le formazioni di gue1Ta stabil iseono il numero complessivo degli speciaUzza,ti pe1; cia,sèu11 comando di t:trtigliei-fri,. Con tali elementi è possibile la costiti1zionc cli a,lmeno: - Per ogni comando di batteria : - una (H1tt'nglia- comando - una pattuglia O. O. (comarnbta <l a u u sottuffich1,le}.


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30-

Per ogni comfyndo di gruppo :' - una pa,ttuglia e.ornando (1) - - due pattuglie O. O. (coma,ndate da uffi-

da,li). "- Pet ogui comandò <li l'eggimento o di raggruppa,me11to : una pattuglia comà11Jlo (1) . tre pit.ttuglie o: O. . (cornanèlate da lÌfT.ìeiali) . Tale costituzione è _prevista, essenzialmente ai fini dell'inqua,d nnnento e del trasporto .del personale, essa consente una prima i·ipartizione degli specializza.ti e ne facilita i l pronto impiego. 20 • ....:_

Per . !"addestramento del pei-sonale

it

ta-

li cornp.iti il presente -nuinua~e COJJsidera, i sistemi

e procedimenti da seguire pe1· · ·1a misma, cli an: goli, dista.nzè, dislivelli, per la iudividua,i,ione, de-. tel'millazione, e designazione clelJa posizione topogi·a li ca di obiettivi e per l'ossel'Va,zione del tiro.

" Impiego del goniometro.

Per- mettere in stazione H goniometro occorre montarlo e livellarlo do21.

Messa in s tazione. -

(1) Delle pattuglie comando cli reggimento e di grn1nio · fanno parte elementi specializzati pet i lavori . topogr:1fici C<1 eventualmentè SP<~Cializzati PEir le tr:1smissioni per il eoUegam<mto aereo terrestre.


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31 -

po avet proceduto, se necessn,rio, alla rettifica clella li mila. Per 111011tu1·c i l gouiometi-o ::;i dispone il treppie· de con la testa rn·csso a voco orizzout.:!>le CO!! le gambe sufdc-ieutcmente ar)erlc e le puuta.1~e infisse sul terreno. Si. i u Yesi.e 'l uindi il coqlo del gouiometro su I ll·eppiedc: a,) Goniometro Bennati: facendo imboccare nella, tcs (· a ca,rn, ùel gon iometro il gu.ncio :-1 molla del treppiede, fàcen1lo posa1·c le ti·e Yiti di iin~llo (di· sposte a, metù ùcll:"1, 101·0 corsa) sui ti·e pia,tlelli della testa e spiugemlo in alto il ga,uc:io a; molla, fin chè i denti ùell c due· 1>1·,rnche penctriu o nell'appo::;ito iucasti-o tlclla, testa cava. ù) Goniometro mod. 912: i1111estauùo il cilindro c;;~ro sul perno troueo conico del suppo1-to, agen · do contemporane,1rnente al 1·iteguo a molla, pei- ottenere l'u.ssestamento del cilindro. Si. applica q uittdi il cauuocchiale sulla Lesta della, cull ..1, e, quantlo occona., l'ol'ientatore e l'appa1:eccllio di il] nminazio11e del goniometro (1). l'er applicai·c il cu11noccliial e si introduce lo zoccolo cutro le apposite guide della cull!1 in manie· 1·a che la faccia a,uterio1·c dello zoccolo vada a con: ti·astar·c contro la \"ite a te);ta zig1foata a,vvitata anteriormente al la. lesta dell,t culla e cli e l'arresto a (1) Tener p1·esente che nei momenti in cui impicganùo l'orientatore si centra l'ago, l'apparecchio di !lluminazione non deve essere applicato allo strumento.


-32 -

molla vada, ad inve:stitsi nell'a,pposit o incastro dello zoccolo. Per' a,pplicare l'ol'ienta,tore basta intro<ltulo nell'apposito .:~lloggiamen to, spiugemlolo avanti. il più possibile per provoca1·e lo svincolo clell'a,go claÌl\n·testo a leva. Per a pp licare l'appa,l'ecchio per l'illnminazio.ne, si. aggancia la scatola pol't,1 pile all'anell o del gm1. ciò a molla llel treppiede (goniometto Benna,ti) o a.l l' anello del perno a vite del tteppiede (gonio!net i·o rnod. 912), a,pplicando il porta lampadina alla fine strella del cannocchùLle e <:oHega,ru]o qnindi l<~ clne parti dell'appatecchio medi.ante il COl'donciuo a dop pio conduttore. L'ftceeusione e lo spegnin1ent o della· Io,1npadina, si ottengono agendo all'i11ten·utto1·e cl~Ja. sca.tofa, porhL pila; l'intensitù lnminosa della, lampadina si regola agenflo ~1il bottone 1·egolatore della scatola stessa.

'

Annotazione. - Lo sri10ntaggio si effettu a in senso inverso, con l'avvel'l·cnza, nel clisgiunge1·e il corpo del goniometro· dal tteppiede, cli : a,) Goniometro Bennati : stringere prima le due bl'a,ncJ1e del gancio a molla per liberare i denti dalla, test,t cava dello struniento; 71)' Goniometro mod. 912 : ~tllentn,re il bottone della ghiera di arresto e tirare indietro il ritegno a molla, per libel'a,re il cilindro cavo.


-

33-

22. I'er livella te lo strumento, ossia, per mettere orizzonfale il disco azimuta,1e, qua,n<lo le_livelle · sono rettifica,te, si opera nel seguente modo : a) Goniometro Bennati : si fa ruotare il pjaLto fino a dispone UIH.L livella, pantllelameu te a, due delle viti di livello, e agendo a dette viti se ne cent1-u. la ·bolla, agendo quindi a,lla terza vite si centra la bolht dell'altra livella; b) Goniometro mod. 9 12 : si fa ruotal'e il piat· to fino a <lisporr~ la livella pamlleiamente a due delle viti cli livello e agendo a dette viti se ne ~ntra la bolla; si ruota poi il disco di un angolo retto (16.00 e si centra nuovamente la bolla agendo alla terza vite di livello. 00 )

23 . Rettifica della livella. La 1·ettifica cli una livella va effettuata tutte le volte che si. ha motivo di ritenere che lo strumento non sia r ettificato. a) Goniometro Bennati : si fa ruotare lo stru mento tino tt disporre una delle livelle parallelamente a due viti di livello e fissatolo in tale posizione, serrato il bottone <lella ghiera di anesto, si centrano le bolle come detto al n. 22 a). Si svincola e si gira il disco di 3200°0 Se in tale posizione le Jivelle rima,ngono ccnt1·ate (1), esse risultano rettificate e lo strumento è livellato; in caso contrario occorrerà rettificarle. A tal uopo si corregge in ciascuna di esse metà, clello

(1) Data la sensibilità della livella e l'approssimazione dello strum!!;llto, la bolla può considerarsi ancora centratn quando si trova spostata meno di 2 11111n. dal centro. 8


. - 34: spostamento della, bolla agendo con u n cacciavite ·alle Yi~i di l'ettifica, q nimli agend o ,-tllc Yiti di li,·ello si cenb•ano nuon:un(':nte le hoJJc. ~i r uota <li uuorn il elisco cli 3200°0 e se le bolle non l'isultano centrnle, si tiJ)etono I.e operazioni di ])l'ima, fi nchè le li\·e.llc 1·i su lt i11.o cen tni.te in euti-arnbe le posizioni. A rettifica compi11ta., lo stnunc11to risulta, livellato . b) Goniometro mod. 912: si fa l'Uotn,1·e il goni ometro tino ;:1, disporre la livella pa,i·a l lela ment.e a, · d11'e viti di liYello e, fiss.~tolo in tale po. ·iz.ione sei·· n'lindo il bottoue della ghie1·a di a.n esto, si centnL la, l1olla come detto M n . 22· ù) . Si svincola e si gira il. disco di 320000 • S e in tale posizione la lil'ella rima.oc centl'a· · t·a (1) esl'ìa: è giù. t ettifica,ta, ; in easo contrario oceoi·re 1·cttiti.cal'la . A tal uopo, agendo con l' arga netto elle si trova, nel.l'a,s tuécio (o cou uno spillo) alla vite di r ettili.ca, si corregge metà dello spostamento del la bolla e si centra nnornn1ente la bolla a mezzo della vite di1 livello .. Si l'UOta di Ìrn ovo il elisco cli 3200°0 e si 1·ipete l ' opera,zione fincbè la li vellit l'isu lti centrata in entrambe le posizioni.. 24. Adatta mento del cannocch iale alla vista -

Collimaz ione. - L' adattamento clel canuocchia,le alla, 'vista si ottiene facendo 1·uota1·e il po1·ta,-oe11la.1·e i n modo da a11ontanar·e ocl avvi.cinal'e l'ocula,re al (1) Data In sensibilità della livella e l'a pvrossimazion e cleUo· strumento, la boll;1 può considerar si :lllco1:a centrata quando si trova spostata meno di 2 nini. dal centro.


-

35 -

l'obiettivo, ta,nto qua,nto basta pe~-chè r isultino ben \"isibili contcmpoi-ancameute le graduazioni del m ic:rometi'o e _gli oggetti este1·ni sn cui :si vu ole etl:ettuarc la, collimazione. PeJ· collimare ad u.u _dato punto bh,.;ognerebbe, a l'igo1·e, dirigere ad esso l'asse ottico del cauuocclti:1le, cioè la visuale passante per l'incrocicchio dei fili del micrometro; più sempliceme11te J>erò basta far coincidere col punto che interessa, il filo ve1-ticale o il filo 01·.i.zzoutale del micrometro :t seconda che bisogna i11isunue angoli a,zimutalì oppure a,ngolì di sito. 25. Lettura delle · graduaz ioni. -

Il valore . di

una graduazione di direzione segnata dallo strum(')nto è da,to dtt due numeri letti successiva.mente sul cerchio graduato del disco azimutale (ettogradi) e snl ·motiplicatore a, tamburo (millesimi). O_osì pèr esempio : se l'indice pl'incip11le degli cttogrndi segna, 24 sul cerchio gra<luato (cioè si trova nell'intervallo tra il 24 e il 25), e \JUell.o dei mHlesimi segna, 37 sul moltiplicatore, la, grad uazio11e di direzione è 2437° In -p ratica i due nu111eri 24: e 37 si pronunciano distaccati. La letturn, cli una grad uazione cli sito si fa sul congegno eclimetrico in modo analogo. 0

26. Modo di far segnare una data graduazio -

ne. - Per fa.r segnare allo strumento una data griid uazione 'di dit-ezione, si fa ruotare il disco azimutale, agendo al congegno di direzione, finchè l'indice principale e quello del moltiplicato1;e a tt1mburo se-


-

36 -

gnino l'ispettivamente sul cerchio graduato e sul moltiplicatore a tamburo gli ettograùi ed i millesimi della graduazione voluta. Per i grandi movimenti si svinc<5la pl'irna il disco azimutale dal piatto e lo si fa ni.otare a mano ; poscià , abbandonando lo svincolo, si agisce al tamburo . · ·. Per far segna,re una data grad.uazione di sito, si agisce ttlla, vite tangente del congegno eclirnetri co, fincM i due indici di lettuea ,segnino rispettivamente sulla lashin:~ gra,d ua.ta e sul moltiplica,torc gli ettogradi ed i millesimi della graduazione voluta. 27. Misura de gli angoli azimutali e di sito. -

Per misurare da una data stazione l'angolo a,zimutale di un punto del t erreno rispetto ad una direzio- . ne di orientamento, messo in stazio.ne il goniometro e orientatolo nella èlirezione voluta (n. 29), fetm·o il p'i~tto, si coll\ma al punto age_ndo ;;tilla vite tangente del congegno di direzione, e si legge l'angolo di di1·ezione risultant e. Per misurare da una data stazione l'angolo di si~o di uri punto, messo il goniometro in stazione, si dil'ige l'incrocicchio d~i fili clel micrometro a,l punto voluto agendo · ai congegni di direzione ed eclirnetrico, si legge . la. gradua,zioue sul congegno eclimetri.co. Il valçre . del · sito si ricava togliendo da,ll'angolo letto su lla lastri:'na graduata e sul moltiplicatore del congegno eclimetrico 10.00. Per ottenei·è una più pronta collimazione del


-

37

-

punto volnto, può convenire va.lei-si cla princ1p_w de-

gli indici cei·cato1·i, per comprendere sill>it o il punto cui cornma,re nel campò del ca,nnocchiale. 28. Verifica

dello

strumento - Taratu ra .

. J>er il buon uso dello stmmen to occorre efiettum·e delle frequenti verifiche, per conh·ollare che il goniometr·o non presenti giuochi o gnasti evidenti nel· le sue pa.rti e che sussistano le condizioni. di esattez za dat e per costruzione e la cui even_tuale nrn,nca11z1.1, può cla,r luogo ad e1·tori nella misurazione. Per verifica,re se a strumento livellato l'asse di rotazfone della cnlh1, è oriz:rnnta,le, :::i collima con I.1 ine1·ocicchio dei fili ad · uno spigolo ver-ticale, o a,d un filo a piombo, indi si alz~1, e si abbassa ìl c~iunoechiafo a,gendo alla, vite tangente del congegno eclimetrico . Se dura,nte la rotazione· l'incrocicchio _si ma,ntienc sullo spigo]o o sul filo a, piombo, l'asse cli rotazione del cannoccl,ia,le è orir,zonh1ile; in caso · contrario l'asse di rotazione non è orizzontttle. ln tal caso non essendo agevole tener conto degli enori conseguenti, è opportuno invi:i..ee lo strumento a.Ila riparazione. · · · . NeÌl'effettuare tale verifie;a Bi può constatare se il fiìo del micrometro è verticale, nel qual caso esso .deve .coprire lo. spigolo o il. filo n pio1nbo . Se questf1, ' condizione non si verifica, si p11ù impiegare ugtHtl · mente il goniometro, avendo l'a vvertenza . di colli· mare sempre con l'incrocicchio dei fili . Per verificare se a,lla posizione normale de·1 e;annoe;chia,le corrisponde la gra<lmtzioi-te 10.00 del


38 congegno eclimctl'ico, si con fronta il \':tlore tlell 'angolo cli sito cli un punto ben dsiùil e, misurnto con uno strumento ca,mpioue o esattamente ca,lcolato, con q11el10 111ism·ato dal goniometro da verifica,i-e · pedettamente livellato. Se i due vr,Llol'i cli sito 11011 sono eguali, nell'impi.egm·c lo st rumento occone tener sempre conto delPenore dscontrato (1) . 29. Orientamento del goniometro. - Un gonio: ·met,·o in stazione dicesi 01·ie11tato, qnn.n<lo il pin,t,t:o porta iuclicc, deùit:lmente lfrellato, è in una determinata posizione. fissa sul supporto. La direzione che in quei:;ta posizione assume il dia,metro principale dicesi direzione di orientamento; il verso in cui è rivolta la freccia dell'indice principale indica, il verso di orientamento; il piano verticale che contiene U diametro ,principale dicesi piano di o rie ntamento. La direz ione di ori,e ntamento costituisce llirezione 01·igine pc1· la misura, degli angoli azimutali : i! piano di orientamento costituisce posizione 01-igilic per i piaiii di collima,2i<me. J>j cesi angolo di orientamento , l'angolo che oceone fnr segnare all'indice pl'incipale perchè, e[cttna,11ùo ]a, collinrn,zione a<l 1111 determinato caposaldo, il diametro pdncipale ri s uJti ne ll a direzione di. ot-ienlamento e nel ve,·so ,·oluto. L'orienta me nto di un g oniometrò è , sempre individuat~ da una direzione e da un verso. (1) In tal caso occorre prendere nota in un cartellino da tenere nell'astuccio del gouiometro, della quautità di cui bisogna correggere gli angoli di sito letti.


30. -

un

39

o·on iomctrò · può essere ol'icutato:

,b

ri) a,d un caposaldo lontano;

b) p::11·allelamentc aH'tdliueamento pezzo-bf1i:;e, falso -scopo; e) pa,l'allela,inente a,ll a dil'ezione di orientamen. to <li un altro goni.òmetro; · cl) al nord magnetico; e) al norçl geografico . · 31 . Orientamento ad un caposaldo lontano. -

~Iesso in stazione il goniometro e messf1 a zel'O la gra/1ua,zione di direzione, si allenta la vite di pr-essi.one e sì fa mota.re il corpo del .go11iomet1·0 fluo a, col limare al ca,posaldo 'indi.ea,to. Fisst1ta quindi la vite di p1·essione, si i·ettifica,_la collima,zione agendo al congegno micrometrico . 32. Orientamento di un gonionietro parallelamente all,'allineamento pezzo-base falso_-scopo,

;d

,

KJ' ~ ~

P~ b~s~ - - - - - - • ~ - - - - - - - _D_ - - - - - - : __ -

Fig. 5

L'operazione può fn,rsi in nno clei seguenti modi :


~

4-0 -

1°) per collimazione al fa lso-scopo. Si apprezza il valore dell e due distanze cl e D - f.ig. 5 -:- e

si calcola cl (m,}

y= D (l.~1n) Si fa segnare alla gradua~ione di direzione del goniometl'O 6400 più o meno r 00, seconclo che il gonimnetro è .a sinistra o a destr:1 dell'allineamento .rezzo-base falso -scopo; indi si colJima a.I falso -scopo mtto,,ei.J.do il corpo del gonio1petro. Fissata quindi la, Yite di pressione, _si rettifica la collimazione a.genclo alla vite micrometrica.

2

'

3 4

6:7 8 9

I I I ,I

I

~.

.Fig. 6

· Il diametro principale del goniometro risulterà. dirett o parellalament e alb direzione pezzo-base fal so-scopo e nel verso voluto.


-

41-

Quando il va,lote di y 0 0 , i·isulta, rninOl'e di 4000 ba,stetà, dirigere il goniometro, con la gra,duazione di direzione a zero, tanti millesimi a destra o a sinistra del falso -scopo (secondo che il goniometro è a destra o a sinistra dell'allineamento pe2zo-base falso -scopo) quanto è il valore y 0 0 • Si impiega a ta,le scopo la graduazione della lastrina diastimometrica del goniometro stesso. Così ad esempio se il goniomet ro è a, sinistra, dell' allineame1ito pezzo-base fal::;o -scop'o e y 00 = · 15°0 la collimazione si effettuerà, come è indicato alla fi . gura 6. 2) Mediante collimazione reciproca fra pezzo. base e goniometro.

Il pezzo -base effettuate le opentzioni di cui al n. 131 comunica al goniometrista il valore dell'a,n golo di orientamento letto sul'la gn1.duaz.ione di.. pa· rallelismo. Il goniornetdsta fa segna,re detto angolo all'indice seco:rida,rio è al tamburò moltiplicatore, e muovendo il corpo del goniometro com.ma al cannocchiale del pezzo-ba,s e, rettificando poi la collirna2ione a mezzo d~lla vite del congegno micrometrico. 33. Orientamento di un goniometro parallela.mente alla direzione di orientame.n to di un altro goniometro.

L'operazione può eseguirsi i.n due modi: -- per collima,7,ione reciproca fra i goniometri; - con l'orientatore ma,gnet ico.


. -

42 -

l") Per eseguire l'orientamento a, mezzo collima,zione 1-ecipi-oea è- uecessttrio che i goniometri si ve(htno. In ta1 caso dal goniometro già orientato,. agen- . <lo al congegno di dfrezioue, si collima al goniomet1·0 da orientare e si legge l 'angolo di direzione · segu~tto dall ' indice principale. Sul goniometro da, 01·ient:ue si f:.t segnare - sull'i ndice seconda:rio l'angolo a,nzidetto e, mùovenrlo il cOl'po del gonio·metro, si collima, a.l primo. Serra.ta quindi la, · vite di pressione si rettifi.ca Ja collimazione agendo t~l congegno m_icromet rico. Ad opera,zione nltimata, il ~econdo ·goniometro risulta orienta.to p,irallelamentc a.l primo e nello stesso verso . . Qtianùo con un goniometro gtà, orienta,to si debbano orientare più goniometri, il . collega,ment? si può effettuare : a ventag lio: da,l gonioinetro orienta,to si eol}jma, : successivamente ai goniometri da orientare· e ·da questi, ognu no col proprio angolo, si collima al ' p1•imo; · a cate na: da,} goniometro orientatò si collima acl ùn secondo goniometro e lo si ol"ienta; poscia, cfa questo si col.lima ad un. terzo orientanilolo, e così cli seguito; m_isto : pa,rte a ventaglio, pa,r-te a catena. · Sempre che possibile conviene l'orientamento a, venta:glio, perchò non moltiplicandosi gli eventuali errori (come . àvviene 1i.el secondo . sistema) i singoli odentamenti hanno pi tÌ proba,bilità, di riuscire esf~tti.


-

43-

2°) Per Ol'ientate un goniomet1.·o pa1·allela,mente Ml .un altro già, orientato, si p1·ocede nel seguente

modo : - il goniomet1:ista del goniometro già, orientato centra, l'ago agendo al congegno di direzione, . legg<:l la graduazio1ie risultante e la .comun ica aWaltro goniorneti;-ista; ; questi fa segmne sulla graduazione di. direzione un a,ngolo eguale a, quello comunicatogli., cor-1-etto deU'errore shmnentalé del s110 goniomet1·0 rispetto aJl'r~ltro e mnòvendo. il corpo clel goniometi-o centra ]'a.go.

l!' ig. 'i

In tal maniera i due goniometri risultano ol'ieutati pa,rallehmente sulla direzione voluta,. C-Jtia,l ora non si a,bbia modo cli impiegare uno dei due sistem.i sopra descritt i si potrà, orientare il goniometro in nianiera meno approssi.rnafa, 1-icorrendo al punta.mento ad un caposaldo. In· tal caso oc-


c,où·e anzitutto det<~nnina,rn il val01·e di. y0° -

lJ (m) )) (kni}

(ig. 7.

L'ope1·ator·e del goniometro da orienta,re fa1·iÌ: quindi segna,1·e alla gradua,zione del proprio goniometro l'ango-Io a (cli1·ezi.one cli orientan1eùto del gonio1netro ol'ieritato) ± · y (secondo cl1e il goniomet ro <1a çriental'e è a sinistr::t o a destra del goniometro ol'ientato) e collimerà al c::tposaldo muovendo H corpo del goniometro. 34. Orientamento del goniometro al nord inagnetico. __:. Per orientare un goniometro a l rnn ·(l magnetico .si fa · segna.re sulla gradua,zione di dil'er,ione il vttlòre dell'en ·ore strumenta.le (1), fo d.i

niuovendo do.lcemente il corpo_ del goniometi·o si rentrn l'ago; serrata quindi Ja vite · di pressione si 1·ettifica. :U centramento dell'agq a.gendo alla vite micrometrica,. , L'ol'ienta,tore magnetico · è uno str umento cli semplicissimo e rapido impiego. È però indispensabile che esso sia sempr e accurata,mente t enuto e costantemente ta.ra,to . J}; cioè nece~sario conosce-

(1) Per l'orientamento al pord magnetico sarebbe opportuno conoscere l'en;oi·e strumentale assoluto; praticamente è sufficiente che tutti i goniometri · di uuo stesso sistema (gruppo-batteria) tengano conto dell'erroi:e strmnentale relativo, calcolato come è detto · in seguito. L'errore "che cosi si commette non d.ì inconvenienti, dato che si ri~ percuote in egual misura su tutti i goniometri.


-45-

l'e l'erro1·e strumentale di ognuuo di ei,;si tispetto quello pteso come rifel'imento. · P er <leternùnare l'enore trmuentale, .si mette in stazione il goniometro cli riferimento e lo si oricn· ta con <lil-ezione zel'o ad un caposa.ldo; indi si centra l'ago ma,gnetico, a,gendo al congegno cli direzione, e si legge il valore della graduazione l'isultante. Si l'ipete tale operazione più volte (almeno quatt ro) e si fa la media dei valol'i ottenuti. Si pl'ocede analogamente con gli a,l tl'i goniometri dei quali si vuol conoscere l'errore strumentale relativo al goniometro di tifel'imento, facen do stazione sempre nello stesso punto e ol'ientanclo gli strumenti allo stesso caposalùo. · Si otterrà in tal modo per ciascun goniometi·o uu valore della direzione (media nelle diverse letture). Le differenze fra i valori di dette direzioni ricavate con ciascun goniometro, e quello avuto col goniometro cli riferimento ci dù.nno i valori degli errori strumentali dei singoli goniometri rispetto a quello preso di riferimento. a,

35. Orientamento al nord geografi co. farsi in più modi ; i più comuni sono :

-

Può

mediante collimazione ad un caposaldo; mediante l'orientatore magnetico .

1) Per orientare il goniometro al nord geografico m ediante collimazione ad un caposaldo,

occori·e cl).e si abbia. a disposizione una carta sulla quale siano esattamente segnati il punto di stazione . .


-

4G -

del goniometl'o, il caposaldo e la direzione del nord. Sulla, ca,rta a .mezzo cli un rapporta,tore (disposto col centro nel punto di stazioue e col diametro 6-!-32 souapposto alla dil·ezione nord -sud tracciaL.1, per il punto Lli stazione, Ù!L aJ noi-ù) si misum l'a,ugolo y· che la, direzione punto cli st.azione-caposaldo fa con la direzione punto di sta,zione- 11orcl ( fig. 8) . Si fa poscia seguare sulla g1·aduazione di dhczione del goniometro l'a.ngolo y e svincolata la vite di pressione si collima al capos~tlùo muoven<lo il corpo 1lel goniometro. /(O ll D

l

OJposa/do {À

6 , ,/

I

tJ' ,,'

t.........._ ,_, I I

48 --

)' ,

Punto d( 'f~11òne

--

16

.32 Fig. 8

Si stringe quindi la vite di pressione e 's i rettifi ca la collimazione agendo al congegno mic1:ometrico. l i goni ometro è cosl orientato .


47 . 2) Per orientare il goniometro al nord geog-rafico media_nte l'.orientatore magnetico, occone conoscere il va.lore ùell' angolo acuto che la direzio-

ne dell'ago magnetico fa, in quella loca.Iibì,, con la dhezione al nord geografico (declinazione . magnetica) e il valore dell'errore strumeufalc a,ssol irto (1) del goniometro che si adopera.

Fig. 9

L,1 <lifferemm. da 64.00 t1clla, somma o della differenza dei due a,ngoli anzidetti si chimna, indice di orienta mento magnetico (2): (1) . L'errore strumentale assoluto è. la differenza fra il valore dell'angolo che l'ago magnetico centrato ·f a col nord geografico ·e il valore della declinazione magnetica locale. (2) Si toglie da G4.00 la somma dei due .angolì se l'errore strumentale è negativo (fig. 9), si toglie la differenza


-

48 _:

La determinazione dell'indice di orientarncn · to magnetico si ottiene nel seguente rr~odq: si orienta il goniometro al nord geografico mediant e còllima~ione ad un caposa,ldo, nel modo detto precedenteniente; indi si agisce al bottone di direzione del goniometro fìnchè l'ago magnetico risulta perfettamente centrato, ossia finchè la punt~ dell'ago coincide con la direzione mediana de] · disco , anteriore del tubo porta ago (fìg. 10) .

l)/$l·oanft-del tu&

porta4go

Fig. 10

L'operazione viene fatta dolcemente e lontano dà masse metalliche (togliersi elmetti, binocolo, pistola, chiavi, ecc.), e va ripetuta più volte . Ogni volta, ad ago centrato, si legge ·nella gra,, duazione di direzione l'angolo segnato. Si .f a la media, degli angoli letti. Il valore della media rappresenta l'indice cli orientamento magnetico pe1· il goniometro impiegato e per la zona in cui si è fatto stazione. fra la declinazione magnetica e .l'errore strumentale se quest'ultimo è positivo.


49 .

Allorchè. sia. noto il valore dèll'indice di orientamento magnetico, per orienta.re un goniometro al nord geogra,fico mediante l'orientatol'e :magnetico, si procede nel seguente modo : ~ si fa segnare stilla .gra,dua,zione di direzione un angolo pari al valore di eletto indice; - si all.enta la, vite di pressione e si centra l'ago muovendo il corpo del goniometro; ·- si stringe 1a vite di pressione e mediante quella micrometrica si rettifica il centrameuto clell'a.go. 36. Riporto dell'orientamento. -

· Dopo avere

effettuafo un dato orientamento del goniometro, non appena se :rie abbia 1a possibilità, si scelgono alcuni

A

B

Flg. 11

capisaldi (A) B) 0), opportunamente distribuit i sull'orizzone .(fig. 11) e si misurano i relativi angoH azimutali ( a, ~' y) . . 4


- 50 -

Questa opertìzione si chiamfb riporto dell'orientame nto.

La conoscenza di detti angoli è inùispensÙ,lJile · per potm· procedere alla ve1·ifica.zio11e dell'orientamento iniziale, allorchè il 1·elativo ca,posàldo 11011 è più utilizz.abile pel' una causa qÙalsiasi.

Ari.'r. 5°

. Impie go del sitometro. 37. - a) Per misurar e un angolo di sito s'im. pugna il sitometro verticalmente pel piolo di presni . e lo si porta con la, lente supe1fo1·e in conispondenza di uno degli occhi, tenendo l'altro chiuso . Si veclra;nno (proiettate all'infinito) l a bolla d'a,ria; della livella e la Jastrina graduata di 10 in 10 inillesimi (nume.1·azione ·di 50 in 50 fino a 200) sià ·da una parte che dall'altra dell'ol'igine zero, clic è contrasseguat~ con una li11et1 x-ossa,. ~ . l\f.ecliant.e leggere oscilla,zioni · dello strumento nel piano vertic11lè si centra ]a bolla fra i due tratti rossi. che attraversa.no l'intero campò: la linea rossa, che allora tt1glia per metà, la boll~~, segnerà l'ori1.zonte delFossèrvatore. i\fanteneudo ceùtra,ta la, bolla, si guarda con lo. stesso occhio, · cli fianc:o e rasente allo st1·nmento, al seguo di cui si vuole misura.re il sito e si legge a (Jmtle gra,duazione della scala, esso corrisponde. Quando il sito è maggiore ·cli 250 millesimi; la,


-51-

scala, uon è. pi:ù utilizzabile ; in tal ca,so si procede come segue. Oent1·ata la bolla,, si det ermim~ sul pt~esaggio un punto (macchi_?,, roccia, ecc.) che sia à11'.ilt ezza, dell'orizzonte e presso a poco sulla verticale ùel segno di cui si vuole conoscere il sito; indi tìttraverso la lel'ite inferiore si m isura lo scarto angolare tra, il segno .e . detto punto, come al seguente comma b) . 38 . ..:..:.. b) Per la misura di sca.i-ti angpla,l'i, orizzonta.li o Ye1-tica,li, s'i111pugna il sitometro orizzontalmente o. verticalmente ·pel piolo <li presa, e lo si porta con · 1a. lente più bassa in conisponclenza cli uno degli occhi, tenendo l'a,l tro c.hiuso: si vedrà, proie ttata, all'infinito una .lastrina graclnattL su ~ue lembi - in senso-conhario - di 10 in 1D millesimi (numerazione di 50 in 50 fino a 600) . Con lo stesso occhio si guanla a.I di sopi·::L o · di fianco· e msente a,llo strumento, ai punti del pa,esaggio di cui si vuole conoscere lo sca,rto ~tugola.re, . e, fatto coincidere lo zero cl.ell a scala con l'uno o con l'altro · di . essi, ~ seconda del verso in cui si .vuole fare la rriisur;:i,, si legge · a quale graduazione corrisponde sulla . stessa scala l'altro punto. Quando si tratti cli scarti angolari la, cui ampiezza non è compresa nel campo di vista, ' Si procecle per tratti ,successivi. Avvertenza. - I valori angohH·i c11e si ottengono col ·sttomefro da ricognizione 1-is11lti111Ò a,ppròs. simati n meno di 10°0 • Quindi lo stl'umento serve


soltauto per la l'isoluziolie spe<litiva di problemi in <:ui · non occorre un'f~pprossin1a,zi.oue maggiOl'è. . Per tanto esso, · utilissimo ne.I.le ricognuao.rii, uon può sostituii-e il goniometro per le misme di · rna.ggiore precisione.

Impiego della bussola goniometrica.

39. - C<:m Ja, bussola goniometriea è possibile risol.vere i seguenti problemi : o,) orientamento della carta: ; b) determinazione dell'angolo di direzione di un punto rispetto a,l nord ma,gnetico o ad . una determinata direzione odgine; o) l'iporto di angoh sulla carta; d) determinazione dell'angolo di . m:1rcia e Ìna,rtia, in mu~ dire:.done stabilita.

· Essendo · la bussola dotata di: indic:ì luminosi i problemi b) e d) possono essel'e· risolti a,nche di not· te, se11Za impiegare sul postò . alcun apparecchio di illuminazione. 4 0. a) Orientamento della carta. - J?er orientare la ciwta si dispone sulh1 carta la bussola col copercltio ribaltato, colle ta.cche in direzione cli u n n1e• i::i.di.a,no ; si fa quindi gimre carta e bussola finchè l'indice interno si trovi in corrisponde.u za di (lnella


-

53 -·

tl.elle gn1duazioni Llel disco gil'evole che segn::1 i l valore dell a, declinazione ma,gnetica locale. 4 1. b) Determinazione dell'an golo d i direz ione di un punto. - Per determinate l't1ngolo cli clirezio-

ue rispetto :il nord magnetico di un punto si dispone l~i bussola col copc1·chio verticale e il prisma ribaltato sul vetro. Tenendo la bussola su di un appoggio, a. niano liùera, si collima attraverso Ja fì.nestn1 clel prisma e il fi Lo \'e1·ticale del coperchio al punto di cui si n10l detel'lninare la direzione. Se si opera 11 ma,no libera abbassando lo sguardo si legge, attmverso il prisma, la graduazione interna del disco che appm·c in corrispondenza della linea .di collimazione. Se si opera su di un appoggio, la lettura attraverso il prisma non sempre sarà. possibile e in tal ca,so l'angolo si legge sull a graduazione estema del Jisco in corrispondenza dell'indice cli lettura. Di notte, si deve impiegare la bussola con ap poggio. Dopo aver collimato i1l punto voluto (il filo clel. coverchio è indivicluiito da due punti fosfol'C · scenti) ferma la, bnssola, si pol'La il coperchio girevole di vetro con l'indice a coincidere con la frecci:t luminosm del elisco. Quindi si può .sposta1·e la bnssol:l," e, appena. è possibile illuminarla, si legge sulla g1·aduazione estei-na della scatola il ,,aJore che col'risponde all'indice luminoso del coperchio girevole. L'angolo cli direzione l'ÌS{letto ad una detenninata direzione origin e si ha per- differenza dei due a,ngoli cli direzione l'ispetto al nord magnetico sottraendo cioè dall'angolo del punto di cui si vuol


-54-;--

detenuinare la dhezione, l' cyngolo del pùnto che individua la direzione stessa,c In modo . inverso si oper a per indìviduare sul terreno la direr,ione di un punto di cui sia d{1fa la dil-ezione rispetto al notcl o ad un altro punto visibile cla,l punto di stazione. 42. o) Riporto di ang-oli sulla carta. - . Se si

tratfa cli riportare sulla carta, topogra,fica gii1, oi'ien tata, un~ dfrezione misurata. anch'ess~1 colla, stessa bussola rispetto al nord .magnetico si dispone l a bussola stÌlla carta col coperchio l'ibaltato e colla t acca dell' anello nel p1mto occupato dall'osservato~ J'e. Ferma quindi la carta e la taccà in coi-l'isponclenza del punto di ossei·vazione, si fa gira,re la bussob. tinchè. l'indice inte1•µ0 venga a · troYarsi in cotrispondenza della direzi?ne 1nisuratt1. Si traccia · quindi una retta, passante Jier i punti individuati dalle due ta,cche, la quale cMrisponde alla direzione . · ' Cf l'èa.ta. Se si vuole invece ripor ta,re su di una caÌ·ta qtmlsiasi, iÌ,nche bianca,, un angolo rispettq ad · una cleterrnina.ta . clfrezione 01·i,gine, si dispone prinia la · .bussòlà con le due t acche lungo 1a direzione ·origine e si legge la graduazione segna.ta dalla bussola,. Si aggiunge a tale J?;ra<l,rn.zione il valore dell'angolo da, riporta.re, si di.spoue la bussola col centro in corrispondenza del vertice dell'angolo (1) e, ferma la . (1) Per .a ssicurarsi elle il centro della bussola si trovi sul vertice dèll'angoio, tracciare due rette approssimativa-


-55 -

cai·ta1 si ruota la, bussola sino t~ che l'indice non segni ii :valore del nuovo angolo. Si traccia quindi Ja, retta individuata, dalle due. · tacche ia quale formerà con In, precedeute direzione l'aHgolo voluto. In moclo analogo si opei·a, pc.e ·determinare l'angofo di direzione di un pnnto segnato snlla carta. 43. d) Detes·minazione dell'angolo di marcia Nla.rcia in una determinata _d irezione. - Per ma,r -

ciare in lilla, deternlinata, direzione occorre portarti 'l'indice luminoso del coperchio gil-evole in corrispondenza di quel valo r·e dt dh-ezione, -segnato sulla gn1ùi.rnzione estei·na della,. bussola,. Facendo quincli coincidere b .fr-eecia 1nminoSfb del disco con l'indic:e e mantenendo il coperchio rihalta,to, il · diametro principnle della bussola, nel verso della linguetta, indica la direzione da- seguire. Per deternrina1·e l'angolo di mar-da si collima al punto vei·so cui si vuol marchne, come è detto al comma b), ovvero se ·ue ricava la direzione come è detto al èomma o) .

mente normali passanti pel vertice dell'angolo. La bussoll\ sarà in ·posizione giusta quando sulla gra.duazione esterna clelJa scatola in corrispondenzf:1 delle semirette uscenti dal ynJore si leggeranno valori opposti.


-

ff

56

,

Arà. 7°

Impiego del rapportatore. 44 .. a) Rapportato1·e millesimale a n_o nio.

Per misurafo il valore cli un a,ngolo, segna,to sulb, ca1-ta, si dispone il rappotbttore col centl·o sul vertice dell'm1go]o ,~·con lo zero lungo il bto .sinistr0 ùell'a,ngolo stesso : indi movendo il cursore si" porb1 l'indice lungo il Jato destro dell'angolo da misurare. · Il valore deH'a,ngolo sarà ùato clal nume1'0 di ettogradi e di decine di mi11esimi incli.cato dalla., ·divisione che precede lo zero del nonio e dal. nmliel'v di millesimi corrispondenti .alla divisione del nonio che coincide con una qualsiasi di quelle del ra,pport a.tore . · 45. - Per far segnare al rapportatore un dato angolo a,zimutale si dispone prima il bottone cli ri ehia,mò a mezza corsa, quindi si fi ssa, il cursore · medi.a,ntè la yite di pressi.oue in modo che lo zero del nonio risulti. approssimativamente snila graduazio. ne da far segnare . . Indi a,gendo al bottone di richiamo si porta lo zero del nonio j1e1l'intervallo fra la divisione inclicànte gli ettogradi e le decine cli. millesimi cla, far segnare, e quella, suecessiva e se ne r ettifica là, posizione in modo che lu, clivisione del nonio indicante j I numèro di millesimi voluti coincida, con una delle divisioni .del 1·apportatore.


-

57

Per portm·e un angolo rispetto a,d nmt determinata direzione origine, dopo aver fatto segnare al rapportatore tale tmgolo, lo si dispone col centro nd punto vertice dell' nngolo 'e colla gradna,zione O sulla. dirèzione ol'igine. Si segna quindi ·1a,_posizione dell'indice, e tolto il rapportatore si congiun ge tale posizione col punto che rappresenta il vei·tice dell'angolo. 46. -

47. I.i) Rapportatore millesimale piccolo. -

Per mis.urn1·e il valote di un angolo segnato sulla, carta,, si dispone il ra,r,portatore col centro su.I n~.rtice dell'aµgolo da misnra,re e con lo zero lungo . il lato sinistro dell'angolo stesso. Si legge quindi in ro.nispondenza dell'altro bto il valore cle'll;t gradtrnzio11e··c1i direzione leggendo il numero degli ettogradi. e delle decine di millesimi e stimn,n(lo a vista il numero di millesimi. 48. - - Per fa1· segni1re un ùa,to a,ngolo azimutale rispetto a una detei·mi.nata, di.rezi?Iie · origine si di- · spone il l'l:l,pportatore col cent ro nel punto che sarà, il vertice dell'a.ngolo e con la graduazione zero nella; direzione origine. Si segna qufncli ·n va,l ore dell'angolo da ripoi·tare, ·e tolto il. rapportatore si unisce tale punto col vertice dell'angolo. 49. e) Rapportatore lucido. - Il rapportatore lucido può sostituire. quelli . metallici, per la misn. ra,zione e pel riporto <li angoli. l\1a più specia.lmente è destinato all'autodeterminn,zione di punti del terreno ovvero ad essere incolla,to, opportunamente ri-

--


..,..... 58.......:.

tagliato, e <;1-ientato, s'ulle carte è s ui pia,ni, ne.i la <;ostJ:uzione dei piani di osserva,to1:io o di ba,tte1fa, nei quali viene Q tappl'escnta,re là, graduazione U,½Ì.- · mutale del goniomet ro o qnella di direzione <lel congegno di . mira..

AR'l' .

. Misura e determinazione di distanze. 50~ Misura di distanza. - La miisri"rn, clelh cli· stm-1Za, p uò effettuarsi o dire ttamente per mezzo di. appropl'ia:ta mism a di lungltez½a (1·otell_e met1-ic:he, cnnue . metriche, ec:c.) O indirettamente· con p1·ocediment o stadiometrico ovvero te.lemetrico .

s1 • . Misura dire'tta di distanza. - .A.doperando si una misura di lunghez½a conviene, pe1: evita.re ' ct ent nali sba,gli grossola,ni (omissione cli qualche · l>a,'(;t11 ta, · ecc.) ·verinca1·e l' operazione a passi o 1·ipefo1e l' ope1·azio11e in séniso invel'SO con la stess~~ mi.sm·a,. 52. Misura indiretta di distanze. :.__ Per quanto

:si l'iferisce a.i p1·occdimenti telenietric;i si rimanda, al n. SO. La misura di una clista,nza con la, sta<lia pnò

farsi: · a) nd angolo diastirnornetrico costante; ù) a lunghezza di mira costante.


-

59 -

53. Procedimento ad angolo . diastimometrico · costante. :_ Iu tal caso la distanza da detel'lnina,re è data,, in mefri, dalla lnnghezza in millimetri di . stadia (tenuta ve1·ti~almente) comp 1·esa fra'. i limit i · dell' angolo dhtstimomet.rico y, divistt per il nurne1·0 dei millesimi dell'angofo y aniidetto . Conviene generalmente assumere . un a,ngolo . y di 20°0 , dèli.mita,t o clalle divisioni 4 e G del fllo verticale del mic1·ometl'o del goniometro. Pe.r le dì.stan. i e più grftndi può anche p,:·endersi l'angolo di 10°') .

'f~

,

I

,... _________ ___ _ m . 150- - -- - .,. .... - .... -

- >"I

Fi.g. 12

Esempio. - La distanza: frit i pùnti A. e /J (Hg . .12), se entl'o l'~tngolo diastirnometl'ico di 20° 0 è cornpresa, la luu_gl,ezrn di stadia, di metri 1,50, è

data dal rapporto l~~O ·

=

ni . 75. Se inve:e l'angolo

cliasti)non1etrico è cli 10"0. la cli::;ta,nza, · cercata sar-à

1500 10

=

in .

150.

Poicltè la, st::tilia è lunga, metri 3, la sua portata rna,s sima, ovvero la, d ista,nza, massima. che C<)U · esi:;;a, si p uò misurare, è cli : - m . 150, qua,lora si pren<la, un ftngolo dia stimometrico cli 20°0 ;


-

60 -

- m, . 300, qualora si prenda, un t1ugolo diasti.mo.metrico cl{ 1000 • Non conviene prendere per y valori inferiori a,i 10° 0

54. - Pe1·chè una misura eseguita in tal modo · dia buoni ri:sultati è necessario eseguire in precedenza la taratura degli angoli cliastirn.ometrici. A tale fine si misurano esa,ttamente con la rotella metifoa varie distanze in terreno piano ad es. m . 50, ni. 100, e si fa successiva.mente la misura del le ui8tu,nze stesse con la st{1dia, adottàndo il presc~l to a ngolo cli.astimornetrico . Si determina quindi 1n, . e,·entuale differenza J?ercentuale media, iii più ocl in ineno, l'iscontrata. uella misura f atta nei cl ne mocli. Di tale differenza, percentuale va poi tenuto conto ogni qualvolta si proceda alla determinazione di. distanze, adoper-ando quel goniometro e quella stadia. Esempio: a dista,nza di · 50 metr i con la stadia si,legge 1n. 48; a 100 m. ·con la stadia si legge rn. 96; . ' . l'errore percentuale è - 4 %. Determinato questo errore percentua.Je, una distanza, letta, con la sta.clia, di 17G 1n. corrisponderà, ad una distanza ren,Je di

176

176 + 100

X

4 = 183,04 m.

55. Procedimento a lunghezza di mir.a costante.

- Con tale ptocedimento, adottata una. mira di lunghezza nota e costante (stadia, palina, canna me-


-61

~

trica, etc.), e tenuta verticalmente, si legge sul filo verticn.le del micrometro del goniometro l'angolo che sottende la lunghezza di mira stabilita. La distanza lla detenniHare è data, iu meti-i1 . <lalla lunghezza. nota, della mira, espl'essa in milli-· metri, divisa per il numero dei millesimi dell'angolo che sottende.

! ......... , ..... ml2S

. . ........ . .

!

Fig. 13

Esempio (fig. 13) . - L~ dista,nza, t n1, i due punti A e B è data, se si adopel'a una, mil'a di 111, . 2 e se questa è sottesa dall'angolo di 16° <fa: 0

2000 lo

= 125 'li?,.

56. - Anche in questo ca,so conviene ta,rare la mira per il goniometro che si ,àdopen,t. A t al fine si misurano esftttarnénte, con la rotella metl'ictt, varie distanze in teneno piano, ad es. 50, 100 m. e si leggoiLO gli a,ngoli diastim.ometrici '(p '( 2 , relativi alla stessa, mira collocata prima a 50 e poi a 100 1n. dal goniornètro ; si a,s sumerà come lunghezza di mira la media, àritmetica dei prodotti:

50·11 .

100.· Y2

1000

1000


~

62-·

Esempio. - Collocattt la .stadia di 1n. 2, prima a, 50 e poi a, 100 ·ni ., si trova con un <lèterminato

goniometro, clie gli a,ngoli che sotternlono· l'intera lunghezza dellà stadia sono 1·ispettiv;.uneute 42° 0

e 18°

0

Q'uaudo quell a sta<lin. si impieghe1·à con quel goniometro, si dovrà ritenere che essa a,bbia lnnghezza pari a, :.

42.50 . 1000

+ ·2

18,100 ·1000

=1,95 1n. ·

Quando si a,dopera la sta,clitt ' pet la mi- · sma di uua d istanza, il peocedimento acl fbngolo dia,· stimometrico costànte è da p1·ef:eri.l'si a, qnelJo a, lungllezza di mil-a costante, pel'rhè è più facile individuare ht ltrnf$·hez~a d i stadia compr'esa in un cletenninato angolò, a,uziepè il nnme1·0 di millesinìi dell'a,ngolo che sott~nde una, deter-minata lunghezza ~li stadia. 57. - '

58 . . Riduz ione di distanza all'orizzonte {figui·a 14). - Se i due punti. A e B (li cui si vuole de-

tenninare la distanza orizzontale non ha,nno la stessa quota, il · yalore ·trova.to come detto al numero pl'eceèlente, t enendo in B la, stadia ver·ticale non misùra la· dist anza A . B' che noj cerchia,mo. Per rica,va,re-ta,l e distanza basta moltiplica.i-e il valore trova,to per cos 2 i . Il valore cli COS 2 $ si. ricava in corrispondenza clel va.lore <li s. clella. ' tabella III alleg. 2 alla I.. T .


-

63-

Fig. 14

59. Determinazione di distanze per mezzo di una base ausilia ria. - Quando occorre misurare la distanza fra due punti A e O e questa superi il li·

mite massimo di lettnra della stadia - metri 300 per stadia di 11i. 3 cli lmighezza (quale è quella in dotazione alla batte1·fa) - si ricorre ad um1. base a,usilia.da.

B

b ~ c

A

D Fig. 15

In ùil'ezione p1·el:ISO a poco normale alla. conginngente i dne punti di cui si vuole misurare l:t dist:mza (flg. 15), si. traccia nnt~· ùase A. R di lun ghezza 110n inferiore ad 1 / 4- 11i A. O e se ne determina In, distanza ori:r,zontale b con mism·n <liretta, snl tèncùo o cou stnrlia .


-

64 .-

Col goniometro in stazione nel punto A. e orientato su-B, si misui-a l'angolo a e col goniometro in_. stazioiìe in B ed orientato sn O si misurn l'a,ngolo (1 . Poichè la somma dei t l'e angoli di un triangolo è uguale a 3200°0 ; noto a e ~ sarù, not o anche y

La risoluzione- del tria,ngolo,· per la determinazione della .distanza D potrà farsi : 1°) graficamente per intersez1one; 2°) col calcolo numerico. 1° Per intersez ione . .:_ La · costi-uzione cle'I triangolo A B a va, fatta a sèala molto grande. Su un foglio di carta si l'l:tppresenta iniziaimente la, poA

B··

-----Fig. 16

si11ione i-elativa dei due punti A e B riportando, nella scala 1: 2000 o 1: 5000 (fig. 16), la l.ungheiz.a mism-ata b. $u t~l.e congiungente A B, con l'ausilio di . ' un rappoi·tatore metallico si ripol'ta,no gli angoli a e (~ misura.ti; l'intersezione delle due rette Ac e Jfo dà, il _punto G. Cpn qualsiasi 1·iga, graduata si cleformin:t il va.


-

65 -

lore della dista,nza ]) rappresentata sul foglio di carta, ne.Ila, scala del disegno, della lunghezza del segmento A O. 2° Col calcolo numerico. - 11 valore della distanza, si determina media,nte l'espressione:

D = b sen ~ sen y I valori di sen (~ 00 e sen y 00 si ricavano dalle tabel le Ùei valori nat maH delle funzioni trigonometl'iche.

= '(°0

Esempio: · Sia b 1502"0 sarà :

=

3200 -

180 in .,

(1314 + 1502)

=

(I.

3200 -

=

~

1314°0 , 2816

=

=

j3H400

la distanza D da determin,ne sarà, :

sen 1502° =-180 - sen -x -~~-384° 0

D

180 x 0,995 0,868

0

-

179,lO = 487 rn. 0;268

60. Determinazione di distanze per mezzo di una piccola base ausifiaria. - Qua,nclo occorre de-

tel'minare distanze di punti sit uati nella zona di azione della ba.tteria si. può usare il metodo della, piccola base ausilfaria.

5


-

66 -

Sfa, D l a di.stanza. da misurare fra il punto O e il punto O (fig. 17); si stabilisce in G una piccola base (piccola base ausiliaria) convenientemente

orientata, di lunghezza, b compl.'esa tra

1

1

10

e 20

di D . :==- .O D

Fig. 17_

Col goniometro in stazione in O- e A( estremi della piccola, base ausiliaria, . si procelle alla misura degli a,ngoli a e ~ (~ a,ngolo opposto alla, distan. za D) e si ricava, : y 00 = .3200 -

(a

+~)

quindi si cletel'miu~~ D applicando l 'espressione :

'

D = b sen ~ sen y

AR'l'.

9°

Determinazione di un punto.

Può essere eseguifa con vari procedimenti grafici e precisamente: per intersezione diretta ; 61. -


-

61-

per autodeterm~na,zione od intersezione in¡ versa,; per inte1¡sezione mista ; per irradiamento; l)Cr poligonale. 62 .. Per intersezio11e diretta. - Ăˆ necessa1fo cli. . sporre di almeno dne pui1ti A e B, di posizione nota, e reciprocamente visibili, sui quali sia possibile fa1:e stazione e dai quali sia visibile il punto P che si vuole determinare. Col goniometro in sta.zione in A ed orientato su B si collima .a P e col goniometro in stazione

-- ...,

,,. ...

/, \., .. o<. A --\ ' , ..... _..

, ,

I

I I

-f3-f

I

I

I

'

I

'

/

B F ig . 18

in B ed orientato su A si collima a P . Si misurano quindi gli angoli a e (3 (fig. 18). Per determinare il punto P si costruisce gj:afi -


-

68 -

ca mente il t riangolo A B l ' servéncTosi del rapport atore e <lella riga. Avverte nz a. - Tale procedimento non è appli.cabile qua,ndo la distanza, dei punti di sta¼ione dal punto <la determinare 6 molto gr anù e, poichè le in· ter sw,doni delle due visuali, non si intersecherebbero prati<:aimente in un punto, ma risulterebbero sovrap-

zona cli indetenni11atezzc,

F ig. 19

pos't~ per un t ratto più o meno l ungo, generando una zona di indeterminatezza che è tanto più g1·an-

de quanto più piccolo è l'angolo di intersezione (fig. 19) .

63. Pe r autodeterminazione od i nte rs ezione invers a. - Questo procedim.ento si applica quando si

può disporre di almeno t1·e punt i di posizione nota, visi bi li dal punto da determinare (fìg. 20), e non si voglia o non si possa far sta,z ione in essi. Si. fa, stazione col goniometro nel punt o da de-


-

69 -

termina.re ed orientato lo strumento su . di un caposa,ldo sce'lto ad a1·bitrio, pure;hè chiaramente visi bile, si misura.no gli a,ngoli azimuta,li a, -~ e y dei tre punti di posizione nota A., B, O. .B

•A

. e Fig. 20

Su una .carta, topografica o sn 11 n grafico dove $:ia esattamente segna,ta, la posizione rela.tivt-1 dei tre punti A.) B e 0 1 si sovrappone un .lucido, o meglio, un rapportatore lu.ciclo sul qua,le sfo,no stati preventiva.mente tracciati gli angoli a, ~ e y; e quindi spostando opportuna.mente il. lucido stesso si :fanno passare le tre direzioni formanti gli angoli precedenti per i punti A., B, O, segna,t i sulla carta o sul gra,fico. Qua.rido _ciò si sarà, ottenuto il punto P rappresenta )a, posizione del punto sul quale si è fatto sta,zione.


-

70-

Avvertenze : 1° come caposaldo d'orientamento, può pren-

dersi uoo dei tre punti noti; 2<' l'opera.zione riesce tanto più esatta quanto più gli angoli formati dalle tl'e visua,l i si. avvicinano ai 60". 64. Per intersez ione mista. - Questo p1·oceclimen to si aipplica qua,ndo si dispone soltanto eh due punti di posizione nota, visibili dal punto P cla, determinare e su uno di e si non si voglia o nou si possa far stazione. a) Opera.zioni su l teneno: 1° Si fa stazione (fig. 21) sul punto noto A e si misma l'angolo a. compreso fra le direzioni" dei pnnti. B e P.

:B _.--

_J:,,· A

:' ___,B,

',. ' ''

A,.--.-·," : ·, d. o·< '(

'

\~ P, p

Fig. 21

2° Si fa stnzio11e su l. puMo P esi misunt l'all golo compreso fra le direzioni . . di A e B (1) . (1) L'ordine delle due operazioni può esser e inYertit:o.


-

71 -

b) Operazioni grafiche. Ave11clo a tli.sposizione una carta o un gta,fico ove sia, . r;:i,ppresenta,ta la posizione relativa A1 e B 1 dei punt i A e B) si traccia a partire cla A1 una retta che faccia con A 1 B 1 un angolo eguale ad a e a pa.r-tire da B 1 una ret ta che faccia, con B 1 A1 un angoio y eguale a 32.00 - (cx+~). Lft intersezione clelle clue r~tte darà la posizione P 1 clel punto P. Per irradiamento. - (.} nesto procedirnento si applica qua.ndo si dispone cli almeno un punto di posi½ione nota e visibile da,l punto che si vuol determin ttre . Fatta sta,zione in A. (fig. 22), si orienta lo strumento secondo una direzione scelta a:d ai·bitdo e si

Fig. 22

misurano le coordina.te polari del punto P , · cfoè la dista n½a orizzontale cU P) e l'angolo a½imutale. Pe1· determinare sulht ca.rta il punto P si tntc-


-72da per il p unto A la direr,ione d i 01·ientn,111ento prescelta e quindi con angolo uguale ad <1., si traccia la direzione del punto I'; lungo essa si riport.~, n ella scala del gr·::bfico, la distanza d. Avvertenza. - La determinazione di un punto per irradiamento è soltanto possi.biJe quando esso si trovi entro i lùniti di' lettura della stadia. 6 5. Pe r polig ona le . - Questo procedimento si applica, quando si _dispone cli un solo punto di posir,ione nota. non visibile dal punto cht dete1·mi nare oppmc visibile ma a dista 11r,a, s 11pe1iore alla po1·tata della stadia. S i fa sta.r,ione in A. e poi , successi va mente in diversi pnnti intermedi fra A e P, clisloca,ti hrngo un'opportuna po'ligonafo - poco sin uosa e a lunghi trat ti retti1inei - e visibili fra loro a due a due· (fig. 23) . In ciascun \•ertice si orienta, il goniomet ro parallelamente alla direzione d'mientarneuto, mediante collimazfone al ,·e1-tice precedente con a,ngolo opi1osto a quello ivi letto, e, con l 'au:,d lio della, staclia, si mismano le cli!:,tanzc cl 1, d2 , cl3 • Si costruì. ce quindi gni,ficamenl.e (a gra,D1le scala.) 'l a poligona,Je e si ha là posir,i.one P.

Avvertenze:

1° La let t ura <lella stn,dio, va fn,tta con angolo diaslimometi-ico costn,nte; ciò per diminuire g1i erl'Ori delle letture; 2° pe1· veri ficai-e Ja, posizione del punto P oc-


-

73 ,_

COJTe chiudere la poligona.le su un secondo pnnto di posizione nota E o su se stessa doè sullo stesso pnnto A di pa.rtenza;

·,

A

' \

B

,<r'

\ ., cJ,,.;1.00 .

Fig. 23

3° conviene che il numero dei. vertici della polig01rnle, cioè, il numero dei pnnti intermedi fra, quello d.i. posizione nota e_ quello da. detenninfl,re, non sia eccesi:iivo. Ciò per il fatto che gli errori aumenta.no fortemente col nnrnero delle ope1·azioni. Di regola, tenuto conto della a,pprossima,zione delle misure angolari e distanziometriche del goiliometro, riria, poligona,le non dovrebbe comprender.e più di tre Yertici.

In ciascuno de.i f>roceclimentì impiega.ti per la deterrniua,zionè di un pnnto; vanno misurati di vol- . ta in volta gli angoli. di sito, .onde p1·ocedere in base


-

74.

.

.

.

a,lle distanze ·rilevate dal gra,fico costruito ed ai siti misurati - al calcolo dei dislivelli. e qui:qdi delle quote dei punti determinati.

Awr·. 10° Calcolo delle quote.

66. - La, quota di un pnnto può desumersi dalla ca,rta topografica, oppure pnò deterrnina;rsi rica~ va,udola da un altro punto ,d i quota nota,.

:

B

E

.

!

--- - ~ .i A D0 C Fig. 24 .

.Si <leterminano (fig. 24) la, distanza orizzontale D0 e l'angolo di sito $ dèl pimto B rispefto al punto A di q·uota nota, e si calcola la differenza <li quota fra B ed A mediante la relazione : H

= D 0 tang

e.

L~1 qm1ntit.i D0 ta,ng e, positiva o negativa secondo il segno cli e, va, aggiunta o sottratta alla quota dei punto A. ) per ottenere 1ft quota del punto B. Il ct1lcolo dei disl,i velli viene fatto servendosi


-

75 -

di apposita ta,bella ai doppia entrata in funzione di D0 • espressa in metri e di i espresso in millesimi.

~I I I 2

1

10 20 30

3

I .1

4

.I I

s I o

I

0,0098 0,0196 0,0291> ,00~93 0,0491 0,0589 0, 0687 0,0785 0,0884 0,0196 0,0393 0,0589 0,0786 0,0982 0,1178 0,1375 0,1571 0,1767 0,0295 0,'0589 0,0884 0,1173 0,1473 0,1768 0,2()62 0,2357 0,2652

50

0,0393 0,0796 0,1179 0,1572 0, 1965 0,2357 0,2750 0,3143 0,3536 0,0491 0,0983 0,1474 0,1965 0,2456 002!)48 0,3439 0,3930 0,4421.

60 70

0,0595 0,1180 0,1769 0,2359 0,2949 0,3538 0,4128 0,4718 0, 5308 0,0688 0,1377 0;2065 0,2753 0,3442 0,4130 0,4818 0, 5507 0, 61H5'

80

0,0787 0,1574 0,2361 0,3148 0,3935 0,4722 0,5509 0,6296 0,7083 0,,886 0,1772 0,2658 0,3544 0,4430 0,5315 0,6201 0,7087 0,7973

40

90 1.00 no 120 130 140 150 160 170 180 190 200

0,0985 O,J.970 0,2955 0,3940 0, 4925 0,591.0 0~6895 0,787!) 0,8864 0,1084 0,2168 0, 3252 (•,4337 0,5421. 0,6505 0;7589 0,8673 0,9757 O,J.184 0,,2367 0,3551 0, 4734 0,5918 0,7102 0,8285 0,9469 0,0652 0,1283 o' 256710' 3850 0,5133 0,6416 (1,7700 0,8983 0,0266 1;151.1:9 U,1383 0,2765 0,4150 0,5533 0,6916 o,8299 0,9682 1,1065 l,.2449 0,1483 0,2967 0,4450 0,5933 0,7417 0,8900 1,0384 1,1867 1, 3350 0~1584 0,3168 o,.4752 0,6335 O, 7(!19 0,9503 1,1087 J ,2671 1,4255 OJ1685 0,3369 0,50f,4 0,6789 0,8423 1,0108 1,1793 1,3477 1,5162 0,1786 0,3572 0,5357 O, 7143 0,8929 1, 0715 1,2500 1, 4286 1,6072 0,1887 0,3775 0,5662 0;7549 0,()436 1,1324 1,3211 l,5Ú98 1,6985 0,1980 0, 3978 0,5!!67 o,-7957 0,9946 1;1935 l,8924 1,5913 1,7902


-

76

Nella tàbelln, in corrispondenza cli ti:n detenni- . nato a,ngolo di sito si trovano - sulle orizr,ontali i va,lori delle differenze di clislivello pe1· D 0 variabile da 1 111,. a 9 m ..: .molt iplicando tali valol'i per 10, l 00, 1000, si hanno i va.lo1·i delle differenze di livello per le decine, le centjnaia e le migliaia cli D 0 • Ad esempio . · per e = 40°0 e per D0 = ni. · 5 si ha J\ tang e = m,. 0,1965 ; per e :." 40°0 e per D 0 ·= m . 50 si ha D 0 tang. e = m . 1,965; . per e: = 40°0 e per D 0 = 1n. 500 si ha D 0 tang e = 1n. 19,65. P e1' ave1· quindi il dislivello . fra due punti A. e B la cui dista.nz11 orizzonta.le è D 0 ed il sito è e:, occorre innanzi tutto scomporre D 0 in migliaia,, centinai.a., decine ed unità e sommare i valori ptLr· ziali dei dislh~elli letti in corrispondenza di. e. · '

Sia da cercarsi la, differenza di livello fra dne 1mnti, la cui distanza, ori½zontale sia uguale a. 1n. 1850 ed il sito uguale a + 7000 •

Esempio · 1"

Dalla ta.bella si ha : per $ = 70°<! e per 1000 m,.; clis'live.no 'In. 68,80 per · $ ·- 7000 e per 800 m,.; dislivello m,. 55,07 per $ = 700·0 e per 50 111,. ). clislivel lo ?n . 3,44 1850 m,.

1n. 127,31


-77Se la quota dal pnnto A è 111. 257,70, la, quota ùal punto B sa1·ù, 257,70 + 127,30 = 385 1n,. Esempio 2" - Sia, da cerc,11·si la diffel'enza di dislivello fra, due punti la cui distanza, 01·izzonta.le sia, eguale a m . 2760 ed il si to egun,le a, 56°0 • Si rica va da'lle tabelle ana,logamente a quanto è stato detto al precedente esernpiq i dislivelli relativi all'a,ngolo di sito 50°0 e all'angolo di sito 60. per e = 50 e per 2760 m. si ha un dislivello di in. 135,6; per s = . 60 e pe1· 2760 m,. si ha, un dislivello di m,. 162,8. La differenza 162,S ·_ 135,6 = 27,2 r appresenta la differenza di dislivello l'elativa alla val'iazione di 10 millesimi di sito . 27,2 x:6 La variazione rela,ti va a 6 00 sarà.

10 -·

= lG,3 il disJivello cercato sarà, per e = 50 per e = 6

per

e = 56

135,6 16,3 151,9

ART. 11°

Individuazione e determinazione di un obiettivo Indicazione e designazione della s ua posizione. 67. Definizioni:

- Individuazione di un obiettivo è la visione materiale dell'obiettivo.


-

78 -

Indicazione di un obiettivo è h1 co111u11iUlì',ione ml alti-i della, posizione, na,tul'a e nspetto dell'obiettivo per guida,rnc la l'icerca. - Dete rminazione di un obiettivo è la p1·ecisazione topografica in piano e quota. - Desig naz ione di un obiettivo è la segna Jazione ad altri con un qualsiasi sistema, o mezzo di trasmissione, di un obiettivo individuato o cletei·minato. 68. - Gli specializzttti per il tfro dehbouo essere abilitati a esplicare le funzioni di ossei\,a,tori, per la indhiduazione di obiettivi e la loro ernntunle · successiva clete1·minazione. ,1uando un obiettiYo è individun.to da un osservatorio e deve essere indicato aù altro osservatorio pe1·chè ne effettui la ricerca e lo individui a, sua volta, è necessario fornire a questo i maggiori possi bili pai-ticolal'i per agevolarne il compito, comunicando oltre all a sua posizione approssimata (riferita possibilmente a punti caratteristici del teneuo pr ecedentemente concordati) la sua natura, la sua fol'mtt e, qualora ciò sia possibile, l'angolo sotto il quale l' osservatorio dovrebbe vedere l' obiettivo, riferito ad una comune clil·ezione di orientament o.

69. Determinazione de gli obfottivi. - La, posizione di un obiettivo·, può essel'e cletermi.nata: a) per intersezione da d ue ossel'Vatori; b) da un solo osservatol'io, cleterminanclo11e la direzione rispetto a d una direzione di orienta-


-

79

mento e la distam~a mediante una, base ,wsiliaria · od anche col telemetro o con una piccola base. La quota dell'obiettivo si determina con rife· i-imen_to a,d un punto di quota nota, in funzione del l'a,ngolo di si to e della distanza. In :Ìna,niel'a meno t~pprossimata ta1e. determìna,zione può essere fatta (<fa pattuglie O. C. di collegamento con la fanteria,) riferendo la posizione tu.1 un punto di riferimento ed a,pprezzandone a vista i dati di posizione l'ispetto a detto punto . 70. Designazione degli obiettivi. - ·Gli osservat.ori di artiglieria ed i posti comando i quali dispongano normalmente di un documento cartografico quadrettato a piccolo denominatore effettueran- . no la designazione degli obiettivi in coordina.te cartesiane millimetriche .come è detto al n . 13. ' Le pattuglie Q. O. di collegamento con la fan . tel'ia impiegheranno, quando sarà possibile, il metodo sopra indicato. · Ove però non dispongano di carta qua,d rettata . la designazione di un obiettivo in coordinate cartesiane verrà rifei-ita ad nn punto di riferiniento riportato sulla Cal'ta e a due assi ortogoua.li passanti per esso e orientati secondo i meridiani e i para.lleli . . Alla indicazione del valore delle coordinate occorrerà far seguire le indicazioni del quadrante nel qualé l'obiettiv0 si trova e la quota.


-

80

Esempio (fig. 25) .

La <lesignazione dell'obiettivo 1lI sarà, fatta, Jlel modo seguente : M

=

A nord-est,

a;

20, y 8, h 150.

l A~ <lesignazione dell'olJiettivo poLJ·i'l :wch~ esse-

te fatta nel caso sopradetto in coordinate polal'i, riferite a l punto di osserntzione (bene individuato sulla ca.1·ta) e ad nna dil'ezioue origine che normalmente sarà il nord geografico o n.ord magnetico.

A

20

Fig. 2/3

Esempio (fig. 26) . B

A""'---"""""-"7:""- -- ' - - -- - -- - -

P""'"tod i sto.zion,

M

Fig. 26

La designazione dell'obiettivo 1lI sa,l'à. fatta nel seguente modo : M

=

A B dil'ezione 51000 distanza 300 -

h ]30.


·- 8 i l'er la rnisni·a della, ùistamrn, quando llon è pos!libile impiegare i sil,temi già, e::iposti (n . GD) se n e app1·cz.zerà il Yalo1·e a. ,·ista. La quota, poti-ù tnlrnlta e::isere desunta dall a cai-1.a,. ·

Awr. 12° Osservazione· del tiro. 71. Definizioni (fig. 27) :

- Campo di osservaz ione è lo spazio cli tet· 1·eno cbe isi pnò i:,corgere dal punto cli osservazione;

Fig. 27

- Pronte di osservazion~ (a a') è il tratto cli linea più appai'iscente dell'oùiettirn, alla quale si riferisce l'osservazione <lei colpi; - Piano di osservazione è il pia,no verticale 6


82

~

. che contiene iì punto di sta½ione cd un punto dell'obiettivo, segno (O), Òpportnni1me.11te scelto; - A,n golo di. osservazione è l' angolo (O O B) che il piano ùi osservazione (O O) fa con, il piano di t iro (B Cf 7 2 . - . J/osse1·va,zione pnò essere semplice o . coniugata secornloèJ1ò è ·esei-cifata, Lla. un solo osser-

vatori.o, ovvero da <l ne o più osservatoi-i. . L'ossei-Yàzione semnlice si !listingue, i.ii yelazione alla pÒsiz_ioue dell' òsse1·rntorio l'ispetto al piano ùi tiro, in : , - assiale, quarnlo l'angolo · di ossel'Vazione è minore di 10000 ; . - laterale, qua,ndo l'U,ngolo di osservazione è co!11preso. fn1 10Q0 ~ e -1300 00 ; . _ - tras"'ersale, quando l'a,pgolo di osserva. zione è ,maggiore cli 1$00°0 • . , L'ossetva,zione la,tei-a,le · o trasve1·sale esercitata, · da un soio osservatorio prenùe più. proprir:~rnente ii ' nome di osserva;zione unilaterale. . : · Ciascuno sistemf:L di. osserva,ztone offre specii~li possibilità, e permette cli, esplìca,re con ma,ggfore o minore fàcilitù, i. compiti. 1·ela,tivi :1ll'aggiustarne11to del t iro. Le 1mttirglie O. O. to n compito cli col legamento con la fantetfo, esp]iea.no di norma ] a, 101'.0 aziplle da posizioni rav,iicin~1.te; in tale condizione )l compito di osserv_azione . l'iesce facilitato d.a.lla visione minuta, del ter1;eno nei. pressi dell'obiettivo.


-

83 -

73. Osservazione assiale. ~ I/ossetvatore deve

fornite

al

comando batteria :

· a,) l'ampiezza angolai:e della devh1zione .in

tezio11e

cli. un co.lpo sia a 1ietcussiouè d 1c

dì-

tempo, · misurata mediante il goniometro o sen,e ndosi tlella. .· la.stl'i.na cliastimometrica del binocolo ... b) il senso . della devia,zione in gittàb giu, dic~to rispetto al fron te di os::;eùazione, di .uu col- . po a pe1·c11ssio,ne o di uno scoj)piÒ . a tempo 8Ulla Jinè~ cli sito . Il .sei1SO . in gittata può es8ete app1·ezza,to S010 qnaùdo · il tir<;> è. stato agginstato in <lii-e:t..ione o quasi. e) F,1,mpiezza a,ngolare tlella de1·inzìone in a l. . . t ezza cli scoppiò di- un colpo a . temvo, m isurata inedia,nte il goniometro o il binocolo . , .

(L

.

7 4. ~ J>er l ' aggiusta.mento ,in gittafa:, Ull COIJ1ù a; pen:ussione o a tempo sulla Jinea · di ·sito, · sa,riì, gindic:ito corto se il foìno . del c~olpo cop1·e l'obiettivò; lungo se l'obiettivo si proietta sul ftlmo del eol• po; ,g i usto quando cade sul fronte cU O!ssenazim:Ìe.-

Qua11do un colpo non è sicuramente ossena.bile 1 1011 se· ne giudica il senso (colpo incerto). Un grnppo cli colpi sparati con lo stesso a.lr.o è · corto qnanclo tutti i èolpi souo c<wti, lungo q1ia.ndo tnttj i colpi sono lunghi. Un g1:uppo di colpi si <lic:e a cavallo quando a1cimi colpi sono _l1111gbi e a:ltri corti.


~84- . 75. Osservazione unilaterale. - L'osse1·vato1·e deve fornire al coma.no d1 bat teria : • 11,) il senso della deviaz:ione ang0Ja,1·e, rifel'ito al piano di osservH,zibne, di un colpo a pe1·cussione o a tempo, mediante le indicar.ioini : destra, sinistra, , diretto;

b) per i colpi risultati· diretti o quasi, l'indicazione avanti, oltre, . riferita aU'osservatol'iÒ . e) · l'ampiezza a,ngòlare della deviazione in altezza -di sco]_)pio cli. nn colpo a tempo . . 76, Osservazione . coniugata. L'ossérvatore deve fomire al comanélmite di . battel'ia : · a) i_l senso della deviazione :1ngolare, riferito al piano di osservazione, cli . un colpo a pe1·cussione o a tempo, ;nedia,nte le indicazioni : . dentro, fuori, diretto, secondochè rispetto a questo piano U colpo risulta dalJa pa,rte della batteria,, dalhl, parte opposta, o sul piano stesso. '", b) se richiesta,, i'entità, misul'ata dello scarto. Quando sia possibile · effettuare l'osservazione in base. alla misura delle deviazioni (1) , l'osservato- · re rileva. col goniametro e comunica : il senso e la entità, delle cleviazion,i angolari r1spetto al propl'io piano cli. osservazione, ed il sito dei singoli colpi. •,

.

(1) Ciò è possibile se · si conosce con esatte7u,a la posi~ zione topografica in piano e in quota degli osservatori del pezzo b:rsè e (lell'obiettivo.

' .


- . 85-

. Impiego del telemetro

77. - Ogni tipo di telemetrò ha speciali (n·gani pel' la, liveHazione, rettifica, mi:;ura delle clistanze "· è: quindi impossibile dal'e nna minuta descrizione delle operazioni da compie1•si con ogni tipo di telemetro. · Si · indicano solo le operazioni sosta,ll~iali comuni a, tutti i tipi di teleJJ1etri, tmlascianùo i dettagli che non potrehbe1•0 essere · indicati che in presenza, de~1o Jpeciale strnrnento imyiegato. 7 8 . R,ettifica del · collimato.r e. - . Per i·ettifica1·e il. · collima,tore col t\òlemeti'o si dit'ige la, visuale del telemetro ad un punto ben distinto e •molto -rou.tano, portando l'immagine del . punto stesso àJ cen. tro del campo e sulla linea di sepàra:i:ione .delle immagini. Senza più muovere il telemetro $i agisce ai ·bottoni di rettifica del collimatore sino n, che il punto collimato del telemetro viene a, coincidere con l'incrocio ·dei fili del canÌlocchiale. Pl'ovare; collimando a punti disposti a distanze. diverse se la rettifica è beti fatta . 79. Rettifica del telemetro. - Il telemetro, sem. pre che possibile, prima, aen'impiego deve essere . sottoposto a verifica ed eventùale rettifica ·per correggere i due più 'importanti e frequenti errori stru-


-'- 86 -

menta.li che possòuo . p1:0J msi anclt~ pel solo fatt? CÌle il telemetl'O è l'ima~to espÒst0 }Ll sole O a l>nl · selli cambiamenti di tempenltu1·a, : ·. l.'erroi-e in · di· sta,Hzil e quello iu altezza,. ~

Qnan(lo, os::;e1:vanùo un · oggetto lonti:mo (se la 1·ettifica vieuè .eseguita.. s11 og·. getto posto 11 distanza nota) o Ja, sta.dia (sè Ja, ret- . · tifìc.:ii ,,ien~ eseguita su :s'titdia.), su lla lilrn11 di sepa.1w1ione dei due mezzi ca,mpi non viene a, ccinispondete lo stesso- punto clell'ogg<~tto osse1·v~to, · il tele'. meteo è·srett.ificato 'in altezz-a.. Per seguire la 1·ettifica in a.lte7.za, si n,gisce all'apposito bnttone di retf:i./Jca; Ìll a1tezZ.:l, tino a,d ottenete sul la· linea di separazione la coine~dema per-' . fetta dello stesso punto <lèJ l'oggetto. È b<~ne d1e . · · l'osse1yazione·· sìa. fatfa, su og.g~tti ptefctibilrr1.ente . di forma, conica o piramicla.ie. . Oon:viene . eseg1ri.re hL rnt!'iilc:;1 i.n a,ltezz11 p:i-inw, di qù~lla in distai1za. Rettifica in altezza.

Rettifica in dista.nza:. - Quànclo dopo arnr col- . lil1w.to aèl un oggetto di di.stanza not::L e fatt11, gnìLre il va.lor·è di tale disl::1117,a, all'i~dii;e della sca.Ja dell e (hsta,ilze le due mezze inuna,gini o le due im-' rna,gini d.ell;obiettivo non sono in coincidenza, il .telemetro è srettifiea.to in distanza,.· · .J,a .rettifi ca Ìrnò ottenei'si. : . a) su . oggetti posti a, distanza no,ta·. Nota.. con esattezza la dist:mz~1 reale (cioè misurata sulla linea . di sito). di un oggetto ben. visibile

se-


-

87 -

a

. ~ a dist..tnza· superiore alla ·me<lia cui si deve irnpiega,te il telemetl'o, se ne misura, col tel~metr.o la distanza,, e se questa, non dsu lta, molto clivers:;1, dalla vèl'a, si esegue una seriè éli 10 battute: se · i dati sono concorcla,nti e osci,lla,no i:qtorno al vt1lor!'- vero <lelht dj stànza in modo che .la. mèdia degli errori non · è superiore a l/100 della dista,nza, stessa, si può ritenere che il telerrieti-o sia, già rettificato. Se ciò non avviene ovve1·0 se là pl'ima distanza _1nis.u ra,t a, era · molto cli versa ditUa vel'a, si fa segnate · la_c1istanza reale clell' oggetto sulla sca,fo, del le distanze :e · agen clo al bpttone della tettificaiu Ùistanza si porta,no in coincidenza, perfetta )e due mezze immagini o le · immagini dell'oggetto. · Si fa quindi uria nuova sel'ie cli 10 batt~te ed eventu. al mente si torna acl . a,gi.re al bÒttouè <li rett. ifica se i (lnti non si sono nrn1iten 11ti oscil la,nti . . intorno a,l rnfore . vero della c.lisfauza e se b mr:Clia · . degli el'L·Ol'i è _risultat.a ma,ggiore· di i/100 della cli- · stanza .. Ne1 telemet ri che hanno. i.l bottone clf i-ettifi.ca; mnuito. · di gradunzione, fatta segnare· la clistanzib reale sulla, scala, tlelle cUstanze, e portate lé due mezz.e immagini o le clue immagini i n coincide,nza agendo al bottone clf rettifi ca, . a,nzkliè effettuare le dieci b:.;1,tttite coine sopra. è detto, . si ripete, senza · muovere· i1 r ullo o il bot tone della clista,m.a, l o volte . la. rettifica e si prende ogni volta, nota, della graduazione. l'isultante sul bottone cli rettifica,_ · Si fa · se. . . . gnare infine sul . bottone il valore · medio a.elle gra-. cluazfoni lette e Htelemetro può ritenersi rettificato.

.


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88-

Dopo eseguita la, 1·ettifica in distanza può dars~ che non vi sia pii) quella, in a,ltezza; couvieue quindi coùtrolla,r e .aucosa, e se del caso ripetere la retti.ti. . ca in. altezza. . b) con la stadia. Si dispone la stadin. otizzont::tle ad urn), distanza, di circa 1n. 200 t1a,l tèlemeho e perfettamente pa- . rallela ad esso niedi.ante il collimatore· o cannocchiale interno· di cu1. è munitn,. . In tali condi:doili, osserva'.ri<lo Je strisce· nere dipinte sulle due lastre estreme dell a, stadia,, le visua,l i di destra e di sinistra saranno paral lele come se si osservasse un punto posto .a distanza infi~ita,. Se il t<~1emetro è rettificato, .quando le due imm~gini de1le · sti·isce ·nère di des.tr:;1; ·e di sinistra so.no in coincidenza,, sulla scala della, distanza deve . appadre i_l segnò (X) (infinito) (l ) ; in ca,so contrario si. dispone la scala delle distan2e coll'indice al segno . · (X) e si a,gisce al hottoile di rettifica in distanza fino . ad ottene1'e 'l::t coincidenza. . ' . . Ciò fatto è 11ecessa1·io conti·oll a,1·e la tettifica eseguendo una S()rie di 10 battute e t enendo nota pel' . ognmH1 dello spostamento delX'indice . 1·ispetto a,lla /posizione (alcuni telemetri porta.no prima; e do-

.

(1) Tenere presente, · che oltre alle due immagini delle linee di coincidenza, nel campo del · telemetro devono ve<lersi altre due linee, che vengano a risultare da · parti opposte rispetto alle di.le co_incidenti, poi.chè ciascun obiettivo riproduce nel rispettivo mezzo campo visivo i.l_n a stadia completa· e le linee coincidenti devono essere, non la stessa, ma la destra e la sinistra della stadia.


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=

po del segno uu 11 serie di t1·aUi equi.distanti); Jo · sposta mento m edio dell 'inclice <lclle 10 battute <lonà risultar e prossimo a zel'O. o) con le stelle. È bene che la :stella osse1·Yat.:L :si ttovi iu viciua.nza, dell'ol'izzonte. LtL rettifica su <li essa, vieue eseguita ruw.logarnente a, qHella su st,1<lia, ma con l'impiego clell'astigmatizzato r·e che facilita la collima,zioue trasfol'rn::mclo Viuunagiue pnn tifol'rne i.n una immagine lunga. e facilm ente SJ)ezza.bile . l n notte lunare l;;b rettificu, può e!Sse1·e eseguita a.nelle s ull'orlo de ll a luna., cou le ste!S~;c motlalitù, cli quelle ci::eguite su stelle. So. Mis ura delle distan ze. - l'e1· mi!:iuta,1·e la dista.n½a <li un punto cJalla sfa:,;ione 1.elernetrica, dopò àYe1· llrell ato lo strnmento, si 1·i\'Olgc il telernetN a quel punto in modo c11e le i111111agiui di esso si for111ino nella zona, centi·ale sulla linea di sepamzi011e del campò. Si manov1:{L il botton ~ (od il rnllo) di misura, sino a che le Jue ·m ezze immagini o le due immagini coincidano ]'l'edettamen te; per la. collimazione conviene sceglie1·e particolari del punto .ben tle finiti e clte possil1ilmente a,bbia.n o . Jiuee ·verticali. Indi si legge li1i di.sta,uz::i, sull'a,pposita,

scala . P er ottenere maggiore rLpprossimu,:,;ione ne.11:t 1nisur:1 della ~istn,nia cli punti fissi. è bene eseguire una serie di baitnte (da, 4 a, 10) e fare la media dei ,alori ottenuti.


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90 -

Per la. -chian~ visione delle immagini il .telèmet.rista prima di accingersi a.Ue misure deve procedere all'adattamento dell'oculare alla propri~1, .vista;, manovrando gli appositi organi dell'ocula re. NBlla, misu1:a, <lelle distan½e contro bersagli mobili è necessa1fo elle il tel~rnetrista µ on debl)a preoccupa1·.si del movimento del be1·sà,g lio; egli dovrà trova,1·e le ilnmag111i da fa.1· coincidere c.òsta11temente nel centro e sulla linea, ùi separazione del ca,mpo; . . in tal modo la misura verrà effettuata come contro hel'saglio {ermo. L'inca,r·ico di seguire il bersaglio è devoluto ad altro opera.ton~ che tragua,rda col col limatore e ma~eggia. gli orgm1i di direzione, e, nel · la prima rice1·ca, anche quelli dt.elevaiione del telemetro. ' Il tel emet1·ista. però, .men tre misura., manovra, il hottoi;te del volapi}no dell'altezza, in modo da mantenere sulla linea di separa,zione dei Ckimpi il punto del bers,~glio più conveniente .per la col li mazione, La . lettura, delle distanze viene fatta da apposito inc'::lil·ica,to quando la sca.la è esterna (il che è prèferi.bU:e); se la sca.Ja è interna, lo i;;tesso teleme ~r·is,ta ·può fare Ja lettur[i., · 81. Limiti d'impiego del tçlemetro. Sulla, sca]a delle distan7.e di eiascun telemetro sono segnt~te <lue dista.nze limiti: minima e massima,. :MerÌtrè . .. . •non è possibile teletrn~trare p unti al ·disotto clelln, distanza rnìnima, non conviene telemetrare punti posti alle maggìori distanze, pe1· hi poca esattezza,

...


-

91

che si oLLicne nelle misure, percù.è in ogni. telemeti-o l'e1·1·01·e percent ua,le anrncnta, con l'.Lmuenta,l'e

delle ùista,nze. La 1wecisione clcl telernet1·0, ft. p:ni.tà. di alt1·c coudizioni, aumenta colJ.'i1u rncntare dell t1 base . Come· appTossimativa, può ritenersi che nei tclcmetl'i og·gi impiegati e con i telemehj!)1 i a.bi li si l'ag·. giunga l'enol'e dell'l e del . 2 % l'ispettivamente al le seg11e11ti ùisfa.nze : per 11elemeti-i tli HL 1: 1 % intorno ~1, 2 k,1n.; :! % intorno a 4 lnn; per i telen1cLl'i di 11~. 1,50: 1 % iutorno '"1, 8 km,:; ~ ~lo into1·no a G k11.i.; J)et i telemetri <.li 111 . 2: 1 % intOl'no a 4 k1n.; 2 % intorno a 8 km.

Tavoie di tiro.

82. - J.,o special izzato pe .. il tin, aclllctto a,l pattuglia .comando <lon:ì. co11.osce1·e: a) i dati ptiu<:ipa.li relnit ivi a,l rna,tel'ia.le e alle nmni½ioni. alle quali si riferisc·e la tavola ·ai 1fro; b) saper imJ)iegarn gli al.mclii, i grÙfìci. di uso ph) comnne e più semplice; a llo scopo di coa,cùuva,· 1·e l'officin,l e nella, ricerca dei dati di tiro e dei vai-i <'oefficienti di cone¼ione. lllW,


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92-

83. L'addestramento s:11·ù, effettu,1to scrYen· dosi come gtùcla delle norme contenute nella prefazione a,lle _tavole di til'o e degli esempi l'iportati i11 margine a ciascun grafico, ahbaco e tahel Ja..

Impiego e lettura degli strumenti aerolog ici in dotazione. 84. ---: Gli strumenti .aei-ologici in clota,zione u,i reiJarti di artiglieria, sono : - il barometro aneroide ; - il termometro; - l'anemon'1etl'O a pressione. l'er la desc1·izione degli strumenti vedasi Capo I V - A1•t. 4.

85. - I mpiego òel barometro aneroide: Il barometro àneroide è strumento molto delicato .e va ma,neggi.n,t o con oppo1:tune cure. Le letture vanno effettuate con lo strumento a una certa c1ista,nza dei pezzi che sparano e, in genere, lontano da qualsiasi ca1Jsa, di tl'epidazione o vib1·azione. Prima di fare la lettura conviene dare colle nocche delle dita. alcuni leggeri colpi sul vetro, per il caso che il meccanismo incontrasse qualche . resistenza a mettel'Si in equilibri.o. Lo strumento durante le letture va tenuto in posizione verticale.


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93-

Per . inisura,ré la. pressione nel punto in cui si fa l'ossena,zione basù1 legge1·e suLl,l scala baJ'orne-

tl'ica, la, gr:aclua,zione segnata chÌ,ll 'inùiee. Per deterinimt,re con sufflèientc apprò8Simazio. . . . . ne l'altitudine cli un determinato punto; bisogna in ·precedenza l'egolare lo strumento in un punto di cùi si conosée là quota,. In tal ca,so, :f.a.cendo sta,zione in questo pmito si gita 1a glliera in modo clrn in · corrispondenza ,d ell'indice venga a tro,·:nsi H1 gra,dua,zione indicainte la quota del pnnto. r. Portàndosi poi nel punt o in cui si vnol detérminare la quota, basterà, leggere la nùova graduazione della scaJa . altimetrica segnata da,l l'indice .. Una . cletermina,zione meno approssimata :<1ella quota si può avere facendo C?incidere lo O dèll~ scala a,ltimet rica colla divisione . 760 della scala bar ometrica e leggendo poi nel punto di cui si n 1ol dete1·- · minare la quota la gradnazion~ segua.ta cla,ll'indice · sulla scala altimetrica. · 'l'ale grachrnzione rappresenterà, a,ll 'incfrca l'altitlÌclinc. del punto. La rettifica del barometro è operazi.òne piuttost o delicata e va effettu::i,ta con .opportune cure. Si fa confrontando i va,Jori dati dal baro~etro ~a rettifica.r e coi . valoi-i forniti éla uno strumento campione (in genere ba;rometro a mercurio o anche · barometro · aneroide di maggior preci, sione). Se la differenza dei due valol'i è supe1foi·e à 1 millimetro, si fa spostare l'indice del barometro da rettificare sino a legger'e · 10 stesso valo1·e dello 86. Rettifica: -


-

9-:1: -

:stnunento campioue, a.gendo delicatamente ttlfa ,·ite di registro attravc1·so il fo1·0 della f.lC:cia posie1fotP della scatola,. 87. Impiego del termometro. - 11 te1·mowet1·0 ù · stn1meoto delicato etile va impiegato <;011 oppo1·-

i uue ctne. PCI' mislll·ate la. tcmpel'ìl.tui-a di un detcrrniJiat<•

ombiente, si appcrn]c il ba,1'omet1·0 hi J11ogo espo::;to all'aria libeta, eù almeno ad uu metro dal s uolo, possibilmente al disopra di ten~no erboso,· ave ndo cm~• di non esporlo all'azione dii-e1.ttt tlei ntggi solari. J.,a lett m·a si effettua 10 rninut:i circa, dopo .la esposizione. 88. Impiego dell'anemometro a press ione .

I l montf~ggio dello stn11nent o si può f:."1,r e im·estcn do il piatto azimutale sul corpo di nn goni.ometi·o, gii\ -i n stazione, · in ~ostitlw,ione tlel cannocd1ìale, o tismndo mecliaute Ja ,·ite cli pressio11 e la testa ùel supporto ·<li cil-costanza su lli ~m bàstone i;oliùamen te pia11tatò a tena e n,pplicando sn cli essa i l pi atto . Si in veste quindi la bande·l'lloln sull'albei-o ea,\'O in modo che il dente ùi a,nesto si i nt1·ollt1_c a nel col'l·i.sponde nte i ucast1·0, impedendo così a l la- b::t llllcr11ola di n1ota,r-e s ull'a lbero. 89. -

Lettura de lle g raduazioni - Determina -

zione del_ vento. - All or chè lo stn1111ento è mout;~. to e lirnllat o (;.1ncl1e a pprossinia.tivn,m<~ntc) lt1, bancleruol:i si dispone nel letto del ,-euto e il pendolo


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95

~

che è munito di un indice cJ1e SCO.l'l'e s11Wt graduazione della banderuola, sotto l'a,zionè del vento si sposta,, :facendo segna1·e ·.a.ll' indice ·l' ii{tensità. del vento che lo sollecita. Il conti-appeso a, disco, che equilibra il peso della bandel'nola, (qmwclo lo st1·u.mento è livellato, anche a.pprossimath'arneute) pern~ette à, qbesta di gira,re facilmente al variare tl_elht dire~ione clel ,·ento. La, posizione · dell'indice _a,zin!u· tale, rispetto al piatto, indic~t. l'angolo .che la cli1·ezione del vento fa con la, dil'ezione di orientamento del piatto. Il piatt~ azimutale va, _ol'ientato nonnaJmente al nol'cl ·geogranco: · No'n è · però necess::nio elle l'ol'ienta.mento dell'a,neniorneti'o sia efl'ettuato in rnodò esatto . Se il sistema goniometi-ico del reparto è orientato a,nch'esso al notd geografico la ·c1rnereùza fra direzione letta sul pia.tto .a.ziinufale e quella assunta dai . pezzi della btttte1fa,. dà, l'ango'Jo àpprossiJl\ato che il vento fa con quel èletermipato pia no di tiro. Se il sistema gonio.metrico .del . l'ep::u·to non è . ol'ientato al nord, ·occol'l!e rica,v:.ne, ·sia pme ttpprossinrntivamente, l'azimut dell'obiettivo rispetto alla lla.tte1·ia, · per fa1·e poi ·Ja." diffel'enza dei due a,zimut. Eccezionalmente in questo caso l'a,riemornet1·0 può essere orientato pa,rallelamen.t e al sistema goniomehico per ricavare direttamente ·l'angolo fra la di-· rezione. del vento e il piàno dt til'o. In base all'ango]o fnt dfre7,fone del · vento e l)iano di. tiro e a,ll'intensiti\ del_ vento letta come. si · è detto sul1a banderuola, si l'.ÌCavauo uel]'a,pposito


-- l:16

grafico le due cornpo11euti longitudinale e trasversale del vento. L'a,nemomètro segna tùtti gli impulsi del vento e se questo è alquanto tul"binoso, come avviene sempr-e vicino al suolò, esso osdlla continuamente : in questo caso si prende come valoTe del vent o il valÒre medio.

A.llT.

16°

lmpie.g o della tavoletta topografica . p~r a rtiglieria Messa in stazione - Rettifiche 90. -, Per mettere in sta.zione lo strumento oc-

corre: a) dispoh:·e il t1·eppiede sul punto dél terreno. dove la tavoletta deve essere impiegata e investirvi . la ta,voletta; . , 7J) disporre la tavolett,1, orizzontàle; ' e) montare la diottra,. ed eseguire, se del caso, .I~ _necessarie· rettifiche di essa. . 91. ~ Nel mettei-e a posto il treppiede si deve n.rni·e l'a.yvertenzà ùi serrnre bene le chiavarde della testa tl"icus])icfale e qpelle di giunzione delle gam- . be; queste clernno avere sufficiente apertura e le estrei~1ità "inferiori, metalliche, devono essere bene infisse nel teneno; Je t1·e viti di -livello devono es, · sere approssinrntiva,!liente a mezza, eorsa e la testa


- 91tl'icuspidale pl'esso a poco orizzontale.; la vite. ùi a t l'esto deve essere lenta. La tavoletta si investe sul treppiede inttoducendo· Ja testa delia vite, d'anesto nell'apposito fo - . to, e serrando quindi, ma non completamente, detta vite, -in maniera da permettere alla tavoletta di rnotare sulle tr.e viti di liveHo . (1). 92 . .,_ Prima di disporre orizzontale Ja tavoletta, bisogna applièal'Vi sopra, se già non v'è, la carta topografica o il foglio di carta da disegno che si deve impiegare (2). . Si mette quindi · là livella 1n .direzione cli due vit i di iivello (3), ed· agendo a queste con moto reciproco è. simultaneo, si centra la bolla; disposta .quindi la livella _in posizione normale alla precedente, si. centra la _bolla con la te1:za vite di livello e si ottiene così la ·'orizzontalità della tavolétta (4). Durante i'operazione occorre assicura1.·si che il (1) Per gli strumenti' m:unit! cli_ piattaforma la tavoletta si investe a mezzo. delle guide a . cpda dì rondine e si fiss:,1 serrando la :vite cli pressione. (2). Basta svincolare le due presse a .cerniera fissate ai . lati della tavoletta,. distende1·e la carta, ripiegarla contro i lati e richiudere le due presse. (3) Conviene disporre uu lato dell1Ì tavoletta parallelamente a due viti dì livello e appoggiare . la livella lungo detto. lato. (4) Occorre ogni tanto assicurarsi che la livella sìa corretta; a tale scopo, dopo aver centrata la bolla, si inverte la livella, disponendola in senso . 01;posto : se la bolla non risulta centrata; sì corregge agendo per metà alle viti cli

7


- -98 piano. di appoggio della, livelltt sia bene a contatto con la .superfice della tfwoletta,. 93. - Per i.nontare la diottl'a-goniometto ba,s ta ~.ppheare. il cànnocchi ~le ·s ulla testa dell a cuìla · e, t1ua,udo occoù·a, .l'orientatoi-e neUa, . a.pposita mensoletta. Le 1·ettifiche della diottra-goriiometi. o devono effettuarsi ,qua,ùdo non si ·è sicu ri JeUe conclir.ioui Llel '. lo strumento. _Esse sono le seguenti : 1) quando la . bolla della livell a del piede· è . centrata e il congegno azimutale è_ a zero, l'a,s se di rotazione dellà culla deve essere oi-izzontale (cor-

rezione de lla livella del pieqe) ;

2) qua,nclo l'asse . ottico del e;a:nnocchfalc · è. . orizzon.fale; il congegno del sito deve segna,re 10.00° (correz ione della livella ·d el s ito). ' 9 4. - Per verificare se a bolla, cont rata l'a,s se cli rotazione_cle1la culla è orizzonh~le, disposto lo; strumento sulla favoletta con la gradua,zione azi- . muta.le a zero centrata la livella del piede, · si c:ollirnà, a un filo a piombo · c:on l'inc.r-ociccbio dei ti li del miCÌ'ometro e si a.lza ed ablHtssa il cannoeeld..:tle agendo a,11'1 vite tangente.

e

livello e per metà· alla vite di :rettifica. Pe'J: poter (tgirc a tale vite ·occorr e svitare quello dei tappi elle non è fermato . da due vitine di° arresto. Effettuata la :c.orre:;,;ione, conviene · assicuràrsi che la livella è_ realmente co1T<~Cta eseguendo un'altr a inversione ..


-

99 -

Se dmante la rotazioue l'focrocicchio ùei fili · si ma,ntiene sul ti]o a, piombo, l'asse cli rotazione del ca,nr10cchiale è orizzontale e nes::;un,1 conezio lle deve essere appol'fafa a,11a livella del piede. In caso couh~u·io, si a,gisce alla vite clel piede in modo da; ottenere che l'incrociccliìo dei fili si contenga sul fi lo a, piornbo e poi si cent1·a la bolla, · <le1la livella, agendo aìh1 vite di rettifica . Si mette così l'asse· delb liv.ella paral)elo all'a,sse di rotazione della cul la . 9 5 . ..:... l'er fa l'e in modo che i1 congegno di sito :segni 10.00°°, q,1ando l'a,sse ottico del cannocchiale ù 01·izzontaìe, dispostf~ h diottra, sulla tàvolètta, si fa segna1·e. 10.00° a.l co1igegno del sito (i) · e si ceutu~ la bolla agendo alla· vitè tangeiite. Fei-rno poi il corpo . della diottra, s'inverte il cannocchiale sulla culla : · se la bolla l'imane ceut rat,i , nes~una co_Erezione deve essere appor tata; altrimenti si centra Jà boll a· agendo per metà. alla vite di' rettifica della JiveHa e per metà all a vite taiigente della. culla,. ..Si ripetè l'ope1·azioile tino a rettifica ultima,ta. . . 0

96. Verifi<rhe ddlo strumento - Tar.a tura. -

.

Per il buon . 1,1so dello stnunento occ·one eont rollare ehe h1 diottra rion p1·esenti giuoclli o· guasti evidenti nelle sue piuti e elle sussistano effettivamente le (l) Sempre quando sussista la condi7,ione cli · csntte½· cui al n. !J{i. ln c:1so contrnrio, si fa segmtre· sul congegno di sito 10.0()<>0 più la d iff~r Cll½a trovata, presa CQI

,,a

a.) <li

· proprio segno.


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100 -

.

condizioni di esattezza date per costr uzione e la cui eventuale mancanza può dar luogo ad en.ori nelle inisurazioni. Esse sono : 'q.) l'asse ottico del cannocchiale deve essere parallelo al piano di appoggio dello zoccolo. l'er verificare tale parallelismo, dopo avei· provveduto alla rettifica della diottra, si confronta il valore _dell'angolo di sito di un punto .ben visibile, misurato con uno strumento ca,mpione o esattamente ca.lcolato, con quello misurato dallo strumento. Se i due vaiori di sito non. sono egt1ali, asse ottico e zoccolo non sono paralleli; la differenza fra . l'angolo ;letto e quello calcolato o dato dallo strumento campione, rappresenta l'inclinazione dell'as- . · se ottico _rispettò allo zoccolo. E allora, pe1; tener conto di tale inclinazione nell'eseguire, la rettifica della livel\a del sito · (n . .95) si fa segnare al congegno di sito non 10.90°0 ma 10.0000 più la differenza · trovata, presa col proprio segno (1). ·'· ~b) il filo del micrometro deve risultare verticale quànclo' l.'as_se di ro~azione della culla è orizzontale. La verticalità .del filo del micrometro si . può constatare, dopo aver messo orizzontale l'asse di totazione, servendosi dello stesso filo a pion~bo che serve per la correzione della liveila del piede (1" ret-

· (l) I:n tal caso bisogna pre:néler nota su un cartelli.no, da tenère sempre neÌia cassetta della diottra, del valore da far segnare al congegno· del sito per la rettifica della livella.


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tifica). In tal caso il L'i lo del micrometro deve CO· p1fre il filo a piombo. Se qnesta conùizione non si verifica, puo 1mpiegarsi egualmente lo strumento, avendo l'avvei-tenza di collimare sempre con l'incr ocicchio dei fili. Se pe1·ò l'inclinazione è sensibile lo strumento non potrà impiegarsi per pr ocedimenti stadiometrici. P er impiegare l'orient atore è necessario procedel'e a,lla, sua ta,ratn ra, l'ice1·ca,ndo l' indice di orien tamento magnetico come per un goniometro qual· siasi (vedi n . 35) . 97. Maneggio della ta vole tta . Avvertenze per l'u so. - Pe1· impieg:t1·e lo strumento come gonio -

metro si mette in stazione ln, tavolètta, si fissrLno s11 rli essa due spilli snfficien temente distanti fra di. ' loro e si adngia eoutro di essi la Jinea di fede del· l'alid ada, dopo ave1·e allentato la vite di blocca.ggio del congegno. cli dir~zi.one della diottl·a . Ciò fatto si adopera l o strumento come un comune goniomet ro tenendo presente che l'alidada deve rimanere costa,n temente a co~tatto degli spilli, e ehe la livell a del piede deve essere centrata : il movimento del pia,tto del goniometro è sostituito d~l movimento della, intera tavoletta, ; per l'orien tamento iniziale si dà,nno quindi grandi spostamenti muo,·enclo a · mano la tavoletta, indi si serra 1n, vite di a,rresto· e si dù,nno i piccoli spostamenti agen do alla. vite di richiamo.


102 98. - Per impiegare lo strumento come rapp~rta,tore, nel caso . si voglia l'iportare' sull11 cart,1 (ca1< ta topografica, piano quadrettato, foglio da disegno) applicàta alla ta,voJetta, e rispetto ad u:na ilirez.i one segnata s ulla carta stessa, Un cletermina.to· an - · golo del quale si conosée U. valore numerico; messa in stazione la t,1,voletta, si. fissano hpigq la .dil'ezioue segnata cluè spilli, di cui uno nel punto che sau1 il vei·tic0 .èlelJ'a.ngolo e che i·appl'esent a, il .centl'o . del rapportatol'e e si a,ppoggià contro di essi il Ie1i1bo dell'aljclada; èentra.ta, la livella del piede si . orienta, quindi l:;t,, tavoletta, acl un punto · ben visibile e non troppo Yicino, col congeg:no di direzione delta diot- · · tnl, a, zero ; indi fatto segna.re · a, detto eongegno ·10 esplemento dell'angolo da riport;:i,re (1) e lasciato sulla tavoletta il solo spillo che rappresenta il centro del i·appo1tatore si torna a colhma,re a,llo stesso punto facenrl9 ruota.i-e l'alidada attorno à,llo spillo, . e_:mantenendo a contatto di questo l'origine c1e·1 lembo-; si traccia quindi sul grafico la nuova posi' . zione della linea di fede dell'alidada.. · . Nel caso . si voglia invece misurare numel'ica·mente un ango)o fra due ùfrezioni già segnate sulla, carta, applicato U:no· spillo a,l vertice del.l'angolo e · u~ altro luiigo il lato c1cstfo dell'angolo da m~sura,- . re, si orienta. la tavoletta . àcl un punto qua,l~iasi non troppo vicino, col congègno ct1 riirezione della·, diottra a zei~ ; indi ferma, la tavoletta SÌ IJO~-ta l'{L- . ·Jj<lada; ]ungo l'alti>a diÌ'ezione e si torna a ·collirnare (1) Ossia (14.00°0 meno l'angolo da riportare.


-103 -

allo stesso punto o,gend o a,l congegno <li. dfrezionc cleUa diottra; a collimazione eseguita si leggerà Stil rongegno di direzione l'angolo ce1·cato . 99. - Pe1· irnpiega1·e lo strumento come gonio· grafo si mette in stazione ]a tavoletta, dopo a,·e1·vi applicato sopra ltL carta to pografica a grande scalfL o il piano quacheitoto o un foglio di ca,rta <la disegno . Indi, bloccato il congegno di direzione della, diott ra in. posizione jn.iziale, se1n1,ndo Ja vite cli blocca,ggio, e ..1,pplicati gli spilli necessal'i sulla tavoletta, si effettuano le diYerse collimazioni e si segnano le tracce <lelle 1·i.spettiYe Yisuali, avenclò l'av verte1,za <li cent1·are acl ogui collimazione la livella del piede, in maniera <la assicurare l'ol'izzont~liii\ dell'asse cli. 1:otazi01ie llella culla. Si effettuano contemporaneamente le diYerse mis urazioni di sit o. Gli spilli <la applicare su -punti già individuati della cal'ta. o <lel piano quadrettato, devon·o esser, fissati in rna,nie1·a da co.incider e coi punti designa.ti (1), risulta.te Yerticali e . non cedere al contatto clell'alicln.da. Nel segnare lt1, tracci.a, delle visuali occo1·re cbe la, punta della matita, non si a,l loutani o si avvicini troppo alla, linea dell'alidada, perchè ne 1·isultereb·

(1) Allorcliè quindi uno spillo rimane rotto nella taYO· .letta, anzichè coUocnrne un altro acc.1nto al primo, si spinge in basso il fra mmento r imasto i1el legno servendosi fl l uno spillo rotto.· Si farà e.osi posto nello stesso foro per un nuovo spillo e il punto non r<:sterà spostato.


-104 -

bero. -degli errori sensìbili specie se, come accade talvolta,, l'alidada è. sollevata dalla tà.vo]etta . . E' .buo11a regola pe1·ciò, nel tracciare visuali, di pre_mere leggermente l'alidada per assicm·a,re l'aderenza a,l la tavoletta, e di tenere la · matifa ~,erticale per compensarè Ja, grossezza dello spillo. 1 oo.

Impiego della tavoletta come goniografo.

La. tavoletta, topografica per l'artiglieria impiegata conie goniogrnfo permette di . tracciare mate. rialmente sul foglio disteso sulla tavoletta, le visuali dirette . ai punti ai quali si vuole, collimare (esecuzione di un giro di orizzonte grafico). Oppo1:, tuilamente sussidiata dalla, stadia, dà modo, specie . quando si disponga di punti cli posizione e quota nota, di effettua,re la spedita deterniinl:1,zione planimetrica e a,ltimeti-ica relaitivtt dei punti che interessa.no ...Di più, effettua.ndosi la, determinazione a,l · cospetto del terreno, si ba, il vant aggio di poter individu~re subito e con eggete snl posto eventuali sbagli grossola,ni. . La deterrnina,zione pla,nimetrica, a second~1, dei punti . a, disposizione e dei procedimenti impiegati, si può .fare faeendo stazione ne1 soli punti da determinare OVYero solo in punti di posizione nota, o supposta nota, ovvero nei punti da, determinare e in uno o più punti cl~ posizioJJe nota, o supposta nota. La determinazione }1,ltimetrica· sì fa sempl'e per rifel'imento alla qnota dei punti cli posizione nota,


-e

105

~

· còn .opportune misure degli augoli di sito, c0Ji1e l! indicato per un qualsia.si goniomet ro . 1 o 1. Orientamento della tavoletta. Qrni.ndo si dispone di una ca,i-ta topogn1fica o di un J)iauo quadrettato, la, tavoletta, si orienta generalmer1te per riferiment o a punti noti, facendo. in modo che una direzione individuata sulfa cai·ta, .e passante .per il punto di stazione, venga, a coinciclei:·e coÌ1 la, corrispondente direzione sul terreno. Per orientare quin · di in tal modo la .tavoletta è neeessario che . sia de- . terminata, la posizione del punto ù.i stazio'ne. I Allora si' fissano sulla carta due spilli: uno nel · punto corrisp,ondente· a q't1el10 cli. sta,zione e l'altro nel punt o corrispondente ·a quello su cui ci si vuole orientare: Conviene a tal uopo scegliete . uno dei punti più'. lontan1 fra quelli visibili dalla stazione, . perchè l'orientamento su punti'lontani è sempre p iù sicuro; l'orientamento su punti vicini p\1ò spesso riuscire poco esatto e va sempre controlhito ·S rt punti lonta,ni.' ::Si appoggia quindi il lemb() ùell'a,lidada contro gli spilli, e si collima al · ininto lontano muovendo la t avoletta a mano per i grandi · spostamenti e, . ilopo aver serrata ]a vi.te di arresto, ageudo alla vite di · richiamo per gli spostamenti piccoli. Un . orientamento . meno esatto della· tavoletta j)uò ottenersi senza, conoscere il punto él.i stazione, ·valendosi deJJa bussola, mettendo il lato lungo della bussola secondo la direzione no~·d -sud della carta e spostando l a tavoletta sino a che l'ago ;-enga a se-


~

106

g_n are (a,ppr<>.ssima,tivament e) il vrtlore dell a declinazionè iuagnetica. Se invecè· sulla -tavoletta, è stato steso un foglio da disegno, sta)jflito 1n posizione opport1ina il punto che _rappresenterà, il punto di stazione, si fissa. la tavòlett,1 ç;ori un orientamento arbitrario, . che · sia, conveniente pe.t' le successive opera,zioni da compiere .. ·

10 2.

Esecuzione del giro d'orizzonte gra ficÒ.

- Per l'eseènzi.one . del giro. d'orizzonte grafico, orientàta la · tavoletta . si colJima iif divei·si punti e si materializzano sulla carta con una matita ben · appuntita, le diverse direzioni.. Si se1•ivono, necessaifo, lungo le direzioni i noini det punti a cui si 1·ife1·iscono e il relativo · a,ngolo . cli . sito.

se

· 103.

Determinazione· pla1iimetrica dei punti.

A seconda dei punti dove si fa sta,; ione, e dei punti cU .posizione nota a çui a1lpoggiaù;i, la ·deter'. . . . .. . minazi·one planimetrica .dei punti p1iò e&ser fatta : a) · per intersez,ione diretta.; .· 1>) )) )) . mista; o) . )) )) inversa · o autodetermina zione; d) )) irradi_amentQ ; e) · )> poligonale .. 104 . Intersezione dire tta (fig. 28) . _ Si dete1·mina, il p~nto X appoggiàndosi a due punti rioti A e B (gi.à. s.egnati sul ·foglio della favoletta o snlla, carta topografica) sui quali si fa stazione.


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107 -

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J!J/azionedic-ontrolloinC

( Or,enlctmento SII A)


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108 -

Si pone la tavoletta in .stazione in A e, dopo averla orientata, si collima a X , facendo perno in a (1) ; si segna Ja clir'ezione a X limitatamente ali.a, . . zona ove si giudica risulterà, il p_unto. Si ponè quindi in stazione la tavoletta in B e, dopo averla orientata,, si collima a X facendo pérno in b; si traccia sul grafico un trattino della dii'ezione b X che intersechi la direzione già segnata a. x. 'l'ale t)unto di interseziqne x . detel'rnina la posizione planim_etrica çlel punto ~\'. . Per il controllo si eseguirà una terza stazione su un punto noto C, dal quale si veda J'.'/ si ripetetà l'operazio1ie e si ot.tern\ . un ' altro .trattino che, ammesse esatte le operazioni, . passerà per il pùnto x . Se le operazioni non sono state accu1'a,tamente eseguite o la posizione graficn àei punti noti non è ~satta, la terza visliale del pUnto C formerà con le a;ltre due un triangolino; la posizione ·più prolia,. bile di :il .sarà il baricentro del triangolino . Il _punto X è: tanto più a.ttendibilrnente determinato quanto più· le visuà,Ji si tag'liano con angolo . prossimo a ·1600° le determinazloni ottenute con vis.uau forma:nti un angolo min9re di 500°" o maggiore di 2700°. possono risultare poco precise ; non si · può fare a,1fidamento su quelle ottenute con visuali formanti Ull angolo minore ,di 250°0 • · Grande influenza hà in questo metodo, come in 0

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(1) Si stabilisce, per chim:ezza, di rappresentare ·con lettere maiuscole i punti del terreno e con minuscole i cor rispondenti' del grafico.


-109-

tutti gli .~ltri, la p1·ecisione dell'orientamento, il quale perb1nto dovl'à. essete molto curato e spesso controllato: di regola la tavoletta deve essere orientata s u d i un pu~to a di s tanza maggiore di que lla del punto X. Quando invece di un punto X sono da deterininare diversi punti, si esegue nella l" .stazione il gfro

ù'orizzonle completo e poi dalla 2" stazione si tagliano 1e varie visua,l i con un trattino. 105. Intersezione mista (fig. 29). Si dete1·rnina il punto X appoggiand olo a due punti noti A ·e B segnati sul foglio dell a tavoletta, facendo

/~ Stt111'on, in A / Oden/c1mt1n/q su

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;• St,u/cn, in X A}

(0Nfhf4 t'ni>nl'1 StJ

Fig. 29

stazione soltanto in uno di essi, ad esempio _A , e nel puntò X. Si pone la t avoletta in stazione nel punto A. e, dopo averla orientata su B , o su a.ltro punto più lontano, si .collima ad X e se ne fissa la direzione,


· .:_ 110 -

o con un foro .molto clista,nte da a o segna,uclo una lunga ti-accia, anche quandq X è molto vicino ad A . '111 st<1zione poscia sul punto X) si dispone l'ali: .. . . dada, .lungo la, direzione ani, precedentemente trac cia,ta, e si collima, ad A) rnuoveritlo Ù:1, tavoletta die · · risultei-ù. così ol'ientata. ludi, ferma Ja tavol~i:ta, muo,,endo l'f1,Lidada e avendo cura. di mantenere la liirea <1i fede contatto llello spillo infiss~ s.u b) si collima al punto B. L' intersezione cli questa traccia con la prima determinajJ punto m. Si l'ipefa questa · operazione su . alt1·i punti noti visibili da X e indiviclua,ti sulla tavoletta j le <li.verse tracce dovra,riJio pas~mre per m. Valgono · une.Ile in . m1esto caso le a vvertenze . enuiiciate nel j)recedente n. 1.04 circa l'ampiezza delle interse1.ioni, la 11011 conconenza, in uno stesso punto delle diverse visuali, l'ol'ien-tamento, ècc . .

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Questo sistema, che .ha lo st~sso grado di precisione del .precedente, Ofh'.e in pratica ~11olti vantaggi' ,e ·ad esso perciù conviene. ricorrere spesso. 106 . . Autodeten11inazione. ~ Perinette .di de-. terminiH·e lÙ:1. punto S ùel terreno dal qnale si vedtu10 al111eno tre . punti ·noti segnati sulla, . carta è convenientemente disposti, facendo stazione ·nel solo punto da determinare. I t!·e punti noti devono essere convenientemente. disposti; il sistema . non è a,pplicabile quando i quàttro pnnti. 1·isultano s ulla stèssH, 'circonferìinza, · pe.r·chè in ta.l Cil,SO si possono a,vere iufiilite soluzioni


-

111 -

· elle I.asciano petò indetenninato il punto ùi stazione. I p rocedimentf pi ù semplici so110 : a) Con l a car ta lucida. - Si dispolle un fo glio . di cai-ta lucida, s,d li1, tavoletta,, e si segna ml a.rbi t l'io su di e.·so il p unto di st azione ussarnlovi uno spillo ; fenua, quindi ht t:wolelta in 11 ua posizione qualunque e manLcnendo l.} diottn1, Ui conta,t to dello spii lo si collima. s ucccssiva,mcnte a Lre p unti noti, e si segna no le nat<:e delle 1·ispettiYe vis uali. '.l'olta quindi la diottm si sposta _l a, carta Ju cida sulla cal"Ì:a topognl,fi ca tino ad ·ottenere, per successi vi tentativi, che ciascuua delle t re visuali t racciate pi,1,ssi per il punt o c he ~·.1,pptescuta quello l'eale al quale i.i è collima,to. Si .·egna su lla, c:nta i l punto d'incontr o delle visuu,li elle 1:appt esenta il punto di 'sta,zione .

.

b) Col metodo del triangolino. -

I l problema viene riso! lo per ttpp 1·ossimazioni successhe. 1\'(essr1, in st·azfo11e 'it1, favolett a nel pnnto B, la si or ienta app1·ossimat ivamente a d occhio, O meglio

con la, bussol.1. Si eollim11 quindi :rnccessiva,111cnte a,i punti A, B , G, fac·eudo 11erno con la di oU.1·rb rispeUi vaii1ewlc in a, b, c1 e si segna.no le t1·accc del le ti-e yjs uali. Se la ta \'Olettn, fosse giust,w1ente 01·ient ata, le tmcce si in<'outl'ctebbero in nu punto che sarebbe quel lo ce1·cato; n on essen do la t a voletta, pe,fettameuLe or·ien tn.ta, si for menì · tm t1·iangolino che sanì, t ;rn to più grnncle qufl,uto maggio1·e è il <liso1·ientamenio (fig . 30). Ruotauclo l eggel'mente la tavolett..'l <' l'ipe-


112 -

·

tendo le stesse operazioni, si otterrà. un secondo triangolino sin1ilé al primo (fig. 31) che sarà più grande se dopo la .rotazione l'oeienta.mento è peg-

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'C ... J,ooslamMlo 'da ~ <11/a v,sualP del;x,olò p;l) /,7nhnn. --:._ RolàvÒne da dare olla lçvoldl<1 .

Fig. 30

giorato, p1u ·piccolo se niigliorato : se il secondo triangolino risultasse simile al primo ma rovesciato vuol dire che la tavoletta è stata ruotata nel giusto ·senso, ma eccessivamente. Comunque, unendo i vér:tic·( omologhi dei due triangolini si otterrà, un pun to che, con buona, approi;simazione, rappresenterà


- - Pr/mo lrtĂ nqolt/Jo.

- - 5econdo frtango11no .

- - Pomo lr,angol!no

-. - Je('ondo lo'anqollno Fig. 31

8


114 il punto cercato s (fig. 31.). (1) . Sì dispone quindi,

la, diottra sulla direzione s - punto più lontano; si orienta i;u questo 1rnnto e si torna a ripetere la stessa operazione rettificando,· se · sa,rà · necessa,rio, la, posizione di s (2) . · Nel ruot are la tavoletta te.u er presente che ii verso giusto del inovimento è queùo che produce l'avvicinamento dellit visuale del punto più lontano all'intersezione delle altre due, e che per ruotare la visnale in un deterinina,to senso oc:con-e ruotare la tavoletta in senso contrario (figg. 30 e 31). 107. Irradiame nto. Consiste nel Ì'.ilievo dei plinti a mezzo di coordinat e popolari riferite ad un · p1into noto su cui si fa stazione. Orientaht su un punto . K la favoletta in stazione nel punto noto S -.(iìg. 32) si collima al pun- · ~o X che si v1:iol deteniùuare e si segna sui gi;afico la, rispettiva traecia. Si deterniina quindi la distan . za ori~zontale S X con proéédìmenti stadirnetrici o eon altri procedimenti e Jn, si riporta in sealn, su l grafico a partire dal punto s e lungo la s x (fig. 32) . In tal modo il punto m è determinato.

108. Poligonale . - Questo proeedimento si ap. plica per determina,re punti abbasta.nza, vicini (in

(1) Il · punto può risultare interrn;> o este.rno al primo trìangolìno, come r isulta clai casi a.) è b) della figurn. .(2) Non conviene piantare Io spillo nel punto se non dopo che ·se ne è rettificata la posizione.


-115

~

genere non oltre 600-800 m,.) non visibili dal punto · d'appoggio, ovvei-o visibili, ma pei quali non si può procedete, per ra,g ioni va,rie (difficoltà di terreno, m.anca,nza cU strumenti) alla misura della distanza d:1.l punto cli appoggio .

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Oirnsiste nel rilievo a nwzzo delle coordinate pola,ri di due .o tre o al niassimo quattro punti succ:essivi costituenti i vertici di. una linea spezzata detta poligonale, dalla · quale gli a ngoli sono costruiti gtafica,mente ·e la lunghezza clei lati è determinata con misure staclimetrichè (fig. 33). La poligom1Je va effettuata sempre a grande scala 1: 1000, 1: 2000, l: 5000 a,nche quando s'im. piegano carte o grafici su cu,i · siano già seg;nati dei punti in scala più piccola (1 : 10.000, 1: 25.000). Ottenuta la posizione del punto che volevasi determina,re, essa, si riporta,, mediante coor dinate pola,ri


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-117

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e con oppodune 1-iduzioi1i di scala, sul1a carta che si impiega (fig. 34) . l'ei· l'esecuzione cleUa poligo11ale posta ht tavoletta in stazione in un pm1to di a,ppoggio .A ed ol'ientatala, si collima, al primo ve1·tice .A1 della poJigoua,lel scelto convenientemente in modo cioè che non disti da A più della quantità, che. si può praticamente rnism·al'e co11 la stadia,, si segna sul grafico la t1·accia. della visuale, avendo cura di prolungai-la sufficientemente (per il successivo orientamento) e si misura la clista.uza orizzontale A. A.1 . Si porta, quindi la tavoletta in A.1 e, disposta la, linea di fede della diottra lungo ln, direzione (tl (J,, 1:1 si orienta, collimando al punto indietro A; si misura per conttollo la distanza orizzontale A I A, cou bat tuta, di stadia al punto indietro; e si riporta la media delle due · distanze ol'izzonfali lungo la a, e a 1 • Si fissa . cosi la posfaione del punto a 1 . Da questo punto, procedendo a,nalogamente, si dete1·mina il pnnto X o un secondo punto A.2 e così di seguito .sinp al punto X. Le determinazioni dei pnnti effettuate mediante poligonale saranno generalmen.te affette da enori deriva,nti da inestttta misurazione dei lati e speciahnente <la inesatto odentamento dovuto alla brevit:1 dei lati stessi : tali. errori aumentano . rapidamente coll'aumenta1·e del numero dei la,ti poichè ogni Yertice è affetto <la un errore propl'io di determina,zion·e ·oltre ad essere influ enzato d:ill'errore del vertice precedente. Appunto pe1· questo la poligonale


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119 -

sino al punto da detei-minare nou dovrà es~el'e di un numero di lati sup-eriol'e a 2 o 3 o a,I massimo 4:. P er a,vei-e la, possH,ilit:Ï. Lli coneggere gli enori che si commett ono, si potri\, talvolta prolungare la poligona,le. olt re il pu nto (la, deten ninare, per altri due o ti¡e la ti chiude ndo la poligonale su di un p1mto uoto, opp ure sull o Btciiso punto di partcuztb.


- 120 -

CAPO Hl SVOLGIMENTO DELL'ADDESTRAMENTO DEI PUNTATORI .

AR'I'.

Congegni di puntamento dei pezzi. 109. Descrizione dei congegni. po I V . art. 8.

· Vedasi Ca.·

110 . !mpiego de i con gegni. Si conside.rano i seguenti tipi di cougegni di puntamento : a) cerchio di puntamento moù. Co1·tcse; b). ca,Hnocchia,le panora,mico a doppia graduazione t ipo n. 1 · carnp. (1); o) cannocchi a,Je pa.nora,mico mod . . CorteseFa.lcone (2) .

(1) Quanto è eletto per questo tipo di congcguo vale anche per il cannocchinlc panor::imico cla 75-27 modificato a doppia gradn:izione tipo n. 1, per il cannocchiale pa.noramico a do1>pln. graclunzione tipo n . 1 - mont. e per il cannocchinle pnnoramico per a lzo da 30::i/S e 30-5/10. (2) Quanto è eletto per questo tipo di congegno vale anche per il cannocchiale panoramico da 65f17 modificato n doppia graduazione tipo n. 2.


·~ 121 J I I.

Cerchio di puntame nto mod. · Cortese Le artiglierie che impiegano, pei- il

Maneggio. -

punta:mento, il cerchio rnod. Cortese, porta,no .applicato a ll'orecchion·e destro un sopporto d'orecè,hio· . ne, costituito da una base , una testa ed una men. sola. registrabile . . · Per applicare il cerchio a,l sopporto. si introduc~ lo zoccolo del primo nella mensola d.el secondo, . finchè l'artesto a molla ne 1imiti il rnovim~nto. Per i:ogliere il cen:hi.o si · pJ·eme sul nasello del · l'a,rresto a molla, per. libera.re il dellte d'ane.stò dall'incastro della, mensola,, e quindi si sfila, lo zoccolo cl.alla inensoh~ stessa,, . Il cerchio si tra,s porta entro un'a,pposita cassetta, che· è. munita a,ll'esterno ' di una nia.niglia. 112 . Livellazione della base e correzione_ di sbanda me nto. - Per Jivellare la ba,se s1 agis.ce ai

congegni eclimetdco e cli sba.nclamentò, finchè le · bolle delle due livèlle risultino centra1te. Lo sbandamento clell' asse degli ·orecchioni si corregge automatica.mente · col cerchio, tenendo livellata la, base dni·antè il pnntarnento . .

J 13.

Adattamento del cannocchiale alla ·vista.

- L'adattamento del cannocchiale alla vista si ot. tiene. facendo ruota.re il porta oculare in modo da . alloutariare od avvjciiiare l'oculare all'obiettivo, tanto qna,nt o liasta perchè risultino .ben visibili conteinjjor;1nearnente · i fili del · micrometro ed il punto ar quale si vuole. collilnare. La colli.mazione si ot-


-122 -

tiene dirigendo a l punto voluto .l' asse ottico del cannocehiitle, cioè la visuale p,tssante per l'incrocicchio dei fili del micrometro . . Lettura delle g-radtiazioni. Il valore graduazione di direzione (o di para.llelismo) segnata, ·dallo strunieuto è dato da,i due 11umeri letti successiv'a.mente sull'a,nello gra,duato di direzione (o di parttllelisrno) (ett ogra,di) e sul moltiplicatore a tn,rnburo relativo . (inillesinii). Così, per esempio : se l'indice degli · ettogrndi di direzione segua 42 sull'anello graduato (cioè si trova, nell'intervallo tra il- 42 e il 43) e quello dei millesimi segna 37 sul moltipJicrLtoi·e, la graduà,zione cli direzione è 4237°0 • I 11. pratica i d ne numeri 42 e 37 si pronunciano di$ta,c cati. . L~ ·1ettu.ra, <li uua gradnazione cli inclina.zione si fa sul congegno eclimetrico in modo analogo. · 11.4.

cli

un.il,

' 1, 15.

M·odo di far segnare una data g raduazio. . .' . .

Per far segwtre a,Jlo strmnento una data gra,duazione cli direzione (o di parttllelismo) si · fa ruota.re la te.sta del cannocchiale, a,gendo al coùgegno di direzione (o cli parilillelismo), fìnd1è i due indici di lettura refrttivi segnino rispettivamente sull'anel- . lo gnH1ua.to e sul moltiplicatore a tamburo gli ett ogradi ed i inillesirni della graci.ua,ziòne voluta. Per i grandi · movimenti, si a,gisce prima allo svincolo cli direzione (o cli para.llelismo) e si fa ruotare a mano il ca,Ìmocchiale; poscia, abbandonando ne. -


-

123 -

lo svincolo, si agfsce a,l tamburo di dii-ezioue (o di parallelis;mo). Il cannocchiale, ·in concli1sione,. segue i movimenti del congegno di parallelismo e clel congegno di direzione e in definitiva compie una rota,zione che è la risultante delle rofazioni dei due congegni. Per far segnare una data graduazione di iuclina,zione, si agisce alla,· vite tangente del congegno eclimetrico, .finchè i clue indici cli lettura segnino r ispettivameute ,' sulla lastrina graduata e sul moltiplica,tor·e gli ettogr-adi ed i millesimi della gradna. zione voluta,. In tal modo si fa ruotare il cerchio, rispetto al sostegno, di un angolo che risulta in senso opposto. a quello corrispondente al valore ~egnato. Centrando poi la .bolla longitudina.le, l'asse del cerchio toma vertica,le ed il sostegno, e quindi il pezzo, assume l'inclinazione segnata. 1. 16.

Verifiche e rettifiche dello struniento. -

~e verifiche da_farsi col cerchio, appena il pezzo è in posizione, sono intese a correggere gli eventuali . 'enori deriva.nti clall'applica,zione del sopporto al pezzo e del cerchio al sopporto, e quelli dovuti a rettifica della Iivell::t longituclina,le e deila livella di sba,ncla,mento. Le verifiche e rettifiche debbono essere fatte da, un nfficiale (vedi Add.to deW Art. Voi. IV - P :.1rte 5"' - F a,scicolo I - n . 161). Cannocc.hiale panoramico a doppia graduaz ione tipo 11. 1 camp. - Maneggio. ~ Nelle ar117 ."

tis-Jierie r..he· impiega.no, per il punt.amento in .dire-


124: - ·

zione, ìl cannocchiale panorarriieo sopra descl"itto, 'la testa dell'alzo è provvista di una, guaina,, in cui SÌ investe il ga,inbo del CaJlUOCChiale e Vl SÌ · fissa per mezzo di un asticolo a molla con nr1.,sello cli' maneggio (1) . Un congegno di distacco applicato alla guaini.!<, e che si solleva colla rntazione dell'asticolo, serve a determinare il primo distacco del gambo del can- . nocchiale ,e a favoril;ne 'l a estrazione. P er applicare il cann()cchiale all'a.lzo si a,gisce prima a,l nasello dell'asticolo, dal basso :rnrso . l'alto; quindi. si introdùce nella gua,i na dell'alzo il gambo de1 cannocchiale .e si cessa poi l'a,zione del nasello. Per togliere il cannQcchiàle si.· opera in senso inverso. I] cannocchiale si trasporta custodito iu apposita cassetta .metallica. ' 11 8. Lettura delle g radi1azioni. - 11 valore di una gn1.,duazi.onè cli. clirezioùe (o di pn,rallelismo) se; guàta dal1o strumento ~ dato <lai numeri letti sue-. cessiva.inente s11ll'anello graduato di direzione .(o di parallelismo) _:_ ettogracli - e snl . moltiplicatore a tamburo relativo - millesimi. · (1) Po~chè · esiste l'intercambiabilità fra alcuni cannocchiali panoramici, nella stessa guaina possono essere investiti' anche i~ cannocchiale panoramico mod. Cortese-ll'alco· ne, il · cannocchiale panoramico da 75/2i rnodif. a doppia graduazione tipo n.. 1 ed il cannocchiale panor amico mod. 906 e 916, mod. 912, 915 e 917 ad .una· graduazione. '

.

'


-

125 -

Così, pel' es.,. se l'indice degli ettogradi di cli1·ezione segna, 5J sul cerchio gl'àùuato (cioè si trova uell'intervallo fra il 54 e il 55), e quello ùei millesimi segna T i sul m0Itiplicato1·e, la graduazione di direzione è 54. 77° In pratica i due numeri 54 e 77 si pronunciano ùistaccati come si leggono. 0

1

19. Modo di . fa r segnare una data g·1:aduazio-

ne. - Per far segnare allo strumento una data graùuazione di direzione (o di parallelismo), si fa,' ruotate la testa de1 cannocchiale, agendo al congegno di direzione (o di _parallelismo), fìnchè i due indici di lettura 1·elativi segnano rispettivamente sull'anello graduato e sul moltiplicatore a tamburo gli ettogracli ed i millesimi della, graduazione voluta. Per i grandi movimenti si a,gisce prhna allo svincolo di direzione (o di parallelismo) e si fa ruotare a mano il cannocchiale; poscia; abbandonando lo svincolo, si agisce al t a mlnu:o di direzione (o cli parallelismo) . Il cannocchiale, i u conclusione, segue i movimenti del congegno di parallelismo e del congegno cli direziolle, e in definitiva compie una rotazione che è la 1·isultante delle rota,zioni dei. due cougegni. 120.

Verifica e rettifica o taratura dello stru-

mento. - Quando le graduazioni azimutali sono entra,mbe .a ·zero e lo stl'umento è livellato, il piano ùi mira deve risultare parall elo a,l piano di tiro .e se il prisma riflettore è in posi7.ione iniziale (gradna-


-126 -

zione del bottone a vite e del elisco girevole a O) e l'alzo è ai' ze1·0, l'asse ottico e l'asse del pezzo devono l'isultal'e pa,ralleli. Conviene verific:.ne. cli ta1~to in tanto se 'tali cou(lizioni., date per costruzione, esistono realmente, poichè la maiJ.Canzi1 della prima porta errore in sito, allochè si effettua il pn_ntamento diretto oppure · si éseguisce la misura, clelF angolo di . sito dell' a,lzo . . La, verifica e l'eventilale rettifica o taratm·a, deve essere eseguita cla, un uffictale (vedi .tlcld.to clell'art. Voi. IV - Parte 5"' - Fase. I - n. 168). 12 1. èannocchiali · panora111ici mod. CorteseF~tcone - Maneggio. - Nelle artiglierie che im-

piegano, per il pnntmiiento in direzione il cam1oe-· · chiale pa,nora,mico sopra, clescl'itto, la testa. dell'alzo è provvis~a di nna guaina,, in cui si investe il gambo del caunocchia,Je e vi si. fissa per mezzo di un · . asti~olo a . mo1ln, col nasello di rnn,neggio (1) . Un congègno di distacco applicato a,lb g1rnhrn, e elle si solleva cou la rota,zione delPa-sticolo, serYe a deter,mina,re il primo distacco del gambo Llel cannoccbja]e e a favorirne l'estra,zione. l!er a,pplica,re il cannocchiale sull'alzo si agisce prima al nasello dell'a,sticolo, dal basso· verso ];alto, (1) Poichè esiste l'intercambiabilità tra alcuni cannocf"hiali . panoramici nella stessa guaina possono essere investiti anche il c.annoccbiale panoramico tipo _n. 1 cam., ìl cannocchiale panoramico da 75/27 modif. a doppia graduazione tipo u. 1 ed i cannocchiali panoramici mod. 006 e 91G. mocl. 912, mod . 915, moò. 917 acl una graduazione.


__: 127 quindi si . introdnc.e nella guaina dell't1lzo il gambo del cannocchiale, e si cessa poi l' azione sul nasello . . i=•er togliere il cannoc:clriale si opera in senso inverso. Il Cai!DOCChia]e SÌ trasporta custodito in ll,])J)O· sita, ca,s setta metallica. 122. Lettura delle graduazioni. Il valore. di una, graduazione di pt1rallelis1110 segnata cfallo strumento è dato d~i due · irnme1'i letti successivamente suHa gradua,zione del lern.bo superiore della ghiera (ettogradi) e . sul mot iplicatore· a ta,rnburo del congegno di parallelismo (ri1illesimi) . . . Il vt1lorg di 'tma gra,d nazione di ditezione è dato d::ti numer-i letti successivamente sulla gra,d uazione ùel lembo iuferiòi·e della ghiera (ettogradi) e ·sul moltiplicatore a tt1mburo del congegno di c1ire:,,ionc - (millesimi) . Così, per esempio, se l'indice degli ettog1:adi. di. pa,rt1llelismo segna 33 sul cerchio graci.u::1to e quello dei miUesimi di pa,ri1lleJismo-segna 42 sul 1noltiplicatore, la. graduazione di parallelismo· è tli 33-42° In pratica i due numeri 3B e 42 si pronuncia,no distaccati c0me si leggono.. , · 0

123.

l\'lodo di far seg nare una data graduazio-

Pel'. dare una gi-aùua,:,,ione cli para,llelismo, si fanno segnare gli ettogra<li da,ll'inclice di pMa,lleJismo fisso al collò della testa girevole, ·mediante la · rotazione a ma.no della ghiera graduata, ecl i mille simì.. dall'indice dèl congegno· di parallelismo, agenne. ·_


,_ 128 do a l l'elativo tambul'o, dopo di averlo liberato dalf arresto a, molla,, prnmendo su quest'ultimo. Pe1· dal'e una gntcl uazione in Llirezione, si agi.sèe a,lll al'l'esto u. leva pe1· libeu11:e ii tambu1·0 cli direzione, e contemporaneamente si fa rnotare quest'ultimo fincltè i due indici di clitezione segnino sulle relative gl'aduazioni gli ettogt:.uli' e<l i millesi.· mi voluti; quindi si cessa di p1·emere sulla leva. Per i grandi movimenti; si s,·incola il tamhlll'o di dfre. zione e si fa ruotare a n1cwo h1 t~stt~ gi1·ev·o1e (senza spostate la ghiel'a graduata), fino ad aì'cte approssimativamente gli ettogradi di dil'ezione ,·oluti; poi si abbandona lo svincolo, si preme su ll a leva dell'arresto e si opera· come è detto sopra per ·d are J°a graduazione esatta. Siccome il congegno di direzione è ·vincolato ,t quello di parallelismo, in modo che variando la, gri1duazione di parallelismo si spostano i due indici di direzione, così, ogni qualvolta si cambia, la graduazione di pfL1·a,llelis1no, si deve :we1·e l'a.vvei·tenz<1, di r ipOl'tare la graduazione di direzio1,1e a quella ili prima. A cliff_erenza ùei congegni a, due gra,d uazioni indipendenti, pl'ima, elencali, agendo alla, ghier.a gmduata e .al congegno di para.Uelismo, si ottiene il ri.· sulti1to ùi spostare _le gracluazi o:ni di dil'ezione r i• spetto ai propri indici, mentre ln, test a, girevole re sta ferma . Age11do a.l congegno cli di.l'ezione si fa ruotai·e . la t estn, girevole, la qua,le in conseguenza del prc · .enfo·o spostamento della gradu azione di clirezioue


-

12!) -

tlov1.1to ,Ll pantllclismo :si sposta di una quantitiì, eguale alla diffc1·en¼.:L: ditezione meno pa,1·allelismo. 1 2 4.. Verifica e retti fica o taratu,ra de llo strumen to. - Quando le gn1dua¼ioui a,zimuta.li sono eut ,·am bc èL zero e lo sti·umenio è Ji"ellato, il pia,no di mira deve tisu Iture 1iatallelo al piano di tiro e se il ptisHi.~ l'iilettorc è in posizione inizia,le (graduazione del bottone a ,•ite e del disco girernle a, O) e l'a lzo è a zcl'o, asse ottico e m;:se del pezzo devono 1·i sultn 1·e pa,r alleli. Com·iene vcritica,·e <li tanto in tanto se ta.li coudizio11i <.late pet costruzione c>sistono realmente, percù.è la rnanca,n¼u della, pl'iu1à: J)OttrL errori nel puntamento in dfrezione e hL secouLla, ha imporfanza nel <:nso che debba effett11arsi il 111mtarnento diretto o deùb,L esegnitsi coll 'n.lzo la misnrn dell' angolo di sito. La Yerifica e l'e,·eutuale rettifica o t:uatnra dcn ~ es::;c1·e esegnita da un ufficiale. (Vedi Adcl.to dell,Axt. · Voi. ] V · Pai-te 5a · FrtRc. I . n. 178).

Principa li nozioni teoriche sul tiro.

D efinizioni (fig. 35): - 'l'raietioria - O ni e percorsa dal proietto. 1 25. -

9

è la linea, cnrvn,


-

130 .-

Origine della traiettoria - O - è il centl'O della bocca . del pezzo al momento dello si;iaro. - Linea di tiro - O 1' - è il prolungamento delPasse del pezzo· puntato. - Linea di sito - O B - è _la i·etta che congiunge l'm·igine O con il .segno B . - Piano di . t il'o. - è il J)ia,no verticale ehe èontiene ·1a linea di tiro. P i ano d i tiro T

ori n:onte d el

tl: TO ·

FÌg. 35

Ùl'ÌZZOUte del pezzo - è i] piano Ol'iZZOÙtfLle ehe Jmissa, per Forigine della ti·a,iettoria,. - l'ni1to d'4-rrivo - B - è ìl punto in cui lat raietto1·ia. incontra. il t en·eno . ---:- Punto <li caduta, - C - è il punto in eni la trtLiettoria, incontra. l'orizzonte del pezzo. -:-:- Gittt1ta - O O - è la <lista,nza del punto di caduta clall'origiue . . ..:...... Ango·10 di sito - .B O O - è Ì'a ngolo cl,e la Hne::i, di sito forma eon l'orizzonte <lel pezzo . Si


-

131 _:_

indica con z . Può essere positivo o negativo a sewnda che il segno B è al disopra o al disotto dell'orizzonte del pezzo. - Angolo di eleva,zione ~ Alzo - 'l.' O B è Jiangolo che la linea di tiro forma, con la linea di. sito . . Si indica con la )ettera a. (alfa). - Angolo di tiro - '1.' O O - è l'angolo· che la linea di t il'o forma con l'Mizzonte del. pezzo. Si . . indica con la lettèra ·i, ('i ± ,;). - A.ngolo, di caduta, - D O O -:-- è l' angolo che la tangente alla tra,iettorfa nel punto di caduta forma con l'orizzonte del pezzo. S.i indiea con la, lettera, <,) (omega) . . · Nel tiro atempo sj considera.no inoltre (fig. 36) :

=(/.

s B M

Fig. 36 ~ Punto di scoppio - S - è il punto dove . aYViene nel tiro a tempo lo scoppio in aria del proietto; - lnterva,llo. di scoppìo - if B - è la distanza del punto di scoppio S da,l segno, misUTata, sulla linea di sito. - Altezza cli .scoppio - E 111 - è la lHstanza del punto cli seoppio S dn.Ilà linea di. sito . Si esprime in millèsimi.


. -

132 -

Gli strumenti di p un tamento in nso in al'tiglieria sono gtaduati in millesimi convenziona,li (1) . Ii millesimo convenzionale è la, 6400a pa1'te della circonferenza. Si indica con la, notazione 00 • Pra le misure, a,ngolari e le misure in distanza esiste la, relazione (fig. --37). 126.

Unità an~9lari di mi_sura. -

~ ' D

.

Fig. 37 . · yOO

= lJ (m..)

D (kni.)

ART.

Nozioni sul puntame nto.

' 1 27.

Definizioni. _:_ Segno è il punto dell'obiet-

tivo che ci si propone <li colpire con una detenni11 ata traiettoria. - Linea di mira. - È hl, linea determinata da,ll'asse di collimazione del cannocchiale. Essa può a,ssurnete diverse posizioni rispetto all'asse del pezzo. (1) Esistono ancora· alcuni strumenti che per le graduazioni zenitali impiegano il millesimo esatto, ma saranno nl più presto trasformati anche essi in millesimi convenziou:1li.


133 - Linea di mira n aturale. - .0 h liuea di mim pa1·a,l lela, all'asse del pe½zo. - Piano di mira. - r~ il piauo verticale che

contiene la linea di mira. - .Mirare ad nn punto, sig11iflca clil·igere lu linea, <li mfra, conveuient ernente disposta, al punto stesso. - Puntare nfot boccll da 'fuoco, si.gni.Cica fal'· le assumere l it direzione e l'angolo di tiro ordinato. 12 8.

Esecuzione del, pu ntame nto diretto. -

Il puntamento di.cesi diretto qnanclo vien e eseguito mfrau,lo a.I segno. Per ht su:1 esecuzione: - si fa, segnal'e sugli strnmenti <li p nntu,· lllento l'alzo e lo scostamento (1) ordinati; - si di.dge la linea di mira nil seguo, ma,n. teneudo sernp1·c centra,ta, la livella di sbandamento ; g1·a-0nazioni di sito ed eclimet ro del ca,nuocchiale nelJ a, . posizione iniziale. In tal modo: · - la linea di mira veuà ad assnme1·e rispet · t o all 'orizzonte un angolo . zenitale eguale al valo1·e del sito del segno ; - l'asse della bocca da fnl!)CO verrà, ad assu . me1·e rispetto all'orizzonte l'n,ngolo di tiro (i), egua.

(1) O la vnrlazione cli scostamento, ner i congegni provvisti del dispositivo per la corre:>.ione automatica della derivazione, o in casi particolari una determinata gradua:>.ione di direzione calcolata dal sottocomanclantc per fnr divergere convenientemente i piani di tiro dei pezzi.


-

134: -

le all'u,ngolo di sito ( s) più l'alzo ( x), e rispettò al pia.no di direzione un angolo di .scostamento (S). Il trnnfamento diret to di una batte1fa sn di un . determinato obiettivo puq essere · eseguito, sia- inirando con tutti i pezzi ad mio stesso· segno, sia, mira11clo con-ciascun pezzo_aèl un segno diverso. .

.

.

Congegni a linea di n1ira ordinaria - Con~ geg·ni a linea di mira indipendente. - Nelie artiglierie niunite cli congegni a linea di mira ordinaifa l'operazione di dal'e l'alzo e quella cli mira1·e a,l segno veugciùo eseguite successiv::tmente e sono affida.te a,cl · uno stess.o .servente : il puntatore. 129.

Ogni varfazione d'alzo, spostando la linea . di mira, rellàe neressario un nuovo puntamento . . Nelle artiglierJe mumte m ,;Ongegni a linea ò:, mira indipend~nte le. due opera.zioni anzidette ven- . _gono compiute indipenclentemente e conternpora.neà,-· mente da chi e serventi . Le varia,zioni ·di alzo nC'-.:t spostano ]a linea cli miài,. 130.

Esecuzione del 1>unta111ento ·. indiretto.

Il pnnt::unento dicesi indiretto quando viene eseguit<' mirando ad un punto . naturale od artifida,le, differente dal segno, detto falso scopo. rer il punta;mento indiretto . occorre : a) eseguire il puntamento in direzione; b) eseguire il ptmtamento in eleva,zione.

Per eseguil'e il puntamento in direzione occorre dare al pezzo 1 3 J.

Puntamentq in direzione. -


-

135 ·-

l'angolo di parallelismo per ht formazione del fascio pa,1·u,1lelo dei phmi di tiro dei pcz~i., secondo un prestabilito orientamento, e l'angolo di direzione per porta.re i I fascio <lei pia,ni di t i1·0 nel h dil'ezio · rie voluta. P e1· form a.re il fu,scio parallelo dei phu1i di til'n occone fa1· segnate sugli strumenti di puntamento dei pc,-,zi la. l'ispettiva, gnMhrn7.i.one cli pt1,rallefonno. Dett..'1. g1·adunzione può e1;se1:e 1-icavata : a) dal comaudante di baUerhi,, o sottoco111an dante, sema che i pezzi eseguano alcuua specitt'le operazione ; b) con misurazio11i angOlè~l'i da compiersi d~ nu pezzo o più pezzi . Nel caso a) i punta,tod fanno scgntM·e u,i. congegn i. di parallelismo e di direzi one i dati comunicati dM sottocomunclante ed effettuano il puntamen to dirigenclo ]a linea di mira al falso scopo. N el ca.so 'b) ·1e opera,zioni preven tive c he i pe,.;;i debbono effettuare sono differenti a seconch~ del meto(l o scelto per .il calcolo clel parallelismo. Succei;si vnmente avut i i rnlori. degli an goli cli pai-allelismo e di direzione j pu11 !:a.tori si regolano· cqme nel caso precedente. Ope ra,7,ioni da compi ersi da,i punfatod dei 11czzi per ric1ware il parallelismo : a) Niis ur,1 <l ellt~ co1-rezi one di J>a,rall e lisuio cli 1111 pezzo rispetto nl pezzo base. I puntatori clel pezzo base e del pezzo di cui si vuole determinai-e la. correzione cli pa,1·allelismo, fau no segnare sulle graduazioni cli direzione (graclua-


-

136

:doui <li pa.ra,llelismo a ze1·0) due qual.sia.si gra<hrn,zioni opposte, comunieate ùal sottoeomancla,nte cli b,1tteria, in ma,nieta ehe le teste <le.i due ca,nnocclliali si guardino 1·eciproèarnente; pe1: esempio J 6.00 (o 48.00) pér il pezzo ba,se, 48.00 (o 1.ILOO) per l'altro pezzo, a sceonda elle quest'ultimo si trovi f1 si11ist ra, o a destra del . pezzo base. I puntatori con spostamento opportuno dei pezzi collima,no ciaseuno a~ congegno di mira . dell'alt ro . A collimazione nltiliiata,, senza muove1·e il pezz.o , ma spostando la, gra,dua,zione di direzione, dirigono gli assi ottici dei ca,nnocclliali al falso scopo loro indicat o, e leggono quindi .i valori segnati sulla graclnazione di direzione. Tali valori vengono dal capo peizo com.unicati al sottocoma-nchtnte cli batt e1fa. · 1)) ì\fisura deqa correzione di pa,rnlleJis.mo a, scalare. Pe1· tale misura si. .iinpiega,no normalmente i p~izi' .Òi. ala. Le ope1•a,zioni àa compiersi sono iden. tiche à, quelle cleseritte al comma precedente. e) Orientamento cli un pezzo per collimazione reciproca con un pcr,zo già orientf~to. 1° I pezz,;, sono nimiiti Cli. oongegni cZel n . l. Il punta,tor-e del pezzo già, odentat o, fermo il pezio, agendo al congegno di parallelismo collima, ~1 cougegno cli mi.ra- del pezzo da or-ientàre., e. legge: il valore dell'a,ngolo di pa,n),llelismo . Tale valore viene comunicato al punta,tore dell'altro pezzo, questi fa Hegnare al proprfo conge~no di parallelismo l'angolo opposto, ed a1 congegno di ' direiione l'angolo comunicatogli da,l sòttocomandaute e spostan-


- 137 ilo il pcz½o collima l:Ll ca11nocchiale del pez½o gi:ì,

orientato. 20 I pezzi sono nit.m iti clcl congegno di ?n·i rn del. n . 2 .

Il pllntatore del pezzo già, orientalo (formo i 1 pezzo) collima al cannocchia,l c clel pezzo da otienfare agendo al congegno di direzione, in<li spost:lll · do la ghie1·a, e il moltiplicatore a tamlrnro del para i· Jelismo fa seg11are nuovame11te la, primit iva, grachiazione di clirezi011e. Legge -su] congegno cli parallelismo l'angolo cli parallelismo che risulta e lo comu nica al pnntato"re del pezzo da OL'ient::1,1·e che si 1·egola come detto precedentemente. Avvettenze. 1°) - 1'ah·olti1 potri1 essere necessal'io di oi:iental'C un g_oniometro para ll elamente tLd un pe½zO g iù, orieuta,to. Il puntatore del pezzo 01·ientato procede .analogamente a quanto è detto al pl'ecedente comma e) ; il goniomet l'ista avuto l'angolo di pa1;a,l lelismo si J'egola come detto al n . 32 (tìg. 23). 2°) Potrà es ere necessa1'io il l'i porto ùi pun. tamento in. tlil'ezione, su di mt nuovo falso -scopo. Il puntatore del pezzo procede come appresso: a,) Congegno <li mira del n . 1 - fermo il pezzo già puntato, e la graduazione cli direzione, collima ad 1111 nuovo falso scopo agendo al congegno di parallelismo. L'a,ngolo che risulta,, , rappresenta i.l dato cli parallelismo relativo al nuovo falso scopo; 7J) Conge~no di mira del n . 2 - fermo il pezzo già, puntato e la graduazione di pa,rallelismo, col-


138 Hma, a,l nuovo ·falso scopo a,genclo al congegno di direzione, muove la ghiera ed il moltiplicatore a .. tamburo del pa,l'allelisrno . fino a l)Ort'are il valOl'e della graduazione di direzione .a, quello che era precedent emente . segnato . L'a,ngolo che risulta· sulla graduazione di parallelismo ra,ppresenta il pa,ralle-. lismo relativo .al nuovo falso scopo (1). 132.

Punta me nto in e levazione . -

Per esegui!'e

11 puittamento in eleva,zionè occorre da,l'e al pezzo l'angolo di sito dipendente dalb rrosizione topografica dell'obiettivo e l'alzo che compete a questo ricavato · dà..Ile tavole cli til'o, pér il proiettò e ia; CM'i, ca che si impieg~no . 133.

Determinazione . de ll'angolo di tiro mini-

Per la determinazione dell'a,ngolo di tiro · minimo r elati\;o ad imo ostacolo nella direzione del tiro e prossimo alla bti,tteria. i puiltatori dei pezzi debb0110 misura.re l'a,ngolo di sito dell'.ostacolo . Tale misurazione viene effettuata puntando clirettamènte (eclirhetro nella posizione .iniziale) alla, ..sommità dell'osb1colo, centra,ndo quindi la bolla del congegno cli· sito e leggendo l'angolo . che ne i-isulta. L'.angolo .· misurato viene comunicato · cla ciascun : pezzo a,l sottocomanclan tc <li battd1;ia. mo. -

(1) Il procedimento esposto viene a1:iplica.to anche quando si voglia passare clal puntamento cliretto a quello indiretto. In questo caso occorre anche misurare i'angolo · cli sito dell'obiettivo. Tale misura viene effettnata dal · puntatore che agendo al dispositivo del sito ue centra la bolla e legge la graduazione corrispondente,


UAPO IV OESCRI.ZIONE DEGLI STRUMENTI · E MEZZI TECNICI PER IL TIRO

A.R',r . 1°

o~miometri. 134. I goniometri impiega.ti v1·esso i rep::~1-ti <li al'tigliel'ia sono : - . goniometro mod. Benna.ti; . - gonfoinetro mod .. 1912 . . Constano esse1Ù:ialmente di : - nn crmnocchiale, il cui asse ottico detel'mina 1'asse di collimazione del goniometro; - un congegno . <li direzione, per la nùsm·a, degli .angoli azimutali; · - un congegno . edirnet l'i.eo, per la . misura <legH angoli di sito. . Il congegno cli clitezione è costituit o da, un disco ehe. ruotando su di un . pia,t to circolare concentrico, fa, gh:;:1.,r e il pia,no di collimaiione del goniomètl'O (1) intorno ad un asse verticale e· eonsente, a mezzo di'

(1) Piario verticale contenente l'asse cli collima½ione.


-

140 _:_

. 111ùi.pposita gradua,zione, ht misun1, ùi angoli t1i½imuta)i. La gra,d ua,zione è in millesimi convenzionali ed è_segnata in 1110,lo che ruotando il canùocchiale nel · senso del movimento delle la,neette dell'orologio, si leggono angoli crescenti. In cor1·isponden½a, di uno dei dia,metr·i del piatto, detto diametro principale, sono incisi sul elisco due indici di lettura degli ettogra,d i; uno, indice principale, d:\ i valori diretti degli angoli, l'.a'Jtro, ind.ice seconda,rio, dà, i valori opposti. Il piat to porta inOhre un ,indiee per la lettura, dei millesimi sul moltiplicatore a tamburo della, dire½ione. Il congegno ecli:metr1co è costit uit o da una culla conrnnd.ata da una vite tangente, che permette di fal' ruotn,re l'asse ottico del cimnocchiale nel piano di eollima½ione, intorno ad un asse orizzon.tal_e e consente, a mez½O di una a,pposita graduazione e di una livella, la misura cli angoli di. sito. La gtadua.ziòne è in millesimi conven:donaJi. Per la lettura vi sono due indici, uno per gli ettogradi, uno per . i' millesimi. I due tipi di goniometro diffehscono fra loro . per pa;rticolari di costruzione del congegno di direzione e del · congegno eclimetrico. Il cannocchiale a, prismi è identico pei: tutti e · ti-e i tipi. 135 . Il goniome tro m.od. Bennati, (tav. 1), si compone di:

·-

un corpo del goniometro ;


-141-

un cannocchiale ~t prismi; un oi-ientatorc magnetico; un hepJ_Jiede di goniomet1·0; un n,ppal'ecchio d'illuminazione. Il corpo del goniometro è costituito da : uu sostegno, fol'rnato di un:1, testa ca.va . e <li tre bl'accia con viti di livello; - una ghiera. di arresto con bottone a vite di pressione ; - nn piatto cfrcolare impen1iato sulla testa cava e che può ruotare su di essa, o può esserYi fis sa,t o mediante il bottone a vite della ghiera <l 'arresto. Al piatto sono applicati: ìnferionnente, un congegno ·111ic1·ometrico per i piccoli movimenti del . piMto stesso ecl una vite tangente del congegno di direzione, eon moltiplicatore a tarohtno millesima,Je e svincolo; e sull'orlo i due indici <li lettura degli ettog1·a<li e quello dei millesimi di dfrezione; - un disco a,zimutale concentrico al piatto e ruotante su cli esso; il disco porta inferiormente: una, corona dentata, nella. qua,lc ingrana la v~te tangente· del congegno di dil'ezio11c, e superiormente 11n cercbio graduato in ettogradi da O a 64., due livelle ad angolo retto ed un inca.stro per la guida dell'm·ieutatore. Per mezzo dello svincolo si può l'CD· ' derc llbera la, l'Otazione del disco piatto; - un supporto del congegno eclimetrico; costituito .da un ponticello le cui branche sono fissatesnl hL faceia. superiore del disco azim u tale e tel'mi.nano snperionnente con una testa foggiata ad :wco, 136 .


-142

nella, quale l'uotn, la culla del ca,unoccliiale. Sulla testa sono fissa.ti i due iudici cli lettura dègli etto- · gradi e dei millesimi del sito ; . ~ · un congegno edimetrico, costituito da umt ,,ite ta.ngente con moltiplicatore · a tamburo mille.si- . male, applicatà·a,lla, testa ùel supporto, ed ~ma cul la foggiata inferiormente a settore dentato, nel. qua,l e ingn11na la vite ta,ngente. La; cull a, porta applicato all'esterno una Ja,s trina gradùata da O a 20 ettogradi coriveuzionali, e superior·mente tetrnina con una testa è:on gÙida a, coda di rondine ed a,uesto a molla del cannocchiale. 137. - Il .ca,nnoccbiale a prismi . è costituito da, un 'obiettivo, llll çiculare, un sistema q_i ptismi ed un micrometro . Su quest'ultimo sono incise due graduazioni tlimi1etrali, ciascuna dell'ampiezza cli · 100 millesimi;" quella orizzontale è divisa e numei'.at~, da sinistra a, destra . di 10 in 10 niillesimi; quella verticale è cFvisa di 2·in 2 millèsimi e numer~fa dal ba,s so in· alto di 10 in 10; il centr.o del micrometro cori·ispon<~e al 50 de}le due gradua,zioni. .Il ca11uocchia,l e porta: infe1·iormente uno zocco·· ]o cOn inca.stro a coda di r~ndine per la sua unione alla testa della culla; la,ter~thnente uua 'finestrella per l'ìllnmiuazione notturna del micrometro e ùue ··indici cercatori. L'ocu lai-e si può spostare avanti e. indietro; per l'a,tlatta.mento del cannocchiale alla vista, medi.ante 1111 movimento · di rotazione del porta, oculare. H cn,nnoc:c:hiale cU le imrni~gini ritd(l1-izzatc, con un in -

.


-143gra,ndiniento cli 6,5 dia.metri, ed un campo d,i vista di 100 millesimi. J.illi posizione 1101·nia.le del ct1nnocchiale (a,sse .ot· tico parallelo al piatto) è quella corr' .:pondente a 10 ettogradi e o· millesimf del congegno . eclintetricv. Ì38. L 'orientatorè ò costituito cla una scatola

· cilindrica nella, quale (\ raccliinso un ago ma:gneti.co, ehe porta appHcato s'ul polo sud unru piast l'ina· gradm1ta, con ia divisione centrale corÌ'ispondente al· . l'asse .dell 'ago, e snl polo noi-él un éontropeso. Ll:i. scàtola è .munita inferior mente di 1,mo zoccolo a Cò· . da, di rondine pe1· l'a,pplicazioile clell'orientatore a ll o . st1:um.e nto; cl.allo zoccolo spOl'ge inferiormente ~m a,ri·esto a leva del l':.tgo magnetico; inentl'è sul la faccht sup<~tio~e della sca.tola sporge un arl'esto a, pistone per fr~nare le oscilla,zioni dell'ago durante l'impiego; sulht supm·ficie cilindrica della sca,t olà è pi-i.ti• cata nna, finetstr-a,. chiusa cla una lastrina di talco, con due. frecce . tnu~cia.te nel mezzo che. servono. da liiiea ùi fede per la dir·ezione clell'ago.

· 139. II treppie de del g oniori1etro, di ' legno, si compone di un:~ testa e di tre ga.mbe. La t esta porta al centro una boecoltt in cui è infilato un gancio a mollà, e superiormente tre piattelli per l'a,ppoggio delle viti di livello del ·g·oniometro . · Le gaml)e sono artieolate a,11:i testa., alla quale si possono fissare mediante tre perni a vite, e ter- · minano con tre p 1mtazz1~ metalliche . .


- 144 140. L'appareéchio per l'illul'ninazione del go, niom~t~·o consta di: una sc~t,tola. porta-pila (contenente una pila a secco); un <,:orclou<.:ino ft doppio conduttore e un po1;ta. lampadina eletttica, per la illu rninazioue del inicrometro del cannocchiale. Su di una facci3: latefale della scatola è applica.to un bottone regolatore della Juce e suHtt faccia superiore un intenuttore·.

141. Per il trasport?, il gonionìeho, va scomposto nelle segnenti pa,rti :. - un corpo del / custoditi in apposita casset-· goniometro ) t~, munita, a,l l'.este1:no di una - cannocchiale rnanigUa, d,i un cuscinetto e· - orienta.tore \ di due bretelle; . - treppiede con le gambe riunite e legate insieme rnedfo,nte l'a,p posita correggia fissata ad una di esse; - ipparecchio per l'illuminazione del goniomeJro in apposit a ca,s setta con maniglia.

'

.

1,42 .

Il goniometro mod.

912,

(tav . II)., si com-

pone di:

un eorpo del goniometro; - un cannocchiale a, prismi ; - nn treppiede del goniometro; - un orientqtore magneticD ; · un cuneo ma,s chio e femm ina per goniometro · . . .' nn }1ppai-ecchiÒ d'illuminazione del goni9metro.


-145 143. Il corpo del goniometro è costituito da :

_.:... un cilindro cavo, sorwonfato da un piatt o ,~ t a,.mburo con alloggiament o· per fl _disco azimutale. Al cilindro sono applicati: nua ghiern d' ai,resto con bottone a vite di pressione, che serve a fissare il cilindro al t reppiede ed 1m congegno mic1·ometrico per i piccoli movimenti azimutali . Al piatto sono applicati: una vite tangente del congegno di direzion~ con moltiplicatore a ti1mbur.o mìllesima,l e a svincolo, ì due indie~ di' lettura. degli ettogradi e quello dei millesimi di direzione. · - un disco azimutale ruotante nell'alloggiamento del piatto coassialmente a,d , esso. Lungo la superfice esterna è ricava,ta una COl'ona dentata in cui ingra.na la, vite tangente del congegno di direzione; sulla faccia superiore, alla periferia vi è un cetchio gr;:1,dnato i11 ettogradi d,1, O a 64, e nella part e centrale unò zoccolo foggiato superiormente ad . arco, in cui ruota ht culla del cannocchiale. P er mezzo dello svincolo si può rendere libe'ra ·la rotazione del disco sul piatto . Allo zoccolo sono .fissati da una parte due indici di lettura degli ettogradi e dei millesimi di sito ed unà livella con vite di rettitìca (1) e dall'altra una merisoletta per l'unione dell'orientat 9re; ....:.... 1m congegno eclimet rico, costituito da. una (1) Vi sono ancor a in servizio alcuni goniometri che in·vece della livella :fissata al disco . azimutale portano due livellette ad angolo r etto fissate al cilindro cavo.

10


.... 14ù -

vtte tangente .con moltiplica,tore a tamburo, applica,tò allo zoccolo, ed una cull,i. foggia,ta iuferiormen- · te .a settol'e dentato ; nel quale ingra.na la vite ta.ngerite. La culla porta a,i,)phcata,. all'esterno una lastrina,· gradua,ta. da O·a 20 ettogi-adi (couvenzionali) e superiormente termiiia con guida a coda di rondine ~d arresto a, niolla del c~nnocchiale. 144. Il cannocchiale a prismi . è identico a quel · 10 del goniometro mod.: Benna.ti (ved1 n . 137).

q5. L'orientatore è costituito da un tl'tbo nel qual~ .è racchiuso un ~-go ma,gnetico, elle porta a pplicato un indice sul polo nord .. Il tubo è munito la,teralmente di · uno zoccolo a coda, di rondine, per J'apj)Iicazione deH'ol'ientatote ·a no strument o; nello . zoccolo è a,llogato mi. arresto a leva dell'ago m11gne -· tico. , Il ttibo è chiuso a.nte.rioi:rnente da un disco di talcò, su cui sono incise una gl'aclnazi.one orizzontale cli 20 in 20 millesimi e una line1;1, di fede centrale · per la, direzione delFago, e posteriormente da una lente d'ingrandimento e da un .coperchi.etto metallico con fessura di mira. Sulla superficie esterna è incisa una,. freccia indican{e la , 1josizione del polo nord dell'a,go. .

Ì46. -

.

Il treppiede del goniometro .si compone :·

d~ un supporto del goniometro, di una testa, e di tre ga,mbe . · ·

.


-

147 -

· Il supporto del goniometro è costituito cfa : una base triangolare, con perno centrale cavo, di forma tronco conica. Sulla ha,se sono 1·icavati tre ·incavi, in corrispondenza dei vertici, pel' l'alloggiamento delle teste delle viti di livello e supedormente .vi è · àpplicato un ritegno a molla pe1; il cilindro cavo del goniometro . • Nella cavità, del perno · è alloga.fa una moila a spira,l e; alla, quale è sospeso .un perno a ite con dado ad anello, per l.'unione del supporto alla testa. ;La testa anche essa triaugolà1·e porta in corrispondenza dei vertici, t re viti di livello, è forata al centro. per il passaggio delfa mona a spirale del supporto e ad essa sono applicate le tre gambe .. Ciascuna delle tre gambe è formata di due parti: unà superior e di legno, articolata alla testa, àlla . quàle può essere fissata medi.ante un freno a leva e munita in basso di una vite di pressione; una inferiore di ottone, scorrevole sulla· prima e terminante. con una, puntazza. La parte inferiore si può fissare a· quella superiore, in quahmque posizione, me • diante Ja·vite di pressione applicata a quest'ultima . ,

1

l47~ Il cuneo masch io e· femmina è costituito da uno ·zoccolo · identico a quello del cannocchiale e da una t esta con guida e artesto molla simile a . quello 9-ella culia del congegno eclimetrico. Jl piano della testa con guida, è inclinato rispetto al piano dello zoccolo di un angolo di 600°

a

0

.-


-:-148 --:--

148. L'apparecchio d'illuminazione è identico

a quello del goniometro Bennati (vedi

11.

140).

goniometro va scompo· sto nelle seguenti parti, custodite come appresso indicato: - ca,nnocèhiale ~ in un unico astuccio con - orienta,tore ? corregg~a; - corpo del goniometro (1), in un astuccio cou correggia ; · - treppiede, in °lm astuccio con correggia; - cuneo maschio e femmina, · in un astuccio . con correggio1o ; - apparecchio d'illuminazione, in una cassetta con maniglia. 1'49 . Per il t rasporto il

ART.

' Tavole tta topografica per l 'artiglieria. 150. _:_ La ta,voletta per l'artiglieria (tav. III) si compone delle seguenti parti : - treppiede ; - tavoletta propriamente detta; - diottra-goniometro; - accessori.

(1) Pen !ntrodurre il corpo nell'astuccio occorre che la graduazione azimutale segni 1600.


~

149 -

costituì to da, tre gambe <li legno l'iunite a snodo per mezzo di chiavarde ed unai testa t ricuspidale puì·e cli legno nella quale si distinguono: t re viti di livello con cappelletti a testa piatta e una vite ce11tl'a,le a, testn, semi sferica detta vi te di arresto. · Le .gambe sono in du e pf~r ti ripiegabil i e. terminano con una puntazza,. 15 ,. Il t reppiede è

'

,-

La tavoletta propl'ia,meute detta consta 11i dnè parti: - una inferiore, cfrcolare, che ha un apposito fo1·0 centrale in cui, quando la; tavoletta è mon fa,ta, si investe la testa della vite cl'a,rresto; - l'altra, superiore, costituita da un rettangolo di legno stagionato di dimensioni 0,45 x 0,50 clello spessore di circa cm,. 2; lungo i lati più lunghi sono applicate, a,l bordo, due presse meta,JJiche a cerniera per poter fìss:tre la carta topografi ca o il foglio da disegno. Le due parti sono mantenute a, contatto da un anello circolare metallico. una vite tangente, eletta vite di l'ichiamo, è applicata alla parte superiore e ingram1, in una chiocciola fissata a quella inferiore, permettendo mo,·imenti micrometrici di rotazione della, patte superiore rispett o alla inferiOl'e (l) . J52. -

(1) Vi sono in distribuzione anche degli strumenti in cui la tavoletta è costituita cli una sola parte, mentre al treppiede è aggiunta una nuova piattnforma. . In tali str umenti: la piattaforma consta cli due parti :


-

150 -

153. La diottra-goniometro consta cli un'alidada e di un castello. Llalidada è una. riga. cli dmalluminio lunga cii-e-a, oni. 65 . il cui lembo · desti-o matedalizza sul pia-. · no della t avoletta la direzione del clia,metro pl-indpale del goniometro . Il lembo per la lunghezza di 50 centimetri è graduato in millimetri e numerato di centimetro in centimeti-o. L'alidada serve d'appoggio ~il castello. A ta,l uopo, verso la estremità posterio1·e, essa presenttb un conveuieute allargamento che permette l'unione tbl castello e assicura la necessaria sta,bi lit:1 dello stn1 mento sulla tavoletta _ Il castello consta cli : - una base; - un corpo del goniometro ; - un cannocchiale a pl"ismi ; - un congegno per l'a,ngolo cli sito; . - un orieutatm·e mngnetico. - una inferiore, circolare, che appoggin sulle tre viti di l~vello ed è munita di un giunto in cui è prigionier:i la testa della vite arresto ; - l'altra superiore, quadrangolare, elle è unita a lb . parte iuferìore da · un verno verticale. La v'ltc di rich1am? sopra descritta pe1·mette i movimenti micrometrici cli rotazione della parte superiore lispetto alla inferiore della piattaforma. La tavolettn propriamente detta è costituita tlalla pare superiore delln tavoletta sopra aescl'ltta. Essa s·1 inv0f.:te snllu piattaforma mecliaute due guide con incastro a coda di rondine applicate sulla sua faccia inferiore e ~i ferma mediante una vite dì pressione fissata ad una 11elle guide.


-151 -

154. Base del goniometro. - Si nottL110: 2 alie per l'unione all'alidada, una, Yi(e Yerticale detta ,•ite del niede, una livella tnHffe1·sa,l e dett;,t livella del J)i ede. È co~lituito da : - un piatto a, tambmo con l'all oggia,mm1to per il disco azimutale. 11 piatto ha inferiormente, al centl'o, un perno ti-onco c:ouico che si introduce in un colla,re cilind1·ico entro il qtrnle può tissa,l'si medianlc un dente cl'a,tTesto dello svincolo. Al pia,tto sono applicati un congegno micrometdco per i piccoli movimenti. del pin,no rispetto n,l col la.t e, 11 U(L vite tangente del congegno di diJ'ezioue con un moJ: tiplicatore a t.-·unburo millesimale e svincolo al quale è applicato un galletto che pe1'Jllette cli mantenere sviucola,to il disco a1/,imnta.le per grantli spostamenti, quando lo strumento deve essel'e impiegato come gonio.metL·o o .come rapporL.-'ttore·; · -'- un elisco azimut ale 1·notante nell'al1oggiamenlo del piatto, coassialmente ad esso. Lungo la snperlicie cilindl'ica è. 1·icavfLfa una, cor oua dentata, in cui ingrana la vHc fangente del congegn,o cli. direzione, alla cui dest,·n, verticalmente, è a,pplic-,L(a una vite di bloccaggio, che pci·mette <li fermate il congegno di dil'czione qna,nclo lo strumento si im piega come dioltr'a,; sulla, faccia superiore Yi è alla perifei-i:1 una graclua,7,i,one circolè,~L'e in etlogl'adi da O a 64, e nella parte centra.l e 11110 zoccolo foggi ato superiormente ad a,rco, · in cui n10ta Ja culla del cannocchiale. A11o zoccolo è :1pplicata 11:b vite tan-

155 . Corpo der goniometro. -


, -

152 -

gente deUa culla, con bottone di presa, ed è fissat a lateralmente una, meusoletta, pe1· l'unione dell'orientatore; -,- una culla foggiata. inferiormente a settore dentato, che si investe nell',uco dello zoccolo, e in cui ingrana . l.a vite tangente . La culla, termina inferiormente con unn testa, con guida a codtL di rondine e arresto a molla del cannocchiale. L'unione fra alida.da e ca.stello è fatta a mezzo <li . uri perno, pa,1·allelo a.l lembo, fissa,to all'alida;cla il quale entra nelle due tLiie deHa base del castello . Attorno a questo perno possono · determinarsi, a mezzo della vite del piede e di rn1a molla anta,gonista,, movi menti micrometrici ùi rotazione. 156. II ca0110cchiale a prismi è uguale a. quello del goniometro mod. 912 (v . n. 137) .

è eostitnfto, da u n anell o .estén10 fisso, munito di vite tangente "erticale con moltiplicatore a tà.mburo millesimale, ·e d.a un a,nello interno mobile dentato, che ingra.na ecl è mosso dalla vite ta,ngente. . L'a,nello esterno potta la graduazione degli et t ogradi del sit.o da, 6 a, 22, ed un indice per la lett ura dei 1nillesirni dati dal moltiplicatore a tamburo. L'anello interno porta una livella registrabile, a cui è unito l'indice per la lettura degli ettogracli. La, gra,duazione è i n millesimi · esatti. (~uando l'asse ·ot tico è orizzontale e la, livelh~ è centfata,, il congegno per l'angolo cli sito segna .10.00. 157 . . ll'congegno per l'an golo di sito


-

153

158. ~ L'orienta,torc è identico a quello del goniometl'ò mod. 1912 (vedi n. 14,5). 1 59. Accessori. Scino : stadia, bussola, li velia, scala ticonica, libretto di campàgna e tabelle, spilli topogra,fici, oggetti da disegno, arganelli e cacciavite .

.Stadia. -

J~ la stacfot regola,mentare per arti-

glieria. Bussola. (Da non confondersi con l'orientatore della diottra-goniome-tro). - È una bussola comune con custodin, e coperchio di. legno; l'à,gò può oscilla.re en,:tro un .settore graduato di 1200° (6000° a destra e fiOO'"' a sh1istra della posizione inizia\e) . e si svincola a.utomaticàmente dall'arresto a levni, h>· gliendo il copei-chio della btissola . 0

.

Livella. - J?; una comune livella, a, bolla d'aria provveduta di piano d'appoggio e del congegno · di eorrezione. Scala ticonica. - I"<} 1ma, h1stra metallica rettangolare : i lembi dei .lati lunghi sono graduati in ·m,m. e 1/2 m,m,.; sulle faccie della lastra sono tracciate scale trasversali le quali permettono di ricercare graficamente le dimensioni; in una data, scala, corrispondenti a lunghezze reali.

Sono que]]e rela,tive aila, ridnzione delle distanze all'orizzonte, a,I ca,lcolo dei dislivelli · Tabelle. -


-

154 -

a,i valo1i natura,li e logaritmi. ùe1le fnrn~ioni tl'igouo- · metricùe, ecc.· · Libretto d i campagna. - Serve per segnaevi i ' valori angola,ri e 11l distanza presi sul terreno. · Spilli topografici. - Sono costituiti da sottili aghi di acciaio guarnit i, da.na pm·te del la cruna, cli una, testa di cera,lacca. Corredo di oggetti da disegno comprende : - matite del n . 3 e del 11. 4; - doppio decimetro; - gomme di;L lapis; - p untine da disegno; - compasso a pun te fisse. 160. Per il t r;t,s pòtto dello sttumeuto, il tJ-er,- ·. piede è sistemato "in una custodia di tela olona, con coperchio cli cuoio. Alla custodia è applicato este1·narnente un tubo cli ·1atta per tenervi documenti Cal'tografici; la ta,voletta è contenut a in una borsa cli tela olon a; lu. diottra-goniometro ò flillogafa, in una cassetta cli legno, di cm. 75 x 15 x ~4:, rnnuita di cinghia; il cannocchiale a prismi e l'orientatoise sono sistemati in apposi.ti alloggiamenti. ~ ell a ca-s setta della · diottra sono nnche c011tenuti gli accessor-i : bussola e li,ella in appositi al-


-155

loggia.menti, scala ticonica,, .ca,cciavite, a,rganel.lo; · lapis, gomme; spini, puntine, sistemat i · iu una ca,s - . setti1rn.

A.l('l'.

Stadia per a rti glieria. I

1.6 1. La stadia per artiglieria, (tav . IV), sel'Ve

pei: mism·a,1·e le picco·1e clistànze con-· procedimento stadirnetrico -impiegà.ndo· il goni.ometro . Bssa, è costituita <la tre segrnenti di legno: d,né, della lunghezza cli mn. 107,5 e di om,. 7,5 di larghezza ciascuno, riuniti a mezzo di ·cernierr1; n terzo segmento, più - stretto, è inyestito a gua,ina . entro Ìl s~ condo, da,l quale spor·ge per 85 om. qna.ndo la stadia e~ aperta. La sta,dia . è lunga, se interamente aperta, metri tre~ e la sua, faccil:1 anteriore è di,,isa in scacchi di un decimetro, colorati in bianeo, nero, rosso non numerati. La distribuzione dei eolort degli seacchi è fatta in mo<lo che il pdmo e il terzo met r·o risultano di sca,cch1 bianchi e: neri, menti-e ·il secondo metro l'isultq, di scacchi neri e rossi. Di più per i primi due rnetri cla,l basso oltre agli sca,cehi pa,rziali di un decimetro nella · mefa · sinistra risulta.no 4 successivi .scacchi di 50 centimetri, il che facilita la lettura, delle distanze.


-156 -

ART. 4°

Mezzi per misure aerologiche.

Il barometro aneroide, (tav. V), si impiega per misurare la pressione barometrica e permette ài determinate più o meno approssimativamente (in funzione clella pressione) l'altitudine. Consta di una scatola metallica cilindrica con anello di presa. La faccia piana superiore porta inciso un qua<lrante graduato. Alla scatola, è applicatt11 superi o1·mente una ghiera gi1·evole con orlo zigrinato e vetro ùi protezione con lente. Sul quadrante è segnata una scala barometrica, di cui ogni divisione corrisponde a nn millimetl'o del barometro a ·mercul'io. Alla ghiera è unita una scala altimetlica g1·aduata cli 20 in 20 metri (o cli 50 in 50 metri) e sc.l'itta di' 500 in 500. La scatola contiene : - un tamburo meta,l lico a. pareti sottilissime, vnoto d'aria,. - un mecca.nismo d'ingra,ndimento e di trai:;fonnazione del movimento di oscillazione delle fac . cc ·del tamblnO in movimento circolare dell'indice; - nn inclice di lettura, applicato al meccanismo sopra detto e che si spòsta sulle graduazioni della sca,ln. ·bar.ometl'ica e della, scala altimetrica. Sulla faccia. posterio1·e della sca,tola ,·i è un foro attraverso il quale si può agire acl apposita vi162.

,


-

.157 -

te cli registro, che serve per Ja, rettifica del barometro. 163. Il termometro in dotazione ai reparti, (tav. VI), è un comune termometro a mercurio che serve per la misura della tempei·atuca del momento. · Consta di : un tubo capillm·e di vetro terminato ad una estremità con bulbo, contenente del inercurio; una lastrina graduata di porcellana con sca la centigracfa, una camicia di vetro che contiene il bulbo e la lastrina; una custodia di ottone con ca,mpanella di presa. La custodia è .costituita da un tubo esterno chiuso alle due estremità e da, un tubo · interno Cof!issi:co che porta il termometro e che può n10tare dentr·o l'altro. Entra.mbi i tubi presentano una lunga finestra. Ruotai1do opportunamente un tubo nell'altro si pos, . ~ono portare le due finestre a coincidere otten-endo così lo smaschera.mento della sca,l a graduata del ter.- · mometro. , Ruotando in senso inverso si ottiene la chiusura, della finestra e quindi la protezione dello stru · mento. 164. L'anemometro a pressione, (tav. VII), serve per misurare la direzione e l'intensità del vento a terra,; si compone delle seguenti parti: - un piatto circolare in ottone, con gÌ'aduazione . azimnta]e in ettog:radi millesimali, e .perno centrale verticale ;


-158

una, banùeruoh1i metallica su c:ui è segnata. lei, gra duazione dell'int ensità del vento; .. - un pendolo costitutito da 1ùu1 asticciola di ottone e di n~a sfera di celluloid~, imperniato all'estremità super:iore della, ba11deruola; ~ -un a lvero cavo munito di indice per la· lettura degli a,ngoli a7,imutali e di un contrappeso destinato a bilanciare il peso della bà nderuola,; - una testa, di supporto di circostanza,, costituita da un · blocchetto metallico che preseuta . superiormente u.na guida a coda di rondine eguale a quella della, testa del gordometro e nella cui parte inferiore è rictwato. uri largo foro nel quale affaccia, una robusta vite .di pressione . . Il piat to azimutale è · m_ù nito inferiormente di · uno zoccolo eguale a quello Ùel cannocchiale del goniometro. L'albero ca,vo è investito stabilmente sul pemo · ''.erticàl_e del piatto aUorno 111 qna.le IiUÒ ruotare . .· '4a bandet·uola ha un collare mediante il ' quale · si fissa alla pà,rte superiore dell'a,lbero cavo. Un apposito dente di ritegno . assicura che la ba,nderuola venga a risulta,rè in . posizione diametralmente opposta, a,l contra,ppeso. AR'l'.

Mezzi metrici. 165. Vi sono in ~ervizio due rapporfatori -millesimali m,etallici: il rapportàt.ore millesimale


. .,--, 159 -

a nonio e il rapportatore millesimal_e piccolo, non.-.1iè uri. rapportatore millesimale cli ca,1-ta. lndda. Es-

si si irr1piega,no per la misueazione e pel i-iporto degli angoli azimutali sulla ca1ta. · ·166. Rap1>ortatore millesimale a nonio -

Il .

rapportatore millesimale a nonio è costit uito da, : una corona circolare metallica,, una traversa applicata lungo il diametr?, della CO\"Ollà; 1111 · congegno di lettura con nonio, che può scorrere in apposito incavo· della corona cir<:olare. La coro1ia ha un raggio esterno di ];5 centiinetri ed interno di 12 centimetri. Essa, porta ltmgo il lembo esterno una graduazione periferica millesimale di 10<'0 in 10°0 numel'ata in ettogradi, \la 1 à, 64, in senso diretto. La travei·sa metallica è applicata in corrispondenza, del diainetro O _:_ 32 llella corona; essa presenta nella, parte media,na, t re finestre chiuse da una, striscia di celluloide sulla quale è incisa: ]a traccia del diametro O - 32 e in co1·l'ispondenza del centro clel ra,pportatore mm ~rocetta che individua il · centro stesso. . . Il congegno di lett ura è costituito, da un cursore a nonio, munito di vit:e di pressione e cli botton_e di richiamo c!Je scorre in apposita gua.ina. cleUa co rona, e. può fissarsi su di essa mediante. la· vite di pressione. Ii cursore oltre al nonio, è in cori•ispondenza, · del lembo della corona, _porta all'esterno l'indice di lettura ed. è munito di bottone di maneggio : agendo al bottone di richiamo dopo aver ser-

che


rato la vite di pressione possono spostarsi lnngo . la gradna,zione il nonio e l'indice di lettura. 167. Rapportatore millesimale piccolo. ~ 11 rapportatore mii Iesimal_e piccolo è coi:itituito da una corona circolare metallictL e da un ùisco cli celluloide applicato . alla corona. La co1·ona ha, un raggio ·ei:iterno di G,5 centimetri, illterno ·di. 5,5 centimet.1:i; pol'ta lungo il lembo esterno una graduazione perHerica millesimate di 10°0 in 10°0 numerato in ettogradi da 1 a 64, in senso diretto, ed ha llu orlo zigrinato di presa. Il disco di celluloide, applicato alla corona medhute viti portai incisa la traccia del diamétro O - 32 e in cor'rispondenza del centro del rapportatore una crocetta .che individua il centro stesso.

168 . Rapportatore lucido. Il rapportatore lucido è un foglio di carta lucid,1. su cui è stampata. una, circonferenza gra,d uata in millesimi di 22 ·cm. di raggio. La divisione più ,piccola della graùu11zione corrisponde ·a 2 millesimi. Il centro del rapportatore è indivitiuato dall'incrocio dei due diameti"i O ~ 32 e 16 ......:... 48 che sono segnati nel n~pportatore. 169. Righe graduate a distanza. - Vi sono in servizio clue righe graduate ~L distanzà entrambe meta'tliche : Esse s'ei·vono essenzialmente per la mi sura delle distanze sulla ca,rta.


161 ·-

· La prima è graduata solo sopra uno dei suoi lembL La g1·adua,zioue, in scala 25 .000, va da O a 12.500 metri; le cli.stanze sono segnate di · 25 in 25 metri e numerate cli 500 in 500 metri. La riga porta avvit ato· a metà lunghezza, 1111 ·pomello di presa. La seconda, che è contenuta nella. ca,s setta pel' mezzi metrici è graduata su entrambi i lembi. · . St1 di un lembo sono ripOl'ta,te in scala al 25.000 le distanze d,1 O a 11.300 metri, .segnate cli 10 in 10 metri, e numerate di 100 in 100 metri. Sull'altro lembo è rip01·tata, una graduazione in centimetri df1 O a 39 -segna,ta di 1 /2 in 1 /2 mi1 ·. limet ro. · · una squad ra. di dnrallumiuio o di . pacfl'oncl che .porta in cise. sui due cateti, · due gra1luazioni rispettivamente__di 60 e di 80 millimet1-i con l'origine al vertice retto . contrassegnate w e y e porta applicato nel mezzo . un pomello di p1·esa. ·u mismatore delle coordinate è custodito nell,~ cassetta per mezzi 1netrici e nella, borsa di ricognizione. 17~ . Il m is~1rntore delle coordinate è

Sitometro da ricogniz ione - B ussola :goniometrica. 17 1. Il s itome tro da ricog nizione , (tav. VIII), si compone di una scatola metallica pan1,llelepipeda con piolo di presa, la quale internamente contiene:


· _:_ 162 _:_ una livella, a, boll a d'aria, un p1·isma, a . riflessione a -sezi«:me di triangolo rettangolo isoscele, dne lastl'iue graduate, due lenti (oculari).: Esternamente presenta qua,ttl'O finestre, di cui . due: con vetri smel'i.gliati, sul coperchio e. su una cost?la,, e dne sull'{tltni costola in corrispondenza delle· len ti. · Lo strumento è contenuto in un astuccio di cuoio; il piolo pòrta un cordoncino per rtppenderlo a.I collo .. 172: La bussola goniometrica, (t:w. IX), si com -

pooe cli:

- i scatola cilindrica di ottone; duato;

1 ago magnet ico con disco cil'colq,i·e gn~-

.1 coperchio di vetro gb-evole; ~ 1 coperdli.o met~~llico rib.alt:1bile, con fi -·

-

nes_tra di vetro e linguett{t copri prisma; ' - 1 prisma i1 riflessione, con lente; .:_ 1. anello cli maneggio . . 173 . - La scatoht cilindJ:ica costituisce il co1·po dell a bussola: essa porta. al centl'o del fondo un perno su cui appoggia l'ì1go magnetico; a,l bordo .superiore ·della scatola è fissi:1.to il coperchio di ve. ti-o girevole è sono applicati, in posizione cliarnetral inen te opposte, :me<liante ce.i·niere, il coÌJerchi.o ribaltabile e il prisma, a riflessione. Soti:o al prisma è fissato, pure a cernie1·a, l'a: Ì1ello di maneggio.


-

_163 -

Sulla superficie cilindrica della scatola, all'interno, in posizione diametra.lmente opposta a,l prisnrn., e · quindi in corrispondenza della cemiera delcope1·chio metallico, è inciso un . indice di lettura; all'estemo è applica.ta una graclua,zione millesimale, crescente in · senso inverso al movimento ·delle lancet te dell'_orologio e la cui oi:igine coincide con ].'indice interno, ed un bottone .a vite per l'a,rresto del cope1·ehio girevole di . vetro. Nella superficie cilindrica vi so110 due fori cl.ove sono a,pplicati l'al'!'esto a leva dell'ago magnetico e nn bottone a molla per limi.fare le .oscillazioni del iJiscò . 174.· - L'ago magnetico è fissato inferiormente disco circolare g1;aduato e quindi non è ·visibile. · Il elisco ei.rcolare, in al1uminio, poi:ta 'Una gradua. zione millesimale periferica, in .s enso diretto, con lo zero in corrispondenza di una fre.c cia luminosa segnata pure sul disco, e che _individua la posizione della punta nor-ò. dell'ago magnetico. Concentrica a tale graclua,zione e internamente ad essa è riportata · un'altra graduazione pure in senso .diretto, spost ata rispetto alla prima di 180°, in modo che ]o zel'O corrisponde a,l 32 - 00° della precedente, ed i cui numeri sono scritti alla rovescia in manienl, da poterli leggere dritti, quando vengono ri11essi dal p1·ismar. La più piccola divisione delle graduazioni corrisponde a 20 · 111

0

00

·


-164175. - Il coperchio di vetro girevole è fissato al bordo superiore della scat ola, rispetto al · quale può g1ra,~·e; porta un . indice luminoso, e può fei-: marsi in qualsiasi . posizione mediante il bott one a · vite applicato alla scatola. .

11 coperçhio ribaltabile con finestra di vetro hà la cerniera q1e preseuta una certa resi-. · steuza, di guisa che è · possibj.le mantenere alzato il coperchio in posìzione verticale. >La finestra di vètr·o presenta una linea di fede verticaie che serve per la collimazione, e che di notte è individua,ta, da ' dt1e : indici luminosi, applicati internanient~ al coperchio. · Al bordo del coperchio è fissatà posteriormente la linguetta copri-prisma e. lateralmente un'appendice che allorchè si chiude il coperchio fa a,g ire l'arresto ·a leva dell'ago magnetico . 176. -

1'77. - Il prisma a riflessione con lente è mon ta,to in una custodia metallica, munita, di tae;ca di rnfra attraverso la qua,le è possibile vedere per visione diretta gli oggetti a cui si c:olliina e pe1: riflessione attraverso il pr·isma la gr·a,duazione in. terna del disco graduato . . La cernì.era dei prisma non è fissata rigidamente aJla scatola, ma è montata in nia.niera da poter scorrere in basso ed in alto, sicchè è po~sibile regolare la distanza della lente del prisma del cerchio · · graduato per ottenere una chiara visione.


.-

165 -

· 178. L'anello di ma,neggio presenta in corrisvondenia delJa. sua superficie' esterna una tacca. 1'ale tacca, assieme all'altra, ta,cca_portata dallà, linguetta copri-prisma del coperchio, individua il . diametro della bussola che contiene la tacca di mira· del prisma e l'in~lice interno della bussola che è il diamet ro principa.Je sul· qt1ale sì fanno 'le letture degli angoli.

A.wr. 7° Telemetri 179. · ~

I tele1netri . impiegati · dall'artiglierh1 terrestre sono, in generitle; . monostatici · a coincidenza. .l.i;ssi possono essere a dimezzamento o ad inv.ersione cli immaginL In quelli ~~ dimezzamento, l'immagine del punto , a cui si collima è unica, cliritta ecl è ta,g liata dalla linea dia:rnetrale orizzontale che divide in due il ca,mpo dello strumento. In quelli ad in,versioue; le immagini dell'ogget· to sono due : una per ciascnnai metà del co.rpo, una dirittai; l'alt ra rovesciata,. . · Vi sono in distl'ibuzione a,i repa,rti diversi tipi di tèlemetri o. a dimezzah1ento o acl iuversiorie che diffel'iscono fra di loro, per dimensioni, ingrandimento delle immagini e pa,J'tico1arità cost ruttive, Le parti principali che si. riscontrano l?erò in tutti i telemetri a: 'coincidenza (ta.vola X), sono : . il corpo del telemetro che porta alle estremità i riflettori e .al centro l'oculare; il cannocchiale telem:etrico, · contenuto nel


-

166 _.:_

corpo del telemetro, munito di due obiettivi e del gruppo oculare dei prismi ~ -:-- gli orga,ni di misura e di· rettifica soppor- . tati direttamente dal corpo del telemetro o conteIJ.uti · nel cannocchiale telemetrico ·; le parti accessorie . e il sostegno del telemetro . 180. Corpo del telemetro. - Nella struttura generica è . un t ubo in metallo (di lega di ~1llu. rriinio o d'a,cciaiQ speciale o di ottone) chiuso · alle estremità da fondelli con guarnizioni. i mbottite e rivestite di tela e di sostanze cattive cond11ttrici del · calore., Presso i fondelli, nella parte cilindrica,, sul- . la stessa generatrice esistono due aperture cireolari che permett ono l'entr.ata dei raggi luminosi; altre apert11re servono al passaggio dell'.oculare, del bottone ·o l'ullo pei· la . misura, delle dista,nze, dei bottoni per la . rettifìcft e deÌla finestra, per la lettura della, scala delle <lista,nze (quando tale lettura si fa ' a-a.Il'esterno)_ Esternamente ~~l tubo sono appli· cati gli ' organi . per · I'uilione del tubo al sostegno; per ricevere i colli'mtttori, · ecc: ; · internamente . si hanno gli attacc.hi e le guarnizioni per le varie par: t,i otticbe e mecca.uiche, compreso il cannocchiale telemetrico.

Riflettori: ; - Sorio costitnit i da due prismi pentagoni che hanno il compito di riflettere ad angolo retto entro H tnbo del telemetro i raggi provenienti dagli oggetti ai quali il telemetro è diretto.


-167 Oculare. - È un ordinario oculare astronomico, montato su appo~ito tubo che consente l'a<lattamento alla, vista dell'operatore. Orcliua.riamente nei telemetri di receute 'fabhrica,zione l'asse clell'ocnla· te è inclinato di 45°, 6Uo e 90" sul piano d'incidenza dei ra.ggi centrali che giun~ono ai riflettori. Alcuni tipi di telemeti-i hanno <lne oculai-i, uno nel ria.no sop1·a ricorda.to ed u110 ·a, 900. 18 1. Cannocchiale telemetrico. - Il .cannocchiale telemetrico è costit uito in gene1·e da un tubo in acciaio al nickel o in lega. di alluminio, ben ceuLra,to nel corpo del telemetro eh appositi sostegni, che porta n,Jle estremità clne obiettivi e al centro il gruppo ocnlal'e dei prismi. _Gli obietti.vi ricevono i raggi pro,·enienti dagli oggetti lontani che lianno nttraversato i riflettori e li clirigono sul gruppo ocufa1·e dei prismi il quale ha lo scopo di. piegare nd angolo retto i ru,g gi sn.cl_detti e di.rigei·li sull'oculare che ingrandisce le immagini. Il gruppo ha anche lo scopo di so\'l'apporre nei d ue mez7,i c:1mpi dell'oculare le due mezze immagini o le immagini dello stesso oggetto sicchè riesca facile porta.re in coincidenza i punti collineari ocl omologhi de11e immagini. Nei t elemetri ad inversione una delle immagini Yiene capovolta dal gruppo stesso.

182 .

-

Organi di misu ra e di rettifica.

Gli orga,n i di misura sono inte1·posti tra uno deg1i obiettivi ed il gtuppo oc!llare e sono essenzfalmente costituiti da mi ptisma o sistema di p1·ismi che


-

168 -

si sposta opportunamente per ottenere la coincidenza delle im magini del punto co1lima,to e ùa un sistema meccanico che registra amplificato lo spostamento d~l prisma o del sistema., consentendo di leggere su a,pposita scala la distanza i n funzione dello spostmnento . Gli organi di 1·etti6.ca senono per ottenere che nella- linea di separa,zione dei mezzi campi del tele· metro, venga a corrispondere lo stesso; punto dell'oggetto collimato, quando il telemetro segna. la distanza dell'oggetto stesso. Si distinguono in organi pe1· la rettifi ca in altezzn e Ol'gani per la rettifica iu di· stanza. Parti a ccessorie. - Le principali pa.1'ti accessorie sono : la st adia di rettifi ca, il collima183. -

tore, ·gli a,ppareccl1i di illuminazione delle scale, la cassa a sospensione elastica, l'astigmatizzatore, il sostegno del telemetro . • St~dia di rettifica. - · È <'ostituita da una palina munita cli, collimatore ottico norma le a.ll'a,sse ùella palina,; porta a,lle estremità due falsi scopi distanti tra loro quanto è lunga la base del telemetro. Serve per la rettifica del tel emetro, cUsposto con l'indice a ll'infinito della scala. I falsi scopi possono in alcnne stadie ricevere un mo,-imeu to di r ettifica.

Il collimatore. - 1~ nn cannocchialetlo a grande campo con reticolo a croce, con oculare inclinato ad angolo retto, applicato mediante apposito


-169 -

a.nello nel corpo del telemetro in genere sulla · parte opposta a, quella dove si trova il rullo o bottone delle dista,nze i.. serve a ricercare il bersaglio ed a· seguirlo in caso . che · si muova. Il collimat ore ·è montato su di una base r.ettitì.c::Lbile in modo da ottenere pa,ra1lelismo perfetto tr-a, l'asse· ottico clel collima.tore e la visua,l e del telemetro . In alcuni telen1etri esistono anche· sem1:>lici collima,toti a tra.gua,rdo od ottici fissi al eorpo clel telemetro. Apparecchi

di

illuminazione · delle scale . -

Sono cost.itni.ti. ·da un generatore di eorrM.t e ti.nito mediante conduttore a, piccole la.mpade ad inca,nd.esee:t;tza sorrette da porta, larnpade, che mediante apposjte .sta.ffe si uniscono a,l telemetro nei punti necessari per illuminm·e di notte o la scala interna o la esterna, . La cassa a so, spensione elastica è costituita,. cfa 1111 cofano in lamien1:, ~çl in legno e ferro, che nell'interno porta due o . quattro anelli rivestiti ai cuoio (seeondo la hmghe.zza e peso del telemetro) sostenuti da molle a spirale. Gli ·a,nelli si aprono on.de perJUettere l'introduzione del telemetro . e poi. si richiudono con appositi fermi, onde . salvaguarcla re Jo strumento . da.Ile scosse durante il trasporto. Nella ca,s sa pos sono essere contenuti la palina stadia, i] collima toi·e ·e g1i aecessori di cni è munito il telemetro. . Cpssa à sospensione elastica. -


-170

costituito da dne ]enti cilindriche che ·si interpongono, q1~a,ndo occorre, sul. pei·corso dei raggi provenienti dagli obiettivi. '1:ali lenti deformimo le immagini nel senso dell'altezza e facilitano ht collimazione quando questa t1ebba essel'e fatta su .punti l uminòsi. Astigmatizzatore.

È

Sostegno del telemetro. ~ l~ costituito essen zialmente <la un treppiede (o da mia colonnetta, o

da un ba,s amento) che sorregge una, testa girevole suUa quale si investe il t elemetro. Il sostegno consente la livellazione dello strumento e n e permette i rnovimenti..-nel piano azimut ale e nel pia,no zenital e. I movjrnent i sono fatti a. mano per grandi ampiezze e con organi meccanici a movimento dolce e grac1uale per i piccoli spostamentL Il sostegno può a.vere nelht testa e in uno clei collari di sostegno · gradua,zfoni azimutali e di sito · e servire così. anche da goniometro. In tal caso nel camÌ10 del telemetro e a,l centro pnò essere t raccia ; ta una lineetta ver.t icale di riferimento ' per il puntamento in -direzione. 184. -

Conservazione del · telemetro. -

Per

Ja buona conservazione del teJcmetro occorre: evitai:e di tenere in utilmente il telemetro espo sto al sole, alla pioggia, alla polvere ; . impiegare · i ma,nicotti . para-pioggia, e para.sole quando è necessario ; evitare il ~aneggio degli organi di rettiti.c:1


~

171 -

e del bottone delle distn,~ze quando 11011 è necessa,rio ;· impedire che persone non pratichè dell'im.piego tocchino il telemetro ; evitate in modo assoluto che si cerchi di scomporre il telemefro presso ·i répartL Per maggiori e più a,rnpie no-tizie sui telemetri si rimanda 11lle « Nozioni sui sisteini ottici dei congegni di osservazione e cli puntamento e sui t'èlemeti'i monostati.ci p ~ e<liz . .1927. ·

A.nT. 8° Con g'égni di .ptin~amento ' de i pezzi 185. -

Generalità s ui con gegn i di punta me nto.

Sono· qni des(:J·itti i congegn'i pèr il p1Jntamento in direzione dei pezzi (che · possono anche essei-e. comuni a, diversi pezzi) e •i congegni del ,puntamento in inclinazione che si impiega.no allorchè non si fa uso dell'alzo <lei pezzi.· . Per quanto sì riferisce a,l la, descrizione degli alzi si ·1·irnancla. per ciascun materi.a,l e alla rela,tiva istruzione (parte l" - Vol. I dell'addestramento dell'artiglieria). · I congegni del punta.mento in Ùirezione possono a vere: due graduazioni a,zimut a,l ì indipendenti pel pa,i·allelismo · e per la direzione · (tipo N. 1) oppure · due graduazioni, di p_a.rallelismo e di clire7,i.one, vin-


172 :....:_ colate l'una àll'altra (tipo N . 2), oppure mui. soia, g'r-a,clul);zione, . di. dire~ione. ·. t congegni_ pel puntarneitto in. inclir~azione livelli a doppia graduazione ·- hanno · due .gradua· zio11i indipendenti: una . pel sito e una per l'eleva-· zione .. Un solo strùrnentò, il cerchio Cortese, J)Ol-t:1 riunite in sè i_l congegno di puntamento in direzione con due gra(lùazio1Ù indipendenti e quello pel puE· ta.iriento in inclinazione, ad unica graduazione.

· Cerc.hio di puntamento . Mod. Cortese 186. _

Il cerchio di puntamento Mod. Cortese

('l'av . Xl), ha due graduazioni. . azimnta.Ji fadipenclenti l'uria cfall'a,ltra e s~ impiega pei:- il punt a111e.n-. to in direzione e<l inc1inazio1:tè in . n,lcune artiglierie. di.·medio· e grosso calibro; si . compone cli : ~ -un sostegùo a: bilico; .,_ un corpo dello strumento; - un ca,nnocchia,le a pr-ismL .

.

.

Il sostegno a . bilico comprende : - uno zoccolo con settore clentato,.. che sori·egge il corpo dello strumento, . e · viene applicato al suppo1'.to cl'orecéhione, f~ cui si fissa 1nedia,nte apposito, arresto a mol1a; · :_ un cili.n(lro c~tvo, èntxo cui · è imprigionato il perno di oscilla,zione dello strurnent<;>, che collega il cilindro col settore dentato dello zoccolo. Nella 187. -


. .,. ;_. 173 :lJa,r te inferiore esterna' il cilindro è foo·;)fato ·a den-·. . ~~ iiei·a,, ove iug r-l,-i,na la vite del (;ongegno . eclimetl'i. co. Kel cilindr o sono inoltre · a,pplicati: nel . cavo interno, un congegno co_n cttore dello sbandamento, media,nte il quale si può far ruotare il cilindro ·. attOi'llO al perno di oscilla,zione, e sull'orlo esterno . una lastrina, con gl'aùua,zione eclimetrica . (i~ et. togr~tdi com:enzionali) da O a 20 ettogradi, n umel'ata di 2 in 2, .col 10 nel piano normale al perno . tFoscillazione (rfosizione nopnale dell'eclimetro) . 188- Il corpo dello strumento è costituito . essenzialmente da.: · :.._· una base con fascia, a collare ·e d albào centrale. La fascia a collare è girevole sul cilindro cavo e porta applicati: un congegno eclimetrico con moltiplieatore a ta.mpuro millesinrn.le, e due indici <li )ettura degli ettogradi e dei millesimi cli inclinazione. L'alberò centrale costituisce . il perno di t·otazione dello strumento pel doppio movimento azimutale, a giro complet o; di dfrezione e. di parallelismo. La base . poi'ta applica,ti esternamente: due liven e ad angolo retto, di sènsibiÌità mezzo rnilleshno · circa_ (1), un congegno di direzione con moltiplicatore a tamburo millesimale e svincolo e due indici

(1) Si chiama sensibilità cli una livella l'angolo che corrisponde allo spostamento di un milliruet1·0 della bolla .


-

174 -

di lettum deglj ettog1:adi e <lei mi11esirni di dhezione; - un collo gite,·ole altorno all'albero centl'ale, terniinantc i11Ceriorrnenie con una corona dentata,, nella quale ing1·ana la ,,ite ta,ngente del congegno di direzione. AÌ collo sono applicati: in basso un anello, con gmduazione cli direzione cla O a 64 ettogn1di, nn me1tLta cli 2 in 2, ed in alto un congegno ùi parallelismo con moltiplicatore a ta.inbmo millesimale e sYincolo, e due indici cli lettura degli ettogr::tlli. e dei millesimi di parallelismo. LEL graduazione di direzione è disposta in mo do che facendo ruotare il collo rispetto al la, base nel ve1-so ornrio (positirn) si leggono gli angoli dectesce11ti; ~ una, testa, t1entata, nella quale ingrana la vite ta,11gente del congegno di pal'alJelismo, è foggiata superiormente a culla; in essa 1·uota lo zoccolo del cannocchiale. Alla testa sono applicati: un rÌnello, con g.ra~mtzione di parallelismo da O a G-! ettogracli; numerata, di 2 in 2, ed una vite tangent e a bottone che, ingranando nel settore dentato clel suddetto zoccolo, .Può fat assumere al cannocchiale le varie inclinazioni. Due apposite liuee <li fede incise suJfo, culla, e sullo zoccolo, servouo a dctel'lninarc la posizione normale del cannocchiale . . La gniduazione di pai·allelismo è dispostn, in modo che facendo rnotl1re Ja testa gil'evole rispetto al collo nel senso ora.rio (J)ositivo) si leggono angoli crescenti.


-

175 - ·

a, prismi è costituito · essenzia,lrnente da ·uu obiettivo, un ocula1·e, un sistema di prismi ed un mici:ometi-o ; porta inforiorment e uno zoceo]o dentato 11er h1 sua unione a,lJtL testa a culla, ed in alto a sinistra,_dué indici cetca,tOl'i. L'ocnlare sj può spostare avanti ed indietro, per 1'adattamento del caunocchia,le a,lla, vista, rnedia,nte movimento di rohv1,ior1e del porta-ocula,re. Il micrometro è costituito ùa un vetrino su cui sono incisi du~ dia.metri in c.roce. 11 cannocchia,Je dà le immagini diritte con un ingrmìclimento di tl'e diametri e mezzo ed ha, un. campo di vista, di 160 millesimi circn,. 189. -

· Il cannocchiale

Cannocchia le panoram,ico a doppia g raduaz ione tipo N. 1 Cam p. 190. Il cannocch iale . pa noramic.o a doppia graduazione tipo N. 1 Camp. (ta,vola XU), ha due

g1·a,d ua,zioni a,zimutali indi.pen<lenti e si impiega pel punt~unento iu direzione di artiglierie di piccolo e medio ca,libro; si compone di. : - un corpo <lello strumento; - mm testa girevole. Il COq>O è COStituitO Ùa: • - un gambo fo1·ma.to da, due tubi a,cl angolo retto, nno orizzontale, l'altro vertica,le. Il vel'ticn,1.e, perno di rotazimie _della parte superiore dello 8trumento (per il doppio movimento azimutale di I 91.

__:_


176 -

dfrezione e di parallelismo), porta. l'olri.ettivo, non chè i dispositivi pe1· H rim·io dei n1ggi che peneti,a,. no nella fin<>..stra ùella testa gireYole e per il ntdtlrizzarneuto delle immagini .e presenta una svasatura per U fissa,ggio all a telòta Llell.'tLJzo . Il tubo orizzontaJe porta: l'oculare, il micrornetl'o a vetrino, su cui sono incisi due dlamet1·j ortogonali, ju. clinati a 45° risp:etto al diametro verticale, nonchè due Ùatti di quesb1Jtirno e dne tl'atti dei dia1netro orizzontale; una finestrella, per J 'ill nmina,zione del micrometro nel puntamento di notte; - una base cilindrica, nnita alla piwte superiore del tubo vel'ticale, aJla qua.le è ,Lppli.cato un congegno di direzione con moltiplicatote a tamburo millesimale e svincolo, e due indici cli lettura degli ettogradi e dei millesimi di direzione; llll tamburo girevole, cilindrico C SOVl'apposto alla base .(collo stesso ùiameti-o e collo stesso asse cli questa), munito di una corona dentata, nella' qua le ingrana la vite tangente d.el congegno di direzione; un anello con g1·aduazione di direzione, da O a 64 ettog1·a<li (ze1·0 nella posizione origine), disposta in modo che, facendo ruota1·e il tam buro girevole rispetto a,l la ha:se nel senso orario (positivo) si leggono a,ngoli decrescenti, un congegno . di parallelismo con mol liplicatore a tamblll'O millesimale e svi-ncolo, e due indici · di Jettura degli èttograc1i e millesimi di pa.rallelismo; · - un coperchio del tamburo girevole, munito di una corona dentata, nella quale ingl'ana la vite tangente del congegno di parallelismo, e di un anel·


177....:...

lo con graduazione •di parallelismo, ·da O a 64 ettogradi (zero nella posizione origine) disposta in modo che, facendo ruotare il coperchio dspetto al t ,1mburo, nel senso orario (positivo) si leggono angoli crescenti. 192 . __:

La testa del cannocchiale è unita, ri,

gi<ht,mente meùiante un èollo cilindrico al coper- · chio del tamburo gil'evole . I<Jssa contiene il prisma riflettore che raccogli<: i rnggi attraverso una finestra protetta da un pa,rasole e porta a,pplicati un collimatore (con linea di. mit,1 costa,ntemente parallela all'asse del prisma i-iflettore) fisso a, uu disco girevole ruotante jn senso zenifale; :un bottone a vite verticale con 1110lti• . plica,toi·c a tamburo per i movimenti zenitali de: pi-isrnu, riflettore e ùel · collimatore ; due i.udici di . Jettma, degli ettogradi e dei millesimi di. inciirntzimie del pl'isma · (g1·a,chiazione in . millesimi conveuzi.ouu,li): Al lembo. posteriore del cliscò girevole i\ applica.ta una, lastrina gradua,ta da, 8 a 12, col .lH nella posizione origine, che conispÒnde alle incli nazio1d di 2 in 2 ~ttogradi convenzionali del prisma rifletto1:e rispetto a.n'asse él.el cannocchiale. 11 cannoccliiale dà ·1e immagini diritte, co11 un ingrandirn~nto di 4 diarnetri ed un campo di vista cli 175 millesimi.

12


-

178 _:_

Cannocchiale panoramico da · 75/27 modificato a doppia graduazione . . . 193. - Il cannocchiale panoramico da 75/27 modificato a doppia graduazione tipo N. l (favo-

la XIU), ha costituzione identica al ca,nnocchiale a doppia gra,d uazione ti po N . 1 cbl qual è differisce solo per pa,rticolari costruttivi, e si impiega nell'identico modo.

Cannocchiale panoramico a doppia g..-aduazione tipo N. 1 mont. 194.. - Il cannocchiale panoramico a doppia graduazione tipo. N. 1 moi1t.' (tavola XIV) ha co-

stituzione identica al . cannocchiale a doppia gra- · duazione tipo ·N . . 1 ca.inp. dal quale differisce per partiQolari costruttivi. Esso infatti ha dimensioni .p iù piccole del tipo n. 1 camp . ; hl1 il tubo po1·ta ocula.r-e inclinato in alto, anzichè ad angolo retto . .col tubo verticale, e dotato di un movimento circola.re rispetto a,l tubo stesso; lt;:t il sistema di attacco a l la guaina dell'alzo, costituito anzichè cla una svasatura del gambo, da un'appendice con inC}WO di ritegno sporgente alla base. Il cannocchialè ]H1 un ingra,nclimento <li 3,3 dia'. metri, anzichè di 4, ed un campo di vista di 210° circa. 0


-

179 -

Il maneggio del cannocchiale è identico a quello del tipo camp. 11 cannocchiale panoràmico tipo n. 1 mont. s'impiega sull'obice da 75/13. La rettifica in direzione del cannocchiale può farsi, volendo, senza toccare il congegno di parallelismo, ma agendo a ù ue viti <.li retti.fica dell'alzo che..... contrastH,no contro l'a,ppeuòice di at~-icco . del cannocchiale.

Ca nnocchiale _panoramico per alzo da 305/8 e 305/ 10 195. - JI cannocchiale pa noramico pe r alzo da 305/8 e 305/ 10 ha dimensioni e caratteristiche.

uguali. al ca,nnocchiale a doppia gradna.zione tipo n . 1 camp. dal quale differisce sol<? pel sistema di unione aill'a,lzo, e per avere l'ol'igine llelle clue graduazioni spostata di 16.00° rispetto aH'ocuhtre. Simpiega col mortaio da 305/ 8 mod . 911-16 e col rno1:ta,io cla 305 /10. 0

Ca nnocchia le panoramico mod. Cortese F_alcone 196. -

11 cannocchiale panoramico mod. Cor-

tese F a lcone ('rav. XV) ha due graduazioni azimutali vincol ate l'una all'aJtra . e si. impiega pel pun-


-

180 _:__

tamento in direzione di ·a,rtiglierie di. piccolo, medio e grosso calibro. Si compone di: - u_n coipo déilo strumento ; - una testa girevole . Nel corpo deHo strumento si nota,no: - ~m gambo formato di due. tubi ad angolo retto, .uno orizzontale e l'altro verticale . ~l tubo orizzontale porta l't;cula.re, il micrometro costituito da . irn vetrino su cui sono incisi due tratti ohl~qui ad angolo l'ètt(), col vertice al centro, ed il (lia. metro verticale, interrotto al centro; una finestl'eÌ la pe1; l'illuminazione del micrometro ·nel punta.mento di no_tte. Il tnbo verticale porta_ l'obiettivo ed . i dispositivi per il rinvio dei ra,g gi ottie;i che penetrano cfalla, finestra della testa girevole, e per i.l raddrizza.ment o delle immagini;· presenta una, svasatura per il fissaggio alla, testa dell'a.lzo; al tubo sono applicati : · . ' _.:,_ nn congegno di direzione, con moltiplicatore n, ta,mlmro millesiinale, svincolo ed arresto a 'Jevà (che impedisce i movirnei1ti del tàmlnu·o per effetto delle scosse .del tiro); ..:_ un congegno del parallelismo, con moltiplicato1·e a tamburo millesimale, munito neJl'intèrno di un nrtesto che impedisce al tnmburo di compiere l'intero giro, limitandone il movimento da O a 99"0 1 un arresto a molla con indice dei millesimi cli parallelismo ed una Jiuea di fetle incisa sul riparo del congegno; . 197. -


-

181 -

dnc anelli mobili porta-indici degli ettogritdi e dei millesimi. in direzione, vincohtti a,i movimenti del congegno di pa,rallelismo, per modo che ad ogni graduazione fatta segnare su questo, coi-l'isponcle uno, data l)Osizione dei suddetti indici. Lo ::;postamell'to di questi a,vvieue pci· un'a,mpiezza masisima di 99°0 • 198. - La, testn girevole del cannocchhtle contiene il p1·isma tiflettote, che l'accoglie i raggi attraverso umt finestl·a, protetta da parasole, e porta ltpplicati : ....:. unu, ghi.e.t a g1·rtcl11a,ta, girevole ·a mano, portante nell'interno nn congegno d'arresto a sctttto per ogni sessantaquattresimo cli giro, ossia, per ogni ettog1·ado convenzionale, ed a ll'esterno un bordo fi . 't ettato di. maneggio e due g1·aduazioni simmetriche (da O a 64. in senso 01·ario) cli cui una tni,cciata su) lembo infe1fore delJ::\, ghiera, tinta in ne1·0, per gli ettograd i. ui direzione, e l'alt1·a s ul lembo superiore, tinta in 1·osso, pel' gli ettogradi cli pai·allelismo; - una piastrina con indice degli ettogradi ùi parallelismo, fissata sul collo della testa girevole, al, disopl't'I, della ghiern graduata, ; - un l)ottone a vite verticale, per i movimenti zenitali del prisma riflettol'c, con moltiplicatore a tamburo milJesimale (graduazione in millesimi convenzionali) ; · ~ una molla d'auesto del bottone, con indice; - un'indice girevole, ruotante in senso zenitale col girare il bottone a vite. Sul lembo poste-


~

182 -

1·iore del discc, è tracciata una graduazione di tre tratti, numerati 9, 10, 11, che corrispondono alle inclinazioni - 1,0, + 1 ettogradi convenzionali del prisma riflettore ris11etto · all'asse del cannocchiale: L'inclinazione tota;Je assunta da detto prisma nellà collima,zione ad un detenni.nato punto, è data . da, due numeri letti snccessivamente sulla gracluar.àone del di,sco, in corrispondenza, dell'a,pposito indice fisso alln, testa girevole (ettogradi), e su1là graduazione del bottone a vite, in corrispondenza all'indice della molla ci'a,rresto (millesimi). Al ·.disco è applicato un collimatore. Il ·movimento det disco avviene in modo . che, collimando ' col cannocchiale e col. collimatore, le dtt'e visuali risulta.no sempre parallele. Il ca,miocchia,l e dà le immagini diritte con un ingrandiniento di 4 dia~11etri, ed lHt un campo di vista di 175 millesimi.

Cannocchiale panoramico da 65 / 17 modificato a doppia graduazione tipo N.

2

199. Il cannocchiale panoramico da 65/17 modificato a . doppia gruduazione tip~ n. 2 (Tav.

XVI), ha .costituzione molto simile al cannocchiale panoramico mod. Cortese Falcone, dal quale differisce per particolari costruttivi. Esso ha infatti dimensioni più · piccole, ha il tubo porta oculare inclinato in alto anzichè ad


-

183 -

ango~o retto col tuùo verticale, e cloh~to di un movimeut,o circola.re ·rispetto al tubo verticale stesso. E permauentemente applicato all'alzo del cannone da 65/17 col quale si adopera . La cli_ffercnza, pl'incipale del Cortese Falcone è che il ca.nuocchia,le modificàto al t ipo n. 2 è SJ)l'OHisto · ùel congegno di. pai·allelismo con moltiplicM.01·~ a tamburo ccl ha, gli indici di direzione fissi. Snl cannocchiale è possibile i:;egnare soltanto gli ettog1·adi e i millesimi cli clil'ezione e gli cttog1·itdi di pn,l'allelisrno; i millesimi di. pa,i-a.llelismo sono segnati sull~L testai dell'alzo mediante un bottone a vite che ha corsa limitat a a 990•. l l cannor.chia,le lm un ingrn,nd~mento cli 3,5 diamet1·i ed un campo di Yista di 21000 circn.. n maneggi.o del cannocchiale è i1lentico a quello del Cortese FaJcone, con la solu, differenza clic i millesimi. di parallelismo debbono csse1·e segnati sull:i, testa dell'alzo anzichè sul cannocchiale.

Livello a doppia graduazione

11 livello tL. doppia, gi-adtu1zione · mod. Wglii a millesimi conve11ziona,li (tay. XVlI) si compone di : 200 .

-

-

una base;

_:_ un settore dentato con livella;


-

184 -

-- un congegno cli eleva,zi(ine; - un · coJ1gegno . di sito; - nna ·piastrina graduata. 20 r.

- La base è costituita, da una sca,tola di ~,ronzo, foggiata superiormente a culla, e terminante inJeriormente con due piedi, su uno ùèi quali è incisa, la parola « Vola,t a i, . e sull'altro la patola « Culatta, l> le qua.li iscrizioni indicano la posizione r.he deve assumere lo str umento sul re'lativo ).)ifrno tli appoggio del pez½o rispetto alla volata e a,lla culatta. Sulla faccia estern~t della culla è incisa una; freccia ~ la, pit--r ola « Sito ». Il settore dentato ruofa nella culla media.n te l'a,zione dei due congegni di eievazione e ùi sito. Nella paùe superiore porta applicata · una Ji. vella a bolla, d'aria con vite 'd i rettifica. 202: ,_

203. -

Il congegno <li eleva,zioue si compo-

ne di: una vite tangente che . ingx·ana superiormente nel settore dentato e inferiormente nella chiocciola del porta indice <J.egli ettogracli di eleva,zione; un · moltiplicatore a tamburo . dei millesimi di elevazione, con bottone di ma,neggio fissato ad un estremo della vite, un anel1o porta indice dei millesimi ·di elevazione, su cui è:incisa una · freccia e la parola ~; Elev. ,i, un porta indice degli ettogradi di elevazione, su cui è incisa una freccia e la parola <è Elev. », La vite tangente è costituita da un perno cen-


-185 -

ti·a,le e dal ma'1!icotto eh~ porta la filettatura, e che può scorrere lungo il perno senza però .ruotare rispetto ad esso: ,i l manicotto termina ad um~ estremità, con un colletto cilindrico per la sua unione con la vite del congegno di sito (1). 204. Il congegno cl.i sito si compone di: una vite 'terminante ad una estremiU con uua, scatoletta cava, entro cui penetra il colletto dell a vite di eleva,zione, un moltiplicatol'e a tamburo millesimale con bottone cli maneggio, entro cui ingrana b vite del cougeguo di sito; un anello porta indiee dei millesimi di sito su .cui è incisa una freceia e la, parola .<< Sito _)),

La piastrina gradua,ta è fissata alb scatoletta eava della vite del sito, e può scorrere entro apposita, scanala.tura di una facda della hase. Su di essa è tra,c ciata una doppi.a g1·adua,zione in ettogradi, la superiore per gli angoli di sito. numerata da 6 a .14; l'inferiore per gli angoli di elevazione, nurnerttta da O a 10 (2) '. 205.

-

206. Agendo al bottone del moltiplicatore a tambmo di. elevazione, la relativa vite tangente, gi:

(1) Nei lìvellì a millesimi esa.t,ti' in nso col materiale da 75/27 moa: 06 ~1 disotto · del congegno di eleva11ione e::;isto110 degli altri organi che avevm,o lo scono di permettere cli far segnare l'elevazione su di un tamburo· in clist:rnza, e che non sono più adoperabili. (2) 8 nei livelli a millesimi esatti.


-186 -

l'ando fa n 1otare j.J :;;cttore dentato con livella, e spostare la,teralmente il porta indice degli ettogru,di di elevazione Agendo al ùoLtone del moltiplicatore a tarn buro del sito, là 1'eh1tiva vit.c s post:mclosi fa, scoi·rere la scatoletta applicata alla sua e~tremitù,, e quindi nuche la piastrina graduata e la vite di elcrnzi'oue. Lo spostame.u to cli quest'ultima. pl'Ò<lu ce lo spostamento del porta i11dice degli ettogra,di. cl i elevazione {la cui posizione 1-ispetto alla piu,s triJHlt rimane quindi immut..1,ta) e la rotazione del :;;ettol'e <lentato di un angolo conispon.dente al sito. Qnesta disposizione J:ende indipendenti l'uno dall'altro i movimenti del sito e dell'eleva.zione. La posizione normale dello stl'llmento (cioè quella cori:ispondcnte alla livella p.:nt1,l lcla al piano della base) si ottiene facendo segnare O su ll a gmduazione di elevazione, 10 su quella del sito e O sui due moltiplicatori tlt tamburo.


TAVOLE


11 7

6

-

4.

2

2

3

25

26

29

GONIOME'l'RO MOD. BENNA.'l'l 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14--

Testa cava del sostegno. Braccio del sostegno. Vite di livello. Ghiera d'arresto. ¡ Piatto circolare. Congegno micrometrico del p iatto. Congegno di direzione. I ndice di lettura principale cleglÏ ettogradi di direzione. Indice d i lettura dei millesimi cli direzione. Cerchio graduato del disco azimutale. Ponticello. T esta del sÚpporto. Indice di lettura degli ettogradi di sito. Indice di lettura dei millesimi di sito.


TAVOLA

23

15 - Vite tan gente del congegno eclimetrico. 16 - Culla. 17 - Arresto a molla del cannocchiale. 18 - Cannocchiale a prismi. 19 - Finestrella per l'illuminazione del micrometro. 20 - Indici cercatori. 21 - Orientatore m¡agnetico. 22 - Test a del treppiede. 23 - Gambe. 24 - Gancio a molla. 25 - Piattelli per vit i à i livello. 26 - Scatola porta pila. 27 - Cordoncino a doppio conduttore. 28 - Portalampadina. 29 - Bottone regolatore della luce. 30 ¡ -. In terr1,1 ttore.

I

'


16

5

GONIOME'rRO iVIOD. 912 l 2 ·3 4. ·5 6 -

7 8 9 10 11

-

Cilindro cavo. Piatto a tamburo. Ghiera d'arresto. Congegno micrometrico. . Vite tangente del congegno d i direzione. Indice di lettura. principalè degli ettogradi di direzione Indice d i lettura secondario degli ettogradi di. direzione. Cerchio graduat o del disco azimutale. Zoccolo. · · . Indice cli lettura ~gli ettogradi di sito. Indice d i lettura dei millesimi di sito.


18

18

17

14

9

3

4

'lllll!lll1!.&--- - 2 0

W!llUJJa'--23

2A.

u ¡--12 - Livella con vite cli rettifica. - Vite ta ngente del congegno .eclimetrico. - Culla. ¡ - Arresto a molla del cannocchiale. - Cannocclliale a prismi. 17 - Finestrella per l'illuminazione del m icrometro. 18 - Indici cercatori. 19 - Orientatore magnetico. 20 - Supporto del goniometro. 21 - Ritegno a molla ciel cilindro cavo. 22 - Perno a vite con dado ad anello. 23 - Vi te di livello.

13 14 l.5 16

24 - Gamba.


-192-

' 'l'AVOLE'l'TA 'l'OPOGBAFICA PER ARTIGLIEHIA (i) T ,\VOLE'l•t'A COi'vLPLIDTA :

1 - Treppiedi. 2 - Tavoletta. 3 - Diottra goniometro. 4 - Bussola. 5 - Livella. 6 - Scatola ticonlca.


- 193

~

TAVOLA

7

b) DIOTTRA GONIOMllJTRO : 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

13

- Alidada. - Lembo dell"alidada. - . Vi te del piede. -¡ Livella del p iede. - Piatto porta indici. - Disco azimutale. - Vite tangente del congegno di direzione. - Galletto di svincolo. - Vite di b loccaggio. - Zoccolo. - Culla. - Vite tangente d ella culla. - Congegno d ell'angolo di sito. - Orientatore magnetico. ¡ - Cannocchiale a prismi.

III


...... -·.. .f

'l'AVOLA

3

7

2

5 5 4

l 'l i

I

1J .

I

,.... ,. ..J S'l'ADIA l:'JW ARTIGLIERJA a) Stadia aperta (faccia anteriore) ò ) Stadia aperta: (faccia posteriore) e) Stadia aperta (vista di fianco)

dJ Stadia chiusa. 1 - Primo segmento. · 2 - Secondo segmento. 3 - Terzo segmen to. 4 - Cerniera. · 5 - Chiavistello con catenella. 6 - F'inestrella del secondo segmento. 7 - Dente di arresto del terzo segmento.

l~r


195 .TAVOLA

s I.

G

7

BAROME'rRO ANEROIDE 1 -· Scatpla metall!ca. 2 - Anello di presa.

:3 - Quadrante della scala barom etrica: 4 _- Ghiera girevole. 5 - · Lente .. .6' - Schl!c]. altimetrica.

7 - Indice ·di lettura.

V


- 196 TAVOLA

' 'l'ERMOMET RO 1 - Tubo cap!llare di vetro. 2 - Lastrina graduata.

3 - Campanella di p resa. 4 - Tubo esterno•della custodia. 5 - Tubo interno della custodia. 6 - Finestra della custodia.

VI


197 .~ 'rAvciLA

3

2 - -'-----7 4

5

ANEl\10M.8'riw A 路 PJ{ESSXONE 1 - Piatto circolare gradua to.

2 .3 4 路5 6

-

Ba nderuola me tallica. 路 Pendolo. Albero cavo 路con indice e coqtrappeso. Testa d i supporto di circostan za. Zoccolo a coda di 1'ondirie del piatto.

VII


198 '!'AVOLA

1

i

3

'

SITOMETR() DA RICOGNIZIONE . ·1 2 ·_ 3 · · .4 6 -

Piolo d( presa. Lastrina graduata per Lastrina graduata per ocùlare per la. misura Oculare per .1a misura

la misura del. sito. la misura di scarti angolari. del sito: · di scarti angolari. .

vrn


199 'l'AVOLA IX

4

BUSSOLA GONIOM:E.TRICA i - Disco circolare graduato.

2 3 4 5

-

Coperchio di vetro girevole: Copercp.io metaUico ribaltabile. ;Linguetta. copri prisma. Prisma a ¡ riflessione. 6 - Anello di ¡man~ggio . . 7: - Indice di lettura. 8 - Graduazione esterna. 9 - Bottone a vite. 10 - . Bottone a molla. 11 - Tacche che indv!iduano il dia.metro principale.


-

200 'l'AVOLA ;{

Tli)LEME1.'RO A COINCIDENZA ·1 • corpo del telemetro. 2 - Oculare. 3 -

4 , 5 • 6 -

7 -

Rullo per la misura delle distanze. Scala (!elle dist anze. Organi per la rettifica in distanza. Organi per la rettifica in altezza. Sostegno.

8 • Testa girevole, livellabile.

9 - Viti çli livello. , 10 - Volantino di direzione.

ll • Volantino dì sito.

12 - Graduazione azimutale.

13 - Collimatore. 14 - Astigmatizzatore.


17

'l'AVOLA

XI

13

5

2

CEI{OHIO DI PUNTAMEN'f'O ì\{OD. OORTES.B"J 1 2. 3 4 5. -

Zoccolo con settore dentato. Supporto d'orecchione. Cilindro cavo. Vite tangente del congegno eclimetrico. Congegno · correttore .dello sbandament o. . 6 - . Las·t rina graduata. 7. - Fascia a coHare. . 8 - Indice di lettura dei 01illesimi di inclina·z ione. ·. 9 - Livelle. . · · ·10 - Congegno di direzione con moltiplicatore a. tamburo. 11 - Collo . . 12 - Graduazione di direzione. 13 ·- Congegno di parallelismo con mpl tiplicatore a tam)lUro. 14 - Testa.. 15 - Graduazione di parallelismo. .16 - Vite tangente a bottone. ,1 '7

-

r"'tn....,......,,..,.,,..i,..~,..,1n

"

,..,.,.;..,fflt


19

T AVOLA

XII

16

17------1

9 6 - - -4 - - --

s

OANNOOOHIALE PANORAlVllOO A DOPPIA ·a n.ADUAZIONI!J TIPO N. 1 CA1\1P. l - Tubo verticale del gambo. - Oculare. - Finestrella per l'Illuminazione dèl micrometro. - Base cilindrica. - Congegno di direzione, con moltiplicatore a tamburo. - Indice di lettura degli. ettogractl di direzione. - Indice di let t ur a dei millesimi di direzione. a - Tamburo girevole. 9 - Graduazione di direzione. 10 - CongeiJlo di parallelismo, con moltiplicatore a tamburo. 11 - Indice di lettura degli ettogradi di parallelismo. 12 - Indice di lettura dei millesimi cli parallelismo. 13 - Coperchio del tamburo girevole. 14 - Graduazione di parallelismo. 15 - Collo. 16 - Testa del ca.nnocchta.Ie. 17 - Parasole. 18 - Collimatore. Hl - Bottone a vite verticale; con moltiplicat!)re a tamburo. 2 3 4 5 6 7


TAVOLA ·XIII

G 5

7

OANNOCCHL\.LE: P ANOR.Al\1Ì CO 75/27 ~IODIFlCATO A DOPI>I A GRADUAZI ONE 1 2 3 4 ·5 6 7 8 9 ·10 -

Tubo verticale del gambo.. Ocularé. · Finestrella per l'illuminaziòn e del - micrometro. Base cilindrica. ·. . Congegno d,i dire.zione con moltiplicatore a tamburo. Indice di lettura degli ettogracti· di d irezione. Indice . cli lettura dei millesimi di direzione. Graduazione df direzione;· congegno di parallelisni.o. con mol tiplicatore a tambm·o. Indice di lett1.lrà degli ettbgl'adi di parallelismo. u -· Indice di lettura dei m illesimi di parallelismo. 12 - Graduazione di para.llelismo. 13· - T esta del cannocchiale. 14 - Collimatore. 15 - Bottone a vite verticale. ·


TAVOLI\

XIV

13---....c H --

--1!1;;:;:;

10

s ~ - - - 111t1

9

'

OANNOOO.BJALE PANORAMICO A DOPPIA GRADUAZIONE 'fIPO N. 1 MON'l'. ·· r - Tubo verticale girevole.

2 ·3 4 5 6 7 8 9 .10 -

11 12 -

13 ·• 14 15 -

16 17 · 18 19· -

20 -

,21 -

Oculare. · Appendice di attacco all'alzo. Base cilindrica. · · Congegno· di direzione, con moltiplicatore a tamburo. Indice .di lettura degli ettogradi d i direzione . . Indice di lettura dei 'millesimi- di direzione: Ta.mburo girevole. Graduaz ione d i direzione. . Congegno di parallelismo, con moltiplicatore a t amburo. Indice cli lettura degli et·togracli cli. paraUelismo. Indice di lettura dei millesimi cli paral~elismo. Coperchio del tamburo girevole. Graduazione . di pa.r allelismo. · Collo. . T esta del cannocchiale. Parasole. Collimat ore. Bottone a- vite verticale, con moltiplicatore a tamburo.' · Indici èli lettura deJl'in clinazione del prisma. ~~-f;~~~ graduata degli ettogradi · di i~1cl1nazione · . del


. TAVOLA

XV

4

3

CANNOCCHIALE PANORAMICO MOD. CORTBSE-FALCONE 1 ·- Tubo verticale ·del-' gambo. 2 - Ocularé. · 3 - Finestrella per l'illuminazione del micrometro. 4 - Congegno df direzion e con molt iplicatore a tamburo. 5· - Congegno di parallelismo, con moltiplicatore a t amburo. 6 - ·Arresto a· molla con indice di lettura dei millesimi di parallelismo. . 7 - Anello mobile porta Indice degli ettogradi di direzione. 8 - Anello mobile porta-.. incUce -dei millesimi cli direzione. 9 - Testa· girevole del cannocchiale. 10 - Parasole. · · . . · · 11 - Ghiera graduata cli direzione e parallelismo. · . 12 - Indicè di . lettura degli ettogradl di parallelismo. 13 - Bottone a vite verticale, con molt iplicatore a tamburo. . 14 - Molla di arresto def bottone, con indice di lettura · dei millesimi d-'inclinazlone del prisma; · 15 .- Coll!matore.. · ·


206. TAVOU

XVI°

5

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çJÀ~NOCORIALE PANORAMICO DA 65/17 MODIFICATO A DOPPIA GRADUAZIONE TIPO N. 2 1 - Tubo di unione all 'alzo.

2 3 4 5 6 7 8 9 · 10

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. 12 13. . . 14 -

Tubo verticale girevole. Oculare. Finestrella per l'illuµiinazione del micrometro. Congegno · di direzione. ·con ·mo~tiplicatore a tamburo. Indice di lettura degli ·ettogradl di direzione. Indice . di: lettura dei millesimi di direzione. Testa girevole del cannocchiale. Parasole. · · . Gl1iera . graduata di direzione e parallelismo. Indice . d! lettura degli ettograq.i di para.Uellsmo. Bottone a · vite verticale. con moltiplicatore a t.1,mburo. Molla · di arresto del . bottone, con· indice di ·lettura del . millesimi di inclinazione del prisma. Collimatore. .· .


207 .. 'l'AVOLA ~VII

6 .

9 LIVELLO A DOPPIA GRADUAZIONE 1 - Base del livello.

Settore dentato con livella.. Vite tangente di elevazione con moltiplicatore 11. tamburo millesimale. 4 - Vite del congegno di sito. 5 - Piastrina. graduata. 6 - Livella..

2 3 -

7 - Moltiplicatore a tamburo di elevazione.. 8 - Indice¡ del mllleslml di elevaz.ione. 9. - Indice degli ettograd! di elevazione. 10 - MoltlpUcatore a tamburo di sito. a - Indice de! m!lleslml di sito. 12 - Indice degli ettogradl di sito.


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ALLEGATI


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Limiti Amministrativi " i/i, proovicw.

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ALLEGATO

lmplnvi. doline. risorgive. acquedotti.

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N. 4

pozzi. s_orge~. ~.e.

~ 9• Pozzo ojònta,u,.o sorgenteper,n=

0

9

Pozzoo/oll//1NJ, • 80"9/YlJJ;f'U')ftpel'~

===: .~.. ===='"'== vt ut --;.: ., , ~

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I 11

Poxzo ·= n1,r<a,

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Pozzo arr.esuuw

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