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Isterismo

mentre, se si flette la coscia sul bacino mantenendo la gamba in estensione, insorge. subito un dolore violentissimo perchè il nervo viene a trovarsi in uno stato precisamente opposto al precedente. 2° Segno crociato delt'ischialgia, consistente nel fatto ben constatato che il dolore insorge nell'arto affetto ancl1e quando s' eseguisca st1ll' arto sano la seconda delle manovre consigliate dal Lasègue e accentlate dianzi. 3° Segno del Gowers, che consiste nella provocazione di dolore lungo il decorso del nervo sciatico affetto per mezzo della semplice flessione dorsale del piede. 4° Seg1zo del Gibso1z, consistente nell'esagerazione del riflesso cremasterico dal lato affetto. 5° Abolizione del riflesso del tettdine d'Achille, che è un segno quasi immancabile. Ricordo che, per esplorare questo riflesso, si procede nel modo seguente: stando il piede dell'individuo in leggiera flessione dorsale, si percuote bruscamente il tendine d'Achille e s'ottiene la manifesta contrazione del gastrocnemio. 6° Seg1zo termico, consistente nel fatto che il ginocchio dell'arto dolente è più freddo dell'altro. 7° tibiale, con cui si constata che il terzo inferiore della tibia del lato affeiio è sede d'una vivissima iperestesia alla pressione.

Il Bonalumi consiglia, nei casi sospetti di sciatica, l'applicazione della corrente faradica, con cui egli dice se la malattia è reale, se ne può ottenere talvolta la guarigione in poche· sedute; e, se è avviene di solito che il paziente si dichiari ugualmente guarito, non volendo più oltre sottoporsi al trattamento elettrico, ch'è alquanto doloroso. Io non neg·o il valore terape11tico d'un tal metodo, essendo abbastanza noto che le pennel_lazioni faradiche lungo il de-

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corso dello sciatico riescono sove11te efficaci; ma dichiaro di non esser punto entusiasta del suo valore medico-legale; innanzi tutto, perchè disapprovo assolutamet1te l' impiego dell' elettroterapia qt1ale mezzo coercitivo; in secondo luogo, perchè. son convi11to per mia personale esperienza che un sitnttlatore ostinato in specie se isterico s' adatta be11issimo, dopo poche sedute, alla corrente faradica, riusce11do a vit1cere la pazie11za non di uno, ma di dieci periti, i quali, dinanzi a un risultato di codesto genere, rin1angono più perplessi di prin1a.

II. Paralisi. Oltre' all'esame elettrico e a qttello dei riflessi, che costituiranno sen1pre il fondamento eli ogni osservazione, la diagnosi medico-legale delle paralisi organiche potrà pure valersi dei mezzi segue11ti, avvertendo però che essi non ha11 quasi alcttn valore nella diagnosi differenziale fra le paralisi simulate e quelle isteriche, in cui si richiede un minuzioso esame funzionale e psichico del paziente. a) Dinamometria. S'esplorerà la forza di trazione della mano col dinamometro d'Uln1ann-Kaufmann, e quella dell'arto superiore e inferiore col dinamometro di Hahn ; poscia la forza di pressione della n1a110 o di flessione d'un dito col dinamometro a mercurio pure di Hahn; ricordando che, nell'uomo norn1ale, la forza di trazione e quella di pressione della ma110 sono di circa 30 chilogran1mi, benchè la seconda sia quasi sempre un po' n1aggiore della prima; e che, in condizioni fisiologiche, lo sforzo ottenuto colla mano sinistra è di 3-5 chilogrammi inferiore a quello ottenuto colla mano destra.

Se, in parecchie prove successive costituenti una sola sed11ta, s'ottengono risultati pressochè costanti in principio e poi progressivamente decrescenti, si è atta e la si1nttlazione: lo stesso si dica

se, nelle varie prove fatte a intervalli di 3-5 gior11i, s'otteng·ono cifre quasi identiche; giaccl1è la fissità è t1no dei caratteri costanti delle paralisi organiche. b) Misurazio1ze del pe1'"i11zet1'0 degli arti, per accertare se vi sia ipotrofia dell'arto leso. c) Ricerca del1"affi·eddamento locale e della ricorda11do però che questi due sintomi possono anche essere provocati (Bellot, Ollive, Le Meignen). d) Segno di Hosslin. · L'autore così descrive il metodismo di ricerca. In una paralisi org·anica del bicipite, per es., si ordina al paziente di flettere l'avan1braccio sul braccio, e l'osservatore oppone a questa flessione una certa resistenza, per modo che il movitnento si compia con lentezza: se egli lascia improvvisamente libero l'avambraccio, 11oterà che quest'ultimo cotnpleta la sua flessione come se si trattasse di una molla a scatto. Invece, nelle paralisi isteriche o sin1t1late, l'avambraccio, abbandonato dall'osservatore, s'arresta nel stio movimento e non lo continua che molto lentamente. e) Segni del Ki1"Sch. 1° Il paziente stringe colla mano lesa la mano dell'osservatore, mentre quest'ultimo esercita una pressione a grado a grado più forte sulla mano sana del primo. Orbene, avviene quasi invariabilmente che, per evitare il dolore prodotto dalla pressione, il paziente stringa sempre più forte colla _ mano malata quella dell'osservatore, dimostrando così ch'egli esagerava per lo meno il grado del suo sforzo muscolare. 2 ° Questo segno consiste nella produzione bilaterale alternata dei movimenti ed è simile a quello già accennato parlando della simulazione delle contratture. Supposto che la mano destra sia paretica, l'esaminatore ordina al paziente di stringergli le due 1na11i al comando: vale a dire egli dirà: « destra, sinistra, ecc. », in modo _ tale che la contrazione del

lato sano cominci nel momento in cui s'è già iniziata ·quella del lato affetto: precisamente in quel momento, si sentirà che quest'ultima si rinforza, oppure s'indebolisce notevolmente se gli antagonisti eran contratti. Ma, come dice benissimo il Sand, i due segni del Kirsch non hanno un valore positi·vo, essendo noto che le paralisi si fan meno assolute nei movimenti bilaterali.

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