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N evrastenia

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Isterismo

Isterismo

CAPITOLO VI.

Epilessia Isterismo N evrastenia Nevrosi traumatiche.

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I. Epilessia. L'epilessia nzaio?' e nzino?" è tra le forme cl1e furono (e sono ancora di quando in · quando, secondo gli anni e le clàssi di leva) più frequentemente simulate; sia per la .. stta insorgenza ad accessi, che richiama più facilmente l'attenzione del perito e del personale di custodia ; sia perchè non richiede lunghi e gravosi sacrifizi al simulatore; sia anche perchè e qui adopero il passato remoto si fece setnpre un grande assegnam.ento sull'imperizia degli osservatori. Grido iniziale, convulsioni tumultuose, schiuma alla bocca, respirazione affannosa, rappresentavano un tempo così per i profani cotne per i medici legali i caratteri essenziali dell'accesso: e in tal modo si spiega come gl'inscritti dell'esercito 11apoleonico, famosi in ogni genere di simulazione, fossero i11 questa addirittura insuperabili; e come i medici militari d'allora ne eliminassero dal servizio nientemeno che il 20 °/0 (Percy e Laurent), quantunque non mancassero davvero i mezzi coercitivi più violenti per svelare la frode, dei quali citerò soltanto i più comuni a titolo di semplice cenno storico; ricor-

dando al lettore le dichiarazioni da me fatte a tal proposito, sul principio di questa parte del mauale: dicl1iarazioni che sono di piena condanna per codesta specie di rifioritura dell'inquisizione.

Il Fodéré e il Percy consigliavano senz'altro il ferro infocato: il Kirchkoff, più raffinato nella sua ferocia, proponeva la ceralacca ft1sa, lasciata cadere a gocce sul collo e sul petto: il Balingale ricorreva all'itlsuffiazione di pepe di C ai enna negli occl1i; l'O' Reilly si compiaceva d'un'astuzia macabra consistente nell'applicar la mano sul torace del supposto epilettico come per accertarsi se il cuore battesse ancora, e nell'ordinare poi agl'infermieri di trasportare il paziente nella stanza mortuaria: altri periti, infine, a cui risparn1io l'onta della pubblicità, fustigavano spietatamente gli individui sospetti co11 dei fasci d'ortiche, o rotnpevano sulle loro spalle il bastone. Eppure, a malgrado di tutti codesti sfoghi di sadismo medico-legale, le simulazioni non accennavano per nulla a diminuire e le esenzioni dal servizio o le condanne descriveva110 ttna parabola ascendente, con danno enorme della disciplina, della compagine dell'esercito, e del decoro dei medici militari, i quali, non sen1pre per colpa ma per colpa dei tempi, si rendevano i11consciamente complici di codeste turbe di simulatori, quando non eran gli alleati del carnefice:

Caduti fra il disprezzo e lo scherno i mezzi coercitivi, sorsero dapprima quasi timidi, poscia audaci e poderosi i mezzi d'indagine scientifica, i quali, abbattendo tradizioni di scuole e pregiudizi d'ogni specie, vinsero una delle pitì aspre battaglie che si siano mai combattute nel campo della scienza; per opera d'ingegni temprati alla lotta e animati da u11 ardore d'al10stoli, ai quali la società deve tlna riconoscenza perenne.

Uno dei più grandi benefici, che lo studio medicolegale dell'epilessia nell'esercito seppe trarre da codesta vittoria, fu quello d'avere stabilito come principio fondan1entale e indiscutibile che l'accesso convulsivo è una 1nanifestazio1ze non necessa1"ia dell' epilessia/ e che, per conseguenza, indipendentemente dal stto accertame11to, il quale si fa attendere sovente per settimane e mesi con pericolo contint1o della vita collettiva, la diagnosi medico-legale d'una forma epilettica si può e si deve fare sul fondamento di tutto un insieme di sintomi somatici, funzionali e psichici, il cui valore agguaglia, se pure non supera, quello della manifestazione convulsiva. E qui cito fra i tanti, a titolo di lode, i nomi del Livi, del Bernardo, dello Scarano, del Mele, del Pucci, del Consiglio, del Casarini; tutti medici appartenenti all'esercito, i quali, colle loro ricerche e pubblicazioni, diedero un impulso grandissimo al metodo positivo d'indagine in medicina legale militare in specie per quanto riguarda la nevrosi e la delinquenza; metodo, che ora è il fondamento esclusivo d'ogni perizia.

Indicherò ora, in quadri sinottici, i caratteri più spiccati e positivi del vero accesso epilettico classico messi a confronto con quelli d'un accesso simulato, per poi passare a riasst1mere, nei suoi punti principali, l'esame somatico, funzionale e psichico d'un epilettico, o meglio, d'un individuo in cui si sospetti l'esistenza d'una forn1a qualsiasi d'epilessia, iOOipendentemente dall'accesso convulsivo.

Stadio dei prodromi. (Aura).

Accesso epilettico vero Accesso epilettico simulato

Acceleramento dei battiti c ardi a c i: respirazione stentata: disturbi vasomotori pallore varii (rossore e • alternati) : tremolio delle palpebre , delle labbra, delle dita: malessere generale: alterazioni del carattere (irrequietezza, irascibilità, depressione, malinconia) Manca ogni sintomo prodromico; interessando piuttosto al simulatore d'imitare le manifestazioni clamorose dell' accesso.

Stadio dell'accesso propriamente detto. ( Co1zvztlsioni t ottiche e c toniche).

Accesso epilettico vero Accesso epilettico simulato

Grido iniziale unico, rauco , caratteristico , ma 110n costante : caduta, che, per il luogo e il modo in c11i avviene, din1ostra l'assenza d'ogni preparazione, e nella quale si producono spesParecchie grida successive, che non hanno nulla di caratteristico: la caduta avviene in modo da non produrre traumatismi (per lo più caduta di fianco): le eventuali ferite, anche

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