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( al ~ o d~agostQ 1853 )
N. ,t.
· ANNO III•
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GIORNALE DI MEDICINA HILITARE': DEI, CORPO SANITARIO DELL'ARMA'fA SARDA-:, L'associazione non si riceve cbe per un anno e comincia col t Q d'agosto. Si pubblica nel Lunedì di ciascheduna -settimana. li prezzo d'associazione In Torino è di L. to. In Provinpja ed all'Estero 1 franco di posta L. t t. Si paga per semesll'i anticipati. 1o Agli As",sociali, - 2° Dott. PECCO; Le;,ioni Cli- . niche .<Jel Prof. Commend. Riberi su gli ascessi, senj e fistole dell'ano. -- 3° Relazione delle C~mferenze Scienli6chE>. 4° Avviso:
S6Ml1URIO. -
A.QLI A.SS0c:1IA.T1 Chiamato dal Consiglio Superiore Militare di Sanità all'onorevol e· dilncil incarico di Direttore del Giornale di Jfedicina JlilitanJ sento in m,e l'obbligo di fare conoscer ai benevoli Lettori il percbè io mi lr0-v-o inoltrato in questo difficil aringo, éon quale dovizia di materiali ed io quale . compagnia di Collaboratori io m'avvio a presenlarmi innanzi al Pubblico. La Medicina come tulle le altre naturali Scienze pro. gredisce presentemente éon tal incremento , ricchezza e moltiplicità di lavori che si richiede nei Cultori un'incessante allività per poterne seguir il rapido movimento; on• dechè l'abbracciare con -eguale studio e successo tutte le parli che le Mediche Discipline riguardano riesee al Medico piì1 che mai opera ardua e nialagr.vole e, ciuaodo per istrada s'arrestasse alquanto dormicchiando, non gli ser,irebbe pìù il correre p~r-raggiungere regolarmenfe l'atluale progresso scientifico ora che il pensiero si comu11ica istantaneamente a grandi distanze con la celerità del fetimine, esseodochè è lo stesso principio che li irfforma , li produce e li trasmette. Quali pertanto non debbon es&ere l'attività, la pertinacia degli studii e la !unga pazienza per porsi a capo del movimenl9 ed assumersi il carico d'un Giornale che sia la genuina r_appresenlanza storica del progresso della Medicina Mili lare in Piemonte. Quasi senza pensarvi e per sola ubbidienza alle superiori disposizioni ch'io venero sempre e _d(cpi tengomi onorato·, mi getto di buon animo nella nuova via , difficile, ardua e cosparsa di spine ed a grande fortuna m'ascriverò se io riesca a compiere degnamente il debito mio, Era da varii anni generalmente sentito dal Corpo Sanitario Militare e dopo il R Decreto dei 30 d'ottobre 1850 si faceva maggiormente sentir il bisogno d'un Giornale che racçog\iessele sparse-idee dei Medici Militari e pubblicasse le discussioni delle Conferenze ed i Lavori più notevoli ; ma non fu che nella Conferenza (jei i7 di gennaio 1851 che una tale proposizione fu all'unanimità approvata dai Medici Militari del Presidio di Sèiamberi e s'incaricava il Medico Divisionale Dott. Comissetti dell'iniziativa di tale proposta àl Consiglio Superiore Militare di Sanità. Questa bella e felice idea no_n tardò aèl esser attuata dal Presidente Sig. Coromend. Riberi e si destinavan alla.Direzione
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del Giornale di Meclici11a Jlilit.at·e i Dottori Comissetti Medico Div._e1B. De Beaufort ì\-led. di Regg. i.quali erano stati gli attivi promotori e si resero quindi mollo benemeriti per avere dato vita ed incremento ad un mezzo di rappresentazione del pensiero dei Medici Militari: se non che trovandosi i medesimi per ragione d'impiego amendue assenti daTorino riusciva d'or innanzi loro impossibile di disimpegnar un tal ass~nlosi incarico. Facendomi interpe'tre <lei sentimenti dell'intero Corpo Sanitario, trovomi in dovere di rendere le più giuste e meritate lodi all'ingegno r.d al moao lodevole con cui i prelodati distiuti Medici per due anni consecutivi ne compierono l'esalta pubblicazione, e la nuova Redazioneacceltaud·one l'eredità Gon tutti i pesi continuerà sullo stesso piede, collo stesso formato, carattere ed andamento, riservandosi poi fare quelle-modificazioni che si ravviseranno opportune ed _a mano che se. ne sentirà la - convenienza e l'utilità. A vasto e nobil edifizio squisite e salde fondamenta si ricbì~ggono e nell'accingermi all'affidatomi incarico io conto _fonanzi tutto sull'attiva cooperazione dei Medicil\iilitar1 cbe ne son i naturali Collaboratori e dei quali finora non ven~ nero mai meuo·l'opera e gli studii. , Mi conforta poi grandemente l'operoso ed intelligente concorso del Dott.Manlelli Direttore in 2•, in cui non so se sia maggiore quel tallo fino che predistingue un buono Scrittore ovvero l'ammirabile pazienza nel ridur ad ordinato co~paginamento le varie materie trattate e discusse dai Medici Militari nelle Conferenze Scientifiche, di modo che affrontand'egli le maggiori difficoltà ed assumendosi il principale pondo della RedarLio11e m'è spianala la via al i:egolar e felice risultamento del Giornale. Gli antichi Egizii quando dovevano giudicare gli estinti solevan animare le loro parole. con oggetti capaci di strascinare la volontà degli ascoltanti e commoverne il cuore , come pure, Ira i tanti esempi che potrei citare, il Console An,tonio profittava destramente ed a proprio vantaggio de,la morte di Giulio Cesare mostrand'al popolo Romano la sanguinosa ·veste ed additand'ad una ad una le parti colpite dal brando dei congiurati e di questa màniera. eccilQ.va quei fieri e superbi guerrieri a. prendere sdeguosament~ le armi ed a por il fuoco alle case di Bruto e di Cassio. Del pari io arreco innanzi ai guardi vostri , benevob Lettori , oggetti e lavori preziosi capaci di vivamente interessare la curiosità e sott'ogni riguardo meritevoli dei vostri studii e delie vostre più savie me~itazioni Un per~onagg-i-o di raro talento, di peregrina dottrina e di vigorosa dicitura, il chiarissi~o Prof. Ribèri .che ha fama eu~~-P-t<A., ~ eh.e \anta _e si grande parte prende alla eom~!~~\ 100~ !: l ,Ì() ...,, RìR! t(';T(: r' ( t: .... ;,J.• : ........~t .• \... /
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de.ggiamer.iti Qel Pralico al letto dell'amm.alat-0, i me1iz.i cootiooerà a sostenere le.sortì del GioJnillil e.da. tal ~ffeUo che meglio s'acconcian al corso -regolar o capriccioso ba già graziosamente consentito che fosse fatto dono alla del m~le ed alle ,sue v-arie fasi e conversioni pure tall\edazi-òn.e delle :sue ,f;ezioni (}rali su, gli ttscessi, se,n ir Mtple deU·anq, r11ceolle dii 81g. l}o.U..PeQ~p. Con il con(:crso !Htr- · volta ifluspett,atil , io intendo iq s1.1mma povg~rvi . il frult~ <1ella mia louga Sp<lrieoza per rendervi più breve tailoo d'itrt sì ~elebr:e PrÒfessore () con i suoi ac.,credill'.tissimi e più sicura la via at giusto Sperimento Clinico , pre · Scrilli e Lezioni che forman un'epoca gloriosa nell'insec.ipuo {oud~mento alla vera Scienz:,i e , per me7,;:o di gnamento Medico-Chirur~co dell'Università Torinese ed questa , al ben.e· dell'tt0m6. una bella pagina nella Storia della Scienza . questo peSe gli ascessi dell'a 110 sono qaasi sempre la causa riQgìç,o pi'o_gredirà.di piè franco e sicuro al cons~g~imento I dei seni e delle 'lìsto.le dei -cHtesta reg.io.u~ , -è pe'rò ~el.suo jqteòto,. ciò è il trio~f~ dell~ ~.uon~ ed idee ed il vero cl1'i seni è le fiswle , una volta formati , sono il v.erl) f)l'O'gfesS-O delJa 'Mediema M1h.lare m Piemonl.e.. . una frequentissima causa d'ascessi per ciò che, ten It )led. Divis. Dott. ARKLU. I.I dendo essi di cootintio , per intrinseca forza di fr. . Di.r.ettore j p1m1ziooe ~ ~ restriogersj od a· chiu,dersi io tutfa la !Qro di&tes~ r;na speci~lm~nte nell'l,trifh;io esterno, la rnar~i~ che si fori.na per e,ntr'a.i JlH}(~esirpi es.ce in pr•tma .con l~ntezza e poi sì sofferma, ìnfi::imma, a,nmollisee, poi esulcera le lon'I parer i in nn qnalcbe punto ed in fine s'infiltra nelle vicinaine dove s'unisce al pus tal volta già preparnl-•~ dal111 preco-tisa i.nfiarnmaziooe; LEZIOllìl OBA.:L I d'onde nasce che neì seni e- ~Ile fisl.ol(~ antichi le reDEL PRQF. COM:MEND. ALESSANDRO lUBElU gi.oni ·sCrf)tale, pe.tineaJe H glutee ri_m'l!ngano ti\lvOlt.a , trac~fate dal Dotl PEéco , Med. di 13alt. (') p,~r lii ri,pe.tizion.e di co.1e~ti atti_ paUtlfigici , p.erc.orsè qa s) (attj seni e SfìHlJ;iolate q'apert ure ~stoloset c.o<.lle vedre\e da a.lcu.1,\C osservazioui che v'addurrò .. ASCESSI, S~Nl E ,FISTOLE DELL'ANO. I/ essere la fistola cintata a'uno· ~bucen ioteruo riel Voi,, Siguori, già conoscete le mie vedute su q.ueslo. Retto anzi che favorire.la mo.ltiplica.iicme di quei seni altrett..iutò ·(requente q,ua.~to grave argo~ent~ che d.a e fistoÌe sec6ndarii, la -ritarda per ciò cl.le l'a.p.ert11ra èirna vent'anni forma l'oggett<) detle tesi de, Cand'1· interna non associandosi (llai a callosità per l't!m'idome d~ti ~\l'esame pubblico di Liwrea. Siccome però v-i della parte. in cui mette capo , cppè rciò restringeu · fu esso in questo modo sempre presentato per istralci, geodos.i più lentamente e _non ehiude,ndo~i t1H'se mai (10sì oon pretermetto quest'occasi,omi in cl'li d'olibiar.no o bene raramèntè , continua essa , dopo rrs·lr'èll ,•r o e~rare dire am-matali t1,cchi ùi fistola all'àno per ì,i1cbi'11sa l' ape1·1tira est:ei'oa • a dare passaggi'f> alla matratte11ervi int-0rM al medesi·mo e per preseut~veilo _\eria ,,ingoPgànle di1l lragetto sinuos~ o fistol<fso, la 000 .p.iù per iSt-l'alci ma in fol'rna di tn1ltaii.u1m com quale u non può più uséil· od esce i ncompiut:..i,neute piuta. Aggjungerò, p;asso p.a,ss.01e su là tìne n,1()1.te osserdall'apertura cstern·a, ed a favuril'ne l'i.ngresso nel/Retto vazioni comprovanti le mie 3sserzi-0oi. La tl/atlaz.iQne seuz.a ch-e sì sotl'~rmi es~·n iu qli~:I trag~Lto e v'induca i!PZi ~be v'Qffro n0.11 altro è, Sigl'l{1ri , fuo1:chè il I.io~ le. uota-te seq1lele. Ed una prova che '\'aie per. molte e gijaggìo qi q»el~ 0$Sefv,;iziQni dalle qua.lii , do.po ·cùe eh~ s'attaglia mirabilmeote al pro:posito. è ch'in n.issuno le e),,bi ben ana.Jizz-ate,, ded1,1s!li i: precetti. cak.and0 v.i;~h forsg inai tapH· s~ui e tante fistole com 'iQ uu, C<~tale . ~wsì la più ·sicura via di pfo.gr.El.ssO l)ella ·difficiUss~cpa di c1,1i vi tesserò la Storia (Oss. 52) e nel quale la fi. · .(\Jì~e n.,os.tr~ .e qiCQO$traJtdovi 11na volta di. pig clie i stofo era. inçoqipiuta o ci.eca esterna e tal.e si: ma,iit~n.ne s.i,p_to11,.1,i. ~d i s~gQj ~o~p \a lìngua. , come bene disse da pl'incipio alla fiue ~ioè pel corso di vent'11.nn,i. quel b_etì'ingegno de~ Redi , nella quale parla i'I niale Corned1è gli; ascessi siano la più frequente iwrgènle cb_e non hil a.ltra lin~ua fu,orc.hè <\ue~ll;). P~r altra parte dei tragett.i sinuosi e 6slol_osi dèll'ano non. ne . so~10 con lo 'Scb1er:are ch'10 fa.ro. a, vostri occhi un bel nuperò l' unièa, potendo qtW!SI• talora f()rm.~rs1 per femero di fatti io intendo aucor ad'd itarvi le secche e rita da arma pungente o d_a altro corpi> acut(, , come {;.ti scegli spar~i qua e tà per il pelago tnedico' i ~tividi tn uo caso; pei· tagl'iò del Rcll•,' ~ell'allo d'ella boti' dello Sperfmenlo Ctinìco, le çhi'bhiezze e g1'i oncislotomia , 1'ammarginata o no la fenl-a delruretra ; per taglio dell'int'estino Rély> nè~l'atto .d''u,o,a q~altbe (") l>,ienamen.te convinto d'ell'utililà derivante alla Stùolal°d· opern·ii-ooe cbi·rorg_ica cbe s,_ p1·at1~a so 1.1 o_i~d'esrnw (,1 alla Schmza dal cònHnoar a fare di, pubblìço cliritto con il me,f.zo. • nei suoi di1Horni·; p~r soluz1ooc qt eonbm,r1ta,d-et. medella,slampa le Lezioni Oralisdel Prof. Coromè.nd. R.ibeni e ~on d~sirrw, intesfilio (ta, enrpi st:raniuri, ingollati ed to esso ~<n:d.o al geij,l,iA, ÌQ.V;i.t~ (ijtlo d~Ha Direzio.ne <lel Giorn~le di, ~fesoffèrraa,tisì che• bel bello f)-erf:.o11ao innoltrandnsi . nel diçina 11.f;ilitare {)ercl,l.è qualçhc Mèd,i,cò ì\Iilitare so~teniras,se in tessuto ceUulare· chicondaolè. Lerlrau r~feci-sc.e i! oaso q~est'Opera inçominciata dai non mai abbasta1,1za Jagrimato (0ss. $6 , Tom. 11) d'un;)i.fi.stol-a da òssitioo ìr~o1lat0 Dott. Fabre, cosi presto rapito a-Ila Scienza, alla Car.riera Miehe·, giun;~o nel R13Uio, lo perforò. . . . · . litare ché nobikneot\l çaleava cdi all'alfoz,ion~ dei.suoi amici, io Nè ere.diate gi~, Signori , che ·tu-tit1 gli asQ<,:SSJ delm}acoiugo a natr-al' afono.i 'l'ratteninieoli ~li»ici del citato., Pro~~~o;t11 e,~H:l~ l,eQ/l i\ cj,q.111, pr-ql.l)~S$é\ dall'. Al!tor.e. fal,t,am~ 4~.ril'~no al;lbiano de~inenz~ _in seni e . 6stole iole1:essa,n,H v~der iJ ivio Lavo;ro. !ffìncM il. test9, rim_an~a libero io abbr'acil Retto. No per c,e,:tp., Rauuv qneHa de&ine11iii per lo, cio, l'o~di~ sin qoi,segaito, c~ò è di.cpllocar in ~ne del medesimo J]iiù ·q!legli as~éssi che ~i form.~n.o :nel t.essn~~· celiul?sQ. Io Osservazioni cbe il Professore incaslrava a laogo,a luogo nei che. se.rve q,i, fod.erc>, ~li e!:ltrem1La 1nfet·11ir·3 di quel! in· suoi,T.t;;illenimenti.i!o P.rova d~ei·principii pralioi che aoonnziava te_~ti!'IP, cJ.enqqi:ito 9d ulcerato a !utla sos,taoza, ma no'n e 1,tp,cpntén.t-o, MJl'annum,iijre cot~ti P.Fi.ocipii, alla citMiOQ.e quellì che si formano nel tessuto celtufare sottoc~taner~ ~etlO~ser.vtrlipne, cJ!,e g,li appoggir delle regioni :rnal'e , perineale. , glutea e ·'che non 51 · Dott. PECCO, illed. di Batt•. di 1• Classe.
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-z elevàn al di sopra del piano .d,e Wano, dei quali vi Retto, sono proclivi a tur~;'dl' anzi dalla parte ,,h qoesto intestino che non dà qo.è1fa,del contomo dell'ano. citerò alcuni casi. Quelli li chiamerò profo11dì_e quest, '!tiper/foiali. Potendo ~li o\limi goar[re con u_nil sem · ·È sede degli ascessi, profondi il tessufJO .celluloso che, comi) già vi d.'cssi, circondu ,iI Retto e ·Cb ~ si'lro~a plice spaccalura non mteressanr~ il Ret~u. s_enza c?n-vertirsi in fistola O cepv-~f'tendt>st per acc1deòt;e o per ,neHa p.a·rte infer~'<We della piécola pelvi, r.r-ioèipalraente quello cbe rie;inpie le ca,vit:l\ iscbiorettali e gli sp:n,ii negligenza in un tragettò sinuoso o .fistoloso superfi~ .ciale , mentr'i profondi per solito si converton in seni ·retto-cocci 5ei e , retto-sacrei. 01rns'ideral.o dal lato chi ·, ·ruiigico, quel tessuto cellulosq è di t~nta impn11tan.za 0 fistole cb'esigono d'ordinario il tàglio del H:etto ppiroa che ·sl merita ,uno studio· speciale ed una.specia,le de0 poi, è cosa di som~a importan~a per}e iodica21i.0!1i 'Sèri:tiooe, come gli organi i più r~levanti. Voi, ·Si io ori, diagnostiche, prono_stt?b~ e OOl'attve. ehm v-e 11~ ~,ca? Signvri. tino dal pqnc1p10 1 ~a11a,tt-en d1fferenz1all\ \11l ~tuwscete di fap.o ch'~sso è ci~'cosc11ilto so~eri.ormente debb'aodare. subito ,spootané3 [all'anima l'idea, quale ~all'angolo apoo_eurot,co t.h.~ rn,ulta -dalln T1umonedelil fatto quotidiano la dimostra cioè eh~, se ,molt:i l 1apolieoro~i perine~le med:a con quella de.I mascolo 1·o uuratore iill.,Jrno, le quali apommrosi ._disceodend11· ascessi su~rficiali ~rovocan un sens'O di •pondo, reodon alquanto ste.ntato e doloroso i4 dilatarsi e ICi strio- 1~ 1fonnano le cavità iscbior,cttali e cbe inforio1:mente·e:su . gersi degli sJìnteri , quindi dolorosà la de(ecazione e .'j i lati· è continuo •con li, strato cellnloso · pinguedine~ s!associan .aile volte ad un poco di tenesmo, cotesti dell.e natiche e verso·fa p~rte a(1teriore con Io strato ee)ed altrettali fenomen,i- son in ·genere incomparabilloloso ,sottocutaneo del perineo. Voi sapete parimente Lche intema·rrteote il tessuto celluloso d?un laH) è con· mente più gravi negli ascessi profondi in cui d'orditinue c·on quello del lato· opposto e.omnoicando anteoario· insopportabili sono, per la gonfitl1.zu del lato interno dell'intestino, il tenesmo ed il dolore; la defe· ,riorroente tra la produzione ,anteriore ',del muscolo ca.zione è .alle ·volte in:,possibile <! così dolorosi riescono, · ~ trasverso del perineo, il bulbo, la porzione membr,ai suoi atti che gli ammalati non osano secondarli ·e j nosa del\'ur~tra e la parte anteriore del Rett,o, e podifficiliss_ima ~ insino l:amrninistra1,ione d~i clìsteri sterhmnente, per !' intermezzo ·d.el tessutù ~ellolos'., stessi. At quali fenomem s'aggiunge talvolta spasmo 4 ·della i>arte profonda delle fosse 1sch10-rettah , tra ·11 vescicale, .disuria od iscuria, una morbosa secrezione li Reuo ed il coccige, iJ'.sacro e la produzione posterfol'e mucosa dalla faccia, interna del ·Reti.o ed una riaziooe: H delle~ sfiutere esterno, di dove ·si continua poi all'in so ··Con il tessuto celluloso che è nella parte concavà ed costituziÒnale più intensa. Gli asc.e~si sliperficiaiì oltracciò sv<>lgendosi nel tessuto -celluloso solt,ocutuoeo,. f1 alta dell'osso sacro, .nella regione· lomba,•e, ecc. più .filamentoso che lamellare, tra la pe-lle soffice e 1 •O<Hest 'anatomica disposizione di cose ci spiega pé:r.cedevole ed il fascia s,uperfìciale piuttosto resistente. fi chè !a il1ar,~ia degli ascessi. firofondi dell'ano, quale 1 ' ne sia il . vul\ume, su i lati non iscorra mai io. alto ,assur,non una forma tubercolare che non banno li pro- 1 tfundi. Ir, es~i altr.onde si mostrano spesso consenso~!.. ~.ioo"Sotto il peritoneo, ritenuta d·all'anzi detto aogoto meote irritate e gonfie le ghiaod1,le inguinali, duvechè ., aponeurotico-, dovecbè può infiltrarsi molto io 'Stl la nei profondi s'irritano le ghiàì1dole· profonde della J .marcfa degli ascessi profondi tra i) retto ed il éoccige J:itllvi. . l o sacro; pere: 1tè abbiauo tanta tendenza a· manifes1 a1,si, :Fi-D qui però voi, ~ignori 1 noq altro avete fuorchè ' nelle regioni 1oerineale, anale e glotea, quivi condotta earntteri differenziali presuntivi, ma se volete ragla loro marcia dallé sopra notate produzioni e como.· nicaziorri celtul ·.ose, e perchè le regioni-glutee, in ispe-~·!o()ger i certi, ~ovete esplorar€ con. il dito l'interna p~rte .dell'intesHno. Più v,olte dolorosa oegli ascessi cie si prestino a Ha loro diffusione; percbè a\tresì questt su1i),wficjali, l'introduiione del dito nel Retto è iùascessi _pro~"ndi ·, tnttochè il più.spesso_cir~oscritti (\d conriparabitmente più dolorosa nei prnfondi. Tn quelliuno de, lati del Rei.lo, ne occupino pero tatvoHa tutt1i oltra'· teio una volta introdotto, il dito spazia nell'lntei) graoèle parte d 'eHa circonferenza. rimanendone , \a stino dscontraodovi i suoi oaratteri :1natornici, forma ed f sua parte inferi,Jr t: ora isolata nella metà della sua ampie,r.za .della cavità, rughe, mollezza delle pareti e pr riferia , ordinari, •unente la pi)steriore (Oss. 3, 4 é ' 5), delle p.uti •icine; FJim riscaote altro, dolore fo«>rchè ed ora tutta in gi, 'o e c~me pendènte io un'ampia c~verna; perchè io fine glt ascessi profondi, tut'tochè quello d1e ~isulta dàll'iusolito contatto del dito sopra piccoti, se fondono o smagliano un poco iLtessur.o una s11J1e1·~cie delicata e forse per conseòs1) dell'ascesso superijciale alquanto più sensibile, ed è solamente nello celluloso in modo da denudare o da perforar.il Retto diano luog~> ai ser~Ì ed ~Ile r~stO]e, (?~ntre nOD gli pro: estrarlo , CO'{).Vertito .. ad Ul1 0ino , Ch'esso ÌnCòntra poco sopra il piano' dell'ano una d(!rezza dolorosa in qualche· ducon altri ascessi molt ·o pro estesi del1 solo tessuto punto della p,<irif.eria dell'ano stesso; mentre negli celluloso superficiale de, 1Je regioni anale, petineale ed ascessi profondi 'il dito incoot(a in uno déi' lati dél ano-coccigea_. , Rett.o 1id in giro al medesimo, ,\e l'iufiamrnazione del :oeL resto la marcia ne$ ~.li ·ascessi profondi s'ipconf.ra oru tra la mernbruna o..'w'cosa rettal.e e Io sfintere tessuto cellulo6o· è ,generale , una gonfiezza ora dura, ora 11<,wlleggiaote ed ondeggiante, ço11centrica àlla , interno (Oss. 50), ora tra q11'esto e l'esterno ed or in cavità del llttto, assai dolol'<,isa Clin defortni là della giro agli. sfinteri t.ra essi e le- pa·rti circostanti alzandosi da queste sedi più o ·O'len · io su rièlla cavìt'à . cavità di quest'intestino e con cancellatura delle. sue normali rughe; gonliezza cotesta che ha molta parte. della pelvi: alle volte in fioe è t'lssa contenuta in uò nella produzione d.ella stitichezza. Questo cat'aH.ere emorroide (Oss. i2). · desunto dalla tangibile ·g'.on6ézza concent.rica al netto Vi ho già detlo, S·ignori , che frequ~ntissimi sono è viepp'iù dist,into e significativo negli ascessi che si gli ascessi anali, massimamente profondi e voi non formano sopra l'aponeurosi che copre l'eleva_tore delistupirete di ciò quando pensate all'abboodanza di c1oel tessuto celluloso che lo rende procli".e alle Joça,. · l'~no, costituente la par'ete rettale clelle cavità ischiorettali , i quali · per la · loro òl'igine cotanto vicina al lil'à che movono dalla discrasia costituzionale 'scr~fo1
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4losa o tubercolare; a:lla facilità-delle stasi saoguigrl& ; contemporaneo a, quella tuli~rc,,fosi ,od-·a ,quelle loca~ specialmente venose, in ·grazia dellil ·p.osiz1oue declive lilà cougene1'i : rua raramerite vidi' Jtascesso a·uale es.sere la prima espressione della dispusizioiiè h.iberco: di quella regioue, dell'esse·l'Vi· le vene prìve di valtole., del loro pass·:fr a traverso dèlle fibre de~li sfinteri Iosa oon ancor attuata altrove~ Altre volte .la . tu ber~ ·nelle contraziooi dei quali sono sovente- cumpresse; coh,si s'attua, nou già im'rnedi:Hamehte nel tessul·o per cui diventano ,spesso il punto di convegno delle celluloso, ma· nella rnucòsa degl'intestirìi, compreso iperemie. e cronicl1e flo_gosi vc1wse., 1nass1ma01e11teil Retto, ·e specialmente nelle sue e.ritte mucose, le ulcera, le s.cava ed osa la parete delf'intestioo a tulla dell'apparato epato -veuoso addorniuale, cl.te ·cotanto sostanza: allora il tessuti, cejlµloso s'impiglia dello spesso bersagliano l' uomo; al grande numero di nervi stesso _lavorio ~peciale, aggravalo dal. passaggio nel che vi s'1ncoolrauo ; e di ciò vi stupirete t1;1nto·mèo,) se. pèusate ch'1I medesimo tessuto .celluloso è circou · mede~irno delle. sostanze contenute oell'iot esl'ino p ·s:i couyerte io ascesso, com'accadd·e in dué Mservai.ioni uato da organi in cui sono cLttaoto frequent~ le con,gestioni fisiologiche e patt,\ogiche, soprattutto da molche VI citerò (Oss. 43, 44r t-eplici membrane di relazione, COl.l)é la pellt1 e la i 0 ~or6o sifilitico. Il coutag.io sifilitiet> di~eUaÌneol.e ,membrana mucosa della vagina , dell'uretra, della .innestalo su la ·cute dell'auo ·o su la mucosa del Rett.o •vescica e de\ relt(I , esposte a frequeolissifue StllDO· • pUÒ UICÙ~lldO e ditfondendù iufiamV}~Zione al leSSUtO !azioni morbose .ed a malattie che ad esse si dilfoucelluloso sottoposto ge11erar ascessi , cnrn 'in un caso che vi citerò (Oss. .14). Altre volre il tèssuto cellnloso ·dono, e se peos~te .ancor a qu~l suo essere, cu~e vi può essere, come gl'i altri tessuti , bersagliato, tullu-cbè dimcistrer:rnno le Osservazioni che vi dirò, un frequente· meno sovente , dalla sifilide costitu·1.iooale, ma io uou punto di convergenza delle irradiazioni irdtative o flogistiche d'elle erntJI roidi le quali sono cotanto fauìividi fin qui uu solo caso bene verilìcat.o ln cui pussa gli11ri :ill'umana famiglìa. 'Da questo. tapidu cenno si affermare che l'ascesso dell'ano era la cousegttenza vede elle, ·senza negare l'infiammazione primitiva éli immediata ed onica ,1.iella ~ifilidc river;berata su quel tessuto. Bensì osservai la sifilide costitozionale pro quel l.essuio e la sua ditfusiuue a quelle membran~ ed' vocare gli a.scessi per ì'in'termezzo d'aWune fossilfe:, a quei sistemi vasali, speciàlmeote al linfaticu ed al venoso, si può però seoz.a tema d'errnre atl'ermare che escrescenze (Oss. 3.7) od ulcere· della pelle deWa110 e della ·rnucos'a del lletlo che 11'efano Fespi:e~siqm~ !()('.aie di lunga IJ)aoo più numerosi son _i casi in cui· l'inliame da cui diffondevasi irritazione al tessuto oellulosv inazione ad esso fa passo per la via di quei sistem i e Jj quelle rnembraoe, specialmente della mueosa' del v~cinò d'oode ascessi. Osservai pÙi piìt sovente arH·.01'.a i\etl(,) , di cui vi sono sovente sintorui precursori e le spaccature d'àscessi dell'ano e d·ei ·seri i e delle fistnle consecutivi assumere; negli ammalali tocchi di sifilide - quasi s.empre contemporanei d 'irritazione o di Uogosj nell'atto che si formarìo quegli llscessi. Nè potrebbe, ' coslitoziClnale, Paspetto sifilitico da cui era talvolta Signori, provar· i\ contràrio ·,1 non e)!Sel'e se,npre· g1'tH ·' " indefinitamente prolu_ngata la loro 1iparaz,inne ·( Os. . vemeote lese nella !oro struttura quelle membrawe ·, serv. :1.3, 'l 5, 28, .52). prin6'ipalmentti la mucosa del Hetto, in mezzo alla ·'.)o' rl'emperamento fl,eba-epatù;o e predominio epatofusiooe purulenta del tessuto cel'lliloso che sia lofo· venoso addominale. Cotesto temperamenl<J e cotesto predominio son un frequente riv~iameoto diretto edattorno ,. giacchè si sa <:ome frequenti, sian i casi· di . t.essut.i i q1,1ali, tottochè bersagliati d~lla flogosi, sool1 indiretto agh ascessi, per ciò. che gli uomini C()~Ì CO-:, poco soggetti' 'a purulenta fusione, u_lcerazione od altra stit!}iti sono sovente assaliti da lente .infiamroàziP.oi delle vene addominali estra od entt·oviscerali, d'oode degenerazione I mentre per differenza di tessitora la direttamen.te percuoton i_l circolo venoso anale per fre·· soffre il tessuti) celluloso. a cui dai medesimi si dif-' fonde. Quanti ascessi non s'i11coòtra1i intorno alla fa- . quenti stasi slinguigoe è pei· ditfusio.ui flogi stiche ·le 1'i11ge, alla bocca , all'nretra , alla vagina e simili, quali sì fanno base agli ascessi. l odiret tarnentt>.., -poi pr<.>vocati da infiammazione delle mucose, coprer:t, spiµgon agli ascessi per ciò che sono freqtÌenteroenlf~ quelle cavità e quei canafi, le quali ban no però c,mrappresentai.i da flogosi della mucosa enterica consi~ i:lerata io tutti i suoi elementi , la quale si ditfunde servatà la loro integrità anatomica? PHsso or a parlatvi più partic1ilarrnente , Signori , al tessuto cèllulos() , e più frequenlemente ancora delle ·numerose cause così pre(~ispouenti. come del.ermispingori in un modo indiretto agh ascessi p'erchè· ge • nerao émorroidi_le quali nei loro, frequenti periodi di nauti dei sì fatti ascessi e nel dire d~lle caosé df'gli turgenza è di flogosi cornunican al vìcino tessuto ascessi intendo pure dirv.i delle cause délla maggiore parte dei seni e delle fist.ole ché sono la sequela di · un'esca flogistica. Dalle osservaz(ooi che vi -dirò voi,, Sig1fori, vedrete qmrnto spesso. gli ascessi, i seni e.:le quelli. Cotest'argomento esserìdo di. ii1ass_ima importanza io credo bene diffondermi in partile considerafistole ·~ell'ao«r siano nal'i sotto gl i ans_pi-zii dr.Ile c:.iuse zioni , su aiascheduna dèlle medesime cause. . che qui esani inia mo: 1° Tttbercolasi. La. tubercolos( cotant'affine ai vàsi 4°· Nè solamènte spingùo o dis1wngon agli ascessi linfatici, alle ghiandole omonime, alle crilte rm~cose, le ·stasi del circo'lù venoso anale e le diffusioni flogistì, che dipendenti dall'app;irato epato•venoso addominale non che ai tessuti io cui, come nel celluloso , l'eleo da mucosite intestinale di base venosa. ma vi spin"' mento linfatico è in tanto predomini.o, si localizza aocbe ~ovente cou forma d'ascesso lento com'io vigono tante altre cagioni di stasi e di tnrbavioni morluppi cospicui di tessuto cellulo~o d'altre parti del bose io èui .la lesione venosa' addom inale non è uè esclusiva, nè precipua. Così p. es. è lirngo tempo che corpo ,,.eos't nell'abbo.ndante tessuto celluloso ci rconi Pratiai si son accorti come la vita delle pers~ne di dante il Retto , e ciò vidi seguir in due dislinti modi . Or;,i,, ·,~d è 'JUPsto il caso più frequente, l'ascesso studio e di · quelle in generale che men·au una vita se·· spu1>ta' preceduto da tubercolosi pettorale, allè volle dentaria, il molto cavalcar ed i lunghi viaggi a piedi <,ia altre localitli tubercolari ed ora comparisce essò (Oss. 9 e 2S)'od in carrozzt~ , come quelli cl.te fav.ori1
5. - scono gl'~ngorghi, spi11goo :.gli aseessi,'ciò che troverete mollo .IJen anour.ziato da Plaluer ( lnstitutiones Chirurgiae rationalis) con_que~t~ .parole: quare la~c.viti~ ( ascessi, seni e fistol~) rec1piunt P.rae coeter~s, illt, qui · eq!(o çel _cur-r1i veci.i 1n.ultum succuti~~tur. Cosi e auc~>ra che ~pingon agli asc·essi _la .retl1t.1de . bleoll 1)rrag1ca (Oss. 5), le cr<H~icbe !logos1 rntestrnah· <:11~rru1cl.J~ -O . disentcriche- loe:ili o tavont.e da -oua malsao,a costi tu,. zii,nale , érpetica , celtica, reumatica , go.llosa t: simili: le oià dette fes~ur./i del Rei.lo, le st.11110.laz1um frequent.1 degl' inlestinj per· abuso, di Cibi .e b(wande C.ìlorosi. O' di pur.,anti drastki , elleboro, nloe, coltH!U111ta ; 1 calcolt'stercorali o bi_liari a_rrestati nel Hetto ; ava11zi d'alimenti rinwsli refratt<!rii alla digestione·; corpi acuminati 11e\ mcdesi.rnu soll'ermaU, come aghi, spille, resle di pesci ; la so\u,ziuile di· COllllllU l.à ulcerali va genen,ta da èalcoli vescicali. Così in lìlle Vt'desi av · viar a fJllegli ,i!'cèssi la so_verc~11a e ripetuta <l1sle~ · sione del ltel.H> e degli slinten per 1st1t 1chczza .,ib1 tnale cotanto frequente l'legli abusatori di vi110 , e ,vi avvia p11r le stasi sanguigne locali cl.Le la stitiebez'u genera, ·oltracbè succede una simultl\nea irradiazione al te,sulo celluloso dello stato eretismale del Retto di cui lt, medesima stitichezza è per SQlito la sequela. Dallt~Osi;érwazioni. eh-e ,,i riferirò ' Signori ' Vl)I vedrete q11u11t.o spesso gli :,iscessi e le fistole dell'au,1 siano, n•rn che accompagnati, precedn1i da siiticbezza e du len1:i irritazione o ·condizione eretismale del Retto~ 5° Mo·roo:so influsso de.Ile parti vicine affe_tte. da flo· gosi. J\ìon · tanto: rarà causa degl'i ascessi _detl'1.t110 sono i mor.bi !logislici:aculi o leol-i, orgaoici't, 110, comuui o speciali o specifici che. dalle parti vie/ne-~ $!O~$! la ,.. cute, ia ves.cica, 'l'utero, l'uretra, la ,prostata, la vagina , operano per consenso , per migrazione o per p ropaga1,ione su il tessuto celluloso dell'aDo. Non è cosa rara il vedeì·e. croniche orditure flogìstichedella cute d.ell"ano, com'eruzioni, croste, ulcerazio.ni, escresceuz~ e simili, diffondersi,,negleue ·od inviperite, a quel tessuto e generar ascessi, per lo ·più ·i n quesfocaso superfieiali. È più l'aro , ma pure succede, veder ascessi per lenta flogosi della vagina , della vescica , dell'utero ed anche per flogosi acuta di· queste patti, come talvolta succ'ede nel puer,petir,. È- p iù . frequente poi osservar quegJi ascessi ·in segu'ito ad u'retritidi intense hlennonagiche, · soprnttntlo assalite in.opportunamente .con gli astringenti o con i balsamici·, siccome con queste eleganti pal'ole gfo •notava ,ai suoi tempi il ricord~to Platner nel lnogo cilato: nonnunqua1h. haec valetudo (ascesso e fi~tnla òe!l'ario) ex gouorrhrea matigna·relinquitur, si mala e materiar 1>rofl11;vium adstrìngentibus atque ex·ca· lidiori balsamo compositis ·- medic'i.imentis supprimitur. Vi·'narrerò più i11nanii due casi d'a.sc1·s~o del tcssntv, celluloso dèlle fosse ischion•tfa\i da ofetr itid,i bleu• .uo1:ragica àd esso ·ditfosa (Oss. 20 e 21). · 6° Contusioni e percussioni su la. regione anale. Ba qnest~~cause più spesso derivano :iscessi supt!rfieiali C'l1e 110n profondi. · , . 7°: Gli sfol'zi in gmere ed in ispeeie quelli cht s_i fanno netsuonnre strum.enti da fiato : Qoèsta, cau.sa può aggru\lar .il. rn~le .{Uss ...3)'. ma 11011 g<;Jle~:irlo. . 8° Appli.catwni di mignatte. 'punture d'p,nima,teui. .E- ,Chsa nota che 1~ frequenti appqcuzioni di' mig,Ìalte a,ll'a110 J.1.rnriscouo l'ingorg<, . <~- la dilatazione dei:•vt:1si di c,1testa regione, speci:dmeme dei , v'èno~r ed ; es~
sendo perciò sovente seguite da ernorrofdi, sono _tal-. volta uu lontano avviamento agli .ascessi. Ma oltrncciò vi.di , cum.e 11e riferirò un caso più innanzi (O!;ser- , vaz. 48), chè quando le ·emofroidi 'son infiammate, di;-. stese e dolvrose, vieppiù s~ qu.esta loro ripienez.za ~ flogosi è l'espressione d'uua ,teosi<me pl~torica od ~ré- ·, tisma.le del grar1d'albtiro vascolare r·osso, I~ mignatte. applica~e dire10tament.e sopra le med·esime ~olmente ne aggravano lo stal•.) tl,,g1stico che ·, diffondendosi q11esto al viciuo tessut/1celluloso, vi genei·a a.sGessi . Oerivaoo in c·,,sì fotti casi alle emorroidi quei daooi d.alle ,n.igoatt.e ct,e deri.vano dall'applicazione di qu.esre s1~pra .località \in fatiche d1e_ sono l'espressione, d'un · viz-io CO'st.ituzionali del sit-lema liofatico-ghia11dolare, _od iÒ~ t,,ruo all'orbita uell'ottal,uiu inleusissima che 11bbia trntto i11 Sot~ietà di malall:i.a il sistema irrìg<11ore rosso e simili. Se .rerò lu fl11gosi d '.un '·eruorroid!!. Pl!Ò g~uefar .un ascesso ,uel su.o proprio seo,, o, p.1ir diff~ -. sione, nel circost.ant,e tessuto celluloso, non ebbi .fin ~ qui mai l'uccasior1e di veder una flogosi purulenta primi ti va di quesl.11 tessuto ·generar'e per d iffusione un ascesso in seno ad un '.euwrroide, Yidal cita il c-aso di u~a tìstola ;111ale sussecutiva alla puntura d'un ragno. ~ <1 Seni e fìstole prusister)ti . Già vi lrn detto, Signori , come gli sbocchi. esterni. dei s·eni e dell~ fist.ol e con la loro coutinna tendenza ai restringirne11,to ed alla chiusura siano frequénte sorgente d'ascessi secnndarii nelle vicinanze, epperci(I noo ritornerò più su di ciò. 10. Critica sostituzione di. la1,1orìo patQlog'ico o fisio ; logico. Snno, Sig11ori, frequent. i!-simi i casi d i personè che, bersagliate. da uo'abitual iperemia venosa od ar. tçriosa, più frt:quenteinenle da-quell;,t che nou da. questa ""'dL q.ualcll~ viscera Oli organo, cerv.ellQ (Os~ . 1,6) ; scbneideriàna (Oss. 4<l.), polmuni, cuore, mid()lla spinale" Qlilzu e simili per cui già 'da più anni menavan'.o una, vita grama e doleòte con continui rig1urdi diete~ tfoi t .con frequenti 'salassi rei· debellat' or uoa cefalalgia , or unu tosse secca con asrna· , o-r una palpitaziorie c.ardi?ca, ecc., furono s,,llev;ite o per sempre guarite per ciò che· l'economia venosa oçl arteriosa della, regiooe ,anale entrò. ad un trai.I.o o poco per poco io s(,)stituzione della preesistente località eretismale , pletorica , flogistica ,. e vi entrò .Ora per riaziooe na·,.. turale .(Oss. :17) ed ora per la èoncil.azir1oe indotta nel fletto da li 'inopportuna azione d'un_valido purgante (O~s. :15, 42., 53). Quest'util(~ lavorio di sostituzione frat~a11t.o può riuscir nell'ascesso. Nè ciò solo; ma conferisce alle volte all'ascesso .ed alla fistola delt'ano . il passaggio ,dalla vita travagliata dei campi ad ·una vi.la seden.taria come In. prova · un'Osservazione (Oss. 8) di cui· v'·intratt.errò. N<.111 posso, Signor-i, dispensarmi dal not.ire qui che , se l'àscesso e. la fis,Lo\;1 dell'ano pos··so119 talvolta com1rnrire cn.n sollievo ed. anche cou cessazione· d'una cro11ica. flogosi di p~llo, bronchiale o polmonare o bronco ,polmonare , . non succede però .mai che la loro manifestazioue ca'ncelli o .sospenda una,~ .tubercolosi polmonare. Vidi tre fistole anali comparse con i primi nunzii del·la tubercolosi polm:onar.e , . la quale non .per questo si rese pròntameni~ · e<.iziale. V:idi due ahri casi di fistole 't111ali. le quali, luttuchè anteriori alla manifesta 1ubercolosi polmonare, nou ne pi1teroH · impedi·re l'evolu1.io11c e \.'esito rapidamente esiziale. Ciò· videro molti . Pratici. fededegoi, fra cui il M.onteggia,, e. ciò corrosceva così -bene Bordeu che ,- su 'l'au~orita · d'Ippocrate, predisse
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la. morte del Delfino di ·F11auci;i , tocco di tuhereolosi- purazione formata nelle vertebre o [!ei disc.bi inlel've,tebrali della spina vertebrale e trascorsa · sin al . pohnonare, quand~~dì_ es_sergli sopravvenuto uo ascesso tess·uto celluloso vicino all'ano. : la quale cosa indica, .all'ano. Non pòtfet d1rv 1 che la comparsa dell'ascesso se uoil altro., che raramente gli ascessi lenti o congeall'ano nei r.,icchi di tubercolosi polmonare sia stata stizii da racbiartroca<lr, fanno Q'.IOstni di sè nella 'repei'nicio~a, come, dopo Ippoçrnte, asse, iscono Bordeu, gione aria.le. Del rimanente quando la marcia derivante Monteggia e Copeland, ma posso pe1ò assicurarvi che dalle pareti della pelvi o dalla colonna vertebrale dìfu inutile (Oss. :t6). Ciò stanle comparendò un ::iscesso sceJ1de inlorno nll'ano, il risultante ascesso congestizio all'ano in ammalàti tocchi di lenta malatfia· pettorale s'osserva dal lato del coccige c,d in corrispooder-;za di ·e cousegnati alle vostre cure v.ui J1on avrete fiducia una cavità ischjorettale .dove s'insinua passando· a tra· in quest'evento e non avrete speranz-a ch'esso possa verso del tessuto celluloso formante una specie di merecare qualdrn utile ftwrcbè nei casi in cui vi ricosenterio alla parte po.sterio_re del netto e comunicante noscerete i caratteri d'una l~ota infiammazione con con quello della cavità ischiorett.ale per la sua aper-.' tosse umida o secca o co11 pneomonorr:igia ricorrente· tura posteriore. pte1orica ,. ma saompaguata dai ver:1 1}ai·atteri della 14. ·Diuturni movimenl'i febbrili. Le diuturn~ conci~ t.ubercolnsi. · tazioui vasali, sian esse comp,1gne a febbri tifoidee, 1 l. RiJ?ercussione d'un filtro abituale sang~igno o ad esantemi, ad iotìammaiioni acute di viscere, di purulerito . specialmente d' emui·roidi fluènti, d'un esansistemi, d'organi e siwili, alle v<,lte s'incent.ran nel tema o d'un'impetigine, particolarmente della pelle della lungo corso. del rnalè in uu viluppo capillare vasale regione anale. L'iirigioe degfi asce~si dell'ano da queste della pelle, del tessuto celluloso o d'altre parti procagioni è amnwssa da tutti i PrHtici e vi parlerò più ducend'eritemi , risip.ole, papule, fl emmoni , ascessi, i11na11zi (Oss. '!9) d'un casu in cui J'~scesso fu evidencallerilure e simili. ciò dimostrato dalla quotidiana temente l'effetto della ripercussione con sost:Jn.ze fredde osserva,zione. Ora bene le sì fotte converge!lze delle ed ·astringenti d'una recente dermitide pustoh1sa, ran morbo~e concirazionii vasali son~, più che aitrove fre· nodata ad i1rgasrnn vJJsale, non che d'un altro caso quenli su il t.ci;sutn cell1Jlnso dell.1 regione anale, ivi in cui l'ascesso e la fistola consegnitarono la ripercusdeterminate dall::i già élisco, sa abbondanza · e nÙbiltà sioM (Oss. 54) d'un sudor abituale dalle piante dei di que~tu, non cùe dalla pressione e dal calore d'uo piedi e d'U'11'impetigine inveterattJ. Vi parlerò pariluogo d.ecubito , dall'immondezza della parie, dull'i1', mente d'un c·tAso di fbtola (Oss._27) per soppre1,sione regolarità dt>gli e!,iti. a lvini , òall 'alter.ata natura delle d'en,orroidi fluenti e d'tHl altro (Oss. 8) iD c-ui emorfeci, dei gaz intestinali, , ecc. roidi interne snssecutive ad emorroidi esterne fonfe~ :15. Cisti da gra-vidauza cstrauterina. Sonvi nella rhoo alla genfsi della stessa malattia. nostra Lelleratura alcnoi ra1 i casi d'ascessi dell'ano 12. Vizi;i organici ulcerativi e stringimenti org.~nici. c?nseqa}ivi alla fnsìoÌle 1i.~cerativa d'una· ,ei~ti gra· dd Retto. E cosa non infrequente ve~er ascessi.,,_fl~J... v1da1Jza estrauterina. l'a11n rla 11 i<'('ra1,ioni, .specia lmente cuocerose, del Reito 16. Nelle persone av:.H12~te nel.I 'et.à e d) deQote co,· e· !;1 rngi1,ne ne 'è. treippo evidente perclJè io ne parli. stiluzione occ(lrre :1C,r1 Lauto di rado veder- :1sc(•ssi lenti Jn duP. modi poi pnsso~o gli slringirneuti orgaBini del idiopatici come 11elle :ili.re parli del coq.Jo, co,ì uel Retto generar ascessi. Le mal eri e fecali t rallénute tessùto celluloso circoslantii all'uno senza lesione dei <laWostac,1!0 alh,irgan in prima il ~emmento superiore cond<,lli escretori vicini e senza ca.ginne apprez1,abile. dell'ìnl<'slino, poi l'ammolliscono, l'esulcerau .e si D.ne volte vidi ascessi in cotale guisa sorti riei;cir alla form:.io una via insolitn nel tessuto celluloso ad e;;!ìo fistola dell'ano. · circostante, raro essend'il caso succednlo al famose, 17 . . Cancrena spoutanea. Nei vegliardi , nelhi p~,:-; 'l'alma in coi il semmento superioré dell'intestino per~ v:eouio nella sua grande di lataziooe io contatto com il ,,sone eomp.enetrale da. qnalebe grave discrasia ed io quelle olle vivon in pessime condi:::.ioni igienicile oc· semrnento inff"riore, v'aderì formando tra tutlì e due un solo tramezzo il. quale, ulceriitosi p:-à tardi , per- . corre t.alvolt.a la cancrena spontanea. del tessuto celluloso analfl, d'onde l'ascesso e la fistola alrano, la mett eva alle materie fecali di rient raTe nel Rétlo.sotto quale <Wslituisce un morbo affatto sintomatico. l'ostacolo passand'in giro al medesimo per quel1'111so· (Continua) lita ·vja: Altre volte prima..;rncora che l'intestino s'esulceri, si screpola esso negli sforzi del defecare con passaggio delle materie in quel tessuto. lu un casi> in RELAZIONE DEJJLE CONFERENZE scmNTIFICllB fine vidi un Prat.ico di qnaJche merito tagliar a tutta (!fese di l11glio. 1a Toniata). spessezza la parete dell'inlest.in'o nell'atto di sbrigliare TOR_INO. li DoU. De Jleaufort legge nn sno Scritto relativo alla un ostacolo -indurnto del medesimo e così meller in frequenza della palpilaziooe e della dispnea nei Militari. Ascricomunicazione la _çavit.à di que&to con il tessutò cel: vend'egli la primitiva c_agione di siffatta frequem;a morbosa nel hlloso, d'onde ascessi. Soldato ad un difetto inerente alle Disposizioni che ragguardàno 13. Ascessi delle parti vicin~. Gli asct'Ssi dell'ano ai Consigli di Leva e di Revisione nei quali i Membri ehe li comspnn talvolta la sequela d'un ascesso movente da flopongono nòn hanno la facoltà <li rifiutarsi a<l accettar uo I0scrit19 tocco da qualsiasi malattia non oont~mplata nel Regolagosi leot:, con carie dell'iscbion, del -cocoige, del. sa· mento· per le Leve; quantunqile il Me<lico opini non·, poter.e con ero . o de:lle vertebre l1>mbari ed insioo dorsali, come la medesima conciliarsi l'esatto <\dempimeo\o del' Servizio Milinel caso citato da Tulpio (Lib. III, pag, 28). Vidi tara, riconosce poi per cagioni secondarie 1° il vestire del Solqualche rara volta gli ascessi da malattia del coccige dato cioè la cravatta dura ed inftessi'bile ed il gancio della goe ~e) sacro, ed in questo caso snn essi ascessi freddi letta. il quale per essere gèneralmente mal ,adattato alla conforo lenti senza congestione. Ma ~on incerto nel dire se mazion individu.ale del collo r.iesce sovente dannoso alla sanità del Soldato; 2°lo·strillger~i che alcuni usano ~roppos.trettamente una sola volta, io .abbia nella mia lunga pratica veduto con la cintura di cuoio destinata a sostitair.e lebretelle;3° la ginun ascesso nella regione anale in conseguenza di sup-
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7 malattia polmonare s'a stata cagionala dail"orto del costato eond. 71fM,tira la quale , lultocbè coslitui sca un''istito'11:ione ottima per tro la wave oppure da altra cai,:iooe anter.ior a ~iffatta violenza WSolda:to, t~ua,·ia se. vi s'o:bblig,an indistintamente lotti i giovini · esterna, Esclu~ iL primo supposto pe1chè, consecutivamente> ai soldati e,s.ecp1111.d entemeute non.è FegolJta nei v.ari i suoi eser,ei- , ril'evalo ,coJp·o, l'ammalato ,noo ebbe a soffrire foor.i;_hè leggier-s zii poò esser.e cagione di malanni, tra i quali non ultimi sou a.p-·, men te e percl,è la cagione traumatjca avcod'operato sul costa,to· pon:to le palpitazioni ,ed i variooceli dipendenti' in i.specie,da ciò' destro non si.potrebbe così facilmente spiegare come l'infiàmche ordioal'iamente·i Soldati negli esel'cizii giuuastfoi stTro~onsi ma:trone, artzicbè nel destro,. sia9i manifesta.la é maòtenota n.el troppo i fiàochi con la ruentovat<f ci ntora di cuoio la qua te mec-. ,cani:eameote rendendo difficile. la ci-rcolaiiooe· d'ella 'l'ena cava 1 polmone sioi'stro, Gonchiuùe perciò iroviusi egli iudoltò nella. spiegazione del fallo ad ai'nmeth:r il secondo.supposi.E) cioè che -asceod'enle favorisoo aippuuto in èoucorrenia;della br.osca scos1ra l' M~igliere, anteri'ormente all'urto dle'rnto, àvrcbbe sotrer:to una che le.viseere liotte rise~tono nei sa,lli g.iona:stici· peti la. caduta, pleoro• polmonile sinistra in seguito a cagiQnj per la malizia, delche or.dinariamente i Soldati finn-0 sul tallo'ne piuUosJo, oh& sd l'ammalato 1100,preoisabili, la qual infiammazione essendo p,isla punla dei• piedi,- la formw,dotie delle erni:~ e det v:aicoceli e sala all'esito d!ipertr,ofia e d'ind urirnenlo del.p(}lmone e dl stra· predispone aUo palpit a~ toni di ca:ore. Dopo q ue.ste ed alfre·molte vasi umorali· nelle pleure .avrebbe lentamente- cagionat.o Ì'iodicoosideraziooi inr proposito il Ba~. De Beauf'!rt cot;rchiudc ni~olca~o.spostarnento, del cuore. · gendosi al1a Superior-Autoç,ità affin cbè proyve'da puFe a ch'e i Dallà lettura di ques.ta_Nota ì'lledico-I.e.~alè' . H Preside~e faM'eelici•Milit,lr i oòn abbiano per !'avvenire a t~ovacsi uel biv4o cendo coosider.ar all'Adunanza coi1 quj\le.sub_dolo modo PArlidi r,igeltar O'dlaMetfar i surro~ati' MilUari ltopo una s»la visita gUere cercasse\ tr.a·r iu iog1,111110 i Medici su ,la vera origine ùellà fatta ad ore fisse e con uri limite di tempo tale che per 1'01:dioasua malattia, prerid~ ai:go!lll;n to pec inc.ull)~1: ai ,suoi. Colle~tii! d~ non basfa a que.lla malm'iti't•t,l:i giudiiio :.cosi· necessaria io sispee1almente·neltac1rcostauza che sarauno.chiaina!1 a1 Consrgh mili-ciPC!'@stànze. ·di Leva, d 'a,vere sempre .bene pres~nte le astu:i:fo di , àr i<> geIl Dotti Cadetl'i oltÌene-la paro_la per rispo0de1i al UiJttocee De ne11e con cuÌ, g,l'I<oscrit ti·od i Sur rogali tentano. simu)ar una maBeacifort ohe, sebbene sellO lui conveinga i11 general0' inlorno a laUia rron.esistente 01dissimula roo un'altra da cui sono realmen te qount0 si, cq-n.t,ieoe _nel st10 Scrl'Ho, lut'taviar noo può ·accordarsi' nel rioonosi:e-r e che ~a cr.a(fatta· ed il gancio d6lla goletta pos- ! tocchi; av.vertcoza:questa ~h'<rglh incuka pi'Ù, specialmeni.e s~n es~erc cagione degl'iMonv,eni~-rrt:i adao!ti _dal suo_ Qòllega! j cora nel caso di i\Jilitari (lhiedenli pensiQni e sussidii. H l)oH. KalbiaonumrAa all'Aduna11za che, nella 11rossi,ma. SElgiacche l~ cl"avatta, formata qual e di; due d1slmte pal'l1, auz1chEr · t duta avnebbe·ra7guaaliali i suoi 'collçghi intorno alle più e~sei:idata ed, i,aflossibilc, facil'tnente- dcde- e,· si presta ai v_.n ii movimenti det coll~, e(h il gané'io del.la gotètt~ tliffitilmente può eser- · ziali malattie siate c;ialc nella Sezione di ì\ledicii:ia sino d!Ìf cita,r unu pressione h·oppo forte e,t ineguale, ac·eomodalo uome , pi:incipio del mese,di giinnai9 [l . p. ed a.v rfbbe t>iù ' particolar- ' I mente chiamata l'altenzionc dei suoi Colleghi su la frequenza· generalmente è alle varie dimensioni del collo dt1bSoldato. . WM~d. Di(I'. ricorct,a quind! alll~ dun~nza ob~ da(due. mesi, es: 1 dello spostamento del feg,110 o clelli1 milza, iper trnfic.1., .da~ c~vo seridos1. creata uoo Coll!m1ss10ne IIJCall1cara d1 pn1porre regole 1 àddo111ioaie nd cavo to1:acico, il quale sposlam,ento to spec1almt'!nte da lui osservalo negl'lnscrilli Sardi dell'ullimu Leva. • per ì•Bagni e por la SJ_uol',a di nuoto, era ora cosa.necc.ssaria alla ll,Presido nte dopo aver iov~tato il Dott. l~alb a volersi commed·esima oo4'innoltra,rsi con fondamento nelle sue iudaa:iuì di piacere di dare, i•oi. l'indt.cato ragguaglio non verbalmente ma aver&sl.\biarimenti dagli Uffiziali di. Sauilà dei Corpi dell;Bsorciw intorno a tutt<: quel le ciucostanz~ di,falto che nel tempo del:.. 1 per iscriHo ·onde roaggiore .potesse risultai' il vantaggio della successiva <liscuasiooe, dichiara sciolta l' Adun.a~za. l'.assisteoll!¼ per loro prestat.i'ai Sol.lati Halncan~i · aves,ero' poALESSANDRIA- Dopo cj)e il Sig.. Giordano, Farmacista Mi'litar~~ tuto -raocogliere siucomc necessarie d'essei· avvertite. Sei,refario-Cassiere del Gabi netto di [,ellura ebbe presentato 11 GENOYA . Spedale di Ter-ra. li Dott Zav'attaro dà lellura d' una; Jle':i-cmfu nto amminis.t tati vo·del 1:0 setMstre lS53 da cui risulta sua Nota Medic;o-Legalc intorno ad un caso di spostamento di un fondo in cassa di lire% e ceul. 44, soddisfalle le associazioni cuore osservabile in un A1·tigliere il quale, nell'intento d'oll,edel 2°·semest re,1852, li Do'toi:i Alciali , Vaglienti e Cameroui ne-re:Ja r-ifòr-ma con pensione, asscri,va qu.ista sua malattia. es~ l':prendouo;l'iotetrotta discussione su l'idart1·0 (ved'. n° 5l del ser,c stata la con.scgueuza dirella d'un v.1olenl'ìl urto dol costatti, 2° a.uno d1questo Giornale), la quàlt\ per quanto iia tratto quel destro contro l't's!remità d' una trave ncll'atlo che attendeva agli . caso speciale, ,ci crediamo dispens~ti dall'a~,er· a ri~erire do~o l_a esercizi i di ginnastica. 'f't'c s.o uo le. q.uis tioui che iJ Doti. ZavatNota puliblica\a dal Do.tt. Mantelli 10 quel n del Giornale, hm1tàro si prefigge ·scioglier in q uesta sua Nota cioè:' 1° dimostra1·e tandocì ad esporre com'j l Dolt. Vag,li.e oti, colta l'o11portunilà,. s,,i che lo spostamento del cuore noo fu l'effett~ imme_d ialo o prifacesse con un pratic.o esempio a dimostrare la so~ma ut1h!a mj,~ivo,dell' urto ricevuto: i 0 razionevolm.ente provare che. i;if. dei nsoica(orii applicaii localmente in questa malall1~, u~o sol!) fa.tta trl\~9osJzii>q!', di,,sede,déll'o1'ganò. ceotrah!,\iella ci,r.c.otazion.e siccome mezzo atto a procurare l'assoriJiment9 della s1nov1a, ma nonJ-0; l'e)felto Q.'u.n/l malattia del.le viscere e~ta·o.-toraciche p.Tic ben anche ad imp.ed.ime ulteriori versamenti. lu conl~rma df?l~ mitjvaroeq,~e:IJJJ?AOder;l'te d11U:auzide~ta cagio,ne traumatica; :\o. ril'opiniooe espressa dal 'prèopinante il Doti.. Dupont cita alcum cercare la V-eri\ origi1~e dello sp,ostarne.nlo cardiaco osservato, casi, d? iòarlro perftltamenle- gu.arito vure la _m,ercè _dell' uso IJ,if~rendosi, al).'a~se.rzio;;i~ i;ldt\ un..malato s.tesso il quale,. io;, di v.e&cicatorii applica.ti in qaantilà·talc da coprire con·i• med~terrogato, esponeva che i fenomeni mo,rbosi P,r.i.roiliv1 , cons.e'.~ simirlulta,l!a rticolaz.iooe l.lmroalala nel medesii;no tempo , ed il &,o.ili ;viii cagiont: lra.umatfoa furono di l'ieve momento, il DotDott<." 'Batrucco narra un'.allro caso d'i'dartro da lùi guariJo nelta' to.re Zavattar9 esclude clic lo sposlameolo del cuo.re possa esSezione Fenili per mezzo dei cauterii ic~torno al\'&rlicoiazione f'' ~el'.e stati) l'elf{ltlo primiliyo dcll'urtmrfcevu\o, ~iacchè, egli' di'ce, del;ioduro di potassio inJer.oaroenlo. . . . .. . . .. m (\UeslQ caso 1104 ~olo. }' dislùd>[ fu01.io nali del cirèQl,o sangqi-· Ultimata·quesla dis,cu~sioue, ilj Dolt. Vagl1cnt+ rilemce 11 r1g~o e 'd'eJ'lal'eseiraz!one sa reti ber o. ,stati P.ro11taJI1en.tc gr(1vi~si'sultamenlo deJl'aulo.ssia e,seguila sul cadavere d i qi.ell'amma~ m1, ma. da-1\'altnal·c po~izione dal' cuore-, inlie.rameote spostale;> a lato d1enter.o-peritonile:chc morivi1 dopo sole 6~ ore d i permade,&Jra, gjudicm1do dalla g·rande distensiouo a·<.mi detlll, viscera ed nenza nello Spedale ( ved n° 51, anno 9° del Giornale): li lUei ~omi 'nui' grossi'vàsi·a-vreJJoe110 do·vulo instanlanearoente· sogdico Divisionale nel· giustificare la fatta dia$oos~' fa notare cho graoere, la)le·tanta av.rebbo do,vulo e;sere ìa gravifa delta fosfo~ l'abbomlante-qnanlllà di suppurazione, r.j n.venuta comprova che ne da cagional' immed.iatarnente la mor te deU''àmmàlato. · · lJammalato,quando. fu trasportato nello Speda.le aveva trascuProvato per tale modo che lo spostamento del.cuore.non, potè rato di•cons.og.naJ'eda,d;iutorniUt d~I suo male; fallo questo _che esseve·l'etfetto pllimiliv.o ed istanlaoeo deHa,-s-0trerla vfole.Dza roanch.e· confer.m;il-0 dal Dolt. Levesi di servizio al Quart~e~e este~na ed_ es_oluso· il oasa d' u.11.0 spost,a mente eopg~uit1HJ, {quaJll esponentlo.èome l'ammalato che av.eya solam_ente fatto.a lm r1~ pev.1 g11av1 d1swr.bi fu.n11iom11ljcardio~polmo,1;1;3'Jìt a1 cui av,riebb~ 'Corso verso il pom011iggio:t rovavasi i.n, istato d1 soffer~uz~ tale da lj:atni luo.gp·non, sarebbe s.t~to <l!ll;l\l}~li.{).il-a, con, la Qrogres~i,\la esser lui obbligàto ·a farlo, imÌl'.l~diatai.ne~te trasHortar allo S~e~ compi~ta evoluzione del c9rpo e con la perfetta sanità. ne.r ®-O.i. ed a~m goduta dall'Artigliere, i\. Doti. Zavàttaro ammettendo 1 dale. Ila Seduta ha qqindì .termine ~\)n la.leltura fatta. dal Doti. Pa'~he _11 cuortl dovette essere· spos;ta.lo- per,a,1,ione lenta è graduata , . 1 ID_d1p~ndeilza d' una malattia polmo:iare, Si ad Ujl tempo a 1 lr.ue<io q'.un cas.o d'orcbit~· tlemmenosa manifestatasi in, un Soltlato,noo·appena arr\N,a lo dai<lis·làccamento in Acqui, la quale~ scwghere la .seconda e la ter za q1Jestion0' col l'icercare se questa
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s non ostànte Coss~ subito combattuta nello Spedale con un enert~re nella Fanteria, per cui lo faceva passare uell•s0 Regg. di iic'o metodo antilrogislico generale e locale, tuttavia passò alla Lmea. Se non che qoi por egli si rifiutava a qiialunque servi7,io ed accusava un dolore all'articolazione destra del piede dove, s oppor:izione nel 2" 11iorno.c;li permanenza nello Spedale d'onde r~·m mala'lo uscì poi compiutamente guarito dopo soli 18 giorni circa tre anni fa, diceva aver avuto una grave· distorsione. 1\landi cura. dato più volte allo Spedale ed esaminata attentamente 1•;rlicoScullnE11ì. Il Presidente facendosi a parlare dell'amputazione l~zione da più lfedici, non si riconobbe mai che v'esistesse gondella gamba stata praticata dal Doti. Sclaverani al Bersagliere fiezza, calore o rossezza: i movimenti erano liberi e sembrava Paom·idl qual era tocco da pedartrocace (ved. il n° 51 del 2° non destassero dolori; il membro era bene nutrito e per nulla anno <lei Giornale), encomia la celerità, la sicul'ezza, la pacadissimile dall'altro; i piedi però sono leggiermente piatti e l'artezza d'animo e Ja maestria con cui il citato Dottore pl'alicava ticolazione destra n~lla sua pa1'te interna offre un leggiero rialzo quell'amputazione. J,oda pure ~li altri ,1edici Militari del~a.G uarche sembra fatto dall'osso scafoide;un po' spostalo diilla sua iianigione i quali non poco contribuiron alla buona r_iusc~ta deltarale posizione. Questo Soldato è sano e dotalo d'una l'obusta l'alto operativo, coadiuvando l'Operatore _con sollec1tud10~, con ed atletica coslìtuzione fisica. Con la certezza morale che il Saintelligeoz,, 0 con sapere ed in modo part1c'.1la~e_le sue !odi son_o I quel fingesse quella claudicazione o per lo meno molto la esaindir.izzate ~, Dott. Ametis il qual era stato 10car1cato d1 compri- ! gerasse, si rimandava al Quartiere dove, malgrado gli s'inllig• mere )'arteria crurale. Dal modo c·on c9i il Do\t.Sclaveraoi formò gessero molle pene disciplìnari, tenne sempre fermo a n on voi! manichino non sembrò inopportuna cosa al Presidenle fare lere per nulla soddisfar ai suoi iocumbenti. Visto tornare vano notare che fra i diversi modi consigliati e praticati .<l~gli Autori ogni mezzo:per.richiamare quel Soldato al proprio dovere e du . bitando non esistesse realmAnte qualche oscura malattia in nelle amputazioni alni'ni ve ne son i quali, percbè molto più spediti e mm meno sicor·i hanno il sommo pregio di sottr·arre l'inquell'arlicolaziòne·, si proponeva per la riforma. Ma il Consiglio fermo a prolnnizati dolori, indispensabili per la fo~mazion_e del Divìsionario di 1\assef(na lo giudicava per on seconda volta abile al Militare Servizio. Non per questo il Suquet desistette dal rimanichino. E qui il medesimo si fa brevemente a ncordar 11 metodo adoperato dall'lllmtre nostro Presidente, il Comm. Profesfiutarsi per l'adempimento deì più semplici servizii, quanlonque sore Riheri descritto nei suoi Elementi di Terapeutica. Operareplicatamente lo- si facesse passar al crotone a pane ed acqua tiva. Discor~e quindi del processo oper-atorio da esso lui e dai con i f'er-ri corti e con gl'incrocicchiati,a segno che la sua saChi rurghi dell'Armata Spagnuola impiegati _in Ispagoa con ottinità sembl'ava incominciasse a soffrirne. Si mandava poi per la mo risullamento. Consiste questo, dice egh, nel far afferrare quarta o quinta volta in osservazione allo Spedale. Il Dott. Cocircolarmente con ambe le mani da un robusto ed in telligente stanzo, non che i Dottori Tun:si ed Ametis i quali prestando Assisten te le carni e nrl farle stirar in alto quanto più è possiservizio nell'8° ;Reggimento d.i Fanteria ebbero campo di tenere bile, mentre che l'Operatore con un taglio circolare deciso ·imd'occhio il Suquet per parie loro dichiarano sembrare loro prime al coltello un movimento di sega ed in pochi minati secondi qur.si impossibile non esister io quell'artie)Olazione qualche sub• arriva su l'osso. A que.slo punto con tre o quattro colpi di coldola malattia, percbè quantunque quel Soldato abbia sempre di· tel10 si djstaccaoo Je carni dall'osso per lo spazio di tre o qualmostrato un carattere eccessivamente testardo ed irremovibile, tro centimetri e, collocando la compressa- a coda di rondine, si sembra cosa da non credersi che i tanti castighi che gli furono fa la segatura dell'osso denudato. Questo m.itodo. egli dice, racinfliUi fossero con tanta costanza da lui sopporlati,senza poterne chiude molti vantaggi. L'operazione è più fttciie e·meno dolorosa oltener il più piccolo buon effetto. Gli allri Medici della Guarnìper l'ammalato; s'ottien abbondanza di parti mol~i onde coprire gione non riqveoend'essi pure nessun indizio morboso, tranne il moncone: i tronchi nervosi non sono compressi tra l'osso,~ la quella piccola alterazione libio-astragalea, accettan unanimi la cicatrice la qmJle frequentemente s'ottiene per prima inte_n zfone pr~posta fatta dal Presidente che cioè il Comando di Piazza senza che poi l'am·malato abllia a sQffrire qualora debba predella Divisione di Savoia scrivesse alle Autorità competenti per mere con q11esta contr'il membro arti.ficiale. All!ncontro , ~ro- 1 prender informazioni se il Sol<Jato Suquèt dnrauto gli ultimi tre segue il Presi<Jente non è raro veder rnsorgere, seguendo g~1al- I anni che dimorò nel proprio paese abbia sempre zoppicato in metodi, accide~ti che complicano la cm·a. cbnseculi~a '. ed in modo da renderlo iocapace a sopportare la più piccola fatica. ispecie la l)rocidenza dell'osso, le abbondanti soppuraz1or,1 , la · , cancrena, ecc. Il Dott. Costanzo nel mentre approva in genere un siffatto metodo operativo, annovera molte circostanze particolari che lo con• trindicaoo e dice poter esso bene riuscire su la coscia e sul bracL~ condizioni d'associazione per il 3° anno del Giorngle cio, ma non avere contezza essersi adoperato per l'ampnh1iione di llfedicina 1,filitare non variando punto da quelle degli anni dell(I gamba e dell'avantibraccio. antecedenti, la Direzione crede su.o debito far avvertire : Prendendo la parola il Doti. Sclaverani, si fa egli ad enumerare . ·1 ° che lulti coloro i quali ricevend'il primo numero del i motivi che lo indussero a preferir il metodo circolare al metodo Giornale non lo respiogoilo per la Posta indirizzandolo al a lembi; i quali motivi, siccome compresi .nella Storia di questo Vice-Direttore saranno considerali siccome Associali per caso che il medesimo promette inviar alla Direzione di questo lutto l'anno ·I 8!33-5!; Giorna le, cosi p(\r ora ci dispensiamo dal ri ferire. Il Doll, !icla2° che l'ammontare dell'Associazione dovendosi pagare n.rani dà poi .fine al suo dire ringraziando i Colleghi che !o asper rate semestrali anticipale, la prima di queste vuol es~~, sistellero nell'atto operativo e phl specialmente il DotL Ametis sere quanto prima inviala con un vaglia postale inchiuso in ~--, il quale, destinato a èomprimere l'arteria trurale, con sì squilettera affrancata, diretta al Dott. Mantelli Vice-Dt1·ettore '·sito tallo e maestria .adempi a questo suo officio da rendere fadel Gior11afe di Medicina llJ,i/ita,·e e non altrimenle; cii e spedita la legatura dell'arteria crurale e da impedir una so3° che li Signori Medici Divisionali sono pregali ad avere vèrchia perdita di sangue in una persona in cui, per essere già la bontà di riunir in un solo vaglia postale le rate degTi Ufmoll'indebolita,, quella pe1·di,la sarebbe stata di grave pregiudifiziali Sanitario-Militari loro dipendènti o di sborsare l'imzio nella cura consecutiva. portare totale coslà per mezzo del Quartierroaslro delDopo alcune ulili riflessioni fatte successivamente dai Dott, Rol'Armala; becchi, Sclaverani e Costanzo intorno all'azione ch'esercitano le 4° che quei pochi Associati i quali sono luttor in ritardo dive1·se forme di tornichetto su le arterie che comprimono e su la di pagamento delle 2e rate per l'anno 18n2- 53 son invitati muscolatura che atto.rniano, il Doli. Costanzo presenta all'Adua riunire l'ammontare delle rate scadute con quella antinanza un ammalalo ch'egli dubita finger od esagerar mollo la claudicazione. I Dottori Costanzo e Tunisi così ragguaglian i cipata in un solo vaglia postale ed a dirigerlo al più presto loro Colleghi su le precedenze di questo Soldalo. Il Soldato Sacome sopra. quet della Classe del 1831 era dal Coniiiglio di Leva destillato a Il Direttore Doli. ARELLA Med. Div. fare servizio nel Corpo dei Bersaglieri. ma dopo pochi giorni la· Il Vice-·Dìrettore responsabile Dott. l\JANTllLLI !\f. di B. mèntandosì egli di non potere sopportare le fatiche <li quel serTorino 1853. Pelazza, Tip. Subalpina·. via Altìer, •H. "1izio, il Consiglio di Rassegna lo giudic~va atto al servizio Mili•
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AVVISO
N. 3.
ANNO Ili.
a1 ,t 5 d'agosto 1853 )
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GIOUNALE DI ni:DICINA IILl'r ARE DEL CORPO SANITA.RIO DEljl,'ARHATA SAUDA . L'associazione non si r iceve che per un ann o o comincia col 1'' d' ag<»to. Si pubblica uel Lonodì di ci ascheduna se tti mana. 11 prezzo d'assoyiazione In To rino è di L. I O. Iu Provincia ed all'Estero, franco di posta L. 11 . Si paga por sem_!)sll·i an ticipati.
1° Dott. Run : Su l'ollc.lrnia domi nante nell'Arrmata Sardw. - 2° Doli. BEsozz1 : Ambliopia amauroti~a guarita per mezzo dell'elettricità. - 3° Dotl. CATT&NEO: Fel'ita da arma da fuoco. - 4° Relazione delle Conferenze Scienlifiche. - 5c Bollellino Ufficiale. -~·- ---···-··--·-----.----·--·- ------- __,. .,
SOMMARIO. -
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PARTE PR111A
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ti (1). Questi liquidi acquosi rilassanti-operando su la sostanza della cornea naturalmente munita di poca vitalità l'assoggettano prestamente alle leggi fisico-chimiche , ne dimiouiséono la coesione, l'ammolliscon ed a lungo andare posson anche macerarla. In quale maniera la lassezza di trssitura organica possa favori re l'elemento idraulico clell'infiammazione uon v'ha chi lo ignori. Coratite secondaria.
Qualunque ue sia la causa determinante ., qualunque la Su L'OTTALMIA DOMINANTE NEU.' ARMATA SARDA (•\ ) I nuova coi1dizione organica che assuma la tessitura della {Cenni del Doll. KALB, Metl. di Regg). 1 cornea nel cronico stadio dell'ottalmi,\ graneliosa, ella è Prodolti morbosi secomlarii- mediati_ de.Ila. cronica-grave J cosa incontrastabile che la cornea lucida s'infiamma e sìc1 1 com e nel caso in questione questo fatto accade dopo l'incongiuntivite gra11ellòsa. Tre son i prodotti mediati della cronica grave congiun- 1 fiammazione della congiuntiva che la copre, ragione vuole tivite granellosa, cioè la oerat-itide seconda,ria, la dilata- I che le si dia il nome di cemtite o corneite seconda1·ia per l'origine; interstiziale o parenchi matosa per la sede (2) zione staµlcma /,osct dell a cornea ·ed il glctucoma; tutte tre ae1ita o cronica per il decorso. causa d'infauste consegue111,e per la facoltà visiva e di difI. La ceratite parenchimatosa secondaria della congiuntivite ficilissi ma guarigione. granellosa sovente è complica.la da panno vascolare od l\foltissimo interessa perciò al Pratico di cono~cere quale anche carnoso; ond'avviene ch'i caratteri anatomici che sia la sorgente principale da cui erompono, quali i sintomi [ le competono ~iino per poco discernibili. Ove però la conprecursori che rivelano la prima evoluzione ond'impedire li giuntiva corneale non sia ancora convertita in pnnno totale, od almeno andar al riparo , per quanto sta in potere della porzione della cornea eh.e rimane libera ed è d'ordinario l'Arte, de.ll'incorreggibile compiuto loro svolgimento . Duil segmento inferiore, si mostra di colore grigio ()palino rante la cronica congiuntivite granellosa la cornea lucida oppure tigrato , offre l'aspetto d'una tela di ragno , di alimentata dal preternaturale aH:l.usso sanguigno che i un vetro appannato o come cosperso di finissima polmolli vasi della congiuntiva e della sclerolit:a morbosaveri>. Siffatta variiiiione di colore della cornea dipende mente cresciuti di lume e fors'anco aumentati di uumero, dall'intorbidamento di quell'umore sieroso, halitus limpha,da tuU' i punti della periferia cornl'ale incessantemente ticus ch'esiste tra le lamelle della .cornea componeuli la somminislran o per orgasmo proprio o perchè di continuo sMbstantia svongiosa del Val$ava. irritali dalle stesse asprezze congiuntivali , non debbe reIn alcune persone di costi tuzione linfatica l'intorbidacare mer:i.viglia se la cornea stessa a11corchè originariamente fornita di tessitur:a anatomica affatto incapace di (1) Che l' abuso dei bagni locali mollitivi sia la sorgeaje princeder al soperchiante lavorio dell'infiammazione non solo cipale degli sta filomi succrssivi all'ottalmia granellosa mi credo au torizzalo a poterlo sostenare poichè, a parte le ragioni addotte, compartecipi del lento processo infiammatorio congiuntista per me il fatto favorevolé che avendone abbandonato iotieva.le, ma ben an?he agli ordinarii esiti di quella singolare raroenl e l' uso, massimamente qu_aodo lo stato flogistico minac• condizione patologica. Ollr'al maggior nffiusso sanguigno eia da vicino la cornea, non ebbi mai .a.d incontrare gl'infausti due altre condizioni, secondo ch'io credo , concorron a deris ultamenti stafilomatosi , menlr' all'opposto frequentissimi ho terminare la ceraiite· secondaria in simili congiunture. Sono vedulo gli stafilomi in seguito all'uso..protralto dei mollitivi locali. queste: 1° lo.stimolo irritalivo delle asprezze palpebrali (2) Nori credo do,· ere tenere qui conto della ceratile supe1/i,che immediata.mente opera nella superficie esterna della ciale, nè della profonda, perchè la prima si confonde con l'inc_ornea, stimolo mQJestissimo per l'apparato nerveo sensifiammazione della congiuntiva corneale, oppure è nn grado della tivo del~' occhio; 2" \'ammollimento della sostanza corneale, corneite pai·enchimatosa. La seconda cioè la profonda non suole eff~Uo ch'in g~ande parte sembra dipendere dalla soperessere frequente nel!a congiuntivile granellosa , mentr'occorre· chia lagi:,1maz1one o dall'azione stessa dissolvente dei lifrequente ndl' oltalmia poro lenta : la medesima altronde, giusta l'opinione dei più dislinti Ottalmologi, consiste nell'infiammaquidi mollitivi caldi che sovente mal a proposito s'applicano su l'occhio, come bagni locali o collirii calman·· ., zione di quella_porzione di membrana dell'amor aqueo che la( t) Contin. Ved: n° 2 del Gi ornale.
pezza la faccia interna della cornea e non già nell'infiammazione della sostanza corneale.
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mento ricorre ad intervalli e ad intervalli manca, quando meno si c.rede . Manifestissimo il medesimo nei giorni umidi per venti scirocali e per l'influenza del più lieve stimolo ch'irrili l'occhio, svanisce inlieramenle e pellucida ricompare la cornea nelie giornate serene dominale dai venti asciulli e freschi del nord {1 ). Giusta quanto riferisce il chiarissimo Cappelletti (5), i sìnlomi dj questa fo rma di ceratile parenchim.atosa sono stati descritti con esallezza da Sèhindler che la r)omò l.eratotidis limpluitica, facendo risiedere la flo gosi nei vasi linfatici della cornea e basando quest'opinione nel numero prodigioso dei vasi linfatici che furono rinvenuti da Fohmann e da Arnold nella sostanza della cornea. Stanrlo però agli auiichi insegnamenti del celebre Scarpa che amò sempre rispet~are s1ffallo offuscamento della cornea, questo sarebbe costituito cc r1a uno stravaso di linfa concre-_ scibile esalala dalle estremità delle art~rie nell1inlima ca-vernosa tessitura della cornea; slravaso da cui profondame nte coropenelràta la cornea , s'ingrossa ~ tende alla òisorganizzazio11e d·ell'intima sua composizione. ovvero sarebbe costituito da UQ morboso processo dirello a l'ormare nella cornea una pustola infiammatoria la quale successivamente degenera in ascesso eri in ulcera..)) Da quesL'opinione sembra non voglia allontanarsi l'esimio nostro li.iberi il quale nell'articolo IX ùe\ suo Trattalo di DlefarotLalmo-terapia operativa, § o\ 77, parlando deila gt•nesi de:lie macehie della cornea lucida così s'esprime: cc quando la ceralitide non si risolve convenevolmente ha luogo dai varii va!:>i capillari affè lli un'esa lazione di linfa concre~cibiic (a cui lt} flogosi della cornea han in genera'le molta tendenza) mista con un po' di siero 1.atlicinoso )) ecc. (3) . Appoggialo all'autorità di si celebri Pratici 11011 esito a (l) Il fenomeno dei 1'apido apparire:prontoscomparire deil'ii:ltlicalo intorbidamento corneale io l'o vidi in più cciitinaia di'Casi di corneUe granetlosa, (~ costantemente nella scrofolosa. Le damigelle P. B. da S,1ssari me ne forniron un caso curioso.Di cos lilazione delicata e d'abito linfatico, sog~elte ad ottalmie esterùo congiantivali bene sovente al ricorrere del flasso lunare svegliavansi al mattino con la congiuntiva sclerotica_le zeppa di sangue, con la cornea torbida e con molesta f'olol'obia. Ricorrendo le medesime al mio consiglio io riusciva a cessare subito l'inlollernnza alla luce morcè èlell'uso della betlado1ir1,a. .Bencbè ciò accadesse nei mallioo, sovente nella notte dello sJesso giorno io·loro concedeva di ricrearsi al ballo oppure, se la giornata el'a serena e dominata da venti di Maestro, loro consigliava d'andarserio a passeggio esponendo gli occhi all'impressione del ristorante zefiro. li cang iamento rapido che nello stato di quegli occhi avl'eniva era tale ché per chi u·on aves~e cognizione di questa parlicol.ir itl terazione della cornea s-i sarebbe sospettato èl'una for-ma d'occhi simili a quelli degil uccelli nollurni. ('J) Malattie dell'occhio e dnlle sue dipendenze , descr.ilte dal Dt11L. Giamballista Cappelletti. Voi. li (3) Con vero sentimento di compiareoza colgg q ui l'occasione pe1; rJferire io po·cbe ma ~rnQrevolissime parole scritte dal citalo Cappeiktli su il merito del 'l'rallato di Blefarottalmo-terapia del Comm. Riberi: ,, il·'l'rattato di Blefat·oltalmo-terapia operativa procurò all'illustre Professore.cii Torino llibel'i una fama più che europra. " Eppure chi il crederebbe ? i Discepoli di si grande ·ì\Iacstro, gli (ttl uali Medici del Corpo Sani ta rio l\rili tareche. hanno pur avuto occasione di legger e consultare la compitissima ì\le)noria so l'ollalmìa purule'nta dominata '. nell'A rmata Sarda, scritta dal chiarissimo Cav. Bonino, già Med. Ispdt. del Consiglio San. l\lil., questi l\Iedìci, se si dovesse prestare fede al Dottore Balestra, dovrebbe1' ancori\ recarsi nel Belgio anzi nel Caucaso p·er a'ppremler a -rovesciare . le palpebre ed applicarvi un c.austico.
staNlire che l'intorbidam ento della sostanza corneale è il caraltere anatomico distintivo dell a ceratile ~econdaria iu discorso e che lai offuscamento @sse nd'il risultamenlo di uo'effu:;ione puriforme può dare luogo a pkcoli ascessi interlami111ari ed all 'onice (·1). Oltr'all'indicato carallere anatomico )a r:eralite secon· daria ba per siulomi subbi.ellivi un dolor ottuso con ~enso di pression e e di lensi qne d9! glotro del!' occhio , la fotofobia e la fotopsia che torment?, l'infermo anche nella piil perfella oscurità. L'esito ordinario di questa ceratile suole €~sere l'ammollimonto e l'iperlrofia. ipercheratusi, sovente con opacità, non di rado rimanendo pelluci<la la sosla-nza corneale. Di 1ata.zione slafilomatosa della cornea lucida.
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La dilàtazior_ie corneale stafilomatosa ilella quale debbo qui occuparmi essend'un prodotto seco1l'dario mediato della cronica granulazione della congiuntiva palpebrale, ra·gione vuole che non si trasa ndi l'esame delle particolari cagioni cbe ne determinano l'~s'f.Stenza, poichè dall'alleulo scrutinio di queste rorse si potrà chiarir in parte l'essenza patologica di si grave guasto del globo uculare. Che le asprezze, granellose della congiuntiva palpebrale sland'in continua conf'ricazione con la superficie esterna corneale siano capaci di generare nella cornea un lento processo infiammatorio, non vi ha chi rlè possa dubitare, siccorrrn fu dimostralo . Posto perlauto per fatto positivo la evoluzione della ceratile secondarla ila granulaziorll~ palpebrale, tosto ne emerge la necessità di ùOnlemplar attentamente gli esili ordinarii che le competono e per .1gevolare la soluiion~ del quesiLo è uo·po ricorrer a\l'ammollimentt) del parenchima della ,cornea. Nè altro fatto paLologico potrebbe meglio spiegare fa degenerazi.one slafilomalosa che tiene diclro alla co ngiuntivite granellosa. Di vero ~ quale mai altra cagione se ne potrebbe più diret-tamenle incolpare.? Non l'ulcerazione profouda delle lamine esterne della cornea, non quell a delle inlel'nc e della membrana dell'acqueo, non la rexis della cornea con perdila tòlale dell'umor acqueo-e con successiva spinla ed aderenza dell'ir,ide alla cornea, non la procidenza dell'iride; guasti questi i quali se frequenti dopo le gravi congiunlivili purulente noi ossecviamo con~orrer alla produzione degli ordinarii stafilomi. mancnn afiatto od almeno di rado si manifestano nel cor:;o dcl1a cronica conginnlivile granellosa, e perciò non posson essere contemplati (I) Machenzie e Velpeau parlano d'un'altra forma di coroeite intersliziale la quale. si manifesta con evoluzione morbosa dei vasi pro1,rii della cornea che s'appalesa ~i colorn particolare slato rassomigliato al ,,erdc di mare. Una sì falla alterazione corneale io l'ebbi atl osservar una sola·volta in uua giovine amen~noica. 'l'rattavasi di ceralilc p,rimiliva- senza pauno e. contesso il vero ch'enai nél diagnostico avendola giudicata anche sospetta di vizio glaÙcomaloso. Con mia sorpl'e·s a Ja vidi risanare in breve con l'uso della segala cornuta, la quale prescrissi nell'intendimento di dirig,e re la cnÌ'a-alla malattia più riJevante·che era l'amenorrea. f'iù fre-qoeote del verde ho potuto osservare l'otfuscameùto rossigno della coroea , kerntotidi's vascul9sa di Schindler, con' piccoli vasi visibilissimi ma profondi che indarno teat~i i ncidere per assièunirmi $e mai appartenésser alla 'congiuntiva corneale. Erano veramente-un pròlungamet1to di q uel~i cp.e la cornea Incida riceve .dai vasi sanguigni della -sclerotica e p,erciò at!rnversavaoo la sostanza corneale ed alimentavano l'offuscamento sanguigno interlamioare.
i9 quente la formazione della dilatazione. sta.filomalosa sfeoel novero degli esili 1lella lenta ceralite secondaria prodella quale vado, a par.lare. · rica dullrice della dilatazione stafilomatosa in questione. Egli è pertanto dall'ammollimento, dal succe~sivo sfiancamento delle fibre corneali (dicasi put,e coD B,mly olieraDihitazione stafi/omatosa sfer.ica-opaca. Sin a tanto ~he tomalncia accidentale} e da ipercheratosi di qualche punlo l'infiammazio11e délla cornea sj Jimita a quella porzione 'del disco corneale che riman incessantemente bersagliata della cornea preminente con o senz'effus~one d'umore !indalle asprezze palp,ebr.ali il co11seculi vo ammollimento , fatico-puru\ento tra le lamine corneali ch'io derivo la forprecipua condizione alla genesi della dilatazione slafilomazione dell'ordinaria dilatazione stofilomalosa consecutiva alla cronica grave congiuntivite granellosa. malosa, si limita entr'i .medesimi confini della melà supeDico dilatazione stafilomatosa e non già stafiloma, dirio re della cornea. Ma·a mano a mano che la .flogosi -per sliniio.ne già fatla dall'esimio noslro. Riheri ( ved. la nola contiguità di Lessulo si diffond.e a lulla la sostanza corneale, qµesta io.Lieràmerrte ammollita cede all'urlo degli nella pag. ~ 19 del Trallalo di Blefa:riollalmo-.terapia operaliva) perchè giusta l'es.atla definizione d.escriLtiva dataci umori eolroculari i quali dalla ~arte interna sono spinti in dal medl')simo (§ 212} 1: lo stafiloma ~arebbe « una pro miavanti d.alle gagliarde contrazioni ch'i muscoli relti fanno nenia morbosa più o mer,o voluminosa Lulta od in parte su i principali diametri della sfera dell'occhio.· Ed è per siffatta. guisa che si forma la prominenza stafilomatosa sfeopaca della cornea con aderenza di questa membrana e dell'iride con diminuzione o perdita totale della vista. Alr-ica la quale per lo più non eccede il volume ·d'una piecuoi di questi caratteri m'àncando affallo nella dilatazione ; cola avellana ed offre il caratler.e parLicolare d'essere cic;stafilomato;;a c:d in ispecie la .prelerualurale aderenza del- · coscritta alla base da un so.lco che la divide dalla co ntinua l'iride alla cornc>a, è ruesrierì perciò che questa da quello 1 sclerotica la quale non fa parte delle pareti del tumore comè 1!ello stafiloma comune. Siffatta prominenza, opaca sia distinta. in lulla l'estensione della superficie, d'un bianco madrePl'cmesse le sopra dette cose, dìslinguo la d.ilalazione slafiloro.atosa da cron.i.ca congiuntivi le grainel\osa in co1tica perlaceo è sovente altraversala dà qualche vaso sanghigno e sfel'ioa per 1'iguard'alla. forma; in, opaca e diafana per ri- 1 dilatalo. Callosa rendendosi la congiuntiva corneale, se gli guard'al colore. spaudimenli linfatico purulenti o}he si sono falti tra le lamine corneali non cleterminan un processo esulcerativo al di fuori od all'interno del tumore, questa mo,rbosa dilataDilataz,ione stafi/ omatosa conica-opaca. Il segmenlo su·pezione della cornèa può rimanere degli anni seoza che diriore ,della cornea è costantemente. la. porzione di so~la)}Z,a rellamente rechi disturbo di sorta ed è in generale sopcoroeah~ che, ammollita ed eecessivamenle sfiancata, dopo portala dal cieco infermo com'una semplice vizialura di essere rimasla per lungo, tempo in preda a lenta ceratire, forma <lell'qccbio. dà alla cornea la forma stafiloroatosa. Coperta dal panno lo più circostanze nel corso della quadri lustre mia pravascolar:e o carnoso. te.mpestal,t da piccole pustole co11tica ho dovuto io.tra prendere la demolizione di cornee stagiuntivali come.ova di ragno. dolenlissìme nello sladio acuto del male, diffioilÒ.1ente s.i riesce a c'Onoscer i limilì della 1 filomalos.e sfori che, ora perchè moleste disturbavano la fum.ione visiva dell'occhio sano, ora con l'intento d.'imdilat1zio11e, Questi però si d1stioguon a misura che si dipiceiolir il deforme tumore volendo.vi adattare un occhio struggoho le granulàzioni e con esso 'il panno dipendctJle. artitìcialt>. · La cor.nea in allora n.ei due terzi superiori rappresenta la La pratica operativa da me adoLlata ru Ja seguente. Colforma d'un couo appunla,lo di colore bianco,ceruleo m.a·arepe1·faceo, menlre nel suo lerz'iriferiore rimane per l'oÌ·- ' locato l'infermo supino ne:I letto in pç>situra orizzo.ntale dinario trasparente e lascia vedere l'iride nella sua sede I! onde pr.ev.enir il rapido svolamcnto dell'occhio ed incisa in tale· posiziQne la c.ornea come se si traHa$se dell'.estranaturale sovenle inalterata . Inullre alcuni vasi varicosi dalla superficie della sclerolica s'avanzano 3U la superficie · j zione dcHa cateraua nella ceralotomia inferiore, ullimai del tumore slafilomaloso ch'in parte ·riman ancora coperto ' l'espor.Lazione della cornea eou forbicina a cucchiai.o. Io dalla congiuntiva corneale insp<'Ssita, arida e talvolta epi- I più di venti casi m'adopr.ai d'indagar attentamente l'indermificala: la facoltà visiva è abolita e null'allro si può ! terna strultura del tumore e dì rado ho trova.lo che l'iride distinguere che la sola ombra dei corpi i'n gràzia dei raggi 1 fosse aderente per sinechja parziale o totale allasu.perfìoie i'nterna della cornea; trovai in v~c.e. la camera anteriore di luce che giungon alla retina penetrando dalla parte, inspaziosa e ripiena d'umor acqùeo e lr·ovai la cornea asferiore della cornea tuUor,a sana. Malgrado s) ,visto.si guasti 1 ve.rso la periferia, ma dura, fibrosa e resistente. sotligliata di molte ~arti sensibilissime del globo dell occhio , se le Avend'esaminalo con buona lenle i dive11si strati della sogranulazion·i parpebr.ali non sian onninamen te distrulle stanza corneale non mi fu dato disli'nguere la secrezione l'ammalato co11Linua a ,so.ffrire tormentosi ~inlomi ·di fotoiulersliziale di nero pimm.enlo che Ammon dice avervi trofobi'a e di iotopsia sin a ta~to ch'il tumore rimane· sporvalo. M'occorse però notar un fatto singolare ch'ignoro se genle. Per lo ,più. il male. si lirnjla ad un sol occhio che sia stato da altri. osservato. Nel ·1 8t0 n'ello Spedale della suol essere··quello tocco primieramenle da cougiuntivite Casa Reale d'Asti praticando la recisione d'una cornea granellosa cioè.il destro nei più dei casi. Nelle pemrne stafilomalosa sferica opaca nell'occhio sinistro dell'invalido linfatiche e eac)helliche può avvE>nire ch'i r.eiterati attacchi Gio.. Batt. Barone già da 1,s mesi tocco da cronica gradi..grave ceratile aecagionino,la suppurazione, l'ulcerazione ed il di~facimenlo della cornea con crepaccio del tumore, ' ne,llosa, dopo -a.v-er espo·r,Lato l'apice del. tumore ·con l'indicalo processo operativo, meulre m'aspellava veder al con procedenza, d'iride e cosi si formi il vero stafiloma od no.do l'iride, vidi sbucciare·fuori dalla pupilla la lente cri· anche ne conseguili l'atrofia del globo. Ma ·quest'.ullimo slallina, con sorprésa mia e degli Assisteoù Medici Gabri infausto risullamento è piutlos'lo raro, rrienlr'è più fre-
e Bo~solo vedemmo ch'una lamina sottile perfeltamente diafana lratleneva nella ·naturale pòsizione l'iride e Lulli gli umori ~ntrocu.lari. Lo stato della visione era perfellissimo e tale continuò per due giorni senza molestia alcuna. di riazioue flogisliea. Nel terio gioro-o annoiato l'ammaJalo dallo sl.ar in posizione supina, -imprudentemente si alzò. dal letto e se ne stelle girovagando per i cameroni dello Spi:-aJale dal\e· ore 9 del matlino sin alle 3 pomeridi'ane raccontand'e moslrand'ai compagni il risultamenlo fausto dell'operazione prati calagli; che ~nzi alle .i, pomeridiane, recatomi per la: visita, trovai l'ammalalo tranquillamente passeggiante nel cortile dello Sped~le senza il bendaggio monocolo che gli aveva applicato. Mi feci sollecito d'obbligarlo a rimettersi in lello nella nécessaria posizione ~upina, ma·, per dirla iu breve , la di lui spensieratezza e più di quésta la cicatrice che s'avanzò dai margini clella recisa cornea fece screpolare .la superstile la~1i11<1 diafana ed a sua vece s'organizzò una pseudo-cornea leucomat,osa' che chiuse compiutamente la breccia praticata. La sovra descritta forma stofilonaitosa sf;,ricii-opacti per setlilplice ammollimento cornea.le se11za soluzione di continuità Jella cornea, senz'aderenz.a o prociderna dell'iride e senza cangiamenlo nella naturale forma ae\la sclerotica è per me tal un carattere clistinlivo della preceduta esistenza della specifica cougiunlivile granellosa da farmi ~indicar a posteriori della preesistenzà di questa anche quando più non se ne scorga traccia nella congiuntivite palpebrale.
JJilataiione slafìlomatosc, conica-pellucida. Non sempre la ceralite secondaria da granellt.,sa otlalmia mentre cagiorni l'ammollimento del parenchima èorneale ne ren<!e ad un tempo opaca questa sostanza con effùsioni inle'rlaminari sanguigne, linfatico-alliuminose o purulente,poichè soventi volle la cornea sfiancata si r.ende prominente conservando la naturale pellucidi là. L'ordinaria forma di cos·, fatla dilatazione pellucida della cornea suol essere la co1i:ica. Il Mancharl.che pel primo la ùescrisse nel ,t7 48 la chiamò stafiloma diafano; Demours stafilonìa tl'asparente della cornea; Scarp,a stafiloma pemicido della cornea , ecc. Siccome questo classico Ottc!lmologo s'esprime, la cornea in simile caso nori forma piÌ!. un regolare segmento di sfera sopi·apposlo alla sclerotica, ma è precisamente corn'un cono appun talo : osservata la cornea da un lato, ha la forma d'un piccolo imbuto trasparente appoggiato con la sua base alla sclerotica, ed è questo il sintomo più caraller1slico di Late malattia. Il ceQLro della cornea coslilui~ce per l,o più l'apice del cono, benchè in noh pochi casi abbia veduto oorrispondere questo alla p.arle superiore òi quella. Rarissimi snn ·i casi di conicità grancle tanto rl~ impe'dir i movimenti delle palp.ebre e non è ft1orchè nel massimo suo aumento di volume o per l'effetto irrilaute d'inopportune medicazioni che. si forma una leggiera opacità all'apice del coQo. Quest'opacità sovente è pur il risullamento ài parziale slravenamenlo inLerlajIJinar·e fallo da qualche vaso sanguignQ ~he penetra le pareli del cono; ed ha in si!Jallo caso tuWi caralt~ri d~llil cosi detta 1iuvoletf,a, d.ello Scarpa. La s up~rficie gel cono es$etrdo sempre alquanl'asciulla, dà rn()lesta sensazione all'ammalalo e l'obbliga al frequente ammicare delle palpebre. Finalmenle la facoltà v.i-
20 siva r.imane debole ed.amblioi~ica e quand'il mor~o invade tulli due gli occbi' gli ammalati non sono più atti a: .camminare ùa ~er s·1 stessi e possono considerarsi qua·si ciechi. Gla11coma.
Il lerzo .ed ultimo dei prodolli morbosi secondarii della cronica congiuntivite granellosa è il glaucoma , incurabile malattia. dell'.occhio per la quale la facoltà visiva rimane irreparabilmente perdula, gli oc.chi restano seiiz'espressionè ,,la pupilla <:lilatala, imrool.ile , irregolare ed ovalare d~ un lalo ed il fondo d~ll' occhio sj scorge di colore verde di mare quasi bleu. Quest'abnorme colore nell'i11lerno dell'occhio è il sintomo patognomonic.o del glaucoma di cui la -condizione patologica (per quel che risguarda a:1glaucoma da oLlalmia grane li osa crrnica) ho sempre cre(luto che risiedes.se fo uno stato di cron ica dilata1.ione dei vasi coroideali cagionala eia lenta irido.-coroidei 1.e.Demo11c~a ux, Cannstall, Cnelius, Schrveder, Siche!, Flarer, Ruete,Warnatz, Fario , Cappelletti, ecc. convengono nel derivar il -glaucoma da un'affezione primitiva della coroidea . Oggidi pertanto sarei inclrnato a consiilerar il glaucoma non .già come malattia p~r sè I mél come carattere distintivo della lenta affezione flebitica èlella membrana coroidea . Questa affezione coe 11.e.llo staf\io'glaucomatoso della cronica congiunlivile granellosa è visibilissima per l'esistenza degli accennati carati.eri proprii del glaucoma e per molli aliri altri che per brevità ho ommesso. quésl'affezione coro idale , dico, visibihssirn'a ma iucorreggibile in quesl' eslrèmo periodo della malatlia, la si può sospellare lieve e sa1fobile fino dal principio dell'invasiolìe granellosa. A siffatta interna affPzione ocula,,e io accerinava allorquàndo nel discòrre're dei sintomi della granellosci a<~uta-mite (vedasi Gio1·11. di 1lled. Jllil., n° 46, nota 1, pag. 363) diceva che la midriasi sintomatica da fieboidesi coroidale era un sintomo mollo rilevante lanto come caratteristico della congiuntivite granellosa, quanlo com'espressione d' uno stato di turgore venoso del globo ocul.are. li sagace e diligente Cl inico se validamente s'opporrà ai primi aUacchi del male non ii1ai avrà a dolersi del glaucomatoso incurabile fine. (Continua)
STOIUE DI ~ASI RTIIIAllCHEVOJil. L AMBLlQPlA AMAUROTICA CUARlTA .PER MEZZO DELt'ELETTRIClTA
(Storia letla da l Med. Div . Dolf. BEsoiz1 in di Novara).
una ConfercnEa
Carlo Tiburzio, già Foriere nel Corpo del Genio Militare , d'anni 44, nato in Biell~ da parenti so ni , di buona e robusta coslituzio.ne, di tempéramento sanguigno , non <ledilo al vino, non all'uso di cose stimolanti , nè .mai siato tocco _da conlaminaiione venerèa, dopo a vere fruito d' ottima sanità sin al trentot.tesimo anno di sua vita, ebbe nel ,1847 ad amrrlal9-r in Sardegna per feQbri intermittenti oatinatissime che non senz'averlo tradotto a fior di tomba, cedetter:o pQi 'dopo quallrQ mesi di ragionevole cura . Risanalo da $ilfa.lle febbri il Tiburzio Tion ebbe più a soffrire d'altra malallia fin al ,185'1 , ,!lei quale tempo essendo comandalo di servizio. al Golfo della Spezia, fosse per il cocente calore, fo~se per abuso di frutti e d~altri cibi vege-
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I.I
ricorrer ad un mezzo che. so rugià da alcunì aJtnmetllé ta'li ammalò per irrit.iiione gaslrenterica la quale socia in commendalo in s1ffalle circostaoze, fu pure da altri dicbiasu le [)rime a féhhre. 1-i manlenne poi ollr'a due mesi caralo inefficace e come tale per alcun tempo co11da11nalo alralleriziata da nause.a, da i11appelenia e da diarrea, in capo ai quali aveod ollenulo d'essere traslocalo a Genova, ' .l'obblio, voglio dire l'elcllricilà. la.quale applicai per ro.ezzo dell'apparecchio d'ioùoziono galvano-elellrica di Carlo Jest, quivi e pE'r il cambiamento del cli ma e per i soccorsi su?dirigendone il polo positivo al bulho dell'occhio nei primi feritigli dal\' Arle in breve ccdet.ll' p_er modo che polè ngiorui e quindi 11oi gior,ni successivi alle ramificazioni dal prendne l'eserci·tio delle sue incombenze dall.e quah, d?po nervo sopraccigliare. aH•rvi per qualche tempo lodevolmente soddisfatto , gli fu Dopo la prima scossa, la pupilla , rimasta sin allor imoiocofona desistere ~i ·be1 11uovo percbè la sua -visi a da. mobile , si dilalò in modo sensibile cosi eh<: l'ammalalo ribuona ed acuta cbe prima era, gli s'era fatta breve ed cuperò per breve periodo <li tempo un lalo quale grado di apµannata in guisa che più non dislint1,ucva decisaineote vista. Nel giorno dopo però questo vantaggio nella faco ltà nei iliscgoi il contorno, il vero colore. le sfurnalure, ecc. visiva era di bel nuovo perduto , ma persisteva lullor un A questa siminuzione della facollà \'isiva essendosi a!-somaggiore grado di mobili là nella pupilla; ci rcosta11za que- _ ciali bene !>resto la cefalalgia ed un ?olore ricorrente al sta che, da me interpretala favorcvolmenlc, rni decise a sopracciglio dell'occhio si1listro ch'era il pi11 ammalato continuare nei giorni successivi nell'applicazione di siffatto il Tiburzro domandò ed ottenne riposo per consegnarsi io• mezzo terapeutico dal quale giornalmente l' ammalalo otcura di ,\ledici Civili i quali gli somministrarono polveri e tenne tale grado di migliorameulo nei movimenti iridei , pillole per uso inl<lrno di cui la composizione è ignorala nella facoltà. visiva e nella stabil ità di quest'ultima ch11 in da!l'aromalalo e gli fecer applicar un vescicalorio alla capo a quindi<:i giorni non solo la pupilla era mobile come nuca. In grazia a siffallo melodo rli ·cura aveva bensi luogo in un occhio sano ma il medesimo era t1llo a distinguere un Lale quale grado di migliorame.nlo, massimamente nelcon precisione gli oggetti sia a grandi che a brevi distanze, l'occhio destro, roa di dorala cosi breve che net mese di a leggere correHlemenle qualunque carnltere, a distinguere ollobro ,1852 il Tiburzi.o fu per Superiore di!;posizione soli colori ed a <hfferr:nziar e limitar i corpi minuti sicco,11e loposlo ad 11n Consiglio di llassegna e mao dato quindi nel ehb'a<l assicurarsi il Direllore <lei Genio di questa Sollosuccessirn mese di gennaio 4853 nel Corpo dei Veterani Divisione ì\11lilare, l'ollimo Sig. Capitano Pescello il quale dell'Arma con destinazione alla Direzione del G!lnio di dopo avere sottopc., sto il Tiburzio a sperimenti rli lellura que~la Sotto-rnrezione Militare di N.ovara di scritture minulissim~ eseguile con colori diversi (} cli Ollenuta la Hiforma, dopo aver il Tiburzio conlinuato descrizi one di disco11i delineali al lapis di cui le lioec erano a farsi curare in casa propria dove gli furono replicatamente applicate lt• sanguisogh t> alle tempia ed alle regioni , prima rese appen ,1 visibili rcr mezio ciel soffregamcnlo con la gomma elastica; a sperimenti di de!>crizione d'altri masloi<lee , ricorreva nel giorno ~ 5 dello scorw · mese ùi ùis1'gni acquarellati, posli a piccole e ad ordinarie distanze; giugno a questo Sped. l\'liL Div. òi Novara, offrcnd'i sine finalmente a sperimenti di livrllazione, d'appiombo e di tomi seguenti: cefulea quasi costaole : dolore soprorbitale allineamenlo in r.ampagna , polè co11vince1'si che il medesinistro: insensibilità alla luce nella pupilla dell'occhio sisimo era perfollamcn\e guarilo. ni~lro co n diminuzione tale della facoltà visiva del medesimo che non sulo l'ammalato non poteva kgge,r il 01watSiccom,i però io nr1n ignorava che molle volte gli effetti tere cor$ivo, ma neanch'il mai11scolo, come pure 11011 didell'elellricii>IDO non sono che passrggil'ri e facilme11te sli11g11e\'a la forma nè poteva limitar i coulorni dei corpi scompaiono col rinnovarsi di quelle cagioni che primo proanche voluminosi . lullochè gli c;'appressasser il più che dussero la malattia , così , d'accordo col pretoclalo Signor Capitano P.esceLlo , credclli opportuna cosa coolinuar a possihil all'occhio; difetto quesLo il q_uale, anzichè diminuire, s'aumentava armando l'ocçhio con lente atta ad ingiorni allerni nell'applicazione dell'elellricilà sin ai 3,1 di grandir e ad avvicinare gli oggelli: facoll-à visiva dell'ocluglio p. p., fa cendo però in modo òe in qt1eslo fr.illempo chio destro parimente mollo diminuita: occhio sinistro ofil Tiburzio s'occupa!-Se senz'alcun riguardo per molte ore frenlù (}uello speniale carulLern di stupidità che è proprio della giornata nei lavori delta nuova Caserma. Quest' nl.lidegli amaurollci: faccia ini,·llata: funzioni dig~slive labomo sperimento avèndomi provalo che la facoltà visiva del Tiburzio si mantenne co1;t~1nlemenLe buona e che nessuno riose e tarde: polsi apiretici ma p•eni : fisionomia melanconica: animo inclinalo al dolore per il dispiacere di troaltro maless·ere comparve mai ad intorbidar il buo11 andavarsi ~nnoveralo fra i Vetera11i in un'età in coi avrebbe mento della ·sua sanità, 11 0n ~slante il medesimo s'espoancora polulo continuare nel st>rvizi.o allivo. ne1,se ui cocenti raggi del sol~ cd a tullt1 le allre variazioni atmosferiche occorse. ·sembrami aver acquistata almeno li metodo curativo fu primilivamente dirello a combatla cerlezza morale che siffatta guarig,one sarà per Pssere tere la cefalea ed il dolore soprorbilale ed a riordinare le duratura e stabile. funzioni diMslive; ciò e.be in breve s'ollennc con la privazionè delta luce, con i blandi depr:imenti, co11 i leggieri Prima di dare tìne. a questa mia Storia vorre.i., Onoresubducenti alvini , con alcune pillole composte di calomevoli Colleglii, ·parlarvi -dell'abbondante lagrimazione che lano e d'estratto di belladonna e con unzioni intorno alteneva dietro a ciaschedun'applicazioue dell'eleUricilà e l'orbita d'una pomata formala di questi due stessi rimedii, del bruciore ch'il Paziente risentiva al contatto del polo insieme uuili con opportuna quantità d'adipe. lnlaolo però elellro-positivo e vorrei pure dirvi alcunchè su il vero vala facollà visi,1 a 110n mi-glforando 1iè per l'uso dei già citati lore della parola an~ciurosi la quale non signifìcand'allra rimedii, nè per l'applicazione d'un tescicatorio alla regione cosa fuorchè osciwità. è moll'impropria a tll'fioi re lo stato soprorbitale il quale fu per molli giorni medicalo con aced'assoluta cecilà, quale in Medicina cou quella denominatato di mQrfina unilo a\Fuugvento refngerante, mi ,risolsi zione s'intende , ma io ne tncio per Qra 011de porgervi ar•
- 22 -tomento d'una discussione che riesca a comuoe utilità in dell'infPrmo, dovetti giustamenle, per le ragioni che in apuna delle prossime Tornale; Tornate ch'io veggo, approspresso dirò , ·approvare quarn0 prudentèmenle era stato simarsi col massimo dispiacere , giaccbè ad esse seguirà fatto dai Medici Curanti ed iucoraggiarli nella persevel'allontanamento di Colleghi che lanL'ooorcvolmenle e con ranza dei bagni freddi e del salasso di cui la conlinuazione non comune sapere ed abil.ità pratica mi furono consocii era manifestamente indicala dalla persistenza dello stato nel disimpeguo delle Medico-Chirurgiche in~ombeuze di febbrile, dalla cotenna pleui'ilica del sàngue, dalla natura. questo Spedale durante il biennale soggiorno in colcsla e regione della ferita e dalla robusta costituzione dell'dmCillà dl'I 4° Reggimento Granatieri di Sardegna. malato al quale perciò fu in quel giorno aperta una volta la vena del braccio e due quella del piede. - 2. Ntil giorno 17 fu parimente d'ordine superiore invialo in Caluso il Dott. Quaglio il qual entralo del paro nelle F1!1\l'l'A DA Al\.MA J)A PCiOCO viste degli altri Cu ranti, convenne con i medesimi che a (Storia c,,muoicata dal Cav. C.lrrA:sso, Med. di llegg. nel Corpo Ilei R. Carabinier i). freuare la generale riazione e ad impedire la diffusionP. dell'infiammazione locale all'encefalo fosse necessario in11 Carabiniere a cavallo Fabbiano 4~. in età d'anni 28, ~ister ancora nell'uso del salasso che fu perciò rinnovalo di temperamento sanguigno-linfatico, di robusta coslilltper altre due volte. zione, alto dì sLalura, di forme leggiadre, di modi dolci , In grazia di siffallo energico metodo di cura la remisnato da parenti sani e non stato mai ammalato di grave sione nei sin lo.mi febbrili generali fu lai e tanta nel sucmalall.ia, nell'a.Llo chn yer-so le ore ·1O 11'.2 del mattino dei cessivo giorno. ·18 che il Dolt. Go1.1.ano il qual~. a preghiera 14 dello scors0 maggio in Caluso, dov'era di Stazion~, del Capitano Ct'mand-anle la Com1iagnia dei Carabinieri in tentava l'arresto d'un diserlore, per l'improv\'iso sparo di Ivrea , trasferivasi pur in Caluso al medesimo scopo, d'ac.. u11a pi:;lola che questi gli diresse contro la persona rilevò cordo in ciò con i Medico- Chirurghi locali cbo avevnno la una ferita lacero-contusa alla regione giugulare destra, direzior,e della; cura. , giudicò che per il notevole miglioratosl'al di sotto dell'angolo della mascolla inferiore; per efmento generale e locale già oLlenuto .e per l'alloutanato feUo della quale l'infelice Carabiniere. stramazzalo a terra pericolo di diffusione Uogislica ca pilale si dovesse sopras. sul lato destro del corpo in mezzo ad abbondante emorrasedere dall'uso del salasso ed attenersi in vece ad un tegia , fu subito dallo accorse persone lr!lsferilo ira Caserma, r~pia interna leggiermente subduceole eèl alla mollitiva fortunatamente poco lontana aa quel luogo, e quivi ada·· locale. giaLo sul proprio lello, fu immantineote visitalo e soccorso Dai ·19 ai 20 , scompagnato da fobbre, insorse vivo un dai Signori Dollori Picco. Gioannetli e Ruffioelli, ~fedicodolor alle fauci con deglutizione difficile, {con rossezza Chirorghi di quel paesn i quali rinveoner una ferita ladella faringe la qual offriva r..lcune rilevatezze di. colore cero- conlu~a circolare del diamot1·0 di 4: millimetri , della rosso-·bruno situale ne.Ila sua parte media e superiore. Soprofondilà di due centimetri e mez·o. situata i11 direzione 1 spellaron i Curanti su le prime che colà esistesse l'apertrasversa dall'esterno all'interno ed alquauto dall'avanti del proietto, ma ona diligente ispezione della tura interna ltll'in dietro anteriormente al margine interno e superiore là gli convinse bene presto, siccome fu poi comprolocali de~ muscolo sterno-clei·do-mastoide'o, appena al di sotto vato d"I seguilo della malattia, cbe u()n si lralLava d'altra dell'angolo inferiore della detta mascella, con tumefazione cosa fuorchè d'una faringilide per diffusione la quale cudelle parti molli e delle ghiandole cjrcoslanti. rala con uu abbo11dante sangoisugio all'interna parte dei Arrestatasi spontaneamente dopo pochi minuti l'emorlati del collo, con i gargarismi detersivi e con le solite bei;agi,~ che proveniva al certo da qualche. ramo ci ella vena vande nitra:Le, nel volgere di Jieci giorni fa compiutamente giugulare esterna ,, prudenlemente i Peri li dopo efsersi vinla. assicurati con una cauta esplorazione fatta con lo specillo La località morbosa in tull'il corso della malattia non che nella ferita non si rinveniva nò proietto, nè altra sooffri mai co:;a di particolare, ma le11ne in vece uo andastaoia slr,aniera, si limilarou a favorire con opportuna pomento regolare, cosi che, <liminuil,1 roano mano la lumesiziorte il rilasciamento dei 1ouscoli della parle lesa, a sofazio11e delle parli circostanti, avvi alasi la. suppurazione di prapporre su la medesima bagnuoli ghiacciali ed a raccogiorno in giorno sempre più di buona 9alura cd incominmandare la severa diela e .l'assoluta tranquillità d'animo e cialo il processo di riparazione dal f,rndo della ferita, quedi eorpo , solerti aspetlanùo dall'ulLorior andamento della sto progredì fttvorevolmenle verso l'Mifìzio 1Jslcr110 in modo malattia le indicazioni a prendersi. Nè quesla necessità di così lodevole che nel giorno 7 di giugoo con comune sodnuove indicazioni lardò mollo a manifestarsi, chè, im;orta disfazione 11oi potemmo proclamare compiuta la guarigione la riazione febbrile generale, forono praticali 11ella sera e della ferita cli cui più uon rimaneva f'uorchè un'esterna cinella notte di quello stesso giorno tre salassi al braccio e catrice lonlicolare, ed ora il Fabbiano trovasi in islalo di fu prescritta per bevanda l'acqua imperiale nitrala. Nel san ità. tale da potere novellaroen le correre su Je tracce giorno 15 susseguenlo, con la persistenza della riazione del Soldato diserLore, speranzoso questa voli'a d'essere febbrile 1·onsociaodosi sinlomi.<li diffusione flogistica dalla uelle sue operazioni. più forlnnalo località all'encefalo , oltr'all'aver i Curanti faUo rinnovare due salassi dal braccio ed uno dal piede, ordinarono. che Dalla semplice sposiziooe di questo fallo morboso semi bagni ghiacciati fosser anche costanlemenle allm~ti sul brerebbe a prima gìu11ta. che sarebbe qui inutile di sòffercapo. marsi in alquante considerazioni; se però ci facciam a paInviato io dal Sig. Generale Comandante il Corpo a Carlgonare la forza d'azione della causa vulnerante, la noluso nel giorno ~ 6 per visitar il Carabiojere ferito, dopo bi llà della parte in cui aveva luogo la lesione e la _grav~ aver esaminata attentamente la locali là e 1b slato generale natura delle ferile di questo genere con la semplicità, di
~3 decorso (lolla malallia t' con la rar1da e felice sua ltrrninatiom~, non polrl'mo non indagai· almeno quaii c11·co stanze e quali falli concorsero forhmalamenle ad allontanare quella gravità di Jecorso e> qual timore d'esi1o più o tneno fu1wslo cht• qualuuque persona dell'Arte chiamala jn ::;u le prime ali assi,ltr il ferilo 11011 avrebb1• polulo a meno cl i sospellan'. Allra fonte di Clinic:he rifle;:sio11i ei summinislra in queslo caso il mcto,lo dì cur,, :-:lato aJopt>ralo :I qnalc. se per ciò cho ha trailo ali,~ nwdicazioue grner,al<• no,, può <'Ss:•re oggetto di controverse dii,ìtussioni . per ciò poi che rag guarda alla condoLl.i, eh'io dissi saµgia e pru1!t-11le, lruul,t dai Curanti nelle prime me,lìcazioni della località potrebbe forse, dare luogo a giudizii /lisparali. Per ciò elle spetta al primo. punto g1Qvà rifiellere. da accurate indagini .risultare che l'arma da fuoco s:rarala del Disertore contr'ìl Carabiniere era uua pistola da lasca piccolissima, carirala ton pallini di: piombo , volgarmente oi·ossa h·agea e che nell'alto dello sparo la 1.>occa dell'arma si lrovav,L a, dis'tanu brevissima dlii corpo del Carabi niero. Che se a s1 falle circo~tao1.e s'aggiun{!.a la poca. resistenia dl•i tessuti della rcgi<mr, lesa n l'ahbo11da1,lti strn[o piuguedin1•0 che nel nostro soggetto difend eva i n'obilissimi lessuli profondi di quella pilrle, chiara emergerà la nigiooe per cui la ferita. che a pri1t1a giunta si sarehbe giudicala gravissima, eb be III rnce u1ì decorso semplice ed uoa terminazione fdice . P.. rimeole da.Ila 1;rande pross.iruilà. ùell';iperlura di sbocco della i,islol,t con !1 corpo del C.1rabi niere, a chiunque, 11011 ignaro cmoùinchc la carie;, a molli pallini nel suo primo uscire dall;1 bocca cfun'arma da fuoco operj ancora quasi !;ia on solo coq)o, rimarrà spiPgalo erl il fatto d'una :;ola ferita e la conseguente induzione lralla dai Coranli rhe quest<1 fosse falla da uua sola palla di piombo, o.rreslala$i forse noi profonJo della frrila stessa in coi non essenùc, i;lala es\ratia, nè spontaneamente uscila, potrebbe sospellarsi esiE-l1•r ancc-r allualmenlt'. Se nor, che da quest'ultimo supposto ci allonta11,1il fondato Jubhio che i palliui post'an esser uscili dafla fnila con l'abbondante emorragia waosa ch'ebbe luogo nei primi istanti della lesione, il non essere stata la presenza dei medesimi riconosciuta con I{) sp<>cillo il quale per la poca profondità della ferilano11 auehhe potuto a men<> di scoprirsi " finalmenle la maucan;;a di molli altri ft'nomeni morbosi i quali, qualora i pa'llini ,\vesserò piit pro'fondame11le penetralo fra quoi 110bilissimi tessuli. non anchbero n~ancato di m.ellcrsi ioisc.ena aJdilandoci la locali Ht del morbo stranierò. Di, fatto la rèspirazione St\lllp.rc libera. la ma.11ca11za del vomito, In ùeglulizione non ste11lata , la oessuoa lesione del senso tallo e dt I senso gusto nella lintrua, la mancanza in fì11e della balbuzie e di spasmi nei rnu;coli della facèia ci convincono che non vi fu lesione dei uumerosi Lroncbi nervosi che ci-rcondando quella localilll sarebbero slati Jesi da_l corpo foriLore qu;1l?ra queslo fos se sta lo profot1dame11te spmlo.
· fo qu_anlo poi alla condotta t,onulu dai Curanti'nellc prime me~icazio1ìi della località; condotta ch'io dissi sag~ia e prurlenle perchè senza corre re subilo i medesimi allo sbrigliamento ed alla ricerca del proietto ferilore,.amaro no meglio usare d' una medicina aspellaote, io dirò ora in hreYe perchè la medesima ollenesse ·,1 mio suffragio. NÒo era, a mio giudizio, il caso di ricorrer allo sbrigÌiamento-
primili\'Ocon r wtendimento di ricercar il proietta, giaechè non v'er,1 si11 lomo o seguo ch'indicassc qurslo l)TOnlò bisogno. Ois:;ua,leva a l contrario dallo sbrigliamenlo la delicatezza e la nobiltà tfc•lle parli entro h• quali era 4opo andar in lraccia del pro11•lto e piìi rl'ogn'altra ~osa ne dissuad-e\'a il pericolo d'on rl:111ovamenLo dell'toiorragia la quale, benchè arrestatasi se11za compenso curativo ed apµarenletnt'.11le di natura venosa, lullavià non poteva a 7wiori stabilirsi rhc> nessun ran10 arteriò30 fosse pure leso nella sua conli11uilà. Nè val il dire che l'emorragi1 arlt•riosa è distinguibile dallo 1.ampillo a gelli e dal colore rosso-scarlalLo del ~angur , pm,cchè questi criterii nei primi momenti di $imili dis15rar,io son,1 pressochè tli nessun valore. Di fallo nello f»rilP da al'lna da fuoco, sicconìe quelle elle son eminc11trmc11Le contuse. dala anche la IPsione di continuità d'un'arL(•ria, ocr:errc sovente ch'il sang1ic 11011 esca. ti zampillo e chP l'emorragia $'arresti da per se sl~ssa. Egoalml'llle t1nlo posson <>ssere le cagioni che valgon ad allérar il colore del sangoc, quali la polvere sLe3Sa 11el foudo e nel condollo della ferita, il fango, il fumo ed altre sostanze accideulali, che non è sempre cosa mollo facile giudicare dàl solo coloni la ver.a ni'llura di quello. Stando perciò al su pposto che un ramo àt"l'crioso potesse essere leso, chi uon vede con quaola facili là l'emorragia , fortunatamente arrestatasi, sarehbesi rinnovala per gl' inevilabili maneggi da praticarsi oell'allo della ricerca·dt-1 proiello'? Chi non vrdl~ parimcnle qual e quanta sareblrn slala la dillicvltà th>!h1 1i,galura, necessaria ad arresla re siffatta emorragia n<'I caso 11oslro in cui i lesso.li l'rano mollo Lumidi, p:ir separare convenicnlPruenle lutli gli· altri elementi anatomici slreLlamt>nle unili ai rnsi i quali pnr vt,run conto oou <lehbon esser impigliali nella le,galura e tanto tnl'l'IO poi essere eoruµn•si nel taglio'? 'r'inalmenle quale necessità cì correva d'addivenire prontamcmle allo shrigliame1,1to neli'inlt>odimcnlo di lc•gar un va:;o arterioso èhe po1e·$se essere leso , quando l'emo:ragia era sponlanearuc111e cessala? Forsechii siffalla nt'ccssilà pnte ,a essere dlMrminata dal 1wri(;olo d'un'eruorragin sec-ondaria ?·Ma in qut•slo caso nessuno mi neghcra cerlamente che mt:3lio era aspsllare quest'evento per ricorrer allora solo ad uno sbrigliamento secondario ed operare la l~gatura del va~o ar(erioso la quale, ollrachè la situazione del medesimo ci sarebbe slala indicat,1 dal sangu<: zaUJpilla11lc, sarebhe slata mollo più facil \i perch è p1•r la din-1ìnuila turnd'azioue della fe rita e delle parli molli circondanti, l'o peraiion('I si poteva esegui re con metodo, con intellig<'nza e con sir urezza maggiore. Nè varrebbe l'ohbietlnrc che a:;peHanùo quesl'~morragia secondari.\ per 01wrarc, la legatura sa!'ebbe forse slata inulile pet il pericolrJ d'un'alleraziq11(1 patologica già avv<>nuta nell'arleri.a !?Lessi!, giacchè nessuuo ignl)ra che le emorragie secondarie nelleJesioni lTaum aticbc han no luogo pt'r semplice òi~lar.co di.'ll'1•scara e· 1H, 11 già p<·r malallia dcll'arleri'<\ eome succede rH:llc emorragie da aneurismi spontanei e simili.
IWLAZIONE DELLU CONFEllRNZR SCIRNTIIIICIIE
.,
(Mese di luylio.
,fa
Tot11ata).
N'1zu. li 1'resitl1rnto iùlc'rliene l'A,luoanza con la lettura d'alcunt Cenni pratici sul vaiuolo, corrcdao<loli ron Storie d'ammalati curati nella Sezione da lui dirella. Narra fra qaesle il caso del Soldalo Guglielmo nediuo dél 13°
Ì\e{!g. Fati!. H-.quale inviato allo Spedale sino dal primo esordire de!l,i malattia offriva da bel principio somma prostrazione ,di forze , li poli mie>, rib_re_zii , do\oc opprimt•nle iillo. scrobicol_o de k cuore· dolori conlas1v1 ,il c..i1~0 e tutto lu.ogo la sprna, dolori grav ativi' alle arti ut,laz:oni , costipa1.ionc d'alvo, lingua impaniala,· sete ardente, polle secca, ecc., ·per j·qua li fenomeni crasi-il Cunmtè irrdotto l1rJ sospetto di f~bbrc t.(oidea. Esaminale le brac- . eia si riscon\r:ivaoo, quanlirnque pcco marcate, -esi.stenti le ci_ catrici dd subìto inorsto vaccino. Malgr~do questi ~in torni , avul!) ri g1rnrdv nll'.csi5len!e influenza vaiuolosa cd al fondo infiammatorio-offerto dall'ammalalo , non ostan te hì m;rn<·anza del segnp presso.chè .tan1!lerislico delle fcb-· bri csantrrnali<-he, cioè il senso di costrizione oppressivo alle ·rauci, tuttavia s·i fec11 ri,·orrn al metodo an(iflogis!ico (due salassi nella gioniata dei q::ali i_! ~anguc r:a n~rastro ooo poche strie g iallo Yerdogoolo r <l emulsione deprimente ,ludc moderare !a flogo~i e n·eJ çaso fovorircJ'< rnz1one). . Spspr$O n~I giorno se~uenlè i'uso del salasso,per cagione de lle fre_quenl i lip(!lim~c. ('~1~ acc.o_mpagnarono.ncl ~wrno aotcccd~ute l'uscila del sangue, s1 foce n e.orso ad un abbondante 01:rern zwJJe di.sanl(nisogbe ai vas1 e!l}orr òidal[, a bevande emulsivo e.ad al-· cuni distcri-olrosi e purgativi. · l\Iercè di que·sli provvèdim~nti,s'i moderava la febbre e l'ardo re generalc,diminui,,an i dolori agli arti e compariva ilsegno patogoonom:co· delle febbri eruHi ve. cioè il co_cior alle .fauci e l'imp<>dila de~lofrtione. NQn tsseudovi quindi pilÌ d11l>bio su l'indole della malailia ven·iy-a pr:a ticato. un te1zu sai;, sò cbe riusciva di grande ai9vamentò onde sedare tutta hmpoar.1,za d<::lla ,flo~osi e mod'·n)va il pol_so a segno che in qa_arta g iornata si ,mà nifestava 1111 ab bu1dunte sudoi-c con l;i qtrnsi assoJut·; cessazione della febhrf'. Allo ra C'omiociaron a farsi palesi alèuni bottoncini pustolosi alla facda ed al _petto i quali s'accrebbero moderatamente nei giorni successi v.i ·offrendo tutt'i caratleri del)'esanlema vaiooloso rhe aomentava sempre progressivamente in volume ed in numero io tallo il corpo, estendendosi 11nch'a tutta la -cavità dellà bocca, alla Jiogna, al palato, al velo pendu!1i ed alle fau ci per cui ne veniva il ptialismo. Io questo sl:ito, 'con pozioui taroarin rl ate, coo · gargarismi mollilivi, con qualche distfre, con I~ diéla assol ~ta' l'eruzio~e perc~rse. lutti i.s.uoi staclii sempre h.enHmamente smalla compiuta ess1Caz1one delle pus lo lo ed alla perfrlla guari~ione. Fa quindi rifleHer il Presidente com'il metodo antiflogistico nei caso narr·?.tÒ, oltr'al togliere le complicarzc flogist iche, abbia contri huiCo mollissimo ad aiulare la nalurn nei suoi conati salu tari-ond'cspellere la cagione mor.bifica e come; quantunque la malattia si manifèstasse nei .suòi primordii .con tùtt.a l'apparenza d'un'alfezionc<ti caratlérc mollo maligno 1 tuttavia, la 1ncrcè del metodo osato abbia ·avutp nei periodi successivi un decorso · milissimò cd una'terminazione fovorevo1 -e rapida. Questa narrazione aveu.do motivata qualche inlerpelianza da parte de~li Ullìziali Sauitarii riuniti, la quale ,occupò grande parie del lempo·delfa Sedu!a-, veniva aggiornata la le!tùra del Rendiconto Clinico già annurizieto dal D'oli. Peluso per la prossima Seduta ,' · NOVAllA. Dopf:! ave~ il Doli. Giac;om~tt_i data' !etlur<J della sua Memoria (che pubblicheremo per sunti,) rclahva alle O~servazioni delle inalazioni del clo roformio rigu1irdatò quale mezzo pe r distinguere-l'epilessia l'era _df!!la simulata, il Dott. Valzena, ottenuta la parola, fa avvertire come si;;n esagerali i d,rnni o gli inconvenien·ti obe il Dotl. Giacomelti ascrive al modo fin qui adoperatò negli Spedali l\filitad per-riconoscer l'esistenza della epilt:ssia ed accennand'ai movimenti convulsil'i che Jc~foa lazioni d i cloroformio son atte JJer se stesse ad eccitare-, rammenla in proposil'o i due casi che ~li o,c èo.rse osservare nello scorso anno in questo Spcdale, i quai.i per Pimpressione risentitane non seppe mai dimenticar!'. Jl prim9 di qoes_tLcasi si rìfr. risce,-egli dicf', al Granatiere l)dbosco il quale dopo·pocbe inalazioni d·i cloroformio, fatte con lo scopo; non vori~catosi, d'ottenere l•ane'stesia durnnte l'opera zione-d' un voluminoso tumore cistico, fu preso da convulsioni tetaniche tali per cui si dovette farlo tenere fer- I mo_nel letto. per mezzo di drie robusH Infermieri e ricorre r in fretta ai vapo ri ammoniacali ed -aspersiQni d';i('.qua fred<hl onde . rimover i potenti effetti della cloroformizzazione. Il secondo è · relativo, continua il· Doti. Valzena, àl Velerano l\lariQCUIJC il q uale,,sottoposto parimente .alle det,te inal.azioni per riconoscere la .simulnione drll'aochil.osi. cb.'egli dic(>Ya esistere nell'artico. )azione omero cubitale d~I suobracc'o d(lstro, fu pure preso da -convulsioni clo!)iohe intensissime e. ribelli per lungo tempo agli . , inìficati mt~~zi terapeqtici. Il Dolt., Giacometti risponde scor ger in -queste ossflrvazio.nf del Do.li. Valuna il suo inte.ressameoto -0nd~ dilucidare questa · importante questione, m,~ fa rjfletlere che questi fallLnoo pos·son in,validare la sua opimone stant1cchè 1Jon si preser<»le opp.ortnt).'e .infMÌnaìioni da r ui risulti che i dcttj duo Soldali fosser ò -non.so~i;:etli a·convulsioni·è ad epilessia. Il Doli. Valzena riPek -·tendo che quahtunquè non,si sian in fatti ios~ituite investigazioni su ciò, por avvèrtcndo eh'il Delbosco; Soldato sul fini're' della.sua ferma, non diede mai segno di convulsione o, d'epilessia
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e che it Veterano ~léti-iccone • astuto sirn,ulalol'e, non avrebbe al certo dimenticato fare pal<•si le couvolsioni e l'epilessia se realmenti fosscr in l11i esistite, conrhillde essere più probabi le che q uesti due Soldati andass1'J' immuni d.a simili malattie. JI Dòttore Besozz1 conl', r·ma i fatti esp0; 1i dal Doli.. valzeoa ;1i gi,1all ·egli assistette e com·jt oe nell'op:nione di lui ripetendo éhe dal mor10 d'11zione di qoes to dmedio ' esposto da éoze., à-ag_li Sperimenli di Robert e ci,rll'e&p(lsto. della più, i-arie degli Autori èhe fino qui parlarooo rlel dorofonni.o i quali convengo1rn nel .-accomarjdare là µiass ima cautela eci anche l'as tinenza delle inalazioni cloroformiche nei soggellLdi temperamento nenoso o bersaglia\Lda molestie nervose, debbe, inferirsi che le inalazioni .cJoroformiche possçoo realm<'nlc, per se stesse cagionar alffzioni convulsive. Aggiunge poi.che pà i pnleuti effetti della cloroformizzazione d;1 lui talor osse'rv.ari nvn P,UÒ intieratneure tionl'enire èou ilDott. Giacometti quand'asserisce: " -noo essen•i pericolo n9Ilejnalazioni 1!'i dorMormio se amministrate da mano M.edicà. " Continua poi diccn~o scorgere con pjacere nella .Memoria del Do(t. Giàaome.tti ch'egli divida se·co lui il dubbio sul costante effetto ;lclìe ii1~lazioni c,;loroformiche nel produrre l'e'pilessia per la diversità òelle ca!l'ioni c_he pos.son.alla med ~sim_a .d ar origine e per le condizioni parlicolàri 9ella ·persona, com'il mcdesjmo Doli-. Ilesozzi già espresse nella pri~a 'f(lroata in cai si lr. ttò -qu.est'al'gomento.' 11 Dott. Valzena soggiunge come per effetto ·deJI~ i1wt·~zioni pos~aoo talor occorrere tali.sinistri io cui anc,he la mano l\lediça pol_rà 'lrovarsi impol Pnl~in t~ltin c~~o ad arrestarne le fune~t e conseg11~112:e ed a qoe~to p~opcsi l(1 morda com'il n_eda_ttorè deJla ·c az;etta, Militai·e di Patigi , Giulio Goèrin, nel rcc1rn,e su~ nu'm€< ro· dei 2 di Jogli ni sollo l'impressione dei non rari sinistri HVveoim('tili conseguit,1ti all'uso della cloroformi:zzaziqne; s'esprima jn questi termini: " A mesure que les cas de mort par le ch1oroforme se multiplient-, o.n revient de l'en · goueme1.1t et de l'aveuglemenl avec Jrsq·ue!s cet agent anestttésiqoe avait élé amnistré de ses mél'ails. Les ·bommes qui les premiers en onl 'siirnalé le danger et 01\l tracé les règles de son emploi ne sonl pjos iraités d'ennémis do progrès , ou revicnt a lenrs idées, on 1:eprend leurs,r-x périences et leurs conclusioos. ._ Non si dis~iliiµla i l Dott Valzena rhe queste parole del l)'ottore Guérin non sarebnero per iutiero addalte al nostro proposito poi'chè si riferiscon alla cloroformizzazione spinta fino all'auestesia, ma, egli dice, s·i è sempre ce.rii d'arreslarne gli elfelti al di-qua di questo fentlmeoo? Conèbfodo tìoalmet)le il Doli . Besozzi il caso del ìll icheloni cheiorma il soggetto della quar ta osserv,iziooe accennali) ù,d Dott. Giaconìet:li·r.ss_ere perJoi un ca~o di grave poude,;aziooe, mr nlre al primo insulto prodotto "dalla cloroformizzazioue sutce,lellero tre a ltri acCe$Si- progressivamente più l'orli nel-la 5tessà gioinata i qn-ali obblif:!-8Vàn a praticare· tre g(' ncr osi s 1dassi onde- opporsi agli effetti della persi· stenie congestione cd agli.altri sintomi di generale soprecciltamenlo. CAG LIAR I. Io qoesla Toroa t.a l'Adurnmza prese ecclusivamente ad occuparsi di cose .r dative arGahinetto di Lettura. ·- - - - - -- ....--= _m'JI:,.,,.._ __ __
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l)ARTE SECONDA BOLLETTINO · UF.FICJIA.LE Onorificenze e Variazioni,
Il Do lt. Fran cesco Mastio, _I :ipellore uw ! C_orpo Sanita,rio,. Militare , fu decorato d~ll'Online Equestre dei ss. Maurizio e Lazzaro. Il D.ou. Car,nevale-.Ar~lla, }led. Divis._di ,1a Classe nello Sped. Milil,. di Torino , -fu egualmente decoralo del mèdesimo Ordine . Il Dolt. Francesco Clara, :Med. di Batt. cli 1• Classe , Ila! . 49 Fanteria passa· allo Sped . Divis. di Genova. 11,bott: Gimeppe Bima, 1\'Ied.~di Balt. di 2a Classe , dallo Sped. Divis. cli Genova passa al 4-° Fanleria. • Il Dotl. Gio. Mal~not. Med. d'i Regg. in aspettativa, passa . al :Qep osi lo della Reclusione Miljlare dì Savona, , rimanendo pur seJ!)pre in aspellativa. Il Direttore Doti. Cav. AREU: A Med. DiY. Il Vìce-Dil'e~tore r~spon.sa·bile Dott. M.ANTF-.LLI Ili. di
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Torioo I 853. · relazza,··Ti p. Sub;,.l pina .. via Alfieri !H.
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( ai 22 d'agosto ~ 858 )
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GIORNALE DI MEDICINA HILITJ\RE .
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L'associazio~e non si riceve che pet· un anno e cÒ!11Jncia col 1° d' agosto. S i pubbliQa n~i~ned ì di oi·ascbcdùna settimana.
li prezzo d'associazione In Torino è di L. IO. In Provin_cia ed all'Estero, frauco .di__Pp~a -L. 11. Si paga per'semestri anticipali.
SOMMARIO. - 1o Doll. PEcc·o: Lezioni Cliniche del Pr6f. Com- . mend. Riberi su gli ascessi, sel)i e fistole dell'ano. - 2° Dottore li.ALB: So l'ottalmia ·dominan·te nell'Armata Sarda. 1 3° .D~lt. Fucoin: Ferita da arma da fuoco. - 4° Relazione . delle Conferenze Scientifiche. - 5° Bollettino Ufficia le.
pus, ·ancb'in .piccola quantità, dall'ondeggiamento , du ll'edema ,della parte. , (fa.i periodi percorsi dal male e da alrri indi zii_a voi noti e comuni agli ascessi delle altre parti del corpo. Ògn'-indugio sarebbe qui d'un danno indicib.ilc pe!' ciò che, in vece d'un seno semplice, fors'anche unico e non ·profondo c4e suol incontrarsi quando p1·ecoce è- l'apertura , molti seni e cuuiculi si for"r:nerebbero pel guas_to r-rovocàt.o dalla ma1'c~a profondamente t.raltenu~I!'. e dall_a diffusione Uògistica al tessuto cellulqso, de'll'arw e potrèbb'ancbe succedere, troRpo indugiando, cb'.un ascesso primitiLEZIONI ORALI J \~l_lleute DOO ist.ercoraceo , tale -:diven/sse _per uspta DEl, PROF. COMMEND. ALESSANDI\O RIBERI . utçerativa dell'intestino1 J>iù.: .se l'asces,so ba sede nel tr.icziate dal Dott PEcto, Meél. di Balt,. 1 le'ssuf.o celluloso della cat i,~à isc~1q -rettale aperta ·nella sua · parte posteriore, può la sua marcia diffondersi al tessuto cellulos'.1 della; Ji.art~;,poste~_i<'.r,e del Retto ASCESSI, SENI E FJSTOLE DELL'ANO. (iJ con quella cornuo1cante e {~rst strada IO una pai:te elevata di quest'intestino. ·se s'eccetlìÌia'll<)· gli -,'J. MM~:!1 Una volta fonnat(, .l'ascesso, debbe compiersi la seper congestione de'll'ano, quelli che sono spi.nq ad cond'indicazione cioè quella di dar esito alla marcia incessante progre~so da una causa costituzionale e entro conteuuta. Prima d'in11ultrarrni i11 questa materia quelli che movonq fda un~ fel'ita mol.L-0 profonda, può desidero, Siguori, farvi presente che siccome l'apertura degli n!see.ssi profondi dell'ano, eomechò semplici, · di "çi senr;.i ,timore d''enat>e cbe, se ra marcia dei più degli altri ascessi non superficiali e per Io piìi elaquasi sempre intìstolisce eù il Pralicti nou può rigoborat'i io giro alla parte ri,;tretta del Retto die, per rosamente preveder i pochi _casi in cui quest'evento le. ragioni ·già sopra· toccate di passo e so le quali vi non succede , così n.on mancherete mai cli prnvvede.re alla v-ostra riputazione ed a quell:.i del!' Al"Le avv:erteudo . intraù~rrò nel seguito più ditl'usamenle, è la più freprima di pralicare l'anzidetta apertur:.i l'ammalato ('ld quente sede della loro genesi , si èl iffoode all'in su dissecando il Retto ed aprendol•J a gra11d'altezza, i .suoi àderenti della· possibilita, anzi prohabdìtà che essa infistolisca. derivé\ ciò dall'.essere stata troppo indugiata Ja lor.o Intorno al ~emp·o .d'aprire gli ascessi Potl éonsiapertura. Pat'landovi subilo di Sf)accatura voi v'avve· dele, Sigriori, ch'io non tengo in alcun co11t6 i cau gliava d'aspettare per ciò l:r ·1o·rQ maturità e Platnér, stici, oggigiorno negleui 'per la lentezza dolla loro seguito da Richerand e Velpeau, d'aprirli .non appena azione la qu·are contrasta a[la celerità ch'è necessa1'ia formati ed anche prima cioè -quando .l.tavvi sola gonad antivenire _migra.ziooi purulente. fie~za infiàmmaturia per prevenim_e la suppurai ione con _Se i· segni diagnostici c1·egli ascessi profondr sono .il metudo chiamato da Richei'and perturbatpre. Questi utili perchè voi, ~igno1:i, gli distinguiate -subito dai . prece~Li sono fallaci ugualmente DO!J tanto per_la loro superficiali , se vi ·manuducòo essi _alla pronta spacesagerazione ,, qnà1Jto percbè r:ion. ou_rnprendono tutte catura di quegli a·s~essi profoò.di·che si dirigono verso lè specie d'ascessi, ma mirano soltanto a quelli che sono la sequela d'un,flemm.one. CerLa·oHrnte se si fratta il piano della pelle; s·ono poi più utili anc_ora per did'ascessi stercoracei, vieppiù_si cane renosi, uell'a·r;rir:li stinguer e curar un 'altra . ma.oieta d'ascessi profor1di il più tosto . è il meglio. Ma : traltaudu~i d'asi;essi da ., aventi· molto maggiore tendenza a dil"igersi vers'il fl~mmone che può qualche volt.a .risolversi, e ·vengo. di Uel!<i ed a ·calt.eri rio cb~ non verso la 1>elle. I<~ ve .gli bo, . dfrvelu; non .è egli vero che; aprendo if Oemrnone 1 Signori, appena a.ccennati (Jrirna questi ·ascessi percbè m'era .a bella posta riservato di farne .q1,1alèhe maggio.r~ :icuto cou lo scopo di prevenire !-'ascesso·, il Pratico s'espcm.e talvolta a provocàre dolori che si sarebbero disamina ip proposito èlèlla cnra_. Succede dunque potu1i evitar e suppurazioni cbe lltlll vi sàrehbe~o state talvolta, per buona veò.t.urn raramente ,. ·che ascessi mai? Se dunque voi · dovete spaccar· irÌnnediatameote mettnnb ~ede sopra o nella spes~ezza "del qrnscolo ele· i primi ascessi , ciò non farete - nei sècondi fiwi,cbè . .v, atore _dell'ano p.rovocando febbre spiccata ! dolori _ quando vi sarà dato .di ricnuoscere la _preserl"za del vivissimi .e guastando iT. Hetto senza elle nè l'occhio ,· nè il. 'tatto ne rivelinq -la pr~senza s_u i dintorni del(1) Cont. Ved. ·n n° 2. Pao·o, t_anto son es:3i profondi . 'Or~ bene, volet~ voi, - --
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PARTE PRJ)I!
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-- 26 - S1gr1vri, 1icouùsccrli à bu1m'11rà i> Fàle sol:Htll'nte o, Del' 1,, meuo , principalmente caso dei caratter,i che ~1 dm,umo11,1 dal lato delh.-0testiuo C()fl ti dito il qul.\le ,rrt>'l'o~a nrlla sua it1lroduz!o11e uo dolore c11sì acuti, 1'.1-iru e se si trattasse d'upa ,f~su.ra dell'ano,~ poco st,aote se:onre un tumore fhltLUnntc r>d uri oucènilo flemm()~ noso di vario volome ad uno dei lati del Rello .Volete \'1Ji , ciò riconosciuto , C\"itar il crepaccio o l' estrema denudazione di quest'organo , aprile a buon'ora cou 1agli successivi lt: parti collocate nel 1<110 corrispu11 •lente ·dell 'ano fiochè n<JP abbiate raggiunto l'ascesso; ebè in questo mndo se non raggiuoger·ete sempre lo scopo d'eyitar il crepaccio o l'estrem:.i aenudaiioue <lei netto e la. fistola, preoccur)ca'ete però selllpre mag · gìori guasti. li timore n<m vau() di superslile fistola rocompiotu interna v'induca a preferire questo t11glio d(dl 'es1 e1·no all'ir1terno alla p1'atica raccomandata da Yelpeau cbe è d'aprirl o con un gamroauile o coo uo fo ringot(HIIL> dal lato d~ll 'inlestioo do\'e si mos1ra più 1011deggiante. Ugnalmenle imp4rt:mtc che quello d'aprire pro11L11roP. nt.c è l'altro preceltu d'aprir ampiament e e nolla pu1 te più declive gli ascèssi dell'ano. Nè rui rileugon<, da\l' mcu\cu rvi altamente questo precetto du e casi iu <!U i vidi ascessi profondi sèmplici dcli 'ano guurire avvegoacllè aperti c<in piccola spacca tura, giacchè questi sono l'ecceu.nazione ed i casi contrari i la regola. Le piccole incisioni pernwtton alla l'll,lrcia di S<Jil'crmarsi nel cavo dell 'ascess11 e favnriscuno pe1ciò la formazione. di cuniculi e d'i1161traiio(1i purolenle. li minore dolore clie provocano è larganwnle com · pensalo dt1 una più abboodanlc e prò lunga suppura, i:one e dul maggiore peric0lo d' uo:; fistola. Le grandi incisio11i all'opJ)oslo volano compiul.umente e prontamente l'ascesso , rendono facile l'uscita dei lem lli cancrenosi , quando v1\ 11 e siano , non sono gra n elle più dolorose delle piccole e quasi 11guialmen1e pronta n'è la gu11rìgioue. Da nn '::tnrpi a apertura deriva ancora quest'altro vanwggio di .gràode awinenlo che n\)n vi è obbligo per mantenerla aperla . d'i11trodur1•e stuelli nella medesjma où ogni medicazione , il che riesce sempre ingrato all'operato e spesso dunnoso per l'irritazione che induce, Questi due va111aggi ùell'àmpiezza e della declività dell'apel'tura 0 0 11 s'olleogono fourchè S[>'1Jccando pèr 1111 lralto che bast i all'iulroduiione del dito e poi lit· gliu11do le briglie e di11,1tond11 i fondi ciechi ed i cu , nieuli che per avventura s' inco:ltr:Jssero ed ampi i,rndn cou la guida del medesin10 dito la spaccatura e rendendola d1wlive. Fatta la spaccatura dell'asc••ssn . conviene Subito r,s3 minaro·e il fo ndo c•tn il dito a vicenda i11lrodotto nella mede':'ima e 11e1\'a11u ed anclre C\JII uoa t.eota per' accértarsi se i-I guas10 lìnisèe nella tessitura cellulare dell'i!:)les1ino o se questo è p<,co o molto denudato oppure, perforato. E dopo ciò quale debb'e·sse1,e lu condona del Prulico P Qui, Signori, la disparità delle 1Jpinioni è veramente somma ed in mezzo a cot"sta dispi.trilà io vi dir<) frahcamente che cosu ne pensu o, tneglìo, che cosa una longhissima spl!rienza mi ha i11segoato di megli o. Vi sono casi in cui convieu immediotamente sp'accare l' i11testinC1 ed altri, più rari, iu cui non coovie;1e ciè, fa re. ,Premetto c!i·e nella simultanea spaccatura ,del Retto pralicata a -dovere il dolore ehe dovrà sutfrire l'ammalato sorpasserà di così poco (JUello che
egl i piova nèll 'apertur:• dell 'asCe$SO cito! s:ipra c1pp1?01.e distinguere l'uno tl,dl 'a!tro. Quindi nei casi d'ascessi non sintomatici in cui l'intestino esseudo forai.o entra, di continuo 11ella su:i apertura q ualche poco di naz ,~ di rnalerie c:.cremenlizie liquide clìe ne impeJi~çon,; la chi1lstlra e oei casi ror 111 cui , t.ullocliè solta11lo denndnto, è però dalla sperienza dimost rato che quasi s~mpre il tragetto sinuos11 inlislolisce, i11 qoes~i cd alLretl:.il i ca~i che son i più f'req1ienli è bene ·, dopo spaccato l'ascess,, , spaccar altresì il lramezw clw lo separa dalla cavità del He1to, come si pratica-, e si dirà più ionauzi, nell'operazione della fistola , se pur<~ nun si preferisci! , csse11do J'i111esLin11 sq larnente de , nudato, la prat.iCil di G. L. l>etit il qµate, u ve.ce di spaccMe l'ascesso dal lttlo della pelle, i11Lruduce~u il gamrm.1ullu nel Retto, poi 111 perforava e poi c11111tnuava il Laglio verso la natica. Sarebbe quasi una c1·u. delta perrueller<i che con il ritardP di qu·i,lla spueca tura l'am1ualato vivesse in un co11ti n110 l.im,,re di ,(fo· ve:-e sost.ener una ·seconda operazio11e. La pussibililà ch' io tali congiu11lure l'usces:-o aperro possa g11urire du sè seuza quella spaccatur(J nun è tale ooroper1);0 che dellba farmi ristare dall'inculcar il sì follo p1 ecello di cui ebbi tante v11lte a vedere l' ul ilità nell(J mia pratica. Ma se l'ascesso è coogestiziù per cffeu.i , della carie del coccige, del sacro o delta coh,nn1.1 vertebrale; se è la sequela d'u110 ·Stringirne11t.o orga11ic.p sr.irrpso ,<1 scirro c1111ce1oso del Relto ; se è altissimr,; !'è la parete iuwstinale offresi anzi spe.,sa cbe denud"l.a (Oss. 54 e 55); se è consoéio a tubercùlosi prdgressiva o comparso in seg11i1.11 ari entcrilide ful licolure ulcenitiva e di disperala guarigione; se que~t.e ed altrel tali coudizioui lia11n11 lui>go dcbb'd Prati co slal'e cnnleolo a spaccare l'ascesso e non il tramezzo t:lt t'. lo divide dalla cavità del Retto, avendo pc,i alloro l'avverlènia di maotenùre con cnolli stuelli dilat!clla lii spaccatura, acciò dalla sua cui usura non traggao ori. gioe noovi 1imbal'li flogisfrcì, rruovi ascessi, nuovi se11i e nuovi meandri . li Prati co dov reube furs'anclle stare conlento a spaccar il solo ascesso in an1.1 donua che p~rcorresse gl i ollirni periodi della gro\'i'tlanza. Nè puoto diversa dovrebb'esserc la s11a cootlott!l se il Retto fosse de11udato per un grandissimo tr:1tl11 in gi'ro, giacct1è la sperienza ba dimnstrati> che , mollo slri11ge11dosi co11 il tempo il cavo dell 'ascess,, in grazia d'una noov,a 'vegetinione favori fa .da un villo analettico, da cangiatnenlo ù'aria e dulia mutua ude re11z1A delle due pareli io atcuue sedi, sarao n11 poi più Lardi meglio circoscritti i limiti ddla malattia, s'ol.terrt~ l'io1 e11to còo tagli men estesi e non si corredi rischio di divider inutilmente p,Hti sane, nè di risparmiare pari.i che deubon c:sern divis~. Io questo éaso alcuni preferiscono, ed io non po~so condannare la _lc,ro opi . ni11ne, di praticure doc incisi oni ad ambi i lati dell'intestino disgiunti per un grande tratto d:;il t6ssuto celluloso cnn cui è naturalmente connesso , mediante le quali la porzione dell' intestino s!:iparnta dalle parli cìroòhviéine s'adallerll alle medesime, 11011 l'irilarl'il più sullevaw ed in questa muuiera, se le .dire parli so11 ill~se e se s,11ia è l:J coslit nzion·c , s'otterri.• con probabilità un'aderenza tra il HetM e le parti vicine. Ad ()gni modo nessuno 'l'orrà trarre dall'<,bblio la dolorosissima pra tica usala dagli Antichi in tali c1,ngio n, tare , ciò è di recider una notevole po:-zìone d'inle-
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gurnento per dare libero esito alla a,a~ci1;1 e di rendere la parte ioforiore del Retto l_utta od •.o grande pa rt~ scollala dai circostanll tessuti cellulns1 o musc,,hm. Siccome ascessi orinosi assumono talvoll~· le sem •· bi;ioze di veri ascessi dell'ano, così prima d'accingersi alla spac~atura. do~rà .il \l'ati-~o. ciò ric~uosc~re e ln ricouo~ce,,a seuza d1fficolla ~alla . prees1s_1enza , dulla 11,11,ora e d1,1tl grado delle c'.,es1~1e11~.1 rnalatti,ìe delle vie orina,rie, oltrncbè gli ascessi_orano!ìt sogli~,!• essere piil vicini :il perineo , crescou 111 g~nera le pio. lent:JIJ)eute è sou accompagriati da 11u1%gi111_e dolvre e coclore ueWorinata. La diagnosi sara poi dopo la spa~ catura con'.t·1·mata dalla direzione che prenderà lo specillo io essa introdotto. . .. . ~vvegnacbè sia cosa difficile lo stabilire precetti i1it~roo alla direzione io ·cui lminò da in-cidersi gl'i ascessi dell'ano per la varia forma elle assumono, io generale però debb'il Pratico attenersi alla oorma di ineiderli second'il loro maggiore diame1r1r'. Sarà quindi la di,rezionè dall'ano ulla nat ica se rn que~tò verso è il maggiore d-iamel r<J Jel Ill'.11ure., com~ per 11_, più accade Ji vedere negli ascessi delle parli laterali del.l'uno. Sarà all'opposto parallel,1 all'ano in qm~sti stessi ascessi laterali se il loro maggiore diametro è diretto dalla parte ri111erio1• alla posteriore ; nel quale caso sovente sncc:ede che l'alveo purulento abbia uo meari: <lro r4volto alla ualièa che conviene spaccar io uno estensio11e proporzionala al distaccamento della pelle con nn'iucisinne a quella direua , la quale, unita alla prima , rappresenta la forma d'uo T. Sarà l'incisione curv ilinea con 11.1 c<111cavità rivolta all'ano se l'ascesso ha sede nella parte anteriore di quest'ori fizio uel tessuto celluloso del I riangolo a110-bulb11so. .Sarà pure curvili nea con la concavità verso l'ano se l'ascess1J occupa lo sp:w,io an.o-coc'cigeu. Sar1l curviliuea a destra Òd si oislra se occupa quest'ultimo spazio soltanto nella sua parte destra o si111slra. Quaodo l'ascesso è be[.l ondeggian\esi spnccberà impiaolaodovi a perpendicolo dentro llna forte' la11cetta od un gammaulle .iccomluatu: ov'all'opposlo oscuro ne fosse l'ondeggiamen1v si polrà uprirlo taglia udo strato per islra,lo i 1.essulì che lo-coprono. Nel dàrvi questi p11eeetti io mi son a-ster1111 0 dal parlarvi della pratica di Faget il quale vuole che si fuécia penetrar un gammaulle rei.lo dalla pelle nel J:lelto a traverso dell'ascesso e che si tagli poi d'nn tratto con 'il medesimo il tramezzo reltale che v'è tra le due aperture corue si pratica nel tagliare la fistola, e me oe. son ast~outn perchè son inerenti a cotesta prati~a <lue gravi inci,nvenienti,: in primo luogo con la medesima s'incide sempl'e il Retto di cui , quando uon è perforalo , nè <Jeoudato , vieppiò se spesse ne sono le pareti, può talvolta conservarsi !;integrità guar.eodo l'ascesso c(rn una semplice spaccatura dul lato della eute: 0011 s11n;pre sapendosi in secondo luogo _, quand'il Retto è- perforato, la sede precisa di questa p~rfo.raz;one e potendo per altra parte occyrrere cu~Hcnh. purulenti che si prolunghino piit in su del luogo '!1 _cu i s'ap~~ ~o~ il gamm·aulle l'iolestin(;, è cosa possibile <:be I 1oc1s1one del R.ettu non iscbermisc:. dal bisog_no ~i riopert1re ptù tardi per risanare quei cun"icolr . . M1 i.on _al~resì astenuto <fai parlarvi dello pratica d_e~ Fouber~ 11 quale cons_iglia di far una semplice incisione dell ascesso dal lato della pelle; ·perciocchè credo che, se questa p11a'tica può tt1lvolta riuscir fo oasi d'ascessi piccoli dell'ano, illeso il !letto e spesso
nelle sue pareti, balza agli · ocohj éli tutti la sua iou"" tililà nel prevenire la fistola nei più dei casi, soprattutto è1uaodo l'ascesso è ~rnpio ed il Retto molto scollato. Concbiudo dunque ancor uoa volta cb'il meglio è d 'apri re cotesti ascessi dal luto della pelle· e poi , dopo fat ta l'esplorazione con il dito <lella lor interna cavità, di d1~cidersi a spaccar u 11011 il Hetto, Allorchè s'è spaccato un ascesso caocrénuso e s'è giudicato di non tagliai'~ oel tempo stesso l'intestino, si medichl!rà a piatto con Cìlaccica inzuppate in aoa dec,,zi<,,nc mollit iva , perc!Jè la permanenza di lembi putridì dd tessuto eelluloso pe1· <111alcbe tempo entro la piaga impedisce abbastan1,a la I roppo pi:onta tendenza allo stringimento. Le medicazioni dqvran essere frequenti , associate anche a blande iniezioni d 'acqua tiepida finchè dòm ioa vivace la condizion irritatìva e di poi se, questa domata . continua" il fetore ed il neerotismo , si dovranno praticare medicazioni coo filacpica inzuppate in una soluzione d'acido idroclorico dilungato u di cloruro di calce , a_vvalorate da iuiezioni della medesi ma. rrntura: la quale cosa è nella grande maggioranta dei casi rneglin indicata cd utile che non il ric~rrere 600 da principio a sostanze calorose e spil'itose , come consiglian alcuni, fra coi l?ott. Media11te quesli mezzi è tah•olta <:usa ammi revole come, a malgrado del loro gravissirnu aspetto, rnigliorin i siffatti ascessi. Quando poi la piaga s11rà ripulita , si pralicberan allora medicazioni semplici , come vi dirò, Signori , più inflaozi. Non punto diversa sarà la medicazione quando, oltre all'ascessu cancreooso, è pare stato spaccato l'inlestinu. Se non cbe in qoest' ultimo cus11 i mezzi di medicazione debboo anche operare dal lato del Retto. ,Ut)'1,ssel'ça1.io1~c (Oss. 40) cbe vi uarr~rò a qµ csto riguardo vi l'iuscirà, Signori , più istrotliva di qualunque ragionare. Se poi l'ascesso rt(Jn era c:ancrenoso e fu prQfondamentè eu ampiamellte spaccato senza sirnoltaoeu inci$ione dell'intestino, è qoasi sempre, per l'irritazione ch'i11duce, dannosa, e ve lo ho già dello, la riempitura per alcuni consigliata nei pl'imi giorni, ma, oltracbè lo scolo della marcia è per lo pii1 sullicieme per mantenerne l'ape,,Lara , basterà cbe s'iolroducaoo fra i margini della ferita filaccica spalmate d 'un blaudo unguento e, dopo che sarannu stati distaccali dalle suppurazioui, per l'irritazioue, tenui e scolorate nei primi giorni , quelle filac~ica e gli altri oggetti della prima rnedicaz;one, si praticheranno nelle successive medicazioni iniezioni cou liquidi mollitivi, si favorirà la libertà del ventre con i mezz i già alt.rove detti; si continuerà a raccomandare le applicazioni mollitive tìncbè vige l'irritazione superstite alla malattia ed al" l' incisiontl; di poi si sosp·enderà l'oso di queste·, si consiglierà noa> regola di viLLo g,radatameote nalritiv,o ed inìe"liuni un tale poco eecit!,lnli per favo rire la vege\a~ione delle carQi dal f'oudp deH.'il)'lpia-gamento; si aste1'rà il Pratico dall'esaminare con lo specillo se questo fondo si chiude per non isciogliere le fresche aderenze e per non gnastar i ten-eri bottoociui carovsi, ·e 11nn si dimenticherà in fine d~I · precettò comune 'a tutti .gli uscessi , quale ue sia la natura, ciò è d'assalire con opportuni presidìi le complicazioni morbose o le cause celtica, erpetica, scrofoh,>sa, reumatica, ecc., quan<l'esistooo. Allorchè il Prali~n c.paccò 11el tempo stesso l'ascesso
'l8 n<, o cancrè1toso ,e la parete i11test1nat1::., s1 C(Jr1darrà et!Ìi nelle successive rnedieazioui cou11:: si dirà parlando d~lle medicoz1or11 consecutive al taglio della fistola dell'c,uu. Se I;, ca11cre11a o lu -suverch1u fusiout:: pu1 uìenlu aves~ero CCJSÌ guasto l'ano ed i suoi diotoru i che si temesse poter esso riiuaoere troppo ristretlu uel cicatriz2are I s'aooiuu"crà allor ai su mentovati mezzi di 'I:)::, l) medicazione aucbe l'iutrodiJzioue d'uua to1·onda uell'a,no. Sonvi ammalati d'esausta custituziouE: io cui le sulozioni di continuit à praticale per lciScessi dell'auo offrono , dopo- truscor~a la riaz1 ooe traumalica , uoa apertura sciolta, 01olliccia e coperta da ,pallide caro i, oon infìam·mùte. poco suppuranti e 1100 aveo1i t1lcuoa tende11za alla riparnzio11e. I u casi di la le natura si dehbé ricorrer alle rnedicazioui tuniche, sp1ntose, balsamiclHJ raccoll'.lundule -dal Poll ~ soprattullu ai freque11~i toccamenti con il, nitrato d'argento ai quali, sia detto per passo, siamo pure spesso obbligati avere ric,,1so in lutle. le altre mauiere oi soluzioni di conliouita cnnseculive ud tiscessi tlell'auo allorcbè si cop1ono di carni lussQreggia11ti. È superfluo che vi dica, S1gcwr i, che I.i curcJ tiuo qui Jescrilta mir:. a11zi agli ascessi profondi esige11ti una cura radicale che 01111 a quelli che domaudauo una solo cura palliutiva la 1~ual essendo comune a ·1ynest'ul1.inrn maniera d 'ascl'ssi ed aliti thi.ole nou passive di guarigione lùlale, io n11 rise1 bo a parlarvene allorcbè si trutted, della cura pt.tlliativa d1 queste ultime. Allorcliè il Pl'atico è chi:HYJt1l 1;.ai111 curn <.logli ascessi dell'a110 giù aperti e conv,t>rlili in seui, lu sua couduua sarà quella cue vi l1acccrò parlaucfo della coni dei seoi de_ll'auo. superstili agli ascessi aperli. S to q111 contento a dirvi due parn!c del.I.i cura di quegl1 a1-cessi aperti derivanti <lui cavo d'uu'emon'oidc soppuratu o dal tessuto celluloso che l'aùhr;.scciu , i quali tc11goo _uo luogo di ruez-z.n trn gli ascessi profoodi ed i superficiali, esseod'oru profondi come quelli i.:he metwoo r.apu in nn'.~mc,rrnide interna ed ora superfh:ialj come quando mettono capo io un'emorroide esterm). Per ~uarire questi ultimi ba.sia lo spaccarli esallamenle 10 tutta la 101'11 distesa (0.ss. i2). I..a ~paccatura è pure consigliata nei seni delle cnH1rroi~i 10terne, ma non debbo passa1 e sollo silenr.io cll'il contuuo permanente delle materie intestim,li sn la medcsi m,..·nc reude stcnlal11 la guarigione ed anche doloroso l'andamento. Ondeébè io vidi la legatura totale d1!1l'einprl'Oide sjnuos:J esser al confr()oto un. me1.zo di lunga rnaoo piìi spedito o piì.1 semplice. (Continua) 1
Su
SA.I\DA (4) !\led. di Regg).
1.'oTnLMIA no~n~ANTE NELL' !R111Al'll
(Cenni del Dolt. liALlJ,
Carattffi diffe1·enziali della co119iuntivite granellosa cronica-
grave dalla scrofolosa e dalla purulenta epidemico-contagiosa. L'ulLimo perio'do della cougiuntivité-graoellosa che abbiamo consideralo in lulta l'estensione dei posèibili avvenimei:ili ci hano.o accorti che dessa cou la straordinaria durata e per l'invincibile gravezza soveu~e dalla pre~etta (I) Conlin.
Ved. no~ del Giornale.
sede coogiuntivale si diffonde d piu interessanti e nobili tessuti oculari , ·cornea lucida e membrana coroide , che con La sua polcnza sovvertilrice manomette o guasta. Ora siccome queste ultime membrane oculari con la massima freciuenza son eziandio intaccale da altre 0011 menti .gravi ottalmie, ofa per essenza morbosa div.erse d,Llla gn,ndlosa, non riuscirà per avvenlura opera superflua l1 accennare che qui farò le note differenziali che servono di guida al Neopratico per dislinguere con esattezza quale sia l'elemento morboso prevalente a c-ni lt~ alterazioni delle indicale parLi oculari òehbono riferirsi. Sono due le oUaJroie le quali sia per la gravezza, sia per. la qualità dei guasli orga-nici di cui sono capaci, facilmente vengono confuse con la congiunlivile SJMCi{ica 01·a11ellosa nello stadio cronico-grm1t1, ed esse sono !a congiuntivite scrof'olosa e la co11giu1,ti-vite i>1,rule11ta -epi<iemico-co11tagiosa. Avrnd9 di già traccialo i caralleri ed i sinlomi della gramellosa, mi .resta. al pre.st•nlc ad abbonare concisamPnl.c la fenomenologia della .~crofolosa e della pwult>nla, Limitandomi pei: brevità alle sole precipue note> indispensabili per il diagnostico differenziale. Coogiun\i\'ile si:rùfotos.a. La congiunlivite scrofolosa comune arnlililari quasi mai è improntala di quei caralleri proprii dell'ollalmia scrofo. Iosa dell'infanzia: rara è perciò l'acredine delle lagrirne e la dipendente escoria7.ione delle guance; rare pure 1a-coasisle11le corizia ribelle, lo spurgo purulento del condotto uditivo e le particolari maniere d'eruzioni culanee :tl1a testa ed al padiglione delle oreccliie. Gl'Cnscrilli dt Ltwa essendo chiamali sotto le armi <lopo il .venlosimo anno , prr lo più di già hanno superalo il predominio linfatico dell'età infa_nlile i-d è piuHoslo una vera diatesi scrofolosa la condizione organica morbosa universale che delermina l'omonima locale affezione oculare. Di fatto osserviamo che i Militàri i quali vanno soggelli a ren\t~nti oltalmie scrofo1ose pTeseulaoo le forme esteriori dell'abito scrofoloso le qoali, secondo cbe lo descrive Hufoland, sono le :,egnenli : il. collq è gros::o e corto; le mascelle u11 poco piit sode e piit largbe dell'ordinario; la testa alquanto p\ù gros~a rispetto alle altre parli del corpo, ,qassimamente poi nella sua regione posteriore; i capelli biondi; il ,•iso piulioslo tumido con pelle fina , tç_asparente, bianca e leggierroenlc rosea; gli oc.chi turchini con pupilla assai 1\ilalala; il labbro superiore grosso e a volta a vo·lta gonfio; il naso di freq uente un poco tumiùo, rosso e rilucente ; tutto il corpo grasso e heoè nutrilo, -ma di carni molli e Oacéide; il basso ventre esteso più dell'ordinario e ~isposlo a prendrrl' per lieve cagi_one un volume co11siderèvole. Un'altra r.lasse di soggelli linfatici occorre di YCdete tra i l\lililari andar incontro aù otlalmie scrofolose o d'indole affine e sono quelli <:ho originariamente ~i lemperamenlo linfatico , di gracile e· delicata cosl.iluzionc, dopo essere slàti travagliali per qualche tempo da nostalgia ( e molti di questi sooo Savoiardi, Sardi e del Genovesalo), non curanti dell1opporlùno aliroéulo, uè di quanto può conferire al beM della sanità, ~i vedon , affralili di forze o Ji,debole' resislenza organica , contrar ottalmie ribelli , analoghe alle scrofolose. T~rnlo in queste persone cachel~iche quaHlO nelle scrofolose IH)Ì ravvisiam un viiio considere~,olissimo d'. assimila2ione organica, uoa particolare discra~ia dominante nella
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coslitu'tinne ger~~ral e; vii.io ~ disc ras. ia che .gius~a il éelebre _ li~.f~ ~urul~nt~-. oy,e p.~~e. non sia qu.esta as:or~ìta , Ja.la~ Bu!Ia\ini, non è possibil a dirsi che oo.sa Si a nell,o s~alo at: ~rna_su~erfic!a.le s ulwa e s.uccedo,n ulcete r,o.rne~l'. di _ luale delle nostre cogllizioni e forse non an:erra g1a~ma1 difficile. guar;g1one. Sovente il pr_~cesso ulcerallvo $, ap: ssa ·dichia-rarsi .,comunque-Bordeux , Lepelletrer ed_ profo11d1sre nella !ìOSlanza parenchimatosa della cornea, s1 b e po. eRufe!and · • ·aùunesso ' ' · · _scavano seni · · e.fi so t ·1e_ o, per fo.rata !utla Ia spessezza ·del Ia a\>bian un rilJissamento ed. ~n.ato~1a. del sislèma linfaliço; Gfrlanrier, Fournir.r e Beg!n ~no ~~rne~, ren~esi procid.enle la mcm braoa de!! acqueo, 1wo.slalo cti. sopreccitazione e di vila più attiva del medes1~0 cidenza vescico_lare; rolla quesl!l': s.avanza I mde, quiod'il sistema per .condiziorie palologica del!~ scrofo~a o pe_'. dia"-. ~~y.cre))futf~·n, il cl~vus e~ a~che.. prol~))siis 1:.acei11osus de~lesi strumosa che ·~oglia ·no.marsi ·c9n 1 recenti. Lasciando I mde se l ulcerazione si fa m pm punlr del ~1sco corneale. ai più p·rofondi e sòlerti _indagatori ·delle,essenz_e·pa1,ologi.Che se l_'ulcPrazìone non oltrepa5,sa la s?perfièie corneale che lo studiò ,l'i 01 ealio j ndagare lf!c ualura. deHa str.uma e o solo, distrugge gr,anJe parte· dell~ lamine, esterne, :aucdi det~rmiiiare ciò ~be si;\ atto a curarla radicalmP·n~e-, cì ée?e l'ernia ·co1'neaf.e ed ,,11clié lo stafiloma. Il più o~dinario limiterem a descrivere le morhose ·apparenze _cli e per l'or.esito dell'oUalmià-scrofolosa cronica è. il 11amw:·deJ 1a corhea che ·da molti Ollalmologi cliìa1na~j COii l'epiteto di scrodinario si manirestano negli occhi d~i Milil;iri so.pràtfalli da·siffaUa cacoc;himia. _ fo(oso onde clislioguerlo da 9uèllo che_è proprio deli'ot~alSe in cotesti Militari per unii cagion occ.a.s,ionale qua:. mia delle Armale dello gra1wlloso e da T~~rrell post.- puntlunque. la c·ongiùntiva palpebro-oculare.. aJ dìvie1)e sede di 1 • lento. ·cong.esli1,ia -irrilaiiof1C. . los.~o la preesisteiile lassezza di- I li pannq scrofoloso offre.di particolare "clie i_ v.~~i arrltessilura dei!e pareli. vasali favo1~isce l'ingorgo e{\ i_,·asellin.i . .vano da lulli i punti della circonferenza cornealè e giunli visìhìli distintamente ad occhio nudo s'uni.scon in fascetli I su la. superficié di ·qùesLa membra11a. s'a_nastomizzan \n di forma lr\.angolare; alcuui di liuésLi dall,a sc:leroÙcl).le mezzo .rd un offuscament.o a\bµgin eo ~\lpe.rficiafo, talvoHa congiuntiva si dìrig.onp v\}rso 1<! circonfere.nza,della cornea rossig·no, cou vasi Yaric<>si lividastri~ Questo panno è ge'.· ,e. qu.ivi 611isco110 con l'apic'e tronco; allri in vece ollfepasneralmenle meno sp~sso e meno gra,-e del granellost\ e se :;an il confine corneo-s~lero1ica~e e· si d~ramano n~l~a cor- I il Prali_co riesce ·a correggere _la morbosa condizìoue ilelnea . Tra l' uno e l'altro eh questi fascell1 -vas,co.la:r1 sr .vede · I l"u11iversale 11011 di rado ,scompare con una rapidità sorla sclerotica d'un bianco.. pe.dalo. La ròssezz,l leggieni, prendente {·I ). 1 -.· quasi rose.a della co·1igiùnLiva è interrotta tanlo ,nella con ·. ( I ) Nel panno scrofoloso o 'linfatico, pnichè è f1cquentissimo giunl1va ocÙlare quanlo nella palpebrale. Qualche voltanei soggetti Hnfatiei non ancora. scrofolosi , ho poluto notar i ba luogo uno spa1~c1iménLo ~sieroso s-olto la- co ngiunlfva, 1 due cantlleri indicati esJere veramente patoguonomiei cioè : onde la cf,emosi siero~a. Ciò poi che ha vvi di _carallt; rislico I 1° ·cbc il linfatico rimane iuaffìato cli sangµe dlii capillari che 1 affluiscono pn ogni dove daJ!a circonferenza corne.ale, me,itr'il nel primo periodo de Ha. co11giunlivitc scrofolosa. è là forpaooo grwielloso lungamente si limita al segmento sll periore mazione di flittene o di pnsLule i11 vicinanza alla cornea; della cornea e riceve increroP.nto Jlai vasi che discendono dale tanta ne è la frequenza. che Macke nzie nomolla congiunl'alto ll,l basso; 2° ('he i! panno .linfatico sovente con uìassima tivite fl,ittenulare. 11 dolore leggiero ··uer principio si fa pun- i ra~idjtà scompare in!ieramenli>; esito qu.e,to c!1e ,giammai :.iccade nel granelloso, lard" o graduato ·operandosi l'assottigliaguenle quando ·si formanff le pustole è quàndo sono prosmento. Cmi soddi.sfaziooe qui ramn;ienterò un· caso di pronta e -$ime a scoppiare. In alcune persone~. ·e partico larmente in quasi sorprendeot.e ;warigione·di panno linfatico <'on 'offusca quelle dotale di c_oslituzio ne eretislica i sinlo1~1ì ru·uiionali mento sangutgn,1., ,:rra la fine ili magi;io e'd' i primi di giug no del dell<1< congiuntivite .s-crofo\03a art_j'vao a gra~o . altissimo, !I 1841 trovandomi a 'l'orino fui richie,to per guarire da gra,·e ottalmia il piccolo fi 61io di S. E. il cl1iaris·; im<' Bar. D. Giuseppe quindi l'epifora : la fotofobia, il blefaro?pasmo ed il dolore non istan io rapporlo con le alte~azioni:'analomiche. Sue- . Manno, Presidente del'Scnalo del n~gno. Il bimbo di circa qua·ttrq ,anni, originariamente sano e floddo, contrasse in quell'èpo cede quind'un;i. secrezione muco-,sub.acea dalla congiunca legg!era congiunlivite d1e potrebbe dirsi lin/'atico-erpctfoa tiva e ,dai follicoli roeinbomianÌ e tulio l'apparàto.si11tomastante il predominio linfatico dcll'ctil e ·1•,1sisleòte superlìcrale tìco mostra \'er~o s-era. note~olissima ·rem\s$ione. eruiiòne alla' peli è io forma di ·se.m·p{ipe eczema ,fn .alcnoi µu nti I t)Lauto I.a congiuntiva· corneale e la, corn~a stessa I delle membra l\fentre l'ottalmia p·ercorreva benigna il prill,lo prepara a subir un,!flnlo P,roc~sso infia1:pt'natorio primitivo, , pè_rio'do, sì èhe iernhràva essere <Ji quei mali deg!Ì occhi che bene sovente i provvidi ec:I 'intelligenti parenti guariscono con ' Più v_qlte ho veduto la p«rziafe opac.i tà de/In· cong~untiva soli m~zzi igicnki, d'improvviso s'ebl\e la cqmpa,rsa di fotofobia conwale p<:;r effusione linfatico-aJ\)umi"rwsa' ira essa..e la - dovutà (ors·e ali'evoluzione di flittene nella _congiuntiva bulbosup_erficì~· c,slerr:i-a della .cornea ,( 1) ." l\'ld Ja più frequenl~ è j còrncàle. Non pote.va il bimbo toll~ra r on tienehè ·debole grado · l~ ceratile primitiva la quf1le. rima~1e , d',ordinario superfi,- · di l-uce e stavasene appena tranquillo qualche ora delta sera con c1ale ed interessa solo alcune laminel~i\ corneali. Se in J la fa.cci a l'ivofta contro il palchét.tò' della sala. Uifficil era l'inspeziooe degli occhi é chi s;adoprò pçr esamioa·rii li vide ros.s i, inqu~sta còngiu~1lura sì · fa sfravasamanlo interlaminare ·di fiammati, nori senza péricolodi sqppurazioni corneali. In tale stato del male, tenendo io in dov1.110 conto Ì'elà d,el_~oggetto per , (1) La pàrz·iale'opa,cità congiuntiwile cui intendo ·alludere è 1
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costituita da; un oll'.uscamento bianco ci,:rcoscritto or ad un punto _or ~·varii dèlla'cornea, il quàle si for.ma,nello stadio,infiamroatorni acuto <leHa coo<>iuntiva dei bulbo ed è l' effé\to.\l'u'no sÌravaso .di linfa albu_mihosa fùsa·dalle estremità:·delle arte.rie tra la l,)Pngiuutiva e la superficie esterna.dùlla c~rnea. Qualche volta ho notato simili opacità congiun-tivali,:dopo ~a càutel'izzazione delle g_ranuiazioni palpebrali folta per mezzo del nit.ràto q'argento ~ la vidi scompa~ir ~.n ,uno o ·due giorni. Que~le~ op,aé;ità sono d1verse ·dalle macchit albugi~e-della cornea ;.dalla. nuvo- . letta dello Scarpa e dall'opacitef.patc~llaire del ·éhiar .. Rogoetta GVed. il di'lni .<Jours d·Ophthalmologìe, pag. 1~3. PaJis t839).·
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cui era inuti!e pe.nsar-ai.salassi,'a sanguisughe, ai pùr~anti , ai b~gni locali, peggio poi ai rivulsivi catanei"e<l a tutta la caterva di si.mili tormenti, mi deci~i a fa r ll~O dell'alropa-bellaJorioa. Presi mezzo scrupolo d''estralto id'ro-aléoo,lico di ques to sovrano anlifotofobièo O con Jl•rìledesimo unsi al biÌnbo )a regiQOè. della' noc~ e poi gli applicai-una pez~olina-liagnata di semplice acqua per far in maniera c4~ ·l'est ritto rimanendo umido fosse pjù fa,. cilmente assorbito. Lo tenni a regime dolce ,e notrie'ute e tr~san<lai ogni qnàlunqué altro. sussidio ~edicamentoso. Non più tardi della prima notte dalla ·delta applicazione dell'estratto ,jl te,ìer~ bimbo, dormi placidamente .avend'io , anche provvedi.ilo
50 Oltr'ali-a congiu1ìliva ed alla cornea lucida qualch'altro fi~\ plerjgoi,Ì'e~, ~icchè la palla, do.po aven~ leso porzione t essuto ·dell'occhio o delle p'arU esterne che lo cuslo~istono d1 queste parli, s1 fermava verso la Lase dell'a·pofisi Fes·può rimauere danneggialo dalla diatesica strun19sa influen- Ii tandovi infilla, dove · credetti lasciarla per non dannegza. Non è rar-0 in falli che i n,epilelli si scorgano esulcegiare con manovre jli~pporlune il ferito , mentre vedeva rati da l'rpele ulèeroso od abbiano lunghe ciglia folle e ..clìe, soppressas~ spontaneame1)te l'emorragia, slava riagrosse il doppio dell'ordinario ; che le ~h-ia1~dole meibo- , cquistando l'uso dei sensi. Collocare, éome meglio si p·otè, l'lnfermo; 'ri.pùlire le niane -sian ipe~Lrpfiche; che la villosa congi_unliva· palpenarici dal ràppreso sangui,, non che là eavità'.burc.1.le e là brale secerna un u~ore puriformr . Per diffusione flogistica della _membrana ·congiuntiva all' inleroa membrana parte esterna. della fer ita esistente nèllà-regione-zigom'atoàuriculare; applièare s·u quPsla fila:ccica asciutte ed a\tilare mucosa clel sacco lagrimafe, sovente guasta, ammollita e spugnosa. <là' origine alla fistola lagrimàle. Nel globo delbagni freddi fu il metodo di cura adoperalo iii prima ·giornata. l'occhio· poi la sclerotica , l'iride e la relinà' stessa già lun_gamente irrita.te per con·senso, alla fine anch'esses'infiamNella noUe l'atomalato fu tranquillo e solamente verso man e da siffatta diffusione flogistica conviene derivare fa )e ore 9 matt~tiue del giorno 25 compan•e una gagliarda g~ave"e quasi invincibile fçtofobja che oltr~ modo tormeora febbre con dolori atroci addominali, p~r,cui stimai oppor~uno praticargli uu abbondante salasso al pieJe, applìeari poveri oitalmici da cronica congiimtivit'e strumosa. gli due. vescica lo rii alle gambe, ordinargli f()mentazioni su Dalla sopra spot·la fenomenologia bene sì dedurrà. che l'addomine e dargli per bibita 1-e limònate,vegelali nitrate·. -la congiunt~vite originata da vizio ~scrofoloso tien ..alcuni In gra_zia di siffatti rim~d i.i ce~saron i -dolori e diminuì di caratteri molto somigli ani i,a quelli della &ranellosci cronica9rave; ma si de<lurrà pure ohe ne offre parecchi altri pro- , ~olto la_feb~r:. A sera ava,n7:aìa g~i fu imposto un cl~slere pi'ii e patornonomici ohe non permelton ad esperto Medico · d1 decozione di malva con ohod'ohva che gh procuro una 1 di diagnosticare l'una in isqimbia deJllaltra. a_bbondante evacuaz_ione. di m.aterie dure nerognole e puz(Continua1 . zolenti; per cui ~imase molto sollevato-; sollievo che -conI tinuand'anche nel giorno:26 , permrse sol fare della sera il trasporto dell'ammalalo allo Spedale Divisionario. · STORIE DI CASI R.D1AllCHEVOLJ. i1 Quivi nel m3lli110 dei 2'7 ·offri_v!\ i segnellli ·sirilomi: te{Jli peratura elevata~ polso freqÙellte e contratto ; dolore di 3. ! · testa, spccialmeote nella~regione franta-le; lingua rossa f 1rei: margini e nell'apice co1i impaniamento nel mezzo ; F1ntlTA DA ARMA DA FUOCO ' dolore alle regioni epiga·strica ed ombelicale che aumentava (Storia letta dal Dolt. hLCONl in una Conferenza di Cagliari). sotto la pressione;' tensione di queste stesse parti; stitiVerso le ore 'J di notte tlei 24 di 11ovembre 18i2 mi vechezza d_'alvo; molta sele e somma proslraiiooe di forz e; . niva ordinato di prontamente partire per il villagg"io_di lo stalo delle ferite, all'in fuori d'una leggìera tumefaSinnai, ove giunto verso le ore 6 del malliou mi p·ortai zione, non ojfriva alcun chè di pàrlicolare. Fu ordinalo un nella Caserma dei Cavalleggieri di Sardegna per visitarvi salass.o; gli si diede per bevanda un'emulsione .arabica in-· Carlo Vanzelli , Caporale, Comandante quella Stazione, il dolcila e gli si prescrisse la dieta-rigorosa. Nella sera contiquale trovai immerso nel proprio sangue' ed in uno· statÒ 1mand'i medesimi siutomi furono rinnovati il salasso e la d' abbal~iroenlo generale. . bevanda e s'ordinò l'imp'.osi1.ione d'un clisteré pùrgativò. Pertànto principiai subilo a~ esaminarlo e vidi u.ua feAi 28 persisteva la febbre -vieppiù risentila·, con dolore rita ila arma da fuoé,o nella regione zigomato-àudcùlàre di le1ita alquanto diminuito e con l'addomine più le~o .e sinistra eh~ dirigevasi ori,zo_ntalmente da sinistra a destra; dolente sotto la pressione. Tanto-nel mattino quanto oell'a così che la palla dopo essHè passala nell'articolazione sera furono rinnovali il sàlasso e Ja beyaucla e furon attemµoro-masce\lare dietro il condilo della mascella infetuale fomeril.a1.ion i con decozione di malva su l'addomine. ri9r.e senza lederlo sf perdeva verso la base del cranio tra Nel giorno 29 persistendo più i_nte11sa la febbre e la la colonna .vertebrale ed il muscolo costrittore superipre sete ed jl sangue estratto offr~ndosi molto cotennoso; si della faringe ; cosa questa che s,i deduceva dal non avere addivenne parimente alla ),ratic_a di due salassi al braccio rinvenuto ape_rtura di sorUla del proietto in alcuna de)le e si continuò ne11a medesima bevanda e nelle fomenlazioni vicine e lontane pa~ti. locai·;. Accuratamente esaminando poi .le cavilà.nasa.li e quella _D"opo breve. rem ission·e, nel mattino.dei 30 i sinlom'i della bocca, i_ncontrai in· quest'ultima -una Jerila pari~ente descrilti ripresero la' lor infeosità · e furono 'per la prima · ~a arma da, fuoco nella regione palatina destra, dal ])asso volta accompagnati da t_umidezza del collo e della faccia in allo ed obbliquamente dall'avanti io dietro 'luugò l'apoe da esacerbazione_ do loro.sa nella soluzione di conttnuilà. Furono perciò ap~licate ·t 5 sanguisughe p~r ciasche~uila pèr il necessario sonno con la giunta di quattro grani di triélace con cui, sciolto e m.isto con l'éstralto di bélladonaa, feci ungere re·gione g,iugulare che -pr'ovocaròn un abbo·ndante stillici,nella s!·ess1ì regione del cpllo. JJ piccolo ammalato nel m'atlino dio di ·saògue èoò molto, solli'evo dell'ammalato verso sera.; · susseguente poiè aprire gli -occhi 'scr,za pena;nel sec'oii.do giòrno motivo per cui le prescrifioni· mé~icbe si ridusser all'a)llgirava per le c-amere <;on non porn sorpresa <:léi parenti 'ed in ministrazione d'u.na limonala-vegètale per bevanda ed-alla meno_d'otto giorni lo visit.ai nella .villa di Chieri compiufamente .gua, ilo. i;.:ra u.q panno della cornea lu,cida linfatico con offiw:acoritinua1.i0ne delle fomentazioni su l'aadomine . m f nlo ro~signo nel quale s"e si modera ,l'eleme-uto' nervoso.sconQltr'a ~iò ·il sangtfe estraH~ néila s.era prec~denle mogestizio -dell'appa~al.o irido-retineo, l'ambien'e atmosferico frestrandosi cotenuoso, si prescrisse un altro salasso e s'orsco e puro ne compie h1 cura, restituendo la pelh,cidità alla .cor· dinò per bevanda una decoziol,le pettorale con sciroppo di nea .con la sua azione <l'isseccante Ionicasui vasidellacongiuqtiva. _.
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emulsione di gomma arabica con ~droppo coIµune per be.; gomma ; ordinazioni queste che per l'ìnsi:;lèttZéf dei mede::. vanda. . . simi sinlomi furorro r.innov.ate nella sera . 1! miglioramenlo si fa progressiv'o e copal giorno,2 Nel "'iorno 22 tuUoche la febbre .r.d -il dolore .,tvessero o . . l stanle cosi che ai ~O (Ìel medesimo trovandosi il VauzeUi rimesso alquanio d'inlensi!à, la Losse Lullav1a s1 manteneva. i'mollo intensa e secca e la re3pi raz.ione er-a ancora molto 1 da tre giorni privo'.· di febbre p~tè, di bel nuovd guslare qualche cibo leggiero. · · .diffi'cilc ed alfannosa, ondechè si credette opportuna C'osa di rinnovar il sala~s<> e di prescrivere per he.va11da una cle- 1 · Siffatto-miglioramento progredì per gradi s/1f al suor.icozione d'orzo in cui sta và sciolto il kermcs mjneraie. 1111a ' I slahilimento Lii sanità che polè dirsi compiuto il 9 del • mese d'ap1'.1le, giorno in éui il Vanzelli abbandollò lo ~pedose di qua.Uro grani. · . I dale , rimanendogli però un leggiero grado di vo_ce nasale Parimenlc nel gi'OrnO 23 1·aumè11lo del d<llot e_ la fredipen'denle dall'r-sislenza d'una fessura nella regione pa-· quenza della tosse con esc.re_a; \ mucosi ·necessitarono l'atIalina, sito d'i1igresso del proietto lancialo 'dal_la pistola tuazione d'un altc:o salas:;o c. la contrnuazione della bevanda medesima con entro l'dclluario leDit1vo alla dose d:un'o11-· : sparala nella cavità della bocca, ·il quale proiettò cadde di I , per$~ stesso al sesbo giorno di pe~mauc11za nello Spedale;• eia é ineizo in v~ce del kermes . e rimarienrloo·li pur anche una ,piccolt.1 piaga alla regioue L'i11ellìcacia dell\d.elluario lenitivo contro l'o::ti11ata. stizigoh1ato-te::iporale da cui stillavà a11èo·ra, seblle11 in pictichezi~ e la comp:ar:,a d( dolori ,intestinali- in giu1~ta ai colis:;ima quinlità, uri umore purnle11to. sintomi pettorali fodus_sero nel. giorno 21~ ii Curante-apreVolr11do· rint_ racciare quàle fos:,e stata la cagione che scrivéi: un purganle d'oli.o di ricino; ma essendo· questo spinse il Vanzelti a te11tar il suicidio, ~saminai i Cavalleg• pure stato in~~c~ce e prevale11d'i dolori add_omiuali furouo gieri ch'erano seeo lui di stazione e da questi seppi che il. ne!la sera del ,;nedesì~o g~orno applicale 20 sapgui$ughè ·medesimo nd malti'nO dei "A3 di novembre essend'ohr'alall'ano e fil per bi vanda arnrninisft_a to il latte di mandorJe l'Ùsato di pessimo umore si la'.nieh lava acremente dell'ostidolci con sei graui di la'Ltucari.o . nato recidi\'are delle febhri intermiHenti a cui da qualche .• · Ai 25, sebb.ene il dolor,e del ·peLLo fosse alquanto mili" lémpo andava soggello,.ed alle' quali èrano sopravvenuti gato , era però l'amm~lalo f_,equ~ntemente mol·eslat0. d.a l I~ gravi dolori 111lesl'.11ali che da più giorni resislevan a lu.Ui tosse per cui s'applicar.ono ~5 san·guisughe alla parte ,dolente e si rinnovò il lalle di 1:µaot.lorle <::on lattucario . Nella i mezzi dell'Arte; St\ppi a11cora che nella nollc appunto di sera il dòlore,puntorio era app~na sensibile, la· tosse meno dello giorno 23 avevaù ecSsi udito lo sparo di due colp_i di molesta ed ac-compagnala da più facil escreat,o mucoso sapistole parli re dalla stanza . del Vanzetti, d<,ve decorsi lo livale, ma la febbre però ern an~ora risentita. ~tinnovata rinvennero steso sul li::lLo ~enza sensi e tullo coperto di la bevanda di latle·di mandorie dolci cou iattucario, furono sangue slillank dal naso, dalla bocca e da un'ampia ferita applicati due v~sciqatorii alle g,1mbe. · che aveva vicino all'orecchio sinistro e rinvennero pure Ai 26 il dolore ·ere!, scotn1)ar.so, ma in vece s'osservava dtJe - pistole receùlemente sparate le quali stavano· sul massima la diffìcilllà del respiro; forl,i la fol:ìhre con polsi lello del ferito , l' uM al destro, l'altra al siuistro lato dei' frequenti e duri ;, urente il c.alorn della pelle e stitico sem- ' medesimo. ~ pre il ventre. Fu ordi-nala I~ med1:sima bevanda_e l'impo-· 1 -Dall'esposto sem~ra potersi dedurre ch'il predetto Vansizionc d' un clistere purgante. zelli abbia lental'o il suicidio al momento che la febbre . Ai.27, diminqita la dillìeolla d'el t·es·piro e men incomod,a crescendo d'intensità e cagionando maggior a~usso di la tosse, oss:ervav-asi però aumenlçlta la febbre, la .sete e.cl s~ngue al cervello fu lale 'da perturbargli le facoltà. inlelil c.alore delle Relfe. Fu fallo ricorso ».ll'usQ epicratico della 1 lelluali, cd in questo turba.mento , vieppiù esacerbalo dadi_gitaJ~ per. infusione , mantenendo l'amministrazione del . gli ·atroci?simi dolori iRlesttnali , abbia afferrato le pistole latte di rnandorle senza laLtucario, che teneva sempre caric.Jie appese al capezzale e conlro Ai 28 nttov,a esacerbazione del dolore .al torace; polsi se stesso le abbia scaricale. onde mellcre fine -a tanti crudi frequenti et! e:evaLi ; pelle ·alquanto umida, sete men inpati{Jlenti. tensa. S'applicò un·. ernpiastr.o 'epispatico al luogo dolen le e s'ins_islè nel.1\nfusione di digitale. · 1rnuzlONB DEL'LE CON:f1ERENZE SCIENTIFICHE Ai 29 il dolore del peUo sensibilipenl\'l diminuito; minorela tosse, la febbre men inten!la , le orine abbondanti. s·i (illese di luglio. 2,a Tornata) : amministrò emÌllsione- arabica c'on sciroppo aperitivo per TOJUNo. Il Dott. Bar. De Beauforl legge uo appendice alla sua bevanda. · _ . ~ · · l\lemorta già comunicai a· nella · prc.cedeote Adu nanza. In questo 1 . Ai 30 , sebbei1t~ tutL'.i si~lomi de·l, pe\lo si -presentçlssero ! S critto dopo av-rre nu.mericamenle_: indicate le varie infermità a in dimìnuzion(},' t.uttavia l'amma:lato fu nel giorno tormen·- ' I cui più particolarmeole soggiadon i'i.\i1lltari pc1· n,gipnc del loro vestire e Jcgli Esercizi i gin.oas Uqi ,. cunchiude con i seguenti tal~ d-a ,,omiti c9nLinui di sòslanze ~iliose Fu peì·eiò p_requesiti.) l,gancio· 1roppo si r etto e la cravatta troppo serrala JJOll scntta la mistura anliemetiéa del Riveri o che si tinno vò possouo fors.e generare, vizLal cuore per l'impedì la circolazione del sangqe? La.corcggia troppo stretta inloruo · ai fianchi non anche alla,sera s~n,~-a al'cun notabile-miglioramento. putì ·for.sc .diminuire la éapacirà lorac)ca, ·perturbare la circola_, , 'Osservaropsi aì. 3,1 i vomiti aiminuili; il dolore àl pe,lto zione e.di moti del cuore, ral,lenlare la circolazione .dell'aorta e al.~u~nlo : sac~r~ato; aumentala la· diffiicollà. del t'espiro., delle ·v.eile _cave ed originare .nelle inarcie· o nei salti le varicìcd S ':n3,1~tè nella m1:stura ~ntiemetica e si d·iede per bèvanda i-varicoceli? l salti falfr sul tallone non s,10.0 forse capaci a de- , _ semplice acqua zu~cherata. ' . terminare commozioni cardiache e qui odi vizii al cuqrc ? , Cliiesta il Dott. Tappari la parola, fa rifletter_.allo Scrivente. Nel giùrno' primo <ii febbraio i vomiti etano cessali · il e.be, l'espressìonc troppo ·da,l-ui adoper.ata iochiudendo già l'i9,ea dolore di i1Uo-vo sçomparso ; la to~se mèno· n'iolesta ;' la d'una èatliva applicazione degli \lggòni di vestiario, sembravagli espeUorazione più facil e più abbonilantè .- Si prescrisse fuori di' contestazione la·sua domanda. · !I
.
~.
Pres,ochè identiche riflessioni gli mossero pur i Doltori Per.co 1! ·Mantelli.
Adduceva il notl. Oo Beauforl l.li suoi l>reopinaoti che la pilrola troppo cloveva inteo<lPrsi nel significato di.dimostrare come tala'ni sian vi fra i Soltlali i quali si striDl,lO.!lO tanto fortemente la cravatta eta cintura <la produrre macchie livide al collo ed ai lombi etl altri disordini funzionali nelle parti compresse, tHlcbè per dfello dP!la cravallil troppo slrella _v~ggonsi Sol~ati ~vere la faccia iniellala !!li occhi oltremodo luc1d~ e·spor11:eo11 fuori dell'orbila e ciò spe~ia1menle in .occa~ione delle marcie, degii esercizi i e simili: ad evilor i quali disordini non polevan essere snffici~nti i rnn~izli clell'Ùffiziale di Snni là senz'il valido concorso della So rrrior Aulnrit/1 Militarr. soe-ciuntev:i il Doli. AbbPoe come ncll'nllima Rivista falla al 40 Rl'!Z~. ,li faof. :i coi eg!i è addello, uoo fosse sfoggilo questo arl):omenlo 1111a vi~il:rnle attenzione del Si~nor Ministro della Gnerra pnicl:è f:icevasi egli sovente ad allargare la_:c~ava\ta in coloro che l'avevano troppo s!retlai proponeva perc10 11 Dottore Abbeni, rli rappresentare alla So_perio~e Aut~ri_tà_ la oecessit~ ~i esaminare, n<'ll"atto stesso in cm dagh Uffiz1ah s1 .fanno le Rmst!l delle loro Compaa:nie, la stringitura della cravalla onde, t·iconòscint.aln troppo serrata, fosse tosto fatla rallc?lare ed ~datlar alla forma òel collo di ciascbedono Soldato; sp,areodo~h che on'e!rnale provvitlenza non si potesse ap~lic~ro. per ri~uard'ai ciniroli ,lei oantalooi, dei quali il grado d1 s~r10g1mento non era facile riconoscere st:md'i Soldati in rango cd rn perfetta montura. Pigliava in se!luilo la parola ilPrt>sidente avvcrt~ud'all'!mportanza di slabilire norme per adattare esattamenle1l gaoc10della irolella ;iffinchè non veneano lese le funzi oni della lracbea indipendentE>m<'nle dalla rravalta, dov~ndosi _ad 011ni modo pre,•eoire gli ostacoli alle fonzio oLdclla circolaztoue del sangue, del polere nervoso e della respirazione: In quanto alla corrggia , sembrargli che si possa pur a sno riguardo propor alcune avvertenze destinate ad evitar i danni provenienti dalla viziosa applicazione di siffatto o,zgctto di vestiario ammelle~do co~ il Dot: tore Dé Beaaforl che la e:oreggia troppo serrata a1 lombi generi la p~lpitazione e l'ipertrofia del cuor~ sini~tr?; esser in f.io~ bnoo coni,ialio quello del Dott Pecco d1 soslllu1r alle atluah eh cuoio una rinohia di tessuto elastico la quale fosse di larghezza mai?afore di q~elle Jlreseotemente as~le ~ffinc~è abbracciando ma~giori punti d'appoagio, la sua apphcaz10ne riesca meno <lan1wsa al Soldato. . AusSAN nnIA. li ·noll. Bottieri dà lellura d'una Storia d'atfozione cbolerica manifestatasi nel Soldato Luigi Verolet del I" Rel!:I!· di Fanteria. _ . . 11 n ott. Vaa;lien"ti fa rifle!lere al D9tt. Bother1 cbe nella,da lui compilata Storia ooo fu fallo cenno del salasso pr·aticato sol principio della malattia con uscita di sangue picc?! del qoalè gli ~embra essersi falla parola ncil'atro dcll'aulossrn; la t{uale c1rco~taoza a sun 'liodizio, importa irrandemeole che si faccia risultare, p~Pmotlend'il quadro sintomatico cb'iodos~e il Pratko a ricorrervi. l i Doti. Dollieri risponde tenere per giusta l'<innot11zfone fallaglì da'I Doti. Vaglienli , ma nota che tal omroissione dipende da che del s~lasso noa è fallo caso_n~)lep~escrizioni del l\ledico Curante come risalla dai quaderni d1 v1s1ta. Il Dollore Levesi t'ssenclo di Guardia nel giorno in cui fu l'icoveralo nello Spedale l'ammalato in quistiooe, fa notare c~e non· ~ven_dolo immediatamente ,1isitato no n offriva alcuno dei slnlom1 e disordini e.nterici eh<'. descritti dal Doll. Dollieri, compar\'e.ro poi solamente al domani mentre che io quelia sera non lasciava intravcdPr alcona le;ione delle facoltà iotellettaali, non aspetto di persona solrre~_te, ma solo respirazione sublime e frequentissima , senza peso-alla region ipo~clriaca destra, pelle fredda, polso nullo, nnlli i balliti del cuore; che in vista di ciò le sue mire forono rivolle a rianimare la circolazione apparentemente nulla con freg~gioni e con fomenti ralùi, somministrandogli per oso interno una mistura eccitante. i\l{giunge inoltre essere ricorso al tarta ro stihialo onde dar 1111a scossa alle viscere toraciche ed addominali e per ulti mo al st1làsso di cui il risuHamento fo nullo, poichè usciroo appena porhe gocce di sangue piceo. Fa ad ollimo notare come i soprin<licali mcizi valser a migliorare sensibilmente lo stato dell'infermo t he dormì tranq~illo sino dopo la mezzanotte e si risycgliò quinrli per erueUere le feci le -quali erano consistenti; che nel mallino i polsi eran alquanto ri-
alzat i e cbe in la!c staio _di lieve _mi11liora me_ot~ lo cons('.gn~va al Medico C~po-Sa10nc. Risponde il Doti. Boitien che è bens1 vero cb'i s!n.t~roi pro~1:omi_riferiti ne!h! Storia, siccome quel!i manifeslalls1 10 prmc1p10 d1 tale malatha non forono da lui slesso riconoscioti per noo trovarsi presente alla visit.1 del mattino del primo giol'Oo, ma che l'esistenza dei medesimi ~I! fu riyelata dall'a!nmalalo n_el malli_oo del giorno ~e~uente allorqoanélo 1rova.v?s1 ancor, :a 1slato d1 p_e rfeltn COl(rl1z1onc. In quanto poi agli altri fenomeni morbosi cb'ebber luogo uel_secondo "iorno fa notar essere qoali furono da lai esposti uella Storia ~ foro-Iare questi, a suo giudizio. un complesso di sintomi caralterislici di vera affezione choleric.1. Il Doli. Alci.ili fa nolare comé ru;ile Co applicata la definizioned'affezioue cbo)éripa, sian le che sia questa a!fezi0ne la semplicemcnle spor3dica 1 mentre la specifica contag1osa I rae sempre seco come sintomi eminenti i ,Jilaofr mentiaddo~inali, i_l vomito e la diarrea stra~occbevoli, talchè gli Autori tutti .oon r1~ouobber alcun rbolera d1 forma:conlraria, tranne il folm1n.iu.te rn coi per la sospensione d'ogni mi nima scintilla vita.le sarebbero soppresse s:lfatle morbose iper3ecrezioui le c1uali tendon a m,m•fesl;1rsi in via,ordinaria. Il Doli. Ooltierr risponde aU)ott. Alciati· che nel caso io questione lraltavasi di vera a!fczionn cbolerica, giacchè, oltr'ai Yarii sintomi riconosciolì proprii di tal alf<'zioor,_ebber() pure loogo tanto nel primo, quanto nel secondo giorno frequenti deieziQni alvi ne e vomiti biliosi i qoali se non foron iate~sanli e stt·abocchevoli, come talvolta accade si rinnovarono però più volle nel docorso della malattia; e su 1à verità di questo fallo iolorreJJa il Medico Curante Dott. Duponl ti quale fa riilettc·rc come nel primo giorno l'amm;ii.,tv dicesse provar un seoso ·di <'lllor cdi bruciorein'emam<'nt<';c·ome fredde fossero le estremità, 1,ic,·oli i pJlsi; come si mcltcsser io isccoa cram pi con vomiti mamfestantisi a luogo intervallo e con t-,·a. coazioni diarroiche. T.I Doti. Vagli enti sul merito ciel vomito ·domanda ai suoi Colleghi Sll qucslo sintomo riòn si s:a manifestalo soltanto dopo che rn :immioi$t.ralo all'ammalato in discussione l'.au~l citata pozione cou tartaro slibialo. RisJ!on<le il Dolt. Bolt1ericbe quanlm;qull voglia osi allriboir all'amministrazione dell'emetico i vomiti rhe manifestaronsi nei primi momenti della malattia, lo. stesso non potrebbe di, ~i degli altri ch'ebbero luogo in segoHo e specialmente nel sectlndo giorno , giaccbè l'azione dell'emetico non poto va sicuramente mantenersi per longo tempo e perdurare fiao alla morte; rhe del resto la gravità degli altri sintomi concomilanli e l'esit9 fatale sçgaitone caratterizzano abbastanza la malatti11 percholera. Il Doli. Alciatì nota come nei c~oleri~i le diarree 1'.flran un,Hquido ~!ancastro ~fioccoso e come s1 assoono fenomeni ne rvosi nell'universa le e rtslag.no· M l circolo periferico. Ora siccome nella prima l(iornata di maJattia le materie ferali emesse erano consistenti, come riferisce il Dottore ~vesi, co~ì trova sempre più essere stata ananlosa la definizione della m:datti:1. Il Doti. Bottieri risponde che, trattandosi di cbolera sporadico dìpenclenle da abuso di bevande, IIOn sempre le prime deiezioni si mac:ifeslano bilioso, come òssenaronsi in s~g~ito ; che nel caso in questione non tratiavasi <li cbolera iraVJss1mo prootameoce mortale, ma che pero fo !aie da. causare la morte io due giorni, dò che non è 11.uari proprio d'altrealfezioni gastro-enleriabc. li l'tlcd. Div., pr,r fissare le idee sopra un punto così controverso, ·espone le ri.sultanzo di .so.e osservazioni pralioh~ e~ n_ualòruo-palologich e sul cbolcra, lo raffronta con a!h'i generi di roalaUie che banno rapporto con le alterazioni funzionali proprie di quello rd invita i eontendenli ad aver in mira specialmente i disordini del midollo spinale già da lui esposti in alcune sue i\Iemorie i quali rilieo assai importanti a spiegare la s~·ù i.il~ serie dei sìntomi e la natura degli esili della mala.tlia in d1scuss10oe. Pu qu indi sciolta I' Adun11nza.
PARTE SECONDA BOLLETTINO 1JFFICIALE Dolt. Pielro Denina, l\Ied. di Bali. di ·Ia Cl., promosso in seguilo ad esame dj_ooncorso a Med . di Regg. di 3• Cl.- e desli nato nel 3'' Fant. CORREZlOl'il A.L NO
2. - Pag. 14, col. ,~. I. IO: chemosis leggi
chenosis. COUR'EZlONI Ar, NO 3. - Pag. J 8, col. 1•, I. 14: ami) sr.mpre ris.pettare siffatto offusca'mcnto, questo coruiste, ecç. leggi, amo semr,re rispettare, siffatto offuscaniento consiste; ecc. Pag. 19, col. ta, J. pen. vidi sbucciare leggi e 1lmcciare fuori.
ll Direllore Doti. Cav. ARELLA Med. Div. li Vice- Direttore responsabile Doli. MA?iTELJ..l lii. di B.
Torino 1853. Pelazza, Tiri. :-nhalpina , vi~ A)flP,ri 'H.
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___ ANNO lii. ___ ________________________ ..----..,
( ai 30 d'ago$to 185~ )
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GIORNAljE DI IIEDICINA ·MILITARE · -DEl-'·CORPO.S.ANiTARIO DEl-'L'ARll1\ÌfA SARDA) •
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L'associazione non si r.icev.e che -per un ann~ e comincia çol 1. ~d'agosto. Si puoblica rie-l· Lunedl di ciascheduna selli mana. · 11 Il prezzo _d'asso·cia.ifone. I t1 T9rino è di L. ~ o: fo Provincia ed· all'Estero, fra.o~o di post.a L. 11. Si.paga 11er semestri a?licipati._
. ' SOMMARIO. - r .Dolt. P.'l,cco: 'Lezio.Di Cli,niche del. Prof. €ominend. Riberi su gÌi àscessi, seni e ·fistole del!'ano. - 2° pottore RALB: S11 )'ottaln:1ia dominante nell'Armata Sarda. ·30 Relazione delle Conterenzi}'Scientific!re . ....:. 4°Quadrò Sta- ·
p_iuta gu~rlgione c(10 l'}r1cisiooe, po.i ·con la recisione· dei ròargioi durissì{Di . e callosi e poi con la cauterizzazione della su~ stiper_ficie interna organizzata e pur essa C'11llosa. Se si. trov·assero pe_r ·avventura ·seni secondarii, 1istico. dov.rebber essi ; se possibile, essere dilatat~ da· quella parte per I~ .quale meglio com111Jicano con l'apertura esterna· su ff medesimo suo piano o si dovrebbero 1 fendere da quel lato .dove " potrebbero più fac ilmente votarsi . In somma- in · un modo -o nell-'altro si vien ·a . capo di guarir i sì fatti ascessi· soperffciali , aperti o ' ì no, e ciò senza ·grande di(ficollà. La cos~ più imporLE~IÙNI ORALI. ' tante· io tutto cìò è di oene sceverarli dai profondi; DEL PROF. GOM.i\'IEND. ALESSANDRO JUBE'fU il che uoo vi ~arà dif!ìcile, Signori, se voi :.itlenderete , tr,lc(:iale da1 DoU PEcèo , Med. di Batt. 1 C()n iscrupolo ai carati.eri differ~rizia li che contraddi· I' stioguono _gli uni dagli alt(·i di cui vi ho già parlato fa on altro Trattenimento: Pensando tut.t~via ·eb'essi, ASCESSI, SENI .E F1ST01E DELL:ANO. ci) se ueglelti , trascorrnno nel loro progresso con facilità Yi bo, Signori, ll'all.enuti tìn qu i su gli as~essi proverso Vano e verso la parte·bassa dellà mucosa rettale fondi ma, non dime111.ico del la fattavi promess·a, debbo ;>er ciò ch'il tessuto celluloso si reude vie più soffice dirvi ql.lakhe cosa dèi i-uperficiali oceorrenl.i alle volte · e lamellare a mano che s'. avanza verso quelle parti, i ntorno :all'ano , i qua!i per ragioni già altrove ·dette è cosa evidente cbe aoçh.e qui, allorchè fa cosa da voi non sono quasi mai conseguita li dalle mor.bose .sequele dipeO'de, debb'affrettarsi l'apertura degH ascessi di cuì dei profondi ,e- guariscor.ro alla m:rnìera degli . ascessi si d1s_corre. · semplici d'altre regioni del corpo. Tali son alcuni fii. Ritornando ~dopo ciò agli ascessi profondi debbo runcol'i llemmon11si ai lati ~eWano, i quali guariscor1Q Jirvi, Signori , clrn allorquando ·1a piaga superstite · facilmen'te f;ivorendonn la maturazione con i mezi.i soliti all'apertura spontanea od art.i6èiale dei medesirni, ad adopenìi'sl in simili malattie. e prjticando di poi, me,d iQata .C()Jlle s'è detto, debbe guarire senza 6stoia, ove non si schiudano &pnnt.aoearnente come più. spesso · cicatrizza èssa 01·diuariàmente nello spazio di sei set · accade, una pronta e s.ulfièiente apertur.a: Talj ·so'no timanè o di due hiesi. Se,. ciò. non succedèndo, si rePlll' alcuni asee!lsi · i quali si formano sotto le tubestringe bensì ma continua ad incomodar,e ·:e l'umore rosità 'jschiatiche, al . margine del mosc1Jlo gluzi9 che ne cola diventa tenue, ~cl ic;>roso , .si può quasi maggiore, i quali p_ure non ra,ggiungono l'int.estioo. sempre temere com'io~vitàbile lii terminazione per seno Aprendosi d}l sè, questi aséessi alle.volte infistoliscono e fistola: Ed ' ecco J>origio.n ·più frequente, ci)me già ma lij .fistola non ha ·d'ordfoario· alcun'attioeuza con · -,,i dissi, dei séni e delle fistole dèll'ano; malattie fra l'iÙtestino., éome ·vidi · in' ùn ,c.a;o {Osserv. 45\è pu.ò se. diverse soltalllo :per gra,do, chiarnlludr,si seni se non talvolta r-isanare con i' soli' mezzi incruenti e con' il son antiche e call<!se , alt.rimeni.e. fistole. Dico la più 'com~at.t~rne le complicazioni (Osser~. 36). Altre volte, frequent! nH1 non l'unica sotg~nte nella .persuasipue che praticatane tiapertura art_ificiale, s.i trovano gl'i(!tegàvoi , Sigooi:i, ll vret.e p.reseo·te alla v·ostca me'ril_ùria ciò menti•privì ·oella :sottoposta pinguèdine', per qualche che già vi__dissi io UII ' altro. Tratteni·1nento, val a dire' tra ti:<) tenui_, flaccidi·, sciolti, macerali , oppure duri ch'i seni e le fistole deli"'ano. 1ragg<Jno pure talvolta_, e c_allus~, 9h uop(, tagliar- in crocé od' a (nggia · di :r, sebbene molto raramente, la lor origi ne d,<i .ferite del che forse rrnverranno, s'ainml)IL1ranno e si conolnti- f Retto per · atti· .operativi . praticat,i s1.1 il medcsi mo o su ne.~~nno. E, oiò':oon succcde,nd~1, .alc1u~i consiglia~w di j ·'le parti vicine, per forite aécìdentali. e simili. ' reciderne gli angoli ed i_o. ho una vùlta v.eduto- (Os- I La faci'lilà con cui, gli ascessi déll'ano' si convertoòo ~erv. 19) . un. ~rnrnalato iÙ cui."s'oUe~rne la guarigione., '1 - in s~oi. e fis tole all 'oppo_sto di quello . chr, s'<issen:a rn q,!esta rna!}tera dnpo clic ogni àltril mezzo er,1· stato neg,li ascessi· delle altr.e parli del corpo. e la d'ifficoltà vano: T!ari_?1e~1.1e in ··u,r1 altr,t caso (Oss .. 39) in cui la della g!1arig.ione spQlit:rnea o con i, soli mez.zi des.unti fistoJa. ~~asi pm v?l~é _ripr~<lu~ta. dop:) la,· spaccatu/a I dalla Cbir~~g_i,a _Me~ic~ ~i\ ?oe)li. e di _quest~ d.e dvano pralJcata d~ ~n. Prat1.~n d1 mev to, 10 ne ottenni la com - · 1 dalla. r,no!>1hta , degh shrrt.eri .dell 'a!)O l qQah.. scostano ·' ·· j freqùèntemen_te ·la · pàrete ~mobile del c:i'vo mo,,beso (1) Cont. Ved. il n° _4. • della· s1~à ·parète fissa , ,fvohà agli ossi' del!~ pelvi ; 0
-PARTE PRIMA.
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1:ome p1ire duci_ò che, essend'il netto strel.lo aft'ario e più largo ulqu'an10 più sopra nel lùogo i11 c1)i spesso s'incontra l'apertura ioteslìnale nella fistola compiuta, IC' mAterie fecalì liquide, i gaz cd alcune volle corpi stra11ieri I come reste di pesci, granelli di frutta, eco., bi.tnno là roassima tèt1dertza ad irnpegniirsi nel cavo morboso : s'aggiunga la deoucfo1.iune cbe , per la fu. sione purulenta del tessuto celluto-adip<5so, risulta oelle aponeurosi della parla le quali baooo poca o nessuna tendenza ad incarnarsi : s'aggiunga ancora l'ostacolo al guarire cbe nasce dalle carni fungose, ir"regolarmente sor'le ed inabili a formare la bàse d' una solida cicatrice , le quali d'ordinario crescono nel tragetto fistoloso quando la malattia dora già da qrrnlche tempo: s'agginngà in fine ì come noi.ava già B. Beli , che, per la maggioro leotezza di cil'colo 1,ell'arrn, le ulcere che v'appariscono si.raoamarginano con maggiore difficoltà, sono sorgente di mollo tra\'3glio ed esigvn una grande cautela ed auenzioue nella loro cura. · Prima di teoervi discorso dei seni' e delle fistole dell'ano io desidero 1 a conferma d elle cose dette ed a maggiore lame dell'argomeuto, trattenervi alquanto, Signori , so alcuui appunti statistici, forse troppo oegletti dai Pat\.llogi e correlativi alla fr equenza comparativa delle varie l'pecfe d'ascessi , delle l<m> complicazioni, del sesso, temperamento, abiti morbosi, costituzione delle persone che vi sono piì1 soggette e d'altrettali circostanze. Prenderò a base di siffalli appunti statistici 5i casi di seni e fistole dell'ano superstiti ad ascessi profondi di cotesta regione, sorti spontanea men le cioè i11dipe11deoli da ca use traumaticbc o da innesti t'ontagiosi , sitcome vedrete dalle Osserva• · 1,ioni ·c he vi riferirò. Lu proporzione drgli ascessi dell'ano secondo le varie età dell'uomo fn la seguente: da un anno a :10, nessuno : da fO a 20, quattro: d., 20 .l 30, nove: da. 50 u 40 , diciassél.le: da 40 11 ~O, trndici : da 50 a 60, sette: da, 60 a 70 , uno : dopo i 70, 11ess1rno. Noto però cbe nella mia protìca particolore vidi una fist9la in un bicnbo di quallrn mesi ed un'altra in una ragazza di tl'e anni. ta propor1,ioue secondu il sesso fo ùi 40 uommr e di 1 i dohne. Questa $lalistica contrasta all'oµioion e di Ribes il quale crede la donna più proclive alla fistola dell'auo che non l'oumo, e ciò perchè in essa la peli-e del perineo $'unisce focilm ente co11 l 'interoa membr;,na ( Nuove Memorie delta Società Medica d'emulazione, T. f ) del Rcllo quasi a livello dello si.esso
perineo, unione qoeslu elle nell'uomo succede a maggiore profondità, e percbè ah.resi l'orifizio dell'ano è nella donn:1 poco iocavato trùvandosi pressoobè a livello delle luberosilil ischiatici.le elle sono molto allontanate e poco prominenti, meni re o~ll'norno, queste tuberosità essendo mollo prominenti inferiormente e m2no diséoste, i'urilìiio inlerno dell'ano è più if!cavato. La proporzione second'il temperamentù fu di tre ammalati a temperamento linfatico; d 'llno a temperamento linfatico-nervoso; d'uno a temperamento linfati·co-biliosn : d'olio a lemperameuto linfatico saQguigno ; di dodici a temper:amen.to sanguigno -arterioso pretlo ; di dae a temperamento saoguigno-nervoso; di dieci a temperamento sauguigno-bilioso; di sette a tem per~mento saoguigoo-venvso prc:tto; di due I.I te~np~ramento saogoigno-venoso'linfatico; di sei ~ tempera-
mento hiliuso sa11guigno; d'uno a temperamento bilì'osò-nervoso; d'uuo a lemperam!'lnto· netvoso-sanguigoo. Qoei Sf ammalati m'oà'erser ollraeeiò alcune circostanze df>gne d'essere notate,le quali vie meglio indicano quaN sMo gli aaspizi i solitt1 di cui per so-flito occor'fono gli ascessi dell'ano. Alcuni m'offerser unu , altri due , altri t re ed auche più di coteste circostanze che vogli o riferirvi brevemente. La c,iusa di sòppressa ll'aspirazione cutanea per vicissitudini atmosfericbe"O per d\>r · mir io luoghi umidi occorse. in otto di qilegli ammlilati ;· l'irritazione della ·mucosa gastrenteric,1, specìalment-e del Reno e11n o se1:1za diarrea t> dh1senlt·ria hd ulcerazioni, in tredici; l'abuso d'aliroeoli e di bevande stifoolao,ti , in, sedil;i; 11) caùsa cel~ic~, io tre; l'abitudine alle tlog~sì o tensioni vasali , in gua-t lr<o; la soverclJia equitazione , io due; le marr.ie forzate . ìn tre; l'abito linfalico già ali tlato, in quattro; le emr1r · roidi infiammate o ripercosse, io dicioll o; l'amenorrea, 'in uoa; l·a disru l?norrea, in due; l'abusi, del c<iito, io uno; la stitichezza abituale, in sei; l'abito venosoepàtico atluatu, i11 sci; l'abiti, eàrdio-capiLa-le con epilessia , in uno ; l'ubito tubercolare. , in quattro ; le bleonorragie uretroli , in due; l'abit() erpet.ico atlua tù, io doe ; la soppressione di pustole antiche all'ano , io nno; l'onanismo obasato , irr quattro; le flogosi · epaticbe- lèote , in qoatiLro ; le lunghe flogosi deffe viscere addomi,ia li in genere, io due; la brc,nco -carditè cronica con ~izìo organico precordiale, in uno. · La proporzione second'il l uogo occupate, dalla fistola fu in 52 oa!li di '16 nel lalo deslro dell'ano, di 2i nel siois~ro, di f 11ella parte anteriore e di 7 nella posteriore. li oqmero delle fìslole sopravaAza quello degli ammalali per la ragione cbe alcuni d, questi offersern fì slole doppie. Finalrnt!nte la proporzione secondo l'esteni;ione tiella fistola fu in 50 casi di 24 fi stole compiute, di 27 iu iocompiute esterne <~ cti .1 incompiu1a interna .•'\, ucµ e qui il nuruero delle fis1nl11 soprav1111z:i quello degli ammal:iti per la ragione poc'anzi allegata . :ilol te fra quelle fistole le quali ~totfri nin a noi compiate c•runo però state rad lor esordi re fistole incompiut e interne. Ciò premesso , io e ntro or a parlarvi , Sigourj , de~ seni e delle lìstulc dell'ano. La Jìs1ola dell'a110 dividesi comnnerneule in compiuta (a])erta, stercorale, penetrante) che è quella la quale ha u11 foro nella cute ed un altro r.elt'i 11teslino tra se cumunicauti , ed incompiuta (cieca) cii1è quella che è aperta soltanto nell'irrlestioo o nella cute , dicendosi nel primo caso incompiuta interna (cieca interna,. stercorale inèompinta) e nell'altro incomp.iuta esterna (cieca esterna, non istercorate). Se l'esistenza della fi stola compiuta non è da alcuni coni raslata , non è così dell'incompiuta esterna di cui la possibj!ità fu negata da Fanbert, Sabatier e Larrey i qual i si dieder a pensare cbe le fistole cl.Jiamate incompiute quelle fossero delie quali non si sapesse scoi;rire l'apertura intestinale. Oggigiorno però oessono vi ba cbe divida la lor opinione non essendo.vi Pra~icfl che non abbia avuto molte occasioni d ' incontrare nella sua pratica gnesla maniera di fistola. Dal momento altronde che s'ammettono da tolt'il mondo le fistole sottocutanee ascellari , inguinali, del collo, delle pareti ad· dominali , degli arti soperiori ed jnf~riori, con quale animo si potrebbe negare la possibilità di consimHi
.,- 55 fistole, compiate od incompiute·, so.o idiopatiche mer)~r'altre son.o sin.tomaticbe o critiche. ' Le varie .Specie di fistole di cùi s.'è 6n qui parlato, ~otrnbbero f~rs'es~ere dispnt.e CQP ~0ca,boU più scjen t1fic1 con cui s'ev1t~re~bero le ci.rcoolocuz,iol)i e sa rebberu ra.pprésenlJAJi subito allvnem<,.ria così' il piloto dj ~arterl~a ed 'il lrag~tlo i .cu!n'il .tenoine d'11goi 6<' ,. stola. Cosi, ad esemp10, potrebbe chiamarsi fi~tola ano-rettale, la eomp11.ita ;- ano.-cellulosa, l'inc,i-nipiuta ~sterqa o ciec_;i est.erna; retto-cellulosa, l'incompiuta rnterna o cieca ioternu; ario'-cellulosa od ano·celluloso,rettale-co~cigea., sacrea, vertebrale e ·sirnili, quella che, mteressand1r solamente I~· pelle ed. il tessuto celluloso deJl'ano ~, ne.I tèmpo stesso queste parti ,cd il Retto, mette poi capo con,li''il coccige, il s(.l.Cro , la colonna vertebrale_; ano-ctll~losa od ano-cellulosa-rettale·vaginale , vescieale ,. uretrqle .quella che ·, iotere-ssando soJE> la ~elle ed il" te:~uto .cellµlosu de11'11no o quest~:piuti ed 1~ Relfo, mette quindi capo nella vagina, nella ves~1ca·, nell'uretra. ·Se... non che, per adattarci alle voci_e ?ist.iniioùì fin qtii accellate, noi" continuiam . I,\ serv1rc1 delle denvmioaiiooj annunziate nella s'u citata divisione. Ordioarìarnente unica quand'è recente, l'apertura esterna b.a generalmente sede a,i lati dell'ano talvolta in ,dietw e raramente in avanti; ma aìlowbè', ,per es• sere !a fistol! antìc~, andò es.sa soggetta a restr)ngiment1 ed a ct1fllèolta nello. scolo della marcia che s.epara, epperciò ad infiltrazione dclii.i mède~ima ed a ri,~b-alzi ~d i.rradiaz.ioni fiogistiche . nelle parti circo . s~~nl1 , oJhousi s,!venle , a vece ~l'una sola ripertura , pm .aperture a guisa d'an1wffiatoio, le quali s'incontra nei a distanza ,·erso le natiche o verso il perineo o verso la _parte postertor o superiore delle coscie._lo qoantn poi alla forni~ ~ 'aper_l.ura estei•oa è P.è1: solito un piccolo foro d1Ulcil a ricooosce.rsi, talora 'ctrcoodato da carni molli· e suqguinanti per un nonnulla ed alle volte collocato s' ll la sommit~. d'urf piccolo capezzolo dì co, · lore rosso o ros~astro il qual è ora conicn o dotalo di P;dicciuo.lo com'uo pòlìpo ed ora s'apre ocll'irpa par,t~ d al~u?e ir:crespa.ture cutanee iodurate; la q1Jale dispos1z1onc infuDdibiliforme, osservabile spéciaimente nelle .fistole . aa~ic!fo, dipendé da ciò che tonaca' che co~r~ il t.1:ageuo av_eudo qua lcbe .aoalogiil con i tessuti modulari ha continua tendenza aH'attrattnra· coof~risce poi ad aumentare la _sì · fatta djsposizio~e la circostanza éhe, cotesto tessuto Don essendo estensivo, se .le p~rti' vicine dii ehtancJ gooue in ·uo modo p.e.rma·, n,~ote~ 11 ~ragetto Jls_loloso 0011 p.uò allungarsi, d'onde I rnev,tabil avvallam~oto del suo l'orifizio. · 11 tragelto fi&tol0so è ora )arg,o ., t)ra stretto , Q.rt;t retto , orn _così sinuoso che µIle vol!e · iocomincia d~ uo la,t.o o,pposto, atfauo a quelio.in cùì si iermioa, ora lungo, breve-_, or unico èd ora diviso, qm:indo vi sono molte aperture, iii più · ràmi. cQov.ergeuti dallo scro.C(t, da.I perineo o <latte _natiche ,vèrso ·t'intestino (Oss. 52.), ~ .spesso :incora, allùrèbè la fistula è ·auli.ca, e ~i fo.rmaro11() più ascessi ,SUCcessjvi , ,è inle'.rrotto dtl .rneand.ri talvolta lar-ghi, es,tendentis·i specialrne.nJe. verso l'iscQipo e yèrso la. faccia .co,ncav;i del sacro, del eocèige eçl ·a.Ile·YOlte cosi moltiplicali che l'intestino -è denudato .è pendente in un -anello di ·«iuniculi. È esso :int1;J.rnamente ..coperto da u·na membr.aJ1a ,rf,ssa,.:rn'alo.g,a nell'a~petto ma. dissimile .nella st.ro\tUJìll da ire mem. ·br~ne r;nucose; priva .perci,ò d'epitelio ., ,di ;velli e dj
fistole nei diot.orni d,ell'estreinità i nferrore del keuo, dove s'incootl'ano ,forse cooi::lizionJ più favorevoli ali.~ lor evoluzione? L'esistenza ~~Ile .fi.st:>.le ioco1~piote interne fu p:irimeote :ri'p_udiata d~ .a1~~111 A'-'~or;~ 1q1,1~l1 dissel'o non altro essère, le 1.u,edes1me fuo1d1e I es.ordw delle Jis~ole éomrSute. Ven,1 è Cll\'.l vi souo fistole iucoìnpiute . illteroe·, massimamente se dotate .di gr~ud~ apertura con facile pass:.iggw delle.rnatene JOlèStHlah nel 1r;ige1to fi.,toloso, I~ quali prest.u lìl r~eupooo compiute , ma è vero alves1 elle ~ son altr~ c,ooge?en fi.,. stole, S(;pì·attulll> quelle d;ill'apertura s.t retta e collo· cate nella parte ri~tl'èll~ ·del Het~u te quali domandaoo . talvolta molli mesi pfr rendersi compune. Per qual~ ragione per-t~nto ~on sàran e.sJe chiama.re listole iutompiule iotercie per tolt{! q"'el L~mpo qbe -~ra~çorl'e dal lor,o es11rdirc 1in al crepaccio della cute? u·na circoslauza vi l~a ohe induce a credere più rare cbe n·u,q sono le fistole inqompiut~ interne ed è che; quando non son esse (nollo innoltra te, l'tunmalato si di\ a • credere d'es;ere tocco da emorroidi interne, per cUi · non è co1Ìsnlfa t,\ al,u.001.1 per:-sooa d~'ll'Arte. · La tìslù-Ja cornpiut~1 si divide aqcor io se_ m plicc, composta, doppia e cornplièata. La prima ba uu. solu tragetto e due s(lli·oritìziL ùr10 iOt~slinale e l'altro cutaneo. La seconda ba più orifiz,ii esterni e più tragetti i quali si ler::niuao ordioariarnentè in un soli'.> urifi:t.io iflleruo, . rarissiinarneute in due ·o più, uppnrè ba un sol~ tragptto che, per precedenti ·crepacci. s'associa ·act uno o p'iù seni i q'uali mettQnO fondo' in particòlari cavi non aperli al di fuuri, entro <li cui, iusieo)e con le muterie · 1-mruleot.e, si soffermau anche ·1e escremen,tizie. La doppia è quella iu cui coesistono aue fistole oi·a compil)te, or incompiute csteroe od interne,_tra sè non comnnicanli; il chci vidi tre volte (Oss. 7 , 8 e 55). V'è, chi pretende aver incontrate .lf'e distinte tìst.ole nel medesimo ammalato: ciò non vidi mai e credo clte. l'impossibililà di rintracciar in alcunj casi le varié comuni·cazioni d'n-na fisto'la s'abbia per s'ioonirno di moltiplicita di fistole distinte. La complicata _in fine è quella cbe è dipende.Dte od .accompagnata dalla presenza di corpi ·straòieri , come reste çli pesci, oocc\oli di frutta e simili ; da indurimento <;t·'e_rnorroidi o del tessuto oe1lulos0 delle regioni .. del per;ineo, dell':rno o delle nat.i~be ., simùlaute fio ad u~ :segnQ una du.r~zza .s?irrosa àttraversata per diyérse parli da varie smuos1ta; da grande distaccamento- o de<1e11erazione della ?al.e; da .m.o}'iplici, ~stese e profondi:} · callosità; ?·a sc1rro o canc1:o del Retto, della vagina o delf'utero; .da carie dell 'is,chion , 9el coccige, 'del sacro· o dellè vertebre; da ·cl'onica enterite- .cori diarrea o disenteria·· tla ostruzio·oi inveterate delle' visaere addun;iDali ~ dellè ghiandole mesebtèr.iche ; da · tubercolosi p~"icno . nare-; da morbo sifilit.i co, er.petiço, scorbuti'co scrofo.los_o e simili ,;. da affezioni cà1·diache ·orgaò.ict;e ;_da · giavrdanza ; da _grave deholeiia costituiionalé ed io ~ne q~ella che è comupicapte con la · v.esdca , co~ l u_retra {Oss.. 2) (~ c_on la vagina (Oss. ·40}. La so.verc~ra a_ltezia <;I.ella . fistola è aocq'essa upa gra.ve com· • pJ1caz1one. . · · .. · ·
. ·~a fiSl~la incompi~~a estei'ri/ o.d interna è p\lre.pass,~a della s.lessa d1v1~uin.e della com,i:i'iuta cioè·fo sem.plice , compos.ta, doppia e. complicata. . .
È S.U[1leh~uo qui. ripète~e ~iò .che già sì · disse: ~~rlando deglt ascessi n,eJl'.a~o ceio.è che oalcune.li queste
la
~ra
56 follicoli ; inLimuooeole aderenlt! alle pareti sottoposte; stillante t011co-pus ed anche solo pos, talvolta di buona na1ur11; dc,tata di pochissima sensibilità, salvochè non sia infiammala, uel quale caso cessa rial ·separare pus e divPnta squisitameole sensibile; capace d'all.raltura,. d'oode ia continua tendenza del condotto tisloluso al rcsr.riogimeoto ed alle volte a11chc all'accorciamento; ooo avente uelle sue pare.li ;ilcooa• tendenza all'aderenza; addoppi;ilu da lel\suti, massimaweole cellulosi, molt'indnruti i quali, tagliai.i a felle, offrnn un colore hiauèo-opalino e coslituiscono quell'indurimento cbe s'è convenuto chiamare callosità. In un cc1so di fistola ~nticliissima. vidi cotesta membrana, dura , callosa e del cnlol'e della pelle (Osserv. 39) di cui pareva una continuazione. È degno d'essere notato ch'io genere i trngetti lìst.olosi che s'apron oi la'li dell'ano dov'e$iste l'apooenrosi perineale superficiale cbe traltie11 e svia la marcia, sono più tortuosi che n,'.11 quelli che s'aprono-nella part(l posteriore del perineo dove cotesta aponeurosi manca. Vidi due tragelli tislolosi soprapposi.i l'uno ,11l'allro a cu i erano como11i !'orifizi" esterno e l' interno (Oss. '!<l e 23). Di oatora aponeurotica era il tes~uto che divideva cotesti doe tragetti, perfeltamente paralleli nel loro corso. Fi11almeule l'ape1'tura interna è per sòlito unica e lo è sempre poi allorcbè bavvi 110 sola apertura esterna. S'offre ora circwodola da una specie di carello poco elevato f'd iodurato, ora com'on capezzolo più o meno cltwa10 ed è or avvallala e coperta da pieghe della mucosa o da briglie form3fe da on tessuto di cicatrice. lfu un tempo creduto cl.l'avesse essa nei più dei cusi unti sede molt'alto, epperciò molto distanti: dall'nr,6zio dell'uno. Le .iuspezioni cadavèricbe però e le osservaziMli di Sahat.ier, Ricberand (Histoire des progrès ,·écents de la Chirnrgie), Ribes, Larrey, Begi 11 , Sao,-ùn, Velpeau c1111fermate dolle mil} propri o ha11 1,ggigiorno provato cb,•. se la fistola s'ap1e talvoll.i nella parte !urga ed alla del ltellu (Oss. 1.3, 55 , 43, 54), sopral· tuttù quando move da lesioue lr~utrrntica profonda , talvolta sussecutiva. alla cistotomia od a ferite da arma da fo<,cn, da alt.o stringimento scirrnso o caUCE'roso del Reuo , da carie del sacro o delle verlcbre, da ascesso d, rni il crepaccio sp1111taneo od artificiale sia stato ritardato, an1.i talmt'nte ritardato che la~ ridondante marcia si asi infili rata ve1 so le sedi elevate del Hello e l't1bbia quivi usato a lolla :;ostanza , il più spesso perè> la ~no ;,p,•rtura ha ' sede nella parie ris1i·c1.1a di qnell'i11t1:stiuo , coruecbè sia esso 1-alvolla scollato a mc,110 maggior altezza; la qua IP. cosa è lolvult:,i cagione di sbaglio per cii) che si crede cbe l'apertura interna sia all'altezza a cui lrascòrre l'apice dello specillo, mentre ritirnndolo e dirigendolo al. basso verso l'auo, imbocca eS!i.O per lo più nell'apertura slala inutilmente cercata nell'alto. Occorre di fatto, siccome a\lvertm10 Ribes, Larrey, Velpea11 tra lo s6nlere esterno cbe s'incon.tra all'unione della pelle dell'ano e della mucosa rellale ed il restringime1110 che o.ccor alquanto più in su formato dallosfìnlere interno, una piccPla incavatura piena .tt>ppa di vene, di gruppi emorroidali, di lacune e di pieghe tanto più fa vorevoli allu soffermala dell'umiduroe, d'alcunc parti.celle stercoracee e dei corpi acuminati discendenti dall':ilto cbe le lor aperture sono dirette all'io su. Ora bene , · nppuoto per questa disposizione anatomica le infiammazioni e le ulcérazioni spontanee o sussecutive a
crepacci,~ di q~elle vene o di quei gruppi emorroidali negli sfori, della defecazione o per ditfosione pu· rulenla del tessuto celluloso circostìmte al Retto, vi sono così frequenti che bene sovente ali ascessi t, le lìst.ole han in cotesta sede il loro punt~ di partenza o di desioeo:za. E questa maggiore vulnerabilità della parte rislrelta del Uello fu messa in così hell'evideuza dal Bt~gio purlaodo d~lla ruàggiorn frequ ~11za delle malanie, da lutti os~en•ata , delle parti uugustè del tubo digeref)te, C(!me f'istmo gutturale, l'enl rat:1 del · l'esofago nel card ia, il piloro, i cout.or.ni del la val. vula ilen -cecale e la parte inferior ,, stretlt.1 del Retto, ch'io non su rimanermi dal citarvi le ra«Jioni per esso lui uddotte. Vi souo , dic'egli, io questi l~oghi ristretti più vasi, maggiore sensibili1à, follicoli più v1,luminosi, una tessitura più spessa, un'organizziizione più complicata, punti di sofferrna~a 11ecessarii per le elaborazioni che succedon imrnedialamenle al di supra. Quivi aocura hau110 l~ogo più ruvidi frcgamen.ti cri ha alle volt-e sede una specie d'azio11e elettiva organ ica d1e • accorda o rifiutu il passo a(lc sostanLe aliruentari o stel'\~oraoee. Tu queste sedi perciò le iofiarnma1.ioni acule sono più freqne11ti, più int.e11se e per sr1lil11 più ·gravi. lo queste sedi son~ parime11te assai più frequeuti le iofiamma1.ioni '~ruriicbe generatrici di disperauti guasli organici II nati nelle medesime o su le medesime converge11ti dopo che ha11 invaso pii111111pie supedìcie. Ora ~ene, coteste condizioni di fretfuent i lesioni lUltes'_incoolraoo nella parte inft!ri11re del Rtllto: un doppio anello muscolare circondante l'ano e non allargautesi foon:hè per etfeLLo di forza mllggl<>rn; fol , licoli mucosi considerevoli; sensibili1à viva, sovente messa al cimento; vasi arleriPsi moltiplicati ; ve11e formanl i un plessn talvolta enorme•; 1111 serhatoio dove s'accumulano ·materie irritanti per volume; per co11sis11wza , ptr natura; la vicinan7,/l io ombo i sessi della pa1 te piìt altiva degli organi genito-orauarii di cui le frcciuenli eccitazioni, congP:-tiuni ed al!eruzioni ml)rbose ba11110 tanta facilità o <liffo11dersi alle pa rti cc111liguP; gli sforzi della tosse , della vnce, degli estesi owvimeuti muscolari che ecliP.ggiano su la regione anale, la premilo e vi 1.rat1e,11go11 il sungue venose,; gli avvull:imeoli e le val\'1ile, si po~ aggiu11gere, vi, sibili subito sopra il margi11c dell'. ano e co~ì assettate al plesso en1t,rro1dale cb'ogn i ulc-era1,inné occorrente nel luogo d'unione di qu<•sto con qnl'lle può penetrare nel piesso ern ,,rroidale e gcncrt.1rvi fisl.olu . OIL1·'a qneste dulie Considera1,ioni dt>I Hegin, è COSI.I bene r r,;uabile che le fistole generate <la corpi slrooieri ingbiolliti, come spille, agi.ti, resi.e di pesci, i.i fermino nella parte più bassa e ristretta del Reti.O • essendo nnionnle il credere cbe, dopo avere p~rcorso il canale digerente e superato il piloro e la valvola ileo -cecale , nòn si arrestin essi nella pnrte più larga e spazi_osa del Réllo, ma ~ensì nella sua parte più ristretta, dove souo trattenuti dalla-robusta contrazione delle copiose fibre musco!arì e dalle molte pieghe della tunica mucosa. E oggi giorno parimente provato che l'apertura interna della fisLOla ha sempre I quand'è molto alla, sede nella parte posteriore del Retto , noo potendo , per ragioni a,nntomiche già in parie trasvola ndo toccate, essére molto alt.e nelle sue pat'li antel'ior e laterali . ( Cont.inua1
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Su L' OTTAUUA DOMINANTE NELL'ARMATA SARDA (4) , (Cenoi del Doll. l\.uB, !\led. di Regg,. ·
gu11 i_ qua.li forma(I; una finissima rete sulla sclerotica; quest~ però.rimane del sua colore na,turale. A misura che_ la mad I laltia fa progressi la congiunti va tuLla diviene I co ore Caratteri differenziati delta congiuntivite g.rane~losa _cronicascarlallo , iulull)idisce e rialzandosi lascia :Vedere la coroe~ luiMa come infossata·. e ·dimi'ouita di diametro: le palpebre _grave tialla scrofolosa e dalla eurulenla epidemico-contagios~. , si gonfiano e la secrez_io9e delle lagrime s'intorbida; iodi. Esposlt-1 di già le precipue ?ifferenze, C~!'atl_erì:;tiche e si separa una materia bianca blenorro.ica. )) siÒtorualiche de11e gravi ollalmrn colle qoah fa_cllmenle può .. Parlando poi déll'esiio soggiu~g~: << l'ollalmo~bl~n?~r~a curala convenienlem.13nte si guarisce con somma facilita : confusa la congiuntivite _granellosa nei quallro slaessere . . è ·t · · · h 1· t L dii da me ammessi come j più costanll c10 · a~uta· t e,. trascurata può ciar origine a lesion_1 ?r,gant: e. u11es e. a t -grave. cronica-mite, cronica-g_ravè, a compiere · esacorriea può perd.ere della sua pelluc1d1 la anzi otluscars1 per ~osilf;lle ·note caratteristiche differenii~li· riinan an·Jo stravaso ·di li Ma è.oagulaQile fra le sue lamine, può esulad interlenerci àtquanto sulla coogiuiitivile purulenta ce~arsi ed .il ~rocesso ulcerativo penetrare sino nella camera anteriore : ajlor esce l'umor acqueo: in · questo caso epidemico-contagiosa., · forma d'otl~lplia c,he generalmente è ·stata sempre consirlernla é.ome tipo della grave 0Ualrn1a per lo più l'iriéle-~'impegna n:el foro fistoloso ~lell~ c,or~ea <lomina11le nellè Armate . . e fassi aderente ad essa o forma Ja· procidenza cieli 1.ride. L'ulcera della. corn.ea può essere cer)trale od est~ndersi Frequentis$ima in .Europa sì nei Mii.tari ~he negli altri abitanti e .ciò dop(j il, ritor_no delle Truppe dall'Egitto nel [ dalla periferia sin al centro ; la èicalrice còns~cutiva.co~ 801, l'ottalmia purulenta si manteno e sin al presente in~ j· prjrà allora i} campo pupillare e-~encfor_à v,ana I~ sua apera1terala nella forma, almeno per.~u~nto ~o ~olu~o __io os_tura: foialmenl~ può ,a~·atto divenir op_aca e puo_ar~che la. servare nel cors.o di -quattro lustr_1 d1 ~rat'.ca 10 varn S~e- t palpebra superiore farsi aderente alla cornea tr,.spa~ente. dali e luoghi Jello Stato Sardo, ed inclmo volentieri a !· . ccAlle volte l'infiammazione s'.eslende ed-allacca la parte credere oh.e alJbia pur conserva~a J'origi~~ria n-~lur~, la più profonda dell'occhio ; i sinto~i allora sono, più acuti , forma, l'andamento e la tendenza ad. esili d1sf~c1tori del l'aVl'crsione alla luce è somma, Al dolore d1 capo rnsopglobo oculare, nell'Austria, nell'lngbilt~rr_a, nella_Fraoc_ia, , porlabilt>, s'accende la febbre, tulle I~ funzio_ni s'_alterano'. nella Russia, nella Prussia e- riel Belgro, come_10 Ilaha, · l'infermo sovente delira. In questi casi I vas1 superfici ah · malgrado che molte descrìzifJni che d'essa otlalmia vennero del fa sclcmìlica riempionsi di saugue. Quesli vqsel!ini nòn falle da parecchi recenti Ottalmologi non sieno perfettasono reticolari come quelli del°la co1igiun_tiva e nel 1:iriroo ~eote simiglia11ti a quelfo che possediam0 . d,ell'Assalini, ,:,rado dell'oUalino-blenorrea, ma conservando quasi la dell'Omodei e dell'il!u~lre (Jav. ~onino , il pr.imo dei quali ètessa direzionè vanno parallelamente sin alll). cor1rea. L'iride stessa i_nfiammata perde delÌa-sua pellucidilà ed acquìebbe campo d'ossen,are l'ollalmia purulenta nella stessa culla Egizia-ca; il ~e_condu la des~risse quale- si manifestò un colore grigio- rossigilo se_ è cerulea e diviene fosca , jn varii punli dell'Europa nella pnma epoca della sua com- ' striala nell'occhio bruno. L'iriclite è una malattia sempre più grave ~ soveiile è causa dcll'opacit.à deH~ cri~lalioide parsa; il terio finalmeute la vide imp·erver~a_re n_el(a noe della stessa lente cristallina; oppure s1 restringe rn modo stra trinata dal 1836_al ,38 , co11 mollo studio ne rndagò la natura ed esallament~ ~ con chiarezza .ne descrisse la la pupilla da ifon lasciare che un punto nel suo centro form_~ t~~tbosa . ca_raLten_st1ca _, . . quasi ho percettibile; sj veggo:1 anch_e nascere d~lle brighe R1fon il celebre Assali n1 « che 1-ollalmia purulenta, da I tull.'a\l'inlorno del circolo pupillare form~te da lrnfa coalu! chiamata ottalmo~bleno1'1'~a (4) , diviene_ sove~te- e-pide·gulabile le quali interserand osi chiudono l'apertura della ~·c~ nell'~ulunno, o~s~.rvaz1one .che _110? 1s~fgg1 agh anpupilla. 1> · • • • · tlch1 Padri della M:edic1na, '!'uhirnno lippitudines, ~t owTali furon i caratteri e gli esili dell'ollalm1a purulenta lorum,flull)iones fi,mt. Bippo_çrates. ché i Mili~ari dell'Armala d'Orlente patiron· iu Egillo dal cr Essa. consiste· nel flus.so accresciuto .degli umori che mèse di set-leÌnbre ·1799 sin al febbraio dell'anno seguente. si separano nella·s_uperfkie esterna deU'occhig, delle palIdentici f~ron i sintomi, l'andamento e gli esiti, second,o che ne àttesta lo stesso Assalini , dell'oltalmia che assalì il pebre e delle_glandule mcibomiane. Questa maggio_re co: pia d'u~ore: trovqsi ~nche di. ~ua\ità mutata"" ed ora è di I pdrno. R_eggimenlo Leggiero_ftali_ano di . _Gµa rn1ione in colore bianco, ora t:li colore g1a!lo_gnolo ed ora verde, asVjcenza nell'anno. ,1808 dal mese di maggio sin alla fine -solutamente simil a: quello ch'esce dall:t:1 retra nelruretrod( settembre. _ fo "enerale poi gli ottalmici d'Egitto guarivan ·_ed in blenn.orrea. Questa malatlia comi11èià -a manife~tarsi con l~ggie:i ~olo ri 'cli testa', alcu1_1e volt~ è preced~ta da rare _ brevis~imo tempo: alcuni però" ebbero mol~a dilhcoltà ari1 v1b~az1.~01. nel g_lob? del\ occhi o segmle da la~nme ~he ~er · stabilirsi e 1100 pochi che sgraziatamente s_, tr~varono ~on_.,un istante calman 11 dolore . Le person,e le pm pros perose · : tani dai convenienti soccorsi cqntrassero malatl!e org~n1~he sono sovente attaccale ad _un tra~to dal_l ?llal~o-blen_norrea ! comp!Ìcatissime ed ebbe,o final,mente la sventura d1 pered accusan u11 peso considerabile agh occhi con scolo ab- \ dere tGlalmente la vista.. bondantè di lagrime calde. Osservando gli occhi ir~ qu.esto ! Che se ci ·facciaro a-cl esaminàre la desc~iiione che ne stato si vedon i .vasellini della cor:giuntiva ripieni di san.- [, fece il chiarissimo O~odei (.f) b<!,sata·su vari i Rapporti dei · Signori Bon_giovaoni, ì\'iarescotti e Rima_f su,lle Oss_erv_a(1) /lfaniiate di Chirurgia del Cav-. AssalioL ll~ilano 1812. Nel ' ~ J J Di'scorso V (a osservare che dando il ·nome d'.ottalmii.i all'oliai- I zioùi di pare.èc:hi Scrittori ch'ehher _a trattare_ olla mia. pu~ mo-blenorrea ne nasce l'errore d\ credere d'indole .genuina in- \ rulenta nej primi tempi_della sua èomparsa lll Et1ropa, 0 01 'fiammatoria questo sèolo degli ,Occhi, 11 ctie. contribuisce non i poco a decidei;) P.rat\ci ad usar i m~zzi aotiflogistic;i·di nes,ono ! (t·~ Cenni sull'oltalmia cvntJgiosa à'EgittQ.e sulla rna pr:opcr.~ · vantaggio, anzi dannosi. ' I gazione in Italia, di A. Omodei. Milano "1816'.'S xv. '
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\roviam i seguenti ,sintomi caralter.istici che per evitar una non necessaria pTolissità esporre comp·endiosamet1le. La ottalmia contagiosa si è mos~rata in Egitto. in Inghilterra, in Svezia, in Italia con vario grado di fi1:>rezza. In Ancona _si' è, present.ala con ferocia iucomparnb,ile: La malattia priucipiava comunemente co n rossore e bruciore i,nloller abile negli occhi che sovente toglie.va al rnalalo sino dai primi momenti dell'invasione la fai;ollà di sosten,ere l'impressione della luce. Nel sec~ndo giorno le palpebre eraJlo tum'efa,tle da imp<'dire quasi \'.esame dell'occhio. Enfiavauo le gote ,·le sopracciglia , la fronte <-' di rossore risipolaloso tingevasì quasi tutta la faccia . La congiuntiva enormemente turgida e, il globo dell'occhio enfiato parevi+ voless~ _ sbucciare dall'orb'ita. Beff tosto discorreva 110 flus so abbondantissimo, assai acrimonioso che pre~lamente addensa.va:si e facevasi puriforme a guisa dell'ottalmia gonorroica. Insorgeva la febbre con polsi concitati , duri . cute 1.1,rente, dòlori acerbissimi di capo, alle sopracciglia, eden:.. tro all'orbita , ,che talvolta portavano l'ammalalo al delirio per l'infiammazione propagata all'e11crfalo, La lingua era asciutta, sordirla : la sete intensa ; l'alvo cos~ipatissimo; $,'aggiungeva la n~usea co11 certo giallore all'intorno delle labbra· fenomeni che sembravano dipenrlere da,}consenso degli o~chi collo slomaco e cogl'inteslini, perciocchè non insorgevano che dopo lo sviluppo dell'ollalmia. La foto fobia d~rava per tutto il corso del,la malattia. In alcuui la sensibilità dell'occhio era esaltata a segno che non potevano sopportare neppure l'impressione· dell'aria (1 ). Il più delle volte la malattia 13rendeva un occhio solo; l'altro vi si associava in appres.,o. Generalmente il primo ad esserne offeso era i1 destro. Dove il metodo conveniente era impiegato con successo, la malattia cominciava a declinare tra il qui11dicesimo o<} il ventesimo giorno e terminava generalmente verso il quarantesimo . Nel 481~ rade volte ha avuto u11 periodo più breve . Più frequentemente prolungavasi oltr'i cinquanta giorni, fen ome110 osser~vato da Edmonston , Vecht, MacGregor, ~ arrell , Larrey e da molti altri. In Ancona la febbre comunemente <,ICCendevasi nel secondo giorno, Tulti gli Scrilto~i dell'ollalmia contagiosa l'hanno pur osservala trascorrer i varii periodi apir'etica. Dov~ mancava la feb-· bre non manc1,1rono sintomi di diatesi di stimolo. Lo scolo congiuntivaie cominciava ordinariamente nel secondo giori10. Edmonston, Farrell, Larrey, Savarini, ecc., hanno però ved1.1to la ·materia purifo..rme sgorgare più tardi in dive·rsi ind;vidui . A Chìav.ari si vedeva compa(t) Nell'anno 1840 m'avvenne d'osservare nello $pedale Div;- · sìoj)ario di Torino on' certo Bendante, Soldato nel 10° R(lggimento Fanteria, gravalo da congiun\ivite purulenta con grave e vis.toso edema dalla {accia. Cosini nella più perfetta oscurità teneva di continuo il viso ri:volto contro il _gua nciale· onde so.ttrarre gÙ occhi all'irnf)ressione dell'aria. Il solo movimento delle coltri ed il moderato camminare degl'Infermieri intomo al suo letto, per assisterlo desta vagli s,ì crucciosa smania da renderlo co.me idr.ofoho. Presi il partito di fasc;i&.rg,li gli occhi con stretto ~endaggio circolare dopo d'.aver j:1p,plicalo,jmmediatamente""sulle paJpebre ed(lmatose uu cuscinetto dibambaggia cosperso di canfora pesta in piccoli frantumi, Durai·per tre gi~rni nell'applica~ione della-canfora e casi fu -vinta la tormeo,tosa avver,ione all'aria ,e'l ~edema totale.della faccia. Ultimai la QOl'a dellà cqogiµntivite purul~nt!) c~I nitralo d'ar.ge!)lo in solu~io~e. e con regime il1tèrno corroborante r,ichiesto d·àll'universale ca·cbes,Sia 'linfatica -del soggettQ.
rir al!orr.h.è la .malait~ìa e.ra giunta al colmo ; a Padova nel 4804 dopo la decjmaquarla giorn<) la ; in Svezia nel quinto e sesto giorno e nel 11iUta1;y Asili~im :2! o .30 ,ore ,dopo. il principio dell'in.fìawmaz,ione.·.La materìa che sgorgava dagli occhi in Ancona era di colore gi all~verde ed in tanta abbondanza che reudeva necessario di cambiare sovente 1 il lenzuolo eh~ ciaschedun aveva s.otL'il capo : Le filaccica., le com_presse era11 insufficienti per assorbirla. Weinhold, dagli occhi di 32 ,Soldati affetti da ottalmia grave vide sliltarne circa quattr'once in 24 ore (·1). Q,ue~l'umore era talvolta sì caldo ed acrimonioso che la.sci,ava delle risipolatose escoriazioni su le palpebre è su le guancie. (Continua)
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REliAZJONE DEIJLE CONFERENZE SCIENTIFICHE
(Mes.c di li,9/io. 2a To1'nata): GÉNov:.1.. Speda le di Terra. Iil.opo la lettura e l'approvazione del processo verbale ùell'antececlente Tornatà- il J>nesidente pr.ende a rag-ionare d'alcune cose relative al Servizio interno dello Spe·dale. Scambiatr.si quindi alcune dflessioni tn il Presidente , il Doti. Baroffio ed il Dott. Znvaltuo ìn proposito ·della Nota Ife, , dicn-legale letfa di1 'quest'ultimt1 nell'antecedente Tornata e di , ,cui o~i demmo un Sunto nella Relazione delle Conferenze pubblìcalesi nel n° 1 del nostro Giornale, ollieì1r. la parola H Dottore Mazzi per legger una pi ccofosima parte.d'un suo Scritto in confutaìione alla Relazione rn l'ottalmìa dominata'llel(o Spcdalcdi Ge'l!ova st:1ta fatta dal Do li. Balestra e già -pubblicala in questo Giornale. Rimandata poi la continuazione della lettura aél altra Tornata,.il.Presid.ente dichiara sciolta llAdunanza ScIA11rn1mJ. Apre il P rP.si(Àenté ·l'Adunanza facendosi a parlare degli effetti che producono l'etere sqlforico ed il cloroformio, adoperali come mezzo anestesico per calmar il dolore degli ammalati sottoposti a gr,aodi operazioni. ed alludend'al caso del Bersagli~re Paume (2) tocco da pedartrocace a cui il DoU. Sclaverani, previa l'eterizzazione, ampu(ò la gamba, domanda se il paziente avesse prol'ato dolor,e nell'atto operativo, non ostante che durànte il medesimo non ,ivesse emesso gemili <' simili, Risponde H Dòtt. Sclaverani che dalle i,nlerrn1;azioni falle all'amputato risulterebbe ch'egli fu conscio di quanto si fece intorno a lui dorante l'oper11zioue; ch'il dolore fu da lui provalo io minimo grado •e per cosi dire in modo toofuso ; che del resto l'amqialato si -sentiva beno soddisfatto e cootèoto per il mo~ò m)r/1~ coloso, com'egli s'esprimeva, con il quale veniva liberato da on male éhe cotànto l'a·,ev'à fallo soffrire. li D0tt. Tunisi dice doversi nèll'eterizzaziore distinguere due stadii pPincipali. Il primo aversi q~and'i vapori eterei circolando nella massa s.anguigna per la loro pr.oprietà antispasmodica,, diminuipcon o tolgono per ioliero_solo qu a,lcht' effetto dalla sen~ibilità dei nervi che presiedono alla viia animale. Il secondo stadio poi ottenersi quando l'azione dell'etere o per essere più protratta dell'ordinario o per operar in persone d'uua particolare idiosiacr,asia, sospende totalmenfe ogni esercizio i:lella vita animalr,, Ias.ciao,d'in1 lalto quello della vita org~oica. L'ammalalo ·che si trova pel primo caso, a·~giunge il Dot.t. Tunisi, conserva ancor if senso tallilé e perde il senso del dolore, per lo che può .ben egli accorgel'si d'esser!' ponto, abbrucialo, 'mutilato, ma non è per queslo ne1 cessario ch'egli ne percepisca n dolore. Questa maniera di sentire fo recentEim'ente chiamata ana.lgesi(l, per distinguerJà d;a),IJ anestesia, ossia dall',aholi,zione totale della sen,sibililà animai.e~ sembra appunto che in istato d'cmalgesia e non d'anestesiafosseil Paume 1aranle l'atto op~rativo.Dopo altre consider.azioni relative all'etere ed all'eterizzàzione fatte dai di versi Membri dell' Adu• nanza, il Presidente parla del Soldato Suqui•t che trQvasi attualmènte al!o Speè!ale in usservazione per·~oppìcatnentd (.v.ed. 1;1° 1 dì questo Giornale). J.e ìnformaztoni, dic'egli, a,vote da questo
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çt),tleber cine he.ftì,ge, der Egyptischen Augenentzund aeb11· liche, etc.: p11g. 6. · (i) Ved. ii' n° 1 di quest'anno.
59 comando di Piazza prvvaoo che qoet So-ldato·ha ntai zoppicato iirà'n~e. s.compçsi.zìoue néi pèz,ti' fratturati della tibia fa quai e per-la fac1htà con cui era soccedµta la frattura e per l'esistenza d'una e molto meno negli ultimi tre anni che dimorò nel propri~ paepar!'e di ca'llo oss.eo sensibile all'estremità d'ogni pezzo che dava se· oodechè stand'a .queste informazìo-di• sàr~of1e· smasollera'ta1 1 la sensazioue. di scroscio nell'alto dello sfre~ament.o e per il sompiotameote la sua finzione. Ma prima di pronunciare, con00 spetto in coi era venuto delle. cagioni predisponenti alla· medesitinua cglì, un giudiz~o assola.Lo. su 13: sna i~oneit~ o nonidooeità al Servizi·o Militaire, e neèessar10 maturarlo con tu tt'a coscienza ma, potev~.sospeltarsi essersì rotta io senso trasversale. In qualuoque caso però , egli soggiunge , quantunque vi fosse l'integri tà e metter io opera tutti quei mezzi che la Scienza l\ledico-Chirurdella fibula non conveniva certamente abbandonare la frattora gica suggerisce pel' giungere per quant'è possihit ;,Ila scop,erta ad un sempljcc bendaggio conlentivo, ma era piu prudente cosa del vero ed impedire cosi ù che uri ii'ò'postore si' sotl'rag~a· co1i assicurarsi del buop esito della cura mediante il comun appa· danno d'altra persona aglf obblighi sacrosanti · che gl'impoue re·cchio per le fratture degii arti inferiori, con l'avverlenz~ per<i la Patria, o che on innocente sia forzato a prestar un Servizio che l'estensione permanente non riuscis~e troppo l'orzata. Coòlida cui per diritto <li legge dovrebb'esser e~onerato. Invita quiudi n uand'i l Dott. l\lur~tore a<l obbietta,;e perchè sospettandosi di i i\fernbri dell'Adunanza a voler esarninal'e seriamente: 10 se labe sifilitica non si fosse subilo intrapresa una cora specifica la nell'a-r 1icolazione desrra del pierle del Soldato Suquet esis.tauo qual avrebb'accelerata la guarigione, il Dott. Peloso risponde che alterazioni patologiche; 2° s'e q ueste alterazioni patologiche siano a suo giudizio non era da intraprendersi l'uso dei mercuriali se tali da rienderlo inabile ,il Jllili tare Servizio; e, soggiunge , che, pri ma non era vinta la condi z;on infiammatoria locale e 1,enedietro iÌ giudizio da ei;si loro emesso, egli fonn~lerf\bbe poi su rale, perocchè il troppd precoce uso dei rimedii specifici avrebbe la sua risponsi!h ili1à dn rapporto decisivo da inviarsi al Comanforse ritardata, pioltosto che accelerata la guarigione. ll Dullore dante l''S" Regg. a cui iaurl.So\dato appartiene. Fatte le dovute Dorelli iolerpella anco1•a il J)o lt:. PeÌuso pe1· sapel'e se nel caso indagini, la maggioranza dé' Mempri con buonè ragioni dimo' narrato io cui si foce uso d·ei rimedi i antiflogistici per soliditicare . stra che il vizio di couformlc1zione di quell'articolazione non e1•a il callo de lla seconda frattura, l'es~ersi questa rinnovata alla litale da impedi~e'l'adempiooento dei doveri Mflitari,, per lo cbe bia nel medesimo punto della prima volta dipende da lue costidichiaran il Soldato Saquet alto a P:osegu,ire l'incomipciata cartuzionale esistente ànteriorrucote alla prima frallara, là quale riera. abhia reso il callo primilivo più fragile ondedt nuovo per una leg1'11zu, li Doll. l'eluso irnprende la lettura d'un suò raprorto glerissima cagione esso ebbe un'allra vòlla a rompersi, oppure se delle malattie cu1'ate nelle Sale di Chirurgia pendco.te il 2° seciò sia avvenuto iod'ipendentemenle da questo motivo od ancora mestro 1852, Dopo aver indicalò come 133 furon i Soldati cura ti che la labe geoerale abbia avuto luogo posteriormente .11 primo per malalthl Chir'u,·giea nell'indica lo per.io do di temp.o e dopo accidente, nel qua te caso, ammessa l'opinione del Dott. Peluso avere notato come molti furoo i <:asi di malattie gravi ·condotte della maggiore fragilità del callo formatosi sollo il dominio di a guarigiO!l!J senz'il soccorso degli stromenti Chir urgici .che a speciale dis~rasia, egli non saprebbe più spiogare la facilità no))rima g; unta sembra.van iod ispensahili, e ciò in ~razia d'avere tata nell'avvenu ta frattu ra ed inutile sarebbe stata la cura anti: secood'i sani priucipii lerapeo lici diretta la cµra alle cagioni venerea nèll'intendjroento d'ottener un callo più solido. li Dot• prime e·non agli' esiti de lle malattie, espone la Storia di tre ca-si tore Peluso appoggiandosi.a!l'opiniont\' di latli i Patologi i quali di frattura di ciii dt1e al lerz'iaferiore del radio ela terza alla pa~le ammcttonQ clreper effetto di speciali disorasiegli ossi divengono mediana della tib'ia, facendo m,tare led ifficoltà che sovl}ntc s'i'n. più frag ili e quind i più facilmente possono n?rurersi, l'isponde c?n,lrano nella d~~_gnosi d~ll~ fr1tture del radio al suo terz'infech'egli crede imlifferenle Pesiste.nza o la non esistenza d'un callo l'IOre le qua li facilroenfe s, possono confondere con le lussazioni di nuova fo rmaidoue perchè l'osso più facilmente si rompa, ruéntre incom jliole del!'li ossi del carpo ed anche con le semplici contunel caso·di lue sia an:eriorc,si11 postcri oralla formaziooetli dello sioni. l!'atta quindi particolare menzionè dell'ulililà del bendagcallo osseo l'osso· sarebbe s\ijto imperfetto nella sua compagc e gio amidonato,, massimamènte se applicalo dopo cessali i sintosolidiià. mi infiammatoriì, parlando del caso di frattura della tibia , recidiva già cl'altra fraltura chè aveva avutò luogo nel m<Jdesimo sito NovAIIA Il Doli. Valzena,falte alcune riflessioni su la gravità dell'ossò, ragiona into'roo aile cagioni p1:edisponenli delle fratdei -rinnovati accessi epilèttiformi ch'ebbero nuovamente luogo ture in generale, fra Le quali· nota lé la bi speciali, 1na soprattutto nei Micolone per effetto delle inalazioni clorofol'miche a cui fu la sifilitica, siccom'era il caso de l suo ammalato, per effetto della sottoposto di bel nnovo-, espone come nello $pedale dom inino le quale è ritardalo il pso·cesso di fo rmaziòne del callo osseo, e, malattie gastrenteriche p,iù o meno gravi, ma sempre accompaquando pur.6 questo si forma, è da quella reso Utlmentcfragile che gnate da tormfoi, da diarrea, da nausee e da vomiti, lo qua:li maper la più lieve cagione si rompe d i bel nuovo. Indicata poi la nelattiedopo diligentiispezioni fatte al .,auc ed al vioo,egli rìtione dicessità di ricorrer Ì.o sìmili ca~i alla Ctlfa antivcoerea on d'ottependenti unicamente dal caldo-umido di quella regione alternato ner un cali()' più solido d1irevole, fa notare come avend'. egli senell'e ore mattutine e nelfo s«rali c·on sensil>ilissinìoabbassamento g_uito silfat.la iudicaziune !hbe ad otte nere nell'esposto caso un di tem'pera!ura. Per il che nell'i.nteotu di rinu~diar io parte alla risaHaD'.ien{o 1.resso cfiil insperal.o, giacchè non so'lo il callo fu d iffusione di siffatte malattie egli aveva ra ppresentato a_ chi di pronto e solido, m~ viosci llieno-vòlùm inos'o ancora di quello che dove1·e la necessità di ricorrer ad alcuni mczìi igienici fra i quali g)à preesisteva cl ciò con ìnr,ìor incom odo nelia deambulazione , non ultimo quello di sos pender o caogiaro l'orario per le cse'rcisiccome afferma l'ammalato. Esposti quindi dodici ca.si di fer ite tazioni, d'impedire che' i Soldati al loro-ri'loru1.1 da qa~~te s'ab0 cui la ~iù grave ..f'.1 qllellli già da noi pubblicata nel u 31 del ~andonino a larghe bibite <l'acqu.a siccome è uso, ecc. Fra i va. 2 anno d1 qoestb G1ofoale accenna particolarmenle ad uò caso rii casi che iiichiesero particolarmente solerti cure, fa menzione di forila faqero-contusa al capo 'con lesione dell'arteria ;tempo- · 1 dei Soldati Po.mero· e Longo collocali ai numM·i 3 e 5 dell'.1 Sezione raie e còn comn:ro~io,fo c.lre~r·aro, la quàle fo celeremente con- . Medica' i quali tocchi da grave gastro-meohigite ,mercè d'un'enerdottà. a_guar!gioni: la m,,.,c~1del metodo antiflogistico attivo e dei gica cura antifiogisiica progredil'ono rapidamente vei'so' la guabag?I_ fre'd_dt loca!I. Il. r 1•es11!eo le, fatta sospendere la lettura d'e l r i~ionel. Parla quindi d'alcun, pochi casi ,l'oltalmia granellosa llel!.d,co'nto,. d1ch1ara aper ta la discussione io torno ai casi già volge nti già ad un buono r isoltaroento. ml',;C~ delle cauteritzaesposti. li ?alt. l'lt:vura!ore in'terpella il Dvtl. Peloso per.sap·e re se ! zioni ora con il nitrato d'arganto ed or.a con il solfato di rame. nel.caso d1 fral!tira della ga;mba v'e·r.ì scomposizione nel senso Parlà da ultimo di due ammalati di sifilide secondaria cuiaocodella lo~ghezza dell'osso op'pure se quèsto era solamente rotto t rasversalmo'iitì5, nel quale caso egcli di ce. ·opinare non facesse · tubèr,c9lare con dolori osteocopi i q uali sono pressochè guariti per l' uso specialmente dei' ioduri e déi preparali mercuriali uniti uopo dell'apparèc,chio ail ~stensioile permanente. Risponde il all'aconito. Il Presidente chiude quindi ·la Seduta partecipando • Doti. Pelusp,che I ammalato .cssen do stato portato atto Spedale ali• Ndananza i felici risultam.e nti ottenuti io due casi di scabbia quando nella g~m.ba\ v'era già molta, tumidema ed un•stmsibile non complicata mercè dell'estratto di che,lidooia maggiore. s~l'avas~m~~lo n~1 tèssuti' !llolli i qual f però non o1frìvaòo lesione d, co?lmp1la egh ?on credette p·rud é'nle cosa'opèrare molti maCAGLIARI: La·letlura·della·Storia di fé'ritada arma d'a·fooco•faltà neggi s u la medesima per accertarsi se vi fosse scomposizione nel dal Dolt Falconi·{Ved. il-. n° antecedente) ed alcune comunicazioni in ordine al Serviziò interno dello Spedale fnfrattengono. senso della lun~hez~a ?ell'oss~, e ,cjò tanto più in quanl<rche, ia fibulaesséndo rimasta Mesa, non·~·~ra'punto t&mer'é alfa troppo l'Adunanza per tutt1fl tèdìpt> d~ftà1 S'èdòtli-. ,
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QUADRO STATIS1 ICO DEL MOVIMENTO DEGLI AMMALATI
e delle malattie state curate negli Sp~dali Divisionali e Succursali Hilitari di Terra e di Marina nel n1esc di giugno ! 853. GENERE DI MAl,ATTIA
GENERE DI i\lALATTJA
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8inoche .. iii Coutinue. . Tifoidee .. .
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Tifo . . . . . . . .
,· 1. ·h I In genere .. 1, cuoc H e I Perniciose . . . 1Eucefalile. Spinito Olite . . . . neumalica . . Oltalmia Pur~lenfa · · Belhca . . . . Blcnnorragica Brouchile Plenrite e Polmonile Cardile e Pericardite . ... Angioite z Flebite .. Angio-leucite. . . . "' Parotite, Orecchioni ; Stc~atile, Gengivite :a 1 Angioa . . . . . . . ;:; Gastro-enterite .. . ;,. Epatite . . . . . . . . ;: Splenite. .. . . . . . . . Adenite.. . . . . . . . . Reumatismo Arlrite Cistile ,. Uret rite . . . . . Id . Blennorragica . Orchite. Os!eile . . Periostite. Flemmone Patçreccio Emormesi cerebrale Id. polmonale . . . . Emonagie in genere ::: Sanguigni. Pncumona_rragie . . ~ Ematemesi. . . . . . ~ !Diarrea. . . . . . . ~ d'umori Dissenteria . . . . "" secreti Cbolera morbo .. Diabete .. . .. . ,Risipola.. I Vaiuolo . . . ... Scarlattina . ~ 1Rosolia. !; Morbillo :a Orticaria tl Scabbia . • A i Erpete . Pellagra Tigna .
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A riportare
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Asma. .
Pm·alisia in gene.re . . . . . . . . /:;, Amaurosi,Ambliopia ,imaurotica. ; Emeralopi.a . . . . . . . . . .. . z Prosopalgia . . . . . .. .. . Isohialgia. . . . . . , Stenoc~rdia . . . . Neuralgie varie . Apoplessia . . . . . Asfissia . . . . . . . Tabe . . . . . . . .. . 'l'isicbezza polmonate . el Scorbuto . g; Scrofola. ; Scirro o Cancro
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[drotorace
N° 5,658 • 52 • 0,91
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Ascite. Au~sarca . . .. . . . /Vizi organici del cuore •Aneurisme . . . . . . . ·Ulcere. Fistole · Tumori . . . . Ascessi acuti . ld. lenti. Idrocele . . . . . . . . :; Varicocele, Cirsocele · . ~ Sarcocele . . . . . '-' Artrocace . . . . . . . . . ~ ~Spina ventosa .. . .. . Osteosa,·coma . . . . . . ;;; Carie e. necrosi .. .. . . . i:::; JOstacoh urctrah . . . . . ~ Calcoli. . . . . . . . . . . "' Ferite .... . . . . .. . Contusioni . . . . . . Commozioni viscerali . Fratture. Lussazioni Storte Ernie. ,Cancrena . . . . . . . . . . . . · :Sifilide pri.m itiva .. . . . . . ~ Id. Cost!tozionale .. . . . lo osser.vaz1one . . . . . . . . . . ~ Suicidio consumato .. . . . . . . _. o Id. lenlato . . . . . . . . . là teg~ieri morbi locali . . . . . ilforbi non compresi nel quad1·0 '-' 1
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Il Direttore Doti, Cav. ARELLA, Med. Div. ll Vice-Direttore risponsabile Doli. l\lANTELLI, M. di B.
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GIORNATE
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Torino 1853. -
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58 8"0 '· ' .16 Media: p. ammalato
Pelazia, Tipografia Subalpina, 'Via Alfieri, n° :J4.
ANNO lii.
( ai 42 di settembre 1853 )
N. 7.
GIORNALE DI HEDICINA MILITARE DEL CORPO SA.Nl'rARIO DELL'ARMATA SA.RDA:i L'associaziooe non si riceve che per on anno e comincia col t O d'agosto. Si pubblica nel Lunedì di ciascheduna settimana. Il prezzo d'associazione In '1'01-ino è di L.10. In Provincia ed all'Estero, franco di posta L. 11. Si paga per semestri anticipati. 1° Dott. PECCO: Lezioni Cliniche del Prpf. Commend. Biberi su gli ascessi, seni e fistole dell'ano. - 20 Dottore lt.!.J,n: Sn l'ottalmia dominante nell'Armata Sarda. - 4° Relazione delle Conferenze Scientifiche. - 5° Dottore Gu.co:mrn: Rivista dei Giornali Scientifici.
SOMMAJUO, -
PARTE PRHlA LEZIOl\11 ORALI
' DEL PROF. COMMEND, ALESSANDRO RIBERl
tr.tc::i11te dal Dott Pecco, Med. di Batt.
ASCESSI, SENI E FISTOLE DELL'ANO. <1l Mooteggia avverte cue rari son i casi in cui il prosciugamento delle fistole dell'ano riesca dannoso ment~·e cbe per la copiosa e longa suppurazione fann~ d~ler1orare la persona~ cspuugoo ,al pericùlo d'assorbimento purulento e rendono malsao,, il corpo obe ne è. tocco , così che soo esse un incomodo e , ooi soggiangeremo, un'immonda schifezza da cui conviene c:he l'noa.o sia lihcrat.o. Aggiu11gasi che con il tempo divent an una pereuue sorgenle di tri5tezza, di patimenti ~ di ca.lamità, come già si notò, per i nuovi ascessi ed ; nuovi crepacci che coosegnitano la chiusura od il res~riogimeolo della prin1a fistola e per il riaccendimen~o di llogosi nel tragetlo e nelle p;irti vicine. .D1sce?dendo però da queste generali là ed entrando ne, .particolari <li cotest'argomento noi dobbiam in or~1oe a cm:a distinguere le fistole 1° io qoelle che es1g~rn m pnrna la cura palliativa e poi la radicale: 2.0 10 quelle cue domandan una coru esclusivamente pall.iativa : 3° io quelle che sono capaci di guarigione radicale senza o coo una lieve cura preparante. Io non penso che questa dislinz.ione si tenga forte al martello e che s'attagli sen:i;'ecceltuazione alcuna a tolte le. cose che sto per dirvi, giacchè non ignoro cl.te ~om'm. 1.s~or_iu oatorale, così in Patologia i gruppi meglio st.abil1t I s1 toccan e tendon a coufondersi nei loro limiti : non per questo la mello innanz.i a uiun al,tro fiue. fuorchè a quello di dar on tale quale puuto ~ a~pogg10 alle vostre idee io una materia piuttosto _ mtr1gata. La c!ira palliativa mira ad impedir il restringirnento e. la ch_iusura delle fistole esistenti senza favorirn e la riparazione e consiste essa nel consigliar all'amroal!lto (t) Cont. Ved. il n" 6.
regole di massima nettezza ; l'uso di clisteri atti a mantenere lubrico il ventre e nel restringersi a quelle oper~:r,ior.i I(~ quali , mantenendo dilatata con istuelli, con 1spugne e sopraltut to con il taglio l'apertura esterna della fistola , favoriscono lo scolo della marcia e preoccopan ascessi secondarii senzu di ciò inevita· bili. Non baslu11do. a que:lto fio e la sola dilatazione dell'apertura esterna, si dovrà aocb'uprir il tragetto fistoloso per la sua lunghezza in modo che comunichi con l'iotestioo, come si pratica, e lo dirò più innanzi, nella cura radicale. lmperciocchè se stre~te sono le rel11zioni della fistola con la lesione viscerale , la sua spaccatura non surà cagione ch'essa si chiuda e si avra il grande benefizio di fare svanire con i cuoiculi e ~on i ~eaodri ogni dannosa soffermata di pus; se poi deboh i;ono quelle relazioni, la spaccatura non avrà alcun inconveniente; epperciò , spaccando , si aprono quei incandri e si meuon a disposizione della forza medicaLrice la qual essendo, come noLa molto a~~()llciamcntc Vidal, in favorevoli circostanze, li gnar1ra, se oon, 110. Voi vedete ciò si.ante, Signori, cbe debhon essore oggetto di cura io prima palliativa e più tardi radicale: i. 0 le fistole moventi da ascesso lento e carie del C(1C<:ige, del sacro o dell.:i colonna vertebrale· malattie coteste di diuturno corso nelle quali è ;,erciò conveniente, oltr'all'allontanare con ùpportnni mezzi 111 malsania costituzionale che le generò, invia111·ire la cost (1.~zione dell'ammalato cun uu oppnrtuno governo n11tn1.1vo ad oggetto di l'enderlo abile a lottare con vanwggio contro le seqnele d'un lungo spurgament.o . Con questi mezzi 11ggiu0 Li alla cura palliativa sonosi V<!duti alcuni ammalati per raro accidente conseguire alla lunga la gua rigione mediante la spontanea uscita di pezzi dell'osso conlamioato. Ma quando dopo la guarigione della malattia principale generatrice e ma11te11itric<i della fistula , questa continuasse , si dovrebbe allora ricorrer alla sua cara radicale locale: 0 ~ le fistole associate a morbosa eomuaicazione con l'uretra, con lo vescica o con la vagina. É cosa per sè cbiara ch'io queste condizioni di cose le medesime debboo essere medicate con cura p31lialiva fin u che l'Ari.e non abbia potuto conseguire l'obliterazione di quella morbosa comunicazione e, ciò ott.eoato, essere sotloposle a cura radicale, ove la guarigione di questa comunicazione non lragga seco an,~be quella della fistola anale, il cbe vidi iu due casi di Cìstoh aoo-retto· uretrale: 5° le fistole delle donne gravide <lebbon io genere ~sere corate in modo palliativo nel tempo della gravidanza e, questa finita , io modo radicale:
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4° le fistole stillanti una grande quar.t:ità d'umori e [ aHe volte coo l'operazione, è ciò raro, per µ1è una sola volta (Oss. 16) yeduto , e noto ancora cbe nel resesi a\>ituali per la loro diutornità , non che le cri· caso a cui accenno la guarigione della fistol'a nou recò ti.che le quali sostituiscou on morbo lento ed antico, alcun cangiamento 11è in bene , nè in male uel corso ct:ime iertigini ( Oss. 46), asma, mefritide cronica della tubercolosi.Voi, S(gDori, cbe con.oscete la trucu(Oss. 28), cronica tlebitide delle vefre addominali estra lenza della tubercolosi, forate facilmente ragione di ciò. oq entroviscerali (Oss. 49), neuralgie od iperemie vi• Ma per lo più 1ci fistola non guarisc~ con l'operazione ed scerai i croniche, edema del!~ estremità inferiori da è quest'il motivo per cui si consiglia la,cura pallialiva cronica infiammazione (J1ibes) risipolatosa e simili-, e ooo già l'opinione da molti accettata che la guariposson essere guarite adoperando prima la cura palgione t'adicale della 6stol2 influisca maleficamente su liativa e poi la radicale, e n::i spiego. Instituendo una Ja tubercolosi pettorale di cui è un effetto od ui1 cocura_adatta e praticànd'un fonticolo prima di ricorrere effotto. Conviene però guardarsi dal confondere la mialla cura Q_peratìva ( Oss. 15, :17 e 46) m'è occorso naccia di tubercolosi pettorale o questa tubercolosi conseguire di molte !li queste fistole· la guarigione stessa con quello stato m.orboso del petto che ha tal senz'alcun inconveniente. Vuole ciò dire che sin a volta IÙogo in seguitò ad abuondanti suppurazioni dalle quando il fonticolo non sia bene stabilito è necessaria fistole Goncomitanti o ad altre cause debilitiioti, e rila cura paliiativa e, dopo poi, h! radicale. lo tengo ', velalo da tosse , da ansia di respiro , da palpila1.iooi Signori , il fonticolo in molto conto è v't:bbi spesso e simili; manifestazioni coteste indipe~denti da tuberricorso non solamente io questi casi, ma altre5ì io colosi polmonare e pas~ive di guarigione co11 l'operaquelli in cui era alla fistola consocia una qllalche diszinne. Vidal parla d'un ammalato risanatr, con l'opecrasia. Però in un caso (Oss. ·'l.8) otteoui la guarigione raziooe in cui en1vi, oltr1a ·quei feuorneni, pur essa la d'una fistola crilica di ruetritide crnnica senza ricorpneumorragia. Non si tace però che dopo l'vperarer a I rottorìo : zioue comparvero emorroidi Uuerlli e periodiche : 5° le fistole dipendenti da scrofola progressiva esie) le fistole in gener.e che _sono complicr.te o (~ome gono pure la cura palliativa sin a che coD gli opporcausa o com'.elfetto ad un'_:;ltra qualunque irrèmediatuni mezzi non siànsi spenti i fomiti che la generarono bil affezione della costiluziooe o di qualche viscera iri1 · o la rnant.engon e poi, ciò ottenuto , la radicale con porlantissirna. Vi son a ciò ·alcuue .cccétluazioni e qualcui spesso si · raggiunge poi la guarigione: cheduna io ve ne citerò tra breve, ma son esse raris6° le fistole che mettono capo in una cisti da falsa sime. gravidanza è evidente che non posson esser altrimente Sono fioal melfte ffggetto di cura radi~ale senza o curate fuorchè con mezzi palliativi lìnchè la cisti non con lieve cura preparaute le fistole., di lunga mano siasi volata . di t.utt'il suo contenuto, e poi, con mezzi più frequenti, non comprese nelle due discorse cateradicali. Se non che raro è cli'1l lungo lavorio che ciò gorie , le ·quali , se . noo son idiopalìcile e semplici , es.ige non sia fatale allu donna, come risulta dalla non sono però consociate foorcllè con wali più o sperienza. Oltracciò la superstite fistola, come quella meno presto amovibili, com'iperemie d~lle viscere ch'è :ilUssima, non polrebb'esser spaccata fuorchè in addominali , pettora li o capitali; irritazioni gastrenteparte. In questo casù. com'in 1.utt'i casi di fistole alriche oè lunghe, nè organiche , così spesso concortissi~e movenli da al tre cagioni accade che, se dopo renti con le fistole anali; concitazione febbrile di corso la spaccatura praticata pe I' qoanto si. può ùlta , non contimJo o di t.ipo_intermittente ; concornilanti irritabastan a cancellare l'estremità profonda del traget.to zioni vescicali, uterine e simili. In breve assottigliati, fistoloso che sfugge il taglio le iniezioni iodiche, di se non violi in quésti èasi i concomitanti mali , si rinitrato d'argento e d'altre su cutest'andare, conviene corre subito alla cura radicale. Vi narrerò uo caso success!vamente continuar una cura palliativa con que(Oss. iì) provante com'nna morbosa tensioni~ ab·ituale sta sola differenza ch11 qui il tentativc, di cura radicon iperemia del sistema irrigato.re rosso' non stata cale è preceduto, e poi , cocjtrariaroente ai casi sopra vinta prima dell'operazione,, sia stata superstite al!a notati, aucora conseguitato dalla cura palliativa: guarigi'one della fi stola con il taglio ed abbia nèces7" le fistole aventi a base la sifi lide od una bknsitali molti mezzi per domarla. uorragic1 uretrale acuta domandano pur esse , ed è Vi dico , Signori , assottigliati, se non ispenti, perappena necessario dirlo, la cura palliativa fin<:hè la cbè è in ciò da evitarsi la -soverchia scrupolosità e sifiHde non sia spenta e la blennorragia, se non spenta, l'operazi<ioe ·radicale non è poi t:11 operazion!3 che moll'assolligliata, possa grandemente rinfocolar i fomitj non ancora del . A queste fistole esigenti una cura palliativa Velpeau tutlo spenti prima di praticarla, oltracbè, una volta aggiunge quelle che sono complicate a vasti anditi praticata, la dkta rigorosa, il ripòso, le bevande estendentisi oltr'a1 coccige, al sacro ed ai muscoli rinfrescative e talor anche il salasso, diretti a calglutei che denudau,,, e quelle io cui 1'intestiuo è stato mare la riaziooe traumatica, aggiunto lo spurga mento largamente distaccato oltr'a\la portata del dito. Però purulento locale, sono men.i sufficienti a dileguure gli dalle osservazioni che v'addurrò voi, Signori, vedrete ultimi avanzi di quei fomiti. Aie.une volte ho or.er;lto che mi venne talv.olta fatto di guarire lìstole aventi cofi successo , tuttochè nvn fosser ançora del tutto le condizioni dal Velpea'u rammentate. cessale, sebbene molto ridotte, un'uretrilide blennorSono poi oggetto di cura solamente palliativa: l'agica (Oss. 2.0) , una rnelro-peritonitide lenta,, uoit a) le fislol'e da cancro occupante una sede elevata abiltlale ,iperemia del circolo venoso entropelvipo cos nel Retto, per se slesso inevitabilmente micidiale: diuturno orgasmo uterino (Oss. 49), una cistitide ero· b) le fistole-complicat.c ad un ascesso da rachiarnica con incornte viziatura organica, una mucositide trocuce (Oss. 33), a tubercolosi peuoràle od intesti· intcslinale·, un'affezione erpetica inveter;.ita (Oss, 3:1) oale' specialmente se giuota all'ultimo insanabile pee simili, e vi riferirò anzi un caso (Oss. 2.4) dal quale riodo. Se nella tnbercolosi peltorale la fistola guarisce
spontllnea? Son ai te·mpi nostri molto vantate le io .; risulta cbe la cura radi cale sortì un buon esito io un 'iezioni d'una soluzione iodica o di .nitrato d'argento ammalato afilitto da tosse inveterata a ~ase,_se~ondo cristalliz1.ato. Io ebbi però ad operare con il taglio due ogni robabilità, erpetica, ed un altro 1n c111 s1- cou~ 1 fistole di cui una non è a_ncòi' un anno (Oss. 25), 'nelle seguì la guar(gion~ ~vvegnac~è l'aromalat~ fosse tocca quali le iniezioni testè citate èla altri Pratici adoperate da irreparabile v,210 orgamco del cum e, co?. lent~ furono del tutto inutili, e se a questi i'isultaìnenti nebronco-pneumonilide (Oss. 41.~. Tenete per~, Signori, gati vi aggiungo quello che . la mia sperienza particolare questi ullimi casi com·una felice e~ce:tuaz1one .... mi ha dimostrato, debbo dit~vi, Sign·ori, che son esse Non rfli di luogo, Signor!, nel . d_i~v! ~el. v~t1c1mo inutili nelle fistole compiute e nelle incompiute interne; la facilità difficoltà od 1mposs1b1hta d1 risantll'e le che sono d'uo esito così incerto nelle incompiute ester;:loie anali i~ genere e delle dilferen2.e che' per ~ueslo riguardo passano tra le une :' le altre deUe varie loro 1 ne che non reggun al paragone degli effétti dei mezzi specie, perciocchè potete. c!u~ ~l'aspor~al'~ cose che -, operativi, se son esse basse, vieppiù quando l'intestino è scollato, la quale circostao·ìa giustifica di per ho già detto intorno al vau_~1n 10 su gli es1t1_ ~ella_·cura degli ascessi cbe sono la p1u frequente orig1 ne loro , j sè sola l'operazione cruenta ; che in fin~ non sono da e spero oltracciò cbe, se que\\a sorg.ente non basta, , sdegnarsi quando le fistole sono molto alte e molto spessa è la parete intestinale, avendole vedute utili Je cose fino qui .notate daranno per formo r)e! vostro animo l'ultima finitura a quest'argomento relativo al I in un caso consimile (Oss. 54) in cui , s'esse non guarivano, non avrei saputo a quale partito a ppigliarrrii. pronostico. Non debbo però rimanerr~i dal din1 i ,qui che le fistr>le anali di q ualnnque specie,, ma parllco- I · Ricnrrèvan altresì gli Antichi alla com[>ressione, nella nostra età ancora consigliata da Be1·mond elle Jarmente le incornp(ute esler'ne, son~is~ alcune rarisla pratica con una doppia cannula a camicia; da Co· sime volte vedute flSana-re per guar1g1one spontanea lqmbe che si serve per ciò d.'un cilindro curvo in e voi comprendete facilrnente questo. termine sè poebano, ritenuto in sjto con nastri ; da Pièdagoel che nete mente all'anda·mento <li que\te fistole le quali intromette nel Eletto un piccolo sacco di tela che ri _. talvolta si chiudono per un mese , per sei mesi ed empie poi con filaccica, come per rist/jg'nar un'emoranche per un anno e poi si riaprono da sè, Non è essa ragia; da Sabatier che la praticava·con suppnste emevidente cosa· ch'ona fistola che guarisca spootanéaplastiche con lo scopo di chiudere Forifizio interno mente si ferma a quel primo favorevole perioc\o e non della fistola, di fonderne la callosità e dr farne com . ricade nel secondo della riapertura? Succede alt.re bacciare le pareti ; ma la compressione, oltrachè non volte la guarigione delle fistole per cura naturale pe · la ragion(\ cbe, essendo solite ad infiammarsi , sucpuò tura1'C l'orifizio interno della fistola e potrebbe cede che cotest'infiammazione, a vece di riescif·ad fors'esporre, qt1and'è fatta con cannule, all'ingresso d'una porzione dell'intestino nella parte superiore del ascessi ed a nuove caverne' produca aderenze che attubo , è iosullìcieote contro le' fistole alte e così poco traggono, restringon e finiscono per cancellar il trasicura nelle basse e così irritante che la sua. fortuna getto fistoloso. Ed alle volte io fine succede la guari gione per cura m1turale in qoegli ammalati che, colarìdò in dicbino. locati in favorevoli condizioni igieniche, soprattutto Veneud'or, ai più efficaci mezzi operativi usati dagli nell'arìa libera dei campi, sj nutriscono bene ed imAntichi può dirsi che, se furo n essi poco felici nelpiògnano; nel quale caso il tessuto cellulo-adiposo l'uso dei compensi che non isciolgono la continuità dei dintorni dell'ano, compartecipe del migl ioramento, dei tessuti, si mostrarono poi duri nell'uso d·i quelli sì svolge, tondeggia , colma i vani risultanti dalla fueh~ la sciolgono consigliando ad ogni piè sospinto la si0ne purulenta ed esercita su il tnigetto una salutare , dernoli7.ione della fisto la c1rn il caustico attuale o con compressione, · il potenziale (sublimato corrosivo, nitrato d'argento e simili) , iotrodotto per mezzo di taste nella fistola od Le fistole r-estie alla cura naturale posson esse gua · tire senza che l'Art~ ricorra a mezzi crneoti? Eccovi, il totale suo sterparnento; mezzi cotesti èb'il, solo noSignod, un argomento m()lto diuallulo presso gli All- ·, mim1rli è un biasimo. A qu.ei mezzi finalmente gli An · tic~i e presso i l\foderni. Spaventati dall'idea d'emorticbi aggiungevan aneora su l'autorità ·d'!ppocrate la rag,~ a_ cui avevano pochi mezzi da opporre, gli Antichi r legatura a cui sottentrò il taglio della fistola unito coos,gl,~v~no special~ent~. l~ inie~ioni astringeu~i, il I qualche volta alla recisione di qualche sua parte, il setooe ms1eme con rimed11 rnl:ern1 , mu la sperienza qual è da lungo tempo io onore come ·metodo generale. avend'ad usura dimostrata la lor inutilità questi mezzi I Tanto la legatura quanl'il taglio, molto più questo furon a buoo diritto apbandonati . A chi non è noto ; che non quella, soddisfan alla più essenziale indicazione come sian0 stati affatto inutili le tante acque minerali curativa della fistola del l':.ino , che consiste nel divied i tanti liquori ed unguenti stati insieme con molti dere tutte le parti comprese tr·a il tragetto fistoloso, rimedii interni adopera.ti CMI lo SCOpO 'di risparmiare l'inteslirio forato o denudato e l'ano, cosi che le due l'_ope_razione a Luigi XIV? Tra i Moderni Moriteggia cavità dell'intestino e della fistula si riducau ad una nfe~1sce avere veduto una fistola guarire con l'inlro~ sola, questa facendo comunicare con quella. Iu cotale domme dell'epate di zolfo nella medesima. Io stesso guisa si _promove nell'ulcera un'utile infiammazione, vidi una fistola incqmpiuta esterna guarire cqn l'uso s'allevia. la costrizione degli sfinteri, si scema la loro protratto per· un anno d'un ca taplasma di pomi dolci ed mobilità , si rende piana l'ulcera sinuosa o fistolosa -un'a!tra con il.semplice metodo antiflogistico. locale e ed io questo stato può_correggersi con l'applicazione generale (Oss. ~6). Oebbo· però dirvi ch'io tanti allrl immediata di mezzi medicativi con i quali si può ad casi vildi inutili i siffatti mezzi. Chi avrebb'altronde un tempo comprimerne i margini ed adattarli alla pail_ co~vi?ci~e~l~ di_ s~steuere che cotes_te guarigioni rete corrispondente. d~ cui I onor e attr1hu1to a quei meni , non siano Sebbene la legatura (Apolinosi) fosse già· teouta in piuttosto da attribuirsi alla natura ìa quale le operò poco conto o rigeLtata fino dai tempi di PaolO'Egineta,
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oi -di Teodoric,, e di Fabbrizio d'Acquapendente e sia oggigiorn11 da pochissimi solo teoricamente consigliata , du tutti qnusi prat.icam~ote abbandpnula e dai Pnlici Inglesi siugolarmente negletta, siccome tuttavia son,i alcuni rari casi che vi dirò in cui può c-ssa esser utilmente iuvocata, 0011 già come mezzo esclasivo o principale di cura radicale, ma come mezzo ausili,11·~ al taglio, stimo però darvene una rapiJa descrizione. Diversa era agli andati tempi la pratica operativa con la legatura secondo cl.Je la fistola era alta u bassa: nel primo caso si preferh·a la seguentu : s'introduceva nel Retto il dito indice d'una mano mentre con l'altra s'introduceva uoo specillo cilindrico che si faceva passare per la medesima nel Retto e su lo specillo una cannula ad esso ben adattata e da esso guidata nell'intestino ; si rilirnva quindi lo specillo e si faceva passare pe1· la medesima c:innula un filo di piombo , staio proposto dal Faubert, il quale s'afferrava con pinzette a veolì un fesso in cui esso lìlo a'iinpegnava e s'eslraeva dall'ano, mentre l'altro suo capo , ritirala la caouola, pendeva dal foro fistoloso. Se l'io testino era solamente de.ondato _s'introduceva, io vece dello specillo mozzo , on piccolo lrocarre con il quale era esso perforato. I capi del 610 si facevano di poi passare per uoa cannula piaUa io argento, larga dne Jinee e lunga sei, nell'estremità iuferiore della quale eranvi due fessi uoo per lato ; le est remilà di cotesta caooula dovevan essere moll'otl.usc acciò non ne fosse tagliato il filo. Spinta dopo ciò la canuola fio all'aperl11ru esterna della lislolà , s'applicav:rn i capi del filo nel proprio fesso e, dupu ave.rii lit'ali seuza recare gran dol o1·e , si ripiegavan o si rcseéavan alla luugbez;:rl. d'una linea e mezzo; finalmente !l'applicavano ai lati della cannula piccoli stuelli ·per difendere . le pa1·ti vicine e si cootinoava poi a tirar i medesimi capi del filo di t re in tre giorni finchè lui La la fistula fosse divisa. Alcuni, io vecP. di cotesta caunul a , raccomandavano d'attorcigliare soltanto gl, e~tremi del lìlo e d'avvilupparli in un cencio. Se 1.1 legatura non fosse scaduta dal credito antico sarebbe, per stringere il laccio, du preferirsi il serranodo di Desault che l'età nostra postergherebbe furs'anche· a quello del Mayor. Se poi là fistola era bassa o non molto alta si preferiva al filo di piombo che è cagione di molto dolore un cordoncino inceralo di lino r, di seta, ed alla cannula ed allo specillo sopra citali una tenta flessibile cJ'argento con la crn11a la quale, iofilat.ovi il cordDncioo, si faceva passare nel Rello, di dove era cst.ralla con il dito tirando scco il fil o ; si prendeva uno dei capi di questo e s'estrùeva rer l'ano, ruenlre l'altro, rilirnta la tenta, restava pendente dall'apertura fist(Jlosa; s'al lacciavauo quind'i ctlpi del fi lo 110111 troppo strettamenlo, t1)rnan<lv a stringerli a mano clie. si rnlleulavano , ma sempre poco per volta, tanto per evitar il dolore, quanto per impedire d 1e le parti troppo celeremente divise dal Hlo prima che avessero tempo di cicatrizzure, lornasser ad unin:i pt:r i margini e restosse cosi la fi stola . S'aveva l'avverlen1.a di sostituir al primo filo u11 second() nuovo ull-0rchè, per l(l gr.iode macerazione , si temuva che q11el11) potesse lacerarsi. lo ,' ece della lenta fl essibile d'argeulo racco· mandavan alcuni di fare passare per la fislola oell 'intestinc., unii minugia per uua ti,le quale longliezza ed
aspettando poi che, ammoll ita dall'umidilà, fosse portala ftlflri con il secesso, si tirava vieppiÌl . fuori dell'ano e con essa il co1·do11cino il qual era aLwccato. all'altra estremità. Uopo éhe la fistola eru stata divisa io lolla la sua luughezza dalla legatura, si trovava soliramente la sua parte superiore guarita , non rima. nendo~i fuorchè una piccola fessu1·a al basso dòve si introdocevan aslcune 61accic~ sin alla tolale guarigione la qual ottenevasi io poclii giorni. Nell'oiiooe della legatura la dieresi , come bene '1edete, cammina di pari passo con la sintesi : i tessuti che sooo dietro la legat~ra si risaldane, mentre quelli che le slao innanzi si di'1idono. Si diceva in favore della legatura non prncurare essa vivi dolori tult'ad un tratto; nei casi di fistola alla noa essere conseguirata da emorragia , da viva infiammazione e da suppurazione; perrnoller all'ammalato di stai' alzato e d'attendere d iscret:.imeote ai suoi affari uel corso della cura; rneglio convenir ai pusillanimi; esporre mon alla fltlbilide e ciò a con. fes.sioce di Vidal che disse non averla mai osservata dopo la legnura; non assoggetta re l'ammalato a medicazioni regolari; noo essere qnesto costretto ue.l corso della cura a rigorosa regola di vitto. Ma con la sicurezza degli Ml.uali niez-ii emosta tici poco si paventa l'emorragia consecutiva al I.aglio: se si slriuge debolmel\te , la legatllra non è :u·gomeut1) di grave dolore, infiammazione e suppurazione, m:1 il medesimo dolore è proltrngato e la guarigicrne più I.arda, se è poi anzi strella elle no, questi elementi morl>osi occorrono più intensi ()!ie no11 dopo il taglio, com'avevaoo già fra gli Antichi avvertito i citati Teodorico e Fabbrizio u'Acquapendeote, come vide Huncz<1uski e come vi. der alcuni fra i Moderni: nc,o si conoscon altronde fio qoi casi io coi il taglio sia stato consegoitatv da supporoziooe così sovertl.Jia cbe sia riuscita dan110.sissima o folate all'operalo: è c,llracciò da oiolti Autori fede· degni negata la possibilità di guarire la 6st11la con la lega tura cc,ntinnanrlo l'operato a ,·r•cin· ai suoi all'ari ed a sottrarsi nlla dieta: e poi souo rarissicni gli ammalati i quali, ave11d'il c,iraggio 11ecess:,i rio per reggere allu legatura , non abbiano pu.re ciuello di tollerar il taglio : ritorceudo l'argomeulazil)ne di Vidal che preferisce la legatura percbè 0 011 la vide mai conseguitala da llebitide, io debbo. preft:t·ire l'fo cisioo e percbè iu cent inaia ùi ciisi in cui la ùo rrat.icnt.a non la vidi mai trarre dopl• di sè quel calamitoso esito. Aggiungasi a questi argome11li che la leg11t11ra è cootrindicat.a nelle 6slole con molli seni e cou spesse callosità ed io quelle di cui l'orifizio esterno è mol to distante dall'ano; che lalvolla non procurò una guarigione r:idicale perclJè le parti st,1Le divise dal filo 1.ornaron ad unirsi, reslanc.Jovi la 6stola e ch'io fiue massima è la difforen·ia tra il di·;idcr i tessuti con il filo o con il taglio. A queste circostanze badando voi, Siguori, vedrei.è di lcggieri qn:rnto sia fonùala la preferenza cbe dai veri Pratici unanimamente si dà al taglio su la legaI ur:1. Non per questo déubo riferirvi un cllso (Oss. ~4) in cui la vidi di qualclle u1ilità come mezzo ausiliare. Trallavasi d' nn amwalato tocco da fistola alla la quale me~teva cnpo oell,1 parte più larga del Rei.I.o ed in cui tanta era la spe$sezza dei tessuti tra essa interpo~Li e la cavità del Hel 10, massima[Jleole nella sua purte più profonda che, incidendola tullu , sarehbu stata inevitabil unu grave emorragia. Vero è che con
55 la compressione l'avrei S'lpprcssa, ro •1 la cumpressioue
è sémpre un me1,zo indifferente: reca essa talvolta uo grave disLUrbo al llellò, alla ve~cicà. ed Jlle altre parli adiacenti , e nel caso in quest1mle IO dOVt:Va 50prllll.Ultll pave111 1,1 rlà percliè le ,<iscare veuose addominali erano somma11wnte ucceud1bill. l o 1ueuo a queste amh:1gi presi il pa•_'I ito di .spaccare con il taglio la !ìslola 11ei due l~rz1 ~si ern1 del.la su I altezza ~ poi di sciorre la cor1trnu1la della sua te:-za parte prt1fonda con la legat1.1rn e l'even:~ corris,ru~~appnntino alla mia aspettaz111oe per c10 cùe s evitò 111sino J'oml>ra d 'emorragia. Io c,ongeneri casi µerciò credo -0ùe la legatura 11 0 n sh.1 m"zzo spregievole, ma co me bene vedele , Signori , secoudaria ed ausiliare è la pat'l.e ch'io le attribuisco e le nego l'onoro di metodo curaLÌ\'O principale o d'esclusione. Ioconlra forse nella pralica un caso in cui la legat.l).ra non può essere supplilà dal taglio cù è quelfo che vi ho già menziooato e stato riferito dal Dott. Rusplll i , su jl qual io ritornerò di passo più i nna nii. IJOO
( Contin.ua1
So
L'OT'l'A.L)l.JA. obmNANTE NP.c.c.' An1ttATi1. SARDA ( 1)
(Cen ni del Dolt. Ku.n, J\led. di Rei?!:1).
Eziolooia della co119i11ntivite granollosa specifica--conlagiosa e della purulen!a epidemico-contagiosa. Compiuta l'esposizione dei caralleri primari! ed ~ssenziali della oongiunLivile oranel/(J.~a specifica-eontagios.~ e della catenazione degli effetti più coslanti che per essa soo origiuati, sufficienlemerìle parreblJe chiari là ta reale di~ercnza ch'esis~e tra quesL'ollalmia n la p1.wulenta opidèmico-co11ta9iosa i di cui caratteri tliffemnziaii ad evidenza ris~lla.no_ dalle descrizioni che ho ri porl,tte di parecchi saga•;1ss1m1 0:Hervalori. l\h se \'insieme dei carnlteri e lutto l'apparato sintomalologico non safà ,baslevol a cliJTerenziarle, att~i nor-i Ol l\rto dimostralivi argotnenli vamtn al ·· l'uopo e questi m'accingerò :\ dedurli dal criterio ezioloaico l~ d1 cui imporlanza eS:>eudo stata ora più. ora men nbdel gm~lo ed anclu m-1.I appreùata. libero fio ora rimasi~ il c~mpo alle discussioni ed alle sterminate polemiche ben e d1 rado concludenti . A <li~ io generale le seriu delle cause che prendono parte al~o ~v1l~ppo s1 della granellosli che della purulorìta olLalmia III discorso si possono cl1slinguen!, ond'esaminarle con certo qi~al ordin~ , iu comuni, in s11&citili ed in specificlie. _Le pr1m~ mer1lano d'essere suddivise in cause comuni di a~1onc focale ed in altre simili- di azione generale. Fra I~ cause com1mi ·d'azio1ie 'focale comprenderemo tulle qu~,lle eh _oatura semplice irritante che direllamente agendo s~ll.occb10 son alle a determi narvi uno slalo irrilativo - llo~t5L,~·l. S)el~an a l ili cagioni: 4° la trascurata nellezza degli oggelli che U$an i Soldati per asciugarsi la facci a qt1~nùo s1 lavano ed anche ,tel moccichino che per l'ordinario loro serve di sudario mentri>. faticaoo sollo le armi se puro Lalvo1La non ne difetlan ed in questo caso t~rg;nsi del sudore co~ la falda della tunica impolrnrala oppure ~e ne sgornbran il volto con le mani polverose-(2); ;z0 il pol(1) çonlin. Vcd. n° G del Giornale. ~~~ E_nu f·1llo in_n~gabite che l'oltalm;a granellosa s'alimonla
::io,~1ss1mo col sud1c1ume e sopra 100 ot.La!m;ci granello,i cronici 5 a?par~engono certamente alla schifosa famiglia deol'infiri _ gar<l1 suc1di . "
Terio che si lin·a nelle marcie e la sabbia noa che sollevan i venti la quale viene lrasp orlala con violenza codtro gli occhi dell.i sc11tinelle fisse alle porle delle città, nel passaggio dei ponti, nelle spazio.,e piazze ed in genere nei sili di slra:le polverose dominati da gjlgliardi veuti ; tali son ad esempio io Genova i siti di Porla Lanterna, di Porta Pila, di Porla. lbrnana, la Caserma delta dell'Annona·l in Alessandria il ponte ;;ul Tanaro che meue alla Cittadella e simili altre località vicine a ~Lrade principali ladùove per l'ordinario vi sono destinate delle seu linclle; 3° la forte azione della luce e- dtil calore solare nella slagiou estiva e nell'invern<1le il fumo e l'eccessivo calore del fuo co nelle piccole 1:amere dei Corpi di Guardia ; 4- le ammoniacali emanazioni che lramandano lti latrine; 5° la rallentata circolaziooo ve1~osa della le:.la per la compression esercitata attorno al collo dalla cravalla e dalla golella della tunica e per la p1'essione cl1e fa sopra i vasi della lesta il keppy o l'elmo ; 6 · arrogi ancora la maliziosa applicazione di sosla11ze irritanti, come orina, cenere. ùel sigaro, 1:alce della muraglia e simi li altri mezzi ilei quali si prevalgon alcuni renilenli al Servizio Militare per ma11Leuer un'imponente irritazione negli occhi. Alle cause comw1i d'azione ge11emle voglionsi riferire la umidità atmosferica, le rapide alternative di temperalura, l'aria mefitica e miasmalica. 1 callivi effelli di colali cagioni vengon incontrali particolarmenLe dai Militari nel Lempo degli Accampamea Li cd ezianJio nelle ordinarie Guarnigioni quando si tengon all'ollat1 i11 Caserme slrelle, male coslrulle, esposte ai venli di sud, sucide ed inOuenzatc continuamente (lalle mefiti che vengono tramandale dalle vasLe scuderie dei Corpi di Cavalleria. Nella classe indigente delle popo lazioni vediamo che le ab1taziooi basse, umido, poco vehtilale ed oscure, stivate di persone e simili insalubri tuguri favoriscon i Lris li risul!amenli d'un'aria im pura e corrotta. AILre cause comuni generali sono la calliva qualità. degli alimlloli , i disordini dielelici , le fa~icbe eccessive. Ora tulle queste cause morLificbe prepara .. tori e con il di$ordinare che faono le funz io 11i assimila Li ve ed in ispecie l'emalosi' allerano graodemente la crasi sanguigna dell'organismo da reoderlo proclive alle flogosi di pessimo genio, le quali l'acilmenLe si fissano oell'cslerno apparato dell'occhio per essere questa parte la piiL seosibil e ad un t,•ropo la più esposla alle iugiurie dirette delle potenze esterne. La seconda serie delle cagioni morbose ho divisato di chiamarle speciali dal modo parlicolare d'operare su la fibra viv.e nte. Di queste alcune son eslerne e sooo quelle elle ci arrivano dal di fuori; altre le direm i11ler11e perchè ine-· rcnLi 00 anche preparatti nell'intimo clell'animal economia Cause speciali esterne sono le così delle costiluzioui pro~ dolle dall'indole del suolo, del clima e dalle stagioni dell'anno. Da siffatte condizioni cosmo -telluriche provengono leepiclemie costitu-:.io11ali, quelle inlendo che sono iugeoerate da un parLic0lare stalo dell'alruo.;fora perciò si chiamano anche atmosfel'iche. li genio poi delle epidemie cosliluzionali potcnd'essere reurnalico, i11fia mmalorio o S':\plico , avviene che la forma dell'oLtalmia che si svi lupp:i. sotto il dominio dell'epidemia slaiionaria, assuma inl1eramonle il tipo della causa morbifica dominante. Quindi ne collseguita che se la costituzione è reumatica, l'ott.almia ch'epidemicamente si svolge sia reumatica : ,se quella è infiamm,itoria. 0
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i,logi~tica pure si rivela l'essenza e la forma delFoUalmia dipendente: non allrimente se la costituzione è septica, septico o di cacotrolìa si forma il processo morboso ch'invade l'apparato esterno dell'OC°chio, come ad eviden-za lo dimostra la f.acil e copiosa suppùrazione caratteristica della congiuntivile purulenta nota sollo il predicalo d'epidemico.contag'iosa: . Nel novero delle ca11se speciali· inter.ne voglionsi comprendere le varie morbose diatesi· che là giornaliera sperieuza ci fa conoscer,e aver una particolare tendenza ad agir infe11samente sopra i lessui.i dell'occhio ; tali soflO. le diatesi erpetica, la scrofo.losa, la scorbutica, la venerna. Queste morbose condizioni dell'universale 11011 solo determinano r1e\l'occhio una sempli"ce disposizione alle ·gravj oltalmie in disGorso, ma sovente vi suscitano ·ai veri pro~ cessi morbosi d'indole analoga alla condiÌione dia~esièa da cui vengon ingenerale,. ed in simile congiuntura la forma dell'ottalmia offi:c uri misto dei caratteri e dei sinloll_li pro• prii delle diverse essenze morbose associate. Ed in vero nulla <li più frequente di quello che sia l'osservare nella pratica ch'un soggello .travaglialo·da labescrofolosa o scorbutica ,abLia a conrrarre per soprammerc,ato:l~1 congiuntivite purulepta ; oppure che un erpetico .o venereo caùa in preda della c-ongiunlivile granellosa sp'icifìca-conlagiosa. In questi casi il diagnostico è fu.ori di dubQio imbarazzante perchè intricalo ma si può riescire a chiarirlo con sceverare i caràlleri, riportandoli alle loro-sorgenti morbose. I due ordini di cause fiu qui accennale possono produrre pertinaci màlallie negli occhi, ma sole e per se slesse non son alle ad i11generar un pr.ocesso morboso specifico quale si compete all'indole dcll'ollalmia purulenta egiziaca ed alla gra1lellosa s·pecifico-cnn.lagiosa. P.-r la quale cosa alla manifestazione di qu~sle due malallie S[l'ecifiche le surriferite cagioni, dato ·anche che no11 .manchiì10 mai, vì concorrono s·emplicemenle come ca.use predisponenti od occasiona! i, nou già co1uè prossime ed ellìcien :i della µarticolare condizione patologica propria di ciascun.i. Nasce perfa,nto il debito d'indagare quali siano le pole11ze morbose ch'essenzialmenle ne determinano lo sviluppo e ne fecondano l'esistenza: e queste certamente non son aLtrìbuibilì ai'la sola operaìione degli ordioarii ageuli che.fiuora ab-biam esaminalo. Sifialle cau~e sono le speci-{iche delle quali ci riman à discorrer ed apparlengon alla fam iglia dei miasmi e <lei contagi .. Arcana è, sempre · la nalnra di queste potenzé ne-, miche detrumano organismo e malgrado i reiterali tentativi di chimiche analisi e di' microscopiche indagini siamo sempre all'oscuro e nulla ~i ba dì positi vo sì che-ci è uopo dic_hiararla di nat1im tiitia propria, sui generis. Appena cominciam or a veder u·11 po' chìaro ìl loro modo d'agire , il che sgddisfa ai bisogni del Clinico: dì questo meglio ci accontentiamo aozi che tenere dietro alle· fo1e ipotetiche. · Valutando i soli effetti· visibili più costanti che sopravvengono nell'apparato. oc11lare di molti individui durante il predominio d'elle 'delle caus.e specifialce epùlemico-contagìose non possiarn a meno di _tenere buon conro dei due seguenti falli ch'io ho verificalo in· molle favor.evoli circostanze sì nell'Armala che r~ella popolazione. Fatto ·primo. Ne-Ila slagion autunnale s-uole svilupparsi uo'ollalmia che domina straordinariamente in un <lato·luogo; assale d'improvviso e co~ gravezM molti soggetti con-
leroporaneamel)l~; si diffon~e pe,r contatto immediato e mollo più per il veicolo atmosferico. Ma al· mu.lare della stagione ces_sa per lo più in totali.là, ed allro nou sopravanza dell'epidemica malattia.tranne gl'incerli postumi della grave supr-ura'zione caratteristica. Que.ste·son le allribuzio.ni dell'"ottalmia pur·ul,enta della comuuemente.egiz,iaca. Fatto secondo. Dal prinèipio del corr.ente secolo e preci·samen ze dopo il ritorno delle Truppe dall'Egitto le varie Armale d'furopa non più rimaser immuni da renitenti croniche ottalmi.e (i J. La nostra al pari delle straniere Truppe continuò sempre a possedere il suo non scarso vivaio di cronici otlalmici. La Cav-alleria, la Fanteria, la Regia Ma,. rina ed il confluente cli questi, la Casa Reale,degrlnvalidi d'Asti , non più mancaron·o d'Òllalmici e fino gli Ergastoli non ne furono sprovvisti . Ota rivolgendo il Eensiero senza preoccupazione a c iò c.he di particolare e di più frequente avvenne di dovere no lar i_nlorno a qtiesla pertinace -e sub· dola ollalmia non credo allontanarmi dalla verità dei falli· se affermo: 1°che questa comune ·ollalmia h-a decorso lentoed offre per carallere primar.io ed esse01,iale la grauulazion e della congiul)liva,palpebrale; ~0 dalla sua c<3mparsa fin al)' epoca che co~re· serpeggiò se.nz'i ntenuzion.i; per gradi andò aumenta.odo; si .diffuse nell'Armata e nella popolç1zione; 3° non vi ha l:ocalità, clima, ~tagione od età. di soggetto che <lessa abbia risparmialo d'intaccare; 4o si . propaga per imm ed iate o mediate comunicazioni degl'infermi coi sani; 5<1 fi nora n0-n ba mai ceduto, anzi mantiene inalterata la n::rlura e la forqia moroosa originaria. Sono quesli i fondameu li sopra i quali ho cred.ulo basare la mia nuova opinione su la natui:a specifico-co11tagiosa della çongi1.i.nlivite granellosa doni inante 11ell'Armata Sarda, indole di versa da quella de lla congiimtivite pui·identa che ho rilevalo esser epidemico-contagiosa. ( Continua)
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IU~LAZIOl\1] DELIJE CONHillENZE SClENTIFICHE (ilfese d'agosto. 1a Tornata) . Scr,ùrnitnL Dopo avere data comunicazione del M"inisteriate Dispaccio dei 25 dd mesu d'a~ost9 o0 3990, relati~o alla rimozione dl\ll'impiego d'on :Medico di Regi imeoto, iJ Presidente-si fa a ·raccomandar ai 11:foùici · di Servizio in Quartier.e fottuazìo_ue di talle quel!e provvirleo ze igieniçhe che sono nella sfera cl elle loro attribuzioni , rillelte11do che ie meèlesimo non ·saranno per 1-iuscir ,eccessive ove s1 vog.li_a bad11 rè che per eJ:folto del soverchio calore della stagione-semhrn che un ge1iio màlefico regni nell'atmosfer.a il qu11le fa si che anche le màlailie le più Jeggiere assumono facilmente nel Soldato uoa' form a ed un andamento maligno- o , lifoiJeo, sic-::o m'ebbe già a vcrHì('arsi in alcuni Soldati .i qaali, e11tràli nello Spedale per irritazioni ·gastriche sem_ plicissime ,_qoçsle in pochi giorn.i degeoeraron in·malaltie d'indole nervosa o putrida c om e le ('hiama"ano gli Antichi. Notando qllindi co)lle sjlfalla m.3.ligna ioJluepza atmosfcr-ica in modo più es~cso f'ossesi m;mit'e stala negli ammalali ricoverali n·ello Spedale-Succursale d' Annecy, do:ve s'era.in gi·andctir'llorenon avesse a rinnovarsi la febbré lifoidea tbc .nell'anno anteccdenl:e aveva malconcia una terza parte della Gmirn_igio·ne, par.\edpa con soddisfazionç a Il' Adunanza com\in :;:razia appunto delle provvidenze igit;miche .o-P,p0-1\lonamentc sa~g~ri_ll.J dagli U.ilìi:.iatf Sanitario-Mililari e mandate snbito ad effetlo dàlle Superh ri Autorilii èd in (1) Circa no-centinaio_dj Scritti potrei citar i quali lulti trattano di questo genere,d'otlalmie.- Ma lé sole _intestazioni empirebbero un foglio di Gi,.9roale, còn poco .profillo e éon rischio di venir io giudicato ostentatore d'erudizione.
5!> razia anche della pioggia caduta cl:re scemò molt'il calore dei torni antec~deoti, lè condizioni di Sanità d_elle Trup~e _v~1ge~J ser al meglio e le malattie preodesse1·0 d1 nu,JVO l ordinano loro legittimo andaroP,oto. . , 11 medesimo Presiderìle prendend'iil. seg_ll1!0 argomento da alcune p11,bhlicazioni della Gazette ~es fòp·itauo; o _dell'Abeifte M~dicaU dimostra com~ gli scrittori rh cose à~ed1~he Ju ,l<ran~ia sian ordinariamente ingiusti verso i_loro ~olle~~! delte;a~lre Nazioni. Di fallo, egli dico, nello Lezioni dt Chmca llled1~a del Trousseao stampate nella prima delle me_u!ovate Gazzette s1 le~ge che la scarlattina fil tolal:nente bene Slo~1a_ta e part1folareggiata in qaesti ultimi ternpi per opera dei ~:ed1~1 1 ran~es•,. mentre_se il Prof. Trousseaq ave3se lelto qaa13l_ mlorn o ali auz'.detl·a. m~, Jattia stampò è già lu(lgo t,iropo l'Italiano -Prof. Raggi coi1 11 titolo de purpureaè scarlatiriae profilaxi , avrebbe trovato che qeesli accennava g~à ~ tulto quello_ ché _a -Trous_seau semb.ra. di' recentissimiìdata. S1ro1lmente,.conlmaa 11 medes1roo, nell' Abeille. Médicale fa cenno co;n:e d'una cosa nU\lVÌ ~siroa ed Utilissima d'uoa·pomala in cui al ta1·taro stibbito è sÒsl ituita 1a radicè di ipecacòana in polvere, mentre siffatta pomala fu da me stesso già da molti annJ racéomanda(a ed usal'a ·con· felice successo- in alcan.i speciali càsi , siccom,e mi'farò a dimo,stra-rvi in altra Se· <lata con ap1:wsito m10 Scrìtto. La Seduta è quindi ctiiusa alle oce 3 pom. ~ CAGLIAm.Lello ed approvato il processo ver.bale della Tornata .an.Ìec·ed~nl!l, il Dott. Laj' espone il. caso di ·due-ammalati di gra-· -vissima polmonite s~ati contemp'òraneameute curati couencrgico motodo anlitl:ogistic'o e con i rfrell~nti nella Sezione 1\ledica dello Spedale, i qual! roenlr'eran in piena co~valcséenza furono tocchi da febbre petiodic,a lsgiltima a l\po terzanario, dj cui guarirono radicalmente L1 mercè della rinnovata ;Jmministrazioue dei. sali cninoidei alla-dose ordioaria. lli fer Ho quindi come silfàtli a'mmalali al'essero già lulli e du·e · solfortQ ,ìe febhri ·periodiche nell'a no.o 1851, rnlerpella~i suoi Còllegh'i onde gli manifes li no quale, a loro giudizi·o, pos,a essere stata la cagioo efficie~1te dell'evoluzione della feb,bre periodica e se. 'credano questa dipen dente da condizi·oni di località dello Spedale, dalla polmonite sofferta o d,11 mttodo di cura debilitante messo io opera, piuttosto çh, da cagioni reum3tizzanti e principalmente dal grande· sbilancio Ili Cemperatura tra il~giomo e 1a notte, il quale. costan teméute si manifostò io quella località nel corso del mese. di luglio; cagione quest'ultima ch'egli, il UJ.lt. ·Laj, ritien essenzialmtlnte capace d'averedèterminata o riprodoUa.qaclla fchbre eh.e s.olo fu~avan i soli cbinoidei. Primo a rispondere fu il Med. ,Div. Doti. Ferrero il quale dopo avern notalo coine nei casi -in questione la graéilità e la dehola co.slituzio11e degl'inferrni , le pl'eg1·esse febbri interniitbmti, ·t·impress'ione morbosà lasciata da qu~ste nelle viscere aqJomiçiali ·e la maggiore sasc;ettib'lilà alle ca~ioni morbo.;~ dipendente dalla sol\ei:ta polmonite e da[. m etodo di cura adoperalo per vin·)erl:1 costituissel'o solamente altr.etnin.te cagioni _p,ré<lisponèilti, nùnifesla essere sua opinione che la cagion efficienti:}. della f~bb re periodica in discorso debba ri_cercarsi nell'a.mbienté stesso dell'a sala desliuata agli ammalati d1 l\ledicina, il qu ile non. poteva n )U essere contaminato dagli eflluvii stessi-dei molti auimalati rad ero ali in qu_ella Sala é principalmènta dj quelli cli'e,ran·o_lo.cclìi .d a malama ledente pro fon-· da.mente la vità plastica. JI Dolt. 1\lalvczzi deriva!ldo Ja cagione di ,tletta febbre dilla, rinnovazione ·dei movimenti morbosi ai quali a lufigo <).ndar' jl sistema VfÌ~ale erasi abitualo,' cita in pr'oposito le leggi di Dar\vio dell.1 catenazioai dei mdvimah1i animali; di ripetizio1,1e e d'a'bitu~iiie della' tib:ta organicà. li Dottore 1lottirio si fa a spiegaçe l'origine e l'evol uzioi\e di dètÌ.e:febb ri riè?rrendo, come riferi il 'Doti. Laj, allo squilibrio spròpol'zion;lo · 1 d1 tomperatur,1. tra il·gio~no e là notte, il quale , proprio dj quel paese in quella stagione, crede.per sè sufficiente a produtre'siffatte febbi:i 1 tanto più che le accennatè, vièende atrnosfei:i.che 1 opera.ron m pers·onè rese rilolto' più sensibili ed impres;ionabili per le molte sottrazioni sanguigne eh.e fu'rono necessarie a vincere. l'acutissima polmonite da.cui fa hrno tocche. Io finè il Presidente l'iep!logando la quistio,ne fa rifletter al Dottore ~iàlvezzi che, _sebben io pjàd'una circostanza possa avverarsi la teoria di D_orwin !u le ripetizioni dei ~ovimenti mor~osi della (ìb~a organtc~, non sembravagll taltav1a cqe la mci.lesi ma calz.1sse a pro pos1to nei casi descri.tti in cui da due anni si!l1tti movimenti rnor -
!
si
bosi non avevano più avuto luogo, per lo che quand'anche vi fosse moltà suscel~ibilità alla riproduzione delle febbri, era però necessaria una ni1Qva cag·iooe, ,forse analoga aJla.prim~, onde ·te medesime comparissero di bel nuovo. Risponde poi al Doli. Bottino che se. il fre<lrlo nollurno.che .conseguita ad un eccessivo calore diamo costituisci! uua delle condizioni favorevoli all'evoluzione delle féhbri intermittenti, cìò avverasisolàmenle io quelle }!egioni dove delle fehbri s.on endemiche e nelle quali l'evoluzione delle febbri, non a:ll'impressicne. esercitata direttamente dall'ut mosfcra su I.e persone, ma ben~ì all'azione dei miasmi dal calore diurno manfoiiuti negli strati · sup!)riori dell'alroosl'era e dal freddo noltul'oo precipitati debb'atlribuirsi, poic!'..ò, se allri-mente fosse, le febbh perio·diche~in' vece di svolgersi soltanto nelle accennate circostanze ed in ispeciali località , dovrebbero manifestarsi ·anch.e nclla .stagion estiva· tuttavolta·cbe a gior.ni eceessivaroente caldi pm· eff~lto d,·uragàni,.ecc., succedano notti freddissime. Coochiade perciò che nel coso ih .qaistione la !)Osti· luzione debole, le febbri peri od iche soffl)rle, le conseguenz.e -0i questo stesse f~bl,iri, la po.lrnonite pregressa ed il m·etodo debilitante adoperato a vincerla éostiluiséono solamente . altrettante cagioni·predisponenti a cni dehbo di necessità aggiungersi una cagione de terminante !'evoluzione della fehbre 'periodica, laqu1e cagione, a suo avviso, debbe rintracciarsi nelle es~lazioni miasmatiche della sala stessa in cui detti ammalati si trovavano ricoverati; esalazioni queste ch'egli crede più dele~erie di quelle e~ananti dagli animali morti e per" conseguenza più deleterie dei miasmi delle paludi; e ciò perchè_qaelle esalazioni sono prodotti morbosi dell'o,rgau_ismo vivente, i qoali, decomp:isti e !en1,1ti in sospeso tialla temp~_ralura umido-calda che suol esistere di notle nelle sale zepj)'e d'ammalati, sono facilmente assorbiti per le vie della pe,rte e dell'apparato respiratorio e quindi costituiscono la genesi dellè malattie in quistione. Esaurita per tale modo siffatta discussione, il Presidente, prendend'occasione della presenza·nello Spedale d'alcuni ammalati tncchi d.a febllr_i intermi ttenti perniciose, si- fa a pregar i Me.dici facienti servizio presso i Reggimeoti,d'inyiaro tosto allo Spedale quei l\lililad i quali appena appeoa ò!rran on mei:1omo indizio di febbre ,Periodica. In seguito ti medesimo intrattiene l'Adunanza intorno a due casi di gravissima pleuro-polmonite occorsine)la'Sezioàe ctì l\Iedici~a dello Spedale e terminali con la morie. Il primo caso l'agguarda ai'Sergeute del Genio, Giov.anni Sirano, il qual e1itrato nello Spedale ai',2 di luglio, essendo perù già al quarto giorno di malattia e ad esito·incominciato, vi moriva ai '1 del medesimo mese. TI secondo caso si riferisce al PielrQ Gigante, Sergente nel 18° Fant. n q~ale, quan,t-qn·que già da alcani giorni ammalat(), tuttavia avèndo tardalo a manifest,ire 'le sue · soll'esen~e a periòd~ già iunollrat6 di malattiat morì parimenti) nello Spedale ~l·sèsto giorno dopo il suo ingresso, ln tutti due i casi, dice il Presidente, là malattfa fu combattuta con il malodo antiflogistièo atllvissimo, genera[ e.locale, diretto ed indiretto, senza che·siasi potuto impedire la morte la quale forse non avrebbe avuto luogo se gli ammalati avesse1·0 fatto p.iù pronto ricor,so all'A1,te. Nell'aulossia cadaverica. del Sirano, continua il Presidente, si rin~ennèro· la sappuràl ione · della .Plenra e polmone destri, l'epatizza:i.ionc del polmone sinistro, l'ìnìlurimenlo con dilatazione del cuore sinistro, l'as2otliglia·menlo. ed àmmollimento del èuote des tro e finalmente ·Piperfrolia con fndurimenlo del feg,1to. l'!lell'aulossia del Gigante ~i rin venne l'ammolliment9 poltaceo con atrofia del cuo·r e contenente ne.I suo ventricolo-sinistro una vègetazione poli1.iforme della lunghezza di sette ad otto centimetri edelh1.'spesseiza didne, 1'epàtizza~ionc d'ambi i po_lmon!, l'a<fe-renza della pleqra al polmone de~ tr<\, l~~ei·trofia con i~tlur imèilto del fegato e l'aderenza della milza al diaf1'amma. L' Ad1,1nanza è quinqi sc iolta. NIZZA. il Presidente dà lettura del Di~pacoio Ministeriale relativo alla rimozione·datl'impiego d'un Ulllziale llliliiare di Sanità e della Citc.ola'r e dell'Azienda Generale di GU\ll'l'a intorno alla adozione del sis-lerna metrico nelle Farmacie 'l\lililani. i l Dotlòre l'eluso conticoa quindi nella lettura del" Rendiconto delle ma- _ Jattie curate nel 2'' semestre 1852. . · ' ~ovA1u. Dop~ che il Presidente ehb'e data.lettura della $toria ·d'ambliopia ama1ll'otica guarita per mezzo dell'elettrièità, la quale fu puhblfoata nel n°3·di questo 3° anno j.lel Giornale, fu. fu fatto entràre nella sala delle Conforenza)l Soldato Bronzo, in
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osservazione nello Sreùalc poi: cpfkssia , ond e sottopo rlo alle inalazicmi clorofor~icbc all'ogl(ello cli scoprire so vera o simulala fosso l'epilessia. A vvicioalo pertanto il cloroformio alla bocca ed ;ille narici ciel Droozo, il medesimo doro duo o tre iaalozioni fu eolio da ane,slrsia senza daJ·c segno alcuno di convolsione i motivo questo per cui fu rimandato al suo lello col proposito di rinnovar in altro piorno lo sperimento onde riconoscere per quimllè possibile il vero morl o d'operar o gli elTe1li di siffatto ri_ medio nell'argomento in questione. li Doti. Valzena tracciò <Joindi la Storia rlell'ammalalo Donchio in cui, doro avere soperato il periodo ~calo di gravissima bron· co-polmnnite che lo condusse all'orlo , <Id sepolcro, la mala ttia persistt>ndo lullavia io fuori o lento, slccorne indicavano la conlL nuante tosse, la febbre ves perlina ed i ricorrenti nccessi d'ambasoia di respiro senza che i fllPZZi ordinarii -più allivi valesser a modificarla, tu poi la medesima radicnlmrnte guo rita la mercè dell'oso interno dell'acido prussico, fatto appositumente preparare e somministralo a gocce i u dose crescente. Il medesimo Dolt. Valzeoa rendendo quindi çon-lo del boùO andamento dell'ammalato Conte, slnlo rc ce nlemènto (\perato d'un tumore ei: stico aveni;:, sede.nella regione parietale sinistra, tribola i dovut1 encomii al CPllega Dott. Moro per il pronto e felice modo con cai eseguì siffatta operazione.
e ridotta in pezzi a pìù decozioni successive e prolungate; si riuni scan i liquidi e si cooceotrio a dolce ruoco; al liqu;do bollente s'agginugao (in piccola quanlila per ogni volta) 200 grctmme rii nero animale lavalo per~ ,000 di scorz,a; s'agili di quand'io quando e do.po venti minuti si sotlomella il lutto a completa filtrazione; indi si raccolga il carbone, lo si tratti con l'alcoole a 36° e bolleHte, si filtri, si ritiri per mezzo della distil1azione una parle d!'ll'alcoole,s'ullimi l'evaporazione a bagoo-maria e s'ollerrà un prodoUo ·eslralliforme, igroscopico, chiamalo da ì\fon<let frassinina. L'uso che da due anni se ne fece nella cura delle febbri iolèrmillenli ha superalo le coocepìle speranze. Ed in alcuni casi io cui eransi infruttuosamente somministrate elevale closi di solfato di chinina , s'ottcnne una pro11ta guarigione con la frassinina. La dose gi9rnaliera è d' una gramma ad una gramma e 50 cenligramme, da ripelersi secondo l'occorrenza. La sommi nislrazione di questa medicina sembra innocua , non avendo dato luogo 11è a cefalalgia, ·nè a disordini delle funzioni digerenti, COII)e succede talvolta con il solfato di chinina.
PARTE SECONDA
Nuovometodo d'applicare le scmguisughe;q'Jloan. Oltr'all'essere d'una.facile esecuzione, ha, secondo l' Aulore, eziandio il vanta'ggio di far equivalere due sanguisughe a tre sollo ti rapporto della quantità di sangue ch'eslraggono. Avend'cgli veduto alcuni di questi anehdi mordere lentamente la pelle e conoscendo allroode la grand'ioiluenza che risen tono dalle mutazioni metereologiche, concep·, l'idea di sottoporli all'azione del vuoto. Quindi U collocò io un recipiente di cui rarefece l'aria per mezzo d'una pompa, L'effetto corrispose pienamente; perocchè spiegarono bene tosto nn'ill.lività insolita e rara auche nelle sa11guisughc le più vi~oro:;e.
Rl'71ST& DEI GIODl'WllLI (S unti riel Doli. GuCO!IBTTl).
a11estesico. Avend'il D<,ll. Richardson osservalo quanto bene corrispouda in Inghilterra l'usanza popolare d'assopire i(• api quando vuolsene aspQrlare l'alveare., mediante il fum o risultante dalla combustione del Lyco1,erdon J'il'Oteus, pensò d'esperimentarlo negli animalt Ep-perc!ò solloposlili alle inalazioni del fumo di dello fungo, vide ,prodursi in essi un'anestesia completa e generale, che si protrasse per due ore circa con rimarchevole rallentamento t1ella respirazione , con pulsazioni del cuore appena percettibili; di modo che polè eseguire varie operazioni dolorosissime senza che l'animale abbia provato il menomo fastidio . P ertanto dai fatti esperimenti ~isullerehbe: ~ o che la virlli aneslesica d1>l _lycopetdon p1·oteus pareggierebbe qut:lla dell'etere e del cloroformio; ~o che si polrebb'usarlo senza tema ù'alcull inconveniente. Per nostra parte pi:rò dichiariamo che non possiamo per anco accettare questo secondo risultalo. D'tm
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Della fi·nssinina e della Stta applicazio11e nella cura delle (cb"!Jri intermittenti. Fra i febhrifogi indigt'ni che MandeL prese ad analizzare, la scorza di frassino, già dal Dollore Belwig sovranomioata la china-china d'Europa per la sua efficacia, è quella che merita una speciale menzione. Questa soslam.a, secondo le induzioni del citato Farmacista, no11 conterrebbe alcun principio .alcalino csistallizzabile e la sua azione febbrifuga dovrebbe ripetersi da un principio amaro, inseparabile cfa un acido lannicò particolare che dovrebbe eziandie partecipar alle proprietà antifebbrili. Egli ne isolò ia frassi11i11a; per ollencre la quale nelle più favorevoli conclizioni consiglia d'qperare sovr'una scorza al suo maximum di sviluppo, avente almeno un centimetro di spesse,.zae ricava la dal fo·aa;imis excell1ms, comunemente ehiall)alo f·rnssinoma.~chio.Con mila gramme di questa scorza s'ollengono trenta gramme di principio attivo. Per preparare la frassinina la Rev. ll!éd. iodica il seguente processo. Si soUoponga una data quantità di scorza di frassino secca
ERRATA-CORRICE. Alla pa~. 34, rol. I•, li n. 65 del uc 5 cl i questo Giornale, in vece cli l'orifizio intcmo dell'ano, lrgJZi /' ori/id.o dell'ario. Al1a p~ll:. 34. col, f>-, lin. GI del mc>desimo u", in vece didoclici a lempe1·amea[o scmg1.1igno-arte1-foso pl't{t(1, ec<·., lrggi di nove.
AVVISO Le condizioni d' associazione per il 3° anno del Giornale di llfolicin,dfrilal'e 11011 variand<> punlo eia quel1e degli anni antecede1lli. la D1rezi o1w credo suo debL!o far avvertire: 1° che tulli coloro i quali avendo rice\'ulo il primo numero del Giornale non lo rcspir,scro per la Posta indirizzandolo al Vice-Direttore sono cbusidrr·ati siccome Associali per tullo l'anno ·1853-54; 2o che l'ammontare dell'Associazjone dovendosi pagare per rate semestNili anlicipate, ·la prima di questt~ vuol essere quauto prima inviala con 1111 v<tglia postale inchiuso io lellera atTra·nc.ala, diretta al Dolt. Mantelli fice-Dfrettore del Giornale d·i Medicina JIJ,i/itarc e noh allrimenle; 3o che li Signori Medici Di visionali sono pregali ad a,·ere la bontà di riunir in un solo 1!aglia postalo le rate ·degli Uffizi ali Sani Lario-Militari loro c1ipcndenli o di sborsare l'importa're totale cosl~ per mezzo elci Quartiermastro dell'Armala ; 4° che quei pochi Associali i quali sono lullor in ritardo di pagamento delle :2c rate per l' anno ,J 852- 53 son invitali a riunire l'ammontare delle rate scadute con quella anlici,pata in un solo vaglia postale ed a dirigerlo al più presto come sopr.i. 11 Direttore Dolt. Cav. ARELLA Mcd. Div.
Il Vice-Direttore responsabile Doti.
J\JAJ'ITI!LLI
M. di B.
'forino 1853. Pelaiza, Tìp. Subalpina, via Al!ierì 94.
ANNO IU. ( ai 9 di' settembre 1853 ) ~~--v-------___ _ ;:___________________________ . ____N._ _8._-.;._, 4
GIOUNALE DI MEDICINA HILITARE DEL CORPO SANITARIO DELL' AIHIATA SARDA., L'assooiaziooe non si riceve che per no anno e c.o mincia col 1n d'agosto. Si pubblica nel Lunedl di ciascheduna settimana. Provincia ed all'Estero, franco di posta L. I 1. Si paga per semestri anticipati.
I
rr prezzo d'associazione In 'l'orino è di L.10. rn
SoMMARto. - t O Doti. PBcco: Lezioni Cliniche del Prof. Cclmmen~. Ribed su gli ascessi, seni e Hstole dell'a110. - 20 Dottore '.MonINI: Delle principali cagioni della maggiore mortalità cb·ebbe luogo nello Spedale di Oo neo. - 3° Relazione delle Conferenze Scientifiche. - 4Q Dott. Gu.comn·rr: Rivista <lei Giornali Scientifici.
PARTE PRDIA LEZIONI ORALI
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D.EL PROF. COMMEND. ALESSANDRO R.IBELU trnc;iate dal Doll
PBcco, Med.
di Batt.
ASCESSI, SENI EFISTOLE DELL'ANO. (t > A (orza d'elioiioaii<Jlii e d'eccettuazioni io vi ho· Signori, cou<loLti a vedere nell'incisione, aUè volt~ unita alla recisione cioè io aoa dieresi il più efficace mezzo curativo delle fistole dell'ano che son esse pure una dieresi. Ora bene , anche supponendo che siano state rialzate le forze dell'ammalato debole; che siansi combattute le complicazioni dellu fistola e le concomitanti mulsanie co&tiluziouali, e ohe con cataplasmi, con clisteri e con altri mezzi convenienti siasi bene disi_rl'it:ita e disinfiammata la fistola . e simili, prima p~ro cl'addiveni1• al taglio è necessario in primo luogo d1la1are cotJ i mezii altro,•e detti l'apertura o le aperture della fistola, se croppo strette, e ciò per rendere facile l'iotrodu?iione degli stromenl.i, etl in secondo luogo preparar all'uperaiiooe qualunque ammulalo anche di costituzione sanu e non offrente alcuna com plicazioòe con p1'e&crivcrgli nei due o tre giorni elle la p~e.cedono un villo parco cd aùemperante e con forgh 1mp~r un clistere nel giorno prima ed un altro nella mat.t1ua stessa del giorno dell'operazione : la qnale cosa è più prudente che non l'ammioistrure nel giorno prima un purgaole per cui suole riscaldarsi l'a~o e dispo1·si allo spasmo ed all'irrit.aiione. Havvi e~, , nel caso ~i fistola con, la presenza di corpo slrao,ero , ago, spilla, resta di pesce. proietto e simili v~iole _che si com_inci dall'estrane qpesli corpi prim,~ cl opernre la fistola e questo precetto può seguirsi qua~do, essend'cssi sporgenti da Il 'a peri ura esterna od 10~e1·na della fistola, facile n'è l'estrazione, ma non v1 vuole molt o a vedt:re che, se son essi sepolti nel tragetlo fistolose> o nelle sue pareti conficcati la operazione ·ne rende facilissima l'estrazione con' ri (j) Cont. Ved. il n" 1.
• sparioio di quei dolori , talvolta acutissimi, che sarebbero neces~arii per la preventiva lor estrazione. Pel' l'incisione Galeno si serviva già sino dai suoi Lempi d'ao scirir1gotomo e Leonide d'un gammaolte terminato da un lungo stilo ch 'introduceva nella fistola e facevu sortire dall'ano incidendo quindi d'un sulo colpo il lramezio divisorio. Fabbrizio d'Acquapendente dilatava il tragetto fistoloso con ao piccolo specolo e poi incide,;,~ q11el tràmezzo coo un gammauue guidato da una Lenta scanalata . .Feli:x riprodusse il gammautte di Leonide coprendhlo d'una specie di cappa per ren~ derne l'iotrQduz ioue meno dolorcisa. Immaginato o, meglio, modificato per operare di fistola il Ile L11i.gi XIV, questo gammaulle fu perciò chiamato bist.oury royal (V. lleistero, tom. v, fig. 3): 0011 è gran tempo che proposto da taluni sebb<rne sian oaera . . esso ancora .. ~ g1g1orno pta comunemente adoLtati gli noi o ali altri dei segueuti mezzi : i O uo gamruautle lungo, ~I.retto, un poco curvo I con punta ottnsa o tel'minata in un bottone , pero non guidalo dalla tenlu solcato , che G. L. Pelit stimava esser il pill semplice cd il mioljore dei mez.zi: 2P il gammanl.l.e reti.o t:oadiavat.o da uoa'\enta solc:1la chiusa in punta ed 110 poco pieghevole: 3° questo ste,sso gammautte co11 puoi.a anzi solida che no, CO· ad ,u.vnw da una lt.>llta solcata nperta in punta r. da no cood11l101·e in legno d'ebano o di bosso, detto comunemente gorgeret del Dcs:iult, avvego:.icltè fosse già stato prima cli lui proposto e messo in prolica 011 c:on~ dottore simile, ma melalliw, da J\farcLeltis, Huoge, Pugh e Richler che ne faceva piegar il manico ad :rn.golo su la- parte concava o scanalata. Cotesto conduttore del Desiiult è concavo da on lato, convesso dall'alti:o, lnogo sette pollici e laruo da cinque a sei linee, con la solcataru profonda t;e linee e con uoa delle sue estremità · arrotondata e tel'minaolesi alla guisa d'una tenta solcata chiusa e con l'altra estremità piana dal lato della solcatura per l'estensione d'un pollice e me.zzo. La maniera di servirsi del gamruauLte a punta ottusa o termiuante in bottone è questa. S'introduce nell'ano il dito indice d' una mano ·facendolo scorrere contro la parei e opposta a quella cbe è sede della fistola e ciò sin oltr'all'npertara interna, r.nent.re con l'altra mano $i fa penetrare la punta del gammautte per l'orifizio esterno della fistola spingendola fino nell'intestioo nella giusta dire~iooe del seno: toccato la ponta dello siromeato da l. dito e qµesLo alqoanto piegato ad uucino su la medesima, si fa una moderata pressione su il botlooe e poi; combinand'il movimento del dito con quello dell'alt rn nrnoo , l'Operat9re debbe tirare a se il gamrnautte fincbè rimanga spaccata tolla là
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fistola; la quale cosa suécede tanto più facilmente io co scie piegate e bene divaricate, io · modo che· f~ natic be, rivolte alla luce nat1:1ral"e od elevate e sostenute quanto c.he ra·mmalato ritira lo sfinlere a cagione del l'irritazivoe. da un guanciale, sporgano-liberamente oltr'alla sponda Quando s'opera con la tenta solcata e ~<1n il gamche debb'essere !,en~ ferma, <JVvero -che sia egli collocato bo~cone e- con il twnco piegato in Jl'Jodo che mautlc si fa pe11etrm'e quella per l(l 1:ì~tola es·ternà il dorso sia rivolto alla luce, il capo appoggiato su 11ell'intestino, di dove bel bello si ripiega e si trae foori dall'uno con il dito introdottovi prima e su questa ~ d'un l~tto alquanto .basso e J.e coscie e le gambe riteni a si -spacca la fistolil cb,e v;è; 'sopra com'infilzatamaugaoo pendenti . fuo1:i del medesimo con .i · piedi àppoggiati al suq!o. Usan alcuni fare collocare l'a.mcon un gammàùue Ì'etto secondo Hicherand, Ribes , S.abatier, Dopilytreo· o, second9 Pott, concavo. Questa malalo su la sp~oda del letto· dal lato corrispondente maoier,a d'.operure non conviene qmtndo l'orifizio inalla fistola con il tronco pi~g-&to ad angolo su .là pelvi, con le naticlie bene sporgenti" e ·con la coscia corri·terno è ad una tale quale distanza dall'ano per le dolorose distensi·oni che risulterebbero nel pieg:.ire e spondente alla fistola bea altungatà, piegata' l'altra su l'addorp.ine e, sébbén abl;>ia io operati molti ammalati d!lr il volto alla tenti.I . oud'esccl per l'ano stesso. JI. Larrey stima potersi sl!_pplire con vantaggio questi in q\Jesta positura , :confesso però ~he è dessa men() ultimi mezzi operativi rr1ediante una terita solcata di utile c!elle due positure p,oc'aozi citate, spe<;ialmente argento ricotto che lìi termina in uno· specilfo a botdell 'ultima. tone il quale, introdotto per la fistola. e ritirato dalSurpunendo dunque che l'ammala:to che si vtìol as. l'ano, sei've a col.locare là renta nel lragetto fistoloso: soggetta ( all'operazione . second'ìl met()do .di: Desault 110n ~ssenclovi così il bisogno d'incurvare cotanto ·1a sia collocato boccone su il letto, due Assistenti uno per parte deh.booo tener·e ~costate le oaticlfe e pre. tenta , la su(.\ scanalatura è perciò f)iù facilmente perCQrsa dallo slr\1mento ·tàgliente e minor è la disfon- -stare gli opportuni aiuti all,'Ope_ratore il .quale forà 1'1 siorie dei tessuti. incisione ora con una mario , ora con l'altra seconJI primo di questi rnòdi operativi non può essere 'àochè la fistola corrisponde :il111 destra od allu siois-ti-a u.si,.to fuo.rchè qoandiar.npii sono l'apertura esterna ed . pane: eos1 , pe't· esémpiò, &e la fistola che suppoil t-ragetto della fistola ;· il secondo non pnò , ove la niamci qui esser.e compiuta, corrisponde alla mano fi~lula . non si~ quasi su il piano dell'a.no, nou generare desfra, debb'egli introdune nel Retì.o il dito indice unn qDaléhe dolorosa di~l~osioue dei tessuti, minore 1 della .m:iòo s·inisl.l'a .nnt.o d'olio o di butirro e con . la Rer certo ricorrendo aHa modificazione di Larrey ;· destra fare passare la punta della teni.a solcata per tUtt.i e due poi sono limitati ai soli casi di fist0le anzi I.a fistola . n~ll'inJestino : toccata co:n il dito là punta basse. che -no ed esigono nel caso di fistola incompiuta di qncsla, la consegna all'-Assisl.er1te che è alla sua esterna una preventiva operaztone cùe prepari ·l'adito ptirte destra e, messa CO!;Ì in liber~à la manò destra , all'intestino. Dovechè il m.odo operativo raccoma-ndato prende con la medesima il condutrore altresì unto dal Desault cli cui l'uso è di· quanti altri mai comodo d'olio t> di buHrro e con la guida <lell'1ndiee della per l'ammalato e forse più siC!H'O, non t1.sigendo a perm~no sinist1:a Timaslo io sit0 I' iotr"oduye deslrattira e cundollo fist.oloso arnpii, accomodandosi ngual meute nell'i1H-esiioo alla uecessaria altezza con la su. mente bene I.ii cc1si di fistol e così ali.e, cflmc basse e perficie concava rivolta al · 1ato rnorboso ed in giusta direzione del tragetto fistoloso. Ritirato quindi l'i,Ìd.icé causando ogni distensione di tessuti, si merita la preferenza a rnàlgrado ,foJl'avv.iso contrario dei Prùtici della mario sin1stra ,-impugna egli con fa n!-edesima il Inglesi in generale. lo mi sono di fatto quasi sempre m,anico del conclu.ltùre mentre .cou la d~~str~ riprende la tenta e :' con movimenti co.mbiuali d'arnbe le rn,ìni servito di colesto modo , salvti in alcuni casi di fistole 'piuttosto ampie e mol.i:o bass'r ed è lu~g_o tempo che, as~icurat.osi .che la punta de\la tenta è stÌibilmente appoggiata cm:ll'l> la parte. concava del condtiltol'e , nel mio concetto, il modo opera.livo di I1esaull è sa.-lito all'onore di metodo generale d'operare )a fist.ola rende àlquanto divergenti Jc estremità est.eroe tanto de'l'ano. V<.Jlli non per. questo descriven•i, Signori, i di qtiestff quanto della te11t.a, ~ì cbe men acuto. sia l'angolò che risulta dal mutuo. lor inconlro nel ReHo. due primi.modi oper(l_tivi, C(lrwnizzati dal l'uso, in primo luogo percbè son essi suf)icientemeute acconci ai ca&i Ciò fotto , consegn_a egli ouo~ar:nente la tenta alF AiÙdi' fistole basse e compiute, per dire che vi ba qui tante a coi inculco · di t.ene'rla beo.e ferma , meotre elezione e non· necessità- di .metodo; io ,s,e.co'odo luogo . l'nltr' Aiutante tende bene gl'iotegumeoti -della natica , perchè, se anche nei casi impr~vist,i il I'1;a tico è per tjraodoli in fuod ed innalza con il piatt<> .d'uno spesolit.o munito degli st.!·omeoti i_donei a compierli, po· cillo · o d'una tenta i gruppi d'erriòrrùidi· èh'alcuua volta · s'inl.eqfoogouo tra gli strume1)ti: preso poi il trebbe per a_vventura non esserlo di guelli còo c,,i si CQmpie l'atto operativo s<~cond'il metodo di J)esault. g:immautte con la stessa mano, ne striscia la punta lunghesso la solcatura de,lla lenta sin all'apice della Pa"sso or a descriv.ervi , Signori , il modò ope.ta~ìvo di l)esaul-t avveri.endovi che tani.o nel,rraticare questo, med~sim~: tenendo quindi bene fermo ·il conduttore, quanto nel _pn.1 1icar i s]ue primi modi operativi con ritira elenind'alqùanto la mauo il gammau11:e sen·za vi:;ne, prima d'accir_1gt'..rsi all'operazione, aver in prnn.to, cbe abbandoni i~ datoli punto d'appoggio e uel ritirarln taglia tutla la porzione d'i.ntestioo che trov;lsi oltr'agli ~tr_:>ment i proprii a ciascheduno che _vi h0 sopra accennati, una pinzet1a da dissecaziòue, altra rap~rtura fot:erna e l'ano. Terrni uata in lìne l'in- · cisiooe eà anche·,reile.ralo il toglio ~e ha qualche dubbio cuoi garriinaoui ordina rii, forbici curve e rei le, alcuni che tvtto il .tramez:w non sia staio inciso o che avanzi · cauterij, ogbi e fili da legatura, stuelli, piumacèiuoli, u11a _fJllalche briglia e, -deposto quindi il gammauHe, eenei, -compresse, bendaggio a T, ecc., ed avvertendovi al.tresì _che, quale sia· il mo~o <l'operare, la po· !I Pra~ico pre.i1de la teut:a _ed il conduttore e senza silura più comoda 'dell'operando. è quell.a in cui sia scostai·e l'una d:ill'a'ltro li ritira insieme- e s'accerta i'n tale guisa d'avere comprese uel taglio tutte le egli collocato su ' il dors9 di trave11so al letto con le
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arti che ave"..an a dividets_i e'. se, ri~ao~sse pe~·- a~con uoo specìll'o aç,uto, ma sè è cosa facile rimanere P tura qualche ostacolo; dovrebb egli d1 nuovo poi capace della s·ua· poca utilità quand'è esso senza solvei\ gammaùtte su la solcatura del I.a tenta e-praticare ·caturn, è pure _facile · prevederne i pericoli allorchè si ~: ~uovo taglio nella-direzio-ne del pdmo tìr!èhè non [ introduce senz'alcuna guida pel' il pun~eccbi:ll'e che . , -_ ·u· alcun i""pedimento alla simultanea estra - ~ 1 fa la parte _ ammalata , v1eppiù se· la fistola è slretta e p1 gli strumenti. '" . tras- I_,tor tuosa . .Q uest1· rnconvenrent, · · · · sono pur unness1· alta r rimane~se . e d'ambo 1tt fi ne s~ il dito z~o~ente su la parte incisa ioco_ntr,a alcune valv-ule o I mtroduzione della sola tenta solcata a.cun:iinata stata per e r • ella medesima o nei suoi meandri , ·se ve ne alcuni consigliai.a. Tant'è: ho io trovata così comoda , bbar,g1,e n • · · si taoliuoo cjueste ,coo I·1 gamrnautte boltonato Q · sicura_ e scevra da cotesti.. ·rncouven1ent1· l_a sopra d e, ' f~rbici in modo da r.eodere, per quantò si -scrilta mani_era d'opera_re che, messi da banda gli 1 c;O~ ~egolare l'in terno delle snped1cie sanguinanti. ùltri modi Of>erativi, 9\t più lusti'i la attt.io nelle- 6pu~~osiglian ,!lcuni di scarificar il fonqc~ della_ fisto!a ' ~loie incompnile ~~terne non sqlo quando mol~o spe~sa e di prolunuarlo ~lqu.anto dal lato della natica : 10 · , e la paret~ 111test1oale, ma anche quando l'mtestnio però non ebbi mai. a pe~ti~'.11_i d'-avere dimeot~cato_ H è ~ssai d~_nudato, .non ch_è nelle. Ustole compiute di am non s tl,cootri~ 11 foro interno. . _ . primo consiglio~, giacche v1i:11 sempre que_l fùu?o _in · Accade talvolta che nella fistola comptuta n,manga caroars1 ,e cicatrizzare senza quelle scar1ficaz10D'I , e non · bo trovato utile· proluo·gar_e ljuel fondo verso la ancor un pezzo d'in.testino denudato sopra il foro ionatica fuorchè nei casi in coi l'estremit~ est~rna de1_\a -i t~rno il quale, se alcl!_n,~ _vol_t~ s'è - ve~uto_ aderir in .fisl ola era -scollata o valvulare. 1.., fistole alte non access1bil1 agli slrnf!1en~1 tD tutta la lor estensione ed in ~)cune pur aèces·sibili ma tagliate Questa maniera d'operare .è altresl u~iversalrneo'te consigl iata nei casi di fistola incompiuta esterna. Ma l soltanlo dal foro in giù ( Oss. 54), alle volte però, fo quesli la tenta non• pu()! cbeccbè dican 'in contrario specialmente -quan_do l'intestino è scollalo per un Roux, Ribes, Larr'ey, Brunei, 'esse.re bene fissa su il grande tratto, s'e , osservato ( Volpi: Ann. Univ . di conaottore a traverso della p-arete_ille.sa dell'int~slino Med. d'Omodei_, voi. XVI) noQ rer~dersi aderente.Vuole e rimane qualcbe incertezza su la direzione ~ su "le . perciò !a prudénza ch'ip simili casi di fistole aocesgi uste relazioni <)'ambo gli slr~menli i CJ!lali 1100 of- I sibilì agli str-ùment.i, di quelle in çui non s'incontra frendosi altronde un immediato mutuo appoggio pos- ·1· il foro interno , c_o m'altresì, quando la cnsa' è pos~ono facil~1ente sdrucciolar al ~iù picco1o ~ovimento sibile ~ nelle fistole a)te, s_i- co:~1inci il taglio dalla 10voloni a'n'O cke succeda nell atto operativo o per loro cima dove toccasi per lo piu una sottile mempar~e de~l'a':°malato o per-par~e dell'Opera!?re o degli brana_ tra la te~_ta ed _il dito poco import_an~o· che Ass1sleot1 i 11 che reode, ~e ~oo a!tro, pm doloroso nel discendere s 1ncontr1 o non con 1l .taglw 11 foro e meno preciso cotest'atto: e quell'incertezza e questi I interno, giacchè si chiude di poi, benchè nel m~deiocoovenienti sòuo v-4e maggiori in quei b:is~ nei quali simo taglio non compreso; preceno cotesto n cui già accennava il più vo lte lodato Platner dicéndo: ~i'çero O fondo della fistola è così discosto dall'intestino elle la punta della tenta solcata- nella medesima · introdotta fistula ·altius pef!etra.t, atque etiam intra it1téstù1um si sente oppeoà a traverso delle spesse pareti con il I desinit, fn ~am conjici p_otest speci.llum, quod sulcum dito nell'ano. Per toglier in ralj cas.i ogn·i dubbiezza e· 1- hçibet, quod vero non per intet·ius fistulae os, q·uo .ea pe1" praticare . CO!) ~noH~ pl'e_ ci~ion_e _l'op_e;a~j.one . io ~n int_estihum patet, s~d ~upra il~ud paullo altius per sono da molli lustn solito servnm1 con il prn felice , intestinum , qua parte id integrum est. Se poi piccola ~ la deoudazi<!n_e dell',~les~ino al .-d( s!_ipra .. del foro successo d'una tenta sol?a!~ d'a~ciaic?· termina o te in punta molto acuta c!Je adopero in questo modo. Jn ~ rnterno la guar1grnne ott1ens1 ancorche s, tagli soltanto trodollo il dito indice ·d'µna .ma·ncrnell:intes_tiQo pr1rto ~a questo fQro ·in giù. Dico nelle fistole alte, giacchè, con l'<11Lra tin i-11 fondo <lei seno o -d~ll!l fistola una . anche risparmiando in principio del taglio la porzione denudata· nelle fistole basse, può essa,. quand'è con· tenta sol·cala ' ordinaria di ·c1,1i· procuro for_e sp'orgere la punta con_tr'il dito accos-ta·ndone il manico alta.nasidefevole, facilmente taglial'si con l'aiuto delle fortica: toccata profoudamènte cjuest;l punta, ne consegno bici guiµate dalla lenta solcata o eia! dito indice,. reni I manico ad un :Assiste'tite e : presa la teotà acuta dendo.la primi.I, per quanto si pùò, visibile con il con la rrtedesima man'o , la (ilccio scorre.re di co~ta su trar in direzione opposta la pelle del ma.rgioe della solca\ura di qoella fin al fondo della fistola: ri'.. l'ano (Oss. ~). Bi1:oroo, Signori, un passo io dietro per farvi parmossa allora dall'Assi"slen_le con ùn piccolo movimento di serriirotariio_oe~la ten~a ottusa che ser·vl di 'g uida, ticola,;mente r:jola'Ì·e · che, se questo précetto lo- ho accosto il foanicò d<?ll'acnm.iriar.a alla -oalica e là spingo dato condizionale nelle fistole alte cioè quando la cosa lentamente contrn le _pareti deU'intest1no ùel· mentre è possibile , oon è poi esso puot.o attuabile nelle altis~ che con _il dito introdot-to si.l per· il Rello sotto I-a sua sio;ie nelle quali il Pratico debbe stare contento ad punta .tengo questo fe rmò p'ortandolo anche contro incidere : con _l'aiuto del conduttore ,_soltanto sio a la mede~ima punta sinci,è rimanga oerforato. Ritiro, quella r.rofondilà a cui -, dj.retto dai luo1i anatomici ., ci~ eseguito, il" dito daWano' e, -_cq_~ Ja mira di _r10n crede egli· potere giung.e re. salvamente seoz'iirrivare offendere )a ·par_e..te_~pposta déll'intest(no e.on \a .punta sin alla cima élella me4esima. fìst9là ,, giaccliè sonosi aéuta ~ella tenta,, rie avvicino il ·manico alFano, così vedute alcune di. queste ·listo le guarire bene, ed è già _che nm~nga come ·parallela all'asse del Retlo: dato stato notl)to, dopo cbe con tagli limitati in quella ,intanto di piglio · ~I- coGduttoq, l 'fo t.rodoco uell'inte'- · guisa · era si reso libero e facile lo scolo-tiella, rua~eria stino contro · la punta d_ella tenta e termi·no l'oper.aed era stata destata un'utile azJope d!àderenza su I~ zione com 'è stato detto, sopr.a. -· ·. · · superfiéie ·della parete· non -aivisa, mentr~ per altra · Già Platner (luog. e,:it.) diceva cbe ' ~ella fis1ola inparte il benefizio derivantè_dal prolu_ngare 1'incisione compiuta esterna l'iotes'tino çloveva es~er~ pe.rforato a maggiore profondità non compenserebbe il rischio_.
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del tentativo. B se ·alcuno vi dicesse , Sig~~ri , ch'i? sirui\i casi .Per buona fortuna mollo ra~1 mcel'lo e l'esito dell'operazione e che dOP,O qoes~a e alle voi~~ bisogno di ricorrer ad una ·cura pall1at1vu, come g1a vi bo detto. altrove, rispondete qhe è anche uua b.uooa parle della Scien1..a !1 conosc~t' i. confini de~la ~cienza stessa. Però coo l'anuuo sempre rnLento a darvi quelle maggiori Clignizioni che p~ssu, non. dehlJo pret~rmettere di parlarvi dell' i11gegnosa ~r~uca c_o~ cui 11 .Dottore Senna guarì una fisl_ola alllssuna c1oe d1 m p~llici , secondo che sta registrato nella Gazzetta Medu;a di Pari.oi per 1'01100 1.84.6. La fistola la qual era second'oo~i probabilità compiuta , era stata tagliata nella s~a estremità inforiore: il taglio non era ancora guarito : nella parte soperivre di qoes~~ spac.calura r'rmanevi, un foro- !\stolosu : uuo specillo 10 questo intromesso salivo alla ci tata altezza : uu Pratico distinto aveva giudicata la malattia di sfidata gu_arigione, quaµd'andò per l'auimo del Dott. Se~ua ~'idea ò1 introdur una braòca dclltenterotomo nel seno hstulusu e l'alt, a nella cavità del Retto , poi di stringerle il più possibile e di fissar!~ con il ~ ezz_u della vite. lo due. giorni il tramezzo ustolosu fu sciolto uella continuità seoz'emorra.oia e con poco dolore , e la guasigiuoe fu in qoauri setli~ane c.u~piuta., È ~upe'.llu~ dire che questo caso sfuggiva ali azione d altri ef!1cac1 mezzi ; ma è parimçnt e superfluo notare che_la ~1stula rlebb'essere piuttosto ampia percbè possa capire la branca dell'enterotomo ordinario. Se foss'essa stretta non potrebbe capire fuorch.è la ?ranca d ?o entero: tomo reso così sol ti l'e che s1 l.:isc1erebhe piegare dai tessuli auzicliè comprimel'li e geuadi nello stato di morti fìcazione. Non dimenticate io fine; Signori, Fulilo ch'in cusi di fistole alte potrebbe trarsi llall'ingegnosa pratiè.i del Dott. Ruspali ch'io vi hu alLrove cilala e oonsistenle nel mandar a traverso dell'orifizio interno della fistola insiem~ con l'aoquu d~Jl'ioiezioue uil luogo Lìlo che, nsceodo di per sè od essendo poi estratto dall'ano, potrebb'io alcuni casi di fistol e alle servir a legarle salvamenle evitand'i pericoli risultanti da altri modi oper:.itivi. . . Non vonlio srneltere cotesl'argomento secza d1rv1 cb'il pericilo d'incider ona fislola altissima in lulla la sua disteso non move già , com'è stato per alcuni creduto, dalla lesione del peritoneo, giaecl.lè lu lhtola noo mette capo nel peritoneo , rì1u sì nel tessuto celluloso circostante al Retto. E chi non vede cb' uno spandimento nel ventre .;arebb'inev.itobile se la fistola mettesse capo tiel peritoneo ? É quindi , ciò stante , evidente cb'i l gammautlc il quale ooo debbe abbandonare la scalaualura della Lento solcata , non può mui leder il peritoneo. Il pericolo dunque non deriva da col esla fonte, ma sì da ciò che , come rnultu b1:11e avverte Velpeau, iu simili cas: s'incide al di I~ della lt,mina aponeurqlica iscliioretlale e lalvolta si lede anclJ'il margine interno dell'apooeu rosi pelvica· , per cui st111 a temersi infil trt1ziooi purnlente in prima tra queste due apoucurosi e poi nel lt:ssulo celluloso eslraperitoneale. E stato dato il precetto di non incidere le fist,,lc che s'aprono nella parete anteriore del Retto per il timure di ledere la prostata , l' uretra o la vescica. Timore vano; gi.accbè in quant'3lla proshita , le sue lesioni non sono di grandissimo momenti) ed io qua·nto
all' uretra ed tilla vescica , se questi organi non son o compresi dal male, ciò cbe si couoscerebbe dall'uscila dell'orina , non po3sOo essi TiOJaner uft'esi dal gammautte il quale nou esce dalla scanalatui-a della tenta da cui la fistola è cow'i ofìlzala (Oss. 2). (Continua)
D .KLLF. I'R1.NCll',ALI CAGlO~I DELU. 11AGG10M MÒRTALITÀ CITB EBBE LUOGO NELLO Sl'l!DALP. DI CusEo i\'EL ,, ,, OUADRJlrKSTRF. Dllr,
1853 , CON ALCUNR ANNOTAZ ION I CUN1CITI! ( 4)
(Del Doli.
MOTTB\'1
Med. dell'S0 Batt. dei .Bersaglieri)
:È il morbillo un esantema contagioso che a quand'a quando si svolge in vaste proporzioni in delcrmioate lo_calilà e vi lascia memorie mollo dolorose della sua malefica possanza per i molli infermi che tra~cioa alla tomba; desso assale. per soli lo l'età infantile,· ma non risparmia nemmeno la robusta giovenlù. I casi da noi ora raccolLi confermau un tale faLto; giacchè i nostri infermi avevano lutti l'età dai 20 ai 24- anni. I medesimi'inoltrc appoggiano ancl~e l'asserzione d'alcuni Osserva.Lori i quali voglion il morbillo molto più _micidiale nella gioventù che 11ella minor elà. Di fallo, sopra 3a. casj , totale dei morbillosi curati in questo Spedale dei qual i 13 a<l eruzione secondaria, consecutiva ad altri mali , ebbiìno la sventura di perdere quattro infermi cioè circa il uono degli aqimalal.i. Nell'epidemia di cui ragioniamo il morbillo fu in tre casi accompagnato dalla rosolia la quale a noi sembra il primo e più leggiero grado del medesimo, non essendovi caralleri anatomici o fìsiologict essenziali che li ,differenzino fra.di loro, ma sollanlo una sc{mplice mitez1.a dei fenomeni propri i del morbill o nella rosolia e 11ei sintomi generali ond'esso è per solito accompagnato. Nei tre casi da noi raccolli l'apparizione dell'esantema fu. preceduta da leggiero movimenlo febbrile, da stanchezza. nei membri e da irritaiione leggierissima della mucosa delle narici e di quella delle 1 fauci: l'esantema era cosliloito da macch.i~ rosee, appena rilevale e percorse le sue fasi iu due o Lre giorni, passati i quali le,macchie scomparvero con disquammazione uulla o limitala a piccole forfore, e gl'infermi furono bene presto risanali. I?ra gli altri morbi ci1lanei che non mancano tli comparire durante l'epid1;;mia ùel morbillo, noi osservammo in un caso la mi9liat·e (nel Bers. Roggiero· della 37° Cornp); l'infermo giaceva a letto per acuta e grivissima affezione gaslro·-enlero-menjngea che tenne per vari i _giorni di seguito in pericolo evidente la di lui vita; sul finire del secondo settenario della malallia comparve un'abbondante eruzione morbillosa sul pello , sul collo 1 =su la faccia e su i bracci ; comparvero quindi le migliari su l'addoroine in forma di goccioline d'acqua, bianco-cristalline e trasparenti : coteste due eruzioni steUer appariscenli per quattro giorni la priina, per cinqut\ la_seconda e furon il segnale dell'avviantesi risoluzione del morbo che fu poi ~ondotto a buon fio.e dopo un mese e me1.z.o di cura , con l'ultimarsi della quale lulla la pelle d'ell'infcrmo si disquammò per inliero a larghe e sottili falde èpidermoitlee, massimamente nelle parli stale sede del morbillo ; e la disquammaz.ione continuò ad operarsi per molti giorni, dopo i quali l'am(1) Coni. Yed. il n° 52 dal 2° aono d el Gioruale.
6I a noi più. consenia11eo al vero il riconoscerli attinenti a malati>, ripigl.iale le forze e la nutrizione, fu licenziato questa famiglia ùi morbi, anz1 , ch'.essere imbarazzati nel dallo Spedale io pieno stat<>" di guarigio-ne, . . élassificarli fo aUro modo, li caso da n9i ora rife.rito, .se In un allr'infermo (~fichele Descin, della Compagnta d1 non vuolsi aggiudicarlo all'epid.emia morbillo.sa ch'infieriva.. Deposito), il morbillo s'assoe,iò all'o_r,ticaria, s~arsa quà ~ nel tempo in ·cui l;osserv' avamo ,·con1..e polrassi definirlo 'f Jà fra le macchie dell'eritema, ma p1µ pi,:onnnciala e quas1 La benefica influenza che ta-lor esercita l'apparire del sola ~,el dorso, con gros;,o e s_vari~le rilevat~zze cu.tanee . morbillo sul buon esilo d'allre infermità già in corso; l'a:b· che scomparivano per ricompa;rire ili _nuovo <,1ccomp~gn ale biam anc~è noi osser.vato oel Coscrillo Sarùo, Giovanni da incomodo prurito. La doppia affoz1one però era d un inGiran: Costui entrava nello S'pedale ai 6 del p. p. febbraio dole mite ed io pochi giorni l'abbo·n'.!anle s_odore .e le freper febbre gastrica acuta, con pòlsi piccolj , profondi , quenti continuate deiezio,ni ~lxi ne ~~ovpc,ate_ c:on l'uso conoscuri e frequenti , con lingua secca, lanceola!a e vivatinuato per quiHtro giorni ,di rimediL purgaC1v1 ne procuramenle punteggiala all'.wice; cori sete inter.isa; con . iuaprono la compiuta risoluzione, pelenza; con. senso d'ardor,e nelle fauci e lungo l'esofago; Arlche l'eruzione ~orbillosa presentò diversi gradi nella con sensibilità aumentala all'epigastrio; con tensione delsua forma e svariate anomalie nel decorso·. Nella maggiore. l'atldomine, con ·meteorismo, con stilichèzza e co.n cefalea parte degl'infermi le ll)a~chie cutanee si mostrarono con,frontale·: tìal lato delle vié del respiro nessun sintom~ mor-fluenli alla faccia ed al collo, discretam.ente rialzate e d} boso. Fu t,osto messo in pratica Uti melo.do anlillogislico colore ros~o-vivo; ma in d.ue casi furono silfatlamente pròmolto attivò, basato sopr~lluLlo su cinque salassi, prati- · nuriciale d;t potersi quasi ritenere quali tuhercolel.li d'un ca tigli nei primi tre gio'rr.,i ., su la dieta figoro·s a, su l'uso rosso intenso, lendenle al violace"o: in q.uesti la febbre continuato del ghiaccio e delle l~E:vande subacido-gom·concomilan'te ed i sinton\i d'irritllzione_de\le vie del respiro mose, su i clisteri e cataplasmi mo1tilivi. Al 7° gion·10 cli furon in proporzione pÌÙ risentili e gl;i11fetmi. prPS.entarono maiali.i a, previ i alcuni sinloini iàitativi ai bronchi, si fece pur anche fenomeni cerebrali di \eg-giero suh,delirio, con manife~[o il morbillo -alle braccia éd al lrouc:"o_, con. q'ualche forte -eefalea, con ìn.sonnia e con ioquieludine ·generale rara macchia alla faccia:' da questo momento la febbre per cui fu uopo rit.orrer àd abbondanti salassi generali : gastrica cominciò volger al megli-o, sin a ·che fu risolta entrambi gli ammalali ebbero però ·la forl~na .di risanare. per in liero e l'infer~o usci guarito dallo Spedale ai 29 del Ebbi mo pur un caso di mòrbilli sir1e ·mo1;billis, Nelle epidemedesimo mese. · , mie esantematiche gli Osservatori , in capo ai quali sta Al rovescio-di ques.Lo caso, la. comparsa. dell'esantema · S-y:denham, p-arlano d'infermi i quali presentano talli i feeffettuatasi nel decorso del processo di .. tubercolizzazione nomeni generali dell'epidemia · dominante, ne hanno il polmonare che andava rapidamente consumand'il Coscritto medesimo decorso e lerminan all'uguale mani"era senza che Sardo , Michele .Oddighi , sembra che n'abbia affreUalo per allrò si rilevi l'eruzione specifica: sonn questi casi non l'ultimo fio e. Quest'infermo a veya lutl'i caratteri fisici deltroppo frequenLi, ma che lutlavia si presenlan in , siffatta l'ab_ilo lisiC'O; d'imperfetta evòluzione di corpo da rassoclasse di epidemie. Anche. a noi se n~ off~ì_un bell'esempio migliare piurtoslo ad un ragazzo di H ; ,o •I 5 anni; d'abito nel Bersa·glier,e Alessio Piscino, della 23a Comp. Dopo dQe gracilissimo, a pelle caì1dìda , fìna e.delicata con rossezza giorni di proslr-aii-one di f;rze , d.i malessere generale con ciréo,s_crilta a·Jle guance .; seni'alc-un pelo $Ul ·me'nto ; di -pellè meno fresc1:1- del n.aturale, fu ricoveralo ano· Spesale -~ello assai · risL~·eHo , schi_acciato e prolungato in · basso , ai 3 di febbraio p. p. con cefalea frontale, con lagrim.azione, e.on gli arti superiori sollili' lunghi e sproporzionati al C01\ corizza, COJl inilazione. e secche_ zza alle fauci, con tronco; dì carni flosce _; d'occhi vivi e penelranti, .con calosse rat~, co.n resP.iro alquanto c~lere-, cpn fobbée r isentila, con sete, con ·slflicl:iez·,,a e ,con colore rubicondo alla . pelli neri;- di sveglfata intelligenza e di carattere dolc"e e m~nsuelo. Era desso già stato proposto per la riforma pelle del tronco e della .faccia. Èrano. questi i prodromi' di appeua_fu prt'senlato al Corpo e.i~! ~led. di Regg. Dottore · un'imminénle eruzione morbillòsa e siccom'il caso s.cmbrò meritevole cli-cura ·attiva furono dal Doll: Crosa prescritl . Cro.sa. Ma sicc?me _aveva sofferto molto dal lungo yiaggio, cosi al-terio giorno del su<, arcivo dov.etle-riparare nello tre salassi nei primi due giorni di cura e somminislratii Speciale per _mgleslie di respiro che gli si manifestarono decotti rou.cilaginosi resi purgativi con la n:iann·~ : al terzo app~nto nel corso del viaggio du·ranle il quale sop~attutlo grorno., oon il -dec·rescere d.ei sintomi" d'eccilameilto génesoffri, molto per cagioòe ,del fretldò. Nei primi ollò giorni nle e_con il manifestàrsì de! sud or abbonclanlè, la pelle che 1:ebbiri~o, soLt' òcchio , la disorgan izza~i.ooe polmonare in vece di copritsi delle aseellale ,macchie ; ,còminciò .a d~lla_ quale l'in~ermp aveva i gerini organici prima d'esiarsi pallida ed a ricuperar il stio coloré 11aturale : e l'inser. ascrillo alla Mili'zia ._si' tenrre in moderali confinL Di fermo a] quinto giorno era dérto convale?cenle , còn p~lsi fallo aveva egli:solameule uua lieve frequenza di respiro, però affàlto vuoti e ·cedevoli, sebbene fosse ncll'e(à più rocon tosse_umida e' con sp_uli mUcoso-catarra,li, con febbre busta della vita .. di cosliluzi?He fisica molto gagliarda· e appena sensibile o"el . giorno 111a' esacerbantesi . nella sera , gli si fos&ero praticale tre sole cacciale di saogue. Però si con s.en-so ·d'opp_ressiotie .al.pello, con dolorj vaganti quà rimise ì,ì breve tempo, talchè ai 1i del medesimo mese e _là nell'ambito del -torace, ·con ollusilà·<li suono nelle refu_licenzialo ;dallo Sped3Je. gidni s,uperiori del n:re·de.simo, con diminuzione d·ei rÙmori Alcuni Pral!ci mis.e r in derisione e negaron a spada traltà res_riratorii e con rantòli mucosi .di d\vers-é specie, Regoi c~si pubblic~li di fetibri erullive non accomp.agnàte dallari aveva le funzioni digestive, ma l'appetito éosi vorace l'esan{ema: noi non vogliaµi enlrare'giudici in-cc,test<l,_qui~ slione; ma siccome èotesli casi non sono rari come -di- I che malEl sapeva ra:ssegòarsi ' alla diel~ leggiera a cui era; · .cemmo, nel decorso delle epidemie esantemaiiche delle I stato sotto_posto per la malattia di pettp . . -· Ai 30 di gennaio cioè di:ci giorni d9po il suo .ingresso qua'li hann_o _tult-a l'im~tonta: , mei10 l'erÙziooé, -s.embra · 0
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- 62 conseguente al morbillo che s~ol avvera.rsi più sovente nello Speda}~, l'ammalato non avendo P,Olulo sfuggi_r alla mislerio:"a infl'uenza dell'epidemia morbillosa ch e còminnella primavera per ie v)cissiludini _alUJosferich~ più freci ava appunlo diffoodersi ·fra questi Militari, andò coquenti in detta stagione l'abbiamo p.ut·e con nostro dolore. prendosi nella superficie del _suo' còrpo:di macchie rilevale, osservato ih .taluno dei molli ragazzi 'da noi curali per rosso-pall_ide le quati si raocolserin maggiore _numerq al ,moruillo in qJÌesla cillà nel corso della passata epidemia; pèlto e do.po quàtlro giorni scomparvero quasi ad un tràllo , ciò che ci ve.une pure confermato dai nosLri Colleghi . con successiva disquanrniazione _delle parti intaccale. fo Nel ca·so ·di cui abbiam'o tessuto la sloria risconlravansi segui Lo a _quest'eruzione, i_si ntomi della m-alaLLia polmonare,· le in<l1cazio,ni per l'uso de-ll'olio di fega to di merluzzo. pre-- . a-ssunsero bene presto lln, an~a.mento sempr~ più grave e conizzato nella cura della Lisichezza polmonarè?Da. quanro mi"nacçioso: comparver in pochi giorni ,gli spuli grigiofu sin ad ora pubùlicato su- le virlù prodigiose di questo purulenti , i sudori nollurili abbondanti, massimamente al nuovo farmaco in unà serie d'infermità, massimaménte in petlo, il rapido e ·progressivç dèperimenlo delle forze e quelle a fondo scrofoloso e dalle osservazipni pratiche da della nultizion"e . la: dia'rrèa colliquativa con i:neleorismo e noi pi1re raccolte risulta ch'il di lui uso debb'èssere conCO.Il dolori ag\'.inle:;lini, l'inappetenza COO sete ihlensa ·e tin@to a lungo per settimane e settimane se vuolsi che le con vivissi mo desiderio di bevande fredde e fi.nalmenle la modific-azi.oui chinìic·o-orga1ìiche da esso prodotte.giungano febbre continua con pelle secca ed·utenf~: a tutti cotesti ,·· a quel gra<lo vol:ulo per ·otfenere la-risoluzione· ctel morbo. sinlo.mi s'aggiungano l'ambascia cièl r~spiro e Unten:_oUa Per-siffatte ragioni che non àmmetlon cc.ceii oni di sorte!, loquela e bene tosto si giudicherà che lo staro di questo l' olio di m.erluzzo è conlrindieato nelle li'sichezze p,olmo,ihfeliGe Coscritto non arnme_tteva più risorse di sorra e nari-a corso rapido le qu~l1 conducon in breve lempo gli faceva presagir imminente l'ultimo di lui fine che-realinfer~i al sepolcro e son accompagnale da sintomi di viva mente s'e.ffellùò, ai ·z:z di febbraio cioè 33 sdi giorni dopo reazio·ne ipfiammaloria e da· lesioni intestlnali-diarroiche. l'.incominciata cura .,Vctolsi però n-otare che, a malgra<l~ In siffatti casi, pur troppo non rari, la ~ezi.one dei cadaveri dell'imponenza degl'indicati si otomi razionali, i fisici del .fa riscorìtrar 'i Lubercoli miglià.1i dissemi n~li" nella ~ostanza petto non variarono. mai gr.an fallo da quèll i ·raccolti néi e su la ?uperfic·ic del pol~one allo slalo di crudilà o più o priri1i giorni e che non vi furono mai quelli . <le,rotanli 'la 1i1eno fusi ed ammolliti. formazfone delle caverne ·polmonari. '(ìuesla verità pr.alica della massima importanza e_d a cui vuolsi porre mente quando trattasi d'ammi,nislrare Folio di Ali~ sezione del ·cadavere si rilevò quanto segue: ma.merluzzo nelle affezioni consuntive' del polmçne, fu e,spresrasmo compiuto: aderenze lasse, C!~lhilari, solli li e facilsamenle nolata dal chiarissimo Dott. Alessandro SeÌla nelme11"te lacerabili. fra le pleure ed il co·slalo nella parte alta l'imporla~te suo La~oro su questo rimedioJ pubblicalo ,;ei di questo:. polmoni sani' nelle _loTo porziqni inferiori, ma fascicoli del" ·I 8!:>'I d.el Gioniale di questa R Accademia nelle snperiori, gremiti ne!ia mas.sima parle di piccoli tuMedico~Chirurgièa e fu p&rimenlè nel corso di.quest'anno herco_li migliarì-, alcuni allo sl,: lo di _crudità, altri gia fusj notala <lai Prof. Girola nella Relazione ch'egli foce al precosfituili da pus che in forma d'altrcllante goociolioe usciva lodalo A:C'ùaileruioo Consesso. d"ella ·guarigio11e del'lisico incon la pressione daHe·cellule polmonari, mentre la sosl<1:nza 30 stadio, olteiiuta con l' uso continua-lo durante due mesi dell'organo intermedio nq_n offriva alcu~a notevole altera., dell'o_lio in discorso; Memorie quesle -e_ntrambe eh~ r~czione nè di slrullura nè di co lore: n.e.5su_pa caverna: iniecomandiam alla sllvera meditazione d_egli 'r;ludiosj_ nostri zione viva nell'albero bronchiale, speci~lmenlc !)elle sue Lettori.' · · più fine. ramificazioni : incipiente ipertrofia del ventricolo destro dèl· cuore, accompagnata da quella del fegato il Nel caso ~he abbiamo sopra descritto _dell'Oddighi-, il qu-al ultimo· appariva· lutùnzuppalo di sangue: milz-a' nello Dotl. Crosa aveva b.enissimò rivolto .l'animo alf'amininistato naluralc è.così pure gli organi digerrnti, salvo alcune &lrazi'one dell' 1)lio di fegato d\ merluzzò ' ar,pena i fono.: macchi.e ardesiache, spaTse qua e là nella rnucòsa degli meni d'acuta [rritazione che offriva l'informò nei primi intestini crassi con am>mòlljmento della medesima': giorni di Cl!r<J. n·ello Spedale avessero ceduto all'attivalosr La predisposizione organica ·alla: tisichezz~. os~ia la dia- _ melodo aoliflogi.slico ; ma· questi in vece, c·ome vedemmo, non solo,-non ebbero mai tregua, ma vi.s'aggiun-sero b.eile tesi tubercolÒsa cti'in quest'infermo era esagerala al mag-· presto gl'intest.i11ali ; di modo ché s'eb'be _a fare più ad uria· . giore s.ùo grado, ci. rende faéile la spiegazìon·e dell'anda-vera flogosi acu~, .anzichè a quella ~pe0.iale disorganiiza.mente precipitalo còn cuì procédè la malallia che lo- conzione polmo·oare -col)osciu.La con il nome di tisichezza la dusse-alla lomLa, quando riflelliam ai disagi da'esso p·atili quale va svjluppanclosi per lo più fo modo inavverlilò -od ne)lc n1a'roie per trasferirsi al Co_rpo in questa CiÙà, al appena seìl'sibile e proè~de con maggior.o minore lentezza freddo della stagione in ,cui furono le medesime effeUµate, sin a-che.ha pro.dolli gl'irreparabili guasti che ne èostiluiai trascurati primordii ilell'ìrrilazione bronchiale che già sco11 il primo. e nefa_sto suo càraltP.re. . lo av.e\'a molestato in ,questo frallempo e p~r ùllimo alla sopraggil,rntagli complic~iione 10orhillosa. ·Quèsl'ultima Uno dei C(lralleri più-singolar(e costanti che osservammo circostanza vuol essere principalmente avvertita, perchè in, tu lii i'morbiÌlosi dei quali ragioli\amo-, fn l_a quali-là: dei Pratici tutti , Stoll, Franck, Sydenham, -Tommasini, e'cc., gli spul( i_qu.~li fino· dai primi giorni deJL'eruzione ci appaconvengono nel_ ricqnoscere ·1a luberco)o~i· polnio!}are sic-rivano grigio-giallastri, omogenei, difiluenti e tali 'da essere come u_na delle più frequenti sequele del morbillo in quell~ paragonati per" i loro caratteri fisici agli spuli purulen!i del. _persone che vi sof!O pfedisposle. ~ ciò per cagione dell'ir:- , 3° stadio, della tisichezza, e ciò anche in. quegt1infermi jn rit~ziòne flogistica piti. o meJ10 viva al\e vie ·respiraLQr.ie cui l'esam~ statico del petto annunciava fa più sémplice che precede la co~parsa di siffalla malattia e·ne .accom.~ronchite capillare_: per- lo 'che .a pri!)la giunfa e senza jl pagna. le rsuccesslve sue. fasi. ~Questo fatto de)la. tisichezza sussidio di qu.esto·,validissimo diagnostico dell~ · malattie
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degli organi del respiro avrebber imposto a qualsia$i ~ra.:. , Sf:d~le_ lulto _ad no tratto gravemente ammalò otfrend'in priuc1p1_0 1 smtom1 d'una febbre reumatica a cui nel giorno dopo si lico oculato. SilfàUi sputi poi in ut) ron la tosse perduraaggrnnsero la difficoltà di respiro, la tosse con l'antolo crepitante rono moll'al di là. dell'esantema sin a che rendendosi per alla parlo posteriore d1amendue i polmoni, ma sopratlullò al sìgradi semplicemente mucosi veniva cosi annunciala I;,. de.· oislro, la dimio·a:zione nella risonaoza delle pareli tòraciche ed i( dolore al costato sìuistro;-motivo-eer cui eg!i, fatta diagnosi di fioitiva e pr0ssima \oJO cessaiione. Questa specialità capleùro-polmonite, gli fece P,~a,ticare quattro ahbondanli salassì ralleristica degli spu.li l'aùhia~o poi si,ogol ar~enle osser.dal braccio oolle prime quaraot'ott' oro, oltr'ad allri opportuni vala nei roorbillosi Sardi a cagione della maggiore profoncomp_ensi terapeutici. A maggiormente coofermaré la diagoosi dità della lesiolle della mucosa bronchiale dipendenle dalla da lrn prononciala il Doli. Sclaverani aggiunge che l'indomani più viva e pungente impressione eserci l~La su la medesima del giorno in cui il ]l{ed. Dìv. ordinò èhe· il Querio fosse lrasÌocalo nella Seziono <li Medicina, avendolo egli per propria istrudal freddo della passata stagion invernale che, come già notammo, rinsci loro più sensibile e più efficace di.procl u-
ziooi morbose di quello che. negli altri ammalati.
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(Contin~a)
llELAZIONB DllLL"E CON'FERENZE SCIENTIFICHE (Mese d'agosto. 2a Totnatci). In qoesl'Adooaoza furon o posti in discassfooe akoni punti'<li Servizìo relntiv.i allo l3agualure ed .).11(1 S<;aola cli nuoÌ<)dci Soldati. A siA'alla discussione presero parte quasi ~ulti gli . Uffiziali di Sanità presenti alla Sedala, seoza elle però si venisse. ad uoa conchiosione in proposi.lo la qual<: fu rimandata a tempo più opportuno cioè a qnando pe1' ulteriori e pitì maturi studìi alcani falli io vario senso interpretati da diversi Uffiziali di Sanità fossero chiari li por modo da oon a,umenere dubbio di sorta. li f. f. di Presidente Dol~. Bima diresse quini.li la parola ai l\fedici Militari dei Cot· pi dei qu,11i era imminente il cambio di Guarnigione e riugrazianlloli della valida e cootinoata cooperazione da essi loro prestata oelle vàrie conliogeoze del Servizio di Spedale e di Quartiere e seco loro felicitandosi del perfetto accordo cho seppero mai sempre ioaltc,ralo mantener in ogni circostanza disse noo potersi p~ù oramai dubitare che siff11llo accordo non sia per .c!!sere comune a latl'il Corpo Saoilario ìllili!are ir\ qua_lunque ~onlingeoz_a di luo~o, di tempo e di circostanza, gin.çcbè 11 medesimo !covasi presentemente composto d'Ulliziali Saoilarii dislinli per istudin, per ioge~oo e per nobili q_ualità di cuore. ScIAMBEnì. lo vista dell'immioeoto cambio di Goarnigione della .Brill.ala Conco il Outl. '1'1lnisi propone ali' Ad aoauza la nomina d'Dn Seg-relario per le Goofereoze in sostituzione del Dottore Costanzo che parte con J,1 medesima Brigala. Il Presidente nell'accogliere la proposta d~I noa. Tunisi'fa l'Hlettere all'Adunanza che, a suo avviso; sarebbe migliore cosa nou -addinnire alla nomina defi.nili va del Segretario se noo allorchè per l'arrirn ~el 3° l\eg~. Fan!. o del Doli Alfurno comandato ai Bagoi d'Aix 11 ,mm,~~o <lo~I( ll'?'tiàli S~nitarii dt:lla Guarnigione e dello S.pednle _M1hlaro à1 Sèlamber1· sàrà compiuto, e propon intanto la oom1oa d'un Segretario prowisorio. L'Adonanza ac1:ostandosi all'opinione ?el PresiJente nomina a Segretario provvisorio il Oolt, Crerna 11,quufo riogrivtia i .suo i Colleghi dell'onerovolc fì. ducia accordalagli. Il .E'res~dente pr~ga poi ~I Dolt. Cosl1rnzo, allualmento Capo ~olla. SO:a}lO)te Medica, a vole re pc1' sommi capi l.raccjare la Stor~a dt du~ 1nter~ssantì~simf ct1si cbo non ba guarì ebbero sgràz,,at~mcnt~ un _mfaus!o esito onde queUi"fra i Colleghi cho per r_ag,~no d1 serv1z10 non piJleroo osservarli ed assister alle Sc1.1001 cadaveciche, non vadano defraudali delle ind!l"ioi .pralicbe cbo dai m~àesim'.i pOlrebber emergere. · " · · . JI Doli. Costanzo risponde di oon essere preparalo a parlare lD~~rn? a sllfa;to ?rgomento, ma èhe ciò oul,ta .meno per aderh·e all inv~o d~l I resJdeoto no lorrrà par-ola, sperando però che ,il medesimo 11 qa'ale osservò àllo::itamen te esso pure . l'andamento delle do? mal~Ctìo in discorso, no approvò la cara ed assis tette alle yratumtes1 aotossir., forn irà quei circ.ostan.7-iati rag 6oagli,che a_ lui, noo preparalo , potrebbero sfuggire. SiGcome. però i I Que~,o Soldato_ nell'~ 0.1\egg. ~~o l. passò dalla Sezione di Chirurgia n quella ?1 Mcd teina, cosi 11Doll. Costanzo.si rivolge al Doltore Scl~voran1 pre~andolo a,vQlen) r-if~rire le prime fasi della. ma' latt,a del Quer1ò. Espone_ il ~ottore ~clarerani éhe questo .giovine ·soldato di isort~ c-0sdtttu z~ono e d1 temperamento sanguigno, entrato nella ez1q_ne a 101 diretta per semplice foroncolo aWantibraccio destro mentre, guarito di siffatta malattia, stava per uscir-e da.Ilo TOJHNO.
zione visitato trovò clic agli altri sintomi carallcrislici della malattia iufiammaloria dei polmoni s'er<! ancor aggit_m to quello degli escreati sanguigni. · A questo ponto il Doli. Costan:1.0 riprende la parola e dice che avend'anch'cgU fatta diagnosi di pleuro polmooile insistette nella cura anti nogislica e che dopo parecchi altri salassi falli pratièa'r all':1mmalalo, cessaron iJ,dolore locale, l'ansietà del respiro e la loss~ e rliminuì mollo ìa riaziono generale; che però qualche tempo dopo venner iu sceoa sintomi di febbre lifoidea ed in fine an'eruzione tniliaro abbondante,-prec~<luta ed accompagnata <la profnso sudore, da arsora alfo faaci, da iosonuio e da non mai interrotta ai;ilazione·; e.be quando l'uso continuato del ghiaccio ; <l!llle bevande suh;tcido e cli qualche pozione oalmaate aveva ·mitigata la-maggiore parie dei sintomi, insorse un profondo e cònlinualo dolore alfa regioi;ie lombare sinistra, conscguilalo_quasl subilo da scarsa orinazione sedimentosa e da vespertine l'sacerbazioi:i febbrili lo quali esordientlo con ribrezzi e lasciaodo però supporre l'osistcnza d'una complica·ziooe periodic?1 fnrono senza ctJmpenso combattute con alcune dosi di citrato di rhioino; cbe iotaoto l'emissione dell'orina divenne sempre pit'i scarsa, folente e sodimenlosa ricomparendo con mag~ior intensità i siotowi tifojdoi in mezzo ai quali dopo parecchi giorni d'agonia cessava di viver il Querio; che finalmente alla seziono cadaverica si rinvennero le seguenli li:sionì: atrofia del polmouc sinistro; aderenza della p)eura costale con la polmonare dello stes5o lato, fatta da parecd1i slrati di lfofa coagulata, concreta e quasi organizzata; lracce evidenti d'ioiiamma1.ionc nella mt1cosa gaslrenlerica e specialmente in quol)a che tappezza l'ultim:1 porziouo dell'in1es1ino gracile e la prima porzione del cieco dove la macosa si rioveniva ammolli''\ 1 ioiellnta e colorata in rosso ; dimiouzion,o ciel calibro in alcuni tratti di quesli medesimi inle$tini; rene destro ipertrofico ed aumenlalo del doppio dell'ordinario, quasi che la natura avesso_voluto sopperit·e con l'aumentalo volnmo di qoesto alla fanziono sospesa dell'i!llrù rone in parte suppurnto ed in pàrte degenerato per rnodo da ·non lascia1·e più scorgere le tracce delle d1.e sostanze, corlil:alé e mammellooata. Conchiade quiod'il Doli. Costanzo cI1e dall'~pparato i;inlomatologico, <lalt'àndame!1to della mal:tllfa e dalltJ lesioni organiche rTnyeoute nél cactavero del Queno si può dodurro : 1° che il Quel'io fu primieramente tocco·da plc111·0,polmonilc; 1,.!'1 cbe nella convalescenza di qaesta si manifestò una feb!>ro tifoidea di cui l'eruzione miliare n~~ fu che un epifenomeno: 3° cbo la febbre tifoidea si complicò più llmli, cpme Raycr io simili casi ba più volte osservato con·)lna nefrite passata all'esito dr sòppurazione: ,to che I dat; e non coi~cesso chela nefrite fosse primaria e. la febbre tifoidea seconchma, il metodo di cura sarebbe in o.gai caso idenlico. Faceo(l~si poi il Oolt. Costanzo à parlare del secondo oaso di morte·a 1:ui.al!udova il Presidente, espon essere Msl fatui esito toccato al Soldato Peccbiniuo dell'8° n.egg. Fanl., di temperamento nervoso e di costttuzione piulloslo gracile, il qual ora e ntrato f!Cllo ~peJar~ per dis,fUtt:rfa. N_ar ra come quest'ammalato !)Cl prn~o gwrno d1 sua peqnnne n~a nello Spcdt1le avesse il polso in cood1z:uuc naluralé , la lìngua umida ma tmpanialà, l'iuapp(lteoza con poca sete ed il tenesmo con rare evacuazioni mucose e c_on_ lievi dolori ri_correnti alla region iliaca sinistra; come la n:tercefu n sala;;so o d' un'operniione cli sa_nguisusil1e tulli questi smlOJlll cessas.sero per modo da a·ccondisceoder c1I desidel'io doX1·,1~mal.ito acròrdaudogli alcuue 10:::-i:iere minestre. le quali però eccitarono di bel nuovo le già debellalo sofferenze, talchi: per cessar,le assolulamenle dovette-fare di bel nuovo ricorso a,J una operazione cli canguisughe all'ano-ed all'amminislrazione.di be\'~ode blarJdamoòte lassative; corn'il Peccl!.inioo, a convalescenza gra stabile, osseod'uscito nel corlile in un giorno in coi l'atmosfera non sol9 era umida ma aòche fredda , ricadeva ona seconda volta per dolori viQlenlissimi al lato s ipislro dQll'addoinioe precisamente in corrispondenza dell'inflessione iliaoa del .èolon·cJu 0
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'.')!LL' ATTO DELLA CLOl\0}'01\MlZZ.AZIO]'iE. L'Autore vorrebbe che fosse eseguila da nq Medico esercitalo e·d intelli"'ente beva.ude macilaginose, ai clisteri calmanti ed ai catapl,asmi molop_rur~ da un Medico cµe v'allendesse com'ad una spec'ia1itivi, t.uttavia li descritti sintomi mor bosi non solo no n dimin uiJita , v1ncola1,1dolo a.Ile seguenti regole ui1iformi: <d O çollorono, m~ s'associaron ad' un'emorragia anale. di sangue venoso corrotto e fetente, a somma pro.sirazio.ne di forze , a lipotimie a c.,ue , èom·u·s~ Guérin ,· il cloroformio in una boccella sesudori freddi, a meteorismo, a somma celerità e piccolezza 'ai gnala ~i gramma in _gramma onde conoscerne preèisaP?lso ed a lutti quegli, aftri sintoooi che caratterizzaii il :inorbus mente I esalta dose~2.c' numerare c·on un orol<Wio a secondi niger Hippocrntis, l'esito fatale -del quale non si poiè impedire i~ tempo imp.iega.to r~ell'inalazione, la cp~apli_làdelle_pu!sa·nè con.i clisteri freddi, tonici e. ~timolan.ti, nè con le limonate ~inerali, nè con le decozioni di valeriana e'd'ai'nica alle ·quali ' z1.0)11 e delle .10sp1~~z1oni polmonari; osservare la frequenza an<Iavan unite alc.ùne gòcc.e deJ liquor aoadino d'lloll'mann; coe. la fo rza de1 balt1l.1del cuore e cessare l'i'nalazion e appena . me, ad ultimo, l'autossia svelasse'traéce d'infiammazione all'inche d1scendou a .60 pulsazioni · 3° soJ,Uminis~rare secondo testino crasso, chiazze ca.ncreoose all'inflessiono iliaca , ulcere il consiglio di Sédillot, all'am~'alato corièàto eà.'avente. il carcinomato~e all'ioteslìoo rclto di cui l'estremità inferiore si mo~traya compresa da compiuta d~g~ne razione scinosa. Ulticapo sollevalo da, un -guançiale, il clorofo rmio col mezzo di mata cfaesta sposizìone , s'apre tra il Pn;isidente ed il Dott. Cou~ f~·zzol~~to gramma per gramma e progredeud'a dosi magstanzo una discussio·ne in proposito la qualè però ' non polè esg1on e p!u_co~cenlr4le ; 4• mantenere dapprima il fazzòs~re gr!l~eguìla per esser il primo chiamalo acl altre,iocumbeme lello a cerla distanza dalla bocca e dalle narici e, rassicud1 serv1z10. · rando. l'ammalalo con dolci parole, .avvicinarlo alla bocca .in modo ch'essa Testi in parlè scoperta .ond'evilare l'asfissia per insufficienza d'aria; 5° pizzicare sino (ia p:rincip_io dolcemente la mano dell'ammalato e chiedergli: che cosa vi faccio? 6° appena che l'ammalato, rimasto sin allora tr.an'Hl-VISTA. DE~ GIORNALI . qu_illo,., r.is~ònde con crescent~ energia: · voi mi pizzicate! .- , ";?1 m1 p1zz1cate I s~arsene guardinghi perocchè è prossimo . (S11oto'del .Òott.. GiACOMETTI) . ~istante del.la perd)la delle percezjoni e 9el 5enlimento; . Delle reaple da osservarsi 11elt'.uso del cloroformio. I casi ' J<doghere llfazzolello ed e,eguire l'operazione tosto che il di morte per usò del cloroformio s'aùmentano per modo senso è abolito ; altrimeple sopraggiunge la risoluzione che a pi~1,.di .ei.nquanla \1Scende oramai il loro numero; ~us~olar~; 8° una. lie~e .agilazi_o ne, la loquaci(à, molti on dechè la suà virLù af!E'stesica, .riguardala già siccome 1nco_ ere11l1ed allu~,maz1on1. le. qt~ali sovente accompagnano provvidenziale, ,sia per inspirare diffidenz;i e sgomenl'o. Se 11 primo grado del! anestesia rndir.ano che debboosi cessare .però _ci f~cciam ad analizzare tali sini~tri aco+denti ne.Ile dile inspirazioni cJoroformiche; 9° giunlo questo periodo, biverse loro cirèoslanze . troveremo che la trascuranza di 5.ogna osservare con maggior allenzione lo slalo del cuore, quelle rt?gole le quàli debbono governare la dorofordel polso e della respirazione. E s·e gli effetti dell'foala-zione ~ izzazion e costituisce la precipua per non .dire l'unica cacontinuasser od anche aumenlasser e se iovolcrntaria·mente gione dei me.desimi . Fl.oure11s gel.lò la base di queste regole si fosse procu~ala la/i~ol.uzione &enera~e. (~~ p~riodo), s.i ((Uf\ndo con le s.ue belle sperienze e sc·overle dimostrò porran110 senz,indug10 rn uso quei mezzi 1nd1cal1 per ritorcome l'azione del cloroformio progressivamente si manin.are.f an~3lesia al primo ~rado; ,10° si sospenderà l'ioalaf~sti SLii lobi cerebrali, sul cenellello , su la melà posleZIOl~é se rni,orgono spasmi deBa irlringe , Losse ripelula , r1ore e 'su le rad ici sensifere del mido\lo s,pioale, indi su la schruma a)la bocca, depres_siooe notevole , impedirn.ènto met.à anterior e su le radiei molr:ci di questo ed in ultimo della resp1:raz1orre , qualche indizi_o d'_imminenle si ncope o su1 mi dollo allungalo e' sul 'nodo de!!11 vi la,.E dappo icliè in congesl1onc cerebrale;·\ .\ 0 parimenlè se l'agilaziòoe che d1 una !ecenlissima Memoria di· ,Baudens (4). si rinvengono talvoll~ accade peq'an.lmalato quando comi ncia a perdere saggiamente svolte e con moll ord1uf formo lale, crediamo )a ~osCJenza è heve, s1 polrà per qualche minu~o seco.ndo fare cosa grata ai nostri LE1ltori inserendole in questo ms1stere ne)la cl'oroformizzazione : ma·.se l'agitazione si fa. fooruale: . ' · · c.e~se_maggior ed estrem11 con .segni di congei;lione cefalica 11 chiarissimo Autore riduce a tr.e ordini le rego.le da e schiuma alla bocca si cesserà; ·I ~· quando l'opei;azione o.sservarsi nell'uso del cloroformio, val a dire prima dellà dura moì~o tempo le inalai.ioni saran·i6LermiLlenli ci'oè socloroformizzazion,e, nel porso .,e dopo dì essa. spes~ e riunovate tosto cge l'amma lalo con un gemilo inPnnu DELLA CLOl\OFOlUllZ'lAZIONE: <( S'esplori benè bene elica il ritorno dei sensi. 1> ·• • • la costituzione del çlwoformizzand'o ; s'ascpltin il cuore ed {)o.Po LA CLOROFOl\MIZùzroNE. <( Quando le cose ~i pasi polmoni ond'assic,urar.si che non v'esistono lesioni or'oasarono re~o!arm.ente nulla resLa a fare e l'ammalato pronniche le quali cqstituiscon: allretlante contrin_dicazioni.Tali ~~roen le ,ritorna m !>e stesso . Ma quando.la cloro(ormizzasono l'asma, gli aneurismi, la tisichezza polnùmarè anche 21one fu spinta agli, estremi ed esistè pericolo della morte nei suoi .Primordii : la clorosi, l'anemia,Ja pioemia, Ja. coallora bisog[la affrrttarsi ·ad usare tutte le risorse dell'Art~ !ea, J~ disposizione alJe c_ongeslio1li'cerebnm, eco., eutrano cioè distruggere. l'a.Lmo·sf'era clorofo rmica mediante la rern questo' nover.o. Lo · stato mqrale sia calmo ed il Medico pentina irruzi0i1e dell'aria, oollocar orizzontalinenle l'ampersuada l'ammalato al P,Unlo da desiderare l'anestesia e m~lato sul. dùrs.o al fin~ di rislabiliré più.facil_meote il cirsappia cattivarsene la coÌifidenza. E se questi manifesta colò (~el~lon consigl.ia d~.capo~:olg~r'lo e Piorry di solle- ì prevenzion,i sfav~revoli oppure si nistri pres,enlimenli , si v~i:gh lutti quattro gh arti); togliere la schiuma:dalla bocca, astenga dal cforoformiziare. In ogni tempo rnorir.oo '1mma\ati p&r sfinimento nervuso, quasi assiderati daJlo spa- 1· st1m?lar~ le fau~i ~d es~mpio'èli Cassaignac; provocare la resp1raz1one arl1fio1ale coropri'rilehd'a!Lernati vamenlele paY«}nto qppure dal, dolore prima, nell'atto ovvero ·poco dopo reti loracjche ed addominali oppure con una. pompa.da un' operazi.one. L'ammalato sarà _a ve nlri<;olo digiuno e si asfissia o da bocca a bocca ad inìitazi<>ne di Ricord· somterrà -conto di tutte le c~gio ni debililan\i che lolgon all'orministrare qualche ·cticchià:la d'acqu~ c9n amnioòia~a cliganismo la ~·aCO'llà di ~esister agli anesl~sic_i: Inoltre sì·prosteri antisp_~s_mo~ic!, s_econdo l'avviso di Joubert, e p~aticurerà che 11 loca.le sia ampio; che fa-c1le nesca la rinnocare cauter1zzaz1om su la_,bocca e su la faringe con l'amvazione· de'll'aria e che si 'trovino sollo mano tulli i mezzi moniaca, come suggerisce Guérin, e ricorrer all'elellricilà.1> necess(lrii, per un pro' nlo soecor$O. >'i. Il Direttore Doti. Cav. ÀRELLA.l\fed. Div. , (1~ Ques'io, .e.ratico non am\netle, come Gu~rin e Robet:l la
tenesmo conseg!.]itato da diarrea di materie pariformi e còn fc)j. . br& violenta'; come, .non ostante il pronto r,itorno ai salassi, alle
:PARTE SEC.ONDA
m,orte per àssidera.;ione e crede ch'.i casi addo!ti:in' appogoi~ di questa siano dovuti piuttosto à che le inalazioni fu.r'ono spfnte agli estremi limiti. Ved. Gai. Méd. ·
11 Vice-Direttore responsabìl.e Doli. M.!'NTELJ.J M. di
n.
Torino 1853. ,Pejaz~a! Tip. Subalpina , Vilj J\lfi!lri 'J-4.
• N...._,....9.
_____________________ _____ __ __
~ ANNOIli.- -...;..
( ai 26 di settembre 1853 )
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GIOllNALE Dl MEDICINA MILI'l,ARE DEL CORPO'SANITARIO DELL~ARllATA SARDA" , I•
L'associaziooe oon si riceve che pe,r un· anno e comincia ·col i" d'agosto. Si pubblica nel Lu nedì di cìascbeduna seUimaoa. rl
JJ prezzo d'associazione In Torino è di L, 10. In Provìncia ed all'Estero, franço di posta L. i t. Si paga per semestri -a~ticipati.
dita di sostanza· io mezzo a partì d·olate di molto tes, suto celluloso .è bene r,résto rìparata: la pelle sottile, , scollata , accartocciata noo avendo tendenza -all'ade: reoz:t , noo v.i vuole molto a veder.è che l'i'ncisione semplice , cotanto utile nella. grandè maggiorità dei .- - -- - ·casi, allungherebbe· in quelli di 'r.ui si trattà anzichè aLbreviar il tempo della su_ppur'azione e d'ella .guarigione. Percbè al postutto' d_ovrel;>besi credere dannosa lll recisi'one di brarii di pene sottile e scollata io alcune rar~ fistole , mc~ntre non· vi ha· Pratico che oon LEZIONI ORALI raccomandi la r·ecisione di lembi lividi, sotti1i e scolDEL PROF. COMMEND, ALESSANDRO RlBEB.I lati d'un grande numero di ribelli 1~lcere cutanee come il mezzo migliore per avviarle alla guarigione ? tr,1c;iate da l Dott PECCO, M~d. d'i Batt. Affincliè nessun sen~ passi inosseì·vato è buona re- • gpla , tosto praticata là principale spaccatui'a , renASCESSI,, SENI E FISTOLE DELL'ANO. (i ) derla' visibile, se non tutta , alrnen in grande parte con il sopra detto traimento della pelle dell'ano , la Nelle fistole dvppie, faua la spaccatura della prima, quale cosa è facile, speci.almente negli ammalati madebbe . tosto praticarsi il taglio dell(l setooda giusta i cilent.i, ·e quindi asciugarla bene e premerne le parti medesimi precetti , e nelle composte , tosto praticato attigue acciò, occorrendo altri seni con la medesima il taglio dei seni atti,gui all'intestino, debbon anche còrnunicanti , d"iano segni di sè con il votamento del. dividersi quelli che souo diretti verso il p·erioeo o l'u(llore ent~o cooteo,uto alla superficie della soluzione verso le natiche io modè che ne risulti una soluzione di continuità sola. In alcuni casJ poi che sono però · di con tinuita. Queste ricerche, anche sottili , sono sopp1ttuùo. iridisp~nsabili quando precedet.t.ero· diversi ra,rissimi, di fisfola complicai.a debbon anche reciascessi e gravi guasti intorno al Retto. E vi ripeto dersi con le forbioi () con il gamrnautte .alcuni'lernbi ancora, Signori, che è' co~a importante ·fare quelle cutanei [clìe .separao e circoscrivon i seodagliàti od dterche.immcdiatamente dopo l'àUv operativo,. perchè aleaoe por-zinni di fistola. quando queste parti ,. pe1· le aper(Jtre dei se.ni ·son allora più ·pervie , l.ottochè. 1~ lorQ durezza o per coosid~1'eV-ole organica altèrapicc·o le, che non piil tardi cioè . quando la solazione zion_e , si gi.t1dièas~er incapaci' di cjcalri7,zare , oppure di CQotinuiiil sad,_io suppurazion.e e .giìi ristretta. lasciassero , ciò che è moltp raro , il fo ndato,sospet.to Avvertasi di non confondere le sòp_rà dette ra-ris. d'una futura degenerazione d i· 1;ea òalora . Arizi in .risime du~ezze degenerate· o minaccianti degenerazioffe guardo· alla pelle debbe, bastare per determinarne la le quali obbligan . ad avere ricorso alla recisione , con 1·ecisi.ooe io ogni maniera di fistola 'l'esse·r éssa disle callos\Jà frequenti compagne delle 6st.9le antiche le u~oa!e , sottile , ìlacc,ida o rovesci'ata e specialmente quali·, senza ricorrer al caustico od alla recisioné cod1~taccata dàlle par ti sotiopqste (Oss. 5) i beochè noQ tanto - racco.mandati dagli Aoticb i , si fo~·dono quasi ancora degenerala, '.giaccrhè conservandola io ta,li G.asi sempre dopo l'oper~ziooe in grazi.a . della èessazione J~ ~'.Jarigi'? oe s~.rebb~ lunga , diffic ile , ançbe impo~dell;infiammaziooe cronica .di cui eran esse un pros~b!le e ne derwerebbe pòi più t:>rdi qecessaria la re · dottò, soprattµt.to -se s'aggi'Ungon alcunè.,scarificazièmi ,c mone; la qllale cosa, olÙ'atr'essere da·nnosa all'ope· ed H luogo uso di poltig1ie mollitive. qua.ndo sono rato , potrebbe scredita1;e l'oper°azio"ne .quasi che fosse piuttosto' considerevoli. . . . stata inutil~. Bo~ cbe alcuni respingono fa recisi one Avverlasi pure che quando, dopo la spaccatura !le_lla pelle· e ne consigliail· in lutti ì ca.si la semprincipale, le ·pareli dell'intestino s'incontrasser ~oche plice incisi?_oe, !'~r<:>hè meno dolorosà ,· piµ s~rnplice , distaccate su i lati della medesima ed assotti~ assai senza pe~d1ta d1 sostanza , _abbreviante p ternpu_della gliale e dis;1gual1, ìÌon satebbe lecito reci<lerle, come suppura~ione e della guarigione , meno sogoetta à,d· emorrag1r,1 e·:conseguitata da minori difforrr.Ìit~. · Mit. le · s'è dettò. d'àleuoi lembi eutànei, poicl}è , quaod'esse non potesser ;rderir alle' parti con.Ligue, la quale co.sa , 'difficoltà, dell'esecuzione son . un mi Ila pP-r clÌi sa rnaè rarissima, ba~terebbe uo~ nuova incisione della parte n~ggiar .il_gamrn·autte: il 'dolore l'emon-agia sono· poco distaccata fn fotta· .la sua, estensione a)loNhè non old1. cosa perchè i tessuti son9 sottili e scollati : Ja pertrepassa la lunghezza del dito, per. otténèrne l'intento 1 ° Dott. PECCO: Lezioni Clfnicbe del Prof. Commeod. Riberi su gli ascessi, seni e fistole dell'ano. ;_ 20 Dottore MoTTINl : Delle princi'pali cagioni della maggiore moria-· lità cb'ebbe luogo nello Spedale di Cuneo. - 3° Relazione delle Conferotize Scientifiche. - 4° Quadro Statislico.
SOMMARJO. -
P.A.RTE PRIMA
(1) Coot. Ved. il n° '8. .
·co~s. 25) .
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E precello dato
da alcuoi che non si debba intra-
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nula a camicia; ad uo cilindro c:ivo h1 ebani.' cootepre'ldei·e la cura di fistol,e ave~ti numerosi fori e seni nuto con nastri ; alla riempitura di G. L. Pe tit cbe su il t.ioiore uon sia, per risultarne slriogimentCJ delconsiste in due luracciolr di filaccica e di cui -questo l'anu ed impedimenlò delle. sue funziooi per i ripetuti è l'uso: s'i ntroduce nel Retto uno di questi lega.to nel tagli dègli sfinteri : aveod'io però !l vuto occasiòoè di mezzo con un filo inceralo e po.i, applicato l'alt ro alcurar.è con felice successo alcnno fistole consimili, e l'esterno contro l'ano, vi s'annodano sopra i due es·Memì v'addurrò i casi (Oss. 3 e 25), cl'edo che questo predi quel filo : a rua oo che si stringe il nodo i due cetto debbn essere circoscrillo enlro determinati litnracci oli scorl'ono l'uno verso l'altro ed i vasi divisi miti, la11to più che vi souo ooLi i easi d'ammalati, rimangono compressi com'in una morsa. Ma questa : riferiti oegli Annali dell'At."te, in cui i doeterzi degli necessità , per mo fin qoi una sola volta incontrata , sfiotcri furooo recisi s~oza che· ne sia succeduto il debb'e11sere oltr'ad ogoi dire rara , peroccbè lo scolo siffatto incomodo. ~i sangue., anzichè riescir inquietante, si ferma quasi Nella donna la fistola dd l'ano esige alcur.e speciali sempre da sè. Ad ogni modo \ri voglio avvertiti che preca uzioni : l'incavo ischiurettale essend'in essa meno ricorrendo alla compressione per ristagnare l'emor,prc,t'undò e l'aponeurosi perineale superficiale meno ragi,l, nascono talvolta gravi patimenti , irresistibile regolare che non nell'uomo , come ben a proposito voglia di defecate, p"Ondo all'ano difficile a sosteoarsi , avverte Velpeau , gli ascessi del margine dell'ano si colìche e tutti i sintomi e gli accìdenti tuttì prodotti .da c9rpi stranieri ,,oluminosi : di guiSf! che conviene aprono bene sovente su il davanti verso la radice delle grandi labbra o tra la forchetta e lu commessura po- . raccomandare ben all'~peruto di n1m fare sforzi , di steriore della vulva; mentre le fistole anali cotanto resistere pel' quanto può al bisognu di spingere cbe raramente s'incontrano nell'uomo su il dal'unli. Più: ' solil.amente svanisce dopo le prime ore , ed è pure · 'l'ttponeurosi perineule superficiale essendo nella donna talvolta necessario ch'un Aiutante sostenga per alcune fin ad un segno confusa · con la (ascia superficiale, gli ore con la sua mano i mezzi com pressivi. Vi voglio parimente avvertili cbe la c1Jmpressio11e, tulLOchè acascessi delle grandi labbra baono tendenza ad avanzarsi verso la parte anteriore dell'ano ed a formare curatam~nte fatta I può esser iosuf1icieote e disugu:.1le, percbè il Retto è capace di gn1ode dilatazione, se una _fistola incompiuta esterna non altrimf:l nte sanabile pure non era già di "soverchiu dilatato prima. Oodecbè Cuorchè aprendola in tulla la sua distesa. Tu quant'alla fistola incompiuta interna, può essa . conviene che b.iine sorvegliate questa compressione e esser operata in uno di questi due modi : se il suo · siate pronti ii rifarla se vi fossero segui d'emorragia interna: con gonfiezza del ventre, si ncopi, pallidezw, fondo vers() la pelle è mollo ed ondeggiante - s'apre con un gammautte rello per renderla <:ompiuta , e pic<:olezza di polso , sensazione di pondo e di corpo poi, inlrodolla la tenta solcata , si spacca tolta la st1·anlero nel Retto. Non succedendo emorragia si 111rdicherà la fo, ,i1a fistola _come si p1•atica nella 6stolu primitivamenle compiuta. Se ali 'opposto nulla 1ndimi la sede del suo 1 cc,n introdurre nella medesima uno stuello spalmato di hfondo unguento od intriso nPlla chiara d'uovo fondo d:11 lalo della pell,e si pratica quel taglio nei sb:lltula , il quale preso con pinzette ad anello si do· casi di fistola bassa su la punt~ d'u11à tenta solcata vrà faré sd.ruccìolal'e su il dito indicatore collocato rip'iegata la quale . intro<;toita n~ll'ano su :a guida del net Iletlo fìncl.iè sili giunto sopra il livello dell'ang,>lo dito, si fa eotrar(I per il forn iutcrou per solito.cori· superiore dellà ferita e, posto q11indi fra i margini° trassegoato da disuguagliaoz1' e da altri car~1tteri 1:1 1. della medesima, sari.1 sostenuto da allri pinmacciuoli tr_oYe toccati e si spinge io fu ori finchè faccia promi. nerizu sollo la pelle: può par: mente spaccarsi facendo -e du compresse. lunghe, strette, graduate e dal bendaggio a T. ~i medicheranno nella stessa guisa gli l'incisione su la tenta solcata cou un gammautle retto aofnitti spaccati quand'esistono. Debb'il Pratico evila r11 e ~agliando dall'intestino verso la pelle (Oss. 47). che cotesti mezzi di medicazione facciun una soverchia Succede alcune volt.e emorra.gia dopo l'operazione, riempitu~a della ferita e del l\ello. li precetto cbe lo specialmente quando si praLican alle e lungi.te incisioni. Se non è_ possi bile scorger ed allacciar il vaso stuello .abbia da oltrepassare l'angolo suP.eriure della che d~ ,sangue per lu sua pro.foodità si fa,rù passar il ferilt,1 ~ importaotissimo.J giucchè altrimente una piccol(1 parte della ferita non sarebuc , pet· poco che dilo successivamente su tuui i ponti della superficie sdrucciolasse io fu ori , difesa dal contatto dei mate~ dei margini della ferita,_ se la fis tola era compiutu, e riali acri dei dintorni: se un poco di s1Jnguc ne stildei ma~gini e del suo foodo , se essen.d'incomp.iuLa , lasse avrebbe piì1 tendenìa a salire nel Retto che non si dovette rendere compiuta , e si fisserà be11e su quel luogo io cui la pressione sospende l'emorrauia e poi ad nsci1:c dall'ano e polrebb'aoéhe succedere che la s'intrndurrà un6_stuello · inwppato nell'acqu; al.lumi. estremità interna dello. ste!iSO stuello passasse sotto uo nosà , nell,1 stipLica • in qoellt1 del Pagliari od in una tratto d!intestino e lo sollevasse favorendo la formuzioue d'uuo sfòndo nell·a parte alta della ferita. Si soluzione d'ergotina e legata nel suv mei:lO da un filo a piò d11ppi. Contro questo !>tuello si manderan altri raccomanderà qnindi all'operato una dieta rigorosa , e poi 1 altri st.u.elli fincbè &'alzin al pfaoo dtdl'ano > composta specialmente d'alimenti e bevande muciladove saranno coperti e sristenoti da batuffoli di filacginosi che non isciÒ\gan il ventre e èhc forniscano · cica sopra di cui s'anuudenin i fili del primo stuello puche materie escrementizie a scanso dei dolori i i quali debbono per ciò rit,mersi fuori. S.i soprappM· ,quali consegoiterebbero 11,1 lor evacu:.1zi!1ne nei primi ranno quindi compress:e obluugbe ed il bendaogio a giorni dall 'operazione. "I'. Ciò non bastando per sopprimere l'emorragia , si Benchè noo succedan-in generale dopo l'operazione scuncerti od irritazione locale e gen el'ale gravi così cbe ricorl'erebbe alla compressione con la vescica di Ledrao intrr.dotta nel Betto e riempiula d'aria o d'acqùa obblighino ricorrer ai mezzi deprimenti energici, a'c.cade però talvolta, massimamente negli operali molto sehgelida; all'apparecchio del Bermond cioè ad una. can·
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fori là, })\~ndamen\e i~troducen!lo ~ue volte per giorno, ·1..·1·-e quaodò si dovette ricorrer pi mezti e,mo~tat,i,ci •• , • · - .) ,. 'd · ' se abbondante è lo scolo puì'ulentb, luoghesso la pa-. meccanici , cb'.i mrrgini della fènt~ s 111.tu~1 ;1scaf.? , . .r'ète sarià dell'iuteslino opposta al taglio e cc,n le or- . s'106ammi110 vivamente ed ·irncb!3 s1 rov_esc1~0,. est~~. deodo'si COt.eslé stlÌtO d'inq_urirm~(ltO. lO~arn_malo_no 1 dinar.ie pinzette da medicazi1Jne un picèrJlo piuma~!, 'ciuol<J pfattt>. e spalm-ato d'i!ogncnlt1 sernp'!ice finchè emorro1clalt 1 ,• elfi vasi , · · . .d1veot1no · t ul t ,.in-t oroc) •i\l'anc sussiste· irr.i.ta1.i9ne e nqn v:è o .v'è poca ,vegctaziorle ferita • s1a,abb.ontu,.. g1 d I. ,. cli'il liquido stillante dalla ·.1 • . camosa·,,quindi asciutto, avendo l'avvertenza di d'i· ue s·coloralo e prouuca esconazt01.1e con d ant.e ' t e O ' , . l d Il' 1 t t tl · miriufrlo pet'. gradi .di rnolè a m'ano ~h,e si restringe oocior i-oto\\erabile neUa pe le e ~0~ a' e ,. c ·~e ·-~ a la soluzione· e.li continuità. li N~op·ratico débbe nel pra-' 1 1 · ·uferiore del Retto partec1p1• C.! .1rntaz1one Ia porz,one 1 tic'.1f? èot,est_e rn~d_ica~ioni aver~ s_empre presenti i d~e infiamrrwtoria prodqce.nte grAve . dofo1~e ; t:e~esJ!l_O, , , s cogli in -cw ,puo inciampare c1oe quello delt-a sover1 spessf) dié1rrea, alcU~? ~olt~ esama '. t~Jvòlta. 1S~~r:ia sempre ,.poi. febbre pn1 o ~~no g,a-gha1d;l co,n ag1t~· 1 ·_chia riempi~ura della ferjt~ e que!lo della negligerrza :wrec~h1,o . total~ di riempi~ura. J.mperciocchè 'se è biasimevole· i_l 2110 ne e simili: Si rallenterà' rn tale CASO Fap·1 j non t:a·r alcuoà riempitura ed .i-1 medicare la ferita a ov,e sia esso· troppo stretto . e , passut.o jl p~ric,9}0'. piat.to , secondo eh~ consigli~_vano Pouleau e Vacca , emorragia, si rimc.wer~ µel tnlt(~ ! di poi, ,s',Jp~)i?#.eper la ragi0ne clic ' pùò riformarsi I.a Hst.()la, com'ebbi· sanno su la parte sostanze .suganti . o cata,plas.m1 rnqlì occasione di . ~éder e videro Sa batiér , · Uoyer , Bailitiv'o torpenti •> s.i fari3onQ fre~neoti J:.>a~nuoli ..tn"o~li-tivi; zeau , e.cc.; è. biasim<wole ugualmente il far · u'na so. si !'ico1·r;erà all'uopo, ancli'al sala~so ripetuto a n/1rn:~a ael caso e finalmente, essendovi iscuria ·l)ifrattaria ·a .\ verchi!l riempitura la quale. insieme ,~on ,i1tre ·cause ~he vi. dirò tr-a poco, Signori , conferisce ad irritate . cotesti rpezz.i , si praticherà il più tardi possibile>:,il la 'st.es,sa ferita ed il Ret.to ed a provocare tenesmo ed cateteri~mo. L'iscuria è tal.vòlta la sequela d'una un'ineornoda diarrea. Per la stessa ragione sono pure semplice irritaiione spasmodica-· ~compagnata dalla poc'anzi detta irritazione locale e ge_n erale; in que- · I' in genere da evitarsi, fincbè vige la flogosi ,. le foiesto caso suol essa ceder .all'oso delle sò~ta'uie oppjat.e 1 zioni astririgeoti ed i . topicj così detti dete.rsivi i quali suglìono recare ·nocumento con· un -qualche grado di applic-a\e e;;tero~meute- in tornò ana. regione della vesussecutiva infiammazione. Conviene quindi nei primi scica ovvero anche somministnte internament.e1p parca tempi int.rodur uno ~tuello di !])edi\>ere volume_ 'per dos'e. ·vietare che i m.irgiui -della ferita _si riuniscano prima Tempn alcun'ì dopo l'operazione la . llebi~ide e l'inché le ·carni .ooo siansi alzate dal fondo: si diroiouisce fezione purulenta ·; soo due eteoti possibili cote~ti, poi lo stoellu 'pe·r gradi e fioalmenle si medica a piatto cb'io però non ebbi fin qni occasione di v-eder e credo quando la superficie traumatica è piana . e tetide al'la che abbiarì ad essere rnùlto rari quando s'è avuto cura cicalrice. Q11ao~o-nel corso ddle medil:azioni si vedesse di beue preparare l?ammalato all'operazione. . un.a qualcùe.~tendenza delle -carn'i al lnssureggiarnenlo Si teme pur assai da alJri la peritonitide ed eff'ettivasarà bene medicrir allo.ra con IHaccica inzuppate io mente quundo m'accaòrle .oper~re fistole piuttosto alte ebbi uou tanto di rado a veder il peritoneo comprorn_e~so I una $Oluziè)ll'é astringente di vitriolo , d'a llume o 'simili per opporvisi e, ciò e·sseod'insufficièot.e od inutile , si da irri~az.iooe ao1,icvè da veni flogosi, elle vidi semere svanire da sè·O con \'aiuto d'un rt1elOd(1 antiflogistico 1 reprimeranoo con il nitqto d'a-rgent_o. Giova talv<Jltamoderato senza cbe-si11110-succcdurn,seq11ele di q~atche j tocc_are con il dito per tuuà· la lungbezza ddia so!uzione di co.ntinuità : per esserii ceri.i éhe si riempie essa mòcnenl.o. È superfi~Hi <:.he vi ·dioa, .,S ignori, cbe nel uniformèmfnte in tutta la sùa altez·za. _caso di ,vera peritoni tide l'àncora 'di salute sarebbe ~on de\:)bo dimenlicarQ')i ·di dirvi cbe nel praticàre l\rnergico e pront~) metoilci. antiflogistico. l)(!Pl! l'ope- J razior1e vidi -oon tàrit'ii1frequenli ·gli ~scessi nelle vi- I le più _vulte citate mediè~zioni conviene sempre_trarre la natica. in fuori per ,~ridere , più che. è possibil.c, ' . éinanz.e della ferita e quest'èVénlo non è sempre; da attribuirsi ltll'abbtÌndat11,a del tessl!to cellulo-adiposo I vis\bile ·quella !>Olùziohe di continuità e pç,r ischivarè di quella regione ,- nel qnat-e s(diffoi1éle-la flogosi' delta t anche_-i,rùiti!F fregam~oti nel' fare scorre'r i m~zzi di .' 'kr-ita , ma tòlvolt-a <leriya :rncl.ie clti ciò. che alcuni J medicazione:' ·Q;iaù.d o le .med icazi\)'ni sono coovènientemeoJe fatte meaod~i o cuniculi, stuti -pimenti.c;1ti nelt'att.o della i margini della solùzione di continuità di pèr sè s'av· operazione, s'infiarnmaòo di pòi,acµ tàrnènte e .sep:.irano vizziseoiiii , si riav,viéinirn e s'uriiscoo in .rfarte, CO· oiaggi9re copia di RUS. Que·s1:a dive.rsa origine ·si rico: pren~osi il rimanente d'una ·pelliçella e ,rimanendovi , nosce dà- ciò. che nel .prirn é, caso iJ pus- non comunica con la ferita, mentre nel sec(jndo cpmunict1. · L'.ap~rpna. cicatric~ "UO 1rc.>,CQ a~Qngata .a g9isa,,di canaletto per ·cui _s~ilgge tal voi ta' 11!1 · poco di mat~ria liquida tura d.ìrell:a deÌl'asces~p nel -nrirno c~~o _e oel secondo esçrernçotizia peì· qD,alché tempo ar1còra dopo la gu;ila . sua spaccatura su la g~ida .ct'.uoa -Leiì;a solcula, nel •rnedesirno i11trodotta dal lato dd suo-foro di comQni: - rigi.one- (Oss. 38) ed in :iJconi rari casi àoche per· serri·pre; Dico (alt?ol(a ,. giacchè co.tesl'ev.ento ba luogò sol'cazinne con la·· ferila primitiva, · n~ s0n i rnefai · di cura. . · · . tanto ~quand'i tagli furono profondi. e compresero per Non destaudosi diarreÌJ od 'alèun'altrn delle pm ora -lo; menn ,gli sfinteri a tulta sostanza e non gii.t allqrchè interessarono solaineote la mérnbraua mucosa o lo dette cmnpHca?,io11i che o~blighinò ri,movere. 'l'appa · rcc~hio rpedicaliyo, si lcver~ questo ··al. terì,<~ -f1.d a.I ' ~fint.e.;·e ·ic{ter.no, illeso !'es.terno cciò _.lè su~ pa1·ti àdiacen t.i. . . . ' q_uarto gi<~rn~ ci poi , 1wev·io nii ciìste.re per prqmoy_ere I ' vi_:v,oglio avvertiti ' Signo:ri' che alle volte I a mal': il secesso •ed \rn'iniezi<>ne d'acqua ti~pida per lavare gbdo delle p'i'ù. minate ricerche - òell'.atto opçraùvo, l'intestino e la ferita e .coltocatò l'aqrnJalato su .1I fian00 a questa corrispondente con l'estre·mìta addortiinalè ' sf ha: p'oi occasio·ne di ,r'iconòkcere oell'a cura cùnsedello s'tesso . lato estesa e ··l'~ltra piegata su il ' verirre, . CUliva dai la sù11'ra~hondan'za del pus C9!ll1fara:tivamel:lte alla piaga <~da · altri'indiziì c.he qualche an-t\co s~n.o. sia si pratieherà I.a •prim~ medi.c.rzione della medesima
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68 ·stato dimènticalo (Oss. 28) o ch'uu nuovo siasi · genepiente Qleurite. In questo frall!?mpo lulta la ·pelle dell'inrato~ Al che si dovrà prontamente provved~re con opfermo, massimamente _la faccia, si copri d'una miriade di portune dilalàzioni. · · . . macchie car~tteristicbe del morbillo. Con lutto ciò furono Succede più comunemente che la piaga r .rend~ nel praliea_ti due gen~rosi salas~i con immedialo solli evò delcorso ddlà c·ura un catlivo aspetto, si renda flaccida, l'infermo io qµant:al_dolore ed al respir.!): l'esantema permolliccia e separi marcia sottile, fetida ed alle volte corse· quindi regplamienle i suoi periodi ,e fammalato in mista con sangu.e·, e ciò p·er 1.ualattia, irritativa accip9chi giorni fu -ris·anato ed ai 27 del de,llo mese licenziato dentale d'un altr'orgauo, sistema .o.d i_lpparato, più dallo Spedale. · · · frequentemente del digerente' ' o per malò influsso di 2° Giovanni Deidda, Coscritto 'Sardo, èli' temperamento una quakhe malsaoia costituzionale, erpetjca, celtica, scrofolosa, goitosa , reonrµtica e simili, l_a qu;ile o ·san~~igno-linfàtico, di gracile costiluziont:, ma' bene prpnon fo preventivamente assalita o lo fu · incompiuta- I porz1onat0 nel -corpo , enLrato nello Spedalè ai 3 di febment.e prima _dell'operazioné: D è s~a ~e~pre riel poter-e-. J hraìo con prodromi del morbillo e con angina, bene presto offri tutlo l'apparato sintomatico di grave laringo-lradel Pratico il prevenire quest ult1m obice a\Ja guangion~; poichè non è t:.inL'infrequente cb'il primo in,- · cpeo~bronchile, con-febbre mollo risentila ; con impulso d i.zio di queste affezioni ' prima acquattate nell'eco. dél cuore vibfato, con rumore di soffio incipiente nel .primo n<lmit1 ,. si manifèstino la pl'ima .volta dall'aspetto che tempo, con cefalalgia e con stanchezza nei membri. Viene assume la piaga nel corso del)a cura., Co_nvel'l'à iu tali attivala la cura antiflogistica piuttosto ene'rgica ~ioè pro'()asi assalire l'insorta accidentale rnalall1a cou ·gli op• porzionala all'imponenza dei sintomi. l"{èlla notte rlei 4, ' ai portoni rimedii._ o proc1,1ra_re. di correggere con mezzi .5, comparsa dell'eritema, con rossore assai carico negli ad~tti la particolare morbosa azione coslituìi'onàle che spazi i inlermedii·e cop ess.o svolgesi an'che l'infia,;nmazio;e incaglia la guarigione. Per prev~n.i1' anzi sirnil incadella metà infèriore del sin_i'strò po)mone: il drco.lo sanglio nei casi in cui quelle cornplica,ziµni COSlilUZiouali guigno si fa allora irregolar e tumultuante, ,con forte iroerano · conosciute ed ei·asi procµrato ,d'i vincerle con . p ulso .tielle vibrazioni cardiache. Nei giorni successivi la mezzi adatti .prima dell 'ope1:azioue ,. si cr~d_e utile pneumoni_le p.assa dal ~ o :2,0 stadio; scompare l'eritema, precèllo di continuare, alme.n in qualche gra.do ,. l'uso s'aggrava sempre più lo stato dell'infermo , rendendo inudei liledesinJi · rimedii per Lutto il ·tempo · che coutiLi!·e o~ni_cura'. e desso per t'.lli~o _muorè _ai 22, dopo tre nuerà la curn consecutiva alla medesirua operazione. , giorm d1 contmua e doloros1ss1ma ambasc.ia. Avvien i11 6né di .vedere talor arrestarsi 11 lavorìo 1 di vegetazione dell'illcera. ed il · s~o corso ve1:so la I Sezione çadaverica. Leggi ero versame11 lo sieroso nei cavi guarigione nello stesso tempo, che, anèbe .senz'alcu!1a pleuritici e periéardico; aderenze pleuro-costali in alto ., complicazi'o ne, diventa essa pallida e floscia: ha ciò dai , due lati e cli fresca data; ' vi vissima iniezione . san o"'UÌ ana o ordinariament.e lurigo nei vecchi, nelle persone oi·igiin tutto l'albero bronchiale sin alle più fine ramificazioni, nariat!}ente' deboli ed iu quelle che son affralite 'dalla soverchi(! astirienza, dal lu1igo r.iposo, dall'a·bµsu di ' .con la mucosa spalmala di mucosità. viscide- le quali 'in queste ·ullime eran_o frammis te a bollici11e d'aria: polmoni cose mù"llitive loca'li ' dai patemi d'animo così detti inzup-p-a·li 'di sangue e negli sfrati inferiorf ae1 sinistro, ~p,adeprimenti e· simili. Se i11 tali contingenze. le medica· tizzazione rossa: iper~rpfia. del ventricolo sini'slro del cuozioni to1ìicue ed una nutriziuoe più sost;iniiosa 110.n re E;d anche del fegato il qual ultimo ascendeva si11 alla bastano · per c.hrigiar ir1 • megliq la condi1,ioue, delquaria co~ta; ·nell~ restànt~ vis,cere nu)la ·da rimarcarsi . . l'opernto, i migliorhnezzi cb'i'! · un con q'uesti debbono consigliarsi sono l'aria' libera della campa.gna . Causa dir,etla"dèlla morte del Dei~da t'u la flogosi br.oned un moderato·eserci,1.io; mezzi questi stati con somnio co-~o.lmonare, ma stJJ)rattulto dell'albero respiratorio, -la vantaggio usati da 'un .ammalato collocato iri idl3ntiche qual avenél'assunlo in 'brev{l tempo un'insolita g~avezza., od analoghè coudizioni ', da coi. fui , volgon orµ tre non lasciò ·margine alla: Medicina cli combatterla con riu-anni' consultato lre mesi dopo l'c,perazione. scita eLl e,sseodosi anche diffusa ai" più tenui rami bronscontinita) chiali, ìnise bene presto i polmoni fuori d' azio~1e; circost~uza questa che a.vrà mo'llo influito all'evoluzione dell'a _pn-enmonile accennata·, per la stasi ,sanguigna che né fu Dll!,LE l'lllNCIPALI CA'GJ0!\'1 DELU. MAGGI0lU'1 MOR'l'ALITJ\ CHE l'immediato effetto. Mà ,re furo-110 cagionj predisponen't1 mollo aHi ve., secondo noi, le lesioni organiche del cuore EB.BE LUOGO NE1LO SPEDALE DI CUNEQ NEL 1 ° QUADR1'IESTREe.quelle del'fegato risco11tfole ~ella 1J'ecr~psia, per effetto DilL f853, CON ALCUNE ·ANNOTAZIONI CUNICHE (f)' delle qu!lli il circolo saùgui'g110-polmon~re doveva ,esse•e (Del Dott. MoTTINI, Med. dell'8° Batt. de_i Bersaglieri). da qualch'e tempo più o me_n inceppatò. , Dobbiamo Lultavia 'fare -nOl\lrC che non ci fu dato di 1° Ant9nio Peis, Be,rsagliere , d'abito rnbuslo e vissuto raccoglier alcuna :circost.anzial~ notizia su le a·niecedenze sempre sano, entrò nello ,Sped~le ai 1 Q di febbraio con i morbose qel!'i11fermo .; e ciò· p~rchè il mecieaimo parlava il prodromi del contagio e con, i sintomi.di bronchite capildialetto sardò aJfaUo sconosciuto. allo. Scrivente. Siffatta lare intensa: al 2° giorno gli s'aggiunse un dolore punri ~es~ione débb'anch'àpplioarsi a tulle le altre R_elaziorti _lorio acutissimp al costalo· inferiore sinistro, esacerhantesi Cliniche .riferentisi al presente Lavoro, le quali abbiamo ~egli sforzi della. tosse , per cui l'infermo .era obbligal~ a raccolte negl'inferini Sardi d'ell'ullima Leva . . · · trattenere più che poteva' il respiro ed a star inchinato sul 3° Antioco Puddu, Coscrill_o Sardo, d-'abito gracile, di fiauéo d~ quel lato; dolore siffatto fecè sospeltjlr un'ipcitemperamento sanguigno-nervoso,_con torace lungo e depresso e con espressione·dellà fiso11om1a assai vivà , .rìcor(t) Còntia. Ved. no 8 del Giornale. · 1
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reva ai 6 di febbraio allo Sp.edale per febbre e.on angina, susseauilala da bronchi le con oppressione di respiro, con dolor~ pùhtòrio , con 5pUli ora mucosi ed ora sanguinolenti , in una parola con J'app~ralo m?rboso della polmonite. Due giorni dopo comparisce I ~nlema che fa accr~scere le molestie del pcUo : si praticano qualtro sal,a~s1, dopo i quali i polsi si fanr)o piccoli , c~devol_i e vuoti per modo che ro uopo cPssare dalle cacciale d1 sangue e sostituire loro j rivulsivi cutanei (.vescicalorii, pece di Borgoo-na emelizzata) , resi più efucaci con le pozioni chermeLiz;ale, ecc., cQ11 la dieta assoluta e con il riposo. Per tale. metodo di cura l'infermo fu liberalo dalla ,polmonite, ma la fl ogosi bronchiale ch'era slata la prima ad esordire, si mantenne ostinala perchè l'infermo non sapeva adat~-rsi a giacere supino od im-mobile nel letto e conlinuava in vece nelle antiche sue abitudini, proprie di molla parte dei Villici Sardi come verificammo negli altri infermi cioè a stare r,oricato ora ~n d'un fian co ·ora su d'un altro ma scmpi:e rannicchialo su se stesso e quasi sempre a corpo s.c~pcrlo, senza che nè i consigli, nè le preghiere e le minacce valesser a penetrarlo del danno che n~ avrebb'tncorso. Ciò non ostante uscì guarito ai 29 di mario. 4• Antonio Erin , Coscril\o Sardo , accettalo nello Spadaie ai ~ 6 di febbraio. per morbillo confluente, fu assalito ai '.zO da dolore puntorio al costato si nistro, da febbre gagliarda e da frequenza di respiro e da tosse con escreati sanguigni. Ne fu cagi<1ne l' avere v<,lllto andar aJla latrina oellà nolle antecedente contro le rattegli proibizioni , giaccbè la rigida stagione e la qualila dei suoi mali l'obbligavan ai maggiori riguardi ., L'affezione polmonare ru combattuta co11 i soliti energici mezzi an@ogislico-conlroslimolanti , ma la delicata costituzio11e dell'infermo e le rinnovale coslipa1.ioni da ·esso sofferte negli anni antecedenti e la profonda melanconia onde soggiacque egli sino dai primi giorni di 1nalaltia furon insormontabili ostacoli al buon esito della cura : la pneumonite dal1°·passò al 2° grado ed all' ottavo giorno produsse la.morte dell'infermo. Sezionatone il cadavere, si rìn venner alcune antiche aderenze pleuro-costali; l'epaliziaiione· rossa nei due terzi superiori, a un di11resso d' en'lrambi i polmoni, con. alcuni lubGrcoli migliari ancora dud nel sioi"slro; l'ipertrofia del fegato ascendente oltre la 4,• costa; la milza ,pur ipertrofica; stravaso sieroso nelle meningi cer~brali con iniezione sanguigna assai minuta nella pia madre 5° Un altro Sardo., Agosti no Meloni , ci offri , a un di-· presso il medesimo quadro feno menologico e patolog.ico dell'Erio ed ebb'il medesimo ·fine. [n esso però i prodotli morbosi rinvenuti nel cadayere si limitavan al polmone sinistro il quale n'er~ lullo compreso e per soprappi~ si rinvenne la mucosa bronchiale fìnamente iniellala in rosso, persino nei suoi mi,nimi rami , con una discreta quantità di muco spumeggiante nella sua interna superficie. Anche nel Meloni il fegato era tocco da ipertrofia. Quest'ultima lesione anatomica da noi scoperta costantemente nei cadaveri dei C'osérilti Sardi morti in questo Spedale o sospettate in allri infermi di quel paese , ci fa giuslamenle ritenere che sia piulloslo frequente negli abiLanli della Sardegna·, m11ssimamente in quelli gelle classi laboriose e campestri , e sia una delle conseguenze del clima caldo di quell'I~ola, per lanli rapporli interessante e singolare, delle febbri periodico-miasmatiche che sogliono 1
69 dominare endemicamente io molte delle sue regioni ed anche dell'abitudine che i medesimi hanno di ciugersi il ventre con un cinto di cuoio all'oggetto di sostener i calzoni . 6° Altri sei casi registrammo nelle nostre annotazioni di flogosi polmonari·sopravvenule uel decorso del morbillo; due d~lle quali per trascuratezza degl'infermi, gli altri per diffusiong di fl ogosi dal canale aereo al tessuto polmonare. Fortunatamente però essendo riuscite lolle a buon fine, risparmierem ai nostri Lettori la noia della minuta loro descrizione, siccome quelle che non offriron alcuna partic.olarità che sia meritevole d'essere notala. Solo li abbia'mo citali per la compiacenza vivissima di cui cia-schedun Medico è suscettibile nel ricordar i trionfi della difficilissima noslr'Arle e per tributar i voluti encomii al sapern del Medico che ne diresse la cura. Oltr'alle flogosi delle vie del respiro l'epidemia del morbillo che ci forni l'aI'g0me11to delle presenti con~iderazioni, fu in molli casi complicala anche con altri e non meno gravi malori: i più frequenti però furono le malattie reamaricho e ·1e ga&tro-inleslinali le quali pari mente ora precedellero, ora si manifestarono nèl deéorso dell'esaulero·a. 1° Il Bersagliere Claudio Lagnenu venne colpilo ad un tempo dal m-orbillo e da fel}bre gastrico-reumatica., con dolori vaganti nei muscoli degli arti inferiori e del dorso e nelle principali articolazioni, con sete, anoressia, 1.ingua rossa, dolor epigastrico e stitichezza; praticatigli due salassi nei primi due giorni e prescrillegli bibite copiose sudorifero-nitrate, olke la dieta severa, gli s'avviò al quarto giorno di cura, un sudore profuso e generale che non diede tregua se non dopo tre giorrii di non ii1terrolta conlinuazio'Oe : per esso scomparvero lutt'j sintomi morbosi e l'infer~o dopo·H giorni di trattamento fu dichiarato guarilo. 8° Sai val.ore Pala, Coscritto Sardo ,. da, aleuni giorni affetlo da diarrea con dolori inlestinali, con perdila dell'appelil~ e con senso di lassezza generale nelle membra, vien.e colpito dal morbillo ed entra nello $pedale ai 3 di marzo. L1 comparsa dell'esanlema si fece per gradi su la superticie cutanea e in maggi'ore copia su l'addomine, con esacerbazfone dei sintomi iriieslinali. L'uso delle bevande mucilaginose P. diacciale, la dieta assoluta trionfano in pochi giorni d'enlrambe le infermità e l'ammalalo esce guarito ai 1 i dello stesso me.se. Nella mia clientela civile ebbi a visitare , come gli altri m.iei Colleghi Militar.i, un buon numero d'ammalati ·di morbillo nella ~)assala epidemia ed in essi l'andamento del morbo presentò le.medesime fasi e complicazfooi quali osservammo nei Bersaglieri : sollanto, siccom'il numero dei colpiÌi nella.classe qvile fu di gran lunga maggiore, ,queste ultime furoo assai più svariale e molteplici. Cosi, p. e., raccogliemmo il fallo d?un giovinello già sofferente per antica affezione organica di cuore il quale, percosso dall'.epidemia, eobe. losto le meningi infiammal-e, con delirio alternante col sopore, (rçddo àlle estremità, ricorrenti convulsioni negli arti e rapida scomparsa dell'esanlema. Applicale 18 sanguisughe alle regioni giugulari ed i senapismi ai piedi ed alle gambe, oltr'alcuni derivativi intestinali, sembrò per poche ore mitigata la congestione cefalica e le macchie esantematiche ricomparse: ma il miglioramento fu di brevissima durala, giacchè s'ebbero bene presto sus• sulti al cnore e rapidissima diminuzione nei polsi che fu-
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ron i fo;ieri ,<l'inevilabile morle . Quel giovinetto soffriva P,ure quelle so_tto-ascellari ,e fu dato sfog~ alla marcia çon dì ,d,ilalazione ·del venl_ri.colo,sinistro del cuore, con assolla lancetta·, le rimanenti si manteneonò tullor inéror"'até • . ....., 1 ~o o , , tigtlamenio. ,)elle sue pareli. · ,dure e poco disposte alla risoluziona ed all'esi to suppuraIn altri casi, mas~ime nei billl\)i. la vermi11azionc e le ! Livo,, sebb~ne nel lungo periodo di quesli ultimi quattro coiivul~ 011i fur_on o~getlo ~i speciali indic<,1zioni e diedero . ! mesi , durata de.lh1 rn,ia curà, non siansi tralasciati tutti quei mol~stie non poche ai piccoli. infermi, ai l!Jro parenti ed al · compensi t~rap-cutici interni ed esterni cha la Scienza, Medico:In un ra:gaz_zµ t.ultp coperlt>.dell'esanlema appaiono mas.5in:ie su .gli ·ullimi sludii (alti su le malattie del sistema 'ghiandolare, suggerisce· e raccomanda. Per lo che ·si tutt'àd un ~ratto sintom i cJ-i str01-zameolo alla gola coh ab-born~a·n~l-l _salivazio'.1e; o_cchi stralu~;~t_i e mo~i c~nyulsivì; i. f è_venu,Li or all'eslre.mo pàrlito di farle_ sperim~niar i bagni ,polsi gli si fanno p1ccoh e freqoen[1, la facc1a d un pallore [. d1 mare che, durante le nostra. Guarnigione eh Genova ne! plumbeo. Questo s lalo ~pparso qu.:tsi 'd'improvviso senza · J 185·1, veri'lìcammo di singolar efficacia e di mirabili virtù alcuna caosa:•apparente, d aveva o!Lremo.do allànnali; ma 1 - ,nei mqrbi linfa~icò-scrofolosi ribelli alle ordinarie cure , poi venuti i11 còggizione· in se~uilo a s:1:1rit1_le interroga- I · q_ua?do sem~re n?n s.ian accompag_nale da lp,nté irrita~ · zioni fatte- alla gen-ilrice del 'piccolo 1Mer.mo, che desso I z1o_m ga·stro-rnteslmal1, qua_! è appunto il càso di questa disgra7,iata ragaua. . . · (Contùi-ua) emetteva spesso dèi ver.mi, m'appigliai tosto alla s-anlpniua éon il calomelano' che ·gli feci _amministrare per b,occa e - - ~ -----_per la via del retto, mèntre non ometteva.' in pari tempo . , RELAZIONE DEL~E C()NFElU~NZE SClENTIFICHB l'applicazionè dei senapismi ài piedi, Qo·esli rimedii pro(Mese. d'agosto-, ;2a Tornata). . dussei il ilesidèratò- loro effetto: in brev'ora . il bimbo vo,!}ENOVA. Non essen,!ovi àlcu_n a~·g.o~n:ento ·all'ord_ in~ del giorno ne esse.n~ov1 ak.uu 1:)ffiz;~ le dt S~a1ta che ~hbia in pronto Storie mitò alcuni lombricoitii dalla bocca e più lardi glie ne uscid1 malattie, o l\Iemo-rie ~cwnt1fic!le da leggere, il Presidente conrono dall'ano ·df;i grossi gruppi, avvolLolali fra loro, in dicerle la Q.arolà al Dott. M.rzzi il qtiale cootjnoa nella l.ettora ùeÌ , I suo Sc;ril!o .iolilolato,: Esame critico della.Re/azione su l'.ottalverse riP.res~, e l'uscila dei vern~i continuò per due a lri mia che dominò nella Gttan1-igione.di Genowi.nell'anno 1848 del 1 giorni con la più lieta sòr.presa di-l~bli é con il progressivo Mcd. di R'egg. 1Yoll. Balestra.. · dim iuui.rsi dei sintomi morbosi e· con là perfetta guarigione ALESSANDll{A. Dopo !a l_ e ttura ·o l'approvazione del process9 v.erbale deU'au)ec_e?ente 'nornut.\ il Pl'esidenle dà f,woilà di par<le}l'in(ermo. lar _ili Oolt. t\.l~Ja!_1 _11 quale lè~ge, u~à su~, i}}emorfa inti.t~lata: Controsserv.azioni 1-ntorno agli e/J-etti del iodio. li ·Med. -Divis. fa La fosse catarrale in altri assunse l'aspello .del croup, , · qu. iodi unà-hreve Relaziouo intorno ,aifo natura deUa malaUia con il sibilo caratteristico e con accessi di soffocazione,_ dòmioante, intorrfo alle cause, alla b1:évo sua dorata ed· alla semplicità del metodo adoperato per coràrla. '' senza che per altro vi fosser i prodotti pseudo-~embrana.l''ÌIZZA.,_ ·11 Dolt. reluso dà letlura dell'ultima p'arle. del suo cei ; per cu·i Tu d'uopo' riconnscerla -per semplice angina Rendi<.:onto Clinico in cui acc1::nna: tu a va~ii casi d'.ascessi -laringea con spasmo convulsivo, la11lo più che 3iffatla com·acut~ e lenti ·,svoltisi quali alla faccia, quali al c'òHo ·e qu,di-al!e cosqrn , coulr 1 quali .iòoperò.con molto vaolagl;(io le iniezioni pliçazione morbosa andava \'i:i viu ce~sando con il succesiodH.te : 2° arl alcuni c,:si d'on;.bile spontanea e traumatbi fra sivo apparire dell'esantema e de! copiosi srrcrori. di cui una simulante uu sa1•cpc,ele, la quale· fu vinta con il ~netodo_ aulifl.og_istko locale e quindi ton l'uso-fi i f,:izioai risolIn altri çasi in vecr. la flogosi nioslroesi assàì pronunyent1: 3° <1d un caso di perìosrosi ciìo carie manifestatasi in ciata nelle congiuntive ed nna c·opiosa e pertinace bleseguilo il frattura del quarto osso del metacarpo in cui la llicrcè del sc(ooe r(useì art urrcs!ar i progressi della ~ariè : 40 a'd un nom~a con fotofobia, con gonfiezia delle palpebre ., con caso d'ipertrofia con in,do1·i1:nento .to11sillare- in cui ad ottenere iniezione vivissim~ nei vasi sanguigni d.cille inu~ose oculola gmtrigione fa nccessar1a la rec.isione d'entr.ambe'le tonsille: 5° a varie specie di tllmMi e ,id alcuri(éasi .cli dislorsio-r,i in cui ' p_alpehrali, uè eran Ì princip:.ili e più oslit1ali fen-oìn~11i, fece r·icorso con profitto alla· Pratica del 8;1Udcns sostituenclo - massime rachitici e- scrofol·osi dei quali vi ha J però . al be·nù~ggio gomo:1os.o pròpr,slo da qaesl'A~tpre il ben. . nei .rao-azzi o . ' d.fg)-1•~ semp}ic;e ~o.mpt'.flsm:o: 6" fioa!me1ite a diversi al!ri gemolta copia in questa ciLlà: in molti di qu·e~ti .ultimi in_d1 morbi !eggr~rt 1 com_prcniJendo ,tra I medesimi le malatfermi la tumefazione delle ghiandole linfalìcbe del. collo .. 11:er1 tie s11nulale-<Hl-csagen1le d1 .cut s1 .Jarnenta:van alcuni {Yochi soldati sta!i-.manc!ali allp Spedale in osservazfone.' che in àlcuni t~ggiunse anche un notevole volume, fu derivata e.d ebb_e la prima sua origine 'dal morbillo . accom- I Nov.~~·': Il Doti. Val~rn~ il. ,di Pre_si~e!]te, dopo aver~ par.Jat~ del ri~ultan:ent~ negallyo oli e.noto In ~lue.sperimenli tenpagnato da angina intensa, .duralà..mòlti g_iorni ed a,ste_nli· tat! co1_111 elorolo.roow- P•'r -11icoprire nel ·soldato Bronzo l'éJ?iJe_ssia da c_ui il me~e_s:mo~dicevasi trav«gli~to, s.i fa <,'< discorr~re risolta: con tuila probabilità siffatti fofermi nòn · avranno del caso di m,m1ng1te lelila eh.e.ebbe lermmc con la .morte delmesso in pi:atica.- tulle le çautcle p'er te!lersi al rip.aro della l'ammalato Cairom, Musicante nel.i" Regg. Granat:,Uì Sardegna, c.Umostraodo com'il medesimo entrasse ncllÒ Sjieda!e . in freddQ, umida stagione che durò a lung·o oell'inìperyersare ista,t~ di t rave 6sico d~lc~·itJrame~to e COI!, sintomi prÒr,rii del dell'epidemia, e co~ì favori lo meglio l'iì1gorgo delle_~piandflirium tremens potato:r:urn a ,Clll eia funga pezza di tempo 'ed d0le ·cbe poi. atteso il temperamento linfatico de~l'iofermi a ·poco a poco ·el'a stato ·ri<lotfo d'all'uso smodato del vino e ~elle bevande alcooliche; come la malàttia si mànifesl<Ì e compi andò poscia prendendo _maggiore sviluppo, 'Fra qus~ti çasi, 11 s.µo decorso m _modo su~do)o; com'i'sint_omi ~i compressione il riiù eminénte da noi osserv~lo è quello d'un.a g~aziosa c.erebrale fosser msorli pochi giorni appena pr~ma della morte· Come l_a ma!alti~ re?ist~tle. 8 loh'.i ffit'ZZi aotitJOB\Sliqj geneTali raga,zza di 1 O a,rni, nata ~a parenti_immuni d'ogni fabe-Q e locali , dH'Cllr ed n1rl1rett1 che toron_adoperati,; co·me linal· maJsania .e nfll pieno vigore della robusta loro, età, d'abito ' mente. la oecro·scopi.a·, stata esegu;ita d,il Dol!·. Giacòmelli, av.esse compintamenlé coufoi·mala -la dfagoosi prev.famenle formata . gracile e di ·precoce iotelligen.za. ma vissuta sempr& sana giaec!Jè, mentre si rim•epoer iutcosameilte iniettale fo menÌÌlgi sin alla scorsa primavera ., quando venne-colpila dall'epied i y~ntr_ic~li. ta.tera_l-i. der c,n-ve110 rieiot1i per ab!ionctàuté demia. Venuta alla convalescenza, , s'espose più volle al qo_<}.n~1la ù1 s111i:o sangumolento, luite le altre viscére·splà.11cnicbe SI' o[ers(!r illese. _ freddo-umido dell'atmosfera ch'in quei _giorni dominava e . ~d _ultimo, il ~edesrm?•Dot!. yatzena comunic'a i rapidi e feIlè contrasse nn leggiero in-gorgo alle -ghiandole linf~tiche lici .r1~ultamenl1. ollenut! :, con 1_! l\Ietodo dell'Hardy in cinque Solda·IJ tocchi da se\lbbrn , ,ed 11 Doti. (}iaeomelli io conferma d~lla regioue sinistra del çoll.o, alle quali pi1ì tardi .s',a~giundelJ'.ùljlilà di questo Metodo espone alcuni dàti ,stal-isÙèi ten-· sero quelle .dell'opposta ·e df!,lla ,regiou ascella-re sini.~tra, den·ti a provare come, ove_ si!}'atto Metodo t\isse· pre~$O di noi ie pfime acquis.tar-ono nello spazio 4i due ll]ési il V{)lume generahn.ente adottato, sn1sparmierebbe allo stato almeno la mel,~ della s11esa _neç~s~ar.ia per ciaschedui:to scabbioso cur'ato 1 eompJessivo d'un p-q_gno ; alcune d'esse Suppuraron è COSÌ i-' con Il Metod1Y:ord.mar10, . 0
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Leva, esimono gl'inscritti dal milìlare servizio, sia eziandio una giusta ragione per la riforma dei milit~ri io serv}zi?; del quale presupposto assai_ssimo imporla ch'egli no . BOLLETTINO tJF l<'ICllA.LE s1 ricredano, p.vvegnachè norme diverse debbano loro servire di guida nell'una e uell'allra emergenza. variaztonl oel Oor110 Saotiarlo ;u-uuare di Terra: Promozioni Essendo affatto libera al Governo la scelta degl'InscriUì e Nomine In quello di lltat'e. torna spedienle· ch'essa cada di preferenza .sopra notnir~i Doli. Francesco Abbeoe, Med. di Rogg._ riel fi." Regg. di robusli e bene costituiti che lascino fondala presunzione Fant. lraslocato nella medesima qualità presso di compiere la ferma militare che so-no chiamali ad intrail R.egg-. Cavalle~~ieri di Salu~zo. prendere. Basta perciò per l'esenzione loro dal militare Doti Felice. Alfurno, Med. d1 Regg. applicalo allo Speda.le servizio la ben avverata esistenza d'imperfezioni di uon · di' Sciamhert, traslocato nella medesima qualità mollo rilievo cht- sarebbero per sè insufficienti a motivare presso il 4° Rrgg. di Fanteria. la riforma del soldato in servizio ; per il qual ultimo efDoll. Gi useppe ~Ioriondo, i\'led. l\Iaritl. Agg. di 2• Classe, féUo richiedesi ·essenzialmente che l'imperfezione sia riccr~ promosso in seguilo ad esame di concorso a MenosciuLa affatto incompalibilo éon le varie esigenze del dico di Corvella di 2a Classe. militare servizio. Doll. Domenico Valle, Mcd. locale di I • Classe nel Dagno È cotesta la ma~sima che debbe regger i Medici Milidi Genova, tra1Slocalo in segui lo ad esame di tari nelle dubbiezze in cui JJer avventura si trovassero concorso nel Corpo SaniL. Marilt. in qualità di nello stabilir i reali e _posiLi\•i diriLli per la riforma , giaci\led. di Corvella di 2• Classr.. chè I.asta che il soldato sia riconosciuto capace all'eser · DoH. Giuseppe Silvano , M.ed.ico-Chirurgo Borghese, nocizio dei proprii doveri senza eh.e si possa pret~ndere in minato in seguilo ad esame di concorso a Meesso lui quella perfeziouefisicacolanlo rara che non mai cì dico Milil. ftfaritl. Agg. di 2• Classe. riesce forse di riscontrare in modo assolulo in verun uomo. Ooll. Cesare Ravasco, Soldato nel Balt R. Navi, f. f. di E per fornir aì Medici Militari un qualche criteri.o che. Allievo Sa11ltario nel Bagno di GenoV~, nomi- . valga a rimov.ere la perplessità dei loro giudizi i nelle connato in seguilo ad esame di concorso a Medico Milil. Maritl. Agg. di 2• Classe. · tingenze di proposte di riforma, sarà cosa opportuna lo specificare, ·per cagione d'esempio, alcune falli specie a Doli. Eugenio Montolivo , ~ià l\'led. locale al 2~ Diparl. di cui sì possan eglino per norma riferir e nei singoli casi, le ~tarina, or iu aspcllaliva, richiamalo in servizio quali , mentre beu avverale valgono a motivare l'esenallivo e desLioalo in qualità di Medico locale di zione d'un lnscrillo , sono però insufficienti-a giustificare 2a Classe al Bagno cli Genova. con l'incarico òi la riforma d'un militare in servizio. fare le vuci di Mèdico locale di ·1 • Classe. 1° Uo'Emili riducibile e contenibile con apposito L ETTERA Cmcou:n.E om1sTTA DAL CoNswuo SuP.elU6B.E 1\11cinto. LITARE DY S ,\NìTÀ Al M&O!Ct Mtf,ITA I\J INTOI\NO ALLA CIR2° Un lai quale grado di Cirsoccle o di Varicocele 1 COSPBZIONR ))A A.Vlmsr NllL/,E l'ROJ'OSTE DÌ B.TFO'\~IA. quando si faccia uso di ,sospensorio. 3° Un'lcfroccle suscetliva di cura radicale. Soddisfallo questo Superiore Consiglio del senno e 4° Va,,ici alle es!remilà inferiori non ave11ti sede sul della riserv;tezzà con cui cautamente p·rocedoµo varii piede, sùlla giuntura libio-astragalea o sull'estremità , inMedici Militar.i nelle loro proposte di riforma riconobbe, feriore della gamba e èhe non cagionino dolore nelle perlustrando il re-laLivo primo Stato semestrale del cormarcie quando si faccia uso d'un bendaggio espulsivo , rente anno dei Corpi del R Esercito, com'akuni altri per giacchè una h,rnga sperienza ha abbastanza dimostrato contro p'roeedauo in proppsilo con soverchia leggierezza e che le varici della parte -alla delle gambl;I . e quelle delle senza quel roaluro giudizio che debba regolare la loro coricoscie 0011 riescono quasi mai a lamentevoli sequèlc. dolla. in una parle còlanLo rilevaoLe del proprio servizio. 5° Cicatrici non ·!)lollo cs1,esc che non valgano per li pe_rchè ~on ~e~be ìndugi.ar il Consiglio a raccoman- . ad impedire la libertà dei movimenti. adèrenz~ dar_ a. questi ultimi una maggjore ocula'..lezza ·uellc visi Le 6° .Esostosi 0011 progressive di moderalo volume che s~n1_lar1e ed una maggiore circospezione nelle loro proposte· non impediscano i liberi movimenti. d1 riforma , comecch!I, non suffieienlemente moli vale non 1° JJ;morroidi anche Ouenti quando non siano degesolo riescano pregi udizia)i alla riputazi.one scientific~ del , M~dìc~ .l\ii_lilar~ , ~a_ lèdan òzi_à1!dio i pìù legiLti'mi didlli · nerale ed incurabili. 8° Palpitazioni di cuore di nalura nervosà, non ac:dei pr1vat1 ed.1 pm 1mporlan11 ,ntercssi del R. Esercito. comP,agoale da vizii organici al cuort\ od ai grossi vasi, Le rifo:me ioàebile . aumen tano necessariamente l'ànric_onoscibili da una pulsazione i.nnalurale in una, rar;inuo Co.nl1_ngenlé delle Reclute~ cons.egiienlemenle indurnente in due detcrmìnate sedi di_questa viscera e da altri c?no _Lardi ~ losto un'iode~ila chiamala sollo le bandiere segni slalici. d .~llr_i a cui non spellerebbe : esonerano un ci Uadi no dal 9° Gozti cos'i deblì ipertrofici di cui non difficile è la p1\l 11nporLanle 'dovere vèrso ,_lo SLalo per (mp,orlo !ngiurisoluzione. stamente ad un allro ~ s.camb1am>. nel Regi o Jiseré1lo un soldato co,n .Lanle fatiche e spese disciplinalo ed isLrullo Ad un Medico Militare circospetto ed 1slrullo basteranno con una recluta cho la.le non diverrà senza un luno-o e disiO:aui esempi per dar norma alta propria condou-a e per s~end,i.Qso ti_rocfni_o. Pro~èdcndo per siffatt o modo:'si spo~ anlivenirc quei rigort a cui per parie de!l'Aulorità Supegh~ I Esercito iie1 soldali anziani dimesticaLi a tulle le riore darebbe infallibilmenle luogo nell'av.venire un'indefal!che _deJla vila militare, deslrì al maneggio delle armi · bita propo3ta di Riforma. e capaci d1 rengere, all'occorretna ollimi servizi · e si A scanso di qualunque equivoco iJ1 ·proposito rinnova. popolano i Qua~ri _di ~i~~ani i'n~spcrli su· cui no~ ~i può questo Superiore Consiglio a talli i Medici Divisionali e di avere _fidanza ~e1 b1sognt tlel serv1z10 se ,,o-n dopo un più R.tggimenlo_ l'obbligo di conservare la ·presente ,Lellera o ·~~no l~ngo l~le'~va.llo di lempo:. , Circola,:c con I!). raccolla delle pre~edenli r,he debhon~ , SL1m~ 11 Co_n~!gl!o che_ l_a soverchia procli~ilà per parte ttasmeller ai loro successori11ei casi di traslocazione tem~ al~u.m Uffi~1~h ~· .Samta nel P..;oporre la riforma di miporanea o permanenLe e rcntler oslensive ai Signori lspel~1Lari, lll_ serv1z10 sia r~dona .da un erro~ea presupposizione Lori del_Corpo Sanitario Militare ogni volta che si rechino che I esistenza delle 111ferm1là e delle 1mpffrfezioni fisiche in isp·ezione. Tl Presidente del Co11si(llio ohe, p_er disposiziorle del vigehle Rego1!ruento per la R1mmr.
PARTE SECONDA
QUADRO STATISTICO · DEL MOVIMENTO DEGLI AMMALATI
é
delle malattie stàte curate negli Spedali Divisionali e Succursali Jlilitari
.di Terra e di !I~rina ne[ mese di agosto <1 ) t 8~ 3. -
I -GENERE DI MALATTIA
GENERE Dl MALATTIA ,,
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404 1122 1226 3 297 Siò.oche. . . . 19 2l 12 13 15 T~foidee . . . ., . " . ,, 1 • 1· . • .., Tifo .. , . . . . . 81 389 304 " 166 f P8110 .. . ,. 1 In genere . .., . 3 96 6 2 , 21 <1tr.ue ·1 Peroic10se . . . . l • ;, i • Encefalite. • .5 3 • 2 Spinite 9 · 33 32 » 10' O,tite . . . . . . 125' 168 190 " 103 Reumatica .. . '. Purulenta . . 6 5 4 " 1 Otla 1mia Bellica . . . . 90 44 13 ,, 61 1 2 2 " 1 Blenoorragica (ì6 91 97 5 61 Ifronchite . . . . . 61 54 58 10 47 Pleurite e Polmonile 6 G "i " 5, .Cardile e Peri.c ardile . 6 12 8 2 8 .... Angioite •. . , 1 » u » 1 z FléhHa . . ' • 1, 1 n 1 ;:: Angio -leucite.. . . . » 1 6 ,, i N Parolile, OreccbioJJi 2 17 11 " 8 :! Stornatile, Gengivite t:5 45. 38 ,, 22 Angina .... . . . . . 8l 195 175 5 96 ;; Gast:o-enterile . , . 1~ 27 21 2 11 ;.. Ep,1llte . . . . . . . . 5 2 5 » 2 z Splenite. 35 25 52 42 • i\denite. . . . 41 122 12, '! 36 1\enmatismo • 21 28 33 • 16 Artrite ·. .. , : .4 4 6 » 2 Cislile • . : 1 2 2 » 1 · Urelritè. . . . . . 67 98 94 » 11 Id. , Bleonorragicà . 26 34 31 • 29 Orchite. 3 1 3 » 1 Osteite 3 S . 5 ,, 1 Perios tite. Flenimorie ·. ~~ 3~ 4~ : I~ P.atereccio . . . . . . . 13 23 26 » 10 Emormesi cereh'rale . . . .. "i 12 , I 5 , 4· Td. polmòoale . '.. ., , .. » 3 3 ,, ,, Emorragie in genere.· i: Saogi;iigni. . Pneomona_rrag1e .. 5 9 lJ. » 3 ;: r E?Jatemes1. . . . . . 39 171 172 1 43 l,D1anea . . . . . . . . 21 90 93 2 J(i o d'umori Dissenteria . . . . . secreti C~olera morb~ .. . : » » " ~ ~ , D1abelc . . . . . tÌ 25 21 ·,, 15 ·· Risipola . . . . .. 6 :+ 6» 3 J - Vaiaolo .. . ,t )) .... Scarlattina. 2 3 4 " ~ IRosolia . ~ Morbillo ·" l 1 't " ;:j Orlicarià . 99 122 » 25 48 r-:i Scabbia . · ' 19 » J3 21 A Erpete . 1~ I l'ellagra , 1 , • Tigna. .. , ...
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A riportare
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N° 6,083 . · ,. 63 1,03
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Riporto
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Ipocoodriasi . Nostalgia.. Tetano .. · . Epilessia .. o
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Paralisia in genere . . . . . . . . Amaurosi,Ambliopia mnaurotica. Emeralopia . . . . . . . . . . . ·. Prosopalgia. . . . . . . . . . . · Ischialgia,. . . . . . . . . . , . ~Jenoçar<lia . . . . . . . . . . . N~uralgie varie .. Apì?Pl.esf ia . . . . . . _. As6ss1a . . . . . . . . . . T~bc. . . . . . • . . . . . , . 1 '~'isichezza polmonalc \ . .:scorbuto . . . . . . . . . Sc1·ofola. . . . . . . . , . Scirro o Cancro . . . .. .. d . t rotorace .. . . . . . . . Ascite . . . . . . . . . . . Anasal'ca' . .. . . . . . . 'Vizi organi ci del cuore IAn eurisme . . . . . . . , Ulcere. . . . . . .. . fistole. . . . . . . . . . .#
/ Ascèssi acuti'. . . . . . . . . Td. Jeoti. .. .. . . . . . .
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( 1) Nel Quadro sia,tistico pubblicato nel n° 5 d1 questo ,Giornale 10 vece d1 giugno leggi lugtio. Il .pirellore Dott, Gav. AR~LLA, !\led. D1v. . . Il Vice-Direttore risponsab1/e Dolt. MANTELLI, M, di B.
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:;_ V,~ricocele, Cirsocele , .,, Sarcocele. · . . . . . . ,. ,.:, . Artrocace . . : . . .. · . . . . ~ Spina ventosa . . . . . . Osteosarcoma . . . ~ \ Carie è neéro~L . . 1 (Ostacoli uretrali .' . ~ çal?oli. . : . . . . . . l•ente . ... . . . . . -Contusioni . . . . . . . . . . Commoziòni viscerali . Fratture . . . . . . . . . . . . . Lu'ssaziooi . . . . . . . . . . - Storte . . . . : . . . · E~ni:e .· . . .. . . .. ~Cancreba . : . . . . . . . . . . lSifilide primitiva .. . ~ Id. Cost!luzionale . . . . . ,.., fn osservazione .. ·. . . . .. . ;;i. Suicidio con.s u·mato .. . .. . . s Id. tentato : . . . , , . "" Leggieri morbi locali . . .. ·, ..
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Tol'ill'O 1853.-:- Pelazza,Tipografia Subalpina, via. Alfieri, n°. ~4·.
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l ai 4 d'ottobre 1853 )
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GIORNAL&DllllEDICINA llllljITARE DEL CORPO SANITA.RI9 DEljL' ARIIA.TA SARDA:, L'assooia-1;i.ooc ooo si r~ceve che per on anno e comincia col 1° d'agoslo. Si puhblka nel Lunedì di ciascbed una sellimaua. · Il prezzo d'associazione In Tol'i~o è di L. 1O. [n Provin:ia ed all'Estero, fr<1noo di posta L. 11. Si paga _rer semestri anticipati.
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Doti. PECOO: 'Lezioni Cliniche del Prof. Com- ·I n~arsi in simili frangènti. Còtest'epifenomeno della mend. Riberi so glì ascessi, seni e (ìstQle dell'ano. - 2° Dot- i bn!nc.hitide fu io 6:ne .dei conti a:izi . utile . clìe np, tore ~IoTTiNI: Delle principali cagioni della maggiore mo;tapo1clle con i mezzi adoperati per vincerla , s'ottenne lità ch:'ebb~_luogo nello Spedale. di Cuneo. - 3'' Relaiione più pronta l'indicazione. di disirritare la mucosa intedelle Conferenze Scientifiche. - ·4° Bollellioo Officialt'. , . 1 stinale e d'ammorbidire la pelle. Cosichè si· potè ai 5° Avviso.
SOMMARIO.-· ì o
PARTE PRIMA LEZI01\fl ORALI DEL PROF •. C-OMMEND, AL~SSANDRO lUBERI . irac~iate dal Dott PEcco , !\led. di Batt.
ASCESSI, SENI E FISTOLE DELL'ANO. M Oss. :J.a Giuseppe Cabito: pristìnaio.: tnmperamento sanguigno : costituzione robusta : anni 21. : nato da. parenti .s ani: non stato amJ}}alato. mai: nt,n tocco da alcuna .discrasia. Espostosi ai 1.5 di novembre 1826 a gravi Cat1St rCUfl'ltAlizzan_fi , ri.(evò 1m ioten.;;u flemffiOOe del tessuto celluloso cireostànte all'ano·, stato trasandato e poco poi 1'iuseil.ò a·· su:ppurazione. ir) mez.zo ai soliti sintomi di •riaz.ione aenerale· e looole pi11ttoslo intensi ed apertosi a_Lfave~so de.Ila- p.elle e ~iella mucosa , dando luoat'f a fistola o · meglio a ' V ' ' sen_o cotiJpiut_o ~~!l'ano. Accettalù ,n·ella Cliuica. ope-,, r.1t1va ~1. 3 dt dicembre . di detto :mno , cioè 18 giorr1i dopo l ingresso del. male , si · riconoblie un: foro fisto1~>so oe) lato dest1:o d~ll'aoo, da questo distar,té pioqu.e lmee circa , per 11_ quale uno ·sp~~iJlo,intnid.ntto ai diress~ _pe_r on tra-getto alq~uanto sinuoso dal basso· alJ'alto. passando trà l'est.erno ·e i'int·erno .stìntée ed 1 entrando · ue1l' intestino reu.Ò a\l'alte z?a d'un polli.ce. IJ teruperamer,to Siinguigno: e h.1- robUSlU C!)Stiluzione d~li'~_rilm~)aU> ed _t}n :_tale quale grado d'it;ritazio9e. -de_gl_ 111lestrn1 crassi , 1'1velt;là da s11tiehezza, avevàoo s~rv1to d'avviart1ento al male locale.. Mentre si st:ava d1sponendp t'ammalalo all'opéra2ior1e con la dieta ~o~ il riposo , con blaridi mucilagio~is\ i;ll~roi per dis~ , irritare del tutro la muco~a c)egì'inlestini èi:assi, con calaplas'cni 'su la lo~aHfa' all'effetto ~i r'ìdur un tale qu_ale. gr~do di stimo lo flogistico delle pllrti circostanti alla fist~la e con leggi eri _sudorifei'i nella veduta di ammo.r~id_ire I~ pelle -di cu·i la. ·soprres~a t~·aspira~ione era., slat.i 11 pruno anello patolngic.o , l'annnàlato rìfov~, _per essel'e s_t~'to incautamet!le s,coperto nei. s1ro l~tto, u.na ~ronc!1.1t1?e staJa nel corso di -sette giorni · vinta c~n .due _salassi ~ con gli aJtri sussidii sÒIHT ad (1)
CQntinuazjone; t eèl. il nu 8.
20 di dicembre ~icorrer a\l'opersizione second'il Q')etvdo, di Desault. Spaccato avanti la Scuola il t.ra~etto. principale, il dito ei.:Tò io un meandio laterale rivolto verso la par~e posteriore dell'ano ., ·il quale f.o pur esso spaccato con uscita d'.un umore·-sanioso, molto fet.ente. Medicata poi la ferita C(>U le pre,cauzioni al· tt:ove indicale e oon esseod'insort~ alcuna .9omplicazwnc , si conseguì una .guarigione -piutt.oslo rapida ; di guisa c1,e l'operato potè rimpatriar ai 28 di geJJnaio 18t.7 (S.Loria sc1'itta dal Sig. Dott. Feruta ). O,çs .. 2" Gio. Batl. Rol. .... : anni-2.5: Cameriere: tempera-mento sanguigno: costituzione robusta ·: . nato du parènt.i sani : abusai ore .di oevaud~ e di cibi ca· lorosi: stato dai 15 ai 2~ ·anni soggetto a tensioni vasidi peJ' cui· era ad ogni anno salassato qiwttro o . cinque volle: stato pure salàssatv diciotto volt.e su i '!'t anrii rer 'intensissima infiammazione bronco-pneu• mo ple_orit.ica a coi fu superstite uo pocò. di tosse quale, agffravatusi sei mesi appresso ·, richiese sei altri salassì. ':Ai 15 cl.i febbraio i8'24'ess,end'e-o}i in età d ',anni <15 .rilevò .qua_tlr~ulcere · sifilitiche alla"' ghiaòda . con consensu_ale tuo11de1.~a del.le ghiandole inguinali, -c<,n grande diflì~oltà ç. con Uf! tale ,quale -senso di dolore ,e d.i -coçiore oell',orinare. · un mese appresso· erano scompa1:sc le ulcere e le gonUezze guiaµdolari rr!ercè d'alc11ni rimedi m;atì dall'ammal,ato_,. ma per.s1_s.te~l.e la diffic1iltà d''orioar -a .cui s'aaoimisel' in fine 1 di m_arzo emonoidì cieche esterne éa Totefoe per coi : ~ fn cusfretto a{ Jetto. Poco ~tau tè la· diCficolLà d'Ò"rinare si' conv~rlì in . isc.uria per éffetto delle mignatte sta-· tegli applicate sq -il cot1.torno dell'ano per consigliò di una pérso_na dell'Mte. Qhi.amato allor in soc_corso <Jell'aromal.ato, lo sol\ev~i io stesso .con il catéterisriio ìl qua_le fu _faci le mà .doloro~o-. DalÌ.'iscµria senza pre-: · gressa notevole .malauia, utelro-cistica , da una dur.ezza . profonda e dolor_osa· d~l peri'iiéò , dalla gon• _ fìezza dell_a parete ai1tei·iore· dell'intestino retto la· qual erasi, _resa concéufì\\ ca alla _p-osteri(Yre, dal dolore imruane che riscuoteva \1 toccamento di qµellà , gonfiezza con di Lo introdqtto in quell'intestip·o' mi f,u facile vedei·è che ·ti·attavasi d'una violenta ·jnfiamma:z.ione 1el lessllto ceÙ~l~so · iolerpos_to 'tra il Rett.o e ,fa · prostat~, di cui le emorroidi e l'fscuria eran un~ s~gu~nza:. Non essendovi ancora gl'inJizii. di suppura· z,i<]ne e p~_eved,endo qµ~li :go~sti sarebberQ stati di questa la sequela -in sì fatta loc·a\ità, rn'acci~~i ad ilo
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energico metodo antiflo'gistico , vieppiù perchè lula- .. a~oi _28: _tem~e~·amen_to . oenr,e~-~angui.gno: co.stit'u. zIOne gra~1le: abito erpetw~: figlio di ro6usti genitori zione angio-cardiaca era violentissima. Consistetl~ quee _padre d1 due ragazzi san, : oon stato mai sqggetto sto metodo in dieci salassi praticati nel corso ,di. cinque a?_alcuo'~ltra 1m~ortanteilìalattia fum·ohè àd1uoa pJeogiorni , i-o _applicazioni torpenti·-sµ il. perine.o, ·in iniezioni della .stessa natura . nel lt~tto , 10 alt:e dosi d'e- , . r1t1de su,1.21 :a.nm la!\lual·~ , opportunamente combattuta , non lasciò alco,oa reliquia d:i sè. .Sofferse nel strallo d'aconitò, · in bevande ghiacciate e _simili. In grazia di cio sce'maron i dolori locali e scemò pure _ mese di. febbraio i829 cioè nel suo veotesim·osettimo an,no ·un'irritat.iooe g~strenterica coo diarrea , stata _ la dazione angio-cardlaca , ma non· pqlè impedirsi la jnvipefita da alimenti calorosi eh~ cessò da sè su lo formazione d'un ascesso il qual- al settimo giofnQdal scorcio di -quel mese. Nel mese dì màggi-0 successivo cateterismo cominciò -ad t .ssere pet'.Cepibile nel bel cominciò, dopo luoghi ed incessan.ti ese,cizii. ru ilitat·i centro de) perineo _e· nel tempo stesso si videro nelle io cui fu più volte esposto a .soppressione di traspifeci tracce. di rnppurazione? il. che dim(lstr.ava evira~i1>M ._ cutanea, a pròvar alcuni dolvri pun.genti ed dentemente il' già suceedutò crepaccio dell'intestin0, iotermittenti ·all'ano d;1 cui er.a incomodato ma o.on e ciò dimostrava vieppiù l'usci.la in maggiore copia impedito di vacar' ai ,suoi dove.ri militari. Fr~tlanto di quella suppurazione . mentre si _premeva il perineo. in questi contiouan~o , i do'lori si reser og°oi .dì più L'indic.azione <faprìre !-'ascesso• dal ~ato del peri.neo viv.i con ist,ento nella ·defecazione e poco staotè cioè _ .essend'evi,deutis$ima ., io bo praticata una semplice f!.el!;i metà del mese d'aprile comparve on tumorétto puntur!l nella regione perineale media fino nel cavo del volume d'oo'aveltooa Rella par.te laterale destra. cleWascess9 e poi-, difettaodo l'aroma lato nella sua dell'ano coo aumento dei ·patimenti locali· e coo ria~ casa .dei necessari i soccorsi , lo ho 1:iC'overato addì i i ~ ziooe generale ca.rai9-angioitica: Caimat4 questa cÒndi maggio di dett'anno néll;:i Clìnica _Operativa. Uno cliziQne di .cose con i I ri'poso ' Cli.O la diela ' co·u ca specillo -int,r<)dotto nell'apertura del perineo metteva taplas'mi molli ti vi locali , -con bevand,e ,:infresèl:llive ,. fondo .nell'\nlestino retto sn jl pjaoo ~iella· parte mecon tre salassi e sio'1ili ,, .ma oun del lutto cessata, di.a della prostat.a. Tr~ giorni dopo l'accetta·zi.oue dell'ammalàto confidando più cl.1e non si cnnveoìsse nella l'amm~l'ato nella ''Clinica mentre si stava :preparandolo continuazione del ,catJtplasma voHe, ,con:ni l'avviso , all'operazione .con opportuna regola di villo, ~on cadell'Arte, riWrn~r ai suoi esercizii ai· qu~lL attese taplasmi mòllitivi su la località e èo~ blandi eccosenza grave incomodo si'n ~l mese. di gingno, ir cui protici, si lagnò eglì nell'orinare d'un visro dolore neli d,ùlori s?~sacerbaron as,sai èon insopportabi le ,sensal'uretra stato conseguitalo -da uscita d'·~lcune gocce zi~r{e· di p·ondo .all'an~o ma sen'za i'iazin(Je generale. di sangue dal meato_o1·ina.ric, e poco stanté dallo stilUna . peri;ona dell'Arte riscontrò allor un tumorelt,o ljcidio d'una piccola .quanl.ità. d'orina dall'upertora dei dolornso, :duro e distante uo poll ice circa dal. lato p~rineo nel.l'atto dell'orinare. Indicavo· ciò che l'uredestro dell'ano, dall a pres.sione del quale sgorgò. daltra ; st.at.~ compartecipe del \'icino , fomite flogistico l'ano ~tesso una.discreta qu~otità di pus bianco gialpurillento che aveva conferito a provocare, era anlognolo. Aacortosi il Pratico dell'esistenza d'una lìdata soggetta ad un piccolo crepaccio ulcerativo. st1ila inco1ppiula interna, aperse il tum11retlò uel si.I.o N.on per ,q·uesto ai 20 del t.estè citrto mese m~accentro ma, per quante indr.rgini abbia ·- f'gldatte ,. non cinsi · all'imprendimento operati·vo avanti la Scuola, il potè ottene,,e e.be lo speciHo irpboccasse· n'e\ fot'O ·del quale consistétt.e nel djlatar in .alto con la guida della l'int<~stino, Operò egli ciò:non ostarile la fistoìa secondo ten~a solcata l'aptntura del perineo finD quasi con-trò . il rnètodo dì Desa.ult, ma in segu ito- oè con i ripetuti lo ·scrnto att1'twersando con il .gammaulle tessuti comtoccamenti del nitr'ato d'argento' nè con altri mezzi presi' da de.geflernzi.one ·13rdace/.i, ed in IJ~sso .con la non si potè ottenerè la cicafrieè ' della sollnione · di guida. deJ dii o fio in vicioapza dell'auo. ,Toccavasi ·, continuità , specialmente dal lato- della patiça dove a'nzj. SCQrgevasi a traverso della 'grande spaccatura \a . ça'rni fungose rigogliosamente cresç~vano. Gopios_e metà inferiore della. faccia rettale della prostata: scorpnstole imp().l'igiriµsè co.perser in quel .tempo tutta là gevansi pme denuda.te le parti membranosa e bulbosa superfièie del corpo e, credute cli genio erpetico, .fudell'uret,·a , divrse le fibre del muscolo elevatore delron in van~) curale con bagni· ora serftplici , ora soll'ano , in parte dist.rntte quaUe del bulbo · ed ·iscbioforati, eou la <l.ecoziooe di salsapariglia e simili,. Nato caveriloso ; e coosuma_t.o il tessuto cellulQso del triand àll'inntilità di (ìJiiesti mezzi i.I sospettò che scabbioso . g·oto ano-bulboso. Vista l'en.orrnit.a di quella sp·~ccafosse il fondo. delle pustole , s'èbbe ricorso· ad t10zioni tura e di quel meandro ffiOl'bOsO indugiai la spaccatUl'O di varii unguenti anliscabbiosi ed aJl'uso _interno del ~ ~ dell'inlest,no fin al mome.nto -che fosse detetsà ed i·ml'E}tiope. Larghi ·vantaggi· prometteva su le prime questa 'picciolità la· ~erita e distasatq- l'inspesi;al'a te·ssitura novella medicazione perchè le pustole enrnsi prosciuciréostante; il che s'otten ne nel corso d'un mese con ga.te e la località volgeva rapidamente alla cicatrice: blànde medica·ziooi, co_n aJc.uni t.occa~enti di nitrato .ma si' m~nif~stò .in q1ies10 .mentre no'indurimento ,t.ra d'argento_, ço11 oppoi:tnna re_gola di viHo e CJ)O beil coccig~ ·è l'a,no il quale presto,ammol!itosi· richiese vande .rinfrese:ttive. S'oti.enne .pure lu cess,~~ione dello una spacc~lui·a da cui .uscì una considerevòle copi.a ·stillicidin d'orina e quella del pass3ggio dei gaz indi marcia , ma s~~11zà che siasi pure. ,qni co_nsegnito testinali per la.ferita. Ma' nuri per questo · rimanendo _pervio, t.ultochè rìstretlo e ridotto a. .semplicità',. iJ · che lo ·specillo nçlla me<,iesirna i11tr.odoù<) a~bia im-· boccuto ~el'fo.ro. fistoloso: int~rno, vi-eppiù c_he l'·anr. t.ragetto , fistoloso peri_n~o-rei.tale, s1_ dovette, .per' lemalat.o Ì!ldoéilissimo ed -irritabilissimo .non permise var ogni iudogio , spl)Ccarlo· ed allora · s'òttenoe una le piì1 roinutè inves.tiga1,ioni. Pochi giorni dop.o, tutte c9mp_iuta gt,1_arigio.ue (Oss. scritte.\ dal Sig. Dott. Giu'la spaccaiurn si rie1npì d1 carni fungose e ,scorgéseppe Troglia , già Me'd. di Reggimento di non cov.aosi rrel suo c:ù•o tré disti.ì:\ti -fori comunica·1tli ' COU mune Gapacit.-à). , tre me:rn.d·r f latei·ali'. Occorsse di poi .tin'altra gonfiezza Os·s. 5" Giusèppe Gan ... .. .: Semente di Musica: 0
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molleggiaote che ,.:!all'ano tendeva verso_ \'isch~Qn si· . t . di coi il pauroso ammalato permise Ulli.\ sola 18 0 : p/ce~la aperturà. dalla quale uscì p11s di fetent~ o~or.e 1 Nuove esplorazioni e nuo"e operaz10ni sasrteebr~~;.~ ~tate necessarie' aia l'ammal.a~o non y_òl,le più . · Ope 1·at1va at .,.,.O dt l' l e riparò alla Cl mica consbeo ird~ d lto .,_000 , essendo nel segueute _stato: ,. intorno a.11 ,anO' dl' cui. 1,.:.1 p11roa ,· otto re ture , efistolose 11' · · · , tre oper d . .. · nella parte loterale destra e ano ID v1cman_za del l'ischion corrispcrndente: la seconda n~!la parte po. e dello stesso !atò ,accaot.o al coccige e I~ te1:za l 0 !, ~arte post.eriOI' e sinistra dell'ano 'in COl'l'iS.[)Ònsimmetrica ·con la testèdetta del lati~. opposto: le doe aperture pbsterinri · eì·anò, l_'Ìngr.ess:Q a ~i1e. se?i semicircolari che girnvano posteriormento e SI - 1'11101vauo dalla parte del coccige dove. più laTgaruente spa,ziavano· iu su portandosi verso il cavo dell'osso sacro; lii' parte sinistra dell'intestino retro era ·qui de: • nudata per J'altezza d'un pollice circa e perforata; 1 teste detti seni e1:aoo pi~ni di carni fungose , _facilméote sitnguiuanti e stillanti uM pivttJ>~to ao~oòdante ~òpi.a di pus f,ele11te; moltiplicate durezze d1_c,ilore !md!) -" circondavano le -aperture ed ·i ,sèrii ed ai medesimi si int.erpon,evano : nno specillo inlro'dot.to nella so.pra ci. tat'a aeertura fistolùsa anterioì·e· e destra imboccava nel Rei.lo al di sopta dello sfintere interno: lo stato generale del'l'ammalato non offriva alc!.ma cosa degna d'ess.ere notata. Si vede da questa r_apida descri1..ione ch'il Relto contornato da _a5cessi e da seni -fistolosi variam~nte tra sè comunicanti pendeva.com'isolato al basso in una sinuosa caverna, li·mit.at.a so i làti, più alta posteriormente e elle andava illesa la .sola sua parte aò1.eriore. Si v:e~e pure elle cotesii gµast.i _ebbero la prima lor origine _in un'irritazione gastrent~rica generata dr1 ripet11te soppressic,ni di traspirazione e· da abuso d''alimenli e bevaode ·calorosi, e.:cliè ·rurou essi ancor aggraval.i e soslehnt1 dal lu)'lgo e quotidiàno cavalcai·e , ,dalla pressione .che le viscere addominali esercitaV.i.lflO continua nel f(;,ndo del[p pelvl per il soonar assiduamenle uno slrnmento metallico a lì:ito e du ,un ·tal ente- germe ·';;ifflitic0 rimas.t(i nel ·corpo in se.guit.o ad ukere occtorse sett,_e aoui prima nelle r,artì genitali , le qual~ erano di sì fott~ natura , cì1mechè dall'ammalato non credule tali. Si sottopose ·ciò sl/.mte l'ammalato all'uso iéte.ro0 delk pi.lJ.1,le- del f>ieuck, aWapplicazi_one -conti,11:i,at;i di cataplasmi su ,la lo · Jità , a buona regola di vitto e si contin uò io questa indicazione · per: lo spazfo di ~(j ,gior:r1i cjòè fio ai -30 d'ottobre io e.Ili ho op.erato in presenza della Scuola seco,od 'il metodo di J)esuult la fistola laterale-dèstra e superiore '<l°ell'.ano, qdrnprendendo ,il tagl}o i doe I sfinteri ed oltrepassando · di ppco l'interno/ Spaccài altresì nel lo ' si.esso gio1·011 ' l'aperlura inferiol'e dest,ra coo la gui·da 'dellà teni.a solcati1, ·comprenaendo I.o sfiolere esterno, illeso l'interno (poca riazione; ·medicazioni semplici). 4)·7 d1 _novembre spaccai. la fistola posteriore sinistra ed alfi H , dello stesso mese, nùn esse,nd{) la, looaJit~ irrita'ta, essend'a~?,i disenfiara· , ho · riunite. le due ap,erto.re posle.riori . destra . e sinigtra con un taglio cbe dall'una all'altr,, si prolungava lras'versa.lniente pass1>nd'~vanti co-ccigè, mediante di cui si mise allo scoperto il v.asto meandro cbè si pro)ungaya ,alq,,>anto ir'I su verso la faccia concav;l dèJl'-0sso sacro. Co_n ·il , àito .intro.dotto in cotest'ampia spaccalura mi fu .fàcile riconosce.re .un meandro che
~r.~ ~:aza
al
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daWaperlut·a posteriore sinistra si prolungava nel lato sinistro dell'ano-sia allà sua . parte anteriore e lo ho pure spaccato: in cotale guisa l'aperLJJra fistolosa si· nistra p.osteriore rimase divisa in. alto, in dentro . v~rso l'intestino e p(Ìsterhninentè all'ano fow verso la parte destra , rap.presentaodo· così una · so luzione _ di continuità a fo'rì:na· -di T rovéséiato . .Mite fu: la ria· · 'e çon · b'1an,de me_d'1ca2i10nt - · · e co[} m· z1one ~raumauea iezioni 'r..-.c>ll 1 . t·1ve s'olteone nel corso d'un mese la ., scoì_nparsa ·d'ogoi durezza, .la cbiosm·a 'delle _par_ti pròfonde dei pleandri; ·il ·restrt[!gimento' <lei sèui ed Una vegetazione . di Carni d'i · hliona .naturà. -1\'~a ai i5 di dicembre sén~a nota •,causa sorse nella, soluzione c!i continuità. uo formicolio· dolor-0so ,.i margini qelia ferita avente sede nel !ato sinist ro d~I p~rineo parallela :ill'ano s'ioduriroo acca,rtocciandnsi, nella metà della fè~ita poster,io.r ,all'ano ed aoterior .al coccije si manifestò un ri.créscimento..di .car.oi fungose, si sospese il lavori<,> di f'iparazione eg i bottoncini carnosi diveooero flaccidi e palli.di. Si daffac~iò all,H·~ l'idea d'uò germe sifilitico latente e si· (ec~ ritorno alle piiloie dél Plenck., aggiuntevi una sal:ura decozione di dulcamara, saponaria e ·sa.lsapa-riglja ed iniezioni lo- . cali con una dèbole s'oltizionè dì deut.ocfoi·tiro di mercurio. Effel.tivament.è con questi rrì~zzi l'.operat'o t.lCC(Ui· stò in quiodtéì giorni appetito , .ilarità e carnagione : ma la _loçalità non essendo ugirnlmeo te progressiva stimai bene concitarla con superficiali .toçcam.enti di filaccica intris_e nel nitrato acido (li mercurio e di recider i margini' della soluzione ·di_ conl.inuità i;lel" lato sinistro dell'ano i quali ,esseod'indnratl ed accart.oc· ciati s'oppooevan alla cicatricè. J)opo èi'nque _gi.orni da cotest 'operazione ebbi anc1~r unu voi I.a ric<1rso ~I concitati vo ·àel nitrnto acid·o di merco,rio e_da questo momènto, continnarido sempre l'uso in'terno delle p,illo'le del Pléuek e èlplla decozione di salsap..irigli,a , di dulcamat·a e di sapooariu, aggiuntevi rnedicaìiÌini èon , precipilat<J rosso~èd uuguento rosato ed aggiunti pure alcuoi lùçcan;ieuti con il nitrato d 'argentei' I~ solu, zione si rav.viò ad una rapida guarigione' così che r:dottd .Ja locàlità ad una semplice fesstlf'_!l su il lato ,sinistro dell'a(JO , l'òperato chiese d'uscire dall'o Spe· dale, iJ' che gli -accordai -taolo più volent.ieri ch'io ern nella pe~sua:siooe che, rinfr.aQ.Cate le forze e migliorata . la c1J1s~ del simgue d·::ill'aria libera ,-anche quella sem · plic~ fessura . sarebbe. pur e~sa scomparsa :.,E di vero qniodici giorni dopo si presentò egli alfa Clinica perfeu.arnenì.e.guarilo (O~s.' scritt_i, dal Sig. Oòtt: Comi~setti, attu111e· Medico Divisionale, il qual alta·mente onora con i suoi lumi -il Corpo Sanitario Militare. a cui appartiene). . . Oss. 4a· Bartolomeo' Praudo: r,rfstiqaio: anni 2<.!: nato da genitori sani: robusto: temperamento san-· guigno,: abito !')rpetico: stato uell'ànno 1850 (ventesimo. anno della sua vita) t!Ìc_co da meoirrgitide e nel _ 1851 da ·pleuritide d-i cui gua.rì p~ifettamente. Su lò scorcio dell'anno 1831 fu affetto· da mucositide ga- · strenterica, speciafmente ~ella ·mucosa ·dej grossi in· testfoi C(iri diarrea e con teoèsmo. Trasandata, aozi inviperita. cotesta flo,gosi si' _dìff~se al tessuto celluJoso· circostante al Retto. dal lato del :·coccige e dell'osso sacro per cui ai 20 di febbra:io 1832 si rnà'nifestò un tnmoretto' dùloroso con impossibile defecazione nella p~rte posteriore dell'aiio al lato de.stro del c.òccjge , il· tjuafe; sc~mbiato con un'ernnrroide · iofiam-
.e·
·7 4 mala, cessò séi giorni appr~sso da-U:essere dolc,rosò
entericà sopra cii.ala ch'ifr::i stata ilJomil.e coocitativo dell'asces/-io e della fistola, tutt.ocbè di ciin1inuo comperato rimedio di sorla e neppure cai1giatO· I'abituale battuta_con la dieta rigor.osà, non le bev.ande frndde, Sl.lO t.eoore di vita. Ma lireve fu il sol1ièvo-, gia"cchè suuacid-e? · gommose, mu<:ilagi~ose durò con qua lch e un giorno nell'atlo del de.(~care l'ammalato provò un ostinatezza e v·ivacit,à, e.non si speo.,n d.td totlo fuorcllè tacérante dolore , e s'accorse cb'.en.10 insieme con le a compiuta cicatrice della località; il che avend'anitu f.eci osciÙ moftv pqs ed alcune· gocce .di sangue. _Da luogo ai 2 4.,. del mese d1 apl'ile ,- l'oper11to del tutto quel momento irradiatasi la. flogosi dall_a primitiva gna·t)ro fu in ca:,o di rimpatriare ai 28 di questo stesso sede ,1 tùtt'il tessuto cellula,re della 'faccia 1111teriore · mese (Oss. scritta dal Sig. DoÙ . .Luigi Vivaldi). sacro-éoccigea • riuscì in mezzo ad , indicibili distnrbi Oss. 5a Uoa tale P .. . : . ~ l'!JbUs[issima: anni 2.2 : delle funtioni del ·Retto e ·della vescica e dopo- una . ternper:nneoto sanguigno: bel l'armonia di forme: bene vinlenra ria.zion·e generale ad un as~esso che distrusse · n'lenst ru:,ta è godente oli ima sarìilà. Es~endosi ella qu,el tessuto isolando h faccia -post~riore: del Retto ·prestata nel mese di marze, i i832 .ad un turpe vizio dalla corrispondente faccia concava sa_c ro -coC"cigea. che sarebbe lmllo uon nominare, ·ma che' pure, nClroino Riparò egli • à-llora èioè· agli ·H di marzo i832. _;illa co11 rammarico costre_tto dalla verità· di q1iesta Storia, Clinica Opèratìv.a essendo nelle segoenti coridi;,,ioni·: I-a sodorni~ , rilevò una rettitide blennorragic.a In qua le v.ast,o .asce.sso circondante· lui.lo quanto'l'emisfero pòsi diffuse alle vie gastre_nteriche e per qoeste àlle mesteriore dell'ano, _ape.rtamen,te flÙHuante , dolorosisningi~ si "ditfu-se pui: ::il peritoi1et,_ed i.illa _vei;cica coa simo e con ri~ipolà ali-a pelle : tebbre spi0cata : lerniscuria e si dilfose insin al i.essulo cellufoso coi locato perat~ru e~agerat.a: lingua seçca con Je papille ., ,tra il Re1lo ed il C?Ccige e 6acro,. mel~end_tl più_volte erette, ro!,\sa all'apice · ed ai lati ed imPfrniata ~el a rep~fll~glio la sua _esisterrzi,.. lo graz.ia _dell~ sua età m1nzo i -sete i~esUnguibile :. occh_i scinttllanti : volto e r9bust.ez~a ed io.;gra~ia pnre del · metodo alatiUogi ) imporporato : sensazione ~i pe~o alla .regi1ìn epiga. stico·eòergico si spensero tutte ie altrn diffusioni : ma sti'ica : vughi dolori u.ddorni"tiali : tenesmo-: irrequiequella del tessuto éelli1loso entropelvico lo sp:ini;e alla ,te1,za : disapp€lterizu ; t1oui insonni : orina scarsa e supputazìone- di cui il piano s'al'zò cotanto, niassimaro.ssa con al,)bondante p.osatura. Era ev idente ·che , mente dal lato sin istro·, elle l'arto inferiorn ·corri figlio della mu.cosil.ide eòterica, jl Oemmope suppu- · spondente ftrpreso-da intormentimento paralitico per rato circost:Ùite all'ano aveva nella sua origiue rnolfo la pressione fatta dalle sµppurniion"i su il plesso ischiaaggravata · la lesione dell'appariltò di-gèren'te, traendo tico sinistro. Sel.),beoe profonda :rosse la raccolta della anch'ir1• vistosa soctetà di ma.latlia 'il siste,na irriga.suppnn.aione ·e. con il tocc::rnìento iotonio all'-anc! si torio rosso. Ma era nel ~empo stesso evidente cbe I'apercepisse a_ppena una profonda e subdola fluttuazione, scesso nella sul! pt.ima. manifestazione non era Cfnnututtavia alla compai·sa di qu·est'ultirno fenomeno, io nicante con -l'inteslìno, d'onde la su.r mitig11tezza e lu tagliai slraw per i-s.trato con un'incisione: semilunare lentezza dell'evoluzione' (l che·., ,con lo screpqlacsi avenle la concavità rivoha all'ano, i tessµl.i di questo nell'atto della defècazione e11tro il Retro; a~smise esso rivolti [il C()CCige é potei ràggiunger il ff!eaod.-o p!].· -.da quel mornento una rapida rotµzi(HH~ per il passaggio rulénto , io cui tocc~i iri a'lc11ni po.ntf denudato il delÌe foci nel.suo. seno. M,weu<fo· da - quest'ideu . era sacro. Noo e"ravj sdrucitura àell'int:es~in·o: Dopo vocosa u·rgente r,he , n malgrado della ragimentata contat1> l'ascesso l'intormentimento. -.oaralitico. dell'.lrto flagra.zior:ie, _si provvedess~ all 'asc_es~o·, eppe.rciò io i.nferiore sinis.tro· ce?sò nel c·or§o ·di dieci -giorni, ma lo bo nella domane del giò-rno d'accet1a1,ione aio pia· la s1.1hnione- di ,,cQnti.ouiÙ opportunamerit.e medicai .. e mente spaccato in presenzà délla Scuola con un'inci:man~enata i'p q-ualche· porte pervia al passagg_in del sione semilunare in giro al semmentQ post.èrinre dd pus !l(')j1 si cb'ìuse del lutto fuo-rchè dopo sei. mesi , Retto e con la <;oncavità -~ questo rivolta. Ne uscì uùa ricliièdend'ancoi-a verso la .fine ·pioè quand 1era molto grande quantità di pus cinerlzio-fosc? con odor~ di ristreu:a, la spaccatuTa della parte -inferiore <lei tra materia stercoracea e con grossi letnhi di tessut.o celm,eiz1r reuo-fistolr,so il · qm1I_ era Ll'Oppo assotligliato io toso cancrena!,o: Un 'dito introdotto nell;, supérslite perchè si potesse sper:arr;iw _I' aderenw .' ampia caverna· spazi:.-tva liberamente oélla fac-ciu a~ ~ ( Continua j ' teriòre del coccige e nella parte inferiore del sacro ancora · c.o perta dal periostio; rimanendo ,uo;i sola bri. glia elle da quest'osso s'estendeva al Retto, , la' quale DELLE PRINCIPÀLl CAGIONI DELhA. -MAGGIORE MORTALITÀ -CHÉ . ' \ fu èlivis~: quel di Lo toccava pur isulat.o nell~ sua faccia EBBE'~UOGO NELLO SPEDALE DI CUNEO ·NEL 1 o QUADRIMESTRB rosterior ed inferior il m,edesimo l{1Hto .e pendent~ in quel vasto mea_ffdro, e con il medesimo in fine .si l'icooobbe il foro di comunicazione tra· il Retto cid i! r ... \ èavo. dell'ascesso, il qual.e foro occorreva nella sua ., faccia post~riore ed era col locato all'altei:ia (il a ieci ' li morbillo è pr-imitivamenle mortale? In altri termini, linèc . circ:1 d~I p·iano de!Pano. Nell'incerteu.a che copuò desso cagionare ·1a niorle ·; senza. che poi :si possa testo foro fosse per chio'de,,si da ' sè ho pnrn· cori .un ·· spiegarla eon le Jèsioni anatomiche-dei _cadaveri'? Glì Autori gamniaut.te"boltonato iotrodulto dalia p,11'1e della C;lc4e_si::rissero su. questa malattia far1110 per· lo più dipenvità' dell'ascesso nell'intestino inciso tott'il tramezzo der il peri~olo -~Jegl'infermi 'dalle congestioni o flogosi vidivisorio, Come sj pratica ùpBrand1J-l'U fi ~tola ·semplice · scerali_pjii o meno gravi e profonde già 'in' corso al, c.omdell'ano. D-opo. ciò fov~i . un rapido miglioramento gepai:ire· dell' es-anlema o svoltesi durantè o dopo il mede-. _nerale; la soluzioo.e ~i ·cor)li'ouith medicata con tutl!,l simo ..Ma lo spàsmo'<le! canal aereo, idiopalicn-ed isolato , .seropliéita s'è deJ.ersa ~- rìdot:ta a piccoli~sime dir.neo~ sioni tlello ,spazio di 3.0 gi0.rni; ma l'in.fìarnmaziooe (t) fine: e scemò di volume senza che l'ammalato abbia, ado-
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1 I I D::e~ :o:t: :1::~:~::dAN~:~;:: :::.c;~~~~::a~:1~ri).
Contio. e Ved. n° 9del Giornale.
75da concomitanze irritativo-flogistiche delle vie aeree'. n~n dolorose•; la lfogua umida: non vomiti, ,no_n· delirio, non vi ha mai alcuna paFte? li caso cb·e stia.mo per a·e_scnvere dolori- lungo la regione spinai~ , nè.convuls-ioni negli arti: ci darà lumi a foraiolare la nostrn_~pinione·s~ tale ~Jgua_rd?. l'ammalato s1 laipeota solamerite d'inappetenza e di mòlta .stanchezza nei membri. -Un'·ora dopo la ~isita furono cbìa9o u _Bersagliere Gio. Ba~t: Scarella, ~1 gr_ac1Je ~oslltuzione, di temperamento nervoso, di media c~rpo~atur~, mali in tutta fretta i Medici onde prestare soccorsp all'am" Llo n·ell'iofanzia a verminazione ed a coliche rntest1malatò ch'era stato preso d<t un 1fuovo e gravissimo· àcso~_i,e convulsioni vissuto in s~-i5uilo abitual:mente sano, ce~so. ùi strCngimei!lo convulsivò alle fauci con ·imponente ;a.i c?; allo Spedale nella sei:a del 1° di febbraio, ofminaccia di soffocazione. Il Dolt. Crosa, vista l'imminenza .. 11 0 f~e ~ 1:i tutti li sintomi. prodromi del morbillo. Nel _maUino dél pericplo, non conobbé altra risorsa, fuÒrchè nella la-dei 2 offriva macchie ross~, ·rilevate , oiffuse a _tutLo il . riogolomia. Datà pertanto manò _ad opport.uno-sltome_nto, corpo e con-finenti alla fa~ci~ - ed l,11 collo c~o .rossezza . .stava per darvi' principio con il concorso degli altri _Me~icì accorsi, quando l'ammalato all'impcov'l'.iso spirò in mezio marcatissima nella pelle c1rcos.t~nle; cefale~ - frontale; al liberò esercizio delle suf facol~à iòlelleltuali. . jniezione viva 'degli occhi e la~rimaziooè; corizìa; respirazione alquanto frequente e rumori llronchia!i; tosse . Se1.ionato11e ·il cadavere e posta tuUa-la cura nell'esame: secca; faccia ioieU~la; sensò di secchezza e- d·~sprezza .del condotto aereo, dalla bocca alle piiì fine ràmifìcazioni alle fauci; sete; inappetenza; li1\gu,a biaucastra·; sliti-. broncl!iali, si rinvenne solla11lo arrossala la mucosa delle fauci e del prinèipio d'ella laringe senza che il éorrispon:. cbezza; fe.bbre discreta. ço-o polsi' frèqoeoti ·e contralti ; dente tessuto ~oùo-mucòso fosse tocco da edema o da inpelle ·ca1da e secca. Nei giot,ni 3 e r~ l'esantema proce-. gorgo .d'altra nat~ra. Lib'ero iÌ ~anale aéreo ~er mo.dé,-che 4endo regolarmente o·elle s'l,lè. fasi , si osservava. una re;facilmente e senz'ostaco\o d.i S<j-rla ammelle:va l\nlrodumissione ne1 sintomi generali: i. polsi, dì fàtto, erano più zi.on't d'un dito del! a mano: i ·polrniini erano leggiprmeote espansi ; il sudoi:e ~ quand'a. qqan~o àbbondaole_; fa tosse inz.upp.ati di sangue-, massimamentè negli strati ioferiori. umida con isputi muço-sier~si; facilè l'espeUorazioìie; e posteriori: nef ~èslanle dei tessuti _organid e dell.e virespirazione qua!è-i _naturale 15ençhè accomp·agnala: da rantoli umidi, sitbcrepitanìi; (accia leggiermente- "iniellatà; scere, compreso nsislema--nervoso 'ce·otrale , nessu_o'aplonsi\le in istato di sanità. D_al comple_sso pertanto dE}i sin- - pariscenle an.omalia. Fu quiq'di uopo- conchiudere che la' tomi sopra.enunciali si. sa,rebbe diagnostica là -prossima: la - inorte era slal<!,. l'esclusi.va coiisègueoza d'un accesso coovulsivo all·e fa~ci ed alla laringe. tisoluzi-one del.morbo, se al senso di secchezza deJJe fauci di cui si lagoa:va l'infermo · nel primo giorno di .èura, non Nella maggiore parte degli ammala~i qi morbillo, anche in grado mile, havvi quasi costantemente una tosse. manisi fosse asso.;i ato poco per volta , quello di sr.asmodico festanlesl ,,;1d accessi la quale lal_ora si fa··convulsiva e fa stringimento delle m·edesime, il qual~, ·benchè della·breve durata di pochi minuli secon'di, si rinnovava tuttavia le J a quelli provare le. piu. vive e dolorose angos·ce, Ciò prova essere Felemento nervoso predomin·ante fo questa specie due e le tre volte al giorno , e ciasched-uoa fiata era seguito da secrezion~ coi1 espettorazione d'abho!)danti mu_di malattia, e tanto più predominare quanto più gli a.mcosità. · · maiali sono di t"empra nervosa e soffrirono per_ l'iunauzi Ai 5 l'esantema. s· .offre pallido e comincia a scomparire; mali convÙlsivi. Oltraeìò una delle frequenti C:omplicaè cè§sata la cefalea; la faccia _è _leggiermente· iniettaté).; i zioni del murbiHo è il éroiip, o più slretlamente parlando si~tomi toracrci sono· io progressivo migligramenlo. L.'ìr•Hpseudo~cronp, giacch~ non havvi il vero tr.asudamento ferm.g,ebhe nel giorno antecedente m9ll~ $Cariche di v.enfi.hriooso-plasli'c.o pròpriò del croup ordinarìo.,_cqmè fu avvertilo da quanti s;occuparono del morbo in discorso, tre procurat'~gli da una pozione·Jas~aliva; il sudore fu copioso; m~ Io- s_fringimento convulsivo alle. fauci fu più çompreso il più recente di tulli , ìl Dolt. Franz ~Ìay1; di freqùente e gli accessi -s( prolungarono acc_ompagnati çoo Vienna (Ami. lJniv. dt Jlfed., aprile, ~853}. Ma in siffatti çàsi' minacce di so.ffoéazione è d'agitazione di respiro. Esamila ne.cr?sco~i~ fa_scoprir.e : l'epal!izazio_ne polmonare ~ la nate le _fauci, non si-rinvieoec·~lcùn~ t~mefazi'one; la_pres~r-ooch1te capillare·; la laringe pie~a, d1.wuco denso g1al-. sione - della laringe è per n:ul\a dolorosa e n_egli intervalli I_ liccio., I~ mui~~a rossa ed il tessuto cellula_re solt~-.m~cos~ degli accessi non 1ri~evas1 . altra disgustosa loro conse- 1 tumefallo a: guisa d'edema-;: segni q1,iest1. tutti . rndrnaot1 gu~nza tr.anne la continuànte le_ggjera irritazione. _dei I sem·pre un .pregresso fatto infiammatorio rieséito a,..;.mate·riati lesion,i r.he lo scalpello analomic-0 può, àlmèoo fino bronchi che pe; se sola ·nqo basfa ·a dare .ragione degli attacchi nervosi. Le prescrizioni terapeutiche furono le - ad un tale 'quale punto,, rilevar~, ondecliè può, dir~i · che segue~li ; salas.~o gener9so,, rinn on.to nella _·giornata·; I sLffatti casi fanno ·tutti partè del grand~ processo dQmioa.sangl!1su,gh~ al cq_llo; ba;gm sinapizzati ai piedi; pozi'ooe I lQ~e d~lla Patologia_., l'ìnµammazione. Ma in quello da noi ·descritto. le·cosè ~ndaro1io bene antispasmodic-0-calmanle tcopértùrè pesanti .sul letto. onde ! favorire meglio. il sudore; vescicatorio alla regione i11Ler- J diversamente. Di fatto li.sinlorildfogistici, -o~trachè non fusc~polare. . rono mai mollò intensi, scomparvero ,nèi ,primi quattro Nel mattino. dei 6 l'infermo è_éilquan~o più lranquilto, gi·o'roi cli cura ,di pari passo. con le sur.ce.ssive ·regolaris1 avend'anche avuto :qu'alchè Qra-di riposo e di sonno nella i sime fasì 'd'eil'esahtema: ma ih ragioìre della loro diminuprecedente notte.; i polsi sono appena frequenti_; fa pelle· i zìone gli accessi convulsivi-presero maggior ansa ed evo~ ora secca, ora Càldo-umida e molto ros&a IH=!lle parli in ·1 · luzione crescend'anèbe Ìfifreque~za e per ultimo Si 'resero ~ui ~rano s~a:tì ap?li~ali i senap_ismi: ; )a tosse ra~a. c.~!1 soli rapprèsentanli_d~I ~oi:_bò che cooduss~ èosì inopìna1sputr mqco~sieros1; 1 rantoli sotlocrep1tantì ed-um1d1 più , tamente alla tomba I rnterrno. . ~a bruséa sp_ppressione del morbillo . fu anchè da noi marcati "qÙa e là nelle <iìversè règioni del tòrac_e'; i po.Imoni intàtti'; le fauci ancora ·alquanto iniettate,· mà rion ossé!vata in tre casi; e c~o pe_r imprudenzà degli ammalali
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che. s'esposér al freddo duranle !:eruzione. N~l •primo 1H Studi Clinici su le, flogosi degli or.gani-del respir-o, pubblicali essi non ne. venne alcun qanno: il sudor.e, ·so_s2eso per•a.lnei numeri 4-. e 5 , 24, e 3·t d'agòs~o ·t-85'.!4; di questo Giornale. . ' · · · cuiìe ore, tornò a fµ.rsi abbondante con l'aumentare sem,plicemèote- il numero dèlle cop~rto....del lello ti con 1'.us·o di · .L~igi O .... . . , For:iere, d'anni H ·, (lì iemperamento 11,bbondanti bevande le quali reslituii:.òn anche alla.pelle la sai:iguigno-epaJico. , di eoslituiione mediocre, di media scomparsa, eruzione mo'rbillos~'l.. I statura, con capelli· neri e· pelle bruna , di carattere taci· Nel secondo ìennero dietro dolori intesti'nali con diarrea / turno ~ solitario, ma!>simam~nte in questi. ullimi ·anni, che ùurar~no pei:: trl}· giorni; èi~ che. indicava es.s~rsi ·jt dopo a',;ere vissuto sano sin• ai 19 anni, in questo per.iodò .misterioso princi rio. morbilloso r,inversato ; mi si permetta di sua vita ammalò per pl~4ro-polmonile doppi,i da cagioni l'e;pre$SÌane, su gl'inlestini. Qu·est'ilifermo fu sottoposto · reumatizzanti la qua·le· fu vinta con rn salassi, pon tr..e ap.a. riso.r.Q.?a di~~~ ed a bevande.gommose, con ohe fu vinta plicazibni di sanguisughe.al .torace' e :Con molLi rimedii in.:. l'affezione i11testinale SElllZ'il ripristinarsi dell'.eruz-io'ne morterni. Nel •18,i.7· arruÒJatosi, nella Legi_one . Sti:a:niera . al hillo-,a. servizio_·ct1~ll.a Fr;moia e trasferitosi nell',AJ.ger1a, vi soffrì Nell'ultimo dei delli: casi poi- la · s·nppressa eruzione fu rinn()vate fe.bbri periodic.o- miasmatiche che lo' maltrattab~ne tosto segujta. da cèfalea ,frontale , da rossez~a con rono per tu1lo quell'ann o e ch1ebbero per sequela l' iper... tensione alla facci.a e da febbre; eraoo questi i pro,rlromi ~rolia oel.fegal.o, e quella della_~ilza con stasi del siste·ma d'una risipol~ ,-mfl due generosi salas,s,i, la dieta .e la somvenoso addomi nale , manifestata da evoluzione d'emor~ ministra1,ione di due libbre· d'acqua imperiale èmelizzata roidi f\ da maggiore 'pro~uncl"élme:nto d~I di lui temperala fecer abo(tir .e ( iufe-rmo ·dopo sei giorni fu licenzialo mento epatico-b1li'oso. Da sHia l.le febbri riuscì a· liberarsi convale'Scenlè :palio Spédale. del lui.lo s.ortaoto àlforchè il Corpo di cui' egli faceva parte cambJò di Guarnigione e dal luogo, bass.q, · umido e palnRiguard'a,11.a cura in génerale dei morbillosi nella pasqoso in. cui a.veva sla1iziato in qùcll'anno fu. destinato ,ad sata ·epidemia, i molti particolari nei . qµali siam entrati u_na _l~calità piuttosto elevata, l'~it~pa perciò da eman~-nella descrizione dei casi eh( ci forn irono speciale oggetto di studi ci 'd1spensano dal farne parola. Soltanto facciamo . z1on1 P,aluaose, ven,tilata e-salubre. Nel 1850 essendo di riflntlere che a.vend'a base 'i p·rincipfi allualmente ricevuti •11 Gµarnig ione a Genova. fo di nu.ovo toccò da pleuro-j>olnella Patologia intorno alla natura è coudiz_ione pàlologicà 1 monile -cto·ppia , ·.comballula e vìnta all' ugual modo della ·degli esantemi, non fu mai risparmiato il salasso o.gni quale· pr·iroa.~ bbe_pur il oìedesimo in queslff frattempo ·a soffrire presso clre co·stantemenle d-i blennorragie, l'ollima delle volta lrcomplicaziirni erano tal i da indicarne, l'Ò.pp< rtuquali dopo avete- duralo per sei anni riesci all'e.siJo di nità,; _?he il· ghiaccio aù uso inlerno nelle ·complicazi_oni stringimenti uretrali che furono cùrali (neltAlgeria) .con gastrenteriçbe acute non mostrò mai alcuna dannosa inrinnovale cauleriz.,zazioni per mezzo dell'a:zotato d'éìrgenlo ·fluenz'a sul regolare procedime.uto dell'esanlclna; e per e ton.l'uso a lùirgo - protratto delle i;a.ndelelte .di gomma ultimo che furon evila li tul\i i rimedii ecitilanti allo scopo e,la$lica. all erniile con ·quello dell e sciringb.e metalliche. li , di promovér il sudor-0 che 'è appt1i1to la, crisi più naturale va ntaggio che ne ritrasse non fu corri.!fponrlen.te alla cura, del morbillo, esserrdoci limitati in· tuni ~i èasi a, heva'nde essendogli timaslì lullavia fre ~lri(lgimenti, di cui .due mucilaginose, gommose , subacide e rinfrèscatìve. , minori nella parte spon.giosa de:1'.uretra , ea il lerzo , di Ci sia permesso un ·ullimo riflesso con'·cui chiudiamo le mollo rilievo , nella p'Qriione pr.osta'tica della iµedesima : prese11li no'strti co~siderazioni sul morbillo. Nessuno d'ei oltra·cbè l'a,nroalato suffrt: lultnra il mul1>sto iocomodo,di Medici, degl'lnfermieri e.dei Piantoni d'assisténza a:glh1mnon potere trattener',a lung:o-l'orilla in \!.es:cicf\ ,' per cùi, malati gravi fu tocco ·aal contagio, intorno alla di cui ~o_anche di nolte ,· è c;ostretlo ad aliarsi ' dal letto più,volte . rl:i uriicabililà diretta non volemmo istituire a-pposi.li speonde soddjsfar_e al bisogno d'orinore. Una cosa singolare rimenti per mezzo d:ell'inoculazione essendo stati su que·sto e meril_evole d'essl"r annotata è questa clìe, se p.er~ s'ha a punto conteotì a.gli sperime,oti già ·pratica.Li da ~1tri Stuprestare f,id·e all'asserzione I dell'.ammalato, mentr'il medio.si, i quali dimostrarono che il morbillo è contagioso desimo soffre. mojto dall'oso del còilo, riceve per I<. con• • ed epid_emico, quantunque geì1e~iilrne')1le esso si comunichi tràrio notev'ole sòlli"eVo 11ell'orinaìio ne dal vizio della per infezione, piuttosto che per cònlagfo .. mas.tutbaiione a, cui purn è dedilo. In questi uHimi m·esi Per l'iu·solito numero degl'informi stati .curati , come diquest'ammal~lo fu da me soho·posto a 'ctira con l'iotrodu;. , cemmo, ìn questo Spedale nel ·1 ° quadrimestre' d_ell'ànqo, zi.one- métodica aelle· scirfngbe' metal1icbe, ma ·la medefuronyi .di _,necessità molle malaliie gravi é pericòlose; ciò sima, nonostante che producesse una sensibile dìlatache fu da .'noi abbastanza di_mostràlo çon, la narrazion,e già ·zione ' del canal· uretrale ; fu sempre accompagnata da falla. Ma, oltr'ai ca.si riferiti , furonvene altri mol~i ed µgu~l·molto dolore a·nche quando si ·.operava con scir'inghe di men.te gravi e pericolosi che s'ebbe la desider.atis$ìma ··piccolo diametro e fu parimente sempre s'usseguita da a:b~ soddisfazione.di condur_a salvamento la mer$)è cli pazienti boodanle ~tillicidio .di san·gue. Per lo che )'informo non. . ed assidue cure e d'una médicina saviament,f qpp.licata. Noi ne raccogliemmp a.Jcon i cioè i pi_ù interessanti per il , sapéndo adattarsi a siffallo melodò di cura ricorre sola.mente alla mia opéra ~ullavolla: che l'emissione delrorina; predominio d'uno o più elementi palolo_gico-clinici'; t,na 1 non. è nostro intendimento_di scender a_ . òlfr'ali'esser·e dolorosissima, non si -fa più che od a solli;lla loro descrizione lissimo _gettò; oppure a.slillicidiq. per- non a.busare di troppo de.]l'indulgenia dèi benigni ,roslrj.'~e~tori. Ci limitiamo pertan(o a riferirue un, solO' caso In considerazione, appunto ai questi incomodi a cui il onde sommj nislrar un adegu_a to crite~io per giudicare della nostro foriere va soggetto, gli fu nello scorso invérno as.: maniera di curar adoperata in questo Spe-dal~; ·e ciò a segnata in Quartiere .una càmera isolata onqe me-glio, pomaggiore cdriferma di :quanto fu da .noi già ~~ritlo negli tesse, p;rovveder ai suoi bisogni. Questa provvidel_lza .però
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77 gli fu di danno, giacchè la freddi!'.si ma tempéralura dell11,
camera e l'improvvido suo :;ubitaneo alzarsi da letto mentre talvolta il suo corpo era , sebbene leggierme.nle , bagnato per sudore , gli valsero per la .Lerza vol~a l'e.~olu: zione della pleuro-c1olmonile doppia la quale, prev11 ~lt ordinarii sintomi prodromi che l'ammalato sop~orlò 1~ Quartiere , l'obbligò a ricorrer allo S pedale ~1 ~~ . d1 marzo , dove lo trovammo nel seguente stato : decubito dor:ale; oppressione di respiro;_tosse _fre~ue~le con isputi ora sollanlo omeosi, ora sangu1gno-v1sulnos1 ; dolore puntorio alla regione toracica aolerìor-inferiore sinistra; mediocre ottusità di suono nelle regioni posteriori d'erilrambi i Jalì del torace ; rantoli crepitanti mucosi più pronunciati nel Ialo sinistro del pello, "?a estesi "anche al lato destro del med<'simo ; febbre gagliarda; polsi serrali, frequenti ; pelle secca e mollò calda; orine rosse , sediroentose e. scarse; cefalea fronlale; faccia iniettala; liugua alquanto rossa, ma umitla; sete ; slilichezza ; meteorismo e sensazione di impulso alla regione ipocondriaca destra. Fallasi diagoosi di pleoro•polmonile doppia , e mollo grave t si, prescrissero nella stessa sera dei 22 di marzo un salasso dal braccio, una decozio11e pehlorale spbia.la per bevandit t' la dieta rigorosa. A.i 23 i sintomi sono presso che uguali a quelli del giorno innanzi : il sangue estràLLo è cot~nnoso. ( Due, tiltri sal<issi 11ella. gùm1alà e continuazione deUa medesime, be~~aj.
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Ai 24· ~ aumentala l'oltusilà di' suono : respirazio11c più debole con raololi muc~si dicn.inuili : soffio bronchiale : febbre più risentila: pol1i più frequenti : sangue estrallo cotennoso : l'a1,nmalalo ebbe due esili alvjni Qella notte. (Si 1·imiovtmo le ste.~se prescri.zioni dei ~3). Ai 25: comprala l'ollusilà di suono nella regione inferiore dél polmone sinistro: soffio bronchialè e broncofonia mollo pronunciati e distìnli nella regione posteriore corrispondente : ranlol i erepitaoti a d<':slra, . ma sovent& soffocali da l~ggiero soffi~ bronchiale: r~spinrtione. affannosa a 30-36 : ptilsi frtquenti a 1 ~ '.z-120 :_spuli vischi ososanguinolenti ed attaccaticci: ~iugua secca con ·aumento Mila sete: fisìorromia. stupida : van iloqoio ricorrcn te: pr9straiione di forze e rilasciamento muscolare: faccia ora accesa., ora pallida · oeHa notte diarrea discreta: sangue cotennoso ma nuotante in mollo siero. (AUri dua sc~lassi e due oncie tl'olio-di rici1101iel 111.atlino). · · . Ai 26. nessuna notevole variazione nello slalo di ieri: i . polsi per-ò:sono- arnno tesi. (U11 ottavo ed 1,ltimo salp,sso,: r.(i~e vescicatm·ii alfo aambe: pozion,e con aconito e T,ennes per t,so Ìlli~rno epicmtico: tii.steri inollltivi). Ai 21: n~lla nolte comparye un sudor· abbondante con qualche miligazi.one nei sin tu mi pneumonici o cefalici: le scariche. alvine furono copiose e 'frequenti: il ;angue est~alto ab.honda. mollo di siero tulloshè sempre cotennoso. ('Si presc1·1vo110 'due alt, 1i vescicatorii a.lfe 6raçcin e si contt1111a nella poziòne co11 T.ermes ed aconilo). · Ai ~8: miglioraQ}enlo soste1iuto. Da questo giorno la malalt,a s'avyiò decisamente alla risoluzione ed i sudori critici, la comparsa dei quali se"nò l'avviame::ilo della . ~ slessa , co?llouarono per tre giof!li quasi consecutivi; la espeltora1,1ooe mulò colore e oonsisleuza , facendo.si gialla e densa ma facile ; così pure gli .altri fenomeni morbosi i cefalici soprattullo,-andàrono gradatamente cess~ndo · ~o . '
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po' alla volla l'infermo entrò in convalescenza , quindi aì 47 del successivo aprile·fu licenziato dallo $pedale perfett~eole guarjto . E indub1tab.ile , almeno la quolidiana sperienza lo insegna, che quando si fosse sospesa la pratica del salasso al comparire dei sintomi tifoidei , siccòme. per taluno si pratica costantemente, L'ammalato sarel>b.e stato senza dubbio perduto.· li Dotl. Crosa che diresse la cura dell'ammalalo avendo in vece ritenuto ohe li detli sintomi non foss.er allra. cosa fuorchè l'espressione dell'infiammazione diffusa dal petto alle meningi, ebbe la soddisfazione di salvare l'ammalato attenendosi nella cura ai principii professali dalla classica Scuola Medico-llaliana. Ma d'allra parte si guardò ben il med<'simo dallo spingere la flebotomia a quell'.ecr,esso a cui la persistènza dell'apparato morboso del deUo infermo avrebbe forse spiuto altri Pratici ; e con_queslo diede egli prorn di quanto sappia apprezzare il precello clinico di uno dei piit grandi antesignani della Medicina Italiana di cui siamo gloriosi cioè che nella cura delle flogosi la uopo dare tempo e serbat·e modo. ·
llELAZlOl\1E DEliLE CONFtRRNZR SCIENTIFIOHE (blese d'agosto. 2a~'fornaia). CAGLIAR.I, Io questa T01·nala il Dott. Dollioo ritornaud ' all'ar• gomeulo delle fobbri period,iche giit discusso oell'aolecedenle 1,'oroata (ved. il n° 1 del Giornale)°, fo notare non aver egli mai inteso di dire, s'ccome potrebbe dedursi dalla risposta del lliedico Divisionale, ch'il freddo ooltarno susseguente ad on calore diurno eccessivo co1iiiluisc<1 oua d ello c;agioni inrlispensal>ili per lo svolgimento delle febb ri periodiche io genero, ma S!JlO avere voloto·spccificare che nei casi riferiti dal Doll. Laj gli squilibrii n.tmpsferici accermati poterono bastar allo svolgnnento della febbr e pèriodica m/lnifoS\811\Si in quegli 8ffiffi81(1ti I 8 eÌQ ffil\SSi• mamente per la grande sensibilità e suscellibilità cb'i medesimi avevan a risentire l'azione delle potenze morbose dopo l'energico metodo di cura aoliflogislic.o a·cui dovetter essere soltopo• sli per guarire dalla gravissima pleurl.l-polmonito dj cui entrambi erao appena con va lescenti allorcbè farono colli d;ill'in· dicato accesso 9-i febbre periodica. Il Med. Di vis. oopo avere r.ipetul.i molli argomeuli g ià svolti. uell':uitecedenie:Toroata per sostener o che fra lo cagioni otte à produrre lo svolgimeo10 di vere febbri periodiche è sempre uecessaria quella d'un miasmq; che-solo no costituisce la cagione prossima, coochiude sponeodo i'eUoiogia delle fubbri inl0!)1Jit- · tenti stabilila dal celebre Prof. Puccinolli. l\Ia li Dollori Laj e Boltiu·o opinando che possano le febbri periodiche avere luogo pe1··l'~ffello di soli squilibrii di temperatura e :H)oz'il conçorso <l'un principio -miasmalico, atldocono casi ·di febbri iolerm iUen!i svoltesi in regioni dove non esis.toa esalazioni miasmalkbe ed io tali stagioni dell'anno, p. e. nell'inverno, nelle quali mancano affaJto le condi~ioni alte a produrre lo:svolgimento1del micis ma . stesso j casi questi di febbre periodica non altrimeule vinci bile faoNhè con le prepnrazioni chiooideo. li Med. Dh•is. sostiene ch'io sifl'atl1 casi non si tratta già,di vera febbre periodica, ma solo'dÌ J:òndizioni pl!lOlogiche ordinarie le qoafi, siccome prodolle da cagioni comuni, son anche mao tenute da processi morbosl ordioarii, come il ream11tico, il flogistico, l'irritativo, ecc.; sosliene'J)o,i che, quantunque i prepa ra li cbiooMei abbian in simil i circostanze conùollo a .guarigione la ma'laHia, non dcblie perciò dirsi cbe la medesima coslitaissc ana vera febbre periodica , giacchè ,-egli dice, la china è on r imedio sperimentalo utilissimG io tulle quelle ma'lallie eh.e nd loro corso s'.allegglano a périodo, sebtìene non siano febbri periodiche 8peciliche, ed al contrario queste posson dai r imedii comuni esser e ,modificale nei loro accessi, ma non vinto nell' intima loro condiziono mor-
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bos~; altrohdc, continua il medçsimo, (o stabjliro che una ma- - pre_valenza,di sillt~mi cerebrali, pl'emetleJJdo però l'applicalalli~ qualsiasi sia un~ vera fèbbre pe~iodica ioter.miltenle per l zione ,lelle mignatte ai processi J.l)astoidei oppqr ad· altre parti • ciò.che fu gaarila ·con la: clii_na o coù i suoi preparati. non è an del 1a testa~ ctiterio basiautemente fondato, nello stesso modo appunto che !1 Segretario -Doli. Oe-Ago-stini si fa lecito di riflettere ch'egli non sarebbe cos,J'fonda.ta. il dir.e che uria malattia era di òàturl). crede; alquaot'esager;itò ~H titno rc ·relativamente all'aromi nisifililica per cip sòlo che fu guarita la mercè delle prer,arazioni - straiione-dell'emelico nel primo stadio della -rebbre tifoidea e meccariali. · manifesta l'o'pioione che varÌa e·ssendo la prevalenza dei sin!om1 con coi si presenta simil informitìt, tanto che dal diverso apEsaut'itasi questa discussi5rne il Dot.l.13ottino legge una Storia di febb't·épcrniciosn algida te'r minatasi con l;i ro~rie dell'.ammaparati:> fenomenologico varie furoò!) _le denominazioni con le lato, intorno alla quale Storia non esseu~ovi- cbUmpre·ndesse a quali gli;antichi l'IIedioi la elassifica~ono ,_-si possa dall'è!ll~to discutere, il Presidente, prernettend'esser' egli d'opir,ione pe_resame d1 q-oesli segni stabilir iu quali casi ·possa rio convenire _glì emetici ed in quali :iItri ~ia prnde_ote faroe riserbata aromifettanieolc-conforme a quella· dello Storiografo per l'iguard'alla diagnosi ed al metodo di cura stato adopel'ato, fa notare che pistraziooe-. Fa inollre riflellt>re -che l'Anatomia Patologica di. qujv,i pure egli non s'accprda ~onH Dott:BoUino il qual ;immclte m_ostrando che ì segui flogistici .eJ'e ulceraziçni intest_ioali nella 1 l'aria -freddo-umida· $iccome sola cagione determinante della febbre tifoidea hanno quasi -costaoteménìelasuasede òell'eslre·malattia io discussione, mcntriegli al contrario-crede cb'in que- , mità inferiore deli'ileon in Yicioaoza della sùa noione con il . sto caso_parimente la vera cagione determioante,Ia.febbre p_er- ~ deco, eglfnon·crede clf'i fonomani primili~ì me~canici dell'emelico i quali si manifestano qu~si costantemente ~o lo stomaco nicjosa ~lgida, sia statp un principio miasmatico; e ciò tanto più in-quanJo che se l'aria uinNo-fredda foss~ s_tata la _vera,éagione I, possnn- influir ad esacer.bare lo staro iofianimatoriv degl'fnlGslini per modo dà do·w rci privare d'un mezzo terapeutico che esscnziale dèlla malattia ; questa sarehbesi atteggiàta ad una forma periodica semplice è benigna, ma non 11\ai ad uoa forma ! giudiziosamente a mroil')istrato re.se immeosi)antaggi ali' Arie periodico-perni.cio.s a e prontamente' fatale quale fu nel caso Salutare ne.Ila cara,di simili inferroi1a. Il ..Dot( Valle dopo avér espo;;ta on'esal!à de:s~rizione dei esposto. _ ·. ' · GEl'iOYA . Speda/e di Mare_ Letto eil approYalo -il processo v!)rvarii stadii della febbre tifoidea secondcr i prece.Ili deì Professoro Gendrio, e ·dopo aver enumerati i rimedii-che sooò racco'balo clell'aotec-eden'e To·rnatii, prende I~ parola il _Doti. Verde . per in:vilare i' A.dunanza a vojer:__esso_re compiacente di recarsi I mandati dal medesimo -Autore nei va rii ' periodi della malaHia, _n~lla Sala alie su'é cure allldata p er visilar alcuni S_otdati del dichiara come nell-a còrà · di silfalta infermità <li' éui ebf>e -molti Ballagliooe Real Navi origioarii dell'Isola.di Sardegna affetti da ~~si nello Spedt1le del Bago9 ui Genova nofl ebbe mai cattive febbre tifoiùe,a, i'quali -pr~~entano sintomi estrauei ed irrego-_ coosegn~pze d_ell'uso delf eìn.etico alluogatp jli '.molt'acq!]a pel larità ncll'ancfameoto delia sudclella malattia; irregolMilà queprimo stadio di tl6nsimilo affeii9ne, mà che grandissimo vanste ch'egli cred_e rFpendenl( da ilçtiçhe ~urèzze e_rl ostruzioni taggio yicavò semp~e dall'amministfazione continuala del gbiac. del fegate1 e. della milza, .consègueuze di febbri i_o termilleoti sof- 1 cio; come pure che nel procedere dèll:i malattia,alloraqMndo si · fe,te mentr'aocor abHavanu nei IÒ1·0 pa·esi nati;vi. Egli manifemaoifest-avano_diarree ' profuse Jld ostinate, ottenne sempi:e un sta jl desiderio d'udir in ap posito c,\osullo il par-ern dei suoi felic.issrmo risulti.lmento datle limonate vegetali e daiJe pc,epaCollegbi, 9~1de.stabilire con ce1·tezza a qniili cagioni si del>baoo razipni oppiate. attribòire q1iesti fono meni morl>osi-,' qual import'anza·deb.ba d,1rsi A tcJI~ prop,,s-ito il Doir. Verde prende occasione per accennar alle suddett,o-'complicanze e qaale metodo cu:rativo più razionale ad ?a caso di tifo occorso n~I Capòfale Cesari ilei Battaglione è conveu'iente possa 'adottarsi per adempier- & ·tulle le inJ.icaReal N-avi, nel qu·ale,essend·o riuscili infrotlÌlosi i rimedii a_striuzioni ris liltanli dall'app~nito dei diversi fenomeni morbo.si. genti ed oppiali onde vincer un'ostinatissima è profusa .di-arrea - ll·l'residente ap po; fii~ to àlla !un!!<! $O!! prati<';, l\fo.dica a 1,ordo mauifestlltasi d_uranle lo sladio nervoso, ottenne ottimi risultadei n. Leaoi cd al rilevante namer,o. rl'aÒ-1malati per febbre til'oimenti c.Jalle Jimona.te mi ne rali e dalla tintura di iodio sciolta in òea eh'ebh'occ.asfone di cai:arè nei ()ae:s_i dove regnano le ·fetibri on' veicolo gommoso rlat,1 alla do·se di dieci' gocce sai principio, miasrnaliche-de!le palu<lì ed altre m,ilaltie eodemichr, di diverso éd.aum,·nfaia quiod'i sìo a venìi. - Il Pt;f sidente' d'opii a~er ·eùèo.rniata l'osser·vaiione 'del Dottore gene.re. e 11atura alle quali v;,1')110· sovente soggetti i ·sold,tli di Marina, pèr esser .,ppun!o gli Equip~~gi esposti ar.isentire gl'in-· Verd'e, si fa ali inculèar-e a,I i-µc ora~giar i Medici di Madna ad' tllussi venefici dell'atmosfora viziata uelle·'va1·ie ragioni del globo, I ~sperimentare qile'sto' rii:nediÌ>, tul\a _\ olla.che si·µ,rescnteranno· i ~ dice ess~rsi se!Upre in principi~ ?i malallia lro·Mto soddisfatto i casi cousimili, <>t-ide potere con ~llri falli ed it!tre p·rove stabihre dall'uso conlinualo degli emetici a dosi-epicratiche e, nell'ò siae. sàuzionare l'_uliJità di q11eslo nnov-o mèdo curali.vo. dio cosi_oe'tto· ne rvoso, avçre trovato costante mente profi ttcvole - - - ....~ !?l~ ;:l:.<lll:-=------l'àppHcazione dei- vescicatorii alle diverse parti del corpo, non 1trascQ~ando Ji somp:iinistraré pgr anche quelle sostanze medi- i · · cameotose che sono dai Pratici raccomandale a ténore delÌa di- i versa insorg.errta dei fenomeni morbosi. io quanto poi alle varie BOLLETTINO .UFFIC\IA.LE · complicazioJJi od irregolar_il-à nell'andamenlo de)la malàltia, dL 1 pendenti rla costituzioni atmos,feric:;he viziate, da malattie ende- I miche o da esiti e sequele dj_ pregressi' iocomricli, dice ;i.vere ·1 Il Dot~. Fal.co,ni, Mèd. éli Batt., pcissa d~l1'allivflà all'aspelsempre otteo11!i ottimi risultamenti dalll! prudcnte.amroiaistrat:a.liva per m_ olivi di famiglia, zi_ot1.e dei surriferiti mezz! ter11peuti.ci col) la 'gi!ldìziosa combinaiione di- quelli ri chiesti-dalle 'div.erse moJ'bose località e dalla • deleteria influ_enza dominante -secondo la 'viirietà (le-gli agenti / AVVISO ' morbifici. · _·l i Dott. Verde si mo~lrò.dispfacentè di ootrpotere parteciP.are all<1-rile~esirna opinione del Presidente re;lalivamenle all'ammiLa Direzfone avv~rte . i s_uoi, Ab_bonali che qualora per nistrazione (iel tartaro emetico nel primo stadio •iella feòbre tieffetto dèl cambiamento - di- Guarnigione foss.e acca~duta foidea- poichè, a suo parer!), osservandosi costantemente nella quàlclie irregolaril~ nella spedizio_ne ~()gli ultimi ~umeri suddetta mala\tia la flogosi, gastrenterica' rappresentala dalla del Giornal~. la medesima, pre.via' una semp1ice .rJchiesta, rossezza ~ella lingua, dalla sete; dalla,nausea, dar vomito, dai si farà un dovere di rjpararvi con il pronto in.vio dei nudòlori intestinali, da1 meteorismo ed in fine dalle i.lcèrazioni -degl'iotesli1li- di coloro che-muoio.no per simili infermità,. egli meri mancanti .- ' crede, che gli emetici possan ,rggravar i -~intorni flogistici é che molto prù gi~stamente s1 debba ricotre,r all'uso dei b!andi lassa-Il Dii:ettore Doti. Cav. ·ARELLA iied. :riiv. tivt e delle bevande acidolatt>. çhè se vi ha circostanza, egli proIl Vice-Dfr~ttore l'espònsabite DoU. ;\IANTEL-U M. di B, sega!), in cui possa amministrarsi va_ntaggiosamente ,l'emetico, e~li è solamente allorquando la-·febbre tifoidea s'appalcsa con TorinÒ 1853. Pelazza, ·Tip.__ Subalpina_, via Alfies,i •u, 1·
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PARTE SECONDA' •
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ANNO DI.
( ai 1 O d'ottobre 1853 )
N. ! .f.
GIORNALE DI ·1EDICINA HILITARE DEL CORPO SAl1lTARI0 DELL'ARtllArfA SARDA;)
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L'associaziooo non si rieev e che per un anno e comi11cia col t 0 d'agosto. Si pubblica nel Lunedì di ciascheduna seltimanu . TI prezzo d'associazione In 'l'orino è di L. 10. lo Provincia ed all'Estoro, (ranco di posla L.11. Si paga per semeslrfanlici pali. ~
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S011n1A1110r-=-- 1 Do ll. PECCO: Lezioni Cliniche del P.rof'. Com-
mencl. Ribel'i su gli, ascessi, seni e fistole dell'ano. - 20 Dottore BWA: Tam ore ori nario al ·perineo; fistola consecuti va ; guarigione. - 3° Relazione delle çonferenze Scientifiche. 0 ~ Dolt. MOTTJ.Nl: Rivista dei Giornali Scienlifici.
PARTE PRIMA LEZI01\TI ORALI DEL P ROF. COM:ì\IEND, 11.LE.SSANDRO RIBEIÙ l~Jc::iale dal Dotl P.scco, Med. di Dalt.
ASCESSI, SENI E FISTOLE DELL'ANO. (il Oss. 63 Yatteo Tomatis: anai 15: conladir:ò : temperamento lin folico: gracile: colore della pelle lucidocereo : apatico e tardo a risponder alle domande: stato nell'infanzia soggetlo. a croste al capo alternanli con iscolo dalle ureccllie e dai naso, con ~eutre tumido e con abituale sabilogos1 dell'appurato dfgerente e delle viscere adduininali. Cessale le prime moruose espressioui del pr~duminante sistema .linfatico , alla precedente ed abilui!l irritazione gastrenterica snccedette senza nota causa una lenta flogosi del t<:ssalo celluloso della cavità iscbioretlale che diede luogo ad un ascesso stato ar,ert.o dall'A rte, poi a fis1ola. Dopo aver~ per alca oi mesi tolleralo il suo male con rassegoazioue, .finalmente costretto d a alcuue successive recrudesceoie _d~l medesimo riparò egli ai i 7 d'aprile 1832 alla Cho1ca , dove si rinvenne un foro fistofoso nel l~to slni~tro dell'ano, da questo <listaòte un , pollice circa, dJretlo alquanto ·dal basso ·all'alto, trascorrente tra lo sfintere esterno e l'interno e mettent.e capo contro la m~mbraoa ·mucosa denuci'àta ma n-or1 isdrucita all'allezia di dieci linee circa sopra il piano dell'ano. Non esseai:lovi alcuna complicazione io IJo p~e~io il !'ip?so d'alcuoi giorni ed una buona regol~ dt v1lto, 1nc1~a la fistola con i soliti mezzi e precetti , dopo cùe da mcompiµta o cieca estel'na la ebbi resa compiuta çon la gui(]a d' u()a tentq solcata acuminata trascorreot~ fo una t~nla solcata ottusa. Fu l'aodament? delle cose cotanto semplice dopo l'operazione che I operato_ potè so -i _primi giorni d'aprile di detto anno .r1 mpatr1 are perfettamente risanato (Oss. scritta dal S1g. Dott. Gia~hetti). · · N~l ~~n_gedarlo. dalla ~li~ica gli si dieder opportuni cons1gh mtorno a1 mezzi dietetici, igienici e curati vi (t)
Conttnuazionej ved. il n° 9.
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più opportuni a debellare la su1,1 malsania costituziozale, ch'égli mise in rion cale ; ondechè l'irritazione gastreoterica diffusa con tutta probabilità alle gbiandolt? mucose e mesenteriche la quale non era fo rse ~tata spenta del tutto mai, riprese vigùre, s'inturnidì il ven tre ed iocomiociavan a manifestarsi indizii di cachessia affrettata anche da scarso e cattivo alimento e dall'esser insoddisfat~i i priucipali bisogòi dell'econoruiu, quando sei anni dopo che meoava eoli uua vita gruma e dolente si manifestò di nuo:o una lenta infiammazione do\ tessuto cel luloso della fossa iscbiorellale del lato opposto cioè destra la quale riesci all'ascesso ed alla fistola per cui riparò di nuovo alla Clinica su i primi giorni di giugno 1.858 essendo in quisto stato: colore lucido-cereo della pelle: apatia: ventre tumido: appetito e digestioni lanauenti: lèagiera piressia verso sera : foro fistoloso s; il lato d:st~o dell'ano in distanza d'otto linee da quest'apertura, sl1llaote uu pus liq1lido e feteote: lo specillo in esso introdotto non penetrava nel Retto, come non vi pene11·avan i liquidi d'iniezione. Era dunque una fistola incompiuta esterna. Con un vitto analetlico-. con le fFepa~az.ioni ferr uginose o iodiche e e.on gli amarì continuut1 per un mese non è a dirsi il favorevole cangiamento cbe s'oltenne , anzi tale che ci permise di sottoporlo all'ope1·atione ai 14 di loglio con consecutiva rapida guarigione; così che fu egl~ in grado di rimpall'iàre del Lutto risanato ai 25 d'agosto di delt'anoo (quesla SeC'!:Htda parte della Storia fu scdtta dal Siguore Dott. Stecchini). Oss. 1a Giacomo Mas-saglia : Giardiniere: anni t 7: temperamen,to sanguigno : costituzione robustissima : stato sempre s:.ino : abusa(ore d'alimenti calorosi. Nel mese d'aprile 1.835 fu, in seguilo a gravi vicissitudini almosferi ~he ed all'avere tenut(/per più giorni i piedi e le gam~e nell'acqua, c::llo da ' flemmone subacuto nel tessuto cellt1loso della parte laterale destra dell'ano che, negletto, riesci all'ascesso, poi al crepaccio spontaneo e poi al_seno cd alla fistola. Volgendo il flemmone all'ascesso, il tessuto celloloso del Jato sinistro, u per effetto .della stessa causa o per. consenso come succede fra gli organi pa'ri che facilmente si _cornunican i propri i mali, s'infiammò pare, suppurò, s'aperse spontaneù l'ascesso e si converlì io fistola. Lo scolo purulento_ nlln ristagn;mdo e nuove flogos i dolorose dì quand'io qlJando rico_mpareodo l'ammalato ri'parò alla Clinica ài 2 di novembre di dètl'anno , dove si· riconobbe : dae fori fistolosi simmetrici cioè un al lato destro e l'altr'al ~ioistro dell'ano, collocati su iJ medesimo piano ed equidistanti dall'ano cioè distanti l'un e l'altro d'otto linee circa da quest'apertura: )a
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non essendqst potuto fare penetfare .1o specillo iu essi e di m·ateriali di quel sistema., conci taro ancc;ra dal. iuLrodotto pe1' entro il Retto ., fu facil il vedere che l'abuso di sostanze caJorose e delle cose erotiche e erano que fistole ioc·ompiute esterne della lunghezza eh~ in fine i.filtri emorroidali tante vollé percossi da d'ùo pollice· circa ,, ·non tortuose , senza c~niculi, non flogosi, questa irradiaron ··irl te~sd'to circostante d!onde' comunicanti tra· sè e trascorrenti tra lo sfintert'l es temo' .le fistole. e l'intern.ò: nessun'altra COfl!plicaziooe.: stato generale fer prima indicaz·iòne si depletorizzò l'ammalata buono. Previa la dieta, prevro il riposo ~ pr(!vio un con due larghi salassi è si procurò di disirrilare le vie blando eccopnìtico, io ho ai 6 di dettq mese spaccate digerent( con dieta opportuna , con clisteri -mollitivoavanli l;i Scuola tutte due le fistole segueçd'il metodo , torpenti e con un~ bevanda mucilaginosa con entrnvi di Desanlt., Nùn fQvvi coinpliça?,ione nèll'atto opera~equa coob~ta di._ lauro ceraso , la_quale si , coatioµò tivo nè çopo e lé ferite oppottuqarueole medicate rieper tutto il corso della cura. Poi al fh;ie d'assottigliare scirooo nello spazio di 15 giorni alla perfetta guarila località, di disfar i suoi· mol~ip'licàti meanè:lri e di gione·, così · che l'operato potè su fo scorciq di quel rinienire la via di comunicazione con il Retto , ··ho ai ·mese rimpatriare (Storia sc.ri tta, dal Sig,. Dott. Pietro 3 ~i febbraio. di dett'anno sP.accati in presenza della 'Romana). ,· Scuola- lutt'i for~ con un taglio lfasversalmente diretto Oss. sa Teresa For .... : anni 40': · ora Sarta, ma verso il !!)~rgine Jiber9 deWano e. poi con due tagli già Contad;n~ : temperarnentc; sanguigno: costituzione Jopgiludinali, uno a destra e l'altro. a sin i.stra, prati· cali a poca distanza d~U'aoo, ho messi in comoqicaatl_etica : al;>ito èardio-capitale : da tre lustri ernorroidària: abusatrice d'alimenti e bevande calorosi e degli zione tra loro i d.uè. fori fistolosi di . ciaschedon lato , atti v~nerei. Su i 25 anni ciò.è riel corso della sua prima risultandone due· lembi quadi'ati, uno a destra è !·'altro a sinistra, di.cui il margine libero ~ra rjvolto alla natic;:i. gravidanza ,andò soggetta ad emorroidi esterne fluenti Mite fu la riazi,une. I flussi' lunari cli~ comparv·er al.:. le quali d'allor in poi più o m~no la tribolarono quasi di continuu per tenesmo, per i~J'itichezza ,. per morcuoi giorni .appress~ furono causa ct:i.rrit.a~iooe nella soluzion.e. di contioµità e nei dintorni, che· svanì con bosa secrezione di muco rettale., per esc-0rf~.zioni , per semt>licissimi mezzi. Fr?tfanto per l'abbo_ndaute supirifiamma~ioili, per cefalalgie ricorrenti , per amenorrea 'O dis:nenorrea e simili. Rimasta vedova nel treo,pura~ione che ne conseguitò s'otte:nne il p'refisso intento cioè la sede morbò'sa s'ammorbidì e s·assottigliò, tesimottavo anno della sua vita, -cessò ella 'dal. mestiere ma .la soluzi,one di continuità tendeva rapidamente a di Contadina e s'appigliò ·a quello di Sarta, S'avyizzi ron all0ra· per la vita sedentaria le emorroidi esterne , cicatrice. In vista di ciò ho ai 19 del detto, mese di e fu in q1,1elia vece colta da emorroidi. interne non fehbraio divisato di tagliar io presenza deila Scuola. pJù. com·e le prime, . sanguinanti. Da quèl momento la fist.o.la del Iato sinistr.o. Difficile rruscì lo sp·ingere la crebber a dismisura i patimenti del Retto, massimatenta solcata Qttusa fin in fondo della medesima e pèt· ciò ottenere dov~tti ·, dopo moltè indagini, iritrodurla mente nell'alto <folla de(ecàzione, insorse anzi un po' di rettitide lenta con innaturale secrezione di muco, incurvata con la convessità ·rivolta alla tuberosità ischiaa, cui s'aggiunse più tardi mate.ria purulenta, già indizio tic.a e la concavil~ all'ano. Penetrava essa passau.d'in di princ!piata fistola incompiuta · int~rq!l. S'aggravò gi1;0 agli sfinteri: il di,to ·introdotto nel R.e1to ne seQ· pur allora la ricÒrrente cefolalgia. Assalito éon rri~fZi tiva i moviine~ti della punta a trav.erso dei tes~u'ti insufficienti , il male crébbe. a sèg,r10 che· spuotaron_o molto spessi poco· al di s~pra del limi Le superiore dellò sfintere· interno , ma non potè la tenta così incurvata inforno all'ano più ascessi r qual1. si dischiusero sponraggiunger il foro fistoloso ,ch'ei·a più in alto. Senza taneamente. Ed è due mesi dopo quesL'ultintesito délla darmi pensiero di ciò -che la tent.a n-oo imboccassé malattia che fioalmen..te l'ammalata dparò a_lla Clinica ai 25. di gennaio :1834, d,ov.e· 1·isconframmo : quattro nel fç,ro fistoloso interno, io ho, .con , una tenta sol, fori fistolosi , incalliti , stretti., di cui due, nel lato cata acula fatta scorrere, nella solcatura dell'oitusa_·cue destri) e _.due nel sinistro ·dell'an,o, distanti i due s·u·era già i11 sed~, trafur~ta l~ parete ancora spei,sa pel'iori .d'ambo i lati d 'ollO' linee ciì'ca -dnll 'ano ed i dell'ìnles'tino e poi Ilo spaècato tutto il tr~mezzo intestinale nel modo solito. Dopo. ciò; fatto be-n béne due in fuori .i quali eraniJ cootennioi alle natiche; più d'un pollic·e: i fori fistolosi '<l'.un lato avevano .comùtirare da un Aiutante il margine spaccato qell'aoo e spinto il dito indice ,netl'a·n_golò, superiore della ferita nicazfone tra sè ,ma npn ca.o· quelli del. lato oppostd: si r~conosceva oltracciò con lo soecill'o elle tutti si .aiho potutp fo'trodurne _l'apice al disotto della muposa. i·igevaoo verso il-_ma1:gine ·libe/o dell'ano: i· tes·su,ti cl.t'era- anc,ora distaccala e C\HJ forbici ottuse dividerla per qualche tratto. Ne conseg_ilitò un'emorragia piutcirci>stanli ai fori eran iogrossàti. e duri: due dei m.e· desimi ci,oè i supedori erano penetranti nel Retto eçl tosto grave, stata i·istagnata con la ·riempitura ; ne conseguilò p,'ur una riaziq[)e fepbrile (!li'uttosto spiccata era c[ò provato da c~e 1:10 liquido colorato iniettato nei -medesimi peoetca.va- nell'intestino -ed era ancora con aumento dell'abituale çefalalgia; ne ·couseguitò prQvato d~1.lla circostanza che preméndo quei fori iscuria che domandò il cateterismo,.(:lipendente più-dallà usciv.a dall'ano m~leria· purulenta, ma non fu possi pressione çhe non da .flogosi vescicate; ne eonseguitò ·bile fare pen~trare per i medesimi uno specil'lo' nel io fine· m~teorisrno, con _dolori addom.inal°i -~upi' Jli·Retto, t.ant'e t.ànt'erano flessuosi e deviati i' loro trapendente pure pìù qalla ,rr_essfone c~e·.non ' da irradiazione flogistica , e di fatto, tolta aopo dué giorni g.e ui: c_efalea gravè.' e ric,orrente: ioèlizii di pletora : te-liquie d'ii-ritazionc enterica, sp,ecialmente rehale. la riempitura, tutto si dileguò . senza Ì'1ulla· acloperare Si poleva facii'mente iofer.i re che pe1~ la scarsezi.a dèlla e la s0lozione di contiònita ,medicata con ·.semplicità menst,ru·azione l'eccessivo ~atur.alè vigore· del sistema somma s'avviò così ra,p.i(fa alla guàrigi/rne eh~ ai 5 di irrigatorì_o r-osso di quest'ammalata non .era sufficieoteaprìle era essa ridotta a così poco di .cosa che giudi~ai merite 'sfruttalo.: che le emorroidi nate nel cors.o <folla giuafo il tempo d'operare la fi~tola dal lato destro, E gràvidania s'~hine-otarOQt) dell'~biiual eccesso di v'ita que~t'.operazione eseguita pqr in presenza della Scu.dl a 0
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Si gno: costituzione robustissima: già Solqato dell'Impero offerse le s~esse diffiéollà che d,a\ lat~ oppost~; ~'i~Francese e quindi nella nostra Armata : abusatore di di far imboccare lo, speci11o nel\ oriliz10 poss1' b·1·t·a 01 , ,. , liquo'ri spiritosi e di vino: ·datosi nel trenle~imo. l)noo . l · . . avvegnachè esistesse e l avesse provat~ on ,na-I mesti~re: del Caliolaio, Nel trentesimooono fu colto rn erno ·· t· t oco r 1·"'ia · la colorato ·pra ica a IP , P " ··' · t· · · d'1 1·q·uido· 1 1ez10ne da uretriljde ~lennorragica con bnlJ~on~ che suppurò ·t· d. {>"'rro,.are con la tenta. so cala acumrna a necess1 a > ",. L t.,stino ... • • f · · e .nei primi giorni del quara·ntesimo a nuova uretritide offreate qui orse rnagg10re la parel.e dbe ell 10 · " dal lato s1n1stro; . . l'emorragia · 'd opo blennorragica , con ulcere "sifilitiche alla base della non · -i soliti . . mezzi· ris. · t agnata; una ghianda, dallè quali ripetute àtfezioni celtichè risanò .spessezza , · c stata con . . · l ·opera2.1one co~,le unzio.ni iìrnrèuriali. Nél qoarantesimoprimo egli · locale e generale prnttpsto vivace , ma non t' riazione . . · t h ;w110 ebbe per effetto di cause. atmosf~riche a soJfrire ,. ·. ed io 6ue l a guarigione cos1 prun a -e e po e 1· · . · · · l ·1scuna, uo'i·nfiamr~aziooe delle ghiandole sottascellari destre triare ai l'l. del ,mese d1 maggw con ,g I opporriropaconsigli -diretti a neon · d ur aIl'armoma · · .I,a mens trua· la quale passò a.. spontanea risoluziòne e, dge ·mesi tuoi 1 dopo, una superfici.aie ulcer-azione al p_ala,to con difzione di coi il dis~esto ~v~v.a avuto tanta , par~e nel ficil inghiottimento che guarì pur~ da ·sè. Fina1meote c~i. il ticèJ'~·r~~~e scn~so r1~~r?Q generare le fistole e nell'anno 1.854, quarantesimosecondo delia sua ·vita aveva so i nostri occhi st~ss1 fallo rnd1etregg1are l ut1!e 'fµ, dopo un protratto· abuso.'di v!no e di liquori spiavviamento alla sanit.à (Storia scritta diii Sig. Dottore 1·itosi , assalito da -flemmone del tes,suto cellulare della Antonio Depietra). : ,. Oss . .9a Pietro Colombo: Facebino: armi 4_0 :· tem- ' fossa iS'chio-rétt{lle destr~ t;)he Ti€iSCÌ ,a suppurazione la qual· alzò in gonfiezza non solo il lato destr_p dell'ano peramento saogui~o.o pr~nu~c!ato.: coslitu~_ione robu. ma anche la . natica poco sop.ra la. tuberosità' ischiatica stissima: dedito a1 liquori sp1r1tos1: stato g1a dal tren· destra. ·Allo.ra J"amm~.lato ch'e1·a di fibr.a dura e di tesimo al treotesir.n.ose~timo anno della s.ua:-vi~a affetto natu.ra . selvatica, vi fece soprà· ·alcune violente presda emorroidì ora fluenti· ora no. Viaggiava egli m_olto. sioni dalle :quali risultò .il crepaccio dell'intestino cioè Nella metà· di novembre 1.832 provò,dopo un' lungo una fistola incompiuta..iuterpa con uscita' di pus .daled affrettato viaggio un cÒciore piut~osto_vivo. a!l'ano l'ano , con isgonfiamento · deL tumore e con QÒt_evole e poco poi si manifestò uq tumoretto che tolle!o·trasollievo. Queste prei,siont_.e ran ogni_giorno rinm>vate scurato fio ai 1.8 di febbraio 1834 ìn cui, io seguito dall'ammala(o il quale vedendo però ch'il male contia vicissitt:oioi atmosferiche' filevò un.a . pleuri~ide·, stata combattuta con cinque 'sa lassi e con .l'applicazione,· nuava l'iparò_ allo Spedale del sqò paese .nativo dove fu aperto l'ascesso iri distanza d',t]n pollice circa daldi 40 sanguisughè _all'ano, dopo la··quale s'apetse il l'ano senza tagliar il tramezzo fistoloso e senza spaccare tu-moretto e si convertì in fistola che lo costl'inse :a il cunicolo che .~a quell'a·pertura si dirigeva verso ia riparar alla Clinica al :1~ d'aprilè di dett•anno. 1'rattavasi aHìstola incompiuta estero.a di' coi l'.a· · nati'ca . Accadde quindi che non ne sia egli guarito e eh; dopo due mesi di stanza in quello Spedale abbia pertora esterna piccola. e collocata al lato decercato_ricovero nella Clinfca Opetatiya ai 2 di febbraio stro del\' ano érà da quest'';apertura distante otto 1855, dove si ri'cbnoboe la testè· detta 6.stola com· linee circa : ii !\UO tragetto s·i dirigeva obliqu'apiota con là sua apertura interna collocata all:'altezza mente verso il netto tra lo sfintere esterno e l'in · d'un pollice c.irca entro· il, Retto, pass~nq'il suo traterno e faceva capo a}la' -mucos(t denudata dieci ligetto per la · fossa is,èb.iorettale destra~~Non -essetldovi nee appena sopra il pia·no dèll'ao.o. Stillava quotidiaalcuria. co,mplicaiiòne io. ho ai 4 dè\ testè détto mese_ namente dalla · fistola una-moderata ·copia di pus di spaccato second'il metodo di' Desault fa fistola con buona natura·. Già le.emòrr.oidi e.rano la,manifestazione i.nsieme il eunicùlo sirmoso diretto alla natica destra. e ad un tempo la crisi del pred-om'inio "as-colaie, au.,'Non fuvvi alcun accidente nell'atto operativò, oè dopo, mentato ancora dàll'abosò di cose calorose. -Sebbene e venti giorn.i appresso la soluzione d i continuità era le'. medesime fossero da' -alcuni anni inerti ' er3:vi però vicina· alla totale guarig.i one, quand_o )'operato , cplstata tal un'abitudine alla Uòssione del circolo delle parti basse della -pelvi che non poteva non essèr in . pito da grave disastro di famiglia, fo costr~tto di condi,zione di cupa iperazione,stata messa in evidenza da ., rimpatria,re (SJoria scritta dal Sig. Dott. Demora). . Oss. H. Carlo Pocchio; anni ·:18: temperamento uoa lunga marcia e dall'. abuso d'alimentLe di. bevanae linfatico ; abito ·scrofoloso pronunciato, contadino : st:imòlànti, e palesantesi , non pii.1 con forma di tomistato soggetto nella .bass'elà a tùmidezze ghiandolari qezze emonoidali, ma· con quella di flogosi del tessuto · a\ collo· suppurate, J croste al capo, -a geloni , a goncircostante,.a1 Retto, fonde l'ascesso e la fi~tola. Dopo _fiezza del!~ g~iandole ~esenteriche e.on lunghe d.iarree tre giorni di riposo; di ~ieta tenue ,_di bevande mue simili. Anzi· appunto 'nel ·periodo decre·~c·ente d'una cilagiobsè e dell'imposizione di tre blandi clisteri e maoifesttiiione· diarr:oica co.n teffesmo ebb'il· suo prin, piccoli , nulla cootrinclicando l'operazi6ne, fu questa c/pio un'asc.esso lento neùessutd celluloso della fossa pratic~t,a dall'Allieyo che compilò questa ..~toria ai 4' iscbioret,tale .destra , -i.I qual arrdò ' senza gravi di· di febbraio in, p:·eseoza della Scuola second'H' met.odo st~rbi· a , crepaçcio _sponta.neo e dura,va _già da:_quattr9 di D_esault. Non fuvvi alcuni! cosa degna· d:'essère noanni inJhtoljt~> qQaridO' riparò aJl.a Clin,ca Operativa ta_ta nell'attq operatiyo , se non èhe sedici giorni dopo l'operazione la- soluzione di coritinÌ1ità si rese stazio-- ai 4 .di maggio 1835. Si 1;icooobbe con lp specillo una fistol~ ~omp\uta di cui l'.apertu1:a es~er.na, slrett.~, calnar-ia ~p~ngend'in alèuùLpuoti_piccoli 'i-oliere.oli fungosi losa e ,stillante m.ateria siero-purdlepta, era in distanza · e flacc1d1. Ma due toccamenti con il tjitrato d'argeoto .d'un pollice dall"a,n9, il tragetto trascorreva peda fossa l_a ritornarono così.presto a\ lavQrìo di riparazione che era .essa _de\ tutto cica!fi1,z~ta ài 28 de\ testè .citato . ischiorettale des'tra e l'apertura interna incontravasi all'altezza. di nove a dieci linee nel . Retto. Si rico· mese in cui l'9perato si dilongò dalla Clinica. (Sforia nobhé pure che la -i:liàrrea era da lungo tc.m.pò ces' s~ritta dal Sig: Dott. Martini). sata. L'a-mmàlalo. ·offriva anti,c,he cicatrici· al collo, era Oss. iO.. AntonioGat..: auni 42: temperamento sangui -
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82 sublùmescente 10 tuttff il tessuto ·celluloso sottocutaneo, c.ociorè_quusì continuo che s'ag.g'ravav.a nelf'ano della m'assima-mepte nel ·volt<l e·d avevìl il ventre alqua.nto defecazione:' Dopo quattro· giorni di dieta , due baCTni tumido ma molleggiante. L'indfèazione più- urgente generali tiepidi , l'oso inte_rno del latte di' mandorle ' essendo quella di rafforzarlo e tli rafforz·are soprattutto ca-taplasmi ~0111! ivi 1.a local~tà·con lo scopo di questa le vie digerenti s'ebbe ricorso ad un· vilt,o analettico, placare e d1, placare nel tempo stesso un tale quale a bevande ferruginose ed alla decozione amarn. Era· grado di con-soèio eretismo vaS'colare., ho ai 18 del .nosl r'intenzione. di continuare per lungo tempo cotesta _ delto mese spaccàta su la _guida della tenta solcata c,ura preparativtt da cui ·nel corso di soli dieci giorni introdotra nel ff)ro lìsto-Ioso, l'emorro~dé~iu'spessita e e-ran,si già :.ou.enuli lod~voli effetti, se non che i tespoi recisi uno dopo l'altro i suoi due margini pendenti suti circostanti 'àll'apertilra della fistola dal lato della a gui~a di valvole. La· ferita superstite all'operazione nalic·a- già é:lutotti nel tempo della s·ua accettazione, medicata con blandi nnguenti risanò affatto nel corso essendàsi, pel sur:cessivo,str_ingirnent() di quell'apertura, di quindici giornì così clie !:operato fu _in ·grado -,di resi più duri-cc,n minacci·a di 9.iffusicne flogistico-pu: rimp?tria~e s u· lo scordò del ci~à~o ~ese di luglio rulenta ne-Ila _natica- ste?~a,. si dovette (!nticipare l'atto (Osserv-azwne no.n stata firmata dàll' Allieyo clie fo. operativo. Nè ci0 c'iucrebbé giaccliè una lunghissima scrisse). , - speriem.a ci ba inseg·n~~o . ~be_gl_i. ·ammalati d'abito Oss. 15. Gio.- Rav .._.... : anni 47 :-Cal;,,Òlaio: .temscfofoloso, tòccbi perc10 d1 locahta _scrofolose, deteperamento sanguign~i-nervoso-: abusatore d 'rd imenti e riorano con il loro' -soggior110 ne.gli · Spedali e che liquoi·i spiritosi: cos~ituzio,ne mediocre: dedito _nella quindi ; non .essenc;Iovi -gravi contriudjcazio~ni , è iu ·gioven't ù ad una .vita sregolatissima: tocco- iri età di generale meglio opeTarli a buon_'òra e poi , ,migliorali 18 :umi da ulcere .veneree guarite senza specifico; in o gua'rit1, m;indorli all'aria libe.r~ d:i campL~. dove! quel:a di <.H da .uretriti'de .bleni10rriigica che dopo per il molo, per t:a(ia pura e per gli ~pportum mezzi dieci mesi' fu dall'Arte guarita; io ,.quella 'di 27 anni dietetici e farmaceutici, presto mig\iornn e si rifanno da un'altra- ur.etril.ide bfonnorragica sponta_nearnènte nelle forze. Laonde fu eg_!i ai ' 1'4. di de.tto m6se operisana.fa, ed in quella di·5'9 ann! da ulC'ere veneree rato io presenza dì .me.e deJla S.cuola dal Compilatore locali, g.uat;ite pure èoo soli mezzi locali. _Per Lutti di questa StorJa second'i_l metodo i:h Desa!,llt. Il solo questi-- mali la sua costitui'ione'primit_i~ament.e 1i iuttos,to accidente :insorto dopo l'operazione fu uo cotale poco forte , èra non poço deteriorà ra. Fu iìl età di 45 ano i di diarrea che svanì da sè al quinLo giQrn~_. La solucolto _, dopo molti str.avi;,,zi , da goril'ìezza dura ma ;,,ione di (;OOtinuità entrò fo poco tempo io un COSÌ picçola al ,lato des~ro dell'ano la quale non provocàn do rapi.do· l~vorìo di ripornzione che contr'a'stava con la dolor_e egli lasci.ò iocurata per lo spazio di nove mesi,. malsania della sua costitu;,,ione e che recav'a a tutta Finalmente ne~ mese di marz~> 1856, quarantesimola Scuola una gràta sorpresa. Ormai vièina a cicatrice· settimo della sua età , quella gonfiezza per, c:.ws~ ·atmo • era essa altrondf, quaoa'ì parenti di lui i qual,i go- , sferiche -si rese dolor0sa, si dilatò p·er la natica destr,a devano. di tal agiatezza da c<:i9forlaJlo di tutte le ope poco stante sì screpolò convertendos1 iri un sen10 portune cure, lo conèlusser in seuo _àlla ~amiglia, fistoloso che l'.a mm11lato trasandò per quattro mesi e muriiti dl\gli -opporfoni consigli per l'ulterlor~ cura. ad ultimo riparò alla Clini~a agli { 1 di !tiglio deLpure Seppi di poi ch'egli , er~ non ·solamentè guarito dcHa òra del.lo açno. · Offriva un tumore oblungo, dQt'O , fistola, ma- che m'olto migliprata era la, sua costiLuallividito che dal lato destro d'ell'aoo s'esténdeva verso zi·òne tStoria scritta ·dal Slg, Doti. Fiss_ore). la n-attca e pe1 forato a·a un _ foro fistoloso neYla_ sua Oss. i2. Gio. Agh-.... : l!'n.ni 59: Mastro_da muro: estremità à questa rivo'lta. Lo specillo in esso ihlrÒtemp~ramento s::i,nguigno: costituzione ro~usta_: ottima dvtto sj dirigeva \·ei:so l'àn() ma, · impedii.o dalla sua complessio_ne: dedito ~d alimenti e bevan~e calorosi, direzione_- qu~si o.rii,zonta·Je ,. non poteva _irwoltrarsi anzi abusatnre di vino e di )lqoori spiritosi : stato su ·parallelo 'al Retto per riconqscere se era questo peri .59 anni tocco da uretritidé blennorragica con suc. foralo os6laménl~ denudato ed a qual. alt~zza. _L'incessi va artritide, guat' ita a benefizio di natu·ra 1in rilezzò vestigaii6né con lo specillo era ancora \'.ietitta d_alla ad .abuso fogni g~ner~ nel corso d1 tre mesi . Tra per durezza <lei tessuti circostanti. Si shbilì di spaccare · quest9 ·gene.re d,i vitto per cui 'era spesso stitico , insu_la guida della te.ola solcata _il t_umore : fino contro calorito, con od!!~ sçarsa e rossa, ·tra per le vi.cjssil'àoo per Rrovocl,\re l'assottigliamento dei. tessuti metudini atmosfericoe alle qu~li per· la sua povertà si diant,e ·1a sµppnrazione e p·otere più t.ardl rico_nosciire. esponeva di continuo ed in fine, e più çlie tutto, per' la ~i rei.ione del tli\gett9 ffstol9so parallelo al.l'intestino, _ il per.iodo d'età .a cui ero·_giuato; si manifestarono su Mà p'rim·a doveva con i mercuriali correggersi un_a CO!].· i 5Ò ,anni embl'roidi piccole ed indole'nti. Sui 59 ·anni dizìone ·sifiliti'èà che. la molliplicità dei lll_al! ·celtici cioè cinque mesi prima d~lla sua .entrata nella CHnica · locali non stati mai Jrssalitj con rimedii- specifici ; 1;1!ch'ephe lao.go . :,1! 15 di lugli.o 1856 Uo'emorruide si cune pustolette croslizzanti, pur non rriai suppuranti, infiammò grav~rpel)le per abuso di çev~_nde alcool'icbe nel naso e n~lla paHe capelluta e ·c~rli dolqret~i vagilie per ètretto delle vicissitudipi atroosferic,be, ·e s~pe vespertini per.g_li .a}'~i _inducevao a ·sospettar.e latent~.- purò. Si riconobbe ·nella €liniça un tumnre pollocafo On~echè dopo aver a!l)ministrato p.er dieci 'giorni' -s'u il contorno deslrù dell'imo, del volume d!una ' le pillole ~e\ Belloste all'ammalato, s'i -dey_en.pe alla grossa avèlJana, duro, elastico .• di colore Hvidò, or~ èonve·nuta spaccatura del tumore. Nel cotso di dodici fr.eote -nella sua pa,rte inferiore un piccolo foro cui giòrnì i margini della suluiione di continuità s'àssot• st/llav(I un po.co di pus nerastro ed evidentémcote tigliaron e s'a.bbassàrpnl), s'.ass9ttìgliarono pure_ gli for-mafo_da ulia vena dilatata. Lo spedi.Ilo introdotto a]tri tessuti circostanti all':ano, Jà ferito s'era già rfper -qùel fo110 ·entrava . in un meandro s,ub.rotondo , stretta, c~perta di èa"rni di ~,uooa nah1ra -_e lasciava ~ dalle. parèti molto .spe$se e. (ormato dalla ca vita della vede're· nel !lUO centro un forò, fistoloso. Uno SP,ecillo · vena chiusa sotto e sopra. L-'ainm~~lato pr<:>vav,a· unnel medesìmo in~rodott(l ·penètrava quasi parallelo al
m.
da
85 !letto a molta allezza oioè tocca~as_i coo il dito n_~I Retto la sua punla un poco al di la della po:-te_ pm stretta di colèst'intestino il qual era allronda illes.o (fistola incompiuta eslel'_na li t:ag~Lt? fi~~9loso passava intorno agli sfinteri. ~, pe1 foro allor_a con una Le11ta solcata guidata da una.. 1.eluta ut.t~sa la p!.lrde~_el dell'ii,teslino e poi si co1~p1e . ·operaz1,ooe .:se.con 1 metodo di Desault. OLto giorni dopo I opeiaz1one la soluzj.ooe di continuità ~ra iu .via d_i ripar~zionc'. , ma al duodecimo si rese essa slaz1tJnana e \onda. S1 praticarono tre I occamenti con il nitralo d'al'gento ma · non fo essa ravviata al meglio. Dal suo aspeuo e dal difeuo d\)c,ni altra complicazione si pensò cbe la sua pertinacia ~Ila guarigione mo_v~sse. ~a l'iazione sifilitica su la medesima e s'amministro 1nternam.~nle una soluzione di deutocloruro di ·mercurio. Dieci giorni dopo la soluzione di cooLlnuità aveva assuolo un micrlior aspetto e nel corso d 'altri djeci giorui era _rido~ta a qu.1si. tou.1le cicotrice. Cotit1:ìbuiron .a questo pronto successo tre toccamenti di nitralo d'argento i guaii primt\ dell'amminisLrazjone del deutocJorurn di ìdrart!riro eran() stati aff:, tto inutili. J)opo una · setli'man/ di convalescenza l'operato si tli\ùn.gò d'allo Spedale su nli ultimi del mese d'agosto. É cosa per sè maoifes1~1 elle a generar e<l a mantenere cotesta lislola aveva avut0 una grande parie lu rut1lattia silililie-a (Storia scrilla dal Si.g. Dolt. ~lussio). Oss. i.4. Vfsitava , ormai i .2 armi , con il mio amico e coìlega il Prof. l\Ial inverni' la Signora X, d'anni 50,. di temper:rnlento sanguigno, d'ottima oostiLoi.ione e non stata ammolata mai. S'ernn in costei svolte pet· l'innesto diretto ulcere sifilitiche nel QOntorno dell'ano e oel principio çl'el Retto. Parte per pudore e partè per l'ignominiosa origine del male, lo tollerò ella pet'più di due mesi senza ric(>rrer all'Arte e poi, quando vi ricorse, avendo bccloLa l'impura origine, fu per corso di piò due mesi ancora curata coo mezzi disadatti. Fr•altanto dalle ulcere ~ssai irritale si diffuse inf.ìarum:nio'ue alla mucosa del llelto con iscolo rnuco-purnleot.o ed al tessnto celluloso della cavità iseùiorettale sinistra con formazi one d 'un ascesso, crepaccio del medesimo e seno. Più tardi, sussister~do seroprn il fomite m•Jl'boso con le sue cause congiunte, fovvi ditfusione e suppurazione nel tessuto celluloso abbondante a sioist.ra tra il Rello .ed il coccige ed . in qnello della natica corrispondente. Onde ris,ullarono tre seni fia1olosi nella natic:a rli cui u11a in vicinanza del suo centro , un seno fistoloso nl\l lato. sinistro del coccige ed uno su il, lato sinistro dell'ano. Talli questi seni erano fra sè comunicanti per Oessirosi ma, lal'ghi meandri con grande distaccamento della pelle; erao ess1 cotanto flei;suosi che, a dirla innanzi tntlo, non si polè riconoscere- la loro direzione ed il lnoto della Loro .comunicazione fuorchè :.i manp elle si s·pa·ccava_no. lo grazia delta grande ping?edine dell'ammalata qucali seni scorrevao a molta distanza dalla pell e. Introducendo uno specillo nel seno snperiore del lato sinistro, pe_netrava esso nel R~llo ne~ prind~io della sua parte larga passando dietro gli sfinter1. In spouito ai lnnohi patimenti locali per dolori , per cociori ,- p~r te~esorn ed Ìill'abboodanza del1e suppurnioui le vie digerenti ed il sistema irrigatorio dell'infelice ammalala erao - entrati in corso d'una subdola i1·ritaz.iooe riy.~1:.it.a da febbre vespertina, da sete, da disappete'nza, ling,1a ro_ssa, ecc.
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Con la dreta rigorosa , cun jl riposoi con le bevande fred~ e e rnucilaginose e con lava nde e catapbsmi tor• pwti su la località cessò i-n poco tempo .il disse_st.o delle vie digereuli e del sistema irrigatorio e scemò pure l'irritazione locale. Allora s'ebùe ricorso e s'insistette per quindici giorni n~ll'uso interno d'una soluzione di de11tf)Clonm1 d'idn1rgiro· e nélle medicazioni cou un ungnrnto cornpolllo d'una qua rta ·parte d'ooguento mercuriale e di l11e par~i d'unguento refrigerante. Cou <JU€·S~i mezzi le ulcere si disirriturono vieppiìt penlend'i caratle1i_aualomici delle ulcere ve· neree che avevanu fin ullora ritenuti. lo questo stato di cose si spaocarpnu l.uLt'i -seni l~rntani dall'ano e ne risultarono quallro pri>funde soluziòui di cooLinuità di cni tre nella oati_ça e la q11a1 ta al lato sioistro del coccige, Le g1wli si riurJivano tulle in un solo cuoicolo diretto verso l'ano, lasciando fra sè più isolotti di pelle e di tessuto c~llu loso. La riaziooe traumatica esscnJu stata leggieru , sei giorni dopo si resero, comuoica nti fra sè i doe fori fjsLolosi del lato sin istro dell'é1no .e poi si fe<:e il taglio ddla ·fi stola compiuta second 'il metodo di Des:wlt. Trascorsa lu febbre tr:1u· matica l:i quale fl1 pure 1n'otlerata, si ritornò all'uso interno <lei deul oc.lornro e con questo mezzo insieme eun acfolte metlicuz•oni s'ollenue nel corso di tre mesi la guarigione·. · ' (Continua)
STORIE DI CASI JilllARCUEVOLl. 5. T l'~lOI\B ORHi,\IUO AL- PERINEO; FISTOLA CO!\SECGTIVA ; GUA!UGI01\Jl.
(Storia comunicata dal Med. di Uegg. Doli. Bnu).
Gli ammalali tulli di malallie chirurgiche propriamente. <lette unitamente agli ottalmici riuniti in uua sofa Sezione di cui la media non fa mai minore di cento èirca , venivano sul principiare del corrente anno a me affidali dal. degnissimo riostro l\1ed. Divis . Al lempo in cui scrivo sotio più di mille ammalati ch'io ebbi a curar in detta Sezione. E durante tale faticosa opera che però mi fu sempre aliElviata dall'efficace concorso di cui mi furono prodighi li Medici di Ball. ch'ebbi a co mpagni , posso ben dire d'avere avuto· in genere propizia la fortuna e 'd' avere potuto con:, c!ura buon termine aicuni casi di difficili malallie.:Òi questi segoatamerrle ìo mi proposi, Colleghi sti·matissimi , di darvi qualche Storia ed in ciò far esordirò da una malallia delle vie orinarl'e consislente in un tumore orinario ridotto dall'Arte a fistola e quindi guarito. Forma il soggetto di questa. Storià il Sig. N. N. distinto Ufficial e di Fanteria, ammalalo impareggiab.ile per la sua docili là e perseverania; uomo di robusta costituzione benchè basso di ·statura, .di lemperamènlo dirci temperato se non fosse un po' vergente al nervos·o, ora sul lrenlesimosellimo anno del viv<~re suo senz'avere sofferta mai allra malallia , tranne qualche specifica infiammazione, dell'apparato uro-genitale. Faceva il medesimo iogresso·in questo Spedale ai ·s,1 di marzo ed ai 4O del, successivo aprile era visitalo in consuHo dal nostro Presidente .C, ,rum . Riberr ; con sullo a c11i io puyinlcrvenendo mi porgeva per la prtma volta occasione
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.di veder un an1nrnlato di c1ii io doveva in seguito tnt.raprenderelacura. Fu di fallo in tale giorno ch'iò seppi dal Sig. N.~. robusto d~lla persona esser egli abitualo sino dall'infanzi;t agli esercizii di corpo ed a quello in ispeci,e della caccia dai quali n6n ebbe tnai a soffrir sllro danno fuorcbè qualche disordine vescicale dipendente da natura:\ ipcrstesia dell'ap,par.ato orinario·per cui di la_nt'in lauto _la vescica fa-ttasi intollerante del suo ·natur-ale stimolo orin(I;, con moli rifl~ssi ii;nperiosi _ed istantanei determinava la spasmodica e,iezione di questa. Silfat.ta circosta!1z~ èhe for,;e parrà di poco mom_enlo , credei non dovesse_ essere passala sotto silenzio poicbè fu quella che, come si v.edrà in seguilo, oltr'aWaverci lasciali per· un momento· oel timore di non potere compiere la guarigione, ci·obb.ligò poi a modificare il metodo _di cura preconc~llo . Conobbi parimente in siff~lla vis_ita ch'il_Sig. N. N. tocco per la p,rima volla nel HHt-·1 da -q.rr.tritide specifica non--ne guariva ·se non dopo selle m~si, la ·mercè d'-un blando·m.eJotlo di cura; che am- 1 malatosi della medesima malattia per due altre volte, nel genn_aio ·15,i.S e nel marzo 28'49, era .stato curalo co.n il metodo delle inieziòn.i e il'era guarito in due, mesi; che da qu~s·to ,tempo in p_oi .non potevà più -regger agli ordinari i strapazzi della vita· militare senza che Ia. vescica mòrbosamenle noon se ne risentisse; che nel mese d'agosto ·1849 men'tr'.era i1) marcia con il_Reggimento per alla volla di Novara, dovelle fermarsi a Tronzano tormentalo da ci, stile con iscuri a ·a cui so-ccorse co11 gli ordinarii suss'idii ~nli:llogistici ; che nel ·1801 , menlr'attendeva agli esercizi' \:\!equitazione fu nuovamente colto da identici si1ìtomi i quali cedettero pur àd un idoneo mètoclo di cura. Stppi finalmente che negli ultimi giorni dello scorso feh~raio, essend'in Torino , andò soggetto ad una terza invasione di dello morbo, per cili avendo subito impresa un'adatta cura volle il caso ch'e senz'averla compiuta dovesse per imperiose circostanze ' di fami-glia recarsi immanlin'enle a Geno~a e.di la dO'po-.pochi' gio rni fare riìotno io Torino. D'onde una forte. èsacerbazione de' suoi ina{i portata questa volta · al gr.ado d'i11tensa proslalo-dslile:, éarallerizzata· da· febbre', da dolore all'epigastrio, da l.e!lesnio v'es·cicale; da doloroso prurito al.meato orinariò' da sef)so dr peso con tumore al per,nèo e da· frequenti prei:nili a.H'an9. A tanlo malore s'oppose· un'energica cura p.er mezzo di 5 sal~'s si, ìli 1HO sanguisughe, di bagni , ecc. l\ia intanto l'ammalato provando, non ostante siffatta cura, un aume'nto di teìision-e. al ~erin;o con sènso di, trafitLu-re e di pulsazioni, e senlendosi preso 'da ri~rezzi. allep1ati, con caldi svolazzi é con sudori, cerca cd otliene·,d'essere visi lalo dal f:ommend. Riberi. Questi cop que.l pratico avvédimenlo che lo caraù~rizza, per i sintorpi e segni sin qµi discorsi non tardò a diagnostica.r e trattar.si già d'asces.so profoud~ al perineo. In1rodo°tlo perciò l'indice sinistro nel ReLlo e falta spotgere - in a.vanti la rogione perineàle, opera per: mçzzo d'uh fancettone un'incisione lungh~so il rqJe, da. cui suhilq sgorga fuori un'enorme quantità d'orina puru-le.n'ta che formava_ ,una yasta raécolla :raccata dietro l'aponeurosi p·erineale , ,media in quello spazi'o triangolare dello ano: hulbo.sò che ~a la sua base al perineo e J'apic,e alla ~ouverg,el\Za della sommità della'prostata co,n il retto intestino. Sbrigliate ,qujndi ben bene con la guida del dito inlrodbtlo, nella breccia le fimbrie e lrame.zzi che ancora rimanevano, mise àllo scoper.to una vasta caverna· la quale tanto più m'im-· 0
pose, 'quan_lo ·più, io r'iflelteva dov~sse essere difficile sperar il germoglio d: una buona granulazione da una super- ficie irregolare, formata··da ~natomici elementi per den'silà · e resiste!)za coianto diversi ed offreple in basso quasi a nudo la parete superiore del Retto. Chiamalo perla'nlo io in s)ffalte circostanze., per nial ferma sa1iilà 11el preèedente Curante, ad intraprendere. la, cura di così rilevante malattia ,.nd me.ntre ~las.ciava tra$correre più giorni in semplìci e blande mediçazioni',_mi facevà a riandare· nella me.ote quale fosse la eagione, qual~ la cura d"a-in·stiluirsi e qual il,pronostico della medesima, Che si trattasse. prima d'un ascesso e quindi d'una fistola orinarià era provato dal liquido or-in.oso purulenlo 'fuori sgorgato subito, dopo la .praticala incisione e dal continuante stillicidio p~r la -ferila cl'una terza-·parle circa dell'orina che andavas_i mano mà110 raccpgliend!in vescica. Che poi a cagiòne principale e <liretta <lell'ascessò .stesse l'atresia dell'uretra, sufficientemente l'indicava o i numerosi fiocchi e deposÌti albuminosi che s'osservavano nelle orine le quali stilJ.avan a guisa di succhiello e l'indicava pur il frequentè spasmo del collo della vescica con cui era talvolta tratto in c·onseuso· l'ele:. valore e lo sfintere dell'ano. Per ii che fattomi ad espÌorare l'ureLra, olLr'all'affacciarmisi subilo· u,n puntò doloroso incallito nellà fossella navicolare, riscontrai più stringimenti di second'ordine nena parte spug:nosa ciell'ur,etra fra i'·quali uno ben allrimenle notevole · pella s.ua -parte bulbo-membranosa i e[eJ,li questi dJ lle rinn°'val~ uretriti ·e; secòndo taluni, dèlla· cura con le iniezioni; i qual;', come dissi, costituivano la cagione dirella dell"altual apparato morboso. Di fa!l~, éhi non vecle eh.e da'to questo stringi ·· mento nel tratto .dell'uretra 9he corri~ponde al bulbo, dove~se per necessità derivarne una tend~nza alla dilatazione èd allo sm'agliamenlo n,el~a sua porzio_ne memhrauosa confinante con la p_r,oslata? Da questo lent.o smagliamenlo e pér l'insens1bil infiltrazione d'orina ec.cilalasi una flogosi adesiva nei circondanti ,te~suti, si spiega il .perchè siasi formato un asce~so limilaJ.o, pjuttÒsto che un'infi\traiione orinosa estésa; il che sarebbe stato ll!ollo più gçave. La cura da ins-lltuìrsi consisteva quindi nell'accudir a che si detergesse la vasta caverna e foss~ bene dirello il processo di cicatrizzazi'ooe,; nel r1don:ar all'uretra il suo lume nalu· raie e nel devi.are quil)di le orine dalla fistola mediante caqnula a perman~nza in vescica p(lr le~tare la cicatrizzazione della medesima. In quant'al prònostico. per me era t~le pàe non osava· fare grandi~promesse, sapeiido per wova che niente havvi di più facile, come- niente di più · difficile della cura -d'una fistola oriQaria. Nèl c.aso concreto però sperava bene ed er~ disposto a nulla omettere d~l canto mio, come l1amm·alattl l)ulla tra!as'ciava dal suo. Siccgll)e però lo st:tingimenro era tale da n9n impedire Fentrala di piccole candelelte,. pénsaì ·d'appigliarmi al metod·o dell~ .èlilalaiione con lé medesime sin' a fanto che _potessi venir al punto di surrogarli con cateteri da lasci.arsi a permanenza: ma .vana lus-inga l chè la notata spa,smotia propria .dell'apparato uro-genitale del nostro -ammalato, v.i si oppose cos),.antémente, senza s;he .in questCl yas~ pot~sse~o gìo_varè'!a quasi miracolosa virtù sedal}te dell'oppio gommoso in~rodotto nell'urètra od ~llro -qu·alungue si asi calmante presidio. teràpeuticò. Ondechè o·gni qual volta si ritentala.va l'introd.uzione _di qualche sttom'ento non solo -in vescica; ma soltanto lungo l'ur~tra insorgevano sintomi di
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85 ntolleranza c be obbliga\'an a rinunci~rvi· p_er sempre. Ried a queman e.,a , perciò il metodo della cauterizzazione d' . . sto con fiducia mi rivolsi·. Nel giorno ~ 1 1:1agg10 10lr?~, dussi il porla-causlico di Lalle~aud. ~1~ àll oslacolo pt'ù " do· vi praticai nna caulem.zni,ooe a· ed estraendo , ·lo pro1on I lo riaprii per caulerizzare i nuovo in cor.rilo s l ron1en . .. Q , . . d a dea\·, ostacoli secondarn. uesl operazione veo . . ' spoo enz · · eluta a periodo d1 quartana set vohe nel mese 1 01va np .. - ·1· '"'O Il mese di "iuguo lo consuma, in prove muli I per maoo' . o . df e ciò per e erenza e rvare un catetere a permanen·ia, cous 11· I 1· 'L . 1 O a,· consigli che mi venh•aoo dati. A 1 1 . 1 ug 10. rt oroat . alla cauleri11zazione èh'eseguiva in doppia mamera cioè or introducendo come sopra il porla-caustico ùi Lallemaod carico di polvere di 11ilrato d'argento , ora servendomi di una satura s.oluzione. di dello s~le che déponeva ,piuttosto che non i niellassi nella fistola da cui comè per u'n mo'Vi ~ menlo d'assorzione Yermicolare venirn ad uscire dal meato orioario . .E'.ra cosi \l,rriv(llo il fi n'e d'agosto e mentre m'assicurava essere sco.mp-arso ogni stillicidio dall'uretra e(l esser per og:1i .dov1i coperlo di carni il foro fisloloso , rilevai petò per meu.o dell'esplorazione con la sonda che que-~ slo s'approfondi-va tullora per più di tre oontimelri cioè per lnlla la distanza che han-i dallo slralo culaneo del perineo all' apice della 'Proslata 1 dove s'era perforala l'estrema porzione membranosa dell'uretra. È però da osservarsi che lo stillicidio d'orina dal foro,.fisloloso non solo era in diminuzione ma aveva e.ziandio più volle cessalo per duo, tre e pi ù giorni, e cbe la nulrizione,s'era rinvigorita. P eusai allora essere venuto il momeulo dì ravvivar il canale inft!,lo)ìlo · e di tentarne la cicatrizzazione, laolo più che l'.u relra ammeUeva, senza tollerarlo , un catetere del o" 17 della filiera di Charrier , val a dire del diametro di circa sei millimetri, A.tal uopo ai 2, di sellembre dato dj piglio ad uu tr,ocisco di minio della lunglìezia di due centimetri circa, )'inlrod11ssi nel senso del foro fisoloso ch'era dirello secondo l'asse e.le! triangolo ano-bulboso e dopo averlo lascialo in silo per quallro gi'oroi , lo estrassi poi tullo invaginalo da uno spesso tubo formato di tessuti Jnorliticali i quali con il .loro. dìstacco lasciarono_scorgere una bella superficie rosea vh·~r:e· P er quest'apertura cosi ingrandita io inlrodussi un ciliod rello ben acuminalo di nitralo d'argento scope);lo solo alla punta.e io spinsi quanto più allo potei cioè I-in contro l' uretra le apertu ra. 'Ciò fatto . ordinai all'ammalalo di _non più discendere dal lello e di ten~rsi unite le coscie mediante una cra\'alla intorno ai ginocchi . Da quel giorno ebbe principio il processo ade'sivo delle pareli il quale conlinoò cosi regolarmente dc1I- _ l'alto jn basso che lo strato cutaneo fu l' uliimo a cicalrizzare. Ecoovi, o Colleghi , com'il noslr'ammalato con il suo virtuoso pazientare abbia procuralo un trionfo all'Arte ed ecco pùre come l'Arte !iecondala abbia ,coi1servato al!' Armala a.tliva un olliroo Mili tare.
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RELAZIONE J)EfiLE CONl<Ell'ENZE SCIENTIFICIIE (..Mese cli settembre. 4a Tomaia}. 'l'onrno. l b 'l]_Uesla Sedala i) l\ie.d. di I\egg. Doli. Ilima f. f, di Presidente indirizzando specialmente la parola agli Uffiziali Sanit11rio-ì\lìlilari, i quali per l'imminenle cambio di Guarnigione doveva a abbandonare la Car,itale, loro disse coro' Egli,, tuJtocbè solo provvisoriamente ra1wresonlasse il I\iedico Divisionalè in
aliora in congedo, tottavia non pote,•a a meno così per amore di ver!là, co~o per sentilo bisogno dell'animo suo dì cogliere l'occas10ne d1 quella Conferenza pi!r attestare loro la piena soddisfazioue di tutti 'indist,intamonte li Soporiori per l'onorevole modò con cui avevan io ogni soa parte adempiulo alla laboriosa e difficilissima loro missione, e nel medesimo tempo per assicorarli che i i\ledici Miljtari destinali a continuare la lol' opera nello Spedale Milit. cli 'l'orino provavano sommo e sin0ero rammarico nell'a· versi a separare da Colleghi con coi mantennero sempre salda ed intatta anche in mezzo alle più controverse scientifiche discossiòni quella reciproca colleganza d'affetlq, di stima e d'azione la quale per ogni dove ed io ogni circoslànza form are debbe il principale carallere distintivo delle persone educale ed islro1t~. 1\ivollosi quindi in ~enerale ai Membri dell'Adunanza ed inter• pel~atili se avessero qualche Scritlq a l!)ggere o qualche co~unicaz1ooe a fare, ava lane una negativa risposta dichiarò terminata la Seduta. La seconda Conferenza, stanle lo ~earso numero dègli Uffizialì Sanitario-Militari presenti, non ebbe luogo. GENOVA. Letto ed aprrovalo il Processo verbale della 2,a ·Tornala d'Agosto, il Presidenle invitò il Collega Doli. Garibaldi a leg~er uu ~no :Scrillo riguardante un Rendiconto delle Tl'.lalatlie corate per il corso d'un ·anno nella Socoursale clella Reclusione l lilitare al Forte Castellaccio, al quale rece tenere dietro alcune éonsiderazioni inlorne a questo luogo di pena ed al modo con il quale qaesta -colà si compie. Il Doll. Garibaldi si fa,strada al suo discorso partendo da considerazioni generali sa.le legi;i dei fenomeni naturali e-su gH agenti mocl ificato1'i delle medesime, per fa rne indi l'applicazioxré alle leggi dello fµn zioni fisiol ogiche e;,patologicbe clic govcl'oano il corpo umano. Tocca quindi della Medicina si.slematica, della quale deplora il danno e ne mostra la falilità; o parla poi della 1'1edicina d'osservazione e d'esperienza, allrimenle della Jppoeralica, della quale, appoggiato al OGto precetto cli Bocone, lesse un breve encomio e la dichiara la sola degna da seguirsi. Esposti cosi i principii ai quali fa uopo allencrsi nell'esercizio della pratica Medicina, si studia dietro i medesimi trar alcune deduzioni dai fatti che ba .ivuto occasione <l'osservare nell'Infermeria della Reclusione lllililare; considerazioui che forman il principale oggetto del suo Scritto, Ragionevolmente fa notare cho le persone le quali gli banno porlo materia alle presenti sue considerazioni sono costiluile in circostanza affatto particolari sia dal lato fisico cbe dal lato morale, ìo for,za delle quali le fanzioni organico-vitali si compiono· con matiHeslazioni che si scostano <lull'or.dine generale. Ed a provare quest'assunto comincia dal riflettere che i militari con. dannati alla catena e collocali al forte Castellaccio il quale siede a cavaliere d'un monte, son alloggiati'al pianterreno e dislribaiti in dùe camero.ni, divisi in sei camere, luugbe metri 14 25; alte 3 95; larghe 5 45 ed illuminate soltanto da _nna finestra volta verso ;:reco che s'alza dal suolo per metri l 50, della langhezia ili metri 1 90-e larga 1 94, cd illuminale parimente da altre tre feritoie dàlla parte d i ponente siroèco, Calcolalo il numero dei reclusi a t~O, termine medio, e tenuta a calcolo l'area dai medesimi occupata, trgva che in que~la non si possono avere che circa t ,800 metri cubi d'aria per coi addiviene cbe15 metri cubi d'arià appena servono alla respirazione cli ciaschedan recluso nelle t~ ore, termine: medio cbe i reclusi nella buona stagione passan in qaet·camerone fra la notte e parte del giproo·;. periodo di tempo questo che aumenta poi mollo nell'inverno in cui ne consuman sin· ollre alle 18 ore .. Da questa succipla esposizione della località passa quindi a considerare la verde età e le condizioni favorevoli di sanità in cui versan i reclusi quando comiocian a scontare la loro pena, Preso pertanto in consider11zione questo stato più o meno florido di sanità e. l'aria para, clastica ed eminentemente ossigenala che domina il Forte in cui sono rinchiusi questi milifari, v'ha a-primo aspetto di cbc maravigliare come Je malatlie che in essi si svolgono ritrag~ano carallf!re quasi costante d'atassia e di dissolu,zione umorale con predomio gaslronlerico e nervoso·; e"di ciò fanno fede ed i sintomi che subilo si manifestano nel primo s"olgersi delle malattie e quelli che ne seguon il cors9, ed il metodo curativo il qaa\o non è conducente a bene Cuorqhè qaandO' si compone di quei m~zzi che si .addicono alla
86 cara di affezioni a fondo tifoideo.,l rarissimi casi che s'incondel letto in mezzo ad lin ambiente puro e temperato; uso trano d'-in.fian\mazione genuina, non avvengono c-h e in reclusi d'una semplice Lisa.ò~ indolcila , calda _o freddi;1, a piacidi recente entrali nel Forte. Da una la bella delle malattie occorse mentò defl'ammalalo e bevuta in gra~d~ qu~nlifà; l)agni nel periodo di un .anno si scorge che fr:_a più di 300 ammalali, ml·· locali liepidi prolun-gali ad una o due ore e rinnovali una tanto '55.iurQ.no tocchi da tlemmasia degli organi respiralorii, e 1 o due· v·olte nel giorno, è ciò_massimamente se sqno tocche quasi. tu'lli gli allrf infermarono per febbri gaslro -'tìfoidee, eccetto ima piccola frazione di morbi specifiqi e l'hirùrgici. le articolazioni degli art\ superio.ri; cataplasmi mollilivi e Riconosciuta pertanto questa prevale~te condizione patoloti~pidi, e più sovente a:pplicaz,ipne di cotonQ(ovate) a s.lrati; gica ne conseguii a cbe debb'esiste1 vi una causa che la prepari _riposo ·a lello. dell'ammalalo sin ~ compiuta risoluzi9ne del e la mànteoga. · Indagando j)ertauto qllale questa poss~ essere, ~aie; al.imenlazion~ sostanziosa (sùl finire della malallia) dopo bene ponderate considerazioni il·do.tt·. Garibaldi la deriva corroborala daWuso interno dei tonrci amari, quali !a de:da una doppia fonte, l'una fisica, morale l'altra. La p rima nasc·e dal-freMo umido delle èamere dove ~!anziano -cozione di ehin.a,, il solfato di cbin,ina e simili: nell'inteni reclusi; dalla, quantilà. d'aria almosfe_ric.~ h1feriore ai bisogni dimento aiaccelera.re. là guarigione e d'impédirne la ricadella respirazione (aria d'allroude che si trova .viziata. e dalle duta . contfoue esalazioni ioliividuali e· da quelle di certe tinozze che Siffatta speciali là di cura è adoperata già eia alcuni a luogo di latrine si trovaò io _alcune· delle suddette camere); dalla cattiva ·qualità e bene soveo~e dalla insufficiente quantità 'ann'i ·dal Dòtt, Gouzèe, ma essend'ancorf( poco ~ono~ciuta , delle sostanze alimentari, d'ordinario di difficile digestione, che il 1\fedic,ò .di Ba.\tag!ione signor Dewals. ne ·fece argoper lo-soprappiù sòn'ò 'ricevute 1a 000 stomaco.che quasi mai è mento ·d'aP.posita Memoria pubblicala nel fascico_l o dello eccilat~ da bev,mde spiritose, ed in fine dalla quasi assoluta scorso ~1ese di giugno degli Archives Belges de bfèclecine mancanza di' esercitazioni corporee: Dopo ciò non è difficile ,a 1lfilitai1;e , arriccbeùdola délla descrizione d'alenni casi comprendersi come necess~riamente le funzioni ·aellà sànguifi·cazione e dèll'assimilazione non ·possono compirsi fuorchè male Clinici e còrrndandola co_n i seguenti corollarii: ed incompiutamente; e ·ciò ianto piiì- nella stagione-invernale ,1° il rèumalisuio' àrlicolare acuto ha una tendenza· n-a-nella quale i reclusi stanziano più . lungameqté nelle camere lurale a risolversi nel corso del prim'o o del secdndo -selprive di fuoco e 110n sempre sufficientemente coperti durante la tenriio ; notte. Non è quindi a meravigliare ·éhe .i _reclusi cadano nel!e 2° curalo co_n l'aspettazione sussidiala.da alcuni mezzi malattie, la natura de11e quali è stata superiormente _accennala e che l'apparato gastrenlerico,'debba di preferenza essere quello semplici, igi.eniéi e.àietelici, egli còntinua il suo decorso che più degli altri si Jl!Ostri ammalato c·si renda sùscettibil a riregolare e bene l_osto -s'arre.sta ,. se ·00.n prima, all'uguale sentire le più li.evi cagioni morbose. modo che quand'è curalo. con medicine all,ive; -L.a seconda fonte da cui iÌ:Dolt. Garibaldi fa scaturire la cagione 3° non è-pet· verun modo dimostrato che le cure attive delle anzidette malaUie è quélla cbe proviene dalle ço~diz\òni morali dei n~clusi. Qui egli d·ipinge lo staio d'un [!UOVO Recluso . preconizzale eo!lt_rO questo.morbo sian utili ed ancne seme!mano mano lo segue nella sua trasformazione alla quale lo conpre innoee.nti; · 0 dan~a il nuovo genere di vita. Dalla quale considerazione risulta {i. i rumori di soffio del cuore che ·s'osservano frequenche .dal momento che una persona trovasi fra i Reclusi ha per lemenle Ì1el ·decorrere del reumatismo ces·sano da per se lei priu_éip,io una nuova vita tanto nell!ordine fisico, qoan(o nelstessi nella plurali(.à èlei casi, a man a man·o ch'il ,male l'ordine morale. La serie d,eUe sue-idee si restringe e· si fa sem- j' • pre più tetra e malinconica ; ond~ bene presto cade iu' uua spe- - camroiua verso la risòlnzione e p·er l'unica influenza dei éie d'apatia e di mòrale abbattifuen~o a cui fauno seguilo le pjù mezzi semplici· che gli s'oppongono; umilianti passioni che diventano poi causa della più alta demoti~ è lull',al\ro che pr1JV'alo essère sempre siffatti rumori ralizzazione. il segno d'un'enclo-·carditP.. · Giunto a questo punto della lettuI·a ,:attesa l'ora avanzata, fu dal Pr.esi.dente sospçsa la _Toroata e raccomandala la continuaPasta cl·i semi di zuccctnel/a c-ura della tenia. Il Dolt. 1\ionzione di quella alla succ~ssi":a Conferenza.
geny, Medico a''Cuba, .pubblicò· pel il.820 cli'v)lrsi falli èomprovanti la virlu dei semi di zucca ·conl~o la-ler1fa. Il. metodo di Jui con's.isle nell'. aminiuistrar alFinfermo di buon malli no a digiuno 90 grammi d'una pasta ·fatta con i detti 1 semi freschi e.d.in seguilo ,180 grammi di miele in tre dosi, d'ora iq ora. Con siff~U'ò processo il verme fu sempr·e espulso allòr~iglialo su di sè ed in una sola volta nel volgere 1 di sei a .selle oìie: ànche otl caso· ~n. cui ànnìclavano due .I tenie ad uµ tempo, furono desse espulse insieme·ed in totali là. I 'Dottori Brune.l e 'Lamélhe èli Baurdèaui ,. verificala recentemanle l' esallezza dei falli pubblicali. dal Dòtt. !\fon. ge1,1y 1 .ammiuistrari i semi ridotti in pasta àlfa dos'e di .i:5 grammi e.on aJtretli11ti di zucchero. ·1 risultameriti che ·ne otlenne'ro qanno luogo a· s_perare cl1e questo ·rimedio indige,~o ed a bassissimo prezzo polrii rillJpiazzar il kousso che molli Pr_alici voglionq_preferipil a qualunque ·allro , sebbenre anch''esso non riesca sempre in. tutl''i,çasi. (1htm~afre 1.ie Thérape1J,t. 1.853). 1
PARTE SECOND! RIYISTA DE~ GIORNALI (Sunto del-Doti. 'i\IOT'l'Hll ),
Del metodo aspètlante nella c,ura del reumatismo ai·/icoldre acuto. Aven~'il Doll. Gouzée, Medico princip~le dello Speòale Mili lare d'Anversa, a,pp.r~sp qalJa p-ropria sperienza çonlinuala per molti anni di s.e-é;J1ito éht Ì.a cura generalmen\e açoperata contro , il rcumalis_mo arricolafe acuto non sempre corrisponde ali.o seopo \\ c11e anche le c.nre le · pìù violente e; !e più disparate, ass.ooiate·o suben.lrale alla classica degli _aptiffogistici , quaii il l_arlaro stibiato, il nitro:, ìl solfalo di-_chinina, l'oppio, il ioduro di potassio atl ·alle dosi, non produc-0no sovente. gli effetti che s.e-ne· desiderano e sovente an2i riescono rocillo daunos,e, fu il-meàesimo ·c_ondollo per gradi ad ;ld6Ùar·un .metodo di cura semplicissimo ed affatto aspettante. Siffallo metodo si com-pone dei segu-enli elementi: calore dolce, ugual e continuo'
I
Jl Direttore Dot't. Cav. ARELLi l\fed. Div.
H Vice_-DiI:ettore r·esponsabil~ Do[t.. l\fAJ\TELLI M. di :p. . .
'forino Ì'S53. Pelazzà, Tip. Subalnina, v.ia Alfieri ~4. ,-
N.12 .
ANNO.Hl. ~::;_--------:------~·------,-------=-----.. .---.,;--_:.( ai 47 d'ottobre 1 8ij3 )
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GIORNALE DI IIIEDICINA MILITIRE ..
'
DEL CORPO SANITARIO DELL'AR!IATA SAilDAJ lf L'assoc'iazione non si·ri~ève _che per un anno e comincia col 1" d'agosto. si pubbliéa. nel Lnneèii di cfascheduna settimana-. I j Il pr<ttzo d'associazione In Torino è di L. 10. In Provincia 'ed all'Estero, fr~nco di posla L.. U, Si p~ga .p·er semestri anticipati.'
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1°· nott. PECCO: Lezioni Clinièhé dei Pr~f. Commen~. Riberi su gli' ascessi, seni e fistol~ déll;ano.'. ._ 20 Dottore So.i:,mo : Aneurisma aoll'aorta ventrale. - 3° Relazione delle Cq:qferenze Scientifjche.- - -4° Dot,t. MoTTlNI: Rivista dei GiorD()~i Scientifici. ·
SOMMARIO.-
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PARTE PRIMA LEZIONI, OllAL I :OEL PROF. COMMEND, ALESSANDRO RIBE]U trac::iat~ dal Dolt Pucco , Me·d. di Balt.
ASCESSI, SENI E FISTOLE DELL'ANO..cii Oss. 15. Giacomo ~ig ..... : èapo Iofel'Ìnier,e : temper~meoto sanguigoo:oervoso: abito ,çardio-capitale: aon1 26: nato da parenti mor.ti quasi tutti io giovanile et~ o per ap<,plessia o per tisichezza ': sttl"t(1 sano ·fino ai 14, anni icì C!Ji Q.Odò nell'abbomiaevol uso delÌ'ooa- . nism.o del _quale gli effetti si fecero, p'er il suo abito e~rd1_o·c_ap1_tale, rapp-resentare dà irritazione dei prioc1p_al1 centri nervosi eon forma tl'ep~lessia. Cessò questà su_ 1 f7 aooi. e fa conseguitala ·'d;.i U'a'abilu-al.e çongestiooe sang1,11gna cerebral1~ la quale scemò fiualmenle ' con i_ .~alassi ,e poi · f~ .spenti,\ con · rfpét.uti purg~~ti drast,ct che procuraron in via di .sostituzione di lavori'o m~rbòso _uo'1rritaiione lenta dei g~'ò,ssi intestini con sensazione di peso è di" dolòr all'ano, oc1~ istiti- · cbez~a :' c~n morbosa ,secrezìone di m'uèo ·.e più ·tardi con 1mtaz1ooe e dilatazione dei vasi emorroidali. Le emol'roidi cr~bbero per -gradi 11.el corso d'alcÙai ànni· a~ ?n notev~le volun:ie )provocan~o fieri e frequen~1s- · s1m1 '..ormentt . per aUev1ar i .q~ali gli foron appJicaie le, r:o,g?at!e su qn~II~ 9elle 'medesime eh'efàncf pìù tui geot, . .Per CJUeste mignatte c(\sì fatt.ainente s'iufiainma~°.~o le. ~morr,oidi ..che la loro iofiainmazi.one diffusasi v1,·~menle, al tessqt9 oella!oso del.la · fos~a . ischiorettale òestra ed a quello delle parti circostanti soprat.;tutto de.Ila natica_ cor.rispo.ndeiite , riescì ad un asces_so piutto~tp. v!st~s<\_il qùal 'an.dò · a crepaccìo spo,ntaneo _e s, cnnvert1 rn un seoo,fistolo~o. Fù allora cwe ,al p~1mo giorno di dicembre 1836 ricoverato nella Chnica Ope~_a[~va dove si ri.c<1n9bbe un · piccolo foro fistoloso , st1llan1.e· un umore · siero-purulento . coHocat(~ ~~Ila part~ d,esv~ à~ll'ano- e molto da quest;· ~.pertur.a dt§taote : uno. spec,llo· io esso introdotto saJ~va paral!elo_ ;:ill'intestirio all'a_ltezza · d'un buo.n po·!-~ · }1ce : un ?'ttO IOt.rodotto nello s-tesso oe toe.cava }'apiee
a traverso delle par~ti èl~} 'nèu.o le quali non ·erauò ' però sciolte· nella_' loi·o (\ODlirrnita : lo 'st~sso si:lecillQ introifot.t.o nell'apertur~ fisto'losa . jo direzionè della natica · sèoheva profondam,eote per la fongbczza d'un pollice e mezzo -~ p~rsisteoza 'dei "Siotqmi e !\egni di __ cronica irritazione .della mucosa dei gr.ossi intestini gin preesisteot_e ,. ·come s'avvertì, ·alla lìstola: fiilal- . mente un'inveterata ipéraziflnC cardio-art'eriosa. Il principio e la successioné di tanti mali erano bene manifesti cioè. era bene manifesto 'C'lf'i l natjvo abito ,cardi<)·Capitale dell'ammalato, spini.O dall'abuso inveterato 'dell'on·an.ism,o: ei:-as,i ridotto a'.d atti patologici cerebrali io prima con forma eoilettica e poi . éon forma iper~mica; _che vioÌent.i ,pÙ~gaoti· drastic( pro.vocand'un'abitual irritazione-' gast.renterica -av.evano per _legge d'antitesi pato16gica cèssati gh atti morbosi cerebrali ; che !a t.nrgenza emorroidale era già un ef. fetto di quesl'u!lirna ira:ita~ione gastrenterica; che le éruorroidi essendo già un effetto d'un .altr'effetto morboso i_n correl;.l'.fione, anzi' in dipeodeoza d'un'iuveterata iperazione del sislema .irrigatorio rosso, specialmente. del ca'r.dio- arterioso , le rnignall'e ;ipplicate , su le. medesime - dovevano, rrou ess'endo da tanto di cessa re q.uell'iperazi9ne,'_attrarl;i · vieppiù ,su le emor.~ roi(li ed aumentare la flussione morbosa d'oode la flogosi ,, l'ascesso.e la -{.ìstola. . · ' Io presèòza _dunqu~ d'un'iperazione. vasale d'origine g.ent~lizia e t'enac·e pei: abit.ud}oe, d'un'inveterata - ir1:itaz1011e deità musosa dei .grnssi i otestini, si doveva temere che, apch_c·q1;g1odo la 1\nione .traumatica dopo l'?pe~azio,ne qon fosse stat.a viv.a e· protratta, lenta, à1ffic1l e forse i!,.npo.ssibila sarebbe $lata la riparazione ·a~lla sòluzione di coot:ion ità , eppèrciò còn lo scopo . di procurar un'utile rivulsi'one a fomiti.morbosi còtaoto . iov.ètera.ti sl praticò. Un ,:ottorio àd un _braccio, , rico·rrend(l oel -tempo ·stesso 'ai mezzi mòllitivi; alla diet~, al_le hevan.de fredde ed .a1 rimedi ipostenizzanti vascolari. Ve,ntitrè giorni dopo che con qi.1ei rnP-zzi erasi prnssochè ,otter.rnto il désid.erato intento fu dall'Allievo incaricato di cotesta Stvria operata. avanti la Scuola la ·fistola second'il , metodo di ' Desault dopo che la ebbe ·resa compiuta· con una . t.enta acumioa·,a fatta · scorrer~ sopra una tenta ottusa·. Nulla fµvvi oi o<:itevote · nè nell'alto : ~perativo ·, nè dopo .~e venticinque ·giòrnì' . _ appresso ·,. essendo gfo la soluzione di continuità m·olto . pross_ima al totale rammarginàmento, l'ùp~l'ato. il quale aveva sullicie11 ti ~ézzì di fort~~a percònti ouar. a11a ·sua casa la cura fin alla guarigione totale e ch'era1lltronde incal-~at.o · da 1atfari urgeil.ti, .r.irnpat r.iò (Storia scritta dal Sig. ùott. Giuseppe Tomati.s ,;eser~e~te oggigiorno la · ' · Pr:,itica ton molta distinzione).
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(1)·Cohtinuazione;.ved. ifo 0 t t.
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dt1 1;10 Pràtico ri.sanata con l'bperazi.one. Tosto dopç• Oss. t6 . Gl.òv:mn~ C~t'iati .: ànoi 55 : Cout.adina : le si man.ifest.ò una lens]one cardiq-vasale. rivelata da temperamento liofatiC'ò-rfel'~oso.: cost.-itiliiooe gracile: marit.1ila .con prolè a()ptnenternerite sana,: stata, es·sc.1,1s1·1 di lass1.,. zza g<~nei-~le con dolo1:i or al cap1.J, ora al petto, or a;1'adii <m1 iiie, or alle estremitji supe1:iori · sebd'aDO()ì' .ir~puber,~,. soggett,a ,a geluo,ì ulc~~ati, , a ed ioferiori _e COii s1ccft~ ·dì pell~·., :foboretta ves p<irgh~a nèi\~le suppurate ~l.'co'lfo , a cros~e _al capo e sitina, shtiche--àa ìusllperabile é.silnili. J)op.1) avere c1.1sì mili. Ere!, 'già da alcu[)i arnù 1~aéil~ola e frèdd<~losa dol111;a10 pér sei rnesl ri_parò ·firwlmeote alla Cli'r1iéa . cori ricorrente urisietà_ di respiro, tosse · secca e eon Operativa ai 24 di luglio 183.4 .. · altri inqizii 1Jf tùberMli J1•JJl~ru.,l'l'.i.l·f'i , quando nel mese di fébbraio 1830, per .una. flogosi ' bronco-polmonar:e L'allentarsi déll~ rnenstr.uàzione. fu in questa dorrna sta la con salassi ·e con altri aon_genèi'i mezzi 'as~alita, froppu preeoc0 per la sua età e .lii. fu pure per la ebb~ ,li1og.o !a fosi5rnt: Jei t1,1b"erc1Ìli e.on ,!Ulta I.a suc- . natural energia del Sili, s[sfem:'.1 vus.colar,e f'OSSO. Ace (jess.~va_ evol'uzione dei feno!nerJi della tu~~cul~tsi poi- . cadde quindi uno stato dì tensione.Filetorica di <}'ueslo monare, s-ud<.tri pa-riiaH , f,ebor,et.ta fooi.:a, calor.-e secco clie (è_ emorroidi fin ad Ufl se'gno fren"~l"OHO. Ma e-s seo<l'ess~ pa~sale a , ao~nsi' suppur.iziori,~ e' iìstùla ed alla palmu. 8:elie ma1ii' ed atla f:)ianlti dei piedi, es<;·eati uò'opernzione .avendo cessato .l'.~fnutm,za :.bituale ~di di sosl-aiiz.a tob'E!rètilare e ·simili, riiX.1ané'ndo però ansan«ne ed il filt ro puruleqto, ritOl'oò la tensione ·va-c01· illese le vie digerentr. Ossia per eff~Lto di <.lonseoso $afe compagna de·i. ~opra, narrati p~t.imeuti . pec cu_i de\111 malat~ia' del pel.f.o ùssia per effeU.(( della causa ebbe ricorso alla Clinica. _ stes'sa.- pt'oduQitrice cfe.ll':.llfezinne pettorale , _il vero è . Si cr:ed.é tte ben~ pì·aticar inrr;.i'nzi Lui.lo urnoÙ.(.irio èlie ai 15 di luglio le si .sv.olse al l~lQ siQistro dell'and ad una èosciii . specie di di\'erticolo àll'èceesso di ·s·eoza not,'i,I 'c,ausa llÒ'infiamÌnaziOlie tlemrf1o·nosa -d 'anvit(\ é di n1al erialì sangui-g ni , .e cii) almeno tìncbé, . damebt~ ·;ùbàcul.11, la ' tjualè, i1icui:ata, rieseì' alla per il l)aturale scadimento delle fo rze éMi i_l, progre-. su·ppu.razi,iile pe1: cui l'ammalatti ~bbe 'ai_' 2 ·d'ago~to dire dell'e1à., f<,sse sfruttato .qu~IJ'.eccesso. S'~1;socia. l'ÌCOfS(J Ji\la Clinica Or,erativa. Si riconobµ e ·nel .Jato ron al rotl.orio le- bevunde riofrescaliv.e, la d ieta piut:sinist1 (I 4eWan_o· un .iscess<., de\ vpl,u,m~ d'un uovo galwslo rigorosa· , i bagni tÌepidi geoì}rali e si.mili. Ma lioaeeo, fluHuante ·e senz_a, c:rngh1mento di ço\ore ·\'amrnafota essendosi d~1p'c1 usèita ·dal bag111f espos ta oell.~ _pelle. Con il dito in_l!'odot.to ne~ Rettò si ricoall"aria fredd11 d'una' {10estrt1, le si 'manifes1ò· un'irri : oobLe pure c~'.aveva .éss(, sède nel tessu·u, celluloso taziou'e cardiat~a pÌU\t(iStO ioteusa con pnlpiJazioni superficiale, gi,:i'Cèliè. ntl tumide, nè -do lenti 'erano le violtnle ,. polsi _t.~si , d_µri , fi1equeoti ,-la qutlle fwsèe, p ... reli del Relto in ctfr1:isp.nndenza dei viluppi cell~losi mata:· da quattro pronli e generosi sala~si e p()i.spe.ota · p iù profon~i. Acce.rlali , del.la superficiale sede deil?adel tut!.o nel corso d'un mese d,dl 'amministr:n.ione , scesso, passò spouta,wa all'a11_i1i'lo l'idea gi guarirlo con un'ampia spaccatura· senza bisogno di tagliar<~ nè- ~ei cÒlchièo autu.nnale ·e della digitale. Conli11l!a1ido pe1:l, aiieor aà essei~<~ scursa· tu trasr,irnzio,ie cutanea punto·, nè po~o l'i.ntestino. Pei;ò a iiberare l'ammalata dà queWascesso ci spingeva l'i<Jea <li semplificare le . Co::- siccilµ della pelle, s·i suppl'ir.ono 11uei mezzi CJ,11 l'nso interno dell'etiope ·minerale a ~osi generose , sue la1Jte calàmità, -ma 1101J'c'illodMa la speran;:a elle con l,a fre~uent,e_. i~nposizio'ne. di cl.isteri mollitivi (} c<rn • da C<~lest.a . g.u_arigfone lucale . &ves~e ridùllO:ll'llele i bagni tiepidi Con q_nesti rnez4·i s'oltenne per gradi v:.in1aggi<f ye,r _l(L tuµerp{)losi polmonare. C<>n· questo un vistoso niigliorameòto in prima e p,Pi la g,uarigione intento si spaccò ai 4 del detto·m~se d'agosto l'ascesso totale-, co.sì" d1e l'annua-lata uscì guarifa .dalla C'iiìÌièa ih t.utta l_a ·soa esfonsione e foi si rie_mpì di· m·olli fi. ~i 4 d'otlunre· 'di dèlt'anoo (Slorja nou stata - su(10Jaceica. Il dito · iriti:ùdOLto, nella soloiiooé di conti'tmità sé6tta dal sm) Autore). · _l'iconobbe ch'il fondo de!Pascesso s'acc6stav.a al Rel:to in- v,icirìanza dell'ano ma _c~e qu.ello -l)on era denudato. ·Ors. 18. Cattérìna Giac~meqi : _an'ni 50: 1empera 1 mento flebo- ~pal)co : costilo1.ione forté: dot.tlfa di Ai 10 fo c<i:Jrà senza nota causa. da dia1:re-a profusa con tenesmo e e·on lievi 'dolori di ventre ,~ ma tolto bQori·a s:mi(à. Cessate su i 45 anni le meQs.tru:l'l,ioni le. quali (Wano comparse all'.eUf d'i' :16 éd· eraun Selllpre_ SC{)!llparvé in' tré giorni COIÌ bevande aciqule e-.. c,in Ull Eioco d'ele1.1.uario diascordi.o. Coiri'i.uuando sempre Ili - stai.e aùbor'i<lant.i, le :si manifestò uria sulsélola irritazione dell'appan1to epatò-venoso addorniiìa)e -con apmed ica-lione dell'interno déll'asce.sso con uua riernpipetiti ìrr~goiari, fl{1ttuosi1à_, freqn ént.e turgeuza di t!,)ra -di mao. in mano deGrescente; s'ot.tenne tiel cor-so d i 14 giorr1i la sua.-guarigione. 'Del ·cbe assai· sodv~ntre , . de(eca,zione . irregolare , sec.onda dìges1 ione disfatta·, !'.operata uscì dallo °'$peda le 9 i <!O Ìi'ag<ìsto ste_nt~ta , set~, mel,a,nç1tl-ia_ e ~re anni. app,:esso il s~co, po1t.a_11d{> la f11t:.ile tubercvlosi polmonare cllf;! non oircolo' venos11 U.e il'a110· esseud,isi reso.. P9r:nrarteci'pe 'e ra sÙ1ta nè pimt.è1 ._nè fìOCo modilìcàta .dal suo sog · di quello stato morbnso fl;rnvò per 'lungtJ ìenrpo 'sengiorno nelld. Spedàle e .dalla prntieàla opei·aziniie s.azt~ni -ricòrrenti di ,e-oeiììre, di ·r.·rud;,re, di'te11sioi1e, (St;nria scritta dal distfotu Dolt. Alej;sandn.> Sèlla). di pondo ~ di. spasmo nella regi<,iie de!l'.ano: in ·,.neizo Oss .. 17. Teresa Ferrnrn: anni 40: Cnot.aa1oa: tèoia quesl.i·'fenomenì comparvero le, emorroidi: quesce s'i.n pe.ram.ento_san,gui·g no: ropust.; c.o~titmòone: np,ctre fia111.mar§m e l'inframuiazione ~i d:iffuse al !,e.ssutò· celdt nurnei:osa e sana pro\e: non stata mai ·.ammalala luloso .c\rcostuo1e Il guale. diventò la sede d'un ·ascesso e poi., in, se_guilO U'Crepaccio ·s·pont~oeo; d'npa fistola_. ·negli àot~cedent.i pel'iodi ddla· sua vita. So i trentotto ;irmi· <~ 1i1ezzÌ\ , cominciandù già:~ ral!nnla.rsi alquanto Dopo un aoh'ù tra-séorso i11 gue.sto stato di cZ)sc ripar.9, ~a 01enslfna1.ione , fu dopo lunghi -mesi' di tensione ~Ila alla Clinica Operativa· ai 5 di seùe{!lbre 1854 v•asal~ ·tocc,i d,> emonvicli le qu·a ti, luttocbè salulari, dove si s i nvenuì>. un foro fi.sttrlosr,ar lato sin·istro del-' per incurfo de.Wamilialata s'iTtlì.,i.rnma·r<'i no. , di.ffu.sero l':rr19., un f)Ol\ice circa· dis1arite dal. 111(des.imo: -u.ou fa !Qr infi~mm'aiione àl tes-s1Jl,11 Ct:'llulo.slJ circostante.e speci'llo int.ro~(1ltu i~1 quel .foro si di·rigeva·, passando, _generai\>O una fìst.ol~ ,é!ie , sei ruesi pri-.na del su-o per :la_CaYil_à iscui_cìrettple e salen'do per t::.i ltezz11 d'un in~resso nello Speda I~, fn senz.'alcuna · prep~razione piJ l_lice circa, · verso !'in.testino il q1lal era deouda-to
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-- 89 ma -non p~l'fohHO-. Dopo qoind~ci- giorni di. pr~ea~. 1• an~ato .uo'uretr~tide -bl~ooorrag_ic~ di c.ui .fu tocco nel razione la quaie coosistelle in u~a .larga .ap~hcaz!onè 1 mese di luglio 1854 , Tinfiamnìazione uretrale si rese di mignatte su_la regione ad,docni_nale, mass,~ao~ente 1- così in.tensa che,, diffusasi al tessuto ceJluloso çircosu quella del·fegato ,. in quoti?ian1 cl!ste,;1 mo_lht1v1 ~~o. 1 stanle ~lli'aoo, speci~lmènte. a·_ queljo del!·a ç~vìtà acqua di mandorle amare,. ~n ba,~m ~e~~i.:u1~ t1:p1i:h, . iscbiorettale sinistra , vi _generò . :~stesso e fistola. JJorse la · pt'esenza delle errforroidi "favorì cotesta dif~ neHa dieta piuttosto severn , ~ell applica'L10oe d, ca~~.fusione. Riparò egli allor ali~ Clinica cioè aC 15 ili plasmi su il ventre, n~ll'!lSO 11:ter1H/ dtlla _rQagnes1a'. . . ugosto di .,de~to. anno essendo nel seguente stato : foro fu ai 22. <.li detto µ,e~e oper~ta se~ond 11 metodo .di fiùoloso da cui sti'll.ava coo istento la matei'ia puru- · DesaalL dopo che .si ft! r!)sa corn-pn1\a I~ fistola con leuta entro contenuta· .e colloc:llo,nèl lato sinistro del., ' la tenta solcata acuminai.a, Nessun accidente . ebbe · 1u0 go ncJl'a(to . dell'òperazione éd -il corso ~_uçce~sìvo• l'àno in distanza d'un pòlli~e cìrca Qa goest'ap·ertura: il suo tragetto espli:1r1M c'ài1 ,lo specillo· passava io-. uon ess·endo neppnre sta.to arren.ato d~ alcuna c,rcotorno agli , su·nteri- e giunge.va aH'alt.P.zia d'un pollicè stanza notev-0le, 1:opcrala del tutto guarit:a fu io grado cof1Lro il Rett-o senza perforarlo : ernorfoi_di _ìolerne di rimpatdar ai 28· d'ottt,br~ del " citato anno con ed .e_:?.térne, ~umì'qe -e dur:e : grave tenesmo: uretritìde l'avviso altamente inculcatole ·d'astenersi dai. cibi e tottor intensa con .copiòso sq'olo gialla:stro_dal meato dalle bevande· calor'o.s i, d'i°mporsj freque!1Li clisteri e . di prendere lJBr longo tèrnpo .di volta in volta: Uli po,' orinario e con dol.oros.a durezza dell'.uretra .e del perinep, Alqoàato all;i'J'ga·to co11 la laircétta .il-foro 6s.todi magnesia e di fiori di zolfo ..( Storia scri.tt~ dal. loso pe,;cbè fosse sufficiente a dare ' libera usci fa . àl Sig. Dott. Giuseppe 'Be1lrami,. esercente da· molti anhi pus, la prima cura fù. iH co.mbattere l'Ùreti"itide con còn lustro e. v,iotaggfo l'Arte sua): . · semicupii, con cataplasmi_mollitivi "su le p.irt.i · geni-· Oss. -19. Giofla"nnì Versinrì: ani1i 5'3: Contadino: I.a.li , cM . clisteri molUtivq-torpenti , _con la .dieta , temp;,rame·ritu vjst.osameote ,.biJios9.: · cJ/stitoziooe ro· con \I riposo ,·'Cl!IO - le bevande mucilaginose e .simili. busta : st.at:o nella sua vila p-aS!ìata soggetto a mqlte Spenta con ,qu~sJi inezzVin q·uìudi_ci giorni l'o,,etrit.ide, infiammazioni di petto d,umate ·eoo ·~etoi.io aotiflogi• rimaneudo .s.olo uno sca,·.,;o scolo di muco inodoro .stico. Nel mese di gennaio t828 rilevò , per causa ~all;oretra' si Ùlglfo la fistola· sècond'it m~t:id() . di . atmpsferica, una sinoea nmmatica so il ·fin.e dalla Desaul_t, resala pt' ima compiuta con I~ - due ~eate .o tquale com~nciò Il p'rovar IJIJ èlolore che ''dalla· parte -tusa ed accuminata : Uopo l'op.er;i_zione ·s'o~tenr1~-con sinistra dell'11no s'est.end~v;.i ~.per la lunghezza di ire una blanda me{lfoazione una cùsì rapida ·guarigion~ pollici o.e11a naticà eorrispondeot._e. -Al do_lor~ leone della . sç,lnzione di . CQ!)ti_nuità ._che l'op'e ralo, perfettatenne :diet1;0 gonfi~zza h1fiamuH~toria, apost~ma, creniente l'ÌSaUUt() '~fu Ì[J grado di l'Ìffiplfll'Ìèlr·e addi fO paccio spontaneo ·e seno .. Trascorsi cinque , rn~si ·in d'ottob_re di d1:1tto anno e ~tol'ia scritta dàl citato questo stato, ripQrò egl i finalmenl:e alla C).lnjca addì 15 ui_.gìugno t8<ì8 esseod'ili quèsto stato .::· tumore Sig. Dolt. Giusepp_e Beltrami). · Oss.,2i. All'autecedeote molto'an:)lògo k il caso del ondeggiantè dalle pareti· moftò ·spesse_e livide, _del· volume . d'ut1 grosso uovo dì tacehina riel'la natica siConte X, d1>tat<1 di robustiss1m,a: temprà ed io età di nistra e prolungato no àll'anp; pic,colQ foro · fistoloso" - anni 41. Nel!'.anu9 - iS-45 rilçvò egli u~1'nretritifle _nel cèatro de.I medesimo-da cui stil làva · con isteoto blennorragica la qual in c~nlo n1Òdi bi~t1:aùat.a salì al più alto g~àdo d'acutezza e sì · di.ffuse n~l suo auge pus icòroso ce ~sanguigno_ :Dall'assenza di tenesmn - e al tessuto,ce!l,uloso della . fossa iscl1iorettale sinìs-tra dì dolore riel)a, defecazione, iJà!. non JUCOOlrnrsi COD pmvoca~d'O suppura2iione fistola foQompiu,t a esterna, H dito introdotto. nel' Retto alcuna tumi'dez~a nel ltito di questo i,o· cor:rispor1denza de!l'as~esw-, d~l non For~e le emorroid\ ·a. cu1 era da gran tempo i;ogg!)tfo uscfre, prem.e,odo cotesto 11,!I.O ·del . R~tfo, 011,g·giore cofavoriroo,o quel.la ditfasI~ne: P,opo una cur.'.1 razionale direttq a guarir~ l'ur~Lritide-blennorrfl{}ica i risaoq eg_li pia di pu5 ~al forò fistoli,so , si potè dedurre che l'àscesso non ave.va alcuo·;i comunicazione .con il altre~1 della t}sl<ìla \!tie fo per rne ~agliat:r ' second~il R~tto. Dopo il Tìposo- di due giòroi"-e: dofiO l'appJ'ic~- 1 metodo ·di -Desaurt , previa la · pèfn1'àzìonc dell'r.nte zione d'aletJ.o\. cataplasmi ·:si sp1H;,cò lar_g:ìmeuté l'a- -stino- coìi la renta sulcata acuminata- guidata da una ..scesso nel sµo ceotrù .e s_i cqntìhuò l'a·f!plicaziooe dc, · .. . · .· _ .tç,nta solcatu citt.usa. _ ' " eatapJasmi m,ollitivi , il rip,oso e la dfef.{i: popo;. questa Oss .. 9:2. Il Sig: Si>z ·.... =·. anni 44: t~mperamènto sangi,ign0-bili{jso: costìtuzio_rie l'obus~a :__da ·m.9lti anoJ spaécatnra fo liper~ i'u.scita .deJ pus, ma per la durezza delle ·ParetJ ;·dell~-aSce.sso e p~r . la callosi(à ·della i sogge.tto ·ad emorroidi i.riterne le qùaH, per il genere ir)teru.a sua superficie n1Yn eJfettua\·~si P:ad~rènza delle ! di ,vitto ctlJoroso ~ per i freqt'ienti viaggi,erano.$r.esso sue pareti. Ondecliè', per ·raHà finii.a, ·spa,ccai .questa infìa·mmate ·e- la làr i_nfi'ajnmazione enisi già. diffusa largamente ,in crqc~ e poi_ i:ecisi i quattro i:isullµl'lti ! da alcuni . rnesi alla :.mucòsa-. del Rettò quando ·c·9mlembi j quali s'offrivanb come lar.Jaéei , · Non si -ri~ pµrve un tumol'etto nel_latQ 'destro dell'ao9 c;be .,· riu,.. scontrò-,depùifato 11intestio.o retto. Dà qqel momento scii.o in -poco · tempo .r suppur.azione, ed a :C~,epaccfo, si eonv~rtì in,. una 6stol.a :_compiqla. distante .~tlo liuèe Ja_solqz_io,?~ di contintJi!a [fudò' di :hea · in meglio. e poi con l aiuto d'alc1)hi to.ccarneoti · di · llitrato d'al'cima dall'ano ·, -Qi cui il _tragètto tfas.correva dietro %~nto ~c)catr!1,zo affàtte : di. g,i.i~a cb~. .i''.ope;atò pÒtè ag1i sfint~ri e !·'apertura i.nteroa ei·a , distante -un pollice circa daH'ailo: Er~i ciò nell"ann11 182;7. Spàccata rimpatriar .a, 2. d'ilgosto di. llél.to an·i10 (Storia seri tta dal D'otr: l\farcellil.lo , di ,buona ' metnodà, ·ai éui la Ì coi modi solitì la fistola , la residùa ,soluzi9n·e di coo~oli da· is~ruzi_<~·ne lo .l'en!}eya così ça ro ·alla popolaziòoe 1,__ tinujtà si' ran1rnarginò . pr9ntamente in tutfe. le sµe pres;;p d1_cu1 es~rceva l'Arte su~).. _ .. 1 parti ·fuor~!Jè verso l'angol_o sup,eriore , dove ve\llisei Os's: ~O. Giuseppe ~ic. ..·.. . :: , anni: 40 : l\'1,1estto di j gio61i· appresso ·vedevasì una P!tcola -ca,vità di colore · Scuola .: tèmperameotò liofatico-l;>ilfoso: soauetto' ad ~ grigiastqi, stillante di continuo pns . di" qu~tiva natura ~ ·emorroidi cieçhe :. costituzione ~.raQile. · A".e~d.o ·tri:rs'e oél te.mpv ste_sso la pelle del lato destro del perineo 0
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fio alla tuberosità ·ischiatica offrivasi di colore rossafu tòcco d''ulcere siulitiche primitive, state risanate stro- ed· i tessuti -sot't9pos_ti erano tumidi e dòJorosi al con. un ben adatto me!,odo di cura, dopo di cui crebbe tallo e di volta in v.olta aoche- al senso. Un-o .sp·ecillo però la .stitichezza e mç1ggiori si rcs~ro le emo'rroidi. iutrod<)llO J1el (o·,:o 'dèll'angolo ~u,periore .délla soluDieci m·èsi appresso comparve. uoa durezza infiamzione di 'cont.iuuilà nel rimàueote già cicatrizzai.a permatoria- poco do.lente s.q il la.t.o sinistro dell'auo, la correva coo qualche diffieolla uo profondo traget.~o . quale 'Solameot_e eopert~ con un poC(•. di cerotto di sinuoso èhe passando 1,\ traverso .di quella tumidezza si diaquiloiìne nel co,·so d'up _uiese s!a·perse 'da sé e si dirige.va .verso Ja . tuberositìi ·ischiatica. Space1;li questo c1rnver1ì in Hstoia. L'ammalato dopo lo scor>pio -de.louovo tragetto dividendµ'lo io grànde partè r~elle tracce l'ascesso 1101f altro fece fuorchè cqntiouare l'applicadella pri.nià soluzione di con.linuit'à già· cicut.rizzata., zi<fne,. del citato cerotto~ fa que.l 'tempo si manifestò Rapida n,e fu l;.i g1;1arigio1i~. L'apertura. iritei na aella in seguito a raffreddamento della. pelle un poco d'ir·fistola aveva qui due vie. siouose J quasi parallele di. ritazìone bronchiale con tosse la qu4-l e, freq'}ente nei cut una super!Ìcfo:le e l'altra prMood:1 inòltò ·più proprimi tempi; ._si ridusse d(ipo uo mese a pqco di c~1sa lungata della pl'iìna. · . · cioè ·-era e,;sa -piuttosto frequente nello svegliar,;i e poi Oss. 25.. Al prec.e dente molto aal,llogo ,è il segoente molto leggiera nel resto ':ciel' giorno. L'a rnrrialato che caso. . era per nàtura, dotato -di molt,.1 fortez.za d'aoiinò soN- N.: Impiegato: anni. 55: nato da parenti sani: stenne per '\)µtillr'.arirJi la moleslia' della tosse (1 aella témperamcnto sang·~ignù -bi\ioso: costittJzion·e roousta: fistoìa senza ·mai ricorrer 11i mezzi ·del!' Arte. Atl eùiat.o abito e1·pet,icci riievato da éo1igenerj localit'à. io varie io fio~ ifo_i suq/ ac·ciacelli ed iosqspe'ttito dèlle .loro separi.i del o.orpo, specialmente nel.le estr.emilà Loraciqueler avv.enire., ebb'egri- ricorso a.cl. un.o Spedale di che.: nun stato mai tocco da alcui:i'altra malatti~ foor·Provincia di d,ive fu dopo 1111 rr1ése riri'lalf1ato a cas.!i chè da broilcbitide :ii 19, 25, 't.6, 29 e. 30 anni, guasenz'oper:iz.iooe su il :tii'nùt'e. cl.te, guareiido la. ffsto'la, rii.a sempre radicalmente. $eco11d'!>gJ1_i probabilità l'afosse per aggì·ayarsi la.. rosse, nuà ritlelténdo. çhe la bito erpetico aveva grande p~11te a quella facile rin-_ tosse era compur~a molto texnpo dopo la fisto.ia . .fu nova·ii1me d'irritazit', ni bronchiali. Ert\ • egl f _pore da allqra cio~ Ilei mese di 11ovembre ·1~~1 èh'egli ebbe alcun'i ànni soggetto -ad e,norroidi raram~nt~ ·fluenti. 1:\cbrso ::illa çlinìea Operativa. dove fu fac)le · riconoNel· Jf1esc dì' luglio 1S50 cci·nparve se.nz.i> béne 1101.a scer una fistola ·inéorhpiuta est.e, n;1 ., coll oca~u a. dicausa um piccolo tumore al lato si,ùst.ro élell'ano , stanza, d'.,m pollièe dall'ano', ~be avevu nè l sùn corso poeo 'do.Lenl,e , sçevro da fehbre, in prima duro, poi uri aiverticolp verso 'la parte sinisti·a ' !:lél cocei'g(~, in a cupo di-lO giorni molleggi3n.t e .e finatrl}ent.e riuscito corrispondenza d~I goal..i tesst/~Ì molli ~f'a11 inzuppali · verso la r.nefà ·d'agosto al crepacéi11 -ed alla fistola .. Il ed ·alquanto dolol'Osi al tatto ·, <),ltr'acJ1è per la lnro poco ·incomodo cbe ques.ta geòerava fu oausa che .pressione usciv·.a rn,uggiore C/Jl?!a d1 pus dalla fistqla; ,l'amrn;1lato l'a·bbia trasandala rier _mesi ·quattro uella L.a diuturna consocia tosse contrinqir,ava ~ss.u J'1Jpc>,fiducia che sarebb.esi dileguata da . sè. Tornate v.ane r:faioue? A voto riguardo . che 1'anrr!rnlato era :.iffatto le speranze consultò -su lo sçorcio cl.i detl.'antro. una apiret.ico ; cbe )a ' tosse era cornpa,;sa molto temRo persona dell'Art~ c~w·gli consi_glip le.- iniezioni di tindopo la fist.ol;i la q11ale non pot,rv:) p.erciò essere di turà di ,iodio diluugala con acqua,, le quaìi però .fosoljìevo :J -quella; cbe 11011 aveva egli mai offerte nè rono con n1ssuu ì1rofillo co11tiri1iate· per lò spaziu di on:riva t.racc.e ·di tendenza alla tubercolosi polr.nonare; quattr'o m-esi circa. Fu.ron allora d:~lla medesi_ma: percl.Je- leggi era era la losse e ru,ra; cµe l'escreato era sona delÌ' Arte cònsigliat~ le Tenile d' Ac_gui. da - c11 ~ i1i piccul issima copia e , coslitui to da . matéria sempliI'arnma làto )·ic:rivò qualche vaqtaggiu nella ·rna·lsani,a cemente i;nuc·o sa; che 110n avèva mai avuto luogo erpet.i~a , ·ma nissuno nena fis.1ola. P-i:~se9ta1.osi fio al: . pneurnonorragia; che çon J'~ percussione: f!d auscu.,ltàmente' a .me su la fine del mese di· giugno d~ll'.auno zionc 9ulla_ si l'ilevava cii'indiéasse uoa, qÌl!,llche lesione f85i , -riconobbi on ·foro frstol()so al lato sinistro del oelrinlerno. del P.ello; cl.te ram malato e_r'a bene ntil'ano in dista11zs1. d'on po.lii ce da! medesrrno, -furnito tl'ito e rob_usto; per questi e per .ai'tri 'çonsim,ili mo-· d'un tra getto s·inuoso-che· s~oner~d'i!llQr?o ag_u· sfhit.eri tivi ·s'ebbe la fistola "quale morbo eventual11rnute ;1sdel.l'ano metteva .<'ap.o nel Retto p.er _un a peri ura col -- socialo ad nna '!en'ta ir'rita:lioue· bronchiale CPn - tosse locata àll'c!lt.e.zza d'uu pqllice circa dal piano dell'ano. ma non d'alla medesima dipendente_. E di vero con · Sing-olare-cp!ja a IH/\arsi è che v'.esistevano due seni, l'applir,aiionf di vescis;atorii , · <:on lii· dieta· ; con il Collocali l'UllO S li prà (Ì4,>,Jl'altro, fJéi'felt.arnentc parai- . 1·ip1>so., ton~blanai ecc6protici e .con l'uso .foterno di lèl.i i quàlì s'apl'ivano tutti e du~ ne.Ila stessa aperrirnedìi ,vir9~i. ,. er:.\ ess_~ qua.si all'alto. spe11t.a -qu.in'dici _ t.1:m,1 lìsl.olosa esterna ei:I inlermi. 1\revia µna prepara. giorno· dopo Fi rigressc~ <lell'ammalal.f> nella Cl.in ica. zioae · che cousistè in Qagui_ gen,e,ral1 I iepidi, in cl isteri Spaccata all~ra Ìa tJstù la c,d; il SU(J .anzi citai.o divermollifi vi, nelll! dieta ,minorali.va , 11eJl.'ilsu i,11leffH/ di ticol,o. dopo che fu n,sa compiuta-con una tenta acu-· bévande rinfrescative, io hp nel mese di luglio -di minala,, s'ot-terme _nel corso di 25 grorni la guarigion~ detL'.anno spaccati ambi· i seni con l'aiù~o del Dottore senz,a <:~e sia insor'twalcun accidente _nè n.ell'atto opeS:.1ntanèrà, 1i ciò second'i'I metodo di l)e5au lt. ,M'ile rativo, n~ dopb. Onùechè munito del c.o.nsiglio di fu I~ . rìuzione tr:lllrna(ica locble , ujss-1jna la gen.era le. cuntrnuare per quaJche tempo :incor uo · vitfo minoraed io capo ad un mese la g,!adgit>ne era cornfiiut a , ti v.o e-scèyro -da, SQ!.'lanze ç~lorose · c di riapplicare ~npersJil.i però.er uiioni <'rpetiche fra .i diti delle mani, OU(Wi vescicalorii ) l'Orc. si dilungò dat1·a Clfoica su per dehellare le quali indicai ull'oper~t.•> i mezzi çJ,ie~ i prìmi giorni di gennaio 185<.l r.érfettarne.nt(f i·isànatò tetici'' igienici. e curativi a. ciò più confacenti. dalla fist.ola e quasi del i.ult.o dalla tùsse EQ11esta Sto- . Oss. 24; - Gio, , Ore ... . . : :ìm)i 26, : J odoratòre : rfo no!) fu .firmata da"ll'A.llievo eh~ la .scri:;;se). tempera·mento~infatico ;,abiluàlmentt stitico: soggeti.o (Continua) ad· emorroidi nè voluminose , .nè fltieoti:'Su i 2.5 annr l
91 L·'autopsia stàta praticata 36 ·ore do.po la· morte, riv;lò le segue1Tti lesioni :\ r · • • . · .;I O l'àbito eslern-0 {lei cadavere' uulla presenla:va di, rim·archevo,le, \ranne, un'in·tuuiesc~nza alla regione lalèrale destra del collo, esiesa-dalla clavico la sino verso l'apofisi ANEUl\IS)IA. DELL' ,\ORTA VÈNTRA!,E . mastoidea. corrispond~nte, sco l!)rita, di figur~ 'cilindroidea,. (Storia tetta dal òott. sounò. in 110 _Conferet-Ìza di Torino). avente sedé· in mezzo ai muscoli di questa r.egione I! non · G'rodo Seroente nei .Veterani, <i!'anni oÒ ciréa, . coUegaia.. con gl'integume~'ti cct~uni·; · , o . . . . AOtOll\0 I 2° nella cavhà del crariio . nuH~ d'aHòrmale; nato da pareuli sani, di teroper~~ento ~angm_~_f!o, d1_~upna cosliluiione., 11011 -sofferse mai roa\alt1a .dr t1h~v.o sino al-, . - 3° nella cavfta dei petto si ·rfnve1ìiva. u.na gratide quan..: J'anno 4 8'51 in cui fu preso da gastrenterit~ lenta , per la lità di sangue raccolto fra le lamin~ del' mediastino. posteriore il qual era disréso e $Ollèvato i.n av·anti; i polmo._!li quale gli furono f,~.tte àlcune solfra.zioni. d,i sang_u~ e-g\.si somroinistraro1,10 quei merlican:iènli che rnghous1 . usar in compres:;i e r(':spi11ti ~u i lati; di q~èslo · sangue parre ·era simili circos.t-anzc. Egli provò 11otevole,giovàmeoto sia quella fluido ancora, parte rapJireso in grumi 'q_uali · P,i'ù, qQ.ali curà, l)'.lalullavia ~ quand'a quandò -soffriva an..:.ora qualche, meno densi, oei-quali 'alç.uni Tonnati da slrat\ verament,e poco .di cefalalgi.!l- e qualche dolòre ·passeg?1e_ro ·ct_i -venlre, fiµrinosi e consistenti ed ~Itri in ver.e piulH1sto friatalvolta stitichezza, e ciò che soprallulto gh nusc1va mo- . ,bili e similì a· carne les~a' s':osservavano sitùali sop.ra ii le.sto era un tale quale sénso di deliquio subitaneo, improv;diaframma. Il tessulo cellÙloso eh~ CÌ fCQIH\a \'aorta e·ra viso' di breve durala si; mà che lo assaliva ogni 'du~ o lr.e largam1inle i·1JfiÌtra.Lo di sangue e ,specialmenté nella.parte giorni e lalor arrche più sovente. Questa citcostanza lo. d~più .bassa dove l'intìltr{lmenio si prolungava aLtraverso la: terroinò a riparar 10 queslo'Sp·ed: Di vis., loèché e~~è luogo apertura a9r'tica del cliafram!))Ù. La stessa éosa s' 0$Servava riguarcl'al te_ssu.to cellular~ che cost(tùisce quellaguainaconel giorno 4 8 di maggio· '1-853. munealla carç>ti<le primitiva,allagj.ugulareinterf,ae-èl al nervo Esso pn·senlava allora li seguenti si ntomi: cèfalalgia intercorrente, lingua rossa ai mar,g1ni ed all'u.pic,e, sete, pneum.oga~lrico <lei ~estro)ato . .Quivi il sa11gu~ stravasato' non però intensa , dolori vaghi addominalì, metéorismo; · e.rasi a_va11zato sino nelle vicinanze del proce-ssò inast·oid eo, stilicbez.za,càlor a.Ila pélle, polso picco\·o, .duro e l'requente; mentre per alt,ra parte; ·p1~;1elrato ·a trave~so 'fn na ragnatur·a· dellc;1_guai~a del muscÒ}o · stP;rno-cleido-masloldeo , gli sì pralicaron alcu11i salassi é sanguisugii ()ai vasi .ell\or~ roiéla!1 e si' propinaròùo co,ìtem_poraneam-eote bevand-e re'.e~asi inlrodollò_in questa guai11a stessa èd ·era causa per frigeran.ri. Q(ianlun,q,ue la roercè_di la.le ,ueloao ~i curà.si• . tà\e mo~lQ. di quella .tumèfazion.e sopra notata al lato èleslr<,> ottenesse un considercvol alle\•iatl,lento'dei si nt9mi pdocipà:li del co)!o.. ;Ma nessuna lesione .di vasi capace di dare luogo della malattia, nòn perciò s'ebbe ad 'o~srrvare che quel · a tàl eff~si-onc si rinvQnn~ in questa cavità; · · · repentioo senso di deli'quìo ai cui lt durala non era che di · · 4. 0 aperto l'addomH1e si scoprì un vasto tumore·nero-· po·chi i:,eoondi, luogi dal dileguars.i sì manifest~va presso'gnolo ,il q1.1à.le fa:ce~<a p_ro,m.inel)za atlra~erso le.lamine òe!chè giornalmenle e tafora perfino due volte al giorno. Torl'oinento gaslr·o-epa:lìco. ToHo il ventricolo e la massa del nava impossi~ile rendersi ragione. di cosiffatto feno(l.leno, tenue -intestino .si sc'or.erse allora èh'il -tessuto c.ellulare ,perocchè le più diligenti, ed, acc11rale. ii1dagini ~d e~ploracitcos·tante aWaoria di' quest'il r-~gjone era esso.·pur infilzioni replic4ta.mente praticate. !JOO co11lri bùirono Ìnai a' trato non solò, ma· disteso e converti.lq in una spècie dì rilevar al.cuna ragionevole cagione cne atta:foss~.ad iì1ge-. ~isti ri'pi'en'a ·111 sapgue coagelatÒ; in alto questo tumor9e si. nerarlo. Le~fonzioat ·del' éuore e delle vie respirato de si spingeva 'éo.htr.o·. il diaframma ·dove· abbraccia~a tulla. la eseguivàn in ~ulta l&, !dr integrìlà. e re'g,olarilà; l'èsame circonforerrza, dell'àorta, si restringeva d'dn tratto e prendell'addomine noo si poteya fàre ' è vero·' cori la 'n'ecessade'ndo .UO:\ forma aCU!l)il)ata penetrava· ·oe\l'aperlura. aor.ria èsatlezza ed in, tutta la .sua, 'estensione .à mòtivo del ·tica di .quesL'-uÙimo muscolo P.er• cui si rendeva cont\nuo meteorismo piuttosto jmjl).unc.ialo.; ma, il non esservi altri nella cavilà del torace èon'l'infilframèntò su d·escrllto. . ' ' sintomi che li' soprindicati, agevolmente,riferij)ili ad un~ non. tagliata quesfa cisti é votata dei_ coaguli saòguigni, gL mallo gr~ve a~e:z.ione .gasJro-intesCi nale d'indò\'e irritativa, rinvenne ~ véro sac.eo aneurismatico. Quest'aveva orìgine i quali é!:ll~onde !{er.ano già not,abilmenleiàmmansili .iii sein i;orris,µondem:a de\l' ,t ,t • con la ·,ria ~.ùtebra di>r'iialé e,si guilo·_alla.taHa cura , ·lasciava ragìon~v.olmente"à(gui,'e che esle-ndeva in basso si'n ·alla·~"' vertebra cl.e.i lo~bi, rMntre quel morboso fenomeno non ayesse neppur~ -qufvi il su·o ,l,!lernl'menle aderiva àl t.orpo delle 'v.erlebre i,ntòrmedie a rrnnlff di partenza. . .: ,. . . qu.eslt due ciunti', La cavità .di qùesto sàcco era ripÌeua di Fraitauto nel gi,o.rn_Q •IO d,i giug·;i-o jl nostro infè'rmo ne c_oagult sàngùign'i 'disposti in isfrati lamèllosi di cùi la.denfu co'lto' quattro o ciuque-v.olLcr eguale cosa·succ~dette n.ella si.là, cresceva dal centro allà: ,periferia·. ·Siffallo..:sa'cc.o . era notte s()gu.e·nte nella qual iqoltre fu preso ,4a..'v ivo ~olore alla spalla destrà_éh.e si proten.d~va j~ alt~ .sin' all'occ1ipile . costituilo dalla sòla tonaca · esterna dell'aorta. ·non .rima.nen'a·ovi P,iii ;r.acda ,al.cuna. delle altre due. L'aorta· pri"roa -e s't fattam.~nle, tr!Ol.esto che parev.agli d'a~ere, seconilo d'allfaversar il diaframma si dilatava in ·una sf>e.cie di gach'egli diceva. una corda fra quei tlue ponti. Siffallo do. v'occìétÌo oèc.upa~te i ,tre quarp della sua-- circo~ifereoza e lor~. ces~ò-verso il mattino 'f14 )·_i rt cui· esse_ndosi jii quella pìù promine11te a_sinislra, di modo che !'arteria presenrav~ vece manifest~to ,un p·o' di c_ouame emorroidario,.gli s'apin quesLQ .punto un calibro due 'volle· ·maggiore d~l nalµ-. j>licarqnQ per.ciò mignat~e all'ano,; ni ll' atto della qual apral~~ indi.si restrinseva nuovamente· pér riacquis.~are là,.sua l)licaii·o,ne, _colpito nuovamente da ,q\iel sens.o di deli<4uio, primitiva grossezza; equi·appunio ·veniva. abbtacci_ata. co~e ma susseguit9 que:,ta volta da for~issima dispMa, in bréve d:a-un cingolo ciall'estreµi.ità superiore del saècò mentr'essa. ora ~pirò.:
STOllE DI CA.Sl RDIA lldrnvou.
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- - 9--2 -aprì vasi nella cavilà .. a,néudsm·atica, formandovi tuttavia .. uno :sporgimeuto ,di d.ue o lr.e linee. Da:lla parte ·media del S'acco nasceva.no 'J}Oi il lroncq: della (2eliaca , là mesente~iça snperiore e più in ba$SO il' resto dell'ao.rla . disc~ndenle: questa si mostrava_alquar1Lo rapptecitfrla di calibro, ma .le . altr,e due si pres'Pnlavàn in jstafo- naturale (4) . li sacco era copert:o asinistra da'J pilastro c9rrispol)dent.e <lei diaframma il qilale necessariamente eta slato disteso e spostato, metltré a destra n'era solo costeggialo. La parte posteriore della ·Càvi(à <lÌ'<! coslituiLa dal corp,o delle verlebre .,12,a dorsale _e ·1" e. 2• lomb ari ; queste du.e ulttme .sj mostravano la~gamente cor.rose. Un piccolo smagìiarnento del sacco a si-
cert9, llOI) sàrà mai ten_l:LQ d'aUribuir ad un'an~urisma; · se ~i coosid~rj c~i segni s.lal.i èi, i sò·li cbe avrehber9 po· • tuto condur ad un .retto diagnostico, erano velati dal meLeo~ismo_il qwal imp,ediva u:n-a palp'azione .un po' profonda 1· de,IJ'adtlo.mine ;_ che 1·a pulsazione stessa aveva-necessaria:JI mente .do:v.ufo e:sser, oÙQra molto , attesa la quanlit~ di consistenti grumi che ingombravaoo,il cavo aneuri·sniatico; se Lutto 'ciò, dico , ,s'a bbi..~ in consid.erazione cesserà ç,gni I meraviglia-a lai~ ri~natdo~ ·
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j RELAZIONE ~EJJ1E' çO.NFRR:~NZÈ SCIE~TfFICHE 1 TJÌstra m:etlev'a i'n comunicaziooé la 'Cavità aneu.rismaliéa _ ·. . : . (ll:_1ese d·i sett~.t.nbi·e. 1 a r._onia.ta). , ·, coì1 la cisti ~econdaria··sopra descritta; ·d allra via di co·1 G1rnov,1.. lo rtaesl'. Ad~nan~a;11Dolt.'Ganbald1 pro.seguend;onella muJJicazionè· più m:anifesla esi~teva nella p~rte superi ore 1·
di detta cavi.là' fra la colonna ver_le.brale ·e 1'·aQrta: .
lellura della saa Relazione mtorno,all'e malattre osservate .nella Re<:iusiQoe Milit. det\,or te Casfelhù:èir, fa notare .come, tnenlre Nel rimanenle delle·visceré addominali no'n si riscontrò J nelle altre èasc di correziono aveva rn:evals9 una meglio intesa appli_caz_hfne (\e!! e pene, n~lla.Reéhisi,<in~ lliilita~e non siansi por e _ajtra lesione apprezzàbile se s'ec.cellui -~n'foie.zi one mollo nol.ev"òl.e in quàsi tutta l'eslen; ioite del lenue inte'slino (2) . anche fall i sentire gli etl'elti d'Qna sì falla benefica inJlae!')za, 1 . ·Noi avemìnò in questo -caso un'ulteriore l?tova del fallo i talchò nei •llfilita,ri in· quest' u,ltima rinch_iusi non solò la .vita· ciùè cbe' lè aneurisme ventrali arrècanò generalmente uu I fisica a11 tlavq logoran.do_s~· P,er,il'.fell_<>-_cJ!a~ione" è per_!sc,tr:sa · e 1 non lroppt> buona· quahta ·clegh ahment1, II!a la vita .morale distu·rb.o-funzioual~ eli gran lil~ga _mi~cfr~ . cb.e ,non · quelle I eìiaudio, snaturandosi, pa1:tecipava d'nn .o<>n .minore tleperip. e . del p_elto , e ~he , eccettu~10-1l caso d1.slravasamento, . . mento, vedendosi Jiresso i m·edesimf svolgcr,si. ad-una ~d una·1e possono giungere t alvolta a considerévo!e votu·me senza 1 passioni)ulte che 'sog_lion ingenerarsi nell'ozio, fra le, quali specompromdler; l'esisteì1~. Il non a·vere gli .organi addo- , · éi~lm_e?l.e l'_indiscipli~a-·e la sodomia ,/~isJi_s~imi consiglieri_ che mfrrali quella medes 1ma.i'nflui nza su la cM1servazione della . ~on pòs~on a meno di co n<l 0 rr.e quf! glmfohc.1 a nu_ove pene ~<l 1 a.ll'i!bbreviamento della loro 'vita . . . . vita che 1janni.gli organi·toraèìci cT e·ès.ete-cedevoli mollo ~ j A: dimi~ùire; se non·a cessai: affatto così grave danno fisico e le pareli del1'addomioe per cui il lQmore ,aneurismatico non ·1 tant~bl>ielt~zza .d'anim~ .il Dott. Garibafdj, oitr.'all'int~odu,ziono è forùto a premere su le parti circostanti , come succede [ ·di miglior_amenti_igieni_cie·dal migljoramento qaalilà:ti~'..° e quannùl petto ,a motivo della quasi ineste11sibilila dell~ sue pa.lifatjvo _dei \Jibi, pro_poM quale P,iù essenziale provvedip:lento reti I rendon·o r. aaione· di tale d.iffùenza. · . · JL uvoRi>.da cui a suo avviso non· possono non~derivare li .se~ guenti vantaggi: t O l'allcvìament,o .dellà pena; 20 uo os1aco'lo alla ·Ma."l' aùtopsia verine a cbiadrci ancora cirça <lue· f~lli crescente demoralizzazione·; 30 \a m,1ggior ev_oluziooe-delle forze "mqrbosi che prima da·Qenso vciame erano} icop~rti. E per fisi éhe. . · · · · N~tdarè fine a cotesta sua Relazione il Dott. Garibaldi emelle veri là lutto c'irJdnce a ·credere che q:uel s·enso di dèliquio il voto perehè nel seno dell'Aauiia.nia sia· nomi~atà una Gon.1:. ·. che .già <la luogo tempo J' i,ìferrno audàva speri'mentaudo · · · ff missione. la-qaale , es1;1minati i fatti da lai riferjti , stodfasse e ff fosse e etto ogni. volta d'. uoa repe_nlina e u.;ipne di sangu_e proponesse quei provvedin:ienti che fosse-per giudicare pii! acne! cavo fddominale il qu.aìe:sangue s'andavi1; poi._ mano c.ooci ad.'otte·ner un riordinamento tlell·a Reclusione l\lililar.e . • 'ìna'llQ infillr,ando ·nf) I tessuto cellulos_o d.ell'aort.a veritrale e ~l Presidenle, gopo ,éDcomi~lo Jo scopo.d·elJa fàtta hel~ziòrie, toracica, e di là Jìniva p~Ì' i~pandersi nel me_diastino _porisponde !Jl l}ott, Gar.ibaldi non esser in_suo arbitrio l'approvare itetiore.: La qua.nl_ità: e la,_gradazione ?Olata nella consi, aoa··qec/sjone qaa!Sitr~i in.ton'i'q.al volo esposto e g[_udioaTe .P!l,rciò conveniente co,sa l'attender in proposjtò ,l'avviso della .com· I l' d . · stenza ei grumi che si rinvennero ne ,petto l)..llestario an· pet~nte Autorità ch'egli'!!i,sarebhedàto_pronta cura d'i.nlerpellare· · · Allor j!,J)ott. l\lazzi , cbLes!a' ed' ol\ennt.a par.ola, nçm solo apticbilà <lì quegli spandimentf. · Simih'nente. que.l vivo dolore-·comparso l'. ultYma .JJolle , il pgggia il volo emesso dal I>òtl.. Garil;>aidi, ma espune ali' Al}u~ · qual estendevasi dalla· ~palla destra-alla nuca, vlst:a la_ràc_nanza com·eglj nel mese di gennaio. 1~5~ d,opo avere prestato · · · s:ervizio per un lrimeslre pressl> la Ref!!usi'one l\Iilitar·e aves.se colla di ,saQgue, recenle nella guaina sterno.-m·asloicJ·ea ·ed spedito una Relazione al Sig. éoma~àanle pe)Ja l'iazz;l) nella: ,quale,:acceQnaW.il. gr?V6.df1Uno degli amma·Jati re.elusi dall'e:s: in quelfa déi grossi vasi del coll o, fù sufficientemèn'le spie-· gat.o sia-per il.1riec-canico distendirriento-, sia p~r là comsere·ric!)verati in un'IEfermeria umida tanto cbe,111assimarnente nello ~fato atmosferico rimi~o, ..stilla <lai!è sue paret.i l'acqua a pre_ssior:ie esercitata · sopra ·aJcuno-:dci tanti rami .nervosi che_·serpegg_ian in q'tre~la regiqne. _ non intèr.rolto gocce,ed'-accennati pure tuttì gl'iocenvenienli maleriali e moraii che dcrivàno dai nc_gqlamenli .attualmente in , -E qui , per oltiooo , cade io acconci_o. di riflettere come vigol'e_io della Reclas ione · Militare-del Forte Castol!a·r:cio, propon·év~; olJr'all'immediata trasloca;ti.9né dcll'lofermehà in un possa -a p'rimo traUo sembrare cosa strana che un'aneurisma ven-Lràlé ·giunta a tale ; olume sfa passala per siffatta altro G'a~erone; _quali· mezzhitti 1;1 migliorare la condizion~ dei guisa inosser.\;alai. !\fa ove si po.nga men, le al car_alt,ere dei Di\cquti: 19 miglicframentò nella qualità e qusintìlà dèllç sostapze <lllimcntarj e freqri_erìte variazione c,lelle medesiµ:ie; 2° eserGi.zio sintomi presentati dall'i nfe r.mo, sintomi quelli cbe-~essu_n.o, 1 fisico qùotidi(\no p,er m·ezzo ò'on appn,prialo làvoro; 30 islrua 1:ione Jollerarìa·e morale. ,, , · . _ ( t) Ho·.credulo a propositò di no'tare questa cfrcostanzaJé!.qu;1Je Il Doltor,f Valle, già àddetto alla Reçlrsione Mililar'e di Villafarebhe -au'eccezione a qaanto sc1·ivono i Sig.i l\fòoneret e Fleury franca ,:mentre s'associa ai '.P°r,eop'inii\1ti nel riconosce-re DO!f sufeioé-_cpe ,. mi.arido l.à dil.atazione (dell'aorta) accadè ali'alt;zza fici enti per qoalilà e ·per quaot!tà le· soslanie,· ali!l]~ntari ed indel tronco. celiaco .o del I ronè~o bracèliio-céfa!ipo , l'origine o ia felice froppo la -vita interna d.ei Reclusi, -ricbieqe poi al Dottore totalilà dj questi vasi p,al.'lcorpa evitlen1emenle àlhÌ- ditataiione.• · Garibaldi se per· avventn.rà non_è slato già inJrodotto qoalcb:e .(2) il peizo patologico 'si. consei·va nel Gabinetto Anatomico miglioramenti> in segoito ad un nuovo ordinamento proposto ed di qqesto Spedale. · • agitalo per--le Reclasioni Militari. · · ,
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93 Risponde il Doil. Garibaldi essersi re;lhnenlo già f~H.o.qaalcho cosa in proposito, giat:~hè , 0Hr'al!a mi~liorala l:?11cl1z1~u1,1 <loll.e paste per minestra, $'è pure 1entata, l'i11trotl'.n1~ue di la11or.1, J'altuaziooe dei quali richiedend'un genere. d1 v'.ta sed~nt,mo poco influivan al miglior e~sel'e dc:llo s_tulo ?s1<:0 dei Reclas1,mentr'all'inconlroatlorc:hè alcuoi di questi fur9~0 ~er qualcqe ltlmpo impie~ali a lrasporhll'e 1,telfe a ~io l<r a per lo nlrassero ~ot~vole giovamento uel i.oro staio di saoila; ~lla·quale cosa contrib111rooo pare non poco li Ja centt>simi c.be ciasc~dau .Reclaso la,•orimle intascava su ì 30 c-110 gli si corrl~f)Ondevano giornalmente. cnvilalo quindi d~l J.)ott. ~;lazzi ì_l Do~t-. Y.alle arl e,!>orre .qual~ fossor i n egolamc1,111.stlualmonle lD vigore pre,~o 1l Bagno d1 Genova a -cui egli era uddeUo, questi' fa couosce,rc CQID'i condannati al Bagno banno i;iorualmenhl per ciaschedouo n once di pane che nella qu:,lità s'aniqioa a quello che maogia!1 ì Soldati 6 corn'i mllrtllsirui, ollr'a due minestre - al giorno di Pf!>la così della 11era 11111 d i q11alilà.noh ifctr,riì111 iila, siano p\i11o q1wlidiauamen~o provvisti di"vino, ç coru'anche, però per svio · olto volle nell'anno, si cibino di carne r1rovvista dati' Amministrazioor. Espone poi com'esseodo ne) B;ignll iotro-d?llo per rei..ola ~enerale il lavoro, i <:Ondannali ritragga no dal med~sil\lO un vanta11,gio pecuniario il quale, pe1"essere minima. la quota òella loro mercede che debbono versi,lre ncllJI massa cl'ec-ouomfa, 1.ierinello ai medrsimi di provveuersi a volontà di quei generi rl'aliÌneali che od il capr;1;cio od un provai() hi,ogoo loro consii;liauo. Espone ancora com'i Ooauannali al Bagno olla sera, tonninnlo.il lavoro e m ,1ne:l11lo iInuwio, ~<>li invita~f 'Ìstruzìouc u1oral'l eÌi,aW\lsevcitazione della lettu1'a, della ,scrillu raziono 111 'clell' arì lfl\etica; inopvazione questa che sapi~ntemenlo introdolla s11lq noi 1851, ollr'ai vist(!si vanlaAi:i-i morali già pTo.lollì nell'iuleroo del Bagno, siccome n1è prova lo scarsQ numero delle puoizioui giornaliere le quali 1101 nQ' cli ·soo oanrlanna ti 111>11 ascèndouo fuc>rche a 4 od a o al 1.1iorno, non puo a mciio ·di frulla rne altri !tene magf.liorj fuori del Bagno stesso-, gia1;chè i Com.Janoati, uua volta-;n qualsiasi modo resi hbcr1 1 sono per t.ale morto rQstiluili alla Società in condizione <l'animo e di mente mollo migliorat.t Ja quella io cui si trov1Jvan .iJl lem•po della loro èllndanna. Espooetiuai~1~nle corn o la mercè <l'i lulti quest'.l mezzi la s\mità e la l'obuslezza dei Condau11a11 è. bastantemente luLe.latn1 11 cbe è· 11rova10 i,ou solo dallo scarso numero dei!li ammalali ( 33 su 800), roa ben anche dalla natura s!essa d<ille malattie le quali (prcdomìuano.le ir-ri~a· zìoni gaslricho per lo più da indigestione) l)ssumono m i).J to raramen te il càràllcre ti(oi.deo ; al che cont ribu isco pure mollo il J-0ealil dcl'!lina!o ad as n d'Infermeria, tons.islenle io due vasti Cameroni ben aerali e tenuti con la massìm!l pulizia ed in buon ordine, l'uno dei quali è destinalo agli -:tmmalati di .malattie febbrili e l1 aH1·q .i quelli di malattie chirargicbt>. Jl rresidente , convalidata,11assenione di ,quO'jte ~articolarità ed emesso il voto percbè dal. fallo confronto potesse nascerne qoalchemi!ilioi;ameuto in pro defl\eclusi Militari, dichiara scio Ila l'AJunanza.
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Au:11SA1Sn1u,1,:. l(a p1·in,:ipio'la Sedata con la lellura <l'uooScrillo del Doli. Alcia!i intc,roo ad·alcuoi p~rlicolari del ,Servizio Sauitario lllilitarc. Qoind'il Presidente, per uou esservi alcnna cosa all'oTdini, <lei g_\oruo, iolratt~ene l',\dunànza intorno alla nainra ~elle mal;ittie~he nel mos~ àntcccdent.e fòron-> rai;ionc.ii1 mollo mg?mli~@ ç>am,%\lati 11,eUe·f:ìal,e (lcJ,o Sp,!p<4le, n.QllJ,D.do cho, a a d1vers1tà di qae-lle che prèdomina~ono nell'eguale stagione dell'anoo SQorso, silfalle màlaltie avevano tutte una tendeuza all'adiaa,~ iii sic;come lo dimostravano la po~a tolle,:u1:ci de11,li ammal.tti per il salasso il t1uale. percrò fu riservat0:' nei . ca.si di prella .lnl'iammaz_ioM. .l:'rn gti ammalali da lui curali uel!o Spedale d, Santa €h1ara ricorda un Ct1so di miliare essenziale a decors~ m.olt'irregolar,e e simulante su le prime una pleuro-pol~ omte 1n .cui egli dice essersi avuto a lodare d'ave1·e risparmiati 1t• geoe.~i\S) salassi, giacchè dai poco sanoae esl~;;illo dalla vena . . r, , t S1Ccome mezzo d1apnost1co;ebbe s9hilo a rilevar ua aumento di solfer~ozenell'~mm~la to. ~o.utfoua dicend9 ohe, quaptuuq ue nel detto rnfermo I eru2:1ooe miliare ~vesse avo.lo luQgo mollo len1a-
mente ed io rµorlo incompiuto cd irregolare uclla forma delle pastoie, tullavianon v'el'a, ragione s ullìciente di pronostico sfavorevole, ,sempre quand'il sistema cerebro-spinale non ·.avesse còmparlecipato ciel principi~ morboso; che però appena siffatta
compal'lecipazionci ebbe-:1 manifosta1·si, ~ li disperi> affatto della vita dell'ammalato li 4uale d<•V6llc ,Ji · f;il!Q sutco{Ilhere. Nota 1 fa seguito corno aV(lnd'e~li espressii 1'09inione che nel cadavere 1 d~ quest'ammalato non si sarebhe rilevata alcooa lesione orga1 owa nell'apparato polmonate cli ,· ui i foQomeni morbpsi manifest,1tisi nel corso delhl malat~ia ,lov~vano ,1 !/no ~iu,lizio-ascriversi 1 .al morboso·se-filire del uen'\l rmeumi,gai;tTico in ispecie, analoga· mente ;1 quanl'erasi osservalo noi m'orli da scarlattina e.cl espone I come l'aulossia dim11slro la giustezza dello soeprcvisioui, e;iacchè I si rinvenner i p11lmoni sani, cropilànli, ,,spans1 l' pilr nulla conli gesti, Com,; pnro si ri ovenner.o sani i,:li organi digestivi. E~tcl'll:ila ad ultimo a~ li UffizÌi·lli-S11flilr,ri o-n1ili tari elle s tavarro p er nll<>nlaua rs;' da .\.lcssamlria con il proprio Re~gimC\nto la .compiuta sua soddisfazione per lo ?.clo, impegno c•d infelligi'nza acldimoslrati ncll'eserci7.io <li tu lle le loro fuuziom e resi :,v"erliti i restanli comq a moli"lo (leliè esorcitazronl cnmr.ali non avrebbc aYulo luogo la ~econq_il èoolprer1za,. dil'hfora sciolta l'Adunanzu.
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SCl.\l\lJJ.Eaì. Dopo cho i l Presi ieot~ ehhe pron unziate p~role di rincrescimento per l'al!rmt.inamnnto dei Medici tlell'8° Re~g. F:àuterìa di cui la padcnza era irnnJinen;te e ,lopo che ebbe ,falle . le sue congratnlazioni coh.,_4uellì del 3o Ueggim<:1110 che già era arri\•,1lo a Sd~mbcrì,- dar.d'-,1 qncsl' ullimì OJlpOrlune islruzicrni da seguirsi tanto nel ser\'izio dello Spedalo qoaut'io .quello del Quartier", il Doti. Sd;iveraoi presenta >1ll'Ad1.oanza un piccolo cakolo estrailo r)nll't)rt1t1'à <l'~in, llmm:ilalo 1:h~1giae.eva- per uretl'lte hle.nno rn;gi ca i11 uu iellu tlellu·s oa Cli11ica. li medesimo Uoll. Sclaver;ini .ispo~1equin1Ji ~o.m'in c1uesl'ammala1,,, io: cui s',•ramai oifestala già uu' abbuml.rnle cmorra{{ia dall'uretra con oriue.sc1 dime11lose, con_do!Ol'<: alla re:i.ione ÌpQgastrìco-perinealP· e con I· tu}li qn.e11li aHri ~i11\01ni che,_valgon a carallerizzare uo;i nefro,ci· stitc, egli, a\lora 41u111d'ebbe ind i1.ìo dell1.1 pl'Cseni.a ,li siffà'lto calcolo, per la somma r istrelleua Ml meato urinario che Cillldeliava appena in rliamelro il c'ai,o di una spi Ila, fu ohblignto ricorrer alla , dita laziOilP. del· mralo stesso per poter estrarre quel picc:.olo c,111 . colo il <1~al~ a suo·giudit.io,_n.o? cl'i\ r,~01;ehè.un frammeulo d'altro calc<>lO del Yolumc d'ona nocc1ola . .ll1\•oli-0s11u se~ù!l,• nl 'F,1rmRcisla sig. Barovero percl.Jè iusliluisse l'analisi Jcl suùdelto lh1mmento calc<>loso, il Doli. Sclaverani metcc fine:.! suo dire a!ci,iunge-nd'essere quindi nel mentovato ammalato sopraggiunta un
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artrilidc a.I ginocchio destro la ·q uale poi s'~sles<1 a t\iCle le arlicolazioni. Noo ~ss~?d~vi !>iù al~ro !a"oro ail'd rdine del giorno, il Presi1 dente dichiara sciolta 1Adoaauza alle Ol'P. ire pomeridiane.
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PARrf'E-SECONDA. Rl''TISTA.. DEI GIODN&LI (Suoli de( Doli. JIIUTTI.NI):
iniezione a11ti~ble1111ornigica 9<l anti-blen,1or-ro-ica, di Bourgeoi?. ,. Balsamo del Folci ·. · gr. 40. SoltacelaLo di pio~1bo liquido Il ~ O. Olio di lino chiaro . 11 1 '25, Si riduce il balsa~o In polvere fina eri aggìuolovi il sollàcctato. di piomho si' versario ··sòpra il miscuglio ·t O grammi dell':olio; agitalo quiudi beri ben'o il tulio sincbè la miscela aèquisti un'apparenia lattiginosa, vi s'aggiunge pol a p9co a poco la rimanénte parie dell'olio. Quaritt.inque'l'Aulor avverlJ1 che.la ~tosc~ del balsamo~· .d~l .sol~acetalo di piomb.o d~bha essere roodifical~ a seconda dell'inlensil~ della oìalaltia , tullavia il medesimo assicura d'avere sempre oltenulo ·ollimi risullamenli dall'uso éostanre delle proporzfoni ac·cenn.a,lc. ., ~ Giornale <li Farmacia; Torino, settembre f853)
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Del solfato di ·chi1rii1a.come. c11ra ~peci~ca de,.l1a febbre tifoidea. Nella s~dura del ,f 6 d'agoslo . deirAccademia d.i · l\fedkina dì Parigi ii Polt. Desvouves lesse l)n'a.· Memoria dì cui lo, s!)on.o è di fare cono.scer i felici ris:ultani'enli da esso oltel)uli con l'uso di solfato del chinina nella ·cura della febbre. tifoidea. : · La $0.ll)minislrazione- di queslo ~aie cbindicÌe~ è fatta precedere da qnello d'un· purgante. onde ·preparar in ta)e quaìe modo il tubo digerirnte ad assorbirlo con maggiore pro1i'tezia; delto rimedio debb'e·sser amministralo da solo av~ndo però :riguardo all'anda~enlo; ed alla gr11 vità della malattia. , · ·Nei e-asi ·di febbre tifo.idea cuta~i dall'Aulorè la medica. zione con il solfito di chinina: fù comirtcìala-soltantò .dopo molli gioMi· claJl'uso del purgante 1e quan·ao, ·aggravandosi i sintomi , un ulteriore ritardo sarebbe stato dann~so. Attaccando con çoraggio e con coslan-za·._il male còn Lale mezzo/ l'Auto!' assicura che scompaiJH10 con ·-1a febbre la diarrea: 10· stupore ed il ·coma ; l'intelligetiza riacquista trilla la sua pie.nezza e la lingua il suo slalo natur,lie. Il chinino .operò in diverso modo nei dive.rsi -ammalati: talora _nel prtl)lO giorno p,.rovocò ·un o due vomiti i quali ce.ssaron a!Tatlo nei giorni successi:vi. L'Aulor osservò pure f~npm~n i-.cP.rebrali ma~iifestanlif~o n la.perdita· della memo~1a tielle· cose recer,ti, ma uo_n·c\1 quella delle cose pas-S~!e.~vant'i la tor~ ~a!at.lia .; si~àtlo_,;t,ùo durava. per 1·ordrnari9 una qu1nd1c1na d1 g1orm dqpo ces-sato l'u&o del rimedio. In Ull gJovine ammalalo molto nervoso i fenomeni nervosi e ,cerèbrali raggiunse.r un grado inquietante : egli non ave.va preso fuorchè u~a dose ordinaria del rimedio quando la vista e l'udito s'indebolirono ~ollo, la r,espir.azione gli si-fece a·ITann6:;a .e f~ collo da spasmi di Vl!rio genere.Dopo un'.ota,di lernpo ltitlo era ,cessalo e la sera stesso l'inferf?lÒ era·calro~o. Il rimedio perciò fù'_ coiitiìiualo senza che alcun fenomeno dispiacevole sìasi di nuovo manifestalo. ad eccezio1i'e ct:un· tremòre nervoso alle mani che persistette ~a t> a 6 giorni.:. Io q~èsto casò il circ·olo sanguig110 che dìnJi,nuiva di frequenza- con il rimediò"'Ja riacguistava subilo con il cessai: o con il sospeòdere l'uso oi·q11eslo.La di'.. gestione ·del yenrricolò erà faèile. Alcuni giorni,dÒpo l'uso del chinino i.a costi°pazione succedeva all~ diarrea , facil~ .• sempre conservan~_osi l'~rinazicwe. · Ne.i casi esposti ·dà De~vouves, la durata -della oura fu ~'-oll5> iu dieci giomi ; per &llro si -di~de princip fo alla lliedesima solo quand'il_inale era: pervenu(o alla,. diagnosi ./ conférrn~ta. Preso in veçe da p.rine.ipio, la cura s~relÌbe più
breve.
· ta-.dose del rimediò non può essere fissata, ma debb'essere regolala secondo là' gravità, l'andameot~ e la durala della màlaWa ed in gi'ustà proporzio.ne con l'età e con le forze degl'inf~rmi. . 'L'Autore da LuttQ questo fu tratto a conchiudere,: 1o- c_he il solfato di èhinina è lo specifico sicuro della ' febbr_e tifo.idea; • 2<>'·che col d.i lpi uso solo· p.uò dess~ ess_er~ guari la ; 1 3~ che la dutala d'ella,cura non ol lr_epassa li' 12 gior.ni; 4° clie la con·valescenza è di rapia·o ~orso.. ·(Gaz. des Hop.; agos'to 1853).
Abbiaino ·volut.o undere oonlo· ai corle-sr nostri Léltori di quèsti risullamentl Clinici d'.un valente Pratico france.se otte'nuli ron uno dei. piµ' importanti e m,arav)gliosi rip)edii dei tempi nostri, pt>rçh~ costiluiscon l}na validi!, conferma degli stud_i e .dell e.sp~rienze intorn9 medt•~mo .già da ~e-n,ipo ipslj tuite d~lla-Me<lfoina Jtp.lia na,
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lnspita~ione dell'etere cll'inico 11,(ll/a ci:.m delle feblwi ìntm· .. mtttet.it( Nei ·I 852-'iJ DotL Ì\fane.lti ,· spetta tor.e deLia morte d'un i1ifer-mo di perniciosa co)er'ica perchè non si polè pro., pinargli ·in breve te.in po, bastevole dose tli chinino., riuscì ad ot\ener un corpo couténeil_le nn•o più dei•prinéipii feb. hrifugbi della chinina, Sll!ìCe.ltibile· dj ,,oJatilìzzarsi e per'.ciò d'esser inlroùotto}1el nos tro organ ismo per le vie della,respirazion.e: siffatto corp-o , da e:sso chiamiito p¼ir ora etei'e chi1~ic~, ~ Jiquidq, limpi_do.• d'odore speciale, ingrato e si ·9lliene oalla distillazione d.el chinato di calce con l'alcoole e con l'acido ~olfori'co·. Il Pro:!: _Pigòaéca ne, (ece la_pro.va sop~a otto ammalàti, . sel~e di febbre terzana cçl uno di n.evralgia del 5° ,_iervo cerebrale: erano -questi casi tali -in .c~j sarebbe .stata necessaria .irna dose generosa del solfato di ·chinino, secondo il .giudizio medico . Per mezzo dell'ispirazi.one delÌ'etere chi. nico_, r.innovata da due a quattro , volte nell'interva!Jo del parossismo·, :,;'o~tenn~·in vece il segue11te risullamenlo. In sei casi la feb,bre cessò affal!o; net selli mo ricomparve più li mite ed alfa seco11da prova no.p :si 1:inI]<}vò pfù ;·nel. caso di . nevràlgìa, prodotta da ulite per carie e decorrente periodicament,e' due inspirazioni 'baslaron· a ,vi.ncerla. . 1 . La dose.. d'etere chinico adoperato in ciaschedun caso i 1 fu d'una dr'amma circa in tre o quàllr'o inspirazioni. Il medes,_mo si versa alla 'ùose d'unQ sctup.olo circa sopra l!_n pannolino il quale s'appli.c a ·quindi ad una. delle narici: lo s.i fa fiulare 1dall'i1ifermo~ è'd inspirar adagio sin· a che è compiuta la sua volatil\zz~zione, ciò- che ha luogo fra 3 o 4 minuti. Sì 'tinnova l'inspiràzion-e dopo i a 6 ore e ciò . si fa 3 o 4 volte nella giornata. Le inspirazioni ptoducono da _prima m1 ,po' di lagrimazi_one, poi senso di calore e pizI zicpre alle faqci ed anch.e un po' di. tosse, in.fi,~e sbalordiJ mento di t~sla ed -in alcuni anche tinnito d'orecchio. f È questa una nuova _e spedi~a manie'r a d'applicazione del sovr~no rim'e.dio delle affeiio.ni ad accesso, che verrà ulilment~ rii~ssa in pratica nelle perr)iciose spec/almente quando la gravil.à dell'accesso richiede l'immerlialo uso i del rimedio .e non si può p,er altra via amminislrarlo al1 l'infermo. ( Gazzett(l Medie.a Lombarda; lj.iglio 1803).
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Lini111e1i,to contro 'il·reumatismo cronico ed acuto del Doti.. Bourgeoi·s:·. · · ' Etere solforico gr . . 15. Tint~ra di s_aponei » -4-0. Id. . ~'oppio . , . >> ·15 . .Alcoolato d'aconi.to ( preparato .' con 25 . . p,ia11ta ~ecen.le) )) Olio..canforato )) •tOO. . . = == == ,=r-== = ==--=
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U Diretto re p on,:Cav. ARELLA Med. Div. Il Vice- Diretto're,1'e sponsµbìle Doll. MA!'TELLI M. di
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Torino 1853. Pelau:a, Tip. Subalpina , vi;i Alfie,r, \l4.
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ANNODI.
( ai 24 ·d'ottobre 4853 )
N. f 3.
GIORNALE DI HEDICINA IILITARE DEL CORPO SANI1'ARIO DELL' ARillA'fA SARDAJ
Il
L'associazione non st riceve che per un anno e comincia col I u d'agosto. Si pubblica nel Lunedì di ciascheduna sellimaoa. JI prezzo d'associazione In Torino è di L . 10. rn Provincia ed all'Estero, franco 'di posla L. u. Si paga por semestri anticipati. 1° Oott. PECCO: Lezioni CUnicbe del Prof. Commend, Riberi su gli ascessi, seni e fistole dell'ano. - 20nelazionedelle Cònfèrenze Sèientifiche. - 3° I)ott. Bar. Dli BEAÌlPÒRT: Servizio Sanitario-Militare al Campo d'Istruzione nelle pianure d'Alessandria. -4° Bollettino ufficialo. - - 50 .Dottore MOTTJl'U: nivista dei Giornali Scientifici.
S010Unl0. -
PA.R'fE PRIMA LEZIOl\T I ORALI DEL PROF. COJ\lMEND. ,,fLESSANDllO JlIBElU , trac.;iate dal Doll Ps_çco , Med. di Oall.
ASCESSI, SENJ E FISTOLE DELL'ANO. <1 > . Oss. 25_. Gio. Ilev .... : aarti 43; temperamento Jinfa11co-saugu1gno: abito alqnuoto pendente 1•llo scrofoloso: calzolaio : nalo da parenti sani. Da quanto ci 0<1rrò ebb'egli. a soffrir io- età d'anni sei una congesliooe apoplet1ca cou paralisia degli àrli toracici e d'nna grande parte dei mosc,,li del volto cori paresi deoJi addominali , cc,o sordità deWoreccùia sinistra e c~n ce~it~ d'ambo gli. occhi. Ne! corso di 2.0 giorni cò m,ociaron a scemare, poi cèssa,·ono rapidamente p~r I~ _compa1:sa . spontanea <li numeros.e croste al capo i p1t~ dei c1_t.at1_ malori , snpEJrstiti solamente un'imperfezt~n.e dl visi.a dall'O'ccbio sinistro e la compiuta sord1ta dall'oreccl..iia destra. La critica emzione di cros~e al ?apo ~?rò fio ' .li/I pubertà. e. poi. scomp,uve d_a s~. I>u1 14 ·a1 2.0- unru Rev .. , .. ,1cquistò suflìc1eot1 forze, evoluzipnc e carnagione. Fu a 20 anni pres? da blennorragia uretrale la qual io grazia del st10 1mpasto linfati co pilssò allo stato Jento, fu refratt~r!a a tuiti i mezzi , compresi i mercuriali e si rav~1vo a. ii anni con dolori 11steocopi. Dopo undici mesi cesso la b1eonorragia lenta e cessarori i dolori ~steocopi con la Sl,llsapariglia e con ìl rob autisifilit,co , ma sopravvenne una tumidezza .oùiaodolare al Jnto sinistro del collo che , restia a tat!'i mezzi del)' .Arte, svanì ·ad ultimo per il solo effello dell'aria viva d'ao paese_ di montagna in cni l'ammalati) aliitò per alcuni mesi. F.a dopo ciò sano fin ai 5i anni io cui fu collo da febb1'i intermit.tenti ostinate le quali rin, novatesi nell'anno trentesimosecondo, ebber una' durata ·<l' undici mesi e codettern 6oalmente ai rimedii fébbrifugi. Godetle nuovamente bnorja sonità fio oi 40 a~oi in cui dopo lunghi viaggi a piedi ed a'buso di Y1no comparve on turnor emorroidale molto dolente (1) Continuazione; ve~. il n" 12.
che con i meni riofescativi, coo la dieta e coo clr~~eri ·rn.olli_tivi si <l.i[e&uò in i5 giorni. Nel guarantes1m?prnno anao ritornò , io seguito ad al>uso dj vino e di viaggi , ii tumor emorroidale e questa volta, ad onta dei protratti mezzi rinfrescativi comÙnicò la sua iofiacnroazione al tess11to celloloso del lato sinistro ~ell'ano e riesci a suppurazione ed a lislola. Rip·arò rn t1-1le stato alla Clinica nei primi giprni del mese di gwguo· '.1.857. li foro ,lìstuluso collocato oella n;.it.ica a UJOlla ~istanza dall'ano essendo troppo ristrello per dar es1lu alla marcia, fu esso iooanzi tutto dilatato: ma per questu semplic~ ·dilatazione essendo cessàto il dulo_r e _sv_aoi~o il tumore , l'ammalato, s·pitllO da urge~l1 affan d1 famiglia , volle ~ieci giorni dopo il suo ingresso uscire dallè, Spedale c<,Yn la follace tiducia cb'il suo male ~arebbesi con "il 'tempo diÌeguato. Da q~el momento ntoroò egli -ai primi abusi , uon badò pm al sao mule, lo inviperì in . mille rnodi e dalla fistola, come çlu uo centro, si Jiffuse1· ili tutto il tess~lo cell,al~so circostanLe all'ano r.'.lggi (logistici i quali nescend a. su~µ~razione coovertit:unn quel tessuto in rnol~1 cnmcuh tra sè cormrnicanti : di guisa cbe, impedito. d'attender ~ suoi lavori e ridolto io gramo st~to, 11 llev, .... rientrò nella Clini,!a addì 8 di geonaw i858. 1:>corgevasi t1n foro tìst.olosu in vicinaozà alla tuberosi~à ischiatica sitiisln.\ , metlentè capo in au Condotto 1l qual al basso si prolun.oavt1 lunolJessò la coscia ecl io ultQ ed iu d~ot.r.o_ v:rso . l' infestino c)le era perforato: xicoooscevasi ,pur oua tumidezza nella parte pusterior e Jaterale destra dell'ano, io alcuni luoghi . dura e dolorosa al fotto, in àl_tri aUivi dita e molleggiante: colésta 'tumid'ezza scemava con la pressi une per la qua I era cacciata .da 1 foro' fistoloso grande copia di pus s.anguigoo e feteme. S'applicarono localm~nte c·at1.1pla~mi roolliti\ii e con lo scqpo di cor· reg~e_r~ la ~alsania_ linfoLica e forse qn.alche reliquia di_ s1tilidc, s ebbe ncOl"so alla. decoiione di salsaparig_lia e?. al calor.nela:oo c~,u l'.e stratto di cicu ta, i, quali r1rn~d11 gh _erano stati in altri tempi "di ·grande solhevo. Quindici giorni appresso 5i spaccò la fistola non solo dalla parte del lletÌo, ma allresi in basso verso la coscia e d1 lalo verso la oatica a cui giungeva un meandro di cui l'apertura fu scoperta oell'att_o ste'sso. dell'operazir,ne. Gitl era insorta un 'azione di riparazione nella· soluzione di continuità quaod'.ai fO di febbraio la gonfiezza crepilaate nel lato destro in corrispoodcuza della cavità ischioretLalc, fin allora iodolenle, cu·m,inciò a dolere a rendersi dura e con l'uso de, cataplasmi lllillli").iv/ s'alzò in apo~temo· la qoal~, ap11r~a, si ricollobbe comnoicaote con il llet.,to . e prt>loogatu per un lungo cunicolo sin a.Ila oatica
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tinuità eran in via di .ripara.ziooe m~ lenta ed ancora., p~r soste.nere questa lenta ,_riparazione, erano neces· sarii .frequ~nti toccamenti lloo .il ,jjtrato d'argeuto; - medicazioni frequenti., ecc .., Non perçiò el-asi già \Jt· tenula la cièatric~ nella · m.assima parte della !l)ro estensione, quando un bel matti.no, previi insuliti . tormenti focali nella notte·, vedemmo la superstite solnzione di continuità allaga!.a da una .copia di marcia lrabb.0ndante là qual usciva_.di sollo il margine esterno rivòllo ·alla tuberosità iscltialica ctie dicemrnu giù ~sser i I più ampio. Alzato quel margine pei un piccolo tratto, si scorse con facili.là una . piccola apettm:a , lurida e sporca: uno specillo intr9dotlovi passò sotto · il sen9 principale già spaccato ed in massima parte cicatrizzato e parallel.o ·al· m~d.esimo ~ntravcy nel l'lett.o, dov'eravi una sqla ape'rt.ura COID\lOe al Serio . superfi, Ciale ed .al profondò, ·e fu perciò ù<}po ricoHere 11uov~mente t1i 20 di giiigoo alla spaèèittura di quel pro fondo condottp·, la qoale perc9rse in. grande parte il solco del condotto superficiale già quasi tutto.coperl.o_di cicatrice. La riazior.e Jrauma~ica fu_poca nella local ità ' e quasi null<1 nell'universale(*). Dopo quindici giorni - da qùesta nuova operazione la ferita si· r.iparava, rna leritamentè, spintà ancor, all1l ripara,zione da frequenti cauteri,zzaztoni con il 11itrat.u d'argento ,: da, medièaziocii con 61accicà inzuppate nèl collirio di L:rnfrancò e si coper~e 'quindi ~li .c'a mi· fongose e grigiastre che -infondévan il so;;petto qi causa sifiliti~a 1.a tenle, stato. coufermato da qu.anlo narrò _il ma,;ito di lei, recandosi: in quéi gi0rt1i a .visitarla. Si medicò da q.uiudi innanzi. la località con preparaiioni merco11iali e si ebbe pure ricorso all'oso interno del ,uerèurio, e con qnesta medicaziorie, aggiunte alç.011e cauterizzazioni con ti nitrato d'arge11t.o, ·s'otterrne in i5 giorni la tÒlale gunrigione; di guisa clJe l'operata_ ab~ar,dopò la C.linjca · ai 3:l d!ago~to, dop.o . uoa sta11za di guasì quattro rn,esi , offr·engu gl ' inte.gumerìti _,dei dintorni dell_'ano bili.ot~at.i cl.i p.rofonde e,d ' ir:regolari cicatriqi, Oss. 2.9. Dionigi Depetris: Flebotomìsta: anni 23: teinperainentç sanguigno:~costituziòne robust'a :'·So i 21 anoi solferse. una grave s-inooa regmaUca· stalf! su1'.lerata con sei s~lf!ss_i. Su il fiJlire di 'questa insors~ro t.utt''in giro. all'ano, :rorse per abuso di purga'nti dra· stici ·, molte pustolette critiqhè ch'egli fe·èe subito svaiiire cou \!acqua veget(Ì-rriinei·ale fredda , Ma bene presto ordiYasi· uel tessuto celluloso della parte Jate:rale ·destra dell'ano un nocci,ilo tlogfstico il qàale dùleva assai se" 1~ompn!sscr; non era d'alcnn i11cagliù all'esercizio degli affari del sr;ro stato. .; solo di volta in ,?olta irritava'si ove commettesse,strnvizzi, eccedesse riei cibi e mil!e bevande, riousass.e di s,<istanzespirit_ns3, . faticasse soverchio o s'tlsponesse a sqnilibrii di, tem peratura, ]l11po due . mesi ;d'appticazione .di cat.~plasmi quel nocciolo s'aperse .da sè sgorgand<1 io copia rus mollo fetido e verdastrQ. D'allor: io poi q·uelL'orifìcio inca lliva d~ndo UO[! stillicidio perenne di. materia pu. rulenti.l, talora copiosa; t;1lora scarsa, quando limpida, quaodo fosc_a· , ora fetente ; oi· ;inodora. In tale statq f~ ~ i _27 di luglio 1840 ricotèrato nella è li nica q~!)si dut;i anni dopo l'origine del . male. Lo sboéco fis.t.oloso .er:i piccol(), cal losd e co.l locatO' nella parte
si
a
(Continua)
(') Fin qu i tr~cciafa dal Doti: Quaglia, questa Storia · (ti' poi contiouàla dal Oott .Porp~r;iti, cserceòte di prese.nto·_la. llledi·mna nel Mal}icomio TòrinE}sc con qu.ella ' distinzion.c che ta'ti
sanno.
laterale destra dell'ano io distanza d'un p~llice da · ques.t,'apertura: il suo condott.o dirigevasi 'obliquam~ute passand'iptorno agli sfinteri verso la cavità ischH>rettale: l'. intesti rio era denudato ma @u perforato, Dopo . uua preparazi1>.ne di ~O,,~giorui, la quale consistette io bagni generali tiep,di, io ,d istcri mol· Htiyi , nella dieta 'terme e simili . uon esseudovi ,.tc:una · cor:itrin~iça;io·ne , tagliò la fistola irtcompiu.ta se· cond'.il mètoqo di De,sault, dopo ·àverla resa compiul.a coo. la tenta. s.olcata acuminai.a. Gli accidenti' immediàti e niediati dell'operazi()l)e furono . di c'osi poco. rilievo che rroo meritano d'essere roeozion1.1ti . La· s0 luzim1e di continuità cicatrizzò totalmente; C\>SÌ .che l'operato fu _. pre\:ii o-ove giorni d.i convulesqeo~a, in gradoA'uscire .dal lo Spe<jale ai.2.3 _di ·settembre 1840 (Storia ~ci·it.ta .dal Sig. Dolt. Pacchiotti). · _ · · Oss. 30. , Michele Casalis :. arrui 17: temp'r. r.am ento linfat.ico-sanguiguo : costituzione- mediocre : stato nell'iofaozia: sogge~to a _gonfiezza d,i veQtre per entero· mese~ter1te.scrofolosa e su gli undici anni a frequenti coliche che svlwirouo da sè. Nel mese di giugno" 1840, se~icesimo 4el la sua vira, gli si manifestò irn turnoret.~o duro, TQSW ed é,!lguanto doloroso 11 èlla' p-0rte sinistr.a della regi<.w.e, perineale in dista nz.a .d'un polli ce e mezzo. circa dall'ori.fizio dell 'airn'. Lo · prepar.:.1va .a ciò il suo temperarne11Lu e funne causa -detei·minante l'abitudiòe che avev,l.l ègli di ·se<lersi vesti-lo di ~o,ttiJissimi P,,11rni su la niida, ed .umida terra . La sua l'-anità essen.do, nel resto b.u,ùna ttrò egli ,av:11Ì1.i alla-. megÌio si.o al m~se d '.ot~obr~ in euì quel tumore, Teso'si _più doloroso e più voluminoso, -~'apei·se -d.t. ~è ·con uscita di m0lto pus, noi si !~hiuse , ·poi s.'ipèrse di· 1wo_vo, ripetendo seu.e vull.~. coteste vicende sio_ al mese di mario, .ln queste, tempt) fu l'ammalato colto ~jl fehb re. .in~<mnittente a coi per i I corso di dodici giorni non padò egli r\è punto, nè p.oco co9tiriuanclo .a lavorare corne prima e ad · esporsi· alle intemperie; èssendo anzi in qµei giorn·i strit.o viàggian(i,Qesposto aria pioggia ·rilevò uo':frtritide diffusa· p1'r cui fu · rfooyerato in co'lesto .Spedale· di San Gfovaoni , e risanar.o' C<.tO sette sa.tassi. Convaltisf?,ènte di questo. male, fu egli accettato nella Clinica Operativa'. _ai 2-i d'aprile· 1841. Sco1:geyasi .nell~ :;;opra menzfona~a sede on foro fisto· loso da cui stiUava una pjècola . q11antità d'umore siéro -porulentcf: lo specillo s'inno,ltrava vets.o l'intestino che èra ~enuda"to ma non perforato all'altezza. crun p·ùllice circa dall'ano passando, a quello -che par.eva , trl)' gH sfinteri. ·L'ar.òmalat.o steli.e · av -dieta çd a riposo per otto gionfi ; nel qnale tempt> gli si applicò un vescic:ùorio ad un braccio; pòì , · non ·essendovi contringicazione ·, , fu op.e ,ato a·i 50· d'aprile avànt.i la Scu<1la second'il metodo di Desau lt,.aggiunta,•i la perforazione dell'inres(ino ·con una tenta solcata. Dopo l'opera1,ione _così rapida fu la guarigione senz'akl!O _acciderite cbe .l 'operato fU'in grado di rim- . patriar ai 2:L di mag_giò del ~ testè dett'ànoo (Storia seri lta da I Sig, DQtt.'' Lore_nzo Brirno , .attua le ,t\ssi , stente ~I la Cliqica Op.erativa~·di ~ui I~ bapacit_à, me da gran tempo nota , fu resa a -tutti palese cl~) lodato esarrie di concorso obe sosleone. egli è uu .anno).
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llELA.ZlONE. DELJ,E CONFERENZE ·scIENTIFICHE · ·(Mese di settémb1·e. 2a Tonia{~).
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pianure d'Alessandria, mi credo in do.vere di riferir alla S. V. ili. intorno a tolto .ciò éhe bo potulò rilèvare di nòlevole relativa·mente ·ai Servizio .S-anilario · cosi negli accantonamenti, come òel tempo <l(lllé fazio,!i. ·
,. , Aper~asi la· Seduta ed approvato il r>roc;esso v~rbalo , ['.(ZZ~. d ·n pronto alèu na ,Storia di rnalalUa Od àlirl a:rgo1 Compos.iz.io1~e della Forza cl.ella priinci lhvisioiie .. DOll l:55d~ . ,0 1.1 "re ·ì<lente prende aJ.10Lrnttenere l'Ad uoallia meol1 1 r1 1ie, " • • · seos1·b"l I ·r · he ,1 cominci·aro da questo mese sono 1 men te. 0 1 1 La ·1• Divisione si .compu.nev<).. della Brigata Grana.tierì m;la!lie O che Jo s\.'.ilo geoe,ri,!14?. di_ sanità della : ei::r'\ imrnui_ e ~ct·sfacent~ locchè si d-ebbe attribuire· in' grau parte di Sardegnà, .<lella Brigala ~avooà, del lleggi1.nento.C;i.1 .. · " ··1o ·, , • d H· t . Troppaesou li ru·te sta"ione eri ,,Ha freschezza e ·.a empera 101.a 10 ~e.,m v<1,llegg1eri di Saluzio .. del 3° è.'1° Baltaglion è' Bersaglieri \ 13 • le pioaujc mo,itre che ~el!'oH1~a. .qumdrc1pa <l'agosto a e tca,au raocl-o"'siècilà e 1'crevat1ss1ma.temReraton1 dcil'atrnoe.di dùè balleri_e cl'Arhg!it·ria. 11 complessivo , deÌ la fori-a. s1an es'erano g · · · h, sfera màu.ifestate g.ra.v1~s1mc. 1o~i-.,dmm a1;1· 0111· d e l t ub odgaeffettiva del.la ,J a Divisio1iiq ~ta cali:olalo a 4,,000 uomini. 1 1uogo quau o.a 1 strcuterico con diffusi.ohe· al 1e memng1 . atuo: delirio, quando allo stupore ed iii .c oma;, rn,tlallw .c otest_e· cbe· laArrivi. Il 15° Reggimenlo, da Tofin'o per mez:,:o de)la cev&no temere del passaggio allo. stat.o tifoideo ciuando una cagione speciale d'iufa ione o l'um1do-culdo,s1 fossero i:om p_l1cate fei;rovia si n ,a Frugarolç, giunsf·a Bos"co .nel ·· n)al'lino d.ei con le delle i'n.fermilà. La cn1a1!l C?sa tor1unaiame11,,e non es9 di sellembre. It ,16° ileggime11~0 nello stes~o mod9 giunse sendo, le dette malallié mostrarons1 10 vece, col} p_retlo ca · rat•ere infiammatori9 e cedetter a! 1netodo ant11log1.s11co geueda Torino··a ~rugarolo nel nrallioo del giorno 1 O susserale e loéale cioè pèr'il mezz.u del s,~lasso .e . ~~Ile llJJf:nalle a pguenle. La Drigata Gr~natieri da Novara, da Yercclli e. ~a plicate 01· allc, V'f.ne giugalari , or a~ .proct:ss1 ·.m~sto1de1 e c9n Casale giunse pore ·a Bosco nel. mattino· dei ·1O pe-rcorl'aiuto della diela 1:111,or'osa,-deì bagonoll g~1aa1c~h a l ca.po_. delle beva11de deprirneilli e sub,H:1·de .E\~ell'uso mterno n_el g~1<\cc1_o. .rendo la sfrada a p,iedi. l Bersaglieri d~.Savona arrivaron~ Giova però notàre .è be do1~11nanu in:quel tempo le tebbr1 a p·ea Bosco ai 9. La Cavalleria e l'Artiglieria giunsero ai. loro riodo alcune tra 1 le accennale malattie. 1erm10,11:on ·3S!fumcudo la for~a aceessionaln; 1;,1 lchè fµ nece~saria l'arnrni.oislr,izionc dei ' _ac~anlonam.enli ai 4 Q·.. sali éhino\dei .per ultimarne la•·.cura: anzi uel S.oldalo St',b;1stiano 'l'a!lone _dc! 140 Regg., co•·ioatò nd lel~o., segQa to cori i.I ne 3~, Alloggiameri'ti. li 1° Reggimento Granatieri, li dne Balla-. insorse ,una fehbr~. intermilteote p1Hn1c1?sa )O fc.1rm.a·.d1. spasmo glion1 Bers.ag.l ieri ed un.a Balleria alfoggiaron a Bosco ene di p.inil~sia al bratci,o desl~·o,. ai rl?uscoh dellll f.fccrn .del m.edesimo lato alla liouua t:<d aglt orga:n dell,1 voce con grave m.màclro le cli!e,e ii nelle casciiie, tultj al C!Ìperlo e ben e ncja della ~ita· la q"'uale febbre peroiç;iosa fu vinta felicemente con paraLi. la prontà, ge'n'er·osà ,~ r iono-\•ata arnmiois!ra:done del solfaro di cbioina, aJ!ol'quando Ma già stato vilHo coo gli opporlllui com· F '.2° Rcggjmenlç Gra11alieri' ed il 15° òi Linea,fùron. alpensi a.ntillo~istici il l'!·oc~sso iofìan1ma~orio che Jarvav:i o~.ni-. - loggiati ·vicino a .Boscq nel qoqvento dei Domenicani . Il namente la febbre. vem1d)ca. . · 4 6° Reggimen Lo fu alloggiato . nelle casC'i11e. dr·Frugarolo .. , C~ntinu~ quindi il l'!'esi.µei:ite narrau.d@ che similril.entc ·s'.era mamfestafo un C/l,SO di' permc10sa algida nel Soldato Ballista La Cavalll'ria e. l';rllra Ilaller:ia furono divisi neìlc cascine · Otto GaUa del 14° ~egg., òo1·icalo nel 1~uo ri 0 58,. in cui la feb~ la Posla, S~.n Giuliano, ·ec'c. - · ·bre fa superala egu~lmeute con la rinuov,;ta proprnaz1one dullo specifico. · ' _ . ... . Di lulla .là Divisio ne i" due Reggimenti ~J.e erano 11.)eno Conchiude perc:ò il Presidente con dire che•dagli esposi.i casi bene alloggiati furono il ~,, Granatieri ed il 15° di Linea i chi.ara a.pr..ariva l'i110.1..enza ch'esercita ~o le altre mala Ilio la costiluziQne' mòrbosa·.dénpio'aple ·e che ne-1 caso in quesHQne ÌJ.l cui . -quali O'ècupa\'.,Hl j_ corridoi ed i loggiati· che circot\dav.an predomiriat>auo le feb_bl'i a R,eriodo larvalo·l: quali si complic~il vaslo-corlile del convento di (fosco al piano lerrenq. e~ vano però con ·malattie /i fondo rnfiammatorlO , ~r.1 uecessar10 combattere·pri.mahnlìamrmriione e ricorrére quindi agli speal pri.mo· pfano. Le. finestre dei .cor·ric}o.i erano senza .invecifici. . , · - · triale, loggiati alti J)er cui i"·Soldatì eh~ soprà due file ivi Ad ollim11 il Med,. l)iyis. finis~e parla n<i.o'del i\Iusiçante J3eo 0 dormivairo ·erano ~iù esP.osli alfe i ntemperie della stagione venuti ilei t.3° Kegg. il qual en'trava nello s ·p edale con uoa stra-' boçchevole pneu,morragìa; m,ilatlia g;ìà: dal medesimo sofferta ed aJ\:aria umid·a ùell il no.ne di quell~ c~e te .fossero slali altre volle, la quale malgrado fosse corata con l)ronto e-d attivo attendati all'aria aperl~. · Aggiung.asi che l;Ì. paglia su la metodo antiflogistico generai e locale, cori i deprimenti cardiovasa;li e con la segale'cornùta, ci,ò no)1 osi ante essendosf maniquale dorm1vabo 'questi. due l\eggimenti -era· scarsa e che festa(! i sintomi p1'ecipitosi di tisir.hezzà llorid.1 , .caràtterizzata dove1Ydo e5sere raccolta o.gni .matliHa: c·oii lro·i muri per lada tosse. omida e molesla i d'a abbonclauti sp.uli ,marci osi .e giallognoli di figura rotoril:la; da dÒlor i V,J,gan\i qua e là nell'ambito· . sciarQ libero il passaggiQ, oltr'alla frequente sua ··mescodftl torace; a·a 011topnea; ·da ottusità esle,sa qu:isi a tutto il torace lanza còo il P,olvNio .lle-1 pavimeu_to, se ne perdeva yure ed io ispeciè alla parte superiore del poJinone d~slro oòn rnmolta ogni giorno nello scopar-il tritume , che ,formavasi riliore di gorgolio e con' re.§pil'azione tobaria; da r-anto li mucosi d diversé specie, egli in~itava i Coll(·ghi ~a' visil<)I' in consulto per causa del continuo andar e ve.nirn nei · medesimi ,cor.::. quest'ammalato. , '
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PARTE .SEéOND.A '
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S.ER-V!ZlO. SUf!TAlUO l\'.1.ILITARE AL C:ÙIPO n'JSTRUZIONR NEi,'LJ,. PIANÌJRE D? ALESSA,NDRtÀ TENUTOSI DAL ·10 AI TE\\!BRE
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1853
DI SÉT.
(Relazione d.e l D,ot~. Bar~ne· DE·BÈAUFORT;l\Ied. di Règg. del t S0 · Fant., facente funzione di l\fedieo·Capo della settima l)ivisione, fatta al Com:vrdaute· del propdo Reggìllie11to e comoilicata,aì Consiglìo,Stiperiore.Militare di S;\nit~.), . . · . .
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Essendo, s.làto per ordine de·t Quartiere Generale del Camyo chiàmato a fare le veci d.i Mediço çapq ,della priina Div.isione cpe , prese .parte alle :Manovre ed .alle Fazioni Campali tenutesi' nel me;;e rlj settembre·. p, p. •nelle vaste
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Vii•eti ... Ad ecce.zione- del p.rimo ·giorno in ·cùì · il J)ane della.zupp'cl; sebbene non èa:llivo, non fu della cjualilà'· VOluta_, dè!',ri'manenle i viveri furono sempre ·di oÌlimJt ·q!}àlilà, gi.unsero è furono se111p'r-e' distribuiti in tèmpb in tutte le località aove si trasportò là Divisibne clriranle le fazioni, c·os·, che i\' Soldàto ru:sempre nutrilo bene e mai'intraprese un,.1 marèìa o prese posizione ad un'à Fàzione senza prima 'averè mangia.lo la zuppa ,e seoz'avér intascato col r,ane· la sua .razione di bollito . -Il vino:, per quanto lo permelle l'attuale scarsi là del . medesi~o ,: fu semrre.d.i lmona quali là. , Cosl. ,por~ sempr.e, ~i foss~ polulo dir.e di . quello· chli,smerciavanQ ·1j Canlinieri dei Corpi ·ai· quali, a malgrad9 dèlle sol.erti cui:~.dègli Uffiztali Sa11itari, noJl dì rado,riusciva•.smerciarne aì ,;oldaii' .di quello ché per l;k sua qualilà ei:a nocivo alla sanità.
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A mmal<1ti. Dal giorno dell' arri'vo agli accantonamenti al giorno di parlenza di ciascheduno dei Corpi della 1• Divi-
il 16" Reggimen lo da solo inviò allo Spedale lanti' amma-
lati quanti gli altri Corpi ne mandarono colletlivameute:
La causa però si riconobbe in chf' le pro!>lilute d'Alessandria accorser in maggiore num ero e fre.qùenza a Fru-
sione il Humero rh'gli ammalati· che furo11 inviali agli S1>edali fu di. 338, ci.o~ febbricitanti 2:32, feriti 61, o(J.almioi ~ 6, ve1iel'ei :28 , scabi.osi 1. A formare. queslo numero i diversi Corpi concorsero nel modo seguente :
garolo che- non a Bosco, e ciò per la maggiore prossimità di quel paese alla strada fer rala.
1'rc1,Sportv degli Ammalati. A ijo~co ed a Fruga rolo in ogni mattino si percorrevano con due carri d'a mbulanza citanti I 59 gli accantonamenti per raccoglier e lrasporlare gli aromaI 5 8 44 1° Rei:g. Cranati\'r1 jO id. · 98 3 16 16 3 id. lat.i alla slazione élella ferro\lia di Frugarolo d' onde con 92 20 8 6 58 15° Reli!I - di Li nea il convog lio delle 8 c:nano diretti allo Speciale di Alessau3 · Il 14 fi3 42 16ù id. id. dria. Sia 11el lragillo da Bosco alla s(aiione.della ferrovia , 8 3° B,,11. Bgrs,,glieri -i 4 s.ia da questa alio Speòale fAl<'ssand ri a, gli ammalali s id. '2 6 "I" id. '1 erano ?emprn ar..iJompagnali da un Medico ùi baltaglione Regg. ca\', di SalOZ7.0 4 3 3 due nati . cr Ar.ti;diel'ia 2 il quale nella giornata era obbligato di raggiungere il pro--~ -28• pr!<• Corpo .qualu11que fosse il luogo io cu:i questi si lro338 61 Totale ... 232 IG vas~e in quel tempo. Quc•s\.o sen:i'tio si fa ce\la per turno Dividendo qoe;;to numero d'ammalali per la forza loda lulli li Mç:<lic1 cli Ballaglione della Divisione, esclusi li tale ddla Divisione (4,000) nei ,1'7 giorni clw Jurò il due dt>l 2° Rt'ggimenlo Granatieri ai quali era affidalo il Campo d'islru:t>onc, si ha una meili~ di venti ammalali servizio di ·percorrere alternativamente fra loro con una per giorno _cioè cin que pc1r ogni mille nomini . Dalla divi · ambulanza le casr.ine tiove stavao accaoto11ali li Cavallcgsioue òegli a·mmalati per Corpo risulla che il i 0 ·Granagi~ri di Saluiw e 1'albra Balte ria cl' 1htiglieria per actieri ·ed il-150 di Linea iibbonda_roa in ammalali più chP. gli compagnarne gli ammalati alla stazione della ferrovia di altri n eggimenti, il che si debbe a due cagioni : ·I a ?.\l'acFrugarolo e quintli con il convoglio delle 11 allo Spedale cennalo c!ifello dell'alloggiamento; 2a al cor1sidrrevol1> d'.1 lc,ssandria, co n-l'obbligo però ai mcMsimi di raggiunnumero di Soldati lullor.i. convale5ecnLi che a questi Jue gere il Corpo prima di ~era. Quand'i Reggimen ti pernolCorpi in ispecie giunsero da Torino e ~a Casale favano fuori dell'accanlonomcnlo li ~ledici di ballaglione Fra gli ammalati febbl'i.cilanti le malall1e che predomiche a.ccompa~navano gli ammalali ari Alessandria erano narono, massimam<•nle e pt•r con.osciul,\ cagione fra i Graobbligali ·a provvedersi del proprio i mezzi il i trasporlo, natieri di Sarde~na i quali provenivano da Novara e da poichè l'Azitnda di Guerra lòro non somministrava gratis Vercelli , furono le febbri iutermille11ti. Predqminarqno pafuorchè il. lraspwlo da Alc:1sa11dria II Frugarolo su la f,•rrin1f'uln le coliche cou d1ssenteriH le quali, e.rano più sorovia. vcole cagio11 ale dall'av idiln dei Soldali ~i mangiar~ f~·ulli · In Torlona, nelle due volte ph'ivi peroollò la Ilìvisione, 0 011 buoni e dal 6ere mollo volle acqua unpura e ,·1111 algli .arumalatì furono- ricoverati nello Speciale Civile. terali nel tempo delle marr..ie cioè mentr'erano sa<lali rcr l)a Sale e da Ca·stelnuuvo_gli an1malali foron inviali ad affatir.a.ti dal viaggio e, dall a sf~rr.a dlii sole. Alès~andria sopra cari i di J)rece.tto requisiti tlal ·I° ComFra li (criti non ri furono casi di rilievo ùireUa_!llenle missario di Guerra Sig. .Mauro il quale sempre si mo~trò deri\lanli dalle marcie o dalle fazi-0ni poichè non vi furono premurosissimo pPr il buc,u andamento del serv_izio, oode fuorcbifloggjt>r<' contusioni e distorsioni_: un solo ~ ersanon sproyv1•dere la D1, isio11e. tielle quallro sole Ambulanze gliere a ·Castelnuovo offri un caso in cui il Medi co di Batche la sel'vivano dur:rnle lt' Fazioni e le succPssive marcie. tiglione Doll. Sassi disse i•sseni sospetto di l'rallura <lei Questi carri <li p,.ecetto furon accompagnali a piedi dal capo infe riore del perone sini:;lro, rilevalo io 011 sallo. La Dott. Boniuo t\ ,lai Doli. Giacomelli , i quali nclJ.a sera maggiore parlo degli altri forili era.no di lesioni- 1.eggierf' erau obbligali raggitrngl'r a prnprie spese' il rispettivo ai pi !ldi o di furuncoli prodolli dall'umidità dell'alloggiaCorpo. Un solo carro d'a rnbulaoza lrasporlò in Alessanmento del convnnlo; lesioni lolle però che, quantunque dria quallro ammalali senza che fosse r accomp_agoali dal nei tempi -e ne-, luogb i ordinarii si guariscano nt>U(-l Ir1rerMedico Mili lare. _Ma ciò accadeva perchè_il Caporale del -ineri<1 con ìl !iemplice riposo di pochi giorni, in questa Treno 0he- :;cortava un' aml~olanza nelle vicinanze della circostanza del Campo richiedevano l'invio allo SpeJale di Grava eseg.ui\'a malerialmenle l'orJine rìcevulo dal suo coloro che ne erano tocchi , non potendosi lasciar is.olali Ten.ente di fa r il giro d'alo11ne cascine dovo stavan accannell'a-ccantonamento coloro cbe non pole-vaoo seguire il tonale Trgpp o e di trasportarne gli ammalali' ad Alessanproprio Corpo quando questo pernotlav'a altrove . E che dria senia che ne rendesse avvisato il Medico di Reggifosse così .la cosa lo provò il 16° Reggimento cli Line-.1 il mento più vicino il qual avr~bbo fatto accompagnar il quale perchè quando pernollava. altrove lasciava alla recarro ifa un Mcdic,o d_i.Ballaglionc. siden·ta Jel 'Quartierii Generale dellaDivisidne una guardia La ùisposizione 4i far accompagnare gli ammalali allo alla quale affidava pure la custodia degli ammalali di legSpellale è proYviùenlissima . ma quando s' eseguìsce nel gieri morbi locali , non ebbe ad inviar allo SpPdale più di modo allua_to durante q11esL•> fazioni , ella si rende illusoria. tre ,immalali della categoria fe1:iti. Se fosse stata islituila Suppongasi che un ammalalo s'aggravi pet via , il Medico che l'accompagna quale soccorso può dargli? Nessuno. una Infermeria centràle per la Divisione non sarebbero certamente slali inviàli 61 fe1'iti allo Spedale e si sarebUna sola era l'Ambulania provvista di medicamenti equebero risparmiate le relative spese di trasporlo sul.a fersta rimaneva fissa presso il Quartiere Generale della Divirovia, ecc. P er riguardo ai venerei vuol essere uotàto che sione; nelle altre non v' era nienlc ,· come niente aveva il CORPI
Fohbri· Feriij o uul- Vc oc· Sc,lll- Totale
miei
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iOi !ferllco su la ferr òvia é nei carri di pl'ecctto. Avrebbe J>ò'" t-nlo il Medico farsi accompagnare tlal suo Soldato òi confidenza fornito dello zaino d'ambulanza, ma clii doveva peusar al mantenimento del Solda.to. ~ella gior-oala. che stava a!lsenLe, chi gli f()T11iva i mezzi 4i lra!spoNo per ritornare con il i\ledico al Corpo r Nessun.i disposizione; provvede\·a per il }ledico, nessona per il Soldato, ed !I l'lledico ch"era obbligalo ad inòootrare spese per proprio conto, non s1 poteva oubligarlo a farn<~ ancora per il Soldato. 1hnbulatt!!IJ e /ar() sen,i.;jo.
Ho sempre creùuto-ch{!.nei Campi d'lstruzio11e 16 Fazioni I\filìt1iri essendo sinmlacri delle ,,ere hallaglie dovessero riuscire d·eserciiio e ò'insegnam.eolo a lulli i rami del Bernzìo Mililarc, nun escluso il Sti:v11,io Sanitario onde i Med1çi non avessero mai a trovar.si privi d1 quelle utili praLiche cognizioni che dalle fìotll bal-laglie si possono ricavare per no·n lrovarsi impacciali; poi nelle vere ·; ebbi però a conviucermi anche in quesl'.anno ch'il Mepic.o J\iilitare uon può nulla apprender in ordine a, proprji d.i1·rri e che sovenle è lasciato ne\l'impossibilità lh pronedcr a.i bisogni più urgenti. sp,·ovvisto com'csso· è di qnanlo ·µuò ocèorrergli. · Affinchè il Corpo Sanitario d'una Di vis.ione possa provveder ad ogni QCCorreuza fa uopo ch'il su.o l'ersonalo sia compiuto r che qu<•llo ch'f: ..chiamaio ad esserne Capo non abbia allro s~nrizio fuorch} quc•ll o dì sl!1n' presso.il Quartiere Generale della Divi3ione in rapporto èon . lo :.-I alo Mag~iorc e con il Commissario di Guerra onde regolare ed ordinar il Servizio. Oltr'al r>ersonale ra uoiw che sia ancor in .c:ompiulo slal'o il maleriaJe perciò che o_gni Reggimento abl>ia la sua ambulaoia soUo gli ordini del l\ledico di Reggimento e che al Quartier-e Generale Divisionale vi sian almeno duè aro.bulunze per non intralciare ,i l servi:l.io di qu_elle dei Reggimenti e 0011 aver uopo di ricorrer ai carri di J/l'eOBtfo nei qu:ili il Soldato ammalato è sempre mal accomp:ignato e desta :rnosi di troppa compassione e prna per i v11laggi per dovr Ly.ànsila. Se nella ·prima -Divisioue fosst-ro slaLi pr.ési qU!l!:ili provVedii;nenli non ne sarebbero risullati gl'inconveniènli che m'accingo ad accennare e che non jio -potuto mai pre-veuìr,~ non essendo mai stato interpellato da alcuno del Quatti ere Generale della Divisiomi. _ Quallro sol(anto e.can i o~lTi d'ambula111.a aci'delli alla Divisione dej quali uno rimàne, a al Quartiere Generale io Frugarolo , duti a Bos~o ed il qua:rlo alla casci na Posla. Solo 11el primù si ritrovavano m,•dica·menli, fascie, compreS!<<·' , ecc.; gli altri erano compiuta men le sprovvisli: in nes:1un<> p-0i si !rovavan apparecchi per fratture e pt>r lussazioni, le quali formano ~li accidenti piu probabili ad accadere nelle ).1'a1.ioni. Le 'due anibu lanze che sla va11 a Bosco'facevan il servizio giornaliero del lrasporl9 deo-li afamalati alla fèrrovia; quella della Posta s!'rviva perla Cavalleria e l'Artiglieria. Lo Stato Maggiore designava il luogo dove dovc\'ano andarsi a situare le hmbulanzQ dur-anle le Fazioni ed i moviru·eoti che queste dovevano fare n~lle diverse fasi, delie medesime . ma gli ordinì -in proposi lo non erano trasmessi ai Medici,. ma ai Caporali del Treno; motivo per cui li Medici al llap~orlo dei loro 'Oapi di Corpo sentivano -nominare le cascine dove si sarebbero collocate le -ai:ribulanze,
-ma ignoraud'il luogo· dov'erauo s;l,u:tte le siesse ·cascine "era per loro lo stesso come se 11-l ambulanze nlirl ·fossero andate. Avrebbe forse doyuto l'Ufficiale del Treno indicare ai Medici il luogo delle ambulanze ed' i vari i movimenli che que~le dovesa11 <'Seguire, 'ma occl!_pa ln (·om'<'gli era a se.gu1rn sempre e .oosli.\nle(l)enlc gli Aiutanti di Campo del Generale di Uivisione. i .Medici non lo vedevano che ìn dista11za e di passaggio. E clw veramenlo q_uesto modo di disporre le ambulanze fosse nocev.olci al se rvizio lo provaron i falli in quasi Lutfo - le fazioui e iuarci~. Eccone ~lcuni. I O Nella prima F,11,ione (alla F1scala) una §Ola ambulanza segui 11 moviment9 della Divisione, e la medesima si mante11nc coslanl<: wente a 500 pàssi dietro l'estrema aln si nistrn della D1Yisio ne ch'era schierata in ballaglia su due lioet?. Accadue ohe in una carica della Cavalleria opposla alla nostra e situala. in prossimi là dell'ala destra mi Soldato rilevò una frattura detla clavioola; un Uflìzrale dél suo Corpo accorse a chieder ai Modlci dei' Granttlieri l'ambu. ·1anza , ma la ,;ola che accom pagnava fa Divis1oue ritrovandosi lroppo lo11tana, il (erito dovè lrasci:1arsi io traccia di soccorso fino dielro la scco11da linea <lelb sua Dtvisione. ~" Nella.seconda Fazione (a Marengo) le ambulanze aridaron a situarsi nelle cascine indipcndeolèmenle <lai 1UovimPnlo della Ot\•isione e prima che questa avesse preso posizione, quindi furon àllrovo dirette senza 'che i Medici di fteggimenlo l'osstr av.verlili 1\è .dell'ora in cui ebb<! luogo il ca11giamenio di posi1.ione, nè del silo in cui sarebbero state novel\anwnte piazz.atc; ond'avveone che òi due Soldalì amrnafalisì nella Brigala Granalieri e cli lrc nella J3rigal,\ Savqna appe1ìll. uno polè o seppe raggmngere lo arn,. bulanze alla sola indicàiiorie del nome delle cascine dove si sapeYa doversi ritrovàre le ambulanze; gli altri quattro doveltero ricoverar !f?OJ~li o nelle cas.cipe più pros$imc o S\JÌ c,ml d,:i Canliriieri. Siccome poi la Faz.iQne non fi1f1 seconùo il programma, co~ qua11d'ad ùn' ora µ~meridiana le Truppe si rimisero i11 moto per ritornar agli ac~anlonaroenti, quei Soldati che per !a fatica e per il caldo spossaLi cadevano per via, prestali loro dai Medici i prinri soccorsj, erano lasciali -su la strada perchè le ambulanze non raggiunser i Corpi fuorchè presso ~!l'accantonamento. a0 Nella Lerza 11azìorJe (a Torlona) il fallo acca<lè.va presso la oitla e dura.nle il meclesim.o le ambulanze si slette1·0 presso la porla della medesima e furouo piaZ1,ate in modo con,,eoieolc; ma quanJ'allo 2 pomeridiane per diverse strade le duo :Sri gato di Fanteria si miser in ca.mmi no per rilornare da 'l'ortona a· Bosco ed a 'Erugarolo (ci nque ore di marcia), una sola ambulanza accompagoavR i dujj Reggimenli ili Savona, esseudo slala assegnata l'altra alla , Cavalleria ed Artiglieria, per cui avrnnne che mentre la Brigata Granatieri era· a sufficienza l'orni la di _doq alnbula1rLe, la brigala Savona 0011 lo fu e doveUe lasciare su la via o nelle cascine Soldati che pe~ il caldo· e per la stanchezza non po~t:\'ano più f\\gger al camminc1. ~iITa.lla. disposizione delle ::unbnlanze nou loroò fuorchè Jt c,omodo dei condullqri delle medesime, giacchè essendo stata destinala ad àécompagnar la Cavalleria quell'ambulanza stessa che staniiava alfa cascina Posla, lo s~opo di siffatta p,rovvidenia diventò illusorio sia pcrchè il Cavaliere e l'Ar~ tigliere reggono più alla fatica. sia perchè essi hanno -
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maggiori mezzi di riparar ad un bisogno sui carri e suì , sotto la responsabili là <t(;)I Medico di lleggiinento e fossero lreni che l_i seguono. · . ·· · ·I state comunicale le istruzioni del Medicò Capo di co1ìcerfo con quelle dello Stato Maggiore. , .4°· N_el portarsi a Sale alla' quarta fazione, la Brigata Nel ohiude re ·questo rapporto mi corre obbligo di diGranalirri ebbe, comr~ sempre, ,nelle Iné!fcje due ambu- : chiarare che lotLi i.Medici Militari .della Divisionl) andaron lanze e la'Ilr.igata Savona u11a sola e questa ancora non I a.gar~1 a cònco rrn al .buon andamenfo de_l Servizio con giuns,~ 6n a Sale con il •I ~ 0 Reggimento, ma ·si fermò ali~ alacrità ·e.zelo, manlc-nendosi fra ·rii lor-o nella più perfetta G'rava co1} il 16°. Reggiro~nto. Nella mallina successiva, concordia e buona iotel!ige.nz~ e prest~ndo al Soldato iufermo tulle quelle cure e quegli uffici i che il loro ministero giorno della Fazione, si dovettero requisire quattro carri rich iede. ._:__ _ __ _ _ __ _ , _ _ _ - - e - : "· - · di precetto, rlue per trasportare ad Alessandria glì -ammaJati e due per rnpplir io caso di bisogno alle !J.mbulanze,. BOI . . LETTINO lJFFICllAL~ ignorandosi in Sale quale us~ si sarebbe fatt~ delle due . . ambulanze riqrnslP, alla Grava. Nè fu male provveduto, p~rçhè in la\~ modo si potè çon un carro supplir_a\l'ambU· QJubUulone con ()uortflçen:zc e Varia 7.lohl. lanza che parli con quattro ammalali pe,r Alessandria. Per Il Doll. Coli. Nicolao Ferrero, Med. i11 Ca.po di 12 Classé e r d"I B. ~egr. del Cons. Sup. MJL di Sanilà:·or. iu _aspettaeggimento tivà, fu ammèsso a fare valer i suoi titoli.alla penta! modo in questa Faziol}e ogni Mec ico ebbe a sua disposizione un'ambulapza, od un carro, e pér .siooe e nel medesimo tempo' fu 1i'òminato Cava-la prima· volta il servizio si fece t egoJarm.e nLe e nessuno liere dell'Ordine dei Ss . Mori?io .e Lazzaro . ebbe a: lagnarsi che questi carri. fossero male disposti o Il Dotl. Gattinara, Med .. di Batt., da.Ilo · Spedale di Cagliari riuscissero d'imbarazzo ai movimenti delle Troppe, S!~bbene co n dés.linazio1H} a Tempio pàssa nel ,t )° Fan.L. io quella fazione più che nelle allre · moltipli ci come te:-· Il Dolt. Pan'.4ano, ~foci di Bau., dal 12° ~li .Fanteria passa mev:a lo Staro maggiore, il quale però e.ori iC volere riser-· all o Spedale di Cagliari per fare seryiiio alla bale unicamente a sè la destinaziorie dei luoghi dove - Succursale .di T~mpio. dovevànò essere piazzale le ainbnlanz~. fece si, che il silo di coll.ocamento delle medesime non era s~mpre così facilmente conosciuto dai Medjci. _. (Su·nlq del Doti . .Mon:IN)). Il fallo d'aniii della quinta Fazione accadendo nei din- . Uso del tartrato di chinina 11el_[e felibi'i, intermittenti. 1n torni ed èntro a Caslelnuovo, le ambulanze rimasero su la seguito .a nurµerose sperienze relative al m~dò q'or>erare, piazza in l11ogo conosciulo da lutti i Medici di Reggimento, al_la dòse é1.al leropu utile ·per_l'amministrazione del solcosì che fìoita,Ja Fazione ognuno si fece seguir a Tortona fa.to di çhinina associato aJl' aéi~lò tartarico, il Dotl. Ba .. dall'ambulanza destinatagli e di là, nel giòrno dopo, sin ai i s_lille, ~1.edico es_ercente in To~cana, ~~rmina una Juuga 1 l\lemona da esso su ta·I propos1lo,pubblicata, co11 le seproprii accantonamenti. guenti conclusioni: · ' L'ora di buon mal.Lino in cui si cominciò la marà!. ed i.I ·1° i! ·solfato di-chiriina unito ad vna· quanlità eguale .di regolare servizio d'1111'ambulanza per R~ggimento fecero acido larl,)rico è più aLlivo che il 'solfato di chinina · semsì che non si riunovarooò g\' inconven-ienti della pr\ma plice·, più utile nella firalica per _la ,dose mio.ore con cui si volta in cui si percorse un'eguale cammino, e eh~ al sùo vincono' gli acc~ssi .d~lle febbri inter-millenli 8' per il suo 1 prezzo ·meno còstoso; ' ' arrivo· ognì Soldato polè rispondere all'appello . 0 :it in .generale basl_ a la metà del rimèdio in confronto !So ta rivista :aet Re ebbe luogo nelle pianure di Madi quell.t del solo so.lfalo di chinina, St'bbene ciò non si r,engo non molto lungi da ,Ca~telnuovo. La ·1a. Divis1o!l'e pQSSfl. <leténninare in modo asso Iulo nelle diverse specie - avendo prese ·1e .armi alle 7 de-I mattino e noo essendo _di febbri periodich~. av·enclo l'Aulo,re osservato, p. esemp., rientrata negli ~ccanlonamentì _ fuò,rehè alle i e 11~ pome,che qei me.si di l1_rgl10, d'agosto ' e di settembre , a pari ridÌane, ìl Soldato rimase- perciò nove ore e mezza, armalo cood.izioni, gli occorrevano maggiori dosi del feblfri(ugo cbe neg.\i allri mesi; che la dose ,dov_eva essere maggiore e·d equipaggiato, di tutto p·unlo. Due o~e le impie&ò a porquando l'accesso era più forte e l:Osì negli accessi dell.e tarsi sul luogo, due a ritornare, le altre le trasc0rse. in posizion~ a vi.vissim0 spie . 1\fentre_le due allr(} Divisioni I periodiche pe-rniciose.; 3° quanto alfa maniera ea al tempo ulile per ammini~rano_seguìte dalle loro ç1mbulanze che-fyrono piazzate strar il solfo-l·arlralo di. chiniì'la, si può dire ch'egli è ptù .in modo da. forro_are una qùarta Ìinea di ciasche~una Diatt_ivo se lo si dà çliseiollo ,in una piècola quantità di li-, visione e perciò in luogo di facil indicazione e chiamata in ! quido e se lò si· aipminist.ra nel periodo del sudore; 4° questo -rimedio essendo moJto meno costos-o del $91qualsiasi em~rg~nza di servi~io tanto durante la.fazi'one 1 quanto nel ritorno dellarivjsla, io vece le ambulanze della I falo. di chinina è inqllo ,Jllile-.nella classe povera e laboh Divisione furon mandate_isoiatamente:;11\a cascina Gua- I rios~ .e negl i $pedali ed altri Stabilimenti di pubblica beneficenza. · sca, co_nosci ura dai Medici solo dì nome e non di località, · posta avanti ed all'estrema sinistra della linea, ,per modo Nel n° '7 dc.I Giornale,,pag. 50, çol. 2a, li_oea 58, io vece dj non che le ambulanze no.n \ii potevano scorgere. Onde che J· fosser ancora del·tutto cesfate, sebbene ·m9lto ridotte; leggi: fossero m.oJto ridotte, ma non ancora del t·utto cessate. per non avere queste ambulanz~ seguuo·i Reggimenti nel . N°11 pag. 51', col:- ia lin. 29, in v.ece di pela ragione, leggi per loro ritorno, molti Sol_dati che so.ffrivauo anche gravemente l4 ragione. · · N°.:, pag. 5~, col. 1•, lio. '7, ·in vece <li stimo però, leggi stimo per la insoliizìq,o.e, per la lunga staiione, per la fatica e per pe,:cw. , . il camm!no, no ir R,Olendo seguir ' a pie'di il propri·o ReggiN° 8, pag. 60, çol. t a, lin. 51, in vece .di scalanatur'a, leggi scanalatura. men_to, fu.rouo lasciati , dopo i primi soccorsi, o su la strada . ' \ o nell~ cas.ci.ne ovve!jO caricati su i,carri dei Cantinieri. Il Di r ~tto re·Dott. Cav. :ARELLA Med. Div .. ' Gli accennati incònvènieuli non avrebber avuto 'luogo Il Vice:,oirettore respons~bile Dott . llfAJSTELLI M. di B. -~e ad ogni Reggimen to fosse stata assegnata un'ambulanza 1:<•rin o 1853. rerazza, 'rip. Snhalpim1 , via Alfieri ' •H .
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GIORNALE DI IIEDICINA HILITARE lNNO III. .,,--
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l ai 31 d'~ttohre 1853 )
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DEL CORPO S"Nl'fARIO DELL' ARIIA.'fA SARDA
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L'assooi:n,idne Mn si ritev·~ cho per uo auno e comint:ia ool I" d'agosto. S i pnbblica ne l Luuedì di ciascheduna sellimaaa. Il prot:t.o d'associazione lr! Toriuo è di L, I O. In Proviucia ed all'Estero, frunco di P?sla L. { t. Si paga per semestri anticipati. 1° Dott. PECCO: Lezioni CHniche del Prof. Com• mend. Ribe'ri su gli ascessi, seni e fistole dell'anò. :_ 20Relaziooedel1e Confarenze Sciootificbe. - 3° Dolt. CoRTBSll: ServiZlo SaoUario-.Militaré nel tempo delle F:izioni Camp,di. 4° D_otl. J\[()TrtI,NI: Rivista dei Giornali .S<ilenlifici. ~ 5<> Corrispcodenza.
SOMMAliiO. -
Oss. 32: Carlo Fer ...... : anQi 3:1: nato da p.àre1~ti _sani: ~arto: temperamento flebo -epatico dicbia~ rat1ss1mo : co:;titazione l,oona dalla nascita ma deteriorata dalle circoslanzè che si diranno tra poco : facoltà intellettuali liwitatissì;J1e: stato dall'età di 13 ·-- ~ aoni io poi sempre contristato da _odontalgia e da gengivitidi: dedito perdutamente all'onai;iismo dai :1.5 ai 25 anni io cui s'ammogliò : tocco al terw mese dimalrimonio da uretritide bleonorragica grave con otLEZI01\TI ORALI talmitide che cedette ad on energico metodo antiflogistico : allontana.tosi t · 'W aoni dalla moglie ed abDEL PROF. CO'~MH"D· .U.ESSANDHO 15,IBEIU, ba11donata la Patria , fu affetto da ulcere sifilitiche lotrac.::iate da-l Doll PEcco , Med. di Batt. cali e poi da sifilide costituzionale rivolata da dnJori noli orni ricorreoti al pet'ict"anio, da pustole crostizASCESSI, SENI E FJSTOLE DELL'ANO. (t > zami ma non suppuranti al capo, da ulcere pure cro stizzanli alla radice del naso co,otro di cui nulla ado Oss. 3:1.. Piet.1'0 Jsaia : Contadino: anni 38: ,nubile: però : stato pure quasi nel tempo stesso· affetto da lempernmeoto saògoigoo,alleliéo: abusatorti di vino,e scabbia , lussureggianle so-pral lntto uei dintorni del d'alimenti stimolanti : costituzione robusta: ahi Lo er• l'ano , trasandata pei· due anni e guat'ita in fine con peticu già più volte alluatosi in vai:ie pa1'li de(corpo. mezzi opportoni, superstite però un'infi,a..mmuzione Stato iiOggettò. su i iO .an111 a furuocnli nella regione subdola del tessuto celluloso della ca'1ità ischio1·e:tlale lombare; tra 1 15 ed 1 20 ad ollalmiti e ad irritasioist ru . che suppurò e si convertì in fistol a a\lente zioni intestinali COn diMrea C 1fl.\ i 20 ed j 25 in prima un solo sbocco esterno e poi, negl!;ltta, due e scabbia che fu finvlment.e debellata con i si>lforosi. Su quindi tre. J,lipa1 ò allor alla CLin;ca ai'9 di gennaio :1843. i ~5. ao.ni fu c'.>llu, per abt.so di vino e di liquori I tre fori fistolrJ!!i era~o eolio-cali a scaglione uno su sp1~1losr, pe-r 1tnate e reil~ralo soppressioni di t.raspiil piaoo della lu.berositò sinistra d~ll'iscbion, il secondo razmoe e J')er sovercbfa equitazione, du infiammazioàe io uu puoto medio tra questa tuberosità e l_'aoo ed il del tessuto celluloso dèlla fossa ischiorettale destca terzo a distanza d'otto linee da quest'.ape1·tura , lutti che, a malgrado d 'un energico metodo uatiflo(1istioo diretti dal basso e dall'esterno ull'alto ed all'interno volse a suppurazione , n crepaccio ed a tìstùlà~di cui e mettevano capo io ' uu solù condotto ohe giungeva_ 1:aperl~rn esterna era disLante piì1, d'un po.llice dal all'altez1.a. d'un pollice cont-ro 11iotestioo denudt1to ml.! I mm, .11 tragett11 tortuoso e trascorrente dietro gli imperforato. Continuavano ie p1,st0Je crostizzanti ma sfinteri per mettere c~po conl,l''il Relto il qui.li erà ooo suppÙranli nella parni capelluta e nel nas'o : coo , denudato ~a n.on perfoN1lo . .Tre anni_ appresso cioè linùavan i dolori notturni nel pericranio. Si riconobbe su lo s~or.c10 d1 gennaio 1842 ricorse egli alla Clinica ezi~ndio uoc,, stato d'iperaiiooe cardiaca con ansia di Oper~t 1vu. Nellu veduta di sé~mare le varie loc~Jità respi.ro e con tòsse sec<.:a, dur~101.e già da due qnoi , erpetiche che gli deturpavan i bn1cci ed il pello probabilmente e.l'origine pur èssa sifilitict\ , giacchè pe~· lo s~a.zio ~i due mesi circa sottoposto all'uso tre tare fatte in diversi tempi io varìi Spedali nel dei bagni 1r1 prunu mollitjvi .e torpenti e poi solforosi, corsò ài quei due anni e consistenti in salassi , mi ad u~a .convenevole dieta ed.all'nso i11tert1ò della salgnat(e , purganti, vescicarorii ·e simili, la scemarono sapariglia. e del carbonatò di magnesia e dei fiori di sempre ma non la spensero del tull~ mai. Le seguenti zolfo. C<1s1 prepar·ato I fu egli asso"gettato benchè tlue iodicazior\i cu rativ.e erao evidenti , debell(lre la ~011 guarilo. dall 'erpete, al taglio della lìstola' secondo lue e tagliare poi la ustola. Quella fo cooipiuta con il m,etodo. d1 ~esaulr, Jl1·eceduto dalla perforazione l'uso dei bagni e dellé preparazioni mercuriali e quest~ del~ Jnlestino con la teni.a solcata acuminala. Nessuno con l'operazione la quale fu _pt'aticata avanti la ScooJa acc1d.ente e~send,1. sò.p:aggiunto dopo l'operazrone, la ai 2 -di marzo second'il metodo di Desault, perforato sol~lZIO~e ~· cont111u1ta percorse benigne tutte le sue prima l'iorestino con la tenta solcata e riunite le tre fast e r1~so_r ~ tot~le cic1Jtrice, ondechè l'opel'ato fu in aperto re esterne con -il taglio. La guarigione era comgra?o d1 nm_patnar ai primi giorn'i di maggio (Storia piuta ai 10 çl'apl'ile çosì nella località come nell'uniscritta dal S1g. Dòtt. Maurizio Ballario). versale; di guisa che l'operàtò fo in grado di rimpa(1) Continoazione; ved. il n° 13. 1riare (Storia scri r La - dal Sig: Dol.t. G-io. Balt. Salvi.
PAR'fE PRII1lA
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Oss. 55.. Giacomo Berger: aoQi 54: t~mperi mento del!~ fistola cieca esterna destra fio ai :10 del me;~ di sanguiguo-at,leticò : .co~Utr,zìooe f~rte: forn:ie regolari: giugno. Una volt.a spaccala qi~est'ultima fistola ,si rico.: grande abnsato·re d~ v.mo : . nato-d!l parent_s sani:. Pa·uòbUe cb'èssa aveva un diverticolo laterale rivolto al sto.re: solito e~pprs1 alla p1oggli.l , a1 veni! freddi ed perìne() cb'e fu. p.ure spaccatù. !,>oca fu la riazione a dormire su il nudo suolo. Ai 20 anni cominciò a traumatica consecutiva alle operai;ioni da cui l'am- . provare qualche doinre oell,a regio_oe l~r~b~re ed. un malato provò grande s91\ievo' : le soluzion.i di conti· senso di peso e di startcbezza nel camminare, dilenuità erauo ·d ; bell'aspett.o e t.eodevall' anche con qual- guati c~o rlne salassi. Continunn1o se~p~e il mède~imo che· prontezz{t alla riparazione_: soddisfacente era lo tenore di .vita quei disagi con indazn d1 pletora nlorslat., generale dell'operaro (*) · E ,questo stato durò narono dai ·io ai 50 anni una volta per anno sempre fin {,ii 4 di lugl10, . ventesirqoqu'into: giorno dall'ope· di· primavera e foronc, sempre d_ileguali _con, uoo e più razione·, in cui le' éose, ,senza· scuiiabjJe cagionè, cansovente. due salaf-si. Cessal.p all'età dl .50 anni il megiarnoc; d.el tutto d'àspélto ·: · · 'stiere .df Pastore e datosi a viaggiar in .Francia , oc4 di:luglio : facoltà- intelleU.ua-J-i alterate: .stupidità: corsero~O.!:~ lla primavera i snlil.i.disagi, ma_ non voile risp~·ste .a lÌ'onchi mon<>siÌlabi: avversioqe. al cibo: ri'correr ai salassi pèrchè li,nlano dalla sua casa e stematissirni, quasi impossibili i mo.vimenti. della pane percbè. era desioso di. liberars.i di1Jl'abitudi11e di quelli : I iofei'iùre dé1 tronco. e degli a_ru addominali=· oes~t;in <lim,inuiron i -disagi , tuttoche nulla ~doperando , ma l segnò di palimentQ (\ di ouovu malore: sospensione non ce.ssaron affatt.o e, ritornato 1:1\la sua casa, el>be . anzi dell'.abit.uale.dolorè lombàre'(due salassi nel-giorno se~·p1·e a soffrir un Strnso d,'ab~attimento universale dai braèci : · beva'nde diluenti: cst1:att'O idralcoolico di con peso e lassitudine_per cuj non poteva più accudire à.conito); ai proprii affarì domestici. Finalrì1ente nel principio 5 di luglio: p~rçlita de~la favella : i·rnmobilità_e ridel mese di n1arz"o :1842 cioè nel soo cfnquant.esimagidità degli ~rP ad,dominali (salass°,, coppette _tagliate quarl.'anno ·di vita gli comparrn, in !\egoit.o ad un su il dorso: continuazione ilcll'estratìo d'aconito ad alte dosi); , · · · ·· enorrùe abuso di vino, un Lumo,,e flemmonoso nel tessuto cellul·are d'ambe· le cavità ischiorettali che in 6 di lÙglio: massima, irrequretezza ed agitaiiùne m\,zzo a .dolori acutissimi riusciriiu alla suppurazione d(3Il'ami:nalat.o il qµu le m,ovev~ incessantementì: il.capo ed al crepaccio. J)opo ave)· ancòra òolorato qualche ed il tr.onco , faceva eontiqui sforzi ·per geuarsi fuori tempo in ~osi ·misero stai.o ripàrò finalmente alla Clidel letto e finì per ca<,lere· dal .m~dr,sim0 ·nella ·suss~inic:.i ài -5 'del mese di maggi() del testè dett'aonb. Si cutiù1 notte ' io un tiÌòÌnénto in cui cbi lo- sorveglia-va vedevt) oel latù sinistro del perineo un'apertura fistoera audato' in traccia di bevande·.per disset.arlu {càìa lo.sa collocata presso la ~ubèrosità isçhialica a molta ,plasm'i sinapizzati su le estremi.tà inferiori : dµe ve-scidistanza dall'ano , di cui il cond_otto si dil'igeva ob.licatorii ai bracci ed uno àlta màrw) ;· · . · quamente dal bass'in alto verso la cav. iti.l ischiorettale · "J di [ugtio: respirazio·ue.aosia: polS~l çelere·, OSClll'IJ, s·inistr:a, _ille.so, sebbene scoperto ·, l'intest.ino. Si veirregolare : più tardì agonia e verso ser.a mòrte. devano ptne dal la'lo destro due aperture eoniunicàqti Nec1:opsia: prin~ipiante emaciazione.: pareti ,dei in un solo trageU6 direttù p1,1rimen1e dal bass'. iu ulto ventrieol i del cuore aJqJJanto fla~cide: sue cavità pjene verso la fossa ischioreftahi destra , illeso altrEsì l'i'o · di sangue,oei:..o aggrumato: inveterate .rs,e~domembrane testino,: J~ due 'aperl.ur.e ~rano. distanti' dull'fi r~o ed orgariizzate .nella pleura sinistra: u.na leggiera iniezione appern1 divise da un _!,ra~to di tessuti molli . della larnell:;.t mucosa d.egl 'iotestin'i tenui .= col~n. ~l,iscenden~e ghezza d'un uiezzo pollice. Eran· òlt1:acc.iò evideòti gli alla.rgato a segoo ·clie ' s'estendeva . 6n ·alt 1poeondrw indizii 'di lenta ìofiamma,ziorlè della por~jooe della II destro: in ço1:risponden¼a del cap,, -d~lla nooa e denfidol\a spinale e dei SUOÌ Ì!]VOIUCl'i in COrriS[lOndenza cima vertebra dorsali uh tumore del · volume <:\'tin del suo semment.o Jombo-dorsale. dal senso di calore uov.o di gallina , cÒmpia.nalo · ~ pien9 di' pus: bianco , e di pes~o .dolo1;0~0 in.' co~es'ta r,egio'ne, dallo stento , · deoso granell?,so , come flOl:tiglia, c'i:HJ denud,nione Ùe.11 '. oriuar e ne! _defeca.1·e , dall'intor mentimento negli dell::i pari.e ant.erior'e del corpo di. qu.elle vertebi:é , art.i addominali associat(t a vàgbi ed intercorrenti docorrosione della lm;o snpérficie · articolare , ammollilorì nei medesiròi ed 11 dimiffuziooe ·di ternperaLUra ·menl.o della l-0ro sostanza areolare e sci>mparsa tot?le e .simil i. Badando anz·i alla loro tendenza · alb· coudella fi~ro cartilagine alle ·medesinrn intfrposia: pareti trattòra v'era ragione di crei:}er al p.rincipi.ante r~m:· ·deWascesso formate dal legamento vertèQr,ale ante. mollimènto di _quella porzione .di m'dolla. Operare I.a riorc e dal. tessute, celloli>so circpsta.nte : vescica e fìsto.la dopo. avere ·· cessata ),1 f>rng,,essione délla .cro_. Retto distesi. la prima . 4à o,'i°na · ~ ,l'ultimo da feci; nica affezione· dt,Ua midolla spinai-e e poi contiou.!1re leggiera inie1,i(lne ..i ba~e venosa delle rì1enirrgi cerela eui:,, di _questa era l'. ind ic·az:fone che s'affoçclava brab e spinaJe: turgidi di sangµe i seni v,enc,si delra~ spontanea. be cuppette scarificate e le migpatte cìnque dm:•J mtidre: iìlquan\O moli-e la s·u.stan'1.a del cervello, · ,·olte applicate su la regione. am!'nala,t.a, i cat:)pl~smi . dei cervelleflt, e della parte superiore della midolla mollit.i'vi e t9rpenti , la aieta cong~nl•re , l'immobili,là, spinale: in corris.pondenz~ dell() due, verteb/e' ca1ij,1s~ le bev.ande l'iofrescanti , l'acqua· coobata di lanro t.él'ioyolucro d·ella mido·lla molt' inspes~ito e cement~to . raso , écc. , soddisfecero fin ad nn segno a Ila prima còo il ligam<~nto comune yerteb'ra iè -ptrs'tef iore; as'sar indicazione sospen'dendo la sù.bacut.ez,rn. d'atidàmento rossi ed ùj/ettali gli altri irivolllei'i della midolla in , de-Ila flogosi della mid,illa spinale·e dei fenomeni ébe la cotesta.. sede : il cnrrisponderit.e semmento di . midù.lla rappr<!sentavano. S'\iperò allora cioè néll'ultimo' giorno-, spr\1zzolato da punti rossi risult.a.nti d,rpiceJ.ili .stravudel citato mese.di rn~gg·io. la Jistola !,!ieca est~roa· siilisl ra sar:penti di saugu.e .ed' assai· molle ., quasi spDppnl.:lLO. co11 iI metodo ùi besaull e , per n~on provoca.re un;i ria~ ziotre t_roppo·viva. che avesse Ber avve111ura ,ri,<;lestM.a.' e·) Pio qui scritta dal Sig. Dott. Mauriziò"Ballarip, quesh StÒla flogosi ·della midolla spjnale, ~'indllgi{> l'opera:L.ione r'ia,fu poi.coò molla solar.zia conlinn;ita dal $ig. Dott. Saµtanera.
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-- 105 rivelata da appetito capriccioso , ioterco1'renti dolùri Quest'alterazione della midolla ch'era massima in corepatici ed intestinali, amé\[ezza d_i bocca·, seconda di.1 ondenza della nona e decima vertebra dorsali , geslio11e penosa, tlattuosità, sete ;turgenza di ventre ,. ~:~ava per gradi sfu_mandosi sotto· e ~opra . .La l·:~~defecazione ir.regolan)'; ·condizione . morbosa cotesta , Jil.à operata offrivasi in ista_to d1 ,mass:ma ~ernp,.lw1,ta., aggravata dalÌ'onanismo a cui s'abbandonò. so i :l6 Dalla necropsia fti reso ctuaro che 1 operato r_1mase ,anni: alllittò ai i8 , pe1' deviazillne subflogistica ad.,vit Lima d'uu pronto e. gra~c . risalto d~lla flogosi cupa dominale, da dolùfe cupo ·;.ill'auo. susseguito da du- . . da ·pe""a "" impigliata . , .· .la, .midolla pet. d1ffu · d a coi era rezza stata c<~nfusa con un'emorroide, la quale poco sione dai sooì involucri molfr ~ duri. . per poco s'aggr,avò , ,si dilatò e si c(?nvertì in ·as.cesso · Oss. 54 __Gio. Ai.: .. : :sè1wo di Cl!r~pa~na: ~~?1-31: .di cui l'apertura praticata dall"Arte più vo'lte ne{ corso ·• temperamento ·sanguigno-bili?so: ~ost1tuz'.0(1e ~rntt,ost~ · di pressochè due atinf spontaneamente chiudendosi e . b sta.· abito epat.o-addom1na\·e_. ptrvero d1 .. facolta )0 U • , , riaprendosi ., riesci i'n fine a ·fistola permanente per intelleltuali ed avente u.n capo d! forrna_assa1 -1rr.ego cui fu ricoverato nella Clinica Operativa ài iO d'aprile laré : dall'età d'anni i4 i~1 poi così'perdulaineot~ dedito 1844. L,'j.iperlµra fistolosa aveva sed'e nella-natica si- · all'onanismo .da fare maravigliate ç:hé non. _ne foss~ nistra a distania d'un . pollice. e mèz,zo dall'ano , di stato vitlirna : tocco su i 20 ~nor da scab~1-~ d1 cui d.ove dal passo .e dall'esteròo obliquamente si dirigeva un anno àppresso guariy:_a con la pomata c1tnna-:_ asall'àlto ed all'interno passando intorno agli slìòteri e salito a 25 anì1i di 'primavera da. sinoca reumat1.-0a, metllrndo capo coutro l'intestino reuo deòudatn ~a vinta cun !luai.tro ·salassi ~ ri:peLutas_i -~·~110~ 1~· po_i -i~ ~mperforafo. .Essènd'evidente ch\~r.a essa l'eft'etto di tu.lte le primayere. e vinta sem(:)re con ~h st.ess1_.m~zz1: uoa deviazione .crìtica del cupo l;,ivorìo epato-venoso oltraccièi in età di 2.8 anni, dopo irn v-14gg10 prnttosto luugo fatto coo incés~~nte :pioggia __, iu<life~o •: s?al'lO ~ . addominal.e che .i:lurava -gi.à, eia quattr'anni ossia una sostituzione di lavqdo morbqso, prima ,ai devenfre· sem·i.nndo' ebb'a soffrire frequenti furuuculi ~ I quali. all'opert1zione s'applicò un vescicatorio ad .un l?raccio,., mano maoo nel corso d'un ~noQ' apparver rn- quasi .di cui si pròènrò un permanente spurgarnent.o e si tutte le pa'rti del corpo , specia lm~nti all·e natich~: prescrissero bevan~e su~aci-<i'e ed il-sugo di cicorià _ da questi liberato, comparve un ascesso nel ~a:t? f>~~ e di nasturzio. L'oper'àzione perì si .praticò dppo 25 oist.ro dell'ano, apertos·i spontaneamente e pq1, nsc1< giorni ·circa da.. questa preparazi~i;ie secood'il mctod'o tane la marcia, cic-atrizzafo per J'iaf>'rirsi ancora di d~~ di Desault , perforato prima il Retto con la tenta s.ol.in tre mesi e 'poi !'ich1udérsì , .~ finalmente rimasto cata ed i suoi esiti furono così favorevoli che ·su lo costantemente-aperto e fistoloso d_a dieci mesi circ1.1. scorcio del .m~se di màggto l'opei·ato perfettamente Fu in qu~st.o ·st~to-ricov.crato nella Clini~ii ~I fQ di genrisanato fu i!l grado d\ rimpatriare, munito d'opp 0'r ·. naio 1.844. Si riconobbe (!n' fMo fislolo~o iiella gatica tuoi .consigli su 'la sua condotta avvenir-e (Storia scritta sinistra dis.tarrte dàll'ar1ò quasi dué polli.ci , di coi il . condotto dirigend'o'si alquanto obliquamentè ·dal basso , diii Sig'. Oo~t. Giuseppe $iodico). Oss. 56. Antonia Cornelli : anni 41 : Sarla,: t.ernpeall'alto p1;ssava tra gli sfir1te6 e meu-eva food·o contro ì·amenio sanguigno-bilioso: a_~ito epatico : ~ata da pal'io-testi1to rion perforafo JM dtstaccato ' a qualche alrent,i sani:. abusat.rice d'alimenti acri e stirpolanti: sana tez.za. Si riconobbero pure tracce·ey[denli ·dei fuòrnfin ai t_4~noi in cui; per· l'inco(!lpiutil evolQzione dei cu li preesistili nell~ Jrntictfe, di · coi l'i·nfiàcilm~zione mensh·ui, offerse sintomi di cupa flogosi -epato-venosa irradiata el'a, sta~a la cau;sa e probabile della fistola. addorriin.ale lf;l ,qu:ile, mollemente .assirlita, ebbe U.J1'inDopo (\inqoe giorni di ·x:ip·òso; 1i cljet·a. e · dopo _l'amminist.r~zione d'un' blando, purgante_ oliòso, noh escoropiut.._a risoiuzione: ·ai :15 au~i-ev_oluzi?n~ cÒ.1.Ppiuta sendov,i , 1,1ìcnna cònt.rjndicaziooe; si passò ayanti la della menstruaziOf!e, sempre però prec.edutà e sµsse - ' guita da n:iolesti dolori .di ventre: pas2a.ta ·a 'maritò ScUl1la all'operazionè secorid'i.l fnetodo di Desault con l'aJvertenza di pedor~re ,e_on ~a terita sotèata l'.inte- · su i -:17 anni e ' ri(rrast.a' vedovil a 3_2 -·s-eoza conseguifo il bel titòlo di madre. Dopo t_ale templl, continuando st.irio !l?ll già nella pa1:le piii alta della sua 1enodàziO'Oe ma nella ,più basS'a che corrispoùdevµ appena la teodèoza al.le malatt.ip, flogistiche dell'ep~tè e delle altre viscere addomio:a_li per l'incompiuta · risoluzione :iWal.tezza d'olto,·, l'inee sopra il piano deWaoo. Or~ dell'epatite ,sofferta :ai :14 ;inni; per l'età che c_orréva bene la sqluzione di ·con,tfouità riesci' sénz'alC!lO accidente e senz'i11terruzione a.Ila, cicatrice. ed .i l .lembo in cui .il predominio vitale è nelle ;vis.cere ad~ominali , per il genere delle sue occupaiioni e· r,er· l'ab_\lsO di dell'intestino d:ista.cc·ato e non s~~to sr,~éc'~to · si rese sòsfonze acri e ,stimolanti, sofferse., una siibflogosi del a~erente al·le parli èire:ostanti ·seoza ·oeè-essità d'nlteriori operazioni. L'.operato-abbandono Ja Clinica su ì ventl'icol<> ,: degl'intestinì e.. d~ll'epate, ·r .uò anzi dirsi primi giorni tli man.o. d·el detto anno (Storia sc:rit.-ta· che l'ammalata s'liffriss~ . co·staritelÌ)ente una cupa fl~: dal 'Sig. {ìianola , giovine: Dottore do~at.o di · bell'in- . gosi:gastro -e.nt.è!·o-epat.ica , di quand'io qoaQc!o' rimgegno ). . · · balzant~.\ , la quale con alcuni_ salassi ammansav~si senza :spegn-crsi mai. -A. con.tenerla · la natura concor.2 Oss. 5'.fi A:ntoo'io ·Fai .. ... : Contadino: .ano i 20: lemperam:ento linfatÌco:~atrguigno: CO?tit_uz\one debole: reva éon l'Arte_prornovendq' freqi;ieotJ ~ qopios.e roescarso intellett:o : stato dài '7· ai 14, anni, per l"uso _tro,rragie., Su i 57. anni, coinbatteildo appunto .uno di di {)il,i ·gro~solani, ' p'e-r Ja· stra tendenz~ lin,fati.c a e p_e r quei •tmbalzi· flogistici, s'4pplioaronb ·f·e-mignatte alle- freque1ni. _viciss'itudioi ;.itmosferichE\ a cui .s'~spo~ Fano e cotesl.'aP,plicazione fu susseguita .da gravdnneva, soggett<1 a cros_t~ ar:capo, a, pedignoni -all_e vqlte · fiammaziuue flemrnoiìosa ne[la · parte . superioì· '·ed ir)· · esulcerati, a ricDnenti tnm idezze ad'dòmioali. con ·tema dell:r ·cr>'scia. destr·a e ·delle vicinanze dell'ano, diarrea·: sfato poi ai :l4' anni ,. percqè pe.rcoss'9 _d a ries.ci,t~··alla supp,urazione ed alia 'i::a.ncrena .del tessuto una __ sassala n~lla regione ip'hcion.driaca destra, _s(Jg-', · celluloso di quella. rPgione. Tardò assai la _cicàtrice_ gettu -a flogos i s.ubacuta épat9,gastri:ci! I.~ quàle, scedella 'superstite br,éècia·, 'r.irqariend·o un ir'rigi<limerito a m;,ita con tre ·salass.i ma non vii>,ta, $i rese· conli_nu~ , ' tùtt~ .l'arto aèldom'inale corrisponden\e. Rammarginata 0
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la breccia ' rilornarooo le metrorr~gie, con il cessar.e delle quµli più tardi cessav1,rn eziandiò . le menstruaziooi ·, C(_)ttiparendo in loro .vece uno scolo leucorroico. Si rinnovart.ino quindi spesso i r.imbalz~ irr"ita[iyi epato ~ gastrehterici e, riapertasi la cicatrice sti!la per tre anni èbiusa , ne rìsullò uoa fis_tola r,ell_a r~gipne superiore ecì in.terna della coscfa destra per cui riparò ali.a Clinica ai 9 di miiggio 1845. . · Con un minuto es1rme si riscontrò ona le.ola angio·cardite complicata a cronica irritazione gl}strenterica, cesgata ogni lesione dal lato dell'epate, Si riscontrò pur · nna ,fist-ola nella test.è detta-sec;!e , di cui il con· doqo della fongqezza di due pollici circa si dirigeva verso l'ano, senza denudar o perforare l'intestir.10: C'on il dito uefl'ùno ,inti·odotto:tocca.vasi sana la faccia i.riJcni~ del' Retto e non 11èr"cepivasi neppur in distailZa ll~pice dello specillo iotrodollò nel ~on.dotto fistoloso. Fu facile ve.dere qhe le freque.nti ~netrorragie, il primo -ascesso, l'attua le fistola e Ja léucoi:r~a N'(lO altrettante. espFessiorii in pai'ie critiche ed in .p~,:~e_simo,matiche del ct!f)(> rd illveterato lavoJÌO tfogisticò . del ventre, . che l':1ttenuaro:n9- sempre, ne f\·e~aroilo l'impeto, ma . .non l,1 spensero mai. Fu ancora facile vedere çhe co: testa fistola 1ion aveva alcnna relazione con il Retto e èiie petciò,se, vinta la subinfiarnmazione 11n_gio·caidioga$trenterica che richiedeva le pr-ime c11re no.o ·ue fosse ga,ar1ta ,. avrebbe p-iµ .t~rdi dovuto spacèarsi con una prnUca benn diversa dl;l quelh.1 .coiJ cai s'operauo le 'fistole dell'a·rrn aventi 'relazione diretta od i_ndiretta ccrn il Jfetto. Con :li salassi gene\·ali , con la dieta Ctinvenevo(e : COO il riposo e Con ('US() interni) pro, tratto per 40 giorni dell'estratt:n idralcoolico d'aconito ad alte dosi e del soi.roppo di digitale s'o~tenoe !a guarigione della Jlogosi deìle vie di-gerenti e 'del sistema· irrigatòrio rosso e s'oltennè 1:iure la goarigiorie dell'a tìs-lola , tutto·cbè_nou ad alcuu altri> ml.'zzo locale· si'asi avuto ricorso, -fovrçhè ad u_n'guenli ·e catap.lasm~i mòllitivi (.Sto:ria scritta_.da ·uu .ingegnosissimo Alliev.u il Sig, Dòtt. Gi~seppe Dab~a,.,zo)._ , Oss. 5°1:· Il Medico ·F , ... : 1,1nni 50 : naM da padt'e emònoidari<i e da madre a cui era stata ai 25 anni , lèvafa una mamma· scirrosa e più tardi .morta d'affe, ,>,iQn-e ç:mMtosa: tempera.mento veoosç·linfot.ico:·ahito pelto,ral~: costit.aziooe metfrocre :· stato .. pell'infanzia .t.cfoco da <1ttalmitige ·neH'occhio·· sinisu·u cbe pbcb maoùò noo l'a·G,cecasse: aff:e1.~o ai 15 anni a·at-im!>rl'Oiçli. cieche · cbe piò ·noò isconiparvero e aa,i 15 ai 20 a-nni dç1 'af· thiòù~· reumalicbe e da brònchitidi di lung.o ·corso: g_ià · fine, dall'infon liU tormentato da difficoltà di digerire !a -quale c1iebbe·· dopo ·1a pubeUà con la. giqnta di pajpit_azioni,, di slilichep,a , di ricorrenù_targenze .di veotr~ , ,d 1epa'tal_gi~, di ga!-tralgic ,· d' ipocoudriasi e _coruiumento r,iel volu.me delle· eOl!llTOi_~l i le q1,1ali si Tendeva110 .di volta iri voli.a dolorose e finenti: aumento : di tnUi questi incomnrii dopò che fu dai f8 :;i '19 an oi tre v.olle contaminalo da malal.lie veoeree ·locali, ulcere, bubbo11i , hlennorragii;; urchiti, st:a~e iocQ~ : piutarnente curate con r-imedii mercu,,ìali: comparsa nel ·mese ' di novembre ' 1.S44, trentesimi) della. sua età,,d'ulcen1zio~1i veòeree all'~no per .c.ui defecazione- io u_n n:iodo incomportal)i.le dolorosa ; spasmo. dell'ano, turgeoza fl'ogistica delle emorroidi , dftfosione delbl loro, .fl~)gosi al tess1JtO cellu\i,so . ùi!costante. 1 ulcèi·a zione .del R.ett.9 e fistola iucornpiuta .est~rna irì pri iua e poi c<1mpiu1n. Fu allora cioè al i 0 él'aprile i845 1
ch'eDtrò neHa Clinica in- uno d~i letti dei pensionari. Balzò subito agli ()(~chi la {WO favo1·evole Cuhformazione del suo pel.to ed jl suo _abit.o epato,venoso ad dominale/ rnoveu,te da dis1;msiz'irl11e gentil iiia ed aggnrvato :daJl:e -ripetute ma'laltie veo~ree e dal_.mercurio mal Uiiafo : balzò pur ~gli occhi cbe la 6stola moveva <la infìummazione delle émprroidi a cui .avevano ser vito d'esca Je. uloeràtiooi celtiche, ~11 le qnali ~· vedevan .ancor alcµne piccole,:èscrosèenze d'apparenza cre stata, ~i'auo 'visibili tre, fori fistolosi nel l,.tto :sinrstro del. perJneo ,' uno .a .lato qel · coccige, il ·seeondo:su il . _pianu della parte .p.o_sterfore del!'an.o e_d il ·terzo su il pianq_ della .SU1i parte media, tutti e.-tre distanti .. otto linee ci.rea _qa ,juest'ape.rtura , tutti e tre fra sè comunicanti ed ·il si;iperio_1,e' comunicante per un 'condotto flessUO$Ù ·COI) il ReJ,to ·s·opra i Stl'n i sfinteri: Usc·ivùu'e una grande. qua11t1t~ di murcia fotèpte ~d icù:ros.a, La in,dical,i9ne 'e.rn çontçnuta in qyesti dne cnoµ~it.i : c·o·r regger il. vizio -!$ifililico e poi ·op~rare la fist1!la q.i cui in nn tanfo. ayvil,uppam·erìt? di c·ose_la guarigione uon .si. prevedeva cei'ta. Le vie digerenti· di cui gli abbnndaòti capilill.i.ri \'enosi er·ano co.mparteci,pi"d.ell'abitu:ile irrita_zione epato-venosa addomina.\e, oqu poModo 1:ollerare rimedi i me1•curiali attivi, s:ebbe ricorso ·alla pol_yere, del. _Pi~f!Ck pel' uso int~rno ed all'applicazione. d.ell'u11goento meréuriale iritorn'o alle giuntilre : si recisero -le. piccole escrescenz.e déi diritol'Oi dekario e poi, medicai.~ coi1 ui1gnenti mercuriali, più non ric·om. . parvertì, f!opo 20 giorrii ,di qu.esta cura si tagliò la !istola ne( modo solito, La s.oluzi{>Oe di--continuità si . ripara.va ..con molta lentezza: 1}1entre con lf>ccafnenti di nitralo J'a-rgento e medicazioni con decozione di foglie__ µi noce, si stava spioge'.1dola aq una pìù,.rapida riparazione, ,accadde che l'pjiernto-, rimasto iu1prudentemente scoperLO nel suo letto, abbia ri.ltwato una grave pleu1·0-p-ò.lmnnitid~ iJestr,.a con ·i_nteus1ssirna t'fo . zi<.me cardio vasale cbe domandò. ùl.to salassi generali e:d un9 Joç~le per ,essere vinta: volgendo questa ai suo -fine si mariifest.arono· febbri in(ennittenti con tosse se:cca nell'àccesso; dulor-i vagbi 'nel petto-e dia1 l'ea ·, che i:·pceparuti di ·c hina dileguarorio. In questi frangenti minacciosi all'ammalato , la k>calilà, tutto· chè. :ncornpiot1,uneote medìcata, riescì all~ guµrigione, s~perst!te .lioa sola bri_gva oell1l ·Parte alla della ·fis'tola . Nuo t1pr.e,na co1walescente, l'amru~laJo rimpatriò. e. conviene dire che quella briglia non .gli al)bia,,recali ulteriori- d~s.turbi', gfacchè nel casò c611tra1,io èe gli a·vrebbe_annunziati per lell,er'a sicèofrie a·ve~a,.prdmesso (Storia scriUa d·al Sig. ·.Oott. Uberto Bosi,o), · 1•
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' (Continua)
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llEliAZIONE DELU~ CON.F'l(B.ENZE SèlENIJFlCHE · (iJ!ese
qi set/ernbre . .~ a e 2.~ To1·11ata).
Sc1A~1inmì. Letio 'ed approvaio il proèesso verbale dell'antecedente Seduta cvn aloune modìficazi!)ni pr9.poste-dal'nott. 8çlavera~i·, HSig, Ba!·overo l!'.armaèisla Mili lal'e'fa rapporto sull'an·alisi d.el calcolo cli qui ·si l~qne disco.rso oell'oltiroa Cònferenza (ved ... il n° 12 det Giornale) . .Q'.ues!ò cakolo , egli, dice, pesava due gramme, era,diforma i~·rògolarissima ,·di colore brl)nO-rQ_S· siccio e:screziat.o "èi bianco; sp~zzàfq , si.stµccò'Ia prima superficie fatta di sottfli strati: il nocciolo ricavato era del medesimo CO· Jo1,e·b1;uno è di superfici-e rassomig.\i~nle al frutto del ~el;.o; per enlrò al n,iede.simo e1:iivi, ~-n· nucle~ di coloi!e bianco , liscio , disposto fo.tèrformeole a,strati concenti·id è munito d'un punto
- .107 uero ce~trale. DaWanalisi istituita risaltò èb.e ~H strali esterni _ f intoppo nel petco"rrer· il pia'no inferiore d.e 'la narièe, ricon'o bbe eranoeomposli d'ossalato e di fosfato d,i cale~ con tr~cce ·~1 sau- . ,cb'il polipo non aveva aderenze foferionnente -e cbe 1a r-a'dice sua non potèva averé più d'olio cenlim.etri d i circonferènta. Ne.l gue; cb'ìl notcfalo si componeva d'~ssalal?.. dt· caJce e cb ~I n_ueleo era intierarneote _formato da-acido ~r1c~-. D~po _quest esp.omedesimo moQo s'accertò di guelfo ·ch'aveva· già pre'sunto cioe sizioue il Doli. Sclavet·aoi éntra in al~aoe sp1 ~gabz1on1 sul cal co 1o 'che quella radice era llbbal'bicata alJa· mucosa clellà facèia 'infe. t' ne e su i ca\l}o\l io .renere.Peosa eg1l 'è e'queslo èa1CO1o. riore del JH\sàle ,(!estro presso alla sua· unione con le cartilagini JU ques 10 · ~ dd~ li' UTetnte · · t1Icn~.or. d el naso. L· a ualora· ue I po1·1po, l,a _'sede de. ·1·-~uo peduncolo e .l'ofosse di recente formazione,"'perchè ~rnn .. ·ca m·•nca·'~u 1· soo-ni fisici C raziona1I e 11a pt:ese.n.ia. c:1-,au, pinioBc del chiarissièno Prof. ·commend·. Riberi cbè si può semralg1 . ~ , ·c':"~a. e p"er.cbè l'urefrite si diffuse alla vescica ,. al- ·- · -pre_liberare la metà a·oteriore delle cavità nasali ò~i polipi coo 1 ca 1o mv,» , destro. crede perc10 . . eb. e 1,.m fi amrnaz1one · . e · ' cotere ed al "rene a Itr1· mezzi che la legatura•, deciser il Dott. Sclaverani ad usare I are · · 1e e~on.~r~o t · d e11'orgà-~•z·· Io s t rappamen!o, scb b en I. I Co Ileg.a suo e d amico. Dotl. Denina l'alterazione organica det p~ù esse.ozia zaziQne possaasi considernre ~a.alt sol~ cagr_oD1 t\ell~.tor maz1~ue . fosse di contrario a,•vjso e :giudicasse ric.9~rer alla legatura con di questo calcolo. Il nucleo d acido umo, prosj!gue Il Do!!· ~eia- ' 11!1 filo metalfièò gra~atameate allorHglfato e dò per timore dell'emorragia e per la facilità d·' ottenere la.èaduta 'e la divisione veraai, pr,ova la ~dmi~iva.~o_a sed,e_ ·nel ·,ren~ essìmd'upive,rs~le opinione ch'io tale .viscera_ s1 for~m<> qu,1S1_~e~pr~ 1 ~~lc9h a ·della 1:adicc. Per la cattiyà qu~fiià delle pin~e, per la degerreranocciolo d'acid(l urico. )I s1to '.a cm l'amma_lalo -r1feriva Jldoloce zione lardacea del polipo ulcorato ·; ,1ueslo si dov+ùtc es!rarre e la cessazione sullitanea d_el medesimo ei'an _indi iii è erti Ilei a pezzi quando pel' l;i narjce anteriore;qnanùo per la po;,teriore. punto di pa~leuza del èalcolo e dell_a recente so,a.p,reséuza in ve· ··vopr. r:1,done fu t:ompi,ota· e non fu accompagnat<,1, u·è seguila da -.a~cu i:i accidenti!. I vari i pe1n.i/ li poiipo estratto uniti assieipe:.gli scica. li catarro di quésta·viscera'il' quà'Ì.e cessò ~ubito·dopo l'estraziooe del ct1lcolo spiegano la dc.rosizione dell'ossalato e del· dayano la forma piriforr11e allungaia; il suo tessuto era lardaceo fosfato di calce cbe vi si 1·invennero. La fol'O)a it:regolcire bernoé:in alcu;ii punti, mucoso in .~Itri; la. sua ra_clice però pareva sul colata ed a spigoli, continua il Ootl. Sclave1:aai·, tìoa è- pt·o_pria )']unto di fo rsifibririos·a. · · dei calcoli vescicali e dei calcoli d'anliéa formaziòne-, essell'do 'll ni\tt. ,Denit111.,, ~hiafl'.}.ala l:;i parola, risponde che s'egli avev.a qàesti sémpre di forma iri:egotaùrrente ':rotonda ~ obì'uoga ed a consigliato il fi!o uielallico si è perchè essendo picçolissimo il sli.pedìcie piana; fo1·ma che acquistano-per i movimenti che ripeduncolo, egli credeva eh~ con la legatura si sarebbe potalo facilmente eslrar tl'polipo sen:r,a ridarlo a· p.ezzL, pcr1;hè l'emorcevono in vescica e per la c<,nlioua deposizione di terrè e sali calcarei. . · . ragia era fortemente a temersi e che se fu ficve ciò dehlì:esi alla Il Presidente pread'1n seg,uilo la_paròla. per lament-are.I'i_nsuf·degenf'.raz ione del pori po. ficieoza dello suedale cioè il difetto µel med:~simo di camere p-er · Ìl. PresideQte fa notare ch'i polipi di cui la strappatura fa teniere l'emo.rragia son i polipi carnosi; pi\Ì ch'i vescicolarr, come malalti.e gravi o cònlagioseJ per maniaci e pllr aro11iah1.ti •in osebbe a v_edere nèlla Clinic'a del Prof. Scarpa in 'nn _caso di due servazionc. Passa irl seguilo in rivista gli, ammalati gravi che altoalmènle trovans1 ailò Spedale io nuro-el'O di tre di cui uno tocco polipi carnosi che s.tn1ppati 1Josero 1.'amwalalo in ponto d_i ·i:norie p~r i'emon:aq,ia._Il ri)edesirno P rosiç.lente j >rima di d1iuilere la da endoèardile e due da polmonite, in uaò già pa:;sata ad ·esito; nell'altro pieaau:iente i·isolla, Dice iaolfre' d'no g1·ave cas(l tlì. Seduta rivolge pa1'ole a'encomio perj l lo.aèvole -modo con ci;ii febbre ti-!'òidea, ora però in \!ia di illigiiora!llento. llit·on:Jà ptli gli UHlziali Sa;1itarii .ill'!la .G·uarnigioo,>, altcndèvan al Idro se,r- , un'op!;!razione 'di polipo folla <lai ·Dcftt°..Sclaverani. Ii pohno ·nit'.liizio i1rnt1n1,i al Consi;sìio di Leva pçr gl'Inscritti, al pu_nlo· che sale èra in parLç vi;scicofare.ed io pi\rte deg,~oerato e non p~tel'Autorità aveva de,igfHlli alcuni fra i inedesimi onde pér q uestò :,i
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;:~i;i~:rJ:;b~~tcte/~:~~~:~o;~r:1_:~~!~;~~:!~.d;\.~~~:: og;\e~ ~t('. :.:i~::::i:i~i~:a 1!r~:i:s~\~a- Scrl ofo , la letlgr:a . r9.la pe1· rammentare priro.a di tu \tÒ al Presidente essenti .p ura 1. d e'I suo Rendico·nt..1 delle malallie ·state cu1;aie .Jlle Terme d' Aix. fra i gra vi da consi,lèÌ'ar un \lmmalalo c)ella Sezi.one Chirurgica CAGLiAUI. Nell a .prima ';l'ornata il Dolt i\Iah<ezzi lègge · un'a, - onc caocrenoso _com-pHcalo èon ga~trenlerile. Questo Sloi:ia Ai lussazi~ne ·(tn(ero -,~upcriore del radio la quale non è tocco òa J:rnD ammaiato,' e_gl(dice, d' iafélicis,;i,na coslitazjoae;-coo· uua s&nità · fuorché la ret(ificniò:n e d'altra Storia giii_lelta neìla 1• Torriaia del mes·e rli' gennaio del· corrnote_anno, .cot1. la denom(naziùne di infievoma cltt ·una_ \èn_la br-oncbite., cn.temperam~uto eP3iµente mente liofa\ic;\) olfiliva sui p.rincipi'O -un .grad·o intenso d•i febbre; lussazione radio-o-meiio-carpea si-m-u,ltàr.èa. ' Aper't.1s1 la djsctrsma in ,•isl,i deìle enunciate ci1'ooslaoze non s' azzardava jL metod'O siorie in propqsito, il Do-tt. J\Ialvezzi· es pone come p_e r la 9iscos anUtlogisticò, a cui però do.vettesi avern dco.rso per mezzo · di sionc ch'e,bbe .laogo in cl.ella Tornala del i '' di gennaio (lsscnd.òs.i persuaso ti·altars1 vei:aI11!!nte in quel casq <li lussa; io.ne entm·o, quattro sottrazioni sànguigri_e,-all'Orq.uand o la fopbre.più r,ag)iarda, l'ulcera caacrer!-Os~;_dQ\enle; crrcol)data _da areolà infiamma ·superiore ·del 1'aàìo e rion di iu.sicizionl rddio.-omel'o-càrpeà sic tol'ia, i d9Iorì di ventre, la :diarrea,~cc . , posero !:infermo a ri1millanea. avcwi e.recluto suo dovere proceder ad una n'uova' compil~zjon:e· fle.lii\.Storh; di silfallu çus.o allp ·scopò _d'em(}ti.i:làf e_i•crscbio della vita. L-1 mer~ di guesti poc~t salassi e·delle hevande l'Ol'é dia((nostico iu cui era incorso. Rimanendo· tutta via ancora snbacide e gommo?e l'ami:r1alarò 'lrovasi in vja di migilioramèàto, Il Doti. Sclaverµni·protiltii quindi della pauola per espor al- I rlobb:a ia giustezzit di.diagnosi neÌl'animo di molti Membri delcuue rifiessìoni sol polipo a cui accennava il Ptesiùenle. Le ca- I l' Arlu~ianza, que~ti preudçno_alla.lor -volta .ia pai·Òl.a p-e1: chiede1:e al Doti. l\Ialvezzi del tnòdo con cui inteod\lv~1 d_al·e spiigazione di gioui, .egli dice, for.ono le reomatizza,uti· comopf é i•abitualc rizza. Il polipo era vescicolare; co'.perto da una so'ttilìssimà mem:. ·molle circosl,lnze relative a costffatto caso <li Jussazione. 'I'ra i hrana, !tacciato d-a v,1si rossigni;molle, c.edevolé; modelh1lu ·aila m~clesimi prbndon in seoso·opposlo là parola il Med. Divis. ed capacil'à dellé fau.::i' posteriori. E.ra emiftenlernenti_rigrome'l.r-ic<>; .I il l)o\t. Bot!inii, svolgoodo cìàscbeduno la propr ia opinione con' cos~chè se nei tempi sec9hi or!l,:_vjsibile dietro i pilastri ed il veJo I molla d-oltriii;i eri àssènnale.zza,di_gi\.ìdiiio. '. .· ~en~ulo, _nei gioròj umidi s'fn,Curghi.iva __e cad~va sJpo 9uasJ s·u ~ella 2a -T9r\1'ata il Dntt. Botti'no inlrattie·no l'À~lunaaza tori la1 ep1~loll1de molestand~ cosi la rèsp1raz·1one; s,ato_mo,queslo che lellura ct'.uu sùo_:~c1:ilto iotot~~ ~Ile l'ebbrLpefrìicios~. · avrebb,è per sè solo ba.stato a fare diagno'sticare la halura. del pulip-0. l\laìgr~do la c.i ttivaJjnali.t'à degli ,opporluni slrnm~J1 ti'clie i erano11e!l0Spedà le, il ·Dòtt. Scl~vernni s(ilecise ' ai.t .opei'a!'e questo cpoliP,,Oche g,ià passava alla degene,niooe ·Jardacéa .. La · forllla tondeggiante, U.sci<\.O-Piriforme 'ç .l'espionri.ien_!) con-Ìl dito· I gli avevano 'data la certezia della sua unit.à, Vo_iendo co.noscere 'l SF.RYJ'l.10 SAN!TA!UO -MtL!TA;E,~E~ TllMiiD~sLLE FAZ!ON'. CA~fla grossevtri del peduncolo :Pèrvenne· a ;ciò P,rendendo ti'o•ansa PA1'11 TeNU'flèSl NELLE \'ASTE PIANURE DEI' .DlN!I'.ORNl . . Jl ALÈS \ di filo che notò con sette uanli di divisio.ne ailn distanza di cin, SANDRiA . que oenliroe!ri;': .m~diaQ,leJa ~onda di Belloc:n~ fece passat: Ul)O estremo per Ii narice anteriore. nell.r bocqa :. p~~s-a(o quind'il filo ' Il Medico })ivis.iouale dell-Ò'Sped~Ìe I)1ilitare_d'Ale~Sl\Hdietrp· la bo_cca l!a il l)OJ'i_po e là:v~lla,deUà vfarrnge,'cèreò c!strardria I Sig.,-P1;~f. Cortese, i'µcar icato quale fu per- Disposinelo per mezzo de ll-a sonda dalle. nal'ici anteriori; tÌ'aèndo poì lè zione l\li.nìsterial'e: d_ella Stipcem~ Dìr.e7,ione ~el Servizio due eslrerni.tiuiuoite all'innanzi: l'ansa noa avend'im;on \rato 1·
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vuli, di regolar il .turuo delle spedi-zioni e tener il carìca-Sanitario nel tempo de\le mentovale l~azioni Campali, dopò mento degl i oggetli delle Ambulanie. 1 tre Medici furono: avf'r in un suo Jlapporlo al Consiglio Superiore Mililaré per la. ' I" Uivis.ioiie il Dotl. 'Bar. De Beaufort ; per la 2• il di Sanità acr.ennàlo ai co!)certi da lui presi con il Capo dello Stato·Maggiore per il migliore modo Ji provveder a _ Doli. AlciaLi; 1.i'er la 3a.il Dott. Galleàno. I coiivogl(che si trasf etivao in Alessandria'conducevano ' siffatto ser-yizio ed alla distribuzione· del Personale Sanitalvolla' in n'lezzo ad un certo nullie~o d'amn)alali veri ' tario nelle. varie Sezio11.i MedCco-Chirnrgiche tanto dello taluno 'allres·1 non affetto che da stanchezza o ·da lesioni Spedale Pri1Ìcìpa!c quanto dell·o Spedà1e Suceursale· di lcggiore. Si crede_(le <5ppo-rtuno co-nsig)iare che, ove lo pe~San La Chiara in Alessandria, prendend'a parlare del im-mèllevano le località> fosse assegnal'a ur(à caìnèra di rimero, del movimento· degJLa'mroa\ali . ncc., riferisce quanto poso a modo d'Infermeria temporaria.-e ci'ò indipenden segue : temenLe_da un (Ìicéol,o numero di-letti che la Commissione « La· massima presa -<l'1nvi~r in Asti specialmente i vedi Guerra con provvido consie;lio avevafal'ti appr'estàre nei nerei e gli scab9iosi, Mmé quelli clrn meno l'-offrivano per due accantonamenti pei casi .gravi ed impreveduti. Tutto . . te. aspeltalive e per il viaggio, non s'estendeva però allo allon,tanamento di quei ve!l'erei che già esistevano in cura ciò ~ viepµiù l'or~li"ne dato d.i. meltl\r in suss1steoza presso il •I 0° Reggimento i co11valescenli .(in cìtta_clella) valse il, tein questo Spedale e ch'erano già contabilizzati nei registri dell'Ufficio. Laonde J sorve.gnenti non formàndo uu nuiriero· Mre sgbmlfro lo Spcdale -ed a scemare le spediziòni di g~ossi conv'og li ad Asti ·e Torino. · tanto gra1HI(• da scaricare tullo c_iò ch'era esuber,rntr. alla • « La Direiione de llo Spèd.ale d'Asti avè ndo significato il capacilà dellcrSpedaie medesiroo;·s1 è dovuto tino dRi primi giorni raffonarli con ammalati d'ail_ra specie_, scegliendo ' bisogno cl'aumenl~ di Persouale M;,dico, bisògno <la me pi:eveclirt9., venne colà spedilo il hott. Amelis Med. di Datt. a preferenza i più apparentemente leggieri. _ dell"S0 ·Regg., scegliendo lo dalla Brigata Cuneo, s) per<}hè <e Impercioccbè la cap!1,çità dello ~pedale ·Divisionarib compresa la Succuts;ile. di Saola Chiara era di soli 400 essa era al ,compleloj di 'Personale e si perchè'·essa doveva lell\, npn essendosi potuto allestir il ·Qaarlieie del Geniu poco dopo prendere stanza in Aless~ndria ov·il detto Doilore con soll~citudioe la poteva raggiungere. a Porta Savona, proposto a tale scopo, stan techè il Commissarialo di Guerra non aveva l~lli da fornire_. Dei 'delli « Durant_e le F'azioni. Campali ir Corpo Sanil~rio s'eguitò regolarmente i rispelliy~Corpi 1\1ilitari. La 2,a Divfsione , 400 se ne deve sottrar una do:zzin,a, stant.echè le pr.ovvipercbè a,veva stanza in .Alessandria e rientrava ogni sera, sioni venule da Acqui non baslai·on a.completare quel -numero _: ondechè si è. dovulo . prevalersi dei malerazzi degli no.n e.bb~ mestieri che d.'un Medico di Batl. p·èr Reggimento lnferm~eri per approssimarvisi quanto più era p~ssibile. fra,'cui al .Doti. T.issoHveniva affid_a-la l'Amlrµlanza muoit,t Oltr'a' questa piccola sottrazione devesi aggiungerg_ quella der necessario corredo. Soitant.o nei giqrQi 4 4 e ·I o quancl,1 di •1,0 lelli destinali ad accogliere gl'Inscri,lt.i ili Leva manessa pernol~ò .so\lo Tortona venn_e rafforzala di tre altri . dati in osservazione ed altri ~ o per gli ammalali che asseMediçi ( i D'oLtori :!\ICi~li, Dup,onl e K,alb) , uno dei qu~li gnati. allo Spèdale d'Asti , dovevanQ sostener- un tenni ne di assunse il ca.rallere di Capo d~I Servizio Divisionale. Il a-speti.azio.ne e fors'arrche una nolta.ta in ,\_lessandrìa. Pèt c~llocame~to delle ilei.te Ambulanze esse.ndo sempre stato la quale la vera forza,attiva dello Sped;ile si ri~luceva a subord_inalo agli ordfni dello s·1a10 ·l\faggiorf:!; cor\ b scorta de\1<1- Commisseria· di Guerra, posi il l>ersonale. Sanitario circa 370 le.lti, con l'avvertenza di lasciarrie .semµre vuqlo qualcheduno pet i bisogni improvvisi di casi straordinari. SOllQ -gli orçliqi d.irelti di quelle Autorità. "Qa quanto mi consta, anche di e.lro ispezio.ni fatte da me niedesim,o, esso Queste partico1at ìtà servon a giuslificare le spedizioni falle ad Asti' e Torino , le quali malgrado gli sfor·z dallì ·per lisi)rovò sempre al suo pos'tç. , mitarl1/ ·sooo giunte fio al giorrro 24 (ulli~o). a 2~·s indi.(< In tutte queste fazioni gµerresch~ le cose -procedettcnr con ta11la feJicilà ch:i .p.ochi é non grayi ca-si occorsi vidui-. si riducon ad un numero app~na·ri'Jnar;cpevole. '{)no so·Jo ~ Calcola11do _co'sì la forza massima da 370 a 380 amma.metila d'essere notalo ed. è il seguente. . lali-allivi (forza che_ si .è non soro raggiunta ma, superala), le:-sei sezion'i venivàh ad esser abbasla11za .equi libraLe qioè A« 1'0 ca·gn·a .Acbil.le, Cap-0rale del 9° Regg. , m<>Ù sul di circa 65" ammalai-i èiascuna., nel lorò massim'o:, ·c·on un Camp.o il 12 corrente durante la, Fazione_ch'ebbe luogo -presso la Fiscala; la causà del·Ja .morti~ fu una gravissima per~otÌale equabilmenle distrib_ui ~O- li.o la Si(1Cera.çompiaCellza d'assicu'rarla çh' in tulti,_quesli giorni di straordinario _coùgestione polmo11are che portò soll'oéazione ·é che ptiò credersi: prepar ata. da uno stato ·li1ia·co dell'ao_rtà e delle mo.vimenfo non è_sùcc,eduto il più liev·e, incbnvenienle e'che mediante l'intelligenza ed attività del Corpo Sanitario non sue valv.ule. e.bbero luogfi nè eonfusioni, nè rila1'di,..oé mancanze, quasi «· µli altri furon i seguenti: , _tome se ·10 Spe_dale fosse 'pelle sue condizioni ordi11arie. cc 2;° Favare\ Anto.nio, Soldato dei Cayalleggìeri d'Aosta, « La spedizion·e delle Ambulanze .delermi11atiufailo Stato · c_adde da cav.allo, in, un a-' car'ica fa(t~· dal suo Reggim~nlo la Maggiore ad uu' ora costante, ·s'operava .tuua~ia con dimallìna del ·12 e s·i fratturò la clavicola sinisfra ai due terzi verso ordinamento· daJla 1a Divisione- acquactierata ~ Frnester~i. L~ frartur~ ·era seqi:plic~ ~ ·l'amru~l;lo soccorso garoJo· e BoS'co , di quello eh~ dalla 3• cb'e av~v~ stanza a so.llecitamente si .trova t_uttoù allo· Sp~d?-1~. ìn co-rsb di Castel Cetio·io ·e Piefra.:Marazzi. fmperèiocchè..il Ll!rno-dei" guarigione; Medici che le ·accompagnavano npn era . regolare e con <'.- 3~ Pro1~0 Gtu~eppe , Bersagliere, ri~ase ferito nella Fazione del H dallo ·stoppino d'un _fucile :vicino e riporto forme fra loro. Fu quin'di, dietro: prop:osl'a fallane al Si-0 gnore Capo dello S!ato Maggiore Genér_;ile, destinato per un'abrasioue superficiale larga com~ uno scud.Q al - lato. ciascheduna Divisi orie a Capo di servizio un-Me.dico anziano · esternò dèll'~mero deslto·. 'l,à ferita è .i11 corso di -cura e · ~ cui venne affidato l'incarico di Lrasm:ettere gli ordini riceprossi'llla:·a cicatrice ; (<
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·Formo/a del buti:rr_o m~_dicinale. §t1cceda11e? de}l:olio di (e« 4,0 Laurent Giovanni, Cannòniere si fece irna leggiera .gato di merluzzo.. Nei casi 1n <'.m non e tolleralo I ohò dì fescottatura alla mano destra per aceensione improvvisa della gato di merluz~o, trousseail usa il seguente balsamo mepolvere. F\1 però· in grado si -lieve c,he bene pr.eslo rientrò dicinale: bulirro fosc.o 1.2,i:; gnunme; ioduro di pola~sio, 0,5; in Servi~io. Quest'accidente ebbe .11.10,go lo stesso giorno 1.7 · balsamo· (bromuro} di potassa:, io ce_ntigramme; cloruro dì alla mattina; • · . sodio, 2 OMligramrne. Quesli rimedii insiein~ mescolali si <dY' Ba\lartFr~ncesco, Solrlal~ dei Cavallegg1eri Novara, amministrai) all'fofernw spalmandone alcune solli li fette di cadde in Valeo1,à i) giorno 19 mentr.e facev,a uoa cari,ca·e pane che l'ammalato mangia i.n dose. co11yeniente_. si slogò iÌ br?-CCÌO si~i$lro. Venne riposlà subilo la lussa· (Joiw1i. dés ComuL'iss. )féd.) zione d.al Dolt. Tissol ed ora de.c?mbe nello· Spedale · per completare la cura.· · · · · · · .. Fonnol~ 11er le polvf!ri di Sedlitz. $ i mischi.ano due parli <e Rispetto alle malatlie eh~ predom_ inaron a quesl'eppca di bitartrato di sòda. con una _òi bicarbonato di soda. Queson a notar;ìi.in primo,1u·ogo,l~ sinoche réumalich<~ con desti due sali si consen•j:uio perfeltameule insieme mescolati cisa gastrica ..complieazioue. ·_Alcuné di q,ueste. p.assaron o· in··una med_esima ~aflolina, pro',(iucouo subilo effervescenza mostra11ono passare a febbri tìfoidee, io pochi" casi as_sai 11,llotchè vi s'aggiunge acqua· e di_stiensano c~sì ùàll'uso pericolosarn~ntè rn_clinàle' a tri~to · fin"e. Dopo, le sinoche -'. ordinario dei due~pacchetli. -(Jn1Ìrn. de P.har'l'l_l. d' Anve1·s). vengon in fre'que11ia 1; inlermillenti ; tndi le diarree ·e le bronchiti Fra le malallie chirlirgiche s'cb.bqro leggiere lé_. • sioni lr.au'roaliche accidentali o falle da.calci 'di eavaiìi, due I ferj.te alla testa, non rr~avi, \i, seguilo -a- ~issa: e ·11.el rilslo CORRISPONDENZA.. malallie aff~Uo comuni/ Su la qualità e· quanti là delle affe-; ZÌOOÌ veneree llOll p0SSO offrire ragg·uagli esatti, essendosi ,_ q~asi lulle ivvtale allà'-volla d' À_sli. 1> • Avendo scorte a\·cune inesattezze nella Relazione in· A questa Relazione il l\Ied. Di vis. Prof Cortese fa te.nere · torno al Ser1,izio Sa·1datjo al Campo d'Istruzione- nelle_pia~ dietro u11 Quadro del movimenlio giornaliero d,ello Sp-eélale nitre d'A/essiin~ria dél Dou. ·Bar. ))e Beauforl, sfata ·pubdura.nte le Esercila°zio\1i aulurìnali cioè dai,7 ai ig, di setblicata nel r1° 43 del Giornale di bledici·na MiJitate, le quali tembre, dal quale Quadro éhe, pl'l.r- là. · rislr-eltezta .de I polrebbero giustamente produrre sfavorevol impressione ~-iornale pon possiamo pu-bblicare , ri su.lta che la lolalilà sul rnodo con cui compi"vasi 'i\Servjzio Sanitario nel Ré~degli amm.alati entrati nello Spedale d'Alessandria am_ ginJ,,nlo a GUi ho \'ono re d,.apparlenere, mi rivolgo; Sig. Dimontò ~ ·1,0~6 1 èifra ··gu'esta'-cl1e,· divi sa per l'.approssimarettore, alla g,·ntilezza della S. V. lii: ~erchè si compiaccia tiv-o nqmero di ·u,;ooo uomini i quali costitµ,ivauo !a forìa dare luogo alla séguej1te rettificazione. riunita dei -varii Corpi intervenuti alle Fazioni, darebbe per Lamentati a ragione alcuni inco1iv"e11ienti relalivi àl ser~ risultamenlo il 7 pe'r 100. . · Risu·tta pariménte da siffallo Quadro che l'enlréita gior- · vizio delle Ambulanze, .il Dottore De Beaufort accénnando come nella prima Fazione un Soldato di Cavalleria cadeE-se naliera degli 1,1mmalati nel-dello Spedal~ subi var.ìe grada0 a terra in u1fa caricii e rilevasse la frinuia dalla clavicola, zioni numeriche le.quali sono rappsesenlale dal t;i ,i o (miasseri~ce ché per mancanza d'Ambulànza il fm'ito qovetÌe n·imnm) é 1fa\ 11~ 6'4 (maxinmm)·~ che la forza giornaliera tr.asci1iarsi in traccia d-i svccorsò sino diet1·0 lci.-seconda lùièa degli ~ìnmalali riéllo Spedale, com presivi pure.gli Uffiziali della si1a J)ivisio;1e. , . variò parimente· <lai. ~58 ai·. 39ft.; che fin.alinènte furono 6 ,Confermand'appieno il fatto 'della caduta e della f'ratlura i casi di morte', dei quali uno .solo ( quellò ' del Caporale, è,mio debitQ alles~re-cbe· a1 ferilò non toccò dopo la caCagna) ha rselaziòne coi", le Fazio?i Campali. duta la triste sorte accenuata dal Doll. De B~auforl, giac~ -;:-': _......,_. -; ·--- - - c,hè il m_edesimo, ricevuti é\al Medico del prpprio Reggi- . menlo i primi soccorsi a podii pa~si dal silo della caduta,. . .. fu da guésti accoo:ipagnato alla Fi;cafa .(love I pralic,alagli RIVIST&.,. DEI GIORNALI _. . l'opp_9rluua mèdicazio.n~ ~ ~ala alla part:e una con,veniente· posizionè su v·o\anle IQllO ' -fu lasciato in casa}i'un gentilissimo Proprie.tario sin al ritorno, tiella Fa1,ione; e .ci_g per (Sun_ti del D.otf. l\fonm1). non esporre l' ammalato ai continui crolli àel carro d' Am·bula11za_; giunto pochi° ist·anli appena dop·oJo sgi.:aiìalo ac~ Vèl nitrò-tannito di inercm:io nel/~ medi~azione del/; iil--· cidente dall'~streJUa ali ·sinis.t ra, per m~zzo der qµal e fù ·cert siplitichè terziarie. l1 D.olt.. -,Verno.l. si serve 'della. sé-· poi t1·asportalo a11·0· Spedale nccomp_agnarovi dal DQlt. Paguenle -pomata : . · nizz.ardi che fu conlinuan~erile adçiell'o a) servizip .d-i qÙella _ leg~ò p~·~parat''O · . ·. -.· 3.0 gramme Amhulariza." tannino puro . · o id . · · Gradis.c a, ecè. nitratò a·cido di mer~urio . ·. . .. - ,t 2. gocce. i\'L . Il _Méd. di Regg. dei .C!fVCfll., d'Aosta Dol))andasi.se la miscela del m·eréurio con H tannino· Don. TEsTA. = d~venuto petenz.a chìmjca.co1i l'aggiunta ·d'·eccesso dlacid; nitrico pr•Jdùce su le par-li ammalale m1'influenza'modifi~ catrice, profonda, e se è_~usc,eltibi_le' di rige~erare qu1ste Nel n° ,1·3 d<f Giornale, p;ig. 99, Ìin-: 5a della 2• Parte,; in vece di settima leggi prima. . ·· , _ · supe~fi~1e da ~u.ng~-tem,po sol_topòsle all'azlone decoll!ponenle d .un p-r1no1p10 d1sorganizzatere. _ A pa'g. 102, col. ·la, se~t'ullima linea, in vece d'insolu- ! · -(Rev. Thér~R· du 1lfid-i ): ziot1~_leggi insolazfone.· ·
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srrA~_flS~rICO
QUADRO
DEL 1'10VI1'IENTO DEGLI AMMALATI
e delle malattie statecu~ate n~gli Spedali Divisionali e-Succùr~ali llilitari · ·-
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di 1.'erra e di' Harina nel me·~c di settembre 4 85 -
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GENERE DJ -MALATTIA
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Totale·dei Curati Totale dei Morii. .. . ~ortalità relàtiva, p. 010.
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JI Direlfore Doli, Cav. ARELLA, Med. Div. • ·. li Vice-Dì rettore risponsabile·nott. ,:tìlANTELLI;M, ~i .B.
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fRiporto 1295 "2451 2'111 3P/ 998 18.2 1~Ia~ìa, . . . . , . , 5·, J· 1 ,, 5 15 Jpoeondriasi.. • · ·· t' 1 'J • 1 , • '. Nostalgià ... ~-.. . t ·2 2 _,. 1 170 'l'etano ..._. .. -.~ • ,, ,, .• ,, 31 Epilessia . . .. , • 4 6 5 • 5 Ì ;;:; · Asma . : . . . . . . . . , . . . . . ,, - • • ~' • 2 o Paralisia in gen(ire .. : . . . . . . 8 8 i , l5 8 ~ < Amaurosi,Ambliopia a'maurotiea. 1 • 1 " • 78 ~ Emeralqpia .. , · . . . . . . . . . ·5 7 7 » .5 2 z Pl'osopalgia . . . . . • .. f 3 - 3 ,, ·1 • 47 ' 1Ischialgia ..... •. . . . . . , S: -9 7. 2 8 » Stenocardia . .· . · " " » • • 48 Neul'algi.e val'ie . . 27 43 54 » 16 35 Apoplessia . . . . . . ,, J • ,, 1 · 4. Asfissia .. .- . . . . .• . ·. » • • ,1 •
. . .1n gener_e . . • ' ·. rnt: 491 487 • Periodiche .1Perniciose. 2J 31 tS 3 Encefal'ile.- . ·•• 4 3 " 2 " ,; • Spinite ., Otite ·. . . .. . . . . IO 18 20 "· · !Reumatica.. to3 · 153 178 • Ottalmia Pur':1lenta • . '7 " 5 " Belhca . • . . ' 61 77 . 91 ,, 1 .: t ,, Blennorragica 'Bronchite . . . . . . ,· . 61 ,;;, 19 9 Plearite e Polmonite . 4'1 49 55 Q Cardite e Pericardite : .-5 ·s 9 • A'ngioite · 8 6 JO • 4 z Flebite . : : .' .' : : : .·. . • . • 1 • 1 • ., · e Aogio-leucite... : .' . .' 1 » " • :1 s Baroli te, Orecchioni . . I "/ 8 • " j Stomatite, Gengivite - · . .. . 8 15· 18 ·~ 5 I ; Angina . ._. : . . ., . •. 22 51 56 16 GEpasatt~,toe-entor1te · . ,. . .. . ., 9i6 1~~ l~~ : ~8 _ 8 1 ~- Splenite. . 2 5 4 » 3 Adenite. .. 35 · 32 42 • 25 R,eamatismo 36 103 109 " 30 Artrite .. . J'6 26 22 I 19 Cistite ., . 2 6 6 • 2 Uretrite. . . ,. . , 1 '1 ,_2 " 1 I9. Blennorragica . • . .- •. 7'1 M ,; 1 " 64 Orchite. ·.. ·. ' . . . . .. . . 29 23 25 • 27 ·Osteite . . . . . ·. . 1 "· • » 1 ·. Periostite. . • ., . . .. . t .. 1 2 » " Flemmone . .- . .. . . . ,. 13· 25 27 " 11 ,Pat~rèccio -. . . . . 2 16 lO • 8 Emormesi cère.brale W 24 24 " 10 Id. polmonate . . . . 4 2 3 • 3 JEmorragie 'in genere "· .1 · J » • ·E= Sanguigni. Pneomona_rragie . . 3 5 '6 I 1 p .. Ematemesi. . . . . . » » " • » ; !Diarrea.. .. ·. . . _ 43 B3 t4t • 25 ~ d'umori Dissenteria, . : : . 16 11 25· " 8 ·io. • secreti · Cholera morbo . . " " • • " · Dia.bete .. ·. . . . • • • " ,, Risipola. . . . ,. 15 16 .20 • 11 · ,, Vaiuòlo_... , .. . 3 l_ ·3.- ,, l ,... Scarlathna. .• . • • .? • • ~ 1Rosolia. . . , , I ,, ·1 • " ~ l\lo):bill"o . . ~ .. ' • " " " • ::.i Orticaria : I !! • 3 • ·, : Scabbia. 25 79 86. • 18 i::i Erpete .. . 15 24 · ,26 ·• 13 ., Pellagra . ,. " • • » , • • Tigna. __'.'. ~ -~ .. A riportare . • 1295 2451 21H 3"/ 998. I:;
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el ·Tisichezza polmoaale .
Scorbuto . : . . ..: . .
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Scirro o Cancro .. . Idrotoraée . . . . . _ '"' .! Ascite . .. ,, · Anasarca . . . . . . . . . /Vizi o:-gan,ici del ~uore . .Aneu11sme .. . . : . . . 1Ulcere. . . . . . . . , . . . i Fistòle . . . .
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Morbinon ,compresi-ne1q'!tadro". Totale gener_ale
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/J'or•jnQ 1853. - Pel~zza, Tifografia Suba\pinà, ' via Alfieri, n i4.
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ANNO Ili.
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N. !5.
( ai 7;di settembre ,t 853 )
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GIORNALE DI lllEDICINA MILITARE DEL CORPO SA:Nl'fARIO. DELllARIIA l'A SARDA) 1
Il
L'associazione non-si ·riceve che per uri 'anno è comincia coi t O d'agosto. Si pub.blica nei' Lunedì di ciascheduna seltimam1. IL prez,z6.d'associazione In Torino è di L. ·10. ln ·Provincia ed all'Estero, franco di posta L. 11. Si paga per semesll'i anticipati.
1° Dott. I'ECCO: Lezioni Cliniche del Prof. Commend. Rib~(i su gli ascessi, seni e fistole dell'ano: - 20-Rela7,ione delle Conf~renze Scientifiche. - 3° Igiene nav.ale.: Concorso per il premio STUDA.. - 4° Dott. llfOT'rINI: Rivista dei Giornali Scièolifici. - 5? Doti. BIMA tNecrologia. ·
SOMMARIO: ~
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,
PARTE "PRIMA LEZiONI ORALJ , DEL PROF. Cc>MMEND . A~ESSANDU.O BJBERJ,
lrac;iale dal Ì)ott
PECCO ,
l\fed. di Balt.
ASCESSI~ SBNf E FISTOLJi DEL_L'~O. (J) .Oss. 38. ·Gio . .Matteo B.. . . .. : Maggior~-nelle Ar-· °:1ate ~ ano i. 52: tqmperameoto sanguigno-bilioso sq~is1to: nato da parenti affetti da erpete e da emorroidi: abito epat:o-venoso :rddomi uale : soggetto dall'infanzia fio ai 2.3 anni a frequenti epistassi a cui nelìa pubertà s'aggiunses eruzioni· erpeliche nel volto: comparsa d'en:wrroidi _ei.eche a ~4 anni, le quali ~o i·26 si reseé.o flu enti .stilla.od~ sangue nei pri'rpi tempi tre, quattro o cinque· vcilte néll'anno in copia moderata e _ _per_ ·soli tre, , quallrn Q .çinque giorni, dòvechè con il progressc, .del tempo stillavano più di . dieci ò dodici volte nell'.;rnno in un moclo sqiodato e. lo stilli cidio durava dieci , dÒdici ed° anch·e .9ui.ndici giorni ; dolo·rosa tensione addomioale -, specialmente nella regione del fogat.o e della milza' , t igiçl,ézza ·çlelle estremit~ ', ~articolàrmeo te superiori, ce.fo !algia, ·verti gi.ni, ansia d1 r.esptrQ, quando le . emorroidi tarda van a dischiudersi : da\l'eth <l'anp1 48 w · poi sensb .di · tensione ai precord1i e. palpitazione ·nei giorni.precedenti · lei scolo emorroidale e, cupa cefalalgia dopo Jo scolo ch'era abb(>nd.aril.e: diffusione con il progresi,o ciel tempo dell'ern7:~pne erpetica_, in pririH1 ,circoscritla àl volto, a tut.t'il çòi:po, massimamente atle estremità superiori ed inforiori. Nel mese d'ottl)bre 1845 cin. quantèsimoprim' a~noo del!' an11nalato1 svauiron~ ·in -~eguito ~a,ll'~ssei:e stato seduto, per I.ungo tempo sdpra 11 ~nolo um!~O , le eruzioni erpetiche e,, prevfa dispepsia , g_rav~ ipòco!)driasi , disagio generale , i tumori emorfo1dalt .SÌ , rese.r infiarnmati e dolenti Ii }a lor ÌO. fiammaiionc diffusa al l.éssntn celluloso dell'ano oenerò un, tumore 'flernmonoso poco doÌénle al lafo de:ll'o di fjUès1.'apel'tura il qnate, dopo. clis_t~i'i rnoHitivi , l'empi~slro del V.ico e .la presa del purgan te_ del Le-Ruy, (1) Continuazione; ved. il n° 14.
scemò assai di volume e cessò 'di dolere per t-re- mesi, trascorsi i quali, per il soverchi.o esercizio della caccia, ritornò al primo ~olnme , suppurò e s'aperse da sè per çhiudersi e riaprirsi tre o quattro volte nel cor.so dell'anno e per rimaner in fioé permanentemente aperto in foniia di ~stola. 'In qu-esto stati) riparò egli alla Clinica Sll i primi giorni di gennaio 1846. L'aper.tura fistol osf! era al lato sinistro del coccjge , distante un pollice çlall'aho , di dove. s'a.lzava t>.J incontrava quasi ad aogolo cetto il rimanente · oonl1 · " il quale camminando paruflelo al Re;to, s'aprivu nel suo atrio o nella sua parte più larga, di guisa ch'il tramezzo dividente la cavità del Retto dàlla Jìstola era d'un'iosolita· spesseiz.a. Previa la dieta , il riposo ; un blando purgante e l'applicazione d'un vescicatorio ad un uo braccio, fa operato ai 25 del mese di gennaio in presenza della -Scuola second'il metodo di Desault. Si cominciò dallo spaccare la porzione esterna del condotto ehe d·al lato sinisu:o de.I coccige si pl'Olungava a lato dell'ao"o e poi si spaccò l'altra po(zione interna con 1a ..,uida della tenta sotcat;r e del conduttore in legno. risult.a~te ·· '·' ' ferita er:ù lellalungbeiz.a di due polficie mezzocirca e di P\ò d'un mezzo pollice di 'profòrrdità ed, malgrado di c10, delle numerose e voluminose emonoitli che vi avevano :s1~de e <lell'àotica abitudine alla flussion.e·del circolo entropelvico ,· l'ermirragia fu d.i poço m.on~eutò , ·e nel corso ~'un m.ese s'oli.enne una perfetta guarigione senz'ùccidente di sorta. L'o~erato •YiJdette d'allor in, poi sempre · perfetta sariità ;. I~ emirroìdi c6oti- ' Jrnaro~1 a st:illare di ·voll:a i.n· 'volta sempre c·on moderazione e !!eruzione erp.e tièa; in prima scomparsa, _riqomp_arve e: perdura nelle sèdi prima occup.atè. Dalla ri6ulla:1te 6catriDe avvallata c.ootinuaron ad usci1:e per lungo lernpo gas ed alcune parti liqt1ide degli escremenli (St9ri1! scritta dal Sig. Dolt. Gio. Giù1:dan·o). ·, Oss. 39. Antonio Gera·: Contadino: anni 50: tèrnperamento sanguigno: còstitùi1one robust'issima-: abusatore· di vino ·:~abiluàlmente stitico:-_non ·,stato soggetto ::ièl alcu·n altro màle . mai fuorebè ad · nn reumatismo · agli_·arli_a,ddom!nali che, negletto' durò lnogo tempo e çla _ancora nei cangi:H~enti atmosforici segno di ·.sè~ Fu ne'll'anno 182;5 , ventesimo della· sua età , affetto, in' s'<~guilo a rÙvido fre'gumeulo e ad abuso <li yino e, second'ogni probabilità, a raffredda!Jlento di còrpo, da flernmou~ .nella 11atica de.'ltra diffuso rii perineo ed a-Ile. vicinanze dell'ano,· il ql\ale, suppurato ed .aperto~i da s~ , intìsto'lì separando per Io spazio d 1otto ·anni continuamente pus in maggior o minore quantità, senzachè l'ammalatv abbia mai avuto ricorso all'-Arl.e: ma, resosi nel i845 alq1rnnto' doloroso , fu esso nel
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c<rrso di quasi clue aooi più volte spaccato òa una Ai 7 grand'aumenfo del male, pùìsi piécoli, faccia persona dell'Arte, riproducendosi ad ogni volta. Fu scomptJsta, respirazioo~ difficile, mete~wismo e dùlori allora ciùè 11i 17 d'ottobre. 184$ ch'egli ebbe ricorso del ventre esJrem.i , defeca;zione ed Ql'inazìone impéalla Clin ica . li foro ~stolùso picc.olo, calloso è collocato dite, goo1ìezza enorme dei dintorni dell'af!o, della natica e c·oscia si"oistre , tuttò jo somma indicav:.. un su la natica destra era munito di tre ~ondotti i qual i, non punto tra· sè comunicanti , si dirigevan uno alta esitp prossimamente fat::.1,l_e . 'Si praticò il cateterismo, parie posteriore del! 'ano ., il se-e~mdo verso il suo lato poi, avend'il')trodot.to il aito oell'antf, .ùùìccorsi che destro ed il terzo su il davo.nt.i' della tuberosità iscbiala sua-· parte sinistra era cltncrenara d che lasciava tica dello stesso làt.o. Quel non ltvere mai l'ammàlat.o sofpassare liberame11te il di-to nella na.tka: Spac-eai larfferto spasmo dell'ano nel corso di dieci_aoni,_nè coefore gamente il Relto e la natica sinis.tra ·fin alJa- s1ia meta già.' ci faceva presumere che nissuno di quei condotti circa : sp~ccai pure- sotto e sopra i, la.ti della p6ma avesse cornun ica~ione con il Retto e l'esfllorazione ci:conincisione tier metter ampiamè-nte allo ·sçope1:to i tes-· vinse ch'ueo solo do.è il mediano s·'avvicinava del tùtto suti mortilìcati ',: ne. uscirnno materie· fecali , molto soltocut11Òe0' alla parte destra dell'anp senza raggiuo- · sangue cor.rott~i, vil11ppi di tessuti éa'nm:enat.ì e mo lta acqua ~recluta la materia del clistere (cataplaSl'fla niol- gei'lo. n,ccavasi p.er di fuori 'lunghesso quef condotti noa durezza che indicava la lox<'i d.irezione. litivo su l'addorn,ine: iniezioni d'oliq tiepido nel Retto: Spaccali quei condotti ·,. offersero -nel loro interno bevande· mucila:qinose ed olios~: tnedicazio!le della· souna superficie organizzata e callosa, interseca ta dà al· lu:zione di cont:inuità .con · una soluzio,ne di cloruro ·di cuni ricrescimeoti caroeisi, ' mentre le pareti erano_ cake ). Nella domane il lato ·sinistro del 11ctto stato piuHostQ dure, anzi tanto dme che si stimi> utile -ltt -spacçato offrend.osi· per la larghezza ··d,i, due pollici loro recisione ad ottenei·e, la guarigiorrn. Si pensò se circa uero io for1do alla ferita,' lo ho affe1nito·coo la 11'01J fosse per av,veotura bene cauterizza re l'!el tempo . pio.za e reciso còo le forbici. Le feci 1isciv1,n11 di prost.qsso con· il nitrato d'argento questa lùr<>' ·superficie pr'io peso diii.a breccia od eran e_stnitle 'con adatto' orgar:izzat~ , essendovi qualche sospetto che vane_foscucchbiù. Un'escara canc.r~n.osù era pure suce~duta nella parete retto,,va,ginale , la qqale distacc,Jbdo~i in sero. tornate Je anl.e_cedenti, spaccature appunto ·per cote.si'o1'ganizz:niooe e per .quell'insolita durezza delle i que~t6 gi9rno, dava· adif.o per la vnlvà ad alcune feci pareti . Ma avend'.alle v1,lte osservato che le sì fatte liquide. L'am!_nalata er·a alquauto miglio.rata. (-Medica·· superficie callose ed organizzate si conserv.ano dopo la 1 zion't freq_uenti: massi'lria nettez.za :_cat(Jterismo tre voltç spatcàtura coqvèrlendosi in al!retlanq brani di pelle, J ~er gi~rno: continuazione degli altri ri~e<!,# esterni ed e che nei più dei, casi anche non cauterizzandole si I . intertli). , ammnlliscon e si car.oificano dando base ad una solida I Ai 1?, si scorse un t11.more volumin1)so nellq p:irte . cicatrice; si pres(} il partito a i cauterizzai:e sol.o i ddti ri- I . supedor e posteri or-interna d·ella coscia tre poll ici al cresciÌneot.i c;1rnosi e d'aspettare gli eventi. Di fatto l disotto della Si)accatura dell '-an6 e della natica,- il due di quei condotti ~paccati si carnificaron e poi ci- i qual inciso, ne uscì: grande copin di pus. Un liquido catrìzzarono ;r.Òentr'il terzo si coiu•erlì io un brano j ini~ttat ~1 nella v;i,gina usci\ta nel tempo stesso daila di cute ·senz'am~nùllirsi e· gettai:e bottoncini earno~ì. vul!a , dal.l'ano spaccato, dall'i~cìsio11e· della nat,ica.e. Tant'è: ·cura.ti lotti. e tre còr!' ÌlH~dicazioni affat.to s1:mda quella del tumore della coscia . plici s'ottenne nel corso ·.j·uu mese la loro compiuta Nella seguenzà dei giorni l'infiammnione t-he., clifguarigio[!e (~t9ria scriua dal Sig. Dott. llbert_o :çosio). I t'usa al tessuto cellulosrJ .cirèostante al collo dellu ve Oss.. 40. Lu Signora N ...... : , aoni 69: ternpera- I scica~aveva dato luogo ·all'ìséu.ri·a , si 'd\ffus·e pui·e per mento sanguigno: cosl.it1ni'One 1:obustµ : da longhi I I~ 1i1ùcosa gastreuteric~ al~a pt1rziòiic di. mucosà eh~ anbi soggetta ad· iperazione con· ip-enroffa del cuore : riveste la bocc11 e le fauci çon meteo.nsmq, _dolori ed .u ric<Ì1'reoti cefalalgie che t10n cedev.an ad alcuno addomi'n ali, afte, pscu-dome,m brarté, sete'i'nestingui- · altro mezzò fuorchè al salasso: soggett.a pure' da !unbile, pl'oluoga~u delirio -consensuaJe, fe~bre -viva e ghi (!nni ad ipertrofia del fe_gat.o. Dopo gQarita, ormai prot11aUa; si 'diffuse ai eresì al peritoneo,. :Ìll'epate che 20 anni, da un ascesso d~ll~a no, le fa datci il ·considiventò doloroso e cii ta le volume che si pro!ungaava gliu ,d'impo1·si quotidianamente un clist.~re ed ai 5 di nelfa regione ornbi.Jiculè. J>iii ''(Jl.f.e nel ·corso di 40 aprile 184'6. nell'ateo appul)tp cbe stava per imporsi giorni questi mali diffusi minacciaronv l'esistenza delun clisltfre d'una soluzione di ~olfoto di rn~goesia ., l'annn.alata ,_ma ·fìualr.uenle coo appropfiata cura tntto sdrncciolando meot.r'11 cannellino de'lla sciringa· era l _èessò· ,· supers_tite la sol~1 tnal~nia locale . . gHi introd.oll.o nel Retto, questo tra.forò l'intestino nel J S.areùbe r.nolestàmèrìte prolissa-la nanazi(ìoe di tott.e suo lato sinistro ed una grande parte aeJ liquido del , le. altre oper:azioni locali .ch 'ebbe,.. ~, f;ra tiéarsi nel cli~lere passò .nel t.~ssuto celluloso «:!ella natica. ed .in·-1 cor~o della· cura percl.1è ora si dilat.a\'a un foro, ora qiierlo circostante aH'ano. 11 Sig._DQtt. Ca'v,. Callaneo, si spaccava un seo9 o meandri;, quando s'incideva un ' Mediéo Militare del Corpo dei Carabinieri Reali , so- , ponte c1m1oso, _qua11do si l_evav,-1 una por?,iooe canore nata ; e tnllo . ciò con 'lo scopo .di ridurre 11.1 vasta pn.icchiamato due, ore appresso rinve,rinè meteorizzato e doloroso il ,éeotre, dolornsi e rigonfiii i dintorni breècia ad ona surserfìcie pian-a e-di prom,•tvf!J'C' la cid~ll'.tlJO, massima.meni.e a · sinistra, del doppio più catrice; il che ~'01.teòne io fine 'inercè di s~i mesi di volnmi1:wsa la nalicu corrispond·e ute e tumida alassidue.. c 1fon interrotte core > in cn i io e.~b·i più volt.e tresì ed i11 istato d'ecchirncisi la coscia <l~llo ste~so ad animirare la· pàzienz·a e 'la carità del cittìlo nouore' lato (bagni .gltiacciati: un salasso, ripetutq due ore Cav. !;attaneo. La vescica ritorrd1 alla su~i fouzione·: . dopo :. dieta assoluta : riposo). • · la cicatriéc. ebbe luogo prima nella na.LÌca e. ll'ellic\ èo'Nella domane a\",end'io visit1.1ta insieme con il Dotscia ,, poi nella vagina e nel Heuo . Oor'ic~.ta1,i ·1•aµ1. n,re Cav. Cattaneo l'ammalata, prescrivemmo un· terzo molai.a ai 5 d'':iprihi , non fu ella guuri!a foorcb è · agli salasrn ed hognuo!i del !o Schmucke1'. 8 d'ottobre. La parete siòistra dél Ret-to è per l'alL
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t~zia d'nò pollice _e mezzo supplita dal tessuLo circo, ; vizio organico ch'indùceva già un dissesto ,matefia:I e stante, coperto di .cicatrice. Le feci liquide escon io- i al circolo precordi:.}le s'ebbe ricOl'so, uon_gia .alla divohintari'arneute e ·1e dure p-rovocan il bisogno dell'a : gitale, ma ·alla segale cornuta , all'acooilo ed àll'aée- . defecazione .,ma oon pu_ò_ql:)esl~ ~ffettuarsi . Per buon_a t~I.IJ e uitrato di i1ot.assa ~ aggiunte _l'imrnobilit~, la ·--; ventu1·a due o. tre c11cch1a1ate d olw d1 Qrnndorle.dolcr, j. d_1et_a_ rigorosa , le • bevande muc!la.grnose subac,de e . . . cotanto per s.è innocente ·, fon in questa Signora ·le -s1m1li. veci di qualunque . purgani.e e ciintinua ella ancn,'og- 1 Tuuochè coo questi mezzi Jos,;e ·scemat.a la.cronica gigiorno_ a _servir,i del medesimo c~_n mplto vantaggi·~ I ii:ritazione bron.chia\e e precordiale ~ minore fosse il ed açqmsto tal uoa buona carnagiotre che non ebbe _ dìssesto. nel cirC<?lo cardiaco, non P~.r ciò, .in pre~ mai.prfnìa de[J'accide_nte: · . 1, senza d'uu·vizio organico incorr~ggibile, vi fu il'dubhio Oss , 41·. 'Giu~e-ppa Boella: anni 58 :: Sarta: ternpe- · 1 se_si dovesse o no operare la fistola. Avuto p.erò riramentò sanguigno: ,costituzione · mediocre: nata da guardo alla poca import.ao·ia dell'opct}azione èd alle pirrent.i sani: soggetta i'n ·e.là d'anni 8. a traclJeo-bron - ! . replicate· minacce che g ià avevan avuto luogo_d'agcbitidé cbe . trasc1fra1.a., passò ali.o stato -lento e non giunt.a ne.Ila località di nuove aperture, di nuovi con: ce~sò .più inai·, mitissima nella st~t~ e più risentita_ dbtt'i e di ntiò_yi meandri , .si decise ,d'_operarla , se oell'in1"erno, In grazia forse della· deviazione vitale I non ~ltro per iscem.ir il numero .d,dle calamità di prodotta da quel· fornite abituale. tarde cqruparvei·ò le 1 .quell'infelice. L'ope.raziooe fu eseguita ai 15 d'aprile m~ostruaziooi (anni i 7.)., .fnron alqua nto scarse e, I del dett.'anno in pì'esenza della SCll~la : la riazione come. la prima ;v9lta cos_ì nel .segtìito., sempre asso- , tranma~ica. fu assai. mite ed- ai 25 di luglio c~mpi11!a ciate·a viv.i dùlori nelle regioni ipogastrica e lornb:ir~. f era la guarigione de·lla, Località. Mént.re si davano le Ed in grazia. aft.-resì di quel fornite .pectorale di con.opportuo·e cure a questa non s'in tralascitlv_an i sopra tinup irr-odìante su i precordii e della sca_rsez~a deHe_ detti r~ezzi diretti ad alleuuare l'irritazione bronco· menstruazioni 'andò; dopo la compàrsa di queste, cardiaca: tant'è, senz'essere di questa ris-anata , la . soggetta a r·i1;:orren1i parpitazior~ i e dillicoltà d i .re~ operata avl:!v-a, peri} ~anche da cotesto . verso provato · spirn. Passata ai 22 anni- a rnarito, ~-bb·e.· 1it10 gravi- j notevole · miglioramento e [HH'.liva soddisfatta dalla 'd:fuze le qua.li , sebben ln apparen_zafoJici, furono però Clin ica (Stori\¼ scrit ta dal Sig. Dott.. Pietro Pozzoli). Oss,. '42. Giuseppe Pogoletto :· anni 57 : Contadino: sempre ~:ompli-c:;ite a numefosi fenpmeni di sopreccitamento· car4ifi°-vas.ule . Jn segoenza della .prima grafiglio di wi-nitorr roQ.usti e padre di pi:ole sana ::_ lemperamento flebo-epatico: costhozione mediocre: secco vjda·nza uua leilcorrea ·che - non cessò più m:.ii .e 'la , difficoltà di respiro _-e ia palpitaziù·ne anda(ono ere· e macilente) de'll-a persona : tendenza a ila melancolia: scendo gradata'menle <';on. 11 succedersi delle gravi stato ai 18 a..noi assalito ·da pl.euro-polmoniti.tJe vin ta d.arize. Nel cors() delle cinque, p_rirne_gra':idanze se le con ciri'que salassi ed ai 211, da irritazione gastrentedca ing.rossò_la ghiandola tirni'de e l'ingr_ossa;nento sv5rniva j len!a co_n dolori va_gl.ti uell 'addomine, fl'atuositit, tu~nelle prime al ces3;are ~elle m.e-dcsw;ie ,. ma nelle ul · 1 genza eh ventre, d1s.iippetenza , sete, ecc., s_tata nt.ime si rese Psso perm:rnente. Nel trenlesimòqoin-to I sanata con fa dieta e ·coo i mezzi rinfrescai.ivi: . da aun"o fu. .assalita da intensa infiammazione. delle viqnt!Vet.h fìò al giorno d'oggi riro-rnò in quasi .tnt.te le seere _a~ddomi nali': fu questa don~ata_ con moltissimi . estati d_ella rnc.Ll~sima irrit::iz_iàne g_astreht_èric.i: su i saJass, , roa nel JOO co.rso la _palp1tazwoe Ct'ebbe sem55 anni flemrnooe _da eaui-a ignota rn ·corr,1s-pondenza pre Aip. Verso _la metà·· çlel trentesi.nrnsettirno anno I àe_ll'articolazinne metacar,po -falaogea, coovertilo_si in el/1:)e a soffrir una oa rditide acut,j s~ata altresi cunita I asces~o staio spaccalo ., di; cui la giiarig,ione si féGe cori sot.t~'azioni sango-igne,_mu n.el :5nu cors(1 l'ansia di I aspettare .più di 9uattr0 mesi ._Da q~ell'età tio ai 36 · . r~spi~;o e I.a palpitazio?e crèbbero .così-fat.tament~ ~be a?r~i pressochè ?O~lin,_10 fo _il ,dissesto_della sna ~anità rrparo nelle S-ale Med,che dell9 -Sp!!dale .d1 San G10- . Ctlìe la nol.utu n·r1taz1one .gastrentenc_fl nell'estat·e e vann_i dove, mentre le- s'amrriinist1:avano. depti:me_n:ti_ j leota _febbr~tta c'?n . ir~g-i:oenzà · a f~eddò _nèll'invél'nu cbe s, studiava d1 len1re ·c-on il movlf~eoto e con dure çard1o•vasall , compa rve, ·prr.corso da gr:.mde sltt1° ti~hezza ·, un tnmorello _nella r_egiorie. an1>le che, riu- I foliche. Nel rnes~ <li febbraio 1846 -; trentesimosesto -scifo -alla suppuraiione; s'apeq;e da sè e poi si chiuse, uu no appunto di sm1 vita ·, fu, per raffre<ldam~nto di corpo, assal ito .da. grave riniti de catarra.lc la . -quale rinnovando piii .vohe quesl(:) vicende, fìnc.hè ,ad ultimo~ inlìsiolitasi "l'apertura, fo ai ~5 . di rrwggi_ò· accettata I éssend ':rncM~ . nell9 stato :;cuto ·cessò ad un tratto e 1 nella Cliì1ica Operativa . ,, · : fu sostituita dà ret.titide ço1i istit.ichezza, coo senso Era in questo stato: f:.i<~cia subtumida éd allividita: 1. di pondo .n·ella règione dell'ano , còn dolori pungenti &cchL cerùlei: calor acre alla pelle : prudure alla·-p.ilma I n~l Retto, qua._si insopportabili nell'atto della -defecad_elle mani ed~ali~ pian~a d_ei pi!!~.i: ~osse el~n e~cre3to I zid~e 8 t:on caJor all'o_sso sacro : Cinque._gìorni appr_é~so s1er(Hf1Ucusci: d1i11Colta tl1 resp1r_o : •J~cub11 o 1mpospomparve ·un flemmone o~lla <lGstra parte della reg1ot1e si bile dal· lato -del cuore: impulso cardiaco esageratri I pcrinet1le che , a rna lgrad? di' G-ioque proni.i salassi, con ~rincipiant~ ·rmr~ore _di r_:,~pa :.111'<:~ifizio auricnlor!usc~ alla s~pr,_urazi,!Qe ed .al crepncci,o. Vapert.ura s1 clliuse e s1 dischiuse .due volte dà se con sempre ventricolare s1mstro: p_olso r1g1du e d1sugµale -: sbocc.o estcruo dell·a lì-51ola su il da_va1iti del eciccige in di11i10vi lormenti, anzi nel mese di dicernbre .gello stesso ·stanza d',nn pollice cirça dall'an~ e sbocco ·in,tern r, -al anr:io çiuè dieèi .mesi dopo l'origioè· del nfale si .madis9.pra del termine dello sfintere esterno. V'era,duoque nifestò , nel· rnoruento ch'er.f chin_sa ., un allro ilem_giù un vizi11 .orgaoièo ·ne'! C!1ore e l'abituai irrit...izio1,1~ mo!Je ne\lla _natica destra un pollice. e rnezw dist,:;i~te ·bronco-cardiaca dav-a la s·piegazinne dei tanl,i fat,ti dalla prima .apertur~, che si convertì in una se~onda patologici a cùi l'i1m màlita ·aodò-sog,gètt,1, ·,gonfìezza fistoia.. Ondecbi} per andar al ·ri paro d'ulteriori guas~i della tiroidé , leuc!lr"f'ea , éardite acufa; fl ogosi,acuta l'ammalato ripai·ò alla _Clinica Opera Li va ai 1<! .di geodelle viscere addominali· , tumor· all'ano. In vista del naio 1847. El'a1wi cfoe fistùle nella natica destra.,. una
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distante due ·pollici e l'altra un polli,\e. dall'ano: cci. municavaoo fra sè per un condo.tto sottocuLaneo il quale si dirigeva per'la cavità iscbioreltale verso l'iotestino denudai.o ma imperfornto. Vi fu qui una dislocaziun·e del lavorìo flogistico della schneideriaoa su la mucosa del Hetto : la momeolauea stitichezza e la inveterata abitudine delle vie digel'enli ad il'ritarsi prepararono quella sostituzione di processo patologico ed un porghnte drastico- préso dall'ammalato per vincere la coriz2.a, la determinò. Esseodo la fistola irritata dal viaggio s'applicarono cataplasmi mollitiv!, si consigliò la dieta , il riposo , bevande subacide ed u:1 vescicatorio ad un braccio coo intendimento di procurar oo luogo spurgaroento , e quindi'ci giorni dopo l'accettazione fu operato in presenta della Scuola. Si cominciò da l fare comunicare con un Laglio le due fistole e poi secood'il metodo di Desault si tagliò il ·condotto principale, reso prima comunicante con la tenta solcata. Faceudo qoiodi un 'esalta perlustrazione dell~ par~e apacca1,a ci accorge·mmo dell'esistenza d'un cospicuo meandro laterale, diretto alla t uberosità ischiatica , che fu por esso immediatamente spaccato. Fovvi leggiera emorragia soppressa con una mo.derata riempitura. La riazione traumatica insorse mite. La soluzione di continuità progredì II pow a poco seni'accideute verso la riparazione: se non che•, a cagione dP.lla sua vastit à, fufono necessarii quasi tre mesi per la sua .com piuta cicatrice (Storia scrilta dal Sig. Dott. Antonio Bei tel10). Oss. 4.5. Micl1ele Teppati: becchino al servizio del!' Anfiteatro Aautornico di questa Regia Università: anni 64: temperamento bilioso-linfatico: obito venoso squisito: éosliluzione piuttosto fos'le : grand'abusatore di vioo e cibi slimol;1nli: non stalo ammalato prirua òei !JO anni ; riel quale tempo per pròbabi le inuesto ad una mano d'un qualche principio miasmatic11-contagioso, occorso mentr.e maneggiava egli peni di cadaveri ch'erano stati nntomiz,;ali, gli si munifcstò nell.'ascell'a una tumidezza gbìaodolore la quale d•allor io poi suppurò sempre con qualche ablJoodao'la. Nel mese di luglio 1848 tra per una soppressione di Lraspìrazìone e tra pet· il sempre crescente Hbusi>di bevande spiritose rilevò un'enteri Iide velloso-follìcolarn con diarrea sierosa copiosissima, disappetenza ,anz i avversione ai cibi , lingua impaniata , cupi doloFi addominali , sete inestinguibile , r.el corso della quale, per diffil sirme della flogosi enterica al tessuto celluloso circostante nll'ano vi si formò, previo dolore locale , un ascesso passate, a crep1.1ccio spuntane<>. Al comparire dell'enteritid_o diarroica l'inveterato sporgarnenro purulenlo d ella ghiaodolu sotta!leellare scemò e più tardi cessò affalto. L'ammalato , çome quello ch'era per natura cocciuto e rozzo, stette in tale staio sin al mese d'ottobre senza foro ouso degli umani soccorsi , ed in une, accortosi clte gli s'avvicinava l'ultim'o'ra, riparò alla Clinica, dove fu accettato aì <!9 d'ottobre, nòu già con la speranza di guarir!() ma cqn la vedùta di dargli sollievo e di procurargli un luogo in cui potesse tranquillameule morir io mezzo agli umaui soccorsi. Lo sbocco esterni> dellu fistola era 11ell::i parte destra dell'ano cd il suo ooodott.o si dirigev~ parallelo al UetLo fio alla su·a parte piò larga, duve esisteva l'apertura interna. Usciva dalla medesima una grande quanlilà di siero e muco intestin ale, di pus icoroso e di materie diarroiche liquide. t:t'anvi nelle
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materie degli esiti alvinì evidènti iraccc di marcia, indizio d'ulcerazione dei follicoli degl'intesLini , spe. ~ìalmente dei tenui., giaccbè non eravì tenesmo ed i dolori cupi di cui si lagnava egli avevano sl!de oella regione ombilicale. Era ollracciò emaciato e tocco da feblJrclta ·continua esacerbantesi verso sera , a pali co, aveva la lingua rossissima e Lutti gli altri sopra designati segni di crnnica enteritide di cui la fist!) la era sintomatica. S'applic3rono roignauc alle regioni epigastrica , ombelicale ed ipogastrica , s'impiegaron i mucìl~ginosi, i clisteri ghiacciali , le vesciche -piene di gbiaccio su l'addomi ne, i clisteri d'una soluzione dì nitrato d'argento cristallizzato , ma tùltn fu vano contr'un male cotanto radicato a cui succumbette in principio del mese di dicembre. Colest'uon'w il quale era s lato _in tutla I~ sua vita inLeS<> a maneggiare cadaveri , vietò per dìsposizi·one testameolaria cbe sì aprisse Hsuo proprio cadaver~; ondechè non potemmo con la necroscopia confermare la nostra diagnosi (Storia sctilla dal Sìg. Dotl. Tommuso Perazzi a éoi il suo noto àmor alla Scienza meritò, è poco tempo, l'onore d' essere prescell<> ad A.ssistent13 dello Spedale di San Giovanni. (Continua)
REMZIONE DEJJLE CONFERENZE SCIENTIFICHE (nfese d'oltobl'e. 1a Tornata) . Assunti a Segrolarii provvisorii. li Dollori Pecco e Moltini, il llfod. Di vis. con un forbito suo discorso esterna agli Ufiiziali di Sanilìt <lellà nuova Guamigione la più senlita sua compiacenza e soddisfazione nel trovarsi tra Colleghi rispettabilissimi per dottrina, pèr zelo e. per capncità; doli qoeste le quali egl.i in molli tra i medesimi aveva già avolo campo d'apprezzare ;1llorquando lrovavasi alla Direziòne Sanitaria dello Spedale di Genova. Aggiunge quindf nutrir egli perciò ferma lusiqga che tolti coopcrerauno con essolui al perfelto e regolar andamento del Servizm e s'adopereranno inoltre con Ullti li mozzi possibili man· ad illustrare sempre pjù la Medicina Jllililare Sarda ed ienerla a quell'nltewta di decoro ò d'estimazioue a cui pervenne in qoosli ultimi anni la mercè sopraltutto delle radicali e sapieoli rifoTme inlt·odollevi dall'ill"ostre Personaggio cbe presiede al Corpo Saoilario-l\lililarc, Dà f>oi fioe al suo di.scorso facendo saggiamente anerlire che, siccome la missione del Medico-Militare è tutta contesta di triboli e di spine, così richiedesi che l'Ùffiziale di Sanilà nell'esercizio dei -prop, ii doveri non smetta mai da quell'allo o generoso sentire per coi man lenendosi in qualsiasi circo~tanza l'unità e l'armonia d'azione tra i Colleghi non solo si procora il maggior utile possibile al Soldato ammalato ma si vanlaggia il vero progresso della Scienza. Ultimalo siffatto discorso prendono snceessivamente la parola li Dottori Sòla~·o e Mantelli , il primo per comunicar oo caso di all'eurisma doll'aorla ventrale (vcd. il n• 12 del Giornale cd il 6 delle Storie), cd il secondo per dare letlura d'uno Scrilto del Doti. Bima (assente per licenza anona) relativo ad un caso di tumore orinario al perineo con fistola conseculiva (ved. u" 11 del Giornale, storia n° 5). , Il Prosillèntc dopo aver avvertila l'Adunanza che nella prossima Tornala sarebbe ;\ala aperta la discussione intorno alle prcmentovate due Slorié, dichiarò ullimata la Se1lula. GENOVA. ,<;pedale di _Terra. Como fu letto il Processo verbale dèll'antecedente Tornata, il Oott. Ca ire sorge a dichiarar io suo nome ed a nome dell'Adunanza che v'era rifiato ad accoglier il volo emesso dal Dolt. Garibaldi intorno alla Commissione da crearsi all'oggelto;cti beno ponderar ·i folti da lui riferiti su la noelusione Militare per indi riferirne allecompeteoli Autorità onde ne venisser i necessarii provvedimenti. La ragione principale di qoesto rifiuto, dico il DQtl. Caire, emerge da ciò cb'in siffatto voto si racepiude on argoroenlo d'amministrazione il qual eccede la competenza e lo scopo delle Conferc~ze Scientifiche. TORINO .
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Il Dott. Garibà]d·, rÌsponde che suo intendimento era che s'iustiluisse una .commissione s:implicemenle sqirnt.ilica cioè tendente uoic~roenle a vérificare l'esallezza dei f~lli' da lui esposti ed a giudicare sé i!l ragioni da lui addotte per ispiega(li [erano sussistenti' od ammettevan in vece. una diversa spiegazione, non oocuHando che da siffatto giudizi9 poteva , a: .suo p,arere, risultaroe qaalcl).e hene per il mi,gli·o.ram_enlo della condizione fisica e morale dei Reclusi Militari. Aggigòge poi ancora non es~ere mai staio suo intendimento. d'arrogl!rsi quei diritt,i ché solo spettano all'Aniministrazione GovernatiV"a. · 11 Segretario ·Dott.\\lazii .conce/..le al Doti. Garibaldi ch'il suo intendimento pòtesse in Tealt/1 non accennar ad altro risu ~tamento fu.orchè.àll'espqsto , ma nQta però come dalla conchinsione della sua· Meinoria sembrava che a quell'unico risoltamento egli non inten~esse , pe~occhè' conehiudeva essere desiderabile ch'il risultamento dell'operato della sudde.tta Commissione fosse 'presentato ,,1 Presi'dente del Consiglio Superiore Militarè·di Sa,òit/1 non meno cbe al Ministro della Goerra, nutrendo speranza cbc ambedqe nella lor intelligenza e nell'amore che hanno· al perfezionamento delle Instituzioni e~islenti, ·avrebberò dato opera, av't1tone così l'incitamento, ad iutro~une quel!~ mioliori modificàziooi che fossero c,rnsone alla natura delle deplo"rate condizioni dei 'Il.e!)h~si Mili tari. D~l re;;lo,. prosegue ' il Segrclario, io sono. d.'avviso ehe , senz'.avern la pretènsione di entrar in materia. amm-inistraliva, dovrebb'essere lecito ed anzi augurarsi che un ·corpo Scientifico si,ecìalc ~'occupass,e, d'ell'esame e del,giudi.zio di quelle cose ch'enlrano tiella sf~ra delle sue cognizioni, affinchè i risuliacpenli dette. s·~e elucubrazioni sian appunto·sottoposti ali' Amministrazione còm~etenle la quale, così avvertità·, potrà pi\'! sciimlemen~e esser in grado di preuclet1e, alla saa volta meglio,ad esame la cosa nello scopo d'intro,dnrvi quei miglioramenti ché sarebbero giuilicati del caso. Conchiude poi.il Segretati.o dicendo che quand' avverrà che le 'sp~cialità saranno di preferenza intese e cons!,Jllate su d'un a1·gomeotò di publ)lico interesse, allora sarà sperabile che s'olterraono •tolti quei miglioramenti ch'il Governo inlend.e. ad introdu'r in ogni ramo dèl p1,1bb1iép Servizio. : ,. . .. • Atteso il recente arriv.o degli Uff. Sao. della nuova Guarnigione non potend' avet· es·~i in pr-0nto alouuchè ila leggere o,da d_iscu. tere, il .Presi,depte dichiai·a sciolta l'Ad uoanz~. . $pedale di Mare. Letto ed.approvato il ·pr~cesso verbale delJa' Toròata.arilècedcote, il Presidente invita ìl Doti. Valle a volere informare l'Adunanza su-lo stato .d i sanità io cui si t1ova il con-, dannalo del Bagno Centrale di Ge'nova al q1,1ale fu ampùtata la gamba in seguito a g1:,ivissiini guasti mprbosi dell'articolazione ·. tibio-tarsea. Il Dolt. V-Jllo,rìspo'nde cµe l'é.\mmalato è in·buoni~sime condizioni,' essendo la ferita, risultante d,,ill'allò operativo, pienamente cièalriziata; senza ch'egli risenta alcun dolore od incomodo,alla pa.rte mutilata e che le funzioni del)a'vita animale souo.talm.ente-ripristinate ~eL primitivo stato naturale da potersLgiudicaN senz'e_sitazione ch'il me.ntovato ·Condannato è perfetlamè.nte guarito. il Dott. Chiappe fa notar al Doti. Vallè che trattandosi d 'una operaiioue esegàìta al co.spelto. di tull'il Corpo Sanitario Ma· riltimo credereb1>' opportu110· un cenno più minuto deWandamento della malattia e d.ei'·fcn'O,m·eni morbosj offertisi nel corso della me~esirna, non che l'enumerazfone dei mezzi for,1peutici àmminisir-ali 01ìcl'oltenerne la goa1'i.giÒ·ne. Ii Dvtlore Valle dice avere già pensato.a,flJtluar. un consimile.pensiero redigendo per la' prima .Conferenza la Storia deHa mal;i tti ~ cbe ri(lhiese · l'ope· razione di qui è caso.· li Sègretario Doti. De·Agostini prende quindi la parola per fare conoscer ali' Aèluoaor,a i felici r jsul\amenl.i da lui ottenuti dall'auiroinistraziooe dei solfato di cbinino·nella ~ora delle complicanze e .delle irregolarità morbòse occors,e ~ei; rii casi di febbre .tifoidea, .ma9ifestatashn··alcuni ~oldati 'Sardi del Battaglione Real Na,·i' dei quali aveva distesa,meilte 1:agioòate il Dot. tore Verde nell'ultima .Seduta. Egli espone quindi cbe chiamato alla, d°irezione. delìe ,,Sale ì\ledicbe ,, fo sorrogazione· dél Dollore Yerùe partito in,lice11_za Qrdirta·1:i.l', dopo rinnovate indagini ed osservazi'oni potè coovincersi·cd accet tarsi che tutti quei sintomi irregolari. ed estranai dovevàno derivarsi ~a esac,erbazioni . febbrili pi-ù o meno pedodièho ed intermittenti; le quali s'o'fl'rivano con diverso àpparato fenomenologico e c'oo pren1l~9za non
va
costanlè d'omopatic vi_scerali; le qnali periodi.che esacerbazioni. febbrili erano dipendenti da.una disposizioné e da un seÌniuio morboso rimasti in s~guito a ribelli ed an tiche febbri i1ÌtermittenU e pe.rniciosenon che da_lla: rico.nosriÙta os.istenza di ·durezìe' e fisconie della milza e del fegato. Egli è appunto, continua il DoH, De-Agostibi, dall!attento esame delle éagionì produtt1;ici delle su detle moi·bose complicanze cbe, foi indotto a profittare degl'inlervalli febbrili e délle 'rimarchevoli rémilteaze oud'amm'iriistrare i iudizio~amcnte il prepar~to chinoideo il quale, corris'pondend'all'aspellaziouo, valse a toglier e. ad annientare éonsimilieslrao·ee complicazioni morbose l'e quali rendevan oscura la diagnosi, .irregolare 1'._1..ndamenlo della ma:lattia., incerta o nulla l'.imministraÌione dei Far_ma?i encomiati. e proficui nella cura dèlla ·fobl;>re tifoidea ed erano perciò d'iòcaglin ad una salulare soluzione della mali1ttia·. . · · · Arl avvalorare così fatte osscrvazioni-preodé la parÒla il Presidente, accennand'ad alcuni fotti di consimile genere a lùr occorsi tan\'a b.orilo dei Rcgii.Legni; com'anche a terra in persone ·provenienti dalla Sardegna oppure da luoghi dove regnano le febbrLmiasmaticbe de\le paludi, nei quali casi i preparali eh.inoidei gli rurono cosi proficui ch'egli dlèe:non essere mai bastantemente raccomandate ·l'attenta os.serv.azion,e· e !e ,più ricercate indagini Onde scoprire le complicanze: di . tale Ìlattira ·<;he .S\J• gli on· associarsi quasi costu1tcmente a qualunqge ·malattia· vadano soggeltè le.per~olie che portano nella lor economia qaestoJ fatale semiuio, per potere poi allontanare per mezzo delle preparazioni chiooidee sitfattecomp(icanze e per agir euerg'i'camen_te è con pieno suèçesso contro la malattia primitiva. Il' Presidente qo.indi, dopo aver ,;1 9,cennato ad alcuni. àvvertimenli ragguardal)ti .al Servizio Sanital'io dcli.o Spedale , chiude la' Seduta. · · Scr,ut.u.rmi. JÌ' Presidente dà lettura .d'un Rendiconto Clinico dei :Militari stati curali alle T~'rmc d' Aix ; il ·qoale gli _era· stato invialo dal Dott. Alfurno di stanza ad Annecy, 'già Medico Assi~lente alle dè.Ue Termh nella stagione balnearia.' test è trascoi'sa. li medesimo. Presidente annuncia J:!Uindi trovars_i allo Spedale in osserv,azione d'ordine del Consiglio di Léva di Sciam\)erì l'Inscritto l~ra\ello delle $çnoledella qongregazione Cristiana Mouchòn per allegata miopia che, seduta stante, desid.e'ra ~.ia dai Membri qçlt'Adunanza vedul-a ed auentall'.\ente esaminata giacchè, ,dfo'egli, seml:>ra caso io cui siàanzi che ~o scabroso. il pronun~ ciar un non azzardato giudizio. Chiesi.a ed ottenuta la parola il Do'ft. Sclaverani dice ch'es: sondo comandato al' Consiglio di Leva nel giorw> in cui fl Mouçhon·fu inscritto, dovettè vis'itarlo per de~idere se era o no ahile al Militare Se,rvizio; aggiunge ch'in. quel giorno'il Fratello non allegò l'infermità messa iÌl campo più tardi e.che anzi l'esame dell'appjlralo oculare non offeriva.àlc.uno dei segni fisici che ordinariaìnenle acéouipagnano la miopia; vale a dire non p,romineni;é.\ del g!.obo.oculare e della cornea, non d1[atazione delle.pupille; non rimarchèvo'l evoluzione della .camera ante·riore del; l'océhio, ma.solo un pron_unçiato.aggt·inzamerito delte palpebre ·è4e ritenne detéì·ininato dall!1 hilateì·alc congiunti vite palpebrale di eoi era tocco l'Jnscrillo,in discorso; congiuntivite .che se non cedettè arÌàò1:a, ced~rà per certo ad una cura approp1·iata. T~r~ iµina poj il DotL Sclàverani dJ..~e ndo che avend'~gli presentato al dell'Inscritto un libro scritto in ordinarii. caratteri, lèsse correntemenl~ alla dist,rnza d'oltr'a sedici Ì;entimetri e eh~ noò avendo riconosciu to· alc:qn'imperTezione fisica o malattia cla,l'Regolan:.iento prevista, lo dichiarò abile a servire ia' Patrii1 . . Il Doti. Dezlina ragguagliando pure l' Adae,anza 'intorr~o aWénscrillo·l\toucliou accenna com'il medesimo nel giorno in .cui doveva essere arrolato ·allegù riljopìa al Consiglio di Leva H q'ua!e incaricò, J9i l\iedico ,Assistente ad esaminare se esisteva siffatta infermità e che l'Inscritto avèndo·senz'appareote fatica ed ~sita~ zion'e letto speditamente con gli occhiali da miope che cola tro- · ,·avalisi, dichiarò; comechè non gli fosse dato 'rinvenir i segni fisici é.,r.att~ri,,lici dalla In(llatlia, esse.r.e pruilente detèrmina:zione inviarlo-allo Spedale Div.isionar,io ond'ivi .col;soccorso del tempo, .~ella ponderazione e del ragionato parere dei Colleghi . concbiudere .se realmente ·esistesse l'allegata _ioformit,à, e nel caso affermalh:o se f.osse sintomatrèa di qualche lesione in breve curabile, Si pass11 all'esame· del l\ìouchon e quind'II Preside'nte di~hiara sciÒltci la seduta.,. ·
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PARTE SECONDA
STRADA .
co Nr.o ns o H .R· JL PRlrn10
Menln~ l'illus\rc per~onaggio che regge le sorti del nostro Corpo Sani!. Mili I. , nella sua dolla Relazione al Se11alo del Regno, con allica. façondia e con la forza d'una invitta argòmenlazione chiamava la sanzione di quell'onorando Consesso su la Convenzione della Conferenza Sanitaria Internazionale di Parigi , denunziava in pari tempo il bisogno altamenlr reclamalo dagl'inleressi vitali del nostro commercio marittimo d' un buon siste.ma d'Igiene Navale a bordo delle Na,·i mercantili come m'ezzo profilallico più effica ce contro le malattie da cui sono travagliati gli Equip a<Y,~i e seao.ataruenle contro quelle di natura trasmissibile oo o ·r . b . ad aulivenire lt1 quali, nel lamentalo d1 etto duna en Intesa Igiene Navale , era imposlo al le Navi di sospetta. provenienza ue Yieto sislema di contumacia, laol'inulile nei suoi effelLi quanto pregiudiziale agl'interessi del noslr~ commercio. Se vedemmo quindi rifo rmale .le nostre Leggi Sdn ila rie Marittime in modo rispondente ai progressi del noslro tempo, dalo favoreYol impulso· alln Marina Mercantile e chiamala J'allenzione dei Dotti ~11 quanto vale a rinvigorirr, questo imporlanle ramo di prosperità nazionale, dobbiamo sapere grado a chi propugnava in Senato l'adesione alla Cou venzione della Conferenza Sanilarià lnlc'rnaiionale cli Parigi. Del che sia prova il premio di L. 4 500 proposto dal betrnl.llerito Doti. Pietro -Stratla, già Allievo della Scuol a del Sig. Comm. Riberi, all'Autore del mjgliore Manuale ài Igiene N1wa/e per uso del/ a ìJ:fa1'ina Me,·ci!nt.ile Sardct del qual inseriam in queslo Giornale il P rogramma compilalo dall'egregio Sig. P.rof. Bo , Direlloro della Sanità l\fo,rillima di Genova . u11ilamente alla lellera con cui questi faceva cort"6semenle la trasmissione al Sig. Comm. lliberi di varii cscmphri (!i L.. lc Pro 5ramma. Confida la Direzione del Giornale che la natura speciale de1!'argomenlo invoglierà qualcheduno dei ~ledici Militari della Regia Marirra a discendere nell'onorevolt1 palestra aperta con nobile divi$ame11Lo dal Sig. Dolt. Strada:, nella quale sper,anza cònse1iliv·a il Sig, Presidente del Consiglio alla domanda della Direzione dt•I Giornale che fosse in questo con il Programma pubblica.la Ja lellera del sullodato Sig. Prof. Bo. '
lii. Si{J. Prof. Comm. Rrnim Prcsidmte del Consiglio Supe1ìorc Militai·e di Sanità. GENOVA,
ai ·29 d' ottobre 1853.
Ella che con impareggiabil eloquenza sosteneva nel Senato del Regno la necessità di provvedere con savii ordinamenti a stabilir un buon sistema d'Igiene Navale a bordo delle Navi Mercantili e che coll'autori tà d'un nome venerato nella Scienza e caro all'umanità in una memoranda Relazione falla i-o quell'aug11slo Consesso ne sanciva le basi ed iodica.va le norme più sicure· a conseguirlo , non
isgradirà di conoscere che fo rse il polente impul~o dalla S. V. lii. dato sia per essere eoro11ato .dalla realizzazione d'un volo che la Conferenza Sanitaria lnleroaziunale di Pari~i emetleva e di cui Ella fu il primo eloquente interprete tra gli Scienziali d'Europa. La Direzione dì Sanità Marittima in Genova, secondand'i desiderii esternati dal DotL. Pietro Strada della Lomellina, previa l'adesione del Sup1.~riore Dicastero, s'incaricava della redazione d'un Programma per un ìUattuale cl' Igiene Na·vale ad uso della Marina Mercantile messo a concorso 'con il pr,emio di L. 1500. Jrivio alla S V. lii. alcuni esemplari di dèllo Programma nel quale mi sono studialo di lra<lur in allo le sapienti indica1.ioni tracciale ncll.a sua Relazione sugli Alli della Conferenza di Parigi fatta al Senato dal Regno. Egli è ccrlo che se la S. V. lii. ravvisasse meritevoli di approvazione le norme indicale in detto Programma , vorrebb'anche, allesa l'importanza somma dello scopo , ecciLar il Corpo Sanitario Militare a concorrere còn i suoi Lavori al conseguimento d'un premio che ridonderebbe a sommo onore del Corpo mcd<j_simo. li Governo ed il 'Paese applauòirebbero sinceramente ad un siffallo risultalo. Il Direltol'e della Sanitcì Jlfar ittima
Doll. A.Bo.
PROGR:A~nIA Quel voto che s'eme tteva nella CMfercnza Sanitaria lnlernationale a Parigi afJinchè ciascheduna delle Potenze segn alarie di quella memoranda Convenzione facesie rediger un Jlcu@ile d'Igiene Navale onde migliorare le condizioni della ;\farina Mcrc,111tile, sta per essere realizzato nel nostrò paese. La mercè del geueroso )Iedico della Lomellina Doti. Pielro Strada, che ne prendeva l'iniziativa nell'ora chiuso Congresso dell'Associazione Medica a No vara, giova sperare che sarà provveduto ad uno dei pii.I . ~r_genli e più s_c,ntiti bisogni de!Ja nosl~a Mario.a MercanI l1le. Non pago èl avere questo benemenlo Jarg1lo un premio di L-. ·I 000 per un Tmttatel/o P9polar~ d'Igiene pubblica e privala, ne propone oggi un altro di L. 1oOO per un buon libro d' Igiene navale. Sieno dunque rese grazie al generoso larp;itore, é possano gli sforzi di que' valorosi che soenderanuo uel nobile arringo coronare tanta sa vicZ1.a d'inten(limento . lmperocchè egli è certo che so la Marina mèi'canlile conoscesse lulL'i vantaggi deri,'anli dal tenere costantemente iu islalo di proprielà e pulitezza le proprie navi, e in buona salute i suoi equipaggi , essa . per r.ipelere ciò che il MoNuu diceva alla Conferenza Sanitaria a Parigi , farebbe dell'l giéne on oggetto di speculazione. '.\fa essa , nonche conoscer ed apprezzare qucsli vantaggi, puossi dire clìe trasandi bene spe$SO anche. le più ovvi e ed indispensabili cautele igienichr, sia per ignoranza, sia per negligenza o per effetto cli secolari pregiudizii e d'errori Lradi1.1onali. Ond'è che bene spesso s'ebber e si h_an a deplorare le più tristi conseguenze o per manco di pulitezza è proprietà dell'interno delle navi , o per raria corrotta della stiva , o per la niuna aereazione od insufficiente ventilazione , o per il fetore o 1100 curalo vuotamento della
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senlina, o pel sòverchio accumularuelilo di genle e mercanzie ;superiore alla capaci là della nave. o per là quali là. calli va dei carichi . o per l'insufficienza e corruzione dei viveri e delle bevande, o per 11egligen1,a dell'igiene perso- · nale, o per tanle altre co'osimili cause che sarebbe pure r,icilc ed è un debilo streLlissirno d'evilar~. Questo difello di caulele e regolamenli igienici è un male deploralo pii! 0 meno generalmenle in tulle le Marine d'Europa; e se per cr~dilo e valore lradizicnarc la Marina Mercantile.. Ligure può vantarsi superior anco r alle Straniere, queslo vanto non ·può finor allribuir3ele rlal lato degl'igienici miglioramenti. Riparare dunque a queslo difetto dchb'esse.re l'opera d'ogni on,islo ch'ami dawero .il be ne della sua Patria cd abbia a cuore il progresso della Scienza , la sa lule dei suoi fratelli e la prosperità dello Slalo di cui la l\[arina Mercantile forma uno dei più vitali elemenli. _ .Ma p1;1r raggiungere (tllesta non facile mela non vi ha migliore spedj'enle che qu~llo di dar iu mano ai Capilan\, P adroni ed Àrmalori delle Navi 1\1ercanlili urJ buon Mamiale d'/gie1re Navale, dellato in istile_piano e facile, il più p_ossibilmenl<: popolare, ~ in cui si racchiuìlano lolli quei sugg~rirnenti e precetb i·gie nici praticamente a!luabili , valevòli a lutefar e conser\·are la sa\ubrilà delle Navi e la salute degli Equipaggi. Se non che un libro di quesla fatta vuol essere spoglio d'ogoì astruseria e terminologia scolastica -e debb'essere scrillo con linguaggio chiar9 , succoso, di facil ap?renclimento. Ollre di elle nori si. dehbe circoscriv'er entro i li mili esclu5iri dell'igieno. ma abbracciare ben anc-o alcu11e norme e con sigli medici e lerapeutjci indispensabili per gÒvt!rnarsi nel caso di quelle malattie che sopraggiungono più com unemente a bordo dellé navi nelle lra,~rsate e viaggi di longo corso. Chè non avendo la Marina Mercantile come 1a Militare alcun Servizio. $;1nitarì.o orgamzza\o a borslo, bene vede ognuno che la salute dei suoi Equipaggi riposa esclusivamente su il senno pii1 o meno prc,idenle dei Capilani suoi. E questa circostanza vuol essere bene ponderala, come quella che alle già- gramJi difficolU\ dell'impresa aggiunge un peso roaggi'ore , esscodocbè arduo riesce cerlamenLe a chi ùebbe farsi intendere dai prQfilni nell'Art~ il discendere dalle allezze della Scienza per rnellersi a li re\lo della loro capacità. In somma il libro rhe si cerca e che si desidero. debb'essere ·uria guida facile, sicura, utile ai Capitani e èorrdullorì delle Navi Mercautili per diriger il governo e servizio igieQico di tulle le persone affidate alla loro responsabilità nei lunghi viaggi e uelle traversale; un libro in fino che-_, riconosciuta ,la .sua utilità, possa con sicurezza dal Governo propor'$i a tal uso. con che verr1•.blf a soddisfarsi al rolo espre:,,so dalla Cooferetl'za di Parigi e da esso accellato. Dopo queste considerazioni gencr.,11i indicative dello scopo di quèsto' Prograo:ima , la 1)iréiione Generalo di Sani là Marittima , a c·ui il proponente Sig. Doli. Strada dava ampia ed assoluta facoltà di formularne le coodiiioni I si fa 1,remura di pubblicarle. I Esse sono lo !i'-'guenti . a c.ui dovran i Concorrenti s·odrlisfare : _ j I " Premesso un breve esame comparativo dei Regolamenti Igienici attualmente ìu vigore pres.o le più accrc dilalt' Marine ·a-tercanlili d'Europa in conl'!'onlo con la no~lra , farne rì'Sullare le differ er,ze.
i0 Stahiliré le règole e misure igieniche applicabili ai carichi diversi e mervanzie d'ogni specie , coosideraodole: .\) soll'il rapporLo della quantità : n) >l della qualità ; e) » della I c,> ro suscèllihilil à ad infellarsi di principii delelerii e trasmissibili; D) >> delle loro afterabilita e <lene conseguenze nocive cho possono deri varne alla salute degli Equipaggi. 3° Stabilire le regole e le misure igieniche necessarie a constatar ed a conservare la buoua· quali tà dei vfoeri e d_~Jle bcva11cl~ ~ bordo dello Navi Mercantili . ad impedirne la corruzione, a conosc~r e distinguere gli effetti perniciosi di questa ed a ripararli nel caso , e cori quali mezzì. 4° Stabilire le regole e le mi~u_re igìei1ìche _applicabili agli Equipaggi delle Navi stesse durante i viaggi e le traversale e quand'approdano , calcoland'il 11w1ie,·o. delle persone accol_le a bordo, gli usi, le cibitiidi~ii ed i pregiudiiii nazionali inerenli alht nostra Mari na Mercantile. 5° Dar u11'irlea il più possibilmente chiara delle mafatlie che si manifeslano più ordinariamente negli Equipaggi della Marina _Mercantile , distinguendole A) io quelle che dipendono più o nieno dal continuo soggiorno su le Navi ; 1.) io quelle cn~ provengono Ja abuso di viUo , da iotempera11zc var.ie e da negligenze di cautele igieniche a bordo delle Navi stesse; e) in quelle ch'eroanano dall'influenza più o meno dìretta dei climi .diversi cni s'espongono gli Equipaggi nei lunghi viaggi e nelle stazioni dei diversi P orti; coì dare delle un e e delle altre i sinlomi più car allerislici e ~oll'indicar i mezzi curativi più pronti e più facili per dissiparle (cassettr~ <lei meàicwne11ti e moclo 1l't1sanie) ;
6° Stabilire le regole _e misure igieniche generali e speciali applicabili alle Navi Mercantili 'd'ogoi specie e portala
A) pri_ma di salpare ~al porto;, n) nei ·viaggi e nelle traversate; e) quand'approdan ai lu~gbi di loro desLinazionè. '1° Stabilire le rogo le e misure igieniche generali e speciali· applicabili alle Navi Mnrèaulili in caso di malattie importabili esislonLi iu qualche punlo d,i lito rale o sospettate esistenti, sì prima di salpare dal Porl.JJ, che durante i viaggi e le lrayersate, e prim:i ,l'approdar e sbarcar il carico. 8° Dar una precisa idea dt!ll'lgie~e Quar anlenaria e delle Leggi e_Regolamenti altualmenle i11 vigore negli Slali Sardi, che vi si riforiscono.
Tutl'i Medici flaCani (}Olranno concorrer a questo premio, eccetloali qul)\li co~ ponenti la Commissione giudicatrice. La Commissione giudicatrice sarà composta di due Mem-
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bri nomioati dalla Presidenza . Mli' Acca<le~ia di Sci'enze_ 1'l'Et1ROLOGIA Mediche e Naturali di Genova .e d'altri duç sce\Li dal Coìnitalo Ligure·della Medica Associazione; il Direllore della _ L'ora sellima vespertina del giorno due del yolg<:ìnle Saòilà Marittima· ue sarà il Presidente_cli diritto. · npvembre suonava l'ul!ima per il cavaliere Ignazio Gilli, Tutte- le scritlure dovran esser in lingua Italiana e con Doti. in C~irurgia e Médicina, Medico· di Reggimento di caraltere chiaramente leggibile-; porteran. un'epigrafe ri· _ petuta ·poi'.::;u la scheda suggellala che= conterl'/\ il nome_ 1a classe i.n riposo. da lunga e dolorosa malattia contro di cui Travagliato dell'Autore, il quale si dovrà tenere rjgorosamenle celato, non valsero. le cure assidue ,ed affeLtuose dei suoi amici nè farsi conoscere nel suo Sc:rilto . e colleghi, rassegnato e calmo esalava nella verde età di Sarà aperta la sola scheda che corrisponderà all'epf-anni 42 l'ultimo aneli lo fra le hrac.cia dei' suo fratelle Angrafe della Memoria premiata, la quale rimarrà proprietà tonio, Capitano nel ·18° Reggimento di Fanteria, poc'anzi dell'Aut:ore. Tullo le altre séhede sara,ino bruciale; nè gli gi'unto di Sardegiia. Scritti saranno pi-ù restituiti. se non per copie conformi da Dir in brern quali fossero le rar·e qualilà di mente e di farsi tirar a spese degli Autòri richiedenti che si faranno cuore del cornpianto,defunto sarebbe cos·a sup-erflua per legalmente conoscere. . coloro i:he ·10 èonobper e molto ~iù...per chi ebbe la ventura Le Scritture dovran esse.r inviate. alla Direzione Gened'averlo ad amico; e parrebbe esagerazion~ il tesserne un rale della Sani'tà l\fariltima in Genova non più tardi del 31 adeguato .el()gio per gli altri i _quali. qual esso si fosse apagosto 1804, allrimeììte 1i'on verrap ammesse al concorso prenderanno dal seguente rapido cenno della vita pubblica di Iul. Il premio verrà deliberato su il giudizio pronuncialo Dotato 'di precocissimo ingegr~o, al ventunesimo anno .dalla Commissione giudicat_rice delle Memori,e· inviate neldell'età su,a s'add.o~lorava con plauso in Chirurgia nella l'occasiòne del prossimo _Co11gresso dell'Associazione Meregia Uni\:ersit~ -di Torino sul finire dell'anno scolastico dica che s'c1prirà nella Cillà di Cuneo su i primi d'oltobre ,f 83~, e conse·guiva poi_nell'.1nno ~ SU la Laurea Medica del 183!. nell'Università.di Genova. Genova, 23 ottobre 1853. Intrapresa ueli'anno •1833 la carriera .Sanitario-Militare n.e pe(corse li varii, gradì le•,1a11d'ovunque bella fama di Il Dfrettol'e de.Ifa Sa.nità Maritti111a persona nell'Arte del sanare dotta e .sagace. e d'uomo io Dolt. A. B.o. società altrettaulo graditÒ per la piacevolezza e la spontaPer il Segt:et<irio della D-irezion~ neità.dei gentili suoi modi , quant'apprezzato per ,la franF. S,UtTOR~O. chezza ed integr-ità del ·SUO ,carattere. Quale Medico di Reggimento nella Brigata Guardie ottenne egli du~- menzioni onorevoli nella prima Campagna. per l"indipe11denza d'Ilalia, e fu poi, neJla.seconda, insignito Dl'VIIS'_,A DEI GIORNA.LJ dell'Ordine Equestre del ,ss. Maurizio e Lazzaro per lo zelo e la rara perizia di cui diecle prova quale Medico ff: di Capo presso gli Speciali; distinzioni eotes~é altrettanto pi ù (Suoli de_l Doti. MOTTINI), apprezzabili in quanto che, non mendicaté, onorarono nel medesimo·tempo li,suoi Superiori èhe, pr.omovendole, sepGozzo: 11sn f!s/01·110 del protoioduro cli mm·curfo. Seguendò pero prilmiare la virtù occulla. il consigl io del·Doe.riuger, il Doli. :faeger usa l'unguento Chiamato dopo la Carilpag.na del ·1849 allo SpedaJe Didi protoioduro di mercurio i11 tulti-gl'indurimcnti costiluenti visionale di Torino onde prestare l'opera sua. ai tanti Miliil gozzo. e cita all'uopo due casi di gozzo.li Malico condotti lqri ammalati . dell'i.n ·allora domi uau te ottalmia bellica , per esso a risoluzione,. Se l'uso di questo rimedio produce ebb'egli a risentirne il contagioso _influsso. Di qui ebbe irrilaziòne alla pelle ,si sospende per ripigliarlo non appena -principio il periodo di vita nefasto al nostro Collega, poiquesta è-ce·ssata. (Amiw.il. iJfcd. de Roiders) chè dopo avere mollo sofferto nella sanità e ségnata'mente nella facoltà di vedere era prima collocàtò tfl asp.eùativa Costipazio11e ostinata: 1isò dl}l mere uri~ metallico aU' ilnper infermità contratte in Servizio e quindi, perdurando terno; clel Vott. FUANCESCif!NI. L'Autore vuole riventl'icare le medesime cagi,oni , era: provvisto .di pensione ·di ritiro. ·dali'obblio in cu,i cadde ingiustameg_te in questi ull.imi anni Ridotto così ad avere troncata uria carriera lant'onorevolcotesto rimedio di cui le benefiche v_irtìi co,mprota con menle percorsa in un momeìllo in eui slava per raccoglierne tredici osservàzioni di costipazioni ostinale in cui, adope-:, i frulli ed a trovarsi perciò '. in maggiori· strettezz_e di forrato alla dose di 50 a 300 gramme, ebbe risulfamenti fetuna allorchè più imperioso ne sentiva il bisogqo, ,;i tacque licj tanto da potere stabilire per corollari i ·1° che l"uso ine si rassegnò al d'esliòo, p1a sofferse e so.ffér,se sin alla terno del mercurio metalli'~o nella costipazione e nell'ileo to.mb~. pwdusse buoni risul~amenli distrugge.ndo l'ostruziorie'degli intestini; 2° ch'i1 vomito più ostinato fu costantemente ar.:. Doti. B.IMA llfedico di Reggim,ento, rflstato ; 3° che l' uso del mercurio non fu mai nè presto ; nè tardi seguLto da disordini locali a generali. li Direttore Doti. Cav. ARELLA !\led. Div. · (Reu. lJfed. ~hir.) Il Yicè .. Direttore· res,po:nsabjle Doti. ~JANTEÌ.U l\t. di B.
Torino i°S53. Pèl°azza, Tip. Sabalpina, via AIÌìer, 'H.
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N. f 6.
l ai 14 di nov~mbre 1 85:1 )
GIORNALE DI IIEDICINA HILITARE DEL CORPO SANITARIO DELL'ARHA'fA SARDA:i ~on_ si rieeve ~be on 111100 e co~in~ia col 1".d'agoslo. $i p~bbli,:a nel Luriedì di t.iaséhetluna seltlma11a. flì Il1/associaz~~oe prezzo d associa:uooeJu To1100 e di L.10.111 Provincia ed all'Estero, franco 1h posta J Si paga per semestl'i anticipali. ~Ot'-
L. 1.
..
S01t+1un,o._-
1_0 ·Dot~. P:ecc~: Lezioni Cliniche del Prof. Com-
mend. Ril.1en so gh ascessi, seni e fistole dell'ano. - 20 Dotl~r~ ALEa~No : R~lazio~e-delle ma1alliestale curale alle Terme d Arx. - 3 llelaz,one ~elle Conferenze· Scientifiche. - 4° Dottore MO'fTINI: Rivista dei· Giornali "3cientifici.
PARTE PRIMA
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LEZIONI ORALI DEL PROF. COlUttE~.1) . A.LESS.Al'i'DR.O RI6ERT, tr;1c ~fatc dal Dott Pscco, l\Ied. di Batt.
ASCESSI, SENI E FISTOLE.DELL'ANO. (t) Oss. 4~. U o caso al teslè descrittv mollo aoaloao è qnellc, cb'ebbi ad ossèrvar in un ven'"erato mio amico. Er~ r~li io età d'arwi 50, di tcroperami!nlo flebo-liofatrcu e da più di dieci unoi tocco di cupa floaosi epalo-enterica con diarrea ricorrente e coa volumi;os·e emorr·qidi iot_el'fle ed esterne che turgeva o e s'inita.vao ad ogni ri·mbulzo della flogosi epato-enterica. Per vicende atmosferiche, cocenli patemi d'auirno e via<mi protratti risàllò qnesta gravemeute .e non prootame~re combattuta riesci all'ulcerazione della mucosa intestinale coò diarrea incoercibile e resasi fùta lè. QuManta -gioroi prima della sùa morle la fl ogosi ciel Retto si propagò io mezzo a tenesmi e dolori atroci al tessuto celluloso oceupante . il vano anO-cùccineo io cui si formò on vasto ascesso , :ill'apertura c;1:1 quale stiliò un'enorme quantilìt di ·pus fetente e vischioso me. scolato cou materie fecali liquide perchè eravi fistola compiuta. Nella necropsia si rinvennero varie ulcerazi~ni corl'ispondeut! ai f~llicoli mu_cosi del Peyer e del Brunne(' ed a quelli de! Re!! te,. Oss. 45 . .Piet l'O Bel luni: Contadiou: a11ni 55: temperamento bilioso.sanguigno: abito epatico : costituzione robusta : oalo da parenti sani : abusatore di sostanze calefacienti: stato tocco nell'età d'anni -8 da rleuri.ti~e vinta con qoattro salassi, in quella di -15 da 1mpet1g~oc erpetica risanata da sè, in quella di 26 da neol'alg,a soprorbilale intermilleote cessata con due salassi e con la ()bina ed in quella di 30 da ·drssentel'ia 'pel' abuso di vino e per l'eccessivo calor atmosferico, nel corso della· quale comparve al lato destro dell'ano uo !uberc,,lo che suppurò, s'aperse e nel corso di tre settimane si chiuse da sè a detta dell'ammalato. Due anni appresso occorse nella stessa nutìca on altro (1) Cootinùazione; ved. il n" 15.
tohercolo, p er cui riparò a lla Cli 11ica ;.ti 21 d(gerrnaio -1850. Con uno specillo fin issimo si riscontrò in di. stanza d'olto linee dall'ano uo piccolo buco ooo maogiorc d'un punto lagrimale , supecstite al crepacelo del prim'o . tubercolo elle l'aroma lato credeva affatto guarito e da cui stillavan uppeoa una o due .o-occe di . ~ siero oelle 24 01·e. Si tiscoutrò pur un ascesso oraode co~·uoa mediocre mela, tra:Sversahoente oblu~go di c,1,1 IH piccoli.i estrem ità era contermina alla parte destr:i ddl'auo e 11.t grande di reti.a allu natica 'd istante tre pollici circa da que~t'aperlur:.i. Si comprese allo,ra cbe. gu~st'ascesso era la sequela del restringimento di quel piccolo buco fistoloso per cni ristagnava nel suo inter111J quella tenue malerie siero-purnleota clie vi si separava . Pralicata irn'iucisione parallela al lato destro dell'ano e da questo distante cinque linee, si riconobbe che superficiale era l'an tico condotlicioo fistoloso e che metteva fondo tra il tessuto celluloso sot.toournueo e l'orlo inferiore dello suutere esterno. Con un piccolo taglio tras~ersale si mise a scoperto questo fondo e con ciò vedemmo con grata sorp1'esa nel oiro di 25 giorni senz'ullerior c,perazionc non solo cicatrizzar il condotto spaccato, ma cbiudersi il maggiore meandro purnlento rivolto allo natica, 0011 stato spaccate,. Sarebbe sorprendente cbe un condotticino così piccolo e così superficiale avesse potuto durarla tanto tem po, se ilun si sapesse quaota parle prendan alla formazione cl.elle Hslole·aoali i movimenti degli sfinteri (Storia scrìtta dal sig. Dott. Matteo Ferri). Oss. 46. M'accadde di visiture fino dall'anno i8'l9 il Sig·. P ...... , Impiegato, d'anni 41, dotato .di temperamento bilioso-oervo$O, d 'al,ito epatico ~icbiarato ; di costituzione piuttosto r·obust.a , macilenlo della p,ersona, irascibile, ipocondriaco e soggelto ad abiluali eret.ismi cardiaci con vertigini. Già durava cotesto stato da tre <1oni e già egli , credendosi impoteo~e al suo impiego, pensava ~ismett.erlo quando le emorroidi a cui io tempi :rnteriori era staio soggetto, ora cieche, ora fluenti , dall'in erzia delle quali dt-rivava eoli i suoi disagi attuali, si resero di nu()vo turgeuti ed iofi~mmate: la loro flogosi diffusa al tessuto celluloso del lato si· nistro dell'ano riescì alla suppu razione ed alla 6stola compiuta di coi lo sbocco estsrno era disL,rnte un pollice dall'apertura dell'ano. Da quel momento cessarnn uffatto i dissesti precordiali e le vertigini e la èe5sa·L.ir111e· fu permanente.' Ma siccorne l;,1 Hstola C<>n il sno vicentlevole chiudersi ed aprirsi gli generava frequenti tormenti, mi richiese egli del mio parere per es~eroc liberato. Badnnd'alla natura crjlica della fistola ho conseoti~o di .liberarlo previa la formazione d' un rottorio ad un braccio , che fo immediatamente
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praticato. Quaranta giorni appresso lo ho ope1·ato e prout.a e permanente fu la guarigione d ella fistola. Se oou che cinque o sei anni appresso comparve in soslituzioue di processo morboso un'erozioue erpetica al voi lo, cotanl.o frequente in ~bi è ·d'abito ipervenoso, la quale dura ancor oggigiorno. Oss. 47. Vidi , 110 0 è ancora trascorso un anno , insieme con il Dolt. Rosay, giù mio dHigenle Allievo, il Sig. C.. .... , d'anni 54, di temperarneulo fleboepatico squisito, d 'abito epulo-venoso addomirrnle, piuttosto mac.ileolo della persona , il qual ~ <la molti lustri soggetto, a cagione del suo temperamento e del suo abito, ad emorroidi esterne ed interne voluminose e numerose , ora fluenti ura cieche, e ciò con pro della sua sanitiJ,. Or volge un auno le emonoidi eù il tessuto cellolosò dei diutoroi, dell'ano s'infiammarono in seguilo a protratte marcit ed a cagioni reumatici.te e dopo lunghi patimenti ne conseguitò un ascesso or-Ila p:H'te posteriore s,ini~t.ra dell'ano, clie s'aperse in mezzo ad incredil>ili dulori nel Retto otto liuee sopr:i ìl piano dell'ano. Comprimend'il perineo in corrispo11ùenz.a , la marcia entrava nel Hellu e poi sgorgava dall'ano:-- 11 passaggio delle m,at.eri e intestinali nel cavo dell'1Jscesso irritandolo aggrav,av1.rno lo spasmo del\',uw e l'intìarumuzione.delle em11rroidi , oosì che la defecazione era quasi impossibile. Rovesciata io fuo ri più possibile la pelle. dell'aHo in éorrispoodeuza dell.1 sna parte posteriore sinistra , si polè int1{idurre uel foro interno della .fistolu incompiuta i11 teroa una le°"ta solcata alquanto i~curvata e sopra qoesta spaccare di dentro in fuori il fondo cieco della medesima e da quel momento cessaron i dtdori e rapida fu la guarigione, Oss. 48 . . yedeva nell'anno i.8<:!6 la Sig0 U ...... , grossoccia dellà persona, di tcmporamerllo sangoignosquisitt,, su i 35 unni, abiluulrucute assai rossa in volto , ul)bondant11mente mensl.ruala, robusta , sog · gella da di eci :inni, in seguito a gravi<lauza, ad emol'l'oidi moltiplicate e voluminose, esterne ed iuterne, che di volto io vol!a ;;'i nfiammavano, dolevano e I-e recavano gravi disturbi nella defecazione. Erano coteste· emorroidi 110 riverbero d'un eccesso di vita e di materiali del sistema irrigatorio rotso. Sei mesi prima ch'io non la vedessi si re,;er esse turgenli ed iufiao1111ate essendo q111:\ sistema in ìst.ato di maggiurn . sobbollimento erellsmale e plewric<r, ed ebb'ella la infelice idea di fon·i applicare sopra i'l ruiguatte di cui l'effeitc) fn l'uggnn•,Hnenlo della lor infiammazione, la diffu sione di questa ul . tessuto cellulos<, del lato destro dell'ano, l'ascesso , ·il suo cr·ep11ècio spontaneo e quindi la fistola comp:ula di ctfr ottenne la guari gione perftllla mediante l'operazione slatale per me pralicata. Oss. 49. Maddalenu Borghini: anni 38: Contndina: tempel'arueilto bilioso-sanguigno: cosUtuz.ionè graci le: abit1> utel'ino squisito: stata nell'i11faniia contristala da crosle al capo , odontalgie . 01orree: bene me11slru:ila a i 5 anni e ludevole sani tà fin ai 18 in coi, per essersi bagnati i piedi nell'ucqua fredda èsse11du mensl 1'U1.lflle, cessarr,u i beoclizi lunari ? da qui in611i1 i mali cl.ie non l'abl,andnnarono pii.i mai. In sorse on' irritazione nel circolo entropelvico, specialmente 111.erino: resosi per grndi abiinale con violenl.i dolori ut.erini , ccfulalgie , palpitazioni curdiache, iperemie fr.cqaènti , spasmi d'ogni genere , appetiti 0
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capricc1os1, eco., ogni .voll.i che ritornava il tempo in cui la meostruazione avrebbe dovuto succedere. Si sopprimevao ad ogni volta queste tribolazioni con i salassi i quali , nel corso del tempo cioè di quallro lustri, furono tani i che, sécondo l'espres ... sione dèll'ammalulo fors'esagerata ma che può dare un'idea della cosa, il loro uurnero ascendeva a 600. Nel mese di maggio -1849, trootesimoquarlo di vita dell'11 mmalata s'uccorse ella per la prima volta , l'icorrend'appaoto il Lernpo degl'1ootili conati di menslruazione , ch'un turuore molle, elastico , le s'era maoif~talo i11LOruo all'ano e che stava pe1· gr:idi crescendo. Provocando questo tumore leggieri dulqd ed incomodi l'ammalata non vi fece attenzione, ma nei primi giorni di gennaio i 850. l'iescì tJsso a suppurazione e s'aperse prima nel Retto e poi nell'esterno. Neppur allora badò ella al suo male e ,lasciò portare gli eventi del ternpo iilsin in fine del mese di loglio i850 in cui, spinta ~al dolore, riparò alla Clinica ui 2.0 d'agosto del teslè detto ,umo. Offriva ella oel suo ingresso queH'esacerbazione di dolori uterin i eJ addominali, solita da tunti anni ad occorrer alliirchè la nutura faceva inni ili sforzi per ravviuru la menst.r1)azic,ne e convenne forla sàlassare quattro volte per sedarla. Co11feriro11 a sedarla il ri . poso , la ·dieta severn , i clisteri narcotico 11101liLivi , i cataplasm i torpenti so l'addoruine e l'estrutlo di giusquiamo nero datn internamente a larghe dosi. Dèl resto il forn fìsloloso er..1 collocato 1.11 lato destro dell'ano ad on pollice di distanza dal medesimo ed il suo condotto scorreva sUJ>erliciale tra lo sfiutere inlerAo e la mucosa.del Retto 10 cui s'apriva all'altezzr.1 d'ollo li!'lee dall'ano. Ai 2 di settembre fu praticala l'operazione secondo il ·melodo di Oesu ult ed in meno di 2 5 giorni già erasi ottenuta la compiala cicatrice. Siccome in tutto il tempo chH l'u,nmalala rimt1se nella Clinica le si continuò l'uso dell'e~trat!.o di giqsquiamo solo od unito il quello di cicuta, ella sortì dalla medesima guari La da Ila fistola e mol.! o migliorata nelln costi lozinne (Storia scriUa dal Sig. Vag~>, giov ine Dottore di moli.a abilità uello parte operativa). Oss. 50. Claudia Angela: anni 40 : temperamento sanguigno-nervoso : costituzione ~elicata : per ~empu e sempre regolarmente meuslrua1a : passata a marito sa i f7 nnui e più \loll.e divenuta felicen\Cnle nraclre: abitualmente stitica. Nel tre11tesimoquart'anno esposlasi nel tempo del puerperi11 a vicissitudi11i atmosferiche rilevò uµ 'uretro-peritonitide diffusa alle merriogi da cui dopò multi pericoli fu 1 con energico f!1Cloclo antiOogistico e supr:Hlutto per la comparsa d'timllrroidi fluenti, liberata. Continuarono le emorroidi a stil lare d'ollor in poi periodicamente con grande suo sollievo. Ma sei nnni appresso ve1·so il quaruntesimo anoo della sua vit:.1, per l'al,ituale sua stitichezza , sofferse nell'alto del de{eca1·e un senso di grave cociore cùe, ora maggior ora minore, si rese continuo senza che l'eccessiva riservatezza di lei le abbia permesso di cercare consigli . Era un 'eniorrnido i,uliummuta la quale con il ternp,, diffuse la !lngosi al te!lsCJLO cellnloso dell'ano , conseguitala più tardi da uscessn e da 6sloia che fa ancnra per luogo tempo tollerata in silenzi o dall'ammalaln. E final mente i mal,iri , anì icuò placarsi 1 aggrav1111dosi ebb'e llu rn~orso alla Clinica ui 5 di gennaio 1.850.
1.21 -
Collu.cata su i\ lato sinistro del\ 'ano, l'apertura fi. stolosa era· piccola , ca)losa e distante nop più di dieci linee dal medesimo. !I suo condottQ era superficiale e r.net.reva forni() cuòtr'il Rel.t9 imperfò.rato all'all1::zza di ·sei 1.inee appena . nel ~edesimo , passand.i tra lo sfirltt-re interno e, le pa,:eti dell'io t.estioo. Per là semplicità della fistola , per la nessuna cotn~ plicaii-one %euerale e pet' lo . stato altroµde l?d~vol~ deUa sanila Qell'amm~1l.ata, fu ell.:i , d-<,.>pO pochi gwrn, di riposo e di preparazione, soHoposta all'opera1.i one la quale fu semplicissima e. co'sì .pronta ne. fu la g?a~ " riuione cbe ai 12. di febbra10 l'operata fu lfl grado <l1 i·i~pat!'iare (Storia scritta dal , Sig. Dot.t. Vago). Oss. 51. Gio. Batt. F . . ... : ar111i 52 : Cuntadioo: tempe1·arnènto•saoguig.o.o -bilioso: costituzicrnè rpbqsta: abosatore· di bevi.nde ed .alimenti calorosi : stàto a f8 anni e poi . a 20 salassato tre . volte per pletòra. Nel trent.esimoprim'arino fu , per soverchi~ fatiche, p~r àbuw di virio , . p_e r aument<_>.dì stitichezza e sopl'attutto per la pn)trntta esposwon.e del suo corpo al freéldo omido, colto da tumore flemmonoso J~uto, grande com'una nocciu9la, a1 I.Ho destro dell'ano, pruriginoso e poco ~ulenle , spontaneamente apertosi un mese ·appreS'so con uscita di-. materia purutentù- • sauguigua. Ch iusasi 15 -giòrni dopo l'apertu ra da sè, ricomparve il tumore assai più volumino~o di prim·a e dol'ente. Bicorse allora l'amma'lato ai cataplasmi di farina di segale e l'apertura si disturò .con usc_ita di una maggiore qmintità d.i pus; sai:iguigno. D'allor in poi lo comprimeva egli di volta io volta coo i diti per farne uscire la materia. contenuta e coot.inuò. in tale modo fin· :ii 25 di d icembre • 1850 cioè quattro ~esi dopo Porigine del male, in cui fu ricoverato nella Clinica Op~rativa . Lo sbocco della . fistola era in vidoanza df'lla tube1:osità ischiatica destni. Uno specillo nel medesimo ìntroàott.o ne per.cor-reva il con. dotto per la lunghezza d'Qllo linee circa ma la sua fle~s11osità. gli vietava di tu·uo percorrerlo. Ondechè · si prese ·il·p,u·til'o di spaccarne la prima metà obbliqua· dal basso e dall'esterno all'al'Lo ed a1l'ioterno su la guida del!; tenta s1)lcaH1,' $i potè allora· -fare scorrere una tenta solcata ·alqùant'incurvata fo:io nell'intestino retto. La rne.tà. ioierna di quel coo~otto. passaod'intorno agli sfint<:ffi' ed .iprendosi nel Relto subito, sopra il confine superiore dell'esterno ci diede rngio_11e- della sua c1frvatu1;a e della difficfiltà della _sua esplorazion-e. Quattrò gi.orni appresso, non essendovi alcuna eomplioaziime, si sp,Jccò questa O)·e1.à interna del crindolto ·second'il met.odò di Desault:. Trascor_sì cinque giorni dalla sua spàccatura ; :si manìfestò ·1a cancr~nà contagiosa o uc)socomiale su la si1luzione di continuità e, per ·domarla ' ,si dovette ricorrere due volle alla cau' terizzazione con l',acido solforico. Ces:.atà la cancre.ua, l!api ~a fu la guarig;o11e (S.to~ia scrit\a dal Sig . Dottore .Bernardino Laoteri). · · · . · Oss! 52. Gios"Oppe C..... ·. ·: anni 52: ternperàmeoto saognigno-i;)ilioso ·: costitui'ion~ forte: ahi.lo cutaoe.o,: abusatore di VÌO(} : l\'Iura.lore: ammogliato COn prole: tocco da febbre int.ermi tteote all'~tà di 9 anni, svanita da sè nel' corso d.i ·cinque mesi , e su i :l9 çla artritide acuta, .vaga , a cui, a malgrado di 9 sblassi, furoo() superstiti dolori lancinanti intèr'correoti alla coscia destra con intormeotimen'to della pelle del suo I lato int~rno e raggravantisi nei caogiamenii atmosferiçi. Nil Jrentesim'anno d'età, quarto del ·suo· IJ'}atri- 'I
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mouio , comparve, in seguito a cause reumatiche • un t.umor io corrispondenza della fossa ischiorett.ale siui·stru con vivo dolo1· e con febbre spiccata, il J]Uale, fo orna di <lue salassi, ri~séì alla snppuraz·iooe ed al crepaccio cl.le d"allor i.n poi non 'si chinse più mai. Curupurvero., ormai tre anni, tiue altri tumori nello parte alta del perineo in vicinanza della base dello scroto, i ·quali s'aperòero pur essi spontaneamente, riuianendo due cùodbll.i fistolosi 1:omunicanti con il seno primitivo. In . questo star.o riparò alla Clinica Operativa aì 6 di · gennaio 1852, veutesimosecood'anno dall'esordio del male. Si i:iuvennH un piutt.'osto ampio . meandro purul~uto i,~1 eorrispuodenza della fossa ischio.rettale destra· , da cui , come .ta.nti raggi , . part.ivaoo vyrii st:mi fìstolcìsi · cioè uno ~uperfi~iale verso il. ceo-' tro della natica sinisfr<!., 'un altrn pnr esso superfìfièiale verso la natica destra passand'a traverso del . Le_ssnto celluloso superficiale .del la · regione ·perineale·, due altri io fiqe diret~i aJla parte, supetiore del perineo, era11 iodurali~ f>.. malgrado di taoli guasti il Retto riscunt.ravasi in ' fondu della ·cavità iscbiorettale sinistra, denaidato Ìn(! non perforato. Previa un~ prn- · paraziilnè che ~ousistefte · nel riposo, oella diet (i parèa, nell'uso di bevande tanwrindate e nell'appl icazione d'un vesciuatorio ad on braccio, spaccai' ampiamente ) in presenz.~ del!a Scuola il ·cavo purnleoto del perineo e poi i condotti lìsto)o~i che dal medesimo partivano per le nat.iclle : avuto rig.uardo alla lunghezza ed all'ampie7,'Z.a della spaccatura , credetti p1'udent.e di non ispaccarc gli altri condotti, ma cinque giorni appresso, pochissima ess~ndo stata .la riazione traumatica indotta dalla- prima operazione, hu pure ta·gliati i <iu.e condotti rivolti alla pari.e alta del perine.o. Le condizioni dell'operai.o .stavano migliorando ogni giorno quaoù 'addl 8 di febbra'io, decimoquinto giorno dal.l'ultima· spaccat1,1ra , l'ammalati) fo ; per abuso d'alirneot; e di hevauJe che s'era di ·s oppbtto p1·ocurati, colto da 'irritazione dell"·apparato epato-veooso addomina le e della mucosa gastrenterica con dolor ottuso oelhJ r.egioue epigastrico-ipocond,liaca destra, sete, avversione a tutto ciò bile nori fosse ac,1na ghiacciata e ghiaccio, ventre tumido, nanseé, cefalalgia soprorbitale, çotti iuso·oni -, agitazioile , irrequietez.zà , lingua di c·olore giallastl'.o, giallastra pure .la pe}le ·e· la con- . giuntiva e simili, e p-oco stante èomparve una risipola allo !ìCfoto, segnit(l io due giorni dalia .cancreoa·bianca del .medesimo. Radd.oppiarouo per il corso di cotesta localifà .i fenomeni ·d'irritazione visceràle a segJ10 di fare temer imminéot.e uoa febl,ire t.ifoidèa. Però coi1 l'u~o iutetno del ghiuccio e Jell' acqna .ghiacciata, con. la dieta rigorosissima, con la beyuta d.i lirnonee , con clisteri' e con medicazioni calmauti 'si conseguì nel corso .di due setiimape la ce~_sazjooe deJla flogos i ad~ dominale e de)la febbre.e la limitazione del!~ cancrena._ Sehbeò al dist.accamènto di questa i. test icoli fossero · scoperti, tuit.:ivia. è acc:_iduto di vedere qòi eiò che in simili incontri si .vede sempre, ciò è chè.Je superstiti listerelle di pelle dello scruto rim:.isew dalla cicatrice che stava formandQsi per gradi tirate dal'la periferia al centro delìo scroto in modo·clae i testicoli ne furono del tntto COfl€J'li :. Nel . tempo che si compiva la goarigioue dello scroto , si compì pure quella delle moltipliei spaccature, così che l't,perato fo iri grado di rìmpatriar:,e ai 14 d'aprile dello ·stess'anoo ' cio.è, tre me~i e mezzo dopo il suò ingcesso nella Clinica. Avuto
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però riguardo ulla diuturnità dolio scolo purule11to dall e fistole si diede il Consiglio all'operato di coolinoar un luogo sporgamenlo dal vescicatorio del brucçio , d'aslenersi dalle sost:mz.e calorose in bevande ed io alimento, di curare sludiòsament~ lu funzione della pelle ·e di · fa re di volta in volta oso del nitrato di po1assa p1•r aumaotare la secrezione dell'orina (Sto· ria sc11it1a dal Sig. Doll .. Motta). ( Continua) REND1c0NTO DELLE MALAl'tm STATE CUllATE ALl,E TI!n)tE :OU~ANTE 1,A STAGIONE
o'A1x
1853
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(dal Dolt. AJ, FURNO Med. di Regg. ).
Egli è per seguir on uso invalso , pinUoslo che per la moll'importanza della materia, ch'io vengo, o Colleghi, a presentarvi questo mio Lavoro.Avvezzi quali siele ad udire ogni anno ed in questo stesso recioto lunghi ed elaborali Scrilli intorno a cosiffatlo argomento, non poco, vi sorprenderete all'udire la pochezza, la meschinità della mia parola. Ma prima dì giudicarmi io vi prego a volere consìderare cor_n'impossibile cosa riescami il dir alcun che su la composizione e virtù delle AcqueTermali d'Aix che. non sia già staio le mille volte scritto da non pochi Autori eèl io ispecie dal Doll. Costanzo che per due anni conseculici era a quelle Terme coman·dalo. lo mi limiterò quindi ad esporvi puramente e scrr1plicemento la Statistica delle cure balnearie e la farò susseguire da alcune osservazioni so d'un argomento che non risultami essersi finora trattato e che pure non manea di qualch<~ gravità; voglio dire l'igiene del Militare alle Terme d'Aix destìnalo . Cinquanla<lue furon i Militari di diverse Arme che approffillarono nella scorsa stagione delle Acque Termali cl'Ai:x. Ecco il Quadro Sinonico dP,lle malal.lie. RISUT,TATO Entnti. Notabile. 1,i.,.·e, Nullo,
il ffe:ioni reumatiche
reumatici . artritici . } ischialgici .• Semi-anchilosi ldarlrosi ,'iff'ezioni linfatiche. Scrofole. . . . . . . Adeniti croniche . Coxalgie Affezioni·veneree. Dolori osleocopi . . . . Sifilidi . . . . . , Affezioni ùnpet-ioiiioso. Forforacee . . . . . Crostose Ottalmie croniche Scrofolosa . Erpelica Sequele d'affezioni tt·awnaticfte Callo deforme. . . . . . . Periostosi . . . Diastasi inveterata . Cicatrici a<lerenli Ipertrofia ai lesticoli Casi ·isolo ti. s·arcoccle , eclema , cofosi .Cefalea, gastrite lenta . Dolori
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Le malallie reumatiche , come henc vedole, teugon a r.agione il primo posto in questo Quaùro , poichè esse sono le sole che offran in çomplesso un risulLamenlo posilivo. Nè vi ha di ciò a slupire poichè, olLr'alla provata superiorità delle Acque. d'Aix in quelle mal~Uie , giovò questo anuo in particolare modo la circostanza d'una calda stagione e. poco soggetta a sbilanci atmosferici. Mollo all1inùi eLro <li quelle per il loro ·risultameuto slanno tutte le altro ,1ffezioni , le sifihtiche comprese, le quali , com'era bene naturale, ebber un esi lo soddisfacente in quei casi in cui una saggia cura mercuriale eras,i inslituila, e la malattia , piullosto che genuinameule celtica, era il prodotto d'una saturazione metallica o d'una complicazione reumatismale. Un caso di grave sarcncele sifilitico al teslico\o destro presentava un Sergente dell'8° Fanteria. Con opportuna cura stabilila nello Spedale Militare di Sciarnben disposto preventivamente a subir il benefico effetto delle Tenne, vi ·ve_nìva in falli destinalo, ma, credo per errore. all'ultima muta; per cui egli se ne partiva nel rnomcnlo appunto che cominciava a migliorare. Lo slesso dicasi di di duu a!Lri Soldati pure dell'8° Fanteria , tocchi da ipertrofia ai te~Liooli di cui l'uno olt~nne lieve e l'aHro nessuno effelLo dalle Acque Tèrmali a cui furono destinali per l'ultima n~uta. Il caso più singolare cee mi s'offerse durante tutta la stagione si fu quello d'qna cofosi compiuta da cui era affetto il Soldato Revel-Chion del 7° .Fanteria Dietro quanto potei ri levare dalla 11arraiiQne dell'ammalato quest'.infermità era in lui con,parsa sul declinare d'una grave febbre tifoide,\ soITerta sei 1) sette mesi pr.ima; leggiera da princìpio erasi a poco a poco aume11tala al punto da renderlo insensibile a qualunque più forte rumore. Gl'immani e profo11di dolori che avevano preci:dulo e che tuttora , sebhen in minore grado esistevano , lo scolo di muco-pus denso e fetente , la cefalalgia ,. l'in1,onnia e l'a5pcllo sofferente dell'aJDmalato infondevan in me la co11vinzione di una cronica infiammazione deJl'oreccbio interno, nel quale diagnostico io mi confermava vieppiù dal riconoscere perforala la membrana del liinpano allraverso a cui l'aria usciva sibilante chiudendo la bocca e le narici e facendo · fortemente soffiare l'informo. Quàndo qa~st'inl'ermo presenLossi ai "Bagni, io confesso che non mi seppi ùare la ragione del perchè vi fo sse stato destinato ed a me stesso chiedeva se rH>n si fosse per avventura ciò fatto onde seguir una consuetudine pur 1roppo invalsa e generalmeulc e senz'eccezione applicala ; ed in tale pensiero io aveYa c.onsen1.ienti alcuni Medi ci d'Aix con cui le11pi discorso del • caso in question e. Ma··il risullamenlo ottenuto men.tre prov.ommi dall'uu cauto il mio rrrore. mi dimostrò dall'altra parte .che ,-e talora la Medicina può operare veri prodigi questo si può più che mai dire con vt'rilà allorquando essa ha ri corso al potente. mezzo che Natura le fornisce nelle sue Acque Termali. Il Soldato }!evel-Chion che per il suo stato di debolezza fu da me consigliato in principio a fare frequeuli passeggiate ed a·limitars1 ,l pochi bagni generali fu dopo qualche tempo in via di sperimenlo assoggefLato al vapore locale mediante un tubo introdotto uell'orec·chio. Do1)0 quindici giorni d'una tale cura la sordità. era pressocbè sparita ; se nou che, desioso di guarire compiula.menlc egli abusò del farmaco e slava già per perderne i saluti).ri elfelli, allorquando con il t<~m per-arne l'uso e con il moderare l'ardore dell'infermo , questi fu posto dopo
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quaranta giorni in istato di restituirsi ar s.iro Co:po n_?re-, cibo straordina~io che.accordava quel giorno ai Soldati in forma di regalo. Eccovi un saggio del modo con cui sono volmen'le m1gl1orato.. . Nello scorgere la lolal_ilà ?.ei- 'ris.ultamenti oue·nuli Yi mantenuti i Mili tari alle Terme d'Aix. E qul).nq'ìo dico Misorprenderà il trovare _prep~r,idera~re il rm~ero delle malitari è u?po che sappiate non essere compr.esi i· Carabilattie eh' otte.nne-rq poco solhevo dalle ~eque d' Aix, così nieri Reali i qu~li tengon alloggio·e villo nella loro Casèrr:ò.a . in comunanza con i suoi, facel)do così , ig"ooro per quale aenerahnente e merilamente accreditale, ma cesserà il lDOti_vo, una lega a parte e sottraendosi per il vitto alla _ ~ostro stu·pore allorquando tul~e _e singole conosc.erele le cagioni d'un si debol effeuo. E noto com'esi_stan ad Ai~ ispezione del Medico,. il che bene sovente torna· a scapito · della loro sabità. Se al meno a questi inconvenieriti net due sorgenti d'acqua l'una della di zolfo, l'altra d'allumé, Ja primacontenenle grande quantità·di gas-_acido sò.lfidri·co vitto e nell'alloggio slippliss'e un'equa applicazione delle. ]ibero, ì'altra presenlariteoe· appena alcune traccie: qu~sla op.er~zioni Je~mali; ma ~ui p~re le cose vanno a seco11da ultima non contiene alomo di sale d'allumina .com'il suo del sisl~ma generale._I S~l~lat1 amm_essi a prend~re docQie nome ·parrebb'i ndicare, ·ma è pì\lltosto un ' acqua solforosa e vapori. nel Grande Stabil1menlo v1 s1 debbono recare di degenerata. {bagni di Mlfo sono som n~inistrali ·nel Grande buonissimo mallino ond'evilare l'ingog1bro dei forestieri. Stabilirnentò; quelli .d'al!ut_lle. nel Piccolo, detto degl'lndiRecando.visi i medesimi senza guida e solei 1buniti -c\i· btgenti. Un Regolamento firmato dall'Autorità Amministra~ glietto, succede che cambi1J'o _lra lor il biglietto, pre1,àendo · tiva della Divisio·ne·di Savoia prescrive ch'i ·Mii ilari non ~osì una doccia quand'harino bisognn d'un vapore ed al° possano prendere bagni al Gt'ande Stabilimento, ma solo contrario; oppur.e rinunziri'o all'.operaiione per mancanza jn quello deg\'lndigeiìli e. siano solamente ammessi per di .fiducia ·e di volontà, ovvero ven'dano per pochi danari ·Je doceie e vapori al Grande Slabilimentò in caso. d'insuf- · ìl biglietto onde soddisfar ai lor a.ppeliti. Ho detto se1~za ficienza del Picèolo, Siffatta proHidenz,a è lale:che da ()er guida, perchè ·è necessari o clie si cçinosca esservi ai ·Bagn( se sola rende fnutile la destinazione del Soldato ai Bagni d'Aix un· Medico per là cu·ra ed un Impresario per il mand'Aix, mentre, dal Bagno al Piccolo Stabilime1Ùo 1i0n ri:tenimento., ma non un Bass'Uffizial-e per la sorvegli·anza e trae vantaggio maggiore di quello cb'olterreblfe da un ba., per la èootal:iil ità e non un In'fermiere per l'a!ìsisténza degli gno d'acqua seìnpli.ce. Ed ecco· la prim·a , la più po.lente· ammalali . Da' questo difetto di · sorveglianza infiniti sond ma non la sol_a. ragione dei lievi risullamenti ont>·nuti. L'algli abusi è~\ i disordini eh.e ne derivano, i quali sarebbe loggio del Soldato ai Bagni d'Aix consiste io due·camerelle qui lungo l'enumerare, ma che vcH facilmente po'tete fig'u·d?uo vecchio, sucido e cadente edifizio ; l'una deile ,mfin- . rarvi: disordini ed abusi che l'anno tornare vana qualunque tovale camerelle è della larghezza di meld 4,030 , delpiù razion'ale cu~a Il Dolt. Costanzo chiudeva il pregialo suo l'altezza di' metri 2JHIO, <le.Ila lunghezza di metri 5,0 ,13; Lavoro dell'anno scorso con queate, parole di Patissier l'altra. è ,lunga e larga me_tri.4-,0i>O ed . allp. metri 2,080 e< Il seràit à désirer, què chaq_ue Médecin donnat à ceus, formanti in totalè la prima carnera metri 12,033 , la sequ'il envoie aux Ea.ux un BulleLin ~xact et délai\lé. de leurconda metri 12,080. 1n queste_-due ·camere debolmente maladie. » Questa. conchiusione fu da me appoggiata con rischiarale ed aerate, circondate-da miasmi d'ogni genere, un ordine del gjorno approvato da tutti gli Uffiziali di Saprovenienli da_un vicinÒ canale d'-a,;qua immonda , sono nità_,. da\ Presidio di Sciambcrì e· co1icepito néi seguenti , alloggiali venti Soldati, nnmero che n·on- si può eccedere termin1: «_Gli Uffiiiali Militari di Sanità del Pr.esidio di per la plausibilissima ·ragione che uniti esattamente i letti · Sciamber,i raccolti in Conferenza .per udire dal Dott. Cogli uoi agli altri ed occupati perfin i vaoi delle finestre non stanzo lettura d'ull suo Scritto i1Ùorno alle Terme · d' Aix, -v'è .silo fuor.chè per ve riti' persone , · così che mal arrivalo esprimon i loro voli affinchè le·conchiusi oni di quello Scritto sa~ebhe colÙi che giuog~sse il ventunesimo pe·r pròfiltarè siano pre,, e in considerazione é me$sé'°in prati e-a . 1) Le condei Bagni Termali. Cercate ora se potete in queste camere chiusioni dél Dotl. Costanzo ed ' il mio ordine del gior~o i 50 cenlimetri di distania' dall'uno all'allro letto, i 6 metrifuron-i"useriti sulGfonia/e c1'i11fed-icina'Mil'ita1:e. locchè prova c.ubi d'aria neècssaril per ciaschedun'orà ad ogni iridividuo - . la lorq presa io considerazione, ma ' forono _dessi posti ~n e simili altrè saggic regole d\gienc le quali, .se sono nepratica? Dodir:i mesi sono trascorsi da quel fallo , ed -in cessarie i n un,Qual'liern ,.sono poi i'ndispens~bili ai _Bagni quest'anno , CQÌne negli altri , i Militari lotti, ecceJtuaLì Termali dove gli amm.alàti fon un-cònLiuuo co;isumo di gas per poco i Carabinieri, giunser ai Bag1l°i 11011 sqlp senza la acido carbonico· per via deJla· traspirazione cut~nea. Passtoria esatta-e detiag_liata'di Pati~1.ier, ma s·enza-la n;ienpma inc!icazione della loro màlaltia. siam ora' al vitto. li vilt.? ·· al pari dell'alloggio, trovas_i affidalo .ad ·un Impri-isatio . Voi tuJli be.ne sapete qu_a'le ge-· !I -D.opp questa $'posiziohe mi sarà le,cito; io credo, emetnere ·d'individuo sia un 'Imp1:csario e si~-a q~ale ,punto gli ter al_pà~i del Don. Costanzo:'il mio volo ed è-questo.. Nell- l'interesse della sanità, di qtianto vi ha. di più sacro al possa star a èuore là sanità degli uomini ch'egli è incaricato di nutrire : Per faryefo in<1ggiorme11le ·conoscern, mi mondo cioè dei difensori della Pà.tria. nell'interesse del limiterò a·citarvi due fatti. Il 'v.ino che si distribuiva ai decoro d~lla Na~ione_grav~men~f; . co~promess·o in faccia Sol.dati era di pessima q'ualità; era acido, fa Ìto . co~ ,uve .ai Foréslieri d'ogni celo 'che. frequentano quei Bagni, si sopprimano p1>r, i Mili_tari -la Terme <l'Aix o si cangi da, immature e produc:eva c\olori Oùlici ·di cui tutti si lagnaVàuo.' Richieslo l'lmpresarjo affinchè lo cambiasse; mi ri- ! capo a fo~do il.sistema _di lo~o d·estinazione. · · spose che per supplir alla calUva qualità ne·som.ministrava una doppia .dose di' qqel chiera prefisso. nt:Jlla su<J, con yen~ ! . zio.ne. ·Uu'allra volta essendomi trovato ~all'ora del pàs~o ! dei Militar.i ti marcai che iQ'.lba·nd"iva ·loro carne" cruda di i maiale. Avendolo rimproverato ebbi per·risposta cµ'era i)n.
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R.Efo\ZIONE DELLE CONFRftENzi SClENtIFlCHE (Mese d'ottobre.
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Tornata) .
ALESSANDUIA. Dopo lotto ed approyato il processo ver.bale- rlelta Tornata prece<le:ote. il Dolt. Capriata dà J.c tfora d'àn suo Scritto io cui toccando delle virtù meaidoali delle Termo d' Acqui e del supposto lor intimo modo d'ope t',:tl'C nelle viziate mistioni organiche sv61ge io fioe ]a descrizione par.iicolareggiata d'otto prin.cipali c11si di malattie per esso lui .curate in altrctlanli l\Iilitari !Itali inviati allo St,1hilimento Balneario d' Acqui a cqi egli per la terza volta fa destinato 'qu,ale M~dic·o Assistente. l i l)ott. Alçiali prcndend'ad esame l'oliava Qsservazione io cui il suo Colle~a riferisce che uri'ì\Jl'eziòne' erpetic,1 dell~ più pertinaci dopo avere resfstito allo -cure anlisi"fìlitica , anli psorica e balnearia cedette poi al melod<r p,Wg'aJivo COU!)Sciulo con il 0 0• me del rimedio Le:Roy, .fa ootare còm'egli, se1iza neflar il fotto riferito·, non' vede tuttavia oel'med~simo le condizioni lotte d'una guarigione totale e permanente, e come, a n,imcssa anche sitfalta guarigione peraianenle., non si poteva la mede,siura unicamente derivare dall'azione niei'licatrice del·Le-Roy, ma bensì anche da qu ella.dei preparati me,rcu ~i~!f e solforosi, delle tisane diaforetiche di salsapo rilla e delle Terme d'Acq\1i, sta le prima ,1doperate per vincere la ,dcrmite la qnale•oon senza fondarqeotc>· era stata credlJta d'indole erpetico-sifilitica. Coritro·silfolle riflessi oni del DoU. Alciali prendono successivame nte la parola li Dottori Vaglienti, Kalb e ·1uvioi notando che la vi r tù.dei purg;;nti ' contro le malattie c11tauèc è rnanifesHssima; che nel caso riferito la ~medesima è fatt;r ancora più · manifesta dal non avere la malattia ceduto alle cnre sifilitica,, solforosa e termale; che non sono rari gli esempi di dolol'i osleocopi r ibelli al la cura spflci.fica , clomati p'oi co9 il metodo purgativo; ch'il virns silìlitico non solo può essere distrutto la mercè del m_erc\1rio· e <lei suoi preparati, ma può esser eliminato dal corpo umano per diverse vie e oh·e pot·· conseguenza , nel caso eolicreto,siff'atta eliminazione può supporsi aver avutò luogo per mézzo delle ipersecrezioni e delle aumentate escre:i.ioni intestimili prodotte dall'aziono del Le-lloy ; che cot_esta spiegaz•one era tanto più ammissib1l in quanlo che nell'addotto caso l'alterata condizi.one della pelle e1·a -rl'imperljQ'lento all'eliminazione d.el 'l'irus sifil itico p'èr mezzo del sudore o del!'aùmenlata lraspir:;iziooe; che nell'ammala io a cui il Dol1.:Capriata accenna non è senza fondamento il .credere che, nentralizzato già' il virus sifilitico la m~rcè del!'appropriat_a cura mercuriale , restasse soiamente a vincersi.l'elemento moi<boso-erpètico il qualè uon solo d.ovette cc:der .in grazi.a deJllazior1 cvacnante del metodo purgativo, ma b.en anche in grazia· della potente rivulsione d<1l Le-Roy operatà snl tuho intestinale. A c;oteste obbiezioni il Dòtt. Alcialì risponde clic l'insolito eccilaroento cutaneo indotto dall'nso delle Terme con tribuisce ta·1ora si.ffallameute a manlener i ~iNomi oude si rr:u1 r1ifestava il principio morboso, che, non ostante questo sia stato neuln.1lizzalo od eliminato, la cessazione assoluta di quelli si fo desiderare pe1· qualche tempo dopo l'nso delle Terme stesse , cosa q uesta cb~ per rapporto ~Ile 'l'ei:_me d'.A.cqui è couosciuta, oon meno che dai Med ici, dagli ammalati tutti ch'ebbero già rfoorso alle·rnèdesime. Risponde poi ch'i dolori osleocopi, per sentenza d'alcuoi distinti Clinici e per propria sperieoza, · non indicano sempre esc!usivamente l'esistenza della lue _venerea, ~a possono essere sintòmi di malattie d?altra natura; ch'il metodO'd;,11iminazione e· di rivulsion.e può bensi giovare quand'o si tratti unicamente di c'e ssare. l'c pifeoomeoo d.'elcune ipersecrezioòi vizfosamente insorte nel decorso delle malattie erpetiche e delle sifilitiche, ma che a debel lare· qaesle intieramente è 11ecessario vin cer e con-rimedii specifici l'ente morboso sui genel'is che ne è cagione; che dall'esclusivo r-icorso al ·metodo purgativo poco de~ be sperarsi quando si tratta di malattia cronica, giacchè una qaalsia'si malattia con la sua longa durata pervertisce le azioni organiche ed~ origine a modificazioni tali idro-organiche contro di cui nnlla può il solo metodo purgativo. Nov,rnA:. In questa Tornata il Presidente f<1tti li 'bene meritati encomii ai l\Ieliici che per ragione del·cambio della·Guarnigione s'erano allontanati. da Novara cd esternati ag!i Uffiziali di Sanità novellamente giun'ti la soddisfa~jone . ch'egÌi provava nel
sa per<>~ch'i medesimi conosciuta con la loro istruzione, sotcrzia e conco rdia avrebbe,· infallaoterncnte coì1trj buito alla cootinaaziooe d'rm lodevole Servizio sia nello Spedale'sia presso il Pi·esi'dio, si fa a dare lettm·a della· Circol;Jre del Consiglio Superlot'e ,Militare di Saniià intorno alla circospezione ch'i Medici Militari clebbo,n usare nelle pr<ipos(e di .Riforma . Svolte' quindi più ampiamente le norme tot.te. chn medesimi han a seg~ir in silfalte circ~s~anze, cl/chiara sciolta l'Adunanza .. CAGLIARI.1Dopo, la lettura e l'approvaziooe del processo l'er.bale ~ell'antecedeote 'l'ornata il Presideille presentaud'all' Adunanza il Soldato Raimondo del 1~0 di Fanteria, invita i ) ;l embri compooen\i la meèlesimà ad esaminar attentamente· lo stafo degli occhi di detto Soldato ed a formulare quind'il loro giudizio sa l'esistenza o su la simnlaziono de_ll'erneralopia dal medesìmo allegata. Ed a facilitai· un siffatto giudizio partecipa all'Acl.un~nza Cò!)l'i! Haimoud t>dopo essere stato già allra volta allo Spedale in ossenazione per emeralopia fu per giudizio negativo di lutti gli Uffi.ziali di Sani.là rimandato al Qua1·1iere dove, malgrado gli s'in1liggessero peno disciplina ri, tenne sempre formo oèf r ifiutarsi ad alcuni servizi .di Guari:Jia e di' Eattuglict. nel corso della notte, motivo per cui Ù_Comandante <lei pròp1;io ·COrP.O, vista é.sser inulile qaaluoqne ammonizione per richiamarlo al dovere, pbma ,di prender sul conto del medesimo ona de fi oiliva r isoluzione _decis_e di manda,rlo novcllam,mte io, osserva1,ione allo Spedale. , l Meclici presenti all'Ad.uuaoza dopo un'attenta ispezione degli occhi del Raimondo, ricpnoscialili per nulla alterati nella !oro forma e verificata la ragolaremonililà delle pµpille, unariiroi si pronunziat·ono r>er la simulazione dell'allegata ma!attiu. Il Presid·eole nell'annuire pienamente a siffatto giudizio fa n'o tarè come l'esistenza delfallegata emeralopia, ollr'~ll'essere esclusa dalla rohust<'zza , dalla buona sanità e dallo sJato naturale e fisiologico degli occhi del Raimondo, è pal'iment.e in modo assolato, esclusa dalla mancanza delle cagioni che ordinariamente ne producono l'evoluzione.e servon a mantenerla. Di fatto, dice il Pt·esidente, non p_uù dirsi che la-malal!ia in questione sia congenita perchè in siffatto caso l'ammalalo aVl'ebbe prodotti do.curnenti attestanti l'antica dorata dell,1 medesima; parimente non puo la mede~ima aversi come acquisUa icliopaticamo1110 e sintomaticamente percbè manca ogni quainoque.siasi sint0mo raziouale e snbbicttivo di malallia del veolricoio, del cervello la quale possa dare ragione dell'eincralopia .sintomatica, siccome pure mancan i .segoi d'ooa q11alunque siasi lesione dell'org,100 v(suale la qu~ile possa far creder all'emeralopia idiòpaika. Da.tasi io tieguito dal Dolt. .Bonino lettura clell'ultima parte del suo Scritfo su le febbri 'pcruiciose e -dièhiaràtasi dal p residente libera la discussione intorno a quest'argomento, il Dott. Miglior dopp aver encomiato il · soo Ccillega pe_r !'.abbondanza d'erudizione e peì; il ben ordinalo ed ing·egooso modo co·n cui ebbe a trattar un simil argomento e dopo avèrn notato che malgrado gl'i. stùdii inccssaoli d'abili os·si;rvatori e le conget_tu1·e .cli qotljssimi ingeg_ni , nulla sapendosi ancorn di positivo intorno alla palologiéa condìzione delle febbri periodiche, dalla maggiore parte dei Patologi rigààrilate come aventi natura specifica, com'ànche non sapendosi in che essa febbre consista e da quale si~tema o da quale parte del nostr'organismo tragga primitivamenle la sua origin'e , fa rifletter al Doli. :Botiino che.quei Patologi i quali ri pongono la sede delle febbri nel sistema nervoso, si.a nella provi nèia cerebro-spinale, sia r:ell' intercostale, abbiano.badato più alla forma che aH'essenza della malattia . Di fatto , soggiunge il medesimo, è al:ìba.stanza oggigiorno'·provatò dai Patologi come la form,~ della mala ttia non. sia che seconda1'ia e d ipendenlo dalla condizione patologica con la quale non sempre accorisente, come lo provano le malattie infiilmmalqri<i le quali sebben abbiano ia medesima natura, offrono tutlavia:diverse forme secondo la diversità delle parl.'i all'ellf:l, cd all'h1con(ro. mplatlie· della stessa forma possono ·riconoscere uua diversa origine ed essenza siçcome ce n e dailno frequente es~nipio in ,generale le malattie nervose che ma·oifestaodosi con forme uguali sono però dotate . di diversa indole. Conchin de quindi con l' ammettere nelle febbri un processo cbimi!)o-organ'ico probabilmente d'irritazione specifica, avuto rig11ardo alla qu~lità della cau,13_a rimota che direttamente le determina ed alla quale trovansi legale; il che sarebbe anche maggiormente _provato dalla virtù specifica che
trefare le immondezze raccoll_e io quei campi per ì llllamai iV! posseggon i pre~a~ati chinoidei nel fug1re: sim.ili affezioni. _Nota spal'si. A cui ri$pon.de il Dott. Bollino che appunto nei letamai ancor il P,olt. ì\'11ghor come non del)ba' m pràllca accettarsi per esistenti in qaelle iocalilà, érodètte egli trovare il semenzaio tutta la $Ua esteusi0ne l'opinione"emessa dal Dolt. Bollino che delle febbri dominanti in quell'epoca. tutte le febbri ,siano perniciose per _le coO)plicaziooi, dov~nflosi Finalmente i~ Med. Divis. nel riassumere : la questione ·fa .rianche a01mettere là pefoiciosa essenzi.ale, la q1zale ll'aeodo la sua flettere al Doti. Bottino <l'avere notato qualche ·conlraddizione ol'i"iue dal pi~. profondo e grav.e processo r_no'rboso pro_prio d.élle .nel suo Lavoro,,giacçhe mentre stabilisce la pernicic delle febJ>ri febbri, è rappresentata "da si o tomi gravi accompagliànti il par_osnelle affezioni concomitanti, si, limit13 poi a curare solo la febbre sismo febbrile, il quale,nc.lla medesima proporzione che la febs con lo specifico, per mezzo d~l quale crede vincer anche la'mabre s'aupienta, diminuisce o cessa, crescono, sceman è svani- . latlia che costi·tuisce la peroicie. Il Doti.. Bottino non credendo scono ·per poi d.i ouoyo l'itornare cou la_ricomparsa de'! la febbre; trovarsi nel suo·Scritto siffatta contraddizione dice che le affej qùaH sintomi iudocon in fine una tal oppres?ione di forze da zioni conçomitanti essendo ~econdarie, non costituisc_ooo fuorché melter in pericolo la vit1). dell'infermo ove questi 090 sia pron.. irl'ilaziòoi congestizie, desta.te <lai rinncivati alflussi di sang!Je tamente sòccòrso con i p1;eparàti chino i.dei. Nel.descritto caso il alle parli pre~ isp9sle nel tempo del parnssismo, oudech'è eglì carattere pernicioso è irrerente alla stessa cond iziuno periodica -0pina che se non si toglie la febbre siçconie condizione princimolto pfù _gra,ve e profood~,siccome ce ne dari esanl;pio le febbr i pale, non possono .neaoco togliel'si gli effetti dalla medesima in~ pei:niciose algide, 'le diaforetiche, nòn che la subcontioua rifedotti. ' · · · . r ita dal celebre Francesco'l\>rti alla· specie <.!elle pcrui<:i\lse so1iIl Presicienle O,Ppone che, se l'effetto cosliluisse la pernicie e tarie. In ordine poi alie pernicios~ le quali traggono la lor inrendesse grave hi malattia, dovre.bb'essér il primo ad essere cudole perniciosa .dalla comP.lica;,;ione', il_ medesimo Dott. Miglior rato, perchè aumentand'il medesimÒ di gl'avW1, potrehh\m<.:he si fa a distinguerle in ·quelle le quali ligie e subordinate alla con-. nel segut;nte ascesso còmprome,llere hhvita dell'ammalato, n~llo dizione periodica còmpariscono con il parossismo e <;ess°'no con , stesso modo appunto che ove io un ammalato per palpitazione. il medesimo ed io q11rlle nelle quali l'affezione complicante si nervo8a avésse luogo un'emormesi polmonate od ·ancbe ceremao'tiene indipenàenle c!al fonào periodico, solo olfreod'esac<':rbrale talmente .im1ve.da minacciare la viia cìell'infermo , qaesta bazioni e remissioni corrispondenti 'aU'in v,asione ed.alla risofnzione dello stesso accesso febbril.e. Def primo èasb, egli dic~, ne I sebbene coslihiisc::i uu effetto di quella,.dovreM1'essere la prfma fornisce ·un esempio la perniciosa pleuritica io-cui il sintomo ll controlli cui Ù Medico dovrebbe dirigere le ind'icazioòi terapeutiche. · pleurite, costituente la pernicié, cèssel'à. con l'iut~rmissione del parossismo e ritoruerà con l'ingroenza def roedesi'mo, oppure la .. esacerbazione d'una seguirà di pari-,passo quella dell'altro; ces- j serà in questo caso la p!e11rite con il togliere l'accesso,periodico, , non essendo qnella altrà ·cosa fuorché un sjntomo rlipeud~ute dalla stessa condizione febbrile e non ma i una complicante ma- 1 lattia infiammatoria od'frritativa della pleura, poichè nè potrebbe J ' a determi.na\Ì periodi affatto l. conciliarsi come ·la flogosi possa Dl"VIS'.11,<\.. lltEI GIORNA.LI scomparir e ad altri determinali perioc.ii fare , nuova mostra di 1 sè (opinione questa che fu dal chiarissimoTommasiui abbastanza confolµla), oè l'irritazione coogestiva potrebbe 4-a sè cost_ituire I (Suoli del DCltl. 11'1oTUNI~. il carattere pernicioso della febb.re ,·non essend'una lesione talmente gt'ave da inetter in ·per_icolo la vita dell'ammalato, nè al1roude le aatossie cadaveriche han in simili casi svèlato l'esi- I Sop1.'(L u,n nuovo agente emostatico· ed emoplastico per· la slenza delle ora dette malattie. far · il secondo caso, prosegae il jrl C'Ul'a de[lti aneurismi, del/e V/1,?"'iCÌ e.de.l/e emorragie. }o (JUeDott. Miglior, servirà lo stesso esempio del la febbre intermillcote st,· ult·imi· · mesi· la Slarlpa , 1 .I)e ri·od·c· J a s'e' oc c upa l a d' un a·cui s'associa l'infiammazione geHa pleura,(c_he a buon di riti.o . nuovo metodo di cura degli aneurismi , cioè dell'uso del potrebbe piuttosto nominarsi febbre intermittente grave còmplicala e non perniciosa) nella quale la fé.bbre in vece d'essere I percloruro di ferro per iniezione (per .le sue proprietà intermittente s'iocontrerà contìnoa ed .i sintòmi pleuritici sa- i coagulanti il .sangue), ·stato introdotto dal Dott. Pravaz di rann·o sempre co.stanti e continui, nè. mai cesserà I<\ plearitide, Lione, rapito or ora alla Scicnzif. Se · non che alle prime anche dopo vinto ìl processo pel'ioclièo specifico,. ove iles~a non i sia debellata con opport.ano metodo.antiflogistico ,,essendo due s ue felici applicazioni lenne(o dietro altre, riuscite a nesprocessi morbosi complicati, indipenrleotH'ano dall'altro, pro sun effetto ed altre ancora seguile da funesti risultarnentL dotti da div'crse cagioni, mantenuti <la diversi r.atologici r,roPel' lo che all'enll_lsiasmo con cui fu in ·principio accolto cessi e richiedenti perciò ù'n metodo di cura particolare'. colestd, o uovo metodo, andò per gradi sube11trai1do la dif-, A queste rifles!li.oni tlE,lil)ott. Miglior rispon<le il Doti'. ' Bottino fidenza, sicchè ha oramai il m,edesimo _pe'rduto \n molta con ii dichiararsi ù'accp1·do con il medesi1p.o pér rig'u:mlo ad · ammettere te febbri come m,ilattie speciali, .collocate. nella le parle ,il suo presligio, ' · Or in V\!1;e il Chiarissimo Do lt, Pel11equin.cbe fii comsiòne del nervo trisplancnico, .ma"riguardo pòi ai casi particolari citati di perniciosa pleuritica crede che allorquanc\'iosorge pag'no di Prava:z ·negfi sperimenti isLiluili s.u l perc'lomro di la.febbre in un uomo.apparentemente sanò, il raptus sanguineus ferro ,~ ché fu inolLr(} il primo ·ad applicare la galvano-1mnalle parti itile·roe cb.iami in iscena i 1.aten:ti'fenomeni espriménti tiwa negli aneurismi . e ri~iscilo a sostituir.gli un allro ala lesione di quell'organo, i quali, 'se si. lralta solo <l'ìrri1:1zione · · iore effieacia cioè il. JJerclornro eh I"rm·o g ente _d i molto magP CO!Jg'estizia, scompaiono COJ:l l'access!) febbHle, rnentr'al contra~0 ' rio per.siston aochenell'.ipiressia quan.d'è il caso di' vera iofiam-. , e ·(li niUtnganese il qual ha la virlù d1 coagular il sangue mazioue. La peruicie poi la crede oipendere·àalla malattia comsenza carbouinarlo e s·e nza ridurlo allo stalo di corpo eplicant<c1 che s'associa alla febbre, focend':1slraziÒne dell.i febiire. straneo, .sempre che però la di lui preparazione chimica algida·òi cui il modo. <l'evoluziQoe (!.Veva .già spiegato uel suo sia falla con la maggior es_all.ez~a cioè impiegando molle lavoro. .... '· · ., li Dotr. Ì'çilconi, ii:i opposizioue'a tTuant'asseri;a il D~l!. Botsettimane a prepararlo,.a lasciarlo deposi~are ed a 1ecantino, cioè d'aver osservato nel 1846 lreqt.èntissimi casi di febbri tarlç, ed ,aclopera ndolo a gradi 30° dell'areom. di B. periodicb~. nèi Colli del Monferrato dice che se f?sse voi·a ques.ta ·I O Proprietà emostatica, Pelrequin \a giudica superiore asserzione, le febbri intermittenti do vrebbero svolgersi pei· ogni all'ergolina, all'acqua P~gli.ari, ecc. : le emorragie ~: nappo · l dove, e èostantemeote poi in ciascbedou anno dovrebbero svolgersi nei Colli del l\Ìonferratò'; la qttal'e. cosa òOU i sseÒ(fo' il vengòno arres tate mèdianleTapplicazione s u a S1Jperfìcie n· tt F I t· 1 1 d. t II f bb · f · s'a!1guinante d'una faldella , d\Ìna ~pngna , d'un pezzo ·di ot, l,'.;l,..comdc.onc un: e. co ire e ie q1· ue e,. e n ossfero p1ot- ; . es..ca o d'1 t.e la, 1· ,-1zµpf)ale 1·0 u11a ~ol _u1,·1one, c.11· percloruro d1' tos o euetto I piogg1e anche scarse e qua i abbiano atto po - i v .
- - --------- -·----·----PARTE SECONDA
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ferro, di cui la dose debh'essere d'un cucchiaio di sale-per un bicchiere, cl'acqua. Uguale cosa dicasi tanto delle emor- , r àgit1 di '.ponlura dell_e san_guisughe, quanto delle rioorra- ; gi.e nelle ~uali però vuol .esse~ adoperata per iniezione u,na moli'allungata soluzio·ne-del.sale. . 2." J>ropr-ietà emopliistiche. L'Autore non i o ha ancor-a- !· ~operalo negli aneurismi, ma bensì già otlo volte nelle varJcì e_· s~mpre con otLima riuscita. Ecco il d_i lui processo : egli fa stare. l'infermo ir) pi_edi ' appl(ca· una legatura circolare al di sopra del puuto .su cli cui d~bbe cadere l'operazionci 011de cosi siano maggiormente distese _le varici , e ne appl!ca pòi una secqnC:a al dì sotto del mede'simo punto.· Ciò fallo pratica una puntura nella vena varicosa evilancro però che la punta della lancetta offendc1- la parete opposta : subi to d9po per ~ezz_o d'una cannula insinua nella vena lo s'Cbizzelto di Pr.a-vàz .carico d'una s'Oluzione i di r>ercl'9rnro fer~o-manganjco di cui-cadouo nella cavità I della vena allr'et.tante gocce quanti ·son i giri imprrssi allo stanlufo a vìte dello stesso schizzetto. Il Doll. Pelrequin nei suoi tentativi di cui:a delle varici con il perclorurofeno -maoganico iniettava prima 16, poi •14, e q,uiudi non pjù che 3 a i .gocce della soluzio11e , tanLo bastando p.er ottenere lo scopo e p<ff evitare ogni accidente di -riazione. -~ feriòmeni che si man1fest)lno sono l'ìndurimeuto e quindi l'obliterazione graduala della vena. sin ai suoi rami collaterali. Ottenuta l'obliterazione l'Autore di siffatto metodo · raccomauda di chiudere la puntura della vena per mezzo del collodion, di dare quindi nel lello uoa posizione vert.icale al membro e di fare poi uso ·in caso di riazione tlei cataplasmi' dei diluenti, ecc,
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Ap11licazio11i diverse. L'Autore ha pure adoperala con successo la soluzione allungala del riù1edio 1::ome modificatrice --CÌelle ulcere.sor.dide ed atonfche ;-CO.me anliputrida nelle piaghe cancrenose e nelle supp.urazioni felid0; come preventiva dell'ili"fezione, purulenta in lavaLure sui monconi s[illà.nti una suppurazione di r.ea natura :-p,er ultimo l 1amministrò anche per. uso inter~o (·1 ). (Gtizz.Jnéd. de Paris", ollobi:e 1853.}
« iniet.tarli nel sacco stesso aueurismatico, µunto con .un
trequaili, prima d'.intraprendere l'operazjone ort:linaria per le aneurisme , perchè se mai. per ques.to. mezzo si << ottenesse un .pronto e forJe .coagulo, sarebbe schivabile « l'operazioHe. Anzi havvi caso che più innanzi verrà no<< tato , dove !lncora piùjindi·cato parrebbe un late pro<( ge~lo, >) E queslo caso è quello io cui è dall'Autore proposta e. raccomandata,. nena cura dell'aoeurisll)a, la compressione, quand'è eseguibile, rhe fassi s~l lro.nco dell'arle.ric1 per scemarvi l'impulso -del sangue, e cb'e ialora concorre officacemente alla guarigione, come io faUi ne- cila qualche caso. Conchiude quindi facendo riflettere che « ùsand'un << toruicheHo od 'altro strumento compressore che c1:gisca << su l'arteria principale, Iasçiàndo libero più che· si può << il rima,nente della circon'ferenza del membro, noh si (( possa inlercelta·re il ·circ<ilo per alcune ore, e vedere se « i.I sangue si· coagulà-nell'aneurisma. e non si possa forse « anche determinarne il coagulo cò11 iniellarvi, per mezzo <e della pùnlura d'u.n trequàrti, un qualche aslringenle « coagulante, come sarebbe l'alcoole, l'acetato· di piombo << od il ta·:rnino. 1> Quest'è uoo dei molti casi in cui sgraziatamente noi Itali ani c'inchiniamo agli strirnieri, nientr'abbiamo in I>alria tes.ori di sapienza· éfa cui quelli sanno lrÙH~ migliore partito che noi ed ai quali ricorria_mo soltanto dopo che i medesimi ce ne aprirono la via e- ci mo~trarono quanto quei tesori sieno fecondi di dottrina ·e df pratica utilità. <<
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.t\VVISO
Le coi1dizioni-d'associa2ione per il 3° anno- del Giorniile di !11.ecl-ioir~a. Militare 11011 variando pÙhlo da que!!e degl i anni antecedenti, là. Direzione crede suo debito far avvertire: ;J O che tutti colorò' i quali avendo ri.cevuto il primo 1mmero del ~ iorna,le non lo respinsero per )a Posta indirizzandolo al, Vìce-Diretlorsi sono pousiderati sìccome Asso· Ora ehe abbiamo riferita in compendio la pratica Praciati per _luLlo l'a1.1no 1853-54; vaz-Petrequin , curativa degli aneurism,i , vuole del}ilo di 2,o che l'ammontal'e dell'Assòèiazì·one doven'closi pa-gare giustizia palria che noti~mo essere !\dea madre della m~per rate semestrali.anticipate, la prima di queste· vuol ~sdesima dov~ta ad una ·delle gforiQ più eminenti, quanto ·sei:e quanto prima inviala con un vaglia post(!,le ìnchiuso iu più modesta, delli+.Chirurgia Jlaliana·, vogliamo dire ail'imlellera affranèata, dirella al Dott. Mantelli Vice-Direttore mortale MonLeggia. èlel Gior11tile d·i ìlfedfoina 1lfilita1·e e n·ùn altrimente ; E di fatto nella 3a edizione delle sue Istituzioni Chiru,r 3o che li Signori l\fodic(Divisionali S'Ollòpregati ,ad avere yiche (Pavia ·!826}, da noi p.ossedula, afla pag. 70 là d9ve la bontà di riunir in un solo vagliapostiileles;).te degli Uf·parla della cnra locale degli aneurismi , dppo a_ver fatte fiiìali SaJ1itario-Milil~ri loro, dipendenti o di sborsare l'imalçune riflessioni &u l'applicazione degli astringenti e· dei portare to_tàle costà: per mezzo de) Quartiermastro ,delcoagulanJi , quali l'allume, l'acetato di piombo, le corlec~ l'Armata; , · pie astringenti , ecc., questo celebre Chirurgo s'esprimé 4° che quei pochi Associ~li i quali sono lutlor in ritardo nel seguente modo : di pagamento delle 2e rale per ranno 1852- 53. son ,invitati « E forse che _in qualche caso converrebbe provar ad , a riunire l'ammontare delle ra..te scadute con quella anticipata in un solo vaglià, postale ed a dirigerlo al più presto (1fJJimportanza.poi dei falli pubbliéati dal l)olt. Petrequin còme sopra. de,terroinarono l'Academia Regia di Medicina e Chirurgia di Torino di nominare nel,seno della medesima -qna Commissione comp·osta de(chiarissimi signori P,rofessori Comm')ndatore Riberi, Pasero, Malinverni e Pertusio, all'oggetto di sperimentare l'efficacia emosfatica ed emoplastica negli ,aneurismi, varici ed ilmorragie, del perélol'uro di ferro e di manganese.
Il Direttore Dott. Cav. AR~LLA l'tfed. Diy. Il Vice-Diretto're responsabile Doti. ~lANTELLI M.. di B. Torino 1853. Pelazza, Ti·p. Subalpina, via Alfieri j4.
ANNO Ili.
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( ai ;21 di novembre 1853 )
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N. ! 7. _ __:,- ~ - -- ---
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GIORNALE DI HEDICINA HILITAltE DEL CORPO SANl'fARIO DELI/A.RllA'fA SARDA . Il
l}associazìono non si riceve che per uo anno o comincia col !" d'a~oslu. Si publ,lica nel Lunodl di ciascheduua scllimiim,. Il woiz:o d'associazione l n Torino è di L. IO. III Provinc-ia ed all'Estero, franco di pus la L. 1t. Si pnga per semestri anlicipati.
Somumo. -
I O Dolt. l'Ecoo: Lezi obi Cliniche del Prof. Com-
mend. Riberi su gli ascessi, seni e fìslolo dell'ano. - ~o Dottore l{ull: So l'oltalmia dominante nelJ'Armata Sarda. 3° llott. BOTTINO: Febbre perniciosa algida. - 4° Relaziono delle Conferenze Scientifiche. - 4° Doli. MOTTlNl: Rivista dei Giorn.,li Scientifici. ,
PARTE PRH1A LEZl0:001 ORA.LI DEL PR.OF. COlUMEND. ALESSANDRO RIBERT,
lr«c~iate dal Dolt PF.r.co, Mcd. ùi .Balt.
ASCESSI, SENI E FISTOLE DELI/ANO. <1> Oss. 53. Giuseppe F .... _-.: anni 50: Cameriere: temperamento sa11goigoo-atletico: abiLo cardio carotideo cefalico squisito: allo tiella persona : uatù da pare11Li sani: abiLualménte stitico: stalo sotro-etto dalla nascita lìo ai due anni a ricorrenti ùolori ~ddominali; dai <lue ai dodici a frequenti insulti di ve1 ruioazione, a geloni , a croste al capo nella stngione invernale, al v,1 iunlv che fu confluente ed alla tosse coovolsivt1· dai q11i11dici ai çe11ti ad eruiioui erpetiche io varie parti del coi po; dai ve11ti ai ventuu aoui, svanita l'eruzioue erpetica , :.i puslolt, della grossezza d'un graoo di frumenl'.), dure e r<1sse alla base, bianche su l'apice, nascenti con prurito, suppuranti al terz'o quarto giorno poi seguite da desquarnrnazioue, occo1 renti ·or ali~ fac~ia , or intorno al nasci t>d or alla regiooe aoopen_neale ed accompagoate da frequenti vertigini , cap1plenii e svolazzi di calor al ndlo; iucomodo cotesto ? cui , s:bl,cn io rniriol'c grado, era stato sog~ello in tutta 10 sua vita passata: stato pure soggetto ~o tutla . la sua vita passata a ricorrenti ao.giue e su 1 25 IITl!ll a gr;1 ve flogosi gastro-rneningo-arlritica che cou mezzi insullìcien(i e ('ors'anco coutrindicuti c_ome ripetuti purganli drastici, riesci ad una mucosi~ t1de gast_reoter!ca lenta con li ogua frasta gliata, sempre -grossa, 1~paoiata, sete, a omento di slitichezza, quasi sempre d1sappet.e11za., abbondante rnuco su le feci , aumento di vertigiui e di svolhzi C;Jlorosi e saoguian j al cap,~ , diges'. ion: lenta , cociore negli atti d e1h defecazione, ~or1na.z1ooe dolorosa e diffìcile, orina c(ln cosi.ani.e posa tun1 rosso-giallicc;ia e simili. Due anni a~~resso c:o~ su i 2~ anrii s'acutizzò, per vicissitudini atmosferiche , la gastrenteritide a cui s'assciciarnno un'angina e dolori nelle giunture dell'A rto toracico destro e che, a malgr11d11 di tredici s11lal!si g-enernl i e ( I) Conlinoazione e fioe; verl. il o 0 16.
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tre applicazioni di mignal.l.e, foce di nuovo passo allo stato di lentezza r1rimi1i va. If111almenle acutizzatasi per la terza volta la gasi rculerilide leuta nella primavera dell'anno i8S2 essc11tlu l'ammalato nell'età di au11i 2.9, coo consocia inleosa cefalalgia e con un dolore imma11e iu un dente della mascella superiore, fece l'ammalato uso del sole canale coo c,eroore di tartaro e zuccbero che gli procurò per molti giorni abh1,ndanti evacuazioni. Derivò dall'oso di questo ri medio cbe la morbosa tensione del circolo carotideo sia scl'mata con diminuzione della cefalalgia, cessazione dell'odontalgia e deviazione del morbosv lavorio elio le stava ti base su il c:ircolo vasale rosso della regioue anale per cui fosorse uÌJ flemmoue piuttosto acuto nella parte destra di quella-regione che io tre g101 ui riuscì al crepaccio cJ a-I seno, poi alla fistolà. In q11es10 stato riparò egli 11ove mesi appresso cioè ai <l5 di gennaio i853 alla Clinica Operativa dove si ri"co,1trò : uo't1 pert1m1 fistolosa su il. la lv destro del l'ano :n dislaoza d'un pollice e meizo circa da q1111s1.o, uvutiuuo cuu on tragetto retto , piuttosto slrello e ructlente capo cu11trn l'jnteslino denudalo ma uon per· furalo, olio lince :}pperw piì1 in su del pi\lOO del l'ano: polso durn, teso, alquanto febbrile cori si11tomi d: pletora capitale. Previì due larghi salassi , il ri p(iso, la dieta r igorosa e bevande muc i lagi no~e . si praticò due giorni. dopo l'opera1,iooe second ' il metodo di Desaoll. dopo avere perft!ralo il Reuo con una t~nta scanalala acuta guidata da un'ottusa. Poca fu la riazione t rao:r.atica ed a capo di i8 gioroì compiuta era la cicatrice, non essendo stato necessariv d'altro per ottenere co'tes1.' i111.ento fnorchè di semplici medicazioni e del toccamento con il ni~rato d 1orgento d 'alcuni botwocini carnosi alquant1i lussureggiauti ( Storia scritta dal Sig. Amedeo Bagoi:i , Studen te del 6° anno di C-Ol'SO ) . Oss. 54. Giu:ieppe C. ... , . : anni 43: Cameriere : temperamento l,ilins1l-sanguigoo dicbioratissimo; costituzioue euergica: forme ercu lee: stal11 sa i i2 anni soggello a dennitide squamosa, ci,:coscritla ai gomiti e<l ai ginr,cchi , r.lrn sempre più s'estendeva con il cresce1'e degli anoi e cbe ·scemava nella stagione inverrwlP e si r in9igofr,;a nella state: cessazio11è so i 56 anni ooo solo di cotest'impetigioe ma d'uo abbondante ed abituale sodflre dalle piante dei piedi : stato pure soggetto a freqeoti flogos i gastrenl.ericbe con coliche ricorrenti promosse dall'enorme abuso clr'egli faceva di vino e di liquori ed aggraval e dall' uso dei purganli drastici cba gli Cl'l.l abituale. Tocco so i t 7 anni d' uretritide blennorr1.1gica che dÌ1rò tre mesi· so , i 18 <;la ulcP-re sifil il.icbe primitive ai genitali, gui:riui
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coo rirnedii t.o-piçi e so i 26 da altre ulcere sifilitiche ! stuccio di fessura (Stor.ia scritta dal Sig; Dott. Antonio primitive con bubbone inguinale bilater.ale ' guariti l ~oliolì ,· allora Allievo' distinto della Cliuica ed ora Prnquesto e quelle con una cura mercuriale. Su ì 36 annì I ti.co- di bella rioo1naoza). _ Oss. 55. Gio. Bonìno: anni 55 : ì\~urntore: te-mpecìoè poco tempo dopo la scompaha della cilata irn rameoto sanguigno: abito card io·Gàpilale =· costitupetigioc e del sudore dalle piante d,ei pie4i , fu colto zione energtea: abusatore di vino e d'alimenti calo · da. emorrnidi iuter11_e dolorosissime ed al~1rn poco. rosi _; 1.1011 stato prima del trentesim'auno della sua tluenti nel d(':porre l'alvo .e selle giorni appresso ·covita soggelto ad alcun'altra ·affeiione fuorèhè ad ir- · minciò a foruiarsi u_n flemmone al lato sinistrù della ritazi,rni vasali preparate. dal sut1 temperamento, proreaione.anale, poco ~ol_ente. Apphcati sopra cataplasmi vocàt.e dal suo mesti ero e genere di 'vitt<' e vinte sempre m~lliti,•i , ,acc.adde dopo cinque giorni il c.repaccio del con alcuni salassi e cop frequenti e còpiose,epistassi: tumore dal lato dell'intestino; del cbe ebb'nd accorstato assalito su- i 30 ~im1i da flemmone al perioeo oersi \o stesso ammalato dalla scomparsa 'del tumore, non avente :;ilc,'Una relazione causale con òlalatlìe delle 1.,n'useita d·i pus con le feci e dal. passaggio di gas vie orina rie e dell'intes\ino retto ,. il qnate·largamenle nel .cavo del seno inClimpiui.o interno ogn_i voi.la che spaccato rius.cì ad nua pronta e soda gu,arigione : sfai.O emeltevà qualcl.Je flau10si1à dall'ano; passaggio ch'era pur assaliLo su i .47 a11ni da angio-gastr'enterilide djf. dolorosissimo. I)al rnomeuto del crep'accio interno del fusa al cervello con deJirio , la _quale assalita con tre tnmore rapida fu la rotà1.ione infiarnrnal!.>ria ·oel mede-, salassi è poi con r·ipetut.i-purgan_t-i dr<-1stici si te~minò simo. L'ammalato dovett6·· riroanersi 11el lett-o e. dieci in una profusa diarrea c,he ·in due me~i ridusse l'amgiorni dopo cbbe·~r)l1re luogo il cr,epac~10 all'esterno malato all'estrema macilenza. UII g~orno, ~1entre gli si - cou formaz ione• di fistola compi ili.a . di cui l'esterna imponev~ un clistere diretto) scemare Ja diarrea, provò apertnrù era nel lato siuistrn dista11lc più d'uo pollice egl~ un fierissimo iusorpurtabile do.lnre nella eoscia dall 'orifizio dell'ano. Dopo trascorsi quattro mesi in destra c!Je l'obhligi> a balzare. di letto e ventiquattro questo siato, l'ammalato ripar.ò ' tinalmeute ai la Clinica ore appl'esso si .r,naiiifostò un tqmore in C?rrispondenza Operat.iva su i i8 di settembre i..846. Era la tìstola della cavità 'iscbiorellale destra io distanza d'otlo lidntata d'un'aperfma ester-na stretta e d'un tragetto nee- dall'ano, il ·quai'e., presto apert~si· · da sè, d-i~de ,nollo 1\mpio e cavernoso. Lo $pecìllo nella (nedesi.r:na usci~a act un'enorme quantità .di pus che continuò a intJodutto ·rmbocc9 va ànt:bt:: nel suo orifizio i11ter'nu, sgorgare con sibilo neH'à(to della defecazione. Fu alma il <lit.o noo potè mai ques~o raggiungere, lauta lora ricofo rulo in uno Spedale di Provincia dove, era la snu 'l:lltezw nella parte larga del ReLto. Il trad·opo una cura d'un rnese e mezz.o, gli !_>embrava e~mezzo poi tra i.) Hetto e la fistola era, per le propurz.iuoi sere guarito, ma . tre giorni . dopo l'uscita si riaperse ercuiee di cot.est'ammalat.o -, d'.ur.a spessezzii insolita. il seno e più ·copinso ricompatve l,1 scoJo purulento. Iu forza di questa ciccostunza era evidente che non Fu accettato ai 20 c\'agoslo dell'anno 1847 nella Cli~ si sarebbe potuta évilar una grave emorragia se si nica ()perativa . Tant'era luogo il tragetto fistoloso elle fosse deçiso di sp,1ccare la list~la io_tnu.a la sua al1Jno specilio della lut1gheu.a di più di cinque pollici tezza con il gammaune. :Si prese pertanto !1J risolo· non bastava per Lrnva1;rfe i I fondo. La sna direzi<ine zione cì'i spaccare con guesto i due lerzi esteroi della efa obbliqua all'in fuo1'i cioè divergente .dall'intestino l;rnga fist,>lu e d'alÌai:ciar il tHrzo interno. Previa rettu e radente l'arcata ischio. pubica sin oltre alla qu1òdi una cura ~)reparatoria di 15 giorni,. la quale grossa t.ubc1'osith isthiatic~. ~ 'io testi'n'ò retto fino _dòve consistette nell'ust> iuwrno di prepara:i.iuni mercuria li pote giunger il. d ito esploratore parve illeso. Ep)'.ilire su la fond.ita pr-esiinzione di coesistenza di sifilide il ;;ibilo che aveva nei primi tempi luogo nella- defecosl.ituiio1Jahi. 1 di pediluvii e di decuzwoi sudorifere, cazione facevà credere probabilissima l'esistenza d'un ,;u i primi giorni d'ottobre, di dct.fannn ho introdotto piccolo foro nella parere rcl.Jale, stMo provocato dalla per la tìstol~, ed esu·::itto poi per uoa delle sue estrepunta del_canùellin.o neH'impùsizionc del clistere; fo.ro mità dall'ano un fo rte refe e, consegnatine quind'i due e.Ile per la sua 'altezza non, e.ra stato riconosciuto nei esli'errii .'lq un Assist.ente, ho spaccai i i due terzi esterni primi tempi' e che erasi , second'ogni pro\)abilità, , de_lla iistola e p11i immlc:diiJtanientç allaccialo il terzo t~ra'lo ·prima che l'ammafatu fosse ricl)veralll nella più profondo. L'operazione fa :ilquun lo luçiga , ma Clinica. Due indicazioni si prcsentav~no: spaccatura poco. dolorosa ~. scevra d'em~rragia -elle , altrimenJe totale o parnial~ con lcga't.ma delle parti piil profonde operan_do, no~i si .sarebbe per ce1·to evitata. ~a parte del senn, oppur inì.ezjooi d'una s.o~t.anza capace d'inal lfociata. fu, con In st.ringeré. gradnatù e quotidian·o durre la chiusura di quel lungo _trag.ctto. Slava contro del · laccio, .del lutì.o ·divisa nell' intervallo d'otto gioJ'Oi. la spaccai.ora lolale la .profondità dellf;t fistola, il Leggiera fu la riaziooe lraumaliea e·, <lupo , cessata , pericolo di ledere l'urteria pudéuda interna dove cosi ritornò all'uso iut.erno dei rn~rcuriafi, alla decosteggia il sokù del h1bbro interno de[Fiscbiqn. Escluzi.<>ne sudorifera a cui s'aggiuosero due vescicatorii devano la spaccalura parziale dall'estremità este_l'na ai bracci , dei quali si pr,icurù un lungo ,;purgrùneìlto. della lhtofo · e la. legatura dell'e·strernilà interna Ja difCon tJuesti 111azzi , co11 queste medicazioni regok,ri e ficoltà ,ed il pericolo dell'op.e razione, l'acerbità dei (:on frequenti toccamenti riiediante il nitrato ct:argeot.o dolori,, la dioturnità e l'ince,:lezza <folla cura. Non la lunga e profonda soluzio11e di continuità si 1·3m. essendovi nelle iniezioni ~lcuno di questi timori e _pe· margi:1ò per grndi 11el còrso di trn mesi o per meglio ricoli, s'ebb'alltJ medesime ricorso e .si preferirono dire· s\ ridusse ud una superfìciale e stret.ta fe$SU1'a quel le di nitrato d;àrg,!.Ìnto crisl.afliizato alla dose io del lutto indolente. In questo s tato cli cose l'operato prìma di due gra11i ·sciolti in quattr'once d'acqua didi cu i la presenza t!l'a richiesta nel seo() della fum i~ .sti llata . La metà di -questa dose era S.\J le pri1ne rigli1c1 (\a imperiosi bisogni ,- ch iese d'uscire dalla CUcevuta nel seno senza che ne i:ingorgasse neppur una nica; i l che gli fù perrilesso, àccùmiatandolo con goccia. Destava l' iniezione un senso di sti"ramçnto do consigli conaucevuli alla totale cicatrice d1 quel re-
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totoso nelfo region ipogastrica cbe durava mezz'ora ci l'Ca. L'iniezione si pt'aticava due volte per giorno. Dodici gjoroi appresso baslava. per la compiuta riempitura del seno, uoa dose di liquiclo mollo. mi11ore c;lel primo ed .ippeou percot.tibile era il dolo1e dell'ip,,gastrio. S'.iumentò per gradi la dns(\ del nitrato d"a•geoto 611 agli otto gl'u<li nella stessa quautità di yeicolo acquoso. A mano che si prog1 ediva nella cura la copacilà del seno per il liquide) inicllatò :rndava decfesc~odo e l'i11ie1.io11n nfrn era più cooseguitata dal dolol'e deHa rPgioue ip11 gas1rica. Tal i11 somma 11e fu il be11efizio rhe dopo tre mesi òi cul'a l'ammaiato era perfelU1roenle risanàlo, chiuso il seoo i11 tutta l:1 sua estensioue , cessato ogni dulol'e, ùe$S:t1o il .senso di peso nell'/1 i egi\>00 perineale, carnagio11e e forzo ritornate (Storia stata compilata d:tl Doli. Prelli). 'fultochè già consegnata uella Raccolta delle mie Opere 1\1inol'i , colest'Osservìlziooe è però di tal i111por1:rnza che stimai riprodurla qni, Signori , alla '\'()· stra mefn<ll'ia •
Su
L'òrrAUUA DOMINANTE NELL' ARMATA SARDA ( 1)
(Cenni del Dolt.
l{.tLB,
li.te,;!. di lhifig),
Ultel'iori Co11siderar.ioni-conchiceiiti a c!tial'ire la differe11za t1·ii la congiuutivita granellosa specifico-·oootagiosa e la purulenta epirlernico-conlagiosa.
Se i Cultori di Medicina Oculistica leggeranno le cose per me discorse nei precede11ti articoli· avverrà facilmente che a taluno venga in pensiero di fare qualche domanda quaul'opporluua allrellanlo degna di soddisfacente risposta. E se male non m'appongo già prevedo quale possa essore siffatta domnnda. Forse si cniederà: se vera men le esiste una coogiu11Livite grancllosa.:specilìca e questa per esseuza differisce dalla purulenta percbè mai tanti sagaci Osscrvalorj e studiosi Ollalmologi non ebbero fi11ora a dislingu~rla? Quali saranno stati i motivi onde rimasero ccmfuse qu\?sle due enlità patologiche? Da tre -fonti , siceome mi fu dato penetrare, scaluriroo i principali ostacoli che ritardarono la conoscenza della reale differenza che e.sisle tra: queste due ma!aHie degli occhi. 1° Dalla comparsa ante'riore in Europa della congiuntivile purulenta egiziaca la qoale noi primi tempi per l'enorme gravezza chiamò intieramente a sè tutta l'allenztone dei Pratici e cos'i li distolse dallo studio dei carall,eri esscmziali primitivi della granellosa specifica la quale più subdola n me110 minacciosa dell'altra fu appena giudicala una minore gradazione. uo'iDsignificanlu varietà di forma oppur uDa sequela ordinaria della purulenta che fece transito a cro11icilà. I2° Dall'indole qissolutiva del processo suppurativo caralterislico della purulenta in forza del quale lavorio patologico rimase - onninameole an11ientato il germe ed anche disfatti i primi prodolli disLinhvi della granellosa. 3° Dal poco e quasi nissun conto _che si Leone del connubio che • accade <li due elemenLj generatori di questo due oltalmie essenzialmente diverse. Queste lre non beu esplorale sorgenli, com'io penso, alimentarono di continuo il disparere tra i Pratici sempre ( t ) Continuazione. Ved. n° '7 del Giornale.
~uando si lral lò di stabilire quale fosse la vera essenza· dell'otlahnia purulenta o~iginari,t dall'Egitto ; ed al postutto indarno s'a.doprarono quelli che volendo conciliare le dispara1e opinioui, identica cd un'essenza morl>osaassegnar~ri a lulte le gravi ottalmie che comunemente. furono giud1<'alo,quali propagioi dCJlla purulenta egi·da, benchè i falLì fosser in reallà conlrarii, mrnlr è cosa ovvia che non tulle queste ollalmie si manifestano pci natura identiche, sia che vogliasi dedurre l'identità dai camlleri discernihili os• sivero rial decMso e d~gli esili. Ed a maggiore convincimento riferirò alcllne delle principali Oj ioioni emesse su l'es~enza dall'ollalmia eniziaca da pitt acclamali Ottalmologi. Ma prima d'onni cosa ~i con~ sichwi per uo \sLanle lo straordi11ario num:i.o dei vocaboli ricevll li geoeralr:oentE. come sinonimi. dei quali servironsi i glt Autori per desiguare l'indole particolare dell'ollalmia i~ discorso e di leggierl si comprenderà, per poco si voglia r1ilellcre, che la smania medesima che gli colse di ricorrere a. 11~ologismi f~ destala appunto da ciò che i Cli11ici postenon 1100 ravvisando nei già assegnali vocaboli un'idea adeguala all'ollalmia che volevano descrivere, si creùellcr a buon dirilto autorizzati a proporre nuove &enominaiioni alle per avventura a meglio significare od 'i\ luogo dell'origine o la classo degli abitanti chP- maggiormente rimanevan aggravali, oppure l'essenza o la for~a morbosa dell'ollalmia per esgi osservala. Quindi troviamo ~he la congiunllvite purulente\ epidemico-cootagiòsa prese 11 nome d'ottalmia asiatica perchè r1conosciuta endemica. in Lu Ila l'A!'ia, d'ottalmia eoi:r.iaaa perchè gravissima infierì sempre nell'"Egillo da dove fu Lrasporlata in Europa. Altri a VQCe d'asialina la disse degU oricniali od in luo"'Ò d'e{li:iaca i Recenti vorrebbero deuinninarla belgica i~ quanto che al presente nel Bel.gio è più frequenLc che allrove. Le fu pur imposi~ la denomioaiione d'otlalmia bellica, delle ~,·male, dei Mil~ta,ri ; 011htalmia cont!ibernalis, gibralteri,ms1.'l, des Casemes, ecc. Ma gli epileli più studiati furono quelli con i quali si voll:)-va dar una chiara uozione tiella sed~. dei caratteri e dell'indole della condizion~ patologica. Ed 111 proposilo non potrei dissimul are di fare conoscere ch'i primi PraUci i quali esa'minarou atlenlamer1\e ma senza preoccupazione alcuna queste malallie degli occhi riuscirono molto ben ad appropriarle il nomo conveniente. Di fallo sappiamo ch'il chiarissimo Assai.io i la f:hiamò ottolmoblcrmoiTea, P.oichè vide chtJ eia Lullo l'eslorno appnrato dell'occbic,> scaturiva l'umore puriforme somig1ianlissimo a quello della blcnnorrea uretrale. .Beer la nominò Llefarol,Trmnorrea perchè giudicò la mernbraua. interna delle palpebre essere l'o rgano più affelto; quin di ne derìvò l'altra denominazione di blefarit.e ghiandolai·e contagiosa. Qnasi lulli poi riconobbero nell'eccessiva secrezione purulenta il carattere (Jatognornonico e perciò i11 genera.le le dicder il nome d' ottaìmÙI, purulenta· o 7nwifonne. Sìccome però da certuni fu giudicala d'indole catarrale o reuinatico-catar ' rai e, endemica u non contagiosa; da ;ari i allri di unlora epidemico-conlagiosa;da parecchi allri.assolula01eule contagiosn, da virus particolare , egli è perciò che troviamo 1 regislrale le denominazioni d' ottalmia cudemico-egiziaca Larrey; d'ottalmia blenorroica epidemico-contagiosa Rust; d'olla/mia contllf)iosa d'Bgitto Scarpa; Ornodei, Rima. ecc. Ge·nerahnenle in fi ne si· convenne di nomi natia ottalmia pu,r nlenta egiziaca cosi disti nguendola' con l'epiteto rl'egi- '
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ziaca tialla. purulenta d,1 conlagio blennorroico (,f) e dalla purulenta dei neonali. L'ullima delle ci late denomjoazioni essendo stata croata per significare l'indole suppurativa delle gravi otlalmie dei Militari credule per lo più d'origine egiziaca, non senza fo ndamento si potrebbe congetturare ch'io questi ultimi tempi sia slala mal applicata in più circostanze di predominio di simili oltalmio. Di fallo s'egli è vero , com'io ritengo per cosa verissima, che l'otlalmia della oostr' Armata sia d'identica natura a quella che serpeggia per il Belgio e per gli Stati d'Europa , l'epiteto di purulenta oon potrebb'in mòdo a!Guuo co_nvenirle stando a quanto mi sono studiato di dimostrar intorno ai caratteri propri i della congiunti vite granellosa regnante fra noi (Ved. questo Giornale ai numeri precedenti). Non potrei però iolralasciare di qui aggiunger alcune çonsiderazioni su le circostanze che contribuirono per la massima parte a ma11Lener occulta l'intrinseca nalura dell'otlalmia in questione. E valga il vero niuoo sarà reniten,le a concedere che I~ condizioni del clima e del suolo egiziaco mentre sono a tlissime a dare svolgimento alla più grave dello ottalmi e val a dir alla purulenta P.pi4emico-c(?nlagiosa, siano altres·1 confacenti alla produzione d'altrc speci e d'ollalmia più mili. Sta dunque la probabili là, dirò meglio la certezza, giusta quanto mi fn assicurato dal Medico primario dell'Armala Egizia Clot-Bey e da varii altri Medici che soggiornarono lungo tempo in Egitto, che tulle le ollalmie dalla semplice tara::cis a quella che sfaccia l'occhio in meno di 2,4 ore vi si sviluppino ordiuariamr,oLe. È perciò lecito supporre cho anche la granellosa specifica ,·i abbia esistito da tempi i più remoti. Se uon che l'ollalmia parulenla essendo quella che per l'eccezionale possauza disfacilrice soverchia· od annienta le altre di minor intensità ove queste preesistano, non senza ragione potremmo congetturare oh'imperver~ando coo ferocia slraordinaria in Egillo la purulenta epidemico-contagiosa, i Pratici che stuùiaronsi ricono.scerne i c·arntteri , per quanta diligenza abbian usalo nelle lor indagini , non allr'apparato di reoomeni sieno riuscili a rilevare lra11ne quello che anche al preseute vediam essere proprio della gr:wt~ purulcuta e nulla di più. Perlanlo i dislioti Pratici cd al certo non volgari osservatori Assalini , Larrey, Desgenelles, ecc., nelle descrizi 011i che tracciarono dell'oltalmi a ~giziaca fece ro solamente <;enno rlei ,oli caratteri che competo no alla purulenta e tacquero compiulamenle della degenerazione granellosa non già, come lalun oserebbe sospettare . per difetto d'osservazione o di conoscenze di cotali osservazioni vi&ibilissime e note l·ip])iS atque tonsoriln,s prima ancora dej lempi d'Ippocrate, ma si bene per m~a ragione, sopra tulle solidissima, ,·aie a dire perchè la degencrazi~ne grnnello$a non essendo sintomo essen1.iale e carallerislico dell'ottalmia purulenta non poteva essere presentalo da queU'ollalmia: arrogi a11oora che dato anche il çaso di preesistenza dì simili organiche sopravegeLazioni siccdme siutomo· essenziale e palòguomo nico ù'otlalmia granellosa specifica già in corso, non poLt>vano però sussistere durante la. violenza del processo ( 1) Per aver uo ' ideaprecisa 1leli'ottalmia purnleota ùa c1rnta~o bleooorroico uretrale molt'accoucio io giutlico il nuovo vocabolo 1>roposlo dal chiar issimo Cav. Prof, Pasero pèr significare le ollalmie purulente in geuere.; ed ò la denominazione d'ottal-
mia ble,mo-piogena.
suppurativo proprio della sopraggiunta oltalmia purulenta dominante in· allora nell'Egillo,-Nel principio poi del corrente secolo l'oLLalmia purulenta essendosi diffusa per le vari e Contrade d'Europa, per tre lustri conlinuò a presenlare dovunque i medesimi sintomi caratteristici di violenta suppurazione manifestali nel luogo della sua origine. E questa verità òi fat~o a tutta evidenza risulla dalle descrizioni che ci sono state tramandate da parecchi insigni Oltalmologi dei quali non si potrebbe dubitare ch'abbiano atLenlameole osservalo e che le lor osservazioni siano state esatte e moltiplicale. Dalle premesse cose si può dunque inferire ohe l'ollalmia purulenta egiziaca nella prima epoca della sua comparsa non abbia dato indizio alcuno di granulazione congiuntivale nè come carattere primitivo costan te , nè come prodollo secondario accidentale. In lauto la benefica iufiuenza delle molte e varie potenze che naturalmente cooperan alla conservazione dell'integrità degli esseri viventi , in parte coadi uvala nelle segrete suo oporazioui da una giusta direzione determinala da bene ponderali consigli igienici cominciò a reprimere gradatamente la violenza origiuaria di quell-'ollalmia. egiziaça ri-· masta ovunquHindomabi le dall'insoilicienle azione dei rimedii fin allor adoperali i quali • a dirlo cli passala, se non furono sempre empirici , per lo meno furon o senza limite variali per natura e per modo d'applicazione. Fu dunque dipen<lente·menle dJ\l'azione dell'e11urrliala polell'La ti, se cosi si vuòle, anche dai riroe~ii, il che non è agevol a determinare io tanto garbuglio dì cause e d' elJelli, che l'e lemenlo morbifìco rimase finalmente disturbalo nel co nsueto suo modo d'operare e lo sle3so processo suppurativo che ne costituiva il carattere esscn1.i.llc s'appalesò in progresso meno dissolutivo e d'i11dole benigna. Per tali nuove condizioni i tessuti celluloso e papillare della congjuntiva erano risparmiali in quanto che più non era necessario che una quantità dei materiali organici cosLiluenli quei tessuti si consumasse alimentando la copiosa secrezione purulenta che nei primi ~empi della malaHia scaturiva da lulla la superficie congiunlivale con usura degli eslPrni lessuli dell'occhio. In grazia della $Cernata violen..a del processo suppurati vo un altro falto non men interessante poteron i Pralici osservar e fu quello della comparsa di granulazioni nell'inleroa superficie palpebrale. L'epoca in cui queste preternaturali vegetazioni principiaron ad apparire frequenti e ilislinte si fu nel volgere ciel terzo luslr0 dalla prima comparsa in Europa J el\'oUalmia purulenta egiziaca. Tant'è che Adams il quale nel .\817 pubblicava il risultameolo delle sue ind agini ìnl oroo a qucslo subbiello è generalmente riguardalo dagli Ollalmologi com'il primo il quale abbia resi acco rti i Clinici della sopravvenienza <l.elle gran':}lazioni congiu11tiv\lli sic<:ome prodollo orditHL·· rio dell' ollalmia cgiziaca. Nè al certo si potrebbe dubitare ddla reallà del fo.llo reileratamenlo osservato· da .quell'insigne Cultore di 'Medicina Oculistica ponendo mente a considerare l'andame_!.llo lento e cronico con il quale decorreva l'otlalmi a purulen ta nell'enunziala epoca. Tal andamento il più favorevol e all'evoluzione dei prodotti ordin·arii della condizione patologica infiammatoria <loveva non altrimenti permeltere che la flogo si consocia del parlicolàre processo suppurativo orditosi nell'esterno apparato del globo dell'occhio, più 1100 essendo soperchiala da quel dissolvente lavoriò. fosse a vece fomentala: anche dalla
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i5i stinlo Collega ed Amico Dott. Balestra l\ted . di Regg. nel stessa prese~za della marcia la quale còmunque di buona 4 8° Fant , ebbi ad osservar e seguir in tutl'_il suo anda- · natura riunì.va sempre io sè tutte le qualità d'uno slimolo mento nel Sig. H.... . . Soltotenente nel medesimo Corpo, sufficiente ed adallo al mantenimento di · quella cronica quello si è che mi determinò a dare d~ piglio alla penna ve.retaziÒne patologica. D . . onde trascriverne in br:eve la Storia clie sottopongo, onoDall'epoca testè accennata 11ella quale scrisse William revoli Colleghi, alla ,vostra -disamilla, sperando si.ano per ,A.dams io poi , tulti gli Scritti ché venner alla · luce reladerivarne utili riflessioni per la cura pratir,a di della febtivi_alle gr.avi ottalmì e epidemico-coulagiose che a riprese bre èosi frequente in questo paese, massimamente nella imperversarono o~i diversi punti'd,ell'Europa, tulLi.coofe~presente stagione. mano la decrescente intensità dell' ottalmia purulenta e la ,Premetterò a:dunque per arrivar al faUo çh'il ~ig. R. ..... avvertila lentezza e cronicità nel decorso ; che a-ozi bene era un giovine:di temp,eramento sanguigno-biHQso, dicosi desume dal CQntesto delle ·Storie registrate negli Annali stituzione più che mediocre, se non robusta, d'abito cardi odell'Arte, par.ticolarmenl~ negli, ultimi tràscorsi quattro !· cefalic? con prcpolle1lza ·del primo però sul secondo e dellustri del corrente secolo, che tulle le organiche aherazioni l'età, d'anni 36 circa. deformanti Fapparato della visione altra volta dipendenti Della Storia anamn~slica del Sig. R ..... ncin posso dirvi dail'indomabile violenza e dal dissolutivo processo puri-se non se che nel ~ Sh,8 . durante la prima cam'pagna soforme, souo'' diventate successivamente minori, sempre stenuta e guerreggiala pur troppo con infausti eventi -là su più r~re ed in qual~he maniePa correg'gilii.li con i soccorsi i Campi Lombardi per l'llalian\l Indipendenza, ebbe il nodell'Arte: ,per l'opposi lo ch'il fallo della granulazione constro infermo ad essere tocco dalle febbri terzane intermitgiuntiv~le. s'è re.so frequentissimo ed oltremodo renitente tenti nelle palud~se vicinanze di l\lanlova, dalle qu.ali fu anche. ai mez1;i curativi i -più acconci ed i meglio diretti. bersaglialo per lunga pezza di iempo cioè sin a buon-a Confermata da lult'i recenti Oculisti la presenza_delle granulazioni nell''ìnteroa superficie palpebrale particolarmente _ parte del ,1849 nel quale tempo era di Presidio in Ge11ova nelle oUalrnie famigliari ai Milit~f·i ; non andò guarì che i .sua patria: ~uperate final~erite s\~alte febbr~_, g~_delle egli_ Clinici senti.sser il bisogno di rivolgere tulla l'attenzione ad i buona sa111ta sin al mese d1 febbraio scorso 10 cui essendo indagare ,l'origi11e.e la natura ,di tale fè nomeno morboso i iu dislae'camento ad Ori,sta1i'o , provincia di quest'ultimo onde poterlo razionalmente rÌtprirnere. nelle funeste se- I lembo non solo del nostro Regno ma d'Italia, fu novella.mente. tocco dalle febbri le quali H OU·· perduraru~o però quele. In propositQ uopo è però.Go11fessare che molli degli lungamente e facilmente, siccome quelle che miti eran instudi i e delle indagini falle non recaron ulile alcuno ·a11a;pasorte nell'invernale stagione , 'furono superate seoz'avere logeni<!, delle .granulazioni · e ciò per le seguenti ragioni. 0 ~ Per l'abuso dei vocaboli con i ·ql!ali pia~que de-nominare · , ricorso ai preparali chinoidei. Da quel punlo però èbbe prihGipju un conlinno mal essere che l'obbliga,1a sovente 1e oualmie che tratto tratto imperversano 1n modo epidea prendère qualche farmaco ora per vincer o diminuire mico-cont~gioso, dal qual abuso se n'ebbe confusione di una non leggi era diarrea, qtianiio -per sovvenir a cattive idee e dispute di parole, la peste maggiore delle Sciendigestioni , quaud'in fine per combatter una blennorrea ze (4 ). 2,o Perchè gli OUalmologi non andarono d'accordo che durava da mol\cr tein po. Cosiffatti· m'orbasi ,accidenti riello stabilire quale sia la vera e·ssenz-a dell'oltalmia proaudaronsi , ora più di frequente, ora raramente, rinnodullri.ce qel fenomeno in· discorso. 3° ·Perchè non si pose vando sin ài' 6 <lei volgente ago.sto in cui ad un tratto, siccura bastevole nell'inùagar in quale periodo dell'ollalui.ia com'egli riferiva al· Dott. Balestra, fu preso da vomi li i , purulenta ·e sotto quali circostanze avvienè lo sviluppo della 0 quali crede'vaoprovocati da .un' ingestione cli caffè 'COO gran.ulosa vegetazione. k Per ìnanca11za di noìioni esatte latu~ e , poco dopo, d'un,a limonata vegetale; opinione intorno l'intima strut.tura delte granulazioni. Queste ragioni n~p saranno giudicale priye affatto fondamento· questala!llo più probabile i,1 quanto ch'il Sig. Sottotenente E ...... ·che seco lui aveva preso cotali bevand~ av·ev,a pure ove si voglia tenerè buon conto dei riflessi già esposti e provato gli effetti mèdesimi'. La dieta ed una diluzione di di qu.ellì ohe stimo opportu110 aggiungere circa il ~enti-cassìa .con polpa di. tamarindo, statagli prescritta dal Cumento .Bei Pratici intol'no alla condizione patologic11 deHa rante, valsero pPr quel giorno a ·lener-in freno il vò~ito otlalmia egizi?-ca. (Contirma.) ..:::--..:.r --· .... -,.,..-- ..- ... ed n1oderare la dièlrrea, ma: nel giorno susseguente sentegàosi i11 migliori c.ondiziotii cli.sa11ità .. volle pr.cnder.e S'fORUs Dl CASI. UUJARCHEVOU. qu~lchè ci.bo. di yUÌ la quanti là, quan tuuque non si potesse 6. dir eccessiva in modo assoluto ma solo. in modo relat_ivo FEBllRE l'ERNIClOS'.-1. ALGlDA aì malconcio stàlo dei suoi organi digestivi r bastò per au~ (Slol'Ìa letta <lal:Dott. BOTTINO oello Speda le di Cagliar i menta re _di nuovo le sue sofferenze. Tant'è ·che nel mattino in una Conferenza del mese d'agosto) . . del lunedì successivo 'av.endolo il Curànte Doll. Balestra trovalo in istalo di sentila piressia noi, prt)corsa da sen~aUno r!ei più rimarchevoli casi di febbre p!:}rniciosa alzione di fredd'o , ma accoropaguata da Yivo dolor all'epigida interrni.ltente ch!iq, per traHo : di genlilezza del digastrio e <la intoller~nza del ventricolo p·er qualsiasi , so~ (t ) [ntorno alÌ'abuso di nuovi vocilhòli. ed all'inesattezza del stan~a solida oliquida cosi semplice.come medicamentosa, linguaggio in Medicin~ nota il chiarissimo B~ffa,lini che-sarebbe giu<:licò opportuna cosa fare ricorso al salasso il quale , op.era di gran ch,e hr seancellare lutti quei n_omi .ed altri simili per la persistenza del med~.simo apparato morboso , fu non.abbastanza precisi di.loro significazione; o almeno che do,: vrebbe sia re· gr.aodecnente lìs$O· nelle me,nti di luWi · i,\terlici non rinnoval'ò nel mattino del martedì, lralasci.andoserie sola• e~sere quelle <lenominaziooi che maniere abbreviate d'esprimere roeùle l'use; n'ella ser.a del medesimo giorno per sostituirvi l'apparente stato detle funzioni ·, ma nulla più, non valere quindi un'applicazione di .sanguisughe all'epigastrio. La mercè di in alcun modo a indicare la condi zio n csse11ziale della l'T)alattia.
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siffalt~ mezzi curativi HSig. R. .. .. , oltr'all'avere p~ovato \111 350 gr<1mme d'acqua distillal<1. con)'aggiungervl 12 gramsensi hile m·igliorame.nlo nei sinlomi della febbre che· sino me d'acqua d_i fiori d'a_rancio. Nè·qtii si 11istelle, chè si preallora non ìlveva mai olier.lo nè reµiillenza riè intermitscrisse nel tempo s tess() d_ue vescica lori i d.a appli~arsi . tenza nè era rnai stata accompagnata da ribrez~o di sorta,, tosto alle C\Jsce; e ciò nel <luplice scopo· cioè che r mantepassò la. nolle dal marte~·1al mer~oled'i Se!Jlza tUr risentire nend'alla pelle uno stato di Oussione e d"eretismo molto molestia· di dolor o d'intolleranza al vèntriculo. Ma ~ur proprio a fùorirne 'l'evoluzione del calore, almeno nelle tropp~ c9leslo migiioramcnlo non fu cl1e momentaneo ed vie inanze del 1.uogo in cui il ·','.escicalorio era stato appliillusorio percio_cchè nel maltino dello stesso mercoledì si cato, ec'citando le estremità qulanee dei nervi della vita presentaron in iscena i fenorne11i i più distinti d'una febbre di rapporto per Finti ma rela2iione ch'1 medesimi hauno con per_nicios·a inlermillerilB, terribil e ollr'ogni . dire. lnvita~o quelli della vita negativa. s-ede precipua , a ··parere mio, per tratto di cprtHsia dell'amico Doli . :Bàlestra, insieme ar del °!orbo, impedissero ch'i.n modo più serio _quesli fossero Doù. Malvezz,i a visitar in tale frangente {'ammalalo di· cui affetti , ma terrdesser anche a comballer efficacementé. la è caso,,io enbi con· essi loro.ad OSS'eryar i sintomi seguenti._ diminuita foro sensibilità ed a richiamarli if-1 azione con una Il caralter0 primitivo ed il più manifesto era l'eccespotente riyulsione: o che per tale modo foss.e aperta una sivo ·freddo del ·quale però l'ammalato , no_n n'aveva covia i1ovella per l'applicazioné endermfoa dello specifico. sclenz-a, giacchè sebbene le di_1.ui esltemità superiori ed R,Lorua~i alle ore otto pomeridiane del medesimo 'giorno a inferiori fossero locche dà freddo marmoreo, non però il visi lare l'ammalato .e chiamato pure dal Curante il Medico Sig. n.:..... , a cagione dell'estrema agitazione dalla quale Divisionale per aver il preg.ievole di lui parere su cosi era invaso (allro·sinlomo marcatissimo), continuamente si ·impon.e nte .caso, f'bbimo a r ilevare la persislenzil di LulL'i mov~va per il letto· scoprendosi t,utla la pers<rna ·, l'ambi.to sintomi ad eccezione del vomito che più non essendo comesterno dfllra qual era pure freddo. ma non in modo così parso potè_·l'amm,dalo quasi nella sua totalità esaurir il s~~sibi\e come le parli sopra delle. Freddo l' alito e non rimedio prescrillogli jnlernamenté, Non così _può dirsì del mollo profondo.era il respiro, che ~nzi più preslo ad ~un clistere il qual e fu reif'tto in tre deiezion-i dian:oiche. ,Onde 'Sospìro- l'avresti rassomigliato, tanto più che ad ogni poco non fa ticar ulteii ormente il ventricolo e non rieccitarne la emellèva deboli lamenti. La voce.eramolL'abbassalaequasi irrilazione infiammatoria già sedala con i salà,si e con, il estinl~: il. poi so ìrrego.Jare , frequ.enle ,. ma piccolissimo e sanguist1gio si credotle opportuno di rinnovar il cl istere in fihforme: i battili del ·cuore . profondi e poco manifesti : fa i cu i s\ava sci_oilo un gramma di. c.ilralo di chin<.1. in 150 pupilla dilataia , le pinne del naso c:rispate, co!)lratLi quasi .gramrne d'infusione di camomilla e di prPsc1-i'ver inlernai muscoli della faccia eh' era cosparsa d'o11 sudore freddo menl.e una hfwànda ta·rnarintfa la .all'oggeUo di moderare d'esptE:ss,one in modo ria darie l'aspetto cadaverico e da I- la sete persistente. Alle ore~ 1 di sera visitammo di nuovo manifeslare la vera f'aciés hipocrntica: le facoltà intell'ammalato ed esaminarnmo i vescicatorii per mHdicarli , lettuali perfeHamente inta.lle, la veglia perdurante.da ·circa ma visto come non 11vessero pnnlo operato , ii<.Hi o;:tante tre giorni e Lre- nolli. L'insoff~renza de! veutricoln ed il che benri si fossero fat,ti aspergere di polvere di c,rnlaridi, vomito dei medicamenti o del.le beyaJJ.de erano cnntinui: <Tivisammo (f àJ1 plicar alla parte interna de ll e g,Ì'nJbn due la .lingua bianca5lra, tremola , con le - rapi lle erette ed vescicaloriì volanti. Nella ll(itte., circa le ore 2., il Dottore ari_da .per ruodo che a calmare l'ingra.ta ~énsazione l'am.BaleE>lra applicò ancora· due vescicatorii vo lanti alla remafalo fr~quenlemenle l'estraeva comprimendoli ~ra i lab.gione laterale eslerna delle gambe dove , ottenuta la s,;pabrì asciull! e smorli. To nòn pote[ a meno, dopo un esame razione della cut.ién!a dal la sollopos(a cute senn che perà d'eliminazione di tulle le allre malallie cbe •polrebbero sivi fosse racèoltct ·di sif> ro, li medicò con polvere di ci Irato mular una col.al.e fenomenologia, di non combinar affa.lto di èhi11a. A:lle ore olt,; anl-itneridiane del gion:di offrì va nel la diagnosi e.messa dall'amico Balestra cioè lrattarsi Lultòra l'infermo il frPddo ~i lUll'i [ corpo sempre più senqu.ivi di fehbre intermittente perniciosa ch'io credei e tilo alle estremità··. ma incomiuèiava a diminuire qnélla credo potere riferi_r al genere delle peroi<.:io·se algide, coestrnma àgilazione dalla qual t' ra Lravagliato: la li·ngua me quelle che' hanno p.e.r precipuo carattere l'eccessiva inera asciutta: la pupi lla dilatata per ·la prolungala vigilia: tensità dello stadio· algido~ il po lso piècolo, irregol.are, fipersisteva l'an~ia 11ell'alto dell a resp irazio-rie: i polsi.'erano liform,· _e 'qualche \'olla raro; la se\e vivissima,.; l'in·tellipiccoli, esi li , rari e filiform i: i ba ttiti del cuor~ o'scuri, il .genza intatta; l'al.ilo f'reddo; la voce fioca; l'ag:ilazi011e ventre ·lralla-bile: le oriue scarse e l'alvo chiuso. s ·i conestrema; la faccia cadaverica : i qu-ali sintomi ,lutti , sictinuò nella medesima bevanda, si rinùovò il clistere _con come dis~i, ebbimo ad ossèJvare i1el Sig. R. .... il ·preparalo chinoideo e fu rono medicali ed aspersi glj altri vescicatorii con cì lral0 di c'hinino alla dose di ,1 O cenSi pensò dunque di prescrivert! tostamente lo specifico tigrammi per ciasch<>dnno'. Ad un·ora pom,eridiarta 1 quando co'me quel rimedio che solo .può vi ncer una cos1 ·grave maJattia.-c si giudicò d'pnlinarlo' per cli sll>re , avuto riguardo fu impostò il clislP.re' v'era la persistenza dei medesimi all' into lleranza assoluta d'ogni be van da r lauto più çJie ' ·~in tomi. AHe ore duH e mezz~ quasi scomparsa l'agilasaggiamenLe il Doll. Balestra aveva di già ;ipparecchiata zio·ne: un po· di so nnolenla: meno sentito ·il freddo-gela via con l'imposizione rl'un clistere molliLivo. A questo lido dr.Ile estremità. sempre però più sensibile nell e gambe iutenlo si rece subilo scioglier una gramma di solfato di e nelle cosce non osla11te çhe·ad ogni poco fossero camchina in duecento gramme d'acqua , e, nella speranza che biati li catapla,smi se0api·zrtali all6 pixn1e dej piedi , d.i c,;ui il ve1itrìcolo· potesse sopportar il medesimo rimedio, se l'm,o era stato adottalo sino ·dal mercoledf e non oslante coi;igiunto con qualche sostanza a-romatizzante, gli si diede che tentasse au,me ntare la temperatura per mezzo della internamente a cucchiai ad inlervalli e tre qua.rlì d'ora una applicazione alla pi anta clei pi edi <li bolliglie ripiene d',ac- ~ soluzio ne di 60 centigrammi di solfato di chinina sciolto in qua bollente. SHfatto apparato morbosp conLinuò se,ìz'~f-
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frire variazioni di sorta sin alle ore 7 pomeridiane quando dopo un'agonia di pochi scoondi l'ammalato cessò di viv~rc placidamente e senta mai il\"ere daLo segno d'allerazjone nelle facollà intellettuali. Dalla semplice sposizione di cotesto fatto palesemenle ne evince che la forma o.lgid(t, costantemente os~érvalasi nel deoorso di questa febbre perniciosa la quale condusse alla towba il Sig. R .... .. è lllHl. delle più gra \'i e voi. onorevoli Colleghi, che mòll'i nnanzi già si~te n<•lla Pratica Medica-, voi specialmente che nali,•i essendo di q~esl'lsola meglio conoscete l'andamento insidioso delle rcbbri·a pe· riodo , meglio di me sapete siccome soglia in <'olesla malattia 5opra vvenire la, morte al com pari re del primo accesso 0 duraute il medesimo; che. anche qnando l'esito riesce meno sfortunato, il calore si ristabilisce hensi ma in un modo incompiuto e mollo lentamente, nè nui io totalità sebbeue l'ammalalo si senta meglio ; che più rtiramente ancora succede cbe sopraggiunga ii periodo del calore .e si manifoslino li sintomi d'una franca riaiione; é che anche quando ciò succede, generalmente l'ammalato succombe a qul1sti sintomi . E se per caso l'ammalalo-supera il primo accesso, quand'il secondo compare in iscena Lrouca la vita dell'infermo quasi sempM , siccome ho dello suècederc, qusisi a,esse cotesta speci e dì febbri il lr1sle debito di rlimosLrare vera sempre la pro fondu osservazione dcll'immorlal lpocralc. Per ora mi farò punto, nè parlerò delle allrir forme delle !ebbri peruiciose , posciachè è mio avviso parlarne i1J altro, mio LavoTo, cercarncJe cagioni più probabili e dire qu_alche cosa i"ntorno al metodo di curn loro com•enientc>, lauto più che di questi giorni s'0ITriro11 e pur troppo se· ne offrira11 ancor altri casi jo coleslo $pedale. Lascierò al vostro criterio, onoreyoli Colleghi, il de.terminarn quale possa. es~ere slala la. cagio11 occasioua\e della fehbrc perniciosa cb-e trasse a morle il Sìg. 1\.. .... è se per cas.o la febbre cbe contrasse ora sono ci11qu3 aooi presso 1\lautovit. luogo a lutti notissimo sicco11rn allo a produrre tale malattia . per ca-gione dei miasmi in grande quantità eruananli da.lii stagni e dalle paludi ch'il l'tlincio vi produce non siano slale quelle che aven'd'alfèllo primilivamen le l'organismo , v'abbiano lascialo !a preòisposi1.ionc alla recidiva, nel modo stesso che l'infiamma:tiono quando s'apprende a_d una viscera, sebbene domala e vin la non pertanto indelebili e recon.dite tracce vi lascia il suo passaggio e tali cbe dal~ una novella cagione novella men le vi si riproduca. Ciò posto si spiegherabbe di leggieri il rilorn o delle febbri nel tempo in cui il Sig. R ... ·.. droast\ in DisLaccamenlo sul fin ire del; l'autunno e sul principio dell'inverno in Orislauo città Lrislame11te celehre per le foh hri perniciose che vi predominano. Ma c@mo spiegarne la recidiva ora ch'il medesimo soggiornava iu Cagliari dove per buo na sorte re febbri p(1rniciose non si manifi:>slaro110 fuorch~ in numero rarissimo ,e quesle ancora erano dovuLe al soE:giorno fatto dagl i ammalati nei circonvicini paesi io cui esse predominavano 'l Daslerà for3c s11pporre su.(lìcientc l'esporsi ò 'ogli fec e all'aria freddil della sera rest,rnilo lunga pciza spog liaLo al balcone della sua abiLazione , Lanlo più che questo trovavasi-in uoa posizio11e mollo dominata dal vento di mare'? Io propendo per r aff~rm,\li-va, e - ciò sul i:iflesso eh e le febbri da lui sofferte ne.Ile pianure di Man Lòni e rinnova n-
lesi per lunga pezza di tempo anche in Genova nel i849, cr.edo abbiano lasciata nel medesimo la predrsposiiione alla recidiva; che a questa abbia offerta propizia occai>ione il soggiorno ch'egli fece in Oristano dove con rimedii non specifici calmò, ma non vinse la malaUia; che finalmente l'azione protralla del vento umido-freddo cbe spirò di questi giorni sia stata sufficiente a richiamarle i11 isc1ma in forma di perniciosa algida. Là qual opinione è tanto più ragione°\'olo in quanto che nel nostro caso a rendere l'ammalalo più impreEsionabi le dalle cagioni morbose concorrevano la debolezza proveni,mtr. dal diuturno stillicidio uretrale, il frequente uso dei piaceri di Venere e lo stato del suo apparato digestivo malconcio sia da Jl'uso frequente ch'egli fece dei rimeciii, sia dai vomiti eh~ lo molestarono. A Vòi, o Colleghi, l'esame ed il giudizio.
REUZIONE DBU,E CONFEltENZE SCIRNT1FICHE (.!fese d'ottobre. 2a Ton1ata). Tom~o. Dopo avere l'Adunanza annuito alla domanda per _d imissione dalla carica di Segretario delle Conferenze, falla dal Doli. Qua glio che da circa rlue anni la copriva e dopo aver il Presidente esl{'l'nalo al nientovato Dottore r.tli -alli di gr'H zia e di gr;itiludine dcll'Aduuauza lolla per il lodcrnfissimo modo con cui ndem pì sempre alle <liflìcili iucumhenr.c di ~iffatla c;irica, il Doli. Roph tlle dà leltora d'un suo Scritto leQdente..a proporre qaale mez1.0 profil allico contro l'otlalmia bellica ch'io cioscheduna Compagnia dei varii Corpi de lla nosll'a Annata ai recipienti di diversa natura e fol'ma entro a cui sogliono lavarsi i S0ldal1 sia sostituita una vasca di l eijno avente verso la sua base parecchi lu!Ji à chiave per mezzo doi quali l'acqu;J. in qu11lla conlenota possa sempre srillare limpida e non contaminala da alcooa sozzura. ~el dire la rajlio.ne di siffatta sua proposta il Doltorc Ropbille espone che-Mll'anno 1851 in cui fo qestinalo a :neùico di Reggimento del Corpo d' Arliglieria da Piazza avendo osservalo come numerosi fòsscr i casi d'ollalmia non ostante la attuazione rlelle provvideuze igieniche le più raccomandale e com'allorcbè uo Soldato cad"eva ammalalo d'oU almia in una Squadra J nel giorno seguente duo , tre ed anche quattro fossero i casi della medesima malatlia nella medesima Compaç;nia, si fece c;:.li, come di suo dovere, a studiare le cagioni di questo follo ; che aveMo perciò avuto ricorso 'fl'à gli alll'i meizi per couseijuir il suo intento alle frequeoli e minate visite sanitarie dei Soldati ·di ciascheduna Compagnia e principalmente di quelli elle si presPu!avan alla vi~ila siccom'ollalmici riconobbe una volt.i che uno di questi ultimi era ad un tem po tocco e da lltennorragia e d,1 otlalmia ; che studianJ'ai var i i modi coo cui il virus blenr orrngko, qualora, come sembrava /probab ile, fosse la cagioue della vigenle ottalmia , poteva esser inavverteotemente porlnlo in coutallo degli orchi di pii1 Soldati della medesima Corrq,agn!a, sospellò ctia·ciò accadesse uoll'allo de lle luvaode alle rnaoi ed ella facci-a elle più Soldati <l'una medesima <;ompagnia cran usi far in 1m111edesimo recipiente enlr'al quale, non oslante l'acqua fos;e rin.novat,1 pr.r la tav.md.i di ciaschedun Soldato, tuttavia poteva rimaner aderente, quautonquo molto disciolto. il prì ocipio virulento blennorra gico od altro qualsiasi cbe per avveu tura vì foss e lasciato da quelli \ri\ i Sqldali t;he, tocco da siffatto contagio, si fosse lavato prima dei sooi Compagni; che maoifeslalo_iu se~ailo questo suo dubbio al Col?nnelhl del proprio Corpo , ottenne dal medesimo di polore tare costrurre per la Compagnia in cui l'otlalmia afev.i maggiol'meole impel'versato la vasca soporio11nente indicata, per mezzo delta quale non essendo più a temersi nelle lavande l'iudicàto inconveniente proprio degli antichi recipienti ei:t i sperava cbe non avessero più a rinnovarsi così frequ enti i casi <l'otta!mia; che.
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minala nello Spedale :Mililare di Genova nell'llnno 1851 por istnper la sola attuazione di siffatto lavacro non essentlosi più, dop 9. diare la natura dell'ottalmia in allora dominante e per proporre trascorso più d' un mese , in quella Compagnia svolto alc11n caso qaind'i provvcclimeoli più acconci a frenarla. d'olfa lmia, il medesimo suo Colonnello ollenne dal Ministero di generalizzare per lulle le Compagnie l'll$O di siifalle vasche per lavacrn; che d'ali or in poi, corre già u o anno, non si ma nife· stlirono più io tillli qnei Soldati che tre soli casi d'oltalmia, dovendosi latti gli allri casi d'ollalmia osservali nello Spedale di ToriM tra !?li Artiglieri del Reggimento di Piazza riferirsi a Soldati ebe s'ammal;1vann per recidiva cli siffatta malattia 1?ià sofferta nell'anno aotecedenle nel decorso del quale dal medesimo BOLLETTINO IJFFIC:IALE Reggimento erano stati inviali allo Speciale se(lautalrè ottalmioi; che da circa due mesi da cui ebbe luogo il cambio delle antiche Compagnie con quelle cbe stanziavan a Genova, ad Alessandria ed a Cagliar!, noo si manifestò pel' ,rnc·.ho un solo r,aso d'oliaili Metl . di BaLL. in aspell.ativa Sig. Damaso Negrolto fu .mia ; ch'1 .per conseguenza sembrand'a lui ch' ao siffatto rìs ald1etro sua domanda dispensalo dal Servizio. tamenlo cosi decisivo abbia a suOicienza provalo essere !{li antichi lavacri un mezzo di diffusione dell'ollaJmia delle Armate, egli allo scopo d'opporsi con tott'i mozzi possibili 111 flagello di siffatta ottalmia dominante ntli varii Roggimeoli, era venulo in Rl-Vl'S TA. DEI GIORNALI pensiero di sollopor al Consiglio Superiore Militare di Sonilà il frotl o delle proprie osservazioni onde questi nella propria sag. gezz.i decidesse se non foss'il caso d'ottenere dal lllinistero ohe (Suolo del Doti. MOTTJNI). l'uso dellè indicale vasche fosse generalizzalo iu lulti li Q11;1rtiel'i, tanto più cho le spese di costru1.ione e di c.:ollo.,;.rnwnlo C11m a.bortiva della flebite con vescicato1-ii-volanti. Nelle Iledello merlesime. ,lolla ,:apacità di 60 e più litri d'acqua e b~stebili da salasso od in seguilo a febbri l.ifojdee e ad a!'ro voli pe1· ciò alla lavanda di 60 ad SO Militari, non e che di sole male qualunque, il Doll. Nona\ applica fino dai priruordii li re 3 t ,84. Apertasi la discussione intorno a questa Memoria il Doltor.c della rua)atLia i vescicalorii volanti su lullo il tragitto delle 1'izzoroo in conferma dei fatti esposti dal Doti. Rophillc 0>1 rra rnne infiammale. tralasciand'i salassi locali e generali : come oell' aono scorso io Genova essendosi .manifos t.1ti rapida· egli osservò che cosi opcrancl'il male s'arresta nei primi menle alcuni casi d'o ttalmh1 uel '1"7° Reggimento Ira i Soklati ollo giorui . L'AuLor ebb~ ricorso a que·sto mezzo cura Livo della ma compagnia laq11alo.abitava on Camerone nei Qaar·ieri in otto casi di flebite spo11lanea dei membri rnferiori ed in Nuovi già oci;upato neU'aalecodenle unno da Soldati d'altro Tlcggimeolo fra c oi aveva imperversato l'oltalmia stessa, egli , fotquaLLro di fl ebile da salas~o. tone subii.o rapp or·to al proprio Coloouel lo, _suggeri fra le altre provvide nze igieniche che ciasohedon Soldato fosse provvisto di un rec;i pienle io terra per entr'al quale potesse pii1 ,·olle nel gìoruo lav:irsi ~li orchi con acqua acelala ; provvidenza qo1:sta AVVISO che, p11r lestimoni,wza de l Doli. :Uazzoli11i Mcd. di l\ogg. del n•, baslò .i <lessare l'ollalmia. l\fa il Doli. Piazza nel fare plauso alla proposi a nopbi Ile ùica non potere coovcoil'e con il medesimo iolorao all'cffkaeia di Le cot1di1.ioni d'associazione per il 3° anno del Cionwle cessaro l'ollalmia che questi attribuisce al proJ)Osto mczio. ln cli.3fcdiciiiaMilita.re non variando pun\o da qucl!e degli ann i prov~ tlel suo asserto espoue com'il 5° neggìmeulo a cui egli apanlccedenli , hL Direzi u1w crede suo debito for avvertire: partiene ebbe pure nell'andato anno in Ge nova a soffrire moltissimo per etfollo delia dominaule ottalmia a cessare la quale 1° elle lulli coloro i 11uali avendo ricevuto il primo nunoo valsero nè l,:1 mollispecie delie ;p•·ovvideoze igienicùe manmero del Giornale non lo respinsero per la Posla indirizòate ad effetto, nè l'~so di lavan<le fatte rigo rosaruentn pral:c;are zandolo al Vice-Direttore sono cousiderati siccome Assodai Soldati con acqua acetala io recipieflli p,\rticolari a ciascheciali per luUo l'anno 1853-54; duno tra i medesimi, talcbè alla parlcoza del Reggimento da Genova si tiovettero lascia.re '14 infermi d'ollalmia in qnell,> Spo- ( io che l'ammontare dell'Associazione dovendosi paga re dale. Per lo che il Oott, Piazza è di parere oh.e siccon\e l'ottalmia per rate .semestrali anticipate, la prima di queste vuol esè per solil~ ostinata e lenta a subi re gli effetti d ella ctJra anche sere quar1Lo prima inviata con un va9lici poslalc incbiuso in la meglio ordinata cos'l sian ottimi provvedimenti quelli di 11 0 0 lelleri\ affrancata. diretta al Dol/.. Mantelli Yice-Direlto1'e permettere ch'i Soldati infermi negli Spedali siano licenziali a del Giot'nale di Jlledici11a ftJ,ilita,·e e non alt.rimeute; guarigione non l![allo compiala e quindi sian i medesimi tenuti separati in Quartiere dorante la convalescenza oppure, se rifo r• 3o che li Signori Medici Divisionali sono pregali ad avere màli per siffalla malattia , sian immediatamente licenziati dal la bontà di riunir in on solo vaglia postale le rale degli UfServizio. fiziali Sanitario -Militari loro~dipendenti o di sborsare l' imLe osservazioni e cousiderazioni del Doli. Piazza souo conferportare totale costà per mezzo del Quartiermastro delmati dal suo Collega nel 5° Ilegg. Doli. ZavaU.aro, cd il Doltoro Fissoro Medico di Reggiméplo nel medesimo Corpo, oltr'al conl'Armala; fermare i falli esposti dal Med. di Bali. Doli. PiHzza , opina con 4-0 che quei pochi Associali i quali sono tullor in ritardo qaesli che la proposta Rophille non sia sufficieole prr isradicare di pagamento delle 2• rate per !'.anno 1852- 53 son invitati l'oltàlmia dall'Armata. a riunire l'ammontare delle nHe scadute con quella antiì\la sul riflesso t'atlo dal Dotl. Rophille cbe la suo proposta oon tende a curare, ma sol ad impe\\lire la ditfasiooc dell'otlalmia cipala io un solo vaglict postale cd a dirigerlo al più pre~lo nell'Arm:,ta e sol riflesso ancora cb'i falli dal medesimo esposti, come soprn. siccome quelli che posson essere verificali tln chicchessia, rooril.an on giusto calcolo nell'app rez1.azione di siffatta proposta, il li Direttore Doli. Cav. ARELLA Med. Div. Med. Di vis. propone e l'Adunanza vota per l 'adozione della proposta Rophille, quale mezzo profilattico contro l'ottalmia belli Vioe- Di reti ore responsabile Doli. JIIANTl!LLl lll. di B. lic.i ; mezzo questo, nota il !'residente, il qual insieme a molli altri era già stato adottato in altra fo rma da lla Commissione no.. Torino 1853. Pelaua, 'l'ip. Sahalpìna . via Alfieri 11 4.
PARTE SECONDA
·ANNO III. ~
N. ! 8. ________..;.;_·----------
( ai 28 di novembre 1853 )
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GIORNALE DI MEDICINA ltllljI1,AllE '
DEL CORPO SANITARIO DEIJL'AR~IA'fA SARDA .
Il
L'associazione non si rice.ve che per un anno e comincia col 1° d'agosto. Si pubblica nel Lunedi di ciascheduna settimana. I l prep;o d'associazione In Torino è di 1.10. In_Provincia ed all'Estero, franco <li posta L . 11. Si pàga pe1>semeslri anticipali. 1° Dott. PIZZORNO: Della diplopia uniocolare e binoculare. - 2° Doti. l\lANAYRA : Su l'uso del percloruro di ferro e del percloruro di ferro manganico. - 3° Dott. '1'1ssoT: Enteritide ulcerosa. - 4° Relazione delle Conferenze Scientifiche. - 5° Dott. MoTTINI.: Rivista dei Giornali Scfontiijci.
SOMMARIO. -
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PARTE PRHIA DE:LL!-DIPLOPIA UNIOCULARE E DINOCULA.RR
(l\lemoria letta dal Doll. P1zzo11No'in una Conferenza Scientifica dello Spedale Militare di Torino).
Rileggéodo alcuni mesi ora sono un poco più all~Ùtamenle che non avessi fallo altra volta,i!' Trattato d'Oftalmologia del Rognetta mi sembrò che la spiegazione per esso lui ùa\a della diplopia, lungi dall'essere conforme ai progressi dell'Anatomia e Fisiologia uervosa ed alle leggi che goveroaoo la fisica e mtlccanica del sistema nervoso, foss'anche compiutamente erronea. Irnperciocchè egli .ammette che la diplopia avvi~ne da che oello sh:abismo i, due assi oculari non cadendo' più su il medesimo punto d'un oggetlo, debbono dipingersi .su là retina due immagini di quell'oggetto e~JOn già u11a sola. Cosi.segnando l'u11 asse oculare A B e l'altrù A C, se l'asse A C c~de su D debbono secondo lui dipingersi .su-di uua retina AB e su l'altra retina· D C-e perciò .due figure d'un oggeLlo s.olo. Ma oltrechè questa spiegazione si potrebbe ~pplic'a:re solamente alla diplopia per istr.abismo , essendo <lessa affatto mula per 111 diplopia unio·culare, ognuno vede anche a prima vista ciò. no1t poter in alcun modo avvenire . Poichè mentre ·l'asse ~l'ur, oc_ chio, pg-niaiìlo AB, apporterà la ligura _A, n_on potrà apportare la figura D sul quale punto quesl'asse n·on cade.; e parim-ente l'altro asse che apporterà la figura D, non potrà apportare la figura A, perchè su qu!3sto punto parimente quest'asse non cade; s\cchè in vece di due immagini compiute d'un solo oggetto, come ,; i h,anno nella diplopia, non si potran avere filorchè due immagini corrispondenti a due punti differenti d'un oggetto; uniti questi due punti da raggi. lumin-qsi confusi nel l\logo di foro unione. Ricerca) i!1 ·110n pochi Scrittori anche fra recenli se fossevi spiegazione. migliore e vidi che o non ne da van àlcuna oppure s'aggirava: su quella ammessa dal Rognetta. Egli è ùunquc , Colleghi, per meller in armonia questo fatto patologico con l'Anatomia e c'on la Fisiologia nervosa che vi presento questo Scritto. 1
Le poche riflessioni che. sarò per comunicarvi vi prego d'accettarle quale segno di stima che. ho dei vostri lumi' e delle vostre cognizioni; essend'io pronto a ricredermi se da voi mi fosse fallo conoscer esser io per ayventurà ca<into ,in errore. L'autorità dei nomi, quantunque sommi, non debbe mai essere d'impedimento ad una critica sana e conscienziosa, giacchè è appunto dall'attrito delle diYerse opinioni francamente e lealmente sostenut.e dalle opp_osl~ parli che so~·ente si fa stradaJla verità. Lungi da me l'idea di pretendere-d'avervi a comunicare }a sGoperlii. di qualche novità scientifica. li mio scopo non è che d'app1icar ad un fallo patologico il fatto · anatomico fisiologie<> cioè di darvi comunicazione del risultamenlo d'a\cuni miei studii intorno ad un fenomeno su la spiegazione del quale non m'arrideva quella comunemente am·messa dagli Oftalmologi. li nervo ottico giunto alla retina spande le sne fibre lateralmente iri ogni senso a modo di pennello di cui J.i. punta sia compressa contro una superficie convessa. Ciascheduna dèHe sue fibre primitive lungi dall'anastomizzarsi con le cougeneri ed immedesiniarsj con esse, come credevasi ancora poehì anni or sono, decorre isolata e coutinua <lalla retina a1 comune sensorio; per modo che un'impressione falla suTeslremilà periferica d'una fibra .viene trasm.essa . all'altra estremità ceutrale senza partecipare· punt~ con le compagne. V'ha nel nervo ottico questa particolarità che i suoi tuboli primitivi anzichè allontanarsi nel loro decorso dal fascio con il qual eran unili per andar a fare parte di un altro fascio, siccom'accade dei uervi senzieuti che presiedon alla. sensibilità Laltil~ generale, 'rimangon all'incontro sempre in rapporto di contiguità con i medesimi tuboli con i quali si lrovavan uniti appena nati e con i quali decorrono· sempre accollati dall'un'estremilàcenlrale all'altra ·periferica·. . ' · · Ciaschedun puoJo adnnque della retina apporla i I suo contingente isolatamente a~ sensorio; ed è que.sto che abbra,cciando siffatte impressioni clemenlari nello stesso tempo e reagendò su q'essè prova la sensaziòne compiuta della forma, del colore , ecc., del~oggetto. Le fibre del nervo otlico non decorrono· tutte. parallele fra loro dal centrò alla periferia ; ma: giunle al cl~iasma, le pìù éenlrali s'incrociccliian e le esterne continuan il loro
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ca mmi no .parallele senz'incrocicchiarsì . Da ci() ne,segue che
delle fibre sparpagliate a ventaglio nella relina, le interne d'un occhio co(rispondon alle esterne dell'altro e viceversa. Qnindi se volend'usservar 11n. ogge'tto posto lateralmente da quella parte volgiamo lo sguardo, i raggi luminosi partenti da quel corpo nel men~re van a cadere su la parte
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1.56 -
interna .della.relioa cordaponden le al lato dov'è l'oggello, 1 missione d'una sensazione nei punti- che nelle retine e nei colpiscono parimente la parte esterna dell'allra retina. Per ~ nervi oltiei si corrispondon aryatomìpamente, ne accadrà mezzo ,poi d_el.l' incroolccbiamento delle fibre nel chi asma , che di -due immagini d'un oggetto non ne ve9rà che una, la stessa immagine vien impressa n~llo stesso lato e pu'nlo p·erchè due sensazioni identiche non formano fuorclrè una dell'encefalo , e perciò la sensazio11e trasmessa delle d.ue I sensazione sola. retine è eguale ed unica. I Se ~erò_ sitfa~ta arm_onia d'azione-delle que metà delle due relrne e per una cagione qualunque mterrolta, ne dovrà Fa uopo parimente notare che le fibre primilive.olliche succedere l'opposto. Poniam uno strabismo, sia artificiale, che $i corrispondon-analomic·amenle nelle due retine hanno la proprietà di trasmettere sensazioni identiche quando · sia naturale, al prim'od al seco_ndo grado (poichè al terzo la co.rnea è nascosta) : se i raggi luminosi partenti da un son affette ·dal medesimo agente. Per esempio dividendo oggetto posto la-leralmente van a cadere su la metà .esterna la superficie concav,r-delle aue retine in diversi punti ·l, 2, aella retina Qpposta al.lafo ao,'è l'oggett'o, cado1io pure su 3, 4, eèc.·, principiando dafl'estremità esterna d'una retina l'esterna òell'al_lra, com'accade nello strabismo divergente, e dall'estremità interna dell'altra per modo ch'il numero 1 le sensazio1~i di queste due 'impressioni saranuo dai due sia l'estremo esterno dell'una e l'allro-numero -1 sia l'estremo oUici trasportate all'encefalo, isolale cioè -in due punti fot~rno dell'altra, poniamo ch'un raggio luminoso colpi~c;i differenti, poichè le fibre esle'.rne :del chiasma decorrono nel punto 1 ed un altro nel punto 2, un terzo nel punto 3 di parallele e perciò il sensorio proverà doppia sti'nsaziòn~ uua relin·a. Se questi-raggi lumines( parten_ti da un oggello dell'immagine d'un sol oggetto. Lo ·stesso dicasi délla parie colpiran anche nei punii corr-ispondenti dell'altra retina in interna della retina. Per mezzo dello strabismo è distr"ulta modo cn' il raggio ·1 colpisca nell'altra retina al punto 1 ed l'armonia d'impressione dei raggi luminosi nei punti ottici il raggio 2 cada sul -punto corrispondeole 2 ed il 3 sul corrispondentisi fisiologicamente, perocchè il raggio lu3, ecc., la sensazione che ne proverà il sensorio sarà unica, mino~o che su d'un.a retina cadr!J. nel punto 1, su l'allra qµanlunqu e trasmessa da due retine. .Imperciocchè i punti relinil cadrà nel punto 6 e quello ch'iri una retina cade nel ché si corrispondo.no trasmettono sensazioni identiche. Da punto 2, cadrà nell'altra retina nel punto 7 e così · di s~ciò rtç avviene che, nello· stato fisiologico noi vediam un guito. Ora, siccome .h_o dello di sopra, l'idenlilà di rras~ol oggetto quantunque ci servianw di due occhi. Nella mi.:;sioue di s.ensazione è so-\amente pr'opria dei puoli che visione p_oi di prospetto cioè quando gli assi oculari di posi_corrispotidono fisiologicamente cioè del punto •I dell'una chissimo s'allont_ana110 dagli assi orbitali, il magistero che retina con il p~qto 1 dell'altra, del punlo 2 con il punto segue natura è d'alquanto più complicalo. Le due retine 2, e'cc. Per siffallo modo av_viene ch'il sensorio prova due offron allora.d'ue superficie.conca\•e cli cui gli assi trasver-sensazioni lrasmosse dalle due retine isolalàmenle. Da tutto sali cadòno su lo stesso piano cioè l'asse proluugato d'una questo adunque risulla che-le fibre ol~iche che fisiolO'giCt\retina si corifonde con l'asse della compagna, Quind'un mente si corrispondono nelle due retine , si corrispondono . oggetto posto anteri ormenle dipinge la sua immagine nel pur anàlomicamente, poichè vanno lulle al medesimo punto mezzo di queste .due superficie, si che melà d'un'iinmagine encefalico : e'd è a queste sole che compete la facoltà tìeldipinta su d'una retina cade su d'una metà della retina e l'altra metà dell'. immagine su l'altra metà della stessa. La l'idenlità di trasmissione. délla sensazione. medesima cosa accadendo per l'a]tr'occhie ne consegue Una.sola legge comprende la trasmissibilità d'impresch'il comune sensorio ùebbe pròvarc l'impressione di quatsione del nervo ollico e quella qhe è pro1>ria dei nervi tro mezze figur.e le quali però non da.ranno fuorchè una che presiedon alla sensibili là tattile generale, siccomi;\ acsola sensazione cioè non produrranno fuon,hè la sensazione cade quando si p1ine ~o.a piccola sfera tra le estremità di d'una sol~ figura intiera. ~d ecco comé si spiega la cosa. due diti deHa medesima mano -incrocicchiali od a cavalSegnando con la lettera Ala metà inlernadella relina destra cioni l'uno su l'~ltro. Cotesto fenomeno già conosciuto l'ìmpressione della mezza figura dipinta su questa metà sarà da Aristotele esercitò la me!)le di tutti quei Fisiolo.gi ai trasmessa al punto encefalico del lato oppuslo che seg'néquali male arrid~va la spiegazio.oe metafisica dala da quel rèmo B. E segna udo la metà esterna della medesima l.'elin_a j Filosofo , ebbe tìnalmenle u-na spiegazione comp~ula _nel con la lettera e '. l'impressione della sua mezza Qg.1,1ra 1823. da Mtiller in Germani&. Posla la legge dell'isoladipinta su questa meLà sarà trasportala al punto encefa- · mento delle fibre primìlive nervose e la loro conlinuità Iico dello slesso-lato D. Parimente la mezza retina interna ' dalla periferia sin al centro quant'alle sensifere e dal cendell'occhio sinistro segriata E trasmetlerà al punto encefatro alla periferia per le motrici, poniam0 A B il centro , lico del lalo .9ppoilO la·sensa1.ione F e l'allra metà della i'encefaJo, e C D l'eslremità periferica o digitale del nervo stessa re~ina G, ma'otferà la· sua impressione al lato sinisenziente.: se,si melle in conlallo di q.uest'ullima estremi tà stro encel'a lico H. Il comune s,ensorio -dunque proverà la uu piccolo corpo rotor,do e si faccia movere, noi -proviamo impressione B" (mezza.fig,fira ) che corr[sponderà·all'impresla sensaz1011e di èoe mezze sfere unile per la _loro faccia sione D (q.llra metà della stessa figura) come proverà.l'imconcav~ e perciò ,d'un corpo r.otonclo . Il fenomepo s'inpressione F che corrispo11derà all'impressione H Or abverte per l'incrocicchiamento dei ner11i senzienti , poichè bracciando queste- q_uallro mezze impressioni inconrpiule l'est.remi là C apporterà al sensorio la sensazione B e l'altra e riunenflo la mezza .figura B con l'altra m.ezza figura D e eslremilà D apporterà òl punto corr~sp_ondenle la sensala niezza .ngura F con l'altra mezza ngura H , il con,mne zione A. Queste due.s·en3azioni saranno di due e,nisferì che s~nsoriQper mezzo della sua reazione d·arà una forma comsi guardapo con' le loroJaccie convesse ed il sensorio propiulil ali~ medesime -e non avrà perciò fuorchè due sensaverà la sensazione di.. due corpi e rion d'un ,solo ' pérchè zioni compiute cioè non vedr!l che due immagini inlì ere. due eroi.sfori disuniti e guardantisi per le loro faccie con~ Ma siccom'abbiam alli!ne.3sa la legge dell'identità di !ras- [ vesse formano dùe corpi , ma TJo·n una sfera.
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A questa teoria della diplopia però ·;1 prese1Ha un'obbiezione che a prima vista semb~d. alla a distruggerla : cioè come possa accadere r,",.o servendo$i d'un sol occhio non si provino se11saiio~;. d'immagini nè doppie, nè dime1.1.al~: il che semor:"' dovrebb'avvenire so è vero che metà' d'una reli11a r:.,rrìspondc con un punlo del cervello e l'allra metà coi:, un punto opposto. Perocchè o bisognerebbe amme'.",ere che l'immagine inliera si dipinge su d'un;\ solre metà acciocchè possa essere trasmessa in un solo punlo dell'encefali> e chP l'allra melà rimanga: inerte per non produrre la diplopia: oppure bisognerebbe convenire che, se è trasmessa dalle dut-! n1e2.ie retine riunite, si dovrebbe proyare la seusaiione di due mezze immagini. Il primo caso non si può ammellere se l'iride è in istat<1 naturale, la pupill'a unica e .centrale e nou ('Sislono quelle circostanze alle a produrre la diplopia uniocu\arf'. Resta donqu~ il secondo: ed io credo che non si possa dar alcur)'aHra spiegazione di questo fallo fuorchè ammel!endo questa ~econda ipotesi: cioè cb'il comune se11sorio debbe provare la ~ensazione di due mezze immagini, ma corrispondenti a di!Iere11ti punti dello sless'oggelto; che riunite poi queste due :nezzo immagini, per mezzo della reazione di quello su queste, non formano fuo1·chè un'immagine inliera: come un quadro tagliato nel mezzo e riunito nel luogo ove fu fatto il 1aglio. Così , rilornand'alla prima figura, il raggio che cade nel punto 1 non potrà cader io alcun allro punto dell'altra retina, perchè questa non fu11zio11a e cos·, dicasi de i raggi '.z, 3, ecc. , i quali si Lroveran110 nello stesso caso. Per silTalla guisa dividendo la retina in dieci punii o numeri, cinque dei medesimi, dall',1 al 5, per esempio, saranno trasportali ad uu emi:;foro cerebrale e formeranno la mez1.a immagir,e, e gli altri cinque , dal 6 al 1 O, in nn allro punto e former anno I' allra mezza immagine. Ciò posto, il se11sorio reagendo su questi numeri con online biparlili formerà esso il totale numero dieci cioè non vedrà fuorchè un'immagine intiera. La retina non è com'uno specchio che anche fallo in pez1.i, ciascheduno di quesL1 ci offre un'i mmagine in li era, perocchè le due melà delle due retine non trasmettono fuorchè la parte eorrispo11denlo dell'i mmagiJ1e dipinta su le stesse sue metà e ciò affatto indipentlentemenlc fra loro. 1n questo modo vien acl essere !-l'iegala l'cmiopsia cioè la vista di mezza immagine che provan alcuni ammala\i. Se una para\isia colpisca il fascio di fibre oLliche interne od esterne, cadran in paralisia le corrisponàenti 10ezze retine e·quiodi la parle d'immagine che sarà dipinta su questa parte paralitica non sarà trasmessa al sensorio; ma lo sarà solamente quella che cadrà s~ la parie sana e perciò avremo l'emiopsia. li che non può accadPre se la retina ed il 11Prvo ottico son in islalo naturale. Ora mi resla a spiegare la diplopia unioculare. Questa può dipendere da esisleoia dt più aperture pupillari nella medesim'iride; dalla forma poliedrica della cornea; da uno slralo abituale di liquido innanzi gli occhi; o dalla fo rma a facct>lle delia lente cristallina. Fibalmc11Le vien ammessa la diplopia essenziale od idiopatica, dipendente da un'allerazioM pàrticolare della facolla visiva della retina o del comune sensorio; modQ d'alterazione il quale oon cadeudo sollo i sensi fu chiamalo essenr,iale. Se noi eccettuiamo quest' ultima varietà, le altre rice.: vono facile spiegazi one seguendo la falla distin1.ione una-
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lomica e fisiologie;,_. del nervo ollico. Sia che per mezzo di doppia pupilla Y'.,ella mede'Sim'iride, sia cbo per mezzo d'un corpo rifran{)ente i raggi lumiuosi, come la forma poliedrica, ec:.;., venga a dipingersi su d'una retina doppia imma1;'sne d' un oggetto solo; sia che di queste tlue immagini inliere l'una caòa su d'una metà inlerna e l'altra su l'altra melà esterna della sle!-sa; il sensorio prova l'impressione di due immagini intiere su duG.punli eucefa.\ici differenti e. perciò ha la sensazione dì due figure d'un oggello solo : !!e il raggio luminoso ~adenlè su il punlo I cadrà pure su il put\lo 6 della slessa re Lina, il 2- cadrà su il puolo 7 ed il 3 su 1'8 o così di seguito, l'impressione satà d-Oppia ; pòichè come ho già dello dall'uno al cinque ( nell'esempio apporlato) forma una sensazione compiuta indipendente e dal sei al dieci un'altra sensazione parimente compiuta ed indipendente dalla prima. Adams cila il caso di lre pupille su la medesim'iride in una persona che tul\avia aveva solamente una vista doppia. Rognetla a questo riguardo osserva. che a priori si sarebbe potuto credere che la vista avrebbe_dovuto essere lripla: a p1·i.ori invece, seconda l'esposta Teoria , si può credere che la vistii non può essere che doppia , bencbè le pupille siano molle. Szokalsky sostiene cbe la cagion inhma della diplopia unioculare consiste unicamente nel difello d'accordo della rifrazione della luce su la cornea e sul cristallino; d'onde ne risulta necPssariamente la for .. mazione di due fuochi differenti nella retina. Cosiffalla cagione della diplopia essendo troppo esclusiva non può esser ammessa. Sono ruolto propenso a credere che le per-· sone le quali asseriscono vedere molte figure nel medesimo tempo siano villitne d'on'illusione ottica. Ed in vero ppnendo un vetro poliedrico innanzi al globo oculare e lenend'assolulamenle fisso ed immobile tant'il vetro quant'il globo, non posso110 vedersi fuorchè pochissime immagini. Ma siffatta immobilità principalmente dell'occhio essendo quasi impossibile, pcrcbè involonlaria, ne succede cbe altre figure vengan a dipingersi su la retina con lnnta celerità di successione le une dopo le allre che non essendo ancora s,1 anila l'impressione o la sensazione prodolla dalle prime, si creda di vedere molle figure quand'fo realtà sù la relina non sono dipinte fuorchè in numero limilalissimo. La diplopia essenziale è rarissi ma. Nello stato auuale della Scienza sfugge qualunque spiegazione che non sia ipotetica. Il dire: alterazione 11articolare della {aco1tci visiva, usalo comunemente dagli Oftalmologi, non è fuorcbè una ripetizione di principio ma 110n una spiegazione É come il volere spiegar un ignoto cori ur; altro ~ncCira più ignoto . La diplopia essenziale può ùipeudere da palologi~i mutamenti mollecolari nella polpa encefalica là dove banno radice o fine le fibrille primitive del nervo ollico, oppure dipende da mutamenti patologici nella reti11a stessa o nel nervo oltico. Ma i11 che consistono questi mutamenti patologici? Come succede che per mezzo di siffalli mutamenti mollecolari una sa\a· immàgine dipinlcl su la superficie della retina è percepita doppia ·dal comune sensorio? Ciò è quanto sin ora è difficil a spiegarsi in un modo pQsilivo.
NB. Tul!ochè laDirezione,obbligatacom'è dalla rislrellezza del Giornale a pubblicare questa Memoria senz'unirvi la stampa delle 6 figure dimostrative (li cui l'onorevole Dot-
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lore Pizzorno la corredava a maggiore chiarezza della medesima , riconosca pi enamente l'imperfezione della pubblicazione stessa , Lullavia seconda.nd'il desideri9 espresso dagli Uffiziali Militari di Sani là radunati in Conferenza ai 4a del volgente mese nello Speda\e Mii ilare di Torino e confortala dalla natura dello Scrillo ~ dalla qualità dei suoi Associati i quali per essere tulli Medici possono facilmente con le loro cognizioni supplir -al difello di pubblicazione delle figure, credelle rare cosa più gradita ed all'Autore della ~[emoria ed ai Lell.ori del Gioroale dando questa pubblicazione imperfell~ com'è, piullosto che li mitarsi a darne un semplice sunto nella Relazione delle Conferenze.
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ruro di ferro semplice il percloruro di ferro manganico il qual usalo come quello per iniezione Lornò ulil al suo Inventore in parecchie circoslanze di vene varicose ed applicalo esternamente giovò ad arrestare emorragie, a stimolar ulcere atoniche , a detergere piaghe cancrenose ; e. sebbene non ancor adoperalo negli aneurismi, ru per analogi a e con molla speciosità di raziocinio vantato quale farmaco pienamente allo a debellare siffatti mali , siccome quello che produce nel tumor arterioso egualmenle che nelle vene sfiancate un coagulo che resiste all'impeto della circolazione e ne ollura definilivamenle il lume. lo non intendo scemar per nulla il pregio dei perseveranti Lavori intorno all'emoplasli a del doLlo Clinico di Lione ; ma panni vi si possa fare sopra qualche riflessioncella e mo vere su l'innocuità , se non su la potenza emo1 Su L US0 l)\lL PlmCLOI\URO DI }'El\l\0 E DEL PERCLORURO nr plaslica dell'agente da esso lui raccomandato qualche dubFERRO MA~GA~ICO NELLA CU RA DJlLLE VARlCI Il DTIGLI ANIWbio che per avveutura tornerà profitlovol ai Medici ed agli RISMI ammalali nel tempo slesso. Il percloruro di ferro mauganico il quale ba sul sangue (Riflessioni del i\led. dì Regg. Doli. MANA YIIA). é\Zione chimica non diversa da quella che v'esercita il perLo sludiosissiroo Doll. 1'1oltini nella Rivisla dei Giornali cloruro di ferro semplice debbe pure proclurre su le pareti pubblicala nell'ultimo nnmero di queslo Periodico ha dato ' dei vasi entro ai quali il sangue è conlennlo elfelli esaltaun Suolo deHa Memoria presentala ai ~ 9 cli E.ellembre al- 1 men le identici a quelli di quesl'alLimo preparato; tanto più ch'il modo dinamico d'operare del manganese non essendo l'Accademia di Medici11a di Parigi dal benemerito Dollore Pélrcquin, nella quale queslo va\eole Chirurgo dirnoslra con dissimile da quello del ferro , gli effelti di questi non pos · fatti la virlù emoplaslica del percloruro di ferro manganico son essere nè paralizzali, nè tampoco i11fermali da quello. inieUalo nei vasi second'il metodo Pravaz; virtù ch'egli Ciò posto, s'egli è dimostralo, come lo è rralmente , dielro quanlo fu poc'anzi riferito ch'il percloruro di ferro rèputa di gran lunga superiore a quella del semplice percloruro dj ferro da quest'ultimo, non è gran Lempo iulrofallo penetrare nelle arterie vi suscita Oogosi lerribilissima, dollo nella Pratica quale mezzo infallibile per curare gli quale Med ico prudente ricorrerebbe al percloruro di forro a1ieurismi senza ricorrer all'allacciatura dell'arteria offesa. manganico senza pavenlaro le medesime conseguenze 'I Sembra che ai l~mpi chè corro110 tutte le infallibilità I Il DoLL. Pétrequin nella suaccennata su.a Memoria dice: pii1 o meno falliscano: non <lebbe pèrciò recare meravig1ia « je n'ai pas cncote eu occasion de l'employer (il peroloch'il percloruro tli ferro, subeuclo la comun iul1uenr.a , non I li rurù di ferro mang,luico) pour des anévrismes; mais j'ai « élé logiquement conduil à l'u~iliser pour la guérison des abbia corrisposto all'aspe!lazione cd anzi siasi lrovalo pernicioso ed esiziale da va rii Sperimenta Lori chP. ne fecero << lumeurs variqueuses: >) ed a roe sembra che logica menle, anche dopo i salutari risultamenli da ~sso ricavali nella saggio e segnalamcole dal Sig. l\lalgaigne il quale, dietro cura delle veoe varicose, non si polrebb'inferirc che apl'uso di tale sostanza porla la nell'interno dello arterie, vide plicalo il rimedio ai tumori arteriosi i rrulli debban essore iosorgere fenomeni gravissimi d'infiammazione che, rinuguali. Perchè s'avesse ad ammeller una tale co11clusione scili infrenabili , i11 un caso cagionarono la morte dell'aromalato ed in un altro furono domali a stento e noo persarebbe necessario che la lessitura d<>lle arlerie e delle misero l'oblileral.ione del vaso, ad ottener la quale fu giovene 0011 offrisse dissomigliauza alcuna; ma l'offre: duncoforLa praticare la legatura, com'in analoga circostanza que la mauiera di sen tire nelle due specie di vasi sarà ossa pure diversa. E se la sensibilità è più squisita nelle aTLerie, aveva pre cedentemente dovuto fare Velpeau. condizi-011e che pochi vorranno conlesta re, chi non temerà Nessuno cert6 vorrà allribair i lrisli risallamenli notali da questi due ill ustri Pratici a difetto d'oculatezza nel didi provocar un ineslinguibil incendio ponendo iu conlallo della membrana interna cli questa u11a così cospicua. dose stioguere l'opporluuilà dell'applicazione del nuovo rimedio od a mancanza di destrezza nell'operazione; la Scienza e di percloruro di ferro manganico, quale si è appunlo quella di 2.6 gocce c]l(I per ottener un suflfoi enlc coagulo nelle l'abilità ~i dell'uno che dell'altro <lei nominali Chirurghi e.;send'abbastanza note per allootanare qualsiasi sospeUo vene varicose il Doti. Pélrequin .fu costrelto adoperare, di lale natura. E perciò l' ostracismo al qual il prnmentomentre quallro gocce e m,•zza appena di percloruro ùi valo Sig. l\Ialgaigne co ndannava quel preparato allorcbè ferro nell'ulliruo sperimento del Doll. ~falgaigne baslanon ha guari terminava una sua Lezione con le seguenli ron a promovere sinlomi di flr.m rnazia violenlissima e reser indispensabile I' allo operativo che s'era cercato di parole: <( je re jetle d'une manière formelle l'cmploi du ({ perchlorure de fer dans le lrailement des anévrismes >> evi lare? non è nè irragionevole , nè ttvvenlalo e debb'inspirar una Ma tralasciamo di spingere più oltre un tal esame ed somma ditlidenza a lulli coloro che attratti dalla novità e aspelliamo cb'il giudizio dei celr.hri uomini ai qual i la dall'idea Ji scansar un'operazione ·sovente dolorosissima R. Accademia di Med. e Chir, <li Torio.o così provvida me11le affid'ò lo studi'o di sì rilevan te quistione, abbia conper l'infermo e piena di difficoltà. per il Curanle sonli vano il prurito cli sperimentarne l'efficacia. verlilo il sopra espresso dubbio in certezza od abbia con-Ora il Doll. Pélrcqui n ha proposto in vece del percloferma le le previsioni d~I Doli. Pélrequio , previsioni che
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vorremmo nou is~enlile per maggiore gloria dell'Invenci possono giu ngere dai limitrofi egualmente che dai tore, per il progresso della Chirur.gia e per il vantaggio più remoti paes·i, ma usufrultiam .anzi tutto quei preziosi dell'umanità. _ tesori , meditiam attentamente gl'insegnamenti dei nostri Sommi, sottoponiamo noi pure alla sperimentazione le Ci sia permesso di terminare queste riflessioni con rinloro ingegnose tc_orie e cosi operando riuscirem a provare graziar i\' sultodato Dolt. Molti1~i d'aver,rivend_ica~o' a fa~ al mondo che se la fiaccola della Scienza brillava già in vore dell'immortale Patologo Milanese I idea d1 curare gli ll;i,lia. d'immensa luce quando le tenebre della barbarie e aneurismi iniettando nt>lle arterie liquidi dotati di forza dell_'ignoranza rav.volgevan ancora le altre Na'lioui tutte, astringente nello scopo di produrvi un grumo o~luratore essa non è oggidì nè spenta, nè ecclissata dai lumi e dal e della molt'acconcia .riflessione coli la quale ha posto firìe -progressivo incivilimento dei popoli che la circondano i al suo articolo. ]?oicbè egli è pur troppo 'i•ero ,che no i Itaquali pieni d'insole:ile vanagloria la guardano con di liani facciamo pochissimo caso delle verità e dei canoni sprezzo e commiserazione, e degenerata la reputan e deproclamali dai nostri , yerità e canoni che ponderali da caduta dall'antica sua grandezza.· quei d'ollremonle o d'oltremare, imbelleltati ed inverniciali poi alla moda di· Francia ·e d'Inghilterra prendon il titolo pomposo di scoperte e ci si riven'dono come merce esotica, cume prodotti d'allro .suolo e come parti d'ingeSTOIUE DI CASI ARCHEV()U. gni più possenti dei nostrt e più feco ndi. , Non v'ha fra noi alcunò il qual ignori che la dottrina del controst1molo contenuta nei Principii nuovi di Tera7. peutica di quel Rasori che Maroncelli · chiama <( colosso delle Scìenzé Mediche,» trasportata in Francia da Laennec ENTERITIDE ULCEROSA reduce dàtl'Ilalia, è conosciuta tra i F rancesi con le de(Storia letta d.tl Dott. Trssor in un.a Conferenza nominàzione di Dottrina di J,aennec; che i pensieri tolti al de llo Spedale d'Alessandria). Trattalo dell'infìainmazione del grari Tommasini servirono di base ad un'applaudita Opera di Broussais; che MagcnPietro Ponzòn , Sergente nel 1° Regg. Fant. : anni 43 : dìe nella iOa Lezione dei Phénomènes physiques de la vie temperamento sanguigno -bil ioso: costituzione robusta: spiega il meccanigmo della flogos i dietro le tracce del già ! non ha mai sofferto malatlia grave nella sua gioventù: ai oitato Rasori, senz'attribuiroe a questo il dovuto meri to; 19 d'agosto. 1852 per la prima volta entrava allo Spedale che Bell e Flourens s'impadronirono delle scoperte del rio- .t Divisionario d'Alessandria tocco da sin oca gastrica che fu stro illustre ed infelice Bclliugeri ed il Dotl. Sémanas, ora ! comballula e vinla in poch'i giorni con tre salassi, con la ~ono due anni , diede alla luce ·come nuova e sua proprfa dieta e con pochi medicamenti di ualura antiflogistica. l'opinione emessa quallro' lustri prima da Giacomini che la Nel principio del ·1853 gli si manifestò un'eruzione erbile fosse ìnutil.e alla digeslìoue. petica squammosa· sul dorso del piede e su_ la parte infeQ11ellì che s'occupano o s'occuparono di Belle Lettere riore della. gamba destra, per la quale fu mandato al Bagni possono dire quanto sia fondato il rimprovero fallo da Pad'Acqui ai 9 di giugno scorso. Con l'uso dei fanghi e delle rini ai Francesi « d'invi,diarci persin il · 1oto 'ond'è lordo il docce cessò affa'tto l'eruzione ed ai ~ dì luglio Jascìàva lo Certaldese >) e laluuò norì udrà senza maraviglia che quello Stabilimento. straordinario ingegno di f:,ord Bj•ron non si fece scrupolo Nel mese d'agosto susseguente. entrava di nuovo · allo d'innestare, tacendone la derivazione, nel IV Canto dd Spedale d'Alessandria per quella febbre reumatica effimera Childe-Arold il famoso sonello di Filicaia che dominava allora nella Guarnigione. Con l'emetico, con • ~t;ilia ,. lltalia, () tn cui feo la sorte. ... -. " le bevande acidule e -cou abbondante sudore. si risolveva la malallia doro sellé giorni . h11H)&lo che mentre vale il più magnifico elogio ii.I CanzoVennero h~ Fazioni Campali e da questo tempo il Ponniere Haliano, ·prova quanlo sia gagliardo 11eglì Stranieri zon, che vi prese parte, cominciò a risentir i pri!lli sintomi. jl solletico. di spogliare di quan_lo-ha d_ i bello e di buono la di quel h1ale che dovevà fare progressi così rapidi in breve noslra Falrìa la quale politicamente, scjenlificamenle e tempo. Tullochè a grande stento potesse egli seguir i suoi · lellerariamenLe fu, è e tolga Iddio che non sia per essere Compagni nelle marcic faticose, tuttavia volendo da buon sempre eterno segno delle altrui rapine, Militare com'egÌi ern di fallo non rimaner addietro, si sforIl muÌ1icipalismo, biasimevole nei Governi per i funesti zava camminar anche a danno della sua sanità. Gl'incodissìrlii che seco Lragge l sarebVirriperdonabil errore in modi ch'egli s1iffriva erano do!o ri colici violenti che a matet'ia scientifica; la Scienza vuol esser eclet.Lica e prenquand'a quaildo s'alternavan e violentissimi si facevano der il buono e l'utile dovunque si trova, senza dare rella sentir accom pagnati con tenesmo nell'a1 to d'evacuare le alle meschiue Sl1gges.lio11i d'un ,mal inleso orgoglio nazionale. feci . Fidente nella sua robustezza proseguiva ciò non di ,. Exernplaria gra'eca meno a prendere parte alie Fazioni senza volersi conseNoclorna versate manu , ,~rs~te diurna • gnar ammalato. E ncli'intento di soslenern le forze che Laraccomandava Orazio ai Latini Scrittori suoi còntempoJorà gli mancavano ço:1tinuava a bere cattivo vino e liquo ri ranei; perchè Roma non aveva ancora prodotto alcun Auspiritosi in modo pìuUosto spropositalo secondo la sua.mala tore degno d'essere studialo ed imilato : ma noi che. per abitudi ne. servirmi dell'espressione del più Yolte ricordat'o mio CòlGiunto a Novara, nè potendo più resister alla veemenza lega, abbiam in Patria tesori di sapienza, non respingiadei dolori colici a cui era so pl'aggiunto unò flussg sanguimo , no., le var_itaggiose invenzioni e le sane Dottrine che gno , cominciò ad inquietarsi sul suo stalQ e si decise di
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' ricorrer allo Spe<lale dov'è enlralo verso le ore ·I Odel mataore d'oliò di rfcirio sialò amm111islra-io aWammalato neltino fu coricato al n° 7 della Sezione diro\~1\ q~I ~:;~1 . di l'ultimo giorno. Da Lale seg110 ci nacque subito forte soRegg. Doll. DuponL. spello di qualche aperlura nelle pareti del tubo intestinale. 1 Alla. prima vìsìta l'ammalalo offre_ ; 1si ntomi e se<>ni seEsamioata percib minutamente tulta la lunghezza di quel guenli : fìsonomia contratta : ".::,~hi scintillanli : ling~a imcanale ùal duodeno sin all'inleslinn crasso , si rinvennero paniala in_co_lore giallo-~..porco : polsi piccoli e frequenti: prima molle chiazze rosse, congèstizic, sparse qua e là su pelle cald1ss1m:i~·. sensazione ùi gr,ive peso al capo: flusso la mucosa, e verso il lerz'ioft'riore dell'iuleslioo gracile sangui"~,0 abbondante che gli abbatte le forze: coliche alcune ulcerazioni più o meno profonde della forma e diametro fii circa mezzo franco : finalmente nelle vicinanze ~iroci ~cll'a tto della d<'.fecazione. Si prescrive dieta rigorosa: un salasso: decoiione dì tamarindi cinque ellogramdella valvula ileo-cocale si trovò uu'ap.crlura di forma mi, sciroppo d'ipecacuana lren\a grammi . arrotondala nella quale si sarebbe potulo passar il mignolo: Alla controvisila della sera i dolori sono 'sensìbilmcnle questa offriva i margini duri , callosi, frastagliati con i1\aumentali e l'ammalato è in preda ad una grande a;itatorno un'aureola rossa infiammatoria. zione. Esscnd'io di Guardia. ordino una bevanda tempeApprendemmo allora quale fosse la lesione organica rante ed un clistere oppiato-mollilivo. che si doveva ritenere come cagione prossima della morte Alla visita del mattino seguente lutti li siutomi della veglia del Ponzon. Senza dubbio quell'infiammazione e quelle si sono f;).lli piit gravi: il polso sempre piccolo, anzì filiforme: ulcerazioni della mucosa inlesliJ1a\e duravano da qualcbe la lingua sempre impaniata: il sangue estra\Lo allamen\e tempo ; e nessuno vorrà· negare cbe a preparare l'una e le cotennoso: io-1uieludine dell'ammalalo su l'esito della sua . altre v'avesse da lungo tempo concorso l'uso smoriato cli malattia: i dolori in\eslinali vivissimi: le pareli addomi nali liquori alcoolici e cbe vi co ncorresser a<l ultimo quale cadure , Lese e mollo dolenti al tallo. Si prescrive un altro gione delermina1.1te le faliche della vita militare volontasalasso: alla bevanda lamarindata s'aggiunge dieci centiriamente sostenute dal Ponzon a malattia già avanzala. grammi d'estratto acquoso d'oppio: si continua nella dieta Da ciò si può conchindere che al momento in cui l'ammaa soli brodi. late, riparava allo Speciale, il morbo s'era aggravato al Verso le ore tre i dolori inles\inali sembrano mollo dipunto da non essere più guaribile con i m<'zii dell'Arte. minuiti : l'agitazione <~d il calore sono minori , le evacuazioni alvine sempre sanguigne o dolorose sooo meno fre-· quenti: il sangue è sempre cotennoso. Si rinnova il salasso HELAZIONB DELLE CONFBIIBNZE SCIENTIFICHE e la decozione di tamarindi. Di breve durata fu quel migliorame_nlo , poichè verso le ore dieci della sera i I nostro povero infermo fu preso da (Mese d'ottobrf'. <2a Tornata.}. colirho lalnH•nle violPn\e che si rotolava nel suo lel\o manGF.NOVA. Il Doli. M,1zzi iolrall ione l'Adunanza con la leltora. dando gemiti e lamenti spaventevoli. Le pareti addominali, della seconda parto del soo Esame OT'iticp intorno alla Relazione dolenti~sime al tal.lo, erano tese in modo straordi nario: a su t'ottalmia betlicct, ecc ., dd Dolt. Balestra. livello dell'ombellico scorgevasi un solco profondo che di. ALBSS.lNDRIA. Non essendovi alcuna discussione all'ordine del videva l'addomine in due meli\: le evacuazioni alvine erano giorno l'Adunanza s'OCl.:up;i t.li cose di Servizio interno. totalmente ces3ate. S'ordina subilo un clistere mollilivo con dieci gocce di lauùano liquido: s'ammini:.lrano sesScrAMDEIIÌ. Dopo la lellora e l'approvazione ciel processo verbale dulia Seduta ant~ucdeotfl la parnla è concessa al Doti. Oesanta grammi d\1lio d'olivo e s'applica sul ventre un largo n ìoa che ricorda comr: oell'ullima Rinoiooe Scienlifica il Precalaplasma cosper&o d'olio di giusquiamo. La mercè di sidente soltopones~e al1'esame doll'Adnu~oza il fratello della siffalli mP1.zi e d'un'e,,acuazionc alvina pioltost'abboudanle Congre~:iziorìe Crisli,rna ,,:Uonacboo, insrrilto 1lella Classe del ha luogo un po' di calma: i µolsi ch'erano quasi impercel185'1, dal C,rnsiglio di Leva della Provincia di Sciamberì slato tìbili si rialzan alquan to e l'ammalato gode d'una lregua im•ialo in questo Spednle per riconoscere se rcalm,:ote esistesse la miopi.i da l medesimo altegata solo nel giorno <lol suo arruogenerale dei suoi mali la quale perdura sin alla visita del • lamento e se,esistendo, fosse talo eia dargli dirilto ad essere, comallino del giorno 3 me reclamaH , Psoneralo è.al Militare Servizio. Espone quincl'i] Iu questo giorno il Medico curante prendend'irtdicazione Doll. Oonina ,·be lt, stato degli ocrhi ciel fl'alello no n JasciRva dalle soppresse evacuazioni alvine ordi na l'olio di rici no presuppor al Medico l'csistema dell'allegata infermi tà; che la pupilla 11ra mobile e non oltr'al consueto allar galo il campo di in una mucilagine di gomma arabica: l'a praticar un quarto lei e che la congiuntiva dr Ile palpebre, abito 1Jmente raggrinsalasso e fa continuare la dieta a brodi e l'applicazi(,ne del zata, o(Jri\•a oon duhbii segni rli pregressa infiammazione, a docataplasma sul ventre. mare to lalmente la quale la persona delJ',\rte chiam ala a curare Nel pomeriggio lo tti li sintomi sono considerevolmente il Mooachon avevagli molt'opporlunamaote pralìcato un cauteri·o a l braccio sinistro. Aggi nng_e che nelle pro\>o alle·quali fu sotaumentati per fre11u enza e pP.r inlensilà. La detìcienza del tomesso in quel giorno ed io altre successive, il l\[ooacbon lo~polso non permeLlendo più ulteriori sottrazioni sanguigne geva sempre con molla difficoltil e con gli occhiali da presbite s'applicano venli mignatte ,ill't•pi6aslrio e s'amministra (n° 43}, con minore tlifficollà leggeva con le lonlì piane e linaluna decozione d'orzo indolcita per bevanda. Nella mederoente cou ne,1una o con qnasi nessuna difficoltà leggeva con le sima nolle del 3 ai ~. d' ollobre verso le ore 4 del mattino lenti concave ch'eran a disposizione del Coasiglio di LeYa. Dopo avere quindi fa llo riflettere corne nel primo caso cioòl'ammalalo spira in mezzo ai più atroci tormenti. jo qoello in cui erao adoperate le leali convesse, il M,machon La necrosc.opia praticata 2i ore dopo il rlecesso rivelò cercasse costantemente la luce e com'il medesimo correntele cose suguenli: gl' intcslini nuota van jn una gran de quanmente leggesse alla distanza, nè più nèmeo.o, di selle ceotimolri lilà cl' an liquido torbido, giallognolo e fete11te, Mn materie quando servivasi d'occhi ali .sewplici ti colore azzurro a cui erél, abitualo, il Dolt. Deniua soggiunge che q,uanlunq,ue il l\lona.-· fecali in dissoluzione; le quali sentivano distintamente l'o-
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cbon, uscilo dallo Spedale, sia stalo dal Consiglio di Leva ricon- , possa fonda.tamente sperare per gìi. a llri I.re casi la mercè de1ferJl)ato abile al Servizio, tuttavia egli giudicava opporluntisollol'opportuniss{mo metodo di cara con lanlo zelo e perizia adopor re al giudizio de' suoi Colleghi il proprio pMere folorno a perato dal Capt.• Srzione signor Doti. Sclaveraui. quella varie!~ ~i ~isla '. persuaso cb e quan?'11ncho questa sua CAGi.tAJU._Dopo che il Doti. Malvezzi ebbe data lettura d' una qualunque s1as1 spiegazione non ollenoe.sse 11 _coma.ne s·offra~io, storia di febb re perni,ciosa mani .ica da lui curata felicemente io varrebbe almeno a darn luogo ad ona d1scuss1one ioloroo a sifon siguore Borghese o dopo che il Doli. Bollino ebbe mosse lafallo argomento la quale fors!l non sarebbe slala inutile per gnau1.e ioloroo all'incompiuta pubblicazione dei Processi Ver]•avvenire. bali delle Conferenze Scieotificbo uel Giornale di ,Vedicina MiÈ dunque mia opinione, dice il Doll. Denioa, ch'io un con la litare (1), il Presidente, encomialo il modo dignitoso e lodevole roàlattiil extra-ocularo avvertita uel Monac·bon (coogiuolivile con cui gli Ufihiali l\lilitari dì Sanità che stavano per abbandolenta) siavi pure negli apparali itllcrni dell'occhio uno staio di nare la Sardegna allesero sempre al compimento dei loro doorg_a1mo nerveo-vascolare con aumenlata sensibilità della retina -veri, dichiarò sciolta l'Adnnan1.a. e che ta11lo all'una, quanto all'altra lesione debbansì allribuit•e le perlorbazioni e direi quasi lo aber razioni visuali di eai veiSOVARA. In qocsl'Adunanza li Dottori Tissot e Levcsi prendemmo capace quell'ioscrillo. La miopia non sarebbe perciò in dendo a parlare del Servizio Sanitario nelle Fazioni Campali Jui la sola ed unica manifo,taziono della varia m,\niora di osserfanno molto ed 11sseonate riflessioni le quali ci dispensiamo da• vare gli oggetti, ma hcusì una roodificazi..ine dellaffocol!à visiva, pobblic:are j)ercbè son io grande ,,nrte la ri petizione di quanl'il aggiungerò au1,i una squisita facoltà morbosa la quale non lo doDoli. Alfurno pubblicava nel numero R0 del 1° aoco di questo vrebbe esonerare dal servizio I potond'essa ritornar al tipo fiGiornale, e più speci;,lmeate di quanl'il D 6ll. llaroue De Beau· siologico qoando fosse vittoriosarneute comb'alfola la cagione forl scriveva nella sua Relaziono che pubblicammo nel numero ~4e la prodòsse. 3° ciel nostro Giornale di q.uest'anno. .È manifesto poi, prosegue lo sl~ssc, che a logliorc od almen a Il P rcsiùcnle , nel risponder ai prementovali Dottori, dopo diminuire quello staio d'eccitamento sopraindicato, gioverebavere commendala la loro sollecitudine nel prender. ad esame ber e gloveninuo mirabilme!lle gl'esercizi ginnastici militari, tallo quanto concerne il benessere del Soidato nelle varie soe gli appropriali me~zi igienici e sopratulto le nuove diverse abidi S0rvi1.io pe1· riferirne quindi fedelmente alle incombenze tudini cb'il fratello soldato dovrà contrarre, ~hiludini questo le compolenli Autorità onde porle i II grado d'opporsi al rinoovaquali fovorend'1I riposo d'organi sovercbiamcnte eccitc:ti per te meuto <l'iocoòvenicnli che potrebb'tH· allà volta occorrere uolla proloogate letture, riusciranno un ellìoace mez1.o curativo. specialìtà del Servizio Saoitario Jtilila re, dice non dubitare 11 Doli. Denioa finisce cc.n dire che appoggiato alle surriforile _ponto che la medesime Autorità, fallo il dovuto conio di siffatte co)'.lsideraziooi emise un giodiziu conforme-a quello pronunciato riflessioni, s;irnnno pel' prender all'uopo quelle determi nazio ni più lardi dal Consiglio di Leva, ma che. ne!J'enunciurlo non dische meglio varrao .i l'()nder in o;;ni sua parto perfetto per quanto si)Ilolava a se stesso la possillili là che siffatta informità rimanere è possibile l'undamenlo del Servizio Sani\ario Militare nel tempo potesse incombile, comecc.:hè lratlata come si di$SC ed :incile dello Faziooì Campali. con mezzi più eoergici o d'azione più immediata. Datasi ad ollimo dal Oo!l. Tissot letlora della Storia d'enterÌ·· Il Presidenle trova ingegnose te ragioni adol!e dal preopititle ulccl'etsa, pubblicata io qnesto medesimo numero del Giornanle a spiegare gl'osscrvati fenom eni, mà non sa rinvenirle nale , il Prcsic1ente dicliiarn sciolta l'Adunanza. convin<1eAl1 od in tu ti.o coofo'rmi à severa logica. Concepisce che lo stato d'orgasmo presupposto dal l)enina possa avere modificata, alterata, pervertila pur anco la facoltà visiva in modo da rendere possibile all'inscritto la lellor a con lenti o esclusivamente concave od esclusivamente convesse, ma non già con lo une e con le altre allernativamento, ripugnando, secondo lui, a rigorosa induzione che identica causa possa e i\ebba produr io modo simohaneo, etfolli diametralmente opposti. D'altra parie come ammetler uno stato d'eccilamenlo nella ,retiaa ,quand'il Rl"VISTA.. DEI GIORit&LI III0011chou lungi dal la~narsi di fotofobia aveva all'incontro ana costante tendenza a collocarsi irr quella posizione che fornire gli potesse maggiore taco ? (Sonio del Doli. Morrrn1). A. silfatta obbiezione del Presidente l'opponente risponde che non sempre il saddello l\louachon cercaYa !a Iace, ma sol o alCm·a ciel/e ottalmie esterne. Nella Seduta dai 25 d'ollobre lòra quando leggeva con gli occhiali tJa pl'csbite e che poi l'atto dell'Accademia di l\'lodicina di Parigi il Doll. Szokalski di del medesimo jo tali momeot.i eru, a suo parere,, un atto meraVarsavia comunicò un nuovo metodo di cura delle oUalmente islinlivo éd uvoulo per iscop<ì lii fare cadere perpendicomie esltrne in generale il quale coosisle nell'applica1.iooe larmente i raggi luminosi su ì caratteri ch'egli doveva leggere. Una circostanza che sembra sfuggila al Presidente.: che per me, d' uua soluzione di nitralo d'argento su le palpebre chiuse, dice il Doli. Dcnina, è di grande momento è l'u;io conlinoo, falla nel seguente modo: coricato l'infermo sul dorso , gli perchè ulite, di fenli semplici a color a'r,zurro di cui si serviva e s'applicano .su le palpebre piccole compresse ripiegate in si serve il. ~lonachon è con le qu·au manifestameote leggo seuza due, imbevule d'una soiuz.ione di o gramme di nitrato di o èoo pochissima falica; fallo questo c:oslante il quale m'indusse argento su 30 gramme d'acqua distillala. Si coprono quindi all'enunciala diagnosi che non ritengo inf,ùlibile, ma che non solo a me, ma anche a l mio Collega ed amico Doli. Sda\erani queste com presse co,t uno slralo di colone e si tiene in sembrò e sembr;i probabile. posto l'apparecchio con fasce. Dopo un'ora lo si leva e si Cèssata, se no'o: osaur'ila silf.ttla discussione, il medesimo l)ollavano subito gli occhi con acqua Lepida e con ciò la cura. lore Denina, ad invito del P residente, comunica all'Adunanza il è terminata. felice esito della m3lallia del sorgente Porro dell'ottavo R~ imento Faoleria il quale tocco da pleurite passata già all'esito di È <lessa ap1,Iii:abil alle blefariLi, alle congiuntiviti , alle versamento sieroso e d'adercnze pleuro-costali, la mcrcè clclchcralili superficiali senza distinz.ione di genere e di grado, l'acqaa coabata di lauro-ceraso, del kei-'més a piccolo do$i, dell'estrallo d'aconito napello e dei moltiplicali vcscicatorii trovavasi a tale stato ridollo da poter esser invialo in convalescenza ( 1) La Direziono c1el Giornale h.1 più volle e privatamente e nel Contado di Nizza. pubblicamente fatto cC1noscere come per l'abboudaoza clelle Io segai lo iÌ Prcsidcnle annunzia come dei cinque casi di bub.Memol'i e Originali e per la ristrottèzza del Giornale le fosse im. boni c,\ncrénosì esistenti ncllà Sè1,ione Veoert•i due siano già possibile dare per iolicro la pubblknzio ne dei processi verbali in istato di ben avviata guarigione o come la medesima cosa si dell e Courereozo.
PARTE SECONDA
QUADRO STATIS1~1co DEL MOVIMENTO DEGLI AMl\'IALATI
e delle malattie state curate negli Spedali Divisionali e Succursali Militari di 'ferra e di ~Iarina nel mese di ottobre J 85 3. .,...
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Riporto 1~lanìa. lpocondriasi . Nostalgia. Tetano .. Epilessia . .. Asma. . .. .. . ... "'o Paralisia in genere . . . . . . .. :, Amaurosi, Ambliopia amaurotica. "1 Emeralopia .. . . . . . . . . . . z Prosopatgia . . . . . . . . . . . . Ischialgia.. Stenocardia Neuralgie varie .. ... Apoplessia .. . . . . . . Asfissia . . . . . . . . . . ' Tabe . . . . . . . . . . . Tisichezza polmooale . . . . . !:l scorbuto . . . . . . . . . . . . V, 1Scrofola ........•.... . . "' Scirro o Cancro Q < Idrotorace ... . .. '-' I Ascite . . . . . . . . . Anasarca . .. . .. . Vizi organici del cuore Aneurisme. Ulcere. Fistole . . Tumori . . . . Ascessi acuti . Id. lenti. Idrocele .. ...... Varicocele, Cirsocele . ,.,l < Sarcocele . . . . . . . . . .. '-' Artrocace . . . .. o Spina ventosa ,.,l .. Osteosarcoma Carie e necrosi. ~ ~ Ostacoli uretrali . o Calcoli. ~ Ferite . .. Contusioni . . .... . . . Commozioni viscerali . Fratture . . . . .. Ln,ssazioni .. Storte Ernie. Cancrena.
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Media : 16 p· ammalalo
Pelazza. Tigografia Subalpina, via Alfieri, n i4.
·ANNO III.
-( ai 12 di dicembre 18~3 )
N. 20.
~ - ------------------------------:...'---'
GIORNALE DI IIRDICINA MILITARE DEL CO~PO SANITARIO ~ELJ./ ARM1trASARDA.1 [I ~
L'as$ociazione non si riceve che per un anno e comincia col U" d'a~osto. S i pub hli ca uel Luuedi di ciasched una settimana_ Il pr~zzo tl'associazioue Io Torino·è di 1,. l O. Io Provincia ed all'~slcro, franco di posta L. 11. Si paga per semestri ant icipati.
1° Dolt. BOTTINO: . Su le Febbri perniciose. 2P Doli . PELuso: F ratture. - 3° Rel~zioue delle Conferenze Scientifiche. - 4° Not ifirazione del Consiglio S uperio,,e Militare di Sanità. - 5" Dolt. llfOTTJNI: Rivista dei Giorn;{JiScieutifici. - 6° Avyiso.
S'OJ\UMII\O. -
P!RTE PRHI.A Su LE FEtmru
PERNICIOSE
('I ).
(Cenni del Dolt. Gl\lSANTO BOTTINO 1\led. di Batl. òi . 1• classe; lclli i'n una Conferenza dcl!o $pedalo d i Cagliari nel mese di ollohre p. p.).
Osservala per il prim,o da l\forlon fu della artritica quella che vit~n in isccna con atroci dolori reumatici od arlrilici or occupanti uDa sola artico !azione , ora quélle d! tull'il corpo e. manifestantisi al comparire dell'accesso per cessare con H cessare del medesinf<t"Queslì dolori sono cosi vivi che l'ammalalo non può eseguir alc1rn movimento e non può nè anche sopportar il peso delle le,n1,uola1. Inoltre durante l'accesso gli arti sono Lesi ed havvi ansietà di respiro, estrema debolezza, po lso depresso e contrailo ed orine sedimentose al termine dell'accesso. I dolori talvolta si farrno lali da eceilare spasimi e convulsioni universali : polend'i medesimi farsi continui in un con la febbrE>, i periodi di qnesta reslan oscuri e ne nasce difficoltà nella diagnosi, lan\o più se vi s'a'Ssociano sintomi di lesioni viscc~ rali. È 4ul'st; specie grave e pericolosa ; di lale forma io ebbi a veùerne-i.Jn caso n1anifès!antesi con dol(>re vivissimo all'articolazione della spalla sinistra. Un allro· caso m'occorse vederne con l'amico Dott. Lay in un tale che presentava durante l'acce·sso un fortissimo clolor ad un ginocchio, il quale scompariva affallo con ''i'I cessare di quello. Dell'artritica generale ooo mai ebbi occ,isione d'osservarne alcun esempio . Apparlenenli ·alte febbri neumlgiéhe occorsemi un caso d'odontalgica accompagnala da s~asim i e co'nvulsioni con miuaccia d'interessamento dei centri 11ervosi , i quali epifenomeni cessavano cou il cessare del p,1rossisrno. Un con-· simile. fatto accadde al Collega Falconi ch'esseodo stato -chiamalo per l'estrazione d'un dente s'accorse cb'il dolore non era locale·ma sintomatico della perniciosa odontalgica alla quale occorse con lo specifico, mediante cui cessò il dolor in un con la febbre perniciosa. Frequenti anzi che no sono fra le oeuPalgie inlermiltenti, consocie con le feb(t)C,mliuunione. Ved. n° 19 del Giornale.
bri a cui quelle dan il carallere di perniciosa, quelle dei nervi oltalmici ecl infr,orbital i le quali ebbi una volta a veder in grandissimo numero insorgere nei dintorni del mio paese nativo durante un autunno piovoso couseautivo ad un fortissimo calor estivo. Le febbr i eran insorte per effetto ! dei miasmi cagionali dagli efilnvii delle sostanze animali e vegela"li pulrefalt~ dopo clie s'era levata l'acqua dalle rii I saie e la cui precipitazione er,a stata causata dalle sopravvenule pioggie a0compagnate da freddo più presto sentito. i Prima <li cessar il discorso ùcille febbri pèrniciose le quali l riconoseoB il primo e loro grave sintomo nella lesione del· siste9 nervoso sia della vita vegelati va, sia di quella di rela'l.i<rne, sia dei, centri nervosi che dei nervi de.Ila periferia. io credo che sia quest'il luogo di parlare della pertiiciosa sincopale .giacchè per me, anch'ammeltendo che le ragioni invocate da Bichal sian in grande parle fondate, . riconosco lutlavia che la cagion e della sincope aft".::lta ! mollo più il sistema nervoso generale che non quello del cuore in particolare, on<~edo che qui più presto debba trovar il suo silo che non parlando delle perniciose le quali r sembran affettar un organo speciale. La sincopale è caratt<:rizzala da frequenti deliquii , per elfello della somma prostrazione delle forze, il quale sintomo occorre anch'fo seguilo ad un leggerissimo movimen to di tull'il corpo o di un qualche membro; i polsi sono deboli , frequeuti, maucanli ; la fr onte ed il collo sono madidi di sudore; gli occhi incavali 1fc1 faccia palliJa, abballo la . Tant'è il pericolo che ha coo sè questa specie di perniciosa che può riuscire mortale ancb'al sopravvenire del second'accesso . Alcune febbri perniciose si caralteriu,ano 0011 un sin:, tomo di cui la sede almen io apparenza sembra esser i11 un qualche organo determinalo come sarebbero la pelle , gli intestini, il ventricolo, il polmone, l'occhio , ecc., onde le seguenti specie. La 1ierniciosa. petecchiale di cui la sola denomioazio110 ha già per così dire con sè l'idea d'una lesione grave, debbe dirsi quella febbre che suole presentarsi con petecchie di vario colore , ma per lo più d'un rosso spo'rco e sbiadito, agg\omernnlesi principalmente ai lombi ed alle coscie : consocie d'ordinario con la peste e con il tifo possono non perta11\o queste presentarsi <la sole e costituir il sintomo delle fehbri pernici51sfJ. In cotesla specie il freddo insorge forte per circa un'o ra, accompagnalo da forlis .. simi dolori del dorso e di luUa la persona con prostrazione di forze e deliquii; ind'insorge irregolare il :2° stadio con ansietà , con pesantezza e debolezza, piultoslo che con do lore <li capo , con polsi picco li , deboli , esili, depressi e celeri; insorgon ad ultimo le macchie emotragicbe rossoli vide le quali alcune fiale non coinpaiono· che dopo il 3<>
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- i.52 ed anche dopo il 1° ac.cesso, nei dintorni del -eolio , al quella perniciosa che è accompagnata da deiezioni alvine pello, alle spalle ed alle coscie ., accompagnale da delirio simili alla lavatura delle carni; deiezioni queste ch'or al e da lamenti: Quando compaiono dop9 il 3° accesso e che principio • or al termine del parossismo hanno luogo frevi sian epifenomeni gravi, polsi piécoli, ecc., allora miquenti ed abbondanti e s·en~a dolore. e che non lardano nacciano la vila molto da ·vicino: Comparelli racconta un però a farsi abbondantissime e acl associarsi con la sete vicaso di siffatta febb re. vi?sima , con la prostrazione delle forze. con ·deliqui i, ecc. Qu: pure si può ricordare la febbre larvata perniciosa Questa specie di diarrea togliend'i materiali della · outriot'licata dfscrilla da Bourgeois ed inserta nel Giornale. Gezione, conduce, come dice J. P. Franck, al marasmo; se nerale di Jledicina: di quesla han un caso il Golfin-ed il la diarrea persiste in ttn con gli accessi febbrili , al rinnoPlanchon. varsi del secondo o del terzo dei medesimi l'amm·alato per Sebbene l'ilLe.rizia _s'osservi pure con le febbri benigne; ordinario vi lascia la vita. ciò non perlanlo può consociarsi .ad una febbre grave con Dicesi atrabilare la perniciosa che si presenta con deintìamma-i:ione degli organi digerenti e darle il carattere iezioni di sangue oscuro ·, nerastro, coagulalo o sciolto il pernìcioso, onde questa prende il nome - d'itterica datogli quale non si sa troppo ancora nell'attuale stato della Scienza da Guilbert, caratterizzala da po!si piccoli- ed irregolari , se provengà dalla rottura d'un qualche vaso o per esalada. prostrazione di forze e simili. E questa febbre mollo peziorrn od .esosmosi ovvero sé pér sopreccitameni,o di secrezione. ricolosa quaudo questo decadimento delle forze vilali è molto marcalo. Taluni vogliono che l'ittero persista semQuando questa deiezione si fa soprabbondante sia nel pre nell'apiressia; Aliberl però nota un caso d'ittero sval'accesso, sia nell'apiressia, toglie affallo le forze ali''amnito durante quest'intermissione degli accessi; e nella Racmalato che muore in mezzo ad estrema debolezza, a polsi colta di Breslavia del ·t730 un altro caso se ne nota in un 1 piccoli , a voce estinta. al fredd.o delle eslremilà·, ed a plaintermittente a lipo qui11lano. cide d~iezioni. Per l'ordinario in questa specie di febbre La. perniciosa sco,·butìca d1 Morandi è quella che si dis'osserva ancor un dolor al fegato estendentesi allo stoslìngue con i sintomi dello scorbuto cioè con macchie viomaco. lacee, larghe, irregolari nella forma; c'on irregolaritwegli Credo qui opportuno di cii re della perniciosa emorragiett. stadi i del freddo, or accresciuto, ora diminuito; i polsi che ora prend'il nome <l' ematemetica quando si consocia sono piccoli e depressi; la respirazione difficile ed ansiosa; } con il vomito sanguigno, con un. peso all'epigasll io, con havvi di, più tendenza al vomitò, delirio , sopore, orine una sete viva , con sopore disaggradevole , con polso pictorbide e sedimentosè; i quali sintomi cessa110 con il dimi- l colo e frequente, con debolezza estrema e per nulla pro nuir; dell'accRsso , rimanendo-vi però la prostrazione di l porzionato alla quantità del sangue perduto. Cessa questo forze, il polso languido. l'ansietà e la gravezza del capo , vomito con il ce$sare èel parossismo per ricomparire çon che s'aumentano con il ricomparire degli accessi succes~ quello e si fa sovente cagione di mor.te se non si vince sivi e non tardan a levare di vita l'ammalato se pure la prontamente. la febbre . febbre non ·si rende continua o non vo.lge all'idropisia od Emot(oica fu detta la febbre che-si consocia cori lo spot.o alla tabe. sanguigno frequeute, con tosse, con senso di calore nel petto, con ansietà grande, con una specie di tensione geFu deUa cliolerica quella febbre perniciosa che si presenta cdn vomiti e deiezioni biliose o d'altri umori peccanti , neral.e ed agitazione· a cui indi tiene dietro l'abbassamento delle forze, la ràrilà e la lentezza del polso ria prima vifo qualità ed in quanlilà, a cui sogli~nsi unir altri epifenobralo e teso , la rossezza del viso, allernaLa con il pallore me11i cholerosi, quali il singhiozzo, la voce rauca, gli occhi infossati, il color itterico d·èJ volto, le coniazioni spase con il freddo delle estremità. e simili. Questa specie è modiche, i deliqui i, la palpilazìone , le sinco.pi. il polso pure grandemente pe,ricolosa p·erchè con la perdita del piccolo ed appena sensibile , l'ardor interno con dolore sangue ne consegue di leggieri la prostrazione generale e acuto e con bruciore de\16 stomaco e degl'ìnteslini, il senso la morte. Sacchero racconta .due casi di perniciosa erooldi freddo all'ambito di corpo, prin.cipalmeute alle estretoica da lui osservali. mità,; il sudore leggiero a1la fronte altre volt~ eccessivo e Alle emo1'ragiche appartiene pure quella che · s'associa sovente fred'do e finalmente l'estremo abbattimento delle all'epistassi la quale costituisce il sintomo grave e pnniforze vitali. Perl-colosissima questa speci~_cji febbre è pre_ cioso della febbre. Quest'emorragia o provenga da ,una slamenle mortale quand'i polsi si fanno piccolissimi e màncongestione sa11guigna al capo o sia l'effetto da una concaoti e la faccia prende l'aspello ippocratico. dizion adinamica in cui il sangue sia depravato nella sua Dissenterica poi quella si è che ha per .sintomo la discrasi, allorqua nèo è abbondante può anche r iuscire !~tale. senteria; in questa dopo il vomito o le eva,cuazioni al}bonl sintomi con i quali suole consociarsi sono : pallore del da11ti e bi(iose tengono dietro escrezioni muco.s o-sanguigne viso; ocr,hi incava~i; moti convulsivi; peso più presto che con tenesmo e con bru~iore del retto , con dolori atroci a1 òolor al capo ; freddo alle estremità; gra,ndissimo .abbaUiventricolo ed alla regione ombelicale , con sete inleusa mento universale. Un caso di febbre racconta Latour d'un con espressione d'ansietà della ·raccia molt'allerata., coi; giovine di ~ t\ anoi il qua:le corse pericol9 della vita per polsi piccoli, rislrelt.i e filiformi, con pelle secca, rugosa, i . una grave .epistassi ch'ebbe luogo durante l'accesso d'una cosparsa d'un sudore viscido, con , ~entitissimo abballi- i febbre intermittente quarlana. Io stesso fui preso da code· mento vita.Je il qu-alc ndn larda a condur a morte l'ammasta febbre perniciosa mentre mi trovava in Crescentino lolo se vi s'assp.cia il singhiozzo, l'irrego larità del polso, il duran'le l'auttmno del ·I 8.42, della quale fui curalo ,dal mio freddo delle estremiVl e simili. amico Doll. Bossi che là p.ella. comune patria gode di bella Secondo Valeolini, 'Torli cd a:Hri appellossi subcruenta fama quale Pratico. Gaillard racconta nel Gion1ale Gene1
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raie di Medici1~a d'una febbre perniciosa consocia con emor · ragia dell'utero · sotl'il titolo di febbre maligna intermitJente.
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Con il prediçalo di catarrale, di cui han un caso il Morandi ed il Comparelli , distinguesi quella pern_ic.iosa la quale ba per sintomo principale un catarro soffocativo. I sintomi più frequenti, ollr'al freddo, al calor ed al sudore sooQ la losse gaglìarda, !;li sternuti, la gravezza di capo, la corizza,"lo spurgo _catarrale dal qual i polmoni sembran oppressi e la respirazione diventa difficile. Ollr'a\ dolore,di r,apu vi ha lagrimazio11e degli océhi che son accesi , agitazione, voce rauca, ti11niLo degli orecchi ed alcune volle.dolori inlercostali, sudor alla fronte, polsi piccoli e forze insufficienti tanto più nel tossire e nello spulare_. Cessano con itc.essare della febbre questi sinlomi per insorgere più gagliardi con il ri. torno della medesima, ond'al quarlo od al 4uinto accesso geltauo l'ammaiato iu un estremo abbatti meri lo, a cui suçcede la mor-te. Allora quando in un con la febbre insorge un dolore acuta pungente e simulante una pleurile, quella dicesi pleuritica. D'ordinariÒ ha il lipo terzano, sicco.ne la os-servò per la prima volta ~iorlon. Nella medJsima iprimi compaiono d'ordimnio la nausea ~d il vomito; quind'insorge il dolor ora pungeule, or ol_lus_o e gravalivo che si aumenta in un cou la febbre, ond'i polsi si fanno duri , la respirazio'ne difficil ed .inuguale ed alcuna volta soffocativa accompagnata da Losse, da sputi ,sanguigni ; da sete ardente. D'ordinario cessa il ·dolore con il cessare della febbre. Altre volle il dolore soll,anto dim inuisce per esacerbarsi con il ritorno della febbre ed allora posso11 insorgere. ~e si prolunga e si fa continu'o il dolore, li sintomi veri della pleurite; onde calore veemente, spuli purulenli ·di vario colore , sangue colennOS'J , ecc. Altre volte C0.0tioua sollanlo il dolor ·e s'aumenlan i sintomi della febbre; oode polsi piccoli , concentrati, frequenti ed inlermillenti; eslremilà fredde; vomiti biliosi; faccia sco.mposla in modo orribile; voce·fioca; lamenti ed agit/\zion estrema·; in fi;;e polsi filiformi e·d i·nlermillenli; volto cadaverico; vertigini; delirio e·sincopè , dalla qual alla morte non havvi che un breve passo. Sauvages narra avere vedulo nel màggio·1760 una febbre terzana che dopo il terio accesso imitava perfeuamenle la pleuritidt:: parecchi casi se ne _trovano presso Molton, Sto li e G. P. Fra1ick. lo debbo alh genlilezza del Doll. Falco;1i d'avere potuto osservar e seguitare nel suo andarnenlo questa specie di febbre i11 uil suo a~nìalato. In siffatto caso 11 dolor era puntorio ed aveva sede nel costato sinistro , concon1ilalo di tull' i sintomi obbiettivi e subbiel-· tivi.i quali p1Jsson0 manifestar una vera e genuina pleurite. Il vedere diminuito il dolore.con il cessare del parossismo ~p er ricomparire poi più violentò con il ritorno dèl medesimo, il vfdere le orine to.rbide e srdimentose durante lo stesso ed all'opposto ·nel suo declinare , l'investigazione delta causa furono le nozioni su di cui' éi appoggiammo per eliminare l' idea d'una vera pleurite· e per' segui lare la diag11osi di febbre p·erniciosa p-Jeuritica della quale si fece ragie ne con _la pronta e rinnovata amininistr?zione della china. Non è men.o vero che, anche vinta la f~bbre, li _sintomi eonsens{!ali per cui era si.mulala la pleurite, a-vevan irritalo il polmone in modo che ancora s'oss.ervavano sintomi di codesta pregressa irr1tazione. È presentem~nte iu cura
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nello Spedele al n? 13i- per febbre perniciosa pleuritica un tai Antonio Costa del 18° Regg. In quest'ammalalo però noi} v'è persislenza di sintomi locali anche duranle l'apiressi~.Altre v.olte cotesti sintomi a vece d'affettare la pleura, si rive,rberano su j· bronchi. i quali ne rimangon alterati in modo da simular una vera bronchi le, onde la febbre prende allor il predicato di perniciosa bl'o11chiale:Lesaivedescrisse un caso di questa specie di (ebbre . Quando poi nell'ac_cesso manca il dol.ore fisso ma havvi tosse aspr?- coo minaccia di soffoca1.ione, allora la febbre prende il oorue d'asmatica o di dispnoica. Quando fioalmcnle il principio che produce l,\ febb re rrrita in siffatto modo i polmoni da destare sintomi tiella lor infiammazione, ,allora la febbre intermiltente cpe v'è consocia prende il nome di polmonate o pneumonica. Questa è lanto più grave quanto più veemenle è la pneumonia eccitala; d'ordinario è consecutiva ad un'iperemia polmooale; sovente riesce letale se nuu si fa allcnzion ~Ile remis.sioni ocf alle intermittenze e si ha solo lo sguardo fisso alla malattia ch'in apparenza è la principà1e; di qui:,sla specie 11'ebbe una a curar il Doll. Cav. Maslio I Ispellore del Corpo Sanitario-Militare iu un Soldato della Legioiie Monti ricoverato in qucslo Spedale. Ardiog ne raécontà pur un caso. · Fu della cieca da Morandi où amm,rotica da Vacca-Berlinghieri quella specie di perniciosa la quale si consocia con abbassamento o con perdita temporaria della vista. Suole questa cominciare con debolezza, con sbadigli susseguiti da freddo, da tremito e pallore delle estremità; con an$ietà ; con nausea; con dolore gravalivo ed olluso del capo a cui tiene dielro il vomito; con polso depresso, concitalo e duro; ·con qualche vertigine e· con un inomentaoeo oscuramento della vista: quindi ne consegue il calore che aumenta coù il crescere della·febb re, l'inquietudine, la garrulità, la dimenticanza delle cose, l'offusc~menlo della vista e poi la sete, il.sopore, la· lingua spe~sa e tarda nei suoi movimenti, il delirio, la ce·cilà assolu_la, le· orine sedimentose e la faccia soomposta ed ebele. Con lo scoqlparire dell'accesso a poc'a poco l'occhio acquista la facoltà visiva onde si distinguono di bel nuovo gli oggetti 'in su le prime confusi, poi più chiari e dislinli; si normalizzano per gradi le facoltà intellelluali, rimanendovi però una tàle qual~ propension è or al sopore, or alla loquacità, i · quali sintomi dimostrano , quando rimangono, che la cagione la quale valse a produrre la febbre vpera lullora morbosame·nte su il cervello. Questa specie di febbre è pericolosa si.a perchè affet1and'il centro nervoso minaccia bene da vicino la vita, _sia perchè prolrae·ndosi lo stato irritativo del cervello la_cecità, che nella febbre non è che. un epifenom~no: può ·farsi costante eperman,enle. Cotesta forma di febbre pernicio.sa non è a parere mio da confondersi con l'ollalm1ca per cui io intendo quella che si manifesta ~:"on. fenomeni morbosi alle parli accessorie ed esterne dell'organo della visione. l sintomi con che questa suol apparire di leggieri Ji scorgerete n'ella Storia d'un ammalalo v·edulo dal Dott Falconi e del quale per ullimo vi dirò, Signori, il corso e l'andamento in brevi parole. Chiamato il Dolt. Falconi a visitar un inferruo tocco da congi.unlivite gagliarda ed accompagnalo da febbre , gli prnscrive 'bagni freddi d'acqua vegela~e µii nerale per uso esterno, un salasso ed una bevanda . acidula; cessala la febbre, ecco cessare 'quasi tull'i sintomi d'ottal_mia i quali
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però ricompaione pill i agliardi al 1itorno dell'accesso. Nuo,i bagni, rinnovato' salasso e8 •uguale bi bila prescrive iii- bel nuovo il ])dtt. Falcon i che ragionevolmente poteva •a'nc.ora supporr.e che la febbre ' non fo_ss_e fuorcbè un sintomo della vidlenl.a oltalmia; da 'lµi a p1-iofi ·giudicala di na:tura reumatica, inclollovi ·ollr'ai ·sintomi con i qmili erasi manifl'5tata, ~al criterio che gli ven iva, dall'essersi l'ammalato esposto all'aria nèl tempo dell'apiressia. Essendosi quindi rinnovali un secondo e,d un ·terzo accesso susseguiti sempre da scomparsa dei sintomi d'infi~mmazione locale·in un còn quelli d.e.lla febbre, vi\derrd'il Boll. Falcoui che al quarto accesso la febbre era piì1 gagliaJiia e più manifesti li sintomi del!' ottalmia con epifora non solo ma con abbondante secrezione Ji muco-pus, pensò di som- minis_trare una dos<>. d'emetico in brev'ora. e quindi farla susseguife. dall'all)minisLrnzioue dello specifico, per mezzo del .quale nou solo c~ssò la febbre ma ebb'il conlenlo di veder seomparir e cessare. presso che \ulli li sintomi dell'o·ttalmia, a debellai'' i quali re!idui egli ricorse, semplicemente 'ai b.agn i aslriugenli 'Colombal narra d'una febbre perniciosa ollalmica.iu-tcrmill.ente in cui ogni accesso feb brile era accompagnalo da iniezioni d:ill e pinne del naso e della congiuntiva. A lulle colesle·specie di febbri perniciose élelle quali sin qui enunciai e ilescriss{ per-sommi capi H sintomi e l'an• <lamento ,credete voi si possan ancor aggiungere quella descritta dal Doll. Franc]i. nel suo Epitome e caratterizzala aa tlotor~, da ardore, ecc., all'intestino rello ed al cullo deìla vescica per gagliarda flogosi di queste parli'? Crede.Le che _vi si possa aggiungere la febbre perniciosa interroìllenle puerperale dell'Ossiander perchè consqcia a tlogosi del peri lo neo? La f'ebrù phtisìcornm ptttrid,i inter1nittens di Mortqn in cui v'eran, al s110 dire, veri accessi fntermillenli dìslinlissimi daì parossismi .che d'ordinario offro11-alcune infìa1~m.'azioni cr9nicbe degli or-gani dell~ respirazione'? La. dispnoica e l'asmatica tli qualche Aùlore pjretolog•J'?La perniciosa cardilica di Coulanceau 'èh'egli dice caralleri1.z~la d·a pplso vibrato e veemente, da sommo calore della pelle, da Cf'faJalgia .grave, èla violenti palpitazioni di -cuore, efa un e/olore crudele a quest'organo ,simile <i quello eh.e pt·oeltwrebb'wna m.orsicatiira e tale da prècedere di poco una sincope in cni l'ammalalo perde l'uso dei sensi meno quello dell'udil'ò, con ·vo'lontà di parlare'senza potere pronunciare la parola, con mancanza del polso e dii respiro, con balli li di cuore più lrnli e- più deboli del consuelo? La febbre mtermilleule cisti_ca, 'narrala da Coutan. ceau su la fede di JoQquet? Qnçlla con leucorrea: del Sydenham~ La p~r.nicio!ìa menorrayica. µell'Arding e del Ronlìer? La perniciosa i1te1·iua di Gaillard in che oltr'ai feilomeni proprii della febbre s'osservan i vomili ed una merrorragia prolungantesi si'n all'apiressia con Ìingua biancastra, faccia pctllida, polso piccolo, concentrato, frequr11te; con addomine teso e _dolenleJ L'el'itemafosa di Storcb, cos'1denominata per la regolare co'mparsa d'un eritema amante l'accesso d'una febbre intr.rmitlrnle '?· La qubli·dia'na accompagnata da corizza ~iiente, descritta da 8101\ ? E finalmente cterlele voi che sì pvssa 'arrcor aggiungere la febbre intermiUenlè esposta da Richard negli Annali della. 1/edicina fisiologicà siccome prodotta da un vescicatorio ; ogni acc,esso della quale era susseguila èla un gagliardo dolore nella pelle infiaromatf dal vescicatorio'?
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Io potrei ancora mòltiplicare la specie déHe febbri pernici~se-se la memoria mi fosse fedele e mi rammentassi le variale descrizioni !elle nei Trattali di Medicina Teorico- Praticn, ma siccome queste sono rarìssime. cosi io verrò più presto -a delinearvi la. sintomatologia d'una specie. di febbre la qua:le succede non solo con qualòhe frequenza ; ma di piu si mani'fesla _•endemica od epidemica. nella Penisola tlel Gange, nelle Provincie Merid ionali del Nord, su le coste dell'Africa ie su il Litlora\e il più meri" dional~ del Mare, M,~diterraneo , ond'alcuni Medici Inglesi dieaer alla febbre il nome di mediterranea, voglio dire della febbre tifoidea o biliosa .Couosciula già dall' im morlal Ippocrate, fu meglio de-scrlila dai Contemporanei e delmeata con i sintomi seguenti: mancanza èl'appelito;; alternative di frtddo e caldÒ. frequenti; dolori ai lonitiì, più tardi un calor ardente e gent\rale a½compagnalo-d~ viva cefolalgia,fronlale e sotlorbitale ; polso frequente e sviluppalo; dolore tr-aversale del ,petto con impediti e difficili movimenti de'llo stesso; senso di lensione e di do'lore all'epigastrio ed agl'ipounndrài, al destro,in, isµecie; lingua impanì.a:ta e bianco-giallastra; sete seulita; vomiti di sostanze bilioso-mucose, alcuna fiata in grandissima quantità. Talora consocia a costipa zione, più frequènlemenle a diarrea biliosa e faci le, ad illerizia piultoslo pronunciala e tale fiala alla sonnolenza , al coma od al· delirio ·a oui tiene dietro il sudore ;~uindi la remissione e J'inlermitlenza. Siffalla specie di febbre tende a fa rsi co11-linua con aggravamento di sintomi p~r finire con la morte. · Tutte coteste varie feb!;,r i, ch'io mi :;tudiai di ùt?Lineare il meglio che per me si polè, sono desse òa ammettersi come tulle speciali , ovvero forman allreuanLe varietà di ,una medesima: famiglia; e daur quest'ultima ipotesi, è .9essa ammessibile la !Jotlrioa rii quegli ch'io dissi risplende'ntissima meteora del cielo francese; di quegli che :attrasse a sè con la sua Teoria molli i,ngegni principalm_ ente. tra i giovini, di Broussais, inleudu, che vuole le febbri allre_tlante gastrenteriti-'? Ed ancrira persistendq ·nella da me posta i potesi è egli da credere ch'il carattere pernicioso sia inerente alla febbre ovvero ad u11'all.r-a malattia concomitarÌle? Io credo difficile la risposta prima che si sia .osse.rvato dove sia la sede della malattia di cui ·trattiamo' del)a quale. sede dirò dopo ~vere per sommi capi· toccato delle cagioni predisponenti e delle occasionali. .
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(Continua)
STOIUE DI CASI RUJARCIIEVOU. '9,
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FRATTURE
(Osservazioni tratte da un Hendiconto Clinico -Chirurgico clcUo Spcdalc Militare di Nizza per il S? 0 seme,stre 1852 , del Medico di lleg~. Dott. PELOSO).
Tre casi occorsero di frattura, due al lerz'ioferiore del radio con ispostamento dei ·pezzi in entrambi ed uno alla parte media della lìbià in soggetto già altra volla tocco da fratlura. in uguale siLuaziòne ciel ruedesim'arlo.
I primi due sono: Il Saldalo Domenico Donino, del 14-0 Regg. Fanteria, entrato allo $pedale 'ai 6 d'agosto, ed ustilone : guarito ai 28 di settembre, per faLLura al lerr.'iu feriore del radio destro in prossimità dell'articolazione radio-carpea con spostamento all'io fuori ciel pezzo superiore e con "Senso appena percellihile di scroscio, rilevJLa per c:idula in avanli nella ginoaslica. L'allr~ rig1,ardava il Soldato del t 3° Regg . Felice Ber-. taldi entralo ùello Spedale ai ·i 8 di novembre, ed uscilone guarilo perfeLtaroenle ai tz3 di dicembre, esso pure con frattura del radio destro in prossimilà dell'arlicolazione del c.ìrpo con leggiero sposlamenlo dei pezzi con grande lumefaziollè della parte, rilevala sdrucciolando da una scala con il corpo in avanli nell'impelo d'una corsa, e uon manifoslala da senso alcuno di scroscio. Cosa degna di particolare considerazione nelle frallure del radio al 3° inferiore è la difficolLà che molle volte e'incontn, a diagnosticarle, mentre bene so_venlc possooo conforldersi con ·1us.saziooi parziali incompiule degli ossi del carpll ed ancbe coa semplici dislorsioni o conlusioni semplici. Cagion<' di quesla difficoltà è la mancania dello scroscio e della mobili là preternaturale, essendochè, come accadde osservare nell'ultimo caso riferito, molle volle il fratturato è capace d'eseguire , qoanlanque incompiulamente, quasi \ult'i movimenti oalurali della parte. li Pra. lico dunque non ha alLr'i11di1.io della frall,ira se non quelli risullantì dalla pronta lumefaziouc della parle, dalla cagione produltrice e Jalla facilità con cui -possono rompersi gli ossi, piultoslo ch'effelluarsi una lussazione difficilissima a suc,;eder i11 questa località: res_a. tao lo valida per la quan~ilà e robustezza dai legamenti cbe l'alloroiano. In questa incertezza giova quind'avere sempre presente al pensiero jl precetto del sommo Maestro il Monteggia cioè di lrattare la parll', alroer1 in principio, come se fosse rolla. ln enlrambi li sop1anolatì soggelti, premessa la posizione inclinala e l'immobililà dell'arto, furono subilo pra\ìcati bagni fretldi salurnini localmente, qualche salasso ed il r<'gìme hlando anliflogisLico onde moderare la flogosi. Cesso.la questa , ve·niva praticalo il bendaggio amìdonato, fallo con una benda comune lunga quallro metri, spalmala d'una colla falla di farina di grano , d'acqua e d'aceto bolliti allsierue. Credo la dcHa colla essere la più opportuna. perchè se può facilmente apparecchiarsi dol'unque, prontamente pure s'essi ca, diventa solidissima com' una pietra e con la giunta d'una lale quale quantilà d'aceto si reude più facilmente solubile la parie glutinosa e si fa più aderenle. La benda comune in vece della t'ascia òi Sculleto ha poi il vantaggio di poter essere facìlmen\A consèr:vata per allro sit0il uso. loccbè non può dirsi dell'acrennalo beudaggio che, usalo una volta , non p~ò più servir in altro caso. Al momento dell'applicaiione venivano messe io silo due compresse a piramide u11a anleriorrneale è l'altra posteriormente al braccio ond'impediro l' avvi cinamento dei due ossi dell' avantibraccio e soprappostovi una compressa semplice, pure spalmala di della colla, si compieva il bendaggio _con la. benda amidonata soprapponendovi due ferule uoa alla parte 9nlerior e l'allra alla poste-
riore dell'avanlihraccio , assicurtite tulle due con altra benda per tener jmmobile l'apparecchio e si raccomandava poi la massima immobililà per duo giorni, lempo nocessar;o al perfetlo consolidamento dell'apparecchio. Oopo levate le assicelle sì fasciò libero all'ammalato di passeggiare, raccomandandogli in capo a qualche giorno di tenere la rnano in movimento ond'irnpe<lìre le semiancbilosi che fac•lmente sogliono tenere dielro a queste frallure. Con tali precauzioni potei vedere la cura sortir un esilo il più pronto e felice , oon rimanendo neppure le tracce della sofforla lesione. L'allro frallural-o è un Saldalo del Reggimento Cavalleggieri d'Aosta il qual era lrasporlalo allo Spedale Militare nel giorno 1 ~ d'agosto per una. frallura trasversale alla parte me<li'a1ra della libia sinistra, rilevala in una caduta su le 11aliche scivolando da una scala. Tumida oltre modo,. rossa e con tracce d'uno stravaso sanguiguo sollo poneurotico era :Ja parie ammalala. Essendo però !\lato trasportalo iromanLiuenle allo $pedale, non s'era aucora svolta una forte infiammazione o si poleva seulir, oltr'allo scroscio manifostissimo, un tale qu~I ingrossamento oell'ossatura del punlo fraLlurato , per cui iuterpellalo l'ammalalo , narrò a,·ere già altre volte sofferlo di fratlura in .della pdrle per caduta da cavallo. La facili là con la quale erasi operata la frallura ed il rinnovamento di quesla in deUa parte fece nascer il sospelto che questo -soggetto fosse tocco da qualche labo speciale scorbutica o sifilitica; ondechè interrogatolo i11 proposito, si potè verificar avere il medesimo sofferto varie volle per contaminazione venerea e soffrir allua!mente dolori osleocopi nella uolle. Premesse quindi le fom e11lazioni fredde si ricorreva all'apparecchio di Dessaull onde conl<!Oere la parte() si moderava la febbre consecutiva r.011 qualche purgaule e con il regime blando antiflogistico. Dopo pochi giorni si rinnovava l'apparecchio ad ~sle11sione -permiìnenle coo la fasciatura di Scullèto continuandola fihcb è, trascorsi venli giorni circa, cessò oguì lumefazione e rossezza e l'osso fralluralo avendo presa una buona direzione con incipiente consolidamento dei p.ezzi, s'applicò il bendaggio ~midonato fallo nel modo sopr,a descritto. Si prescrisse quindi all'ammalalo il riposo assolulo per circa trenla giorni dopo i quali , sfasciato l'arto e riconosciuto un buon consolidamento nel calio, si raccomandaro11 i movimenti , aiutandoli con bagni mo\lìlivi di decollo di mal,•a e con frizioni oleose,. non omme:ssa per qualche tempo ancor ·una fasciatura contenliva ,,Ila parj:e per darle un moderalo appoggio. Mercè di lali provvedimenti dopo lre mesi di cura usciva dallo Spedale, ai 13 del mese di nov.embre perfet.larocnte guarito èon callo solido e pochissimo visibilr, a segno che egli stesso diceva sentirsi la gamba in migliore slalo e più bene rianila dopo quest'ultima fraLlura che _non lo era stalo d:ipo la prima catluta, Debbo notare che nel caso narralo per ollenere una buona guarigione era necessario correggere la diatesi presumihilmer\le sifi!_itica d~I soggello; quindi fa che dopo cessala la cura anliilogislioa cioè dopo lrenla. giorni dall'accidenle, ru intrapresa una cura anliOogislica coo la soluzione di mercurio sublimalo nel !alle e questa fu prolr,\lla per vé:nti·quattro giorni. 'Per lale me1,zo e fors'anco 1
)l.e r la facitilà che hanno le fratture recidive a-riunirsi più pronta:menle, probabilmente come nolano molti Autori e. come vuole lo stesso Monleggia percbè sono_ già svolti i vasl destinai i alla secrezione ciel -rosfalo calcare, si potè oltener una pùfella e rapida guarigione, malgrado là gravèzza della frallura e la còndizio-ne generale del soggetto
RELAZIONE DEUI~ CONI1E'RENZE SCIEN'l'U'ICJIE (Mese di .novembre . .fa Tornata). GENOVA. ~pedale di !lfan. Il Doli. Valle intrattiene l'Aduna aia con la. letturi.\ d'una Storia di pedarlrocaoe guarito la mercè dell'amputaziooe al terz'inferior~ della gaoibà. L'Adunanza· quindi passa .alla nomina d' un SegrtJtario in su_rrogazione del !)o,ltoro Sery imbarcato sol Tripolì o riman eletto il Doli. Ctiiappe.
CAGLIARI. li Presidente apre la Seduta pr oponendo h, nomina d'un Segretario in sur roga:t:ione del Òoll. ' l\liiior partllo con il 18'' Regg. Fallasi l_a relaliva votazione la scelta cadde sai nollore Gardioi. . Il Med. di Bali. Doti. Bottini i.ncarièato del servizio presso i Reali Carabiriiel'i presenta quindi ali' Adunanza il Soldato Carlo Orsina di ·detto Corpo, infermo per frallrira trasversale della rotula destra rilevala addi % giugno del.corrente in seguito a caduta da una scala. Tale forila fu curala dal Ma estro-Chirurgo T@maso C;1reddu, restandovi s ~perstilè uua rigidezza quasi compiuta dell'arliC(!laziooe. Dieiro esame dell'ammalalo fatto da tull'i llfembri deL'Adonanza si riconobbe qllaoto segue ; la porzionè superiore della rotula lia.<JU~llro centimetri e mezzo di lunghezza; l'iriforioreun solo centimetr o ; la distanza fra un-p ezzo e l'altro nella;massima possibile èstensione della gamba è di due centimetri; la circonferenza del ginocchio è di cenlimetri'trenlaciuquee mezzo non presentaod'alcuna rilevante gonfiezza. Il Presi dent~ per desiderio espresso dal Sig. Colonnello J'ei Carabiotcri d'aver un giudizio. defiuitivo su lai inforµiità , propone i seguent.i quesiti : 1 °quali fossero le morbose conseguenze .della rile:vafa lesione-; 2° in che stalò si trovasse la · memprana fibrosa di nuova formazione che suol avere luogo tra i due pezzi della rolula fratt1..rala ; 3° quale progoosi si· potesse:emetlere relativamente all'uso dell'arto. P reode la parola il D_ott. Vaglien li che sos tiene non ess·ervi in tal e caso mrmbrana fili'rosa di nuova -formazione, opinand'egli che li tessuti e.sislenti tra li due pezzi fratturati non siano costi· tuili fuo1·cbè dalle espansioni aponeurotiche dei muscoli vasto a nteriorc , trici pife della coscia e dal ligameuto tihio-rotuleo. Al che il Presidente risponde ammettere bensì la prr seoza di tali espansioni ma esiste rvi <li,più od uu iuspessimento delle mede sime od un tessuto di nuova formazione per versamento plastico effettualo d,11.le due po_rzioni ossee staccate ·o da-Ile oradclle parti apooeuro11che iJ ligamenlose in seguito all'infiammazione ]).re. gressa, siccome suole sempre tenere dietro a consimili lesioni. Li Dottori Bollini , Falconi e Gardini dividon in g~ande parte l'opinione del Presidente, ma , attesa l' ora tarda ed il non ·perfettQ. accordo, dielro' prop_ osta del Doft. Vagtientf viene n'ominata dal l'residen·te una Commissione composta dei Dottori Vagli enti, Dollini e falconi per nuovo esame e relativo rapporto intorno al fallo morboso di cui è caso.
NovAÌ\À. Dopo letto ed approvato il proces.so verbale dell·ant eèedeole Tornata il l'resid~nte, visto che nessun aveva in pronto Lavori da comenicar all'Adonanza, si fa, a parlar in genere delle malattie simulale dagl'Jnscrilti on.le tentare l'esenzion.e dal Mi. litare Servizio e ric hiama la particolar attenzione degli Uffiziali di Sanità l'rlilit. FU quelle noo indicate da cambiamenti di polso, nè da alterazione nel·calore e nella temperatura naturale del corpo, Dè da evidente sconccrlo funzionali); fa a.ncbe parola di quelle malattie intero,e 'di c_ui li ~intorni posson, imitarsi mediante determinati farmaci, com'ad esempio Je palpitazioni di cuore che
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posson essere procurale ad arie con l'uso _i nterno dell'elleboro 'tiianco, ed insiste quinili su la necessilà <l ' assicùrarsi che gl'Jnscritli ch' entran in osservazione néllo Spedale non abbiano secn farro a ci e non se ne possano p'I'ocurare dorante la loro p·ermanenza nel medesimo. Accenna anche il Doli . Besozzi come prima di pronunciar un giudizio, nei casi di dubbia·[~alattia, sia ne cessari9 prendere prima informazioni intorno ·alle abitudini fisico 0 mora!i dell'Jnscrillo e poi rifle\lere be n bene se le cagioni allegate d·ella malallia! sono-fondate-sul fallo o se sono semplicemente probabili e se v'esistano sintomi veram ente patognomonici deli"allegala affeziono morbosa , essendo q gesl'u!timo uno dei m igliori m ezzi per metter allo scoperto la verità o là falsità della malattia allegata .. Fa ad ·u flimo rifletter essere cosa ardua per o n simulatore il dar una r elazione coere nt.e del l'origine e <lei prog resso della allegala infermità, ed esser in vece facil al Medico perito nel1'Arte il coJ1oscerela falsi là dopo poche ma bene ponile.rate e bene copqolle interrog-azioni ; soggiun·gendo tb'il siniolatore è .per lo pLù sempre proclive àd annunziare sintomi incompatibili .con lo sta to di sanità in coi_si tro'lil! e ad esagerare molto lii malall ie di nessun momento. Conchinde con la ·oarrazionci del seguente caso di simulala incontinenza d' orina. _ Alessandro Comau:ini, lnscrillo della Classe 1830, fu invialo io questo Spedale Militare dal Consiglio di Leva di questa Provincia per·alJ egala rigidità de11' .:1r-licolazione del ginocchio destro cou gonfiezza del -med'i!siu:10 in seguilo alle più leggiere fati che cd-al movimento appt na u11 poco protratto, ·oon che per incontin.e m:a d'orioa. Nou offrend'il. ComazzinL nei g iorno deJ. suo ingresso b ello Speda le- alcuna gonfiezza del ginot:chio ; nè .essendosi que. sta manifes tata iu seguito a Tun_ghe, passeggfate ed ì1 moyiment faticosi fottig li· ad ai:le eseg ui re , per meglio conviii'cersi della falsità delle[sue asserzi on i relativamente alle menloy,ate riisidilà e gonfiez1a del gin occhio si.de cise sottoporlo alla cloroforiD izzaziòne; aila , quale rifiutandosi egli ostiuatamenle, per mezzo dei faci li e fapidi mòvim eoti t h'egli ~seguiva con le eslremi tà cosi superiori com'i nferiori ond'oppQrsi a1)che con l a forza alla attuazi one _di siffatto mezzo terapeòt ico-diaguos tico, provò ad Cl'ide nza a lutli ~li asta nti 1,l simohizione dell'anzi'clett'a malattia cosi ch'egli sles;;o do po $iffallo 'sperimento cessò dal si m ularla . contlnuando lullavia a.dirsi tocco da incon tinenza <l'orina. . Ri vol~ endo p<' rt anto 1e, noslre indagini allo scopo di riconClsèe're _-l'osislenza o la .s imu!azi oi,e d i questa dopo css~rsi ac· certali che ne.fa camicia , nè le niu(l ancl e , nè i calicoi ch' egli vestiva nel suo pl'imo ing,r sso ~e-lio, Spl?da le uoo e,alavano quel forl e odor ammo-r.iacale' che suol em anare d ggli abiti.di cbi veram eote,è tocco d11 in coutinenza d'orina; <lo p·o r ssersi parimente assi c urati che Je'mcclcsime ves!imiJri la, non ost.;nte cb'e&li· fosse · venuto ,1 piedi senza fr1·ooa1'si da Oleggio a -Novara, tuttavia non o.ffc rivano traccie di stillicidio orinòso.; e dopo a,•ere finalinente osse rva tò che la gbianaa non offrivasi pallida e raggrinzilae che non cra vi ncll_e parti genita li c,irnbr_a di rossezza e d-i fessure, siccome suol osservarsi in simfli cìrcoshmze, l' obbligammo a r ima·nl're costantc-qienle in le tto il quale per più giorni fu costanlemeute trovato bagnato d}1 oi'ina. In .quest' inte rvallo ·di tfm po instituimmo più vÒlte ~perim ent i tendenti a farlo orinare, ma sempre vi si rifiutò·, ad e.cc<·zione d'olÌa sola volta in cui dopo av~r e emesso . con fort_e getlo un po' <,l'orina, polè però, obbedend'all'avolone c'omando, lraUenei·ne per alcuni minuti secondi l'ullerior emissione. Chiàmc1tolo un g iorno.nella Saia del Gabin e tto di Letlora, lo· feci alla p resenza del Dolt. Mot.o stare ritto in piedi ed a veqlre scoperto pet' più di 26 minati. se11za-che avesse ,neppure luogo lo stillièidi'o d' una ·sola goccia d' or.ina , t~ascorsi i quali , ço1;1 .e vidente sforzo ·dei muscoli addominali ':e.spolse poi con, un _geito raptdò. t111a tale quale qu.lnti tà d!ori na; Ben eh è 'tuhi co testi sperimen1i provassero già la s: mulazione del Coma.z zinj, tutll\via a meglio ac0è rtars: della ·medesima gli fo prescritta nna bev.ancla oppiàl,1 per elfello·_di coi rimase addormentato per più di cinque quarti d;9r_a senza che, testimonio lo stesso Doll. Moro· che lo sorvegliaya manfenendogli costantemente' il ventre scoperto; perdesse menoma mente -l'orina di 'cui, appena ,vl)gliato, evacuò treceDtododici graD)mi median'te il cateterismo.,In seguito a qnesl'ollima prova il Comazzioi stesso ammise. la simulazione ò fu•perciò rinviato al Consiglio di Leva pér esser arrofato al Mili,tare Servitio.
- · 15'1 !..... Dop·o la sposizione di questo fatto iÌ Presidente dichiara sciolta l'Adunanza. Ntzz.A. La preseuza degli Uffiz.iali Sanitario =l\lilitari da poco tempo arrivali in Niiza con Il nuova Guarnigione porge occasione al Presidente di manifestare lorò la propria soddisfazione nel vedc,rsi.circondato da Colleghi·che con la loro perizia nel1'Arte, con lo zelo nel Servizio, con il decorosò contegno e con la fratellevCil unione costantemente mantenutase(lpero farsi.precedere.da un nome meritamenle apprezzato nell~ Famiglia Medico-Militare.:11 medesimo Presidente, tributali parti~olarmente jj suoi eocomii al ì\ied. ùi Regg. Dolt. ~a lb per i s:ioi Scrit.li sù l'otlalmia bellicà con cui i1dornò la pubblicazione del Gìomale di Medicina Militare, si-fa poi ad int.rÌ1ttenere l'Adunanza· con eruditi Ragionamenti Clinici ;1-cui diede luogo la morte per ~isichezza 1,ol!llonare del.1\tusicante Benvenuti.
- --------------- - -···---··-···· PARTE SEC·ONDA · CoNSIGLlO
SurmnoIIB
MrLITARE DI SANITÀ
(Circolare ,N° 930'1).
È a cognizione ù·i questo Superiore Consiglio che taluni dei Medici Militari non son anéora· compiutamente corredati di t.utLe le parti della Divisa del Corpo Sanitario l\1ilitare sta])ilita con il Regio DecreJo degli 8 di-marzo '1 849 e mancano segnatamente della tracolla e del!.a rispelliva. giberna .· · La regolare Tenuta Militare facendo parte delta cllscìplina imporla assaissimo ch'i Signori Medici Divisionali invigili rio severamente· à: -che non s'1otroducan abusi in -or-· dine alla medesima vielan.d'assolutaipenle ai lo:ro·subordinali l'uso di. quahiriqµe par.le di corredo non esattameute conforme .al modello a11i1esso al precitato Decreto e segnatamente l'uso di calioni bigi con pistagna a ve.ce di quelli• turchini con bande di colore .cilestri no cd il. porto di sciabola à vece di spada invalso segòatamen,le pr.esso i Medici Militari addetti ai Corpi di Cavalleria, dovendo l'uso de.Ila sciabola· esser a questi ultimi esclusivamente tolleralo in occasionè di servi2io à cavallo. È intenzione perl~nlo dì questo Supèri'ore Consiglio che i Signori Medici Divisionali facciàuo~ -dopò ricevuta la presente, una: rivista generale di tulle le parli della 'Divisa '°Mii.ilare degli Uffiziali 'di Sanità a·ddetti allo Spedale .ed alla Guarnigione·e che· assegnin ùn lerm-ine di-tre mesi per la provvisti\ ~elle parti di corredo di cui taluni per avventura _fossero ~ancan.\i ,o per modificare quelle che non fos.. sero esallamente conformi al precitato modello . . Dopo trascorso il termine p~renlorio dovran i Signori . · Medici Divi~ionali fa°r una seconda rivista generale' e partecipar in seguito a questo' Saperior:e Consiglio in ~'odo particolareggiato quali fra i Medici Militari sian~ forni tj del compiuto corredo della propria Divisa e quali non indicando segnatamente di qnàÌi parti._sian eglino.mancanti o quali non abbian esallamenle co·nforroate al rela,.tivo modello : · Per quanto spella agli Spedali Succur~ali da loro (.li- ,· pel_lùen,li dovran i S.ignod l\ledici Divisionali incaricare di sìffalla doppia rivjsta i Medici tli Reggimento preposti iti qn~llì alla dirézione del Servizio Sanitario invitandoli a parte~iparne loro_, doro trascorsi i tre mesi il risullamento
acciò sian eglino a loro volta in grado di renderne informalo il Consiglio. Torino, ai 31 <fi novembre 1853. Il Presidente del- Consiglio R1BERI.
Rl"'ISTA.. DEI GIORNA..LI (Suolo del Doti. MOTTiNI).
lnto1·no al mwvo metodo di c1ware le febbri periodiche con la'. corrente elettrica senza ricorrer ài p1·~parati chinoidei; · del ])ott. G1USEPPE _D1mossr. Fra, li. più .ìncontes!abili più legittimi titoli ch·e la Medicina _Italiana ha acq_uislalo in questi ultimi .anni presso l'umanità sofferente .sono da con:. ~ siderarsi senza duµbio alcuno g\.i Studii Clinici intrapresi e moltiplicati sul.solfatò di chiniua, per meziodei quali fu molt'allargatà la sfer.a d'az:ione di questo portentoso rimedio; chè se per l'i1manzi l'usq di que~lo·rim.edìo veniva li- . milato aila cura delle febbri pér.iodiche semplici è perniciose e delle affezioni nervose ad accesso, è. 9ra largaµie1ìte commendato.anche- per una serie di tanti a)\r.i ma.li sia di indole flogistica che ~'altra natura, qual p. e. le, arteriti il .reunfalismo muscolare e - l'articolare , la ...febbre tifo ' . i-
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- Egli è principalmente in grazia dell'ampliato ·uso di questa soslania e dell'enormè cousurr\.O che ne viene fatto nella Medicina Pralica flei temp~ noslr"i ch'il pr.ezzo della stessa s'è accresciuto e va·ognor·a pi"4 érèscendo, per modo che le classi povere della società sono sovente , per il suo alto prezi<?, nella dolorosa: imp_ossibihlà di potere trarre partilo dalle efficacissime sue proprietà. A diminuire po-ssioilmen1e ·il dann~ che ridonda ùall'aument;,:to prezzo del solfato di chinina; i Medici si sono adop~.rati e non cessano tultavia d\tdoperarsr nella ricerca di rimedii succedanèi fra i prodotti organi.ci e non organici dei paesi · nostd e stranieri ;· ma di quelli alcuni ap-pena son annunziati.cadono subi~o nell'obblio perchè affatto inallivi, com'il caffè torrefalto 1 la ìela del ragno, ecc, simili ali.e libellule che nascon9 , vivono, s·accoppian e muoiono nel breve volgere d'un giòrno : altri in vece -'dimoslrano bem,ì un raie quale grado'di virtù, ma hànno ìncon;enienli in se stessi· qual è. il cas-o appunto dèll' ossido d'a'rseriìco che Baudin vorrebbe avess' a_ rimpiazzare il chinino 11elle cure delle febt~ri .ad .accesso ma che per la poca sua solubilil'à nell'a'cqu-a e per le molle caulele con cui vuol :-essere circondata la di lui amminislrazip.ne onde non riesca a veneficio 1100 11olrà ·mai dominare. sul chinino, od altrimente la ,tirtù loro è così limìiala da non potere corrispon~iere ·alle esigenze del Medico nella generali là dei ca-si, siccom'. accade appuJ1to della salicina,· della · quassina, della peperina,. della Ìlorizina, ecc · Restando perciò ancor a ritrovarsi il vero succedaneo della china ' almeno per .la c~ra delle febbri periodiche le qua.li coslihÌi:~cono la prE\cipua e più ~iffusa di lei indica~ zicine curativa. non crediàmo -ch'i nostri . benigni Lettori saranno per isdeg~ar -il nuovo ip.elodo di cura di cui intenùia_mo parlai: il ·quàle' t~nde a sos.liloir all'uso dei preparali .chi noi'deì l'~(ipliçazioò·e dell' eletlriéi là.
tivo per cui desso non ~ sempre giovevole n,ei casi iri cui E tanlò più ciò speriaro in quanlo che J'-eleltricilà è U!l , ìJOlentissimo agenle che ha molla parle 11elì'es~go imenlo ' sembra indicato, dei .più ammirabili fenomen! d~I Creato.; in quanto che 1 Dalla mancanza dì questo sale nell e orine non si debbe conchiudere che non sia staio assorbilo , perchè una volta il r:nedesi'mo è già co11osciulo molto pro_ficuo nella cura introdotto nel èircolo ritprna insolubile io g'razia dei clopreferibilmf,nle dei rnorbi che•allacc,in il siste.ma ·nervoso; ·ruri alcalini dello siero del sangue e nou può perciò supee per ultimo in quanto che -, S('bbe11e sia tutLor-avvolta nel rare gli emun totii; mistero l'essenza delle febbrr i11 termilLenli , la generalilà 4- 0 gli effetti di lui sr,no coilìquativi e scorbutici. Conti· dei Pratis;i però lo fa derivare da ~ma modificaz\one mor nuando nel l'uso di questo rimedio la faccia si fa plumbe;i, bosa del sistema nec','.oso ~anglionare. gli occhi si circondano. d'un cerchio livido-palpebrak e L'elettricità fu già applicata altre volte nella cura deUe febbri in discorso ; e Bruschi riferisce nella sua - Materia perdono della loro vi videZ1.,a : iI sespiro è Mido, le genMedica che gl'lnglesi soprallulto se ne lodarono . molto : give si gonfiano' si fann o fungose e saniose: oc'co r~o.no sembra però 0h'il metodo per !!addie tro adoperalo nella anche enrorragie dal naso o dalla Q)Ucosa dei broQchi o applicaiionn di si.ffalla sostal)za fosse imperfetto. dall'inl~stino . Per lo che si debbe_credere che questo sale ha un'azione· disso lvn1te sui globuli del sangue analoga a l l Dotl. Derossi in vece, trallo profillo di quanto ·trovò quella dì èni sono forniti i ·cJoruro di potassio, d1 sodio e scritto neg,li Autori e dei molli sperimenti da esso me-ded'a.mnj\onio; simo istituil,i ,.fil condotto a-qare la preferenza alla pi la di 5° da lutto ciò ne segue che q.naodo. vogliamo localizVolla modifiqata da Kemp ossia all'appare_cchi,o elettrozare .la sua··azio11e e ridur i suoi effelLi ad un'azione mecmotore che ha il vantaggio .di dare la corre'nte a scosse canica fa uopo che Ì'uso di lui sia preceduto ed' accompagraduat~., per cui si ·può a.c~rescere più o meho 3econdo gnato da quello d'una soslanza alcalina, p. es. della mala sènsibilità individuale. A risparmio di tempo egl i fa seJere quallr'o sei infernii gpcsia c-alcinala; e ciò alto scopo di n.eulralizzar e fissare gli acicli dello stomaco. per volta intorno· all'apparecchio e ·raccomar,idando -loro di forma.re la c~ten.a elc Urica cori' ·il tenere~ le loro mani in La magnesia pN1ciò sart>obe l'anlidoto chimico del solvi<:endevole contalto affida i reofor1 della pila ai c!.µe amlonitralo di ·bis!!Julo , rot nlr'i tonici ed ·i ferrug inosi lo s,1ma lciLi sedenti all'estremità.: il tempo che che vi·dimo.rano reobe,ro {.iegli -effe tti su,>i diuamici o general1. · è d'ordinario di mezz'ora, ed anche meno , per lre _volle (Gazzetta .Medica di Toscana) nella ,gi orllélta, Gurct ta(licale dell1i 11aricocele in una sola Seduta. Ne è Debbesi poi avere l'avvertenza che_le estremità delle Autore il OotL Aneelo.n. Mess-e -a nudo le vene. va ri cose del gambe dello Eèaòn o su cui siedono gli ammalali e dello paziente, previa la cloroformizz.niont', ed iso latele, frap -sgabello su cui i medesimi teng·on. i piedi .sian isol ali la pooeo do lra loro e l'arteria 0011 il - canale deferente, un pez:zo di ca,la tuìlée, si scopre tutto -ciò eh<~ si vuc,h dimercè d'opporlune l<1slre di velro . slr'uggere con o o 6 milli!_nelri-di· pasla <li Vili nna che si ' Fa poi notar il Don. IYerossi cb'i fenomeni prese111atì dagli ammalati solloposli all't·lellricilà varian ·,} seconda ' lascia in posto per dieci minuti: si . Loglie ·quind'il resid uo di r.au&lico che vi rimane e c.os1 l'operazione è fin ita . .Si òe:L temperam!'Jllo individuale e uella for za della corrente, copre poi' la ferita con calaplasrui· mollilivi ' mediante i esaltandosì- in alcuni lo faco llàJnenLali e l'ençrgia vitale , quali le circoll'voluzi oni dell(l. Vena, trasformate ju ci li ndri in altri l'irritabi lità e cadend'iv. vece alcu ni ne·! torpore , neri e so!'id i , cadono seoz'altr'accideute dal 7° all'8" giorno. In appoggio di questo suo pro()esso ch'allrond'è semnel sòn110. e nell'insensibilità: in Cu lli poi egli osservò l'a~plice e di facil Asecuzione . l'Aul.ore cita un caso iq c~i menlo <lell'appetito. -(Co1irisp~Scient. di Roma). gli riuscì a perfo ì i'oh,•.' (Bnllctin de 1'herap. ) È or a desidertirsi che si~n molti'plicali siffani sperimenti , massimamente negh S.pedali ch'acc·olgono molli Nel n° ant.er:edenle ue l Giornale (o di dicemhre-1853) a pag. Ho. h col., lin. !~6 in yece'di discrasia leggi dissuri1t. ammalali cli febb'rì periodiche ed hanno g~à a I.oro dispo5iA pag. 1.1.6, 2• col. lin. 22, in ve.ce d'ipostenizzanti ziori'e l'appar.eccbio elettro-motore. · leggi ipe,,steNizza11ti. A ptig. 11}7. 2• col., lin 4,2, in vece di -Jolie leggi Folie.Azione fisiologica e terapeutica del soltonitrato di bism!J,lo. A pag. •148, 1a coL li n. 18, in vece <;I' aperta !eg~i cl)perta. In seguilo a molli falli clinici di diarrèe lubercolose ,o con., se·cutive ad ~enteriti croniche, a gastralgìe d'antica data, ecc., ...~VVISO curàte con ·il sollonilraCo di bismuto, il Dotl. Lussana è venuto_ne.lle seguenti conclusioni:_ . I Signori Assor.iali a questo Gicirnale ·i qua-li sono tuttora 4 ° Qu,,slo Selle di bismuto non è irritante sul Lubo in.lC- , jn ritardo di pagamentv del. primo se_mestre 1853- 5i sono stiriale ' n'i a in pari lemì)() non sospende la rliarrea tuberpregati d'inyiarlo quanto p_rimà per mezzo dei Colonnelli dei rispeLtivi loro Rrggim0en li al Quartiermastro Generalt, colosa o mesenterica ; dell'Armata in Torino, opp~rP per quell'altro mezzo che 2'! pH ìl ,li lui .uso le materie diarroiche assumono semloro tornerà più acconcio senrn costo ·di ·spesél. pse un colore giallo-nerastro prodotto dalla con-versione Per facilitare c,ote_sto pagaowr,to li Signori Medigi Diin solfuro delle parti cte!"rimedio non assimilale ; le medevisionali sono poi particolarm e_nte pregati a volt rsi desime pc>rò son evacuale io islalo di minore liquidi tà;. gnare di raccoglier~ le singo,le quote dei lo.ro Subordinati 3P l'assimilazione del rimedio sj fa in parte ed è dovuta ed-inviarle con·t'indicato mf>zzo (li Vice -Direttore rispooall'acidità dei liquidi del ventricalo che lo rc~nclono solubile sabile-del Giornale. .:...=,;;:=:::.. ma, disceso nell'intestino; l'assorbimento -eessa affatlo perllDire 1{ore Do\t. Cav. ARELLA Med . Div. ch~ i cloruri alèatini che vi sono non han ·alcuri effetto dis11 Vice-Dircl\ore resROns<ibite Doli. MANTE LLI M. cl.i n. . solvente sul rimedio e lo precipitano se fu disciollo, mo1
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ANNO III.
( ai 19 di dicembre 185~ )
N. 2i. ·
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GIOllNALE DI IIEDICINA HILI1~ARE DEL CORPO SANlTARiO DELL'ARMATA SARDA .
Il
L'n ssociazione non s i riceve che per nn anno· e comincia col I O d'11gos10. Si pubbl_ica net _i,unedì di ci asc lled irna settimana.
~ J,l prezzo d;~ssocia,zione In Torino è di L. 1O. In Provincia ed all'Estero, franco di poi;ta L. r I. Si paga per semost ri anticipali.
• SO!lMAlllO. - 1° Do H. BOTTINO : Su le febbri perniciose. ' 20 Doll. VERDE-·: Succi~to raggaa~lio llella;Campagna nel Mediter·r aoeo. - 3° ,Rélàzionr, delle Confcret1ie Scientifich:e. ' 4.0 Doti. MOTTINI: Ri vista .dei -Giornali Scientifici.
da qualunque disposizione rnorhosa provocano febbri le
I quali_h.an 'uri car:atlere specifico in modo da rappres.enlare J
una specie , ci sia condonala )'espressione, d.'avvelena-
.1 mento. Le circostanze da cui dipend.or10 queste febbri sono ,
le seguen1i: 1°L'aria·atmosferica la qual.e, sè secca e fredda . come nell'inverno cagiona fohbri infiammatorie-; se varia · jl come nella firimavera in cui il tempo è d'ordinario soggetto a rnpenlini cangi;rmenli di temperatura, cagiona di prefe.ren~a Ìe febbri catarrali e le reumatiche ; se caldis-: sima come' nell'estate in cui il _calore diminuisce renetgia e nuoce alla digestione ed ai l'assimilazione, predispone a Su LE FEBBRT :PERNl,cJòSE (1). preferenza alle' febbri gastriche e biliose; se umid?-calda alternala con l'umido-fredda come· ì\ell'autl!nno in çui a (Cenni del Doli. G'llISANTO BOT'l'INO Med. di Batt. di t• classe giorni caldi s.uccedo.no noltifredde, produce febbri mucose, 1è1ti in una Coiifereuza ,;!elio s·pednle di Cagliàri nel me$ed,i 1 · nervose e putride, tulle generalmen~e pericol.ose. ottobre p. p.) .• I . E se cotest~ notevol~ ·.differenza lra_il calore di!lrn~ ~d Le cagioni predisponenti alle febbri perniciose -sono f 11 freddo notturno ha già per sè colanlrnfiue.nia su I animollo 1rnmerose e yariè"tanlo qqanto quelle delle febbri I mai economia, quanto maggiore non gliene sarà attribuita, benigne e·sPmplici. Senza volere sostenere che I-a co,slitu- I se si considera che da siffatta variazione atmosforica è cazioné, il ses'so, l'età,'il lemperamenlò possa11 avf.'re·qualche I gionata prima revoluzione dei gas divers_i o dei miasmi ' influenza a dPterminarle, dirò che l'hanno il mo.do .di vivere, 1 mar.immosi..e quindi la precipitazione de.gl'i stessi i qµali il genere d'occupazior,-e, gfi· esercizi viol~nli , le ferite od 1 concorroh polen~issimàmente aila produzi.one delle febbr-i allr.e lesioni traumatiche , le infiammazioni, le suppuradi cal'Liva indole. Taluni ammeUoòo che siffatti a-vveleoazìoni ' le ulcerazioni •. iilterne, in unà parola .ogri' irrltai;ione · iI menti morbifici' poss~n essere tanto miasmatici che conl.alocale alquanto gagliarda, doyunque s.ituata e tidc da µe- _f giosi, metlend'e collegand'insieme gli efiluvii delle sostanze terminare con la sua ii.fluenza s'impafica sul sistema ner.'.. ! Yegelali od an'iµiali in putrefazione e le emanazioni, dégli voso l'evolu.zio-ne d'un'ir\lermillen-le.. uomini e degff an.imali rinchiusi in · luoghi ristretti in cui 1,'iniÌ.ueuza delle passi?ni di .qualsiasi speéie, principal- - l'aria .non,.tar<la a corrompersi ; onèlechè qua111l'uno dej mente della paura, del_la. coJlera , della gioia, di tulle ,le ! medesimi vien ad essere tocco dallà malallia, gli altri'non vive commozioni . insomma dell·e forìe del- corpo·, è tale i ma1ieallO ·quasi mài d'esserlò ugualme9le, appunto' pP-r che non solo può determinare la .febbre ma. può ancora I la proprietà che h~ _l'epid~mi.a di .dare luogo .allà produ-fate prender àlla m·edesima un cara\l~re particolare : co.sì I ziorìe d'un conlagio nei pr,imi · ammalati i_l quale · provoca p. e. la ,co!lera ·éagion,l fo febbri biliose (t l'infiammazione j la medesima malaltia in -allri :' ma se siffatta Teoria è fino del cervello; d,spi·acere profondo produce una febbre i ·ad un tale quale segno amru~ssibile per la genesj cli morbi nervosa lenta. a prpfprenza; ,iI tiroore , ansielà. la paura • speciali ai naviganti, ai carcerali e si mii i ,,non si può però -le contrarietà prolungate, lo sèoraggiamèrilo posson ,essere I ammettere pede febbri intermi~tei,ti., ,su la: contagiosità cagione di febbrr più maligne che non lé altre e così di- , delle quali., senbene sostenuta da Ra1er, ·da B\lrrnarez, casi dei r~slanti patemi J'animo . · i da Cibat, da Clerghury, ~a· Audouarcl e da lla~lly, non Le crudezze del çanale gastreritèrièo come la smodata !- con~engono gji ,c1ltri Pratici peréhè lropp'o rari son gli eingestiÒn~·d'alim,e~li ' ~nC'he per sé .stessi innocui e più. frestfrnpi per mezzo dei .quali siffatta opinione potrebh' es:-. q_ue.ntemente, sé non l'.&hus[!, l'uso abi~uale etl ~bboìùlante sere sorrella.' Di fallo lo· stesso Rayer. non fa n'1enzione di sosfo11ze, solide -o liq~id'éi di natura nociva, i medica- 1 che d'u11 solo fallo. ch'egli ricavò dalle Opere di Bailly, di menti pre~i in quat\tili( rsagerat~ od in lr~ppa. frequenz.a :._ un Siguore cioè che., sebbene non avess.e mai lasci~tQ la e 'simili, va)gòn a cos~itt!irs!. _ii1--ca.gio~1 o~a J>rèd,isponenle I .città , fu col~o dalla febbre intermittente . ,non appena fu ed or occa~lonale delle feobri. . 1 , •• risanaia· là moglie dalla quale non v91\e sep.a,:arsi·durante Le influeJze esteriori all'incoutro che: so'n iÌ1dipe11d~nli il tempo clii h medesima era tocca da.feobre· c~e com-· parsa la pri!IJa volta' rnentr'ella soggiorQava io una villa situala in luogo pahidoso, offriva in ciasch!ldun accesso un . . ( I ).Co o linua1.ioor. ·Ved: o '20 del Giornale: ·- - , .• , · --
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corredo _di sintomi. imponentissimi· fra LqualLi n.i'specie un vomito bilioso quasi incessante, e fu poi vinta con l'amministrazione della china. Quanti si.an i modi co,il cui posson essere pr9creati questi miasmi credo non sia inutile c·osa ricercare hrevemenle. Le acque stagnanti, i terreni paludosi han un'azione troppo manifèsta nella produzione delle febbri intermittenti, perchè sia ~E\cessatio ch'i'o mi fermi per dimostra-rio. Tant'è vero ch'ih tutti-quei paesi duve v.i sono stagni o paludi, là vi son enderpiche le ·fobbri inlermillenli. le quali diwmtano con tulla faeililà perniciose nel massimo grado del calor estivo e principalmente ne.I pri11cipiare dell'autunno. Di fallo è·specialmçnte in queste sta·gioni che le febbri s,Ògliòn insorgere mollo violente ·e tanto più gravi èd estese' s·o·gliono farsi. ~e ad·uu· calor urentissimo s'àssoéia o succede l'ùmidità, ondechè fune l'altra -favoriscontl lit ge,iesi di delle infe.rinilà cio~ favorend;il.primo- l'elevaziòne' èlei miasmi e pro'ducendo la sectìnda la precipilàzione dèi· medesimi'. Afouni· dal riflettere che l'anal:si chimica fu siìù5r io:ipole11te aà isolarli e'd ii. dfmosl'rare la materiale· esi~le'nza .déi' medesimi nell'aria li 1li'egarono e ricorser ad a:ltre cagioni, qualì'il calor ad esempio, siccome fece Favre appoggiando§'\ a 'cbe 'di rado ·le febbri pernicio,e si -mani· festano nella stagion invern:i.l~. ilraj)idi sbilànci atmo'sfetici, l'abuso ·dél vino e _dei liquori alcoolici, siccome quelli che favorendo l'èvòluzione del calpre ne reirdono l'azione più èffi_!)ace. Giova pfitò notare çhe se il calo-re ,diuturno vale a fare svol'ger i miasmi ed· a C'o~tituirl! in causa petciò' delle febbrì ,· non lo è però da sè .solo perchè i fatti ci comprovano che nei paesi più. caldi dove non vi siano stagni, paludi o lucalilà dalle qtiali possan essere svolti e sollèvàti i miasmi, le febbri intermillenli nor. vi predominano, Se perciò il calore susseguito dall'umidità o- I~ brusche alternative del èaldo e del fri>ddo sorio. com'abbiam ddto, cagione delle ft•bhri • ciaschèdunò second'if loro moilo di operare ci spiegand la predilezione deHe stesse nella primavera o nell'autunno. ma dà solò non varrebber a d'arei spie·gazione déll'ofig ine dellé febbri pèrniciose delle quàli il mov.énle principale é l'influenza dei-miasmi paludo'si . 1 'E se ·1e sostanze calefacienli valgon-.a produrre febbri • è.Jucs[e sono d'indole infiammatoria t~a non perniciosa, alla -_ge1iesi delle· quali ·si ric;hie.de l'aiiorH~ dei miasmi· 'i qQali sè non sQn i'solati e resi mairife.sti da chimic_i r~agenti • 1iQù mancai10 per.ò lli)enders( pércetltbili'nel corpo vivente che'è un rèag,ent~ .più sensibilè dì quar1li- possiede la ChimiJa·: , . E ciò è tanto vero cbè questi non solamente opérà~·o negl'irioigeni delle.località maremmosè ·e paludose. ma allresl negli 'Stran'icri i quali' nòn hanno èhè.,i1d allrav~r~are un Ìuogo ' ai stagni .. a dimorarvi nel cadere della' gtornala Òd ·a·pernot1t:irvi allo sèoperlò per èssère. to_òchi da un febbre inlermillenle grave. sebbene sòlo accidenlahrie,nle si sia;i~, ti ovati 'in còutalto con le erùanaiioni qelle acque stagnanti . Acomprova di qu~sto·mio asserto nbn f. necessàrio ch'io rii;orra alle oss,•rvazio'ni in proposi.lo di Lind, di Neèlè ~ d'al'tri mòlti peréiocchè laquolidia'na sperienza t:-~ppò ·tla1]iemente'c~ ìo c\1 mostra.E qu'ils'i lutti gli ammalali ricovedit,' nelle l)Os.tre Sale di Med\J1rià 'rt~ soli una palén~e . • ! ··11 . , • .. , • n,. ' • . prova ,"pcrciocchè apparlengon essi 10 ,maggiore numero 1 ·al Corpd dei ReaÌt ear.a'b'inieri i quali acéidehlalmenlc solo Htné1òro'dilitdè.'e llOtlurne escursjòn1 's'èsposer alfe ·ca.:
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i- .gio.ni, miasma,tièhe . ~i gli altri ammalat.i di 1
1 .
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1
febb,re apparnenti al 18° Reggimento sono lutti da non moltG tempo r~duci dai distaccamenti. Siffatta azion(à miastnatica è tanto più sentita ed i miasmi sono tanto più altlvi. quanto più le stesse paludi, gli stag~i, ecc., ha,nno una maggiore e~Lensione e sono più antichi " meno profondi ; perchè, ·date coteste circostanze il ca lor forte più facilmente li svolge, onde basta ·solo I' at_traversare questi luoghi perchè il _corpo senta l'influsso d.ei ìni<1smi, il quale influsso o per effetto di nàtùrale riazione o _per la giunta d'una cagioo occasiol)ale· qualsiasi si manifesta quindi con l'evoluzione delle febbri pérniciose. Una delle cagioni dellc1 maggior attività d'alcuni stagni nella prMuzione-delle febbri perniciose è specialmente la mescolanza delle acque dolci con le acque salse, il eh<! può cli lèggieri succedere qùando due stagni contenenti l'uno acqua dolce e l'altro acqua salsa sono situati a poca distanza tra di loro oppure in posizione tale che • dato liii rigonfiame11lo od uno stra ripamento per effetto di abbondanti pioggie , le acque dell'uno si mescolino con quelle clell'a!tro. L.e , spertenze direi te e l'osservazione ha1rno comprovalo cotale fatto. E per non cncar esempi f6ori dell'Italia nostra, molti punti del litoràle della quale possono· esser in consimili ciJcostaiize·, ~ite,rò solo le r alafitte ed i magn_ifici lavori Tdraulici che s'ammirano nei dintorni di Viareggio villaggio situalo presso Lucca , le quali opere. non d_ébbono la loro origi'ne se non al bisogno in che si trovarono quelle p-opolazioni d'opporsi ad una causa continua e· persistente dei loro malòri. Qui 'in $arcÌeg_na ·havvi ancor un'.allra cagione a con~iderare la quale con li suoi _malefit.;i effetti s'av".icin.a molto all'pziooe degli effiluvii maremll)osi, e questa è quella che si manifesta allora quaudo si ron:ipe· od apresi co.11 '1nofondi ~olchi il su9.lo per la coltivazione. Io non vi rnprei ben dire ·se gli ~ffluvii noci vi che si svolgon in siffatta circosla11za', dipend·auo dalla natura sless.i. del terreno o piuttosto da che il medesimo si lascia incollo almen un anuo su due e più fr~qu~nlemenle due su_tre; sono p~rò .d'av-, viso che tutte due queste cagioni vi cQncorrano, pei:occhè quest'uso.di ltal:i.sciare la coltivazione per ,un d~termin.alo te.mpo •d'u1i terreno IDt'SSO &ià a co)li".O,, fa che questo nuovamenl,e si _trovi nd.le cirMslanze dei ter;eni i'nabita>ti ed incolti, i qual·i rolli e solcali la prima volta. lasciano svolger emanaÌioni atte a produrre Jeb\)ri gra vissime,Ji~ come succed!;llle in America dov'insorsero. gravi ed epìdemiche nei Coloni che pri.mi abbatterono vaste fQreste e ne squa.rciarono quindi con l'aratro le vergini ~err,e; c~~do poi che' a 4\iesla cagione_sì debba ancor aggiu11gere l'influenza dell.a· 11at\]ra stessa del suo.lo di .cui se le emana- . zioni al· éaJere delle, prime pioggie dopo un intenso e prolungato calore . qual è proprio e.li coleslé" regio:ni . sono Così' terribili nelle . ci~la Slf>SSe 1'JV1il terreno è Cope_rlo di arena e di éiol~oli, · m.1ggiormenle poi il debb,on.ò. essere ' ' certamente qqanélo le pioggi·e c~do110 su terreni incolli,, stati recentemente scavati. L\.P-r.ofèssor,i Moris e Sacchero e<l'il Caya\iere Cerbonazzi 1ìeusano che da terreni ferac'i , appu:ito p,e.rÒhè frammisti con rim,1sugl/di soprahb.ondanli pirli· animali è vegetali, si svolgano più fa~i\ •lrpr._ nte i J. • ·,\ miasini pérchè le delle sostanze vegeto,a.nim.ali, massi ma- · ménle-sé riscaldale ad un allo .grado da ùn sole cocente e quindi ad un_tratto bagìfate-:d'a àbbon'danle ' rugiaila, come
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su!Ìcede nei siti bassi , , sono più ehe mai alle alla produt.ionc,dei medesimi .. ~el .uos_tro Piemonte , .com'in altre parti d'~ta.lia in, cui mé!ncano le paludi ~ li stagni e dove ·quand'.esistouo con·tengo.n acqua oòlce , osserv.iamo allr.e essere i't' 1;agi()ni delle non fre.quenli f~hbri perniciose, qua.le la persi~tente -0midilà dell'aria proùolla dalle-vastissime pra~er-ie e dalle risaie nelle. quali .scorre l'a~qua sin alla fine d'agosto d'ogni anno, a· cui. quando .ql!e.~l.a si toglie aHe ìneùesirne , vi si aggiu11gon i miasmi cbe s'elevano dal suolo pan~anoso e chi so1.1 0 prodolti c.jella decomposizione di mille inse.tti ed . ~nimaluzzi _lasciati a .secco e pulr.efatti, non che gli effluvii delle sostanze vegetali m-0rte. Un''allra ·cagione io la riconosco ancora nella pes.sima usa!1za propria ili mvlli, paesi d':lta.lia,,no~tra ~i ;colloc.ar a. fascii la· canape ed il lino, appena estraili da teJra a marcire non in acqu.,i corrente , ma' in fossi esposti al sole e )situati be,i presso alle abitazioni. Pi fallo alcuni di questi paesi pos(i dalla natura in luoghi ben elevati ecl alfatto·.salubri e su d'uo terreno sab;. bioso non dovettero l'insorgere delle febbri periodiche intermittenti, e lra queste dhnolle perniciose, se nqn che al marcire della canape e qel lino nelle acq~e stagnanti es,poste ai raggi solati i quali nlgon ad iona.lzare ·_gli· effluvi i miasmatici provenienti dalla putrefazione delle foglie e di parte della corteceia delle ~edtsime piante. Nella plurali là, p_oi dei picco Ii villaggi vi 1 si · debbo o aggiungere come cagioni le emanazioni roiasq1aliche che si svolgono dai µmcchi di. letame che soglionsi r:accoglier appunto in apposili fossi pieni d'acqua. stagnante e situali nel recinto dell~ stesse abitazioni , ovvero so.no depositati: appena fuori degli ultimi abitati del paese dai poveri che ne lo va,1110 -raccogliendo per le sirade .e per le 1>iazze, e ne favoriscono la maggiore putrefazione .per mezzo di frequenti aspersioni d'acqua la quale in virtù della ·aiione _del calor~e solare promové la fermenlàzione di tutte le sostanze anima.li e vegetali componenti il letame ste.sso ; cosa ques!a che •si . va t.ultor -operando contr,o le prime no,zioni ù'igiene_le 11uali quando f-os.sero pi_ù osservate ri!!parmierebber alle pop,,laziouì lulte infiniti malori e più specialmente le, febbri periodiche a varia forma: . · Un' aziori'e quasi ide,ntica si ha in moHi seni grandi .delle _ s.pi_.i.ggie marittime per le esalazioni miasmatiche causaie dalla putrefazione: delle •alghe e d' alire- si.mili s~zzure, a~bandonale dài flutti ,nel ritirarsi che· i medesimi fannò dòpo upa bµm,,sca' o marea. In presso che consimili circostariie si còstiruiscono i lèll.i de_i fiumi e !orrent, che duranle-l'es!ale s'essicanQ iu gra11de~pat:le o abhaudonano .all'azione degli ~rdenli ra_ggi · , solari porzione ·dçlle lo" acque 11elle circos·lanli piàuure !ila te allagale ooranle ona piena, ond'il faqgo:,o loro l~tlo e .le acque strati paté f\i cambiano in ri.stag·ni fangosi e limacciosi che ·danno Joogo ad emanazioni co1Ìsim_ili alle paludose. · Dopo avere_in breve e, per sommi èapi notale le cagioni d'all~ qµ ali sono fàvor.ite le ernanaiioi'1i iµ_iasma.Licbe, pprmellelemi·. o signòri , ehe io vi rivolga una di manda cioè, se'l'azione dei ·medesìmi sia sollanlo più,.se11tita nei tuguri e neÌle_abitazioni·che situate Nord eda pota dislanz_a o~ al ljvello d;ubo sta,gnò, si trovano nella pel!gio-re s.i\uaiioné d;insalu~ri(3 ovvero, se I~ _cÒslituzione atinosferi_ca :p~s~a contribuire o non ad èstenderne l,e ema-nazioni
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od a circoscriverle. Per me sono della prima opinione.; appoggiato al fatto che vidi nell'ilùturino pio~oso del -18.&.6 frequentissime le febbri in molti pu,1ti elevali de.i colli del l\fonfcrralo nella direzi·o11e del Nord -- Ovesl .del loro de. clivio e di Sud-Est de.Ile risaie. c.oltivate n.. lle pfaùure del Vercellese este11dentesi -dalla Dora Baltea alla Sesia verso Casale. luoghi ordirìariamenle esenti da cotesto malore. Etanto._più llli induce in cutesta opinione l'osser;v.~zio ne fatta da Nepple, nel 18~3 , annata piovos'a, in che le febbri furono freq~entissime, a_ncb~ in luoghi per ordinario immuni dallè medesime, ed tlccompagnate ancora d.a neuralgie intermHtenti. .Da ·c.otesto fallo un:altra interrogazione oe discende sponlai1ea, se cioè coteste.febbri siano state .cagionate solamente dall'azione del freddo-umidQ ovvero se i miasmi svolti rielfe riscie dei paesi limitrofi coll'Agro Vercellese, siano stati .trasportab ~o su le vette .che lo.ro dirimpetto s'innalzanò bagnale. dal Po, a cui fauno ·la destra sponda, e quivi abbiano prodotto con la lor -.aziçne le: febbri pe.riodiche che ~'!!llber a lamentare. . P,er me di -nuovo ,risponderò alfèrinativameote, se rifletto come sia possibile che l'aria atmosferica impr~g11atasi di principii miasmatici , ,'imponderabili e non ricònoscibili dai chimici esperimenti, ma sensibili alcorpo vivo cpp_erciò no.n ·da uiega~si come non da niegarsi il rinserramenl9 déllà pupilla causalo dallà luce lunare per m.ezzo . della qu~le ~. impossibile il produrre alcun effetto sensibilé calorico e chimicoJ sia dai venti trasporlata; in luoghi elevali , sani ed immuni da questa malattia, e v(pr.oduca I pé~ siffatt.o. m~do le febb'ri e ciò nel me:desim~ modo che , dai botanic1,_s1 ammette la fecoudaz1oneli!elle piante da uno 1 ; ad ·un·a1tro luogo distante per il solo fallo che le molecole · semifere, o polline, sono dal yenlo trasJjorlate su l'organo sessuale, femmiueo. E questa non è una mera ipdtesi1 giacchè il fatto raccontato da Sa misi di .j~ su 30 persone state toccb~ da febbre perchè·esposte ,duranle il loro pa&seggio verso la foèe del Te.verè all'influsso d'un. vento che prende,nJ'a. spirare tulio ad un tratto sqpra uno stagno infetto, loro ne ,por\ò le ewaoazioni, ,e l'asser,to di Favre che gli esempi di dispersione lontana di efilu;ii miasmatici sono frequenti e comuni nella S0loy11a e oel'la Bresse , e finalmente l'osservazione di Casse:tn nelle Antille di febbri perni.fi~s;e eng~miç~~ n_on infrequçu,temen_le, moi:ta,li svoltesi non \ostoJ u. a~-~A~~uto µn ,bosco spesso e. toffulQ cl}e circoif~and~ '-stagni e palùdi intercettava il contatto 'dei raggi ·solari Cdll l';iéqua stagnante, sono fler me falli tali su li' quali ~i può fond'aiamenle poggiare. per opin_are che i venti possono disperdere! miasmi molto lontani, ~ebbene finora non si sappia ancora sin a quale distanza essi possano p:orlare Ja loro lrisl~ i'!tluenza. La· è co.sa a,Junque. sembrami, comprovala, che a produrre ·le• febbri perniciose è' 11ecessa,ria ,la presenza del miasma;·e chè nei lo·oghi..dove questi esistono le febbri soue endemiche od epidemiche e che tulle le allre cagioni, r,alore , frt>ddo , dissesti dlelètici, cattivo regime, eccessi di qua\siasi ~pecie , uso d'acqua cattiva , ecc., sono subordi'na~e alla cau~a miasmatica fa quale ba una potenza tale, che difficilm~nte ne v..a iuimµne chi si -espone alla sua influenia ed al suo contatto. . , Abbi.arilo notato 'più sopra: èh.i miasmi esercitano la loro azione ·non solo-su· gli' indigèni della località dove si svol- '
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gono, ch'i medesimi non solo posson essere trasportali l'orizzonte , iii bonaècia il mare , venti. leggieri ed uniti in luoghi lontani , ma éhe ancora malmenano quelli che, spiravano da grego, la l,trnperatura er.a dolce oltre la staforestieri i\CCidentalmeule s'espongon al contallo delli gione, l'Equipaggio tuÙo aveva vigoria e sani'tà. Tutt~ la ilessi dalle acqu .' stagnanti esalali llesta or a vedersi se ·noUe dei 30 si navigò ìn poppa ;·ai 34 essendosi :volto a l'azione di questi .miasmi sia subitanea onori. La sperie11za ponente il vento, fu forza bordeggiare per 'tutto .il giorno e giornaliPra ci dimostra ·che alcune volle pro'ducono subito pel' il susseguente a1icora per .pr_endcre fondo nel ,b~I seno ì loro tristi effelli et! allre volle prodocon un mal e6serè di Vado ('I) ~ov'il L'ygno ancorò du(\ ;iorm. ehe dura per varii giorni prima che si manifestino con Quivi·siil per la lémperatura r'epcnlinamente ablfassata, sintomi d'una varia intensità; e che può in taJuni altri sia anche per i maggiori strapazzi incontrati cominciarono casi trascorrer-un vario periodo di tempo tra l'esposizione a manifestarsi _in talè quale numero i casi d, malallia fra i dellaperso·na, agli efiluvii del mi;i.sma che dà origine alle febl\larinai , ma· però di poca gravezza,: alcoue .precauzioni bri , e l'eroluziòne-della febbre stessà ..Saccbero n.ella sua Oigiell'iche per i sani ed una pro11ta ed o~;pQrtuna terapia peretta /)elle intemperie sarde e delle febbri perh·iciose, racper gli ammalali bastarori alla guarigi~ne di questi ed alla conta d'un tale che, non ostanle- avesse vivamente. sentita continuazione· della sauità di quelli. l'impress;one del miasma del Campidano , potè mettersi in · Ai 4- verso sera si fecé . vela per Villafranca , dov'arriviaggio pe~ Genova, dove· giunto fu_assalito dalla malattia vammo con vento favorevole luttochè procelloso nel ma~che lo condusse ben prçsLÒ-alla morte; e d'uno Studente • lino del giO'rno susséguente. Quanto sia mi~e la lempe·ra. che reduce da Oristano fu colto do()O qualche tempo da tura di questo luogo, a bene pochi è ignoto; b:i.sla dire febbre con minacciante ollalmia. e cefalalgia per cui corse cb'.il medesimo è ritenuto per \1 punto de_l nostro litopericolo della vita. Favre nella sua !11011ografia delle febrale il'più benefico per il clima. Qui,,i l'Eridano stell<~ sino bri periodiche dice che hannòsi al, dì d'oggi falli degni di a lult'il 13 , giorno in cui si' misti alla vela per le isole di consider:ùione comprovanti potere trascorrer un determillyères ..Ma non appena fummo 101_,lani per sole poche mi. nalo iempo tra il subito influsso miasmatico e la man1fe- ' glia dal Porlo , levossi furia talei 1la N. O. e burrasca di sta1.ione della febbre e poter questa comparir anche dopo mare che dopo avere per..beµe due g!orni lottato coutro cbe·le persone state esposte all'influsso.miasmaslico fecero , la prepotenza cli que~li, si dovelte ·, incal?ali anche da già passaggio dal luogo infetlo ad altrÒ luogo .innocuo , a qualche ava~ia nell'all!eratura., approdare nuovame11_te. a , com.pro,·a del che racconta di quel Battaglione della s'peVill~franca, dove per ri_parazi<ini al Legno e per l'attesa di dizion·e di ~Valch~rcu in cui. dopo avere guerreggiale in un tempo 1niglior~ restammo sin ai 23 : In siffatl'intervallo Olanda e dopo che era ·già da otto mesi ritornato in Indi lempo, il numero degli ammal'àti come si p11ò facilmente ghilterra si numerarono circa settecento soldati tocchi da immaginare, aumentossi, però non tanto cbm'a vrei temuto. febbri, fra cui cenlo e più morirono Veflluno solamente Essendo le roalaltié presso che tulle del genere reuruà~,,'·, : . essendo stati quelli che andarono dalle medesime immuni:' lico , poche bevande · diafòreltche , temperanti , leggera questo fatto il Favrè aggìunge quello d'un cacciatore mente e«coproliche ed uu conve.uiente regime bastarono della vecchia guardia ~be con frasse· la febbre durante il per .cessa~le. . suo soggiorno: a Breskans su la riva sinistra dell'Escant Ai 2,3 l'E1,icl1wo lasciava le acqu~ di Vill~franca p,e r ra·gii quale non fu collo dalla febbre 'tbe sei mer;i dopo e su le giungere quelle dì Hyèr~s (2), locchè avvenne , favoriti ri.ve, del NJè!)leO: Racconla in fine quello d_'un ufficiale dal vento, alle 1Odi notte dello stesso giorno. Ai 24- e 25, della spedizio.ne inglese della Nova:.Qlanda nel quale la tempo burrasc.oso, copeFlo: ai 26, 27 e 28, vento violento, febbre comparv{} f 1 m-esi dopo e quando er.a già lernato mare gros$issimo da gr.egali, fo,rtunat e spa.ventevole, per a Londra. cui varii legni mercantili dòvettero fa're costa,: ·ai '29, diminuzione a·~lla burrasca: ai' 30 con vento·ancora fresco si partì dalla rada boqleggiando tullo ii giorno: alla sera del medesimo giorno· si' prcnd,1 fondo nella piccola-rada S UCCINTO RAGGUAGLIO DELLA CAMPAGNA NEL MEDITERRANEO di Tolone {3). In tale lasso di tempo occorsero molli casr FATTA DAL Don. VERDE su1< R. BRIGANTI?iO ERIDANo' Dudi ~alatlia di qualche gravezza; tutti però mediante un RA.JTE IL 4° SlìMESTRI> 185:3 , SU~SEGUITO DA UNA .STA TIpronto ~d adatto oi.etodo di cura sorl1rono buon è~il'o. I
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STI CA GENE l{ALE DEGLI A~IMALATl CUllATIVJ,
L'aUuale C,l mpagna così-dal lalo medico , come da quello dcli i naviga.zione per i tanti approdi avve~ali prPi_enlando qualch'. importanza, m'indusse, onorevoli Colleghi, a vergarne questi br-evi cenni Iusi ngandomi che non v·i sarebbe sla\o discarci l'udirl i. Mì ~ia però 1iermesso ~i prem~llcre sino d'ora ch'il viaggio 'fo felicissi mo, ciò che spif:ga aoch'in parie come co n un numero anche considerevole d'in~ fermi, nissuna per-ùila siasi avuto a lamentare. 11 Regio Brigantino Eridano eqnipàggiato da 120 marin~ri e comandato dal. Capila no· di Fregala Cav. l\1ichelolti salpavaJ'àncora e melleva~i alla vela dal Molo vecchio di Genova ai_30 di dicembre 1802. su l'imbrunir.e della se.ra, radend'il litorale cti f>o'r;en le. B.ello era il ciclo, splendente
(t) Vado, piccola boqrnla clella ·Ligaiia a ponente di Savona, poche miglia dis lante dalla medesima. · (2) L~ ciltà poch!} mi-i;lia <listante <lal -li101·ale prende i ( nome dall' isok Conla!io;oOO'abilanti ciroa. È a~sai ririomala p'e r iÌ sno ,clima dolr,e,, Grande' numero di forestieri in ispel'ie inl(lesi \rovaoo ct>là gradi ta sta'nta. Gli alfelli Ja tisichezza per lo più ~·accorrono con vaotaggio, . , . · (3) Tolone, città mar'iltima, fra ìc pi<!nc liJ;r1i uca delle pdn cipali ., possiede uno del più importanti Arsenali <!·ella I1ranci;i. Conia 50,000,circa abHanti, la mi,g~iore. parte spetla~lfl t·d apparleoenle a Truppe sì-di terra cri e.di mari'. TI suo clima è huono, d'u na lernpHatura moderata; abbonda, d'ogni sori a di viveri cd ·ancor a b9on t'ncrcato.;·è assai ricca cli sÒr}tenli d';icqua pe1·. cui si ved'ono per ogor do1c gettare nmpilli. Ha un bello SpecJale màri t timo' in cui so1;0 riuniié tntle ·In Calledr,e Meòic(>·Chirur~ichr. E composto di cameroni per la b~s;;a forza, ma possiede pur anco un considerevole numero .di celle per gli Uffizia!i.
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giorpi perchè il vento era sfavorevole, a·i-24 si geLta·l'ànL'Eridano stanziò cinque giorni nella piccola rada ài cora nel Porl'o, con venti freschi di ponente. Cotesti:. venti, Tolone: ai 5 di buon malli no parti vane .con vento che conma assai ' più violenti durarono nei giorni 22 23 e 21 ·con · 11 ti'nu!li ~ forte da grego, con temperatura fredda·, con cielo cielo sempre $ereno e splen dente. Si fissa 1~ parl;nza ai sereno. ;f,prcP Ciutad dove fermos si due giorni obbligatovi 25 ma abbàssatosi il barometro e fosco fa ttosi l'orizzonte più dal lempo.ç~~ da altro: agli 8 ancorava nel Porto nuovo ! se ne smeLte il pensiero. Si parte inveée <1,i 28 abbenchè di Marsiglia. ' Qui_vi laJ l<:',?,ipnr_ fu as~ai lu~ga: gìac<1he ·la <,partenza si 1. venti si mantenessero sempre contrari , onde fu che dopo "protrass-e..si~~ ,lutt'il 2~. Ebhero }uogo io questo fral\empo .J. avere bordeggialo \ler parecchi giorni per rare 60 miglia, frequenti e brusche.-variazioni termometro- barometriche; I uel ,1• di maggio si getta ·\'àncora nella rada di GibillMra. jJ fteddo giunse ad mi grado conside.re"'. O\e . ~a.rom~.lro i · Io lutlo quest'iolervallo di. tempo le malattie che vieppiù lOCCÒ quasi quello del\a:.lempesla ,.i.-f Cnli, specialmenle i :1 afflissero l'l quipaggio fur-ouo le celti che, massimamente le ble11orragich e ;· e non poteva succ~der ~ltrimenle perchè N. '.E., ioffìarouo furi.osi ed indomiti . Co,Ì sitfalli sco.ncerli con i tanti approdi le occasioni di contaminazinne veatm.osferici non è meraviglia· se. le malatGe crebbero d!asnerea erano freque;1tissime. Consolami però il s,\pere che sai ed in riarlicolare modo qur.lle cli gener.e reumatico-inlolle guarirono, ancorchè .molle di esse fossero di maligna fiammatorio delle vie aeree,: il metodo anliflogis_tico geneindole. Ai 5 l' Eridano lasciò ·1e acque di Gibilterra per dar rai e locale, i mucilagim,si, le bevamfo leggietm.eotr. dia fondo ad Algesi.ras (1) obbligalov! dai venti. Si.tentò più volt~ foretiche ed ecc'o protiche sortirono buon :rnccesso. No.n cli passar io stretto onde recarsi a Tangeri, ma rimasti iod-ebbo ·però tralasr.iare di dir.e ché alèune caulele igieniche frut_luosi i l1!ntati,vi . vi s_i dovette r\nunciar per dirigersi messe per tempo i'n uso ne impedirono d'.assai una magverso Algeri (2) dove, favodti. dà\ tempo, in pochi giorni apgior evoluzione. . prodammo rimanendo in queslo porlo sin ai ~ 9. In questo Ai 22 il Regio Legno a ve~e di proseguire la sua Camgiorno ml'.ll1!si nuovamente alla vela per Tunisi .. Un fortu~ pagna. richia.malo improvvisamente ·in Genova p~r _altra nale spaventevole ci coglie dura,v,e questa traversara, però missione , mettevasi alla vela dirigen'do la soa prora per seriza alcun si11istro; ai 26 s'arriva in questa rada infelicisquesta. nella quale giung_eva ai '.il5 d,el medesim·o mese sima perchè dominjlta da venti violenti ed esposta a temverso le·ore 12 pomeridiane, dopo avere passalo una burperalur,( i11fuocata ' massimamerile quan90 soffiano .quelli, rasca orribile nel giorno innanzi. del deserto. Fermatisi quivi per pochi giorni"; ai 2.9 si ~alpa L'ancoraggio in Genova fµ a tull'1l 15 di marzo, tempo per toccare Cagliari, dov'approdammo al 1° di giugno. Rinin cui fu ,rinviatq lì mlioe di riprender il nostro vi aggio. frescati i viveri, inco!ninciala, la provvigione d~ll'acqua,ma Di fallo ai 26• nel mattino con bonaccia di vento e grosso subilo sospesa per esserl')e calli vissi ma la qu~lilà, ai 7 sì ,nare·uscimmo dai due 1\foli riii.1orchiati da un vapore: ma volge la pror;x all'isola di MaHa. Questo tragillo fu uno dei poche miglia appena fuori del porto iitsorse forUSS!ffiO uI , " tagaoo da libe,cci() che ci obbfigò volgergl i la poppa e ri'- Ì più felici e vi si giuose in due soli giorni. Q'°'vi ci accadde un fatto doloroso: Uno de'nostri bravi fugiarci nel, ~olfo della Speiia. Il tempo durò molti gi-òrni 1 , burr•ascosò e contrario, per éui trovandosi specialmente J Ufficiali Ael rnrnlre che inlraprendeva una cavalcata, sgrazialamenle ca<;!de da cavallo e rilevò una ferita gravissima soll'agli .Eqpinozi, il toman~anle stimò prudente slancontusa al capo con. w~rdila totale rlei sensi e con forte .ziare colà sin a ,lempo favorevofe ,·quale ave-ai.mo verso gli commozion.e cerebrale a cui ,ucc1>sse ben tosto uno vaniultimi.giorni dt>l me'se. ,, . · · . loquio che durò per 36 ore . .Cinque caccia.te di ~arigue Ai 30 si salpò per veleggiare con venti leggieri sì:ma pro-· falle in brevissimo intervallo , i' bagi1uÒli ghiacciali conlisperi alla volta di· BarcelloJ\a (11 alla quale si giunse do.po nua~i su il capo ., l'assoluta dieta e riposo assoluto. bastaun felice viaggio di 5 giorni ai 3 d'a1>rile ·verso sera. Si passaron otto giorni nel suddetto porto, eù agli H si parlì I r.on ad allontanare un fu nesto esito dell'infiammar.ione çerebral{ed il ridonar all'organo affetto' ilpr-imilivo}talo di per ~rendere ,quellt> di Ca rtagenova (2) dove arri vamroo ai · H> clo1;0 alcuni contrasti di tempo. Nel giorno 18. si fa vela '1 perfèllo esernizio , ondechè in _pochi girmfr l'Uffhiale fu restiluito sano e salvo ai rnoi Commilitoni che ne aveva.no · con vPnti freschi d.a ~rego . si naviga a gonfie vele facon vivo dolore compianta la òisgr'a~ia. cendo se·mpi'e-8 o ·9 rì1 iglia all'ora, si giunge nelle viciFrnalm_ e nte ai ~ 7 \' Eridano fece vela per Genova, nella nanz~ rii Malaga(3). dove dopo ave're bordeggialò per due 1 . . . l_ :~::~ ~ell,ò l'àncoià ai 29 dopo una 11av igazion~ d'u11rlici 1 ( t.) Barcellona una dello , prccipu,i citià della Spagna, capitale della e ,1t,1logoa, assai i11d1Hlriosa e ricca <li manifallure <l'ogni In questo mes1n li giugno i \'.enli dornini\nli fùron a 11:e.n ere, cont a una popolazl<inc 'di ':l00,000 a&itauti, SvegFata ne I, preferenza quelI i di Ponente: la temperalura si mantenne è l'ind ole-ed ar<l il a , armi~or.a e bellit;osa l'ihclinazione, mite e sempre mili\, lalcbè non si sofferse mai un grande caldo g rad evole è il c:ima, i ".Cuti però ci .hanno ori pc,' troppo d'o minei paragi di Malta, ùi Tunisi e Ji Cagliari': Le malattie annio. H~ beilis'si11.111 e fl11ridc ca mpagne, V'è !'o-spirito rlr.l 1-ommerelarono viej)pi(1 dimiriuendo. per cui su gli ultimi del mese, cio e del trnffico: Ì o g,rn<: r<: ,1 Catalano è forte e n erb ornto. Vi sono Sped ~li Ci.vi li e Milita r i ma nrnfo ten uti. · due soli erano gli ammalali e questi già in via di prossima 1
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(2) C~riagenovà c ittà· d ella Spagna ant icl;iissima e r i'no mala per il grand'Krj,t:n~le che po5sied1~, ora molt'iu' dec11<limento; havvi linà po·poluzione d'S0,000 :ib;!-anti cirèa. IÌa u,1 bellissimo· Porto o Gol(p capace di ceri ti naia di Legili d,a. 11,uerr,a, ora quasi s,,rnpre deserto. É ric('a di m olt e mini cr~. netle sue vicinanze, in i~pedt: di piou;ibò e d'~rgent<>. La città è miseraliì\e., il commercio pochissimo: · t3) Malaga possiede ona bellissima Cattedrale,· noie.ci ·monumento che 'gli resta ancora di' sua ant,cbità. ,
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( I ) Al~esiras ci ttà della S1)agua, poce5 distan te d;, Gibilterra, prewnla nulla cli rilieyo, c'.:cello che· scflq:onsi in essa pti.rn antiche tracc:ie dt·mo~eica aolichilà, · (2) A l~eri !irande ci ttà commerciai~, è posta su d'un peQdi.o;però metà di questa o per megliò òo terzo-trovasi io pianura. La parte cbe occupa il colle è abitata quasi per intero dal .Béd uioi, quella posta sul piano da Europei.
guarigione. ·N on debbo· però passar sotto silen,:io due casi gravissimi d'or~hiti e d'epaiiti, i quali esigellero pronto e reiterato metodo arrtiflogislico generale e · locale , diretto ed indiretto. ·E ccomi pt'rlanto al fine della n·arrazione del mio viaggio , dalla quale in concreto pcrssono trarsi le- seguenti conclusioni: ~ 0 che il viaggio fu piullosto felice, abbenchè siaci toccatò'più volle combattere {~On la prepotenza delle onde e con la violenza <lell'a·cfuilone ;· 2° che nessuna influenza morbosa si manifestò 'nell'Equipaggio ; 5° Che le informità. in proporzione del Legno, furono molte ed alcune dì qualche gravezza; 1° in fine che con il metodo di cura adoperato tutte sortirono buon esito.
STAT1STJCÀ.
No Rimasti
Sinoche Bronchiti . Epatiti A'l1gine Aùen1li Otlalmie reumatiche Orchiti Uretri\i blennorragiche Flemmoni. Emo(mesi cerebrale E rpete . Ferite . Sifilide primitiva Id. costituzionale Lé&geri morbi locali Totale
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RRLAZIONE DELLE CONFERENZE SCIENTIFICHÉ (Mese di novembre. 2a Tornata). TORINO, Dopo la lettura e l'appr.ov;iz_iooe del.Processo Verbale dell'ante·cedeote seduta·H·Segretario dà ' Jettu'i'a delle 'Istruzioni del Consiglio Superiore in orrline1allanomina dei Segrettlri -rlelle Conferenze, stato invoc.ate a scioglimento MIia discussione le· ~.urasi. in _propQsito all'a ntec.e denll?, tornata. Le norme <late dal Consiglio Superiore Mili!. di San. seno le seguenti. · · 1° Li Segretari delle Conferenze Scientifiche dPbbon esser io numero di due, scelti, con votazione separata, l'uno fra i Medici di Reggimento e l'altro fra i medici.di Battaglione. i 0 La nQmioa dei medesimi rlrbbfl a,vere luogo per votazione seueta l'd a semplice maggioranza di voti in quella delle Confo~<·uz11 in 1·ui il Personale Sanitario sia presente in nutoero non minore cli ,lae. quinti. .,3° Occ,)rreudo parità di v.oti nel primo squitlinio, quest!avrà luogo una seconda volta, ma solo Ira quei Medici l\lilitari che ottt>nuero l'indicata parità di voti. 40 Nel caso che anche dopo siffalla seconda votazioòe vi sia parità .di voti, sarà prescelt9 a Segretario fra i d ae quello che avrà ma~gior anzianità di grado. 4• ti Segretari, tranne i casi di cambio di destinazione o di longhissima·malallia, dureranno io éàrica per un anno. • 6•·1 medesimi 'd opo trascorso un a uoo d'ufflcio.potran essere fielelli sempre ch'eglino yi consentano.
/ fo .Fuori _di siffatto caso nes~a.a o fr,a i l\fedici Militari potrà,e-
simersi dall'acceltazione dell'ufficio di Segretariq, ,
·.
· 8° Previa pr.oposta del .Presidente', sarà tuttavia io fa~oltà ·del-
1' Adunanza di dispensare 'da tale carica quello fra i Hetlici Mili. tari che i11 ·pub1Jlica Seduta adòuéesse ragioni tali che quella ri tenesse suffici'entemeote valide ptr I/esenzione. 9° Concessa la dispensa ad un Segre·tario IA'dunauza procederà subito ad una nuova elezione. t0ò Nei casi di malattia o ll'àsseoza per motivo. di servizio o di congedo d'uno Ira li Segretarii, il Presidente potrà chiamare provvisoriamente un altro Medico Militare a farne le veci, av-vertendo però che il Segretario provvisorio abbia lo stesso.grado del tilola~é. Ultimala la lettura di siffatte norme, il Presidente invita l' Adunanza ad addivenire alla noiliina d'un Segretariò tra i Medici di Rcg~imeoto , il quale·fu eletto a g_rande maggioranza di voti nella per.sona del dottore Elia. !.'Adunanza è quiod;intratleouta dal dottore Pizzorno con la lellura della S\_la lllemoria su la diplopia uniocolare e binocu. fore. li Presidente, encomiato l'autore di cotesta Memoria, dicbiara·sciolta l'Adunanza. GENOVA. Letto ed app·rovato il Processo Ve rbale della precedente tornala il Presidente.dà incarico al Segretario di leggere ui;ia Lettera Circolare• segnata o" 93!14, l'og2ettodella quale era su la tenuta del Corpo Sanitari() Militare. Ultimata sitraUa lett,u ra lo stesso !?residente prende imme_diata la parola e discorre lungamente su Il servizio in 2eoerale delio Spedale e su i doveri ch'incombon ai. Med'ici Ca,pi-Sezione ed a quelli di Battaglione, tanto del modo più conveniente e più vantaggios'o del compieru le vis1\o presso ciaschedun ammalato, come di quello di far il ser· vizio di Guardia, così ne lcorso della giornata, com'all'ar.rivo <lei quo1 i ammalati, insi_steodo specialmente perchè i Medici di Guardia p.rov vedessero con vgni cura a porgere quei sussidi esfemporanei che f9~sero per avventura reclamali per qualche urgenza, e perchè di questo op.erà'to e del motivo che gli avea indotli tenessero esatta annota_zione in uno speciale registro a fine di rendere di tuttò cunsapevole il Medie.o cura nte alla prima visita 9e1 ri~pettivi ammalati. Questi saggi e provvidi consigli furo~o dal Presidente proferiti con .taòta benevolenza eh!) dall'Ada· oanza s'ebbero per avvisi di un buon Collega piuttosto che quali ordini d'un CapÒ- se.vero. Coucessa quindi la parola al dottore Mazzi il quale continua n'ella lettura del suo esaroe critico, scioglie l'Adunanza. ALESSANDRIA. La seduta è aperta alle ore 11 con la lettura o l'approvaziooé' <lei processo verbalè della 'l'ornata antecedente ed alla presenza del signor · oirellore in 2o Noliile Gaibert che volle onorare l'ape1·Lura della pres.ente Conferenza. li Presid,rnle dopo aver esternata l:1 sua soddisfazione per lo zelo ed attività con cui ciascheduno dei si~nori !\ledici attende al proprio servizìo, si fa a .-fiscorrére de1l'utilità ·s omma delle Conferenze · Scienlifìpbe e manifesta la speranza ,<li vedere i nuovi Membri prendere parte attiva alle discuss.ioui ed offrire ampia ed utile materia ai processi verbali da spedirsi -al Consiglio Superiore ~lilitare di Sanità , raccoma_ndaod'ì'u ispeciàle modo i casi pratici che sar:inno p·e r presentarsi nelle Cliniche dello Spedale. Dà quindi lettura tl'una Circolare del Consiglio Superiore Militare di' Saqilà, in data 1° ,nov.embre, no:9307, la quale impone l'obbligo a ciascbeduo Medico Militare· del compiuto l)r,iforme. Assegna •perciò un giorno ·alla prl'sentazionc di tolto il Corpo Sanitario per sostenere la' rivista comandai.a da quella Circolare. Si fa quindi a comunicare ai Mernliri adunali il tenorll d'una lettera dell'Ill.mo·Sigpor Presidente del Consiglio, in data dei 19 di ottobre, o0 9Sl93 la quale sommiuislra le uorme delìoili_ve, e da lui apposilaineote ptovo.:a_ta, intorno al modo d'elezione ed alla durata in caricà dei Segretarii.dellè Co'ofere-11;;; (1). Dopo siffatta lettura si prncede ;illa nomina dei due Sogretarii erimangon eletti il Medico ' di Reggimento Doti. Peloso_ed il Medico di Battaglione Doli. Prato , i quali esternao ali' Assemblea coD senlite ,espressioni la pieJla loro ·soddisfazione,per l'onorifico ,,ttestalo ricevuto dai s_uoi Colleghi , assicurando dal canto
(I) Veg. in quesio inedesimò N° le Conferen1.e di Torino.
Hì5 ::::.. loro avrebbero fallo di lutto per rendersi meritevoli rli sitTàlta .~ onori6ca attestazione. NOVARA, Letto ed approvalo il processo verbale del\a Sednta antecedeote, il Doti. Dupoot fa èéììoo del risnltamento dèlle autopsie praticate nél Soldato Francesco Jacqaet del primo Reggimento di Fa'nteria morto d'enliritide acnta trascorsa ai suoi esiti già dai primi giorni della sua enlrata fo questo Spedale llliJitare e nel Soldato Andrea Vaglino del 1° Reggimento di Fant~ria morto per idrotorace ed ascite consecutive à polmonite cronica. 10 Soldato Jacqoet. Abito esterno del corpo. Imm~grimento
sommo. Ca1>ità del cranio. Cervello , ceryellello, pròtnberanza annuÌare ed Ùoro involucri, sani. . Cavità del petto. Lobi Inferiori dei polmoni ing<Jrgali di sangue neila loro parte posteriore cteclive: mucosa tracheale e bronchiale coperta di mucosità spumose: cuore e pericardio in istalo naturale. • Addomine. Le p<1,reti addopiinali sono dure, sonore alla percussione, mol to distese da gas e livide nella regioni, ipogastrica; le medesime aperte ·lasci11h<J sfog~ire co n ru~ore mollo gas fetente: il fe~alo e la milza sono sani. La 1bemliraoa mucosa del venlr,ieolo contiene poca bile·commisla con muco e sorgono·qua e là alcune chiàzze rosso-oscure verso iI suo. fon(lo cieco: ·ques.ta.viscera non che gl'inteslini sqno così distesi da gas dà spinger il diaframm,fsi n all'altéiza della quarla costola. Le aaze intestinali sono eoper'te da false membr,a nele quali si fanno poi più fitte, cellulari e già organizzale nella fossa iliaci) destra dovo esse cooneUon alcune c'ircom.olozioni ·d egl'iotestioi tenui con .il pe~itoueo corrispondente e formano in questa fossa un tumore piuttosto volomiuoso di cui la spaccatura dà u;;cita a materie fecali mescolate con pus lasciando scorger alcune piccole perfora1z iooi dell'ultimo tratto delPi ntestioo che stàbiliscon un libero passaggio dall'inlestioo ai tumore. Un'iniezione vivis·sirila s'!ls.t eode a. guisa di raggi da questo ruoto dd la membrana pe· ritoneale al rimanente della sua snpe1·ficic. - 2" Soldato Vaglino. Abito esterno dtl corpo. Iofiiltrazione sierosa generale dèl tessuto céllu!aré sollo-cutaneo, _p rincipalmente verso l'addomioc e nelle estremità inferiori. Cavit?i dtl cranio. Leggiera infiltrazione sierosa sollo-aracnoidea: una qpantità di siero maggiore della oatoralo riempie i ventricoli laterali. Cavità del petto. La membrana mucosa del.la trachea_ e dei bronchi è punte~giata in rosso ed è coperta di niu~osilà sierose abbòodan1'i: rì lato sinistro del petto è disteso da abbonf-lante raccolta di siero che ne r-iempie tutta la cavità e respinge sul lato' della colonna ~ertebrale il polmone sinistro il qa'ale, d isseminato da tùberco/i miliari crudi è ripollq al volume del pugno. Il pericardio copçr lo f Slernamente da spessi ~!rari m·e mbrauiformi I contiene pare nella saà cavitii un'abbondante' effusione sierosa. Il cuore, come macerato oel l'quiJo che l'alloroia, s'offre floscio e racchihde poco sangue sdolto. Alcune briglie cellulari uniscono la pleura viscera!e alla parietale del polmone destro il quale è crè· pitante nella parte anteriore dei suoi lobi ed inzuppalo di sangue Della sua parte poslel'ÌOI'<'. Addomine. La c~vità adrl9mioale cont \enc circa quattro litri di siero lorbido io cui ouotaoo v,irii fiacchi albuminosi. Una fniezione assai viva· serpeggia su gl'intestit1i i qu,lli preséntano di trailo in lrallo al cune chiazze rosso-livide. Le alite visèere sono nello ,stato òaturale. Il Pres/deolé con quel criterio clinico cb:e lo distingue I fa qoiodL riflettere la frequen.ta e la foci,lilà ç9n cui le t)emmasie ancb) .n ,appareoia leggiere degli organi del. pelto e dell'addo mine si termin àoo in effusior)ì sierose ovvèro·q'uaoto freqoentemeote;lllle ,dett!). io_!ìammazioni succellono spandimenli sierosi. Ma come questo punto <li pàtol<•gia richiede per la siia in1portaoza pratica seria riflessione, esso si riserba 1rallare qaest'ar-' g<>meolo in Ull apposi lo Scrilto nellè s11ccessive Sedute, nei•qnale imprend<'rà ·a ~j,;nostrare_c~m'egli ~b!>ia oss~r;yalo ,'io l,'ìo,vara i freqaenli esìti della flogosi in versamenti sierosi. Nulla essendovi di particolare nell',mdamenlo del servizio sia dello Spedale;,sia <lei Presidio; si. chiUltc la Sedata.
, PA.RTE SECONDA Hl-VISTA. DEI G I ORN.tl.LI (~unto del .Doti.
l'rfOTTlNI ) ,
Diagnosi e cura dei calcoli orinarii con il solo tatto e co·n il tatto com~i11ato con l'azione degli strome11ti. li Dott. Dé11iamel lesse ali' Aeca<lemia delle Scienze di -Parigi nella Seduta dei 13 di giugno p. p, l'estrallo _d'un Lavoro inlito• lato èom-e sopra da cui ricaviamo le seguenti cose. La diagnosi dei calcoli orinar1i per mezzo del tatto s'ottiène in quattro modi cioè, fatti scorrer uno o due diti uel retto, o radendo con i medesimi la parte posteriore dJll'urctra ed il bass·o fonti o della vescica, o sollevando q'uesl'ullimo alterna1i vamente con i due diti ed imprimendo con ·questi uri 'brusco movimento dal basso in allo allo stesso basso fondo della vescica o, mentre la mano destra sta appoggiala all'epigastrio , spingen_d'in allo il basso fondo della vescica ed opponendo così l'azione di una mano a quella dell'altra, Talora basta la semplice introduzione dei diti ~el retto, eseguila in modo chT medesimi radan il basso fondo dell.a vescica per riconoscere l' esistenza del calcolo. i S~ ciò non hasla, allora eon la faccia dorsale dei diti si ' _deprime il retlo sino contro l'osso sacro, lenend' il polpastrello dei medesimi disposto in guisa da ricever , al di là della :prostata , il basso fondo della vescica. Li due diti ~osi disposti si dehbon or allontanar e"d ora ravvir.inare lra di loro innalzando cosi alternativamente con l'un o con l'altro lo. stesso basso fondo del la vescica. Per questo modo se ha-vvi in vescica un calcolo libero lo si s,enle sfuggir al di sopra del dito sollevatore per a.ndar a cadere più in basso su l'a\lro dito . Se vi sono molti cak9li liberi si percepirà il senso 'di fregamento dell'uno coi,lro l'altro, Se vi sàrà un calcòlo solo, nia grosso , i due diti l'abbraccieranno e ~arà così permes50· di misurarne la dimensione-. Con il terzo modo s'effettua quasi lo stesso movimento di ballot.ta.::-ione che si pratica per il fe10 nell'utero materno. Bisogna però, in que::;to terio moùo d'esplorazione , avere l'avverteuza che la vescica sia ripiéna d'orina od'altro liquido 'ìni ella lo, li quarto mezzo tende a scoprir il calcolo che sta fisso nell'unione della rarle superiore con l'inforiore della vescica. A confermare poi maggiormente la diagnosi d~i cal.coli orinari, oltenull r.on il solo latlo , giova mirabilm f nte l'associarvi \'esplorazione simultanea con la sonda uretr_ale. La cura dei calcoli proposta <~d applicala. dall'Autore ·cupsisle. nel lon; schiacciamento con il mezzo della pressione esercitala (lai <li ti e combinata con.quella della sonda, _011d'il nome di litotlibin dall'Autore da!o a., questa pratica cnra(iva la quale si fò11da su che vi sono calcoli friabili al punl,o da "Schiacriarsi soil'o la minima pressione; che l'a. 1 " ·1 z1c.ine ddle acque alca\inc sul muco chi:, co.slituisce i\ c,emento comune degli <·lenfonti dei calcoli proqucJ la disgregaziOU(\ delle sostanze che li compongono e li ' rende friah\li; che finaltnènté il fondB della ·vescie~·. s_exie 'ordinaria dei ca:koli liberì è cte:gl'incasionati, è accessibil ·ai ditì)introdòtli nel retto. · .1 l
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166 sto rimedio non produce nè insonn.ia , nè alcun inconveIl prote$SO ope ralivo s'esegnisce nel seguente modo : niente nel sistema n~rvoso e 11elle vie digestive. 1'infermo vi ene collocalo nella silGazione medesima che per la lilolomi,1. e lii vescica <ltthb'essere distesa eia orina' Uso delle fumir1azio11i eteree contrn alc1me forme di para- · o da on liquido iniettato onde faci lilar i movimenti della cusia e contro l'otalgia. Son".i due varietà di paracusia che sonda : l'apparccthio slrume11lale si compone d'u11 catesenza produr un vero dolore, indoco110 molestie tali che te re curvo , ugualrnPnle largo sin all'estremità vescicale o alla lunga si ren.4on insopportabili : sono desse il tintinnio d'una sonùa a curva ordinaria, scanalala nella sua coned i~ ronzio d'orecchio e comprendono tutti gli strani ruvessi tà. mori percepiti dagli infermi e non dipe11denti da alcuna L'Operatore, collocato fra le·cosce dell'infer mo, intro.vibrazio1Je nel m.oudo esterno; tali sono i rumori di fischio <lucc ne l retto l'indice ed il ml'dio della mano sinistra , di minuta pioggia, di campanr, di niormorii ·ind efinibili ' spingencloli fin sollo il fondo della vescica , mentre tiene .Queste svariale sensazioni acustiche anormali sorto suferma la sonda con hr mano d~slrn; il mt>desimo combina scitale ora dall'infiammazione dell'organo dell'uditò ora poi 11 movime11\o delle due mani p.er modo cbe posto il c;Lranieri o da lesioni organiche, ecc., maso~entE da corpi calcolo tra la sonda ed i due diti più o me.no divaricali fra anche dalla snmplice nevralgia dell'orecchio cioè dall'odi loro sPco ndo'il volume. del cal colo , preme la sonda metalgia, ed in que st'ultimo caso li mentovali stati morbosi rlesima sul calco lo , se,·vt•nd'i diti di ponto d'appoggio. Un sono s?ven~e molto tenaci ed ostinati , si fanno talora più Assislenln inielta per la s~n<ln la quantità ùi liquido cremole~t1 ·ed 111ducon un eretismo alternato con gpossamenlo dula 1wc<>ssaria dall'Operatore nei casì in cui In vescica che rende assai triste la vi1a degi'ìn forrni '. non ne contenesse a sufficienza. N~lla c.ura. dj' siffalla malattia sono sempre inefficaci i Se il calcolo è friabile al primo grado, la minima presvesc1cat~rii , i moll il.iyi , i narcotici e gli antipasrnodici . P er sio11e hastrrà per ridurlo in framm enti , massimamente lo. eh.~ giova fare cenno d' un m_etodo di cura di faci l ap.:. rinnov:1 11dola in diversi sensi so i diversi suoi pezzi nei phc~1,1oue dovuto al Do!l. Del,oux , Medico Capo della quali viené successivamenlé ridotto. Una sola seduta ha.sta Marina a Cherbourg. e l'infermo non ne prova alcun malanno. In una holti gliell a che si chiude a smeriglio , con collo Se il calcolo non è abbast,111za fr iabile, 110n si debbe ada~La bile n~lla sua l'Stremità alle dimensioni della conca 1 spingere la pressione al grado <la contendere la mucosa dell uc,,to , s1 versano 3 o 4. gramme d.'etere solforico e lo del la vescica , ma in vece si debbe dart>: principio all'uso si yresenta all'ap.ertura del condotto uditivo esterno , indell.e acque alcaline naturali od artificiali. clma'.1do 11 _capo m s11Ialta guisa che la bolligliclta sia tenuta in p0s1zione verticale. Si prolunga la fumi oazione Contr'i calcoli duri le sedute debhon essere rinnovale ad i11~ervalli onde staccare cos·1 gl i strali superficiali am- , per .qual~ro ù cinque min uti , doran te i quali l'eler: si volatiliz~a Hl grande: parte per l'influenza del calore dell'omo lliti e promover a piil riprl'SC l'espulsione dei fram r.ecch10 _e della mano che abbraccia la bottiglia. Si rin nova menti calcolosi staccati . P er siffatta guisa le ;\eque alcaìioe 1operazione molle volle nella giornata cioè la1rle volle -e la li totlibi<t si presten un mutuo soccorso. quaule lo rich ieggono la persistenza e la f'r l' quenza dei ( Gaz. e/es Hòpit<iux, 2·\ giugno ~ 803) suom morbosi. Quesla cura riusci molte volle all'Autore, ed è quindi Effetti s1il1tlari del tn nnato d{ cflinb11a 1ie'i s·«dori dei tisici. r~ccoma~1dahile sempre , perchè sin ad ora dall'impresI suduri nollurni dei tisici costituisco n un sin tomo assai ~1one dei vapori d'etere su le pareli de! condotto uditivo grave, perchè 01ol to debilitanti. Molli fo ron i rimedii proil medf'simo non e?he mai a notar il più leggiero dolore , posti per m,,derarli e sospenderli , ma la maggiore parte nemmeno 11elle 0L1!1 ac ute ìn cui si volle da esso lui ten. dei medesimi è inefficace e taluno anche dannoso . Però il Larne l'applicazione, e non ne fu mai malamenti>. influensolfalo di chinina, per la sua µropri elà antispasmodica ed zalo il cervcllé>. (Bullet. de 1'hérap., giugno i 853.) 11 tannino per la proprietà di dar ai fluidi maggior elaslicilà <~ maggiore vigoria ai solidi contro la tendenza alle lh ,un recente c~so (l'otalgia con sensazione di minuta e pe,rdile sierose , si ri('onobbero più efficaci . , ~o ntinuata pioggi,1 da cui era travaglialo uno de'nostri amici Dallioox :1e paragonò l'dfetto e riconohbe una tale quale 01 Cuneo , probahi !mente cagionala da influenze atmosresuperiorità al tannino sul solfalo cli chini11a, perchè in ric~e : preq~rivemmo co 11_ esito vantaggioso l'uso lo_pico questa malallia vi' ha eh'me11to bene distinto d, periodici dell olio d1 gmsqu1am o umlo al cloroformio , versati a po?hc gocce per volla nel condotto uditivo. 11 primo effetto smo a cui sodd isfa meglio il tannino. istantaneo era. la cessazione dell.1 sensaz·ione a11omala: ma li Doli . Barrl!swill c:be fu il primo ad introdur il tannalo 11011 tardava a ricomparire per sospendersi di l'otalgia di chini11a 11ella Terapeutica, riflettendo che qursto ri menuovo con una nuova applicazio ne drl rimedio. L'infermo aio conten eva in sè gli elementi alti a vincere le due consi sbaraZ1.ò d'ogni suo incomodo auricolare per ultimo dizioni morbose (periodici Là e profluvio dei suciori), giucon rinnovali vapori di deco1Lo bqll,rnte ri i malva. dicò doverlo preferir agi i altri preparali cbi noidei e ne otDoli. MoTTnu. leune in falli buoni risultame11li che pubblicò nell' Union Médicale. ' --·--···--·----~ ~~= = ·.. ____ . ____,.__ Il l) ire·· ore l)o .r. ù 1v. AREL LA Med. Div, L'ins.ipidi tà del rimedio 11e rende facil e l'amministrazione. Dellioux lo dà da 50 centigrammi ad 1 gramma in TI Vice· Direttore responsabile Doti. ?IIANT'lll.~1 M. di n. tre pacchetti che l'infermo prende al dopo pranzo in modo <'he siano consumate tre o· quallr'~re avanti il sonno. QoeTor iuo ; 8&3.. l'dnr.a, Tip. Su!,,1,lpi (d!. ~ia Allfori 'h. ......
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N. 23. ( ai 2 di gennaio 185~ ) _______;_.....---~ _______________________
ANNO Hl.
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GIORNALE DI IIEDICINA HHJTARI~ DEI-' ·coRPO SANITAB.IO DEIJl ARJittf A SARDA_,
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L' assooilfzione nor'. si riceve eh(} ~;r. nn u1;1!0 e co1r.inci~ ,:ol '." _d'ù[!OS'.o . Si p1~hbfic: ne! Lu~e,lì di da~~hcdu_n~-~elli.~1am'.. I l pw1.,zo <1:ass()c1aziuoe ln Ton no e cli L. 1o. lo Provrnclil en all E,tei o, !raneo d1 f)QSl,1 L. l l. St p<1g~ pe_1 s emes l11 an!1c1 (la l1 . · " I
So~1,u 1uu. - t 0 D,Ht. BOTTIJSO : Sa le fohbri pe, rni ciose. 20 Don. MoTTINl : su· la visione. - 3°i Ilel;11,ione delle Confe-
rerm, Sciontifirtl!!. - 4" Bo;Jct\ ino uflìcialr.
- - ---4..l. -------- --- ________, --·····-----'-·--'•
PARTE PlUM! ' Su
1.1'. ,nriB1u l'El\N1c1osE
(I ).
(Cenni del D:1l t. G IUSANTO BOTTìNO Mer½. di B,1ll. J i t·• classe, ic,ili in 1Jna ·c onferenza dcl!o Spcdale d i Ca~lia ri ne l meso di olt.obre V p.}.
li Lipo che seguitao o le l'chbri intermillcnli è vi\fio, pcrchè questt> ora pos~o11 e:;$ere qoolidia ne, ora terzane r possono m,lnifeslarsi c«n tulle le \'arielà secondarie pC'r complicazione (' (·nnft.lsione dei lipi d' onde la doppia quotidiana, la doppia lerzana . la doppia quartana, ecc. So i_n generr il tipo Jc• lle febbri non si ravvisa da Piretologi come cagione di p• roir.ie. ciò non.di meno 1100 è seuz'imporlanza il conostt•rli prr la prntica , lanlò dal punl? ù i vista diagnostico, qua nto da quello del pronostic·o e dd lt' rapeulico. E ~r.bb,rn io ge11 rrale le fc hbri intermittenti si prn lun_ ghino , lasciale a sè , laul,1 urnno, quanto più freqaenti soo o gli accessi , ondechè lt1 quarlane,duranò di più che h terz~ne t\ quf!Slc più che le quntidianc e quest'ullime più che le quotidiane doppie, ciò 110n pertan to richiedon una cura sollecita ed adalt.ala. , quando come nelle quotidiane doppi e l'acecsso si rin n9vn 11e·1 me(lesimo giorno e lascia poco tempo -all'amminislra.zione de! riµied.io , e questa solleciludioe· debb'essere lanl<Ì- mag-giore qu 1ndo gli accessi , subentrano gli uni agli altri o -non lasci un una vera intermillenv.a come nelle febb ri subconliuue ù'd Torli, non da coufonçlersi ques~e con la subenlranli in cni ·i parossismi insorgono prima ch'i precedenli scompaiano, r.aral\eri:zzali prrò prr lo più dai tre s'l.adii . sebbene brel'i, e la maggiore rleholezza che. present.ano gli ammalati non dipende da mili ~nit~ del morbo, ma dalla rinneinziou e frequ rnle <lei parossismi . · Di ques.ta seecie Torli ne fece u11a specie di pmiicfosa carallerizzala eia sinlomi speciali coo1 ~: calore mordace nel temp.o de\l'iutermi ssione; perturbamr•nlo del r.olso ; siccità ( I)
Cuntiuuazioue. Ved . n• 22 del Giorsrnle.
.della lingua ; sele . ecc. Qualunque poi sia iI tipo della rebhre, terzanb, quarta no o quotidiano, può la med::sima consociarsi Lalvolla ad un'infiamnrn1;ione ulcerosa delle fauci e n1oleslare l'ammalalo impedendogli la deglutizione e producendo l'iropal)iame!~-to biancastro della bast~ della · lingmt e rlel!'inlerna pc.1-rle dell a gola; il quale ~intorno può essere cri tico se s.uccede verso il fine della malallia o pieno di perico lo se nel corso del la slessa, tanto pii se si congiun ~e a polso piccolo, a voce rauca, a singhio.zzo e ad al l;i fenom~ui di tale folta, tranne che srauo secondarìi all'infiammazione leggierissima <l.i queste parli ·, nel quale caso rientra nel novero cli quelle enum\') r.ile in sul principio di questo Lavoro the sono èaratterizz,lte .dalla lesione primitiva e~ser.ondaria d'u;n qualche organo o viscera . Sembrami avere dimostrato pìù Sl1pra che no11 solo tutte :e febbr i, a cui si dil il titolo di p:;rniciose , ma eziandio le sempl'1ci e benigne abbandonat(\ ti loro medesimo hanno la ten<len1.a. ad indurre !esi(,ni secondarie no!le vise,· r,· di cJualcbe apparato e<h ndi a f,Hsi conli11ue no11 per sè , ma io dipendem.a della le.sione eccitala. No11 sarebbe per caso da aggiungersi a '!uellc la conliuua del '.l'orli? Pare elle la mia opinione non mollo si dis;:osli d,ì qurlla del Profes~ore Cav. Sacchero il quale µarla ndo di questa :-p1•cie di feb bre, chi amala continua rPmi lle nte da allri A.ulori ,.s'esprime co1,i : (< Avend'io nello studia.re qu";;\a forma m(lrb{,sa ~ considerala.la febbre del li po peri ùdico i>eparat.am,•nte e< dalla riazionc per lo p.iù continua , se male ' non vrggù ,, son i1; dritto di trarne i seguenti corolla rii : ,1° luttavolla (e dall'ésame delle cagioni havvi luogo a sospettare di feb(< \.Jre periodica, se in vece degli accessi (!;li uni dagli ,altri e, disli11Li e separali v'osservo la. con linuita di ria1,.ione feb,1 !mie, argomenlq esservi q.uaìche località. capace 1li manIl tt.' nere quesl'uhiina; 2° mi confermo in quest'indu,, zione· se li sintomi della località sono permanenti ollre <e a\ parossismo; 3° finalmenle porto' gi1.1ùizio di periodi« c~à se, combaltula con ì mezzi opportuni la localilà, <<· scorgo farsi più dislinli gii accessi , più se nsibile il frccldo, (< pin regolar il sudo re e pit1 distinti gl'inlervalli di r c<c missione. e se le orine depongono sedimento simil alla " poh-.crc di mattoni; Syde11ham e Wansvietlen pare ai< Vt'ssero pure una non dissimil opiriion{;. ,i E siccom'il Medico dovrebbe attenersi non rigore ai nud i falli palolObici ed alla schiella osservazione piulloslo che alle idee ontologiche d'una tlollri na speculativa e sovente fantastica, così è ch'io non inlendo più oltre propugnare quesla mia opinione , lasciando che nuovi falli addimoslrino come realmente sia la cosa. Li sintomi più coslanti ch'i n Sf·guito all'azione <lelete-
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ria dei roià':lmi sogli'ono manifeslarsi sono levertigirir, la ceper qualcne tempo; tratte dalla stctjione dell'a11no, dalla. falalgia, i-ribrezzi, i tremoli, la stanchezza universale prin. condizione atmosferica e dalla sua temperatura, percbè i cipalmente sentila alle estremità inferiori, li dolori ~i reni , Yé!.po.ri aquot\i !J)iasmàtici sollevali dal calore diurno nel- · la debolezza ch'invadè tulla l'economia per modo che ram.1:aria, all'arrivare della nolle.per !'.abbassamento dell'atmomalato può arpena reggersi in piedi: a qnesti tengono dietro· s.ferica lempe.ratnra cadendo su i corpi lerrestçi per legge oltr'al (\iminuito calore dell'ambito del corpo, il lremilo fisica in forma. di rugiadà:_vengon ad irupression~re quelli co1Ì,ulsivo delle mascelle ;. ra' respiré).zione laboriosa; l'ancbe s'espongon alla lor azione, ianto più se male vi st d1fsietà; i polsi ristrett.i, conce.nlrati, irregolari ~-preci pilati~ ~l fuser o reslaron affatto ·scoperti. Può ancor il Me.dico lrarre la 1>allidezz:i e l'impaniamento biancastro o giallastro della induzione dalla costituzioue mo-l'bosa dominante e dall1r calingu·a ; la sete alcune volle ardeutissima; l; nausee; i vo- . gioni accicl~n(ali, perchè sembra cosa ammessa da pres,so mili biliosi;· le orine scarse_e colorate; alcune volle i do- J che tu.Lt'i Pirelologi poter i miasmi dilatarsi per mezzo dei lori ricorrenti ali' epigastrio, al fegato, alla rnilz.a; i quali ~ venli ad una distànza Cale da esèrcitar il loro morbifico insintomi tutli prendono quasi sempre un aumento i1)stanlaflusso su inti·erc popol azioni situale.in luoghi salubri, ma neo. gagliardo e tale da prendere. sempre o l'una o l'altra nel la direzioae ch'i ,enti percorse~o producen(lo qllella delle vari~ forme superiormeule delineale,' del.le quali tracostituzione mor,bosa che favorisce l'evoluzione- ed il prela'sci'o di descriver i knomeòi particolari percbè avend'a dòminio delle fehbri perniciose le quali tanto più facilminte parlar a Colleghi distinti quali voi .siete·, cmlerei di por- j si svolgera11no in quelli che commeLlono ·disorç.ini dietetici tare vasi a Samo. A qne~li caralleri più o meno prolungali o d'altra qualsiasi specie. Ai si ff~lli mezzi diaguoslici al. secondo la varia specie, tengono dietro quelli.del secondo cuni Sfigmigi ag;ìun_gono la co11dizi()11e del polso rappresenstadio cioè un calore che va di man in mano crescendo tala da un senso d'oscillazione del polso quasi a guisa di da dominare tulla la fenomeno logia è da regnare solo pendulo, percepito dal Medico fra il dilo indice ed il medio. accrescendosi ed espandendosi su tullo il çorpo; <limi'- 1 La prognosi delle febbri periodiche si deduce dalla nanuisce l'ansietà; la: respira1,ione si fa più,libera e più forte, l tura delle cause, 'dalla loro durala ed intensità e dalle com~gualmente ch'il polso il quale anche s'espande e si fa fre- j' plicazioni ch'alle medesime posson and-ar ui,itc. quali ad quente. la facci.a si fa rossa, dolente il capo. ecc. J ~sempio la saburra gaslrica in seguilo a dissisli dieletici , l'eccessiva debolezza, specialmente i1ei poveri . per man La sete s'estingue' nel 3° sl~dio ; il polso s.i fa più mocanza del neces!ario della vita o per perdite.d'ur11ori, per deralo: la pelle s'ioumiclisce a poco a· poco coprendosi di abusi di venere , per lo stato di convalescenza in seguilo a un sudore più o men abbondante; l'ori11a si mostra rossa malattia pregressa; perchè il maggior o minore pericolo e forma un depositù abbon<lanle ros?o-giallaslro. A questo -stadio Sllccede l'apiressia, o compiuta od incompiuta, , 1 d.elle febbri slesse deriva dal g'raùo della .malallia compli,ovvero jl m·e,desìmo continua pre11deod'incrernent? come , cante e dalla nobiltà della viscera all'ella. Nella pluralità delle febbri perniciose il pericolo della nella febbre diaforetica. Se li sintomi progredissero sem- .1 pre con lauta reg,olarilà, certo che la diagnosi sarebbe fa- l vita dell'infermo per il huo della violeuza degli àcèessi essendo gravi~simo , .non si può, se uon in qualche caso cile, ma nella pluralità dei casi il sintomo che dà aHa-febbre particolare, consentir~ con Borsìeri : <t AdverLar in primis il carattere di j)erniciosa ' _suole manifestarsi nel ·I stadio « animuni ad ca,usas remolas et manifesl,\s, quae occasiocome oell'algida, o nel 2° come nella delirante, nell'emor« nem febri dederunt modificando prima ·e togliendo ragica, nella pleiiritica, ecc,. ovverQ nel 3° com e nella diaquelle varie éomplicazioni che -a queste. febbri faci lmeule foretica, ·ed allora, tra.nne in quesl' ullim_o caso ,' la cosa· s'associano per dare mano poi al ·sovrano rimedio febbririesce diffir,ile priqcipalmenle.se il çarallere pernicioso infug.o , ma in vece la sola speranza .di salvamento sta nella comincia con il principio del primo sladio e domina lald~cisione del pronto ricòrso al metodo.di cura conveniente menle la scena .palologica da re"dere quasi gli altri sladii alla fèbbre stessa. · · pet nulla manifesti; ond'il. Medico p.tiò di leggìeri esser.e Siffatto metodo è cura_ t ivo o profilatico.11 curativo si di:.. · tralto in errùre pénsando d'avere a fare con una flemma- 1 vide in ·rl-irelfo od in ù~ dfrdto , e pa-rlcnc ì9 dal secondo dirò sia viscerale di cui la febbre sia ·siotòmatica come p. ' es. che fra i mezzi indiretli ì più usi lati cbe servon a 1:ombatla gastrite, l'emalemesi, la meningite, ecc., con che lo sbatere quelli acciden,li, cbe polrebb~ro coulrinpìcare l'uso del . gli o è qua~i ine,ilahile, 'Se non ·si èonseguilano gli altri melod.o dirello sono le s0Ltrazio11i sanguigne ed i purganti, stadii, e Sf non vi tiene di<!lro l'apiressia, unico segno con cui si può differenziare la febb~e essenziale dalla sintomaIl salasso che pratic;ilo come perturbatore alcune volte tica cioè il segno dell'esame coinparaL~vo- ilei parò~ismi. 1 sospende ii.corso deg!i accessi e quasi vince la fehhre, non· è lulLavia a ripulars\ metodo cur,ativo solo dcll jl slt'ss~. ma 'I n quest11 conlingenz9 che fortunatamente sobo le meno da riguardarsi, come dic·e G'risolle ·, utile nei ca5i di comfrequenti , siff.illo miglior:amerilo momentaneo serve a fare plicazion infiammatori.i quand'il periò,lo del cal,or è mollo ricon.oscere la realtà della cosa, e~sendo d'esso inconci lia! hi le con hi gravità della lMione cirganic.a che simula. intenso e prolungato con segn,i di viva cong~slione visce E nei casi dnbbii è sem-pre megli o pensar alla possibilità ' rale, sia durante. l'acc~sso come nel\'apiress,a. d·i trovarsi a fronte d'uoa perniciosa, perchè essend'in Siccome la gravi'tà o la pemicie' d~llP. fobbri di che trattiamo ~ ,. com' abbiamo vedulo, dipendente io massima, mollè varietà quesL'accesso il più sorenle morlald, il Me.dico corre rriinore peric(l\o nel ,~,reder ad una pcroiéiosa. parle da-li!! flogosi o dalle éongeslioni r.hl! vi si complicano , cosi io pure credo il salasso mc1ltò proficuo, 'ma credo pure n1entr'uno gravissimo ne correrebbe se diversa'menle la ch'il Clinico debba. usare dellQ 'stesso con molla circosperàgionasse. D'altronde può ancor il 1ì:iedèsìmo a questa rizione perchè iJelle febbri il numero dei medesimi dehh'esflessione aggillltger altee induzioni traile 'dal luogo dèl quale sere minore di q·uello che si' richiede in un'acuta iùliam\'infermo è indigeno o sul quale vi transitò o vi si soffermò .~i
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i77 - , odore. .Per amore di brevità dirò solo éome nello stadio del ma1.ione nata da cagiC\ni ordinarie e non da cagione spefreddo sia necessario melLer iu opera tuiti quei mezzi .ciale cem;e il miasma, ad espeller il quale sarebb'impoteote i che valgon a ritornar alla pelle il caiore nalilrale e come 1Ja natu~a con il 11uao.rè, se di troppo debilitala. nello stadi.o del caido i bagnolini freddi al capo · siano di Jl salasso noi1 ~ da pr-alicarsi nello stadio del freddo, I somt{!-O giovamen~o ; il che . peiò non mi ~uove ad asso:nel quale taluni non mancano di proporlo, ma,iil qµello del Ì al Giannini e ad altri. nel commendare l'ulili(à ilei ciarmi -calore n~ll'inlerqiillenza. Quando vi sia urgenza di recare i bagno fr~ddo generale durante lo st;i.dio del caldo, giacsollieto a qualche viscera oppressa da lroppa quantità di I credoche in siffalla pratica il peric9fo del danno sia chè ·sangue è meglio estrarl'o da un vaso grosso e vicino al.la parte ammahla. C~si nel\e Ferniciose comatosa, delir-ante, 1 maggiore del.l'u!ilità sperata. Lo specifico può e.ss~r amipinistratl) 1nteroa~enle o per apoplelica; eèc.. si p,~ò apuire la giugulare o l'arteria lem- !.· porale-; ma meglio che con i salassi s'olliene lo scopo con ! bocca, o per l'i.u.teslino relloi od esteri1amente ptr metodo le appliea1tioni di 'sanguisuglÌe ìn quelle parli c~e hanno , ~nderoiico. Il primo modo d'ammioistrazione è il pi-ò_ ordi_nario ed il Medico., colto il momento opportun9 , dovrà ,~si i'n maggiore rapporto anato~ico con quelli della parte ammalata . princ.ipalmeule quanoo le tor,ze dell'ammalato j- prescriver i sali chinoidei a quella maggiore dos.e che. a non siano da tanto da sopportar il salasso .generale. Lo i seconda della costituzione -dell'infermo, giu.die,herà necesste~so p11è dirsi delle-coppe.tte scarificalè le'qua\1 possono 1t saria acèiò produca effetti più-pronti' e più sicuri, nè dovrà temere qualèhe fenòmeno tos'sico, il qu:ile n'on ha mai tornare di non poco profitto, sia come mezzo per sottrarre serie consegueoz.e , ed in Ògui· case quéste non sono mai sa.ngue localmente, sia per dar una: scossa al sistema ner- j tali che poss~no regger al confronto con il pericolo che -Yoso; al quale secòndo scopo pter certo han il sopravvento , si deve scongiurare ; tanto .più che gli effèlli tossici diffii rirnlsivi , .com'i vescicaloril ed i senapismi, lé poleu\e cilm.ente si fanno sentire in coloro cbe.,sono tocchi da feb~ ,èon aceto , i pediluvii senapizzali, la pomata emetica e , bre intermittente perniciosa.in .ispeci~, nei quali casi sem _secondo Andrai, l'olio di crotonlilio. bra propriamente ~he vi' sia una tolleranza.parlicolare per I pm·ganti non si debbono prescrivere se non nel caso i ,chi noi dei , come nelie malattie ~enerce vi è pur il mer'1i complicanza bili'osa e qua,ndo vi sia slilichézza o costicurio e 'nelle malallie flogistjche per- le so\lrazioni sahguipazione assoluta di :venlre, sempre però ancora che non gne. domini la gastrenterite; a vincere quelle compli<lazioni Tant'è vero ch'il Dotl. Tornasi in ·una 'lettera inserta nemeglio giova11 i clisteri mollitivi. Quando si scorga e,v!gli A1wali U11iversali di Medicina clell'Omodei dice avere deote l'iudi~a.zfone dei, purg'anti , i blandi , gli oleosi ed i egli somministrato perfii10 · novanta grani in otto ò nove salini paiono pr.efertbili d'assai ai drastici. , ore , cioè trénla grani per ogni dose con l'inleryallo di Sebbene in genere gli emetici non siano da. amminicirca tre ore da una dose ·ali' ;lllra ' e dice avere r,·plicali strarsi ,·he nelle çontingepze in cu.i \'i sono "saburr~ gagli sprrimenli in soggetti di diversa costituzione , s,·~so e striche, non pertanto i~ sono d'.avviso che possano. tornare temperamento ed in climi dilforeuli e d'averne sempre avate molto utili, Sll propinati allora cb(i io stato dell'ammalato i~entiche risultanze anche sopril, pers,one sensibilissinfr. ne permette . l'uso al duplice séopo di· logli·ere quel poco · Essendo coniprov~la dai falli 1~ mani~ra pronta e po di stato saburrale che quasi sempre accompagna l'ingruenza delle perniciose e d'imprimer una ~lut<lre sc9ssa ' ; t1rnle d'operare del solfalo di chinina, questo sale , o mea tutta l'animai economia oppressa- dall'azione del mia- ' glio -ancor il soprasolfato di chinina, -~ pre'ferenza·di tulli gli aflri preparati chinoi~ei , deobe osarsi s·civllo in suffisma. E ·se,bbè_ne ella sia regola ·di n,on amministrar alcun ciente quantità d'acqoa. Alcuni raccomandano di dare in rimedio durant,e la piressia . ciò non di' meno . sicc.ome uu~· sola volta due grammi di solfalo di chiJ1ina ìn centol'andamt>nlo istesso dei sintomi indica che non si debbe trenta a cento quaranta grammi di àcqua disliÌlala.legperder il tempo neJl'asnet\ar il momento òpporl.uuo, io gièrmenle. acidulala come si 'è dello. Per me io credo eh.e lrO\'O a.mmè.sslbìle i11 mol~e r.ircostanze I la , pralica di cosilfaUa ,dose sia QU poco troppo forte data in una sola fiata loro i quali prescrivono cinque centigramma od un deond' e ' parrui più razionale l'amminisSrare . anche la sl~s,sa cagramma di tartaro stibialo in cinquanta gramini d'acqua quantità in Ire o quallro volle ed a P,iccoli intet,alli, orid'il e ne am~inistrano I~ q11~rla parte per volta fino a che abI non risenta lutt'ad uu punto l'azione d€1 medi,en~ricolo bian ollenuto il desiderato effetto clelle ' deiezioni alvine i ca·menlo , che iii taluni allor _opererebbe come sostanza o d'el vom,to , ond<' liberato il tubo 'digerente , questo sia ì i tossica -non ostaille la lolleraoza, e di necessità ne insorpiù atto a sentire gli eff,eÙi del rnedicamc.,rto ·d~llo speci· i vdmili per l'impulso e :sforzo sporitàneo della gerèbber i_ ftco. · ! di qùesta sostanza in ~tali casi nociva, e nalura a liberarsi Se io- diss·i ammissibile in i:i1olle circostanze l'ammini- : verrebbe reietto; d'oude· nulla-l'azione curali'va, e grave il. nislrazione dello emetico nelle febbri , inte~i _appunto fare pericolo di v. i olenle gas~ri'tè o· gaslralgie. Ed è, forse.' dietro conosc1ye non esser 'iò seguace nè di St'oll,, nè di .Tissot, I q.uesle OS$Crva1.io11i ,a che i chiarissimi .signori Speranza e e non· essere per' mt> un canone sanzionat<i ,che l'emelico , l B~era non ritengon affallo .innocua l'.amministrazione di sia da prop,inarsi sempre ed in. ogni febbriyitanle , vi' 'sia ì o non l'indica_zione od i) bisoguo, purchè se anche si con- ! una dose elevala di questo sale chinoideo. · Allora quando mi lsi presentasse il caso d'. una pernicede chl.l l'emetièo abbia alcuna ·volla troncato la febbre e ! ciosa convulsiva io darei ·la preferenza al valerianato di COadÌUVi _(a, facile CSCfCZione de) ~Udore I non pertanto chinina come q11ello che\ nel medesimo tempo che socdebh'il medesimo ~ss_er amministralo con prudenza onde corre alla malallia principele , sembra poter' altresì opeev,itare che o ne nasca una gastrite . o . que~ta di già rare più direttamente contro gli ·epifenomi,concomilanli. esiste, ne sia esacerbata. La cura durante l'accesso deb- Sebbene la bocca sia la ,ia più ordinaria d_ell'introdub'. esserc diYersa nei tre periodi di treddo, di caldp e cli su-
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In q1resli d si tqlll si' deobe dolori di_1St'd1rla~i. e'~' aìctipé v~lte 'una ~p.ecie di febbrf? dfe rinun~iar al prescriverlo P,er 'qn'est,a 'via ed un'altra . se as~nme ul1 ti ~o~intermitle11tll, couùntermiltenle' è'il mi>do 11e debbe cerc~fo prescrivcnddlo per Ili via ùer retto : ma cbn cu.(iia còina è s:on1'n~inì~ti;atà', contro léi quale febbre si dehb d\ ~ertire . che i' assorbimentb· ds:seu.<lo pfiÌ faciÌ e può l~~i.'fars! ihutiÌe' pt'Opfrrazio'ne i u'rt.a. dose anch'ele.più s9llecho oel~'lnt:es'tf.cio· gro~sbt1 che nello stomaco , si vc;1t:a;d'e-1ll:;p,ecificd, perchè'ès~endovì, Còtliè dice irò,USseau, deobon? pres,criyc~re· ~1i1Jori}'le d'osi eh{ si 'dann,o per ~!i1"11!>,itud,oe, finisc,; l'afuinalato 1>,{r essere inse1,1sibile alla stero, tli qu'elle elfo.si ùanrb pe'q ozione .' ,, • s,?a.·'azì~!l~, _-q_uapil~ p,~.r?, n?,ffÈ'.;sur?.òn!ngo·~;;~I viscerali All'ora. q·uaod'il i;ctttJ ,mt1le' s'adat\'as:,;e i ll'azioué dl qliéde~la milza: p, 1speè1e O'd alln maloi:1. O~t!'è clbl Medico, . slo rimedio, UOj)O Sélrà 1COrfgiung'e do C01Ì la d'e·cozione od ai teoer'1do,si dl qu&la p'rati,èa,, clov~à eu'rar~ le c6mplicainfusione truh'.allra ~9$1.'a!lztt calmante, , rfolì iì1, maggiore ,iio111 che s'as,soci~oò aìià 'febbre p'e~nié1 osa se noli fuquanti la ',dì oent~ .o c"<\ntqcin'quanta 'gr~r:h m) ('o Ilde la 'me6·ro~o priora vinte.iifclr1 frd.ono ,tesidu'e àlla sua scoropar:1a: ca1iiùa pres(.>r:rlà d'una grandé <'fu·anlità di ll9uido 11011 sia " ·e dovrà tc"lH,tr! (ti mf'.,O'liorarè'la é6sti'tuzihne J e'Jl'ammàlat.o , ' . ,' per se stfasa ia èa"u~-a de!l'intofterà1\zà) e r'innovarnè le quan<ld qMsta'. sla p'iù' f1 \1ié'n'ò ptofoi1aau1ente deteriorata ùosi i11' mollo età forn.d as~odJire la quanti Là y.olu~a, al che con lulti quei pres1dii ter'apèutici d!ie 'n~1nerosi :::on i~1 su~ si può sciH'disfar o èon il tlec(>llo di chihà-éhi'na· o· meglio potere e'd i·quali cosliluisto'n'O ·H/se'rie ~li 1qu~i mezzi iocon una soluzione di ~olfato. . direlli coo':cì, i s{èombaltono 'gfi ifrc1ae.oli L,ulti Chf ,non solo contrìndìc'aoo l'uso dèi chinoidei, µia·che lalpr o .ne 113° m9do dèll'aromini3lrazio1fe dello specificri èl'end(~rimpediséon o ne me,Ìo.mano 'raiionc. . . mico·, e ques~o si può oll.i:ner in yari·tl maniere ·cicè o Qui $i pr/trebb 'ancora sollèvare" la, ques(ione del q·uan<lo scio,gliendp in qualche rnens'.Lruo oppoi-lùno il, rimc·dio e . i I it . ., s1debba propinar() lo~pei,iCìco <l se ,si,~ ,scmprc da se~uirsi fre gand,o!le poi la ~.~Be firichè il ri,medìo sia in hu-0na parte il metodo çonfonoenle 'del quale ìl Dott. 'ì\cerbi di Milano assorbilo, o stemprand,'ur\a <Ì!)sc di solfalo' di china ed apsi serre ., pro:piài111d'il sé;le: hh iuoideo ~òco t,,mpo ,prima plica11<lol;i sotlo le ascelle. Aie.uni raccòmaodan anche i badell'i:1gruenza delraccessoi la quale pràlica vorrehb'elevar gni con decozione Hi china ,' i quati posson essèr o generali ·a metodo geuerale il· Mtd . D'ivis. Òòlt, ·Bes:0'1,zi il quale o pèr semicupio ,; ogni _qual volta la periotlica siti compli,suol ammi?istrare un bol'b ·tli ,cui il precipuo ingredieiite cat::i non so1o alla iaslrite' , mà alla col.ìle aricora, co1M è il sale chinoideo. P~r _oli!'. la risposta è facile, .perchè nella di-.; si>ntèr-iéa e nèl!a:<liarròicà. 1n si!Talli càsi gli Ahli,lrallandosi di febbri pérnicios~ ìn éui urge il' peri.colo, io chi adopera:varto g'ià"mollo saggi~meMe i largb'i cataplasmi 1 ravviso indifferente il tempo 'd~ll'ammlnislrazione dello sul ventre falli di cortè·ccià di china polvei'ir,zala con vino. specifico, purch.è si colga s;m,pt.~ il 'più pro1!tàtll'ente o.p.porNel!' a'ppl"icazione di que~t,i calapla-smi debll' aneilirsi tuno, ma credo p'erò 'che la Pratica, del' .Ooll. 'Acèrni non si èl:ie siano' molto larghi e ch'il vèdlrè sìa. 1ìrima. ben~ h~ne debba semprè seguire, )Yerchè·in siffatta Pralicà's'auo-ìu~gè la'valo co'n acqna e sapone e che <lebtJorr- essei: lasci.ali in ai sintomi èlella fébbrè què11' inùisp~nsa~ili dell'aziobnè del sito afméno per ollo !) dieci orb. rimedio 'senza che1 ,.pùciò si·à impedilo 1l'ac'c cs;~ stesso, · Siç~ome pçrò i'aiior;e cutanea ~ men·aLLiva quando la ond'è cnè credo 'èhe'con -n'ia~ggiòre ,1a1Ùaggio e c~n minore peli~ e' ri'vestitai deÌl'epider6ide, così è che Lamhert.pro1 pericòlo sì <le&bà aspeltar il te~po ~el!\nteqnit\enza della posé i,I l'l,lelo~o, a cui .diede ir su9 n,ome , second il quale, feòbré pe'r àlnminislrare l'o specificò, .,, ' • ar;plièato, qu,el numero di ve~cir.atorii che più si crede.9p1 ' • po1'tuod,:e 'a~erlàrie la v~sci~a. e straccjalane l'epider;u ide, CÌira P,'Ofilatica. QJ1esla ch'e l?llt) essere messa in, atlo si mc8icano èòspergenffi'l derma clenudato d'un decidagli ammalali civili', perchè sta in loro µ,çil~re ~fuggir j fogram!l}a di s;ilfifo ·di china per ciasd1cd~no e per ogni rni li d'infezione miasmatica undand'ad a·bilat 'in luool,i sa. 0 I mcdicazio,fo. In que,lo tnodp si &iunge a guarire 1~ perJubri, elevati e½entil11li, difficilmenlé può es5ere per quenici osa c'o,i quasi la' hlcdesiina ·éerlezza 'che per.le). ho~ca sto lato pralicalà dai Mi'lilari i quali 'Ildo han altro mezzo da e per\1 rcllo. H Dùll. Dg-lluz vedeudo nullo l~rnare.l'ef- • preser,a'rsi dall'a1,ioric dei medesimi,,pètchè cos'trctti e per fetlo tlèÙ'[li\Hnìn,istrazione lpterna del solfalo di'cbinina' ~ stato e per doven\ a viye1:e nei lu!)gh i dov:.i ri1eµesinii si vincer 'unà ,èefala:,gia ihtèrmitlen le, pensò· <li propinarlo svorgono, fu,orçhè quello ili non sroslarsi ma1 dalle r~gole frammisèhiandòlo con il tabacco n,elJa dose di ,;eltanladue d'uua' buo.)a igiene, ~ non cader 'in qµalsiasi e.rrore dielecentigrammi in venlìcinque gram,mi ai l!1bacco da cpns~lico o d'esercizio ecce3si1 0 o · dell'èsporsi all'aria ùmidomarsi in quattro o cinque giorni facendola. ffulare per il fiedd a eshod11 corpo in tr:aspirazi~ne e s'imiti ; le quali naso ; asseri.sce il medesimtèh'ìl sale éhinoideo•\ o mmihiCaU~e tutte p(!S,SOTIO COSlitu irsi in OCCUSÌOll e alJ'ern!u1.ione strato in questo ,mò.d_o ha sempre corrisposl,o a1L1speltadélle pernièiòse . ' '' tìva. Credei nou sia questa prali ca' .da l1lellére 1l11 dim è·ntiM;t: se qu,e'sta prbfilas$i, e d11 inoulcarsi anche a que,lli canil\ potendo fo~se tornare uon' rnuLJlè a v111,èer una, cef'aoh.e orni furòno éolpìli da febbre ~. ch'il furono da sem'p,Jici lalgia residua.1.d,un~ pe'rnlC'iosa cefalalgica o ad altra qualinlèrmillenli benigne' iielle quali g li .ìccid.enti cù11scculivi siasi specie, son i soli cb'offron un qbalche·serio pericolQ,· tanto , più
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lo si debbc otdiuar a coloro cbc soffrirono di febbri pèr-- ' divisione delle fibre lerroimtli degli stessi ueni ollrci nella. nic1ose, percbè per cagione dell'avvilimento generale che relina, in due metà. in lerns ecl esterna, corrrspondenli rimase sup~rslile ;1tl'il7.ionc di quelle, se'no queflr i quali alle due melà oppyste dell " compagna. vanr]'J più che mai soggelli a\le rcci\:livc, abitualmente faE di vero quali sono gli argomenti anatom'ci su i quali vorite o prodotte datl'esposizione al freddo ed all'umido, sla salda quesl'ollima Teoria da Ple,arla al grado di Doltla11u_ tt1u11't.i~t1t vryc, ,dag!( alir!{Mli _inJ1gest~, dal!'~rt/minitrina e d1 Fìsiql.ogica vel'ilà '? La rcti11a ì~·di llrlte lt1 memslr.11.10.ne dé1 pnrgantt o d allri mcù1cameoll energ1c1; on-ti brane dcll'occhi o quefla. C'.b(• h-a eSèrcilaLo io maggiore dccbè il Medico debbc con stimma cura (\doperarsi a pre- l grado e messo ai più dori cimenli la pazienz,i e la pPrseVt>niré' tolLe qµl$lé e,p.use· di ·riclùhfla. • 1 Yeranza dei Microgràlì vi1'1ll1li: molLc d@scriii1111i as's,1i mir nule si so1lb pubblica1e•in'ui1•11ò all.t slessa; cd i Lai ori di Per.mhl!otenù, o Coltaghi, ch_'io \'i renda grazie dell'alValenlin, di Mullcr, di T odd, di Pacini. di Wolkmann I di tonziòne di che ·mi foste C.(H'lesi a(lesso cenno nelle ' allre ' 1 Schwann , Ji Vùgel, tli Ticdt'rnar.n, ec!, n<' resP,ro la oo,ollc ohe a mi fui /fresonf:{i prendendo parte. a queste nosce01,!\ men oscora. Le iilli'roe ricCréhe rooosciu[e sono· Sci!!nlilicho Conferenze, ultlissima fsLituzione fra le molle 1 quelle dt KolliJ,:er e :Uiilli>•·, Professori a. '"f urlzbargo ed i loro risttllamenli furono prnsenlali · all'Actademià dtllle altre ac0ordttteci con il ·o ucrolo-dei 30 d'oUo.bre è vi domandi d_i condonarmi ~a nessun~ :eleg,rnzai de1 dire, la, poca Scienze di ' Parigi helia- S.ednÙt 1del 26 <ll setlPmim~ 11. p., connessione di;lle vane parli di questo La \'oro, gellatu là e da que~ti si ricava rbc !a reCìri.1 si compone di diversi in troppo hrcv.'0 \empo, non GQn l'amJganle veqsiero di: , strati cio~, ~ 0 d.eì ha~té>nc!' lli (lidto1mels) ·e dt•i co11i; 9° dei v:nir a de~lioare c~se 1mo11~ pcr'v1>i, rtni c~n il pur? inlen- . corpi nucleiforfoi ; 3~ tie lla sostanza grl·gia; 1.0 df'llo ~p'anù1me~\o d, meUer 111 ~?I tappeto U!la quesl1onc della. mas- : dimenlo del 1t~rvu oUico ; '.)'1 del!a membrana. limìlante. SìDl,'l. 11J')po11lan,za, acc10 sol~opo~,a. ,l\lla quanto saggia a.I - I Ma questi felicissimi (hiW,·at.~iri -di siffatti sludii rron palelrellanto pondr.ral~ vostra: _d1_r.amma P'().ssa forse que~Lo mi~ rou andare µ1ù in !à :,elle lòro ricernhe , nè SJH>prir o oonLav~r~, nel qual 1~1l_ralast1a1 ancora rh lo~~are. ~ol~~ punlt fermare l'aranzala esisll,n1.a tMle a1·11e r-0rr1spondenli delle rclat1_v1 a li1 le , !lllè~ttooe, 1~011 ~ornar ~ffa~ll). tnohl:' _p~t' . due rt>linc; ne' è probahi\e, çh~ vi gi\1ngerannp rnpi, pqrqhè q:ielh cho h~~lno l oppo_rtun,là ~ o~s~rvare falL_1 consm_11!t , • 1 anche !a 1lie,ro,sçopia. ba•i' ~u-Oi ç-onlìni , ollr1ai qaaH ha e qn~l ~hc _piu mont~ di qu~lch'egiovamento a, So!dalt 111principio 11 dominw degJi ;ihbagVi ~ delle c:onf'usioni. forn11 d~ cu i la ~ura tn a flOl dal Gov~tno del Re affitlata; I Di fallo le tibrillt• del .nervo clllico che van n terminare 1a qunle, quaul al Ile od alla Patrio. è ·necèssilria ,. allrcl- I nella reiiua 50 ~ 0 di Lale numero fl fioezz;t cho uasi l'im4 lanto rlebb'cssere sncra per 11oi ed allrarre lulla la nosLra maginaiione itou !HlO reg:.'çr"i ; avendo .gli slu,Jii <lei più allPnzipne. recen ti Microgr,ifì raccolto ch'i svli nuclei liberi che compongou il :;econ<lo slra lò di quesla unis;i'rna memhrana souo della grandezza. d1 circ,t O rnilhm., 003'", ml'nlr'i So LA vHnoN11 ('t) basLonc::lli del prìruo strato che 'sta111,1ò irti su la retina e ' (Rai.:ion,:meuti del !1oll. l'lETRO lfo-r'r1:s1 letli n~:1.i ~·'Coarla Coo • hanoo la lungheii.a di circ,1 l il 00 di linea; 2" c.h'il diafctenzo Sden!i!it:a del 15 did•m!m• ,1c11o $pe•J. ~!,lit. di roruetro d'una fibra primitiva ncrrea l' di circa O',OOi "', per 11lr10, in rol~zi.one alta l\'lem11l'i!l-d1·I Uolt. .l\1z1.011:-1d su /ci.dicui è verosimile che una sola di ([UPsle {ìbre sia capace di. plopia pu!,blk.1L1 rcul N" 1S , ~6 11òvembl'e 1853 di questo ricevere due impressioni I Sl'mprecc.hè noi; avvtuga, ciò Gwrnale). 1 che imossi anche ,;upporre, che le immagini della retina I , possa_n a~iche :pil;:ilar:;;J, ~a poi (Duddge e Koltikcr); 3° che Ed è i'ri appoggio ' d'essi ch'il Prof. dt Fisi9lqgia-.di quc la supcrlìcie di;\la retina ha '.2JJ7.35 linee quadrale çioè slo R. Ateneo Ca,•. Berruli ùi cui al sapere ed all'infoliche è più grande 600 voi re. del oern> ollico essendo quecabil amor alla-Scienza dèPhesi l'isliiuziooi\ t!ella Socielà sto valol.ato "0,4-4 linr.c quadràltl (~Yolkmann) , Aggiungo delle Seicuzè ~ivlo.giche 'e del Corso 1!,i Chimica. Mt>d;ca ancora rh..1 tal é la fori('i' di percezione del la retina che alle quali si diede ,·ìta e molo in qu1•$li ulliu1i due anui in Wolkmanu, p. es .. flotè ravvisar allt1 distanza di 30" un questa Capilalt;,Sabauda, nolk~ sue Tesi Fisiologièlie puhpt>lo del diaùretro èli 0,002''·: dlicni dedoce:oi che questo pelo • blical'e ntl ·1 SH. 'd ove parl:1 del nervo 'oltico s'esprijlir, in corrisp-0nde,·a,Hi 011'imiìlngi1w di 0,00b03.3":::::0,0003-96""; questa guisa: « alfquan~o, quamquam raro. omnin'o desie Valenlin rìronobl>e sollo una ,·il'il luce delle slcic larghe <t dera[ur chiasma, ~ive area quadrala. In isli~ casibti- geappe11a 0,003," ' alla !lisltan\>.il di1~0", dtlle qùali l'ì mruàgi ne <( ner:itim qt{usqui:;que· rìer\'~s opticus , 'od~1luUl snhiil pro1 su la rrli11 à s,mbl>e di Ò'. 0000579'"'. u prii lalcr1s. >> Su lale prop·osilo pt:r a!!rò e su le allre Nè questi calcoli e mis,un1 ,·i rìesdr:inno, Colleghi pl'equesFoni fìsiologfch.e sin qui discusso , non posso lricervi il dispiacere da cui sono compr~-so di 1wn poter a1-5giungére stanlissimi, fruUd di l'ervida immaginazione o di cieco anche l'aulorilà d'un a!Lr'illuslre l?isiologo vivente il l>rospirito di cose nuove anzi C'he d'ossrrvaziow esaltt' e prefessore Tommasi, e ciò perchè la 2• edizione del s.u~ Tral-· ci,;e, essendo .nota a voi tutli b si11g(1lare perizia dei no!alo di' 'Fisiologia e lutt-i,via in cor!;o· rli ·j>0'bblicazio11e e nei· minali Aulorì e' prcstanclo~i il sisl.e'l}'}'a n('rvoso ttl lc t1iù minule e so\lili suddivisioni {llorue lo è tli tutti gli altri sistemi fascicoli uscili non si tr'alla ancora del senso della visla. Le medesime riO!!ssloni che abbiaruo falle iu merito alla del nostro organismo), cli che ne, a\'estc uua noveila prova ucl,la l~lLura penoi folta delle Lrmere·Fisiologiohe pubTeoria dell';hcroc'ciamenlo parzial e dei nervi oltici nel blieale nello scorso anno dal l'illustre Fisiologo Aleman1io chiasma, son ad un dipresso applìcàbili aothe a q_uell'alDoti. Wagncr il quale riusci a stahilire <;on sperimerrli ch'i tra che le tiene dielro dello slcsso Colléga Piziorno su la nervi spinali senzienti sòno composti tli · i:irca· M0,000 fi.,. 0 brille primitive. ~ ( 1) Cun;iouaziune. Veù. il ~ 'B tlèl Giurn:i!e.
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- f8P Ora dunque., se~ Moderni Microlomisli spinser a siffal1o· grado ,di fine1,z-à i l'oro st~d.ii e non poleron ancora · rilevar alcuna differenza sul modo cqa cui vanno a lerminai:e le diverse regioni delle fibre nervee che si spandono nella retina, ci J11~1,1ghiamo nel cred.é re ch1Havaozala nosfra proposizione su· i Iimiti della ·Microscopia non sia per, ess~re giudicata troppo- ardita ed ay,enlala. · Ma ollr'a tutL'il _già dello : come puoisi sostenere anaLomici!ment.e parlando J'idenq~à delle du:e metà opp.osle ~elle retine o,' p_e.r usar il.linguaggio di Mtilier, cieli' area interna dell'Ùna con l'esterna dell'altra ed al.contrario, s.icchè coJ .. locandQI~ l'una so'r,ra l'altra· and'rebber a copri;r.si co~ le. aree identiche, mentre l'. Ana lo mia é1inst•gpa ch'il nervo olli'ço ; dov.e si sparpa.gliano le di ·lui fibre, non istà nelV~sse dr.ll'occhio, ma.sì .bene lon~ano u11a linea ed anche una linea e mezza alll.in dentr.o ed al di s·ollo e-che la retina. è opàça, in 9orrì~pondeliza delle ramificazioni grossolane e v,isibili a~cbe ad occhio nudo (v-edàsi la figura 122 dell'Opèr_à d~I Miìller) ed io co.rrispoiiilenza dell'arteria. cenlralr, i quali, vasi vanno soggetti alle più svariale ano1 m·a-lie di corso, com . . è di (ull'i vasi sanguigni . '( Anche la Patofogia non paò vr,nir irì aiuto della-seritcuza eonlrò di cui' ragioniamo, per-chè nòn si èonosc:e ancor- alcun falio' negli Ai111ali ·della Scienza: che val'ga ad appoggiarla. Che' anzi quei1o . p. es. ,.del verierato nost,ro !liberi, da noj pi.ù sopra· riferito, là dove discorriamo deila Teoria de11a visioni) ·da st,r,abismo , propugnala ,d.ai Colleghi Arella e Marchiandi ; sénibra c!'le gìovi. a CO!!lballerla. Che. le ·rimane dunque? },i_Lsob. Fisio!9gi~. , Di fatto .con quéslà Teoria-si dà spiegazi,one fa.ci! e ad un trmpo· brillante di mo.Ile operazioni degli organi <)rtlla visione le quali allrime11te ~iUJarrebher oscure. Ma la Fistologia-, sfodiala come,Scienzà-aslràtta, i>: senz'il su~sidio Jegli sper!mei1ti e .senia l'a.ppo.ggio dell'Anatoipi.Ì sana o morliosa. non può mei itarsi quel grado dì_credibilit~ a cui avrebb.e ,cli'rillo:in tale caso : Epperciò no11 lt•miam:> di· contra~dir a.I ,,ero affermando che la·,prelesa verità fisiologica su la !ipe.ciale disposizione dei-fil"m.enti ollici nella re.lin~ di cui abbiamo pi.ù volte-ùiscorsp él.ehb\ndieiregg.ia.r'e d'un 1)3SSO e·C'Ollocarsi· ne) modesto ra.ngo d'uRa sempJicc Opi,lliO.lle, per qu·anlo lu1?iri.ghi'era essa sia e Yal:lheggiala d~ molti insigr,ii Fi,siòlogi dei giorni nostri .. • Che,,realmente poi r)oh possa aspirar,~ la meqesima a) gradQ di··v·erità e ·deb~a quindi rimanere nel' cerchfo _delle op-inioni, 011r:a1 già déHo', non sarà ìn~til ope,ra· qu,elìa di esporvi , Colleghi pregiatissimi, u'na modi·fi•;ai'ione di que'sta>slessa opinìone, anrfu11ciata in una recentissima 011era di ,Fisiologia. del Sig. !'ngeto Yittàdi'ui Prof. nell'Uuiversità di ·P'àvia e della qual'Opera d~ggio fra poco iutrallenèrvi Rer u,n allr'argomeoto, quando· sempre la co:rlese vMlra solferenza vog)i·a continuarmi la benigna atlénzione, éli cui m'à':ele .fin siui ~onforta.lo. ~i lTatla' mòdificazione consisl'e 11eU:ammeltere ciascheduna retina· divisa in ·qul\llr'o ,parti _ugna.li_, inferiore ' superiore' intl'rna eìl esterna , _in guisa.. . ehe st r.orrispondon' il lato inll't11o ·rl\1n occhio e T.csterno dell'altro , le due parli ififerit:ri e le due sup~riori , L'ingegnosissirllo·Aut~re ,fa su tale r~guardo 'rimarcare che queslò ·follo è insegnalo dalla. Prati.e~, ma .che con la Fisiologia 0011 si p.uò raggiungere e che .co.uduce a ritenere cio. Yersi i !lue occhi nell'agir e con~idt•rare l'uno v~rso l'llllro
come mezzo di perfozionamento della visione 9 come coi;npleme11lo d'un sol apparato. Viriùicalb ar'gomento della visiori'e e l'imporlànza che noi lutti gli a\:lrihuia.rilo peréhè risguarda uno ,degli appa-· rati più matavigliosi che.siasi la Natura compiaoiwta ,d'or·ganizzim a nostro pro ed on·de metterci in grado di_goder il bello più poetièo dell\i'n.iverso , esaurito quant'eri' mia inte.j1zione, di sottopor al sapiente vos.lro giudizio iu merito allo Scrillo. del Collega Pizior11'0 ., mi -dà · ·ora l'animo ad intrattenere anco_ra per poco,, orna,t,issimi Gol!eghi, I~ sperimentata bontà degli animi , vostri intorno· al fenomeno della vista dirit~a cby ba: ocèupalo tanto ed in si diversa marii'era i Fisiolog.i di .ll.ilt'i tempi; nella fiducia .ch'a voi tul ti, non saranno' per riuscir(l 'tiisfare le cose che sonò. per ciir,vi, riferendosb le medesìme studi i e de.ùuzioni piene d'.irrler.esse -e di novjtà. Con .che darem,? prova di sàper.e leoer(l dietro all'incessante progredire della ,Fisiolo,gia, di questa base pr,ucipalissiina della: l\fedioa Scienza e di valuiare pel v~ro merito ·le produzioni che si vanno intorno ' ali~ medèsima'. mano• mano pubblicando. ~· ' E opinipne or.amai universale che le immagini degli oggeUi dipinti su la retina debba.11 esser~ oapovol\é e ciò p·er la legge fisica ·della rifrazione dei raggi lùroinosi 'falla loro subire dai èoipi .dell'occhio al davanti de.Ila retina, çirca sei linee innanzi d'essa secondo le·Osservaz,ioni di Wolkmanl), M'oser, ecc. Buddge, nel suo Sommario di· Fisiologìa umana speciale, ia ediìione, tradotta in qu.esfanno dal .Professore C~rtese, ne deriva le· prove fi.siche già fàÙe dai suoi .!)re:. deèessori ed•egli stesso l'ammette com'incontrastabile verità; ragionand<rpoi .sul maraviglio?o fenomeno della vista dirilla con appoggiarlo' a confronti r.be, fanno .I.è potenze dell'ani_m~ fra la vista ed il · tallo. li ._nostro Prof. Bàruti ,. alla sua :vo\la, lo fa dipendeJe ·uon· dall'immagine dipinta su la retina, ma bensì <lai l'impressione che co11 il mrzzo dei, nervi ò~tièi viene .tra.sporlata ·al comune sensorio. Non dov~le tuttavia dimenticar-e ·che si.ffatl'.opi'njone delle i_mmagini,d,ipinte capovollf su la telina non ~a sempre avuto 1 il' suffragio degli studio si, ·, • ' 11. primo che ·scrisse contro $i[alla opinione {u Mt(hlibach con ,la ÙÌ$serlazione pubblic;lta heL t 81. 6 a Vienna, a:rer1te per titolo: << 111q.ui~'ilio oplicò-physiologica de vfsus si>nsu, in qua visorum iinmaginem obiectoru!J), perce~lLoni· situ haud irrverso' hucusque docue'rlint; reprtesentari .piane evinci~ur. · YeJ}ne 'rn ~egu,ito il o ·o.tt-. Gio. PolÌi d1 Mìl,an.o il g~~ie nel 4833' pub'.blicò , negli Am1ali Univ. di Medici111~ alcune sue Osservaziouj iutoJ'no al fetiomen<r della vista diritta degli O{Hlttti capovolti su la ,,etina, ap,poggiand~si sovralullò su lo sp.~1:imenlo che p·ouend'un carLone coli· UD pi~c.olo pertugio fra la. fiamma d'uiia candela e l'occhio dell'osservatore, ~asci·aodo da ambi i là:Li quale.be palmb· di dìs,tanza, la fiamm~ appare bensì rovesciata· s.ul volto· o su l'occhio di l\s,o, lllil egli là ·vet)·e ·oiriila :· · A colrsta ,·scrittura tenne subilo' d1dr'r1,.. e, nel ·m~desimo . _ senso. quella del Dot.t, Paolo.-Ddl' Acqua: se i raggi lumi11osi che 11tlraversa110 l'pcc/iio, riescano cilla•reti11a h1crocci11ti 0 .110, !a quale fu s~a~pata uel d~tLo Giornale nel 183t ' Queste ·due uft.ime ..Memori~} ptrò fun,oo sollopò$.\e a critico esame ed ·a grave censura 'dai 0 \)llQri F·rét11cesco Catlanro ed Antonio Dall'Acqua, i quali s'appoggiarono su le leggì ilella Fisica, spetiaìmente sul . . calcolo da èssi fallo
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dà Rogoella cioè la con·s idera qual etfetto.del rollo parallelis)Do che l'apice del cono visuale, non che fin ire Stl la rdine , dei rag~i luminos_i che par_lo~o d agli og~e_tti .e penetrano nei si prolunga ove non -sia vi ingombro più iq -là . . due campi pupillari, effetto qoindi affatto fisico ed in·.esclusiva Con qu·esto l1,1Uavia, l.r. questione non ebb"c fi1,1e, perchè ; suhordiilazione delle leggi dél·Ì'ollica· e per nulla dipendente da si presentò bene pr.eslo 1,1n nuovo campione a combattere , speciali coor.tizioni orgaaiche della retina.o da lesioni d'egli organi visuali. E <lifl'aUo. prosçgue JiOra·~ore, non esislend'io na.la Teoria gencr'almenle abbra'Cciata ed a' djfènder. invecP, tura oggetti asso Iuli, perchè per qoanto grandi ed e,stesi si ".O-COII nuo--rn ..·1ir.ove h l argo u'lenri quell·c1 dei Dottori ' Polli e , gfian immaginare, ,c4?stiluis,~ooo semp1·e ona parte d',un . lutto Dell'AcqtJa: Egli è il ·Dolt. An·gclo Villadini già c.ommeii- , anCO'ra rrn1ggiore; toniè p. es.-, un fumaiolo 'è 'pari~ d'uoa ·c,!'sa, dalo il qu~le pubb!icò stì tale proposito nel 1835; 'negli qùesla d'an·a contrada, quest'ultima d'on paese o d'una cillà, ecc., ne v\en io cons_eguenza che noi:noo possiani all'!mcttere cbe ogAmiali di Jlediçi11a d'·Austi-iii una Memoria, del come avgetti rela.[jvi_alla nostra· v}$la cioè qu~lli di cui i raggi !ominosi viene che ì'im111àgi11e degli O{){J~t(i che si d1)linge nel nostro 9c·penetrano per entro al carup~ pupilhirc. Applicando pèrtant& chio éap_ov9(ta,, si vegga J>oi diritte,. questa legge,. ad un oggetto qualunque, sopponga,si ad un og.gelto l\la a malgrado ~i si~atli c9.mbalt~nli.e della forza deHe lontano r s.e colui che !"osserva è affetto da slraQismo lo vedrà loro armi, i Fisiologi del secolo nostro contin_uaron ad am· doppio , ma sollant~ all'fogrossO' ~. nei .sl1oi pri ncipal~ contorni; ,se poi gli s'avvicina di molt9, vedrà doppie una o più parti ·rile·mel\ere e ai! in·s~gnare !_'antica Teoria, nessQn· ?aso facendo vanli del medesimo, ma l'Qggello intiero lo v-ed.r à ·semplice. É .degli svariali argo~~uti e. delle 1)rov_e mes.se_in c~mpo. da: questa nua spericnza che-puo farsi · da chicchessia~ per Ja q_u.àle. gli avversarii per rove,sciarla e so.stitui~vene un'al_lra. viensi appunto a vieppiù pimosti!are ch'io tale caso il fenomeno Però anche qtiesli .tJon· si_diedero per vi1ilj,. e~· il Dol- . della doppia visione è tutt'a,[auo·legalo con le-leggi ,<lell'Oltica. Per nltiroo il Dotl. Ma'rchiaudi dicernon poter ammettere con lore Vittadini sopral:Mlo, roedifa'ndo sempre più su l'a .quésti·one e LenlaM'una pa;iie,~l.e e svariala setie-di_sperim_e~ti; ' Pizzorno ch'i filamenti del nervo ollico, giorlti { distribuiti su là retina siano dotali, ·,;iascheduno· d'essi, d'una" part\.:olar e, ~igiunse p-oco alla vollaa rac.co,glier.e,lin numero tal,e <li fatti, slinta ·perccllibililà e che quelli d' unà' retiqa abbian \ loro coi:cp_e lo'cq1idussero ,a oonfe-rmarlo nella prima sua sCll'le11za, rispondeuti nell'altra, io modò che s'afihia la diplopia ogoi v-0Ha sostenuta ora-molto' megl,io che prima coi1 la 11olevolc qi ch'i raggi lumi'oosi deg,li· oggelli o-on ca"1ano s'u i lìlaménli frà lui Memoria-: Osserv1t;io1iè 'Sper_imenti sn la vista eco. c·on· loro corrispondenti <telle due retine. lmperciocchè l'Aqalomja noriha potuto fin.o,ra ciò dirhoslrare, ciò sapeJlC!osi" soltànlo cl}e tavole illuslrative;,. pnbblic"ata a Milano nello sc9rso· nola ·Ì·etina è un orgatio di 1,essitnra.aocor9 scon1Ìsciula. La· Fisiolo· vembre.. . .' ' ..• g1a e la Patologia' poi serobraoo conlra'ddir all' opinione. di "J>iz-'. D_[ questo lavoro p~rlanto, .~he segna un'epoca nella·slòzoròo. . . . , . _ ria della Fisiologia, è mio intendimento darvi un hré~isDi fallo il Doli. :Marchiandi fa riflettere fra le ali re cose che·, praticala la coropeia per sinizesi d'un -occhio, essendo l'allro simo _cenno, onù~ nel. YO)lro sagace·criteri~, Colleghi orsan,1, l'operalo vede da principio gli og~elli r-;iddoppiali; ma poi natissimi., gh a~c.o~diale quel, grado cl'àllendibilit~, di cui con il continualo esercizio deUa vista •giunge poco ner volta a sarete per riconoscer\~ degno. · dirigere l'occhio operato in modo di metter i~ 1i'lio'vo suo campo (C~ntinua )
pu'pillare i:n. corrispoàd-ènza con ·l'altro iano, cQn che vjege tosto a ctlssare la diplopia: ma ini°<1i;i!o queÌl'occhio rimane deviato, stravolto éd· è diretto ~etnpre ad un lato, Oi!d"°àppare ct1è le im-
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' C~Nl11HlENZE
magini degli oggeHi che riOellonsi su delermina\i punti d'una retina uon possonò rifle:ticrs.i su i éorrisponden_(i dell;altr-a, ap·punto per questa deJ iaziooo dell'occh'io operato che -rende impossibil il perfetlo parallelismo dei .r:i~~i luminosi. Co9cbhi1e pertanto il Doll. Marcbiandi col ,,itenere , cbe aoèhe quest'opi(Mes~ di {licembre. ·I a To1'1ia·ta). nione di Pizzuroo è d.ifettosa. · Saéce~sivament.e preoc!'c ·1a parola il Presjdeo.te P,er fare no-. TORlN~. il Prèsidente:·, dnta' lettura della Circolare del Con.si· tare ch1auc_p'egli nel mentre diss~nté_ dall'!)pi'oione di ~izzorno·, glio Sùperiore dei 2l',oi novempre.1.$53; N° 9329, nomina o_na con vien in vece con là Teoria del Rognetta; uppoggiàndo questa Commissione composta·dci Dolt()ri ,Cc1.v. Cattaneo,·. S_egrelario-. sùa sentenza su il se'guenle ragiol)amento. ,Un ogge[lo è v.écluto C;tssiere-Bima , Pecco e Jl~ollin'i, la,q'nal avesse .ij · v.erifìcare- lo ' sèmplicc dai due occhi quan<i"o l'ioterse.cazione dei due assì;ocu- · slalo di Cassa del ~a,!Jiuet to di Lettara ed a dispòrre ~èi residoi .fari -si fa su- il ' mcdesim'l;gf(Ò.lto' bàstando Ìa piu. leggièra devia- . ~ondi hell'?cquislo di quelle .or,ere·cbe rossero cre(\ule ~iù conziooe dalla direzione ù'MO di qµesli per ,pt o,Jorr11 la ·diplopia ~ venien ti, incaricanqo-specialmehle-il 0·01t. llfottfoi qu,ile Rela<1ll'inconyo· due piccoli oggelli simili fra di loro e t o'llo'cali oe}la tore al!'À,<lnòanza delle·detcrminazioni ,c~ie la Commission°' adiPezione. dei· cfoe .àSSÌ ti_llr'i Conv~rgénti'in _u n p't\n/o ge,neranO .yesse· prese. . ,_ . 1 sensazione d'un sol,og~elto :· tJer 1:iuscire bene ir,i tale sperimento In segµito il Prcsid_enté di chiara aperlala-)tlisc11ssione ir!.lorro alla ~l·emoria ~el Dott. Pizzo_rno su là dip 1op1.t. l'rei:.dé allora h . [ has_ta m~lter al dÌ1var1ti degh ocèhi due é\li1:cl,1:e!ti cavi,'cti c,ui gli· ass1 .'vad111 ad ·ia~,rot:icchiars1 in' u11. dal-o ì>Uoto; in tale caso i <lne parQla i) D.oll. MarcJ1iiìndi'il quàle, en~.9mi.at<i P,rima l~A uto1e oggettJ c:Ollocati .il (li qua ed aJ di I~ ·d el puntò ; d'it1tcrse~a1.ione rcrch'è con il suo· Scrit.to·die,fo p·r.ova d'éssere solli! osserv,al9re, de&li as$i 'ottici, e prec1sainènte nella IÒnhlirezione, uon·produ__, fa noi are cl1'i l ,J;}ol('. ~ognel_la 'Ili)~ ammise:.:pçr sp'iega;·o l_<) Sll'3cono"più cb!} la- sens'aziò1W d'un s,ol oggett6. · · ' bis{l\O queil'1,10jca citgiooe· mentovata dal Dott.' E'izzomo ·,-s.Hbli punt_o d.i convergépza·dègli assi otti,ci dicesi o-ròptrQ, che ~ene la't'konosca la pit'ifréquente·, come 1:\sulter.e bb~ d,1110 Scrrllo del Goliega , ma bensì molte alt.re cioè quelle dipendenti-da fe. 1 dagli uni ritieosi .oila linea -parallela·a'lla retta .cbe ìrnisce i-tenlri sioni;d~lla corne; o del l<1. pupi Ila o del c~islalli liO, s_elìbene \]°ue- . I dei due _occhi, e dagli:altr.i in \'ece' ou cerçhio che compreo'cte glt st'uhima non $ia p~r anco "dimostrata ,' ed 'in lìne la ·diplo1>ia es- · oggetti posti nel ca·mpo.<lella v.isione , ~d è più o men esteso secon<l'il gr:ado d'i distanza in cui lro.vasi il punto di couverg'enza ' se.oziale cioè da lcsioile delliJ re;liua o del nervo 'olli.co' d dcll'en-· _ - ·' ~ . de~li assi'-ocula'ri. cefalo in corrispoudenza dell'origine del ioeclesiino pen-o ed in Ciò 'pfe-messo, so gli;assi olljr,i ·a.~cb~ prolu;i'gat( all'infioito' tale caso quale'sfntomo·d'amaur9si più ~ meo avanzata; con che Rognèlla tl'Ovasi pcrfettamcule"d"ac,cor_d.o!con.gli al lri' Ottalm'o- ~ rion' s'-incoptreì·:11t'np, non vi .s~rà ir;iterseça7.ione qainq.i' avrassi 101:i che sérissç ro su tal a rgomeuto ,. corn'appunl~ ri.lev,1si dalla j la 1l_iP,lopi11'; e le d,ue immagini perc,~pjtc del medesiCl,li> og~etto- · di )~i Opera, sia al capito.lo (lella diplopia, sia' ,a quello de~I:a- I · appar-iranno _lant.o più discoste qua.nYo, rpaggiore sàrà I~ :de-via· ~aur9s.i.. . · . , , · J zione de1 rag~i ~u~inò'Ri rielJ'atlnÌve~s.tf~ le parli diaft1nO i:J'egli occhi., nòn aventi ~11'14è·ntièa direz\oàe v.erso l'. oggelto,; giacc~è l.'roseg.uonclo pili nelle sue ob!)'etir,ni i,! Dofl. Marchiandi ap1iferiàroo, la pò\izione. degli ogge tti _nella direzione rettilinea dei poggia pl r inticro lasp1cg,,Zilie1e della d1pl,ip1a da strabismo dalà
RELAZlO'NE DHUiE
SCIENTIFIClrn
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raoc~i della rerraiione prqva!a . .::, , .luminosi senrn che ci accorgiamo .__, ilei loro cai:nmin.o e così siam.I) façilmeote. \r.at ti in erroré nel -cre~ere di \'eqere due oti;;-elli m~otre reahneute non ne ~sistc fuo rchè uno solo j c0rnc sla uùo sef1).plic,Jrnente alhi vis!a i·e.1~0tiam crrou~amen to uu bastone , imt'Ilerso [11 parte 11,ell'acqoa, torlo o $f)CZz11Lo nel p1r!'do d'immersion~. .. ·· Eonchiudi> perlr.nlo il Ca\,. ·,Mella a ell;afi'erm,1re d)e la :vis~i1 sen'lplicc con 'due occhi si b,1 solo 9u,lùdo l;i .immagini cb,e lrova.nsi nel c;uopo' visuale v,rn a,r irnpr,essfo.n,1re pu_oti identici 'del le due .et ne, C!;seodo t b-e la e0agroein;a dei puriti iden tici delle med ~sime è inna!a é-0011 c~u~ia mai, , , L4 djfficoltà <lelJtarv.µ,rne n!Ò i,or uiti:no e la gravità delle ohtiie;,:iuni r,n.e~,se in o~mpo d:ti. dne P..reopi_u.a nli sopnl,.ddelti mìse,rn il l)OI\, pfzzonto néll'irupos~i b;li1à {i riha,U-ere le mé1esiçne i!l sù i'isl'ànle, e si riserhù q,n'ind'il nwd esimo l;l l'ispo~ta ia iscriHo ad tin' f'.ltrn Sedula.; ·con che, cssel1tl"8ncne . i'.nra ionol\rata ,' fa scivlla l'altuale:
-~iN~V· Spcàale d'i n1arq., ,\perta lasedu!~ con la leti~1ra,dell'appròvmlion.c ùel processo verbale , Mll'anteced~nte Tornata , il Pr.,siden!c l,l)ove inte.rr,<'ll»ilza al Doli. llforiòr:<lo , f.apo Se · zione, della· S~fa Ch' ru:-gica '~a !/>stai.o del marinaro Va,:cino, a cui (o dallo ,stes;;o, nel.giorpo tQd·.i noveinbre, pr,1tical,il'amputaziono della c:oscia des lra per hmw.r•e bi,111<;0· all'articolazione fer;noro.-.libialc, previ<> consulto .9eU'inbcro C,o rpo Sauilarìo Ma tìllimo. Ri~pondc il Dnlt. i'llo'ri1rn<lo, in qùao!o a ilo slaln generale, non ·ess~,·~i ancora manifestata riàzione ,sufficiente , èd in qa~_rìl'allu, !o,;ali!à, un•tarnen\c al ~à ,pal]jde·:i:za de l moaco11,', manifest~r.si 2lq11<1n\a r~1orlifi c?.ziooe nci.ci'rc t•staoq téssut:, l:i qaa!e però Jef!na limiti non rn o!t'csiesi di. demarcazione; soggiun!l;e sr.erare, slar:t<,1 l'uso de! to,1i<:i pa,lui già da qualche giorno a.:lopàat1 così interoa m enlc; cllrn' estern,nneotiJ, poter lo.glie1:e l'amma!atp Ja qorst:o s\ato ,!i debo.te.zzà , .e tàuto più fon<l ata m~nte, ,in quanto che l'avea osscr,va!'o in m igliori condizi() ni :dia vj_siJo del rnaWuo. ' ' 'A,:u t;1 poi la 'para ia , il Dcìtt, Silvauo si fa ad espor ali' Aduna nza con,Jìrcc,isa ed e)~lltlnita narr:•ti''i!I~ i p.oasti ,cbc R h1i Ì'i vel;rva•la ~ecroscop ia <tell'~rto am p111;tlo i il pi~de" fo ;;~Hnh,, dke il l)o(L Sill'anò, er,ino lr-.ggier,m.enle e<lèm,1tc>'sl; ii gir::.o~rh i., ttu:nefallt>,, di c,,1lore p:ialliccin-iuce n!e, o'tfr1va al suo l,1\·v ,,s,<!.rno iò 1;orri~1,011d.-.riza \!ella .lnbcrosHà es\erna della tibi a 'du ,• pfc coii for i .c~n llla;·gi l':d fa ngosi che COmUBÌ.CaY,Jl!O COO lln y3Sl() ascessq ' furmalosi ne l'tessu!o . c.ellularc d1·l 1i<ttìltle. ·La parto più d'ei\!ìve di (~nesto ascesso corrì:~pondeva al p1_1 nloi,!ell'i"crs,e,n1:ionc 'ir\ferioi:e <frl muscolo p_ò piitcò a!l1:1 r,art:-.p1ls,e1;iore ,fe!la tuberosilà intcf'n a <!~:lla li bi;1, quintl'asccndend<1 fr.i il <le!it> muscolo e' IO: i nsérzion i s1;periori dd so1co , facevasi• .empia strada alfra. YHSO ii· !e,.s ufO ·Cellula re ·.id poplite C pass,,n~l'anlerìoçm~ole ili va~i 'ed ai nervi po.p!itei çòmuoicava amph:mcmle c,,11 la parie posteJ·iorc del!a C/Jvlla artico la.re. Il fel.!,HIH>OIO.ihtel'l~ (I dell'llr. tico!_;11.ic1rr~, come· pure l'anlcrìotc nèila ~ua i:n'tità inJerioie, erano pressocihè saui : ìl legamP.nto esterno .e l'an-teriore rrella soa' metà s11perior~ er,m9 dcgPnerali in .cn !cssulo,tpQl!c e lardàcco: - l'arteria, la rnna ·c(I i ne l'vi poplitei erairo Ptrfetta~ne,ut~ saa i e drcood;J\i dà le;,suto éell'nlai·c 'ori poco indurito : l'e stesse arterie,a'rticola,ri, per quel tratto ,.che: mi fo possft,lle 1 isseccar-le, si presenlaroiiò sr\.nc.. I le11a01c ri tUucrocicchiali en1 no d~grnerati in on Lessolo. affollo molle cbe ,si s,p.9npo la.v,rrra i dili : la sino! v!ale, per quel tr,atto che 'rii'es te lè so pe rfìc:.i c orlicolùi ossee e la faccia su periore del!e carlilagini s.e mi lu nati, era allo stato na1.ural e , mentre pel trÌltt~ che riveste la facci.i interna dei legamenti e la sllperficie inferiore clel1e.;cartilagioi seri1ì!uaari, era , ia:ispessila e: dogerierata io 011 tess a lo mollo, fungoso, giallo-r.ossigno.·1 capi articolari Cìs~~i J\Ìi\~ari<~ le !oro n~lorali ,dir.nensi o.n i ed il condi,lo eslern-0 del f~111<;re-c,lfrì nèMa sna pa:rte posteri ore un puiito di car.ie.chc ami:n.ell<'ra. l'~pic<i <)e l mign!)lo e pene" trav;.i per l'id tnza di s(•i liore crrc:a uelhJ spessezza dell 'òssu, Talle <sotleste lcsioo(, con clii ud~ jl lfo!t ·Silvano, dimostra~ ad · evideriia ci>m<1 rel!lìmèolC'' l' opi n11s~e il Consulto , stabilendo cli pa'ss~1:e all'ampataziòne, rlcll'arti, ><mmala to, · Commcn.data dal Pi:csi<lente,, ·noJ1 eh!'! dall'intierii Adunanza la ,m il)Ula relàzioae d e l Dt>lt-.. S'ilnrno' i.I l.)~lL La'zzarioi. da siì~ fati~ ,descrizione , a11alÒmo-patoJ ..gin i pr.end ' argome11lo onde .encomiar. i vaµtaggi .che in g,e_n~rç l4 Scienza i può rica\'are da!,
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l' emme rlei siof.o'.i pezti pa1o1ogici, sì p,e r l'occorrenza di casi consimili, com'a~c!ie ·:.i so,l<lisfatione del Curante, prenae quindi la p::,rola il Dolt Veròe il qnalti , cof!a l'()Ccasrone dilJla.oramai •vjcin~,_visita _di Riforma- :inìluahi presr.ri\t~ dal ,Rugolamenfo, · prega li Pre~)d cnle, I/Ud,9 TlO!l ~S!iP.~dovi ai tre materie Ìtl pronto da 'disc a tersi , si compi11'ècià radunare i! consulto l'Adu nanza ni,lla Sah l\.tedica .it:e.soe cure :,.ffidala, acciòr chè pòssa portare i_iudizio su le: affezioni dei ù'ue sofòati, r·soli, dice i! Doti. Verdi", che io ho credute) degni di ·s ottopor all'esame de'miei C<>llc•.•hi onde averne cousci't-m:ioso e ponderato parere ih 111:iteriii c:sì difficile e dilicola.. · , Al quaÌ inv ilo · i.,ssocinndosi il Dolt., Moriondo in quanto ri' guarda gli amm1lla(i ~elle Sale Gbiro·r~idre a lgi affidale c<i'~nouendovi. il Pr'esidente, si seioglie (la qa,est' u)tirqo, la Seduta. Speflale ~i, TerTil.· Intratt~n1;lasi àlqoanio l'.Ad_o'ua'.Gza ,1 .discu t.er intorno alla nomina de i Seil:rctarii delle .Conferenze e uominal;i a rfohiesta.d,,I Sél.'(retai;io Sìg. ·(i-rassi Farmaéista e del Dot· tore Baronli\ De Beaofort, nna Commissione nelle persone dei . I!otlori T;1ppa-rì e C!;wa, l'a qmi! aves&e a verific.ir i fon1li di Cos$a de.! GabineHo di letlora , il Presiden.le ,ccoorda la parola al Med. di 13,11.t. l>ofl. Uran diil i ii qoale legge' l)n sooScritto intÒrno a lle fdjbri-i,olermitlenti miasm,ltiche ch'ii Doli. Occhini iHedico 'c'ò ndollo di l\ton.te S. Sa'VÌO.O neHa Provi,ncia d'A,:é~zo djceavern cura.te con l'uso d~ I solfato di;chin-n in nnioue all'acido ta_rtarico, In questo suo Scritto' il, Dott. Bi'1111dinj,sostie~ìc cli'itnc/tl.O~chi~i tivrà for·sti nel mono accennàlo, énr.Ì.ltl folJbri i ntertnittenli da cagiohe·gastriqa () rrun\i~jta 'm ~ non f'ebbfl dipendenti da mi~sm i ~;al(u.fusi, ·e d' ~ppoggia il suo as,sér!o èr,u la_. coç$idrrnziopè d:ella salubl'Ì!à del Ccinurrci in cuì il UoU. Oc'chini eserC'it" l' Ar!e sua e con fa sper.ienza da lai,fatt:i Mll'imitilit;'l \:li f;\lc farmaco nelle 'febbti ,i rilermittenli veram.e u,e· miasm;llic he ch,'ebb'a carare "elle maremme toscarie tlaJ 184! al 18·42. Passa qùio tl 'il Dotloi·e Il,ran.iioi a (ar. nn ,:rnno dei u.1·usamen1i dei pi,ù cc!ebrt Autol'i Nazional i cd cslel'i intorno ali'esseo;rn iie!ie 'fébbri in genera re e rie tràe argomento a pe-nsare clw non solo J·c febbri intermiu enli de.bl.>;u.10 cons'iderarsi com'u!1a fami'.)!li,r esseozialn1ente'divr·rsa da qodl a. della ;illrc fchlir i, mn cb'er.iandro de.bban esse febbri varia t:e p~r _la,,Jilfercnza <lei paese in cui so·g!ioJ:io s')·ol~er ~i e ne inferisc e che non si possa qui ndi· raQionevo!mcnt<~ 111·e~ume.1;e di vincerle con uri solo 1'ime,lio. Coi.Jchiude n'DotL J3n,11dioi la s1rn Memoi:ià 'llCCCnrH1nd'ag\'inC(Jll\'ClÌienli rlei preparati chi11oidei ed 'esp~nend'es~tii_sun peusiero ch1, si del>ba p referir a li'usc{dei ll'l.etlesimi qùi:lio 1lr.ll;1 corteccia peruviana come la usa\'ano gli 1\'nlicùi Med ici in 1micrne c9n il cr~m\ll~e di tartard., c11n la mnguesi,j, con il ndrbtv rli poll,1ssa e simili:· . Ultimata la le.tt{j.f/1 di si!Ta!lt1 Scril lo , il l're!iicìcn~e ., nelio sl;?bilire Ja, èJì'scr.ssio1:c s,i il ~1edesimo ~lè): la 'prossim<,1 '.S~<lota , fa ~VVèr tita Ad-upani,a C'h "e.:zlj ao)mcltçva solo' quella discossiouc la' qualo, causando l ti\l'() ciò che ha purameQle trat!o al;ll 'J:eor,n, abbia rnin\ \JDp scopo. cssenzialm; oie pratico'.
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PAR TÉ SECON.D.A ' ' uo·lL LE'J.".l,INO , lJF IF i C:I 1~.LE ' ·. .\
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. lìi seguito ad e~..ame,di concorso furono nomi nali Medici d1 Battaglione di 2. OJasse' h Signor.i Dotlori,B~rghesi Teodoro P.ac_ol~i da Calosso, CQ D destinazione allo Spedale Mililàre di ''(orino. , , '· Gìyseppe Cervelli ò::i P<lnzone , id. ' Giaci;il'O Lanza cb Silva no d'01'ba' id. . Qcsare &a llo Ja M~hlaldo S'Cà.ra,mpi, con destinazione' allo Speda!e Militare <li Cagliari , ll l?irèfloreJ)oll. · Cav, AREU,Ul.led, 1f ~ -- --··- ·-· li Yice - Direuo ~c resp,onsalii[tnot,I. i\! H-TJ:J.LI M~-di B. ·Twinci t8.:i3. Pclaz2.a, Tip, Snh<1lpio;, .
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\ ai 9 di gennaio 11 854 ).
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N. 24. -,--- - -_:__-
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GIORNALE DI HEDICINA.HILITARE DEL CORPO SANITARIO DELL' AR~IATA SARDAJ ·
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L'associaziooe .ooo ,si rie~ve 'che per un arino .e comincia col 11• d'agosto. Si pubblica nel Lu ne.dì di d as~h èd uo a-sellimam,. Il p~ezzo d'assocfazfone LU T~ rino .è di .L. ùr. In P rovincia ed all'Estero , fraòco di posta L. 11. Si pagà p_e r semestri ao-ticie,ati.
SoMM.u no. - t O Dott. MAzz1 : Esame CriÌico d~lla Relaiiono su l'ottalmil\ cbe dominò nella ·Guàrntgione di" Genova. 20 Doli. Mo::rTINL: Su la yisiooe. - '3°. 11.elazione delle Conferenze Scienti!ìéhé. - 4° Dott. l\foiTINI: Ril·ista· dei . Giornali Scientifici.
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'PARTE PRIMA. su i.,'orTALMJA CHE D.OMINÒ or Cr.m~on· NELL'ANNO 1'852· PU.BBLJ-
ESAì\IB CR!TIQO DELLA RELA,ZIONE NELLA GùÀRNIGIONt
CATA DAL
DoTl'. L. ·BALESTI\A ·, .MÈD. DI .
Il.EGG.
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( Del ·Do!t G. MAZZI Med. di Batl,).Non amicos;in scientiis. sector, sed verilate m, cui semper adbrerco. Pr. ALPIM, De Jfied. UJgypt. I: c. IV. .
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quelli elle questi ha addollo per giudicirla -invece o,ttalmia di nat11ra specifi.ca. e cimtagi'osa dei Jfilitari. :- Nella le~za infine , procurerò di port;er un .cenno del!' ottalmia l~le. quale domina iil'Egitto, al11oggelto di metterla i'n relazioii_e con que lla èhe spes'seggia frf le Truppe d'Europa _e che generalmeule·.gode ìl nome di ottalmùi &elfica o 'delle lh'mate (·1).
, PARTÉ PRÌMA. - Ogni volta· ~he sorge·una mah)ltia la m1aJe le_n dn'èl 1y.~ vaclere succ.essivamente -Qn numero più o ·menç_gran<le èh .persone in un medesiroti luog~ eù'in u11 medesimo temp.ò, egli è nel do-Yere d'uo Medico islrutlo conscienzio~o ,il ~ condursi·iu modo che, mentr.e dispensa i. meglio sludial·i -ed esperimentati' ~ussidii te'rapeutici alli a debellarla' , debbe contemporaneamente darsi ad indagare còn ogni ,.. cura e sol,erzia quale cagione o q~·al· insieme di .ca,giòni possonv contribuir ~ ad ingenerarla ed a mantenerla. E naturallpeulé P"-l' primo debbe porger:e la sua allenzio.11e a tullè lt~·g~nerali ~ locp:li' che per avventura possarJsi presentare ·; .ed o,•e risulti. che lil' loro natura,n?~ basti· a· dare sr.iegazione dello svolgiménlo, del corso e 9,ella durala del morbo· e.be si ha soil' occhio,.egli fa mestieri ricercare se.in. vece possa rinvenirsi ·un'in·~olil~· cagione ·e specifica ali~ quale _convenga ~ltribuirlo . Qra, s.econdo _que.sla sana mas-. siÌUa di sltìdio ezi-qlogico, si cpndµsse Ta·Commission·e 11ell'i ndagar e· stabili-re la cagione Aell'-ollalmia· che. dominava in Geoovà t1ell!à1rnò- scòi'so ,. abborrer)le -da ogni opinione preconcetta, e solla:nlo siudiosa ·di scoprinl vero· do;ve ebe fosse. _ · Tanto i Medici ai quali incumb~-va lùora degli oilalmici, quanto gli. allri delle allre Sessioni èhe aJlorà fr~quen_lav'ano lo Spédalf.", 1n gr.à,1rde. par.te s'accordavano su i caratteri ; su la · ,natur~ e:,su 1'.audame_nto deU'otlalmia·; ònde la ·Coinmissione;~po·ggiandosi.su la pressocM gene"' raie opinione, piutlostochè volg;ere I~ s.ua ·.a.tlenzione alla·· condizione patologica d'ella medesima; si misé all'opera·p.er indagar e sltìdiar·e lè cagioni della slessa-, g\ùdica_ndo cbe dalla qualità di quesle piùJacile le.sarebhe rius_cito di detèrminare la Qalura-di -quella . · -· Il percbè, prima d'ogn'altra cosa.,. si fec,e a ricetçare se per avvenlura io anni tln[ecedepti e nel turno di quella ~ta; gione vi·fosse stato çtlcuna-volta un consimile spl\sseg~_1ar~
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D'opo le tante c~se · èbe a · sazietà, e fors'anche. oltr'ai · convenevoli, da lungo tempo iri qua v.oi avete gia_létto, udilo e ·di~cusso intorno alr'interessan te argomento· del\'otlal~ia doiniuan te-l)ei l\iilitari, riori_vi, rincresca, onorevoli Colleghi, .ch'io, "p.er nalurà re.stìo allò serivere e non fa-cilé 'alle polemiche, _rrii pei;me-lla ~Ila .mia voHa irìtr~t~e:. nervi alqt1ant9 con alpune· riflessi'or~i criti~he s.u I~ cò~n'i'ta . , Relazione çell'egregio -Collega nostro 1 Dottor Bal~s~ra. Nell'a~puntare J~ quli\e con quella critiQa èpe la: disc~rsa materia. co~nporl.a, i nnanzL tratto io pr_otesto non eJser~ nrosso <la alçuno spirito di parte, r}é tampoco da ,ignobife desideriò di:meno'mare comu1,que il merito l)..itrui ;_m_a·. sol()' il faccio a~decoro ed· a difesa ·d·ell'operato ~1ella Commissione conlr'il gi'Qdi'ziQ eh~ ~e \la da,to il Dott. Baie.stra nell'accennala \ ua Relazione . Ed ç1 ciò farè credo che me ne dia dir,jll~. se piuLtoslo .non me ne fa éorrere .obbtigo:, l'es- · , sere io stato u1wdei 1~fem~ri ·e~ il ~el~.to~e.de_Ha: medesì- j . ma. Felice me,. se nell espr)~~r.1l,m10 grud12_10 !O potrò·es- I ser riguarqato siccome I' fo terpréte &ii ·sentimeqti- .che l · animar.ono gli ·allri Colleghi ·della sullodata Commissìone ), i ' Per seguire un là le qual ordine nelle id.ée che verr_ò ·e·spouend'in qu:èsto qualunquesiasi Esame_Cr..iti.co, mi ~ sembrato .opportuno dividerlo in tre parli, - Nella prima ·io esporrò la Ra.oione qci m~tivi ,che s'ebbe là Còmmiss[one per-dichiarare (nella maggioranza dei.casi),rèumatico-:c'a(i) D~ve mi ,QCCO~rr~rà, fai: alcune· citazioni della 'Relazibn_e, tarrale la- dominante-ollalmia; e consecutìvamente ini slu:: .iieguirò l'e<lizion'e falt;1 io Torino nell'anno 1853 coi tipi dLl):ory_ dierò di confutare lé ol!biez'ioni sporte dal DollorJ 3aleslra e nalmazzo, ·come . q\lella nella quale sono. state c.orrtUe alcune mende sfuggite n el Giornale ·di Medicina Mililqre. contr'i medesimi. - Nella se.conda preqderò ad_esamin'~re
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di mal.atlie oculari. Nop maucarono fra gli Uffiziali Sanituita da uné!, seriè di anguste ·~taoze, pc,ìsle a pian-terreno tarii del Pre-sidio che reserò té?timonianza di qÙesto fatto. ed in luogo così prpfo_odo da trovarsi al di·~ollo del livello FraquMli ne. fac~va fede il -Dollor Ar<l\ssone il qualè condel suojo del cortile, <li )al sorta che per un lato si trova, tava già sei anni dj servizio pi:esso que~.to Sped~le, e ne vano queste st.~n~e cQme. sepolte daf t.ercen.o, e.osli tu ente il -su,dde~lo cortile d·al qu,ale solo le <l'ivi'd~v,a la sca~a per facev~ pure. fede il Dolk~r Ub~rti, Medico ·dejla R. l\farinil, allesl:rndo ili più che nel 1~42, predominana'·in modo sì ! la _quale s'entrava nelle medesime e pe11 J'.~ltr<Y o_gnuna s~raordin,ar,·o le ollalmie che coslÌluivaoo. qliasi la metà I delle medesipie n~n a~ev~ cbe ,una sola finestra !a quale 'degli ammalali -negli S:pedali' di Marina. fu .egualmente in- , j d'altrond~, st.anle ,il muro d''un .(abbri,cato poslo di contro, ·sutuila .una Commis&ione dal giudicalo della quale si venne -1, non p~rmet.leva l'entrala liber.a nè dell'aria nè de,lla luce. ne'lla.certe.zz.a che q.~el!a,dip,endeva da .vicissitudini almo- · j E.d.an·che per q~esto RP.g'gìm~.nto ~'.e'bb'anolatecbe troppo sfericli'e, àll'azioQc del}e quali·andav,a110'di prefer~n~a sog- .I numeros·e esano le· r,érsone che 'rispetlivamente alla capagelti coloro· çhe ·n'on $:er.ano p.er ancos assuefalli II ci là si racqogli.evano nei Jilfetentj eam~rofli. Ma i.n condi. , al clima . zioni anche peggiori di quelle.ani19lale per iJ 5° e per iÌ 6° Lìgurr. · Per' t.ali. alle~l'aùoni ', rjcoÌwsciula per· n·on•infrequ,e~le. 1 Reggimento si rinven.ner i,n gr~nde pade i Qu~rtiei;ì che l' Qllalmia in detenninale slag1-0ni ed'.i:ri i;;peciali condizioni· I all<,ggiavan il 1'2° di· Faiitèria. Il piano terreno ,del Quaratmo~ferièhe, i Membri del.la' C.omrriissione s'av.viarono p~r 1 tiere i1uo~o·, situalo:.sul hàstìoné cl.ella Città, era 'o.lire modo 1 umido, come quello in cui s'attingo l'acqua,·~ nel quale si di'verse e· su~cessive· Tornalè ad.ispezionéire còn o·gni à'tver§'a quella che .ha giàsèrvilo onde' possa giungere al riterÌ.~ione· ì differcnl\ Q~arlìer.ì gi questo Presidio. Cons.p·ettivo còrldoHo ; alle umide esaiaz.ioni che . eia quesl'o 'es.tav.a già' d·ai; Regisiri d-ello S'pçdale che ).; maggiore manavano s'àggiung~vano poi agli ,soprastanti éameroni parte degli oUa·lmici proven'iva dai Reggim~n~i 5'' , 6'' 42• di F.anleria·e che b~ne pQçhi p~r, lo con.irario deri- ,, quèllè clìe.proveniv.ano da parecchie latrine in assai poco lodevole stato nfant.emite e,per soprappi,ù in h'\.lona parte·r,olle ·vavano dal 18° di ·Fanteria·, da\ llallaglione dei Bers-aglie~i, dallo Squa:dr-one de' Cavalleggieri e dalle diverse .; ò' guaste: Nel Quartier~ poi ·dello delle·Ca]!pucciiie,si desig_n~ in is_peciale modo il camerone segnato n• ~ 6 il· quale, Com,pag_ni·e degli Artig)ieri. , Tale diffe~enza oo.veva fare al piano terreno, aveva a!Fé!'lrala, dc!;Ua partè collocato· sospettar una di queste tdu_e cose: ·o c.he J'-acqùart,iei:ç1.menlo ; l sinislra una porla che'. metlev.i. direttamente à contigue ladei primi f,()sse posto in tali cond i~ioiii morbose da offrire I tri,ne, ed altre latrine es\stevàno · ampi'e alla: parte destra le cagi~nj Joc&li q che nei Mili~ar.i j n esso racchi~si risiedesse quali scorrendo per tiu largo spazio al disso·tlo del paviun ger.me1 trasmissibile che fomenlc1,sse :e mantenesse l'o:tmento del camero11e· inedii'sim~ per un condotto affiuivano talmia ' condizioni e germe che necesssa.riamente do:ve, vano mancar.e. presso i .s.econdt nei quali l'otlalmia era çqsì 1 in u110 col copdollo dellé alt~e posl@ ·a ·sinistr'~ in .· un cò.mune depos:to· èh'era scaY-alò immeoia 1.amPnle di.elrò 'il ~ara. . rourq posteriore del medesimo. P'èr siffatta guisa gmislo l Quar.Lierì che ra~coglicv,aiio quei-Militari nel Cor,po c~.mer.one ;· oltr'alla sua bassa positio~·e , era, si' può dire, dei qual.i si trovava mio.ohi numero degli ollalmici , si rintqJ,l'all'intor.i)o cir.éondal:<> da. irrita'~tì <>sala.zioni le quali ' · ven nero quasi lulli ~ppartene~li ii: soppressi• conventi e . con o.gni .à'ge~ol~zza penétr~vano per Ja via delle fin~slr.e ~H1:1~li io ~uone çondizi'on\· ~gieniche cos·1 .pe.r la loro.loc~n~J , suo inlemo, offe. n den.dp di contì1~ub e la, resptrazi-one e lit~ come per le lor·O adiacenze. , N9n cosi aHenn.e per gli . la congiuntiva çculo -palP'ebral.e. d~i c.he .i Soldati a gru.sta altri nej quali si .sv,olg~v,a il rnaggiore numero del!e ol.lalragion,~ sj la~e1. ~ lav;u~o grard'e"men .,te. Vj~l~. cosi' grave inmie. Per ciò che rìguarda il 5° Reggimento d'lnfanteria., con,veo1enle, I-a, Co!J)mtssgne (ece c.aldamente islafliapresso acquartierato.. nefl'Amion.a ;, fra le altre c9se fono-lato che j" i,Supe-riori oude-se. n za frap.porre te1:qpo ~i· pe11s;i.ss~,5eriaal piano terreno da· una parte v'era un: coni Le ·ehe tlavàrrcello .,td im)Uondizie ed èra inzuppato d!orina per rotte Ja- : mente. ad annullar~ quel camerone·com·a -slann d1 M1hlari,.'proponen~·'in{')ltr,e ·t,h,e. più .non .fosse ,u,lilizzalo, a 9uetrine e élall;allra la cuei11a reggi.ment~le ; :il. fum.o della quale alzandosi andava a penelrar~ nei soprastanti carne~ l sto s.copo;rnehè n~n .fossero mulat_e I.e ir(saluf;i.ri cqndizioni: 0 ront ~ fu notato che dà .un lato tutto il Qu,.H~i.ere slàva 1 la ·qttale proposlà non _tardò ad ess è11e messa in ·esècuzione, l COI) immenso. vantaggio della C· ompagnià che vi avev·~ - cbi~so da'unò slrelfo ed aIl.o viottolo, o..µie~lio da ur1a·él~aca; -st:aniialo firì aHora. À~ehe per quest9 Jleggim'.ento 's( nosu la ,quale mettevano I~ finestre di parecch-i came:roni e 1 j' làrono ,le solite. spr.opo.rzi·o11i, d~Ué p.er.sone con la capaci.là dalla qtial,e ,· non quas,i .mai visitata dal sole, .si solle-va:va dei camerO'ni, , · un'aiia UI,D.ida lilefili~a: fu' fJOl~ tO- cliin roojti ~aro.etOllÌ " ., ' I , si raccoglieva ùn numero di soldati proporzionatamente ! , N'on c~~lenti,a: quesle e ad aÌ(re ossenazio:ni su l·o stato ~aggiore d.e.l\a rispetliv,a I.oro capacità p-e.Ì' cui 11e emerge- ·! .dei diver·si QuartiérJ visitali , i Membr·i defla· Commissione vano due gravj incoJv,enieuti, per fu.no dei·quali le ~roppè , ,qlléro ezi~11,dio, iì:ovandosi' .~ul luogo, . saper.e !,la,.quali èsabzjoni· dei corpi _non poteva.no che viziare 'mòtbosa- [ Gom.pagnie' ~~eci-alm~~1le èra ~s~ito i~ · ~1.ag~iore numern meJJ.Le..l'.a.r~-a-rae!)hiusa e. per J!altros'gli· amhiènti. riscàldalisi '. , ~egli ·ollalm1c1, e, dai . Med1c1 pspett1~1 md1e1tte le quali, ollrernisura rendevano moll'impr'essionabi-li i M.ililah al- ! .si cd1~obbc ben pr~sto eh' eran app~nto quelle le quali loggfo!ano n~i pii~· irrfeli'ci camer;oqi . Eccone al.cuoi falli in 'lorchè allo svegliarsi del mallino dov,evano,.reca.rsi aìle la-· , 1 ·. " • r: _ , trine ailra.vefsailtl'o corrid'o'i per enlr.d ai quali soffiava bl;)n 1 oompro.ya. , < : . :;ovénle un .for~c e:fred?:!> venl.9. .di lr~mo:r~tanà.'\'l{on in .mi- r·. Nel Jj'o·d1'1!'.a:~l'er~a ehe. daL! 2 ~i .~en~~i?·1 ~5'.2 a.tuLV.a,pr-ile gltori condizioni· ru rinvenuto' il Q1:1arlierè océupato·dal ,6° a·v~va ·mandah allo $ped~ale 53 oll.alm·1c'i de(quali t1 eràno 1 · Reggi.mento di Fanteria. Una. pàrle di questo .era ratchiuso · . SoJd,ati ène· diiri·oravano nel :Q11artiere d~II' .il1111011.a e ·gli a1'non da li,n.ò mada due viottoli e-0stilue1i.ti due cloa-che·siceomè · lri ·12 .pr.ovehivanò dai v.arW' distaçcaplen~i nei :Forti·;· le più maltrattate daH'.òllalmia,furono )a .Gompa~ ·ià 6a che quello soprai;cen riafo per _il 5°; ed un' al.lra ,parle, era éòsli-
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.sola/Ì.e -ebbe·~5 ,;ed) nproporzionem··ìn~rn1'8 eela,10\ f egualmente ne soffrir'Orl.ò, :ìna sibbetre quelle ch'erano laddove .di tulte le' altre, a!cune. !IQn n'ebbero (uorqhè ,j o i" stanz.iate-in ·cameiJpl più esposti à •cagioni morbo;~. È d'e_l 3 ed altFe neppur uno. E d,a. polars,i «!h-'i è_ameroni che ·; Ji,iù allo inleresse che queslj ·~re -falli non siano 'dimeÌlc;~t'enevanò le. Compagn)e pj'ìi: affe.llei silt1i1li ·al t pjano, ; ticali, · erano ·sopiapposli ai éonli.gui del 6" Reggim.ent.o, prospi- · ! · Ora, stanle ,lè .co:11.diiio.hi ge~·èràli atmosferiche della ~ienti e gti uni 'e ,gli allri su li acce.nnati viotloli. Ed è cosa stagione favorevoli a)l'~voluzion,e ..di ìIDalallie reumatieos-0miiia-oienl~ irc>lèvole, sicco~e fu fallo notarè dal M:edi~o, catarrali é stanle le ·cagioriL_speciali e localf. _di diffèrenti · cÌi serviz·1.o al Quartiére, che.quet\e·Compagnie le quali fu.a., Quqdieri, si -sarebbe potuto senz'allro ;conchiudere che [Oll in, proporzion.e de\lé altre viemmaggiormenle lOCCQ"e nella riu~ione di queste sf racch,iudeva.Ja cagione principal~ ~dd,la ~ominanle ollalmia. Cìò non pèrl~nto, non in.:. dall'ottalmià, trasloC.àle in ~1\lç1 ea\lleroni nùq più inUuèn~ale dalle·em,anazione di q,Ùc' viottoli, cessaro110 più O meno te,ndendo la C,omro,ssione precipilac.il suo·giudi~io i·n Uffa pr~slo dall'.esser oll~!ior.menle ~or'men!ale .. dal m?r~?· qu~slione cp-sì i_mpor~tan~e si:dimagdò se mai a:v've!)11 60 Régg_iroen(p che fu non m.enzy ,,~el ~ _, se ..non di p1~, tura vi po lesse ~sser qualche g~rme frasmissibil~ al.quale quella di prefere,1za si ..d_ove.sse attribuire, D_aviino motivo tlla'iaglialò dall'oUalmi·a; a,nch_'ess~ epbe {ilcune çom.pa~.n.1e lè quali fuori di proporzione furono più, locc,he -~l)e l~ ~\tre. ad.accogliere siffatlç•dub,bio, non.già\~frequenz.a del male, Come ·\e . più compr,omesse s,i 110.tarono le -~ompagn:ie ,3a fili\ b·é ns\ i'\ ,mcc~dersi del tµ~desiniQ,iO un medesimo luQg~ 1,a e 13a delle qùalì le due prim~ er_ ano silu,ate .al primo e , quaJche r~~a proverdenz~ 9a un altro in cui av~va prepiano e sollo.poste a quelle a·e1 o0 Reggimento,Je uiie e le cedenlemèule esjsljto. Se non che il fatto:d~ll~ ;;pecialità aelle cagi<lni osservale .in atcuni Qu-arlieri e soprattutto altre in.flueoziXle da\l:,1ria dei detti yioltòl.i e da_l fumo delle l'altro deil't>stinziwè 'qua~i ; nst~Ìltanea del·, nor_bo al so\.~ sottostanti eùcine, e l'ultiiµa la qu~lii, a detta dAl l\lediço di ~er\·izio i.n Quartiere. aveva a,vu~j sin .a .i 9 ca-si d'ottalca!llhi~re di loéale a quelle Compagnie. che più delle ,allre mi.~, stanziala nel ~amerone ,no 36,_occupava ~nella :;iiri,e n'erano tocche, dissuadeva la Comniissione da siffallQ èlubdi, -piccdle.. caroe_re -po_~te al disotto del liv~llo ll.el_ cortile. · hio Ollr'a ehe per' quanto la.me·desima i,tu~iasse il modo Ebbene-queste tre Co_mpagnie finch~ slelter~ r~cchiuse ne:- .. onde tale tras;missi})ilità pblesse averè luogo, non le avv.ennè I gl'indicàti c:amerohi fÙrono sempre pi'ii ò ~eno .mol~state mai pote,rlo · o·sservar,e i e 1i pi~ a tene~f~ gu-;rdi'~ga -«~n:.. dall'ol.la)m.ia, ma traslocate jn migliori. sili nel Quar_lierè correva la d·eposizio(1è dei di·vetsi Medid-.ch!eran'si' s.ucçed·uti n.ella S·ezione d·egli oltalmici · i qualì concordemente della Proù.videnza, Ja malal(ia pres~o le medesime cominciò toslo a dimi_n.uire, Berindi·cessai:_e,. qilasi affaito. \Jn.'\}.Òalog_a $O~tenèvan.o èhe, infuori di" qualche caso d'ouiimia h)enuorragica, non- avevaii .os.servato fuorèhè pochissiµii casi .o~$er.va1.ione fu f.at\a pel· 12~ di Fanter\a,. La Compagnja di quèsto ~eggimento, che_ fu più :bersagliala dalla oUalm\a accompagna.ti .da t ali s·egni q_a farnè na~cere qualéhe so~i .fu la, {3 3 la quale dal p,rìncipio di febhrai6 fioo·aJ· gioroo -spello. è qualcheduno ~mise ·questo 'dubbio èo&ì timidain cui fu :visi lata dalla Còmmissione non ne offri ·meno di m..ente. ,e r.ifé'ri ·in appoggio osser,va1ioni così P.OCO circo46 r,asi; e q'uesta. ~;a qu'e}la ~he ahi La.va nel-mal!iano ca- ; stanziale che per 16 meno furono rile.nille non abba$tanza.. merone n? ~6 dfl Quartière.. d_!ll)e Bavpucci11e.. Ma,que~la. , ,·, fondate. Il perchè..non sar·ebbe· stato c.o.scìenzio.so i:amme:- · tere c~n nozioh.t cps-ì incerte-uòa condi:zion.e paiolo·gica cl,.e stessa Compagnia Lra?loc'ata pqi in un ;ampio càmt>rone posto nella parte -a!_1terior~ de)lo sfosso 9u~rti_ere e che. l nessun faHo, irrecusabile ,Jrf tanli i11'·op?osizi·9ne, potev;l, fino allora serviva. ad u~o <,li. s~uola _ed ~iy: iì1. ottima eonsostenere, . :Pop.o le quali generali e':parii~l.i oss~i:vaiìoni .falle nei ·dillione igiér:\ic'a, si !'imase he,ne:preììlo dallo offrir ullei:iori e asi d'.·o~talm.ia..E. nèllo sJ~sso Qu~rtiere. il ~ameroue n° _23 d1versi-Quar~ieri del Presidio ; fa Coromi'SS)~ne ..s.i :racr.oil qua le , conteòeva 1a··4a Compagnia, sil~lìto :sollo lello glieva iii seguitojn parecchie succes?.~ve Sedule a.deliberai:~ per la sua elév~tezia mo\llarjo_so e forrito <fu.n doppio, òre su \e-cose osserva.le,. e su alt.re cifc<>slauie che,polessérq concorrer all'évoluzi9ne dell'ollalmia; per passare quind'a . cline di frnestre eh~. di eo·utinuo -riun<fv~van_o})ria··~mdelerminate 'dalla ·qu_a\it.à deile. cagi(!llÌ e. <Jai ·sirilomi ,che bienle, OOI'l·.offrì f\!Offhè un S.O~O casird.'oll<,1,lmi<1,, ~ questo riguar1ava un c:aso di réci-~iva; mfdesi.mamente il ca~e - j più generalmente offri\ìa.'la:·nalura ed il genio della mede-, rone 'ii 0 · 40 .rio,n ebbe fuòrchè-.u,n'ollatmia c(o~ìca, p.i~ntre- : sima. ·Fra le v;ltie cagiori.i d'ogni m·aoiei'a cij'in quell'e fu- . eh~ 11essun·ò .n1ebbe il cam,ei'oiie ~8. e,.3~, che pu.c e·sso ei:a ! r6119 discusse, .per non,:rìpeterè quelÌe ~ti'pori~rment~ . ac.:. ' b~uc silu<1l~, Per-ciò che rignarilav~. il Q,u(lrti1w ,movo ,, la l cennate riferibili allà .coi:rente stagione e.d alla.con,dizione Comp.agnia ch_è fu più . maltraltala f~ · l'a\loggi,at~·al ~aine: 1 speciale -dei Quarlicr1, mi lim'ilerò a ·i1otarne ,.~l~re.'cp.e si rpne· ri". ·I~ e 20 che cl.e\ resto non, .ne .porse. che 8_~ dp I lròv?-ròno· pr.Òpr.ie aìla vi~a· lulla spe-ciale· dei Militari ed al ·guali ·.uno Ju..reci~ivo-; I.a· 6\ Co~p~&11·iutanz(ala nel e~:- 1 genere òegli alimenti ?ode._qu,esti si s'osle.ngon0. Come spelJle~on~ -n° ~. 2 ; ~ 3_fin aHo;a no!r'. Q_e av~va offerto. c\}e t c'ialit~ de_\1~ .vita propria dei ~J!lilari si_ ,nolaron ·t_n ·part~co. c~s.1 4e1,.. qu_ah ~ ~t~i:onde uno e~a p,r?~en~ente ~~a. S.~~~-n~: _ lare -modo, la toro _ag~lomerazioue ~et camer~01, specialed un altro recidivo. Nel tempo 10·cm la liomm1ss1one isllmente n.eJ tempo di noUe 1 ilon' in correla.z1ooé con la tuiv,~ queste in~agini p~ò ·~irsi eh~· ÌutLe· 1e·a1tr~ C0m:p~:caP..acilà degli ~mb-ienli'; l'insolazione. ed·. il' polverìo cpe s,os'teri.gouo:sia n1;ll'andaie: ché nel ve·nir.i.dàlta pianura·de,l. · :gnie ~i quel-QÙattiere non ~rap,o n\<ilestat'e:.dal\'ottalmia. Da quant'en stato ·ço·sì.,osservato restava d~~que bene' Bis;igoo dove si fanno quasi giornalmeptl} gli èserc~zii, op: chiar.o e ·manifesld èhe ·non tutti.i Co.rpi deU>residio anpunùn occasione,ch~ montano fa,sen\ìnella.in a!c~ntpqnti, daron eg~àlmente tocchi' dall'.o\talmia1; _c!lo qu~l\i' fra i specialm,enle de_lla qnà, fr.a' qqali-soprallullo Je ·p,prte di quali più o Il\èno stestese, .erano, acqµarlierati i9_[pcalità G~nova per .a.Torino o ,quéll.e di verso ,'.foscaila.i lo sveno.~ le· m{lg\io. disP,~s~e ,l)_ei' cdndiii~ni igieniche.i ,e che non · slir:si trqppo pronta~enle ·aì cessare?degli e~ercizii_, senza liido.sJare il pre_soritfo f;i.isélto di lana~restanoò così -viep- ; tulle !e Gompag9i~ d~i Co]'.pi in C!,li si m_aòifestò \/ottalril/a
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più esposti alle Yicissilu~iili atmosfeciche lanlo c·omtrni e ~ul modo d'operate 3-el quale r·estava 1>oi egli assai i11cer-freqµM1ti · in questa CiUa; e per questa solà impruçleoza to, 0011_ sa.pendo ben·e giudicare se specifiéo s·o\amente ~ra ~ccennavansi parecchi casi di contratta ollalmia; e lalì ed. qi.i-esto· da· tiputarsi, ò se specifico qd ·uiJ teiupo e conta- . allre cose si andavan enùmerat1ilo eh' è inutile ripetere sicgios·o, o se iì1 fine da sp·ecifico séinplicemente, p~tesse pòcome cognite a éiaschedun Uffiziale Sanitario Militare. scia f~.rsi cont_agioso per co~tinuata e sucç~ssi:va sua azioS.u ·11 genere poi degli ali meriti; messa da parte ogn'all~a ne,. pogg!ando. tali su.oi ù~lYbii a~ osservazion·i e ragionaconsi·deraziorie , la éornmjssione fii concorde nel ricoiiom,enti desunti dall'Oftàlmol'ogo :D~smarres_. In particolare ; cere per. ~attiva la .qualità d;)I ,;ane che pe~.lo più era al_quindi n9lava--avtr osservato più di' 20· casi· d-'cHLa'finia in !ora dis_tril~uito aJ\a -Truppa , si~ pèr rapporto alla natura una ~ojà Com1if.1gnii:t la quale aby.tava un camero11e_slalo d.elle farine che p_i:r rapj)O,r~.o a que.llo- della.cottura, giudip,er I.o innai~ii occupalo da un~ Compagnia d'un Reggiçanqolo causa i:\i catll,ve.digestìgni ,è. qui.odi con causa delment9 appartenente alla b'rigat~ ~avoia, stata ugu~lmente l'oltalmia,, sapendosr qua11l: influenza abbia un' irritazion.e tocca da analoga _oLtalmia,. Aggiungeva inoltre che· nelle gastr-i~teslinale ad ir.gen!)rarç malaJ_tie alca po ed agli or:.. s.upposizion_e che questa cagione -spe_cifica fosse aderente gani in esso contenuti. · ' ali~ par-eU del Qameronesi pe11sò rimeàiarvi co·n rinnovati Sar_e lib\rror i'l _çr.e~ere ch' in tuÌle e singol_e'l'enumcr_ate }mbÌancam.ent( con calce,.ed in fallo quesL'I riuscii:.000 p.el c,agioni. l_a. Commi,ssion~ riponesse il motivo deUa spè.ssegcorso c~'un mese a farla -tacere. ·passa,_lÒ i~ qualè essa.riprese. S' ailonta,uava èiiandio il mecfesimo dai Pottori Fisgiaole otlalmia; essa i,nl;·nd·eva sol,o, ~el,lo enu'merarle, fare , seqtire com'·esse potesser, -0 nel loro iosi'emr- o c.ongiun_te sore è Bo'eri in qua.ol!.alla presenza. d!}IJe· granulazioni , a~ altee dhuaggror·effì-cacia c_oncorrer~ più .o men ad insu le quali atlesrava,esserg!i'av.v~nut.o osse~\'·arne'-i11 maggènerarla ed a m,ante·nerla, non ignorando oh.e fra le megiore numero di cas( che qu.e:lli nòn" ammeltevano . foluori (:l'esime-.ve n'eran _3lcune a.-bbasla.111,aipole.nti a produrla e di. ciò,, s'univa cogli allri nehiconf;scer un predo:minio di che altr.e non pote van.o .SJ)iegatc li1, lor'o azione fu.archè• in cagio·ni .reu'malicocatarrali e uel ri ~uardare 1e. graòulazioui un ione con queste. · • nbn· come çaral_tere ·tutte sp'eciale. e collegato còn l!esiConvequti ~u !a 11a.tura e su l,a molt.iplicilì. delle cause .sLenza .dell' oltaJmia.- : del m;orbo s·i ·.mosse poi çiscussion·e .su ì earatleri, l'an. Il Dotl, Ca ire p·in qualità di MedicQ. Reggimm~lale .addamenlo e sul genio del medesimo, .ciaschedun Membto detto allo Spedale e che appunto. nel. tempo .di ·quelle dirifereod'e solloponeud'i faUi pa.tologici lali quali -av~vano , ,cussi_oni aveva in cura, la_-S~2,ìo·ne degli ollalmici, non fa0potulo osservarfi . Riu:scirebbc troppo lungo il qui riferire_ ceva djfficollà'rrnll'ammelte.r e che a.Jenne lo~alilà possono tutta ia disc.orsa ma ieri a , e d'altronde now ne risu!Lerebbe più faci1mente .offrire cagioni, determinanti l'oUal.rni.a; c-om.e gra11,d'utilità il farlo, dappoichè, allà·~ fine lnl~i s'unirono in allfocfrcoslanze altre malattie, rendenélolecosì quasi enella seulema che fu espressa nella Relàzione eh~ fu di- , sclusi\'.e delle medesime,.ma non p~n;iò· s'\lniva egli all'opirella ali~ Autorità'. Il perchè ·mi debb'esse;e. concesso l'ac~ ·niorle del Ifott . .Mazzolino riell'allribui.r~ l'oro una vi'rt.ù spe_çe1111<!,re ·soltanto a quel.le cose eh.e. più p.art,ico'larmenle ci fica e. quas~ conlagios'a: P~r q':}!!nlo gli coòstava dietro atporser in s~guito argòmènlo-al Dollor Bales,lra. a ,mellere lenta e séguita oss·ervaiic>ne,.egli a~sicurava la Commissione so.lto ctitica l'o.peralo della Oo,nmissi,one. · · / · clre·artdarn pien~·mel}te d'a'cr;ordo c'Qn ·i 'Colleghi che avell ·Medico di Reggimento, Dottor Fi~so;e·, tes.limoniava ·· vano ~isèontra-lo pochi ca-si dì vere. grc\nulaiioni e ·soggiunchè -?~ran te il_ tempo in_c.u_i e~li tenne la Sez(one degli ot- · I geva Qhe là dov.e le,_aveva riscs~tr·a_te, gli' <'~ano a,}P,arsè sic talm1c1 non nco1fobb,e mai alcun c.tso che aocennasse a come uo effetto di lenta congiuntivite e Figua.r-da'vale perciò ca_usa e.pi_demica n cofitag-10,:a·, ~1è tampoco.:s~eeifica; ~· che I sic,co.m.'un_a iireremia vascol,tre: Dièh,iaraYi\ ino'l.tre nò·n av~r gh era soltanto accaduto osservare 4 o o ca~, gra..wac~ av.tìto fuorchè rare. v.ollc 'ocea'sio1,1e d·'osse(vare casi eh.e compagnati aa uno ··scoJo mur,o-:puriform.e, riel fallo dei , òffrissero uno stiH_c-i_dio pi_* o merio-mu coso-·pnrul:en!o, e -~uali si c!éd_eva autorizzato altri'buirli ~d' un somll'Ìo gra-do dall'attento esame dei medesimi era i·n'<lollo a nòn ricodi qu~lla cori&iunlivite-éalc\rralè, ch'eviden,c1pe.nto.p1:edo- I fiosc?"rvi fuorchè un ma~gi'ore grado oell'oUalmìa ~a:tàrrale minava. Faceva inoltre notare cl~e tanto d~rante il l~mpo . ~ non 11:ai ,qùalc .specialità <l,cgna d)essete presa in parti.,. che teneva la Sezione, qµanlo dopo c.he 11e smi~e, !;!.'Dir.e- ;1 colare consitleraz~on·e. ' , . · 7;ione., 1rnn ebbe, foerclìè r\lre volte, occasione di rim'a r- ! ' Ven~ta allo Scri~cnte·1a voi la di ,sp_orre !a·sua opinione, èare su _la_C!)ngiunLiva palpebr~[e ver:e .granulazioni, quan- J d!chiarav~_~he riconosce.ndo Ì1ell,'t~s.ieme di tuHe}e.cagro11.i tunque fosse s_ua coslumifnza d1 rovesciare bene soveqLc le : S11Hllora d,sco,rse un mezio"suffici.~ote e. valevohssuno non palpeqre .dei suoi ammalali, e que11'c vedute le ripu~aya u11a !- che a ,produrr-.e, a ma'iltenere ll.t'n anco: la domim~nte dltalc?,n.segueoza di_retta e nal_urale di·1)~r<!ural~ _flogo~i_._~ n~'.' m1<}, e 6~1chè alc,un 1:alto heòe c_~nf~~rii~~o vi ,f~·sse clie·acg1a ~0Q.1e c·arallere proprio ed escltl.'!ìl.YO d un~ speo1.ah ta cennasse a_d una .cagion·~ comunica-b1Je, non reputava esd'oll.almia. 11 Dottor B.oeri, egualmente Merlico di Reggi- , se.r ' ilo'po ,riçoi:rer a\l'c~islenza d'una snpP.011ibile cagione mento, assicurava che non aveva. uopo aggiungere ver!Jo I ·specifica e._çoulagiosa .per ispieg-arla; che ciò face1Jr!t1 sanè in alcun modo m·ou.itìcare I.e. asserzioni de\, Collega, per- l rebbf stalò \111 multi plica re ~enza·q1gione gli én.li morbosi . eh.è e, per i ·.ri1ll1 e per la maQie_ra di c911siderarli, 'ègli ·an- [ Cònfer.~av-afo pti'i in siffalla opi!}ione 1'9sservazi.Òné più (dava pienamente, d'accordo cpi1 il medesimo ..- li Dollor . volte 'fatta essen1io di servizio ·al li'orle il Casl0llacci,o ·ai Matzolino, pure Medico di Reggimeuto·, sopra alcuni,pu.nti I · (xe~ova cioè che alcuni -Mi li.tari erano' ql!i\'i toc~hi dall:ots'allontànava da.i ·precede-n.Li due Colleghi, -etl i.o, com·,espo- '! talmi~_aven,te quelli slessi_caratteri con i qutli, nella magsit~i'~ sinc.e ro tlelle' cose,?iscòrs?~,s~n in obbligo di qui·ri- J ~ìbranza dei~·casi, là si osservava àllòra al!Q Spedale,:per " feme. Egh dunque non s1 mostro aherio dal,so.spellar.e cnè . '. avere solo passa'lo la n<ll~~ fac.eodo la sentinella, so,tlo l,1malcune località potçvàn? porger uno element o.sui generis, I·· pressìope d1un · vento yiole'nro, fr_eddo ed _umido , quale
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suore d'ordinario regnar intorno a quel Forte nella maggiore parle delle_stagioni dell'anrio , e berlamenLe senza ohe nella Compagnia ùel di~taceamento· vi fosse in ~nlecedenza pur un ·solo SoId alo che potesse essere sospello averla comunicaL3. All'udire questo fallo allri l\Ie<lici fecer analoga osserv~zione per altri Forti Ji' quesla éill.à. Lo Scrivente non trovava poi !!lrano il r.. uo delle vegetazioni palpebrali, siccome ,quello che po leva .~ssor attribuilo a aiulurnilà di male sià per continualo e.orso o per recidive spe::.se fiale I\Cca,dule., com'~ra agevole.il confermare, le quali Vt>gelazioi1i una volla svoltesi , dovevano riuscir a pe·rpeluare iI morbo.,. senza n.ecessilà di supporlo proveniente da qualche cagione spedfica o con~agiosa: Dietro que$li . ed altri falli liberamente discussi la Commissione i1flìne raccoglieva le-basi del l!apporto che formulò e che si legge inserito nel noslro .Giornale di MedÌci11a illilitare. Io posso assicurare éhe nello steiH.lerlò non fuvvi alcuna prevenzione. Le cagioni, i caratLe:i, la natura del fallo morboso , le provvidenze ch'il seguirono, furono coscienzialamente sluùiale e discusse , adoperando rigore ùi critica per oon iscan:ihiar il vero reale con !;appare~ia cl'nn vero supposlo: s'in_lesc, iu somma, far atlo di convinzione in una cosa cbe ,risguardavà la sanilà deH'Esercilo e ad un tempo l'onore del Curpo Sanilarjo r.I1litare. Er:covi per lale modo e.ù il più- breve che mi sia stato possibile esponi onorevoli Colleghi, la rayione dei motivi· cl1'ebbe la Commissione a sentenzi.ar.e, nella maggioranza dei mi'si. per 1·em11atico-ca1a1·rale la dominante ollalmia. Rimane or a lerminnrç questa prima parte del mio Scrillo. che st préudano ad rsame le 0/1biei:io11i che co.nlro la nlidit~ e la suflìcienzi) dei medesimi mosse il Oott. Dalestra nella sua Relazione. ( Continua)
Su
LA V_ISIONE {.)
(Ragidnatnenti del' Dol t. Pll!TI\O M onnh lclli' nella secoodà Confereozn Scielilifìca del 15 dicembr<'" dello Spcd. lllilit. di To· riòO I in rela1.ionc alla l\!emoria del.Doli. P!ZZORNO SU /a diplopia p.ubblicata ne.I N° 18, 'lG novembre 185'.¼ di questo
9iornale).
Premesse le più PSaLLe misure degli oc.chi, prese in confronto co·n quelle. indicalo dagli Autori .Krause , ·Ganol, l'Euciclopedia analomico, Huschke; e quelle pur anco d~lla · vari.a spessez1.a degli-oggetti che .si riscontrano nella direzionè dell'asse longitudinale Lolalo ; ed in seguilo quelle della retina·, dl!ila jaloi<le.a, d~lla ~cleroliça, con. la rìsp_eltiva larghezza di lulle quesle parli e delle pupille del nervo ollièo, della piega re.tinica trasv~rsal e e deUa macchia gialla, il chiarissimo Autore v'aggiunge J(l osservazioni a11aLomiche ùe\la coroidea e quelle d-ella retin.<1- da cui deducesi che la regione eminenlementé ossiopica ed impres,!'ionabile -di quesL'ullima membrana è la macchia gialla del Bozzi e la piega retinica- ; mentre le ambliopiche sono le regioni laterali · superiori ed inferiori e le amauroliche inveè·e sono rappresentale dal centro del nervo·ollico, .dai paoli per cui scorron i .vasi maggiori dell'arteria centrale e della zona ciliare della retina, di alcuni, avvàloran<lo tali os( I) Continuazione e tìue. Voci.
il N° 2:i del Gioroale.
servazioni anche con studi d'Anatomia comparala. Procede quindi alla storia della 'l'eoria su !i). vi!!ione comunemente aocellala, la priro'idea d'ella quale debbesi, come di tante altre, a due distintissimi nostri llaliani, Leonardo dà Vi noi e G. D. Della Porla, vissuti nel xv1 secolo; facendo tuLlavia rimarcare ch'il vero suo fondatore fu Keplero, pel noto espèriroeoto dell'occhio di bue preparato. mediaot~ larimozione ~ella parte posteriore della sclerotica e della co· roidea , allraversll il quale· si scorge rovesciata la fiammella di una· c~rndela :situata al di là dell'occhio morto ; o per le sluoiale proprietà delle renli convesso-convesse di raccogliere i raggi, d'incrocicchiarli' e di rendere così dietro a loro un'immagine capovolta; eù a cui ill'se.guito \aggiunsero le esperienie di'relle di Lecal , Hallero e sopi"aUuLto quella di Magendie il quale usando deg.li occhi di conigli albini, in cui manca l'intonaco nero della coroidea, e guardand'allr<,tverso qu(:lsli occhi come attraverso d'occhiuli, vide pure l'im magine- i!l posizione rovescia. Con lullo ciò·. per quanto gravi cd imponenti siano le prove enumerale e quelle altre esposte dai dil'ersi Autori, a far ritenere verissi ma la Teoria della visio1ie insegnala dai Fi~ici, l'illustre Vjttadioi f!On mancò per questo d'attaccarle, non già..conlro le leggi,fisiche in s'e stesse, Ìmmulalabili per legge di 11alura , ma b~nsi conlrù l'applicaiione a)l'occhio d' alç,uno d'es~e. E qui udi stabilisce : ·1 o richiedersi alla Yisione che l'apice ùel cono vis:uale cada su la retina ; . 2° la lenlP. convesso. convessa che ronc-entra in uo fuoco i raggi luminosi esser inuLile, se non dannosa, per una V\- · sione da, gperarsi da immagioe capovolta ; , 3• sapersi dalla fisica che le linee corrispondonli agli assi ·lra1,as?µ-n i mezzi pellucidl senza deviazione ed esser appunto il mec.canisroo dell'.occhio diretto a guidare •su la retina queste linee , massimamente per l'azione dell'iride ; -1° non potersi la retina paragonar al bianco e liscio
lramezzo...:su cui si raccolgopo le immagini 11ella camera oscura, cs?endo concava e di superficie ineguale; 5° l'im'magioe SLLI fon1lo h[anco-di 11na macchina fisica, (Jinèrsi nel sen~o della superficie; 6° le m,1cr.hie nel fondo dell'occhio vedersi iisa tlamenle dove esistono; 7° l'immagine nell'occhio riuscire più grandi} o più pie.cola, a se·cooda ch'i raggi luminosi sono incro-eciali tro ppo _preslo od in vicinanza de.Ha retina. SrccomP, poi tali obbiezioni soòo troppo lievi in confronto della fQrzà degli esperime11ti in cbntrario , l'A.utore li rilenlò tutti quesli ~ variandoli più·· che polè ; e <la essi ar-. rivò, od almeno r.redelle essere pervenuto a~conoscer e rilevare Ìe ommissioni falle dagli Auto ri d~lla contraria Dollrina .e come dessi inoltre diano in vece roano a stabilir ana Teoria della visione ben dlversa da quella universalmeole""riccvula. Ommettiamo di de.scrivere gli sperimenti iotrn:presi a lalinlenlo , perchè non so no- suscellibili-di ri.duiioae alcana, e ,ioIendoli Q'alt'r a parte. riferire per iotiero. 'mi dilungherei in m9clo eccessivo ed uscirei dal campo che mi sono prefisM. Accénnerò quind'i molti corollarii che da essi l'Autore seppe con lulla maestria dedurre: 1° IQ sperimento dell'immagine· capovolta ;, allorehè i
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.immagine capovo'lla perchè è concavo: i ra~gi scorrenti raggi luruih9si lJaS$ano da un foro ro.londo , serve per tui fio alla ,ret_i1_1a per le leggi diollriche si raccolgon in un a Jimoslrare che la pupilla ba l'ufficio di portare su la fo'co sufficientemente emend~~o , rig,uard'alla deviazione_ retina un puro disco di luce diretta; de.i raggi prodolli dall_a forma sferica dell'occhio e dalla 2° l'occhio non è parago O'abile 'ad una camera oscura, diversa rifrangibilità dei raggi lumiuo.si. L'emenda dell'erperchè le <li lui condizioni fisiche differiscono grandemente rore di sfericità è opera tlel piccolo fo ro dell'iride e della da questa; sua~contrattilìlà ; .e·quella dell'erroril di rifrangibilità ·dal3o gli sperimenli della lamina perlugiala e.quelli delle l'acromalismo dell,!. lente e\erOF,enea convesso-convessa lenti con\'esse stabiliscono l'assoluta necessità. ood'arrìanteposta alla r~lina. Vcssenziate ·co,ndizìone pertanto var al vero nell,l lìpiegazione della. _vis la che non s'ommella per la visione perfetta è il Mcorso nou rifratto dei raggi mai di tenere~crupoloso calcolo delle disla,nz~, essond'esse centrali costituenti l'asse del cono visuale ed il convergere prodollrici della piµ grande varietà di risullamenli negli degli obbliqui in un cono, venendo gl,i .~Itri as,sorbiLi , dal esperimenti; pigmento nero. 4, 0 il medesimo risullamenlo s'ollìune con l'·occbio dai soli raggi direlli, ess_endo nella stessa relazione con la po-· L'Autore poi concbiude l'importante suo Lavoro con , tenia che la eccita , c9m'il nervo _olfatorio e l'.acuslico, ed is~abilire cpe la visi-a è u.na !Dodifi9azione più elevala del og:n'allro nervo del senso,. lalto ; che l'occhio ha per senso fondamentale il tatto su5° nell'esperimento di Magend1e che, falla un'apertora bielli vo, artificiale con cui si ha l'immagine capovolta, se nell'occhio, allrnv(!rs~ la sclerolièa, ed esposto quesl'oçlen~to in distanza minore de! g,iuslo, p. es. se di soli 50 chio alla I uce d'ill'uminala finestra, vedesi nel fondo dipinta millim. d~lla fi amma ; e la si ha di.ritta invece nella dila fin estra capovolta, non si l~nne calc~lo della.legge della stanza per la chiara visione. calollrh:a. che sancisce esservi inversione delle immagini . Còn che verrebh'inna'lzalo a verità fisi olo.gica il sorprennelle lenti concave, allorqu~udo l'ogge-llo di cui si riflette dente e maraviglioso fonomeno di ciechi dalla uascila o l'immagine; è posto al davaolr del foco, o nel foco sle~so: àall'i nfanzia i quali riusciron ad educar il senso del la·llo a1lre che il Dollor Dall'Acqua provò ad evid~nza, nella sua e sublimarlo a. tale grado dì. squisitezza e sensibilità che Memori;i. già ci tata che nell'occhio preparalo nel detto p.oLerono quindi gtovarsene all'ugual modo di quello derla modo l'immagine capovolta sj dipinge nel fondo dell'ocvista di coi difelLava.no. Fea i molli casi di quesla suchio capovolta,. indipènd<'ntemenle dall'umore c.rislallino, blime potenza della natura e delle in.cpmprensibili risorse dalla pupilla e ·,dall'umore vitreo; di_cùi è sovente generosa all'uomo, quasi per fargli com.. 6° il fenomeno dell'immagine capovolta nello speriprendere l'indefinibile distanza che corre tra-le forze di mento dell'occhio di bt1e preparalo secondo Keplero, è essa e la di lui o~g9gliosa van ilà, ti p.iace riferire quelle opera della forma sferica delle parli dell'occhio· e dell'imdi Sau nderson, Moyes , Gougb , del cieco di Ferrara, di perfella trasparenza d'alcune d'esse; quello d'Adria. e del cieco nato di Puiseaux; com'csempii 7°· il calcolo t'd il ragio11a.menlo dimostrano che l'apic,e dj persone capaci di disling\)er r di ricpuoscHre gli oggetti del cono visua·Je ,cade su le 'reline o _più o meno al di là con il semp1icc lallq, percliè mancavano comp.iulamenle quand' i raggi siano paralleli o non havvi incrocciàmelilo del senso della visla. Ma il più singolare però sembra a d:essi, prima che arrivino a.quelle; . noi Huello pubblicalo dal ,ftler_lit al Tip1cs del 18&-6, f uu ' ·8° i miopi ed l· pr'esbiti son·o di vis.la imperfetta pe'rè.hè uomo 'di Glasgow,. .ddl'età di ollr'a 5Q anni che avea perl'apice del cono visuale cade nei primi in avaoti.delià reduta la vista all'età di 20 mesi per, doppio allacco di' vatina e dielro ad essà nei secondi ; iuolo e che appr1•s_e .a ~iS'ceri1ere un po' alfa volta i co9° 'è lroppò perfella la .naluta oelle sue op·erazioni, lori e vi r-iuscì ·al punto che esercitò per i.5 anni-l'arte percbè sia l ecito sospellare che gli uomini ·debban essere del tinlore.seni'a 1.cun aiuta.nte. Egli disLingueva i colori e da prioci.pio ingaun.a.li e solo alla scuola di riunovali ·~r~e svariale lor? gra.d-azioni e sapeva dar alle stoffe una tinta rori e cori il sussidi.9 ,dd ·tatio acquistar il rello ,ust> della più o meno cjlr\ca . second'i desiderii dei committenti e vista. Infatti il èieco dalla nascila a cui si doni più lardi la senz'ingaonarsi giammai. _Ollrechè .l'osservazione giornavisla, vede immediatamente dirillo, com'il bambino che . liera ci dà frequenti mezzi d'àmmirar il pr.<rpigioso fènovede p'er la prima voi la la luce; ., . ~eno · clell'eserci1.i'Q della vista col mezzo del tallo, nei ~ O. tenendo calcolo dj tulio, s'arriva al principio éhe tanli ciechi che qua e là s'incontrano; e son persuaso che la reliua è impressionabile per. la percezione distinta.delle ciascheduno di voi , Coll!;l~hi amatissimi, avrà alla sua immagini, 'e che alla visione concorrono ·tulle le pattf.del:.. volta unò o più casi ·da rifer\r ih conferma di quant'ho al'occhio in esattissima guisa. nozato·; la verità del quale è poi solennemente dimostrala Per lutto qu<:slo perlanl.o e per altri riflessi di secon• , dal partilo che sanno tr.~r~e qu,ei benefallo.ri cjell'urua:nilà cb'inlenerili e eommoss1 dal ìniserando spettacolo dei didaria importanza che ommelliamo p~r brevi!~, PAutore si sgraziati che non ebbero mai od hanno perduto il benefizio credette io diritlo di dichiarar erronea l'antica Teoria della visione e di sostituirvi l'altra già da lui, inni fa, sodella visi~, li v-anno raccoglLend'in appositi Stabilimenti e provveùono al loro so'stentamenlo ed educazione e.on le sleriulà ed ora spiegala nel segoenle modo: più ingegnose pratiche sugg1:rilè dall'operoso e sapjente Nel fenomeno della visione si verificano le leggi della diollrica e della calollrica. Tull( gli._strali dell'occhio~tul· amore ilei prossimo e dal\~ con,osct'riza delle leggi dell'orLoéhè pellucidi . riflellon i raggi che urlano negli atomi ganismo nÒ~lro , di che fanno ampia ·~ luminosa leslim·ocomponenti l'occhto . La cornea prest1nla una piçcola e niaoza fra gli altri, gli hliluli pei ciechi di Napoli e di Milano. ' chiara immaginetta ~irilta, es~end'uno specchio convesso; il fondo dell'occbiò rende con la rìflessione. una piccola Eccovi , :colleghi presl~nlissimi, compendiata io brevi
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term101 ,e eouforlala da qualch'anooçazione' illustrali.va la rossezza a tolta la pelle della.località; leggi ero dolore locale aumeòtato 'dalla pressione, con senso di traffiHure.e di pu~ture in· novèU{l- M~m.or.ia del- Fisiolog~ d~ P.a,via per-la Teoria della t~llerabili, ricorrenti ~pcciaI,mente -nella noite. Nella pa·rte infevìsjone. Con .,Piò 11011 éNl~Q avervi falli persuasi di dove1.1 .j r1ore del tumore era aperto un seno fistoloso con pelle aderen.te modificare le vostre oredenie io merito. alta Teoria classica al tessuto sottopo:510 da· cui _stillava continuamente una sanie la q~a!e ha basi,solid_e a'i,sai e non sì faciiment~ crollahili; icor~s~ gjallo-verd,astra,fefonte:,Nella parie anteriore.a pelle assottighala s'appalesavaoo variLasèes~i flulluaoli. Offriva insomed io lio. troppa meschinil~ di. forze per sobbarcarmi alla _ma tutti li ·èaralte~i d'un vero sarcocele del testicolo. ardùa impresà di C·Orob~Lterla. A ques~o u'i'accinsi soltanlQ ~ tulla _pri-m~forono pratic~le per.alquanti giorni., seni'alcuna per ,dimo.strar-vi con qu~uto s.lùdio ed amore si .cb'llivino Jusrnga d1 m1gl10rameoto, alcune frizioni con pomata di idrio.an9he fr_a· noi .i prpblemj P,iù astr.osi della.Scienza d! l\a nadato di potassa iodurato, ma in fine i dolori es·send'iotensissimi· , . tura in questo nostro. Paese -che fra j civilizzati come ben 1 e privando l'infermo d'ogni i:iposo cedeva il Cu,i'ante alle ist~nze · dissP. i1 Prof. J»acini 'nel ~uo discorso inaugurale scolaslico 1 di ~uello, il quale _invo~ava i_l fe,rrÒ_ chi~-~rgic? qu~I unico mezzo 1 di qu·tl.sl'a111:io·, nòn liep~ cerln l'uHimo postp, ~i è sempr.e , · a liberarlo da ~anlt pal1menll; motivo per cui, chiamato a coni slilio il llledJco di.'Divisiooe l>ottor Cortese e coqvene.odo questi distinto per uomini d'ingegno e di s_apere; ~ percbè, 10611~ l .nella necessità dell'orchiectomia, era 1·uesta eseguita ai ì'9 delÌo ·inlorno·· a\l'alluale controver?ia, possiate anche voi ·sollj:- i s,: orso ·mese ?i ,novem~ro in più tempi _e con metQdò l!i c.o,nvelizzare sempr~. più.gl'inlellelli vos lri sv.egiia<li ed irculi ed 1 nicoza aJnotivo d~l,gross.Qyolame dell'organo da esportarsi·. Falle doo incisioni so I~ pel le dello scroto chò partendo. dal allargaré. e djlucida11e· in tàfo guisa iLleò1~ cÌle· ai·pose ponlo d'u~cila del cordon~spermatico dall'anello inguinalo e di-· d'innanzi...·11 op_ero-so nostro Collega P:iizorno. . · .. '.
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scendendo lateralinéule-al foro fistoloso inferiore venivàn ari,cong,iu'ngersi diel'ro del medesimo comprende'ndo nel. taglio un _ · . ·,· segmento elillico di scroto ec.cedenté;.suocciolalo.poi il testicolo RnJiAZIONE 'DEliliE' CONFRftENZÉ SCIENTll!ICH'È · ' si pa_ssò_alJa legatura dei va,si.~permapci'uòitamenÌ~ al cordon~ . · . . . I e qomd1 d'un solo .tratto Vf'mv_a rçc1so 11 cordone sperr:ha1ic,o sotto alla leg11tura. Si _ri(rniva poi fa ferila -coQ' quattro p'unti di .• ! cuci tara e con collette agglutinative soprapponepdovi compress·e (Mese di-~ic~mbre. ~ a Torn.àtaf' e·fomentàzi~ni fridde. La ria zio.ne consòcotiva' fù minima: nessuna nevralgia: poca emorragia.nel dì seguepte proveniento,dai vaselliili del.lo scrQI!> la quale fu facilmente arrestata con inieAussAN»nu..',Ailla comunicazione 'da.ta dal Fresidenti deÌla zioni ghiacciale. In quarta giornata essendosi rinµovata la meCirco)are N~ 93j!i del Co,òsjgUo /:iupcti_ore Militare di,$au'ùà relativamente alle Ccfaferénze Sc!entificbe il. Segretario Med. di dicazione ~i riconobbe i dae pun'ti intermedii s_~rappati con aper'Batt. Dott. ,Prato fa susseguire la lettura del processo verbale tora' pi'ullosto ampia, il qual inconvenicµte, anzicbò di danno, tornò somm(l'!ll.ente pro'ficuo 1\81 favorirè l'uscita della- raccolta dèllà To'rn.at,a aàtecledeni(! ,, apprQvato i I quale, il Doti. Lampugnani•,:ad invilo dèl Prc.sideolo, espone nel segnente modo al· . sottostao't_e. Dopo pochi giorni Ja feri4 progredendo sempre in l'Adunanza 'la Storia d'un oaso di s.ircocele da lui operato ed atmeglio, si medicò semplicemente con bagouoli di malva da riotoalmente in via di go<111i'gjoné. iiovarsi io. prima tre C poi solo dne volte al giorno O con tali N. N.,'Ser,ttenté neJI>S0 · Fa',}t,; nel mes~ çi ~ebbraio 1850, tocço proyredimeoti a'.cqoi,s!ò sempre nell'as~ello è prese~temente anda,destra orchite blennorragica era accettato nello Sped. Div. di ·,iJonci_a un buono stato di sanità ·e vicioa.Ja cicatriz1.azione com.Toriç6 dovi), comechè'~or~tò con metodo anliflogis\ico energico piutà. · . . :, . . Esaminato il testicolo·e~portàto, offriva questo on contè;to·di cfoè con élod'ici salassi , con sangoisugio locale più volte rinnomalti noccioli sarcomatosi più o meno ~uri, disseminati in varii valo e con frizioni risolventi , non-om.ctteçdo gli spcciftcj mercuriali e·iodilra'.fi per cm,a'inlerna,, tu!tavia non s'otteneva lari- , .·pnntì di piccoli ascessi dellà·grandezia d'un'a n_oce, pieni di sa,soluzioue ma termit1ava in un, ascesso , apl\rlo il quale parve , nie felente gi,allo-sporc.a e <;i réo·~<Jant1 i cordoni _spermatici àm: ·ceder intieraJìlerJte il male, aoo' rini'aneudo che una modemo!!iti. Il Presidente_prende .la p;Jrola per cqnvalidar il fatto esposto rat~ dur.ez>i.a d~l tumg.r assai àiminµito.di mole per cui l'ilmma- j ·e conferma-la totale 1egeneràzione 'della sostanza del tesli<;olo. lato era licenziato d,11 detCo Speciale. Rimase j)ermaneòto~-tale indorimen\o-allo stalo di cron_icilàyer cir~a tre.anni, e'prod,u-:. Parl;mdo poi dei va rii m~todi operativi, cila i grocessi impie~ati · dal_lo Zellemberg e clal_Kern, ) quali si servono, d'un. metodo céndo lieve tnòleslia era facilmeòfe tollerato d~I N: N, il quale -a~empi ré'E;oJarmeote.·io tutto questo t~mpo agli ,ol:iblighi del br\llanle con l'e.sportaziGne dçl sarcocel,e io due tagli. Nullam~n9 egli raccomanda parsimonia nelle operazioni crue.nte in qoesfi propFio Ser,vizi·o ; se non che essendosi rinno\'.ate· le sofferenze, ,ca~i,,giacchè, com'ebbe più vo,lte' oc;ca~ionè d'os~ervare, le madi nolte _terripo _in ìspeéif., td' essend.osi aom,entato iL vcilo,me di ·lallie del'lesticolo, mas~imamente quelle prodçtte tla causa celdello toìnore sçmpre al)!) stato d'. indurimento , era l'amll!alato costretto·riparare noova,mcntp allo Spedale Militùc( di S,ciam, lica~ guariscono facib:nente con i rimedii locali coadiuvati dallà cura interna', qualora oo'n esista diso'rgaoizzazione neHa gbianberi clove s'int.rapreudeva :illra cara anlisifìlili.ca éon decoziope di sal~~~arilla: çoi) ca~om;:làoo. ~ p•ot~i·odù~? pot_assic?- interna-. · d~la, ?erchè'egli ~i.tiei:iq-qnes_te}!'al~tlie 11,(bllos'.? com'ona sem.mente, non o!tr.~passan'do p)ro rn quesfoll1JDO run'ed10 'la dose pl1ce i per.trofia pe1>trasµdamenh ed mdur11ileHl1.1.qoali.P'ossono di:dodit i graoi giornalmente. Ji:~sendusi ,di riuoyo aperto un seµo vi,neersi con .!lon ròolla difficolià e rimargina.rsi seryeoqosi d'un fi$loloso alla p'artc ~nfeniore dello scroto•e rimaorµdo seìnpre met9do cli cura sernplic~,-·qoalora però s'abb~a l'a,vverteoza di stazionàri_o il f!'lale , veniva pr.bposto per le Terme o'Aix. irl sa. no9 abusare nei ri1nedji mollifivj i quali 'intas,1n,rl'i tessnli, auYoia; d,o ~e l'infermo s'-avviava ai 4 dell'agosto p, p. :uvi rimamentano la rilassatezza de11e pa,rti e renqooo'cronìca !~affezione, nev.a,sio a i'.j4 4ello stess.~.~ese, p;lrte!)dosi con qualcli_o migJiora- . ,nel qu~le_caso non avvi più rimcdiQ giovevole ,tra1Jl1.e !'.,(; peramento, nel.la durezza e volume del \omore, ma non guariva ·perzione. Il.l\~ed. nivis· ,cita in proposito il cas'O·di doe.Uffi1.iali tocchi da idro-s_a rc9cele 1ìei qà.ali 'il proloÌo,dar_o potassico non era - feltameute; 'anzi ,eSS(',lldO~i tosto dopo riacertiatq il i;nalecon SOpravxenienza di nuo vi-dolori panicnti fnlensissimi rient ~ava -tolle.rato per l~ir.r.'itazione g~slr'intestinale p,r~cedente, .m!)der.ata 1 a!lo Spadaie di Sciamberi pei: ;rimàoer.vi· a\td ve~tiduç·giorni, la, c(uaÌe e,~ip'i$liato l'uso d~i preparaF iodici, o~aod'esfernatrasco·rsi i quali.era mandato.iii patri~· per qoàranta giorni 'nella mente dellè p'olv'eri. assorbenti di •fiori di saqiboéo , poterono , guàrire per[ettameole- in capo a breve. volge.re di tempo. Siffatti_ · lusinga d1an miglior successo dal clima natale. ~ preçe'tti, !lgli c\içe, sdno· gì.ov.ev.o)i, a malattia pril1,litiva,, µia ll(?n , Trascorso iUeinpo·d~ljcen;,;a e nito~n~to ~l Reggime,nlÒ'', N. N, faceva subito passaggio ,in ·qµèsto Sped;!l~, · dove a]le prime diapotevan applicarsi ae!..ca,so nar,rato d,\11 Dolt. Lampt;igoani per la . ,: troppo grande degenerazione dellà parte. ' . gnosi si rinvennero li seguenti segQi e sietomì: ' Dnona e tobusta co~tituz,iooe d,el ·soggetto,e ,stato $erierale, lò· 1( Dott. Lampo_gnfni profil~a-~do d_ella di_~·co:ss_i~oo su: I~ m,a: devole: lomoré dello ~crolo·al !alo destro,·della grossezza d'un .1 lathè del ,testicolo; rHfor~a a,ltro caso c,o~s1mtle 10, atluahlà d1 · gtosso l)agno, doro e pendente fra le cosce a· base larga; .diffusa cur.a ·occocs,o ad·un à_rtlgliere per colpo ricevpto allo scroto dal. . . ~ .. ...
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190 l'arcione d e lla sella. Dico che ali'i: gl'cisso di quest'ammalato quale modo il tubo digerente aù assi>rbirlo con maggiore nello $1Jedale t·si1,teva un tumore mollQ voluminoso difiaso allo pron~ezza. Dello rimedio dehbe esser amminislralo da scroto per ect" hìmosi te lai o c he dava a!l a parte ou colore l'Ossosolo aveodo però riguardo all'andamento ed alla gravità fosco vel lulato lo questo caso fufou impiegali .i- ba~u oli con la della malallia. • solazione di lintura ete rea d'arnica moo tana d a princi pio , susNP.i casi di l'ephre lifoidea c~rali dall'Autore, Ja, medisidiali poi. da foroenll,zion e d'néqua veiscto-mint;rale • o quitidi per lo stato d'induramento che si manifoslò si dovette ricorrere cazione con il solfato di chinino fu cominciala soll~nlo ai mollitivi, ai saogo isug ii gene rali e l,1rali, con che si 1·isolse la dopo molti giorni dall'uso del pur~anle, e quando, aggrad urezza ri ma a eod' ìl testi colo ciel natura le \'nlume e r ome flutvanJosi i sinlomi, un ulteriore ritardo sarebbe sta.lo c!an.'." tuante i~ un id r<'cele . E ntralo a llora iu sospello lralla rs i d'emauoso. Alla1:ca11do. cori coraggio e con costanza il male con tocele diffuso si tl'fc1se. a ll;i s paccai urn del tumore per effetto lai~ me'zzo , l'A:µlore assicura che scompaiono con la febdella quale s1illò uu'ablrnndunte effo, iooo sanguigna. lliunifa quindi li:I forita e medicala cuu hagui as tri ngenti, si ridusse in bre ·1a diarrea, lo stupore ed il coma; l'intelligenza riacquilod e,ol.e _co nJizione il restico lo c he lascia s peranza d'ona vicina sta tulla la sua pieoezia e la lingua il sno stato naluràle. gnarigi,;>_oe. Il chinino operò io diverso modo nei diversi ammalali : NtzzA. Il Lltnt. Ralb f. f. di Med. Divis. dà letturn della Circolalor.a_ nel primo giorno provocò ùno o due vomiti i lare No ·9329 relali va a\le Conferenze ed inlrat(iene quindi l' Aquali cessaron affallo nei giorni successivi ; l'Autore osdunanza con al cuni tomm e nli iutoroo alla medesimd. servò pure fenomeni cerebrali manifestantisi con la perNoYARA. Dòpo la lettura I) l'approvazion e del processo·verbale dila della memoria delle cose recenti , ma non di quella dell'antecedente Tornata il DolL Leve.si considerai1d'alln siogodelle cose passa'.le avanti la loro malartia. Siffatto stato iaril'à tlei·sintomi ché olfl'iron ed offrono molli ammalati en trati dorava per l'ordi11ario una CfUindiciua di giorni dopo cesnell'anlececlonlc m ese.nell e Sale Medich e, e più d'ogn'allra cosa sato l' uso del rimedio. alla somma lentezza con cui la convalesce nza procede nei meIn un giovine ammalalo mollo nervosò, i fenomeni nerdesim:, ospono com'eg!i s ia indotto a credere ·elle domini una ge neràle costituzione morbosa la quale faceta tendere le malatvosi e cerebrali raggiuuser un grado inquietante: egli tie verso uno state lifoideò, e che siffatta costituzi,oue sia l'effetto non aveva preso fuorchè una dos~ ordinaria del rimedio , delle io.flueuze mctereologic hl', quale, tra le allr.(>, sarebbe la noquando la vista e l'udilo s'indebolirono di mollo. La retevolissima umidiià atmosferica che da piw d'un m ese d omi7!.a spirazione gli si fece affannosa e fu collo da spasmi di vaesclusjvaroente. Eg li cred e perc iò;chesitfalla inUueuza oper i per guisa da in.durre quello s.tato di venosilà solitolad 9sse rvars i nelle rio genere. Dopo un'ou d i tempo, lutl~ era ·cessalo.; e la motatlie lifoidcc. sera stessa· l'inferma era cal010. Il rimedio perciò fu con• Prendendo quindi occasione da siffatto predominio morl)òso linualo senza che alcun fenomeno dispiacevole siasi di chiama !'atte nzi one d ei suoi Colleghi per d ecider alcu ni punti, nuovo maoifesla~o , ad eccezione d' un tremore nervoso tuttora controvers i, della Patologia d ello febbrj tifoidee , quali alle mani che persitelle per 5 o 6 giorni. lo questo caso il sarebbero: 1° se io siffalla (malattia le ulcere inteslioali siano primarie o secondarie; , 0 sa essa sia, come voglioù al cuni Ji'raocircolo sanguigno ohe diminuiva di frequenza col rimedio, ceii, uua r ap pr<Jseutauza iule rna deì va ioolo stato comballo(o la riacquistava subilo con il cessar v col sospender il meeste r nam ent e co n il vaccino ; 3° se la febbre tifoidea ed il 1ifo desimo. La digestione del ventricolo era facile. Alcuni s ia no mala ttie d i\'erse c he po~sané d is \Jn~nersi s ia pe r la natura giorni dopo l' uso de( chinino , la costipazione $UCc~deva d e lle loTo cagioni prod uttri c,, sia por la forma, per la durata, alla diarrea, facile semprc ,cooservanrlosi l'orinazione . .. per la dimeu sioue·, 'il ctilor ed ~or .il tempo dell'e1·uzi~ne delle rnucchie' sangnig oe .1lla pell e. Nei casi espo~li da OesvoU\'cs , la durala della cura fu Into rno u cosiffa tte qo eslionl ;mpr.iudo a d iscuter il Dottore d'otto iu dieci giorni ; per altro si cl,iè principio alla me Besozzi d i rui dare mo pe r s unto le p rincipali opinioni a llorchè, desima solo quaud' il male era pervenuto alla diagnosi come promise, a vrà da to il co m pimen to in altra S eduta e scmconfeFmata, Preso invece eia principio, la cura sarebbe pro the non siano le,meclesime Caord.1ò uoa ripelizrone dì guanto 1
·già s' ebbe a pubblicar io pr oposito in vai-ii numeri tl el 1° e 2ò
~hb~w.
ant:10 d i qg.eslo IIOStro Gi orn ale.
La dose del rimedio non può essere fissala. , ma deb b'e$sere regolala secondo la gravità, l'andamento e la durata della · malattia-e in gi11sla proporiione con l'età e con lè forze degli infermi. L'Autore da lullo qucslo fu tratto a coBcbiudere : ~ o che il solfalo di . chinina è lo specilìco sicuro della febbre lifoid~a ; 0 ~ che col di lui uso solo può cles~a esser.e gaarita; · 3° che la duia~_a della ourà non oltrepassa li 12 giorni; 4- 0 che la convalescenia è di rapido corso. (Gazz. des Hop. , agosto 1853.)
C4GLIARI, Lo operazion i di Leva foron io qoos to m ese d'ostac olo alla ten ut.i delle Confere nze.
PARTE SECONDA RIYIST& DEI GIOBN&LI (Sunto de l Doli. l\lO'l''l' I NI).
Uso del solj'alo di chfai11n. come cura specifica della febbre l4{oidea,. Nella Sedula del 46 agosto dell'Accademia di Medicina di Parigi , il Doll. Desvouves lesie u na. Memorial d( cuì lo scopo· è d\ fa re conoscer i felici ri'sullamenli da esso olleoulì con l'uso del soffalo di chinina nella cura della febbce tifoidea. La sommi11islraziolle di queslo sale chinoideo è fatt~ precedere da quella d'un purgante ond.e prep_arar iu tale
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Abbiamo volulo rendere conto ai cortesi nostri Lettori' di questi ris~llamenli clinici d'uu valente Pralico francese, ollenuli CQU uno dei più potenti e marnigliosi rimedii dei tempi nostri I perchè cosLiluiscon·o una valida confer.[X\a, degli studi e delle sperienze intor.no al medesimo, già ·da lempo isliluile dalla Medicina l~aliana. Il Direttore Doli. Cav. 41\ELLA Med. Div. Il Vice-Direttore responsabile.Doti, M.ANT ELLlM. di B, Tor.ioo 1853. l'ela1.za, Tip. Sub alpine , via Alfieri H .
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Il prif.iio d'associiz1one In Torino e d1 L. 10. In Provincia ed al·l'Ester'o, trnnco d1 po;,ta .L. 1 l. Si pa ga per semestn ant1c1pat1,
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somu1110, - I e; Dott. lll.u:~1: .Esa.me etilico del.la Reiazione j su l'ottalmia l'ho. (lpminò nelia 'Guarnigio11ç di Genova. - - i20 Qoadro _No'roi !:rntivo degli Ulliziali di', Sanit11 ·di 'l'erra a di
a·nte;'.iòri 'èonvi11zio:~1i . non posso.a di not~r~ ch'e~li_ cadde io falso gu-and'asseriva ò '.il Doti.. 0megna fwn 'era 1;ìus?itò n pel'su.culer i s11oi ~;1/legh-i"su l'.esistcn~~ de/l.'ott~lmi~ ~f.Jrè. ~ :3° Do_t_t. Mon ·1N1: Rivista de\ ç-iorn;t'li S0irmtiliri.-4e Av·v.1i;o. , , ,. · . bel[10a, per ci-vere troppo g'()nei:alme11te iis'ato, siccome smom..-. -- ____ ,....,. ____ (• - ' ...--i.-,--- ~--· • ~ ___ _.. j"· me, ,le cfen_omii_i~zior~i d~}ellica,: e9izùictt e:p1~r~ile.nt<~- Ce~~o. la de_llO~llHlé\1,IOlle, QI pur:(fe:n/~l d,~la_ ad ~lii O_ltaJm1.~ ·eh ! :POC_h1ss11D1 e quasi éccezronals casi si man1fostava con que-• _i' . J ·slo car~ller.c., f4 un.a delle ra&iòn,i per cui il Doll: ?megna ,. n_ on .lrasse alla sua op1nibn·c i _suoi Co_lleghi, ma n?_n f~ però, Es~\rE Cimwo nEÌ..LA Rr.tAzlONB su, t'OT'l'Al,~!lA cai J)OMINò 1 la sol.a I} non -so perch'è s1ens1 pretenl~ le altre· che amere i _del vero fa~C\'~-obbligÒ d'i11dicare. ' , . , · · i'iELLA GtJA.RNJGIONE .Qf ·GJrnOVA NELu'.~~'N0 4 81:>:2, PUl3BLI-' I -Le [)Fincirali rag.ioni per cui i Co.lleghi g_el Doli. CATA D,\L DoTT._L. B'ALT:STRA, ·MED. nr RÉGG: { 1). -gna non divisero la:sua opioionefur.ono perchil ~gl i esage, : rava il numero· d~gli amm~_lali loccµj da oua:Jmia bellica , ( Del l)olt. G. ~l&zÙ llled. <li Bat1:r .•' : p1:~lend~udo p~rsino d'inçorporare fra quesii un ammalato . ,per gen\1i na' congiu11liyi.le 9ella quaJ~ lesse un'esaHa_Slori;i li Dotl, Balestra-, invìtàlo ·da\· Me~L Di vis. Dòll. il Doll. Piaiza; perchè egii -t:ecava falli_ di trasrnis~ibihtà a pi'endere parte alle discussioiii clèlla Commissione, be11cl1~ in appoggio délla sm~ opin_iorie, fa. maggi'ore-pa,:le déi quali - 1t01i 1ie f«éesse pa1·te e a;d cimmettefvi ilsuo 1J(l,rete' lenendo furòno: giudicali : insussistenti od almeno oon cosi chiara- . , in poi:o r.òolo il rii lei medl{iO proced imento Ja buonà menle co~,fe~mali da lQglier ogrli _dub\1i.ezza; oll_racbè opfede con' Ja _qaélle essa s'èra condotlil. emise: l'opiniòr)e , « che s' à\'CVa a- Combailéf'UO'ollalm\a d'indole speéiàle ·e . ponevaglisi l'ordina_ria btHJigpilà dell'òllalmi~ sicc,ome c0uvi·ncev,1 la molta. facili là. CO!l cui.nei pi'tt dei ,i;,lsi la,me« già rn,oHo antica nel nostro Esercito ; cl\'essà si· pJeseu-· desillla cedeva all'azione _,J i- semplici' mezz,i'. r(lrape.uli~j. << la va .co,r e.aratléri a ffa ltò idenLic,i" a· quelli d~ll'.ottalmia Questi .eµ altri· consj rnili a1;gòm~li furono \juèlli: che fe. << sqlo pochi, ili~·si prima da I-iii veduta. nel Belgio 1• JJéll'O-· cerp Sl ch'i l Dull. Ornegl)a non rè ndèsse capaci i Colleghr « r1noa ,' tiella Prh::sia ,e ·riell'Aust.rià, o cl.o \J)n'q'ue cara llede:la -sµa -opir ione;, sicco111e· ·risulta d'ai- p~ocessi ,verl\ali (( riz--zata per bellfoa; e che il ·~aral\erc·sùò obbiettivò piùgedelle 'uqsLr.e Conf,irentc :inserite specialm.è olé:neì nu\l}eri <; ·nérale -sì crfl la presenza deilft àller.fzL oni ptllpebra!i co32, 51, tY2, \:,3 ·deL.4-° anno del Gior-nafo élì .Medicina 1lti/i::. <( rrns.ii~t~ -~?I oooi e 1li gra11ulaz.!01!i ,, (pag: ~-9)._A quanto .taré. Mà"è ;,ovenle nn fallo 11aurn9 çlie, qua~do se ne=hanno' · egli scnve a pag~7-8 ·, scbbi:n il ·D.otlor_Oroegna ave; se sino dall'otlo.hre ~85'1 compilato una hre\''@Memoria su la- d( proprie,, si vuole tacciar al-tri di uulri'r idèè prenc;oncette ! . natura ;_1e1fa._ spes~eggi"Ìinl~ olt_ almiu_in,. cui ilict1iàra,:à qu·eDichiara il-Dot.t. Balestra che ìiorr sla d'indol~ pa:rticol;1re, di na_llJ;~ r,o_Ijtagiqsa , in u!1a pa. . istarebbe << a rico{. <<,da!·e-tuttc. le ragioni dalla Còmmissiooe addotte per corrola belliccb ,'non -era ri_nsr.ilo a p~rsu.1d.erne i suoi C.ollogbi <\ roborare là \1r~pria opinione », (pag. 18). Qu'.eslo triodo per avere ttopp'o g·enera,lmente- usà~o ~icc.omQ sinonime le di C()nfiÙ-are le ragioni a\lrui · che 8U alquanto déllo' sde- · denom iqazìcni tl_i _/,clf:icci, erJi7.icwà, pn1:tt(e11tn. Eg~al~~nte· gnoso è ,tale chç ,rìuò a:gev.91'nien(e condhr__a faliii giudizii , , in questa nuova o'rèasi0ne' ,<gli argom~nH,da·iui a~dolli a iinp\'rocchè sta: in.vec·e hr una. debita confulazio·ue dl luLte (( 'cqnfe'rma de;i suo part>re.. , benohè scu_o(egsero. ll.Oll J)OCO ·<e le anleri_o,ri convinzioni ùi parec·clii lra i suo.i Co-lleghi , . e :::ingQ\~. le ~ltgioÌ}j coÒ!raric- eh\:) si"può {per~enÌr a r~n-· de~· ~çf€ÙLe\'.f'~ uua di)'<Jrsa ,ed ' anche opp.osla _opiiiio;ie , « 0011 valserq. ·pérù ,_uinno\1.1,rli affaùo da ·un·'opinione già <t troppo radica_ta -e già forsé troppo alt-amerfte,man_ i(estala)) · cs.sendo proprio d'un i:ig9rO§O esam,e di faW she_ questì (pag. 9). Ed altrove (pag. 18) no.la ~h ~ « 1;1 pri pcipale ra11?n·sian o·sserya~i _e gi 11dicali a_secomla ~!.ei no.sir i· de~idead u11a· s.chielta os-' « gioue per cui .molli d'essi r.fcusavano di riconoscere nella . ri i-, ·ma si.bbene·b li quali si p-res~ntan . ' . « domioanle l'.ollfi'h:uia bellicci, si è , che di qu~st1..,ffe"zi,one · sHva:do_pe. « essi rit_en,eyari un'~cl~a assai inesatta e lonlana'. d.al v:ero. » -_E.gli, i·I Doli.:Balestra, <l'-~llra parle,~iò cio.veva rispel.lo Prima 1\'entr,are nell'esame 'del!~ faU,e ~bb:iczioni é vedere ai Colleghi eslr_anei alf~))ivisione dì ·Genova i quali' ne ~ sin ~ qilaie' P,UlllQ i Sl!òi· argo·rnenli ·SCIIOle~sero non .poco le ce~sa_riameiÌle igno·~avano co.lesli falli ed-·ai quaH .pure per le staÌì'.Jpe egl i indirizza-va la· su~ Rela~fÒ,!C. Se•-non . che' come ·ra'y:edutosi_iti segùito , dovendo p~~!are delle .cause ( I) C1lntionnzioue. ·voct.' n° 2A d_el Giornale.
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Sebbeue le sopra. menzionale condi'zioni e vi·cissi_ludini della fo rm~· oltàlrnica_p.er lui des°crilla , credette· <1 di '\OO alm_osferiche fossero tali da !\00 esser·e r\egletle ue.lla ricerca 1< -potere lralas<,iare <li' riballern1: . .. . . alèune che vennero <fellr,causa dell'oUalmiadoìnioa·nté, pure la so~a azione delle ·(\. di-nuovo lra\le in ·cp.n~po dai. Collègbi .di Genov·a. ,i (pa, mè-desime non attr'ibuiva e~clusivamerrtc alla Commissione .gina '38). _ · l'ev,oluzione di quella .'Ciò·nou ostantej l Doli . .Balestra mo,Dello t< come lra rroi, co:-ì-_;,tfLrove, e speàalmenk nel slrachc i quèlle fosse alll~ìbuila. ed il fa allo scopo d~ neoare ·,1 Belgio, si accus;1ro11 U!I LE'ID?.0 di l ai, olt.111:ilia \ul(e le ca~ confutaudola. l'cz.ioÌog],a 'presupposta. Primo · suo a:~g-0 ~ , c<_gioni irumagi11abili : I.il ~onla,giosilà 1 le vicrs_siluùi-ili almomen·lo lo desµn1e d~· cìò:che (( non si -pose mente che al'~ sferi che , le rapi.de lrausazioni di tem1Hfr atur~, ecc. ·ecc.>) (pag. 36'j, il nuslro Collega no~a c_he « l'olla_lmi\l vc:inc ge- 1 (! cuni Ccfrf)i della Guarnigione, co_m'it Ba.Jlaglione dei ,c neralmenle dai Medici de·\ P-resjdi_o car.alferizzal.a come [t « Bers~1glieri ;·_lo. Squ.ailrooe -di Cavalleria ;·1e Compagnie << ·cJ'Àrligijerra éhe pUJC VÌV~Vall in mezzo aJlè·sless<~ COll · · (( (l"indole ,rem/1atiCO-Cft/U1:1'llfe e nef\lf00 illèOl,p~le ](~YÌC~iSl >J dizi,rni atmosferiche 0011 av.evanu. qua~i _verun otla!(( silt1-dini'àtmosferiche. allora domit1n11tt Ma.Jasci'1ncl'in-di- 1 . « ;,parie che se J'almosfcra fu Aell-a ·pri"movern, qu_antlo CO- r « mic9 ;) (pag._ft.si. ,/ ~inciò' a' m·aggior.menle diffonde·r.si I.i: _inala.ltia, piullosto ~ X, que~li ·li:e · Corpi . a_vry,hhe dovuto. aggiun'g 1rlle · un l< {1resea '( osserva·) fu :però ire pa'.i lem1ni·,nolevolmenle ! . quarto cioè cluello. del lleggim(\nto "1. 8ò · di Fan.leria a-.cu i n secca 11 a tale che , egli scri~e « non s',ebbe. quasi mai il ·! Cfli s~esso· appartiene , il qt~~le non. roe_no- degli · allrj può <• beneficio deJla piògg'ia, cositc'hè_si di.follava, in •Città di d'irsj ch'andasse qu~si éJ:~nte ùa!(otta:lmia. Non-i,sfuggi alla Comri1issio11~·.queslo fallo e·{'cezionale, eq il Dolt. B'aleslra e, ll.{)qua· e per )o Spe'dale's\es'.'.i~, pl>r, dirla 'di. passaggio ·, 11 era n!)C'ess}là il 'farla, éo·n· grande :dispendio ti:·asp,orlare , no11 dovéva'dimenticare_ché per ap,p'unlo avend'ess·a àn -· i nolàto ,sitfa.lla ecceìione, ·cori '.molla ·ragione l'u,cévc.\ notare (< ,in.,b_otli da una lonla•na fonte )) (·pi:lg. 3,8Ì. come la si lro vava iii correl'éi?,ione, con Je sal ubr.i co ndizioni C,hi-.richiamerà.alla meri·ll: le acccno;).le çagi-?11i che\ I~ igieniche rinYenule pres~o quefl e loèi~·lilà : ·~ridf, per ess,l , Comm·issiòne pres~ in' consid~r.azior\r, pt\r primo 's'a.ccor1H~ eme,rgev:.1 un plausibjl a ra:omtmlo a lr'i rne, la conse, ger-à di',léggieri éhè dalla 1iledesirM ,rnn fui:on accusate ·gue11za 'cire, ·vista d:allra pa;tc la llO'tt..felic'e- condizion.e , le :oagit,nÌ immaginabili; ed in st~ondo luo'go rimar;. a1Jzi !,i 1i1ànifosfa maggior .o.minor insalnbr,iJ.à degli altri cherà ·com' egli ~ inin badando subiLÒ di ,èon) raddirsi ·, 'diu a'rtieri dai quali in r11r1hero pi'i'1 ,i ineno grande, er'ano Q, ,cesse JJUr~ che la sole vici§siluclii,i atmosf61·iclw, pure ria: lui sped,ilì ollalmici alto Sp.edàle:, si polewi ra~ionevoloiente ·:;tesso riconosèh1te, cillora. do1i,i1i_<wliJossero prese in còlpa . allr1.buir ·appuf)to allé oa use locàli di questi ultimi la · dePes su;i corifessio-Ìte sta duriquè che l'e, vi cissilullini almatèrm\nante. occasi-òne JelJ:o S[Jesseg'giarc le vllalm ie: tanto sferiche ~ran~ Uoininanti e ch'e l' almòsfera era µiulloslo I~ Commissione.fu ·Jonla ti~ ·<lall'nscriv'è'r alle s~le conclifresc'a: d~a. chjunq~é cotios.ce le·-riviere della Liguria e.s peiio ni a.t,m,sfe-riéhe l it c,rgi<ir~e. del morbo .in ques-tione. l cialmenle la _topografia m~rillima della'C1llà '<li Genova co·11 Seco r1i.l'ar,gomr.11lo tlet Doll. Ba,!e:>tra è che « non si · l'augu~~ia def molti ,iollolì ohd'è divisa e .co-ii I.a disposi "; pir;,e mei1tc c~e la grande massa Ji popolaziirne povera zione dell_e .c,ollirrc che, le sicdo1ro a capo c·la ci rco nda1)0, _((' elfo. \'Ìv·e-in Genoya e ne.i dinlorni',-~ovc alloggia-in c~s'e alternale qu·ellc da profondi burroni ,. ri conoscerà u·gua)~ i umide e,cl òscur~, c,h'allende rl lavori faLic.osi ed ,rnche . · men-le ~ome n~_n . poleHl_ l'aln~osfern caserè ,natevolmenìé secca è c.he non, è Ropo eh~. C'~clarJO pi oggie 111rch.i\ alla 'fre- t- 1~·;nabani , ct1c è''dsrostz, u··t.,i.tte l~ ir\lemp<·rie·, a ·,uitc le ~chè7,za dell'~ria s· a·ggiunga \lii grado m-inor Q maggiqre ! ·t<' Yicr nde della \'ila dt Cé\l'!"el.Lieri , rnulalLi eri ,'muratori . « n1 ina~ori , pesca·t~r~ , dei qu'ah il .reginrn .r\jel~tico c'crlo · d'urri'idifà. Posla pei'lél!)lo ur~a,tale Jresçhèz'u ed umìd1tii, ,·cieli'éi.\mosfera: e consider'ale I~ vici;silyrli~1i· ·onde' Ya so·g- 1 K'non è. migiiore tli qu.ello del Sol!lato)rnl!a ris~·nlì dì slril (< ·o'; dinario ·nelle ac~ti's.até' ,,·iç issitu~ lini atmosf'eri-che)>·(-page,lla ::iOl.l'ì\ (Jl!(llO d.e!lll sua lenwera,{urà per 'J'ai1oi1e- svag~na 39). ,A ·menomare I .a -~res{{nle obliie1.ione in pritnà di ria La ·e nwitla·d·ei, diversi venti . ehe· d'ordinario dom1J1.a110 Lutro mi SOCGOrrC 01$pQ rlunamenle l:a ·lcsLin10nia11za ciel i,n qiiesla Cilt~ , si re.ude chiaro C'h e bassi qui'vi u1)a ,co.11dil)òll,. f<'issore, il q.uyl a.s:;i'eu-ra.va · chè,_·no.u sol" inlò'rno a 'li.one causale capac'e a gerrerarc malallie di forma reu,maq.uel-. ~emiio, mcf' ançhc i'1\ ;e,guil'o · chiamalo tico.-èatarrate·. ,La mancanpi. d'acqua iii C,ttà $i rid\1ceva ai . . ., ..o:gli.,. ru· sovehle· '\ a: :preslar.e graty1la cura presso q,11èsla ,sente pover.~ per Quàrti~ri d( S Teòd~ro e di S, Benedetto e p~r conscl(!)erarh ·da olLalrnic lè quàli glì si 0tTri'va.1ro quasi sempre ,;5uenza allo Speilale .lli!ila'ré Djvisi.ollale, corr~preso nèl co n qu·eJli ste:;i:;i_caralleri e co11 gùel decorso còn i quali pri_nio <li cw'esli, ma qucMa-manctrnzà -che~fu addot.~,u(uale era usò os:;1n:arla Il ei la, Seziqr.e degli ollà!mki'..Dopo ciò ·conseguenza di m'allca·,,te pioggia onde co.s) aver-argomento egl,ì ·é ragi9 nexole_il cri'<l~re che q,unn l'_acca'clè va a_l Dol · a. negare l'u'midità ai mo.sferica, non si làìne11taya-già , pet lore F1::·~ore..ad alln i\IeJ·ièi pur ii'C cJi,df"Sse c;he , è·orn'il '? ir-Ja anch'io -di passa9gio ,J'per ,/1\rello (li p.ioggi~, .~hè Il On _:ì)qtl.' Fis:-ore' , 11r<'Slasscr'o le l'or~..gra~uUec ure al po,~ero. ritblte·-sono le cisterne che ver qMHa ,si rico:rpio,ro , ma 'ErLi' n 'fa.tlo,·ch',esfalesser è_d e~islar10 i~~lle cl~ssi ùel populo :;ibhenè ·per rol.lura di molti. accju'edolli otèasiou ala. dai 1naJ,1tLie oLta\miche e(), a quan~9 se~1bra1 il pi ù 'delle volle favor i·ihlrapresi, per h.t coslrnzio11e·tle,)la,fe rrovia cbt•. èle.hbe neglctle, è ·cos1dacil(} I' a,~fnurarsene daP.poich è avviene èQrigiu·ngere, ed ora _ccin.gi'.unge, Gtrriqva à To-ri,rn. l n fuori che si scontr-a.no sovente per te· vi e di Gcnpva non po=ch..e c'li qù.esli Qu1nlieri il rima-nei1l1~:idella Crllà ntin h"4_bisogno ili pioggia per es.sere . provveduta d'actfua , ·pro'\:_e1lémlòlc , , persone: J.? ~uesla . classe sò-prallull~:e:per'lo j)'iù ~ì sesso questa <lai Bisagno , lorre 11Le che tra.è h\ . Stl'a.· ·ori gin.e ùa , fcmmiflrfl(), 'le ·quàli:po1'lano :hle.farili,e ·congi'un'J;rvili 1::1,on[:. 'che, ila:Jl'aspe llÒ uell~ .qu~li ~ agev·ote a_rgome'nl~r ìn uoo u1fa ·C\:>piosa e··pereni1e.sor.ge.nlè a c(rca d'ie.ci miglia. dì·::,lante daHa çittà· e da11a sofgeolé sl<>sfa cbndoHa ·in séno ' . {:O.Il la loro cpu.t;ur111lt l'isis~ent~ ,<_li Ve'ge[aziooi afla S!lpérflc·ìe inforna delle p·alpe,bre. Non istà ·dunque l'as-se.rzFooe il q.ueita. coi':1U'ei.zo d'un maraviilioso condollo, co~lrullo · ·del l)otl Balcsli'll che la 7fop1i1ar.ione povera mt'lci risenti di daHa, lle1n1b'J>liba Ligur.e.
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strnordinario nelle accusate vio-i~<it11di,1,i atmosferiche. Egli cbe uno dei sopraccenn_ati gronellosi ,1011 era mai sta11> è ·liens'i vero éhe la maggio1:c par.te del ba sso e I.aborioso 1uToluto , 111à /av111ui i11oimtrn~o l'otta;lmi((. cfa 11n sJw,lralello p-0polo di Genova alloggia i~ camere ~1,miri,J ed oscm·e, 111,1 :li ili lare rien/rato 11. casn con t1iale tf.-o·cchi. Per far~-caso di egli e allretl-anlo vero che ò'ord111ario 11011 \' allot:gia fnor1111 simile fallo. tlove~1 asi 'almeno avere vi>ri fi calo dì che chè p"r{il tempo necessario al riposo ed ,illa presa degli sp!:t'ic di mali' rl'occh{ fosse questi afft'ltO, essendo troppa àlimeuti. Jìrg,lj è 110n me110 vero chi~ ù espQs~o a ltttfe /1J in- , pre~unzione, per sula prese nza di gr.anula1.io11t, s.!abìH,:e lf priori, chr quella 1Joveva: essere della specie lrasmissibilP., tempei:ie ed a ÌuUc le vicemle della 11ita sua propria, ma quetroppo facilmente <la lui veduta . In difetto di tale cognista i• una sorte ehe corre in comune con la genle dt>lla sua classe così in Genova come in-og11i altro paese. Ma r zione. polrà sempre essern lecilo a pensare che un secoodo vll un lt•rw può benissimo incontrar un'oUalmia in l'inclurar il ~uo cwpo alle rneclcs.i'mt~ le rei)tle m_e.no pro uua stesso çasa ,~, se vuolsi, anch~ nella ca.mera stessa di clivr a ~ubirn la loro influenza. ù.i quello che avverrebhr se si lrau,,sse d'alLra classe di persone.nuove a questi dialtra prrsona locc·n <lai mede:;imo malore, senza che per questo far.eia sempre mestieri ricorrer allo spedienle della .sagi o piì1 guardinghe e più sludiose della loro sanità. A· siffatto proposì\o Loro~ i11 aci:onci~ non dì~enti,·arr tra~mis~ihìlitjt p,<'r intc1Jderne la gene;i, Altrimenti ,_se nn qual1lo taceva riflellere l'acéerinata Comn'li?.sio n~ in~,i~ui a1:go'mcnto di questi\ falla, pt<'so co_si all'n1.zardo, pote~~e tasi qui nel 1843 su la diversa predisposizione ad i)Jronsempra ed in ogni caso esser un.1 prova convia·cente cldla. Lrare siffalle affezioni ollalmiche , secondo la quale più fatrasmissibilità d'un morb11, allora, in verità. bene poche sacilm<.'nlc ri'~eotono le a·ioni reumalico-calarra!i coloro lra rebbero quelle. malat.tic o_b(I· non poLesser esserne dotale! Annlulalo così il vàlor.e della ·po('hezrn degli otta:lmiçi alll> gli abihnli cbe no·n sonosi µer iwche ace.limali in qu\!~\(l. Cillà; condizfone ~ppunlo nella quale sitrovauo per l'ordiSµcdalc Ci"ile. resLcrebbe a suo favore l'asserziour di nario i Militari che quivi sòno destinali a fan' Guarnigion(•. quri Pratici i quali asserirono ch'io punto di affezioni oltalmicho itòit 1/1m, nulla di ,ç/mordinario in CiLtft,. Ma co11Come ad appendice di qùeslo i;uo a~gomenlo, soggiu11g\~ lrarial11énte a questa si.afa leslimonfanza del Dotl. .Fissore il Dott, Balestra che,·, ):\ella stessa epoca· (fine di, màggio 1 il qual ebbe mo Ili e molti ollalroi ci à curare; d'altronde i 85'2) nello àpedale Civile dì Genova ... « non si lrQnrono quei Pratici, in cH1 asserendo, probabilmente intendevano l< mai nella..Sezione degli ollalmici, diretta dal Dott. Maparlarr di personr agtate \eqoali hanno facilità di sottrarsi l< rinotti, cbe una ve11tina d'affezioni oculari. Erano que· ·quali esseri•priv,ilcgiali:, alle cauf'.e s·, g~ner.1li che locali che (< sie la maggiore parte 'ottalro,in scr.ofolos<', prorop,almie, sogliono ingenera(la. · (( ollalmie catarrali e seniii; e ciò chf riesce più notevole, Contiuuaod'in suo proposito a vole'J'e pure accusar<: la cl ollo dei ricoverali . i soli che abbfano presentato delle <t granulazioni palpebral_i,, erano Militari congedati ... , uno Commissione d'aver attribuii.o L'ollalmia domiua.nle allr «, solo, ,ch'e non -era roai s,tat,Q arrolalo-, ma ave":a contralto condì7.iOni e vicissitudini atmosl'erir.he, nota aJla stessa pa((, l'ottalmia ila un suo fra Lello' l\'lìl1ta·re rientralo a ·ca!,a coo gina ;l!) che· (< venner<1 più lardi' i mesi di giugno è ùì lu « glio. caldi , secchi , belli, e gli ollalrnici crebb~ro, lripli« malti <l'oci:bi. li Doli. ~farinelli dichiarò i1follre ...... che 1< carono. per climinuìre poj al1'1\v,·iciuarsi del fresco setI! jn quell'epoca erano nçlla Cillà ,le ~tlalmie pii1 rare che <t lembrr. 1; Ood'egli esclama : chi oserchhe insistere sn <!-d'ordinario ;-ed ,altri P.ratici di Genova affermaTono che I~ càus1• 'reurtiali1.zantì ':! . ·' ,, nulla vi era a, \al ri r.;uarciò di sln,ordi,nal'ìo l> (p~·g, 39). li numero gcar:;issimÒ degli ollalmiei ch'inlorno a quel Quesl'argomenlo del" nostro l.:ollega no11 riesc~ clw a fare vedere in.iscorcìo il fallo ohe qui acccr1na. Non avtempo si trovavano rico,: erali allo Spedalc Civile di Pa01vertirò com'egli accenna1Jcl'agli sopràv,venulì tc'mpi secrhi matone,1 s~ a prima gi.unla può r1:n~le_l'e lcstimoniàn.z\,\ della degl''indic.a l_i due ·mesi éslivi, venga coRì involo11t;frìamentr scar,!(ilà. di queste affezioni ,' considerato però ché la po .. vera genle per solito rifugge tlall' enlrart• negli Spedali , a confessar!-} che nei pregr,•ssi v'era dunqu~ un tale quale grado d'umidità almo$forica, qualità che p1Jc'anii non ricon:endovi rhe quando v' t' spinta ria as:;oluta nenon voleva fosse esislila,ma, esaminerò piutloslo il perchè ce~silà, per~hè rep ut~ l'andarvi uno incarc~rars~ da sè e gli oUalmici- in quei due me!li G1·eube1· e triplicarono i im_ sommi11islrarsi' qnale n1c1l_cria ad <'S peri_inenlo; t rl"al~ronde perocchè lale è _qu<'slo'· un fallo che, consideralo cosi iso· forzala al lavoro p<!r il sosl~nimenlo d<>lla proprì<!_fam' glia latameu\e, polrrbbe riµscir a valido argomento per diama meglio rnpporlarc nuche a di longo un' infermità , di slroggere l' opinionr. emessa dalla Commissione. Perchè oui. spera 1rn facile s.ciogfoorrilo. racil iì l'inerirè ~ho un tale fatto nc•n p11ò avc•1'e_(ìll'la q4ell' 'imporlarw,a_che semquesto crescer e lripli,oara degli oltalmici potçsse avere bra merilar a prima giurila. Non è egualmente.da repulà volùla validità. l'arebb'e mestieri che foslò stalo coslilùito tarsi por uri fatto così nòle\'Ole e sorprendente l'esistenza --da ~oldali' locchi Iuli, -per la prima volta clall'otlaln:iia. Ora, quelli otto ollalm,ici con gran1,1lazioni palp'eb,rali, sict· cosa notoria a luHi. ed avrò occasione in progresso <licoinc $pellanti a militari congeda.Li,, imperciocchè il c·onqaeslo Seri.Ilo 'di renòerla manifeslà ancho it coioro che gedo dà quesli Qltcnutò era forsè slato _moli valo da inchilon nsavan allo S'p~uaie, che la massima parte er,1no di rabililà d'ollalmia, mantenuta chi sa come; e se fosse dalo recìdivanli o di quelli che rientravan allo Spedal<i sicco~ d'esami nare presentemente' quel .fallo., proh;ihilmenle si rn'osciti incompiutamen~e guariti'. Ciò stanle, ne conseguita che si avrebb(l gran~ie ~orto d'attribuire ad una causa_ perverrebbe a. sap~rc che quelle granulninni erano lt:gate ignota lo spesseggiarn cl'on morbo, qyanòo noù è· fuorchè a di_uluroi ~à di male, comunque mantenuto, s]ccoll}e _suole sovenle accadere, e non già dipendenti da un .ente speciil ID<.lrbo stesso 1:he si rip,roduce, no.11 bene vinlo nei suoi fico rnorb~so,·come-qui iÌ Dolt. Balestra intende iuferirnt>. elementi; e per conseguenza una tale sua c1bbiezione perde per lo '?eno ~rande p,arte di quel valor.e cqe a prima vista Move poi mera\'igli,\ il vedere come, irattau<losi sul scrio sembrava avere. · d'un:\ queslione pat.olog,ca , non iriconlri <liffieoltà a dire 0
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incognite, tan lÒ·\)iù che in, antè_1le~enia non esisleva alcurr t'lopo avere còs1 apertamente dichi.arato in colpa la cas.o d'oltalmìa in quel Distaccam,e,nlo da cui po terla dcriCòmmissio·n s perchè ~ltrìbqissc l'evoiuziM1 e' e la perdu7· xanza dell'ottalmia a\.le CQrfaì zioni C·vicissitudini atrnosfe- ,. vari .•. DopQ ciò, ,io noll' credo ehe sia veu ulp i,, · me i1lf. ad al cuno se ~olf,s<' al Dob~o;- Bafostra i! dire che << si poriche, la censura in seguito d'avere a quelle aggiunte al-· t< lrebbc osserYare Qlie i Be_r.sagheri f;d i Cavalleg_gi<·ri 110n tre ca·gioni a sostégpo della uattira reumalico:'MLarrale << porta,ran.o lo stesso uni fo rmu , ma pralicav1i110 lo stf>sso della malattia. E pJìrria di lutto è>gli melle itvanli ché .<e trn 1< genere d1. esc.i;cizii :i> {ib.) per dar ,ragio11e çel p,erchè « altro genere .di cal::ì)oni a cui si prusò allì'ibuire, l'ottalquesti. due Corpi n-0nforonò tormentati d1;1ll'oltalmih . Onde rJ mia, furono le fal'icfiè ecèessiv<', alle quali era itssogget cade per ,sè la. pr.esurita obhim.ione éh'. eg.li-vie.ne qµ.iod·ì fa<< 'lato il l\Ìililare ; la ·Lropp~, rrequeozà delle -e.sercìl~zioni , cendo, c~Q, 'cioè « vì era in Gen·ova uu Reggimento- rli « ·.il-sole, l'ar.dore· della P if1zza · d'armi » {pag.'39). E cosa « Fanleria, ,il .48°, che av<iva . lo stesso uniforme, ·· le stesse spia·cevot~ per me d9vere rilorn àrc su l'ificongrucnza con ,, manovrtt , lo ,slesso-servizio che il ~0 , ed \I ()0 . i quali sofla quale l'·i>pì>olie~le Collì'ga vuo'I~ p.ure · riballere le ra gi oni eh' add't1sirn-la·Commi,;sione per isla-bilire la.. natura, ,< fr iroho .maggiorìnenle; eppùre tale ''ll<.'ggiflienlo Ghhe dell'otlalmia. Nessuno- çl·i'sse·, .e mglto meno so~tenne che « circa sei v.olle meno dì oltalri1ici >) {ib.) perc,hè ho già osservato che le bùoiie con~iiioni igieniche i{l cui era il - da· .questo geilei·e di cagicmi provenisse la ~1~latlia·. Bensì Quartiere di esso rthila.lo e, ·qui ,aggirn~gerò, . la sO'mroa si n.otarono, e lo :si d()ve\•a., riguanlandole :Oll')e concause proprietà iu -cnì (\fa. te nu'lo, davano·ra~ione cl ~I p'oco nule qua:li pol~v.an in qualche. rnod!.) accrescere 1'azi0n() di merò dégli 91taln\itì eh' in.vi'ò allo Speciale. Cot1StHrnente quelle eh' erano fornite ,J~J!c generali· at.i'nosforiche: é ciima!eric h,e -e sp~_cialmente_oalle' loçali erpanan li. 9a alcuni men1e n~ gli (( ,si obbi etetà ché ·ta1~ n çggìmen.to ~on· era « a,"l~nta <llslapza · <lai <::am po· ~i Mar:le e non doveva Quar.tter,i_; ma· nop n~<,ti ess~ sole. T\è' ili. per sè reunero in<< attraversare I~ lun_ghe, e _ polverose straclc della Ci llà, c.olpale. Onde a torlo e;gli v·icr1 qui, dicepdo <;·he .<t non si « ci:g)on i puré addoll~ dall'ollalmia 1) , . pèr ;·çuf la facile \( ba,davlt eh~ S,oHo -Ufficia:li aMeiL[ . a var\i uiliQii 'de llo « Stato Maggiore e deWAmminist.razionei ,che rarament·e o ris,postil; ch'egli .su ppQne pot:ursi façc., .che ci'oè' (e il 12'0 Reg« nop m.ai prend~v.ano' pi'\rle ? Ile eser.cilazion·i, furono c,olli «. gimento ~ra Jcquarlieralo press<f ìl 18", su lo sLeS$0 <( promontorio di.Carignarro :, cd ebbe nd primo periodo e< dall'otialmià » (pag. 1-0} ; ìrnperocèliè, n.on ,dand'a .qÙe<< ~elja stagione un.' numQro rnoll_ o maggior.e d'oltalmici )) slo genere d,ì c,,\gioni un po.~er(;l stifftè~<rnle, non-~ra mahigeY;.iJe i\ COtnpten(lere ChQ Sebbeitc ·tali persone fossero (ib.) non può· neppur~ f(!ggere alla pl'ova. Ho grà notalo so l~ratle ,all'influenza di quelir, pblévand tuttavia \r.ovarsi .. anteri.Qrmenre che. da !len altre cagioni' ~erivava 'la Cèm-· missione ,Ja cagigne dell a diff~renza 11e)l'infer-marci; ·e s.e,le in'siffalli locali ·. che ·.a\.leso le loro J110rbose cònmzioni non ,eserci lazioni Q1ililari e !a polvere tielle strade e l'azione sovi fosse. uop6 d'i quèllif concause ìrer isvilupparsi pres~o di fo rò il mòrbo, soprallullo se erauo in lale pre·uisp·osi1.ione lare eràn aGcennate com·e valevoli a: co.nòor.rer in ·unione _ ·ua incon trarlo· con maggiòrc facili tà.. Ed 1egualmenlc llèr con allre azìoni più pote~li e più ellìc~ci a\Ling:enerare questa riflessione cade pùr {l t1èo J 'allrà conl.r.oph.ivé!, cioè· 'l'qnalmia , rimane ch'crang in·parlicolai" mo·clo fccen na'te le ch.é··«. né ·si bada · che stan'zlava jn Gehov<1 UQ ~~tLàglione ·c9rHliziorfì locali di certi Quarliesi, sic.corùe è stàto cs'l~~amen te esposto. Per h} qualè cos·a non ·pu,ò aver al.cun va« di Bersaglj,eri ed u'r1rJ Squadrone di 'Cav"allcggj eri , i'quaU lore i} metter ·a CO'rlfronlo là db,·ersa sorl(~ t he corse"r·i due «. fati.cavano· éttianlo gli a}lri Corpi, che rr(;'qi1enl:a va n·o· la « stessa Pill7.il d'arm1,.eppurc-·ebbéro rar.issirni otl,ì lmici , Reggimenti ·18" e ~ ~0 , p0rcbè per dell q' cost ile\le a:nlece~ denlcmènte si..conosce _già1 che 1rwntre la Commissi~nc 'e ra <1 _a'ssai féggieri e sènza gfonuliizioni >) (io.)•, poic_ hè ànzi , • badirnµo a, questo fàt(o, e coùipr.endend'ovi.in essò anche·il lielad'a,·ere.ri nvenulo-molta s;ìlnhte il Quarlie·re qi,S. LeoReggimento 118° di~Far'lleria, ch'e,g\i non so· pè1ich·è' .pc1ssa nardo .occupalo d~l •I.So,.. la inenta\a in contrario ~grarirle se·rnpre·sollo ·silenzio. s~bben .Jn al_lrq luogo confes~a.egli rneulo èh'il ·1'2~ fosse situalo in concjiiiorù 1gienicj)c assai stesso ch'eb,61.l ~irca s~i volle meno d'ottaln\ici-, e le Con1pa:.. infdici. s,pft{i alrncmle rtgu·ar90 Ì'1.Ì. camerone n° 16 cl.elle .' gnie. d'Ar t'iglieria , iuuochè nel I ~5~. essendo Ji ~1ttaruiCapp,udcine, yiccomc qua~·i imme,rso in ,ù.11 'aLmosfera di' ca·use mortife re. . . gione a Tori.no, n'a11dàss~rQ . gw.iemeple ed .estcsapienle . Chlunqu,e. per iJ ~iho qui dj llO , ha herie,c~i'm,preso il modo' moJesla(e,. n.e riiJséirono 3fHJUTllO esenti p<!r ~SSÌlrC sçevri <l ' os~e.rvar.e é Qi .sen'Lire ·.della, Cornrniss'ione , intentlcrà d.a qu,e'.lle.f:ause locali rinvenute _presso i Quarli'0rj degli co.mc è· qu'ançl~' /s'jncolparoJt.i, Co11ii' di g.lW:l'</ia a/ e f..'1.zfoni aifri Co:çpi . · ~aqnd'e .non pu~ sem.brar-è gran fallo cosa slra!~a l'?sserv·azione ch'egli fa c),1e (< p~r con lro,Soh:Ta(i' tt ,roit1ll.'~W.>!, e qui.ndi s'accor_ gcrà quanto poca forza puo racchiud'eiic .J'ohl>i eziprie ch'intorn·o a ciò-rnove i~ Dotlor l,·~ffelli /la .ot~almia dis~eDo.evano, fi;equ entc1ncnte dc1.fli'0r« lr.' .dt>ve Sl l~o.v~vano !TI d1sli}CCà1.nenlo . (} do_ve IHìl_J .pra·~- !' .Bale'$1r:a, scri\;endo et 111a \![ erf! nO Soldati phe noti monta<e l1ca~·an es<' rc1z10 dL.So.'r·La 1> _(1b.). Intorno a. ch e egli· min ,c vano akulll). guaftlia, gJ i'alLen1.Ìe11ti; ·èioè, degli Uffi'ciali ; dov~va' avere ~limenl'i'càlo ch'\o nelle Confer<' TlZe ten ute sul ! <t e risulta. d,aJle note _pre~.e per crascu:1 in'dividuo,. c,hè gli.· s,oggello. in ql} ~sti'on·c, tn'appoggì;iva ;ippuntn ~u qu. esto « «L!ende.-uti .die{lero un ·conlingent.è a~sài : forte d' ollalfatto, cadutO', le pifr-volte soilo i miei occ~i rssend'al ·Fo:rte ic mi.ci ·,l (pag. 140,).. Ed i'nfatti ,~· pt•ri liè· que~la' .obbinione Castellàccio, cpme p.rò,va .c-er\a per dimoslotr..e.ehe v'en,ctido <lVesse l'importanza che le s,i· vuol dare , ~gli 11·011',!)astavq già t he ·si len:es.se solo n0\a avere codesli attend1mti datò' •questi pr.esi d' i.n:ir~ro;vvi~6 a·,1;quclla olla~mia: che <lomiqan per essersi sémplicemenle trot a ti di· Senti nena durànte la nn conti11ge11te ·assai JJiìi f'oNe: d'ottalnrici; ma conYeniya nolle a-1 · di fuor'i ·rier l?orte ste$SO e sotto l'impressione ezi.aì,aio·-saperc eia 'quali I\eggim~uli essi,prover~ivano, co.- ·' freddo-umida dell'a lmosft!,ra; per dimostràr~. ìli'ceva , eh~ g.niziofrf da n(Hl rwglif;r.rsi ~lan_te le aun.oLale particolarità le sole condizioni della 'medèsima b'3sl,w~no, ìr) q.uesli casi , ct·ei Q.uarlieri· i,~salubri . · Per altra parté se questi stessi {lta '. larn~ ragi·ont•!. s~m.a che vi Jossc bisognq e!~ ricor~er arl lcnder:li· ?or10· so'tlratli dalle intlucuzc ip orho.s~ delle eser0
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dtilzìor1i mi litari, c~·i può dire· che,_g;usta. una maggi9re facililà e lib,erla n'el moclo di ·vivere, nèln. iuco1ilrino essi aHre causi 110;11pen,o e01;ilalrici .ct:affe11iqn.i ottàlmichf ? !I pQslullo 6oi, per trovarsi costor9 iu minore relazion~ col résto de1 Milirari deJ ·rispel_livo Corpo, !)On 1sarebbc. questa per loro una buo.na oè_casion e per isfuggire più.facilme~le ·, . CORPO ·SANITARIO M.ILlTARÈ aU'azione della: pTele,'>a· ca}lsa lrasrois.sibile che. pure vuole .- ··-·-·- · sostituire,~ quelle cogni le o c.ou ciò d~rc,.prova d'un ·argo- . men:,o in· conlr~rio a CLUanto·~gli vùoHaré pass~r.e ~iccome· QUA D H0 ;\'o ~ÙN,\TIV() U~<H.l. UFFl,,L\Ll DI SANITA.• quasi causa umc<1, itel morbo? ,. , [ In ·5eguilo il Doll'or Bafoslr.a fa torlo alla Co'nJmissionc d'av1ir <\' p6iis_a~o- ~o i11co.lpare la ca\lÌya natura del pane.)) i ' dappòichè_egl i scrive : <e i n.os[ri_ S.oldati mang-iano i,I mi- I . - , 1 <e glìore·pane che 1riangi Soldilto;iìi Europa 11 (pa·g·. ·,10) Ma _Co,isiy1io S1iperiore'Militm·~ di_Siui'it'i • • • non fu' a cà.so, e ,comé in ~cet,<·.i. di..a\lrc ~a~isc che la Com- 1 i · · • missione noto anche quf~la .t irco~t~nza .•~Quanto~for(dàlo i C.omrn. Alcssaotko llJBijIH·,_Presi.denle · fosse allora ·.iI hrmcnlo che_·sorgevà nelle : l-ruppe·di quèslo r .Bar. Pietro J\l ,\BS.l~A 'Ispeuqre.>' Presidio s'u Ia (:atli·ia:nat,.i.l à. del J1d1~e, 11oi1 •/ha alctfo Utti- i , Cav, France~cù .MASTIO '. Isr,euore. zial~ sia Mi lilat:.e che.'di. Sanj là. _dì tjuel_-lemp9;,chf ))Òr1 ·si · Cav . Lo renio CANTu', .l'spe.tiore. • .. , trovi 'in grado d.i rèvde~ne leslimoniauza, tanlo .sollo il : Cav, :Filippo.._DHMICJIELTS, Menibrò slraordin. in a·s.pe ltativa rapporto della. qui.llila so\'ynle _impe-rfel-la del le farine, · f. Doll. Pielr.o MA.!1CEITANDr, Sègrefario . . · · - -- - . quanlo solt.o qu<~ll_,Ì dell'in?om.pi.u'l,( èoltura._ Prova ne sia · '. che 10-Autorilà vennero nella <le'termi'uazioric- di creàre una .1 C'Jmmi; siop~ comµosta ,d'un .Ùffidalc d) -ciasè)ie:d.ù11 C~rpo ' l Co11t>:1 S,, ;\'n\t1w. M1qrAR.E 01 Tel\RA e d'un· Me.dico Milrtart-, la ·q.uctle ·avesse il .~iornalierò i:n - 1· caria~ di giudi,care, pri.m11 .che sé ne iacessé Ja diÙribuzione, s~.. ~-~Hwa es~~r il pane J,isp,e_ns~lll :,c~n in.colu·~1ilà I Cav: Antoni<! ARELLA, ~1ed. Div. di :1;,· Cl. della ~a_mla d~l Sol.dal o.. Laonde a~ ve:tend ali~_mal~ d1ge 1-- Giuseppe Bnu, Med. di·Regg. di ,t • •Cl. ~ . • stiori~ .che per_·qµello . poleva_noqua_lche vo!'.La_avere luqg9, · 'Ì Giuseppe 'l'llIUNA, . )) di 2• Cl., com , a.Fenestrelle. 110n scm:a ·n1g1onc la ç :Jmn11S$1onr. credelle suo_ obbligo 'a Cioacbino UssINo, Mcd. di Ball. di .p. Cl., com. a Vinadio. aggiunger ~r,che quesla _n ll'enumerazione delle diverse ., Beuedello PKtnOLO, ~ id . . · ·c.om. ad Exille:;. caus~ che pp(_e ~arw concorrere all'evçlm.ior~e e m~i1leni-_ Francesco CntAPEL.LA, icl. menlo dell'ollalmi.a , ,ùon ,p.ottnd:ignorare. che al. 11as~ere Giac~ibo PEGCo · .id. · coro. _al Consiglio, d'irr.itazi,ò11i.:gas.lro-i.11lestin~li s'ap1:e' una via .a che ·1a,µonPietro SouRo,' .. rd. giunliva.cculo-palpebralc p11r essa s'irrili.·per l\1éi:o •coi~Alforrso·,PATBTTA, id. di 2•. ci'.:Com. a Pinerolo~ se'.1so~_II perchè, (rua_n<l'~n~J1~- SlÌ~::ii~l~sse )1 '.~llo·, Giu~eppe .AGOSTl. id. 'tÒmand, a Ba-rd. 1l 0Sl1'0 S~ldc1Jo ·ma-11qui -il rll.l!}ltore pct-11/J c.:he mangi _ il _Soldato Nicola MANTELLI, iéL c·om. al Con~iglio, fo EuroJJn , ·non d1slt9.gge-l'al_lro ·che ~·i fosse-nwlivo . di,di- · Tcodoi ù PACO.TTt, id: c~iartfrlc>:'~li catti11a~qt'.alilà. ~ qp,i' t?i sia p~rm~ss.o agg!~nGius ~µ"pe Cqv~TT.t,_ i~L . ....... gere çhe la Comm1ss101Je cQlse opp~rtun~nwn_le quell ocGi-acinlo "LAN'LA; .r<l. .casiofle r·er fare sentire la rrcc:essitù,_chf} - v'~ra' .on/I.e le Aulo rità- ;1,on avl'isasser a quafc)}c pro,•vecl!menlo i.n· pr-o·· posilo; ttcsidçrio queslo ·c;he, con J'is.lit'u:ii'oQe d~i Fòrni ,di Gio: Antoriio Cmnssrnn, Med. Di~. di .P Cl. Sussislen"ia ùn ne·.dopn 11011 .nfo\~t> ~ocld iifoLLo i'n tafe miBenedèllò·CATRE:·l\~èd. dj Regg: id'. sura, rhe:_ brri,.- oggi ·può ;tirsi. scn/iperuole., .èh'il . nosir·() Domen·. lh1w:co,, Med ..<li Ball. di~· Cl .' Soldato mangia alhialnwr1lc,·,1 iiiiglioi:ÉqJà(le- che mangi Aless, CEVASCO i.d. Soldato in Europ.:tl · . .1 . id . Fq1ncescf> CLARA, _ Nella slcssa . l'aginà. p_rosegue .a' dire il Dollu.r Balestra : • id. comandato Gavi. IC llè lllaçgi·c:irc, ralorc \'opirlÌOl!C.tli 'col.oro che '5Limfoo ' I Gugli'Clrùo Ù)IEGNA , Carlo BR,\N!)ll\l id. t dipendere ì''ollalmia dalla vita- pi:opria a·I Mi lita.Ì:~, ossia ;{ -di 2• Cl. comand. ar Forle Ton1m ::G-A.Rl!lAL111, <, dal complesso <\èl!e cond izioi1i igié~icfl'e· i1ì meizo a cui ·' Castellaccio. (( vivfl la rriassa d'uomini che ··for·rua le Truppe ' l' ale:opi- . i ~< nion~ _(< rgli scrìre) vic.1!c ·Ìlolenlrmcnle co nlradde.Lla da- · Speciale Di·Jisioiuii'io .tl'Àlessandria. ,, 'quanto SÌ· vede in akunq Arll)ale , 1tella F.r.ances_e, µ. e., << clic _ da mo.Il.i anoi non è ' i~i-::-infestata:-dal(oltaln1i'a ·,. nè « anc he sql suolo <lP-!l'Algeria, do,·e çei:lall\enle no1;1 man- ~ Franè('SCO' Co~TF.SE; Med. Dì vis. di ~ a_cl. I 11 caòo ai S_oldati . n~ le fo.tìphe., nè. I.e · P,r.ivazio.ni d'ogni 1 Forlµ,nato·'Ùrn\1,\TA ·; Med : di Regg. di, .P 'Cl : •• , <e ge!)erc\ ,nè il e.lima c:,ii quella~~\essa' Mrica, in u.ri'a·delle- ·i, l!'o~lunalo, Bo:r:nmH, Med. di Baft. di" 1" CL · (< cui regionì sY <:;omune è la malallia-in' que~l.ionc. ·~ -.c fa'I-. I Pietr.o LAMPUGNA·NT, · fd. di 2• Cl. « tra parte, ne\ 8e1glo, qurs~a non è pìù limilatà v-l1'1>ser:Stefano PRA'ro ··- .id. · << cilo, 1na è passala alla classe ,tiyi)e, ed -ora' cagimi à degfi Vincenzo TintrnTONJ, icl. . . .. <( imcpe11si clanni, special:menle trn_te ·rnasse·<Foperai di Anloni.o GAMERO~I, · i~1. <' tale industrioso paese 1> (pag. 4:0 -ft1 ): (Contjrwfl)
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_· S1J_edcde l)i-visionai·(o di' S1/ am&.eri. Carlo ltbnECCar,. Med, Div. <li. •I a Cl, G. J _ORJETTl, Mec!. di B.e-gg. d\.3• Cl., .com .<, a,tesseillon. Gaet_auo Cnrn'A, Med. tli 'Bttll. lii ,1•·c1.-, · ·, · Guido ~OTTEttO. . iJI. éli ·'211 ·CI. ,e"
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-Speda/e di Nizzct. Bon~vcnlura ·Nrco1.1s,'. ~ied. Oi'vk ' di 2; Cl. Giuseppe B.ORJìLLT, i\frd . 1Ìi, ~ali. <li 1•-'è.1: Giuse.p.pc TA_lÌJ~QNE, .... id. .· com .. a: Monaco.
. .'i7ie~ale d·i. Ca{;lùi·iJi, L9r~nzo F1~1111En.o, Méd. Divi~ . di 2• ç1. G,aelan~ L~Y., Med."di H,egg_. di, 3~ CL . · ·· , , Grisanlo BoT:nNO, Med. .,di Ball.. dr 1•Cl. , ' I. . Ga~tano CcinllETTA. icj. _di 2• Cl. · Giuseppe PA.N7.ANO id . com: ~ Tempio. Cesar~ GAL1..n ·. id'.
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Sctvoia (Jcwa lleria .. ', Paol.o·MAN>\)lllA1 M~d. di llegg. ·Hi 9? .Cl. , : Savigliano. Leonardo {)OSSETTI,. ~fod. ·cJì'JlaLl di- ,1~.CJ:. .ii.I . . , . , . ~
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•• °J/.dclo rti co;;te·1tere 1e ·èrnie· , s~pf'àtt1;lta j,11~11ùta1i; c1e1 Cristoforo G1u.ss1, J.i'armacisl,\ di •\.a· Clasie con _ Dollore PAlJLI. Queslg meno, applicahtl,e quan.<l'il cinto - ti~~lò ~d~ Princìpale _ Genova. elastic9, ord'inario non hast11; corsistè nell\1so lfl-l,flà $pe~ Francese.o WlALET'i\ Fannac:ista: di P Cl. . ;Còrino I ci'è di_1)tlslo ( 1i01:sqge-) ··che :;'alli;\ccia:- al di dre!ro ed è Giuseiipe DEi..LACRoct~ :id. Asti: ffi(llllen,ut.o tesò "in av~nli tla:una· steccU. ' d'os·so di balcua Ànfonio G1onÒANo: :·1<1. Aless.rndda . T che scende su· la li ud· me(hana.,, E~~o sostiene.ii; mqr)Q rcFelice. ·B'AROVERO, F(m)JaCislà ci i 2'!,Classe . Sciamher1. j_ · gol.a-re le v.iscer.e dell' addominp cd impedisce che p remano Carlo l.\'10NT,\N1, ) d, ' <Vei·eclli . 1 - sn la regi on i ofer..iqr~ del ventre. Ma d6 11011 basta ... lJn se'Catlo· PmlE'HI, ·• i~ . Sà.11.!ZZo. I cond'al?parecchjo -ser·ve a sostene re le. regì<>ni degfi nguini: .. Luig\ ·~10~iDJNo., id. BmL' ~onsislc questo i ii una cirHiua ll!,rga trf.' pollici,-·hen imbot-.N·atàle P,10LA'Jf , id. Lesseillon. l lita che s'ap'plica in fondo. del -ve1itre,, c'ontro la cintura pu.Carlo D EROSSl, . - id. Torinò. .1 bita; e che-si frss,l, per di· dietr.o-medi,anle fibbia .''Due cciG1u~~ppe ~n,mrn, , id . Cuneo . Frances·co l.~lf4.GNONE. id . Fenestrelle. ! reggie imbolli'le s'on alt:accaJe.-:erso la THlrle niediar\a della _.1 Girilur'a, distauli ,fra di loro ~uil -po·llicc:e trµ esse è .di!<pOSLo , Pi etro Buccm,r,An, ' 1d, NcM\ra . . u·11·sospeiisorio . D-esse p,assa·n àl di:-dielr9 ·dellu coscia e si Frall'~;èsco 1\-1.URA'l'OI\Ji ip. Pi'.nèrql0.· . fissan a.Ila ciùtura con fibbia ·sopra,il g'r.'ande, Lròcarrtt:re. In Giu~rppe FusF.Lu ' :id·. Auner,y, silfatlo mo~lo riinane co111itres,~.a tu~la .la regiòn 'iriguioa\e, _Luigi· R A:S1KO ·id. èàsale. senza c)le la com1ireSSÌOJle, ,bastevo le -per<;conte nère l'ernia, .i~éontodi l'~mrnalalo , com 'accade _sovente delle . scialure ordinarie.: . -, lil-V̧TA. J)ÈI GIOnNALI __ (Qaz. Mi.id. «e flaris, o\7 seÙemhr~ 18511) .. I
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- Sn i'Jterui àellct . corrjèa; dd P_;·of. L UTSCffKA. È àncora quM\.ione fra gli Anatomici se la cornea sia o provve- · qut~ pi TJ'ervi. Scbleinro però l•i descrisse neH·830·: in se guitb .ne: parlarono Pàppènheim, Valentiu , ecc. VAutore consiglia 'di s!:!parate JJrima·ia còngiunti va e .la membrana di ~ érnours: s'?Llienc così la c~ri1ca· sola: per i suoi es[Jerimeuti. egli prcforì gli ocèbi ,dèr Gonigli bianchi che faceva macerare pe r moite· nre nell'achio acetico dilungato. I 1' nerv'i della c,o.i:nea son assai delicali"; si hìforc~n in guisa ._ cliçotomi ca .e non sembra che formino .anse te'rminal i, co. ' mc ·risuller,ebbe. pe'r ·qbellì èleila reti'rrn Essi · pr.o\~ngono ifoi ll(,,\J'vi'Cigliari . • · un!osserv,done interessa nte ·è quella r-<·lati va al' d·iame_lrò dei vasi sangu,Tgni dQ!la cornea.· Questi vusl, ::.Oli . i, pr,olungamenli direlli ;di quelli dell a congiuntiva, 11 0 n misurano, seconcl9 l' AutO{f, élre ·I t~OO a 1 (6QO -di" ·linea.; per cui no1,i.. µ_osso no rièever i ½lobuli _.sa11guigni' allo slalo naturale. (Gaz. Méflic .. diceq~bre '1853) ..,,,, ,::::::- .- ---~
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l'osteo-mielitide cli CASSMGNAC. Da. uua M.emori·a letta .all'.A1:c-ademia déile Scie.nie·di Parigi nello,scor.so nove~br_e e dai .falli su i quali 1· appoggi~la , l'.Auto 1e trasse Ii seguenti corollarii : 1° l'o~leo -mieli(e è i eropre ed assai presto accompagnata da periostite suppural,iva e da Uemmonc ditfo:;o; 2° nell'os.teo -rui,el,ile·. suppurali va havvi sem pEe il di· s~acco .della meiphrana niido!lal'e <le!ia parete ossea, 3° la di.ffusiohc del morbo da'\rnn sezione di membro ad - un'altra 1,lre vi s_ta i~~ediatam~nL~ -sopr~-· s'cffellua cpu il mezzo de.Ila 1)etforazione delle cartila8ini , p_oo fi 11vasi·one della si·novialc c. cQn la roHi;ira c1el suo sacco. superiore;· __f,t.ò .ii tlJ~rho è inollre acco.m1iag11ato scìnp.rl) dà artrite _purul enta la quaìe ·ì1on·si dich.iara mai per, solito prima del 12'' giorno clefl a nTa.lattià : . ,,, 5o' ca1·~lt.erfl patogMm~nicO dell'O;leo-Jniélilé è Ull ede.~ ·, ma duro :c; doloroso che cessa in modo. hr.usco su il lràgillo .d'~n ro.emlwo; . 6 9 Il pus s ollb - ,tponeur~lico dell'ps~eo-mi.elile è sempre mislo a,globuli o'leosi ; . . ... 7°.si djstingue il rnàlt1 in discorso ·,fall'ascesso sollo-aponeurot!co r, ercl\è in quello \.'impasto prec.éde~la· ilgllua.zione.-perchè ,havvi· pur in' esso flemmone diffuso e peri o~ stile suppu-rali va ' ed ii mà l in -senere si chlfonde -da un ossò_a.J .òìì altro procede cÌdo-verso la radice <.delle membh e p.e'r ultimo per il càraÙere. accennalo· nella quinta conchiusione; 8o_nell'9stco - mielite· si pt:,llic.:rito I~ inci_sioni ii s,copo òiagn.ostico nella presuui ione del male e faàendòle-penetrare sin aH'a'poneurosi d'invilli'p,PO iflclùsiva; a scopo ciir·ati,vo sin_all'osso; : 99 }a sol.a àncora di \?!'J1,1te è l'a~pulaziòne. d~l membr.oche vuo!.- esser~ prati~ala a.p1~ena d(agòoslic,ata la· malattia nella- pn~a art1colaz1one s.,rna al dr sopra d,elfosso affe.llo, , Sii
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..... '· - J.,a J),ii·e:.iop.~ a~·vcrl~ .i ·suo i Colle-ghi i quali desid erano
inviaPe l\~emorii~ pèrchè siano •pubblicathel Giornate che
se le tìledesi'mé· n·oo saranno sc;ri:tte iri colomià ed a oarat-
Sj)g~ialm~nte i_;ì ordìne··a/iromi JH';prh) essa Si troverà suo ma.lg~i\'do :cq!itfc~la, od cJ. iifiularne. la pubblicazione .od a rimandarle agli Autori affiocflè s'uniformfoo a quanto sopra -La m~·uesima cosa ·raccomanda ai Signòri Sè_gi'c!arii: <l~lle Co·11fer.1;nze Scicnlifichc· nella redazione dei proces~i verhal! .on·de p,er quant'è p.ossibile ovviare nella puh~lica-zionè dei medesimi a quegli errori·materiali ·in cui.alcuna ?Volla ,incorse . LA.- DIREZIONE::
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eootrfodicaodola soli;u1Ìj
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li Dir.cttore·:òott:. Cav. J R'ELLA M:ed . Div.
11 Vice-D~rellore ·r esponsabile Dott. l\1A1\'rll.LLl l\L I
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( ai 23 di g~~naio 185~) .,,,..:;.--,..--- - - - - ----....,_,., 1
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L'1)ss~cia:iione non s i riceve cf10 p.c'r u'n a;n ~ e COl'Jlincia col I" d'a~os to. 8 i ~nbbli c;à ri.el Lunedì ili "c iasc)leduna sellimanà. 11 pr~zzo d'associaìione l1f l'o11ino è di.r~.) O. _rn. ~ rovir\cia ed all'E,st~rò, franço di pos ta L. IL Si p~gu per .s.ei;nesl:i ànti.c ipali : · . . •
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R isposta del:Do tt. Pqzo1rno, _a·lie· priricip~li ohbiezioni sta;cgli, f!lOS_Se s u,Ja di lni !\teroo ri;t inloi·oo Hll:t ,lip[opia. - 2° Doli: Atc1ù·1: Qoalébe <,lnQliiezza s.ol genio.di ce,: . tnn'e form e morbose • ...:.. ,3o ..notl.. DoTTmin: Ferila da· a rma da ffrpço. - s.o' Rivìs.la ,d elie C?ntereoze S,ciinl1ficlie: '- 6° DotJ\f~T·mu_: 1\-ìvi~ta·dei Giornali, ~'cienti~c_i. - _. 1~_Axr_i,s6. ___ ..·1·
SoMMARIO. -
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ha lulle le forze ,sufficie,iti per vincere, le difficoltà che ad ·ogni paSSO le, SÌ aff.aCCi-.l.nÒ, fria è obb\iga\a da quaòd'a l]l!ltOd<} a far d'elle ·soslè ond'acqujstare nuove forze, fin-· luogo ad un'allra-, se le sue basi poggia.no :;ul falso, o. cresce ~d acquista sempre più energia 11el ca~o opposto,. La Teoria che forma la base"d~I mio· Scrilto anlece<lcill<~' credo che per appunto si trovi i·n questo stadio di sua vi la: essa è ùocora bambi1ìa, ma il ,tempo e nuove osservazioni faranno gi.ustizia ' delÌ'a stes~a. · ' . . . Non lutte 'però le diffiçollà.. che }e v~nnèrò opp:oste sono di natura da esser 'insormontabili , cbe am.i ,ie n'. hanno alcu11e le quaii;state ~essè in campo. c011tn> la stessa e a p.ri·ma vista sembrando di grande peso; servo o anzi ad ap- . poggiar éd' a dare nraggiore forza alla 1.'eoria·de!le corrispondenze ,delle_due aree.deJle due relitre , se allenta mente vengou analizzale. -I . _ • ' ~ un fallo .che, praliçata la coropeia per sinizesi, l'amrpali,tlo su il prine\pi9. vede 'cloppio; lìochè prodotlffs.i lentamente uno stra,bismo conse.col.ivo, ·la vista rilorna unica o · normale . Ed appirnto le cose debbou avvenir in q.u~slo modo se è vero. che· le due aree oppostè, interna dell'uno c4 esterna delì'a\Lro ,. son omologhe. lmpercioccbè subito dop_o ·l'operazione.dell,a· nuova 1mpilla l'assé oc.ulare esseud'ancor irr armonia con l'asse dell'occhio sa ri'ò ; -il cono· luminoso -ch'enlra per· la nudva ape;lµra . 11011 potrà di pingere l'ini magine soia i-etina ni:I lu9go corrisp.ondènte fisio logicamente ;i;\ luogo ov.'è dipinta nella retina sanét. Ma se nel\1occhio·,sano \'immagine cadrà per espmpio su l'area iulerna, nell'a1tr·o~t hio ·operato ·C'adrà o·. parimenle nell'interna, se la nuova pupilli trova$i yerso quesl<,i l'alo, oppure.qucsl' i'mmagine non verrà. drpirHa su la reti11a,.se la ouo'va· pupilla. 'trovasi di lropp,o alreslerno: ma su ·quesl.a relina e.adendo vi i raggi luminosi par,le~Li-da .altri og-· getti, vi dovrà: essere confusione di vista, ma non'cliplopia.' Neila ~isione rli prospello, quàntunquc_.· i difo assi' 9cuh1ri sian, apparepte.mente in armonia fra loro, purè 1avutl> ri.'. guard,o air asse ,della nuova pupilla , v'ba. r.ealmcnte ·strabismo. Impercioochè m,en\r~ l'asse della pupill,a sa'na andrà a cadere su la figura A, l'allr'il'sse· del.la. nuova pupilla cadr_à su B;-foìchè. inse11si&ilmeule l'occhio deviando dalla parie opposta al la Lo ov' ~ operalJl la· pù pilla nuo~,a l'asse qi-qucsla _verrà ,a.co~rispondere all'asse dell'. ?,cch·io sano . A:mmettfamo per un mo.I,11ento· che la n11ora pupilla trovisi verso a lat.o esterno· d.ell'occhio -deslro {più o meno sup~tiorme'nte :od infericmnènte non impO'rla-), ;.i poco a · ppco a·vvènuto lo strabismo c~n.ve~gente."d"ell'occtiio destro, l'as'se della 1;0a · _pupilla ; arà portato ad ·ar,mopizz.are col- .
1.eh~ o sco,mpare affatto ·per c~der il
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PARTE :PRIMA
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RISPOSTA ·DEL Bo'rT. ~· Pl7.ZORNO AtLE ·P.JU~tLPÀ.U OBB!llZJONl
STATEGLI ~ro_SSE· su LA DI un :1'f1mO'!\ìA !~TORNO ALLA BI~. PLOPI.A.
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NtJ n.0 23 del noslr.o Giornàle. ili, .1lfedi.ciJ!<J. 'iJtilitàre v~ggo stampate alcune obbiezioni state fa lle nel.la -Seciuta cteL dicembre ora scorso èonlr.o ·là n;r.ia di Muller su la visione , che.formò ar.gòmento d'~n rnio Scritto: come ·pure nel n° 24- dello stèsso Giornale v'ba . \' ultima p,arte., d'una eru~ilissi_~à Memoria d_ell'insla!1èabil(} C'ollE:ga: ea amico Dolt. Mpllilii s.u lo s.tesso 11rgoqieuto ·;-_fa\li ed, obbiezioni di ·'ta1e portata che minaeci'ano n0'!!1 solo ,d'j nrlebolire la· suddella Teoria, ma cercano di distruggerla àffotto, s.e non venisse~.o per a,·venturn sottopÒ$_li al· vaglio d;accurale artali'si e ridol!~_al g)uslo l0ro valore.'L'argo!T)ent.Qdi màggiore •pèso e dìtlic~llà ad ess~r.e:sciolto, èa mio oredere l' aù- I t~rilà ~lella ,ruaggiorè: parle dei sommj A-iiàtomici ·e qùella ! pr'in_cipàhi1ente recenti:ssima~d"J!o Hvrschfeld, sùl non osserri1r.si sempro l'focrO'cicchiament~ delle fi bre interne _ del ncrvÒ otti~ò nel chia;;m~:- ora -la suddena Teoria'ap- 1 w!ggialldosi ·.onnio~mcnte sul de~to ciecussaniento ,-verr.ehpe a cade~e da'.per' sé , a menç, clie nari si voglia àm- I mettere p.er supposto c}le in-· quei ç.asi ne"i quali manca [ l'incfoci.cchijllllCnto:nell'area quadrala od ovè ma11chi af- ,I fat·~O ·i.I chlàsma medeii mo ,;il ~ecuss.1,ll'\enlo delle·· fibre pr.imiti ve ol'lidlH (HJn si fa.c~s~c pt'\r on'anomalia ( mi Si permetta l'esrressione) d(?otnQen,,9,,i1ei luogo cli lorq or!gi rre . nei .cor:pi qttàdrigeminr. D'allroJrde ,quesli ~'.cril~ori nou .fanno cenno se in quei tali nei ·qna\i 'Lrovarono mÌinc-ante ·i .· )\ chiasma. la vista fosse Uil\è <} ,$ ~òppia. P_ole,òd~ an6he darsi d1e ·q\1antuuque esi,;tesse di plopia • pute: educata 1.r I vista da'I se11so del \utlo ,· le p1motJ<? cÌle n'·erano locché si assuefacessero .co r tempo ari tener sell}pfici gli~o-ggelti v~- · dul1 doppi dai ,corpi genicolati , ecc·:J · · ·' · · I Noù solò _nC'll'e -Scjenze Bioiogiéh.!l ; ma in ogni. ramo d·ello scibil~ umano q.uand'una Teoria, scope~la _dal .ge~ nio ·vìen ad esser-ammessa ipòteticam·en~~ $U il' pr.i11cipio i quale, guida ·ç1a seguirsj per la ·spiegaiioffe d'un dal.o òr- . l dine di fenomeni, tronndosi.la stessa ancora bambina, n·ou . ; I'
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l'asse dell'or.òbio compagno: ora se questi due occhi sasenz'impedirc mon'omamente a che le due aree della retina corrispondano a due ponti encefalici opposti. Mi si rauno ,-oJtàli a sioislra, il cooo Iominoso dell'occhio siniobbietta che il diametro delle fibrille del nervo ottico che stro cadrà su l'area jnlerna della sua retrna e il cono che vanno a sparpagliar.s·1 nel la retina 1 come · il loro numer.o e entrerà per.la nuova ·pupilla cadrà gu l'e!)tremo esterno dell'area retinica deslra .; oppure una granae parte dell'imfinezza soòo lati da 'non reggervi l'immaginazione; che i nuclei liberi sono di lre millesimi di millimdro; che il magine cad~ndo tr,.ippo lateralmente , 11011 'potrà. essere dipinta su la superficie nervosa ed andrà perduta oltr'ai diàmelro d1una fibra primitiva nerve,, è di circa un centesi mo di. ~llìmetro; cbe I.a wperficie della relina è seiconfini della reli11a. Ma te cose vanno diversamente nella' visione ,H procento volle più grande <lei nervo ottico, essendo la. prima sp.ello. A,ccellèinclo sempre il ca;;o su esposto dètta nuova ùi 297,35 lince quadrale e quest'essentlo valutato a sole pupilla a Ì.l eslra 11ell'ocehio destro·e cli già.formato si lo straO,U li nee .ciuadrat'e ; Lullé queste od altre. ,Hialoghe osserbismo consecutivo, quantunque i raggi luminosi che vanno vazioni nulla valgoQO c9ntro l'esposta Teoria. Che ·se per a cadere su la superficie retinica la colpiscan alquanto mezzo del coltelle anatomico o del microsco11io si volesse obbliqua.menle, perchè l'i.1sse pupillare più noa si confonde cercar ! Jim.ili <,11tato~ ìci d~lle ,a re~ tle~ta retina, l'insr,rçon l'asse oculare coroé ,nello stato normate, pur essi camonlah1l..}·d1fficollà. d1 qu,csVopera1.1one e' palente C'd ovvìa dranno su l'area corrispondente alla reLi11a sa11a cioè su il per l'immensa esiguità degli oggelli e per la tiebolezia e centro, si che conducendo due liuee rette che.da un solo ponto mancanza .déi nostri me1.ii . deilo spazio· passi110 per le due ~upil\e, tanlo l'una quanto -. - . l'allra audran a cadere su il cenlro delle due retine; solo II v'avrà di di!Tercnza che nella relitta dell'occhio normale NB. I Lellori che conoscono la l\terooria del DoU. Molla linea vi cadrà perpendicolarm ente. alla sua conca\·a su- i tini , puhblicala negli antecedenti numeri avranno benisperficiè , e nelt'allra .relin,\ con pupilla artificiale la linea simo compreso ch'egli 11èi riferiti risullam·enli degli studi e vi cadrà obbl:quamenLe da destra a sìoisLra; perchè questa calcoli d' Analol),)ia microscopica su la retina, a cui allude superficie retinica devia verso la linea mediana. Cosìcchè or il Dot..Pizzorno, non io tese iufìrmare con e:-si la Teo. quan tunque ·1a sensazione di que;;l'im111agine non possa ria dèlla visione da ques~;ulLimo soslenula, bensì di d1aroessere così chiara e precisa come quella dell'occhio comstraré soltanto che la micrografia ba ancb'essa i suoi li. pagno, pur essendo trasportala allo stesso punto encemili . La Redazione. falico dt1ll'allra , il sensori o non avrà che la percezione u' nica e oon doppia. Se poi noi continuiamo nell'analisi di questi fonomeni, , STORIE DI CASI RLl1ARCUEVOM. il ra<>0 jonamento r,'induce a crédere che la vi~ione nella I. retina avente pufii lla arliticial1) debb'(•ssere tanlo µh'.1 in - ! compiula, q_uanlo maggiore sarà la lonlanam:a del centro 1 H . della nuova pupilla dal luogo occupalo normalmente dalla · stessa. lmperciocchè non solr1i raggi turni nosi vi cad ranno Q u.U,C flG DUB1l1J!7,ZA s.u L GENIO DI ClìlìTU~E 1''01\ME MORMSI!. lanl6 più obbliquamente da formarvi 'ugure schiacciale e (Cenoi cornursitati dal '.\led. di Reggirocolo Doll. ALCIATJ ), con contorni sfumali, ma anche grande parre delle stesse figure andranno perdute Janlo verso gli estremi interni ilellc à.rec verso il céulro retinic(), quànlo verso il loro e~tremo Fu dllllo dai sommi ·Pratici èhe le iuterrnitLcnLi pemiesterno, sicchè la persona avente Ulll\ pupilla arlitìcialo niciose as:mmon i11de(h1ibfli forme morbose (! se io 11 () 0 che di mollo s'allontani dal luogo do~·'è posta normalcredessi d'essere laccia.lo d'esageralo nel mio gmclìzio . mente , non potrà mai godere di q.uctl~ forM e preclsfonc ~zzarderei asserire che a.lcuue fi.ale s'as<~ondo t11> sollo la Ili' vista che ~odeva prima. quantunque non sia affetto da forma di .vi.genti processi .flogislièi , eh~ è quanlo dire sadiplopia. rebbero inLermillenli con l'appare.nza di contin11itti. Quando Mongellaz trattava, delle llogosi intermittenti , non usava Ora. m.i si permetLino ancor alcune osscrvaiioni su l'ad; un 'parlare lqgico ;. perchè nelle i11finiLe sq'e Storie mai t;atomia èfoll a membrana r(•l1nica. Che la snòdetla memravvisai che ncrralgie angioidesiche. La · polen·1,a di que I brana sia composla più cli quallro che cli cinque strali; prinr.ipio che origina quelli squilihri funzionali cb' inter-' che su la ste~sa Iloltiker e Miiller, Sch.wann, ecc., v'abmettono nella loro manil'fSlèlz ione , quell?ag<'t\le mias111c1~ bia.no :;coperto l11itomiets, cotti, sferoline mi·nuLe. corpuscoli ti,co ch'nssorbilo e cirr:olante co·gli tlruori ft riscr. i centri cellaIiformi od altro, nulla fa rtt'I nostro caso, 11t- valgono del ~acrar10 dei nerri • uopo è considerarlo e nella sua quali argomenti pP-r distrugj?ere la Teoria delle corrisponòen1.c delle \!,ree reti11iche. Il follo il 1>iu importante sì è acuzie o ma/io11itrì cqe dire si \'oglia (: nella sua qiiantità. chelan\.o gli Osservatori sopra cilali , qoanlo.Budg.e, Vogel, Cre,do 1\on possa scopgi nrar,;i -quesL'1po l~si ; tanto perchè Valentin ed altri parlano di ano strato di fibre nervee; gli <·ffiuvi i perniciosi•emana.uo dalla scòmposizio11e di vaanzi il Pacini fu mdono dalle sue Osservazioni ad aromolrii elementi vegelo-a.nimali, quanl<> perchè i luoghi di teinc •dtw piani e ql,lesti formali" dallo sp<!rpagtramenlo o dove stempransi e clissotvo11si neil'ulllido atm osferico conspandi mento del nervo ottico. Che poi fra queste fibre vi lemplano Jllaggi orc tlose dei corpi in rlisfacin.iento. siano tnlerposli ùeibiito1111ets che o sopra o ~olio alle stesse La pratica. osserrnzione viene a stabilir in verità di vi sian allr,i-eleme11li aria tornici mir;iulissimi, questi P,Ossono pri11oipio la dell'asserzione, in q~1anlo ohe sotto lo stesso cielo alcun\ pu'nli di regioni dove, aITollansi i materiali di servir a,I uffizi a noi fin ora affaJto ignoti o possono éon le tor azioni cooperar al mirabile fenome1)0 della visione, putrescenti emanazioui , son il Lealro 1,ià pedcoloso delle
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20t ,affeiioni intermittenti .. Valgano per intanto, in quanlo a .me consta, le condizioni d'insalubi;e località di'f>erfugas e Portolor,·cs, eh' in proverbio sono considerali cQm'i focolari di mor.bifere emanazioni i sicchè soggiorno in essi reaioni e febbri sinonrmizzano per l'appuulo, In conto delle o . . , medesime siluàzi.oni io mi farei lecito citare due avveni;menti recenti . allreltanlo. rimarchevoli ' quan'to di grave Gonsiderazioni;_pratica. Primiemmenle rammenterò come -possa considerarsi nocévole non 'solo la presepza materiale degli uomi'ni che ivi stanziano inassuefatLi, quanta gli e{felli di essi a lung:o ivi depositati: Con questo intendo ùi 11011 lasciar'e passare inoss.er'/alo .come àl primo di novembre p. p. dipartivasi da Sas~al'i il 42°, Fanleria eil incoulrò rlapp9i in N.iiza gravissimi numerosi morb'i ·che posson .anch'aUrib~irsi ai germi di malattia importali cla Portotorrcs per il soggiorno ivi lenulosi degli effelli per o_Jt.re undici o quindici giorni prima della parlenza del Co~po sullorlalo; Secontlarianiente stanziava ivi un B·attaglione cli Bersaglieri dal giorno 30 11ov.eml)re. che più tardi dipartivasi per incagli d'i mbàrco, slllnte l'impropria stagione ed in qoesLI) mentre si riéoveravan ano Spedale cii Sassari più casi di febbri inlermitlenti fra le · quali alculle si fecero continue con ùoglia pleuritica ed un caso specialmente assunse il carallere masc~eralo di emal·urìà e poscia di pim·ia. Quando si voglia opporre.che négli,Annali non ris0ontran.si s·1specifiche distfoiionÌ d'inLerrnillent,i, V.alga i\ riconfer mare que,lo vero J>ossibile il nome stesso di morbo proteiforme, nome che pit1 s'adclice alle iolermilleoli perniciose che non ad 3Jlre, malallie , senza riMdare per il momento le frequenli .modalil?, ili remiltenti nervose CJ tifoidee , ciò che potrebbe formar argomeulo d'altra ,1emoria, mi limiterò per amore di bre'"ità a lesserè succintamente la Storia della narrala intermillent~ emato~1>iw·ica tanto pi(I volen.tièri in quanto ohe ebbi l'onore: dj soltomellerla al- 1 l'attenzione delPl r\speLlore Cav. M,~slio peni,lente la sua inspezione in queslo St~bilimen lo Sanitario. Il sòggello di Jal Osst>rvazione è il Bersagliere Bollo Grovanni il qual ènlrava allo Speciale Snccursalc !li queslo Presidio il 13 di ditembre p.• p'. coll'-apparenza primitiva di sinoca: rewnatic,~ a recrudescenza vespertina ; provvisto all'inùic~·lione con i purgali vi e,diaforelici e con due :;alassi, s~goi di vivi .cistite ma:nifeslar,onsi ,11ella noLle rle}li qaaUro alli ci nque; le prescrizioni furono decozio11i mucilaginose copiose e tiepide e forte sang.uisugio al perineo. Scemala la violenza <lei sintomi ora dt> lli dopo la nolle delli sei ri,mirai al,rnatLino un '~n'l alurb.\ copicisa che ri chièse .la conli11uaiione del metodo antinogist.ico e nella nolle dcli.i selle l'aggravio si collegò èon orjne marciose e volendo io supporre la cistite d'indole reumatica, al declinare della 1 medesima escogitavo una ipersecrezione vescicale morbosa, ma lo,,spir\lo mio, gfà colpilo <lai fenomc rii prec(~denli non potevà rendersi pago . del rapido cessare 'della llogo~i e del rapido cessare della. piuria succ;essiva che ~isparve _pende.nle la giornata dclii o.llo ; perciò fattomi a bene considerare la slranezza di quell'alternativa, l 1oìdui lardo ad inS'ospeLlirmi di qualche ge11io mia,mtatico inter'1nitte11tc e la Lroppo voluhililà delle manifeslazioni morbose mi fecerò anii ricredere dalla sopµ,osizione del processo flogistico genuino , il qmle per me rilien sempre la necessità di periodo. 1 deLti miei concetti rassegnai alla ~
chiaroveggenza 'pralica del. sullodato Cavaliere .Mastio il q~al appoggi9 ~em.'alcun'esitanzi1 la mia · dispo'sizione d1 propinare l'anliperiod(éo per eccellenza, il solfato d i chinilw, s.olto la cui amministrazione principiò iromedia tam ente la. conyalescenza seni.' ombra d'al terazione nelle semnioni urppoieliche che ri acquistaron il tipo nor-· male. Il mascherarsi <lei morbi non si potrebbe nè anco dire tale qf!ando molliplici sono gli elementi delle màlallie, ed' in questa circoslania potrva simultaneamente dispi~g~rsi lo squilibrio funzion ale,per le precedenti cause reumatiche, sia pendente iÌ viaggio dal dislaccamento da Oiini a Portotorres, si'a dalla subila influenza almosfericil di questa bassa, locali là. Nel dispiegarsi del!!incilamento febbrilti alcuni visceri Soffron Ull iògombro emapatico i or.a quale sarebbe slala la cagione del riferirsi uel citalo caso alla mucosa vescicale? Sceverala la presuniione di precedenti uretro-cistiti un org,\llO di eliminazione doveva anzi meno ri se11Lir;i del principio reml1atico-miasmt1lico. La largescenza angioidesica capillare "fu spin la al punto da~ simulare gli acuti dolori di cislite. avvf'rata ' 1·emorra b..ia d1r,ellunrnnte avvenuta dap.poi, avrebb_e spènlo l'ìncendio ! !\fa perchè ancora residuava la 11iwia sl-rabocc.hev-ole? e senza mutazion.e organii:a, per semplice dissesto dinamico , come poteva operarsi una snalurala ipersecrezione? Polrebbcsi riaccprdar valore alla mutala vitalità; o meglio i materiali seqelil'i v'affiuivano in eccedo11za, prima in modo acuto, indi jn mod9 passivo'! ma ad un lrallo le orine ri,~omparvero naturali , q~ale neulralizzazione- succedelle mai uella massa degli umori? Dominavano. in flUP.sto frallempo nello Speda le intermJllentj .gravi e 7w11iéiose ;-gli anamneslici luLli non lasciavano dubitare del la possibilità del principio miasmatico • riconfermò la diagnosi la lerapeia co.o giusto criterio impiegata ; or quali confini assegnare al dominio di qu~st'inlensq ca:gionè mo'rbifera 'l e se su 1.a._crasi sanguig,~a. su il sistema dei nervi! su !'.apparato h1lrarn , su le secrezioni ha lanLa importanza, le noslre indagirri non debbono di pitì estendersi che non nella contempla. ione de Il.il, legtltìm,tà degli stadii'i criterii diagnostici? Chè pensare in qùesto proposito dei snssi,clii dia~no. . o sl1c1 colle carte probalive? Chi non annuirà a quel clono• di taluni che sanno fissare il r,e11io febhri!o rrnmmei.:r:o al tumu lto di compli cazioni morbose. Ma il mu,·ente delle inlermiLler1Li àllri reputaron'o essere indipendenti dal micisma specifico e Pucci nolti esige le due condi1.ioni cioè ancora le. alt.eroe mutazioni orga-niche d'éspanslviHt e coibenr,a; per o;ie inclino a credere che, 'alcuni · stati morbosi indelerminali . appoggiano su l'asso rbim~nlo miasmatico e ebe utile sia: la propinazione dello spei:i6co ancbe là dove inlermi llenza non si è òispic:gata troppo sinceramente. , E pcrchè mai un pcincipio infenso all'economia dov:rù suscitare risalll regolarmente pcrio~ici ; il sii;tema nerveo angioidesico. non è sempre u110 per ess(:\rc ora si ed ora non impressionabile alla causa morbosa? Drachet non effettuò inlerm.ìttcnli . artificiali senz'ombra di miasma ? Come cliversl,lmenlc spiegare le intermiLlenli dei luoghi alpestri e quelle che non ahbjsognano d'una medicazione specifica diretta? Lasciando in bando i Bro'u;;essiaoi ,ed i 'Buffaliniarti per quanlo spella alla condizione morbosa, credo dover Ì'itor.
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nare su c-1.neslo puoto cli dottrina la cui disamina meri la ulleriori considerazioni.
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della faccia poslcrior esterna ' dell'omero , al traversando il hraceio a lulla -sostan.1a, lenendo una direziono alquanto ohbliqua dall'interno all'estern ò e dal basso all'alto El giN.B. 11 éi~alo ~ersagliere Botto è rioolralo or ora.allo Spera11do <l'ìétfo alJ'omero senza co lpirlo ·, nè lederlo~in modo dale , 28 dicembre, con acc:·essi regolari a lipo leriiario: alc:.ino. Vaperlura d'entrata offriva in tondo 1111 foro piutnessuua mulaiione nell'apparaio uroporelico. cessazione tosto nslFelto e arrotondiLo che s'allaq;ava nn1•ndo all'inimn:iediala clcgli access·i sollo lo sp11cHìco ,,impiegato. fuori del di~melro P,oco più d'u:ua p<!-lla ordinari a-, a margini dep~essi all'iulorno c.d esu'lcerati , rapprosentant.e co 9ì _una figara imbutifor~e siccome precisamente succede aJ .. lorquando la parlo offesa si trova ,ici11a alla bocca <lelo. l'a-rma quando Rcoppia. Quale foro d'e1~trala si strombava %RITA DA .\ll~lA DA FUOCO po~leriormenle, lac.er,ando e rovesciando all'in(uori le parli mnlli in modo da offrir all'opposlo che ncll'<'nlrata una (::iloria !ella dal ]Joll. BOTTlERI . ,. in una Ci;mfercnza dello• ; 'ferita con ·Un teggiero r1sallo all'~slerno, larga uo pollice Speda le cl' Alessandria) e meiio çtrpa, di-forma irregolare nd a-margini frastaglial i. 'I labbri delle due ferite eran attorniali da cercbio neraPietro Gnidobono, Soldato ne~ llegg_imeolo 9° della Bri·stro, livido, violello, ricoperli di co(lguti sanguìr;ni. gala Regimi, d'~nni ~3, dolil;tO d.i lcmp~rament6 sanguigno,robuslo di cosli'luzione, d'abito cardi o-muscolare, di L'i11lroduzio11è del dil~ mignol o nelle t.orp cavita opef_orme sviluppale regolari . noi( mai per l'lnnanii st..1lo afrat~si dal Sig. Dolt. .Capriala, polè assicurarci c'he l'osso no11 era slalo colpilo'in nessuna sua parte-, che àlcun corpo follo ùa c~seniiale malallìa, trovandosi ìn faiion e all'Opera straniero non Rlanziava nt~ll.interno della ferila e eh(' di Yal~nia fu iHvoloo~airiamen le f<"ril.o dallo sparo d_el suo. ' . . ' ' n,eppur alcun cospicuo cordone ncr,oso esso11ziale semfu·cile tarico a paita mentre con il braccio, sin istro stava appoggialo su la bocca del medesimo. Ricevuto il colpo, , brava fosse slalo leso, dappoichè la sensibìlilà ed i movis.ia per il vivo dolore, sia per effetto dèl patema d'animo, , menti !del membro e .dei diti si mantenevano in parte, non sia per 11' scossa, come fo rs'anchc per la prontn emorragessendo ·queRli èhe un poco i~torpiditr.; esseni però la gia che 11e segu·1, fatto sia che poco dopo esso im pallidi e possihililà dai sintomi subieHivi, siccome dal compiulo sifontio del movimento arterioso potrva arguirsi non meno svenne, dal quale stato si riebbe bensì Còn prestezza, ma rimase però semp re n,:llo stato (li slor~imenlo iu cui si che dalla dirc1.ione 'leoula, dal proiello, ohe l'arteria braccnialc fçsse_slala offosa. Net dubbio però dell'r.sislenza di trovava ancora qaando fu lrnsporlalo nello Spedàle ai 7 di marzo ·I 853 alle dirci antimeridiane presentando fenomeni !aie lesione s1 opinò da lulli con1·ordeu)en(e dornr-si prescindere pel mom.e11lo dal procederf' all'allaccialura erinérvosi con molto avvìhmcnlo della persona. Fattolo collocaro al letto n° 1fi:1 delta Clinica Chirurgica ~cl esa mi- ' metterla al caso che si pl'e&énla_sscro .sego i r eali di quella. com<' pure di ~op.rassederc dal fare qualunqu<' incisione, nato l'arto ,1mmalalo si rìnvcnne nelle condizioni seguenti: sbrigliawenlo od allra violenza alle parli offese, d'altronde la forila era. stata mr.ch('alc1 sul luo~o con iit·mplici com11 011 necessarie nel caso, o,~de nòn irritarle. q1a ggio rrnenle; ·presse tenute in , silo da nna benda circolare a so lo sco.po sibbene essere noces:;arìo oppors·i con i piìt validi mezzi sì d'arrestar i! sar,0ue prov, isoriamonlc e si seppe per relocali che generali al sorèrcbìo irrilaméolo dellt1 ftbra ca]azion<.' c11e quello già sgorga.lo polc\'a ascender alle due gionalo dall'~m_peto dello 5quarciaml'nlo eù impedirn cosi libbre circ~., Fu racile il ri coJ\osçer a prima giunla con il la'. lto e per leggieri mpvio1ent1 ·ilnt>res)'i al braccio cho ljo- ' il gantiame11to infiammator io eccessivo l,o·calc, siccome.una Lroppo gagliarda riazfono generale successiva . S0drl1sfemero n~n era stato leso e ch'il mPmhro sollostante era cero l'grègiamenlc a qocst'indicazipnc l'emi:;~ione sandolenlc, assai se11sihile e caldo, ma le p~lsa,_zio111 della raguigna, i è~l01anti .e conlroslimolanli , cl.'og11i $pecie sollediale e dell'ulnare non $i polevano percepi re nè punto nò citamente impiMali, .e si lin1jlò i11qnanl'alla lùcalilìl.,tulta poco: Siccome però l'arto "in generale 11011 offriva mollo l a nic<licazìo11c ll('I ripor il braccio ,n prona1.io11c in silo gonfiamento, l'emorragia essendo reprl'ssa, .oè scorgendo,·i qoa,;i orizzontale , 1~ei Jiagni freddi di Schmukcr su la 10te.mihile iusorgrnza d'alc,on grave sinistro, no11 si rece altro pc! mumr.nlo cbc collocar il braccio disteso qna'!si brizcali'li:1 con ghi/\cci.o cQ.n.linuali senia interra1,jone. Si Plù·· zontalmenle .1lquanto rialzalo ver!:i• la mano pouendolo iu s.crisso la dieta rigoro;;a ed una bi:vanda subaciùa leggiermenti· !assaliva di tam · rintli, praticando poi un ahhonsi,to di pronazione siccomr quello che era ali' ammalalo il pii1 (1dda.l\o e naturale, come 'pur il meno doloroso., e si daruc :ialass~ nella sµ~:cc,, ssi~a nolle allorchè si svolse t111 lasciò s111 alla YisÙa della sera cli lalc giorno Lullo l'appao;iaMiore gr~dp di riaziohe; fu tìualrnc11Le dala incombenza rato di medica1.ione già c>sislenle. ad un .\Jeùico di .Bal!aglione, munito del lorcolare, 'd'invigilan, per i,iit gf,orni . a,;siduaroénle d1 e noltc l'infermo, li Med ico di Oivisiqire 111te.nto oguQr al hcne ed· alla sani là del Soldato, essend'inlerve-nulo alta •visita del ferìto 1· ourle rfpararc 111,1 caso all'a1;c;idente d·'un'emorràgia secongià nel mallino, sollecito rttorn,wa pur alle oro~3 pome- I daria. siccome làl\'Olla succede. alla caduta delt'èsca~a. la qunle però non ebbe lnogo. ridiam1 e chiamava a raccolta tott'II Corpo Sanit<lrio Milrlàrò a\l·ora. di servizio allo Spetlal!l o ude udir(' ciò che Nel gio-rpo 8 al mal~ino ci disse ìt pazie.nle d'avere pasper comune voto doYevasi far in slruile frao2enlè. Sfas1,;iato , -sa.la la nolle inquieta eù i nsonoe o sentire la parle lesa più pertanto il membro c'd esami11ata. la rC!giou~ lesa rilevossi addolorala che nel giorno avanti. Non v'erano però segni una ferita a doppia apertura fattQ da un proietti le c-h'en- ,di riaiione moll'.~sageral,\; i polsi del braccio des'.lro etrò a due pollici circ.i ·sopra la friegalnra tlel cub1lq' 11(,tla rano sosten'uli, a l(p{(lnto fr equenti, ma non pieni ; le pulsaparie interna dcllt1 regìMn bicipitalt! ed usci quasi a metà ironi i1\lanLo ùel bn1ccio opposto Lacevano ognora: del re-
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- 203 slo il moderalo gonfiamenlo del membro non mollo duro., ' datamente speròr una non lontana guarigione. Di fallo la febbre mìla1 la nulla cefalea co-n. poca sete e soprallulto avendo la ferita per tuU'il tempo della convalescenza sela non spregievole ·quao.tilà di sangue gi'à perduto, ci fegui.lo il suo regolare cor,so , 1·esilò ne fu la re.#elta cica. ce;o definitivamente ahb_ondonare lo sollrazioni sanguitrizzazione, un late quale grad:i d'irrigidimento all'artic9.go(} per allenerei alla sola m.edicazi onccahn,antecon i topici lazio110 ràdio-cuhitalc carpea ,. una leggiera J,1essione e lufreodi ed jnlernamenle alla stessa pozione subacida. Nella roefazione dei diti della mano per~cui l'ammalato fu invia.lo sera, s~es,so stay, di .~ose: acqua tartariz:1:ta e clistere 1mrai Bagni Termali g' Acqui onde correggere vieppitl tali in!Jtlnle; co1i#niuuione del ghiaccio. èornodi e tentarnfi, se foss e possibile, una r.adicaie e com!i 9 si lrovò il (erilo d'animo più tranquillo; accusava piota guar·igione. , · 11 fallo. p,i\lo logi co-'C11i ~urgìco òa me or ora espostovi , però tina molesta,sensa1.ione di bruciore alle aperlµre delle ferite; l,1 tumetazioné del bractio pareva piullo.,to accreColleghi dilcllissimi, bèuchè nulla rn ~.è r-accliiuda di strasciuta ed era dolente ~ll'i nlerno superiormente alla ferita, ordinario, nè \'i sian in esso riferite cose nuove che rni con c~11'ore poco più elevalo del n; turale: la ling~~ era iqigi~ mei;lìo di me n·on sappiate, ~i sembra lull~volll\ che pani.ala in bianco ; nessun movimento HlerioFo era perci}.1desso noo debba-ravvisarsi sprovvisto dtalcuh ché d'iotelihile ili carpo sinistro; s'ammioistrar9no d!tC oncie d'olio r~~se dal iato pra,tico ;.sja che si consicleri la specialità di di ricit10 io opportuno vei~olo iuucjloginoso che prnvocli alct}ni fcnomQni o!Ier\ici dallidocalità offesa, sia 't:he ' vopiù_ e,;,ili ,)\yini COJJ mollo sollievo del\'ammal.1lo. : glia t·ifit>ll~rsi alÌa faciJ e pronta guarigione che S& n'otAi 1O lo sluLo ip gè nerale, del ferilo era soddifa cente; tenne rne~ianlc il mel.o<lo curativo il p·iu semplice ed in nelliJ notte ri posò alcu11 poco: esamin:,ta la località si Lrovò pari tempo il•men\J doloroso ·stato diii Cùr'anti saggiamente ' pr~ss'a po~o nelle condizioni del 9iorno antecedente, se 1101l° ' im;:>il'gato -e diretto dal Doll. Melogno. che l'.aperlpra esle.tna l'asci~ya sLillar una lenue quanlità dt Di 'fa.Ilo ,se il r,aJ,ema d'animo, l'e1oorragia seguila, il materia purulenta fluid a, icorosa.; nel resto l'infermo era colpo violento e la scossa locale ·posson ,rgevolm€nle reocalmo e si :ml!dicò la ferila semp,rè con la slessasemplicìtà derc ragione del pallor e del deliqu_ic;, in cui eadde il ferito di prima;'solo si disposéro apì50Sili cuscioelli sollo l'avanti'- · I pqchi istanli dopo il ricevuto <:ol~o , non sarà po'i così fabraccio a maggiore comod~ e sollievo del sofferente. l ·cile lo spiegare com'u11a palla proiellala da un'arma da li !:jiorno.'1'1 segnava il rilorno delle pulsazioni 11rteriose I fuoco pos~_a alLraversar un fll Cmbro a t111t11 sostanza~ quasi le · quali però erano minime e appena perrellibili; l'ispe- ! uel centro, siccome de,;,crivcrumo, ~enza leder alcuna parie zio1re do\1e ferite nòn offriva alcun che di rimarchevole -.I e~~enziale del lll8desimo, e sembrl'rà tanto pi ù-sorpren. ru·~rchè uu leggierq slillicidio di materia sciolla .é san15uidente tale fallo 11el caso nostro , se si ponga mente ch'il oolenta ; quale stata di cose si protrasse fino al giorno 13 1 braccio del Gui<lo'bono Lro\•avasi appoggi'ato su la bocca e non sl varjò punlç la terapi a nè ge,nerale; nè Joc11le. , della sua ct1rabinaJ1PI momento della ,sua deionai;ionti, per Ai 4 !~ l'àmmalato lro\'a.~asi in condizioni genei;ali assai cui il proiello g'odcn<l'allora di Lulla la sua,forza e delJa·pitt lodevoli. La febbre. ~ra :issai mite; il membro ben pocò gran cl e celerità, avreltbe dovuto, superand'ogni ostacolo, tumcf~tlo, nein doloroso se in rìposo: lf ,due p'i.aghe rnQ" percorrere ncl)'attravcrsnr i tessuti 1.1na,Jinea re,tla e non stravansi deterse nel loro ceolro ed avviate ad ona leguoa curva, si~ci,m'avYcn ne, la quale fece si che la, palla giera suppurnione cn 11 -comparsa d'a:lcupe \·egela:zioni soffreud 'una deviazione d:11la prima direz:iqne chè le era car11ce nel loro fomfo; la pulsa1.io1io però dellè ilflerie erà I glala impressa e qoasi girt1nd'altorno,all'osso inforiorme1ite sempre debole nel i1uale stato rimasero sempre anch~ dopo evitò di ferire questo, èorue pur il suo periostio ed il fascio oltè'nutala gual'igi51~_.c~. Si <lìedt1 baiido (la que\punloall'apdei_yasi c. dei nervi più cssenzjali del membro. Cesserà p~r plicazione del ghiacéio per·altenetsi s~mplicemente a moallro ogni .sorpresa allorèhè !;i $aprà, sicr-om'insegna la · derale fome11lazior1i d'a~qua fr esca. )ungo·il braccio e si spetienia e l'osser.va~ione pratica, che' ùna palla lanciata medi carono le ft-ri le con tila'.ccica .spal ma~tnl'unguc11Lb recla un'arma da fuoco inconlràncl'obbliqlli,1in~nle .un osso , frigerante, scgoifand'inlt'rnameole i precitati compensi. una carti lagine o qualche p~rte fibrosa come uu lega mento, no lendine , un'aponeurosi od anche la ·sùperficie kl 15 le foriL~ si rin.ve nnero cl'a,ssa.i bcll'a~re\to, quasi compiulameute del<'rse; il pus. che da esse sgòr_gav,'\. in d'un muscolo, siccome se ni l:m•rebb'ess'er occorso· n~I caso quantità mo,dcrala era più elubora(o e di buon'indole; l'inin quislione. comporla una rl<'riazionc più o méno consiformo si· trovò prèssochè ap'ireliCò. Siccome però impader:çvolò· ,conlril:iµ e,ndo f'ors'anche,a quesll}. il moto di roniata moslra\lMi ogoora la· lingua 'si ricorse aÙ UO leggicro . lazionè lalvolla iwpreiso alla palla SLl'SS(l dalla forza della eccopr<!lico oJeQsq o.rnlti promovere ·1e evacuazicni alrine. I pC1lverc oe-ll'allo che scoppia e la proietta, per ~ili ne av-· le qual i forouo in sè'guito sò;leoulecon il pn•scrivere per più J v,ennc nel caso uoslro che l'omero non' fu .co lpi tQ. , giorni i I decollo di tamarindi cou lo sciroppo <l'i1iecacuana Interessantissimi esempi di Lai e falla ci olfrP,' la Piroed alcuni clisteri so·stituendo su la loc,alità i molli tiri ,,a1 lec~ia Chirurgica e trovas.ene sp,ecialmenle 11110 regislra to fomenti freddi onde. favorire In c.omiriciala:Supp~razione; nelle Memorie doll'Acc1ulemia dt Gliih11'bia iii cui vie11e' ricos·ttchò nel giornq 18 il forilò era in p<'rfella calma ferito che <( un Soldato ferito da una palla ch'era entrata ed il suo bta:ccio per ogni dove! ·morbido cd assai dì mi« nella par.le c\tlleri_orn della coscia ,J~iuot~ che (u alla l'aG~ nuito di -gro5sezza poleYa essere da esso lui al,~uanto ri11 eia anLèriore del.femore fu inflessa o dall'orlo este rno al~~fo· quasi ~enza d,olorn . D'allrondE;' la tot.aie sep<1,ra~ione <e di quell'-0sso o dal muscolo vaslo eslenio in modo che delle escare cancreri·o,è, la moder.ata suppura7.ione che I~<t quella uscì per la parlé' posletiwe , in ,rlire:lione · affollo berameote stillava oa tulle e due le- aperture, l'aspetto ro· u corrispondente a .quella ch·ayeva entrando. n Tao la si è seo delle piaghe ricopre!)lisi ùi hòlloncini ca.rneì nome'- , la forza d'opposÌ,zieno, al di;o degli Aulori , che può pre- · rosissimi ed in fine la c6mparsn deH'appetito forcvano fon~Cll'lare talvolla ur1 roasqolo e là sua aponeurosi m·a~sim~-··
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- ; 204 :mente nel momento Ji sua contraiione.che le.ggonsi esenipì , f,eriti. Quale m~zi()1 p~rò debb'esser in 'tali casi sempre ~i tali ferife, però p'oco pro.fonde, riferite da~li .Autori in ~dallo alle·, varie circostànie, lenen·d·'a ·calcolo le, fér-ze gecu'i la palla _c.olpeud' un mu·scolo. uell'cJ.tlo del co11trà:rsi, fu n~rali, l'età,' il l~mpèr.ameulo, i1on meno che I.i qu·a~1Lità di .respinta e rin~uzzala·cosi vigorosamenté d~ ·onbligarl~ a -sangue ~ià perduta' dal ferito,,.Ja qual_.~ssénd9 stata piuttosto .al.ibondanJe nel Guid.obono, si limitò la pratica del retrocedere ~- petèorr.ere la sless<! vi.a d'enlr.afa ed anche · sala~$o'·ad una sola voJt~a '(i). · · usçiye dal!~ me.èlesi,m~ ;werlhra per,cui· erasi ,ii1lrodot)a. La realtà,.di ,qu~slo fatlo con vien amrr·ellerlà in lulli .quei c.?si Ac<;"ennerò in fine brevemènte' come nel uoslro ·cerilo oltrechè ab~i~n.o· pure-~ollo· giJ/vat<; ed (.:bla,ndi eccop'rotici ' di simili ferHe in cui no.n ,. j 'ri sc6ntra .il corpo~fori tore esì~te.nle in ne~siina pàrt<~ deJl'orgà.'ri ismo. ·,_ w,i esislendovi per ripetuti e ì clisl.flf.i ' purganti ·ed i bagnuo:li ghfaèciali ~u il altro çhe un1_apertura gofa. · , ' . . • ' rriembr.o. _s!ccom'a~s~i atti, ,dqp~ ifsiilasso,~ m~der~re P?•. -Il s'intomo .più,gra,ve ch'offri v.a il r\osl.tò f:-ri!o 'era senza I .teplemente e q'1as1 'reprìJDer~ per la lor 'aziHpe 'anliflogidubbi<>, \'assol9lò silenzio ,delle p·uls!)zionj arteriose ili· lutto · · slica deprim~nte l'.evo_luzi911e .della ,flogosi ,locale e la sus,'il membro offeso,nella sua parte inferior ,alla feri\.a, il, ohe .· SE:,gue11te· gene(ale, ri~zione, ;;i asi pur anch'osservala-ass.ai facev~ suyporre chte l'afle~ia bracl:h.iale fosse stata lesa; .. ultle al·pronlo r'istàbi)ime11to de.I medes'imo una.dieta qua,si t i' • ma svanì o'gni timor- a' q·uesto riguardo :allorchè dopo ·il , . .. . qua.i:to gi.orno di malallÌa. s'lirislab.ilironò-, aucorcliè ;assai ( 1) .S~orgqrà quiodi_la.lùno 'che se pO:co adafto,eq ir~azion'ale, debolmeiile-, le pulsazioni dèlle arler,ie radiale ·ed ulna~ei altrettanto dannoso e l'\inesto é perciÒ•rip uovevole doveva essere il. modo di ,curare simile ferite,ìlsato·d,agli Aùtièh i i quaJ.ì prelo clie fe ée credéÌ-e do,iersi U'na tàle lesione cli fùnzior;e di ' , i... occupati com'erano da'lla falsa credenza. che .le P.,alle fòsse1· av. cir-c.oJo··allribu'i'r ad· una semplice 'conlùsioue sonerta !dà.I velenàte eò attribùend'al depòsto veleno.e,Ja lividezza della reva~o stè sso e~· a!\a pyessi'oue es,,~cita_t~.. su il medesimo· ri,ta ed i fprmidabiti at:~id.er~ti_genei;,,1i ~be pur ti:opro sov.ente ~i dalle parli adiaceuli' allor,a gonfiale pér lo stat~ d'irrita·· sv.olgoo i1:1 seguit~·dellegrancli ferit~, siutorhi questi ch'altro non ZI()ll8 in . ç~i ·erano. • ' . , SOnO ();Ort:hè g)i ctf:eiti dejla fp~te -dommÒZÌÒOO e dal /g'rave StO· pO,l'e èhc ri,e deriv~ piultòslo che consèg.aenze del pre!.eso veleno, ' Una 'circosl·anza anche fav,orév9le e d_a tenerne conto s'appigli-avan ·ai1me"?1.i irritanti dannos.is~imi ai feriti ed assai do, nelroccòr~o caso ,. sembrami pure, quella derivante ~la c!ie , lorosi,. quali era90 prfo1:ili~amènt.~ la cauteriizazione' e l'apptila lèsione essendosi operata nell'atto della. più grande forza I ' ca'.fi_one Q.ell'olio bollente su. l'arto a.lfe.tto,.qµeJJa.a·scopo di n~u- · e·veloéilà d~I proiettile' per trovarsi Ja part.e che fu feri·ta I trahzz?.·r_e delto.,veleno ~ _questo pér prevenir e 1:isl~gna1:e l'_e. . 'I b · · d :ti' h . 'ò la _ ~orra,g1a. S'.~p~o~e pe~:·11 p~imo a queslo.fahe ide,e .ed impugnò • a..coi~ l atl o_con a occ.a _e ar~a O e. scoppi " comm? , , s11fatta·,P1:attca 111'fagg1.1tall'ano pro1rnnerid'1l metodo calmante z10ne del membro e deglt offesi ~essutr ,i1oveva essere, rpr- I il quale, fu poi segnifo . dir Ambr.Òise Pa::éo é quìn'di da · Suille.nima e pèr con·segneùza non moll'àlleralé dovevano pure mea~ 1~.rancese ch·e,lo fece ado,tlare. quasi gencral,meole. Ma esessere e l'intima tessitura ·o r"anica é la cìrcolàzioue e con· 1 seod'in appresso di ;nuovo invalsa l'opi'nio1ie cbe·varie Nazioni se 00 uènlemente la forza plas~ca·n·eJla ·parte lesa ; cosicchè 11 ~~v'cleiiasser i' lo~·o P.r~ieÌfili, ~iò che_per_ò ~r~. falso:,. ca~der. io . · . . ,. . . ,. ' .. : • . . dimenticanza qu1·corn altrove I bnoo1 prn_1crp11 pr:1tic1 gia parfrenand_,'.1 lem?~.C}O!lten,end Jll gJU~\I· 1,Jffil_tl, mC~l~IJ~C gh I ~ili dal}'Ilalia ~_'div.ul~a(i dal';I'aréO e. SC~l>raV~ · tOrnar 3 preva0pp0r[Ul11 suss1.ò11, siccome.fu fallo, la, consecut,,a riaz1oné, , lere la barbame de~h Aollch1 metodi dj med1ca1·e le auzidelte po leva con foÙdam(;!nl.o s_p'crarsi. di prorpove,~e, con fa ci- ·. 1 ferii e cori i meùi-vioÌeuli; sanguinosi ·ed irrit:in(r .' quali er:ano, lità nella ferila ~iuei ca·mhiamenli o~ganici 11l!a cicalrii zàoltv.'a,i già.citati,Jl'.Jem d'i:ri~id~r:e, sbrigHare,scarilicare profon, 'one f· ' I' [ ' ' . ,:nl 'ido 1re nel nostro ·caso 1 d;,imente ed arnphare le:fer1le in tutta ia loro profondif.à onde 1 1ià1 ZI , ' avor~v? t. n son:ima · . poter C'Strarre la .palla in'ogni ca~o ~ circostanza, llfa l'.e·rroneilà . , · .Pl 1 _quello .~~a}~ ,di ~lupef'~z1?ne' effe,llo, rl, _for_~e ; com~.OZ!One I di si r9vìnosa pratica n.i>rÌ poieva più à luogG ,sussistere ,ed ~ra c,a.r.~llen sl1·co delle gravi e profon de les 10m e tal voila anehe I r,iscr~ata _à<l un ,altr,.i egregio. Jtaliano .Ja gJoria d'avere saputo indi'ì.io-tli prossirn1 sfacelo e canor;ena, e combinandosi ir l per il prim(( bene cu rare _le ferite da arma da fuoco , henchè si C!'.)IJCQrso d{ lanli '8 fortUJlati Jl)Ciden li t oq il buo.n'o lempeVQgl_fa da lal~q allr.ib~i,re _tale• lll~l'ilo. al ~',l'r.é o il quale Ì)erò, CO!} . , :. . . · · .,·. f , · ·· , ·. 00151,I esempio della prn srnccra sd11eltczza e tutoria fed\rche co.• rame11lo ed oll1m11 cos}1luztone peli rn ermo,. s1 po_le,.da, tunto l'onorano rìfhlla un tal·onoÌ:e (cos· .: , 5 · 1 ,r; r · . ·"r ,, _ 6 d . · · ·· I . ·,. . .. . , . .. . a a sa a a . ne,, 1 uo urant1 1Il0 a. prrnc1p10 e.l!}ellere SU, t.a. e:Ca$O g1uq1z10 mini!:! specialn:wn{e,nei Franc.esi) è lo ,ascrive ad un Italiano d/ f~usto pronoslico ch'iri parte poscia noi) si ' smenti. confe$sar)\,l.o Qel!a· pref'aziq.ne aHa sua .Opera (i11&niÙe d,e traile,'. · , ,Se non' ch~ pèrò qua'u~unq1,1e r~oò .possa negarsi ch'il ' lr.s plai_es d'a_rquebus~de et ..cles jlèch?s) d.:aver appreso il meto:do · complesso,delle ·prefale favorevoli ·eircosla1izi~ del caso abdi p1,edicaro in tal.e mod.o. quelle ferite da un nostro conuaz10nale · · , · . , · · ·, bia n.qo pocq c9nlribuitò :;il buon àndamenlo ~i tale cura, .'s~r¼e pertanto nel 1'188 ÌI dotto Prof. Borlioli deH'Univ~rsilà Conye rrà però cr,edere dOVCfSÌ i\ bUOt),5,UCCeSSO della guadi Padov-0, '(J,qnalc gufoato da pfù•relto giudizio che quelli che lo preçedet\('{r.o ed istrntto da .uoa ,più .'sal')a e lunga Pratica., rigione.spe.ciàlmerite altribaìr al metodo anliflogisliéo'eiierscrisse·le_sue-Ricerch'e critiche'..s,opra 1e fe1'il! da.'arma dafuoco ·giÌ:o deprime.nle sla~o fino eia principio, viaoiosainenteim.pieo:a\o . siccome" quello eh' era il più alto: reprìmere l' af.neJI~ ~u'.1li c;o~da.n_nò, i ?iv,ct~i _QJefodi cr,µ?el!. usati ?agl_i An!ichi . 0 dai Ch1rurg•h1 dei :lUOl tempi nella med1ca~ione·c · o ' . . .. . ,. . . .1 h,tali' ferite e iltJsSo locale sangn]~no.ed_1v1 tll;'pedrr un 1~t~nsa flogosi, non suggerì 9-na,_pratica P.iù facile pçr l'Operatore/ mc.no dolorosa è che la lroppo granue na~1one·ge-neral~ che .suole per hi ,1ì,iù meao-pericolòsa per l'infermo, qual appunto si· è ·gl).el'\a, çhe è ecoilarsi·insiffatli'casi·; effetti questi ollenuli ·nel caso· nostro oggigiorno ilella massima parte genenilmente a~ottata da.i mi- · 0011 solo co'n la s_ev~ra dieta con le bevana'e subàcide con glior:.i Pratici ç con somrrfo· v~nt111,1gio dei f~riti. l' uossi pét·ciò i blan,di eccoprolici e cljst~r/mollilivi ma _p,iù speciaJn{~tite dire. be:o a;rag!one èh'P. Bo11iofi ;iia stato rista:u_ralore' di tà'(e , . . . . . . .' , ... .. . · parte de liii, C,lnrorg1a, e .clre-'come tale, s·è reso 10 grado em,1ancorn·con la coutrnuazrone dei lopi,oi-f~eddi.e, con r!, ghtac·neole beileme'rito della .Scie'Ilza dell'Urn,uiiÌà. O_~ore,.Jie1·ci-o,, su la locali là e 1ìoprallullo poi é.Qn il salas,so generale ' ]· tanto all'Itali~ patria no~tra ·e cQi sola compete il giusto vanto cotanto .1oc1.ato in simili casi· dal :npniòli , com~ pure dal d'avere ciato i p,rimi g~nii creaiorl io ogouamo,· può dir-,i, delceleb.re 'rioslro Beltrandi. Torinese il quale nel suo ecce)- . l'umano,~~pe~~ e speéialmépte'. ne!le .Me'.diche Di~cipline. E ~iale . · .. , . ·· . . ... ·[ , ., d 'f.: almeno ero di confo~o per le già tante sofferte svento re· e d1 le1 T. .a l', ·, ehe· mais~,, · , 1:attamenle l' ar. I uoco , 1asoiò scritte · · ente . rnttato ' • I stile · feti/ ' e ca: a, ma •• . ., · ' . . ! nimento a·., pri..• .,.,ona·I d.o1,.01'1.. çh' . ora·p1u quesle par o e : ,L_a ca'l{at.a di sanq,ue,e ~ne ora 'Sa.~·a . di, tali ·,fliggono ! ··· 'I
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sino da1>Finci,pio le'ggi~rmente nrilrieille, Di fatto p~ssalò il perio~·o_d.i riazior1e, q_ua1\d9 rigogliQSa mostravasi la vita .
nomina dei,Segre!arii delle Conferenze .e de!Cassiere del 6abinetto_<li L~tlura. R.iescon eletti,~e!Ja prima qualità li Dottori , ·::rarpari l\ledi.co di Reggimento e Giacometti ~fech di Battaglioqe végetali~a 'ed -ùrYtavor'10 flQgisiic~ ioc.ale riagi'va .con vi- - e nella seconda qu<jlità è confermat<j il Sig. Grassi F.ar'rhacistl! gore s~ l.ulla l,'economia in cui er~no necessatii il salasso, l\1ililare Prinèipale a <mi, clietì·o sua doriianda, è accordato come una °i'\gorosa dieta, I.il c<?,11».a , eèc. , .a c1,1i ci ·allenemm9 ; . Collabqralore il l\ltdi'co di Reggimento D.ott. Oaìre. L'Adunanza assalo ; dico, questo. perioc_lo clre· rion ·durò ché tre gio~ni s'!ntrall!ene qui!l~i · d~lla scelta dei t:iornal_i ~ delle Opere ~a . acq.uistjlrsi con i fondi del Gabinèllò di LeUura che ltovansi di-. P sì pensò Lostq P. nJilrire _leggjermenle l'iùferni0- Ed. è ·qu~,., sr.onibili, nell.a qmi\e s_celta essa s'accorda dopo breve discussta saggia pratica· ~oll'i~culcat_a dal cele•bre. Dupuylren · sione. 1~ioajnienie il Doli. ~fazzi ,continua neila, leltora del-suo (1'ra:itii TÌ1~01:i.qu1J e,t .Pra,ti:qu~ ·dès blesStfrei 'par :fes qì·mes de . ,'.Eia.me critico su la fll,e~o1·ia del/)_ott. Bal.est1·a intppio all'ottalGtiCJ;'d) il quale pari andò ·~ella' dr~la -·che ,convien ai feriti, mia dbminantc iWGenbvà,-nel"t85t. · ... , · · cosi, ·s·ie~p1'. imi: "(( Je,blame celle dièlo.rigoureuse, !liC>flelle, -I ' }1.LESS~ND!\Lt ~ In qu~?ta Seduta il DoJ.'t. Capriata Capo Sezione " della Sala ili Chiiurgia:dove trovasi-ricoverato l'ammalal1> cbe (< que qilelqu-e.s _Méd~cins fol1l obs'! rver par système'à lems <'ho forma il soggelto;della Slor'ia del Dottore Lampagnani', nel (i malades. Elle affaiblit beauçoup leS: bl~sséii , \e·s empèlodar.e ~he fo' hi circ·o~ta·nziàÙ1 'èsposiiion'e del caso clfoico nai'-.· « elfo ré~gir conlrn fos" causés dèbililà.nles _au milieu rato. e la' con.vlioienza ed' esatt_ezza del metodo operativo impie« des. queHés ils se tr,ò,civenl plaeés; et ce n'est ·ensùite · , gato ·dal 'n'l~clesimo, fa,rlòta·r esser jl premuntov<1to ,immalàto io " {( q'u'àvec ~eaùcoup de peìnés et qe :lemps qù'on pèul les lodevoie co.ndizione di sanità , ma non -per a,ico nello stato di semplici.t'.à vol iita. app1'esso' il.Dçitt.' l)ottieri è io.vihùo a rJare' (< ramen~rà ui\e àli~e11talion éon ye~1ablc, l'esLoQJac ayapl,lettura délla Storia ili ferita da-arma da fuoco p1Jbblical,do que· « pour ainsi dire, perda .la faeullé d,e dig'é rel,' .. --., . Lir'diète sto medesimo.nomero. élel Giornale. ' · ' . <t doil elre gouv~i:né~ d'aill'eurs stiivauL les constitutions, (< les-.babitudes, 'ies foca\il'és .... D'es alimerìls difflciles .à, di- · SCIMlllEUÌ. Aperlàsi la yolizicme per.la o,omi.na de: Seg_ retar-ii delle Conferenze-, il Dbtt. ,Cvema vìeo eletto·a grande maggio-e « gè'rér; <le {eau de v.ie., 'ilu vi_n· (~làièn.t dolll \és àQx Russe~ ranza. ~la av·enrl' il med'esirnÒ fatto notare che a tenore del Re(< ~ f .~ris: ~n 18· 1 4 p.enl)~nl. le;; )ériodes· a,ig~es de Jeurs golamento l'elezione tlovcya .pure cadere su I (J"un l\IedicJ) di ,i< ·mala,dies ,· penUant lcs· ép~quts 'infl-ammaf~ires de _léurs Reggimento, l'Adunanza conviene nell'avviso che i'a'nomina pel « l)l~~si}.res, et ils n'èn ~ rouyère-n} aucun incqn~én1.e11i, n Seg1·ctario di tale grado sia rilar1ata ·sfo al lCJilpò io coi.s'i sarà provveduto al pos·to tuttol'a va.:anle di·l\ledico di Ileggimenlo Il DW. Dupuytren raccoma,nga pilçe lui ,auche l'u~Q dei allo Speda'le. La. medesima discute quindi e siaccorda -gli . applicato lassali~i .-c,omc pur,e qu~l\o del . calelt:i'risn10 , . perr1ht\/ ~ ,dice, ·che. la .posiz1onè .orizzontale · coJ1tinua clie fleb.bono ·. · nella séelta delle Opere e_c!ei Giornali'di cui si debbe.far acquisto per ihGahinefto di Ì..el!ura., · ' ' ' tent¼r i l'e~·i(i ed il-decubito il do.rs.o sptJ.:Ùoa delle ragioni Novr\J\A, App!'ovato ·e mei·i.taroente encomiato il l\endiconto che fa'n1)0· Si, che tali aqiinalali v-u olaho' di1'6cilmenle lc1 l_oro della gestione economico-amministrativa tcnu,a dal lltedico di vescica nell'em e,llere: l'orina; ed asseris~e averne veduti Batt-aglione Doti. l\Iòro, il Presi.denle ed _i,1 Dol.t. Dllpont. altermoltissimi casi in ·.cui la vescica 900 erél mài compiul.a- . nano alc~ne lqro,r.ilkssioni iotorho alla febb re tifoidea, ia.còn - . meiìle vu'ola\.a ,' 1;hè· ìiòn U5CiYa fu qrchè u,Ìa,' quaoli,la di 'tinaazionr di quelle già emesse nella Tornata antecedente. ' · orina mol't'in(eriore a qt,l'ella ch'era depo-$la in quell'or,, ' gano, ondeé,hè taii ·amtn-ah1_ti allo.~a fini,van~ poi per ori-· 11?r'.è, sic·come suole dirsi, ;~eniii:u'.gito: No n fu P,~rò ,i:i:e . cessa rio ·d'impiegare•q_uesto mC'no nel Soldato Gujdob ohQché ci somminislrò. il so'g'ge!lo <l\ tjuésta. S toria . . - , , . ' . ' . . ,, ' . - ·- -· ' - . ~~ . .... ,
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· .i:. -· ,. _Preparazione chiiniea dell'etere chi11ico. Ne\,n° ~·2.- ;1'7. olTo,n~o.' _Lell?, 11pprov,ito il pr'o~ersr ~erl)ale <l;f<!,nlece- • tobre p. p. dÌ-queslo Giornaie abbiamò riferito· ai -nostri dente Sedula, il ::,,,f.(reiano DìN. Mp tlcu, ,qunlC'llcli1lo·r!)-della Lè.tlori i feliçi rjsul~aii 'ollenul1 èon le i' ns11ira,zioni ,dei' Conùnissione slata n,o'minala pc1· J'ivecl~re'Ja contàbìlità de\ ·Ga· binello di r.:cttuni,,e face,lç pro.pQ'sizioni d'a~qui~,tÒ d'Opcre e di _ nuovo _preparalo; chiòico 'cl.al Prof. ),)igna'.c,ca' iii alcuni ca'si <'x_ior11ali ,_comm1jea all'Aclunanz;1 l'·opcr'ato .di:ll:PnHHiesinrn che , d·i_fehbrj piriÒdiche e di mali nervosi :, in pari Lympp vemjè si può riassume'r i.n nn· rigrazii;mi rHo <jl Jlcdico di l\eg~ifn~nto fàl,la l'avv.erle1,za che q_ueslo riµied io' vuol e.sserjnlro.do:l~q Dollore ·Bima per l'es,1.tlezza e r~gp!ari:à con cni sostenne l~ ge.: ,ed 'usùfrnllualo nella'. CU(a.specii1lmenL<\ qel'le febbr,i peri1islioue,economièit amministn~tiv,, d<>l G,it!i'irie, tLo ,:in attin 1·ingra· _à dcH'ac,, cesso · rich_ieue .1 · • cios<_~quan<lo la gravil l'imme~'iato ziamen\o al llircliore elci Giorna.le di Med·iciha · ,'IJ'-i.li/.arc per :la . sp9nt~n('a cessione, ;illo stesso G~liineilo di d(versi Gio'riiali d·i USQ del ·.ri rrrédio e ,non. ~i· p\JQ amministrarlo per"'.::i.llra via . · cui la l>ire,,ione opeT,1il cambio o tin ..1lrilènte neli'é11Umerazione Siccoi11é aila l\Iedicina- Mili.lòre si possono presentare dei_Giòrni!J ~ delle OrJern·ch:) !a préùeha c'ommi~sioue,fo cÌiu- , casi di qil.es\a falla , sopraltull'b tielle Guarnigioni ' tlell~ nani~e avviso_ d~ve1:s1 ·acqnis~a1'e co,n ;i Jf~udi ~c_cço,<;P:ti _l'/,cqµiSardegna, i n·-c~~f osservano.. co~) requ'enli e minacci osé le sto det Giornali di prima dotazione. Approv.ates1 .. dall mt1eca ~du- . - t'eb b · · .· . , , · -. . , . d, . d ~ Ile saiiicr1l'1 narYla ·siffa~te proppsi7:i'oni_èlella Comrnissjonf ,.il.rped~simo ])ol- ; , n ~ern,cio,,~, : co,rn ~Pt)a\e a evi cnza ,t , ' . , lo)·e Motlii1i dà letl'!ra cfei 'Ragionàùu;n,ti su /a, \'is'ionp iii rela/. <l1scuss1011_1,~~~ ~r~a~l argorl~ento. ~é). sov~r1'.e_ prp_move~d~; zjone alla il'lcmsnia ~et· Dott. J!inm·no,.in·torno çzllfL diplo;pia, gi~ , ·.nelle Co·nl·crenz,e Sc1e1~l1fiche'dello Sped. D1_v1s-. ,d, Cagliari .pubhlicata'liei Numeri ~nlecedenti del Gfo'i-o,ale di qòesti'~nno. _e da1le erùdifo e ·doUe Meci1orie cli'e vi .si" leggon.ìn propoGf:N~v.~: Presen!i quasi \ utti"gli Uffiziali Sanitario-l\Hlitari' di '. si l~ / Cre'dia~o. pc'rlari_Fo: d Ì fare cosa ,be11 aé~etl~ ai n,osti'i° , ". terra e dc 11'\are, l'Adunànza procede per yotazipne segreta: alla Co1l egh1 trascrne.ndo il•processo cl,1 pre.paraz1on~ dell eter,e
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chinico .~he fu pubblicato-nel 11° 4'1, 1 O ollobre~P· p..- della ' s~ne isteriche e 1.1çlle neuralgie dr.l·-7P p;;o C'è t?,bral~: la ·Gazzella Medica Lombm·da e tlovtito ·alla nota ,pefaia (}el lagrimazioÌi.e ~ervosa -va JÒggeLLà a variazio!li d'intensità DoLL s·ozzà·ni . · seconòo- r~-d,iverse con.dizio.ui. ·atrnost'eriehe, è ·susc:ellibilc . ·· Si prendono·. due libbre d'acido s.olfor!co del ,peso sped'esa-cerbazioni , di cessazi.011e da un lato· p,er conip&;i re cifico dr .J ,·\8/~ e postelé e11tr'uì1a fiala di velrò oil .urr manell'a,llro. -.' . " · lraccjo .a par: L\ robus\è anzi_che 110' ' vi si m~scon a poto· I -2o Laghniazio•Ìte per d~v(a~io11,e.1el _bprdo libe,:o palpea poco ~ ~eniprc a ,piccole nprese 1-l o.nce d aleoole rèt- · brale la q.u'a!e, falla aslraziòne da qùella che ~i riléva nelLificato . éd,6°_. te nc11ch', fi'a la .ud., il_-~? tr~ccfo sopra u~ l'eclr.opio11 e 11ell'enlropi0Ìl µerlehè troppo· c_onosci'~la.' può bagno fr1gor_ifel'O, O!ld evitare é~e ),a ~ ISChl~ I!~~ OllrepàsSl 1 3Vveni_re nel . pUOlO Jagrir.o[ils Sllperi'Òr O n!lll'iOLefÌOr· Od lai LtJ'.ltperatrn:a di_+ _'60 a + 'O c~n~. In~.~si. ~as~ia ,,r_eajn ,enlrào;ibi iùl un tem'po .e dess~ può Ìl\en~ . l.ùògo, all_'.io g1nl m.1scugl1o; p,er circa 2,ft.,ore; dopo. \'l ·q_aggrnngc~no denJro èd 11J1'i n fuori: la priina ~ per so1ìlo còn'secù'li.va ad alrr~ 20 once .d a1cool come sopra. lhffreddalo, che . s ia; un'afftt,zione cronicà ilel\'occbio con fo tofobia· l\\lLr.a lo è ''.i si \'MSan _.a:po,c'à pocd du.e libb~e di ohi'ila:\o .di caì~e del ad ,\lna speci'e d'atonia· dé.l ;nus.c~l.o orbi'cÒ\ar~ , frequ~nle comme~cio ID po!ve!'e, co1.~lrn~~~1d .a ten,~r 1 m.rsc~gho nel. [. n'ei vec~hi_.o n_ei d·e lioli 1,Q àd up legg~ro i[ltiliramento'_si<ii roso ·del }e.ssùlo ,èelh1lare jialp.ehrale·, ~ ad una tumefazione h,agno treùd.o fi~chè non sia ~mto ti versa~en.to (.~). . ' L~ .mat~na di' ?or1s1~tè,nza pol~~cea c~e nsrilta d~ quest'e qt~alu'ilque éJ~Ha c,ongiuo(ivà palpebrale ed· infine .all'a-uman1pofaz10111, -post;,i 1n un pann;ihnù , s, preme .ioll un lor-. i. m.e ntalo ,volume deUa <faruncola Jaorimale. · .. 0 chi'odi lègì10.; estt-al!ò11e ìl liquido .ctic si ritrae da suesta 'l · · : ' · .· . ,. . • • ~· . · , . : · .· . ' , seconda pressiony, nrescolato con quèllo otlenul_o nella pre- · j , _3 La~1ima~ione pe'. qtonia ,,_ 0st~1iz~o'._ie od o.~lit~i:a,~io~ie cedeBl~ ed insieme·lìHrat.o p~c·c;arta,, si ~erlia all'uso . • i'_ dei JJWlh? dc,,_ <;om~ott! lagrmrnh. ·t al~ma. può éssere 1!..i:1- , ~?_ltamenlo d 1~.leZIOlll trop~o mplbphcat,e COJ') la s.c1.nnga li red duo solido si la:va con a~qu·a distil lata misla ad Ull !)OCO d'alcool éd ~i prodollo·della..Javalura si fa evapofa~l: -~JIO _scopo. dJ_ ..gua1,:r .,u:n 't~Cl,10fC Jagn,.male . rar·a b:1gno maria fitr a consisleuza siropposa. Raggiunta- j J~Clp!Cltle. L ~:,l:uzio_ne ,puo prtH~lllle <la.,un, corpo .slraquesta 'consistenza v·i s'unisce :1 liquido messo in ·serb'<> rHe~o;,da_un C\~lto, d~ il_'~ calçol~, ~al.p?s ~ un ,.a"scesso per l'ùso e pos(olo entr' uoa ·storta· tub'ulata munita di F::: i che ~ ~pn 11cll 1~1te 1:~o d~1.condoLL1, _ com l.1~~e-ad ?sse~cipienle acco()cio' a rao'c.ogli er ikliqùido,,si distilla lenta- · varn_.e 0; 1_e~e.mpt0 I Àqlo.re.·S1fffl~~-o~hleca,z'.011~ dl}r.~on~ menle,, seguendo le ·norme pér la fabb'riaazione degli altri, j .. ~olll , ma~s 1_mamenle, de_\ 10_r _,onfi_ll\1o .' avvien e_ l)JU dt eteri~ finchè siansi ottenute ci rc:ionee di liqtii<lo. ·11: j . sp:ss~ d~ ~am~~o 0 d.a l~!ef~riln ul~~rativ? _o -~~ ru!n~vate 0 prodotto si rettifica Go n il cldruro ù1 calce. I flooosi del sacc? .lat?n~ale , per. ultimo ha~?ene, u~ _al'.r~ Qualora poi s'adoperino storte ampie O lamhìcc~i di ! causa e .s_o_~o ]e- .Jes10111 traumal1òhe Jedenl1 la contrnu1.la rame bene stagnali si p_uò., .onfnresse _le opc.ra~ioni .~uac- ' 9ei .coo<loll1. oermale, far addirillura ÌI mi'scuglio 'ntll.o sl,esso. recipienl~ j ·4-'' Lagrima,.zione per, ostrnziot1e dei sacco ·1agrimale o del 11 e ue11e 011\desimc proporzioni ;. badando·.solo che nella mécgnaic 1.ias~l~.'È una delle v.a rielà. p)ù fr·equenti ·e, p,ressoscolanza il. e.alo.re fl'Òn ~ltrepassi ~ 7,0°-:centigr. ' · ! _chè la .soi;,i a .cui i Pi:a ticj iii ·gen(1rl:} .b.ad~110 quand.-0 vcn0Qu.eslo liquido: è _ji mp·id~:e tr.asparerÙe.·; q_ua;lehe · v.olla j gor10: chia!llali presso Qn infermo.. affèLLo _da epité~: Per . cont1ène,,c}ipesi fioèchelti di-coloi:e bi.anco bjgiò; hà odore i . riconoscerla basta· ·ricercar ì "sintomi propri i del' tumore tuHo suo che :eerò s'acco.sta a .queHo -?el ioduro _d'.elilp ·e ; lagri·°:1aJc . P-er fo,éhè; 8gniqualvolt,i1 I.e iniezioni per i 4"0.n• lalo}-all'assa fetida. Con la carta ' esphHatorià è alcalii10 ,: . dolli lagriih~li passano -iibeyaml'l'Jte né\1(1.fosse nasa1i. l'AuJ}OCo so lubile 11e!ì'atcoQl. li ~UO peso Spe_ctJÌCo varia CC•ll il I lo.r:e non esiJa aricerc.ar a\lro\'e là CaÙS/1, d1;\la .mà\al!ia ed variare.dei chillalò di . calce impiegato ad ·OLLenèrlo , cioè aric'ònO;Scerne uò''orifn~ ùi~ersa. ·. . , da 0:8'·1o a·- ~,830 alla tem,pc>ratu r'a .çi -~ 20°, cènt ·; ·bolle - (Ca;. des llòpit., 26 jui·lle.t,4·853,) · tra \W e ,J O'O ' . cénL .. {S). 1
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De/I;epi fora e del . sn_o ~dlQ1'e cw:ati.:vo del -Doti.. }nt;NOT: Oltr',aUa lagri',pazione ·sintonratica d'una flogosi .òculo-pal-. ,; pebraie, d'u1i'~;nozione morale, de)la .pi:ese'nza ·d'un corpo. La D-ii·ezione ·avverte i ,suoi Collegh./ i quali Msìdèrano 1 inviare ·Memorie· pèrchè .sfanò pnbb_l1cate Jll'JI Giornale che straniero .alJ,a s.unerficie clell_'oc 1~hio, ecc., h'a,vvi pure quell_a dipc11d~ot_e da_una lesione poc·p appa.rei1Lé, òscµrn ed a , se le me~lesime non· sarànnq.scrilte .in oolo,i-na ed a uii-atprìma giµrila_difficile a slabilirsi . . , . : teri chi'ar~ , sp.ecialme-nte: in ordi,n~ ai nomi p1·opri·i., essa. si 1 Di quest'.ultima caleg9ria·'.di'. cui 'soJtanto l'Aùto.re .s'in- ·"tr9 ver.à suo Olalgr\l,lÌo ~o.strel(a'. od a 'rifiutarne la pubbllcazi-one -od a rimandarle an-li Aulon affinchè s'uniformiuQ lratlieòe egli ne stabilÌsce:le seguenti quattro speci~: 0 ~ 4o Lagiirnazione per:-ipers~ç1:l)_ :ione àella gliiamlo'la lagi·i.:. ! . a q~~~to sopra: La. med,e,sima cosa raccomanda ai 'Sjgnori male da lcsiiine o.rganii::a ipérlroficé1- -o éla l_esip ne ;em)lli- . l Segre.tarii 1ellé Co11'fereoie S·cieoti6che 'ne.Ila red.azi'or1.e 1 <ieme1\te 1i'erv:osa: /:JÙ'esl:i11timo ·s.Lalò è fr~quente n-ell.e pe~- • dej processi.· ver.b-al\ òni;le . per quàn~·~ pos-sibile. ov.via~e · .· ' , ' . j Òe-1\a puhblic~zione.dei ·med.~5i tn i a. quegl] ~rrori materiali ,· . , · · . . ·: . ·, , ' · • · · I· in cui\ilcùna'voJfa ,ipcorse. • L.l DmHzroNt. ('I) Avver,lasi esser.è necessa1,10 ch'1l,rnatrac.c1os1aper lo men~ ' 1 ' , .. • ''. , . , · della doppia capacil~·dcl· miscuglio, poir:bè $lnes·\o al versarvisi · il' , . . , , , . ,. · · · .= ,= : ·====.====:··=-:e:.;-==·"'= il chiar,to di .calce ·si goofi<1 assai. • · , • Il D;rell9re Dott . Ca:v. .ARELLA<M~d ., Div. , (9) Non.osl~.nte l'alto gr~do di temper'atu_ra A ~nj ~i volatilizza 1· . ~i Vice-1)ìrettore,respo nsabile' Dol~ .'·MA'l'\TllLLJ li) . cli B. 1
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poneod,one: una.goccia' sopra ~na_lasli;a di v~lro in · un istante la .
si_,vede scomparsa.
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1.853. Jlnl:zza ;'i\p·.. <:ut,alpiba, via
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ANNò IJI. ~
\ ai 30 di gennaio ~ 854 ) -~----=--,,-,,- ,...:---- - - - - -- - -- -- - - --_:_- - - - -
N. 27. ---=--
GIORNALE DI IEDICINA MILITARE .
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DEL .CORPO SANITARIO DELL'ARlUA'fA SARDA.o , ' .
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L'.t~~ocia1.iooè 0011 si r-iceve che per un à nno e comin cia uo l l " d'a:.:u slo. Si p11 hhlica nel Lunedì di cias chedu ua sellima11;i. ,, Il preao cl'associaz.iooe lo 'fOl'i no è di_L.1 O. l Il Provinci11 cd all'Ester,,, franco di posta L. 11. S i p11ga per semestri anticipali.
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1° Doli. 1\fAzz1: Esamé èrilico della Reìaziono su l'otialroia che dt>mi·o ò nolla Guarnigione di' Genova. t 0 l)oll. DEVRécu1: Febbre tifoidea. - 3~ Dott. M.oTTtNC: RivislH dei Giornali Scientifici. - 4u Avvi~o.
So'luu1110. -
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PA.RTE PRIMA ESAM E CRl'FlCO DELLA llELAZIONE SU L' OTTALMJ~ CHE D0Ml>'iÒ NI\LLA Gu..1.l\NTC,IO~ll DI GENOVA NRLL·A~l'(O 185,2 PURnLI0
C,\T A t/AL
UOTT. L. B,q..ES'mA , MED. DT .qEoG. (-1). ( Del Uo\t. G. MMm l\lcd. di Ralt.).
Considerata isolatamente quest'opinione , ccrlo niuno può coolèslargli ch'essa ha ben poc9 valore; .e per farla
risultare manchevole , non fa mestieri di ricorrer all'e.sempio di· Truppe d'altri paesi, giacchè non è la vita ptoptia al jJJilitare che cosLiluiscc per sè la càusa per la quale uno si rc11de oli al mir.o, allrimenli non esislerr,bbero pjò Truppe' che potessero·slim~rsi sce'vre dall'pttalmia,ma la s'indicò com'un modo di vivere condi1.ìouale, all'esistenza del quale meglio o più pronto 'J)UÒ risponder altro genere, di cause vie più capaci le 'quali per avventura possQn(). sussisl~r in u1~ luogo e mancar affatl'o in un altro. Il perchè , se fu presa in consirlrrazioné, Jàlla Commissione non fu per darle qucll'imp<:>rlanza che si vorrebbe far credere, ma solla11lo f¼er-indicare che sussi-· s,lendo cause altre e piil ellioaci , e gii1 hcnc c.onstalalè essa stessa poteva in certa guisa prepanre la via rinde quelle più sicuramente spiegass<'ro' la lor (tt.iooe. Laonde anche ~uMl'è on argomento d'obbitizioue che non meno degli altri sovra citali ·'wppica non poco; nè vale a raddrizzJtrlo l'osservazionn·ch'egJi hà fallo MIia Reggenza di Tunisi apparlenenle al << clima di quella stessa Africa, in << una delle cui rogioni sì comune è la inalallia in quet( $Lione >> secondo la quale, sono le truppe << peggio ve<< stile, peggio alloggiale , peggio 'nu\ri lc, d/egli · é~bbia (< mai visl-0, e ciò non ostante non conoscono l'ollalmia <t militare. In quello Speciale" d'Artiblieria , in coi si tro" vavano da,circa 30 ammalali 091 v'era che on,solo cbe ' << f9 sse oUalmi\\O ;._esso aveva ÙM 3emplic.e congiuqgivfle cc senzn gra11ula1.ione dì s,orta >> ( pagina .~1 ). l'fon vale ~ 0 percbè; come io diceva, la CQomissione non· accé).gionò direllamen.le,del morbo la rila mli lare; ~0 percliè la mis~rrima vita, delle Truppe della bggenza di 1't1nisi 11.on è f
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( 1) Cont inuazione. Ved.
n° ~5 de Gjorn ale.
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in grado inferior a quella che menaào le Truppe e il basso i quali per conv.erso sono malmenali • tlall'olt.aln1ia; 3Q perohè posson avere mancalo e mancare oella J;leggénz.a di Tunisi le aHrè cause pi'ù possenti ;. e r d'altronde quando qualcheduna di queste vi fosseroperma1 nenli, non \''ha alcuno che ignori C(}me l'abilodine -a sen1 tire l'infi uenza di date cause, fosser ancbe velenose, dimir111isct1 e, qualche rara volta , distrugge persiuo l& suscettibililà d'infermare per l'azione di quelle. .Per le cose sovr'esposle si scorge quanto andasse il DolL Balestra lontano dal vero nell'obbieUare al modo di vedere della Commissione sulla varia influenza delle differenti cause da essa aomwerate. non che al fine in un· punto concorda con la medesima, convenèndo-che << s'inJ. « si:;tè, e con ragioue, sul cattivo casermaggio , sulla rii'$ ~I slrelte:~za ed. i11~at.obrilà_ ~i ~:erti C~ipMOlli ·: sog9im4<( gendo che tal,_ Lr1sll co nd_ 1ziirn1, ):lllr Lro~p~ 1:ea1i e som1 « mame-nle nocive, servon 10 vero assa1ss1mo a favorire . (< la diffusione clell'o\lalmia , mri che a Silo auuiso, non ba<< slan~ a spiegarne l'origino e \'andamenlo » (pag. 41 ). Ora, chi unque impar.zialmenle si ·me\Lo u corr~iderare la nalurn delle varie c<1-gioui, che da bel principio io j·nùicai essersi rinvenute press'alcuni Quartieri e specialmè11te ia alcune parli dei medesimi , cagioni queste già consegilate dai Pratici . <fogni tempo. siccom'idorroe a produr• affeìioni ottaln'iichc, si rcnd~ra agevolmente capace ad itiloodere come quelle non solo poteva110 bertissi mo favorirn e la diffu.~io11e, ma ben an,co come. per e5se stesse si potesse promuoven:ie . ii I' o,·iyine e l1ft111lame11to. Non è quindi a maravigliare cho, conosc.iulane 'coll'aulorilà ùe' migliori Sccillori la lor imporlaoza cd ellìcac~a. venisser esse prese i11 conto dafhi L:ommissìgne e le .accagio11a~ser'!_ dell'esislent'ottalmia è che conse_guentemente s'adoporasse pressò ,le Autori tà oiule s'addivenissc a·~re11dere qu_ellé provvidenze che fossero net caso di allòhtanarle il più speditamente che fosse possibile. L'evidenza però di _qq'esle cagioni poco vale sulla menlc~ del no~tro' Collega, · preoccupalo cum'egli i'j ìn,Lo,rno a·lla causa specifica e contagiosa, all a quale vuole che sia alLribuito il morbo. In falli subilo dopo egli soggiunge: 11 non (< si spiega, p. e, il fallo seguente os'servato dal DoU. Bu« lhod , Medico di 13aU, al -1 j" Regg. ·La .~3a Compagnia 1c di questo C-0rpo av~va a'.vuli , rneàtr'era distaccala al <1 f orLe di Savona , parecchi ollalmici. Rientrala in Ge<< nora, , enne collocala nel Camero.nt n° 46 del Quartiere u C,ippttcc.ine, Camerone evidenlemenle mal sano· circon11 daro tull'allorno da latrine iu ca(livò stato·.'.,,.'t::ompa-· << gnia .., t io cui più frequente ed inlensa 'era svolta l'ol-
l popolo dell' Egillo
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laimi.i .. Eb4èn~ ;· n~ II~ sl~sso Camerone avevano prì!Xlà véune-~~a:~loc;~la_in·uµ altro e n.elld sfcs<'o, Qu,vti~re queabila~o suçcessivamen.le fa 6• e l'Sa Compagnia e questo b.ene ·~erato, elevato eU Jn !rn,one. condizioni igieniche, , « ste 1)on ebbero oltafmici , h-e11chè l'occupa~sero, l'unéJ. quale si fu quello .che per l'innan1;i ,serviva ad uso delle e, per un mesé, l'altra.per lr.e nella slag'ione aulunnale, ,Scuole Militari, essa'. nòn pi:eseplò più u,lle'r iote s.viluppo di <t èbe fu molto piì:ì fredda e pio,vosa dell~ susseguente ipalattia ,e fu bene prfsto del lµHcp;isanata ..Si ha un bello ,e p.r.imavera, 11 {pag. ~1-i2)...NOO'e. a n~gaTè c.\)it.·l'~r ad: ·dir; ghe calJive condizi01\Ì tÌi loc·alità po?sòno soltahlò fa,dollo . argomento, togliendolo . a co1!s\de,rare so}l'il verso 'l)òi·ir~ l!L d'i,ffi1siori,e lléll'otlalm'ia; chè il fallo prova pèn nel- cioal è stato esposto I abbia al·cum:j)è di 'ragionevole e vero, che possono anche spi·egar.ne,l'or.'igine. ~_on èosr t:apossa :,t prima vista ·se~brarc lale da ~iraf'in questa séò_cilm'er_ilc il-germe allaccaliccio si (i:Slà <làWa-gire·per .semtenM . •Veggasi ciò nulla.meno se può f,ì.ce_ver ,un'altra non plice cangi'iunento di _località 'quand'esso persjste è ser,meno ragionevolé spiè'.gazione ésaiìlinandolò s?lfo un al- • • peggia in. sua atti,vilà. J>recédentemenì.e lÌ'o già accenn~lo tio as.neLLo, La · circostàrn-a che quella ,13a, Comp. aveva che ÙilO -~lesso (arto fu in·egoale ÌDo<lo osservato e per la avuti, mentr' em llì:staccata 'àl For!e di.. SatJ011a, :parecchi ot33 , 4a e ·13'1 Co·mpagnia del 6° ,Reggi men lo .e per· alcune ùtln_.1ici. fa già sop,porre c_hc nu.ando quesli fecer il loro ri,,. alire · del ,5°, .se,r1i,a che 'ab bip.. d'uopo -,di _qui. ripè);rlo, ,\01:110 in Genova nQn tolti fossero perfeHa.mènte·guarili o Ed a compr6var~ vi:più , ~ome. le ..c.~t\ive~qualità,·d'alc,u~i ch' almeno t'ln buon numero ili .Jor.' àvessero conlratla una Quartieri valgono, da. s,è sol(1 ,JJuaùdo. ·a pre~·i;;porre e tale ,sus~:lli~ità o· preçJ.i~posiziou.e e.red1laLa per· 1-a sqfferla qi1ando a :Ieletmi~ar e --niàritenen, lo-svolg1men\o <ll)Jl'ol' oUalòùa da irioon~rarla facil~.e nle cli Ìiuov.o ed anche sollo . tal mia, mi tornanò fo acconcio allre osservazioni . l'azi011e del)e più ,leggieri cagioui . E se per questi moli vi · , -Ìn una ~lelle1no~lre Cog.ferenze riferiva,'i l ·Doll. -Mazr,o:pote\·ano, in gemre, lali i·ndi yid\ i r.rca<ler a!))malati, r,on Jin9 che s)rano manifosliili più di ,20 ç,a,si d'o~lalmia:in quàllla !))aggiore ragione nel caso in _is(ieci.e, non l'avranno . ~1.a sola ,Cpmpagnia del sµo R~ggLmenlo la. quale abitava' essi pòluto, es,sendo ~tali accasermati in quel Cameron~ così uri _came_rorie- in cu.i erano, pure stati" lo echi da olla!mia i eviden\t.-'mente O:H\I sano .?.D'all'ronsle quesla 43a Co,mpa~ililari .del.Reggim~nlo s·ùoi~ ·i. quali "prì:ma di ,quelli di g.nia , fuori modo malntenata· ct'all'ollalmia, se pure,uu~riya A~sta v'avevano avuto a!Jo·~gi~mènto.' Questa riflé~S:iooe in sc~no il germe propa'gatore della; rnedesi111a , perchè n,on lo .i ndui:evé_l-a credere òe in quel Camerone vi fosse una lo comunicò ad alcuno déi Soldati dèlle allre Compaguie i çagioue S[!eç,ificCL . 'loc!Lle ·1a quale determinasse , l'o 'svolgiquali· abiiavano lo sle-sso Quarl:ere delle Cappnccjne e coi mento de\l'olt·almia·. Nellà sup2òsiìionc perlan.to clr<t q1;1equali uon poteva mancare di avere ra·pp~rti più -0 meno .sta fosse.·aderènle . alle pareli, per's110 çonsi;glio si pensò frèqLJ.&nli P l\'la questi'à.llri avtwano a loro guaéenligia lo~ rimeciiam con rip!)iuti imbi,tncamenli <li soluzione di calce.. cali migliori eri affollo sceui da quelle can,se dall() !1uali Dopo l'es,cgùimento di que$li passò µ11 mese senza che era i'nQu!)nzatà la o~ Compagnia )\la vi ba.di più. Fu o_s- . l'ollii,lmia pullulas:ìe·,.dopo il )quale '~ssa clj nuO'vo. infierì serv.alo che a·lcurri .fra quelli ' che giu11sero -ill' Genova: dàl (v. 'Giqr:1;à!Je llfil.,, an .- i o; n. 51 , E medesiiì1amente· in G~Forle di Savona, l~Llocbè noi1 pie1rnù1éulc g.uari Li da. sof- ·, nova, JJCI Q~arliere cosi.detto Niwvo·i~ 17• Ri'.ggin1enlo fe rt'otlalmia, con1mi·sri'àil allteCornRagnie si t1tate,al.Quarebb"e Ull.fl Compagnià molestalà ùa ottarmia., occup_anao :un 1 ùe,rc ,Niiovo d.i rlelto-Reggi-m'e1ilo . non. in'fluiro.no iii alcun çamerone In cui l'avèvà punLsofférta mf altra C:!Jmpagìiia 'modo ;a f9!Ì"e-qoes\e ulli1Ì1e Compagnie ofirisser' url,lillll1CFO I d'uri ,iltrn Régl;imento .éhe pduh 'l'i stanz.iavà. Ahche· il U:òllaln'Ìici_, ~he rl'alquan~.o s'avv'i6inasse·à ciue.llo ;eh'era Dotl. AlfurM , ripc}rlando la Storia t~un '~tlal~ia ,pu~ulenta dalo dallt\ •{ ·J>er ·ta qu,fl cos.a· ip &c6 che ' c0nside- I granellosàJSos~i'1iatezz~ de11•a ·q~ale allribuisce· àyassegra.ndo l'àccen,Jalo faUo sollo l' aspello· che ho lo,llo, risul\a I ~ f.fte fall~, di buori. m·attinJl ~oprn · un b_a:lconf,, nude, le ~:ho ·r1~sde ; benisstroo 10· n{ie'garlo , sè\lN• ~h~ v'abbia gambe e per ..un t~mpo piovòso·1 nota ch'ella ·oacque pe,r · d'uopo ili rie.oi:rer all'aiuto di µn-ente morbp~o ll)!'}Og nit-0: . çause' prop~i e_e:.,_s µecialì del Qua·tliere ;r.'Port.a Susa-'in To·ja caus,a e la -spiegai tone si ren<l'imo.'cvidenl-i. , , "<· ·1 rino ,Giorn. cit'., an: ·I 0 , n_. ;&!z}. . .M:a soggi~nge- il Doll_. Ba_l_estra che nello:sl'èf;~b Cam.e:.one In PJ'?~11s:~o qnali..f~lli mi ~j_òvit qui. per uJlim6 a·groal 's,,rno ab\lar0 11 0 st1cc~ss1vamcnln la tt~ e l 8·3 Corpf~a.g1.un:gere ehm, una delle noslre Conferen1.e il Dull. Valle; .gAia e' quest~' non ebbero ..0llalmici. Dalle · iH?le che la. '!.~ed ice cJ·e-lla Rçgia Mari1i-a, ripo,rlava es.scr a soa no tizia, , ' ç ommissh:me prese $Ù il luogo ~isu!ta i~v.ece che, le, CoJ.1'che una ~~s-e~~1à,in To: ino,_clfe r,~échiud~và non so guai{l pà·gnH\ Ga. rd. g,t ebbero . coro1allr-e ,·aJ-cunJ casi J ·ollalm1e; Re-g&mento\ fµ- fatta _lìersagl 10 11el ,torno de1 4842 d'una, m~ oiss',lna m:?i g,unse a,I avei:ne un numer.o cbi~_'.l'Ì ay~i- , così e~~esa :ollalll' i~:da dàrnè persino,_ il ragguardevole nu·ciÌJassc a quello ch'era sLalo dato _dalla 113a_ E s'ammella mer-o :di jOO; e,cl 'àp:git.rirgeva clii nrdvvedi\l)c nlì posli io p·.ur 11. fo lto dic, l1nchè le sudìliille·due Comµag11ie fur,0110 uso ·u.o n riuscé'n,dc, a grarì <éosa di hen'c , fu forza ,d,i col'à racwllci'i;l quel mal sano 'C;irnep,i;1e non ; e_bber a _palìre .trasferirlo al~ro.Y(\ e,lrasloc,al~ che ru..ll0°1)'1_a\dò_,.dall'anoltalmia, ciò:non vorr;t già d'irn çhe ii1fl11enz.rWdall:azione dar im1~nn~, èlall'.ol.\al-mia, _che c9sì fi e,rf.Uneù.le lo lrav;adel \ u~<le~inio non. ahbiano .r.~tu.Co in seguilo,eonirarla più _gliav_a. Jn suci v~çe ve111e-altro Ìl~ggi'mento ~ meUcre:slanza ~15ev,olmcnle al sowavveni'fe <l',all.rc cagioni. . · iu q.ueila Cç1senna, e w_esJ'atlro n\w tardò guari,." tut~o che Qtiale . vhc sià il. v'al ore che vonà a-tti,>rc!Msi a qùesle : (c,hse ~n'ali.or a scevro·rl_'o ltal miticfi, th'egli pure cor·se·h~ne consiMrazio11i , occo1t ·t 1Jer altro iinJalto·c6.sì frnletlle dd- l p.reslq 9..uèlla ste~sa .:c:~rte _c-h'aveva provata li prece<le·rile.. l'i nlltH'-'.iza ;<Ji_queÌ CaÒmone 'ii0 ·:1~ del!.~Cawucaiue ~ proL'_~_s i~~nia d! tolti' q1_esli 'fau~ ,ott(enè facilé s~iegazione · durre Lollal/l}1a che solo dòvr.eb'b.e 1:Htslar ·ad escludete , con rl..so l·o ammellere hopresen-za·d1 cause lpcah ,-non -ocagn, · all:~a ,su.f)pohi!)ile cat'._sa ; etf ? segl{~flfe; Qudla corren~lo, di.Ji'cor!·e·r. ~~-~na p_res.u pposta, ç.-cÌu·~a ;speé.i~_ca.'._e ~~ssa 3·1 C?mp,igma,.)a quale fin chè:nmase rn q~el Ca- . ?o,nla,gw~a; ed ~8-·'percH 1che ~e.sta ancor~. e-:onvali_~alo, ,I iMrone, fu 'la11l9 lonnenlala dall'ottalmia, ud,n appena , fa tto della 4,3a Compagni!.' del.,12o Reggimento: 1 '' i ·: • • ' • l< <<
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2.ii -
O'allronde ·oye pure -si volesse eh~ presiede.~se questa Membri l'urouo pi,enamenle 1i·accordo; ed in ciò solo ·iJ èa1,1sa, restereb_be poi se.mpre mollo malageyole ad iulen_l\fembro 'Dott. Ma7.zolino si discosta ,a ·alqua~lo da.i suoi .dersi come quel principio, comunque trasmissibile, ma lulColleghi io quanlo _che dava tal un'imporlan1.a alle cause locali dei Quartieri da pareggiarle quasi alle conlagiose tavia esis~en,l~. cessasse quasì di un subito a manlenrrc la s1,1a eilì~aci,~ ,,1.1er ciò s,olo ~ho gl'iud1v1clui , i quali lo por od alme110 riguardandole lai i che potesscr assumere la tavauo, veoocro cani biali di luogo. -lliliensi anz1 per lo loro qu·alità cor'l"·il continuare la lor azione e con il moltiplicarsi quindi dell'oll~lmia, opinione per altro che non venne contrario siçco_me carattere ~ differenziare una malattia -che si comunica da altra.che noi possa il rinvenirsi nella divisa dagli alfri. prima un agenlc sui ge'lle'.·is,il quale., senza dipenden~a dìl Coulinua a dire il DoU. .lhl~slra - (pag. cit. ) che tale cau·se eslrinseche e ,locaH, ha ciò tli p_rQprio che·s'és~cndP. << contraddiiione si fa vie più tnanifesta néi suggerimehli co11 il coµrnnicarsi da uu -inriividuo ammalalo ad ~n indi « i~ìcnlci che seguivano la Relazion; ef crede perciò' necesviduo sanò, quale che sia il modo dì lrasmel!ersi od im · « sario d'àccennarli perchè posli, ~Imeno in parie, ad e<< secuzione poteron influire su l'ultcrior and_ameolo, medialo o me1lil).lo . Mentre d·unque.per il Doli. Bales~ra' « nemmeno ìl cattivo : <( della malattia.>> No1'.. è meslieri ch'io, qui li ripeta, o1c casermaggio 11 011 basla e tulle le altre cagioni addotte • gnuno potendoli leggere ove si trovano;' e mi basterà il ~ debbon eliminarsi come impoten ti a renderci r:igiooe i dire ch'io confi do che per chiu11que vorrà darsi la cura di <1 dell'esistenza .e de}I~ diffusione dell'ollalmia 11 (pag. t~2); . 1 ~ene ponderarli non durerà grande fali ca a veqere. cb'a.lla io penso, per le ·fo,erse çonsidera1,ioni finora espo ~te , I · fine essi si rifor.isco.o ad· indioar i me,zzi, secondp i quali · chiaro emergere che i'nveèe la Commissione ave~a lanto I si posson allontanar od almeno. menomare le, cause sì in mano da acc~giouarlenè fondata mente, e se non a suffigenerali che locali io relazio11e colfeziologia e diagnosi cienza l'una piultoslo che rallra, ?-Imeno neila potenza riustabilite del morbo. Se i11 ciò facendo v'ha contraddizione, nita del ma'ggior ò . mi11ore loro concorso , .siccome ~Ila a'llri sei vegga. J?ei nove provvedjmenti igieri ioi che fnì:ono appunlo dichiarava. E\\ è be,rn a.11còra l'avverlire, che ladproposli non vi sarebbero che li 5° e 1'8° ì qu~li polrehdore poche lince prima avèva egli ammesso, che le tristi bero per avventura fare nascer il co;ncello della contradèon(iir.io11i.clel cattivo casèn11agr1io servivano as$aissimo a fadi~ionc ed è per ciò ulile ch'io li riferisca qui per inliero vol'ii e la diff1111i0111Nlell'ottalmia, ora vieuo ,a dirci che , que- · per indi esP.or.ne il loro motivo. Por il 5o dunque si raccosle slcsse .debbo11 elimiuat si come impotenti n renderci ramanda : (1 somma severità nel far eseguir il disposto della gione della diffusfone del/'oUalmici. «- Circolare Ministeriale -del 26 maggio -1 850 in ciò che <1 concerne l'ingiunzione di lavarsi con acqua pura, riimovala Ma. ollre al severo giudizio cb'egli ha porlalo sulld polenza dell~ cause si generali che locali , ammesse dalla n pet· ciaschedun Soldatò e.di-asciugarsi con ba11di11ella pnrtiCommissioné e che abbiamo veduto polere con. esse silie• colare, e 1ioì1 m(ii_in comune. i> Nel ra~coo~andare questo gare lo svolghpenlo, la diffusione e la rlurala,dtill'ollalmia, , suggerimento la Corli-0:iissionc non polcva aver in vista lrov,1 anche a dire sulle cont:lusioni della medesima, perun principio specifico e contagioso dal quale conveniva chè in sua se.nlenza << si risentono ,~on poco tlcll'esilazi one, d,ifendersi; illllperciocchè rfon avendolo riconosciuto a« dell'lncerlea a con cuj, proccdcva la Comarissio'ne, e vre~be agit~; conlrp un éute imm'élgioario e oon Lrò la pro1< della mancan·la di convinzioni in parecchi tra i suoi prii, convioziont . Ma essa rion ignoravà, ed ogni allento 11 Membri )) {pag. H ). Polrà darsi che al Collega nostro Osserratore può reudert1e testimonianza ch'ogni qual volta ,non meno che al Gav. Do-H. Gillì ch'egli ci.la, sia sembrato una malalliadellemembr-ane mucose dia una s<'crez.iol)oquache.- lc co\icli{.~ioni ri!{enlì no di qucll'esi(azio110, incertezza e lunquc cbe senta: dp1\'1rrilàLivo pUQ ti:prodotto di' queste, 11u111canza di convinzione ch'egli pretènde: in però per cadendo sopra una membràna egualrpen,temucosa e già sana conto mio ed in riena ,cegniziooe di ca11sa rispetto ·agli determinarvi .una consimile malallia, senza che per qae'slo altri Membri 'della Commissione, pos,~o attestò.re del 'Cons'abbia alr.una ragione _di giudicarla co.nlagiosa. Or a sictr~rio. Certamente, quan1ìo.·un .fallo.palofogico ·è a·g,tato in come fra gli oltalrni ci v-'_erano, Sfhb~ne poèo nìimero, seno ad una Commissione, s' oglionsi arrecac~ in ' mezzo di quelli che oO'rivan una ~ecrez10ne oculo-palpE.bralo di falli e proposizioni pro. e contra a maggiore schiarimento n\\Lura w·uco-purulenta-, così era di tulla con-renieoza che o ari i11gonerare maggiore-conviniione nell'opinione che sta non fosse lasèiala facottà a questi di diffondere una ma!atper abbracciar.si; ma; io n:op ~o O'.>rnç ciò poss<1, •app'ellarsi ti11 R~r sifffllo_mo.do . .Ecco il v.ero motivo .della gr..oposla di esila:lo11e-, incetllma e mfmca'n:,t di convé11zio11e. Non avendo ,quel sugg~rimento e· 11oli_ già pcrcbè 'fos,se suggerilo dò e- , sitaziooe d'animo per maucanza di convinzione. L'ottavo pero l'opponente Collega indicalo le cose sulle quali-gue.sta manchev:olezza di con-vi uzioni risiedesse nOII' sa.rei in suggerimeo.fo porla: (< subi'ta separazione dei Solda ti loc«c~i dall'ollalmia dai <;om,mi,litoni , e l)ronto -l'òr- invio gradq di ~iudicare quale lato di'·vm; pO'less; avere i'I suo sentire; ne rileggendo la Rela:iontt deÌla C~mmissione, ho i( allo ·Sf><~ dale od all'infermeria per allonta'nar i Soldati potuto scorgere come puossi fare sp.iccare quest'incerto << sanì dalle esalazioni provenienti dalle secrezioui·ocuJari e dubbioso consiglio. La Commissione non intese produrre << degt'infermL>1 E la ragi'ci9e di questo sta io quella stessa esposta per t'anlecedçnle, e non mica che per queste esanella suit Relaiione che lo st;lo d~U'.ollalmia tote qucrlc la s'osservava ; non inlllse mai av,•,ncolarla ad una 'sola lazio11i ciellè secreiioni ocwlari si temesse uno lrusroissibili là e costante' forma, che anzi. riconobbe alcun-e ·varietà ,li conlagi~sa, nel seuso gen~ralmen~~ ri~e:vuto di quesl'espres~ione. mezzo ali~ predominante etti nd icò poscia a quali cause essa era legala, cause ohe g_i11di~ò suffièienlemenie conCiò propQnevasi nella stessa maniera che trovandosi in s~ai~te. ,per potere loro atl:ibuirla Jon luJla persuasione un solo luo·gò raccolto un ·buon rluruèro di Soldali,affetJi da d a01mo . Rapporto alla mtura e cause del morbo· tull' i diarrea o da disseuleria si ·vorrebbero da quello tener al-
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lonlanali nowsolp gli, ammal,,ti per altro morbo,; 1na perdelle speciàli .', ~he per lo più sfuggon alla più atlen'ta 9s .,sin i 'sani, percbè 3alle,esala~iopi delle !oro ipater.ie escre- r servaiione; come sfugg:è del pari la così di~lla µr,ètlisposi~ menlizie può. uas«ere , come pasce di fatto assai fiale, in. 1 ·zion·e ad iuc·ontrarle, ~ senza la quale b'en-e s-pesso il gern~e , chi nqn è· affetto Lauto. l,a diarrea,, q.uanlo· l;:r dissen.Leri a, I noù s'.apprendc,. e mi sia· i·nohre le ci lo l'osservare che. tale sen1ia che per questo le suddelle due malallie·s'abbiano ! altra fiata avviène che, malattie· -c.onla'giose possono sviugualm(;ole a le,ner in con lo di c9ntag/0Sé·. Ed ecco coine 1 lu1lparsi 'li). meho. alle più belle ;appà.renze di' cÒ.ndizi'oni i .due sol.i su9çwr(ment-i ·ì.fJienici che _ a prìmo aspelto potrcb- 1·! · igieniche sicconl'" appunLÒ' ~iiccesse nel ·18~·5· in Egitto al~ero m'0,1,trai:~ a'implicare: conlraddhìone si sili.olgono 1n I l'àpp_arire d_ellà micidialissin:ia epidétnia pèstileniiale, coll!e u_n nioùo che ; com.e .Gorri~p~~er aJ\·iofonlo della· ?om1~ì:,- j ·pàriipeQti tal .~l\ra P.?,ss_on· esi~ter-e _m.olle_e m,anifèste cause s1oue,: senza m,ette.rla_peycJo-rn d1sa~cordo colla nspelt1v,a I morbose·, or.a comµni ed ora insolite_. s~n~a;,che J?er queop_iniop'P.., cosi posson anche soddisfare'l'itJle'ndimenlo al- ·. ! sle abtfia tbogo lo S\ ilupptr di rna.lalli~ conlagi.ose, _quando tnìi : Al postullo poi, se per -alçtini _pochissimi c:isi rl'ollal- \, , . a tJf h.e ..-i sia ,fondato sosr.,ett-0 trovars\ lalen~e ,il se01e mor-' mia i. quali per ~1ag~ior itJlensilà si disc9slava110 di!i più , p,i•fero presso p-ersone_a: c'1uelle sollopp_ste. L~ q1,1ali consiordfoarìi la Commis~ion;e ave_sse .poLulo eonc1~p\re qualche , derpioni r~p.uto non. affatto fu,ori di propo-:,ito, percliè se ',dubbjo di sos_peì·(~ natura, c"ol pr~p·orr.e questi èsp:edien:i ·i ''.ori altro _P":onnq ~9me s'~~~_,a .@ fle~ol .a,rgoménto n~J. essa uso .u11a rag1one\·ote e lodevole· p.rµdenz:i I.a q1;1ale e . -" l affidare, lit, falt.o dJ. conlag1os1là, semphce!l'ler1te alla qua:beuè lonlona dal poler!;i hi_asrmarc in ·si~àll() ci,rcoslanze, J lir~ 'delle caus,e lo s.vo_lgime.nto cfm1a,_ d,ata. rnalatt.ia. pèr le quali in~;ec~ ,è $ernpre un atto nìolto c'pscieQ1,ioso il 1 ' Da:Ue casUse .egli disc'ende poscia ai sintomi,. nqtando che seguire qµeU~ ,via che conduce c,oc~. maggif:re sicureiia e la mà11éanza . d'alcun and1è fra' i 'j)iù -gra,'vi ed 'imponqnti ma·ggi'ore-' t_ra nquill(tl-~ g?_i:l~ai1 rfre gl'i"n.~i vjdpi dall'inferch'altra volta cortedavflno·quesl' ~.Uàlmia, non è ai:gbmento mar~: Cpe _se 1nfi~e i dati. ~uggerim~hti igienici, a ,credere sriff)cie1iìe _a uegare l'idenli la de_l mòrbo,giacchè, egli dice, tl~IIo slesso -DotLjBaleslra,, po-sti alme1!0''.i1! pa1' ie ad es·ecule maÌa(tié epi<l,emic.o-contagiose, perdo119_r.arte d~Jl11 loro zione pot~ron in~;uii-c su l'11lterio1· amdamento della ma,lattia,. inte'nsitàa manÒ che s11iproduco_no. ~ mano cii'e .ihss.ano da egli -è cerlame,ile questo un altr.'star~ ch'e.~si per il loro un'~cl un-'allr.a lecali\à'ed a mano'Gh'e la Scje11za Mèdica èsecompr~v'alo accord~ colle s~abilite cause· e natura dyl condat;, dah'p.ppficazione 'dei ~ezzi·; :~ cl)e, possono sémi>re . morbo prevalenle,.1100 rasso<,lano gifl, l'opinioqe ch'egli si bastare ;i éaralterizzarla, qualorll i"sjniomi·si' p.resentiQo· in studi~ dì mett~.r i~nanz~'.'~a sibbene.que\la ·che-fu;~messa. buon numero e nei qa~i più__ gm'Ì. E qui io osse.rverò.·pri'rna . e sostenata dalla Coq1nass1oue e che da lui fu tanto comdì Lut!'o che 11011 ~ì tqitlavil tn G'eno,va d'un'ol.lalmia e-pid'e batlul.a. ' nJico.~contagiosa, allrimèn!ì s~rebbe slç,t'a egualme11te · La confutai.ione ali<; obbiezioni, porle dal DolLBalest.ra, sparsa e. nei Mili tari e negli individui 'civ.ili·; ma si tra,ttavach'ib aveva .lol,to a fare in questa prima pa~le del mio d'un: ollalmia che ili preferenza sp·ességgiava in cérti Sci:illo panni che soWalcuni ra-pporli po,ssa anch'impliçi~ Quarti ç.ri e ;più speeialÌn~nte in Qate paFli <lei medesimi ; Jamenle risponder a qucll'altrn prescnt'ale dal çav,. Dott ed, in quanLQ alfa po'gÒlazione di Geo?va, si,ccotne hò noGill'i; inlorÒ'aHo _stesso !iubb}ett9'. $ç non _che non sarà t;lto ;i,ntecedentemènte, non andaro.rài quasì affelle c'he le fuori _di_pr,opo,s ito., ?l1'io colga q·uest'oc~a~fone per i\ggiun. persone povere -e deilil~ ai lavori, quelle~solè.s;he più ddlc . ger a le.une poc\1e OS_S~rvaz.ipnt relaliv~menle a quesl'ul,d!re erano S'Oltoposte .à·ll'azionc di cause .reumatièo-calàr- time che furon inserile nel (,·iornal~ di ,"J,Jedicina. hÌÙitare ral( Là 'rnitezia pòi dell'olla,lmia, e l1,t mancahza:n~I m</-g~-' cjelraun~ 11, pag.· 4;6. ·· · · • giore numero dé' ca~i d' alcuno de'sìntomi, più sràvi e.d fo1. fo quesle, il 'cav, Doit (i-i.lii ,i.:ichiama· àlla ìnenle dei po:nenti ch''egli a~d~ee · come consegùfùz~ d'alcune speLeggitòri le ,diverse .fia Le in , cui s1ebbe in .questo Regno ciafi citcosla:uze ,. se,hb.ene"sia un f~ llo coinp rovato. Jlalla, 'pr.esso differe~tìtìorpi di Tr_uppe ed in div.~rse _loèa,_li!~ l'. ot-· sperìenza, lullav·ia nel taso· n:,oslro nou può acc.eUarsi c,he , tal mia 'bellica: asserisce com'il Dolt·. Balestra che dalla coi1 mo.Jla ·susp.iiio~e- , non esse1.1a;ancora j,t~~a-,comp,ro..: l sua coiiiparsa 'iri· po,i jl seme, 1!eÌla m~desi.ma noq si'_è mai ,ata posiliv<J,m èntè> lca.èonlagiosilà del morbp: d'. altrondc ,spei:llò' ; e·, ciò P~.èm·es~·o, 11e çònch\udc ch'è e{<!· .ìlospettare più in·na11zi l·o dimo,lF~rò come I.e o-ltalmie.'semplice,men te dhma medesima 11at11ra ed indole' l'ot.ta/111ia -rfornù1ata in Ge· reùmalico-catarra·li ,posson .,assu'mere oarallcre di 1~u·ru11ova, ;. ed ~ queslQ sem~liçe sç~pcllo h;sce;benc presto in lente senz.a ~h.e, per ,questo si 1foµbat1 o si :p.oss1no·stimare h,i:·1a persua~i·one ;che fosse-realme.t.1-te t~Je, Passa fral;Lant'o contagiose. 'D-!!1. resto , n-Ìil~ .o g,r11ve che sia. Ulia, malattia alla consid·e~·aziO'n,,e delfo cause inFl'rn!allç , qua,li egli am- . epidemicu-ç'ò11(agi'o~a. no~' .sa1J ·nella 'div.ers~ sua r~ua_li,là, .i11e'lle che qu~lle , fe.'quali potentemente conti',ìl>~isc·òn' àl-, ma n~llà npggior ·o m.i,iòre ,sua:,v'i·oJenia ' che se ne valul'e.vòluziò11e d,ell,e çomuni ollalmie . abbia1ìo concorso. a·far · terà..la ditì'e.re1i~~; 0rc1-questo non fu\, il caso deli'otfalnfra germogliare ed a rinvigorir· il se-me · dell'egi~iaca' die · a di G~nova,; poichè"essa pel' ,cagioi1i, deco,rso :e cura ftì lale suo di.re trovasi già radii::alb nel1e tYoslr,e'Truppe , 'pret~n" ch~•rap_préseulava le reufuati'co,calarrali ··~d a q'uesle· si dendo,.che in. l?tlè le; P.pide11Jie i morbi ·Co'nla_gio·si ·pr~~ridono ayvièin·ava. 'Se ;la1!ct~'sse d! questo .pass·o, qua\i ,Òla\atlie IJUOVa· lena e v.ig_ore , quitHfo , non,dèJ lU1tO spenlO:il loTO . s'avrebberò ffi&i' i°n'·natur~, lè' quali.' COllSid,erandole sol}O ' fomite pri[nilÌYQ, Occorro-rio deLe; mi·n,ale &ÌrCOSlanze, o naalQUIÙ)\inlon1i C non nel, loro geniò proprio. epo:si'livù , non tur2;li ·~cl a-ccide11\.ali, operaflli, come nuova ,c~gione di masi · potc,sser. as.crivèr ad un'a delle lar1le .1n\a!au,~ epiqemicqla,ttia. Su -il quafo mo"do di consid'eràrè l'azione delle,caus.e conlagio;;e '? · . • . · · mi $ia l~cìto ll'~sservarè di passaggio eh.e.se 1ìo~_può ne. l!'. rflllanto)er ql!-este ·brev( ~;;;serv,11.ioiJi eqier~e·mani.garsi. che pause éomuni r.os~ono qualc~'e vplta .prot_nuo,ve~·e fus.lo che ~app'i-ima il .C_a'v. Dot.. Gilij _gihèlicò còn(ilgiosa ·lo svilùppo di nì·alallic conlagiosè , uo~l' iJUò egQalmente l'. oltalmi.aclorninata in · Genova per· .mera pre.sunti.one., . o n~garsi che q.ualch'àllra _volta quest·e m<\Ì~llie ne .hanno pi~~imslo pJ;r Hlazione· dell\ ipi'(,ì.one che $'era gì& .j.)ell'e
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2i5 formàla in'se_guièo a prece.Mnti·oltalmie qua e èolà os:se·r: ìl cosé anzi delle. A torl'o pu~e egli \:uole, '.c'lie la. .'Coinm/s·vate neJ Còrpi del n'os:lro _Esercito; e s,econçlariam:eJlle per sione sia' pa_r.li~a' dall'jde~ preconcetta' chè q.uell'oltalmià es'ame 'di ca.use e di sinlo mi cònsiderali nella loro. gene- ·[1 ?bve~se unicam-enle allribuirsi al coqcorso 'di cagioni cotali là.i quali:, se~be11e, giusti in inassiroà· e p.e d~uo · pra- 'I . muni,, e ciò ho cercato di .dimostrar estesamente .nel tico, uon troppo s'attagliano al caso speçiale della malattia · 1· còr~c/d i quesLo discorso, Perciòdal fino qui esposto s·i ·ra~in quisljone. , . ': ,, . r coglie che il Ca·v. Dott. Gilli·in tulla la sua crjti~a. non fa · Còo queste premesse 'pros.egue .a ..dir-e-c~e, -alforchè un · ch'a~po~giarsi ;opra falli, ~d. :o·;serva~i:911/fa~te '.da allyi ~ mÙ bo re.gµ.a epide'micame1tl~ ect impet·v.ers~ in u11a, <lata· · c!.a lui stesso 1n .altro te~po· ed 1n alt.n luogli1 ' senza. mai to,calilà, propagandòsi a buon numero· di per'sone che oe v.enire'co1~f9lando' i fitti pé1r1;iali che·ri?guardan9. l'o\tal,mia · s~bisco,;o Fjnfl.usso ;' allorq1ianéÌo il 1nedesi~o·· è qùasr·. 1 4i Ger1oya; e per un l?,le ·m'otl.a di confutazione' io ,rep;11to . e,soldSj\:O ad 'u11a' classe- di 'i>erJ;cìrie l,e quali 'j)()rL_ano na~ ! che l'operato della ' Còmmi·ssiope rima·nga integro e non sc.o,sfo.1H. ge.i:ro~ diffus1fo i.· a'.!lorq:uandb questp,.-1100 ostante ' abbia d[ che . temere d'~ssere çacluLo il) un .,falso '·co~ìc·~uo. la div<t. rsilà delle. cagiùni e delle i.dio:ìincras'ie, ingMèralo ' ,E cos1 resta çomp1la la.:mia opérà' per ciò che riguarda 1 •• una volfa., s.i f~ genera.lor~; .allo~qu~n~o quésto ll}Orno,pìiò la p,r,ima parte d.élrE.;ame 'oritico-ch'. 'io ur( h~ · propo?to·· di · a 'Iloti dublii'c :p1'011e riÙnersi' q1iale CQtìlàgioso, non .è d~ssa spvrre, v,il a diTè la Ragiò11e · dei -motivi." deliri Commissione, ' · cosa dannos<1, vol1ere ,ri.ce~éare f~ c-agioni délla: sua. ev:olu. .e la Co11f1itàr,ione 1el(e ·obbiezioni a quélli° fa~ti dal D.òlt. Bi'iiÒne e ,de'! .s1io 'increme'n.fo piulloslo 'il) altre cagi.ohi che leslra .. No() so se ciò che mi'. sero,bra sufficieµlemenle ··.di non nel· conL~gi"o slf}sso 'f Ottimamente r·s ·ooo ,queste luLl~ mosl.ràto, çlel"pari, On(>re-voH Colleg~i : lo riusoirà'. p.ef voi. b~ll.e r-agioni che s'.addatla~o · lre,11issim:o i l .caso di~mp~·bo Voi liJ gi'udichere(e., Ora è tempo · <li sceni-ler a. 'c~rcare', real!J1enLQ·conlag;:oso,; ma since.1:.ameule · posso o· èsse ·apse per la sp·i·egaiionè · dello, svilu'ppo e, mantenilller1to di plic'arsi al ,ca.s_o:noslr.o? J): ,priip.~ di , lU'~lo ho de!lo, t~'.s.lè, quèslo fallo paLologic·o si de~b'ammeUere col nostro Col- · che. non' si pole.,;ari.co1\osc~r.e per epiçlemi6a lil djséo~sa ' : 'lega ·_un'u,nic~ caùsa · Ja ciuale la vuole ·specifica e· conta.., oltalmi"a nellò,slretto sensq, della paro I~ petchè 11,0,l s'e- ! giosa; il yhecoslituisce·l'argomenlo .dèlla 's'eèonda parte. ,st~.ndeva su .tutta la p'opolazioue; sareb~'invec,e sempltcea ,1 · , ·1 ( Continua) · . ' : • ~ent'e ,conta'~iosa pe(il f?,llo d\insorg~r in' una. data loca- i lj1à e non g,ià• in .una classe. di-person~, ,perchè la qtialitÌ).. di ques~e non fµò av~re.. gran valo.r.e_,cjal momento che .si ·I· •, è veduto ·cb;~ noù lult'i RMgimenti , · ,nè tult'i BàtJi>:glioni [· o'• Còropagtfie <l'ur\o slessò,Reggimen~o n'inda~olÌ ugualme1ite s,oggelfi; ma.io slessò iosorger'e. in date locàli'tà,'clÌe rn. \ sarebb'e pure la prbV:a ·clie :s.i po lesse dar.e maggiore della FEBBRE TIFOIDEA sua .trasmissibi,li~à , abbiamo veduto' come lo .si pu~ spie gare c·on og11i fçrnd.amenlo di ragione çon l'esis(énza de.·llc (Storie comunicate,dat n·o1L..DE,' Ecca1,Jl[.!)d. di Reggimento •Jause lo<iali. Pòpo ciò non dovre/lh'essere' malagé,vol~ lo nell' Artiglieri;:1 cli ·camp~g~a). ' · scorgere c'òm'egli and~sse ·luugi d~I vero ·as?etet1do ;ch'e ·i questo ~n9rbo vuda non dubbie pro.ve rite,tersi ,quale c911ta-. ',, ll ·Cann~iir,re GioYanni Fenocchio cr"a'oili 2~, ' di tem~ ' gioso. S,e pèrLa~lo quesl~ co?.l'agiosiUù1<Yn pJò r:erlo dirsi _ perame.ri~o sà.1.1gt1i.goo-fiiliosò ,, di robusta coslit~zi~ne, re~· oòmprnvah dà sufficienti proye: positi v.e,. perchè mà[ deb~ · duce ·cialt-à , Guaroigiòne d'.Alessandria I ammala.va .n~·gli li''IJsser{çosa da,11nosa volere/ r:icé.i·care. ,le ragioni .della.. swi ullifui giorni di se'ltémbi:e. L'uso c'!i vino sca<lt!ole ·e . s.o.:. evohlzioue e del suo increnl'ento piutto'Sio' in Mtre cagù.iiìi che . sf)'~UCJ ,gettava i 'prirpr gèhni della maiatliéi, e il,è d'elerm.i·1tò.n nlll .cQ11tagi6 SlltSSò ? 'lVJ i p<!,tébb\nv'ece- clì'. egli sart bl;ie , n'ava l'evQluiion,e-un écces~ivo ' riscaldaméì1to .prodÒUò d;i. piu.ltoslq da rilenér~i per ·dar1noso.il posarsi, sopra Ul.i suplungo e\! ,acceleralo viag'gio CO!l' &U,CC~SSJVU SO~pres'siO(ltl posto ente contagi·oso ·, di qiielto ·chè sludi~rt le 'cause lodeÌ sudore:- .; . ' . ' ·. . l . ·ca}i per le quali rmssist~ e ?i inar11i~ue , afiiochè, quelle ri- ' . T·oller~nl~ d'ogni. f~li:ca 1 come ,<le! dolor:e, tacilo soste-, , èon.os·ciuLe, s'av~visi· a! mocfo' d'all.orÙan·arJç e cos'i ,meglio. neva- pe,r alcuni.,giorir1 lo slatÒ,di .soffer~rii.a prodromo delle . ~rovv~d.e~e. a, che 'I.a ~ia:faL~ia nofl; che·· pro,grediffeca, si·- gravi malattie febbrili cuj eransi ,aggiunti dQlori ,di wenlre · speg111. · · con Qissen\eria -biliosa ..,Assalito -in fine da prolungalo or- · .Tullo ciò ~on v~le-. chè d; l coti'leslo:della ;Relazione, gli I ro're. fol\bri!e, ·èlìi~d~-i_l:soccò,rso "medico ed-enlr~ ·al)o ~p'ec se~ibra appflrir-e. <!.ot11e !!e}lo. •#esso . t1JfnJJ6. .ché si ·1.1~gà lei 'spe-· • dal'e nell_a. s~ra delli 2 d'ottobre . Al. suo ingre.sso. offre li cifì!à .la ,s'dmmettepoi èh'iaramèjttè.; ·e èiò che gli tÙ.forza·a sintomi seguenti. · •· ., .•. · ' così pensaro•si è ,.chè la Con:1missi.oì'Jè ·considerò ·..que.ll'olFìsonot,nia.,;l lerata c:;p-rimenle l'abballim_enlo ed il '<lotalmia com'ima 'sémplice conginng'i.vit,i' ocu.lo.:ptilpqlwale·, che lo:rè.;;éu\e· arida:, brucci"anle; pois~ . cel~rc , duro , serra.lo ·; as.mmcsse uon. rade volté ·Ja fiwma ,ctitari:ale: e·~he ·coiisigliò , gravez~à di capot, ç~fola1gia; a<ldòlent.amenlo gerier'ale , · suggerimenti ig"ieuici . che dimostr,avano '1a•facoHà della ·molesto sopraitu[fo ,).i-,-re,;i-. '. Nel la respil'a,zi'onè il torace S! ·;ua trasmi.ssi~ili,là.. Ma in qÙella , vìfoe la Coi1)m_i,ssiorie· la dilata incompiulàment~; l'a:mmalalo però non .1.1~. risente ' . rilen:ie , 11ella m'assima pci:rle dei casi c<iò:~,'una ·C01ì(limi- r ·molestia' llè è ~ggra,'. aio dà.to~se.o dà affanno: .S~le ar[JivÌÌ(JTenrt~lic~~cd·tanale ;,.è, com·~ la,le ·non e,ra $lranÒ che· 1 ·1ente,; lingua ,1br~sa., ro.sse&gi'ante·; ~pigiisl:io dolente. e . in qualehe. ca·s·o ave\se l.u<igo tina seòrezione: ipuc~-puru- l P,iù di questo l'atldo'mine: sòltwla pressi,one il dolore s'esa- 1 ,len.~a <(a fa~~.1iasce1',~! ·sos1~et~o_no~i (-osse,totta·1m.ia ~e/lica; : I ·c'er,ba, prì'ncipaln1ent-é ilélla pnrle proçonda, ntlla regi'one ' · .e a 11~- quant.a1 sug~cnm_e nll 1grernc1 .che n~~·- me_no,.gl'i~omheÌì.ca1e·e4 in .quella çlel ceco: rr·e.quenti ,dei·éziòni .b.ilio~.e· pongono ho, già disc-or,so •ab bastapz~ per nor rj'pelere· lè' ; con feoe'smo~· · · · · ', 11
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Djagnosj ìl'~nteri'ie tifqfoia. Si pratica un lar,go -s"àlasso ·l!rana~srero_sa presenlà largh'i Lr.alli di fi'u.a e grossa 1111e·~ si-pre$Cri've acqua ZUQéhei'ala pe: hevJwc!a e l'applic;azì·o·ne: è, friabile ·e si iacerà. i'n·bende · con là più gr.anùe tione d'un largo q1taplasma all'àd-domioe,, .,, fÌiCi'lifa. lniètiatissimo è. i.I ~esen\erio: li! 'ghiand'ole ne Nei ·tre· g1orni cònsecutivl si pra-1.icao, aHre selle caè-son ingro-;sà~e ed ìnd1;1ril~ .: àlcuM s.u'pjiurate. li pèritoneo eia te qi sangue 'jl qual è ogn0ra' copert,o· <l'alta. e l! nàce che lappeiza lè pa·r-elt add'omi1iali .è · in islalo normale; il coleuua'. ; s'àmminlslr~rio bev~·1fde (l'acqua zuecher.at~ e ili" fegatii:'quasì 11aturale; nessuna traccia di p~s 'nèlle v.elle 9ec-otto..lamarindi ;gomr.n.os9. da pr.ep·der,si alternativamente. ··epatiche ,'. come; pur~ ,nelle ratnific'azio-ni tiella· v~na porta. a àecon9'à dell'iiPP.et1>11;ta . dcl)'infekmo e ~i yonlir1~ano I.e . L~.m,ilza ir:iz~ppitf ed ap1mollita. ·, appli.eaiioni mciÌliti-ye-,all'. addomine. . · . r . , . .Toccò da a'ualo·g,f m.ala\li'a enlr~va dli~ _SP,edalc .ai "7 La malallia co11tint1a minacciosa: il su~ ~orso ~enztt r~mettere della sua gravezza ed iùlensità-. La febbre nòn ofdi nòvemb're il Cani,oniere Giovanni'Donnaz·, <l'.anni '22, di rr·e:remissioni apprezzabi li; j l_q.u~dro siillornalplogico iiòn. tém;ieraÌne'Qt'o sauguig:10-li.nfatico;,' di l:iuona costil~~ìò~e, su-t1isce'variazioni ,se s'ecceltua.la·çessai,i,one oelle evacua- , nè mài stato per l'addietro crràvem'en(è ,a'inm'alalo. ·offriva Ìfoni · biliose; però' le for.ze delJlammalato·sonò ,vie più proiu complesso i me:desimt si1~0~1i cioè-febbre precedùla d'a strale e ri,b'rezii irrego'lari; incutono trmore ddavorio supl ' freddo, calor. brente alla cu'fo, prostraiione ,di for;e:, ali'-, .. .• . . t ., ) • ' . v.u~~torio: . .. : ' · , .·· : . . h~llìinenlo d'animo; grav/li:ta d~ capo, ~ete, fe6i50 di pena Nella v1s1la~ullul111a c!el qutnlo g,1orno 111 lrngua è CO'<,lll'epigasli:io , .dolor aU'addomine e segnalamenl() alla rep~rtà nel m:ezz\l d·'u-oa striscia fecios:a e l'.a1.d_ 0 mine è agi:- . '·"'ion,oinbelicale. Differiva110'.però in estensione eçl Jn. i'nten- . tat~ d.ì .bo~borigini": l'~)~o. ,da d11:e ' g.i_?r~!.·e chiuso.,Si pre~ I fe~sit~. C'os}· la '{ac~ia p~n offri'va q~_~ll.a_prnfònclit alt~ras_cnve u_n .cl,st~r,e ;noll1ttvp. ed ..una,. legp1~r~ soluz,_one di !· ziontdi lineomen.li, remillente era la febbre , riorm~le la manna che ·so_n~ seguite·. d?,-_qual,che -deJ~zione_, pero senza . 1 respjr.azione,.ed ·àlla prostr.a.zi·one .dè)le for,ze muscolari non sollieyo,, che 1~ M>~rc c.onlif\U<;\ risenl\.~a è l'11ddom_ine in l , era asscic.iaio qu·el'. serlso· di dolore 'd~ cui era lor'qienlato eguale mod·o, qqlenle, onde n_ella sera s'ap~lica ?uon _nu- j l'infefrce ,Fe.nocchio; e 6nalme1tle con1é prevalevano ~1el mero ,di sangujsu_glle, Ne} giorni ses\? e .sc.l_l11~w·s~ contrnua. ; primo li sintomi di gagliarda, ed .. est~_sa fo!iàmrnazio,ne, nell:amn?ini'~trazi_on·~ e~ièra~i.ca _dc-lJ~ sol1,1_z1o_ne di ?1anna e" ·! , ~~eva(evan i:ri v.ece ic q'uesto·Ji si,)Lo,mi di col\u'vi~ àdd~mi n~II applicazione de, ch:;len, con. '· qu.ali si conlrn.ua ad 1 nale ,.,non mancando tut.tor:a di gravezza .anch i sinlom1 10-:avere qua:lch~ deiezione sciolta e bi[josa'.ed i dolori acldo- I fiamo:fato~ii, , . · ' ·· · minali sembrano resi :Più mili; UHI la éircol~'zio1re è ogo~J'a 1 Jnsomina se riel pr!mo p'oteva-farsì diasnosi d'enterite' pi1f in~:iturale , il polso celere . p1_ceolo e d1sugu~le; la h?- :j ùèl ,seco'irdo' ia diagnosoj_p.arev:a piuttosto di·febbre $astric a g~a arnia e tremante; la ·prostrazione d_elle forze ognora che però la proslraiione delle forze, il · ca.Jore -mordenle e più gi·ave. , , . j l'abbattimenlò dell'an imo. facevano trave-dere d'iii'dole doSiffatto sta.to d'adinanfra 1iec_e$s,i.ta l'apIJ'lica~iope degli .I tin'enlerica .. Da: siffatla ass'ociazione di sinto..mi . .risuTta:nepisp.atièi. Le funzioni ir!lelleJuali ,eh~ 5.in a_questo m~~ ! don~ l'io(li~i1,ioné. d'u.na cur.ii antiflogistica ev!!-cjuanle, fumeolo '}~11 off..r'.ron . abrr~a:.iorii, ···comincia?. ad alterarsi, j . rouo ~1~·ltptimò,gio;no.pr_a_lica.ti ~u~~ salassi', · ii:_l!o~· sles~o uella sera d.el .giorno ,s~_tllmo ,e_ nella notte · I rnfermo entra , tempo che·.furono prescrillCJ:lOz1on1 -olçose preparale-con in un? sta·to di_delirio plac_ido' co.rì .sussuhi di te·o~ini e car~ I i·o_lio_di 'ri<;in~·. Il 'sangyè éote?noso: ·t~ P.~ziorii, ol._éose s~nz~ ,polo,gia e fioalme1~l~ nel_g1~r~,o n_ooo. c7sç.a di fJVere~ ! effetto. ~ el_ ·sè'~of1do giorno1 s ~mm.~mstr:o una: l?ev~nd~. ?,' A!JTOPSrA I1 conserva: d, prune sol11t1vit. ch .ehl~r pur " . 1,111.eflello:' assai . h. · · , mita,to è, nella sera fu fnlo un salasso con sangue tuttavia Cavitcì 'rfel ér{l11io. 1_seni .del\a du.ra madr~ _sono pieni di I: coteìinoso. Al m~llloo 1i't"l_lerzo"'gio~no , pu~1ia. ~ose d'.çlio .sangue <11ero in parte cc;iagul~to ... ~el rest~-~:eHa:'~~à. e_stendi rici99, che .r,r~dussc à:bbo11danli ev'acuazfooi. Nella :era ._sio,,_e ques,ta· ~~mbran;. offre _appena-_..v~stig,.: :~-1'.1.1e?,1on~ : . j · ft'. gi·,1dic~\a- ueeessa,ria _una I q11art;1 . eµ ulli ~la: sollr'az1on~ la p,a·madre,rnv_ece·e· 1arac1101\ie s?n 1~1 eUat1Sl:ì1Jùeed a1e:- · di.: sangqe.. N~1 quarto giorno. uon··s1 presçnssero fuorche ri:èo/!_a1_1~·sup_e'r,fi~i~ superiore d_ell'èmisfero c~r~bra~e deb~v,~n~e- semplici'·e ~,el "(J_ùi~Lo si r~'nno~ò l'amlJ}inisl~azione· .. . . _slro rn v1c1oanza della ,g()ln<le.sc1ssura.1 mf;)~21-1i aderenza ·1 dell'olio di ticilio. ~ .. 1 s'assomigl,ia11 a granula~ion'i . ,. . J?~po la ,q6,i.Je libetal~ Ì'.inf~rmo d:a}la· l.en'~cé e so,, er-, , ç avilà torac-ica. I polmc,ni sonò superficfalmeòte epaliz- : chiante., po[luvie-ac~Mmina:le ed ::u'n~{)lan?ati· in pari tempo i zari 1iel.loro margine posteri or e 11el'la ba:se le pleure p,olsìntoip.i febbrili , venrie compiuto il, rcs"lo della cura con le .monali'·e émÙali in1ellalè, io· corrisponden;z.a defle e-palina- bevalÌde em.ulsiy_(l rese COl)l.toslimolanLi con•J'unirvi acqua. zlq·oi pcilmona:i:i aderiscono J ra ,di loJ o con hum:er'ose bri'- · di laurç cer'a·s!) e più tardi' tòri l'ei.lin10oale vegel,llli. : gli~ !. le vene p·olmonari conlengdno gro_sse ;g-0c,ce di plls Cgteslé!, malaltià_$i sciolse per via'..di. 'tràsildamen!o saii.biaoca~lro; i1 cuote"è sano.conmec)iocre spand i~ento .sie.gni&_nò della :mùcosa ga.streùlerica e de!la sc_\H)eWeriana , ro~o nel p~ricàrdio. , ' . (esosi manifesto .per .Jeggiè\ a e r.rqlrallà ematemesi a cui _ ça~illì addomi1ìale. La me:mbraua m,ucosa del ventricolo - · 'uniron'~. cI~po, d~e'gi drni 1deie?ioni b'iliose misfe di sangue u·eua parte cardiaca è colorata in roS:so~v-iolaceo : verso il cd in fine esci:ealù angainolehti,da-11~ cavità. nas;:i.li :_l'ei;iapilòro· offre' unà larga chiai'la Jivida ,- lumP,scènte ed aro-e tem~si ehbe p/incipio in oti~?a giornata e ' ter'mjnò liella nìolljra: analoga condjzioric pa!ologi'ba -d~lla m.ucosa dl½I dieiasellesi~·.a: A qu~sto 'tempo comi»eiò !:a. convales.cenz'a duodeno e dell'ileo:' nella' pàrte infèriore è.li qùest..'uJtimo ' la _qùale fu.p_\utt9s~o lunga, eh.~· lentam_e~1te .si ricueerano s'osservanò zone più o men ·eslése di c~olorè grigio ftìl.vo, lèJor~e dopo tali infermità.':Lé. d-e~crille inala~fré riel menìpertròfich-e, , dure .al ·tatto e·sparse d'u,lcéreite :_òvalari.:--si- , ~~Ej co11v~ngon9 .fra di loro per intlole doti?enìe.rica, offrono mili .!)foerèLte sono nuineros·è 1iell'.in!estipo ~e·ço~·L~,tnem- ' e,senziali _dif(er.enie ·gi_c.omposizi"one e_d.i' gi:av:~;i,r/-, Nel:
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}'uno 'h f~b-brè ..dotiventeri'Ga è semplice·, limi_l;la;J)!lllè ,SUé •· i e stiiqii falli su la-cpl~n'na deJ sa,ng'ue, fino dal •I 843 ·era ·manifestàzÌ:o;ni , ali;( mucqsa ga~lrerileri~a-éd alle pie m_e- j venuto ali~ conclusi6n'i' opp.osle a-quelle comunemente ac-:- , . nin.gi:" nelJ'a-ltrò è u'nf ta, a flog9si del!e '!.)Bmhr'àne sier;os·e, .,celtale e spiegava benissim~ come la tèmperatar~ caÌda . nisultamenlo -:tle;~l~ cause .reµ_matizz'arrli sopta , de_scrilt~. · favorisce la co,agulazio~e del sangue, giacr.hè dcss.a favoNell'uno hi con'chz1one paJolo.g1cil detla n;rncosa .g_<).sl.r! nte- · r_lsce la pulrèfazio.n~ dér ca,daveri•, al rovesci,Qdella teml!è· :rica è uç'ir~ilazi.one éo~ge,stizia, -coni~ !'.indiJ herebbe .il ralura fr.edda.: . ,. · ' , mité (l.rrdamerìlo, l'indole r.emiltente della febbrè ·ed,il modo p·erò ~iccòme ~argorpeoto: · rne.ri.ta.va ·(\'.essere .più com·di ·ris-oluzione ;~nel.l'llltro ra·ggipnge'la foro eia della flo;osi. piutameiùe trattatg, ,onde- conoscer · in maniera c·~rla l~ Finalmente in· ques.L'ull~mo·ha lu.ogo · u11 assorbimento di 16gge ·che governa ilJenomè.o_o, l'illustr:e Autore rinriovò pus il q~ale' ~òmplica ed ag,grav~ 'i'tllera:zione sa11guigna l. nello s~oi·so ·in,p o, glf sper,imè11ti i'h di.vers.e;:guisè che -d'e'p-rimitiva·, propda iie_ll~-~ala~tie.: ti~oi.tlee e b.astereBb~forse I_. sçriss·e pqi neU'acclamato dì· lui Giprmile di Chimièa apanche solo, dnnd ong11ie a.\l rnlciz:rnne ,p urulenta, a produ-r , ·pli.cala .,dla.Mèdi·ciria ; da cui ricavia.m il p·r·esenle. Estr~tto · i·consec1,1tfv1 fenomeuj àètinamico-nervosi'. ., . e, ii'.e dedusse le 'séguent\ c'o1~chi~sion L: · .. · ' · .' 0 ·1 Da simili compliéar,;ioi/e più ' an~ora : dàlla, èondizion'e ; 1 · · d \ h · 1 ,1... ~ba.gu1 a_menlO e _s_a_i1.g_u_ , e. nOH . ,_a .aIcu.n•a_ 1!~logia aloÌooi'c'cl della mucosa è:as~,:e rrlerica è della nossib.il. inI h d l d 1 I . , , ,, r I cpn ..agg .1acc1_~me11~q_· e1 _1qu·1 1 Vco.11 1 rap:p1g 1ament,o P ,o feiiooe· purnlenta è di ·somma. im·porlaòza pq(ere far.es~tla I deJle··sostanie..ch·e. sono liqui·cte acl' una-0eterminat~ lemperàtur~ e _si fann o_solide, ~òn il . :aJfr~tlùamenlo , come., la diagnosi, perchc base a. solìdè indica'iio\ii ··cùra.liN'.c ·non · splo' per detepninare-l'opporlunità d~lle sollrazioni_·si\i1 - , ~gelatina , , . ;. ~ . . , ., . gnigne ·nel primo perì~90 .deÌla npl~lli.a ' ma ancora per 1·· . .'·20 desso è àff/ettalo q{nna.:temf>e..r.a-tu [a. ugna! ·o supe-, serviré)li giida nella sceft,l dei varii r.i.med.ii· che son9 pr.e· a quella del ._corpo,.nro_ano etf_. è ralle,·•nlalo .in ·vece qa.· t iore 1 COiliz•LÌl\i nei,,per iqdi llCfVi)SÌ C d'ii;din.ami a., . • una lèmperalu~a a zero ; ., .. ·---- --.--·- - ~ ~- -·j So.il sangue può ghtacciàrsi sapza ch(perda I~ sua co/J.- . ' . ' , 1· gulabilità: a1izi_esso iiQn ripi'glia' il_SllO ·mo\'i_mento di coa-: ,. · gulaziohe che :dopo: lo sgelo, impiegando <la questo mo - · ., . mento' Ùn ·}emp.<,> mollò ,mag~iore di quello Q.be si verificò necessàrio ,per il çoag_ulaménto del J,at~g_ue a,gpena: spiccato · ·, dalla vena e non mod1fìcato ·con Ja ,freada: temperatura; h:'' la fredda' lempar-al~ra ,rallenl,a e sospende la.coagu,·, la'zione del sangue;· (Sunti 'del D,olt. Mo·1·•r~~1) . o0 il Saì1gue s.i f; UÒ agghiacciare prima eh~ . si CQagulì ' · · e sgelalq ripiglia !;a-sua coagu)azione; ma più preslo se , ·De.ll'inµiw1i,z(L ·dcllà tecm,r1eratui·ci su la 'ooag,~laziouè del .,espòsto· àd una tempera.L.uru çlt~ .; 'avvicina·, a cjue1la del sanoue.; tl~I · DoL\. Po1.Lr. L'.infl"1.enza della temp~ratura su · corpo umano; più lenlame·nçt1 se,soll'il tlomioio d'una tein:. la, coagulazro.nè del. sangue. è stata lÌJ1o~a poço studiati e . peratura ioferi9i;e '. .-·· . .· 1 la !)laggior.e. parte_.dei !\'ledici ne ha u11'i<lea'affiìllo 'òpposla ,. ' · · · al vero. N\~sse' e ,Lehmani', . l.o_ccarqn. arnreQa qi)',e.~l'argo Segno d-i. r11òrte nel vaiu~lo. -Negli Annàli Jfedic·i 1li Fian,. meni.o e <~onc;hiÌiser èhe. no\1 si co1iose;o n anco.r .e:,;at.li rapdta il D,ott. Renato van Oye ,ha · pÒ(ulo . a:ssic(lrarsl nelle porli.'fra _le !<Htlfle;,ai.ure d~l. !>,angue sgo-rg~~.Lg'. et\ n te~po . epidemie di \< aiuhi.o.da lui o.sservale molle volle I11,questi c!\:il med,esimo i_mp\ega a eoagu\ar:si·; .èd, al.lr9\;e Le:hll'!a nn ultimi anni, de1Vesa'i.le.z7ii' del ~ìiJistro pTonÒslico no lato da sles1;o si ,litnita·a diH~ che noll si- v:a d'accordo intorno .al',Rosenskéìti; che <:i~è quando- nè'l per\'odo çlella su iipural'i~'tlnenza d~lla tèmperatura.;-su ta ;eoag\ilazi·on.~ d~l sani 1.i~rìe IH.à'rleric del colb e oel capo 'piJlsano ·con grandis- ' gne. An·che di°-réc'e nte .Panuf(l di~hia-i'ò 'ch f fra .i 1no'inenti siID;à ìnLe.tìsilà', tncòlr'1I polso ,'si .(a i1ssai· debole, la malatlia che m'orlifìcano,.la~coa;ulàz101ie delÌa 'fibrin·a aila temoera- I ha ùn esito fàtale.. · '· · ioflu~1t~a, ~·~p\;1iòne , 1 ·, ~ --· _ , ,= \~:a sembrf dov~tsi ~rlri_b~11r:: p1,11 comu~èmenle ,1h'bnwe1ala è che . la l~mperaltfrJJ: del- . '·, A::VVI SO ' l'ambjente !n c?i_t"lv iàu,10 ; d_i s0lito· i?ferìo r'. a\1uella. del: ... nos1r: orga111smo , favorisca" 1r]'_·pa·ric alm~no I rl-c;Qagul·a~ 1 me~Lo' sar1gui$no I eom'_il ,raf'l'fe.cJ.d~m~htq proQio_fe _il' ràr.- : I ptgham,ento d'una s0Jnz101rn ge!atrn.osa •U nu~a l1qu1.da ·da·I , cilore ò, se rifiu~asi la compa-raziorie, cciii ,ina solt)zi.qrie' , La Dire.zioue avverl.e·i sùoi Colleghi 'i d~~ièleì:auo. gelatinosa òbe fa LeU11iernLurn." deH'ambientè rrìiriore l élla. ·inviare !\feinor:c-pPrcM siar10 pubQlitaj.<i t1.el GiorJJale èhc · Lem?eralura. anim ale nP. acèel}ri il· c'oagtllam·enlo toglièn-se le m<~dcsin)t non-$drannq scritte :in colonnà ed a corat, dogli più' presLo la Yitalilà ,ch e meglio èonservérebh'a<l tùia · Ieri chiari , specìlì)nfente ·i,,. ordh1e\1i nomi proprii, essa.'si lemperalq:a pres'so -~he: ugual .a. qn,ella. del'c.orpo umano'. .· ,lroverà' suo .malgraùli c6slrelta od g'ri fi.ufà_rne la pubbliE perciò :i.fed\a~o r,h'arrch'i~ alciwe recenH_ pròv.e' di ·1rirs- , cazi.o·nc od·à ri.t1\ànd~.rlè agli Aulori atfinch è s'uniform.i(10 fusione (0evay e D:esgrangcs) ,s'ebb~ogrii·cura· tJi, rii,qnl.~- . a qua·nlo sopra '-La me<lesirna·co;a ra.ccomaiida/ai Signori nerè oaldo ìl sàngne ·aa ·lrnsfontlers·i ;· n€!1 '1n\enlo éerta,,. · ·, Segrelafii Jeuè· Cçnforenze Scientifiche ne.lÌa r~d~.zior1e mente o: <li. conserv.att'o .pi'ù.à. lungo lìqui<lo:~\li roanle~e~Ìo. dei .p'r-ocessi ;verba•li ònde' per quan_l'-è possibile ovviare pi'u vila\.e. . . .. · · ~elia pdbblic;3.zio(1E} dei medesimi a·que·gJi errori nfateri3li ll'Doll. 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GIOltNALE DI ltlEDICINA lllILrJ,ARE DEL CORPO ...SANITARIO DELL't\lUIATA SARDA~ . L' assocùtzi()ne non si rie.ove che.per un arrn~ e comh1 t:ia col I" d' a:,oslo. Si f>Ubblica uel Loneùi cli .;Ìuscbeduna sellimaua.
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Jl 11rezzo c\'associazio11è In 'l'orino è òi L. l'O. In l'~vh1cia e,ò ali' .Es:Lero, franco di posta l,. .i:l~..S! p,1ga pe1: semestri a~dcipati.
i O Doli. PECCO: Riepilogo della Statjsl!ra Medica Milìlare per l'anno 1853. - 2'' Programma ed Istruzione per gfi .Es,ùni d'ammessione·; di promozlòne e rli concorso noi
soll'or.chio il mo~1menlo: p~opi:{o dei siugoli Spedali <li Terra e di Mare, formarsi un adegualo concello dell'imp0Tla11ia loro rispè~tlVa C diSCel'Oe·r io quali proporzioni sia og!rnno d'essi concorso nr.l lolale deH'entrata e della mortalità .
SodARIO. -
Cotpv Farmaceu tico Militare. .~
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(del ùolt. PECCO, Med. di Balt.)
I:, ordine Hnalmente agli $pedali dì Terra , avend'essi nel\c: lnformerie dei Cor,pi , dove quosli ne sono provvisti, altrellaote utilissime Succursali e Depositi ·di convalesceDia e quello di Torino particolarm~nte possedendo on apposito Stabilimento rli couvalesce1iia che da ;più di due anni e mezzo in qua gli rende ulih serviii. io ~ono d1avl -viso che, a coin pimenlo di quella parte della S,lalistica la quale singolam1é.nte 11 riguarda ,,sia pure neòessario fare conoscer il movimenlo delle infermerie e del Deposito di convalesceoia. ora.delli che fanno cou· gli Speciali un conI \inuo cambio d'ammalàtj e di co1ìvalescenli. 1
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.. Nel tracciar il presente Riepilogo crodelli bene farne due
Quanlunqne ne! Giorna,le di. /lledicimt.Militare siano. stati periodicamente pubblicali i Quadri Statistici delle m.llatlìe ch'in ciasche~un mer,e dell'anno ora scorso furono curate negli $pedali Militari di 1!-erra e di Mare, non credo tnllavi a fuori proposito rimeller in cam110 soll'allra forma il medesim'a.rgomento, cssenduno.. a. mio avvis.o di.inòslrata la opportunilà delle Regue11li cousidmu:iooi.
parli ·disTinle esponendo nella prima quan lo spella agli Spednli di Terra, a quelli delle quattro Reclusi o_oì Militari, alle foferm~rie Reggime~lali ed al Deposito d1 Convalescenza . e nella sP,conda il movimenlo degli Spedali UariUimi e di quelli dei Bagni, procurando nel lempo stesso di conserva!' ,1: ciascheduno dei medèsi01i llt pro_pri a individualìlà e -rep-presentaoza. Nella qual esposizione di cifre Arizi tallo, quale fu presentato negli ora detti Quadri i e di fa.Ui m.'iillenui scrupol.osamente a ql!aulo sla regislraLo mensuali il movimè11lo numerico' ùegli ammalati negll Spe- j nei R.eniliçorùi mènsua.li, oeg!'i annessi Ràpporti' od io alLri dali Militari non si può !'ilenere sir.come l'espre~sione della I cosiO'alli officiali documenLi. reale sna loLalilà., non pochi essendo gli-$pedalì che o, non · ! mai o solo raramente e~ irrego_larm ente vi fuJboo com- 1 presi. Cosi frn quelli della Ma.riua i soli che cos\a n\eme~te I v'abbiano figuralo furoo il Prinéipale e' quelli del Bagno j Spr:n.u ,1 01 T1mn1 ~ DELLE REct0s10N1 M1t1rA111. di Ge11ova, mentre gli allri delle Jsole e. di bordo non vi 1 presero p.arle quasi mai, siccome quelli che pe.r 'l'ordina- I rio non possou inviar iu tempo nttle i lorò Rendiconti. Cos·1 l pare fra quelli ài Terra non èomiociarono ~li Spedali ?i I T.eropio, d'O~i'.lrj e delle due Reclu:;io11i l\tìljl~ri d'A\essanNei seguenti lre- Quadri è comp~ndial~ t·utt'il'movimeo'to dria e di Casale a fare parte del Quadro Statisli~.o fuorcliè ! degli Spedali 1Li Terra e delle Reclusioni Mililari per l' anno nel seçoudo ,semeslre d~llo stesso ar~o, 11è vi furono mai \ 1853. Nel primo det medesimi le cifre son in relazione con compresi gli ammalali del 7° Battaglione Bersaglieri slan- I ciascheduno Speda\e, nel secondo con i mesi dell'anno e zia'10 io Savonaj qnali souu cu.rali nello Sp~dale çivile di nel leri;o C(}D le .qoallro Categorie in cui sogliono dislinquella Cillà. , guersi gli ammalati nei Rendiconti. Nel primo Quadr'o poi Il nostro Giornale in oltre non avend'es'po;la la St.a.li- • furono slahilili due lolali separali per quelli delle Restica Mèdica Milìtare fuorcbè so_tl'jl sol asp.ello' comples·· closipni op~!c, rjsparmiar ad altri la falica è.i redigerli, posivo delle malattie curale in rutti gli Spedali senz'indicarne 1 tend'i medesimi servire di termine di paragone tra due la parie spellaole a cia~che<luoo , rimarrebbe perciò la ciassi di Spedali di cui gli ammalali non offron analogia medesi ma incompiuta ·se non potesse il Lellore, aYendo di condizione sociale.
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221 Spedaie Divisionale di Torino . 42 » Succursale di Cuneo . 21 » id. d1 Pinerolo I'• 23 » id. di S'aluzzo' 7 » id. di Savigliano . . 50 » id. del_ia Yeuar,ia Reale ·49. l> id. di Fenestrelle » » id. cÌ'Exi\les 7 • i'd. di Bard .. , 220 ,, Divisionale di Genovà'. 94 » id. d'Alessandria • 1 45 » Succursale di Casa le . 49 . \' 1> Divisionale di Sciamber). 28 1) Succursale d'Anoecy . . H id. di Lesseillon . ,. •>> Div[si'ooale 43 di No,ara. 48 » Succursale di Vercelli » id. di Vigevano . 2·1 48 » Divisionale di Nizz.a .. . 4 » Succursale di Monaco 434 » Divisionale di Cagliari 7'4 >> Succursale· di s·assari, I 1o >> id. di Nuoro . )) » itl. di t empio 13 » id. d'Ozieri . .. Spedali J Carabinieri Reali in Torino 21 Reggimentali l Casa Reale Invalidi. 49 9 Voghera :. . 6 Sale Mililari Ivrea . . ·. . . negli Spellali Civili di Savìgliauo . . Sa,ona . . - . s 3 Spedale del Collegio di llacèonigi
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., 1u li Campo d'lslrazione ch'ebbe luogo nei dintorni d'Alessandria eia sua lung~ du~ata per et,1i si riempirono d'ammalali no11 solo lo $pedale Di\'isionario di quella Cillà e la sua Succursale di S. Chiara ma quello eziandio della Casa Reale Invalidi i,n !sLi il quale, menLr'in lulli gli altri mesi dell'anno presentò una media cli 35 ammèssioni per mese, nel sol.o scllembre eube a ricoverare 302 ammalali (1 ). Al quale rrop0siLo vuolsi ancora notare ohe )o ,Spedale d'Alessandria l'u app.unlo quello in cui successe il maggior aumento (4iM.) rispeUivamente all'anno anteriore. 0 ~ L'avvenuto cambio di lulleJe Guar11igjo11ì cli Fanlcria, circo.stanza quesla iri cui i Reggimenti tanlo 'nella paneuza quanto nell'arrivo s-0gliou inviar ai rispellivi $pedali un oumero d'ammalati maggiore de!Fordinario per le ragioni che lutti conoscono. ; 3° La straordinaria. incostanza dell'atmosfera che l'u parUcol.\rm~nte n~~ata nelle <1uarnigi~Hli ciel lillotale ed in quella d'Alessandria ,turante la. primavera. 0 Una speciale medica costiluzioue slala osservala in molli s-petlali ma·specialnH}ul.e in quelli di GC>nova, 1l'Alessa11dr°ia; di Niz:a e di Cagliari. la quale dominò per quasi olio mes1 manifest<1n<losi co11 frt> qu<'nti casi di vaiuolo, di 1 rosolia e di scar\ali11a o con dar alle. 11llre malatti e comuni maggiore lrnacilà o maggiore facililà al le recidiv<'. :> L'i nfelice condizione tisica della magiiore parie tlei Coscril~ì Sardi dello due Classi fSB.O e ~83-t i q4ali o per c'iò; o per oon iwr•rc goduto prima il vantaggio della vaccinazione (2), o per essere stati molli d'essi inviali in terraferma in stagione 11on _trop po npporluna e malamente vestiti (3) furono di prefereO't.a ·~ con maggiore facilità bersagliali dalle influenze morbose generali e speciali or ora acr,ennate e dovettero per cooser;uenza rico~r.er in grande numero agli Spedali aumentandone pure la mor' talità. Abbiamo diffallo una lrisle pro,•a di ciò nello Spedale di Genova nel quale sopra ·136 morli (&.) se ne con1 laronò 4,7 Sardi e di questi 46 delle due Classi 1839-1831, 6° L'essera slata fra i Militari di Guarnigione in Alesi sand rìa pii1 prolungata che non nell'anno prcr,edente ,l'influ enza delle-febbri reumatico -gastriche le quali soglion o l svolgersi nella stagione estiva ~pcsseggiaodo di preferenza fra i Soldati stanziati nel Quartiere di Santo Stefano e richiedendo sempre l'apertura della Succursal~ di J Sanl-a Chia ra.
PARTICOLARI ClllCOSTANl.E RRLATIVE AJ) A.LCUNI SPEDA.LI.
Speciale d-i Casale. Nel movimento di queslo Spèdale sono compresi 68 febb ricitanti i quali nei mesi di luglio e d'agosto si dovellero, per manca-nza di locale, i11viar allo Speda\~ Ci vi.le di quella C,LLlà, risullandone un lolale di 503 giornale di permanenza ohe furono pure comprese fra quelle .dello Spedale Militare. CosiO'allo aumento nel numr.ro d~gli ammalati che ù bbo pur ad osservare hei due anni a-nlecedcoli e ne.gli stessi mesi è ùa allribuirsi alla periodica influenza di febbri gastro-reumatiche fra i Milit.~ri stanziati nel Quarliere della Maddalena. Specltt.li Militare e Citii/e di Sauigliano. Lo_ Spedale Militare di Savigliano, s.uccursale a quello di T.orino essendo stato sopprc$so 0011 '\' u!Lìmo gìornp di sctlen:ibre, gli ammalali di quella Guarnigione furoo in seguilo inviati parte allo Spedalc cli Torino con il mez.zo dcli~ ferrovia e parle allo Speda.le Civile della sleSS,l Città. li movimento dei due speda1i fu separaUlmente registrato nel quadro ~- ~. Gli ammalali poi che 1rnll' ullimo trimestre furono da Savigliano spedili a Tottino ·!iOmmaròn a·,16, dei quaf1 o febbricitanti, 3 ferili ed 8 venerei.
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S7>edalc di Tempio 'in Sanlcgna. Di questo Spedale non si poleron aver i· rendiconti relahvi ai r~ primi mé~i ed è per ciò il solo di cui il ro{)Yimenlo non sia compiuto.
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8J)edàle della Bee fusione Militctre d' J/essamlria. Questo specfale fu per Superiore Disposizione soppresso con l'ultimo giorno dell'anno ed i 4 ammalati rimasti fecero passaggio uello Speda.le Divisionario dove saranno pure direUi per l'avvenire gli ammalali di quel Deposito della reclusione.
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Numero degli entrati iiel 1853 in relazione con quello del 1852. Falla astrazione degli Speda!: di Tempio, rl'01,ieri e delle due Heclusioni Militari d'Alessandri~.e di Casale non che delle Sale Militari nello Sp'edale Civile di Sa• vonadèi quali non si lenoe conto nell'anno •I 85'.2, il numero degli eutrati nel p. p. anno fu supetior a quello dell'anno preceèlenLe di ~7µ~ cioè di 4202 negli 'Spedali' di Temi e di 550 in quelli delle Reclusioni siccome risull~ dal seguente parallelo. 1
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4&52
32,885
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RclaLivau'l,.mte alle calegoric degli ammalali ora dello ebbe luO!':O nel modo seguente. Salo Mediche . . >l Cb(rnrgiche . » dei venerei , Tota.le Diminuzione negli scabbiosi
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l'aumen lo
N,. 3,67~ l)
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783 3·12
N. 4,'71:1 ))
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Aumento retid110 N. V15:2 Ca11sedell'cwcrcsci11lo movimento nc9/i Speda/i. Per quanto spella a quelli di Terra, fra le circostanze che ~anno, potuto coucorrer 'ad aumentarne il movicuento, furoqo parlico · larmenle notale le seguenti.
( l) Yeò·. Rela:ione de l Mcd. IJi~it·. Dott. Cortese .m il Scrd:io S«nitario nel tempo drllt Fanoni Campali, pai;:. l0'1 di qut>.slo Gìnrn.11<>, nu 14, anoo, Ili. (2)"[enlrn comprend,, fra lo c:rnse mnrbifQr.o speciali ai Sol-
dati Sardi la maocaoia dellavaccinazionccomouc alla· roa!!!?iore pa rte ,lei medesimi, non ,posso a meno ,li contr;ipporvi uu follo che lendcrebhe a scemarne il valore ciò è che sopra 22 lllililari tocc.hi di v11ioolo ed ~nlrati nello Spr.dalo cli. Ni?.ia a tutto il 22 di gi ui:no 1853, J9 ftfron'o ri conosciu ti vac<'inati <> d,e· di CJUl'Sti 8 lo furnoò tli vaiuolo coofla~nte e gr~ve, 3 di vai uolo discreto ed 8 di semplice vaiuoloidt>. (3).A qu cst'ul!imo it1convenienle ha poslo riparo, quantunque con altro sc11po, la so(ipress'Azienda ·Generale di Goerri• con la sun ()irçolare tlci 4 d'aaosto 1853 i pscrla a pa11. 261 ( P,1rle i•), del Giornale illilttare dello stesso anno, e fu poro rlalle Supe riori ~utori!à provvisto a che la scelta tiet Cos crilli Sardi avesse a ~it1$èÌl'11 in .que~l';1nno . mi1:liore con danie qun'si · esclusiva, 0ì1•nt<,.lnncaric,> .ai Medi'l·,i JIJilitnri stanziali nell'Isola. (4) Jl numero dei morii nello Spedal•' eh Ge.nov.i, il qualr, seroo,\o lo sp_o~_lio fallo Mi R end iconti, fu notato a 135 ne l Quil: dro n° 1 , s1 ncooohbe dallo Slalo tiel\:1 i\lortal,tù Gcrirralo <l1 rj'nelio Stc1hilimento esser in VeCP. di l3G, non essendosi nel me.•e d'~prile tenuto conto del Soldato Antonio Desogns dell' J 1 di Fanlerja, morto di vaiuolo.
-2~ 7, 11 maggiore numero degl'inviati in osservazione per !I present.e Quadro Dimostrativo parlando ah_ba~tanza Superiore Disposizione i quali sonimaro1l a 90f> mentre rI ' chiaro per sè. una sola cosa mi resta a. notare, ed è che nel ,1852 furono sollaoto 6.29 compresi quelli di l\Iarina lo stato sanitario dal Presidio 1di Fenestrelle • avendo dal (v. Quadro riassuntivo. pag. '224-, anno 11 del Giornal~}. mese di giugno in, poi notevolmente miglioralo , si cr~dette per maggiore.precisione doverlo considerarè -~epa:raN11 mero degli ammalati posto i11 c011f, onto con la forza ef~ tamente nei due semestri. · (etl-iva media dell'Es1:r~·ito o delle ;varie sue parti, P_arago Jlo'l'tali tà. in genere. La mortalità occorsa neglì Spedali naoclo il oumeto medi o degli ammalali esislenli in oiacluranLe il p. p. anrio fn pur- essa superiore a quella delscbedun giorno dell'anno nei singoli Spedali con la forza· l'anno precedente, serbando iu cjò una proporzionala reeffelliva !I\edia delle rispe!live Guarnigioni si lrovàn i selazione con l' aumentat~ numer.o · degli ammalati, con il guenti risullamenti. predominio di gravi febbri eruui,·e e con qoelle allre Mentre per il lo tale ,dell'EsQrcito, lasciati a parte i Reclusi, cause speci'ali &i à notate • parlando' Jel maggiore numero la prop6rziooe gìornaliera degli ammalati ai sat1i fu di degl' infèrmi. · · 47 contro ~ 000 cioè di imo contro 2•1, ricercala separaLaMortalità relativ'a al mmiero dei cm·ali. Il modo -con cui mentu per le '.l'ruppe ùi Presidio in Terraferma e per furono disposi i ì Lre quadri;mi dispensa dal parlare minutaquelle di Presidio iu Sardegrra trovasi aver o·ssa presen-· mente sollo quesl' aspello del numero dei decessi . tanto tata in ordine a queste ullime una considerevole differenza in ciasc~eduno Spedale quanto nei diversi mesi dell'anno 1 i11 più. llìlevll.si diffaUo quella proporzione ~ssere slala: ~ nelle varie calegori~ d' ammalali • pplèndosi {acilmenle In Terraferma di 4-5 contro 4000 - 4 conLro 22 da ognuno con un semplice sguardo stabilir un confronto ln Sardegna di conLro ·I 000 - 1 contro 12. tra queste diverse -Pi!-rli ç conoscere dovt, I,) quando abL'infelice condizione sanrlaria delle Truppe in Sardebi? arnlo luogo la maggior o minore mortalità a~olula e · gna diviene mollo più apparente se si paragooaco~ quella relativa. Che se le proporzioni sLate notale nei Quadri, neJ dei reclusi i quali -non ebbero fuorchè 73 ammalati contro fare le quali 11011 fo ,tenulo CQnlo dei rim(IEli ai 34 di di~ 000 sani cioè uno contro .f3. cembre 1853. saranno paragonai.e con quelle indicale dal A\\ia aniideLle generali oonsiderazio11i servirà di prova Sig. Cav. Bonino n~l Il voi'. della soa Statistica Medica a e di compìmenlo nel tempo stesso il sPguenle prospello pag. :.i94 e 608, nonchè dal Me'dc,.Div. Cav. Arella nel suo nel quale è compendialo lo Stato Sauilario dei singoli Traltato d'Igiene l\lililare. pag. 245 del lI voi.. s'avranno prèsidii. i n'ecessarii termini di paragone onde formarsi un giusio co11 ccllo del rispelliVo loro· valore. · .., ~ "'o"' ~ ' Mortalità 1·1:lalwa alla (orza effettiva media dell'Esercito o 3';;-·::, N" DEGLl AMJtiaun o.. delle va1·ie sue fra-.ioni. La morlalilà av\'enula negli Spedali ~- "--.!l z $? - i l'-UESlDII sta alla media della forza effettiva clell'Escrcito nelle se~·~ ~!!I contro 1000 uomini ' p"' ·ç;) ·- !'il, guenti propor1.ioni: < ~ ~ j della fùJ·za attiva .:i ... Q · . . . { di Terraferma ,t 6,9 per 1000 ;,: Guarmo-1on1 . ",e t:' d1. Sardegna . 39,8 · 1> » "" _1::::._I ..Jleclusi~ni militari .. . 54.IJ. >1 1>. Torino . 6453 301 47 cioè lcontro21 Relativamente poi allé singole Guarnigioni, tasci a\è a Cuoco . 102:'! I 16 09 60 Pincròlo. 671 l 27 40 25" parte i11 questo computo la Casa Reale Invalidi ed [! Col- • Silluno . 596 2$ 41 1 24 1<,gio d1 }lacconigi-, dove per opposte ragioni si hanno s~m17' Savigliauo . . 568, 1 58 10 Veoaria Real() . . . 1 43 36 27 pre i termini eslremi della mortali là , s:ebhe il maximum ,o ss 1 18 Fenestreile ( 10 sem.e5 lrç·. 290 nello Spettale di Tempio (5.00 pér 010} ed il mininmm io ,t1 15 ~ Sl S1:ll1es1re. 266 I 6G 1 Exilles . . . 2 23 43· 84. 1 qu.ello di Casale (0,6 5 per 010), ed in colnplt·ssn su lutti Bard . . . . 85 . 21 ' 1 4 47 gli Spedali di Terra. irt 4 Osoltanto la mor[ali1à fu vista soOenov.i . . , . saao ' 275 51 1 ' t!J. . perare il ~ per t 00 della .guarnigione. Ale,saodria . 174 38 1 26 45491 Casale . 1459 r 69 47 21 A qu1isto proposito però non vuolsi lacere che la tl)orSciambe1·ì 1914 102 53 1 18 talilà l\vvenula negli $pedali non rappresenta la -reale lotaAnnecy . 69(i 1 18 38 04 \ilà dei decessi ua cui è annualmente assotli ~lìalo l'esercito. · Lessci tloo 140 I 11 8 51 Nov~ra . 1 857 E per \'erilà se ~i- prendon acl esem pio i Ire an ni 18 5046 53 18 Vel'celli . . 1 096 58 48 20 185·1-1852 sì trova.no per ciasGheduno di quc~ti le dilfeVigevano · . 27 48 l 2Ò 553 rerìze sèguenti. · Nina . . • 1571 1 25 G3 39 Monaco . Anni Morfi negli Totale <lei u:crerenz:1 209 ~ 38 l 26
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. . . . Carablniori R. io Torintl · 0-.isa Reale lovaiidi .
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Racconigi . . . . l'..ocl u$ioni Mllil(li'Ì d i
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·Di queste <'Ìfre. · quelle reh\\ivè. ai morli n<'gli Spedali sono rica\"ale da quP.sto Giorna le medesimo, anno II. N. 29. pag. ~32 e I/\ alfre cbe rappre~entan il 1•ero lotal1:1 .dei decessi sonò .I' esatto rit.1ssuùlo' ctegli ~tali dcl\Jt rnorlali\à ~enerale dei varii Corpi dell'Esercito pér i delli tre aoui. Per non lasciare•luo~o ad alcun dubbio,.aggiungerò ch:e jn questo riassunlo non furonò compresi, fuorch'è i BasS: ufHciali a Soldati morli in serviiio atlivo.
222. --
Dà\ ché Ògnurìo può sco~gerè quauto <1-cquisterebbcw in 'v.alore le proporzioni 'che io venni fac.en-00 sulla mortalità relalivamE}nle alla forza cffellivà delle diverse frazìolii del--,' l'Esercito, ·se io avessi fin <l'ora p·otuto· agg.iuugervi quei decessi ch'ébbifro luògo, pe( vàrie.~agìon\ fuorì de.gli Spedali. ,
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MORTALlTi KEI,;LO 'SPEDALtf~l ,G~NOVA.
. . L'.eccedenle mo.rta·lilà avvenula_n-etro Speùale di Geoov~ moito superiora ~uella dell'rinno prE}cedenle , richiede ohe . se ne dicano lè cagioni principali le. quali si posson,o ridu'r alle s,eguenli. · 1 ' .,l'' Alf epidemia ' di ·Jeb·bri esanle'maticbe ( v~itiolo e rosolia) c'iie per molti mesi .<\filisse' quella ,Guarì\igione ·e per · Ja. ~rrale s'ebber. a Jeplo'rare ,22 dècèss(. 2° Alla maggì"ore:·gravezz-a che la p.redominante costit_uzione medièa 0ra ·della iÌnpartìya alle malattie .viscerali comuni, . . . ' 3° All'esse_rsi frqvati incorporali in alcuni Reggimenti. ,c'lì pre_sidi? ir~ Genovc.\ moltjssi'mi Soldati' ~ardì i quàli p,er . le. già. noiate ra,giorii fpro11 in mod6 specia,le falli seguo dell'accennala ·epjdemia non che delle' vicissitudini aLmo.sferichiH1i.olld variale è- d·iede~ essi'. sÒli, c~me già si disse, 47 morti ~opq. ~ 36 . . ~ . q. 0 A ciò ch' io grande n,umero y.i g.iunfrevano·_ dalla .Sardegna Mìlitarl· già;ridoll\ a ca'ttivp punto .dalla ma\';1ria e dalle ·gra,•i mal~llie soffer.le 'nell'lsol'a i 'q~a-li poi termina.vano la loro infelice ·carrier~ in queqo Spedale. lnfer1Je1;ie Reggime1itali.. furono prov,vjsli .d'lnfequeria, però non lQlti 9ura11te l'·ir~Jiero anu_o,.lredici Corpi di Fanteria, tre di Gav'alleria e)a Scuola Mili Lare d'Ivrea, risultand_one in coropJ.esso il s~gueute movimen'to. - Rimasti al 3i di·.d1cemhre. 11.852 . 'N° 95 Enir.ati nell'anoo 1i,53 · · )> 8092 '
Dei. ·l 802 -.~sciti nel ,185$ , 1623 si restituii:ori ai pro-
prB ~orpi e 179 r!èntraro,rio ~elio Spedalè Divisionari.o formand·o relalivamen_Le al totale degli uscili Ja propor- · ,zion'e ~el ~.9~ p. 010, Il n~1mero poi degli Erilrali_nel Deposito sles'so in tuuo l'anno. sta a quello degl( -q's_citi deJ\o Spedate _l)jyisionario 'nel lii proporzi'oi1e di 2,77 p-cr ~ 000., un terzo circa oel lolale. . . ' _ Por~ò termin~ a questa prima parte. <lei Riepilogo con iopic~'re _sommc1mente. quanto ragguarda alle va'ccinal ioni e,d alle èure termali , sta.te operate nel p.. p. ano o §Opra i Bass'Ufficiali e ·soldati dell'Esercito: ' • Ya~cinazioni . ÌI numero dei i\fililari, vaccinaLi fu di '702 ctl quali 4.23 con .felice· r'is~llameoto·.e _'279 inutilment~. Cut:e. te1:mali. ·Nègfi Stabilimenti d1Ar,qui, d'Aix ; di Vin~dio Jur.0:10 solfoposli alle '.operaìiotli' termali 4.60 l\1ililari di bassiJ forza' i 4-15 dfli ·quali u.e ritrassero. o guarigione o notevo 1e miglioramento .
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PROGRAM1,u' Éo IsrRozrom ,PER· GLI Esun ·n',A~mESSIONE , DI PROM,O,ZIONE E DI CONCORSO NEL CciRPO 'FAR!IIÀCEUTICO r,
MlLITARR-
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PROGRAMMA. ' { _, ESA~IE n'AM~IESSIONE.
, , Esame Verbale. 4. Elementi ùi Chimica generale· parlicolarqienle applicat-i a\1a Farmacìa. 2° ·cono,sce,nza deìle piante ~ delle droghe nrndJCina]i, non che di quelle altre sostanze di cui si fa uso per preparar.e rimedii. . -~3-° Farmacia 'feorico-pr.aliéa , accenn_ando per quant'è· Totale · . )J, 8-ÙÌ7 possibile' alle formo le :e~ ~i (!lodi di preparazione clie 1 , .. ,ù'er ripri-nr!erP.' .ikservii.io . >> 7268 s'adottaro1l.o iiella F&rma~9pea Militare ed in quellac degri Uscili ì\ per -entrare n,eglt Sper!ali . » 82-1 . Sta.ti Sardi. . ' · · 0 i Raggnaglip d· d le mis~re e déi pesi .medi;:inali antichi Rimasti ai. 31 · ai di cemhre 18ti3 . » 98 , ;, con ·quelli del si' s terna mel~ico.:. Giorn. di per~an . 4-'7880 , cioè 5 9t1 o per' aprnrnJato D~posito ili cÒ11va.les1:en~a i~ Torin,Q. Da una Relazìori~ Il - ESA~~E Dl.PR·0~10.ZlONE, A' FARMACISTA DI -2 3 CLASSE, le~La. dal Collega D1oll. ·Chalp )n .una, Ggnfereoza del rnese. PARTE· PRIMA: ~ Esame ·l;érbale, ' di giugno ·1-8ai in Toril)o .-rilev~si avei;,e quel Depqsiio In ·quesl'esame le qnestioni sar<).n·no di maggiòré. pora.vul<> principiò1agli' 8 di m.aggio 1,8M con la dbt~zìone ~i lata che .nòn .ne,ll' esame iammessì'~né e verser.a,n~o"1;rin, 55 lellì in .férro ripartili· in ', ciirq\le camere. C.osiffatli-letti c;ipahµ~n lè. s·u il modo di proced·er all'esame chimico d'uu . ~ssendo-poi stati surrogali nel p. p. selle[llbre con leùi di rimedio 0J1de riconGscerne la · boplà e là pUrezza ovvero Sp~cl al ~. ·qu·esli son ora t:idotti a 3t e d,istribu.ili in sei l'alterazìone ~:i, l'adu!leraiione · d'un'a p,e'vanda ·, d'ùn -alimere. . 1 menio· o d'11,llra qu<J,'lsiasi' sostan,za,,dalo i'! caso d'una que. · Siccome non si fece t:(:lai cenno in questo Gioril_ai~, de f\l,ion (} d'Igiene o di ~edicinJ.). legàk ., · ·movi\ nenlo di quell' ut\Ìissiroa Succursale dello Spedalé 'di 4° Cbirpica Ge1rerale e sua applfcatione aHa Farmacia. Tori110 , cqsi mi parve oppo~tun a que~la circosta.nza per 2° Conoscen.za delle piante. delle d~ogbe · ~ delle allre presentare·.nel' se~ueul~ .quaUro il : . · .. · · sos~~nze adoperalQ per prep~rarn rim'ediJ. ·Movimento dei ·Oon~ales~e1~!i ~e.! Dèpositp del ,onte in Torino ' .3°,Farmaci;i. 1:'(!orico-·praticea. · ' ~iei tre !{,Mii 181H, 1'8li2:, 1853. 4"' Regolamenti del Servi2io Ba~macel!lico e tenuta dei . ' I 0
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PARTE SECONDA . .,_ Esaìne Prati'co. .L'Esam~ Pr.ali,co Sperim,entale-'Vers~rà intorno a due preparazioni l'una ·Chiniica ,e'l'allra Gal~nica, scelta fra le più importanti del Codlce"Farmaceutico Militare o d~lla Farm.aè_opea degli Slà~i Sardi ed estratte a sorle tlal Can'" didalo all'. aprirsi dell'Esame:
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Art. o..._ Ordine ·cli chia'mata all'esame. I Candid,al(per l'Es.ame d'am~essione nel Corpo Far-Caro Pimw. f · maceutico-Militare sono chiamali ne.l1'o(dfr1e seg,enle : , ' I • FÒM!i. ED .'ORDI.~E DEGLI ESAMl - ' LOR~· DURATA. . .. ·, I . ' -1 ° li. ·soldati neilà· Co~pagnia fo'fermie.ri, paientaù ·ir! J Fà~ma'ci,a che per avven(ura•a:vesse~o già prestato sèr".i- . ' · J\rL 1. -: Dove sono d~'ti gii E.sami, .zio fa:rmaéeut-ico-mililate. I medesimi. o)lr'al conc?rre~e '.' Gli E~ami lùlli, 111 confor'mil'à del prescritto dall'.art. ·1 '8 primi e, solam~.nte fra1 di'lqro, sono ·chiamali all'Esame ·per òel Regio Decre(o ·del 26 dj_.giugno~1853, debbon essere anzianità di servizio farniàceulicò -militare gi~ presta~o; ' dati in Torino.~ · · 2° li Farmacisti_Borghes-i i ·q:uali trovinsi nelle condi'-, Art. 2 ...,_ fo p~esenza .di chi sono d~ti gl-i Esami. . , zfonì volute d~ll' àrt. -19 del. me'nlovalò Regio Decreto· cÌ.el Gli' Esàu'ii· Verbafi e ,Pra.(ici sono dali ùna: Commis26 'giugno ~ 8q3. · ,. . 1 siùne c.oin posla: . , ,. Nell'Esam , 'e di promozione ·i Candidati s_ono. eh. ia-rua:li .a;li· 1° del. PresideQle Ilei ~orisigliÒ Superi<ire.,Militare· di Esami gl i uni dopo gl.i aliri per ordine d'ani,ianj,là di grado Sanità il,.,_qua\e vola con' gli altri Esaminatori';- · , , ,. " 0 d ll'I · M· i· d. F ,. . i nel Corpo Farmaceuti'è9 -Militare od in caso ' di nom,in,a ,.. e spetlore I ilare , armac1a · · , · · · · I • • · , d. · · o d ' ·o· · · r1 L b · . Ch'. . F' · · ·' contemporanea, per ·quel o d auz1anila 1 diploma umver-: 3 e1 irettore u.e1 . a oratorio · 1m1co- armaceu- 1 . · ·t . · '· · · , 1 SI ano. · ll,{ 'Ht , .· . I tico-u are; · · Arl. 6. - P.ubb(foÙà degli Esami. , J,° ,de) 'Far.micista _Militare_d,i _t i! Classe aùde~lo allo •, . , . È.falla fac9\tà a tutto i~~islint51men'Le ii' Còrpo S;1nilfr'io ,Spedale !Jihlare Divisionale cl.i Torino. In c~;,o d'ass~nza <l:uno tra g}i Esarnin~lori premen~.oMilil:i.ré iii a\lività ed-·ai Farmacisti BQrg~esi ammessi al Vfl.li' sarà chidmato .a supplirlo i'uno o l'altro dei. rarma- I Coricorso d'assistei' ~gii a1nid.e~li Esami ed il Cons(glio cisti di 1.a Classe degli allri SP:~dali Mìlitati .Divisionali '! avrà cura di renderli a,vventi,t,i del gi·orno e dell'.ora,in cui i ·dello S,lal1: ~ .an~he l'ass.istente al Laboratorio _C'~iinico- . j medesimi iiVtan'llO luogo, nel modo stesso ehe s'è,sin qui · · i- pralicato per .l'Esame dei Medici Militar-i. - _ . • Farmaceutic.o -.M,htarec. Arl. 3. - Dt~1·cita cli cìasche~un Emne. Ì Art:. 7. - Pu11ti richiesti·p~~ l'idon~ità. G\ì Esami· Verbali sorro çiascheduno della ·durala di 1 . lrì qualunque:·~ia}\ Ésaµie i-I èandi~alo per cons!lgnire .1 un'ora per ogni Can.did3lo . . . . ; • . , ' [ .l'i doneità debb'ottener. i, quaLlro quii1li ·dtlla . totl)lità dei Là. durala dèll'Esame· di Pratica è indeterminata· e sarà I punti 'di cui può disporr~. ciaséhed,tin Esa·minalore. per-éiò regolata·clalla'C~mr~is~io'.1,c E;amin~~ric~ a seco~d~ A;l. 8. - Ria~me~sione acl'un seco;ulo Esame. - · del ·tempo presuqlo necessario p~r I esecuz1on~ delle ope- · j, · ,' ··Esclusi~ne ,dal 1neclesimo. · razioni toccale in Eorte ,al CandiJato. 1 Qua\or ,il Caa-di.dato non ·abl)ia consegui la l'idoneÙà in . A~rL. ~. 7 Esami {>rat-ici. . _ qualsiasi dei roentov~li, Esami. po,\rà bensì occorreo·don.e Gii E,sami Pratici dehbon: a:v~r'e luogo nel Laçorator.io I il caso pre's!lnlarsi ad un allro Còncorso ,mà.non mai prin;1a çh imico-Farmacetilipo-Militare alla prè~e~za degli E~~·- i che siano ~r.ascorsi sei ,ine.:;i di. lemp.o d~I gjorno in cui JlÒD minatori premenlovali i qu_alj ne.Jl'Esame di Promozione ottenne'\'iijo,,1eità nel primo Èsàroe. ' · , ,: . , v'assisteran~o s)h a la11tq .ch'·il m.~pèsimo Candidato' ·o.po l.: L'ammes'sione ad altro E~ame' è poi a:ssoluta.menle nf)sia giun~o. nelle sue operaiioni a tah!'punto per cui abbian I, gala a quel CarrdidMo ~he pe'r due volte sia stato dichia:, eg!Jno potuto ottenere !é). ~onvinzione ch'il çandidaio è ca- l , ralo non idou.eo. , pac,e ~i condut,le a· termine. T1ìttavia il Djreltore. del La-. .] . .Ari. ~- --; Disp~sizio11i vm·ie. boratorio Chimico-Faroìaceµlico. o I' A.ssistenle del mede- ! L'orditre ed il .modo 'di vorazio1re , l'ordin~ çli préfor.enza simo ~;obbligalo.': d\ssister· e cli .sorvegli_ar- i_l' C;rndid.ato I nelle i1oroin·e :e le disposiziorìi ·relali·ve àl caso di parità .di &in al termine dell'opera SU~ per rilirar,'ne p,oi li. d,ue ·pre- r voli SQll'O pr,ecisaroen.te"conformi ,a quant'è Sl;lbilito in proparati· i quali .i:nunili .d'apposilo··sigillo, sarJlQJJO -lr~s_messi I • posi\o per gli 'Esami dei Medici-Militari. ' ' . all'Uffipio del Cons\;lio Superiorn Mili lare dj .S.anilà dove · · · · la Commissione Esaminatbce pr0cedèrà poi "'Ila volaC A.P 'Q S E.C OND ,ò '. zio ne intorno al memo·dl.JFEsaine. , ' . , Art. unìco. . . . fo ·i)gnuno; di siff~tti Esarui..pta:tlci dia'~_chedun ·ç a,nditl;lò JI Disposizioni èccezio1fali le q,~ali ~lebbono cessare 'ciaÌt'àvere , è obbligato , serpp,re èhe Qé ?ià riclllèsto , .a· rendere ravigore non app~1,uiil P~rsourile:Farmaceutico-.lllilitare sard gione del suo lnodo di proced_er e della reazfone· chimiéa pér "l'le"zz'o ~l.ei prossimi Esanii portato a co.mpi1hento a ·tecbe l)a luogo,11ei ·v~\ii';ilti .qell"operaìi?ne~:. _ 1 ·. 11ore '~ollo Spcccihio cQntem1<to n~l Re~i6 .Deci;eto ·del 26 _Potrà il Candi'dato, appena eslrall,e-a·s~,rte lç prepara;giugno Hs53., , · zioni, consultar il Còd.fce Farmaceutico~Militare ·e la Far- · i 1° Gli a\luafi Farmacisti Miii tari di.noini'na' non anlèriore ioacopea degli Statn;acdi ..p~r prendere n,òù" delle dosi !. al .\ si9-sarairno tutti chiamati ~lFesame 'di pro~ozio11e., delfe mat.e~ie ',ch'egli debb'impiegare. 'ciò .fallo ~lebb''il nie-, ' ( ~0 .çoloi:.~ ch'in' s.iffaÙ'Esame cli prom~z,ione <\;r_an ol·ted'e.si 1~p. pro'ce,dere n:H'op~ra su~ ~enz,a: \.'~.iulo ,d,( de:ltc ~ar- ' i n~la fi~~~ieità a ·~~~Ò·~d11 '.)el 'I?a.gg}o~e~.~ume r.o E:ii,, s~lfragi ' : macopee o d al lro libro e sr.nz Jl ,co~s1gl10 ·O I tnd1cazwne I nporlat1 sara1u19 destinalt) !. riempir 1. cinque posi! di Far- . di ·ch)i\ch.~ss.ia. . · 1_ . • ·. . I macisla .l\li.litare di 2• Classe ~la bili'li,, cofr ' il· ~ilat?' .~ t gi~ . . . . Qu~lora, .~ontro s1ffatl!y~-IVlelo I tl C_and1ga~o fa~c1a uso l Decr~lo, o saranno assegcfati prim~ per anz_i amlà'nell~ C~.d, qualche hbr? o rnano~cnlto per agevolar 1\ suo lavoi:o , tegoria ,di· .3~·Classe. :· , o 110n lo compia .nel .teinp.o- prefisso· dalla Commissione, 3° Quando per' avve11tùra alcuno tra i Farmacisti Mili-· ~avrà egli oon .ciò perduto .ogni d~rill9 a1 C'()~eorso. tari ,. thi,amali all'. anzidelt'Ò Esalpe di promozione non olle-
Ist1·uzione 1·elati1Ja.·oi sudde4ti Esn.mi: ,
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Jl.e5.SL\rO \'jd(Jn~it~ e_ 1µ\.la~;j_a tlesiderasser~ co~tiouare nella camera 'formaceurico -m1lita'fe , _potranno presentarsi ;,ilPEsame ci'amm'çssio11ç,ne\ quale; sn ollèrrannò l'idoneità, , sai'arn\o classi,fic:ati lr,, li Faririaci$li)\lililari di 3a Classe, . f' pri ma ·degli a\lri Concorr~nli, si'aoo quesli SoJd,ali nella Compagnia, Infermieri.: siano Farmacisti Borghesi. · t 0 Ove P.oi· anche in ·q~est'Esamc d'aminessùine i me·de- · simi 'non ottenessero l'ido,:eità, cesseranno dal fare parte del Co'r po FarmaceuJico; Militare ed occor.rendo il caso s't1r·à lor 11ppl1éato· il dìspqslo d'ell'art. 8° cli questa mede' -~.---, ~i1~1'Isfru,1,i o1a~. 1 ··
..
l
dei ftUali mag~ior~enl~ r;pòse~à la cònfiden~~ ·dçl Direltore, del .Labor~tono ch1m ;qQ-farmaceullco m1l1lare, ne aivierà la nota al Mi11i'aj.erp' della .~ uerta e, non si losto· Ja . médesima sarà da .qu~slo approva.la., il Consiglio' farà coc)Qscere agli, eletli la lor a,!llmessione al concorso ed' il giorno, io cui il medesimo d'oy,rà avere luogo. · . Art. 3. - Forma, ordinn e dura!a c(egli Esami. , . Le disposi7,1011i, coiitenùte negli arli:coli i, 2, 5, 6 e 7 dell' ann~ssa Islruz(o(IC relativa agl'i Esami déi Farmacisti .Militar.i saranno p.ut appÙcalè a siffatto Esarné. Arl. q., - Esami pr~l'ici.
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Non apP,_ena il Candidato avrà e-stralle a .sorte lè tre operaiion,i chimiche e le tre gdle11fohe ,da es:eguirsi '. l<,i Commissio.ne esami,1fatrice , dopo avere preso ·coguizioue della Chùiùco,Farinr.ceu.t co' Jlfilita1'e . . ' ed nl Deposito , nà'lura di tulle le operàijoni e oopo avere calcolato quali ' Ce11trn{e di Fa1•ma-cièt. · lra le medesi,me possano mgindarsi ad. effetto in un. solo , giorno darà solamente comunicàzi'qne di q-u.esfe ·al Candip.}t G;·R A MM A ùalo e q11ind1, suggf!lhle di"bel nuovo le rÌmanenti schede ,P,Hl'l'E ·P RIMA.-. 'Esame l'erba/e: CO'llteoenlè J'indicàzione defle òperazioni dà eseguirsi SUCc-essivamebte e·-custoditele sòlto· chiave,. rimanderà ad alQ'uest'Es·am'e verserà : · l~o giorno la comunicaziçne eJ'esecuzi{Jlle delle altre, ~v~ "·su la çhirnica generale e ~n Ja sua ·applic,aiio11e a!la ertendo sempre cn'il, Can~i1alÒ· debbe solq ·giornalmente Farmacia; ' co1roscere quell·e lra le prepa-razion'i che toccalegli 'in sorte 2" su .la ~onoscenià delle pi'à nle e•cielle d~ogh_e mediciegli può compi7re 1n quel giorno 'S~~sso. . nali, su il modo di consetYarle e su i meni di riconoscerne , In cot~st'Esame ollr'all'osservanza di l1,1llc le, <lisposil'\l-\le.raziòne e la falsificc(zio'ne; . zio,ni conlenut~ nejr~r-~.· ,i. del.l'a.nn~s_sa ~s~ruzione_ relaliva 3° su l'a descriziq.pe e su l'uso degli apparecchi neces; ·ali Esame pratico dei hrroac1sl! ì\-ir1itar1, il Candidato suSé}rii all;i. prepinaiiorrn dei"medicamenti otl:icinali; bito che avrà conosciuto .la · n'àtura delle preparazioni da . t 0 su il m.odò di conser".are siffatti ·medicamenti e su eseguirsi ·nel ,periodo di tempo statogli dalla Commissione qu~Jlo di ricouoscei:n•e l'a:lterazione spontanea e la falsifiassegt1alo, dovrà tosto accingersi all'opera sollo la con·caiione. tinua e .rigorosa sorveglianza cl'uno almeno tra gli EsamiP_AllTE SECONDA. Esame pratico. notori ed in p.art.icolarp. modo. del Direttore del L-aboratoL'Esame ·rral\co s'aggirerà i'filorno all'esecuzione di tre rio chimico-farmaceut[co mi\ilare' il qual a mano ch'il Canpreparazioni chirnic'he e tre ga/e11,iche esli:atl.e ,a sor.t~ dallo di<la!o va (?Ompie9,!'un'operazione dovrà su!Ji l.o i·iporne il stesso ·Candidatò da uh'unra coutenenle venti schède, in prepa(3:~Q in ~pposilo,recipienle e,, sugg~IJato~o, custodir!o ciàscheduna· ;l~l.Je ' qiiall vi saranno clesi~naté una ·prepa- 1 .~?LLo chiave r.er trasmellerio:·po1 con.gh:altn al Consiglio razione chimica ed tina g·q,/enicà· soel!e fr,a le più impo'rlan ~i J Superiore Militare iii Sal)ilà dove la Commissione esamiÌH Medicina. • nal.rice, dopo ave.re soll;1~ostì a disamin_a· li sl11goli pre.pa, l'é!tt e dopo .aver rnlesa. la verbale Re,!a,z1one dell'Esam1ri'aJst1•uzione relativa a'f. 'snddetti ·Esanii. lo.re ,ch'as~i1\lèl;e "Ile opèrazi_oni e_ qu~ll_à del Dire'.ìoi;e. d:I Art. 1. - D~cù.menti nece.ssar,ii 11er l',ammessione ali' Esame i La[)Oral~no rnlo~no al seun.o pratico ;ed alla special all1tudme d1moslra,li dal Cand!dalo ne,11 operare, procederà Tu.tti gli aspiranti a sif(atto .'Esame di Concorso sien essi alla votàzione. · · · . Farmacìsli Militari o ·ilorghési, nelterminé fissato dal re,.. Art. 5. - Rreferénza. delle nomine. Ja\ivo av\•iso da' inserirsi' nel Giorliale Otlìcialè del Regno , él ovr~nno _pre.s.enlar al. C:onsiglio ,Superiore Mi litare di ·sa-. 1 I Ca'ndidati, <l'a eleggerei ai posti di Farmacista Assi· nità.là loro domanda unitamentè alle Patenti di Farmacista slenté 6ltr'alle pròve ',datè di lor tibililà teorico-pratica o'tlenute in ,una deÌle Università .dello Stato ed a quei dodoY.eòdlanr.or essere perso·ne dnotta . c·on'fidenza del Dicuìn~nti oppor~unarnente legaliziati pbe .ciascheduno ,potrà rettore de.I Laboratorio cen(ral·e chiìni'co-farmaceutico il produr io maggio.r o mìri'ore ·numerò in"comprova pon solo ' quale per que:slo suo- posto è ri~pons,11,bile verso ìl Regio Erario con lllla mall~veria di·lire ,t 0,000, ìl Ministero nella àélla special ~tti ludine pralica necessaria. a b·ene·sos!enere nota µei Canqidali idonei•nell 'esame d.ai:à la preferenza di le in.0,umbenze di siffatn posti, ìna' ben anche. d'u11 .tale nomina à qut}lli· oh'il Direltore stesso avrìì. ,.d'ichiar.ato ppsquale corredo di cogciiz,ioni· commer,ciali relativa~enle ai sedl'r in maggiore grado questa sna c'Ònfiden~a, e ciò senza generi colonial'i. · ' riguardo al maggiore n_µn.1ero di punt·i c·b'altr-'i potesse avere A~t. ,2. - Scnitin#o dei' titoli e cdnsegu.ente ammessio111 ottenulo ·ollr'a quelli r.icbiesli per,Fido11eità: aegli Aspiriuiti 1·iconosaiuti più meritevoli. Tor.ino, li ~~ di genriaio, 1854. ·· . 11 ·consigÌio·, superiore Miljtare .di Sanità.\n concorrenza Il Presidente del Consiglio de.I Uiretlpre del Lahoratorio centrale cbimico-fai:maceu.. RIBERI. 't ico militare pròcederà -allo scrutinio ,dei titoli dei varii Il Dii··ettdre Dott. .CaY. AREL(..A Med. D'iv. Aspi,ranti e ; falla la. scelta di quelli i quali dai docum~nti Il Vice-Direttorè responsabile Dott. M.ANT'i!LLI M. di IJ. risulleral)no più forniti di· pratiç.a abilit'à e sii la moçalilà
p~;ugra11mui: èd ùtriizit,1ie pe1· L'Esame.di Conc01·'so ai vosJi di Fa.,,macista, A,ssiste:me,,Q.l Labomtor·io
9
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J I l ,1
Torin{>,1851. Peljizza, 1'ip. SnbalP,ina. via Alfieri.'l4.
( ai 1~ di fe~qraio 1854-)
ANNO lii.
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2.9.
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GHtB,~ALE'.DI lllEDICl~A IIIILITARE ,~, ._
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L'asso~iaziooe nO!l :si riceve ébe pèF, nn a~ e:cÒÌfi,i,11;:ia col"l" d'1u~~sto. Si pu6 blic~ 1,1èl Lun_p<lì d.i _i:ia scheq aua se ttimana. JI P.re-zzo d(?ssociaz\or1c In 'lòti~o è !ii L. 16, in P1·9.vincfa eri a ll'Esiero, frane.o di posta L. .) 1·. Si p.iga .per semes ti·i _.1nlj~ip.àti.
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bi(ò in quella Slessa sera ·-qn_ cfooouo· saturo pi corteccia ta·Oii'è~ion'é crede l"'dt" èos'a .grata· ai sigoori.F,trmaci;U Mili 0 peruvianà 'oqn la gibnta, di 'due dramme.d'e.slDatto a~q,u.o~o till'i ej , a{Soldati SlodenH già· paténtati in· 1,armaé.i a, lÌ9.nun• ziaµdo che.g;li Esami·d i PromçJzione ·a cui i primi sono ·chiamali.. di quesla da_ prendersi .lungo la nol~e si.ccome fu fatlo.~a avràJrno'-principio con i primi~ìorni dèi prossimo mese di marzo sia ch'iJ fdrmaeo· non fosse iq. sjifficieole dos~ o che la p11ee e.be a, siffatti Esa·mi terranno subito- diet,ro' qoelli d.:A,rmies· h ·-..r f d Il · I sf(me.ai.'~p.ali Ji Sn\dal_i ~(nile;_nli p·a leolat.i .in FMm_acia banno di' pa.raz1on.e o ino1uea non·, osse a .atta la a a specrn e .oo.n- ... 1 rtllo d'n1terve.mre prima aè'.1 Farm:a,c1st1 Borghesi , sempre che dizione- R1o·r\)osidr\J a_rnmala\ò : fallo è·~che fallì on11'ina1.. però Jie aboià.oo fatt;1 qppo,\•!uua ~omauda af Ministero :della mente n..e.l suo éffeUo. l . • ~!,Ji}rra, ~e,n~endo,ne) i1 pari leai po avyisq.10 il Coi1sjg)i,o. Sup~- ' · · · rrore l\N1t';m dJ'~an11à. ' . . Al mallino·dBi 3 si trovò l\nfe rl)l'O in islalotdi t)iù lq,cido -'---'--=--=- === ========== ====lo= interv~llo; però. la sua, fa,ccia !fra":s·empJe·pallida con4 Ì>ro • ~oa111u-n10. - 1°'.)0dttl Bo:rTrnRr: Febl'\r~ 'p'l:)1:cnici()s~·.comato9;.pensione al so nn·o :. la rè,spii-atione era hberfssima: non ;2" Dott, i'A~1T.Tl:· DisQria è.onsecali~a ori os\acoli' ur.elrà!i. ~ · · _3°· Relàzi·ot1:ec<le-lle Conferenze Sdènlifiche. - '4? varict~. òffriva alcun indizio d' omopa.lia 1)è al pet\o , nè all'addo50 A,vvjs·o. . . mi ne' nè a:\ ca1iò / se ~' ecè.ellui là .sonnolenza .~d i 1iolsi · ·"'"1· ~ --,.-..-·-..·;·:--:: .. ·:- - - ' _,....,-, - ·--· ·. ~gnòra deboli ci piuttosto, frequenti. Si pl.'escriss: dal C1tranle ou decotto di g·rami.gha con· tartaJ.19 sbibiato com~ preparatorio al\' a1hmi ni.slrazio.ne a-elfo ·speci{ko più tard4, ' '· ~la che.? nella sera mançò' i1".tempo . e ,s-i ~ro:vò già nell"ura S'fÒRIE DI ~ASI RHIA.RCHEVOlil.. delfa distribuzione dei meèl!cinali !'-infermo quasi privo. di s'e050 e,. seuza, previ.o si1itemo ùi freddo o <li' calcio che si fosse po\uto apprezzare, gìà immerso in uno stato leLar -' FtBBRE PEl\N ICIOSA COMATOSA fJÌ~c.>~!~~-J½fWai~, f~~Ù frr?.f !!llora che ·.si ·l.~allas;;e dì,.,fu~(Storia !i;l, a dal non. ]}OTTIElli'i~ una ConfertU'l.a bre per0,tb1os_a. comatosa st.tbcnlrnnte.• S'apphcarono pe_ro10 dello Spedale Mi litate <!'Alessandr la). imineiliatàménte\tr'e'nta .sa1igt~iswt hè alle i;na,stoicli ond'ovli Soldato Mar:lino-- Bornet· apparteoentç · all'8°. Reggi; yiar ,Hl 'tjn~ possihil elTe.tluaziorre d~no ~taro còngeslizio . . mento ùi ' F anteria., d'anni 2~ ,• di lempenunento bilioso èetcbra\e e sucoi>.ssivò stravaso s:;i.nguiguo. o sieroso; s'or-· sanguigqo, di buona-costilµziÒne, ~,on staio ammalato ,;nai -~Ì_!!Ò U1) a• gramm'a, ~i s_oÙato, Ò.i c~inin a sciallo, più due d"allra mal,allia ,:già ~oÙe\to: i1f suì ,fine deil'ultimo scorso t es-!i al_?.rii di p·;1sta forte allé gambe-ner poi pciler· impie- . ago-slo a febbr_i pério~iiche terzan'e benigm} che furo no dfe • ~'o spe.c ific,., per ~,)llodo ender.lnico. nel caso che non :.beli-ate e.on i chin~idd e rici.\duto nelle ·rnedesirne versoJ~ ,2sse 'potut.ò' ingerirn,!per bQf#J)l Fi'medio per.ò, venue m~àtà ci1:ca 'd~Hti ·sc<_?rso{olt,ohr~, c.ura\e dal Dolt. Car.rlata hi?tt.i to:_f~rza_lal,llen.W{Q1e~licif1 t~ l.a,.dlìi usura,_de_ll~, nari,c~i nello. slèss.o moda ,!.rientrava: i·n. quesfo•Spedale ai~ cli Il()- ,· ~ omn)\mstro per int~Jro neJ correrlte -de noHe, " , • ·venib1 den'àn11o ·scoì'so tocc,o' tfolle s~esse lipò ·quotib·. t1~e n(ri\.i pei: , r l.1 più' 1' . imp-Ò~i 1 1~~(~~· . l~ ,de '.I' diano; ,a: fo rma diV,ersa ed · a .Gin:alle1:C petstièioso <li Clii co llo'd1.chrnà-china· i11 cui·st~va sc1oìlo:un·a1tro··:gr~ a l'a.mn1afato ilVf:lVa ·già sotfe(L'.l U!I accesso nel Qu,arlie~,ll C rii solfa tè. · ·' · l'rovavo;1si neli'in·vasiorfo 'clet scc9ndo irll\Jra che fu ric~vulò· 1 Nel gi . orno ' [~ lo stato .1-e1· 1 : amrnalàto .s'~ra rnoìlo aggrali~1la Glinic.:r 1\fodi.ca ..A:lla "prinia visH~ offrivasi i1~ede-, Ù lo.: 11 couro 11et':sistevll cos\ ·p·rofo11d-o ,-da non polernelo !imo mol\'o p\illido •ir1: f~ccia COI.) ari\l, fiQ{féren le ed, a s·uo· S CUQle1:,i·n,uessun rri·orlo; gli. r :c;hi appé.fÌ\'ano. lucerilL, ~edire ' ern vacillant~ "dclii,\ rtrsònà per éslr~ma debolezza di . m _ichiusi ; 'la lìspnorni,f\~fr·e~~ pallida . ed alL~rala; la · gamhè. :" le' sùe id,€)t er~n9 ·~Qn fu ~e coir leggie~o yart\J.oquio; respil'a?,'ione t.J,n po' rY'?s\fn\e; i}1no,cèa'_ 1nrzza aperta ·.c,on . i pòlsi .toccavansi. p.oco'·r~gofori'· ccl abbt\lluii. J;>osloJ;.i in _la lingua .alquan\'irrila\a cd i!,SCiuttà ;Ja (éinp«ralul',i"gequesto '5t~to :nel proprio letto:, .do ~o Ù1.èi(orà ·s'.,;ggrava11date .. aQbass_ a ta ' ; le -estremìlà .-inferfod . piull-oslo fr edde ; •ron i-s'intom_i ·cefalici a segno . che · a-ffal\o · privo ' di eo·no,i pplsi depi:essi. ' • , ; . . . - ·., ~. ,, . scenta- e' quasi 'C ome preso da 'dè lìrio ,irrequieto '. lentava , : . ln quesiQ stato però l'anìnialàto era ani or_!1 sensih!lisfuggire c1·al letto,. n:ia [>'c;> co · dopo s,'acqu_ìetava cadc1~d'in srDÌ;o·:al\a ~n~di"c~iì ooe'.'dci vescicatçrii pj)r modo,(la rili·r11re profondo sonno , ' nel quale' sfa lo, ·a,qu·a'nlo furiiérito ,' p~·s~ò e··po-rtà r in alto le gatirbe' éiò·che pure dimoslravà esi .i q9asi \'intieri nqUe. Av,end'il 'Medico··<fi Guardia·i1ella·co'n-. Lrovisita·dtlla ·sera (ore 8) di quel gio'rno ' ticonosciulo su-· · s let:tf lùllora :buon :fon'd. ·o d'ènergia' e,òi ri.1zÌ<fo:e. v~lale nel 1'òrganisrp6. Ciò U)ÌIFam'eno'l'imponmta 9ei sintomi in ge. bit-o il p o/ né_l p:1fr averlo -gia vedu fo à'~.e llò :ça fellbre :peilerale •èra tale. cli'e semtbr-a.ya:-~as·òiare poco a,spèt:i.'re su il rio'ùi!)a pochi •giorni :primil, ·sup_p OSe d'una recidiv_a e·; tr.o1bu·on esilò ctellaa n~al'à.ttfa{fètrn ~riz..ia tutto }ace~aìtemer-i.che và1iclol_Q così saporoso e con_traffallo. o'ei viso , oubllò del fflU' e stò fosse• per e~s'er,e'tl fittaf~11Ml :pross1mo·' p1à:rosMsm,o carn\lerè insid.ios~ dè.ll'a méd'es,ima. ·Perciò prescrisse su·-
A.'7'1'188.
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eh·e doveva avere lu'ogo uella notte ,·e{iienle se no11 si gfongeva con una f'orle .dose di specifico a - lro·ncarlo od almen a motler~rne la violenza siccome diffallo avvemre. '·P;siiachè , dopo consulto ten-ulo fra il Mfdicp Capo, il · D9l~. Capriata ed il Doli. Costanzo, si pro_piiiaron 80 cen,tigrammi -di solfato di chinina internàmt>nle ed·un grammfi impiegalo con il método rnde~iuico, l1accessò in quella notte fu min.ore' ed ,a! mattinò deì 5 aveva l'infermb, àncorch'è· debo·lmente, riacqujstata· qualche· cori"vsceoza. e potè in· t~ le q~ale mò'dd rìspon'd cr ,allé · indiri1.1.ategli dom'ande per cui si St'pp~ DCn Brovar -e_gli alcun dolore di capo, 11è altro malesser-e , se non u-n'estrema prostrazio né di forze. Si sbrominislraroti ·allora brodi consum,ìli ·e· leggieri pan'Ìrit:i con µn'altra ·soluzione di ·:;.o ~C'llligfammi di SQlfafo nel decotto amaro. · Ai' 6: .notte tranquilla: migliore·slato di conoscenza è di forze : stessi alimenti .e soJ(ato di Chinil}a UO gramÙHI CO!) eslrallo clìinoiileo per- 8 pillole nelle ·ventiquà\tr'ore . Ai 7 : ·11essu1Ì rinnovameo lo di manifes·tazione morbosa. p~riodica' : aument9- progressivo· qefl~ forze i!1 ragione ?el~ l'alimentazione sostanziosa. Ai 9: m·igl~ora_menÌcr sempre crescente: si ~ontinna la. 1 stessi\ die\ a nu\rienle e si prescrlv_e in via di: precau1.ione . ar1cor una dose delle_-pillple sudd.elle che s( .rinnovaronp tre ,•olle ad alcuni gforni . di \lislan_za. Da quel· pp11to l'an!m;ilalo entrò in ·conyalescenza. che .non ·fu .mollo,lunga e finì con il _perfelto_ rislal>ilimenlo della sanità. Q~esto caso _ d'affezione di febbr.e accessionale a cui apdò sogg~lto il- Bornel per bene tre- volle nel breve giro di due ,111esi circa, avuto _riguardo SÌ al modo particolare' COB CUÌ si presentò nei singoli 'accessi sollo fo~ma, tipo .e carattere diversi. s·1 al decorso assai oscuro che tenne il male nei suoi ullirili parossismi, com' anche riflellend'al metodo curativo impiegato., mer\;è di c.ui s'olleh_n;i ) a guarigione, ci se!,l)bra- ch'esso ·contenga riflessi moll'inleressanli e così ot.ili per la pratica da non dovérsi, trasand;1,re senza farn e Ul) -pàrticolare ce,nno, lraend~ne i se;$~enti corollarii, ci~è: 1° che. feJebbri. ìi1lermillerÌli ançhe di nà;lura ?cnign,a, allorchè non ve11go110 troncale éon lo specifico ·in dose bastante da impedire 0011 solo gli ulteriori acQe,ssi, ma da distrng~ere puc anche quella particolare, pre.djsposizione che ne rende fa:cil il -rirHfo vame!rlò , p-osson al ria.\ v.icinarsi di qull.l1111que,_ouova"'t;usa còn faéilità riprodurni e mo·.. 'slra-rsi ,co,1 tiP.~ è forma div.ersi da priJ\)a, prenèlend'anche talvolta uo èaratlerc insidioso, siccome s'osservò nel r.jfe. rito qa,so iò cui l'a. febbre dapprima terzana· semplice ed ass·ai beJligna ch',era, ,Ji ridusse poi, per l'influeuza forse di pjµ- male'fica causa, a1 un~ qu'6tidiana ·gr1!,viss1ma, :larvata di carattere perni'.cios.ò, designala ,dagli Autori -con il ,nomè di comatosa appunlo',per \ issere sfala ·accom:p,Xgo,ala da _un profondo sopore~; · . ~· clie -sebben lppoùate abbia ,si:rillo irei suoi. aforismi: quoc1miquc ·n1od<ifebrcs inJermisìJr.i11t , qiwd sine pet'iculà·sirit, significitt; tuttavia l'osserv.\r1:ione dinìostra esservi tali spe- _ cie_ di febbri tle:tte perniciose che sonò sommamente p~éiéolo~e, perchè nel· terzo e qualche ·volla nel secondo parossismo possono togliere l;J. vila.Nè meno fallac'e..semhrerà siffa'Uo detto a chiùilque sappia per pratica cosa sia febbré in.tel'mittent.e , non sol a riguard:o delle pernìcìÒ'se, msa anche delle così dette- bénigne. Diffallo ehi non sa, che anche . que~te qualorà soli o trascurale possono dar origine a gravi 0
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malori c.ome ad inJg.rcirnenti e ad .oslruzioùi di viscere addo:.. minali, alf'edem;,. dei piedi, all;ascite, all'artrite, allo.scorbuto ,·alle e.morroidi, al diHbeti, al tetailo, alla mania ·e -ad àhre affezio1ii nervose assi.li gravi e pericolose'lNeppu~e · come vera,_polras:1i av_ere l'opinione di B_roussais.e ·dei suoi ~egupéi chè pretendono tllre la p.ernie_ie ·no_,ì. sia inérente , ~Ila febbre ,.ma che· dì penda· da, uù~allr'affezio11e .estranea che vi s'associ i, r'irenMdp tali febbri com'allrt>tlanle fl emm,1sie gastrnnlerich.e p·eriòqiche. lm.perciocchè il nostro ammalato prima degli accessi fel)hrilf godeva di perfetta sanità, nè_si pplè pe.ndente il ·suo g:iale, tr.anne: la deboJrzza, riconoscer in fui, altr':apprez~abile,malatlia ; ed 'il lutto cesiò allo scomparire·della febbrè . .De·ì rimanente sé non .s'amrneùe cfi'il carattere pernieioso·' è dell'esse1i'za della febbre .stessa, iderenle ci'oè alla sua natura proprra ,e non ad un·aitr'_ilffe.zio.ne cqncòm.ita11te, come mai si ,potrebbe spiegar il fenomeno di periotlic.ità che le .è associata co,· slanlemente? Una. lale·'dolltina è adunque ina~rnissihile; 31'. eh~ oell~ febbri pernicìose larvate n~lla. plurali là dei casi non è vero <'h_e precediQ.o s-ernpre quegli. stadii preéisi e manifesti di fre~do:c di caldo , ,sicc9!De:Si descrivono, da molt'i _Au·tori, ma per l'1irdinario l'a1,J1malato è negli ·accessi di questa qÙ<!si subilo colpito :c1a qi.1el tale: fènomeno. sp·e·ciale imponentc-:e grave che 1e caralleriiza il quale talvo.lta si pro.lunga a segno d'inv~.dere sp.csso lullo iii tempo det parossismç ; c:o.sicohè se lrallasi di febQre pernicio·sa subinlranle qual era 11el caso nostro , non si -può qua_:fi più apprezìar alcun allro f~nomeno e sarà bene diffki_l allora I~ stabilirne subito la vera diag·nosi che d'alfroncle assai preme in simili casi, se il Pratico non è esperto, oculato ed allento . Di_ffalto nel caso . del nostro Bornel non sì po~ lerono , per lo meno. negli ultimi accessi , distinguere nè i brividi nè il c~Ldo', ma era imnfe diatamenle preso da iin coma prcrfondo che dorò 11er -~ccon~o a.ccesso .per beoe 48 ore cìrca con_gr~ve._1H'l'i.çòlo ddla s~a v.ila e 11o·n si fu che sul dubbi-q.fondalo ,s11 gÌi a11tece·det1li che s'amministrò nella pr[ma-se-ra la.dccoziorie co;l;es;trallo diCÌiina il quale sgr.aziat~mcnte an·cora m1rncò .. d'effello; . 4? che tratlandosf di febbri 'd'incfol e tale da rninacci,nè cosi riappressò la ,;ila dell"inferm,o co1be so~o· le p_e rntciosè, ·anche nel solo dubbio .- e- tanto pìù.- poi se questo ve nga avvaloralo dà una còst.iluziònc morbosa atmosferica dominante epidemièa-od endemie.a·,, o da. qu.al'che .circostanza favo'rcvo!c anleced erllC, SI CCOIDe Del caso in questione ,, dcbbesi' Sè!iz'indugio ricorrer al. di.vino farmaco in qualsifogl1a-sladio ·o iempo deità màlallia onM·preve,nire gli uJleripri àcGessi chP: tafor-a ·SÒll as§ai viciii e . subintrauli, siccome ne[ Bornet , sei1z'.aspélla're l'inlerniiltenza, come. suolsi ·fare nelle 1reriòdiche sèmplici. Nè converrà temere· di sonllnioislrarfo anche"a dosi assai generose, perché in tàlì fraògen~i ~iamrirni gli elfetti fopiçi-deL rim_edio si fanno nòcevòlrnente sènlir in chi tro\.'.asi .affello da una febbré inlerìni'llén(~ sifo~ia.lrnenle p,erili~i·osa.; nei quali casi_. siccòme-osserva· bene. giusl:lurenle jl D9LL P.utegnat de Lunèvillé ,~(< seml,ra. "che vi ,si:i in -tali ammalati una npèéiale lo_lferanza per 'l~le rimedip) co~e vi ha ra tol(( lerar)z~· d~~.sala?si nel·le. malatl\~ fl9gi,sti~h_e; )) ciò' che pure 001 osservam_mo nel O'Q_slro Soldalo il quale, polè sopportare c,on l~Uq facilità dosi assai generose dello ~peeifìco e per più volte Jenz'·ayeroe risenti~o iueonveiiiente di sorla nelle vie ga~lriche ·o~ altroye; ' (
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i, in ,fine che sapendosi da lulli per esperienza che le diverse preparaiioni di china· china non godono lolle della medesima efficacia , che non hanno ·cioè un poler asso-· Iulo e cosLan:te io lull'i casi , ma ohe taluna delle medesime la qual avrà il meglio riuscilo contro una determ inata malattia in un soggello., s_arà infruHuosa contro la slc,ssa roalallia in un altro e bisognerà perciò essere guardinghi . per non lasciarcene imporre ed indur in errore da un lale fosu·ccesso, e subito coQghielllirarne <! torto che la malattia 11011 è 'di natura periodica e riéorrcfre conseguentemente ad un altro rimedio abba~donand'i chinoidei che soli erano capac.i d'operare la guarigione ; ma converrà trattandosi d'una simìl a,!fozione d'indole òsc·ura. anche sul · minimo dubbio insistere nello stesso genere <li rim edii a.umelllandone là dose e, ooancando ·quesU d' dl'ello , sosliluirli suoilo uo'alfra .preparazione più aUiva ·la quale possa sembrare più addalta al caso onde Lulelare non solo l'esistenza dell'ammalato rninac.cì ata al momento, ma ancl!_e conlin'uarne, siccome saggiamente fu fallo dal Curanle·nel nostro caso, per alcun tempo la dose., anche dopo _troncalo il parossismo per prevenire 11> recidive e viemmèglio consolid<1rc.r l'ottcnut.anP. goarigione.
tere gocci a d'orina; effetto queslo di passeggiero_ostacolo spasmodico aggiuulosi all'organico. A questo periodo della malailia l'infiammazione ond'era compresa !'·uretra si diffuse alquanlo alla vescica e da questa per gli ureteri a/ r~ni, ingrossandosi nel medesimo lempo la ·prostata. L'or(na intanto, all'espulsione della quale l'infermo si sentiva ad ogni momento invitato, s'offriva torbida, scdime11losa e mista a grande quantità di ni,oco ; oè per ciò opponend'ancora L\\mroalal_o alla suaaffezione congrua cutà. crebbero gli ostacoli i11 modo che l'orina non usciva più che a goccia e comparve nella porxione membranosa dell'uretra un lumor orinoso accompagnato da coce11Lissimi d·olori. ln questo tempo essendosi messi in uso Ji· se'lnicupii mollilivi , quallro sal~ssi ed altri ri.medii rinfrescativi , cessaron i dolori che lanlo afiligge · vano l' ammalalo, ma 11 lumore non poteva nè dove,•a scomparire, perchè tumor orinoso; lutla\•ia essendo gli ostacoli organici prodoHi di flogos i e roanlel)Hori della medesima, l'accennata cura diminui l'orgasmo e l'aggiunLasi spasmodia per cui si..potè ricorrer ai meni curativi direlli. Diedesi p<'rtanto . mano alla dilatniione onde vincere gli ostacoli principali ch'affoUarono la p.arte mem. branosa dell'uretra: le più piccole minuggie si scangiarono òi man· in mano con le maggiori, cosi che nel periodo di tre mesi e ·mezzo si potò c.nlrar in vescica con un catetere del diametro di Ire lin ee. Lo stillicidio uretrale non correggendosi però co.n Ja·sola dìlataziono, la flogosi speDISURIA CONSECUTIVA AD OSTACOLL ORETI\A LI I\F.SIÌA AD OONl ciale gonorroica continuava. Fiaccali così gli oslacoli , la . MEZZO CU'UTtro COiSDOTTA A GCAI\IGTONE c;oK L'uso DELLA espulsione dell'orina si faceva con facilità ed il loro getto D!OITA.LE era quàsi del diamf•lro itatnralc e per ciò l'ammalato credendosi guarito nhbandonò ogni mezzo curativo. Ma ecco (Sl(l_j·i.i raccolta dal l>ottorc l'ACOTTJ nelle Sezione Chirurgi ca che, appena scorsi quattro mesi, sorsero di nuovo gli ostadiretta d·~I l\Ied. di Regg. Dolt. Bnu. nello Spcd. di To.rino). coli e con e'ssi la difficoltà d'orinare; incomodi questi che furono di be.I nuovo tollerali per oene trò illlOi, quando Il ~ig: N.1( So~l<>t.enenle nel 3° Regg. entrava nello. ·l'infermo fu novellamcnto toçco dalle f!lbbri intermille11ti s·ped. Dh•is. di Torino ;1i 12 d'agoslo .dello scorso anno terzane che ced ettero dopo 1•ertli giorni allo specifico. t9cco eia ostacoli organici urPlrali. Allo di statur'a2.. di temPer e!Iello della pre~e.111.a di siffalli ostacoli e del rin·· peramento bilioso sanguigno • non soffri malaUia alcuna . novamenlo delJe f~bbri a periodo , il leslicolo destro il di rilievo. nf lla sua hass-a età. A sedici anni ammalò per qual e~a già alquan~o ip,erlro111:o per natura , s' infiammò ureLrilc blentiorraglea c~e sopportala per beòe lre11tasr i vivamcnlr, dando luogo ad un orchite che comb~tlula con mesi cessava poi· per Pffello d'i ngenli dosi di balsamo co.dieci salassi tra generali e locali , in meno d'un mese si pai be e d'iniezioni di ~oluzioni di nilralo.d'argenl:O. Scorsi risolseJasciandQ perè) dietro ùi sè durezza ed ingrossada si ffallo tem µ,o sri anni , 11ci qua I.i' go4,cLLt1 perfolla samr,nto ddl'cpididimo. Vin la l'orchite, si volse la <·òra agli ni là, con tr,,ev,t il S1g. N. N. ur\a seconda uretrite dalla ostacoli. 11Doll. B;'lr. ò~ Beaufort introtluce,•a urla piccola medesima eagioJrn. A questa non badò per bene quilllro sciringa per esplorare la natura dell'ostacolo e la regione anni, ma slauco fìn elme11le di $iffall'i ncomodo si sollopose da osso occupala. A grande stento penelrossi in vescica . ~i nuov,o ai detti tnl-'zzi cùrali vi. senza per.ò ottenerne alchè l'uretra si trQYO ingombra in lulla la sua est~iriione, · ,èun favonwo lf. risullame·nt(}-., se s'eècetlui la uH:l.à. anteriore della poriione spugnosa. Essentl'in quest~ tém:po di Guarnigione in Novara, sub·1 -anch'esso i calli, i effetti delli\ località ed andò soggetlo Diètro que~lo primo tenlalivo inso·rse un'emorragia ,lb·· aìle febb ri inlcrmillentì terzane di cui , propinatogli inulilbondanle an1.i che non ed asl-ai inquietante la qua-le diede menle lo s recilìco in varie dosi e comblnazio ui , guaf1 poi a conosc~.r essere qorsl1 ostac,,li del ge nere dei tosi dclli co-n i! sci roppo dèrPagiia11i . Intanto f)èr ef.Tello dei ri!;alli fungosi , •e fu ·cemÌ.ta con i b~gni gniacciali uel\'uso dei d61 sistema $anguigno prodotti dalle so delle febbri , viquali, !'enz'allr'opPrare, si conlir.uò per Uieci gÌorni. gendo sempre lo scolo 11len11orragico, cominciò a provare Affidnla in questo tempo al Doli. ,Bima la Sezione Chidilli collà ne!l'èspellcre J'ori11a .cli cuì· il ge\lo ·<live~hc sotrurgica, que.sli trovò l'ammalalo nelle segue11li condiziuni: tile e spèzzal6. il quale però nelle grandi impul~ioui si fagetlo dell'orina picc·olissimo e taH,rn s penato : emissione ceva unilo' e d' un dia.melro maggiore, appunlo come sucdell'orina possibile solo sollo violente impulsioni: orine ·cede in caso a·osl,u~oli spugnosi cbe si lasciano schiacciare rossiccie e misle a grande qoanlìlà di ·muco: regi on ipoganon tanto ditlieilmente.dalla colonna orinosa , se spinta strica alquai1to dolente sotto la pressione. Si fece ricorso con violenza:. Sue.cedeva tuUavia , rjnoovalamente nel !a alla dilalazrooe, ma non si po\è 11ntrar in -..escica fuorchè giornata, che l'ammalalo non poleYa assolutamente croel- , con piccole mi11uggie le quali', aumentale a grtldo a grado 0
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na.Lurale làlèhè l'ammalato soddisfatto' lasciò lo Speuale ai 1:'> der'Ì_!)esè di genn;1io p. _p. . Si ilh;se nel corso di quesl11 Stori.~ cbe l'ammalato avev.a · sofferto un'orchihi l'a .qualè ,hìsciò Ìlielrò·dfsé ùn i1lduri~ men lo :all'epidid!mo.: È ,quindi cosn \ii somqia importanza il i10Lflre clie siffaÙ''induri11,1~nto ii _quale. già da\4va da ' varii me-si cessò pur esso sollo· l;uso ~del la digjlall"l; jl .che confermerebbe l'r.sserzfonc di Brui;hm.ins·il quale \'oolo la digi~4le 110.'n solo t-verire un'. elf'ziou~ su J'.ippar~lo ori'n,irio ll,la a.ne.be su il génitaJe.. ~ _ ·
ci.i volµ,m~., fur;,ono dopo mofti.giorni sosti~~1ile _dalla .sciring~ di tre l'in~c. di· diametr.o. In guesto :eeri'odo. cli t-empo si die0e man<r alla .c~uleriYLaiione che,, pralic.l)'~a già per tre volle .nel ·gil'o di dodici giorni. f14 _p_oi ,.conl;nuala per altr~ due dal. Dolt Fiss1Jr.e .ch'in quei tempo fu chi.i malo ,a _sostituir il Doll.. Bima. l\>1.i''pr.ovando l'a!nmala_lo, forse per èffello d'un risalto tlogis\ico , un a·umenlo_~eUe suf soffe,n;nze., lasciata siffa.ua.. p.ratl.c11, die<lesj màno alla _clilali zion'e la qu_ale si ,c;o,ntinu'ò p1'! r ·un mese. ·Ritornalo in queslo' .l~illpo _il Do\!· Biro a all,! sua Sèzio~e ·(:&9:'ìioveµihJe) titrovò f'amma:làro ~che ad oi,ta ·df'i mezzi curJ1.tivi prali,éat) offr-ivasi,quasi 11el medé'sirllò sìato iii ·<,ui• egli l'ayc".a vedutb l'ultima v.olta: Co~1sider~ta pe.i:ciò' la poca ulili_ià de'lta c~uterizzazione .e della 'dilalaiio~ne ed acc~rtalosi per n1c,zzo de,ll'in~roduiione ,.rinno~ala p~r tre 'v.olte, dèllo"slrumento d.ilatalMe del Ri_gand, che l'osfaço\o era·'a} sommo ~la.stico e facHmente cedeva e ritornava _su. di se stesso ,_'giudic·ò ·il Dotl. Bima propizia l'occasione di sp~rijuenl,Ùe se la digitale a:vera realmente uri'a,ioue elelliva su ~e ,•ie orinarie, ,
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IUUiAZIONE DELLE CONl?RUÉNZE SCIÈNTJFICmf :
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'· --(Mese d'i, ge'nna·io 1 • Tornala) :. . .· i. • . , Tonrno. Lùtlo ed approvat_o il proée.sso ver-bafo de!I' anteceu~nte,Seduta; i_l.llfeci. l)iv. Sig. çav. Ar.ella ,. !lot.1odo come da qualche giornq fossè mae'~i-or il nnmeTo dej Soldati cbe.toccbi
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dist_inla ditll'azio~e iposlenizzan_l~ -gcn_erale, come co n vari-i ~la oHalmia ~ipara ~an àI[o $ped'alé, e.com.e sijf.it!i Soldatj apfall1 ·ctav-a ·a 'cred~~e con un. arlJcol-o 111si~1'1Lo . n.~lla Revue , partenesser in1 ispecie al 5 Rcggimen_lo di Fanicria ed al'Corpo ~edir:o_-Cltìn!r{fical de Pa,1·is; anno V!l;to1ry. l f, .novg_mbre I . del.R, Tré!10, ~~ rivolge aj Medi_çi,9i Ile_ggim~nto di qlièsti Co_rpi: 1853, il Doll. Brughman~ Medico a Di'.esl. Queslo Pratico. 1~~llan~_oli a volr.r. ~sP.?r~,e· la !o_r op1mone ,ntor_no ~ll~_caf!.1~0~ infallo senza l'en.tare di spie,(Yar \,Il che m·odo oprri. la 'di<>t-" p1_u pro~ab_1li del!,_"çii-c11ato aumoQto. n~l nomer.o tle1 sr!ld~I,
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amm,ilalr <l'. ol~1Imw. ·· . ~ . , n ~Iedico di Reo-gimerito DotL.Cav. Cigolini risponde che non appénà ebbe ad O;SC!'l'are'che fra i Soldati del n. 'l'reno si ma(!ifes{ava quale.be casò,d'oltaJmia\ ehb' e1;li a coiisiglia1· a\ pro· p~io Co!o~~e!lo 1:adozio~e <ti prò.vverlim~nti ig~imiqi tali_c~·e, sub!fo IDO&S1 ,in alto' bastaron 3 <;e SS;,i: affatto s~f(j1lta mmnfesta .. . . , · . . . . . . .• , , . . z10,1c morb o.sa, . . esemp1 ,d1· olennorragll), ,dt flogosi e di. durezze dell epidill l\lèdic'o di Ilattaglionè Dolt. Piazià, nell!a5senza per servizio dimo, di fimosi da' uloere·?eltiche, <li ·perdile semin~l i e <lei Medico di Reggimento poit. Fissore, risnondc ~lla s~a volta - simìli, guarili con l'uso d.e l\a digi ~11!é. . al_PresidNi!e che., senza prl'giuùi'c;1re quello altro: ra~ioni chi C,osiff,àlli casi S.tr_il n ill. g,ra.ude '(fi'rle esa-ge_rati, ma e_he; sarà per aòilun~ ~I preroenl6vato Ooll. Fisso re, ogl i opinava fl0D · . ~· -da altra c.ìgion r. pyoceil:,r il ,maggior aumento poll'ùUalfllia fra - !!idea prim~ .cioè eh~ la. di gi,tal1' abbi.a, .un.'.xziorie elel.tin , i st>ldathlEJl suo ,B.èggimcmlo foorche ifall"fogombro dei mede-su Fapparàlo ge'nilo.-or,·11ario queslà f~.llisp e_d e, _l9 ·pi:ova . .1 simi tir.i vari i c:i~croni iiél.QiHl!'lje;rè/nlla dtt}ldòlla; -l'ugombro perocqhè prescrillesi' dal Ootl. Bi1na ai 29 di noveù1br.e al qtfesto dovuto io grande p<1r!C alla ri;;l r e!lez'za del Qr.iar.tiere s~o pmrnalato oenligr . .4,0 l\i_'(ii'gi'falè ì11 polv,er~ da pr~n- · .J stcssQ <·Qaumenta.io ;1i1cor~ <lt11l' àv~re s_ostiJuilo \ :Jctli éon pa glierict:(o alle· br,Ìnde sin:, qui mate, " .. · dtlrSr iII qua llro"vo Ile 1icl corso de'I giorn5!; l'effe tto ne fu I Il dot t. R òphill~ c_o;rn,ri~ndg co:i iJ.P_rc<ip_inr,.nl,e ?lie il notalo così prQuto che ·l'ammalalo me:.ctrsimo né ~ndò méravi in:,ombro -possa esseto slat;i una <l~l!e hagioni t!eli' ovol~zicJne gliato. D,i tatto nori er--ano s~orsì. fùoruhè- çinqué g1ornì da de)l' ùtl~imia~ fa pe_r.ò· nntn re diti, a sun cr,;cfor è, pO$òiMmente· siffatta pseséri·li:one cìie Véspulsione. dell'orina wl'n solo si _vi contrib9isctmo am:lle ie l~varid? al!e. mani ,ed alh l1ccia o , I fatte contc-m1Jot:àn<!anwnlHòa va-rii Sol'dali 1ie! meì!esi'm'o reci. rese f·ac1 1e, m,i quesl ultima si .polè •osservar,} limpid'a e . . pi~nte e coa. f,1 iiicdesim' acq~.a, ovvero fatL; bf'nsl .in tempi di1 scevra -affallo-_di quel m.uco· cui' da lun 0rr.o' lem.1r-- c>- ~i~·s wrV!;rsi- e coh:ac1;uil r inJinv~ta, per ciascbedùn Solda!o, ma in u_n g~va fi ammì.s,b. JJna confé.rm;i s~rih't.ie i11 quesl~ fompo.rlollà reé!pien1e <'Om.unè a più <lei medesimi, d'onde a.crlvare possono v1 rt~ della d-igilal~: sosrlesa in follo la s~a am mirùsLrazione j; gl' _io%nve11 iènti,g;à·da lui .,lt1 e v_qlte indicati, qu,andq,si fet'é h pro pprre l'aclozirine ·nci-·Qua,,:icri_cp vasche c0n più lu~ii a chiave ond :osservare ,che sttccedesse, ·ceco -1 ammalalo far un ' · · ' per uso di iavato1.o. , ,· ·, • . passo :in ' dielro e ccmiiiciar·e , e.on ,i sintomi d'osbic:olo, I , . 1 A siffatta.obbieiione de1 Il:J.U. Rophille ,' i( Dnl! ,, P:;izza ri i _orinazion: torbi.da e _m_uc~:a ;, il che,l~~lo cori _il_~i~- Sf?Onde _nc;i1and\1 che I_' ;i'<!tlot!a càgiòne· uon· polllva· rite_n~rs\ vapr:endere I uso della d1g_1lale. Trascorsi per c,o qumd1ci lid'a a spieiar-e l' tvo lm:iomi deU'o.lla h:nit1 fra i Soldati,rl eJ Reggi . · giorni it} cui lè ·wse an"<l-1V:\IÌO se·mw·e d_i ,bén in meglio, !:;i ·] l'I\Ollh U é_ùi egli· ~pp~rlirne., pérçhè gi'à tla ·lunga pezia-df tempo .uoì alla slessa detla,dose di.<ligitàl<:, dl(e,graiJi m.e di segala 11 i medesi!Di furono ·pn1v.vistLcil!scotduoo ipclividt1alme11to d,i un ,., vas,o·<li terr;\ p:cr usò 'di-1ava!oi.o. , . . .· cornuta òn.rle pomf lermi,ne·a ·qual poc_·o d( stillicidio• -go-· i .Il PregièlGnte· a·à,termine , · a siffa\la discussione invitanc\'.i Menor.roico anr.ora rimauentc. Pec ejue!:>ta;·uuova preser.izione 11 _ ~lici J\fil,tari a conlin\i~r i 1or1,~lu<lti in ·propos_iJ~ ed a_i:iferirne lo stillicidio dimin uì as,.ai ril a llOIJ cessò : allora si pratica- ! .a suo tempv al!' Ado.n',rnza ,t l',Sisl_rndo però pçrchè ciascheduno rori iniezion.i di !lilrato d' a rgenio. ma n~rf sé n.',eb,be--alcuo d~i m'eòel;"m~i ~onviùè~p_dosi·clJ' iii akµno··ct~i [Quartilwi··vi fo:ssc ulile, che anzi ì-e ,orine comi'nciavaoo a mos.lrarsi :di n~ovo q 11 a,lche cag10,;ie amov1h1t,e de!l'ot\alm,a? ~ub1to, ne ,l ','._esse·;t 1:1felorbide e mucose. ·CÌò vi'st1i, si lasciarono' ie i·niezioni e si ' rir -al propr'io Colo'çnello"p!,'réhè ne proc11N1sse la rimozione. i _L.a Sedufa ha 9uindi 1er1:11ine çon 1,1 le.ltur! d_'UI~O ScriHo del Ùni ad una.gram.ll!i di digitale pari do.se ddartra,to"di ferro I J?o,tt. Pizzorno in ·1·ispostà a.Ile obl>iezioni al medesiro_o falle dai detta diplopia. " e ùi pol~ss·a da, consumarsi nel'giornò. Non ~r.ano lrast:9r.si Il '-Dott. Motlioi s.u l'arg_omonto· ' ... . che cinque ·giorni dall'us~ .di questa c§o:ibinaz,ion1r·ierapeu.GENOVA, Il Segretario:in 20, Doti. GiacomeUi dà lettura della tica all_o~chè cess,ò lo s.lillicidio e l'or.inaz.i,one si f~èe .qua~i . Circolar.e, rl~U;onsiglio Sqperiore di _S~oit~ Militari),; ~ 0 936:l, . .
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tale tamme.tte co.m un fallo eh essa logli e il cc1\ore, la con-·gestiorln, !"eretismo, l.'ir"ililZione dl\11',apparalo _genilò-ori .nari oe cb~· cos'1 lo.gliendo ·gkeleroenli àlla 'flogosi modifica le sec'rèzioni·, ·previene e' cess·a gl'iugrossamenli, le ·vege. tazio ni e simili delle vaJJie parti del <l-ell'. ap{)ara,to :;e re'ca
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2.2"9 ·- Dopo ciò i~.l'resid~n~c passa ad a1;c~nnar al \attuoso caso d'un rihrlh'a all'al>bùouariiènto dèi G.:.ornalì Scienlifid·pe'r i Gabinelli : . ·· , \ h:sctilto di ,fova, re~osj defunto-poche ore dopo· la sua èntr\l tà di let101•a,. · 10. s eguifo il;_Pre·s-iélenle. chiam.t.Pc1tten1.ione dell',A.dupanr,a su , 10 qucitlo Speuale; eèl tu cÙi la l)eèroscQpia· i·iscontr.ò i segf\i i freq'ueufi e·1'inuovaìi casi di dia.1Tt1\1, oécorsi nllilmrri:1ente nella ; dc:lla .meningilè ., già pas·sata a _s1ippurazionCE dopo avere de· .B'rigata Gùanaiieri. SfJSCia'hUenlc nel ! 0 Ball~gli?nt}" d.elh~ .me- . ~ scri,t!o lo stato_di S!)'qlm,a prosl[ a'zionè O'me$li(;. dì. )liSolozione delle l'orze in .cui _giicieva ·c(ltì srtÌal'l'imcnto dei sèosi ·con perd·esima e dopo aver esposto cou/ti,;:li preqccupatosi in ispeciale dila invohll_!t.aria de.Ile. feci ,.con polsHilifoi·mi, appe~a porcel· modo 'de lÌ' i'mpervers·a\·e di -siffa'.t_t,1. malallia nel cila!o ·cor·()o tibili e lal'd,i, èon 'òcchi.soccbiusi; "strabici' ·con pupilla c:Jil~tata. avesse da.lo incarjco al Medie;o ,ii-Reggimento, -I)òll, V'alze,na, di obn quasi -inse!1sibililà e-fredd.9' generale del corpo, c9glie mo; sta<lfare Jc"coodizioui ·i~ieolch•.l d,;l Q 11artiere, ed al vat-enle Ch-i· .• tivo· da ·q,ueslo fatto 1Jer ràccòma-!:'dar aj Medi,ci. tli. raddòppfore • mico·, Sig. ·fa rmacista .Grassi, quello d': proceder all'esame chiquello zelo e qu::-ll'altenzione ch'ancheiu quesl'Òccorre'nza gode mico deifo Vdl'ie sostànze .alim ~oU1ri·e de~1'ilC(!Uà di cui si fa. u~o di loro tc.stiO~are .,'iguard'~l d:Sio1pe'gno del ~ervizio j pJIÌ-Oèchè io d,etto .Rcg"iimeato, irtvil,L li premeo!ovali Sig. l)ot!. Valzena _e tale fiala si ~iaQno casi (e néllÙfeì,l'i'ca·Lettllratbra.,se·De rinvenFlH"I!Hicista G ràs.sj a ' ri f.-rj!' a!l,'.~ffoo.anza i~. risultan~en li degli gono dei cousiinili non iofreq_!lentem:e11ie')' in coi s'or(li'scono .ìn ' , ,. studij ncJ es',ùrii··pcr ess~ lo1·0 institliiti. . modo subdol_ihqQasi_senza ,<lare s~goi dì loro. presenza_de'i 1>ro- • , Dall',\.:c:ur·aia ·relazione-del Dott1Va!,i<ìna , risri_Haò jn compless,o_ se non ,le segu.è nti cir,:pstrin7-e: t'1 che pr_ ìrria deil'evolu.zione ·degìLac-· c·ess.i -inlhmmat-0rif ,èco~ì che il Praticò non s,e' n:accorge, 1 • . ·_ , _ • . cenm\li casI di diàt-rea s'erano ,rria-nifoslate ilei Solt1ati cefalee , ·· qua odo soni> JJ,Là passàti .a qdal.c11.e esito. A I lìue J)-Oi rii sommi11isll'are quelle nozioni_cb·e possono·serlèbbri èfficriere ect altre · mala-Uiè cì'ind()le reÒ1natica;·2·0 ch'es·vire di norma in ~ali.frangenti_, i ndfca i sintomi -ra-zion~li éui seu'do do~se state gi ucÌic.1~c. ~iP.etldenl i <lai più-i:nlenso_fredào ' sono ohlirùli'iamcntè acì:omfaguali, e r.h'Bgli ·eb~_e ad osserdelle ÒJ'c ·ma[lo tine ! dur,mte I~ qaa!ì s:es,1g'ui\':\UO ~H Bsel'ciz; vnr ,in due casi , occorsigl! nella ~ua Pratica particola1,e, Ed Militari 'e <l ì Ginnastica, il Colò,nm llò ço.maùdantei l Corpo ave,·a espbsli-ques ti cas(itJentici n_ena·soslanza ar ~d-i:i10 e elle pienacon tu ila sclerzia accourlisces,> a-c.leslinMe tal.i ore pr. r le·scuok; 3° chènèil' i~tèoclime~lo rli rintracciare !,i. ca1.1s,1..dei t,1si di diar- .. mente roò.f~rmano·te; saggi.e sue riflessioni in propo~llo, ii Prerea·, appe,;a,pre§el' a,in,inifer;tnrsi _p_iù r1nnov:iti e frei-111enli fu - sideh_tn ravv.jsa oj>pQrlQJti.i"J:i notare, sti nte jl recèi1te'anivo dégl'fosclitti d i lcv:1.: còm,è :dcnnì trascurj\l<! di, c_onseguarsi amnorninala una Commi,'sione a~en·te· ,per'· iscopo 1,r sludin_, chJi - m<1!;1ti, allri ·dìs~ll'nuliuo.l_e malàlliè e<l:aJtri inver.e;si·stud}ifìO di viJt.o, òelle-.abitod.in( e.tli qua.rito raggua1·~~1 al Sord;,to; 4° che simu!ar'!e_.ìovitand.o·p~\ciq i--)Iedici a slar in; a.vvertenza, a pi;odal!é rnòltèplici im.<>slìgazlo'ni da.quesL;i 'commiss\o ne·.r1istit_uitè [iosìto di morbi simulali dai. n1.1òvi Iilscritti racconta in brevi 4e11a q11a\e ,:·ra natu_ralm.enJ_( _ì\femb1·0 l'Ufficia!~'"Sanitario di tet'mini il caso ,di q~él!o _cbe· col'tinger.si in' rosso ,il volto era ~. servizio i.n Qua·rtif' re, .Doo sl. Scoperse· al~ooa.speciale ,c auii1\ da riuscito a far· C~CUCI' ad alcuno élei Pel'i,li .che J' aven\n--pre1•e-· cai.derivan,, la comparsa.c.la~d_i'ffu'siòoe ·rl.e!la mala'uia in <li·d,eritc.mente _visjtato cti'eg\l audas~e · soggl.'tl_o a i,ivà:ed, abituali: _scorso; 5o_infìf!e c:h'egii (i! Do\1. Val·zeua) in vista d_i ta!i. pégativi co1igèstione al èap·o-:, ,comwui. a tutta -la suct {èirriiglin e pér diii riso'lt~menti·crecfo- ,, avers·i a rit_ene1·c per ol'igine della diarrea 1 e1 a o·bbligato ci ?(um.muU sòtt1·a.~ivn; di- sùngt.1e. Égli scoperse le cagion(èQ~~içhè reumatizz~riti; s\afo pseceilerilei)'w\lte caJ.~a .-l'ingann«? •e ,togli~nrlogli dal viso· l'artificiale t·oss-ezza, foce:real:di cefalee , .d''ef.ij.mcre ecc. ; H_Yyalora(e deHH ca~ioni dalla noir ,meote ·arrossit' il ma-l. caeitate ordinaria q,1a"nlita e s~ttiù ;1oaiit_à ' d_ci '·cibi e bev.aude, ·d.\ elie . . simulalore. , . sog_!iono oell'occoncnza dei ·giorni festivi ahusi,r i, S'?ldiJli,.fuori ALR~ANDJUA. o·atasi·Jcttur_ a della Cire'.olare del Consìgiio Sudel Q'u·art(eré. • . · . · . periore Militare di Saoità-n° 9362. reia\iva all'a:!J!rnor,amenlo dei Dall'umtlisi p,,i ch'il Sig. Grassi <'spone si ricava come l'acqua Giornali Scicotnici pe1· i Gabioe_tt( di ~.eltorl\'., il Doll. t'ampatanto della, eist~rm çhé. dç1,pozzo .tli,cu_i 1ii;a il·1° R~ggim~n to gua,hr chiede di pr,e,sent<1r alt' Aduu~n.z~ il . ~ergente_N'. ~- stato ab~ia'ot,:erto j' Céll'iitlUri dell'.acqua potabile di (}eUOY<) , seo~'at: cuna sòsta,ma ele(ogeoea ;·corrie .là pcista, tuttochè _di seconda ' cl~ lut operato pe1cs·ar~ocel.e affiuchc i suoi Colleghi òccid;a110 ·s e l'~per"alò è- veram_eole guarito o non. Ioll·od()llQI~ quindi , nella qoalilà; non co~lenesse ,natè~ié est;·anÒé e ' noc{ve (i' come il lardo io vece sia_si ricoµosciuto raitcido; infalli frattélto eol i~.cturo 1 safa_aell'Ad_1tna_nza,!dop·o visita p.ra!icalaglisi ~ai singoli M~mbri della-.medosim~ ,'il,Dott,"Capriata fa no!m·,al soo Collega'che, a potassir:o rim,isfl coloritQ in gi,alfo d'oro. · · . ', : · · . s1rn par.e-r~ , jritempestiva era si Ifa lla preseplazio·ne in quanto Ad ak oggiat' ju parte l'opi nio ne tfaJ D,oll. ·Yé\iz0cua .em~ssa· che non era [IOCor -affatto'..cicatriziata la fcrifa·ris~l!ante dali'°e~orge a rimarcar il "'D.ol! . L~zzurini ·che · l"ll m ~d·esirri;i malhttia spol'tazione d.el tesliçol6, il c_ordone sperrir<)li(o era ;incor ·a lsvoilasi ,rni co'ùd,1rioàti al Bagnò anrlqsceui:md"insin.a dileguarsi quanL'ingro·ss.ato èd. aptr!~ era litrr aoche tuttora la0fori ta fatta ;; ·affatto '<ltlcchètpeç_~u;i1niv1wl•enza, s'i p()se ,in'am\ a -riparai·e me,. dall'Arte per èlar-e.sito alla s11ppura1.ione d'oua clelle. ghi~ndo!e · giio ·i locdi M -detènzi<i~rn .<j.il freddo eslcrnp. Ed a qÌlest;1.1sser-· inguinali' del lato, ciwrispondénte ai testic(/lo espof'\ato,con invazion~ focen~l~ segttìHi il Doti. V,l!zcna ,.aggiui;n'e che.rl,,t poch i durimento ed iiigros.sa sussiste11le non- solo del giorni. si ya pure verilict\l1<l';il mcdusimb ·sod-ili~faeeµte i'i.sulta. , . 'meofo micora . ' . k ssut6 ç~/lol~ce pel'igh.1,andola(e, ma pu!'·rincbe del parçuéhima flllmlo ne! I O Reggimeuto. ·, · .., :, . ; stesso èlel!a ghianà\1la . l'er. sitfatte·ragio ni il'iloit. 1:apriata con-, N-iss'uno dei Soèi chi~~c!iido ·1a parèil!l ;il Presideot{ ·rlf> pÒ es chi ud.e essere meglio rinnovur-·altra vnlta là vis.ila de) 'Sè~-geofo sersi a~si'cnl'ato che allri Coq:ii d i nues.to ~rc&i~io tnrngon '{ fo1· · -~- N..on'd~ poter emetter un più sicuro giudizio iolor.Ìro alla saa . viveri c,l,li_.med esimi· foruito-r.:i della Brigatii.Gra.oatfori-, senza c:b , gt,1al'igione, giacchè l'anziq.ota(O ÌL!gl'OS~aniento ed jodùritneiìto·, noll'_iJial1bi-ano mai dsen\ìtò ak_µp 11odvo effèllo ;,cho) Il.àss'Uf. della gbJandoia• iogui_uale polev.a ·lasciare Jallora pe1;sisllw ..il fiziàii ad .ess;i '.wpaçt,ei:;enti _non an<la)·oìi)mmuni ·9alla ro;ilattia ·Sl)ars.1 nei Sn1Jl4i, sebh,e.nè O:on !,1Si'ng delle, meLlesima: so~tao1.e , dullhiò _<l' uo.,a 'mr;lallia (!ella ·medesimt1 / la qùà!e avesse a bas.e · a!inient\·;r!_ e he va'nde'; .f "èhè '·tan_io, quc~lo , q,ianl'!) 'qt~eli!l non. ; lo stesso prindpio morboso che determiiÌ<Ì la m,\la!lia del testicolo e ne:obpligò l!espor tazio,~e.... ''. . . ~omminìs.iraroho n~;·all<J inves't'iga~iòoi opcrafe dalla Commi's, li Dott.. ~ampog·nar.ii fa, n.o tare cll'égli n_çl dir.e ,guarito.l'opè · SiOOe apji°Osilaine_nfé nomiùala I illl'.an,1ÙSi·dliillÌCa m\l)eria · nito N_. N'. wreudeva solo parlarn ·clella guarigione d,ella .località alc;;1<1a eterogenea e pernkios~ crcile ezi1tn'dìo i casi di diarr.ea . Oj)Prala', ass9ciapdosi ~ del réstg, pienamente alle: riflessioni del in que~tto-irn\ié.M _d<i- derivarsi d{ill <f canse re nmatizzantr.' .Ma c apriata . . l\:la quesl.i di.ce ·! iin potere nè auch'ammettere S11 la: consiacra.zìone che gli alirf Reggiroeoli ·,Jél Presidio' tuia I .Dott: _ 'l'es\st.enza t)éll_a.guai'igioue locale, pcr.occbè non essendo tutlora tochè.ésposti anch'.èssi·µi!e dette cà_Ùse , 'ciò no'.,n_dìmeno_- 0011 su· . cicafrizz~ta la ferita i'isu!ta_nte d,dl'at!o operativo, v'era ancoi·a biron .ìl mcde~im'effello di quelli coinponent! I.a "8rigati1 Gramitiel·i ed i.l 1o Ucg~irrieots> sopfatutfo; è S!]Q. avth!) ·cl:Ìe codesta' . non int\m~a to, timo~é'clie .ud processò disorgaiiiz,za'to_re s.i riproducoi;_s.e nella località operata. dive,'sità.1:l'azionc·_più 0;1ergicà, pitÌ inteqJa, più aitfosu; .o, nella . fattispe.ciÒ;.e~èi_àsiva ·s iasi da c1J'llocrtre ·aella ._posi1:i'one· fopograIl Pre~iden.lé f,1 rifl·e.tt~re cbe ,.nell~ o_rcbicclo·~~e eseguile. fioa .qei Quartieri dalla detta Brigata occupati ì per· effetto' della per affezìoni del.testic.'olo, massimamente lo earcincimatose, per_ ,_quale posizi'on:~ essi riesc.ono maggiòrmetùe dominali non sò!o':, d\lCi"dere CO.!). Sic°urezza de)la grrarigioue UOII .bisogna ·solafuente d~i \<enlì _che ·con : µ.11à yQs'ta nza 'iusf:;;nc;rbilo som~no _io questa. ba~aì· allo stato ·d~lla.·loc.ali.là; ma Qensi ~ Più :speeialmenté..afloCittà, ma domiuati'ao<;h'e èd i_n eguàle g1:,i90 dalle a!trc·vicende slatQ g'eni,ralè de!!a_pérsona Òpe1•,ita, • I atmos!'ericµe. ' ' · · · · I!·:Segreiario C'.1ssie_r(\ ~el Gahiner~o di U~t!1ra espone qafndi ,;· ,. •
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iJ Rendiconto fioan:dario semèstrale, t.!al quale, approvato io ogni soli partc,·risulta ulifondo in cassa-di C.1~7, 50. · ·DÒpo cJi.ciò·la Sc~uta .è' dal Presidente dichiar~ta chiusa.
SC1AArim111. Il Med.ico:Divisiooale Dolt. Ro~ecchi ·intrattiene l'Adunanza i:oa la lettura ·d'un suo Sc~itlo ·su il Magne.tismo' a'tiimale. · ·Nlzu. D.all1sj ·dal'Ségretario lellura deifa-(;ircolarc. del Consì-
rosso, a·vimti sedé rei vent1)colo. C prioc·ipalri1eute nella parte di quest9 c_ol'rispondente. a'lla· milza·, nell'en1Zione csantemica , caratteristica d'ella malallia in discorso,: degl'iotés(irii tenui , la . quale si .mostrava· più numèros~ ed ;a [lCriodo più inoltrato verso la vujvo.ia ileo-'ceçale, dove.i follic.oliagglcpnerati del·Peyer erano conv.erl.ìti. in larghé piastre';-oblunghe ed,ovalarì, sporgenti al di sopra-della muc~sa. per aku.ni millìmetri, ai co.lqre bigio, fria. , bili, aID)!IOJliteJn primo periodo·fo VÌCÌ'l)/IDZU del CC'CO , e d'un colore' bianco-diiava.to ·n'el rimanente d<'gli intestini' tenui e ·del è'rasso. Pariineàte-alteràti, ma in mollo miDore ne mero, eran i follicoli .rgglomeratj del D.ro.noer ~ ·1è ghian'dole foeseotèriche còrrispondèoti all'alterazione it,lestinale., le .quali u!tii'ne; oltre ·all'esser ·iugrossare,, offrivano nel loro centro alcii.iii nuclei c,ra rossi éd o.ra nerastri. . . . ' . UÌt,i mala ques/a s,uà Relaz.,on.e n,,croscopita il o,itt. Dupònt si 1 I fa a parla're_~-ella~f~~bre ti~~idea in gé11erale, · P:in,cipalmen_te I . s9tfet1,n(1ntlos1 a;d1strng·uerla 1q_sporad1ca e norl coutagwsa cd rn epidemiea..e cont.a~iosa ecr a considerarnn l'essea.z~ qua~ un avvelenamento speciale de.l sangue. (Ile'. secomlo Ju1, puo essere l, primitivo oppure secondi!l'IO ~d u,na lesione d~i ceplri nervosi-
Superiore l\lilitare di Sanità ·, n° 9'362, il Medico .di BaltaglioDe Dotì'. llorolli partendo dal fatto .che dal mese di gi,nDaio · 1852 ~J'.t:r)esé 'di gennaio t.854 .in 36 gtcess.i ch'ebbero luogo ncilo Spedale 'Militare _di ~iizA, ' 21 fur.o1~0 l'èJI'elio di malaLtie dell'apparàlo respiratorio, p~r lo.più a form.a lenta, si-fa ad espor a·i suoj,Colleghi alcuni suoi peusieri intorno all'iJliluenza del clima ma~iltimo nelle malat.tie. di p~t.to, intorno alla costantè os'ser.vazione •per l~1i (atta della diininuzione dell'e5.J1iitlorazion,e 11egli ullinti ~la dii della tisichezza .ed inlphw alle' vari.é cagioni che nella cosla,1naritlima -valg(?n a favorire l'evoluzione di siffallii_m.alattia. In q(Janl'al primo punto .~g li' si djchiafa ·partigiano dell'opiDionè di Clark i1 qua)e, contrariamente a qnaµ to ne pensano per lo piµ i P·ato!ogi, 1·it.iene cl,l'il _clima. del.la' costa marittima sia· umi fra le cagioni d'ella ti$icbezza ; e ·trova la ragione gì ciò nei freqùénti sbilanci <\O~micÒ-tellill'ici µ·roprii del liUo' . . rale. Per ciò' cbe spella alla dirµ)n,uila espettor,aziooe negli ul,timi stadii dell,t tisi chczza, egli.la dice un fotto· coslanterueote da lui osseì·vato su il qu<!le più' volte el)be a-cbi~m~ré l'altenzione '7 ~ 11'1 ~ ·'1; ~ del Medico Division,ale ,. e di cui· éit'a in iscorcio alcÙbi esempi . :~ - -,fra gli ammalati morti per tisichezza nello Spedalc Militare. li discorso che -l'iHusrre Prçside11le <lei. Consiglio MiliIn ordine poi affc cagiopi della tisichez.za egli annovera fra.le I medesime· il lemperm'nentolinJatieo, le· subdole· e µon sempre i, - lare di f?an ilà ·Rròn~ncì_~va-nef~ena.to, <lelRegno 1~el. gìorn_o avvertile infìammaziòni çlella mucos,1 delle vie.aerée; la gra'nde , · 1° del volgente mese d1 febbraio ond ottenere C'he I, ari.' ~5 . . ìm_pressionabilìtà~d,.i quesla medesima mucosa, il co11tinuo suo .del progelio di legge .iler il ·ne.clulame11 lo MiHtare fo_sse - rapporto çon gii,ag'enli esterni é la sua grande attività vitale dej · ·eme1ìdato nel .~eosò , cl1e< alfe - operazioni dì ~Leva rrellrivante dal considerevole 11umero di Vl!Si o di-nel'Vi di coi è provvista; le pregrcsie e n(m· bene 1:isolte infiammazioni visce- : desse sempre parte un Medico Mili lare, riscosse lanli ~ rali di petto anche nei scggetli <l.otati di lemperameu~o sa1,1ga.i- ! meri ~ati appla_usì Llellc persone compelenti e ciel giarnaligno e di forte e ·roliusla cpstituzio.ne; e fipalmeule, per, :ragsmo che fa Direzione crederebbe mancar a se stessa.ed ·ai gnard'al clima.di Nizza, i frequenti sconcerti atmosferici, i! rasuoi Asso,eiali, qualora 1100 ne adornasse lè colo1Jne 'd_i pido passàggio da çllO sMò atmc:-sferico dul~e;e mite ad. 1.11n1fqueslQ. Giornale con uu estratto dalla Gp,zzetta Wfi.cidle det .lro sensibilo:iente freddò, ·i 'frequenti ed impetuosi venti ..e forse Regno; · ' -· , · -'. - , • _ ' anche un prinèipio disaffin!l che per ayventura po:;sa. contenel'si nèll'aria stessa. (< Fra ·1e ·n1alallie che si niellon inn,ÌQzi al-Consiglio di Li :Oollori Raìp o GatJfoara eromeltouo. risponder alle osserLavà per ·esfmpsi dal .s·ervizio m.ii'it.are ve ne ha _sempre vazioni ùd ·loro Collega al101:chè p!lr un pi ù Juugo soggiorno èlelle Ìl}edicbe e sempre delle -ch_fr.urgiche i e non ora delle fatto il!. l'iizza saran in grado di giudicaì'e del valore a'éué ca~ une , ora delle al!rr. Ora , 'se, un .Chirurgo può dar Ull giu.gioni annov<1rale dal medesimo, quali determina nti la tisichezza _polm~mare. È qujndi chiosa la Seduta. • ·· ' dis;io fedele, esallò,.scicnt,ifico ::-ulle malnUie chirurgiche, non pµò allripientc darlo delJe,ma.lalliì~mediche; e _sì dìca · CAGLIAltl. Ultimate essendo le operazioni della-Lev\l lllilitare l'opposlo del. Medico in ordine alle ri)-alallie_ chirufgiche. a cui avevano dovuto prende1'e parte quasi-tolti li'Mediei ~filis·o éhe alcuni non SO!)O troppo scru:polosi e Che, on,ta tari neHa Sari.legna, viene rip1:oso_l'inte~ròtto·cor:so d.clie Con · ·ferenze , con la leHora della Oircolure del Consiglio Superiore alle leggi. uhivérsila\·ie ·ed. allo Statalo eh.e çi regge-, pren' ·. · ~i!Hài·e di Sanità h0 93:19. do11 indiffcrenl~menle un Medico od u_n Chirurgo t1er ·giuila quindi luogo ia ,nomina dél Segretario. in 1° delle .coufedicare~òrnlarne mediche o-chir-urgiéhe; ma so ' pure· che re.n·z'e alla quale cariça resfo eietto il llleclico <lì Reggimeoto questi" giuclìzì so n i-iicoiilpeLenti, s.ò che sù no ' da.1ùrnsi e so .I!~ttore Lay che- rfngra;iia I' Adunsnza del . corfei;l'ògli onorifico g)ii)
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PA-RT'E' SECONDA
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che alle_volle $OIÌO' qu~lch('l ctisa.-µH1c!ie, 9anno'si . . <( Porrei & ci.ò addorre prove, S(\ fosse. que.sLo il luògo di -parlar il li11guaggio dei· falli e sela mia pr'oposla'atèsse di per sè così ev,ide nl~.bisogno di prove . Dico·duuque che è bene:\., anzi indispe1)sahilé ·ch'in ogri'i Consiglio di Le,•a vi sin. uu Chi{ùrgò ed un Medico -od uu ·~lèdiòo- Chirurgò. <(~Ma quesl'ème.ndame.ntò èhe ll)i .s arà faci.lìrn.m\e consentilo, non•tai miei occhi la cosa !J.iù imp-orla·ure: io 11e parlo anzi-so lan.ienle. aècio'cchè. mi faccia stt:a-da alla giunta NOvA;1u. :11 Do.li. Dopoot, :M1:_cli().O di Reggimp1Jlo,·raggoaglia . ch'io voleva fare, ·cio è ch:in ogni Cbn'sigiio di Leva vi. sia l' Aduoanz!l iùl.orno ai i:isulhunenti ·dcll'.atrlopsia pr..1tìç'.a_t;1 al Soldato Sao}'u.ei Malliez , mouto perJeohre tifordea. 'l'ut.tc ·lc viscei·e u11 Medico' MiliLÙe., e q'uesta giunta credo · sia- :della più contenute nel cranio, c·uel turate furono ll'Ovate nello ·slafo naalla importanza.- e·clel piti allo inleressC.'. Per èliiari·re queiural'e, so s'eccell'ua un-poco,d'in)$urimenlo';n~! cervélfo , comune st'argo mento io dom.ando .ai' Senato che mi permel.ta di anche a\·miclollo spioalo, ed un fale qualegrado<l'assoflgiiaruenlo nella cras·i dèl sangue\ ll'terioso. .Le lesioni dei tub6'· d-igeren te ; . prendere la c·çs·a ~~ p'rù alt.i' princi·pii ed io gli pròmello ·coilsistcvau in alcu~c ·wacchic. punteggiate or io o ero cd or io J che sar,ò breve.~ .. ~~-
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, Ilfnalm.ente il Med1co- o:v.isioi;iale, data una rapida s_còrs'.1 allo mafatlie gravi curate co~ silééesso in ambe ìe Sezioni,. tribuéa ai Ooranti li ben meri lati encbmii e diçe cJ1e silfa(ti ,felici 1'.isti!tamenli dovuoque ottenuti che lornan ad onore <loll'iqliero Corpo Sanitario Mililare rlebbono 9.1aggiormenle ~·c:eitar'li alla perseven1~za nello studio e.·r1ello .zelo del servizio onile.co.sì continuar a-rimerita rsi· <iue'ili aUi di stima cne d'a tuue le Au'torÙà M.iiitari e def Pubblico stesso loro furono lin ;,qui-, prodigati. ,•
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<e ~tlla legge: della Leva noi ,•ogli<;\ro imitare la·Fran~ià duce11tovénli o d1,1centoli:enta .eran appe~a i Soldati inetli in .ciò in cui··for,e non dòbbiam e non imitarl;i in ~iò. in rima_nd_ali dai Re·ggimenti. menlr~chè. nelle due .penultiro~ cui dohhiaOÌo : La Cgscriiloue in Franc-ia nel ,t 81 '1, prr la Leve salì il numéro di questi alla· cifra di seicentoquaranll). soliclari.è lféh~ ~tahiliva·fr~ g\'lns~rilli ed i l9ro p.arenti ·,: e cl'(1ll opento quaranta, ancora ,cpu i_l fo1idatò _ timore éhe pe,r: I.~ multe on_e ro~e cr per le perseèuiionj _anc_ora che ~i- ~ sia r,er crescér~ cp'ìi.il vofgere ~lei tempo. · · - ' . _ affiiggevan 'ai p.àrenti dei· refriftlar.iJ, era diventafa -cosa ~ 11 J'utt.avfo io·noo contrasto q~elJa disposizione di legge , ésosa, in·compor-LabiJc., av)'èrsala d,\ll'opinione pubbl·ica. peréhè è ~ssa sfata accellata dalla m_aggioran.za,'p~rchè si Si voleva mod~ficalà: ciò .voleva jl Capò della. Naziooe e pretende che-s ia più ·cons.entaHea· all'opinione pubblica e ~iò volev.a i i' Par-lamento. .1 percbè si dicç che meglio. ~ute.ll ·gl',inlere$sì· òeg\'ln3critli • (( tu 1n f'alli ,modificata., ma i'n qualè modo ?' In· vece e delle famiglie :: · , ' · ._ dè!l'èlc.mento milttHe prèdominao~e nei Consigli di.Leva « l\tà noi! poss'9 rimanermi dar djre c.he sé la F~an~1a . a! tempo ~ell'Impero,, venne a predgo'Ìiòare l'elemento ci"pure conoscéndò 'cotesG ig_ convenie~Li de.\1;1 legge su la cile. Quali net fur.ouo le· consegu·eut.'e:?, Dimostrò la spe,Coscriziò'rte "Milita.re. non oiiò fin qui lOC(larvì.fu ciò_n_Oli ri~nza; poco stante ·c~c ·la buo11a èo~Lituzio~ dell'esército solamente per JI risp·etto che ha alla è<i'nsuetudiiie invalsa; ·detè.,rior~va ; ,d,iinostrò. ch:D rrµrnero dei ·S·oldali inetti ri- · ma si ancora ·percbè dai casi.della , 'Vandea hà ess~ impa, mà~dali dii l\egg\~enli cr~scev'ii.' la1.f1!-ente. c~e giunse a . rato quanto dilical'a Jòssè, ·quanto gelos;,. _cd acèendibile rappresentar· iosin il qu;into _del ç,onti!1gente; in somma· la- ! .cosa sia la legge s_u·il . recluta.mento. Però all'oggetto_ ~i'sperieri.ìà dim9sJi'ò che milè_s.i pùò ch n un .colpo di penua · 1 séemarne gl'incon'venie'nti, v'i ha essa aggi un le molt~ caucancel!ann'ist-ituzione secondo ·i\ variare ctelle cqndizioui . ! }el~. prioc·ipa1issima-dè\le.quall iò credo essere quella di politiche. Si Ira di· tull,o ci ò mìa conf.erma nylle tante let-- (I avére .prescritto éh.e· Medici ~liii tari assistan ali.a formalerc cir'coi(iri dei~l\1inislri ohe si sono. succedut'i m:i -vari1 zi.one d'el Conl1ng_ente. •' · ìemr~i ; dir'etic d<1i Co lisi gli di ·l,l.ev.isioJ1e, , nttlle , quàli in. 1< Noi poi che vogliam imit_are la Francia. in ciò in · cui cu\cav-ano: badass.r.ro ch'il OUOfl organarpèì1to de'll'Ar.mata: ·r forse nori dobbiamo, e 16 ho ,dimostrato' 'qui poi non l,a s!a!l·enfava : badassero, ch'il numero dei · Soldati riformati im_itiamo come oovremmo. . cr-esce'n iu'. 1rr~pori1on ~-n~rme con d_anno_<leJl'Erario,. c'ori « Se ecc.ettuiamo cji. fatto alcuni_·cent~i di popol~zi_on~ in disagio dei Soldati, con patimento · d_elle famiglie_. private .[ cui, anche presso di noi, si cbiauian alla mesco là la per _ pèr u_n tempò più o me110 I!rotra~lo di coloro ·eh' ~rànò ! assister ai Gonsi_gii di Le;a Medj-ci ~li li tari e 1)1,edici Borspesso il lor. uni<;o o pr.incipafi1 sostegno, 001:0.echè inutili ghe.~i, doyullq;ue a[trove ~i'. chiamano ~ledici ·e Chirurghi o ali.a mili~ia ·; badassero. che,qu_ellc frequenti .rifor.,me: J vtt· .l\fedici-Chi i:urghi Borghesi cioè ·persone che noq offrono. vario lu,ogo con darrnò, del la- discipiioa e dell'~ducay..ione alcuna malleveria, non ·hanno spirito di ~Corpo', non deb- · del Sol.dato ; la: qual era sprecal~ ai riformati ed indugiata bon essere Lropp9 inf~rvorati çlella bu.ona costi~uìione dei: a coJoro che dovevano supplirli-,:la quale cosa era di gran !. l'Esercito, e le quali, tntlo.chè dotte e capaci , non sono momento.in tempo tH guér.ra-; badassero ~h'èra meglio a j competen,ti a· giudica:re delJ'atlitudine dei Soldati alla Midesiderarsi ·rasseriza clie la presenza ~!'J.!n, esercito m,le ! li zia' e_µ ignoran affatto lo speci aie ·Servizio ~~ni_larip-1\ii- , organato; badassero: che ' y j vqçle mqlta robustezza nellil~re, il q,ual_e ·11;on s'impara su.'i libri e .0011 ·p'UÒ ,a(lrimenle l'uomo ·che ha da. sostener· i gravi pesi della l\Ulizia_, guarimparàrsi fil_orchè visi,, t<ict·n et opem·e convi_venòo Mn i_ die di ·nolle e"di gioroo, guardì·e,dì-qua:rlier( marc_ie;· gi-ii., . Sol.dati· medesiqii.. · · . ·, · . ·· · -, nasti~a, e~ercita·z~pn-i militari ;' peggio poi , in- Lempo-, di · !I « I Me.dici }.Uililar'i conoscono_tulle l_e leggi su la: Leva :gùcr_r~.; ba_d,asser_insi,n'a che. alcuni· C~mulii r'ilenevano :!~ . l\1ilita_re é. le. Istruzioni e. Cireolari l\1inì;;_teriali. alla ,mede. giòventù r-obu_st:1 ; \néorporaudo µe\ Còr)lingenle_la gio- · 1 sima relalivè. Lti c~no~cono egli no eg1:1almenitC~le'd.ici ·véptù di debole. eòsli_tuzionè 001i" I-a, sp·eran.za c_he'· s_a_repbc r e Chir"urgh i Borghesi? I Meèliéi Mili lari son i'nce.n_trati n_el:.. _sla\.,ùìfor'mala ,e ché :èòsi aué_bbe ·avu_to; -P9C'~ ·o nissuna i' l'Eserci!o, cop\'ivo11 essi, slaya- per dire, -c.on, , il Soldato : pàrlè. ali.a. formazione 1~el. C?nlingenl~~ ,.il q_ual .avrebbe' di ! sano lo 'v.isitaòo perioòicanient.e, l'assistono nelle esercia~tre_Uanto gr~val?" g_li ~Itri -~o~yni :_e·_le I_ag_1iapze·dei ~itaiioni militari,, ;Jelfe marei~; nella -ginriastica, ed insino nel n1slr1 erano ripetute da varie Comm1s~1on1 parl11mentan, ! çarce're di p11njzio.n_e :· amma.\<\to, sono quasi à di"re la sua • <1 Noi v~gliamo ,èt n _ quei;.l 'legg~ . !1_nitar~ · la Eran~ia , ! provvidenza, il ~uo sostegno e fanno presso di l'ui le._veci ' ayvegnachè non si.amo stati 11è siamo, nelle' stesse condidei parenti 'clìe nor'I ha egli al suo fiailco: ospitanti n'egli "Z.ioni po\iLiçh<': · . , . ., Speciali Militari , i Medlci M_i_litari ha'nno, continua occàsione • i< Ell~Hi'vàmente la +·eva: l\-1i'litare .11011 -è ' nresso di noi ! _gi, veder-e q'uàli .sono le cosli1uiioni , gli abili, i t"è,mpera~ . cofa11t'·avvers;ita dall'opinione ec!·~ .già _radicata n~lle ;ibi- · I menti, ·te dispÒsizioÌii m'orbose c11è ·1Jo~so11 acconciarsi alle ludiui della Naii<ij1e_~he la riguard:à qu~sr com.~ un'equa l fatiche. dclia .:Mifizi-a ·o ~he· Ìe. re~piogori, .assolutamerUè; e rip~~ti~ione <l'im lribul~ che delrbe. pagar~i per} bene ~i ! ·d ò ço1Josco110 nerchè._ved~n ei1tpìre· tre, quattro, sei.voile. h)lt1.· . - · ,·_ · _. - · · .. : . _ · 1· in puco tempo neUo sles_so s ·w~dale gli s.tessi Soldatj coi- . « Imi\aiido· la _.Francia noi_ipconlrerem_i ·medesimi· in- . pili daHe $te:sse·tnilattie, ller-i·vanli scro.privall'e medesime convenienti, ~ta\i pe r es~a lamehta~i·. Cotesto v_aticinio- ~si è .cag.ioni ,cig:e c\alle fatiche della Milizia; ._Non .son .esse quegià in p_arte; avver-.ato in que.sti ·ul tiini ~nri. ' per . ciò . solo . ste cognizioni mpllo.' 11til:i n~llaf?rmazione -'del 'Contingente? che si cessò dall'impi~gar ai. Consigli- di _Le!a'j così d~Ui Ed i"l\'ledièi e C~iru·rgfri Borgh~si le han eglii10 siffatle:cO'Com~issarii èli ' Le"._a. uomin_i ~olt'_espèr_lj.. gni~io111--? E s'jo .de~bo dar una prnva d_~lla_ diffe·reo~a,~hé ((.Ed in vero, in priqia ch'iÌ reclµla.mento '!-Veva luogo risulta nei Conlingenti second'.> cl1e-~on es~J formati _sollo. sollo gli aJ,J.spizi del11re.r!omjnio .tlell'.elernento militare, sogli aus·pi_zi di Medici_Mìlitari"o -~i- ~.le.dici Civili , n-on .ho pra un ·conlìngenle di .died· inilJ1.r e é1nque.ç_ento Soldati, al_tro a fa~e.foorchè ri{erire'quant<: acca,rne ,nelle ~.ue_Leve
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.' ' . fi·1.1 qu·i falle n~lla Sardegri·i!. :Nell~ .Ptìrna assisleltero ai , e< Lo sò ~neh:io clr'un· ~dverno che abbi'a a cuor-e i I· be1rn' Co·nsigli d! ·Le.va l\iediçi Civili,.ed il Cootiogente Dio .sa def SUQ pa·ese- e che de.si,deri un buon Ol'g1).namenlo d'ell'Equale ! Fu una:: miseria cioè Ulla parte fu rimanqata a casa, serci~o-, avrà·-modo <li ciò ollenere· od aumentando il Con~ ui1,t parte. làni,'llì e lai;igue LulL",>rà ne:gfi Spedali l\11lileri, Ling~nle o, <lorriandanòq u·n supp_lementò al Conling_~nle 0 ·una parte é nel nu111ero dei più ed il J1umero degli, clèlli dep_urancfo due, lre, dieci, venti volte i Soldati inétti. J\fa no;, è ·c!!rtanre11le n·otevqÌe: facla .lo.qupr. I11 quest'anoò la io risponderò a ehi ciò mi ,diçesst éhe no.o .tulli' i Solda ti . Leva)\'Iìlila,t e fù l'alta sollo gli ausp.icii dei .l\Iedici · Miiìlari inel~i saranno d·ep~rali :. risfl'cil'lde~ò che mòllì s·aranno deed il Conti~genle riesc·1 inç9mpa.ra'bilqienle più soddisfapurati dopo un'iliade di <logl[e patite p(•r l'inesperienza di ceii!e e çfò''in Lulla la·Sa.rdegna, ad eeceUuazione dei dichi gl'inc,orp.orò 'Ml Co'.nlingenle.: rispondc~rò ·che molli saslretli d'Oristano :e rii Téthpio ai cui per <lifello di quelli ranno_dèpul'ali ma ~.opo. che' le loro. famiglìè ' le loi:o .per assislet.ter ai Consigli dì' Leva .Medici Borg:h.esi. lo più -povere famiglie· avranno durati· molti patimenti per cc Nè. mi ,si dica che- con on 'bnoo . Rego larfr.e'nto su la la manca_nìa più o meno'prolratta ·eh quc]la pey~ona che, :fteva Mili.tàre anc,h'i Medtei e Chirurghi .Civili posion essere se è inutile allà Milizia, è per.ò il lo~o sostegno_: rispon . in grado d'.em.ellere giudizi competenri l giacchè qual è 11 derò· che molli ~a ranno dèptfra~i, ma dopo !}Oo·sprç_co di . Regolamento cli Leva ·iLqiiale'. lulloéhè .bene èircoslanLerl!,PO., ,di denari; dopo molti dà.nnòsi i,ndrrgi, d')pò lunghe 'zialo,, possa indicare tutte lè infermità dell\iniana famie (astidiose pratiche ; .è·cc. ,. rispondP.rò in fine ebe, pur doglia·? Q9al è il Regp lamento di ,Leva che pos.sa~iiidicarne venèl.osi far uua de puraziòtie per mezzo {lei Mèdici Milìlulli i ·gradi?. Ed àoche~indicaridole, son ess'e ·c·osè quesl'e , tari nei Règgimen (i, .e celllo· volte 'meglio che ~ia questa che s'ìiùpar.ino' con· la l'e llura? 'chi di,rebbe che non sia falla prima cioè. nella formazion.e de.I Contingen te , che per ciò indispensabile l~àllo praGco ? · poi cioè· quand'è, i1ue~ o ineorporalo nei Reggirrrenli , evitando COSÌ tulLi ·,i fin qui ccinnali disaC.COOGi': . . ' • C( Sono , di ciò colaot·o COIIY i!llè nìolte Nazioni' viventi sòll'il m'cdesfo.10 reggimer1to ·po litico ·111 1;Ùi' ooi ;viviamo, .(( N:on si :èlica, in '6ue éhe' lroppò gr~n<le sare·bbe l' im: ètie s,ebheue dotale d'u11 buòiio Hegoìamenlo di Leva, porta11za dei Medici 1\Eli lari oei Consigli di Lev~ 'e .che -fanrio pérò assisler'i Consigli di Lèva àa Medici ~iililari. potrebb:èro ,na8écri1e. apusi, giacehè il ~tedico l\Iili tare ha 'cc Già ho dello come adnpera la Francia: llOh 'ctiver- ' una malleveria da .soslene1"in{accia al Governo ed alla Nazione· ed:i su_oi ·orac9_Ìi ~o~ s.o~o inappel\abili: e poi , se s~me,nte adoperano il Belgi() e l'OJ~r!da :· ed i~ Prussia, no·n han. a èiò.badato le·Nazion_i che ho citate, vorremo baqu~l' paese:eminentemenle Mìl_itare, -vi sono due Co'mmis'; darvi 1'Ìoi-·a cuì't~nto-d.eb).>e imporlar u~1 ~1.1~rr orgaJrnmento sioù·i, un'a di d:istretto e l'altra di provincia; nella prima dell'eserèito _per.essere posti fra. due polenti vicini , per. la il Consiglio di Le'i'a è àsfoL\Lo da un Me.dico Militare e .dé( politica se~pre ·gegu ila con successo dall'Aug.usta Casa di UB B~rg~e$e ,_e nel!a se.conda da un ·solo Medico ·Mii ilare Savoia e çlirò ancora per il' ge_nio sles.so del nostro' popolo? d' allo grado. Nell'lnghille~ra. in queJl'Inghilter,ra che non <t Ma no ,,. il Governo e la nazione. hanno fidu cia ue, vuole fuorchè qu~llo che è'alluabile. e !:he noD at(uà fu orMedici Militari e ne -ri_cùnosco,!ò' la,C'O~petenza: u'è pro va cb~ ciò ·cl:ie è uli!.è1 com,n i-lpro·c. ede ? 'Uoa.Comfuissione quell't s~er eglino , chi~mati alla ,mescolata con t ·Medici - 'l\lilit.ar~. pass~ ·pèr tutti i su.Qi dieci di!'ìlrelli inilitar'i, accomBorghesi ·ad 'àssister ai Consigli cli Le,va.rle priocipaii ceupag't}afa sempre. da uno o <la chrn Me(lici Militari d'alto .Lri di poµol iiiion7; n'è UD:"alli:a-prova quell'e.ssèe slali di grç1.do p'er e.sserne ·inomina.ta: gìacèbè qualunqu'e cosa si· ct,u~s_t_'. armo . chiamali ad _assjsl.e!"e qua,si __esc_l~siyam ente i arca O facèia, lraLlandOS[ n·ei-Co11sigli di :teva di dichia·Consigli - d1 Leva . d ~llé). Sardegna ; o è 1:n fin e pr.o";i quel rare r·alliludinl' al Servizio Milì l.are ,J'elemento scienlifico vedere :1a confidenza. piena ed i11ti era: che- è -ir1 <'s;.;i lòro riposLa ·quando si lràlla cli depJ1rar ,, -Conlingen li_priora che c,orope_tente è quel.lo che vi comparisc1r ~empre il pii1 im~i~n ipçorporati nei. Reggi"meriti'. .. , . portante 1 ·o· che· pe1' lo. meno· dovrd:ibè èoÌ'np~~irvi il più , u Se dunque H Goyem_ o, e la na' z ione 11·~ 11110 còofi fonia i1nportar1te, · · nèi_ M~ctici Mihlari. se ne flc6!Joscbno la co mpete nza io '1< Quesl<J coqsensco di tante· Na~ion1-è, seconéio.me, l'esc alcuni cas.i; i.o 11<jn·àllro chiedo che si sancisca per legge pressìoue ù'un'utile verità, è u;a confessi_oirniinpliéita che in pri!1,èipi,o cip ch'.è or un'eccegu~zione. >> · , , · ch:c 1:ealmeì1Le la compelenza è· nei soiì l.\fodici..Mili.tai:i ed ',BeDçhè la ,VQlazio'!)e dell"emend,amento 11011 sortisse in è r'ltl lernpo.sleSsq una prova,. ·o~f rispello che- haD,a queSenalo quel ri~uharuen1o·r hè si poté.va allend_ere rlall'in s-la tompeJetl~l/. ;· peroèc~e, e voI Signori lo sap\'! le meglio crol!~ilile,f)O!en'z{1.dclle ra~ioni addolle èla1_-facoi1do e non di nic; dov!è la·cbtllpelenzé\, celà incontrasi, possÌbilmrrite rne.n ·cle~~òl'ct c.h~ e1;ndilo Or~Lore, lutlavra il Coq~o Sanitano- M,htar~ dcbb-andare·.supérbo· che nd.ppur. una delle _ ,con l'i'mpe[fezio\1 ~ dell"umana natura, la. giustizia, e d'ov'è tani.e ragio,ni di. scierna , di. fatt.o ·e .di ,co.mj).ele.nza di diPìncompetenza, colà, rc_gna J'arbitri~,l'ab,µs:o , il sòpr11s·9 : . riHo, lè quali si r.on~e·n·gono-1\eJ diseo.rs,o, sia slala conlrad u(aulorità che ;vu.ol abusare .fa _appellp ·àll'fncom p~lenza, deLta dagli on'orevòl i'. Sena ~·ri che·:s· o,p!Jo.sè>r ·all'er.nenda·{ qu~lla chq vu0rl\~m.~in.are per !e vie-della giustiziil·. alla mènlo sr~sso. Debbe_poi il Corpo Sanil;1rio tMililare ralle, ·compele,nza . E se i1nal~heduno mi uegassé l' ip:iporlanzi~·e-i grarsi che l'esimio Minislro della .Guerro·, '°tutl:ocbè nel l'~lililli. di'·q~1esta comp-etenza per--me ,xggiud_ic-àta ai Menovero degli',oppçsitori . abbia ~ichia;r,atò ·éhe:ri teòehd1egli . di\U\iililart u.eila formazione di .un Esercito, ìo chied~rei . nell.'atluale' peiiu'ri·a di · Eersonale S.an itario-M·ililare non a costui se tlreae co's:a indiffere11te che., qul1n(IO µe\l\ordi:1e .. seu~pre a.LL~a?il :in pra}ica il prinèipiò· pà.lròcinalo da.t Senatore ,R1.ber1 ·.s'QpP,onevà. bens·1 a èhe... qU.eslo ~rincipio · civije,.un Magistrato ha bisoguo délla pèri.iia .d'.irn éh)miéo, fo~se ad9llato '(>er_ legge,·.ma.' che ri<}Q11osc-eriil'oJo .gi·usto in _egp faccia ~ca.pi!a~e d'un ldr.a~frco; e .qua:n<lo' ha, bisogno sa stesso ne :àvr:ebbc. tuLtavia p_ro.mossà l'.a·doiioné per via della per-izia d'un 'f(fr"aulic;o ,'egli Fièona ad :Ìlt~ Poelà . Nè di Regollrme,nlo. '. _ · ·, ·: · LA Rill>AZJO.NE . .• . TI?i si ~ic~· a:.n~or~_._e~ser~. _\o . ~le,ss'O_ ~he Ull'. ~pnli'ìig,ente - Il- Di_relloré,Dolt, -=--.=:====~=~======.========= Cav:_:Attl~LJ.,A.l\leq. Uiv. : n~sca b-pono ·o, caU1vo, g1acphè .1n quest'.11ltlmo caso sarà n Y1ce-· D\retlo1,e res_J;')OJ1sabil..e 'Ifo,H. l\L\l'i1'ELL1 111. di n. -· - - ~ ' . . . · es$O depur<1lo nei Reggimenti,. ., · · , . 'T'h r\nn 18.~ l'elau.,), Tip .. Soh;,l pii;~ , vi.., Alfìot'l· '.li. '
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N. 30.
( ai 20 di febJ1raio 1 s54 ) ___ . .•:~·-----------------,.--'--
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GIORNALE DI IIEDICINA ·atLITARE DEL CORPO SANl'fARIO DELL'ARMATA SARDAJ 0
f/associaziouo no.n si l'i<;eve che per un a·noo e comincia col j u d'agosto. Si pubblica nel Luoedi di ciascheduna. sell)":1a~~JI preuò d'associazione In 'forino è di L. JO. rn Provincia ed all'Estero, franco di posta L. 11. Si paga per semesln anhc1pah ..
..,
, S0J1un1o. - t 0 Ddlt. MAZ't,t; Esame Critroo della Reiazione so l'ottalmia elle dominò nella Guarnigione di ·Genova. io Rapporto della Commissione staia nominata pel' ~i ndicare
intorno' all'infermità del Soldato Carlo Orsina. - 3° Relazione delle Conferenze Scientifich;. -'- 4° Dott. Monun; Rivista dei Giornali Scientifici. - 5° Avviso.
PARTE PRIMA ' Es.A.ME Cnmco DELLA RELAZIONE su r.' OTTUMIA cnE DO~HNò l'()~LLA GO.A.I\N!GIONE DI GENOVA NELL.ANNO 1852 PUBBLICUA 0DAL Don. L. B'ALlìS'rlU. , MED . DI RllGG. (~}.
( Del Doti. G. MAzz1 Med. di Bitti.).
PARTE SECONDA. Nell'ìnlrapreudere la seconda parte di qoesl'Bsame Oiitico la quale ha per iscopo d'Ùaminar i moti11i ad,dotti dal ,Doll. Balestra per giu~icare, contrariamente all'opiuione della Commissione , I'ottalmia di naturu · specffìca e contagiosa dei !filitar,i, seguirò la lodevole massima dello stesso opponente Collega cioè. ch'in questa « 0011 è mio propo ~ , <( silo d'entrar in disqu.isizio11i teoriche, in 30Llili e~ a~truse « spi,}gazioni su la natura intima dell'osservata m alatlia,)) (pag. 16), i:na sol9 terrò modo, per quanto posso, di con_ duri fatti alle cagioni più manifeste e confermate. 'E se lenendo questo cammh10, m'avver_rà ·di rer:idere chiaro c~ e: , a spiega1.ione dello svolgimento, del coi:so e della durala deÌl'oUalmia son insu$sistenti od almen ,i~sufficienli gli ar gomenli arrecali io mezzo dal nostro.Collega, resterà vie più corroborala l'opinione della' Commissione che ha formalo l'oggelto della prima parte. Scrive i\ D'olt. B,alestra che : «·com.etra noi, cosi al , « lrove, e specìalmenle uel Belgio, s'accus·arono un tempo « di lai ollalmia lulte le C(1gioni immagin.abi\i . ... .. Cia<1 scheduna ebbe caldi partigiani che la difesero a spada <l tratta , ma ciascheduha incontrò ,una massa di falti che « la conlraddissero ; tulle furono succes~ivamenle confu 1< late e respinte; meno. una che 6ìiì per.riunir il sutfragio (< della quasi totalità dei Meàici illuminali e conscienziosì (( i quali sludiaroÒ a fondo il soggetto,; (p ag. 36·-37). Que.sta proclamata causa è la p1;oprietàch'ess11 ha di commricarsi. da 1111 individua all'altra è la su.a trasmissibilità (pag. 42). Per il momento s'ammella pure-che questa causa, avversata da aoloro che 11011 sanno am;nettere quello che non sanno spiegare, sia sostenuta ed ammessa ara quasi ge,.ierat0
( L) Con\inuaziooe. Ved. n° 25 del G-iornale:
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mentt (ibidem}; chè non è ~io inlendimepto di qui trattare in gene.raie questa materia, ma sòlo quello d'indagare q,uale fo~se 1;l natura dr (luella che spesseggiò in questa Città. Per 1>enire dunque· al nostro-particolare , anti lutto io, di, chiaro che pèr quant'io abbia atlenlameute letto I~ Relazio,1e 'del nostro Collega onde pure vedere su quali fondamenta egli basasse la sua opinione ~u la.sp~cificità e trasmissibilità della medesima, non ad altre che a queste principali pare si possan .esse ridurre: 4'' ,la oiCra cresc,ente degli ottalmici e P.er conseguenza la diffusion e propagazione del i:norbo .eh~ preo<le ad esalile non taol'in ra1worlo a ciò ch'osservò io Genova, quanl'a ciò ch'avvien io quasi iutl'i Corpi Mili lari dì questo $lato; 2° jl raffronto ch'egli ba fatto di quesl'ottalmia con altra consimile, anzi identica ch'egli ha potuto osservare presso Corni ~lililari di div,ersi, se non di tutl'i paesi d'Europa , oltalmia che gode generalmente il nome di bellica; 5° l'esistenza siccpme c;iraltere suo cssenz.iale di ve~6tat ioni morbose , conosciute soll1il noruè di 9ranulazioni, su la superficie interna delle palpebre e conseguentemente l'azotato fuso d'argento come rimedi-o so~ra.110 nella cura ·della medesima i 6,0 in fine. la sua figliaziooe dall'ollalmia d'Egitto , figHazione ch'egli dichiara incontestabile. Posto ciò, egli è ora prezzo dell'opera lo studiar ed esaminare con acc·urata: critiéa il valore di ques~i argomenti e vedere fino dove essi reggoo alla prova dell'osservazione e del ragiooameulo. Se.n0n che prima di passar a questo esaine non sarà fuori proposito il fare preceder: il modo ond'cgli 'comprende l'ammessa trasmi~sibililà, per it1dì ve4ere .cruali sono le sue idee su iJ contagio .e su·il miasma. Cosl egli scrive alla p~g ~2: « trasmissibilità, <lico, per • « non dire ~ont1igio, nJiasma,, per evitare d'entrare su i « miasmi e su li contagi in discussi'oni teorid1e, astratte « cd inutili; per evitare di definire se p~ù mia~ma o con<c lagio sia la potenza che geoéra lo svolgimento dell'ot<~ Lalnria militare. QueslQ'. iò rrop oso ·determinare, nè vogli.o « discutere se ~ia: 11ece$5ilrio il trasporlo d'una particella K di muco-pus da un océhio aH'allr.o per p·rocreare.l';ottal(< mia, se basti questo muco-pus diluito nell'acqua, oppure << se sia da tanto anche la sola, influenza d'u11'aria• iinpre<r gnala di vapori oculari morbosi. lo però sono disposto a « credere,.con Cunier, che tulll questi modi di trasmissione « sian equipotenti, bencbè non frequenti del pari ; che « co,;venga· gua~darsi egualmente da tutti. » ' L'esattezza nelle idee è sempre stata una condizione necessarìa a ben intendete l'oggello intorno a cui s\ lralla; p:er modo che la mancanza di quella ha sempre partorito dispute' ohe nulla hanno risolto. Il pe:chè io 'stimo eh~ la
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2.34 -
causa questionabile non era da gettarsi cosl alla cou(usa, superfluità, se piuttosto non ha commesso un errore gracom'appare che ha fallo il Dott. Balestra, poicb'è se.la ra.. vissimo dichiaraJld'aver egli prescelto il termine di lrasgione dd il torlo noi modo di giudica,re dipende ùal senso missibilil,à per e11itare di definire sll pii, miasma o couta.gio più o meno giusto, e pr-eoiso ohe si dà ai \ermini della causa sieda poten:a che gènem lo svol9im1mto dcli' ottalmiatnilitare. in ~ueslione, dall'or _es~~s.to n_on è malagevofe il rilenreJ Ed iri{allo, 11 m<ido d'òl'eràre del cot'llagio , almeno nelle che l'ammessa Lr.asm1ss1b1lità rimane per lo meno uel dubScuole Italiane, è stato mai sempre riconosciuto, e con bio od inc,ompresa. grande r,agione, diverso da quello del miasma , sia souo Non nego che la parola t1·a.smissibilttà, sia moll'acconcia l'aspello ond'ammorba_ì corpi animali, sia sqllo quello del a tràrsi d'imbarazzo nella diflièi-le quislione r.h'eg\i' si è assuo procedimeu~o e delle conseguenze che ne emanano, sunto di so;renere, ma in fine dei conti non indica che una Vediamolo brevemente. Messo iu disparJ.é il doppio signifaco ltà a.stralla e lascia nell'i ocértezza assoluta su l'oggetto fica.lo second'il quale si prende la parola,qi conta.yio , vale che la possiede. Ma ammeUiam-0 ·pur,è l'espressione anche a dire di morbo e di cagione del morbo medesimo, consiuel.scnso che vale, ad esempio di ciò cqe è nsalo in altre derjamolo nèl senso puramente di cagione d'una malattia Scienze per rmcndersi in d1fillo -di meglio'; rei:te.rebbe però conlagiosa·. Or i'n tale caso ·noo altro si può intendere per sempre a vedere quanto, ,in aòollandola , s'evita , come cont,agio, fuorchè una sostanza ili cui per allrd s1ignora la 'prel~nde, d'entrar fa discussion(teoriclle, astratte ed i11utili, intima nalura la quafo ba la facoltà di lrasmeltersi pe,r via essendo 51uella già per se sl'essa un'astrazione. Singolare di contal~o iinmed'iato o medialo da una pers?oa ammalata ad un'altra sana e, come siaéi allacca,to a questo semodo veramente di ijssare la base eziologica d'una malattia!· ~·ammèlle una pr~prielà aslralta d'un'incognita cond'organismo, svilupparvi poi ,un'idenlica malallia : par causa, come quesl'~slrazione potesse mai Ì!J alC!}O caso ,silTalla guisa si lrasmelle di man in Ìnano da uno' ad un riuscir a causa ove non v'abbia una sostan,za che sia foraltro e senza che sia datq potere preyentivnmente cfoternita di qnesla qualità! minarne ìl limite e la durata. Laonde egli è evidente che è Le parole di contagio e di ,,tiàsm~ avendo nella Scienza un ,g_<irmc qualunque cbe si Lrasmclte il quale solo ha la l\lediba una 'significazi,one già ricevuta , _non si vede bene faco!H{ di,,svolger un'identica malattia che vule quanto dire la rag!·ime della preferenza ,data a quella di trasmissibilità rwo ·po~èrsi,cctmprend~r· a:lcun contagio senza che v'abbia a vece ~i contagio che pur indica l'idea predominant~ del un agente materiale dì·trasmissione. ' Colli>ga,, rispetto alla causa tlell'oltalmia. Slaodo sopra Per lo contrario il miasma , almeno come fra noi gene qu~sto pensiero , 1;i sarebbe quasi portalo a, creder.e ché ralmenle s'intende, è dì ben altra natura e non ba mestieri egli si sia lenuto a queila , falla riflessione che la parola per sussistere d'aver origine in un corpo ammalato. Esso contct/Jio è•,stata presa talora per la malallia me:desima e fa parle delle così dette emanazioni le quah comprendono talora per la cagiona che l'ingenera; ma in questo caso 1 egualmente sno esalazioni che gli eJnuvii. Sono queste bastava indìèarn~ il senso e la cosa restava intesa senza ·,. piuttosto prodolli chimici d'eliminazionr, mollecolare o di alcun bisogno d'introdur un nuovo vocaho~o che nulla ag- I trasformazione di sostanze ed emanano quando da scom•giuuge alla -Scienza Medica, ' posizione di corpi organici si vegetali che auim,\li e quaudo No\i è, così del dubbio che laseia intorno alla ca\J~a es- I da esalazione degli e~seri vjve,nti, sopr~llulto p9sli io dcsen1.ialc dell'oUalmia, ,se $i lralt.i di c1Jntagio o di miasma, ~ terìni11ale condizioni particolari e·senza che v'aubia semperchè qut'!Sli due modi d'inferma.re sQno bene differ<mli . · pre necessità che questi si.eno co"Slilui~i in islato mqrboso. l'uno dall'àltro, e certamente in sari.a Palolog\a non si posPer talè modo il miasma è piì1 preslo allo a_d ingenerare sono confonder insieme. Non m'è ignoto c9m'arrida ad I malallie epidemièhe ed endemiche .anii.cbè cpnlagiose. alc~ni Medici , specialmente della variabil ed innovatrice . Non vuolsi con ciò però ccnchiudere che l'epid~mic;ilà e Francia ~h'i miasmi pos~ono comQnicar una. malattia alla J. l'enqemicilà..'escl.udino la contagione; chè questa egualguisa dei corrlagi, mal ~l'ia che viene q~indi denominala mente sussiste ogni qualvolla che queste provengono da contagiosa per i,ifezio11e ~!tria so del pari' che siffaCt'innovacausa aLlaccaliccia ; se non che in lale caso è il piu delle zione è lungi clall'essere genera)ment~ adottala e sopratvolte assai difficil il determinare, se realmente la Jnalallia. tuHo nelPilàìia nòslra dove'più che la Mvilà si ba in magdipende da contagio , alle~a 1<1- difficoltà gra1ìò,e che si ha giore pregio il pos1liV? delh~ coso. E se oosiffall'i nnovaa seguirne il modo ' di comuòicazione. L!l stesse malattie zione pure piacç ad alcuni fra noi, egli è·allronde presucosi delle da i11fcziotie; specialmente nel linguaggio dei Memibile cbe non andrà tnoll<l, siccome già ·notava ir'<lollisdici Francesi, ore bene si tolgan ~ considerare, non hanno 1 simo Prof. Puccmotli nelle sue Annotazioni Qliniclie s1t le che fare pon le malatlie propriamente 'delle da contagio. malattie, eudeinù:;he e co11tagiose , chr cc lo studio esalto delle E di ·v~ro, rovistai1do gli Au,tori che ammettono l'infezione, • forme acquisite delle roalaUie contagiose ed • il sapere si scorge ch'essi non s.'accordan a dari~ un ide~lico signi« riportare quelle alle sorgeo-1.i'loro, ii conoscerne il mutuo ficato ; e considt1r.an<lo l'11m1 defìni1.ion e dopo l'altra delle 1c avvicendarsi ton quelle dei morbi endemici ed , epidevarie ·che. ne sono' s_late date, non si -perv_ien a conoscere « miei , elimin~rà un gi Qrno Rer sempre dalla Pàlologia le alLrò se non che l'i11fezione e un'azione che ba luogo su « fofc~ioni, i co11tag,,.çpo11tt111ei ed a.ltr~ simi_Li· vanità 011tolo- ·I l'~r~anismo coo il mezzo di m_iasn1i nocivi svolti in date t< gièhe a cui s'è rìeorso finora p,er la ,spiegazione di certi circostanze da esseri organiiiati ~ivi o nrnrti e nulla ,più , (( falli. I) ... senza che v'entd ciq che pr"priamonte si chiama conla'gìo, Secondo ch'io penso, volend''il Dolt. Balestra fare pasche solo provi ene d,a esseri vive11ti. ,Se si scambia il consa:ro ue]l'a mente dei, suoi' Colleghi la persu~siono che l'ottagio coo il miasma , allora cade l'opposizione.,del nostro talmia dominante era tras,nissibile, che vale quanto dire · Collega, percbè non s'i.oèootra più difficoltà a 'ricotrèls'cere co11ta'giosa , mi sembra 11erlanlo ch'egli ha fa'.llo una' mera come dal ' miasma potess~ -uascerc l'oll~lmia ; ed allora
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debbesi .cirnve~ire c~e eòn molta ragio~e la ,com~issÌone , differ.enti mo.di· èh'egli ·animette dell'esordir e del proce- deré. de,!)a medes,ima,. \r!:Qrfta che le assegni uq andame1ito· praUulto ipsiste,a su le m·aJsane locahl.à d a:lcum Quarso . tieri; ~d '~llora pur·.anco s1· compr~nd.e come facen.d.~,c,~m· ,l ge11er,i,il,e e t uLLo ·suo pro_prio;,, . biare di hmgo ~li-~ Cornpagoie.alfelte potesse ,cessare·_I'. o.t· ,. Premessa _questa digressione 'la _quale non è_ da guartahnia, senza che a inantenere:quesla fosse oop.o ricorrere, 1 t darsi' i'nutile. per la m.s1ggiòr- iotèlligeòzà ' cpe•' può r~care alla sup.posi,r.ione d'ur(agent.e rropagàtore delia m~desima' 1 nell'esplicazione dei fatti 1he cadrau in discussione, · sta: da:person.a a. pe_rsooa, ?a ·q~ar(ier ~ Quar.tiere, tla: ~ ~g- I, che si prenda ad e'same il primo d·egfindic~ti. argomen\i ,giroel)lo a Regg1men~~·. com 11 medesJmo pretende r.cndere . I che yalser a1 _Collega a' stabijire la suà opinione. Q·uestQ, persuasi ,i.:moi .Co]legh1. . . \ · . , ·:. _· come dissi·, è la cre; ce":le cifrà p'egli o~tàlmicj, è.la diffu-. Rincresce a me ) co·me qebb ess-ere tornato no1oso .ansìo~·e e propagaiip:ne del.morbo. Onde lratl~rlo con ~ag., · r eh~ voi, oo·orevoli Colleghi, ch'io ab~ip. getlat~ il tempo giorr ·chiare,zza sarà bene che ..!~ sì_. es_ami.ni -sçtto due ·a- . e l'opera a r,ipeterè ,cose che sem.'alcun du.bbi? so.no p~e~petti : per ~·uno 's0tt6 quèJlo della cifn{in se stessa degli. senti·atlq rhemor,ia vòstra; m_a r veduta l'importanza d~l- i . otlalmici , pèr verificare s~ ver,1!Derit~.'q11esta era·crescente. )'argo~enl$l , bo, ~ti~.at~. ~~se~e 1i l:n~t~. :ieces~ltà il. det.er~ .• e crescente nel 'moc},o· s~raordioario .eh' egli accenna; e per Jllioare se ~ra.Ro1 çqsa 10d_1ffer~µte I _avere. messo 1rì11anz1 . l'altro sott,o 9uello de_ll\l diffusi~ne della majallia, in quanto , '. , l~ p.arola di c~u~.agio .e, quella _d.i ~i.~~ma.onde spiega'.~ la I eh.e possa porgei:'< si o.no pJ;o:va della facoltà· tra'5missibile·· origine ~' la dura~a geli o\l~~m1a. E sè ~a.le ~non avvq;o , · j che dia .cagio.ne (essa. · . · · ., egli 1l)i sembr.a con il breve cennQç,!i_e, ne: 4o dato di loro,. ! A chi'ullque "abbia letto anche superficialménte•la·Relaposs~ réstar intes'o t he ser,ond'il prima modo , la qia\atlia .l zione del Dott. Balestra _non cade d,ubbio c.b.e p~r il me.de· J • si comq;nica e si 'trasm~~tè sempr~ iMn.ti~a, per quanto' va-: simo l'olt~lmià' la quale spe~seggiava l)aòno scorso .qui ip rie possan,essei:9· le-.circost~nze in mezzo a.Ile qu!lli essa §Ì c;ìenova ! non era 'ch'illlJì éd .i;de'ò~ica'. otlalmra ·d'·indple spesvolge,; e.che,,giu~la il secondo ,.non ,, è, èhe ùn'iniluen.za .. ·1 ciale e tras_!lli~si,bile , di già ·molt'imtiea nel nostr'Es~i;,cito: morbosa,· i_h graiia· .de.Ila ·quale Je maiattie,.chè ne nascono ~ la_onde Lutto ·ciò eh' egli scri~e si rifèrisce a questa e non non po,l.ra1i110 mai tene'fsi pe.r ~ra~.mj'ssibili ·ri~llo stretto · ad aftra ~pecie. ln fallo egli' aS$iCura (pag: 17) c.he <c. la , 1 senso .del!~. signi'fièazio_re c?nta~i? ;·a!trime1\te a·ll.ore tu_tte ] • <e mà$stma ~par~e ~e~l'i.~~ermi cli'è?bi ~ampo '~' esa~Jnare. ' le ep1d'em1e ed endemie m1~smat1,che· dovrebb'~ro passare e< prefentavan . 1 caratteri, d'una. medeslma e~ 1de~lica o~1 nel~11 cat:g~ri~ delle ma..laHic co'~~:~giose,o tra_smissibili.se.· 1 «.~ahnia; i e~s.i .,eh~ a_,quest~ non si dovevan:o riferire n,on ·. cos'l vogl1as1· dire , fatto. questo .eh 10 credo voi. non' $arete cc·furono che eccez10m. >> Jn prova adduce che ll'ella sua proclivi ad aci::ettare. i ' • · • · .• : , .. . • Seziane ,non ·passaro·no che soli 13 casi d'ottalinie d'altre Ma quartd'anche avessé volÙto séguidl'pr.o(Y9sito di 110n • ~ specie, frt\ le ,quali una sola egli caratterizza per re~matica entrar in discussioni teò.riche , astrntte e· e che le allr'e ·s»iegaron il c'amttere dell' ottalmia domitlante • ' d imiti/i·· > ·non so • ve- · ).' dere ,come, voleÌldo pure st'al:ii,fire con qualche certe.zza. la (pag. 17.;-18). ·Notato poi che> Vottalmia d@~ina11le' nella voluta trasmissibilità, non.abbia. almeno ·cerc!),lO, 91 ,stuGuarnìgiQne di Genova'er.à luògi, dal pr~senta're quell'indiare la ·via per }a· qu~le_questa Si 'pbssa effeltu~ré':, . . . ',J lensi_là e ·<}llel correre COSÌ facilmente alla p'Ur)llenza CO~n-i non ,vol~re e< di_scùter~>se ·,si!l ~ecessa~io il) rasportÒ j ·quali ~ar~tte~d~ _o~~.érvàta cf~i uri~i ~crillJ)_ri ~he~d~sc~is- · « duna par11cella d1 nrnco-pus da un o·cçbio .all'altrQ p,e r l sero I otta\m1a eg1z1aca e be.li.i.ca , egli so~grnnge che « a '« procreare Ì'J) LlalmJa- ; se ·bas_ti ques~o ·mu,co~pus·diluitQ'·, i « màlgrado della henignil à .{ della l~n\ezza di decorso ~be 1 • • <1 o~ll\i.cqua op~ur.~.se i ia <l'a tà11~0 ,ançh;e 1~sola ·influ~;nza. I· << sì in; Tòsc~1.ia ch,e ~ò Ge:~,ova ~!ol~~Jm.ìa ·_d\moslrò_; e.ssa., <e d'un'aria impreg!)ala dj vapori ·oculari· morbesi , )) se è . « ~on 'è perq. mérw da r1ten~rs1 p~r ollalm1a helhca· .od . , . una foggia al.quanto eorh?da·. a trarsi ifimp.accio, sembra. [ e< egìziaca )). (p!g. ~ 9) :.; a 1!1'~-che 1rori è per? sufficiente a, recarif p~t~ui si,ope· nella . i · . _Fiss~ta i~ sentenza dell'oppone!1'l.e, Collep_a, l'iden- · ·. me~le a\tr.ui ,·quando pur àmi ,posarsi su quali;he .cosq eh~ I ,L!ta o quasf1denlllà dellà malat,Lra oculare, · si può ora ,: n~,t ·sia destituita di fondam;e(1io . .L'a:romei!èÌ:e. poi', .che 1· ~enza cor~e.r alcun risc1l~o d' ingll:iiparsi I giudicare quanto tutt-i questi ·modi di tra$mìssio·rie s,iati equipotenil, scbben ·ad I val or abb\a questa ci'fra crescente degli otlalmiri. · , un. 4iverso g_rado, racchiud·e ùn'ac;serziòne,a:ss~i, grat'uita · ·co·miricià l'.a suà·Re(a;ione con il ri~erire che <e nel set... ..· ch'involve ·dubbi i as:;ai e èontraddizioni, siccomého fi'ducia :, « tembre ' 1851 non si 'lrovavano -nèlla Se1.ione ·ottalm1ciche sarà ~eso cpiar,ò nel decorso a( q·ueslo Scritto,J\ii basti" 1 « dello Spedalé Divisip.nario di Gèno.va cli·e da 16 a jO ·· -per.ora notare éhe, esci usò ·per èiò ·che ho .dello poc'anzi il · (< infermi. Nei. tr~ ,mesi ~eguenti fq~vi· UO é) media pre$SO principi.~ mi~~ma~if,·o -~icpoi:ie. _ m~.zzo. contas~oso , .noiflr.i~ · che c.os.ta,~te di ·so: a1 rr_i~cip1b ae1.~uo~o anno ., 852 01mane pm-eh 1!,, conlag!? .pro_pria~eute detto il_qua! ap~are f cc tr~passaron i 30 ; e durante il. primo tripleslre si man:qµa.ndo:ft.sso :e.q~a,n~lo volatil_ç; 11~.t~rno ~I q~ale se ~l~uni • I « tenne fra i 30 .e ,i ·~O, sen:z;a tenere.cinil~ (li .~O ~ t 2 più ' ,falli p·o1 concorron ad a_rnmetlerne I e51s~ynza , la mà5s1,na . « leggermente affetl1,,eh.e nello .~tesso periodo di tempo parte tuttavia ·Ò'i;> n depo.11gono certo· in favore dél :Ìnede.- ! « quaJ;i &empre s( trovaqaa ' in èur.a nelle lnfei:merì~ dei simo'. s,ar_èhhe per_siò ·~ues}a 1n.a 1!1aF\llia verame~te sin- · d.u.~· Il,eg.gi_menti- dellaJlrigàta ·Aosta )) (p.ig.,.7). -Io 'cregolare po1chè ; .contranam~nle ali ~rdmaria· natura dell,c dere1phe, vedute le sposte cifre, ne;;sun abilùato r!ei. nomal~tti~_- c?~Lagio·se • .ess~ · ,si còmunic!iérebpe. p~~ lapti ,slri. Sp~dali Militari vò'i,esse rì&u!lrd~rfo COQ).c' gra,n~e çosa modi drv;ers1, , laddove pur uno s3:rebb_il pnn~1p1.o,. per. il o riputarl e almeno .degne di parlic,olar àtt~nzione; .eppure qlla~ e~sa,s'ingeoera e·si. propl\ga I princip,io èhe'. dovrebbe egli trova ,'Sià .sòr~r~bdeote «· che pèr ~lcull''. te~po .non ;i 1 esse:è' ·sempre. dot~to d'. uoa natu~a ~.ua propria ~ cor:µµni.-,, I (< fece p,arlìcolar attenzione al progress,ivo a~ro~rilo delJe cars1 :ol~ e.on un,moijo suo propr1q !_E no~ ·menp singolari . L (< mal~tlie .o,cu.larj.'i) (ib.), Pros·e.g,uè a 'dire che <e molti,otdel prmc1p.io •ingenerato re di quést' o_tlalmi'~ -s~n · an~~e i f . << talmici e.?travan in lari lo nello Sp~d~le .e molli fi'e , usci-
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vano; si manteneva tra l'entrata e l'ascita uu c'é'rto quale glì racchiudeva. Stante il numero fallosi grande dei medeequilibrio. Ma nell'aprile prendendo quella il sopravsim1, furoo inoltre dal principio del mese di giugno divisi ,< venlo su questa, gl'infermi?oltrepassaton i 50 n (pag. 8). in due Sezioni presso~che uguali ·di forz~, l'una delle quali Si vedrà che queslo modo di movimento si protrasse siJ!B fu affidala alla cura del Doll. Caire e l'altra al Doll. Daalla fine del mese di giugno e no.n fu che,sul p~incipio del leslra, restando così divis(l sin allo spi~are d'agosto in cui mese di l'uglio che le uscito cominciaron a soprav'vanzare si fusero di nuovo irfsieme, nòn essenc\o più c)l'in n,urocro le entrale. Prima d'andar ollre è uopo qui far una riOes-di 67; ed il Dotl. Balestra fu' il solo che contiuuare a disimpegnaroe il servizio. Per ordinamento del Medico Di. siooe. I più sperimentali Osseryatori delle affezioni oliaimiche hanno verifiçalo çhe qualora queste siano· consovisionale le acceupate due Seziol)i furono cosi disposte che ciate 'a gra11ulazioni palpebrali od 'a consimili vegetazioni iu quell'aJlidata al Dott. Caire si ricoverassero gl;ii,fermi han esse di loro naluta una di1.1turnità d.i corso ed esigono ~e! lor ingresso allo Spedale; e che oelt'allra destinata al una lunga cùra. Ora sli'-nd'all'asserzione del Dott. BaieDolt. Balestra si raccogliesser in 'QDa :;otLo~sezioné gli ol- . stra, secondo la quale molli erano quelli ch'entravano e talm,èi più gravi e molest~li d'a fotofobia ed io un'altra m~lti qu.olli ch'uscivano, ue V1lrrebbe per conseguenza che , so llo-sezione denominala dei Co1walesce11ti, queJli che od l'oltalmia era, io generale mite e non esigeva uua grande . erano così leggicr~e.nle affolli che punt9 non soffrivano 1 cur~. Eppur egli alLesla ch'e fri quasi t1iltì gli ammalati che. i della.luce e potevano lungo il giorqo la~ciar il lelto od esist1J1Jan al/01: allo Speda/est trovavm10 le gr,mulaziòni; eperan inviali alla priiµa Sezione ogni volla ch'er~ compiuta pure convìen essere qùeste biso9nevol·i d:·1m trattamet1to ;' la cur'<J. ed in questa' si .fràllenevan a fare la loro convaleassai l11119p ed e11ergicQ! Qui cerlo apparé contraddizione scenza. Si seguì qul!sfordinamento 6nchè la éapaciLà delle tra l'asserzione ed il fallo , nè v'ha bjsogoo di parole per Sale lo permise. In onta però ché fossero -cosi stabilile due dimostrarla. Soziorfr, .ciò non tog)ie .che l'ottalmia d91la prima Sezione, Egli è mestieri che qui vi solloponga le cifre degli ottullochè non cadesse direttamente sollo la 'sua osservatalmici che furono ricoverali' durante gli fallri mesi nello zione, ,non fosse riput~ta dal Doli. Balestra d'uoa natura Spedale, come quelle'che fornìrono mate;ia_ 11ll;argomeolo. ' identica c\i, qùella ch'egli aveva ·a traLtare nella seconda, ammessa soÌlanto la thinimn eccezione dei ·I 3 casi ànteNota il Dòll. Balestra ch'in seguito « a visite settimanali cc fatte con la maggior accuratezza presso i Corpi dai l\'leriormenle accennala. E di ciò egli stesso ne porge la prova; « dièi di Battaglione non tardaro11 a tivelare l'esistenza di imP.ercìoccbè sèbbeo egli inle11da di rifei·irc snecialmcnte << affelli in mollo maggiore numero di quello che generai- , tutto qucmto s'è 1iassato nella sua Sezione,. non manca tuL« mente non si fosse sospeLlalq da prima (pag. 42). Quctavia di notare « che la conlraddiiiooe che polrebb'appaslo maggiore numero· andò sempre più crescend_o e spe-, (< rire tra le sue assenioui e quanto risulta dai Renclicon·li cialmenle nei mesi di giu~no e di luglio. Da una Tabella « mensili deriva da'. che questi vennèro' pure stesi collelch'egli produce rilevasi ch'alli 20 di marzo trovavansi allo « tivaipenle per te d~e Sezio11i dal Medièo Divisionale e $pedalo h-2 ottalmjci e fra questa cifra e quella,di 46 oscil- , « da che ottalmie caratterizzale in uua Sezione per reu- · Jaron iu lulL'il re~tanle del mese e sin ai 5 d'apri\e. Di l.ii « maliche o reumalico catarrali , erano ncll'allra Sezione ch'erano già. alli 1 Od'aprile, alli 45 m9...olarou alli 61 ed << rite.uule per belliche ·n (pag. 417). uno o due più, uno o du~ meno Ccosl) si manleuoero sir o 1 Sebbene, al dir~ de~ Dott. Balestra, veggausi d' 011di1ia,·io alli 25 di maggio , giungendo poi alli 8·1 -alli ~ di dello , flei nostri Spedali. Divisiona1·ii Sezioni piu'ltoslo consiclerevoli mese o èontando5eoc 28 alli 5 del susseguente giugno. cl'oltalmici, ciò nnllameoo, io sua sentenza, queste bene Dalli 4O poi di giugno. sin alli 3·t di l)lglfo la cifra-fu mas-· poco conlribuiscori a far aQquis~ar intorno sirTàtl;~ maniera sima , aveod'oscillalo fra i· 41 t alli 464 . Dal numero 9'7 di morbi cogniÌiooi àbbaslan:z-e esalle; e di qui regnano, a\ qµal erano disr.esi alli o d'agosto aodanno poscia mano egli -dice, clivirr9e11::e d'opi,1io11i g~uerate in mass.jma, pm·te mano diminuend() sin alli 30 di s@embre , giorno in cui clal diffe1:e11te morlo d'impellai'e gli occhi e d'apprezzarne le non se n'annoverarono più che tj, inloroò alla quale cifra morbose c,lterazioui (pag. 1 e 9).1n quanto poi in particosi mantenner anche lotto l'ollobre, siccome s'erano maolare all'ottalmia che c'ominò i11 Genova, egli soggiunge « che la, ragione p,rincipale per cui molti U(fì,zfali di ,Sa1tità lenuli all'incirca durante il ,primo trimestre dell'aiJno. Dal 1 riportalo Quadro Slalisllco risulta pertanto che la cifra « del Pl"csidio ricusano di ricono,st:ere.uella domiuarite la pitl forte degli Oltalmiçj Si notò élalli 1 o di giugno allì 3.1 . 'r (( OJ!almia bellica I Si è ChC di quest'affezione rilengooo di luglio ed oscillò fra.1 H alli 401 ed all'ht fuori di q1rnsti . 1 <( un'idea assai inesall,t e lontana dal yero· >i "(pàg.- 18). · 4( giorn_i in t~lli gli allri me~i che co.~pos~r il l~mpo ~olto j Il percbè a menomare nella sua grandezza l'importanza ~d esaminare, 1111u~ero degh ollalm1c1 v~n~ 1a1 ~ ~ a, 9~. ; della <lala cifra dei 4,68ottalmici entrati e curali nello Spedale Divisionale duran1e il periodo d'un solo semestre, E da una se~ooda l~w.ola eh~ .~orge.ad )nd1car ._il movimento mensile degh ollalm1c1 per il semestre compreso teulando·cosi di ridarla,al suo vero valore, io non m'appoggierò alle 'Cognizioni più Ome.n estese ed alla speri1rnza tra il .me.s? .di m~gglo e- ~'ollo:r? inclu~ivam~nle '. ~isulta che riuniti 1 63 r1maoent1 al t d1 ~aggio con 14-05 entrali più O meno sQlida dei ,Colleghi che fungevan .ull'µffiiio in n.el detto s~mestre se ne curaron in lutto questo i.68 (paquesto Spedale , percbè si q,uesle che qùelle posson assai gm~ 4?-16). _ poco nell~ m:ente clell'opponeole Collega, E nemmen io mi li rincrescimento che na$Ce nel•riportare cifre sarà forse appoggierò·su la realtà delle cifre.date ctai· Quadri Statiricompensalo dall'utile che se ne polrà tram•, porgend'un sLici mensili curale nello Spedale , siccome quelle che sono giudizio su il valore delle medesime. già ripulate false- od infondate, sebbene non possa impoNpn lulli q•1e!Sli otlalmici furouo cura.Li da uno stesso .diqnt dal ri'correr aoche ·a queste per un •1iecessario raf;Medi_co C~raole, fi ochè si mantenne unica la Seziolle che froolo con que!Ìe sporLe- dal medesimo. l\:la se queste due <1
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fonti, per pura deferenza, oon· earanno da me ricercale, braU e son? bisognevoli d'una ~ur.a ~ssqi lunga e molto enerT)OII me ne ~errà,però men~.un'allrala quale tornerà eg(!algica; siccome da principio io notava che non si compienmente al' mio scopo senza cbe la sua purezza possa minideva·del pari come, in ·tanta tenacità di male, a~essii potato attestare. che nel primo 1rimestr.~ molLi ottalmici enroamenLe essf!re messa in dubbio dallo stesso DQtt. :Qaletrasser ogni settimana e molli n'ùscissefo ,.'mantenendosi stra' essendo quegli appunlo che me la scaturire. Ella è cosa inconlraslablle che la riportata cifra di 468· cos\ tra l'entrala, e 11uscild un tale qnal equilibrio. ottalmici, perchè fosse veramente uun fallo dimostrativo · (Continua) della successiva evoluzione e della straordinaria estensione dell'ollalmia dÒvrebb'essere'slata, impinguata da Mili lari i quali foesero t~c~hi da,llc,. .medesima senz'esseroe stati per furPOR'l'O DELLA CoYMISSfONE . STATA NOMINATA PER GIUDI }'ìnoanzi affelli. E ài questa g_uisa clì'1ui numero grande e CAR l'NTORNO ,ALL'~NllEMll'fA DEL SpLDA'tO C UI.LO ORSINA. sempre crescente 'd'ammalati.può giustamente _fare nascere ' DEI CAlU.Bll';lERI REALI DI SARDRGNA sospetto che vi sia Jllla cagioue, qualunque siasi, la quale promovi il 'morbo, lo determini e lo diffonda. 1\1,a non fu . (letto in uoa Conferenza dolio Sped. l\lilit. qi Cagliari). cosl che èi-toccò di veder ed anzi ben altrimenle ebbe corso l'ollalmia in questione. · Nella Conferéuza Scientifica stata tenuta nel giorno 2 ' P erchè la presente disamina riesca allo scopo prefissomi di nov.~mbre veniva d;'dll'onorevole nostro Collega Dottore ed adduca un ,vero, per quanto si puo più paro, è uopo .Bollino presentalo il Soldalo O rsiua del Reale Corpo dei che voi, stimalissimi Colleghi ,' m'usi·ate di qualche heneCarabinierj di Sardegna, a:lli nchè il Co11se.sso dielro ac- · vol~nza nel concedermi cho prima di tutto io meli~ a concuralo esame emellesse il suo avviso se la lesione violenta. fronto le cifre dale dai Quaqri SlatisLici mensili dello Spee la superslil~ infermità d( cu1-esso trovasi lullor affeUo dale di Genov~. rispetio -allc alfozion i oculari cori quelle sia riferlbil a frattura della rotella,od al distacco del legasporte dal Dott. Balestra. E P,er chiudere poi l'e~ame entro mento libio-rotuleo. Quanlu11que pòi siffatto esame fosse un da{o spazio; mi li,miL~rò a co11fronlaT unicamente il nustato oggett0 d''una',pronla e piuttosto prolissa discussione mero complessivo del semestre che fa principio diti pri.mo tuttavia non essendo stato trattato l'a~go!Denlo sollo tuLli i di m.aggio all'allimo 'd'ollobre, nul!1.ero che, come già copunti di vista medico- legale , il Medicò Divisionale branoscete, a~cende a i68. li lirnita'rci a ques-~o periodo di· mando fare di, questo caso soggètlo di giudiiio medicotempo torna tarilo piµ necessario in ·quanlo che i Qu~dri legale, nominò :.i tale fine una Còmmissioue composta dei Slalistici dello Spedale, per i quattro primi mèsi dell'anno, Membri solloscritli oude previe informazioni dellé antecenon accennano punto ad ottalmia bellica, nè tampoco a <}enze e 'dietro maturo esame , risolvesse a tale riguardo granellosa. i tre seguenti quesiti: 1° in che stato si trovino le compliAl 4° di maggio, comc·rimanen ia dell'ultimo del decorso cazioni che sogliono conseguir a siffatto genere di lesioni; 2° in che stato si trovi la membrana fibrosa di nuova formese, seeonèio il Quadro dello Spcd aie, rest~va90 riçoverali siccome Infermi d'otlalmia dichiarali o6 di reumatica. mazione ; 3° quale. prognosi si possa emetter intorno al2 di purule11ta, ed ·I di blminorragica ; ,in tutto !!>9, Entral'uso dell'a1·to. rono nel mese 1 OI e cosl·divisi: 78 di reumatica, 1 di puQuesta Commissione di perfetto accordo ha l'onore di rule11ta e 46 di bellica Così il loL aie dei curati fu di 160 .riferir a questo 'con_s_esso il seguente ra~guaglio e di forDuranle il corso di dett~ IIJ.ese,uscirono corne guariti 80 ~ mular il suo parere dtifinitivo l\'led1co-legale militare. <tei qua\i 78, fur~n asqritli ad òltalmia. ,·eumatioa, 1 alla 1mli prefato Soldato Carlo .Orsina essendo distaccalo 'alla Slazione dell'Arma in Secy Provincifl d'Isili., neila noli~ mle11t<r ed 4 alla 8lemwfra9ioa. Per Lale modo ne rimasero all'ullimo del mese alLri ~9·, dei ·quali 56 furono giudiçati delli ;a5 alli ~6 di gipgno dell'anno ~ 853 nell'atto che dl-. scendeva la scala pe r abbeverar ed insella,r il.cavallo cadde di reumatica, 8 di piirulè!ita e ~.6' di bellica, costituiti questi ultimi da quelli cb1erao <mirati, nel mese, ln vece ;'Secondo e nèlla caduta ballend'il ginocchio destro contro un grala Tavola del Dott. Bal~stsa il i O 'd,el mese aveva una .ridino [)e rilevò grande contusione con frattura della re Lella. manenza di 63 oltal(!lici a'i quali s'aggiuuser in luLL'il mese Fusenz'indugio è9lf trattato con ~utL'I me·,:zi dell' Ar'le ·che altri 88.; onde s'avrebbe avuto un. lo\alè ?i _curali per pLdalln .sana P ratica sono comunemente adottali , ma mallalmia di .4.~i, b~n ioleso, a suo ùire, quasi Lulti per belg~ado tre mesi di cura , di cui due furouo tra,scorsi in conlica: differenza meno di 9. Di quesLi HH ne fa uscire "/0, Linuo decubilo, .no11 si polè raggiunger il desideralo ristabilimento. · cìò stan~e Qè rim~ng~no .all.'ultim o del mese 81 ~ così .la dìffereo1.a in 9 dei curati non si riduce più che ad ~no: Venend'a1i'zi tutto la Comm issione al giudizio se' la leQualé che sia stato il· motivo ·dell' occorso errore Ira l'una _ sione violenla e la s~sseguita ·infermil~ sia rifer:bi,I a di1 e l'altra Statistica, lo..~i lasci correre, siccome cosa in Une slacco del lìgamcnto tibio-rol.uleò od 'a frallura della-pordei t:onli, di non molta imporLanza. Interessa piullòslo che iione di rotella .çhe ne è. punto d'insen.ione, essa si··dichiara io noli rispetto a questo me5e ,che. -$.U la cifr?, dei . 78 enper q-uesl'ollima, appoggiala ai se~ni principali segue'nli: trati e considerati affetti d'oLlalmia reumalièa, 37 di loro 1° il margine ile! fram m'ento superiore di'figura semilunare furono consi'deral1 così leigermèute colli dal male che 'diirregolare è con la co ncavilà in basso : figura che è affatto :rettameote passar o.no nella Sezioo e detta dei.c,011valesce11ti. contraria a quella del margioe inferiore d'una salla roE no.Lerò pure che non sì agevolmente si compre·,;de che · tella..; 211 il dello mc);rgin"e_ osseo si sente al tatto come taspecie d' oitalmie bdliche, fos~ro le 70 ch:il Doll ..Balestra .glialo a picco,; 3.0 il m.argine inferiore coslituilo dall'apice dà come guarite, uscendo cosi presto, men'tr.~ per sua condella rotella, dell'esle'usione di due centimetri circa d'atfessione sono tàli alfeziohi cònsociafo a gramtlazioni paipetizza e poco più di làll'ghèzza al puntQ della fral~ur-a , quan-
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tunque approfondito, l~llavia si ricono~ce 'tenendo con una ma:no fisso il superiore con/al~ra proo1,1rand'al frammen to ·1 inferiore -dei moli rli spostamento later~le; 4-o l'infos!iamento no.Labile che sì scorge fra i due frammenti sollo la pressione. del dito posto di, traverso il quale ,ssela pure lo spo~ slamento lflro di cirèa due centimetri ed il tlifetlo <l'aderenze fibros; naturali o pseudo-flbrosè di nuova forma . zione. Lo slalo atluale, dr rigidezza ·del membro in esleJisione permamente, la Comm:i,ssione lo gjudica. ,di11~1)(lete. 4° dai depositi 'di linfa · p\aslica,. inMrala_ la qµa.l. esis\e causa comune superstite di rigidezza in ogni 'les~uto ch'abbia s11bito lesioni violente: 2° dal difetto d'esercizio dei muscoli flessori , loechè è sufficiente pèr reoderli·anchcconil lempg atrofici ed.,affallo io alti vi, me11tre u·n progressi'vo esercizio varrà senza. meno a restituirli nello stato di contralt~lilà primiera, com'a cessare l'infillrazioue sudde\La . . Le cose sopra r)fe~ite. essendo tutto quanto d'importaote si rile.vì oèlla località ili ·discorso , rendono già ris·olto il· piimo quesilo stalo propostò' dal Sig. i\lè'dico Divisionale. Sciolto pure riman il 2°: di fallo a priori già opinò la Commissione ch'il nolabil infossamento che sj sente dal dito-frapposto ai d"tie frammenti e· l'intervallo, loro di due.. cenlimeJri circa ed il cousiderev·ol approfondimento del framm ento inferiore per modo che la suà presenza 1ton si svela che medi.ante li sopra deUj a~cur;ali maneggi . lasciano luogo a c~edere defipiepz.a di legami fibrosi na)ural~ • e di nuova formazio·ne che valgon a rimetter il legamento tibio-roluleo sollo la sfera d'azione dei muscoli estensori. A post,erio1·, giova poi ciò dedurre ùall'. i,rattivilà compiuta dei suddetti muscoli per cui i due fra~ment: ,rimangono coslanLemenle immobi li et! il membro si maolieue nel dello .stato di rigidità permanente, e ciò ma.lgrado il tanlò tempo già. trascorso dalla rilevala lesione violenta. e malgrado che 1~ flussion ~ l'd estensione arlificia\e si P?S~ano eseguire, la ,,uale circQslanza escjucle ogn'al\ra alterazione. organi ca che possa causar una tale rigidità ed impotenza locoqiotiva assoluta. _ Quant'al 3° ttuesilo cioe alla progno$i !m'l'4so dell'Arte la Commissione tifl'èlle <:he lo sta.lo anato.mko al,luale d~lla" fràltura non consolidata calcolato con l'antichità della le- . sione, esclude ogòi speranza di futuro consolidamenlo osseo. "Ch'in qu,anL'ai legami fibrosi di nuova forOlazione, si può lien.issimo sperarne un vantaggio rlopo.mesh~d ·a~ni, segnatàménle facend 'uso di congrui lacci i quali altronde solliininistrano già di per sè an'ar\ificialeforzadi resistenza a permetler un tale quale grado d'csP.rcizio della potenza musc<;>lare. Ma volendo dar un giudìzio relé\livo al couvenieule miodo di provveder al Soldato Orsina, sland'il sup:. posto che la malattia sia stata incontrata per motivi di servizio, la Commissione crede potere perentoriamente à·ffermare • ch'1l predetLo non poLrà mai più neinÌneno conI l'uso . , del:e Termo acquistar un miglioramcobo tale da reoclerlo dj nuovo abile al Servizio Milìlarc e. che perciò la di iui iofermila gli f,, dirillo al mininmm della giubilazione , a norma dell'ari. 4 .della legg_e dei 21 di giugo9 ·1850. Cagliari-ai 15 di~ennaio 1854'. Il Med. di Rcgg . .Pres. Dott. ·v.lGL!llNTI. 0
Dotto-ri. B OTTINO. ~
F.A.LC01'1..
' Vo.il ~led•. D'ivis. Dolt. fERREl\0. '
RELAZIONE D.EL1E CON.FEIWNZE SCIBNTIFICIIE /' _
(Mese di ge1111àio
ja
Tor~ata.).
To11,mo. ])o~o lettq ed a1>p,9valo il Processo Verbale,,il Dottore Motlioi otlieoe la. parola per fa re notare, in' proposito dell'ultima l'llcmorià del Dott. Pizzotno su la Djplopia, cbe' nei citati sooi studi d'Anatomia sublime non intese già combattere la Teoria del · soo Colhg11, ma bensì dimostrare soltànto i }imiti dell'Anato.mia mit1r~grafica; c9sa c1qesta ch'il Doli. Piz1.oroo·fa~ cilmènte ammise, siccome quella obe spontanea emergeva dalla semplice lellura della Memoria . . In s~guito il Dot.lore Solaro sorge ad obbiettare nel seguente moclo contro la Dottrina di coi n questione. Secondo la Teoria del Collega Pizzorno, J1ella coTopeia per-sinizesi al )alo esterno p. es, 'dell'ocçhì-0 ,d1?stro , succ'e~le da prircip.{o la, diplopia, ma poi, fattosi a poco a poco lo strabismo conve·rgenle di ·quest'occhio, l'a,sse della pupilla è portat9 ad armoniizare con quello del compaguo, per modo che s'oltiene di nuovo la vista uÒica .i n grazi.a della l'illcqòislal.;i. ,corr\spòndenz!l .òeJle du~ are~ in• terna ed esterna délla.ro!ine. 1 Siffàlto esempio, conliµua il D,,olt. Sol8l'o, anzicbè appoggiàre la Teoria del Collega, o1Tre on valido argomento a combatterla, peroccbè con la formazione deÌlo strabismo e-0nvergen'te ne' verrà che quell,:1 porzione di t'elina che prima dell'operazione era cenLtule,sa1:a resa es!erna cdall'invece si farà ceµtrale quélla che prima erà interna, in causa della rolazione dell'occhio operato ,dallo strabismo; e quindi m~nlro per esempio oell'o'cchio sano· i raggi luminosi andran ·a cadere su la_porzione centrale della relin'a, . nell'o<.~hio operato ,in vece cadr.anno oella parte interna della mede!,ima : che se jn tali! disposizione di Ct>se. non succede diplopia , forza è dedurre che perchè·s•elfellui il fenomene naturale della Yisione non è necessaria la corrispondenza delle aree relinee. Il ·Dolt. Pizzorno risponde cl1e nel farsi lo strabismo è la sola parte aatedore dell'oocbio cbo viene portata all'interno, mentre la posteriore co,olinua a conservar i suoi primitivi rapporti; moti\'& per coi nél caso in 11iscorso i raggi !ominosi vengono a càdere oc.Ilo aree relinee omologhe. lnsist~ il Dottore S~laro e dice :nop saper egli comprendere come ma\ possa accadere la rotazi.one dell'occhio, limitata so.lamcnle alla parlo apteridre del medesimo, rimatieod'immobile la poslerfore. .Del reslo, soggiong~ il ~edesimo, nell'esempio addollo l'asse vi'soah: dell'ocohio OP!ll'alt> sarà 1appresenlt1t9. da ,una liflea .che partendo dall'esterno.lato.della 9or.Qea,altr;iverserà il ce11trérdell'a naq'=a pupi li.i ed andrà poi dhioce~silà a Cé!dere nel lato interno della retina , mentre nell'occhio sano i punti estremi dell'asse saran al contro di queste parti e quindi s'avrà·sempre la mancata corrispondenza de1le arcè relinicbe. Di nuovo il 1Dolt. T'izzorno sostiellC la.Teoria da lui esposta e teni.a chiat·irnti il vero yalore anche p.er mezzo di fig9re illÒstra, live, ma non riese à convincer il suo oppositoqi. . In ,seguilo il Med. ~iv. richiamando la questiom, 'dell'incrocicchitme,ilo dei ner,vi oltiéi nel ~hia$ma, riljene èh!l quest'ultima porziono oòbilissima iJ·e J sisiema nenosò centralo sia specialmente destinata a rallori.iro l'azjone specifica dei nervi che par.tono dalla medesima, perchè nell:t di lei composizione entra la sostanza cinerea a cui s'attribuisce la produzione della potenza oèrvosa: non sembrargli perciò cosa incredibile i rifèriti casi.di·ma11cato incrocicchia mento dei nervi senza che la visione siaseoe risentita, com'è appunto del caso notato dal Sommo Vesalio e di coi parla il Dott. MoÙini neJ.la sua Memoria, perchè l'eguale cosi,i s'OS$erva di continuo ri~uard'ai suoni; la percezion,e dei quali è . identfoa io ent~a,:nbi g/i otgani ~ell'açlito, pµrcbè siano queglino onisspni , sebbene non vi sia inérocicchìamento 'dei ~trvi' acustici:· ·· , Pizzorno perp ppina essere in simili casi probabile ch'i nervi ottici vadan ad incrocicchiarsi Jiù indietro del cbiasma cioè in oor,rispondenza ae)Jo primitive loro fib.ril!e d'origi~e. , H @ llO quindi ter:i»ine la disçgssione e la s,ednla.
- ·i59 G•iNon. Il Uott. ~loniolivo f. f. di Medico in Capo della Regia ALESSANDRU. S'apre la Seduta alle ore 11 antimeridiane con .a,arioa, assente il Doli. ComisseUi 1\fed. Divis. diclìiara aperta , la lettura falla dal SégretariQ D0t1 l'eluso del processo verbale la Sedata ch'iocomincia con la lettura del processo verbale della - dell'aoteGedente seaota, :1pprovato1 il qua,le il Presi~.ente invita Sed:ota antecedente falla tlal Vice.Segretario D'olt. Giacoinetli. ìl -Dott. Bottieri a dare comunicazione della Stpria "di febbre perJI Dott. Iirandioi, chiesta la parola, fa insLa1na perchècS'otleoga niciosa,comatosn già dal mede_simo annunciata e da esso loi dalla Rèctazio.ne del nostro Gror11ale di .I\Iedicina Militare uQa raccolta nella Sezione diretta dal Med. di Regg: DotL Costanzo. correi.ione del suolo della propria Memoria nella qual egli non Ultimata questa lettura ed apertasi la discussionò, il Dotl. Cost,anzo prèo,de primo' [a parola per fai•c ì·iflettjlr al Dotl. Bottieri inleoM,di negare la virtù aotipt riedjca dt>l solfalo d{ chinioa, ch'il Medico di Goardia aveva già presentito nell'ammalato cbe roa di o'ega1·la sol iùl'acido tartar.i'co. Sol'ge Hoindi il Doli. De forma il soggetto della Sl9ria, al momento del suo ingresso allo Beaufort a narrare come fra glf°u_llimi I11sci'ìlli del suo Reggimento siavi un tale il quale porta on antico cauterio al braccio Speda le i prodromi d'una febbre periodica.per coi credette sagsinistro; mostrando 1c 1racce di molti pratic'ati sajassi; racconta gio cons.igliq di dovergli pres<:r·ivete l'accessi.fugo, ma ch'egli, Doll. Costanzo, nella prima visita del mattino, quantunque conche l'ammalato assedscè essere stato colto cinque anni s~n() da vinto pnimenledell'essenza intermìttenle della malattia o della pneµmooite gravissima cbe durò cinqoo mesi e da allora essernecessità di dovere più lardi ricorrer allo SJ)ecifico onde vincere glisi aperto il cao~erio, a prova di che offre un'attestazione medica. Continua il Doti. Do .òeaofort dicendo rimarcarsi inferiori pàr.ossis-mi , aYeva giodicat-0 più or,portono di p_remeller uo, emetocalartico a fine·tfrsbat·a·tz~re le prime vio dalle iìnpurità mente al.lato destro del tòraçe sotto hl percussione alquanto · oHnso il suono où essere la respirazione piuttosto ·stentata da èsisleoti e così prepararlo megliò ,a risentire l'azione dol chinino. Dice essere slalo a ciò indotto dal:a mancanza di segnicoquel lato; a~gi unge trattarsi di persona moltissimo impressionabile e facihi a r:senlila palpitaiions , quantunque non offra matosi cbe potessero dar~li so~petto d'una; perniciosa, nel qoale caso si sa1;ebb'aslenoto dalla detta prescri~ioi1e ch'egli. aveva sintomo -alcnno 'd'organica a'norm~lilà. Jl .Qott. Do Reau,forl soggiunge cbe quesl'loscrillò proposto al Consiglio di Rassegna propinato nell'idea cbe si trnttasse d'una· periodica semplice; spe<!iale fo dtchiarato abile al Militare Servizio e spedito allo che però avendo sol faro della sera dello stesso giorno p.vverlito Spedale Divisionale per la chiusura del cauterio; domanda per · il coma.,.aveva tosto ,ospésa ogn'altra prescrizione per ricorrere oiò ~gli;alV Aduoanza;il con~iglio se1 o meno, si debba ,prp(J1i1Vote jmmedia·tameole al cbioiao. li Dott. Dòllieri rispondo ch'i fooomeni cefalici, quantunque l'essiccam.ento é.1i <1,uesto fonlicolo dopo cinque anni di pcrmain grado più mite, s'erano'già manifestati a talla prima nella ni:nte azione io una persona quale fu descritta ed insta percbè sera medésicna d·ell'acccuazionedi detto ammalalo allo Spedale, l'Adunaòta medesima 'Voglja e~aminarera~maJotQ. tntrod,iho,il Cos<:ritto soggetto della Stor.ia e della domao~a , giacr,hè sino d'<,1llqra accusava grinde doJiolezza <li ga~be; prostrazione som1Y1a ili forze o parlaYa cose incoerenti, il q!}alc stato del Dott Vè Beanfort, il ('residente solleci'ta i prese.oli ad esas'era aggravalo durante la notte con la manifestazionedidelirio tninarlo e ad emetter il faro parere. !•rimo a ciò fare è il Dottore e ciò non pertanto il Doli. Ametis gli aveva propinato l'emetico. Tappari il qual opina che non risultando sintomi di lesione pol· Prende allora la parola quest'ultimo per avvertire che l'ammonare attoalrpecte esistenti e trattando!ìi d'ana,fonte mal'cjosa cosl ristrétù com;; qtiella olferta d,l quest'antico footic9lo , si 1,; malato in discorso era già stato poco prima éuralo nelia ~ezione acl l'tled. di Ilegg. Dolt. Capriata per un'intermittente semplice, possa sonia pe1·icolo alcuno procurare l'essiccazione del medeviola con i meui ord.inarii e per cui usciva guarito in capo a simo. breve volegro cli tempo, che vedendolo quindi rientrato.allo Speli D0tt. l\laz1.i crede in vel'e -non potersi cb.iuder 'il caulèrio dalc cop feuomen{ analoghi, axeva c1•edntu alla possibilità d'11na 'broscalllento perchè. qoao\u11que non tema di mafàttla 1polmol'el'Ìdiva semplice e ciò tanto più che nou aveva avuto -sentore nnre, non è lontano dal temerne una cardiaéa. dello stato gravissimo dell'ammalalo durante la nolle nè per par le del Medico d.i Guardia nè per quolla ·dtlgl' Infermieri, onde JI Doti. Silvano non temo nessuo 'allerazione nò polmonare oè erasi credulo aolQrizza~o a predisporre l'ammalalo con un Vò· cardiaca e darebb'opera alla cbi9sura ifel fonlicolo pensando milh·o ondo sbarazzarç gl'inlestini anzicliè intraprender una che gi~ qoesla non s'ottorretlbe·ad 11 n 1trano e termina C:on docura specifica che doveva essere falla dal Capo-Sezione Dottore mandare.se si vo_rrà condannar ad un perpetuo cauterio queCostanzo. Dice avore seguito questa massima dietro la guidà del st'uomo per il timore d' una possibil~ mi!laltia ventura ? Copo-SeZ!One il ·qualé°soole gène~ahnenle 8 giudiziosam~nle Alla qua!e doruand'a jl Doll. D,J'Beaufortrispoodeatremialival preparar i suòi ·àll)_m!llati con ·q'qalébe bevanda emetocalar·tic.a mente,'avulo riguardo ~Ila lunga dut·ala di qdesl'omuptorio. Il Dott. Caotor.i'i fa rifl ~ttere ch'il caulet·io essend~ 'Slalo pra- ' prima d'asso.mere qualunque trattamento sp1!cifie-0. Riprende allora l:i parola il Doll. Costanzo ~on ulteriori spielicalo per supposizione di tnbercoli o 1,res~oleme11te qoesta sopgaiiooi circa l'applicazione della mignalte alle tempia ch'egli posizione,floD l'cggen<lo, crederebbe anzì utile il p~omoverne la dichiara.avere suggerita 'nell 'intento d'i.mpedir una grave, con' ' ' chiusura. ' . . 1 gestione afte meningi ed all'encefalo, qoantonque persuaso cbe 11 Doti. Oealberti per lo CO!}trario creJe Ghe anche quando si j quest'iperlìmia non costituisse l'essenza principale della malat, traili di persona sànissima se si voglia ,io questa. sopprimere 1 tia o oh.e.gli effetti della coruprès,iooe çerebrale non erano dobruscamente m1 antico emuntorio (]0111unque, debba tornare ·1 ~uli ad tilcun stl'àvaso sieroso, ma b~rhi ad: una congestione atsempre ·da·onosa una lai operazione. ', tiva. 11 Doti. Mari domanda se vèra~enle si~ cosa confermata che I Il Presidente iulratliene poi I' ~dunl)nza con soggelli riguarqu11I cauterio dora da cinqoe a.noi ? L\ cbe il Doli. De Beaufort danti l'iofurno servizio dello Speda le e fà noto cb'avrndo mosso risponde farne 11rova·!a. qoaliL~ della pfaga·e cicatrice circost.n:ite · interpellanza nl Supremo eonsiglio ,di Sanìtà,Militare sa.i prov~ e l'onestà·del l'lf,odico atleslatorè ;,ed O'pioand'il Dott. 1.\1.arj per vedimenti oude rnndcre pili frequentate 10'-A.dunauzo èlogli UIIll•essicc?,mento di questo cauterio, il _Dott. De Beaufort richfama• ziali Sanitarii sovcnt~ distolti :daìle Conferenze per altre,iocomall'osservazione >e. quclnto volle la chiusura di piaga antica anbenze di servi1.io apr.o i ,Reggimenti, ebbe per risposta di dovere che piccola,. le cess~zione di pi~cole~roa'vecchje fonti d'uri,nmore con.cfgliare l'orario delle Adunanze·io un Jempo in cui tutti fosqualunqoe{tll'òbp liegoiU da mali ta~l~ grà'vi, da metle'r'in furse 'ser il più possibilmente liblll'i, nori potendosi in alcun mòùo metla vita e da spegncrl_a.· te,· incaglio al Servizio·Saoitario Reggimentale per difetto d'Ofli Pr.esideote adita lanla disparità d •opi~ioni m~tte ai voti se fiziali Sanilaril. • si de~b3 chiudere. O noo quel ca,olcrio e dietro la proposta det Il• Dolt. Pelus.o ;;vverte-èsservì pur in alcuni l\eggimenti da Doti. Giaèo~elti l(vv.ert\l che la' v'i,i,fazione' li'bbia luogo JoJtarito parte dei Comandauti la massima disposizione a co?°ciliare la fra quelli eh.e hanootvfaifato ('iufermo. ~_,_ possibilità del duplice serv;iio di Sanità, ma stante !e esigenze attuali dei Regolamenti io ·coi la ris ponsabilità medica debbe Sorge allora il Doli. De Beaufort il quale ritenendo cb'ln una esser il. più: possibilmente estesa escompartita; non p~tessi semsola visita non possa.farsi on giusto concetto dello sl~to c;leWampre ovviar àll'incon\fèn.le"ntè,adiiotto, mlllgra,do tutto il bnqn vomalato,_,nè decidere quin~i ana tale questi9ne; invitil;i Goilcghi leré dei l\1edici, quindi avverte egli pnre alla necèssilà di rego, ad esaminare Ji nuovo l'Inscritto per prò nonciare poi'il giudizio loro nella Sedala ventura. . la rizzar un orario il più conveniente.
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Messa ai voli la proposta convenivano lutti unanimi nell'ora·rio prestabilito, siccom'il più opportuno.. Qoindi il Psesidoote scioglieva l'Adunam:a alle ore 1 pomeridiana. ,
PARTE SECONDA
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tetto ed approvato ad unanimità il processo ver· baie della precedcrHe tornala, il sig. Presidente dà conoscenza della Crrcolar;e c),el Superivr~ Consiglio del 28 dicembl'o 1853. ln seguito lt si11;. Présidcnle invita il Doti. Vaglienti, Pre.sidente della Commissione insliloHa per stabilire il grado di lesione che offre il ginoccliio flesll·o del Carabiniere Orsino Carlo e lo sperabile miglloramente', a rag~uagliare l'Adunanza delle decisioni prese io proposito. , li Dolt. V<1glionti dà lettura della già annessa ~e.iazìone (1) e gli altri ]l[embri dell'Adunanza si' di.chi.arano d'accordo con quelli dei!a sullodata Commissione Qel supposto che l'infermità in questione sia stata contraila per motivi.di servizio. Presa tale determinazione il 'si'g. Presidente chiama ionaçzi all'Adunanza il Soldato'Fraocesco Pili del 3° Re~gimento Fantéria, stato proposto per la riforma siccom'ail'etto da piaga, ora tidolla a cicatrice, al terzo in fori.ore del lalo interno della gamba destra, iavitaadone all'es'ame i singoli Membri e ad ameùerne il loro ragionato giudizio. Ciò fatto, HDott.' Bottino dicbia~a riconoscere rlella parte on fondo venoso, che opina essere sostenuto da ingorgo cronico del fegato; alla 'tual'opinione s'associan i signori Dottori Laj, Gardini e Chalp, uònehè ,il Dott. Corbella il quale però fa riflettere non essere sufficiente, per se stesso un lcggiero· iugorgo del fegato ad esonerar il detto Pjli dal Servizio Militare, giudicaodol,o ~uaribilc con.i:nezzi terapeutici non solo, ma beoanco con le sole risorse naturali. D'altroilde non offrire la cicatrice in questione quei caratteri voluti dai vigenti Regolamenti; per lo che giudica oou possa decidersi per il Congedo di riforma e propone invece d.i mandarlo rivedìbile all'anno venlaro, poteudosi fondatamente speraro nella consolidazione compiuta dell'ora male ferma cicatrice. Il I>oH. Vaglienli, quantunque creda non doversi teoot·e calcolo dell'indicato vizio ioleroo rilien anch'esso cb'il detto Sol· dsto possa col tempo rendersi idoneo al M.ilitare Servizio, stantechò la cicatrice che preseol~si ora debole , può dopo qualche mese,. per lo forze clella natnra consolidarsi: quìndi s'associa all'avviso del Dott. Corbetta , facendo altresì notare come ridonderebbe a danno·del Servizio e del.l'Erario l'attenderne la perfetta guarigione in questo Speda:le. :A quest'opinione adoriscon i ·J Dottori Laj, Bottini, G!lrdini e Cbalp. Sicco1,J1e poi il sig. Presidente sia pe1· l'opinione del Doll. Vaglienti neÌl'esclodere 1'jnJluer\za dé)Vafl'ezk;ne epa,tioa, .isserisce il sig. Doti. LaJ di non aver mai osservato piaghe di tale natura, senza rinveoirtl fisconia dei visceri addominali , totale o parziale. 11 sig. Presidente nel porre termine alle questioni mosse, concilia le diverse opinioni emesse coJJ ~iusle rjOessioniteorico-praliche e,coucbiode cl,)n l'intiera ,.A.donanza di-rimandar'il soldato Pili rivedibile al primo Consiglio di Leva. · ' · Per ultimo il Presidente fa esaminare l'inscritto Efisio Arlici, che da oltr'ad ah mese trovasi in os~el'vazione in questo Spe-, dale per otlalmi:i granellosa, onde decidere so debbasi continuare nell'intrapresa ed io parte bene riuscita cura fill alla totale guarigione; oppure se dob,hansì· prepder altre determinazioni. 11 Opti. Vaglianti opina che le graoolaziooi tuttora esistenti non sil!DO sostenute da vizio cosl,luzi-onale e-perciò suscettibili di compiuta r;uarigione; opinione questa abbr.acciata d11 luttf'i signori l\fl'mbri che ~indicano debba l'inscritto Arici essere· carato definilivomente, poi cbè mandandolo rivedibile ali 'anno venturo rimarrebbe esposto alle stesse cause che ·provoçarono la malallia io corso e ne verrebbe per conseguenza distrutto il già rimarchevole migliorame~te ottenato. Jfsigrior Presidente àppròva le opinioni emesse e de,cide con l'Adunanza per la coolinaazione della cara che progredendo ' nella ste~sa proporzione di migliorameato, lo renderebbe, di questo stesso arino, idcneo al Militare Servizio. : L'ora essendo avanzata dichiara sciolta la Seduti!.
BOLLETTINO IJFFl«:!l~·L E
CAGLURI.
.Al 1\led. di BaLt. di '13 Classe DoLl. Lorenzo Restellini fu 11. seconda della fa.tta11e domanda 1 ·accordata I~ demis!ìione dal Servizio Sanitùio Militare.
Il Dott. Pie\ro Lampugnani, Med,. di Batt. di 2a Classe, fa passaggiò dallo Sped. d'Ale~sandri'a al Reggimento Nizza Cavalleria.
Hffi~TA. DEI GIORl'IA.LI (Santi del Doli. l\.fonrn1).
Cura delfe distorsioni del Dott. JonERT Dli LAllllALLE. P. acqua di rose . . . gramme mo. » di piantaggine 11 4o·o. solfalo di zinco . . . » 00·1. alcoole cauforato . . » 002~ Qu~sla form'ola è applicata al male recente. Se è antico, Joberl prescri,•e docce a vapore ogoi secondo giorno e frizi'oni su la località coo flanella inzuppata nella seguente mistura: Spirito di bacche di ginepro . gramme.30. Acqua di melissa . . . )) 30. Bal!ìamo di Fioravanti . » 30. (Abeille 1lftidicale)
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(1) Vedi la Uelazione in questo·medesimonomerodelGìornale.
ERRATA-CORRIGE. :.-iell'enomcraziooe delle tnfermerio Reggimentali di coi e çe,nno nel N° 28 di questo Giornale, pili(. 222, col. t •, non fa falla monzio,ne dell'esistenza dell'lnfecmeria del RQ'lgimento Artiglieria di Piazza e di quella del Reggimento Operai, il movimento delle quali fo però teno lo~ calcolo ·nella cifra complessiva di 81~7 che i~cjica i rimasti ai 31 (li dicembre 1852 e gli entrali nel J,853. •
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AVVISO
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I Signori Medie.i Mi lftari associati a questo Giornale i quali sono lullor in ritardo di pagamento sono pregali d'invi~rne l'importare quanlo prima per mezzo dei Colonnelli dei 1 rispéttivi loro' Reggimenli at' Quartiermastro Ge1male . dell'Armala in Torino, oppure -per quell'altro mezzo che .loro tornerà più acconcio sen1.a costo di spesa . Parimente i Signori Associati Borghesi che i1on hanno ancora soddisfallo a siffatto pagamento sono pregali a volerlo fare neHe mani de1 Vice-Direttore risponsabile. 11 I>irettore p.ott. Cav. ARELLA ~ed. DiY.
,li Vice-Direttore responsabile Doli. M..ll'(TllL'Ll M. di.13. Torino 1854: Pelazza, Tip. Subalpina, via Alfieri U. '
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ANNO Ili.
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( ai 28 di
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febbraio 1854 )
N. 31.
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GIORNAljE DI HEDICINA IIILITARE .DEL CORPO SANl'fARIO DELt'AltllA.'l'A SARDA ,
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1 r:a~soc:iazioJIC non si ricM'Q cho per.un antH> é comi nch 1° d'·w,,~tQ 110 1, l', un~ ,,., d un11.,se · c'1'··· ' • , ··ot v , ..., • Si p11 u·b1·,,,a v -.L1·'I t1·I e 'i a~cne 1mana. 11 pre1.zo tl'assocìai,ione la T9rino è <li L. I O. 111 l'rovincit\ etl alJ'Eslero, !'rauco di posla LI J. Si paga per semestri àoticipali.
S Q)UIAlllO.·-:- 1° Dott. BlMA :' Sil:ìli~(I
Scçondar1a d'insolita l'ormu:
Giungeva in fallo il 7 del preci.lato mese di novembre l'ammalalo, preceduto da un'ele.gaute e lrnno del.tagliala Relaiione delMedicoDivisiooalè d'Alessandria che l'ebbe per 20 giorni in cura; Relazione quesla che per li suoi pregi credei hçn.e di ri feri;o p1er intièro, faèendone ços'1 mio pro per quanto couèeruo la storia aollmnestica. Eccone il tenore:
2° I)olt. ~JAiinnA :,M:ooingi!!) uccomragnaln da lremilo "'norme. - :l0 Relazione delle Confere1J1.0 Scientifiche. - 4° Ool· tore MOTnx.t: Ri vista dei Giornali .Scientifici. 5• Avviso. - v;..• .' "'''
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Reggimento di li Sig. Pietro ·G. SònoLenenle nel i Fanteria è un uomo di circa 40 anni , di tempeJamel)\0. prevalente;nènte sanguigrw, di corporatura larchiata·e robuslf e d'un aspcllo al~inlullo prospero e fiorente. Non ·I 6. sofferse nell'fo.fanriia e nelld giovenlit mala lii,, alcuna ca. SJFILIJ.)lì S!lCONJ)A I.\IA l)' lNSOLJ'l'A FOI\MA pace falle rare la e.rasi del s\lO sangu.e. Sollanlo molli anni s<1110 c-011Lrasse due ukerelle veneree che guarirqno (S!oriu !ella in uua <:ooforenza dello Sped. Milil. Oi vis. di Torioo d,ll Ooll . .BmA Med. di Regg.j. senz'altra cura ch'i lavacri e la pohlezia e furono seguitale più tarrti da. u;i'eruti onf\ erpetica umida , fna cirnoscritta lJn fallo ragguardevole per la sua:r importanza in Chich'inv,;.\~~;11. prima l,o, scrota, indi una guauci.r, pii.'\ tardi . rurgia pratim1,,e ohe da se solo baslcr.ebh'adar un adegualo la gamba sinistra e da. ultimo è !-parila spontan.e a, laconcetto ùell'a-llo e squisito senso clinico che da ognuno si al G; forse dieci .auni di perfella cd inallerala sasciando riconosce nel nostro Presidente Commend. Riberh si paslute (1). sava nello scorso mese di gennaio nella Sezione Ufficia.li Nel luglio~del 181>'1, mentr't•ra in co·ngeùo .temporario, da me dir<l~ta. E quanò'a-nche 11e:I presente ca·so ·io non avl'l'rli u11·clopo .pranzo .cètlo insi$lenle prurito al polpacabbia avula. se non una 1>arle mollo secondaria è' che sia cio della gamb~ sinislra il q_uale per essersi àssocialo a iolervenulo piuttosto quJl,ammiratore che altore, ciò nulla dolore ecf arrossamento a lulla la sura noncnè j tuméfameno ere dei fa_re Go.sa a voi grata, rarissimi Coll!'.ghi , di zione diffusa, I.o consigliò al riposo ed ·~ll'applicazione di farn:ier'.c lo Slorico , e ciò ~nchr a sclcbilàn'li>nlo d'el['ob.bligo compresse inzuppale nell'acqua vegeto miu~.rale. Questo leste rinnovato ad o~ni Capo-Sozione di riferire mensual.bagno essendo riuscito inefficace , Yenne soslituilo da un menle su i casi più rimarchevoli. . ca~aplasrua di cicuta µesla che del pari non die.de alcun Come ben ~vrcle occasione d'apprezzare 'voi ·stessi, due ulile allev.iamenlo. P!'r lo che fallo venir un ~ledico suo corollari i pral.ic.i fluisco·rio da qucslo ,fi).tlo. 1 '' Che la non par~nlé ed èsperimr;nlat.i 1ndarno i çalaplasmi emollienti , per ancò béne. dèfinita famiglia d~i 'tumori , a mar<>radò _r-iposo, e concepila l' idéa· d'uo Oemmone, ·si i purganti, il presenlins·, questi con i loro raralleri obbiettivi , ff)rru~1 soso!Lopose a cinque salassi e ad un sanguisugio, ·dopo i iente· lai un insidioso scoglio eia fare lafor,t dare ne!le ~eoquali il dolore svani , cy.. s sò la febbi:e che eia quello, er'a che persone dell'Arte a!Lr.(H1Ùfl espertiSSÌl.ll(L ~" Cne Lé\nle sta.la provocali.\ ~/ rimasta: la &o'la gonfiezza senz\mpedi-, sono le svarialo form e morbose c:hc possono svilupparsi mento pei mo:li del membro, peusò di raggiungfr in Genell'uman organismo una voi la invaso da sifilitica. diatesi nova il suo ReggimeuLo. Quel Medico ave.va consigliato al c~e ~cn ~ ragio~1c ~uò dirsi non esservi genere, ' non ispeG. l'applicazi-One d'un emptaslro mercuriale snprl\ il tucie d, mal~l.l\a cli cui, qua}e Proteo, la ceHica lt1e non possa . , : more, nell,l pcrsuasiofle ctie la mala.l\ia procc.de,s·sè da capre~dere I' as'.peJ\o .. gione venerea ; del qual egli fece uso p2r poc:hi giorni , Ciò premess,o, dirò come con scio Dispaccio dPlli 3 dello L.oglicudolo poc'appresso ~per seguitar il suo Reggimento s~ors~ novembre il Minislr.o della Guerroc paclecipass~ alla di Guarnigìqne a Nizza, ov'eglì si portò infatti a de3liuato D1rez1one dì qt1e.slo SfledaJe Divisionale ·avcr ordinato che il S0U.olon~:1te '.!3'. Pi(itro~del 13° H.e~t di Fànt: gi~·rlài :15 1 del mese d ottobre ricoveralo nello ~pedale Mìlilare di ( 1) Occorre aggiuogerc che ìlopo ciaqu·e a nni ebb'~ s~lfrire Ates.sandria facesse passa.ggio a quello c!i Torino pèrchè 1 per on inlioro anoo un dolor avenle t alli li carallcri dei dolori osi et copi alla qiafisì dell'omero sinistro cfie l'eslio ai va rii rimeso_l~o· la direzione del Pr~siden te del C.onsiglio Sanitario dii cedelle ai bagni di mare:lJopo ciò g9cl·c1te qoallr'al)ni ai sa· M1hlare..fosse ~uralo de.I fungo ma{igno al polpaccio della ,I loi e cioè fì n al i 85 f.' · ' , · · · ,· gamba sinistra ~da cui riptilavasi àO'eUo. ' Lo Stortografò .
STORIE DI CASI llUlAllCHEVOU.
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piedi,. p·oco.cu·ràndo la go11fiezza della sua gamba, come ! decorso per .n-ull.a contorme a queJlo.degli ordinarii proquella che nès.sun ctolòre gli procacciava, nè alcun impe- ·1· ceisi flo6isti~i ~-mollo meno fle~monosj; la sua persistenza 1Hme1Ho ai li:bèri moti della. persona . . ì _contro una cura ·euergica e dirèi àncbe :ac~omo.data;all'apNei due ann'.i di Presidjo in Nizù quest'Ufficiale ,as,si~ Ì' _parat9 dei priri6pali sµoi siòt.owi; quel mantenersi eia poi cur.a d'avere fal~ semprh il suo Servizio, sen~,1 che· I~ ] immuta.to per bene due anni ed io11oc.uo alle funzioDi del g~mha, .per nulla gonfiata, gligne po~gesse ostacolo al- 1. membro; e per conver~o qu~ll'rmp_rovYiso suo-incremento cuno. M.a nel de:cors~ me·se d'oltobré\ me1itre s'era accii:ito ' non ·cons9~iato. a m;inifèsto caraUere dttlogosi,; inòllre la a p~rtire con il ~:eggiment_o àlla volta d'.Alessandria, fatta differente fig~ra e cons.islenz;i de.Ile sue ·varie provin cie - la prima marcia fu so~pTeso da tale' do lor . e tuml'faiio~~ r • CO!J?..bi11ate ad uno sviluppo · ra~guardevofo delle vene cirdel membr.o che t·u costretto a ~011tinuar il suo.:viaggio in costa_nti: - e tullo eiò çompalipile co11 un per'fe1to e -durevellura e~ entrare se,nz'inqugio in questo S'pedale, ove fu · vole ben \:'Sse.re ilell'in-di~jcruo, mi hani10 indotto a,_sospetaccollo_la sepi del 4 5 ò,ttohrc·. . · . . · 1 là.re ctÌ'ar.pariengà ad u~o_Òi 'quéi 1nolli' ese_mpi rh'ebbi a Esaminalo cla me nella mattina segu~nl~ rilevai , in ve~et e· studiar.e dunl!He'. 1-~ mia pr.a.tiça, ~ !i' malaW_e dcsii_ne~zo alle_più, iusingbie_i:e app_arep~e_d'ur~e s~l~tè fr~sca · [.. goal~ con· il nome g~nérico di . fuJigo m(Jligno Qd ençefit~ e v!vace e~,all ass~nza d1 quals1vnglia perlyrhaz1one d or- · ioide. · g~ni e di ~~11zioni, la gainba sìni$,lra grandemente intumi,Aveml.o .ricon-osciuro dalje diligenl·i· esriloraiionì rip~tulc d1l'a,: eons1slen le c pesante, ma ne.Ile.. foTme. b~ne poco al- .,prn volle sul L_umorc. che 1,nia,.parta,,,.i11 questa gene.Fal_intuterala (•1): per guìsa..chè senz'ìl confrooto dell'altra, · si mescen2a .era prodotta da jnzuppamt•ot.o recénte· ed accisarebbc trovata non molto disforme dall.a r,obuslnza della ·d·èntale, limila·i la mia .cura ·ad ùn. iòi)ocentc metodo risocoscia e non j seonvenien-le ad una ,corporatura bene ·cò!ulivo èapa~e di laséiàr!l)i più sardi definire con maggiore strulla , m,a corpulenta .ed adiposa. li co1orito del merùbro ~ accuratezza i confini della ma~sa mor.bosa:. Laonde ·aypli_e ra·in g(i.nerale rossigno, ma,"sul tumore, screzial,o a modo ca\ suJa gariiba uu,,bagno d'infusio11c di Jsamb.uco , ;eirlro d'eritema. Le- vefle nei ,bo.ntorni di queslo lorgide e 'di-' cui reci sciogfi'ére. un'accòmo.dàla q,uanlìfà d'eslrallo di ' stes.e quàli soglion· ·fss,ere quan<lù la loco cìrcola1,ione è <1!r(ipa· bellaµonria -e. d'eslrallo- di cicuta e Lçnni il m.e-mbro impedita; e fra queste ers>.n-0 rimarohe:v.oli principalmentè in ripòso. D9,po poclìi giorni esse ndosi risolte le infiltraalcun.e che pa~sando su la faccia anteriore Elella libia, ti rea zfoni cfrconferenli, la \'egetation-ili palol_ògica mi venne più al i.(' rzo supcrio're.fanno comuni.cazi.one fra le d,ue safcne, La ehic,r,a' a1 tatto e mi lasciò delehninare gì.ianlo segue. cellulare sottocutanea mostra vasi ·quasi da per lullo in- · · La .cireonl'er_euza del membr.p, miiùfrato nélla parte ove zuppa la di linfa sollo forma d'incipiente · ~d~rrHt elastico, _ sw10· più prqmi-n'enti i muscoli della sura, che è quella al · massime fra il lendine d'Achille e il sottostante pi.ano mu 'treiù della:_massima rolo ndi là del tumore , segnava l'lllora scol;ue. . U. cenlime\.éi cioè 9 1112 più che la massimi'! éirco11ferenza . In roe1.io a qu~s-ta· genenilé J,umefozton<! che i:appre:.. <!e lla 'gam1)a sa.iia ~he ·nè ha 34,_ '112. Fra la CO$La dell a tisenlava uulla più che·ui1 tnfillr~men\.o aC(\idenl~le e. rebia e il tumore ù S:0110 ~ue dita Lrasverse.:,cfi tessuto élppace1t!e, si rimaEcéiva ctalla-m·.eià d-elli~ gamba tnsù ·fin al' capo- _. renteti.1e0Le s-ano, in ',mi .si 5entono ·1e fihbre ·def muscolo della frbula u1ia, tumtdena ~o'nvessa ché,dàlla coslii de_lla tib)?,ie,a11.l~rl'oi:e ·moll~. c~dévol e e, co~press\bile ,quifodo tibia. s'estendeva-àJl't'ste.cn.o; e di là aWin dietro. 1~el posto ' s!espfon\ in _isfato di falas~ate1,ur. Di _I~, pet, uif ~slensione occupalo cl-al gastrocnemio .e si d-ir3d~v.a qella faccia ineh~ P.r'~nd'~ ~,olio il capo def1a.fibula ij:i al terzo supeter11a del niembro .. La porzione che .,darcapo de,lfa fiJ:iul.i. riqri c!el"mNl;ll)l'O si nola una m.assa riieva,ta_the.lascia clis'èstendeva in basso offriva le tracèe cl)na s11_pcr6ci~rnam- · slirfgueré aue' wammellQni, còperta dàlla_c~1Le e da ila ~o lméllona1a, alquanto corretta da strali rehustì di ~es~ulo sotoslanle s'ua cel lularé aHcOÌ'f\ sa11e e. probab.iJm'Hnle anche ~ prastanfe. La . con'sisten1:a di qu·està c.r.a elastica 'è dava cjaJl'ap.on.eurosi crurale: La -sha consisle~1,a· ~ -~i'astica , st5llo. le dita un .senso di !Jrofonda- ed os4ura .fl~"!tuazio.ne. · com,1ire.ssibi_l,_ed.i·llus~ri~1pcllle (·1). l1nttuanl?. Q.~1e,ta sola Nelle al'tre· pa.rti. 11011 si sentiva èhe u.11il so<lè'zza di tesfoli poriione.èdol(.rnte-soHo la 'f)resslone erl in_ ispeciallà il non nat_uràle, senr,ii ,carallere ·deciso,- di tubercoli·· o mam'marnmeH·one. inferiore. Di là il 'Jurno.re -si di'slen<le all'emellooi, )}'lei ~ffàtLo si fu.il ·a cìò _che-sarébbe una ma-ssa musteri10 eil· all'in dietro,·se ~·on err.ò, sqllo le carni ùclf'esleroo -sc_oli re filla e·~onstip~Ja.Jn to,tto quest9 trailo d'i s~1perfi- , v:ent~·( del gastroènemio , il cui -ca-p~ yi'e;rn tu,rnefallo da cie ~,o_vrastante al tumore il cou~a.llo_a!fohe ruvido nòn dava ui1a,por~oné- 1fe\la,massa morlfo sa che senibra stargli di . sensazione"di <}olore, f:lCCtUO che n~IJa provinci,.i aÒlHiore sotto. Utl massa polposa, JUilSCheral<i, -ÙU!lC carni. di questo fne sl,av{¼ co;mpresa fr.a la libja e: l_a fibula I~ cute che da , muspol,o, sembra prolungarsi ancora', meno-crassa e diqtH'.sta_si p_roté;ide sopr~ \_a 'faccia d~!la libia era più p~stinta, so~lo quelle dell'i nlerno ve·ntre "tdìnir~ stillo forma stosg e più. 9rassa ycr cetlo m,ig-gior 1nzupparl!ento della . ':d'u11a gellulçs,L le.nàée fin all'at.taccò inlérno del solro. sua fo<lHa cellulosa. De) r,e'sto i ~oli del mèmbro e.delle _Sec.oo~lo il.cQ.r~oello c:~.e r:ni sarei fciimafò ' di'.qùétq tu- . su~_, ~rlicolazioni pe.r nulla impediti. more/ la porzJon anteriòre-sàrebbe, come ·più -ant~ca ..'già · _. L'or\~i11e dì gl)eslo turno.r e, avvertita sollanto llJI. lu- - · prored-ula ad .u11 certo gr~do ~i malurazfone e len1!èi·ebbe glio del ·1851,oma l'or~e di data' anc,ora.pitl r;emola ;-il suo '
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un turnòr.e· che ·ffc~~pa sò't ì.l lato esterno de,lla gamba sinislra d\msJo' ) i ques~'a iii corr.isponrlepia -éJel Lo.more una•cfrconférenza .di :9 cenlim_etri e mezzo ..io più della gamQa sana non renda notabilmentè•sfor1nalo 'l'.arto· come (1)
in fal~o' ìo.si yede c'orne incarnato. · '
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. ( t ) .L~ ,fiolttrnzi~~e..~ou ~ra i ·11.usori:1 ma·vera perchè· ~Òllo la · cura fa .prima a l'iso(vé rsi ,.. fa la parle.1lura ùP,I t(Jn,ore . SClp!·appO· ...... , , sto :,i ~all)' J\1c'ç:0H~.1,si erosa cht si prol_~,1d~va ò.gmz:1;av<1 per pn~ po!licH11~1to ii margfoe dèlià fib11la. I;\l q~l\le nicco!ta _resa C<)Sl sup.erficiàlc si·vijlo gi:adalamebto_-a scom,pi1r ire nel corso dell.t cura.
Dott. Buu.
al raroroollimenlo : ,le ~llr_e sono forse svìluppi suécessfva- f._ daggio, t:applicava: _per vedeme , li progr.essivi -miglioramenti ·che, ·conviene dirlo ,·da principio erano Ì~~li ; ma mente e probabilme1He in graùde parte recenti. La· sede mi parrebbe , c'orpe sempre' nella. cellul_osà,. speci,alffiè nte-. una volta giunti -ai -35'. èeritigràmmi di- .propinai.ione del io quella-solt'airònel!lroti'èa della_regione pel'ònea; ~sten- - .posser1te farmaco che destò•sintomi febbrili è di ptiali'Smo ,' dendos; fra il·gaslrocnemio-ed il soleo:, ove'.·suql ess~r àb-.. · co_me se.il t~mo-r- avesse ri'ceytito un rapido benefico "imbastariz-a copi9:sa, tenu<f C jll~ O lÌleQ, intarsiala d;àqipe ·, pulso, si died~ a:< retro.ceckr~; tanlo che 'sempri pr.<:ice,·Mndo 'di ben ìn m'eglio al cinqùaotesimo giorno dell'inco.fuolle. lnfatti inettend'in coqtraziòne i muscoli estensori miuciata cura e dopo avene presi .in [nlto 65 èenligramrni del piede s'avvertono leggieri e prolunga.ti avvalhi.u-ie,0ti su di sublima.lo corrosivo, il 14emhro 'aveva assunta .la .sua la massa pafologica che si polretiber~.c.on~iderare prodotti ' naturale forliìa.:e di ta~to.è'era accostalo alla dimensione 'dalle· coiitrazroni del gastrocr1.emio. ·· -Del resto, il caso mollo diffièil é dt½licato ho credµLo che . j. in circonfe_ren:z.a del -membro sano clìe supe~ava di 9_cen-· li~_etri e'm~ìio., _oa.'~ron. es_s~r-vf . se_ i1o'n u_n'.insigni~cante meritasse d'esser soHoposto alle osservazroni d'un occhfo differenza d u11a frazione d,. cenllmetro. . molt'espert9 e perspiC<\C~ ed.alla $api,enza.d'intell~t.Lo svè~ j_. A questo ·punto il ~ig. Uffiziale, mullilo di cal_za lacci-a là,· gliato..al.'c~i giudizio io S<}fò ·prohto ·di _sottometter.mi. · ; I esultante· per l'insperato sué~esso, chiedeva ed otteneva_' Alessandrfa, 9 novembre I 853: , • . , .,. . . . ·di raggiunger il s,uo_èorpo , b'enedicendoJ alla profòndità _.,.. . Il Med. Divis .. Dott. çoRT~sE: delle vedute diè h.i in'stftui·v.'a ·1al ' intricata diagt\osi. ed al, ' ~ottoscr\lto -c·h'_e:bbe 'ia massima p~tte nell'esecuzione del _,.Q.ue.sta Relazione, i~·tutto pregUwole, dive11ta p1:egietrattamento. . :. ' :, --. voljssin1a dov.é iPsuo lledattore-con1preso da u!1 sapiept<C l'ofio o, li t5)'e·bhraio iSM. peritare e-fatta .que.ll'.annegaziorie d'a.ll]or :rro.p_rio clie è _, Dot~. Biria; M;d: di R,l!gg. dovére de.I \>.ratico con.scien2iòso si· fa a propor al G . .di '. sottoporsi a\l!esamé d'\J.11 ooqhio rnoli.'e-sperlo e verspù:ace ed al!a sapim'iza.d'intellètto-S've"iJ!iato.· Che quest.o. provvid,.o av:.. verttmenlo abbia po-t'làto li suoi benefi_ci-.fr~tli è· proyal_o - . '. 16. dà che prr,sentatosi pochi giorpi _dopo il suo arriv? ·il pre~fENJNG-I'J'.E ÀCCOMPAGNATA DA TIIEMl'rO ÉNOllbÌ'E . . .. . dello Uffiziahu(I Consiglio Sa.nitari9 Mili\q,re e·~1 i.vi'.sottoposto ad attento ·esam~ peqi~t le del Pr'°sideo:t~ dèl l}l~èle- · (Sloria'comuoicata dal Me/J. di -Hegg. cl} Sav,ofa Cavalleì·ia ·simo, questi ·cominci'a\;a per ·escludere la tèità'circa_lil_na~ . Oott. i\faNAY~A) . • . tura· del tumor in quisLiQne, perchè uon vi rinvenne l'~lasticilà ondulaiJtè·déll'eucefaloide ma benst°ul)a.· vera e ·proL'infiammazione délle meningi, ~quàndo non trae origine foAda lltilluazione ùmorale forse sìÙosa-tra la tibia · è:la ·· da una causa che op.erò direttamente sul cranio, coine · fibofo so rmoot,lta da our.c~1.za pi·uttoslo uniforme; per.éhè - una forila, un colpo, una caiiuta, l'ar plicnzione d'un dlUla costituzione ~on era dete~iòrala cd i !i~fatic\ aveuti i:l!.Pstico, J'ins9lai:i9ne, \:impressione (lel.(reddo <lopo tagliati i capel~i, eç_c., àssa{i!i' rado s'ofeserv à primitii a,ed isolata: porti ·ana~omi-co : fisiolag_ici coo·~l lu.more no_n er~n affelti". perchè in fine det~9 lu·more· non a~·eva alqtin allr'in~usso ~ssa per IÒ P.iù a-ècompag~à. la flogo·si degli organi .con. i . sn la locali Là e su l'organismo _che conre _corpo e~iraneo. · quali ~ -ii1 ra'pportò' lli ccnitguilà o_di simpà-U,i, talorà ~- · - Ed otteneya -aa questQ lalo·di f1i.'r :i.svapire la vi,va_ inme~as_tatìc.a·: così ·la ved iamo: frequenleménle parte·ciparc " quielùdin_e çhe preoccilpa.va j'a,mma:lato·· con .cr;_ede'r'si in ·, allinita_lo i·ufiàmmat.or'io' q!:)1 èerv~llo, del midollo spin.ale, preda a 1!1arau1 ~ supcrior.~d:ìlezzi _inf rue1}ti'oella: Chii:.µr- · (!eh,entricofo; assoda~si ~o .~ucceder all;Ì pleurite, alla pegia Me.<l1~a. Elç~a.ndosi .qu,indi il. ~i'g. Rt,esid~nte con'11na- . · ricarcEte, alla perilon_itç. al-I'art:rile , at1a· rWpolà; qualche li~i de, fa~!l alla ricercù tielle caus-ei' e .bene bene {po,nd~:. · . volta tenere' dielrp .alla so-pp're~sione (i'~n profluvi~ abif<!;ndo le cirèosl<-auze ,Jnamneslic11e lul1l , rile1nw goversi - ·,_ tuale od_,tccidentale, ovve_ro'ad urra reu·malalgia, come :-'acon~iderare' come: altr'èllanti ,metli della slessa . catena le rebb'ilcaso _di qudl':uomo di Larissa ,il qualr, tiic(tro quanto ulcere sifililiche soff~rle dodi~i-a'llni prima e cural~ solo . . .riJe.risèdppocra([.'Ju preso repe n.tinamentè da un dolore Jo(?alm.enJe ; l'espuisi'Oil ·erpeti'ca di colore rosso. è~pr-eò éilla c:os~ia. d~slr,~ . (jd,.ebbe_oel primo 'giorno febbre acuta . comparsa sei mesi dopo ,; ·jl dolòr osteocopo sofferto ' cingi,i.glià_rdi-ssima; l'indom.ani diminuzione ·del dolore· ed. auA_ue anni più_.tar?J ed· il fatt? aLru ~le i e .co.n' quell;ac~èn!o f tlJ_ènlo~.d~h_a.felJbr_e: quindi 'ìnso~oia .e fed(jo àite és.iré~it~; .d1 certe·tza çhe solo catalter:.na d sommo 1>rat11:o,,g;ud1 - · nel terz.o giorno. rnV'ece del dolore eh e.r.a cessato, pr.ovò il · · c-,t_va _dovÙsi qu~~lo c~_iis_i~era_re qu~~e ~n_faUo /oè~l~- s:yL~. j .delir}ò il p.iù furioso_ ~h~ :c1.a:re~·si royés_s_e. _:'.' , . ,., · ·_ruppatos1.sol.lo, I rnflusso di cause ~.rnd'ole cel.t,.ca d,. ·cm - Può perç l~ ·men1ng1te svolgors1 pr11n1l1Yamenle 111 senon .era fuo rchè mia remota espressione è doversi perciò .·· guito all'a1.ione d'.alc~ne ·caÙ5e alle ·ad eé·cilare vivaniénte inslitilir ·u11a. cur·a analoga che· fu tosto Còricer lala èoll il il cervello, GO me SÙèl;h~ro Ùn i'egìme ·caJefa~iènLC l'abuso. . 1'1ed. Divis ))qtt. Arella nel m'odo ,seguente: 'su la'lucalità: . dei liquori spiril.osi, dcÙ;oppio: le ~onleo~io'ni .di ~è~le, ia : bi)gni· con 'satu_rà:s'?l,ùzi'one di solfalo di -~e.rro. sossidiala da ~oliera, la p.aura,, la trislezia·s9verchiamenle profonda.: . b~tHta,ggio e-p'ulsi~:o·ç·compr~ssivo-,à pero:ran·enza. lnllqanto· Qu~.sla malattia, è.ome tutte le alt.re, ha sinto:mi co,muni alla cura iqterna fu pres_cri'Llo il ·deul~cloru.ro Ql ·mercurio· : e. sintomi pr;oprii·; sintòJni pro,dromi e -siiitoini c,onc9mitariti. c·on eslratlo ·4'-oppio acquoso ~oHo~fo;rm.a~pilloJàrG; aggiunlo· 1,10n 'istarò qui a farne- l'enumeraiione, -giacehè ognuno · tovi _il decollo di _Si}lsapari,lla cori sciroppo del Savarese. può lròv,àrli snòcciolati nei Tr'àttati QÌ P11tologia con molto _ D_ato to~to princìpio alla é_ura, l_'~inìnala-lo che ·con listepiù òrdi'ne tli qtiello ch'. i·o pò~réi fàrlo; e mi JiipJterò Ml. ~ella di c_arta té~_eva · l'.e§,\Ha misura del diametro ~ella · tanto .ad_accennare·è'lle per çdnsenso d,i lµlti ;_i'Medici' il· ca:.. gamba ,ammalala,.ogni. qual vol~a ..gli .si ri1fo,ovava· il' ben- -. ratiere .éhe hi. di's lingu' e .dalle flemmas_ ie ·delle viscere con . . . .
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2U . ' Je quili ,:dir()llirmenlé .od ind~re~LamenJe le meningi son in ad osc'il!azion\ continue; ed accusàvà. pes.an_teiza di. capo; ' ref~zion~, si è il delirio da cui 119n va· mai_disgiunla, seb'- I oppres~ione alla regione d_el ·ventricolo. ina-ppettnz-a·, bocca ben I, .L. Pè~it adduca un esempio ·al meningi Le nel quale I impao.iàla,ed _alquanto .am~.;!•· sannolen.~~, sla.och'eiza uni. , . ver,sale ed offuscamento a1 vista. -· · s'osservò il fenomeno opposto . yal a·èli~ f!'coma. ~Ìa qQeslo delirio-che, s.e !)Osì_m'è concesso· e-,primermi, , fote~rogatò l'infetmo qµando f_o'mi ~talo . assalito da individualizza l'affezione, !i'appa\esa eglì-sempre in princi- .1 queLsuo · mà\"_ess~re. ~'su le· oause ·ohe pofe~ono avèrgli pjò del màl~, :di niodo che_ non' rii!Jà:iga· l_uog<r ~ ?ubbio dat,o· ·princip)o -,' ris1>ose clie'a.a tre ,gfori1i si sent[va indi alcmrò ,' ed il C_uq1nte sap_p1a fin.o dalla prima_ v1s1la con •..1 sposlo a qùel.~odo' e crt;diva la sua indi-sposizione ave.sse · qua!- nf:)mico avrà '.da lotla.re? · Sar!ihbe -ll!egl\o c.h!l così avuto ori_gine d~ un'indig_estipn-e f~t!_a quattro dì-prima, , foss.e; n1a .pur tr6ppo la manifestazione della malattia non maiigiandO' se11za. mi~ura 'd'un cibo che gli solleticava "il è. sempre cosi chiara ~d accade non tanto infr.equenle : · -palat~, · , · · · ·, ·. _· · ·S~antlo Rert~nto al -dire dell'inferino cd ai sintomi sopra · mente cl'i'il ' Pralièo. _dai segni · ap15arenJi, sul -suo esordire ·stimi' d'aver~ ·sott'occhio un; niorbè>"\Hfr forma, per sede, enuncJati, se11.ibrava a. tutta prima si ·ave5\;e.da combattere . per importa,;za è Lal-0rà,anche per. · i!1clole dalla .meningite: un ggstri,cisrrio · o tutt'al più :una' Jeggiora gastrite ,prodotta molto diverso. ' · ' · · · da ingoinqfo t)llo s_tomac9 ~ percjò gli furono prescritti 4 5 Sédi\l'ot nel' suo .Giotnale .di Merlfoi11à· 9.arra ch'. ùh Sol~ · c.entigrammi' ,dj tartaro stibiatò'sèiolli iii seicento grammi dalo. ~\.qu.alé-era enJra'lo Lre vo)te couseciil/v(: allo ~:pedale J·. d'acqu~ imperiale da bersi_poc,1 per volta. seuz'offrir allo .sguardo del· Ctiran.te ~lcun. fenomeno abba- ·, · Questà me.cÌicazi~ne prornossQ vomiti e,scarich;, aJvine ·stanza c;rralteristico per iudic.ar a que sto da .quale malore · 1· piullC'sto -abl:ionda11li · mercè cui la. tumidezza dc!il'el)ig:1. ' 1 • ,,,i· t · ,- · · · · d · aver offerto · e del· venlre:_c~delle.e ·, · · ·'· ·· feç~ · scemar il l'r~ddo -, delle.eslre, r f osse ,rav~.,,1a O .~ - mon opq, ' . . . Fas:pelto ' . d'un. ·1 strio uomo colpito ù.a ap_o.plessia, fu .alla sezione -~adav~nca r~- ·, milà e ; 1.:t du1·eiza- e'. ia t.ensi011e del Ylolso. man lenendosi d·, f!ra·v1··~si111a meni·no-ite· con 1s1rnnd1- I ·· , ·· ·· . · Col;'•osci·ul O ·" ffel• lo · ' 9 ·-- ·· "', . 0 · · , · tullavitt un senso .dolòrosc, di peso al <:~po ed. un. calore menlo 5~·e· ro·s_ o ablio11d · anl'e a'-l' a ~ ·u1Jerfic1e della duramadre . ·. r ~. . · . . .. . ·· molesto all·a-s.lessa parle. 1.\i.O. cltend'allora. che qu~II~ graDa questo _fallo risulta cbe 51 d_auno ·mernngilt larvale;. veiza· ·di 'iesta· aozic.h è. con~<;cu.tiva e sinloìnalica. pote'va meniligiti di' co-si oscura diagnosi_, che q~a nd 'alla men~e , ·esser~ .primi Liva · èèl idiopatie-a - avuto nrinc)pal~1eole ridel CJinico balena il .sospHCto ~dell~ vera. ~1_alur~ de_l ma_le.'. , I g\ja-ç~Ìò ci! gener,e-di. vità che }';~·alato t~neva~· e raccolto queSl'O ba om~i falli, p~O-~fÒ!>SI ta.J! d~. ~eo der !OUl! ]i tubt I da , ci\leSlO. n:u~V-aJneO le. in terrog~tò SU l_àl~-_pro posi lO, se , socoors1· e lutli__ ~h sforzi della 1erapeullca. ,. pecsorle 'qi.IeJ,silJ'tomo hon ~vesSl'~preéedul(l'iridigestione, Egli è per l'~ppunlo· un caso .d1 que sta specie, ~OI) che infatti' il giorno in ..cui, i:nangièi sù1odalamenfo· j1 çapo g~a_v:e p.erò ,com'il sop~a rif:_rilo ~-per buon.a sorte_ le_~minagli ·doleva. già, .sosp-eltai _ è he _si trqtrasse_d'alfezion,e flogi los1 rn lull çillra guisa, eh _1 0 mi pr?pong_o di _.qui raccpnslicà · o èon-geslizia dell'.encefalo, bencb·è 1ion avessi intare perchè serva~ metl_er lll, guardia e_~ _1_ 11 J diffirlenz~ co~ diz:ii soffi,cienti per -a.ffermare se una flogosi piuttosto che loro cb.e slann9 tr6pP,o rigotosamenle hgn ali~ rego,le, ;1e I una corrgMlion·e aves's-i 'da c9mbàtrere, 'e sé -l'un.a o-l'altra p_uii;lo p'e_qs~uo die ..si_ha.pure ?._<I. amm~lle~c q_u~tl.c~ ecce~ di _..queste m·gr,bose espressio.ni ·avesse se·de . 11 egl'invòlucri z1on~, .m~s~1mall_!e~te, lr,allcwdosi d) enti ~1 oteifor:nii,qu-ali del tervcllç od in quale ,<;i _fosse parte del parenchima della son· 1 segni ~sterni d~lla soffre_nle na.tJJra h. q1rnle,. secondo medesimà viscera. un adagio familiare a Luigi Xl, a,'na d' assuìnere: dìversi ·"~t· . · · -. . . d" · t -,b L d' . . : .. . , . , ,·· · ...-.. ,. . b, r· , , · . lt i sia qui perme-s,so__ t p~gar un n _u o a1nm1razJone a:;pelli che oud ,. ca-r,d.le11 ,r1 n11 mor o O$:;ero sernp~e . ·1 Il .. h·· , ·a . ·. <l' l l'· , · ·· . · ' · . h · -· . h ·· .,, a a e 1arovee:genza e a11·.-a .squ1s1·1e.z~a 1 .a ..:o cl a1cun1 identici sar-ebbe :meslie-ri e e 1e 1:wr•one e e ne ve1JJ>01JO . ' ,·_. . , : . . : . , ·. ~ ·. , · ." . Pratici i~qnali a prima visla·.e.. d9p~. unà b(e_ve esplorazione . ;.,l~ b· t· - d' • · tocche s1-rassomJ.ghasser .1n tnllo, nel fisico e nel .morale, l · l' . : ·a· . • · , . • : · •. . 1 · , e e1 po1so. i:ovans.11 111 gra . me11" a 1 1r una 1agnos1 preche. le cause fossero le m.edes1me ed o,perassero CJ)ll egua e , . · . ~ r..v· · . : d. l ·. · ., a· · · .. · . - tT · • . • . t ,c1sa e. s1ctira .. ~ vern e11e . 1 cos .or,o si pu,o 1re·con , ir. 10tens1tà_-; che not;i ~~1slesse di er_e_~za_·a1c~?~-!~e-11 e c,r~oilio : · · -~ · · · · . : ·. slam:(} cli tef!)po.e ddu_ogo ,' c_ond1zwn.1· le quall_e cqla-nlo . g · · · · ., ' · l'.aiu;i.quòs ooquµs ariu~>it : ·a/ ffièil~ _rfinco.nt.iàre rìu-ni le:che·pGi· .av-vei~L.ura ri:esci_reb.bé · 1 . . JÙpiter, att ardcns evexit .<id .ootlìera ·vit t.u.s · . più ~ge.v-oJe -il fa-re ·passar un catntnelo nella cruna d'un ' r _ .DZs g.e1\iti poluere: · ago~s.,e è l·èc,itoj,1.ù·~o·Sçritto l\1~("ii-cò d':.rdqpe1:ar .u1i'1;spr-essionetlél,';-an.gclo. . Siccotìiè qirnlu'nqtie fosse il geri~re.diJesiÒne cÌ1'io era - ~ Stefan'o-PallanQ, Musicante nel_ lieggim~nto Sayoia ·e~ .. - c~iamàlo a éinluzzàre,, flogosi <l congestione, r... dovunque vajJeria, 11ato a Pinerolo a·i 18- cl'otfohre ·1815 da parenti eI,sa· risi.edessè; iwll~ m~1lin'gi o 1)ella .tes?ilur.a ·cerebr~le, sani, dotalo di, lemper.arnentò fleho~lh1fatico, Militare òa · le "S.ollrt11.ioni sanguigne .er.ano chi.aramen·tc indie-ate, Teci 2;, anni, ammo'gliafo da ,·10, il quale precedentémenlè go-· ·J · trasportare J'inferrn c, aljo Spedale e gli c1rdi11_ai un s_alasso ·- dèlle ·sen!pi"e· d'ollima sanità: ~~6tichè"dà!>éi an_rii in q_ua a- j àa-1 lfra:écio e f~·ci i'1n11ovare la beva1~da s.tÌbj_ata, nbn già busasse ti1lipeute · di beva ùde alcoolich~ d,t in·~oi~rne in . re'rcliè'an'imetle~si· con S-~oli. e D~saul~ che l'é1~etico·-giova un giorno l'ingente ·dose di 27 brçchierini,_ co!1segnavasi ,as~~issim_o nelle flog,o~i ccx:~lin!!J ,~es.~ le evacJ.)azioni ria . an:imalato in Quartiere ai 31 d'agos,to, ed offriva \ fo119- . ess.o pr~vo·c,a)e, fautor.i ·in èiò e ~egu_aci d_elle Dottrine del .:m:en·i segufnti: occhi ani°'1ati, fronte calda, faç:cia turgida., 1 • :Ve~_t:hio di _Coo,.i.l qu,ale nell'afoì:isma·'lso,_.Jibro 6,c'inf>egna e t"\}eno p4llida d_ei.. cons-uelo, liup;ua· fec\9~a n-e.~ 1111?-ZZO,; .·. che: q:ui~_vs per:scis'surJi.f1writ céreb1·u1»·, .h1s ·,i-ecesse est .bilis ro.ss/gna all'api.ce f:ld ai margi1\i, epi-g,asfrìo .ed addoJ!1ine vomit~im super.ve11ire~,t ma per o-tlener; in grazia dell a virtù aJqua11L.0Jesi., .freddo ,alle mani ed ai p_iedi, polso)eso,. duro,. , ip_ostenizzante di ' si prezio~o r,imedio.-, una:magsio-re ae·Jen.to ,(oO pulsa~ioni per minuto), tremit9 slraor_ilinarih, e · pressio.qf Er far·e risparmìo·di,sangu_~, risp~rmì_o ;di cni 11.el t~le che la-'mano ·ànc_!ie appoggiala sul J·eùo· ~ra i'n preda · 1 ~1ostro pà~s-e b~n, ,pochi ~fod.ici ~i .cur."ano. l . l
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Nella uolle m'anifèstossi febbre gagliarda _con delirio 1 zioni alvine, sebbene due :;ole~part-i del purgante siano state consumale. ' loquacissimo et! irrP.qu ielezza somma. L'ammalato non eonservava: nemmeno per due miuuli la stessa posizione, . (S'ingiunge che vengan a lor,q volta ammioislrr1le le due cercava aò ogni lrallo di balzare dal lello e sembrava lorrimanenti e che non si sospencla l'~so - del ghiaocio sul cranio.) men.la!o da ,•isioni spavenlos~ Versò Io 6, ma1totin1fessendoroi tocaLO a visi'larlo, rilevai i fenomeni ora -descritti e!J Ore 4 del maltino. L'..infermo ba passata una nqtte traninoltre so.O'usion e della· fac ci~, occbl brillanti, pupilla dilaquillo, bencbè iusonne: il polso è regola.re , .tranne un po' làla, calore al capo, freddo alle estremi là , polso vibrato o di durezza, fa foccia è divenuta colore di , piombo· la liofreque11le. lrem')ri incessanti , cnrpologia e sussulti dei gua s'è spogli ata òello strato fecioso che la rive~liva; J'adlo11dini . domine è lxatl.1bile i la sete è moderata ; il lremiio sempre Confogouno può vedc(e; la mal;{tlia rimai ta fin allora più sensibile. oscura e lutent11 s'era appalesala e caralterizzata, e la me( S'ordinan·o ti çenLigr. di stricni;1a e 4-0 dì lridace p~r ningite appari, a con lutto il -suo corredo di sinlPmi senza 1!2' pillole da pre~ndersene una all'ora: decotto d'orzo mieperò. ,;he si pùlf1sse asserire con i signori Màrlinel e P.a- 1 lato: ghiaccio sul,oap·o eon:ie oéi giorni anlccedenli: dat\ ·not-Dncholalel che la flogosi fQsse limitala all'ara.cnoide ·1' pani triti.) · · che riC!Jprt¼ la convessità tlegl i emisferi cor.ebrali, alla quale · Nella sera nessun cambiamento essendo sopravvenulo essi àllribnisCOnl) più particolarmente il dr lirio. si mantengono le prescrizioni del mallinò. Prima <l'andar oltre · mi giova avverlire',ébe Herpin nel Ai ff mattino. L'àmmala.Lo ha riposalo alcuoe ote; il polso suo. pùalello lra, la cefali le e la meningi le dà GOme segno balte con più energia: il calore del capo. non è sensibile dilTesenzi~le I? svolgersi , del delirio nella prima sul bel al tallo : ha\"vi s:1J1vazione ed in varii punti della. mucosa gifno- lingualr s pu·nlano afte dovute ali' azione del calomepriu{)ipio ed u.oilamcnle alla febbre, menlre netl'allra questo fenomeno viene in can;ipo sollanto verso il quinto lano: il delirio dura lolla via, ma rassomiglia ad un sogno giorno dell'inv.isionc del male; e perciò sland9 all'asserch'e aggirisi su molliplid oggetti allegri e soIle occupazione del citalo Autore ùel càso dL cùi sto discorrendo, le zioni g.iornalicre del sognanle: , scosso da quella specie cose non si sarebbcrq. passale in guisa ecceziona~e, ma - di divagazione h1tellelluafe l'infermo cooosèe gli aslanli avrebbar anzi seguitò il loro corso semplice e nalural~. ! o risponde e parla assen,nahunenle. Il lcemito è scemato. Lascio ai(Lcltori l'esami·nare fino a quale punto- il s ·ignore ,. { Si rinnovano le prescrizioni dieleliche e filrmaceO·· Herpin abbia ragione e ri prend~ il filo della mia Storia. tiche del giorno a-nlec·edènt-e. ) fn con~eguenz:l delle 'sovr-a narrale coodizioni il1' cor fu 1· Ai 5. Le .<;ose procedono ~ome nel gio·rno \Onanzi; non trorato l'infermo, gli $i fece rinnovar il salasso e fu ordi- I s'osserJa altra novità faorchè la diminuzione sempre pitt . nalo gli si._pouesse su I capo una vescica piena di ghiaccio : notevo:e del tre!}1.ilo. e gli si "t'in11Qvaso,n l'acqua tartarizzata stibiata p~r be- ! ( S'insisLe nell'amministrazione della stricnina aggiunvanda. gendovi l'eslrallo cli giusquiamo. Si sospende l'uso del Ver!lo ic I O, IIOl)· essendovi cambiamento alcuno, si ri•• 1 ghìaccio. ) corre atl 1111 altro sah1sso e si fanno ricoprir!) le•estremità 1 A,i 6. Il polsu batte con fo'rza e celeremPnle-: il lrewilo inferiori con polente sen:i pi,zzale, raccoroandaoà'.agl'infer- .'' è cessalo; si ·sentono invece gagliardi e f requenti sussulti mieri di 01ularle di ~ilo ògni ,quarto d'ora. dip~_ndenli s_e nz'alcun - dubbio dell'azione della slrieoioa . Alle 4c di sera la faccia seguila aù ass('.re solfusa e la • sul midol!o spin.aie e sui ner v'i motori che da questo prendon origi nt'. Ravvi tultor un poço di delirio,. e la ~esta ò testa è lu_llora calda , scbbenl:l si'&si nolevÒlmente elevala · un ,poco c~lua, probç1.bil men~e. per la ria:z.ione avvennla la temperatura de~li arli a<ldom.inali.:- dµrano ·iJ delirio, il tremito e la carpologia: sqn alquanto diminuite 1a·srna- ' dop~o sappres&a l'applicazione del ghiaccio: le arte so11osi nia., \'irrequi eta11za 'e la frequenza del ..polso. > • estese, le· amigdale ,si .mostrano rosse e lumid~. il ptialiPi-oscrizio11i A.pplicaijone 2t s·anguisu.gbc, 1-2 per ' smo S è falli) 1>iù consid.e re~1ole. ('Jn cònsiderazi·one dc'cangiame1~ti a.ccaduli si pJescriparLe dietro le orl'çchie; 1lue vescicatorii , uno per p!)lpac, vonq. v,enli sanguisughe all'angolo <fella maoJiiboJa infecio; la bèva11d_a del mattino. riore, dieci per ciaschedu r\ lalo, seicrn.lo grammi di decollo A. n,o!Le avunza_lo In slal-0 dell'infermo era il medesimo: d'o.rio mielato p. b., e <tue gr.amini d'acqua coob~ta di lauma 11011 si c'redetté opporLuno d'aggiunger alcnn'ordina~ ro-cera~o diluita. i11 cenl!lcinquaota grarom\ _d'rmulsione zione a qù( tle. falle in prima sera. _ .. , arabica da pfrndl)rgi a· cucch,iai: tre pani Lril',. ) Ai 7 di scllemlire. mallioo. llavvi rimes-si'ooe. (fi Lulli Ai 7. li polso si è. fallo molle e meno frequ.enle, la temi sinl-omi: il drlirio è. mite e permelle all'inJenpo ·di riperatura del ·capo si è abbàssata, ·il delirio 'è quasì nullo ; spo11J er -adegualamenle allè dim nntle clie gli ve:igono iI tnaggiore male' consiste neHà stornali le. mercuriale. fatte : accusa bocca calliva e lensio,1 a·ddominale. · ( Un vescicatori o alla 11uca. Elettuario lenitivo 25 gr., · (Si c_o·ntinua i'uso flel ghiacvio sul .capo e si prescrivono tartaro solubile 6 gr'. 1>. ùn bocconr e lrece.nfo gr. di laJte ·I 00 ce11tigr. di coloquintide con ~ 50 di calomelano e 4 gramrl'le di zuccaro' divi'si•i11 quallro parli da prendersi a di mandorle dolci p. h.. alla sera.) .Lni ore ·d'in~erv1,1llo l'una, dall'allr;L Brodi leggieri.) Agli 8. L'ammalalo si senle solle,•alo inlierameole , ei.n A.Ila vi~iLa della .sera si rioviene quasi naturale il polso; · . piéna· èogni~iorl'e ed açcusa appelilo, si ·lagna. però di difficollà nell'inghiottire , difficol Là che-si spiega con l'inlQla suffu sione •dt1I vòllo.ed ìl calore dè{!a 'lesta sono sce~ ~li; l'oc~hfo ha .perduta.la. luce11tez~a ch'av~va prima,; . midimerilo tuttora vislos.o delle tonsiile. (Dieta~. zÙ~pa con l~lle: Hl sanguisughe all'.angol~ ddla l'a·d<)omi,oe ~ meno teso e la J)occa meno cattiv.a ; il d~lirio ,.mandibol~ inforiore , 6 per parte. Decollo d'orzo mielato ~ontinua ma placido t.1 quielo. S'otlennero cinque e,acua)
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p. b.: lì~.ri di zvlro 3 gr.. zuccaro ,2~. gr. divisi in 1 i dosi j ·d'un fallo; ma .per raggiuugcr un lalc sJ:? po non basta il , volete: non è prr nulla ch'il Cantor Manlovan() disse : Feuguali ùa prendersene una per ora.) Ai 9. Il ben essere genHale si mantiene: le amigdale t lix qui pof11it rernm co9woscere cat1sas. E se alcuno dotalo . 1 di maggior acume di mente ch'io non lo sia leggendo più sono meno gonfie e méno·doienti. tSi rinnovano it~ ordinai ioni del clì prececlenle; le afte _: adde_1ifro. ~1el )ih'ro aslruso d(•lla nat~ra sap~ss~ io_ più ac" concia guisa fntcrprclare quello ch' io lenta, di chiarir alla spars'} qua e là pn la bocca vengono toccale con 'ti nitralo 1 me~lio e con;1e me lo .coqsrnliya il-mio ingegno, quod, senza d'argel)lo.) ipofrisia cicerQniana, senlio qnam sit éxigìmm, lo pregherei Nei giorni 1O, ·I •I e ·12 si pemwera nello stesso me Lodo di farlo, avvertendolo 6110 d'ora che gli sarei gratissimo di cura. del fav.ore. . Ai 12 le tonsille f'Sser,do. ridotte alla loro grossezza lii\ ~ Relativamente alla ,seco'ntla circostanzà da me nolala. turale e Je ulcerazioni aftose trovandosi la maggiore parie credo ·1i oon andar errato al,lribuencl'alla ~lricn111a gli guarii.e si conoecele all'infermo il quarlo di porzione onori deJla gu_arigione del fremito eia. cui veniva molestalo Da qurl giorno jn poi le cose volsero sempre in meglio ed ai 18 il Musi<:anle Pollaoo si trovQ sufficienleménLe ri- ' il mio infermo e derivanao sii.fallo risullarnenlo dall'azione pristinalo in sanità per accordargli l'uscila dallo Speclale, - iposleniz1.ante ch'il (lello farmaco csercila so il midollo spinale, azione che si trova nella ·più perfeL,l;\ anJitesi con non senz'ammollirlo però d'evitare diligentemenl,e ogni possibi le disordine (:a pace Ìi'allerare l'equilibrio delle fun. ··: qu_ella che su il me<losim'organo esercita l'alcool.' . Rare volle avviene nella nostra Scienza che la Teoria zioni cerebrali cos·1felicemenle ristabilito. Mi è g~ato di pol<lre q.ui affermare c)le la guarigione non e la Pratica si corrisp()ri.,dano, clte. quesla confermi.lepres'è $mentita finora, ·quantunque ·siano trascorsi dal <l'1 in visioni·di qucll~ ; pè.rchè dai fabori ca lori di sistemi non cui il soggl'll<> di questa Storia abbandonava IQ Spedale _sempre si liene ,calcolo delle modificazioni !! degli oslacoli çh'all'azio11e d'u11 rimedio opporranno le varie circosl;:rnzc al tempo in cùi la sto scrivendo cinqufl iotieri mesi , di stanza che mi da il diritto <li credere che la malàllia fu in cui si può tro,vare la persoita su Id quale si fa lo speri. vinta fin nPlle sue ullime radici mento ; pcrcbè lrop1>0 rigorosa·menle da lalu110 voglionsi asp.eUare dal. solido vivo q,u<",lle azioni e riazioni c:ho al conlat~o di dQe sostanze osserYa il Chimico nei suoi maRi~essioui. Tre circo·stanie nel · surrife_rito caso sori a trac.ci, n_elle sue :;torte, nei suoi crogiuoli ; perchè troppo parere mio specialmente d('goe d'alleniione: la prima si è .co116d~utemente.da altri à'ammel;le p~r analogia che dehil modo subclolo d'invasione c}le ·prese la mt> ni1'lgilé e quel bansi manifestare nell'uomo effetli identici a quelli che diesuo svolgersi repentinnmenle co11·tutli li ~uoi caralleri di11·0 l'uso d'un qualsiasi agente s'osservarono nei bruti. Ma slin\ivi dopo il primo salasso. la second-a: la potenza mo11el casQ di cuì discorriamo le viste speculative ricevellero deratrice dei.disordini muscolari manifo<;~ata dalla slricni11a l~ sanzione dell'applicazione; il fall o venne a giustitìcare la quale data atla dose di 15 cenlig. app'e na in tre giorni l'idea: la co'.'lseguenza non ismenli il principio. valse a fr<'nar un lremìlo con::iderC\'olissirno ùovulo inconlestabilmenle all'esallazione dell'a"Lione c1·ei nervi spinàli'in AmlllPSSò ch'il lrcm;Lo· sia com'~ di fatto l'cspressio11c gr,1zia de!Pabuso delle hèva11,de spiritose : I~ terza fiirnld'una lenta Oogosi spiaale, la stricnina la quale dietro le mrnte la squisita maniera con la quale l'orgauismo sentiva sperienze di Rasori, di Borda. di Giacomini, di Schulz, di B,tcner, di Wiel, di Ilnfelan1I, (,ii De Ca ndollc, di Busso11. l'effello della met1icazione a cui venil'a solLoposlo. A~sali'n , Fin ot, Mage.ndìe. Bricheleau cd allri molti opera Circa alla priina mi s~mh ra JlDJersi dire che l'inJìamsu l'apparato cerebro-spinale abl)ll:-saodonc la vilalilà , mazione delle mf'11i1igi esisle~sc già sC>llo forma lenla e dovevi"! c~ser efficace cqnlro di quello l! lo fu. Non mi ditraesse origine da un'atrèzio ne. della l.!lCiisa natura qe·l .milungherò di più su questo proposito. premen<lomf's-0ltanto aollo spil)alo prorncata d·al bere ·smodatamente og11i geQi fare conoscer il bu<1n succe·sso ollenulo dall'ammininern di liquori spiritosi: che l'indigestione accusata come slraziofle del 'Succitato. farm,1r.o, sèn1.'addoss11 rmi ·r,ncacausa determi na11le dall'ammala.L_o ahbia èagioriato· un po' rico di dimos!raro éhe .l'azione dinamica del me·desimo è di congestione al capo. d' ond'ì l dolore, il senso dì pt'so, dawero ipostenizz.anle !>pinale. con come lanl,t copia d'arla sonnolenza e la slanchezz:i ; e qhe: scemala la C!lllge~om,enli il pose.,in evidenza il già ricordalo Glaconiini nelstione alla superficie ùel cervello io S"eguilo alla prima l'aureo suo libro Dei Soccor.çi 1'erap,mtici, al quale ri'mando sollrazibuo sanguig11a, là m'èuinge ·eh'essa por aveva avuto la sua parte dcll'aumenlo di circolazione o sesi voole r!ello , colorò che hanuo ancora bisogno d'essere c;oover\iti alla nuova Dottri na Mcdicod,taliana, · slagnàmenlo avven1,1lo a_Ha lesta ~-che p_er esser innanzi in con<lizin'o(l patològi,:a non ri'senlh .:ome le altre pa'J'li delPassa~d'o,·a alla squisitezza.con la qu~le furono dall'orl'encèfalo f'.,ziont> dei vasi assorbenti messa in gi uoco dal ganismo del mio ammajalo senli.lé le imprt.9,siotJÌ dei varii medicamenti,. ollr'.Jll'e ffeito prodoLlo dall¼l 'stricnina di cui .vuoto fattosi nel sislrma irrigatorio uuiversal o, rèstonne inzuppali e li.L lerita. sua flogosi innalzossi al grado d'afferi,gio-nai or ora, avverttrò che l'ènergia del polso e l':mzione ·a<'.ola e rivelò la sua pres~oza con lullo l'apparato menlo di Eemperalura al capo osservali dopo so ppresso fenomenologico ,cbo la distinguono dalle allrn affezioni fiol'ùso, del ghiaccio ceElollero mirabilmente mediante un lieve . gisticbe. sanguisugio ed un\ mulsione idrociana:a alla quale partiNon inlP.ndo di dare quesla mia spiegazione come ascolarmente io reputo essere dovuto l'abbassamento nel soluta e superior ad ogni critica , menlre es.sa non 8ppog- f ritmo e nel.l'intensità dél baltilp arterioso il quale cadde g'ia c.lfè sopra alcun e probabili là e leggi fisiologiche le quali da ollre 60 a cinquantadue pulsazjoni per roinulo , com(Ì1on parlo di queste ullime) potrebbero per avventura es- . provando cosi 11na volta di più la poleoza deprimente car-sere soggelle a contestazioni. Bo voluto rendermi.rapione l di&co-,a.scolare c\~ll'acid,o idrocianico e dell',acqu_a che ne
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cooLeogono. Nè merita men aLL(lnzione la .stomatite susci- . tata dal cloruro mescurioso il quale, sehben a prefer~nza di tutti gli altri comp.osli ddlp stesso metallo eceili il ptialismo e l'irrilazioue afl.osa della bocca , puce non gio-oge cb'assai raramente a pr.0111over cosi abbonùai:ite il fHilno 6 provocare così gagliarda t:rseconda , éome nel soggetto di que~t'Osst:!rvaiionc mi venne fallo di nolare. Don.d'una laola sensibilità~ Forse dalla non assuefazione ai rimedii e da un maggior eretismo dei nervi senzie11li le funzioni dei quali sonosi esalL~te mertlre diminuiva l'inlluenza dt!i nervi motori. Ma ripeterò per questa mfa: interpretazione quello· che dissi poc'anzi cioè che non intendo _d'avere co lto infallibilménle nel segno e che ne accetterò coJ1 riconoscenztt un'i,\ltra che sia più esalt,J e sodtlisfacenle, quand'anche quesla palesasse jnslllsu ed-assurdo. la mia. · Chi coltiva una Scienza non _d~bbe provare nè. rammarico nè vergogna t\egli errori in cui i n_evv.érlentemente caèlde, qua·1do ccuei suoi errori fòrniron i m~ni od il pretes\ò onde ollri giungc51,c a scoprir ulili ,v.erità e kov,1ssc metodi tCrJpeu~ici più acconci al bisogno e meno tlei già adopèrati ,soggetti,a lrìsti e scorag_gianli disinganni .
PARTE ·SECONDA BI-VISTA.. DEI GIOBi.&LI (S noli del Doli. lllOl'TL"<I).
RRUZIONE DELLE COi\-nl\RNZE SCIENTIFICHE (l[ese rii or•mwio
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Tornata.)..
~r~zA. Oopll cb·H Dolt. Bot•olli cflb'ollimala !a !èllurH della SUI! Mi;moria int(lrnO alh1 mor!ali'tà ch'ebb11 luogo odfo Spe,1ale Militare peociente i',,nuo 18:i3 r A,luoaU2a procecle alla nomina dei duo $t>gro\11!'i ~!elle Conferenze i qa.ili rtescion _elelli 1ielle persone drl Me,t. di n,•gg. Dolt. Bllorì è del l\fed. di Bali. Dottore Barullio: •
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Nonn.\. 11 u ,,H. I. , esi esposte akuuc su~ rìOessioni iatoroo i al servizio ,li Quil'lierò in grne1,ale ·, l'agguaglia I' Ad unonza- in- ! lorno ::il tlOID· 1·0. <lei S1,1l1lati del_l 0 l\t'gg. di Fant. j quali l'urona inviati ;,Ho Speda le Mll'ullimo .lr:mr-,ti:é'<lel 1853, H qualr nu- I mero fu lii 153 èioè di 70- nel mese ,1 10Hobre, <li 42 Jn. novembre e di 4l in dicembre. DÌ questi 153 ammalalf, 3l furon ii<'Celtati nella Se:r.ione çl11rnrgic11, J1) ~Ila sifilitica, (l nc'l'oltabnica, 3 in 'quella deiHscialli, osi e 94 Hl 11uella 1Ji Medicin,1, Ragiouaod'ii . Doir: Levc~i i,1tr•rr10 ,1! tuit ~i;iore nume,ro d'ammalali em•·a'li nèllo sporl,,le 11el m_us,r. d'ollob1\', ne allrihuisc,o princirlahnrnte la cag1on alle «''l"rdlazionl e; mpàli, ulle murcie folte per il cambio di Gtii.1r12i11ir,ne e for,'u11cbc all11 tliltr.renza rii erma fr.i Ales· snndria e ì'l•w:1ra. A'1J,'eUl!aad'in ~e1t.u·i10. il i~!;iilesinw allo _c11ttivc C-Ondizloui igjenithe 1l<'i Qo.11 ticri fn Novara, nota come ciò nulla 1 osta11t() le medcsitpo non al>l1l(11.1 inOu.:tr, :!<l u~,1 maggio!' evoluiione di malalliti ~iarcbò la i11ima Còmp.i:inia ch'era la meglio ,l alloggiala in-viò allo Spe1i,ile l!'l amrnalati, mentre che la 1,1a che ! era um) tni le·C.nropngÌ1te- plù rnal ,1cqtiarlicratc nou njl. inviò che soli 3. Ultuna. ti Doli . T.1:v si il :iuo· rapporto loccaoch1 dr Ila scaltrrzia t1 ei Soldati nelle vi~it'e 'Sanifaric per ni\sco1hlCrl' . si• molar e dissimul,:re le roilallie. Mc,·n naud'aÌle frrqnr:nti visite falle.ai venditori cli falle e eh frulli cd ai vi van ilicrf ,onde ·rico. noséer,1 lo bon tà delle.sos1a uze r~() ~.rncrcjavau o def(li 11lc?1sili cb'at!operavan cd a!:r1•n nanJo tbàlmeofo alla massima p1·cmura qon <;aJ il ,Sig:,Com:xndnnlo del ~_orpo ~ cui appat·lieoe ordin,1 va fosser atl~mti i provved1menli igie'oicl Suggerili dall'.Ai·lc Salutare, coMhi~defovilando quslcheduuo tra li pi/1 pro,·elti degli Uinziali SaòilMio 1\fi.litu·ri a raccoglier in, appùs'. tò Scritto tulle le regole igienicb.e già slale suggeri.le dalle Autorità MediéoMili!ari, le q-aalì regole lrovaosi orn qua e là pui)blicate nei Re,gola!Dcnli enei piìi accreditali Trallàtfd'lgiene. ·
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.1brasione della cornea; del Ooll. SzoKALSKL Qu ~sl'operaziooe staia anni sono proP.osla Mme mezzo curativo d' opacilàJella'Co'rnea che mascherano la pµpiila e.quindi quasi affatl'qbbliala, \'eone di nuovo ritentala dall'Aulore, ed in qnesli u.lli mi sei anni la pralicù su 3~ 01){\cità, i11 20 per,sone; con ,1;j rìsullali compiuti cd ·s i11compiULi; in àllri o l'abrasiooe non produsse alcun buon effetto, nei rimanenti o} vi si dovelLc rinunciare pe1" l' eccessiva nazione che le tenne tlielro. Dei 4o riuscili a b~ne l'opac' là era in 8 11ebulosa· , supl'rficialè cd ,wéva u11 aspe-tL•1 granuloso all'ispezione laterale ùell'ocohio.; in 5 s'c:;tcntleva a.gli' slrali soperlìciali della corneà ed in 2 ai più prol'ondi:etl era Joucomalo&a. · Negli 8· incompiuti l'opaci\à era' intel'lamellare, profonda e coper~a -da epidermide normale. Nei 6 in.sucçessi gl'i11fern1i erano !-crofolos1, aven1;11 ollrep:issala l'eia dei 30 .anni e le opacità. rlatavano daU'in-· fanzia. Dalle Osservazioni· òell' ,~ulore le m,,cchi e centrali della. cornea, prive di cicatrici, circondale <la una sostanza diafana, sono le piii favorevoli all'operaiione; mentre le -più. ribelli sono qu~lle che · prcsenla110 vascolari là, ch'assu~ mono l'aspetto fibroso e che finiscono presso la sclerolica. La riazione l:logislic~ çhc ne nasce \lr è milé, ora gravo; però i primi suoi indizi si manift!slan all'iride cd alla l'a· m~.ra 'll.nleriorn, con la 119nlraz,ione p<'rmannnte della pupilra, COn la gonfi~Ll..d t! iv SCOlOtaIDCOlO lrggiero deJl'iritle e sovra lutlo t.oo l'ipo_pion. A prevenirla fa uopo ost•gu1ro l'ahrasione io molle sodulc conse.culive, èsser llssai éircospelfo nelle prime ed agrre·semì.,ro con la più ·grand~ .. riservalezz~, non av·vicinarsi iilollre di troppo a·l bordo della cornea e sussidiar in fine l'operaiìono con i mezzi ir,lerni , mercuriali, iodio e po.lìgala del Senegal. • L'operaiion~ poi vieu 1•se:gu1la nel St>gueote modo: appoggiala Jà tt>sla ·òell'inforroo contro un corpo duro e divaricale le p,dpeore. ton ua dito l'Operalorc coropriOlc l'océh\o p·e r lt>nerlo formo, con l'altro pigha .on coltello lao~èolaro ~ raschia con il liglioÌÌLe la coriwà, cpme s'usa~ 4i raschiar Ja carta per farne -scomparire le m<\_cchie d'iuchioslro. Nello persone. tn(lllo :wns.ibili sarà utile clo~oformizzarle in d1•hole gra,io. L'epidermide çhe copro l& cornea si distar.ca faci!rirenlc nei r,ltlaved; n1a nei ,,ivi vi è mollo auer'ente 'e quaud'è op~ca. è as~.li dillidle a dislaccarnrla, per cui occon:on ·talora più sedute. Lo stesso dicasi della sosla11za propria clella cohiea. . (krchilles ,to,llita{mologie, ge~1iaio 18:jJ.)
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A,VVISO La lled,p:ione, pPrsuasa com\•lla è di fare c,,sa utile alla .S\aLislina Medico -Mdi tare, ha stabililo, prevJo ~I conse'nso èlel Sig. Presidei1te riel Consi~!io, di ,;eparare d'ora iunanzi i Rendiconti àegli ~pct~ali Militari di Terra da queJli degli Spedti.li Marittimi, continua11d'a pubb'licare alla fine di ciaschedun mese il Quadro- nosologico relll tivo ai primi -cd~alla fine d'ogni trimestre qu,ello relalìvo ai secondi. LA R1mAztONE.
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Oltalmta i'ur~lenta : .··
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ANNO III.
( ai 6 di marzo 1854 )
N. 32. ~---~--~
~----------------------.....:.--.......:._:;........._
GIORNALE Dl IIEDICINA MILITARE DEL CORPO SANITARIO DELL'ARtlATA SARDA . . l,'associa'l.ione non si riceve che per un anno e comincia col 1~ d'à,zosto. Si pubblica nel Lanedi di ciascbednna settimana. ,, Il prezzo d'associazione ro Torino è di u. 16. rn Proviucia ed all'~stero, franco <li po,sta L. 11 . Si paga per semestri anticipati. ,
...
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So1nu.1t10. -1 Dolt. BOTTUiO: Noovi cenni con osservazioni so le febl>t:i perniciose. - 2°1Dott. BOTTLERI: Affezione cholertca.
3° Relazione delle Qonforeoze Scienlificbe. - 4° Bullellino Officiale. - 5° Dolt. l\fOTTl:'<1: Rivista dei Giornali Scienti lici.
PARTE PRIMA Nuovi
CENNI CON 0$SE1\VAZIONI
su
I.lì :FF.DBlU l'E'\NICIOSE
(Memor_ia letta dal Dotl. BOT.TINJ in uoa Conferenza di Cagliari, {>r.1· fare seguilo a quella già puhl~licata nei .numeri 21 e 92 di questo-Giornale ). '
Dopo avervi, onorevoli CollPghi, intraUenuti su l'enumeraz-ione di diverse forme che posson assumere , le febbri pernicio$e le quali ,in fine dissi protèiformi ;,tppunlo per ]a svariatezza di ~ rall~ri con che si presentano, permeltelemi cl1'io sottoponga alla vostra disamina alcune osservazi.oni racco Ile qui nel nosl•ro· Spèdale Militare ,ed altre raccolte fuori del medesimo.o favoritemi dai Colleghi od amici ai quali tulti so motto buon grado perchè mi porsero il destro· di radunarne u.n tale quale ·1rnmer.o de1Je più rare e dèlle più difficili a diagnosticarsi al letto tlell'auÌ'lnalato. E se questa semplice osposiziono 110n sarà per riuscire di giovameuto·a voi che avet~ Jiell!l Sale di 1\iedici-na il mezzo certissimo è!~ persuatle'rvi 'ogni giorno della verità dell'asserto mio, non saranno, spero, per rius-cir inutili per quelli di cùi ragione di servi,zio richiedendo la venula in. queste còntr.aqe avranno, se t10n upa guida., ·un dato per s.l~r i,n avvertenza contro la facilità d'un'erronea diagnosi e, quel che più monta, di facili errori nrlla cura delle medesime, dòv\rndo questa, giusta i dettali-della Scienza., es~er a quella consen lariea. E se già .discorrendo di .quesl'affezi'one; i o i11vocai la profonda qoanlo vera senlenia del preclariesimo mio Maestro, il floslro Sig. Pres. Cav. Ribcri, che le te'orie sono fallaci q1~an,cltl 11o•>i g·uida.id- 1/al fatto, per addim9strarmi, seguace persuaso delle ·Dottrine ricevute dalla di 1ui voce e di cui ebbi a farne lesoro nella rinomata · so a Clinica, io iulE\n<!o <li, brevemente delinearvi fatti, se non con t\11a·bene circostanziala,' alméno con una 'sufficieulemenle delineata ~sposizione dolle seguenli SLodè. OssnrtVAZ~ONE
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P.em{cios(I. pleurodir!ioa. ·
li Soldàlo Lorenzo P .', della Co~uoe di Beni tolti della ~rovincia di Nuoro, del 9° Reg-g. Fant.,._di temperamen to sa,nguigllò, di c9sliluzione JorLe co.n abito· cardia·co,, go-·
· delle sempre a sua.ricordanz~ buona sanità sin all'età di f ~O anni . quando ~'arruolò vo]onlario nell'Esercito nostro. Nel 18119 soffri in Casale una violenta polmonite si .. . nistra per la quale gli furono praticali dodici salassi e fu prescritto un an~1ogo metodo antiflogistico depleLivo. . l\'.land'ato indi a causa di dis.erziooe. alla l\eclusione Mililare: nel •I852 lavorando in Savona nella Darsena éu colto da una frana di teqa che ne lo-sollerrò fin al collo e gli çagionò la' frat\ura della gam)lé\ destra, della qual~ guari perfeLlamenlc diell'.o una, cu,ra di due mesi e mezzo; ma consecutiva allo spavènto aHora soire;Lo ne inéor!ie l'epilepsia rinnovanLesi ogor quindici giorni o venli , i per la · qual.e, stata comprovala, fu già proposto per il çongedo di riforma. :tt Nel giorno 5 di gennaio scorso dopo avere sn1ontata la guardia e soITerL.o i lontani pro?romi della febbre, trovossi verso !e ore 8, m.entr1era già in iscenir lo sladiO' di riazione, costretto a ricorrer a questo $pedale perchè a quella $'era aggiunto un vtoleuLi!\Simo dolor al costato sinistro. "' .Esseiid'.io di Guardia in quel giorno po.Lei, nel riceverlo, osservarlo e rilevar i si :1Lomi _seguenli in un col Medico di ))ivisioµe Dotl. Ferrero dirigente la Sezìone di Medìcin·a: polso fre.queole m-a conce.ntrato e piccoJo a •I~ Ocirca pul-sazloni; f~ccia suffusa i c,.1lor urente ; cefalalgia. grave ; difficollà di respiro a causa del dolore puntorio intenso al di sollo .della mammella sinistra ; tosse leggiera ; hngua cop~rla di' patina biànco-giallaslra; ~gitazione; voce de,bole; lamento·; sensò d'abbattìme'oto g,merale e sele ardente. Gli si fece Los.lo un salasso di liblira e gli si presçrisse un deconò ·~i Lamarindi edulèOr'ato con sciroppo-.d'ipeca-· cuana ond'aprire l'alvo chiuso da due giorni e 1cémare quell'ircitazione gastrica rappresunta~a dalla feciosità tiella li11gua.. Al m'altiuo veni~1\le il Medico Divisionale ebbe nella visita a riconos.cer il dolor alquanto diminuito, ma tuttora persislenle, impossibilità di decubiLo sul lato sano ed i segni slalici denolan~i la lesion.e alla plenra_, avuli in seguilo alkl percussiouè èh'adllimostrava 'malilà inferiore jn is~ecie e ra11tolo all'auscùllazioue. Coulinuavan inoltre la s·ete, la, lingua sporca , le orino rosse e scdimenlose, i polsi frequenti tra lé •I 03 alle 106 pul~azioni . Non ostante ch'il sangu~ eslrallo fosse appena colei1no50 si fa praticare un nuovo salasso e siccome per l'elfello dell'amministraziOO'e deJl'ipccjlcuana avevano già avuto luogo n~lla noUe due evacuazioni ,al vine, s'addivenne a)la subila amminislra1,iooe della solu1,ione 1Ìel sale chiooideo alla dose ùi mezzo gramma e si prese.risse per beva11da la limonata minerale·, br9,di, ·ecc.
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A mezZ(ogiorn;o delli 6 i1Ìgru~nza' del freddo con i sintoOs) EnvÀ.z10NE 3a. -,- Perniciosa ictericà. mi' luUi ·àel primo. stadio, e pel·saèondo 'stadio. aum'enlo eccessiyo_dei'dol9re,c9slale pr,olr<!entesi per lult:il giorno e. ,A,ntoµio,L;,.~oldalo nel 1°8° .Reggimeti!o F.a.nleria ·B ;ila nollé .'succèss.ivà. A c.Mìnare .la sete si prescrive la 'limo~aia !cq~i ~ e~lrav·ù!lo ,Speda-le., ali i .~6 d'ollobr.{ p: p: Esn~a iliinè~ale addolcita, ecc, . ~ , ·· · ·serip.,'fo di guardii lo rieevei e lo èlestina_i a lello n°:· 9ò 1 Ai'.7.·:- apìt.e'ssia compio~a : cessat'0 il d·Òl9re-: rressun sedella -Sezioue di Me~fcin~: dirèita dà! Me.d iéo dì' Reo-,,.j:. gno ·statico della sua. esist'e.nz.a (.11uova sql~izione ili m~zza , n1enl:o p9tt, l,qigi .Ualétira.. V·isit;11tol~ èbbi ad .isco:;er g1'amma di solfato ·d'i çh-in'i~ia e liriionça_mi·uet1ile; due 'mine.:. i sin!omi segJienti :. pelle:stcd d'uu _gfner,al.e colore i iaÌlo . ;tre particoia1!i)'. ' . ' , ' · . · di· ·curcuma ;.sclerotica pure. gi<1lla; .ca.lor u_rente; costi;, ·Dal giorno "8 cessarono g_li. a:çc~s~I e la s·anil~. andò raCpazione d'alvo; respiraz.iòne affannosa;·eefal,\lgja graval1v-a; fe~roaniio.si per :modo ch'ai :12 'U~cì,dc\llO Speda le. perfettanp-n d9le11te l;1. regioni;\ ipocòndriac-a destra sollo la presmcntc ' guarilq. · . . , .• · " .· I siÒ.iie comè pa\_·e_vt .a, dovèsse essèrlo p·èr' il fallo d'ell'ilteriCarattere terzana dop.pia. èansa ~li nutla.tt.ia probabil~ I. zìa,;,1~~,x~·olo~e} la :Spalla dest!a ;:)iiigua_ imp_aniat:a, ifri- ., .nìenle s'o.ppve:,siooe <li lrasp,i:razi?!le. M.,e;tod~ cli cu~a ar)ti- ., tata ai O?,arginl; grande _,pro~traz1one d1 forz,e ; abbatti- · -flogistico e specifico. ,, roenl(,Ì ~or.·ate marcaL~ssi.µi.o (s~ppi . di poi .~o~iç ,esseud.'in · . 1 · ~ • distaccaqi,entò a ·Tor.toli ·sia ,stato forte.men}e, ri'p.rés? dal ,L'lnsèriÙ.o Eusebi9 Bùssi·, del 9° Regg:.FaiiJ.'rièoJerat? suo Superiore-~ minaècial'o di rapporto perohè' sospetto di al."lt': 123,·offre'P,ur un ·caso co,nsimile ed è p1,1r uscito .per" fu/lo}; sete a~dcnte; pois.i piccoli e·Ì'requ.enli; , actdolenlafellame,ùe _g~ahto, s_enza re.cid"iva: fii: al f;ibrnQ,.d' ??~i.· ·men Lo' (l 'lUIDi{iei~~ a: VC!Hre. Mi lir;r.ii (ai a, prescrj\.'._ergli una . .:_ Pel·nìciosa 1mèumoiiica. · ·· décozione ~ 'di. laìnarindo addolcita cFipéca.·OssJ'I\vAZ10t-rE 2a . . . . , . . c6n-sciroppo .. ·· , ,; · , · · · ·I é.uana e gli feci ap,plic~t unèa-La1)las.~10 al ·ven~re-. · • Ùcrola~o J?inua, Inscril.lçr del t llegg. Fanti: , ~ntr.iva Al -rnaÙi1to ,dèlli (7 i sintomi eran appcn~ ap·penél; alnella n0tle .del. 6 iH gennaio ad un'ora anti:iperi'cliàna allo ·tjuant~ diininuil\., _.o-nd:il è~ran.le, gli· µ.res_cr_isse, la· dir,~a e · Spedale,.do.ve veniva' cor!~alo riel 'l~Uo_n° {40 per uù .fòr-, , seicento_gran:imi d'. acqu.a tartarizza!a. Mia visita della sera,. · tissimo dolore al ·costalo destro ~~'.ne.~tatò ?.~I ~ei;ubi_lo:s~~ : .:es.sèh.~o·di,·nùovo .aurn~fl.lati ì·sintbm;i su d~scrilti .s·ordil1ò salasso di lihhfa decozione di larnariutio' con gcilato àfl'ello accompagpato da srntom 1 .statici ~ ,cazionah · · èo11{prov~o[i ll!Hl. vera ·p1reumonia pio è pols,i fr,cquènlife çe- i rop.pò d'·ipecac1J.ana . :.. · · ,: '· · . Ieri, pe~ò .picè?li ; . gr_and'~lbballimeplo g_~n~ra}.: ; !ingu\ Ai 18';. t~ggìero ·1pìgliorameiuto generale; Sàogue ape·' , ·Coperta ·da·P.ali11.a' bia1'.ca&.t ra; sete_ ar.d~'.1L1~s:m_a: ;_.ce~ala~: ·p_ena. ~o~è-n,nosd' Si p,re~c·r-,i~~ero dùe ;mi?es'lré pa.r~icolari; g1a gritvc ; ventre lu~11d~ e- gorgo,lt.9 , alia fo~~a.~l1ac.<l de . r. n nnové:J.zione delJ~· hevand~ lemp!!ranlc; 1~ sanguette als~ra:: .Losse ifrilaljV(l e l'r.equente ' la quale cagion 3 va un • ! I'i-pocond.rio.. d.estro. A sera avanté\ta 'J'ammalal,o ,si rifiuau~ ento del .d()lore laleràlc ,per lo sforzo muscolare co~ i fava:· di pal'l.,are, 1\on rispond~va -fuhcbè mon'ossillabi ~€1. munic:iulc un movimcnlo ;llla visy:era ammal~ta ;.'s:pul.I ! era . estremamenle abbattuto col) polsi celeri, fr.eque11ti e ap.pena .s'crez,a_li .di san~.ué. Si prPScrfve _un -~alass,\> __dr li~-' I·. fili,form.i : '. : . bra e s'au1 mi nìslra un.decotto ai la!1ìarrnd1 coJ1 scirop~~ [ ' ;..~-'19. La. Jlellc.si toccavi secca; pe-r,~_sle.va il càlor e cFipecacuana che cagiona alcu'oi vomiti di sosla.ozè ah':.: : la sete: ·maggior eni la laéilu'c11i l~ , m~ till}es;;ì alquanto 1pent~ri e biliose ~d un,a. dei~zion~ al_vi·na. , · , f, eraJi ,i iwlsi. .Pcmlùra1~cto \a ·c_osti"'pazione- rlrll'alvo· si pr.e- , 'Al mallino erano diminuil~ la febbre e Ja · toss~, mà .'J scrivo1io-~Ò gr-am·mi d''e!~llUJ).rio lenitivo· da cqi s'oltennero , persisteva il dolqr an.cbra,penlito, mp'tiyo,pe:r,cui quant.u1~1" l ,tléune' evacuà'l.ioni. :U,ìatzo f~bbrile 'aJ/a {llra: solito cjeque il miglioromenlo foss~ sen.sibile ed il.sangue fosse poco .ì( ·collo\ J 5,.san'guene: ai vasi emdéròidà:li, cataplasma,, all'a'(j-· .· colennpso, lultavia sL_r-innovò il salasso e si pr~scr1$Se· j domin·e. · · · . · .~ . . . . ~equa ladarìzz~t.a•. slibi a~a pe~ ·bevan'Cla: Ne!la :5era 1:a~_i~ I-. A_.i ·j O; n~at~ino.. ~a~si_m~ àbb.atti~en_lo fi.s!c.o.e_morale! :e:s,a era _c?mpiul_a_ e ~ ~m.n~1 nis,lrò__per, 010 .una ~e.z~a . 'i. _l)mm~lalp, ~1 ri~uAo.,d mg~to.ll1re qual~rasr r,_me?i.o;' sonvr gramma· d1 sollalo d1 chrn111a !rl.. s0Ju1.1one , c h~o,}e</- .mi- l s1òtom1 d1 d1\fos1on e a\. cersello,con pòls, d_un e fre911~!)t1 . ne.ra_l : . _ . . . ' · , \. . . ·.. , ·: I ~i prçscr!.voj10: br.odi , s~la~so al b~~ccio, due.v~sciçàto,'.!i ,Al ' · il polso SI toccava a nova11tolLo ' pu~saz1on,1; V (l ( a I ~ll_ e .ga·nihe,e ca~aplasroa a} ' venlre., Vecl~,nd·o CO_!'r le pers1uhH_il~ le~~ier_,'; a_l lato ,d~slrn _\·~ant_o_lo,? r.e_p1lanle ;. c~fal·al--. stèvan i si'n_lQ°:1i ,c_efalici ; ~'ordinaro110.~pi.ù .tardi 1cy :sang~ic g1~ ;_ -ppul1 sangu1nolcnl1 e rossaslT1 , · 1ìCte e pr~cliv1tà.,' al sughc al)~ reg1on; mast91dee. li peggioramento marca~1ssndore,_i! .che iridica:va ohe o all.a ~er(l ir'. sul Ja~d1 ·? nella '· I ·· si:m,o coniinuò,.fin alle: ore "3,112 po.~ ér,idit 1-ìe , o~·a in'· cui - ~iolle :1com.p~rve l'aeces~o legg_ rero., ~1, minova: I l'. amm~làlo .l.\fSJò '·di ~i vere, · , Neci:oscopia.:;..A?i~o e~lerir'o: ço Iore gialio itterico: .. Cer·l am:11mistr·az1one.d'ello- spec1fiçio e la· li,mqnea ~1111erale·»,d-: d-o lc1ta, .. , . .:.. · . . . . , .J. · •. . , , ·v~llà.·U11pocoiniellala.Jaduramc!,dr~,punt 0ggi'alaarquahto ·, n _al gJ.orn? ~ al L:, noli ess~nd,osi p,m ran,~ovqll g)i__ acla Soi,tanza éér'ebrale .. Petto. Sani. pohnon) CI cu,or_e:,Add,o 11 0 c_ess1_E~bbr/ l1 ~ allro scone~\~- morb.?~ :'. l_:t00.~1~.to , fi~ r· rni11e. llilz~ nh poco iìigr.~~sata.ugu-iilmen~e .ché il feg,ato di 1 0 lico nzrnto .1al~o Sy~d~le nell u ~ ~ei deJli O or[/ 1. u11colore"giallog_119\!)_perlo .stravi}.so ddla .bile;~istife!eacon ,. Caratt~,·~ peroi~ios,t nneumomc_a berz~nfl; do~~-1;· . Cai{sa poto umore bi liar:,e; vuÒlo il,. venlr.ic'{lo ·e gl'i,n~èstini tenui; st 0 e spe- . 'materie .fecal·i modellale riei'crassi · s~ni i reni e.la ve se.i ca· (i.I -tnalalt1a·1ncogni la. ltfetodQ d-i cm a ,mi o, ù\ pJ..:~I\ .cifico . iniellà~o· il,1n.e{1rile1Ùia dei rr; rvi'e ilej ganglii'<lel t'èi; ~lanc~ Uo caso ·p·res~o che .idenliM l'offrì il Carabiniere 1i S~r-. nic'Ò di cui sfs.còrg~va-arro·ssalf!. e&:ter'name,n.te e pu~teg:. degna ,\n.lonio ~Ìança occtip'anle il letto n° ,108,·nelle Sa-le, gifta )~ ')IOSJanzà n:rvbs'a .sol\Oc' i!'t~glio' trasv~~~aie. H:ehe di )fodrçin~. · · ,. prova il_IQr,:i~t~r~s.sàmeqlp in'lal~ speéi:~ .d'~ifèziorrc, la,Le~ 0
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Ca!J.iqn·e !le1l'a maf.aft(a·,.. ollr'al ;palema ·a;,animo, ... -per'ò di yol'allilizzarsi,) per ~iò tale d'esser iQ.lrod'otto nel l'abitare:in hiugo··d)ri~ calliva e~· il pass'aggio per resti- . nostro orgaoismo 'per le ·vie dèlla-re~pirazio-Qe ( lasc_iando , tuirsi al Reg·gimenlo ju µ·a~si ~\lria pessin1a,;_Card'bleJ'.e. .., in ,quiete'l'e :vie -digerenti q~as,i sempre-c,hiàmate·'ir) corel.PerniciÒsa ·ìtleriça M~tor!o 1·11til1ogislico.. . . . !azione di causa dell'affezi,one cli"che trattiamo) I onde que,-metro ' l'os~'!rvazione di 'queslo c.aso fatale no.ii p9leva 'sto preparalo riesce tanto pìù utile,' ih i{uanto ch'essendo : , neJl'tniipò , mio. ,!Jp1l iilS~tger.e'spontad.eo il desiderio di -Je funzioni del ,Cuo.re e Ùel poJcnoue que~lecÌ1è èi.còns_eryano trovare modo d'inlrod,ur i11.'(,)_asi' sfo'rlunali -id,eii~ioi, anelìe • aui,vissime sempre '·fino a,gli.~éslre~i de\I"a villa (si ecfellui contro la volònlà dell'Infermo, '. i1ell'iinthl.al . eçqnom1a. Ìo r.e!la sjn~opale e nell'a_popletica)• n~·em~r~è. éhe la. cir'qospecifioo in breve tempo ·ed ìndo,s itole d~ p'òteres~al,urare lazio1:rn 'çar-_dio-p,olmonale sia pur.e l'ul(i~a funzio,1iinhe e' nèuLralizzar in •lui i'! '\,'eleno mia~matico· che è. éagione Qes,sa nella: m.acchina a1iiQ:1ale, ···.eppefciò v;ha s,èmpie nei , della,ife}ìbre .peroicio~a.; un modo cq~ non· fos~e· peF le vie . casi più 'disperatf uno.s.é~n,ip,Qper I~ po·ssilìilità d'introdurre· dig~slive per re quaJi ·àlcune v?,llé- v'è a~sol'uta . contrin- . ji' rimed11l a c,onfatlo del Jar,gue,tièt le. v/e~polm?nà'ii, cpdè 'dicaiione o tlecisa intolleranza; nbn fòsse per ·melodo ·<rn;... deb.be ritenersi s'.inlroducai nel 'corpo egu;i.10),enle ·che per d~rmico ~'l'·inr.re làrdo ~enq.. alti yo e da. ·?onlin'µarsi','lun- ~ ~via a.ella ~ell,e,.siccome ~'in,tr.o.ùuce )'infe!l'so princìelo ,pia. ·, :· · ,. , . . · . gamèo (e.qualsiasi,jl n10~·0 che si:sc~lga sia per il pro'c'esso · smalico. · di.'Duq:os ci.o è 0011 applioàzion~ d'u,ia s~luziorie-elere~:di . . U? 'al,~r9 d9ppio vantaigi'o ·si ha .ancor.a e 'q~e'sto, si .è : · . , s,olfa:lo ·di ~,hinin.a alla' mucosa_·d~\la bocca é della far) n'ge · ,- 1° 'che .\'apparato· :respirq.lorio offre "Un~ s~perficie · · o' pefapglicaxl~ne al)~ p~rti .del co(po d9ve_D?agiiore .~ .Più am'pià eµ e~lesa che 11'~n Jp s\omaco_~ g\'in_te~tini. su · pijÌ attivò· si sa .essere l'ass'or,bi'menlò,,ò,.p,er,{fritione o per · cui pbs~a' 9perar. iI preparato ..ébipoideo ;, , . . catapla~mi. o"pef bagni ·o·d. ancl{i c61 ~etoc/o ,del Lamhert.,'.' 2" perchè1, ;P,er··q\Ì~sto mòdo ?'intr'~dùzion.e, ·10 speciall'app)ièazioné · dél quale costituisce· mwcoiìluai,ndica-· . fico ~(On ha bisctgog d'esser assorbito.come, nel ventricolo zi.orrè Jà cianosi.ed il freddo marmoreo, i!idicaÒli l'<!Jn.ahi~· ·e fielli inleslini, .pe(essere portalo ne'll'alveo circò),atorio, , fes\a .climinuziorie. se . non,.la 'ce~?azioo,c 11e\l'·1!!fenno della . ma vi e·nlra quasi direttameòt.e é p~r u·na ,via hrevissimà, ,circof~~~one pe~iferi?.a, ~ quindi.pochissima;,~e n,oir nulla,. I in, ~rev.is~imo te~p?.~d_i,!. qua!}tilà suf?cieut~, a. :neutr.àlizla fònzwne; dei •vasi . as,sorhenl,; no1-1. fosse in fine p·er le· r zare nel sangue, 1 prmc1p11 ~he producono e ·manlengo90 ÌnÌ'!liiOTIÌ deÙo ~pecif1tt0, nelle -Ve(!e, ;ll'.letoao.tard'o, .inqerlo 1- l'affeziqiJ..~. ' ' ·. . ' . ·, ,' .. " .. · ,. ~ dir~· pure. per~còl.oso. n~lia sua a.P.P_lic.aziqne .. L'iqea Il moçlo pi propi~aìio~e, ?on 'è dillìc!Ie', giac.ch.è versà_non Mter qiodo. d occorrer col sofo nm~cj10 fe~br-ifugo china ' ..ton.e un o,llarita c~nLìgramm,, od un ~ram.ma S\I d'un pana q~esti casi.', non poteva, eh~ ~sserini inct~sci,osai.e tale · nolino; ques:to si avvici11a, ·Ì1on pero a perf~tlo cor~l_allo., acl da lasciàr. in m~ la sperania che u'i_i di.·si'.sai:ebbe provvi- · una. delle narici ( proc~rando, c-he l'.allra pc'rò sja çhiusa ..eguéllmente eh~ 11.q)Occà) ·-e s'invi~a l'. all\malato ad inspi·~lo a tale manc~'n::a. Queslà.speranp' ·e~questo de$ideri'p , _che per rt~e si _r(soJv.eva,n in/,~a un~ __qolo~os~ ~mP.~len':~, r~re pt;òfondamenle ed àdagip,, ond'irri!lle<lio. tratto ~ii un: . , . uon ..I.o· fu per il D.otlor~ /.,tit{lb _Jfa1iel(t da Monza che .pro- · ·. cor)' !'_aria d(Qpa~sa, s\il- paDòoliuo, guadagni le vie aerèe . ,. vand! il ìhedesiu1-o i1ilimo se.nlfme.nlo nel J:o?lio. '.lei 1'85'.2,,' i e:11011 impressiò~i · Solo Ja' pa.r'te 'sup.eriorc delle nar)ci-'., .il .· al v,~dere 111orir, ~n Jlfiet'ro di pè,rn,icio.sa chò1erica senza po, c~.~ non s'obterrebbe s~ l'i11~ermo .i.r1~pirasse \~olenlem.ente letgli'somminislraret\,n a:Jc11n 'mqdoJo s·pecifico,· sei),Pe con · pérchè' allora s:@ito si ,eccilerebbe' un sol folico alla' gola,, la. nuova seoperla dél:'et~'.·e c./iinic.o r'idurl~ i_n allo~i;r,eallà.· -. eh.~ costringerebbe' .a'cl •ììna fdr\e tosse la. quale. qu~nd9 . .Acce,tli qneslo giC>vi,ne Cgllega che ços'rbeì1e .~ 'cosrfé-' · ,.~dio· si.rpariife.sti. coo aue o 'lré'colpi, indica :che,conyenienJic_emenle enlrj'l nella diffì,ci lr C,arrim. Me.dica' il f:ater,ho ' ' fomerìle è infOIDll'lCiata Tìnsp,irazione. Qne_st'òperazione ec.t àmfcpevoie · s~1tilo ·e )e re1ici,ta;1.oi1ì ·cbè: si.né~r~ aa1 si s~guita Gii alla cop')J.iiu,t~· v'olatifazzazlorre:ctt:i1 rimedip, 11 éuore gl' invia , e_·siag1'1 qt11J~L'a.Hi!st'a,,:ioné mia •oscura .ed che si. éompie fr,i:i tre ed i se~ mirruti: 1 Si può rii'1oovare . · umile.di slill'!à.. co'mp~1\so d~lfo fatièhe che perdurò, nell'àrl.1ìnspirazim1~ dopo t o o· ore, e··pe:r tre o .quattro· yolte al ,, rivar· 11\la. 'fe-liçè meta e s~in:iol?' a pros~guirvi ··giarsch~o'a · giorno. ÌI profe'?_,ore ~i·gn'acca. avvert.e che le _ill?pira·z1oni lui ha d~itto . d.i· ~olto, attendere la 'Seienia ch'in com un.e" pro~ucon ollr~_ ad, un' 'Senso di c~lo_rè· e ai 'pizzìco·re; da prof~ssiaiuo, e si ~ammerrl.i che chi IJei,i e cbmù1ciaèall<t '!l'età ,· prima;ed .iÌ)!ii qualc~e -~olpo di . luss.e, ':un pow·d\i lagr.ima~ lle ll'ope·1:a., ', ' • ' • ... ' ' zione, quàlchc· vo.lta UllO sbalordimento alla lesta,' ed· in Si'ccome 'ii~lunq\1_('\ h,o dètto,di s~pr~: ;vvengono ca.sì ·i~ ' aJcuni éa?j a1icl1e tin~ito. <l.' orecchi~ ~-aitninuzi~ne 'd~I \'o.:.. c~i i prep'à~ali•chinòidèi! s'QJo·s·pe,cHìco delle febbri in s.pecie . lume-della inilza . . pernicios.e, o p~r assol'u'ia, idiosi·ncrasia.' ò,a caùsa, delJwesi- 1. ~ pareqnio ques·lo rilooo .qi propinazione sa,rel)b~ ~onstenti conlrindirazioni non. 'si' gi1ò an1m'.i11ist,rar\o.· iil_lernà - 1· trindicato nei ' C'a~i 'di pernjciosa· emottoica, . bronchiale,' · ml}nl-e per·la, boc'c~ o'·per-Fa~cr~~me. nèllf perniçìosa colas·ma'ti~~ pl.énroùihièa e p1.l'eumo,nica, checche, ne dic,r,d1~ leric·a, ~ste.r?ani'ent,e ~oro: .n~Jl'algtda·; 0/l'.am,nta.lal_? sf ti - . ' contrarip: il \signo~ AQgelo, Scar(lnzio il quale ·as·ser~'Sce fiu.~a asso/u,tamèpl.e ~çl ioge,rir.e qil'àlsia : iénedio ,CQIJ\C Qel ;· .esser.é .l'a.zione rrr1tant.è ,~~),l'etere chinico su Ja mucosa nos_tr?, easo 1 può torn,'a'r utilì's'sìtiJo, ìl ·sc.rv'ir~r dell'eterç clii- •, _'bfonéJiiale 26~'i lçggiera;\eJa,.ppter essere'tqllerata io pgrìj nico, , _e,'~.p~ri!)l:nt.alo p,er :la, pri~1i,\ _vo,lt~· ~~1-grof~~s.or~'. ~!~· 1', ·-c~r~o~~a·nza, perc.hf ~,orlan~Ò~i~éo'n .l.'insP,ita~i~n~ ~no .stignacca Jn·Pav!~· Que~lo ·preparato che s Qlt1é'ne :dalfa di- ,-molo ad.:un orgaJ}O g1a,prmu~ivaroeote o se.condarié\:mente , s~iJlazio.ne d.el .chip~\? di calce COQ' 1:é).lcooJe,:~ con !'.acido irril~lo..od infif!mmsito, poctribbero ;eòfr i'O' iscéna {eromeni solforico~ liquido.Jimpiòo. Q.~rasp~r.enle, conleqente alcune . pericolosi, 'sèbljene trov,i).n~omi in quei frarigenti .èfi v·edere " volte picce~i. fiò~che(p di ·?olore bia~c·o-h_igi'Ò; lia un ocfore._ ~ome_sola ànc~~a ~i ~alu.le ·1.a·jl~o~f~ e supit~ amministr~~
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.. 252 · zionc ùello specifico per la ~ia del respiro, ,sola ;.i.perla al·· 1 sopravvc!1ire d'un leggiero s!.!dore, geneDale -rìmettevauo l'introduzione del rimetlio '.a11,liperi9dÌèo, fors~ mi vi adaL- · alquanto onde 5i ~rovò l' i[Jfè~mo in uno slalo di sensibile mìglioramento , sebben il sangue fosse un poco cotenterei, amando meglio jn simili congiunture l'allontanarmi noso el'orioa rossa con sedimento . dal mcli11s pm·eat infirmus ·mmorbi q11am vi ,·i mcdii ed ac. Si rinnovò tullavi11- 11 salasso e si continuò. nella be~ eoslarmi per l'opp<5sto al dubbioso pereat vj remedii gua,a vanda ; 1pa quel migliorare n'on fu che momentaneo, per''morbi. giacclrè 'J:csitanza,del·~ledico in simil caso equiva. chè quasi all'ora stessa ~et giorno aolecedenle ricomparlerebbe a negligenza. ver in iscena i sìutomi talli. del primo·. accesso egualmente intensi per certo, se non il furono di pjù, giacchè l'amO s:.;ERVAZ!ON.E 4i Pernici~sa ~etanica opislolona. lll,Jlalo emetteva lam~nU ~oritinui.,f a_lLi certi allora ch'il Un ra:gazzo in clà d'a-nni undici cerl<l'Z, P, della Procarattere dellà ìnalatLia era quale già si era sospettato di vrncia d'lgles.ias., di Lemperamenlo -sanguigno-bilioso , fu interm,illonte perniciosa letauica opisLolona si pensò di ricorrer allo specifico onde prescritta una soJu.zione di verso le 1 O antimeridiane del giorno 30 novembre ulli010 scorso preso da for~e freddo cori lr.enìore ~. tull'il corpo sessauta .~enligram.mi di sale chinoideo in s(1ssaotaoinque per circa un'ora,' accompagnato dà ·sete ardente: a questo grammi' <l'ac.qùa distillata con la solita aggiunta di ·1ucentigrammi d'acido solforico· s'ordinò gli fosse amministralo, stadio che fu breve succi delle il secondo con un senso eccessivo di calor alla faccia, molesto a que!>ta ed a tutto non·appenacomìnciassela febbre a declinare e si fosse ben • .. il corpo, con diflìcollà d,'ing~iollire quàlsiasi· soslanzaì ço~ ipanifcsiato 'il -sudore, µn .cucchiaio ogni mezz.'ora. Co·~ queun dolore c'artlialgico che·forle s1estende-va agli ipoc9n~r.ii st'o s'tibbe ·il piacere di vedere fissala la febbre la quale fin al dorso, .con sele persi~lenle, con la lingua impaniata diede ancora, so si \'Uole, qualche iegno all'ora fissala, in bianco e rossa ed irritata ai margini, con una notevole ma con sintomi beue diversi e mitissimi. U11'altrn dose di tensione e rigiclezza alla cervfoe:, ~Ila qu~le s'uni·va una ~itrato ~li chin_ina ne (ece ·assolutamente, ragione, cosicchè peci aie-contraziòno alla 'mascella da cosli iuire , ·per cos·1 l'am1nalato ent~ò in porf~Ua couvalescenza la quale uni. dire, un i-m·perfello trismo. Inollralosi ed aumentaiosi quedopo 43 'giorni di cura nec.essaria a vincere con sosla11ze slo stadio cioè dopo quaÌchc lempo era l'infermo quasi oleose esternamente quell'a risidczza ch'era rimasta sul)erstite agli accessi sofferti. d'improvviso assalito d.a coqlrazione ~:r.igidezza dei o:iuscoli dorsali' e·d,e1J~1 eslre.milà, Lali da andai; il corpo graCai1sa dj màlaÙia ingeslio,,e srooQa'la <li 'illim~.i1ti clidatamente (Id acquist11re le form e o megli o la figun d'un spepti ud esposizione ai miasmi .maremmosi. Carallcrç cli semicircolo inflesso alta parte pQsl'eriore, presentando in malattia perniciosa opistotona. Metodo di cura misto-antipari tempo l'infermo un viso contralto) . rugoso ed affallo flogistico e specifico. senile, essendo però sempr,e in\alle le facolt à mentali corr (Continua) . pelle se9c~ e urente, C6n la respirazione corta ect··appena · sensibile, con polsi contralti e frequenti e con coslipaiione STORIIl DI CASI I\IMARClÌE\'01,1. d'alvo. Dopo av~r in un con il Dottore_' Pab(s, alla cui gen- · tilézza debbo ·ave're potuto osservafe qu\lstò caso, beh bene 18. - ' e-saminaLo l'ammalalo , ci venne il sospetto si trattasse di U'FEZlO!iE CllOLF.l\lCA febbre perniciosa, avulo Tiguardo alla cosliluzion'e atmo~feric:i, alla stagione aulunoale, ai luoghi. dove rile,varomo (Storia !ella -in nna Coofo~em:a ùello Sped. l\lilil. d' Alessandl'ia essere egli stato alcun tempo prima; cioè it1 siti' panlanosi, dal. Doli. Bo'J'.TIE,a1 Med . di BaU.j. . ma ci rattenne il pensiero che cotesta fenomèoologia la q\fal~ non mancava d'esser imponente e nuova ad aro-. Il Soldato, Gai me, del •I° Fanteria , <l'età d'anni 22, di bedue se si fosse trattato di febbre, P,òlesse riferirsi pitl t~mperarilen,lo bilioso.:sarignigno, di . buana comptessiòne, presto ad una ù:rHaiìoNc del sistema uerv:oso ,, così facile pìuUoslo magro della persona e (l'abito cardio· epatico , a deslarsì in alcune persone, e che ne1 nostro caso ·poleavendo nel giorno man'giato peséb.e in grande quantità vamo supporre eccitala da una corpacçiala di frulli imprO\'Ò nella iuccessiva n~tle nausee, ~.uti amari, flatulenza maturi, cosliluenlesi in causa occasionale della ~alallia. con ,cardialgia , senso· di piehe·tza ~'anzi e.là alla regione 1r.ossè poi causa per se l'ingestione di questi fruui;·rosse· epigastrica , dòlori di slo'maco e ' coliclfe violente seguilo compliéélnza, fallo è che la. prima indicazio~e il- cui si do· da evacuazioni diarroiche con tenesmo e quindi da irreveya soddisfar ern cli curare r indigestione, onde si prequieteua generale con senso d'eccessivo calore e con in' scrisse die~i centigrammi Ji tartaro slibi-alo in due once tensa s~te, per. moderar.e ra. quale hevelle. · sc,onsigliaLad)cqua, da -dargliene un cucc;hiaio o.gni m·ezz1ora e·a un ·menle d'un solo .LraUo, a quant'égl.i dice, un pienà gavella seiccnLo gra,mipi d'acqua tartarizzata.a domare· l'a sete (b11rrachi110)' d'acqua fre sca. Questa soprabbondante quani~estinguibile. Non causò l'emetico che due o t.re sfori.i di • tilà d'acqua fredda , cosi per essere slalamale digedta, come vomilo verso le due ore pomeridiane, ma <'Ccitò bens\ per essere stata Lraca,nn~la in un rriom~nlo d'intenso caAl' inleslino eQ apr'1 l'alvo dando luogo a ri,nnovatè evacu-a.lore, oom'anco_ra p~rchè .complicava lo slalo cJti1idi-gesLio11e iio~i 'fetenti, ~hbon danti e giaiJo·gnore. Àvuto cole~to h'cdi frulla di .cmi lrovava~i gi'à so praccarico l'organ_o digeneficio . alla sera sul lardi si apr'i la vena e si seguil!> nel-, sti,·o, soppresse immmittnente il calorico gaslrir,o insieme l'acqua Lartarizzata. con quello di tull'il corpo e ,bastò a dare luogo all'evoluQuesto sta'to rlcl l'-amma,lalo seguitò fin alt't\lba del ?,ione,,d'uq'affézioO(\ 'Colcrica per cui· il pazi.er\le I doy~lle giorno s'ussèguenle in cui gli ·ànzi notali sinlomf con il essere trasportalo a qu~·5to Spedale ai t di sellcmhre del-
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...- 253 l'anno scorso alle,ore. 9 del mattia o, offre~le i seguenti fenomeni patologici: temperatura di · lult'il eorpo fredda ; faccia di colore palli do~lerreo ; occhi incavali e circondali da un cerchio livido di· colore plumb'eo, languent! e senza vivaci ti,; il na!lo affilal!> ; labbri lividi e freddi; il -viso scarno ·ed alteralo flei suoi liilearnenli : sforzi d·i vomito ; evacuazioni alvioe liquido-biliose , addomioe leso; (}pigaslrio' dolerile a-1 fallo e siccom'oppresso i:la un . peso ·; respirazione leula co.n afonia;, polsi deboli. lenii, depressi; contrall'ure dei mòuibri; pelle.. di còlore. Ì)avom1~zo, se1(1icianosata. I n tale fraogeore il l\1edico di Guardia Doll. Solaro giudic,antlo con molto discernimenl,o esser.e gastrica Ja causa d'un lanlo disordine, somministrò moll'appositamente du·e grani di larfoto· slibiato in due libbre d'acqua tarfarizzala per favorir il 'vomito e secoudaro così i èo1iali della n;1lura. Le vomittrrazioni di materie gastrico-bili!)se furono varie procurìlri>n uu sollièvo all'a·mmalat'o per cui il medesimo Dollore presçrisse ,più lardi una decozione di ' tamarindo con sciroj,pÒ d' ipecacuana pèr bevanoa e Fim-' posizione d'un .cli~tere mollilivo-oleoso, · Alla visita della sera (ore !iJ aveva l'infermo: ricuperala la cognizione, ma rimaneva ognora freddo . n~llo stato· di afonia e ~ome preso da inlormentimenlo di tull~ le membra. L'iudi~azione sembrava allo.r cssére quella di rivellere ed eccitare s'i e&ltrnameole ch'inLernamente onde proC~· rare quella riazione che doveva ridonar' alle 'parli l'i_n' iluenza nervosa di Gui eran ruanc.rnti. S'applicò' a questo fine buon numero di b-0lliglie piene d'acqua calda alle 1>arti interne deli'~strem-ilà è lateralmente· a.Jlo ooscie. con catapfasmi senapizzali ali~ piante dei piedi~ s'amminislrarono contemp<ira'neame!\te aH'inl.erno le i.nfusioni calde ll~ei(ormi delle pianle aromatiche,' come tiglio, saJ\'ia e camomilla, le quali., avendo· pr.,wiamente b.ene cop.erto l'a/D~ malato, valser efficacemeule a promover in poche ore u·oa riazione mod~rala, di calor e sudore ed a .calmar in pari tempo il vomito e la d.iarrea . · !i .5. L'ammalato fu tro.valo as$ai affaticalo.e spossàto di .forze ; la. litlgùa era rossa·' ai marg.ioi con imp.iniame1ilo biancç, nel c~ntro, foccii\ alquar\l'animata; stato •febbrile moderalo; sete risentila (infìts-ione di tiglio, e d·i , c,cimo,billa con scfrappo di pqpavel'i e brodi n1ttrje11ti). ' Ai 6. Debolezza i>ersistenie in tuUo f.òrganjsroo ; sintomi gastrici mollo modificali; calore deJla faccia più naturale; movìmeuto fo b))rilè'rt\iLè co n desiùerio lti cibo (cliie lcgqi~·e minestre, limonata vegetale 11er beva11da). Ai 7. Migfioramenlo scinpre crcs~e-nle cou evolm,ion~· di maggior appetenza, dei cibi quali vennero per v,a'rii giorni coLi parsimonia coiH)essi. Da questo'punlo Finfe r1no entrò in convalescenza ché si protrasse sin agli 8 d'ottobre sue.a cessivo, le~po in ,cui u~tf1 ùalla Cli 9icp. ,risanalo. Un fallo aualogo fu iò queslj ultimi gi.Qrni ossserva'to nella Sala _di ClinSca Medica di questo Speda.le allualmente diretta dal DoLL. Dupont nella persòna d'un lale Luigi Virollct Soldato nel 1° Reggi'!}1enlo della ~rigàla Sa.voia , giovine robusto il quale_fu colloJato a1 letto n° 66 ai 2 di luglio 1853 .' Questi· ritirandosi dagli Esa.rcizii, ritornava alf~llcato e staneo,,al Q.uar~iere i~ i~tato ~i mqlto calor e sudore e so_llecitato ~a grande sete tracannò' imprudentemente uria .gr~nde ·quantità diacqua fr~s.ca in una so,la'jnge~tio11e. Immediatamente appresso manifeslaronsi disturhi' d.i ventre,
borborigmi e qualche poco dì diarr.ea ..con un mal esser~ gener~le; a qQes.ti sintomi s'aggiunsero h·éne presto dolori intensi gastro-addòminali ed uu vomilo inL ~essjlnte di ma•te'rie miste, alimynlllri ·e biliose; la sete er.a ines.tinguibile ma non si polè dall'a.~malato prender -alct ma bevanda , senza so.bilo rigella~la: la c,al,oriticazione del ,cQrpo sv4nì affatto diven1rndo freddo come di marmo ; i po .\si Loccavansi esili, Ieri li, irrregolari, intermittenti; la facci~1 9ivcntò pallida e scarna i11 poco tempo ; gli occhi incava\ \i e languenU pcrdel~er iU~ro brio appanna~dosi ;.l'addot11ine divcnn!l leso; la conoscenza s1di leguò'a poc'a·poco, e .lllanifesta'ronsi sudori freddi, parziali cd estrema debotezza. Non ostànte li più validi ed appro1>riali ·socco~si impiegati clal'.l'abile rualgra<\9 Collega (quali sono le infusioni calde di f. ·amomilla e tiglio, il 'liquor a·nodino dell'Roll'mann ossia ete·t·e solforico alcoolizzato ; la· pozione antiemetica del Riveiroo,, i s·enapismi, i calorificaotiapplicali allecoscie e si.mili) l'àmmala!o cessò di viver ai 4- del medesimo mese cioè nel secondo gior~o del suo ingresso nello. .Spedale. .
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Aatoss·ia cadaverica pra,ticata SO9re dopo.il decesso. I
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,Abito çsten!o· Nolevole n~aoilenza.: rigidità quasi tetanica di lulli i membri: co.lore della p~lle cianosalo in piil. luogµi. . . 11 ~ • _ I
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Capo. l 9gorgo -~noso di lutti i vasi della dura macir.e ·~ del, cervello con iniettamento di Lulla la massa cerebrale: consi:;tenza naturale della polpa c~rebraJe e dél cervelléttu: 1
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Petto. Polmoni iniel~ali o zeppi d'atro sangue ~?-rbonìzzalò specialmente il sinistro: aderenze antiche di questi con le pleure soprallullo nella parle ,p9steri ore superiore sinistra : cuore in 'istal'o nalura'le.. ' · . Addomine. Fega lo sano : milza in islalo nalurale: stomaco ,ed intestini sani: vescica· della capaçil\l d'un uo\'O .di ppllo e vuota d' orine. Specco vertebrale. li midollo spinale dalla parle dorsale pare alquanl'ammollit~, frarine · 11el suo trc1:tto lombare : \marcato in.gorgo di tult'i vasi venosi di quest'apparato. ·
Uo altro ·caso affollo consimile al teslè narrato per ri~ ' guar(l.o alla causa,. ma mollo più terribile nei suoi sio~oroi .e per la rapidità. somma del suo esito funesto, mi toccò vedere··ora sono v.arii anni nelle YicioanzQ, di Nizza in U!1 passaggiero incognito straniero il quale ldopo un esercizio violento al sole~ viaggiap<lo·ncl Illeso d'agostt> in pi.-eno meriggio , ebbe l'imprudenza, giunlo presso una sorgente d'acqua fresé a-che limpi~a scprreva vicin.o al]a strada, di bere una grande quanlilà d'acqua fredda, trovandosi ÌJ di . lui co1po lulto çaloroso ~ù i:i istalo di profuso sudore. Fu .. preso qµcsli quasi iqstantancameole clopo da.vertigini e da offuscamenli cli vista; vacillò per poohi istanti della pérsòiìa' pòi s\r'àmmaiiò al suolo quçisi fosse colpilo dal fulmi.ne co,n perdila di conoscenza: il suo polso era piuttosto celere, 'depr~sso, irregolare; la respirazione· affannosa; le esl.remilà agghiacciale-; il.suo stomaco era sede ' d:atro.ci ddlo'ri. Esso si dimenava, si contorceva e si dibatté · coulro il male furiosamenle per pQchi islanli; la lolla-fu orriliile e' tteil\cnda ma bre.ve p~rocch'è pochi istanti dopo
spirò in mez.zo :.Li più, slrazianti lamenti ed ai più crudeli . - Ma mollo più grilve.di ,quesJo è' i) cholera iodico il quale è assai dislinto dall'europeo e-per \'intensità dei sintomi e spasimi. · · Gli slimola .r1li , secondo alcuni, il laudano, secondo ·gli per esser il v~milo e l~ diar~ea di ,materie bili,òse, l'requenli nel cholera sporadi'co, rarissime nell'asiatico in cui altri, iono·ri,medii eroici in simHi casi purébè sian ammisi rigetta·inv~ce, 011 umor~ bianchiccio .analògo al siero di nistrali in , tem,po il quale però a poi mancò affallo in ~ì 1 latte torbjdo @ mescolato · a fiocchi di muco; per essere tri$le casn. onde pol-er11e fue prova. Quesli terribili casi noù questa. una màlallia assai ·pericolosa e di difficile guarisono fre.~enli presso· di noi , 6he ci troviamo in ùn grado gione e per aver essa percors9 un cosi immenso \rallo di tli lalilu.di~e media, ma de1-si souo frequenti. 'a quanlorifeterreno per venire <)alle Indie sin a noi ., ciò, che no.o fece risco~ f;li. Autori, nelle regi0ni ca1èle e-nelle ~lagio11i in cui mai il cholera spora.dico il. quale lull'al più s·cstese la sua la'temperalura s.'eleva agli 86 gradi (lermometro di FabinOuenza ad un 'intiéra regio11e ~ ed "rn ciò senz'avere mai renhtiit) ed al di sopr~. potulo conoscere' le cause ~he hannp con.corso alla sua Cercandf) il .Sig. ~ on. Tolifre (Observatio11s sur la mort terribile ,diffusione io Eutbpa I le quali ci sono tuttora 'èdusée 11a1· l'~119e.~tio;f d'eciù-'f1'oidç, le ·co!'PS. é~ml{_çn ~ueur) la e: non potranno forse mai penelr~rsi, abbenchè il ign~le, causa di co~1ffalla morte "tanto ~epenlma, l .allnbmsce alla· .f suo aodamento ed i'! suo modo di propagazione- .facciano rapida, àssorzi01r~ de.I liquido deposto nello· stomaco ed ~IprQpendere piuttosto a credere c~e sia.d'indole çontagiosa. l' abbassamento subitaneo della. temperatura del sangue, luollre differenziaM questè rt:talattie iu qoaolo che il chodistruggendo cosi . aneli.e in pari \eÌnpo.la potenza vitale leJ:a sporadico termina· in più ,giorni e si protrae talvolta nervosa. Qu!ndi ,_I •me!lesi~o Aulo~e chied~ appunto a ~e. anche ad una se.Lfimana , quando l'asiatico si put stabilire stesso se tah casi abb1ans1 a considerare com un;L specie ··1 medio c~o dur. a solo da ~A a t8 ore. per termine di ~olera: N'est-oe pas lei, d.ic'eg_li', ime espèce de ch/,lera? A , Nello sporadico sono ftequ~nli ·gli spa~mi universali; cui io risponderei affermali vm'nettle.,Se non che però, mentre si·può, a ·mio avviso, riguardàre com~ unas,pecie di d1ole~a, . i nell)sialico, si oolart.o, convulsioni, rìgideiza dei muscoli e èrampi. L'alterazion·e dei lineamenti del volto esiste be11S°1 quest'ulLimo caso, crederei però più conveuienle il noine n~llo. sp0radico 1 m~ non così presto còme ncll)sfalico in di .colerina gra.vf ai casi relativi ai So)da~i Gaiiµe e Virollet, cui la fisionomia del paziente io un ista11le, per dir cosi, è cou la quale ~enominazjone. vorrebbcsi qui qoalific~re un'affezione che, sebb.ene debba essere c.ons'iderala sollo, sp~cificameuiè,Jrasfòrmata I gli occhi sono infossali, im'mo.bili e circòscritli da un cerchio èeraleo, la pupilla dilatala, il ·medesimo pu11lo <li visla nella ' 6ur~. non consliluirebbe lo sgoardo fisso; iii ùna pafola il male cadave'rizza all'iperò io .qucs\o c~so ruorcM un drminul)vò di cholera nella slaille la per~ona cl)e ne è colpila. s ua causa, ne' suoi sintomi e nel suo decorso, per non es.. sersi appunto. osserv~li 'in quei c_asi, fuorohò i preluùii, Di più nello sporadico· la bocca , l'alito ,: la' lingua non direi così, del vf)ro èholera; per essere stato di troppo corta dann,o al lallo .sensazione di freddo; la voce è fioca , ma. durata~ per non av.er ~vuto l\logo quelle alleraJionì gravi poco alterata, con angoscie spio ricorrenti ai prccordii ; delle vie gaslricbe, nè quella grave fosione dinamico-or-· quanù'jl freddo ghiacciale della bocca, dèlla lingua e delganic:a ordinaria nlll vero cholera ; per non essere sussel'aria espirata :sono nel cèllara indiano fenomeòi pret:socbè guili tulli quelli effel(i qi debolezza, d'irrilabifilà, c\i pro: cQsla11li; in questo la Vi)èe ò rauca,, tremula; se,pnlct'alc ed ~tr~?.ione protratta e .tulle I~ ·altre s,equele solilf a<l osserhavvi inoltre permanente senso d'anzietà e di soffocazfoo e varsi dopo avere sofferto un morbo di lanta gravil_à.e ai precprd\i. Iu .fine' u~l ch,olera sporqdico, la sola escrezione p:erico·lo, · dell'orina è· alcune volle s·ospesa ; raramente s'o:;sèrva la Nè vor.rei qui che da Laluno si confondesse q°:esta !ìpecie fe,bbre e quan.do quesla esiste ìl .m~desimO' hM è per l.ò più 1 ù'alfezione cholerica relativa al cholera-morbo sporadico cosi violento e. pcrnjcioso; il saogùe. cslrallo :ordinariaco·o quell'a\Lrft specìe as~ài piµ. grave di chòlera detlo.a~ia-., mc.n\c in ·queslo non si scosta gran' fallo dallo stato nalu- ' lì.co, orientale, spa1;modico degli Indiani; peroccl1~ la 1 raie ~quand'all'oµposto trovasi' nell'asialico soppressa erl prima fu conifsciula ijn dai tempi d'Ippoèrate e di Galeno, inlerr6lla la secrczi0ne- dèH'ori.oa, npo , che ·1ulte· ie allre il quale la desl:risse alquanto esattamente quà~do scrisse:' - secrezioni 11atur.ali i la febbre si pres.enta solameole nello o la cholero. essere un ·male acuto ac.compagnalo .da, vomiti ~ sla<lio di riazione ,eèl. il colore ,rtero, la vi~cosiLà e ·spes« biliosi, frequenti C'Oll ripetu te egestioni alvine, con consez.za del sangue cl!e si ~r~e dalle vene è il si?loroo pii1 «,,trazioni o rliffreddamènlo df\le cstre_mi~à, con polso deco.stau~e. cosi che non potendo questo per le delle qualità 1t bolissimo jmpercellibile; ·~> mentre che all'opposto il anormali acquistale più oltre circolare, si forma una stasi cbojcra asia\° CO si è reso, sollaoto da po~bi anni ,èonosciulo· nel sistema capillare veri'oso cutaneo da <lùi ne 'uasçe la in Europa, io cui noo eravJ négli antichi lempi mai comcosì detta cianosi. I ' parso, motivo per cui non trovasi, Au~ore cb,e ne abbi.i Da lutti quesLi sinlotrÌi , siccome pure da\ metodo · di giammai folta menzione: Descrissero b.eos·1 epidemie di cara e dalle 1e~ioni molteplici assai strane 'e profonde,che chqlera .Sydheoa(li, Traley, $arcone, Ramazzini, Gttidelti ' si rinvengono nei cadaveri m'ortì per quest'ulliino , assai ed. allri, ma questi Autori seD\brano unic~menle avere par- . chiaro risùlta l' asiatico nascilo 'ilifi'crir ess·enzialmenle dal ,l~to del. choler,a occigenlale sporadico, ·quale s'osserva da cliolera sporadico europèo .G non polersi in 11.1odo alcuno lutti i \\ieùid alcune volle in seguilo a grave abuso cli beconfondere con q'ues.(01 nè con la diss.enL~ria g,rave, nè,con va'nde o dbi di cattiva qu,alilà, COD!e Jì1ugbi, frutti immail Lifo, nè-con alcun altra di siffalle gravissime malattie. Luri ecc., siccome per l'apP,unto avvenne nei casi dei. due· da Mi me.nJovali l\fililari,· e che dipende ·poi da una speciale MsliLu1.ione atmosferica, allorquando veèlesi regnare epidemìcamenle. '·
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noi.a come questi gingn,)sse all'elà di 16 .'¼n11i soovro da morb1r conio sia dotatol è vero, d1, lemperar).leutO' .sanguigno liDfiltico ~ I ma ,di buona o valida cosLilÙzione, e come finalmente sia rogo'laro e pr~porz.iooata la c,1oformazione dcU<, soholetro di qoe~ st'oomo. E dopo avere notalo che noi varii esami da lui iosti(.llese·di febbl'aio 1a Tornqta ). ·stiluiti su l'Inscritto con l'as (:oltaziono e <;~oJa percussione poo ha rilovàte, trai,rio qu"alclle j i-regolari.là nei movìme~li cardiaci 'l"ònri,o. Approvatosi il processo verbale, ÌI Seg.retaro D~ttore ~rottioi legge le due Storie del doli, Devecchi, pubblicatesi in - e dipendenti da impressìouabilità,alcan segno di lesione del- ' l'apparato respiratorio. i cui alti ·si compiono- anzi iu modo faquesto G-ioroale al nnm. 91. , , cile e pei;f~t\o, conv\ena io tutto con lJuelli d;~ suoi Colleghi elle Ollimataue la lettnra, il .P residente fa rimarcare che le <folle ·òpinar,onp,nòn necessari~ la p-ermanèoza del 'cànterio. doe Sl9rie (la prima.in ispecie) posso'no costituir argomento di Per qu.aoto riguarda la 4.a questione il D.ott. GiacomeW s'asutili considerazioni, sia (lai !aro eziologico dacchè l'ammalato socia pienamente alla sentenza del Presidente e del nott: DeaJaveva usa.te;> ,<ioo guasto, sia lla quello dell'apparato tifoideo tnaberlis CiO~ che Si procurj Ul)il lenta cicatr1zzazione j j,mperciocnlfoslatosi in segq1to al,l'assorbimeotµ d~I pus._,Iolorno a·_quosto cliè egli .scorge in ogni•emuutorio un uuovo organo secrefore fallo ri~hiama il meèlesirrto Le iliscussioni' ch'ebb'ero Irrogo nello ag~iunlo agli altri dell'-ànimal ecoooinia, di coi l'aiion;:,, ~assispeda le di Genova n~tl'esla'te del_18~1: io~i~a i~flii? I'Aduna~za mameole se sussista da longo tempo, non può cbfl a,,er acquistato ad eroeetere i propl'lt pensamcnl1 sm l)Unll prec1pu1 dello Scrtlto risp.etto al!e altre funzi.oni vilali qoolla parte di' 1·oppre;enian1.a d~I Collega De,vccèhi:, TI òo~t. R-0;p'l1i)'é fc1 in a_llo'ri! riflettere.elle, , che complessivamenle possiedo l'apparato d?lle varie secrezioni. assente l'Aot,oro delle· dcscr11te,Stor1~, non si po~s~no s~llevarn Jnfatli ·osservando un cauterio, vedesi ohe nel sito che lo accoquestieni a tale rij?~ardo per non_potere questi n~pon~_er _alle glie bavvi rossezza e girnfì~iza dei tessuti, aumenlo di scnsibio~biezieoi che gli .!li fa~ebbero, nella quale cosas•accorda l tollera .. bilità e .stillicidio di maforfa purnlent.1. , Adnnani.a., ._ •.J • • ~a rifi!l)lyr il D?'1lor l\Iari che la,.questioo-0 non era circn al J.n seguito a ciò il D)(h Pacoll.i.l'cg_gc la St,9rja di, disuyia:con- · modo di fare chiudere questo c_auterio; ma ,i ,b~ne se-più o secativa ad ostaèoli uretrali pubblicata nel nam. 29 di questo Giprnale. · · • meno pres·10 chiuder si dOV{·sse; cbc I.i domanda di!! Doli. Beaufort era appunto in qaesto scuso e ~he lulti mostrandosi <l'acGllNO'l:A . Previa l'·approvazione ile\ procrsso verbale, il Pro,;orcJo çirca al doyed o chiudere stava nella prudenza ·del Cn- . I rapto il fa rlo più o' meno soliecitam,ento. ' ' sidente chiede se qu'alcheduuo- çi fps~·~ocòra il.quale·volesse Al che ris'puude·il Doll.Giacomelli'averc giàabbaslaaza detto esaminare l'ruscri!lo di leva prese,!lato dall)olt. Beauforl nella Conferenza. antecedente e noCa essere ça~o piolloslo arduo a so questo punto nella 3.asua questione; ma siccome alcani nella autcc;edeute scdnta avevan esternata L'òpiaione rhe, .la çhlusura 4etermi'narsi. Si sa, egli dice, che un oauierjo si attua scmp~o allo scopo ' di dcri11ar nmori malefici cho· afilois'cQno ad organi . , si potèssè .anche p,,atfoar immodialamente, c·osi aver· eg'li svolto nobili ed importa;11! alta vita, e ciò più sp.ecialmenle in casi di il suo quarto qilesito. dio tesi morbose, per afilassi acoti, nelle irrilazioui capillari, o pile Il Dott. Ca ire. àdducf:lD•lo per ragione L·a~iludine che rende emorragie abituali da Òrganh10hili, negli 1.1f,llsssi crouicipolmo· l vana l'azione dagli ehmnentorii per guisa che l'Arte soventi nal'i, ~veéialine~te nelle jl(fozi6ni éUlafràl!; nell'asma , nella 1 lr yoltc li cafnbia di sit<> çntle servano allo s'èopo cm·al'iyo,.11011 sa vedere come potrà arrccar·e danno all'oniver~al economia la dispnea; ece. N~I caso nostro, n(>n aveudo l'ammalato nessun-a chiusura. di tale cauterio, resb i natile per la malaltia di già vinta tlello ,addette iiflèzioni, parr<.>bb~ t he ~i potesse proceder àlla e per la contratta abitudine dì 5 anni. Rispondendo qt1indi al chiusura del cauterio; che se alcuno obbiettasse docar. c questo Doti. Gi\l~o·metli il quale' non ~mmctleodo ie sa ~s posle''ragioui ,dJ! hmghi'ssirtlo tem.1)0 ~.d',werl}i quindi paragonnf.e .ad ona .-n.11• latti a necessaria, come ukére è~onioh11,, erp(}ti uolìc}ii, emor- · , · in quaòto all'abitudine, dice mutarsi la siluazionj} d'ou fontiroidi, ecc.; si potrebbe risponder. avei si a fare con persona gio- 1' colo, sì per evitare troppo c>eform1 cicatrici, si per essere s.:evane, di lemperamen.to an\)ora modlfipabiltrin roegliò, la quale · mata l'aziono dello -s,tesso, il v ott. OJ1ire da ciò stesso conchiude .s'.appresta per ,pare~chi antti a cambl~re-vita ed abitudini e di , eh' essendo poca la, qual)li\i\ dell'11morc secreto e la malallia già vinta, òOU Sa vederealèu'n danno à11che dali'i~mediata cbiu: persona in" cui'(é rjltkh.e IOUScoJa:ri allo'qualisarà Obbligtit~, J)O· sura. 1ranno soslilnircbenissimo l1utile cbe si può adesso rilrarreda,1l'emuntorio; e che pérc!ò io yi~ta <\i tutte queste considerazioni li Presidente concbiudeconoscere lnlh l'importanza d'un caueglì opinerebbe percbè-sen~a Liro.or.e si potess,e poc'a poco dare lèti(I nell'animai economia e credere d' interpretare · l'opinione òpQ.ra a cbiùd~rQ qrta's t'.an1ic;1 11iag~ suppur1;1,nlo: :~o~gjun.ge in univ~rs111f· con , l'apprèstarsi ,a chiuderlo ~rap.Ytamentè, ·app)i6 ne aver egli volulo esporretlna s~mphce ma opinione seu1.a 1• cando intanto vos<,icall)rii volanti ed usando 'qualche teggiero pretesa alcuna di vincol.ire l'allroi. · ' eocoprotico, fiutaotochè si possà con raoiolio presumere che li l)ott: Giacometti dt' ebbe agio a ben esaminare quest'lh- · f · l'organismo possa ìuc'o)u.mc fa,. a meno d_tquell'emoolocio. · . ·. . · · . scritto, il;ìe0minciu col.far a .se stcs~o l seguenti qualtf\1. qnesiti: ·. 10 .Pérchò ru praticalo il cauterio; 'l~ p~rchè il cautel'io fu ALESS.k"!QRU. ' Fatti àlcuni em'endamenli viene approvalo il mantenuto fio ora; 3°. qucsfo cauterio è neCEs,smio? 4° si processo !erl)ale. Il Presidente invi~a il Doll. Boltieri a leggero può egli sopprimer immc(liatamenlè~ Qaanto al 1° quesi}u sta· · la•memori:a da esso annunciata: Sa l'iln[Jicgo dei vescicatori, e bili~ce dapJ>ririla ·essere questa,rnalatll,u,una pneumohi1.e infe-· ~11 la lor a_ zionc ed i~di~azione nella etira delle plcw·o-pneumariorc destr,1 1 anzi11bè oa:i tubercolosi, non còliosèeod'egli uo ,n ilii , , • · caso ben à'Vvcràl~ di tubercolosr, ,•inia per dn ca11terib,J1:l allro lro~rese questi a dimostrare dapprima il ilcssò degli organi della macchina animale, derivandone da questo bene spesso emunlorio aoche na(uràle. come sarebbe qui succedatò. Appoggiandosi a questi faÙi, llOll,CO.e a1J' àltro dt\ll'apcr[ur{dcl•Cl\Uun'unità 'àssolotq cl'a,ziÒne i VO_lse poi il SUO dtre SU la fofZ!'I meteriO eseguìla quand~ il mo1'bo èra :già fafto.·· c1•onicÒ, .stabilisce ~icatrice·degli ep-ispa\ici d istinguentlola in'lòçalc paramento irritaliva éd in generale clol, produceole on universale éccita- . ' che fu impiegato quale mezzo ol!_ralivo di pneumonite lenta la monto per elfe(lo del consenso simpatico iil tutta l'econc.mia, quale 11,Dn ostante rincrudì un anno dopo lasua prima comparsa. .dal che ne deduce up e11'elt0 cccentrizzànte dell'irrit,az.ione lis}\isponde alla seco·rida quoslioue fondandosi so J• osservazione satasi su '.cr•un organo ,inlèrno pef'.traduda,alla cole non solo mtl che un'empntorio oafurale od:artjtìcialèsì iasi;ìa,sussistere:c6n ·giovamento nelle1persone soggetleabilualroentè ad ingorghi o conben aoco' uno stìmolo generale su l'economia pen combà'llero l'ec~essi\·a prostrazioAe di forze;iJ languore e l'adioamia·i11 .gegestionì viscerali e ne arguisce eh' il cauteri? in discorso siasi per cinque anni tenuto aperto com~ mezz~ prhfilat(ico della sofne re. Per tale doppia azione di stimolo locale e dilfosivo disapfert;). mal,ilyi/l. flrOVil tagplioazione dei voscicatorìi nei ca~i di pleuro-pneumonité di pretto genio l19gi'slico, mentre questa 'P.orcorre i suof ' ' 'et1endo al 311 quesito il DÒtl:. Giacomelti, gon il fine di di· moi;lrare l'inutilità del canlerio, sia come profilalt-ico, che come riodi d'acutezza, · me7,io cu·rativo, fa conside'raçe dapprima lo stato di buona sanità Dal novero di queste esclude i casi di plearodinie reumalico· , dogli as~èude.nti del.l'Ioseritto, ~ei snoj c-0nd'isc e'ndén.lù;.quiodi ·ca\arrali'é_, lè ple,oritidi spuriò 1 qu.and'esse son,n,ncora allo stato
nRLAZ~ON~· ,OELU~ C~NFERRNZI½- SCIENTIFICUE
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di' sempliceirr'il~zione, -~ dipende'ote ·ùa'1l!1 . diuturna influeil;ia de't 'freddo umi~o., n 1tì quali . casj egli rsrede torcàre gioveyoli <jÙanto·più ~oergic_j" i vèsçicatorii applitc11ti. l~calmente_e proJlla· mente .: protrae111to I:applicazìou-e dcglj_stessi sin a cpe sia domato l'impeto del.la flogosi e che la n#tura tenda -a movimenti -crìtìci neliè .pneumoniti genuine. Dal lu?gO d'ipplicazione deg!.i epispas,tici disti_ngue ancoraglis_tessi in derivativi e re'vulsivi, non ' credendo tale cosa indifferente, e_ciò ·secÒndo che la malattia fu di inogo corso e carata cori meto4o·.(l..ilpi:ime.o.t~ en~rgico o'vvero .,fa . dessa vìola con poco ab~attimento di forz~, mén~rechè nelle prime ritiene, ~i poco. O. oess~n gi,ov,amenlo la ,derivazr9ne, )On·' tana Jàll'~rgano alfelto, crede invece . nella seconda essere·avver-lenza'necessaria d'incominciare la 'lor · azione sai ·pnn\i P.iÙ dist,anti ' av~icinaodosi progrèssivàmente alla -~ede',def malé :se . questo .r~rsis!e on,d'iiripfdire, _ch'e la lor azion~ eccitante rìflct! -t,entesi 'Sul generale 1.10n infiil\sca ancora di tro~fio sul focolare .. della flogosi'. Crede finalmente dovere prescriver i i vescicatcirii nellé perip_neuqionic l>ilios~ /n c~i meglìo. giovaòO gli. evàcuànti gastrjci. . ·· · /•·per..ta la discussioòe, pren·dono yarte alla: medesima i Dot• -tori Capriata, BpUieti,.Costa!]zo, Pollelti, Peloso ed il Pr_esidcnte, Il'J>9tl. Càpriata.'crede ·doversf ritenere OjlSSato il bisogno1 cbe anzi es?er i~uiile il vps.cicatorio, 'allorquando la IJ,ogosi è presso,chè-vintà. Estende· quindi c9mparativam~nte sue ,riflessioùi " ad al:tre m.~~all_ie e cita tu~o invi}lsg p~7ss~ alcuni d'appl!car~. vesc1ca~or1~ alla nuca pelLe otlalm1e .g1a risolte nelle quah egh ' dice non sqlo toroar'i.outili, ma bene sovente-dannosi. Lo stesso scorgendo inoltre nel fatto flogosi un'impedita.denutrizione'della parte ?OD;emor.mesi , congeslione e tT?S'ndamento èll linfa pla-·. s.tica portafa dai ·ca~illari arteriosi, inferisce ~a ciò che s~. que' Sta linfa non_è..concreta .e la Oogosi·.nQn troppo-forte può ancora esser assorbila ed essere perciò vàntaggioso il vescicatorio con l'ind\liTe modificazioni diffosiv.e ·, ·m/\ssimailiente nel sistema·· nervòso di tutta lteca~omia, è doverne perciò ritrarr~ vantaggio anche la !ocalità i· v;mti)ggio che pjù ntJri ha.ssi quando.la majat: tia.è s~ata domata, poìchè o 'è gi/i cessata la..,congestfooe o la . l~nfa plastica è già organizzala per guisa d_a 009 p,otere p\ù essere .assotbila.
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PARl'E S'ECONDA
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O ÌJFF.ICllALE .DOLLET'l'Jl'I. '
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.. Furço:o promossi dall)l: ~a alla P Cl~sse ·Ji Signori Mcdiçi di Règgimento: · ' ',Dott. Michele Gabri. ; >> Pa.olo ~Ianayr.a: ' i, taolo. Testa . » 1/odovico Cer,ri. i> S~bastiano . ' , .., Capino. ,. 3 , E dà)la 3 ·aua 2a CJ,as.?e.furono:promossi H Signori. Me., dici di.Reggimento ~ · , , · ... , · . , Doli. Gì1,1scppe ·scla;vetani . • • >> ' Gio. ·Balt. Jorietti. · i); Fran'(ie$co Sciòrelli. • >i G~etario ·1aj.
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' Doti. del
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llfOTTINI).
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J!a~iera·dt' toglier il cattivo odore alt' olio di f~gato di merlwuo.·e n~o.v9, mezzo. per afìimÌnis{,·arlq gtaditamen{e: Pet to-
glier il éattiv'odore, Bleauclais usa. mette.rio a contalto con l'aci_do carbonico,.meùian~e l'appa,rato per la fabbricazione ,delle acque gazose. L'olio softoposl·O' a for.te pressione e • mé.sso a·con\allo c9n J'a·çido per mezzò d'agil'alori .fissi Il Dott•. Bojti~ri 1·i~ponde ,alle fatt,e obbi~zioni appoggiandosi al all'as;;è del cjlindro ,, div-i.en· inodoro, perdendosi l'odore conser'.lso e·d.all!antagòoismo d'a~ione esistente fra i Yarìi' organi . . ~ ·' ' nell'aria. çoi1 qn'apposila. ~perlur.a.·pralicata :nelt'a·pparèc~ amm.ette che l~Jin'fa plastica organizzata n.on-p.Òssa più .esser as- · sorbita, roa non gi~ quapdo è a11o: s1ato u1,noràte. • · ohio. ·· Il Dolt. ;Costanzo s'accqr_dà con il, Dot~. B,ortìeri per tàlè 1·i-.· Per ,reo_d.e.r1o piµ gral'o a·i saP.ore, Beauclais dà J;1· se-. guardo, ma non per l'utilità dei v.escicatoril nelle mala\tio di)an- · gue11le formo-la, ,già. slala, be:n ~c·coll~ e sp~rittie,n.[.ata da gugro .tn cui 'sia', per lo spargo loéalé com; per ,!;abbondante 1diamelli Medici Liqnesi: .oli,o di ,IJleiiluzZ'o :~o I grammi;- zucforesi che prornovono riesèono deprimenti indiretti. , car.ò polveriizat~' 25 grammi '; carftÒhato_di, soda ci ·~j ,PO· . Oftr.'a ciò, dice il Dott. Costanzo, od hav.vi mobilità a;sociàta a lassa ·1 gr~mnra.;·essenza. di, menta 6 -gocce; di, mandorle debolezza, ed -àlfora ;1urbe nervose', o· torpore.su fÒndo astenico amare 2 gocce : .mesci. . . , ,. . e~ allora·i v_escicat,ori ptotlu:reb.ber,o .~n . vantaggio· troppo leg~ ' ' . ( Corrispo11denza Sc~é~tifica·drRorii,a, 1853)' g1er9_ ed e~mer9, tenend,o dietro alla-&cossa u~a.m~ggiore pro- 1
.slraz1one d1 forze.
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Sostiene il Doft. Bottièri'ché. parlando di languore, intese dire • di quello stato di prostrazione ·che tiene dwtro .sov,ente acl un'energica ~urà an,tiflogistico-deptimente nelle malattie fli;igistiche' ·,. '; f. non osfa~t.e la·qaale.n~n e~iste tuttavia indomalo n'e!Ja-.lo'calità , , ' ,, un tal~ qualegra.dod'in!ì:-,mmàziònecheabbandonata a se·stessa · 1 . ' potrebbe ancora appo_rtace gravi guasti organici' ed · inshJiar~ . ' ~ I, S.ignori l\fodicì -.MiJitari as.sociali ~ questo G:iòrna.le i alla viladell'ammalafo. ' ·
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:· AV'VISO
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.. quali sonq tullor. in ritardo di pa~an:rentò son·o 'pregati di
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~o·u. ·Bollett.i riliene -i vesci~atorJI tlot~ti;d'uo'azioné irri- . inyiarne l'importare, quanto- prima ptr mezzo dèi 'Colon.. tante p~rlurbat~Jçe,com' i! ca ostico a'l~~ale ~pplic~tp 's1.1' !a cole~ Del resto non s, scosta dai pensamenti del Dolt. Boltieri. · , ·neHi dei rispettivi loro Reggiménti al Qnarl.ier.mastro Ge'. Il .Dott. <;apriata, ~i tornando ~a la -sga. tesi, amme'tt~ l'utilità dei yescicato~·ii·soltanto nei reumi v.ag'anti e nell~ risipole·dì parti .
impcirtanU. ·
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.· Prendono fiò~lmente la parola il, P.residente ed .iÌ'Dott. p'elu~o ~b~ pi.~u_ame,nle ?'ac~ordo oou '.il Doftore Bòttieril, rlmanda~o qumd1-alla prossima. Coçferenza Ja discussio[!e su tale argò~ · .menJ.o. 'l
Tòrino, Ò,ppu're rìer quell'altro mezzo netàle dell'Arìilàt,a5in l • ,., . • ché.loro tor9erà pi'ù ·a,cço_nci<>, ~~l}Za c,osto di spesa. Parime11le i Signori Associ-ali 'B9rgbesi c~e non banno ancora sodaisfallo a siffalt.ò pagamen~o son·ò 'pregati a voJérlo fare' nellt.meni del Vice-Direttore r·isp'onsabile. I
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ll Direttore DoU. Cav. ARELLA Med. Div. ;. Il Vice-Direttore r~spo~s~bile ·DÒtt.· M.&NTELLI lii. di D. "
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Torinp 1854. ~ela:Ìza; Tip, s_nbalpiJ!II, via
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A,lfi,e;i jf \
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I. !N~O Ili.
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·N. 33..
rn di ma·rzo 1854. )
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GIORNALE DI HEDICINA MILITARE '
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~EL CORPO·SANl"fARIO DELL'ARMATA SARDAJ 11
1,'associ~zi ~ò.é ooo_ si riceve, che por_ un ~ono e co~in~i;J col 1°,d' agost~, Si p~bblica nel •~uo~dì di ciascbe<luna_ selt!~an~. ,1 11 prezzo d'assocìaz11rne !o To.q no·è d1 L.1 O. In Prov1ntna ed all'Eslerq, franc;{l .'01 posta L. Il. S1 paga ,per semesll·1 anU~1pat1. •
.SOJOU.RlO, - t O Dott. Bon1No: Nnovi cenni con osservazioni su l~,febbri'pcruiciose. - ~0to'ou. ?,1ALVBiz1: Febbre péfoioiosa
.cancrena la quale continuava alla faccia interna del Riede. P er il. che verso il 15 domandava il Collega Dptt. Falc:on.i· maniaca. ·- 3°• Relazione delle Confereoze Seientifkbe. • in coosullo perchè eseguisse l'amputazione' se foss~ slélta 40 DoÌt..MOTTlNC: Rivista dei Giornali Scientifi ci. del baso. Colà giunto il Dottore 'Falcoui visitò l"amma·~ -'-"-- ----=~ .· !alo in un col Cunante, ·ed ebbe ad isoorger il piede 9estro invaso quasi in totalità· dalla cancréna nella faccia dor~ale ed iuterna, con denudati e corrosi io pa~~e. i tendin~,dei ~usco!i eslen_sori ifoJ. piede ~ -~~l pe?idio., }1egl~ : . addullor1 brevi del p1et.le è dei tend1111 .de~h ·.a dd~\~r·.~:'-' :'Ji.-tNuovi CÈNNI CO~ OSSl::RVAZI0fil su J.R FEBBRI PE'UiJClOSB (1 ) · lunghi. I sintomi generali era ilo quali si potevano~~pel- >;:,:,~' · lare da una febbre perniciosa COSÌ forte da eccilare quale (Memoria letta dal.))otl. B01'TI'Nl iu 1ina Conferç~~a di C~gli~1·i, . effetto u~ lavorio morboso di quèlla falla; lavorio questo por fare-seguito a quella già pubblicata nei 'numeri 21 e 22 di . ohe non mancava di cambiarsi alla sua volla èome causa questo Giproate ). per sostenere quell'allarmante fenomenologia generale; q_uinci'è che i polsi .·erano frequenti e piccoli, le forze de~ presse, la scle ardente, la lingua impìrni·ata; l'ansietà di .O.ssERH.'l!ON! o• - Verniciosa c.ancre11osa. res(1;ro molla, le orine rosse e sedimeolo;;e, un tale quale Garau Francesco da Quasile, Comune della Provincia grado di delirio verso la notle, l'insomnia perfetta con di Cagli'\{ri, d'anni iO, di costiluiion~ se non, ~c~bole, al freq!}enli l<\,menti ~ell'amm~lafo.11 M~dico Curante poi gli certo mediocre, di temperamento linfatico-melaoéo11ico, àppres~ co[l1e quella r1,bbre fosse giusta il suo modo' di d'abito venoso, malmenato da lunghe e ripetute malattie vedrre a tipo iotennittenle terzanario dòppio di cçi il siolomo p,ernicioso fosse Ja cancr~11a manifeslalasi al piede; jn ispecie causate da affP.zìo_ne di-I feg~to e da cardia~ palmo' antico (con sospello sia quèsto soslef),ulo'1't vitiò i'ntlolto a eiò credere sia dall'avere veduto in quei giorni organico ai precordii) veRiva verso il 6 del p. p. novemaltro ammalalo del medesimo genere, (del quale egua\men le c~e di questo e 9i due allri casi ne redigerà La Slobre aggredito da febbre gagliarda con manifestazione d1 oancrena' secca al .. pi'ed 1 clestro'e ciò seqza cog~it,a:•oausa,,, ri_a cjr~.~ns~a.?zi,at,a. p~r i~viarl~-alla Rea!,? Aco~demia Me- 1 tranne che per essa·si voglia riè'onosce·r un salasso dal pieJe d1co-Clhrurg1ca di Tormo), sia dall'aver osservato come . ordinato, ma fallo praticare sin al deliquio, per capriccio le escar~ cancrenose andassero sollo la liolenza della fcbdel paziente. VedeNlç come il male progrediv.a ora con bre estendendosi._ si·a come l)el tempo della remis~ionP, se \ leggiéro migliorap:ieot.o, ora c.on manife'sto'detii-rior,amento . no)1, intermillenìa la qual era impossib_tle con lalé loo,ale sollo medicaziòoi topiche, il Sig Medico di quella Comune, le$i,one, andasse invece .limitariaosi. In fine gli apprese come certo Dollore Giorgio Qrdioni ad ovviar ai ma11ifesli sinper queste osserva;ioni si fos.se deciso a somministrar il tQmi di ria~ione genera.le e di ,localo infiél,m,mazione .ordisale chi,nt>ideo irJ pìù di due grawJlli e me.zio, dal quale, . ~ava due salassi a:l brac'cièi ed . un niimero ragguardevol~ a suo cr~ilere:, si doveva allender un beiiefìzì o·cmii contro dì mignaltè alla .località, frapponendo fra. l'Qna e l'iillra la febbre. come contro la cancrena, e-'come dopo la pro· operazione ìJ,peces,sario .lemp.o, m~ tullo' ~ìnsc.iva a ~nlla. ; ·pinazjone di deLlo rimèdio ··ave·sse v:Ìslo la cancrena da Il sangue -era cotennoso cori molto sjero. Dopo m1 1èon-, · ~eéca ·.tHve.ntar uµrida e delill)itarsi ~·migliorare l'amma.., · sujlo avùto con un ì\lcdico der din~oroj avendo combinato lato. Fallosi il DoLL. Falconi , pri~a di decider a qual par.: di ricorrer allo specifico, si faceva egli tosto a prescrilito Jore~se appigliarsi ad inspeUar i tre irescicaL~rii stati ver una soluzion~ di 46 grani, di so.lfato di clìiniria c~e applirati, due alle-cosce ed il" tèrr.o alla 11uca.dell'ammaegli stesso amministrò. · Jal-0, li trovò p)lre cancrenati, .onde fu che deposta l'idea Al maLliuo susseguente avendo trovalo l'ammalato quasi d'ampulaz1orie, ebb'.egli pure ricauoscere che quella lesipoe no1i era f1iorcbè un epifenomeno e che·perciò si do~ apiretico dopo un co:piosissimosudore, pensò di conli~ua~e o.ella prescrizipne dello specifico sia p_er occorrer ·aJl'.in. v~va s,occorrer al morbo primìlivo, continuando nell'apro.termilLenle se lai era, sia per migliorare la co~Liluzione pi)iazione del sale cbinoideo, .ffer mezzo dei quale 's'.ollenne generale, ria}zare le f9rze le limitare l'a!]damento della 11almenle la cessazione della febbre e si delimitò l'a.odd·· menlo a~11a cancrena a cui s'opposero pure mediazioni 10<•)Contin~azione. Ved. no 3t del Giornale: · ! · C;lli · o aslringeoli. po·po 11\cuni giofni di p'erfelta ap_iressia
P.ARTEPRDIA
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-' e ~enlr'er;oo· già' be~ } VV.i'ale:, àlla guàrigion.e ·1e· piaghe,. · ·1· dispnea orine ~EJd1'm~nl~se; coslrpaiioo é lèggiera 000 venricomparve _la fehbre ./l} ~o~ _essa i ,med,esimi sintomi ~d_ · tre- ~n poco ,ltJm]da~ lamenti continui; pòl~i pi'.ceolitfilifç>rmi' .un'escara cancrenosa.al di-~opra 'del.malleol.o jnl~rn<,> oi;sla, . ma freqwnti; fac'Ollà·.v_is:va ·alter4ta; pupilla <li.latata; 'deli·-?' lull'il lcr:z.~ inferiore delfa gamoa dalla guai.e, sb.r.i:c / rio ,,ni,arc~l.is~im,~ ; f~cda o~a ,pa.l~id~·: or'a,soffosa ; abbatti, gli~ta, 'ùsc} molla sanie; ma con la,~i1mo~ala propinazione ·mento generale. Spmminis.lrò un;i· l!iibi,ta acidula ad eslininle-rna ed appJi.ca.zion esl~rna dell,a china e.d_ei s.uo.i preguère la sete, fodi ~spettò i! .declinai:e,dell'à'ccesso ~he in. parali · fu di -nupv-0 vi)lta. la febb.re la quale, recidi vala , .co.minciando·alle ore ~-della sera céssava c'or; abbondanle •.aucora' allre.v9lle, c.ed~lte ,c,l.i bel 'nuovo e per sempre allo . su.dore verso l'e ~ O.·del 'mattiìw. susseguerile.: Quindi dopo spe~Ìfi~o. . · · ·· · , , , · _il .5° ~cce,s_so, sommi~istràfo· pii' pur.gant~ ·per Lo'gliere le ··, Dà quesJ,o rapido a~bo;zo di $tori a cli'iò so_tlopongo, ò éomp'licazi(ni..-gastriclie, rrel ·medèsjino ·,gi.orno prescrisse onorevoli CoHegbi 1,aJla vostra;·co,nsìderaiioue, v,oi già ·pouna èlose dì.130 -grammi -di cor.teècia .reruvianà polverJta .tet~ co.mptendere éh' io sono dubbioso·· nel r.icòoo'sc.ere di~is.a i-n pffo,,cart~)'inè. da 'pfohde~sì ,aopo, che i·I purgante ,quésta fòr.ma di felibre peroiciosa· éome partie,ulare e tale avess~ o'pfralo., l'ifa) :òlrsla pose.non so~pese \I ·6° accesso·· da potersi ,annovetarè fra ~.e mòlte ~I tre ,specie clì'in parte, ohe per-ò f~ P._iù niì.l'é I sebbene cpnc~mit~lo P<l-•' ~ulli._i .sin .. enunciai. . .. . ._ . , , to~_i ~opr~ detti_, òndé n~l ·~ior~o su~c~~siyo_3-0 pr.escti&se · E qùesto mio dubbio n'lln proviene da che sm or~ n.~.n I'- J1t1a solu~10pe d1 sale chrno1ò~o da pren~ers1' a cucchiai., siansi !elle descrizioni <li fe.bbri idéntiche nèi lrall~ti dei' i éon. la qu_.ll'e: lroncl), l'fa~ermitlenza che~d'allora in, poi ·non Clàssici à:nliè.hi e m'oderni, g1acchè il sòlo .immorfale Ippo.:. pjil r~cìqivò ,e. la. co11.vàl_esc'o. nza a'n.dò dj grado ii/grado cr'ate sembra far allusfòne ad :un fallo' consi(!l,il~ ffelle .sue , . p,rqsperan/o s_i,p al perfollorist~l:ìiliiperM ge1ierale _e Io,cale, OperE}, iµa pen;h·~; i,o', no11j gnoro ·cpe,Ji ca!lo,ren,a,entr~ nel ·1 • pok~è il disla.c_co cfeW~scar,<: e~,la ,cìca~riz.zailonè dR-Jla lonovero delle 001,nplica,'zion.i lerribjli e peri,colose che pos.: · èali,là- ~apidam.entè P,rogreài dopo c~e fu .v,inla. la feb,bré. ~ · : so11.o m-anife:,,t,ar-s1· dui:an·le il qorsQ_ d.elle febbr,i gravi ata·xo-, Mi ·disse egli' pÙre di due allr'i c11~i cioè <Pun làlè' Pasqu·al'e diu~michC:c n:elle qua,li v: è, irn'a-lterazi.orie profond,a d_el sa.n- · Oniiis d'aQni 60: di lemperam·eolo; nervuso ., panaJpetè' di gue, ctiverìfato· impròpriff .a sostenere:1f vitati.tà Aèi t~ssuti . .professio~e in c~r•.1a .èaur,rena'si man·iredtò a11,t ·ma·nò . Qrgii1ici, sia \l causa di ip~difioaziooi soptavvent1le nei' S\10,·i i ll'~v~nt,i 'Qracdo ed al. braccio SÌÒ all'ascella de'Stra'; e di · princip'ii. cosbluen~i, ~ia i,11.seguito ad ·avvenula .me,scolanZ;a . ·~_ria bamb-in.i. -~li.cjtcéi;~ pniesi,,unà tale,Giùseppina·Nieddu con un princ_i'p'io delélerio d'.on<le perlegillima,couseguenza ii1'•c.ui là ca'nc,re11a daila mèlà della rrgione do'r~al& s'~slese un p,erturpamerÌlo ur.lle funzioui .deJ sistema .tiervòso .~osi. aÌl,a .scap_ora; clavicola ,e ,~egion·é Jatejale sinistia del collo . 1 cpe· 1 azione· vitale alterala nelle priìiìii sue sorgenli, il .san~ .. ·Ambèd'~è siffatti. ~~S'i e:bber u'n esito fatale. ~Ò· l';i_sçìii a voi. guc e la nervosa s~11, i-rifluenz.à, con,foria fns1,1ffièienie rfa.o on,òrevoli :Coll:!?ghi, l'ar~uo.'giudi'1,io. su la tòr'm·a· <li pe~ni- , gi$ce contro le cause ancbe-leggiere d_i'!ll-0rlifiol!,z.i,oné'e ur · '. éiosa. dr èhe ve1~go di ,darvi rap1dameole·u~ cenno. diss_olinione. . ·· , · . . Dalla quanto sos-teliu~a/ allrell~nto saggia discussione 1 'E ,queslc/ di(()bio può appéessar~i_ 01·òl,lo ,i1lla· èer\e11ta, se• 1· avuta io(o.rnci,_all'. ~~gomenlo ~! eh. e .lraita~m.o neLl'ulLima abbial'l}o riguardp a che il Gacaù era già,.affelto da::febbri , -Conferç~~a Sc1enll,fica. del· 3.del. c~~reole io ebpi ad avviin_\ermille'nlì eécilàte·dall<\ èosLiluzi9ne a,tm!iffiri½a· marem-. ·. sarè;,onorevo\.i Coll_eg~i;·s.e.in~le··n'?it~m'a·ppon.go, 'che lutti. inos_a qua,11do ·chmparve1pl!_r.:Ja prim,a vqila,i l sjnlomO per- . C1Ì a'~CÒr~l~;~'?1o·z~~l .mèdesimO princip·i:q è Se V'eF~ ·discreniciosq ,cancrena , lf qu':a' ,Ji fepl$ri i.o u.o impirslo -or'gauico p~oza cio: pro~~mv~ dai~he,non Jos~,m~, b.el)e. jrJlesi sul è_om'il suo' non polevan·~ trova,re fuorohè'i\na pr~di~~osi:verò •senso da d~~si , alle _febbri e.s~eiizialm,.-nt.e pernici.òs'e_,od zione j·mmineulè, perch'è in esso .sr trov~.v~ il, conco'rso del ·1 a quelle ·coµ;iplieale_. Ad, (5'vvia_r .ad og.!)i ulteriore .possipile preil'Omi1Jii· ffufatÌCO -;Vè!)OS01 pl_lf'allo stato d.':<l~Dallimen;lO , ' diff; reliza '• io' éredo. necessario QiJ:Vi che Cosa inl~nda p·er .in ~hP, le·pregresse e·r ipetute mala.Ui.e. l'avevari'o:gètL~Lo:i'una ,e. per l'altra, . . ,, . ' , . "' • \ f l\h_lullay'ia,in sitfa.tto dubbi'o persjsto, S!l·iò é\onfronto qtfe. Cbiam~r.ò, a9upgu~. (ebbri ,pernia-iose legitli7!1C .ed ,_essensto caso cori qgello statomi . comùriiéalo ·~al Doltiirè: O~.ziaJ:i'quel!e·,c~é so.rio c~ratter(zzat~ d.à un irrsj_eme.. 9, i sindioni ·della nobil.è dòniia .·Signorà:Vil)cenza:· l\fariloni ,· da tomi .Lutti e.stremaménte. gravi,, onde là· minacci-a:_della .vi.(a Gua,1\fa,ggiorc, gio,vinè. di 1H arn:io, d( ·Lemp,eràmcntQ emi- . di .q'uèlli.ch~ ne sono colli àL~0 , 3°., 2°.:-ed anché,,a, ·pr'jmo , neòtemeiùe ·sa nguig~·cì, .d_i co~lituzione .(qrt~. ed ,anelica 'e, .acces~_o,. I~-q1,1ésle fèbbri clie, ~o rf:sa~~bberò.,, fuo~éh.è,'int~rJnille'nti, o~di'na_rie; ma ad \In stiprem·o_gr'ado d~i~lensilà, . 'ehe-gòdelte. sempre· un'écçéll~11te sanità. Ess~nrlÒ colest9 ' p~esello, cuals~n~ è pan~anos·o p<>r vasl~ ?alUllh la Signora ~9ua:s'i. ?e.01p~~.:~n~ -dei siolomi•della ìna[~allia ·<l'u_n _o__rga.no V_inoenz,a:~i ·co;nlrasse le ,f~bbri i;11erm\llénli;'e siccorrre gli' 'd.etermrn,ato 1n cui:,. almeno, 1n ap:p.ar~n.~a';, par-é_l:a·le~ipne ··acce,ss·i di !I'uésle Ìn 'U na· qonn-a di lale tempra n~n potevano : , avèh( I~ sua; s~at\ diventa •pre~o·minanle e da ciò le"'varic fu<>.rc~è ésser~ gagii~rd},_:co~ sir~ ét!'ella,_si ~~c.e·s'~lassare~ <l'Efn,~mi.nà~iò.n_i, :.: . ". ·:.: ·, , . . . . . µa, cNlp· mastro. Effis1p Coo ,\I qunle nell.1ht1d·ere le vena D qnd{l, come v,e,dete ,, a µiio,,,avvi~o, possono ri.éon.oco,I cricbe(to di cui qui ,&i fa us.o <liflil~ con i[ in~desio:!o.. ~cetsi Rer-'essenz_iahrien~e perniçi'ose, sia quando lnioa~slmmento pE:r colpevol imp~rizia e(i~pavverl_enia1 09 · se- · èiano, da per sè la vila ,- se.1izà che )iJebbre assuma-·altre con'do colpo al dor_so del_pjed·e di cui ,q.~el!o ipc,ise non · for,Jlle . di malatli!l distinfa-(i)·che ·èos.lituisce l'e.ccezione ~o:l~ i tég..:um_énli, ma s'~pprofo~~\ sip all,'~sso!·dot e iii _•0 1•·j ; della _re~.ola ~ènèrale, ., o~d.echè n~l cors·~~del miò ìa·vor,~, lic~:es,so comrnc_t~ a ma~1festars1 I escara -canc.rènosa, Gh1a- : cr.eoe1 pot!:r e~sere aotonzzialo ,a dire ch'1I (arallere pe,~nimalo a.dunque· dppo l'ingruenz~ del 4° acce~so' ri~l-dì 28,:.'. ci oso -essénzial~. più~:ireslo cb_e al!a febbre, si d,ovev.a· atn· q' o[tòbre .il ~ig.: l)oltore Or~io~i ~ebbe, ad· iscor~er Vsin-. me,tlèr 'inete~tir alla malatl1a simulala complièante). , sia-· to~i;segue~l1' 'èa]ore •ure.nte dell,a pelle j lJ ~gua impaniata . qua,l)do.l~ feo!iré~gr~ve. i O, se ,stessa, .filQCia (ginslo Jà. mis.~ èoh wargìni r-o-s'si'e.d irritati; s.ele ardente·.~èi.ìn1islinguihile; ...sima p·luralil~ ·del.casi) anchè' suo imp~t.o in una vrscera . .. . . . 0
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- , 2~ sibile remissione e come la dissenteria e li sputi sauguineood oraano, secoudo che momentanee -e preesislenli prepurulenti fossero diminuiti, si P.~nsò subito di propinarle disp.1>;i2.iòni ,il determinarono, e simuli alLre ma!a~\ie djil cifrato di, chinina, scjollo in sufficienl~ quanhlà ~·acido Linte, e ciò percM nelfono e .nel.\'-altro caso ce~ono all'ancitrico e diluit.o in opportuno veicolo, rimedio questo che ~iperiodico senza che dopo rimanga lra:ccia d'alleraiiont fù benissimo tolleralo dall'ammàlata. Se non che siffatta nella. viscera che al Lemp~ dell'açcesso s 7,robrava costiluiss!! la per.nicie òd armeno da' esso pà.11eva 1fosse· ih siffatta feb ... . dose di tO centigrammi o, foslìe non sufficiente a cessare la febbre o non avesse ancora a'Vulo il tempo d'esser asbre delta perhìQie, mutuala . .Risubo ' sorpita e cosi neulralizzat il principio miasmatico, fallo si poi il predicalo di perniciosa. complicata a quella è che nèllil •,era; ric~ril.pfrve un allro actess,o éOll' freddo febbre ~rave,, dorante ilrionovarsi degli a'ccessi doJla quale e con tutti lr sintomi sudaetti i quali solo diminuiron ed insorge una vera malàttta in qu,alche organo o viscera di ·andarono di _grad~ in grado scemand_o e scomparendo coi li sintomi possono btJusì aumei?lare ~urante il maggiore quando la feh~re declinò e rimi!~ cor.i ~u~o.re. éon la cerimpelo della lebbre, ma.non ,cessa1l0 èòù il decllnaré di' quelezza•del vero andamento della maiallia si rinnovi la me- ' sta ma solo rimeltono della loro intensità eccessiva; d'aldesi~a dose del , febbrifugo il qual11 impedì la sopravtronqe 'debe)laia collo specifico la febbre eerdurano li sintolÌli di scòncertò ih quella viscera affetta, la malattia ' venienza dell'allr'accP.ss·o, e.ssendovi però riinast,o come sequela degli antecedenti' un poco di tenesmo che cessò prosegue il suo corso ed 'è solo sanabile con ~n -addalto dopo otlo 'giorni o dieci, dorante i quali l)mmalala fece roetod'o di<cura ,diretta ,contro I~ medesima. , . . .' Premes.sa' quest'indispensabile annotazione pr1,>s~guirò, · nso di de~o.ttq ama:ro. Ora Lrov.asi da più di tre mesi perfeltamentè guarita. ' ooor.evoli' éolleghi , neil'esposizione delle Storie prali~he:. Caùsa: esposizione ad aria umido-fredda in luoghi pa• J l~dosi. Carciitere: perniciosa ; <,lissenleric\\ leri;l doppia. OSSERVAZIONE (?:.- Perniciosa dissenteria~:· Metodo di c14ra, specifièo. .
La :sigm>~a C. l>. da Cagliari ,di temperaipenlo nervoso linfalico, di co.sliluiione mediocre, d'abito cartlio-cap1lale, molto menslrµala . vedova Stmza prole per la non lontana morte. av~enuta . dell'unico figlio , d'anni 23 circa.., T)l.olto soggetta a congestioni delle viscere 'ad~ominali e d'el pello, fomeolate da conditlone nervosa e qualche volta da disordine ute11ino, essendosi esposta nell'autunno sé.arso all'umidità della sera io -un luogo _ddve dÒiriiuava un vento , umido-freddo, nè rilevò le febbri intermittenti clie furono curate ·in breve tempd co11 lo specifìèQ· ~ra già cors9 buon trallo di tempo da che era stata_" travagli'à~a dalle.· febnri-, sì che si poteva dire resliluila alla-primitiva saoilà, quanlun,a sera. rilomando da Q:µarlu nell'allraversar~ lo· .·. stagno si e·spose all'az,one òi quell'aria malsana• e miasmatiizata tanto più sensibile per lei che non era coperta, , an~i porlo.va abili solli1i e di colon~. . . . Pei il che "dopo 'alcuni giorni d'à questa passéggiata ri" . • comparvero le febbri non più benigne ma con li sint-omi . seguenti : ' · ·. Somma trist~iia·; abbatJimenlo di' forze il qu'ale era:', laleche. per ogni m;nimà fatica era presa ~a paodiculaziooi e rarissime vo.lle d~ deliquio ; tosse poc,o 'proni,rnciata ma con spuli sanguineo~p~rulenli.; dolori àtruci al laUo nell' addomine , Qell'ombelico in iH1ecie; orjna ~edimeQtosa e rossa; d,iss$lnlerja cioè ès·creii9ni abbon.danlisJime mucososanguigne cion tenesmo orr:ibile e bruciore all'ano {in di~ felto·di sangue s'osservavano iilcune volte tra le materie escrete,alcur:ii ~occhi d,i fobrioa coagulata); sete .ma.rcata; lingua rossa' ed. irrilatà-ài margini; polsl P,iccoli,-fre.quenti; celeri ed inferiori. ·• . Non Oftaòle' si, pole~.St;l .S~spetl.are di rècidl,va e· vi s'ag·· giungesse la certezia dèlla cau.sa miasmatica, pure la febbre non alleg-giandosi in sul prinpipio a periodo ma consei:vandosi quasi continua, si fece ·ricorso-~I metodo sub-· ducente· lanlo più ché sapevasi",avel'è l':ammalaia' co~messi errori dietetici, con l'avere fallo uso di cibi indige · sli e riscaldanti . " ,Riflettendo nel ma\fno del lerz'o giorno che. la felibre dopo:esser aumentata in intensità aveva offerla una sen.l
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OssenvnlONE 7a - feiniciosa,' ri.sipolatosa: Questo fallo . mi fu trasmesso dal Sig. Onorio Pabis
.Dpu;. in Médjeioa e Chirurgia, esercente in Iglesias, allà cui· genlilezia d'èbbo pure alcuntillri elfo succedono. La signora F. G., d'an11i 4-0, ancora bene mensLruala, di costituzione forte, di tempcr~menlo sanguigno, fu nel settembre. d'el ~ 852 colpi fa da febbre per la quale ricorreva all'Arte chiamand'il Me-dico cubiculare che rilevò li sintomi seguenti"' calore urente .15enerale (slalo precèdulo da ri,brezzi perdurati per ·poch~ ;.re) ma mollo ,più svolto e seosibil alle regioni addominale ed epigastrica; cefalalgia; volto. acceso; .occhi scintillanti; sele ardente; lingua impaniala.in colore,.bianco-giallo ed irritala 'all'apice ed ai margini i respirazione celere ed alquanto im·pedita; pelle secca e rossa; polsi pieni, frequenti, duri; evacuazìoui restie; or,ne rosse. Questo'stafo di caso durava per ore ,·enliquauro per indi rimetter alquanLo, persistendo però alquanlo forte il calore all'addomi.ne·lùmi~o lÙllora e dolente alla pres· sione·iu ispecie. ·, · · • · .· Traseorsecosi alcune ore senlivasi l'ammalata raffreddarsi alqu\lnt'i pi.edi--ed i lombi e quindi era subilo presa da llltra 'acc,en'sionè· di febbre' ~on ·appena sensibile diminuzione dei ' sintomi suindiéali, dovuta ques~a nori taolo alle cavale di° sangue per ,saJa;'lSO e sanguisughe ·ai v~sJ emorroidali ed all'u·so, di <leco1iio'ne nHr.ala di iama:t'i'ndi,'quaot'alla nuova ed instanlauea comparsà d'una risipola occupante per alcurt_e ore ,tutl'il vollo 'e ,quindi , abbandqnato q1,1esto., il braccio sin,is'lro 'e poi la: gamba destra, il quale frequente mutarsi !lélla risipola mise il Curante in guardia é gli diede motivo d'osservarla accuratamente percbè caso per lui , affatto llUOVO, . . ' I • ' ' Le cose perduraron in questo stato fino -verso le verllt· . quattr.1ore dall'irrgrucnìa ·, nel qaàle tempo comparve un ' leggieto sudar.e (oriefe della decliu aiione e della qµasi totale scomparsa della risipola I af luogo della· quàle la peli e era. di molto più pallida,, però ancora calda. Cred'end'il Cùrante là risipola .quale sjnlomo non collle· essenzialmente pernicioso, ma sì bene cò_me complicante
- ~60 la febbre ·gastrica, 'profittò di quella remillenza e pre- ' stanza mise il CuranL~ ,in sospetto che ,s'avesse a fare con una febbre lcgillimamente•periodica a lipo quotidiano e scrisse un'acqua lartarizrLala stibiala che promovend'alnon mancò pertanlò di visitare l'ammalato un'ora dòpo in. cuoi vomiti e due evacauazioni alvinè fece sì che I~ reb'cui lo lrovò io preda' a gaglìarda febbre accompagnata da hr,e in$orgesse piìì mite e non concomitala della feuom~violenti dolori a tulle- Je arlicolaz1011i e lafe, da trarre lauologia veduta nel precedénle accesso. Ma colcslo migliomenti, dall'ammalalo maggiori per qualsiasi movimento ram~nlo 000 fu che illu5orio, perchè nel giorno dopo al~e~bene le,g3.iero .. Eta.J'inferino- agi lato, an~ioso ed in uno l'ora consueta vide ricomparir l'accessioHé 13, e questa. stato di grand'abballimeulo universale, cou polsi piccoli ,solo dopo cb'egli era sLa\o cbiàmato, co:ncqìnilala di ,nuovo frequenti, conlralli e deprèssi; le orine erano rosse e la~ da quei sintomi lulti ch'aveva.scorto nella quin~a (seconda leri7.ie e la sete pcrsisJ.eole., Siffatto accesso che.durò·sino rla lui vèduta) con novello manifestarsi ,della risipola ed egualtne~te v~gan'te per p;rti v;~ic riel Òorpo, e.on calorq ·J ,allt\ 1pezz;>:notLe si sciolse con abbonllaol~ . sudor'e, cosa ureute, con sele, con cefolalgia, con dolor al ventre ed alla I . che 1190 acca,dùe prima cbe t'ammalalo ricorresse all'Arte, e da quesla fossi' liberalo delle complicazioni gastriche. regione cardiaca, con orine rosse e sedimenlose, con polsi celeri Q1él più deboli .e s(uggenli sotçalla pressione dei diti, I Avvetlito il .Medico,di quest'ultima circostanza {pudore) e COII ,abhal!Jmenlo sentilo, con lamenti, eçc. ' ravvicinandò questo fallo a quanto pol~ sapere della notte Al declinare della feb bre con il sudore egli pensò ocprecedente ed àll'a:piressia che notava nel matti.no , non correr a quesl'inlermillenle con lo &peci.fico onde fissarla, . islell~ in fori-o~ decidere che doreva curar una feP,bi"e perilìerbaudosi poi.d'occorrer àlle altre·' indic~zioni che si '· I riodicé\,, artritica generale. Volle ciò n.òn ostante star ancor in Òss~rvaiionè e l'accesso essendosi rinnovàto in sarebbero pos.lcriolin'le11le offerte, onde prescrisse una soluzione d'ottanta centigrammi di solfalo_di chinina in 75 modo identico a{llministrò alloTa una moderata dose di grammi d',acqua disfillala con la,giunla di sufficie.nle:quansa.Je chin.?f~.eo sciolto co,wenien,lemente . e vjd~ sp.ari 2: i lilà d'acido dlrico da prehdersi a cu·cchiài ogni mezz'ora d?l.ori ,con 'la fcb'bre la quale d'allora. io poi non più reci •ed ebbe il éonl'eoto· èli vedere scomparire la febbre e ·con d1vò se~bene nel raffermare la toovalesceoza si sia.ancora essa egualmente la risipola. Nè l'una nè l'altro pi~ recidirinnovala uua dose dello specifico ed indi ·fatlu uso.del de'Varono , · . · collo aip~ro àdclolcito·tlon sèiropp9 'di cbjoa. Qu~sli dolòfi Causa della malattia: esposiz' 01ie all'aria mentr'il' corpo , se fossero slali re-umal.ici ,' se ,fossero stati. dipende.oli da era madid'ò di sudore. Caratte;e-: leriana doppia con risi- i vizio celtico sarcbbersi vinti con uua sula dose di sale chipola. Metodo di curo: misto , at)liOogislico e specifico. noirleo·?. . ' ' ,I Cm4sa della malattia: esposizione aH'aria freddo -umida OsSEt\VAZ.IONE 8" - Artritica 9e1rerale. della sera fuori della C:llà. Camltel'e: perniciosa artritica generale, Metodo di·cura: specifico. Il Signor Giovanni L.... di. Cagliari, di proressione eba(l'.ontinua) nista. d°'am\i 4-0 circa , di costituzione buona, cli lemperaroenlo bìl,ioso, d'abito nerv~so, già locco· anni so~o da ulcere veneree per cui fu curato con medic;i.menti Ìnterni , ma 110n r,egolali I} pre,unliva'.mente _insufficienti, tu collo STO.RIE DI· .CL\&1 ·mmAllCÌLEVOIJI. ' verso il principio del passalo oltòbre da iulenso ribrezzo che allribuìva al rapido squilibrio l:li temperalura a cui s'e~pose io una sera di giorno feslivo quand'appunto lrovavasi, al' I .' leggeri\ o d'abiti l'u~ri 'dol consuelo, in .uno · d(1j sobborghi della Cillà allendendo di piè fermo alcune persone che Fl!BBRE l'EllNJCIOSA ~tANl·A C! rienlravano da una Cesta rurale tfun vicino villaggio. Da quel lempo rgli fµ sino dai primi .cli dicem.br~ scorsò tor(5\oria lei la dal Medico ~i Batfa~lione ;Dolt:'l\luvl!'zzt in u.na mentato da dolori notlorni articolari clie-lasciavai1lo libero •Gooferenza di Cagliari,): nella giorna\Aond'eglì potendo vacar ai lavori dell'arte sua trascuravali, quando faltisi più Yiolerìli ~ più molesti chi~11 sig,. .L. G. B,. di Biella, . cl'an11i 25, di lemperamenlò wava il ~1edic\o. Questi nell'esaminare l'am'màlalo'. 'per insanguign.o spie,gali_s,simo, d'abitò pii1guedinoso, nato da sliluire li ,liagnosi riferiva la..oollurni tà dei dolori' aÙ'etobusli genitori , abì1ualmenle ·sano e amico della buona uuociata affezione siiìlitica male comb1tluta . ma- sic5<ome 1 tavola, e~a occupalo già da l~mpo nell'ioleruo della Sar-v'era l' appara lo gastrico in manife~to disordine,Yolje prima degna allo. ·;;cavo della' minièra di Mo1ilev~cchio, terri far uso d'acqua larlariziala leggièriileolP, stibil\ta sia per tori o .J'Orislano ,ei accasalo a Guspini , ~illaggio m~izo toglier ed eljminare questa complicanza, sia anche perchè miglio disla11le 4a _quel lu~gò, e tulio all~rnialo da paludi gli ser~isse di criterio il sudore che gli emelo-{:atartici - che ne:re9dono l'i:!ria malsan~. cagjonf frequente ~e· mali avrebbero polulo procurare, a decidere detla 0011djiione i dell.'inle.!»Ptirie, ·quando recav~si la ser.a del ~4 settembre patologica di questi dolori i quali non ·aveva anèora ~ep. p. a é~gliari , passando per·Siliqua , luogo d'aria slapo.s la l' idea fosser arlrilici, siccome ma11ifc.5lavaosf esctugnante e paludosa e mìelitore di villim~ umane al pari di sivam·eole n~lle a~licolazio11i , . , I molti ,altri in Sardegna , e, ·vi giungcll,a male di:;p?slo in A:ccadeva nel mentre che MO. avendo potuto vedere ~·· sanità.Messosi a letto-quasi rebbricilanle e passata la notte J'ammali lo di giorno, andava a visilarlo nella sera e lo · iuqùielissima conlinu<Ì in tale stato nel successivo giorno; trovava a letto coperto di doppia collre,per il grande freddo . per cui gli amici suoi io sulla stira di questo di mi preche risentiva, ~oleslalo inollr.e da sele atdenle e ;dà tutti I· garono di 'recarmi a visitarlo .' ' . . Prestatomi di buon grado a tale invito e solloposto l'i'ni feno meni dell'incipiente accesso febbrile. Q°'esta circo -
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- 264 fermo ad accuràt.i visila, rilevai tull'i sintomi di sirilevai in es~o una sensibile esarcerbaziàne di tull'i feno.. noca , fra . i quali la ling~a rossa assai , sebben ancora meni·morhosi che s'erano ~ ilig'ati al maUiì.,o. U'm elt~la, con sete mollo gagliarqa; il ventre alquanto tuDess~ non d1è tregua all'avvicinarsi-della notle ; che mido e doleùtc alla region ip·ocoodriaca destra ; gorgoanzi 1iel-volgèr~ della ~ edesima i sintomi n{!rvos.o-enceglio alla regione ileo cecale sollo la più leggera pressione; falìçi, subdclirio , o.cebi scintillanli, faC'cia ros~n ed·ac'cesa, persistettero con molla ostinatezza. rosso e suffuso il v~_lto; pelle urente; forte doglia dj capo con gli occhi scin.t~llanli ; 'i polsi però non li ri11V.~nni in ,. All'al9a ~el matlino . seguente, lo ricono.bbi ripds.linato. accordo con la veemenza degli altri si.otomi , p'ernb.è erano nella calma del pr.eçede11le mattino. Ma ·qU'esta v·olta i supoco sviluppali, mollo bassi, non tesi, uè resislenli: predori lurono più marcali, più conlinuaii .e susseguiti d~ scrissi 60,0 gcammi .di ai:qua tartari zia la dn prenpersi enuna maggiore morbidezza qi pelle nè pjù accompagnati da vaililoqùii. tro la notte. ed i pedrluvii acetati. ' Al mattinò ùel 26 visitalo J1UQvamenle l'infermo riL'inferro9 cbb'inol_Lre lungo ta' nolle ripelute e~acualevai un ·not.evole aumento nella forza ~ei sintomi della sizioni al vine con progressiva . dimiuuzione d,el gorgoglio noca ;,i P.Olsi inv.ece gli, si .eran ancora più abbassati e ileo-cecale e del notalo rossore della lingua. resi imperceLlibili. Prescrissi u'n copioso salasso ed.un pur- · Rafforzatomi.perciò vjè,nJDcgHo nel giudicio di n.ull'.aitro gaote di lamarinoo con ipecaquana. 'Alla sera quei sintrallarsi che di febbre perniciosa . ripetei la prescrizione tomi s' eran anco più aumentali massimamente il dolore d'ugoalè'dosc di cilralo di cbioiua ed ebbi il conforto questa ;volta d'o~servare ch'il rimedio .fu. .efficace o~lla:·~ua, all'i.PoMndriQ destr~; è a,d-essi'eransi pur anco .aggiuhli forte dolore di capo, vaniloqui'o , smania con cute secca:, ' prodigiosa -virtù, essendo rimasto l'infermo calmo pèr lutto ·urente. Il sangue es~ratlo al maltino era cotennoso-; luLlavia _quel giorno. i polsi persisLev:ano ad esser .ancora bas~i$sim1. In v~sta' Si~c,ome. poi per l'estrema ~marctza del .farm aco egli cessò <lai di' lui. uso, dop·o.d'avt<:rne pr'Ma la maggiore,parle, d'un app.~r.alo cos"1viofenio di siutolni esprimenti lut~i una forlè congesLioue, ed avuto rrnesso ai caralléri fisici previ si provvide amminisLrandogl'i lll ,rrmanente per la via del rello intesti no : sentali d.al sangue del pratic.alo salasso, ne prdinai tosto ,Al mallino del s'ùc·c·essivo gior-no, 30 del mes·c:..ri\'idi il Ull secondo I gene"t'OS,O•al pari del priril-O ,: provvedendo in Sig. Longo c:oh lulta mia soddisfaziahe calmo , cori la pari tempo alla sete intensa di cui lagnavasi l'ìnfermo pelle madida , con l'addomine molle è ce.devote e con P,Olsi con la bevanda di· tamarindo e sciroppo d'ipccaquaoa, e bene sp\egati e so·stenuli ed in pi~na conformità, dl forza prcs.crivend'ir1oltre clisteri emolliu11li ond"amma nsare la con gli al(ri anco rà v'igl:lnli si11tomi , schbeue questi nob troppo' ~i~iblle i!rit'a'?ione inl.estJnale. · · denotassero ancora là cessazior,e ·compiula della febbre: Al mattino del 27, trovai l'ammalato ancor in delirio , mi limitai a prescrivere la continuazione di bevande acismaniaule al massimo grado, ~ tentando di dfscender,e dal dulé Y-egetali all'intento, di, coa,diuvare l'azipne del citrato letto e di f'llggi're; il ventre era·ancora teso e dqlente, Ja· di chinina ~giàcchè la reei proc~ unione loro sembra favopelle ariJissima . la. seLe• più che mai intensa, scarse le rire nella massa umorale la formazione d'un bioitrato an. evacuazioni alvine, cotennoso pur anco il sangue def secora pj4. a\tiv6 .ael cilralo selo : e facend'in pari tempo condo salasso, i polsi ancort1, bassissiip,i . ripe~e'r i clisle1\ emollienti còn. i qu'ali si giunse ad ot:tenere Prescrissi un terio salasso ed inollrel'applicaziode di t 6 la calma dell'irriJazjon intestinale cd un benefico e modesanguisughe all'ano , la contiouazion~ del tamarindo con ,.. · l'ip~caqua_ua e. 4ell'uso di clisteri emonieoti. Alla sera l'in- ·r,alo evàcuamenlo fecale. fermo. era-il) uuo slato di minore viòle~z?, sintomc!,t1ca ; i\ .Alla' sera Jo. rinvenni il) islat,o anc0ra migliorè': soltanto sangue di.quel terzo salasSQ però era anch'esso cotensentivasi ·lullaYia ·m·oleslato da leggie'ri doJ°ori addominali noso. D sa.oguisugio produsse çopiosa sottrazione di sane da Le.nsione alla region epaiica ; incomodi questi che gue cb,e fu pure favorita con i soliti .col}osciuti mezzi null'altro· fodicavano se non· che1 già débelhit~ la pernilocali.· · · ciosa febbre ·.,aècessionale, null'allro mi'. rimaneva a fare llividi 1~ammalalo a nolle inrioltrala e con soddisfazione che di oomballer i residui delle morbose concomitanze dei non vi se.orsi alcun aumento d~i sintomi uotati. visceri gastro-epato-i11lesli1Jali. .Al matlino del 28, prèsentalomj a visH-arlo dì nuovo, mi Pervenuta la mafattia é), questo pun_to ,' per quanto la renne all'incontro· lullo feslanlee gioio~o· il signor Aimetli . mia compìacenza d'·esserc rì'uscito a, debellarla fòsse leUfficiale del 48° Réggimeolo che lo assisteva con assi gittima e.ragionata' e più nulla, avessi a temere su l'esito <\uità ed amore dì amlèo anrmn~iandomi un $COsibile di lui della medesima , tµlta.yia la flimiglia pn:sso cu, abitava migliòramenlo. . l'inferm'6 m'eslerr1ò"fr desiderio d'un con·sullo 'con due dei più stimali Medici della Cillà , i Prof. Cav. Zucca e Puddu; Lo riscontrai infaUi tullo coperto di sudore: ma la calma nqn era ,compiuta, percbè l'iQfermo lagn~vasi d.i fr.eddo ai che accettaj, con tull'il piar.ère · cd ebbe luogo diffaito nel piedi ed.alle mani-;·gli occ}v aveva scìnlillanli ed imrilobili; ·Jliatlioo dél 4Q· d'ottobre. sctt1mQ a·i maliillia. • - . eravi un residuo di subdelirio:.l ullavi; i polsf mosiravansi Questi distinti 'rrati~i convennèro mecò nel giudizio di ·· febbre perniciosa ed appr9varooo d'unanime. accordo le rialzali e ~oslennli. mie prescrizioni limitandosi in ~onsegi,enia a: proporre la. Ve11Ùlo quindi nel fondalo sospetto cll~ si lraLta.sse "di conlir\uaìione del mì6 inelodo di'' cura àll'oggelto d.i lo -.' febbre inl~rmillenle~perniciosa, amminis.trai. senza· il miglicre per iotiero le e mpliéazioni di quella gravissima_ nimo ritardo lo specifico. presciegliend_o il citra{o alla .dose di una gramma sciolta in cento d'!lc,q~a disli'llata, da . malattia; .ed aggiunge ,dovi a tal uopo un sanguisugio ai vasi' emòrroidali e·)l':.ipplicazione di due vescicalofii a.Jle consum,acsi in due· volle, nello spazio. di due or~. . gambe. Con che !'a malato gi,urrse in br,evi giorni a ricu.... Con luUociò, riveduto l'ammalalo rerso il meziogiorno,
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, Come ,già notammo, in mez~o ad lin i~ponènle.'ap.paràtf> sintomalìèo di giav{l. e inrnaccjosa CQ~g~stione ,meningoçet~brale, i pol~i si terineto· sempr\ bass.i, -picco!(,. sfugge., voli: questo,siD'golàr'e CO"nlrasto èi die'dè ·in mano· if fi lo che ci corr<lussé a sospettare ·dàpprim·a , ~ .tònformarci in EP1'c'n1s1. ·• seguì~o· dèll'esistenìa di febbre ' ,pe_rniciosa; c~'af.ttill)ente·,Nel m·;, · n 0 ••• · 1.qu'esl'lsòla 'd°i tale .sv~nata ,e: ma;..: ' non·conosciuta a tempo oppl!lrtuno e qua'nd'era tu_ttavia • . ,,Q giu g r n ' · · ·· .. I . l d· ,. . r . bT bb "SCherati.t forma d.i mafi mi diedero, conoscenza gli . espert.i ·, .. cdom.~resa ,die c~rclo o.. e\ mdall1 .~ufra i i , Nno_n. a_v'.e e . tar1\I~dici Pròf. Canne\ e DolJ. Col.l.'Poxeddu',e qui'n~·j me ne . ato _a, pr6 urre -a. ~orte . e in ~,rmo. 01,m ve~.e ~?n 1~ . p~r?uMi ~o ste_sso coi\ I~ o~seryazibni succ~ssivarii~ote rac-· ~verne afferrat\\.~a. vex:a, essen~a,, l~ me~~~ ·al)e p_,_µ fallaci col'Le·, 'soprallui:to nel tri,meslre. che fui_ per turo o di serap~_arenz~ • ,ebbi.mo la: . 5?4d1sfaz1_one ~1 fa~e ~rio_nfar,e la · 1 ' d.ire lt.a d'a I, ·Scien:11a. ·, ,· , '. . · , , · · ·m· ' questo Spe''daI,e-app I'1cato a.11a Sez1pne v1z10 . .:_ . : ,. pegnis.s\µl'o• n.os,tro 'Bre~idenle D'otl'. ·F(}trero. li q1,tale nei , , ~hiudJm,do, perlé,\~to q~~st,o.. ~rev.e. nostro, s.snt.lo ~ non mol.tissimi ,easi. c,he sotL!ogni fonpa·, gli si ·P,resenlaron etet,n,~~o :d -offen_der il ~ap~r~ e I ~culatezza~~e.\ yo~tn Col· furonQ · dà 'lui con .iuceés'so éutati , nel 'dé'~~o 'jrnri'odg_.di, . ~e~h 1· 1~xitandoh, ~.fa.re speciaìe ~11narco del-criterio che fu tem'po {fatta .~sc!Qsiontl'-ù'u.rrnumero c~nsi,derevòle· d'in- , .gn!~a d~ ~alvezza all.a~malato. . · · 1 iermi~tépti comuni e l.arv.ale; ~·~p~ero dici'ollq c~sL\li ,per- J ) nipiose·a;solut~-bi~~qil,atl(.o d;algida, urio.di}l.e~ritic<!, uno ' · • · ' ,, , , . , d'apopletìca..uno d.'llfonica,quattr~-di carllialgica-,'tre.di dis- ·· RJLAZIONE DELLE CONFERÈNZÈ· SCI'ENTÌF_ ICH~ sen-terfca,,uno di dìaf9relic~·e tre·cl'àngìolénjca,, coQ la.g.ua- . . 2.__ ,ngione d~ tùlli gl'.iùfer·mi), quat esperto Clinico rimarcav_a' , i'~ quasi ~,ulli u'n)~riiazio~e.~d u'~ riirenlÌ~en~o di stimolo· ,, Wese di ,f~~~raiq- ,ta. Tort;ata.). nellè '-viè gaslro,ente.ricbe e .rilevaya· .p~~ ;i.neo d1e le-~va·- . · · ,. · . rìa\e fornie dè'lle pérnìciose ~i dominanti , per- ragione ç,1.òuÀa't. -Il Medico Division~le prepd.ènd'oèca·siòn~·della pr.ed,élla'.·qùalilà delre cos.e Ìi/ni?"Ste eciréuri1fu:Ù, son accompasenz~ n·eJlo Spedafe,;Miljtare. d'4n Soldato·to.cco da vaioolo;e d'a\· ,., .cul)i altri e.a~) di.simile mal~ttia;·ID'alli~statisi i'n a!cuni villaggi . g-nate ,quasi esclusivame'nle d'a CO'mplièazioJ1i flogistich'e, . ,dell'~sola, raccÒmatlda ai,Medici Militari di ~e-~vizio in'Qaartie~c sopr_àtlutto nel tu~o gasl~enlerico assai· più,.di quelle ché d'anti<iipàre la visita dei Soldatf'vaccinati per sottoporre subito 'sogliòrisi 'genera.l~éute svilup,p,Ù\ ~n terràfer~~i .; . l,, a si~atta ~,P;erazio~e ~~~lii ·éhe.f~_ss~~o r!conàs~ioti n~n es~èrvi In fatto l'aria vibrata la qualita delle carni 'secche e 1 ancora slah_sollopo~ll, o non essere stati tocchi da vaJuo,lo. . · , . .: . ·' . .' , . . . · ... · . . ll.I.>oltor,e',:Vaglienti rende noto al 'Presidente aver egli di ciò <lei.le ve_rd~.re p1~tloslo ri_scal_danll ,' 1 v1~ 1 eccessi~a~~~te ·, f~lla par(?!'a' al, Colonnello dél Corpo a còi appartiene. · I9 segui,to H Dottòre Boltiuq con_tin.òa la lettura. del so!> Lavoro alcoohc1, )I continuo avv1çendars1 .del. vento dell ~st co.n 'il vent.o del Nor'd-Es\, tut.to- ·conlribuiscc a dare, f9ndo di sulle febbri,perriic'ìose e, giunto a1.. rermine. delf'esposizione di ~timolo ; d'irritazione ;,di éongestione, alle .. malattie p,rod~e c:_si ~om~niè~ti?li ,co~e d\'febbre ·p~r_n!~iosa cançr~nosa j doll~ dal miasma indiueJio di que's. t 'ls,ola .. Di qui ,la 'ra'" · , nel . 1 caso dei quali 1~ c~ncren~ sv'olgeyas1 m:u,n~ gamb~ pre0 . , : •• . . /~ . · , . , •. :.. • : . ,. S - .. cedenteroer.t? e~~matos~-,1.~. persQp~pèr .altr_o malmenata da pre15Jone delle compli.caziom delle 1nlyrm,tten,ze l~ iltdeg_na, , gresse fl,ogQs1 ·lento delle .viscere addommah e nel ~0. caso svoldi qui la ragton~ d'una ,mtiflogi,stica 'più o riìen,ò .: . gev.asi\n,ull piede. in-seg"Uito,a salas·,o·stal~ ~alé.praticàio \fa 'un alti va e: c~ntrostimQfanle, sia in cÒncoi'sQ che p.reced.cnle , FilibotamÒin..persona àqteriormepte sa.nàe-4•oùim~'i;os'iit9zlone, l'amministra~ione dello ·spe-cifico, .~fi alla_ qual il M~.dièo · ~·appe~a al ~iodi_zi9 _dei•spoi'C?lleglii •onj)~ p~le!~ s!Ìlil.i.li~e,,_ ~è l,a cancrena. ,m,d1scorsò debba e~~ere c·on~nlerat~ c9me·pr1m1t1. , . 1 , .1.., · d (.. deve passar oItre se.vtto 1e d·,. non vamente t dipendente ~'l'e .•,,, ·t ,. bb · • h' ·d . , " ·; h '· 1· I· ·prop.os1Lo · 1·: . i\ 'sa d • ~ ezza . e. , • a , r11,,r~ ~ ,e r1 , pere e quan Qcosi l,mfcrmo.; giace è le comp 1ca~10p1 . so 1,~e a accompa- · fossé sarebbe.iJ c·aso di, .riconoscer. una nuova specie d,i febbre , ,gnar~ que~te specie gra\'ìssi~~ d,i fe_bbfi son ~l yarì· d' és~~ , 'pe~.qici,osa; ,opp_ore ~e d'el\ba consideràre)a canq,ena.'in que_sti ·pe.ricolose. e•.basleiebber. anche.1a sole,. ad .uccid(lre ,gh j _c~s1 ~o.1?'1m_m~d1at.a~en,te _lega_ta aq.~? pr~ce~s~ ?fd.i!1arjo e non ammalali se una saggia ·e pronta·cura uoìi valesse a com... · 5 P,ecia!e. 1 .·· . . b lt . l · ' r • ' • • · · . ·,Jntoroo:a siffatto arg~i.nento s' el!l_ya una rilevante-di~cussioue ~- ere. . .. . . . . ,. . , , .Ja.q~ale·,essendò _st~t.a co~tinfrafa nèll~ ·s!lCQndir,Conferenza del ' ~fa J;l_alle .Osservat!OOI _per~~ n_n qµ1 r.~ccolle ,~ò J~(!- . medeshpo mese di feb,!Jraio,'sàra faUa,pi prlbblica ragioneì'o1mo .' tulo persua~e~llJÌ çhl} siffatte. co~p·liC:azio:11,i, possonQ ma'ni- , dei prossimi ~umérf del' GioTnàle: , · • · , ., (. · ·, i :· . , • · , , •• ,.festarsì in diie.•div~rsi. elemen'ti ~léV'im-pastp org~_nico; nel OefV 0S0 cioè e nel Satlgu·igho: 'per CUÌ parmi ·che Si p'OSSa $cIA.MJ!ERl,_DJpo la lettura,~J'apprOV~ZÌOD~l' del ptOC~SSO ver. lf~le delt'antecede~te_:r?rnat~,. i_l n~tt. Gr~ma c~iedç_~4e.sJ.a !}O· trar iJ coroll_ario' pratic'ò.di, qualclìe valoi:e, èJie Ìe p:~rni-; ciose !li ·p.ossono · d.ivitler ..in · quelle ·a complicazione intrin- , ' 1?mata u~a _Commissioi;ie. P.~r 6?,am~n3;re 1~ge~~1?ne ~!l\1!11,mstra·. . · ·. . · . ·. . \1va da lul'tenuta pend,ente 11 1853 1n-quabtà d1 .Casstere del.Ga· .seca al, sistema nervoso .ed 1p qu.elle al~r~ a co~plicas:ione bjnetto di Lettura..e che . qoihdi l' Adunaoia' pas~i alla nòmina est.rii1seoa, richiede,nli le prime' l'imìnèdi,ald USO' dél èhiliino d'al'tro Cassiere I il qoale rima~ eléUo nefla ·persona del Medico . è~e ne}le 'atfre vuol essere preceduto dal trattameoio' ao-- · ~d~ B'attag(io~e D6tt._'Bptter~. . , :•. . ' . . ;_ , _, . ' tillogislico, appog;iato soprattùtto, su . le -depl~zioili strn, Il P..,re 5iden~~ vo;r~~be che_.s ~dd1v~msse s~b1t9 ~l_la .no,mm_a • · #' ·n · a· , · · d' .·. .. . d un ~egrelar10 per le Conferenze, scelto fra I Med1c1 d1 Regg1d' t gu~go~, se •o0.n .. ie ro. .~sst ~:l.'~~i~ne 1~,m,c3:, 1~ _se-; · mento, rila}Adananza,d~cid~ aspettare pe;çiò la pres~nza d'el ·. gil1to a quelh d1 ragion 1drauhca: ,. d1 scarico Cohgestivo-. Medico_di Reggimento, bott. Sc1,a:vetani ,11' quale~si trovà·io an' ,umorale,. · . . ·. ~ nuo ,congedo;· · · . ,1 Ollr'a ,cif if caso 'clìhico p~r noi nartafo ,è meritè.vo'fo di Ver(e11.èJ nÙimQ la dis.cussione intoruo al caso d'un Inscritto, 'tùlta la con;id·eraÌiorle d:a} ta'téi -dcli.a ·sintom~tologia pre.- ' éhe, ~~p_o 'essere._s\ato ~er lun~o t~mpo}n. osservazi?ne n'~lloSp~. ; · · 1 ·d & • ' , dale M1htare dove fu r1conosmuto yerameote tocco :da mcopti,..5en_t_ala dali? slalq_ d.e) p~ls9; ? . ~: ~u.1 tale rapp.ortq che· nen~a d'~tina e p~rciò-propostp p-!Jr la r1forma,.fu•p.oLnella -vimenta specJalmen~e d'. essere r1fer1lo,, sita di Rassegna giudica'to:_idoµ~o antiliìare Servizio per fatto ·~lJeT~re I~. p.t1~UiHt 'Sahite ·e-eo-n ~ssa •)'umore gioviale che l'aveva pr-ecariar:i)eI)t~ ~~handonalo, benedicèn?ù alje pro. ~igiosè' v~rtù d: ~no dei, più p6len~ì-faflifachj conosciu~i ed ·all'am.or~v'ol:e assi~te.cìza ~i ohi l? salv,av~ da mort'e. ·~ #
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NON:ABA..'.Appro~an.>,!l proces.so.verbal~ ·,· i( Dolt._Besozzi leggè
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'rendi~Pl)lo generale d.e.l_le ~alallie c'uraté riello Speqahf ,nel . . 00 p. p. gennaio, ·dafqnale rìso1ta il predol}lihio,déHe·febbri r<ln, . "Rl,.VISr.l"A.. ~E~ G'OIÌN~~~ matic.b,e e renmatieo•cat::1rfa:Ji,inen che cjelle ·affezioni più ·o.meno ., ,· ·gravi deg!j or~a~i .rellpi,~at?rii._l~ qu~li ~·i,vins~r~ con.Jil:. meto'd~· · , . (Santi' del Oott.~l!oT·FfNI). · aotillogislico' attivo, m10pre però d1 q?anl'abb1sogn.issero nei ., , . . passati mesi. nò'vembre ·è dicembre del 1853, · . · . · · Str·i,i}jiinenti c,1.1iorm.~li dell'ano ; nuovo :è·prqnio:meto,.io·'di · Qaes.ta rel~ziòoé- ?i~ luo,ge,a ·aiscassi~o~ sol ré~màtism? acuto . . . e segnatamente ars!lgue,ùe arg~menlo <;!~e se,l'mfl!mn'lazlon~ lo· cura,. del·poU. MAN·E~GO, Medie& h~.llo, $ped,•di Chiari p:i'ess'o ca)e della fi,br~,m_?scolare,_delle p~rli a~elt'e; sia' causa qell~ fé)r Bresè:i_a. G:li ari orma.li str!ng1menfj· d1ell'ano i , quali haqnobre;o se·p?r~·j~ èoodiz_ipne, g~nerale dell'amn:~laJ<tC~e dà. l,u<)gO Se'de rieJ/a Pt rle irfèr.iore'. del reltO -~d agJj Sijllteri dell'ano, alla febbre sia dessa .'!ilessa, sQrgente-dell:aff~~1Q';18 reoroatwa. . possono' dipendere da fessure· o· ragadi pregres'se, da vi- . . ?,i o. emorioiq1,1rjò, da luh 0°he e ,réplicale diss:eqlerie. e· soIi 'IÌoJt. Be~ozii,°'atteòén?osi· a}jue5l.'ulfima .rroposiiione;s~appoggia alla P.redi$pòsizio,n·e, ,c.h~ ipport!l l'. eta con;1presa tra la .. , • : pn~e~là _ed·i 4-0 ann_i i~ cui· P!ù'frequ~e~ti s'_osservan~ 1,ali ·mal.,i~., ·venle pur anch,e da rièuropatie istericbe 'ed rpocondriache, li&..' avanzando-·essa·l~·altre·m ma,gg1ore pwnezza di sangue ;·al quando hon lo sià:no· da iogrossamento' ed 1ndÙrimentd 'del JI)dd-0 di decor.r.ére ilella 'malattia sl~s~:i'-' cjoè d/fèhe il moyitéssufo:mucoso 'musclllare ed interp·o~to cellula'~e-del rétto · m'e~t~ fo.bbr)le. i~,t~n\o ppc~~~soyente ,li _;sinlo~( d'affezion~ come vorrebbe ~npun·ro .s. Coòper. . . . ' reumatica !OC<)Je; dalla .mob1htà del reurqal1Sm~ i, dal, QUOn ef- , . Q 'J' , 51· }' . ' •,/ · d' 'ffi ·1· , · ,, , fetto che qàssf fr~~.u<l_ritero$lnl~ d,at·salasso pralicato a la:go 91~- • , · . ua ~nqu~. ~ ..a p~tooe.n,1a I _si .atta e'S~o~e .'. f~rono tìzlo foforendone da' tulio ero ,esse(,il r:eumatismo· acuto an·a prop~sl1, ed apphc~ll contro la medesima ~var1al1ss1mr ~us- , ~al~ltia· tostita~ionate·e dover }I Pralic9 n~u·a cura~v.er ·a m~nte ;· . sidii !erape4lici, fra.i ,quali"!~ dilat~zioil,e ~e·diante ·c3:nde,.. ·. Ja predisposizionè eh' i~dece lo statq ;Ple(oripo·aua costituzione. · 'letle e'~ann'ufe di gomma elastica -0 ,medianfo ,tomnde di iodi~id,~àle. , . 'd. J· ... ,'b-:bb : . :t. . '... ·' ' t· . 'd '... : . · fìlacd.ca ripiegate ,sopra uno' stìlell~ bifo~c;l'lo ·(Monleggia) .R1feri,sce qa10 1 com:'1 u oni si 611 1 1c1 -sonp,ura 1,e egene- · d' ,.._ ,, ,.,_,. · · · , . · · .. rall di d.ue ammalati- preridesser.o buon ·àvviame~to cop applipa- ',. 0 1/ pugne P:~para.l~ _(ue!,~u\t) o d,1 c~rollo ,:av~olto 1_0~ ·zione <li ,salpra soluzione di sùbl/mato corrosivo·, poco_gio.vando tor.no: a_d _up ciii ndr.o d1 carta o ~~- un pezz~ d1 ·,cand~!a d1 la sola cara iotirna, a ,modo 'da spei:a'roé I.o.sto la g,u;irigione,. ·. • cera (Sçar.pa )• .Altri 'Cbi,iu'rghi in vece, c.ome .Pal.e~(a, c<inB.ife.ri~ce ~·d·.u1tim_o. iot?rn~ 'à9 un caso ~i· sta.~lo,na ti.oppio , sigliaron Jl:tag.lio dPI musçolo sfintei:e if uno dei la'ti; ~en,. , ,_ pore,v,,omo ~ J!Q~r'.gior'. 3- . · . ., . • ' ". ·.: I • • tre Brodie aveva <>ià impiègati Sùppositori spàl'mati d'i .' 'Goncb1ude poi 11 suo R'eod1conto acceopaodo.all~ çoot1noa· . b ,1 . ·. . , . · .. . .. . . zionèdelle sriertiri~c fatte pe;r curai:e gli sça'tibiosi èon hl oniiò11t . e 5t ralto. ~1 bell·a~.o:ina, ~u ~Itri qµ~lh_. µ oppio o .gmsquta-. d'estratto :di .celid:>.n,i~1 ma~g\ore ,prep~ralo. a _ba_~o·o mària' e'd · mo,; ecc. , . . . Ms\ ·1'Aulore 'dor;o àv1t-fo C~Tàti a,lcuni casi di stringionito al g.i'asso dì maialr:; ne'l\a ptoporziòne di 1~ grammi._ d'e; menti ariormali dè)l;ànò e'd a vere fatli studii di confronto strallo s,u 25 grammi d.i$n,,s~ da' consa,marsi nelle .24 ore, dalle qual.i s'olténnero SQ'tldi,Sfoyè'nìfecl aoa\ogbi a q!IE)lli · . ,. . . minor.e . ' vàlor.e . I • ·curàlivo •• • , risal,1~menti . su 1·1 · maggior,o dei 'diversi metodi av,uti con l'eslrat'to'di ranuncolo /!ere. , ,'. ·· } ., . . . . . · . . . . . ., ·. . 1 1 IL I)obt. ~esozzi pàrtando 'dell'azi_o',)e di questa pianta su l'a: . . odie~t '. ? ~ODV) 'S~ c~.~ .n~-~ p.otè ma1 Pl~ lodat~\·~d·I quenima1 econ(!mia fa notar ancQra comedel)basì attrib~rr, alta' me~ . sto che dr q.uello ·;· è eh 11. piu pronl(> e· rad1çale è la .fo-rzata desiina, oll.r-'all'a7:iol;l(l' djitie\jca, anche l'azione 'delle P,iatit~ · m_ect9~ica ;ai/ata~iime s icco.Iii'. ebbe. campo di sperim~1Hare ·n,arcolic?~:i'crì-~.,che p~r ,ci( sug.~erjs,ce pr~ò4nz! graotle,~a~tela .. :. p:iù :volte e sem'ìrre· co1de.lièi'S$imo risultamenlo. ' .. .., .. . , ' , • . . , · . . . nell'usò raterno della stes,s-a. : ' · · A tale fi:ne ·egl1-opera nel.seguente modo: collocato J'inN1z z.1.. 'Ìi.D,ol;, Boeri' ~letto·,a:$~gi;etl}ri~ 'dtill~ ConJer.enz~ l)C .. fè,~~o bo,ccoi~e,s-op_rp.'uò _leUo ùp.. IHJCO 9asso/ CQn il capo ringrazia, i <;:olle$_b.'i é', le~ge ·poi·il'pròce~s!> ~erbate che,f,ù ap- ,. · -.v~rso il 'g3;ar~ ·e· 09!' le· gamo.e 'fit·sse-fU I~ co.sce e divariprov:alo. . • • · ·. · ~ · ,· · calè qqsl ohe resti libero il margi'ne dell'anQ e l'ano stesso :: Il D_~u: GatHnàra si fa qai~ci'f _ioterpel!a~o i_l'Pre~i1enÌ'e s-~ ' i.ndi· a:c~on;ioda'ti'\ diti d~ila 1~ano deslr.a in :fònµà '. di cò,no: '19,n_~reder~j>_h(;l .oppprtuµo 1? s.r~ri~ent~r~. 1 a~~0 ~ 0: ~et.cloro- .:.. eòn:ll-pol)ice nasco.sto neo·(j.altri:q ' uattro spalmàti; i '.,,' 0 · . ·· fo,r~mo onde COlU~~O\'.arn f es1s!ei,iza del1'op;1les~1à rn un soldalo'. . , .· . .· · ,. -~g?i~r d.ell' 110 RéggimentoFantJirii! ma.odato iil.os.servazìone in qu,csto · me?le:q oho. il.ChIT:µrgQ fa con es~!-una ~oderata m.a senr- . pre crescente. viçlenza su )o sfintere e .su lo, stringimento· , ·Spedale;·per vièromègl,io ··~pcertarè, la ·pr~senza~di tal~ ll!alattia· non,.aucoi;a ~o~i!iv~1Dente r!conQsciu.ta. :. .. · . ·· . ,. , . · :morb?so, 'finch,è'). d/ti siàno, 'quasi:[>'1rnet:àti' a livello del .,,, R: spoode 11 Pres1~eol~. non. e.ss~r~ .c?_n.vem.~n.~.e. eqs.a ~1corre~.e JlO~'o depe.secònd~-c,owle forze .falangi; il che se no.n riesc~ ,ad un mezzo a?cor 10ce1 \o e per1colo~~.nQo ave~dos, ~1,oor~ fl:- , senza d I· · . · 1' . ' I· l0 I0 " · ·: , · ò''d'' · l .. sultanienti tali ·che -c~nformino appieilò·Pefficaèijl. della clorç.- . . '\ ~ ?rJ. per , ,amma .a , ~uar:sce U[l · ~a~to. formizzazione onde ditrerew.Giare l'epilessia genuinà.dalla.siinuL A.u1or-~. .non v1,de ,mai . un . caso soJo Jh r,1produz1one, lata, esseììdo·p\ù fiate taÙ.~pèr.i~azé-·staté segujle ila pér.turhasemwecohè· n'Qn s.i trll.Uasse di·disorganizzazfòu:~,sci~rosa, , ,. zion! _iitìrv_o_se ~~aiH .e.nzà che · l'ai'io.òé dèl··~lqrofoi·mio. a~_bia. ·o \,i fos.~ero gua.sli,iòcah,·o, ~i fil ilici i ql!'a,li. ii, ogni Ci¼SO ,corr!sposto P\~ d~!!e volte ~I _desid~~~.t.o effol!~;onde ne ~enM voglion iesser,S! p'rev-iamenl·e ··conib'aUutj ·se 'l'A:rte. 'vi uò la• diffidenza do1 pm P!Ocfentr ··~led1cHntòfrto ·a questo mezz.o.. ~. . .' · , , ,.. , r · ' P ' èbnfermarono po.Ì _qq1µ1tò es,poo.eva1il'l\ied,. Divisionale:li 'Dot- , ~oppenr~. ,. .. . ,. · . . ,;... , .· , · . . }. logli.ere ~01 ·\ }rr.Jtaz1~ne che può _essenr s.~ata ca~10tori. I(alb,· Borelli l' I!aro~?,; conchi'!dendo esser cosa. i)rii.dènte 11a.ttendere ri:sult~nieuti mi,gli9ri e più cp mfuoen:ti. · ·, , · nata 91\ll'usala violenza ed \, resid'ui dell~ Rree,sistenté, sono opporlun1 clisferi d'açqua fr'edd'a,o·d·i mollit.ivi. •. ·· . ( l) A •'SÙf\a.ttì ·ihcon;venienti · pr;v·vide' l' esinìì~ ,M·ini:ttro , ~ella· ' ' ', ;', · (Gdzz : Ìfed. Lomh · ,, Guerra con la Notà,num. ·26 pu,b~.licata a p·;Jg. ·"/o,del' qa.m. 5· del ' , . . .. . ··Giornale Militare per l',llnno 1854, Ja quale Nota sanà ripr.o.dolta . ~~V~ 1r1eto_ d ?-'di cµra· del!ti ,fìsto{a sali~ale;, del .Dòtt. 'in uno dei prossimi numer.ì ·del nostro Giornale·. , ' · , · • ' - · , ; • ., , i · ,·Da R~ìl,atio~e: :JiOL];O RoòOJ,fL ~e tli'fi0ol~ lii co~d.ur .a p~rfella guafJsopFatfulto gione I~ ferite ·dei conàolti ;,· ... s'à!iyali; . . .dello sté-
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, ' . :~no rendoil'inleressantìtu'tt'i casi.ip cui si riuscì a que:- . i c~e la rip~razion_è della perdi)a di soslania prod9Jta'.dallo · :ton~e.li.c~ ,ri~ulla,menlt>; Que\1'9 di, .cui siam~ .per (Ùre è ,ri~lrum.ept~ ~b~ia )uog9. a:. spes.e .~\u~~ ma,l~fÌ'a lr,~;pa:enle. marchev.olè per .!a·s'emplièità della. cura. ' , ··1.L.é\ pm~~ d1 ,queste ~.ond1ZLon.1nen 10. qua_s1. lutt ·1.c~si_ s<ìd. . Ùn. ·gio_vine di. 'Brescia, r.obusto ,:fu . òpe~ato da tumòr.e · ·d,s!alla. Qqa,nto alla s_ec?nd~, per re~!izzarl:a! b_as,La.1Jm1_tarsi <:istìco•si[ua\o alla mel~ drc~ :del çor'~o ,.de.I cailale steno.i. . a produrre m,oderal~ 1mtaz1one c?n I lent~hv..18 abrasione: t d.. 'nte la nom·p·iula esportazfotÌe della.cisti · a lai· effetto l Auto.r~-. pi:o.ce~e con. 11 .i:,asch1am. eolo .supecfi1° • , • • ' • · . . · · d li h · .nmno ~es ro me 1~ 1 . on..d' -~morbosà: Tr,:è. giorni d.o,po sti}l~\'.a: da ll~ fe.rita ,_yn U.~ore . eia~ .. e~J~arr 1e?1~e~az~~J'.1·. e a c_or_oe~ C} ~Ill~C?h~ ' . h h . t' , · r·co·nobbe di' natur..r sa'hvale . .A rimeper,lp prn con LopacJta, e0 h moltre s1 l,1m1ta ad ogni ma~ e. ene pr:es o, s1 , 1 • • . · . • ·bJ · . . . , , · ·· · 'à d' .1 · Il I . del canale slenoniano qa. Clii- dip'endevà ng_rra ·a·11 a ~.z1one <1una 1·egg1enss1.ma q_uanl1l , . l tessuti \lJar-a a es10ne . .. • . · b · i d ·· · · I · · b m.0 \ 0 ~~.' pr?t1t,rito~Qarvi_~ io l~ r.~pr~s~ i/~lanle- · .tale'slillicid)o ·s'esegui ma senz\1.lc_u.i1 vantaggio la metodica c:'empressione me<liiute cuscihetti applica.ti alla, fistola <! ~enl e . l1s.tahr1' .ra .O.brbo .per evJl~re a na_zl,~bne infi1~mmato\ermli i~ posi.o da. una}ascìaLuta orii.zootale ·che si -p~rtava. r,a t>ca e c. e poir~ e -co~promelle: ·1.,_ ene }ella · dal ménfo all'~pice della lesta e da un',altra, ori.zzonlale c~ra. (Gaz. Hebdpm., d!oemb~e. 4~;)3) da.li.a fronte _all',occip~lc.$;addiveòne !n ~e~uìto. alla crueo-· , ' Giiafigio~e: 1·1m· caso di ·ca1_icr.etia. p~lt?ioria~e, J?tl 'frofes:. · ta,ziooe dei,rnargini della feril~, ap~licag~o lf,01 la sùlura sore,SCKODA:. La •cancrena d'èl polirion,e ; esito de"lla flogQsi ·attòrtigliala mediali te, a.go d'arg~nto ;·.ma , anch'e ·siffall? di q.u·esl1òrga·n.o.,.quanto- è ·rarò ·al'trett,anle è ditlìèil ad esmezzo falli ql,l'aspettaz1011e. Si p~nsò -allora ·di ri.correr ad sere ri.solto: e· n13 abbi~mo dati i segni , fisi~i' è raiionali alt~o meziò. ,Dopo avere p-roçurala la guarigion'e d'uno dei,, . 'nel° foglio ~l, 35., 22 m'arzo 18o2•di questo medèsimo giorftiri fis tolosi siunl medi'ante una piega d~ll'a p~Ue il foro fin,;ile, lraHi dall'O Scritto del D.o _li~ Gola .su la poltnonHide. ElÌa,è ,perçiò,uòa vera compìacenzà pèr·i Prat1ci quella . . slòlo.s.o su_perst1te ·'e laici ·duplicalura·· si frappose i_h· una - · molla· d'acciaio, che l_a -\e,nèVa conti11ùaui.énte· riu11ira.: mà i! 'di poter 'regìsti:ar a qùan'1fa quando fatti di guarigione di dòlor.~ oella cute c.o.nipressa·e l'inquie_tudine. ·del paii~qle è9\a_nto:grave ,n'alattja._ - , . , · , consigliaron il ~bir~rgo ad il5b~hdo~ar ahch~·qJ.lesto- tenli più ·reçe·n;te è quello c.b'il Dolt. Skoda ba P.dbblicato tativ~. Ri.co~s_e.q\lindi..a1 col)oµion B.er.je ?ue p~òprietà ~oriri1 un gibrnale l\1edico di V.ienoa, e 9ovette il felicissrmo. risultato:,Ghe· n'o'llenue a!l'ioa}azione, dell'olio cli ' terebiì'ltina ,!ìlganq adestv~. App!ic~te _du~· gocce dell,a soluzipn~ d _e rea di·cQ_loneJulminan~e sopra il foro fi~tolosq ·, fattasi la che fuéeva ripetere·ogqi élu.e ·ore per 45 ,minuti : ~ersando .~vaporaziòne dell'etere r_im.rse q_~el sottile. str~lQ. di .pelle .: ogni volfa sopra, acqu~~·bonepte: li foc'olaiò canèrenoso ; ' · ar.tilfo.il}.le che solitamente deler1;1pna questo otìlm1cp pre<lìetr.o l'esame IIl,edrarile la percussione., lltppariva del'volume cÌ'u11;pugno,· l'aria vi pénetràva nell.'inspirazione e l)e . parato, La virlil adesiva a9glutinanre del ,collodion indusse ~ l'avvicinamento dei margini della fis't<7la e pi~ ~q_n ~i vide ' usci.va -con l'espirazione ,- circostanza questa dimostrante slill~re da quella goccia di liq.uiUo .:Il dì seguente si s.oprapçh'i vii'po~i lerebrntinati ,venìv~n. a contatto immediato e pose nuovo strato su Ja medesima m,aleria e 'd-opo otto dirètto con là: parte canérenatà tlel polmone, Ollr'a cjò l'ogiorni l'i11f.erm6 era perfettamente rJ~i).'~ato <!~ un ' 4ife.llo ' dore d'i v.iole emanalo dalle orin~ provav~ chiaramente il m~lt'.in'cornodo qual è appqnlo !o ~~illi_c.iqio (!_'.µmore sali- , . passa~gi~ 9e11:olio riel torrente ~el èit~olo iangujg~o . AlvaJe lunghesso le gole.- · · (Gaz.z. ~fed. i.omb:), l'iuter(lo l).mmalato,1prese il-solfoto ,di chiilin;l e gli op., '. '• ' . piati. te ioalazibni ,di terebintinà . Òon produsser "irr.ita·Aòlazionè <l'ùna pa1·ticol.~1·e speciè çl' opaéità. de:lla é~r-nea; _ z{~n~ :' l'àp,petit~. r_ip_igÌi°?, :sç,oqi par.ve; !'_od·~·re fe'tido cÌ~gli del Dott. WAr.iroN. Una d_onna, .~'an)1i 29., era 4à jtlèùn.i _ "';sffUl~_,e~ u~. sens]b1le, _n_;nghorameo.to· _non_ tard~} m~~ifeaoni ·cieca del tu[to per ·opacflW"Òe-ns~ ed do pOCO p.f.Oltt ., . starr eh~ fu ?Ol segu1tç> d,al!~ co11;1prnta g\rarig1one. ,. ber&nte d' entram'be le cornee, la ·qùale, veUuta di fianéo, · 1 :i\utor aggmnge d'aver.coqfer!llata ~Ili\ volta la, guar,, da:va in t~le quale modo l'id:ea della lesione cbiam~\a-dagli . •gJone/?? caso simil•al ~,resente alia s~zione, _catla,ver-ica , Inglesi ·opacità della: cornea., ,L'aspetto ai quest'opac~là.',dif-· d un.a~!ll})ato n;iorto peraJtra malau~a, u,n ~~~o-~,r~-a d~p~ teriva da quello delle_macchie q~di'nar\e. é face-va r,itenere I~ guarigione .rlell;~ c_an?:en,<1 . polm?na~~, , m.a. fa m. pan te~~o n,ot~r~ c.~ il· ~a~o .r~c.ente r~.fento ~enta t,~tla la ·· che fosse·d~yùta ad unà sostanza pròbaliilm'.enl'e .ci'et_àcea. Altroude gli occhi /lpparivano sani, p.o,ichè la ~isJo~e gua,,. c?ns1deraz~,on~ ~er 1.'enorme estensione del male,_eJa ~omdagnaya ~!.quan~o provocando )a dilat-àzì6zye d~lle, -p,p~ille. pmta sua_gu~r1?1one. ·wal!on operò con ·.una piccola sg,orbia·, simil allo stru- , mènto adopérato per estrarre i corpì slrahi~ri daIIÌlcoi:nea. , ., _ , A. Egli agi raschiantl'o. piuttosto che ta-g_liand.o, ih_quat,tro' se~· ' .. _ ._ -duie successive su )' oc_cbio ·deslro,ed in due. su) l, sinistro, con Uinter.valto d;un mese. Lf! 'trasparenza ~ene·,cornee .fa. . : 1 ,Signbri.l\fodièi.Milii:arì ass.ociati a questo G_iornale i' _, qu~li sooo tu.u,ir in ,rilard6 'di -pagamenlo sofio pi;egati di . per siffatta guisa ristabilita qµ~si per 1ntillro, al punto che · j~vi(V'ne l'impor,ta_re qua11to _prim·a per mezz'o dei Coloris1 dovrebb'ora gùai:darvi bene.dappresso per s,corger;vi, uh nelli -dej rispettivi loi:;o R~ggimenti al Qmirt:ierma$tro-Ge.restò,d' opaci là, e l!l dobna ci vede tanto·fo un opçbio.quan\o, nera:le'dèll'A;r-mata in TÒrino, oppure' per·qùe.,ll'all.ro' méizo ,che l9ro tQr,nerà: p_iù, a~concio, -s.enza costo di' sp~sa. , '· . - ' · nelraltr.cf.da poter i11filar ùn ago. . ., farimerHe ,ì Sig~orì Asseciàti .Borghesi che_non 'hanno , · <Ma FAutore·non Hi:nil.a l'~µ'plicazione ·razionale di questo .~nq?r·a s.o.ddisfatto' ~ 'siffalt? ·p~~amènto .~.ono pre~àti a vo., processo. alle opacilà sporgenti; egli lo .crede 'irrdi_èalo c'oplerlo fare nelle mam del Y1Ge-;D1rello_re r1spt>nsab1le. ' tro lutl~ quelle che.sem~rabo di.pende-re d.a deposito di sò~ :stanze di nÙova formazione. p~e condizioni si rithieggonp , Il'Direttore.Dott. Cav'. AREÌ,Li\ Med. Div. ... Il Yfoe-.Oi.retlore·r.~sponsl}bilf Do~r..:M.A NT'.ELLi li{. di·B. , )}er il buon SU(l'Ce~SO :' che sia lra·spareote la: po,Ìi<ine d}' corne,a da cons:ervarsi al di dietro dl·quella che $'esporla; ., Tori.bo t 854. Pelazza, '.l'ip. Sobal pinR , viil AJ6er, 't4. .
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N. 34.
GIORNALE DlHEDICINA !IIILIJARE DEL,C~RP.O Sì\NIT,t\.RIO D~LI/ ARMA'fA SARD1'7> ~
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L'·a ssociazione o.o·n si riceve che:per uo aono -~ comincia col 1: d' agosto '. Si pubblica· neH,une~ì di ciascheduna selli mana. · )1 'p-rezzq·d'associa-z ione:In Tori.o o _è di 1:· 10'. I 1~·Provincia-~il a_ll'Estero, f~:.inco',df posta L, n. Si paga·per sem~stri l!nlicjpa.ti:'
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' So!UQ,RIO- - Dòlt. P.Ecco: Riepilogo d.e lla Statistica ~1edico-!l{ilifare-per l'anno 1$53. -e- 2,è Rclai.ione:delle -Coufereoze Scientifiche. _:.,3° .I Medici ~iililari alla Rassegna d'Ispezione _ed ai c_onsigli di _Leva. · · · · · · ·
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' scorso I n_ello Spedale oi .S. Barlolo~eo in Cagliari unita'!nent.è ai Condannati furono pure.curati { loro Guardiani inferrùi' .: mentre. i n-quelli del 'QuacÌr_o· ri 0 1· Qllr'agli· am0;.1a- ' !ali· del Gorpo Re! le -~quipaggi ; del Ba.Uaglione·__ R,eail· ' Navi , dei .Gµardìani del Bagnò di · Genova e delle allre - - -- --- ,:-,'--::-:-- --":---:----- - --- - - - - · ·Classi di Per§onal~ MariHimo,furon~ pure ·ricover.lll iloil ,· : ,· r ! chi , ~oldati- di terra _,'sèmp_lici passeggi eri e· negli Specfali di'"Capraia e de\- Vari.g1Hi't10. anche:dei Condannati. , , ·.. ' ., . · . Ciò 'stante ognuno ben vede _che ,se i -due Quaari n° 1, - -- · -· . e~ valgpn :a dar.-un'i~ea di ·qtiant-o riguarda gÌi Sp.ed'àli' ~ÌEl'J~OG.O DELLA STA:risTICA ~1ED!CA ~IILI'.l'ARE PER L'ANN9 · compresi ip ciasèbédirno dei IDedesi~i, non sooo p9i suf~ , 8'o (.1.) · fi.cienti -per iì1dicare la parte che nel cpmpl~ssivo m9vi1 3 mentò dei' cliver_si Speda li e nel_la ·totale _mortalità appar:. . ' . tenne realmente a quesl~ òd a qu~ll'altra _Classe d'amma,.((lei.Doti. PJ:ic<;o, Mcd. 9i _ Batt.). lati: Al qual uHimo scO:po rendési a miQ av:viso necessario · il seguente · ' ., Spe,lali . d;Ull: ¾1a1'ina e dei, Bagni'.. · . ·.. ,,. . . . -.RIASSUNTO Io questa·seco11da 'gàrte del. R.ièp ilogo· d~lla Sta.lis'ì.iéà ,,f dti Quacl!·i no ·{ il 2 in 1'(/;ppor(o _co~ la cpnèlizione .l)ledic'a Mil.ilar.e per ·r a11110_1853· la qu4 re ra·gguardà agli 'deg 'i a~~alati · Spedali Militari Marillimi .ed a. qu·elli dei BMni , l'uffiiio mio dovrebbe limitarsi ·àlla se~plice pì:eseritaii9o·r . dei -J due Quadri che ne indican il.rispe'ltiv0 · moviJnento , non • I ,,, avend'io fuorchè pochissime e genetièhe. ~fozioni · w.nt·o ·1 ~ ~ su il Serviz\Ò·'.Sanitario Mafillimo e_clei 'Bagpf , quanto su ~ j :':: E lo speciaJe··generé di vila e di s·ervi1-10 dèllé .'l'ruppe dì , <5 mar~ e .su i· lavori dive~si a cui son astretti .i'."Forzali nelle :CONDJZIONE ··I?EGL~ Al\-~l\{ALATI -2f i .; diverse località. , · · • , · -· -· . .. -- ~<i)' ,,.,·a T~ltav~a. sicco~e quel!a , ou?a "eSposizi'o~a d(·,~i,"fr.é: s~- _,.' , ~ ~ { -rebbe troppo poca cosa_per chi aon è Medicò d1 Manna ., '\ · · · -: E-< ::.1 ] ~ còsi',, ~ maggjore s~chia-ri'm~1ilo delle meçlesime, ho 1)rl>Cti11--.:-..-....:...:....,__::__;;...._ _,:__..::;.:.._ _ _ - - _:___ rato d'aggiungervi alcune _géner-~li cbnsi.~e~azioni,. gibvan-· -· . . ,1 )) )) domi per ciò di quanto tì?· potuto raccoglière iiei ·relativi , 1 .ti:;orpo S-anita_r,io Maritti(Jlo H 17 . ~ 0,60 -, Renél'ICOO ' t··I. ' . ' · · · •· - . . · ·. Corpo Equipaggi . - .·, l 1leàleI " · . 729 1"9 2,93 L~ dis li_nzione deg!i Sp'edali dipei1de nti dalhi:R: -Mà.riha va ~ag i,one Reàli ~avi ·, · ·2 1. - ' 'L Infermieri di-Marina · . . i~ d~e Classi di cui' ciascb~éluria ·ha u,ni proprJa ·e . sepa-: Truppe' <;li· lerr..a .. _ _: -j1 :1 3/>7 rata rappreseutanzà nei Quadri-n° ,i' e·2·, se e··_e,u _sta -e·co·11~ Pass• e.gg1eri ,-· · · a b.ord'o (e l 11. a :c01; .• ve· v . t,-ta" San. venieilte perone poggiata su la_ di,vèrsa èòndiz-ione soci-a:!~ G-iovari-ni . . :· ..- . , '1-8 )) " degli ammalàli ..chè io ·regola g·e11erale .ne coslituiscor1 jL · çìuardiani.dei Bag11i .. .,75 . 5 6,84 ~ovifnerrtò·, _òon .potre.b~e tuttavia _cons~derarsi_conie esaqa ·1 Condannat_i.' · . · -~ : _ · ·: .. :' : . f0 9~ j48 .3,~~' d1 tutto punlçi , imperc1occhè I~ ·~epayazio~~ degli amma- , . , - 82 75 3067 lati non è poi_iu pralic.a la'nt'e$clusiva e còsta1\te che nes-· ToTAr,E · : l ~. sun Condann;to infer_mo ~fa mai cµralo fuòr.i degli Sp-edali · O-al num~ro. dei qecessi ,po.tali jn quesl~ Q1,1a~rcf riasdei Bagrii od il rest'ante Per.sonale Marilihno, ili. caso di suntivp,. si _può -già scorger a prima. gil!n°La che dei ~_!le malàUia, ricorra, per iotier-0 ~gli a\tri Sp-edali)è in· quesli · Corpr-da cu~ è· essenzialmente comp?sla la. bas_·11- forza sial)o talvolla ricev1!li nmmalati .str-ahieri _alla Mari1Ja 1\[idella MariQa Mihlarè, quello dei Reali Equip.aggi_pr.esentò - lita.re. Così , · P..er quanto spe.Ltà. ·a1I?à~no · prossimàroente nello scorso ?,lioo._ço~dizio11i sapitari_e più-sodd.iS.facenJi che non que_tre del Battaglione Reàli Navi , e guesta differenza .si_ renderà·.viep,più ~ppar~nle O!e si con(~onli IQ ·}tato sa-_ (Ì) Ved, !1!'~!18. ";'
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nilario giornaliero d'ambedue con la loro forza effettiva-me..Mortu:Ut_à nos_ologica. Le malattie alle 51uali furon altridia. ,Preso in(alli per,n-0rcpa il movi'n;feolo 9egli ammalati deì ..bui~n decessi avvenuli nelle_v·ariè Classi. d'ammalai( sono du'e :Corpi nel!o Sped: di Genova dpv'èco·staote ed unifo.rmi, · ·~.e seguentt. ' · si trova ch'il numèro medi9 gror'naliero dei ric.9verati fu ~i 2~ ~io cti 1 c911lrn \:\~-sa-ni .p~r il C-orp.o Reali Equi'paggi ,e e di \6 cio.è dj 1 c,orÌtro,io_per ilP,allc!,E;Ìion~ ,RealiNavi, la .< forza .èffettiva !}1,edii essendo ?tal~,. di_f3 •1~-P:6[ il pri_mo e \: ''· ... . di .6,i.8 per il _secgndo . A,.Qotanla d)~erenza ·nèl. movimento M.i\L,A'TTIE . giornalierp di $,pçdale tra·_gli acc~n.nàti Corpi.corrjspo~é pur. . ·. un'eguale '.dille rema fltlla,mqrtal_ilà re,lafiya _a)JaJ orza,po1chè · le !-Ue Q_roporzioaJ sono_ rappresental~:in questo ca:so-daUe. med:!s.ime .ci'fte ._già ·stabilite rjspeUiv.amente ·ai curati cioè da 0-,6·0 pet OTO·per ir Cqrpo ·Reali_'.Equipaggi e da 2,9~ per il Ba,lll\glìone Real~ _ Navi . Finalmente la durat~ media d.ellè malattie fiu,sc'r pur· essa maggiore. n(Jgli .aipmala(i di Febbri sinoche .,. » » » )> .3 · ,· . · , · lifÒìdee . . ·. .. . · » 2' >) , 1> 1> o di ques_t:~l_tjmq Qorpo ~che non Ì<O quelli qç} prim'o; -petiodicbe in genere . , ·1 1 ~ » >> )> 1'1olle per cerlo debbon··ess~,.re ~l-ate le èag\on-i di tanta _ perniciose · . . ... . ,. '» >> >) » » dìs.parità e so.I uu' Medicq di· Ma-rin} p~t.reb)le ~onoverarl'~ Enéefalilc .· .- ·. · : ·. . . » · i >) )> >> .» ~utl~ e é.o·9g~u;1m-cr,1le vatµ,larl~ in ogi)i lRro rel.az1one ton S})intLe· lenta ' .' . .- . · . · i>, »- »· > r ,1 >) · , eu·e ·.eorpi· Io ne · Bronco-polmonite acuta . . 1 1 )) » » .~ le circo.~Jàòze_ proprie <\;Ci~§cheduno def t l' . . . ctonièa , ·2 ·I »- ,1 1 ., ,1 . ò 1· d · d.ir 6 · se tanto tle a me. conosciute e sono ques e epH1ernia Ga.slro,e~'lero-epalitè aèula._.... 2 )I • i> 1 dj. fèbbri . e.s_aute'rii~tic.h· ,_ . .,. _ ;". e 'ii pre.s_enz:a . .di, -mo_Jli S, oi<lali . cromca. )> • !) » » 1 1 ~~rdU)el ~aC(aglipnf!,]}~~li_Na_vi: Le .quali du~_cagion\ si. Risipola-'. , . . :. : )> )> » . >> ·1 0 ~iedero co:,ì falalme1Jle t·a ma,np·tra_lo,ro che q't.ies-li ultim\· . . Yaiuolo ; .. · >> -~ • » )> >:1 » p~r r~gioni git altrqve ~ccenuate servfròno ?,,i faèi I e qu~~i 1 'Rosolìa· · · · · · ,. )> 9 )> 'i) - », >> Isthi.adc )> )> » » )> · ·I escl~sivo; bersagli_o· aIl ~ r,9s9li~ di cui oU_o rimaser_o.vilt.irna , cron.ica ·. . ~ )> » )) >, >) ·I Paralìsia . . nel solo -mese di febbraio. · ·, · , • . · ._ ~ .Ap.òplessia. . . .. >/_ . )> » >> >> ,f · Asma ~· . ~ . . . , 1) >) · » n >> ·t Bagni. In ordine _ai Cdndanual-i, l_asciatfoe a p'arle_quella !~ ·Asfissia p-èr SQllfmersione )I '1 !> )) )) ·I quella piccola frazione eh~ è .co.nfi.n!la iri Capraia t> coMarasnro" · · · · . '. · · )> )) . » >> » a ·. mandata ai lavori ·nel ggJfo della Spezia, .e consideràòdoli I .'fisiohezza p,olmo11ale 1, 2 >i )) 5 · · n · ct· · G .' . . . ~ n •)) '!/ )) n• separaLamenl, e nei <Iue .oagni ·. 1 -enova e di ·eag1·iai:i , · :1 Idrolòrace,.' A -·. · . ·sc1ti:i . » ii » » )> 'I preseolaron anch'essi in q.ues,l~_due località u11~ conside:- I - . Ulcere cr.onica >) '• » » >> 1 revole spr~por~ione ·nel num:ro degli ammala~i· ris_petli,. j~ Carie. scrofol-osa ·" » )> >? _ >>· » .2 vameole a1 .sam. C,m nel primo dove la, forza effelt1ya fu · , Arlrocace . . . . . : >> ">l )> )) · )> 1 F:,raJlura d_~l coJIQ d~) feJ:?_Ore I) )) )) )) • 1 )) 893 , s'ebbe giqrnatmenle una mec!ia çli ~8 a_mmalali cioè . di 1 contro 32, ' ~eu tre nel s~conÒQ . in . cui. l,a forza fu. ; ,'. di 4-rn : 1a, sles,sa meqia fu. di-23' cloè cli 1 con!ro ·18. La \ · quale di'tferenza di prcssochè della metà in, più ·per questo i ·L'à m:prlàlilà' nòsoloti~a ·soyr'àcoé~~ala n~.,ì. pug. fiare ultimo ~agn9 i-o non ·s}pr.çi qire se dipenda da) la· çliversa. '! ·Iµogo -per,9ra .ad~- alc.~n'ulile 9o~siQerazÌol)e non, ave~do località ·, dài -vario generç. oei lavori imp:<lsli· ili Forzali, essa per Base fuorcbè un anno solo ,.. nè pplet1done. firr il ,dalla rnagsiorc çlur.ata delle ,m~lall[~.9vv.erQ dà, _allrç CU·, ?Oìlfronlfi COU q~ell~ ~~li ~n ni · ~!}leri9ri·~peciaJmeute per ., gioni, Vuolsi. lullaviap otare eh~ m~n.lre ,hel Bagno di_Ca: ! q.u~nlo-~pet,ta ,a1 Corpi élella M~rma. . -g fari il'numero_giornaliero me~io degli ammalati r'isreuf- ! · · Potrà t}ss.a in v~~e riescire c)i qualche p,ofillo ·negli anni v~~eple a-i sani fu. nel 4853 in_aggiore che non, i~ . qu~11o I ven\uri qua?do-pe~ la det~rm.ina~ione : ecenlemeill~ c11r~sa d~!(a Reda~1op~ d1 ques~o Q10rnale ,g1 · separai:e· èl c,r. rndd}enova , npn v.occorse pero unct corrispondente magg~ore ',i{ortalità' peroccl\è oÙr'all'essenLst.~!a ·cp;rè.sla mi- ' nanzi.'~QQ~dti St~lisl,ici relatiyj ·alla:~fari_na· da·q!le!li· delnòre r,èrati v.ameote al numero déi curali, pQsta in !'<onfronto l'Ese,rci_Lo, ·si sarà :ottenuta una piu ubèrtosa racc.oltà di con la r-lspeÙi va, forza si _troy~ ~~.att_a_n;ien1; ugu.a.l à; q~eHa faùi., .. . . ' ' occo'rsa .11eJ Bagno.. di Gen-0-va _ci'qè di 3,58 p. .01-Q. ~lì par- . · Debbo per ultimo seinplice_mente , notare · i'n- ordine ·al re~pe ciò st_ante p-0!erse1,1~ ciedu-rre .che ·s:e i,n · Sardegna a , Quaèlro n° 1 che, oHr'ai legni da guerra in. esso.regislrati , fr~ol,è d'u_n nu,u.er~ re~alivam.~u,te'1!1\lggiòh~ d1~minalqtÌ si -1 . al.lri pure V~ n~ furon equipaggi_ati e pruvvis\ì a(.Spèstale e~be un.~ morlcthla m1n.ore nspelhvaweril_e J'il, cùr-ati· ed I net p. p. anno dei quà,li ireiif,.pèi esser èglino lultor ' in ~gl.!aJé,re(a(\vame-nle a:llà forza , ·Je torlditi~n·i di quel Ba- ! via.ggi_o:, 1100 pervenner aiìcor· i rel·à.tiv,i Rèndiconti·. Sono gnofo~o~o: per questo l~t.o p\ù favorevoli cji : quélle.. del j es~i la fre_gà'la l'Ip~vidice'e la ·corv'efta, FAqu~Ja: · Ba~?o eh Ge·n:o:a. CousuJeral,f fiualmenle_ I_!' ?omple~so .f Qµeste .sono tù~t he cor1side)'a~ioni -,;h'iQ credetti P.C!per:' 1 due Bagni · e tenute a calcolo le cond1Z1on1 morah e , lere far~,, ,ql!anturiqu~ r1on ·Medie.i· di Marina, jntorno agl1 SP,éd,,ali della)larina ·e . dei Bagni con lo . SCOJ!9·, di . 'fì~ic1ie ptOf}rie 'ai C,ondautiatì, la morlalita' IY\Jn pòlrèbbesi, ·- _ a·Oli? ay,~ìsq;· n.oa ril()n~ere siccomi.piccqljs,sima lauto .re~ ..soddisf~re ne~-~olp m.odo·c!ie pei:. me,si· poteva al mio ·as.! lativan~eµte .ai cu.ra.rr qttanto' alla' for~a. : sunto.. · ·· · ·
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.era.no chiamali ad assister a, quell·e RassegQe I ma bensì ' ·c1a1 so!o.sèritiinento déi nondub.bii vantaggi· che per·mezzo .- della medesima deriveran al Sdldato non meno che al Go..-· '- (Ales-e di :fé~braio ~a 1'o1·nala-) .. v~roo ,ed al d'ecpro dél Corpo Sa,nitario-MilÙare. Impe.roè.1 ; _ • • • , • , • , chè, nel nostro c0ncet~o. piìt di.fficile sarà d'o\ io.aV'anti la ToruNO, 11_Sc~reta:!o·lea:~e· un~ Mem.?r~a-~el Doti. Bn~~ ~at rinuovazio~ìè dei frequenti .erronei giudi~ii pfonun~iati nelle Rasseo-ne d'f ·pe' .o II e ~ !'atl'l auardante un• caso il wsohta fopna. d1 s1fihd.e second~na g1a 1 Uct·111· e o r·11i e llet·Za u"'u 1r ,;, ' t'. l G'19 3 I Il Dolt Rophille olfe e qu·111di ' o ~ li vU · pobl)hcà '. /ll ques O. ~~ . \ . • ·. . ,,, l D ·: ·' . • . .Soldato a prose.gqir :o non· IH~l Servizio ~ii li tare ; erronei la pai·ola 1ntorno~_s1ffatto,c11~.<?,- ma avendp fatle -1!JUest,1 om'<lt- ,· .. ·ct· .. ; . . 1. quantunque -. , , . b' :d· ;. .. l . , li · s ,· e e t ·al· se·. la' pubblicazione g1u 1zu qu,est1 1 qua-1, su 01 rnat1 . ,t,,..parere • · _· delle persone dell' A:[e. ru>r1 il. qùesle, ·ma bensì alle Dispo--. .falfo es~ranci, a · a c~~n7:a, 5 n 1 a ia • · · · "LESS.\'."1>lUA~' IJ òott~Costanzo mov~ inle:peilanr._a· al Pr.~sisiiiot}Ì Regolameularje. sin _qui vige1ili debbon fmput ~rsi. deoté ri'gnarao ·aLnumeto _srra-~rcfin!,rio. 9e1 S~l<la_ti to~~l11,·d~ Non~può di fallo ~iscriversi a coffM. del Medico lhssegnamalattie ~ed(cf1e inviali_ allo Spedalesoprat~utto darR.eggnn~1,1h ,·~ to,re l'erroneil~ d'un giqdizio da [uì pr~nunçial~. quaodo la... stanziati 1.~ ~1ttadella '. )~__eh~ 5.~~br~od(!_gh ~-c~ede:e !a ,c,~r,~ ·: I· L~gg~, anzichè_circo~1dar !1-.r~ed~simo di ~~tlli. que~li-:e(e_-· cons?e~a, c~1~d~ .~he.sr;a 1~st ~~?ila u_na Coi~_m!s.: tne ap1)0s,ta ~! . meott ,c;he m~glu.r posson? co_nfer:r ad u_n_ p11n1curo giud1 - , uffiz1ah,San,1tarn nd ?) eriQc~i~ _le c~t~se_pw.ba\:il 1,de[I m~ueoz~ · . z:o ,, s oppone 1n -vece a che il p1u pt~e~1oso tra questi eledominante; mdoUo a• c:o, egh••· d1ce,,.dacche alcu . m.erano I menl:-I gt·1 sia . · corices · s.o. · · - . · mor•·osa >' . · • · . • • • ., • • -. • ··1· poche·ore ap1)eoa dopo· 11 loro rn°resso , mentre .o 11 altri . . . . . . : · , . · 1 In? .\ ?- -- • . . " J . Che cosi tealmenle fosse delle d1spos 1z1 on1· regolalr1c1 . ,. · .· . òtfcòn io geneoo segm <)1_~ommo ~bbaJt1mcnlo vitale. ·d' li R · . , · . , . ·.. 1.• ·.1 fl , , . , .,._. . t· . . i· ··1 P es·dente e·se1·-·1 g1·a· i·stituite·-IH"ltiche su ques•0, ! e. e _ assegne d 1spez1one_ ,a,,ta i r_1 elleie cueuon so.o · l\l?J)Onc e 1 r 1 · I 1·1 Ulli · 11· u·1· · d' S · ·' · I' ·ld' l · I · , " ' · · · ' ·< soggett~ •di.:concèr~lf con il Comandante dé-lia Divisione il qÙaÌ.e .I g - _ iia u~l llan ; I anill\, '?-~a1~0 p_e~- ~e . :.~ ro esc,UJL . ·i avev.a domandali opportuni· prov·vedimc:n·ti. , · , I .d~I pr~_ndeçe,parlc alle me.de~1me quah ~enti,,_~a •\ Me-:gl , . . . ' .· , • , . , ·. • . . . ' .· • : - [ ,d1~0 M1lita~e _ptOpO!lellttl ed JI ì\'.[ed1c;? od I Med1c1 ~l!ht,an mzzA-: ~1 approy~ 11 p1o_ce~so ~~rbal~ ~~- 11 Dott. 80 ~1!5 , cl~~f, · ! g1~ Cur.an~t del Sol1ato proµ.oslo ·a ri;forma, _1__qµa!J !_a. mato a•lungere I~ fu?z1_0 P 1di Medie? ~>iv 1_~1o~al~_ dui:,m_te- ~-i\ 5 • ! dirella cognizio11e dì tu.Ili gli - anamofsllei ngua,rdaot1 1t senza del .Dott. Nicohs ID cofgcdo ~.1_dm_a_110• 1I:?P1:eg~-11.18~~ant~ ! Soldato stesso eràn i sokcl1é pot~ssero pronun't;iar o·d- al· della.'I:ori:iata·a da:·e q_uelle ~15~0~1~1~ 0:~ e q~~1c~~s'.gh_ ai 5 ~10~ 1·- meno ·rav-0ri'r un g·iudizio ·.men erroneo :. non · v.eni v1w·o uè Colleghi e s~bo1•di9ati . ond 1! seivnw no~_,lu~i~:-a ,iseptu:s! anche consullati su lè ra "ioni dell'a. loro ~proposta 'o su . -. · · l d punto per la momentanea assen1ta del i'tlechco D1v1~1onale. Il . , . •· . . .. 0 . ·. · __ . . · . . que e c11111c11e, ri 0· ess10.n1 1e qua 1I es.s~n1:1a1.m~n e . ?ve vano N.oYA'IIA. L'eltn ed approvat9 :1J J}rocesso ver~~\e della Seduta essere.la base ct·e-1 ,,iutlizio da prouunciarsi dal Medie.o Rasantece~~nle, il_D.olt: ~upont prenUen'd'ad .e_~ame -·iLgenio d~ll~ . segna,~ote. Di . qutun'tnfinità di !à1nentevoli '. inconvehierrti m,:la~he pr~do~rn~nt1, s'r.steucle .~.egqa~a~~-nte_ ,5_.l). -\ç ~ff~~,o~~ , dei ,quali _:i j)iit essenliali.: ~ra;no _l'-inumano _o)?bllgo s~venle sci:ololose, è0ns1deiandone dapprnna le ,alle loime , la pied~ iofl:llo al· Saldato di contrnuar 111· uri sery1z10 al qua! era sposi~io~~ :che _hassi _illla ~n~de~ima ~; 1 t~mperam.e~t<? -~·~ngµ'.;. I . veram·eule._inabile e .c·hè, qu,i.n4Ò celere\11ente llon lo_ con-·, gn~-li~t,!\Jeo con,pr~dom1mo_d1 qn~st u;lim_o' ment.1_e -~~. ,11le1 . duceva ali.a. tomba' lo costr.ingeva però a starsi 0-011Linua- .. ment.e' od-in prigione od allo SpèdaJé,, ed irl ·pari l~LJlPO I~ . ~.ati~·e d1 fr:~do e d1 c_'.tl_<lo, eh sec_co e /1 ~1m1~0,." le_. tat'.c_he no.~ lS1evl ll: d_e~ -o:d,1J.1tar_e s.~~-y!z10 et_~nd, ssml'.:unen.te.l avtçurn.urtaz,on_e-d<lte·~ scorno dell'lfflìiiale Militare di Sanità il quàle- dopo 'avere . • ·, l' t· mes··1 o e ah m otn11lonH1stre lJ ove .arJa e pres amen e co1r > ,, ' ed alterata né'fla sua comj,osizione pede'noc:.'i,ve emaoazioni·pì·o:·. _·accertata;con sever~ e di 1igen_te e·sa°;le con inua O pci: venienti dalla ,:espinttione ·.polmonale· c. c11tanea, sarebJJè_ro·· l<i. . e~ anche~per._ai~m}, ass.oh1ta ·rna~ihla dd Sold~to _pe,r essi~ cagioni occasionali quelle cio·è ch(l tradurrebbe1: in_atto ·ciò_che· · 1 l~1 proposto all,I I i!oriria, ;-ra ROI n~eFba,to all.t lnSle u~ già esiste in pre~jsposizione. ·Fa ,quiuèli .aloùne l'ifiessioni -sui haz1_0.r;ie_d11~yerf• a_sso~-gellar trrem1ss1b1!meole ad-?\~?on: m11zzi igienici cbè dovtebber adopera.rsi i1tvilarrdo· pur ' i. -suoi . trar.io grnd1~10) I e.1:r()ne1tà ,d~I qual? -non derivava g1a _da Colleghi onde peJ· qu;into sta in lorçi 1;'<!cloper1n a tale ~copo. mancanza d onesta ,-d1 d()ltnoa o d ocu!alezza nel Medico · _,_,_ _ _..,--.....,...,._..=· Rass.egnalo.re ,.m~ solo cla ciò ohe avev~ .a-vuto per b3se l'e sol~ cognizioni _altif1Lè. da uqa rapi·d a visita praticata sul momen,lo al Sòlda~o rì'fofmiinJo oj)pure I~ ;;posizion~ secnI pr_e inco;npiu.ta, so veple esagerala e moll.e yòlte assolula-"m·enl\} fal-'sa cl1e queslì 'f~ceva cléi suoi .malori. E pòichè que_sLé-nuove.nQrme intorno alle Rass.~ ne)i~ I MEDÌèI_MILITARl ÀLLA RASS}!:GNi\, IJ'l-S'PEZIONE . · !spezi.ohe f:i~mosser_a te1_,ere parola del Servizio Sa~\[anoim Al CO.N$'JG-~l D! 1,EY~. Milita-re con·sideralo dal_ suo la.lo mediéb-legale, p.iut~oslo , cli.e da_l !ato igi~nico e cliniéo ,_man"éa sarebbe l'ò_r,era; noAllo.rcbè .n.el i1° 29 di qae~to · Giornale'"pubf;licalo ai· 3 di febbraio ·fs5t -noi riproducenipo dàlla_ Ga,zzetta · Ùffi- .I1 st_ra quando dopo ~_vért dello : come brever.nent_e lac~'?m?; ciale dèl 'Regno rl <liscòrsp cb'il Sen~tore R.m1nu, illustre 1· ~ei v~nta.gg~ dell'i_n~érve,uto clelì_'Uf!i.zi_ale M1_hl~r~-Samt,anc. rn aHmta di. serv1z10 çomff !\>nt_o Jlel Consigli d1 Rass,e~na. nostro Presi<le~te, p~onunciava o_ell',Au)a .deJ Senato -ond_e a:ppoMiiu il ·suo emendamento _fotorno all'arliçol'o- ·1 li d:ella . i _qual_i_segna~o l'~slrem·o:_pèriòtlo della vilà milit~r~ !, ~or~ Legge su il Reclutamei1to-'Mili lare-,.-<!ccenm1.v-anio q'O_fill.'- I ? ~oJiermass!mo -pur a p1r ~lc?nchè-dei!<\ necessita, d u~~. l'e'simìo Minisl11_0 d~lla G!}erra, _q_uanlunque ìq, _considera- . I cosiffatto intervento del medesimo Uffi21ale clt SanJla n~ l Cònsigl~(di"L~va [.4uali -~e.gna·n iG·.,e~.e' il comù1çiamento 7:i_on~ dell'attuale'· penuria di Pe-rson_ale Sani lari o-Militare dì .quell-il , · · · · · · ··. . · .. s'·o:P}1Qn-esse a d1e_il ·principi'9 p·alretiiuato · dall'òporQvole Del q·ua!' argorricolò volendo noi_ parlar ' in rQòdo ~de Senatore fosse : adottato ,per legge, Cu'navia· promet.lesse promoverne l'ad-o'tione per via di~Regol,amr.nto. . . ... 1 gualo alla :Su·a i1np.0Ì'taoza , ailra C0Sa ll0J1 .avrem . a .farè foore.hè passar in rivisl(lt:l ragioi:ri esp()ste dall'o_noréVQl·e Quale preludio del!\1tluazìooe di siffatta prom~sa rio-i scot-giarr( ora: coiì::soddis#ìfone ch'il me-désitno. in esecri~, I Senatore llrnEil\ , nòslro i\luslre·Présidénlc; nel citato sµo iione dr Sovrana Determinazione, con la Nota (u 26) che · 1 discorso · anali·ùanclole e confrontandole CO.Il la l'eltèr_à e. pjii sollo ?iproduciamo ' aaì.'11°· 5 dél Giornale ·Militar'e ,di l con fo ;spicitp èlell'eme~1dam,e11Ìo ·per · esso .hii.' propòstò U 'que~l'aorip ;. abbia di~po5lÒ ·peréliè d'or 10; ,ì'vanti le Ras- ' quale COl)_Orelànsf'iÌÙè le ragioni tutte de! -tli~ctir:;o. O! S~ , s.egne d'Ispezione ~iano sempre pel' quanfè possibil.e assi- . _altrioiel)l~ vuolsi, for,mand'il perno i6tomo (ll--q.ua,_le.. s agstile na u·n Medico -Mililar.e..in a~lività, di Servizio. . girava il d_iscorso. s.lesso, egli è pe'rcfo quello ~i cmi, :JiC.E -nell'applaudfr al.la SovcamrDetermin a'i ion.e .non siamo·.· come regolo .del:gi(Jsto valore .dell'\l sei1~en.ie , m qnesh,1certamente mossi· <la-sens.o di bassa i:11,yidi'a o cli méuò ~en. - timo c~nlenute, 'noi doobiamq fare primò sogge.t\o tli nostrà. disamina. . . ~ila e~ti mazione per quell_i tra i· nostri· Colleshi éhe ·sin 4ui
RELAZIONE DEliLR CONFERENZE SCIENTIFICHE
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ghèsf, ll'Oi ci :faremo . \écit'O aggi~ngere le segu_enti riflesJ,'emcn<lamen.Lo sia nei segueiiti termini·: . si-Ohi . · . , , 11 JI Consiglio di-..Leva è. ~s~is_ lilo d~·un:Mè~i:co· rili'li_\arè 1 . · Il Se~vizi'o S~nil.ario ~i co.mpone. di t_re distinte parti cioè . ,, s.olq. od insirm~ cpu un C~i~u\go_ e Med.1_co o ~!~ç,c?-: I l'Igienica e M~'òi~ç:politica, 'fa _Cli_ii~ca e Fa'~led.ico-tegale: (< Chirurgo Bor,i:he~i'. li poss1b1l_ e d1sacc;or.d? f:a 1 1'1ed191 1 La pnma · e. I ultima· d1· queS;ie Ire parti formano J.'eccet« Militari -e Borg,W!si sarà dèfinilivam~t)le _g1ud1calo ga un p,iuttoslo cl)e .J'occupazi-0ne ordin;ària dei Mè- ~<, Cònsiglio ·~ompòslo d'uòinini compel_ enlt. ~? · . 1 'dtua,zione3 foi :Borghesi p'etocébè, menlr.e slenn,inatn è il"numero di Dalla sell\plice Jèlluta ,dell~ prop?sizio.ni ~Q.11t_e~ute in .il. q_ue~li tra_q?est, che ~! iJ~~no -all':Es-~rcì zi ò clinico. P,Ocl~is·quesl'em,eudanll'cito;, s~on'taneo e.cb1aro emer_ge_11. ntle~so ~Jmt·sono coloro che .façc1a110 soggetto delle lorò speciali che l'Aulor·e del:tnedes1mo,..neJ\o. svolgerne I~ ra~IO~J _m-: I occ.qpa.zioni il-.còntiiH\ato studio ed esercizio· deJle due ·an:tendçva provare come. n~éna· c-omposizione .de1 .con~1gl1 di' I zide~te ·parti; d!'\l 1:be la ragioòe -~la ,in èi.ò ph·è.nèl Civile Lev,n il Medico Militar.e debba ·,;émpr~ _farne p~rte,.s1ccome . _n·ou ~.siste or~aniìrzato-aku11 Serviz/q Sa11itàri9 . -Nel Mili,. celemenlò iodispci1sa\)ilti-ma riQ.n esclusivo, cosi c~e ~eg~10 tart.u nvece daU:arrno~1833 .jn p,oi , gi_aççhè ·priqia.non y'era 3!-siclirat.l. per una par~a .la buona sçella de) Sol_da.to. ~.e~ pre,;;so di, noi ·.allro-_Servizio Me'd'ico:~Jiliiarè'!_)Fganii zato J'Eser.cito f'og?ero pP( l'aHra ·in_ogni mo~o tutelah I dmt1i1 {u.orc,h~ qu_ello consèrvàl6I'f?' ed i·gi'é.ùi.çò-pres~_o i Corpi,, la 1 ilei o-.ioviue ci~ladiuo Inscnllo d1L~va. D1 fatto pr~vedeudo ç1erçè della b.e!la ·insliluzione. de-gli Spe-dali .Divisionali e il crso in éuf ·il' Consiglio di L!lV~ si lro~asse co~brelto ad : Suçcursàli e·ct:ùn Personale.Sanitario ed Amniini'straliv.o a una sc·elta limitata od .:11nica fra gli-Uffi,z1ali $.~nitano IV~rcui ne inccmibe il Si:~fizìo 'dietro forin~ ed ordinamenti .1ilart e preve.~ènd9·pure qual altro siasi caso 1] cm s1 gL~,. 1\'ililari, al s,ervizio· Jgie[!i.co e Medjèp· P.olHico f11 pure di,casse 9pp:.ortuno il ~imul~aneo ·mter~ent.o det~1ed~c1_C1àggiuulo .il Clinico,· cqn çh!i ad esservi p_resso di noi, .sicvili -corr i Milil:ilri Jascia:va.10 fa~dlà 11. ço.1~~1gho. ~1 sce_cqn;if} . presso mòlle· altre Nàìioni;, _ un. r,orrlprutò Servizio glr.ere·fra i primi'" ùn Mefdico ~i_r i g1_ud1z11. m,~d1~1.,,. uq Sanilario-M.ilitar'e mancava -ancora· l'esercizio officiale Chirurgo per i giudiz-ii èhjq1rgJ01 e. ~e1 ~1Ud1z11 med~codel)_a pa,rle ~fodi'co·-bgalè Miliìare. ·}fa questa'·per f·a sola chiruro-ici ò-d un Medico Pd ·un -Chir-urgo o.e\ medesimo rag1?çe c~'1 ..Med,iei Milila,)i era,ro -coritinuàmente òbhlì0 lem·po oppur un MPcliro.CChlrnr~o. ~ _ffpal;Re~ite , P:.eve-. gati a farne soggeUo di loro ocçupazioui nell'.acceUa~ione <lendl'a11c'O r'. ala possibilità d'un d1sa~cor~?fra 1 Med1c1 M.~·dei Cqscri~fi.e· oei Surfògati , nelle-proposté p.er riforma eHtari ed i :8.orgh'esi , non sl\i,hiliva già r,h 11. g1ud11,10 defiu1: ' nelJe:decisiçmi.Dìsc.tplin:ario-Milita-ri ihnanzi iii Coinandanl.r .liv.o ;dov~s'e's sere prci,nunèia_ro dalle s_or~ _A'_ulon tà .~, da1 dei' ~orpi , form·ava·:e form.a tuttora un ramo speciale di ~Metlici Militari -ma' bens.i d<1, un ·C.ons1gho q da una Co~stu.d19 dei ~i~dici l\:liliiari :- Che anzi dal ~ 8'5.0 a rendere missiove èomBP~ta ct'uo-mini comp.etenti, iLc~e è ci\la,'.to di;~~ . coropiùlo ed uffic,i'~le 'il Se.rvizio Saditari.o-Mililare, non da una Comm1ss1 orrc .compost~ ~ell.e A~to~1t~ ì\J1lrtar1 e_C,'. 1h ma~c.il,. più-.a..lti-a e.osa ' fuorchè appunto officjal e çoslanie e di ~feàioiMitifari ~Borghesi. Quind i è eh~ qualu11q?e:s1nass1srenza dei Me.djei Mili'lari nei Consigli di l,eva, pero.c~hè éero amatore de.I 'vero' non· pùò ··11011 scorgere.nel}~ redazione · nello stesso modo che ora son eglino ammessi n_elle Rasdi cusiifatto eme.ndament'<> I' oprr~ den'uom5> . ~he mer~o:e segne d'lspezi(Jne, .' erano già i medesimi nelle varie videi doveri che'·gl'impone la· doppia_sU'à quah fa d1 L-eg1sl,ttiil~-pèr. giubilazioni e per p-el)..Si~ni ·1e quali la legg.e pretore e di Cap·~ d"el S~.r.viziç Saoila!10-M1hta-re slu_d1a modo scrive doversi alluar ir,nanzi al Consiglio d'Amn1i'ilistra·di ·sucnrerir i mezzi che valoan ad un tempo.ed a mapteziqnè dl}i _Corpi, inna11zi ai Comandi ili Piaìzà è di. Diviner -i~~gri i diritti del Cittadino ecl ,a favorir una b~ona. . ~ioiie ·e final.i:nente, per giudizio .defini·tivo in raso di conorganiztazioM dell'Esercii o per quanto ha tratt~· a!J.a hs1c~ testazioni seiènti.fìche, innarni a1 Consigliò Superiore Milicostituzione dei Soldati che lci.c.ompoogono. i\ll ultuno dei tar'e di. $:~nità, _eran,o. ripeto> i ,medè.simi ·ofJièialmen te riquali doveri mentr'il Sènalote RrnEJ\L; tratlovi ·d~lla molla c'o11osc11il1 quali persone dell'Art~, quasi e·?clùsLva'menle sua sp~rienza cli cose Sai1.(lari'o-M1h~~~1 , acqu1s~ata _d~I compel'enti_a giu~icar~ 1H•lle materi e ·Medicu-Legali-Mili4'826 in poi, prima come Cb11:urgq l\'lagg1orep el)a Guai:d~a la_ri'. ()r 'dunqué s,e il primo fondamçnlo d'un buon Eser.cilo' del.'Corpo ·e quiìidi dal ,1843 c.oqi( lhe;1den'te de_l · Cons1s(~ . t:uUo nell'alliludine fis.jca lei -8oldati èli'e lo componglio S.uperi.ore Mili terre d1 Sarn_là f s~ddtsfaceva. ?0~1. q~e~la gono,, l~nto,c-l1e, ,questa ma(l_candb, vane riesc.0-110 le più saricchezza di cogniziòtìi special, e· d'rncoplrovert1b·1h arg9vie pro.vvid1:,nze igieniche ,riei , Quar[ie.ri e lu.tli gli sfo rzi menti che leggbnsi nel suo _discor_su;: dava._.~n.a no:vella d·èJl'A~te. del guarì.re n_egH Sped.alii e se al.Medico'Mililaro 1 pi ova della vt>ri là di qu~nt inlorno al mf.?es1mo -sc~1~ev3: s_o'iio_più facili é c~m'ùni i criterii per rrciinost~re qu·est'at11 Dolt. Guériri. Red·attor(} in Capo della Gazttle Med!~a_le - lJ.tud1f!e percbè non si vorranno i medèsirni colfocare nei de P'ari~, ~.el n° 9 di :q~esla pubblicalo ai .HHH f! bbra10 Cons~glii di Leva · in quel posto· clie.- giuslamenté loro -1853 · <( Les hommes de celle cla·sse·sont-propre!I a tou\es éompete'l · - · · ·. .,' · <t }es <leslinaÌÌOIIS, parce q1fils' on ~l;~UlfS \,es ap~tùde? (1). E:ct1e cìò s.ia·1 gio,va riflell.ere corrie: i Solèla(i, soLlo le ' Gli a.r~o~enti,ch'il nos!ro'. il!,us\re Presider~te adduceva ar~i. pe·r loro-cor..ouna~.za: di vi·vere e per la· rigorosa dinel suQ discorso' 01{d'11ppqggiare t emendé/-~e~ilo . propos;to sc1r1i?a forìnar~ on~ speci.l!,l individualilà-.la,qualeha la sua er.al)ò dedolli dà citazioni storiclie del Servmo S11nitario, pr-Opna almosfera,'l_a sua-foggia di~v~_slire, il suo .villo:, gli . Mil'ilaré oelle ài'tre NaziÒni è eia ,produ'ziori'i di f'a'tti del s.p_ecial,i' su.oi esercì.zii, l_e sue c9stumanze .di Ca~erma, le med.esimo Servizio press.o di noi; Je'quali tulle prov~van sue_, malc)\tie. e la suà·itio'rtalilà, circ:ostàn·z-~ qJ1Q:ste le quali P. : provan àd., evidenza çbe nei giudìz.ii medi_ co-legali tulle il Medico JieH}onsfgli . di Levl). debq'a.vete presenti, im:ia'nzi a_i ,Cohsagli di Leva i Medici Militari _so110 quelli· E que~te .~ircostl\nzè p,ossorì elleno ess~re .studiale egual-.s.ofi i ·qualì possono cor:iv.eni.entèmente s9d9isfa,r ·ali.a giu- . men le dai '.Medici 'Bor0 hes'i· èome 'dài ile dici Mililari? Sé 1_,eH::o·nsigli•.di.leva si trattasse u11icaà:ten1e~.di ricosla~aspètlaziò-ne dell~ ~azione e d;eJ G?verno: . · A)te s~piéoti con sidera1:ioni 1\vol.te, dall'Oral9r,e nel_suo . noscec -un'im!),erfezione fisjcà o dt dia'gno~Ùcarè .Ja' nalùra di,seor.s6 per pro.vare ché reaLmeh te la··compett)i.za .è la .·-ed i l gradq d'ùna rnalaJlia internà ·e.di giudrçarè quindi se cpn: quell'im!)'erfeiione.o con queJlà màlaUia l'Jnscrit.to malleveria (2) stanno _oei Medici Militari e non ·neirBor. ' ., .. possa. ès:,er attò --al -nieslieré delle almi. 11Qi~èonscii· quali ' C1) Ve~. Ìl n".33 dell'ànno '" di ,questo Giornalii.· · ., · siarrio éhf !utli e)~t~tlìci"'Borgh~i e)fe~ici Militarj ab(~) Ev iden temente il senro. d~lle parolé· Competenza e ll'lall(-· bia!) _allìole le cogn·izioni,scie11ti6ch.e·alla l\IedesimaScuola lJe,'ia applicate ai~l'eclici Dorgbe~i ba ~el dis!)orso di coi è .caso e cq,osci'i a1\.còr~ ch·e là-dov."è· pju· num'erosa t la coorte d~i un l'3lo_re relativo.e non a'ssolçito, percbè quand'altrimente.fosse Cblleghf p.Jù ' facilmente puo .trova(~i J'ass~nnatezza e la i .medesimi, ab,zich_è, èsser~ si.ili per ' fàtto !!t'ess~ dèll'emend,a sicilrezz~~tle! gìu·dizio, non che instare p,ei:: la,.costanta _as: ·.menlo ammessì rtei Consigli.di.Leva in concorso dei·Medici Mili';tari, vi sarebbero, s.tatl ·a~sblntameòte ~scrasr . .. s.istehz~ den\Iedi'c(.Mjlitari nei Consiglii 'di' L~va, noi ·pnm1 0
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- 274 diremmo ai patrfi t ~gisiaLori: scegliete, scegliete pure frc\ , dall'av~r~ ~ua_ azione coolro l'ultimo di quesli, quand'it i nostri Colleghi Borghesi, chè i ll,letlesimi quanto noi M~-. suo_ g1u~1z10 sHt sta\o dannoso o per sospello nQn verifidici Militari sapranno in ogni caso soddisfar aJ loro manoab~le d1 mancala onestà o JHlr un men giusto, volontario dalo. }la cos-. uon corre sempre la bisogna ~ perocchè molo~ 10_v?lonlario che sia, apprezzamento degli elementi còlissimi son i ca~i in c~i _senz'inco~lrare n~gt'Ius critli gli e · sl1lut1v1 del giudizio stesso. La Disciplir~a Militare all'in:;Lremi ·voluti clal lleg_olam enLo della Leva per la lor 1Jseucontro, ov'il Médico ~fililare jncorra in alcuna di queste rnancaoie, con le redàrg~iiioni, con gli arresti, cou te soziooe dal ì\lilitare Servii io . concorrono però tali .e tante spensioni éd io fine con l'elimiuazione dal Servizio s'alz'a a sfavorevoli condizioni -dell'organismo I l'apprezzamento terrìBilc vìndi~e del!' offeso onore mìlilare, sia che quesla delle quali ip_-or~ine ' al.giudizio che \(I. pe~~ona qell'~r~e offe~a provenga da imperizia, sia da.altro 1Ueoo lodevole~ debbe pronuctar 111lorno -all'~ll1~ud1ne al l\11lt~ar_e Ser,v1z10 moltvo; Dunque i i\led1ci .Militari nei Consigli di Leva dell'I'scritlo che ne è tocco. riesce fac1l e famigliare al Meh~nno su I Medici Civili una ma-lluveria maggiore. Ma v'ba dico MiliL~re, e-per e.on verso rie.,ce a difficpllà, a l-itub~nza di più: Sonnec,chi pur.o la D1scipl111a l\iililal'e, -chè l'itttee soverite aù un incongruo gìudWo dd Medico .Borghese. resse stesso del l\tedico l\Itl1lar<! e quella considerazi~oe e QuaoLe volte il !\ledìco i\lilitare noo è obbligalo a lerc~ufidenza che per uu nulla veugono m~uo nei Corpi , ed a cui 11ere çon p~etosa maoo le lagrime ~i quell'infelice che pef c1asch.eduuo de, medesimi ·anela presso il Soldato e presso ~ffe1U5 di cosjffalli incong.rui giudizii fu obbh~alo ad un i Superiori l\11filari e Sauitàrio~Mtlilari stanno a salvaguarserviz.io che non poteva non doveva prèslare, e clùntanto dia d:un giudi1..io onesto e pér quant'è possibile avver~ è divenuto un popolaspeaale, lravagliatu da. croaic~e 111~ilo ed illuminato, P-ari nell onestà, posson egliuo duuqu~ fcnnilà, di peso a se stesso ed al Corpu a.cm appartiene'? 1 Medici Civili dirsi per ogni riguardo egualmenle malle,l\fà él si dirà.: e. quand'anche la si!). alcune volte cosi, non vadori Còfile i Medici L\lililari '? Infinite sareliber ancora le è forse in po(ere del Medico l\lìlitare del Corpo n~H'atto dìm_oslrazioo, le quali, a provar il nostro ·assu11Lo, noi pod'accellazione. dél Cosc;rillo di sottoporlo alla 1:assegna lrel,ll~tò dedur-r.e dagl_i esemp,i dellu e~le.re Nazioni· (1); dal di RifoFma, ov'ìl creda i1,1ello al Militare Ser~izio? Non criler_10 uòo · seu,pre 'giusto ·ctl1il Consiglio di Lev,l può può fotse il Medico M_ililare a questo me1es1mo. l?artilo appigliarsi dopo alcun tempo dati' .iccellazrone '! R1spouformarsi intorno aL'ab1lilà del i\fedico P1:rito da lui pre:. diamo: il giudizio già1 pronuncialo cja un.autorevole <.:onscello; dal oessùu personale interesse cqe al Medicò Militare .può ridond.are da queste ·sue officiali perizie : Elalla si111io qual'è quello ùi L:èva, il ·pa'r'ere già. eméssq dal"Medi~o perito assisle11le a.I medesimo, la giusta deferenza che maggiore possibilità di ~ollrarré -questi ~d ogni sorta d'inatl'unt ed all'altro è sempre do,vuta, lasciano fors e nel Me llueoze; dalla. produzione degl' i11folicì risultameoli delle ~eve ·in quèsli ultimi auni; dati~ maggiore rob11slezi.a fidico Mi'l\lare quella perfella lilforlà di g,~u~iz!o ed 'azio11e sica necessari~ presenlemcule nel Soldalo onde ·possa loch'egli avrebbe se prendesse parte al Consiglio d1 Leva e devolmente soddisfar a -quell'allo scopo a cui è d.dstinalo ; se pot-esse inuan~i a questo fare presenti al Collega le dall'esempio .delle peri~ie Medico-legati che neJ Civile son ragroni che aù. u11 conlr.ario. pare.re lo P;er.suad~n .e co.n~ ·affidate specialmente ,,secondo l'occor·renza ·dei capi,all'e-· vincono? E quand'anche, la forza delle sue·co11v1hz100L 111sercitàLo Chirurgo <le1 grandi SpedalJ, al Chimico, . ald_uca il Medico Mili Iare a s uperare siffatti riguardi è egli poi l'Os.lelrico, al Professore di Tossicologia, ecé., ecc, e non sicuro che l'e,seniione de.I Coscritt~, lullochègiusta, riesca fàcfle per moè!o che questi _non abbia a passare per una lunga indìffere11lcmente a qualsiasi lle~ioo-Chirurgo , benqh~ serie di sperim~nli, di dolori e rl'angoscie prima d'essere questi abbia comuni con gli allri gli Studi e l'e.,ercizio clinico civile ; in fio ..: dallo stesso santissimo desiderio di liberalo dal Militare Servizio 't Et.I iulanlo chi compensa )I Coscritlo dei danni morali e qiatcriali ricev uti., chi dei perfetta unione ed armonia di tul.lo quanto il c-eto i\letticomedesìmi compensa la sua famiglia, chi soddisfa àl danno Chirurgo del nostro pae.se: ma la prolissità stessa dl'll'arche per ciò sopporta la fi nanza della Nazione? Noi CO'll·· tìcolo é'ìwpo1ie di rare punto, onde ci rimanzà spazio fidiamo, è vero, che in -grande parLe,siffaUi danni ,a,vranno alle segueoli interpellanze. a diminuire per effotlo· tlelle di sposiiiioo.i. _slésse che motiNon dovrebb' egli il.Mlldico ne( Consigli di Lev·a1 aozivarono qu~ste nostre parole, ma 11011 è ella cosa più giusta chè prender~i parle sie~ome Rerilo irrèsponsabile e seoza e più consentanea ai principii dei Governi ohe reggono a voto deliberaLiYo, occupa.f il posto di vero !\lagisLralo e di. libertà i popqli),qua.le s't è.. il oos.lro, il p_re.yenire pèr quanGiu.dice in concorrenza degl~altri Membri che co.mpongon t'è possib'ìle sifraUi danni·'/ E volendoli 1ii;eve11ìre· nòn sarà l il.Con,sjglio $Lesso ? forsa ccisaragiouevoleil fa:r assister i Consìgli di Leva dai Aumentando d.' alourrchè le tile dello scarso Pe-rsonale. Medìcj 1\111ilari piullos!o che dai Medi<;i .Bor~hesi i quali Sanilario-.Mìlilare non cesserebbe forse, l' unico impedì- · per qa;anlo dol~i'in ogui ra1no dçlla S,ùie.nza, [no.n potranno.. 1 met$ all'atluazion.:.dell' omendamento Riberi e oon si po~ mai, per le ragioni sin qui d-elle e per quelle alt-re rile..: _: trebb=e forsé ·trovarè nei vantaggi che cosiffatta aLLuazìoue . vanlissime che possono lrggersi nel disco.r:;,o dell'onore-- promelle alt'.Eraào un abbontlaole compenso al ~aggior~ vole Senalora,.ftrnBM, ·eguagliate i primi i;1 faUo di l'tlesebb:en.e termissimo , ~lauziamento di ~pesa che per ciò (iodici1)a Lega.l~-MiliLc)re, peroc'chè, a'miamo· 11ipele'rlb, nei C?n~i~fi . ~i Ltnia non si lralla solo d'applicar i principii ( I ) Noi dobbiam alb cortesia di 1100 egregi i Membri del Cor1i0Saoitario-Mill~ar,e Sp.Jguaol o, li Sigoori Cav~lie·ri ~o l~ori FF:Lle& · S?Jt~.nl1fic1.111 ~e,nerale, ma bensì di oop~dioare questi pcinAZUA,,Medlco Maggiore ,de!lo ~p.r.dal\l Maggiore di Sarragozza e crpu goo 11 v1verr, ~utio s11e-,ij1.le ,d,el S0ldal9. ·. llAilON llODll{GUllS,l\l~dico Pl'imàrio tloll'A r!Dìt.l ~ i qu.ili, in iziri> DJrnoslralo cos·1 (:;ia· che sì · riguardi agl'ioLe!'.eS.s.i tleJ da più d'un anno p1•r ìrìcàrìco del loro GovL:rooonde Slodiàr il Ser"-'· S0ldat0:, clelle-famìgli~. della Nazione e del Governo. sia vizio Saoi1ari.o-llll1laredi .lulli glf Stati d' Europa, trova os i io oggi nella oostrn Torin?, s~ al/e rpo[le cila7,iooi, fat le d.ill'illaslre uoc_he si rìg·uardi alla l!}aggiwe probabili là di sicuco giudizio, stro Presitleute nel ~rno discorso, d'iìllré Nazioni ch'imp_iegau' il:. sia Qn-aJmenle-che si riguardi all'avere un Servizio-Sa~iMedico Mìlìtarè nei Coµsigli di Leva, uoi _poss'iam aggiunger~ · lario-~ilit!\r~ _or.g~oiz.~alo, in_ ogni sua JparLe) come éornl'esempio della Spa~na la quale con un nuovo 1\ei;ol<!meuto· det pela a, ~ed)OI ~I1lilan d assistere SJlmpre a"Consiglì di Corpo Sanitario-Militare stabiliYa all'art. -~" : • Questo Corpo ~ avr,~ p~1: oggetto,di 9oalir~Cé\t'C 1•attitudine Ji~ica ùe~L'in~_i,vidri~ Leva, ~.01 d1rem4 breveroen(e ,del come cosiO'alla cQmp~• deslrnat1 _a fare .parte ' dell',Eserci'lo, cons~rvarti. la. sa1111a qe1 ~enza .s\a r~~or~ata ancora dalla mRggiore malleveria che • medes1m1 _p romovere I.olio qoapto µossa conlrtbuir.alla loro 1 l\led1c1 l\l1lil(ri, offrono su i Borghesi. .· ·
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· Se 1-a. Leqg,r Civile~ p~. quan-~o coocernP; alle'p.rovate l'n~~icanze cl on~~là n~~Per~l,.;col f>tsco egualmente il Meclic9 Mihl?re come_11 Med,c~ C1V1le, il quale per ogni .rapporlo sap.p1amo onesto al pan del primo, la me'aesima:èe~sa poi
• maggiore robuste1;za e ~..)'iluppo fisico, carà rn o le _in[o,r!X!ità e. -• le (e_r.ue in 9,gni \empo e lnot.10; di di cbia'rar e qualifi_car ! casi •:d'eseqzion,e jier ittd·ispi:isi7liQoi lìsicho che :J.i _r,entl_o\l 1qabili al •servizio; .d'informar il·Gover110 e le Aa tonta dt quelie cose • spèciah 1oloroo·a ·cui sarà consaltato e d 'occuparsi di lutto • quanto si riferisca aUa sanità delle Truppe. •
-7t,1i Se la Rassegna sarà proposta dal Dire1tore dello Spev rebbe fii_rnrare nell'arlicolo lCorpo Sanit~rio) del Bilan- I d'ale , sàrà chi omato un Uffo.iale di Sanità addello ad uno ~io della Guerra ? · ·dei Corpi stanziali bel :Presidio. E quando siffatto aumento di Personale!, \lullochè per Trattandosi dil\Iilitari mandati da uno Spedale ucmolle a.lLrt nonsidcra1.1onì desideratissimo e per poco iodi- 1 cursale allà Rassegna nel Cap-0-luogo della Divisione, pospeusabile, non foss.e pl'r ori possibile, o'onsi polrebh'antrà essere., chiamalo ad assister.vi un Mp<i·ico dello Spedale cora render al\uohi le l'e111endam('ll to Riberi, ri14unando Divisionario èontemporan earuenl.e' i Consigli di Leva in:qu~lle P.r.ovincie In ogni caso· si procurerà, per quanto sia possibile, tlove tro\'asi g;à fisso un Personale Sa01~ar10-M1l1tare, e stahilicndQ per le allre ch'i medesimi Co,~si~li te~esser~ I cb'il Medico chiamt1to ;.i.Ila Rassegna sia superior o piil anziano iii graUo di quello ch'avrà riJascialo il certificato Sed,ula :1d: iolorvallo di tempo tale Ira d1 loro, per coi quattro od al più sei MctHci Militari pote,ssero sodd isfar J 'J)rescrifto .dall'art. ·I Q. 1 8° Ove neo v'abbia oel Presidio il Medico Militare, che alla bisogna "/ · LA DmwoNE. I giusta il disposto dall'ulicolo 11recedente tlovrebb'esscre chiamalo, alla .Rassegua , vi supplirà uu'Uflhial e di Saniliì. RASSEGNA D'ISPEZIONE. Militare in rÌliro. In difetto di questi sarà chiamato un Uffiziale di Sanità Borghese iusignito della Laurea ~leIo esecuzione della Sovrana Determinazione in dala dico-Chirurgica, e mancando ancora· questi, on Medico µ'oggi con.cui S.l\I. ha presçriU9che alleRassegned'Ispe-· òd un Chirqrgo, secondo chè si tralictà d'infermità medica iiooe, debbano, di regola ·brainaria, assister Uffiziali di o chirurgica.. Saniti1 Mililari, ed in ampliazione anche d'altre norme ora Fra vari Uffizialì di Sanitàch'adempiaoo egualmente vigenti rispello a dette Rassegne . ho determinato quanto all'indlcale condizioni, si prefe rirà quegli che foss'àddctlo segue: ad on pubblico stabilimento. • 1 1° Ouafid'il Com;i ndanle d~11,.1 Cùrpo giudich'erà cne ta9' Agli Uffiziali di 'Sauilà conlemplati nell'articolo prù1urio s;ll'Uffiziale, Caporale o Soldato del Corpo roed·esimo, cedenle, llUffizialc Rassegnatore fa rà cono~cere la Circ'.lsia 'di\'ennlo inabil a prosc>guirç nel servizio alliYo, lo pro- ' laro del Presi~enle del Coo~iglio Superiore di Sanità l\ii:purrà al Comaadanla Generale della Divisione Militare, lHare der 12 sellerribre 1.853 (pag. ~96 dél Gioi·nale M-iU-:perchè veqga soitopos lo a Rassegna d'Ispezione. litan!, Parte~•). in ordine alla circospezione da usarsi nelle La stes.sa norma s·osserverà dai DirelLoi:i degli Spedali Rassegne. Militari rispe!l'ai solt'Uffiziali_, Caporali e Sold3.ti ivi ri4 O. Nel caso ch'iJ Militare giudicato inabile a co11ti~overali . , nuare nel servizio così allivo, come _sedentario , ab~ia raLa ~roposta sarà c@rrodaLa daf cerlifictto d'un Medico gione alla pensione d·i ri forma a tenore della legge 11 lu-di Reggimento o di Balla~lioo e addcllo .al Corpo .od allo Spedale , secondo rb'essa sia l'alta dal Comandante del t _glio ·! 852. il risultato della Rasiegoa terrà luogo del certificato preseritlo al N, 2 dcll'arlicolo 3 del Re~io-Decrelo C-orpo. o-.dal Direltor~ dello Spedale. . ~ 5 a~osto 1852 , ed all.' arLicolo 116 del Regio Decreto 16 ·Le norme ~u<:ldette so110' anch'applicabili alla Casa !leale gehnaio 1853. · -tl'Jn volidi ed alle coo:ipagnie Vs.lerani, oon che ai Velerani li Consiglio d'Amministrazione del Corpo, o quell'ald'Arli 0 1iei;ia e del Genio. tra Autorilà che a le11ore di qui>sl'ullimo Decrelo ne faccia 2° fl Comrndanle della Divisioue Militare s~ltopo11 egli le veci, procederà quì11d'a quelle ulteriori o.perazioni che :stc>sso a :Rassegna: sono nello stesso Decreto pre-scrlile, non cbe nelle lslru~ 0 i Mililari stanziali nel Capo-luogo della Divisione zfooi ·lisellecnbre ,1853. .Mii.tare; 11 . Le prescriziolli· della presenle Nota nQn sono appli2" quelli cbe, stanziand' io nn Presi(lio siloa to presso cabili ai Carabinieri Reali in Ie.rraferma, per i·quali contiuna ferrovia che metta cap9 ;il Capo-luogo di ~iyisionc, ouan ad osservarsi le norme vigenti , salvo ch'il Copossan esservi se111.a grave incomodo lrasP.,orlati; !}landante del Corpo do-vrà valersi dell'opara d'Uffi_ziali di 3° q:uei Militari la coi malattia presénli caralleri dubSanità l\liliilari. biosi e tali da consigliarne l'esame fresso lo Spedale Di·12. I Comandanti GC?ncrali di J)ivisio.ne o sollo-Divi-visionario;, sione Mi'lita re. e per loro mezz9 i Comand.tnli di Ptovin .. 3° Quànl'ai Militari non con'templati ·all'articolo p~eceeia trasmetteranno al MinisLero i risultali delle R:_assegne denle, i Comandanti Divisionali coolinuan ad aver facol\à per via dti soli Li elenchi nominativi, io duplice copia se i <i'11ffidarne _ki Rassegna ai Comandanti delle l'ispellive proMililari fu~ono rassegnati 11eJle .Citlà ove stanziiJ: lo Slalo --vincie ; l\faggiore"del Corpo loro; Pd i!• triplice copia sr la Rasse4° Le Rassegne sodde'lle ahaono luogo di ·man io mano gna ebbe luogo in altra Città. ch'i Comandanti dì Corpo o Direllqri di' Spedale·a_vra11no ·I a, Sono manlenùte in vigore le disposizioni relative fallo proposta d'ìndividui da-riformare senza che occorra alle ~ass·e~ne d'Ispezi one cui non si asi qerog~to. colla prealcuo'auto-rizzazione di questo Ministero; • sente Nota, alle quali s'allerraf,no diligentemente.gli Uffi5° Le RasscE(ne avranno luogo,. di regola ordinaria; colRassegnatori, specialmen te all'lstruzio_ni del 26 novembre J'assislenza d1uo Uffiziale di Sanilà Militare senza che tale assistenza dia luogo a rimunerazione Q gratificazione 'di 4852,alle Le~~i 27 giuit110 1850 sulle.Giubilazioni Mililari e ,1 i l\jglio 48u2 sulJa Riforma· dçi sott'Uffiziali, G?porali sorta, siccome quella che rienlra naluralinente nei doveri e SoldaliJ non· che al Regio Decreto 30 mano ·I 8u2 rela<folla sua c11ri ca. tivo all'ordinamento della'Casa Reali Invalidi e compa1mia 6° Alle Rasse,:cne cb'avranno luogo neHa- cillà di Torino Veterani, ed alle Istruzioni che fanno seguilo a!Regio Deassisterà come Uffiziale di Sanità Militare uno dei due creto 16 gennaio '1·853 su la. Riforma , ,alle lslruz1oni ·I 2 Ispettori dj Sanità Milhare. Al qual effetto il Comandante Generale della D-ivisiòne tic volgorà la riéhièsta··al Presisellembre stesso anno, ·e· finalmente alle, lstruzioni' 2f atlenle del Consiglio Superiore MiHlare di Sanità; gosto 4853 per l'e!,ecuzione del Regio Decreto di quel giorno. Il Mi11isi1'0 Segretario di Stato 7" Alle Rassegne ch'avranno luogo negli altri presidii, A. LA .MARl\lOllÀ. .assisterà: . $e la. Rassegna sarà proposta tlal Comandan1e del li Direttoré DoCl. CaY. AJ\ELLA, Med. Div. Corpo , uò Medico l\lilit~re addélt'allo Spedale Militare, e li Vice-1):ir~ltore respon.sabile Doli. MJ.NTBJ;LI l'lf. di B. ~uaodo oou vi sia $pedale Militare, uo Medico addetto ad 'Torino 1854. Pelazza, 'Tip. Subalph1A. via Alfieri 94. àltro Corpo.
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d'agoslo. Si~p'ubbllca riel Luòd~'i di d asctie(!un:1 s.èHitlia'u~. · 11 l(Rrçzz~-~~,iS0~!1i7;ÌOnè}!1 Tori_l! ?·è ~li ½·.I~-_1~· Prpvincia e·<} all;ÈS ~l'.\fO, fn1~co d_i. posta L. · 11. :Si p}1_g~_·per Sé[!leSlri·~.nticipali.: _ .
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maJ~L~ · >cor-a.te nello Spedale l\l,1l_1utr.e d1_v1,,ev~no1 P.l}.r I anno._1_8~3. j 0 •Dolt, l\iOT'Il;'! I: Nota 11lustra11va SU I Rag1ooam~nlJ ID_loroo, r. 'alla visib ne~__: 30 R ~laziòne dell~ , :renze Scieptifiche. ~ . · · ,
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I'.ileo-cl:'cale le~risrt16. lOr~ini a"dd~~!o?lr, !dQICI)le i·n ·is-peci~ la r~iion~ urente,;ecl a·u<la era la pelle, slretli ·,e freqµent1 .
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r polsi (d1agnos1 :_d1 'febbre t1fo.1·de;i. ~ .. 1e~a ngonosa, oho, d1 ricino). - -· , · -. ·( .. . ; :Nel pòiriedggio: ebberQ _luogo s.èa:riche àlv-ìne·con qual.che sollie.vo ., mà essenclÒvi rià~iori'e febhril ~ p.i.ù ris_enlll'él, feci praiicar un s.ala?so e presàissi p~r ,bevéinda::uua, ., cozion·(~ di la.,marihdi èo,o scirO.P,pO .di g'omma. , .: , Persl,aya.iJO nel dim~:n, ti me~esi~i·si,r1,Loroi'ed iÌ sàog1re t, offriv.asi coten;nù~o,: si r1nu9vail0 lè' meqe.s\me p~escr.izioni. RENl>ICO.NTO CuNtto DELLi MALATTIE STATE CÙRATE NEJ.LO Ai'.3·. N'òlte inson,1~ ·; çefafalgia .intensa co n -viva sète e rfazione fobbrile:) ,_i 1irattirll un quar-lo saT;tsso.~a il_ sangue SPÉJ:>ALJd\•J1LiTARE. Iil VIGEVANO NELÙNNO 18~? estratto ,offre~un ·_denso coag.ulo neraslr ;_co,n crosta geià{déJ Doll. TESTA Med. di Regg. ooì Can1lloggi'~ri d 'Aost~) ' tino.s-a. Nel pomeriggio V' è , qualèQe Ì:ei.niss_ione l)ell~ cefa. ' · · , l<!lgia; i .p.òlsi sono mollo fr:equenti ~a poco resisleriti ; la Cinquecenlo-lrentaquallro furono le _·malallie curai_e nel :Jing,ua è. p.iuUoslo secca,; I.a fisonomi~ qbb.all.tl'!a (ghiacc(o volge.re delFanno 1853 : fra le febbri conlinùe preMmi- , e bova1ule_açiclulo:gommosè) .. _ • . . oarooo le ~in oche ora s;emp(ici senza c~os~t~ rela_zio?~!l' ) A:cl~i 8 -d'otlohre (4. ~- 9i mal~l~ia) nol_avasi somm_a . pro·s.pec1ale viscera., ora -comphcatè con pr11Jc1pH~ i:eumaL1co · ! straziòne'11elle fo!'ze· delfammalato· con cootiuua. ;~gitai e cor) e'Ssen,-iiale. connes.sioJJe di paterrie r;norJ1oso .stato dél I zione ;, sçcc'h'i .e Migin:-·s1 .c~ariI>. la : 1\ugùa , i labbri siste:n:a gast:ico,.ora .con~prev.alenl~ ·squili.brJo .del sisl~.ma · .• denli. ; v,iva la ·sere; mel~orismQ; i11lestinale gorgoglio in sang1,11g_no . nv~lé);to da: _es~ltal_a ~z1one d.el cu_ore· r- deHe 1 ispeçi,e .1nanifeilo a11a :fossa')IJaèa -'deslré). (~1·od·i , gh-iaccio, . arlerlç; e J;a:lvolia con.,predbininf'<1 cefalico ~oesistenle or~ 1 .solite.-bei;aride :· sangt~isugi-0 o1l'aclilonii1ie) ..Ad un !aie quale ' q~ale ,c~g}ooe qual effetto .~ra qu,a:le- coet'fe~lo ~J.~IJe: I ·so\lie,vo 'vespertj no ,.'sésùiv~ ,una ootte ~lil cret,~mente,. transtè~se'febbri'.'.Le prime .cqmparver ad o~Qi. slirgi~ìie, me-n · I qu'ill/1., _ma: nel_mél~li,n a.yegné(1te <Ì~nt\,nu,(va ·p,réss·a poco il' lre qi P.n~ferenza-predomi,i'avano re r·e.umatic.be nel rapido j 1ne'desilll;d ?lai(! (look con olio di ricino).,.-. ai°lern~~si O Ii'~\l'inclemenza delle aJ mosf,~riche v.foehde: ·r J\i ~.0 ['amcna(a_to è ~iù prostratl : DdVVÌ •.vani Joq.uio; Ull faè-ilmé';le Cèdevano .le. u,11_e. é )è ~lfre .a blàndi <:brqpensi, i pÒCO di\ otdilà è di' lardezzà ·n é\!e. Ì'-isposle .COii 'fisOT10inÌa la?dovè le s.inoçhe gasll:iè_hr più sovente oécòrse .nella · I · ~-p'a.lica .(vescicaCo1·i.i'a1le, g~n~be :, ·solite presc!;iz-io,1ÌiJ; ·:nella , caJda- _sla~oòe die_L'.o. 1,g;a,~tr:c_i' ~fro~,_é~~ti p~~, ~b_u.so P. i · ser~-~ea_esimo_:~ta1.o., . · .. . . .'- , ·· . '. · ~ ,._ per abhondan~a d' md1gest1 alimenl1, d,. ·frutta Reccanh I " ln_sell1'ma .g1onrn~a· qualche nil'glroramenlo ;· le fa<::olta per prava -qùa)i'liJ.. e ·l:li' v'ini adulter'afi ò.gua's,li. r,iclii.e, j' intellellùali:pip \il>ere; 1.ing ua tar poco umiùa; set~ n1e,no ier ora g,li"e,~eticit o/a -sètnplici· eccòp/òtici.: orà ~~ba- .·; · viva. Per:.po,éhLgiori1f .n1:1lià(!bbesì:a.notara di p~rticolar.e: cide ' e refrigeranti . bèya'.nde ed ora più O·meno·. 'atti vo . ! ,sfrpavasi la lingua assai' umi:da e-eo,mi11~iava -ad -~~.foglia~si lilètoay al'itiflegislico Ì)egalìvo ·e p:osiliv_o,_..iil isp~cie !ei~~ I dell'ill!pariiam~:!,!t~·mu'cos~ ,jeràs\ro :~( aspetto deH'. a!Dm«stro'!.ce'f!11iohe_; delle quali'alcl.ln.~-. non- ·manc,fro.no ·aél'ca- ~ I lato. era m:1rnv-..vr.oslrato ;,lieve il me(eorisnio con,.r~,:i· gor_der~ ctert aui.un-n_o <l'àssuni~re suJ- .lo'ro c1eèiinar IT ~a~·a.t,.. . . · gotii., mod,eì:at:a è~a. ta, ~et~ ;;-mà.ari?7a .t1;1ltqr<}. ta.p,e11.e, ~ai-~· tere clel1e -P.er'iodièhe febh~i,. ,. . ', , . ! _chè malgn1doJJ'avvilin'reiilù ner'voso .era'vi,luogo._a qµa_lche Fra ·le:~op~n.µe• febbri b_é11e. mèri~a. ~in'gplare,_-menzio~è . ,i lusing;i. 'lusti s~~ riei re.i elleuti éul~ne[_) n_:ei lo~;k• .òl~0osi-, . ·un caso d'a·ff'etiòne tifOi.dea, di ,cui era vì.llinia un tale -. ! n-el ghiac;,do ' ff· ne\le,.N.•vande· acidule .' · ..:' · · _Ca1ri'biaio. 'Gi'ovin~- stii,..:23 ànnì, dò.la1o: di lemperanieri'to' i · Ma iQ ~nde-èi.ma 1. giornata _(H> otl.} a~gravaro·nsi i ~iu.S<).'Qgù'igno-bilioso, ll}~i slal"o ir1. pria tocco eia. n9tevole rrìa-.,. j tomi; l_é forze f!el~a-m1rialalo 'dii'ennero 'più"cònci~enli~ _l~ l~ttia, dopO'.__alcuni.igi ~r.~i',di nialè. ,(ern1a sanila' sen_z·a) pe"· j 11ar1'ci P,iù secche, 'Ì ae'nlf è la lin~iia fuligino~i ;, più ~\f_!lso • Cla(e ·cogr!ila CaU~~·} Jl,àf~Vil, ~pò :.Spegaie 'r!e\la sera•d~j ' J'udrlo~.:~O!li~~ C~l~eÌ\liJ po,(sJ (fle_coz.io~1e ' (li / hù!~ COI~- si,'. 5 dello scorsoi·O,llo,13re 1853. ,·, · ,. ., ~1 ,·oppo.di limon1:: decoziohe cli tamanndi). · ·:. .... • Nel malti'oo susseguente era io preda ·~ viva cefalalgi_a:, ~éi g,ot ni . susséguénti .lè co~~ progrediron in. p.Pggio ; ·. m.~l e~s.e·re, ~e\)'er~le·: c~nl~!~a-.~ ilazionè; r(sin~i l_~ 1~ · 1· · eravi' diar.rea: 'irìa_vver~i\~ se·117,·~ ·nieteorìsmQ, e~·~ apa_l_ié!, ~_on sete; 1rop~n1alp. ea asmulla. la l111gua; no~avan-s1 h.~v.e-,mesomma ptostra,z1o'ne di-forze, fOn nu.ov, vamloquu e con . . .. . ~ . . . 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PARTE PRIMA.
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O!tOpr'rnico il re~pir:'o ' .al~uiie ~ongiun~ivfli. d'indole reumatica o catarrale volgersi comatoso 'l'ilmmarà=lo che spira~a alle 6 .pomeri~iane. irt gr;rnellose eri.chiederne in d!cla cura a.l ·loro càrallere . ·-' .appropi:iata. ·_ . .. . . . .. . A.utossia .16. o~e ilop,o·i.l àeces$o.. ' Problematica è per me luUora ~la , pto,•fnicriza di tale : · ; · -· oltalrnia nel Jieggimento, a mer10 che la.. si voglia: deriJ°bit9' e.~tei·,w: psiflicfezz~ .gener~le • rigid'ìlà ·cadaverica,_ varé_da, a.lèuiii éasì-'ossery~Li 111 taluH,Vdello·-Sq11adro11e· che 1 escara· GaiiQren?_sa al' t-roc~n~ef~ s(nistro. • : · rieofrav:ano dal dislafcàrpento èli Genova ·nel luglio ·1852, ·.&·a11io: inie1.ion.e veno:;_a tlella pià madre: so stanza ce- . ma in .cosHfaLlo supposto difficile'ri<'sce spiegare, perchè in rebrale in~n-Ò consi!il~nte-. lieve '{,ersamerilo sieroso fra le <rueslo solo Sq;uadrone. sian.si Òffe'rli_casì' mentre·.f! e.~.sun~ ClfC<involu~Ìo-ni ceré}51:_.ali e ·~_ei .ventri:coìi-. . .!)CCÒ"rM negli a,_ltri Squadroni s.la-Li à turno-in quei Prèsidio Cayiià 4e1·11etto: pòl,moni -s:1J1i: cuore ~n ~~t·àlo ·ùaturale :· distaccati ,.fuo.rchè am·mettere s-i~voglia'. av~ré questo solo cavi I~ de.stwz_ep,!5e di sangue~ rì!1r~stro sc10lto: neraslt1 per via .eoc:Czibnale: contratto il primo germe nel temp;o in èoagu,i nelle siflistre. ~ ouì~più infìer·iva·fqtL~lmia in Genova. Comunq,ue sia la posa, ·. : · · · ·lividi ·. , inc1p1ùn-le-putrc · · · fazione, ·· · faLto è .che ,· malara·d'ò la pron(a visit{sanita'ria all'ai:rivo . Addo1nine; in.Le·o-urhenti per v mete~ri.s mp. :!pe~ta' la r:atll~, ~i rilevava un'iniezione di quello Squa-Jtone e ·lé frequenti-visi le a tutto .d·Reggidiffusa a tul'lo il tubo enterico·: il'. fogalò voluminoso· e mento, malgrado· la pr<i.nta segregazione d1 rre gi;anulos1 sa.no , ia .IPiJÌ~ dd d~:PP-i~ ·ingro~sat;; .rier,aslra, di speciale, ed .al_Lre_igieniéhe provvidenze_. ad_ollale , ebbi d'--al!ora in ilacci.cli't·à da essere rollp. al!~ meoo'ma pressiorì~; tumidi poi~ curare siffaU,a m~)atlia, che però in oggi to<;c!), quasi · ed a~~ollil.i \ .gauglii _me~ent~nici; sano. ir: veòlr.ico.lo con il suo termin_e, nelle varie sue fasi d'ac_ulezza, cU cron ici-effusi9ne di'-,bile.:· il· du9deno ed il di,giuno sparsi di mac- · smch·, di n)il~zza, e di gravilà.-ebbi a curarla .sempre fra i . ; ed, il: primo in i~pecie <. IIriva-vari.e . ·soìdali d'i '1r.iu;ello _sles,so. Squadrone. , "gia_cchè I T)OC·hi casi' cechi e eccliimotic:he r · · d · f I cezionàli d' . a, f lra 1ii:1fve11ienzà' o·ffriro-_ f fo s.olamenle. là deae~ chiaz,ze pavona·zze q\la e 1~ sparse con -abrasjone e1 o • nefazion _ e ·granèllosa 'dopo es_ s er ·ef!Lru!i nell o Spectale , e licc»i mucosi' e oon ukerelle eslese alla tunica musco 1are: 1 . 1 ampia chiàzza, co-n ipert.rÒfì~ delle -tonache i;1l~s-linali ciò Jo1's'e per la loro con nivenzà con gli allri gr,(nùlaU, in1 ·co.i1vcni'ente quesÌ_o che, quantunque [lrevlsto, n01ì fu possip~esso cieco inspe.ssit~ e rip,ie:no __iii bi!i?se, male_rie ,·._1·· l\nlcsl1no. crasso sp;ir~o 01 macchie viorace-e; vµo_ta ~ con- 1 ,bil~-imr,eùi f(l pér <lifello .di Ioc.alilà,~ ~i rtparlo de Me :Sale. tralla la vescica orina-eia . · I Queste p,oclr~ ~rillessio.ni su-CoHalmia bellica servirar,1no 1 Cbsiffalli i:isullame-nti-neci·oscopfoi c6fifo'rmaro,n.~ la ~ia- ( a :c~nfermài'rlt ·Sélll?:e. più 1:ind~le contàgiosa:_se~-pre ch'c gnosi di fe1)bi:e tifoidea :1a qua:,le. pér _lè indicale palo logiche . i pe.r.o le _çspo.Sle ,cagiorw_vo1lianSr cons·iderare cpme suffi. · · · r,ieritalla prhn itiva su,(~vç>luiione·,, · · lesi-on i èra .sup·erior ai mézzi 'dell'Art~. . .· . -. L(! petio·dièh-e febtrri quasi scoòbsciut.e. sin ·all,'esofdire· . .:-Fra i va.rii casi d'ol-talm~a_, un .shlo· riferibi,Ie'aJ-la p1.tru :. dell'a.uiuniio aP.pa_rver in questa stagio1)·e 'mollo frequenti,: '_.[ [é/11~, mèrila. di C.SS<',1'. accèni1ato eo è· il seguenté ; . Notar9i\s1 in ma.ggioré' nume;ro jn alcuni 'Graoatieri dì'Sa·r- J , · cfogu·a provi n·ienti èla poco tempo da Mortara, b.enchè qual- · I . . . .~t.t~mia. piintle~ta. _ ". ~Il~ èàso si=_mai1ifeslass·e pùré fra 1· t~val le~~ie.ri~d'A osta. ). · Anioni_f Vesè?, Sérge.nlè nei ,Granatieri di Sardegn·a, di Dal mi,asm·a(ico infl.us~o delly,v~,cirrn risaie svqHe le pr,i- t ._anni :28, d.i san.g1.frgno tempP-rameoto, mai srat.o da aleuna . me·, ebbero per spèciale causa 1é secòrtt1e ·;1 .vit~o sregol'atc( I infeiiòn~ ioc_co , era ·uei' .sùoi p_rir;ni ~nn i-d"inra.!11.ii arreno )'abuso di 'frulti ..c.allivi ·od immaturi. l1aria. p:uUo-sfo fr~dct·a _da_.grave r;- 9 QSli1~ala otÌàlmia ·: ne è,bbe indi ·pjù a~l e~ser e_q urpida della noll~ a ~ui ·s)spÒse, talunò iTnP,r~opri,à- . da altra essen2iale,D?alé!tli,ra01illo.JmmaJalosi nl'llo 1scO'rso ~meiit:e aflo,ggiato ne-g}i Açc<).ntonanfeuti pendenl~ il tempg i mes,e d' aprilé· per congiuntiyile.palpebra'le, con li1\ùa:va tutde!~e scors~., Fuzio11i' (fa?,1pali.. Siff'al~~ l~!bbri _.:fofferse.r a• Javia nel :servizio;_orip~nei:ido,, senzc). conS:iillar.e 'l'Arte, u·n.a vario tipo , -seuia notevoli comp)i~azlo.ni, ,raramente r.eci:.. i insutn~iente: cura à s.iff~t~a 'rna;lsl-l}ia. Sorìita.J.n•:.è.dévà. 1'-0td'iv,~ro·no, Ced€l,ler in '!°JreVf) Or agli ern~li~i ; 01' agli anlj- I , Jalm1a COO 'leggie)"O SliÌÌi'éidi.O mucif~fme-, SÌ néh~ n~J luglio . i:rei'ioqici_ed ai1rla~ono ·s~~vre':da mqrh,ose -sequeÌ_e. · I ·~'.esacerba;;:a e. a'd ~-~ tra:tlo toocà·\,a un ai.to Ù.fd·.o, d'intensit~_; s~ffriv~ .di fa.lt?. nel ?i.orno ):4-pér iJo,lori Jan_cinanli L.e o·tJalmie, mal a(ti.a qi •rado osservala nel Regg_,menlò, 1 ali o.cch10 dest.~b, pèr som·ma ~vvers1one al_l.a luèl'i per a·bf~cero in 9uest'anno di l~r-0 non Ì\lfréquéntemos.tra. Questa 'ì ·-hQndante' la·crit}'.lazione taJchè :nei seg).lenle mqllino. già tuni-alàtlìa che con varia,i'nl_ensilà, caratterf. e. fr~q!lenza eb'be ,mide ~d-'ederiia:Lose e1:'ano le palpebrt\ ètl 1ri:'ispeci'e ,b' su_ad affligger.e l' Ar~aHt in v'ari( tempi e ·eh~ \'.a!~e. a_d _.ec:G'i~ pesriore c_0n, i{1.le[lsa: ;i.nìezione ·~Ila, falda àculo.,.i)al 1iebrale , _tare scién~ifioh_e disç_assioni ed ·!'tao,ornte ,fomçrie. rii__ d.i~ ! «òn infiltrazig1ie del_-Lés~utQ celh,!lar,e ·sollò-èonpj~nlivale e sl\r)li Collegb,i trae origine d_a'_v4rie_'Cagidn( le quati· ne : èo:r1 a:bbi)nùào·~e stillicidio ·muco~o:-pur~leìrto·. fo Lale··stalo . oetir~1joano-l'in?olc.: Di specifica' ~aL~-Fa vuols! . a ~agi,o~~ lj - da ,~lo.rla:r:"i giurig.èva: iillò Sp~dfl~ di , ~ig~~arrò_ai. H\ di la,_)lelh,ca. olLalmJa GJ1e taluno d~riv~ da -un P,rlll~llP? 'S'tW' r luglio. , •. , . . . . . ge11eris, oienti:.e altri oe accusanoTingombrò e l'ins~luhrità ! Qujvi, prescriveasi pronto salasso !iirno"'.atQ. nellà ,rio.tle, . delle Ca.melate·, le e-rf1anaziònj delle larrine o ~di v1eì1rè I bagni fFéd-di -al· fa'i>ò, frequ,eoli abluzio·r)i all'oéqhip, ·ecc. 4
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l)op'O pna riplte josonl)e, · ahli.roanf'la che~O~i f~(a al SUO d~CQISO ~f·se\tembre, r'isojvevasj' Ja supe·rstite' p,es'sima inieinaXÌfllUf!!, giac?h~ la'. cor·nea os~~rvava~i ·atfonda:la ffa uno zroné dèlla c'o~giu.ìitiya palpebràfe CÌietrofuso del lauçlano cerc.inè'deJla cti·ngiuti'{aocular.c:; in rasso,iolensc(c.o.lorata; ~d· .Piti:ò ll!eno ad~cqµ~lQ è della.pomata di Ja.n.nin. 'faléhè s11l. er~ tan~à l~·tumide.z~a delle·palpebre da non ·pol~r ess.ere c~dèr dii(mese, do'po adallat<!-·Convalescenìa, il Vesco l,à;-divaricale tra loro··.fuorcM pe"r. brevissimo traj,lo, a'onde sciava lo;Spedale cori.cirQos~ritlo~lèu_coma e lieve aderenza. stillava abbou<lanle muco. purulento ed acre taln;ien,te da ciell'irid~, sita..quasi al c~ntrp d~l-Ìa· p.arte media del marca.gi~ò~r ab'r'asi.onì alla g~an.ci,'1. (_c_aU:te1·izz~zìo,i'e -~o! ~1ìi~ .I ~io e pupillare. sinislrç .delJa cornea:, _d' onde'. de'formazione . ·tr<it,o ,d arg1mto, saJasso, sa11guis1tgioalle. te1J1pi.a, bagni fre.ddi · :1 ed alr.ésia .rl~lla ·pupilla con di'fell~ he\l'asse·' visu.ale. av,c.apo, bevruide tàrtarizzàte, ~1ibiqte;: nel pom~xiggio es.ci-· SÌO!lt cfc/l~ COIJ(JÌljJ~tit a, altro sti/~S~Oo?n ,Sangue ·eoteÌ1ll0SO.). ~fa{at/ie iÌi.'petto. te mal·attt_e': ~~ll' apparalo· respifatono Più lrànguilla fola-nolle seguénte: ·min.ore . al mattino -1· .asceser ad ollr~. sessa1~ta: frutto .d~l ~igÒre,oèlia stagt'o1Ìe, (~'.7 Jwglio) l;i ç.efalalgi·à eh.e d_all'esor<fio ·si viv.a~eò:te l'af- l d.elle i"ncostaii~è-. atmosfpri~h~ e _del!~ Jlùci·va 'infl,µt nza dé\ fligge-a: men o tumide ·eran.o le pa~pebi:.e : abpò11dante. tut- J r.api'di., passaggi 'alle-svariate teù1pèratu re per r.agione èii , to,ta lo stillicidio· ~1~uo~a ~caiiteriz_zazi~ne_; salcrsso ~matti}1çi e I ·sè'r.v!_zio_ ·n~). gov~~ng; d~i' J}.ava!I~, m~_nifestàrÒnsi :b.ronclii LL se.ra; stesse 1~·esènz·1om) , , ·· · . . ~.. . . : con 'vana mtens,la da.r1ch1erJernE: più o m'en alt1v,i com Nel· gioru9·, 'dopo. dolori meno risentili all'occhio; ~in ore pel'l si; la m~ssimà ·pa,rle di ·q·~esle voJ.se a. guari&(one-ra,1.1i~ stillicil:lio·(.instillazione. di satiird solii:r.i011e.qi nittaio,.fri.zimii, damentei alcune a:llte pr.e~er un ~ndàmen.to !eh.lo è d a'hd'ung1ie'nto mercuriale ·con estrailo di bellado1Hia atsa;p~ac.:. · c~è. croni'co · _ed · i11 queste .gfovarnn~ l'acò.nito, la s~gala dig/jo, sanqu:isiJgio alla ·tempià, ,pillole d·i .calomelanQ. co2z-re .., cnr~uta, il ,lichen, j balsami,. e· I:cHio di f~55ato 1ff!))erluzzo; siw:i iii gialapna, bagni fteMi allei {tonte. ) colliri, astrinaléune {)'oche finalmente· ebb·er 'un'esito fatalè .. éosr net ge1iti } .· _ , . . . prim·o arrno del stio ·Militare Serviiio un talé Pistone,. gio. ~n ,quinta giornata dolori lol]e.rahili; ·pa.lpeb.re {)OCO (u- · vi11e d~ l1r\faticò··té-i\1perame;1to e di precaria. ,s~fiilà màh.: f!l.ÌÒe;: sÙIÌièidj.o moderaro; a ppa~!là!llento' della .còr11ea che . u;{và: ,'.1-i,. vivi -rer lenta Qfòpchile~rìbeHe ogni et:tra. la a-!la sera s:çoi:g~vasi un' ta_le. po~ò qon lieye abr..as1o~e (col- . qual~ nel p.eriodo!?i~rie:m~_si vo,ls1( a·!ubèrcolosi ed a malfrio con estmtto d( be/lcido'.ina: solitqire-scr,izioni). . ràsmo, ,si.CflOD1e _rMvava r~c,tossi~:~in le amrie ca\'erne .· A_i .~O,_nplle ci.i be! .l~UO\'O . ir~quie~éf dQklri al_l'occh_io ~i• ·1. eq' \ ,luberçoli mi~\ìiri o:à ll.r~d~ e:~-01:a fusi <!}1~ e là sparsi~ v1sS1(\l1 nel mallt.no con ma~s1ma- fol9foh1a ( sang11isiig10:, .n~I tessuto polinonahY, nnvenut1 o·el ca~<1,vete. ·biigni glriacc·iati!:'.e ~ella s~r~ cc_~pa:~cio d~lla ·c~_~fe.<!, c~n _ ·[>~éhe fur,Qno · I.e ~r_ onchi~i , c~j}~~iri , ma. fot~os~ assa!; l:a I~ · quali l Ar,t-e ooo potè· 11!)prd1r uµ fa:ral e,'raprdo esito m · proc,denza dell mde: re1mss1on1 dei dol~ri {st~ss,, r1mediI). All,'oggeltb di preve~1ire maggiore prOGHfe11za ;' fa~prire 1-: taJe Lore~zo Groselto'. Giovine il"am_1i_~4:~ cji whusta com- la fiduzionè ed evitare l'adesione dell'-iride col)linuossi per: , .ples.s\one t dj temper·amenlo -sanguigno epa.tico, ·p1ù. volte àl.cuni gìorn).J1ell'instillarQ n~l)'oc~hio il ç9l_li~i9 con.solusogge_tto a gast:rente~i~.h.e itritazioni, egli era da ljua.léhe .. zio o-e d1estràltO 't1)idri,atico ,.ri~orre!l.dO ai J1~g,,oi:ghi-acciali giorno \ormenlçtlO ,da inale\sére generale, ç)a inl~nsa cee.<l_'ai solì'li 09mpensi, G.o.n CÌ(f i doJori d'iyei1ner-a~sai mHi ,: ' fale~ ed~ ìnol.esta {òs·se 'quaQdG ri'parava al!o Speda\(\ ai · ~i.rnosc_rilli_a1l'ulçera dçlla·c?rnea· e solo ~sasp~r~ti dài mo- I 18 di. ~!icembre J 853.. ,:; · · · . . vimenli delle palpèorè :, ta · porz,ione procide1He li~!F)rid~ ~olt vasi'd:affa.110.oso· respiro..! d'ardor'e lung-0 lé vi A aer'ee, . · tu.ò:lifi~ala è'~!J1pressic'.~e·tf dfJl_o ~'tr..?-zz~me~t~ deis u<i~.. di:. vi"'.° dolo~e· ~Ha regi0ne~stern alé •in ,.9gni: profon<la i_n - : _. ias1 ap_p!s.s1va J W rno~lo progress1~.o. e l f\s~ara ~t.aqcav3:s1 ..1 sp1raz1one ;- ec~1'tato_ d·<!· frequer:le: tosse-. con rara espt)l- , ·al se~timo giò!~o ('2'7 lù~lio·), ·~mliv o per .e.~i }PPjc).r~v,a'si lJ to~1,io"I'll~.: dj .m~ch(: ,t isc.o~i :,e, fi.o-ca er~ la voce; P?)l_id~-~ la cornea con lie".e iilbugrne. r .• •: · ; sq·ff.ocato 11 _volto:: s-~ssoc.1av.ano 11otabrle prostraz1Qne d1 · !lico.rrevasi-aHora a <rn11irii .as.t,rirìgent[; ,si .sospend.eyano · forze, mol.est,a.cefa:1a;lgia:; sete. assai vi,va, po!si duri ~ frale pillQl~, per:\'.insorto pliafoo~,r ~d inslrllayosj nel n~at_~i~o 1· qnen~i . .S'i.J ecr, diagnosi ·-df ..hr.9nchìte;~àpillar-~ .e si p_re- ... ·mèno salura;soluzi<>P.e dj ·nitratg'.1YalJ9r,a in ·poi ·<limìJ111.i,va i 'scri-s.sero bevapd_a g6mmosà con ·ac.q.ua,. coobat.t 9i 1aurolo sliHi~idio, rn,o'l~o·tollcrata si' re:~deva l'cJ?Xo~e della luc:e cd ·; ceras-ò; salasso ri'ri1Ìovato !).er ci nqh·e yolte con ~~ngue co- -· im"pallidiva )'iniè1,ione della èor1giunliv·a palpel)ra\eJ per- . l ten.nosp, · ; . ' _ ·, · _, · • ..'slàn.cÌO tuttora al.cu.rii fo~celtì va~icos\ al~~ cor'fu:.a. '', · • - I Al·quarlo dì {2-1, dice11.~;e), m~ù~ fr-e.quen,Le e~.a 1a~losse, I_n tale. fr.auèmp'o ·comincia va ·ad' ammalare l~occh_\o si.~ stentata tuJlora l'~sp~ltor~zion e'; p'.iì,r li.br.r:o.il l'espiro, 1:n.a ' ri-istro, ~à:: to's\o/ fu .'i m,orb9so 'stato . ~epr~sso è?ri affatli" i .il clol_or.[),lu(lo.:raris·eotilo ..S_ipr.cscriss53 UJ)sanguisugiÒ locale. compèn~). ~ ~. ,- · .•• ·. ·•. · ·· ·: . .: _ l . l\fel di!)'la1ii a.,m·~ggiore.. ècalipa s'associava :jl me~e;ori$mo., · N·~l primi.gio.rn} del.I:1~·o_sto s:o~ge~_a[}. alé'u~.( g'ran~la-: ·; è l'a·stitie_h~zzarr~ui ~.i-firovvid(cou 1.ooch·~1e0.~o. ~~eva tti zi6nj. s·u. la_èoQgiuntiva pa'lp.ebrale, per rni. si •d·ovelle insi- ; -la remi?sjone, · giacchè in_sesta· giorn~la esq,pe.faron.s_l i ·slèrfnel comballde ·in_modo nt-galivo:-il l.énto,p'i,oces}o flo- · J · sintomi ;',·d'q_nde;1Juovo sal.as.s.o m·it~in4 e sera è'on ,san·gue ~isli~ e.la:sua ,COffiP.:licàzioné, qra ço·n Je friiionì· sqlilé al meno ,coterìn_oso,. · .~ . .., .' , _ ·, . . · ' sopraccigliq , ·ora c0.n colli ri.i più .o me(astring€hfi e· éon . . M 2.ti, di, d'ice'mhre nialgra·c1o I.a persi·stt:,nic3: dr,i sjnLorni ia soluiionè ~~IÌo Slès?o ni(~a'to,. toc_C!t!ldO l_{gn1:iìulazi~ni ! ·sop-rassedèva&i ·al( ,tlfrfO lt'altàme,n\òper ll,l. natura dei p·olsi qµa11dq con l'ai<,itafo. d'1ùgerit:O e qoandò c·on ìl s.olfàto.9i I e p.e~l'al>bandono:.di forze nell'ammàlalo: prescriyevasi i1~_ra'.IX!,é; 1100 obh}_ian<lo-i r.evellenli ed"i p.edif_uvi·e;-prOV?Canç)O ~ v·ec~ SOIU7;i9ne. cti larlaÌ'o stib'iaro ?Ù <1\l~ dosi 'Q. , CUèC.hì~i'; eva_cu~ziò'n! ·di' ven~re perr~ezzo di plll9le.con c_alomelano, j, mentre. applica vasi un · largQ ;vescicaforiçi , al petl0 e ciò · aloe/ re.sina dj·gi_alapp.a.ion ·i qual~méi'zi ~ù"lo s~o.foio-0el I mà,l'grado ostinala si set!>1!va~ la lossé' che . rendevi più inese sj 0(teneva fa dislruz1ooe dellè graini)àzlirni es1 Jimi- ..penòs·a la ,respi.razione :· stentata ..era l'e~p·eHoràziorie e. . . t\\vagra11qi me11ie ra~pàlin~.iµento d~lj~·cotne~,llH\ntte·o'el ·; 'vl~ppiù fioca,1a voce· per ·cqi sostiLùi:vasì pol a!J;emeticq il 1·
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L'opinione più recenLe e la meglio ùil'esa da molli dei precipui Anatomici e Fisiologi d~l gjorno su la dis?osi:: zione·analomica· dei n~rvi ollici nel· .cbiasma e quella specialmento eh.e vPnne sosleuuta dal Collega Dolt. Piiz.orno della qua\e,.~gli al}biso_gna pér dimo~lrare e comprovare la idenlilà ùelle aree corrispondenti della retina , è quella della decussazione parziale delle fibre nervose , d~ quelle Autopsia 36 or.o dopo il llecesso ..,Nella <:a','.ilà del,cranio si cj~è pi:ù, inten1e de] cb'insm~. · _ rinv<:nne la pia mçningè•turgida cji sangue nerastro; sanà la sostanza cP-r.ebrale· ; lieve versamento .sieroso nei venOra, per quanto siffatta opiuione abbia dei lati vulnerabili; com'ebb'io stesso a dimostrarvelo, per cui non' possa tricoli. O~r_iv~ il l?·:ace_ dislip~a ~?norilà alla po_rç?ssione: apeclo, ollriva sam r lobi superiori del polmc>J1e. 111 islalo d1 -t asprrar al ~anlo di' veritÙìsi~logica, coipe dà mol(i si precongestione g.l'inferi ori; la lrachra diyisa mostravasi di 1 tenderebbe,. è quella lullavia ché meglio delle altre viene piì.t genc·J1alinenLe-ac·ceUata , perc!lè è mezzo di più utili colore rossigno m~nlr'i brorichi dal lor es.ordire sin agli applicaiioni nella spiegai.ione del mistero della visiobe che esternj · capillari erao inielL.ati d'un_colorè rosso-.vivo ed non siano tulle le altre. l\fa niunq dei Fisiologi Stranieri, oll'rivan abJ>,ondanle.quauliLà di muco spumoso che ne oslruiva la l9ro capacità, d'~nd(l laNiziala ematosi ed il -lento 1 tanto Francesi cpe Tedes·chi i quali forniron e raccolser i citcolo·sanguigno_ f~vorirono (a stasi e ~a. congestione poi- t falli ·e gli s.tudii che la sosteogono non ebbe mai, a quanto roonale incompai1.bile con la vita: le ca,v1\à destre del cuore l mi sappia, a darne il valutamenlo a:I primo Anatomico che la presentò ai'l.i Scienza , forse percbè costui è un nostro 1.eppe cli coaguli nl!rns-tri;, naturali le l!inist~e ·e sane le viItaiiano, dirò meglio una somma celebrità nostra, il Proscere addolll!oali. (Co1iti1111a) foss·Òre Ro!a"ndo, Ho tralt.a questa noli¼ia dall'eccel1enle '-~ l\foo-ografia su l'am~urosi pubblicala nel ·I 829 dal Dottore Demarchi, Segretario del Consiglio Superiore di Sanità N o,:A ILLUSTÙTl\'A SU 11\AC:IONAMEN'fl lN'fOl\½SO ALLA VJS!Ol\E . . i>u~blica di questo Regno: in essa dopo d'aver acèennalo ai pr.incipali Scrittori che propugnavano le divers~ opi(letta io ·una c;n'fe1·enztì di Torino .9al Doti. MoTT1Jn). ni.orii. su la.dj~posi'zio~e dei nervi ottici 11el-chiasma e d.ùp.o ciporla'~e per disleso 11:1 Osservi\1.ionJ raccolte §"U gli avere (V. inumcri2!l, 23 e !!1) animali e su l'uomo dal pr.ofondo Anatomico Socmmering. dimoslra,ntì-" decussa1.io11e loro, e sc;ri.Lle nC'lla preziosa e poco divulgata Opera del Ludw1gsfOpeJ'tm1mi11onm11ie11r11La benigna attenzione con cui vi compiaceste .d'asco!- ' logiae), il chinrissi mo uoslro Autore.spinto da riconosçen9a tare la lettura d'alcu11i miej ragionamcn(i su la. visione ' çi scolaro e da n_onilissimo amore di patria , opportunache vi sotlOf\OSi nella scronpa Tornala dello scorso dicemmenle scrisse: (( Praeceplor nosler Rolando, qui ner:vorum bre, e delle quali pigliaste in seguilo più. precisa co,~of< opticorum fibras ÌJ?lernas ·etad cootaclum iii area quadrala ' sceoza con la· loro pubblicazione net noslro Giornale. e lè, ;< :v~n'ienles, ·evidenler decussari, ilOò item C'"Xlernas ·, au<t tumal. ,;. Qu1>slo som~o · Anatomicq in falli nella sua lusinghiere espressioni di conforto onde ·vi compiJl,cesle .aggra~ire qu.el D,liÒ Scrilloi vi faranoo,.bPni.ssimo riç·Qrdar~ Memwia su i nervi consideTati sollo. l'asj.ìello anatomico eh 'in esso mi sono sopraUullo diffuso inlor.110 alle d,ve.rse pubblicala nel voi. 9 del Dizionario·p_eriodic"o (t orino~ 8~8), sentenze ac~ellale nella S.denza· su là disposizio~e·anato-· .1 descri,endo il nervo ollico· nota chti c1 i du~ n~rvi uuili su . mié.a çlei nérvi oltici'nel chiasma e su l'oscl,!rO fenomeJ10 <e la sella equina O· fosS"a pituitaria cosliluiscon UJ• corpo 1 cc quadrilal~ro, biancq, molle, coperto della membrana vadella vista diritta. · Credo· quasi inutile phr.ciò di richiamarvi a}la r!l,ernoria << sèolosa e.d~ll'aracuoidèa ;-ed rn esso alcuJ1e fibre interne t< d'un nervo· s'inèrocicchrà'no evidcntèmenLe coo quelle chè riguardo al primo atgomento v'espo·neva che per. quanlo !'·opinione dell'incrociccbiaroento parziale d'essi (< dell' altro, menlr:e le fibre più e~terne segùon il cammino nen;i ~itt..ap_poggiata da espèrimruti ed 0.,.5.servazioni 1Ht« .del pro?Fio ·lato.>> · . roerose ~ svariale e da Auloti di <:lassica rjnomanza, non Perlanto nel mentre µro,viam una. vivissima compiacenza ba per questo l'assenlirueuto dell\tui,,ersalità dc~li studiosi 11el rivendi éat_ad uno déi p(ù elevali e pif1 robusti sosle.gni dtÙla' iiatura, cssendov·i altri fatti èd o(,servaiioni diqmed~l1'ltalico -Saperc, che in pari tempo è pur uoo dei più lralmenle opposte alle priÒ1e. 1n n1erito poj al fenomeno profondi e felici indaga lori ddla natura, quest'una fra le della vista 11irilla., èlopo avl..rv.i PSposle ,la dotlrina clas!;nÒlle scoperte di c1.1i sì fan orgogilosi mol~i deì più recenti 'sica-0t:ll'1mprt~sion~ c,1p·ovulla degli oggélli luminosi sù Analomic(.11"90 possiamo d'allra parle soffocar entro noi il foodo della retina. v'intrattenni Ut), po' a lungo di quelm:edesimi il dispiacer.e nel vi:derla d,mc.nlioata dà quelli , l' alfnf1:hi:, <!, quella prima s'_oppone_e la cumlìalte.' che tenilero dielro· al noslr.o Rolando, di che forse dovr~ Fr_allanLò, ,lopo la pubblicazione d~i dett:ì miei ragiona dar~i molta parte di colpa all' Opera nella quale le pubment.i, ho potuto co.nsullare nuovi Sorilli in mr.rilo ai duebliéi> e che non ebbe quella diffusione dr; cui era bene. degi1a. comhalluli argomeuLi; e !iebb-enu d~ssi non spingan innanzi )e clue questioni, credo lullavia ulil~ ,cosa dj dan:.cne noli:L'.i.llra tesi del mço Scrih9 a cui si rirerisce quesl!I, n_òta zia ~04e mostrar me-glio la p:1rle· eruditi va d[ quel mio - come già v,e lo riço.rdai , tratla del· fenoméno della·-vìsla dirii.la·; e nell'espo~v_ì l'opinione di quelli che combatlono tenuissimo Lavoro e fornire cosi nuova male'ria di studii e di medìtaiioni a quelli fra rfoi che. intendc~sero approfon\'impression_e rovesciala dei corpi su il fon.do dellà relina· ' e il con,s9-cul'ivo I.oro radddzzarneni-o. vi nominaì i' ,Dottori dir.si in quest'~rduo .duplice tema. kerines eon l'ossimiele scillilico, e vani tornando tali compensi in ottava giornata, peggiora.vano ·le cose, )ivido si face'va il volto, ·orlopooi'co il respiro con rantoli sc,lfoca1Hi 1>iù concide11li le forze ed i polsi ·e \lentamente spirava l'ammalalo c1l.dimani 27 d'i dicernbr,e.
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Folli Dall'!tiq_ua e. VillacÌ10i; _si.ccome quelli c~è ne sono · / gl'ion es?ier~ particolarm~nt~ r;mÙcate ,. .p,er-°chè s,~mbra,a i pri~cipal\ ?:P~o~il~.rT, O~r~ dqg~ro ~~gi~~?-è~~ep~ .!Ì~ a~tfo'.me,essere la,,spi'eg:a~io'ne ioro piuttosto ricalcitrante all'ap.: il cav. l\la:tm\ çhe. (u ~1'.o dei pn;i s,plen.d1d1,,. o.rn<1menll I p·licfuipn~ de:!la ta1ito. vaghe·ggiata' teo·ria delle _arèe iden.- : di q'oesta ll.egi·a ~~1ve_rs1la: ed' onòre della palr-i!l clie pe · ' ti ohe della l'E\t:n~. -. . ,. · · . ;, • pjange ,lul~ora'. l'imnlatura perdita_'; '(iutò1:i(à del qttale è · 1 • · Sono .d'e~se;·p. e?. òllr,e la v~rnìi·~~iiohe, l'ubpriachtzza; d'as~ai gra:Ve :peso n,ella'bifancia di ~~nto;4ifficile qu~~slio1_1!~. l I~ qfaal-e .fino· d~ .A~J,s,tolete era già stata ·!)ola la nei · suoi., • Nel toorn .8° delle· su~ Le~ioni di Fisi·o/ogia,_dopo ave.ri. ·! .--p~oplem1 (Sec_t'. H_I, P'r~bl. •11, §· 3;1) .siccome- ·.alla ..,.a far.e cònfutato tè \'..i.rie Teori.e proposte_pec .Jà -s-piegazi~ne · dèf comparire gli.,~gg'eJlHloppì ed a·ncbè molliplic~ti; · e.posl~fenoro!ÌH·o. P.è~ il quale gli oggelli si·vigi:f?n?-d,1, noi 'd.ir.ì'lti· ~ riormentnJ1clie da ,Gi-Jve·r~~le 11eHa ~eslioa"6a.: . , e ·non:i:or:e~éiati, partendo ,dall~ 4'ò.tlr:i na. che si i}i p(ngQ~O • · " ·· · I · .. f d- , ;·. . , ,-. .- .·la,m Nertigine' t:eè¼i.m. . 4-mb,ulat, t t'gcmini$ ex&iu·git mensa luce~ni~. . .. royefoiale I~ l9f i1;1,maf1.111, su. a_ relln.a, ,qu~s,to. prn on . <!,- ,!_ _ fisiolo~o chiude I a_rgtimen1o-COI) l.q eg~en.t.1 paf~le : '<< -i I· _. , · -,., . · . ~ . . _. · ,._ me pare clic ·n:<in ci era nec().ssilà-di stillarsi tanto il ·ce-r..., j ,2:0 La_..mtania <> l'irafùriosa:d.i çtf il (;i·gno ·l\~anlo.vano . velio·p.er .c~rcar )l ll'a co~a che ·non. e~iste. Diç,o, ci9è . cqe· i , ca,nlò, rret lit~roJV/ <le,l,l'~neiùe,: . · -· · , . . · ·:' . , ·: ., , . ,. ', -· . . l'immagine dell'oggetto non s'i fa hella: rèiin!l ;~d1e · ncfo · è · l ·, · 1 • . _, , •• • • , ·~ , • ••• i . h 'l , . , . ',' .. . . ' Emll)ep1<lun:i:volgli èlen'lens v1det 1l.gmrna l'entqeus · . u~a ~on?1zu:nc :nt ce::,;an~ ' .~ e a sensaziooe. r~o.n può- e~- [ ,,_ Et so-Jem ·ge(llii:iil,m, et µup)ices :Se.oslei\qere 'fhebas. . . s.er~.d.ertv~ta do ql.lesl ft:n~agwe , Gua,rdan1,o ·nòr fissame~t? , · ·. . , · . · ,. . . . ., ·. . . . peg,li oec~( ?'un 11Qslro compa?n~ ye:diam_i11.ìn.!n~Lo_J~ nQ·_ , · ~ · 3i> La pa~ra .!ip.in,l a al 'tnaggiorè -~raao.. :C?.,$ì 1Ialleifu. stra•immagme, .ma ,essé). non SJ .tr.ov~. su_la !~Ima; si rrova 1 .oss(•rval"e C'he i.niuràto_r,l quan.do .riaddattan i te\·li'_ di lprri - ., ,..... sòfo jn qu,ell' oscuro· che cor.rj·spo~dè alla pupi Ifa.. Ora que - :_ mollò alt\\ si,dupl'ic'~ vidèri·Ìtt;ferè çontimw 1:esoliiti et v.ertisl:imm~gine è;~irit_ta .e 001_1 a reve~<;i5J,: . G~arsfia~1 nelf a- : gi1iosi cad11nt.. '.. . : ·.• . . ··. • ~ : . _0 , • ' 1 · equa. d'un laghetto: vecliairio I.a ho~tr:im~agioe~: ç,osì p.ure : !. . _ .-· io mi fo a- credere c,he l'immagin,e · che- compare n·ell 'oc- - ;'- Ternii(1ando ora·: se··ab'usaì-<lella vostr.t . . iùdul· ·enza '- da. -~lii~ ,sià:U,~·à .rifles·s,i~11e. cfo)l\fm~r i cq~eo_ch'e J~Òvasi. n,ell~·' t~ne-' la. col_'p,a,~vi,r;~gb :Coue.g_lfi., al~a :pr~v.ala c~~tesi~ dei secoilda ~amera. D1co'·seconda. e non ambedue :. pe'roc- , ,genti'lissìmi animi ,vos.tri'. ed. alla :.sterili fa del' miò ino-ea.no chè l',ossçrv,:izforie di~ostra d1è 'un ·vetro , . q.uaìuÌo no n. è· .. èh-c "non hq con,c,esso .d.i cl'i~,vi ,cose, mi,gliòri'. ,· ~ '-' èolorìto_; rùn,bi lza' poco.s,rns1bilm·ente '1t Jucè; ~,a se qu·el . v,etro si:melle s.Òp!·a ·il ca-ppell_o .od . altro co'rpo: di. c.oJore :' . ' ... .,,,,~ __,. fosco, la_r,iflessio11e si·,rtiarii fèsla_. ,Quiù~i' è che nella. caine'ra p~Ler.iore l'utl)Or'acque? <lebbe s~·nsibilm_én.te rifl~~; HElii\Z10NE ().E~IJ_E_'CONFEllENZE SCÌENTIFICHÈ. ter,e_nmm~gì.ne, m0ntre,Auesreffetto no_i• .è eviaeute_ne11a · i .:. camera aiilerrore . Quest effet-to, come s1 \:ede; e lutlo fi.- 1 ._ !ico, Nòri è\n\ca 'tlecessario. che si avi un1 im1nagine 1ieH'qg-· f ,. , getlò~· Gli al\ri orAani S/!!lSOf ÌlF-i~qvò.ri·u.O:imP,:rèssioµ!:/ o:i<!- i' _'( atese di, Mbt~i~/!,a T;rnata). · ~on;j Ìì1'i,rnq1agi1iè'. Ounque convien_e· credere ·che la sens'a: ·i .- • zione 'della vist,a non '1.lip'·E>i1da iinmed_i'atamènte,.tlall'imma·~ . j •. Do.lt: R,osst;datì , ' • GllNOVA..• 11 alcoi}i e.eoni s.u· ·l'acqua-halsamioo gin e, m~ ~it1,nçne da ~llll_m,òviinehtò ·c1ie haolu~~o-_- n.~11:~.r.: ·,1 emoslatfo<1 det,llin~lli, ch,iedc a!P1·esiden1é' la;pcrmis~ioòe :òn_cle ;par-alo ':_ISòrrO. .... ·, , . . . · .' ,· \ i ·si. sperimentas.se ques~o liquido 1101}6 8;})eclale·~1ilitare: aècen-· .f .. ,., <,·se· l'immagiì,e··dèglt· og'g-el~i fosse· uoa· QOlldiziòn· esJ naod'allé inclag1oi l)Ùte a tal uoì)ò con·folioe e?ilo cja Ffor)"Boye1• · · · di l\lar.siglià, cfa. Civi~le, <la Roux e tla altri çliç.e corno ·a Parma ,se1rz.ia\e , ne: seguire.g.be cbe, non ,e$S~nd_ovì,2'oggP.ll~, tton · !, jò ,èufo frolpmed,i.c<lÌ,o è semp!·è <lilfidentissimo d:ogof-spe~ifi1:o,' slavrebbci., più ·alc(!n·a,ser~sazione ., Mil -pu1i - ·S). :può ~\!e'(e. ! ·pure, ,per sperimen,ti'in:gr~nde numero iostilui~i, non tardò ;,1 '-.,_ Comprìqiasi latt>ralmeqle _it buìbo :Q~W~cchic( _ci appari:- 1· ·ricQnoscerla rffic,1cissiìno' i1éll'emoptoc, n·el morhns nige·r cl''Ipsc~no avantj ·scint,Jle. ·Nel.sogn.o paricpenle. noi·rlnno.vi~~o . i ~o!irate, nepe· òtfaìmiè,'· ri~lle c~iarree;' nell~,canc1~e.ne,· nei ·cao- . le p~rce7,i.oni _n;1 iaù ve· al ve_d.t::rè ..Dunq.tH},qutH.o· ç_he\ cci l-a cri,' ne!Ìe, j)iji~be·'anUc.he ,- ec.G.:, Òn'deéliè.Ja pi·oclam~ emostatico,. .. · · . , P!'Clè_rib.,i_l .a qo ~lfo p~l ?agHar-i ~-élèl 'fe,rro .inanganfo,o ,cii P_étì:é- ' la seòsazio.ne ~. u~ qu~lch1~ m,ùilam~!}lo__od un. qualç_frc 1.i;i6.quin. _, . ... , . • _ , _- . . . ,_ 1 ' viÌne,n~Òo ellà· rètiutl e·· nelle ·.al\re,:pa·r,tj thi' eosJiluisctino i · Il PI'~sidénte clichral"a ,Ìll' Adunanza che' nello sgrs1zialo caso l'~j)p.aratq otti;ò:, )) • . ,_' ; ,, ' -~ _.; ' [1. d'uu t ove1:ò l\'lin;;tO;'e. traspo~fa~O·Ì~ qges~o Sp~dafe con frattura . Un'ùllirii~ a,it&iuì ìtà per'méttereini che ,'rac.~ia a· compi.- , comminuti'~'}! di gh1~dè pai·t~,del craoio,:avreb,b'as~ai v~lentieti · ·. ~ li · 00 , 1 ! · , -~ .. , -.1 ··d : · ·- à :• d. li I provala la polenza,emostafu:a dcll'àcqua <lei B,oelh, se· la gra· nota:· ng1!afua· · essa;-1e G. use e a . ! ,vena àel.fàtlo non ,av'ésse,in IJ!.i :mossò,il sospetto", giastilìcato :menlo ,ue . a: pr.es~nie . dip1opi~. G'li À)ltori e "(lOII essi. P_1zzof1Hr; am..miser,o ollre·te.. ·t . poc<i dopo ·Jal)'àvvenula· inorte ,.che .non ,c.onvincente,dovessé . ' cause fisich è, mecèaniCnt\ ; dipendenti ·cioè· da . Jesìòrii dei . l'iusciri>.·quèll~ 'prova perchè la cefos\1~ione,clelr(1roorragiapote.va. èofpi 'dèll' oc;~~io ~h<r, sllill ì rrna,~zi a11a·' retina ~ L·cQ.é- .s~r·- \ ati'rihufrsi_\ antf '.111',lZiOJ)C cl~i farrrl~(:0 quar~!.o ad ef~~ttoAqlla VOO ai inOVlffiClllÌ del·.btribQ, quelle pur·,a:rfoo 'degli organi _ CCS~a~1_~e .circolaz10rJ~ p~r-JO',spegl,Je.rs1 clel!a V!l<!_: .~~grnnge a_n., . . •. . ,, , , ,. . , . , .. . : : · , ·cora l'llepere quest'acqua fac1lll)ent,e ,de,compoo1b1le ed utile · · ne:vos1 ','.s.ta ~~~-1fe~1.c1 c~e -~t\nl~ah.y~a ?.lr A.ut~n ch~.trat- 1 · sò!Q nélle,.émp,rraJlie ~st~ì:ne ; e i,ifereù~osi~al[a·Memori~-d~ cui' . - • t~~-ono .d1 quesl ult11na-spec1: ?1,. dJfllop1a:~ I~, ç~llf.g~ro.n~ ;! ò 11~cogip~gij?ta·_h mp_ol,là oll'ertà ~_al :~o_u. Rossi, ~ic.ç ~h~ s.e-fe , pm o meno s-lreltamenle c.òn: una, delle prn -gravi e nbelh I potrebbe Ja-r.11 le(ltàtrv.oc,o,rl'la d,e1J1ta prudenz<1, neyc~~l d-e~or• :. i-nfér'miti da ·cui po!:-sà ·veQ_ir :ç,olpilo I;ciechio' nos~rò. vo.'-;· 1 ,,agi-f ii,:itèfoa. : · '· · • . ' : · :. · . . . . . . ·. ·. · · gliamo' di.re !\{in.a~·rost · ifa n~n' Sttmpre /e· cò,se.'. sl~O'in · ,,·.u_:D?lt. ~J-a7!~i ~ssef_isoe ~~e lif~~ ua .del.B'.fct'. ha ~o:rtsfps~f·· _ · ·. • , . . · . . .:. , · . .- , · ." . 'é .' · 1 cbemsstroo ip-varn casi d'el'l'.jonag1e d_a caus,1 ·tia~mahca, ma·1l _quesl.o m.o do; so.nv1 · alcun~ _vanetaéi, ·cliploP.1a~n~çvosa ii 1. ·1 Dottore Còmrn.issetli non Ja'cre<,le paragoo_abil a qù.ella dei Pa• )\~udenti .da nrom·entaneÒ- o pjù o men effim~ro èoncita 7 gli~ri. ;-., ;.. ·- -;, · . · · .. ·. . 1rierllo ne_r_vos:o .o d~ '!lltre misre.riòse• éagtoni · lt:,:'quali vo- . . Il Do~Ì~reGiacom·etli àvuta \.,t ~~rola si fa _a nota~e,che cpm~ .
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278. ' mezzo .emostaHéò \!acqtla~clc.l 'r;igliari ~è _da :mfepòrsi a. quell_a , · · _ Rìcorda' 1foi.i pi·incipali sintomi ~.h'<.>ffrì il Soldato nei Cavalleggieri swo·i-ìcoveratq f!ello, Speciale al letto n° G5.... Jfer .ess-~re dél n=ineJli\ · e dopa ·aver , ~ccen,:ialo '~1JL'fnte.r~ssatite ~lerrioi:ia Iett .i'<l,rl ~ro[ SediJloH1ll'icc,:dem;iil delle Sdei)f,e ·nel 185':l incarato, èl'òtile_po!l otllì:rd cioè riaziòne card.io-vasale intensa con cefalalgia, ,pelle.urente, ·ri'f>rezzi, i(1s:C1nnfa, ,polsi ristrett,i e torìw' agli spel'imenlfch_e fe,ce ~u l\!<:qu~'Ì del Pag\i<t_ri, compàra·lintmerite ad altri liqn}di emostatiéi , fo -cò_nf'erma della pro- · frequ.el'iti, stillicidio daH rÒ ~e'ccliio ·sini~!r-o fet;nte e<J, abboiidante'. _riçorda come ~.ilo_i;narc I.a l acota . alfçzione ~iasi impìègato .iÌ pria ossér~•azio1tc aàr!.uce-l~sef}uentt: ragi-o,ni cioè la_ notoriclà .melo.,dò aòtiflogislico, salassi; sanguisugi.I, 'foméntazioni-tiepide del\& çemposi~hm~ deli'acqull emos1a·tfoà d·el Pal(lia't'i e· della rudi ~derivativi,su, il tulio f'otèsli'l1;il~ eç[ Ùnitro ed in u-1.rim~ siasi . form11l~1 pci· prrp~rarln ,,l'a.zi·one· ch~_(juesta,ese.~cita s,nt_sangue .ricorso alle.in,ietiopj leggiermènté astringmti. . coa"rdandolo seni'u1t,1ehr i. tessuti·, la sita aziou emostatica riA:ccenna-come qti:Jn~o ne·pa1·ew1'prossìma I? goa1)giqne l'.insul~nte <lai ~ui:cifati \ per,im'eoti di .~etlilM, 'm:aggi-0r.e di qnalcolsè uria febbre acutissiiiw. con ribrezzi, 'con llolor'i al costato siàsi':Ùtrfemiistalit.o liqoido oonosci.oto: menti'e non· si ba foorchè )Ìoppòsto di tùtt~ ciò/1e1l'a'cq)1a d~t 'Binelli. _.Jn ._9n_~nto l),Qi.. · ~enz.a tosse, ·?on.se~e,.'còo fal'insoni_ma tiii apparììto 's(ntom.ato~ logico da simµlar lin aècesso di febbre periÒu ica: dice co'rn'a.lla aJllti's,o rlell'11cqnà Pàdian col!'e mezzo emostat1eo.; nterno ·e a · di1!'~sicine ,d~lla flogosi a]Iè -meningi eçl al èer,vello egli attridiì·si é~se1;c già not,1 qucst',fo~uit ·per: i sue.ii tavo:revµH _risuHa~u1sse,Ia Tecrudescenza ,,<Jella malallia c'4e necessariamente r'i. m~nti d,ei .mol_tr casi 1'e;ds1_rat! n!,lt:la Ga._zzctl~ Medica '.ti_ 1:os~an'à c'hfese altre'.sottr/lzioni-sa,11g11igr~ 0 ge1rerali e J~éàÌi;; del qu:ale e speci;ilmente' per il,'ca~o_.cli:qp~lùla :-~qt_l1s.~çt~ra~a:(efic-em~nt~ sospetto diagnos1ìc~, divj~o dal Dott. . Cr.em\l dirigeQte la Se_con quèst.o farmaco nel19_.Sped. D1~1~. d~ 1 ormor. ~al ·Me.d. ·~1 · ·Ré~g..·tiott. ~inia, Aj c1'1e op1mnendò,st 1),f!glt, A1az~1 c1'11, e~e: c,o~c. zione, )'autos~ià c·aè.laverka svelò l'erl'.ore. - . , ~ic~oui,~risìilt.à, 1a11a ségoefite Jl.elazinne ·d~I Doti. 'J)escalzi , si pnss~ spi_cga,re _l'a/i~n~ di -quesl,?cq~1~ nelle _efl':orr~g1_~ 1n: tel'ne stimle 111 sua.v1rtµ co_agulante ~ c9me ·poss,1 tmmagmars1 • .Je,lesi_o_ni fir\ncip~H ,rf~·co,ritrate,'dice.i,1 Dott. pr.ecìlalo, ~furono · le sègu:enli :•ne\ l,\to·destro si ilofaròn alcu'ne aderenze 'fìbrochè coàc:uli il sarì.,ue .dei ,;as·i polmona,!i.e rion q·uello,degli· altri s .~ ... ' ·g~!_atiilo;~ delle pleu~e ti:.l!-~i for essend'il 'polmo_oe nellÒstato yasi .deLcorpo'. •. , . .. . · , JJ'Doltore Ma1:i credé l'acqua del Bmel)t ·1n~t1le- co.s1 nelle · , natura.le~N,ella:cayilà della _pleu_ra sinistra si rinve,nue un li'quido siérp s-ah~uinqleoto _io q~~n~tità i:uaggio1:e d'llt).JjtÌ'o ~ la pleùroem ;naeì e.èa pi Ilari,.con·~sccodbSi. di'già' più i;n~zzf P.~!,ai:.i-es.la rfo; Msi;nèll'e.diss.èn(ei"ie siçcc))1e quefle che sono l'ultiru.a fase chrna . polmona\tj; e costale 'più spessa c)'ei· naforale; tl'uri' còfore rosso~alattia e ~o!l'éla co.nsider:-·1:§i q~i_rnli coqie.s~mp.li.G,i enioi:rn~i~: i 'C<!ri'co .e l'C p,;agine 'del\à-pl_eoi',1 neill sua parte· poslèrior.;rife A'siffatte.oblJiezioni rispona~n·ct;JJ Doll. Rossrd1cecon~e abb1as1 I • riore .erano 'tal.mE?n'te: assieme ceméntale éhe non fu. possibile · senararle; mentre superiotmente lo enfno solo · p~t rhézzo di l'nli!m1 cli qo~s.t'acqu·a-1i~n.'soltanlo . nellé' .. emorr~gie c~pi.t'ari, fibt'é _gel~tirrose: 11· polm·one sin.istro· 'assai più voluminoiio cÌel~ ma in q1Ìelle. altr~~i nelle qn.aJi i,l Cbi1_urgo ·d_eh!J~ ricorrer a svac(·al ore per '.rii:ltr.acciar il v;iso ria :cm ·quesJ~.e~orr,1g_1e .rr.e; ,. · l\1itl'<! era d'un coìorn 11os~ò'-carièo 1fella slla. parte postèriore nerp.st'i;e_infeiiòi·inenfe. e,,quasi oel tutto epatizzato,, ma.speèial: desi.rne de'rivano-: afferma -poi non. tlubitare di considerare come ,.me.ntè il.suo Ipbò Jnfer~orè nhrrcreJ?it~rite,-hèrastro é .più ~peri!)ledio priir/'iti.~o delle' dì{·iién}erte }.1cqo!1 }e~ ~jn~l,li_ pe_rct{~ a·s1ringente·Ìri:som1no l.!ndo. V.olgeJ'1d,osi qumd1 al :Oott. G,aco- . sant~. Notaropsi.pnr.akuriechia1.Ze· di colore gi,illocrnòlQ co,n;imeltÌ ricorda 11;·fa~iÌe dec·ompetiibilittLéfèìl'aèqua <lei Pa_gliari e s.po..ndeJ1~. ad altrP}~a~te ca.v_itit ri_piebé di pus non,è]~·b.61~ato.' O.af. lapho psc1v,a supe!'lormenf.é.unl1goi<l.o ..rosso sp.umos~, inffrior '. CO'U1P, non ·sem·pi:,e ne· riesca la preparazione. -mtl!(e ner9slr?·ed· in alcuni pu,Jiti misto) . pus delfa medesima Sorge aJlora il Dolt. ·Gi:ico_rn'elli é ràmnìenla ·come .lo stesso · . · . - · · . Sedillot acc'ennasse a qpest:incoovenie_Iile ;'çome ne fo(!e.;se ve- ' natu.ra. · ni.re da Roma e rimcis,s,è p.e rfeÙa!l')ènte negli speriinepli tentati li J>litt: Ro!Jécch·i contion~nd'a passar i11 ras~·egnà i casi più. e come 6nalm,ente rosse preparata 1H,ovarnenle in Fl'auda con ~:pe:cJ~.i d~,ll~_~e~~one; J\1ed!ca f~. os.:crvai:e.conr~ l_'a.mma~?to del _pie.nissimo risultaÌnento. ijaJ'cJ·1e. l'ÌSillterebb~ C1Je pl{gliarta·b.· J1° 48 1n detta Se1.1one offt·,!l .varn ,srnlo.mr atass1c1 propni- della bia fatto n·p:o jhuo·. p1wcè°ss~ ii1 ,ltJ!{~ la , sua' èsten~ione ,: ond'il ·1 · -fehb_~,~· tifoi~e,i.,.mal'attia, qu~sla~dj _<mi_"Yi fo -seinpre cj' ualehé vantaggio a-ppr.ezÙ1hilissi11'io·dì' non•caie~e !1~Jla; dipt>_nd_enza di j caso nello S,pedaJ~ Di vfafonàr.io e di cnf nòn dispera della, goa: s'_o·1t~no9.- ip altl'i\ o_n s~gretist~. -~ q~es_Ll pens~IJ1:,enli s'unisc.e.:ezia.udio il I.arma- - rigione 'che,gi/1 . ,.. ' S)t'.Qi!i. I .. . ,. ., - - ·. . . è1sta ca·pg S1a. Grassi. . , · , _. _ I,··Dotteri R.ossi e 1\lari.éonfcrll!an il.Jor.o asserfQ·citand'il J)r.i·CAàu.qu; Posta l.aA9islione.-qoale,.si é accennata ·uelfa Rehi.,.· . nì<ì la molliplicftà 'degli sp_e,ri'l)J~nù' <l·'}>p:ogahrndosi il ; eco'o,do:a . ,z_ion~.della_pdma 1'.ornata.dV·feab;aio ·, prende i.I, prif!]O la ci~. ~be non si}<>ssa ap:11!1~1t~re ·coq~~J~ii?.1~~ ?el ,sa111rn~. senza 1I Jrofo 11 .Oott_Lay e·d1ce- chQ,,npn porenst a Q'.leno.,. p·er: qoà11to' ri· elfo nel med,emno temp:o s1aJ:1 a,Uac~-al!) ·!et$Ul'i; cbe .~e poi v.09ga i ~ulta ,da,!1!1 Sf.l~Sl7.]o~e' dei fatti.·, riconosrer~ b1ssolufa ·dipenusaJa.'una contpressiQµe contr-mporane_a cc,me,.vorrebbe 1l,D6t, denza delle ,nfer, l,e ·cancrene· dalje febbri ' miasrnali.chò .che ; le tòré Giaèàmelli, resle1'ebb'11llora Hd.ubbio. sé.-aJla .éòmp1;essio111l; f),l'CC.edetterQ I Si , (;!fob,ll\l'a e-ssel'e cJ•·a·~·VlSO fiOJers.i· le medesime pari ?lh( l\lgaJurà ori ~Ila t.01;sipne, ~ianp da,alfr~tn1irsi-j sucq!lssi. chimm1re '(ebbi-i .pè1:niciofe cancrengfq: ed ·çss~rè pertanlo. il'caso -ayuy,aqzi.~he..alla•vir~ù cli-quest'acqu;L;·n~, in fin.~. valer alci'.1,il di slabiHr,nòa Ìlil'\>\:à ·fo'.ì·\lla di qn~sla ·j)roteiforme àtrozione. È che la ~peri_ènza falla .s~J sang_a.e es,fratlo ,id arJ~. ~ . iudob~ato1 proi~~e il .D,o,lt, lay, che pe.r còstìtuil;è la forma di l1 Presideo:t.e in fLI1e ammette, pure .con .gli· altri l'in-c·ònve- · 1 ùùa l'~h~>re per,njcios~)· la 'qu,ale 'tal è ,appmil<Ì delfa per ia:pte.senz,l ·fl'un siotorm, grave concomita.nte çl.t'e <n:es,ee,e.tfoilinu'isce nien.te". d_èll'~cqua deLBinel\i ~ssendo quest~· un· seg:1:~to., 'rà no= tar ino!,tre che gli ,s'P!)!,'i'Q'lentrcor; quella del Paglia!:i sooo' già · con·l';rnmentar<e coù _il ciiminufré dei p.aq1.5si.sìn( p'ér ·cessare .P,0.~C(!U il cèssai;e dei me1esi.n)!', sia ncce~saria Una èà'usa'·pre· ·.r iuscili in modo incon\ rastabj_le, sioco11).C1;isuJla Jfa quelli di SI)· QiUot;d ie li aveva già 'fatii -di_p(rbblica-ragione, · . dis·po~ente ·che trov,iamo o~nelle alte1·azti,ni' lasciàte in.una.visceri,, in ·itn- i1pf>:;i&ato, in qu sistèma 1a pre~res.sa malattia -'oc\> , S~I~?JDERl: ,Wphwat0 il proc;s~o verba!è,, l_a ,Comttii~.sione I ip un,i di.sposizioné oa turale, com'ad esJmpiò rièll'.:,ibi-lo _apoplètincarica fa d'esaminar ì oon~i de1 Cassiere.del' Ga~in,çtto ·ui .Letlico.Ile.i,casj di peniiciosa 8Roplelt'ica,oppµ1, in una letjone òrturn"rifeyisce in propO'sito faceng'i merit,ali enqomi,i·d~J noitore ~a,µica,qpali.ipque'·çhe_. prod~Ua da-.uii àgeirte· ~sfoino qualu1i~ Crema ,r"er:- la lenuta _gestioòe, e.propone .che siano conservate que esista cont~mpòraheameirt.c a\la' fèbbre. miasmatica.·Nei casi .., · ;• · · le carfo,retat(v!). riferiti la,càncrepa nori nia,Òcò d'·ona .d~qués.te . p_;'ecÌisposìzroni· Il Pre.sideiÌtc p1·ende in se·goito la parola pe;r-i~ofi.ficar,il.felièe cons.e.rvò'lj f)iù ,stretta relazione co,n ,gli.accéSSi° / si limitò, e esìto r_le\l(J_curé_oelle C)jniclie. chè s'P-bbe. néll9 ~cor.s.o.mè·s i di piagl\_Sf<letexs.e·.còn il cessari dei medesirnC Pare dunque 'che ,'g'enlìaio1 'iwlando. co_me-volga~o pur ·t,lli.l coi:ivalesceilza qoegi(- iò :que~·ti;casj La cancrena,c_o:sti.foi.s.se quel sint-omo ·grave che s( amma.la.fi affetti àa g1·.av ~ alfe;,;!one ,<!i.pett9·(e.ndrocarditi,_pféu, richiede per stabilire'la foi·mà di qlielle~felìbri niìasmatiche ch'e riti) che_s~ébber in riumer<th1age;ior.e de1l'oidinario st.ante gli riconosciaUJ; e ctìfa1tiiam~·peroièiose., , ' • , · · :ibll;inc.i.Nir;osferici ,di questo clim,,. · . • · Il Dottor,e Vagliebli ·ra 'riflèUel'e còmiìii dèlti òasi la cancr.ena Aggjùr:ige che fra quelù di cui la pro,griosi era infaustà il Canon poss,f es~e,re coos\cJer:ita qnale sintomo che dia· alle feb'hri po,rale §!:àr.pa del?° Fanteria cessò di _vh:e.r.e,p_e,r -iélrotoiace ed ~om~agn.e if èara_ttere !1i petpiciose,. stantéèliè' nel pi;imo caso. idropericardile cpns'ecutiva a bron.C\liife d'·ant:ica data .ribelle ad considera la c.anc.r.ena èom·e , conscgnenza t imota di "discrasia ~gni ·CO!a e COIDpÌ( cata a d'i,.~l'esi tob,çrc010~l\.. • , tìmor'ale·è.agionàta dalla riat~~à · partiè.ola'rf delle sl~$sÒ-febbri
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miasrnaljohe ,còmc ,.suol <!Madore nelle febbri aili namicho; Noi _. li Pr~si.de~te riepilogando con facilHà e chia~·ezza.quanto Ve• mm ~m ~9llòri s~lloda9.~Jsputal? conc~i ude doversi asseg~at·e ·seéont.lQ c:1so èoiisidora. Iµ cam,rena com'esito deil'iosorla .fio•31le nfenle febbri per1uc10so 1:ep1teto d1 c-ancrenose; cons1de• gosi localo, determinalo secondariamente dagli elementi stessi rando che qualora questa cancrena fosse slaltl la cooseli:ueuza., di dissoluz,ione che valser. -ad indu rre nell'economia generale lo remota d'alterata crasi~umorale o l'esito d'un processo flogistaro di prostrazione il qoale prova la pre.senza dei prjocipii stico, uel primo caso, non dllf)O 11 ,1uarlo ttCcE)sso ma: a termideleterii (;he deterrnj,llal·on.o..Je gr,wi fèbb.ri, periodiÈhe dì c.ui è. Mzio11~,spie51,ata di ma~l)tlfa ;;i s,11·ebbe mo~ll',.tla : nei secondo altro surebbe stato l'andamenio del processo loc,1lè cioè llon, parola. · ' stata èosì rapida J,1, c.lege1!eraz:ione uè così islaulauèa la ce$sa.Risponde il Dollot·e L~y a queste rillessioni alludend'al prizione ed il mi!:dior.1111eotò di lla medesima susse~uito all'ainmimo taso, che le cancrene conseculivè alle !'ebbri adioamiche oislrazione dello specificò. Ris1,oudendò poi parlicolarmeule al 50 gliQnO svolgersi in tino di malattia; 0011. subiscou alcun camDoli. Corbell,t concilia lo opin,oui emesse (1,mostraudo come bian)eulo nel;loi'P. corso, ~_'l'e piaghe superslHi n,on 'l'engon,o così , una lesione qualunque cli qualsfo~i natu ra in qualunqde parte com{) nel (\1lsì·ri fori1i ra-1!ida!1}lrnl~ a l:rcatrice. Che. peniguardo , possi1determinar~ I.a r.qill)it'estaiionc di qrn:d. siutim:ro !.(rave cbc SÌ richiedi) per d(i'El perniC\ll$,l UU;\ febbre giiaSlllWLica I f!le.al secondo èaso non 1mossl epnsider[u·e la cancrena èome somdiall[C la speci:lle morbifora iuOuonza· ,lolla felt41·e merlos1,ma plico e;ilo d'infiammatlon;; stantechè diverso sarebbe st.ilo il su la parte p runa qoalunqne predisposizione a ciò sw.;cclliltile. corso del prò.c·essò Oogistfoo insorto nella ,localìlà succennala , Venond'inoltre al c;uso pratico dal Oo~t. Corbella riferito fa nodiv·cr~o l'andamento dtil. suì>poslo est lo. .. tare ube' uria febbce '11J1.d11iiquo i u c,Ì$o: ili canc:réùa p(ecsistenle 1 può cagiona1'e h}.tiilatilz. oùe <.J'ella canèr~Oil chrn'ac.c:1cle~a per 'il l.>otl. GorbéU,\ si dichlarà.(li èonli·t1riò ' parere poi·chè 11ou la ril'criH1 feblìre per1.o dica, ma 11011 mai acèa<lrà che si li1?olendos1 dare_ r,1giouo.como !e.ri~el'!~O c3111c~ou)} po_ssaoo primiti, si delr.rga e pervenga a cicatrice co1,1 tanta rapidità, ljuanta milivameole dipendere dalle lobbr1 m1asmal1c1Je che_le procese n'osse1wò nei casi esposti dal Ooll. Bottino, Loslo che fu viola dettero, am~eilerebbe piuttosto la s,pecific,aziouo lii f<)bbre fola condizione prirnnria che diè luo,i.;o alia ior evolu:i;io11c. <.:ou·te1·miltente con complicazione di cat1c,·ena, o si deciderebbe a ehiuclo quindi anc;h'es,;J) con i Dottori llt>llino e t.ay che le suin.dicnte ftibbtj pos~OO() eS~()f'C, !ll)ia,m-;ile' p8rllÌl:IOSl.),'CitnC('eUfSO: stabilire la nùova voluta specie di. fe bbre pemiC'iosa·c.ancrcnorn qnalora 1dal~ fa febbre, vedesse svolgersi in, uua parte qualunNella Tornata dJl 16 il · DÒLt.1 Boltinll èonlinua nella lettura del suo Lav.oro su le fobbri p'Cr111ciose , danilo conost'Èluza aUa que scevra di.'losiuuo 01•gani.,t,1 un processo spont.rueo· di canAdunan:,,a di var:ii casi a suo a1•\i,;o ,di fobbre• pernicio,11, dei crena. Quindi riconoscendo per cagion~ 'p:ro~sima dello surrifequali esppne le ~torie. , • rito c,H1Crfne le ,lesioni 01·,;auii;bo prcE)sis_tenli ,nelle partì che li Presi<lènte, 1101) preI).dend'allii 11.1 parola, se pure fa plauso 1ie furono pi·ecla, coushler'a· la ta ut rena· in q 11esli 'èas.i come al Oolt. Holtino p.e1· l'esall~?,za co,, cu'i q~cligeva la.l i.:Slòrie, non gravo complicaiìone, non come sintomo· di pornicie. · lasciu Lultavia di làrgU rillcltere, ~peèialmen!e (;i,r.C.a l'è pemi, Il Dotl. 3ol.t.ine diruoslra vieppiù chiaram,enlc la sJrctta rela· ciosc tla lui delle riiip1Jlatosa e pruriginosa. che .sic--1;:ome per diaQnosticare t1' una fcb!Jr-e perniciosa .si ritiene generalmente iione osse!'vala dell'andam 1ulo di •1ueste._c,mèreoe con gli acneces.s,1rio '(lh'il sii)lomq rilev;mtc decor.J'ente con la foùhrc sia cessi dclld f~bbrc che :.t suo avvi;o lo ùelerminò, coucliiuchiudo ta lmente gl'àVe, eia minacciare la vi l,1 dell'informo ( ·çiò cbc per che ndVindole della me.d_esirna dèbbc l'ipor,i la c;Jus; .detcrmi : 1.ui non è necss(\ri o, 'porchè, egli dico .considcrure la.febbre pornan\e 1iel manifeitato~i-processo. c~ncre'tioso. A èui Ì111oramenle ni't:iosa per ·s e stessa e !IO::: per la fò rrLa c\1,e po<sa_a,ssutnO,l'C) chfamerebhe le surriterité fotbri piullosto che p,1,i·n1c1QSC , 111_il Doli. Corbetta risponde.con a1Wurre Pcsempio difobbrc iutermillenli oon complicazione di risipola, <li prurigine, daccM termitlenle sogrl1v1•cnola a persona affetta da bubbone venereo n.è la risipola per sè, !'Ò _la ..p1·•Jrii.ine possono c~s~\tuìre quel passal<, in cancrena la quale siestenùcva-con il sopr,\ggiungerc .smlomo gn:i'".e v,1)111.cl m,11sp,Ol'lsah1lò per J?ol uro 1hch1arar.i pcrdell'accesso·e·lirnitavasi con lo sci.oi;l'iersi dol med~simo -e vido uiclos,1 la féi.llu'e JHll'iodica consociu. la piaga (!etetgersi 'Lo~lp fugata ht feb~re pel'io(lica: par,,goCoulint;a il t•res.id; 111e· a svolg~rc la .s.1.a a3s~rzione faceudò nando t\ uindi questo caso ai surriforiti e non po:endo considenotare come,·per 1:,,gione ùi sede coléstl srntvm1. non po.ssan esrare questa cancrena che come stmplice complicazioJle, consere considerali tali , non' bssentlo le parti che 1uleressano no{)hiodc che nei .:asi_di!I Dolt. 13ottioo riforiti per tali ·e. ooo per bili e,d imporla,!l~i al Pi!nto d:t _scf.(uirne mi,o:tc.:~ia del.la vita, lultoclto nlevanti sian , ~111lom1 lii e~ijO svplhs1; hn:end rnolll'll' 110. sin lo mo tlF(Jernlcie dehbapo_ril.onersi .le sussegu'ile ~ìrncrene, Lare e'om'io amb.1 i t;asi ·nou. <lo veva.~i ·temere c:he una. yiscera oçl ·considerandole·co·me dipeQ1Jont,i 'd alle lesioni organiche pl'eesi-· un-sist,l)ri1a p,9tesse riÙ'laner hl· sèl(lli.lo infol'e~sato, s_lanl~ che. ' stenti e non pri milivamenll:d11lla l'ebf.tre.miasm,tlicad:ipeoùenti. pote111tosi s1abilire ch'il s~;.1tmno 1trave per <;m 11 l-'r,_1l1co s1 ~ieA queste ili certo uon supe.i-uoiah riOes~ioni risponde il.Doli. Lay termina a dichiarare pernici:Jsa un:1 febbre per10d1ca man1fenolan,lo la diversr~à del caso; v,tl a dire _che nel ~aso r iferito s!isi nella parte maf!gicJrmente pretlìsposla; si \l~hbeav~rc la_ccr. to.zza clfin·c,ot~sti casi npn esis,t'!S~~ 1_u a.l Lr~t parte tale ?.~~hd~la . di bu bbone.; la lé5ione 1~~iste11 a nrccetlenlèmente o per-c1giòne pre,lisposiào'tlo. Concbìmle ·qurnd1 , d1d11araudo mst1ss,1st1iu\1 e eogoita di natura specifica la·q1n1lè' dl)v·~ opera las·cia' dissesto preconcette qu-este (l,iagnosFdf fobb re pern_iciosa: e coufermaÌldQ tale nell'oi·giibizzazÌoJie.deila parlo da disporla alla doge,ioraJa su.:t a$serzioue di doverle a preferenza chiamare felibl'i iozione per qualunque sopraweniemm febbcile, quantunqoe non lermiltenli complicale a risipola, a prurigine, ecc. di (ondo periò;lica; tnentr.: cosi non può dirsi d'una parte ché Da cìò·dimoslra t:ome dal Doti. Bollino, nel caso voluto di a,fibia solferlo scmplh;e lr..tioue 1Ji C(lntì,n yi111, ove per un'altra f'eb{>r·e •pernièiosa 1·isìpolatosa,.Mh r,o,tev!l es~ere tem_uta .la .rn~t~stasi essendo faéile\·o~a· il suppor· ~ma O?\l,!lg1~1'C 1ire~1~pos1sopravvenìet1Le Jebhrc, ad· e~. gas11·1ca, iillro sal'èobè ~tal o l'e ZlOne nella cole d'o11 dc non sare!Jbes1,Ja r1s1pola ah;erto sposìto, poichè altro il i;e11io del-processo che vi si sarebbe 'svolto, stala per gettarsi in un;r yiscera, roich~ se questa ~re~i~po~iedìn conseguenza altro il co,rso o l'amlamcnlo del medesimo, :lione a dìvcn1are sede del volato sintomo grave foss·esr:,tua m cQsì·nel 1~riro~ C;JSO (di semplice crlema)-uoa risi po.La· , u'!a piagt\tdo ina•mior in e.,si1 vfsC<'f<!, in questa e non neltacii,le sarcb_g.à, eia:.{·· òel _sécondò ~aso -~~el salusso). un-fleu~mone.ò? altro. besi /IVOILO"i [ sintOrn'ù COO.SOCÌ() talmellle gra YCI da poter!) dare Ad ul uno·1I Doll. 1~3y cniedo ·<jl Ootl. Corbella .elle ,cosa inalla f'e'ti;hrè pP.rjo,lica cpmpirgna il i;areftte re.di pe.rn.foi.osa. :Oal1'.~slensiou~ poi e da11a '."l".tvezza 1ld s1-1itom1 ue wl e~·isc~ 11,0h tenda per prim.itiya dipenden:a délle dnorene in tjuìstiooc, potersi . . considerare ~"'rale·questa risipola, e lo stesso dlc:ISI della !la1 1a f'!bbre m1asmatica, staalechè non puè il sintomo che òi prur1gwe.· eesi Jì pernìcie appartener esseoiialmenle alla cpnrlizione foh- 1'ierle ali'.inc;onlro pe; ,fermo il O<.>lt. l)ollino ,..he le f~bbri in brile mfosmatica, no1l c,;scpd_o che l'esprgssione d~ lla rn:ig~iore q4istione er~no t!ll,nente .gravi per sè ,.!/ non poterle duamill'e intensit/1 de lla conctizioo.e morh.os11 p1·iroitiva m.cdesima. A cui esfen:1.ialmente ·pcr nic,iose: f>or qm1n to spètta •!lll1 g ra~ezza.ùo1 risponde il Dolt. Corbella iu.lenderc peT primitiva .di~endérizà rifcrìti sintomi fa notai· essere stata nel casò eh prnr1grnosa talquella ~ondi.ziene diOilrnica tbc sola l'affezione prioHlT!a possa menlc lo1·mN1tosa la moles~ia durante. ~li a:;cessi da produrre per pocoH delirio a cui sosse!!uivano impouen~i lur_be ner~vs~., delerm,uar 1n _una parte anc_b.e rimamiéamenle più preùisposta, per sedare le -quali ,love vasi incossan,temente treg~re ~on 1_p1 u 1,1 Doll. ~ottu10 p1·ouùe aòéh'é.:1so la ·parola per sostenere la . rùvidi panni i: ì,iedi alla sma11io~u informa. Sln1ord!nano coc1or~ fiecisione del Doti. tay c.outro !i O'oLtori ViitliQl\li e Cot·b'el\ a e ten(lenzà massi in~ alla'· mìilast,a'si mailifeslal'Ons1 nel ca~o d~ dice 0 0 11 pote're spìcgne la sopravvenienza dello cancr.ene iu fobbrc. risipolalosa dedùceqdo il soco·ndo c111:att~re-. _daW11!sla~ discor!!O nel m udo voluto dai sullodati OoUori ai quali s'•ooisce bilit.ì e dallo scom'parire «!elio ri~ipola allo ~c1~ghei:s~ degti accessi. Arro~e. a· ciò l,ùtrottn d iperi<lem a dei, s111t~ml .(laglt ac • il Doli. Chalp. Per consegu_onza essere d:ay viso che la eancren a céssi fehbriti -vjncolo questo che non si nota m cos1-Stl'ello mo\lo n~i. Casi riferiti cos(ituiice C[Uel $iOIOtQ,O grave ~he dieesi di per n!)llò ,inleripittenli semplicè menle co~~Jiéale. Egli. -è :~~rtanto n1c10. per coi le.~fobhri in l.(ois.tione (iebliono ,prender il nome di d'av~1so ~hl~m!lrle,J prefenmz~ per~t~JO.s.o con [Q lnd.t~atc òeperni ciose caocrenose. ' nom1naz1onre· uon 1nter~tenll cornplrc,ate. ,
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QUADRO STATISTICO
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DEL MOVl1'JENTO DEGLI AMMALATI .
e·deUemfi_latlie statec1:1r.ate negli Spedali Diy_i$ionali eSnccursali Militari •
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di Terra nel mese di febbraio t S5 4.
I.
GENERE DI MALATTU
GENERE Dl &IAU:J'TIA
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• Riporto ·. Sioocbe • . . . , ;. Coutiooo. . Tifoidee . . . . . ::l Tifo . . . .. . . . . ... . "' p . d"·' h '1o. gen(!ro . . .• , . eri o ,r e l'eroicsose. , .. Encllfalile. Spioilo •. Otite . . . . . . . . .. . Ream.itfoa . . .. . Oli laiia' Por~lcnt1f ~ . • ·· Bellica . • . . • . . .. a Blenoorragica Broocbitè Pleorite e Pohnonile• Cardité e-Pericardite . .... Angioilo ·,. •· .. - i • •, z Flt'bite ·~ An((io-leucitc. \ , , ... Parotite, Orcccbioor -~ Stomatite, Ge.ngivite . •. ~ Angioa. . . . . .. . ,.;:: Gastro-enterite , "' Epatite ', ~ Splenite. Adenite. Reumatismo , Artrite , Cis.t ile .~ , ,, ..,! Urotrite . : Id. Blennorragica . Orchite.~ Osteite .. -Periosiite', , , .• . ; •. ~Flemfuone . . ., ,, Patereccio . . . . ., '. ·'" Emor·mesi ·cerebrale Id. polmonale . . . Emorragie in genere. Saugoigni. Pn_eomooai'ragio . . ; .Em;(temesi. . . . , , ;! · Uiarrea~ , . . . . . . . o ~·umori Dissenteria . . . , ~ f secretr Cbolera morbo . . . Diabete . • . . . . . Risipola. ·. , Vaiuolo.. . ' .... Scarlattina . ' • ,
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Id. lenti. ldrocela . . . . . . .
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Totale generale . . 1662 3053 'l7'i0 63 I88S!
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~ Morbillo -~ Orlicaria , . "" Scabbia , ~ Er\iele : ·: . . •. Pe !agra . .- . Tigna . . -
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Il Direttore Doti, Cav. AREL-LA, Med. Div.,, .. li Vicc-Di reltòre rì1po11s.11bile Doli. lf~l'IUi.LJ, M. ìli B.
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Tol·ale.dei.Cora[l . . . . , . 1 • • • , . ; • • • • • • • N°, 4,'11 5 Totale dei Morti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ~ 03 _ Mortalità relativa, p'. OlO . . . . • . • .' . . . . ., . . • 1,33 •
Mania. 1pocondriasl . .• Noslalgi.a . , 1;e1ano .. .. , . . . . . . ., . Epilouia . . . . . . . . . .,, Asma. . . . . . . . . . ~ .. . o Paralisia in genere . . . . ·. . . . "'· Amaurosi, Ambliopia amaorolica. ; , Emeralop,i a .. .. ;i:; Pirosopalgia .. . lscbialgia. . Stenocardia - Ncoralgie nrie . . Apoplessia . . . . . • Asfì~sja . . . • . . . ~. .Tabo ., .- . : . . . . . . . ... Tisicbeiza polmonate . : Scorbalo--. -. . . . . . . ..... : Scrofola. _ .. Scirro o Caur.ro
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1 . I • t • ~ Varieoeelo, Ciraocele . . ., .• S! ,i -e Sarcocele . . . . . . . . .'l '-' ., Artrocace .. :., . . . . . . . ., , 'l •. 11 11 , . 'l u' • • 3 Spino venlòsa . .. ..1. • .... Osleosarcomi!- , . . . : . "' Carie ·e nècrosi. . . . · . . . 7 3 8 4 ~ Oslacoii uretra li . ~ 'l 9 ~- Calcolì. . .. Ferite ... , · , .. .3.7, 8!1 83 • 43 ·.c ontusioni ,. . . . . . .: 11 46 ,u • 13 ! Cornmoziouh·iacerali-. .. . ' I • 13 3 9 -Frallore.. • . • ,. . '5 2 5 • Lussazioni , 'l ·s IS- i3 7 Slorlo . . .. • )Ì ·1 .Ernio .. -~ . . .. . I !' • Cancreoa. ·.. . . . . . ., . .'.. . ' !83 134 130 • IS'1 · i .Sifilide primitiva . . . ..... . ~ rd. Costitnzioo31e . . . . 22 6 t'l. 1 15 ~ .lo osson:izione . . . . . . . . . 19 li 19 • ti : . So,icidio cons_omato . . . . . . . o Io. leafaro . . . . _ . . . . lii -Leg~ieri nl'orbì localì . : .•. . 39 189 l'l'I • 48 Morbi noll ·compre1i nel q11aàro 8 79 56 I 31
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di permanenza
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Sale di M.edicina . ..,jÌ,3521 42-'610 • di, Chirargia .. 12,710 M d°'111 , is • dei Venerei . . '1 ,003 e • t • degli Scabbiosi 1,545 P· amma1a 0
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Torino. 1'8'3. - Pel'ai:r.a', 1'tpografià Subalpina, · • '!ia Alfieri, o~ i-4. '
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N. 3:6..
t\NNOUI. . ~~
GIORNALE Dl MEDICINA HILI1,ARE · ··
DEL ·çÒ.RPO SANl'rARIO··DELL'AR~I1tr~ ·sARDA ,
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Ll~ss~ci/n~one '~on. si rieev~·-·c_h\l .~er. im ;woo: e cot~inc.ia col t O d'ag<)s~o. Si pu:~blica oel Lunedì di ciasch.e-duoa. selli.m aox .. 1az100,l'l In 'J,.orrno e d1 L. t (). In Prov1ric1,a ed all'Estero, franco d1 posta rj. 111. Si pc1gà pèr semest1:i a,nlicipati. Il preizo d ~sso~_
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So_mu.:jno. - Dott;
'l'llSTA: illcl!diconto. Clinico 'de.Ile. malatÌie . mucosi e persislenilo lolto.ra·'ia cefalalgia e·\a prostra,zione corate nello Spedale Mili1arc' di .Vigevano per !'anno 1853. - . 'l 2,1> Dott. BOTTINO: ~ uovi cenl)i còn' osservazio'ni su 11, febbri f vitale,·applica \'ansi ve.nlose.:scadfic~te ..al peLto e si r.on1
p(}roiciose,. -
3° Relazi.o oe delle Conferenze Scientifiche. - ·
- -. ·, ...
1 linua va: nelle altre prescrizioni.Nel di,nani remissione dei
sinlomi dì pelto ;· qualche subdel~rio ( vescicato~io ·,q,l/e . gamhe). Nel gi_~r~o .s: notte ins~nn.e , cont[nua agitazione . dell'ammalato,, sopore, freq_uen ti vaniloquìi (sanguisugio alle apofisi rna~toidee: senapìsmi ai pied-i. Nel pomeri'gio ipinore t.endenza al sppore, r.ari i subd~liri.i (c.or1s1~eta ~oliizione:
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4° ·varietà.
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PARTJ' PRHIA. , Rrrno1èoNTO
Cui\~CO ,DELLE ~ .ALA.T'.fIE .STà..TE cunATE NEI.LO nr VIGEVANO NELL',~NNO 1853 '(1} . .
S.i>~D.lliE l.\-1~ÌTÙE
I ti1!n9vaziorre dei senapi$mi). · ln giornata (-1O _genn·aio) toccàvasi al matlinp -nonà
molle tli blando' sudore la •pe_l\e, conservava lieve st_upore (del-Dott. T ESTA Med. di Regg. nei èayallèggiét1 d'Aosta) ' · io ivollo .e qu<1,lche· tinlirì!lio d'orecchio: aprivasi v.olonl~rio l'alvo (vùçicatotf'o àlla-~uca :·'semplici beva11de). ·' ·· s Ced_etter-o in genere all'atti'vo tralt'.l.msnto ed ~(~oti comCorni1Ìciar:on indi a, rimetter i morbosi sintomi a rìanipèns·i lè f.}~ormesi polJ!io.oalì, lè ple·uriti· eJe polmoniti: , marsì le fone,dell'amm'alàto, ed a-farsi più lìher.a ·1~ re.spi.!, mentre alcune c~roplicaro·nsi r.òo la,,me11ingite, con la pleu;.,· r~zione, morqida cons~rvandosi la_'pelle, per cÙi insland'in risia, CO~ la, ,peri,cardite e non di rado s''accoippagnaTOllO ' s,empli.ci bev!)-od_e nel regime <li'ètetico toccava circa alla con stato nerv.oso per il che offrirono casi inle~essanli da me.là del rnese"· la suà convalescénià che compiva· ai ,14-'. ~i meritarue siugolare menzione. · fehµraio. I sin lo.mi adi1ia:mici , l'intolleranza -i.lelratlìvo ~ro.rni.:ÙSSERVAZION.E 1 a - P1u.:umonia 11ernosa r • • . '· ll'lenlb m'mdu~set MJ:onsiderare-uerv'os·a la:le pneumoni'a P.ie~,ro · Raviolo ,soldato. d\1nni 22, -gìo,ine .di delicata s per cui con avc\ra_' mano r_ico·r.si aÌlè ,eroissiorii ge~ierali cosliluzi_one stato anforiorm.e1He ,,dfe.llo ,per ben ' ÙUC volle ond.~.seçb-ar .all'Qrganismo suflic'ienti forze .a riagir.e,contro· dà pleurilidi ~inle fott at~ivo lr1\llame.nto, e,ra già ai~ · _l'i_~fe~l.o principi~ eh~ minacèi.ava. ~ , _ . èur\i _giorni cruèiato 9a molesta tossi~ e $la· ma! esser.e, ge1.I I, nera[è a cui po_co 'abbada,va prima •di riparal' allo SpeO'ssER v.AZ.IONF. 2'° --:=-- P_ eripnewnomia seg1iita-ila sin~co: dale, àì i di gennaio ,t.853. Olfrivà- _grave ,d,ispnea, ,dQlore .acul.o a.I costalo sinistro, aspra ·tosse èon escreati sangui- _ Antonio Gusberli~ a·annì 2.l(. , Soldato, dì tèmperaw'<:nlo J;no-·mucosi.- Oséu'ro· mormorio respiratorio percepivas_i san_guigQO, Sl~l() Solo da_scallbìe.affelto. previ i' altunÌ giornr ' a~1' asçol,~azione,: e_d otlusità del l~race ·~inis tro alla percu~- . · di •malè_ ferma.s,ani)_à riparava c)llo Spedale ai ~o di febs,one 7 rnlollerab1le era il decubito a• destra e .somma la · )lraio· verso, sera. ·· · · ·· . proslrazipn.e élellll, ~orze; molestavà lo inte11sa ~efa.ial"i~ ' . . o con '· Nel matti;10 segueqle· lamenlavasi d\ summa diffi,collà urente calor 3;1\a pelle. se'oca era-la; lingua e viva ia sete: nel res,pi~·are, di' dolore _acuto ~I larice destro tra la 5a e P?lsi ~.ollo, .d.ur1 ·e fr~_qu~nti. : diàgnosi {.li pneumonit~ si·6'1 .cdsta ·es.~sperato qitlle profoµde inspiraziòni e da m'ò- ' n1slra ;. ' · '· • . · testa; toss.e coh ·.es_creéùi sà1Ìguigno mucos( di fficil era. Ù , Si prescrisse · 111~ s~Jass,o rrnuovalo nella.sera e ,nel di'-· decubito a,si'nistra, .ottus9 alla perc_ussione, il torace destro mani un'.e_rnul,s iorte _g~immosa. Offriv.asi i sangue ;mai e.o~ oscuri rantoli muco~i., v.i\ra era la sete ; inteusa la ne- · colenn:oso al prjmo dì, piultoslo nçr;J.%lrò·con lieve .cro;,'ta falalgi a con-.gagliard.!1 ·riai.ione febbril.e: 1·a pèrsisténza dei gefatinos.a àl._secorido . Nel giorno ter,zo la. losse e~a n1.enÒ sintomi richiese in brere olto salassi , generali , còri san:- . mole!'la, gli escr~a.ti· me.no..sc,.re~iati 'di sangue.,.ù dolore lagoe se1~pre cotennoso; salas~i· lo,cali ·ora con Je sa,ngutJat~rale_ as~ai ris.enli~o / i po,lsi' _poco- frequ ei1ti. S'o1:dio.t) sughe; ,or~ con le- ,•enlose sè'à:rificale coucorse:-o contem. un app,hcaz1one di sariguisµ ghe al luogo dolente .ed una pOrào·eamenle ·a moderai:nè l<?, l,oro intensità. Nel quarto soluzione ai: t.~rlaro sljbialo_da p~en~·ersi a tjo~i epicrati. . · _gioroo.. ?1e1i"o aa·annoso ~ra, il: respiro; molesl~ ancora ser'.. che con •m1ghò~.amerilQ ~lei due dì cd11secutivi, ma.' per.:. 'Qavas.!)a tosse ,.con escreati appena di ~a;1gue ~cre1._i<1li, ' s~~ndo 1n se~la g,,o~nata_a~sai(inlenso il dolore con di.sp,iea·, poco alluso alla percussionè il -t.oçace, mite era la ~@zione pm alluso· sconlr~'1dosi alla percu'ssiooe il lora,ce s'inisrro f~bbnile_, (sÒluzio11e .,di tartaro· stib{at:0 a cucchiai) : qu_alche con assenza ,aell'espausrone.ve~cicolar~t con ,9 scui rantoli riposo nella nòtte, lieve madore alla pelle, evacuaùoni alvi_ne. abno.ndanli '(stes.se 1msctizioni). ( l)co'niinuazi!>De, Ved. o0 34 del Giornaie. •
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- is-o Per due p;iorni le cose a.odaro no, discretaq1enlc, ma in , con maggior intensità, con lancinante cefal~l_gia frontale, con vanilo11uii e con continua agitazione dell'a,mmalalo. A queseUima gioruaLa (ai 3 di marz.o) l'ammalato passava una sti s'opponey.an un proòto· s.aoguisugio alle ·apofisi mastoi,nolte·agilata da lristi sògni e desl~vasi co_n intensa cefa~ dee , le ven'lo&.e sca-cificale alla uuca, i lìagoi ghiacciali al !algia, coo· ioquieludioe somma, eon viva sete e con dolor-e capo e le bevaodè stibfate, s~nza più ricorrer alle emissioni all'epiaaslrio (si sospende il tal'lar.o 9tibiato e prescrivesi un .ge,n~ra~i di sa.ngue p~r Ja lieve· ~iazione. febb ri~e. Cori tali sangui;ugio al·lu~90 doleritp(ghiaccio e decoiio11e di . tam<l, pres1d11 e con cutanei revellenl1 scongmravas1 questo riri11d·i gommosa ). Nel oiorno se.,uenle si manleneya i,o miglioramento nei i salto cerebrale , talchè io dt¼Cimaa giornata poca essendo sìntomi d\ pello ~ laddo,e i t)lorbosi feoomen i de_l'.'irrit;r, I· la cef~Jalgia, appena ~ensibil ìl dolore al costa.t~, faeil il decubito laterale , umida la tosse con mucos1_ escreati , zio ne gastrica si complicavano èon stato nervo,;o: pn~ s_eco~ morbida la pelle, la malattia andò per gradi a perfetfa cosi era la lingua ed.impania(a: in denso muco, poco fulJg111os1 l risolu~ibne. Ai;npie ulcer_aziòni alle gambe consecutivo ai ·i denli, continua , l'agitazione dell'~mmalaLo per la perlinar,g cefalell 0medesime prescrir.ion·i senia t!lcim 11nntaggio): ,f che vescica:torii aslrinsero l'ammalato a protrar il suo soggiorno nello Spedale d'onde rimesso in fo!"le usci va ai 22 pochi gi-orni dopo manifeslavasi diarrea assai osfinala con d'agosto. ~ meteorismo -a ~nod~rar _i quali valsero un sanguisugio, il La natura ed il d _coorso dei sintomi fecero chiaro essersi · decollo bi~oco del Syden~m 'etl'i clisteri' di decozione di la pleurite alle meningi per analogia di tessitura irradiala riso CQn poche gocce rli laudano. , • in modo da esserne richiesti direlli mezzi di cura ond'csser Agli 11 di marzo (·I ~:'di malallia) più manifoslo facevasi lo . alla sua volta domala. slalo nervoso per" la continua agil'aziooe de.11'.ammalato,arida ed nrenle lUllQra serba vasi la peli<', continua la sele e coQ ÙS5.EIWA'll<YNE 1i,a,-Bro1ich-io-rolmo11ite <com711'icata a fablm) instiib.il:i>. remissJone procedeller· i sin\omi per pochi.giorni per assumere pìù graje·aspello al 16° giorno di malattia in tifoidea termit1ala con 11criodici cucessi febbrili . . cui più anziosa fallasi la respircizione, più intensa la cefa- . · ,lea con p,olsi duri e Cre~uenli, io_açcedeva.al consiglio sii Antonio Alberion e, ·Soldato, ·anni 22, dola.Lo cli linfatico assennato Pratico di tentar ulteriore piccolo salasso dal lemperamento, d'indole quela e taciturna, mai stato in pria quale sia nella sera che nel maUino si ollenne un sangue da essenziale malattia affetto, sul cade.re dt>llo scor:;o lucotennoso, ma vani furo110, questi ed altri compt>usi; vc1ni i, glio cominèiò ad essere bérsagliiHo da fùroocolari eruzioni, revelleoti,· i 1ievi tonicUe decozioui di china,.dacèhè subda ricorrenti febbriciatLolc e da molesta losse. lle~uce dal delirii, lendine.i sussulti, inuavverlita diarrea. profusi sudistaccamento di Novara prontamente riparava allo Spedori, frequenti lipotimie ed il singhiozzo il Loglievano di cla).e,addl ~ di ~u~Jio 4~o3. , vi(a al •l 8 Ji marzo, Quivi lameolava vivo ardor alle vie bronchiali, somn1a L'autopsia rivelava lieve iniezione venosa . - Ile pie med1fficol_ta nella respi razione , dolor oll~so al v~uo- esaspeningi, lieve aderenza ~ci polmoni R~llidi,ed appassiti: poca ralo.dalle pnofo1Hdo inspirazfoni, dal decubito late.raie e da effosiòne nel pP,ricardio: concrezijni ·poli pi formi nella molesta tosse çon escreti sanguigno-mucosi; rantoli mucav, tà <lei cuor:e, vcrsamonlo sieroso nell'addomine, amcosi percepivansi all'ascollaziooe tid ollosilà alla percusmo11im·enlo delle mucose intestinali ed iuduramP.nto 1r sio ne. Affiigevalo pure:grave cefafalgia .con somma ptlostra. broso· ilei pancrede. . zione. di forze e con ·continua agìlaziooe: ·pallido e sofLa mancanza di patologiche lesioni caraller:isliche delfrenle: avea l'aspello, pallida ed urenle era la pelle, viva - l' affezione -tifoidea m'indusse a con~iderare causa di morte · la sele',1 ro·co umida la_ling~a. polsi assai ·auri e fr1:qu enti: 'il sinoco caralteriz.z.alo dqllo stato nervoso conseculi,1o alla diagnosi di bl'o11clrio-polmo11ile. pneumonia che l' aulopsi.a riveJaya vin la dall'Arte:: Cinque salassi e le bevande gomm~s.e furon i primi com'peosi : mà\grado la p,ersisl:enza dei sintomi SOSlt\VtlSÌ al lèrzo d't dallè emissioni generali per la patente adinamia. ed applicavansi :ollo rnnlose illeise, d'onde nei .giorni Luiei i\Jassonc, Soldato, anni 29, dola lo di linfalic.o lémseguenti rirne(teva ,li s.ua inle'nsilà il dolore , di mo'lestia I peramenlo, mai stato pria ammalalo, enlra\'a nellò Spe·la losse, di difficoltà la respirazione. lasciaudo '{>ercepire dale ai 17 di giugno. meno oscura l'espansione rnscicol.lr() ~èr mcz.zo dell'auAccusava ~olore puntorio al lato destro del torace esas'cullaziO'l1 e, ma punto non ccdea l'a cefal'algia e l'agitazione dell'ammalalo: urente e<l arida serba vasi lullora la pelle, sperato dalla profouda in!-piraitionc e dal decubito: affaonosa era la respirazione, sCcl'.'a la tosse : molesta va1o concontinua, la sele e di più ai 7 d; luglio (6° di malattia) impa · - temporaneatj)eo\e •viva c-efalal.gia con forle vibrar.e delle l)·Ìavasi la lingua•, fuli ginosi si rnoslruvano i denti, compaarterie del capo, con inloller:\nza de:la luce e e-0µ febbre riva la diarrea ed il me\eorisrno con sqùisila sensibilità risentila: diagnosi di pleurite con le11de11sa a tliffmio11e alle dell'addomine, per cui ricorreasi a locale sang uisufiO, al mc11i11gi. . ghiaccio ed alla decozione di tamarindi gomroosa. A[l)miS' opponcvau alla grallilà d1 tali siulomi olio salassi per n1stratosi in sellima giornata l'olio di ricio(l, discrçlo conmczio dei quali s'ollenne sempre un sangue altall,lenle scrvossi per pochi di lo slalo dell'amm(!l_alo, ma tre giorni eoLenuoso, le bevaude pellora1i e, poc}lj gi'ornì d1 poi, por· dopo piil viva si fece serilire la cefalaJgia c,011 placidi v~la petsi'sleuza del vivo dolore pleurilico, un'applicazione nilnqùii e con inlollerauza alla luce , ondecbè con qualche di sei veolose scarificale. Nel quinto giorno li sjl) lon:ii pet-. sollievo s'applicarono le sanguisughe ai p.rocessi mastoidei torali vol~cvan in meglio, ma gagliardi insist,cvan,T sinlomi , e1l i senapismi ai piedi-; persistevauo per.ò la 'tcntl~nza, al soporè con ri:'correnli vaniloquii con lìnliunio d'orecchi· e cefalici: che anzi dopo inquieta oolle cbber a manifestarsi
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j8 •t la gomma-gutta ad alta dose1 q1_1~le n~I ~uo 'J'ràttato au ls applicavausi ventose ali~ n'ìmt e vescicll:torii alle ~ambe'. idropls[e commendava l'Abeiile, e Io coo ollimo effello tols1.wcorren<fo nèl medesimo tempo alla proslraz10ne d1 lerala sino a dieci grani alla quale dose arreslavami. forze ooò decozioni <lì ohina e eon vino hia.ncQ. Verso la metà del mese d'agosto l'ammalato gi~ sorNel giorno .1a 'di luglio hmmalalo n1e.no. spossato e geva da letto, appefrva e digçriva quan<lo, per essersi inmeno i~qtiietò destava:si quasi da un lungo sonno conser cautamente esposto al freddo aere deÌla notte, ai -zOdel vaodo una tale quale.confusione nelle .sue idee, per cui apmese, quasi in un allimo si rinnovaron i pr[milivi sin,plicavasl un Yescicatorio alla nuca: persistevano però, ben. , tomi c~e fece rsi d! giorno in gior~p pjù. intensi, d'onde tbè'>in grado più mite, la limpanile.~ la diarrea., Si contiorLopnoiéa divenne la respirazione, in'tollerabife il decunuò nelle èonsuele prescrizioni. bito a destra, compiutamente ollu:lo il lorace sinistro, aboAi jO ~i lugl\o assai lodevole era lo stato dell'ammalato, lita la perce:Lione .dell'espansionl'! p.olmonal(l io og,ni punto peroccµè morbida ~t.a.la pelle;. poco· affannosa la .respirafuorchè, nella regione ·aorsale, oscui·i e languidi i moti dèl · tiol)è, tollerabile il decubìlo laterale, facile l',espellorazione ·cuore, edemaLose le eslreoìilà ed in specie il vol_to e la di spuli mucosi, poca la sete, assai umida la lingua ed a si-nislra ed infine soffocativi insulti ed il singhiozzo mano gradi ter)deva. a sva1iir, l'adinamia 1 ta)chè sul finire d~I 1~chius'ero là scena ai 28 del medesimo mese. glio la malallia ,volgeva a cony;ilescériza.che però fu in Rivelav~ l'uuLopsia venoso ingorgo alle pie meningi: agosto turbata da febbrili periodici accessi, con variali fra le circonvoluzioni cerebrali e nei · lieve stravenamento ·tipi,, per cui dovelte~i nei dovuti compeusi per lungo ventricoli: Offriva 'la, cavità .del pètto copioso stravaso .dj tratto insistere òÌJd~ renderla ·stabile in settembre al cui siero sanguinolento; flaccido esangue cd alla colonna vercader l'ammalato lasciava lo Spedale in buono stato di tebrale accollalo il polmone ~ìnistro ; in islalo di congesanilà. stione il destro; sano il cuore. Notavasi nell'addomine lur. Jmorbosi 'fenomeni che coinplicaron il corso delJa br<'ugida di densa bile la :cislifèlea. 'il 'fegato, l'es~r~mità pilochio~polmonit~ v'a lsero noo:soJo a dimostrarne 'l'°inler~sse 1 rica del ventri colo ed il colon trasverso in giallo-scuro del sistema uervoso, ma ancb~ a caratlerizzare la consocolorali da travasata hile ~ sane le altre viscere ed il' Lobo cia febbr,e lifoitlea la quale res~ neces~aria la ~odificainte.sl\nale. · · . _ zione <lell'ordinaria terapia imde trionfare di, si Jntricata , Se una speranza·di risorsa:, poteasi travedere negli 'ulmalattia. ti mi stadii di tale malallia, solo offrirla potea la Lo)·acentesi ta_lvolla con su.ccesso \enlat91 ma, se male non m'appongo, ÒsSERVAZTQl':lE :)'1 -:.Pletwisia cronica. la cronicità dell-a pr.imiliva-affezione fasc iare .dovea poca lusinga di buon successo. Carlo Pirovani, Caporale, anni 25. "di temperamento sanguigno,-stato più ,volte tray.a~liato da reumatich.e affezioni, $Operav~ uello _scorso giug110 una pleurite sinistra · Oss1mV'AZI0N" 6". - ldropericardìte. da allri regolarmente cural?. Afflitto dopo qualch~ tempo da difficoltà 11e\la respirazi'OOe e da facìle slaoche2za alle -, Carlo Pellegrini, Soldato, auoi 23, staio più volle ammainenome fa~i che, a stento traev.a i suoi giorni poco appi:ezlato per g~slro -enteriche irritazioni ed affezioni di petto, zando tali malori , quan<l'a caso inèontratolo in _''sì megodea precaria s.anità, sicco'me_quelio ,che fi:equenlemente _schino stato prontamente io lodestinava allo Spedale. travagliava per dispnea e per palpitazione ricorrente alle - Quivi ai 6 di loglio dolevasi tl'affan.nosa ~espjrazipne, !)lenome, fatiche , i quali in,comodi , taciuti per qualche ùi tosse piullQslo frequen te e secca, d'ottuso do Iorti al co- 1 • tem1>0 dalt'amtrial·a:~o, ~ssendo~i-aggravati lo coslringevan sta.te si nistro. Oscuro percepivasi il romorio respiratorio ad entrare nello Spedale ad dai _17 di novembre ·I 852' vc>rso e 11eve ol[usità del petto esi_ste\•a nel lato affello; edemasera. · loso (1ra il . v(lllo, arida la peJle, scarse ·Je ori ne., viva la ··Presentava al mattino faccia suffusa. ansiosa respirasete ed assai frequenti i -polsi: d'iagr,osi di pleurista .si ni zione, obltiso, dolore, ai precordii esasperato dal <lecubilo e slra cronica con lendPnza ad idroloracr. (salasso mattill.11. e dalla lasse ; tumulluosi percepivansi i moli del cuore ed seni; bei•ande 'll ilrat~). ~ intermillenti i pols_i. Da~li anamnestici ~ dai vigenti sin. Al dima9i , min,.o,re l'.iazioné fobl)rile (1mf11so rii di9jlali1Y; lomi si fi,è:~diago?S! di peric~rdite con tendenza.ad idrope; al terzo dì (stesse presc,.iz~oni, ~e.~i:icatorio al petto, pile si prescrissero con p,oco giovamento le bevande ·nitrale lole rii. gomma-gutta e resina di. . 9ialappa ). Con questi e quallro $alassi praticali ni::i primi giorni, mercè i qual.i mezzi oUennesi iu pochi giorni discreta' calarsi e dru·resi; s'oUeone un sangue nera,ptro poco cotennQso e quasi funzi oni che con sollievo del malaro si resero pj& aLLive privo di ·siero . Nel terzo giorup poc~ e,ssen<lo la rià:z.io11é con l'aceoppiar ai fa rmaci usali l'acetato di polàssa. il cafebbrile si· prescrive un sa ogu!sugio ai precordii , e nel dilomelano e la squilla. Per bene venti giorni s'ioslslelte mani un'oncia d'olio di rici no. In quinta giornata perstando con van Lagi,;io in Cali terap.enliçi 'l'presidii e nei cutanei reaffannosa, I~ respira1,ione e vivo- i! dolore ai pr.ecordii con vellen li;_ioratli poco molesta e rasi fallà · la tosi:_e, u1en arrisalto della febbrile riazione., rinnovavàsi il ~alasso matfanooso il respiro. più lollera01le iI decubito laterale. meno tina e ~era, e.d uo sanguisugìo al dì vegnenle. Nel settimo confuso il morrn~rlo re~piratorio,. talchè sul fine}el luglio giorno un,senso d'oppressione coutinuav.a alla regio11e del restringeansi le prescri:zioni a sole bevande nitrate èd .alcuore i piu muti ' percapivansi i ·suoi mò1'i , maggior era I.li l'esterno uso di pomata di squilla con digil.ale per frizioni ottusità del pello ed un sens·o d'oscura tlultuaiione maniall'addomioe. Sorregevansi intanto le forze dell'aqimalalo festavas1 nella succossione: urente ed arida era la pelle ; c~n liev\ tonici e con cong~\10 ' regime. . scarse e sedimenlose 1e urine, Apparen/io per ciò h. periStazionarie stando· indi le cose, lenlos~i ad esperi'menlo cardite volger ad idrope, prescrivcasi la digitale con l'ace-
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talO d\ potassa e COU' il sciroppo ape~itiVO e COnl\ouavansi I fo qL~eStQ lamenlava .aeOSO d-'oppreSSÌ0°Ue ·e di,calor al le bevande r.itrale; appliçavasi poi alla region.e del cuore [ petto·~salso sapor.è al.gusto, difficoltà di respiro ~sasperata un largo veiic.icalorio ed a.mmin\sfravansi pillole di calo- j da 'frequenti {}Onali d_i losse, con escreati spumosf a ver.: melano con resina di gialappa e cori aloe. Inslossi per più .Iriig,lio sangge ,commisti, rantoli mucosi percepiti o·ell\. ·giorni in questi rimeaii, ma co'n' nessun ~a'ntaggio, perocscol~azioue, sonoro alla perçussioM. il petto., po'lsi duri e cbè nel primi giorr,1i .dt clÌcembr.e rapidi progressi (~ccndo ' frequeri\i (6ei:"ande gommose, gfriaoc[o e salasso Òhe ]Jer la malatli'a., livida .diveJJi·ya 1-a faccia , più affannoso il rela iiàzione f'ebbh/é 1"i7Je'tevas? quattro 1;olte} : in brevi' giorni spird , qe~~fre pi.ù'· ottuso j.1 lalo affetto , lenti i moli s~I ' rimetteano i sin\omi }~bbrili e meno molesta s'era falla la cuore, Jaoguida la. circolazione con. profouda altéraziòne , tosse, ma gli escreati er,ano .semP,re commisli ·a sangue , per della•fis'Ollomi'a, prostrale le forze. d'. onde solfocalivi inr,ui préscriveyasi con vànlaggio·una solu.ziooe d!estrallo ' . sulli e,'massima:. ortopnea Spfgneaoo la yita àdd1 5 di' di- · , emoslali.c:o cgn· séir.oppo 8i papaveri. P1)rstando tuttacenibre. ' A ' via la ,toss·e con sospetta espe.Lloràzione e conli nuanif i Nell',a.l.Jlossia aprivaii ~olo la càv-\la _del peltQ che pre.: ·' 'rantoli mucosi ·pro'V~e.deasì · a·· queslo staio con la nmrna, ,senta va .i\· pericà'rdio assai iniettato e lumi do 'per , copiosa ,cqJ1 pèttorah-bevàrfrlè. con l'aconito, cod la digitale, ~on Ì'il~éòlta sieros·a ; meno' consisleot·e e pallido il cuore di cui la segal'a cornuta. ·con · i cìi,tanei .revellehli è èon la dieta. nelle cavilà!sèonlraronsi n'erastri ' coà-guli fiUaménle ad.eCon questi ' mezzi · te'.rap~ùtici progrediron in lodevo.le · rél')li, alle suB colonne; lii sang'ue nerastro ingorgat,o il poi- . ' stato l~ cose sin ai"~.O di 'mano., 'q11and'~ol)esi nuovo aç~1 · mone siòjslro ed ·ib islato ·a·epalizzàzione .rpssa il'. destro, ,cesso emolloièo che con afidule ·bevande ghiacciate e,con in soecié' nel suo lobo inferiore. P.er tale modo.·1a·,neorosco:. l' é!'.Lra~to emostatico ,·in breve vinc~vàsi, ma non . cosi fu pia ~onfèrmò 1~1 d\\},gi1osi d'1d~~pericardile e l'ep~li1.zazio 11e . ' dell,'abboìid.anle espeliorazione -di . c1.1i le nàtur~ purulenta 1 ed i vaghi. dòlori al p(;Jll0, jn ispecie .ally regioi1i soUqcla+ del po\'mone ·~eslro vcl'lse,anche a spi.eg·a1~e. l'ottusil~ èli questo' léft~ ·e !a predilezione déll'.a,inmaiàto ,il de cubi lo s~I v.eari , 1100 che i r~ntoli muc~;i a grossè boÙe iasciayauo ' lato desl.to· at}CO negli ,~!tin-i'i istanti. della vita q~~n<lo già traveòere esser·e qu·esl1~rriqtl~sia siulo~atic.a ~i 1lub.ercolosi copioso era 10.5.travaso nel p_eriçar}io.'. · · . lenta che a ·gqtdi miu~c~i.aJa ·la vita dell'amm11lato. Di Dàl.le accennate osservazioni lorna ,conser\(3:n~o alla raf~lto. la me.çe~i~a sì r-inno_l'ò c·o_u \lCC_es~i piu o 11}e1io imgion.e dedurre che non debi}e~i n_ella cura dei inorbi essere pouen_ti. sul Cé}d~re ·ctell 1;i.pril~ e nel. dec·orso · di maggio, sis~ematici , ma bens( p'Otlderare l'enlit~ dei sint0.mi, le cç,ntro ·èli cui vani \orqando, i piccoli ' salassi; J'awnilo, la loro complica11z.e éd il ptedomioi.o' Ioro flqgistico o n~r-· a'igit\l,le, la segal,i, il licbe1i·, la .dieta !altea, a. le.nti passi · voso ond'essElr in grido d'o,ppor: ai [l,ledesimi unaTagiola molesl.a_lo_ssè cqn pLÌr~len.ti e f.et i<li escreati, le·vesper nata è co·nsenlan(;a-terapeia. line febbri99j~lole; i parziali sudori nel so1Hl0 ed il ma~· . Le·malallie dell'appara lo gi)slricq. p-.gasl'ro-opaÙco e rasino IO\bOIJÒUcevano alla loinha 'addi 4 ~ di giugno,, 85:t d'el'sistema gbi~ndolare noo offriron iulere.sse di riguardo. L'.autopsiarivèlava fiqc ade~~n:z;e delle pleureapolmonali, Rela~ivamente alle. affeiioni reumatiche ed ~rtriliche solo vaste caverne, spessi-tubercoli in vario ·slalò sparsi nèl , dirò ciime fra gli aftri terapenlici compc~ns·i venisse te1i.Lessuto polmonate da cui ad ogni taglio stilla vano g:o'éce .; lata contro il reumalismò articolare acuto la verat'rina s\ ' di pus: à nerastro' sangue comri1i;;tè, fi nalr:rienle •dimo~ · altamente da· P:iedayuel corillliendataùei giornali d'oltr.e- 1 ~t~aJa ·a~bondante rac'colta si~ròsa.JJ~I p-ericar.dio.,con saho mònle, là·cui èflicacià venne pure ii:i alcuni casi èotifer- . il cuor.e·. m3:ta, da Trousscau, B01whard, Rostan; ma eguale sorte a. , ··Queste -~naloino-pal.ol-0giche · ·tesionì' confermarono .J~ ìne non essendo loecat,a, ·lullochè io veneri le pratiche. di 1 prov'enieirza ' llell' emotti~ia che·, si ntomatica d1 m~lallia · s·1 insigni Cultori· della Sç.ienza, mi giovHledurre .,doversi J. ,eredi(aria, a,ve.va· già fatta, · allr<):·:.vittim3:, io quelia · fada ulle'riori.fatli attendere il defini:\jvo giudizi@intoruo alla I mi'glia. · · virtù ter)peulica dell,a· veratrina nei reuhratismo. , • · f· Pro~u.vii 'd'im1oh secre(i. 'Fra i pr.ò'Ouii:' d'umori secreti éro/7,uvii sqnguig1ti. Fra i proOuvii sanguigni osser.vare i nolàronsi diarree e di~S:èuterie· che vàlser ad eccilàrle,ora :gÌi elfotli detra turb~·la perspirazione é,utaoe·a; ora Jèc~use m'occorsè un'urelrot.tagi~ qa L_raumèl;~ica causa, la q,l.iale in ' breve cessò médiaole i bag·ni ·ghiàccia1i eJ'eslTatfo,emo- I comuni· all(Isinòche gli'stric)lc: nullapffé'rsèro di particolare nèli· l6r andamento·: d'indole piutlo,;tò, ~ iti. ai odm.uni' staslico.. Ma fra i profl1:1v,ii.ch'ebbi a:"curar~ roérita:speciàlecompirnsi ed ,agli oppiati facif ceéleano: · . meniione un c,?so di .~rave einpllisi11:, fig'lià di lenti). tuber- I > c_olosi, o~servafa· nel S~Jdalo Luigi Svizzatdi. , J ·. Dermaiosi, lhre as~ai-fprooo le affezioni cutanee e p.o1 c_~i c~;,;i.'n?,\ar~o,si di scabbie .c~e in br~ye .Su.ariv~si. Con ,! Emottisi. Gio'vii1e qu.esto cl'anni·24, d'àppare.nte buona me~:-1 _ord\'.1an: ebb~ro .q.uesl1 per ,m:d 1a.ct_1.durata g1or111 .costituzione, naLo da parenti che gj~ avevario a lament~re la 1· d1ec1; m.ed1Jl ques.l~ <llscreta.men.te lusingh1èra, ma lontana peròitél d'un figlio per ti$ich ezza po!monale,.veniya nel~ 84,S dai (isultar1~n,Li -cJ1e prometteva il ·m~lotlo del!' Bardy il ' locco da <islinale febbri intermittenti che 1>er be,!l tre mesi qual.e non potè sin ad .ora· esser messo in uso per l'inòp' l'affiisserp. ·Nel t~m po del SlW MilÌta!e Servi1,io pi~ volte J).ortuni~à d.eJla ..stag\one in cu~i eltbero luogo qu·esti' casi. · ebbe ad rnfermar~ p~r affezjoni di petto state regplaraier.1le curate. Abitpalroent.e tossicoloso, da alcuni gi.omi era mo. J.Vcvro.si é 1cilèf1éssie. Taccio I~ nehalgi~ per.-la lieYe enlesl~to: da mat' essere generale e da irregolari ribrezzi, tità ,loto, ma fra le cachessie riferire :m;' gibva lenta affe- ' quando, ctopo ~n violento accesso di tosse, fu colto ,<!a ab_iione, espressione di dial~si sc11ofolosa e <li sq'uisita.,linfa. b.ondanle pn'euroonorragia·pèr cuj prontamente ricorrea tica c'osli'tuziane, eh~ coh far~I esiLo torro~ntò il Soldato allo Spedale addì 16- di febbraio ,t,853. Palri. ' · ·
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Giovine di lassa fibra, stato sino dall' i ofanzia soggetto Mo,·bi sifilitici. Cinq~anta circa furou i casi di malattie a gh.iand9l,ari ingorghi ed a croste al capo, ai 3 dello ~ifililich.e.. Otrrir:onsi in genere le blennorragie a periodo scorso aprile ealrava nello Spedale per leniò ascesso alla avanzalo per cui mai ru càso di tentarne il melòdo aborspalla, seguilo da sordida e reniLenle piaga della. quale, tivo onde nei primordi tornarono sempre a vantaggio le malgrado le più variale mediéazioni. nòn si ·giunse a corb.evaude gommose e lé 'dccòifoni di linseu:ie. '1'cntossi nel loro decrem<:'nto cbn poco risollamenlo l'infostooe dei ceci reggere !,'aspetto ed il foudo prima a;averne con li iodici lorrefatti ,giusra i precelli di 1Ì~nrotay, ondechè mi fu pr.'eparati modificala la speciale dòminante ·discrasia: che giocoforza ricorrere con frutto alle holc preparazioni balperò del suo predomiuio non Lardava a fare nuova moslra co,11 lèn to ingorgo alle ghiandole del èollo le quali volser a samiche. Non offersero alcuoè compl!canzr. le orchiti blennorragiche che, superalo il pè.riodo acuto, con attivo traLleula suppurazione con atoniche ulcere dell~ quali lrion\amento generale o loca! e , assai pronte cedevan ai cofavasi infine col} le fojnentazionì della corteccia di noce, muni risolventi. jugla11s, senza éhe si giungesse tullavia a spegner il morLe ulcere veoéree, osservale in genere a periodo d'aboso Comi le che il sistema liufalico or io un punlo or in vànzala ulcernziO'nC, o·ffrirono la forma ora ·sempliee , ora l!ll allro infesLando eccitava po1 leo'lo tumore alla coscia sinistra, il qu,al a .;ua rnlla lentamente cedeva per riflelfungosa, me110 frequenle l'unleriana, rara la fagdenica. Situate in genera.l'al prepu1jo ed alla .corona della. ghianda, lere la morbosa condizioni alle ghiandole ~mesenlericlìe, d'o,ode la cronica diarrea a cui soccumbeva l'ammalato , fret1uc11li pure osservaronsi al frenulo oon leJldenza ad eroòerlo per cui onde rendere più esatte la medicazione e ai i -1 d'agosto. pi'~ pronta la guarigione dovètlesi so.vente tagliarlo. Nella La prontezza dcli~ pt1Lrefazione 'impcdivauii di ver'ifi_èura delle varie ,forme s,eguironsi con v~utaggio le praticare lo palol©g1chc lesioni che condusser a çosi fun esto· che di Ricord e di 8a,umè . Foyhe gnariron0 con k semasitu, plici medicazioni e con il solo metodo antiflogistico; alcune Mo, 1bi locali. Fra questi offrirono qu~lclie interesse I~con- , richieserù più o ·meno aLLivi preparali mercuriali , mentre le frizioni vincevano le più ribelli . A favorire la risoJuLusioni e le distorsioni di cui in hreve periodo di tempo si trionfava con il riposo , oo n bla nde fi\sci~Lure espulsive 11 zione dei bubboni co~ì idiopatici , così sinlomaLici, ben giovavami il trallamertlcJ atliv9 generale <} locale ; alcuni ' coo i bagn'ì ghiacciati , scguerrd'in gènere le l!lassiooe di Baudens. App11rtenner in mag·giore p_arle I? ferite ali!) la:- • di que::li volsér a suppurazione : aperti con il forro .assun-· sero la forma ulcerosa e cur~li in quesli casi i:;icc.o~e le ceralo-cooluse' spesso per colpi di piede dei cavalli allo ulcerl' fo.cilmeule guarivano senza che abbiasi avulo ad s.Liuco della ga mba, le quali incapaci -par loro ualura di osservar ai'cuna recidiva o degenera:zione cancrenosa. riunione immediata dovettero da semplir,i m~dicazioni e da 11ecessarie granulazioni all<mdere la loro cica~rice. , 1Jna ferita d'.arrna. da laglio. mi fece sla.r~ molt' i11 forse Sifilùle ter:-ial'ia. A sifilide teriiarj 4 inclinerei a riferire su il parLilo a cui dove;si appigliarmì. Cousisleva questa l'esito infauslo osservalo in un tale Bonl'oco che mancava lesiona i!) ampia soluzione di cor1tinaità per colpo di sciaai vivi per carie degli ossi nasali. dell'etmoide, pei seni bola alla regione dorsali' della mano destra CO ll S~ZiOllt> ma!icellari e del palato, osseo· 0011 ulcere d'.indole ven erea dei lendini estensore ed abduttore lungo del pollice c<,>n estese dalle fauci posLeriori alla laringe con distruzione · lÌivisio11e d~ll'arlicola1,io1re carpo-rnetarc-arpea del primo ' del v.elo pendulo e. dcl~e corde .vocali: osso e di luLLi i mu5coli della regione tenare rimasta sorGiovine d'anni 23 di linfatico Lemperaroenlo . stalo più relta da poche fibre muscolari e. ~alliJ, pelle; l.esione,questa vplte affel\o da, lenti tumori e :da eros.te occupanti or queche, rilt·va~a già da dne ,ore quand'io fui chiamalo a visitare st~ or quella parte , ri'paraV'a allo Spedale al i 0 di luglio il ferito. si prcsè.nlava con tale lividezza e freddezza della per oieaa ed afonia da uronic.a laringile. Qualche sangoiparte divisa d'a lasciar eviden leìnen.!,e scòrgere nulla essu'gio I gommose bevande, sèm'plici gargarismi furon i primi s&r oramai la vilalità della medesima. Dopo·malnra riflescompensi: s'opponeva. al fetore dell'ozena il èloruro di sione 1m'i'ùdussi , giuslà i dettaini del Du1juylren , a consicalce per via d'iniezioni, ma seni a vantaggio. Esplorate òerare tale lesione iooompalibile con l'adesione per la dile narici lrovaya:;i distrutto il sello medio ; esplorata versità dei Lcssnti lesi • pér .la di!Tcrenza ·d·ella vitalità oa- I quindi la cavità delle fauci sconlravasi un'ulcera ,rodente turale, per l'insufficienza dell~ quantità degli el,•menti nu- · àl velo mobile e. I.L mucosa della hoèca ·lempeslat~ di tritizii .del lembo rimasto a sosl\?,ner la vitalilà del monplacche rossigne a fondo sporco. ., con1.,: perchè ~ra.la parte-da troppo lungo lérnpo ·divisa e Non Q.o.lendo derivare dal suo abilo lalc. ~equeìa, escluso spento il calore e ooncrelo il sangue , perceè era difficilé ogui sospello di moccio contralto per mai avere questi alcoi1teneì: esaj.li).menle con'iQaciale le parli e troppo larga t teso a governo di cavalli mo.rvosi,'.cercavane dedurre l'afera la superficie della (erita a coprirsi d'inlegumenli ove fezione da qualéhe antica co.ntamina1.1one Vl'l1erea o da il moncone ~i mortificasse, d'onde per lungo t,rallo I.e parli labe sifilitica ereditaria. Proleslava l'ammalalo non essere fibrose sareblwro rimaste allo scoperto. ~(appigliai quindi mai slalo il)fétl~ da sifilid e ed esser~ uato eia parenti sani. al doloroso pa:rlilo di compier il distacco .del lembo cutaCiò malgrado la natura delle ulcerazioni e dei guasti ioneo conservando' di qUéslo a· gr~ve slenlo,qucl tan\o cbe dpss(;'mi a tentare qualche spe,cifico: per mezzo del gargavalesse a coprire la fenta Nè ebbi a dolermi della mia rirismo di"'Vanswielen ~ssentlosi otlenuta qualche modinsohg,io11e, perchè tardò assai ad aderir, e.d a, n-odrirsi il caiione delle ulcere e minore ,fetqre d~ll'orina, prescri·ssì \ lembo cutaneo il quale livido couservossi per più giorni allora le pillole dellb Zondì che dovetti fra breve tempo e solo con il processo, di leola granula~iouè ·si P?lè ottesospendere per insorla diarrea, effetto questo per me cre duto piuttosto dipendente da disordini dietetici <li qua.li di. nere la definiliva cicatrice nel periodo di 36 giorni. 0
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~ascpsto tra·sgorreva , l'ammalalo' che' non dall\irriCazìonè.. gnita causa, 'a a forte accesso di fe~bre fu presa ~ tale da del' Ìnercurfale preparalo. P.er si,ff'aita sospf)1~sione vo)gé- · privarla quasi òeì sensi. °Fu subilo chiamato nel m'edesimo vano di :nu_ovo àlla: peg'gio l' u\cera ;qel velo mobile e le ul-·, ' giòrno 4.(ottobre 1,85~ ìl Medic( di <?i¼Safil. 51uale iscorse - .cerazioni LuVe dell~ bocca !l nel me·d~si1110 temp·o,comparidue, ore: dopò l'ingruen'za:. _dè)la ,.febbye con poco (reqdo li vano alla P.elle piccole maccbi'e c~I'~olari d'. un rosso te11seguf)nli sintomi: viso molll.5 _sc_omposto , palli'do; li'ngua· dente al,r:ime' dçlla grahdeizc). dì piccole'lenticchi~ ' d'in- ' bia,nca e nqn irri~.a.ta; s~te poc'nissi~a; -vivi dolori veritràli; ,dole .;quammosà. ( s,i~litl~ squl!~mro-sa di _Baumè·). .Vals.e cos.liP,aziòne d) l,vo; ID<).ql!nelle flos éie CQme se-;· non allatquest'ernzione a confermar~'i° nella precoùcella ìdea dico- .. tasse; polsi frequ .enti e pi~c?li; · prostraziQnfl.generale la stituziooa,\o''sifilièle l'ler:cui, vi~ta l'inti)llera~z_~<Jei preparali quale però faéev,a·un'antitesi troppo m.a.rcata .con la smania di deut_o?loruro, presc.r.ìveva frizior~i.!l}~rcuri~li·ch'in breve , in che dava l'ammalata per .uo g~and~ pti1tito_ ' alJe ,piante ·. ' sì· dovettero à loro~volta sosp·~~9.ere per' pilatismo e . per . ._dei ~ie,di, i\ q.uafo sintomo al~ra$se·.v.(v.~ineule.l'~llenzione · diarrea la quale ·volgend' i stato cronico ~ ri~elle-a<l ·ogni 1 , del Medico. Visto, eh~ n,op e era v1$1lìrle coi:nphc~nza, s1 . compenso ,lerape'utico rid.uss.e l'awnial'alo al mar-asipo·, fa.. çonlentava,di p_rescrìver~una bibita LElmperaote, ma n·o•vorilo dàl progresso · della complicala labe, fatto vie più ,.tando.che colest' àgitazione s'~up1.eolava per cagione del p·atente~dall~ oaturà ·delle ulcére: ali~ gola:~ dalle lesioni, . p.ruril'o ai piedi,-ord'ioava due v~scicalori'i. alle gambe uelfo anatomico-patologtcbe _rivelate dalla 11ecrosçopi~. s'copo <fi ri'?èllere e questi Lornand'inut,ili .egualmeoie che-il . La' maucanza dei srntomi di ·si'fìlide primaria ,-le n·ega·- · ·1i11ì.m~nto oli'pso con i.I quale li fece.ungere, fu gioco forza Ùve ass'erzioni,dèll'aÌnmalato, la sua fruooa indole e bo·noche du~.per,sooé coolinualnente strofìnasser i piedi con il mia allqntanaro~~ pÙ qualcbè lémpo:'d,a n1e la primà'idea ·, 1 quale ·solo mezzo fu possibile-durante l'ac.cessiòne d'aquiedi 'sp'ec.ifié.a ·in!eziorie; vep'erea ; ma la renilènza_~~ll'affe-. tàre !'.ammalata la ,qualf in qùeì pòc~i lll(!men,Li in _che si -zjoQe ai l)rimi ·comp,en!ìi, il µ,assèggiero mig!ioratrieolo de.i - . lra)asèi1\va di sfr,ofinarl'a nei piedi .srilani,ava é teola:va gel. mercuriali, la, na tu~a, ~elJe µle.ere e: dè·i guasti, anatomicì'., tàrsì dal l'etto, Do.po t Oore dà ~che durava.l'accesso com .. ·più di questa che della li.n'(atica làbe pr~prìi, oi'indussero part:va il :su~ore e·d it prurito gradatamc::nte dimi,nuiva esso · a giudicare, ta·le. affe~ione :·espressi?ue .di ·texz,iarill sifilide pur·e sin· a çessa,r ·affa}tg n~I tempo :aell'apire~s1a. Preci$.à~ .seqJ)elé 'cootam,inazioné ven~rea_.' in9~utaµ1en~è. 1· mente a~I.~ sles~'ora iAst.i)to •. do_ro .alcu.n'. lem?o di tna~v.ertentam,ente· c·on~~~tla o. per1 mahnteso ,p\1dorc a sup . perfetta rnlerm1ltenza, l accesso ,n :comP,arye nel giorno .\empo taci\1ta. ., •• ·' ; dòpo pi11 jnténso· c,lel primo, sebben~ il sintomo: prurito paSe·~ei1 m'apposi,.aq altr.i il giudizio, , , resse alq!,la(lLO ~i.mLnuifo . a· :conffonto d,ell'.accre.scers,; di ' , Lutti gli altri sintomi concomìtant.j l'accessione la . quale .~NNOTAZIONI. l' d,urò j)U;~ pe'f C,irca ·~0 o're. per indi dim.~nuire .con ~ud~rè abbastanza. profuso, con ,che cessò pure. il prurito, .rei lenire A 10,639 giornale-ascese in complesso la perma.uénza . il qu~le uo.po Ju r{nnov~r.e continu·ame,nte le fregazioni: degl\ a~inalàti ÒeJl'accennalo periodo di tempo cu.ratì. La Il Gurante . avuto rigual'do alle malallie dominanli nel ~ euia dèl 'decubito- fu di giorni ·2·1: la mo,rtalilà fu di 1,8Ò pàe~é; aila stagione au,tuniiale, ·non eh~ al _tipo inlermi tper OfO. Questp ris.uHàinento che .avrebbe potuto essere tente ll'ios,lrato·si néllà-malaUia, si' de.cisè a .prescr,iver unà . 'migli,ore lro:va la sua ragione nella gr,av.ilà e nella na~ura.. soh1iione\ li citrato ,di chinìna,cou che' l'amìnalatà fu çj.:: delle nìal\\!tÌe domi nate, nelFo!.s~rvfltO prt;domi1lio <li ,spes~,rl'~'fà· atfallo ·sehza ch'i~ progresso, 'Sia 't t~~a m.oleilata <ia • _ , ciale"morbos.a ooslituiìone generale e nell:infest'a azio.rie di reoi'diva. . >,, , .' 1 quésta su l'andamento delle malalti{ stesse,' mò,ti_vo per ·Causade/la, malaltia: ign,otà. Crira~tere: inter~ it~enle pr.ucui per J,o [>iiÌ uon e~,sen.do tollerati i .necessari i compeQsi riginosa. Git-ra speq_ifica. · . . ,. · terap.eÙtici,. o sj proir-asser olLt,e '!'-ordinario o furooo<se. ' guite.daJu!1ghe e. slentàte conva:1~.scenze o diedero lt,1ogo a Os~.ÉRVA~TONE , 1 O .~ P.~rnicios~ emiplegica.,· risultam·en!i · · .., . ' ~. ' . . , . '.. fatali. · . Possan.o questi' çenn.i alla meglio reda\ti, poveri di p~aCàtterina !\forgi~ in, età d'anni 2~1 di Lell)pèr,aµieo lo santiche inéluzi.oni' nudi di' e~iologici e teorè,lic'i ràgianarq:enti . ~.ui,gno, di costilµzio'rie buQna ecl · avente . regolare Ja.sua torna~.e _graditi ~i ,rotei Colleghi ai. quali Qlio sco:po'_fu soJo mèstruazione, i11 ?,u lo scor:ciq,iJèl m~s~ 'd'ottobre clèl, p. p. rasseg,nar i casi quali m'. occors~ osservarli. · ' . ,1853 cioè alfe ore t> 'pomeridiane dol giorno ,29 fu ,presa .. ~. . da fort.e: freddo .Gon: tremore a· lulle _I~ memp/a, ·a CUÌ due I :ore dopo tenl)e' diet.ro . calor urente a'. lutto ·.il corpo· e prinoip~lme1ile al capo i°I quàle era.altr;sì tormentalo ·éla ·N?O~I. CENNI CQN OSSEi VA;lIONJ so, LE IIEBBRI PE'lNICIO~E . dolo.r gr~vJ3ti.vQ alla regionct fr9ntale,. Aveva <lessa la, fac-. (~lemori_a letla ,cfal Doli. Bo'TTJNI ì11 una Co:nforenza di Cagli.ari, s:ia.~ccesa, la lingu.a impani~la ed· arrossata •alPapicé. ed p,/> r.fare seguito a qpclla gi/J pubblicata nei, 'oumeri 21 e 22'.cti ai ,margini con ,setc>~inteosa, la ' p'elle' secca. slitic.hozza e questo. Gioroalé ). gaslraJgia. 'Co~jffatro slalo di c~se duravc).. per dodiCJ ore, dopo 'che,c·oll')pafendo con gra-néle sol! ièvo,uh léggiero su0 SSERVXZIONE 9~ - Pernfoiosli p~riginosà .. . d9re c~ssò aff~Lt.o , la fe!Ìbré , persistendo pérò il ID"a!e di ' . ' \... ' ' . ' . . ' Anoa Boi di temperamento · linfoticò'-bilioso, di cosli\u- ·. capo ed i. sintoID'i gastrici ;-l'uno e gli ,altri P.eiò meno in: · zipne debole, 'd'anni 20 madrè già di ~ue figli ,.al t~mP,o déllo · tens.i. eh~ neU'atto, derla -febbre;, i ·quali ,epifenomeni furono coinba.ttùli col) il metod'o antiflogistico nrercè a cui .àUallamerilo def se~Qndo, tre mes! dopo il parto, ·.senza co .. , .. ùtle.ni1é ùrì Lai~ quale sQllievo: La f~bbre però, )èr qua~(1) <;o~l,!DD~zipne. V, ii n~ 34. tro gi·orni sµc.cessiv'i ric'~!,reva sempre alfa, medèsi)na ora
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Il Doti. Fissore quindi convenendo nei bP.oefhi otienuti dat con stadi i piu brevi e con diminuzione de' suindicati sinDott. B)~a coò l',oso della-di.r;itale unita al tal'lralo di fe~ro e di tomi. La quiÌila accessione però, né!' giorno lk nov.embre, · · potassa, come risulta dalla di lui Memoria, noo può' con tallo eomparV'e di troppo allarmante con li segueuli sintomi. .qoeslo accettare la spiegazione data dall'Autore della medesima Dopo alcuni ribrezij ~ran malessere generale e senso dì sai modo con coi operano silfalti rimedii cioè che questi operin o facendo ces~are gl'ingorghi e gli ostacoli uretrali, in pari formocolio al lato destro del corpo · che rimase ad un tempo che lo sco'lo; ritiéuo in ~ece eh~ abbiano dessi giovato tempo collo da emiplegia onde~fu Che·. la bòcca era alsoltanto nel ·senso che risolvctter il residuo crellismo che tot-. quanto distorta e traUa ,verso il lato sano, e nel séoso metavia rimaneva nell'uretra e che con il cessare di' questo s'otdesimo erano tralli l'occhio, la 11arice e la lingua co11 pritenoe anche la cessazione dello stillicidio:vazione di molo e dimiuu:lione di .senso alle parti tulle A siffatte obbiezioni il Doli. Bima rispondo anzitutto avvertendo di non aver rarlato nella di lui Memoria oello stato in coi apparl<'nenli alla melà <lèslra del ,corpo; me11le turbata, egli lasciò l'infermo la prima' v,1.lta cioè ·qu.1ndo ne venne alfi-' _calor urente, miuore nell~ parte all'ella, sele iulensa, polsi data la cura al Doli. Fisso re: avei· io vece descrilt~ ·accurat.ifrequenti e piccoli , . mente le condizioni patologiche o sintomatiche io cui trovi, l'uLimitandosi il Cura11le a 'soccorrere momenleneamenlc retra quando ·sobenll·ò ,nella Sezione al Doti. Deaufort e qui odi in modo palliativo ai siutomi piu eminenti, attendeva il i progressivi miglioramenti olleouU con.la cura p'osteriormente. da esso intrapresa delln cauterizzazione e delli1 dilittazioo·e, come momen\o opportuno per comballer. ess~nzialmenle la marisuita clallé). Memoria stessa: cònvenire anch'egli con I?1ssore latlìa. Dopo lunghissime venti ore la·fèbbre rimetteva ed che quando ripigliò da lai la cura dell'ammah1to, gli ostacoli il -Cur,rnle senza perùer tempo, profillava di que\l'inlerure tra li erano :;:ià svaniti e si poteva p·ralioare la difatazionc v"llo per a,mministrar una soluzi!)ne di valerianato di meccunic11 inédiant.e j.\li strumenti per- la r~gionc eh.e qu~s.li favorevoli rJsullàmenli li àveva già ottenuti il Oolt. Birna prima. chiii~na con la quale riesciva aù arrestare nou solo la del Doli. Fissore. . febbr~ ma ancora a vincere li ·sinlomi paralitici oude nè Ma aggiunl{e però che l'infermo provava tuttora frequente cd l'una nè gli altri ricomparvero più mai. Restò però in incomodo bisogno d'orinare di modo cbe per quauti sforzi faquella parte all'amtllal~ta tin ll,\lc quale senso di pe'fo eh~ cesse non riesciva ·i• sodcli5farlo {uor<;hè in modo incompiuto cd affatto scomparve ne\' su~segu~r'lle giori1o. . ~ . · irregofare; e che ollr'a ciò gli persisteva lo stillicidio. Sostiene Causa di malattia: la soppreE.SÌODe repentina del su·qaiodi che l'espressione usata daJ Dottore Pacolli nella i\iem<>ria d'avere trovato l'infermo quando ne ripigliò la cura quasi net dore. Carattere: febhre perniciosa ·emiplegica quotidiana. ·medesimo stato in cui il Dotto·re Bima l'aveva veduto l'ultima ilfetodo di cura: anlifiogisli~o e specifi~o. ' . I\'
.vo'lla è esalta riguard9 agli sconcerti fuazronali dell'uretra ed
(Continua) ·
allo scolo, sebbcn•ancb'egli riconosca clie dessi orari, di natura piu!tosto dinamica che org;mica percbèappuoto risolti con l'uso del la digitale, anzichè con la cura meccanica, Il ~ollore Ca pino a(tribuisce alla virtù controstimolante di tale rimedio la risoluzione del morbo. ' · 11 Dottore Piazza .aggiunge che realnJ'ente ·1;infcrrno ottenne la compiuta guarigione di tutti i suoi in~omodi uretrali e che dessa si è ia seguito mantenuta tale, avendo- ciò receniemente saputo dolio sles~o ammalato..
(Illese di marzo 1a Toruata ). 'J'onJNo. ''Iiopo l'aprrovazionc del procèsso Vt)rbale il Presi- · dente ~icbiara aperta la rtiscussioue Sa ~{cmoria del Dollore Paco!li pubblicala nel o 0 29 di questo Giornale. Prende allora la parola il Oott. Fissore per (are notai; alcune inesattezze ;0ccorse nuila CO!l)fiilazioue della medesima: · Di fatto, dice il Uolt. F.issore, sia scritto in questa che quando il Doli. Dirna assunse pM' la pr;ma volta la cura dell'infermo, q oesti aveva il !!ell<• dell'orina piccolissimo e talora spezzato e l'emissione dell'orina era possibile soltanlò sollo violente impn!s;ooi; che si foce ricorso alla eaulèri1;.1azione, ma che.non si polè entrar in vc~'cica ,fuorché <.011 · piccole minog,ie le quali a grÌiili a gradi forooo poi svslituHe dalla scirioga di tre linee di diametro, la quale pra'tic.ta già per tre volle nel giro di dodici . giorni fu p.oi con1iouata per altre du:i dal Doti. Fissore che in 1 qael tempo fa chiamalo a sostituir il Duct. Bima e quiildi fu lasciat,1 per dare mano .1lla dilata.dono che fu· conti nuata poi· uu mese, in capo 111 qua le il Doti. ·nima, ritornato alla sua Sez.ione, ritrovò l'infermo quasi nel medesimo stato in cui egli -l'aveva veduto l'ultima volt~. Orjt il Dotl. Fis:iore fa nolqre ch'io vece di due, e;!i pyapcò quattro volt,e la cauterizzazione uretra le e ch'io ·segui,to alla cara dilatatbria prosegaìta per un mese', quaùd'o consegnò la Sez.ionc al Doti. Bima, l'amnialato aveva talmoote guadagnato nelle dimensioni dell'uretra che ammellevu per ultimo l'introduzione del:e caadolette del maggiore diametro senz'iocoutrar ostacoli lango·il caonle, salvo in corrispondenza della prnstata, ~ove d! so~ilosi saont.ra una hle quale difficollà nello spin~er mnaoz1 gh stromentt per la natura compatta e resistente di qoell'or{!ano; nota inoltre che l'ammalato stesso introduceva da sè le Cétndelette dilatalrici; che aveva il getto dell'orina atppio e regolare così che i,nsisteva ond'essere licenzial9 dallo Spadaie dove tuttavia il Doli. Fissore il trattenne perchè rimaneva an- . cora lo stillicidio bianco da comballere.
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ALllSSANDBL\. J1 Presidente intralli'ene io questa Seduta l' Adunanza cou la letlur;, ,!ella Circolare del Superiore Consiglio Militare di Sanità de l 16 fobbraìo riguardante l' uso dei bendaggi erniarii da impiegarsi iu pr9grcsso.
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CAGUABJ. Approvatosi il processo verbale, il Dollore Bottino seguila la lettura delle già enunciate Storie di febbre péroiciosa. !Sesso no prendendo la ,parola, il Presi.dente fa notare ch'es·sendo la febbre perniciosà grave iu ragione del µiaggior o mi-. nor, interessamento dél sistema nervoso, non può accònsenlire a cposiderare caso di perniéiosa ap,,plética la prima ; tenendo e-0010 della breve Storia durata di soli tre giorni <1i malattia mentre si suole costantemente osservare che in tali febbri lunghissima e stentata suol essere la coovalesce1~za; la crede per ciò ,un'ellh11cr·a complicala, a qongcstiorie cerebrale. Lo st'essi>. dicasi della perniciosa collerica·guarita in ofio soli giorni, la quàle egl; crl'de piullosll• aua collérina od ana febbre iaterrniltcnte con complicazione di diarrea. Il Dottore Clialp con la citazione di tre. casi ricooosciuli Ji fchhre pcrniçiosa µl eurjtica; e ·pneumonica i quuli T4rono vìoti io questo $pedale con breve convalesceoza come breve 'ne fu la durata, s'oppone alle obbie:ziooi mosse diii Presidc111e. Questi rispondi: al Dottore Chalp che scbbeue consideri i due da lui r~posli casi quali eccezioni fra quanti vequero curati felicf}meute in questo Spedalò', tottàvia fa rifi ot!ol'C dappriroa .a.Hc·probabili , favorevoli cfrcostaoze in cui.avvenoe1'0 e quindi fa uota-recho la guarigione fu r,ronl,ì pcrchè in tatti e tre fa vinta la febbre dopo il primo accesso, il che non sarebbe stato se altrimenti si fosse prcseotat11 la cosa: ciò che non s'ebbe ad osservare nei casi dal D,ottore Bollino esposti che guarirono in poco tempo e gli ac- ' cessi si ripel.e~ouo.· Oss,erva ìo secondo luogo esservi una grande. dilfeceoza tra le perniciose che traggono seco in consenso ilseo,
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$Orio e l'a,pparalo 'gastr:o-enterìco, comè sono l{apopletica e l'a collerica,, e-queile che prenèon I~ ~orme . µ\eurilica 'e ' ,pnenmonic"; mentre souo sempre lunghe "e . perico!osissime I~ prime an<:lie soll~ pocbissir~ i ~ccessi , meno ·~ravi e·mcno luoghc'le - . cond.e. E ,ciò'a sop crerlere.pcJ,:cbè più estesa e profonda è la nearop'atia. nelle prirn~, pi iì limi\àla e meno .gf'a.1:e. ne!le se-, conde. · Il· Dottore Bollinq allora fa .solo notare non aver inteso dirn eh.e in soli tre giorni.il prim~ ed ln ?tto il secoodo~iansi po1·tati a perfc>tta goarigiòile, ma che cess.arooo entro questo termi.ne i sio101ni di periçolo, b.rn,çhe piuttosto lunga fu la ~onv;ilescenza nel seco.odo c,i~o. ' ·
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N OVA II.\. ]I Dollore LevesdellÒ il prvcesso verbale a vece d'el :Oot,t. D~pon.t in licenza ordinaria, prende a pari.are spi caso di. · un Militare irf osservazione proponendosi a ,tale propo,sit.o la qoe' slione, , cioè se" il Medico· Miiita.r«_ ·n,el disiròpegno elle sue ·funzioni Òi ~erito possa. ri.correr. ali fiscaleggiqmerito oppure se debba attenersi soltanto ai ìnezzì che · può soqimjnistràrgli la Scienza· l'tfcdfod. Avuto riguardi! alJ•.asJuzia che mo!H usano per ' giunger al loro intento'ei vu,ole che Si i:icorra ,eziandio al primo I 'mezzo dicendo, .che più decisi i i sarebl)ero slali molli 1iiudizii !>è' pure a tale spedienlè ( avesse ricors,o, 11 tbc P.rùva c.ol fattò seguenfo. ' ' . · _ Un Soldalochiese tes(è al Gove1;n911n sussidio as~erendo che , €'gli era -rimasto inabqe a guada.~narsi il vitto io seguito a fer)ta ,, rire:vuta io un fal\o,d'armi,}a qualii,gli aveva arcagionato l'<1m· b}iopi.à d'ambo gli occhi ;' il, che appo[?giato a doc\]menli v!lnne pres9 111 consideraziqn~ dal\' Autori!~ gbverilativa. Lo stato iÌ1 cÒi lo tr.ovò la Commiss\o'ne perciò nominata è il segirenle: . uorn~ di 33 anni, di ternperamento·· misto sanguigno biJiosp , d'abito vynos<i, di. fori e cosliiuzione, che mai .~,offerse roalat.tiit di qualcbr. entità; presenta alcune irregolai-1ti1 ossee nella regionè sincipital~'scguito della cad uta ·avveòut? oe).fatto d'.arme éita,tg: , · cecità quasi asso.lata, c~rnea d'ambo gli occhi-coperta f,la ampio leuéoma · della quale non rimane tr~sparente (~orchè qualche punto nella siuislra per coi àppena può distinguere la presenza cli persona heu vicina : il , est ante della faccia è marmo rizzalo dà infinitj gnioelli di polveré da fuoco iutar-siati ire!.derm,1. "Egli atlribniscè queste ulli me lesioni cioè opacità della cornea e pun' teggiarhento i'n \ne~Q dell;:i faccia all'esplosio.n_e anticipata della polvere d'una mina (mes~1é re ,in èui 's'occoP.ava dlll soo rilorni;, in P,atria 'fino al momentò di tille sgraziat1> successo òr sono aue anni) assércndo ch'anchc prjma dell'oscnr,,menlu delb cornea, elfei'tb·,tiella scottatura, la s'ua vista era minorata al panlo·da PS" sèr obpligafo di foJ'Si guidare d~ altri,; o s;app9_ggil!va a certifi.:ca,Li di l\fe<lici' che lo curarono. per malattie d'occhi anteriormente all'iofortnuio della miria. La Ccfmrnissione declÌQò di ,dare uri giudizio decisivo s'taule che la iesione su'cui 4~,ve~si p~ònun~iare e.ra copcr.h\ da al tra.ferita· posteriore, epperciò annullò la.le tlomauda: se ooo che io, c9me Membro, ;1vendo notalo come le mine sogliono· praticarsi in l.u,og~i sc()s~esi e ~i difficile adifo, ) I peteole non seppe .o meglio non yoll,e dar ragione di qti'ella , circostanza. · Gli chiesi poi qaale parte gli fosse assegnati! nel prà1icare lei minP- cd avendomi ì·is'posto elle dava i colpi di màrtellone snÌl'agucchia conficcala neifa rupe, io . feci' notare come , mai sia p'Ossibil'e che cbj,è a,maurotico 'in ambo gli'occhf possa frequen- . tare luoghi d1rupàti e co !pire precisame11te. sull'agucchia come . :. s i pratica in (al mestiere? · Il D_ott. Leve~i aggiunge quindi còm~ simili circostanze avreb. .bero dovuto j~durre la c·ommissione non · solo a pronun,cjar. an giudizio negativo io modo ,1ssolato, ma arlpora ad incolparlo di · t,rulfo .onde,c'òll'e.<ier,r;ipio _scem~r\! 'tali abusi.
A
N1zzA.,A'ppronto il ,pròcesso ~erba.le si viene' a discorrere su le condizioni sanitarie' delle Truppe della Guar11igion,e llori1a sotto ogni rapp~rlo nulla I ascierebhe a desiderare se 'pur.
che
non vi fosse a ·notar un predo'minit> ,delle affezfoni otlalmiche . quasi esçlusivo.all'11° Reggimento. · Il Do\t:'Bar~ffio fa notar al . Pre~i,dente ~ome la c~usa di talé · speciale influenza doveva derivarsi dal!~ condizioni del Quar~ · , tìere i.n ~ui i cameto9i sono strettissimi, olbemo~.C/ bas.si, in una
' '
I
. parola alfàtto insonìcienti per'ilnumero. d'uomini acuidebbonsi forzatamente a·ssegnare. , ll:medesi.mo,.oode migliora.e· le ·coi:dizioni igieniche dei Jo'. ,cali stessi, sagg~l'isce ppi aprir adatti ·veotila,tori, alcuni al livello del pa:vimcnto dei cam·eroni; altri all'alte'zza delle volle 0 soffitte. Qoesto s1?mp'1;'ce mezz<, permettend'anche nella notte il facil~ ricambjo; la·.'çootiuha perinutazio'ue d1~ll'aria, éredèva avrebbe pot.u~o ,vaiere meglio ch:ogni' altro·, quand'opportuua,n1ente .ed in numèro sufficiente appli.cati· a' togliere c1nesta mi. nacciosa ia.tluenzà su la sanit'à· del Soldato. Il Présid.ente r,icorda ancora coh';e. sia giunto i\ tempo per le vatciuazioni nei lleggi!llent( e per compilare ~li stalj pel' i B~soi Termali. .· - --
- ~ , o i : c n u ~ - ~-
--"
.PA.RTE SECONDA ·I_ ,
. Furon9, dietro lor,0:. dom,anda,- dispen~ali .c)al s ·ervLzio li · Medici · di-Baltt1glio1)e di 2a ·Classe D.oltori Frflncesco Zac, ~hia e Mìchele Cantoni '. . · ·
Il Co,mit~to ,<l'A,rti glierì.a Inglese ha fa'uo cosLrùr-re per · l'Armata d'Oriente venti . vetture ·d' amb'ulaoza di nuo va i,nvenzione e nelle qu_ali saranno deposti prov'vis~riameole i Militari ' fèriti sul' camp9 di b~ttaglia. Queste-:vellure son a, q11,atiro ruote e disposte in moda Che Si posSO!lO farp:mover in giro n"e] ' più piccolo spazio possìbile; sprr essse mu)iite di .mojle ·d'una, lunghezza; di una fqrz~ e d'un'ela~ticità slraordinaria. l i c9rpo di cijl.sc.heduna ve(lu!a e diviso iìi quattro compartimeuli orizzont,ali di ~ei piedi e mezzo. di lmighezza: sopra due' pièdi di 1.argbezza. In cias.checlun compartimeQto trovasi un letto port.ttile bene gQarnito,.s~ di cui il Militare sarà posto n'el s'ito· medesimo in qui fu ferito e così trasportalo nelle vettura. ., l compar.limé11i sono bene v,enlilati; so,n essi protelli per mezzo cl'impo~te alla veuezi'aria dal sole'e dalla brezza della notle e sono coperti d'uni ..tela impermeabile so'stenula da cerchi leggi~ri di }egno. In ciaschedun compartiinenlò-havvi una p'orla la ·quale, stante fa, sua grandezza, ruò scadendone, il bisogno S'ervire di tavo lo per éseguirvi le medicazioni e le operazioui chir.ùrgicbe .necéssarie,. Sul I davanti· qelle vettiire sta un a,ropio cassone ·c1esli1Jato aricevere 'la provvista d_ell'acqua, glj-~tromenti· clìirurgici e <gli ,oggelli 'di farmacia. ' . ' Nello stesso cassone vi sono. dei sedili imbottiti con . spalliere ,per i 'f crili eh.e posson~ .-viaggiare seduti. . :Quest~ ,veJ~ur.e pos'son ~ssere smor1tate e<f i dive 1si pezz[ che ·le ço.mpongono quand,o sono pieg(1l1 e·riunit'i'non oc~up.a110 fuorèhè, uno ~pa!-io di d1Je piedi quadrati : ci.ò che è d1 s9mmo vantaggio per il loro lrasporlo per terra e per mare. (Presse, 30 marzo) li Diret~ore DòU, Cav. ARELLA Méd. Div. Il Vice-Diréttore rèsponsabile Dott. MANTÉLLI M. di B. Torino 185~. J/elaz.za, Tip. Suba,lpirìa. via' Alfiert 'J4.
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GIORNALE DI HEDICINA IILITARE. DEL CORPO SANITARIO DELL'!RlllitfA S!RDA~. e
~etlim111rn:·11
r.•associazione non si rieevè cbe p'er un an~o c~oìincia col t " d'agosto. Si pahblica nel .tao'edi di eiÌisclì'eduna prezzo ~·associazione In Torino è di I.. 10. ln P-rovin cia ed all' Esterp, frauco di pos.ta I.. 1J . Si paga per semestri anticipati.
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·So1oun10. - 1° Oott. MAZZl: Esame O~itrcò della Relaiione ' so l'ottalmìa che dominò · néHa Guarni~ione, di ·G~i;iova. 2° Dott. BoTTINo: Nuovi cenni con osservazioni so le febbri . perqicjose. - 3o·nelazione delle Conferenze Scientifiche. 4°' Dolt. MorTtNI\.Rivfs~a dei Giornali Scientifici. . '
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Es.hm Cmnco DELLA R E1.Az10Nn s.i L'OT'ùJ..MTA caR oomNò NF;LLA G U.U\!'ilGIONB- DI G . E~OVA NELL.Ai'll'iO 4 852, PU'BBLJCiTA DAL DòrT. L. BALE~TM, 1'1ED. DI REoc. (·I). • -
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PA.RTE'PRIMA. ,
( Del Dolt. G: MAZZl Med. di 'Bali.).
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Nel mese di giugno , second'il Quadro S1a1istico dello Sp.edale. agli 80 esistenti agli ultimì 1H maggio se ne aggiunsero 12'2 cosi •dislrinuili : o per ollalmia reumatica; !~ per purulenta ; 4 O per bellica ; ~ 0,.1 per granello~a e 2 per' blennorr'agica: laonde s'.ebbe per numero totale di curali la ràggoardevole cifra di 202. Di lulti quèsli non ue uscì nel mese .fuornhè t·o scarso numero d'j 54,, cosi tlassificali ':' 33 'd'ollalu1i'a reuma.LlGa; -~ '.di 1>urulerrta ;·· 5 ~i bellica.; 1 Odi granellosa: onde ne, rimaser all'ullimo del mese- , ' 2$ d.i reuma~ica ;· 6 dì purulenta; .~~ di beUicl;\; 9,1 di gra-- , nellol-a e 2 ai blénuorragìca; in tutto H8, Grusta_il Do,l· j tore ~ ales~ra , nell'insiem~ ne ~n lraron in vece 131 i, quali . 1 unili àgli .8·1 già 'èsistenti danno in lot,ìle d( curati la cifra· 1 l:li '.vl2: d11feTenza in più di 4Q. fo vece p'o: di 54- ne fausc,ir:e 58-; di l<J,le sortiti che· secon.do,lui ne rim.as-er ~Ila fine· del · mese 1 M,,r,he riduce così la diJferenza·in pii, dì soli 6 e beo inteso ch'io sua-senlP.nzà quasi lulle queste.oCialmie si co.nfondono nella sola·cla-sse dclJ'.òU!llrnia millta~e.• Non è senz'interesse il notare ch'in que~t~ ìnese' fu per la ··prima volta che le ollalmie reumatiche fècero largo p!)slo alle 'belliche ; ed è pure·da,rimarcare che non 'si sa lfone perchè fosse ammessa la dislinz,ione fra le belliche e le granellose: mentre eh~ per il Dott. Balestra , diçtro la cui ,insistenza s'atricchì il Quadr~ di quèste ollalmie ,"non sono ché una_ stessa stessissìma malallia. _ Lo ·stragrande 1iumero cfe~li afl'.;tti da· ottalmi~ . entrali nello Sp~dale durante il mese di giugno, sé non vi si guarda ben a?d~nfro. è tale c_ertam_enle da impor a ohì· ignora_ còm'il faUo avveniss_e , è tale da far e·ntrar- agevol·mente i~ sospetto che si trattasse realmente d'una malallia che si diffondésse in una ~aniera·,maravigliosa o, se cos\ ~uolsi, 1,, (i)Contiooazione. Ved. n°, I
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30del GiorJl~)e. J -.•
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s'ir;genera~se per u!1a caus.a. trasmissibile. Ma una lale c&ncessìone, ,io spe,ro, ·oesscr~ beqe presto ove si r•tletLa cbe lino dal termioaré-. dl\ll'anter.edeote maggio s'~rano dati ordìni ai varìi Uffiziaii Sa,,iitarii faci~nlì se~vizi.o presso i Quartieri -di fare"vi&ìbe selttimanali sanitarie con l'accura'le~za cbè si potesse ma~gfore : pe~ i qu~li ordini av.veone che lutti quei Milil-ari, quali avevano qualch~ affezione oculare recente oi:l antica e di qualunque specie ei;sa si fo sse s'ìoviardn al!o Speòa:le. Fu per questo direi r~zzolamento che,cotanto s'impiò:guò la ·cifra ~&gli oltalmìci .e rion già perchè in fallo l'ollalmia dominante si fos!ie resa allora o pièL crescen~e o più dìffu~a. j<: sicçome fra gli entrati vi erano moltissimi di c.oloro i quali da lun·go temp'o-pativano ' e porla van indiffere11temen-te una congiuntivite palpebrale, cosi t\on•debbe riputarsì strano o_l)e po~esser avere su lé superficie interne. delle palpebre ùn·qualche grado di vegetaiìone organica, vegetazione ehe per granulaziòni vere o s_uppostè sì volle ritenere. Ma il -Dott: Baleslr.1 .appoggiandosi al fallt) susseguilo- alle più accurate visil~ sellimanali lè quali 1w11 lardaro1i a rivelare, l'esistenza di molti più. affetti che prima ge,ieralmente n01.i si sospettasse, nòb si fa capace di questo modo di vedere e vuòl io vece che q\iestò maggior~ n.umero d'. affelli. sìa assolutamente una co nseguenza della crescente diffusione deil'affezione oltalmica occ?siouala per.,çc1$ìòne lrasmissibìJe. .Se non eh., ove sì foss e rosfo menle che \'.T hannò l;lempre nei Cor.pi di. Truppe Soldati ip numero maggior o minor i q~ali per oliai.mie ac)lle sofferte in passato conserva 1, -un.a le:ota blefarite la quale suole sovantè seni~ ragion esser anhandonata • alle sole forze della natura od -banno subdole covgiuntivitidf. le quali senza produrr·e seosibi.li do.lor.i noi,. arrecano lllanìfesli disturbi e quiodi li i:endon o non cura'nti d'un . P,erfetto. ~ta.lo degli . occhi o.non premoro~ -dì cbìedere la visit,a delfUffiziale Saujtal'io pér limo,rè se 1100 . altro df esser inviali allo-Speda!~, ove·a q.oesto, ìo diceva, si fosse posto 19enLe, sareb,be.stato agevole tescorgere che.questi furori appunLo coloto ch'iò' m,issiroa parte aumentarono dì tanto il numero degli olLalmici nel tempo di cui .si patia. Ed in fatti il DoL!. ):js!Òre; Med . di -Regg. nel 5°· F.apleria, a!Ierm ava p'e r ciò.Chi> riguardava il suo Corpo ch'io lali 'Visite se o'incon~rarouo non pochi i quali 001) altro av.evano uo·n se b.lefaritidi e coligiu-ntiviti'di leggiere ; e per quanto spellava al 6° Regg. Fanteria il Doll. Ma~zoliuo , Med, di Regg. presso il mede~imo, faceva riilellere come còloro i quali i11 pàssàlo avevano s'olferta pér ollalmia conservavano per un terop? assai. lung? un'~lLiludine più o. mèiìo ptoriùr,zjala ad infermare d·una s~ssa gùisa. Se dunque lali .coodi~ioni esistevano negl'iodica\i due Reggi-
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me1)li è proo_aliile ·.che le medesime si' trovasser eziandio 1 presso gli altri nei quali spesseggiava la malattia.. Laonde ·non è da riuscire' come fatto strano che tra l'un e, l' altro ' motivo si potessero nel loro nume,ro rinv~nir alcuni nei q:ualr si scoprissetQ' di •q~elje, granulaziopi _le quali cotan.lo i·mposer al D.où. Balestra. e che , senz\1Jtr9 considerare , amò giudicarle com'un segno caratteristico d'un'otlalmia 1 specifica e, quel che è più, trasmissibile. · , · Nel suècessivo mese di luglio nel qual ànoh() più che nel · pre~edenle spesseggiaronò nello Sped11-te le oltalmie·, sèb- I bene per altro minore ne.fosse l'entrala, giusla la Statistica offerta dallo Speda:lé. ai I ii8 esisteoti all'ultimo del di giugno sé Q'aggioòse,rò 90 cosi1divisi: i>t>. di, bellica; 3a di gra:ilellosa, eco che s'ebbe per il ,totale dei cu· rati la cifra di 238. Di questi ne uscirono •li6 dei quali r ti d'ollalmia r.eumalica; 6 ,di purulent.à, i.9 di bellica ; I .78 cli ira1)ellos<!, ed ~ di hlen1)orra:gica. Ne rìmase.ro per~ 1anto,.àll'ullim.o clel mese H 2 ,,cosi cié;Ssifica~i :..1& di reu~ ll;lalica ; lf7 a,i 'bellica ; 48 di gran11llos.~ ed •I di bleonorragica. Secon(lo il Doll. Baie.stra, l'esistenza trovandosi io vece di. ·1M,, meìllr.c d'accordo 0911 la StatistiGa .dello Sne_dale ne· fa,I'enlrat~.di 90, risulta un tqJale·,di· curali ~u. ecce'denza cos't di 6 dei q.u_aJi dando~.c·p~r usciti 430 nerim'angon all'ultimo del me~e •I~ 4,, differenza or iu pjù di soli 2. Mi è uop.o qùi avver~ire che _fé _35 otLalmie .granel· los.e ,di cui nél volgere del mese:di luglio ùumcnlò lo Spe'dale erano de.Ila natura dj quelle 101 entrale nell'antecedente mese- e raz.zo.lale, nella medesima man· era·: di che non reslavan9 se noo 55 i~ istato d'acu\ezza che manifest;i.sser<, la forma prevalente. Il nurpero degli uscili, fossero ·4~6 secondo la Statistica dello Speù.a!e o ~ 30 secondo quella del DotL. Balestra , fallo sla che questi nell'una e oell'allra foro no (in fuori 'di ·I 9 cos·1 divisi : 12 per reumatica ; 6 p~r !lùnllerta ~d 1 per bler.notra.gica) furono, ·.dissj, · tutti classificali per affetti d'oUalmià, bellica e grauello's a, 78 dei quali éoosiderati C-OB1e affetti da Ci\lalruia granellosa entrali durante il precedente mese, e ~9 per otta1mia bellica sop,ra 16 e.urati dei ql!:aii quas\' per tre quarti entrati péo8tnte il meaesimo mese. i>osto, \111. tale roovimQulo di ammalali e vedutane la brevità di tempo concesso al trattamento del morbo ond' eran affetti, pare a, me che. non vi ·qa bisogno che ·cada s~tto la p,:opria os~e.rvazj90~ per giud'icame la.·Qalurél. d~l 1meèle~imo . basland'a laJ , gopp com'argoroenlo sufficie-11Le Ja cura 'medesima. Or un'ollaltalmia la· qqale vuolsi consociala ad aUeraz.ioni palpebrali della nalu~a di quelle che si denominano·sranulazio.ni1 non· è' pos-sib1le che se n'otlenga la gua.F<itsi.Òne i11 co~i · breve tempo; siccome rife11iscono· le riportale Statistiche·; e se gli iufermi banno polulo Olleoere cos·1 solleci\a uscita dallo Spe,dale, ei;l1 è forza convenire che qile.lli iton erao affelli dalla rnalaLtia ,chc 3j è ro.luto de:,ignar.e. • , P~ssiam àl mesè d'agosto in cui l'e~t.ral&;. d.egli otialmici fu assai minore.d.ell'uséila. Lo Spednle pr~senlò il suo Quadro, Stalistioo di questo mese nella s~gu-enl11 manier<!.: peripanf}n~a dell'. ulLimo di ~9.gli9 4421 énlrata ~9, a c~inpo.~re là quale vi furono 8 per.oUa.linia reumalii;a; 211 per bellfoa; 7 per vaiuolosa ; 1 per sililitjca; 2 per erpetica: d~ granellosa hon ve ne ba cenno. 11 tol,\le•dei· curati fo éosi di 154,, L'uscila fu di·85 a far.man la qu~le oifra conlvibuiron'o 20 per. ·oualmia reumatica.,; 16 per"·hellic.a.; 7 per erpetica,; 18' per granellosa, forniti questi da quelli che co-
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slltu\vano la rimancnz!l all'ultimo {jel mese precedente. Ne rimasero per lalè modo all'ultimo d'agosto 66, dei quali 58 erano conside.rati come affetti d'ollalmìa bellica. Io vece secondo la ,':{'avola che hà dalo il Dott. Balestra confindi,cante il movìU1e9lo mensil'e degli' ottalmiéi l'esisten'.lla esseudo di 4 44 e I' enlr~ta di 38, si ha un totale di curati di · 152. e senza ~islin1.ione di l'orma , restando la differenza d} '1 in più. Egli ne dà 86' d' usçili ·e 66 di rimanenti ; cos\ _yiene lolla l'accennata ,differeiìza fra le, dùé sla'bisti'che. t diversi Corpi del Presidio· essendo stati spagliali d~ lulU j rimasugli d'affezioni ottalmichc antiche non poterono quindi offrir in. questo mese se non oLlalmie \néipienli ed allo stato P.iù o: ~en . ~'<;;Qlo . Ì$ bene qui ,ripelere·'la fatta avvertenza cioè ch'il totale dei curati per oLlal[J)ia bellica essendo di 14.; giusta la Statistica dello Spedale nè polè già- uscite nel corso del rnes_e la ragguardevole cifra di' 58 , 1 il quale fatto pr()va clr~- noo,.esige-v;i;,110- poi uu molto lm1go lrattame1ìlo quale sarebbe necessitato''a dìslruggere quelle grauulaiioni cb c voglfou'si ~sislile quasi presso che tulli gli ollalmici. Venne il me,se di set~embre che fra Lulli quelli :del semestre tolto ·ac'i" esame fu quello che ·J)'or~e il minore iiumero d'entrati. Di ratte, alli 66 ch'esistevan all'ulttmo del precedente mese non se n'aggiuoser i~ lull'il corso del pre'Seule che- soli 1'5 i quali (Qto.no· giudicati aft'ellf da 0L1talmia be'llica ·, CO!lliluehdo c~s~ un tòtale di '81 C'uratì . ))j qu~~\i ue uscirono 4-2, uel q,ui.ìle numer:o eutraro.no 37 per otlalmia bellica :;opra 13 curali nel mese della medesima. Co!iseguenl(\menl.e all'µlli-m~ de~ mese non ne rèl,Larono più,allo Spedalè. fuorchè< 3-9,, tuUe, le' speQ.ie comprese. li Doll. Balestra nell'indica~à Tavola. mentr'è d'accor,do con la Statistica dello Speda!~ in punLo della rimanenza dei 66 se ne scosta. in quanl'al numero degli entrati i quali fa ascender :ai 1·~ , dand? .co~ì .uq totale cl.i 85. curati, t iu più di quanto dà la statisliéa.sopresposla. Se 0011 clie avverte ·in una noterella che nella sua· cifra (< sono compresi due t1 Inscrillì in osservazione.- per affezion oculare . -ma in ~. reanà non facevano parte della Sezione. i>, $i direbbe oh:e gli ha annoverali PQ.r accr,escer il Tlllmero dei curati·, senza poi darsi la briga. di specificare di quale specie d'affezione oculare si lrallass.e. Sul lolale dei curali- ne fa uscire ·come g1,1_ariti 4;3 .~ OP,, laaoja per l\1ltimo.del mese ' ~2·, o.ntle la differeuza~di f .in più si r.Ìduce per tale.modo a~, s~li. Per il mese finalmente d'olLobre, trovandosi nello Spedale per rimaoenza delrultlmo di settembre 39 ollalmici giusta la Stati ca che qnes.ti ne-. diede-ed ~s!iendo•ne. cn .. trali 11el collso d·ç l mese altri 39, $i ·ha per totale 78 curali. llormaron il 1Jumcr,o degli enlrali 48- affeUi per ollalmia renmalica e 2"1 per _bellica. Di qnesti uscirono 1 ~ ìndicati come sLali affetti d'oLtatmra reumalica1,2'4 d1ttttalmiabellica ed-1 di v.aiuohisa. Ne res.tar,o~o pe'rilanJo.tàmelà per iÌ meso1 ~.uccessivo ctoè 3~ dei qi,rali . in fuori di i _giodìcatr toçchi d'oltalmia reumi!tica lulli gli altri Corono clichiar'ali affelli . d~bellica. Slando alla, rimarreu.z,a di 4j amm,issa dal Dottore Baleslu~ o,d·ai 3'.9 d 1ent11aii cli:egli pure'.fic.oopsce,ma,senza scorgervi' differenza di sp~ci'e s'avregb'in vece uu totale di curati 1 3 in più di quelli dali. dalla St.atisth:a dijJfo $pedale. Ealti ne uscire ,~o ne_ rj mangon..all'u)timo del ml)S~ 4-1 e,cos) la differ,enza,resla' oimiJluila di • . .' Sul 't~lale degli·enlrali per ottalmia nell'éndicato semestre, ,compres!. la rimanen_za all'ollimo d'aprile , giusta la
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SL:alistic~delloSpedale, si h~~na cifr~ d\ 465 '. inferior~ 1· ò:: l9ri, >>E.dalla pag . .85 •86 ~i.pele·: 'i, nè potrei asseri.re ' dì soli 3 :~-q~ella sporta. d'al Do,tt. Balestra. Comp10.sero. que-_ 1 <1 ·che n:essmi,gra.nulato_-usç,sse piì'.6 ·ddllo Spidale, sia j)~rchè sta cìfr~ 4 per ·ott_étl~i_a sililìtioa,.:~ p,e~ <~\lalmia ?Ì'pel~; · 1 (_due erano le Sezioui, sia perehè, non oserei creder·e che· 7 da varnolo, H _per purulenta; tutt 11 pmanen~e s,. com(( neppure daÙa ro:ia, malgrado ogni mio i-mpegno; sfttggiti> pose d,i ~-Òltl~ti ·affè~ti da oltalim11 q~ri?.mi,pata}~n~ndo 'reu- [ ·1( non sia ;1essu11 residìio d{ gta111dazioni-...... Durante la cura mat~oa, qua11do belli.ca: e, graneposa: Per contrario lamas~ , 1., «.giunge _un motu~nlo · in cui con vìén;e çèssaré ,dall~ ,oaulesiroa µart~ ilei 46~ ·an;imessi _d~l .Dolt., Bal,es(_ra <~presen ~ _!. «· Fi?,i-azi;oni'. quanlni1q~e· I<} congiu1iliya ,non ab pia ancnrà 11 la\·ao·1 ~aratteri. d'.~na.stes~ii ,ed i<le?tica o~t~lmja i I· " acquistata quella s.up~rficie paHid~ liscia ohe le è pro- , « oasi ~he,a q)1esta DQ!r° si dov~vaoo ·rifèrrrn non furono 1! <e,P,ri'a , poich~ ciò élie r~sta deÌla ~alatti,fcamminìli da sè 41. che eccezioni>_ (pag.' 17).'. ', . , . . l '<i'verso la guarigione e si riéorrer?hh'i1 rischio di rrtar- ' • 1 (<. dar.la_-s( s iu~is~ess.e in un:iputile ·me_dicazion~. Non è··.' · S.e qui _rico~der.el.e a".e.r i,o. g[à: n'ot~to c?me l{l métggiorè pa~te degli ottahnici .'e,ntraron'o ~Ilo Sped.ale:siccome. raz- 11, _c1 sernpf~ facil il g~~dÌca,re •quando sia giunto un tal'e mo- · .zolati nei diveri:i Quartieri d_el Presidio .dietr'o ringiutìzione · ... ts ment9 ~ e~ è' tal:yolla necessario di staTe per !;l)Olli gìorpi ir.npostà di far .una .pjìf a,ttent.a &i aqcur-ata. visi fa: sanitaria I (\ ad •os.serva~e kùna qua.\che granulazion·e p~r ayye~tura , & .p~r. tal~ modo s)invì~ron ~110: Spe~alè ~~tti ' coloro 'llOII rip,.o!luli. O,r 1f lratten~:e dei ~Olwal_escentì P.en.an-io eh.e presentava~ alc~n che ~ atfo.1,t~n o~ulare, i,.e~za: d1 oh.e . , cc_lemp,o 11ello·S~erl'ale . senza· c~e s1an~-p1ù s,ott~po,~t1 . ad forse' non poch,1 fra I medesimi a.vrehb,e~p coot1nua,to a r1- . , 11 alcuri trattaménlo', ·ollr~ che riesce a, Jll~des1m\ d rntol . roarì~re nei Corpi à preslar'r.i' ~l-loro ser.v~zio :, se ric·or-- ·..1 , <(-le'rabile· noia, torna p~re di gi:àud'ìmpaccio,per gli Spec\yrele come non pochi. fra qùe~lì', eriniò,çosi leggernìe!}te . .. « daii clìe pori sono genér-aJ~erité troppo '$paz!-0sj: e pet,aJrettt' ch'entraad'allo-'Spedale faron· immédfata·mènle :Ca~ti . · ·1t èìò, necessita di Jàsciarli' U!icire, incerta,tuttòrq riman~11do : pas.~ar'e' nella sal;;t ~~i con1'al.eséènti.; e. sé .fioalmente) i ri-· . ·.··«-la pèr(etta ,loi"o piiari'gio'ne: 1> 'Ed alla pagi-na 23 aveva già sovv~rr~le come roòllìssiroi frà pi loro n6n s?ggiorna~ohò · l scrìlto :r,hé <( nei' caso.:cbesì_'tr~scuri· di .rci.ves'ci·ar',ognul)a lungameq_fe nello f,p,e.da1e a Sll?ir il lungt,ed. energico trat- ,l <c 'd~llé p~lpebre,. l'i'n'f~·r.mo tratt~lo ,co?le :iffollò da olla:!-, t~inent?, quale S,l\reb~e.si' dov~~o ,impiei5a{e pe1' 'vinc~r una - l ~ mia reumatico~calarrale,,. v1erìe con alcuni mezz,i te/a- · otralm1ii:a. granulazion,i palp.ebrali,. v~i ihfeaderete diJeg~ «· peulici liher-a'to ·da qua·gt'efa s.opravvenu.to· ad ag{$rava'rè gieri 'che q.u~sti· sor½Q falti_içiuàli ai1Licipaté),~enle· ~ se.Òì'a , . ·«'la malalti-à di ·cui è ,qa,lungo 'tempo portàlòre e rimttr_a allrp gel~ap~ g.ià su d·uoa·. menté ;no:f\. pregi1Ìdi.c.àt&,1io11 poi. · (( e~ Y!'anul~tioni àlqup,nto;piiì g1'<iss~ ~ìl1 Gaser"!a jier 1'i-chi du'b.bii ·su da voluta1natura.della malatffa in ·di:;corso ed,· 1 «· tornare Jors.e tl'a.bte.iìin,11a te,·za, ·una, ·qmt!rta vo/tq.. ,e Jn:ù e . . ·addimçstran ~d un tempo, ébe :que'.~ta non ~ebbe-iuica quella I · (<già ~.on le sue,, co11seguef1ze'q~ali ùlcèri : leuco-mi, pi\11110, estertsionèche si 'vuol~ f'are:credore. Ma ad acçreséere que- i « delle çJ>rnee; ecc. >J ' , . · · i . · ' ' sti (luhbi ~or. n;ur' in. ac_ ?Oll19 ~lt('..folti e questi . riferiti dal ·N.on \... senza r~gio,_ìie· c~e hò _slimat.o ?PP'Ortunò ~ dì!~I)..: .~ , qiedes1m.o J?~tt. ·B<de~tra. ·· . . . • . ganm nelle sumfenle c1taz10m perchè_.da esse nè 1rarrò V'è.'già nolo come fosse-'slato s\abil_ito che <~gli ottal- 1 · uh ·argoméhto a n~fforzar.e.la conful~iion.e dì ·qµanlo ca~e· ' ' ((.miei delt~ prima Se1,ione pr.inùt d.'uscire dall_ò ·Spedale or fu discorso. Non 'ì1ego· l'ùtilì.là delle, varie precauzioni ' (<~acèssei-o passaggio r:rella safa dei oosì eletti convale-- ··l · qui sopra indicale oi e realmente 's'ave~se. dovuto trattare:.. « sce.r,ti'-; ~a (nota .JIUi. il Dott. :Oa:leslra) s'iccome i:Uraita.· I un'oJtal.inia dg\la natura de.sigriata:; ma ·no.lo 'che r\el fatto · ,. v; me11t9 a q9esti per ahc'Q' nece~'sario'rfo)liede.-va tlel tem·po · 'q1,1esÌe poi r1Qn e_rauo così 'i,mnttialmente messé in ·pr'atica, ic .~ssai·-e éhe d'altra parlè malgrado .le istanìe~clre t~lvolta _I~ dappoich."è. il ninpern degli ll;Scenli .,dalJo Spedal·è è· qu~si.. 1« gl( : ,~ni11a~o. (a.lt~.,~gli er~ J>e~1~ deci~o. 1fi '. no'n lasci~rli . 1 sem~re :;tal~. Lalf\ .da nq.1~ l~·~oi,~i-.e .~upp:orre ch'. ~~se .fossero ,. ! u~c1.r,e .cqe r~d1calment~ guarilt _r, la· -sala: fu .be.ne p~est@. . praticate..Cli~cchè ne si~ _eh .ero, 'l;arg6menlo ch·10 m_t'r)èl.o « '. occ')clpala, pe~ in.\ier.o, e, ,nòn polè più r'ice\.;ere .gl'i_n~iyidui . ; ·dedume .qa .queste cii.azioni ~ qi conferµi;ìr? tihe ' a cosli(q~rove11iénti d'al!'altra Sezfone. :Pq1·ecèhi, pe'rciò .di questi i loir~ I~ .cifra ,seinestral; degi'i oÙaimici.conéo.rser.·e· ziare,~<(: gi q.d iC().tJ sufffci e~.t,erae rÌlè gu ari ti,'JJas,sarono ~iretto,,ìiente · [ chi reciUi.vi e par.eqchi . a:lhi 'usciti dallo . Speda/~ •~i~n. vel' .. (<·fti lort>, f o~pi ·: citC'o~tauia che ha, po-tùtp ', à_'suo avviso , fet-thm~11te guariti ·o dei- quali inq·erta tnttlfru, 1·im11',ieva la ~· ;:tver.e .s.u l'ulterior andamerilo d,ella ml;\lallia uua qua1_ehe_- 1 p,erfetta loro guarigfonc e-persino'· a più riprese, .ciò . proy,<( ipÌlu~nza n. {pag. 1$). ,...' . ' , ·. . · ,, ·· '. .' .. ' · ·· J . verien1l10' q·1,1~nqo· da ·m.al( basq.to giudizio, su .-lflo~9 gu'afr,: N.o~a .:al!a m~de~im~ ~ag\rìa che .(<iJ n1ùnero:.degli .ott~I- .1 ·. gi611~;·q.uérndt ~a tro.p~a !acHil~ Qèl ~fodi·~Q C~i:an~e ·a li~. <c•~'icJ· s1 m~ntenn(} P~F qualcbe ~~mpo Lq11 .1.. t>O ed .i :t60 1 cenz'.arh : quando dalla noia. e·staQCI\tiz~ .degJ1 a·m.m.alat1 !! (t-Jsulfa dalla sua '.fa'~ella po'st,t·alt.a pagin~. 13. che tale' ! , a .tin:iauere· più ·a lungo ne.Ilo Spedale . quat1d'in 6i1e dall" _°(e.ièmpo s'estende tutt'al più· dai ,t o di giuz.oo ,' alli t O ~i l. !]ecessìlà, di sgomberare lè·sale. Quate·cfie-,poi ~ia stato il ' ,. \' luglio,cioè.meno d'u·n mese.) .scar.se e·s~en'do.da prrnè1p10 ,,.J motjv.o cn>quesfo.usci.le,.dirò cosi preèoci . 'degli ,ammalati (C: !e irs.ci\e e c,o'rripèns,at_e lO'~lO' sia (la nµ,o+~asi .ii'otlaJ.m.ia o l,' per oprnìope,?~1 'Do~L..Bl,llèstri es.se, hanno p,Òtuto .'a.vere SII . « .d·a r~cidiv! si_a',tla~l'i.o<livi.dui di~ già si tf~vav~1iò 11'el~e. \. l1'.1lterio1·.and~111ento:delln-1ialatlùnma q1i~lche inf),uenz-a p1_3r ,, <'. lnfermeri.e:hggime~tali e eh.e venivan 'j'nvfali allo ~pé- ·1 '{Yoi·ta1:e'co1~è'ssi.tÌln fomite -a~to ~ sem-inare :nei Quartitri il <e ~~te mahò ~~no ~he n'ell~ ~~le;degli ~tlalmicialé~n l.ett·?,. .. morb~.: ~i·ffa'tt~ò'pi_oione è pro,pri,o la; ~ol.a. cfbè .de_b,ba leners\. • ~1 r~pdesse \ÌacaW:e~>h R.ifer1sc~· a: pag. 78 che (( è po.- 1 per vera? ~OQ vi sarebb'egli modp . d'inle~der: 11 ·s11cces- ,' .' u_si;~ivò molli otLalmìci·a~n.oi'<l.,ti, slanc~i.,._riv-oltal'i contro i.I I sivo cònt.in.U:arsi <l'e) morbo Ìn una 'peo,e_diversa guisa.? Per ,· e< tr~tlam~olo, insis~on ad ·ogni m~menl? · pèr uscire ' dallo _r~ .fat_to· ci'e.s~e~è,licen~i~ti n~n, s1iffì.çi~11_tgme~ite. e'~;011,per[et. " Sp_~,dale.,, 11on,trov.an·9 ?efP,PF~ la neeessa:riafo~m~~~a n,eJ ·t~~1ente .gua·rili,. ~n pr,tll)a dftµtto non ' e.~a;oo oessi che '\'i . , ~. çura~l~, e~c~t!_~· ii?1.i p~~feiiam~ntep~~arjt{ ,e va,n :~ s.emi- · '· tìentr!~a~,q.'.?i -~el ~uo-vo .per ~e~~!l~e,scepz.,a_~i ,m11--lè. ?~ ~c.L . << nare ne, Qua~ber1 Jhµ~rbo. d1 c.UJ ,,-so~·o ·l~bto,r:a• p~rla'- · . cresce:i:e 11 n1:1mero ·de!· g1a es1:s~enb senz~ che . per. questo , . .. . ,. . .
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·uov.e.ss~r annoyera(si 'fra f nÙovame1~tè allaccali? E cer(( dalle 1ìote'- che possi.edo su gl.i o.ttaJmici st:atilraUati ireUa .. tame,;t~ ciò .accadeva ·e doveva acé.rdere perchè gli· uséili << sua Sezione risulta che durante.j mesi,'di giog·oo e dì lu-. non più ar(esi dàlle iut,e_mperie e J!OO più sottoposti e.on. ((, glio\ (pér i qÙali s·i è no lato che:fÙrooo, quelli ·nei quali veniente regime $li vita., con quel resto:<foltalmia che c9~« s'ebb'e allo ·spedale ì1 maggiore,-numero d'ottalmici)·ciréaservavano erano ~il~aJ1te il' tempo· fis~alo ,per 'la 'còova!e« i, due terii dei ricopermi era1to recidivi; parecch~ lo erano scen?:~ da coo·sumar~i ,presso i_Corpi, .d' or~inario obbliga.~i «· per ,la secoi1da.v'olta, alcuni per la.t.erta e .là quar~a volt~, . allo scopa mento dei -cametQn! no.o ·.e~(} cl,elle c~cin~.,. D,él. I 1< u?o. p~r l'ottava~-~~ }ltro P.~r )a ~~C!II_l'a ·. :Nei -~ucce$~i~i quale fallo )f Dolt. Fi.ssore ne faee.vc1,·sicura .tes,t1m,omanza. t « ·.rneSJ d ag.9sto e ~1 .: ~tle_mbre· _1 .re~1ç.1v\ s1 pre~e~taron rn Sè tet~ihata la convale~cèuza · il mal:e di, éui già pativa.no j, · « proporzi.on_e assa! m~no.r_e: >\· E qu,es~a ui;i~ _prez1ol,a coi_rnon era rrran che accr~seiuto , :q1i!)~ti· r_ip,rendevalf'o le fatr-.' j Jessione _pèrc Fa.rg9me~r? ch,e h_o pef le mam la quale d1, che mili~ri sotto le qu.ali fottahnill,_lungi ,dal cessar.egual- I mo,slr~,éhe la._.tras~n~s~ioilitçì.,iio·o· ~u ~01 cgsi.este_sa,se,t~nto men.te poteva è doveva a,nii au·m.enlare. In quaoto.P,.oi:~gli ·-i è' cµe Josse~o ~ r~c1d1~1 e, parecc~, per la secopda, Yol\a; -~ · altri ch' t>,nlrand'eraoo notali di recidjvil~ non é; a ,marllvJ- f ·per nulJà"d1mrn.msce 11 valore d1 q~esta pr,ova I ess~r 11 · gliare eh~ vi rica<les's er~; troppQ susp~ttibili av·~odo te parti ..:i J.!~tl.:Bale?lr~ rçr~u.~~ c~e l'. ~cce~e1,1_za: P.ro?res'siv,~ ~he state affette per n6n infer°:1ai:~ sollo J~ più \i.e~i · cagi_oo!·· · j .po) v1.fu 9eg)1 usceot~.f?: se..~a attp buJrsf al,sis~~ma d;i t1·at,Per l'tin e:l'allro lato quesh nu,ov~me9te raccol.t1 nel\o Spe- J· , tamenlo çhe qvepa ad.~ttato.. · .. . . . . dalé nel men(rè-ihe dannq · ra·gi()ne del mantenìi;ne1ilo e 1• • L'argoi;nento, della, ditfO:si-0.ne ·dell"o~~afm.ia cosJitu'isçe della clura,la de:U"ollalmia, uonpossono ,cerlo asc.rìversi'" ne.l' i .·_così larga: p;,irte nelle pro.re ~µe ·à~reca 'il Do\t. Balesi'ra ~ · n_o~ero ~1 -q.uelli'c_he la. ~à.fl(l?·-~ònlraUa per causa trasm,is- .,j ,so~lèn..e.re fa t_rasmissij}Jlit_~ -d-e!l,a, m:edesima ch'!o· confido · · .s1~1le. Se pe~ cos1ffatt~ rag190,1 questi· non soq -ad ess~ 1m- . i, -110.n ·v1 sarà d1scaro,.che mi 'sofferm1 ,ancwa p.e t .un .poco· putabili rìon si i i;orge·purè'gran fàttò l'infloenza·che questi - J ii'itirmp alli. medesima. Voi avete'·intestì.éhe riel ~empo_ in· han éser~italo aii es(erìd~rla -vi~.inaggioròie-ole pr~sso co- ·l CUI ricoveralo 'nello Spe(iale jl maggio.re numero' ,<l'ol·· - tiro i quàli !ìi'n ,allor~ n·e~an andati·e~eù,ti:·In,fallo riferisce . 1 taln'lìci que~Ìi erano pef cfrcCJ d11e terzi 1;~cidiiJi e parecchi .1l' D~lL .Balestra ch'. il numero' d~g)i 6ll~lmicj · si_,manteno.e ' ,. fra qoestno· eraiio· p:er.\a seconda. v~lla. Sareb!fo ora d'un quafcl_le t~ipp~.fra, i 150 ..e i 460) ed abbian:io.·w~dtito quandQ r ··grand'interesse il sapere· se que,sto sfra,srandé ·numero d'i ed iJ1. quale modo) -durarite il qual_e t.ernp~ .le usaj tè erauo . ~ reéidi'vaiiti· erà-<compost-o. ai quèl pa1:ecclii che . uscivano .. infetipri a-Ile ell>t,:al~ e·. qu·est~ , ~~-~.no_ fo~niL_e, ·01tr'a ca~! ' dallo _Spedale.n111ì perfettamèn~e gttariti . o degli alt,ri nei nuovi, sia {i.a. 1:ècidlvi ~la da md1v1duLche. si ·trovavano gin quali,ii,cer ta tut.tòra-riil1aiieva,/~ perfetta 01;tariyione.; ossi_11elle l?1fermerie'reggirne,nt~{i, qu~li proba~Jlroente ,no~ s;i- ' v.eto· ~é et.i eostitÙitò da~quelli nei q~~li ~j_pullulava i'QUalranno SL;lti i più aggravali. _Ma pe,r.9 pas:rnt~ qu_el tempo e ·mia dopo cb'efa'n u~cjtì dallo .~pe.dale ayen,d'.o.gn\ appa:.. cominciando precisao,ente dal princjpio 'dì l(!glio I~ .us~ite renza ·d'essere ·rìei1trati nèl prrslino slalo d.i sanità. 'N.on mi comirwiaron a sop?_·av.atizare le. en/.rate ; usdte che m~n.o , è d·ato di, sèever.a~e. pi~lJoslo_l'una che l'altr·a cosi; ~ .a ad manQ andaf0110 ,Septpre piU, aumentando Sii) ;ilra fine del I ogiÌi 010d0 jj fa\tO è lél(}lO..Ìlller.èSSallle nella' QU,eSlÌlrn_e° Che ij.éni~stre . Sicco.nie p~rta1Ho · ammelt.e -che _p_areùhf -~o~,e- · •· s'àgit~·èhe 'è p·ure foria téntare di r_isolverlò e nell'un m?do uscili' élallo Spedate·· 1101~~!er(ettan1,e,11te guant~eran~:rorta- . e òe.Il'allro . E perè~ò ,içi dìco ·?~e. se, furon i.primi nominati .tori d'un fornite tras11j·issibile I co~\ n~.consegmta_che, si cade su quaJi,si man.ifeslaronò le recidive, queste., piutlos~o che nell'crssurdo ,~.ì porre. per pri1~cipio che qua,ito_più·è;,diffu~a. .. recidive si de,bbon in v·cce .,i:igu_ardare siccome. vere.recrula cagione morbifera, tanto mi~orè è il numero di .qmilli che , · descenze di male. Ed .i~ -f~tto · 009 . ha e'gli. medesimo H ·inferma110, _yiee·vetsa: allri)llenli non si ,potrebb'int~11dere · ·Dott. Balestra, seri Lto t p,11,_g~23· c~e, « n,eL,casç> .,çhe si traéo·m.e cre~cessero gli.-ammalàti guaodo'~ochi ne-uscivan e · <( scuri di rovesèiare ·ognuoa ·pe!le palpebre l'i'1ifèrmo ~rat, dimìnuivàn ir,i vece quando,moHi erano rima.rfdati èòme:gua« tata, come àffe.tto ·da' 9ttalmìa !retima(ico,-c/llarr.ale i;iene riti. aall0Spe.dale/è ta111'è_chequesti a:bh~~?~ P?_tuto.iofluire j << con aie.uni mez7!i ,teralleµ tici li:6~rato da.. quan(èra soall'evoluzion ,ed all'esteus1011e,de~l'ol.lalm1a.!·C10 stante non 1• ,« pràv".en.uto ad aggravar~ la,)llalattia:di t ti'i è da lung9 sarebb'egii ~iù ragionevol il suppor,re clie g!i' u5:citi innanzi ,j ·« témpo p·orta~ore e ri.en~ra 'con ·gr;rnulàzioi1i alqµaµLo p.iù ~ inp6 Ìlol} intlu'iton· ad accrescerne il numèr? se non p~r « grosse .alla Caserme} per rjtornare forse tra brévè ,una r' le 'loro re.ci(fivé od a meglio dire per le tecrudt~cenze del ·<~. tè.rza:, una. ~tiarta volta~o più àllo. Spedale ·Cdn olt~laiia male da\ quale noi) erano totalmeut~ liberali .ed attri~riire ., « semprti, piò.- gr·ave o già cori lè,,sue · conseguenze: , ·.q~ali · in vece· la·successivà dimrnuziòne"déll'otlalmia alla diìni- I u ulèere leucomi panno dèlle cor·nee ecc '? .,>',Allora in , '. nuzion~,delle. càg,ion1, éh~ l'~ve'vau in~eq_er~t~ ·~·~anteJ'.uta 1· buona 'r:oe;_th~ ·fi J1a egli)ii 't~l}ì q~y~li é~si P.~~: ~~cii~!<>-. ~ ad u;n tempo ali effiç_ acia delle provv1denz~. igieniche co.n- · , nanre· un pnnè1p10 che lMd·a mcessantem·eQte a· prop-a·siglì..ate e_prdposte da]la .Co'mmissi?t~e. '.~ niess~, in p~at:c~ j· garll ? Questi ·tanti casi nofl son eglinò stessi che- si rinho.,. . ~~r or9ìoe del · Co)nJndo dell_a ~1v1~1~n,~-? ~a:c..~.munque l vellàn e•pèr~aùto nqn pérdo9~églìo·o di valore iì.d essere sia da q~anto ho esposto 11e -dtscen~e-per l~~1ttuAa c~nse-- ,·J ·citati in pro,va ·d'uìia ,diffusione ,,di male ppr _ca.usa trc1,smi.sguen'z,\ ch;il maggiore numero-,Je~l1 9l.talro1:c1 fu f~t:~Jt~ ti~ ' I si bile 1 S~ per lo _éQ'n'tràrio ' futQn i· secondi su) qu,illi av; , prima ~a quel ra.ziol.a~e~io c.l).e s1 ~ece nei. Quarti~r~.. d1. j ,veÌlne,l'o_'le r;epidive ~ci.t'lè ·su qµeJli the. già io anteç~d~nza ciasche1ùll Corpo.e~ 111d1 da. quelh ,che_ ~1enl~a:van· allo patiro'no l'qtlalmia e-della qu~le 1i'.andaço1;10 guarìti ançhe· r.f~icalmen~e se ·c_osi vuòlsi, ,!IOI~ è egli-noto in eziol'.~gìa e : ~pedal~_o, per re~1d1ve.~.p.er ~s~erne usG1lt la -pnnfa volta llOQ·.{ierfeUame·~te guant1.. · ·. ·· ' . . I. iion .c3:-de ~gli o~ni. giòrno sollp f os~erva.zione' eh.e qu,esli · E percliè"non sì creda èhe· ques\a deduzipne s1~ affatto · p'Ell': un tempq più o:,.meno lurig9 non. c~ssano. dal co1Isergratuila m~ n)ppéll'o ad una r,rova che· g1i .'',è oft;~~ta ·pal . v:ar µn'a~t)Judiné maggior :o Il!i!1ore. ~ ~icap.e,re ~ella·me.:::-.. µieàesìin.Ò' Dott. Ba}e.$lra. Rife,risoe egli .all<!,'-p~g. ·23 , che desfrna !llala:t~ia' s,ott'in'fluenia dr cause anche le ~iii leg.... #, . •
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So c~e,queslo modo di vedere nou acqueterà l'op- · ' bilioso, di cosliluzioo·e piuttosto forte, d1abito cardiaco, riponeple Collega il quale préte11.de eh~« le ottalmie'reumali- I· ,formato per sordità mentre trova vasi di _Presìdip in Vercelli cbe e catarrali sono lungi.'dall'essere una malattia fre- · n~l 185,, era già sla'to tocco da accessi d'asma in ·conse~ (( ,quente. » Da.ppoichè io sua sentenza « -la cò~giuuliva guenza,di patemi d'a.nimo e di contrarietà di famiglia, dei • (< tra le mucose è certo' una delle più agguerrite contro le quali fu guari"to con còn,vénieote método di cura. Dopo <t causereumabzzanti e tanto facilmente a·queste non cede,i circa un anno da che andava libero da cosiffatti acc~ssi.• (p'ag. 483) . lò confidò ciò nuila me·no qualora m'accadrà . verso lo scorcio dr.I settembre p. p., fu di n9t~e tempo eolto di porger un e~ame comP.aralivo fra l'ollalmia che domina da 1{0 accesso d' asma in lolla la pienezza della sua forma . , ·ili E·gitto· e quefla che serpeggia,. ~r.a I~ lfruppe ..d'Europa, , cioe caratterizzalo .aa qn ,sen~o di compressione e di di fare maoifesto quanL'infondata sia quest'opinione. stringimento af pelto,ch<: 1~ costringeva a subito risa:llo e . Riepil?gand,'il ,~ino q,oi detto cj~~a alla diffu~ione e ,pro~ ad un precipit-oso cambiamento d~Ua posizione oriziontale pagazione dell' ottalmia em~rgt< chiaramente che se·vi fu, è alla verticale ,-facendo delle bracèia appoggia.le contro un d<1, rilen,~rsi che questa si risfriose enlro assai brevi tercorpo qualunque un punlo d'appoggio per I mùs_coli della mini. Di fallo passan~'a rassegna i fatti lali qtlali si ~re- . spalla e .del dorso ond7 .c~n m!nore sforzo pot~re ~ilatare senta_rono h~ dimostrato che una grande .parle entrarono · jl pelLo ed eseguir. il primo tempo della respmmòoe la à11o Spedale ~'9me ra7fto}al,i uei Quartieri, qualunque fosse quale era segnalata da una spe~ie di fischio a cui leoeva il grado e la specie oòde patissero e che aHri uscirono da di'elro .una tosse secca ~d accompag11ala. da un'espe:tloraqueslo_qual)do l!OO perfettamente e non compiutamente zione poco abbondai* di materie viscose. Duranle queguarili, quantl'incerta \ullor,i'rimanéva la loro guarigio~e. st'accesso la faèci; , ·;,1a prima pallidn , diy~niv,t azz,urra , Di qu,i s'intende com'accadesse che la µi~ggiore parte .ai violacea . tumefalla ed esprimente 11 d~lore, gli occhi quelli che impinguarono la aifra dei ricoverali allo Spesporgenti e lagrimosi , le pione del· naso agitale da un modale fosse e èlovess'essere costituita da coloro ch·e per r~vimenlo allivo di dilataziorie e di stringimento , la parola cìdrva vi rientravano. E:siccome è consentaneo alla'ragione diffi.cile .ed int~rrolta. Sìccom,e la difficoltà 11?1 ~espiro e patologica che come nella seconda Sezione ottalmicì di- ' l'afonia eran al sommo graqo'si fèce uua cacciala di sangue. r~Ua dal Dott: Bailesl~a si trovavano tanti casi di recidiva, Dopo qualche ora l' accesso si calmò rimane!1do p~rò l'amaltrellaùli od a un dip_resso se ne rinven'isser anche. nella. 1 malato affranto e9 affaticato assai. · Visitato quindi ,l'c!,mprima Sezione posta ~otlo la cura del Dolt. Caire; e sicmalato nel tempo in cui le funzioni dell'organo respiraèome' di questi ,tlue leni di recidi ve, pi!,recchi lo 1ra:no p_er.· ~orio -eran· in aalma, quasi .Perfetta ci,oè. al mattino suss~"Ia seconda \;olla, non teuulo calcolo di quelli cbeJo furono guenle si riscontrò un'irritazione flogistica dell'apparato per la, terza, per- la qù<arla e 'Per p~ù:volte.-ancora, .~o.sl si _gastr.o--epatico , a vincer~ quale furono dir~tte le visle scorge ch'ìl numero Cotale del semestre in discorso eh~ è .J èuralive. Intanto che l'ammalato miglior·ava s'èhsibilme.nte quello di,168 vuol essere tlì ~olto, di molli$,simo 1:'jstrelto r.er ! per ciò che ragguarpava alle vjscere ventrali , gl'insul!i quella pa~le che pure vogliasi ammeller aver apparlerrÙto' ! asma lici continuavano $6nza 'inlerruzione a. comparire tutte a col.oro i qual.i furon;o nuovamente e successivamente afle sere, ma però in modo irregolare per ragguardo all'infetti per pura diffusione di male: Inoltre per quanto si vo- 1 ·1ensità negli ac.ée_ssi_·allerni i quali erano iullavia acc~mglia non rifiutarsi Ad ammellere queste ollalll)ie per dif-. · 1 paguati sempre da grande abbattimento di forze: A modifusione ·d'uu principio speci-fico morooso , quèsto pif: ~care la condizione morbos~ del sistema nervo~o ed a falco su le medesime. come provenienti da un nuovo al- · scemare I' irril-azione gaslro-epaf1.ca si pralica'.l"ono' dhe , la~co è p~re !orze accrescerlo di quelli lutti i quaii furono emuntorii , dopo l'azìone dei qua·li' si notò che.gl'iosulti colli ~a -ÒL~al~i.~ si~lili?a·. erpeli~a e vaiuolòsa nòn meno I asm'atici erano pteceduti da ÌEl~gieri ribrezzi .e, t~rm!navan~: che çli Lutl1 gl,_altri cb. evidentemente I.o furono per oltalcon· sudore gei:l,.erale. Osservan.do dopo ~lcurn g10r111 la permia reumatica. o reumatico-catarral~. · P.er' la qnale cosa liuacia, ;tnzi la crescente gr~vez~,a degl'insulti a~malici , questa grossa cifr;i. di 4-68 otlalmici, anali,zzala e scomquasi 1101li nel tempo drll'apiressi.a , la comparsa dei riposta in,lulli e singoli i casi che la, coslituirouo si riduce brez·li e la decli11azione .coò,,sudore, calcolando l'influenza alla fine a bene poca co~a. se si riguarda/ sotto ·t'aspetto delle febbri intermilteoli . le çause alle qaali quest'Ù1divi d'ottalmia <!i/fusibile. Qti'alora poi. si vofesse rimanere nella d1;10 si (lra espos,lo cio·è all'umido-freddo della ser.a col dìsupposizione certatne'Dte non sosténìbile che quas'i· tulle· 'Je morare io un giardinE! silo nelia,direzione nord 'della cit\à·, in.dicate ollalmie fossero 'be!Hche e contagiose , s'avrebbe e scorgendo nulla esservi che. potf sse co.nlrindicare_ l'uso a<l ogni modo il faHo d'un contagi.o-che all'a fin ·fine , non della china , il Dottore Zanda Medico Curante~a cui debbo r!qs~irebbe tanto spaventevole nè per il modo con il quale poiere riferire questo caso, pensò di somministrar.e a piesi d1ffonde 1 nè p_er'i danni che arr.(lca i:iell~organo_che ii;i- . cola dose ed iò via d:esplQrazione il citrato di cbinin~,, i\ vade I (Oo11tinua) (<
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(1) Coolinoazione. V. il n" 36.
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' 0SSEllY;AZrotm ~i- - I!etuiciosa ttp(lpletica. ,quale fu benissimo \olierai.o. Y~qendo co.m~ gli acfe,ssi feb,brili ed i sinlomi asmatici avevano dimiimilo dopo·queU-n tale C. R. da lglesias., in su i 4'5 anni dell' elà sua, sta prima amministrazione, pensò d'iuslarvi ed' ele,arne la di temperamer,\o sanguigno-bilioso. d~ coslitµzione forlç , dose che fu p,orla\a ad una gra'mma con dieci centigrammi con abilo cardio~cefalico, Fabbro di professione, ritornalo· d0oppio , ed ebbe il piacere di vedere cessala la febbre e da pochi gi9rni da 110 viaggio <;1 ijo~essa per cui dovene non più mai comparire gl'insulti d'~sJlla. Da qo,el punlo allravers;i.re siti pantanosi e riconosciuti malsan i e periconon 'vi fu più.reaidiva, · ·_ È ella, o CQlleghi onorevoli . da 9ii;s_i perniciosa as.ma- , losi ', fu verso le quattr'ore del pomeriggio del giorno P tli , setit1mbre 18l)j c,olpito,;ienz~ $iì1toari prodrol}'li da un .sen~o ti<;a q1,1,11,sta forma di (ebbre, intei;miltenle grave tanto da meU~r in pericolo i gi<1rhi deU'ammalalo, ovvero ~i dovrà dj malessete generate, da affievolimento univers~e ed indi dopo diversi ipin.Qli <\a orripilazioni e vertigioj, Offri egli dire cbè qui trall!l,vasi d'a~ma con ~j)Ì poi si cOllsociò la (ebal l\jedico ;stato tostamenle chiamato, il seguenLe quadro febre "l° $'io rìtletlo al co'Jne il noslr'inferroo fu già cir-ca un anno affel'lo (Ja insulti asma.lici, conie quesli ricomparverq nomenologico: perdita assoluta dei sen-si e del IJIOJo in Lutto conle'.i,uole: d' ordio.ario que,sl' a"ffezione,, di notte tempo per ' il· corpo ; faccia più' preslo rossa e copérta di sudore ; fisioterminare con il gio.rno seguente, eJ alla possibili là del loro nomia scomposta; respir.inione bre..-e, freq uente e slerlorin-,novar~i p·eriÒdicamente come J~ altre malaUie nervose,. ro.s-a; polsi piccòli, e/ipau:si, cl)devoli e frequenti con grande e\•oluzione di oa}ore ; si ntomi lul\i non dubbii d'una forma e dal presenlare negfin tervalli nessun disses~o bone apopleticà, li Curante ordinava subilo il salas~o onde dimar-calo dal lato aegli orgaoi respiratorii if.circolatorii, e. dal dimò'strarsi quasi in qÙeslo fr'aLtempo d'intermittenza minuir ii raptus sa1117Ìii1iis.al capo ed indi stava in osservaperfetta la salute, grave insorge il dubbio cbe veramenle zione, Oop:o diciott'ore d' aspctla:r.ione, ,ch<i:ta,1Lo p~rdurò la càsa sià oosi. Ma sr. poi si peusa all·a coslituzione -almo)a febbre, VÌ(le CO'IDpàrir Un SUilOre ge'nerale il qual a roano sferica , alla stagione, alla causa a cui s'espose, ai fenomeni a manò cbe si manif~$Lava diminuivano li sintomi f.ebbrili coo llltè si pre,sentò di rigore di freddò nel loro ingruirc,, coo ·gli apoplelici sin a rhnanere qua?i lo talmenl-è apiredi recrodescc11za dei fenomeni a,sruatici durante lo stadio tico, del ralore ~ di declil'!aiione CO_!l sud~re, accomp~~na,la da JI C11ra!ile riavdando le ç~use, l'influenza deila stagione, orine !alerìzie e sedi'mentose, si può non senza fondamento l' andamcnLo medesimo·di ,siffatta accessione e più ancora. cre<\ere lrall;usi di vera febbre perniciosa asmatica, tanto tem.endo c~e un second'acceS$O di fèbbre sopravvénendo più-se vi si .cops9.cia il criterio a juvantìb11s et laedentibus, non toglies_se di mezzò 'l'apimalato , si decise all'amroil)i,.. percfocchè la èbina ed) suoi preparati non sono specifico slrazione d'una solazione di cilralo dì chinina con che co'ntro la malalli~ (fsm,a ., qia bensì contro H morbo febbre. , ebb'il piace1:'e di' ,vedere la sec9nda accessione comparire ' Quest'uhi'ma .opinione è poi corroborala dal riflettere lievissima e semplicemente accompagnala da leggiero soche dopo tolte. le complicazioni de,ll\1.ppari\to gaslro-epapore pe.r-,poi .cessar affatto in seguilo ·a nuova dose, di sale chiooideo, tic9-, ~i vider insorgere-ptù violeuli gli accessi inlermilleoti, solto J'in.Oueoia dei quali più manifesti e più forti facevansi Game.i della ?l!f!lattià. : viaggto p.er diversi -;Sili paQ~anosi. . pur ; sintomi d,.e'l ' le.so apparatç respiratorio pe;rchè I~ 'Ca1·attene; perniciosa apopleliéa. ftfetodo di ctl1'a : mislo anmucosa délle vie aeree-più irritabile e più suscettibile nor liflogislico specifico. poteva pµr!} che gr;i.vem~µle essere chiamala iu CQrrela• 0 sSEllVAZ10NE 4 3, - Pen iiciosa colleric". zione di causa e cosl i.. suoi sinlomi gravi minacciare la vita dell'infermo. li Sig. J,., ll'. di Cagliari , di cosLit1,1zione forte. di lcmpeNel dubbio in che si-versa io vi ' farò ' ancor una rifles~ ramenlQ oerveo- bili"Oso, piollosto ipocondriaco. sì'.>ggeLlo sione ed è: se la china combinata con l'oppio aQbia op~ralo ,alcune volle ad irritazioni congesliziè prodotle,e mantenute eonlro la malattia uer.vosa asma. ovvero contro l'a febbre da fondo oerros,o dell'aorta addominale e del ple~so ceÌ1ltermiUe11te orave. Dal vedere come l'ammalalo abbia preso liaco, oel giorno 26 d'oltobre t8n3 fu a.ffeno da febbre a rqjgliprare subilo dopo la 1a amministraii'<>ne delld specicontinua àcoompagnata da dolori reumatici alle 'membra. fico, solò e dato a dose cos\ piccola da non essere da ta1ito A questa "febbre che si presentò con sinlom4 appena mardi neutralizzare l'infenso principio p,todulto-re della f~bbr~; cati e lasciò che l'ammalato pòtèsse bene dormire e l'orina dal riflettere come non sia fòorchè dopo queslo miglioranon si moslrassè ccn sedimento la.lterizio ' ma solò rossa, mento ch'alla china si sia consociata la minima dose d'un s)ppose un salasso ed una bibita temperante. Ai 2'7 per- , . decigramma d'oppio che si sa esserePanlispasmodico edil ,Si.$lendo- la (ebbre con i medesimi' .§Ìnlomi, si prescrisse seda\ivo per eccellenza ed a cui Cullen accorda in c·asi conuna decozione di tamarindi nitralo, .un secondo salasso di s imili la più grande confidenza, posso ben essere autorizcui i! sp.ngne alla visita 'della sera si mostrò as~ai .cotenzato a credere clie più presto ch'afl'oppio, alla china si noso, mostrandosi pure le orine tuUora ross~ ma non sedebba riferire la guarigione dell'affezione di cui è caso. djmcntose. · Causa di malattia: esposfai'one all'aTia uruido-ire<lda Ai !8 : nolle ioiranquilla ; febbre al medesimo grado di della sera in posizione malsana. Caratte1'e della malattia : P,ersistenza di sìnt«;>Uli ' leggieri ('nl.t-r:o· salass0,;,egw1le beperuiclosa asmatica. Jfetodo d~c11ra,, misto-~nliflogistico e 11a11da). Verso le sei ore di sera sì manifeslò la remissione specifico. Cl)D sudore per cui nella .O Olle SUCCessiva riposò benissimo; Parmi adunque poLere. questa speçi11 di febbré perniil sangue estrati.o esa.endo crassameotoso, le orine rosse e ciosa dirsi asmatica ed annoverarsi fra quei casi chè di se\lime11to.5;e s'amministrò o.na dilo.zione di cassia siccome tal~ gener.e riferi~cono Torli, Galeaz~i, Ler9,u1, Boqffon,1il -t4p.ipetante. Selibene gravi sospelLi fa~essero temere trat-· Patologo Urbiriale 'ed al'lri. . . tar:si qui'Yii di febbre intermittente, sia avuto- riguardo ,alla 0
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.stàgiorìé, sia pèr. és~ersì l'a'tìlmalato , espostd alllurni'dd fo ·;.· REL~ZIONÈ DRtLE .CONfBRDNZE sèrnNTIFICHB luog\ìi d'aria:.malsarra, sia p~r il"'modo con cui passò le I• • ,. n.oUj, sia,p.er,essers} C?aoifesl~lo il su,do're nella ·r-e!]}issio~é della,febbre.del gi.ornò·~s. pur il. Curante Sig, Doll. Fadda, Mcd. :Coli.' in quesl'Uniyersifa, alla c;uì gentilezza d~bbo .' l'avere polùtò nolar,e questo caso, non fu ·corrivo (\p.rç GENov'A_. Dopo che i! Segre(~ri~ ebbe dàt,aJettyra dei pr~.cesso, v.crbal~ dell'antecedente Sed!ftale l'Ad.onaoza.~ pre,•ie alcorie anlo speèifico per l'a ~agio'rie cb'essetldoci' di 'mez~o la· eon-. notaziot1i l'ebbe ·appr!lvato, i! PsresFiente, data letiura della Cirdizione ''reumsi.lica si pÒleva credere èssér avvenula una' ~olare re-làtiva ai noovi 1,1.endaggi~erniarii, fa intro'dorre. nèflà. érisi ç-on s'udo.re ed. a.nco.ra ·p~rchè l'anim!llalÒ non p~esen''sala 'delle Copferenze ,il r'i.o'm{11ato Ferrari, Soldato del 100 ·Bai• tav;3 _siri(omi. allarm.a'nll , pressao'li .e,;{'. iiqpon'enti', .·~è protagJi·one dei .BersagJierj chiedente riforma ,per frattura sofferta al, terz'iriferi~re delfa gam~a destra quattr'aoni addi!)lro', ed e- · strazìoi1e di' forze, nia ·lie1ìs·1 , er.a ·piuttosl.o calmo,. e tra1.1 ° quillò nelle gior~ale prèoedeà·~t.: il froì1ie per. ' CÌÒ di lulte j ~orta gll astanti a ;visìlarlo ed a pronunciar il proprio avviso. lo . d'1eh.e 1·1.DoJt. ;Beij11,ort ' ·1·a ·noto · ' ' proposito jlvere, questo Soldato; questc .cìscostanze non. màucò d'inculcare all'ammalato ·di' · rilevata veramente .una fraltora al. teF1.,'.inforiore della fibulà de~,' fàr 'allenzi9ne se. dttr~;iLela noU,e fosse soÌ;pres~ da: fred.do ' ~tra, ~arant10·éircittjua.tfr'anoj, <}efla quale, faJede il ('allo tuttora · a cui tenéssero dietro. ii' calor ed~il' sucfore .•Ai i9 a ·mezw·. 1 esiste.ate,.callo pei' ·altro. non ~eforme.: àgg'iuoge aci:us~~e l'am- . ·.,giorno rìcoinparve l' access.o principian·do con sbadiglj, do-. ·. mala~o in quel}a lo,càlilà e nel pied~ CQrrisp'ondenle <iolori acu-· lori reumatici ricomparsi ~ cr~scfoti d\ nle1isit~;agitaz1011e,, · tissir'ni al più fèfgiero,conli!tlo della mano esploratricè, intaoìo che ooo appare allerazio,Ò. aJcun1' in quelle parti' traoue il leg-. ·smania,: frequenti sospiri quasi P,er ~.e rcare sollievo, vomiti gi ero callo .sopr'a'cceonato : pèr Ì,e quali :còse il . Dott. ,Beaoforl e d'eieiiiini -al vin-e ahbond.inti· i/ biliose ,, sete inlensa , -abcred~ e.sservi esagcrazi.one gr:incÌissimil nell~.sotferenz~. del Pe~ . , ·· · battim.~ntò universàie di forze , polsi fre9uenli , · profondi, . .. tente. · . li Dqtl/ fappari che prilJ?O,esamina.il ferrari·,.v,rimo formula·. plccoli e filiformi' ftqaoh,a~l\e èsttémità ' facci.ai àlte~àfa ,. 1 11 suo avviso in questa .gulsa: dice «ioè riséopt1;àrsi al t~rz'iqfe-' prioa 5edimènl'osa pf6'.pfià d~ll e igtermiltf i~li ; Qliesl'_acét!s~o' riore della gamba· dèstra,luogo la tìbula, specialmeQle, un'iol,o' conti'liuò .pe'rsisten(e sih à:i 3.0 ve'rso .~.e rà , ·t'e'mpo' in cli~· . mes_c;euza ossèa"d'i piccola estensione e' d'assai . poca grossezza; coinpary~· {sud~re :é -~on esso declipò·il paròsstismo'. Pkò'- · r\conoscere·t11>eri pérfellàmente i•ìriov{menti d·et(a gl'and'artico.: fazione fayso-libiale, qoa,ntunq~e in questi' movimenti il Soldato fittaodo <lì quesl<f 'momè\ito fu~'ordinat.a. ·ùnà ~o!Uifone-' di s·ò ceqligramÌni & citrato eh~ rJ ammi'r1i'slrò'in quattro' vòlt~: accusi dol!)ri fòrlissìmi r quali non sono piµ accasati se venga •.serciJala m:i.a .forte pr.l}ssipne ~n il caléagoo . conl~o l'articola• a ttrevi intervalìi i Non ost:afttè la .nolt'é. pa:ssas·se frauquÙlà zi.ooe larso-li~iale me<.Je·,irna; .non apparirè rossezw a~çµna, o J)e; l'amma\hto db_po J'àtnìbinistfa'.Ìione ,del.lo speéifièo, riél goufiezza nelle parti tuttè.accennate e l'ammalato zoppicare della gior90.3·t ri't'qrll'ò'l'accesso a,lla,med~sìih'o~a -?i m~z'zogi?rno• . : gamba sinistra non affetta,: per le,q\lali ragioni, il Doti. 'I;'apparì ritiene se ooo simulate intieranièole, :esagerate in graòdissim;i édn (reddo;èhe d~rò·, tt.e' dre,. a,-cui t~no'e. diefro il calore., a}ile quindi' al Militare $ervizio. l'uno e l'altro sÌadio accompagoafo. d·a1 s:intomi a·el giornò ·. · proporzi!)oe·ggelle.soller.eoze, il 17!.rrari1 .~ soltanto per mlsura ~i pl'ecauzfol!e pi:oporrcblie che., prec.edettlc ma piµ nifli e·fiÒalmeci(~ _µo_a liey~ remissiOQe . dai .Ber~aglieri fosse destinato io un altro Corpo .dove pèr il all'qoa dopo' la mezzandlte dielr'~ comp'a'.rsa'di s~'dol'.~~:dii-: meno rapido e (reqoénte eser.ciiio· del!~ estrémità ,foferiori non si ,r\ç~iedesse la ma~siln<!. pe1:tè'.iio~e di. q,ueste parli. ' , ' 'rante la qual.e avend'o ,rammalato pre~a u~<!- ntiova ,doS'~ ~i li Duttore Valzena combilia·intieramenle ~o qoesl'opioioné è citrato in piltole-, 110.n fu più to'.raieritato dalla· febbre ,e,pot'è', propone c~e tr,attandosi d'un °1\l'ariJ!aÌo di proj'essionè dov_psse riposar.· per il i-'esla iTlé d.ella: n_otte, p~_ssabilmenle. Dura!}te fa'i:e passaggio nèl·Battaglione Reali Navi. . · · ·' 9.ue~L'accesso _'furono faLLi applicare due ve9cic~lqrii , alle. )l'.Dott. Silvano non riscontrando traccia alcuna di Ci!IIO su 'la gambe'. Al ·~ dh oveìnbr~· le' òririe: eràìl'ò' piitbèHè, \lapi• tibia, s~s-pètla· c6eJa fra'ttora abhia~avoto l11og.(6'èlla fibula sola~ me.~te, se por anc_lÌ,.in q~èst'a.ebbe r:ealmeote laogo·, p,ir la quale . re'ssi·a,p·erfctta;, fé'evaquàiidn~ ~t4inè per~· ·era11; ancora( Jiì.• qtlide (Wr1·ortha-mi1ierale addh{eU~: ·riji1~lizio~e.1~l solfato in., ci>s~ non si Cf~de ,i,n istat? d'~mettere ~iu'dizio,veronQ.:. · . , '•. Sorge, ali or 11 DoUor.e Rossl a ~acc9ntare com'all'àrrivo d1 guesdh~tio11e)1AJ -:sécoll'do g1òrrio• .Jè,. e-vac·uazi6ni ·mos'travàn'o'.'.. slò çoscri\t'o .il c:.dlo apparisse piìi Mcisai;nerite che. aàesso e CO· mà:teri~· elafl:or"a.te' e dà · quèl1 ·gioìl;lio:. J:am_mal'atò. entt'ò:'in ' me la•gamba piostra~ìlosi leggierm,ent~ gon.fia egli ,lo propo- . eonv·a\èscénz'a ·J::h.è f tf sussegaifa:'d,a lofale rista1\:ì'iliment<f, ln · Ii~sse per il pass'aggio) d àltro .Corpò; la quale proppsiiionè non sanità s·eiiz'dmbrlftÌi° rbciétit i ; · · · ', .' ' · · accettata, il'Fe'rrar.i; redn'ce'al Battaglione, oslioavasi a'd allèg,are Ja p'ropriaiòferroi{~.ed era perèio castigato inutilm'enl~'più V:olie; ' ' Oausti dellctmrol'aftfaì·: e's(t(l~iiiohe al\'aria'umiila di luoghi. p'sr la qoafe' cosa, 'èon,s.el;iziente .il' Coma.nel.ante d!,ll Corpo , :egÌi !'t;a :.. si'.decidevà' amaiìd'àrlo id''os:servazione ali<\ Spedàle. Conchfode . p,arllanosi. Carattere: l>ernici·osa, coll'erica. Metor]Q di C misto, aotillògislico e specifico. . . . ·: ' . . p'oi il d6tl'. Rossi' propooeot1,ò di sèri';ver al '!)'aése. dei $ola.alo per . ·. ' idfor'maziooi,10, proposito. . . . , . . , .· , ., •• "'t . ,, . .. Pqmde la parola·il I)oll. Comissetti ,P.er dir~ ch'egli ayeva gfà.~ Di questi:gjor~i cerlQ }ig. Di 'Giovanni si presentò.·con, àvul-O'occasioné appunto di V~tler alcun!' compaesani del Ferhri pero ìllfosn éoil~ri·t ~·e.oot11a-ht~ pei:··egs~P§i;esp-os to àUa c,Ma e che <falle risposte da·qùes'ti date.àife ac~prtè_~ue interrogazion~ 1 1 niiasp:mlica. Passalò1 il"prim!> '.accelis-~•gl\•.sP'd, e.Ue su.\iitb'Jtàl • ·,s'~cérèscereiìS•aJ)è9ra più it <l_oi>hio in.torno alla sosp~ttatasimu11 clWri.à P,'.revi'a . 11:pplibàiion;é di µ.u~ ·v&scica:ot'i ;à1fe' gamb'è. it 1azìooe. Asserfvàdo.qoe,sti fo (atto., 'dtce H,nott. CoIIÌÌ$Se1ti, esservi statà veram~nle fr~llpra, mà mollo Jeinpo~odi,etro ed avere , .secando à.acèss9 vertue :pi·ù roifo' nta".çori gfi"stessi. siut'<imi. quest'iodfvi~Ìlo,zoppica,to ·,issai p1µ uiarcàtamenle del. ·coilsaeto Il terzo accessò s\ presentò ·co.~ I~ febbre $.:e~:plic~· sen! a' le'dul! ~oli~ Ìn cuHn mioì:lcciato da Co'scrizione, la·prhn·a d~'Ò>• · _i.sintomi c.olle1tìci, c.i.oè e segui!ò , cosi eh~ in: po'èhi .gjormi sc~izrorl~1marit1ima ' Ja·secon'rta''dfl,-eva..di terra. ._· guarì per,feUameuté n~n· ,ave.odo l' àmmahMì c,e'ssato: dati • It Presii.l~of;:mette Rer èiò'irhavverleoza 'gli astanti so:le raccon'i'aMa'zioòi e' te'Stimòbian~è de'ì compàesà'1fr; (a•quinci{ ritlÌt~ . usò,de·gW'àfifarr:'pél' 'ÙI) t'e·~~O'Pr~lungal'o·e1t~P,eliiti6.pèttJ te~~ che se le·~olf~renze,actusate fossero vere, dopo'quàttrlaoni a,lìre due volle lo. spec.ifico. ; ·I , vhi'o'vrebber ~~ere quelle Htsioni'patolo'grcliè' vis}bilì le ,quali \ (Conlì1t.u19' m.i*can•intle'r-àm'ente ;.·cjoè a dir alterazinni' locali e· ~co11ce,r't~,~ sa'ffit~'ge.n'èrale, 'Crede esse~vi stai~ fr;1.tU1rd del'p'èro.n&, .,perclìè· il· caffò 1biJtbr .esisfimfè lo dimostra; m·a dÒp(fq~atlr'anni egli_ri-
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'\iene coe·una fraltor-a simile non debba più produrre sotfe'renza . ,alcooil di grave ~omento e q.u~sl'~ssèri~ce è~li per .. nozioni teo;-iche a tu lii note. e per p.ratica I1mga.da lui f\ltta servendo nei lleg~imènti" di Cavalleria dov~ r1>n vi ,è p~nui ia .di simili fatti. .çonchuide qo.ind'il suo djre giudicand'il Ferrari abile alServjzi9 1'tililar'e ma pr.oironendono però il passaggio ad on altr@ Corpò.
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indi dopo' d'aver è n'unc:iato e classi.fica lo i· tumori del cranio nei dq,e_grandi generi cioè in e$terni ed io ,quelli che comuni<;anò con la cav'ità del cranio, dà delle loro varietà i i caratteri dilferenziaH avverten<fi n par~ tempo delle diffiéoltà- ébe s'in-1 con.trano per l'insufficienza dei medes'imf nelJo stabilirne una · esalta dia'g.nosi. :.. . ' \-:
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$CJA•~UIERl. . . Apertasi dal !'residente la Seduta alle ore i . , -·.:=- - - - - - ~ - _ , : . : : _ __ gr_eta'rio Doit. De~ioa dà Je_tlora del'J)'roçe.s~o verbale dell'ante- ;. cedente,ConfeteJJia qoàle v(one dall'Alluf!anza avprovatò. ., - 1 1.. P~esidénte Dottoré:Rohecchi a co'mJllemeuto della,Sto~ia à , . >, sommi capi na,rrata nell'~ntecedente Tor,iala,del Soldato d01 CaV!!lle~gieri al n° 65, I~ c1,1i autopsia ha ··rive_!ato· la mor!è ~ssere ! ' ' avyenula, per sopragf(rnnta pleuro-polmon1te; rag.gu_agha I Adu·- 1 ·nauza circa le cause che hanno dato occa~ione a tale_ roalaJtia I ' ' anno;erllndo quale .pri~c.i pile· la scoÙsig'ljata abiÌudioe d'al~arsi J ii.t't"IST,._ DÈI GIOB1'l~LI • dal Jett.o..sènza le dòva(è preca~zioni;,_abit~d~ne faJl)iliare a·mflti ( ammalari men.tre, la lor'? peli~ e madida d1 sudore. , 1 · Il medesimo Le~g·e_qµiodi una lett~ra;del Cp~mend. P.re.s. ~el ·! Cqns. di San .•:&Iilit. in coi gli vien ordinato di fa1;, on corso teo- ..,• -rico, pratico:ài Medici Militari qoi stanziati in.t.ornò'a_!le malattie 1 ~ella bocca e dej d·enti. Propone p<;>i , ai i\Je·ll)bl'j prJs~n.ti di v~- , (Sunti del Doti. Mo·rTtN1). , :• tare l'inizraziamenli al Pres. ilei Cohs. pe~ 11 d,ono fatto al Gab1: : a· • _ netto di ,r.euu.r(l deJ!e sue ,Operf Mjnori; il quale sentimento d• j f}ugliia iucartiatà ;'estirpazione ; use del' ghiaccio. Velpeau · · · , ··grati tudirie i' Ad,unanza } nvi.t.a il Presidènie 51 .manifest,ar all_1illu~ I i'n - u1i i.nferm,o ·ch~·aveva du..e unghi,e' incarµale -mise in pra, stre donatore. . " ; ,. , ·. · .ÌJ oott. Boftero legge l'eno\iciata Stori'a di .Juago ·delt~;'dpra tìca per 'una'la..cauterizzaiione con il 'n_i"t.rato d'argento', per madre .preséritand'il 'pezzo p(ltologico d,i lni -preparato cioè la l)ftca· l'est irpazione.. , · ~· , '•, · ' ·Ca'lotfa ossea i~ c~ì s'os·scrva tiò foro· rotondo nella regione temLa prim~ operazione è CC:lSl 'dolorosa che l'infermo dopo P~r'~lil destra_, ~~Ila larg~èzza circ;i d'una, won 11.(~ da ,2~ cente- !' av.tifla subita in un ditò non· volle :soltopo,rvis;, per l'altro. s11p1, ~ marg1.m 1rregplap con usura.del tavola,to iote~oo per al- j ,. , · · ~· . . . . c·uni ée.ntimetrì tutt'attorno a.detto foro.. ·. · Velpeau allora.s accmse per quesla allo strappamenlo.,.ma . lo q~esl,<1 Storia i-I nÌentovato·Dottore dopo av~re descritto 1:lel ( p!Jr re'ndedns~nsibile l'infermo.in vece del clorofoH~io che pur troppo è tal <r~.a . p.èrkolos~ , u.sò. ~na: misc~~a . ~efrige~ iumor e~\erno i.~inloll'.li ~l>~i?lli.vi .e s,ubhiettivi! ~opo ave~e·,nar: ra~o Ia.~ura praticata e,d. il . m.01.tamento detta '?ecrosr,?pia_ter ranle comp,o~ta d' ~oa p'arte ·d1 'gh1acc10 R~stato e d1 due dt - · .. I m,mariteteodo.lecoçcbrns1{!01chededusser0Crevellh1er ,eVelI , ·. . 1· t· · ·1· 11· , d. · • sa e marm_o · 1clc qua1e mi~ce_a ~.PP ica ·~ su I po_ ~,ce _a ·peau dalle lor osservazioni di·cosilfatti fumòri. 11 Pre~idenle dichjÙat.a aI,Jerra la discussione i!11erpélla il Dçil: ,! operar~. lo rese ent~o, due mmut1 compwlamente msep~1toi;e''Bottero-come s'escludesse la possibi,lità chefoss,e un,tumore ·J ~ile ; per cui · l'.inferma ,pòlè esser. operalo seniz.a1 risentirn,e, erettiie quando diede sa.11 guè per'" .pu9tura es'egli .è bene ?erto l 'iJ. .behch"è minimo ·aotore· e'senza ché s'aves'ser a temere .o-ii che l'osploraziooe jn~icato ahbi\solo ·c~r'.ie e ~ori pordira ~i so.- 1 ioeonseriieriti del cloroformio. o. sta~za osS'ea.necessaria _alla mamfes.taz1one del fungo <.Mia dgra ' . . .• . , .. madrè n.ei 'quali ùlti'roféasi non si sarebbe dovuto ri9or'rer·a11e. I (Momteur des Hop·ifaux, 4804-) ìn~ezio~i delta tintu-ra ~i. ~orli o. . , . ., , •Risponde il Dott. Botlero che piùd'u·n tumor etettile eranvi i Bià·oncol-i ;;uso ,<fell'alÙ.ole' co,nceulralo. Nelaion usa'·que·segnì d'un tumore ci.stico e che l'esplo"razione non diedè al\ro sto potentissimo àgent.e 'a)Jo scopo di fartùisolver i· furon... r isultamento. , ., · , . , · 11 ·Dott..Crema prend~ parte ,alla discussi!)ne e dice ·che' sè · coli. Qu~nd'essi ·si 'manifestàn e romfocian ·a-d,infiaminarsi ben~ si ricorda fa :eredtito cistico quel tomore-perch~. era ..mo- 1 · app'lica su l'e· par.ti affette u~a..oompressa .inzuppala nelbile, non riducibile, non ·icoroso e perchè mancavan i segni del ,- _l'_alcoole' cooc~nl!'afo a 4.0° é rinho~a·sovénte }al applica·f.on!(O, ' zrone-onde ~.rnten~re la part.e,um1,da e dare luogo ad 11na Il Dol.l. Robecchi risponde che quantunque esistente la per, .. , · fr · · dit-a qssea, occupan\lo la fessura la sost;i,nza fangosa è sovente _evap 0 raziooe co5.tante ,alla d~. l~i super cie: . ~Uili;ile riconoscere siffatta lesion essenziale, ma èhe a·vènd'il ( Revue 1'héra.pèid. dn Mid-ì.) tumore dato saugue per la puntura, mentr'i tumori cistici non ne.la,sclano sgbrgare ,. mancava oiio. dei caratteri diÌI'erenzi'aii' , ~ della classe dej tumori ,cistici.i'quali ric)Jiedono J'usato metodQ i" A·VVISO di cnra. .. ·, , , 1 ,___ Alle quali obbiezioni del Pre_sidçn!e il Dotlorç Crem~ oppone non essere s.ufficie9te per distingiler ,uo tvtnore .cistico da un , I.Signori Medi'ci .Militari àsso.c ia~i a ·questo Giorn~le i fnngo·della dura m~dre l'enunciatocarall~re dìlferenzìale·g.uando j . qu~li sono ,tullor .,in ritardo ·di pagaménto sono ptegati di nel caso di cui.si discute mancavano segni di · maggiore V:~lore ·f inviarne l'import,~re quanto prima per mezzo dei ,Colon- 'com'il romo.re di pergamena. notato da Luis~e la' maggiore re.si,· nelli dei rispettivi loro ileggimen ti al Quar!.iermaslro Gestehza d'un tomor. .icqo'oso, carattere proprfo del fungo. .· nerale-~ell'Armata ,in· T.orino, oppure per qu~IJ'<1llro me~zo II Dott. Denil)a invitato:a prericlere parte allà discussione riche loro, tornei:~ più acconèio, senza.costo di.spesa. sponde cl~e avrebbe desiderato ch1il Rel,atore della 'Storia ire · Parimente i Signori Assoèiàti ·Borghesi che. non ha)1no •av.èssé dedotto' còrollario o sciénlifi"co o. pratico . od avesse ac~. ancora soddisf~tlo a siffatto pag~mento sono ptegali a',vo~ c.ompagoato quella·Storia con qua.tebe riflession.e per renderia Ì ler.lo fare nelle mani del Vice. • ireLlore risponsabile. Ùti.le e'feconda. ·" • · , - 1 Il 'Presidente fa notar inoltl·e àl Dolt. ·nottero ·che nella Storia t 11 Direttoì:"e:Dott. éav. ARELLA Med. Div. pon ·ò fatta: meezione ' delle,caose presumibili che possan avere ' ' Il Vice-Dir.etto re· responsabile Doti. M'! 'N TELLI M. di .B. <latò originé a·quel tom o're, mentre la' r'icerca delle meiJesime ·avr,ebbe·forse servitQ a diliicidar~ la di;ignosi in· temp·o più ùtile: ,
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Esame Critico della-Relazione su l'òttaln:iia che dol!lioò nèlla· Guarnigione di GeMvà. -: 20.nott. BOTTINÒ: ,Nuovi cenni con osservazioni su le febbri . pe.rniciose. ::_ 3° l,:lelazioné de)le Cooforeozé Scientificli'~:. ..: ~ 0 D0tqr-0Ti'1N1; Rivista l}ei Giòi:n3Ìi ScienHfici. .:. • Oolt.
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t( antica nçl n'ostl'O E~ercilo)) soggiung!\ a-pàg'. 50 c,h'e.ssa . : « esiste ·nell' Éserèito.Piemoli~ei.da,\\tm§hi anni; >1 , é èhe do,po ch'eb~e nasciml'nt\ '. ~ = P?'s tf~a/ non cessò un mo- - - -- - - -- -- -<< mento d'esistere., mai non .se .ìffl'.disp~rse·il ger.me; esso · • · '. • ..... .' << è sparso in quasi tut(i Corpi; io quasi tutti, ma in pro«, porzioni assai .dHferenU,{ si tro-vàn fodividui che sono .J> • <1 portatori delle grar1ulazion( pàl rfebrali .. ... : L' esistèhza . << du11que di la.I ott~lm(il ru·~ontinqa_e, solamente, com~ è. · i< sua abitudine e natura,.presè.ntò recrudes"ceuzè. >} ·ESAME CRITléO DELLA, REL.AZipNll su L'OTTAUÌTA ·CH1J, DO~IINÒ 1 • Da ques\~ éilazion1 ·e;da altre o~olte ·èhe p~trei citar · e . . NELL;\ G U.ARNlGlON'E DI GENO VA. Nl!Ll:ANNO 185~, ];!UllBtIphe omrrretto Rer aniore di ·lirevilà , chiaro emerge coro'ìl • • t • • CUA DA.1...D~: !· ~ ..BALESTRA_, .l\fao. Dl l\n(,G. (1}:_ nostro Collega vegga sempr_e· e ·dovunque :òiffusa:-e -ripul-. ·( oi1 oo(t~ G·. MAzz1 Mcd. tii Batt.j. · lula.utes·i l'oltalmia _cnci oenomina bellù;a. S·venluratanìente . per suo giudizio però {( l'.oftalmìa militare nòn'' è tr.a 'ri'o_i Intorno .al primo argomento ch!io ho pre.so a discutere · « sutlfoientem·ente. conoséiuìà· e convenieriternen1if diagno~ in questa seconda parie -del mio Esame C1'itiéo cioè'in tornò · , ' 1< ·s~icatà ; se lo fosse, quelle tantissime onalmié j eumatial_ ·valore dell;opinio1~è _iel ~ot_l. Bale~trf su la causa e su , I -:,« che _e :-·~ia_rrah ch.'òg~i mese_ vedi~mo pc,_rtale sui __Qòad~i la _na1,_1ra·, dell oltal_m1a 1n qu1st'.~'ll,e. cre~lo an_re-·~elto suf~ · I' << St_1.1t1sl'.P' ct~l_le ~~alalt1e cur~le. nei nos_l~1 Spedah ~à .Infimenl1 cose per d1roo~trare eh 11 crMcer ed 11 d1ffonders1 .. , 1< fermer1e mihlan fareb.he.ro nella 01ass1roa- p,ar.le passag~. del male, per ci-ò cbe concerne la Ciltà di Geno,va., noir I' (( gio .ad· altra Cà-tegoria: QoesL'errore di.oaralterizzare· le.· 'può fornir un~ çon'virlcenle prova'·della medesirrÌa: E come ·1 tl,otlalmìe helli?be per _'reumàtìcnP- o rel!matièo-catarrali · nella prioia parte di ·questo L:avoro .mi sònq s~u.dialo• di · (< è quasi geoetale presso d1Ie3ici del noslr.o f:seréito ,i , provare Ja posgibililà èd étlicaci:a delle cause e ·gener.ali é. ·: (P<!8- 10~-'103) .. Ne~ di(Ìhiarar~ che l'oltalmia milit~_re non . . _ locali a svolgerla senza la p~cèssilà d'[!n princivi9 tras~ ; è ·tra noi su,ffic.ientemente eono~ciiitci e convenientemeiitè dia;-_- • _missi6ile, cosi- p,er J'analt~i .dei _diyeTs'i fatti superiormente.·_ r gn<is#caia, h'a. di,menlicalo se.nza dubbio 1 :documen_li uffi ., :rìfèri.linii ·sembra e.ziandio che resti per. lo Jlieno motto f· ciali ch'egli _r-ìportava .alle ragirle 48. e 49 p·er mezzo dei dubbia la medesima pretesa tl'asm fssibilità; sicc'òme _quella i · quali risulta che:.~?. o 18 ar1rii ad.dietro le Aut_orilà n'erano che si perde-in _g"rarid.issima pa.rt~ sia in· i::ecid,ve, sia in I ·già ·st-ale info~m.a_te ~ai 1\ledìci ed -b_a·_diroenticatu. la teslirecrudescenze·di male., per tacere d'~ltrì !Il.odi, quali tutti. ·I monianza d'Uffiziali. Sani\a(ii.da· luì m.~desimo citati nel per..pròdurlà non bisognano piwtod' un fom,ite,·permaneH.te i corso, della, sua Relazion~·. ,Non p9lf pertanto .in alcun . è propaga tor.e. S,e Ìlon che l'àrgomeulo in diSc.or·so non-è eoiJ. I modo acpettare per ,gi,\l'Sto cjuest - . ù'oizio su l'insùffié1ò pienamente sciolto , dappo.icÌìè'il Do,it..Bafestra non-s'àp: ·I cierfaa d~lle cognii,roni inedfr,li 111 11..i.Q ·a che poggia solo 'su quant'accad'è iu que~la·Cillà, ma vuole pure i sel'pe'ggia p_eì.MiJi(;i,ri, çh_è_sàreb ;yn, ... ·~PP ar onta,e t_:ie~ia~a~e l'aL~en_zio·~e d~i ~ollegfi_i:su qu~r~t'accade ì~ .P.r~- . _.1. disd~ro y.l saper_'ed_alla _speri~qza,di::(iittli°+.~~ti ~ledici i l)OStlo in~lutta I·est.ens1one d1 queslt R.:Stati. Scrive egh_m: :1 q1_1ah onor~vol,menl~ fanno parte d~·t;~ J ~,o:slttftario, co~-. "fallo a pélg. 404 : « Non si_qevè credere che l',ollalmìa·-che j verrà, onorevoli ç olleghi, c_hé voi•riittuQ·l!edial!l-che, src<r d'ominà l'anrro sr;orso in G()_nO".a sia cosa straordina~ià·.. · i ç,9'.Ifi'io mi sono rjferito· a,lle cifre-:dégli: o~lalmi.Gi dello Sp~- · ·<~ passeggfo.ra, limitala a tale t ittà, _ric>n.·s'a.rà s9verchi~ ·il ' dale .di G~nQva:,·cos,1 io faccia purif:qµaJé~1l breve raffrotito << ripetere che ·I' ottalmi a sì_ trova. Sp&i:sa at_tualmeolè in . a·ccompagn~!O ,da alcune considéf~z\,o!ii). Lfa le cif~e .dèl« lulteJe Gùarnigioni e presso qQast tutt'ì CQf pi·delllEsetEo_ppo11ente Collega _e quel)e .risùl~~ny diii' Quadi:o Stati.. 1< cito. l_ o bb visitati nel de_c~r~o di, questo. inedosim'anno 'I stico ,del'.movim~olo".à,çgli àmJD.a~ali1jJ;.-q,u_~Je meusilrnent.e ,( 1_852 qg.asi _tu~~i-~li S~edali _Di_yi·sionali .dell.~ ~t~to; qu:tli · ci ~ìen ?ffert~ :dal_; ~jg;,nale di Jfe~_ '?;_:i1;1a-.~ittt~it~~·e. Pe!~ tal_è _(( 01oè d1 Tormo, d,Alessandria,. d1 ,Ge-nov~, di: Sc1amben e • . modo s1 vedr~ po,i::§~1;ìl;~lment~:ì/~ #l(l 41,t,ssirpe ' ottalmie -~1 ,di Caglìlfri e~ i~1 tutti .~o ve~Ùlo_ numero~i am~.ala~i dì reum(lti~he e car~»J!il(i:lom_•ebberr f.w:,e p,assao_gi? a~ alt:~ · <~ 9uella medes1m 0Ualm1a eh eb~1 a curar m Genov,a. »· E Cqteg~r,ia. :E,ço,~~-~c?.r9Jla~1~ .a_qU.f,l:~~i ;~~ffronto riferirò P?I t le· varie Ossei:ya•t1om·tb',e'gh ·c.1la ,}U:_Rf9ta della SI,!<! o,p1a nione·è cl!legli ha tolto dai'J.\e~djcoriWhieosi)id'afouni·Spe(t) Conliqµazi one. Ve'd. n° 3'1 del _G,iornale.
ARTE .PRIMA
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dali, Osserv:.aziò;i èbe, sottoposte a·cr_j\ica, ri'u.scirann~, io_ ! dale di Genòva l_ia o:fferlo , al suo. dire, la cifra .di 468 otc~nfido, a ?o,n_lraria ·sè't)ten~a, - . . , •· · falmie-bel~fcùe•; non sia··stata.porlala nel Qu.a.dro Gener<).le Dapprima il Quadro-Slalistico. mensiJe genen~le delle m~ I .per t,ullo,.l'anno •1S52 se oon se,('q.qella d,i 485 d'entrali.. Se lallìe .offerto d~l _Gi~r1i: diMe_d.'Milit. si_ c_òs~ruiv~ _senz'altfo · f ·1\0n ripulassj",çosa noiosa: e presso che i1ìulile. po,tre'i qui ·su le lar.ghe. drslmz1()nt degli ammalali 10 feb.brtétt'anti, chi- • mese per mese fare no lare la c,liff~renza che corre fra i ·-ri- · . r-urgici, veneréi ·e. scatibi~s{ m·étodo i ii v(~ro molt'imperfelto· · , cov,ei-atì per ollahilia b_éllica nello· s ·ped~!e Di.visiuriale di è certo'_non conduçenle ad alcun-inLe'resse ,seientifico-patoGenova e quelli._raccolli ~a 'Lu~(i gli SfJèdal1 dello Stalo.'La ··logico·, Cosiffatto- d·ifellosq metodo fu seguito dall'esordir·e:_ · so_mm(l: perQ. delle due ·cif~e r{er.ile può b,aslar all'uopo per del sudd~tto Giornale sin alla' fine 'dell'anno in ·cui ébb'in~ . f!1re ~ve4_ere· l?,- discrepanza 'delle opinioni : e da questo r.afeominciamento cinè sih al ter.mine del 1851. Con il primo · fronto emerge rieces~~riamenlé una di quesl.e due conse. mesè poi -de'I ·1852:seguendosi altra piìi ragionevol e più gueoze c)oè o·~hE} l'ollalmia belli'ca non·è cos·, estesa come sci.enti fica norma -s'adollò.· una Ìn'e.todic·a-.classifirazione di · · .lo si vuole fàre credere, ed~in l<;\lé r,aso vi ha <fnòrmé esaIl)a.\allie, 'se~oiido la qual~ si dis_linsero te_·malattie giusl~ · ·ger\l~\one n'elf_a· cifra relativa ·allo S p,edale · di . Gen·ova, 0 ·1e loro spè.cie_ed i loro ge,n_~ri. Per ciò che riguarda l'otòhe estremaménle i'mpi()ciolitt è l[l cifra pubhlicala nel falmia questa specialil~_~orbosa· fu distinta in quattro ge-Qu.adro 'SlalisJico ge~erale,. ed allora bisog·na ammettere o~ri cioè r~umatica, 'P!i!'~ta., be(li!fH ~ bl1mno11ragica. Non , · un sorriD?O '. gr'ailò d'ignor~nza o.cl ~Imeno· 'd'inavverlenza _è im-p.roba_hile dappoiéhe ,fon :tu;l'i ·Medici ha_Qoo !e mede- .· ~egli,Uffizi~li del Cor,po~ a1iitari9 ne_l.fjf'~_rir,e su le 1J.1alà.Jlie simE:_ conv,inzioni s_q la, 1iftura in 'g'e(!ere A.olle qui classificur.«l;l.e, la·qual~ làccLa, per èecto.non an1missibile,'ogouno cale atfe~ioni ol lalmiche, .~1on è imp.robabìle., io dicev~, c4,è . si .recherà a. doYe.re di r-e~pingere pei".co.nlò pro·pri.o. . Una secoodo ,ch,e l':unQ piult.oslo -cbe l'a,ltro aveva in cura le .· · proh incontrastabile che lani'ig1;roranza od· inavvertenza ollalìnie, ·sì-_leoe.:s~.e Ìf! un mese con~o d'una ' specii\lità-che' non è da supponi :tìe.~ Cqrpo Sa11ilariò"Mil ilare ~i pu_ò in neJ successivo poi ue·gligentata and~ confus~ con al~re di _- . genere ded_'urre da· ciò che' \a·m·aggi.ore parlè ~i.colox:o che versamenle caratterizzale e. CO$ì che molte· di queste dellE: -en\rano· nei nostri Spe.<lali per affezioni oltalmiclfe n'escono quali rioh si ,tJniie conto seP,ara.lo iìÌ'-un dato.te)ppo, si n.o.... tlo'po non moll,o· tem:pe di .cura-; qùale 'speditezza ' i100 po· lasserQ poi separafamente irt un· a\lro. Da siffatto modo di lrèb~e·certo àv.er.e luogo o\!e qu·em _fossero bisoy11evoli di diver:so· giudicare ne risµlla per' ~oÌiseguenza diversità o ' quel trattamento assai. ffingo ed assai e>H_ergioo ch'io falt-o si per fo .m·eoo·sptoprozìone n·el inédè?imo ,li.Lo lo di morbo;·, .: esige ·pe; le ollalm'ie.veramenle consociale a granulazioni di ·sorta-che·, e<i ognutio.che' l~nga .~ietr-Q alla maniera_on~e · palpebr,aJ i. A !11e1iomare qµ esl'argomeHto·non vale ·la ~up. genera.llÌ)ente si cosli tuisco·n'o _le Stalis_Ljcbe wor4ose ,di '· posiziofl.e ch·e pòlrehbe farsi ; usci're quelli dallo · Spedale bùon. grado ne cÒnv~rrà, rimàne.sempre qualche sospelto,i non coiripiutam'en-le,,guarili', imp~rocchè in l,ile supposise.piuÙoslo ilo o .un fondamento, per rit!ne..re cqe d,alle Sta:-.. zion·e questi non sarebbéro da a.versi per nuòv.i ollalmièi , 'tislicbe ·non si può ·sempr,e atlen.d.er uo'esalla :c~gnizione ma riti1anend,'ì m.eclesimi,;, per nulla aggiungécebber à-lla cide·1 vero predojninìo dèll'p'na 'piulloslo cbe cleitalfra 'forma tata cifra. Ma'·si, voglia ' pur ·essere-larglii eon il Dòll. Baniorbosa. · lestr-a •e .s'ammétta pure, giusla. i!" suo sentire, chi; si possa e ~i dèbb:a ·anzi rivocar in dubbio. l'e'sàlleiza , del diagno_ . Av~te già p,rese.rite alià JUemÒrìa cbe· in senLenza del· _Doit. Balestra lo Sped~ie;Div'isi<fn,ale. di·~Genova h_a otferto ·· stie~ ~ignard:all:_e oH\llmie._qu~li~cale_ per· r·(~uroati~h~;.reu· dur<!n.le un solo semest~e là ragguardevole..'cifra · di u ,8 . ma}1q?-oalarralt e con-.1_Da-gg1ore r-agro_oe quelle altr~ che oltalrni<;i cb'egl_i quialì'6ca.'come quasi Lutti a:ll'è.tti della./1el- ''Jurono battezzale con 'il 1w~ie, secoodo )ui, a~~qi vago di' · lica. O_r.a dai Reqdi:conti Statistici che si' pubblicano. nel' purulen.le., non si -potrà però inai còocepii'~ com'~gli possa . Gioniale d_i Jfedici!icdJi.litare si .ha ch'.inJ ult'ii 'Regio Sta10· · · metl~r 'in ?O ~ed esimo fa!ìClO l~ plla:)mie b_leQno.rragi-che durànle l'intiero anno 185.2:s'ebbero· !85 0Ì.lalmie .0ellicbe delle qu,ah la cagione è ass)li cognita e maoifesta,tJe altre le quali aggi1,111 le rimaste all'ulÙmo dell'anno f8fi1 ,che rÌCO!!_OSCOllO· la lor origine! d~ \}ll-(Ìri_ocip10 éipe[ico· O danno un toJale" di curati di t,90. ~ si i)oti,·co.me lo r,ifevaiuoloso, Eqli è questo un ~omupismo p~1lologiço ch'eg\1 :.risce ìl Collega ,?pponN1:e, che (< per' il -mese di giugno . ha seg~i(o P1;f:dare fo(~·a maggior ali~ sua. op.ini.one, ~a che 1 << figuran~. sui Rè \dicgnti . 4-~ qUàlìnie belhch.e. 155 per nqn rrgge-~~ all~,s~~rie,~za al rag1011am~n~o. .N~n igr;ioro, 1 « p. · · ~ 1,6 ' per il, mes~ ~·agosto· le., quali · ~he__U!J~ de_ 1 ,lll(},~1v.1-p~r 1,) ·~ua! am~·riconoscere pef bell~ca « provengono:. a m/1,_ ssiÌnl). p'arte a·ano Sp.edale di. Genova ,, . 1 0Ua:lm1a_c11 afil'1gge I M1lrtar1 e,per il·qJlal.e la vede ·èosì fpag._ 1 O~ e.;sul.!'a.l?l'~-deii'e quali !O.i, per Je cose tlelte . ,dìffusa nel -nos~r~~ser~ito ~i~-senz'alcun duhbio_l~pres,e_uza ~nter1ornìe'lite~ ~ap~l~ ,g1a ~. cf)e tenefvi . fi.Dolt.. Bal~slra, ..de,lle gran~l~:1011! eh egli sco~ge sorgere- q·uas1. in tull1 su le- superficie 111leme palpebrah .•Non è ,p.1io fproposito l'endimenlic_a,te le 5 ollalmie belliche rimaste · al l'ullim'O del (s,51 , non liene ;r,~nto che de li.a ~ifra comP,l~s_siv~ d~i 485 . . lr.~r,or _iQ qu_es~·-~r~o~~nlo, c.ome qu~llo~.c,hè costituisce entrali e diçhi,ara: « qu~sle a-ggiunte,aHe ·,t 14 2·re'qaiaLiQlle 1. ut~o dei punti prin~1pah della confu_lazion'e eh.e ho tolto,a : « ed ali~ 4,09 porl~te sòtto_ la Calegoria. ble!_lnurragicbe e : fare ~.cl~e s~ss·e?~~rà:~s~u_ rilo il p~ç,~e~te; _e perlanlq pro'· << s,oll()_l·aftra as~a, vaga d1 purnlente danoo un to'~;ill,! qi ·. seguirò 1l.,IQ1,o ci11 rn ord1qe,~lla d11fus1one del morbo,, sQl« 2-306.ol·~almie)e· quali, lo ne sp.rrc1 convinto ,, debbonsi . tomeUend a~YO!j:lro , e .mio es.i,m'e diverse citazio,ni '.di .C.ol~< re.!l-lroer.i.te .qua§i'41i, totalilà riferir · all'o,llalmi& -specj_ al'e leghi cirle:gli: po~e' a,sostegoo d~lla; sua opinio'ne. i< dl!>ll,e Arm~le ,; (:PM·: 1.~4). P_er ,quanto ~1 voglia <i si : •01lr'alle. visite fàtte .in qu~si t!,!'tti gli Sie.da/i Divisi'onl1'1-i' possa sup,por _errore dì d1a,gnosr nei ~fodici Mlii lari• che . del~o 81.ato, per le quali è venuto· nella convin.iione' eh~ l"fungo,n.o te loro . fuÌ'lzioqi nei drversi S,pedali si Div-isiona\ì· otl~hpia i~ dis~or-so s~ t1•ova spai:sa,attu~·lm~1~le itlltùtt.e le. che _Succursa-li déllo Stato resterà sempre,cosa: assai ma-· G.1tarnigiot1i e pi,esso q11asi. tutt'i Corpi dell'Eset:Qito, egli si - la~evol il credere -0.he_mentt'in un solo s_emestre lo Spe.: appoggia,iio '.diceva, su le ò-ss.ervaìioni d'altri èorteghi . E
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297 priruamente « ch'essa e~iste nello Spedale di N_ovara ce lo et dièono le OsservazioQi del Dott Vahcna (Giornale di h Afed'ici:na Mililar·e, 26 luglio 1852) su11'e ot~almie speset seggiàt1ti in quella ~uàroigione; le quali , lullocbè da << lui caralleri'Lzate per reamalico -catarrali . nulladimeno J( a chiarirle belliche bastano le circostanze jn cui si svol<tseril·, l'alta~car esse specialmente alcune Comp_a,gnie·di « un solo Reg,gim~nlo, il precedere ch'Eli ne descrive, le «·granùlazfo111 che dovelle combattere: allrJtnde ilDotlore te Valzena medesimo creQertd'i11saffici1!nti le cagioni reu11 malizzanti a. dare ragione dello sviluppo di tali· otlalmie, « lor aggiunge il predica.Lo di me(,.tiQhe·ii pc)g. ~ 0,1-'I 02). Chiunque·rilegga queste Osservazioni del Dott. Valzena Ié quali furono riferite oal processo verbale della prima e ' seconda Conferenza del mese di maggio 1 Si,,qa e pubblicate nel numero sup1 riormeill~ indicato del nostro Giornale dal ' qual egli l'allinse, tentennerà mollo a persuadersi che quelle provino qaant'esso pretende. Sicccm'ilDoll. Valiena aveva nella prima Conferenza di maggio accennato alle mala\Lìe dominate 11ello Spellale di Novara nel Ìiecorso· del, tneso di aprile, così egli giudicò ·di lèggere nella seconda Osservazioni ch'aveva fallo io proposi lo. Le malattie che regnar.ono durante il mese d'aprile furono, per la pa·rte MedJca, le ~inqche reumatiche, le g,utro-reumatic,he, le pféurilidi e le pleuro-pneumonilidi; e per la parte Chirurgica le risipole facciali , la arlritidi, l'emeralopia e le ollalmie reum-alico-calarrali delle quali ultime la gravità e la fteqoenia andarono p~i svolgendosi nel $UCcessivo· roese di: maggio. La natura de li.e sùccitate malattie è prova manifesta della p1'avalenza delle ca use reumatiche ad illgenerarle, appariengan ess.e alla classe Mediça od alla Chirurgica; ciò però ,QQI) toglie che lè ollaJmie-in esse comprese non si. debbano per senteuza del Doll. Balesìro. allribuir a ben altre cause. 11 prim'argomenlo ch'egli adduce lo desume <<"dalle circo« stanze in. cu_i si svolse, e dalPaver esst} allaccate special«·mente alcune Compagnie d'un solo ileg.gimeolo. » Ora bene: ril'~risoé il Doll. Vàlzena che· u~I volgere dei mesi d'aprile e d1 maggio le otlalmi1• si svolsero primier.amente ed in ragguardevole na[!lero nei Soldati della 2,a Gompagnia dèl 2" Reggimento ,Granati eri; e nola ch'il Camerone qa quesra occupalo, oltr'all'av,e r uo·a,dirella Co{llull'i,èazioiie con u11a lafrina, le sue fin estre eran ancora prospicienti i11 un vicolo nel quale sta11ziavano malerìe vHgetali ed animàli in Pl.llrefazione I~ .esalazioni delle quali penetravano éb-rl tolta faèiliHC nel Camerone medesimo. Nola poi che avverti li quesl'in·conveoìenti p~1· le go,lerll cure del Comandante il Reggimenlo ,,enne ripulita-la latrina e rimosse fu. rono dal ·vicolo le materie che l'inquinavan e per tale modo allò11tanate le· cagioui comiuciò tosto a dimiouir, i.n dell,a Compagnia' la ricorrenza delle ollalmie. Non è pertànlo _malagevole l'intendere 1:be posta questa maniera d'osservare in .tallo consentanea alla ~era sperienza si spiega benissìmo , come· da priipa si svolgesse e poi si prop'agasse l!ollalmia 11ell'i11dicata Compagnìa senza1 che per ciò faccia mtlstieri ri'correr ad un quid incognito , come ne-fa prova la sua istantanea diminuzione al togliere delle cause che }a promovevàno ., Ed è poi rimarchMole che siffalt'osservazione va pienamente d'accordo con quella che all'insapota si faceva nel medesimo tempo dalla Commissione di Genova risp6llo alla prev.alenia dell~ allalmie presso alcune Compagnie piullosto che presso ·altre dei Reggi men li 1
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, . di quesla Guarnigione, siccome è stato longamente~esposlo nella prima parlo del pr~~eote Scritto-. Nel medesiµlO Ren1 diconlo continua a dir il .Dottore Valzena che l'.oUalmia si 1 i -ma11ifeslò pur anco in 'Soldati d'allre Compagl)ie ·di · quel I Reggi mento ma in modo meno frequente e meno numeroso e sempre per effello di cagioni reumaliz~aoti I per nulla accen11a11d'a sospello.di comunicazione nè- .per via dirella nè per via indireUa. Allr'argomento, gi11sla il DoL-· lore Balestra , se ne trae della naLura bellica dell'ollalmia consegnata ·dal Dolt. Valzena, dal procedere della moùe' sima e dati~ granulazioni ch'egli dovette combattere. !\la secondo che ne dice quel processo verbale, di questo procedere non se ne sa altro ge Don che la gravilà del morho fu varia, limitandosi in alcuni individui alla semplice ta-· '. ,raxis, continuan~osi in alcuni altri pochi sin al flemmone : -dell'occhio .e nella plura1ilà dei casj percorre,Ùlo tre di~ , slinti periodi~ nel primo' dei quali v'era unicame11Le inieziooe congiaotivale delle palpebre, oel se.condo l'iniezione ·1 s'est~ndeva sin alla. congiuntiva sclerolicale e nef. terzo ìn fine le parli enlroculari ·erano pure éomprese dall'infiammazione. Frnllaoto in tale decorso é natura di morbo nulla si scorge cbe accenni a specifici là, nè _si vede come questo erocedere co·sì comune alle ordinarie otlalroie p.er cause . reumatizzanti ·dovesse ò' potesse farla nemroanéo ·sospetlare. Ma vi ha di più: IÒ~'slesso trattamento curàtìvo che riusci a vinc,~rle concorre pur esso ad eliminare quesla 1 supponibile .specifica ezro)ogia. Di fallo assicura il Dottore .Valzena ch'ih1 molo~o ·aòtiflogistico H!l{,fl.~vo e P,Osiliv.o « misurato ' 1l seconda della gràvilà-infiammaloria has,lò in « generale a vincere la malallia seoia ricorrer alle cautee~ rizzaziO!li. » ln quanto poi alle granulazioni su. le quali il Doll. Bale~lra fa tanto fondamento ècco come s'esprime il Doli. Yalzena scguitand'a parl·are ilella cura: «· A queste tt.(le cauterizzazioni) dovelli ricòrre-r in quei poohi casi « nei quali non avendo bastalo a·vincer iotieramenle l'ol« talmia il metodo antiflogistico negiiti yo è posiHvo, gene/ral e l~caÌe-, la cqngiunJiva.si rese )à sede di vege'tl,\zioni « granellose più o.meuo svolle ; granulazioni queste che « frequentemente erano cagione di 'recidiva >> (Giornale di Medicina Militare ano o 1'!, pag. ft.27). Da ciò risulta 1° che I ill' he11c pochi casi si manifestaronò guestc. wanulazioni, laddove per la votata -11atura dell'QUalmia helliqa 'rlovreb. bersi essere rinvenute in- lulli esistenti ; e 2° .che queste granulaiio!)i si svols~r in seguilo ad oHalmia _,pertinace talmente che non poiè' ess'ere vinta dal trattamento anU- , flogistico, conseguenza· nèces!laria d'un prolratlo processo • infiammatorio palpebrale., quale che sia la causa che l'abbia ingenerato; e medesiJnamenle non è cosa molto straua che q11esle, gr,1nolazioni addivenisse.ro causa di recidivè ', ' perch.è questo è lai un fallo il quaJe è già: conferrnato ne\111 . 1 Scienza oftalmologica, per nulla affallo nuovo e la cui esir slenza è assolutamenle per se solo iudìpendentedacagiooe speciale o specifica. Il predicato pcii_aggiunto di mefitica , c?'il Don. Va-li.ena appli~ò alla.. _èlo~inanle oltahnia reumal1co-catàrrale, scguend'1l -pensiero del Prof. Rognelta , e ch'il Dott. Balestra ciCa ad argomento, che fossero « insQfll ficienti I~ cause .r~umalizzanti a dare ragione dello svi.. (< luppo di l~li oltalroie_, »:non ha nel fallo altfim·po.rlanza . cbe quella d'indicar nltr'alle comuni cagioni quelle spe1 1 ciali '{>rovenienli da esalazioni di lalrine· e di sostanze organicht! in p.ulrefaziooe; e p~rciò non so neppure vedere '!
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· com'anche da.-questo voglia il, Dott. Balestra inferirne che (( me'zzo·d'mi contagio diretto od indiretto. ,; Ho dovuto estenvi con-co:i;re&se il sqo p.rincipiQ specifico. li processo vei'dermi in g,ue·sta·cita~ionè, perchè è di tròppa· ·imp-orta·nza, ve·denqosi per _essà d' un subito.cocire,èon quanto poco fo.hbaie che ho·finoF a.naljzzatq Lérmi'na dicendo che « il Prett sidçòle -r~g_io,nò lunga pezz~ infor.no aH'ottaimia d9mida.metilo giudìcas,lle p_er belliche:il Dotl: Balestra quelle ot·tc nante ; copfermand'in massima· parte.. le asserzioni di t~lm_ie pérclrè s'ebber .a cofnbattere grafiula:i;émi. Da quesio ' << quello >f (pag. cit.); ed in _una.successiva Seduta egli, dìRenpicoillo·Clinico ~merge·dunque: I O che dei 30 èasi d'ott,almia la massi'rna parte fur..ono condolli ·apronla guarigioòe; chiarava poi ch'il _numer.o degli oth, lmici er-a dimfouito e ' che ,si dò~evano questi felici risultamenti al metodo anti~ · . fatto-questo che non poteva avere luogo se Fottàhnia foss e ~o~istico ed all'-opporlunò uso delfé. cauterizzàzì'oni (Gioi·stata veramente bèlhca ·e con granulazioni ,· tanto.··più che ' · riale di Medicina - ~1ilitare anno 4°, pag. i2.9f Da questQ ,a debellare q~esta massima 'part~ non s' ebbé punto ricorso alle cauleriizazioni ;-' 2° -che bene · lungi il Dot.tore Cròsa esame ri:c;ulta duòque che le comp.Ùlsaie Osservazioni del Dott Valzeria per nulla depongon in· favore dell'invocata · aQbja avuto p_ii1,voltè a comballere queste granulazioni , ' ~op-inio~1è per, parte deH'opponente Co\lega:" · egli dice chiaramente ch'in pocl1i casi l'ottalmia si fece· gr~, . In ·prova dell'es!ensiou-e dell'ollalmia bèl_Vcafra le Truppe neilosa, che ciò.avvenne per appu·nto, com'aveva osservai.o . 9-i qµeslo Stato ricorre il D·ott. Balestra, ad allr.a 'testimoil Dolt. Valiena p'er gli ottalmici d~llo. Speàale di Novara in seguilo à. persis~en:a, clell[! congiuntfrite ~atarrale ~h~ ~ -nian,za ecl ecc_ola :. (( c·he l'ottàlmi~. egli s·crive , esjsta pure -<i nello Sp'edale di Cuneo ce lo dice il Rendiconto Clinico c.ombaUerle si protrasse là c'aut1n:izza.zione alè.t.me volte a11- <e del .DoU. Ctosa, da-.cuj. ri.~ul, a che·tra le ott.almi~ le quali . che··a·più. mesi ed è ciò che .geli_eralmenle succede ogui qu'at et egli° elihe_a ?~rare éhe_der:i~roina reu':lla,ti~o c_atarra.li ~olta. si~atre d_egenerazi'oni. acc?mpa~n~n o s_us5.çguono 11 ebb~ pero· p1u yolle a coml}allere le granulaz10:n1 -.e< (pa- . I.e o_l.l~l~1e;.3°_1n fine che quand anch ~-DoU. Balestra ro,n ~ gina l02). .· • · , · .! 'volesse_acqu,etars·i all'.asserzione del Doll. Crosa allora che ~ In'.q·uel Rendicori.to Cli"nico ,(r-if~rito ne-In° 9, anno 2° dic.e: << in iie_ssun c~so potè, 110-11 dte_con~inc_è·rsi, ciubila~e . iJel cita.lo Giofoale) è n'olalo· dal Dott. Crè~a ch'il rnovi-. , : '5_cl('il_male fos~ti. sl,alo comu,ni·cato per mezzo d~un contacc gio di)'etto oct indiretto,.,> dovre·bbe. p.er lo meng ammeL- · ' mento totale degli .ammalali· nello ·spe.dale Succursale· di · çu~ieo f~ ,di_:89'1 dur~nte il pe~iodo d'ù~· anno d~l._~~M. af ~~~e; pe.r po.co ç,h_'inte?d~ l'.1 natur.a d._iffon.~entesi ,dei con_t_a : · ~ 852. P.e~ c1ò·che spella.la Sezione Med1ca~1e malallle preg 1, che m~ncò }I pnnc1p10 contag10so -il quale è quello: domioaritduroilo le iufiammazi·oni° vis"cerali oel pé.lto e le ' eh~ deterlJ?ina l'òttalmia ad _aver una-propriètà lultà suap~r,ticola,re in fatto di co~unìcabiliLà,, se-tanto. è -eh~ non sìnoche. Per la spiegazione di' siffalta. prepondéranza si·riferisée alle ,cà-gio·r1i '.slate;svolte .dal Doù.' Mollini nei suoi furono cp.e i_lr:enta ca~.i che si manif.istarono 9el non· Studii .Clinici su le malattie infiammatorie c.urate ·nel me- r· breve corso 'd'un-'anrio e sopra la _ra-gguard~volé cifra d1 desimi, Speda le di Cuneo ci p~bblicate alla:pag: 27,:an)1o.l,2° · ! 897 curati d'ognf'mc!-niera di ·ma"lalli~ , ., la picr.tolezz.a. del' di delto· Giornale. QU"esle ·'cag ioni .(e stanno · per_ un lato L :<jua~e numero potrebbe per sè sola offrir uua n1gione·plau« nella sp-esialità dell' Arm\J. dei Bersaglieri é per l'altro .i. sibile ~ dir~ anche cq~vi~cent~ pèr noo . supporre la ~;::: « nelle condiziòni- topograf\one ·del.luog.o : qi1ali ·il ·clima i scorsi:\ ottalmi·a. -1,rna n;ialallia lr"a~missì9ile. Dopo· quesfe · _tc.freqdo ecl iuco~ìanlissimo, l'~ria ~olio viva e-frizzante , : consi.derazioni torna qu.asi inùtilç l'aggiungen inaggiot_. ~ ~<Hr~piM_ e frequente succè~_ersi di ·sv~riate vfojssitudj'ni J ~e~ite, cor~obota~le quel)~ J.lall.e cause ~orb?se P;revàlen!i <e alm:osfer1o!ie e per-soprap(llU dur?nle 1 tre nrnsi del P.rin- ·j ,rn ,delta C1tlà ed in quel tempo, le quali poc anzi furon ac1 wcipio <lèll'anno insolitamente l'atmosfera. fu centi~ua- i cennate.. . ·-: ' · et meute ,ag.ilata dà forti burrasche le quali· res~r il sog- I' Se p,ertanto: le, sur.riferite '~$~.ervazioni èlei Dottori Val<t., giorno df quella Città assai m·olesto e pericoloso· alla ~ena _e Crosa ch'jn.vqca e sµ le quali s'appoggi,1 il Dottore « sanità per!!in.o delle. persone più · robuste e:d ·acclimatiz- . Bales_Lra per:dichi'arare bellica piuttosto che reumatjco. « z.ale. i> N~lla ~e,z.ione Chirurgica tt i.renta fur9n i•Ca$i.di oatarr:~le l'otl~lmi.ll che serpeggia fra l!l Truppe. del nos.tro · « oltalin_ia,. quasi ·.tutti ·riferibiU alla cata_rrale , pochi a:lla ( Eserci~o ;fed ~lme,ite·analiz~an!i"o!esj riòven.gon a mio senso cc reu~ntica . Lim~lati ·per la ll)aggiore parte ;iJi:inflamma- I contrarie alla n~tura ed al!lindole <lh'attribuisée a , questa ic·zione della co_!Jgiuntiva oculo-palpebrale furono nella j1 malaltiç1. ,_p()trebb',egli· essere-..lecilò ·.almeno il sospéttare. e« mff,S"sima pàrte condotti a pi•onta gua.rigione. 'In poc_ hi r;p,si" ché si~aWincongruenza pò.lesse. ~i·scoi1lrarsi anclìe per gli cc però la persistenza dell!f.. congi_ulllivjle càtarrale- fece jl al~ti Spedali ? lo non lo· dirò, dappoichè per questi uori fà e< lt1ogo;all' ottalmia granellosa la ,qual otto volte dominò che affermare senz'arrécàr in mezz..o alcune· Osservazioni t< come malattia principa.le, A combatter~ quest'uhi ma tro-in apJ}oggiò, ·è_tutt''al giù accenna a. preseoia di granula. <e Va°D:)IDO Ull.ÌCQ rime~io 'le quotidiane cauterizzazioni con zioni-di .CUÌ ~j locoac giu.dic·are più Ìnnarizi· ed il valor: e « ii" soifàt_o di rame, continuate sin a perfeUa guarigione · i l'importanza. Ma: se per avventur.a la facèenda corrt1sse di « che· si protrasse alcm1e volte atwhe a piz\ mesi. Limitalo fu.. I questa guisa., ché si dovrebb' allora pensare . del giudizio . et il ricorso che fac~mmo a:I nilrato~d'argento. perchè po- ·I _ch~egli· ha recato sui numero grande. ch'egli ammcCte- di «· che furo'no Je· granulazioni mr,lto pronunciate , antiche, • .ammalati per oltalmia' délle Armate ne.Ifa Stato' ? Sarebbe cc indurite e fungose e per.c bt ... sperimentato 11ei casi meno · egli quest~una éonsèg_ue.nza .d'uil'idea preconcetta e cosl un <! gravi, do,·emmo subito smett~re dal suo uso. siccome . puro parto d'i-mmag}oazione? 11 ~ecors9, delle presenti << quello che costantemente esac~r~ò la condizion.infiaÌnmà- . · consideYazioni: ci ·aiuler~ a porgere quella sentenza che·la ((. forra latente che coslilui:;ce il foo~o della màlatlia: ~d è. natura çei 'fa~ti piji largamente analizzata non · mancherà e< otigine qelllo· stilicidio 01ùc:oso-punilento che ~ccompadi porci·Jnnaozi. · « gna la medesima . .. .. fo nessim caso pot~mìno non che (Continùa) t< cof!vincerçi, dubitare ch'il male fosse stato éomunicato per ·' .
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Nuovi .CENNI . CON 0SS8l\VA?:I0Nl su t E FEBlll\I l'E"\NICIOSE ( 4)
sotto le lenzuola; .fissava in vi·so il Curante con aria minaccios_a, indi a roco ride.nte, per riprendére po·i il piglio , qua-si , in istalo na.: · "'ri\lemQri~ letta dal l)ott. BOT'l'INI ~iu una Oo,nfer~n~a di 'Ca,glia_ri, minaccioso : ·la lingua era tremolà ma. .pçr (are segyi_lo a quclJa già pubblicata ,nei', namer,i ~.I _e,.~2 di · turale; il movimento febbrile pochissimo svolto ,; il calore q~esl? Giornale"). . . appenùensibile e po_~o più <f.el n~lurale _; ,le orine-qbbon.: . pssERVAJIONE H , _: Perniciosà maniaca, . l ?anti e pallide,; i'l .ve.ri:lre.··3:ppéna meteorizzatò cQ~ _$titt- · .. . ·. . · · . J . chezza ;. i ·polsi piccoli e poco frequenti. Accusava una leg- · Se, bene vi ricorda, onorev9li Colleghi, trallando delle · · · giera éefalalgia ed un benessere universale. A scopo. rivulv.aritd orp1e che po,ssono yeslire le febbri perniciose, dissi, ·sivo s'ordinò un· piccolo .salasso. dal piede (id internamente . clie la maniaca er~. puridrà. ques.te st~~a a_nnoverata e che I'· ùna bibita t1imperante. Riv.eduta d'opo _quallr"o cinque H sòlo_Dumas ne riferiva un caso noii ·be:ne' circaslanziato, I. ore l'ammalata e V\ldufr p·er$istenti quasi lutli' li singo-li; ~i ra~1meritere_~e.a~co~a- del c~m~'ip abbia ,impugr~ata 11~l~a Il sintomi , ~r</-n.-ne il _ca~or a~menlat.~ ed _i p~lsi ·acé;lerali, ~i'Conferenza _Sc1~n~1&ca del 1? 4_ott~bre scorso la Storia creqetle 11 caso di pr~sc,river un-appltcaz1one d1 sangm ~~ 'del Do~L Malvèzzi ch'a voi dava l~ltura -~·~n ?iJ.SO · da_ luj I sugbe, alle regioni masloitlee e .élue Yescìcal'lirii alle gambe. -supp~sto di fetìbre.n1aniaca ch'io dichi~rai d,alla_~isall/,ina I .Tutto calco\ato ., mala-ltia pregressé!,, cosliluì!one atmosfedei sìntomi esposlici ·apparte11<:Qte·al)a.fèbbre delirante da · ! ricaed inslalltà.Jl.eilà d'invasion.e, il Medico coiicepì s.ospelt-o , lui erròneamente con_fusa con -quella . E s~ d\lllq'Ue così'. ·1 che potesse tr.a.llarsi di recidiva ,df febbre ·iotermitient-e. rari esempi- ab.biamo' negli Ao.nali dell' Arfo. dj. fel)~te dJ ' tanto pjù eh.e ·s'era.pers.uaso non iisservi pregre'isa alcu~a, tale genere,: nQn v'tn~rescer~. spero , ch'io ve : n'esponga !-. caus~ morale é,1pàce ùi menomamente _alterare l'aroma: ,uno e tiiì faecia-debit.9 di. notarlo · ess~nµo ~~mpre cosa j' !_ala. Ques.ta febbre poi 110n poteva riferir ad u1,i'int~rìnittanto più utile il descriverlt q_ùal1to men abb(amo l_a facitente benLgna, in~ sì. bene ad una ghve o per'nicio·sa pérUlà d'ossèrvarli . . ( · , , :" . 't chè l'acc~sso_aveva'} ~s_1ifo_1a .f~rm~ d' un' affezione éèr e., brale talç' da.potersi riportare più g~u·stamei1te ad una maR.iLà 'f.,:da Cagliari, ù'a-i1ni 25 ci-r.c a, di té'mperamen.lo 1 nì~ in?ipien_te cI;ie ad 1rn'.al'lr~ fo_rma _qualunqil~.11 ~iud.izi_o · linfatico, di .co.stituzione ·oervos·à,-al)1mogliata s_enza prole,. . qurnd1 -dato. su la. malattia-- già c-ompmtarnente od 10comveoiva "vimo il finire: di luglio 18}S3 sopràpresa .da,f~bbr.e 1 piutamenté-i;vollasi fu che che si. trallàv.a di febb_re perni- ' . ìnlermittenìe legittima c_aù~ata ·dall'essersi es·posta a Dliaciosa maniaèa e dìetr~ a cosiffatta diagnÒsi creéfette' iÌ Cusm'i pal_udo_si nei diti torni di Quarlu dov'eràsi recata al pa-s-rante esser_e~prudente decider$i all'aI?i:ninislraziooe pron_- ~eggio, Tolte le compli'cazionì oon addaltò m:etodo dj cura Ljssima t\ejl_o··spe'G-ifico no_p appena l'a,ècesso·ave$se alquantf r.ime3so délla intensità..Qu-ànd·o: cfunq.ue questo . comil},r.iò ,er;:i. dopo il settimo acces-so curé;ìla con lo s.pecjfico,con il qua:le· si fissava la febbre.' Dopo.•-veilt! &forni di buona can,a diminùire e.on il suqore, che d'altrori_de fu leggièro, st amministrò una soluzione di . citrato di chinina -il quale fu valescen_za senza :sintomi' prodromi ·si vide cambial_a, la stia fisonomia; gli iicchi cii vennero b'r ill_antissimi ; alquanl'in 1 benissimo tollerato ' é l',anrn~alata .ripigliò a poc'.a poco fa iettali ; lo sguardo tor.vo, incerto ; lè gua1rce rosse e ··sof,._ n11lurale sua:calmà si1i ·at gior,nò succt}ssivo. ÌJl c,ui ric'omfu$e/; si marcava un alteggi:amento al i~so ch(}'bruscamente , par,~e l'accéssò '( diipo H> dre: di perfetla · apiressia') con c_:~mbiava~i in contr.ar.iò se'~1so. Va'.l'!roalata prese11!a~a Utl~ quasi .idenlici;'sintomi che pet ò n9n turbaronjJ sensorio ir1 incertezza come nello sguardo cosi anche nella lotahbà.det mo.do tanto pronuu~iato come 11el -gio~on precedénte: Alla. su9i mO.\'irne.nli;,'jncerti, ruvidi .ed' aulomalici ; questi· fèn,O- ". 1 declioazìÒne di q.ueslo secQndo acces?o ,. COII\inciatÒ CQO me_ni (ur·ono .nel primo momento, poco cafoolati.d'agli·aslanti j' appena marcali _ribrezzi, ·e terminato con legsiei:o · su<lor~·. chè solo 'vi bad.arono quand'ella: }or-espresse il deS'i_der_io -, si pèrsistetté nello sp-ecifico e con-questo si fissò là febbre, s'allonlanaron i slntòn'ri dC lèsa funzione cerebrale che d'a,n~ar, al passeggio co11tr'ogni' suo ,qso· d'.a~Hu~ine. La ·. -stranezza di qne_sto de~Jderio fissò l'attenziof1e dei paren~i andò a: grado a grado· ricomp9neridÒ&i egual1né11te che J a tanto più che l'ammalata çòm.i11ciò a dar in escan,descenza fisono mia. D',allòr,in poi v~ fu recidiva; dor9· molti gior·ni ., senza.cagionesuflìde!)t'e, sforzandosi d'uscire di ca,sa, ·con- ' ma soltanto di febbr:e intermill~nLe' benigna cioè senz'in-. ressamento delle fa,coltà ni'ental/, fa quale f,u .pure curala. tro le· ràgioni, persÙaìleoti ·dei parenti, sebbe~ avesse i _capelli scarmigliali ~ scomposlj, la .testa scop·er,ta,; cos~ èb.e con lo speci'fièo. 01'a è àtratto ristabilita.' ·· · n.o·n ·avéva mai' fatto uè fatte avrehbe ,s'auco la s'avesse éausa. mfl,l~(tia :' incognita. Carattere: pernici.osa ma1 voluto costringere. Jndi , com'è pr.o_prÌ9 dei maniaci che · 1· niaca lel!za:doppia ..b/etodo di CU1'a,: tili/;°to-deplefrvo, rivulSOOO d'u~à su_ scet~ibilitìl, _estrema ~d ,:1 so~~() : e~citlàbjl! · sivq e $pétific~: quando si',con,trar1ano, appunto per IJoppos1z1oi:ie che I~ s1 _ ., fece mostrava agir astanti la linguq :coin1 in .attitudine.pef.:. I La mania.offr_e ace-essi che possO[!O rfo.npvar~~a periodi. ~ farda ed insulla:nle, parlav,a in ~omma ed oper'av11 . con ! -ora. regolari or irregolt1ri, ed ,a!Ièltar il tipo quotidian,o sco_mpost~zza in m.odo·che si !:lf, obbli~~ti di' metterla a terz'o qu.arlÒ, ritornar ògni· otto giorni, lutt'\ mesi·o tutti· lello: rattenervela con forza e. ricorrer all'Arte. Per' il che . gli anni spontaneamente o· sen,za .cagi.one conòsciuta.fuo~- . rièffiesto il Mé,d. C.oll. DoK Zanda ,' egli, ebb'·aèi .osservar,e, chè l'epoca, la sl~gion e l'anno.in cui debbe comparir.~, o ~· · pr~,vio il raccontò cii quan.lÒ sopr~ i sinlòmùeg.uenti.: fac~ , provocata dalhr' cause- medesime dell'a prima volta o ~a.. eia scomposta_, ,al[eralà ; occhi strav.olti I brilfé!_,_nli_; .però , ; allr~ .ora, fisiche 'ora moraÌi , Quando la mania presenta.-. inleltati ;, movimenti di~or'dioal1,' iJ!1pèlu9si ,ad intervalli , quesVintèrmittènze le quali ·però a . forza di rinnova.!si si· onde con for:.za metteva 'fuori i bracci é tosto li ricacciava cambian in remittenze che fi_nisc"ono per uno stato !¼bituale . . cli deme~nza: .pierl~é i\' no!llè di.mania in't,ermitt~nle alla cµi . specie noJl è a :µiio a\'viso da rifèrirsi questo caso di cui(1) Continuazione. V. il n., 37. • r l .
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'Òe\\neana Slori~ ,,pareAdO.!Di c~'in questo· provan à sufficien:za lrallarsi di perniciosa.maniaca sia la cosli\m.ìone al~bsf~rica, fà mahi.Ltia,prègr~ssa, il mQdold'invasioue, di decòl'so di termine, ed il cri(erio a laedèntilJUs etjuvantibus.
corpo morto· per terra. llitor-n'<t'to in sè accus~va ai' Curante suo amico ·un forte nìale-di capo ed- un gra.ve ,dolor. allo sfomaco; ch'aumenlava coff·il cr-es·cerè dellà febbre · e a·d I ogni m~vimenlo g·e·nerale del corpo rinnovavasi il deliguio < da-cui quando rinveniya ,emelleva con li'nui. lamenti per effetto del crar:òpo alla r-egion epigastrica . Calmatosi dopo ·16 OsSERVAZlONE H~. ·-: Febbrèpe,.n(ciosa,sincopale (1) . . . , ore l'accesso con ab,bondanle sudore:, si credette di. subito ·11.Sig. Avv. ll. G. da Cagliari, ln~endenle 9eÌl~ Provincia · rièprrér al solfalo di chinina che si'prescrisse alla dose di ùna gr'am~à sciolto nè!llacqua e con questo si fiss·ò la feb-d'lgles~as, ai lemperamen·lo nerv9so, d_i cosliluzj~ne delibre è si liberò dal péricòlo d'un secònd'mfoessò ~ · catissima, d'.<,\bilo s~cco, nell'età d'anni 35, dietro ona pas_Recidiv'ò varie' Vòllé ma di febbre semplice onde fu ·obseggial;i. ;i\ -vicino p,aes~ d_i Villamussargta\ , luogo pa-lu-, bligato ·a ric6rrerè. t'innovalamen\e a·llo _specifico 1d al cl.edoso· , bàsso ed umigo, .n:ell'<Julunno del 1~5·1 cioè in su lo 'scorcio del mese oi novembre- fu collo-da febbr<~ intermit- - colto amarò. Trovàsi' ·o~a' perfelLainente ri~tabilil9. · Carattere-: pèrnicios<!, !'ii1copale-càrdialgica. 0mm, di . ter'.llf a lipo ie~zan~ ·1i;\ qual al terz'~ccesso , f!OJl ostanl~ ma)attia:: incognita od a:lmeno dubbiosa. '111etodo .di._ciwa: giil si (osse tenlalÒ con un.a -soluiione di tartaro eme .- · ,. ·tico di sbaraz_zàre le vie de\\'.~pparalo dig_estiV?, ch'_eril,no - specifico, · . . ' . clìiamale in correlazione di caùsa e ~be dimostravano la OsSllRYAUONE .. · il.'.7. - -Pi!rniciosa tetanica. . lq,ro comparte"cipazione nl'o;~osa per .me~Z0° dcli~. lìngua iiripaniata ed ~arrossaia ai margini, si mutò ,in perniciosa . ' Io mi..éompiac~io, onorevoli €ollèg~i; nel po"tervi n-òlareaccompagnai.a' dài sinlomi ségueu-li': do.po· l'invasione cQn un altro ca:so·_di f~bb're:. tetaniC!l il qctal'e p.erò ·puf lroP,pO Ùn noi1 pro)ur)galo freddo- ge.~erale, ··sete ·inesting_uibi'te; norr fu ,d'esi'L!i felic e com'il primo che v'esposi. altra- volta . lin(:!;u_a J:>ia~c.àslrà·; fronle e coll.o ·.madidi di sudor,e; faccia· Siccome no,i pertanto uliti ammàeslramenli si possono ri·.pallida; occhi iueavali, _&.bbaltuli e·languidi ;· polsi pieni, cavar anche 'dai casi ·sfor.lUllOSÌ, COSÌ è ch'io Credo aebilo . "de~oli, mancanli e f1·equMli~ 11rostrazion ·_iiµme'nsa delle d'annoverare ques'Li 'eguali;nente.cb'.i fortunali. f'o-rze -~ ta)e ch}ad· og~1i minimo movimenl!2, di tuit'il corpo o. cFuJl. qµalch é ·~r.lo !'oltaplo càdeta ·in deliquio,con J)'er,dita , N :N:, Slud·enle di Filosofil!;·d··anni H), d1 tempprame~t? quasi totafe dei sensi, i quafi d'e!iquiì· $i riònovavan·o fre- · sanguigno, di c<1stituzione nervosa, d'abito flpparenlemenle quentem""ènte da deci<lere' subito il Curanl~ a p~esc~ivere . robusto (ptutfoslo scrofol?so) .. daVil1amussàrgta~, paese déi una buona dose di chi.na (80 ce1Uigranìir1i di,solfa,to'·di .chi--; : più i'nsalubri per -paludj ·e pantani ddla Provincfa d'Igie.:. nir1a eon estratJo di gramigna-e sèirojipo comune ìn s11f{ìcienli sias, contrasse sul finire deH'ullima•melà. dell'estate scorso, .'qu_t,1;tililaper otto pillo1e), con la ·quale- si. fece i:agione delfa le feQhre terz.ahe semplicf ì0;_seguìlo ad una pàsseggiata febbre e s.i tolse l'inferìno al periéolo di m<irle a cui forse per cacoia,con alcun1 suoi co'mpagni nei ,çhnlorni del-pa·ese, non si sarebbe sollr.alto . sè. un ,second'accèSso fossé so- . prolungata per due giorni ed Un<I, n9ltè quasi. serena la io pr~vvenuto,rlj questa t.errìqile ~p'ecie ·di (~~bre J( quale tiel 1U)erta .càmpagna. ,·N~l'l'autunrio già, i1rnQHralo e per .un P rali.co _induce la lem·a ~ià ~ino dal suo·,ma'n,ifestarsi, per_ te.rapo più presto piqvoso espostosi 1'iuovamenle ali~ causa cagi.one 'dj quel senliljssiU)o a.~v.ilimenlò oel!"organis~o. .· reìmiatiz~a~1t_e fu colt1 nov.éliamente da fébbre (che per Non os.laute fo:,se rinnov.ata a m.elà l'amminislraz,ione j .Poéhissjinì giorni .l'~veva-!ascialo), ma m9.llo ·più grav~ ed . della dose del $aie 'chinoideo dopò quàlche tempo vi .fu reavei,.t~ pei; · caral}e~e pe:n,i?ioso _contr~ii?rii l~~aniche I~ cigiva, !lla alloriJ.. la,febl;>r.e co mparre ·con Xi po .di, terzana' quali 10. '!!Il con gh al~ri SJnt9m1 co.sl1tn1va.r1 il seguente· sem,pli ce e benigna ohe alltesi fu ,vin{a con' lo specifico. . qua,~.ro fenome~ol?gico_: sensaiiore , nio_lesta di cjl.lor ·a j lutl 11 co~po ed rn 1speca~. al capo çd al dorsq lungo la ' . D'\lllora in· poì la sanità si. raffeto:iò oè-più ricàdde.. Car,attere: P.errticiosa. sino~pale a. tipo t'erzano: Causa rli J ~p~na.; sò(Jus~ la fa?cia; scrn_lilla1ùL e~ i1!iet!ali· g}i' ~e -malattiti: esposi-zicme alFarìa un1ido-fredda della ser.a in i .chi, 1191), çhe-rn cont,oua rotaz,o·ne ·p,er enlr al.le\ lor orbita; hm·ghi··, paludosi t .tfttbdo- di curà: specifièo. . là frÒn.Ìe presentante r~ghe pr~fo~cie; il naso· t~ralo in alto~ le guaric_ie verso le, or.eccbie ; ia lingua feciosa ed irritata ai margi11i·; il coli.o ·rigido con. contraziòn ai n:iuscoli della Os.SERVAZIONE 16. - Perniciosa si1icopale-pardialgiaèa . fa,cci'a ·; questa rigidezza e queste contraziO'lÌi parziali da. pr1ma,.. con r;umenlare del séco.n<lo stadio andarono creUn altro caso presso. eh~ coo~imil~ Vofffril Sig. Gav:. M. scenQ~, per .mod·o· d~ invader Lutl'~I co:r-po:•ed,in i'specìe i. Doll. iu ~led., Pres. della Facoltà Medica in questa Regia Q)USCOIÌ esletlSOf} d'el tronco, , Oude gradatamente rinverUuivérsilà, uomo robuslissimÒ, in sìdi JlhriAi circa, di sala ·all'in di'clro 'la lesta e.riel medesimo iens·o tnclinafo il, temperamento s.angu~gno-'bìlioso, d:/l.bifo 'éapilal~ il, quale c0.~po 1,queslo prese la '.forina d'un $emicèr~hio. Dur.anle'la s~n'4,a c~gnità causa, se almeno non si vuole tenere per maggio.re viole!}za <ji ·qùésle contrazioni serrate erano for:. pr9babile uoa .P.asseggiata a Boccaria ìn -riva 'al mare in una sera di ve11to umido di Levante. Fu in· su lo scorciò temente le mascelle fra di lor egualmente oh'i·labbri così: ch'era impossibi,le d'allOnlanarle;e..si co.sti"tÙivan in ostacolo, , dello scorso dicembre preso .da ribrezzi viol1mti è da:proassoluto all'.inttoduzione 'delle hevancl'e.; la voce,oscurissirna. str.azione Jalé di forze,clì'i) privò di sensi onde ca,dde come e difficile; la parola non· s_9l ioiRtelligibile rria l'ammalatopiù presto ch.!u·n ·)amento emelteva-un grugnito; difficile la, (l)i..a pr·e sente o ·sservazione e quella èhe vi. tiene di~lro le respirazione ed iòtetroll~, qùalche .'volta momentaneamente . debbo alla· gentilezza del Medico Curant~ Dott. c'oll. Cannas, . • . ' t sospesa a ,causa della dèficienzà dì Jitiertà. nei muscoli :èliP rof. dt Materia Medica nella R . Università di Cagliari dove gode· • · .bella 'fama di Pr.~Ciço, distinto. latatori 4el torace P.er.·convulsiva co_ntrazione dei medesimi . .
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.pue erano le, indicazioni che si presentavano préssanti al [ JlELAZIONE DBUJE CONFERENZE SCIBNTlFICHE Cui:anle, l'una d'operare ,contro i fenomeni nervosi eJ an·gioLenici onde s'ordinarono 16 sanguisughe alle apofisi mastoidee ed inoi dopo due oro le ventose scarifìl}ate lungo (Me~e di marzo 2à Tornata). la spina; l'alJra di neulraliz1.ar il principio produttore <lella T.onINo. Lello od appr(!va to jl processo verbale dell'ultima febbre p.er il . che s' ordinaron<i serviziali chinati e laudaTor·~ala il Pre,si rlenle dichiara apei-ta la discussione iotoroo alla nizzati (solfato di chininà 4 gramma , laudano liquido mezza Storia di sifi,Ziil.c secondaria d'insolita forma letta dal Dottore _gl'amma in 200 d'infuso di camomilla) i qualì furon_o rinnoBima io una delle precedenti Toroale. vai i. Il rello era la sola via d' inlrodu1,ione possibile dèl OUiene per il vri.rro la. parola il Oott. Anfossi il quale si fa a farmaco anliperiodico perchè lo sfintere d'orélinari-o esso chiedere se la guarigioee defllinferm1, debbesi alhi cura interna Od illl'cste~Jlil j esSOnd'egli .deJ subordinalo pa11 ere che S,tl. la pri-pur in preda .a 'Violeqla conlra.iione fo simili conlingenzc, m a fosse staia ritenuta bastùvolo riusciva a!fatto .inutile la seera nel nnslro caso rilassa ti), Ma questi presidii ruron iuucondo; che se poi questa -si riteneva dovere cooperar in on con 1ili egualmente ch'i senapismi ,~lle pianle dei piedi e due quella alla.guarigione, io questo caso, a suo giadizio, in vece della - vescicalo.rii alle gambe, giacch~ il calor andò di ·in ano in soluzione di solfalo di f9rro era megl io indicata quella di sublima.no crescendo, la rJe\le si copt'1 d'uD sùtlore freddo e vimato onde eorl'obol'aro l'àziono'di questo ritnedio amministralo P\lr uso iuleroo. _ : scoso, gl'insulti lonici si fecero di più in più lunghi e le li Dott. Bima, premesso ch'egli non sarebbe teouto a risponremissioni per l'opposto più- brevi per modo tale che la rider a si(fdtta obbiezion.e percbè fu soltanto il semplice espositore gidezza di venula p~rmanenle ; il pòlsò più de.presso e più delh1 Storia, dichiara non. esilar egli a rileuore che la prescrifrequente; 1st faccia più pallida ed l}lterata; la respirazione zione looalc,del ferro fu itrdicatissima si_cco1);lc quella che, a suo avviso, deb!J'essere stata faHa nell'intento di r estituire per mezzo ognora più-difficil·e , dopo dodici òrè di si grandi do.lori sod'un rimedio Ionie.o ed astriogente le propl'ielà organico-dina-·· pravvenne la morie in conseguenza d'uno spossaruenlò nermiche alle fibre dei tessuti sta lì lungamen te smagliati ed inde. voso dopo l>revissim'agonia , essendo sempre slale inlalle boliti dalla progressh:a tensione del liqoiqo in essi racco Ilo, slcle facoltà m'enlali , coro'in fallo lo comprov'ò. il sucçessQ; meotr' il sublimalo fu inNo11 essendosi attuata ·la necroscopia, ci manca l'eleternamente amministrato per combattere la diatesi sifilitica da mento principale per polere de.cidere...se il lelano sia come - cui aveva avolo o, igioe e svolgimento il tàmore. li Doli. Anf,,ssi .illora desidera saper il perchè fa prescelto il voglion alcuni, fra cui ì.\forgagnl, Wogel, Tommaso Bayne, ferro su tao ti nllri a~en1 i , menlr'il tumore cominciò a- decre,EilipP,O Mrelli, J>arent-Duchatelet, Bergama?chi , Ponosi,. ] scer o r.isolversi sol allorc~è ebbe principio la saliva·i ione merCom belle, Pa'oli-ni ,·Speràoza ed il 119stro Ga Ilo, l'.effello d'una · curiale; la .q òalc perciù. secondo il suo modo <li vedere, avrebbe meningite vertebrale o d'una mielite ossia d'una flegmasia r,otulo esser alfrol(ata dalla contemporanea applicazione locale del sublim11tò. . delle meningi encefaliche o racbialgiche o d'un'infiammali Doli, Dima risponde non sapergli dàr altra ragione della prezio ne del midollo, lolale o parziale nella sua lunghezza e ·1 ferenza data dal Merljco della curà a.1·p~ep<1r11to di rerro; avere nelle sue facGi e anlerior o posleri·ore; ovvero se l'analilmia però egli nell'elevalo senno clin'ico e nelfa coòsumata sperfoota patologica non lasci scorgere all'indagalor alcuna les1ooe dol Prof. Riberi là più valida · garaozi a io lor no all'atleodibilità d ella medesima. or ganica da coi si possa derivare cosi terribile malattia Il Doli. Mar_!)biandi aggiunge cbe fu prescelto l' oso fopico del com'alcuo\"allri sostengono, fra i quali primeggia-o Andrai ferro su quell 9 del sùblimato còo fio~ accorgimento clinico, e Roberl che riferisco110 ca-si in cui il teta110 èsisletle inperchè del pPirno può limitarsi l' azioll ir,a piacimeoto del Med ico, dipenden"temMle d'ogni lesione nervosa appre>zzabil al-Ciò che non pub dirsi del secondo. men ai nostri mezzi d' investiga1.io11e. Il Doti. l\fotlioi noia poi l'olilil~ della melodica fasciatora del membro che fa . aggiunta all' applicazione locale del solfato dì Sebbeue pl'r me io creda che questa divergenza d'opiferro, percbè ,ha la proprietà .di promovar ~ favorir-e l'assorbinion i soll,thl~ sia ~vveno~a dacc~è f?r;se 1100 bene si riOellè mento dei liquidi otrusi neH()ssutl e ct•lmpedirne'lo spandimooto esservi mòlle varie là di tela no fra cui ressenziale o veradi n uove. quanlilà; taolo che·la Chirurgia ne· trae quolidianamente nervoso al quale solo dovrebbe riserbarsi tale·nome roente partilo. . percbè indipendenle da ògni lesion organir,a; il sintomatico li Doli. Mllrcbiaodj prendendo quindi a parlare dell' imporlanza del faUo clinico che' c!iede luog9 a questa discussione fa d'un'affezione-nalorale ·d_ei centri nervosi ; ed il simpatico avvorlire·com'i }?~alici ao-cbe -li più .distinti o sagaci si trovino d',un' infiam~azion e gastrenterica. . sovente in gràv issime difficoltà rìella diagnosi dei tumori, o.on Se nQi badiam alle circostam.e che possoo aver indolla la esclusi q9elli a base sifilitica i quali alcune volte aswmono tulle ~volu.zione di late malattia nel Sig, N. N. non ne troviamo le possibili forme mòrbose. E questo sno 1.Ure il Dott.~arcbiaodi alcuna eh.e ,µon possa essere comune con .altre a,ffezioni , ,appoggia con la sp~sizi9ne dei seguenti da e casi, eot,rambj meritevoli, a ·suo ,avviso, <!'1issor accennali perchè poSS(!ll esser arcom'il clima , la stagione, la giovenl!I·, le rapide ·soppresgomenli d'utili riflessioni nell 'esercizio' deJla nostra professione. sioni di lr.aspirazione, l'esposizion alla pioggia od alla freT ra llavasi'nel primo d' un robo.sto Signore di '10 anni, mollo schezza od umidi là della sera o della noUe, gli eccessi di innanzi uella gerarchia _ilegl'i mpiegbj ,-c~n il quale l'esponente al-i menti e.qi bevande, le quali tulle posso,n essere ora preè stretto éla, legami dolcissimi d'alfllttO e di gratitudine ed io cui orasi manitestato u.o tumore nella reg.ione dello ~terno che fn disponenLi ed or efficient\ ma resta 'tuttavia un problema prima giÙl\iéalo uo'esostosì e più lard( un tumore fibroso. L'in~me queslè cause tomuni alla maggiore parte delle mafermo desideroso di sbarazzarsi ,li quest'ospite inatteso co usultò lattie possano produr una febhre d'un carallere così spemollì P.ralieì dislioli i quali per due mesi lo solloposer a sva riale _ciale quale la tetanica, problAma che fii, adesso molLi tenma sempre inutili cu re, percbè non era mai ad alcuno venato il taron in V~llO di SCiogJi~rc e di CUÌ - 10 ueppure potendo · pèMìe1·0 cbè,quel tomoré fosse d' indole sifìlllio~. lo questo frat 7 tem:po l'esponente eLbe·opporlu11itiJ. d 1esamioà~lo e da-prjòcìnio' dare la soiuztone la sottopongo pere iò, onorevoii Colleghi, . si vìde motl'imbarazzato net' giud i Lio; ma più tar di, balenatagli ~alla vostra discussione.
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( Contfoua)
J!idea che questo tumore fosse d'indole celtica e non osando per sonalmente interrogare l'infermo su gli antecedenti ~della di lqi vita, lo co~i~lièt di conso!t~r il r r oU\ibel'i di uni.la perizia dia •
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,nostica è· d'ur,a,superiorità cooo~ciuta ed a_mmirata da tutti. Il _l'r~fèssore., a_cuì il'Doft. 1\Iarchìandi avevà ailticipàtamente sottoposti i soòi dubbii, visitò in foJti l'~nfèrmo ed io scg~ito alla rélazio~e da esso fattagli delle principali infermità a cui soggia' ·e qoe·nel col'so ·della lunga sua. vita, venuto in cognizione che ~veva soggiàciuto lrent'ànni addietrQ ad un'infezione sifilitica , giudicò ~b'il ·tumore ila .lui, ésamiDato·era-di ~atur~ venerea, ne suggerì il metodo curatiyo ed ip poco di tempo ebbe la soddisfa. iiìone d'ottenerne la compiut.a risolozione còn indefinibile giub ilo dell'i~fer~o e con sorpre~a dei pai·éoti ed amici di quest.o. - Nell•aftro caso trattasi d'.on cancro. il cci;vello venato in.seguilo ad un'esoslosi della parete iolerna degli OSSÌ deJ craJ)iO: l'infermo elle ne fu vittima-tiVÒVa soffel'tO per V31-il anni dolori atroci e ,fìssi ·al'capo· contr'i quali. era'oo "stati mes., i in pra~ica diversi nietorli di ·c~ra, aél eccezione però dell'an'tisifilitico. J/;ppµredalla Relazione. storica che' àccompagna il P.~zzo P,alolqgico l'ammal;!to ·soggiacque nella sua gioventù ad il;!fe~ioni sifililicbe, per cui non sèmbra fuori di pr_oposi.to che Ja,malattia per cui mori quesl' infelicè non sia· slata..affatto estraiiea a q~ella,!enta ben~ì, ma . potentissima ·cagione. Il 'nott. l\Jarfhiandi _finisce con fare presénte ali' Adunanza che questo pezzo patol1>gico s'a~à inv'iato ·a\ Ga binetto Anatoino-Patologico dello Spedaie; di che h Presidenté lo ringrazia a nome dei Colleghi, trattaodos1·d'iin .ratto mo.Ilo raro e sini;ofare. Successivamente il,Segr~tario DQ!I. l\l~ttini legge la nota illustrativa pei sµoi Ragionamenti su· la visiòne -~ià pubblicata ·nel n° 35 di questo Gh>rn!!le_. Ultimata la _q uale il l)oll. l\'larcbiaudi obbietta· che .la Teo~ia del P.rof. 1\1.arti!Ji ) n oppo,sizione-a quella ~e} C3pOVolgimenlO degli OJl'get~i in fonil_o aJl•occhio,; è Contraria· ai noti sperimenii' del Prof: Magendie'so gli <Ìccb! di bue è s.u _ qu,elli dei .conigli.S oggiunge quindi che l'opinione di que1Pillnstre Fisiolo~o ltalian'o si può benissimo sostenere,anche còn le immaizini·capovolte percbè nell'esercizio della-vista noi rifetiamo gli Ògg~tti ai punti' da cui parton i raggi luminosi,. per la ra gione che qoesli proce'dono·'sr.mpre -in lioea retta:· di mod.o Qhe 7i raggi p,.es, çhe j)a1·tono dalle pa;li inferiori d'an- c'orpo qua-· .1ou-que: li riferì amo ai pn~ti ci~ cui:sono Uessi 'partiti é C?s.ì jn \aie quale guisa· (i dmandiamo direttamente ·ai mè dcsimi: l' u~· g!lalç çosa:di ca~i pe_r i raggi èb'emanano dagli aHri ponti dei ·.corpi: E da qu.~sto ne-viene che.ammettendo sf{fatta spiegazione, conciliano ben:issimo' le .doe oppos!e sente.nze ebe dominano n élla Scienza, sol fenomeni{ d.ella vista'diriUa. . Quest'argomçnto poi vale pur ·anco per gli speèchi piani, por· le il!osionj ?ttiche, e per la vista unica degli.oggeUi, çon enlramb·gli occhi. Riguardo al qual· ultimo- fenomeno il DQtL Marcbiandi .fa rimarcar i'ooltre·ch' i raggi eman(lti daÌ corpi e diretti a ciai senno dei.. nos.t:i d~e occhi partono dai medesimi ed identici punti e quintli si .ba una. sola ed identica immàgine aei medesimi ritcouto seniprè cb'i nostri organi visu,ali sian entrambi nella J)iÙ perfetta normali!à. ana-tomica fisfologica . e.be se ciò nonfosse si dò:vrebber i!Ìlmagi Ìlare due ogge\ti i_[I un medesimo pun.to, ciò_che è ~optyario•<!lle leggì della natura: çon tale spiegaziòne pertanto, çhe è tutta·coereote con la proprletà dei corpi, · rendons·i inutili tutl'i-più sottili e speciosi ·r-agionameiìtCmessi' innanzi da i Risiologi per dare ragione del fe!-IÒtneno" della vista .unica. , . Il riotL ~fazo.rnQ però ritien·e che sia migliore la -s'j)ié~azione dat_a dal Miille.r dell'i<\eòtità d'azi.one delle fil;>ri}lè nervee dell~ due r'étiòe che trasportano la sensazione della vi~ta al e.omone sensorio.
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il D.otto_re Comissetti; s'apre la Seduta èon la ·1e letturà ed approvazione d_el processo verbaÌe,dell'antecedente ~ ornata. Ha quindi la parola il Dott. Silvano .per comunicar alGENOVA • •Preside
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·11Adaaanz,\ u1i'elaboi:ata sua Relazione necroscopica re1àtiva ad
un Soldato pflr nome :Brigbella morto nello Spedale in conse gaeoz~ d'un volu~inoso· tumore svoltosi nella cavità a~dom.inale-~ A cosi·ffatta Relazione il medesi'mo D0iù1re fa susseguir alcune sue rìflessionl intorno ' allà natura.di quel rumore. e<!" aile -altre lesioni' rinv,euute oel c.a,davere di questo Soldalo. • Cosi la · Relazione necrnsc_opica come le Rifl.essioni saranno quanto prima f;itte dj pubbliça ragfone.
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·Au,ssiNDI\Ù, Approvato l'u.ltin10 processo verbale, il ,! 'resi·dente accorda la parola al Doti. Luvini il 'ga,al intrattiene l'.Ado-
naoia con la. lettura d'alcupi suoj cenni intorno· all'in11estigazione, clelte principi;iti c.agioni della mortalità nelt' Armata. lo questa sua Memoria, di cui ~oi daremo qui no breve e ·r<1pido su.nto ; il 'Doti. L11vini 'dopo avere di mo.strato che le cagioni per cui le malattie croniche e la mortalità nell'Armata sono considerevoiì Il!ol\o 'più,.1li ciò che a pl'ima giu~ta potrebbe suppors.i fra mezzo ayersone~iov,ini e suppgni~il.me_nte sempre robus_te;quàlj son in ge!l'érale i Soldati, non possono rìovenirsi nelÌ'insuff!cieuza dell' A~le o di chi la pcofcssa ·n el Militare e nemmeno nella manca·nza di mezzi carativ-i· negli. Speciali ~1ilitar-i,.facendooe ricerèa . nella vita propria ilei Soldato· crede poterle· :rife~_ire: 1o alla facilità con cui nei f :oiìsigli di Leva s'aceettan.o corn!l , Soldati giovini Inscritti di gracile_coslitu~ione e<! aventi, _ql)ella ristretta , conformaz_ione dél torace che li predispone alle' lente infiammazioni_d~lle viscere in esso conteno I~ od offrenti, .sebben~ ·non ancor in modo notevolissimo, i caratteri dell'.abito _scrofòloso; so al rapido cangiamento d'i clima, d'l!bitazione, di vestito,'d'usi, di lavoro e d'alimenti i quali tutti non possono che malamente impressionar il giovine Solda!o poi primi tempi della sua plilitare èarrjera; 3°..al gra\•e cord·oglio provato nel sej>arar~1 dai suo·i più ca,,i, alla perda,la libc;·tà, alla continua abnegazione della propria volontà; 4°' alla non sempre provviija <!istrihuzione d~ll'o1·ario. per i varii e_sercizii e servizii .i quali lutti mentr'egli, purché JJSati con pradeote._accorgimento dic~ commen~ev<>I\ ecl utjli pedo scopo,a cui'le~don ~ perifetci risultamenti che'promètloij alla'patria' non merio che all'evolozione· i:lell~ facoltà fisiche, morali_ed intellettuali d~l Soldato, .dannosi poi li considera · specialmente alla sani là di çiueslo qualora per -troppo zelo siano ·!!PinH oltr',à' quei limiti.che naturà ed igiene ~esping6no; 5° Alla insò.lÌìcieoza <lel.lèinpo ac.cordato gen!)ralment~ per il rancio ' de( inattinQ io ispecie, d londe dice. <1e1ivar in maggiore quantità le mal.a.ttt e più com~ni negli ·spedali J\lili\a; i_; 60 fi!}-ah~ente alla limilata p{lrtè ·che genera.I mente è r.iservata all'Uffiiiàlc Sanitario nelle d:eliberazi_oni che raggu_qrdan a quèstà "4ed,csi~,ì"distribu· iione dei var,ii esercizii e servizii e<l altri atti relatiYi aJ Soldato. · A climinuir.e queste cagioni.di m'.alattià e di mortalità nell'Armata il Dott. Luyio'i, n~L·darè termine à questi suo-i Cenni , pro-i pone varii mezzi-i quali' si possono riassume.re n~i 'd ue seguenti : 1° ioter.vento costante ·dell'Ufflziale Militare di Sanità nei Consigli di Leva con voto deliberativo e con tale quale libertà nello escluderédall'-obbligo ~el Servizio. Mi!itare i giovini Inscritti predisposti fisicamente àil.a tisichezza e notevolmente dotati di tem'peramenlo linfati~o e d'abito scrofoloso ; 2° interv~-nlo diretto ed ufficiale del medesimo in tu-tie le opèrazioni che tanto nei Quartieri come fuori déi medesimi posson ,intm:'essare la sanità del Soldato.
= 11 DireUore Do'tt, Cav. ARELLA M'ed. Div.
Il Vfoe-· Diretfore, respoDsabile Doti-.
lt1.AcNTEJ.Ll :M.
di B.
.... - 'rq.rino 185-t, Pelazza, Tip.-Subalpin11 . via Alfieri •H.
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ANN9 Ili.
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J ai 24 d'a prile 1 S~4.) ;
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GIORNALE DlHEDICINA.BIUTARE .. '
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DEIJ èORPO SANl~fARIO DELI./AR!lttfA. SARDA'.) ... .
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so:t1nu1110. - 1° Dott, MAzzt ': Es,1me Criticò c1eBa Re1tiz.ione su '1'.oltalmia cbo d~minò nelia GÒaroigione di Geµova. 2° Doti. SIL-vANO: ~ isullame:nli· ùelle ri,cercbe ~~<;r~s<:opi.:he praticate nel cadave}'e 'del Matioaro Brigh~ila è .riffossioni intorno ai m'edesim_i. - 3°"Rda7,ìone delle C_onfer_eu7,e ~cienti_fiche-. - 4° Bulletlioo Officiale. ' , . . ......
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! conferma di quanl'or or avverli\'a, mi l{m1a n ·in' ac-
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Collègbi. quello delJ'ullimo -qµ ~drimestre del· •I 81Y.2 , per lp_ Spèdale .di Vigevano_nota ph.r! sul'mov\m~r.ito' lotal e di •i 8:2 ,amm~lali d'~gni-fatla non ~·~4'bt•ro. fuorclièJ1·! ol\almi~ , 6 delle}uali egli ca r:itt~-=- r·- -- ---""'-- - · . .,.. --·""'I .... '" t izi a per, reumatiche e'ti per puruleqle-granellosè._L,e.pri1/l,e.. in generale .lH'Higne ~ ,di p~imo' grado , .erano. circoSCFilte alla falda oc11.lo- p,1lpebraie- <lella congiuntiva e per-~ ..,· . qué,;te i1- lra.llamen to· ~e.dro durò •I a gio~n'i' e.Al~ : le .sè '. ,~onde,· limitate ai-2° grndo·.·eran o tutte. ,;\nlic)rn o recidiv~, ·· ·. , EsA~lE CRfr1co DELLA R1,LAZ.10NE su L' o;rn.LMIA CHE DOMiaj} 1 q~àllro. òe'tle qt~ali r.;ve~ienli da .Gènova' écl 1~ni _d·a Il 'Isola N'ELLA ·GUAn.KTOTO?>iÉ DT GENOVA NELL.ANNO ,I 81)2, PliB)lLI{li Sard.egna: nel so lq Sf}edn'le : di .Vìgev.ano esim· ~~biso CATA DAJ. DoTT. L . .BALE$TRA, i\fop. m .REGG {•I). gnarono la nJ'edia di fi:,\ gioroì di çura. Riflellr;i-il D01Lore , Tesla che qù~II<~ ollalm ie· le.quali si' !>V!~lsero primiliva( Dei Uott. G. MAzzc l\Icrl, rli l3att. ). . i mente nt>lla Ci_ltà di Vigeva no e. tutte· seropliccnien\e cl'jnSarebhè stata cosa mollo utile ed opp'orluna 11ella pre'dol(' reurnaJ i<.: a ·furo no di facil~ guarigione, m~nlre ,ch e -si .ì.' $ente disquçsizjone -0-hc l'Ol'ÌStandò ne! nos!f<! Gi-0'1'11,'lle di· : 1 ~\stnH\> \ ostinalis,~irne le pui'nlentò_:granell~sn provve1lfeilici.1ia .Mi'l·ilare ·io .àV('S.Si rrnyeuulo una maggior~ ·qua[! - '; nu\r, ~1'all rov,e. ~ giudìcarl>l(l quale d~fferell'l,.a non i:;li_cad~ ti là d'~ssnva½ionì sn -l'olialmia i11 disr,orso! onçe ·di!~lro fa : ·.in men.le una '.'an~a specifìc_a e coniagios;i1 ma lutio ·s~mrjgorosa-·1o·r an.a:li.si p·otere c.0 11 maggio re fondarne nlo, di ·i, µ,licemo nte egli è iuclin ato a credere che la si .d.ehb\i al.lrira.gìone -pralica giudicare 1le\.l<). realtà Mlla r;~sa 'diS<'llfSà : ' bu1r a eiù che cc· nel Presidio. di Vigevanfl. in g-rhzia fòrse .. IUa sforLtl'oat;ìmen le nel i;.omp.lessQ. del le .pocJie os·serva'<< della ~a! ubrifa~d~i J·ocali ~, delle rego/e· igi_ eniche pre ~io·ni speciali e fielle molte discussioni ac•~adernièhe ch'e. <( scritte ed attuale, siano.,mancate q_ud,lc specjah cagiorii b11,nno \lVu-Lo _lu ogo _in sE>no d,~lf·è di'verse Aclur1~n1.~ dègli i <e che '<alser ,fllrove. ~ generare l'oll~lmia pun1~e.nL~ ,1 ( Gioz- · Sriédali Di~·ision·ali de llo S,\ato, ·non mi è serp'brà[o scor na 1e di lrJellici1,ia. Militare an 1\'o :2. ', nr,·H ·e':4:2) ... 0ra da quyst'o gero lume ·ahb:islard ;i, dìiaro pt>r · chiai'ire"l'agi_léila qué·- J · ·Rendiconto ·risulia evi<lenlemenle : -:1° che' l'ollalfuia•b'lll stibir~ : M~nlr' in fall? gl:· nni . ed a dire vero no ii ~qnc; pò'- i li ca n'o11 è diffusi:,; '2'' _çhe q_u_ando l~_g,ran ula1.i o(1i' csis!Òn9. ehi,_ tengono per ;.\'opini on'e .sec;o.ndo la quale l'!illalmia . i !'olla~mia è 'ge1ieh1lmeÌlte; iJ1Lic,t O recit!i,'.a; .3° èÌlé !òUSSi 1 . doini11~'.1Le (1e1.'~:0S~ro ~serèi,lo debbP· ripulii rsi -~p~c_i?ca:: ~ 1 $lenrl_o !IV:Slfl ;. : ti'(\lsì iemprè ~1sar un ,Lr'altaip_ento lungo contagiosa , d1f6Uano poi. grnndl~1oente .neJlo spei:1hcare I ed .energico ,l v1nct11'1'e .; i 0 11l fine che qu?sle è111que ottaloasi ·pr.ecisi ~li··trasLnis.sibililà ché pu r ~era il. fatto pi·u I mie puralenlo-granellos.e pi· r nulla inffoiron a pro-pàgarla ser,ziale da ·C\p_ur~:J: onde corrolì'.)i~ari1 la sostenutà ~~n - Ì ·nelle Truppe ìii 'quel P iesì(!_iò, sebbene qriltt_lrn.Jl'.(isse prò-' tem,a ; allri. ll,\Havia. 11 00 ll!ani:.an i quali pcr -l'o pii'1 ù10- I veuissero da.Gcrjov'a dove prelende.si~sse alloJ;') l fomi te allacr.allicc;io. .' . ·!f. slran ~ver osserYatc ·olldlmi e reu mal,i.ehe·o re_u1oalico-catarrali e di ~qu<'ite -so\Lanlo µaì1 i1ite.so· piirla.r·e~ lr1 mèzzo l Pe11 ·cont(arìO quegli fra /·. 11os\ri éolleghi il quafo poi a questa d,screpa.uza, se per -i~ko ni· poobissimi fa lli' è I· màggiore q·mrnlÌlà di f.atli ba.sérnhralo -ve11ir in appog.gio. dato <.illdar all'or-igine, clella sua foooll~ lfasm issil?il c>, c,iùè-. j :rlelln specifi~i(_à <' conta:i;iosità. di qulfst'ollalm in si è \l ,l)otsla non è sempre scryra ~a dubbi i. laddove che nell a.mai ! I tòre Tappari, pur esso M.edico d-i ReggirnefltG. QuesLi nd gior..ania d.ei_c.asi :per cerlo _cs-sa ·n~n si rio.viene .Ò!I lllme_1io ,i, mese di t,iugno .f852. d{lva leL\ura nella CÒ';fei:enza di.1)gi~Q.e alta ,;1ente percl ~La neJ~huio. E le 'mede.simr. discusri110 <l'una sùa· Relazione-inl<;> rno allé. roal'altie, oculari ,da· · . sioni a.ccaàe~ic'h"~ ucile cli verse. §cd~te che si tengono . esso luì curale ,in qu'e l!o Spada ie Mili lare Di visionale 11el P.resso ; li Speda\i Divisionali no.n vengonO'. graf! f1J,llo in '[ primo quad rimeslr~ di quell'anìw 1852. S~co1ìdo questa, soccorso imperciocchè doP,.o m_ollè paro~e .pro' e conlru s_i · sopra 330 ollalrnici G-ù'r ali, 2/20 furo no., i1) s~a , sentenza, l.~gge ~v~r. esse per l'ordina.rio .lasciato_la .q\testione inde~ locc,h,t {1~ oualµii ~~ bellica;, giust? du:' _terzi ~ul lo tale; c1sa. · "!' . ohe cosl1lu1sce gia una' d1ffcr~.nza ~1spetlo a quella che . èominò in Genova, la q~ale, a• parere del Dolt: Balestra; 1 ·.I fu !luasi inlieram.enle d'unà rnedcsih1à ' nal.ura. Nota che · 0 (I~ Coi.lttmiazione. Ved. o 38' d.el 6ioq1ale . ~
r.oucio i Reodfoonli Clinici· di due fra
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.poebissimi _furon i casi '!ti q.uali qtJesla si dichiarò con ca0;1ostd la pr9ve11i.eo.za" per lràsmissioiie; od aJmeoò, se gli rat~eri di: grave ac~tezia e sì so_fferma a de~c.river i siolomi è stato conto, llOU lo ha indic9-lo, mancando cosi,alla verità e l'àndàmenlo di quella a decorso leqlo_. Nella s.posizìone l storica ,con no11 parte·ciparlo. · Per altro lascia luvgo iii la ::;into~alologiç11: fil nolare che, SOpnggiun la fa secr~zione SUpjYOSiZÌOlle che veramente non n'à»bia avuto alcuno di rhucosa, se si roves~iano le pa lpebçe ques.fe, lasciano già / pro·pr.io da rlferire, se a prova della contagiosità, ollr'al scorger i primi germi delle fu.ture gra1rnla7:ioni le quali, l .~iotomo ch'egli ·1;retende patog1101~ico Sel.le granulazioni , qua1Ì-do l'ammalalo s'abbandopi alle .so le ,fo rz,e. della <•['. ricorse ;.illa testimo'niirnza d'un fallò estraneo agli · am.mal~ra ingigasliscon a segn~ c.he la _palpebra rove~ciala oq·re lati di Tòriho ed' è ìl seguentll: «- un ·s~ l<lalo della Marina poco più ·Lardi l'asp'elto del parenchima !;l'un fico maturo i «' ,1\.uslriaca' contrasse nel 48,19 l' ollalrnia egii,iaca o bel( jJalpeÌ1ra' ficosa ). Richiamanc~o qùesl' antica denomine< Jica, e questi, non ·ancora bene gtJarito, avendo falt9 azione non è .egli un colifèrroàre 'èhe l'esistenza di queste J « passtig,gio nel ·Reggime11io .Auslro-Ven~lo Wimpfen di gra-nulaziQt\i _palpebrali n_on ,è poi ùrr fallo patologico (<Guarnigione a Klagenfurlh, d'iffuse per la.le modo quequasi solò"-conos.ciutò_dai Mo:deri:11 siccome sembrerebbe I <(sl'ottalmià fra- i su<ii co,nroililoni che le Superiori Autoad alcuno-'/ Ma ciò 1H1n - impedisce al -Dotto.re Tap pari e< rità furono co.streLtc a prendere tulle quelle provvidenze · che, facendosi a' paFlàre della conla-giosilà d<lll'olt.almia in << che si sareb~ero pres·e· in caso di p_este ori enlale ,, (G-iordiscor'so; egl i norì:amnH1Ua cb·e << sinlòn.10 patognomonico 1 n"ali) citalo pag. ·il-28~. Fallo que~lo singolarissimo che nQn « ·d'essa conlagiosiFì si scorgà· a p,punfo in tali granula.,. ha nùll a· d,i coro.une con ciò che ·gcn0ralme'11t6- s'osserva , « zioni , checchè n'abbia s·cri tlo -in c·ontrario il'. Doll. Pasul ,;alor~·del qual e non m'è dato pot~re rec'ar alcun gfo .. 1 \< squale Land i nella Mefuol'ia che .qt1esli stampò snll'ol.dizi9 ma~candòmi gli elemrnli chç all'uopo s·i richiede<; talii1fa catarrale epidemie.a. che sf s\:olse (1eHe Milizie rebbero. (< Auslriachr. d'océup.àiiooe della Tosçana, foncJandosi sul , Egli è ormai tempo che non istanelii piir·la vostra pa<1 'faLlo. eht~ le~ aranulaziori'ì non so,{.esclusive delFollalmia !' zienza su questo punto della f'requeoza ·e diltusion·e 'd·el'-_ · <e bellica mà ÌJ;òiiriH ancora (!'~gni mà[lier_a d1 Oogosi della l'oll.almia fra le.Tmp pe del nostro'Eser.cLlO, sicc-0.me prov·a. « c~ugiurrfi va h•nto decoTso.:E !'a ragi.01H\ principale per della s~a specifica e· con tagios11 ~atura.1\ima però di c'r1iù<< la tiÙale si ffatlt' granulazioni clebborraversi: ]Yer palognodere quesl'argomenle5. non !)OSSO a .f!ll'nO di,S<Hlopor al VO<< moniche ùeila CQu\.ag·ion· oll~lrnica ~r è ch'ìn n~ssuo)al - i str'o ·giudizio un aft.ro pensleto il1 proi:osito della tnedesi1na cc tra flogosi della congiunJiva oculo- p·a!pehraie, ·sia <lessa rl-e'il'opponçnle C0llega: . . e< ac,uta,,, sia-lenta, s'offron in ('SSJl. cos·1 presto, . e persino Dopo ,iver· egli nol1.~o, c,/me già (•sposi sup,èriormente , « n~I primo Ptriorjo del mo~bo pome nell'otlalmia bellìca.,> ches'ebb\n .quell'an110 u,n totale di ~.'206 ottalmie le quali, Accennali poi Ì Reggimeoli prlsso. i gu,ali l'ottl lmia in è co.nviolo, dcbho,r.si ·rea.ln(e1ite quasi in ~ota/1/a rife·i:ire ispe1.ialilà si svolse,. fo·notare c~he << la durata della cura, all'ottalmia, speciale dèlle Armate, co.nlinuanòo sog·giuhge: cc iu terrpj ne medio, loècò sempre i -2.)j od· i 30 giorni , il I (< ora si p1,1ò ~o n fondameulo ·rileuer-,e che d·e:fiodivi·dni ci che è, consentaneo alla ragion.e palologicr. delle esistenti -1 « affeùi da tali~ m~lallia apP,e·na un)erzo vie ne trallalo e< g.r;wulazioni. 1)011 potendosi . in alcuri .m·o~o am qietterc · « negJi Sp~dalt· men lre gli alt'r'i v.engono curali 1i:eU:~ fo« quella r.api(lità di tura chà non p~c)lj han indicata. rure cc fermerie -pressò ì Gqrpj .,_:'oppure loll~l'ano .la loro iufer.- « aipmcllendo ques~a: maniera d' otJalmia . » Se 110,n che. non .I « -mflà a1 Lo-stalo le oLo,-senza subire tràl\amenlo alcuno . lo riman abb?sta;na çhiaro ché per queste gran ulaz.jc.n~ sole, f (<.çredo perciò cl1e; non ~'.o lL_r-epassereb~r · i limi Li della tale sia slala la élurata dell'a Mra; dar)poichè; .egli. sog- I cc pro_bal),ili(à se ~i-cui.colasse dai ,j ai· 5 mila gl'ind ividui giunge, cl1e « .al prolangamc nlo di questa coocom>il il Il « che soffriron in-real ti d'ollc1lmi_a .nel nos~ro Esercito du. << succe..ssive ammala:si d'm1 occhio d~po l'aliro,,_là tenace ~ rante l'~nno_4802, tenuto anche: é;ont~·del,1~ d~lìgenz~~t:a~ (< indole del morbQ, J locali non troppo_ sàluhn e fi11al- . ~< ordinarie, u-s.ale durante aie.uni mesi n~lla GuàrnigiOne <e mente. gli errori diotetici e soprallul~o· le esposizi.on i in<< ct'i Genova,per iscoprir è curare lolli_ gPin_fetlj-. Ques'La cc tempestive a~lla luce troppo -viva . -,, Siécome poi per sua e< cifra, già.. p&r SI} stessa assài 'l:i slo.sa ; <live nl-a lanio più op,illion'e gli ·etfolli contagiosi di quc~to morbo si _pra'Lragcc 'tlolevole qu,ando si ponga mente cb'essa :forma l'ollav.a gono,.110.n sen1,a grave ·peric6lo di', 'di(fosiòne .ad ·un te~po \e parlfl circa _del la forna del ,noslro Esército il ·qual_e -hoo· assai lungo,- cos'i egli vuole a gua-rentigia !;he no n si per«, raggiunge fo rs·e presenli:menle_i 4,0 mifa uomìui i, pamella l'ù~cìla dàglì Speciali à qu~sti, infermi' -che ;i hene (gina i O~-). coQfermata- gL1ari~1Tie e che si -manlenghino uell'isolamerilo · I,esageràzione di tal.i_pensall!ei1ti pare a _me non possa ed.i cò1iyale.séei1ti e quelli sui quali ca~e scispello ~i Ìale essere m.oss_a se 11 òn da pura immaginazione ; e come raie ' ' olla!mia (GirJrnale d\ Medicina -Militare ~-ntJb { ì1° 53_).· sembra ì,on esigere c:onfu,\,a,iiore _di _sorla-davanti a CoÌle- . Questi son i'falli princi1iali riferilì dàl ·Doli'. Tap.pari e, gbi ch,i son in grado di giudicarli al sol.annunzio. Alcùn·e bisogna che lo confessi:, stando sòl al sunto cfte Q'C fu rife- 1 po·ébe riOèssii>ni . :però non saranno qui fuori di luogo. Pèerilo 'nc~I processo verbale .del l'indicala Coòfcrenza di Totende il l)_?tl. Baleslra che appen,a. u1i _terzo deglt pllaLroici rino, C~$Ì ruron espcisli con ·ogr:ii ' apparenza di veri là e di sia trattalo negli Speda li ed ainnwlte per gli altri due terii buona ·fede . -Se nou che in quan t'all; con lagione della ni~~-' · che parle. sia no curati nelleTnfermerieReg'gi menlali e parte !allia, ;Lmmessa senz;1 riserva, inulilm·enle ~o 'oercàLo nella .· tollerin.Qla.ma1allJa seùza subir alcu n tr.athHpenlo: Ora· se loro relazione fa lli ed argomenti ohe la éomprovin in fuor'i la oatur.a e randamento dell'ollalmia .dé\le ·Arìnate 'è tale dell'unico" dell'esi·stenza delle grafrulazioni le qua;Ji !'.indiquale si predica dai faù tori'.della medesima·, chiaro cme;ge ca'no cori fa_pr.oolezza del loro ·svòlgini'e nlo. Ella ~ però· ·chela. facce nda -non può cor'r,ere di quesia maniera. Ed io .cosa alquànto_stra,~a ch'in tan.lo rmmero cl'oUaÌmici non (allo per chi lia la O!lÌ'Lezza d.esunta dall'osservazio,ie-che -abbia pçlt;ito ri'nvenire la tr-accia, dì pur uno cb_e ne ad<li:.. ogui qual volta su le_congiunlive palpebra.li hanno sede o ,. " . ' ;
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granulaz~ ni o<l altr~ morbose v.egetazioni , te111po e lemp_o circostanze; ·mi,\, .io buon'a fo<le, .si può egli essere cerl1 dì .issai )urìgo s\ richiede.. perche si.pervenga con 1,tpp_ropriato quanto viene riferito· d,f pè'.rsone' eslranee all'Arte Med,ica tratlamento a farle scomparire; per chi pèn,sa con i. faued, in ogni ca~o, c;he.valor.e posso no questi aver a-petto.a 1o1j .dell'ollalmia bellica .èh·e siff.aHe vegetazioni sono sem-· moltissimi altri i qualì .per ·ilulla trasmisero l'oltalmia di · pre-,soci e. alla malallia in di sçors,o~, difficilmen te polrtrcon- · cui erari affetti ? Non può C] rta·ruénte supporsi che qutlsti v-in'cersi che vi µ·oss,~ essere C.orri andànte di'Reg.gimenLo o· siano ri01asti ,in un·perfétto isolàme11lo; e se al più questo l\'fe'él1èo adatto al s1kvizio ·di Quartiere I-i 'quàli vog lìari'o puù aver.e luogo con persÒne e_stranee,alra fa miglia, non lo l'uno perrueller,; e \_'altro assumf rsi l'incadco dì thi lt.1re 'pu,o certo co n i membri 1fetlà rn~desima; e quindi siccom_e ·per s°i lungo Lem1)·0. siffatlq ollalmie nelle Jofermeri'e llògaffetti .da malattia che vuolsi contag\osa, essi dovrebbero· giment~li , lu'nlo più ch'. ~ssai r,are volle queste va11no provnecessa i-ian)e'nte propa,garh~e dltfonMrla~Checchè ne sia, vedute clei 11ec:'ssari i all_'uopo ,à:; or,ne~1ti cu;<).livi 1_E.corr!e il mednsi·mo DoltorEl. Balestra· dco11.bscc ··che in onta del d'altro lalo ,RUO supporn che ·gh ,~llri 1; '.luali vuols1!a tol .(( rischio di 1 ed~r -il morbo comunicarsi pur audie alla [)0- , !etino senz'alcun trattamento curalivo ,' possan_o perdurare ,; polaziooe civile, è qn·esla un,\ $.veniora -cbe ' Ira i1oi ·, a a luiJg.o in questo slalo, qi1ànilo.s'am1nelle ·cht. \i.. oa'tur~ e< a differenza .il 1àltri' paesi, non è fortunatamente fino_r av:. , , ·di que:.t'a malàLtia re.ca à dcorr~nli ripcr:en~iQnj 1n-orbosc « ven.uta 1> ('pag, l 05) . <eDella q~ale differenzott (ragior:alodo _ e, ciò ,clìe è"peggio, in forza dell'irritazione de,lei'minala I « egli) due so n a !ìUO giudizio le principali cagio.ni. E )a àalle·grà nlllazioiii, tinìsc.e.coi}'ìl le;Jpo ·per produrrequandQ I (< prima s.i è ·ch'li migliore' numero ·dei ilOstri Soldati prola cb(}ralitidc, quand'il-panno.; ir1fern1ità que·ste che rii e- . . « viene d~lla chlS.S.e dei coltivatori. Si çcome tra noi I~ pp- . J-~Òn?' s~ren_te 'fotali aH'6rgarH>:··della visio1ie? S.~ p_oi_co'n _ · (< po.la_zione_rura~evivè la.ma~sinìa pa_r-Le_ non,c?ncentrala' 1 l'.immagrnai,one pilç ,1. Dottor.e Balestra correre lanl'oltce ; ; ,t 111 vlllaggJ ·come gener,\lm~nte nel Belg19, nel! Aleruagna d!), giud icare che <e ,non è _olt_rc•passar i limiti della probaed in molle altre r~gio.ni d'Europ11, dissemin{ta .inc< lntbili fà _calcolanilo dai i ai 5· mila gl'inèlivi dui i;he ·lfanno . <e rii le; ca suine: ~asolàr.i ·; ove gl'ìn<livido) restan isolàti, « sofferto l''ollalmia nel'l'i.ndioalo ànno n chi è che non veggai « dormoi10 la noHe ì.n. a'o1p i.~ sta lle e-•per mo-I.li mesi del= posia· la flalUT(\ CO.ntagioS,,) . del morbo ed ammess a ti11Ì'ia (< fanno anche all'apérto ·sui ,fenili, difficiimentè perciò 'il-V~ !)lassa di fomtte trq.smiss1bile e,cos·1largamt!l té'diffuso, che (( viene ch'un So,ldatQAÌ<tnl.ralo ca_sa con l'ottalrùia la .. vi ·sarelìhe materia sullicieot,i noir ·eh,~ ad ammort)arc lutti e< cliffondsi :a parect;hie ·persone. LaJdov'c al contrario· nel i G-0riii del\ Esc.rcllo presso i quaii e~istess~, m a gr~nde, <e Belg,io, paese ·u1olt'in~lusl.rioso è manuf'ltlurier('; ò_v'esi pa_rte_a1icorn deJle p(i'polazion i io ,mc1,10 alle quali essi sono -<c_slÒ'no gra ndi rnàsse d'operai , questi 'forni,rono semprn dìsserninati '? Laonde «:qu·el m~vil,Ilerù.o cl.i rapidii; ascen - . <( un ,t parte· co11si detevole del Cori'tiilgenle pe:r -1'~>\rmala ; (e,:fone., di spave-o tevole propagazio~e» cilegli LemBrehhe (<,e molli d'r.ssi lascianòola· poi aff<,ùi da oLlalmia non tarso! ove.'<, Jp presenti condiiioni di paM .Ye,11is·s_e.r it·cangiare « d~rou ,\ c\iffonderl,t in mèuù ai loro co.m pagni \ii lavoro <( e :;i pr~senlasse il bisogno di; ,;hi~Hrn1re !.ìO.ll(). le armi al- I. « C(•n i .quali slanno dLiranle. il giorno rincl1iu_!-i nell e offi<<. CUn e ~l~SSÌ, d'o.pe6tre C''OJlC<'lllrilZÌùllÌ di"f~upp_ ~ ll p~re, a ' . ·cine e <lorOOO~lO '. a n?l,le S(ÌV~~I in ~ralldt! IIUmer<: i1n1tÌ. me dm s1dovr~bhe pqvc1_1,1 ar <} nchy. a.ttualmente dap1~01fhè, i <h·gufte,. 1i1ale Vl.'nÌ.ilale, 1n-$alu,bn camorelLe . ; . . . .E !'altra slan~l'al ~n_o ~~s; rlo, 110 n manca n~ppuie ~i. ~-rese1ite' nè}a [· (< c~g~orie. cbe· co11l~i_h~i.gr:à;iid<'':1:-1~le a ·produ r ù1: sì·di sa-, p\edtspO§i,Zt0/1(! lii alcu11.1 R,•ggnne11\1· Qè, ,l he~iLo:(pag, ·I 00,). slroso risu_l~;\to; "' (u la ~eoes.s1ta Hl Clii lrOV0:9Sl il !Yaese, Ma l'ortunatamenlc c(ò no 11, 3~11vic11Pr ed è pr9babi).e che non <r negli a1:r11i .suc~cssivi alla.rivolo.,zion.e del 18~0, di teneré sia per a\'Venir in futuro. . . . « J:~rpj di' Trup1~e 'acc:n~onale nellé .provincie lip1i\rofe '. ·che non s'al;>bia. semµ~é m0 Li_1'?. d'aver~ :iues~o maggiqre i it a:I ?la!l~'.\ 11 (pa~, 4.0::>_~1 ~6J-_. . . t~~('.re d.e.lJ~ d: ffu.s19ne d 01talm1,a·111·?aso d1 cnncenlra7:Jon.e ~~1slam:1 ~.ure que~~e d1ffore.w1,e, ~r~ il modo_ ~1 v1~ere d1 'I ruppe, Il i:uedes1mo Do Ll. B:ih~$tra, poLi:ebbc.farne fode de, contad1111 cl,el Belgio· e, degh a(lri paesi ·~'upei:1omu'nle . s.e no.n fosse, dom1n?LO ch\l la ,ùn irfr n pri'con_cell,1. .I):. di nomi11ali e 'qµ e\l·o,<legli abìlan'ti n·elle campagne dello Stato · ,ver9 non ha egli n1èdésfmo .s.~1l principio della su-a R'ela- • Sardo·, no'11 si_polrà p~r altro,neg;ire clw. , se,'cfò in,generale . . zione faua l'ossérva~ione eh~ do'rnl)te; 1 p'iì1 ~'lesi eme stelle: è,verò,. non mane.ano però molte eccezioni; eche , per la accaìnpàto con l'Es11rc.1Lo ·nej' piani lomha'rch nel 48l8 1 massima parte e., i nost~ contadini e. tulti gli altri qhe fuori ,eb'bJ·ad osservàr ,'pur UÙ .so\ C'i\$0 d'ollalmi[I '!· Epptl( in' ai-- delle, C\llìt VÌV,OJi(} di lavoro SO! lO l·on1anì ,da l godec· alò.1en? lora (:ome ,di presente . sìccorn·ass.eris1\e.;, non ·.dlivev'a ne'• l _di qo_e ll)g.ial..,ezza çhe perrne lla a ci~\scheduno se nqri altro poteva manc;lre quella·pre<lisposizioné 11.e i RPggiméDli che ) di dormir ir, .un separàlo leÙo ondJovvi;.1r'. ad Ùn,o più slrello · n'er,ino sta li .affelli:,· nè qnel lievi lo ch'e$1i \:noie -s'annìcli · i rappo'r!o eh.è' diventi meuo di ·pro·pagazione dèll'o~talmia. .nella soperficie:jnlerna delle ,palp,ibre. 'Di più ,. non sap..: . I Non ·dovev;i inollr-c ·dimei1ticar-e ~he n.on solo gl'i11dìvidui · -~ii:lmo 11'0i tuiti ch'i !Vli'lilari cicposle le divi,EJ aqt>mpo ·oel ! d·Pllé camp.agne ~ono quelli éhe f9rniscon il- Contingente lore congedo, -ri entr~n alle loro-.ease ip mezzo a~la propria· delle Leyè,.'ma, tn prop(>rzior1e an.ch'i p,opoh11i' c\elle Città , . famiglia: 1100 ·tulli çe rt0 perfettamente gu,a rfli della: s.offerta i giacotiè è sempre cJa!la m,1ssa de~ p'épolo .che- l'Esercito o.ttahì1ia, e cbe a-Itri pu.r.e lullor in altivilà.di. ser\;do qualvie.ne cosliluito e non può .sfuggi,r all'aUcnziooe d'alcuno · chtt _fi ata se ne van <).I _pi:oprio ç,aes~ per co1ige'd0· ottenuto clreJa ma.ggiorc ìJarte d~gli ·operai e dei braécfar.ti delle al s.ol .~{Tello .d.i ristabilir.s i d'una cronioa ot~aJmi}ide clella Cillà nofl' vivon i11 rnigliofréondiÌioni ,di quf,lli dèl Befgio, ·quale rion rjescon, i;\ lif\P;r~rsi S\tl _lµ9go in èui'sono cti Guar- . dell'Alernagna, ecc·., e lor.o ·tocca bene sov~nte di « dor' ni~ione e ci? .non o~la,1 le, e'. gli -~~i e ,gli àll_ri ~on. lil_c~mu- .1 _·,~mire: la n~ne s_tivali in g_rande nu~e.ro in a~1gltste , _male _ DJC~no nè a, p~r?1l1 nè a?h .a~1c.1? N'.rn 1~11~lugg? 11T pro:.. i •e< v~nt.1lal~, 1nsalu~ri camerette·~e_c,o n~n os.tar'.te egli mepos1lo eh.e alcun, Collegl)1 hanflo Cllal1 ~lcun, fatl1 che de- · des1mo confessa che.la ·propagar,rone dell ottalmia nella poporrebne'r' in fa yore della . voiuta lras~issibililà i'n· polazione civile è nnà ,e s,•enturil che tra n9i no·n è fortu:. ' " .. qu·esle .. . 0
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306 • natatl'lcnle finor avvenuta. >} .lo qua111.o poi ai concentraSTORIE DI tASI Hl!IAUCHEVOlil. menti di Truppa, la differenza c~r1ame11le è grande tra ciò che Ì1a avuto luogo nel Belgio e nel Pi emonte; ma i pochi ccincentrç1me11li eh.e han esisti to qui negli ullimi anni non 20. banno per nulla dimostralo che siano slali fra noi un mezzo di propagazione dell' cittalmia. E qui mi si permetta un'all\1SUJ.'l'A.'.llE~TI J)l!.L,Ll:: RJCEliCBE !{KCROSCOl'lC!lE l'RA TIC.HE ;o;F.L tra riOessio11e. NP.I mentre ch'il Doll. Balesfra stabiliva: che CADA.VERE DEL MAlllNAllO Un WRELU I!. lUr'LESSIONr l,NTO!INO ~ ' nel corso cle'il'anno 185~ si pote.va .calcolare ch'fo realtà Al MltDEsrnu (•I ) un o\\avo del uoslro Esercito era slalo Locc.o dall'otlalmia. confrontando questa cifra con quella che diede l'Esercito ( Del L)Olt . SI'LVA.NO ~led.,\~~· di Marina). Belga la trovava di mollo superiore , gia.cci1è notava che nel Belgio fu d' un trediceshno o·d'un qualtorclicPsimo (paMoriva giorni so no nrllo Spedalc della Marirra un l\fa .. gina ,104,). Venendo poscia a parlare della propagazione rinaro in elà d'anni 3-G, per nome Brighella, a cui ora.comche l' ollalmia P.bhe nella popolazione belga, riporta, se· pie on anno fu pralicà.la dal Dplt. ~lari l'orchieclomia dcguHnd'il Doll. Oecondé, ché la proporzione si può v·alnlare slra per ·canero di forma midollare areolare. Cicalri~iatasi a'd un sesto dell'inliera popolaiione, la·quale cifra, di più, la ferita superslile all''Operazi one offriv;i. da circa due mesi secondo il Doli. Gouzée si potrebb'anchc accresceré (paquesto l\tarinaro un enorme Lumore svollosi nella çavilà gine ~ Oi,-406). Ciò stante egli arriverebbe che l'ollalmia a'cfdominale il guale rendeva mollo protuherante la parte ès·se,ndo 1,,lala in proporzione maggìore nelFEsercilo Sardo anteriore dcll'_add'omioe. che 110n in quello del· Belgio essa non avrebbe lrit noi proAvl•ndone io ui.ilàmenle ai mil'i Colleghi esaminalo il do1to ciò che ba prooollo nel .Belgio, tultochè vi fosse staltt ca·dav<~re mi venne in pensiero di s~IIOP.?r alla vos~ra con colà minoranza di fomite morboso e che fra. noi non J'o ssiderazione alcune pàrlicolar-ità d'Anatomia e Fisiologia se'r o mancale quell~ condiiioni atte a favqrirnc lo svolgipal.ologica ch'io osservai nel detto cadavere. mento. Se si volPsse soU'u11 allr·aspello considerar il fallo I\ suddetto l\larinaro ave,1a il torace pi~colo, allungalo avvenulo nel Belgio, quello cioè che attualmente l'oltalmia e.depr<'sso·alqu an lo dall' innanzi all'in dietro; aveva collo serpeggia cosi 'presso i .Militll ri come presso le persone del ed eslrémilà superiori lunghe e<J esili , mano piccola ed al· popolo dedicale ai molliplici lavori di quel parse sarebbe lungala, diti .lunghi , una configoraiione · anatomica , in egli per avvenlura éosa mollo lontana dal vero il presupsomma, eh"\ scni'uscire dai confini della norrnalilà~offriva i porre c:he ciò sia avvenuto in (Ìuelle popolazioni pe.rchè caraUeri del cos·, detto àbilo lisir.o . Nella lessi lura orgaquegli operai restando durante il giorno r~ochiusi nelle ofnica poi prevalevan a mio avyis.o gli cleruenli linfatico e ficin e e dormendo la notte stivali in grande numero in anvenoso. Di fallo prima d'ammalar aveva. un colore pallidoguste, male ventilale ed ins.alubri cameruccie, han inconbrun astro,. av.era peli e capelli neri, pc.Ile solli!~ e morbida, tralo in queste co11dizi.oni la ragione dello sviluPfiO e delghi dodole linfatiche e vene sollocutanee sviluppatissime , l'incremento <lell'ollalmia '! Non ha il medesimo Dollore , l'epale pure svilnppalo, occhio lao!uido con la sderolica Balestra nolato che cc silTalle sfa,·o revoli condizioni in r.ui azzurrognola ed era di carattere a1Tahil e dolce m.a p 6D. « vive per lo più in la!t1 paese la classe operaia fou1entadente verso la malin.co.nia . " rono ;;ì efficacemente la 11ropagazione déll'oltalmia che , A.pcrlo il toracè trovai uoa piccola quanlilà di siero nelle 11 e_ssa vi prese uno sviluppo immenso » {pag. 105). P.etchè ca\'ità pleuritiche, i polmoni poco sviluppali e di colore queste co,,_di,zioni in vece (l'essere soltanto capaci di prebigio-scuro 11ssai carico : nel I.obo superi~r ed a! margiue parare la via alla propagazione dèl contagiò non 11olrebbero posteriore. d'ambiduc osservavasi qualche ·tubercolo ; il sielleno essere direllamenle causa de.Il'ollalmia del Belgio , oislro aderh•a co11 la sua base al diaframma ed entrambi se in altri paesi ed in mezzo a simili circostanze è stalo poi erano qua e là sparsi di piccolq raccolte eircoscriltc d, (}ÌÒ confermalo, oo.me si ha-dalla lellura delle Opere.·c1·uospstanza-mid'ollare, offrente .i ro~desimì caralleri di qùello o1i~i più pratici che speculativi? E se ciò fosse, non , sadell'a<ldomiue o di \•olumc var1ànt.e lra quello d'un pisello rebb'egli a torlo che dello sviluppo clell'oua lroia in mezio a quello d' una castagna: poch~ gocce di siero vidi nel a quegli operai se ne fo sse incolpala l'entr;1la in fa.miglia sa.eco del pe.ric.a rdio; il cuor era piccoli_ssimo, aveva poco tii coloro che cessan o dalle HO'!i? Voi decid ete. · più della m'Ctà dell'ordinario volume e · con 11essuna pre valenza del ,·enlricoÌo sul deslro. L'aorla era pure poco Con il fino qui discorso ho,soltoposw alla vos_lrariilessviluppala; le vene e.ave al contrario 5iilalate e turgide. sione quelle ragiofr·cJie mi sono cadute_in·acc,~ncio ·~ fare Aperta la cavilà addominale osservossi,m1 enorme tumore vedere che la11to per il Presidio di Genova quanlo per il sviluppatosi fuori dr Ila cavilà·pm'itoneale tra le lamine dol rimanente dello Sta.lo IJ. \'Oluta frequenza e la diffusione mesocieco, del me~enlerio e dell'omento gastro-epatico dcll'ollatmia nei Militari non son alla fioe qna prova al. di aderente per· mezzo di lP-~Sulo i11duri\o alla coloQn.a vertesopra d'ogni cri Li ca per giudica.re spe,cifica e contagiosa · brale, comptendendo 11ella sua massa l'aorta ventrale, la la reedesi~a. La confutazione degli altri .argomenti' concaYa inferior e l'uretere destro e formatosi a spese delle correrà a rafforzar una tnl op,nione. glìiandole pelvi.che mesenteriche, del peso di sei chilo( Continua) grammi ciréa ed estendentesi dalla fossa iliaca destra sino sotto il lob9 sinislro dPl ft>gato . impigliato esso pure di d.egencraiione midollare facieole corpo comu11e co11 il tu-
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mor~. I rappor\i cie.1 tumo'r.e co·n I~ viscere.addominali erano giore parle del lumo·re} eran- i11grossale, pochissimo am.li seguén.Li : ·il ,ventr.icolo.era c.accialo in ~Ilo, iridietro . ed - molli le, nericci e ed pffrenli pronunzi'aliss1mi cai'~lteri di a:.sjòisira,; il duode1i'o èra s0llevato a:ll' innanzi del Lumore venosa vascolarizzazione;. _ . in nio,dodlercslivà ?Otnpresso conl~o le pareli addominali; ·1 . li sudclelto lurl)ore-c~minciò a dare .segni ,non dul;>bii' l'inles.tirfo lenue era _cacc.iato ue\la part.e sinistra, d~l cavo I del su.o svi!uppo .s~lo. due m~si f.à i.nei rea. L'!n:e\ic~ M~ri~ .. addominale, il "ieco'. ìl colò'n ascendente è_c\ il còlon tras- , naro che ne fu v1ll1ma, 11~glt ull1~n I ollo o d1ec1. giorni ·d1 ·vers~ era.~10 situat~ s~l tumore.. faèen?ogli__una. 5;p~cie di 1! su.a vita era_ lra~a~liato da co~timi_o vomito bilioso·_e tutie . cormce; fl colon discendrnle·, 1·~nfless.1011e, rlraca ~d 1\ rello. i le s.oslanze i.ngente era.no subito ng.e\lale per vomito. In.coperl\ _dall'irilestino tenu? ave,,ano del reslo i I.oro òor- , 1 terrog.ato ·da m» riéetutè volt.e se ave1•a abusalo de.i ses-· mali rapporti.;'la ·milz~ rra,rrnlìo stato ,raturale , ,ìl rene si--- · su,ali rapporti ~eri:ir.re·mi ,djsse· che non a,;eva mai · avutonistro s: il~ppafif~ìrno ; ·_la ùrsla dd pancreas erà alquanto I commercio con don{le, nè che mai èra ricorso all'onanismo;. (jegener!lla e comprùsa dal· tumo~e cQntro te pareti ad- i ch'anzi confessomnri. ch·a lo.i e.ra affatt'ig11ola la voce per ·doinioali ; net riruan.e nte 'questa viscera ·,era, allo stalo na_.,. 1 simili is(ioti. . - ., - - ·· ,tur.ale: Il frgalo ofÌ'ri va il ~uo lobo d_è~tro ass.ai svUuppato ! Eccovi, CollE:'gh( de.scritte -co01e me$1io per me si ·P:?tè e scorge.vasi sul suo margin anleriòr' unà racèolta di so- I le lesioni da me osservafe. Era mia ·inte.nzione d'osservare . staoz,a. midollare simi l a q\1ell'osservata nej polmol1i'; il lòlJo · ; ed esamioare, ~ollo p.ù- accuçal.amenle che nori'feci, il lLÌ~ sini~lro, ,cotrìe. già dissi.'ctderiva al lumor ed era impigli.al.o. more di· cui vi j),!rla{ ma rion mi fu possibil attesà l'asso. dalla'·deg~n.erazionir mi<fol ìar.e la quale n' ave\la invaso' ~l!l.to , ·I luta inancanza degli ~trumenli i più . ovvi i per- :,iffatlo g·e'Ì I parencbimà lasciand'in~aùa ·però la ~oslan,zà cortical·e di ,- nere cli' lavori . Permettélemi però ch'io faQcia'sopra.queslo modo ci;e aveva l'asp·~tto ,d'tÙHvcisti ri pie11.a dèlla, dettffo- 1 non ordinario caso ,qt1alche rifies,sione. _ siànz~. midollare .La cislifelea era sviluppali_ssim[l-e_ripiena ; Eg.li è ce-rto ch'il tun;ore èorpphmend'il duòden~ c·ontr~· d'una sosla~za simii alla p·ece .liqu <~fella.; i_l còndollo cole; !e pareli ~ddomin'a,fi ìnterrom11,eva là circolazio n inte'slinate: . doco so.llevalò dal tu mor era compresso u1illarnente aL.duo- . ! . ed il còr.so rl·àlurale dell'umo're pancreatico e dP-lla bile·, éleno ed alla lesl<!, del _pan crcas ~onlro le' eareli ad~.omi.cagionar·ido per tale-modo _gl'incèss.inti vomiti dà cui ~era _ nali . Il re,nc destro er.a .atrò6:z1.al0., aveva la terza· parte'·del __! ttavailiat9 !~in felice Marinaro. " , v..olu·me d~l sinistro .; la sua pelvi ampia e pi~na a· orina; j, Una qu'eslione· agitala ìn Anatomia· patologica è. la se· ._ · . · : l'ùretra èlopo .un. corso di due -cen.limetri penetrava nel..lu- - I guenlé. , -m?r (~ n'è_ subiva la de~én~razione, per i due l~r.z_i di sua - · L<1- degéuera-iion· er:tcéfafoidea cosli-luisce <lessa -un' indilùnghe,zza. usciva guindi dal lt1mor e penetrav~_allo 1>lalo vidualilà patòlo<>icà ~venfo. un suo particolare .processo di · naturale nella vescica la :qual era 'alqua1it'irìdurat;;1 ·e- ri svilupp~ ,.ov,•er~· non è~dessa altro ch'una delle fasi dello gtrella. La ve.rfa ca-va in(èrior11. l'à~rla v~nlralé con.servando_ 1 sci'rro'/ , . . ' ' i loro na~ural i rapporti sco.rr'evatlO ~nella p~rle poslerio~e I Patologi che ravvi,;arto 'nella dégeneraziòn.encefoloidea (~el tu~or.e: ed ap~rla l_' a~~ra, ~io '.1 ~~lante,èl~e l.~1 sue_-Lurn-' una_ partic~lar ind_ividualìl.à ,patolog_i, ca _ne, .dìvi~on il ,proche fosser arnmolhl,e, \101~nscont1 ossi comun~caz1on alc_una . , 'Ce,sso dr s..~.1luppo rn due d1sl1nt1 ·periodi c1oè di crud1là e cori i'\ lumoro,:rriehtr'.a l pontràrio !a P.c\rete anL~riore della', d' aminollimeiito. · · , · ve~a èava er.\ tufta deg(rncrala e'èorro.sa in molli punti. 1 , Il fatt(> patòl9gic-0 (fi cui parlo è (per qùaulo lo_può esdi· modo r.he .la uiateri~ cançr.er.ios,l àveva ampio · e .liber.o ser un unicq f~ll·o) una prova che tealme'nte la de.g,è nerasbo.cço nel tor~enl~ della_circolazione. Aperto, il vehtr:icqlo zion èncefaloide,( uon pas·sa. pèr lo stato scirroso e,ch'altro · ed il t1ib0Jnle's1inàl'e trova, bile nel erirpo , m~. non. offriva ~)Ori hà .d'; comu;1e con lo ,scìr'ro' fuorcli è la.maligni là'/ Ed IO caralleri di .lP-sion -organi~a <Llcun.a ; i\ , duoderfa in vece si ' vero·fra .lante ohiandole offrenli gradi diversi di degenerasp'.rprol'ava rra t dit_i '; g_li a\lti- ir\leslini ,_s~lvo i -'cangiame'!1ti . ·zron~. poiché r~è, an~o ~11a 'offli cara't,teri· Jnatomo~patolo_-~' di._rappor.t o. ~ran allo ·stalo nat~rale. ll lumor era tutt~ co- · gici cos'i distinli .d.ella ·sci rrosilà.? Q·ueslo-fa~io acé1,u\sta vaperlo da) ;5er.itoni!o .che corn.incia'va a degeherar ed ,aveva lor ove si coosiderr che fra tutt'.i lessutì anàt-6rnici le ghian'già:conl~att.e debòh aderer)~e con la lamina che riveslè~la dole linfati'che godor;o fors'in macfo-.iore gra·do iLlri§le prisuperficie· i·n_terna.della-pare}e antérior~tdell'àddòtni-n~. Gli vilegio. d'essere ben.e sp~sso in-ya~rd,i scirrosit,à -cosi prielementi anatomici çh~ serviv11no di- trama ~l tum·or. . era.ìnaria· come seco.ndaria. ~ · · no, come già ,dissi)e ghiando.le péJ vi che è mes~nie~-iqh,e ·Le ghiandqlé .eh~, come·-~issi, 1offriva~o la cotisistenzà i11 cnione ·con la parte èe~~rale del lopo sinislco 'del ·fcdi éerv ello · conse~va,t~ -nell'alcoole rappresenta!lo l'affegato. · ·_ '.· , . , , , -1 _·I zi·one nel· suo pçrio'do di cçudilà mentre,· le' altre , e1 ìri ~ues~o t9mor _er_a ·eyidO!]lemçnte un. ~norme_~arci?oma- Il ispecie .il lobo sinistr? ~_el fcga~o .'...ch'ofÌ'riv~n i cara.~leri acuto , di form ~ nudollare pd e.nc.e[al91de che dire s1 vo ~ ,' della sostanza cerebralt>r nei suot p1u ~slre~1 gra(j1 cj-.amgli~. ma non offriva· pero un ~ mass.a o.rnogenea avente do'mollimenl,o rappresenlàtfo l'alfozione Ml secondo pèri?do . vunque. i. med~sìmi caratteri' aoàtomo·-r.atologici ; che, anzi Una circostanza su di.:tui· io r}chiamo la vostra allenzioò.e, alcune ghiandole erano semplicemérite ingross,aie di mollo o Colleghi, è il rapido .sviluppo, di quest'enorme carcino-.: ed inùurile,· d')rna dtirez:za però bene di3/ersa dalla_scii:rosa · ma. Ed irìoltre qtial ~·mai la cagione per cµi fra tanti le~~ e .simii affatto a quella chè ac51uistano .le ghiandple · ed il ·suti clie o per <(àgioni cl.i" focali là, o ·per ragi?ni d'affinjtà,, cervello \ungam,ente leriuti nel\'alcq:ole. Altre ghiandole di Lessilura analomica·avrehbèr.o dovu·lo se·ntire: di prefe.. unil';i.mehle al lobo sinistro dei fégato eran ing(ossate ' ed renza tl!ogn'altro il rn'alefico influsso del morQo' pure t,olò a.mmoÌlile,, di .colo.re; di consiste1,1~à e <l:àspello affatto si··- il fegato ed il p9lmo.n·e offrirono raccolte ~ircoscrilte di mii al\a polpa-.cerebrale riei suoi pìù estren1i _gr~di .d'.amsost~t1ze cance_r.ose 'l Forse cb'1 clue albeti veno~i che tras,mollime.nt.9. Allre-g~iandol,e (di ~~e~~e·çompo~eva~.i la o:i ag-_ ·1 portati i!'sa~1gue in quE:'sle due nobilissime vis~ere per ~s.,
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soggeltarlo ad ui:a depurazione vl lrasporlarouo pure. la' _ materia cancerosa che no.n polénd'es~ér eliminat.a diede origi11e alle raccolte suddelle? lo non sòJi alìeno dal ere-
passiva turgenza che pr~sen la .il -fegalo: la quale cosa per quanl'a me consta non s-ucceòe perchè le viscere situate sopra i detti tronchi venosi oftrono bensì-, rha.appena senòer,lo'. sibili;. gli effc1lli rii passiva·t-umidezza, es!>endo tali <i[eUi Andral e Gà:Vvaret avepd'asSO_$gettalo il sangue d'am.dell'impedita circol~zione polmonale equamente rlislribuili mala li per r:a·ncro a'll'analisi chimica e microscopica osserper quasi lulla l'ccon.omia menl,re la lorgèscenza del fe.varono cl1'oltr'agl'iucostanli cangiame_nli di pr_oporzioni gato cli r.ui vi-parlo è grandissim;1 ed aumenta in alcuni drÌla fibrina e del\'allmmina, il sangue di'lali pnsone la- j casi del do(>p(o il voh~me de·fJe_gàto ·; qu,dora.si pensi che sciava sc.orgcre l,1 jH·es.ertza di pàrticola,ri "globu\i detti t:an- 1· il .fegato ha in .se s{.esso la ragion a.natomica µer sentire cer~si, siini'li a quelli ch'i l· mioros-covio ri\•èla nei tum?ri ~1eno di qualunqµ~ ·altrn viscera: glj ::ffelli, ièlraulici d_ella ca.ncerosi. Lit presenza di- tali globuli non indica altro . 01stu,rbala c1rcolazion e.polmoll'ale , -giaèche la comunrca, fuo rehi)' jl passa.ggio dell a matèria cancerò~a dalla looalilà 'zione·ddle 11 èrìe epatiéhe c6n la vena porla e la_rn ancanza nel eir~olo: ed ..in v~ro se ni>I caso in cui io v'intrattengo di valvule dl31 sistema porta rende .assai facil il reg resso lir parete a~teriorn ~elia vena cava"a.scen 'cfonle era corrosa .i del sàn~uc vèrso le ven e m eS'entèri_èh·e e splenica , ~ ciò per modo da p~rmeller, ampi-o c. libero sbocco ·dèlla materia i c,.on so lli evo della, turgesc;e nza epati ca; ·qualora, dico, a carrcerosa nel torrente cÌella. circ'b lazione, quale. meraviglia I lullo ciò si rifl~lla) rileverassi di leggieri che se la Teoric;i che qùesto fal.lo ~i rinnovi i_o a)lre località e con tanto rnag- ! dello-S~ritlor A,lemanno ha quaJche yalor~,. essa' però non gi,ore foçililà quàQto, m,in.o:e r~sistPnza o!Trira~11o' le pareti 1 ,. è suffiçieu le a spiegar (\dequalamenl.e il fenomenq. di vene riù pie.cole 'itWin_vasione del male e quanto magQuai .è (lunqt.fe la cagione d'un tale fatto pa'talogit.o '? giore .sa r.à il loro pot-ere. ~ssorber,le '? La p,resen,za di t ili )./Anat_orriia cofop~rata ins~gna che uella_scala. zoologie~ .gl1,buli nt;I sangu<' a-vrrbl)'ur~· grande valore diagnostico , l'evolutio nl{_del fl:gato sta .i11 ragio11 invè~sa J(ill'evol_uo've, c,orn'nssr.r,va Riberi, preesistrsse ali.a locali tà canee- 1- zionc dei polmoni, rosa o me-glio a.Ila diatesi me{lesima. t· - ':L;'lj:111bri'o.!ogia ins ~gna che meni re è grandissima nel La- maggiore parte, delle ghi a·nde çompooeuli if tumore I leto l'evolm,iofie del fega to, laccion in quella vccé le fun-· . o)lr:ac! ess:er (n?ro:ssate, aveva,n ~n. colore neri~CÌ(ì la.le da zi ~n'. polmo·nali. , -. .' ' . ,. . . offrir i car~llen d1 qi,te lla V(lfle tà di .cancro ch1amat'a ,me- ; L Analomia·_ur,iana 1nsegna_che a m1s~ra che s1 svolgono lanica . ~re?o di 11oil .a.nd ar errato n,ell,'allribuire siffatto co~_._1 ·i _P.<llmoni-òecresce l'ec~essivo v_olum,~ cfol fegato propor. .lore n•·ncc10 alla pr.epon.deranza dell rleroento venoso n-e1 1 z1onalmente al corpo duna -pe1·sona. tessuti, eh:' seryiro-no di lr.aµ:ia al_t_umo: ed all'in~uffici_e,~te -1 . La. Chi~ic_ç1 organica_~in$egnu cb·e l'aria espirata , con decarBor1 1z·tazi o11e del ~angue. D1 ~atlò era egli poss1bilc ·~1 ~9e ·mol~acido carhor.Péo.. _ ch'il sangue si ~rog!ias};e dei suo i prin.cipii,carbonati, men- I La Chimica 9rgani.ca irisegna .ancori che la bile conlre il re.gato_ed il polmone erano nelle condi~ioni sùaccen li~r,e princi pii id,o-carbonati. - ·. . _ nal<' ? . · 1·. Havvi dunqufl lra que?ti du() orgàni u11a -s lre1,la rehTrova ndosi il rene <~estro c_Òm'prrsso da_l l4m·or- e-1',ote'- J ziotie -ed una tale quale solil-lari.e tà cfr fùn7J one. ·tero in_1piglia10/Ja_Jla di>g_enerazìone rir?anc·va impe_dita la Quale m~ravigli 5_.a llqi:a _cb~; ~1éntrn l'uno ~ impote:1le secrezione dell o.rrna ed 1.l stio rassa·gg10 dalla peln- ne.Ila. 1 .a r:,O'm p1:ere le propnè funzw_r1:1,, I ,d!ro cerchi di vt-imrgh 1n vesc(r.n, tF.onde la distenzion~ della pelvi e l'au:otìa· d-el . J -aiu\q '? · • yene. Ma-e_cco ch e la ria_t~rèi_·ipertrofbahd_~il re~e s!nislro ' ~-on _s, è ~eduloii1.q~es~o med·esimo c~~ave·re còi ncìn.pani: al .d1slurbato equi librio nella sccrezi,one dcli orina, 1 der.e I alròfi a d un rene~con LrperlrrJfia:. ck Haltro~ • , p<ir modo cha t·àh-necrezi'one·non ·offr'1 péndef!le la mìilat- i Ihir sp·il.'gate siffall'lpertr.ofrn deJ rf 1rn sini~Lro si ricorre. lià allerazi'on alcuna sei1si1)ile qualilali,•a e qu.antitativa. ! for.s.e ad una venòsapa"ssivaJurgesc·cnia·an{ichèaÌle leggi M·e ntr'il lobo,'ginii:.tro-del .fegato era in gran&e parte,in<lella-Fi'sìologia patologica? No certo.· vaso dal mah~ ed i polmoni offrivano_ raccolte circQsèriUe E_.perchè du1i'qué-,di due organ i -tendi;rìli, al medesi.mo di mareria cancerosa e non dubbie ì.racce di lubercol'izzasé~po, quàli il poiri1one ·ed il fegato, mentr.e l"uno è atrozio.fle, ecco il lobo dest'ro Jel _fegato prender i.rn'ecéessiva fico vorrii creder.si l'.ip~.rtr9fi!l de!Jla[!ro un'icamenté l'ef. evolnziorìe. i· fello di passiva lurgescel)za veno~,1' <1uz'iphè 1:e/Yéllo dcJlo Più -volle m'·occorse d'os~erva~ in c~d_:'.lveri :-d_i Rer~one 1 · s~o·:z9· attivo -del la n.a_tura per mnn~enereJ<~gui lihrio fu trmorte per luughe sofferen~e dell apparato re.spin1toq.o b: zional~ J . ecc.essi va evoluzione del f<•gato e ta lnuo di voi, o 'Colleghi, 1 Li,surriferjti argom enti mi danno il d_irillo di credere fu per be.ne tre o tpialtro volfe les1imonio-oc.ula,r_e dì coche l'eccessiva evo,luzione del fegato c!l'osservasi in .chi teslo fallo' patol'ogico, ! soffre per m,llallia polmòq:ale, sia lo &forzo attivo della Forsler illtri·b;isce la cagione di .4uesto feno-me·110 ad n~tu~a per ffi?-1_1tenere .Ì'·ecquili.bfio necessario ~lle fun'Ì1oni . : cun'. ip,ere.mja crotii'ca e passiv,a_clel fegato prodotta. essa me- · vrlali. . _desi~-a ~la(la-. disloroata_circolat.iooe poJmo~ale. Non p·o ~n ulli_ir!o farro· ~u ~i' èui * l)iarno la_ vc'.str_a all~n~~on·é , o Colleghi ,- è•la cornc1denza del prccohssr~ o volume del tend 111 tali c1rcostanz~ rl -sangue, versalo nélla cava ascerrdeot.e dalle_ epatiche , continuare ,Jiber~mente il naturale cuore e de,ll' aorla con la ·d.ebole p_o·\enza dr/i · virili istinti . , Prima della -pubert.à frà i tesso li co!,.npoqenLi l\ rgar'iica_suo corso, ·ri fluirebb'e nel f~gato e lo d.istenderebbe. Ma quaJora si pensi che tµtl e le altre vene le quali ·inet-' cornpage predomina ii liòfatico ;·a qu~sl' epoca succede una tono foce nella cava-ascendente ~ n~lla discepdente ed in- r,ivoluzion€ per cu.i il predominio l;a,ss-a <lai s·i~terpa liJ1faispecie qµelle di cui, l'orificio di gbocc.o è più vicino _al\'ò- · tico al sistema arterioso: gli· atti esterni Ji cosiffatta rivo-. .rec·ebiella destra, ·aovrebber offrir i m,edesimi f~iìome ni di luzione..son~~pet tacere d'all_ri, l'evoluzione del torace, ; 1 '
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- 309 della-muscolatura , ,!egli organi ~ocali e genitali; aUi che che u' ebb o g iovameol o riç orr e ndovl per Hhe rars i· da endocar~ dii.e cons!'euliva ad artrite. corris_pondon ad un propo riionale svilu-ppo analomico e Il D.itl. Deci na risponde non essere saffièienlc per rend ersi fisiologico del cnorc si nislro <' dell'albero aorliuo. Ora bene ragione delL'ulil it~ rlel solfato di.ch ininll n elle ar triti il crederlo ri medio i noslenizza nte , pe~chè nel C8$0 riferito du l Doti, Crema sembra che ud nostro i\fori naru non si asi eITeLluata qu('$-la senl.' efft,uo rima,or a ltr i rimed ii i! 9tat i di tal ;1zione e pio prone,ws,sa ria ri\ oluiione. ma cht> piultoslo il sistema venoso vata ed a1uziuogc QS~er e gli di parere che oit r'all'aziooe di stimolo ,1 coolrost!molo, localec gcuer~l r, una virlùspecielcdebba abbia prrso il predo01i11io; e meulre l'imperfetto sviluppo ~mmelto1·si nei rir11Cd 1i a cui ll llri-lrni rc s i debb o la sua utilil·à e d<'I cpore si nistro c. dell 'a lbero aortico spi ega forse la dech 'il llicdiro qa,•sta debba sl ud ia r è e<111ùsccr onrJc ser-virsi di q uesto o q11el1'ah, o rimèdio a sec~nda d ella forma morhos 1. bolt>ua cl,•i virili islinli, al predominio venoso è fors e leli Presidente tlop11 aver accennalo a i val'ii m ·lvtli . S!ali pro gata la comparsa della yarietà encdaloide';,l del cancro. posti uello cura del 1·r- arr:al1smo artic olare a cuto, d ice esser egli di parere oessun11 po tersi esulmlne, ma uessuuo (lov l\f'Si ri teEccovi, o Coll•'ghi, I~ considerazioni che mi venn é in n ere qual asst,luto; e 1lre11drnJ',iJ·esarni n are la cura f.itta al pensiero rii sollo por al ,·ostro esame: gi udica lene ,·oi iI J3rctlo11 ~·o avalidn 111 sua opin io ne. D i l'atto, egli prosegua, la riavalore. ziooe Ì ule nsl,1 rir.h ii•se i salass i e gl'iposlenrzzanti, ma se furono , ,._ utili alcune dcpl1·z io11i sa ngu h;ue, si dovette desistere per i/ tem0
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R.l{liAZIONE DEL~E CONFEIIRNZR SCIENTIFICIIB
Scul!u1mi. Uopo la lcttorn 1'11 npp.rovazione del processo verhnle rle\la µriroa T ornala del mose. il Uoll. Crema le~ge ona .Storia rii reutnatismo ;1rtkolare gr;,ve occorso nella Sezion e Cl11rur. gica.rli rella 9a;· l\101J. di Regi . l)oll. o .,,1in,1. È i;oggeU Ò di qocsta stori:i il Soldato ù'A.rtiglieria v,uorro Urelton, di IP.m pcramento linf,t1il'O-sanguigoo, !11,,lo accettalo io delln S eziou c nella sera d nlH I d i febbr11io aveuclo lum ids e doIon ie ·u.ùeiéo h1z1on!l t.ibio, lar,sr a Ml!a gr11nba.destra , la qual~ màlatlia E>g li n\lribniva :1 distorsione l'ilova la ·ue gh tlser .:iz1 i:;111 na-stiei, ma rh e dalle falle ioterroa azioni all'ammalato si polè rkonosrcr esgrr· nn reuma articolar acuto ch'avevn esord ito iu va dend'i tess uti fibrosi e sierosi di quciil'·a dicolazit>uc. tfopo aver .icccnnaln il Relato re ,!ella Sl•)rin al meto ,I Q" di cu ra tenu tosi ( lr,1 salass i<: bevanòe nitra lr) nei primi r,iorni_ di malattia cioè quando l'artrite acuta invase f occessivamen_te quasi tulle le :1rtic•1!.rtioni cou intcn~a ria:.r.iorH) vasale, riferis ce i mo tivi ch e foccr o s i dtisistcssc <l!'\ llo <lL,pk zhmi sangui(ne çi6è 11 1-ompl'!'Mn ento iin l'atico (Jt,ll';imrnalato , la facilità di ren derlo proclive a 1·ecidìve ed a òisord m i o '.~anic:i e _fonzio!)al! del cuore e la coosider~z:nne rhc le sunessive man1fcstaz1om morbose delerminand 'int"nsi dolori, qnesti pii! che una f, atH:a llogosi ernno causa tlell'm s.islente 1•ì n·1.ione: N~rra seguilo come ai 6 di frbhr~io (qoarlo a iorno dì malattia) a sedarla od a deter~ innr an'abb,1mlante ,lia f,,r e~i sinsi pres"r:lto l'.cslcallo d'a-comto itlralcoolico ed inJi l'oli,1.di rici11<) òeJ' ,-pccial indicazione. l) ()po avere dello CO!OC lÌt)O :iv,e~Slll'() c o'r1 isp 11;.to aH'as,rellaz\oa,'i"nè l' cstra tto d'aconito, nè la va rntr iua µn,pinata secònd' i! ro efodo di Bouchet e Gigot , il Doll. Crema fa a se stesso le s eguenti intorrogaz;oni. ~ A q ual i 1imec\ii tlovova r icorrer il Coran\e : a~H a n!in:ioniali? 11i pnr"anli? ai ve-l!cicatc,r;i? ili oi tr1Jlo di pota~sa? a l m etodo aspettgnte pr!lconiziato dal Doti. G-1•uzéc? Escludo i pri!lli ed i secondi prr l'infe!ico posiziono deli'ammalalo . E1clude I vcseica torii per il n um ,,ro <lfl llfl art.icol.1z ioni uif!}lle, il uilro por Jn s u~ azio.oe dJJplastizia n l~ eri i! mP.lorlò7,l<';I D_,11\,ore ll clg.i pe!'Ghò non ha la sai:izi 1Ue d el tempo. P ro;;~gue md, In sua narrazione con · ri ferire la compiuta ri~ohi.'7.ion e o\t\rn uta in sei giorni di malallìa per m~_z zo <!ol solfalo cli c;h inìm1 !' ùosi oleva t~ ila 60·. centigr. a · 20 decilr. e termi na riferendo le parolo Ile i celeb re Sfo!!: ·11 oser• cilerà con maa?giore successo la Mediei oa chi -avr11 macf:\iore • ~ag:icit/l n ell'ammioiJtl razionP. rl<' i rim ~dii e cbi si fiderà m en o ,, alla crociata specilicilà dei medicam enti. • l i Doli. J) iscàÌii-r1111c;11nla egli pnre ilver otlenulo pciclii'giorni prilJ'a uria pronta gut1ri2i<1n c d'adr}le in lln llersagliere c,t\e aveva .sofferto siffdlla roaìa!lia ~iii ,1110 volte a casa sua. L'arld t'e . ch 'erns1 swlta pronlameotc.in varinarli c()l,1.Jooì con dolori acuii - fu ·c ura ta con sei s alassi, n ij,t0gur. <l!li qu:ili e ra G\J l{:nooso, esass idiar iam entecNl :I larlloro cme lu:.o ; edolt.o, e~1i dice, so n (1 dulia spcrienza dflll'utililà dP.i salassi e del larlarò sti biato o s1l!e artri ti e noo esclu rle cei gli anlimoniali per lo so lo ragioni addotte dal Doli. Crèma.. Il l)otl, ()rengo fa avvertir al D_,1f\. D\scalzi che- siccome l'~sf\cerb azion e vespl"Tlin;i e ra mo!lo ,.,seµl1La con ca lma a l mallmo, qarsla f.a pur un a .ragione ner cui ~·eb be ricorso al solfalo di c hin ina nel caso rifeTito de1 S11ldi1lo BreJton. , Jl Doti. Discalzi consrc.lèrao (lo l' a rtl'i lo come m ala ttia infhm matorin e come tale r ichierlflnle il meto do anlill og is lico amme lte fra i rim o?dii u tili il solfato di chinina considerandolo qoal ipeslenizzante. Intorno nll'azione dina mica di tal ag<;nte lerape uticooonforme a 4uello dol Doti. Discalzi emetle il 's oo parare il DoU. 'Massola
in.
p cnuneolo linfàtiro dell'a!l:lrnalato; il Cu l'aute ebbe J"icorso alla ve ratrina ona d<·ss~ pocn g'ovit, quando havvi infi ummaziooe, ·a dosi minime e può r111:;ini 1lann o a d ose elevata. Il solfato di chinfn;i fu utilissimo , rna quante l'Otn plic~zioni no possono c;inlrin-<licarc l'uso e t.iò ,li ·;1,1 pure del tai·taro eirie1i,·o. Ood'è c he a llenendoci egli all,1 dass 0 fieazioue ,lolla Srnoh1 ll11lrnna_degl'ipos lenizzfluli iu clirrlli ed mdirdli, concbiude I bo fra (fUt'St1 il Pratico anedolo debbe ct>rr:an, rii sce!:(licr ii più conveniente a seconda M l vario 1(''11Cio della ùia1-esi iofiamroattu,ia, del le varie co mpli,'aiioni, del tùm p<•r amouto .Jeil'amm alato e della coslituz ione medic,1 dom; ruintc. GAGLJAIU. Letto ~d ,lp p roval o il p rocesso ve r b ~lc , il Presiden te cm1t·e<lfl lrt parola 111 Ontf. Bollino perchè cé1tiuui nellu lcllo'rà del sml L·woro so le r~bhri porn ie iosc. lhisso ns pon.e fra 1<li altri un ca~o comunicatogli dHe-bbre perniciosa 11:tanica elio fin.i con 11 più infausto dcgh èsiti. {il(i m,11a11<1 l'e·sf)osiz;onh , ott ie ne la parola il Doti. G:ill o che fa notar allo Slorio;.(rafo com e sia errouea la SII.I clivisiune del q~e~ta loi a n o i11 essch:ialc, simpatico e sint1Jmatico , -stan_le torri bil e mnlal\ia ~'è mai sempre pres erw11a 1de11t1ca in ogni c,rcoslan:r.a in lutl1 1 ca~i. A cui ris potido il DoU. lloHino avero fallo n ol,rre q~ r•sta d.iff •r,·nz:i non pcrcbè i~llori e he la ,sede e lit _fol'ma del tet,1110 s ~no sc mp~c le medesim e, ml bens1 p~r d_ar~t ragioue co me cagrl),1i d , n.i!ura diversa po:.saa " panta di c1rco_ . s taoie dr<termi n arlo. fo -prop11silo alla prima ·falsa impressione che lanle _vo lle puo far una p1·opo~izione udila in un L~voro lettq <l1 volo, s1 fa il Ul>ltc,re Gallo a ragionare s a l'u tifìtà che deriverebbe dal pote r esamin a re prcvc n tiv,1meote gli S1:r t.lli onde mellersi cosi in grado di di~cutcro éo il 111iul iu1' ordine e con pi IÌ µondt!ral~ nigiotl i': prO()ITTl<' pertanto all'Allùn.1~:,,a ch'i Lwori, dopo hilti, ri manga a~ a disposizione dei ~lernhr i d1 Gabinetto per essere poi t.11st;um oella s as.,Agnénle Sll1hita. . A q11esltt'[lr'opcistn no n :rderi scoa i l\fe1'11b ri 11unotunque, rn:,o: 11osc.ino pui b·1ione lo e nunci ale ra~\oni, s~aotc e lle non h av v1 a!ca n genere di Cvnferem:a io cui sap1>ias1 adottalo un tale st ilo (1), . . . ,·., La p,:opos ta de l .Ootl. q all o po1:ge ~ ,'l'è.l occa s1~0 ~I PresiucEJte pet ist;:ibilire ch' i J,avor i·'da 1cg~era sia°: a r~nuoz1all nc1la _precedeu,e Sedula,dimoslranò'i real i vaolagsp ch~qaesto. prov~1denza debbe recn r Hlle decisioni da preodersi 11a!)'Adonauza m torno a~li ariomcoli t h e ve r!'aou o s11sse~.~~1\lO!fl~O.lc lratt_a lL , Si-vien in seguilo al\'esume dell,J qlll sl1011c proposta (1a_L Ooltore Bollino la _"qo ale, re}ativa ali~ul_liìn? esposto . caso ~'- !t b~re peraiciosa· lelauic.1, puo con cep1rs1 n111 s •:guenll lermu:11. bp1egare come nelle ord in ar ie circ1,stan1.e oh e .P_recedoller ~.~ accomµaguarono l'evoluzione di s iffatta forma d 1 febbre p er:11~1osa no~ si r intracci alcou;\ c~osa ch o s11te2h i iu m t,po sodd1slac_eD'le 11 pe rchè in ta le caso il m iasm a abbi.t 1ielerm1uato a _pre ferenza unà f-·bbre di caratte re così s[)eciMe come la lelamca ; e per c onse"uenza ri~b,111scc1·e q\Jale ·sià st;,10 il suo ,modo peou lrnre d'ope;àr e q u al il.~isl um;1 prim ilivarncote af(ello per av ere rlelorm~nato la forma le laoi,·,1, i11 vece d'u na delle l,wte ~ltro e lle, a pàrità d i èirco~taoze so~ti11110 vestire 1e febb:• Jl':ro 1c1os.e. Non cs~cnd ovi dii 'jwcnrla la parola v1 s11ppl!s1;0 il Pre~1den_t~ il quala fa no'tare c h e, a s uo 1\vv.iso, la forma ~<Jlunica <11 co~1l~ falla febbr0 si può spiegar ammeucndo c h'!Lm111sm_a abbia a ~1to so i filamenti 11..ervosi che si distribuiscon ai mo scoh es~ e.ndo sua conv inzi on e il mi asma op ernrn prim.ieramenle sa l_e pa pllle n e rvee delle vie r-cspiratorie e,de ll'élpparatll gas lreulcr1co esu ~~.ell~ dei nervi c utanei, tl'110de l'impression e mo rJ;iosa pa_ss a 0 1.11 '.!IID! corrispo ndenti per rr1~ginnirnre tìnalmen le_ 1 centri_ nervo~, d t cu i uella lesrone profonda dioa mico-orsan1<x1 slabilJsce la causa prossima 'de!le.'f ebbrì pernici (l.se,
d1(1
( f) In pressocbè lnlli li Spedall Militari Divisionali dello Stati)
è or.adottato il m etodo proposto da l Dott. Gallo. · La Redai.ione.
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Che Sl', egli (!ice, nel sezi_onar j ca1laveri de\ tetanici la m_ag~ modo d'oper:,re del principio mia~mnlito, e quello del gaz nslis~iort" parte dt>4til Anat_o_m1t1 _oo.n mnei,ne le r111lracc1ate les1~U1 sfaole. In 011li ne poi all'af.fìssìa possibile.per l'assorbimento di dr I sbl<>ma ncn-oso, c10 al\ribo1sce al uou av<-r e~le~e lu lor 10gai acido cal'l>o nico per la cole, rispond e il Presidenti, non aver da~ini oltr'al midollo spi~ale, meo!re se nelle aulops11? _Praucate io prflposilo ar~omenti nò pru, nè rtrn lrn, ma, $Opposto vero il io questo Speda I!: cei casi dì fcbbn p,e, n1cJose SI l1·ovo cost_au\·tl~ caso riportalo da Grisollo o cilalo clnl ):)nit.- V,oilic•n:i, prop cnm <' oll: indurita uil ,iltèrala in coiorè In su,, tàuza ucryca llei ga w c'lere nel riporre la c;Ìusn di della asfissia, non uell'assorhim<'nlo i.:11 i cd a preferenza dei lor.1cici nello pHnJtlOse pueumomcbo, .-lei ga:,, acidu l'arbouico opn:itr-si per la cule come vnole il r,redeFil i ~ddomiuali rwll;i co!l u·1ca e ne.ll'i,l'at(c_a, scnz~ ~be questa lodato Doltore, ma boRs! 11ell'asliss1a Slfssa tlt>i fih, mPnli nerallerazioo,' s1;1sl poln!o tll'Onoscen.: ot'I l~11t1olto ~p111ale o 11elvosi che pr1'siedon ~ Ila vita ,,r ga.okn c1 ei vnsi asso, beoti /lolla l'erw1·falo, sem bra co~a lu~ica cb1: ,w1 c.a":1 da murtu por lct_ano 1 pelle; per , ui, ahoJ.itu in tjllts ia cigni furiziou r , ce~sì ,dfatlo il qua lor :wesse,·o pro1rall11. le l.~r rndug'.111_ ~Ue d;1. amn1,u111 dea suo concoJ$(1 col sislcm1J polmonaje a c<•mpi1·re l'e1 malosi ossia oen i che 1lann(I vita,,\ s1s1rm.i r!1v1or~, .:1H_ebbc1 ~ t10,_a~o. lel'ClSSi!H'DilZÌOl\e del sanl!UP, sioni fai i che ~a1 d ibero stute sufilc•cnll a sp1eg;,r I teml.111! efOllieue la porola il Doli. Bollino che risennndos i a svoleerc felli (li 41:esla profonda lesione ctel sistema nervosQ.- . . la sua opinione circa il modo 1l'11peraro clel mi;,~ma . su.I nèrvo 11 Pr1•si.!cnlo appr.ggia il suo r,,g;o_oa!1le,1Jto ail J d1fh1ar_az1011e trisplaoico, , conviene l'OO il Oott. Vaglient i su l'alterata crasi <1,, J e, uveih1er d1e non aveoilo trov»lo 111 due ~adave1;1 ù1 para~ sang-uigoa·iri seguito all'u?sc,rhiniP-Dlo del pri11cipio niiasm,,tico liti ci alcurrn Jesior,e nel m idoli o spio;.le e nl'll ~ncefo,o lllollr ~ dalla di cui mis<·,la con il san11ue df'bbe nrcess.iriamenli- sac'. nel 1e1zo c;isò le sue dcer< hc all'u11g11J4: dei ue!·v1 dei quali Lr_u,•o cedere l'alterazi,,ne della ; oa Ùasi, in grczi11 1lelh1 Huale dP.sso ;1-vv,zzile le radici de rivaolì d,u la_sceata ~uh~1 1ur1 n~l,e reg1001 l è d';"' viso p<1lere slahilirc l'esistenz.i di una (li,1lesi periodica. cHvicalr, d<1rs11le, ot·r., dl'I _lato fìs101<1g1('umenle ~~mspo_n~oule. I Il Pr~siden10 oppone a ques la Teoria, cho o~srndo il mì~sma Conchiude pel'liJlllO il Prrs1den,le cho ne\ CitSO nle nlu d1 folJJ)l:e !' paludos o Ili m1Lu1 a irril11n1e ed essendo' principio patologico cbe perniciosa tellmica abbia es~rc11ato d m1~~ma la saa d_elelcma mal o s'eseguisce l'assorbimento in qu ei tcsfoli 1:ci quali s'eserninne su i (ih1menti oerv11s1 der1vaol1 dai fast.:clll unterturt del cita nn'irrilnione qoalo n qne, ne risulta che quanlo s'osserva di midollo spinale i quali for,e pn ~ala111e pregi ~s~e, magg1<:>rsconcc:rtì full7.ionali in srJ,tuilo all'invasione Ml medesimo, debmenl t, predisposti, abbì.1110 dete, mrna!U la ,<i_ud1z1011e lct~ntca· bansi, più che all'ltssorhimeuto , ,it.lrfbuir all'11fl'czione <lol sidi (',ni l'rspre~l'. ione 1·osl,ih1i,a ne:1 cnsv w .que,llO(•equel s1nlomo stema uervoso il quale o p<H' ,debolf".l.zll <: per irrit~hililà ò più :zrave cbè r!à la forma alle l1·~h11 vern11'10s~, e~~.• cum~ 11~1 1:as~ susrellibile a senlirue. l'aiionr. d1 Crunlhier I;, lhit•ne atrofica delle rud1 t1 ll~1.h 1sci;H1 ;rnlcnor~ /I lale dimoslrazinne risponde il 0,,11. Va-gliepti, che dato 1t dt>l midolìo sp, m1le ,n ern \'llgiouato la p.1ra11sia p~ogrt~sni11 d1 non concesso sin irrilanl o l'azione del miesmli , non ne deLbe lnll ' i mu;;<·<ili ~i med,·s'mi coritspoude11ll Sl·blieu llll\SO an~uu venh e pc•1· c·onse!l:oellza ('h' il sisleo. o assort,en1e debba respìnJ'ort,?auo c<·r~ht·o-sµio,ile al!é 111òag1ui a1wton~1che sì presentasse gerln. L'.n iQne foori dubbio il'rilàn le cl'akoni veleni -çi rande (!Jult. de l'/lta<lemie de Médicine dei '25 e o e131 rnarze tS53). A soilìcienli raf).ioni di fallo contrarie ;i tate ~sserzi11ne, dappoicbè qu.:~l'iporesi d1>\ Presidnilc risponde il . Dolt. Yaglienti ? ~ice accadono <'OO freqnenz;i avvflcnomP.nti d?etro l'assorbfmeoto essere ,ào a\. vi,o r h<' 1,cr il m<'rtlo d1 qu~st'1mporl~nlls~rn1a dei medesimi· c.onchiudo quindi con dkhiararc• c1m,lroslimoq11<'sli nne s' a <.h prÌm;; uri cssi~il i~1ìuga1 t' qual., sia il s1sleUla lante l'azione c\ei_miasmi paloc!osi; ~l~ ntec::hè so.ppo n<'nrlola ircl1'i l mi,;sm <1 p11it1Sclrr ~mIli pi 1mli1vi:mt ute u_ell v stesso. modo rilanto 'sa rebbo uopo· rico11osé1:r. e lfelli prima rii ·Ooii.istici : onde cbo ma1111ior uliliH, f)ralic;i si Jlll~ ~pl'l'are. su 1·1oler~ssan:e :irgola diii.tesi stenica; menlr 1invece notasi ~v;deniomco~é ol!lle ('rt,. menlo 1,lil!e l'.-hbr1 i,1,1 io<l1d1e miasmattt'h.!} ù~ltu 1Utfogm1 cbo bri mrnsmalirhc la ccndizione·~<'nerale astenfra. cooducon a rico11,,sl'cr il modo cun tuì Jcssu s'snsinlli ueli' .ini· ln qu anto J!lle riflessioni clel Doli. Bollino cb' in pl'oposi~o alle mal Ct'<•norni;i pt-Ì' quindi ,dfeltar i ~~ nlr_i n,rvosi .. co11segucnzfl,. 1lt·ll'assorbirr1ento p11rl1, di òiutcsi pal'licolare che l\i~pond.ll il )'l'~sid1 nle opiu,,r C!\IJ th'il 11!.3/~J'lla operi ,1nn1Hl v~olo i'PP~llHe pe.rioclic.t 1 sogj:!i_u11ge _il_Dotl.. Vi1_glìPOli cl:~ dessi: d1a111n11'. nfo su h• µapillc• u01 vr_e pe_r mezzo t,ellc quali ì azione cdi su~ger1scono la rdl ess1one di tanll fenomem morbosa 1 quali mo1h.fit:a ~i [1rnp11ghi ai ('Cmln ed 111vt1d.i )utt~ l'etonom1a. , svolg_ousr ora prima , orn vii:!<>nll• In febbre periodie;i ell ora A 4oes1'opinicwe s'oppone 11 D o-Il \ 'a11,he1~11 _cl~t t:red o 11 uua. srl1ZO che dessa si svolu.11; locchè fa suppor esser e quelli <l quesma s'i11si11 ui pe r la via tltli si.si emi a~so1 bent\ ho1anco e v, 110$0: sti, lutti C'lfeUi. già seconduri ùl'll:1 diatesi dnl Doti. T!otli no ~~ ,\ ciii ri~pon1le il l'rn~ic)enlo cl~: pal'iando d1 p,1p_1lle c, !ì!."'!1cm(1 'ce1111atn. nen·osi no11 intc ud{' (·ons1,le1·arll 1suta11 1na-bcr1sii11errnt1 a1 s1nstemi :1ss,-rb1 nli lìnfr.tico e Yt>ncso i ,. prrlanlo nell'ipole~i del Doli. Y111.: lie111i }an bbe1 u H m1,rr i Dl r, i di detti sislomi, i primi a se11tire l'imprnsi.ion e ad C'SS1:rnc pl'im1tivamo111e ,1ffet1i. 11 l>ull. Ya1,1:lienti p,er m•·t1lio [Jl'OV!II'. il su-o .a$sc.r_to s'adopcl'a a dimoslt'81'<' per mezzo d('I parai.:1-nc in che ro11s1s1a la <liVl'rsilil d'opin:une 1ni ess,, cd il PrlSith-1'.tlt', e semllra~lì slia io c·1ò DOJLL.ETTB~O llJFFU:::JIALE cb.' 11 prelodalo c<•nsidl',·,, l'Jmpr,ss1oue del n11a,ma e.la d1Jfusioue 1ltlla sua nwrbifc• a azioOP, tvrne quc·l!a d'1111a soslauza d11: vicoo mem1 a conlatlo , d1dl\l , p.tpìllti <Je!i'11rg:11;io'·uel i,;uslo, ..wrnlrc desso, il n ·ou. 'V;J!l,lie11li, creue m1:gliù p«ragonarc l'iuVarÌazlont. vasiono del miasma al1'iufnio11e Uel ;:az at1c!o curLonico il quale aO'e1 111 di rci lamento la sles~a ma,sa sangu1g,ua ; svolio quiad'il JI ~led. di Rt>gg. Uoll. Giuseppe TOlll?\A àallo Spcd. Milil. suo 1trl!omento cbiamaod'in appng1,1iò l'espe, ,me nto ciel Profcs(li Fi>qestrclla pa~sa a quello di Lcsseillon. so,·c Cìgoa il llu·r1 le osservò 1:o{ne i'u,ssigcuo _dcll'u\mosfera os11 Mcd. di Regg. l)o(t Angelo ClìOSA· dal Corpo dei Bersasidi il san/! UC verio,.o coutenulo rn 01);1 vescica, per provare nom'in modo a,1a!oi:o· t!ebhn accadere d1'ì! gaz uciclp carbouko glieri passa allo Sped. Milil. ·di Feneslrelle. carbonizzi il sanoue· arterioso; comb1 oaz1ouc questa, <:be non 11 Med" di Ilegg. Doll. Gio. Ball. Jonm:m di1llo Sped. Mii. solo debb'avere h~og.o ne.i polmoni, ma aocb'rn. tulio l'.amhilo del corpo, e$se11do la cule ne il'opc ra do!!'ematos1 succe<la11ea· ai . Ji Lcsseillpn 1rnss;i al Corpo· dei Dorsagliori . polmoni. Di follo SOJ?glu11ge avtn1 :vislo rb'una e rnnd'e lllaS'la 11 Mecl. di Balt. Doll. Antonio -VrnF.JlTI dai Cacciato,ri Frandi s:rngue ,11·terioso rau,·olto nella CiJVilà <lel petto per iscoppio d'aneurisma dell'aorta rimc1neva- 1ulla carbonin,1\a; quindi fa<'hi in Fenestrelle passa al IO Regg. GranaliPri c en<lone l';ipplicazione alla pral'ca IT<il;i cllme Grisolle r ìfrrfsca <li Sartlrgua. <'he C9llard de Ma rti,,rny abbia fallo 1'('~, perim1111to di es;porrc il suo corpo ad un 11mbi1;ute s,Huro di gatt. 'atjtlo (;élrbooicu, reIl Med. iii Hall. Dou. Pietro l3A LF.ST~IERT dul Corpo dei spir11oclo u<·I nwnlre &ria pnra ed a\~rc, prnv{ito i sintomi del· Bersaglieri passa ai Cacciatori Franchi in Fel'invasione aslHi~a i dal che ?O<.lasse la ràg~one. del_ deliq uio cbe . nestrnlle. spt·~so acn,de prima dell'ashss1a. U D111 l. , ,a9,heot1 spiega questo fonomeno di cçudolo tlipemlrnte dulia co1Jlrar(alit ematosi a li Mecl. di Ilalt. D·otl. Giu~eppe TAl'11tO NE dallo Spe~, Suc·c,111~11 qcll'assol'bimenlo del Ra z .acid·o rn,•bonico cl)e s'op ~:a por cursale -di Mon aco pass·a allo ·Specl. Divisionale la pc>lle, orgimo, C'orno disse, SIJl·cedaneo ai polmoni. li Presidente uon rico11osc11 es.a llezza dt confronto -tra il mo<!o d'oped'Alessandria. :rarr del miasma e quello d el gaz acido carbonico oeU'aSCiss1a , li Med. di Balt. Doti. Forlunalo BoTTIERI dallo Speò. di -e meno s~mbr~~.li rossa servire d'argomento ù'an~ logia l'ossiJlemizione del sang ue olte11111a dal Cigna e la c11rbònizza:c.ionc Alessan <lria passa a quello s·uccursale di Monaco. <lei snng:ue arterioso stravasalo , ·mentr'in tali casi lrattava, i di -,-..~ semplice operazione chimira, quando nel caso di asfissia pel gaz li Direttore Dot1. Cav. Al\.ELLA l\led. DiY. carlJonic'(,, oe oascea la lolla tra la potenza yifale ecl il principio iof~nso introd~llo. Inoltre osserva con\'il mi~sma non spi~ghi 11 Vjoe, Direttore responsabile Dott . .MANTllLLl lii. di Tl. . ' .maa la su.a 11~10110 cou lauta vrontezza com'tl ga1. ,,ai,booico ; altra ragione questa per cui non pao regger il paragòoe tra il 'forino 1854. Pelazza, Tip. $ obalpir.:i . via Alfieri 'H.
PARTE SECONDA
Ai\NO Ili. ~
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di marzo ·1854 )
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GIORNALE 1)1 MEDICINA IILlfARE DEL CORPO SANITAR10 DELL'ARBA'fA SARDA. '--'t,~;;;;;;iazìone ~011 ,si rice.ve .che per un ;111:t~ e.-cornin cia col ·I'' <l'ago~ pnbhlicn nel l,unedì ,H · d ,1sd1edu11a sellim0n11. ] Il protzod'associazione LnToriuo è di L. 10. 111 l'rovincìa ed all'Estero. !'rauco di pos(à L.. 11. Si pnga per semestri anlfripatì. 11
SoMuAtuo. - 1° Uoll. AIAR1: Slofia <l'un ~ar cocele operalo e ~ussegoi to dà ~nol'me tomor enc&fi!loide. - 2" J)ott. 'fE:.1·.i,: Os-
eendiJ i)resc~il~i ind~sset u,11 poco d-i ca~ma e ~arver attu!!, lari! atql'la11l'1sintomi locali e g011era11; lutlavia il Lum<>rt' servazioni di particolari malattie. - :3<> Helazione delle Conprendf'va sempre maggiori proporzioni; per la quale cosa fereozc Scientifiche. - 4° Dolt Mo-rn':'<1: "Rivista dei Giorn;ili :;i rirorse ooovam1inle ai preparali di iodio ed ai topici ri::;;ciepli!ki. - u0 Doli. l\JOTTTNJ : Relazione su il Riep ilor:u ,hilla Statistica Mf)diço-~filitare. solventi per altrì duè mesi ~ me1:,;o circa ed 1~hbesi prova oovèlla della ne:::suna. lor efficacia. Duriha· perlanlo sempre progredendo da dieci mesi la malalLia che forma il soggetto di questa Storia quaod'io , P.\RTE fui per ragione di servizio chiamato a dirigere le Sai!! Cbi. ,( 'rurgiche (ai 29 d'aprile 48'53) erl ebhì per lit prima volta occasione di farn~ oggello di studio speciale.Trovai Il G.B. STOlUli Ili GASI RIUABCHRVOU. abballulo nel morale, malinconico, 1mpaiieote, moll'asi=ot• tiglialo del! a per:;ona, qu,intunque fosse di:-creta l'appo1 tenr.a pr,r gli aliménli, $i cornpiesse a!;isai b,~nn la digesliont•, 21. 1 0011 vi fosse riazione febbrile, 11è insonura, nè altro disordine funzionale. ln quant'al lt>slìcolo ammalato esso offriva STOlilA n'o}{ S.OtCOCELE OPeRATO E SOSSEOUITO J)A E~OIUIB l'aspetto d' un turrlore di forma irregolare , bernoccoluto, 'rl1MOI\ RNCEFALOIDI\ DF-LLF. Gl11Aì:ID0J.E MESP..:-;TRRICFI.R R Dl!I, d,,r1i. elasli1'u, pesnnte,· e.Qo tratfillure Janr.i1Janli ad intrrPi,CATO (·I} '. ~'alii. mà poco lloleule al lallo . de-l!a-grosse1.za al due Ì>u~::;toria lc>Ha dal 0011 . .\IAIU Jlcrt. ,li corvella in 11113 confereoza · · ;rni riuniti: lo scroto e ra di colore nalt1rale, mollo nislt>,;o, • dello Spe,I )liiiL tli i\farioa R G1:m1,,·a). , ser,ù\derenza. con vene alquanto dilatate; il cordouc ~µrr1 • • I , i·. 01ttL1co èomspònl ente sano. La cliagriosi nou poteva P.:-- , G. B., chiamalo per nome ili guerra llri_ryhel 1t, Timoniere s~rn che' di sarcoccle. Ma non l>aslà.va la leggiera co11tu-11el Corpo R. Equipaggi , d'annì z7, di lcmperamento linsione di cui bo 11iù sopra. fallo parola, per dare ragio11e di fatico -i,òanguigno, cl'abilo epato-, enoso, tl1 costituzione ner- I tanto ,i così ostinato i11duramento; perocrhè gl'induramcoli vosa squisita. vi$Se it)colorne da gravi malattie sin all'età i da cau~a traumatica se· dopo due, lre o quattro mesi di di 2l anni. Néll·eslale,drl ,1852 11avigaudo su la ' Corvetta. r!,poso io·letto, se media1Ìl1~la diela .e.J i eall,lplasmi molliAquila rilevò una leggiPra co11lusione al testicolo destro a t'.vi t1 risofulivi _pienàmenle non si risolvono, pH lo meuo cm non had.ò punto cont.inua11tlo p.er qu:1lche lempo a ,·anmang-0110 staz1on,trii e non banno mai per distintivo cacar al li> sur, consue.le incomlH•nie: _se 11011 i:he s~nlenclo:;i rallete uno svolgirnenl_o rapido e fatalm_ente progressivo di gioruo i11 giorno crescer il dolore di-ll'tl rgano (\Q11lus o , che resista a tull'i conati dell'Arlr'. Mi feci qniorli ad iuda.che p,•r giu»ta eraglisi ingro:;sato e n•,rn pesante. ripilrÒ gar,! se ~llre ragioni p"iì1 poll'nti avesser ad incriminarsi e allo Spedale di hordo cfove fu indarno a:;sogg1•ltalo ad una procedendo per via rl~eliminazio!le dovetti escluder ogni cura ;rntiffògistica ed ai risolv1•nti . Di ritorno in Ge.uova e vj~io sifilitico, erpelico, artritico~ scrofolosQ. non essendo ver~and'in pt•ggiori r.ondi.1.1011i Pnlrò ::ii 2 di di'eembre del l'infermo mai slatc, toèco da tali malattie; non v't•ra dunque d'ammissibile• ruorchè la supposizione d'un -sarcocele medesiro'anno nello Spedale Pdncipale della Marina: fu quivi -~otloposlo all'uso interno del ioduro di potassio· sciolto d'indole scirrosa. . ·in convrnienle veicolo per i primi due mesi e localme1~Le Non esis1evan o uon erano ric1Juoscibili segni di diatesi gli ·s'applicaro·,·1 in grande quantità· Pmpirn:t,rj e p,orna~e ri oa~cero~a: _seppi però c~e una sua.cugina era morta po solutivP e lorpeut.i: non ne ritrasse ranlaggio alcu~o: anzi c~t mt>s1 prima per un cancro ad una mammella; questa il lumor andò gradatamente ingrossando "si fece più dnru . c~rcostanza avvaloralà dalla pertinace resistenza del male co,n re cruilesce!11.a cli dolori lanci11anti acutissimi e è.on deai mezzi ordinarii ùell'A.rle mi fece sospellare di vizio canciso movimento febbrile. 'Un ~alass~. rinnovale applicazioni ceroso ereditario : Aimiles§a tàl origine, un solo spcdicnl.e, .di mignatte, bevande Jiluenlì. subacide, dic•ta severa, blandi quantunque d'esito incerto. rimanev.a ancor a tentarsi cioè eccoprotici, cataplasmi mollìlivi e sedanti con rapida vil'abl'aziooe del lesti colo ~cirrl>so; prfma però volli consul. · lar i miei Colleghi ch'cbbi tutti consenzienti con me. ( 1) yed. la Rela,.ione nl/èro.,Mpica, ecc,, del l>?tt. Silvano ne l Rinfra~calo da tanta coricordia .dì pareri praticai ai 4 8 uo antecedente ltel Gior(!ale,. di maggio ~ 853 la sem.icastrazione. Stimo sµperiloo darn '
PRIMA
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un minulo ragguaglio <lell'atlo opera.Livo: dirò, solo che
raua innanzi lullo un'incisione da mezzo polHce al di sopra
dell'anello ingui nale fin alla parte superiore del tumore, essendo queslo mollo voluminoso e ridon daule la pelh: dello scroto, feci due altri tagli semil u11ari ·cbe \·eniv,rn ad unirsi :;uperiorroenLe ed infcriormenll.'. isola11clo cosi un lembo ovale anlerior ahbaslanza f(rt111de: essend'i Legumenli f'o rlemeole rilralti iu dietr-o da u11 Assistente . mi riusc'i facile l'enucleazione del lumore medianlè pochi tagli dl'I gammaullr a larghi tratti. Messo allor allo Moperlo il cordonP. spermatico al dt là. dei limiti <lei male, lo legai slrellan~enLe iu massa e no praticai la recisione. Terminala per tale modo l'operazione detersi la superficie lraumalica e la riun ii p('r seconda inlenzione prescrivendo bagni freddi lueali . ln capo a poche ore incoroiocio a ma11if'estarsi mite rìazi onc febbrile eù a farsi calda ed un poco dolenle la ferila ; un ,;alas~o cd i bag11i f1·eddi conlrnuali sin all'mdomani calmaron alquanl'il calor e l'add9lçntaroento locale; ·ma pcrsislenclo la fehb re ordinai altri due sahlssi, bevande refrigeranti ed u11 regime ùìcldico severissimo. Le cose suwao in quesli lermi ni quando fu i d'improvviso imbarcalo su la lteg1a Corvella Aiirort1 ed immantinenti pt1rlii per la Sardegna . lli lor!ìalo in (;on0Yì1 dopo un'asse11ia d'ollr'a iO giorni m'informai solle,·ilamenle dell'esito cb' aveva sortito la praticala operazion(~ e, veuui a sapeN che ,!a ferita si cicatrizzò prestissimo tranne nel punto del la·h•galura del cordone per la ritardala caòula d1•l filo: lullavia ai 6 di luglio r opnalu potè lasciare lo Spe<lale per andar in congedo nel paese 11a tìo çon la lusi11 ga d'essere compiutamenle guarito; lusi uga che fu pur troppo dì breve durala! µerocchè er.:u appena lra~i:orsi pochi mesi che do\:cUc rie11lrar allo Spedale , ai ~8 d'ollobre ~ s::;3) 1;011 s.egni nw1; dubbii di, oach(·,:~ia ranc<'rosa. Ira i quali ,·rano noLevoli il dimagrilrne1i'lo 1•cc<'.•S' rn. il co!oram,•11lo in ~iallo-p;1glia della culi~. un ;;enso intlefìnihile ùi rn.ilcssere gcnerRlt accompaguat,o da cupa malinc:oniq, la préserw,a in ttlllo l'aU)~ bilo- aùcl(nninal~ anteriore di lurnqti di varia grossc1,za , se:gnalamenlc alla rei;ioo ep~lica eù omhPlicale, vivi dolorj punLnrii al fegat,, c,I _all'a, l<f inre riore si nistn> s1 da simular u11'ischiade, polsi l"requcnLissirn1, filiformi con acoénsioni f0bbrili vespertine, :,ele. funzi oni digerenti slenlale. difficili, slil.;che1.za oslin-,ila, vom\li frequerìli di materie biliotie, vegli11 pro~ralle,.t·c:e. Tal apparato sìnlo111atologi co persuase il Mrdico curanll' dcll'111ulilitil. dei meni curali, i e l'indusse a far uso dei soli pallialivi cb'adoperò con olLimo successo lì11 ,lgli 8 di g~nnaio ·185.'~, ~i orno in cui io ripresi la dire1iò11c c\e.1111 Sa le Chi'ruqzi,;he: Eran in quµI tempo giunti ol lor apo;:eo ~utL'i sintomi ~opra descrillr : il Lumor adtioruinalc sporgeva grosso COD,le hl. tesla ò:un uomo adullo nelk surlrlelle n•gi<fni rpalica 1·d omhBlicale, la eslromil11 iuf"eriorr si 11islrn 1•ra resa ~érui-p,H'alitica, la sete intensa, , ,·omìti i11cP::sant. . l'i11-qoiel11dine estrema eco. stante il pre5enlimen lo ùi viti na morie. Ad .allevic1re per quant'era plfssil:iil,· cosi aLrocl patitnl,),r1Li rn'aJti nui alla 1il~ùici11a siulomalic,, prt>sr.ri\'!mdo sopn1llutlo pìllyle d'oppio eh!} l'iufermo mi chiedeva con· iusi):ten1,u p~r procacciarsi qualch'orn d'assopime:Jlo e. di sonno ; S.t;I Qon eh(. rr,sosi lo sloma,;o inlolleranle d'o'gni sostanza •jo nvenne ri1rntl1.i are ad ,>gnì sorta di palliati,·i e d'ali~1euli per qursla via.,e ricorrer ai dis-leri nulrieuti e medicamentosi . lo tale miser~voic condiiio1rn 'durò l'ìnfmno per otlo ~iorni e final1
mentc.conS'ervand'integrn fin all'estremo Jc faco ltà. intel~ lelluaJi morì ai 12 di febbraio 1854 cioè ,t 9 mc:;i circa dopo i primi segni d'alfeziooe cancero;,a e 9 mesi e 4, giorni dopo l'estirpazione ùcl sarcoocle. Eocovì , o Sigt1ori. lrreveroente trauc:iata la Storia della lremencla màlall,a eh 'ebbe per· final e risullam cnlo quegli enormi guasti organici intorno aj quali il n ouore Si lv,111 0 lungamente e c1)11 m'bllo corredo di Dollrii1a v'i11tratte11 11 e ncll' ullima Confo renza. l o non ritornerò su quella parli! <li Analo1nia patologica lrallala da quel nostro Collega , la quale fo rma com'il complem.ento d, 1111esla mia scrillura ; ma· mi limiterò ·a descriver i Garalleri del lumorn da lll t· estirpalo eè io ultimo a fctr alcu~,· r.onsiclerazioni relative• alla recidiva ciel mal{', alht :;ua natura <•cl al grado di <le. ge11era7.ion a cui era porvennla la mas~a e ucefa lùide {· 11 traddominale. li sa rcocch: apparte neva a guelfa varici~ c!i 1;111icro areolare çh'appellossi como,nemente si:ilTIJ µer la su;t ·durezza carallcrislica. l~sa minata innanzi lui.tu la lu11 ica vagiuale . la. trovai molL'ìnirossala r. :;par,;a ò, ,·asi 1·e11osi in grnu,I,: copia: co11le11c\·a unu o due once di siero: il tumo ri• poi era conrn biparliLo : la µart(\ superiore più volumiuosa rap· presentava il corpo del testicolo , l'inforiow più piccola. l'epididimo. Spaccalo per mezzo il tumore offriva. l'aspello il'una irama alveolare ,Midentc sollo lo !'calpcll(I , a m,!glie fitli', lìbrose di 1:ui ll lcunc cariil~gin<'n con un'intin1là di cellule. cisti od alveoli tli varia grandtzza occupanti priucipalmen le_ le p •!'li cenlrali e co1,le1wn li o so,;lanz.a perlala di molla CQ~~rc11z.a o ·ni ;1lcria densà gri gia od·1111a !>pecie di sìero limpil:lo e trasparenL~ che $Lilla\'il abbu11daulissin10 solrona for lt• prc::;:;ìonh : quc:;t'ollinw ci:;ti c' ra110 !e pi11 ll!Jmcro;;c P l'umor<J che çont<;1,1~va110 (•ra 1"11r:;1·, il sur,:o rniii;,wo.~o di cui parlano gli Autori: tin alm1'nle og11 i Lraccia clèl tessuto prOjlrlO del leslicolo era :-:comparsa o pP r 111 nieno 11011 era ad ucchi o nudo rico 11 uscibilf .; il quale -fallo avvalor~ l'opinione di coloro èhe propu:.(na,10 11 es~cr i 11 0 <1's tri t?S:,uti ::olo ::;u~ccltibili cVipenrotia e d'atrofia ed al (< lro 11011 e$St'l'1 ' lt> diw·r~e allcraiioni morbose fuorchc (< prodolli rli· nuOV!l fo rmaii one V il'Cllli una vila propri l rii « indiRcn'rienlf.l nalle leggi ordinari e dell'organismo. ii L'Anatomia Palologit:.i , hd dello il l\Iorgagni, tatw11 mo1'limwn 11a.t11rn111 e:i;11la11M , e nt•I caso presente <limo:-lrò ,1d n idenza l'indole scirroi;a del morho: ri w,anova a11coril, il duhhio se q,11?st'illleraiìone fosse 1111 fatto palo logìco puramente locale Sl'nta co11 11éssione co11 l'uniren,,ile orve ro fo sse l'effo~Lq d'una caus,t ,gt•~er.ale pr~e~isto11le ,: ma tale, <luvb10 fu presto 1iile;~ua~(). perocchè dupo Ull breve e non spiegah1l inli,>n•allo dì quiete e quasi di rei d"inlermille111.a venner i11 iscena i più ma 11il'e~li se~ni di carhC',S.sia can'Cl'rosa, È dagli Autori nl>Lalo rh'in rosi ffatlt• recidive la qualità dei tessuti scirroso ed 1'11cefaloidP ù11lcrna ldlora, mà che più sovente !HC\'ah1 il te~sul(• Pnce faloid e. e, JI semble (os<c serva un illustrò Me1-lico 17rauci,se) que cdlr fonne d1• << la dégé.néresse11ce caucereuse esl une •'!!sravation clu ,, mal et comme 11110 seco11dc puis:;anco du rnnc,•r. ,, 'Se :J. ciò:s'aggiunge dli! IJ(•l!e perSO IW l\('fVOSC èd irritabili ranno i cancri rapidi progressi lanlo piu ql!awn1uacèano viscere nobili, s· avfà una l"dcile i-p1egazi ooe del come rosse nel pres1rnle caso comriaralivamcnle l~n lo il corso ~el sarcocele (t celere lanlo quello del tumor cnct'>faloidc del
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fegato e .delle ghiandole mèSef\tericbe da indur il l)ottor,e' S1J vano « denominarlo c<Ll'ci11pma, aci,to; se non che tale qualificazione 110n è a mio avviso accellabil ove non si ritorni a,lle, Dollrino della Scuola ~isiologica Francese che consiclt'ra qual elem1'11lo principale rlt:'llr' degenl'raziorii canct:1rose l' ir.rila1.io1~od mfiamroa·,.ione che <li re s1vogl:~. li cancro o du ro o m-011«' cl1e :>ia. è per sè mocbo esscmzialmente cronico qualuoqu~ oe siit I~ clurala. Bo dello pii1 sopra che nelle n,,oi<liw• è il cancro Prù:<'faloide qul-\llo chr più spesso $i svolgP.,Questa vari etù, mi si pennella notarlo di passaggio , 11 0 11 st>mpr" offrP l'asprllo d'una polpa di color omogent>o, ,;omigt1anle aili.l sosl.rtoÌ n cerehrale ; questo colore non che la c•rn!-i:;tenza variano secondo il grado di maturità a cui .è. ginnlo il t<•ssulo Cfirehrifornrn il qualE; dal bianco Ialleo che segna il prirno grado, passa al rosr o indizio di maggior evoluzione vasco larc1 ,~ quindhl ro.ssa slro ed al nericcio ch'i nclicano versamrnli sa11guigni avvenuti e s"é1ccompagna110 con ammollimento tale cb'il tu more midollare a~sumc allora l'apparenza d'una poltiglia rossa-stra . In quest'ul.Limo peri11do trov.,vasi l'enorme massa encefaloide cli .cui parlò il Doll. Sil vaou non precisaoc!one ìl grado d, molle1.u1 e d'rslrema degenerazione. Egli ba heMr avvertilo che h vena cav;i ir\ferior era corrosa 11ella sua parele anlerior ed i11 comunicazione Jirella con il tumore ohe lr, serviva al le11Jpo medesimo di turacciolo; ma 11011 ha rilovn\1r che appunto 1111r Lale rircoslanza esso tuJllOre ern im.u1?1>a10 di "'°Ilo sau~uP wnò;;~ che gli aveva. tolto og11i so miglianza con·1a materia cerebrale. Per ullirno -i a~g.iungerò ch'il l'egalo lo~co esso pure P forse prima dell e gbiandole mesentericbP da dege;1cra1.Ìo11e caucerosa, offri va una profonda allerazionti di quf~st.o ge111 rc somigliantissima a fec,·ia di rino nel lobo sinistro non solo, ma offri va ancora varie massc,,;\'ero1c!.~dissemina te qua Q là nella grossezza d<'lla \·iscera e,t alla sua soperfkie in lullo uguali R,quello o_sservale,illlasuperficie dèi polmoni. Queste masse poi erano pervenute a tille) grado di rlisfacimenlo ch,e ro11 lina c;on la rancreria. i
Oss1mv 1?.10NE 1 a - L<mla 91istrite oomJJlicata a gastralgia indi semiita tla. pe1'iodiche febb1'i.
. ,L ~mbrogio, Sergeu~e. c1 ·aoni ;n. gioviue di sana cost1luz1one. m.ai inferma va prima del suo ~(ili tare Servizio, 11el pri11cipiare del quale p('r mezzo ,fallivo mPLodo di cura. superava un'acuta gastrite. Tocco indi più rnlle da contamiuazione .,.enerea rego lannc'.i~e. curata. per cagiotte d't1 buso deglì slimoli e{ dogli alcoohc1 prep;mwasi lenta gastrite per cui ricorreva allo Spe{lale ai 2.2 di seu,~mbre ~ 852.. 111 questo dolevasi di conli,,u,1 inapp<iten~a. di peno!ie dìgeslioni, di cupo dolore al_l'epigast~io, e"sasperato dalla cornpressìone e dall'ingesl1one cos·r dei liquidi come dei solidi, sovente seauita da \Omiluraiioni : nota vasi parimente iropallìala la lin°o·ua con . . . . o marg1111 ross1g!11 : assai ri$enlila era la sete ed i polsi stretti e frequenti ; diagnosi di lenla gastrite (bevande gommose, ghiaccio, .salasso ,;!te 1·i,i.novalo tre. volte oflhua il sanrn,e coperto d'alta cotenna). Rimes!'a la febbH•, prescdvev.asi a hrevi inler,valli duri sanguisugii ed un losck oleoso con notevole ,,anlaggio. d'onde meno viva toroava la· sensibilità all'e pigaslrio, rare le vomituriiioni,. poca la sete : ma verso il cadere del mese nolavasi al pomeri1?gio in ispecie invader il dolor a trai.I.i. con violenza estrema per rirneLt.ere di i?lensil~ d(lpo hre\1 'ora \'alendo blao,da pressione a conciliamo l ,~ve calma attcb e nel tempo del suo inipervl\r.s-.ire·, Giud_ica~asi allora lrallarsi di ccmilanLe gastralgia per cui pre.v10 allro sanguìsu~iv e topiche fri zioni di pqp1atc1 di cloroformio prescrivevausi una soluzione d'estrallo oomrMso cl'oppio e di giusquiamo oell'ac.qu~ distillata. la.L~ l~ca sa liva con sciroppo di p 1pavf'ri e pillole di liori ùi zinco <:on e~tratlo di -valeri a11a. ·Dopo qnalcbe I.'"iorno me110 • • > 1~l;1u;1 en1.110 gli accessi ma per~tava tuttora s peciale se11;;1h1lità: loc,tle e tale fJUaln pl~riodicilà , -1wr cui· applìravasi largo .,escicatori<> chr 110,i medicil.l'asi 1:on pomata d'acelalo d1 morfina e ricorreva'si alle pillolè di valenariato di c~ina con e~l:aUo gommoso cl'oppio. Corrisp1rndevano quef sl1 Lerapeut1c1 pres,dii all'jnLenlo, ma iu modo assai lento f,. dì ~orlo. che ~ ragione della tonaci Là degli accessi, dovrttes1P!'r rnsi~ler a rifratlcdosi nei medesi mi. Come tacquero que?t1_dolorr , conl.emporaileamente taceva,iJ (:Orreclo d<lgli altr~ s1nlom1, penosa perstando la dige~lionc. O ss~R\1AZ10N1 01·.l'AllT1coL.1.111 MAC.ATTIE V_e rso la metà d'oltohre veniv:tn a tù.rha~e l',.1.vvial(L con valescrnza acce;;sì febbrili a periodo lerzano t'he malarado 1 Appeorli,•e al Hendico nt ,i· Clioi ~i1 d el Ooltol'() T&Sl 'A, g)i an_ti periodici e l'uso degli amari l'afilissero, per bc~é ~G 11e<I. tli Re!!!?. n ei Cav.ille:,:~i~ri· ,l',\os!a). g1orn1 , rèslando però l'ammalato appena sui primi di dPI rues~ di novcrohrn libero<1lai suoi mi!,lori dai quali durò gra.,v1 stenti a riaversi pt>r le lente digesliooi che riordiFedele al carir.o impc>stomi 11el Jlendiconlo delle m11la,tlic na{e con congruo regim~, con qlandi 'ionici, con liev.e in~ per me lraUall' 11cilo Spedale ~Ciii t'ari' di Vigc\'ano ~ell'ulfuso cli legno qna$sìo ço11 sciroppo di cicoria misero l'amli_mo t1uadrimr.stre del 1852 ,~ioè di fare ('C.11110 dei casi pi(1 malato il grado di lasciar~ lo Speda.le agli 8 di dicembrn. rimarchevoli, vengo tale debilo com1)~e1ulo aslrcllo a. riLe turbe1 digesli~c e1I i gastrici sconcerti , frollo dello dur à pocbe le OssP.rvazio11i ed a tacermi inlorno) " spestato irritativo e della p<>rverlita sensibilità ea alterata funciale fallo patologico osservato ìn late Costantino R. rela.. zione della riseera alfella per l'abuso degli stimoli, serbalivo a ca rie d,~lla cresta iliaca s1.1periore destra , probabile ronsi assai osi.inali e le11tamente svanirono mahtrado l'atespressione di sifilicle terziaria , por la rngiooe che questo tività o l'inslanza d'appNpriali compensi. ~ ammalalo nel volgr,re d'un congedo di convalescenza , mentre F>i desisteva da ogni cura, r\é1>rr<'va ad altro SpeUssirn v~ZLONE 2." - ldropisia.as(;ite co11 i11cipie;tle idro torace ciale per sinlomalir.o lflnlo tumore alla spalla, dove, male tenden:a a /e1i,ço(lémmasia pt,. sple11ico in!)orgo. . ' grado i più ragionati terapeutici presidii ribelle pers tando l'alfeziooe, veniva poi riformalo. Accennerò pertanto soRaffaele Sanna, Soldalo nel Regg. G:ranatieri,di Sarde-. lam~ote alle seguenti. dt!gna, d'auni 21> e d'abito epatico, godetle, lultora assai 1
di
Jworm s.an.ilà sìrt all'autu11no del 18tl2 ì.11 cui riel tempo delle Fazioni Campali presso Casale infermava per periodiche febbri ch·:~b.bero per sequela cronico ingorgo. Poco allo alle l'attche del viaggio, nel resliluirsi al Corpu a sten lo \raeva!li l?er via risentendosi di stanche.zia, di rnal essere generai e·d'ardcnle sete per ,_ui usava frcquculi fredde bevande e frulla cii c:alliva quµlità, ln tale grall)o stato ,di sanità toccava la sua destinazion a NJ,irlar.i d'oude pochi f(io rni dopo era diretto a questo Spedak.agli i ·I d'ollobre. Offriva gr.ive ansièlà di respi ro cou ditlìèoltà ùi decuhiLo a destra : oltuso era alJa percussion il torace si nistro, o~curi l'r~pausione vescicolare cd i moli del cuore: tumida, dolente e di volume duplicdla loccavasi la m.ilza : scontrav,,:,i i11cipienle ascite cou ltevC\ eòeroa all'estremità, piÌI pronu11ciato al volto e«I alla mano si 11iMrn: a!'ida era la pelle. sca'r!;e e flamrnée le orine . .viva la se.le: diagno~i di idropisia a-scile çon incipiente 1drotorace e tendenza a leucotlemmasia per ingorgo splenico (srwgnisu9io ai vasi emorl'(lidali: b<->ca11de 11i1:1·ctte). Al dnnani , previo bolo pnrgaute , ric.orre\'asi all'infuso di dìgitc1IP con aceta to di r,olassa e sciroppo aperili\'O ed applicavas1 largo v~:.c1calori'> al pello; prescri'l.ionì queste ìn -cui s'lns1slP Ite s ìn ,Il sesto i;iorno (16 ù'ollobre) in cut-av,·iate t· meno torbide erano ~ h, t1rn1e. Aiz:.:iu 11g<·1•,1!;i allora l' u;,o di r,Hlule di gomma·gnt.ta [ con eslr,, llo di rabarbaro per cui apri\'asi piu volle l'alvo. ' conli11uava la diun•si. la rt,lSpiruz.ione si rendeva men i.lffanr:usa <'d il decubilo _lal1:rale dt•!tlro più l()llernhil<'. Applicatisi due vescicat.o rii all1~ gambe, per Ollo giorni ~'iusislellc con van taggio 11ei de colli apt•rrtivi l' negli accennati rimerl ii . Mentre però te1tdeva l'ìdropìsia a tliroinuire, più man ifcb.lo si fac4;', a l'anasarca e languide lt- 1'1111zioni déll'alvo e la cii uresi: dd attivarle acco.ppiavan,;i allur ali(: pillolt~ la sq ùilln e la rt•sina di gial,1 ppa , rin11oravan~i frallanlo i cula111}i revelle1,ti t' sosl~nevan~i 1,, forze del!' ammalalo con d 11rgrno dielt'lìcii rrgirn!>. Sul cadere dell'ollohre si ntomi d'irritazione gastrenterica aslriugtwan _a sospe1lòe re la digitale P le pillole , so- ' sliluendovi :-olo le ,•mnlsioni nitrale e pomata òi squilla e .• digitale lJer rmiont• all'a<lùoq,1i1u•. Ai I O di novembre per i1?sulficìe11Li riguaròi dell'ammalato a ripararsi cfoll 'inclomenza della stagi ono s·e~aspern. ron i primitivi sìntorui con lieve riazione fehbril n ;il pomenggìo : due si.lnguisugii ·:I piccoli i'ut(;rvalli rito rnarono lo cose ul primilivo si.alo . l))a 11 pcrlinal·c · ,tn,H,irca per la estrema distensione della pelle 1:ccilava d1, luri assai vlvi per cui :-i dov,·llern, mi t. mal~rado, pral,carl' lie11 puo- ture allo scrnlo ed alle l'shemìtà inferiori ('. l'J.vo rirc larisolui,onc dell'edema con ::ec~chì fomc11l1di bacche di g,ill(!pro e t oil c~pnlsive fasc1al11re ' Scornpar;:;a circa la mt'IU dd mesi• ogni traccia di ga~ stcica 1rritazio11e, · P"'r 311imarc) la <li·urPsi <' h1 eafars1rilor· ,iiwa~i alla digilalt•. ai decolli apcriti,·i. a pillole di squilla. ui cnlvr11elano e d'estratto, di n1harbi1rO . D,r questo lumpo coslanll' è.copiose ;!' rbaron:;i l',llvo e lr o'ri nt>, d1 g.roroo in giorno Lenllt,rnno ri<lropisia_c ra nasarca a <li111inuirc, n'lenb lumÌdOSI ·faceva \'addomi ne COII bendaggio a 1'0rpo di COlll Ìll UO sorrello cedcl'a l'oslruziorrn d,•lla mil:1;1 ai ris11lvenli ed ai cutanei ~c~·ellenti . li~cra l'a~évasi la respir;~iione, ' fo ci! il decubito 1,1.d ogni lato ; srnni,·a l'olll,lsila d~I torace, perce pivàsi l'esj>ansio.lJe vescicolare t regolari si fecer a gradi le altre fuozio.ni per cui riducovansi le presc rizioni 1
l
su lo scorcio d'otLohrP. a semplice acqua zuccherala nilrala. mentre con Ionico regime, con gli amari, con i prepar.ali mariiali correggevasi l'umorale discrasia e riparavansi le Corte dell'ammalalo che compiva la sua convdlesce11ia con il cadere del dicembre. La natura ed il risuJlameolo dei co mpeusi terapeutici usati fa nno chiara l'indole passiva dell 'edropisia cui giova riconoscergli pt>r cagione non solo l'ostacolo alla circolazione venosa per lo spleuico ingorgo ma anche l'altera1.ione per sa nguigna dis11rasia. ,arnh('due .:wquela ddlt periodiche pregresse febbri.
Luigi Cavallo. d'a1111i 25, di temperamento sanguignolinl'alico ebhe per bene due volte nel periodo di sua vita a soffrire di periodich(l febbJi a5:;ai perLinac, . 11011 che d'acuta gastrile coìi regolare trattamento v~ola. lu su i primi giorni di dic<·mbre ~ 85% in<;auta~~11l11 t~spo:Stos1 al ,rigore delrinvernal'n slagìonc era in bruve collo da malesseri} generai,·. da frequeuti ribrezzi, eia 1uole~la Lossc ~eguita da bro11correa ; malori questi che l'ammalalo sopportarn 11èllc1. flt.!ucia di vederli ctssar<~ sponia,nei. 1.adòove io vece, csaspnrali , l'aslri1,sèdtllo Speda le 11ella ~rr,, degli fì del mc- · desimo mese, Lamentava ahnarti1.10 rtlsp1raziou all'ailnosa, bt·t:,·c. slcrtorosa; dolore gra"ativo al costalo si111stro c~aspèralo dalla. profonda 1nspiraz1011 c e da frcquenlc tosse ccn diffii:i lo <'spè!lorazione di, muchi clc11s1, lenac1e <·Ommi:;t1 a ~an;rn<~: r.111LQli mucosi . percel'ivan:;i all'astulLazion e: oLlvso rri, il petto alla pen:us,;ionc: pallido e lri~I:! 111 rollo: in assol ulc1 i11differenw .dei :;uo stalò giace\la abhandonalù i11 dccubilo :;upi110: v1vJ l'aJ]liggera cefale,t con frequenti rerligì ni : picc.oli e frequéilli <· ra11 i. polsi: diagnosi di perjpneumonià nolha- nervosa (bevamle r,0111111oso e sala$.~O chr ri1111orasi allei :iCra). Offri va il sangue del prin10 salasso dur,1 <: te11,1cc crosta Oo9i!:>lica Il ~clalìno!,o cra::;samenlo que1lo del ~e~ condo: l'amm.i lal<l dopo una notte i11$o n1111 per~isleva •11t~l medesimo stalo a cui· s'aggion:;cva nolabilv meteorismo.' Per il predominio dcH.o stato ad inamico dr:;islcn1si dalle sa nguigne emissioni generali I' prescri,,evasi copioso sa11guisu~io a.l pcLlo .e loock oleoso a cuçcbia1, ua eh<: s't•lihe nel ·icrzo giorn o qualche sollievo :-:u il pt'rsislcnte slalo morboso generale (s~mplici be1Hind1JJ. A.i 4 i dr d1rem!Jrn. dopo una 11olte llll)ll'inquicta nuova 1•saspcr,11.io11c Jt>I dolore , rcspi1 azionc più-affannosa, mol,ist a la Loss(• c-0 11 rspdlorazion<' vil' pi(l diffi cile di tll.'11,i rnuclii lullora screziali ui sangu,e : polsi molli , poco resislenL, (,wnlose sw.rificrfle.al pelto; solm:io11e di tartm·o sti!!itito ì1 1;('11/igr. 5 i: 011 $ciroppo tfi 1mpaveri: brodi 111tlrìti11i; bell(cnde yun11110sc.) Su l fare delia s~ra ].f!\VC rnadun· alla pellt• drt' µ<·rdur<1va al seguente mt1lli110, qualc he Ord di riposo. dolori· 01 c 11 0 vivo , ,1spellù dell",)mn1ah1tb menti sp0~5alo (medesime. J)l'('1
.~cri.io11i).
A.lii H , di 110:vern hrn pi i'L libera r>rt1 la r c~pirazi o11t•, più lranqu\lla la uolte: doiorc laterale ottuso: 1•spellC1razione 111rno stentala: remissin 11n dt• lla cefaka: q11alche Lin lin nio agli orecchi (,,esr;ic<tlol'io <il 71ello co11ti11un.Jio11e tlci rimedìi suacc1:1mali).
ln sell!m ,~ giornala loccavasi la pelle madida <li sudore; piu , ridenle era l'aspNto,dell'amnu1lalo ~appena crfaltd:;ia;
- ·, 3·1l:i iii quosto 'medesimo numero, e còn c1ueliH folta dal secondo ·di. rern'issiOHO dei sirtlOlllÌ di pello '; e:;crealo più lioerò S'~nza un'Osm·vazionc d'i morbillo che quanto prima pubblicher emo. striscia s,inguigrrn (~'insiste 1ielle pres'erizìòni i brodi . mitri: GEMVA, Speda,le. di re,,;,a, Presenti, siccom',tl solito, lj ~~edici "-t'ivi; qualchç.cu~chidio éli vino lrianc'o) : Da q1ieslo giorno progreJiron in meglio le cose; a gradi . Militari di Terr;i f1 di)fare, si dà lei tura e s'.ipprova il processo , · '·ve:balc ~lé!l',mte.cedente:Tornala. Quiud'il Dolt. Marì, Medico-di pi·ù libc~ra fo ceva~i la resprra1.ione , facile l'es'pellorazione C.orv,·tla, dà 1,;llura della S!or:ì'a ·( 1) rela!.in1 al Marinaro Bridi copiiisi rùuchì:fà_vcfrila da! kNmes e dall'ossiin1ele sciighella intornv " ila quale nel. no aul.ec,idcnte pubblìca·mrno i ri. lili c,; !!dlà m1:teilaigine <fr gomma: cedeva il do lor a.i eusultamenti necro:ac<tJ}ici e le l'iÒos1>ioni del ì\Ied. Agg. di 1tlarina 1.anèi revc>IÌc/111.i, ma a stento riavevasi dalla, pr'ostrazio-ne .. Dott.,SiJvano. Clrimal;f q (iosl.a lellura, il l\{ed. Div. Doli~ Comisdi fom ·t~:imnH1h1to ., ma-Ìg~;.icfo volgesse i11· dP..ci~_aquinla - $ètti. rappr·esenìand'all' A<i'u naoza come nèll;rsezioue· Chiron:ica dello Sped,)le e ~i ~lesSC'I:() du e l\iililad locch·i, l'uno da tnmor ad-· giofnalil i\ toovàlesci~ll'l.a d1e ~()IJ addallo e tonico regime . ' domi na!H e:l'allro da <l t~gcn~n11.:011e al testicolo ' sinistro, invi la co,upiv·c1 regola rmc~11lc, ,lasciando lo,,Sw·d_alc '\l Ì ·I Odi genla medesinl'a ·h rim.111/larc la discussione iì11orno alfa Sto·i:ia lélla naio. · · · · da:I Doli. M,\ri allorcbè <foi ·Dn.tt,,r( Cl,ll'~· <) PÌaisaol saràono riferite ICl Osserv.i1,ioni con<ier)1eufi gli ultfmi due accennali casi., -· ·l;\~nliti.. e.lei sintomi di petto , la broncqrrca., l'e.speUoraço11 ch<i, rJiee i'! l'resi.dfnll>, s.1potri1 o1loner noa discussioòe mag; zione di vi~cidi e tcinav,i muchi1 a· sangue éommisli, ii' prn·gior m~n\e pro(ìt1evoiP.' · · · ' ' domi,rrio dei .sì11lomi aUinamici ,nì'. in~ usser a diagr1osl.icare. Spe(lale di ,IJµ.r(i. 11 Dott. Hzzarini leggi! uua Sforia rli (e1·ita J'affezioue per p11euri10.11ica nolha-nervosa . Ad impormi il àU/i. ,, egionc pa.,.fotdle siflistra ed i! Doli. Ve1:de timu'uoica '!O suo, ma~.simo i'isparnJi·o· nelle emi~'si;ni g_~nerali:valsero lai i ìm- ' Scrit1q,i11li!ol~to: Cenni .m fli Sp,c,ùi!i e Fa,..maci'c <(i-Bordo. Cosl: , l'ano come l'.1U:-o S,:ritlo vedranno fra non molto la lnce iò que, poi!e11~i.eomplica1jie dell.e quali fummi: dato trionf~tre con ' sto. OOSll'•l Gitfrn:,k. . ~uccèdu1wì cpmpe115.i.
A1.Ess:r.'.'1D11 1A: l,etlo cci apfiròv·ato<il processo ve!'ba!c) 1!ei1•à1ifecedenle Sedali!, i! Med, Oi'vi.s: lrJ.entl',,1rgo mei,t:o d~I numero · ·s1 ..aor.iiu;11'io <le!(li an.rn,i1r1dmuenu 1.1110 sper1a11) <!iscorre<1e11e· ' nialaHi H epi\l.,.. mico-,·o-a t;!.!i(iso (!r1cJ'è bc.rsa~liat~ la Trnpp.i </ella .GuarlÌil:iou e dci i h·e5.id10 ed accenoa alle p1'.ovviden'l.e igie niche ( il/esè 'di 11uir.zo. 2~ !forna'ta). . 0 pròfìlat1it'he <1dofl;i1si 1)'ei Q,uartkri. non: che u· què!le i;ià Nnu . 1, ])ol i. G,il.tiuara .<}à in l)rcve un Reo,\i t:in;Jo <lcglia~o'- _ .idolt.ite nello S(ierl,a.le onde, per qnan1o lo fHirmelton o la ri 1 mala1i cl!r.ali neHa ·SPiioue di _llfel!idoa nel tempo d,ié questa fti J·. sJrctlezza e l in rtt a <1isposi.z iori~ dei tocai!, ~eirngare gli arnma ~ sotto. la dire~i,mc cloi Med.' di Heg~. J)oll, BÒE;Jris. ,O:al(a mede-• · làti vaiuo!osi, Hl ffrbi!lo, i ~ scc1i-làUnosi- digli ·allri ;tmm·al"ti di , ~ima .si rii.e va che predomiòaron io generale le .malattie ;irtrifimaialt ic com11:li. ·ìl.len.9 ffrolilaftico del vaioolo C5seo•lo h1 vac·, · ' · éinaz.ionc' ,:uHv1:11ie~,teim,nÌ.e esel!uila, r;1cco man, hi ai Mt1òici dei . · che e le pohuùuari e che qo·cs.tc sen'z 'appa.i·enli,segni di /?t:a,"oua ,· (~ol',JlÌ di 1\nfìtl.are delb Sl~c.ione'ci:Je pror·.,izia·s'~VVièina per' CO '. mo$lr,1r9n~i m;,i S.Hlllpl'e osF na,le e, sovente ribelli ;il. più <1ltivo , sifl'i!H'v h, er·.!7.ione. · · · cd 11tì<lè1Uo.!ll<',llido dì cm·\,. Parimrnt,~ rilov;is i chc~li amm~lati per li, irhcua pç,inionatç nvevM rlo,ùa 4 u;ilche giorno preso un _ Chierlt:'11ui1Hlì la paroli.l il DotL.Cap1:ia1a di l'i~ent c la Sc:zio ne iocrrul(fnlo iilhinoan lc, ,·iò cll'll Doll. GaÙio ara (erede dovìÌi'è rideg li ,t'mmalati ricove1;;.1ti 1rnlla Succursale di Santa Chiara ed . tcrirsi /1ll~ sped-ali ioflueo:r.c del clima.di Xizza' perocchda rnc- i· e,s pooe ·g]'inr.on~enier,li d ,i e Ù(l ri vano <lalla ll'\i,lncanza i.o quel dcsima <.osa acrade va 1'.tcr: gli à1i11))alati Ilorgh1;si e Jll/lssima. l lncaJ·e <logli o.g'ltelli di vestiario (). della <:ucìna ed insiste special· · · 1.a cru- • · meu tè a <,:he l'a. .:uciria -1Je,: ,.:1, àmmalati èolà stanziai.i sia fatta ;';rr,za per ,sf ggg1re . mente pi:,r: F,H·c.; ti,m. che r1parav<11111 , ''deu.a · , suì lnogo.· J/1\<lun,,' 1 1. z ,~tuW1 ai,po~gia1iclofo d,<.>mào<ladelDoltore d'ell' inve(11<• dei loro p<1cs i. Oopò la lettu'ra di cosilfa1to Rerrdiconto il Doli. B_oeris r. f, di Cap.riata iicolil)~C~ ·P!!r valide_lé 'n'.gi1 t!i <ia' è1uesti ,addQlt-è ., le 1 Presidenie' rlà l.ettura della 'f.ircolare del J11i11istero della GuHra -!· quan svno pu,·-apvrez·z(lte,dicll l're_.;idente. .• • ,n!lali11 a a\l c Rcisse,q,;e iUspe~ione. ·~~., ../!mostra {Joindi. I.i v.an-.. ']'. CAGLlA.Rt. llogo ai-'u\le .ri/less.i(H1i d~i Du!tori Vaglienl.i, Laj-.e taggi per il migli11r audamenlo .del Servizio e fa notaré. quali Bottino su l'arg<im~~lo ,.Jelle ftbbri pernièiofo. il Oott. ,Chalp nuovi e sl're1ti d~~ei'i ,in:-umbij!l l\I_~di•~i Militari _per: ~ues~Q lettura d_' u-n a' Sfod:i. d~apop!cssta po.lmonare ,sta.la curij ta da,! ouo.vo attesi.alo d auroen11c11,1 cons1deraz1ooe ed'1fl!m1tala hd1Jc1a J . P res1d rn1c. . ,. - · · stato.acq11is1a10 ;~\'Coqfo Sanila.1'io llli(itare dall'ilinslre suo Pre- j ' sjdeol<:1..èon l'eloque1'.h1 s~o discorso · pronuncia~o nell'_Aul.a c'.eL I 11' 71 se.o~to 10 o.cca~wnc clrn s1 rl1scute.va la l<•gge su Jl Rccl·ut~rnenlo , .l · . . . J. ~ !,
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\ :,uoti ~lel Dott,.. MQ~ INI). . illcdiciGa 11el rne_:;e di f, l;braio j ri1a)iltlie queste ·rjfor,ibilia lle t~b·- • 1· bl''i r·ct11néltiche', ,il!e c:itarri.ili, all'e 1rnstrn -rcum;1tiche ed· alle.~aGw11'igio11e cfelle afi~z~dni CtHteerose; 1wo1•0 rneto,dv del Uot' sll'o-ca~arrà.li. S\ soffcp.111\ poi il l!rng~ diswrrendo d'alcuni ca·s i toni :LAt\DOLFJ. Oesso ha per 'ogll'.elto_él i farc' scon1parire per in cui le in.liammàiom don~ viscere, del petto consociaodosi con ,via d'elimiri.'az.ione le parli molli còJ'pile dal caricro., provoq,.re!le deì' t.uho !,\i!Sl1'entHico ,•a·ssum.evag_o facilmenl.e la forma tifo.irlç;i e,lerano p<~r ciò lii ·ct·,llì.;il e luoihissima cura à ~ui te .' cando con•r! mé11:to d'uri M uslièp spoéial·e .lidoro c'anérena llèvano. dictrn lltl!'Ol'a p1Ù lungbe (;(111\'éllescenzc: ·.Jo propcs.Ì!O ' e' fonriarido' COI) la: Stl{)pl)raz;i;r;-e Uff•li~ll.e tra'. \e f~àrti s1c\:1Ìe dcllà cura di cos•fl'all,e n'rnl;Htie fo notare la poca _toll erama per e le ammala i.e. Ne1ta1,gc nf ralltà.' dci 'c~si I~' piagri .si pre,H s<1lasso gerni1·.1!¼; l' utilit.à clei· i.arwuisngii esteri1a1., ai ' v11si se 0 • senta sOlt'un buon aspetto ; 'guarisce ·dopo 'mòderata supdah, ali.a l),ise Ìlelfci stcrr)(), ;,!l'epi~;{Strio ed· nlle 'r<;g_io1,1i giu:.:u- - 'p.u~~zio1i,1·, senia rirz,io. ne.gi~11erale n1a so.ltanlo _lqcal'e, seblari·secùudo ché pre val,(·V~l) i si nlomi' en!,tirici, Ì ,gas trici, i tor(i li od·i cefalfc.i; e (inalmentii 000 solo ,J a .roca con.vooienza, bcue questa-,sia. çi,$Ùti viva: P.Cri) . il; '. dolor(l cl1minui~ce per ma·l'assoluto dann,o d,:i purgai.ili rl.r.astici e ddl'cmetico anche.a gradi e t,~~sa ;lopo lre o qbaur,o ·giomi . · ·~. do~i molto ratfoatte.. - '\ l?~r prodtirre l;i cancrena_<h>J\e ·P.iirli cap_ ceros<:! quèslo
pel-
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J_Mc~e èl'a~rÙe ,1a · 1'01'11a:ta,)
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1 '. 0RJN'O. L'~\.duoanza è i-Ìilrat~eo ota .dai Dotlori Mottini e Gervelli co'n ·la lell~ril falla <ht'.prirno d~I Uiepilogo délia;sta_t-istica .
ilfedico-:11ilitaté p_ er lo :scorso..crnno,. (1 el D ott. l'ecco , pub_blicafo
•
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Chirurgo Italiano u~a una pasla composta Qi cloruro çl, bromo, di cloruro d'. or.Q,, d'a9~imonio e··di zinco in parli, . · uguali,. di farina e d' un p9cò, d'acqu.a, la quale p,a,Sté\ epli ( I) V'ed. in qucsl!J meçlesimo n,umero.
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dicalor,ì in mezro all~· for e~la .alti ·a s~gnare la vi·a ,9uando appliéa i~medialamentc su la partè ammalata. Se l~epidersono dir,etti ver.so alcun,a 11arlP, ma inu'tili affaHo se giaciono mide è i1)LatLa prima scopre il derme con il ni~rat.o d'arp'èr terra . . genti) : ma se la, pell'e sia mollo fi;ià e tenei:-a si polrà apOllr'a ciò la Stalis.tka slud,ata (la questo . lato soltanto pli.carP. sen1.'allno il caustico, , l'azioue <l,el · qual,: dipende se _ s ovente lramancl,a u.na luce' ,•iviila_è àìcìamo pur abba· dalla spesse~1.a della pasta applicata ; così uno stra'to. di 2 gliante, riesce più sovente infida, incerl;1 e conduce ·a falmUlim, di !5pessore opera a<l un cenlim . e 'mezzo il\ prolaci giuclizii. sopr,lltullo se studiai~ dietro idee precon fondi\~·. Se le parti ,circoslantì son a3sai infjainrùalr il Dotcelle o dietro falli incompiuti o tròP,po'. scarsi · di noo;iero ; tore Landolfi prescri ~e gli anliflo.gislici locali inòam.i l'ap,Per lo' che la nobilissima Scierrza nostra offr e norì cli rado ·plicaziNne della p.asla. Ono o qui'udi,c i giorni dop.o questa lo spelta colo di vède1:e in~ssime di Ra lo logia. come scrisse viriap·plicazioue la pasta cad e,co11 le parli f\limi11a l<!: la ,profonda mente di. Tommasiui , cadute o riconosèiute man <> qualche .P~nlo induralo_o morboso si fa una seconda dànnose,.da una srri'e più estesa . dj più mature osserva-· applicazione: che se si de,;iclrrt1 un'azione me11 at~iva s·i zioni ' . . u.nisce al c:a.ustico ué1 po' di sug11a. Nei prio;ii giorni ln me,Ma. s~ all'~,pposlo ,la Stal~s,tica vi·ene fonda fa pur <J,nco ·.· <litazione sarà se1pplice e rinnovala una o due volte a'I su l'a!tr'eleme1ùo, lo, speculativo o Q.l~sqfico che dire si i giorno: stabilit~ la,s,!lppurazjooe ·s'useranno l' ung'uenlo basilico ed ì cala plasmi' molli lì vi sin alla ca~uta delle csc·are. .. voglia, mediaute· il qu(!.le pone <lessa.fra lor a confronto Ìe · Se l'asp.elto della piaga è di calli va natura o se il pus ,è di° · risultanze .numerich,e , ! H! d,educe le più legi,tlim:e conseguenze ·che da tait: confronto evidentemente emei:gon e ,'caltiv'od.o:-e il l)ou. Lanµolfi fa uso del s~;uénte ungui:nto: basi di 11orme e di s'i.nnalza per siffatta guisa a porre Trèmentina gr. 6 ·· · '• leggi gener:i}lì , _ a pplicabili ad altri cousimili fati.i , uiuno yi Oli() d'òliva ' . 1• 3. 0 , ',, . ha ehe IÌO(I. ne· rit:onosca i mollissimi vanlaggì.,Per lo' che Cera ,g1all~ . . . . . . ,, 1:U )a Statisti.ca, studiala sollo lfUeslo _duplice·aspello, è <~Ile.Ila S.permaedo ·\ ·. >i (-\ sol~ oramaì alla quale s'.allengono gli Studiosi ché vogliono l'olvere ùi ·saìidalu roisò ,, ,\,. trarre p,rrlito da questo,nuo vo (lr<odolto dell'umano proCanfora . . . , , . '. . . >>' '.2 gr_esso per spi11ger innanzi uno o molli.,dei ; raudi problemi ·, . . Si mescoli il tutto a ·lento ca lor in un vaso di· vetro, ,tgidella l\Jedit:ina e delle Scienze a lei allinen\i od affini ; tanto ta.~1do co.n~inu~menle il miscuglio ; çon. t~le cura la guari Si sono dessÌ penet~ali ed immedesimati UèlJa grdVe 'sengione· nel)a nrnl.itt!a di poca este1Ìsio11e o limì ta,ta alla pelle si raggiunge in tre l> qt1allre sellimane : la cura del càncro . teuza_dell'ìròmorlal~ ·Fonti~tore del!' Anàlon1ia Patqlogica cb'i fatti ' n·on sòlo, sunt ·1ìumera118a, ma be.I) anco po11rledei' gangli i linfatir,i durerà da due a quattro mesi,. rà11da . L'infi>rmo non userà rimrcli'i. ì_nterni l!uraote la cur~ loPerò no,, !)O~sia'rno nascohoer a 'noi medesimi che la cale, fuori dei casi di squisi.ljl sensi~ilità e di dolori ai;sai Statistica ~· uno stadio moTL'ìl1grato è fas ticlìos.o che mette acuti i1~ cui il Dolt. , La11dolfì prescrive una mistura caldi sove1it.e1_a .cluro c:imerìto la) azienza ed il buon voleri'. mante con il liquor aqodino eri'il la~dano liquido., In par! di chi 'vi si dediça, com'ebbimo noi medesim,i a 1.:onvincer, tempo gli si prescrive u,n buon rmbrimento co 11 l' astinema céne·nelle poche fali<;he slatistì~o -_clini?he per noi lìn. ~1u-i · dei-liquori e mo,deralò eserciz\o. . · . '. p1,1~blic,ate e prima e. dopo il •184.8; e che per hasi),rla su Nelle ,~ffozjonì cancerose·gerie.i:ali o cosliLtmouali il Dotricc,L' messe di ~11tti ~ .render!~ ·c9s·, corrÌS!)'Ondenle allo tore Landol.fi fa sui:ceder·all~ èura locale,qµeJl'interna, or: scopo d,ei suoi. ~Ludi i,. ~i chiede fa ror.evolì circostanze per dina"nd~ ,mallina e serà una pillola cos1 compost~ : le qua)i ,s'ahl:iiau a disposizi-One lul.t'i possibiÙ materiali cfoi · Bromo centigr'. O;l,j semi di fella fldrio polv ,' eslratlo di -quali a~bìsogna. , ' •, cicuta aa centgr. 50•, " ' Qu.esti mi ei brevi ragi9oa~enli, Collegh,i,, ~on in Lutto Si faccia. una pillola, applicabili al Rj..epilogò della Statist,ica ·M~dfoo -,ftlil-ilai·e. per ,Questo m'etodo è ap,plicabile solamente iii· casi d'all'elo scorso anno ch' il clo.t(o ·e, labor.ioso ,nostro Collega DoL • zioni ·cancerose accessibili al caustico . còme nei ·cancri J.ore Pecco ha or.orà stampalo nel nostro Gioruale\ '))i fall.o d_l:lla. pelle e dei ga,nglii linfatici. In Gerina111a dove queslo, e~li traenqo buon P,arlil~) dalla 'speciali là della sua, posi-' metodo fu già: sp~rimentalo fu altamente preconizzalo e zì·on~ ed· elevanc l'osi ad urra sfera più nob'ìl ti più proficua qi1ei Gi,orna~i riferiscono militi cavi di feliciss.ima riuséi'la. I • a:lla S'ciènza·. per quanto circondata da dìfficoltà, anzicM s.emplici Quaclr i sLalistico-numerici volle quest' an·1io ·metterli in carnpo arricchiti ,da una serie éomp.atta di slu,cl·ìi , ' ' d'osserva1.ioni, di confronLi e dì corollarìì da rènderli inIlELA7;10NB,DEL DOTT , 'M,OTTINI , LETTA' IN UNA CoNFEJlENZA . mir, ll!ESE o'APmu;', su 1L' RrnPtLòco DEtLA·Si.:r1s1:1c.A Leressan tissi'mi sollo tutl'ì ra.p'por.ti, , . . ~lEDICA M lLIHRE. l'ER L~ SCORSO ANNQ, DEL Dor,T. PEC€0 ,Scer1den~o per~an\o alla disamina di qneslo Lavoro vi , , (Vc(j, i nuin ~ri' 28 e ~4). troviamo molle notizi~ e·molll falli che altriinenle ci sarebbero rimasti sconosciu~i "o noti so'i~m'enle ad. una parte La Staùstica ' applicala a·llà· Me'dioina, creazione tutta dì noi cioè· a quelli soli'che·per ragione di·servitiQ he hanr\Q moderna di ou/ tarito sì giovò e s'abuso 'in qùèsli ultimi fornito gli eleméuli. anni, se rimaue circo~èri'lla al. pri~o dei due ·elemenli SQ Così p. es. ·v.i 'tr~vii m enu~erate e. parlicplariizate le i quali è appoggiala cioè quello dei ~~mèri'e delle cifre,, preci pue cagioni d,ell'acci:esèiut9 moyimei1to negli 'Spedali limi t3si ·a forn1r,e materiali grezzi ed inerti ali' edificio 'della Sci'eina 'i quali po'i ri·cbieggon una ·m~nte acula e capace , i.n èonfronto deWaon9 precedente; e fra , queste · alcuue esclusive al militare servizio che voglion ess1mr siogolaronde frùltin e g1ovin .aò,iimalz~rlo, Perèhè,, come giè •scrisse ,,, , , 'meqt~ notale. un illustre Storico, i.falli, i soli fàlli non .s.on altro cb·e in,, 1
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347 S0110 .desse ,t''.il Camri'o d'Islruzi'one, ch'ebb'~ luog9···1iei· conferma di qqelle q~i Coll~ghi ,degli allri SpedaJi, p?r dintq,rni \~less,t11eid a nelJo scors'àµluon\ò ·è la sua. · lun,ga qùanlo siano lagrimevoli e· luttuose le circostanze chi} ~iedurata. C?.me ~apete, Collcgbi,, il Mini~lro della G-uerra con tfo,ro J'argoqiento a siffalli o ostri clinici riflessi. . provvidentissimo. t onsiglio ond agguert,i,re sémprepii1 l'ArDal più volte citato··Sc6tto d·el Collega rièa.v-iam inollre rhalà Vfogr11 ann'q_.ordinand'or ··io un v1111to or in un allro . ' inleressanli ed affatto nuove notizie ~" su le ' fofermeri e del.lerrlto:rio dello:.Stato esercii.ii' slra,ordinarii che ass'ul{eggimeulali di cui tÙlli noi corwsciamo per pràtica l'uLi,mono l'as1~elto di v.eri sirnu la(;_ri. <li guetr-a. Oro. siccome lilà. ; 2° su la va.ccinazio,re, ir,tocno -alla quale Jr. ,notizie v·i -prende par le- o·;rni · vo!la. ,una· 'porzione ragguar\l<1VQl1'. dateci tenclon a· <:onfermarn l\ippor.lurii Là ctel!a legge patoHell'.Arm.a\à, andl"il Servi·fi'o S,rnilario che vi.è a:nne:;'SO·VÌ ;_ logiea eh~ da molli Medici ' .in seguili);). ripeluli ·sludii ed ' ass.ume .u:na c·òcrispo11dentu maggior eslèn'si one ed irùpm'osservazioni v'orrebbesi inlro'dotla · nella Scienza e riella là.1{;,à; pè:r <.:ui cu~ilféttli ,wnali s\raor.Ji narii èse.r.cizii-:nen-· · Pral.\ca cioè-·dell.a ri.,w;ci11~io11e come pra.Licasi p. es'. nellrcf gio·,;ap allei.spi r(tò bell.igero della'. Truppa servo'uo mi- j l'Arma:,la Prm:siana ad , qn determ inalo lem po o sempre ràbìlme1il~ a nerfeiio'nar? -b~n <ii1co ·i1 Servizio che a noi è 'j tju~11Llo si manif'estan epidemie vai,uolose ;· R0 su 'il depo- · , rise'tvalo :corrég-geùdoJn'~ove è ,Qifelloso e ren_tlendoLo or- I silo' 'd i convaksci>11za. in' Tori11ç . appeudrce questa d'un di_nal? ,irelle p~rlì ,dol'e_èllultor inc_ompiuto ,ln :fallo in qur.grandioso SpPdalè eh" per la sua desli11t11,i o11f) e là salubre Sll all1m,1, '/\11111 preseòLO desso veri e reali progreS51 ; ché r 1rbicazione del _i'al1brh~~to pr't'Sl\1. i,nèess'àl'.1lr. e rimarche\'Oii se sonvi. ancora mi gli0 ra1il<;,riti a desidèrar~i , come niuno j servizi i , come noi lulli ehhimo,agio di p'e~suaderèene.· Per d,ì,'noi 'ne· dut,ila e fu ìioi' ;unpiàq:i'c~:rilt\ <l11nòslralo ·dai 'Rà.p-. lv che 'ciaschednno <li noi· , P"r -l'àmor·. operoso che ci p.orLi pubblica,ti su l €arnfHi · <l''ls(ruziotìe t1e·1passalo, anno .< siringe al Soldato, h~ j!Ìà emes:fo i! v.oto chi: sian aperle dai distinti Meù.içi l>ro!~'Coitese e Bar, D'e' Beaufort , è a altre cohsimili Succµr~a!i negli allri principa li Speda.l i dello rilene;si. che"Ì't\mµJin,isJr~1.io1ie Superi,ore v'a1Ìdrà it1 se- 1 Stalo . · ·· · ' g.oi to man_o m&\JO..p,r,ov,'.e<~e ndo,- -~!a,, co~e ritlett~ appunl? :i· 'f1 er -nrMre.cli · hrevit.à sco_rri.am or,1,sn 'moJl.i itllri pairziali il Co\l<;ga, Dolt., Peuco, 1·Camp1 cl:lslruz1on~ rorniscon. ab,: . elemenli stalìstic'i · onde è,arricchilo lo Scrillò ,del ·C.o.llega , · avendii11e-l'llU1llera.l! lrnsl.eyolme?i11e i pregi e polend'o eiab~r~danza ('l'.immal.:ttj e. j1e reiè) ,;on è a map3viglil,lr:,i_ $~ quel lo cl.elio scor,$1) à11no f.u ·c1.a·, lui. colloca lo n(}lla classe schecluno ·di voi fars.i Ù vqlolo contello <li siffatti elementi. delle ·cagiorii insolite del iìò lalo aumen.Lo . · I ~ent-0. per.ò ·il bisogno .di soffer~a:rm.i un m_()mento ~uquello, . ' •' ·. I de!la morlal·ilà. relitlÌVil .al 'numero ~\ i curati, ,perchè coslii o Un'ai.Lra ·causa fù l'. av.vètwlp,'eàmbio. <li tutte 1~ Gnar- . \uiste' un elogio ass".li lusinghiero' ciel Corpo Sauilariò di nigfoni'. di FauLnia. Per quanto :dess·ò J hbia luogo i'Ìi uno · cui l',lcéiamo pc1ne. strello è:ircol.o. per l'amp,~izl\ p1n\,tQ~to ·modesta dPi oos.lro Da qu<isl.o iii; l'.ilio ,.:i ;rièiiva eh~ lit llledia dellf1 n'lorlalità Staio i11 confrcYulò dei mc1ggiori d'Europa e quindi le fa.lifu deli'-1'.7Q cii\:a per ,t 00, .r:ornpre;;a adche la!l. Casa degli che d<ilie mar,;ie 110n ,sian esuhéMnli' ciò . n<in ·toglie che 1n:~!idh 11 Asti la q~1ale ·da s~la diedr. l' c>11ormc cifra de!- . no11 sia u:,a c,1gion<} non ,comuue · .di mal-allie .. soprnllu lto 1'8, 6o. Ora; ne$slln'altr' Arll;)ùla d'Eu.rop.a , che 110, sappiamo/'. per quei' Re),(glmenli deslinà[i a Guaruigio1,1; mollo diverse, !- può ,;ornpe{ère so questo _rapporto con la. posLra, quantur;- • per clima dal lu.o,i;o dové prima .nano·sta111,iali. E per tale i que 11e\la rilàggiore !)arie <li e:;se. if Per.sQ11.a!e Sani Làrio si riguard<), a :cui re:;!rir1p;iam i nostri rill e.ssi•, do))hiamo. rièo- I ,tròvi · ip migliÒri con:di-~in,1i del 'nostro p,e1; numero eri ,ono,1 noscer. iÙilis~irniì.'all'iìi,ic11e .del ·Soldalo la .c:is.1)osizi0Qe'Cbe I' ra~ii, CQt~:eblrer a farcelo p~Ì' a·n·co not1r i Medici princi:. 1 ~,,hil'r _tlo,·er essere bien,;'ali ·le· Gu'~~nigioni n_ormali deliri. . · pali néll' Armala Spagnuola , i chiarissin1i Si~nori1 Dottori. · b?nlena , sal.vo s<'r,nfr_e quel_le cl nll a., S~rde~na, per I: con~ ·'· f l\anil)i, nd '.<\ 7.' ua, che furono ,qr.,· ne·gli ~cor.si i;i oroi. iciò dmom specia\1- del ehm a della· medesim·a· che· qnasi lutti - ·i o-iòv·a a rljmoslrare che noi tù'tti nell'esercizio dèllè nostre noi conoscìamù per prop ria } p:e~ihrt.à ;e' ~lle è co~~itlo fe. I ' ~llribuzic;ni, 61ti)I -enl.imènlo dél dovere per il _CjJiale liOl'\ ~ n:ce dr rn '.ilall1~ da .~<>derit quel I Isola -s~. t~I~ _~apport9_ l~ ! · c'in~1epilliicoi10 mai, le abneg;iiioni in~e~arabili cl.ella diffi .. ~rrsla preter~nza su tutle le al~rr Gu,arnr_gioni e Presi<l,11 • ] cile ll()Sfra Carriera, non rliscon·os'cìamo f'amor alfaSc1e.hza. ,de.Ho :~lalo, 'l'\om'_a:ppare ~PPll,1).lO. dal relaliv.o Prospetto oh.e 'I ,e c'illJll)edesimiaa:io nd le ?.offeri,in1,e del Soltla.to:, <li ·quesla Lro~'.1s1 n~I l~avoro che analizzia~:-..: · ' : , j • eJitla r,arlq -~ell~. Soe,:ietà :1 ?ui s\a.nno _principah:n_:'nte con.. ;:f'. '(j11 ,\llro sì'n ,,olù <'lemi'rìto d'aziooé ilefl'a<;crnsciulo !· fi daL~,te ~ rl1 dèl\a noslriJ,. d11e:U.a_Patri ~ e _da cm, essa al~ovin1ento·degl\S7>edali uclr'.t~no èfe~n~sofu l'infelieec.o·n~ _· te_n~e i1 tut.Lo di r_itllo il.,c.~mpìmer\lO ~~i suoi più~feli ci (le·- ' dizione flsic.à ,~ei,t:osc.rilli.,S~r.di -delic d~e Classi ~8SQ1, Ì Sllll\ . · ·.. . ,. . , , .. .. ' . . . . ·1831', dovùta pi:incìp1tl[l)ente alla.cattiva sè'elta; fa'tto que- · i· . E q~esla,..eompiace111.a v1y1ss1ma, eh ,~ noi tu\t1, p~o11:a100 8t{deplora'bi.lissi·mo ' c~'a{?gittng<) 11u~ovb argomento d'op- · I P clj?~,~ure divìsa a:!i'o·gu'~le. m~~~ a~chu dai no~n-\ ~'-àpi porfonilà e saviè'.:za al /1,rave·e·i;ondei:atoAiscbrsQpr'o11ufl - I; ,che; tuLela'11 ,i 1i_os-lni in~eres~! es a'<lopr_ano d1. contrnuO ' per ciato alla C.amcra -d.ei•Senàlori ·daH'rl!usLre noslrq l>residb° il n~S1 Fò <)V.Ven ire·, ubii 4 d<~ssa ·il p\ù yagheggidlo f.!Uid<'r- , su questo· delicato ed irnrortélutis~imo, j)er 1~\Ht ~Ìice' ~·itaÌ~, dùi1e a cÙi ci sia dat6 aspiràre in attenzione di g'ìorui rniargomenlo . ' · i gllb:i? . , . . , . li rreiJeroso Qonlin;-f'.nle fii l,l'ldlàllie e di morti fornito :· · Dand'ora fine a. què'slj mjei delli, _Ìnv'i·lo l'A,du11anz.t a dai S~\daLi Sard( nei ;ii~cr,;ì Speda li ,fti p~01oi parlj.cql~r, - i· p-tesen,iar,e lé nostre•C·Mgra tul,i:li oni aI·Collega ~ecco per:' mente avv-erti-to per qu-elli d'es,;i incòrporal~ .n~i Bersa"' L il Lav<fro- ·di cui .cì ha falto'·dono_; Lavor.o ques'lQ qu;rnto glie~i della Guàrnigic,n·e· di ùbneo·, ·11el · l"tospetlo ,Cl\nièo· bre·ve allrell~11to dovizioso e che·se.~hene no.n sia sta.Lo letlQ: del· prim 0 'guad,rimes-ke dello· :;corso a-nno pp-hbli;céito !)el nelle n:ostra Rl1mioni pll~ j mblti Quadri che ç:onlìene,_LuL-. no; tro Giorna.le · -~ ci ·conforta ,<i.ra l'a:oi1»i> -nel ·sapère cbe . t1via ci apparli~ue p.~r it1,lier.1> pùrchè il',.A:uto:e follm~ 11a.rle.. Ie nostre 'consid;razioni 'ptah~hij ~ boMo 'ia s~n~iq~e:· é, (a_~ l integrant~ ·c1e11à Fàrtligl\a Mèdic·a di quèsl'o ~iredale.
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· Ri_porto . :- . . : t 300 ,743 2.640 63 t 3•10 · '!anìa. . . . . . . . . . . . . . . . · I • • 1 tpocondriul . . . . . . . -·.. . . . j No~talg'ia . o: .• ·, · •. .' . _••••• .2 t.,t 'l:etaoo , . . . . . . .. . . . , . . . . • 1 1 E;;-iloui.i, ·: . . ...... . , . . . ·,3 2 1 .5 ;,;; . Asma . . . . . , . . . . . . . . .' . . ' /; 'IO 10 I 1 1 !, 2 · 3 4· ;::, 'Paralisia in. genere : ·. . . . . . . u ' f2 ~ I • 8. 15 '30 _ _!_;6' ; Amaurosi,,.\.mb!iopia ama.orolica. 29 .. . . . . . . · !5Ù - 233 'ì44 li . lt l-2 '• 1 , 9 -~ Emera'lopia z f'rosopalgia . .· . . . . , . . . 1 6 .3 I W 48 so 50 • 48 .Ischialgia. . . . . .. . . . . , . 4 3 4 '} ' • ,.,,' ; Stcoocardi.~ . . : .. . . .. .. . I 3 1 Neuralgionl'i~ . . . . . . . . . . '.13 13 64 54 1178 :1:l°9 350 l'Ì , 3 ,. Ap,iplessia . . . . . . . . . 90 t,-JS 98 14 J 26 " ., . 11 6
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L';issoèiazione :.ion si rieeve ~be P.er un anno ~ com(il\¼ col I" d'a~os io. Si p.ahblica nel Lunedì_di.. ,:i,1;,'c ~eduna' seUima,u~. Il prczzo.d'associaztohe .Jn 'Ì.'01,ino è.dj L: IO. In, Prov.ip2!a ed al_l'Ester·o , franco di posta L : t 1. Si paga per semestri anticipali"
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' SO:UM"Al\10. -
1° l.)olt. BOTTINO; NU~\'Ì cenni con .oifMVi\7'I<HlÌ ·' ' sul!l febbri perniciose. - Sl" Relazione delle Conì'ereozè!$t;ientifiche. ·- · 3° Doti. MO'f.TINJ: Rivista dei Giprnali Sci~\i[\i. - . ,1<> Annunz!o Necrologico. - 5° Quadro Statis~i.co·triit : aie degli Spedali,della R.)\larina e dei Bagni.
. PARTE PRHIA
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·(Memcirià !ella d~I Dolt. Bo·~-r~Nf'ÌÌI una Conferenza di·éagli'ìirl, 1 p1,r-{are seguito a quella già pubb:ica.ta , nei ~11meri Sl I e~-~ di qucslo Giornale). · o ·s se1Ù'AZI ONE. ,18.
di cilrato di cl1inina e ciò perchè si poteva suppor.i:~ trah tarsi di recidiva di feb~r.e. appoggiati' a q·uelle già sofferte; 1 ,al modo d'ingruenza e di continuazione del 1,Jarossi.smo ed. · al migliòramento nel declinare del medesjmo al 2° giqrno; ·n;1a al decli'n.a,.re dél 3°, violenti accessi di convulsioni facevano quaii'-svanire le precooeetle speranze, La ,ìu·o~ e totale perdita ,dei· sensi, la mutolezza. e la somma -prostrazio.ne. di forze al· cessare delle convulsioni che pèr. bene tre voltéin ·pocne or.è si rinnovaron incute-· vano giusto li'more si facesse nuova enorme congestione· ai centri éefalo-s.pinali: ep,pe.rciò s·i mellevan in uso 'ab,: _pondanté.sanguisugi~ alle giugulari , ventose alla nuca e -n-a l,e scapole ed 'irnmedialamente un v.escicatorio. Si con- . ti·nua-~em·pre nell'uso del citrato che bè ne fino d\l,l primo :· giorno. e~a tol!era.t(! senza ~he ma'i nè la temperatura vi,; ~aie Jt~f~pls<i venìssèr_·es~lt;lti., . · . ·. Ripreso uopo altre lreot ore I uso dei sensi e della parotar si l}'lanifeslò decisa : febbre con manifeste remissioni a sut'forf\ ma un leggiero sopor~· ace,ompaghàva questi ac- , cessi, non che leggieri sussulti di tendinr. Allri due vescicatorìi 'alle braccia, senapism i ripetuti, foménli, clisteri chinali e l'interna ammibisti:aiione di pi\lo,le -della medesima SO.Stanza, fecer_o Cessar ÌI Sopore e s'arrivò a Saly~re l'arn. ,nalàto da tina certa m6rte· con vincerne la pernieie ~ 'fermarn·e gli,accessi, sebnèoe durante la convalescenza ' si ~iau -ancor~ manifesl~te. ~ari.e l~ggiece .accessioni benigne , coo decìse remissioÌli dellè. quali si f'ec·e poi-.ragione con rinnovate dosi di sale cbinoi rleo internamente., Ora. l'am~ n1alafo è ii/ pien'a.cÒn~ale~cenza.· · , · ·, ·
- P-èrniciosa comatosa. .. , · ' li Si,g. S: E. ~iòvir1e d'atletica.· costituzione, di tei;npe • raoiento sanguigno-bi.ljoso, d'abito cardio-capitale, -bevone ed P;pulone per eccellenza, fu. nell'autunrro. Q'ra -scorso ,in " segu.ito ,all'~.ssersi esposto all'aria umido-fr.eddi della notte in un vjllaggio del Ca,po di Sopra' soprappreso dalle febbti Ìnlermitl~nli Che fecero COl"SO di feb bre, }enta. nerVOS,l, le ,qual:i preser in poe deciso lipo ·di terzana, .dop~ia e per varie invasioni furono sempre yinte con Ios peci.fico. · · ·. Da più di due Jriesi ègli ~rovav.asi a Cag_liari semp.re' tor- , menCato dàlla febbre rècidivan'te e continuava la vi.là ·sua di crapulòne ,''q,uand''in un ·bel di ·deljassatò fephraio fu ,•erso il ~ezzQgiòrno, iwse_guito r~rse .'ad incligesliòne p~r eccess,o \i' alimeì1ti. e ,di be-yànde di cui aveva, 'fa-~to us.o liì. I sera innànzi con ·alcuni suoi t6iup·agni, colpito da febb (e pernicios,a c'arallerjzzata dai sintomi Sf•gu enti: faccia pallida ed 'esprime'nte una grande· sofferenza, con immobilità delle pa_lp·~bre; perdita c\.ei sensi ~ della parola ; quasi insensibilità agli .stimoli; ansietà, gra11de; res-piro difficile urj '-poco stertoroso ped nanc.:anzà O,'p~r oppressione. di in~rervà-zio·pe; frl~ddo alle es~treinità.; polsi po~o· regolari :, .:abbattuti e tardi·. . , · Ad o~viar à ·sint;,mi, cotaut'i~pòi'J.enti .si praticò 1111. ab-· j bood~nte safasso al hracèio che fu r.iirnov:alo ·al piede: si 1. app!i~_arono pÒi vescicatorii alle gambe_ond'. occor.rer. a quei sopere che non era f\lorchè l'effetto ·déll'interessam~Ìl.to morboso d.el cenl,ro nervoso encefalico. Aperta COSÌ, repli., I catamente .la ,•e.rw, si .stette in a_spetta~ione. ,L'~mmalalo · due giorni dopo rfac,quistò i sens,i senza;pl!rola: si rinnr -_ varon .j clister_i prescritti fino dal primo gìorl)o ad alt~ dQsi I
' · · I sizione C«1'atlere. :·-perniciosa soporosa. Causti di fr,a.tiittia : espoalla pioggia ed indigestione p'er ' éccesso di citio e-
.ed'
,?i·l~eva,nde. Me/oda di Cttl'Ct _: miSl!) depld ivo è specifìc,o:
" Ùu altro ·caso :1h .febbre comatosa· con sin·tomi ed: andamirnio pFesso _che. u·guali lo·, pr~seulò il Sig,. Cav. N. N.' L,uogote11·ente nella Brigala Pi_nerolo nell'autniino t 81.>3 il quale' f~ soprappreso ~la: talé perni~iosa dopo du~ accessi· di _febbre ter~ana·se~~l,c't>. ~,quest'erà pure de~l}llata con china.: Non v~fu recuJ,va. , ·
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(1).Conlioliazi~oe. ·v . il ·n° 38. __ ~
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OssEl,WUIONE
·19. _ Perniciosa algida.
JI Cav: N. N. · già Cati/tean·o nelle antiche Guar_die del , Gorpo, iud'in ritìrq, d'anni 57. di t_ero_p_eram.~nto flemma'lico; dì costitnzionè lassa , a'ahito cardio,-capitale , s.eriza cagione conos~itilà, s~ ècc;uui un leggiero patema ll'~nim~ · per alterco c~n un suo fratello , fu nell'aÙlunlÌò del '.1853 -
.
- - 3:20 -verso la fine del mese d'ollobre colpito da: feb ore t.erzana pr.omoy1mdo..quel movim en to di riazio.ne e di. .crisi .che co-. dopr>ia'Ja qual era benigna ·e mile. Siccorpe :v'esisteva comSliLUiSQQn iJ seè ond'ed it le_rzo-sladio della febl>re. pl1canza1d'. imb{ra1.Zo gastrico s'cra ·somministralo un l~gNellà perniciòsa algìda noi osserviamo una grande sete giero emelo-cata.rtico che op~iò conven evoln:ienle e s'atine~t.ioguibile, un senso di btucior· inte'roo , un'jodicibile . tendeva intanto il tempo opportuno per la prgpiuazione agitazione nell ammalato il quale ricerca il fresco ,agit-andei salì chinoirJ.ei -quand.'insorse il lerz'accc~so forte e con rlo§i contirmamenle nel pr.oprio ·1,~tto, ·malgrado ch'il sno li s_intomi seg_uenli : un fredclo inLe1F issimò marmoreo .uni. ·sùo corp·o sia affatto ,freddo ma.rmoreo. Questo calore c4e versa,le·; un èolorc cianotico della pelhi; oècb,i io-cavetti e I ·s·aum. Rent'e ad sensum ae~ri è egli, l'effetto con cerchio livido; pupilla dilatala ; pini1e del nasci' con- 1· ~'. e_'ti!a:;si°:a ~el. sa.ngue nelle parti'i,~lerne lr.alte; facci11 av-ente un ;i~pctto caElaverico; lin_gua.feéiosa;. 1v1 c'h 1am~toyL dal conceolr1co rnflusso ner-v,oso èryvero c·a., ·sei è arµentissima ; seliso .di calor interno; graud'agila- i gi~ ato da ìm'pegno di ciroolaziOi1 escen~rica _? . . zio.n universale; vnnlrn tumido; alveo· costipato; orina so.pEppure nella febbre algida esisla un aumènto di circo pressa con stimolo ad emetterla; v<ice fioca e quasi estinta; - . lazioue, una preéipit~la respirazione, fonti principali della lamenti deboli; alito freddo ·; fiOlso freqtie~te ma,piccolo ti mpe~i,È ~nimale accresciu~.a,,pérc.hè <lunque ~ollo il ritmo · etl ir-regi.-lare ;. battili ·ael cuore appenà senti.li; -prostra: dt_éia'esfo <lue f!]nzioni non si: vince quest'impegn9 -peri' · zion_im'm_ensa la quale però non, s'oppo11eva a che !'am- , ferico? malalo quasi' conlinnamc11te si voflolasse per il letto e si i "~voi la spiega7;ione. sçoprisse , giaccbè esso o.on aveva cos~ienia clell'inlensilà I eccessiva ciel freddo, seb'bene l'iote11ig~nz.i• fosse rim,asla ÙSSEJ\~~ZlONK 20·. - f>erniciqsa epilettù:Ìl. i11talla tale quale si con linuò sin agli ult{m· ta_n.ti . Dietra una tal i·mp_one1itissirna fcno~e11o'i'ogia non si poN. G. eia Càgliari ì giovine l~ i 2,,1 a~ni, .di coslituleva no11 rav\•isar quella terribile varietà di perniciosa r.o,zio11e.fort~? di remperat;0enlo s~ngufgno bilio~o, d'abito nosciuta d·ai Piretoiogi con ·H' nòme (!'.algida: onclechè escefalico, dedito_, s·e non alì'abu~o,· almen · ad un uso fr_eseudosi ·già ovvialo alle qomplì~anie,gaslriche dopo i due -qvente ,di bevande alcoolic_he · ea e_ccilanlt, soggetto -a ,freaccessi _qi febbre pregress-i, sh>ensò d'a<Wivenir alla subita , quetli pletore pcr ·questa cau_sa e per e-ccesso di ntitr.iammioislraz_ione.dei farmaco ·diviòo alla do.se d' un gramma - zione, nella pri~a giovine;,zcr àbb,ando1iatosi al t_urpc yiz,io di so.lfato. co.nvenienlemente ·sciojto . .da pren~er;sene un de'll'onanismo ed i,ndi poi agli eccessi venerei, epbe nello cucchiaio ogui venti minuti, giatcbè qui v'éra tolleranza. scorcio dell'ollobre 4s·5,1 un forte allerèç con un suo fr~Se v'era speranza cli s.d~le, guesta ri~iecie~a appunto teli.o magg,iore:a causa d'interessi ., 01ide se ne anelò per nena pron!a .propinaz.ione dello ~pecifko onde nel 11ostro' qualche. giÒrn.o in una su~ campagna presso Quarto e quivi caso il cito era,pur il t1ito; .si pr.escrissero pure vescicalorii solTer,i,ossi per cinque o,sei giorni. È questi> groi so viialle gambe nello scopo di. riveller o-·di po.ler aver un allro faggio. rico!);sr,iuto , a causa del vastissimo. sla~no Gihe dal mezzo d'introdurre la china per metodo eodermico ; si pr,am.edesi.mo. prend'il))Ome, çom.e sito malsano nella stagione licarouo pure cataplasmi èo 11-d·ecozi'one .di chinll al ventre, . ·-autu.nnale-e; luogo do.ve si contraggono le infermiUenti. $eJiapi-smi ai piedi, friiioo i alla pdle con p,anni di lana, ma ' Restituitesi indr.in Cillà, fu colto dalla febbre la quale tutto tornò. i'mitile egu·almente che u11a seconda d.osedi solcomparv'? benigna; saperal9 il prim'aocesso, · veduto che flll~ propinata nel ~redcS-im!) modo dopo ' On èon veniente era i11-gruito C(ll'i freddo ed indi termfoaLosi ì-n sudore ·é spazio di .lemp1, dalla. ·prima. , . , caicoliindo la oqslituzion atmosferica della stagione , il Le forze andarono di più ù.i più declinando' j'il capo e luogo ond~ p~ov.euiva ..si pensò bens'i.che poles-siHcallarsi la faccia si copriròuo· di sudore vjsco·so e d'esprtssione;' la di febbre interroillenle, ma vedubo il~loro .pte'S'.e nl'arsi be-· respirazione gfà alfa1inosa di V'enne stertorosa.; il polso si nigno fu- deciso attendere la sopravvehie~'/;a·d'ùn $econtlo ' fece filifo.rmé; i balli li del ouo.re n.iscosli t la vo.ce·si sp;ense· accesso ond~'rassi6urcarsi nella diagnoif ed inl,antò ovviare· egualme-nte che la vita prima che compite, fossero le 24, con addalto ';lmeto-;,ca,larti·co alla cul_luvie gaslticn che •pa. ore dall'irìgr,urnza dell{accesso.. · · ' reva esistesse e che s'addimoslrav.a con 11011 facili '. dige 7 \ s~ionì, con lingua feciosa e con. la bocca pastosa ed· i11si lJ•n·altro :èaso ~io già ebbi l'. onqre d't~sporvi, o Colle~hÌ, _· pida al ma-LLino. ,di questa varietà di.febbre-, d1's·sJ> pure èon esito funesto, ' Al terzo.giorno, press·a poèo alla:medesìm'ora del pri8lo ~fa qual è il viscere, \'Org<\110 , ['ap:pai:at_Oche di preferenza acçéESO Cioè Circa ' iJ meÙogÌ,01'110, COIDj:>3.TVer -0lCUlli Piè leso in questa febbreJ?_Dovr.emo r)oi con .Br_oussài ,orebfezzi con sete ·ar.dente ,':cou ~rsura delfe 'fau ci , con. un d~re _che lo siano le vie diger(ioti-? Ma non vedfamo noi a , poco di, disfagi_a, con capo pesa1!te, al fronte i11 ispepie, prim'.aspotlo co,me.si~ erronea quesl'o'pinio.m~? La gastrite, ·: · co_n orfoe-pallide; con ventre .alqnanl~ lumi do e mefoorizl'ente.rile, la gasl.reuteri,te; le peritonitidi aneli.e lé.:più vìo- i zato,e coii grand'ahb(lllirn~nlo d-i forze ., cos.icché l'ammaJenti si n'laoiféstano con sintomi. bene ·di.versi di· riazfone lato pareva appeJ!a p:orer sollevar il braccio; ma _que.sla generai e locale) ~ t1on cnn si11l0mi laten-lì, siccome sue- ! scena ·~olo conlin1;1ò sino vérso le .oré 9 del pomeriggi_o·in cede nella p~Jniciosa aJgi~a; che anzi jo qut> sla a parere I . .cui l'all'}tnalàl~ dopo av.er emesso un grLdo, restò nella pom!o quest'apparato non è ·1~i~ in_leress~lo di quello chesemsizi_o,~e supir,1a con il._c~po on P?Co porl~to all'indietro ed phcemenle 'lo sm. 1n quals1 vo~ha affezione generai e locale ! . a srn1slr-a, fisso per r1g1d,ezza d9-1.muscoli del collo, senza d'orgarii od apparati diversi per tessjtura o funzione.' conoscenza. li cuoio, capellul(), il 'fronle eccessi'vamente a• È 'dunque· più razionai.e riporla pella lesa funziÒ11e dei git-at_o; le pa)pebre semichiuse e t~emule lascia.vano sool'nervi che' p,r.e.sieqon alla·vita organica e c;he, opprc,ssi, digere la pupilla dilalal_a ed immobile; la facçia rossa , lux.e1il~n-inetti ad· a.gir~ e sb·arazz..arsi dell'infenso prioeipio mida; le vene frontali e temporali,. qi4 princip-afmente. le ~
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giugulari, ìngorgale e grossissime ; la mascella inferiore convulsivame~le serrala contro la superiore; ~ua bava spumosa ·sorlenle dalla bocca ed accumulanl~si alla comigsura clei labbri ; respirazione penosa i! dilflcì le ; polsi acceleralissi m.Ì. però irreg11lari ; hallili del cuòre drsordinati. Il tronco da prima in is\,H0- lelao ico si so ll (!VÒ, in~u si ahbassò,. s'incurvò. ed io questi moli alternò con u·na'fo·tza ed una _rapidi là ecct>ssirn; la sensibìlità cutanea era an · nienta)o con per.dita conlcniporànca dell.'odorato . -della vìsla e dell'udito. IJopo un dieGi mìciuli la respirazione divenne più lerlla e piit facile, s'ordi naroo i balli ti d!!l cuore egualrnenl.l' che qoolli !ieltc arterie; la faccia divenne pallida, diminuirono e quasi cessaron alTallo ti m.oli convulsi,•i o l'aromal~lo parve cader iu qn son no profondo dal qual-e 11 0 11 si riscosse cho dopo u11' qra- con la fisonomia.sLupi,déÌ .ed in ,uno sfà-lo indicibi le d'abbatlimenlo uni versale. I polsi cb'eransi alquanto moderati si rialzarono di nuovo -f;,i manifestò una violenta <:efolalgia. il calore della pelk si fece, uienle per diminuire co n il pàrossismo dopo tre altre ore grarlalalamenle e terminarsi vers0 le ollo con sudore piullosto profuso. l presidii terapeutici che s'usarono contro quest'imponen.le fenomeno'logi~ furon un salasso al braccio ne.Ila pratica 'del quale non s'eFjtò' per oc~orrer all' appariinle con. grslione cerebrale non leggiera,in causa çinche dell'io pira-zio.ne drll'am_rno11iaca che dai parenti s' era usala per ri;, chiamare più presto la conoscenza i pratica questa m91lo più nociva a pare.r(' mio che utile e da proscriversi ounina.menle,egualmenLe che l'applicazior1e del ghiac~io, acqua e cor pi freddi, perchè più_è p<'nosa lit se n~azione che promovon ed cccilauo pià è forLe e violenta la riazione che ne cons"gui~a. Siccome era' manifesto tra Ll émi qui di febb~e inlerrnil:.. lente, si pl'n5ò che l'accE'sso rl'epil·essia causato da lurlia , morale ossia dall'inOuenza 1lclla collrra ·pet l'avulo all()rro . fosse solo una romµ tica1,ione ond'al matli110 sussegucnle· nel quale l'ammalalo si trovò i11 pt•rfclla apiressia, gli si , somministrò l::i sµ crcifiço ('0,80,) solfalo di chinina congiunto i convcnirnle dose d'oppio (0,2'Qì con suijlcit•nle quantìt-à di liqoiri1,ia polverata e di i-ciroppo cogiu~e per 4 O pillole, unu ogni ora, rrelt'1n tc11ziorin cl' occorrere cpn il sale chinoid(!o. anli'pe dMliro per'eecell'cll'l...t , all' intcrmitleulo cci anéor all'epilepsia, siGcoine rim~dio ~lato_ già da non pochi adopernto e proclanfoto contro questa lcrribi le malattia allorquando sj waoifosla per sto a 1H\riodi otlallorci1ea. siffalla .forma si po,;~ono ridurre gli accrssi . il ché · pt•rò è _ mollo difficile ; ~Ho spècifico si crnùdLe d'unire _l"oppio come antispa$modico pNocchè ai1zi come primo' degli aulìspas~odici ebbe gli onori ed i sutlra~i di molli ~faulor ì cht• lo·der.a11larono com·eccellente conlro l'<'pilepsia. contro la quale~ r,e-r Ora non si ' volev,1 agire eh'() j)rofi léltlCamMLt>. Ma la dose rlt•lla_chi11a ing,esla. non era si.ala su ffici1'1ìtc a tronca r ii' ~opravvenienl~ accesso che non as1icllalo fin .al giorno quinto.,. r.ùrupàrve i11 vece al tjuarlii all'ora consueta cioè quand'appena l'ammàlalo aveva preso on lerzo della dose so vrascrilla .. Il parossismo s,i manifestò pr~ssochè con i sinlo'1~i ,ne-' desi mi dell'anLecedenle e la differenza consistelle solo uella manifestazione dei prodromi dell'accesso epile1Lico cioè i11 pandiculazioni, in nausea, vomiti leggieri; cefalalgia, àgi-
tazione marcati\', ma maggiormenLè rrell'atiballimeolo ac- • compàgnalo da qualche disordine dei sensi e dell'inl~llello. Dopo circa due ore claUa ma111fe~lazio11e del freddo ~ dalla consecutiva comparsa dei suddetti sin tomi prodromi si manifestò in lulla la sua pieuezza l'accesso epìlellico il quale s1 prolungò a varie ripeese per circa oo'ora. per quindi scomparire lasciando l1a0110alalo in u11 peggiore stato di debolezza e d'abball1menlo fisièo. t• morale: si rinuovò 11011 però 011 altro salasso abhaslan'la copioso. -! Quant1rnque gli eccitlanti ed'i sen,wisrrii al dire.dì molti debban e~srre b,rndili nella cura rlell'cpilepsia . non pertanlo nel nostr--0 caso furon adoperati e crò nella crt>dt>nM ·in che s'era poi venuto dopo l'iogruenz;, èfol terzo paros-, .sismo che la manifestazione deglr accessi epile:tici non fosse intlipcndenle dalla lebhre . ma anzi un sintomo di quella parend'. a que! punto irrazionale il penÉare div(~rsa'I menLe. A tale fiM si prescrissero due senapismi ai piP,cli e i· due vescir.alori1 alle gambe e nel medesimo tt!mpo 011 dii slern di 60 cell'ligr: di solfalo dilut9 in 200 grammi d'infuso j di camomilla con la giunLa di 0,4-0 di laudano liquido. Verso le ore ollo pomeridiane veduto che l'aecesso co1 i minciava ·a. diminuire e cbe stava per manif'1>slarsi il sud()re si fecero prendfrre una ad ogn i mezz'ora le resifoe 1 pii! Iole alle quali se ne aggiunser altre 6. Al quinto dl comparve hensi qualche ri·~ore di fr cMo con successivo calore sudore, ma l'accesso si terminò in J , quallr'ore e n~n fu più concomitato da quei sintomi gravi ! e tali da minaéciarci la·,:ila flclrammalaio. Un'altra ùose inliera di sale chi noicleo fece :oì chè fosse fi 5sata la fehhre e che ~aì più questa comp~triss\.', rguali mente che l'epilepsia: I I Dalla na.rraiionll di questo fallo io credo poler essrre ! a olor-inalo a .5-t~bil'irti lrallarsi qui di vera fobb're pr>rniciosa epi!ellioa, impc:rciocchè l'insulto comparve per la_ prima volta duranle l'accesso senza che mai l'atnn::alato ne foss.e-statc affeUo, in ·quanto che cessò con il cessare d~·lla febb re, e fu vinta per m'ezzo del sale cbi11()icteo )?ià usHlo. come 1.lissi, ma abbandonalo nella cura di !aie malattia come n~ollisi,im,i altri, p.erchè siconosciob i nani a tanlo scoµ o. 0
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Caraltere_: p,miici osa epilelLica: Causri di m11fo llia: mo-
., rale. ·ed e,; rosi1:ion e ad aria di sito malsano. :lfetodo llicnm: misto <ln lillogislico e specifico. • -!
Se -io fo ~si s\a\o addello alla Sezi one di Medi'ci na 1H•gli scorsi mesi avrei polulo raccogliere le S'tor.ie d'altri casi di [ fe bbri P.erniciose presentatesi qui n.ct aost.ro Spedale Militare quali tl'aìonia., di Cf!rrf·ia/oica\ ii dia(rJretÌl'a, CCC, e quatcheduno fra 11 n\ollissi mi di febbrr tifoidea avveouli . ì\fa se dei primi ,wn parlo perchè -non rbhi l'opponunilà 'di Mse rvarli, d1•i secondi ;,011 vc;glio .,kuno tralH1ggi&rne, ,appunto p<>r non Pnlrtil' in quèslo vastissimo argo mento e la!-ci are vergine il ll'rrenò a quegli cui lenta,;se il trattarli e non lorp;tiorgli il mezzo di fJ'o ter a 5-UO· bell'~gio -di:;t1roi- ~ nare tolte le questioni d'all'iooportanza pralica che su di tale forma di febbre s'elevarono. fra la Me.dica Fami glia e furono' pt!r la maggiore parte lasciale lullora pendenti . Siccome nell'ollima Si!dut a s'elevò la rilevante discussione sul modo dell'introduzione del miasma nell'animale econo'mia-, permettetemi, onor~voli Colleghi , che nill porre
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322 sma opera su l'organismo in modo ,iufensfssirno all'usanza Lermiue a queslo mio Lavoro i9 venga a più estesamente dirvi il mio pènsameoto di quello ch1in allora io non mi bo dei ~eleni dopo l' i!lgestione dei quali compaiono tosto i fenomeni morbosi: alire fia te le fèhbr i si svolgon anche quinfallo; premeLlenclo due parole sul modo d'evolu1.ione del dici <, venti giorni dopo l'assorbimenlo miasmatico cioè miasma. arlorquando, superata-in cèrle senso la forza con!-en 1 atrice Aila line d'est.ate , val a clir all'epoca i11 cui finiscoo i grandi calofi, allorchè p9rzioni più o men C!.leòe dì luogo della 11alura o per sover.chianle po lenza del miasma e per pal udoso sono slale asciugale e portale a secco, allorchè la sopravvenienza d' un'allra causa occ~ionale questa rcjl calore diurno unilo all'umidità locale aHiva la clecomposla vinta nel protralLo antagonismo ed impeoila o \>.erlurbata nell'esercizio di sua f1J11zione onde per llllimo risulsizione dei ·vegetali 1Mrli e cli cada.veri ùLmiriadi d'inselli d'ogni genere che vivono . si riproducon e muoiono neltamenlo ne viene la febbre . l'acqu'-l fangosa degli stagni., i miasmi 1,i svolgono, rssendo Quesla poi può durar e rinnovarsi si~ a tanto ch'a lale la lor evoluzione favo rita dal caloriço che cagiona pur ed scoucerlo del ·sistema nervoso s'oc.corra o dalla provvida aui.ne11la l' evaporazione <ldl'acq·ua la-quale ne è il v'eicolo, natura medesima co11 una qùafcb'escrezione (per l'ordinario sudore) per cui si spogli _òal malerièo princi pio miagiusta I<.' esperienze di Rigaud de l'lsle. Questi vapori acquei impregnali dei principii miasmasmali.co oppure Qàll'Arte t>er mezìo dell'anlieeriodico chjna tìci si mescolano con lo strat9 d'aria il più basso cd il più e suoi prnparali venga neutralizzalo perchè èos·1ca~bialo il modo di sentire dei nervi e cambiala pure le crasi umovicino il quale riscaldalo o rarcfàllQ tlal calore solare e divenuto più leggiero·_s'eleva on.de un secando se ne inrale acquistò il corpo I.a pristina quiete e· L~nicità. ·nahi, poi u,n ler1,o, un quarto, ecc., sirl a che abbasialosi Dissi che la provv.i.<la natura può liberars.i riel miasma il sole al di soHo dell'orizzonle la lerra irra'djando verso lo ò per via del sudor o d'allr'escrezione, ma per ri to.mare allo stato di sanità bisogna che quesla crisì salutare alÌresi spàiio a poc'a poco si raffredda _e con essa gli slrali d'aria che le sono piò vicini. Ond'il freMo successivo e crescenLe sia Lale da elimi11arlo lullo dall'animai ec·onomia , p·erchè della sera e .della nolle conlra:sLando vie più· con il calore allrime11te i nervi , momentancamenle libPri nel.tempo dell'apiressia, sono di uu_ovo morbosamente stimolali dagli del giorno condensa i' vapori d'acqua che leng_on in dissoluzione per cosi esprimermi i miasmi ch'i raggi solari aveumori in parle ,1 iziali pe~ il .nisidualo infenso p~inçi pio e cosi riSP,Ondooo perehè gi~ morbosamente affolli al ll\gvano svolti, dilatali. ed eleva ti nell'atmosl~ra e 11c oausano giero sti molo e si riproducono le accessioni. l'ahhassamenl(I e la p,:ecipilazione. sollo f<!rm a ùì rugiad a. Ecl è appunto nel tempo della precipitazione cioè in sul E questo mio modo di spiegar il ri11novarsi degli accessi cadere del giorno che que5ti rcndons.i più sensibili aJl'ani- . non mi si potrà dire ·conlraddicenle con quanto dissi pii, mal economia , menlr'impunem.enle si può alLraversar e sopra r,h'cssendo proprio delle lesioni irritativo del 'sistema ' e soffermarsi in luoghi di stagni e di paludi nel pieno menervoso il ripelersi a periodo, ripone11d'io. la causa prossiriggio <'ioè allora quando lì miasmi sono coml'llisli con gli mà ùellè febbri 11 ell'impedita o lesa funzione del nervo strati suµ,e riori dt·ll'aria; e se foss e n<'ce~sario un esempio trinsplancnico e dei suoi plossi add omi nali parLicolarmcnto io mi liu;ilecei a riporlare que) lo ,mrralo da Boisseau di si potèva spiegare la periodica rir.omparsa dei parossismi quel Farmacista Mililare rhe po~è impunemente dur;l9te sia per l'azione diretla del metl.esimo che per le molte ana varii giorni di seguilo e nelle ore più calde dél giorno agistemo~i con i nervi cer.ebrali o spinali, pcrthè non riconotare le acque d1 stagni e rimarier'si in mezz,o ai miasmi che· sceud'io quesl'allerazion umorale per la prese;1za 'del miane esalavano sell7.a coufrarre le febb ri marc.mmose le quali sma come causa propria della febbre . ma sollanlo come dai medesimi sono procreale ·come già il disse \'1 mmagi·· causa prossimalivamenle (lccasionale dell'impedimento o noso Darvin quando scris.se la (( giganle febbre che da lesione funzion ali} ~ei centri uervos\ della vi ta organica , (< tel~i slagni iù caligine avvolta truculenta irrompe. >1 Veossia come cagione produltrice·di quella discrasia solidoniam or 11.l modo suo d'inlroduzioue nell'animai economia. 1:1morale ci!_e deve considerarsi come causa prep~ratoria lo per me rilen~o che per via d' inspi razione, massitlla-alle accessi()ni perio.diclrn; 0011 posso egualmente accel.. rare questo ripetuto vizii1rsi degli umori cl1e cqme causa meote per la vasta. supC'r ficie che presentano le vie respiratorie. al contallo del miasma, e per il si:"tema dcrmoideo occasionale della ripetizion inlermilleole degli accessi , la • l'introduzione di J et1'1nfe.nso principio s'o_peri e cos·1 per qual inlermiltenza rico111Jsce la sua origine non nel sislema mezzo dei vaei ·assorbenti portalo nel circolo sanguigno ,,vas<;olare m,\ sibbene nel sislema nervoso. agisca in u,; modo' lnllù speciale su ·gli umori i qu.ali altelo 110n i·ntendo per certo qui discuter il fenomeno della rali nella loro qualità per la presenza del miasma. morbointermillema, del quale molli leut<\rono di darne un~.spiesamente slimolan i nervi dei _vasa vasorum ed in . genere gaziono che riuscì più o men oscura ed· enigmaLic,1 e fra. full i quelli ciel la vi ta. 'vegetali va cbl~ ·alla funzione . della questi moltj io non rammenterò che Darvi11 , Stahl , Paricircolazionejn i$pecie presiedorio dando così luogo ad una sel, 1'lead,. Jackson, Balfour. Rei!. Dally, Ran, Todi. ccc., lotta d'azio,ie e di riazione tra. la forza conservatrice degli e mi contenterò di dirvi ~he quella data da Roche e da umori e della fibra orgé\nioa ed i) miasma, duranle la quale Sanson i quali la .spie.gan per mezzo /léll'intormillenza lolla par abbia luogo quello stadio che si dirà d'incubad'aiione delle cause è cos·, contraria all'osservazione che zione e che sarà più o meno lungo secondo .le varie perper convincersi délla sua insussistenza giova rillellere sone e giusla le tliverse circostanze. com'alla produzione della febl,)re periodica basti l'esporsi In fallo aie.une vol(é avviene che l'infezione miasmatica .una S'ola volta all'azione del miasma e noo sia ne'cessario sia lalmenle grave eia alterar in brevissi mo tempo la crasi per ciò che le cagioni operin ad intervalli in lcrmillenti i degli umori e ledere la libP.rlà di funzione de.I trisplancnico ondech'è <to11chiude11do rip~lerò le p~r9le di ,Verlhof : « Lyonde losto n'insorge la febbre; ed in .ques.lo· caso il :mia« porum el periodoruro febrilium -miraçula vidi\ oinnis
3~3 e,
relas,
eL
obslupuil: videbit omnis poslerilas, posteritas
« forta sse omuis ohstupescel. ,1
. _Nè mi ·si dica r,b'ammettend'io l'introduzione del miasma per via degli umori riconosce il vizio dei medesimi
come causa pro:;sima delle febbri e che la lesa funzione, da me ammessa del nervo lrisplancnico spiegherebbe la sede solo dcH'11ffezicJne, perchè io non posso riconoscere per causa prossima quella cbe solo concorre al cambiamento dinamico organico di del-lo nervo. nè questo cambiamento 1nedesi 1110 già .avvcn1,1to ~ostilucnlesi ,P.er. sè in .causa ohe ne avvenga la lesion1:1 o l'impedimen;o della,di lui funzi one ·Je qual a mi~ avviso è la vera cagione sine qua non della sopravvenienza della febbre . Ora du,e parole su le r~cidive. Quando la china cd i suoi preparali sòno stati-presi in momento opportuuo ed i11 .Lale q\Janlità da potere rieulralizzar il principio miasmaJrco o che la oalura per 'eccesso di forza conservatricè rabbi~ c-011 la crisi del parossismo affallo elimiffala, allora · non s'avranno rccidtvc·, ma se qullcheduna di quelle condizioni manca, potrà la natura o l'Arte sospend~re bonsi il corso delle f~bbri od iufrangeroe !~impelo, oon però lolalroenle fugarle ed una voll;i. che siasi con's urnala l'a·:.ione della china nel corpo ,vivenl.e e, questo vada di nuovo, soggello alÌ'azione rlelle polen1.e esterne ed in.terne ancora leggiere, polrà le febbre rccirlivar e tale aodamon(o di cose alternarsi finchè novellam,mte e·defioili; amenle la fla.lura o l'Arte distrugga l'.jnfenso m,iàsma. ·Niuua malaUia ha lanla propensiun _a rccidivare come Ja. febbre. L'esperienza ci apprese che le recidive hanno luogo in una fobbrc quoti.diana il settimo giorno , io una terzana il quattordicesimo , in ttlli). quarlao,a il venlollesimo dop'o il éessare del p,1rossismo ultimo . La recidiva quasi con certezza può p{'.011oslicarsi q~ando dopo I~ rcssazione deglì accessi noo cangia quell'a faccia particolare ai febbricitan ti, quand'ìl <;olore prodo\to dalla febbre ·nor\ cede il luogo al 'colori lo r{atqrale di · sanità , quando le l'onc non aumentano quantunque l'appetito ·esista, quando la malaUia cessa con un accesso pari, quando all'epoca fo che gl, acces~i solcvano venire s'osservan or. ripìla1.ioni, par1diculaiioni, sbadigli', po1S'o agitato ,. orine vcrriale, ecc. Poslo un tal anlccedetile, ripeto che ripo11go la cagione prossima nella lèsa od lmpedila funzione dell'asse· nervoso e diram,azioni. della viti). organica, effèlto del cambiamento dinamico-qrganico causato dall'alterazion umorale ver introduzione del miasm,t nell'animai !lConomia. Oa questa morbosa èondi1.i0Ae talla pal'Li~11)are del sistema ~ervoso vegetativo ·e da qu~lla special allerazion umorale caµsala . dal miasnia eh() nel sangue per mezzo della ' Chimica vivente opetò forse una speciale combinazione e tale <la affellarlo essenzialmente può ella avere luogo una tulio speciale,o specifico, diatesi?- Se s·, , ·io, la direi p1wiodica od in(ermittenle e messa in gr:ado tl'ioten-silà e gravezza da minacciare la vita dell'infermo apertamente o di nascosto, per sè o per impelo fallo ir; una viscera.od organo importante all'esislenz,a, co1;liluirebbc a parete mio la vera cagione prossima delle inlermillenli perniciose. Siccom'egli è ammesso da tutti i Pratici che l'irritazione perdurante per lungo lempo gradatamente passa ad uuo stato .subinfiammatorio indi di decisa infiammazione cosi negano lalµoi la possibiÌilà d'ammettere per causa pros-
. sima un'irrilazione nervosa percbè con il lungo imperversare delle febbri sarebb'iQ.di spensabile conseguehza una. ne,urile per aòdamenlo proprio dell~ irritazioni ; ciò che sovente noo essendo dimostralo nè dalle febbri intermittenti che duran o da mesi ed anche da anni, nè- dall'assoluta mancanza di sintomi ne.rvosi in molli casi di febb ri ribelli e lungh~. nè ~alla mancanzà sressa di dist~rbi ,ner'vosi , duranlo gli accessi d'allre febbri periodiche, ne verrebbe, 5;econd'il pareri\ di questì ultimi, che per nulla. è allerata. la pa~le ove l)olereb~esi èli preft:renza l'irr\lazione la quale tanto maggior essl'f tlo'vrebbe ess.end'affello quel ner.vo che Jia la massima influenza. nell'animai economia, Colai argomen tazione 0011 i>armi di gran peso per noi ch'avendo, ~iligenlomenl.e esami11alo nei cad~ veri dei m~rti per fe bbri perniciosi\ il nervo trisplancnico nei suoi ,gan glii , ne:i suoi plessi e nelle sue diramazioni , costantemente nelle aulossie praticate in qneslo Spedale '!bbim a trovare indurita, iniettata ed alterala in colore la sostanza 11ervea dei ganglii in ispecie, <l"onde come d_a allrellanli centri la alteraiiooe si propagava alle diramazioni. E colesl'alterazione non si delimitava al neurilemma ma. all'intima lessitura 1tervosa. E <legnu d'osservazione si fu il ritrovar a preferenza lt•si i ganglii tQrac)C\i nelle perniciose c_h'er.1;11si ma111foslàle con si nlorni di lesio11i vi_scerali del pello come nella p11eumo11ica, 11le1tritica1 ecc,; degli addominali nella itfericc,, nella collerica, ~et., cioè jn quelle in cui le vi scere d,el venire. eran almen appareutement~ affette , ~iccome pur ehb'a notar e ad _osservar l'ill. nostro Med. Di vis. Doltorc Ferrero~uell'ulli ma Conrercnza. Dunque quc5l'al~erazi9ne costante liruitanlesi al grande simpatico e 110n eslcnden{esi ,all'asse cerebro-spinale, inllica che ver.anl'eMe in ·quello e no.n 10 questo ba sede la. lesione produttrice delle febbri; ch'ivi non , man.e.a di lasciare le tracce di sua~esislenza e che se da Lalunr lo si niega, forse si dchbe rì1:ietere da chela morle oòn avendo' SU$seguito -repentirfamc·ote· l'ingruenza della mal~llia, non ebbe tempo la lesione di lasciare nmpronlà del ~uo pas.. saggio. . Ritnangonmi ancora due queslioui della massima irnporlarna a trattar!3 val a. dire· sul modo· d'operare della china e su la causa direllà délle febbri di stagionè cioè sul miasma : ma siccome la prim~ re~ta alla seconda. subordinala. perchè ammclle11dosi dagli Autori un'ipotesi qualunque per - -isplegare \'essenza delle _febbri , da queste debbe di necessità derivarsi il roodò ./l'operare della chi oa conso no a quella, cÒsì è che prima dirò alcuna cosa su la seconda , indi su la pri ma. ( Continua)
llELAZIONJs DELLE CONFERE.NZH SCIENTflllCIIE .' (~lese cl'aprile ,1;\ Tornata.} Scuue1rn1. Jl Presillenle apre lu Sedata invitand' il Segretario a legger ìl processo verbale de~l'anteqedenl~ Conferenza il quale viene dai l\Iemhri presenti approvato. 11 Oolt. Paradisi !\led. dì Balt. iocaricalo del Ser vizio di Qua1·Liero dell'Artiglieria qui stanziala riferisce avere fallo eseguire sof'omigi aitrici statigli ordinati dal Med. Divis. nella scuderia infetta da miasmi il) cui ·avevano l'abitudine di rimanere piit ore di segoìto i Soldati,, e nel camerone di coi le poche finestr e dal
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lato Nor~ abitualmenti: ·chiuse•nou!(l~davan abbastanza liher!l, ' ; gliod'.ej vasi, P.flaJieato, dal DJtL o e·uin.a , rc})UJi ··è.ontribuissero la ,i:ii'rola.-.i'one ·e 'rionÒ'>;,iiione de~l'aria. J,o di~ppsizioni prese, pàtco.l_cnje~'le i b~~ni_ locali· rl'acq'.1-a ·l'~e<ITla.conti,nnali seoziioègli soegi,u.:,i;:I\, h_:m.av,?to s;il'ur_ar: rnflt~enz~ ~d e a spcrar,e d1e ~, _te~ru~JO~e r~1uar1_soh ~~ber-o potere ,<l! togll_ere-1accr~o dolore più non si rinnoyererirnno,ca,1_d1 febbr{) t1fo1de_a. . da cm _era travagliato l rnfermo, ba~m a ~u1 . ebbe . rrcors~-- ~.u" · JI l'resirientc prcnilend'oe"c,1s1Qi)e dall;1 Rel,IZIOOe ciel Dottore rante .11 le1hp_o nel quale p.r9ceciclle .al)a v1s11a d1 quella Cluuca anil.11, riescendo varii tutti _g!l_aJtri mezzi. Pa'radi;i si_fa a 1~a1:rare quel!O \IY~ da lui si prali\Ò ·dqpo avere notato sicco(!le la ·quasi t:>talila. degli .. ammalall procedessero ' I NOVARA. Lello ed ·approvhlo il processo ycrbale \f'ella precedal Cor·po ,d 'Arti1?iiérh1 , Presi,-egli dice , gli opportuni cooéerti I COI! il Coroanclaute di · 9uei Co.rf)o ; p;:~ce<l'<llli .?~i uu'accur~ta d1,0te Torn;1ta il Presidente pa,sa i_D rivi.sic: le malaJtie curate ispezfo.oe dd loèali iu mi s,1g.gi6ro·,1110 hsu~c1tat1 ~?l. d:_1t1, :n' 1r~- . nel mese cli marzo d'onde -risu'lla la conlinqazione elci, preciom{n[o ctr lle. febbri gasfro-r~u.m~!iche e delle gas'ti:o'' G..~-tur'rali , ·Noformai · mìnùll11nente rlelfe lor oçcupa.~1om, esall'.!m_a1 -glt alinieori, efr. .'e l-roV'ato avet1do pi1\'clie 'suffident-e· C<)USa ,I pr.edi- I1 tar1(lo c·omé- le affe.zioni gastrmleriche fo queslò mes,;_decorresspori·,. a qu.el modo d'i riferu:rnre ncl Ja ristrelle~za ; nell'nmi(lilà, 1 s_er o-corttemp4raoeacMo,.ie ·con le paro ti lidi ·, le ll\ringilidi- e le nella· m11 ucanza.di v~ntilazion_e c! 0!_ cll) rt~it.irio ·ect in (specie del bronchi lidi di de"çorsiÌ atti vissimp es;io11e che se s( riu,sl'j a brne locale ad uso di .S<:uob!, detia1 q11C} <'ou~1gli di.e p9teva[! essere i 'C\Hlle c.ure.atli ve conl!'o. questç malattie ac1Hissiin~, s'ebJi'a de~ subito. iHll!pe'rati, da\l'i.llluazion,o c'lc-i qi::iali s'ullen.no.,sobilo la plorare però sub,lìne del mese'la morte di tre c1'onici·,e, l'aizgra- . quasi total,e scomparn1_'del ma(e , izi:acchè un solo .cas? di febbre· I vamento <!i trn allrl , alc·u~i clei qa'ali:ernno _gi:i stati rifÒi'rnati tili,1dea 5i'allor i~ r,oi si 'Ìnanifes! ò nei Sòldafi di quel-Corpti. :-\g- I in tempo che davano speranz.a di 1rotersi ri,metler. ed ipviar ai giuugcrù, 9norevoli_Colleghi ; che di quest'. fneidenle .• saoit.ario ' proprii l)>cofari. IN~ _di'do mtì~t1'a maraviglia , e·ssendo successo ne·(ec\ ,à tempo doval'arr:iomento di cil'costanziato' (apporto al- 1 il medesimo falt6 i,1 r:iuei giorni medesinii'anch~ nello :Speciale f Civile, iJ che egli al~ri_butsce alle 'viclssitudfoi atìnosferiche. Sogl'illustre nostro Presid'etlfe d el c,,o~. Sup, .. Il Doti. Discalzi chfocle la 1i°M'Qla per ,ragguagliar i ,suoi Colgiunge essl'rsi fai te· le a11tossie cadaverithe,ed iuvil;1 il DoUòrè leghi <l'.una cur;i per Ìui {,ii ta' ad un SoldftO .d.<:I 3° Fa ut~ria_ al'- I Leve si onde,'clopo lracèiate'io bre,ro Ìc Storie d'elfo' malattie che fello' dil'lcnia cher.aHle còu esukeTazio,pe. Dasçriv.c.!iN tato de!- l · piµ parlico!a'rmerrt~ merii.ar~u au_enzione n~lle:d;verse Se..:i_oni, l'oc,<.;hio aff<l'llo quand>' e gltfu j_nc·ariealo- d.u(Serv1zio ~lelia Se vog\ia C$p}1,r,u,i le indngi!li'cadaveric_he. • . ziÒ1Ì,1iki i'elibi·ic::ta ~li ed ç lt,llmici Le palpebre, égli dieP., non Assume la parnla il sod<l.eHo Mef di·Bat_t. nel s'i:ìguetlte modo. er,mo gonfie, non ·dolenti; la congiootiv~a 1111lpcbrale 11011 -iospesJnerenteme1ùe ai <)esiderii esteroàti dal M<>rl. Divis. v'intratterrò primo, Coll<)ghi OO@l'evoli, con la se~fiente Oss~rvàzione ì'mporsih,: llOÌl grane!Jo.sll, lieyem.ente ross~; la s\!eroticalj) io vece of; - friva .un'iniezione. marcati!isima ecl cs1csa ~iu alla cornea rlo1•e taolissima. ' Ou.BR; s'Uffiziale ·qel ·p; esid.io aeli'oÌtima- 119tle d i car.noval~ esis!eva un1 ulccr,t di. ~t is"crela !a'rgh, zzà più superficiafc . nella par.re pe riferi~a e, pro~o_nd~ nèj ceo~ro; èoperia-di sc,stauza ~ia.llQ - i V,!:Ofle ferito:hella. regione palmar!) de l c~!·po' della mano d,•slr.a, · · biaDl,h\ccia; i'o~chio 11or! iw,i doi~ote·1u11ochè l'amrn~lato, fosse , nou si sa l'On .qual arma (poi che N·a alqaanto preso da·ct,brietà) · , . . / ·· · · : e cosi pass_a tutla la nòUe .. Nel giorno. s'eguènte entra allo _Speprivo della vis t;1. lo tal,ì'stafo cli cosr., prosegue, ,Lu e-erano le. indic'azioni; ae- I dai e dove· si scoprono tre feritr, alla sudrlella regi·o ne, ciascl}èlergeTe l'ulcera dèll;1 éorne,1 eil <'coiiare la conlntltilit11 dei vasi ! dona della l.u-nghezza·çJi lre centimetri, con i caratteri di soln·sclerotic;ili; a ~-od,li~l;1r a<l-amhe 1e·'!ç1dic,1zi.011i l'il'orsi al nilr,ùo I zio1!e di con tinuità della pelle e c!~fraponeorosj, folla da arma d'argo ,lo sciolto· uelJ!ac4ua alla dose dj .5 éentigrarnini in 21 tàgiieote; l'ammiil.~to·creilè'fa.cagio11e di quelle essere la rotgrammi cl',1cqua aumentandone ~radatameote la dòso sio a 20 t11rà d'ua bicc:h.if •·e ·e r1:elenrie ch<;1 vi siti.ançora del veti-o in cenlìgri,mmi ; mediaot() qn_csto colliyio. i'_ulecra si <lelerse , s'otmezzo ~.i tessuti. S'espJorùno ioolto cautamente le ferite e non tenne la.èiea1ri'?z~1,1n11e ritnanendov.:i una sottile rl~becola. D_a ·rfoveoendosi corpo e-strm_1eo ~i-snrta, allesa la regolarilà·e semques'to fallo il l)ott. Discal~i decluce che _le ulcere dell;l cornea plicità loro, ~i tenJa· Òltener1)è la cicalrice per prima ioteu;i:iou'e: qih11i do· nou spoò complicate c'0':1 diserasj,l /;iu,! r i.scoi!o éo,u sémroutemporaneamente pe_r provenire l_'!rcomoda fluss.ionc.d~i tespiici mediç~zioni locali e. quelle iu vece -sqslt;nnte da dia~esi .I s1ìli s'irr.ora _le f1ar.ti con il bagòo frcd cfo <lello,Schmuker., Dopo scrofolo,sa rich iegioo un Ìràl_lam~nlò inlù110..- ·' ·. ·, 1- Ire giort?i si loglio la ·medicaziòne e nons~orgend'àlcul\ cambiali Do\t. Deni'oa chiedè la parola i.:ome quegli che aveçdo cu- ' mento uè in meg[io nè in peggio', si crede he11e di rinuo·v arla; ralo JuD~o tem po il S0ldato N. _N. ·-ed· -ac!çi perato _il colliri0>-.c~e I ·ma dn_rante la ool:ie seguente il,Medico di-Gu;i rdia, per.la tunio<:i)sl be~e,-hlf rius cilo' a!,DolL .Dista!zi è·io c aso di_f~r alcune.1,i- · i, f,izìo ne deJla parte arno'rn1Jtà' e per Ja sensniono dolorc,sa ; tefÌes~iooi in.opp.os-iz.ion~ ;1IIC' cQ·nclosioo( J_a, qnesto· dedottè P~l\ r glie o.~ni-_appaTeGchio e fa la me{licaz-ione s~m1ìlice, ciò.che so!- ' qoaii.1.0 spetta,al:'faqo ~nuncia,to. lìa perciò rifl,~tlere' al Do,tto.r~ ·l'eva l'ammalalo sin àlla · òotte s11c( ess1v,\, quand!:illa m.ede'sima Discai~f che dopo-av.ere combatt9t<i l a che,ratito c'on mez.zi. ap:, ora deila pre.cedon!~ è preso dai seg~eoti m_al u.ri ch'io no11 esit'o nropriati _cioè.cò{) salassi generali, co~, sanguisµgij, c1:n njlrato a\ b_i,11~ar:e .pro1Jrori1hli te.tan.o, .iozi ·1 telano quas i· co§litu_ito: i di po~assa 1 con pe(flluvi i seniipizllaq, coù yesciea.tòr_ii, C!,:C·, te- . ' ,<liti _-dP lla man~. corrisppndoote, sori '.i QOnlrattiss_im,i nel sel!sp nulo con_to deUa co§tituzi?ne li.n!'")ica dell'iodil'icfao g)i ,~or~ill?i-· ! de!h) llession'e; la. pell~~'di 1\llta quesVeslremilà S\lperiore in- . nist.rò .il 1~1'.oloio,Joro rii potasòiò·efece uso di varii collirii a sesensibile e cald~; il dorso della. ~ano, lutl'il carno·· in gico è la · condtf del!e va.rie fasi del ma1e, roa' che visto ·inµtile - ogni ,iltiò . estremità inferiore ddl'avanlib.raccio tortlr:falti; ness_una suppu. mèzzo; segpe~d'il precelto ~i!Jll'iJlu·~, re nòsl!'o, Pres. ·co'min. Ri-- ·I -razior ~ d,~lle ferHè; a;zi que,sl,è sono livido ' -~Òn cpoi tube,}, pr,aticò il taglio dei vas( ebe ,•ano? alla circonferenza della ~irle ·e .çò'u margini rovesciali; dqlori spasmodfo,i in t,ut.lo f'a Ft~; cùrnea, p_oèbi giorni pr ima·che ~a.gioo i di.servizio, ad · afl~e insussulto dei l<rn\Hni.; sa.ltè_Jlamcnli di tutl' il bracci9; 'indòcilità, cuml!enzp lo chil!lnasserq: ritenere.per. c;iò <:gii la gua1'igione 1· impazien·,z<\, gridi -delt'ammah1to; cocivellime-nti della maudib,o la . efle\to sia del trat ta.mento inìerno, sia del t;ig_lio dei vasi molto j in[edore, digrigp~mento dt;! d~i1(i; senso (!i'SlringirÒentÒ. aileditala\j e;he dalJa cooginntiva sclerolic(l.le ~'~V-,Hlzavano su la corfauci; movimcnlQ febbrile. . . , fn quesJo stato· ~!i-cose si li~o~ consulto· rra·i. l\ledi_c i·rfrese'nti; nea recanclogli conti{Ìuo 'elem!lnlo di' flogosi, piulloslo cl)_e l'effollo dell'esclusiva ijppl.i!!azione delui solq_zioiie del nitrato d'ar- j si;delibera non c~sere ,pròden(e lo sbi:igliamenlo Mlle .ft!rÌ1e: geo!o, l)i cui hàvvi. bei1sì indicazione ' so.lÌiciente, ~<.> nza J:opera- i 1°__ percbè .oou· si pot-eya co.nosce.re qu.éjlc delle trc.s; do.vevasbr,i: zione e la cura ioter-na. ,. 1 ghare ~<l in quale d'irezfo/Je,,e p·rofondilà; 20-perc:bè v' ~ra molta (' li ·Presidente prende la-parola per decidere'la q uestione ioprobabilità <'he.no,n vi i'òs~éi:Ò corpi stranieri; 3° pci·cbè si cor' sorta tra i due Cofl! ~hi e, · testimonio oculare della' cura stata reva.,per.icolo di Jed'e re parti di ,iiassima imporlanza cioè i vasi pr:aticala d,,I primo 'curaute, m'enlr'encornil1 il Dott. Discé)lzi per ed i nervi della parte ed ixr isp,ecié il r·,irr.ìò bracc•ale cutan'eo la s~elta ?Cl rimedio n~ato, dice essere. di parere.: cht: fu indidel nervo mecti'aoo _ivi _molto s1;1pe'rfi.éiale e l'arteria radialci ; si spen.sabile l'operazione eseguita alla qnal il Doti.. Denina<110n si ricorre perciò aLmòllitivo-tor.pènli .su tutta l'esteosione dell',lflo decise che dopo aver veduto tornar iriutili altri inolti compensi ed in ispeéie,' fuorj délla solu·zione <li· continuilà,, ai p~eparali di -terapeutici e d'al buon es\to della quale molto do veva r-ipr,olJletgiusquiamo e di belladonn.a a cui si fece ro su~seguir.é alt('tnatitersene nella verbale rel~ziooe di còosegoa. Ric~rda altresì co· vamente l!mbroéaz.ioni ed· u.nzioni con olio di man~orle d(?lci e me à disporre l'occhio dell'ammalato in qµeslione a ,s9~ir il ta- ·. cl~rofor!l)ip ·unitovi con l'~'lcooJ; ~i·l'icorrc parimente alle sol.-
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lrazi.ooi sangajgne gene1'ali Il locali, iille be-vande e~alsive con mode1;ate dosi d'ac el11\o di morlina; come pure si cerca di lrn nquillarc lo stato morale dell'ammalato che non ò jloco aflcralo. Silfall! compensi lenipeulici cù:i!i nuati per dao giorrii mitigagaron· in prirna· c p(li foga,·Gno 1utl'i segua del tetauo e,ri(lussoro il mafu ad uua semplice affe1.ione locali, che a poc'a poco essendosi detumefal!a pa~sò a pcrfella cica(rizzazione. Consit!orand'ai numerosi meni ;;lati vaataÌi com'efficaci per coruballcr e via·cer il tetano lraumatico d.t una porte e cl;lll'altra riguarJand'aHa loro poeto v,diilità e cerleua dimostrala dai falli, -son iodotl~ a chiamar esperto, anzi folice, quel Pratico che cc.rea pi() i rol}zzi'd1 prevenil'lo ,;he di com bauerlo. Avrete notnto 1:b'i1111Jc.uoì Spedali ,si discusse q1111li applicazion.i locali si dovesscr usaco nello lesioni traumatiche récenti; chi vuol assolutamente r bagni freddi , gli ast.ringonli; chi i tiepidi ed i ruol · litivi: fo,credo thc nullà es,cnd'assolutc> In l\ledicioa ,·ora pos.; san esser utili questi ora quelli. Se nell u par(e lesa tÌom,nan i lessati vcsçolari, sono maggiorrnonle giovevoli i bagni freddi; se in ve~e le parti offese souo quelle ·che TJiéhat cbia~a fibrose, convengono meglfo i mollttivi. l\lol'li.càsl da me osservali, come pur il sopra esposto, m'méhicon a·cos.i giudicare. Pelke fu ao::he l'esilo <l.ci'lc paroliticli che si manifestarono nei l\1ìlitari come c<)elfolt-o~dello rnollissi.r.ne contemporanee che si svHtÌppuro1:o·rr,1 i norgh~si. rn questo $pedale passar·ooo tulle alla risoluzione mediante no 11a1hmento antiflogistico allivo, eccetto in 1111 suggello di tem pn1 !iufalica e di mediocre costila7,ioiic il qual a"eva iofiailima1e 111l\e- le ghi.andole sa)iv,1lì d.el !alo sinistro; la ling1,1ale si risotwlte, la pariotidca passò ad ascesso che s'aprì nella cavità della bocca; la sollomascellare suppcirò parimenlo e fu seguita de tislola salivale la quale dopo essere rimasla restln per molti l2,io1'ni a vm\i mezzi , fu finalmente guarita coÒ-'rinnovali t'occa meJlli con l'azolalo d!argenlo, secoodali dalla comprcs~ionc contro ta baso della mascella inferiore. Nella Sezione dei venerei l'andamento delle malallie ~ assai soddisfaceote.dopo che foronb traslocali da lla Sala ristretta e poco (.lcrata in un a piì1 art1pia o di più facile pulizia; qaéi pochi bobboài <le!(cnerali che s'aveva11<1 si sono detersi ed Qra sono lutti in via di cicatrizzazione; così che orn ho oulla a riferirvi a questo rig uardo cbe merit i la voslr'alleoziono. Dei. tre ammah1ti elle morirono dopo lungo decobilo, COfi\O riferiva il Sig. Pre,itlenle, h1 uecròsco pia dimosliò lesioni tali che ~on las.iiavano più speral1zi\ di guarigione. Diffalli due d'essi avevan i polmòni 1risfo1 nrnti in ampie càverne eonlenenli soslauza tuborcolare allo stato scrnillu1 do; iitl il terzo,aveya anche il parsénchimu polmonale-lobcrcolizzalo, rna era anèo1· allo slàlo dello crudo; più, in questo le par eli <lei ventricolo sinistro del cuore efan iogr~ssale mjl pallide. _ Gi6va qui uot.are .ch'io lHi 1enuto: conlo ~Q l?mento Uellc nrecipue.lesioni apatomichc--tr'11asciando quelle di minore rilievo solite a rinve nirsi io s imi li çnsi in coosrCl'ueoza del diminuito ed alterato proresso çh-ll'ematosi e dtl"I noll'imcnlo de i tessuti.
.}) A.Il TE SECONDA llIVISTA bini GIORNA.LI (Santi del Ootl.
.MOTl' Ji\t) .
Su. la g1iarig(o11e spo11ta11ea delle pe1·(orazio11i polmonali di o,riainè tubcrc'f)/03a; del Iìotl. Wo1u.Ez. Gli Anoalj della Scienia conlengon esempi rari,;si'mi di' questa maniera di cura c'he la natura ado.pra contro una delle più snvi e più ribelli i11fermit-à i per lo-che non saranno senz'in\etesse le osservazionil raccollé dall'Aulor,e sia nelle Opere degli Scrittori che quelle dal medesi[)!O raccolte, e le deduzioni che ne trasse.
325 -
Da esse in fallo fil ~·ondoLLo a spiegar in tre maniere dislinle il mecca1ri$mo della chiusura della fistola polmonale; cioè pt!r aderenze antiche esistenti jn vicinanza del pu11l0 I, in cui si l'a la perforazione e che maulengon le- pleure avvicinaLe fra loro; per il Co ntallo d~I p~nlo perforato e-on la pleura opposta; e per la quanlilà dello spandimento liqui do il quale. va inv11denu't>d ioJm ergendo la fistola polmonate e tende co·s·1 ad immobilizzar il polmoue , ail impedir il frequeule passaggio deU'aria per l'orifizio, favoreudo con ciò il deposilo SU questo d'Una falsa mémhrana 1 per una specie di sLratificazio,rn del la · parle solid a deClo 1 span<limeulo. 1 Dalle medesime osservazioni inoltre l'Ar,itore ha potuto rilev,uc che n.on s'ban ,10 si11tòmi rrè g'~nerali nè locali-che a1111uncino una cicalriziazione prossima ~a quote poò avere principio sia molli mesi che pochissimo lcmpo dopo Feffellua la perforaì1one : T11llavia dopo l'ohli,leraz:ione persiste ptil o men a lungo il pn1>um0Lornce, ma vi ha s1:omparsa dei segni amforici ùipendenli dall'ingresso dell'aria nella pleura; 'i nolLre la corrdizione generale dell;inf~rmo · va in generale n]iglioraoclo; per ulLimo , qua11do lo stalogenerale cl.ci tisici lo permelle, si può tentare di favorire l'.ll cicatrizzazione spontanea de\Je perforniioni con la toraccnlesi e le iniezioni iodate praticate cou le volnle precauzioni_e sussidiale anco dalle fumigazioni. ' (.rfrch. Gén. dc Méd. dlc. 1853) 1
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1'.N~IJNZU)· N~C:ROLOGIC:0 Nella frescl1is3ima elà d';,rnni G2S dopo una br~ve e crudele m:ilaltia,Jn Pinerolo nél gjorno •1° di qu~slo mese di maggio mancava al Corpo Sanitario-Militare un egregio suo Membro nella persona del Farmacista Militare di seconda .Classe Sig. FnANC_Esco MuRATORR, figlio del Sig. Pietro Francesco, Farmacista Collegiato eserèenle in questa Capilale Dedicalosì'JJer nalùrale pro.perù,ione aJlo St,urltò ChimicoFarmacenlico ed ollenulo nel 4 8!6 il diploma di Farmacista. per lutti li Il. $lati co n felicissimo risultamenlo dr ll'esame pub.btìco sòslenuto innanz', al Cotlegio' Chimico~Farruaceulico di queslà Regia Università, vtmiva nell'anno ~84,9 ammesi;o fr<J. i Farmacisti MiJila:ri di seconda Classe. In q!}esla sua qualità egli, r-os"1 allo Spedale Militare di ..11\,rino com'iµ quelli d'Arrnecy e rii Pi~erolo, seppe lanJo degnamente· r.orrisponder ~\l'ufficio suo che 'lasciò ùovunque vivo desiderio di sè e si rese caro e sti~alo presso i Colle.ghi non meno che prt:sso i Superiori innanzi ài quali diede ancora, volgoo appena pochi giorni . belle prove dPI suo sapere t}ell'esame a cui fu cbiarualò in forza delle disposìzìoui·contenule ne! R. OecÌ:elo dei !z6 ·di giugno ,t 853.
La Redazio11e. Il Direttore Doti. Cav. J;\RELLA Me<l. Div. U'Vice· Direttore responsabilé.Doll. M,ui.Tl!LJ.J~I. di 13. Toi;ìuo 1854. ro1i1zza, Tip. Sahnlpina.
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Q.:U.AD.RO-STATIS1~JCO DEL. MOVIMENTO DEGLI AMMALATI
·e de~lem.alattie state curate negli Spedali dell~ R.-~11~rioa e dei Bagni nel primo trimestre .dell'anno .f. 8-5~. -·
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GIORNALE DI HEDICINA llljITARE . .
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L'assoéinzione non si ricevo che per uo anno e c omincia col lQ ii'agoslo. Si pubbli ca nel Lanedì di cfascbeduna seicimap11. li prezzo d'associazione t n Tori no e di L. 1o. I II Provincia od all'El>tero, rranco dì posta 1,. f l. Si paga per semestri anticipati.
• So~tà{AlllO. - 1° Uott. PAR'ADIS1: Frattura d' alcuni ossi de l cra2° nott. CEI\VB'l'l'l : Morbillo. - 2° Hela'ziooedclle Conferenze Scientilìcbe. - 4° Doli. )i OTTiì\ì.: Hivista de·i Gioro;11i Scientifici. - 5° Oolt. VERDE: Cenai gli Spedali e Farmacie
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PARTE PRUIA STOUIE DI C.\ SI nmARCHE\'OLI.
FRATTURA n' ALCUNI OSSI DEL CRA~to (RehrLione sloriCil e necroscopica letta dal .Ooll. Par.lors1 in une G.,oferebza dello SpctJ. ~[ili!. di Sriamherì).
,Non è tanto per farne tema d'argo menti scientifici ch'io m'accingo, onoreNoli Coll~ghi , a tracciarvi la. Storta .d' un deplorabile ,caso cbe costava la 'vita ;l'uno dei migliori • S01l'(Jtlìciali <lei _ReggimPoto Caralleggieri Monfem,lo a cui son addaHo, qu<1nlo per obbedir a guelfa dolorosa impre.ssiopc ·ohe, restava in me al, wder <::sLinguersi un gio.. vi'ne di !lPlle forme, caro ai suoi· Sinieriori per botJlà e òolce1.1.a d'animo, 1.rlat~le <lei Servizio -ed amante ollr'ogni dire d('il:t )fititarc Carriera in cui per essere• -stato <:li fresco protnOSSO nf1SSUl10 v'era.di lui più soddisl\1lLO e contento. La do'lor'osa ·impressione · in ()'le rimasla, lo ripe lo, ne\ considerare come quest'abile Cal'alleriizo mori va 'villi ma di uno cli quei 5graziati acciclcntj che pure laute vplle 'si ri1111ova11' in quesl'Arlo pericolosa ·s1•nza f1ìn e.stt1 •conseguenze, e nel considerar ancora du,p'er te belle qualilà cn,''il di·· slinguevano il-suo avvenire fu lroncalo nel piÌI verde delle speranzr, fa si ch'io non possa astenermi dal lribularal fine miserand9 <li lui i pietosi uffici i di modesto l'kçl'ologisla, cd in 'ciò fare mi tenò pago_se potrò coMendel' un islanle alla. oscuri là un'esistenza ch'infrulluosamenlecompievasi in uno Spedale, meolre dessa avrebbe potuto spender~i più chiaramente, c.om'~gli dice\(a io vita essere pnrnlo e desideroso · dì farr, sopra' un campo di ballagli è}- a dif..,~a della Patria. 0
Nel malli no dei ~o di ro:irio attendeva il Sergente Pietro 'Gìla a\l'istruiio11e dei Coscrilli nel corlilo del QuarlierP. , quan,l'il di lui cavallo ,im;iampò e cadde ·: rialzatosi a metà ' !?,animale sptlo ·gli aiuti del C.avaliere, tornava quiod'a stra-
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mazzare r01e,s1Jian·dosi , e• éon lui Finfe lioo Sergeiite che ca<lenclo pure riverso dava della parte posteriore d,el capo su. lo sler_ralo qua e là disseminalo di ciottoli. Rimasto quivi lramol'lilo fu subito ra.ccollo dai suoi Compagni e portalo nel suo lt1llO dov'io.accorso ~n quel momento, dopo avergli prestati inutil'roenle i' p,rimi s·occorsi per frenare l'abbond,tnle vomill) a cui ~oggiacev-a, non rinve!lend'al . cuna lesione eslerna a.l ,capo, nè fraUura alle membra, e persuaso perciò lrallarsj di grave comqiozione alle,visccre eolrocr,1nia ne e peltc>rllli_ordi nava 'èhe r~ss' il Gila trasferto allo Speciale. Non appena clllà. egli era preso da nuovi vomiti commisti a discreta quantità di saugue che per i suoi carallcri risici semhràva prov~nlr,e ùa.l wntrìéolo pi ullqsto che dai polmoni. L'esamè cloll'<!mO'lal"to forniva li seguenti sintomi: perdila quasi totale ·dei sensi estel'ni ed interni; temperatura cutanea abbassala.; sùdari fml<li; pol5i languidi o ch:ipressi; respirazioue larda e rumorosa alternala da qualci1'ii1spirazione piu profo11da; pupilla dilatata ml :mmobile; gli occhi spaiancaLi. fissMtisi incorli sul MediCOi nessun ecchi1i10si· nei dìnloi:ni <>rbitali; fhonomia tullora alquant'ospr-essiva, bcnobè l'ammalalo 11 0 0 ri5poncfa decisarnenro alle quisti·o11i ed ,vti1,oli a mala pena l!Ualche molto tronco ed i1icomprcnsihile. Ul\ted. Djvis. che riceveva \'irifermo nello Spe1dalo, dal comi)IMso dei· sintomi diagnosticava di comruozio11e cerebrale con prognosi assai dubbia e piullost'111fausta e prese.rive va p1>r iL mom.eulo un'i111'u sioue d'm~nica:, 1-ascianiol'dine di' p1:aùcar 'un salàssò ·appen-a'insorge~s'una discreta riazioue. A mezzogiorno qucsljt c~mparre, il calore rilornO alla pelle, i polsi si rile\•aron e si f~_cerp più ampii,_, i sintomi però del s.e usorio Cl!·· mun.e son.acére~ciuti, gli ·occhi chìm;i, nes~.nn 'segn,o d'i11tr.lligenza. Praticato a pieno gello un abbondante salasso, dopo una nuova esplorazioue il :.\tedico di Guardia riscontra alla rcg}on occipi·tale uo tumore della gros,sczz<J, d'un ovo gi1,1Ji1taceo . \,ernocèoluto, poc'orideggianle prodotto 1 d-a slrav asi1menlo circoscrttlo, ma di <li'fficile diagnosi per ra!?guardo agli strati anatomici occupali dal medesi mo, pen~hè sembri che la .sede ne sia piutto1;\o sotl'apooeu,r-olica. ~ Nel noslro caso 1100 v'era indicazione d'incider il lu more pe r dar esito allo stravasame11lo: bastava teoere· conto di quella per sospettare, mancand'i mezzi sensibili , di lesione avvenuLa nell'inlegrilà' ossea~il che si ,fecr. dal nou. Deriiua ch'ir:oprer;dendo la cur3,' dell'inferm o inclinava a credere ob'e5islesse fratt ura <l'el tavolalo interno siccom'elTelto assai frequenle in questo ge11ere di violenze. Alla visita del pomeriggio s1 trova il s¼ryguc eslraUo affatto sciollo e con poca ·separazione; lo stuµore va aumen lando,; ootansi al-
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~ani ;remiti COll\'Uisi,vi n~gli. ; rli, l'escrezione deH'orina ha. r alla bo~ca: ;si' sospe(lde la'p.ozione.'p,urgante e si prescrive: luogo i,nvolqrilariamen(e; ·sc·u~ten~o · ~:infermò ll)~sli;.a · di I _' (e·~ti·ait? di~qiusquia~no centiY.~~nìm_i 5; acqua distillata 1 Oò ricoqoscere qualc~eduno degh astanti, roa non risponde'' gramrm; sciroppo cl~ papaveri 1Ogramm1) . , fuor-chè barboltar'd'_al.cuoi ..suoni sempre ugu.ali ed. inintel. Ai_ 29. Peggiorar:h~nlo genera~e: la farcia, ,che fin 9ui ligibili ( tintura èt'erea d'arni.ca IJ.Occe 6·, acqua distillata , · eras1 mantfoula alqùanlo èoloT1~a. ed anima·t.t cornincìa. grarrimi 70.; sciroppo comune fO gr{'mn1i, a eucohiai; 30 san.a decompor~i: non s'ebb'. ~d osservare ripetizione dell'ac!)t!i!Jughe_ ai 1;rocessi. mastoiileì): :Alla_ c'onh;o~~~i_ta si tro~a I cesso epil~ttif~rtne, ~a bensì _i èoosuefi .:pas imi ricorréu(j scompàrso affatto il ~ur?or.è alla re:g1on . oec1p1lal·e ; pèrs1- j con maggior Jnténs,tà,: non v1 furono pm ev-ac.uaz1oi11 alslenza dei: si-nlomi (riapp licazione di 36·$airçruisughe aJle revine (clistere· molbtivo) . "Alla sera (nuova "'Jlplichziotie d-i,20 gioni' giugiit~i-i).' • _ ' · •. .· · I sangiàsughe aue a,pofisi mastoidee). .. . · Ai 26. Continuazione dell:µpparalo si'ntom~tìQo descritto Ai ?Q. Il. trisma. è contruuo;; si.te11ta éot1· gli anlispasmo'(ventose scarificate alla ;a{ca ; polentine senapizzatè . ai poi- · ~i.ei,d'allont<).nar. uri ~econd'àcc~?so sono del quale_l'infepacai). ·Ri~e-nfì assai vivamenlefazione dei rivòlsi.vi. manihce po.lrehbe soéeumbere , oncJechè •si pr-escriy~: (a,ssa-fef.estaÌ1d'inqui'e,luair1e ·èd ,àgitaz.ione 'somma ;le quali_si ca!tiqa 3 qrammi sciolta·fa im -tÒJ·lo cJ.'ovo da aggiunyei-, ftd un mano con la rimozione .d'elle cause ; d.opo ·, qualòhe ora si . clistere ~iol./itivo). Lo ,stalo ·qomàtos.o e la prostrazion.~ g~osserva. un, all~viarneu~o de'i sintomi, poichè ).'ammalato , nerale fanncl',r.àpidi 1~r~gtessi ({a_rgo vescicatorio tJ,lla nuca; rdorme d'un sonno lni.nquillo · e uon soporoso· ( bagii·i di i1ifuso di foa.U~ ili .cedro ed1dcol'a.1p; ri111itizipne -d,ell'assctfeScli11mker ghiacciali sii'l/a}es1a:-stata i11 primàrnsa, da .cont;ùlainclistere). · ' ', ·. · ·: _. ·tùma;·sì; limonata veoetli~), Alla sera le· perturbaiioni del . Ai ·3·1. .Ces_sarono nella,no lle i ~ussulli coovulsiv,ì; respiraz-ione ~fen!al\l e ra!1lQ!o·sa; polsi ·qùasi .i'mperc.elLibili ; , movfme11lo si rendono più ,pronunçiale e frequenti (c liste1'e mollitivo còn 50 grammi (l"qlìo cli ricln(). estremità freèlc!e,ed_irrigièli.\ e; fa~1èfa ipocr,a.l1ça {s.tmapis-mi .Ai 27-: L''~vviÌime~tò vitale in ,cui perdura !'ammalalo . alle pia.nte dei piedi): l\forte .alle ore.9·11 4 auli a1eridianè. . . r~hM p,oc'o indicaJe le deplez:1~ni sang_ui,gne generali: l'~p·pJjcc1ziÒ!1e 'permanente del ghiaccio alla lésta, impiegala . Auto.ssia cadaverica 'fatta 2s'ore dopo la ?llOl'te. non t:aòto per prevenii:e-d arrestar i t>rocessi flogistici delle meningi e del cervello' d(cui nou eran ancor insorti indi))issec_caJo i.I cucrio capelluto- sì lrova'ron i tessuti sollocutanei <òd \I pericra1iio -impregnali <lì sangué allo. sta,lo di · zii, quanto per delermi1iar uoa- riaz(one che noi eravamo bene desiderosi dj 'comb.allere , essendo rimasta senz'ef-. èl'infillrazione la qual estèndèvasi per buon trailo alJ'inloroo fe llo si crede opportuno 4i tralasciarla od alm<;n,o di d'imi- I d'u·na hill-ga. fraLLura li neare srnza scomposizione ·dPi suòi nuirla d:'assai per le ?onsideraziÒni che vcneucfosi ad arre- . · ~argini che c_om!nciava quallrò cen~imelri arJ'infuori del1 !"lare per l'azion~ del. fredd'o la circ9lazione ,perifedca ., si ] I a~goJo·supenore Jjost.enore del parietale destro eù eslen; . favo·riscon i~ vecej ristagnamenti e Ìe congesiiooì interne. . ·d!Jvasi lungo la su tuta lambdoidea del lato sinistro, di dov,e,. lnslando pèr,ò i' .sintomi di con1mozi,one c~r~bralt indotta l' formand'un· afrgolo, la fea.ct.itura protraevasi all'apice del-·· fuori ,d_JJ,bio a~l(!l anz,içletle p~~sc :·e 11(!'11 ·v_o)endo.· privarci l'ala maggiore déllò sfenoide; scassinala e'ra la· \ utura . dell'.umco s.uEs1d10 delle .sollr~t_z10.1_11 -s~ngwg~e,: _v.,epe ten- . ·I sfenò.-tempo.ra:le ,ed ~n p(ccolo pui1t9 di ,pivisione ossea ostato ·un salasso ·alle ore 1o· antim. Il s'ang~e ~.Llllava len- j servà'vasi nella porzi?n'e sqùamosa del_lemp.ora)e. RolLo e • t~~~nte ~ lrovav~~i· a\10:, -yis\ta vespe!tfir~:-~(fallO' ici;l.to. diviso _era ,pur il'. peri.cran}o. pe: _qua~i' tu Ha la Jon~·liezza DietrQ copsullazione ten1tta ~on ·11 Med. ,])1v1s. e seguendo ., · d.èlla fral!llr~, ma 11611 ·p.es.lo !)è ~istaòcàlo.dagli òssi soltoil v~c'èhio adagio: 111or~i capitis 11-er'a(viim, si decis·e d;ope•· ·! stanti. Seg.c?-la IGt calotta qssea in modo.di conservar inlaUe .. . 'ràre su.\'lubo gastrentèrico, e si pr()sérlyono:. (sol(;ao cii i laMme.n'sioni .~eUa:fraltura, si trovò 'cùe la'fessu-ra interna mhgnesia grainmi 15, acqua 2-0 91:ammi; sc.iroppo. di cicoria Ì . co'rrisponéleva esàtl~mente al!'eslerna;·Jungo la.quale st~corhpost'O grammi :25). Alla contr_ovisita, l'infermo ~bbe d~e , · va~ aderenti alcuni grull'.\i d_i sangue di piccoJa mole, ,ma 'evacu;1zioni piuttosto abbondanti eìness·e iAscie~térne'nte, il non ci fu}ato.osservare sl~a.va:samento s4nguigfiò di'.sorla, che p.or a,ccade (lell'es·ci;ezione orinaria: . persiste· tigualè . h~,raçco~~a puri forme fra il_cr~nio e l'a m,~ri!oge. Lr vénè grado di stu_pore, le .contra1,ioni muscolar,i si fanno più i:lel\a d~ra madre preseut\lronsi1•.tQrnide di sarr~ue, coi1 cofrequ_énl_i e cominciano già .ad .afl'ellar· i òrnsco!i éleHa ~a- . rq~iiZÌOl)!l cupa da iniezione generale_; in parecchi ptiuli e.. ·sticazione; la ,degjuli'zi';>nè è naturale ( cafomela:n.o 120 mà.6$imamente. in còrrispoqdenza della lesion ossea nota-. ·çent'igrammi, n;iele ,6 grammi, '11c1; un·boccorJc;· a~q!i,q,_ ed1il- 1 va.o.si al.cune ~hiazze,livido .. o~c.ùré ,prodp,lte da .u11'ec·ét1icorata grammi 600). . ··<• I mosi. La più meninge off;ivà un, colore rÒsso.inlénso uni-' · Ai 2&.J,o stato dei polsi'è;più incora&,giante ad-insistere forme.; il tessuto celfo.lare :sòHo-àr.acnoidéo non che · la' ·nel metodo 'cteplelivo i il sintomo p·fù sa]ienle· è costituito I -~ramac_~llulo,-Yi!Séolos.ache compone ~_iffatti me~l)fa~a·.es~ dagli ac,cessi spasmodici chfassalgè>no l'ammalat~ ilegl''in111spess1ta. e.resa qu:as1 spugnos,;i: dalhnfiltramepto sanguilerv.alli di·'.20 minuti o di' mei11'ora fra loro e lascia11'0 dopo · gno .; la sua ·ad~re11za all'encefalo era· ~I quanto maggi1;n:e di sè·grarìd'abballimé-hto: in quest'instilli éonvulsivi il qilq. Ìnassrinatnente nègl'intérslizii degli c,1.nfratti.'. :,pçiglialo il porta l~ mani· à,IFo'ccipil~ (20 sangu.is1,g'lie ai processi ma.: cervello· dei suoi1 ir1yol~cri fum~o sò.rpresì fii scorgere . stqidei). Nella' seconda visila si pr'a(icà 'un salasso di 200 . quest'or~ano ~·unil- ·hianch~zza-__ lat-~ea e tolalmen(fl. ane.grammi e si prescrive: (tisana l~ssativa hço gra~m.i; ~olfat_o · _mi-co, n&lural~· la di lui f Onsis~enza ~tl 'il vòlùme: ragliato di m-agnesia ~O grammi, da pr.endersi epicraticammitc).Verso in-due diver~i punti, le parti divise .bon,ari.davaoQ conlrole ore _s· di sera l'ammalalo. fu preso da un vero ·,fos ullo segnate da veruna- punt~ggiatura rossa; ,.nessun, spandi- , menlq sangui·gno ..nè_.sier~so a.Ila base ed . ai veotricòli ,, epilellico, dµrante ·il quale per più ,e\'otfo_minuti miseramente si dibaUè, ·con scricchiolamento di. denti e. spuma · anzi questi ias'ciutti, e sc~lorati' i',plessi coroid.ei. Il cerve!-
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l,et~O fu lrOv~lO più inie\tà'lo ma,s·e~za Ì'acco\la,; rp~nife~tO. lemenl~ dai,_f~~O~eni iòfia~1~Ù~rii·;.Jo S1 V'id~ di frequ~nt~·, era l'ammollimento dei suoi lòl;>i laterali'; questo gran<l1s- . nascere da ,rntaz1one·e co·11)c~der.e con le forti congesllom ~im·o'at ·1~bo sini,s~ro in èui \a sostànz':l'. çòrticale ·e l'albero·· .. che fan appunto l'e~el,to di comprimer e d'i'rritare la so:-· d.e!I:1 yita (\isorgrin.izzalo,e quasi -polt?cei. ' , . . . . stam,i. nervosa pe,r cui questà s,i· trova dislrulla nella su·a intima struttura ,e si dec,oD}po,oe: ' ~~ gra,·ezza·délle l.e,s1~ni rileva.te nella necroscopia v._en,ne Le fuòziO'l'ii del cervèllello .so1l ancora -ravvolte d'ostua ,darn fondament0 alh d/agn·osi, a mostrare pur troppo la ·rità malg~ad_o ti.11.te le q1scu'ssioni dirette ai:isc,hiarare quei'nsufficienza 'dei;soccorsi' dell;Arte ed rendere.ragione d'fJ . sta p~rle fis'iolÒgica,; pare _pit.rò c~'i molli , fatti i qµali . Ìrì. metùdo·c.urativo tel)lali;>, non eh~ _l}d av.v'erare la fatale produco!1 ad ·amme.ller in quèseorga1io la r,1col1~ di dir\ger i , gnosi. 't!inlen;;11, congestione clel}e mérnbra1te, encéf,11 iche ;" , m~vimenli ,voloi1lar'ii. e di p.r~si-eder ;agli àl~i defl~ gerieral'àvanzat9 aìnrnol\ime.nlo del Cerve\l'eltO SOII ~J certo a]lC · zio'ne abbi,ino nel lfOSlro CB.SÒ U11'1lUOVÒ, app~ggi(i.'.É bensì razi·o11i incompatibili' con. la-vita, m.as$imamer,te se dipén- · vero che .. frequ entemente al,teràziq.~i ben '-accertate. del ·dono. cònie qui da. una vìoler!za: e$forna che P1 s'cos$o ,procèrvelletio. da1irJo Juogo a:éhlctino dei sintomi .ch'ess·e .. fQ_n fÌ.meole le!, -lll~S~Jl encéfa·Jiçil, dislft1lla. I.a Si,oèt;gia delle ·dovrebQer.o.'pr:?durr'e-•S-ié\ péi -movirne_nli, Sia negli, organi . sue nobiliss'ime fibrè ,ed in.f:err.otla l~inn-e,r:vazione. La soln:ge(1itali, ,m( ciò indica sòl~anlo èhe nèllà nostra Scienza · . zì~ne osse~ non hél>. cooperato.., ·corisideral.a ,a,straltam,e,n.le,. accade dì n.on .poli?re 's..em,pre re~clere ragiçne ~.ei vari,i ·re, ·per nulla all~ morte,. poichè s·apµi,amo ·'che sjmili. lesioni· 1iomeni, ma che 1100 si de~be per que$tO respinger una • ·sonò ~empre indipè.od.enli dai' fonpqie.orc;he p.rod.ucono; feDottrina: ch~·-rfoeve da f!!'olti' fat-ti sost~goo ·e v.igore,. 1$glì è · ·nou;ieni e guasti che nasc1no çlcill'oftesa esl~rna la quale . al,treii, ch'io ~ulle·. le alfevio1Ji grav_i d~l,- c~r.ve}.lo e ()el mirorripenilo li .ossi si conrnnjca. agli organi entr~craniéi. c}ollo spinai~ s'osservano ' clisqrdini 11~ll'amqialato, ·presso '. ..Qùi _<rade jn ·acç~ncio .di rHl~ll~re· ch1 .a sefohc}.a çlelle' che nguali a quelll o~servali i:iel ~il.a, onfio sa:r~i. in forse ·Jeggi dell,amecr:anìca•con·-cui•s'op~rano .le·fi',att~re del era- : nel voler8 df:li:ivare,1.a cagione,dt gli) pasim.i ch'io lul er~no nio, noi ·vecUa;m una percòssa sopra;_µu OSSQ. sp!l&so· e dqal somm·o 9all'ammollimen.to del cer\'e\lèuo , .se no·~ fossé~.· , riss,im9, \'oc·ciprlale, occ~si,onar un:~ f~aUura si~ li os_si vi ~ ·una, circo~tanza cha m'instrui'sce ùel come nelle ~ffezion'i, ·'. · tini più d.et>o'li e sottili, çioè i ·parietali ed. il .l\!mpo_ral~; .il del cervelletto le. convulsi ohi ass~m-an-o.'tale,6ata' la. forma ìl c9lpo_acca;leya· ?ul lato sini.s'.lto dell'qsso com_é fu; di'ino~ . ,. epilettìca ."Ora si.c~oro'~p1iimto e'p'ilé.ttifòr~i· ~rano· gli a,e- , · strato,ltalla èonlusioJie dei l~gu-01ènli e dèH'e~cnimosi circessi e si maJ!len·eva,; in relazio~e 'cory il crt'!sèere dell'a!YJ'coscrilÌa· ivi ;i.pparsa e ~i è i.\ppunlo ìn _questo lob.o del ç'er~ . molli mento, perchè più i;n_lensi di' in·an·ip m<fno cb'il peri<i<lo vell~Ùo.,c)1e m<).~giore ,Yotavasi il,d'isfà'cimerìto: per.cnè purn.,: di -rìuésl'i s'avJnìava,,cosi non· esi to~ d~r.ivarli dall'ailera- · · fu in ·quel lobo ·~h'il ce,n-9!letlo ric~vevt1 l'urto più forl\! iione di qucsl'.orgario. Con éiò .però, p,er il mo'livo più sopra; pe1· cui -ooveva resLare conèusso, -sch'iaecial-0 e dis.ordi'nato · esposto,, n'·on ir\lendo conchi't:1dere - c!ie la . vera e·pilessia . nella ;;ua orgaiiizzazi91,1e. .. ., debba essei' accomp'agiiàta 1da gua$ti org~ni'cj delle delle L'iofjltrazi.òne san-guigoa osservata:'1.iei lessuri soUot~gu- ·visc(}ré. fo pro'ya d·ella,facoftà del cervell~llo di riagtre su menlc1li éi spi·ega là rap.id~ dìs_par1zione del lumore· alt'òcgli organi _geuitàn dirò ch'a v-endq ,voluto ~arecchie -' volle 1 cip~l.e ~ lo stravasa!Ile1_1(0 e?tnrno si ditfose e-. nòn· ·rientrò ·. tastar -il,.polso del.Gila' fui .9bbligalo di ·slacc,i.rne le mani 1 1 per la frallura nell' interno: del :cranio ,:come ~i ~are,bbe poehe ron for~a e~E m.ant~n:eva c1:>rllro i te~lic<ili e b'~nch~ i~ lulo suppor.re; ed i: pic_é9li g~umi r,ap1rresi ai mar~ini -della nou, inc.onlrassi. IJ}ai J'érezionè, tullavia ·il fatto è già a_bna-. .fessur.a in'ter.l}a·,moslr~no, com~ poca~si~ s~all), l_'Q rno'rrag1a_ st~riza patlànté;. : , , ,• · · · :' '. .·:: ìle,ì ,v·asi d·iplo:ici .e peri6rauici . e· come q1testa ~iasi per . ,Vi ba un altro fenomeno che 110n ml nca .a',essere',s.ìngo-', tempo arresfala·:\:.' ,. · ' , .. , : , ·1are ~ d_el qu'ale j o vofreLre:i~erroi c~nto'·ed è :··_qjiel cer.> N011, Cl' 'asp~ftav-amQ q'inè6nt-rare- stravasa-menli ,occu- -~·elio p:ill,idò ed esan'gue in roèzzo. a P.ar.ti an1,111a\~te ·e dip~nJi ._le diverse. p,rr\i _del,t:,erveHo;, ·pe·r,chè il sinlom,o·pato~ · , stese da çoùsiderèvùlè cn~gesli'one. L'anemia del·c.e~ve\lo g,nou.on1ico di questi·, I~ paralisi gerìÙalc ·o par2h1le mai puç dip.erid~re da un'anemià generalesqpra:vvenula ,aquel n'op' si ffi ll,n(fes(o :au.rant_e _la vil~. , . , . ·: ·i Ol!paup·cra~en(o' d'umore · riparatoce ~hè 1<!-sciani> diJÌro · , Noi !lo.n. possiamo. nemmeno ·credere 'è~c r)>lt~rahiine · i lii .sè 1~ luòrhe; malalti~. ria cui· quelle a fondo .aL,issico, . ùelle meningi fòsse · l'effetto .tfu1) l'anirì·o j nfiammatori'o). op,p~r ·a gu~lloièhé. prov-i~'lié da a~bondanli emoI:r,agie·,, le ne.ne.be' avés' s ~ r'assomi.ì,lianza a. ! questo, nercliè· n'on ;è·pro:. · ,, q, u' àl. i d'ue'cagioni 'essindtaffallo,,estr:rnee al no·str-o soggetto r , O , ~· t' , 1 .. t • b.abile 1abbia..,polulo' òidirsi un proc_e$SQ ,tlogisùc<, sott\) 1 io arg~·mrrito chedo stato: aneni)c.o .può esis,ter i~iopa~ica.-. Jò ,s:lato o.'a;dinàmia èh( presenlò iì Gila nei ,s.ei gior.ni di m~nte e c:q~ncì'de,re ,çon·Ja,p-ooge~tione ~eì\anéo ·d:alti:i PTr . ,{~'.}; àlti'alJ'a~se'.1za det·d:\ir10 .r<!ègli _a\\ri ;si11tomi ·pro-· g~ni 'vici_ni,.·rare' cli:° pi'ù C~e:l)C\ '.)O~t~? S0~!5~_lt0Ja èife~!~'._: _ ~rn della.m,e1nng1·te m~nc.ilva.. ~nc~1'1ii,. qµ_~s~o cai:l-O un _effetto. . z1on encef~l,i.ca ~~b~1~_.,u,~b1d1~0.:atl un ,mp.uls_,qne. che cl1r:cadaverico•che· qµasi ma1.fall:stle nell'aaècunpa•g_na're ~u~·geval~ tutta ;a,lla periferia·, ed 10 !l'on sapre1.·sp1egare ciò · sfolli(ll!affezi~IHl cio'è ,I-o s-pa-1'1di'ment_Osieroso ·n~i ventri- 1 fuorthè p.er me1,z·o ·d'ul'ro . sforzo di. natura· COfJ ·cui· que~ta.' · , coli, la, to\ale;mà'l1c~oza' de1 ·qui le cl',oon(èr-m:à'.v-re .più nella · .,cer<13:va di riparar e·per così dire:.di ~~iu,dere ·co'n,l'affiusso ~qs\r-'9pi•nion~ che la,cngìqne. dell~ ri'oUiJe ies10'11i fosse solle ~re'ccia pssea ch'iòtacca:va: l'armoni~, qeB.e' suè parti .' ' ' • . ' t '1 , , I ta;nlo congestma .. · ·. · · · · 'Yenend'a .J1?'r·la'~ d.!!ll'.a~?.l!imenlo ~el ceryellello,_1,oi Co·me voi ve.dete, ornati'ssi'mi Coll~gh.i; io non ho 'fallo doìnaòdiam. a-11d1e qui: quest'alle~az.ione è dess-a il risu1.:: I· che ;l.nalizzar i; ri'sul.Lainf'uli che l'Analomia·Patologìca mi · fornisce e.d_bò cercato rendmoene. rl)_gione .µie.lleC)dOli in: lamento deWi,;6amma"'Li·one? SP{iza,d-uhbio l'ammolli,nenlo ·dèi centfi Ì)~fV~SÌ è S<Ìl'.~Olé risull~nte da\l'irlframmazione COnft-OJl.LO eon ,alcun.i·de'i sin.torni e deriva1~d'one•gu,ei -~oroJdèi medesimi; roà moll·e w,tte v~ò ·e~e'nuaTsi fodipenaeo '. lari1 ?be mi ·pàrev,-aHd_~iù spontanei, Npn ;so1.:~e',1ì.ell' ~.sp,~~
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·sizione,dei falli e ·nélla s,piegaziqrie de/ med~si'mi io abbia 7 jl suo ani!ll'O, non mi riusci l)Jai a'in(t>ndergli I,a meuoma. ,appagati i·vos,Lri desideri i, ·ed, ~ttençlo p.é1;ciò .da voi che speranza di rjacquis~~re la:sanilà, ripetendo sempre essere co~ le vostre disc~~s_ipni, riniediate ai'dife.tti che.nella·preper-lui'.-la cosa qnita: · · ·· sente .Osservaiio,ne posson:'incontrarsi. f -In Cale 1condizione di c.ose e. specialmente-in considéraiio.ne di qùél se;1so· intimo :d~ll!ammal~t~ meµ esimo',.·era cosa,ovfa formire .della;malaltja ,un _infausto , pro,nostico , ciò c~e piacquemi, nel g}orno medésimo pa,le§ar. ad ·alcuno . 2,.t., • dei 1I1iei Colleghi. Si praticiu:0110 nel ~edesìmo. giorno due salassi' ed a favÒrir~ J'eru~ione 'cutanea sj somministr'ò l\foRBILLO . pn'infu~ioue di fiori di tiglio .ed emulsione arabica. Un sa• (St~ria leHa èl~f'~ed:: di Batt. Dolt., CeilyETTi in opa Conferenza .. :1~s~o ,sj rinn@vò nel giornp, :s~guénte- ed altri 'dtre. benchè di solç: ott' onci-e ci re.a, si pratiéaron .al settimo giòrno dopo ·. dell,o· Sped. Dhl~;.Milil. d_i, Torin~); ; l'!rntralà <lell:aìnmala.to nello Spedale.' . · Nefl'esporsa vo,i qu~srOsservaziop~ quà!sia.si 0011 intendo Cedeva ·fralfan:to il ,doJore :. 111;, per .~ulla"ii ~pdificava,. già parla-~vi cose nuo,e· o falli t.il-i cl\e per taril~ d'avve- _ l'ànsiela. dLrespiro.. é la'.toss} ·dapprima 'srcca ed asriullif si n,imènlo o p~r .singòl~r,ita"di c.ircost.anza {lb~ian ad esser! · .associ<1,.và. quindi lra,Lio· Lta-tto ·a sputi mucosi che si ·f.ecèro · . altamente.,r.imarc\l,ti : che. anzitso. di oirce cosi} chC'frequen- · to~tfr-abbondanti~sim!, $pessi; fio,ccosi~e.pur~leu ti. , ·. . t~mente 9ccor~o:n e ·per çìò. stesso ·t11inutamente da voi ,CO· 'NQ11 altri.me,Jte avviene qùand'ammassi di tubercoli poi-· no~eiu~~- Ma'• in quelli ·gui~a ap,purHo cb'il mietitore non monali 'pài.san allo slato ·.di fusione' penrudo.rmansi vasiè soJo raccogli~ le.,.spìche più 'elevate e ç~e orgogliòse doéa~erne che ,dislruggoùo,l'organ'ìca'. strullun{ E la~t'era la minarro ·su·le altre, .mà le ·piu umili 'a.ncor altenlaménte ·somiglianza che passav.a ·tra ·questi e qu'éll\ 'eh'in àllri più .gracili e.di grama 'c'osliluzione' da . tale tnotb.9 affe\li più 1rac·cogli,e,· dacchè queste sebbene t'ali·nòil sono però meno . piene ·e-fruttuose; éosi non rorcforà' ; cred'io, d,isdìèevole , vo.lte si :?isse ~ss~re·1t'ubercoli)~ssati a ru·siqne. Che anzi . cosa e'spor.'un ,fa(LO' dhm9rbillo, mal'altia ch.'in' modo quàsi di,~còslui' medesimo òis_corr~ndo c~n, il 1,10.Sl~O degnissi~o epidemico manifeslos~i negli ùHimi "S°corsi mesi ,. e ,pe_t cjò Presideri.te, avendogli ester,rata I'op.i~1ÌOl),e tr~tl<lr~i quivi qegna di studi.o e.di consiJie~-àiione: · · .. èli.broriphil~~<JilTusà. cl1eJece pa_sso -alla :seç'rez.ioile ·mucopurulen(a,·di·s:,erpi essere carattere della, ~ro~co:polmonite F.raiicesép Bign'& rdelli, Soldato d'KrtigJ.ieria, ·c1·anni 26 , cònsoci.a, aLµiorbiJ1o d'offrire gli spuli' presMçfè id·eulici a circa, entràva in· q"uésto ·s pedal'e ;ti.12 di.febbrai.'? di que:- j uelli ~li_minali•nell.a tubercolosi polh;io_oale .1 nQn notarv•is'i st'anno. Di tell)p'eramenl'o , misto sanguigno'-linfatico , di altra dis.lintiva differenza ·se oon-clìe i primi son i·mmersi h,uoua c·òsliluiioué e.di· forme aff~tic:he ,- per ·qua!)t'a· mi'., · innatanli in. un ·µmor acq~~ò alquanto .[orbido di modo conEta'1,wu sofferse malattia di.riguardo né~l'elàr pr,egr.e,ssa,: che quando ·no-o si badasse ben a·quést'tillima circostanza . La febb're- iutensa ~ il calore ge!!erale; l'a ·sete, il male- di · sucç.ederehbé fa:cilmel)te ·ch'rn' suÌ' finire.della rosolia-inòrcapo 'ed' un poco di ,fciss'e, leggiera 'eta:.11 i sintomi pre$'eptati ; billi si ,di·agnoslicassl}· di tisichezza poJmonale, mentre ·ciò al primo g'iorno i-quali ci dino,tavan·, una :sino ca ,cef~lica, , , n.on sa'.:repbe• foorchè )'~!Tetto d'un esitò Jl.011 infrequenl~" coi1 irritazione ,bronch'ià.l.e.:,1 DotL: Cappini che .n'àvevà..la de!l<1,:bwuço-polniobile èhe._si corrgi·unge· al morbillo·, come CU~à gli pre$Criss'e SU:bi~,Q. uÒ·sala~SO:che fu ,l'Ì!)f)O,Yalo,'due acéadde, in motli ;casi· d' OS~èrvare: ~ella récrudésce11za d~.Ja , ·volt~ 'nel 'gio1:no. seguen,té ·~d -.uòa nel"terzo; i,n,-pari .te,nEO. ,l'allual epidemia morbilloea~·· . . prescrisse per beyanda la deco~one di tarpariridi,e,femul~ Più vo,lte:si veirnè all~ascoltazione,toracica e s,~mpre, si sione deprime11Je..Ces~a~i i;on questi ·m.ezzi e feb.b.re e ce:percepì d·a questa un ·rantolo muc6s~s bronchial'e a gi'o'.sse~ . . , falalgia ,.non che gli alt~i sintg!)li coJ}socii, lr;).nquillo l)mbollè <ihe v.~lavà ~erciq qualsi.~oglia .altro rhinor.è. · . ~_a!a~o· ~ q~asi S!3nza.1!1~Je~ti;i di ,sorta __passò il qu,arto -ed JI sangu~. es.lra\lo,' clifflatilite e ·oeraSLÌ'; prese~ta~~_p'oé,~. ·• 11: q~1'nlo _giorno. Era al! 1~c1rca la _ mez.zanolte dal.,sesto al cotenna ·e mo!Jo ,si'~ro.,L'eruzione c~tanei sc~n:iay;i. vie più . sett1m,o giorno cnt,. quand ognun,o ,meno sel ·ci:edeva, sorse con- il, pto()'redire' della malattia, e sii la .·faccia ,in 'èui le , . ad u~ tratto febbre. gagliai::da~ calore, sicc!là.d~l!a. Ptelle,, . rrì'acehie s,i fecer aftluen!i' ernssé,.~ià ~l~ro ' 'nq'n· v~9~visi sete rn_leJ1sil con· forte _male d1 Cf~o e, que) P.JU mo,.1ta, ,:ip.e r,iccòli puhli ros,;o-pallidi,qua~i come segri,o. dell'e~ilulto_ciò ·era ar,com,pa~nato _da grave au_s1eta ,dr .resp1,ro, 'slente affezìòne- morbillosa. · · · · · . co~ d.olo~ -~~ut.ò_ ~u11ge1,1te al cpstat~ ~!1~ìstro in ~corrispòn, Giuntà fa.cosa a questo pU'nlo, ,qù~le scamp.o rilriane'.va · 00 de~za d,ella r~t t,~otl?'"7ta~~ana 1.1ld~u~I~ do!ore pe~ al Pratico.? ·o fa,yorìre, cç,m~ ;da, alcùnl"sì vorrebbe, l'eru·m.Q O S•,a~cre11 e 'C,..O~Jll a o· I .tosse O Jl'.ISp'lra_ZIO!le pef zio De CUÌ~Dea ,C9D i V~S'cicatorii: escàrotici ~ COll gli eccipOCO .profond~ ·era~h vietato. .. . . , ·tanti ·o la§'ciare che la poloiònite · prén-d,ésse' incremento,· . La pelle, e, segnatamente nella faccia, s1 copn duna ov·v.ero combatter . t. d Il · I' · ·1·· ·t d ·II ·f '• ·. · · d ·., d' , · h. , · 'j ct· ·, f ' . . ·. ,~ , e ques. a e a ora tVVI 1m_en O e e ,OJZe· gr~n e_ quanhla I mace 1e picco e, 1 co or.e_rosso-violapur troppo 's urt l' ·1·tàaeJ , 1 ·h I ct· ·. .· ··I . 1 b ' l· •1, ·"d, d ' , , · eI .10, . 0~11 bb ·posononceacon. 1z1one · 0 rn11t1v1le ocu1 · ·1 ·t I ceo , a con o-pa pe ra e e a11 ezza elle d' -cras·,·ca a I · t t 1 • . , , • : . . • • . 1:, e sangue avre er egua men e o 1o a v1 a a rammalalO\ . .' ·' • . . 1iar1C1 .andavan Ulllte ad. angma graye, .pér .CUl la•\'Oèe era: ~reò:i'a n~e e rauca. Nè eiò basta, che a compjer iHristo. lf . · ·. ,.. ··· . . . ' . , ·1 . rascorse 1n tale.stato. 11 _Bpgnardellr· l oUavo·, 11_nono · :, . ·:. ·' q.uadro lr.er 0·menico vi s'avgiunse aiicor una·gene 1 ' i • o . , ' ra e pro d 'I d •. . ' . cl Il . I . . .l ..,. d ·1 }j sfrazio,ne di (orz,P., la supÌna gi~cilura ,COP r'i!assal,ezza di e, ! .. eo1mo. ~IOrDO f a ?~a a CUJ)l va~\ oqu11 .e .I, SU 'lu·w li membri ·ed Ul'I avvilimento morale n,assiÌno ·che'fadeh_q~ , sp~c1a:lm.enle r~e.11~ notte , soltent'.'aro.n ali:~ .grave cev.a disp;rare 'della guarigione dell'a;~maÌato. Ìn tanto ac:. , a11s1el:,t e~ al ~aless~re~,rn~versal_e, -~n a .che res?sr coma· · · ,. · . . · toso ·coramento ·a·ell, a_mmalato, p~rquant:wm1 de.s·s1. a: con,fortare · moriva · · al mallmo · . .de, , · 23 d1 febbraio. .· .
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.RELAZIONE DBLLE CONFÉRENZE SCIENTIFJCRK
Non scorgevansi esleroame11te. fuorcbè-alcune leggi ere ' (Afose d'api·ile ~a Tur'.11ata.)" · ecchimosi lasciale dall'eruzione morbillos~. TORINO, I.I Pri:sidente fa alcun~ comunicazioni intorno al SerEaltasi l'apertura d,èl cranio· trovossj una conges.lione· vizio interno del,lo Spedjl.le e qui cdi l'Adunanza è iritrat1-0 nuta meniago-cerebrale a base venosa con alcuni lraHi delle ' dalla lellura di dae.Storie di malattie lette dai D()tlori Cappino, l\led. di l\ogg., e Cervelli, l\Ied. di Ball. med~sime me~ngi più rosseggiaa-li ; nessun versamento GENOVA. ,La Seduta è aperta dal ~led. Di vis. Doli. Comissetti ·cospicuo nei ventricoli p~I cerv·cllo dì cu.i lo. consistenza · ed ha principio coo· la lettura del processo·,verbale della Con'feera nalurale-. renza antecedente, approvai-o il quale, prende.'la parola il i'reSi venne qqindi all'ispezione della ca vili toracica e s'ossidenle medesimo e dichiara non essere ciò oelloscopo precipuo servar.òno Qapprima aìcutie ~dçrenze fi~rjnose tra I.e dùe di sperare <lilaci,dazioni mag(!iOrr -sQ 1/argom,ento ,difficilissimo della patogeniu dei lt:1mòfi, ma piuttosto per iolerrogar i pre·pleure, nel Lerz~nteriore del costalo sinislro. La superficie seoti intorno alla malo llia del lesti~olo del i,:uriere del 2° llegpolmooale t)on presentava nè alla vista nè al tatto lesione gimento Granatieri clecumbenle o,elta SezionP, di Chirurgia, 1prodi s-orla, se vogliasi eccetll,1àre la cong~;lione ,càdaverica rando di dct11rm'iiiare·se èlebba co'r\tinuarsi nella cnra seguita. della parie posteriore de~ medesimi. S'àp'ri la triche·a e fin al present~ oppure sè con·véoga meglio, ricorrer ad altri lungo scorrend'ai bronchi ed alle diramazioni , s, vide la . mezzi terapeatièi anche operativi, iJ1 pl'ecedeoza di çbe invita il Oolt. l'laisanLa lef.lgere 'tà Storia, di qu(ls to fallo •patolo~ico. Il mucbsa arrossata, cresce,ndo vie piìt tale i:ossczia in interi,che ese~oitosLdal mentovato Dottore; sorg~ j l .Doll. Tappc1ri, il silà di quanto più essa s'appros~ima~a al parenctiima polquale dal primo giorno del mese tiene la direzione della Seziòoe monale: quest'io fioe ugualmenle rosso ed ,alto,slalo conChirur;ica, c~e prosegneodo nell'esposizione dei sintomi ocgestizio lasciav.a ili oltre-sgorgar.e sotto il . taglio·. e da più Cllrsi dorante questi quindici ~iorni, dichiara .prim,\ esatti~sima la descrizione dello stato dell'infermo siccome fo descritto dal punti una specie di pus che simil a quello degli escreati Doli. Plaisantal momento c h'egli a~bandonava quélla Sezione; ·proveniva ~ali.a.recisione dei. br~ncbi -minori. as~crisce che da ·q.ucl tempo pareva che ,quel testicolo -aveslal'Nel pericardio trovossi ,poco vçrsamento sieroso·,né altra : quanlo migliÒralo iÌnpicciolendo, 'e d ,arnmollendo$i; dièe che. lesione -presentarono le allre viscere. questo fallo era avvenuto singolarm.ente in seguilq ad .no qualche riaccrodimen.to flogistico dovato a Il 'essersi l'ammalato alQu.est'è quant'. io osseryai; ma restami ancora , se già non' abusai dell~ pazienza voslra , a dire -.brevemente al- · zalo da !etio troppo sovente e finalmente fa noto che la cura praticata nell'ultima l(Uilldicina•er'a stafa lo~ale 'dt1i lutto, COU.Sicune cose. Sleudo nell'oso d' una pomata composta cl i ·iod9ro di potassio, L'orga,nizzaìione dollà. cule in quest'età contribuisce ella estrallo di cicuta e jlrasso. l! Me(l. l)ìvis, in vista;.appunlo d<1~li es'posti ·fonorneoi,e sul tidirettamente a disLurbare l' eru zionè morbillosa? se·si conmore c1:una diffusione morbosa al col'.done spermaLico eccita gli sidera la pelle com'organo parlicola're, falla.cioè astrazione astanti a seguirlo al letto dell'ammalato e, compiula fa visita, il dei rapporti che h;:,. comuni co n le altre viscere-, non sem• medesìmo Doti. Comisselli dichiara s.embrargli iù fatti essersi bra eh' essa ci'ò impedisca nè ·poco nè punto , · giacchè se': ottenuto miglioramento da çiulndici o veuligioroi in q'a;,1. Il DÒtt. Caire ha la parola è dopo aver esposto' che uelle due cos·1 fosse la cosa , neppure si manifesterebbe l'eruzione ,' visite da lui falle precedentemente all'iofe.rmo aveva trovato _menlr'in vece~essa si manifesta e se scompare ciò·non a:vvien in talli. Eer allra parte· noi osserviam altre. èruzioni · qul,)I tamor assai duro pr!lsen_temente non esi)a a dichìarare riéonoscerlo pi~' mollc:ed elastìco, {~nomeoo questo ch'jl)li vorcom'ad es. il vaiuoloide che prende sove·nle a quest'età. rebb'attriboir ad un tale quale grado di sopra,•veuuta acutizzazione. Fa notare che dalla Storia ao·amnestica la sifilide appare P.erciò dico -çhe la pelle considerala qual è ju se medecome·la causa ·vera del modfo e che eia qaestà medesima Storia. sima ii;npedisca l'eruzione esantematica.. Percbè 'du11q'ue diventa ragiooevol il dubbio cb~ non si sia ·seguita una cura suf(nellé!, medesima elà) investe la mucosa bronchiale. a pre(iciente. Per le qaali con~ider~zioni egli sar'ebbe d'avviso che feren~à d'allra i Eccone, secondo me le ngio11i più pro- · una grandecnra ~ntisifililièa (ossc· aa instiluir~i ·e questa c_on babili . , _· ' • · mezzi· gerìerali e locali ·cioè con il d.eutocloruro di mercurio ·ed· oppio, con decozioni di salsapariglia internamente e'.con UD• · lo quest'età gli organi della respiraiione e della circogaento misto d'eslr&llo d!atropa- belladonna,!l'onguenio mercolazione sang·uign~ ,sono giunti, tll~ piene7:za di lo~ energia~ ' rial~ e.canfora lo~almente, sop1:apponend(lvi pure l'applic&ziooe , e siccome nell'età infantile le viscere addominali han'no di cat;iplasmi mollitivi. · ' predominio su le allre, in quesl'~là parime~lo i polmoni Il Doli. Mari, chiesta ed ottenuta la parola , parte aucb'egti . dalle precedenze esposte -nella Storia da'lle quali. chiaro appari;wanzano per energia ,di svilupp·o e (li fup zioQe -gli allr1 Ja,è'.ausa'sffilitica qsclu~ivamonte .eda mancanza d'allre ,casce organì. Poslo ciò non fa punto' m.araviglia éh'a4vénend'a gioni; rammenta che tutti gli Autori _coìnbinano nella necessità tali giovini d'e!ìsere presi da mo~illo. con tanta prontezza dolorosa della paziepza ·i.9 .morbi simili e che non consig_liaoo la quesloinvad~ e si diffonda dalla tra~he~ ai bronchi, e da queablazione l'uorc~~ allora CJaandp siano pr~senti i 'feno~eni insti ai polmoni :' ed a prova di ciò sfan ancora le molle oscontrastabili di degenerazione di.tutto l'organo,; dichiara che questa malattia essendo comparsa da pochi mesi soltan'to si poò' servazioni e disezzioni cadaverìche falle in quei che foron·o coosidernr ancora come recente ; con<'hiade finalmente, con lo mori! dal mor!,illo nei qoali non altra lesiou essenziale ado_ttare per intero il piano' di cura proposto dal Doti. Cair~,. lròvo·ssi fùòrcbé nei p,almoni, con t.titt'i ~aralteri e p'é1,rlimeno l'oso delìa canfor.a ch'egli crede nQcivo all'atlività dei vasi colarità rinvenute nell'aulossia suddesorilta. Qua~d'all'opassorbenti ; attività più che mai necessaria in questo caso. Per la qoal u](ima .riflessione il frollore Cairè riprendendo la pos(,o diarree cronic~e,~d intasamenti addomi,1ali 'frequenparola soggim,1ge avel' egli prqpost<,> l'usq d,ella' canfora·, rimedio lissimi rimangono nei fanciulli. 0
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diffusivo, al fine di richiamare l'organo affetto a quell'energia di vitalità sufficiente perchè le forze riparatrici della natura possano sv.òlgersi, agginngonc\o ripfranè,arsi egli cl 'altronde nella,, p1•opria opinione su. l'utilità di questo rimedio , incoraggiatovl: dalla sna sperieo~a.
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:Jl D.olt, Mari ricorda ui;i- caso. molt'anàlogo _a.questo avvenuto g~e,e Cùn j oaralleri, delle .congi~;lifvilf rewnalièb'e s,«mJpli~i~; ·crede q'uindi cheanche f)_élln preseòtc·_ epidemia dehb~s·i attri: 11ella Regia. Jl[arina, Qella cur,Ì. de.I qnale sl servì C!)n pieno sncbuirne la ,cagio·oe· a~'iilfioel!ze· reuìnalizzanti,.anzichè ad eflluvii cessò.loéalme.nte dei vescicator-iÌ dopo a,1ere praticata uµ'inci, ~ . • di n.atura speciffoa'. . sione per dar esito, agli um6ri raccolti', es.i. sèn-ì pii re del metodo . .11;Dott., Bott~eri legge in àppre~so ùo su.o Scritto sopra yn ~à ~o -dello Dzo-gdi pe.r'!a c.9ra gener1;1fo. ' è}'.aracooidìte st~fo èqra to·oèlia Sezione del Dott. -cap~iata, ter· Il ,Doti. R.iva approva iotieramente il ·piàno•di.cura proposto minala .la qual_esposizione, il Dollore ·curante appoggia' 1!! riéd .insisìe· s1{Jà necessità di dar esilo·allà raccqlta,rerchè in tale flessioni del J)ott. Bottini ed accenna al decor.so sorrimamenta maniera si vien a to~liere. l'irri!azione,prodolta da questo cl)rpo, irreg~lhre'de,lla mal~ttia che foriv.a l'1?ggello dell.a-Storia narrata. si..può dtré' slt:anici'o. . . . r '. •' . lii,; il Doli, Caire s'o.ppone a che.si pratiçhi li! proposta ;inci,SèLrnD&lÌì. S'apre la Sècluta col} la fotto fa del, proscss9 · ver·sione 'raceu1io ·notare' cli?in tulle.. le atl~zioni di-q6esto genere ha bale dell'antecedente Tornala e dopo., -Ì1arie modificazi.oni i nvoluogo o'na nfrco !la simile la qoa!e ·n~n .è.da considerarsi foorc~è • caté dai Dot'tori Discalzi e Paradisi , .vie'Ìie·daU!Acl,unaoza approcom'ona conseglienzil seco,ndar;a, ·un prodotto della malattia vato. · · priocip~le, :vincendo la qual oltim'a, cli ne·cessi.tà.ne sco,m partr'à . · Ihcl i il DoU: Para disi, a'-c~o1'ma, ilell'or..dine de) 'gior.oo, legge . ·, , , anche l'e.fi'etto. · 1,10à' longa, ìnterèss;inie e Ìrtolto ·1tebr,<.redatta-Storia d'un.'caso di In s'e°!rnitq ~ ch~'il Dolt. llfa.,ri f~ rjll~tt~rè c~e molti Autori fral(ora ·d!'gli ossi .del cqrnio (.1 ),'f~atlura cifin po.d li giorni de snggerisèono cli·togliere""nria l'àle coti:lplì·c:izion·e.con q_uesto mezzo let'minò la n:i.orl'e dello 'sgraziato .èhe rilevata avevata .in una cacioè di cambiare. l'idro-sarcoç!lle ·s~mpl_ice sarcocele; ricorqa. che il.ut.a <la càva}lo. ' · ' ; 'Ja·raècolta debbè .i:iecessaria!Ìlcnti co.ncorrer a'·manlener·e l'ir,:itazione e terQ'lina:con dj re. aver e.gli confelicl}.risu ltamentq proi-cedutÒ semp'te Ré~ questa ,·ia, segueQdo li traccie del .grànde I •• Dupoytren. . . . .. : . · Termi!la il·nott. èa.ire .clichiaraoao ch'egli bé1~ lungi dall'ostegIli-VISTA. ·~Et· GIOB1'A.LI. ,giare ,sfffat'tii ·praliça· ne approva anzi· iotieragie~te:il pensiero, •ma vo.rrebbe cbe'si ·mellé,sse·in pratica allora solarr,i.ente chefos~e ' (S u~ti del Dòlt .. i\·IOT'l'H ll).. .gra11d)ì m1èsta r.aècolla e, non gi~ come.nel ca,so,.a(tuale nel,quale Su f~z' . i olò gia della glucosur-ià; ,Còn;iderazioiii, deJ·-Ca va,- ' 1 • : . si.'trat.la di picc6.lo sp~'ncltmento;- '· liere Prof, 1\fAuJnz10 ·Ru.F'ALiì'lr. ...:_ .Soltanlò in ·questi'· ultimi TI J?residenteDolt. Co.m,is§e,tti prenj.le la parola· per 'riepilogare · .la discuss'ione e mànifcsta la c.redenza µ1on . ess'!lre tioi ct'un'im- i ànoi, g·razie soprallÙtto· ai p{ogressi della Chin:jica, ih]Ja,'portsrn7:a .vì tale il procura:,· pn'~.scil~ arlififi'ale al si~r'o raccolto . . b.~Le ·01_ellitò p·ot~ esser conlra·ddisliJ1Lò·dalle altre ·specie tli quanrlo l_a quantilà ..non sia ragizuar~evolè; stare pro e conlr.o · poliuri~ con le 'q.uali era. còo(uso,p,er l'addi etro, quali. per una t:lle pratièa Aut'o.ri .rispettabilissi'r11i; opiÒare pér ciò chi> sia es. l'idi'opatica, l'a:rl~ilica; la.,fehl~ril,e; la ,spaslir.a, ecc.;,essenip!e utile il pràlica're l'inci'siooe sol· a)lorquaodo che la rac.sendone sùo spè~iìal elemento la,CIJ,a,leria zucèherin~. sen,za c.olta sia troie ~la rnqst.rnre . sec,;a ·co~trasto 'ch'il morbo prevalente è l'irl r(!~el'e oppure si près'umi possa,esse-re d'osll!C61o' alla che sia s~mpr'e a-ccompagna_to.. dall'. abbondanle secrezi.one risòlu7,:ionè Mllà ll)alattia prinçipale. Nel caso nostro egl! cred~ d'elle òri ne. , . ..: · ' · che si 'trntii d!uÌI pr~do.uo· sifilitico:, bencb~ non esislap, altre. spi11ge·r i'onanzi !o $'lUdio di ·questa pur lro,ppo grave A maµilh taziooi , li· lftìe .dia·tesiy fondà,ndo particolarcyi'ente la.' so;i ed ancoi·a poco· nota··rnalaLtia.,c.on.fOr~er i,n molta par·le diopin'io11e s'u izl,j aplece'.ìlenti, s'o lo.st-ato.,àttuale .del .fom(lre e -so.i ,versi fhsli1)li P~tològi o Chimici Italiani ., fra i quali ·ci l')s11!t.arpenli negativi d'o~a. e:ura ser:npl1ce continua,la çon tanta perseveranza. . . ,' .. pi·ace çitai;e·Poll\, Corneliani, ~mbrosiani e Capezzuoli ; 1Per la n11ale cosa, convr._ p9ndo nelle vistc·dèi ,'Preopiì;iànlj, risu 'i Là,:ori deil'ùllimo q.uaii fu let(à Ul\i\. (~gionata _e tien'e se'éon<l''·Ì'•dettanii dcli' Art/ necéssado instituir 'oaa. cura ' d6'Ua Relazione dal chiar.issimo Prof: Girola in• una delle . . . ~' ' 1::he è1misponda a qÒest9 viste .diagnostiche prima d'iotrapPen~ d~erè veruò atto operativo; e· tanto' più si.1 rovere.bb'i11coraggi~to ..ultime. Sçdule (ti..quesla :Jlegja Acc.adem'ià Medico-C!iirur-. gica, alla .quale lloi p,ure •prendemmo .paf le 'come' udi!,ori. i.~ questo pensiero, chè dà 'alcuni giorni·si scorge.jn quel tçs!icolo. iin mi~lioramento."manifesto: In fine, quandò la malal!ia , non Scese. pm: in caro.po auéhe l'illustre Autore dei Fon·ù àfos~e c(\n· tali'mezzi,superala, dice çhe nòn displ)ra O!tenèr. un me~iti della.:Pa~ol:ogia a~~litica, il più vàlente ·camvjo'nr ·reale.v~nt;iggi°o dalla, cura termalè a. cui fu J,tià d~slinàto ,l'aind.~t!e Do~tri·oe ta.1ro-chimii;9~ jn l,ll1li3:.; :e la,'~~em,oria su_le m',it'ato fii èoi' è caso. , ea~~e .della g,llJe<l,s~,fia d.a ,esso pubblicala .. nella Ga,z-;etta ' A~ESS4NDRI~. 'Il -~Ìecf: ifollegg: Do~l, (;òstanzo, f. f. ·di SegreMedica Toscana vuol essere fatta cono.scer ai Lettori del, _(3t,io iù 'assenza ciel Doli. Pel_ufo, dà lt:t\ura dE'J1'processp_verbàle 6iO'rn;l,e••!Jetch~ 'ri~ca fli , falli ,e·'d1i.nd11~iònì ~ziolodell'aJ1tece<lenie Sedilla ·il qual~ vien approvato.; · 1.1ùinrH il Pl:e.- · · .sid,e,rte ' parieciri 'al!' Arl'unanza che ~.tani e il uumerq piotlo~lo _ J~~lche clrrelle,..a modificàre ie più, ricçvule . sen.ferizè 'dei ·cònsid(),re vole delle ot,1,1lmie ,i ò .11oi;a nello Spedale, 'moJ.te d,eUe Clii1i,oi. r,iserband,oei poi .di ·dare oon'teiza delle àlìre · d'ue ~uali cli .ca~altl}r~ granelloso e svìlupp11,te.si 'principalo:Ì(\'q,l!l nel ch'a que~_la prima terrannq çlietro' {una su la ' semeiotica 140.'i.\e~f.!:: Fau.l. st'auiliato in Citlarlel!a, di' concerto coÒ·il Colo.rie .lai-,ratur'a, )'~hpa su ·Ja' t'er·a·pia·oel nì.orb'o; apper1a l:AuLoi:e . nel,lo-Comanda~ti~ il dello Re,z~im',!D\Q o ~on· il ,Me'clico di Regle •a,yrà fa ~Le !'lam,pa,re. . ' . , . . gime~to del. m~dèsimo,'DoiLBobbio, aveva passato un'aHenta · ' ìspc:4ooe n~l,Qoa'rlie.r~ o,iìd'avvisar <1)16,possi~ili càgioni <li freUndièi sono ·gli amìn;i.ilati di glucos,uria raccqili · nella' · quenia di'm'àlatiie~e prese le deterrni!)aziohi ·a.cco,rdate llal Co- · Clinica Medica, di Ffre.nze che c·on tatllà. dottrina diriie .i'I1 mando del!~' ]?ivisione perche fo-sser isolati a·ettj ammalati ed, siip.i'entjssi~P·· ~.utore , d'ella: ·ì\otem~rià_.;' ga ·q~~sti ha, egli impèdita, èosi la diffusione del mà'le. Erasi qoi,ndi sta~ilita . uria ·spec!al In fer.rneda. Reggimen!J le onde-· ricovèr,ltr'i•i, sòW , la cur,a .. t~atto argomento ad :efam,iiiare ,cias,çh~du~1~ d_elle. oagi9ni , del M\ dico «li Servizio; tutte quelle·ottalmie à.~ch~ leggeri!\~ime . g'i~ dichi«ra\e ~cconcie alla gt{n~razione ilei diabrt~ mel-, non ap~ena ?i pa,lesassere, ed avv,e,·le ·p~r? ~h'uo id~nticò P,roV;. ·e qui-ndi a,~(l.rè .leir,i s!!llan~e di fall~, ohe l':attenlo esame 'vedimèofo s'era Jlreso anche n'el ,15° Re.gg11neoto pure-stauiiato dei med'llsinti•,gli' ha forni lo e che mo i riepilogh'er.e,110 per . in ·e ittadella. . , . , somrpi cap(. · , · .· · , . · il ' Doti. Peltiso Ja,ootàte che tali ottàlmie si videro ,svolgersi È ge!_ler~Je Se!}ten~a,' che l:l.,1glucosuria lien, a'le .dÌ,SP,OSinep~:medes{ma Brigata con qtialch\pte»sità e, frequeriza,11nc!Ì~ negli anni precedenti, mèotre trovava,i io G,uaroigiooe ,a Ni~za, , ·iio,pi ereditarie; che gli uomi,ni ne. soho pre.$i piìi, dellè c,Fn'.a a,ssaj diverso ~a.quello d'Aless~odriì}; dice è·~sersi ~ricli~ , d'onne; che la media_eJà, --f rbi :..2u'eù~i.6lran1Ji, v'è-predi. ' . ' c,1>là svolte nell;l. stagione di primav.era ·,ed a:vere cessato· alfa Ho con~l'iucontra'fsì d~lla state; ma.essersi però. o1forfo assài bJ ni- · 'ved. in que,sto·ll)~desÌmo o'umèwde! çiornale. , -r 0
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333 sposla sopra tulle le altre e che i fanciulli vi soggiaciono ancne meno dei ,vecchi. Ora ri~ultò all'Autore che non i.' malattia' ~reditaria, ma che può lenere senza dnbbio a condizioni congP.n1le , pe~-.. çhè appartièn alle mal·altie, che più·si collegano con· il ,nodo d'essere della primitiva composizion organ.ica e dell'ovolo- · zione successiva di qucsle cioè a quelle che tengono maggiormente 'all'i11ilnenz.a dcl·processo delle assimilazioni or-. ganiche. Confermò in vece la scnleuza ch'il diabete è piìì frequente ~e.g\i u?mini c!rn nelle donne , m·enlre m~d,ifrcò l'allea su l'età, avendo~li le. di lui osservazioni dimostrato. che l'età pu.b.ere vi è più i11fluenle delle allrc. L.e medes_ime poi lo. cordilSSer a rilenere che soggiaciono pi'ù facilmente alla glucosuria qnc:i corpi che nella loro costituzione banno qualche qualilà media tra il linfa1 tico ed il sa11guigoo od il nervoso cioè che posseggon uno . staio tale d'assimilaiion organica che è pi,ù progredita che in quelli di puro temperamenl.o linfatico e 11:lerfo cb!) n~i · veramente ·sanguigni o 11ervosi. Per lo che alla glucosuria vanno mollo soggetti gli scrofolosi nei q_uali . prevale lo stato albuminoso e gcnéransi prodolli mocbosi ·r.i.cchi di albumina, nei quali le metamorfosi progressive della materia animai per isQ_arsa infl.u~nza dell'ossigeno pre\•algono ed in cui la quanlilà di della m'ateria sùpera quel.la che pnò essere sollom~ssa al processo dell'ossigenazione e quindi consurnaLa hel\h ordi11arie riparazioni o.rga,ni,che. Cosiffatte riflessioni son applicabili anQhe·ai soggelli che non avendo sortito dalla patup1 ,; pre~isposizioue organica alla glucosuria: vi sòggiacquer in seguito a malaUie di divera spooic e natura, come sar'ebber ascessi freddi , tisichezza, goltt1, m·a11 cror:iici degli organi digerenti, pr9tralte febbri periodiche, esanlemi, .gravidà11za scabbie e leucorrea soppreS'se, iscuria, vizii degli uruQri, vermini inleslinali,,èalcoli re11ali e xéscica!i , ècc;., Già fino da anlico tempo s•attribuiva ~olL'efficacia al vitto vegelahile nelia produzione def <l1abe~e e quindi si raccòmandava a quesli ,infermi )'U$ 0 delle carni da AreleO, S-ydenam, .Morton, Dupuytren, T.he.oard, Bouchaqet, PQlli, · Bouvey, lloiìnefJus? Van'-Ne?, occ., i quali narra1r anche guarigioni p_ermanenli olleuute con i,l sol uso òel villo animale. Le- osservazioni falle su i diabcbici de.Ila Clinica di Firenze e le indagini chimiche che .Bufalini foce inslituir e quelle che ue aggiunse il DÒLl. Capezzuoli conducon 'aragionevolrn,e n(e cò,wbiude.re che l'alimen~o feculenro fornisce materiali alla J)rodu1.ione giornaliérà dello zucehero, menlrE) quello animale la diminuìscé; il Yilto animate non impèdisce 'del Lulto la generazione · d'elio ìucchero; ehè questo si può originar anche s.enza c·ooperation alcuna delle materie f~culente ingerite; cµe non ,si, può dire dimostralo ancora che dalla Lrasrormazione dei cibi d·erivi lo zucchero diabetico, nè cb.e'. questà morbosa trasformazione. s'operi nell·o stomaco; ·ch',il sangue .si poss;rso_prasalu~are del principio zucchè'rino e che allora questo abbià facoltà' di filt~ar~ quasi per ogni superficie o tessuto od organo · secern'enLe come se n'ebb'a rilrbvaro nelle v·ie aeree I nei · • tessuti cellu1ar e muscolare, nel fegato , neµa bile, ecc. ; che molto probabilmente la gr.oesi morbosa qello zucchero ùiabèlico h~ effetto nelle prime vie e siugol.armenLe nello stomaco pe_r un· processo tuttavia occulto d'azioni chimiche, anzichè nei reni, comé molti hanno pe11sato; çhe è molto ragionevole di considerare l'abituale soverchio uso di villo
vegelabile e singolarmente del farinaceo iici::om'una delle cause predisponenti di tale malallia, massimamente .se con· giunlo al poco esercizio della p'erso'ua ed all'abitare lllo'ghj d'aria impura e noli di sp~sso rinnovala. per cui' non restan abbastanza consun\ali gli elem enti respir,at9rii introdotti nell'organismo. · L'uguale cosa dicasi delfe affiizioni dell_ò spirito , degli abusi di venero, dotl'onanismo,; <Je'!le ·eccessive ocçupazioni inlelleUuali e d'elle spverchie corporali fatiche , di tulle le cause in somma le çruali influiscono d11:ettam~n~e od inclire.llamehte al deteriÒrarneulo delle organiche uss'ì'. milazioni, stiano queste od 'in a,1tec.edenli malaltie o'd in abusi della vita od in azion insolita .di qualche pèrlurbaliva potenza od io qualsiasi altra, c(!sa aLta,a determinare aironi o dinamiche Q chimico-organiche c,.ffensive d-ell'es. ,serer orgaoieo·VjtaAe d_dl corpo uinano1 · Si prese ala per ull;mo l'argomento dèl diabete che vuolsi' da K;unpfregoare tator ,~[?idet!)ico e ~he a Reil ed a Thon1ann parve._pure cn1ila.giosò. S'os.servò' iu 'fatto il diabete assalire molle per5one aù un tempo e talor auche d'uaa medesima . famiglia; ciò di.mostra l'inlluen,za ,cl't1qa caus.a comune cli cui però non si conosce la natura e 110n si può per ciò stabilire se ereditaria, contagiosa, endemi~a, epi- . demica· o d' allrà igMla' 0' fortuita effic·ienza'. · 1 , , , I falli raccolti dall'illuslre Aalore accenrian a cause slra. ordirtarie perchè nel volgElre di ,pòco più d'~n anno cioè dal 11ovcmbre 18,1.2 all't\prile 18H 'u',~bb'ad osserv3!-re sei casi, oltr'acl uno uel novembre del ·I Si I ·e due nel marz~ ·del ·1s,1.5; p, dopo di questi mio, l)el giug110 ciel •i849. ed un allro nel 1850. On<leche nell'intervallo di circa dieci anni nove diabetici gli. si sono presentali. D'altra parte i ·SO&,gelli erap_o lulli diversi ·per provenienze di famiglia., per luoghi di dimora e per consoeludi ni di vita, ondeche· , non PìlÒ riconoscersi in que.sli casi per cagione ·generale fuorèhè un'ìnfluenza cosmo-tellurica. E di ' fall~ quest~ non mancò perc~è dominò i11 quegli anni assai fréq'uenle la migfia:re, e le, malalLio flqgistiche as~umevan un carattere parlicofare , nè roancaron esantero i di' val'ia maniera . o lo ste~s9.. yrippe fu pur una volta assai comune. È quindi il·Cav. .B'uf~lini 11ella:pcrsuasioue che alla prod'uzionc delle glucosurie per lui osservate in numero slraordi-nario in b_rev~ volgere di le.mpo ab~iano realmente iqfluil-o le cagioui epidemiche chiaramente dimostrategli gi'à dal 'contemporaneo domioio·d'allre mala!lie; le qu·aJi cause erano accòncie a ·d.egradar i corpi u'cnali,1 dal 'più pèrfetto' èsse,re dellèlor assimilazione organica ed energia vitale, cioè ave. v~no p.er l'appunto qu~lla natura _g_\(l. qimoslrala :ippartcner a tulle le cagioni predispon~nli alla glucosuda,
CENNI
?(.J
GLI SrF.~AU,E FARMACIE DI :nç11\D?·
'(lelli dal Med. di Fregata D'oli. VERDE in un~ f.onfer-erÌzà dello Sped. Mili!. di l\farioa in Geuo_\'.t).
I;'onorevole Cò\lega Dòllof·a Déalhertis riell'aulècederile Tornala loccand'il dillicile quant'imporl.inte tema del Servizio Sanitario di Bordo e prr.nden,do specialmente a d.iscorcere degli Spedali e F.a:rmacie , faceva notare come; questi foss~ro sempre di solito situali cosi infelicemente da. risultarne danni non lievi ed agl',inf<!rmi ed 11ll'erario ed alla fama medesima .del Curante, motivo per cui ne proP,oneva il traslocamenlo.
33t Guidato dall'os~ervazioot di lunghj anni e conoscendo lnt.lo chiuso,, renderlo P.iù ill~minato ;-4' ottener il_più as. soluto s9~mlì·ero da.~gm mobile 6d oggelto ch'aJme~e~imo ~-q~oto siffat~a propost~ ,t_ornater"poless.e, ~li. decoro, "I Medico e d'utililÌ!, all'uma.n1ta .s,ofir1mLe, a,vv1~a1 bene d appogn.on app~rlenesse; o s.epar~r affatto il !?cale ~cstinalo agli ammalali <lai resto del ·Basl1menlo e c10 mediante un tra{;iarla, benchè in quella parte soll~nt?, ~he _ha tratto_ alle Fa-rmacie, siccome quella~che è d1 p1u fac1I esecuzwne , _me-zzo pe~ 1\Freg~te ~ Corvell.e ed un rastello ,Per i pic~ol~ Legn(; ~ eai1g1aF-1.l luogo. tl1 lavoro.agl1,opèrai; 7o per meno dispèndios_a ed ~d9ttata g~n.eral~eu~e d~ quasi ~uLte 1 Piroscafi, ·m, fiu e, des1gnaty1 un sito qualsiasi esclusivo le Marine Slran.ier~, li~11.ta ndom1 1_n .ctu.an~ agh Speda!, a<l agi\ amaialal1, purc.h'è desso sia salubre ed isolato. . eroeller il Yivo ·des1deno d alcune m1ghone le quali se non . Toccand'ora ~i volo l'altr'argomenlo ugualmente di tulla distruggeranno del .lu~to, climi~uiranno m~1lo le loro s~on importanza, ed 11 quale non solo debb'inleressare voi tutti venevolezze, non d1ss1muland al certo eh 10 pur aHe1 atteso cQn tra?-~orto il giorno io .cui lc1.. ll)ozioue del sullodato , pe~ voslr.o_dècoro, ~er la, vo_s.~1 a fama~ pcr.l'~t.taccam~nto ali \l~an1 ta c~e sQflr~, m'a si ancora gli A11Jrorn1slràton del Dottore' fess'in ·ogni sua-parte compiuta. P,er tutto questo, in agg.!u11la ~ùasi a quanl'il precitato .. p~b~hco erano, voglio dire le F'armacie, permettetemi che Dottore già disse, rimarrebbero 1. or a·ct è'nurnerare cola.lì v1 dica. che des~e .versa n in con_dizioni assai peg iori degli 9 migliorie; ma.siccome le medesJme.. 0 -00 verrebbero baSpedah pie~es1nu ..e che ~e~ç1ò addomamlerel\bero più slanle(l'Jenle apprez1.a~e seina cbe pnma 110n fosse_ro poste pronte. e r..a~1cali .r~Jorme. \01 sap<~le ' quanlo m~ come le in migliore lùce le loro pecc.lié, 1:gll è 'perci.ò che sti~eré'i ?1edes1me s1.eM .s1rnf~he·e~~eate c9llocale (a prorà) in-lo ogo rnadallo, call1vo, nocivo a.1 fa.ribaci e coulrario arie sane in sggi rare cosa grata a voi lull1 ,,o.oorovoli Collegh1, ove ·leggi d.ella .'.\ledìca pulizia: c-aùivo ed in.adatto perchè oriton1and'i nlo.r110 a silfatt'argomento·mi ci sotTermas~i alquanto più di cl}e non si fece. Ji'a~e~i iulan.to averlo.~ s~u~o. m~omodo: per-eh~ ni!!o d'ogni più In rido inse tto: nocivo a1 far111.ac1 perdi~ uornlo cd/ sposto nlle più viotrattar i,n mezzo a persone quah voi srete, des1d~rose p1u lente scosse, tàkhè la più parte ùei medesimi prontamente che mai del ~ilbb),c'o benf'' giu<li,ci oompetenli del fatto ~d ·s'altera e 's i guasta; conl,rario in fine alla puli1:ia Medica al parj di me per più o men antica speri-enza nel taso di percbè è talmente nascosto ed· access.ibil a chicchessia che, sentirne e provarne lulla l'importanza. E prendendo le mosse dagli Spedali, ond'aver un'esalla se non per malizìa, per inganno almeno od errore ue potrebbcr emergei;e conseguenze funestissime. e genuina ide'a ~ei dif~lli .tu ~tì dei me,drsimi. (i ntendo sem, La prima pertanto e phfimportanle riforma di cui abpre <lègli Sp.edali <ll ].3or,dQ) e d;\r al ,m10 dire. quella bre-bisognerebbero 'le Fàrmacie di llordo, la quale basterebbe vità proposlami , parmi non e_sservi migliore cosa f~orchè invitarvi a recarvi meco c:on 11 pensiero a bordo dei me-· per sè ad eliminare di botto dalle medesime molti diffelti desimi Legni òoyé visi tando le Fregale vi domand~rei di sumrncnziou.atii e la 11uale siccome gi'à dissi sarebbe di gl'<.1z'ia qualé ~ rl 1oro Sp·c·dalc? Egli è il luogo più escenl~c.ilissi~,·~. esa,cu~jonc, è., a Jnio avv·iso, il loro· can'gia .. ancor aclrico, p'ù anguslo, meno cbi.iro e men aerato di lullo il · mento d1 i:;1Lo, ,tramulandole a poppa e rue'alio 0 Le.gno, dove le scosse delle onde sono più veemenli, i mo- 1. canto del gabinetto del Medico nicdesiroo. vimenli più duri e tali ehe non gli ammalali soltanto ma i I . M~ ~erchè le Farmacie di Bordo giungan a quel grado sani m,ede.simi a steulo li possouo tollerare ;, è il luC1go il 1 ~1 m1gl1oramento che loro è necessario e che addimanda più~l!mid o per.c.bè di conJit:uo bagnato-dalle acque die vi si J il pro ~r~ss.o de,i Lell)pi. ed aflinchè vie più tonliuo di derompOllo i;oO~ro; è il si lo in fin e di Còùvegno per gli o;dosi,. coro al C~rpo San iLario e di maggior uti le alle finanze , di nascondiglio per i rnen alli\'i e doYe jn somma ogni cosa , non è sufi1c1~nle ch'essc siano cangiale di s1((). abbisogna110 è a repentaglio tO!'lochè occorra ,il meno lrislo fortunale. an.cora u'ul! rl! due nforme : l O il rinnovamt-nlo deìla Nota Dalle li're&ale pétfsanl)o v,oi allo Corrette !!d ai Bri.gandei medicinali portata <lai R.egolao;ien:lo ~ 83\J • n° 307 · 'tii\i , abi ! quan\o' più iuf'elrce è Ùncor il'-'loro stalp, peroc2°ailo~larn m'igliore modo <l'.assuslameo lo e eonservazi'o n; dei medicinali medesimi, · 'chè colà ollr'ai mali già deplorati s'aggit1ngo no ben altri ed assai più gra"i ~ioè il fumo quasi continuo dcll'alligua _E-d in quant'all,t prima thi non sa c_ome- la Terapeutica abbia progrecfi to in questi uhtrui anni e .che r.irmaci ì qùali cµcina , le vamve ili Cuoco che. ne emana~. le i rida .Presso che ìrwessanl.i dei ~'l!\rinai e l'a malgama delle brande dei un gior110 entQ appPua conosci uti, 11011 ·,che usali~ ori!, for. sao1-con quelle rleiili ammalali. D.ì più ~'. aggiunge·èbc nello mini.I precipuo fondamé nlo tlella Tera pi~~ Qual. è+Mcdico di Bordò che ignori ehe. fra la grande falange dei meSp.erlale di qu~3li'Legr.i, proveu ienli dalla parete superiore del silo destinalo ai medesimi s'oclon e lo ~lrìdore delle di~ìna li i <t,~ali ~o.no dati in dotazione_ la n~aggiore parte lime dei fabbro- f1•)-rai e la se.ga d1·I fal ~~na nw c·cl in fin il gh s~f.l'Q cl rnubl ingombro-e che per ciò ('gh ò sempre ob<;icalfo continup dei marìnaT-i,<'sscndo gen~ra.fmenlr qu,eJlo bliga lv a rimeLlerli uel .silo cli lorp ,prcvenie01.1i quasi in , ~l sil6 destinato agli uni e:d agli altri. .fo passai' tre lirnghi talli ,p<l'r tjuarilità. ma alterati nella q:Ualilà. A Bord.o , e c<)n ammalati gravi. a rhe altro polrà appi . anni rn legni 'di tale fa L!à ed·imparai a mie spese qu-0nto abbia vi di più triste! .' gliarsi il Medico,. quale cosa invocare se non sana Pratica etl efficaci med,icind Rapporlo poi all'<}llra or. esp1;cssavi .Fin almerilc qual è lo Speda le dei P[roFCafì ? Nessun o: nei g~a.ndi; gli am1pal~ti s}anno sp•'rpera.li p,er-:i eorti'ùoi ; ·riforma , chi di voi no1l la ravvìs~d. e~.u,li le ~d indispenriei µiccoti, 9ccupan il silo meÙE>Siroo jo cui ba11110 stanza sabile per poco che dia •un'occhiata al modo con il quale j sanì, e ciò con quale dan!)o. alla puhbltca igiene nessuno si è fin ora prirlicalo nel consegnar i medièi11ali rii Bordo<? vi ba che non lo Yed.a. Di fallo i medesimi furono, siccome lo .sono tullora , semOra molli dei sopraccenn·ati inr.onvenicoti iniiren1i cspre inviali .ora rinchiusi in vasi inadatti, ora male suggelsend'a l localc· ml:'dc!-imo, inJpossihd'IJ fora' il cessarli s·enza lati còu turaccioli o di'iuvé,ro o,di carta oµpur avvolti in venir :i l di lui cambiamento , m,1 ~iccome quesVopera io cartocci e simili-,. ondechè cbi non vede . ch'io qualunque crederei per 'ora difficil ed iuopportuna , perciò mi terrei luogo essi siano·collocal1 in brcvissimò tempo debbon alcol1le11lo quando fosser accellati <li buon an1mu parectbi terarsi e deperire? migli<iram<!llli i quali , siccome dissi, allr,vierebber in parte _N~covi, disliuli Colleghi, le poche cose clw bramava Ì suJdescriUi incònven ienli ; e (llll"Sli sahmbN'O: +0 ·allardirvi su gli Sp.edal.i ·e Farmacie <li' Bordo, pèrsuaso che voi gare per quanto pi ù fossp possiliile l'a.rra cl<'tlli Spedali ; tùlli u1i sarete ·corlAsi <lelle vostre saggie ri_fJe,;.sio ni. 2° dargli ma~giore luce ·ed arraz,one cou l'ampliarne per quanto è fallibìle le apertrrre già esistenti od inslilairne li DirelloreDoll. Cav. ARELLA Med. Di,. ilelle 'nuove, ov,e le co11dizioni ciel locale lo permettessero 11 'Vice•Direttor, llr; di' B. . ', e responsalii·Je. Doli. JIIANTF.1.1,J . e sempre i'n' µropor1,io1\ aHa portali\ uel LQg110; 39 in na·forioo 185-1. P.elaiza, Tip. Subalpin:i. via Alfieri '11. ,rigazione e quando le r.ircosLan1,e adnimandano di tenere ' 0
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1
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ANNO lii.
N. lt3 .
( ai :22 di maggio ~ 854.)
DEfj CORPO SANITARIO DELI./ ARllt\'fA SARDA .
Il
L' 11qsociazione oo11 si riceve che pllr un at111() e comincia i:ol I u d'a~osto. Si puohlica uel Lunedì di ciascheduna scllima1:a. 11 prezzo d'associazione In 'forino è di I.. lo. 111 Provincia Cli ai1·g~lero, franco di posta L. 1 l. Si paga per semestri anticipati.
t 0 Oott. UM.ll: Su l'oltalmia dominante nell'Ar':l" Relazione delle Coul'er.c nze Scient11icbo. 30 Ootl. '.\loTT1N1: Rivista dei 'Giornali Scientifici. - 4° Dolloro '.\IA1'Anu_: Uell'dpplicazione loc-ale ùel doroforroio.
SoluJAJtIO. -
mala
Sarda. -
Eg!i è ùcll..1 pro-<luziou e g_rnnellosa cuì soggiaée la congiuntiva nè•lla. secon<la delle mem.ionale circostanze cioè ddla granulaiioue. ve.çoico/are primitiva sfnlomo COSLé\Olè ed .csse111.iale perciò palog1101nonico d!una specie parlicolarn d'oltatmia eslerna che si d!>sidera:va cunosctre l'ort- . gine, la nalara ed il rimed io più enicaèe e prnn.Lo, poichè '
PARTJl PIUifA
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t.lel(li occhi pubblicato nel 184'1 t13ntò iotroòur una nuova <·las· si(icd1.ioue dello con~iuntìviti nfllì'Q'rilioe che sef.llle: I u franche <10 pblegmoueuse. 2° Poslulc•ise. co11ln1tfouse ~ non coolagie11-so
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~(J L' 01'TAL.III A
DOMIN,\l'ITE NF.LL' Ai\MA'fA SAI\DA ( ~ }
(C,mni del Doli. liALll M~,J, di Reg!!.).
Ul1erio1·i cousidm1.ioni per chial'il'e la ,lifl'cronza tra la congillnlivile granellosa specifico-contagiosa e la purulenta
cpidemico- co11 lagiosa. Lo stato della congiuuli va rsscud'il rì'su!lalo d'un almor~ mc processo d'organica vegefazione molL'analoga a quello della llo&osi, se pur non e q_ucsla med~si rn<). co1~òizionc palol,ogiçii. che lo 'gene,ra, uopo è che v_enga conLempl ato dai Clini-ei rlon disgiunto dalli cagion efficfe11le o.od(; pòlere conoscere quali sian i vincoli di relazione che serha con la mecle$itna e cons(lguentemcnle (lel~rminarc la natun1 che- ne riJ.ra.e. Ora l'enuncialo larnrìo.v!lgeLalivo è un fallo o·nio cd incontrastabile ch'assale la membrana congiuntiva in due tlivé-rse e bene distiòl\l, circostanze val a di~' od ci.I seguilo, di lulle le eronicho CQiigiunlivi Li di quàlsiasi natura purèhè lc11lc e di lungo décorso, e que$la ma- ni.era di ~opravcgelazione coogiontivate'fu osscr~àla o conosci uta dagli anlicbi al parò di qu~Ho lo sfa dai modorr1i Ocul isti: oppur -lnvaae la con_giu 111 iva palpebrale in Lullo · il decorso d' un particolar os!Ùno male degli occhi f~equo11' tissimo nei Militari .e da molli Medici gipc.licalo non solo identico per essenza , ma una vera proj:lagine dell'ollalmia purulenta egiziaca (2). 1
( 1) Contìouazione: v. il 11• !'1. ('.l) Tal a me s'embra la piò giasla maniera ai riguardar il fatto
morboso della granulazione non scnui v,anlaggio, come si vedrà più inn_aozi, per l'atil applicazione-che se ne pnò for alla Terapia medesima. Preoccupati qi lµll'allro prìnpjpio alcnni Autori anche dei più ragguard.evoli, hanno voluto sostenere d'aver OS$Crvato il carattere granuloso di certe congiao livili nelle quali in realtà non ba luogo e lo negaron io altre che-sono solite·a prcsen. ,.tarlo. D' m, simil abbaglio fu colpilo uno dei rinomati Oltalmo'logi Parig1oi il Prof. Desmarres ·cbe 'nel Tr~~lato su le malattie
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• . '" .. • • , miasmaliqlle 30 gi,~anuh,ose ò., calai I l1t1le
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e.rysipéla1euse vnioliqu1• g. exanlhcmal1que morhilleusc 8 l des nouveaux-nes scarlalinbuse . \ .ju Purulenti) Ì !(Onorr hoique c1es Al'rtJeM, ' IJa qu~slo s11eccbio s'apprende ch 1 1l Uesm,irre.~ è persuaso nel!'inlimo ch'H vocabolo gl'anl!letm: sl'rh~nclo la necess•,ria e!.i1t1e:a.a pu,ì Uiarsi pe'f si11ooimo tli cata1'l'h(tlc percìi'è a rlella sua ,, la to11,iu11divile calha,rrale oq fi( •'auuleu~e c'eslune C(111.\on" clivitè òans laquèlle 011 Jiqui<l,! purif1 1rmc ;;'éroule, en q11an" lilé var.rable, 11 lravers l'ouvertnro (les paupière• ' ('0 mòme • tcmps- qnn .-!es grapu!aifons s'élévenl saç la muquouse- palp.é· " ln•ale. ,, Nota poi fra i sintomi ani)lomid {lj)I pr·imo grad1J • la • conjonctive ralpebra!e surlool <lans sa ·por!ion l;1rsienne, offre · • une mollilude de.villosilés, de pclites g:t·aoulal.ious, ·d'onr e:,· . " tréme ten uilé, et ass~z srnil-lablcs qua r'll'à l'usp: ct ,. MX pa" pillo~ -dwla labgu~, ,, E si.i i)~r v~t'(l <'he Je. cau$e reamali~zanli pal'igfoé abbhno 1anta possanz;1 da l'are secel'OcÌ'(i umore ptrriforme alla mucosa palpeçritle nel p}'emier .degré dc la ccmjonctfrite ' c«tMrhale, -io terri> sempre un cot.110 fatto per Ritlgolar e slr;;orclt,n~rio, poslò èhe gli Ollalmologj t:011tcr:npo1;.i11ei al Lli1Slll?r· .. res a,;cnd'ùncbo diligeolcmcr:te studiato t'aud.amerito ccl i carat: , Ieri ordioarii ddl'oltalmia catarrale nella Capitale stessa della Francia finora ci hanno fallo conoscere che • lo caractèro le plus " fraP,pa.nl e~l l'écoulement plus ,ou moi11s abo ndanl do_mucosité • cllffSsie11se,, semblabl'e sous ce rapporl aux calarrbes bronchi• qaes, vescicale 'e de toutes les autres cavit6s m uqueuses. • (Ved. Rognclla, Cours à'Ophtl,atmologie, Pari~i 1839). Nè molto dissimile çj I linguaggio di S. -Si_~hcl nel su.o J'raité de l'Op11thalmic, ecc., Pal'i'gi 183'1, nel quale rileviamo di più che " les sym- . • ptomàles du premier dci;ré s'<1ccroissent dans la s.cconde pé- . • rio1le. Le 11mc1,s secrél<i devienl plus copieux ; ìl se coocrèle • sous forme de croùles min res, molles, jaun1ìtrcs, peo adbéren,1 tes 1 l'acile$ il dé tacher ... .. r,e 711ucu~ qui pemlanl la n·uit durcil • i,t l'air, produit chaque rnaÌi n l'aggluliuation des bocds palpé• breaux. • Lo ler tò ancora per uo fatto unico perchè nessuno degli accorali ~Iedjci .~lemanoi, Italiani e ,Belgi rool_to. yersati che s_uno nell~Oltalmoscopia ed avvezzi a s~pe~e dislioguere la congmnlivile catarrsle dalla puruieola nqn diedero giammai il nome di purulento omore al muco-sebaceo che separa la congia otìva uella semplice ottalmia catarrale. Quello però che assolutamente non potrei amtnet'tore per fatto vero e bon osservato gli è il carattere ' .
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irauavasi d'un nuovo fot1-6D,le.no del qu_afo g1i Anli~hi .1:on svilupparsi 1rer· l'a1.ione di _cqgioni-co~uni irri tan ti Oflo"'o. ·tt antao·darono no'z'ion alcunà forse pe rchè no11 ~bber~· campo santi : altri· opin.an ess~r un'-a'ffez;one èatarrale deÙa c~i _ d'.osEervario. Ora resasi sempre p,iù 'fi!migl_iare questa Il uova giunti va d.i rrendente da il'influs'so del Ie cagio.ni reuma liz., zantl. (,1) , soggiungend'alcunì che per il coircor;;o deHe cirfoggia di gra'nùlazione t_ongi_~nli~alti, che diremo JJrirnitiva ~ onde djslinguerla dall'o,rdinaria la· qual essend'il prodotto costa·nz~ particola'rì acquisti il carallerr e pid~mico -cr>ntad\Ì~1'Processo morboso· s~coodario si chiamerà seco11darìa • gioS.o; o ,come la. gi udicò dal principio il chi'arissimo Aso succ~ssirn; resasi, dico~ famigli'are'.,,ma ssime in,.questi;ulsal;i ni una malattia· r"eumatico-calarralc,.una \'era llw;sione d'umori. Pal maggior.e nover'o {H'rò degli Oculi.~li rilicrisi timi ·tempi \ rtl'ì' 1p0deroi Ocy lisli: studiarono· di farla riche .sia un'ollalmia di suo ge11ere clie viene prodolla da un · marcar.e, ch'anzi parecchi ti'a i più soJert\ 0 5'servalori ne : d,istl riser il' cairaHere anatoroico·p1'oprjo nella forma di pie· parljcolare principio-cònlagioso orÌ·gin4rio dall'Egit1o. (ìnecole vescfoofe Lraspareuli con la quale. suol offrirsi,nell'insle opini.oni dedolle dal crite r·io 1!liologic0' pri:lss'a poco salnn.a superficie /( ambe le r,;i.lpebrr . Pe'r ·quello però ché i , rCQQi}r egualm_èntu ap_pn!zzab'iJi e. var!"ehher .~ Qon<lurci co11t:ér.ne alla·c_onoscenza deWinli.ma natura di delta grn·· 1 ·all.a ·cqgnizio·ne della v~ra natura· dell'ollal'm.ia purulentonn'!a·ziqne· prin·1ili v,l', 'p.oco . e dfr.ei 'méglio nulla d'inleres- ' egiziaca se: fosse. yerosi'milc che \'apparat o fcnomenO-logico rappreséiilali.vo della congiunlivilc legilliuia, <iltalmia risante· si è fallo finùra , méntr'et'a co·sa' indispensabilè di , prima· chiari.re I' cssènza ·dcll'. ol~al'miii. proslutlrice. Ed ec!o sipo/aiosµ, o fleinmono{a d'<'gli j\nlichi , _acuta ollal;nia forte il motiv,o di, qui 'esaminare concisamente le prinC'ipaH opidello Scarpa ; conjgnétivil<r fra11clw · di!i Francesi, 1)on allrimente quello ùeJla genuina a ffe,1.ione.ca'tarrale dell a niede.1;1ioni into:ruo all'essenza ·deWo·ualtni~ fgii i'a éa essendo· q\le·sta che giusta.li preva'enle, senlimeo ~o dei Pratici suole .siina 1nem~rn1,1 a palp_ebro·.:.ocula.r_e ch'insorge sollo l'influenza delle O(dinar.ie cagioni reum ,1liche , se, 'dico· . lc1 d'ordioario ·p.resen-tar:~il carattere granuloso in questiQne·. Percorrendo gli Ahoali dell'' Arte troviam un numero lraraj 1pm;enl'a nzé_1 sinloma,liça cli siff~lle malatti e oculari (".2} granùe di Scritti nei qu-a-li gli Autori s'i mpegnaro no di fàrci , foss:, cor1Jormci c. pe tfeLtamente ij,i entic,l come cèrlu11i ·afconoscer il r:st1llato d'el,\,i lor .i ~YC$liga~Li oni su t:ile propofùmano CO!l q~wlla·che suol essere ca-rallcrislica della purul.enla egizia.ca,;_la quale cosa a vece è affatto imm a5im silo e ~ro,:iam -allre:Sì continuamente variàta la maniera di opi'nare,.un pèrpeluo disacc:ordò. el~.'irn _vano t tudio di ri· ria e lullo .d'r sm~ntila dalJa clipica diligente osservaziont\ df>i più ~agaci .Cu-lLor:i di, Nic,i'icina ceulislica. Tanto è éhe · ma11dare ie idee ~ei primi in.dagator·i·. In.tanto le opinioni più ace.elle furono e sono lull9ra le seguent i: havvi chi il Doli. Gasp.~m, Ca,sle Ui nella sµa dise.rlaziouc de:oplt.thalmia crede che-J ollalmia ~gizia non abhi;i natura diversa dalla a-egypticicci per l'rs.ime di .L.aure-à .Medie.a nell'Univ.ersità'cli y.olgar oltalmia ch'r~ . luJ.L'i .tempi ed in Lutt'i luoghi può · Pavia nell'anno ·I 832, ·hgi_o agl'insegnnm enti di quella-ce_lebre Scuofa oculisli c,,, so:;\cne:'a esse,r i seguenti caralteri . g1\ rnE>lloso 'còm~11e a q\~si tulle le congiuntiviti-, 1rn11·cccétl.uata differenziali ,quelli cht' disl•nguono l, Ollalmia.~alarrale e la i ~.fiamma tori a. 0 chemosi ·dall' egiziaca. e< Eni rn vpi·o i;ala r. la 11io1·billo~a, .la sca, ·luttinosa, l<J.l'l!i!tolosa, u.clle lJlH!li lhism,1rres avvis.a d!averlo .ossc'r,iato e J)er cui voli.e règalatci dl'jla riuova classiticazionP. Non credo che sill vero percliè uinno ebbe'mai a << rbal_ is 9phtalmia -sedeù:l opliuel uli aegy11tiaca in coniun(( (:li Y a., Cl-qu_idem p,alpebra-li ; Se(l pr.j ma COni ider.abilem 'sostcnere,,sim1l1 ass.Urdilà ei.l egli ~òJ~, chè ,scrisse- \10 grosso VO.• lume per quegli 'ctiç SIQ{liao alJ!Ìngr,osso C 1101( usao il tempo nei j (< r.éfert, ruJiorem .adllJ~rgi.nes-pf,lpebraies, el facilfi~J e QOpar.li<;~lari,' egli so.lo poteva is\ruirs'i dcli ~ pres~nza de.i'lo graou- , ·,. ~ rum prqgig1ùl, ulceralionem ; seénoda fere .Tll)llo i'n 'illis I.azioni in tutl\')·le congi(!olivili : .)vcndoQ.e scopérlo lino..n~gli b · _.scritti dèlthfarissimo .(ss.H'ipi .. Di fà'tto .-néUa pagina 191 cliscÒr· I « n ( ore nòlalur.. a.lque ri'urn_quam eoru-ril cro:;ioni comi..... rendo de ) 11, eonjonctil'ite.grane.teuse, épi/Jém{que et coriiagieùsc; 1· (( ta~ur, asl polius p:11-p·ebrale_m coniu,~(~liv.a.m JÙngosam el éòsì ~i. sp,iega: ,, lw. t\1ache,nzie rappor'te d<ì,'noll')breux' é-xemples · (< g r;.tn·uJos·am ~'xhibef..Sali 1>.hfQgòseys calarrhaliS'Clec;.urs u (< IIO!l rùo' plure~ su·pf f bulqi •coniunctivam phl.y tenae _ ap,, de celte op-I1lhalmie·gran~qleose'é·pidémique. L'on entre 1~utçes, oi· apparti_ent à ·i\ssalitii ést' trés-cur.!eux: l'Aqté9r, raconte i· . « parè ill i et quand.oque eliam su,per illam , qu~e co~n.r,.;un • .què plusiears batai!lons des :rroupes du Ouc dc Ìl:Iodène ayaot , · « élé. envoyés il Re,ggio. eo 1'19:J,-pour apaise'r· il_os émeaics les «Qbt~gi L, qua.e vero-in ·Qf>hlhalm'iµ ·n'o,n. adv.erlunllir-aegY'. _ · « _ Soldà1$ après àvòil' _pass-é une nu·it dehor! , ~lans un lieo)i.us, _r' . (<. pliaca: l1i't!ae .p~lius Ìpsa~ phlytenae in palpeb'fa'C , ÌI~ · « ·bùmi4e et_ expo,s~ au nu.l'~; C !)hfracfère_ot en.grai\d ,non'ibi:e une I << for i.ods praeèipue, coni~opli".a ·appatent, et·qi.Jidem latn , «_ opht~~t"!'ie granuleuse ~iolente: • . Il:~•g_. ,l)es_ma~re~ f'.i~~e oo_n._ 1 « t:>Xi:gu_ae et tali !(l :~iqmerQ, ul ~ene ovo_rum pisciùm cqn" d1edes1 curà dr coo,sultanl Manuale òr1gmalc-dtJt Assahn,, allr1· l i< <•erierr1 ebe·- t S I hth I- · th r f" ·. ' ri:uinte avrebbè meglio sfritto con fo pa.role,e éo;1 il r,onèctlo del- ·; · r,, · PP a-n · ·u) <!..P . a miae ca a: ra 1s proci'ssu, .. )'Autore ci,t~lo : '« q,oei l\lili1ar'i 'contrasse!'. òna forte oftalmo- ) J' -salt~m in eitrs SeC!!nd0 stadi (Qàtyli nis :' vjis pa lpl'!Jrae • blennòrrea. ,, Non crèd,o ii10Hre cli'abbia ben osserv.alo mrntre-11011 curò di ( I)'Il P1:of. Jlo.g~etta .éfta fra gli Ao,tori .più acc.rcditatj JuogÌ,en, djstiogµere i~ t:u.rgescet;za propria delia congiu_otjvasottò Ìo·staio· Vh:minck, Ririk,-011~ V-,;1ri· Ilau.scbrÒ.uk i/ 1,uali.sosteD~ou (1ssere la · .d'frritaiioQe dali..1 crl'11ièa 'tumefazione delfa mcde~i'nia rÌÌemoUalmia pii'rulcn1a ·d,elle ArÌJiat.c ossia l;egizlaca po~ameoté cà- . . braoa dopo Ull anl lo attacco: infiammatorio i .e qo('Sli <lùe s'taH ta1T;il'e an;1lo~a alla purnl~nta d~i n.èori~li-.,Egli poròsiìggiame:nte P.rel~r,oatoral'i deiJa, <'ongiun1iva di!'lla turgidezza e rilèvalezza ci àv,·e·rte·di-·èoosidcrarla per una ~arjeti1 <lis1in!a dalla catardei ~plli'coli di Jll'eibomio e·da!l'ingran1il:nenlo 1'1!.0;~oso ~el ~orp,o ra.le, mènt-r-e <-J·<Tés·!a uel nò~tro 'clitna 1;0;;. si .presenta èùe allo . pap1l.larc-del~a i:i1uc?~a palpehra!c ta· :rnla es1urn,esceni:,1 graoelstato leg~iero e, com'egli· lo él:ri~ma. <1piwtop.ho_bi'l;ue. Siche! al.. Jpsa che fie,11' oggiclì considera.la s·ollo nome di degenerazione i' iocou.rro'il q•ia.te·dà il nòme d1 blep.nòr,-o'ique o,b'e1inot1:hagiq11c granuiosa ~oògit111tivale. Ma' per liòn ahbÌindouàre di iroppo JI à tulle le ·òUalmie purulente ilon allr.o 1e .giudica se non che il rimi.o assunto mi limill'rò a nolare ch'il o·esmarr.es a,vendò coesi· sultato d:1,1uo SYifuppo st~aOfdiu,arfo d;ila ~ongiuntjvile·cat~rraie derato la.granulazione siccorilè oa·rattere 1tapprisentati~o comune- li'ident.ica natura e solamente pi~ o m~uo r~oJificata dalle· cir· • a g11asi tutte ,~-cons'iunliviti e·volend'iÒtrodur il•yoc.atiolo gracostanze.che pi:es)edon alla,1o1'o' Iormaz.io,uè ,.al progresso e per flU'le.use_ per sinon'mo di cata'ì'r,J1aJe .tessé tal t1U,g<1rbug.lio che a .. l'et.a dell'indi.viduo affetto; . .~ lui SQ!o,è dalo..disgroppar 6 potr/l:anc~(à dipaOUllf tutta la mar (2 J' Circa.i caratteri' propr.ii .della congi'uotivile ca_lanafoie e;. . tassa se w-en.dera per bandolo ch'il cuslr.i.l!gere· 1100 è i~tfi~ger,a tar.r,al~ r.eurnatica vedansi i o.1,1ineri 47' 48'del Gioniale·di Medi· e·chi IUi!l"!l.ni~ce ;\VVilupr,a. · -. ·· - _ , citta ll'J.flitarc, anno _2°. KAJ.D. . • ••q.
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<e muco conglutinala apparenl; id quod numquam vel .fere òa non confondersi con l'oltalmiLide oè con le diverse spe1c numquam in aegypLiaca conlingìt._Haec in laevio ri eliam eie d' ottalmie- i11fìa~matorie., di r~do 'ricorreva ~Ile ;ieple« gra<lu; posL· se non raro relinquil pannum plus·minusve 1iìoni sanguign( e sol.o n-on le trascur~va nelle persou'e di "scmpi>r efficacioribus <'liam remediis rcbcllem. Rune temperamento sanguigno e pletorico. Il vanlaggio di ri1t exitum fere numquam patral cal.trrbalis ophlh_ almia, nisi sparmiar il sangue veni vagli co-nfamalo da un altro·sommo 1c sal°lc•m aga.tur de· imli viduQ ma le.disposi lo, atq ue ,crofuPrati co I il Doli. !,uigi Franck , che 1~arland~ del salasso tc Iosa labe deterilo. Catarrhalis' oph.lbarmia semprr apta dtchi arò << che non solamqnlt non vide trarne-alcun buon ,< melhoùv lherapeulica fa~ile sanalur;: aegyµ l1aca rìhellis t< parli lo neÌla cura di siffalle elli.ll mie, ma d'a,;ere sempre tt dintius persislìt etiam cfficaciorihus metlicaminibus...... « osservalo che dopo le sanguigne il 'male peggiora e si e~ Lcgitima rl'E>mum che.mòsi"s a~ ophlhalmia aeg:ypliaca t( accrescH sopraLlullo il tlolor agli occhi, il ross.or alla t< <lilforl rx eo quod in hac· quaedam òbserv1)lur reciproca « congiunliva e la lagr'imazione; soggiungendo che se lo t< phacnomenor.um relafio. atque magis·aequabili~ omnium t< carnle di sangue fossero tanto neces~ario nell'ollalmo« [P,xloum a!Ièclio. Iuùocilur utplurimom a caus:1-mani« hlcnnorrea come 11ell'olLalmilide, non avendone ru aj fallo, ~< festa et ped.èleolim a~ maximum evèhitur gradum. Pro • << avrcl,h~ dovuto vedere ~olti de.i suoi informi diventare « fus11m non e:xhibet Ouxum. mucosum',·sed tanlum lachr i<1 ciechi; all'j11conlro guarirono lulli"senia estrar,una sola t< malioMm copiosam, cl §ùb adminislralione nnl\llogistit< oncia di .sangue dallà vena . .1> Per l'.ordioario consisteva 1( corum rernediorum facile sanator. Sporaùice decurrit éL la cura nel .dar agl'iufer.mi alfotli o mìn'acciali da 0Ualmo1< minime supe_ r pl~r,\ debacchatur i()qividua utì aegyblen11orr(la ., un purgante ·dj' sen11a e sale catarli.co amaro « .ptiaca » · più o 111<~0 in forte dosc,.oecondo la cos1iluz.ione ftsica ·dolf'inf(~rmo·; lasciava quindi caJl!re lra."ìé palpebre una sL.illa Tanto meno ci persuadono della pretesa identità dell'oldi soluzione dì pielra divina di,Janin nell'acqua di rose c·on lalruìa purulenta con la catarrale e con l'infiammatoria legiunta d'un poco <l'ace!alo di piombo scc.co (·1) e faceva gillirna gli argomenti c.he possiamo ù·edurre dal g~<1ode ripetrrc quesl'opcrazio11è -quauro votte· ·at ,giorno nè più criterio, "iuvm1tib11s el laciléhtìbu,q la qual~ fonte diag!10.oè mer)o, r~ccomanJand·o agli arnmafaU di fare modo 'che slica non vi Ira chi ignori quanto possa, utilmenle s.occorìl collirio scorresse so Lulla la superficie della congiuntiva. rer il Meùico nel giudizio delle malaUie ove nè lt: cagioni A. misura cb"i sintomi dell'ottalmo-blennorrea <liminuivano oè i sintomi rirscono bastevoli all'intento. Dirò •pertanto là qmtnlilà <lell'acolaLo di piòmho veniya aumènlata, non delle p.rnLiche 'Os~ervazioni di sommi Clinici fodedeg ni , di solameute pes assicurarsi· della guarigione, ma per-prevequelli particolarmente che misuro:ro'DO essi medesimi il vantaggio où il danno dei cli ve, si metodi curali vi, dalle · nir un nuovo allacco, lo che ahcniva di frequeiite e rendeva la malaltia più ostinala. lnolt1'e suggeriva agli amquali vrrrcmo chiarameulc a rileYaro c:h'1I semplice lrallamenlo generale con sussidii- ollem peran\i e sud.ori fari, . malali di len_ersi hene coperti la 1Jolte e di guardarsi Ùi\lla ·1uee e ùalie c_òrrenl.i d'aria: a,nchc nel giorno . La facil ità associali ad un. regime igi·enico ben· approprialo con il èon 1:i quale _l'ollalroia g9afi,·a m~rcè questo nielo.do cu qual!l si riesce -d'ordinario a cunire proulameole l'.ollalralivo indusse l'A:;salioi a·dichiararla una tlus;;ione d'umori mi·a catarrale, non frcra desso quasi mai 11i>ppur il primo simtl alla corizza. grado di gravwi.za dell'o\lahuia purulenta, rileve1:emo paDurava l'pJ\;ilmia pe.r lo più qu.1 llordioi giorni, ~ei quali rimenLe chfl l'energico e coolinualo meto<lo anliJlogis'lico primi !;elle aumentava, ,iudi comi11cì:tva a drcrcscere. Nei ge11erale e Joca_lc ch'i n tu-ll'i !empi venne giudicato. io<licasi però <;omplK:ali e di slraordinaria acutezza rrcorrova spensabil cd impiegalo con pronlo e fa:vor(lvo)~ sàccesso · - ,,,; ~1,,; " "~"i.,lii rhr, f[1r111Jn -~ "U\Hl 11\\Inra r » rrnm •1n .iii tutt'il decorso doll'o 11 aliula n~inmOff0,5a per llogos, 1cdati dai più asseilnal1 i ra .1c1 . qurn~ ~ e 1n.ru1m·,1,~w(,v.; gillim,t ed anul(<1., .in$ufficieole rrll' inconlro.e so.vcnle'. ir1ut!le gli émetici ed. i purgaoli,co.ntinuali, ghJ.sla il prec<rl.to_ lpo· fu sperirnerilalo nel primo periodo tlell:a cong1~1nl1v1~e pucratico: owlorum. /lti.xionts ctfoi ~uxu wrantw·; prallcava· rulenla, dan11òso a malalti·a jo1101lrala. per ullnno d,slrulle scarificazioni alle lempja e press-' il grand'angolo doll'pctore fi110 1lell'c.5islenia deil'ammalalo quando venga usalo chio e la conseculiva applicaiion~ di e:a~\,a eph;paslica (2) :· c~·tÌ cieca cosla·n~a per vincer il laYor'to. inlìnmmalorio lo~à\e che si suppone s(Ùnpre p1:l'sC'nle·lì'n1;hè dura_l'ollalmia. ( 1) La sol~z.i'ooe d'azotato d'argenlo :crista!li~ialo ch'oggidì è Confermao-0 queste. verilà le inLeres$i'inli Osservazioni messa in oso d<!l!a maggiore parlc clegb _Ocuhsl1 nella ~ra delle del più voll; cil.àlo Assa li,;,, ()S'Sl' rl'alore_ch'io reputo_ assa! congiunlìvili purnleole non trovo cbe possa avtr un'azione me· pcrchè 11011 pre:venulo pér' (\lcuna D0ttr:1na. J)'u- :-?!1 tr~ I dicllmerllos.a moilo diversa dai collirio raceomanclalò, dall'As~alini, oè doi colliri i saturoini ed alù uminosi;·ctai quali lo~ici tr_a~primi ;\ledici elfo cura.rono _la, co11g1unl1v1~e puru!eola 1.n ser incònlraslabilmeote sommi vantaggi due allri celéh~1. Pralic1, J ~a.illo ed in Europa ed ebbe ,aslo ·campo d. ben o.sservare Afae.-Gregor e Larre"y, all'epoca·della prima invasione della cone.d \ sperimentare, avendo nel solo $pedale di Giseh presso giuntivite purulenta egifiaca. il Gran Cairo. r,ur~lo più di tluecn;ta p,erso.ne ,\!felte da ol: (2), J/a pplic.:aziouc ~el ·v_escicante sopra le palpebre_nell~ cura, talmo-bl<innor-rea. Consigliava por la-c:l,lra .ùi non far uso <li delf;i ollalmie·chè molli credopo sia stato Velpeau J l primo a alcun calap l;tsma , d1 bandir il !alle ed i bagnuoli ernol- - proporl_a , veooe 11ià usata dall' Assalioi.; tanto è eh~ nel suo llla,ruale di Chirurgia, ~ilano ·1s12., alla pag. !22 ~cnv~va: • soli~ lienli' · s.eauiva in ciò l'opioioni• ùegli ~giiiani i quali con• obbligato qu~lèbe voi la n_llll'otlatmo-blenoorrea. d1 far os~ di sider;110 l'a;çqua com'il più grande n,emico de.gli, occhi, "piccoli vescléanti alle t~mpia o dietro le·, orcccb1_e . P:refonsco p·osto ch' iodebolisce ed ittgorg_a cli, pi_iL i v~si della·. con• in tale cas~ una pasta rooit',adesiva clie lascio app,hcat;i du_giontiva già. sovercbiamenle rdasc1al1: perc1~ rac-coman • mote lutt\Ì tempo d4!11a cura senza camtìiar~a nè f~r uso. d'al• cuna l'ascia. Ro pur impiegato con successo p1ccoleJ1sle d1 q~edava a"li ammalali cli pulirsi i-ovenle gli occhi con parino· • sl'empiastro sino sopra gl'iotegomeoli delle palpebre, a hbe lino.pulilo eil asciutto , ma di non lavarli. Fermo n·~lla- con• di sgorgar.le e di leyare la lor atoni a. • vinzione che 1:ottalmo -blonno-rreca è una-malaltia particolare
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lino etsere con iui d';iccordo su il v,,lorc uella ma~ilà, non però su la p(Hsipili\a Ui dislin~uc'r ia quand'i n.uclei apor,Jettici non sono éh') del voiu{Jl.e d'un ovo-<ìi picccioue, giusfu il pn:iopioanle, -para'iioni oppiate e d_all_a r.hin~ ..Mf'11tr~_()'erò ;,,cc?manda'"a, nota inoltre d'av..ere po!uto udir anch'al lerzo giorno di malallia in cofes\'arMualalo il r~uwre ·respkiilorio in form a' <li ran lolo i calroanU e gli oppiali an otl1111 anerh\'il <) aggiungere le cacciale di sanaue se. il lemperamei1lo e lo slalo dell'ìn- ~ sìoilante,.ciò di<rappunlo d ice acc2dere nei ca~i d'emormesi, ;i vinc<>1 e 1., quale bai;ta no cl'ordina1•io due o ;rn sa h1_ssi, aH'opr,oformo l'esigeva:C>. 11 meniio11ato mr,lodo di cura, ch'io insto dei casi'..nei qua·li esisle un prooesso nel!a muqcisa dei bronclinerei a qual i"ficarlo per semJ)Nce ragi?1w1<, il_ generale e chi· per c~i cflDt h iu•le ,!.;sere sl,1to !l cii;o in qu< stionc piulloslo di ~011gc;tione polmvnahi alti va che di vera apo11lessi1.1 d'r,s.1 viperturbati110 il loc,ale, 11011 ci:ed.o che •.1 ngnrc ~1 possa conscera. sidera.re quale lrnllamenlo ai,ll!log1~.l1co enc•rg1co '. ud(·. ~o'si f,1 a ri,pondrr~flil T)o!l. Cll11l1); che prima d_i ·rioniioarsj, lene dedurre dau]i pffelli dei riroed11 eh~ la ~ong1unln'lle quaot'o fu possibile per !a 'vWle,1za ·de l 111~1··, !;1 funzioue i·espi· pur.ulenla cliralifclice.mcn lc 'òall' Assalini fosse· d'indol_l' lcratoria , polè assic111·i1rsi di-Ila matil/1, ioggit,ris~ima noi !alo sinigitlio1a-in1ìammalorja. (Co11t11wa) stro ma molto mai;.ifesla nel J~lo (tesl r(I; t;hc se fc1ssesla1a compiuÌ~ in tul l'il 'p!'llO. noA si sardil,e dato luogo a riai.ione e l'i11for~10 sarebbe mancalo ai viventi io poche ore. Agf!iungè.il10l' lre che' la m!llilln1~I hllo sinistro persì~totre in cotrispo_aclon:i.a U~LAZlON!t imu;E CONFl~m~NZE -SCIENTIIIICmt del loho i11foriorè anche Jopo la cura, stanle fa ~ià esistente 11pa1izi111.i,;u e in- dello !ob11 [}:)r c()n$cg11coz:1 delle prcgr~ssc llogosi solfale. , pJesc ct',~p.l'ile i r, T01·1(a/a..) A cui r i~pt1 nde il Ooil. , 1 ,1glieuli: r·)Je se per malallio pregresse eta vi ,,,pati:1.za:.do110 noo poteva ' cr rla1: 1,cnlo più for~i lirngo alla CAGL'LAnI. Lello od ~ppl'Ovaio il processo \C rhal!l.della prnceepath:za2io110 m~um;im~,. dente Tornala ottiene la rarola il Dòll. Yag!,ienti cl)'accennando Finis~e il Dolt. Chalp per ;1ssc1o;-,1re come oel ~aso csposlo si olla Storia <,J'apo.pìessia,11ulmoxù\o 001T1pi lata rl,11 Dutl, Cbal p e siélno prrtu\i notàr i prìifçi'pali ~inlom i desc-i'il1i rlài più irncdirlal me,lesi,no !ella nell'ultima Se1to1a ,1:c(": che ~rli_.,po fra~1ca· tafi tr;1 .gli odio1·ni ,\ulori; ragione per r.ui licne per giusla la 11iamenle era stabiiila h1 diag11os i della cura/a m..il:,IIJa 111 (]u.esl1one guosi stabilita <la i OoU. l•orrÌT(>~Jcdicu Cura nlt•. · stanle che non plll<!ndòsì rilev,iro dall't•s po,iiicme ~lei _q uadro ' i•reocle qu i11dì la p3rol,1 il l'rcsid,~ule per ,li re: aver egli diasintorn,,tolsgico fuorché srnlomi comun i oH'~n!.'' r~ìHJ,chrnro ap11nnstica to l',1liczionc <l i cui è pc1rol11 pc·r "CPI a popkssia polmoparisco come ~on si,1:,,j, tenuto COUlll •!ella .tlrs!·rtlZiOOe Che _funn_?· mile': l~-pcrdiè l'aunnalalo no l·ra islau1111w,111teHle e vi1,lé11IC· i più celebri Suilhlri Pr,1liéi ti a ~nw1 lll t'~l Cii apo11lesrn1 polmente rolJJÌlll, cunson·;m,lò pcrfcll.i i11lclti;;eu1.11: ciò, h'èsclude mouulc. . giMÙzio 11\ c,,ng.es1io.1w r é rclmì ln c•)ri,ocia ; 'il 0 p('r chè ebbe 0 A cui rispo11,ie il U.6ll. Cha!p che qu alora t,i l'v~sc lrat talo d1 Ò"ni a nolare questi mc,lc;.;11\i si~torr\i 1·; fori~i Jai. miglic11 ! P1:a1jd e e~ormési potmoni'le non cosi grave di certo s1 ~a rc ~be pr<:sen · da esso medesimo o,sei va ti in non p·whr c.::1s1 d'apop ess11.1 poi~ tale il ca"so nè lale ~nrebho s!ato il ~uò a11<lamento.. ~1rc,1 p~, ,dia tnoua le che 1:,lr oci·OfSt! d i t·urr.r n .;.oro,' pc,l,;i lili!'o nui, fa,CÌ<1 aldiffet'euza ch' il n oli. YagUeoti \'U1>le aubian i l'rat1111stab1l·t11 lra quaato livi,l.1, cullo tumido, !in.?,na ingro~,al_.1 e sf'"1w·nle, t,tn'.ve l'emormesi e l'"µople.s,ia po:morwle dice : 1·he nvn e~istcnJo or\01, n e,1, muco ·s1hHl'.l,)11lo ·(la!ia bQC('a, a.oi: u• , al·u:11,1 , 1fl'l'41J r~realil'lcnle qu esta ~olula linea. -c11 ùcm::rcazionc_ riu , , ~r e /i c hbo ladi uc.sot1m1.1, impo ,,iJlllilà alla !!iacilura ~opina, ec~·.; 3° perogualroenle dillìl:ile arj:ri\ico impugnarne la chagnos1 çomc al diè tlal complesso dri sintomi che offriva L1mmafa)o , q 11,tli i Cora1He Lv slabilirla. , , . sopra ·d~~orilti, m:c:1Si i1 co1~front·o ~,~,i q11e! lj r ilei a?s! eh,· nol!e ~1L· li Dotl. Val!lieoli sire ci fica le sue os·sér~aziuni e.d _ass .. r,sc~ esllvc c,,n ..cslioni polmo1rnh s1 pote pcr~uader esser 11 caso d1,hasere da lull'i Tfallalisli atrnovcralo lo sputo :1:tngu1,;no fr~ 1 d_e·g noslica; a prrf, r c;1z;1 per un ' apòpl rs,ia polmonalo, sian le che gni presuu'I ivì dell:avopl o~sia pohn.>na lo : vr~1 1:1rer,t~ trallH~(losi cl',:m1'rn'lesi, o tfqesl.t è al snnmo g,atlo e l'immamancano colcs(i spuli; mllnca dunque uno òe1. pi 10c1pah_smtem1 la.Lo ne muore tl'a~li;s1a pt' r im1>cclil,1 rrspirnioni-; . opl)ut·c è a I criterio dia,.nostièò. AHroodc, pr-osegoc , e osscrv,a:1.1000 cole11.•' ic ra è 'ii1>fl ;i p1<0.;e11ta c.;O,-ì spa1•c11 Levol,? e Pilrtinace; co rno stante cbe net'cas\ d'apoplessiiJ. palmonare la viscera i'iln~~g~ .,.,,taso 11ostro, vai a"" u ,.,,_9~ ò l•11 11e11~i1a 1,c-i.pn notali !ìinlolJli, possihilc l:Ì('J;, c .1ll'i1,fermo la giacit ura S1l /~i1; ,,, ccc. Ìunz1011-are; se dun·q·ue neÌ caso rifer.iÌ~ con larita pro~!ez-Ztl t iCi I'~<\ ptii alla lllA ncanzo degli sp11 ti san~ui!l',ii, dii per cerlo pristioavasi la funzione pare, logico ·che sfasi piuttosto lrnllalo a vèr avq_lo oe;~asione di cur~rc òue disl inli cdsi di vera apople,d' emormesi che d'upoplessia pÒlmònttle: ed iu ~1ua,:l'alla gra·sia conformati da11'~,nlo P,si:r~a~aver·ica,oei quali rn,ancarnn, nt'vezza crede quella 1)011 differire r:1ran che da rpie5ta potendo ri ufòllo ~li ~pulì s;;ng11jgui. l)i questi ca5i uno osservalo nel 181>1 scir anche p1'01Jtanwnte fatale. m;llo Spedale SC1c1·nrsale .d' Auoec y .in un s ·old,Jto del 10° Hc,:;gi Risponde il Do(t. Chalp non essere lo sp.010 srnguiaoo. il sio.rn cTl\o _di Faote1'Ìa il èfuale mnriva d1>po avergli prodigalo in un lOUIO 1iatoirnorooni.co l.lell'.ipoplossia po!roouale · cd io con~ccon i Dollori B}nagJ1ì"c Caròo11a le p_iù adaltecore. i'ìell'autopsia g·o(ln1.a polere questo mancare sonia che di! ciò si pòssa arguire escl(uila. da I nr:evèutovalo Ool.i,.. Bioaghi I si rinvennero ..:;t mv asi che lrallisi più d'eroormesi che d'aj]Oplossia polmoniil~; per ri-·entro-polmnoali e quasi oss' fic.ila Ja vahùla Milr-ali:. goardo poi :Ji 'lard cl rio1 1dinarsj della funzi one 11ci.casi d'apoplessia polmooalo fa rHlellere che succederà risolu1.1onc qualora sia L'allro caso-acca~eYa In on Soldato d< I 7° I\ogg. dJ Fa nl. 11l1II,:, vinta nei suoi primoniii come oel easo in qoe~tiono ·o .siavr,111,,f Speciale J?iviu1iale di ,Si.;iumberì uèl f8o9, il qua te· pure svcctnilbeue in dieci o do,lici ore, preseuta11d'all'a~lop?ia slrav:isi pi,lcurare le co11sègoenz·e qualo'r.a la violeuza del male fosse soperior ai (lle_zzi del!' Arte. A! che r i$ponde il O!)ll. Vagli etili çb'oria monali per ·èoi si 1>olè'r.011Qsceru c,he h çaizione mate ri11le dei medesimi consisteva in ~ua sosl:1riza polipiforme la quale dàl termiuaziooe è .pure quello de~hl formaziQÒ e dello cisti ch'ioventi icolo sinislro <H cuore si ·porl.:v.i enho 1·,wrla; caso questo vòlgÒn i oùcld apop!elici i quali poi de<:ompo ugo n, i o s'àssorbop.o. .._ osservato dal l\Jc1lkò llivisiohalo Doli Comisse:·n, non rhe da tutti gli alti ì' Dr t1ori è!cldelli.a quello Spedale. Olliena la p~rola il .J)oll.),!'ollioo cd assérisce che.la solà differeoza nei sìnlomi statici è coslitufJa dalla ma!ilà.-; u11ifo~me ne-i Cl~c gli spu1i sau~uigni poi possano m11nsare n~i casi di vera casi il'emor mesi e m,1uifcs1a n?i soli-punti tot'ris'.pondf.Ìlli ai nuapoplessia polmonale .ncin deub1:1 recaì•e mc,·aviglia, peroccbè clei uei çasi d'apopless'a. t ,I in ordine allo spulo di sangue dice: siccome è ras::iooevole ch'in un polmune o.el qoale l'inner vazione essere q~asi costante nell'apoplessia pOl";tomi!e ; -,rnzi i"o ,molli è sospesa o for.lemenlè ù1sseslalu· nou possa da rsi luogo alla r iacalòi essebdo piuUostò vera emorragict, accadere ch'il saogoe zione; quando poi questa mediante l 'aiutò 1lell' Arte iucomioci, guadagni le fauci ed ecciland'il Yomito la lasci confondere con, sarà !lalat:ale cbo Je.la Rraode copia del sangue ivi rarcolto ~P. l'emate111èsi, oppure passando con 1., reci dia !luogo a gi ùdicarla passi per lras1;1.d ameoto o p.er espr-essio~1e pe'r il ca,oale dei 04'c1morragia intestinale. . bronchi,-d'onde gli spunti sauguigni. Riprende la parola il O!)lt. V.igli-euli dlsJl polaod'al Doti. notNè può dirsi c~c t;ÌÒ non accadessti nel. caso 'in_· q,1esliooe in delle 0 ualmo-blennorre complicate con gran~e sensihihlà del sislema 11 ervoso oUenevà sorp'rè{\dcnli elTet,li dalle prc-
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·.cui lopo alou·nc ore, qaand'appuul<; .nofavansi g!a i vantti'ggi stabilire,pericolose precidenze lesive della Diséiplina, fosse con:.. degl'impi~gati meni fot,'i}peàtici, il muco sp"t.l!l}ante COf!1ln<:iò a. cesso al Re oy.enuto on permesso 1not'i~dto, sòl dubbio che una farsi r<•st? ,· quindi · vermi 0 lio e quando 'la riazionè spiegavasi influenza nosiaJgica possa esse1•ò la molla polente che sostiene q~ ~lla tra.vinta faota~ià. s~ queslo :mezz,o .n·ou·si potess'impunecompiotanfé nte, il muco spu mante vèrmi~lio si èambiò.. in veri es'ér~aÌi s~nghi~n( ' . · . mente sperimentare o se torn'a~s'infrutluosr) , · allora egli ·crede li Doti. V?.giie'oti Ti prende la pal'Ola p~r con'venire con H Preche l'unica riso, s;i .toglier il Benvenuto all'ésilo fatale ch'egli sidei!hl che, la·sola ma ncanza degli .sputi d'i sangue non 'basta a meciesimo si propooe'va,.sarebbe l'appliclfrgli qu(}i più rigorosi · conlì'ad<lit:è la diagnosi r!'a poples$ia po!i:nonale,·ma ll'Ova ragio- . pro,vedirnenli cll'il llf.in1st:e ro può opportuàamcilfe infliggere.. ·, · li PresidenT(), a_cce_nna: qitii1d.i _Rd un fallo aoàlogl? à' un Soldato nevo! (I valore d' un l;lie,se11,110, poicbè l 'cmorrag;a intero-a esige le mcrlesime condizro,ii dcll'cstenra,,siccome le autossie cadavedel J2° Ile~gi rnen lo di .Fant()ria ohe veniva rec;enteQ1en1e pro- • posto da l ·suo Colo!rnellq. pPr il. p~~saggio a,l Corp~· Pr?.nco·. Quer k he ,lo dimo~t rar ono ·; ma sostiene cbc dand'il giusto vaior a lulle: le 2. rcosianze in éo1riplesso, no.n è arnmissib.ile la .<liagiiosi st(, $0.ldato;,cii sanil~çQs\itozion11, 1·obÌ1sl Ò e bene copforma'to , in fra ncameute ins!itull;:i nel sorr\fori,to caso di cui è qu esU-one. . ano stato, ~i·fl ori,d ezp1 più c·h·o Iodev'ol1:,, pretc'stav,a uo ,dolore -permane nte alla cosda èlcst,ra,estèso dalla i;~gione glutra al N1.vo : ~i?ele il_ Pre~idçnl~ è:(i'ah:n.dQ sh1bjli!o tale diag,i:osi i~. ~o.rz~\ òe1 ·stn tom1 sta11ç1, osscrv;1l1 1u. deUo caso, come uc, ca~1 citali, popliteo, !Jltfma fase c i ' grave ,'ischiade reu rnatica sofferta <,la_' .n~n ,di;e:f<l .la pretesa i~1p?rl1wza alla_manc&ri!,a:,in pr!n~if)i~ de- ' I lu ngo tempo.' Tal 'alTeziO'òe, m'ecitre hon lasd:n·a al c.'una J raccia gh, s.pult 'di sangue·, 1n'ass1mamf.nle notando qu;i,noto siany (hs:tc· d,i sè rl',è .nc,lle·C(!n;liii? nl ~elH'rali e !)'l~no nello-,stato deUa pàrte. corqi g1i Aòlòri··rielto st,1!,ilir il 'pwdo con-il qu:i\e s.piegar il trache mostrav;Jsi bolÌé ll'ulri ta e,f a'ITal\o nal.orate, pur al dire del , · • . ' :· S0ld,1lo er'.1 ~~gion_e.<J'upn ripidi tà e li rn ifazi_o·n~ gravi,sir~a .ne.i ~sud?'.m~nio}an~ui g?o, n<:ihr:onthi. t :,rea pot al srnlptllo ~1[erenz1ale tr;i :1popl<ss1)) polmon~le ed · mòvm1cnt1 d,~ cot1le o c!'ana ·òeboloz1,a e qu.as1 ,esa~cr11t1ss1ma · em.ormesi 1·isporìde ch'.'. nella. pr\ll) ,~ ~oom1} faccv à br ni~simo ri,im•>olenza Mi mov,i.rneot1 cii t11tio \!arto; condizioni iÒ ,·éro ioelleller il Doli. Bvltioo, rtot'! manca ~ffal\o il r\1more respiratorio . splira_bili che peì;9 appa'ri·, anoc,biaris,sirnamei:iteed al tulio fiore. polcrido·l'ar i~ pepet1·i re nei punli ,fhc non sono sede dello stra- 1 . Nulla ;ivend.o potuto la pcrsm~io•1e , nè qu ~ulo spera vasi oifcvasò / meni,<!. nèlÌ'emorrnesj o. òi•saà è al S?mm<> i.:1;ado :e; 'c(!l!)e_, . : ,nrJe cnn i me1:ì.i comu,rii, il Colonn,e,llo aveva,.c rèd u:t <> ,d6V~r atlotg}à di~sc·, l'.amms,1lalo ìnuore 1{sfilico ,. non p,otenclosi da re luo_go lal'c qu c;;t'u llirno,provvedimento ondé un tan to ri:!ore· polèsse a ll'int roduzioné. çfoll\,ria,- pcr··cui 1io11 sarà qucst'.jl caso µel r~o- ' · · ·~crvìr anche.di sàlulnr escmpiò, rl.i frehg- ,prcveµt ivtl jn. simili tQlo mucoso;' oppure s;irà un.i lcg:d~ra conge;tione ed avriH1110 casi. · · · ~ , · · a~i ossorvarsis iolo1):li da non polers1,c1111fo.1Hh}~'?. certo. con gl'illl· ponenti;sinù òs'sr.rvati ocl c~so in queslioof', (lSi~ta o nòll' ·esisla Nqv,rnA~ Lètto 'eci approvalo i I processo' verha,lè dell;i Torò~ta •il rantolo rou cosò. , , aulcl'edcntle, il l'reside ole 1lichi:tra aperta ia SeduJa c&n c:ede11do t n· u\tirno 11 (}o.Il. Vaglieuii (!l'Cn-de qu~ t'occasione per fare '1· la parola lii .l) r, l·\ · Qn po,Ùt il qu;.1le fo..notare ~o~è fril le \/arÌt! ;l U, , presrnte al Cot1scsso'ch' i11 t cguilo.a molle s,oe o,sservazi~ns pratossie prnlicale ne;i:1i ulri mi giorni del m1•se ,ii ,narzo e nei primi tiche è portato ;l-tj-opini,1re c:h'jl ran{olo &iQili.11110 'è im sei;:no ·di ·:: ci el re.es!;) rl';1pt;Ìlè sopra .Soldali'Tl)ortj per tu bei·colosi-meri1assé molio valore per giudicare delio stato congés'livi> .r olm~nale alparticolar atlcn:c.ione la st· zior(e cadaverica,d.el Solda1.9' 13,lrn~er J!)rquanòo nì>/l è anco.r jntcre~sata la·_~ .ucosa r!cJ!c viè aeree. 'E Fr,imho~et Giovan ni ~el Ii> Reg~. di Fatit. • · . Qu(\Sto' l\lil1tarc·gih eia fliÙ 'fl1f'Si,male formo ÌO S,!Julc, pnìv~t he siffallo rantolo liène piultO_SIO alla pressi0!,10' ·delle dirama• z ioni bronchiali por la congestione anzichè ali~ prcseu:i:a d~l. .n iente.rlallo Spe htl<i Civi\<1 di Morlar.a clov'el'a slalo ricoveratò mentre. si tr9vi11·a c,>!à in ,fislacta mento, pr'es,•otaYa al suo. in · muco.: ·poicbò ha notà!Ò ·c~c, violo. io slalo congcs.tivo, il r;.1nt1;1 lo sibilante c!lssa iromodlat amenle: cjò ch'ehb'ocç.a·sionc cii f~r os- ·, . gresso•in•cp1eslo Spcd,1le ~1.l1la re (alli 1~ di fobbplio ) i srg uenti sei:vare,l,'IOO i: guari \li s,i.oi C9llegbi òella Scii.o no di Mt>dfo_i1)!1 , sintomi :,nbi tr> tisicoi m{' rasmo gerrera l·c. pro:,,res.;iv9; P.Oile'Secca.. da lai altualmenle di reft-a. · " · ·1· • ed aritla; màccllie e P.iagh~ rii natura sco, Uuticà alle esl re1ni!à Io: ~cguito il Doti. Bolt-ino espon all'1Vlunao.za, altt i tre•f asi· <li infor:òri; e~acerb'.l1,:on·e f,·.bbrile verso serri con polso piccolo, fl}bbre perniciosa.(soporosa, algid,1, èpilcllica): JI Presidente.e11- · rleÌrnle e vibralo; c1Ìpo liberò; sonno placiào ;,.seie pnéo irÌl.ensa; comia il prelodato D0t1o1·e per le sag~ie. quanto p~oforige 'rifiesli ugua nèllò $1:\to ri<1t nral<' ; appctiio buono; <lige.spòne fa cii') i siooi d elle ·q1.1ali seppe corn~ciarfi e tùit di ch iarary ~ciQlla la Se.e,·,fouaziorii aldne irrègolari ;,acldomio'c poco _svilur,paro , oon dota per essere Fora '<1i. mO'lt'.1vanzala )fi r isei'l'a t'o.pc;iro ue)],1 d.oloroso al t.illo;·peÌlo sonoro àllii i>erbussione·; xies;;un rumore prima tornàià alconi 'q oeslioni r/guardaùli. ;n /specie la febbre • ~·norm,de· alla r.e.spir,aiio·~~; nessuua l?ss.e, espèll'?Qiiì'oné nulla. iierniéios~ algida . • ~·.. [ Q'u.ioluuque i s~grri razionali dell'etisia ·fosser io waggiore.parle , 1 nega,livi; np,n cessai però dalso~peltare:t.he quest:arrpnala~o foss~ • \-;izZA. o ·òpo alp1rn.e s,ùq~i~· riflession_i dei' p/csidenlc inlor,no · affetto da iisich,!ua coi1 complicazioòè scorbutica. ' 11i'i limitai_ alla uuol'.a. legge sà le Rifor-me et} al Sen'izio itilcrt.1 0 chi Ilo Spe- J· nella cu.ra a cofregg'ere la· cìiareili ·scorbulica 'con' l'u~o dej tonièi, ,, dalé.e deòJ:(;! uart!er<', il. Dol.t. naro()ìo ch_i'\\d<;-;il ,p~csi·den!e che ,~ ~ Ùègli ast.rit)ge_uti _e ·c,?n sos(anie alimentarie a.o~!e.llich~. 'Le ·voglia ro·ru1ul·ar in ròod<resp liçito il:st)!> gi utli:do so lo staio di sa-, i· piagtie scorhutii!be furono oon'<lotte a cicatrice è 16_s tàl!) -gene- ' nilà dcl..S-oljlalo Benvcnulo-del,•t 1° _J\c.ggi!fi~1ùo-:-.Qùeslo Sqlclato 1· raJ_e·p_e11·~~~1:1la10· hon· s.e1!1~!'a:Va p'e_g~iora_rè, q i1ao.do nol!'e, Jiej1·c M· à!l'epoca d~I suo ihc9q,orpmento ,i·eJ Reggi'mentp f~~sc , cle1 5· cl:aprile culto da s1>rrnd1m ~!1lo sr~roso ne.Ile è~vi:a pl~u:,h idoneo soll'ogoi r, p1,o rl u al .Servi7,.io Militàre·, pure noo c.essò I lk h~ e da.g~av1r dispne,1, m~t'Ì jnaspe,lt.at;imenle. :. mai dal pr.~,lest~ r~ m~H ccl _u~'as~?lµ )a ·i~pote_nza a: sonp?rl_a'.? 1-· ',,Jutòs_sìa., Ah ilo esl<'rno_ dimagrai? ;-leggera· ja.~l~r~zi·one s~l~ Je fali ch~ invero non grav1ss1me oella pnma 1stru.noue. i, u p1u . to-çutane~; alcune macchie scòrbollche s·parse sa le estrcm1la volte allo-Speda le e ' ne 1J'srì'Q~l'\Ol':1 con dicliiarazione dlli l\feinferiorj, Aperl,i'la cavitil < !èt p~lto ·si ·ri,weònero le ghian.~~l~ dici 'c urantj ch'i élfinile· ed al.poslullo ,au'at.to Ìnò,rali ·erano le sue 1 b.r.onchiali"molt'.ipcrtrofi'chc cd io parte ammollile, ed alc90_1Ju 7 ', s'offi!renze: F1Jr on ,i11 va no 1entt1ti f l!'l'f''l.Zi cocrci1i1·j C le pi~ dure !. ' bercoJi rrÌilÌari nella sostanza polmonaré la quaie P~!& si toccava. griva1.io ni ; in v.i nò'si.'cercò d'otlenere co.n ' la persua'sio,n<i da '· c1.epitaote:~ S\!-D?.'~H~a'l~s ion 0!'. f.t3t~ica. ,\lcune"!ìri~He membraquella meschina,.i11 \clligen1.a quanlo,uoo polE?Yasi ottenere , coo nose_auiv~no la-·pleur,! coslalè alla ' pleura parietille. ' {,Jua r.igla violenza: egli oppòse sempr.., uua 'forzi d'itrerzra.., uu' ap'<!_lia ({a~r~evole, q_oantilà a i _siero .oçcupavà il pericardio C' le pleure: stupida ma stranam çate,"eroi'cament e cO'stahte che nulla ,;;tlse il ça9re erà Oaccido, coille,nenle poco sangue sci9lto e dilà~atc;,. a Yi oce.r,· <!. scuotere. ,•. • •. •• , · Siero torbido in cui nu<,tavano fiocchi albuminosi era pare rac-_ ·o r' i l sÙo è olonnello ess·e ~do <leg\s.o di provocare da l Mtni~lero '. ··co.l tÒ uellil c,wità ad.domirJrile. 'ta mémb'rana perilonea,le' c.o,ì pa. r it1tal~ comé ,·jscerale griiiastra e' ·liviqa ·copiiv~a ? ~merosi un' rrovve,t:ine.o•o, "'''!'' ;1 ~irr. il parere ragionalo dei,f4,edici. · n I) ,ti. ·n ,oris 't'a ,rit1 -ttére ,·omè ( bei,chè assolutamente finti 1 b,orcolì sotJo forme di' striscie o di·piaslre irregolari le qual\ s1 ;is·; 01111am,\ote _v,oioolari1 s'ia;1 i pali me i.ti· ~lei Benvenuto ) · pare ,. fonf1,n,1ev..mo.con il tessàto· dei· gangli i linfatici ·e con il tessuto ' que,tr risente f!.i:l profon,l.1111cnte gli cffdli 'della sci-.igu,ra't.i ,s oa celhtlara:~ol°to peril11neale il qua) ';;ra_moll'iospes,sitò ed ~per-troo:<'!inaiione t,1id1è ~il pfrl!ur,sse ncl-S\J.Ofunés'o sisfem~, certafico. Ug11ali,tubcrcol,i µiù.;volntriinosi s9r.:~van ai>che tra le l;lrnen!e· non ;mdi ebh'a lu111rv che ragherehhe caramente il tìo. mi'n e ,lei mesenterio'. li ventricolo ·era sano. Tute le circ_onv9-•; 1::~Ji ,pro'pQr.\'.eb)>e die, s1~·iÌ Coliinnet!o uoo èredesse èon ciò di !azioni inle;t,n;;li ,irii\e.fia lòro .,fa fitto· a_,lere!Jz~ •membranose.
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formann una sola massa ~derente al feg.to ., alla m'ilza, ai reni ~cl-alla ~escica·.o,foa'ria. :Fra tanto ·guas'tò o~gaaico la· sola mero.- . br~na .mucosa i nles.timl!e ÌO tqtla la ~Ua<'S(!)OSÌOue era Q!)!fo stato ·n atu.ralè. Ciò·chc ci spiega là regolari là de'ile foozioÌli digestive eia continuazione deJla nutrizione', quantunque qoes1'ullima foss' imperfetta ed alierata 'per 'la lesion. organiqa di tutt'·il sistes
menle senza soccors0 di $Orla eri han un andamento del ._ tutt'irrI!gÒl'are: .E soggi unge,va:_ qui,Ìdj ct·e ·si; ha .il _diriLto d'-accòrdare. poca confidenza ài prosp~ri successi._ airnunzia(i, .perchè f'etere ·ed il.·clòrofor.n,fiÒ non éserci tan un'a·zion·e re'afe ·se non qu·and'assòrbiti pc'r n1eiio ,cieli e ' yi~ . gan!.{lio~~rio linfa-tico entraddomiii·.ile'. ,polmòrfari s'irradia n ·ai g·rand'i ·si3iemi _dell"ecouomia ·e vi .._ __ . .,. __ _.:,__ __.,,..~----- -~= ~ fanno sentire la lor inOue~za, e non-si saprebbe compreri·1 der in qual6 mo.do 'l'a loro, .vi.r tu anestética p_olre~be lirpitarsi a que·3lO od a.queJl'allro ·ptif\lO . L'il)us'tre Professore ~e·11a çnrila s~robra od igrr.òrar p poti essersi ricordaio nel Cii !Ore-·deU'i mprov.vifazi)ine ch·e fiuo dal 18~$ un Gior\iale Americano !)arravé). un fatJo. .µi heur~lgia ·del nervo 1'.1diale con~ecùliva àd, u11ri ferita, vinta con i:ne.tre~e su ques~IJ. un-a spogn<J imbevuta.di cl.oroform.i'o ! (·Sunti ~e! ~ott. '~: OTTJ·l \'r). ed il Biili,etin de TluJ1:apeiitique i·i_feriva una· simile g'li,fri~ ·' gione·òllcriuti dal Doll. Legr_olix· allo -Spcçale Beaujòn; Cm~a e/elle varici. DO!t. Nela~~u inoslra ·av,·ersari~ [ · che, n,el_la Se,d~ta de_ll'Accademia.di ~a"ri~i del ·1_9 di_cèmbre, ·. a·lla cura delle._varic[. Egli. pa,s.~a'in ri_~i"sia i diversi metodi ; ·deH anno s11cc1lalo il :Ootlore Amen)lle _raccont9 come me~ia;:le _alcurHJ~goçcie cli ·c!or~fo~rnio:·~on I.e ~·?ali_ irt'ig~ la cur,a_ti.vi ?hduron~--~an~ man? Jirecòniz_~ali ·~ ~adder-i_,~ obblio~ ],a ·l'ega\nra dell'\:) vene lii un O p1 U pun~.1, Ja d1f el_ e ,fece. cessar _un . _ <l~lore ?reco,r~1_a-le soffocali.o: _oue ~truzion~ del \'.aso ad una ts1le~qual estensione ~on i cau- i coliche m~r.~·ose ;1cutrss1me e pa~ecch1e_.1~e~r-~lg1~ _facc,_ah_; sti'ci; la· dissezionè e Ì"a-lJlazìon~ d~lle vpne per mòl"t'-~sten- · j che neJ '1.8.0_0_ 51 . l~1rnev~n?· negli · :irclrwi dt Jl/edicn;a Mtl'.sione; 1~ inreii'oni ai i)~rcloi:u.ro cli.ferro;· il m,eto~o d'IIe-, ta1,e. del_Bd~10 ·.~U\Oas1 _;I anesl.e!i1a foea~e pro.c~n~ta con _11 r~lath, di Brislo.l ;, i.I .qual ul\ill]o fratlço cre~lendo ché· la clo~ofgr'.nio, c!1e,-?el -~ 8oit-.'. l Do~l; _l\fore,~rr~Bqlarct pub_b]I~ ,cagionti dell e va-ri ci consisla)n uilò slringim~n(o degli .ori- ' cav.a I.re O~seJyazi·o~.1 _nelle quahJ .n)erce I u_so e~ter,no _d1 fìzii fibrosi ·dei.l'arcq' crui:à.Je che compritnerebberl> !a vena · q~ieì meravrgho~o _lO'r p·e~l:C,:ave_v.a ·poLu:0 ap~~re fo 11:1coli· e nel St,10 .passaggio, sbr-iglj_,a .que-sl'orifizio. d1strugge_r~ l,!JQ)Ol'l -C~?rroHl~II senza _che_g_l 1nf~ru11 }VCS: · L'opinionè pe~lanto di Niia1o.n è 'lUCsla cioè che con ~ero cqscie~~a dl quanl ~vveniva; .ch~cqnlempor«r.e~o'.ente :9~a)s(voglia m·~t~.dp ifon solo $i è presso _che sem_pre ina~ys.l?~Jloev·en di B1;us~~-IJ~ se-_n~_serv, çon va.qtag_'Tltfestala la rec1cl1va sia.nella veua medesima sia nelle,col-o<? contro diyerse forme d 0ttal.m.1e, ed_li bolloc~ Cardan laterali m·a ~en a neo ciie· la rnau«iore parte dei rJed.esiroi .Je·ndeva .di pubblica ragi a.ne tre· nuovi casi comproi,ànti il 0 espone· gl'infermi a gra"vi danni ~ ~Jie·.sovenle flebiti -mor:.. yà lore di quesfo pi'é'pa;~;lo ch imico _1mpiega,to in forma di - tali furon il ris11aamen.10 di ques.Le òperazior;ii.. . hagr:u~li 5-u la_-P.atle ·ami_n_alata.. . _ , , . . Perciò_vuole che.si limhi -alla .cura- pallialtva qioè allà I i ~ allro_~ide I] non' c_a.pire ~.?m.e _l'~ 1011e yell'el(•re e. del' melodica Q.Ompr~ssione ·delle vene variéos_e médiaJJl~ ·io _e oro~ori~_w po~sa eslen<}er~1 al ili la_deh o.rg_au~ . o {lel!a slivalello _èl,aslico ~en .fallo. {Gai. dlfs Hop.) p~rle. con .cm vengono -posti a conl_a l~o . rIOJ1 ~1gi:i1hca già · ·, eh. 1 e.· (a ·cosa non s1:a, e reca mera.v,glia co,me ·un uoll}o dJ .-.. l~f~a l-~~al?r.~ e d' ordiuario c.o~i rigorosanrenLe_~s~lL? _oei , • .. · - ' ,. suo.i rai1oci1m, tJtr.al appunlQ è Il Dott. V~lpeau, al:ibi<.1.-da ~~Hl~T.I'À: .[ guelle preme.sse: d~doÌ\.a una t<.1le çon?!usio.ne, . · , - ·/ _lo norì mi -s'larò.,qui ad indagare ·q,u.ale si~sil !}JO\i~o che~ 1 1 sprn~e rl_ ce~ebre Maestr(J ~ n~gare_ ·gh_effottr: ~alutan_cl~II~ •• ' · 1 ap-..pl1caz1on~ locale ·del cl.o:i:oform10 ;·1:na lP.mo çhe taluno . ' D.tì:LL'.APPLICAZION~. LOCAL~ DE!j-CJ:.DROFORMIO · f ·· ·· , • ,. __ ~I yi s~orga so_lto, q_ualche -ari~:l~gi,!. ç~n 1·o_spr:ez1.o.çl10 la ~?lp~ {~~rit!'ci c_omnùi_çato dal pou~_MfNAYii~ Medico di Reggimento ct_ell.'~ fcw?la:m_an1fe.$.l_è!_per l uva,r1ma-st~ 1naçcess1b.il~-}l1s~~l _. m Savoia Cayal!eria). ' . . .. salti, po1c.h:e 1.i:11me!,i1,atamente ,ùopo, d aiere cond(lnnato Il . . . ~r· mezzo-propo$·io d,al Cqirurgo Idandèse: si fa a rich,iamarè ' , L'Abeil_le M/!dica_le n~i num~ri 4 e 6 del correr1te' anno .alla ~ne_r~orja .dei suoi Udi~?ri un· au~sleJ'ièo.; ·s~èotiélo:i·ui ;. , parla favorevolmente àelle -applicaiioo r Iooali di cloro'for- I ·assai ptu potente e r-eale , li fr~<ldo, a CUJ ·•egli da lung9 mi6 pràtjcafe nello ·sco~o di 'sçemare, se non- di t.og)iere tempo ricorre quand.o ?'li si,prése"nl~_l'.occasione.d_',rs-egµi re a~alto, i ?olo~i ri~u!~,rn-~_i da _alcune le'sioni, vi'sce~ali, spe-·-. cer~~ ~pe_rnzi:oni ,_quella ·de!l'l~ngh~_a.i·nc~rn~l'a- p. e:, . ._ cialmente çl~lle a_ff~¼iom ,carcrnomatose deJl ulerQ,. e raèco:. . Clìec.clrè essne p~ssa d1. ~dfan ipot~s, , l<J, quaJe. beuchè manda ~i Clinici di conljnuare le sperimenlaziol,li del Do,l - . v.etosimile' non è p-er.ciò Jl~Ce$_s~ria!llenle- v~ra, e su cui_ tore Hardy di·Dublio.o al quale primo venne· l'idea ·d'a<lo-: non-h'o per nullà. intenzione d"insisler.~, .ad. imilazio11e del pera-re lopicµmerÌt.e,i .vap;ori del sopra mentovato ·agerile Precettore di "Filos9ffa-fiéo rdaltt d,tl Passa van li oelÌo·Spe.caue~tetico contro ·quella famiglia di morbi. . chjo della.ve,:a,peni:tenza, fo·« li,nquo coax ra:nis, era corvis; Il Dolt. "Velpeau p'assand,'.,in rassegna in-una sua Lezìone « van-aque vanis >~ ~ passo a ·considerazio'ni posi li ve; e di · j' falli. osservatf cir.ca l'anestesia locale del Dòtt. Hardy, li ·maggiore momento per la Scienia:e per l'urnanit~.. , lrovava ·poco éooch,Hlènti. ,« Tutto. quello che mi- ràcèQnta · - È chiederò: dappl'ima ai miei LélLori se paia loro tanto j~ ~linico di :Qublil)O/ diceva e'gli,. si riferisce a dolorL uté~ifficil il CO"niprendère che una sostauza i cui vapoii portati .1m1,,, e~ ognuno ~a çhè -siffatti -dolòrt scompafon abituaisui grandi centri hétfosi _rendonoTorgani~mo lutçiòsensjbile 1)
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alle ill)pressioni esterne. messa in conlallo con le estreme del membro addominale corrisponden(e; senso di peso alla dirama·lioni nervose ·d'un org;1110 ·o d'una parle qualunque regione dorsale, -specialmenle nello sp/l,zio qom presQ tea la .sia capace di sm.onar in quesl'orgauo oa in quesla parie quinta e l'olla va vertebra; impotenza a mliO\' ersì su il lalo la facollà di sr.ntir ·e·rend~re cos·1sèrvizii·emineulissimi alla destro; lingua alquanto rossa e secca ; sete piuttosto viva Chirurgia la quale pur troppo dalle inalazioni di clt>r~fq~.. e molesta; ori,fa :;carsa e sedimcolosa; slrlicbezza; inson. mio ebb'~ deplorare funeste l'd, irreparabili conseguenze. nia insopportabile, decuhiWsol dorso impossibile. lu presenza <li quesl'apparato fenoìnenologico oòn mi Le autorità superiormente all egate son· a parer mio. più parve dubbiq lrallarsi .remrplegia ca1,ionata da Jlogosi del che sullicienti per couvi rìcer ognj spassionato giudice che midollo spinale più intensa alla parte media della pàrzione l'ag1rnle anestetico lauto fel iccrnenle da $irupson ·soslill.lito all'clerc, anche senza pa1,sare p'~r lè;iie dellà resp,irazi.;>ne, tlorsal11 df?I medesimo, accompagnala da gaslreoteril~; ed· in consegu'enza de.Ila slàbilità diagnosì ·ch'ai' due· prelopuò conse~uire l'inlc.010 che deve prnfiggersi cìn a lui ridati miei Collt>ghi sernh1ò fondl.lla e ra·iionale , proposi la corre, qu~Ho cioè d'annullar il.dolor;e, dipi;l:nda o no questo a1)plicaiione· di 30 sar;gÙi$cll·ghe al~a parte che, pareva p.iù dal ferro chirurgico. Che se lalun9 dubitasse ancor e con special men Le' affetta,· proposizione che u"n aveud' incon- , .il più ~:olle meniiona_lo'Dotl. Vclpeau lacitas~e d'invalidità tralo ostacolo fu senz' iri;lugio messa in opera, e raccomath le Osservazioni del Doù. Bardy; se non volesse arrénèlcrsi data inollr~ la dieta e l'amminislrazione di be\'aD<le di- , allo asserzioni del Dou. Roux il qu<!I allo Sp~dale dell'lmluenli e-s~1b1lCÌ<IP eh\ megl io quitQ'.ravan al palalo dell'inp~rialc .Marinnia di T'otone' 'larile v-oiie chiamò in aiu(o il ferma , aspellai con impaiie9za l'inilomaoi per giudicare cloroformio per comballer ì dò.lori ·oh!l lèogono dietro. alle dell'èffell~ della p1:aticala medica,z_ione. ampulaiioiìi, mediti t-u:il l'alto:cho sJ,o p'e r e~por ·e dica poi , se rosa, d1 ncssun'dlìcacia la mi1dica1,ione in discorso. Il giorno segueule trovai la Sig.nora N. N. in mollo mi1 1< Rièn n!esl hmt·a:l'còrnmc 011 fa i'l, n ha seri llo qui va- I gl iore concliiion·e; il volto er,\ rn ~n a11!59Sciato, il polso lentuomo di)3roµ'3sais, e gli !-pirili ptù increduli sono co- I avere rinicsso in durezza e frequenza; ap1>ariva'diminuila la sen,sa1.ione di pe.so /:h'ooc1._1pal'éJ. le\ regione .media -.del -sLrelli dalla. prepotenl.é' el6f1urn1.d dei · risultameolÌ I). condorso, la liugua_era meno secca e 11011 si faceva seDlìre fessarsi violi e prestare fed e a,quello che iirima respingecosl incomoda la scle i•s'insislelte su il µr,escritto regime e vano com'iìnpossibil ad assurdo·. Si _lrallt1 d'una nr.vralgia vi s'aggiunse uIl ·cli~lére lt•ggie rmentc lassa'li vo per opporsi ·dorso -lombare dolorosissima et! osli11atissirna ch'ora sono lre anni mi r.iusq.i di con~ ur a·guarigi,one cJ>n il cloroformio - alla coslipaziorHHli venire che travagliava l'inferma. 1 ·u~ato loc<1lmenle. L'indomani le cose eran a un di presso nel medesimo slil lo: la seusibihtà e la mobilità in tulla la parre emipleTrascri~o la SJoria di quella mia cura come la trovo gica s'erano rid't>sle1 ma l'ammalata si l~gnava: ili cà,lère, const'gnala nelle mi(? l\J~morie e spero non le sara nie.gata l'ospil!11ità nelle colon ne dr.I GiOl'IHile tli Mcdfoi,~w Mi(itare .dolor ,erl oppressione \'erso i~ sacro: il polso quantunque benchè il soggetto della m:-desima non abbia con ,la Milidi ritm o normale era alquanto duro e· leso_. Consigliai una nuova app.licazio11e di 2! sa nguisoglte da mettersene ~ 2 zia il _p.ìù piccolo punlo '. di col}lallo .. Nel mese di marzo d~I prés.enle anno fuì invi lato a reper parte lh11go i fori sacri pÒsl.eriori , od ·urìo s~rupolo di carmi alla Torre di Luserna ond'un?tamente a due stimacalomt>lari.o ond'òll1~11ere l'effello p.urgante. clìe 0011 s'era bilissirui Co.Ìleghi, i Hollori Monnel .e \'olle, Lene;c consulto ricaval'o dal clislerc m~sso il giorno iiir~anzi. ~1 l'una che inlorno allo stato della Si~nora N. ff. inferma da quindici l"all~a prescrizione vrnn~ es.eguila ed il giorno ·succcs_sivo .giorni, la qual rra sLaLa ,xlfotla prima da febbre reuma ehbi la consolazione di vcdP.re la Signora N,. N. in uno stato tica, indi da in'tiammazionc risipolalosa deJ!a pelle in cora~sai soddi°sfacl'ille: moveva : membri del !alo inférro·o ·rispondenza della quinla'verlcbr?t dorsale. E11lrambe queste quasi con la m.-clesima f,1dlilà oon·cui qiovcv;t $[u~lle del lato ~ano, i polsi -erano cedevoli, poca -la sete e l'addoQline aO'ezioqi erii.no staltJ comhallule con' gli anl!Oogi?~ici aroroin.is'trali inieruaufrnle, ~ la i isirola;era stai.a curala, prc;lral}ahilissi'mo. li elorur.J) nrnr~urioso ayev~ proi,1osso ·abvii due salassi, con l'applicazione locale d'un "'·cscicatorio bondanti scnriche alvi ne , la fi:.011omia ,1 ppariva sererià e di cerollo epispalico ·dèl dian'lèlro dì tre o quattro cenlil'infèrma confoss-ava p,ròyar uri benesser ·insolito da pamelri, nello scopo di fissar itlla pelle l'i.nfiammazione che recchi gior,rii. Si racco mandarono le solite .bibite refrigetrovandosi in tanta' prossimilà,del midollo ~pinale po.Leva ranti .e si p·~rmiser a:lcune. mi,nc.1lrine leggiere nel corso della giomala. ' ' - facìlmenle, abbandonando il primiern seggio, in:;•aderc, se - non il midollo spinale medesimo, almen i~suoi .1rwolucri. Per Lre giorni le f,w::ende v-0lsero di bert i11 megl:o, ma. In pari tempo si tenla\'a d'au1~ertlarè la sè'crezione inlesli- 1 la sera del .terzo p,ioruo, verso I~ ore H ; 1\mmalatasenl1 primieramenle ùn dolor.c Vi\'is.simo in corrispoudenza-del- nale tìer mezZQ di hlau.di t'tèo1>rotici, slanLe la somma sensibilità di cùi gode il tubQ ga~trenlerico presso il soggPllo .; l'ollava. Vt>rfohra del dorso I! (IÒ CO stanle i( dolore· propadi cui si favellll . · · garsi fin all'ultirna ,·c rtrbr;i lomhare 'ed invad~n,fi muscoli La Si~nora N. oàtiva dr Sédàm , dotata di temperad-ell'addomine éagion'a r a queslù1n senso di coslri1.io11~ co. mculo .lrnfatico -nen·o.so, 'di coslituzione·1le 1 i~ala, loécante .me se vi fo sse slala soprapposta una fasciatura sli:rllissìma •. il Sessantesim'anri~, Slala altre ·volle soggella a !Illllàllie di Qitèsla !\t'11sa1.i1i'rle doloros,\ durò lh1 alle ·ore i del 'mattino .e scomparv.e laséiando la Siguura N. N. a-bhatlula e pro, indole reumatica, a risipol e ed .a nevralgie dì vari.e specie, ·strat-a èonsidi>rcvolmenlr. ~coqrnodo nelf ora ricordalo trovavasi quando là vid~ per la- prima volla nelle condifenomeno una ,t"eyralgia delle ultime paia dei ue~vi dorsali zioni st>guenti: r~ccia sulf-usa con es.pressione di dolore. immobilità della palpebra superiore deslr.a, pupm~ dilatala e. di Lult'i !1ervi lòmhari, prese• issi una po~talé!, co~posla d't>slr·alto di giusquiamo e di bt'lladonna umto àsufficiente e l.1 sinistra poco. la de~tra nienle seusibil alla luce; polso quanl'it;L dl·_g,rasso da -fame frizio ni.su la ~olònn~.vet1\qhr.ale. duro, teso, frequente , istupidimento dt!I b;accio destro e
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àl punt:() J'on~1H aolore p..endé,'a le mosse_~ due _pillole di mentaio la vir~ in ca~ {ahatoghi 'à ·quell~ da me riferifo e M$glin Ja p're~dersi là ser_a ,. ~n ~ quat~fo, l'alt(a· du.e , ore · ~ ciò dev'es·ser~ sp,roné acéiò altri ,iiè. segua l'esempio: forse dopo.J'accesso. Ciò oìi'lla meno il d?lor alle,or~ •H, ritornò con il IPòhiplicare le sp.erienze.in propositò si fin iTà co11 c@n Jà medesirna.,violèilZa della sera preceder1le, e .n__on' lalNvare anehé la delinizio·ne d~ll'.azionè did rimedi'o, ass,og~ -sèfo hher-a r'ammalala che· cinque ore :più tardi . I niiei gillàlo a provà. . . Collegli'i vi~ta ..quesla perio<liciTà iospetlaropo ·t'.àltarsi ·di ..~ !q alcu~o par.r,à p~r av~eulura, _cbe male da n~Q s'arguìsca urHl' ne'v'ralgìa intermi_llentè provo<i,il;1_.da ,inlO$Sicai iòne clt'ìl dplor ess~n<lo S( O'mp_ars.o èli'ètro \_'uso d(l;l _cloroformio paludosa ('optnione ~ coi dav.a-. as-pelto· di ~robabililà la giadebh~,a quesL'atltihuirsj !'o.nor~ del)a,guarigiQrJ.e quacndo ·d ti1,ra l'Opografica tÌell'ibilazione del'la Signora N. N.,' la p_ri}na·LanL'alfri alli·v.is'i,i mi rimedii sono slàti 1i1i>_ssi·i:1·cari1q,uale si_l'ì'pva in fonÒO ·ad Ulfa _ya)Je riv~l1.a al nor-d·-o\'èSt, , (\~. ·sebben il post fwa, ergo jJl'O/lllJI' ./tO<J_ JlOfl sia S~ll1p re ~Jl)a in pro;sirnilà di d_ue:graudi 'Stabilim~n_li ìridus~ria\i' e -quasi co11clusjont rigorò~amenl,~ logica.~sif I !allo da rn!) .esposto attorniala da roccie e da ll>r'r!' ni continuamente umidi e lél; reputo l,ogicissima: impercio:cch~ il do!or.e dimin,nì imfa ng~.~rècc\)' pcopone~·~11 in ~~ns·è,p1cilia l'~so· del solfalo ll)ediatame.nle _dopo l'm=o dei farmaco in di~.c·o"rsò, qui ii-di ·., di chiu;qa·, ch'.io non re.spihsi' avvègriaché' vensassi altro tacque ~crt~o l'i~l~nenza dell'applicazion e aireslelica e finàl. non essere \"attuale forma niorbos·a 'cbé, J'èspreSsìone d' Ull\l, meule qua,nd~· quei,l\l, p.rece9~tle l'ac.ce!>SO restò ~Ìl.l)'pçdita leò(a ar~rmoidil~ spin;,tl,e,, !ll1latli,a 'ché· bene _di sp~sso aspersino•Ja ~ua ap"parizione. · sume queslo o quel lipq· di p'e r,io~icìLà,. e cb'in siffaHo mio . P.'allro1~de:gli a-lLri s>°ccor~. (e~apeulÌci a~or1~rati,acomp.ensjero mi ·raffermasse 'l'ass'1.nza tbl'~le. d'ogn_i·br1vi~o pri, Na,liere quella nèvralgia ·avev~n _a;vµto tempo__ baslaille di 1 ma dell'accesso e deLsuclor_{) dopo. · t paleS:àr i b ro sàl\1lar.i· e~eJli q.ualor ii1 es.si ::f9sse 'stata la 'P~eola grn;1,i d,el r'iu.ìédio, p.oe'anzi n·o~ioàto non essendo- virtù di m?dificare lo s,t,alo ~.el midQ,llo spi_nale ~ ,ù-ei nervi statì -su!ficienli.·a vincer Il parossismo, e-d avuto · riguàrdo i . in guisa ila neulr['\lìzz~Ù o <lis,Lr.uggere_la potenza rnorbos_a al .geger~ di morbo i"be :'ì'aveva_a cou:i~altP.re, yi r~ci s'oche <fava an~aalla. ne vralgia sopra ò~scrjlta: e. e:be aves :ilil?ir i~ v. a_lèn·arinlo di chiniha ch'.e.ss~.M'~nlispa~modi.co ed ·1 .s:e~o-~ ·rj1Llo,av~ilo,ìl ~em.p:o ùi spi'e,~aré le J-4,ro forze c~ra: ant1per1ol!i co , e sopral-lplf.q_ perthè forn1lo d azione dina- .. Llve s1 d,~sume i:lalla mai:i;era d~ag,re dejle :preparazron-1 mica ,ip.òstel}ii za-ilte., o'ìi p.i:rve ·me~lfo cl' o-gn 'al.trc>'fa'rmaco cfiin§idee le qua Ii. oye s.i ,Lraùi d'.affyziotii' pc.tioCÌiche oriallò ·ad òltenere l'inte·nto. Ma in. vano li!, Signora N. N. con-g_i~ate da n;iia&mi paludosi,· -ptuchè oppbrlu1famenle prg. · ~umò· p_rima· ,i.o e po i 2'Q. grani ,,il giorno: Non ostante la pinalé lronéano"subittYuea~en~e ·gli acce§isi ed· è, raro .che · sua :11èllicac;a 'si perseverò· aucoia duè giorni nell' uso di ,vi s'abbia· a ricorrer una s·econclà.ed una lima volta per tale medicam'e nro·a·g'giungèndovi·dìori d1 zinco e·l'esti'alto '. '· rcrropÙé l'ayviéendarsi dei p~rqssimi. Eppure nel caso p.re-· di gfo sqni_ii.rno ;_il ris·u_llam:e nlo 11011 fu mif.liore, Volli' pvrre ·. ~en\e jl ·solfato ·ed 1f-vaJefianato· {li cli_ioina furoo a più riun· vescicatorio sol'luogo d'6nde s'irrad iava il <lolor e me- . prese somministrati ed a dose elevàla anzi che 110 , sema dièarlo p;i' con 'un'a' pomata c0ut'e.1iénte acetato di rno·rnnà,' . 'che ne derivaise -non già la t;uar,gfo ne · totale, ma un 1>e.rlma l'infèrm~ ricu~ò :d'assii'ggelbarvi.cii. -Si fu.in quella crf '. . sibile mut.<1rne1Ìto in'· m·egli0, e s'ebbe'· 1·lii10 e , l'àlt'i:a ·dal tièa circ.osl;um. che f,iinrirn.nfi tùlon:i i .gli e.ffe ltilprooigi·osi, .. -~lorÒ,form i6' tostochH11 megso i[l:t'o.ntauir'con la- parle doal diré d'àl'cuni Autori, ottenuti dal clòrofor111ic~ ·,iélo/mato leiilo: s'f.inio pertanto <li jiQler asserir in lolla coscierizà c)le com~ topiéo, né lÙ1lai lo s1ierimento. J,a prioìa sera im11011 i sali di chi1.1i11a, neni le· pillole di Méglìn dali à.lJlinpiegal'u1ìà' p.o.malà fplla di èlorofòrmio , oli·o di' 11iandorle_ terno., non la pomah t di giusquiamo e qi b_elladonna usata <lofci è grasso a parli ugualr e. raGcornàoèlai· ne frègass'e'ro . _ ·e~ternarnenle cesi arono la . nevralgia ch'afllisse , là ' S:il'ammàjalà ·alla· re'gio11e do,,'il. dolò,r incalza'Va: 'S'ebbe ri - · gnor.a N., N., ma Ìl c.loro.foirniio fu qu~)lo ch'ebbe-il yanlò. :mes~ione.. nefl'irlte~~il à di .questo e )lli~_1prè dura-la. L.1.·ser& • di ciò ,operare. , ·' · a:pµref:s o ripplic~i tinà comp_ressa imbeyu'ta del liquor ane- · _ stet-icò e ricopr:rla-d'un..lc\rgo peiìo 'di Lcfa· s·pal~ata. di =~=.=======~==== =======c;==~~~·-ç:iaquilo~Hle desLiiialo ~ -mcfntene.i-là in sito écrimpedi~ in " .,' · pari tempo la svapor'aiione ·del .t lorofo rmiq. Il dolore òal · ~·. · ~: _. . mossi ~ochi minuti dopo come pe r in.càr1\esi)no e la. ·si- . , gnòra N: N. dormì placièlLssjÌnaQ1erite Luùa .la n-0ll~. La sera segueole manifés(atesi appena le. prime sfille si .ri· .I Signor.i..ì\'Iedic·i Miliiari \rss~ciati a· questo Giornale' i éqr.sé at medesi·mo mehp ch'·ebb'un risu\larnenl.OOon disquali'. sorto 'tullor Ìn ri tardo di pagamento sòn.o pÌ-eiati di· •SÌ.mìlt da quell?~gìà' noÙ1fo e l'indomani appli<lato il clÒrò'- · in:viarne l'irriJ1ortare quanto pri~_a per mezzo déi. Co}<ln.formio ptinHt 'de\l'j osullò, q,uesto non eb.bè 1.uogo nè 1:iap: nelli' dei> ri'~pèltiv:i · loto' Reggi:men li al Qua~l.i,èrinastr_o Gepar-ve. pi(l mai. L'infér·o;:r.a ,si ristabilì pienamente in breve rieral7 pell'Armala i1r.1'~ì:inò.,-.oppur~ per quel!' attro._mézzo , .. spJJ,zio •<li t()mpo e mentr',io s_te~~o .questa Narrazfor)'e be- . .che ·l9rò tornerà pii; alCOnG-io, sepza·costo di spesa. 'Qèd\cefil p,~ezioso agirnle che l'Oslelrico d1Edi'mburgo -itt·P.·àrime,lle i Sìgn:oif Associati Borghesi eh.e non hanno . dicò ai ·Chirnrgi, togljen·do. CHSì una gemma <!Ila splendida . a'ncora s9ddisfallÒ ·a: siffallo pagà'meìilo ~on.o prègali .q :vocorona di Jackson. · .lerlo fare nelle' ro~ni .del Viée-Dire~toJe rispons~bil~. · Quale spiegàzione dare del feliée esifo- ·avuto dall'ùs-o l ocali del cloi:ofo~mio ùon saprej per ora;. nHi:')I ·di'fet~9 di ,. spiegazfone non scema l'im-porlariz~ .ed· il merito ' dell' apIl Direttore Doti. .. . Cav. . . AREJ,LA Med: Div plicazione terapeutica; e quaJùnque s/a ilmòdo 'd'agire del Il Vice.~ Direttore'résponsabile Dot i. ~r'ANTELLI_M. di B. .farmaco r.idellò, non sarà .men innegabile la sua potenza anestetica. ~folti l'ra'tìci al giorno d'oggi J)e hanno speti· Tori!}o 18~4. Pel aìza/Tip. S,ubaipina, vfa A!fiei,i 'H . J
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ANNO 111. N. lf4. , ai 2-9 di maggio 1854. ) ~ -- - ----''------ -------- -------'---'--- .______ ,,..
GIORNALE DI MEDICINA HILl1,ARE •
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DEL CORPO SANIT.ARIO DELL'ARìllA.'fA S!RD! .
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L'associazione oon ~i rieeve che pe r uu anno e co1,nincia col t v,d'agoslo. Si pubblica nel Lonec1ì di ch,schedona sellimam,. li prezio d;a.ssociazionc In Totfoo èdi t,. IO. In Provincia ed ,1ll'Estero, franco di posta L. 11. Si p;)ga- per semestri antfolpati.
SoMi.uuò. - 1° Dott. ARENA: Scuola di nuoto al vafonlino e soccorsi per i sommer!<i. - ·2° Dott. BOTTIERI: Dei vescicatorii, d.e lla lor azione e della lor)ndjcazione nella cura delle pleuropolmonHi. - 3° Doti. PLAISAN'f: Ìdrc•sarcocéle sioisti:o. .;_ 4° Bollellino Ufficiale. - 5° .Ooll. MoTT1N1: Rivista dei Giornali Scientifici.
s~tanzial') 'ìn ques.to pa~alellogramma, tre barçhe co~te-· rreoti ciasched una due Soldati pcoveLli al nuoto ed al remo, pronti a_socconere quel nuotatore a cui venissero meno le forze ed iustantatieamente aiutarlo , dirigerlo alla riva o trarlo con essi nella barca, All'estremi ~ di questo r~ci olo ed in vicin'anza· delle suc'eitale scale $'.orfvi altri dit:\lìrrti nuota.lori eletti pur a sovvenimenlo di quelli che non aves~ sero potuto asgr~pparsi àlle scale, con inearioo di vietare 'Severalnenle più oltre il passo. Le quali provvidè~e chiaro abbastanza enuncìaoo quaot'al Mioìslro islituioredi '$iffalla Scuola sieno care le vite dei Soldati. Nel 2° scompartimento , quasi simil al primo e diviso in SCUOLA DI 'NUOTO AL V~Lll~TINO E SOCCO RSI PBI\ I S~l\JM~RSI , due parti uguali , i'acqua 11011 supero mai 1 metro e 35 centimetri. ln questo sono destinati qu'elli di ~a Classe che (Cenni del Doli. ARENA Médico di Reggimento nell'Artiglieria facoroinciaodo solo ad abbandonarsi all'acqua, roanca~o Operai, letti nella Conferenza dello Spedale:&Iilitare.di Torino ·al 1° di maggio. di sufficientP- esertiiio e regolari là di movimenti' da potere sostenersi _per luogo tratto. Questi Allievi di visi per Squa: dre son assisliti dal rispettivo l sLrullore, ed è bello il veFra le tanle utili lnsliluii oni delle quali va superbo il nostr'.Esercilo non. ultima·a mio avviso è la·Scuola di hu~lo . dere come l'em11laz1one in pochi, giorni li rend,t alli a percnrrere nuotando quello spazio che prima'non traversavano ordiuata l'anno .scorso suf Po quattrocento melri circa al senza ripo&arsi oflr'a dieci volle. Al~uni lunghi travi riudi sopra del Reale Caslello del VaJenlin_o .nel fondo destiniti _a 1.attera dl!-noo dal poole accesso a que~to secondò natu specialmente alla manovra dei Pontoni eri. scompartimento e servono mirabilmente aì Soldati per riQuesto luogo tutelalo da l>ass? sponda alla sinistra per t~rnarc senza fatica là .donqe so110 .parli ti cfov~ndo proceil lato orienta,\e, è munito a destra ed a moz-zogio.rno dit un der a ritroso 'della corrente. Quando r,ipeiutamoote gl'ioimuro e non è accessibile ch'ai 1\lililari ed a quelle persone ziati alla 2• Classe hanno traversalo con facilità di movimunite di speciale-biglietto, facil mente concesso dietro domento1e rìposal~menle il:qual\rHalero in discors9, V60l;O,oo maada 'dai"Capilano' dei ·Pontonieri o dal Direttore dei Bapromossi' alla 4a Cla~se. · ' · ' gni. Un luogo altipiano ombreggiato da varii alberi serve di rip,oso ar Sol,dat(cornandati alla Scuoi~ _µi nuoto, 1 Soldati della 3• Classe non solo.non conQ$COn ìl nuoto, ma una grande parie sul principio è avv.ers,a a:ll'acqua ; Giunti questi sul luogo, tlividousi in tre Squadrè, giusta perciò prima d'essere condolli al bagno, e nellè proprié ,la loro ,capacità nel nuoto, mentre li Capi-Squadra cor,1 d~e Camerate e sulle sponde d'un fo~so attiguo ahfiume vengono uomini vanno al casollo in legno per le mutande di tela istrulli nei movimenti analoghi é sono quindi diretti in tanti che vengono distribuite ad ogni Soldato non obbligo di re. stituirle, prima di partire, al S,ergeote a ci.ò destinato, · piccoli qoadrati nell'acqua che non ollr.epassa il,metro. Alle Le tee Squadrè, desigoàte còu il nuinero' ·t a, 2" e 3~ Ira vi dividenli qaesli quadrali .stao appe~i tanti pe_zzi ai legno sufficienlemenle forli da sostenere l'Alli~vo che con Classe passan ai locali designati i .quali .sono conformali di guisa a -prevenire non solo, ma a repd~re qufisi·imposle mani àtlaccate a questi piuoli impara i movime1Hi delle sibile l'aooegameulo. eslrell'lità inferiori e dopo pòchissimo tempo 1galèggiarù:lò Uu largo ponte di )tlgoq di doppia forma (Cv.valli e Bisu l'acqaa tenta percorrer il quadrato cbe non supera li 4 rago) serve d'accesso àl traHo alveare destinalo ' per Ja 9 5 metri: ad ogni quadrato yi è un liìlr~t~o~e d.~ c~i venScuola, il quale è dìvis,o in Ire scomparLimenti. Nel ·1", gon aiutati gli esordienti ai qu,ali ~ve uppo è sostenuto ora luogo 150 metri circa e largo 1? inserviente ai riuolatori il men lo ecJ, or il pello e sono corretp negli altri µiovimenti uniforme,' avveed in.corll.ggiali provvidamente còo-1 a parola e con l'esempio. di~ a Classe , d'altezza delliacqua ,non Tull'i giorni in ore diverse i Reggimenti intervengono gnachè sorpassa in alcuni luoghi li 3 mr.tri ed io allri mollo alla Scuola di nuoto comandali dai r ispettivi Ufficiali. Ogni se ne discosta. Saltan i nuotalpri dal ponte oell'acqqa e seguitando la corrente terminano la loro corsa contro un lleggimeuto è accompagnato dal suo Ufficiale dì Sanilà il qual ordinariamente alteroàsi tra i Reggimenti de!la mealtro p,onte yer il quale si scende,coo l'a!uto d'alcnne scale desima Brigata. a tale fiue co.llocate.
PARTE PRHIA
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. Nel c~ll)el'ollo ·.~elhi distribuzione delle mulairde navvi
sÒllo e ~ia collocl\lo un lel~o su cui façilmenta- s1·pos5ano pre·star ai perrc\(lanti i necè$sarii soccorsi~Gli òggelli deità cassa (}'ei ~9mmersi v~rrannp disposti i!) prdine percbè l'atmosfèra. , l'lJfficial~ cli' San·ità ,n·on abbia 'a perder .un tempo ·prezioso ·per' rièerca1M. · ,, . 1 - . Que\tO'servizio s pero in quest'anno sarà eseguito con maggior esaLlezza, nnn ~già per:ragguàru'.ai -Medièi che niente 1 ·, Desidererei ~he fosse provvista \a sc\ringµ . di. Charrie.r lasciàton- a <lésiderare, ma ragguard'alla località ; peroc- j come rl1 facilissima applicazione: verrebb'opporruno.. iÌ ba<;h( sporsi ncb'ie~ta pèr un· piccolo _ca.sollo isolato e ·desti- . guo. d'Uarv.E>y_ a doppiò foqdo.: vedr~i-cpn piace~è:urta caln~tg ess~pziàlroènte àl ;S.erv~zio ·sanitario'. , daia rìpiena d)acqua aila quale sollosla.sse· laJ egna per riL'. auno, sco'rso mentr'io presenziava i bagri~ a giorni al- ' · scaldar,e 'prontamente. Uo term~metro appeso al.le p.areli ' lQr.n'i dalÌe ore 2 alle 5 del pome'riggio.·; alle ore 2 veniva . i este.rue verso sùii~e§t d'el é'asoLlo ·e due ga,JJeg-gianli,, uno FArtig,li'en à:atle 3 (I Reggimento Cavalleggier.i d1 Sai uzzo, , . per la spQnda, l'altro pèr-la corrente, una inooile vela ed un al.I~ 4,:·ir T renO' d'Ar,~ ala, nè m'hvvE:,nne di preslar a questi igrometro e: se· fosse- possinilé un buon barometro,. dov't'eb-·. .. ;S9ii,làti çh·é-p,och.i. ed i.n:sj'g11i6canti soccorsi per lievi..con- .1 ber indic~r :all;Uffici~'le di Saoit,~i graèti lèmp·eratur'a, la ditJsioni'tid· ançbe alcµna volla .élispen~ando dal bagno qu~lrezione qei venti e l'umidità ,oell'atmosfera' onde pos'Sà, r~iche Soldato mala,lljçcio, couvalescen,te e- simili. I .miei coi- I gionàolmente e s_cientificame'q1e sospendere la,Scuola di leghi 1i F'a,'i1L~rià,cti'iniervet.ìner-a\Ja Scu-ola. di buon mal- j. n_uotò., liìnitarne il temr)o e segnare sopra un·arriosito quatìtio ·aoveller. a quand'a: quando r,rovveder a qualche sii),- j d~o le variazioni at"mos_feri1:be. Qùesle .osservazi.oni sa·.co.pe- o·tipolimia cthe fortunatagiente.non ebbero tristi con-; I · 'r!wno di· non. p.oca utilil~ •per· "i Me(l1ci Capi di . Sezione sèguerizr, . .P_ar,mi j)erò c~ e· ove. f~sse possibile comin.ciare :· onde dedu.rre giustissima cousegi.l~nza in ~orrelazione alle la Scu·ola. ad 'ora a,vanz~ta nel gioroo,.evi.lando cosi la fredd~ 1. cagiopi .che av~ssero p·oMo origi,na're.questa o _quell'allra. bra,zza -del prim.o mattino; cagion ordinaria d'affezio11i reu- ' malattia' ~eo.endo, di, visl~ il giorn9 , d'e~irala ~ell'amroa• maticb~. di lipo.limia, di ~in.copi, qualche·voltà di diarree, ! . lato. con·. li. genere di nl')3.lattia e 1-e yaria~ioni atmosferiche di febbri inlermillenli,. .ecc.., non solo rìu'Scjrebb'igi enica, ..I .succedt;i'.le nei prec~d.enti g_iorni.• !" • . .., m_a di' grangissima ulihtà guesta Syuola·.di 11ù0Lo , 'Sa11à cura· del ~ledi eo nolar'e s.opra. il registro a tale tìne · L:e Armate bei\ig~~anlj d'Qrient~.· poste a c~valliere del designalo que_gli oggèlli" o medi~~me11li pro,pi'nati co11 Ja · _, più gra'n fiumEl d'Europa mtgfio di noi polran110 giu~\carto . quaulilà: app·rossima,tiva _i n' con il noro·e , .gra~o , ~omed'. apprezzar ad 011 tempo il merilp di quei Soldati che . yagnia e Reggimento.dél S?ltlalo c,h'abbisogn~ di soc.4::orso, -'bùÒni rinolato.ri non le,mon affrontare con il fuciksul c~po ~ con qu~lle osservazL?ui che crederà, del caso, 1'.011 on1messa ·e con 'l'àcqua sin al collo la ra-pida correnle,e fri)gittar •al-· . l'or~ ,del gi,orno e se· prima o dopo il p,asto. · l'Opf;OSta sponda pet :assi·cuJar: Un cordone. che,. può essere_ ·1 ',. ~)Ue sedie ,e-d. ct,n_tavolino ;$ar~n J° lllO.fiili a ,servizio. delscampo e· salale, d'on'.Ar.ma~a. in li.era . .E senz.'il nuoto cqme ! l'Uffiçiale di' Saoilà, e sar~h.be mfò desiderio .vedere domai i Velerani llaii (:) Sp.~9nuoli di Gar.lo V nellè vi_cinanie tato .il casotto ·cli d~e o lre Gioruàl~}:\9 11 'qua.)che l'tat- ' di Mahlberg, neH M7 avr'èbbero pot~lo ri p_ortar- un ~ si selato 011d~,trarre par~ilo deJla.·maggio1:tr parte. del tempo di gnalata viLtd'riiJ.. ,sçi pra I' Ebllort di Sa:ssonia' Fe'derie,o . assì~lenza ~i bagni . E perdò io 'proporrE>i· che quesle·Opere Giovan°1Jì, .s~. ~v~ssèro t~mulo d'·àlfoo11tare ht , rapida 9nda P, ques(\ Giornali ci .venisserO' contes~i dalla Direzione di ' del\'Elbà e cofl i-e .~pii.de tra.i .de11).i trave'rsai: un fium.e eh.e. cole:;lo Gabiuelto di Leuara· su la r,is pou~abilità ·di tutti · in quel ltÌ'o_gò supe·ra:'va i •trenta pass~cli 1<!.rghezrt~: ~_alvand'o I quelli cl\'i,oterven~rn alla Scucila dj nuolo , doven'do •sellic.osì dall~ fiami,ne tante ,b,arcll.e , qi1ànle u'abbisognavano · · nìanàlmente l''Uffiéìale di Sani(à ch'a6siste nèl sabhato alp~r l~rn.tina~,il ponte incominciato? Che ~vre.b beh faUo , l'ulUm'o~a d~l, bagn~ proéurar. \I ca.mJ>io dei Gioroà_li per . di·ce.n, sén~à di q~es,t3: perizia·al ou'oto' i P~odi 'di Napoi·l succes~iv·o h.i,nf d't (1\J': _ ·., ·. ·, · · leone su le sponde della Vislòla,, d'el Men'o,.dell'Oder, de.Ila Premessa )'or.ganizzaziqne ·délla Scuola de l nuòlo con D.rava ; ecc.1 E, non è dunque ' nell'inlerèsse del So.Ida.lo ~h.e Ìa b; nevole v_ostr~ atl~tfaio~ e mi :;ussidii' inlralle;·~ovvi medesimo ,e p'er..la tute.la d~)là s.ua vi,la ùh/~ qu~sla be11e~ ~rev:e,me!;lé SlJ.Ì ~od.o di nuo.la~t·,.toccandq successiv~n;eule fica Scuoti,. vt1nne i'stil'uita'P Qu_ante vi.ltim~ ~arebli~rò state i m~z_1,i· ?.doll~ti per soccorrer i so.rnmersi e ponendo fine sajv,al~ nel passaggio d~\c,i 'Beresil)a e· qu~nte di mepo la al_mio·',dire cyn una r,ap:da rà_ssegna; de(s,egpi :fÌCOAOsciuti ·· Bò!miaa_n'avrebbe. trav9.\t.e nel riRieg11rsi, -éhe fc._ce~o gli . . i_pi ù certi a clisling,uere la -.morte reaie .d'l\fla l)lorle ap A:u:;;{riac;i su la Cilladella cfi,\lessand:ria djelr? la famosa . ,parèot,e. · · . . . ' ' _ · , . , Negli anni' an<lal.i veni\ a.~ò ,gli esordienti al 11{),oto esera . . giornala cli M;arengo? Tan liè, .il ~Ql.d.ato si mostra valoroso •·· : in r~gioiie tlellh cerlezta ile Ile propridorze,(j,si·che equ~ndo e.ilaTi' ,a secco sia in ,Quartiert>.,~Òpr.a p_irnchc: ·o sui lelli di in mezzo :;ti pl>ricolò s.i•'co11osce.c1~·a_<;~ di ·super~rl'o_, 1,1 0n · ferr-0, sia\ u. I.a_fiva i~n 'rosso· prim;;d_' r.nlrare nell'a.c'qua. s~l.o. n·on lo te.~e, ma v~lotyso l'a~runt;i, e ·cos1.rl to,-rrenle. · Quesl'1st'fuzi01~e;a secco,si faèeva pet Siiuadra di 8 o·1 O pih rar do, il ~~me il .Più ·g,on~O ·l.1011 ar~estan. i~ !-P,? V~- . uomini ofast._h_~d_uilà ~Il la riva.d'un fosso àsoiullo e profondo' !ore, va ava11l1 e co.mballe ila forte , certo che la v1lt<ma, d'a: 30 a, 50 'ce,ilimtitri (2). noo ritenendo gli Allievi r.hc le '·gli sorriderà. ..,r . ., . ( • • ' 1·. ' ' ' [n !!.(OSsimi l4 della spo1ida _ viéi no àl por\le ,venénd'in .'que• ( 1) ,Questa .p r.op-o~ta' Vf)nne u.nanimaro.1·u111 appro vàta. nel.la sl"a:nno eretto l'au,zidètlo cé\sollo di leg\1o;deslinalo es'clusiCor;.férend dl:1 t 0 dt· m~~gi o ' Ld. Direzione. vàmenie per il.S1fr~izio Sanità11i_o;_sarà mia cu·ra munirlo di · (:!) l\laoc",nÌdo ·n ~tl,' islruzione per J.tl.ì 'eseré'izii di ginnas,tic_a le qu'an (1l' si possa altagtiare .al - soccorso d~l' Sòlc.\a'lo· ,so!l)nozion'Lref.!Ùve, lt!.delibo :!ìlla ~e,1tilezza dèWesimio C.apitap~ ·pierso o éollo da 3incope o.cta ferita: " far~. rn,òdo, si lro,vi Mara Idi Com~nda1/tc· la Comp i g nia PonJonier'ì il qu.ale, d~gaoss1 trasmettermi l'lsl;·uzione sul noo,lo ai principianti . una barella ~ ~r 'trasportarlo facilme 'lle d'dlla.spoo;l.a al ca• 1;{·cassa ììer gli annegati. fornita dj quanto possa abbi so:. : gnare, ed un registro per se,goar i gradi dell'acqua e del-
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3i5 ed. elevali ingegni ch:io ogni -elfi' fioriro!)o oell;A,rle 110.slra. 'roulaude e' la camicia e di~[anli ·gli uni agli a!Lri .da non e ch'il tempo ci"traoiaodò é né! Qoo· minore nµm ~ro di \occare, slenpend'i bràcéi~ con Ìe:mani il viéino i.' ·al ~oquegli aliri medicamenti così ulili ch'in ·questi ultimi tempi, n,1ando'. di movi1ncnto de.i b1·acèi questi si pieg;in e -~i pormediante i pr.ogressi ognohì crescenti della (Zhimica motano le mani h.ene dislese~a dili . riuniti e ·,con _il pollicl} 1 Ì <lrrna ru a~ricchita. la Scie(1za ,. e11a·è' cosa, a mio p~rere, ,b,e11 altiguo ·all'indice, ·a\l'allezza. del peUo. Le. pa.lmP- d~Jle 'lldn .dubbia ch'oggi ·gjoro9 in Medicin~ "Lrallasi assai mel!O . roani saranno rivo\~e a terra e le:ggi,Nmerite ~Wi n fuo:ri, sì che l'ìnd~ce sia più bafaso ~~l migtiolo: il peso del corpo . di scopri_re nuov,i rimedii , quanto di sapere fare .,déi già . ~arà sostenuto ·dàlJa gamba deslra' leggiermente piegata, ; scoperti'.uoa gindiiiosa e .b,en ad~lla scelta ed.applicazioo·e 1 ai divnsi .:asi patologici, ohe di 2ontinuo s'affacèiau all'os'· · tenendo ia sinistra h'c~ie tesa. ,, servazione ùel Clinico. -. . i1 coman~lo due il c;oq:,o ch'era :o~lehuto., all,'jn diet~~ sarà p9rla\9 in-avanti pieg-a1id'il ginocchio' sini~lro e sten- j· •La giu·sta apprnzzazione .ed'a,pplicaiiòne di sf~alli. ~ezzi ùe(ideQd'i\ destro ·nel\:auo ch·e .còn "fo rza si spingòno le I' ,alla Patologia ci vien i.nsegnata da quella: Scienza fisiolo1 gica intuitiva, ~crutatrice profoncl~,\ppres~ da lunga _spé-· "mani' in lva:n.ti .slendeod'i"olie'r'amenle i' bracci. -. .' . :Al comando t1;/si spacéanQ . lentainenle I.e m~ni , s'al- Ì ·rienza, non già bas~la,su sr.eciose é ~à11aci'l~orie., m~ sib_~ largao i. bracci ·come se si voles~e. toglier ùn jnciampo, .al I. bene fondata su fa pi:etta ed.. esalta osservazione dei fatt, . ! clinici ·i p'iù appurali; vera Scienza della vita e dellè s0;e passaggio. . . . leggi,· gran cl e) feconda, che sussiste da per.sè, 'che qsser:v~,. ~I comando quattro abhassand'i :bracci .si prem~ l' acqua esamina, c.o,ofr,on1a, ·ricoJlosce, ·coÒfe(ma e $labilisce. s~tiza . ,con la palma 'delle mani·, riseuanfi bracci e portando .le 1 spieg' a re,, che i,ludia lé} vita nel regno della vita, .che hà malli nella prima posizione, i(l pari t~mpo: piegaod'il ~i-. . noc.cbiÒ destro. e steqdcnd'il ~inis\ro si 'porlerà.i,I corpo al- , priocipii, interessi, una storia~progrP.SSÌ affatto separaÌi da l'io dietro. . . : :: . ·.. '. . . I quelli delle-altre So,ienze sorelle della. !fedicina. I _osepara·Per·\! ni~ yimenlo , delle ·gambe il ,Soldato. •appoggia le_ bile quesla: dallo. slud[o del)'uorJ;) ammàlalo, essi\ è debimani all'orlo, d'Ùri fosso o sopr'a Una panca, piégb·e ràqmi'nfo . trice a.qùesto sluc}iO' di quanto questo le è cl'el1itore'. Impcrci9ccbè e~sì sòn ins~parabilì ·e costituisce l'.uno la con_più può all'esterno ia coscià su l'inguine', la gamba su la dizione necèssaria .dell'altra. coscia ed il. pìe~e· s.1,1 Ja. gamba,sin a che al' còfua~~o _due 'distenderà le eslremi\à in n\ovimeulo con forza ,. non diDi tale Scienza g.ellò per il 'primo le foodamenla il somstendén.d'it pi.ede nè .parlando .Ì'estremilà .in.djreijone.J,el , mo Ir,ocrate e quindi Ga!erro, Sydenbaru, Slhal, ~agli vi, corpo' sin a che sia pronunciato. il c9mandò tre, .mentre a Sloll, Barthez e tanti altri cotanto vi si· segnalaronò cbe si ,' que!ld di quatirò pi~gando.. v.ivame.nte, léJ. coscia· e gamQa rèser immor~àli. È de~$a que~ta Fisiologia, pér accò~tarmi ritornerà nella pri1;13a posizionè. ,, . . · ·. al soggetlò di cui voglio parlar·e, ché ha .riveldtò alla Me- · dicina Pratica il fallo, i pri11cipii e le regole della D0llri11a , Ripetuto quesl'eser.ciiio sin a ·che siasi ottenuto lq cacosì detta de/In derivazione e. d, elly; rivulsfo,11e. l nsegna' essa den:,ia di 3.0 al minulo ; l'A'llìevo vipi, ulteriotmenle esercifoto n,ell'àc.qua nei quadrali appositi coine si disse di che gli· organi v.ivenli nella.nostra macchina non fanno che pn_s.òlo lu.~lo, legalo per,conliriuitàe per r~pP,orlì µelle parli, sopra. · ' · 'I movime1ili ilei ~1ùolo sembrano complicalf e difficili e più inliuiall}enle a.ncor~ per quelle delle forze vitalì i.la per \'esordi.ente, faé.ili, sempl),ci e direi·quasi elegan ti per cui so9 ai\tmale. In falli uria delle leggi le.,~eglio slahilite ' l'esperto nuolalQfe·.. Varìi essend'i ,modi , il tempo e, l'~serper l'_os.s en;azione è il consenso fra loriv d1 tutte le .parti .. . ·. • ci~io son i mi.gÌi(!ri maes.lri. dell'organism9; benchè <lessa a~bia sfqggito si sovente ai ' · Bello· è il ,vedere molli ·Allievi ch'inco,niocian a.bband·o~ J!'isiolo,gi ed in is.pecie al .gran genio rifòrìna.tore del Brousn.ar-si· al.1'.acqua con il 'pe~lo .l~ggierme1ùe sollevalo, con la. saìs il $Juale ·ha, éol;rnt'iiJsisljto su di l;.ìle ,punte;. Egli· ~on _lesta riaJzala reugono. le·mani riunite al di sollo del.mento il volerç localiz.z~r.e lulte le ~alanicr umane Jia dis'çoqo:con i diti be..n at\igu\ ed _allungà'ti,. spio_gQrì i bracci, pr-ecisciuto q\iest(rapporlf d'µnilà ed ;ha n~gato l"•malaJtie gepitan i movimenti .delle man·( bevono u~ poço· d'acqµa e nerali pefcliè non potevà . concepirle nel ·suo sistema o piuttosto ' siccome è di-tÙtli gÙ spiri.ti aii _ide,e ~sclusiv~' seny.; aver .~v'ut9 tempo di metter in giuoco !e gamb:e, i . piedi · toccaò il fondo .rizzandosi contenli di• queslo primo 'non ha, veduLQ una cosa perchè era a~hagliato d~ll'all~a; . ~ ·sperimentò. ~\.\tra vblla pensan \lite' gambe.obbliand'il.mo-- ' egfi i10n ha.sa,puto conteroplad~ Ja. natura viyente in tutt'i vim~nlo dii.le mani, non Je piégan . a sufficienza . ' rion re· . Suoi aspe.lii: Dè rtprodu;ne per~iò UD vero è,feclele ritratto. . spiogon alla n.ecessaria forza, ·~on. là patm·a· dèlle , mani Però.q9esta corrispouclenza d'.azi9nè che.può el~varsi i_n alcuui· càsL sin· all'unità 'assoluta debb'dramai èsser am-· · cercàn un ap'poggio,, direi quasi,che leot.~nnaito i u l'a6qila ed a poc'a pocò ,bene di,re.LLì còn Jnro soddisfaìione còmìnme~sa sicèom'un fatto .'che 0011 bisògD_a più tentare {li spie., • I • cìan ~ gale_ggiare, acquista11Q :copfid~nza e ril?rnano nel- ·. _gare·~·cb'mdi f in .vano tentato. di fare·siÌ10 qui , ora per l'acqua senza ripugu~~z.a ed in breve Lerripo 's'.-addeslra:no. mezzo di -comunicaziòne ·meccanica, ora per rapporti ·pu' ·. _ · · (Continua ) · r~mènt~:·9rg~nici, 01'1~ per u~ ~ùido gene.talmeole ~parso .. nell'eço~olnia, ora pPJ l'infiu~nza ?ssoluìa ·d'un solo. stste-' DEi ~·ES'CICATOIUl, ·oiL~A ton AztoN~ EDll~'L,). toR~JNrirc'A.ztofrn . iné1 organico yiziosamentè esagerato.; quando·per le. vcilontà ris'cbiaratti dell'anima, per le passfoni ed i ~cap.ricci d'un NEU.A CURA 1>ELLB PLE0Il0:·POLMON1TI I ', Aréheo, d\rn't r)iDJa s~nsìlivc!,; quando per le affezioni ar.(Scri tto comonica10 dalillled. di Ball, Dott. BOT'flf':Rl.), mouic_b.e. ed, automatiche d'un .principio vitale od altri :• meòle, ma,cbe cosliluiscé nullameno urUa:ltl> reale, sanNell'immenso numero e difei· quasi nel1\1rfiniià dei pre~. cito. dall'osservazione di tull'i tempi il quale fu già -sì bene sidi ;terapeutici c~'in parte;ci svelarori il caso e l'empirismo ed apprezzalo dal primo Padre 'della'!\teçl,ciu·,i · conosciulb e~ in varte.scoperse· lo studio e I~ sagacil~ dei più distinti ' , .
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il v,ent~rando vecchi.o, di CÒq che l'. ~spres·se ,molt'egregù~.,. , m~nen\è eh~ ininacciass~fdi fissarsi .su la pleura o sui poi-· roe11te ll011 qufl~te. parole: consensàs m1us, c,ii;'Piratio un(l, moo-i..·Qu.esle dolorose puolùre vaganti i;iconoS:Gendo per consenti~ntia omnia. Or.a è ?,ppunt,d su qu,esf µniversale con- ! cagione motrice un'azione reùmatizzantc. sono· bene so. sensò è!i tutte le parti delÌ'umao organismo che è fondala t ·vente comlialtu1i con vant_aggio A: buon sùccésso ~~rcé il = ~ lutt:a poggia la già 'd~t\a Doltr;ina,~ell~ ,riv~lsion·e e della 1 · ve,'.ci~at?,ri~ ,Oµiegli? anc.ora _cor:i li s~na,~·ismi'. siccome dotah <l1 pl\l pronti}. az,one , quah appl,èah subilo sul JHlnlo ·~eriva;liorié e pe~oiò·,anchP. l'azio'.ne 'v.ànl~ggiosa degli eP,isp:aslici dì cui si fa, uso ueJla: 'f erapià delle varje malaUjemedes:.mo (l'e! dolore fanno !alvolta' aboi;ti'r i,! male, 51cc~me •,e spécfa.\ménte nèila cura delle, pleurop.r,ummonie di cui io vi'<li p'iù volle, ~ tro,né~no b~uscam·eo,tè i.I cÒrso .àlla _mìsol intendo qui ra·~e parola.. Se non eh~ però prim~. di spe- · naccianle affeziòne p,leurlLica o polm9nale che ·'sarebpe.rs,i "cifica.re ·I~·varie indicazio,pj clìe· sembrano·, i:eclamare q'ueassai prob·abilmente svolLe in i,lppress,o. E questo .pronto sto gei1ere di ma;h.Uie e d'inilicar .io quale stadio del n;ia.le :yanta'gg.io ha ·speci.a\oien.Le luogo ~Uorchè tratlafi. di \~a1";9nveoga la..s.ua applicai ioòe.:sarà prezzo. dell'0pera il dela(tie re?tpalic,o-catam~l,l diJpello cb.'e ~eggpn~i talvolta reterreina,re di ,qual azì'ooe si rite~,g;',~o, generaimè.nte ~ola.li . gnare per ·t'azìot?e d'un'.at\llo?ff i~a l~~gamerile. umida e ' .· fredda, di'penqenti e sosten,ute e.~enzi,,Ìlmente .da· Ul') ' aJte~ gli episµastic;i.. . · , {;medicam~n'ti rube.facienti, i vesci'cator,ii od ep,is'pastici razione .o sc.oncerto d~lle ·~unzioni .esalanti è.le,ll'organo.,cùdhe dire·si.'wrniia'i,quali·tlOll diffe'renzia;n,o tra loro fuo rçhè taneo,: ... . • ' '.' • ' •per drffe.renti gradi d1unà medes.im'.az}one, fisiolo,gica , lutti P.resso che .tuÙ'i Medici concord~n9 unanimamente ~el · sanno ch,e ap\;$Ìiea\i,,su la pelle• yi ~~lermrpano r,ossezzà e . 'tlich]~ ràr utili. i ves~ièatorii ~el lraltall'!eòlo delle pl'e.urn~ ltutti glì allri fc n9~1eni ·d·ell'infìammazion'e,. Quantunque i:a~ ·1~'olmonili'; ma dessi sono i}~i ,disé0rdàiJti fra loro allorchè iiòoe i!iìtnediaLadel,la,m,tggj.ore. pa~le ,di queste so'sta-oze • l.'rallasj d1'delermi1)are l'e!)OCa-é Lo rtadiò cl.ella ·roalçillia in ·sia P,UN'mente h1cale,:e~se ip_roducoùo c1ualche volta, chec- .! cui deb.boo a,pplicarsi. Afouni son.q di parerè·ch'i v'esctica•chè. ne dica1f ·i tjue .J.tali-aui. DoHori. Tiherti e , G.iacomini 'lOTii ~timolin,o Jèhnce,ù.ii'oo le pa:iti,~u le qµ~li soo ·~ppli~ (Tialtat. dei socc .·terap. del ,Giacoinìrù,. loro·. lt pag. H).i · . cat1, atlribuend:i benefiGi lou.ffelli unicpmenle all'.antagoquàl i .allribuiscon alle ca~1taridi uo.'azione generale ,con- ·, iiìsmo nervoso;,. all3, ri'vu)sio,ne, alla çpn lrirri,lazio11e, ondelrosbinròlànle che superà .la local, itrilati\,a, uo,eccitameolo ,,r.hè 'li'. proscri'VQno· n.ell ;' stadio acuto , deil'i,;fiammazio;1e. ·g~nrrale piìi ·o. roéno risenlilf> ch'afrrµ, non è fuorcbè l'ef·Ma. Mpo ~ycl~nna·m.al~ur}i ~~~inciaron. e?i.andio a c~ns,i '. feblo d'tin'i11fMinza: simpatica è di •consenso su tu ~ta l'eco- , gliar'li n~llf.. affçzioni febbrili· ed oggigiorno la praljc;i di · nomi a in gtrner'~Je. Ciò 'pMto ègli è s~mpre con lò scopo usar.li anche' quindo l'.i;;·6éJilJlm~iioi1e 1101,..~ ·del l11llo dodi spostar un'irrita·1.ìo1i'e rss;ita SOj)ra d'up argano impor'... mala vlt maggior;meil te CS,l(fndendosi ,al01e11 l.n Italia d~po . ta!lle richia,,.narla per così di,r all'e~tèrno od Gcceritriz-:i . che li.·due gik\ iti,trn1.i 0nali Dottori Aolonio. Tiherti f!. Gia.zarla,.•che si p11lwoca ·'e.on il vescicalorio anche l'i nfiamcomini ban aUrihQ.i'lo '·alla p.reseoza della c(.1,·1itar'idina nei . mazione. ck,lla pelle ,e che s,oolsi ,per lo' p,i,ù ,n1ontenere ' più vescic'.alor,ii ,_urr'azione geperale ;drnrimente .e èonfros,limpo,nieno luqgatnenle !'.allo ~~ppurativo ,clrn per !;ordi nari o' lari le Che 'SUP,era', Corriejià , abbi,\!l)0 dello, \'jrrilal\va lò,ne conseguita: J\i -a1~u·ni. casi po.i , conlrariameule· a\l\ipi- ·: c,ale (ved. loc. cit.}. nib11é· dei due te$lè,cili!.'l.i ,Autori ,. s'apprÒffi lla pur ·anche Òiò n91\amen(1 dop.o J~ r ·nÌLica 'seguita d~i .più valr.ntì d'd.lla gene~alilà- cki ?ratici ,,dell"elfeÙo stim ol~n~~ ,(!egli Clinid m.oderni' nellit -CUrn del le pn~u.monili,dì 11retlo genio eplspasltti su, I' e~Qno~iia, in· geoçrale p~r \;om~allere la flo!iistico, quànd'J I po.I so ha cessalo d'essere ,yibra.nle e teso.' ' lropp:,t deiJqlezrd ei! eooèssi,va p~ostra.zi·one delle fo r:ze clele si fa'. roolle1, q1,1a!1~0 l.a _respirazi.one è·divenul~ più ,ìm pi à l'iirganismo o d'a\Lri sintomi aùiuam.ici : , . ·e·lib,eta, che l'esp-eltoraìio,ne si è fatta facil e crass;:t', ohe Da•qoe,sta: duplice azione-di ~t,molo ,tai1Lo )oc.aie quanto ' la tòsse si fa muco.sa ;"allorc11è la pelle cominè,i,a ad um1Ùoiffusibil'e esercitala dai vèsci:èalòYii su· lolla l'economia, ;~ar_si per interv;._1Jli' e .,d:tv'ienè tna~!i!\a, ;i,llor_c.~e le .Pr\ne e le assai 6hi~ro si scl)rge c,omè qùi~sLi 1~0,n po:;san~ ÌÌl Mssun ev.acuàzioni alv/ne cp,rrùncian ad avere .luogo.ii) la!~ quale modo ~01wen1r in ,pri1'ic'i1fto ;della ple,uro:pnéumo,;ia ·acuta ,Jnbondan.za , ~llorchè iri fin e _si scorge· abbas~ato l'eccitta. 1 ' allorcl\f tr,o ppo· i:nlensa domina, ancora la . liogosì o1 u·nà roerit~·.in g,r nerale,e do,ma.to l'imti,~lo della ,fl ogosi, è,quello .i perslénia ge!1~erale è ìn r,ampo'\com'?sserv,~si Sp~:ci'a\'me_rM ·il D?Ome.ntò a qu.~nto par mi d,i dover aiu ~a-re CO[l l'a,pplicazionè dèi· vescicat'oriì tal.i sforz\ .~-·moviinenLL_,çr.itic;i della . · in;queJlè c;hé soglionsi man\feslar.e, nelle riio rgse inver,nali $lagipn'i •$CCy~e ,'in.tquclle pròpr.ie ilelle con lr~.de nordich~, nalura; •e questo·.puoto· .di l'ratic.a. è stato as~a,i b(}ne ,ri lesiccoroe iiì' quelle 1~ltre.eh~ ha.nn;o pure •luogo L'alvol~~ in val.o dal.c'elebre .Frank. all.orphè' scrisse: :« in morbis aculis. . al'cuni $ÌLi_. e·paes,i fl'e~a.li ·clove i pi_ran arie freddr( ~e.ccl~e ., <c;v,çscièanli.:1l, ro bel'ac~nlia aut ali a quocilmque 'modo,' ir:rie"moll'os.sigel)all~ le q.ual( aventi un caraJlnre .eminente- ' 1< t.xnLia 'haud culi adplic·an1fa.s.un1,, nisi kacto prorsils,in,-. me.lite e direi•,quasi:-(>t' Cifica91enL.e' tlog,isLiè0, esigono molti , tt paminalioni,; (m·pyli.t, 1l , ' 1 solÌeoiti-!:~d abbonda-nti ,salussi ed· ·in cui ·1',rnlemp_ eslìvi1 ·e , N'è s~rà' cosà indifferen.te .. in \ in'iili I casi ap·pJ,icare <gli troppo 'p,recòoo él'pplicazion~ <l~i vescic~l'9riì iu,,,qualunque épispas'tib i1\distintamenle su la)e o-lai altra .parte p. es. " si asi si lò.,d\fll''òFg,!1no ,cu\an1'0 avretlb~ro per. i1!fallibil ,ed adirate,\ <r<ì' ·c1I .,Pt tl~. opp'ur , ,àJle est,r.e.mità . iqffr.1q r,i, 1ma i'mniediato effello. an1.ioh é' troncar.la·, I esacerb<). zl.one-della , , parmi che:,~.j~pe}h> al 1s'i\Q d~ sc.~·g li~rsi sia uQpo 1is~i11guere ,ll·ogosi p.rornover(~o ti'e va\idamrr1te i progre:ssi ... Hav,vi,pe;r (ra i casi di 'mala,Lli'a di_siffatta ~peci e quellé io cui gli amallro,~ que$lO riguardò un\ee~e.1:ion a.farsi I~ <p1al a ~.u·anlo . mala,~i si lr,ovano ~possali per uni.\ mala\lia 8ro\:atta nella 1<parrr!Ì:è assai t.m.pQrlao\eiin. Prati~a cioè il o~sp in cui il _ qual esislè l.aoguor~ di foçie vil\'\J. ,pGr le so\tr~1zioni san1Me'dfoo vèQ15a a\l ' essere coirsullald, assai, prr lempo:e,·nei II gu),gri·e· pi;a'tifat.è, in iro.pp,a .11bpondar1za ·aq fote~ xalJi · Jl Oll primi isth~li.,del .m~le,1quaod!un 'd~l@re costale non fa.che suffiéf~nìeinenle,,d~sLa:n,(i 9 per, un. tale ':ifi.o çonn~lurale da$cere, ~, presa,gìsce l'arrivo d'un àpparalo flogis,ljco im~. . alla lòro·costiluziorie, lrallanoosLdi sorne.ttì· per natura
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deboli,.!Ì·fra.le malallìe. che trovansi jn,c,ondizionì opposte: ' specie di p11eumonie ch'òccorrono; pe'rocchè ben . alL.rigiacch·è nei priori -9( ,qu~sti ammalati,'i vescicatorii posfi · meutc corre' là .cosa, secoti'dochè 'lraÙerassi di poeumonie . rn.sìli ·troppo toplani .dalla sede della peripneuqionia n.on ·1i di schiellli genio flogistico ,:siccome ,già ·dicemmo, òppure · h·o veduti opernre foorcµè impérfenàmente· o tìulla affo.tlo, .· di quelle in' c'oT son irrdièati e cori vengono specialmente gli onde'C~.è la ior appl_içarione dovrà allòr essere fàtla ai :evacuanti gaslrioL·Dilfallò e1la è cosa 'costante che si danno bracci di preferen?.a. o megll.0 ll,nC'ora sul pet~o medesimo ', · peripneum.01iie l1iliose, così, delle dagli Autori,· in c,ui gli qualora l'indebolimento genE}rale-dell'organismo 'sia assai' . epi~paslid non merio clì'i salassi sooO' men indicati chepronunc.iato e roanif~slo. All'opposto .neg)i ·ammalafi de\1,1 _ nelle flernmasie <li pello' bene, éatatlerizzale. :cosiffa~(~ spesecooda spPcie, in cui··cioè no11, vi sarà· taul'abballìroeolo cie ·di polfnonit!, a della di gravissimi Autori, sooò quell'e cli foric, nè dimà.grii'neofo ,··io' çpi ·'!o.n ~i sarà ecceduto di. cbe ree.lama,, in particolare m,odo gli' eme lici di preferenza · troppo nei salassi m~ssi!)l,amen~eyauandosi di b11one.coagli altri me'lii terapeutici.tullen, Bagflvi, Holscher, ecc., stituzio.ni ed E.'Sislendovi.sopr~llÙ~lo un· lalé q.uak'gra90 di vide~o giovare ~pecial men~~ nella poeumo11i te biliosa· il ri~zionc iiell'qrgaoismo e d'it~ilazion a.Ila località cobverrà La,rlaro ·stibiàto. e quest'uJ.Lim!.Alllore .q\lando lralla~i "d'evitenere .lontàni 'dai focolare qella flogbs.i 'i -vesci.catorii di tare la diarrea. r~rcon~a 11d~ di provocar il vomito GQ11 grani cui l'azi·o11 eccifaote i11 la-li casi rifieilen.dosi su la costilujv-v di <:(omat9 ai potass.a in conveniente so'luzio ne, (..1,1zionl i,Ì ·generale, ·potrebb'ancota .di 'troppo infl.uire·s:u I.e! val. Me<f ..; Anno~,ei: :1836) . Rei\ ed '~Itri .racc?mandanò, di località à:1cor irrilata ,e •eh~ f,'.1'poc°'a.nii · tocca da ·t1ogo~l. somministra.re l'ipec~cuana ·com~ me11 irritante le-vie ga-· simili' casi dettano la eru<leozi · ed il buon s~nso çhe slriche ed aLlestàn averne olleouti molti felici risulladebbarìsi .ap'porre gli epispaslici,al p~ipaècio della.,..gambà menti . ' primiti;aroé~te, quindi se l;:t mal.atti a p~rsist~ e se ·ne fa • Tra 1utle le 1li 0'er,enli specie di ·. siffatte ·aff~zioni quelle senlire lu\lor. il bisog110', si riavvicinera'o. a poc'tt po·C'o· al che ricavano poi mag'giore vanta_ggip,il'agli epispasli~is'opo silo affetto a-pphcandoli .arte _cosci è; pos?ia a_i hraèci e fi- ' . senza ònbbio_le poi monili o ple1,1ris1e çhe veggonsi .svilup- . nahpenle in ulli,ma risorsa su le pareli med·esime del lo-·. ·par in s.eguit.o all'azione su l'orggnismo· di quell'elemento racl}; la, guaii~· cosa. è qµanlo dire cbe òcl _primo èaso si... morboso sui ge1te1·i.s .che s'ingeneraJ>~I bel.lo. l.)ell'econoroia agisça. per derivàiione e ne·I secondo per .rivulsi?1ie>., aoimale sollo l'inlluenza d'un"l~tmosfera lungam'enle uµii1 prin cipii e v;u1t~ggi di .ql!,e,;ta Teorii\, non cr~do che . · rio-fredda e che è cdsliluitÒ e.ssenz'ialm~nte ' da un'alle_rasiavi 'alcuno <li voi, onorevoli' Colleghi; chftJon ,abbia ye.: zione o sr~oncerto delle funzi·oì1i esalanti ~sterne ; malattie dolo e verilicato ~iù ; olle reali1Ù:arsi in pr.at,ca, peroc·chè queste designale dal Puècinotli' ·con il ~oro e d1 pctradiapnie in suo favore si· pronunziç mai sempre )a sper,ienza ~!e\ più di cui lo Sllidio feée; vergare co,i be,lle dd 'eru'dile pagine assennati e giudiziosi ;iralici. e su medesima pure lut.la ai tre grano i P:1Lologi Ìlaliaui nostri contemporanei , 'il si fonda' e sta .appqggiala ht ·DoJt ri,na di Bartliez e di GriTommasini, il Pucci11olli ed i_l ~uff~lini. · , maud sul Lratlamento dell'e Oussioni: << il n'esLµas;i~diffé. Se~1hrari i11 fine esser~ pur~· riferibili ,a quesl't specie ~< re,,t; dicono questi spmmi Pr3:lici, 'de poser les vésica-: qu~llealtre .Oemmasie pleurilicne ç polm~11alieb~veggonsi <1, caloi res sur lelle OL) lgl!e p_ ar_lil}·, par'.ex~mpl~ aux lir_as-,' nnscer in segui lo ad a.\Lernali\:e èii freddo~ -~li ca!'dò e vi- , « à_la poitrin.e ou .a.ux: ex.l_ réruilès pelviennes. ·Distir!gµons ,ceversa·e che regnan poi~amenle alle _affeztòni ,r(!umaliche (< à l'éga'rd rte lii pla~e-a choisir, enlr~ fes malade~ épµisés caL11rrafi, comr,\ già ,acceni1ammo ,. di ·cui offron ;tl~ro.o~e << pàr .une mal.di~ de laogueur, pqr des éniissi~ns-sang1,1i. Lulla Ja natur,a, siccomx1,:i'esigo 11' il lràttame~lo ·e che gÌ.à. cc ·n·es lrO p.Mpieu.ses et tr.op fréquentes, on.par Jè,viqe,.na,il celebre Sto'll·ebb'à chiamare peripneimwniae,et zileuri#iles • e.e ~urei à 1 .~.ur ronstituti~ri, eLles inal~des qui se lrouv,enl 'sp1iriae, allrimen~~ anche chiamà.le 'peripiiemn?11iae 11othp.e . « dans d~s dispositions,&inlraire~. Cb.ei lèS premie,rs le.;; ' da Cunen r.,da altrr. In qòe.stc affezioni it!·sègna; ta;P.rafrca « épispasliques 'ptaèé5, lMp loif\_~lu siége du mal, u'agirainl . cl)c convien guardarsi bene bene·di spingere fropp'oltre:le « qu'i.ui'parfailemenl., ou pas·. du loÙl·..rnussi leur place·est emissioni san·guigne,·. perchè s.areb~erò ~i•.'d·a:.0110 -all'ar;n« elle ~ux· bras eL ·mème.'~u,r',la poiLrine, si Fa.lJ~b!iss"ment malato ; e che uisogna procèdere lòslo,~ll~apj)licaz1çne dei.· « esl lrè.s pron?océ. Au coolraire chez _les maJades ~ ~ l.'aùvescica lori i co··, oelti.·volànti .su .le pareli del. torace i qua.li· « tre classe, il faut éloi211er les vé:sicatoires du.foyer de.la pos~òno convenire fìoo qu.asi.dal princi'pio èlel in.aie èd « phleg,nasie, .~L les ap..pli.quer ·il'u loin, en.l<'·s 'rapÌ>roohanl ser,varisi ·arrecare grai1de. gi<Jva me11fo applican1oli su~il~. li SUecèssi,;emeot·de.l'en<lroit malade·..,l> ; . ' •~Opò là ,i~riJJl'a ?· seèQnda o' ltilt'.al p~ù/ lOpO la. ·terza• ·~OtDa ciò n'e.merl!;erebbe dù~que èÌ)~ r(.)n è: co,sa· jndjtj~\fazi9pe ~.in~ujpi)a, f~c ~ndf . co'nlem,p~ranea1~1enle uso. di renlè in simili casi d'agire· rivulsiva)tient{ o tlerivaJa111e1ìle, legg~eri sudp'fifer·i .,•a.,levoli 'ad ·a~menlar~:la. lraspirazio'ne 'secondo che vuolsi·, eyaèo~~- o_ .semp,liceni'·eule irr.ilar.e. Jm :. ç~~anea; 'ipolço alla,i11 .siù1ili èasi a-,co~diuvar r, promo.verè perciocch~ ,i vesc:oalorìi ,appJica,li ·c·OI) !'o.scopo d.i lài", una la sòlu1.io11e del morbo. . .· . . Sorio-for~e più -~i 30 an~1i ..ch.1in' Fqtnoi.,i spe~i~.lm; n!è, d~ derivazione:cl'e\>honsi lasci(lr~ suepu~are più, o.men.o l4_n- . gam1•nle a secondà del bisògno e quelli $Oli debJfo'n ay.ere che pre~alse ~d e~be predominio la famo-sa ~çtiola,l;isi0Joun'a1.ione di corta durala ph~ s' impi.egano. com,e rivul~{vi·,. · gica Brou~sessia.na, non ._sì p~rlava. più d~lle i>'eripneurnònie essendochè i primi, •pe'r 'phrlar i.I l_iriguaggio c\i , Gri~a,ud.' fqlsa o::cat.iw,;ali, 1nè. qelle lor~ 4_,lfe~~nzr, _cò11 ,la po!:m,Qn,it~ . harÌno per ogge.ito di r.i~olver run l~v.orì,o umorale co11.ge-· ye,r;a, fr,a-r;ica eJiu~ameple flogisti9à .; e ~oprallullo deJle 'SLizio ed i1secon'di h,lt1{10: di mira solamérilf .<li vinctir un a· ;,~9d:fìc~zion.i i.mp,,orlan.~i,.c.be .q,uesle . di~ererlì~ re_da,1111no co_ndi1.i'o11e spa~modic.a,, 1 nell<1 loro medica1.\one o lrall~e.nto. Tl:lle questio,fo è, a 1 .J 'vànta110 e:i pò'i'-ohe, posso,10 trarsi d'ai .vescìéalorii nelle mio :ivyiso una delle più gr;i.'i ~d essc:11.iali della ,11,1;{1i-. ' ~ ~ ~ ~ affe1.ioni 'di,petto sì ~cor.ge nella pral(ca non ess·er!) , così ~ ~ina:J>ratica. ed essa: yavvo\ge forse .seco p1ll'\l misteri9so ·generali, siccon\'e .da ta:lùri P,otrcbbe cr~<iersi, nelle div,~rse [ 1:s!)grej.o d,e~le discrr,pa9ze così manifes\e, Ghe anzi 1e,lla 1
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proprio mestiere, anzi in quesL'utlimo mese stand.o distaccalo al Forte Castellaccio polè odere di •maggiòre rjposo 9 e quindi d'una calma mollo giovevole' al suo malore. Ritornato con il 4° del s!'guenle dicembre io Genova e datosi con insolito (i:rvore ai lavori di contabilità ed alle e'Ser'ciLazfoni d'Istruzione Mihlare 'i q·uali in tal epoctl si ri nnovavano cou maggiore frequenza per l'imminente rivista del Generai lspéllore, sentissi di bel nuovo tormentato dal dolor al testicolo ·sinistro , accompagnalo questa volta da altri dolorq's i ti più grf,lvi sintoil)i a cui male po. ' teudò r~ggere, nel giorr10- ~ Odel medesimo mese-riparava a questo Spedale. STORIE DI CASI RHIA.RCHEVOLI. Qu j.ricoveralo. eccovi quanto s'osservaya: stato di generale proslrazio,oe; cessazione dello scolo uretrale; vivo 25. dolor e gonffezza al testicolo sipistro di cui il volume era lre volle circa più grosso ·d~ll'ordinario, dolore cbe si profoRO-SARCOCELE SINISTRO pagava al cordone spermatico ed inguine corrispoudcnle (Sto ria anamnesti ca 1e.'tta' dal· Med. di Ball. OÒll. P1..1.1SANT fin ai lombi, aurpeulalo ·dal minimo moyimenlo , al segno /n 11na Couferenza rli Gcoovii). che !"ammalalo res-piogeva la mano dèl Medico esploratore ; stato,ri~ipolaceo della pelle deilo scroto; cute urente; G. P. Furiere nel 2° Reggimento' Granatieri di Sardegna , d'anni 27, di temp6ramenlo sanguigno-linfatico, di polsi piccoli: vibrati, febbrili; lingua alquanL'impaniata; costituzione me.diocrcrd'abito alquanto penrlt•nte allo scroorine Sc<).rse e sedimcnlose; stitichezza ostinata. foloso, dedito alimenti e bevande calorosi di cùi non A cosiffatto ' àpprnrto, fenòroenoJ·ogrc·o , ìn vista sopralrarc volte aousava, nalo da parenti sani luHor in vila in tutto delle I.ante sofferte rrialallie e ùel sensibile d°elerioraavanzala età, non slalo soggello ad altro male mai durante mento della su·a costituzione, opRonevasi un moderato me·1a. su~ gi9venlù, fuorchè }a sinocbe reumatiche leggiére, ;. ,todo antiOogi~Lico ge!1eral e locale unitamente :lll'uso di ~!l'età di veotiquallr'anni e p<i,f' la primR volta in seguilo a f blançli eccoprotici , di be.va.ode dil\1enli., lell)peranli e dei coi lo impuro 'fu Cocco oa· blé11 norragia virulenta e da bub- j cala?lasmi mollitivi risolventi. bone all'inguine sinistro; affezioni cbe dopo poc~i mesi ' Dietro questa pratica succedeva per gra<U la diminuzione ces!:!arono mercè alcuni rimedi'i non specifi'ci usali dall'aro-, ! di lull'i sinlo;llli infìammalorii geuera1i e di 110n pochi lo·· malato. ·JI cali dei qu~:Ji ·r.e$tava~10 SQI a·combal~ers.i la sensibili là, la Nel ·I 85'2 rilevò altra uretrite b.lennorragica spoolaneadurezza e la lumcf,viio'ne del teslicolo. A Lai uopo prescrimente ri~anal'a e due uicere primi-li ve guarite pure con I vevansi internamente i preparati mercuriali (il calomelano semplici mezzi localr. con cstra.lto d'oppio in forma pillolare) e le frizioni d'unNel gennaio del t 853 ricompari la. blennorragia ed iJ, •gueuto nap.olflauo sµ·I lumQre. bubbone all'inguine sioist.ro, anzi cl!rei i medesimi mali Duran te l'ammipislra1jone degPjndicalj l'armaci' mani.non bene guariti che due anni prima lo travagliavan ed festavasi un nolabile·miglioramenlo n·ella località ed insieranb pure, vinti mercè di copioso sanguisugio loca.le .e di I stendovi convalida vasi l'op·porlunità delle prese indfo~zìoni benefizfq di naturR in mezi.o ad abuso 'd'ogni genere nel ,I e ne.suggeriva la ~011 linuazidOP., talmenie prai .~8 di quel corso di' lreotcr giorni. , · mese la durezza del .teslicplo 'era scemala di, rno!lo , dimi nuiLo quasi di metà il suo volumé, con poco eii appena Due mPsi dopo grande pleuro-polmonite lo colpi che fu domala la meroè di cinqùe·abbondanlì salassi, ecc. percellibile dolore. P éi' tutti q,uesli, mali fa·cilmente si comprenderà come fo quei gi-orni i layo.ri di ,co ntabi lità arr,e.Lrali e la cbiu . la sua ~osliluzi'one piuttosto '· buona rimanoss.e .non poco sura degli ani.iualhegìstri rièhiedev~n~ la preseriza del nodelcriorala. slro .Furiere io seno di sua Compagnia ; faceva quindi doP opo tale lempo rimanendo lultor un insigoi6can,t.e slilmanda d'ess.ere messo io uscila la quale, tenendo conto licìèlio uretrale~- credendosi il P. abbastanza sicuro d~avere della realtà delle cose cpe· la molivaron e del migligra, debellato coJ p:ooo \1male . e rinfra.ncato dai lai\li buoni , menlo ollenulo, gli. s' aç,co.rdava; ,•nel c.ongcdarlo tuttavia successi ottenuti continuava ·ad abbàodònar.s i alla crapula l. gli si dleder· opportuni consigli inlorno Ri mezzi dietetici, è stravizzi , per nulla badando alle disgustose conseguenze igienici e curativi. · che polev,an avere luo~o. . , . Non cosi t_oslò però rientralo in Q~~rliero ed acquistala Quando nello scorso settembre ed all~epoca del\~ _autun- · Ja far,oltà d'agjr a Sl;!O,capr-iccio, l~neod'iri rfon calè i ricenali Fazioni.io seguilo a lunghe n'larcie e penose fatich e vuti ammoJJiinenli. ommellendo talvolta anche l'm,o del eb~'a provar un oscuro dolore e leggiero goufia.menlo al sospel)sorio e credendosi ·abb~slanza irr grado da superare testicolo sinistro che gl'impediva i movìm~nli dell'arto corcome per lo passalo le recenti vestigie del non radicalrispoudente.; imploraya ·perciò l'assisteuza del Medico·.dì mente debellàto ,morbo, Ili pigliava con franchezza i\.lanto Servizio il quale prescrivendogli l'uso ..del sospeusoriQ gli deteslato ed in lui divenulQ quasi me~odo abituale degli coosigliaya altresì un più regolalo metodo cii vita. slravizzi per cui non erano compiute due selliman~ ch'il Olle(lulo con questo mezzo qualche vantaggio e,senti.to suo testicolo cominciava ad acquistare gradatamente uno più libero e franco il .c,ammj nare, ~nc.ombeva.con· soddisfastraordinario.· volume accompagnalo da durezza, da int.enso zio ne durante i mesi d'ottobre e di novembre ai doveri del dolore, da senso di peso e stiramento da impedirgli non :tante contraddizi oni ché ancor oggigiorno ~ipullulan,i su la Terapia delle-'ìrillammazionì di P.'eHo. O'nde è ch'in queslo, per non dilunga rmi soverchia men le, · imiterei chi non li avesse .-ncora lelli a consultar cillr'ai dolli Scritti su tale malt'ria dei 11ostri Classici llaliani di cui ho fallo cenno, anche·ll prrg1evole Trallà'to di. Terapeutica dei due egregii Autori Francesi Trousseau e Pidoux i quali puro con molla sagacità e senno vi hanno diffusamente lratleggiata e discussa quest'iruportan.tissim:i questione.
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solo- la slazioue vèrlir.ale. ma ogni benchè minimo movimento ; e lanl'~ v·ero che qui <li nùovo ricoverato ai ,17· èlello sco:so gen~aio I l'ainmalato r9rlemenle s·i lagnava qelle pene soffe~te durante il tr,agi(lo. Visilalo nt:I gioh10 seguente al suo ingresso, riltwavasi: recrudescenza di full'i sin tomi generali d' infiammazione già des,crilli; il lesticolo sinisli:o ciuque voÌle maggiore dell'ordinario ; dure7.za _quasi lapidM ; dolori a·ouli , lanc,inanti ; senso di peso e: sliramPnlo al cordone spermalico corrisponrlenle ; rossezza e calore rii' queste parti ; morale di molL'avvilito: · ·• Pòlioaroosi di mtovo lrP. s<1,lassi çon rinnovali ed abbondanti sanguisugii oi:a iun~o il cordone s·permatico, ora alla regiqne perineale . sul luogo del dolore: ammini.: slraronsi pur oleosi puçganii, bevande macilaginose., cafaplasmi risolventi, e;cc. . . · . Calm'ali i sintomi iufiamm.tlorii genHali e~locali eo accertali di non, aver a combattere.che l'affeiione locale, credendo che rju-esla fosse allresi so.slenula da altro vizio lin- · fatico gerierai-e, si giudicò.opportuno\cli soddi'sfare ad a.mqe ]e indicazioni con p'rcscrive·re l'uso del pr~loioduro di mercurio e dell'unguento na~òlilano dapprima, indi della pomata composta degli eslratli di bellado1iila e· cicuta ed Ìn . fìne ·dei bagnr di Schm uker .sul .!i>s.licolo. · Malgrado però lanli giorni di pcrsislenza in questo me-' lotlo di cura l'atfozio ne si Ùlanlermi! stazionaria, che ·anii ·nella sua parte superior osservassi µna leggiera e. manifesta fiullu azione (segnò d' incipiente tdroccll') che'di 'giorno 1 ' in giort\o aurnenlò. '. · Stando _questo stato di, co!\e iq çe,ssava con il uni,re dello scor:.:o marzo il mio Servir.io dello Spedale per riprendere quello d~I Reggimeulo. ed allora ecc-o quanto. si s.corgeva : il teslico.lo era della gro~sezza or o.r accennala, .d_~ figara piriìorrue alquanto sc:biacciato ai lati, di durezza làpidea,. élistrgoale ntdla su-0 superficie, 1eggermente bernoccoluto, <)olente al lall_o soprall.Ull\l nell_a sua parte supèriorn verso J'ep.1didimo: là pelle dello scrolo lesa, arrossala, .ider_eule alla meLi\ ·Jel l_eslicolo _dove questo pareva slrctt9 da,, un cinghio; superioi;menl~ poi s'app.ale!'ava.p·iù sensibil'e . elctstica , pellucida còn manifesla flulluazione ; nel cordofle spermatico null'altro si Loccava:d'ant>rmàle fuorchè it·c~nale defere11le un poco più ingrossato del nalurale nella sua origine : l'ammal,1lo inollré accusava il61ori tancin·anti · cbe p~rlendo dal l'eslièolo s'estendevao a lutto ·l'inguine sinistr'o sin ai reni•: nel generale cravl apiressìa ' ilffrali-, mento, incipienle emacinzion~ ed avvilimento del mor~le. Da que'slr b'revi cenni semlirami potersene:tfh1aramente dedurre: .1 ,0 che debilamenle app:i:ezzal{ le mnl-allie -sofferte dal P ., l'az\one ~i c;1gìo11i' specifiche. il prirao~.svi-· hippo e decorso' rlell'alluale-faLto pa:L9,logico ea il, pratrcato metodo µf !}Uf~. si trattasse da prin<;ipio d'uo'orchile blen - · !)Orragica' la quale lulLochè 11011 radi,calm.ente 'guarita· ma solo di lauto modificata da·fare sp·erare una pro,nla riso. • luzione, si riaccende:;se poi in modo più intenso per trascuranza dei consigli datigli e per a,rer ègli nuovamente . indurato ncllle meclesime cagioni eh(} :vi di,eder origine ; 2" r.he quesla medesima orchite blennorragica p'e r essere innestala in un fondo scrofoloso si rendesse ribelle a lutti i mezzi fino qui prallcati ed amministr.ali.e passasse qui ndi all'esi.!o infauslo d'un idro-sarcocele.
ora·
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I' ART E SEC,OND A B~LL.E TTINO UFFÌCIALE DoLt. Feltcc. Altu;no, M. di R. , tr~ferlo dal 4- 0 ~113~ Faol, ... Doll. Antonio J>eluso. M. d.i R., lrllsfe.rlo ùal ,f 3° al ti,• Fant. l)otl. Gaela110 Crema. Med. <l~Bali. . trai:ferlo dallo Speda le Divi~. ·di Sciamher"1 al 4-° Fanteria. · Dolt. Giuseppe Birna, Med. <li Balt , lrasferlo dal !° Fanleri~ allo 'Speddle MiliL.tre di.Cagliari . . Doli. Giuseppe Zavattaro, Me~ . di.'Batl., lrasfcrlo dal 4. 0 Fanteria ali.o Sped. l\f1ti1. di Sciarube'rlDotl. Ccsaré Gallo. 1\-ft>d. di D·atl. ,, trasferlQ dallo Sp.edale ~lilitare di Ca~liari al 4. 0 .Faoleria.
JtlVIS'.111\.. ltEl GIORNALI (Sunti del Doti.
!'llOTTlNI) .
Su lcpulsazio11i addominali iclio)1at·ic/le; del Dott. MAGAlllO.
L'Autore h;~ raccollè ollo S.lorie; I<! ha ralfro11lale con quelle _riferile da Morgagni, Albers, Lt1enneè, Lericiie e Va11oye e 11e ha stabilile lé se~uenli _Massime patologico- çliuiche, Gli 1.1omini so'll o più sog~·elli. àlle pulsazioni addominali che le donne: l'età tra i 18· e 60 a:nni. Le cagioni occasionali sono molt'òscur1•,: si citaròno le ;,ffezioni m'orali , · la soppressione dei mcnslrui : delle emorroiclì, ecc., le· febbri périodiche,lladispepsia, La sintomatologia~ cQsl1luita quasi esclusivamente dall'impulsione più o me110 viole1ita dell'aorta addo mina-1(},,la qual,~ laùavia è s-ovente prec-eduta di!- sintomi precurso ri.quali i turbamen ti delle funzioni digestive, gli sliràmenLi cli stom·a cb, le erullazio11i. 1 vomiti, ·un'ostioal.~ st,ti~he7i1.a ell il senso di làssezza. !'. oppressione, i dolori ai lombi ed agli ipoco11drii , 'le palpilaziorii µi cuore, i d,eliqui. gli slò rdirnenli. Le p"ulsa1.ioni J'\'\Pdes.im.e si esleuduno d'oqlinàrio dall'ap1>'endice ensiforme all'oo1belico, talora fi n alla hifòrcazione dell'aorta, e, l'Autore vi ha éostan lcmt!n_le lrovati ballili isocroni a quelli del cuore senza ·ve1·iUcand rum_ori anormali. ' Egli ha polulo in. l\Jlt'i .suoi ammalati c:ircoscri vtfre l'aorta addomi11alo e la trovò coi>lanLeu1enle d' an calibrò' naturale ih lulla l'estens.ione delle -pulsazio.ni morbo~e. Si s;1 1;he alcu,11i ,Òsservalori rip,>rlano c'asi di lumor< <'pig;istrici, pass~ggier1 che somigliàn a1 turoori aneurisrnalici. in modo da, faFe cader i.o ganno (~Iorgae;ni, Laennec. Alb,ers, Hodgsqn, Rubini, ecc.). Tal'i pulsazioni sono sovente incomode e pe1i'osc per il senso d'g,ppressione ,.,di pienezza, di.gonfietza di' cui si laguano gli ammalat',: i dolo,ri' locali son assai rari: !-611 in vece frequ enti la cefatalgia, le. vertigi ni, gli slordimenli, i linnili d'orecohio. · · La durala di quesle-putsaiio'ni è indelMinin,ala; ora è breve, di pochi ii;iornì. ora poi>siston a l~ngo ; ed in quest'ultimo caso pos.;ono non arrecare.grave delriù1enlo alla salute o 'd ar 1oogo in vece a inalallie org_aniche. Quanrane cagiont èd al significare, delle pul;sazioni àddominali gli Autori ba11 eroes~o opinioni <li versè: Morgagni I~ facevr di-peÒdere dalla diat<>'si ·an1•arismalica o da-uno spàsmo isterico Q convulsivo,; S1~nae da lesionè dèl _cuo re; Laeunec e Davès da nevrosi arlrrio~1l·; P,ctrry da replezione cl~r vasi dèl basso ,•enlre : SchmiTtlman da oscillazione· fibrillare della membrana mu~c1ilaf~ dell,o slo!,Ilaco ; Allan-Burn dalle contrazioni nervose del diaframma ; ~andras da uno stal.o clorotico: per uHimo Macario . e con . esso l'opinione predomioanle a ltua.lmeule,da nnomali a d'i nnervazione che aécomp.igiia L~lora div.erse affezioÌii morbose e ché_possono ben anr,o. sìffalle pulsazioni costituir e:>sr. sole1 uu'affezion-e mo~bosa anzichè un .i,inlomo iso.lalo. La cura no'u p\iò fo11darsi su basi razionati . .Mor:gag~i ed allri ~i giovarono delle sellrazioni sanguigne; altri dei purganli,<'cc. l n quant'agli oppiali, agli anlispasmod ici rd agli analellici C$Si sono·11atnral01enle indicali in quesl'affezione. · (B11ll. delle Scienze Mec1. di Bol'ogna, 1.Sot.).
QUADRO STATISTICO '
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DEL MOVIMENTO DEGLI ,AMMALATI
e delle malattie state curate negli Spedali Divisionali eSuccnrsali Militari I
I
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di Terra net mese d'aprile i 854.
GENERE D1 l\lALA:rTIA
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Sinoçhe . . . . . . 219 663 6 70 J 211 12 24 ·11 11 14 ; Co. ulinoe.·. Tifo1·dee . . . . . . . El . Tifo . . . . . . . . . . ' . 48 (54 156 . J '15 f PCl..·IO d'IC he ~u genere . , . -: .. Pernil:JOS6 , , . , : . , 2 l I I I 1 5 14 9 3 Encefalite. ., l I 1 5 4 ..: , Sp!nile . . 13 J6 30 33 • Ollte . . . _ . . . . . . .. . . , Reumatica . , . . . 139 'J.13 25~1 " 161 ' .• Olllil~ia Por~lenra .. • ·48 ,()9 96 • 51 Bellica . . . . . 2 2 Blennorragica . . • . . 305 3t4 G 158 Bronchite · .. 154 16.2 12 IOG Pleurite e Polmonite . . . 4 6 4 2 Card il~-e· Pericardite . 6 ., 6 6 ~ . Ang!.oite , : 2 z IJ'Jel:ì1te . . . . • .. ;: ' An1Zio-leocile. . . . . . • • 4 6 13 • ~ Parolile, Orecchioni . ~ 11 9 • 3 9 3 };l, St.o~alite, Gengivite ~ 42 t'J.I 123' • 40 :a Angina . . . . . 49 96 84 5 "r-6 ~ Gastro-ent.el'ile J8 . ~ Epatite . • o, 12 24 18 ., 2 2 3 l " ... Splenite. . . 3! 49 36 • 44 Adenite. 60 104 109 • 55 Reumatismo . . . 23 28 28 • ').3 Artrite· . . . . , 6 5 4 3 • , Cistite, . ·· '. Uretrite , . • .. .. ,. l ' 1 " I d. Blennorragica . . . 41 47 31 • 63 25 29 27 , 27 Orchite. . . 2 5 • 6 Osteite ·· ~
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:Perioslite.
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38 Flemmone. . . ·· .. • 4 Patereccio Emormesi cerebrale . . . . . . . . 10 4 ld. polmonate : ... . .. . Emorragie 10 genere 8 ~ Sanguigni. Pnenmonarragìe .. t; · , Ematemesi. . . . . . Diarrea ... ,· .. .-, . 16
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d'umori
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Dissenteria . ... .
secreti
Cbolera morbo .. . Diabete • . . . . . .
Risipola. .
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! V<1iuolo. . .
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,.. Scarlattina. ~ Rosolia . : .. !;i Morbillo . . . :a Orticaria . . . . . ::l Scabbia. .. .• .. A Erpete . .. . '· : . . . : Pellagra . . . . . Tigna. . . A
riportare . . . . .
'.l'otàlo dei Curati . - · · Totale dei Morti. lllo~talità relativa, p. 010 .
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Riporto .. 1340 ~696 2635 59 1342 1.~lanìa. . . 1 11 • • 1 lpocondriasi . l • ~oslalgia. . . . .. . .•., •1 ,. Tetauo . . . .. 5 1 Epìlessià . • , ' .. 4 3 1 1 • - Asma .. . . . . . . . . . .. .. . l • 2 3 :;; Paralisia in genere . . .. . . . .. 8 9 ~, Amaurosi,Ambliopia amaurotìca. 5 1' ; · Emeralopia . . . . . . . . . . . . 4 3 2 4 • ;i; Pros_opa!già . , . . . . r .... . 4 5 • Jscl11alg1a. . . . . . . . . . , .. . 3 5 3 $ 2 • Stenocardia . ... .' • . . . . . . 1 23 '13 '15 • 21 I\euralgie varie. . . . .. . 2 Apoplessia . . . . . . . . . I • 1 Asfissia. . . . . . . . . . . . . • 1 Tabe . . . . . .. ... , .. . .. . 3 2 • 6 12 !:l Tisiéhezza polmonale. . . : . 6 .8 5 1 • (i Scorbolo . . . . . . . . . . .. 00 6 .- ' 16 16 6 : Scrofola. .. . . . . • . . = Scirro o Caùcro . 2 2 2 2 ~ Cd rotorar.e . . . . • 2 • 5 ° A SCI·te, 3 .. 6 3 • 2 11 Anasal'ca . . . . . . . . . 10 t 1 1 3 /Vizi oi:ganici:del euore . • 2 Aneur1sme . . . . . . . . 3G 37 45 2 !Ulcere. . . . . . . . . . . 26 4 2 • 'i Fistole . . . . . . . 9 16 J3 .. 15 TUplOri, . ., . , . • •. . 18 j5 32 29 • Ascessi acuti. . . . . J8 22 11 10 2 ld. leoli. .. 21 Idrocele . . . . . . , . . , 1 j 2 ~ .c~~o~~l~ : : . . . .. " ':I ,. 2 v Artrocace-. . . . . . ., J3 3 • 10 ~ Spina ventosa . . . . . , { Osteosarcoma . . . . ,· 3 ,. 12 8 7 ; Carie e necrosi. . . . 3 p; Ostacoli uretrali . . . . 4 .l !:! Calcoli. . . . . . · ... " "' ferite .. ., . . . ,. . . 37 91 87 1 40 Contusioni : . . . . . . . . 16 12 ilo • '.;12 1 • I Commozioni viscèrali . : I t 6 • Fr,a lfore. : . . . . . . . . . . 8 2 4 'i • 5 Lussazioni . . . . . . . 6 6 Sto~te . . . . • 9 16 20 • 5 6 )) Er.n1e . . • . . . . . . . . • • . • • J 5 ,, r .Cancrena . . . . . . . . . . . . . . , • 1\ . lSifilÌde primitiva . . . . . . . . . 158 t80 143 • 195 ::; , Id. Cosliluiionale .. : . . . . J1 22 11 1 27 ci In osservarione . . . . ... : . . 11 13 18 " 1'! ~ Sui,cidio consumaio . . . . . . . . ·• • • • • o Id. tentalo . . . . . . . . . . • • • • • ~ Leg~ieri morbi locali . . . . . . . 33 84 87 • 30 Morbi non co~presi Rel quadro . 12 42 ~6 • 28
.. .
..
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r::~~~~r!~·
.. ... . ...
Totale generale .. 1873 3433 3308 '79 1919
(340 2696 2635 59 1342 . . ..
. .
li Direttore Doti, .Cav. ARE\,LA, Med. piv.
. . . .
. N" 5,306 • 19 • 1,48
Il Vice-Direttore risponsabile Dott. JlANl'ELLI, I(. di B.
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Gioa.NATE
di permanenza
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Salè di Medicina . ·. 31,5171 54 3~6 • di Chirurgia .. 16,310 atccÌ'a· 19 1 • dei y ·enerei_. : 5,754 p am m~lalo • degli Scabb1os1 8t5 ·
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Torino 1854. - Pelazza, Tipografia Subalpina; ,ia .A.1.fieri,n" '14.
ANNO IU.
N. 45. ai 5 di giugno 1854.) ,--;---'-::---;------ - : e - - - - - - - - - - - - - ~ - - - - ~._;.---__,
.GlORNALE DI HEDICINA HILI1,ARE ·'
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DEt tORPO SANITtUUO DELi/AllllATA S!\ROA . ·[I
\associazione ooo si rieeve elle per an agno e co~incia eol 1 " d'agos10. S i pubblica nel Luootlrdi ciascbe<luua seltiman11. I preizo d'associazione ln '-l'orinp è di L. IÒ. Tn Provincia.ed all'Estero, franco .di posta L. t J. Si p11ga per semestri anticipali.
SON~AR IO. - ·1° Dott. ,Cav. A RJ,LL:: Della CUI:~ abortiva
della sc.ibbia. - 2° l)olt. l\1H: RiOessioni intorn~ alle Storie seriIl o
qualche parte alla tartaruga. Qòcsfauim;:iloccio, soggiungeva, dimora sollo la cuticola; ivi razzola:-s'agila. nutridai Dottori ~lal'i e Silvàoo rèlalivaln~ntea.lla malallia cbe trasse sce e rod~ndo la cul~ e facendovi straducole (cunicoli, gala morto il Marinaro Brigbells. - 3° 13ollètlioo Ufficlalo. lerie deii\loderni) per portarsi da uno in allro·tuogo; segna 4° Doti. MOT1'1Nl: Hivis\ll ùei Giornali Scientìfiéi. il suo cammino con strisci·e o linee· rosse, ed il Cestoni lo ,.. trovò anche 11ei ~olchi nell'alto che ,perfora J'cpidermid_e. Per questo lavorìo sollepidermi co -sorgòno cocenlissimi pizzicori. nell 'irresislrbilc gra\lameùto si producono le rollur:e delle bollicelle acquàiole · e dei vasellini sanguigni ; d'ondtl aAvèngooo ·pustolette . scortièal.ure, croste ed allri 1 ai mili fa,slidi~ Cur.ios'o ,di ricouos.cerè. se .quesLi animaluzzi depongono ova. _ed ave11done sotloposlo uno al microscoDF.LLA. CURA. DRLU SC. ABBU . ,\llORTIVA ...... pio_, lJbbe' la. soddisrar.ione di vedere sortire dàlla parte po (clel Dolt. Cnv. Mrnu.,i. Me<l. Divi~. dello,Sped. ì\lilit. èli Torino). sleriore del bacolino un piccolo O\' Ìllo appena visibile . lraspar_enle e di figura oblungtt : .ma· avendo ripetuto piit 'La rogna è uÌHt sozzura schifo.sa i he di soppiallo s'iovolle·e con grand' altenziotie que::ta sperienza, non per~in ua nelle file dell'A:mata, e· soprall1Jllo ·s'annida uell~ ,enne più a \'edeì'e sortire gli O\'uli ila ! corpo dell'acaro prigio11i e nt>i logorii di>l povero; onde non sono da lrasan- 1 soll'il mioroscopi ò_~ ilare le molle.-ric~rchc e(I i recrnti Lenl.alivi falli dai Me- j' Pertanto ì-1 Ceslo11i co11 qutillo spirito d'osserv,1zionc di dir.i al génProso scopo di c9nos.cerne la Vt>ra ca.gione e di cui 1·ra dotalo e µren'dendo la speri·e·nza pel' guid'a delle ottenerne cou pronlo e facile meLodo una sicura e ra<licale. sue elucul>raziooi co11sidcrò la rogn.a com'un.a sozzura apguarigion-c. piccallic_cia e prodolla dai pellicelli e µcrciò raècomandavu Anlichissi m~ è f'opil)i on " che la fosse di forma speciafo d'amm:lzzàrl'i-·co n mczii eshrui , quali son i bagni ·e le un__<• coulagiosa: lai almeno Pra il conr,(~tlo eh-e' d'essa s'erano zioni composte con sali , zol6. rìtrioli, mercuri·o e simili .foro:i~li i Gre-ci ed i Tlqmani ; Il $e gli-.1\rabi l'altriboh•ano Ma se le_unzionip.oss'ou nccidore gli acari, 001'1 .p~rò sè0111ro \·al.go11 a dist!'urre con uguale prontt>zza Je f-aci lilà le oYa; spedalmenlèal sucidume dell~ vestimenla ed allasporcizja della_perso,na; uri-o d'os~i . Av.e n1,qar, lasciava scrilto cl1e ood'.avvirnc bene rnvenle G_ bc la rogrìà ricomparisce flopo v!anoidasse nelle vescicbPl.le un insello a cui dovPVasi ac- 1 ùn'apparehle scomparsa : p}ir ir chc ·d~drrcono-la necessilà cagionare Ia pruriginosa evò'luzio ne. ~i~ 11011 essendosi ratto 1 .di grot.~arre la pratica degli unguenti. La scoperta del Ceslour cb~ trovò. ul\'auLorevole con.·· ,•eruo caso cli sì l'e.li !'e' concf\Pimcnlo che sta c~m'il primo anello 11ella storia. dell'acaro della scabbfa, si cont_inuò a 11 ·recma nelle belle Osservazioni del Morgagni, com'ognano di noi può convincersi leggendo l'Epistola 5n della· sua fare dipendere la S!!a.hbia (la un peculiar·inr}uinamento delclassica Opera De .sec!ibu.y eh:m1si,~· 111orbori11n, sebbene oon l'organica compage, e non .fu che dopo molli secoli che Jograssias, Jaubert ,, ~fo11fel fecero parola i.li ;questo pel- j amme.llesse l'acaro p_er unièa cagione, non fu lenuLa da i liccllo e chc l'Aleman,iò Ilauptma 1,1 pubblicò I~ prima fiMedié'i in quel!~ considet·:tzionc che per la sua praLica utigura: déll'acato eia lui rapprt>seulalo cou sei zampe: Ìfav- / 11tà si n~eritava e· cadde heue p~esto ,in ·un'ingiusla.élim-E,in~ vene pùr una Tavola negli Acta erullito.nmi, 1!.6'82. .. ticann eia Va quafo non lardaron a toglierla le ulleriòri ri1 , Quegli però che più si segnalò'i n queste pazienti ricerçh·e di Liòneo, di Priuglè," di Wici10ia1i su. qucst'i baco1 li~ii dql]a .rogna , rb il Buz,1,i ed )I i\lonlt)ggia li vièler ecl -ccrcbe e che sussidialo <la una lnnga serie di rniuule oS'servaiiorti pervenJYe a dimostrare .nella ro.gna la presenza esa,,ninarono-; d1 modp che ques t'ullìmo era incli'nalo a non riel pçllicPllo ru nn. !arroacisla di Li vòrno, il cr.lehr~ Gia- , ammetter altra rngjone di vera _scalrb1a fuori ai· qoesta.. cinto· Crsloni il quale solliil firlo nome di Gi,9va1~ni-CQsimo : , Con!ultoci,:i fra le molte e slùper,de cose ohe si scrissero • 13onorilo scriveva mii ,1687 una lellera curiosissima al Re.d i / sul bacolino d~lla scabbia non vi maocarouo gl'imp6stori ·ed i f1;1natici; e-ùicesi ch'il Sig. Galés Farmacista dello Speper notificargli ch'islruilo dalla. pratica usata d~lle donue d'eslrar i pollicelli ai loro piccoli figliu oli rognosi ~on la dale di S. ~ui~i nel 1.8 lj races&e credere d'aver estratto punta d'uno spillo .dalle più minute bolJiçelle non ancora 1 dalle vescichette della scabbia parecchie _centinaia d'acari be11e· malore, era Pgli giuntò ad estrarli a sno µi-acimen10. J che aveva presi dal rormaggio e p~rveniva. con ciò a care ch~ , ave'niloli solloposli al miG,roscopio somiglinvan in pir un'onorevole ricompensa dall'Accademia di Medicina
.. .
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PARtE PRIMA.
II
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·so'.2- - : di, Par_igi-'; imp~slura ques.ta che: venne di poi s~as,cber-ata . . guer ·il ui.aschi·o dalla f~mmi.ria- descrivenòone sin. ,anche , dal Raspa:il il qu•a.le però .dal _can'to suo seguendò la sua 1 · mi'nul.im;cnle gli~orga!ti genitàlì., l'egregio,Dò!l G,amberioi • fetvi<la in:imagioaltY~ nelle descrizio.ni 9_E;I sa.r.éo{)<lo in· ' v~II~ .lc'.iere·çliel.rò alla cor~,vérsio11e geHe ov~ 'i·n ae.~ri ~ li vcroe di clarceoe la Storia wmpos~ 1rna. b'ella poesii\; di , 7 d'ar~n(e'·i 8ì53 consè:rN,ndvle iu un a~U:rnoio di v~tro re·.. -~odo che· sÒl_leolxava più che mai negli ani1~i· d·el Mediai ·r·· .nulo :~ntr'u.na Sç).CCQ,ccia, s,bpra-se inedefifll,Q;_percjq aq ~pa. . la 'pér-sua~looe che l'e&isten,z,a 4eW~·carò .nel~arogoa fosse · :· _l~mperalura ·a,,1:ic~ncfn_lesi ~I c.é~lore ~el corpo. u~_a1~0 ; _ed mia favola. _ · e2am111(l.ndole con il mioro.sc9p1,o ogni tre ore p.oLè nconoE~a pèrtanlo risèrbat_o ègual~ieiÌle a,d un allr'ltaliano · scer ~ de~crive,re· I~ ,diverse fasi éhe di man ~!) mano -ess.e l'.ÒìlOrc· di cli'moslrar in Fràticia l'es1sl~nza dell"acaro della subisr.ono ·sin alla èom.pletà' lòr evolozione ··coe ha ,luogo ;cabbia; ~e ·<i°u~sti fu ,il Me·dico .Rr nucci, 1Ìalivì) di Corsica, nelle ·24 ore clacchè sono'. deposte . dalla macjre. Qu'i11di il qual ammaestrato èlàlle<sue èòQ1pa(lsa1ie, .come lo e!a nelle s·uccessive indagini p_olè i_l suGèilalo l\fo~içò di ]~olo- _ stàto mi secolo e mezzo priqfa il Ceslonj ; estraeva_nel" . gn·o pPrsu-adcrsi. cb'·il 'pelli celio appe11a 11alo è.già acconcio ,ì 83 ~. con _o'lòlta--m·aestr.ia ~. prestezza l'acaro ò:pni volta a <·ari2.min!),r e Jofs' a1:c·o·. à, 'sca'và~c cu'nicoli . .'e che dal Ia eh '. ~ra:Òe richiésJ.o ·ed in _lai è rnorlo . pervenne ~· far, accet- ' pr<uitezza del ·11}1SC!?1èrllò'.è ·aalla:wande nrolliluc)ine: ;JeHr. tare dai Medi.ci ·Fran.cesi coine uria v.eri rà di fa~Lo la preova che <leRo'ne una Jemniina ·vi Jia la . spiegazione della . scn'llà del\'acai·o· nella: ~é.a·b·bia. Nel tne'cl'èsini'~~110 Albui'rapid·a ,<l iffusio'nc della rÒgna. . .,, - . · . Gras' ric_hia1ii"a-vala1't~1.iii~.u~.dei'~Ù?i çol(éghi°su i'.esìslènza i, .P~1;Lariìo _ìlal!e- Gose: si n,o qùi ~q1•tL-é•. cbe '{Oi già rono déi c11ni.co\i.e dolle. ·galleriè sò{~ pige.r.niiche gi-ù stat~ de-· ·j scele é C'he so!o io h·o _creduto d'i r.icb1~màr a.Ila qiemòrià ·s.i;rille t1al Cesto.ni ,wr;o çµ i' alloggia )'.acar.o; .a'onde dedu\iost'nl', Cò[IPghi preglàlissj,mi r oncte togl-i:Nvi il fastièlio di c~1.1-a fa necessità ch.e 1 f'Qssc-ro :·squarci·aIÌ·-per , àmmazz_are. 1 d~>Yt'~rl1.Hi\CCPg! i~re (ja_i'- ~.ucciùi li .Sc.rittori ; par; ( ora che l'acaro !ld· i soòi ov.uli . ~eH 843 il : Bourguignon dietr~ ~ il 1:{of' hler ·0<1 il"I}ubi ni giunser ..a: Lpglì<~r o procura·re . fa 11011 poche invesJig~zi.on i e/icérd1e con1p!Hrrv-a lo sturlio, J · rrgm1, levé\!1do.l'ac:r-o dalla JJellè dc,gli .a~mar_ al'hilrapì·an::: dei çoslumi ,.'d'e'll'.étl}ato~i.à e çlell,a moJtipltca~ione d~ll'a- ; ta_l)dolo· in gu'e) l.a ,dei sa_tìi) ·debbasi rilene·r,il Ceslo1)i confo ·.~aro_. ~f:a fra .gli Scr,ìlLj cl;le pifl:cpnc.? r.se[ .ìn .G-et/~1,ania ed :.. il primp che con pi:,oye sperimetilàli.&bbia dimosl'ralo do:; 'in Italia ,a, filr- ad Qllare la Dq_ll~ina cctell'a-çarò 1'on uno del ,. "te'r~L-a</:ag,io11areJ'erll~i,onc. scab bios.a ,;,igli ~cari <;ome ,'L . Prof. m~r~, Medjco, i.11:Capo ~Ilo S.peìl~l9 . di. Viennà p"tlt . :~i.la vera ed os~eni.ial,e--:c;~giòQe:e',baslàr ~Ila 'sua éo1iple'la il Servi•Lio dell,e_m~latlie .,della .pelle. è pubblicalo n.egli An- · ,guarlgio-ne l'am1l)a7:z,arli è.oi1 rim'edii' es_lèrni qùali sono· le 11a/.,1s· d~s. nwladie,~ dé ./({_p.eau, MJIO ,t 8/16, e l'allro del Dot- r . sa1J°onati\ le ùnzio111 e·d·i.,bqgni: onù'.è 'Ch~il inè.L odo di gua1 tor Augelo: Tizzo!ii . \ !,titoJ~\o: pre<vi . c~wui sul çomparto. '. rir 'iii: bre~''o rh siq1 ilt1 lo'rdura còìne su.bordinala ed esclu, sc{lbb,òs/dèllo Speda/e 1lfagyfore di -1ifila'.M, pubblicati negli 1 • sivam~~lé d.o·V\lla a)l(l :pn's.cn.za degli aoarf e qual'infe~i·q1ie Anna,.li 1:Jniversàli cli Jledi'cina, fasci'çol_o 43·ò, apri'le 1853. ' idenlit;a con que11'a délJe .p,us!ole che per· pnìlicà uuivr rlLProf. ,Hebra cto·po lungb\ sludii e sperimenti s1 ere-s,ilrµeo te accolla ·s·,ucci,Ìhti'o con rnez:ti l!Jèal i, , sarPb.be pPr dette i u cl'irillo di poter~ conch iuçlere : , dehi_lo· c~i -giuslii,a·da perpetuarsi· so\t'il ·nome 'del ,suo primo · f 0 cJH~ {'àcaro,.:'è la sola cagiooe cldla . rog,ia ;· sco11r1tore; -cssèndocliè.'i Dottori .Ilardy e Baii·,rèlel 1cui nome i .' :cnè.Ja prés.en'l,5\ dei cunicoli e. <legli ac1JÌ\ .è 1rèces~a- ·"·1! i'~.~gi_alQ, il! metodo çlella cura.aoòrliva. in dq;- ·ore, non 1 ;:i~ pèr il 'diagnoWcò; .' ·. , .· · . . · . I avrébllero rauo_altro ·èhe : ~n.eglio precisare l'àpp ticai.ione a0 che• bàsLa dislru,:rge1e·1 taearò _p·er o"tmrire la' ma;la'llia;·· 1 degli -argD°meoti lòc·µli già preconizzati .Jal-Ces.foni siccome ·o._,, .,. ~ · 4° In '.fiiré_rh,lf l.e ~.rdt9se arelastàst',e::e~.L1lsio.rh déll_a,:o- I a,'..clt? qreveme11_Le a. na:rar:: ConMossi~::~e dopo la scogn~ sono ch1ròe:r~_c)1 col?'r.o che non si.. '.h~<l·ero ~1ni I m- 1 perla e· la le.?r.,a . d~t Gesloin lé~ ~µra ah orli va della -rog'n,a · cqmodo. di ,studiare da ".'1c1110 q.u·es~a scJ11fos1\~. :i. nella sup.pos1z1onc: <}he .\11 s1;,, oag;onala e spslè11uta :dalla V'esporrò ,pure qui -i èoroJl.;tr'Ìi pralicj .c~c •. oòme· risùl- i presenza dàlFacarò, non •è . cerlan:ièr,te una Ì10,vil'~ .1,1e lla -tali di non pochi studii e o.i mi:n.ute osserxa'l.Ì()'1Ì ~.u.l~ scab- "' storia di. quesl'inferm,Ja. Gi~ più d'u'na, yttlLa·.s'i.' pr.~COl)'l'l; · bià Jed ùceva· il prdodatn Tizz·oui .sopra !ì na scala di 658 zarono I' efficaci.a e [a p.rònLen.a..o.o n..,t4ì, J·a.-si· go.ari va s~nza scabbiose ·a<lc.olte in .qu.èl!o Spechtle dai. 20 luglio· •I 8.5.0 ai · · spa~gére ca·ni~v'.09ore coì1, il ìuezzo·. del'le pomate.: tÌierc~2 géniiai6t1853: . ' .· . . ': . i r•ia),i al su0li1:7ato, al _eal0:rrièla1w ,ed al nilraio di mercurr~; ,1° la scabbia è dov·u~a ad un, insèllo· p,arassilo !}he non · , . ora la-forte s(i.èsa, l'as.sorJjfmenlò (11eile di qtJ~sla-sostar,za-, s'in-genera spontaneaµ)e•ite f ·che siJra~ri1t :tc dall'i!1foUo al le\ ~·aliva'zione i d'a.nni che alcurin vol~a avl'~ngòno _dalsano ;. · . . ·. : ·. ·· l'or· l\.s'Ò" lif fecero ri, erb·arè :_n~Jl.e- complica1Jze <li, quesfa_ ', 2~· l'-on10re del)e vescicolQ P.s o:rithe è:'inélto,a r.'iprod u,1~re 'so'z::Ù~·é1-,COH' ~~ sifìli<l.~'. (! ·.1~., ~-~rcnéj.Loi<l.Lspè.ci,6 phe:: _. • '.; ·. la m~latl1a ;- , • .. · ·• . ., . i , ..Voi co1)9scete, Colle~hJ ooorevµ,h, ohe Al ,b·er~ e Dup'uy;;19 il p,r.urilo, l'efozione dJ.:IJe vr•sci.cole e. delle p.usl9le'· i 't~en ir:ripi.Pgavan u_n.a -sol_ u,ziooe <.li 80· gra;mmi ~di <fe'g,àto:·~ti zelf~. in Ull lilro ~\~çç1ua' coò -l'a1J.!i7:i(i11e d'. al~uni· g:atÙmi 'clebbons~COllSid~r'.'.J'e {);ÌU(lOSl?. .un. -etfèll'O ·secon(la,rio;d~il'acaro c1}e ess~h1.1al e carall.Pr1sl1 ,,a fo(ma ·della, ma,laLlta; . d·.acido solfori co-: l re o quallrp !-r1z1ooi con-queslo hqu1do 4.,0 il .moleslissi(\IÒ pn,1r1l.o,di not[e avvalora .l'o_pi.niooe di : ep ~\Lreltanlj ba:gni solfòrbs,i '.basl\van~, al dire d.ei, preloAu_bé c*1 l'acaro,sia un. .aoi·mal.e · notiurng~ 0°nd'rl' èomune dàt! A:ut.ori-, p_l)t' guarire la -sçahbia; ·ma intaiilo. anche m.odo dell'inf~llarsi della scabbia, prov·Ìenù dal ~lo.rmire riel q_ue.slq metod·o ·cb' i1) {r-e.gionii :ptolìlel,l~va una cornpi'uta medesimo leltJ,. con indiyiduo~scabbio.so _; , . , . guatjgi~oe èad~va presso eh.è nel1'09blivione . Anche~l'050: la scabbi,n ,sendo _malallia ~ÒU,! loc,ale . I~ ~ufà deve lanclese Helmerick pr<,roetleva nel ,J 8-HS di guarire ra- e5sere del pari loct1le, giaoehè E:S~Ì~lo il CO~l~a-gio,_è rsliut·a I· ,di?a,l m~n~e !a (.~·?oa',iii_lre-giòrn_i e ~r?P?~ev_a. 1~.sua- fa.: la malattia. mosa ps>ma~a composta.~ome ·001 tulh sapp1arr~p d ·olto parti · Da~poichè nel f854 , venne dato ~'I Languelin di disti n- I di gras.so ,.di . due d_i ~hr/ d·/zolfo e .d'u.na' di ·carbefnalo di 0
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polass~. Si da:".ci pri~ci_pt? alla é~ra' pe~ Olf.Z~ò. d'. Ùn ~agn~ es.tr·?tti ·ed ~~aminali con tÌ -~ i~ro;copio,e Vle_piiné~x t>bbe generale con sapQn·i , quiòdi il. paziente subiva. per d~e a_co·nvincersi ch'i P-1l.rassili e !e lor ova {1rirn affallo privj giorni m_a,lti n_a e se'ra· un:i friiiq~é~ gen·erale ·cop I? ffo_t~a I d1 vita s.enz,1 che Je.ve$timenta avessero sofferto· la menoma uomata e~l.jl terio giòrÌ1?'. dop? ·un ~ecoQOO 9agn,o·_del part J àl_lera~ionc, Riso.lto così·i),P.;;,bfenl;'tl&llapu.rifìçazio rrn i:leg.li di ·sapoòe éra 11i'nferttio rl1iv,iàWg1,1a1:i-lo. Se~berre . q~e.sto ·t ani li' nelle due ore che .si..fll la CJ.lra, ÌJllralleneva · 1:Jcc-aa metedo pare va vol'èsse geuera.liz.zar~i he.g\_i' Spedali ~liii"'. f dt'mia Reatel...di Me·~roioa ~eLBélgio di cui era l~resi.d,-~t1\ lari, fottàvi'a, Gàclde.anch'.èsso a p,oc;a ·po,éo in ,cùsuso e poo ~ ncll_a·Sedula del'2.ft. genJU\iO 1853 C,(?ll UD sùo Scritlo D~ .la -vi·restò.-.che la pomata la quale si co·1i~ì nuò aa impiegarla supp_refsio.n des sallès rle~gal'e1~:n dans les Hòpitq.u:dfilÙajres, .e cori_ q_ualcbé 'moclificaìio.ne ura _di d,osè.~d or.a di sosla1.rt.a prometteva pur; a q.uel dot~o Co_rl'se~sò che·fra pochi giorni ihlroçolla~i ·cio~~usandosi ora la ponrntà -sol'fur?-àlc~lina ; I avrebbe fatto fuuziona1:.i'l de.llo armadio in ferro su i vestili qual_~ veui,•a. pr.oposla dal _suo ·'Pro-mò_to.r-e ed oi:a quella, . degli sca_bbiosi ·rìelfo ~pedale Mi lÙare di B'ru;seUe" e che a ' :Così de.LLIÌ -s-olfurq.,caka-rea · sir( ' a ;cM fosse.ro _sqoinpatsi 1, suo ~empò avrehlie riferi'li,i risulta·menli da lui ottenuti. Nel interà~e11.LEJ_'i ~egt\i-visi~ilj. P,$01'.Ìci'. Qgiid.1 i·n ve}~' ~i fr,~ •· ,fascicofidel m'ese d'aprile, ' P.il_g. 22.9° ' di :q~esl'a·onci della . gioròi non-s'impiegano cb~ dµe ote.,.~d .ap.p.e,na:uno. appa- , RevM Méqico-çhfri.wgicale _di Parigi è. p.ubblicata. là comu- ., ·rise e al_('~ Spedale' atfe\lo_-~a questa sozturà c~e _quasi fn. i niq·azione ·raua d'a Vlem.inckx alla del là ~c(ademia, ed in~ vir~ù di magic~:poteuza lo. ~i -s,p_oglia ·del 'suo, mal'e, e ri- . I· ~ssa si legge'.,.che.per·l'Armata delB'elgìo:le Sal~ degli sca'b. _' torna gµ~rilo al s~o .ç~rpo. Mirab.ile p~odigio de!l'a.ltùal~ f h_josi so11_0 chiuse e .900 s'~ prir~1~no P.i~_;_gi_acchèH S0!cJJ1l<1 .. progresso· della Sc1e1pa, I ·.. . , ·. ~ 1 nconosc1uio scab_b10So ·aU~ ,v1s~la sam~an~ del matl1'n0 è Ap_piiyiv<>. neH,~ Ga~;-~tta ft~e~lica :d'. _Parigi nel~1 a~:10 ,1 :8·? !~ Jopo il p~stQ.·~i?è àJle ore ·, o inv_i_ato allo S))édale coii un uq \;\labor-alo articolo- in cur il _G1lbe~t fa.ceva I pm grandi bono per . un bagno e, lt'è once g1 solfuro-·calcare·e verso ·èìogì <l'ei feli~i succèssì iiuenuli' qài_Si'gno.ri Bazin .ed.Raroy :·1 y~'ora pomeridi-ana ril?'rga '~na, su·a· co·mp_agnia ·a .cni ·no; •col ~ezi o· del ~uovo m~~'òdò da loro·it?pìegato n'é!lò S.pe- · 1 _ ba ces$alo p~r il r!rnci'o .d'appartenere.:_ .. .ù~le :di' S. Ltriii ?i ·gu~rire la scaòb!~ in aue_ore. · ..· 1 _« El.à ..çé' propos,. ~l\lè~sieurs (di,é~ .i). su,'.d\ato D~ltçre}, ILc,el,r;bre lspe.ltore ·Vteminckx. che si.no ctal 1830 }ac- ·1 « Je VJ)'J1s' di~ai ,'.en passa o~, qùe nous .avo.ns généràlemént l'-hè era stato cbi_~lllal~ tllla;,c~ir.e~io11.è 411~qrpo Sanit_ado -- <( aban~O'.mi~ __la pom~a;~e. \l'H?]rilerich, pour·n?lre ~ulfure del-l'Armala Belgtc\l av~v.a s~mpre volt.a la s~a ~ttenztone 11 . e, calca1re. Peul~élre dans quelque temps pourrons~rfous· ,· ve'f,,_o fa .<le~J_orà~ite_.pQsiz)o~~ clegEs_9ah~!o~i 1~e_l)e.I'.1fe'.- i ·e( généra!iser un m~r e.n plus· sim·p1é:-e~ccire yt n_on moins ro;erie e negli S.pedal1 .M1Man i).i manlroprco ,sc_ppo _dt m1"' . , cc efficace. · ,gli9rare ·1a lo ro sorle e d'à.hbreviare il più vossibi'l,!lJéflte la :1 · . «· Un : d-è. nos Pharmaciens, J\L Aca; , rri'a proposè' de'né , 'cura ; non è a ·çtir? ch·e': non sì)oslq <~hb'.cgli .contezza qel «·faire fa'ire dé~orrri}is·· qu\irìe ~eti~è fricLion , à ·l'aide cl\111 _riuov~ n1etCJdQ _di' glia.rire la. scabbia io due ore: a~b'ia fìmo 1. i<m~laiJge de savòn e d'un sul fure alcali.n. ·Les ·mo'lifs à i,nslituir'e sP,erieni~ in pr'cipos.i\o; _5') due' Medici_di Reg.gi-:- '. J <( l'appui de delle propositioil me paraissfòt très-plau~imcnlo,·D~cha'ogé .e D.eJal~e le inlr'apresero volènl·ier.~sa.:. J( bil~s~'Le ~avoil seni ne-s'é L erìd q_ue ·d.ifficilemenl sùr les mefite . Il P.rimtr applÌcafa.il' rrrelo,do ,d'Ba.rdy in qù~ra~la: . l_ << différe11L~s--partres au corps, et I~ ILmpid,té éoÌllµlète ùu qu~llrç> cas(.,so_stilae.p~Q p<'r<HJ~la po_mala-solfaro-alca11tia ··. · ,, ~ulfu_re.calcajre n'es.L pas· l'étal le pJÙs .fa".1,rable pour . ·le loiioni genèrali. co_n ~~O gra~nmi·_di solfuro-calcarè'o--li- '. « obleh1r: des fricqons .tou1·1e ié~ull,rt cl_ésjrable. ~- · ~ . qllìdo: e _m_ediaote u.1ia.sr!la.J rjz,ione C?_o questo liquid,o (?he · ; ·(<~n ,nrélange:de s'avon et dè $Ulfu.re, en prop~l'liòn te\le è d'yn preiio· rpoHo mi.rto re della pomara_d'Helt?erich e_co, ! « qu'il présente une 'c.onsislance p·lus a.6-Pr.oprièe a\1 btit .à sia llòl!al)l.o 12.c~nt_(}~_im_i al chi!c:gi:ù?~-~, \ perci?'do;n u~ i , (( a:tl~ind,,.e, ~ssurera_i.t,: par cons·égue)1t; u§è .gnéri.son,p,lus ' cei1tesimQ e ·mi?ZZQ di: spes~-d, ·r1me<liq s oll1ene la cura) , ' ·« rad1c~le et-non m91ns pJ'Ofi!pte. . li vid'Ò tutti gu_arirc >e9cél'to tré, -t:h'f.nct1r- dopo un ll}es.e ;. . (t Piir s~ite. éfe ceH~ rriodificali~·n:; tè ' maJaitè. a·ura:il à pòrlàvano .pì.1,cchè exiteq1.a.tosC:\ .e1 pap1;i,le lidienoid_i. agli '! j<s'~ssoùplir .la-pe:au ; én ba.i.gnaut d'abo,rd pendant un e a vambt~cci ed alle .oiani, eni.iio~) queste .che ~comparverO' · 1 <<-derni-heur_J·;.à .se frictio·nne'r en·suite peudanl une -aut re di poi in ·s·eg1:1ilo aci aicuni bag~i sf.tro.'pl1ci, Il secònd'ir1:yeçè ' <( de~i-,heure , ·et enfin ·~à 1j,Ù·ser .:·ùue seèo!1ddois rlaos . "impjegò la pomata solJu~o-alca:llna ~fWfr.1~yrmcria.' e· ~;i« J'e·au, po.ur se n~ttoye~- · . _. • gioo e cl'Yere sopra 2·1 -s~~-bbiosi d1 r:.ui dué_r~•;idivar?no! <<.Les_sucçès ol)~enu_s jusqu'ici me font àug\,irer que .d ' · ed.il tcr·rq o.ffrì ·~oa gùa~i_gione ~u}.)l1iosa ., ·, , , . << savQh sulfure.u}'. rempl~cèra très-µtilemenl le$ illOyens li Doll. Vle'mi~ckx soddisfallo d~I -sµccesso di· .'qµestf , (< que ,nous ·mellons a:ptqé.llemènt én usage._1> _· s_perienze pndava fra .s.è proporre~dçsi. )a . solµiiO',~è d~u·n J ··I9 farò, nplar'e t!:wfo r~'an; ojl sol,QSjl.'pòne ner.ò o.a·gr.an<le prohlè_ma cioè la chiu·sura òcll~ Sale ·cJeg\i . scab:- I ·gno p9ssqn.al.cµ11a·v:olta,' ba·sla:, alla.gu_arigio~P.. della rogna 1 bi osi' t'legli -Speclali -Mililari: ma gli ·si_'pres,èntavél;· non pieco~e mi, è...avv~nuto <l'osserv.qr in due p·ersoné ~e q~·ali per cola difficolt~ d·i pol-et;.,e· C0!11Piere la <l_i;in.(ezione .degfabili . il rigof<{ 'dell'çt sl~gio1!~-ri~Jl vollero più e·seguirt la.friiion~ con la medesima 'presleiz_a èoo. ~µ1 · s'.eH;e-~lua_ !a •curi).; e · ge1~erale_:con la pomata S"<?,lfur~:-alc~Hna.; ,e coh Jùl~. ·ciò ment:re-,stava pen~anc!Q d'iaipieg~t il clorç er.a· c'hiamafo:' guat-ironp ~~éoz'a\Lri ricriedii r~dical.~e11tè. • dal suo qoverno (1ell'aprile dèl_ 1853 a dare··g,iu9iz_io su · .lo Fral)ci~· sino dal (8·5,1, _e·poca)Jl cui, Co!lle.diéemmo,' d'uii arqia.diÒ di forro ·desti_nalo a 'd!~t.rur'i pit{oéchi. ve~li~ ,fatto ~al9 i( ll!et_o'<lc(·d-ell'Harq_y, vèn)v?n insli,tuit'? ·vasi. egli ad Al)versa, ed ~il presenta dèlla C~rnm·issione· sperie11ze n.e_gli Spe.d~li Mili\ari:e,. dconosciuléJ,n.è l'(~ffie<1,cia; del\e prigioni di guell_a Città assistev·d agii sp_e.r'imecnt\Jatti ·c~n _lf!. Qircolai:e del Co!1siglio ai S,anJ.tà .dell_è 'Arm~_te di . -. . su .gli ahi ti in~oizali cli pidocchi tun dl'lenulQ ,en trato ·a cui l'lspeùor~· Levi' si fa:c~va l'eloque·nte .Relato-re, ·si r.éi:i"giorno p'~ima . So~pe~i 'qtie?li -~llìli nel dell'ar~1~di.o di ferro de,va qb\)Jigàto.rio i_l seguente trattamento _nelle.Infermerie e dopo 'io'miou.ti , iJ:tei:oroineCro. segnando .gradi 1O.O, ~:an.o R~ggi~enl/11.i. Lo scabbio'So menlre sla ~Ii11~1~rsò per. ire · ·
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~,oir pot~rono gli a)11m·,i1at:i -a:_cconcia~1·isi, ~opralrqtlo poi_ quarli,d'.ora io un, hagno; .sLrofìn-asi vigoro·sameo.le con 70 :,tante La mancanzc1, d1 convernente e riparala ca·mera lanlo gramm~ di sapohe nero: al ~orlire da) bagno-si "sollomelle ad U'lla: friz,ioÒe gene1!atc di •15 ·minuli COtl la pòniala solne?e~s~.r!a al bu_o·n anda~~n to di simili operirtionf. av!e.:. furo-·alqalina, ripetuta alcuu·e ore-dopo e segufta da lozioni . ·goachè s1 dovette des.linare_per fai usp un.a soffi na. Si · più mite desistette, a:l\ura.e sin. che_il freddo ·sf fosse Òò·a ùn' b'~.gno, d'opo,cu1 è .rioviatQ ali'a Còmpagnia-. Questo e -sopportabile. e uon· si èominè-iò propriamente a farn e tralta!!}ento. SÌ sped-itivo' SC!iv·e Jac_quol, Caielte lJfédicale, l'allÙazio11é che a datare 'dar 27 di .gennaio e poscia se'.uza b~ §, 25 felibraio '1854·, pùò esJè'r. àncor abbreviato: friinlerr.uziooé ·conl\'~uàlo sin ad oggi .cop più ~ 1ne_qo pro-: . zioni cli mezz'oi:a con la pomatà.-solfùro-a:lcalin'a e con ciò spe!o .successo ·secòn'do il vario me lodo di . sù.a ·àl)plicala cura .è finila ,-L'ellicacia: di-queslo lrallamenl~, soggiu~ge zione; gic1cchè-sin -al 1· di niarzo,~opra-32 sc.al)biosi èu' il Dott. J'acquoJ;, è confen;nata 'daj rarporli dei Medici Magr.a li si' dovette .ritorrer in 11 casi ,al linimento composto giori det ~orpi di Tr1,1-ppa'.ed è defir1itivamenre· a_dottalo con d'olio e zolfo, ed in 5 altri ..àlle rip.elu le frizioni di poma[a grande bénefizio .ai .tutti :cli-m9do. éhe. no1i si p~rl~ .più çhe di mem~>ria dt}i bu~igallol.i immdndi dipjniivi ·con ' sì vivi ,1,o lfurò-àlcàlin.a come nè1 m.e·loclo.òrdiòario, pet compierne la çura,: di èhè, no~ dévesi accagionar il ìnetòdò i'r.1 sè ma il ..colori dal ·pr_elod al9, Vlemi{ìCk·X· ed o,{era,10 cumulati- per nio·do . imperfetto con·cui fu ·appÌièaU> i.la principio, stan·,· :..una o due -,seitimane gli' scabbios.i c.operti ·qalia tesla ai tec hè .bastò' ~yér irilrodOllf!- n~Jlà prirna .parte' dell' o·pe - · pÌed:i d'ungne:nto e còri·cai.i nudi su pagliaric<:J unti'e pùz r , . -razion, è alcof1e -poeti() modificazioni atffnchè ne risuliasse· zo Ient1. · ·· , .. sempre.ed· in.una sÒla Seduta la nrd1cale,guarigi6ne. · Fra· i Med-ict Militari d~l .Piemo-nl~ il Dol~. PoleHi sino Per es_ s e perlaoto il iJ?etò.o'o·, cl'Bard:y be·n impi.egato è Jàl J8l:'i 2 ~perimen.tava nPllç> Spèlla:le·della R~clusione Miora-.d'una semplicità:e·siètirezia ta'le èbè ,ìòn.la si potrebbe ·lilate dr ~a!vo;i.l. il. mJ ~OQò, d.'Ilai:py ;;opra 3Ò s~àbbiosi di desiderarè ID/.\ggior:0 e·èonsisle i1l [re tempi :· . . ·cui-12 guariron in '.2-4 uree négfi allri-d.ovelle·piò o men-o, Nei ·.1rl, Si fa.s1;~picciar.e con, t'orza 'e pef 1nezz'. ora !_o . , ripJHuta.mente'fare1:inn'ovare ,le fregagioni ed ·i b-agni ; ed scabbioso su (uL(il ~or_po con 6q gram~i 9i sapoiie_ ne~o ·in elmi casi di SJ'abbi~ ·iove.Lerirta fu. rl('C.es~aria: Ìa .Ctlra in e ru.~jqameot~..onde sqoarcia~e le·vesci(ìh~Cte, aprir~ j cum;o· di ,1o gjohii e nell'a1rra di 28. Iii cò_mplesso avrèpb-e'ro nicoli .e·cacciare fuorì gli açai.i e le on da.Jle casucoleconsumalo 2.J.10 -giomale'di permaneniaOr.1ello $ pedale cioè enlfo cui s' aoi1iaa1)0-: • .. • _circa 8 · g;i,or.nate pe( càèluuo. Nella discussione por clie ia Nel 2°. L\mmala'l~ ·ci1lr~ per-µn ' · or,àin bagno· trepido , _)eU-ura d~lla Memoùa~oi Polelti da,'.a h.iogo n~lla Confe- entro· cl!i· con.tioù.a a,; strnpicéìa.rsi ~on· alquaiito ·di · ru,i~renza rlèl 2 fébbràio ·18.53 io qU'é slo, $pedale Divisionale dez·z/l ;·· ' · . ed·if't é:ui pres.ero · pà'r°re r Dol~ori' RophiJ]e , ~larchianl.li e .ryet 3°. Lo_scabbjoso ·~p'pen.a ,uscilo dal ba.gòo -subisce Pe.cco , 1~ oni.niò"ni si mostrarono di-vi se ed. il Dotl. Àrena µe'r mezz'ora. ·un·a friz;ione generali}. C\Hì 1-à pornala alcalii1a partendo danatlo che _ùnà medesima i:nilallia subisce, in(compo,sta, coine quella. soyrindicala dj-Jlelmerick, d'otto finite modificazi·oni a· secgnda delle' parlicoia,ri circostanze pocrli di grasso, di du-e dj fiori diir.olfo e,g' un a ai c.arbonalo •indi'viduali ·di chi ne è l.occo, noir ammetteva. che si _possa gèneralhtar il melo.do d'l:lar_d;y per ~ulli gli.sc·abbio.~·i, do- · ~ì pota_ssa eèl: àlla dose df ·?o 11: 70 ,-grammi). -Cio fallo lo scal)bi-0so .si veste e si puo .lic,enzia,re guar_iro ·• -sebh.ene : vértd'ogni traltameplo cl.i qU.és~.o genere variar in. ra_giqne pò_r~i.aoc.ora per d~e Q ~re giorni .i ·se.g·n, Mlla-preesisteute 'd·el tem:fo, della còsliluiion~. dell'abitùdine e d'allre circoinf.ermità,. · - : ' . · _' · · •· · stanze in·c:ui p;ò lroyarsi ·l'infermo . . AI· 0110n successo' ~ella ()ura bi~o·g,1a ,però 'bad'are ben al Anclw neJlà Conferenza del ,t 5d' agosto ,i 853 nello Speprimo periodo -deU'o.pé.razi'bne cioè· alla. rollul:a· · dflle ·vedale.Divisionale·cl~-Novar·a~il Dott., Valiena Med. ai Regg. pres~o il -1"'R.eggi,mei)lo 'GrU:r1àlieri di ,Sa'rdeg_na si facevà ·· , sc ico'le, ; allo squarcipmento··éiei qrnicul1 ed allo snidamenlo degli'acari e dei loro. ovuli..; · 'allrimei(Le rièsce ~anéa ed a parlare' del nfoto~o-:d':f(ardy di.'~_gli aveva posto ih pratica su ,cinque persone,. ed osservava ch'il-.prurito scornpa:· irrfperfella l'operazion'e. Pér· il eh~ perrrre\lele"ch'io vi dica riv9 nel Cap-orale-~errero dopo la prima .frizione, nei Ra- ··r ·minutamente, ornatissimi Co1lég~i; co·nié. _sì pro·cedelle in qçPsto Spèdàle-all'all.ll~J,ione della cu·ra ab-ortiva. -voi ra .e-Bone!.lo cLopo \.a seqonda;· ed in Pu-rigi e. Lad~ddu -· S'usò da_pprima-il s1poiré nerò quale si vende in çon~dopo la ierza. I principii da fo Fsqs,teriuli su la )iaturà di quesl'infermità consuonaoo con qu~lli ch'avéva pnòfe~sali . me'rcioJ mà at"'difeHo · deÌla-silà .pot à consistenza e 'durezza per- potersi eseg.uirè. r_u'vide frizioni presentava pure quello. ,1ei-s uoi-Cenni su la scabbia.inseriti nèl n° .34, anno 1° é!el di oracéhiéire le camjciè i11dere,bÌÌmente, 01\,de. soisero vive no_slro .Mo~·nale. di Mer.1ic'ina; Milit; 1:~. Jn q~el\a Òircostanza il Dblt.~Giaqoinetli prese l·a pirola per, 'notare.che. con la 1. lagn_a:01:,!l clal Consiglio:if !m'minislrazione.il ·quàl osservava che cò11 ~aie melo.do s( sareh~;Ìil 'b-reve· tempo· rov.i11atà un~ àtti'.v'aiione 'ç.l elh1 p-ralfca della,' (rnra r.apÌcla µella ,soapbia si parte della lingeria ·dello Stabilimirnto. . ,. . · .. ~-- .· · sar'ebl>e r_ispàrm\at~ _la m_elà al ine~_o· él~llj sp~sà ·l'olale 'Essendòsi' còòosci"tp che lé.-,Jetle maçchie provenivano occorsa p~r la cci_ra ord.inaria 1l"ei 1i32 scabb~osi usciti dai dallaj re.senza. di metalli .e seg11a~arn_ente dal piombo che .nostri S.1~èpali Militari nel. cor~o ·ctell'àrino' 185$ é, che in lro.vasi naluralmehle' immedesi'nrnt_o nel sap0ne 'ner:o di · :v~ce ·ai 11:2220 gi_ornale di p~rn1anenia: a_llo· S_pedale se ne ·: coinn'lèrcio, si ·P,resc.risse che 'fo.sse i'I saµon e nero .cqmposlo sarebbero soltanto consuroàte 12é32 nel sistéma d'Hardv. nel)P: Fa'J:macja· mede~ima dello Spèdale usapdo dellà. po' Verso la uìetà di di~embre dell:anno scorso io miave;a · C&n.-quPs.lo .fadle ripiego s!o'tteune un tassa caustica pura. dàl ~·hiat-issiino nostro:l?residenté Comm'. l\iberi-l'iocarico. ·sapone ch'e non ìn(\cchia.v·a ·più, le camicie; ma non risul di s~(t9me·t\'er ~ .pro,ie sp~rjqientali quest'o· .spectale · il tando 'nè_aobaslania sol.ido nè-duro per o}te11ere rii vide fripr~~oni-zz.ato .me\odÒ d'Jlar.dy; -~d imroediatam.è'nte iò'ini zioni"si cerc.ò di s.osti'tuir alla potassa là soda i!)ipi·eg~ndovi accingeva _ad alluar\Q; ma p.er il rigor.é dei , freddo clie s~Iuzio11è 'di 5 parli di soda ; IJ ~l~ di ·grasso ; 5 1"12 ·d'olio er~~i a quei giorni·abbc1,ss~to sin_a 45 gra~ì so.tto !o ier~, ·1
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cli lino. La consist1•nza del ·sa"poìrn così ollenulo non esR.ispclto poi allò spurgq ed'- alla disi11fozio11 e dei diversi sendo poi tale d;1 potere conseguirll sempre la lacerazione oggelli dei vestiti, quçlli di tria come camicie, mutande, delle ca!tucole degli aéari ·e rlegli ovuli si cfovetle aggiuumoccichi11i, ec-c., sara11uo dnli al bucalo, e quelli di lana gèr or uno strofin,accip di te!a cruda, or un pezzo di panno solloposli p~r il tempo che dura l'.o.pe'raz1ono ai suO'ull!igi <li zolfo od qll'azione del g~~cloro çhe però può alterar aled in ffnç essendosi ftCol'so ad .un~-,ruvida spa~zola, dai~ O ,ff marw in poi s'ollenne stimpre una compiuta e radicale couo parli dì ·yesliario. ov\f'.cro alla lemperalura- di 100 gr. nell'armadio .di fer ro cJ1e ,::osta 'z7a.lire e che per ordine gu.arigione i,~ una sola oprrazion~ . .. ·Due ore di {mra in veci, di dodici e' pi'ù giorni che s' imdel prelmlalo Sig ls:,retloi:e Vlcmiockx l'unzi.ona già negli Spedi!li Militari del Belgio con duplice vantaggio di disio. pjegavano nel metodo _qrdioario forman UJ.l im'!lenso profeUarc prontamente gli abìli e di riscalrlar in pari tempo gresso ,,ella Terapia, d'un m,alo.r e èhe in .niedia non si to-· il p,n.ientc: it che soprallulto non 'è da negligersi ori l' ingliem che da I~ a,1 '2 giorni e clie Fi guarisce ora più presto verno. _ , •d'un\:ffimera e cl'pn'em_icrania; !.I quando fesse stabili~? nella Ca;;erma un gilbineJlo ·con un.a .v<).sca per. i bagni, Nei grandi Spedàli i11 luogo <lcll'a'rma<lio di fori-o enLro cui l'aria si riscalda sin a I 00 gradi col mezzo d'uu braI ammala_to per guarite clel\a ·sua scbifosilà in si breve tèmpo non sorli_rd1be ncm1ne11o ·ùal Quartiere. Non è però ciert>, io sarei d'opinione cbe meglìo e1più :sicuram'ente a,lla. a credei:~ che subilo· dopo l'oprrazi911e prese11lisi la pelle purificaziorrn d>'glt i.tbiti servirebb·una specie dj f1irr10 coslrullo al.la foggid d1 ~U\!lti_ ar~olerm ì per. la coll,ur~ del neHa e spog\ta d'ogni crosla, scalfirura o~ altra le-sion.e, pa1H!, entro cui facendovi'ciri:olare Faria calda unitamen~e ma essendo l'acaro e le sue ova an.uien late, si p1,1ò essere ai vapori di zolfo ,si ,polrcobi:l con una teìnperaln-ra equacerti che la malallia rt-011 ò più ~ra~missibile e che fra µobile di 70 gradi ottener ip r!Ùe ~reJa disLrmiòne-tlell'aéaro chi giorni scompariranno lulL'i s<"gnj cPes~a. · senza eh.e le v.eslime.nta si<!,nO giainml\i danueggiale nella Seulin aveva csteru~lo alcuni dqbbii su la poca conve_· tessitura uè nel color-I' per l'"azioo.e d..,el calom Que$lq. mia njenia della cura aborta_va· nella gro,ssa. scabbia e· credeva proposta mi scmhra.di' facil PSPçutioue, di pronto efJello e una grand'im1iruden.za 1Ii sanl!,re d'un trailo la rogna aumolt'ec:onomica gii>cc.h~ il medesi mo comooslibile imp1etic·a: Non. \Ylfl 11'èaro11 ~l.lri obiaris~imì :opposi lori ~Ila s ura gaLo per scaldare l'àcquadel"bagno sèrvirebb'cziand1o·per rapida délla rogna ed aucbe nello .Spedale medesimo di scaldare-l'aria che circolaod'irJlorno al focolare audrehbe S: Luigi ov'ehbero . luogo i primi · s_perimenli . li DoHore a gell,mi per ar1pos1te.apertu're nell'attiguo ro·r!io areoler.Bouvier a\'eudola imple:gata uei rag~zzi ,sc,abbiosi,;' l'a.bban; mo il quale può coD?odamerrle servir anch'ai bagnanti per .donava in visla.sollanlo delle eruzioni secondarie che fa,. altre malattie, onde .riscaldar il lenzuolo per asciugarfi e ce.va nasc<}re; e il D0llore Devor5 ie .djstinlo e sagaQe Scrillore delle mal allié dcl!à pelle .a,"•érsa11Qo e con fu. - là camicia e gli ab,ti .ch'indossan<?· <lor.o il hagno. tanJo GOU fiilti clinici te asserzioni dell'Har~y e dei sµoi ---,u~--- -~ seguaci rendeva i meticolosi più che ma.i inéerli all'adoR1rLBss10~1 INTORNO Ar,LE STonrn sca1Tr.E DAl 00Tro111 MARI zione ci.ella cura. aborliya, massime nella scabbia dìO"usa • .E StLVANO ItELAl1l'~Ai1IEN'.Tl1 Al.LA 111AU1'TIA CIIE ,;J\A.SSE A con pustole e crosle, per hr rìper.cussione dell'um;re con~ MOI\Tf IL ~lARINAI\O· BRIGRB~LA (I) .. leuutovi' e che si reputa càgLone di gravi malalLie interne. l'Ifa eccelluaLi i casi dj cornplicazion~ co11 altre dermaloidi (dal Doll. Rl\;A, ~red. di 82tt., lclle ,in nna ,Conferenia specifiche lo quali sono si racilmeòle _confu'se con la scab. dello SpeJ, lllilit. di Geoovaj..• bia, dist~ullo .l'acaro, le !-qalfìlor.~, le larghe crosle e le al· tre Jesio.ni concomilaoti ,guari&cono da sè anche più rapi~ Quand'il Doltore SilvaM narrava ,i risultamenli della damenl.e con l'uso degli .acntQollieoti e dei bagni, e perciò malallia-e necroscopia del Sòldato dj i\larina, Brighella, lanon vi ha ragio.ue. di' leowre che nasca ii inconve11ienti nella sc_iav~ desiderare_qualclrn più minuto raggullgJ1i> che ncura abortiva della'rogn.~ anch'iuv!!lerala, li Dot~. Malvezzi lesse a scioglier il dubbio insorlom i inloroo oll'l'salla conche fu da mo incaricato di questo Ser-vi1,io e che paziéndizione p,a~olngica. l)i fat.to. egli parlò di piccoli' luberc~li lemenle' e soÌlecilameole lo disimpegnò io-modo lodevole polmonali e di s9;;tanza midollare Ìn quelle viscere- tora~ì· che e d'un turnor addominale eno1'm-e aderente alla coloona VÌ,~otrà dire se '1SSeo_dO$Ì CUril;te piti, d'u~a VOila ed' in S?fO ù'll ore,scahbie antiche, pustolo~e. e crostoso siano mai vertebra!~ rna fuori del sa~co peritoneale, di cui" la tra.ma.di.;., so1l~piacll_voli cons~g.Jleuze., g,accné egli ha scr-ilto l'~ ceva essere costituita dalle ghiandole pelviche e mesenièsalla,to.ria de.i sessantadue. casi tràltali ·àlla Hardv. noriche, soggiungendò che cps(ffallo turno re fosse a con-si· laudo :.,mpre se la scabbia· fosse recente od inyet~rat-a, derarsi qual ènol'me éa1·cit1oma.. Se non che nelle riflessioni. · seroµl-..c\ o complicala.con altre dermaloidi ed il risullà(q coroffarii ,che dite'li voglia} in .appendice alta sua Storia · melno 1,a cura. aggiunse cbe· ffa le ghiandéM cosÌituculi il tumore ·uo,n essendosene rin venu4i alcuna r,he dir.e si polt•sse.scirrosa• .rerl.at.lV,o sarei d'avviso che la cura aboniva fosse . nella questiorie agitala se quel turnor. encefaloide? sia, da i~lrodo~la ~ ·lluala'iu lulli gli Sped~li Militari dei Regii considerarsi come. llullima · fase dello sc,irro ~ppure sia Slali come 1 fatto ne.I Belgio 'ed in Francia., é cori gr~nde una produiioné f altra natura sui genei;is , egli ~ropeorisparmio d mpo e 'di spesa e, che fosser.o chiusé' 1e Sàle derebbe ·per la· seconda opinione. Parve a mé e.d a qu-aldegli scabbio!uegli Spedali e reso ohbligalorio il melodo ch'altro dei .miei Colleghi eh.e ventilando la questione si d'Bardy in qu} lnfernrerle.Reggimen.\ali la cui ca:p.acilà potrel>b'ollcnere-maggiore 'scb'iarim_enlo esoddisfaziÒ'ne E permettesse UJ1cosi ùlile ioltoduziooe. per verità fummo bene ~contenti ch'al Dottore Mari interGli .oggetti ·diçito saranno purifica~i nella medesima Caserma col mez\~el cloro e'Spelterà al Meaico del Corpo d'invigilare che la~sinfezio'.1e sia fatta compiuta~ente. (1) Ved. li nuoìeti 39 e.4.0 del Giornale,
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l) relas·s~ il !.l0Slro dcsid~rio e. \'e.ni'S;e Ìn C~mpo c(>n un·à tota ·di_fo~dQ•Sèmp1 ice beùi:gno Oleudesse già a ~egeoerare . be.ii-e circostanziata Storia anamnestica . a po1'gère nuovi verso ·la m;-ilignllà ·e necess(lasse. pecciò l',srctiieclomia. ,,;1rgomenti per disl' l~ler il caso. lo, prego _i du~.distinti miei r In' qu~ste mie indu~ioni io parLò·dalÌa po-ca c,o~son~rnza ·c'()l'leghi a corisiderare. (LUès-lé' ]ncon&J~ miii rifl_essioni codei sinL~Qli descrilli çon quelli· pro'pri6 ,Jèllo ~cirro. I>i fat to ·me· una prÒya <lell'a sli!Jl·~ eh~ J)Ulro ·per i ·IQr? ·meriti. Il lò, s.~in:p un \~more ·picéolo; lApi'deo·,, in.dol.en't.e, ir_r.egoPèr H1 Ilèla1.ione <lei Dott. ì\I;a~ appn.nclia~o che da ·19 lare, Mdoso, molto p.e~anle ed .insolubite;' da· m~ligna demèili· a'v-eva prèceduto :tn quel Mariìraco di ,tcmr,er~mento gGneraziomr .dei .tesspli 1 .iuesli- son'o lj ,suÒ'i car~ttcri nel ' ·s anguigno.,.linfalìcò , d'abito e:Pafo;-,Yenoso e'di c'os\i tuzio~e •1° stàciio, perocèlrè in piogrèsso di leÌl)po.passa 1Ilo..sla'ner~os~ un 'orchi.tc ·\ra'umatìca che d'<.t ·prima lrascurala fu, dio. d~lenle o c~nçro 9ccullo ; poi à! 3'~, dì. siero ulcerato po.i ribelle nel s.1ìo i udurimenlo e-d6fore lÌd o_gni cura an'o cancro .aperto; :e ·final!'lie~,l<>- al-,1.-.?, d'i discrasia, di di,llesi tifl?gisliÙ, cis.ofutivà:e _l(ìrpenle ,'.'pro1r~lLa -p~r- ~enP. d\eci· O di .lab'c cancerolica, me-si, e cl)e allor.a (< presentano il Le·sucolo.,l asP.ello d un ~- Lo ·scii'r,11 .è. ~na mal alti~ quasi esclusiva 1.l~Jl'elà seni le; «, tu~~ò.r~ .d:i forma ovai.e ir:règolare, g:os~o qua-nto .clùe pu- -l rredil.ige 'Ja_pelle nell'tror~o; nelle ~011n,e 1ft mammel_le è la << "'Ili numl1 bernoccolu.lo, durq, elasl1co: pesa·nte, ..con tra- : boc~ca .delPulero ~ quantuoqu~,i-~· _ gerreraLe .gl,i se.Fvano di « fillllr~ lantiÌ1:a1Hi · a·d. i11t:rvaH'i,·rna, .P??o dole'òL_e ~.I tatto, f subs'trato le ~ucose-, le ,gbÌàndole ç_!lilglorn.erale, ·col.l)e le « si or·edèlt'e -aver a trattar uo sarcocele.1> Tulla_v1a siccome t salivali,, la _pfostraia, le: ghiandole co11globate ~cl' alcuni fra i èr_i~erii. lli'agnoslici· d_E·) ·sarco~ef~ s:empl(ce_stf nor~ so!o organi caruosi· com~ ,i l:at>brj, le- geµgi v.e I la clitoride,' la il ,iolume, il l)e·so , la forma, , la sl~z1t:inar1età ma ,anch il ghia_~da,,ecc.; lo' scino del test_icolo' è .poco , frequente ~ -maggiÒr o minore : mi.gli u_ramento ottt!nùto .oob il me.todo · L m\ ri'<rnrdo aver ~ditp di~e da ~n -esim,io Anatomico e ·percurativo i,mpieg.,1to, li ùott.--1\faiù'indusse .a cerçare· uel ! sp,i,c~ce _Pa.tologo .eh.e_ad .OQla él'g~~ ·!unga carriera tl d:im(l suo, ;1m'll!a.l~to una cagione .profonda ~ latenté_, ed'i"n m~n: ; · gran_de.-qganlità dì cadavfl!Ì d\ssecè~li nor\ elilt~ _veri.fi~are cari:'a·d'? llte complic-a1.ioni . fu. indotto~ !rave,<l?:e c)le l',a.r,- · fuorc~e d~~.s·olf cas_i di_ scirr_o dei .tesl)c?li . !. _cri_terii 'di~fozione doveva avei: uri ca-ratt~r.e rnaltgno e çl1sse per ciò , gno:;tic~.dtquest1 alleraz1one s1 d~ducono_speqal(llente da!]a ,1t~llarsi ·di , sci't:~o ?èl· lesl!éol~ da._c1c1g·ion e_rédi~ari~, percbè' j < c~n_d;i{ionc' <:lel_ s·ogg~tto. i11 quant'a_H'.;-Là è ·~o~ti.lù!ion-e-r!.?Lì.rna' cugìnJl d·er Br-ighella ~ra m·orla pochi m.e.s1 ·pl'11'na ope l~sto sana, .~a,. caratteri fis1c1 ·e p.ar~1c0l~r~en'~e dalla- pierata di pancro a.d una :mammella, ·quanrunque conven.g~ · colezw, aa) la ci,coscri-zi911e del !~more ad un solo focolaio pon esiste-re nel éaso· att~ale·o n~r\ <lsforc ricouoscifiilr sì_n- . ·e dçrllà Terapia io1.fl1lr. . . . ·. . ' ·. tomi dì diale~i éaric~rosa·. Si co·uch,Lf!.Sè-qui1Jdi egre~iamento ' . _limi~ pregiato· çol)~g~, còme d~scri.ve ìl Lesli·c~lo,prima per l'orcl~iectomia e'<( fù estirpalo .\ln,lurnor.e che.-spaccalo ·deWoper.àziooe, lascia· èrèder_e· ch~.lo ~èitro foss~ gin: pascc Òffri,•a 'l'.aspelt9 d'unf trama ·a1veolan1 strldeqle sollo lo_ . sa:L,~.-al. 2°· stadi'o cìop a'I , cancrg .occulto . .Ma cori}-e ·mai ·in « scalpello.,. ·a maglie tille, fib~ose,. qualcheduna. persirw · siJfafla gtiisa. p11ò c·oriciliar.:,i la bi'eve durata dello stato (( cl).rlilaginea , con un-' infinità di ·cellule; cisti od alveoli di · scìrroso lapidE:o .roodificalo, §e posso dìye.,_da una tale qua1e . « vari!l grande.1.za specialmente centrai~ e .con le11~ot·i Ò' SOmiglioria o sìle11zio sintomatico per ~ffell0 della cura sol<< sfanza-·perhta di' molla.' coerenza o màteria ·deiìsa grigia venle. impiegai.a e la sç.orr~volazz.t:_ ed'iJ c<1.tore na,l'urale déi (< .oél una i peci'e. cli siero UQlpido · trasparente,' clìe. stillava . teguooen1i dell~ s,croto q1rnndo ·!·al~fatto è proprio del primo <, abbt,n.dantiefs.imo.·sollo una , f~i'le ' pressi_one: -in somma.. sladi-f,; l l,vòlume pari -~_q!,lello ·di ~ue pugni ; la : dul'ezza <( ogni tracéiHle'I tes~uto proprio del'le~Licolo era scomparsa ~d 'il péso.; çon .l'.elasti cj t~? tome n1a~ còneiliaré _l'idea di(c_ 11 per~lo. f?Cnò' noil era ad oc·chio !)ildo -ric~noscibile. 1, fom!H encé.falòideo· o mic\.-0!lare . {il qual ~pit~l? ·~;·adop.:!ra llacc,olt-e·in c_ompen'dio queste,: preèedenze )o mi sono appunto ad-indic_ar t!flé\ forma .spèci~le .di. fung.ò) con la fallo a rifletter& se.la._malç1.llia che ha sug-gerìta-quella cura frase eh'il sarcocele.~p-pa.rteneva :a·_qu,e.lia yarielà di ca11CÌ'o fosse :ver.àmertle uno scirro·· O sàrcoce·lè , maljguo oppure ·areolarç cb'appellasì comti1jeme1)te sçirro per la, sua duun'all~\J- s1.1.i geri.eris, come, la ·diceya il Du.l~. Stivano, quale rezz.a caralleristi'ca.f . . Tùltavia ( an,che • $en7.'enlrar rn esame sul .m.e'rilo di polr~blfesser __µn fungo , E ben?Hiero c~'. in ljpanl'alla t.e- . -. rapia no(\..et;.avi ·à far al'trg, e.he .m.olli Au1_òri dBscrivimo .. gueslè ulliroe- parole o;opiate téstmrlinente,) V?!~lro àn'copi • i\fongo: eon il_nome di s~ru~¾ malign~ ? ~, .scr9fola ~a-a~11n~_tLere c!1è .tu.lle: le c!rc.o~ta?·: e fav,orevoli '11.ili ta.so/.1? 0 1,gn_a,·tl-J tumor encefalo1de e per.fino d1 carcrnom~ ì pure p.e-r d!agn,osl1'c.are sq1rrò 11 pnmll1~0 tu m.Q_re del lestYok, sic'c'Òme l'AniJ.lomia Patolog,ica .e direi, ·a1Jche l_a Mi ero ma è ell~ cosa mollo .P(Ob_al'iile:che dàppoi in .pof _· m~si scoìlca _ha uno marcale molle x!i.ffér~nze . nei c;aralter-i ùél~ì s1/olges$e la .ca.chessia,ca·ncerµ.lica, che la. m< . ti~ io -runo. e dell'altro. ·ohe ~tr.oviamo i:a.céolle. &Recia:lmenlé ~ri Vece .d·i continuarsi di recidìvare ·nella medesim, òcalità un'Opera del Doll,. ·Bur:~·s d.i mc1s·c·o,~,,''coi\ ho· voluto ;-per o: nell.'allro testicolo o tìel-èordone ~perm:ati~o~'~fe-gbi.an, omaggio a quelJa precisione ·e mi:riu_lezza é-he pr~siede !llle ·do)e· in;gui'ràb, an·oàfse-a ruanifestare· la sua ( !1e1,1za riel ll]~n.io~i Sq~ei1~i~i l\e. odie:11e, f~re ~uesl~ !\i~ess!Pni all_a- . , tessuto Qell~fare Jo~bar~ .a f\a~co,e -i'lfl r,ar_e~' i.!'Ja del _fe·· l\fomona de1 .mJe1 CQ1legh1; tanto p~ù poi eh aQche ullJga,lo, nQn già per :v:1a d'rrra-d1z1one ·o d'as'.sur.a,1one spe- · mamen te. e'.a s_9rto il dub~io, ~~r· qyeu:· onesta. de.li~a~ez~a ci;Ìlme~le loca_li pr?pr~e ali~· aff~zioni ) Ci rrJ, ;b 3i1:ì . per . ed .a.more d1 .S?~~i-a a~m1.ra.b1]1 s?mp1 ~ negli u2~1111 che . · una tale. q~'a-1_~ m~hgn1tà _che c'ara:tleri~zalé m,ilalt1a ~no per q.u-ant'.en1d-1l1 e forti dei JH'Oprn lull,)1 amano_consultare . dal su.o 1>r1mo germe? · , . il _r~ré~e. d~i. Col!lprofes~ ionari.i ''.co.meJ?cer i ~~ll~ri C9.- _' Io- per··,m~ ~ i.n ~è~uito ai~du~b~i çouce/ eh~-si asi ce- . m1s,,ell1 e B~a.uforl,_ e'l<l s or~o ?u~bro,,. drca ,. s_e I.1drosarco<)uto.. aq uqa prima.1mpres.sroff~ ril~nené/>. er s?)rro e catce.le ·aekFu'rt'er-(,\ ~e1 Gra'n·~l!p_rr, dr· Saidrgna fosse tul- ,· _ cjnoma· una malatliçt· gl~i~~dolar~ refra(~1a ,.:srn_ or~ propen_~o a ritenere .la .malall,ia del S0\dÙMarrna10:.sopra.: , '· . (1y"od . &loda .,.,.,. io.e,,. oel ."' 44 dol Gi9,·,.1i .iliig.bOlla, u~ fungo" o " .guon" çonsi e
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deraz1·oni c9'e ~-0i,- corl~si _C.111e.~bi ,· mi pet.metle;~l-~ cJ1'\o f avvJ.ene .nei ~ung~i;·_anzi in P?~o tem~o dt~d: l'uo'~o à~ al.. sottoponga .al voflro g1udf.z 10. . · ' - ~ ". - : i· lro ~u,no1: enorme 'ro òrgan1 seg1rnt1 dalla pratica com.e 0 , ·-- ~ , 11 f~ frg1~· de~ lP.stic?lo è d<>~O l_'or~h,ilidc~et '. .perlr.olia· cJi ·pr<'fo!enifL~o_li ti_ ad esser~ lo~c~i dal._l'e ',d-eg_er:ie:,a;~i~·n_t I.a p_1u co.rnune di s.ue degeneraz1on1 ; il f0,nso· s ap,p_a l.t~<! 1 · f~n/J;OSP; m.illatl1a rn fin·~.ch 1:n· ct1e.c1 ,mesi _res? 11 te.sllcof? . nell'c\à:gj'ovai1ilc. n~Ue. p.e~sone _lin'falicbe , C<!COe~ticbe, · . grosso qoaplo due, pugrii , bern~i~olut~ , ,dui:o ; .elà:!:ìlic·o .~ scrofol?se_, c\1~ hanno_ -~fc.e fen1m in)le _·e. procl,(vjUr a~gJ'io'-.,· puc<> dolente al_ta lli~..pn~s-~_11t1,11tr 111:.~la su~disseztone u~i).:. fè/,TCHnentl gh1andolar.1.: ,ti suo dragJ1osl1Co da prih~a è ip9llo , sostanza o~gan1ca> a-morfo. a maghe fi tte, fibrose ·e .. qualdifficilè, _p'(>i assu_me~caralteri . p.iii ·c~iari', •,quali una · tale clieduna_rwsin.o car,til_agioe~. con molte c,~llule- cèntrali ' quale ·mollezza., ·la,form·a loliulr~ré,' il vo,lumè slraordirfa.rio coulenenli . una\ mdleri~ densa grigia: e mista a si ero; il.che \l~ ·s<>'mi.gli-ar~.-qùe'll? cl:'~1~ i1i,1~ltran~i-~·-od anQhe de.Ila. l.e.~la Il è quanlo dir un~ m~fllia ·d~·.l testicolo_!a guai e -~a ngiò· la: d Uff feto e d:un-. aùùllo ; ,1L1)rogredir rocessanie e. _rap-1do . struttura naturale di questo IJJ una so'Slan~.a - rn1dçllare .o che: fa il t11r~1?re.co-n jio'ç~.' l~ol.e11:l~.t u.r-a e_ra:~.~1-tiplic.ità_1ei__ I lardaçea ~t}ar~a di cisli '. r~gione qu~?-ta per ou~_-, si;·p:~rce- , ·su_o1 f~col~ ri 10· v.ane part1 Jl:.l. c.o~p_o ; \l.1ve,r:~·D ?_enle detto I piva un la_le q•.rall!, g,rado d1 dm1ep,a 10 un 1.\\1 con un ~e!}S~ SCIHO 1Lq·uale no n'SI trov.à. mai dQ-PV'? nel medes~m_ o templi i dd1,u\l1.1az10.1 1e. . . , _,. , , , · su la stèssa pers.ona \ n pl1-rli<1\isliH.le 'o ,sep·arale, e cta·!,rn· I ' Spost.alq il prot esso niòrbos<>.·dal leslicoLo ·,per · meizo· è,enl,ro itrarliap\i·a\le' ìùiJ,Li pef.ifenchtJ,' ispe7:i~ndel)('ZZO deÌl'aflz.idelt'~ operazìoJÌe, t_l niedesi_mo ~on maggior e:rie~..'. p.{tlQ1ogico ffnis'ce di poi'i;eJ:C 'lume, gfacclì'~. per . e,;sa si gia e ra_pldità ( onerò, 11t l cavo actoo11)inal,e da_ ndo:.J uog.o ·'- \'e.nrie .f ril!wà~e. cl\e la 'degén~ra'ito1~~ _fuqgosa n1idc!lla.re, j a!F?~olu1,iohe delgrosso,(u_mo r,~. sl'IOtCi<l_la~o-?ùJJO :1a. mor~e, f pi·ù freque11te dell.e ,dtre',fornfo !ùngos.e s~lite ad\ o?ser- r,. ch't1 da( .re~~rto del . ~o.u.:~l\v~no. 'r)_OJ.1 .dulnl? ~ ..1,1~en~rf': ,'. arsi nel lesli'colo. · , • · ,- . " • · ·. · 1 c~m un lungp nmlo lra l ·noa tode .ed II me! anodti: N~.debbe (are ;ner~viglia ,eh~ _si5nsi :(r?_ ·.2° ~e.ù'ér:a:lmenl~ _oon'~id ~rapd o-é'o1~e nèll:'~njm·ql e.~~no vai! j~ una_,~ .edé?iin.~· per- -: 1 mia 110Ìl rar-a st venfìch1 u na h~bP. d.ivetsa ,d,aJla scmo:,~ 1 sona 1[1 s1 brt>se penodo.d1tem po due funglu .d1 var.1a-co1~. ~h'j_1Ìvef ler1d'i t~~Sl'.t.!:/legc~0tà j n :J 11?-J'":r\1_/ _n}tll[e., fun ; , j' 'si~l~_n,:-a '. ch_è ~nc~:\IJÌ,o~nteg_gi·a ~on. l~~U,l()ri_Hi . ~· al L~'.. df~ _ •. gosa; prese~la·nl~st 111 forma '1ob1ilare, ela·s~1ca , 1.nùoJN1\e,_ 1 sl11h1 Prai.1('.1·c1 r-a.~co11la e~se,(s1_ veduti .f.u ngh1 e m~lod! · ma ,çl1·c,~ra~lei:_~· rf'fr attario e_ màli,gno_: cfi qtìes.t:'.a,lt~,- [ .susscg'tù~ a fuu,gl~i 1~idolla_ri, così, cl'.f s(.dii;ebbe ·s:ll I~ ro~ ra,zi, r,e ;. focqÌarì 1,i i}, comu 111 ;sQ11:1l .leswto fellulare-, 1l ·s1 · -- 1 vine del _I.ungo m1~lo!l~ ~ r~g,,neralo• il ~\rngu1g~10. AQZ_) _m1 ,s le'Ìna osse·o: 1e,gbùindolé c11.~1glomera le,JÌ poliilo'IJC, i.\ fe'- 'I SC'rl'irei di' quesli fo.Ùi per' accrescere r.J ~ÌO f!,~. ali.a .diag.11ost · gato ed J\ t'rs5ulo eel,lulare qei \bm()i ;' c.OÙ\P-· s'app~le,!a >n , [ ~dHu n.go giaèchè .u.n -~unrnre SC;Ìf l'ç~ O ,non ..si r,!ndc• _co~ì forma di \umor u·i1ico; to risislèll'le, di' col·òrn nalur:alé ;,in- ! presto . qu&n\u nque il fLnrgo coslit:uisc.a·_sNup,re. una 1nad0Jenlc; P?i co11~l'i ~1.i r~1~li.r( s',aimpolJi$ze e·,~:'!~l-1.H\ ;:~om:e j lalli~ cròr1i·ca, s'o~o 1iµ i~~m; nte t1èc~'.rren.èlp_~ùando ~a '4ue~te ,i cis~i lucfi tn ii\ c;rcoscrn,1011~ e rn ~1 ftus10n<:,, d1 vo- k ra~grun,ta lJ -sua l)iena fwolui 1unc .. Egl-1 è ap·puri.to· per _<;1ò,, lume, di p.eso e'._t!i· ~l~rf ~1~, SHl ~\là carLi~agi rie,a :· ~0~_1<! mj- ' i ch'il.DotL· 1\fari -~1fferemi_'.1Va d~I Do\.i. _Si,l_vano nd d_en~mii. Hut.amenle descmlle: e t!11for-e ll't1a.le.dagh Aulon ·cbe par.. 1 nare car.c1J)oma aculo il ~umor a'dd.01).11.nale _dal ;!'ap1do .suo . 1arorio .d, ·cos:tfona·\ni\1:.i..1.t.ia , i'q~·àti raò110· pu'ri ce n'no çle.ll.:i progres_s.o-e (L:ii: si ntonh èonc:omilan'i\ · ,: , . _, ·_, . esi;;l:enza con tem p~ranea· ne) mcdesimo COfJ)O di l'un.g;hi,cfi ' I Per !1).ost:ra rmi 'éiisìwsu, a sep'aré\.i:n:i i i'l :me~to 'elfo per Il_)(! ·9~ èar'à tl_er1:) <Ì n~_lOIJ1it:o, dì eh.( n.eJI~.Spen_a:lè'.Mili !~_re .'I é r.o~sihile da.ll_c:· viste dcé~.mir:.1 ·é(ue, ½Ollegh i.' . ,·ogli'<> \ :i~~'rf:' . ~h .,.~oq~b eM}~_ro'.O' ·~~a p~ov'.1 ed ,u,1 r_aro ,eierp_r,10:,nel_la.m,a- ·-1 come u.na. sncc1e d1c,1r1icro f9sse da non molt'. 110[11 descntll( . . • latlia d un làle f.1ai ·della q.uale ha- •t_racc1atà. 1:1ri. e1a1)ora:la . da alc,trn1 Auloru;o n il nòm P, di fongo -~malope ! « questo ,. ; : ~loi;,a ~0n necq;scopia.. ii poll. J3eaù,fo rt·: solfo ; i( t!°l?lo di i · ((·'fµ11g-ti sa-rigu(g,no i dice· u'ì\fo11_t~gg1a , ·~i. presenLi1 , s~t~o · Strào)•(/ina1•ia ec_olu.zi,o)ie.ili ,:tumori ~el n6 iJ,, ann~ 2,~, ,d!5! . ( · <'. òp~ slrali ·(:ioè di itmo.re' è·dì p,ia.ga :: o~I, rir itno ·. caso .si · _. :èioriia]e di Mer.l..tWjt. ; 1wl'qu al() ca"so ebpi·mo _a. riove11ii;e·· l · <e osserva ·un lumo.r.e c,diµe ,spo'gt-:i'o so, ··ir~ègu~le, tuberco, . lttmo ri:di_div,ers~ ~lad·io e,c:1,rall!!re,.~0 1!'igliàllli p~r. non di.r.e ·1 . (( loso ' jnd·~)Ìente' ;fri' q;ia!c'4e. 'parte più ~ofo ,ecf•in' altre veri a èunghi·mì:lpllari1:ru1a~odi1 rn~rii,:t <klardac~l !fil'sli. I <e m9lle) :01/ j1ìtegume1rn 11<in 'ùi1iform eme11te>_as:;0Jtiglial\ .. ·Dopo_q~e.:-le co11sidJra~i?11(: -,,~~~cnd\dl' ~.~plrca:i'one._ii,el i.: cc· e coi~· una. e.ed,.~_moll,,zza :elasl iÒa , qMsi~s_ì'.nolarire l'esi (;..i~o·d1 c.m. ha111rn ;retto ~..J)ollor_1 :.S1J,v~110 e ,Mar! ,scorgo 1 << s_leni-a .ci'un 1lui1lo prof,;n(/:Q,ì ecc .. i> E p1 u, soll~:: , 11 . 11 neÌ medesifoo ve'ri fi ~,trsi , jn ~~-eni; d~i··y~rii ~i!1,lomi ca~; :\ _' cc fungo sanguigno è i erameote ·cla ri guar'du rsi toroi :una ,. ra'1.te1'islicj·,dei' tum ·ir,.fsci.r-~o~·~ la -pl~r.i;lilà, cL<:i·~a~i .pr_op'r'ii . }C. speoi~ dù-a;i;icr~i; ed in ·fatto i·9:lo vidi U,I);) v.ol~a; dac~hè _al.fu ngo (,io.è l'età giovane_, [) ~tjaipet'll,Jllf.l!lO, ~J.1.fati·co C~~.n . f , {< ,almenr, C.OHOS.~O q{1<'Sta·sfi~èie. veg~t~·rè sopra tHJ èancr.o _cos~i l1i:;;io.ò~ iier1i<>; ,1·; _uoa 1\1al,1Hi-a_·<l1 L~_s_\i-cplo r~frallaria i a1rerlo.d'èl'lè,:S,tié-ol\l'e-.cJ,~l ·<ior<lune sperm atico_; e·d ill' ·an ed o,c'9a~ionafa bcn5i da;pa;gio n~ ~ r;ùima.lica· ~~,predisposta '! ((_-aft~ò.; (wmiùo.si '.~ri1~1}\.i ,1 a.11iè1; tè.' ali a."p_ar~e intetn a.~.del èi-a quella !l.i'atè~i - mell~sJ.m,a- 't!t~, po q~. 1frima ·_ a,~ett~~a ,. I y lerz'inferio rr. c1:u11·a-,cosc\a., ~'S"dì sppr:aggi unger .i1.· bub- : coi:oe'd' o.fi\i'nar.lò' la ,m,~mme\l·a. d'·una pare11_lé, dtilÌJrighella . I : <( bo,n·e.alle-};hi'andòb:in~~irù!.li . i1ireriori·,.ct1e. p~·i~. ·scop~ .' (nel 9oah/._?o.nfès~(o.~1:- ~el ' 1>.r_eO.\JÌ:1)_a·nl:'. 110~1 &~is (~~arf o piato\ \J~fe.~~). fa -~ t:~rpsi11.1_a, na~ur_a. 9eL ~iz_io__infer~o-~e '. norr.erano nconosc1h1l1. !i111l11,m1 J,I~ d1ale~1·ca~1e1:.rosa),; :1.n a<1 11ella m~:de.s1ma _:g~isa.,cbe,-:,s.uc<;'ed9n a 91\ altn .c:anc:1 ! 1 la'.·tia· q_uesia ~he ll~IÌ ·o.s\i,,n.Le l'.op~r~ti~M·' bè·~.. . eseg,µìJa , ·1 ,(( cao.ceriis/ yo·1e11l1e"rv .,ipet? leslu_àli~1e_1~_1.e q~-~ste . f~asi prot..:1bilm<'hle non s1 è acr~stala ne, . suo11e_!tet11 ( 1). -com è . pe.r moslr.ar-1n quale/ç'O nlo l1) 1_1g~ t1Jll1 quei mezzi che pos-, ·· · · ·• · • · '· ·s~mo fm/p' rev'alere la vc.ri'tà·_o: r>e.r uria parte·.() per.l'àl!rf • ' . \.: . , • l '" ' . 1' ( t) Che Ja. tabe ·a~bia còntinu~lo ad opèrare: lò .si :dll;doee a1,1. Mi rincr.esce i:he·non si'asi ésamìnal6 ben· il ~angue per che da.i 58 gio.rni che, la·.na,tnra ,.so!le.cilata dall'At;le- impiegò a t ,edern se tea'lro~i;iè ~ion-le.ncvi rnaleria ·çal)'c~ro~a, }o cne · produrre ·Ja cicatrizziòné de\la ferìla d,elfo sçrolo,. risull<J' · 'òj ·grande · val.ore , , nella nostra qucstiof)é,, gi'ac. • n te dal·sa.r'eb"be_·_·s.l,alo . l'al~!>'operalivi, b,ench'è ciò, ~ i~ stal<,> j a~ D_olt: l\Iii_ri ,riiòrito a11a . · larda caduta ,chè. 0011 mi pèr, suade·il dire sòlo,,qhe pr',Ob,abilll!entjl_ sif-' . . . . del. fi.!o.clre ser,v1 ·all'allac,1atura.' ' . . .
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I~AR'f E SEC ONDA
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' fatta miscela J e\la ma l('ria cancerosa con ìl sangue vi,sarà dall'edema doloroso con le quali rnalallje spesso vienn éonfuS'Q. staia per la ragiotte eb'il vasto Iumore òei lombi' e del lobo . ~i difi'e:ren7,ia poi specialmènle dal Jlemmone p~r diffusinistro ckl fegato era in comunioaiione con la vena cava. sione, perchè nel flemmoue dilfusol'iov,asione puruleiita si Anch~. la sede de) secondo tumore dunque . la sua ge, ma11ifes,t;a·_su 1ilolli punii ad un lempq, menlre n,ell'allro è . nesi. il 9ecor:io, li sùoi c.ira\Leri fisici eJa eompartecipasuccessiva; in quell_o è ·assai pì'ù ~requeri:le lo sfacelo del zi~rnu d.el fegato e dei polmoni porg.011 una novella prova . Le.m,1to cellulare, cosi pur il dìslacco della pelle; inoltre si che là malMlia n.on era cli foncfo scirroso o canceroso, ma osserva di spes:;o l·o stato concrelo dr! pus, meulra nel bens·1 fung ose cioè prodo lla ·e sost~11 uta da quel tale grado ~emmone per <liffusio nf'! è desso se~pre liquido; J)'er ultimo nella cura di queslo ba.sta sove1.1le una sola ml'ntre di malif(uilà che carallPrizza cosiffallo morboso processo nel diffuso occorrono se mµre piollt• pl1ci incisioni. sin.o dal suo pdmo esordire, allacca la costituzione e le I.a diagnosi dd morbo in discorso nel suo primo pe_impartisc;e il cara ttere speciale. riodo, r1on è falla certa che quando s'è riconosciuto co11 il Conèhiuderò co11 l'autorità di Molleggi11 queste mie taglio !o ~l.~lo del !essuto eellulosq sò'ltopannicolare. b·rr,•i riU~ssioni dir"el te a provare· s(•mpre j,iit che non sbld Gli eseorpii di guarigione 'di JlemmonP. diffuso senz'il lo scirrQ cpn la sua ,ordinaria termi11azione, il cancro, ha soccorsO" d'alcu11 'incisioHe r;osso110 class11icarsi fra i casi di. pseudo· Oemmone diffu,o·. · • un carallere maligno· conlr.o l'or~a·nizzazione, animale , Nel ll'emmone 'oifTuso 'si,dei,bono rip,1rtìro .le incisioni ·fua c:he di quPsta meclrsima malignità partecipa anch 'il .evacuatj,·e su lulla-l'estensio ue dei lessali invasi; ed inol~ fuo~o di cui l'evoluzione e la recidiva Boyer e·mollissimi tre debbon essen: per lo menò fra loro distan·li tlj oue diti _llllri fanno dipe nde,re da un a lahe o òialesi scrofolosa, silras ~·e,rsi: qirn.ntl.o· poi iI_ll~m~o~e _è sqllapone ~1rùlic~ l'a uopo fi l11ica , e.cc. . in· so1,11'ma da un à speciale d,i'scrasia -<( La praticare: shn gliam<' 11l1 lale_ra:111 ai cl ué labbri del\':ncisione « slruma del l i<slic1:11'0 , ecco le pàrol e del celebre Autore, ·.falla all'apoòeurÒsi ; .quand'in fiRc là malallia · dopo a vero. « è ~osL::111temen le associala a '.cjuPlla d_el!e ghiandole lomìn\'aso lull'uu memor ~ minac,cia diffondersi a p.:rli più o me11() (:Q11si_derevol i..d~·t l~opco, no11_ha vvi allro ò.{ez_w per ,(f bari.,e :meseule~iihe, ragion,e per' r.Q·i an!,he dopo reciso .salvare la vita a'l l'infermo fuor'chè la diséir licolazic-i1e. - \( il. leslicolo,,se b_bef1.è la piaga guar.isça_, non larrla"l'a'stru . orc (!'à fin a quesl'im.porlanlo suo· Seri Ilo idsial<'nd o ({ ma ad invadere le ghiandole suddelle le quali s'ingros- sqL'Au1· l'uso c.onseculivo delle Jocce dete rsive con le quali ona (( sono co n làlc ·r..eler~tà da gellare l'infermo al mara~;UO.>> o du~ voHe pcqdorho si ,;ba raiza l'apertura, lasciala da lle incisioni, dei pro~doHi che vj s:acr:umu!a11 e s'oppòngon al 11bl'ro sli"llicidio d~lla ·marcia. Tale s<'mplicis.sima ed in n.ocua pràtica ha il l'anlaggio di raceorciar il corso del malc. (Ga~. des Hdpit , 23 rua,rs ,t 854) . - ..-...... - - -~ --:::::--"'~ Lussazio1.w' all'in clieh:o deWestremilti sternale della clnviUOiLLETTll'l'O "IJF!FIOIA. L JE cola. Questa specie cli lussazione è rarissima ; fu negala da 1 clit, Sanson. Uoy.er eJ amrues.sa dal nostro Moolcggia, da De~aull ~} eia Cooper. La Scie01.a ffn ad ora non ne a11 Il Si.g. Bur. Catullo, De-]e1u1forJ, Mrcl. ()j Rc>gg. del Hio di n9v(•rll a.ncbrh elle -una tlo d'icir,a dì casi . .Eppc rciò renifesi • Faòl., fu ·co~localo in aspellati·,·cl Der i11fe1mi là non ii1lèn·ssallle il casrJ che andfam ad esporre. dipendenti da Senizio. \ Uri giovine d'~dimburgo, di 20 anni, r.amminan lo sdruccio la, c·adt! in· avanti " ,,a a batte r.il bordù ~nleriore della: clav'icolii cÒ'nlr~. u11 g1·osgf; pezi,o d\ 'leg1io. Acco,npa • goalo subilo dopo allo Spédale dore· Lro.vavasi il Chirurgo (Santi del Dotf ..'Mon-1~1). M,ackeusie, ,questi rile,·ò I& spalla cleslra spinta in Jie' I lro., ,il collo i ~ sifl'alla guisa piegato ch'i l men lo aµpog giava · 1::!'tml'ii su i l ~e111tno11<! ;.liffuso; del .Don. Cn·,\SSAIG.NAç. -su lo sterno, ·le v<Jne· 0rl collo e- della _par le sup1•riorn clPlle Diamo fe pri'nci pali idee di quèsla J\'le_moria che ['Autore l!!mpia _assai dilatt)le e livide la bocca e le labbra per sifles~e a1l'AccaclP mia R di Medièina <li Parigi ncl!a Seduta dei 21 cli m·arz,o p. p. • fala congestione venosa , s.colbpl\,rsa la s_porgenza del capo .slern ,\Je,della ,cli1vtcolr1 e con i clili pote.vasi soguiré la diLu sluùio an,alomico dt>i pcriocU inizin.li de,I ilemmone rczioue qell'osso cb''an\fava à s.comparrre éltetro l.ò !ile rno, diffuso 11 0 n può e!Telluàrsi che nell'occas.ione <l'autossic L'i11fe.rm.o.barco1Ja'va· quando si provava a·.cammrnar r non falle c1uan.cfll mal<' locale è ancora 11el suo 'principio o mcr}spoDdern ~e non coo mollo sleulo alle.. inlerrogazioni. - di:a11te iocisioni con cui si ~ludian alleulamenle glì strali Il Chirurg.o riço nosciut·a la gradlil de l male ordinò ad che mano ma no vc11gouo ta_gli çrti , giova ndosi :Jl ciò ·di lu_ un J\iulanle d'a pp'oggjar il suo gill occhio Ira I~ du.e spall e v.alITT'c con sp ugne _fi ne o.b<'ri imbevu1 lè d'àcql!a. , deH'inf.erm-o, di prebder~ la r,arie anteriorP. delle. spa lle e Nel nemmone diffuso l'ap'Ì'm~urosi n'Òn perdé il suo codi trarle i~ dietro'. Un altro Assisteul" sos.te_nne il caeo polore nalnrale fin a e.be il pus è alla sua ~ìfperficie .esterna; nend o lt:r sue, p,ani s.oll'il,. me.nfo. Nel _metle§imo tempo il ma se desso si. rorma n.r i tessùLÌ. da quellc;i coperti', Ì)poChirurg9 'foce scouer i suoi <liJi dietro la clavicpla,·pt-esso nèurosi .allor as~ume.-la Li11(a g1allo-verd"asl-ra. la spalla, . oodc spingere, la claYicola in' a\1 anli. Questo maL'Aµtore ammelle quall 1'0 v&rielà di Oemmone diffuso: neggio e-blfun pirnb successo, poiebè un rumore i:listinlo ·1a pam1icolare \Il cui il pus ha sede soltanto nél lessulo fec~ co1iosct1re che t'psso era slalo ri dollo; .con che scoro·c~llulo-,\,diposo su il qùale !'la di.sle.i;a la pelle; pa1: ver'o l'ostruzione v.enosa è lo stnlo semi-conratoso pro· 2a per 'iUtJ)JJ,e purulent a 'i11 cUi hav11 i pus COncréto· che dollo dan·a pr<~ssione della clav·icola su il tronco bracchiooccupa lo stra lo del tessuto cellulo-sieroso e'slerno alle apocefalioo e nello' spaz'o di dùe·_o .tre mintÌli l'infermo ricuneurosi ; . però i sensr.e polè,camm inare-beni~si mo. Dopo 40 giorni _-3:1 sottaponew·?tico in c,ui il pus è esdusivamente rin·er.a scomparsa la leggera·1uméfazione cb'erasi manifestala chiuso 11t!lle .i;ua1ne muscolari; - , in seg~ilq alla riduzione. 4-"' totale che co11sisle i11 un infillrll ménlo purulenlo si===== ====== = = ==== ==== multaneo di tutti gli s.lrali del membro. 11 Di reltor e '])o(t. Cav. Al\ELLA 1\led. Div Per la çtia gnosi vuo!'si ll\'l' f a\l<inzìone· a dlslinguèrl o li Vice- Dir.cli ore 1:esjlons11l1ile Doli. M A~ 'l'EJ.Ll lii. di. n. ~alla risi p·ola erlemr1~osa. d:11 Jlenimo11Q per difl'usiono e Torìno 1854. l'elaj,1.11 , Ti p. Snbalpin:. . vii, A!fi.-,ri 'H.
( ai ,j ;t di giugno ;1854 )
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·u:issociazione/ 00~.-s i ric~'1è cho R°M' on aiino e cominci_a·.col l" d'agosto. Si .pubblica nel Lnoedì di ciascb~duna settimana. . J l prezzò d'a's~ociazione l ;Tori ,;!))i 'di L. l O: In. Provi"nc(·a e~ all'Estero, franco· di posta L. 11 . Sf pag~ eer semo,slri aulici pali.
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tutto cessala. Potraòno poi i Bagoanli· novizzi mel.lersi-una _foglia nelle orecchie per impedire l'introduzioried_ell'ac.q_ua. 3° Non entreranno nell'ac.qna prima cne la· dig~stiorie sia compiùla, e ciò non tanto per résercfaio violenl_o a:cui denno sobbarscarsi· ! _guanto per ev~lare ,J'impr~ssione dèl freddo ed il peso dell'acqua medesi.ro<J., ·aa che quesl~ essendo quas.i seHece1ùo vollé -più densa -clell'. al(!lqsfera ed esercì tanrlo, spccialm'cn le 1a,. s·ua _pressio1~e su IQ sterri?, su. la region epigàs~rica, su I~ inserzioni _del diaframma e-su il ventr(}, detepnjnare può io un con la diversi·tà della: s_ua · Scu,O_LA::DI ~u_ fr,sÒcconsr PER r-SO}BIERSt( 4l. . temiwralura ·m1 · molesto senso di slrirÌgimenlcr, . un~ mo'.o·ro.. ~r;_VAt~NTJN() ... mentc1 neà :gospensioné dei moti muscolàri ·insérvien I i alla ' .. . . respin;zione ed allérare così le fnnzio·ni di'gérerlli ;-deslando '(Ceno i del D.o tt AR·ÉN~ Megico.,di- Regf!:jmento ne!l' Artiglieria Operai, letti nel!a Conferenza de!!o Sped·alel'llilitar·e di Torino con facililà una IÌ,gotimia ~d anche 1rna sin~9Ì)e. àl 1° <lùn~ggio. · .f' App_e_na enlraÙ l:t:l bagn,o· guel'li c~e s·on,o soggetti ~ •' graropi. e poco esperti ·11,e! nuoto .- dovranno pron{amenle Il nu·oto 1,neltèncl'.ìn giu_oco l'azione muscolar.e, esan{iuaLo immàgersj ;,'in al collo e tosl~ sollevarsi p,'r qua:lch'islabfe aLtenLamenLe , determi,na 'una molliplicilà, di movim.enti di . otid'eseg~ire frhjoni c,on la palma ' della mal\O ~u l.a re., . flessfonc , d'e5terision!:), t1;~dduzione e d'abduzione per cui , gion a11terior e 1,aterale d_e\ pell_o é lungo le e~Lrem.ilà. _ fu consideratç nell·a ~lagiqu ,es.li va quale' polènte ,Illezzo " 5° Siçe<>n/i Soldati -portan i è·a:pe1li rasi, .sare_bbe 11ecesigien,ic9,_, super'i-oye forse · a·tàr!li a.l~~i di ginJia-sticà. ,D.i .fatto· . sario che. coprisser il lo)-'o ·capo· cqn i.l moccichin:o '(> !o.bal'utililà dèl -n'u.òto st>Lr'il pui1tò .di vista medico è di <lepri- ·, gnasser,o_sovcnle per,e~ìlar µna corizz~l:u!1'. iri,ftammaz·ione mer ',il sistema nervoso ·metcè ·-una:-iontip.uaLà rivulsìone della .p'elle _d_el cranio oci -anche .una' .meniugit~ od un'eocene! sist"'1na· nfusc0l-a~e.·, di' forUficare questò. ·s.otlràendo èon faJ'tI e. , • · - la'· mite lèmporatura -dè.Jl'acquà :l'eccess'ivo·'caiore èhe si · 6" No,ùì ferin\3ran1io lungo tem.po Jµ_or i d~ll'a.cqùa per s~iluppa _nei _n~'ov~m~_n\~ $enza dis~endio.di ?1à(_eria_l( orgii,- ,I ripo·sarsi ond'ovviar 'ad un eritema faèil_ a manifestarsi _in · mci per evaporazione, come succedern tnu, gh <1;ltn ~srrquelli che , _i1scili qall'°a~qua., · ~i solfùn:ia!_w per. qu'alèhe· ci.iii .ginnastici. . . . . . '..· . . . _- . tempo su lf! ~piaggfo prima,,di rientrarvi . . · Per tpiesla.ragione .è il -sol: esercizio , che sia ·c,onées~o 7° 'J.\rq1iÒato' il. b,1gn~ rlovran asciuga.rs·l-con_·a.t\euiione agli ~hilànt_i dèlle+.egioni caltlis.si)ne per 1Jmediay alla .de_:-· e, ve~tita la camicia, rimane~e:qu_alc~~ mii10!0 pr.ima d'ab- . . l;)o1ezza muscolare e rialz;m~ !'ènergi.à. de.li~ funzion i n·uirì-. -bigliarsi, se 'il · tempQ lo ~~rmctle, onde faci liLare l'e·s;ilà-;- . ' tiv!}. Un altro risu\Uj.1neoto -del-òuo't0'- è 1'.utiiforme· dilµ.la zione gaiosa de.Ila cute .che più· rapida è dim_ostrata_ riel-. zio ne qef .top{ce in ,seguito a 'profonde .~ sòst_enute· i~spìl'islant,e ch'.il Corpo esce d~I ~a ·razioni; inollre Lery pre\entle che. s.ia un oHimo meizò·per g0 ·Pritna di ca1zarsi s'avviciueran alla soond<! del fitune combattere l'onanism.o é. ~arà, éertarrien te ·profì"cuo- a cjuéi pe{ripùlir i ~iecfi porl/,l1HÌo·s~co i.or 0 le séarpe; .e-qt~~lora giovini Soldati che son irres1s~_6iln1enle ·lrasoinati. al 'p.iala. spbnda no'r,i fo;1m~ df faéil: accesso sì riqotrèrà- ai ri~a.cere .dell'amore con saèrilìzio detl·à .Joro:·robustezza·. - . gnoli'cbe _p!ir ·1? ii1ù s'incontran. i,n, [al'j'vicinauze, e p·e~_Ja . Prima· d'enlràfo nell'~c·qua ~i · oovran: usar alcun~ avScuola cl'el Valentino si cercherà modo <li çondU,.r una p1cverlenz·e che ric~rdorò bre\remenle~ ' · ·· · -· ·, cola c·òlonì1à d'acqua rie i fosso _in ytci.nanz.a della sponda. -! 0 Si, condtÌrràil j Soldati_alla ·S.cuo~a'.._ cl,h)uoto peda:via 9° Qualora vi fosse rima~ta qual~be gocèi,a d'acqua .nelle . meno .bersaglia là oal sole .e marcieqrn .a plisso lento ... orecchie. ·e producesse-un senso molesto, si :polr.à fa'Ciime11}e · , io Giunti su ii). facci~,de\ lÙogo. d~sli l).<l.lO .a:i- ba:gni at.eslrar 'appliC:ahdo \a· palma della:'mano ·CO nlro _l'or~cchi_o . tenderanno per· lo meno' die~j minuti' p_rim_a dì sp?gl_iar,,;i_e . r ivollo in ,basso -e percuotendo leggiermen te' con l'apice ne' impiegh~ran altr_e ttanli nel lasciare_gll abi\i .e _.nél _cal~ de'ì diti il dor-~o della· mano .eh' ottura ro're-cchio : zare le mutande: e-'se· per qualchedu..no questo len;ipo ilon lO . .f convalescénlh gli aff;llì eia malattia leggi~ra ·e da . fosse sùffièleritè·, -,s'a~L~1:Òyrà :che la Lr.aspirazione'· sia dei' eruzioni culanèe, qu'~lli _che S000'$0Spetli di _vizio organico ai precordii ·o· da palpiLazioné-,' quelJi ·che vano.o soggetti a coovulsioai, ~li.ero'ol_(~icì , i ~redi~p.qsti ali?. con~estioni ce,.; (1) Clmtinuaziòoe. V._il n° 4~; , ,
Doti. A'IH,NA:: ·scuola di ·nuoto· al Vafcntino e soccorsì pe,v -i,sQ~11nedi.. ...:. ·29·IHvista deHe Confèréuze Scicn' ·l ifichc. ,,r 3~ Dott. l\lOTTTNl: Bivisla dei ,G)ornali Scienlifici. ~ 4_0 Va1·ietà., · · · , ., .' - - - ~ -~ - - - .·. ' • .' . S0Jrn,1.ruo. -;- 1°
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faliche debbo'n essere dispens;ùi dal uuo.lo , ma 'c~ndotLi s·u la spooda con le sempliei mutande sL cC>slringerauno ... , ' meuo qualche rara eccezione, a la,·a_rs1 tulle le parli del corp.o, per 11ulizia. . Toccài questi coocjsi precetti lgienlci applicabili specialmente alla localilà ~ii.i disposta _preJ:so l'Eridano per lil Sc.uola dol nuo•o, mentre mi corre debilo.. di ricordare gli arli<'oli rela'iivi al nuolo del .Tra·Ltaio tl'lo Ìen e, m·ilitare de l nostro dot\jssimo Cav. Arella !\led. Oivis. il quale seppe con tanta chiarezza dellar un'elaborata islraz'ionesul meccani$nlO e sµ gli ,cffet.li del nuoto·, corredandola dei. prece_UJ i'gicn·ici in un cgn i soccorsi da prc_s'uÙsi ai sommersi·
,
Del r11~d o e de./ mezzo di soccorrer i sommersi.
Non inlendo dir,. co,;e nuove ma sihh~n espor quei mezzi ~tali dalla sp~rienza e ~al raziocinio riconoscioli più acconci JlCr richiamar a~ ita il scmpicrso. Orfila, Foderé, Duvcrgié, Rutltoifér,-~rellu mi servirouo di -guida non che alcm1i sparsi articoli di Giornale \'ra i quali occupa un posto d1stinlo nr.lla Scienza un'elaborata Me·morja del Dollore Torchio Medico nccrqspico di qu~sla Ci llà li qual ebbe la vcnlura di richiau,ar a Yila tre sommrrsi, grazie alle inlclligc11li ed affelluose cure ad essi pro\ligate. · 1°-App~na avvcrl: l(). il Medico dell'inforluniu voledt su la spo11dn. del fiume ordi 11atlll'a due Soldati di Lcnerglì <lieLrQ pronlame11tc con- la barella. I·a quale sarà semplice e legµ,1era. co~rn quelle m~alc sul Campo cli ballagli a per il ltasporlo (}<'i feriti àl çarro dell'Ambulanza. 111 1rari tempo comanderà al più vicino d'accench•r il fua,co chr sarà in pronto orvero farà dare fiamipa al f,irnello a spi ri~o per prep,,1·ani l'acqua hollenle che dehbe scrvin1 risèa ldare lo scaldale llo .(4). 3° Giunio l'Ullìci~tl~ tl, Sauilà sul luogo del si 11islro.' ral:comander~.caldarueute.'agli uomini inlenli ad cs1rar il somnferso ùi ,po·rtarlo alla :sponda con ·dolcezza e srJnza.scosse, con il pello··e cb.n la tesla u11 poco sollevali· e di riporlo d9lcemènle e con aite_oziooe 111 su l!\ barella . . 3° Collocato iI so)nmetso· su _la barella ·con iI capo h;iggierm()1ile" alzalo od inclinalo a dé,,lra , il~fe<lico co n a!cu~e comprcs~ che awà portalo seco dal casoll-o n~ asciugherà 1~ nadci, i labbri e, potendolo, la cavità dcli.a bocca traendo al.quanto l'angolo dcs,tro di qgesla per f,ll:ilitarc i'uscila della schiuma . .ecc. . . i v Si farà immanlinenle trasportar 11 nJorio apl)areule nel casollo. vietando s<1,·cram@ n~~ ~i curiosi di ~e-guirlo , t!On tenendo s('CO altre porso11e ch,e quel!e' necessarie ,t gueslo senizio: si' porr.à anerlenza lrasporlanò'il -s'ommcrso çhc .n.cll'asce_n~ero la 1_;pond,1 il -èapo di qu.esLi trov•isi,d~lla. pa~ll' pi(1 alla della .bareila 1:' qlfa\ora non fosse slalo possihil ac!ollare qucsla r,ralica, 'si pncurerà di tenere sempre lcr parie delta barella corr;$poodenlc al capo alquanto p1~ alLa ·dt!.lla parlo <>ppc.sla. 'p0 Giun,lì al casotto, prima di colloéar il soìllme'r~o nel l~llo gli si lpglieran!10 le molànde, lo che si potrà esetruire con facili!à essendo que"lé· pèr lu pi(1 ampie. e s~m~ico~ente fei'male COI\ UH 11.0dO,'c)VVero Si laglièra-nno per maggiore prontezza ai due lali; s'asciugherà il soinmerso evi(l ) Veggasi
mersi.
l'Istruzi one che lrovasi ncJI~ CJ.sse!ta per i som-
'
tand'in questi alli le forti scosse chq potrebber e~s~re fu neste e qufodi lo si co\locberà in lello . · 6" In pari tempo il ~lcd1co ·preparc'rà- il bendaggio a corpo e tr~rrà partilo dell'islarile in cui il sòroti:Ìer~o è traslocato <làlla barèlla al letto- per rìdattarlo i1) silo. 7° Un Assisle11le avrà riscatdato·il letto e le eollri di laua ovvero il mantello cb1rsi trova 'nella casseUa ed io quello si cotl0cherà il morto _8pparo11 te con il petto e con. il capo più elevali <lei reslin\e del corpo inclinando leggi~rmenle a destra la tesla cbc sarà soslenola da u11 Aiulanle alla fron,tc. fr) allor' il Medico ripulisce nuovamenlc le narici ed a11Ònlanale ·1e ma11dibole con ùn ·a;Lo oell{l bocca procurerà di toglier accuralam!!nie la schiÙma-, il muco. la saliya, la sabhia , il loLo', il fango od allFi corpi ch'iuconlrasse e pralichcrà"con la propria boc,ca alGu~.e aspirazioni ond:estrarr~ l'acqu.ì e le mucosÌLà cl1e si Jrovano oelle prime v)e. È inuLilo ricordare d'ollurare le narici coruprìroend'ambe le pi'nne del naso·~uell'allo cb~ si praticano le aspiraiio11i. Qualora . inctin Lrasse· diÙìcQftà r1cll'alloula_narc lo ·mandihot·e, si_sc.rvirà dellu· Ìéva di' legr10 è uei càsi piìt difficili <l~lla leva metallica, lei1endòle)perle CO!l 'ia sbar.ra di' lcg1101nanita <li foro, ecc. (' ((•ggasi l'ls'truzione .sopracfrata). ' · 8° 111 qtie:;.lo fraUempo altri Assisle11li phllir:herall 110 frizi oni con la palma della mano, con I g_ua11li Ji lana ~ con re spazzelte. a lulle le e3lrcrnìlà, servendosi della spazr.ctta più dura p(fr la pianta dei piedi: 9QS'a pplicheranno. p11 nni caldi o p<>1.ìidi lana caldi sollo le asce.Ile , su l'addomine e frt1 le coscie, accrescendo gra·datamc11tc il calore di ~ucsti pan11i lini con soprnpporvi succt•ssivamenl<' matt,mi-co.1ldi alla pianta· dni piè<li è sollo le ascelle e terminando cou le frizioni di spirito canf'ornto, ar;:olgr,11ùo, pri_ma d'abhandon~arle, te- mcmbr,1 in pann, henciriscaldali (1r . '. Questi mezzi adoprati con ordine cò all.enzionc attivando la cirt;olazipne.<lei capillari cuJanei 1lrterroi nailo l'onda sa11guig11 a èlelÌ'es_lrcmil_à a p.orbarsi v~rsq il lronco, e d·a 4ucslo al coore e concorron efficacemente 11 ·rislahì li're la 'iespirazion·c {~)- ' ,t O, S'ahbruccier,,HI ç1lcuni zolfan(\lii sollo le uar·ici , S1 fàrà fiuta·r ad i11 Lerv_a1ji ~lcrc aceHco od ammoniaca . per 1rr1Lare la superffcì~ int erna df questi organi. it1. Si. vellirbe.ra11110 l.,t superficie iulern;\ delle narici , i Ja~\)ri e lefauci con I,: pen~e alLaccale ~ll'o~so di. balçna e con· qualch'd\l(o corpo leggièro .' U. Guarc!rra~si il ì'lletlièo dal permellcrc che sia al sommcr$o. ammini·s1talo qualche coròiale prima cb\.bbia a~quislalo. lix ré~pi ràii'ooe o la f-~c·oit·à d\ cJP.glali~ e ch 1i moli del cuore e'clclle car()lidi siano pienamenle rislabilitì. 13. li i\Ied1co esaminerà tulle lè regioni 1\el corpo e spcciahoimte· il capo per a·ssicunirsi , ('h<l ncro vi sia al':u11 a mortale lesione.e qualora scop.risse tcmlu-sioni , porr-à sorn(i) Foom1l~n,cl Diziqnarfo delle Scieitze ilt~diclte prescrisse la pl"o:llka, 1'11'a Vi<1po vfr!Qri'<is',Ìn1C'nle ,COm'bal ll\lO tja 01 lil f il quo le osserv11' che lo fritioni ai"coolicbe- 1lclerm1nan uu vll'o ecclt\11roenlo alla pelle, lo che si ricerca io questi casi. ,.. ('2) Non pOS$0 corru>ren<lcn, coi1i"il DolL r :ouvi<·z d1 Lilla vo,glia l!anùile le fregagioni a,l()ui-en1lo per sorrima r,1gio.nc cllo qoand'il cuore non ha più cbc qualche oséi:l,11iiono la vita ha giù abbandona'.to luhi gli or~arii cpperciò l'iusc nsib i!ità è pe1fella; se cod è, perchò i:,ropoo il salasso qual uttlu lDl''l.lO mcolro clu) qu~I pkcò1o·s0!Tio tli vÌla eh() potr ullh~ ri,mimarsi s'esti nguerebbe con qucsh1 s()l! razioue?
nHl. attenzione
...
361 -
I.
alla sede ed all'estensione'loro, non pptendo iroducendo co_n questo meZ7.0 aria atmosfe~ica od anche lasciar il fl'.lorlo .appan•nte .prima d'essersi assicuratC\ che ossigeno•nci polmoni. : • . queste. lesioni abbiano polulo cagionare la morto, non traPri~a qi sluèliar il cqmporlarsi cÌ.ell'arìa ·o (lull'ossigeno ·Iasciaodo però d'adoperare lull'i mezzi consiglia.Li p'er soc- I con le cell_u!e polm~nali <lell'às~~ic~ esaminiamo la formaJa correr il s·ommerso. strultur~, 11 meccan.1sn1.o ,,la val1d1tà degli slrumeuti proposti. ·14. Non si tlebb'cssere -proclive nell'aprire la vena siuo Comrnc,aodo dal mantice o soffiello di Coofi liaccbi corr~tlo, . a che sia del lutto ristabilita la respirazione ~ si riconoche è quello cbe _Lrovasi nello casse, vi scorgiamoJa forma scano non ~ubbii segni cli .ria1.ione oçhndizii di cougeslione cl'u11 soffiello or'dinario nel (}ltale si possono dislin"aer una 0 cefalica o specialrne·nle o~e ciò accada in pP.rsona robusta faceia superiore, un'inf~rìore, due falera.li, una base od e plHLorica con volto; ròs.so, livido o .gonfio (,1}, con occhi un apice. Lo, fai;cia superiore prcsen.la oell,a sua parle cenprominenli,'con v~ne del _collo turgide è' dilatale, ecc. (2), trale' un,~ valvula cbiusa dall'orluramcnlo D ch'e !;i toglie dovendosi sol in questi oasi occciionali ri~orrer alla fleboprima di meller il mantice io azione. Qa,esta si chiude atomia giugulare·ed anQhe alle ventose alla nuca (3). prend'il soffìeLLo e s'apre stringendol,o: la.faccia inferioreA ·15. ·Tornando val)j_j' succitati mezzi. lùtt'i PraLici sono però a guisa <}ella superiore prese.nla pure nel suo centro d)>.ccordo su la necessità imperiosa di rfallivare roeccaniun foro dotato d'una valvola cb'agisco in seuso in·verso èamentc i moli della. respirazione comi11ciando con l'insu: dalla preci tata cioè. si tien aperta nell'atto della clilalazione flazione della bocca, e ricorrendo successi:vamenlc al mandel mantice es.i ferina in- quella di slringjmenlo ;~questa apertura_è sormonta.La all'esterno d,a un~ madrc:.-viLe con tice rçspiralorio corretto dal Confiliacob(o meglio aueora alla scitinga del Chari érre. la qual all'uop~ s'unisce la ,·~scica riµi ena di gas ossigeno: verso-la base tr{)v;\sLl'iucastro per applicarvUI manico di Assicuralo il Medico de.I libero passaggio dell'aria per ferro. • la trachea ùeì p~lmoni', ripulite nuoNamenl(i le narici e la Nelle rlue faccie l tlerali si 5corgoM {{~altro solèbi imbocca, qualora guesli). si possa-facilmente aprire,. forà pro_. pressi nel -cuoio pcr·la dil<1laii9ne del solli.cll() ·sormontali cederti da un Assistente l!!l'insullazione dllll'aria· da·bocca , ùa ciQqu~ bordi che corrispondirno ad nllrellanli sepimenLi a ho'Cea, prem"end'cgJi. la faringe contro l'esofago 'Per imin legno che dividono le camere; due di questi, i laterali pedire l'in~resso dèll'aria in quest'ultimo e raccomandando rslcrni apparlengon alle faccie descrille; il centrale di ride ad allr'Assislent~ di tenere. chiuso le narici; ovvero. i,i~rola camera superiore' dall'inferiore ed i due scpimeuli iulerdotlo il tubo laringeo pm: una narice lo consegnerà ad un meclii a ciasc~duna~camera prl'senlano n91la pa1•\e loro Assistente._posto al capo .dèl somU'.lerso: quest'Assiiltenle con la pressione. cb'esèrcila su le pinne del naso per ollu-· centrale- corrispondente alle valvole un foro del diametro di ci.rea cinque cenlìmelri, orHlechè menlra ciasfbç.duna rare Je narici terrà in silo.il tubò quivi collocalo e sofilcrà delle cainere è divisa in due camereite, quesle comuriicano in questo Fa ria contenuta nei proprii polmoni. [n pari tempo tra loro: ·inoltre nel\a loro parle inforiore che corrisponcle il Medico che sarà al lato deslro drll'inl'crmo terrà chiusa all'apice del soffiello offrono nel loro centro un \'ano sela bocca con la inano siuistra, prpmen(;lo con la destra la micircolare dc] diametro di <loti cenlimelri circa iJ quale laringe contro l'esofago (3..). llip<'lula ;\ I i1,tervalli ~j due serve n dividere l'ap.ertura. di 1,,-omuoicazione cou l'apice in sec,ondi di mirnilo (5}per alctt1\e volle quesl'opero.zfon-0 (6) due ·frazioni uguali frangèndosi con quesia ùisfJOsizione ·1a il Medico nel tempo del silenzio farà a!Livarr. la comprescolqnna d'aria ch'osce ed entra nei polmoni, sione <lei bendaggio a carpe,, tenendolo rilasciato hell'éillo Que.,.lc faccie sono sormontale da vari-e ~aminelle d'oldell'i nsuOazi one. lone dul delle quali s'incrocicchiano nel e1rnlro e, stanno Q_uaÌora non s1 potesse con qùesto m.e~io inl~dur;c ner polmoni uu.a quantità d1a~.ia sufficie,nte <la rianiniare l'asfi- !· fi~se i11 questo punto alla par,ete c~nlrale divisoria del softi.co stante l'abpassame11to dell'epiglollide, 11011 deb15'indu- ' ficllo; quatl1''aìtr~ laminelt.e dne per',partc fisse con pi•rno 'mobilò a.I· ciglio delle pareli superiori ()d.inf'liriori ~·articpgiarsi m~tler in us.o' la I"è'va per apriru la bocca o iµercè l l~no con fiberlà. di ruovimenlo alle laminelle centrali.Tulle la spatola .o con i dili _trar in ar,an~i la lingua od ·abha$Sar1à quc~tc laminetle cosi disp_osle servoo ad aprir e chiudete ~Ila _sua base .per sollevare l'epiglollide cd introdurre per uniformemente le dne camere. A quesle laminelle stanno la glolti~e il Lu.bo·curvo !ìl\e··s'unisce tnercè. il tu.bo di cosoprapposte due alLre g~ad~te corrispoud~nli una alla muni~azione a soffietto od alla sci ring/\ deJ Cbariérre, in _ca!llera su_periore, l'altra all'inferiore le quali roercè una 'vite 'chè move a piacimento liroiLaoo la maggi or o minore ( l) Àl~E.LLA 'l'r al/at!). d' Tgfone rtiili(are; cita~o-. esten.s,ion_o delle camer~,. · (~)- On~µA, S~cours à don.nei· au.x personnes c1npoifa,mécs èt L,\ base nuUa offre uolarsi ' a meno ·acl manico che si ' asphixides. I'arls, t S:~o . trova inse~t.9 nella p_ai·e~c medià divis~ria. dèlle' dUt.! ca(3} Ton cmo, ,esame c1'itico, ccc. NÒn ol"teimo poco questo no·
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·Siro distinto M:ed-ico Nècfosco~lico ad impcdire.<:hQ si p, o.rtigassc il snlasso oèll'~sfissia per sopimersione",allorchè fu p1~9scello a quest'importante servizio, poicll.è il priqio Oebotomo ..,µccot·so, senza cercare più oltre, salassava, e noì1 aspettando µcrciò il ritorno della respiràzfone nccelerava fo1·s'il Hne doll'àsCitico. (4) R o uÌ'OFJ/ lHl, lradu~i11ne del Ballarini. Pavia,· tS':W, , ,(S) È necessario questo lempo di sil~ozio per nqn opprimere con on'occessiva qnà nlità d\uja le cellule pollJ:\Ollali e dare tempo· allc1 ·sqrtita dì quella contenuta nei polmoni prima di. dporto1rue uua .nuova colortua. · · ' · · (O) Vegg~si l'Jsiruzioue l!_noessa alla ca$sa per il soccorso dei i~tnmer'st ùellà quàle è dotato ogni Reggimento. ,
mere.·
L'apìpe térmi11alo in cono può ·dividersi ì11 lre · parli: nell'apice propriam.enle dello; nella parte. media di form'a !>VOl~re e nella parte articolare ·quadrala. ' ' La parte· arlrcolar('\ qu~drata pres('.nta due fori comunica1Hi funo con la Ql,J.mera superiore,.l'aHro con l'inferiore; · quesli }orì ·d(}I diametro o:un centimelrq cir<;a, son ivi corrispondenti all'a~co 'scolpito nella parte !nteriore delle pa'. r.eti inlc~mediafie: !\bi loro teri'i nferiore. presentan una di latazione. d'alcuoi millimetri-per l'i11caslro d'un tubo di
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_ollone I.ungo due centimetri cìrèà.· e Ghè ~-à a terminare ·sto Prei idio· so.no <li pe!' se sle_ssi auloritzali 1 a mente deolJ· Slataii del Gabinetto, aèl espor tare µ,er ,p1:opriò uso Opere tGforneÌla pa·rttovol.ire, nell'inler.no di ·quest.o'Lubo .vi"son'o-due oali porchè .ade~p.i.ao essi alle prescrjtj~ ('orinalità, gl( pare·afvalvole che ;fgiséono 'ir1 ragion itìversa.d~lle valvote osserla t,l_o supe.rfiuo ~l1e. si sancisc1i n~q·v amenùdl principio dell'espotva.te nelle pa_,n;ti laterali cioè la valvora c~e 6orri,;pond~ ·,tàziooe ~'alU'e Opere e li~al!!! Giornali _!lestiuàli a rin:ia"Oer io alla camern si__ chiude qùando.s'apre quella· ché s·'osservò permanenza· nel casotto dei bagni '. Dimostra inolt(e il Doti·. Bimà riellàparele o.n:ion1ma,,c·d al co·ntràrio.Qu~sti due lubi van;10 ' éhe l'adozione di 'i"!e p'roposla p.o.lrehlJc riuscire dàmìosa al Gabi_n~lto per la (acjlità ,con 'fa 'quale p<isson · midare !i[nariile le a· teì·ìninir i1,1 un solo luno che è il ycro àpic~ il.q1:1i1,l e s~rve. Opere ed i Giorua,1-i. • . · • per unìrvi il _tu·bo di comunicazione. , Previa q aa!c~he ossed•aziooe_ tlcl ·Dot!. -Areua, gi11sl,'4a qµale Dall'à l'icordala. formazione Jt>I mantice risultano due ve rrebi>e r l!d <:sse1:e saill,c ieole~ént-e .guarenlili gl'iill~+essi ffèl · camere; \!i nferiore limilata <L,dl.ii pareté l'ateralé -esterna , Gabinetto, i! Presidente me1te ai v.uti là proposta che vien alla ~nanimi,ià.approvafo. '. ,· ,: - . .. ·cos) della AÒdàl s~pimenlo centrale, 1·a ·superi9re da quen _poti. _B.ima cred<: di do.ve re da r.e qai!l[;lic spiega;i:ione sul ~ao sto e c:1àiia pa1,ete B. Ora l'arié\_esterna én lra11ao per la val volil, A 11eU_a, can1era infer~o.re è. d1visa·rtaJI,~ pl)rete in- . voto ~-diclifara 'come siasi lui àeduto in ._doye1·e nella_ sua. qualità, f Sr;g1:etario.Ca_ssi'ere <lei Gà,binelio di. quafoh:opposilerme<tia ed ivi Lra~lenula-t.Ìall.a vahola ché. r,'osservò nelzione•,,se -no n foss\dtro ··per metter in ·iivvt1·Lerlza i -Co~leghi ad l'apice, inen.tr'.apr,1;0Ò(~s-f uell'.àllo della .di.h1ta2ione CÌ<~I sofavl:'re_ cµra dei G_ior_na li cb~ s,aran ,iavi3 tì 1:\l -c,1solt,o dei ·Jn:1ga i , fietto la v~lvola dell'_ap_ice corfispondenle alb ca mera su- , me ntre chè ha votalo .nel senso della pro posta, e ~i cli<:f1iara d1spost,> a t!)lta quellc .rnµg gjori faciJita1.i.,1i1i couciliabiii èoi1 il co.peri ore, i· g-as che si lro&.·ano ri&lla cavità del petto veng~no mnn in\ercsse ÒPI patrimon: o del Gll bincl.\q dfl quale ~,gti.. ba la · allra(li i·11 questa canie-Ì-a I.a qualP- non permette _!'inlrodugestione. .,_ · · . ziorie dell'ari ~_esterna per la chiusurJ d'ell{\, Y,alvoLa·B. Ora ... chiudendosi il mr1_nlice escè il gas d~_lla c·clmcra supriiore G.El\:0\'A, .f ,ll Scdnfa è ,;p1n·la ~oÌfo lcr ptésiclen~e èfoi D~lt. Cocd en1ra .11el µètlo. qtfallQ_'raccol to nella cani<,ra iri f.,·riore_e . mis:~ettn\f.ed. Ulvis. cd° in',·oiilincia' ,l:'on. la.·lettura elci -p roc;ésso yeibale clèlia T:ir;;àt,J anll!cèdeute, il q'mù ar.r.rovjto, iliùol!o1:e cosi di. seggi_lo ..All'ari~ almo;;f'erica si p;uò·_ so~liluire la \'eRiva è iovi!at_o aJegge1; ·al.eone sue ii !1osstoni inforno i/!là Storia scic.a c:on ossigen9; procu~ando d'imitar in qu_esl'opern.· l.el!a uiliniamcò.le tJ.al Dott. i\lari. U!ti,iiahl questa; lcttuJ'a; il potzione i moli de llà· rc.spirazioue cioè secon<lando çon la lore l\Iari dicbiara,avc-r· udito con so.mmo piactre quàlè fosse la
far~
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pressi?ne ·aè1·beuòaggto a corpo ·gl i atli della di lutazione del tn(.l.nli.ce e ·con il rilasciamento quelli d1 slrint;imen to . ' La scir.inga· tle) Chariérrè è molto ·più semplice. Con qut1sla non hassi fnotch1 ad -{i°pplicar'- un imbuto ehe ;·accoglie l'aria eslerna 111 piccole colonne o la Ycseic<i, pie11a · d'o~sigen-o ed a chiuder ed aprir u1i'a ·v~lvola peì-·oias_chr, .. , dùn à"tto :d·aspiraiione o d'i11su lfo-1.ione·. Paragonati questi due slruine11ti. noli credo neì:e~sario addurre .l u lle le ré\gio11i che · mìlita11 io fayore -di qm!sl'r.fllimò: h1 mi nore spesa. 1~ trci!i•à di ma·ntenerlo iii b_µono . -slalò, la s-,JÌn[Ìlicità. çfell'applicaiioìJ.e. if} assicura no la p~e- , f er:11ia. . _ . ·. . · . (ContimM J - ----.:- ;;.;. .. .... .. ·-~---
opi uiçmò del SUO,Ol)o·1:.. vcik Col~ega intorno alle-ìcLée per.il!i già emess,e in pri;iposf.to : di cc~non rifi.at,,:si .\¾.rtli a éhe quel !_umore s'ab.hia pillH-0s-to il rfome _di fo ogo che qaclr9 ' cii caucro molle, perchè·uella nom@ciaturn milderna 1lellà Scieuzii sono sfoonirni : dit-e uverlo d1 i,imalÒ;-cortÌ'ei·a.'.in .r:iai ·nei les\itolo, cancro · d1m> ii q.1.wl egli'i·igual'da· sempÌ·i(!e:neiit,; siccçn:n' un a· ,1ar:età del molìcr e la ~61,r 'cHferc1na éh'e.gÌi ·v•;.ivverhi corÌsisle in ciò dia '1a ca, hc:'6si a un!versale tiene òit-lrQ ·e s'aç,con1pàgna più foc:il· Ì)lentc alla ·varielii cancra molle che a- qn f Ha di ca-nero d~1·0. H:i Jp.,paroì~ il j )otl. Rivi o f;~·ote$la_ aver ;insi~li to i11 qtiesla ùiff~reu:~a perchè. non essendo:vi uniformili1 di denomi nazioae mfr v3:·ii 'Autori .('d attenendosi .egli alla Seui>!,~ :di· Scarpa i1m. mel;le i:lrc pe1•iodi de l cancro M n tan)a_ ve~Jtà, designali' dal ,gn.mdc Auto,e. Rit ie~e il fu ngo. pc!' un in.more mcillc- (foo d.illa· stia origine e da !ali fe.noìne11i accç.11:pagn!Jto, dii ·rcuderi1e 1m~ mrnsamcnl<: dillfoi le la: di;rgnosi, il.~he non avvierie dello ·scirro. Tenni1\a.dkcndò c!1e non _infonde però M diohiorarsi r~aestr~. .SCIE-N1~PlCm~ ll_Doll. lllari rispond,mdo al D-olt:. l}:v.a.dicc che pr:r qnat1lo è . J a saa,t ogniziò ne il s9!0 ·s cal'pa ha falle le cftale dislinzioni •le . t quaii in.oggi più 110n s'amrn~t!onq , 'chiam,mdos·i incl1ff~re1ile(Mese <li magu(Q ~, a· :.r~·ornaLa.) i. meni ~ questo tn m_orè· con. il nom.c. di scjr1~0 e coil·quello di cau., . . crn : fa r Hlette·r ·ossv. rvar·-s i' nçl .med~simo ·tumt>1'e parti dure e T,òR1.frn; 'e.a Cqnf~;:enza è-}pe, la aHe'_oTc ~ \>pn'1.. ~o·u Il)" lett~a p~rli-molli;-os~crc lq: s_cirrò un proèlol'.·o ~/1:,orfo che si. s•ì'òigc in .• ed apJH.'QV.a1;i Q1iè ciel proçrsso ·.verbvìe dell'ul!i.ma Torpa_n1 . .Il qua1unque tcs~uto ; f,roµv<'ll,1er avere gw de tto che qu~_n:o più Prt1sÌ~en,C'invila l'.~d1rn,1n,:i1r .a ~_i,scuttiro su lf1 Memoria stà~ è .avanzato il' i:ancro · !an t-0 p \ù si (t.1 vaseÒlar_e , nei· cui gli Antilett~ prccedi:iiileoJeot•J ci.il DoJ l. Cappiho, rmi 1,011 ess~ndosi dachi faéevano !ani e disjiuzioni in quèst6' tumòre che- pure è 0110alcuno c hi es!a.la Vlll'()lH, invila il .Do11. Ar.en;J a comuuicJr un SUO, solo : ri~o<landç poi la 1Jecrosc<ip·il\ destrilla, .Jal: Dofl. Siivano Lavol'Q i·clalivo alla S.:uol.i di n1ro!o. Ouc;,tj ò icbi,;ir,l· di non a-· . as;icara c:he. ~<·ssulo· gfi iandol-.1rn neH-a massa mo rbosa non esi,Yçrne'ìµ pronÌç: ehe la priui~ parlo·dclia quà-le rorgc jeUura. Il_ . s! ev\rn1\ ~o.n1é uon esii;~~va· più Sltu.lJ,tira- di lcsli.çofo, in qoeilà P residen-lo facendosi _ipler f.irrl<J d~ì. s'.rn1im'm.;tf ·dell'..Adu:?auz-a,. 11 voluinfno$.à in lumescènza éhe leneva ì! posto di quello ; -com~ i'n rir1:r,rnia .il Do!L Arena ,d'nvt'i'C _-cosi s agi~i amenl~ ·d·à~a op-or.a I nnc più ))()!\_ appai) va :t_ractia <li-str.ut101}a .era-ti(a -in qu:e11il parte -· perc\)è uq ,, ppos•ìo c1S'0Hò sqJgesse.in quest'mmo in \<icin_atn:a 1 cli 'fegato che era già stàt~ fovas t 'dal morbo.. . ' · della Scuola del nuol.0, il quale rnen~re sotldisfo ,d. pitl i rnporta1,1 ti ,.soggi~ute il Do.~!: .l{iva tirn(essei:e- vero ehe d;ffcçr n.z.a pure· bisog ni sa_r; ilari"i, v:11,: 11lfre·si a procu'rÙ_e maggi ore ·c1Jo1o<li là af v'ah-liia, scino e fon_gn, ch'il primo no,n · si ·sviluppa iu,dllfel\Icciici colà comaudali cri ,1. fornirn m ;;~glr,r -.a1zctolrz~a·aj, mc l'C!l!eroente io· 1uqi i tessali C.<~me nr:i 1•1:si',s;rng11igni , m crrlr' io 1 dcsimi per bene.studiar.e sul· lt1ogo un a-rgòmen·10 fii l'a ula rilevece il f.un~i> si riscdn,ra bcrlissimo•in q uesli OtQ:Wi. . vaiiza, pu:r riuscir.é p.òi ,co11 l',iiu!o ct'Ù1ia i!iornaJièr,\ e bene pon~na .q6à'io'ri)les~i~>nè'.i,I DqlL l\li!ri _opròn53 l'Jl•ra dm qyos1i de ratg osierv li1-io1.1eYs/iaodt:re qua_l'che luc:<1 su la quislillnc. rn·: tumo~i s.onO'vérien_U.1rn~vi svb!'genlisi fr.,1i\c_ssnli ~ nt>n i- Ìà de tanto propone chè si.cominci la discassione.su·quesla,prima ·parto• generazi, n t.fli questi, éd ess-end'il tesrn to celh.il~h) la si'de ·pri--s. del L.avor.O·J-tél D:>U·. Ai:cpa ed invi la-~r.eci~lmcnl~ !'At1.Un:rni~ a miti.và-~i.!ali prod11zio-11i putol ogich ~,. ~iaço nie qQes.to fo-pa_rte di volere preo'àer ,in considerazione ht fat ta propc.s.ta·. di fornire !alti gli organ i·, còsi qualsiasi punto deil'.organismo è in istato di ().ioè il éasolto.au urssc(alla ·.S<'~ohi del mro·fo_rl'Op~fe e di 'Gior'd.:rè rjèet\o ai p1•oclotti ·malìgni-i n rtiscorso. · mlli prelevat i" da qu,eslo Gabiuello <li·Lel:for<!, fissarit.i' ali' uopo I~ . Al le qnuli ragioni .riol'J pp(_e nd'il Doti. IÙv~ ada:tarsi, contiriua norme di.etro lè ~'u3Ji dèbba aver e iuoi;o·silfat/a p-resiaoz_a. a sosl(HJere la q:stinzione..essenziale clei,.tumori e la predi iezi:orie il Doti: gim~ -nota che da1 mom·en {o che !ujt'{ Me!Iici dì' que- -1 delle v'll~ie: sp.ecie di questi per i varii to~sul_!, r
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HlstAZJONI( . DEU1E CON.PEl\ENZE
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11 Presidente Oot?, Comisselli vo leudo come sia difficile la comt,ina1.io.ne delle ideo cle:z-\i Aotol'Ì divefSi altesocqè il cancro essendo' l' r sprnssio11u di m\llle formo morbosi! egualmente maligur nl' aVvcnnr. che fo~s·og-:!ello di molli disparei-i a s<'concÌn che fn 1tivl'r~amenlo C1Jnsidrralo nP.i suoi cara.llrri anatomici; cd aili nchè non ~vveui:a contro ·ro scopo delle ,\1lunao1.c nostl'e che si divii ~hl i n Tenri1·, fa rin"elfere· ch'll ~i-ccom'1 risultamen ti ne, çroscopi!'i rifar.ili <hil Uott. Siivan(I ,~ la Storia elci Òott. i)tdri indusse!' i:1 rifies,ioni $U l/,'nn;iJo:z,h i ('tl$Ì cbe h,IO :\VU\-Ò IUO~O nello S1iadal<', uno dei quali fu (j11ello il 'IUI ·Fori ere doi Bersaglieri morto p<'chi 1;iorni ~ot19 prr vaslo tumore. al basso venire e dia· gnoslic,1tt1 deJla n tlul',1· rii q,1~1!0 ile! Origliella. invìl:1 il l}t) tòre • çlara a lov.:::o rn e I" SI Ol'i11, il che ljlles~i eseguisce, corredandola in IÌUe il ' ll'la di:i::(ed e (ifoSCrÌZÌ<)UP. tH'C roscopirll. ALl!SS,,Nonu. l.' A,lonaoz,1 e infrallenuta 1fal Pri>s!ùenl>! <'OU un'esp o~ii10oe dcll 'andan1:,.o:o della malaltfo Ì1elle vario çliniche Jello Spedale.
363 m.ilica arlriiica con dìffusioqe al pollo, com'egli avesse già sofferta una polmonile ch'abtiisoguò di cinq ue salassi µe ,~-essere supernta, 1;, qna le d_i edA.~pinta allo svolgimento doJl'uff0zioue Lobe rcolosa a cui associossi la f)o~osi ~astrenl!}rka in:ùprita e resa più stonaco per le c.ondilioni dicteslchc prGptic àoll'i ndi viduo. lliminuile le 1>rcd(llte ~ffezioui 111 mcrcè <l'!in coogr"uo trallamculo nelle Salo MeJicbe, comparve un tumor ass"i \Iolonlo o Oallu:rnte nell'arlii<olazfono 1ar$u-mef,11arsua ùeslr,,; il O.ollore Doniua allora C\JI anlo emise s ubi lo il so;pcC!o di cario cbo pur troppn e,;islci·a, l,1 localilil fece pr11gres~i cllu fu imposiibile di arrt,hrc con i 1nt11odi ordinari 1, si propose 1'amputa:ti6oo, ma qu~,ln rnnnt} rifìutalJ tl1111'amm,1lato, ne per qu;.mtc i.;lanzo ~li _veuirn:ro quindi folle vull,i mai accoo~etttirvi. So é troppo lànH cJ iuuJilmenic (:b'cglì s; d,·d<1e ail u1i'oi>en1iinrw cbe tenia.la q nalche lc•m;iv fonan~i avrl'bbe avuto prob,l b1lilà di hooo' ogito : · ora le co11dizit1ni ru:irboso sono cusi accresciute, la· Llbe ed il rnara~irlO così nvam.11li cb'rn r.,pntu nè-.1i presente, 'tlè m seguito pok r c~~\:re tcn tahjle l',11111iul::izione la quale 1100 avrebbe -liO· t·o_mlo . •10 allr'1>ffollo che di p red j)JhJ r mi esito cb-, u11 iul\i temiamo e di cui ro \01-re, !.,sciare lutla la risponsa hlliià..,.Jle llggi naturali. lo no11 (:redo, roolh10:1 il Dottore l\ohecchi che l'11mpntMio11c 1,o~sa pru<lurre quello modificazioni salutari or!laÌ nicu-drnamicbe a h1l s'.iflì la il Ootl,1 rn Scla,•tr,iui, tollo l'emunto ri o della ph1g.i , l',IITo1.io,1c di polle) passera 1, quegli esiti cbe 1 _rend, l',1D UO beoi-ost0°Ìl1COillpal1hiJe l't'SiSt~IWI. Questa ÒOU è \)Ul!• 1 s,i,.,oo cll" ù'opiuit1nc,'voi avc11l udilo formt1lmonh? la mia, iu nòn Vfi!{lio però con essa- preicntleru a l'htf 1'Atle riuuozi .im,uo i ~uul diritti atti~ naturn , metterò pt>l'l;l nto a-1 voti il si eJ ti no llcll'arup.. lazione e,I i mwi éoH,ighi decide, u11 il da f..irsi'. l11l0rpell.1li I siogoh Uo\tu ri,.questi concorJarv1io m I r av\'isare per il 1110 10 ·n:o 0 0 11 in,li, ala l'am1rn1aziouc, m;1 ,td ossa si mostr..irooo r,\'orevoli 4u,1nd 1 tl Doli .Sclave1·aoi aHlssr , com'eglf si propo11,·11l d, f.ire, mcss> l'a~maln'\u in qqd\ll c:ou,liiiod per lo quali si pol\!.S~o i'un maf,\gioro t»ud111neufo d1 huou s11cl,e,;so proc,:der .1l!'aò!puluzillne. ·
SCTMIUEIIÌ. Dt>p, la lctlur.à cl :l pro,·e:;sD vorbalo ed una bro,•o dì;russiooe intorno a cose 1!i s ~rvizio inle,rno dc!lo Speùal~ , il Doli. Sdaverani invita i Colleghi prt>senti a volersi recar i\l (elio ' ri0 J3i ove i.:iace 00,1 Milì111re nff.1 lto J'a per!ar.li'oc·acc <'Qmpli<:uto da tui>ercolosi o tla lenta crnslr<mlc>rili-. !I <l(iito Dolfore rl iri!!cnte la- S01.ione di Ch:rnrgia, é l'ùpiuione · di ric1. rrel' a'l'amput;:zioue I ma desider.1 d'aver i.! p.r<'rc dei ,suoi c.. lle;lii ond'<'S· sere vir. p;ù a\', alort\l <> nel ten 1,1r1J'11uesl'qltimo m,.ezzo di salute rier l'a m,1111lalo. , ' , Ad ,q1poggiare la su:i opinione cn~ì s'esprimo il Dolt. Sti!av~rani: in ljUilnl'a 01t• ·cred1> dlt: si lra'li dj fate hl stella fra i due aforism i: meli1t$ n1u:t ps g1~q.Ì11 nu/lum, oppure- 1ncli11s per~at d mol·hi qtWlll ri remcdiì, !.!iacchè ~ ucl presrnlo caso ton·o dello cooclizioul ~c-.rnf.. rtnn li il<I a.Hencrmi :il sccon,ln , no trovo però alcunò fovòrcwili cho mi disp on#on a nieHer i1} rn·;1lica·il 'primo. S1 1rnlh1 pertnnto di ~a pl'r.e.òa V,>;, Cl' Colr<':1hi, 'non 'tan'o sé l'ampt. l.izionc ~i:1 i1:1lkat11 o ilO , ,1m1n!o se , oi pur abbiate HJ u . ~ 11z~. La l Hut., tle! procè,HC> n:rbale ,l'eli'antete.Jenl ·i 'roreia n lllll'i ram bi.,monli or,rncko-\'il 1;i t·be, ;1 tiella ~lt,gli Anl11ri, :iala rouclui:e la <.liswsiione sui l'atli in qudlo uccmm~li d'ost il'a mp11luzlo1ic iu,11!<:e it1 Cl)rli c,rg:mi~mrdeloriorali o rhl<•lti apli osll'f·mi ri a eonrli:iioni p;Jto?ouirho c::rnerali o eia tznosli locati ana- ·1 nata 11vve1sione·al M !ila re Sorvlzio. ll Doli. B,1rolli 'prc_ndonc.lo fa pnrola ,lopa ave,'o riconlati piÌI fatli 'analogbl vi;cor~i in queloghi al c·oso no,tro. Per Ì·iò elle. ,spollu alla diafrsi lnbt>rcl•'11ro, sto S1>cdal,: negli ul:imi a:ioi, 111: corea uua spi.:g,;ziono nulle questa m1 pare ,urt;oni fimita:a : dul isetrni sleloséopici non l'ilovasi clrn ~uono di matiH\ ;1ll'a-piec del polmone cles•ro, con poco 1· mut,1lo coot.l?liom <I ·Ha vj!a cidléj ci;li,,orrcl.tbe provare coru'il pr OirOisosoda!e,!\t miglioi·aLacsi:;lr u:ta della clatse po.\·era costirirnan· hcvolo broocofon•;i, u·ou abhium alcurio elci diversi l'(IU· tu iscono una e forse :a preci pua citgiunc de.I ret ah;,lra re dti 11uòvi loli, ni' c.1v<-rui-1 gli l'scrl'al i <linolan antorn,un e> sl:llo dì-'c_ru,lilà Solclali alla discipli na 01J·aH:t s111.1ordiu·,;lziooc mililaro. Nel coude lla malaHia i q uanl'all'..sffezi:•no inli>~linalo dii ò ch'ess.a m'imtrosl o otfcrlo!(li dalla u •Jl>Va lorJ po,;:z,(oue con la vila lil.lcra cd pone m::1agiorm~111c , mo o~serrn pur~ dlc beud1è s1:1vi uua Joiudi1>eJ11leule tho già fruirono 1lt•b!Jooo gravcmcule senllr il geocr:w.ionc ~rand!o$n di ln:ta la mu.:osà cho de\•csi supporre bisoqno di lutto tentar oud'esimcrsi da la.nt'oncrvsù lribu10. est~niicr$i in hass•', 1'110 la 01:triziouo facciasì m.ilr, pure il veni re TI l'residcnle pr,11)cteudli l;i. parola , cou qutl !allo 1,1rat1co che uianli cusi sr mprc rèdovol<' non mai men to é la '(li.:n ~·a c.hc 111lifaéilo dislin1.;ue chi p1lssò la .s'tù1 vì la lra lo lìltl d'un' Arinala stumamcnte m.aoffeslussi, uc;n è co11tin11a, ma s.olo s'a<:crc-sce qunndo diandone per do,·~r.1 e p;:r c uore i bisogni e lo iuclinazioni, rìl' infermo fa C:isordi111 1lldelict. Non polnnél'io piit usare afc-u uo 5:poµde vittur i os.imeute alle argomentazioni dd Doli. Dvrelli. dei rimo.lii i11rlica11 fl01' 1·11rreg~c rc I.i· lulicrcolosi r>cr l;iolollcEgli comincia 9al 1irov;1re ch'og,1ur ili lull' i tempi, io tolC'i luo~.i:an1.u c;la'.J t11ho 1,:.1slr<'11lcri;o ;,Il •tl,1 opporrchhe, le mie mire ghi ed in lult-e lo Armale i uu,wi Cvscrilli om·ouo sempre un sono r_ivolle sollanlo a rn iUi:~rc lo s1,1 rn ili qu rslo o quand'io ahlale quale' numero d'lnscrillì t:hu o co1i in ~iocibile 1.:uulrar1el(1 o bia·_potuto· ollen,èr una nii 1d iarè m111·i·, io1H,1 et! ·il maugiore Jl:f:trlo con stupicla apatia lcnt;;n ogni sforw onde so!lrarsi alle cs1!ìeuze d i forzo che da e~se dcYt' derivar-n!', io non vedo più rbe l'all'edel l'llìliiaro Servizio. :lla tah indi \'tdui so.no ,•er.:i eccezioo-i (11 cui ' Z.iùt:U tulJercolarc del p Ho farn1i c1•ntrn:dkazionr. all'anm.ulail numero nm1id1è cresceN Ya col di{f,;ndcrsi d<:l1'is!ri,ilono ziooe , tanto più ch'io cont11 di 11011 oUenore la riouio ne imrnoognorn drminueudo; oJ è bello il Vl!\lèl'C ~ome 0011 ;,pparle1rdiat a, ma .di sei:, ir91i i I p,iù ·tuugamcntè po,s(Lilc della -s1.i'ppuga110 ali.i t lasse plù ,i~io.th e f<>1Jlila di q (rnkho Cl>ll'ura, in.i piutra:1io oc ·come ~·1fn l'unl~c,ih) ,:li!h11\fla nle ~al qual avrassì_e..d una tosto a qu ell,1 pt,rzioue dei nuovi S,1ldali cni <lisli 1q ue l'aucnza deri\!~'lione'.:ij?li umori dopo la •liminuzi~ne dnl 1010 dre&lri ed compl•·ta d'o~i:.ii stru1.ion e cd•in cui ali'iuuata m,1hzi;1 fa bene un'iuOueaza che. non polii1 essere ohe 1anla2~io~a su lo stato tlialcsico. • · adda tlo connubio I.i :ilup1tla 1l gretia ignor,;nz,,. L'rufiugar,Jagg~oe., l'amore de l1 '01.lo, \forrorc al lttvor~ eJ alla l',,tica sono le l;er w1ie,ss> norJ è rp1usllon2 d'o11ofv1.ioh!\1 ori ossa. mhl ~ciùcrù quand'io abhia, i risùltamcnti soddisr..i~enli ch'io ilii .propongo qual!là più <·111inc11tumen(_e pronuci·ciale i.n slffal.ti Jàdivì <lui. Certo chc_pt'r queslì una vila alt va, labo1,iosa e mctodicamculo d'ollcuore su lo stato morb;;so intestinale, od è in qut\st'aspt'llareg~lata clabb'csser u11 iosop'porla!iife peso. L'OSljorvazt.>ne che zioM ch'io somrnello la conven ie nza <l'tll'alto Pperativo al vuslro tali falti non occorrono se 0011 rarissimi oe1 Soldali p_rovelli già. giudizio : si lralla, è ven·, d'art informo.sfioilo di ~ rze e ridollo ;i pur hi passi dalla l(•mha, ma giovino, non mai pro\'alo da lunfalli·r cl indurali al Son izio è pq)va cgm.'appuuto il pas~1tgjjib ghe ('d 0S$0f1Zi ali l))!lla\li0°preg1'('5S0 I ,JQ[,ì(~. di (elnp,erìl JnCJÌ\0 dalla vita no n iml ipi,o<leole -ma scHÌperala ·o licenziosa, DQO tran- ' ep_~ticu-s.inguigou, di quell'appunto eh~ pr esenta magisioro rcquilla ma oziosa od ìnfiogar da oc sia ·n vero m~vcnte causule. sisleJ!.zll "italo e del q uale giova magg iormèolo sperare. Se le ri1igliorate contlizioui_della vita civile fossero le vere Clluse di lali eccezioni, siJdi>vrebber anzi rio venire frequenti né1lc per J I i\Cedico Divisionale fa i.u breve la Sloria anamnestica e rison.e pi ù agiate ccl islrutle ~ho più di~ello ne sentou j ·beoetìiii, cor ~ta com!l l'iofermo entrasse nol lo Spedale per aO'~tiooe rcu-
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36l n•ahra' parte·fino d~v'i limiti d'ona .oC'cessaria disci,plinà'_, fino dov'i .biso·goi d'ntt piòstretto .e piu unifo~me le~amf5 <l'azione-e di vita lo ricrm ~lte1:.ana, ì ·!11~d_esitni prin~!pii d,'.attuabile pro. - .- ~ -----:~'!"'gresso furo.1i"io tu tl'i opovi R'egol;nnenii Milìlari largarn·e,'.te ini- ' zia'ti. La _n_uo\'a Le~ge' ~,:il. Ile~lutt1mento, q.aella cf~'ass.icufa la sorte dei v~cchi Soldati ·e rii -coloro · che p~r..cagio'no cli servi1.io -, : IU'7IST&.. -~~~D~À:~_I riescon'i.m:iolenti a·soppe r ire._da loro.rnedes:mi alla propria esi(Santi del Dott ...1\IÒ1'Tl;~I;},: slenza fa ii°tiera CO!!CO!'l'enza Jargameole 'sfabilila nelle p1:omo. , . ZÌOOi ~oo,ui1a-prova brinante della.generosa applic11zione' di t,\li ~' ~TllOPINA,SJ'UDIA.U QUAI.E llÌE'/,ZO' JHAGNO~~ICO IN"A LCU_NE . princìpii, Se io una paro là fuwi 'maì pi·ù giasto desiderio, 1iiù 1 senti.lo bbogno d'egùt1gli?. n1.a :e pro1fr.ess<?, fa ~cno scrnpolosa'MA.LA:rT!E DELL 0CCIHd meule ;.ispe!lato e rottamen!o·sentito diii Legislatore oc.ll'e.sigcre q DeSIO tra -ln!l'i onercisi.l'lribu[o. _La medeSi,-r'!,1·eél.u cazio!lC .fisica , . li Prof. :Riberi oe\ suò Tratlaeto·«t Blefçu·ow~lmo-tempia e mo·r11le, la c\lllura dell'jnte!Jigeniaimpos ta come un dovere al · Opei7ativa, 1 là do'.ve parla dei sego) piagnosfici differcnziaii Soldato è una pr-0.va rlell'arrierosa· cm:a rii cui è per. il_ (;overuo Of?getlo il Sl)ld.al-~ Ìnedesimoì é lio· stcondo mezzo di miglinralra la· ca~,ùalla-,~ l'a~au.rosi· inòi picnti , insisle ~ nei casi mento della Socil}tà inlìe'rà.· ' dubbiosi, su:la d[lal~zio.rfe artificialé de\la pupiU.9' med iatile I J}c)ttprfBaroffio, P(rso'riali; ·Bul'hod e ·Kalb a ppoggian il di, • 1e. so.stanze rriid'riatiélì1;1 e..~<JP.rallut~o me<lianle la bell'a· scorso dtil -Presrdl'.Dfc. Dessi· dimostrano com~ siH da qualcl_le donna; ·con s'o LLeng\m _effc lLi diversi a seconcJà'- che. lempo•bene '19igli~~la la ~oodizione d~l l\~ilita,·~: _s e a Ìeip pi che tfalla-si dell'uo·a o dell 'altra delle' indicale aITezioni. · · corron' una sçida jstruz.iooe,, u.n. larg~ svilupp~ 1olellctluale e tecrtico son indisP.f1ìÌ.rnbili a costituir una buon~ Armuta ,. tali Qù~slo~p_recelLo u'uno _dei, sommi P~·ati~i ·cti cui s'oiiori. · esigenze non appòrlatio cbe penelì_.:li al $old.alo . medesimo <1al l'ep'oca nçs~ra è:dellà. massima imporlanztl e pralioa uli)àtò a·elle sué condizhmi sanitarie e sociuli.•La mortalità of.ferta lil\ ,e non_dev.~esser~ dimeµticato. gtal))mlli. Ò·gniqualvolt<!, o da. uda Classe~pe.ciale di Solduti, od }11 <.'_~rle Guarn.igioni,non ne oécorra il bisogno. · · . , · . · . è ·io'alc.uq:i dipenclcm.a causale coi nd9v'i andamèuf (elle non vàlgop a! ce.rto 'nè a cre'are, nè a togliere· le influe nze. epidr,mico- Se non éhe gl'i'nofssanli rJrog~essj 'della Chimica avendo ·coolagio,sc ch'in "tali luoghi cbber uo fa tale sv..ilu'ppo_, nè a mifatto eonoscer ed' .àP.pr.ezzare' clop.o la pnbblfoazione della 'gli'ora~e le coodi1joni indi vi duali di certi Militari). Itispòse,· a . ci ta la Opera, la'part_é radic~le atli~a dell' atropa.-Qe_lladonna · fali d~hlìii i·Ceiini del l)Ò iÌ. ~Jottini so le cagioni_d~li;i morlalit_ à nei Coscritli Sardi·;· ris-pondono le condizioni saui\arir, p. e.. della : 1 cio~· l'alropfria, glj allu,ili_ Cf-culisti preferiscon a · ril:gio_ne quesl,' u!Lin)a ()erchè .<l'dfelto.-immediqlO' è ·pe.'rùliè se tle pnò Città di G.e~ov~·neli'o se.orso ilivorno 1852-53. Ed a provare là ··betÌ~fiéa Ìnlluenza dt-ll'allivilil, di yila or imposta al S0ld';_1fo si . ~ -eglio dosa.re l'a1Jone ~ rrefere11i~ ù~11'csl.rallo acquoso esaminino le stat"islici1e:dl)1ie infci·milà.e dèHa murtalilà nei luoed alct)olico :che vaì'·iau,o sovente 'd'azi·one; a ùornfa del ghi ove"le c_ondizinni i~iéuièhe loc_ali si 1mantenneto normali n . mocio è d~ll',t'pOf.!~ della !pro ·pse pàraziò1Je. . , .1 non sb1iiron almeno de~1 iazioni e. séonvolgimenJi:Violc1ìli ; si legFrn q-uelii eh~ più spinser innanzi gli;sluclii dell'atrç>pina, ga-e si r,ondçri ' il S;mto del Dòll, Giacometli def. _rapp<Jrto 1fol Dolio re Condé 'su l'ultimo gran Campo d'Istruzione tenuto nel _ uell~1 malaLLie ocu·lari, noniinianio e.on piacere l'-Au~ore d.ellò Belgio. ' ' . · Scri ltq' che sLamo per an alizz-are, ·ih 1alènle .Dott.. Gero, ln ogpi parte le nuove or.di'nazioui ecj .isti,lq_ziQni t~orico-pra5 lamo Mari netLi, O_culisla ·per)lissimo-eser.cenle in Genova, ticbe, persi1io l' u[tima .Istrozione- s1,J Servizi.o -òi ,Piazza hanuo p_erch~ des.so !)e allargò ben..f\n,co l'a,ppl ièaiion~ ~stenden'Costa_ntern~rite ìn vista di•non csigcre·çlal Soldato che quanl'èra · ào!a-().Ila di.agi10.si d\llcu'.i i all1:i mali del più nobile dei non·Èièessai:i-o, di non amiticarJo sefiz'ltl'geute 'bisogno' <lj. non s.ciopar' iq vaoe mostro 1a sua enei:gìa, la s-ua atti vità. Non (u trascuslri :sensi ed inlrbducendo io tale modo n-ella Pr~tica un ralo i l voto élegli u·omini :déi)'Arle neWìnformar ed applicar i D~O~-~ prilei'io dÌagnosti,co di ,cui· v.ùols-\ d'òr in,avanti fare nfrovi (!rd ina(l!enJi. Una cost1nte, .~elÌ~ala e più 'che (!n'Or~vole ·molli> 9aso quan9o_qLtclli. già èonòséiuli fosser insuffici.entr cura della siilolc e q-ol bc,n essere d11I SoJdato è .noo dei'lali p·iù J;,a''formola cli'egli' ,usa coslanl·cmeJlle a· tal oggelfo è' la eminenti.dellé rècenli i11no \'azioni. Ila ouova''l.'eoria ricorda, racdose, d'. un eenÙgrammo_d'alro µin ,!: in Lre grammi d'àeqLia . co'oian'da '.in pfù )uqghi çl°i-for~ risp.ill:mio delle f.orze del Soldato, di nop abus~~e <l1 dare f'alicose posfaiotìi, ·ai'l)_on pl'olangar.e, riclislitl~ta, con aggiuu'ta.,d'una · g6c'ci;a d'aci_do ac.dico ohde peter eccessivamente dati moyirlÌ~nfi~ ecc. L'applicazione pra~ ·renderla solubile . Si!faUa solui ionè 'poi· vi_erie làsèiata ca.li<l;) il'l)mediata di)ali prin\fpii, è SÌCO!'_ilffiéllt~ ind.ipendeo(e datJà . dere;. con le solit.e, pratiche, a g·ros_s·e,goccìé su l'.an,golo inbòntà intima èl'éssi Regolamenti , d esig<¼ iolelligenia e buo·n tcr110 dell'occhio ' o fr.a.la rit)Ja p'alpebra1e' a11a ciist,i'i1~a qi ' ~e'fiso, ':.\ Sé?nso di no'p neèes~_a rji ioconvenie!Jli ~he la ·malefo leo~a so-la po~-a.ppuntaro ,tant1:1 premurosàmente. . un · ~i}luto pi'imò,fta uoa goccia ·e F-a ll!'a , con ·che nelloIl Presidè nle di, fìnalmenle .Jetlora d~llii Gircolai:e relativa ai ~p·azio .di di e_èi o ·qui·ndiçi ll'! iilùli. l'opètaziQne' tien_e t~r.mi.: cinti erniari.i di nu·9v:'1 foggia' e· chindè la Sedata1 rfograziand'i uala,e la p't1pilla,/ n islatO' fis'iologico-'norm·~1e, r~ggi~nge ,Cl)lfeghj e Subor<!,iJ1ati d'~ll'altiva 9o_Ofierazio.ne _pr.estalagli èlu. lit :m~ssima s.ua clilal,!ii~ne -eù ·immol)i·Jità , . per, diminuire - , ranle l'assenza del Medico Divisiopàle~ Con it vostro soccorso ; I p:Pogtessivameu.lè nei g\òr.ni .. successiyi . e rilor~aì; a:! priegl i <,I ice, io, tJOt~i degnameµte rispo)lder. !11\a SU peri9re fiducia, ed il difficil irìcariGò impostomi mHu, jlrr il vost1'0 zela ut.e aiuto, qiier·o e,oalurale s,là:to d'a~pie~za e J'i mobili Là, frà.il" L.~rzo per l'intelligente vostro sussidio. beue, Jàtil e: lieve. Con animo ed ii quinto giorno. · ·.\· ·:· ~ . riconoscen_le io ie rie ririgra,zio: e·p~r i'I bene-del Se1wizio , per è)I puni.( di ' . pa,rtenza da cuì .pre.sero. le· mosse Queslo~ il decoro del Corpo, per l'àtf~qo r,!1e dohbiam ~l nostro Medico gli. esperinieriti istituiti 'dall'Aulor~ e le deduzi oni qiagnoOivi'sion;1le mi fo lecito prega'r'vi a pers~verar onde con la reci- . slicli"e. cl1e 'lle_ha saµÙ lo. Lrarre. : . .· . · proca ~m ulazio1;1e, coqratrilo ·delle ll03lr~,cognizjo'ni, coÌ1 i CO. munì slurlii, con l'azione volonterosa. e' concorde .otlenerci. (in'.Jnsli!Ja11do ioJatto r'at~opipa 1ìe.ll'oc:éti"io ·d'un soggeLlq sieme alla· soddisfazione ~'<!Yf?re deg1wmente a.cl,empiato a l _pro-che ~i la'gni 'qi' ~eb9lezza,, 91 vista, se h~ dilatazione della prio do.vere) la ~H~_a _è l'aJ)prova zione bene·meritata èlei Supe-· pupil!a non si l,ia rag'g junla .nello spazio di le.mpo yòlillo riorì_. .Il Medfoo Di-visional_e si .pro-pone di continuare, finchè la pet u_n Ò''cch'ìo ·sap_o, ma ·bensì in queil9 àì ;venli od a o.che stagione ancor il p.er'mett~, le esercitazioni' e·le lezioni sul cada · Vere : noi v'in[erverremo VOICJ;lt~r,2.sj '~· C(,ln' ~nfmo be.ne. gi~to a , di ve1aicinque mìhu_li, con{(\' giunta cli maggiore debol~iza, · farv) tesorq _dclii:" nozioni e proçetti Pratici ' di èu/ ci è,generosa• turbful)enlo e ·confusioni dì V'isla ed il ;ito'rno deila.perduta, meI!t_e largo. : . · . · · •.
.tAR'I1 E SEC-OND'A
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ç,be:
vista ha luogo. soltanto:fra ollo ' aieci ; ven!i ed an~he ven- . ~
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licinque gioroè; oppure se la midrìasi s'effollua in un lasso '.l.Hempo minore ù0! no ~nrnlc ~ sva nisce proporzionata m01ile {)aiU preslo. ma vi· ~·a~socia sell1 P,re ru.iggior i11deho\imeolo della -.isioile dur.Ìnle la dilataiioncl arlificialo della pupilÌa·, ciò cht os,;crv.15i Ò'e1 mo~l5oso eretismo dei nervi· cigliari; in qiles(i ctue ·casi dubhio alcuno 11011 vi ha che k1llisi d'incipienle a1ùaurò,i . · ' · .Al conlr,1ri1, op,•ranrlo .;i in un occhio debCJle nella vi sione la dilàl'à.zione della µupilla con l;t soluzionò alrnpinizza~a, se la s'olli~ne 11el lasso d1 - tempo volulo pér un occhio normale ed in pari l ~ JU ~ O la fòrza Visiva s'anme1\La et! il ritorno <lolla 1Jttpilla al~a primièra ampiezza si fa fra . lro O cin<[Uù giorni, Si può Slaoi\ife C011 ,CeÌ'~ez·r,ll ch e la ca·laralta incip,cnle è la ,vera cçl uoica cc).giouc della lesione visuale. ' · · Nel caso .in fine , st•hbent1 raro ne l!a Pralic'l., in coi la pupill~ xic 1iad e~,;er artifioiaim ~n'.e diiatata i11 uno s paiiu di lempo anornrnle e. l'occhio non Ù d e nè j>iil uè me1rn di prima, allora· traLt,a!'ìi d'_<1m.1n~osi ,i;wip,ienle, comrslica la da. incipienle èaLaralla. · \\la .non solo ·nella di:1gnoi\i difforenziale lra la ·calarall,1 e l'amslorosi incìpi~nli è ulile· ·su.;sidio l'alropipa i dessa gjova pur, in altri s\àll mòr!iosi llcll'occh\o com'cùh11110..già
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. a no.tarlo. Cosr 11~i casi d'ubbii' di lc11 la nvéilo che viène sove nte. co11fusa con l'a(uaorosi la solù-1,io1w ( alropina lo'gJie ,ogni errore., p1• r,chè nona pritlJf\ solta11lo delle 11ff,•ziÒ11i la ·pupill,1 dilaland,,si pr<'nde ·sl'arialu forn±e a ·cagio-ne• delle aderenze> conlralle tln.ll'usea con h1 capsula del crislallinò umore , aderc111.r .di vario colore d,d _nl'ro al bianèo, co11, sistenli or in vasi sa,nguigni ed or iu c3suJall fibrino-.albominosi. È poi srmpre nect>ssarilt çosa d'inslilfore·coslanLemente l'atropina in arnbPdue ~li occ.hi , pcrchè non è . r.aro il cns•J elle un occhio sia ·_trnvaglia\o dc1. amaurosi e l'allro da U\<eilt!. lnoltce !a solinio1rn alrtjpiuiz·Gal~ è il v~ro misuralore dell'inlensila dl'lla fl ogm;.i delle r arli interne dell'ot.tbio. Di falto· riel mas8irno 0 ra.do d-'inlhiìnm.i,zione dell'iride e · dclld coroidea questo lopico non produrrà mai la bencb.è minima dilatazione della pupillà la 'qunl in vece n,ndrà per gradi ollcnendosi· uiano mano .che la Oo.go:.i va rimellen:i.~ dell,1 sua gravità .;i-n al pu11Lo che ridolta questa à mite grado si potrà ollc·n~t· ai,che il massimo grado di diiata iione della. pupilla . Questo criterio è pur· applicahi,le con le medesime leggi ai casi di semplic~ Oogosi 110 11 }CUl~.del,l'idllO cd a. quelli pur ànco d'irilì<lc µariiale , :;ia ·della melà: !!Uperiore eh(' della metà ìn f.clriore interna ed ,estm1a. Pcrchè a seconda d~l grado di"dilc1t-a/io111fdell;~·Pupi!la sarà,lè~ilo di giu:licare crtil grado dQl!a llogo~1; onde ~ cbc a·pupilla ristre.Lla ed immobile ahhi,1m il nHissimo gradò (li flog osi, -~ pupilla rid otta al massimo -~rado di dilalazione a!:Jbiao1 il minioio grado; e l'ra quesli du c èstrcmi punti tillreJla.nti grndi ·.di inlen.~ità flogislica proi;res,man;enlè decrescenli. Per ultimo· da q\H'Slo canone ~mr.rgon -al~unc consC·· gocm,c di pralic~ utilità qul'lle cioè ~i non dover jnsisJere su la Lopi ca appl1càz1011e dell'alropi na e di ·oen'u'oeno c.ominciaruc l' uso quand:u.na grave iufiammazion~ .affella le parli iÌ1Lt•rne dell'occhio ,, p·erchè non' ~si farobbe c,he vie più aggravarla , aggiungendo maggior irritazione locale esterna e solo potersi usare l'. a-li:_opinà allo scopo di di la-
365 -
' tare la p~pilla. quando la flogosi interna sia resa piil mo-
,
! deratt\.
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La Memoria che àboiatn aoaliizata venné punb licala nel . primo numero de) nuovo Giot11ale Me<lico-Ligqre IhPro.- . ' r;,·esso a cui po.~cr' mano dÙe (ohusli ccl' irlf1lic'abili i'n'gegni il Prof. Fr~schi ed 11 Doll·. ~[ass.one, che (u .già MembrQ ùi~ slintissimo della Modica Famiglia della ·J1oslr"Armala; e traémmo appunto partilo dalla della i\lemorra per aoouniiar e r,1ccomandar agli $l1rdiosi noslri LoLlori il nuovo Giornale.e per far .aggra<lir ai clue ~uoi Fondatori le più S(!nlile nostre cong1•aipla1.ioo i per il felicissi mtl pcnsier_o da cui si moslrarono mossi. I\iguard' ail'utili ltt pra.-~iea dei preéelli · d1ag11oslici dilTercnziali slabilili oell,1 cilala MemorJa niuno vi ba cb!l non la riconosca, perc~è b·asa[i i rn cnJosimi.,su le.c~goizioni che ;i bhiam i1)lorno a'le pi:òpcielà. tneùir i11ali <lel!J belladonna , NI intorno al\,, condi.zioni a11ato1uo-fi;iologi.c he ed a qoelle pa tologiche dei Le_ssuti delle parli dell'occhio ' a cui sono . applicJbili. Co11 lutlù ci ò oon ' crecliam affatto inutile d'a1•vaiqrare questa 11oslra sente11za ~on un fallo che Ci cadde soU'ocdiio.in questo grandioso Speciale b i-v1siooale di Tor(no e clovo\o olla ,,ingolarn pe.ri1,ia del ~leµ . di Regg. Dolt. Bima. li merl A~ÌtU) i11 fallo in un cas.o a.5sai difficil <l scabr9so di diminuita r.icollà çis,il'a in un occhio u·u11 So)clalo di reCt•11tc.asorit'to alla Miliz,a si giovo 1holl' opportuoame11le di quanto f!l i s tml1t dt>I Q->llore ì\larinelli procuraron ali~ Scit•rl'l.a i1rl1 0 !;la.bilir e, nell'emetter il r.ro.prio . r,agionato giuoizio.
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Avvele,uuilentn pro1lpllo .<la i11ic~i-011i iodiali; del Dollore Sebht~ne l'alrimi'nistra1,ione sia interna s;he esterna tl,1ll'io<lio non sia di solj lo su;:scguila da grav.i acc,idenli quando sia cli{e~ht eia un M~d:co ~rudente, sonvi lullavia dei soggelli çhe se ne cisenlono malamenle anche sollo l' uso di le11ui Ms-i di siffatto rimedio. 1 Gjornali JlC vanno di quu.nd'in quando rifuet1do casi t' forse 110n hah i Pç,ilico clie fdr.~ndo larghe prescritioni di late sòslanza. uo·n gliebe sia Loccalo qualchetluno . -Es:;eod'in tale circo:;la11za i Medici ì\ld1tàri, per l'uso. frcquent~. dell'iodiQ o su~ combinazioni a cui ricorronQ per cowl.laltén:i di\•er~e forme di sifilirtc. questa piilga colafllo d1ff11sa Belle Armale, riferiamn· dr 'buoh grado dur receì1li 1:;illi d'~vvelcnanfenlo prodollo dJll'ioJio e raccollt da·un·valenle Chirurgo Fr·ances<•·. Venne ad una ,donfla prescritla u11a graruma di ioduro di potas~i9 per ciasched.un giorn-o <ta l DotL. , ijela~on , ed alle ptime dosi fu dessa. a~salita ~ ,1 riolenU fenomeni mollo rl!,S'S QtÌ1iglianli ,i quelli ~he s' o..sser:v.ano .1rnll' edenH\ della gloltide. Il Chirurgo però cb~e la forluua:·di fare cessare silTalli acei<leiiti con l,'uso esclu,;ivo. degli emetici. Non_ fu però cosl pronlamcnle forl unàto uel secondo caso. Un giovi11e a!Jello .da ra~b·iar.Lrocacc ~veva due ascessi per congeslione al!c coscie. Nelalon punse quello della· coscia destra il 20 giugno p.p. e ne sti llò mo~ta.,copia di pus; poscja, quando con le melodiche pressio~i · vuotò l>ene la cavità , v'iniéllò con il mezio d'uni). sci ringa dii idrocele una soluiione iodurala con\p~sla in-r~gioné_d'una parle di tinlur.a d'iodio,e .di due d'acqua dis_till~la 0011 sufficienle quantili di ioduro tli polassro ond'jmpt1dir il precìpitalo d'el\'iodio. S'. inietfò la quantità contenuta .it1 due sciriogbe; NELA'FON.. -
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nia.pò'scia per-quanto si p_remesse1non ~e:uscì c)1e la metà; varoen~~ lento il éorso ~el sarcq·cele e ~.elere tanto· quello per cui,_r.i·~ira.~q :jl ca:gilellctto, !\i miidicò. la piccola ferita. d'el carci oomà: del fegato e: delle ghiari'dole mesenteriche con Mrott.9. di diaquilonne. Ora 'ecèo ,c.iò ~h'avvenne. da 'i.ndQrmi ·a dènomipar.f~ çar~inò!XJa· c1cut,o., qualificaiione L'operazione era sla(a 'praticata all~. o-re. 1 O'. e- .m~zza. ·. · ch'egli àede non acceti:,abil~ o-ve norì si : ritorni . alle :Òot,\lle ore§ l'inférmo provò vert,igini ed a'ILer.azione <lQlla lriné della Scuofa msiolo./;ièa Francese ~bi, considera quale . vista, _poi ebbe vomiti , <con malc's~ére estremo; frQdrle le elem_e nro px:.ìnfapale d~_lte degenerazioni capcerosc1 l'irritaC:s~remilà, polsi. piccoli, fi liformi; respiro celere; l~lt'i siozione od i~1(jam,mazio.ne clie, dire·si. voglia . . · to1ni di prosCr,\ziom; aVal)zata, A 5· ore persisteva il vo« Nota·il)ollre ch'iò ho~be1,s) ayv~rtito -che la vena ca va • . mito·, ma i polsi eran alz.ili·~· Tale stato , continuò tutta la era corrosa n~na si.ìa pal'te ~nleriore ed in· còtnunica~ione nollr • .,. • ' di~~Ua con il tumoreJthe, '. com'egli dice ;· 1§3 serviva al ·me·. fi i 2·1 cònliuua~ione d1•\ vomito, lamenti inart i.colali, · desi1n~. le_mpo di ll!rac~ioJ.o; minor; ~.o rilevalo che a'pab!Mti,menlo; I:e cl ue palpe!Yrc '.superior_i molto tucpi~e e p·unloJper . \aie circostan2:a esso tum,o-re erà inzuppato. di · di cplor.è v19l~1c(l,ò.. L' infermo si lag_na di do lor ali~ go.la. mo.Ilo· s·aogue _ven<Yso che g~i aveva tol'lo ogni sembianza: li .22 , è men ·abbàtl1.1to. e" riferisce più chiarc).menle il . con la:materia,c~re~ra\e. · . · suo male. Si p-ro<~cde .all'e"sàme d'el la. gòla e non la si trova · . «.Mi permeita.'il D'o'u. Mari' ch''io gli faécia rillett~re chè ' eh.e· aride\; ·ma la rèspiràzioM è·mole~ta, sopr.a!lutto \'ins~ l'ev'q\oziooe,- de! cartinQm.a del fega:to .e .dellè gb.iandple spirazionr .· L'infermo_}ossi§ce com{\ n-el èrou p,e Ja· sua·voce ID;%erllrr,i_chi f~ mollo .pi~ ra,pido dell'evoluzione; dèl sar : non maòda .~uont> .:· . ' cocele çiò ,Mb.pesi allrib!lir alla minore resisle.nza presen-L'afon.ia, !a:'t1>sse sorda ed il respiro diffici-le sono ·~egr\i' · La.,to dall'~rga_nislno_ dell'ammalato alla fo'rza d_el Qlal'~;gia·cproprii deWe'de,ria della glottide c~1e ·è 1.)110 .dei,. sintomi di ch'è è assìom~ ·di ~k~icina ç-he nèJle. persone · mal sane avvelenament·q con Fiodio da cui dip.endevc).n a11.che la gon ·' trovano maggiore p.asèol.o ~Je c.àuse morbose e~nef iiostro ffep.à., 'deH~_palf!_l'bre ~d il vomito. Tali fenoi:ne11i e molllcaso .di lè'ggieri si coj'np.ren1èrà·come.Vorganismo del Ma-stie erano per\anLo dovute all'assorbimento 'tlèll'iodio clié rinaro :B1:ighell,f si,trovasse in c'ond iziopi mollo peggiori il_ Chirurgo avé.va iniettalo nell'asc~S56 e del •quàl era .ri'quv.ndo .fu toéco; dal ca-r'einoma <lei fegato ·e dellb gbian' masta u11a tènue· quantità nell'-in~e'rno dei meèfosimo·, e'Sdole 1tesenteriche ·che non· qùando' fu loéca da 'sarcocore. · senclo riuscjl~ vane le pratiche l)<~r f,irla uscirc~:TraLtavasi . <t Mi, permella ·pa'rjmenle il D,oll Mari ch'io.faccia notare · qui od, di. tenue ~lQse che ne·i casi cooiuni dclla,pralicn non che 1101i fa bisoghO d[ ritornar .alle Dotl11inè della Scuola sono mai seguili da alcuruiispiac·evo.l aècide11le. _lfisjo\o·g·ica Fra'nèese pèr denòmiì,a'r à·cuto'.uq càrcin-qÌn·~, Le indtcazioni lerapeuliche a cui ricorse· ,j l Chirurgo ; g.iacch·è· quàlurìque sia-la forza patologrca che 'presi·ede a)la furon .il ghiaccio. e tè bevande ghiacciate per uso-interno, · di'Jui,genesi, -basta p·er dargli una tale d.ehominazione che -. i senapismi alle estremità ed ' i ,rescic&torii' v_òlanti, su ·i lati ) I d i lj)i èorso si compie in periodo di tempo piuitosio hreve della·Jaringe nei primi due·gi.orni;-nel-lèrz;o giorno poi ccsin paragone del lungo periodo o.rdinaria;mente impiegalo· sa't'il'vomilo, fu prnscr:iUa una pillola cònle.l)~mle-u\!a gocdai tumori caocerosi, pet la lor evuluiio11e, come appunto cìa .d'oJio di 1:rotol1tiglio çh'el iminò quanto . poteva rima-successe nel nVitro- caso.:Allronde questa deoominazione · nere <li residuo della-~tìn}ura \Fio<lio i1egli -intestini · . è acècllalà' nellrr Scie,;za epperciò ·riie ne so no .ser'\:i'to. · (Jmtrn. :de-Jféd. et de Chir. Pral.) · «·E per uflìmo io bo beilsì ·avv~rti l.o cifo ra v.ena ca va in1 fe riur era corrosa clal -t~'mor.e nella s.ua pa:rté irit_iciore,'01a V-AJ'l~~É'i'À, r ,. , u~-detlussi ch'ave~do per tale fatto lar'niateria :cancero5a . . aìnpi'O e li'bero sboéco uel lorrenl~ della circolazionè non ·- Il IML Silvanç. ,)ledìco AggiUl)LO cli !\farina;, il qnalr vi doveva essere luogo a maraviglia s'e ' qualo~a 'si fosse per ess:r i?Jlnt!·c·alo su il. R.• .Pi~o~c~fo . A1,tT'.:iow ~-o~i pol.è ·, soltòpòsto all'a nali'.si cnim'ica .o microscopica .il $ari_gue !]ellrovarsr rw la _Conferenz!I dello- _Sped_ale M1lita1ìe d1 Genova (ammalalo, fo ssersi sl~ve1rnti Jn esso glo'buli ·cancerÒsi, e , allorchè i'l 1?.o;LÌ. Mari. vi le?geva I~ Stori\t riel sarc_~cel~ del · faceva nola'.re' cfic~ qu_~slo fallo p~lo)ogic-0 ·poteu'do benis-: -Mari.naro BngheHa·, aa 1101 pubblicala neln° i o- del G1or-. f simo r ipetersi in ininòri .prnpòr'zio-ni-ìn Qgni;carcinoll)a. un nale, ii1viò alla Direz.ione itsegu.ente ~cri,tto in-risp-0sta alle I po?o ayanzato nella soa evoluz,io.1~e,_f1~s'era la çagÌon~ per rLOession i ch'il Dott. l\fafr 1\ntercalava nella s.ua Storia in cui . Andrai e Ga-var_rel trovarono ~lobuJi ~ancerosi nel c.o.9fuLa~iooe d~l~e opinioni emess~ ,su ) .. mede~im'arg~- . sangue degli ammah1li per·ca11oro. Tali furono le consemento dallo.."sle$io. DoLL. Silv~n.~ nei s-uoi.l~isultam1mti delle guenze-ch'io dedussi ·dalla corrosione delt(l.- ve~1a cav~ in. r~cerche _1ieorose-01Jjche, ecç., ~ubblica~i p~rim~n~e nel' no 3JJ. · ' feriorc / . .; ~ . . ::: .:' ~ La Direzio_ne compie t~nlo piir voléntieri a.I. .'cfoverff di « IÌDolL. Ma.rUn vec!3 cFede ch'il tnmor~ lÙngi _dài-·somquc?La pu.bbiicazione, .in quanto ch\ 1 DoU. Silvano dimo- , , ipinist.rar·e materia can'Cèrosa alla vena ~ava. i'nforiore serstr.ò in questo suo Scrillò ·ai _'coniprender_e·, perfettamente : visse' a114i di turacciolo alla di lei ~çrr-p~ion_e e· p_er il di eh(~ le polemiche scientifìche-dcbboo esse·.F\l ?pQglie affatto i lui c.o·~tatto _con .il ?angu.e v"e~oso~ne venisse iqzuppal'o: · di1ttieschiue pèrsona!Ìtà, e .Lénder unfoame11le àl]i scoperta , · !I Duolmj d_i no1i pot~re·.soltosciivere all'inlerpretazio'ne del r ero· scien(iffoo e ·dell'utile pratico. :' fo DiJ,ezfone. data ~-al Dqlt: l\fa~i ad un fallo' palolpgico di qualch'.im. l M ·. · ' ' · • porLauza qual~ si ,è il ·presente·e 'lé.ts.cio perciò ch'il. LeUore . · <ti Dott. .a n accen11and'alle ri11 essionr'per ·me fatle intorùo al ·carcinoma .o'Sservato -sul 'cadavèr.e d'el Marinaro giudichi ·.quale delle dµe 'foterpset·azioni ija .pfo conse11ta.B'righèlla ass~risce che nelle'persoiie- nervòse ed ~irritabili nea aHé!i s~na !agjòn:e· ai ,déll'ari:li ~en_a Sci~o~a. i> Ì caucri sono più rapidi ·nel loro··.sviluppo ed· in jspe'èie· Il Diretlore Doti . ,cav, AREI:tA Med.-.1).iv , quand'àltaccai1.ò viscere ~obili, e .da-_cièl .lrae una façi le 11 Vice.-nit'~itòre__résp~nsabile Dott ..~IANTE~~i ~J. ·di ·B. • spiÈigazìoÌ\e•del' perèhè fosse, nel pr.esenie caso COJ1lp'araliTorinci 18.5~. · Pelazza, Tip. Subalpin~, vi;i A!6~ri 'H. J
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ANNO lii.
l ai ,f 7 di giugno ~ 854 )
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GIOUNALE DI MEDICINA IIILl'fAltE ;:a"S•tciazione non sì ricè.,'11 clte per un a uno e comin cia eol I" ti'a~o~to. Si pubblit:a nel t.unedì d1 i;i.ischeclunn sellimana.
'! pro·a.o_,l'associazj,,ne l-n 't'orino è di L. LO. ~u Proyincia ed all'E~lero, franco ,ùi posta 11. 1.1. ~i p11ga prr $è!l)Qstri aulicipatr. SmmAn10. - 1° Oott. (;<UAL{': Af)pplessia pqlmoualc.~ go Dol~ rore VEnDÈ: L•lrcitòracc idiopatico .:on ascite ed epatile lenta termioatai;i .c nn la mnrle. - 3" Uivistn delle Conferenze S ·ieolifiche. - .ju Heiiio 0 Jl reto portanle st1ppressiooe dello Spe dale pl'iocipulc della negia \\farina. - 5° Vàrietà.
Il
Nel m·ese <ll dicembre scorso fu all'etto da i!ì_chiade reumatica destra e collocato nella S_eziOUl' di Med icina <liretta in allora dal Mcd. di l:\cgg'. Doll. Vaglieqli. Jìu curalo con un bolo "()urgai1te preso ii domani· dèlla sua entrata allo Spedale, con l'uso prolraUo dell'acqua lar.tarizz>.lla nitrala. con l'applicazione d'1111 largo eqipiastro di pece di Borg.ogna canlaridato su l'origine del nervo ischì,1tico e co11 la <lieta protratta ad alcuni giorni. Appena miglioralo il suo sta lo, per~sscr egli come conficlen,te d'un-U!]ÌciaJe non sogSTORIE DI CASI RfiIAllCH.EVOU. gello a faLiche ragguard<woli iusislè per 3orLire .daUo Sp.edale, il cbe gli fu concesso dopo una perin,rnPnza di dìcia26. uovc giorni. · Nel pomrriggio pel 13 gennaio ultimo scors~ avrndo. AP0l'LESS1A POLMÒNALE ollr'al solito r~nci'o, mangialo l,,rdo con il éuoio (-c011e), ,egli (S toria lel!a ,laJ DJtl. Cu,tÌ.P in una Confe1·e·nza di Cagliari). ' , t:u prl'so sul principio della nolle da una-si11cl1pe cbe clur-ò alcuni miuuli. passò una nolle irreq.uicla e l'indooiani mal-, F1·a li oumcrosì e varii casi che s~ presenlar-o.no nell_a, Lina lagnos:si ad p:n suo amico di mal òi c11po, di bocca Sezione di Medicina durante il 'trimestre ultimo s'corso 1100 amara e di senso _di pefò ~ll'rpigaslrio: sfetle ·alla dieta vi sarà discaro, onoreroli Colleghi, ch'io venga a leggervi fJC.,ocknle quel giorno e nell·a Sflra si mise a lello per tempù, la Storia d'uno chn pel' la sua gr~.vità e pronta guarig,ione 0 senz'avere consultato t1lc111i l\'t~dico. Vf• rso le ore 9 il sii-o ci ha .13orpresi lutti. vicino di !elio cbe lo credeva addormentato scnlendolo io Pietro Borasi, d'anni 23, Soldato noi 9"1lC'ggirncnto di baH11 d'~11 rumoroso ran\olo, Lull_'altrn ~che quel.lé.l' d'una Fanteria. qì ttmper.àmento sanguigno-linl'atico, d'abito carpersona che dorme placidamente, cr.rcò di risvegliarlo ma dio-capìlak cli cosliluiiorH' ·piulloslo mediocre, non dedito iauLilrnente; si chiamò l'Utfo,iale-di Pfcchello che lo fece ai liq.aori spì r}tosi, godeLle:buo_na sani~à sin all'èlà-d,'anni losio lr(lsporiar al!o $pedale Òl\lf!?ionnle dqve lrov.avasi di 42 , nel qUale lcmpo era preso da ·dolori in.te osi nelle giunGuardia il M'edico di Servizio al Quarliere Dottor<' Garture principali degli arti superiori ed ioferìo.ri (probabildini . mente dit reumatismo arti·colan~ acuto). Qnesta malalLia Giunto :a questo Slabi limenlc1 verso le. ore ,t O'·1 12 , egli che fu curala rnedianlc la semplicé :ipplir.4zione di rimedii veniva collocalo al 11" 78 n~lla Sez.ione di Medicina !liretta esterni lo ,tenne .al letto Juranle lre mesi. dafl'ÒLLimo nostro Metl. di Divis. DoLL. Ferr'ero e trovavasi Ai dicia!;:selt'anni- egli fu ,di 11uovo preso da dolori arli.oello slalo~egucole: eslremilà superiori ed'iu l'eri~ri. fredde colari vivi$simi e contempo,raneam:mte da do lor alla regione· senza rigidità; epig.islrio ed addomi ne alquanto lesi; collo prec·ordiale_.con p<!,lpilazione di cuore. Qu~sta seconda rnae facci a LùmMalLi e lividi; naso~ labbri ed orecchie viol~-lallia, per. vincere la quale gli ,si Jecero a·ue · ahbo1Ìdanli cei; vene giugulari distesi} dal sangue; occhi lumidi e semi salàssi dal braccio ollr'all'uSJl di varii rime.dii si interni che chiu~i; bocca leggil:lrmenle aperta ; liògua bianchiccia- in esterni , l'obbligò a star a. letto dur~nle se lle mesi, trascorsi mezzo ed iug·ross·ata ; costrizione spaJ;modic·a della fario gè li quali cominciò ad alzarsi; ma rimase affollo da gonliezza ed impossibilil~ d'i ughiol~ire le bevande; afou,a compiuta; delle ·gambe e dei pi"edi, con dcbotezza lalè di d~lli arti che sforzi di tosse •e' di vomito; ·scolo clalla 'bocca d'un·a ·tale lo costrinser a· camminare con lè stampellé per be'ne qual~ro quàntità di rnuéo spumante <Ja riempirne iu poc~o lemp-o mesi c'lnseculivi. olio o dieci sputacchiere.; respirazione breve ed o·ppresDopo quesl'i.nferinilà di cui la convale.scenza fu lunghissione somma di p.etlo ;, polso piccòlo, fr equehte e~ i~regosima egli và sog_gello da quand'a qual)dO , i; ~eguilo a lare; ollusità perfel.ta dçlla region aolerfore lale~ale infequa!ch'ecces!;:o di_ fatica e lai volta anche ·senia causa apricre sjnislra del torace, 110n che della regipn e precordiale prezzabile, a palpitazione di cupre, con edema ai P,iedi, verso il lerz·iuferiore dello sterno,' dove pìuUosto che barspecialmente all'in~iro dei malleoli, ir}di{p?sizione per la qup.le da due anni ,e mezio circa cbe trovasi, soito ·le banliii senlesi un fremilo profondo ed oscuro j rumore respidiere entrò varie volie allo Spedale Divisionale d'Alessanratorio oullo nel lobo inferiore del polmone si nistro e dedria. li suo padre, tÒllora viyente, ~don fralello vao anche bol'e ·oel loti~ superiore nel qual odesi specialmente durante l'inspirazione un raololo sollo-crepitante e leggermente soggellì alla palpitazione ·ed all'çdema dei piedi.
PARTE PRIMA ·
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mtr1,'(!SO. ·Ne_l·po!Ò)on~ ile.slro i.I rumore r.espifa.loi io .odesi il capo in ava_nti.' Dvp.o presa qµasi per ·ioliero lc1; pozio,ie stibiala propin<!l?gli nell·a ootl'e, alle or.e .5 circ;i.emelleva meglio, .quanlunqùe :deliole speeia-lm'còle·verso la•parte po · so(Lo lt·g~ieri" çonatì· di .vomito CI,Ua,nlilà,d( sosiania biliosa, steri or :ed· inferior~ <love si percepì,!iCf anclì'il ranlolo mupuo staré ne1·1etto che co·,, il_'bronco framroi,t.a.a molti grossi pezii di cus,io.<li lardo (oone);'ilitno coso. 1·amm.a·1a1; elèv~lo .e .sedu_lq_; egli,è· in ~ognizione e rispon·de ~.on qualteso e sensibi le pre's c11tavasi dQfW <:io l' ,,p,g-astrio;, una fitta e-be segno ai ca.po,all.e 'inl.e.rrog~zioJti che gli ·"engono faH,..; e bianèà palina cùpri_v·a la. lingua , C:ontÌnua-xa; -ma in miil.Medict dì Gua.nlia ved~li inutili .i inczzi ·t.erapeulici da·, • nor~ quantità, lo st,\)icidio di ll'!.UCO s.pumeggiante' dal la ,~oèca, ma cjueslo çfi (;Òlorè rqssigno , ' più i11 t~~-so· però esso durante ·qua lchfl tempo a do per.ali ed· i1Ì_cèrlò .a quale parlilo i!PPi·gliar.s1 i11.un. caso .di tant;i gr_,~vità, mandò_çbiaquaildi> è preéedulo•da qu<1;lch_e col'po di tossè Sl'Cca; !l)eno niar i Dollori Ferrer_o e Laj. · fredde sono le estremità·~i,iferiori ;_ (avvicina ,1,uasi c}f naturale la temp~~aj-urà del re superiori e de·! ·lronco; i p,olsi ll .primo·a giungere (cin:a~la meizanotle) · e~a_ il Dolltire J;em•ro il q1ia:l- in v-ista d'un ·s·, . impo;ie'nlf!.. ap.p'<l. ralo · ·sono più regolari. più rèsislfrì li, mt•no éeleri; sl'bbe1i ancora fenomenologico- cbfl miuaçciava a,cl ogni istante_la v~la. del-~~eco li e·· proforìdi!:1\d oggetto di v~olar. il lubo g,aslr~nl~\.:. J'amma!àto' e non saprndo nè da\l'amroa]alO afor)iCO, Il.è da , ti-CO che Si suppfine,c1_ncor ingombro· di materie e per olle. ·altri la; ,vera. cagiqne di tanio iporb'o; ramme11landosi JYCrò , ner ~vacuaz~oni co~ una picc.ola dose di . riµieìlio perc~è havvi aor.or-a di-sf"gia, si· pr.escrive rma mezza g,a·mma di ch'i[ Borasi· po,cò tempo..,prim'a era slatq ali~ Sped;lle per ischiade r<' u.mi tièa da cui per i suesposli moLivi u-sci~!}-: rirèsina Ji. giafappa sci.olta.sccol)do l'Arte in 50 ,gra:mrne fi i · mane~do di sani tà ragione\•ole come prima; fece diagnosi vei~çlo, ptr• coàaiuv~re la qua!e e per noti eccilare vomili, si prescrive pur u11-cli~~ere. coo ·1 Oceotigr:immi di slibi'o e d'apoples'si,i' pol-morial,e cagionala pròbabilmente,da meta30 _gramm~ ·e.li s·6Jf11to di ·magnesia_; ur: salasso dal bracçio; ,stasi èi tlelt'i,schia_de sul ptieumoga.s~rico, s.u il cuore ·dip·èndenze 1}:aJla cuÌJes,;i ed impèdila fnnii"one· ne foceva di- · ' polen,Le semplici ai: pìeiji eù ai ginocchi; die!à·, .brod,i. p~1Ìcl°1>r ( sudMscritli fe(romeJ1i morbosi ·e l'apoplés~ia poiSei:a: La,inistura.. ed il cli_sleri purgantt~p~omossero due ino.t:i'ale in· qu estione. lo . çonseguenia di tale Òiagnosi non .. abbondanti .sca!:iclie !alvi ne; l\tmmala(~ -~ccu~a .sete ,; · la Lemperatura de!IQ ~5lremità inferiori s:_approssitna a quella. conS'i>nlendo lo.sfato. dell'ammalalo cFadd,ivèl1ir _ad alcun~ sottrazionè gènrr_ale.. sang,ui~na. non ostante fosse i.rrfrni- · cl.elle.. snperiod e · del tronco; , ruen.o _sénsf-bil al'\.tatlo e ··meno lu~_i.da ~i preseolàA a· ft'gion epigasl·r(ca; ·me,,o. tn.1foule \a soffocazi.one, si limilò ali'amilicaziiìne di· varie miii i il coJ!'o. la Iac_cia e· la lingu.a,_; . minore l;,i, disfagia e ventose asèiulle a lull'i.1 to~~c-e ed j ri ·ispecie -alla regione sinislra, ulla regione èe,rvicale· e.d·ors~le· e-lunghessò ·l'arl~ '· ,l_'ort?p.nea; meno' ,br_evé e<l ,; ldrn'ch~ più fa cii~ la r(lspi rasi,i_i·Hro ~demafoso t>d .~ll'applicì12.i'oi1e di poleMa s~napi·z ;l\one: senso .di co:,;Lri1.i9ne e di peso. al.la. regiorrè precor'zàla ai gi~oc~hi, sapen?o quanta -si~ lf siqi patia tra q_uesle . · -dia le; matità. compiuta alla· regi_one..loraci\:a -sinistra, mas. par.\.i'~rl il cuore. ::..ima,a(.rn le alla parte iirfer-iore; con J:ausr.ulla1.ion e _11011 si G:u11lo p9co dopo il Doll. Laj, si conyenne con'il mede~ p·erc.r•pi~ce il rumore rr,$piral.Qrio alla parle inferiorn d<'lsimo e c:ou 'ii Medico tli Gtrardia . do.po ìndarno méssi in ·11·ora èle l! a rr.giope; il medesimo è d-ehol,· con r_anlolo mul;JS?' altri antisp"as~ocl(ci, di (ar.è rìcorso. ~11:ir~alaiione' ,del cosii lçg~ier~e'iùe ~repi\~n-~e ~l!a _pa_rte ·sup~rit,re i in vece bat11t, d1sL111t, del -~uore, nia procl~rot:ormi·o onde y-iucere. se era possibile, lo ·spasmo della I del frem,to.sent.o1_is1_ fari11gé, e,l !Il segui\.() a-i pedil4:vii se1,1apizz,,t1. Dietro tali f<\lllll: conl,n~(I la lo,sse SC(:cét,t ~eno_ rosso il mu:o spu .. ·compensi tcrapeulié1~essen/ in grande parle scomì>arso meggiao\~ d~ ~l\c? _da)la. b,~cca ;·1 poJs,, seùbeoe pJu rrno.quel fr~ddo mQrtale, ·divèì.'1.uti più. regollfri i polsi. pe'rii rilan ,e,11Tt110 rrstr·ll1 e pr~fondi, sono però c,·deyulissimi tt st'r.elli, filiforrni e ·profonili, s'àòdiveune ad un salassò..dal , . deboli_; ·!1s'a 11_g~e.e:lni_Llo p:resentapo_~.o siero e ~)?chissi'ina bra-ccio"cli 'lOO gramm~ ci'r«·a -il qu,al .emi11enleme1Ìre· càr-· · cotenna. S, prescrrvono npelule \'e.n}ose scanhcale ,illa b'o,rt'iz?.alo: ~ùi".a a goccii cii a ~teu~o i_n princi-pio, ·a,pien~ I regio1w .t9ra~j'c~ ed in ispecje ·al la .si rislra ;. dPcoii-o:i1e di gello in fine. ·Dal d_e\lo salasso non' p"arPndo .che l'a1Ìrnia- I tamarindo 650 grinnrrie': si rin1i0va jl clislerè ·con lo sti~:o . · lalo, lra~ss~_van,taggi,o, çh'a·_ozi ri.e·adesse nello·stato p~imi7 Il è le p~l~nle scwp\ici a.Ile arli,colazioi!i__tibi9,ta~:Ìee e tihio. . · · . . tivo d,. prosti'azionr, generale,_c91r sudqri~fre,<idi, s'inviò per .i f~n,ioral!. .,il €:ap·fiellàno e,d· i'nlan.lo .si .rioho".arono .le ve11Lose seo.che Ai 16 mat,lino·. E,·quasi scompa.rsa l'ort·opnea,; l'amrrialalo liingh~.sso lli\to .l'àrlo infer iò(e si.nistr,o e.~·~·pr.l_i'cavano ca.: pub s!are còricalò c'on dù,1 g~ancia!i; è sèoinrra,rsà la :di· tapìasmi'. senapizfatì . ai pi!!di. Tàli compensi in un qoarlo sf::ìgili· rn ·uwcò,n là lumideiza_del ·voi.Lo .. c1.. 1 colto , \ Hla I • ' d'orli ciréa .miglio.r:arono lo.staio ilel\'aminàlato o~~ po.tere {accia e'dl'lla !inf!ua ;.' ri11'no lm·ve e jiiù · l~cil il jes~iro ·; qut>Sli arhcl)hre qu :i!élìe mo11osill_abo è poler iÌÌ~!ii-otlire I ràd i oo'nari di tossé a cui ·sus~eg,ue : una v;ra..esp.elloraqualche ·cucchiar_o d'acqua. In vista di ·_tale le~giero miglio- 1 · 2.i-0ne roucpsa se111.a lrat~ia d1 s-angue; lerup·~r<!ttua !J.n-ifòrra:1p~nlo .e <lubHandosi forle elle cjuakhe. disordiné dietetico nùi e natura)e ;~riwi edeiu1i't:oso l'arl~ sinistfo ;· riolsi fre:.. I ,ave·s:s~ ~elerminato _gdfotla cagi01111 ·,morh·o.s~ èardio-_po:I qu ~nli _j>iccoli ma cèrlèv~,J, : lirigua ,·.operla·.1li palio~ bi,ù1~ monale, $Ì prescrisse ·ollo· ceiltigrammi" di lartarh sli'b.ialo il èo-già_lfognolà ;.sayor •àn\aro ;:n'91Ja· !,a \pie . ; leggiera·ceraih ·.150~ra1')me4à>c,qoa. 'ila j)ren'de.rsi a cucchiai ed in modo-, lt•a;front~le; vei,tre' lfiallàbile c~>o alcuni broborigmi. li.elise. e.ra possibilt?,~da non' pròmover il vomitò; e si lasciava slere stibi a-lo è lo decozionè 'taintirindala hanno cagi'onàta l'anrJnàl~lto 'a\,le or'e ~- dopo ·rne~za110Jle sollo l'assjsl(•.nza I una-bla)ld ~ evaCUJ.IJZjon;-;"le ori!IJl·S;ll() ct~n colore Ul.1 poco deH\fe'Jico e defl'Allievo di Guardia. · . , · ; · · ; 1 più çari c.o' e meli abhpndan.t1 del naturalf'.-'Si pn'scrivon'o Ai H>, mattina, .GontiA•u; lò stato inquiela1.1!e <1éll'amm~du~ :ira1i1m1.ni:i fi1 1!;li1! di s~rrn;l infusa· in 1-ÒO gnimme <l·i lato sebbe11e la Lu.metaifone rle:.co11o, della ·fa.ccia e cf~lla 1' acqua, e~,; 20 grarilme ,di ·solfalg. di ·01agnes;ia; solite po: .' ,· · · lin.gua s.ia un· poco ~dimipui.ta; i''QrloP.nea_è·&empr~ grave, 1 kn le.; .bro'<V · , ·. · . poiché l'ammalato nO~ ·P4~ star alt~imenti ctie sèdùtb·con [ ··sera.'._Lct po7,ionr purg~nle promosse varir. ab~onda'nti
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scarich1f alvin'é ; scompa'[s,da cefàlèa ·fr?,nlale ;_i h~\.liti del- ' . Ai 25. L'ammalàlo dice sentirsi mollo bene; non . ha cuvre me"no·profond1, rria più :la.rghi' è disti riti~ la respira·to~se; qù~si ·esa~sta è pure l'~ ~ecrezi·o.ne mucosa dei .~ro1~~i.Òne più. r1aturale·; Jiiù serisibil' il ,rumowYespiralorio in ch i ; LuUe le. fu, i'z·ioni ~i c0mpiò110 regolarménle ;' allega 1~peéie al 'poÌmone dPstro; polsi pi·ù, re-golari_; menò e.e- 1 mqlt'~p~et.rto; ~1a i_n vi:;la dèlla rnalità .perfell( che:s1'nlesi Ieri , più larghi e .supedì,çiali' ma cedevoliss'iati; tempera-_ '! ancor a) lohoinferior~ ~el polmone sinistro, in vislà di setura del corpo·u1fifonne ma àlqua·nto suptiriora aÌla ·natu.:.. grii slalic·i e ~a:~ional~d~id_r-opericard_io l~nto·: con_,ipirt~o_fi~ raie·; pelle molle ed alquanto Ùrnida; Sete aJqua11lO au1qèn- I dPl C[!!)Te, gh $1 COIICèdP. 1j quarto d1 ver.dura è il'ue· m111etala . S:i ,préscri);ono . decòll~> di lamarir1d:i 'semplice e cli: ! ~tre particolari; qui ndi si prescrivono 20 p'illole dì caloslere ammollii>nte. ; melauo ed a.ltrelLai!t~ d'estrallo ,d'acouilo 1a prendern<~ · Àllil controvisila.clella ~era me-desima lo Scrtventèessendçi - due al gi·orno. • · . · · . ., d_i Guardia vedè l'ammalalo ·co.n il Dott. Laj'che ·pef J:ùaDa. questo- giorìaq lll'll9 v~_di ben in rrieglio;,si riordin.jlno . rilà ·e gravi'tìt del ·ca~o si ,recava a 'vi:\itarTo :' i_l Borasi s.i i <lissèsti polinon-ali sussEl'guili . all'apople:;sia,; l'ao;imala:t,o . lagna d'u·n malessere.· gei1er~le_. d'un'ìn"luielurl(ne . cl' un . v.a a1\quis~and'un beii essere eia lungo t~mpo mai pr-ova~Q , l-errn{di. coslri1.ione 'e <l'°oppressione ,al p'el.to, La. lcggie.ra ed ai $ di .f~blmio esce dallo .SpèJ!lle affallo libero dall'a diafore.si ·éiel dò1.io pranzo è·scÒmp.ars~.' le éstrem ilà i11fegravç malat(ia che per pi& di 3.Ò ore- ,l\'.•-va mésso ·io p:eririoti ~d· 1n ispecie l'arto edemàtoso. si rinvengono ,· se nqn colo imminente' la di ' lui vita. Rimangon appena sen?i.bili i. fre.ddi,. in trna temperatura mollò hass,\; . i po[~i +icco.li ( fenomen i morbosi pre_cordiali estìperslrle l'epa~izzaziorie del coùce1itr'~ti' mà debo.li ; il Dolt. Laj préscriv~'. up vescicalobo inferi,!lrc del polrnor~e. sioislr() che fo'.sè per.essere già .i I torio . ahtorace ; giun;to in quell'istante 1! Metl . .Divi?. ap- I risullamenlo. d·elle, mai'atlie in. prima sofferte,. ollr'ad'esser'c prò.va non solo questa prescrizion.e, ina ·in vece p'un. solo • poco avverL_ile c\ali'.a!)lmala[o, non gli cagionano, a quanto vesciéàloriò -i1e fa ·aµpl ic\ife <lue cioè uno dalla regione car'- · asseriSC<~, grande dis\urbo: . . . diaca e l'al\_~o alla _r;; gion~ loraci<:a ct·estra.; ,ed in_vis la della . Citi voh\SSe anali;zzar accuratamente q\ie~to caso' spe :, lem1,era.tura moll'abb,assa.ta 1àll'a rto ·iriferior e'den1atoso, vi · ; .cialrmnte,.là. parle che.CO(lceru~ le malallie,soffor.le dal Ifofa pu_r ~p~lic~tr un· ves~icato:_io e f~ rimiovarcl Iè ~olente r,;,.si, vi. trQverehbe.rnateria ,a diverse . rifl ~~s,ieni \~oricocalde a, 'p1ed,_:, : · _ . .. , ,. j pratich~ i u it r~umatismo 3.rliçohw·actuto·;·su !'.origine sna Ai 17· mattnrn.. La notte fu p1uUoslo tranqmlla; I .aroma.:.. · 1 .sQvente èredila'ria, su·le freque'nti· sué metastasi al pericarlalo .a riprese il orme_varie ore; risveg) iato forsç· clal l'azioue I dio ed al cuore, .ovvero sfl la su.a coiri-cidenia o' ·curnplic·à dei ve,sci~àtorii che dic' esser.gli sensibi lissimi preseòta I i1one pòl1 l'11ifi.amm_a~iunc di tjuesla visçe;a . Queste r,01~: vera riaziorH1 feb li r\le ·co11 .po_ls! ciur.i, resist~nti, con i>:lJe I plicazioni furono-da Lun goc. tem.po curale.€d·accuralamenle calda e secca ; con (accia leggrerme.nte •soffusa, con bo·cca des~riHe cfa A,ul.or.i ~rriir-1ènti. r~u-a,i\ .Ba!{.li1•i, L,rn éis.i, Corv,1~ asciutta .e.con St'te; più frequenti.$000 gli sforzi di tosse .·I- sar~ . Johnsoi1, Iléqui111Bouillard,_e:.;c. Quest'uliirno il qu'afc ' accornpar:,nati da cscrec1Li rirnco?i coh quaìche striscia 'di° . fc2e mo llo µrogred ire. l_a S cienza. intorno a que5.lH oJaiaLli e sangue. Si presçrivo no: salasso dal br~èciù di 4-00gramrne ba slabiMo 1,1e\l e va.de sue· Qpere c:he nel ,rèt!mali:;ino, ar- circa; aqqll~ go_mmatc}. e<lllkorala è.O~ gm111me; ni·lro una 1· tico lar a~uto ,violento, gt-rnerali1,zalo, la coi,ncide.n1,a d'un.a . gramma. . _ .. • 1 P,ndocar.di-te, <l'. una peri<;~.rdi L_e o.. ~'u.n.'. éil~ O"~l'rricardile er.à Sq;·a, .Il·sangue pr('s~11\<1 Jeggiera colenna·con mollo sieni: , la reg,ola gi>neral.e, 111:>.n l' eccellnaz.ioriè, mentre nel renrnà.• la.tosse· in grande parte sc~rpata: scomparse aff11Uo le stri~ tisrno ar-licol·ar~ acuto legg.iero, pàrzìale, ap.ir,,ti.co,,si doscie .,anguìgrie nrgli ·.e.sèreaLi che sono piulloslo abbon.danG · vev.a ammf tler un·,qJr.op9sizione iirversa. ~ ' · e.Jacj l.i ; la fac·cia è~del ·còJo.re ,naluraLe; mite è la rraziO® li Doll,. Macari o c~e sèrisse ul.ti Qiar:qente una.JÙ:oilog1;afia genérale.;· bavvi diafor.esi univer$alé;-pJ?ISiespansiP. ced~- 1 t,ul r-eum.atismo e che n'e ha 'os'servato molli ca'si.dice _di ' v~li; 'rf:spirazi6110 piuitQslo .faci le ;.J>_ochissima set.è. S\ pre- , i non avere mai -veduto q·u.esla. cornpl/c,,tzio11e-. - · I In quant"al fallo apople-tico, sic.co·me grnvissi1;1,o, ~1;1 Cor· scrirn acqua tàrtatiùala nitrala 600 gra mme. .4i ·\ 8 ,nutUi11a . •L'.ammalalo ha pa-~alo una' bù~nà ·1i'olle, . l visard dello fl!lmÌnanle, cor{V;etrete _nHlCP che fu, p1:',òdoffo ha dormìl~,· 110'.1 ·pr-ov.a _più nes~rnn;a ffficollà·nel pa_rlare e j dall'~H~o-p~rjcartl_ilf',. 110n ch_e d~ll'e~·atizzaijone polil)on'ale òjd·.mede~1 m·o 111 lale g'l.o~no abbiam 1nlesi.l la S·oria ana- -,. acce1rnata, cotn~ ~ause pr_ed1,ppnen_t1 e che ,nconobbe -per· ri11ièstiC'-a suddescrjtta; la ·riàz1 òne· è minore; i' p.oJsi ·sono J ·cagipn, occas1onali; Pindigeilione falla mò-lte ·ore pr1ù1a .d~l-i:égÒll\ri e c'~dèvol; ; COlllÌI,tUU iioà le~gfera -diaforesi Urti-l'accesso. apoplelièo' CorÌV!'!rreLe pariménte:ché Ìa cùra fo vers\ih:·. Si' préscrivono brodi e le s.olilé IJ.evancfo nitqi.Lc. i b<we·d·irella com~ lo p_ro.,,,Ì il.felice es.ite; de·lla q.1ede~ima. . . Sern.Jf 'QiigliorameÒte QOnlìÌllla ; l'espelloi:;iion'e muc.osa. ' .. .È \iensi vero .è~f. a prinia vista pare non ,siasi abo'as1anz1t si fa seroP.fe più-facil e. ;nen abbondanté, mà ,s~n'Ì pre'gen~e~ I insistilo-ncllè:sollràÌiorri ~anguign.e sui p\i[).Cipio dej ·colpo ràlf la cjiafòr:_es,i ..'Si ri11nova la _medesi.ma pr~scri~iòfre ~el apopklicÒ ,: ,1llende~d.~si al metodo. antiflo~i_slic·o en·er.matt_ino· ed ~o -~lis.ter~ a.mm o11'.~iVO. : . . ' . . . . . 1 gic<'.- preconizza[,?' primi~ramen}e -d_a c~)e.~ri Me'.dici _·It~-At ,19.-1\faggiore m1gho~amento. Medes1me,_prescm1on1. I hqm ,·ado,tlal-o -qu1n'~1da Boo1l!aud con il ..nome di saignee Ai 20. L'él;mm~lato· ~-~t~sa appeli'to _·: ~li. si_c0ncedono rl .COU[!·Si'.1:.::ooup . ~fa. s~t-: ci -~acc1a?1 a. consid~rl!r~ f he· l'amm~~ due_?11ncS..tre f'.a.rt1r:olart rn __.lre volle .e SI fl,'.lllOVano le me- I -lato er_a so~e.rèntt _da p1q anm, che solt ,il .P_Pmo ~ala,s~ li ·de.s1~e prescrmon1. . · •. . ..·. , . medesimo ricadeva ni·)lo staio d1 prostrazione -generale , Ai"2·1, 2,2, 23 e 24.' Si continua nell.a m.èdesima dieta e , con !iUdori freddi è polsi man_cànli-, testiamo 'persuasi che si-pre_sçrìvP. per. he1:a_nda ora.·l'.acqua go_mf11a:l<1,, or fl lalle 1 era i,ert--amente dan!}·9so l'(l-Ùen~ri i a ta}è. roel_qd o~ che ~i:._ . di. rna!1dorle Ìfolci-.:i.lla dos,è di 3-QO'grainme èon una gran:i'ma' j sognava, piul_toslo ricorrer a-Ile dep}ezioui .sanguigne, càpildi nitro e ·I O r,(;'(!tig,rammi d'aconito diì. riP,elersi.alla st;ra . lari, a revelfenli locali ed a derivativi s)ll t~bO' gaslrentérico · e -q_uafch·e. elistere a:mmollilivo. . e su·le estremità iriforior.L .,
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Chll l'apoplessia polmo nalè sia un,l dell1::° malaLLie le p\ù . slo $pedale Mili tare ai I:> di dicembre ultimo seorso cori.canùosi ai leUo tÌ0 3 della Sezione Meclic~. gravi lo dicono lutti. gli Aulorf e lo prov,tn i falli. li Dollore Du, ergie dice ch'cssa è una delle cagioni dì morle repcnD'arini U, d'abito epalo-Yenoso pronunciatissimo, di Li na più .frequcule cho generalmente si crede, ed in prova tempera1nenlo s~nguigno-bilioso, di costituzione robusta, del suo asserto dice ch e sopra quaranta casi da lui ·ossl'r ma.i staio tocco C'-Os"t nell'irìfanzia come ncil'adolc-s ceoia e vali ventiquallro si.terminarono con la morlr. cagionata dd nella g"iovenlù da rnalallia di rilievo' giunse sin alla virilità 10 p~rfelliss1ma sanila. ·una congestione Jel polmone sola cal uu.ila ad_ una congeNdl'enlrar in quesLo periodo u1 sua elà, la fe rrea costisbi one cerehralc. Per parte mia dirò essere, queslù il Lerio cas.tl di quesla -luiiouo di l_u1 comi nciò ,\d allerarsi in modo eia esser ad ogni tratto tocco da disturbi gawo-epalici e da suhflogosi gravo ruafallia da me sin or ossem1lo i; runico che siasi tcrm"inalo con la guarigione, intestinali dilTondentisi con lulla facil ità agli organi della Vidi il p1:imo all'Hotel-Diau d'i: tione :ie.l ·1839 : l'ammnrcspira1..ione. E la cosa era bene ualunile: jl suo temperaJalo era un Oprraio gioYioe e robusto; quanlunq ué cura lo mento. l'abito e più. di Lutlo il m2stiere a cui <la lunga pnza ··attivamente dai valenti ~led~ci addclli a quel grande Sladi t!!mpo .alleJ1deva • -spiegano bastanlemente qa.\'slo C,,llo. hilimenlo, eglì .'morì per èmolli:;ia. Il secondo caso·vcclulo Ciò nullamen o co l~li i:lisorclrni dioamico -irri lal1vi 11Qn erano oell',rn110 181~'7 nella P ratica pri vata, era una donna sui 3o ancora giuhli al punl o da frldl!.rro ntJi suoi tessuti lesioni a fondo organico, ed a prova del che des~i [acilmente scomanni , di tempera men lo sa11guigno: fui chiamalo troppo parirau ad ogni ragionalo ru,elo<lo di cura; ma 0011 perlardi e giµnsi mMt.r'eni moribonda: all'aulossia lrovai i lauto v,e lo preparavano patenlepicnte. polmoni mollo densi e -pesanti, d"ùn· colore •rosso nerastro carh:o (,,ero ingorgo emolloico 1fi Laennec}. Conliouancl'i l meclésiu10 nel disirnpeg110 del suo meCi rcsterebb'a co1isiuerare l"epat1izazionc del lobo infeslierè visse cinqnè o sci an ni in blalo di labile sanità, . riore de.I 1:i,olmo11c sinistro ch'io credo abbia avuto òriginc qtiando ·pi ~ grave morbo, a conf1,r. ma quasi del suesposto, sei anni or sono, quando cioè il Dorasi fu affcllo da reu- • coglieodòlÒullimamenle, u1al-grado ognLsotcorso il trasse alla tomba. matismo artico.lare acuto con palpitazione di cuore e dolnférmatosi pèrtanlo a .Bordo del suindi_ca10 legno, dopo lore al lato si nistro del toracr . È prohabi!e che a quclrcpoca égli ~ia stato affetto, oltr'al fe umatis.mo od alla peridue lunghi mesi di_ cura colà proJigalagli fu aslrl'llo a sbarcar e ricorrer a questo Spedale. cardite, de pneumo11ile sinistra la quale non vinta ci spiega Il quadro fenomeuologico ch'olTri,·a alla prima risila ecl'epàtizzazione superstite. covi quàl era : eclema·zi a gcn~rale; grallde prostrazi one; li Prof. Grisolle nell'ulLimtt (;ldrzi one delreccellenl e suo avvilimento n10r.i le ; cdlo're deila pelle giallo-pa llid_o ; re .. Trntlato ili Patologia interna cita un caso qu 11si consimile. Nel I 8,1.)) una Signora della sua famiglia, presa da reumaspirazione affannosa, slentala ad accessi, stertorosa; tosse tismo articolaro de i più violenti , presentò i sinto9-1i ~t'etocon ,ihbondanle espettorazione; ansietà somma; rrec1oenli lipoti mie; ollusilà grande al wrace ed iu ispecie al lato ·scopi c:i d'uha- pnrll(J)Q.nitc doppia e poi solamente d'una pneumonite sinistra, i quali apparìvnn e ~compaFivano da destro ed inferiore; uessun rùmore vescicolare, moli ,lei un giorno all'altro. seguend'e$allamente le allei naliv-e delcuore o~curi . lonlanì. appena percettibili; addomi ne tuJ'a-tfczion articolare. ·P ende 11te li quattro mesi che durò la · mi do. limpariico con ·evi ùrnte ra.. co lLa "{ìierosa; leggiero malattia, il polmone sinistro fu-preso da epatizzaziooe nel- 1· senso di peso cl -se vuolsi cli dofor àlla region epa,Lica con l'intero k,bo inleriore. la quale scomparve e si rinnovò da n~ssun cambiamcnLo statico r'l ella medesima; lingua bianchiccia; •sete !loco più del natl\rale; orine poco fluenti; dieci a dodici volle. li Doll. Louis ru testi monio di questo polsi picèoli, appeoà frequenti ; pochissima riazione; non fallo slràOrdinari o. rigori di freddo e (nòlisi ciò) nou a'scessi di rimarcàla piressia ; runzioni digerenti poco . ù1sseslale, le intel lelluc1li nulla affaLLo. Diagnosi d'idrotora~e idiopatico con epatite 27. lenta passala già for.se ad indurimç·nto ·e d'ascite prodotta e. S03tenuta da grave -dissesto èpalo-venoso addominale. IDllOTOMCE IDCOPATLCO CO~ ASCITB F.D EPATITE LENT;i Con un diagoosLicn in tale guisa institailo non tardai ·rERMlNA'.l'AS1 CON U. ~fOllTE punto'-a .por in opera .i blandi anliilogislici e diureticì, i, se' danli <: rnvelleuli uon cbe a curare la condizione morbosa (Storia lclla dal Oolt. V F.IU>E in una Coofc rc oza dello S ped _l\lilit. del fegato . le sollrazio.ui sanguigne locali l'innovale più cli Genova). volle e le. fom enlaiioni·ammolliliv~. , SiflaHa terapia per alquanti giorni cooliuuata, migliorò L'ufficio di Capo-Sezione add i'manda ch'.io vi teuga semle-condizioni dell'infelice in modo che gi~ già ba)eoava la prn, onorevoli Colleihi, siccome feci fin .ad ora per quanto speranza _ d. u11 felice risullao:iento. quand'ad un !rallo con mi fu possibile, informali di ciò che più -di rimarchevole _ non poca sorprese!, del Curante e dei Medici che giornalaceacle nella medesima; voi quindi oe trarrete quel vanmente l'assislovàn alla visita, in pochissime a.re mancò ai taggio che crederete migliore. vivenli . Di lale fallo fu special~en tP. testimonio il dislinto P er tal oggello perlaulo vi comunico quesL'oggi .uo ratto di Patologia ·susseg·uìlo da un caso d'Anatomia u1icrosco- . Collega Dot.t. Chiappe il qual e per ragi.one di servizio e e per amore cieli a .Sci enza e.bbe più vo}te ad osservare .pica cbe stimo di ·qualch'i01portà11za e perciò merjtevole J'ammalat. o. della voslra allcnzione. L'aulos~ia praticatane diede i seguenti risullamenli. Il Marinaro N. N., Fogf1ista, sbarcalo dal R. Piroscafo il T.omce:-adere.oze lenar.issime- moltep,lici e quasi cartiMalf'a,tano per grave e !_ungo morbo, faceva ingresso io que-
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- 37~ persona da iunu;o tempo bers:igliala da febbri pl.'riodicbe semJagincti delle pleure, spccialmenlfl nella parle inferiore del plici o pcr~icio;(', r imasta poi , il lima di cos• ITalla all'.l,iònl!, si, - toraçe destro; grnnde raccoll,, di siero in ambi i lati, ma l.1 cagione pro~sima ò un'irriln:doue- del nr;r1•0 gp1111si.mp,1\ico .più noi tlcslrn {<In Lrc a qua\lro Jirri) ; pùlt11011i avv'iizili e debbo presontai·o nella ne('rosropia seiini ooo dubbii d'imtaridolti a rnclà del loro volume naturale; CU()re alrolìzzalo. zionc o di llo~obi iu quel ne~,·o. Ora l'ossoivn:r.ionc uo11 ra ,J'acAtldomillc: siero fio coso pt>riloneale abhonJanl~; milza conlo mo tale naturale consoguenza; e però _li è le.:ilo.crcdere chi! l':rrilazivnc ammes,sa c:omu cag:l,!ne pr11s~i111a dal Oott. Bol01inor in volume; inlrstini pieni di gai; fegato poco più lin,, siil gra1;1ila o uvu sussi~tenlc, pHcllè 1100 appoggi~la da volumin<,fO 1kl fisiologico. d'un colore più fosco con ,Hler ••lli posi li vi. . rènze al diafnuno1a; ci,stifellea rfoJ la naturale granclc1:la l)j più nello ~v,11:.:rrc· le t10IIP. p:i;iia" s,·ritlc in proposito da ripiena di bile; il lobo dedrn tl<•l f,..gato nella sua µarte esommi Uomini tron1si d1e la cvs1 della cai.iune prossìma tielle sterna prescnlan\ un'nperhtra della grandezzit·di duP ccnfi::bbri 111111 si è peni neo poìuta rile1 ,tre r.ou lo rnvllc iuvesligazloni fiuu qui prolraUo, nè 1l:luçid,1ria cou le iptttesi, parte tluile limeLrì all'i11circa, dalla quale scaturiva grande qi1a11lilà di quuli sono pur iul(r.rtnus~. 1•,•rlA11lo ~en:r.,.l cre.derc co11 vVilli$ ed pus di cui già gr.1nde partr lrol'arasi offusa 1\el cavo ad·· altri cho la cafi;iooe prossima di qu estQ febbri consista in una domilltlle; aperlt, il dclln lcrho ,!cl f'cgalo si lroYÒ un'am- - materia pl'culiara febbrìfcra, im;, u erata nel sblema gastrico e pia ca\'ilà ancortl lull,t zt.>1>pa lii pus:<lenso l I 12 lìlro circa}. pJrlt1la quindi nel san~uc dei vasi assorbenti; sc-uz'inc,llpare tappezzala da uno slrato assai lìlto di- colore giallognolo • c,,11 Gl'Ow n !a 1lt·b11lt•zz~; s(l.nza 11r1ur nei:on l'i11r1·y la S~Llo uella n1ifla; se11i!11!Jbran:iare ·,•opioioue <Il l'ucéfuott1 che là fa cunsì- , rappn•seolantc quasi una membrana che alcuni ch,amester in u11'eÌfczi0110 cercl,ro-spinule, d;chi;1ra che s1norn nesrehbero piogcn'ia ~ laglìaloln in ,a.rii punti ddln sua circonsuno ha ,1ncor,, potuto ,,enctrarc tale mi3tero, d1e oolla si sa. forcnia o pcrifcri,, la quali• :;arà ancora staia di sei o selle i11torno al gen1o oc.:u•to delle µ"rnic1ose e che è ruello meglio linee all'incirca. si scopriro11() lanlì ali ri piccoli ascessi, confe~,mre 1<1 nos1ra iguorl!nzu Mini che aJo.tare Ttiorit: tl S\/Sleuèrl <: 1·00 ·ragioni ~hc foc.1lmenle sf cJim_11s1ra110 rrai;ili. Cooch1utle circondanti quasi l'asr-csso principale. Nessu na alterazione. pertanto cb:e la cagio,ne pro,simu <11:lle febbri periotlkhe perni· visihile al lobo sinistro: reni e vescica in lodevole slalo. 1 dost: non puÒ' 1ipursi nell'irri1atio11e del nùn o grJnsimpatico, {1·<ll1ifl: cen·cllo sanissimo con nessnn elemento paloloa meno <'be qurstn 1100 s ia dimostrata Ja falli muegaom o for ti ~oo. • , al1hASlltnla per l'<lSisteni a;, li assalii Clclle Cl'lliChe. · n alla su1l<lescrilla Storia t•d annessa nncroscopia ecr:ovi Pdspvnde il D,1t\. floll illo cho 11011 dm1nelle per cagione prosle con:-hlentìioni dellol.le: 1° che la cagione della morle 1 simo J1:lle·febbri in qucsliooe quulla condizione CUI! sola concorre al cambiamo11lo di·namico-organico d1 tldlv-nor\o, i,ò quere1wnliun fu l'.qwrlura d~ll'ascesso epal:co nel cavo addosto 1·t1mbiame11to motlc~imo gia a1·1•cnulo, n1a beasi -l'eil'cllo di minale anzr che la lesione pleuro-peritoneale, pcrocc~è c1ueslo st<'sso caml-iumeolo il qulllO cagiona la lesione o J'i1n1>cquesta in voce sia dal più facile r4lspiro , sia dall'incipien te ùimo11lo dì fvuiiùn(l del ilel'VO n·isplancoico. [11 onlioo 111la t.;11tlenza naturale·ddl'il'l'il.izioue a fat·o passo detumefazi one, non c.he dal miglforaornnlo generale deJ .. a ila llogo,1, dico e,serc qu\'sta ana proposizion" già da lui emessa l'ammalalo, era ragionevol il credere lendesser ad uno e cbe ciò compro\'a con i falli (Mlolo!ic1 già 1lu lui o!iSeryat1 11ci bcrrnhè lonlanissimo cd appena seusibilc risolvimento ; morti pr r perniciosa nei quRli tr<>vò l,1 so-;lauza ncrl'éa d, I 1;au2.., ch'il fegaLo può soff1:ire profondì e gravissimi guasti glii a ilol'ata i1u;ol\1ro e ·co,!sistcn~u. coru'cbbe già a ~1c1uro nel nella !-Ua tessitura parençhimalosa senza chP. nè al 'Pralico suo L;ivoro. Cbe poi le'ipotesi sian imfopensabili per giu uger a spieiiar alcuni fe11umeui di cui 1100 trovcrebb1>us1 allri meui por sia agc,•ole cosa il rilevarli , nè o.ll'ammafalo il presenlirli; 3° che se spesse fi,\lc odesi parlare d'asce:;si epa'Lici, facil- - ~larnè ragione è ,•<.wilà comprv1•ata. Qoind1 e meglio ~!alliltr ipotesi lo qoàli più o meno vl!lgan a dij rc, ragi one dei f.ilti, cho conmeule diagnosticali, ,questi il più dèlle volle sono corUcali l'essa1·e la nostra ignornn:w, poic;bè la 11c,slra mente P:" naturale 0 od eslm1e,· anzi che pa renchìmato&i; 4- che nel caso rifetendenza cerca di spie~ai· ià-011 nioJo più o m l!uO plaus1b1lù i rito lo gr.indi raccolle sii•rose conLdbuirono 1ioo poco a fa lli che le cadono sollo i s1msi, eJ e perciò che dalle cose èoucrele \la alle astrailo onde furm:1rs1 cou qoosto uua Teuria elle renderne il diagnoslico difficile tanto più non a rendo precondura a spjegur i fe nomeni da quelte d1pem.le11u. ~ senziato i pri mordii del morbo; 5" in.fine cl1e eolesli falli Riprende la parola il Ootl. Gallo soste neuùo la sua propQsipatologici sempre più avl'alorano l'opinione di coloro che :done o risv.qudh cho se·il Dotl. I.lottino ci-edo trovar argomento vogliono ch'il foga lo ollr'alla sei:rczione della bile, serva llelle .iulossie fallo in <:juesto Speda le onde dlnioslrart! gius ta la ad altri usi di tull'imporlanza, siccome farebbe quello delsua pro posizione, C@lì è per credere che sia in ,:rrore; im11erocchè soli quattro Solda ti morirono nello Spedale per febbre per1'.emalosi, imperocch~ nel nostro caso se alterala si vedeva niciosa e solo.a qu es ti si rid uco u 'i folli osservali da l Doti. Bot-.. la: funzione della sanguifi~a1.ione, bPne·poco lo era110 quelle lino. Ora 1100 può negarsi cbo qoattrli sole osservaz1001 ~,au indella dig.estion e e secrezione hili are.· suflìcicnli per tru roo una Jeg;e generale. Couccdcnl.10 tuttavia.
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che basti no porhi casi ad appoggiar il suo asserto, io questa circoslauza, a suo parere, era certo mestieri che le necroscopie , fosser a l meno siate falle coò la massima diligenza ; che fossero state OJServate lutto 111 viscere principuli oodc pol~l'e !"agiuoare. 1 per via d't'\limìmlzione. ll1s11lta1ld'atl'incontro ch'io de lle autosr sie uon s,a prì m a i lo speco vertebrale , egh' dico non eompren, dere com'II Doti. Bottino a,:.srrisc.i che nel10 lesioni riuvenulo oel lrisplaocoico d~l>ba stare la c~gioue prossima di dd te fobbr,, ment1•0 nel mid!!llO llpinale·avrchhe fvrse trovato lesiou1 di gral\ luoga mai;giori a quelle le-quali forse ovu erano fuorcbè coro• plicazioni d'allre malattie. Da to lto questo chiaro u' emerge che i falli patologici addolli dai Dottore I.lottino soo i nsufficienti per sJabilire che la cagioue pros,im,1 clt:lle ·febbri io qu.;slioue stia n(!ll'l l'rilazione del nervo graus!mri.atico. l\iguardo poi alle ipotesi, le l'ilicne utili quando sono bene fondale por che obbligano l'inlclletto a tratteuersi soHilmenle sa cose induttive; daoriose io veee alla Scienza ed all' intelletto quando sian appoggiate a falsi priocipii.
' U.Elii\ZIONE OEU,U CONFEHENZE SCIENTIFICIIE I
(Mc.~e di mag!)io 1:1 Tornata.) C,,01.um. Lello ed approvato il processo verb:ile della precedente Seduta il Dolt. Gall-0 ollieuc la parola e rilornaod'all'argoroeolo trattato nell' ultima Conferenza vieo-a confutare l'opiniollB del l)ott Bollino che stabiliva essere la cagione prossima dello febbri pernicioso una, l:Ondizion initativa. dei gangi'ii e dei co1·doni trisplancnici, dicendo ooo ~,1pere su- qual argomento possa stare salda una tale proposizione,imperocchè è dogma da tulli ammessò che l'irritazione qoaudo non ò viola, a poc'a poco da so $lessa cresce e fa pas,a·ggio alla vera fiogqsi : cosiccbò una
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bri algide, lipir.it be e diafo 1·diche le qua li ill udo u Qgni rag iooaA ciò risponde il f) olt. Bolli no che qncsl'altorazio no dei gaornento che si voglia fondare, so la della ipotei i.,Altronde lai i siou lii e diramazioni del tr isµla ncnico no tano la sede deila malallia t_o mi'coosidcra li ,separ at_am r nle sono comoni ad allr e mal:,lliè. come ta lesione della fu o1.ioue dei ine ,lesimi indie~, la cagfo ne P,rQssima, Ch e se sono s oltanto quallrò i casi osse~vati , queslì Pqrnde In parola il D1111. Chalp chè sostit-oo l' <•pinione tièi Dottori Vai!lientl e Gallo, f.cend o-no!ar ·ai Doli. Bollino t. he le alle~omunque vcu~oo a Cl,1nfercm1 del!a sua opioit1uc. Circa poi la r azio ni del gransim palico, su r ni-questi si è basato p11r dim ostrare trascurala ispe'liOnt:: elci Jnido'lo s i, iuale, fa o, senare che per la Cagione prossima /) i '(folte ,febbri, Si ll"r> Vl\00 pllrilllCOIC lai• sol.I ma.oi.:a o1.a ,1i: s\r!lme11!i non -s'~prì I.i speco vertebrul e onde volln nelle a[ e1.ioni delle ,•isCf>re f1dc1 om inali e s pecialmente ossi>rvarn<i il utidollo ,li cui non per:auto la porzione superiore, nella febbre tifoidea, come lutti bau osservalo anche i n autossie i l 1111111111., all ungato, il cen• Ilo e cen ·cl!élto furo n ogge tto di di• fall e in questo ~peòale, cosi ccbè conchiucfo dio ·tali idterazioui -lige nle ri cer,·a oc'i lor inv,,lncri, oell~ soslauza perif'eric·a, cennon posson essere 'di !(l'l\·n v11lo re pH l'<•piriono ciel Dolt. Bollino. tra le e oei lor'o ve1Jll'icoli ,.è:ome risul ta dalle ~ooola1.ioni fatte nei r:ipp,,rti dei t\eodic:onti mensili io ri5rnardo alle aller.,ziooi Prendendo la p11rol(t il PresidPnlr pC' r risponcler alle obbieri ovéuote l'l ellc i n<l ita le sezioni cadav eriche. zjoni messe io c~mpo rlai Doltori G111lo e V.1gli r nti, fa noti<.re du e Clw poi l'1potPsi in qu estione sia male fondala no!' può sò.sl'e· esser i mezzi per cui il i\It'dico può r.or. oscere la natura e la sccle ner!;i si., perchè si not arono ri~ollameuli palol11gici iu ,1ppt1ggio, d' una malattia cioé 1'11oa~isi dei sin tomi e le ricerche anatomiche. -sia pcrtbè si ò. progredi ro lo11;irnm .:n1 e cun la guida d ei pr i1?ci1,ii Ciò posto, se si consider.an i fenomeni mor bosi e<t in ispecie qaelll cbe s i maoifeslario Di> I primo stadi o 'Mlle feb br i peri odi della St:ienz:1 ueilò st.1bilìrla, (:•,me nullo ~J)i egare con questa i che, comè mal essHe ge nerale, iassnza, sba digli , sti raechiafenoméni dall'esi; te nte lesio ne dipeod onti. 11 Dolt'. Gallo riti ~a l'e,p,essiooe dr p(lca diligenza e vi soslitu iJ meoto, senso ~i fredd o, !nmi lo var ia mente sensibile, ()C<'. , esser i-mpossihile ooo ri conoscerli di pendenti dnlla lesa fònziòo·e ,s,c~ quella d'incopipiu{a,e.di ce .che per la questione presente uoo ùcl sistema nervoso; si ccoi:n'in aoa speciale lrsi ooe di tale siste · è d 'alcun v.ilore fa dis tinzione fall a dal DoltQril Bllltino, poicbè Uld ,tià la stabiliron o B0erh1tvc ed il suo commcolatorè Svetonio nep pure la setle delle pernici ose può riporsi nel gra nsimpatico _e l' illnstre.nosti:o Canaver.i, <:;alleo e Bors·eri o ai quali s'acco~ pe.r le già acc.enn_ate r~gioni. stano Hyldcb rancl, Gi useppe ·Frao<k ed altri non pochi ;-·n ~je r Soeginn~e il Doli. Bùlliao che se sommi Uomini non rilevarono lesioni di tale ger.ere si può credere: 1° che fo r,e non $pinsero poi ed il celebre Pucd nulli non 5olo la r iposfl'o nei oervi rna la spe('ì!icarono r.oslilue oòola nei cerebro-, pi n,ili: ma se si rònsìle lor inilagini sin ai g1:wglii e diramaiio ni del lrisphrnc· nic:o, 11011 dllra ch'i fònonfeoi morb osi d iè si manìfeslnno nelle per,niciosP. avendò forse SIJsp e(l;1IO' ch' ivi pote,sn o trovar »lle raz ioni suf!i . ed in ispecie nell'algida conie sarebbcr i! 1-:ranrie sconcer1.o nella cieu li a dare ragione cli co;i ~ravi fe nomtni ; 2° che dall.i lotta fra lii po{eoza r.o nsc• rval rie e e la cagio11e morh usa ne risultò la . ,cirr,vh1 ~i0 D1:, le gravi i pèr erxde viscer ali è di q11.isi lolle le m,1elimi1Jazio11e di quri materiali (medi aule il sudon•) i: h' nvre bùcrn cose, i gravi dissesti fun z' oo~li del sistema culan,eo, 1legli a ppacon la lo·r.11 presenza tletermin/lto il passagjliOtlallo 5tilhl irrìl•l· ralì epato-gaslrenterico ed uropoi1-lico, ecc. , si riforiscono quasi esclusivamente alla vi(a veg1ilaliva; e obe se la vi ta cosl rl d ta d i tivo a_l fio!Zisl ico, per cui viene sceroal,c la lenclcnza di cui par· ' r él,1:d one, com'il'senso ed il mot o, è compromessa, ii.on lo è che lava fl n ,, tL G11lfi>. WOoll. Va!( lienti ollie n~ la parola. D~sso lraend' a1 gomenlo simpalfoamen le, gìacchè noo presenta mai quel terribil aµp aralo dall'Hn1.i dello nota : 1° il Yoler allribuire la serle del la (llalallia fenomenologico inere nte alle iclio.p;1 tio ir ritative dPl midollo spinalo, come s'<;sserva ne! tehn10 ·essenziale; pare mQlto )Jiù loeico al si~tcma 1H1rvo~o porta .al l<t Scienza una confusione; poichè· qua ndo puc]asi d'on'a [ eziooe ViSéHalC bene S'fnlende Che 0 0 11 anzi t,h'io questa stabilire la ca11ione prossima delle perniciose (meno la Ma nica) io un'a[ezion ir ri lativa del lrtsplnnchico , da si vuol esr.111,ier e da tal ~O:e1.ione quella par ie de l sistema n u veo cui, com e c,la cagione l' e(fc:tl o, sono cJi pern! culi j su rlescrill i d i· cb ',1pparti or1 a qm)lla viscer;\ o così parlando d' una reumatalgiu. sùrdini fonzio'nali, e h111lo piu sembrr1r ammis;ibil ooa lai h'.ea P arimr nte s (i si vbdion r ifèrì11 al ueno tri'spluncnic() le ipotesi in quauto che coo la IDl'll rsima si spieghi re bbe la periùd1cilà () i dell.i cngione prossLma anzi ch'al sistema d'as,imilaii c>nc , como tale terribil alfeiìono, essend' oramai univer~a fmeole ammesso, usarono ~li ,, uiori-mode rn i meno r ecenti, desso crede che sia un costituire la periodicità il solilo' decurso di presso chè tol te !o afrend ersi 1ror,po aslrat.ti ed allontanali dài fatti pratici specfali ; feziòni ìrritat ive dr l sistema nervoso. ~ o ch'H n,ler altrihuiro la febbre per niciosa ari ou' irrilaziooe, nou ò coni;iliabile co11 la P ratica, poichò le fobbrì pet'niciose si ~coe~d'o ra, continua il Presidll'olP, ~Jl' allro' ,t nezz,o ci oè al lei osser 'lazfon 1 cadaver ic he e lasc iando da parie che la fobbre pocom·bàllòo o con c~1-a 1u'tt•aff,1Ho op po~la·; -3° Quanl'a)le osser riodica sia cagionala da soverchia bile od 11lr.1hile , come vorYazioni· mul.lvoricbe cl esso fa nota re d'esser e stato più volle prerebbe Ipocrate; che lo sia da ostruzioni addominali, come Ascle s ente afl au tossie in c~mpagoia di par ecchi rispettabili Colleg hi piatle ; che $Ìà da ri por si la cal(iooe neiio slo.roaco, oc~l'inteslini, ed aver udilo· dìs paril/1 d'opin ione su i medes imi prnsonti rìsulo mesenterio, come pretende Galeno ed· i suoi $egoaci , òice non tamenli cadaver ici, alcoui e.indicando p. es. una !aie qua le r ossez1.a d' una parto siccom'iìn fatto morboso ch'altri ritenevano poter in alcun modo assonrir a Bro~1ssais r. he la. vo rrebbe r;com' uuo stnto natu ra l~, ·o·solo eom'nn effètto cadaverlco ; 4° çhe posln nella f.(astrenterite ; come 110 11 può ammellcl'e l'id ea di le ipotesi per averti valor e e non essere da nuose debbono fissare quan ti la collocarono nel fegato, nella milz:1 o nel sistema della e riirie.ere l'alleni ionc del Pratico ad un proficuo trallameolo; ve na porta, rn eotre le ·aulopsie cap;sveric he pr.1ti<'ate a tale rima,uel nost ro casi> in vet ç la s upp()sta irritazione de l sistfrna guardo in questo Speda!e non svelMorio mai a llro nelle sopra 1rispl;1ncnico ci allooluna dal fotto pratiw· e _r ischia di colìdurci accennate viscere foorc bè sem plici ingorghi i q uali èonsidera ad on metodo curativo contr ario. siccom'effelli della lesa oc! impedita innervai'one del trispl11 n cui co e noo già cotne cagione dello ft hbri medesime i e cb~ so 11 Dott. Eotliuo am melle potere nascere quesligue tra diversi !\ledici circ,1 lo slato patologico di qu,t!oh è parlo , m.a .quelli da io qu alche caso ha trovato la conseguenza tl ' on ver o prqcesso lui riferiti non crede possao essere confestati : r igoartl 'alla caflogistico, t•ome nel deceduto di pleur ilfoa perniciosa, lil Tçlibre . giooo prossima ed all'ulili!à delie ipotesi, si riferisce .alle ragioni da r cmillente s'era fa lla continua, e ciò dal momooto che l'iu · gorgo plearo-pohnonale (il qual~ costitui ~a la forma dèlla pern igià date_al Doll. Gallo. 11 Dolt. va ~lienti rispo nde al I>oll. Oollioo che lui medesimo ciosa ora·delta) , per i ri ono\'ali accessi, per le soffer te malatt ie io quosto Spedalè trovos,i ad assister a necroscctpie e senza voio tale viscera e per mancanzjl !li r esistenza Qrgaoica vi deterlersi vantare cl'accorgimen!o 1 si limita a' pretender e ù'averce minava un vero processo infìàmmatorio; menlr'',d contrario le pralic~l~ ed ~ssi's tite lanlo qu:s nto i suoi Colleghi ch'e rano preautossie medesime svelarouo mutamenti essenziali avve nuti r. ei ser,ti, con i q uali pr r alt ro no n ro concorlie nel giud icare della gaDglii addominali e lorac ici, mu1_ame11ti più ma rcali or in querossezza dei ganglii e dei nervi osservali: ..quanl'alle alterazioni sti or io quelli, secondo che la forma della pern ici<•sa veniva organiche dei gan glii , cr ~de poi impossibile. ch'io così breve dalle viscere toraciche od addo minali determinata. tempo le febbri. pernici.oso valgan a produr le. Finalmente riAl Doli. Gallo poi oppone che da solo qu attro aa lossie ed in.· guard'alla ragione dei sintomi ch'il Propioaole crede dedurre coropiote (per ooo essers i sparato lo speco vcrlebr:,ile) nou podall'accennata ipotesi su la cagione_fa riQètterc cbe la massima tersi stabìlir uo princi piò positivo su la èagione pr os~ima de lle irregolarità è Df i ti pi, negli sladii e nei fenomeni m orbosi noo peraiciose, rispe nde che quallro _sole autossie possoo essere di solo diversi, ma apcb'atlalL'opposti, com' ad esempio nelle febpoco o-di oesson valore quand'i. risullamenti delle 111ed~sime·
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soo' in contraddizione, éd in oj)posizionB all'analisi sintomatica della malal:ia rli coi ~' in~e,li~a na!ora, ma che, a suo parere, riescono concludenli e <li gran peso quando \olle d,1000 li me- · de~i.mi risul1amen1t e si trovan lD perC~tt'arm lmia con la fliiolo-
rispo·n.deran all'anzi detto Sped~le Divisionario, per ogni giornata di presenza. gli assl'gnimenli sLabilili d~i numeri ile e 5 dall'ari. 222 del Regolamento su !1Serviii0,Sanilario della l\lari11·a dei 1.29 di ge1111aio ~ 839 , oll.r'à quelle allre gia patologka. bonificazioni cui si facesse luogo a tenore del medesimò Risponrle ancora che sébbcne non sia stalo aperto lo speco vertebrale s1 possono lolla, ia le rnetlesimP ,).Vere per esatte tziacarticolo e delle altre vigenti determinazioni second'il geché io tre casi n•·i riuaff )(ii arntnidati 11oo·davano segn:o d'irrita- · nere della malallia. zione spinale si trovarono l',11 ii:inP.- del mirlollo spinale, i rami Arl. ,i-0 Ai Corpi della Mari1ia son Hpplicate le disposii11lcrcos1ali rù i nervi ischi, tirf in i., lato rialurale, mentre cho nel zioni rt!lalive ali,• Infermerie "àlililari prescritte per l'Eserquarto ca,;,, (lr.lÙavasi d'un inr,malato colloc:1lo al n° t()(j in cui s'1• rano p1esenl11ti ~into rni non dubbìi di clilfusione cercd)1·0-spicito. , o ale ·p.,r cui ~li si <l11vetfe 1iorre la camicia di forza) ,il mi,lolh La rile11enza•<la fdrsi agl'indi 1•idui del Corpo Ileal Equiallongalu ed ì 111>n i i11lerc1;sl:ili non ~i mostrarono men aherati p3egi ricovPrali nell'lnforme ria, corrispon<lenli al piccolo ch'il sli;ni.) f(auglionltle-; ch' auzi i siolomi cerebro-spi(l/Jli és~ (lt>I SJldato, .sarà di Cf.'.,nl. 10 al giorno. preslilo , sen<losi .ma11ìfost,1i a m;ilalli;l avanzata si dedu~se d11>. i'aff~zivoe Ar.l. 5° A carico del Bilancio passivo della Mari11a verrff p rim i!ivn ,iei :?,Hl~hi erasi all';1ssfl Cdrehro-spina'e diffusa. Conviene pure cnt1 i!l)oll- Vàttli1enli essere talot'a difficile tra corrispo,;lo a! CoMiglio permanente d'AmminisLra1.ione meclesìmi Anatomici l'andai e d'accor,lo uello slahìlirc lo nre , dei Corpi rlella 111t1dl'sima, pPr-le lnfmnerie di cni all'aralleraz\ooi patologid1è, ma f,. no ta,·o· che so è possibile tale d isticolo pr1·c~tle11t<·, l'indennil.à ragguagliala a ceot. 20 per accordo lralt;indosi cli ~ernphci ingor ihi od ininio ni, le quali ciascheùun uomo all'anno . su la forza del Corpo ri~pelposs,rno c;o11s1derar$i o com·attive o 1,as,ive o c,1davericbe od livo, ;:lahilita d,d r:r lali.~·o Quadro dì rorrna'lione ed esclusi ,11u:b'.essere scambiali con {1111.(0si , non succeclere poi° ml)i tale d isarc!lrd,1 nel ricon usccr i falli palolol{il'i, consegueiize di veri sollanlo gli Uffiziali. proce.;si nllivi, co me soiro l'indurimento e l'iperlrofia, quali ulAri. 60 Per l'amministrazione e la· conlabililà di quesle timi rsi!i <lol trisvl.incnico furonu da lui in un con i Dottori Laj, sa-ran osse·rvate le discipline sancite d~lle Delol'ermerie. Corbetta (l ll ,tnno ed il rned(:simo DJl l l. Gallo O$Scrv;1t( noi de-' l,.rrninaiioni ·dei 4 d'i giugno 1833 ed altre consecutive ceduti eh fobhrl', pcrniciosa: Coochi u<le 4uin,1i ch'1is,se uù 'oramai ammes,o <la lult'i Fii!iologi t:h'il s·sléma gand1011are presiede proni,lf'OZP. alltJ funzion1 della vita vel7ctaliva e le lesi<.oi del medesimo conArl. 7° Là.carica di Medico in Capo della Marina creala fermalll <lalfo autoss ic esscnd'i11 rap porto con h Fisiolouia Palo"con Reale D-acn•lo <lei 26 <l'i dicembre ·t 8¼H rim.ane soplo:.d ca, è ;i(T.,110 loi:iico rip r,rre la ci1gìone prossima tlellc f<bb ri prt·ssa. perniciose in on';i!T.•1.ion irri111tiva di dello si:1tema anzi che nelle Le allribuzioni del medesimo giusla i vegliaf!IÌ Regolavarie ipi:romie visceral,i, cbe spcondo lui ncJu t\e sono fuoTcb è una ~conse;oeoia. mcnli saranno disimprgnale 'dal l\fo<lico Divisionale allo Spl'dale ~lililai:e di {;t>noTa. Rimangon'q pure .soppressi i quallro Medici locali addetli ai Bagni Marittimi. ArL 8° All'alluale denominazione di Medici di Fregala di ~ a e di '2a Cl,asse I\ di Medit:i di Corvella è sosliloila ri R. IJecrelO /JOrla11l1JSOJ1Jl1'CSSi011e del/o $pedale principale de/la spellivamenle quella di Medici <li llcggirnen to di P, di 2a R. Marina; co11ce11trame1110 de! re'a ii•o sen,i::.io i11 quello e di 3a Classe: ed a quPlla di Medici Aggiunti di 4• e di della Divisione .1/ilitare di Genoi•a; riordina·me11to del Per2• Classe quella di ~{edi~i di. Batlagliò11e di ~:i ·e di ~a .Cl. so1ia-le San-iiatio ;1/al'illimo. E$si però consèrveran110 le attuali loro Divis~. Arl. 9o Il l'ersonale allivo del Corpo Sanilario ~lili\are VITTORlU EMANUELE li , REDI SARDEGNA, U~G. ECC . .ECC· Marillimo destinalo ad imbarcarsi su le Navi da Guerra e per il servizio presso j Cor'pi a terra , oegli Siabilime1iti Su la proi,o,;i1.ione d~l Ministro della.Marina; della Marina e n,eglt" Spedali ::eoondarii delle Isole della Abbiam onlinato ed ordiniamo: Maddalena e Ìfrlla Capraia, coi:n'allresì di quelli ~ei Dagni Art-.~ 0 Lo·Spetl ale 1irinc1pale' dt>lli.l Iiegia Mari na stabi·Marillimi è ricostituito nel seguenle modo cioè: lito jo Genova nt~I 1.,cale dflllo <lei la Neve, è soppresso. un Medico di L\egg. d1 I• Classe; Gli.ammalati dei Cnrpi d,•Ha. M-arina saran110 ricovt>rati, id. di 2 3 id .; due mantenuti e curali negli Speciali Milit:1ri Division\jli o Suc7 ' cir1que id. ,_ li 3a i<l.; cursali dell'Esercito media11le il corrisp~ltlvo all'·Amminici11que Med. di Batt..di ~-a id. ; slraiione clri merlcsimi della relr buzio11e per IP. giornale id. di '.t,a id .; nove (li presenza. secondo è determinalo dal Regio Yiglil;'llo dei U11 Sergenlc Infermiere; · 26 <li novernbré ,t S3,1. ~ Dieci l nf.,rmieri Soldati scelti. Arl. '2" Lo Sperlale-~1ililare rl"lla Divisione di Genova assum·•rà l'~mmiqislrazi()nt\ degli Spedati $econdarii e A.rt. 1 O. Le paghe e.<l i vantaiigi dt>gli Ullìziali ciel Corpo Succursali nelle ls•1le drlla M~rldalena è della · Capraia, · Sa1tilario suddello cenlinueran ad essere quelli po'rlati per coru'allrnsi di fJUelli a bordo d"lle Navi da Guerra. il rt>lativo grado e classe dal già citato Oecrelo dri 26 di ,11 serviiio d1 dc-Ui Sprdati sarà disimp't•gnalo daJ Persodicembre ,f81H e dalla Tabella n° i éhe vi fa seguito. nale Amministrativo e San ila rio della Regi;J. Ma.rina in co11Art. ~ 1. ÌI Srrgenle ed i dièci Infe rmieri saran aggrèformilà dei I\egolarnenli vigenti. gaci al Battaglione Reali Navi E' ~1\dranno dPlle paghe ·e Specic1,li lslruzioni compilale di concerto. lra i M.inisleri competenze indir,ale. rJ.alla Tabella annes~a al pr~senli>, di Marina e rlella Guerra re"'oleran i rapporti di Servizio d'ordine nostro firmala dal ~Huislro della Marina . fri:1 quesli Spedali f'd il Divi$iooario da cui dipeodqr,o. Essi vestiranno Id Divisa dt!l Corpo d<'gl'lnfermieri cofi Arl. 3,, Per gli ' oroma,.lati degli Spedali di Bordo si cori bottoni del Ballaglionti suddeHc,J. 1
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PAR1'E SitCONDA
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Ari. ·1'.2 QccorrenJ'un arma.mento gPncrale della Flolla , Dis11osizioni transitorie. " ,pcr'cui il Pl'rsoi1a le degli Uffiz[ali del Corpo Sanilari ocome Art. S2. Si -concerto fra i Ministri di Marina e della so\'ra s!abil ito non sia sutficienl_e a1 ~i sogno, si provvederà Guerra sarà 11orn_inata una Commissione p(~r la regolare al Servi1.io Marilli mo Sanitario a . te rmini dell'arl. 30 del C\)n_segna a!l'Arumi nislrazior\(l dello Spedale Divisionario sovra ~ilaLo Regolarnento dei 29 di gen naio 183\t o con di Genova rlella contahi!ità e ,d'ogni altra cosa che si rifeMedici Borghesi, ,ti qoali verra corrisposia dur_aole il SerTisce a que\lp della Mar.i1)a . vizio la paga del grudo che copriranno. . ArL 23 . Tulli gli arredi, bia.ncherie , utensjli è suppelArt. ,13. I l\fodiéi Mili tari Mari llimi c~e non si lrovassero lellili di cui lrovasi forn ito questo Spedale, non che quelli imbarcaLi o comandali presso un Corpo o Stabilimento della secondarii di }lordo e delle Isole.della Maddalena e della' ~farina faranno servi1.,io presso lo Spedale Div.isionario di Capraia sarann.o ritnessi e·dati in, c.ari..camento all'AmriliniTerra. . slrazione anzidetta mediante inve.nlario ed e!'timo di cui P er siffatto ·servi1.io saranno solto la dipcnd~nza de l Mesi farà r'isullare-nel verbale di consegna. . dico Dirisionario,_com'eziandio_per tuùo ciò che ha traLlo ·JI fQndo di·cassa fo numerario sa1:à del pari versalo io alla lor-o Pratica Istruzione, ·alle Stotie .Mediche ed altre quella dello Spedale Divisionario suddetto. llelaz1pni. che dev.ono presentare su la cura degli ammalètli. Art. 24-. Al Person.rle Sani tario Mari lLimo allualm enle Faranno pure sè!",r_izi Q presso gli Spedali gl'lnfermieri di esisten te che si trovi in ·eccedem,a al Quadro con il presbarcalì·e ebe non abbian altra d_eslinazione. sente stabilito, sarà provv-eduto a termini dei Regolamenti Art. ,11.. La Presidenza della Gi unta Sanitaria Mili lare in vi.gore. · cui è affidata l'ispezio;1e superiore d_ell o Spedale a Le11ore ;\rt. %. Restano abrogale tutte le disposizioni del Regodell'art. 7·1 delle Sovrane peterminazioni dei il; di giugno lamento dei '.29 gennaio ·1839 e del R. Decretò dei 26 dicem1833., spetterà in Gènova all'Uffiziale Generale più-elevalo bre 180'1 ed a-llre relative ohe siano.contrarie al prese.<1te il in grado, od a grado oguale, più anziano, ch'a.Jlbia il co-:qual avrà effetto a parli re- dal 1° di !Ùglio del corrente anno. mando della Divisione o della Marina Militare. I Min istri della Marina e della Guerra so n incaricali Sono Membri della Gimita medesima i Comandanti dei ognuno por la parte che li con.cerne dell'esecuzione _del Corpi delra Marir,a, siccom e lo sono quelli dell'Esercito. • prese,nté Decr.elo il quale verrà rr.gislrato al Conlrollo GeArt. 1..3. Un Uffi zi ahi del grado di Gapitauq od alLr' in fenerale. · riore- élei Corpi della Marina sarà per turno co mandalo Oàt, To ri Do, addì 11 di giug~o 1854. presso lo Spedale Divisionario per prd 1de1rc posto .come VITT~HUO EMANUELE . Membro del Consiglio d'Amministraziòne e disimpeg11are A. LAMARMQRA. quelfe altre iitcuml;enze cli .sei·vizio di cui è cerino all'articolo 3" del Regio Decre>to dei 13 d'ottobre 48ti4. Quest'Uffizi·ale farà al Comandante Gene~ale della Marin a i rapporti occorrenti relaLil'i agl i ammalati apparteDal Giornale 11/i'litnre 1}er il •I 851\., n° ,1.2. ai fo d'aprile, OPnLi alla medesima, secondo le iBlruzio nl ch'avrà ricevute. togliàni il seguer te sunìo' di Dispaccio aJ Consiglio· Supe Art. ·16. Il Ministero dell'a Marina porterà · sol suo Biriore Militare di Sani là: ·lancio ·p·assivo le paghe e le competenze del Corpo Sani<, L'art. 7&2 del Regio Decreto de i 9 di la!,ju_gno ,1853, con tario Mi li tare Marittimo, come pure l'im.porto ap'pr~ssirnacui fu ri·ord.inato il Consigli ò Sup.~_riore Militare- di Sani tà, tivo delle giornate d'iunmalalo da corrispondersi a)l'Amnel.conferir al Presidc11le l'a:ssimlla.zione al grado .cli ColonneHo ed agl'Ispellori quello di Luogotenente~Colfl1mello, minìstrazioue degli SpedàJ i Divisionarii in conformìtà degli diede ai medesimi ràgionc~ . dopo un non iiiterro_Uo servizi.o arlicoli -.,1· e 3(J dél presente. . effettivo per dieci ann i n~lla .ste.ssa qualità, all'aumen to di · Art. ·\ 7. Contiuueran a far~r ai Mili lari dei Corpi della un grado .nell'àssimila:.ii,olle anzidetta. Marina ricoverati negli Speciali suddetti le rilenenze pre<e Quindi è ch'avend'il Prof. Coiµtn. ALESSA_ NDRO Rrnmu, scritte da.ll'ar,t. 225 del più_volle citalo :(legolarneulo dei Presidente del Consiglio Superi9re Militare .di Sanità, ol 29 di gen.naio ·I839 . . trepassalo un tale periodo,_spella al mecl~simo l'ass_imilaArl. '1_8. Gli Spedali dei Bagf\i Marittimi saran aro.minizione al ,grado di Maggioi,e 'Genernl~, e sil!1dmente a!I Ispettore Bar. Dolt. PIETRO MASSARA d1 Previde spetta,1ass1m1strati dal Consiglio d' Apiministraziooe del Bagno Cent·rale lazione al grado di Colonnello. ,, di Genova istituito con il;Ilegolarnenlo dei~ 3 ai lugliq •1 8i·1. A questo Consìglioj sarà aggiunt9 guale.Membro, qgando · 'AVVISO traUisi d-'alfari concernenti gli Speciali, il Medico più d e. valo in grado o più anziano add.ello al ~agno rne.desirno. I Signori Medici Militari associati a guesto Giornale i Arl. ·19. Lo Speciale del Bagno _di Cagliari sa~à succurquali _sono tullor in ritardo di pagamento sono P:egali di sale di q_uello centrale di Genova. . , . inviarne l'importare quanto prima per mezzo dei ColonArt, 20 . Gli Uffizi al i Sanitadi della ];leale Marina saranno nelli· <lei rispettivi loro Reggi men Li al Quartiermastro Geapplicati per turno agli Spe~ali dei Bagni Mariltiqii. nerale dell'Armata in T:orfoo, oppure per qtie!J'allro mezzo - L'ispeziòne su q_ueslo Servizio è ·affidata al Medico Diche loro torner.à più acconcio, sel)Za costo cfi spesa. visionale dello Spedà.Je Militare ove sono stabiliti i }lagni. Parimé11te i Signori Associali Borghesi che non _hanno Arl. ~H. L'imporlo delle-giornale d'ammalato secondo è ancora so ddisfallo a s.iffallo pagamento sonò pregali a volerlo fare nelle mani del Vicè-Direllore frspoosahìle. -stàbililo daJ1'art..\ 3 del Règolamento· per gli Speciali dei Forzali in àppendice a quello Sauilario Marittimo dei 29 Il Dir ettore Dott. Cav. ARELLA Med. Div <li gennaio 1839 sarà corrisposto dal Bilancio. di Marina II°Vice--Direttore responsahHe Dòtt . ~IANTllLLilL di B. .al Consiglio d'.i\mmi nislrazione suddello. ' , J
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'fori.no 1854. Pelaz~a, Tip. Suhalp irui . via A:!fier'i 'H.
ANNO Hl.
( ai 24 di giugno ;I 85/J., __ ) .::,__
______ N. 48.
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GIORNAIJ~ DI !IIEDICINA MILITARE DEL CORPO SANl'fARIO DELl/AR~IA'fA SARDA)
1 ° DoU. BOT'rJNO: Nuovi Cenni con Osser vazioni su le febbri perniciose. - 2° Rivista delie Coofere1ize Scientilicbo. - :1° Do!!. i\lOl"rTNI: Rivista <lei Gior:oali Scientilìcì.
So~1.\HlllO. -
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Pil.RTE PRUIA . Nuovr
CENNI CON OSSERVAZIONr su LE FEBBRI l'E'U,!C[OSE
(Memoria !ella d1;11 Doti. Bo·rnNI ìti u1rn Conforeoza.di Ca,gliari, Pt r fare se~nito a qocHa gi11 pubbljcata nei ,mmcl'i 9.1 e ~2 di qu~sto Gi ornale).
La questione del miasma che feces i della massima imgiudicarla dal modo e.on clie al giorno d'oggi agitasi in Italia, tiene clivisi in diverse selle i molli e hdlli
l)Orlanza, a
ing~gn i che preser a trattarne. l proseliti della prima Dottrina ch' io direi mia-$matica furon o molli fra gli Anlfchi, perchè dessi spogli di preven-· zìone sist.ematica dedussern la necessaria esistenza d'uu particolare principi'o generatore delle feb~ri a periodo dietro la cos1ànlc osservazione che queste rion insorgevano nei luoghi elevali, montuosi, asciutti e lontani .dalle paludi e per !''incontro si' ,;,edevmi endemiche od epidemiche nei luoghi baS$Ì, nelle lrrre panl,1nose pc.r accidènle o per genere .'.li colliva1,ione, presso le acque ·stagna1,1li dalle quali e su le quali l.nlle .esalavasi o circolava ùo principio d'odore parl1colàre grave t disgusiòso; e dietro l'avere notato come h\ febbri fosscr in propor1.ione della mo lli plici là del·l'estensione, della v·etuslà e delle particolari disposizioni di quelle acque com'appirnto avviene su le sponde del m,lrC Mediterraneo, ·11elle maremme Mantova ne , nelhÌ pai u.di Pontine• ed in analoghe regioui com'a Gibilterra , ,a Cat1ice, Lisbona e Malaga , in Corsica, ecc . , e qui in Sardegna . Nei tempi µiù a noi vicini questo miasma occupò ed occuoa le menL: di lanli dotti Italiani e· Stran ieri fra i quaìi an~olerò Lancisi, Torli, Borsieri, Tesla, Sycthenam, M;rton, Tissol, Cu llen, Frank, J3arzellolli , Str;mbio, Ottaviani Celoni, .P,an arol i, Cagna li, i nostri Sacchero, tvlori:;,-Derlini, Freschi, P uci notli,l\'li.cheloUi,Gall i d'Ameno ed allri graudi ingegni che ton chiarezza ed autorilà. i1.1segnaro110 doversi questo miasma considerare c,1gione specifica delle febbri. (t) Contjnu:-;zione. ~ed. n° 4 1 ilelGiQrnale.
i\'Ia dessi no11 fecero qui sosta, chè vollero ricercare l'intima essenza d.i questo miRsma, onde lo fecero scopo di molle indagi ni e di molti fisici sperimen li, e: fra quelli che pjù vi la vorarnno vanno disLinti gli Accademici del Cimento Di 1lenzi, Moscati, Brocchi e Caradori ; ma tullora resta non ostante i loro belli Lavori un'incognita, perchè da alcuni ammettesi còme un gas solfidrico, da altri come gas i<lrogeno-carbonal'o, da allri s'ammelle animato cioè co.stiLuito d'atomi organici e viv1, giusta l'antichissima opi.iione di Plinio ; Varrone , Lucrezio ., ecc., indi da Lancia, ed ai giorni uo:;lri da Rosari. · Quelli della Beconda D0ttriì1a, ch'appellasi antùniasmatica, furono nei tempi remoti com'al giorno d'oggi pochissimi e fra quelli che maggiormente so,ste111rnro.questa Dottrina vanno dislin li il Campana, il Folchi. Qùesti dcltando ld sue lezioni a Roma con uuovi argomr.nli e con novelle clilucidazioni negava affatto l'èfficacia·del miasnia nella genesi delle febbri ed in sua vece ammetteva un grave clisor</i11c n~l/Li Ìra$pirazio11e cuta:1wa (Jd mia soltrazio'lle del fl·uùlo tenno- eletìrico per rapide vicen<h~atmoskriche mili'estate, . per pioggie frequenli, per dominio di ven ti, per improvvisi uragani e per contrasto di calde diurno e freddo notturno. umidità dell'aria ed incostanzél di Lemperie t.anlo più sensibile oei luoghi h,;3si, paludosi e vicini alle acque stagnanti: a quesL'. Qpinioné s'ac,:nslarono fra gli altri il Santarelli , Sorgoni, ì\fanni, Chimenl.i, ecc. Qu,esta sella, a 1.nio parere, si sudclivide nelle tre Categorie seguenti : a) di quelli 'che voglion esclusiva cagione dcli<~ fehhri i repentini cambiamenli di lemper,alura propri i dei luoghi paludosi da cui dicono.conseguirne una sottrazione di fluido Lermo-el~ltrico e nervoso atta a fare nascere UBa protopalia nevrotica r.nergica cou la quale definiscono la febbre; b) di quegli àllti ch'alle subitanee vicissitu4ini almosferic;he atlribuiscono due effetti cioè la sollrazione del fluido tcrmo-eleltrico e la perturbala lpispiràzioue cutanea ledente il sistr.m il Bervoso, in ispe(:ie g1'ngli onare, dalla cui lesione vogliono la febbre qual espressio r e di disordine di lraspirazio11e cut.anea con detrazi'l1rn cl i llui<lo Lenno-elettrico ; c.) di quelli ancora cJ1e considerano la fob bre come un pervèrlimenlo dt'll'atiimal ~conomia indolto dai mod ificalori cosmici agenti sollç> speciali condizi oni termometriche, baromelriche, igrorneliche ed eleltromelriché. Finalme11te i proseliti della terza Dollrin a , ch' io chiamerei co1wi/i1ilrjce, di cui primo propugtialore è il l\iinzi, al quale pur accedono Colosimo da Cosenza, i! Professore Semola , Minerviri e Scherillo, premialo dall'Accademia
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Medico-Chirurgica di Napoli, la quale pare propendere per I Soldato Follese del ·18° Regg. Fant., amhedue stati assali li tale Te oria anti-miasmatica. Questa Scuola dunque senza f da febbri inlermilletili durante la IÒro convalescenza di adottare ne l'una nè l'altra delle due Teorie, le ammette 1 pneumon ite l'uno e di pleuro-pneumonite l'altro, vinte feliluU'e due modificandole però sostanzialmenl~ e considera I cemente nell'aprile dello scorso ,1853, nel quaii non il miala febbre a periodo come. l'espressi·one la più comune del sroa dal Curante veniva incolpato, sebbe.ne la soppressioue disordine occasionato « dallimprovviso freddameMo deldi trnspiraziorie per abbassamento ùi temperatura in quei <' l'organismo prevenlivainente mod ificato dallo stato spegiorni., << ciale. dell'atmosfera palustre o da una corri~ponden te Ptesentemente nella Sala dei venerei un Soldato del <( cagio11c ch'affella l'economia accomodala in consimile 9" Reggimento cn lrato il 20 marzo allo Spcdale per-do<t modo. » In altri termi ni, fa consistere la febbre in un lori osleocopi il quale nell'atto che ve11 iva preparato a sudisordine ch'aft'ella l'lu1imal economia per mezzo del clima bire la cura antisitìlilica, ve11 ne in sui primi giorni del corpalustre rnedianlç l'opera di due fattori i'uno dis}lositivo o rente aprile colto da un parossismo di febbre periodica il l'altro determinante, agente il primo permanen te sul corpo più marcalo; il Corante stette in osservazione per tre degli ab itatori di luoghi bassi e paludo:,i, predispon~ndoli giorn i consecutivi e vid~\ , ipeter~i sempre alle ore 4 poa seolire l'azione del faLlore detenninanle forma lo da immeridiane 1'acce$SO nella più chi ara forma. La certezza pro\'viso capri ccio termomelrico. Come vedete a miasma I dell;osservazione lo decise all'amminislraiione d' un gramsi sos.lituisce un clima paludoso che si cousidera quale ca-· ma di solfato conveni entemen te disciolto ed aciduìalo, dopo gione remo ta e le oscit'l aiioni termometriche vengono conla propinazionc dei due ter-.~i del quale comparve bensì l'acsiderale come cagioni oecasionali e provocalrici della macesso ma debole ed insors<:; quaLtr'ore dopo il consueto e nifeslazione dello speciale morbo locale cui la fibhra era perdurò per più breve spazio di tempo . Ttfrminò il giorno già predisposta ùal fattor- occullo. sussegueute la dose di specifico e tacque la febbre, onde I sostenitori di quesla Teoria cen:ano di sorreggerla riprese il suo lrallameùto a11lisitìlitico che tosto condurrà cou molli e svariati argomenti di cui laccio per amore di a buon esito. D'allora non ebbe più il beuchè minimo clibrevità . sturbo funzionale. Se io dovessi armeggiare per questa qU1,slionc per la Siami, onorevoli Colleghi, ora permesso ch'io su di tale quale combattono si distinti campioni e di lanlo valore, vi folto v esponga il mio pensarrìento. direi che la pocbezia del mio ingegno non mi permette cli Tutti meglio di me sapele che l'eccesso d'atti vità funscentler in lizza a decidere su ia migliurìa delle tre pririziouale degli organ i aumenta la lor impressionabili tà alle oipali Teorie dorninanli che luLlora divido11 i Medici ltaprovocazioni morbose ; infatti frequ en li esempi ebbiruo liani su l'inlerprelazione della maisaoia dr.Ile paludi e su nelle Sale <li Medicina verS() la fine della scco11da metà la geuesi delle febbri a periodo. deJl'inverno di pne umonili, di pleuro- pneumoniti per l'ocNel parlare più sopra delle repentine vicissitirchni atmocullo e male definì lo nJa reale stimolo de ila precoce primasfèrichc come cagioni delle febbri intermiuenti io dissi : verD. su l'apparato respiralorio prima ccci Lato ai gnnlo « ch'il cal<io e(l il freddo potevan esserlo ciascheduno sevicino all'irri.Laziooe (essendo slalo duraHì(1 l'inverno sede cond'il loro modo d'agire ('l che se ci spiegiwano la predi· d'un flusso permanente moll'atline allo stalo d'infìammale:,:ionc de ll e merlesirn e nella primavera e nell'érnlunno non zione} cagione dell'effellualasi er.ergica comhustione polsi poteva da Psse s0le ripelete l'origiue delle · febbri permonale. Voi pure megli o di me sapete ·che. la deficienza di niciose delle quali il movente principale è l'inUuenza dei atlivit/, funzionale degli organi aumenta pur in senso inmiasmi paludosi . » Io dissi movente principala appun to perverso la lor impressiooahililà alle provocazioni morbi!icbe. chè vedo endemiche od epidemiche le gravi in\1::rm illenti fo fatti nell'estate, in ispecie verso il finire della. seconda là ove sonvi paludi , stagni , ecc., ove in somma vi è una meta., no i vediamo frequenti le malat.tie g,astri che e bi liose costituzione rriiasmalic11 palnslre come nella seconda m·età alle quali si ha predisposizione per le cat.til'e digestioni e dell'estate e dell'autunno; e 1100 liìssi esclnsivo perché sueper le perturbate· assimilazioni a cagione della diminuita cedono casi di perniciose in luoghi dove non si può arumelenergia e dell'abballimenlo prodotto <lai calore; per questo tera l'esisten'la ciel miasma perché lontau issimi da sili panmedesimo, quando for le, si ricorre ai cibi wgelal i meno lanosi ed ove è ipo,lelico il L!'asporlo degli effluvii miasmanulrienti e men eccitan ti, all'uso delle beva:icle acquose ed lici per mezzo dei venti, perchè a troppo grande distanza acidulate e dei frulli, ad estinguere la sele caus11 ta dalla dei medesimi. co11tinua deperdizione di molecole acquee per sudore, ecc. Allronde noi abbiamo qui nel noslro Spedale l\lil itare Tulle queste cagioni debi lilanli non posson a meno che riatl osservare mollissimi casi di perniciosa nel corso delfl.eltersi ed agire sul sistema nerveo trisplancnico moJeral'i nverno dopo ch'ai lunghi calori esli\·i erano succedute lore della vita vegetativa e lasciarlo in istalo tale d'avvililunghissime e copiosissime pioggie quante mai negli anni menlo bene presso a malattia astenica; supponete in questa andàti e che $'era manifestato ~ continuava il freddo anorcontingenza pi/agisca una cagione qualunque, quali la colmale quale non è uso in questa rt•gione; 1~ se fosse neces!era, la paura, uo dispiacere concen lralo, una crudezza del sari o e(i inrl ispensabil il declinarvi fa lli , io non m'avrei a · canale gi!slrico, la smodata ingestione d'ali menti, uoa quancomprova del mio asserto ch'a rammentarvi 1 onorevoli tità forte di medicamenti, una subila soppressione cli LraColleghi, i tre casi stati prodolli uella Conferenza del 1° spirazione, ecc. agosto 1853 dall'amico Collega Dotl. Laj di quei Soldato È egli irragionevole l'ammettere che venga le:;a od imdei Cavalleggieri di Sardegna convalescente di grave oipedita· la funzione di quel centro nenoso che già primititalmia reuma.ti.ca sopraggiunto da febbre a periodo durante vamente era perturbata '1 l'invernale stagione del '185·1, del Carabiniere Chessa e del L'influenza delle passioni non so lo 110n si può ne.gare 1
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la nolle la lernp[ralura essendo stata costantemenle infenella proùuiione delle febb ri, ma anzi sappiaru imprimerla rior a quella della giornata , al levare del sole la. quan~ità un carallere speciale a seconda della loro nalura. Così dicasi delle rnrh<i nerrnsl', delle vicissiludini almosferichc, , di vapore diffuso nell'aria dev'essere rclalivaroente poco considerevole ; e, e·. DunqUf! queslc cagioni possono produrre le febbri, cui :}" perchè <li tulle le slagìo1ii dr ll'crnno è l'estate ctl il mo11enlo escln.~i,,o parmi non dovnrsi assolutamente am mclprincipio dell'autunno P di lullc lo ore del €,Ìoroo è il mez\er il miasma palustre il quale quancl'esislc com'in lnoghi zoù·, press'a poco il tempo in cui l'aria è più ricca del raumidi. bassi, panlauosi, prende il scpranento su tulle le por acquoso e la lerra più scarsa d'umidità; altre cagio ni o va 1 a dire cosliluìs,:e un'affczion endemica où k 0 perchè si sent e di più l'impressione dell'umidità. nella epidemica, m<:nlre le pr,me le cagionano sporadiche; pr,r sera che nel mezzo dclht giornata cioè <lacchè la temperail che parmi potere dire che le alt,-o caniot1i coslitoiscuano tura s'abbassa e per conseguenza il rapore dell'acqua si le ccceiio11idel!a cagiono ae,wrale (che sarebli'il miasma) nel 1 conde nsa a poc\1 poco su gli oggclLi Lerrcstri e gl' inurn imodo iJenLico che vi so no le eccezioni in tulle k: regole disce ; generali ond'appunlo siano tali. Che questo miasma vera;;o che colui il quale si tro,•a all'aria aperta nel momt•nlo menlP. esista in quei luoghi lo comprovano quella sensa·· zion ingr,,ta d' un odore disgustoso 11011 ancora bene qualiin cui si -forma la rugiada e pe r la medesima ragione nel fica lo ch'uno risente 11ell'altravcrsare sili paludosi cli mamomcnlo in cui I;: rugiada si dilegua è immerso in una remme o stagni; il raiiocinio, e l'esperienza; fra le altre almo~fera assai ricca in roaleric organiche cd anche mevi dirò quelle del Do.l. Giulia riportala da Orfila . che su fitiche e si lrorn per conseguenza in circostanze estremafa. fede del Medico noslro di Divisione vi rip(ilo . mente sfavorevoli alla sua sani là, percbè in quell'atmosfera Fece il Giulia purlar<' varie bolliglifl aperte piene a roelà sta ripo,lo il principio arcano, rngio ne quasi dirella delle febbri intermillenli. d'acqua distillata in luoghi ruaremmosi; le lasciò durante il giorno ond'il calor estivo riscaldando o rar<'facendo, l' ,1ria Ora ·-::h 'abbiamo si può ,lir associata i11 una sol idea la pu lrefaziouc succc<lent.c alla superficie della lcrra di llla.entro con lenula ne uscisse in quanti là. ; in di alla serc:1. con terie orgauiche (sebbene qui pure dohbiamo c:onfessare di il precipitare rlei miasmi rwl raffredrlamento ~uccesSÌ\'O per trornr uo'eccczior;e alla regola generale in ~lootfaucoo irradiazione della terra vRrso lo spazio, maggiore quan1ità Ieri-a situala nl'i diulorui di Parigi Jove non si è gi ammai d'aria delle pnludi invadesse il vuolo delle bottiglie ; po~cia. le chiuse e le lasciò io riposo per !:lPÌ mesi egualmt'.'nle che rit:ono,ciulo ìnalaUia miasmatica , sebbene quella locali tà sia u11 ìmml'nso fomite di pnlrl'fozionP} la presenza nelaltre bolliglic rièmpite per metà d'acqua tlislillala e per il l'aria di c:erln so$lanze quali mia:;roi chr' si so1w riconorP~tars le dctl'~ ria del co rtile delln. propria abilazionl'. Dopo sciuti aver in quella pulrefazior,e la loro sorgente ed il loro tale tempo le agitò e vide intorbi darsi le prime, farsi l;illifomite, e l'apparizione delle fcbhri a periodo . vedìamo sP ginoso il liquido eulro contenn!o ed acquistar un odore uno possa preservarsene e con quale mezzo. 1,auseante, non cosi succedere urli~ seconJe in cui il liIl.igauil d~i 1'1sle ha oss<~ n ato t;l)me ccrle posi1,io11i d,fose qu ido non a1·c:va co mporlaLo atcu11'11 1lrrnio11 e. da un fil an: d'alberi b l!ll(\ ullo erano preservale d,dl'tli:ione U11'allrn prova. la. si pnò él\'er csponend'all'aria uo vaso del miasma per quella p:\Tte r.he rc,;tava diclro d1•i m1•Jedi \'i'lro riempilo <li ghi,1ccio ; 13 superfici<· di quel vaso simi menlrl' la parte scoperta era csposla alle febbri. si>mprc e senz'occézione in qualnnqne ora ed in qualunqun · Tu tli sappiti mo come fra le ahi t.a1.ioni situale nei dintorn i stagione (qualora la tcmpcrnlnra dt·l recipiente sia meno d'uno stagno paludoso ve ne hann o di quelle cioè· le colloele\'a la di qut?lla dl'll'ari,l eslm-:a) si ricopre d'ano slrnlo cali' $oll'i ,·enti dominanti e ricc•ven li tutt,• le es,ila~ioni d'acqua cb>' si coogeforà o no, secondo la lemperatnra dt•llc llcllo slagno l ii quali so n invase da ma.laltie rnia.~maliche. pareli e eh~ sarà più o Ol l:110 dnn,a, secondo la durala ·ciella menIre altre ve ne h ,in!IO cioè que lle che ::ono colloMLe al spt•rieoza e lo slalo igromelrico J.,ll'aria. Ma questo folto riparo dei \e11li dominanti le quali ,·r<lono scacciate di notP a tnlli ~ol indica che nell'aria havvi sempre acqo;t nam.i a sè le e5ah1zioni pa!udorn e van •'srnti Jal!a f!!hbre. sollo fo rma ,li vapon•. lii vcr,e s<.: questa gperi1• nza viene fall,\ sul fi ni rP dell'estalc oc1 ill autun no in certe local ilà La giornaliera. speri enrn ci cotJ1prova che qnelli che p. 1•;;. nei luoghi paludosi, si troverà c:he l'acqua coadcns,1la sono reslili d'abiti di lana abilualmenLc e lanlo più se disu la superficie raffreddala. dal ghi,iccio conlicne malf!rie reltari.1enlc- su la pelle, possonn co11 maggior irnpuuiU1 aLfeLen li inr.on l n~slabil rnen l t! <li nal11r,1 orsanica, poich è si Lnwersare IL1oghi ìos(llub ri µer acque stagnanti e paludi e tlislrugonn con il fuoco dan<lo prodolli di ma l~ric orgaciò perchè qu<·~Li respingo no mnggiormenle \'umidità. che niche. non gli altri lt>ssutì percbè essendo coibrnli del calorico A me accade sovente <lì prender alcUJìr! gricc:io le di rumao lengono più cost.inlP. la lemp<'ratura dtill'ambito dùl giad:i di luoghi palud osi, di meLlcrle a conlallo con al lreLcorpo, consern,no le funiioni dt• lla pelle e~cooperan a 111antanlc <l·acido solforico, i11di . eva1>oratc, oll1•11er un n•siduo tencrc quello s.talo d'eccitamento che è u11 vero i,re!-ervacarbonuso; il che non oll1•11 ni mai operando con gocciole ti 1·0. d'acq ua di pioggia. A laie scopo giova ancor ass,, i,simo l'uso eccitani.<) come Quc•sla sµcrieuz.e pe r laccr<' <lt•lle altre ci spiegano pail thè ed il caffè i quali sov rallullo alla. mattina possouo tenLPmeole i !'l'guenti falli : aiutare a preservare dall'inOuenia dei roia~mi_ E dissi ec11" clll_\ la quan litf1 di vapore ar.quco, veicolo d.ei mi asmi, cila11tc e non spiritosn perchè quesl'oltima non farebbe che s'aumenl,t lanto più nell'aria quan to pii.i la Lempe.ralu ra si aunienlarc la predisposizione di risentire gli effelli dele-· innalza; le rii del miasma cui sarebb 'un preilisponeo te , mentre la prim!l un preservativo, percbè dall'uso del lhè e del caITè 2° la cagione per cui al la maltina la quanti tà di vapore contcnula nell'ari a è al suo minimwn cio è perchè d11n1nle vien indollo un leggiero i.la lo <l'ecci tazione, urJo stato quasi 1
- , 378 febb rile costituente un'azione contraria all'azione del miacasa fumo dànd'.il fuoco a mucchi di paglia llmida onde con sma; m~ntro che quella prostrazione, quel rilassamento che tale mezzo intorbidare la l~asparenza dell'atmosfera e fare succede all'uso degli alcoolici e <legl'irrilanli costituisce che come le nuvole faccia questo l'ufficio d'u na copertura. circostanza favorevole all'azione del miasma che non a: Da tullo que::;to voi vedele, Colleghi, ch'i ruezzi che la vrebbe più a vincere l'ostacolo che deve presentargli l'lrnerPraticit illuminala addita cor.uc atti a porci al coperlo delgia vitale d'una buona sanit~ l'aiiooe dell'aria sono di due sorta l'uno ù1diretto e negativo Il medesimo Rigaud de l'Isle racconta ch'i Mo11 aci di che consisle 11ello sfuggir il contatto dell'agente deleterio , Fra nquevaux lenendosi coslan Lémente sollo doppie tende di ,preservarci dalla di lui azione senza però decomporlo ed canavaccio potevano prende;- il fresco della sera e del matin laccarlo nella sua ;1alura, l'allro dirello e 1iositivo tendente tino che colpiva tul\i quelli ch'avevano l'audacia di respi a scompor i ro'iasmi. Onde ria;;sumendo dirò: rare l'aria allo scoperto. 1° che se il Medico :Civile crede doversi riretere dai lavori li Conle di Gasparin racconta confuna vecchia Guar:dia della mattina affidali specialmente agli uomini la grande delle paludi Ponline faceva detonar ogni sera un pugno di mortalità. dj qnel sesso, il Medico Militare che lrovasi in polYere da caccia nella sua capanna e sviluppa.va in tale paesi di paludi, cli stagni, di grandi pral~rie, di terreni colmodo un gas che la tradizione gli faceva riguardare come tivati a risaie debb'insistere perchè s'usi da i Comandanti salutare. 'Per mezzo della Chimica sappiamo ch'io seguilo dei Corpi la salutare precauzione di non far usci~e giammai alla combustione <lella poivere svolgesi gas acido solforoso i Soldati senz'asso!uta necessità. avarni che la rugiada sia e protossido d'aH1to il quale se ha poche quali là anli:.ellidissipala e di farli rieiilrar avanti ch'cssa cada; che, concorre non però per alquanto a tal<! scopo con il 2° ctebbe per quanto le circostanze finanzi arie del Corpo prim<> il quale sappiamo avere la virtù d'alterar e scomlo pcni1eltano inculcare l' uso dell'acqua caffellata se non porre per così dire le malerie organiche, come lo ùimoslrn. si può Ji piccola dose di decozione di caffè per i · ~oldati con l'i mhiancamenlo che preducc della lana, della seta , ed in ispecie al mallino prima che si rechino agli Eserci-delle vio!e e delle rose esposte alla di lui az ione per la 1.ii. E qui per incidenza prendo il destro per ma11if'estaro sco;npnsizione de~ loro principi i co,lornnli; e quindi l'uso la mia opinione contraria all'uso abilua!e che si fa da 11oi che se ne fa 11e!le fumigaiio11i uon può ch'esser approvato. d'acqua con acclo durante il tempo esLivo in <li,rersi Corpi; L'antica consuetudi ne di gettar açelo su d'un fer ro ro:1° che gli abili di lana siano continuamenlo indossali d,li vente onde diffondrr i fumi acidi che si svolgono negli apSoldati i qual i mai possano restare senz.'il cappollo o la partamen ti che si credo n infelli verifica l'indicazione che giubba anche 11r.lle ore del massimo calore, quando vi sia altri acidi volatili agiscano neila gnisa slessa ch'ii solfo-minaccia di repc ntiilO squili brio atmosferico; roso; <la ciò ue consegui la ch'i vapori acidi in generale 4- 0 ch'ove il Medico non si a stalo interpellalo prima della paiono capaci di scomporre la coslituzione organica dei costrm:ionc d'uno Stabilimento Militare e con le regole delmiasm i, quindi il lor impiego ne,Jle ease e la lor aspìratale dall'ig;iene non abbia sanzionata la bo ntà o ma!sanie zione sembrano Lornar utili nelle conlingeiize di che lraldel luogo presc,:llci, ed ove, anche richiesto, per condizione liamo. No11 posso però passa.re sollo silenzio che quesli , propria Jella località fosse impossibile che questo si trovasse acidi d'ordinario cagionur.o mali di capo consensu~l i, perin \ulle le favorevol i circostanze, egli potrebbe fornir una chè affollano gli organi re:;piralorii ; e che la !or azione è specie di riparo contro i ven ti insalubri che li perm ~Uessero sovente ben debole e poco sicura. e vi porlassero le emanazioni miasmatiche mediante una Una sosla11za che gode d'un'azionc moll'energica si è il siepata d'alberi convenìenternenle -collocàta ed in modo cloro anche a piccole <losi; e questa sua azione la si dech'essi ne ricevesser il primo impelo e facendo h, rcci di sume non solo dalla proprietà che ha. comuue con il gas un filtro in cu i depurassero l'aria e concorresser a rendere acido solforoso di'scolorare, ma sippurc dall'allra che posmen insalubri quelle localila infelte; · siede dì fare scomparire l'infeiioue çon grande rapidità. 5° seguendo fin ad un certo punto l'e?empio dei Monici (ì nfalli un Jiquido folido di natura animale è ùisi11fellato di Franqw,vaux dovrebbe fare guernirc le finestre dei quasi suli'islante da una dissoluzione di cloro o cloruro di Quartieri e Stabilimenti Mili lari sili nei luoghi paludosi di ossido) : onde i cloruri d'ossidi conosci uti soll' il nome di telai di canavaccìo ond'aprirlc senz'introdur i miasmi dei cloruri ,disi11fo\lan1i e per conscguonza di doro, ragionequali forse sa rebbe filt rala l'aria a traverso alla tel.a nel volmente si possot!O ri tener atli a snaturar i miasmi che medesimo modo sin ad un punlo ch'a traverso la carta si pure sono, di natura organica dal momento che snaturano può rrntlere 1.mpida un'acqua torbida; le rn,tteric organid1e e felide. 6° è el:a raccomandabi le la pratica del Dollor AmeriUna virtù prossimamenlL1 analoga sappiamo goderla il cano Bering a quelli che vivon in paesi paludosi , quando fuoco vivo mantenuto negli apparlamenlì od anch'a cielo i;on abbiano la facollà d'allontanarsene, di far attenzione scoperto nella notte in ispecie per l'equilibrio che si tenta aìta si Luazione della camera da le tto di manlener!a asciutta mantenere o ricomporre fra i raggi calo rifici della terra ~\ il più possibile, cl i chiuderne le finestre allase,ra di buon'ora non più compensati da quelli ùcll'almosfera per la combued al mailino di rinnovare l'aria durante qualche tempo; stione delle molecole organiche e rarefazione consecutiva d'isolar il lelLo allontanandolo dai muro e collocandone dell'aria ambiN1le, e fors'a nchc perc;hè il fumo che si svolge l'origliere verso il Sud '? costitucnd'un,i. srecie rii nuvola artificiale impedisce o ralPassand'or ~i mezzi di retti con l'aiuto dei quali si può ·1enta la precipilazio11e dell'umòr acqueo ·con . le sostanze preservare dagli allacd1i '<lei miasmi decomponend()l i od organiche che lien in dissoluzione. Tale pratica sarebbe intaccandoli nella. loro natura noterò: simìl a quella ch'usano gl'lndiani i quali per tema della il" che nei corridoi , nei magazzeoi dei Quartieri cli brina producono ciascheduno nel cortile della propria quand'in quando si faccia cleto1rnr una qmrnlilà di polvere 1
da cannone 011d'estricando gas acido solforoso si depuri l'aria: delle sue materie organiche; i 0 èhe nei medesimi luoghi egnalroenle che nei cameroni s'abbino sempre piattelli conteneuli dis:;oluiionì di cloruri d'ossidò le quali ,Ìisso luiioni inve:,tile dall'azioue dell'acido carbon;co dell'aria si decompongono e lenlaorn itle srolgun il cloro deslìnato a carpir i miasmi e renderli indl1caci; ' :locbesovenles'accendano fu ochi nelle slanze onde con corrervi con la cornbu~lione a dep.urare l'aria. ; fr.'' in qu,rnt'alle persone che sou obbligale à coricar in case umide ed al piano terreno in particolare è eg!i utile il fa r uno ~lralo di carbone so llo il pagliaticcio dd lo ro lello? 5° è ella a raccomandar~i ai Soldati come fa il Professore Malaguti la pralii;a di leuere sempre indosso un horsellò ripieno di cloruro di calce da rin novarsi di quand'io quando on<l'in tale guisa ravvolgersi per.cosi dire d'un'aLruosfc ra ch·i miasmi 110n polrchbriro penc.trare? O giusta il Doll. Heri ug è egli a raccomandarsi a q_ttelli lutti che so no obbligati dai loro lavori all'aria aperta di porlare su la pelle ::.pecia1mc nle su la region epigastrica sacchcLLi dì polvere di chioac:hina nella s peranza di guarentirsi dil!la febbre? lo riassunto io dirò ch'associando razionalmcnle i mezzi chimici ai mezzi igieuici e meccanici, facendo prevaler ora gli uni ora gli altri, egli è po~siuile di porsi S<'l no n.in tutto almen in gr,rnù,• parte al coperto d1•gli assalli d'un fia gdlo che colpisce ùi sterilità alcune contrade ch'altronde sarebbero naturalmente fertili , e quel che più mo nta ùi mantenerle deserte mentre sarebber abitatissime, com'appunlo anien in 4uesla nostra Isola di Sardcgnu. Io credei <l'iosisLere. su qnesl'oggelto appunto porchè ho l'intima co1n·im.:one che cole.;;la c-alli,·aria non è uo uemico i11domabilo e perch~ vorrei ùl.Je questa mi.i. idea si diffonJessti ond'il capitalista agricollorc di ciò persuaso ri' olgcss.i i suoi sguardi Yerso queste vaste eslensioui incolte e riuc:ne ch'egli è an·ezzo a cons iderare come maledi.!lle e cbe perlanlo alionl.1nate dalle popolazioni concentrate si pr\•sler=hb ro natut"<llt11enle ad ana grande agri~ coltura da cai ne verreblw ricchezza per lui, per il Governo e bcm~per l'Isola e cic\ sem~a pericolo di pagare come già i hooieri d'.àmerira colanlo caro il lor altaccamenlo agli inLeressi d,•lla c1viltzz,tzione. E ciò dico perchè con !e cautele che. l'igiene clettu potrt)hb'egli dissodare queste quasi ,·ergini terre, soll1>porle nuo1·amente a coltura ed impunemen te e:;por all'azione ,,lmosforica quell'immensa quantità di corpi organici conservali da seco li al coperto del contallo dell'oria che !i forebb·enlrar in decomposizione o generar alcu!le esala1.ioni deleleric le quali reslerebbcr innocue per lui che :;apendo com'un uomo possa assu(,farsi all'influenza d. un paese coperto di paludi e rii'ervi in salule pnrchè s'atle11ga ad u11 genere di vi la regolare e l:he non sia bersaglialo dalla miseria, dall a fa Lica o dalle passioni dislrolliYe, clùt1'end'csalle idee ::u la 11alura della calliv'aria metlcrebb'in opera il mezzo per premuuirseue, facen do che quesla non s'aggiunga po lentemenle agli ostacoli nalurali della colonizzaziane e che uoo gl'impedisca di realizzar i suoi progetti , di col locare ed im pegnar i suoi capilali e convertire quesLo quasi deserto, avuto riguardo nlla sua estensione, in un centro di produzione e di commercio. (Continua)
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llELAZIONE DELUs CONFERENZE SClENTIFlCIIE (.lfese di magyio : 2 3 'l'ornata.) To1m,o. Letto od approvato il procnsso verbale della Seduta precedeulc il I>1·csi,ienle fa omaggio all'Adunanza , a nome del 1'..ilt. Leone Valletti, del volume degli Alti del Congresso l\ledico leuulosi a Novara uel mese di settembre 1853. l o segui lo a che il Presidente è pregalo dall' Ad.uuanza a volere fa1·c gradi1;e al cortese Dooatorc li dovuti riugraziarneol i. Cadono quind'i:.l discussione argomeoli dì servizio interno ed altri relalhi ai nag ui ed alla Scuola del nuoto . GE1'0l'A. Le vac;ciu:ii.ioni, i bagui ed i mezzi di soccorso per ·
i sommersi fo rmano l'oggello di q aesla Conferenza.
AJ.F.SSA!'ìona. ll Dolt. C,1priala, ottenu ta la va rola, rif'el'isce su d'un caso di c,1lcolo vescicato prescnle nella Sezione Feriti da lui dirella ~- N. da Casale, già Caporale nel Reggimento Cavalleggieri di Sardcgm1, ora ,lesliuato al ilatlaglione luvalidi iu Asti, d'a uui 4.(J, u aro da parellli sani tutlol'a vi venti e rol.J usti, dot.ato di ternper,11ncnto sanguigno-nervoso, d'&lictica costituzione, di carallcro docile e fo1 mo nel meJ.esimo tempo, non dedito a slravizi nò stato mai tocco da di:icrasie um Ol'ali, godellesempre ot~ lim; sa11i1ù sin al t84 l (42 d'olà) nel quale te1:npc> fu affollo da augioa domala con opportuno metodo uutiJloglslico generale e locale. Nel 1813 soggiacque ad aO,n ione celtica loca~c. ~l~~rativa,con buhhono la qua!c fu vin ta con addatla cul'a anlls1fihllca , ne da quel tem po diede oheriori segni o sintomi ùi lue consecutiva. i'iel 1S1S mentre nel Comune di Silius (Cagliari) inseguiva un_ h,mdito riportò saltando con il cavallo un mu ro uu,t forte scossa d1e couc~ult·ossi rn l'apparato uropoietico. Riavutosi, fu poco dopo cullo da irrefrcnabHehiso6 oo d'evacuare l'orina e viùò con ),lnpore uscire rnoguo in veco di quella. Cencbè lui emaluria bene presto cessasse, oou tralascia1·000 però lo oriue di mos:0arsi conliouamenlo rossiccieper ollre sei mesi condoluricl'Urali e vcscicu!i fugnci. i'iella speranza clùl male fosse per ùiiegnarsi (la sè non ;.icorse fa tale tempo ai con;igli Jell'Al' hl , facendo continuato oso Ji cremore di tartaro o nitro sciolti nell'ucoua c <lisirupegnaudo sempre il suo servizio. JJ'allor in 1>oi le <1(ioc si reccr assai scarse, la mucosa Hscicalc ùu lungo tempo Irritata sepurava un abhondante catarro il qoale ,li volia in volta, soprattutto dopo brevissima marcia, usdva mescolalo coIJ il sangue. Il bisogno d'emettere lo orine si foce irregolare, asceud'ora in modo conliouo 'ed ora stentalo e scarso, coo senso cli spasmo o di cocio1·c !11u11hc,so il canale ùelì'ure(rn. ' Ricoveravasi Late staio nello Sp!ldalc di Caglia1•i. Il ilot:ure l~errero face\·a diagnosi d! violenta cisti te la quale Yen iva domata con opportu no me todo di cu1·a. Pratic_atosi Hcatoto:ismo ud oghe tlc d'esplurazione non si rinvenne 11 calcolo ma ricompt11·vero di bel n uovo le orine a!iSai colorite, e slantl'a!la rclativuo dell'ammal.1to, !a quaulilà di san;;ue emessa con hi orine fu iu sc;i:nito abhondante. u~cito dallo Sped,1le riprese il $Uo s0:·v1:r.io, ~odend'uo'apr,a:-ente buona sanità, pe1·sis!eudo però sempre più o meno lo spasmo nell'emetlere !e orine il quale, O)sendo qu~ste rossiccie ogni qualvolta cavalcava, era accompagualo~a m~lcsto bruclore lnngo l' urP.lra sin al JG marzo 185~ , tempo ~n .cui ctovelle rico,erar allo Sp2dale )lilitare per ndestutas1 rntiaroruaziooe ves1:ica!e in soguìto a loogbe marcic e prolrntte fatiche. Domatasi questa e pr,1licatosi il catete rismo, veniva scoperta. la. presenza del calcolo dal Dolt. .Galestr,l il qual eso1·lava , ma 1nvauo, l'ammalalo acc.iò si sottoponesse ali'operatio.ne; '.u perciò presentato al Consiglio di n ,1sscgoa dal quale vomva a.;;slrnalo al Ballaglione Invalidi in Asli, ùo vegiunto, fu cosl nilto !'i parar~ allo Spcdale )Jililaro per bronclli te. Vinlèi questa e lagna0Jos1 di dolor alla vescica orinaria, il Doli. llla1·1ani l'esplorò e i:ouformò la dia ....o nosi f,1lla dal DoU. nafostn,. J?ropose perciò al N. N.. . . . d'inviarlo allo Spcc1. Dlvis. di 'l'orino, al che d1 buon an'.mo aoen; ma non elfelluan<losi !<1 traslocazione cbiomava una licenza per lrasferirsi in Casale il che gli ve uìva concesso. lvi giunto avendo molto solferlo dura:1le il viaggio, entrò nello Spc?dale, :\lililare dove del pari cour~rmatasi la prescoza ciel calcolo era io ,•iato allo Sped. Divis. d'Alessandria per l'opportuna operazione, non avendo <;olà gli strumenti ri chiesi~.
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QuivI l\Ìt:nlo ai 6 deHo scorso grnmlio, era collocato nel!a Se· C,tG LIAn r. Conli noando la discussione intorno alle febbri in zione Ferit:,. dov'eg!i non lagoavas1fuo rché d'un malessere vetermittenti, il Dott. Vaglienli combatte la proposizione emessa scicale. Sedato questo malcsser, il Dolt. Cupriata procédeva alla dal Dolt. Bottino cioè che Ja Caf?iOne prossima delle fehbri peresplorazione la quale lo fece accnrlo d'una ristrettezza ddla ven.iciose ,consiste " non t_1eli'irr itazionc indotta dal miasma nel ·scica, d()ll'inspessimc-.nto della mucosa medesi mà, ma. non del!a " nervo trisplancnico, non nel cambiaroento orga nico-dinamico presenza del calcolo. Invitava i Dotlori :\IOZi(! e Lampugnani a "cik ne consegue; ma·bensi.nc!la lesa f'unzi-0ne del medesimo farne. in circostanrn favorevoli l'ioveslig~zicine ma sempre in- ' "nervo. u d·arno, noq ostante eh 'i fenomeni t ulli t'omprovanli la p!'esenza Nnz..1. I l l\lccl. Di1·is. Dull. :licolis ri"'.oh,c parole di ringraziade! calcolo occorres,crn nell'wimaiato. Il !llcù. Divis. ii qua le mento al Doti, Boeris f. f. di Mcd. D!Vis. ed n tu tti gli {;IIìziali esplorandolo non polè del pari ri nvenire la presenza del calcolo· il lodeconsigliava, e mollo s;iggiamer.te, d' unir a lla bibita i;:iornaliera • Sanilal'io-Militari de llo Speda le e della Gn;irnigiouc vole zelo da essi loro ad<lirnosti'alo nel perfetto adempìmEloto del 'le poiver,i di Sedl,tz. fer ruf?inose. L'ammal;Jlo migliora va d'assai ; loro servizio dorabt,e il loro congedo per coovalesèenza. limpide e1l i bborùlaoti s'erano falle l e orin1t, così che non ri Dati quindi dal medesimo alcnoi suggerimenti iotorno H cose manendo più che una sensaziç11e poco dolorosa luogo il canale di servizio, ottiene la parola il Dott. K,;lb per con.tinnare tiella dell'uretra c!eddevasi l'nmmalato Hd uscire da llo Sped11le. Si lettura clelh: sua }l-emoria su l'otta1mia heHica. venne a,·! una !H1 ,.,;;i esplorazione, cd il cHle\e1·0 ~pp t•na int ro dotto ic vesòcn av'l'crtiva la presenza del ca! c:olo , siccome pure ------ - - ~ riconosceva il Dott. Prato. L',rn1malato allora con animo deliberato chiese di venire liberato dal nemic:o Clspite vescicale e fo loslo sottopòslo ad uu'ada t.tata cura prepJ1n1tnria. Si st~l>ilì per il domao i J(ì cotrente.l 1a tt o operativo alle ore 9, ed il t>ott. Capria!a invHava i CoiiE>ghì tulli a volersi lrova r ond'assisterlo cCln ,'opera e con il consiglio percbè interessante per sè era il da fa 1•;i e lo diveniva sempre più per esser assai rare s.ì!fa!le operazioni negli Speciali Miìiuiri. (Santi del Dott. Morn~1). ' Scu~m1rnl. Pr,rnde !a. parnla il Dollore Discalzi .per stabilire: CENNI SU t' IGlENE I>ELLA GEN'l'E DI UARE 1° c.hc l'otlalm-ico di q1.l si tenne parola nel p,rocesso verbale d(ii 15 d'aprile (ved. il n° 4' 1 del Giornale <legli 8 di magi1io cli quedel llo!t. Comm. TROMPE O. sl'ann(I) e,ra torço, a!!r,'rr·bè t"gìi ne 11ssumeva la cura, da !:'Stesa La Marin eiia Commerciale e Mili tare per la vastissima ulcera ncco par.i c tnlL'il campo rupi Ilare, la quu!!:, scav,;ta proeslf•nsione e corrisponé)ente importanz1t da essa acquistala fondame nte ne! suo centro e cir<:ondala da abrasione dr!!a wla lamina cougi,untiv;ile de!la cornea r.eHa sna periferìB, corTi,p90in guesli ultimi cinquanl'aoni, soprallulto per i suoi rapdeva ad un dipresso al terzo deìl'inliera superficie corneale ed pNti con l'industria e.con lulto quan to ha rcla7.ione con il era <fa trìl mesi cagi(rne d'assoluta oeci là neil'occhio ammalato; sociale e progressivo iucivi limenlo è divenuta special og 20 che a cosi!fal(a olcc·r,1 andava uoila uoa p rouunciatissima ingetto di miriali e profondi sLudii igie11ici da parte di l\'Ie-iezi!ln(' di lotta la cong iuoliva scleroticalc ,. di ffu sa in minore dicì çlolli e compelenli, allo scopo di provveder ·alla con ,.e:rarlo alla c.on(!i;mt.ìval~ la qual andava e~~Ì:lte da granda1.ioni; 3<;>,cb'i! metodo di CUl'a per lui idopera to, per mei,7.o del quale servnzione e robu~tezza çlei l\fo.rinai . 1'iuscì aiia cicitriizazione 1!ell'olcer;1, superst ite appéna mm picl\la disgrazialamen le i precelti, dell a Scienza anche quelli cola nub eeo!a. di ·quasi nessun im.pedim,mio a!i'(•sr•rcizio della che più da vici no toccao alla sani tà della gente di mare, facoltit visiva, fu lutt'affo:to iocair. e consislente r elie ra ulerizsopraltullo nella Marineria Mercan ti le non sono per anco zazioui con iT nilrnlo d'i!rgento e soccessivnmente· nell'nso topico generalizzati e di(Tus.i in quell'ampiezza che da un argo·· del land;rno ; 40 che per C!lnse~uenza la rcda;,:ione deì proc~sso verbale dei 15 aprile scorso si discosfava d;i lla rea! li1 del fatto, mento di tanta rilcva1v1.a verrebbe richiesta e- desiderala. in quanto rhe rlal medesimo i1ppariva ('be~ la gu~dgione di queE larilo è ciò vero che uno <lei nostri più generosi e fì.. ·st'ammalato si dovesse .quasi esclusivamente ai mezzi curativi lantropi CoBcilladini e Coll<'ghi, il Dottore Strada, sLahili sta1i ~lluali di1l Dol! . De.nina il quai in vece aveùd'a curare l'anello scorso an no L10 premio di lire ·I 000 all'Autore tlel cutezza della clw'atlte s'attenoe solo ai mezzi antiilogislid g e11eraH e locali, quindi a i t,iglio d 'alr.oni vasolli ni della çongiuumigliore Trattato d'fgi ene Navale, come venne già annunt iya naulare e1l 'in uli.:mo a qualche collirì,o ,rnod ino risolvente, cialo in qneslo Giornale in on con il relativo Programma senza the risnltasse<lai Quaderni dh·isila ch'egli facesse uso dei di concorso. · ' prepnrati iodici per còmba\l ere la coslituzione linfatica dell'amdi ùar a suo tempo cotttezza ai nostri beRiserbandoci malato o cbe rico rresse al collirio di ni1rato d'argent<1 siéeome nigni Lettori dell'Opl'ra che verrà giudicala meritevole del è assecitv nel cit:alo proce'sso verbale. Il Pr.esidente dopo a~·ère rfspost.o ch'il Dott. Dcnhia ebbe di pr.emio non vogliamo per qneslo defra udar i medesimi della fa !to ricorso al colli rio di nitrat.o d'argento , ·servendosi di qn!)llo con oscenza d'alcuni preziosi Studii Pralièi falli l'igiene che trovasi nell' apparecchio di med icazio ne, da cui dovèlte dedella gente di mare e pubblicali negli ul.timi numeri della sistrre pl)r intolleranza dell'ammalalo, so~giàuge che non può Gazzetta Mediert di To rino dal Dolt. Comrn. Trompeo, il di , accellarel'epilet,) d'estesn stato dato a!l'u!cera da l Dott. Discal:d, cui nome suona caro e benemerdò al la Medica Famiglia peroc<:bè l'ulcera non era fo rga pi~ d'una piccola leotfocbia e che d'alita parte s'egli aveva encomiati !i l)oitor i Deuina e Crema per i molti e ragguardevoli suoi Scrilli di svariato argoper il mekd<> di c,ora r1:a essi loro adoperali a curare cO'sì ostimento, fra i quali primeggiano quelli che hanno più strello nata congiu nt ivo-cheratile non aveva però-mancato d'. accenuare rapporto co n l'igiene pubbli ca. Siamo poi assicurali che al\'ollima scè1ta staia lii Ila d~I Doti. Discalzi del collirio di uitrato quest'il lustre Scrittore va proseguendo con moll'alacrità d'arf(enlo mercè'.a cui s'olleone la cic11trizzaziooe dell'ulcera. nello studio del difficil argomen to ch'imprese or or a tratÙltimala .:osiffalla discussione il Doti. Scla"enmi invita i Coltare e che ai Cenni fino qui pubblicati farà tenere dietro leghi a volersi recar ad osservar un vasto as.cesso del lol>.,p dest ro anteriore <lel cervello cb'aveva comunicai.ione all'esterno del quanto prima altri Scrilli relativi ad altri argomenti del cranio per via di piccoli fori ca riosi dell'osso coronale, risultal'igiene navale, confortalo in cìò non solo dai suffragi dei ·"1Deuto ·c1ùlavcrico del Soldato Barachin mo1·10 nella Sezione ChiColleghi, ma persino dall'Au torilà Superiore che nulla lra)·urgica ai 14 cli maggio, de! quale rim,irchevole caso, rneotre si lascia .per migliorare snmpré più il. benessere dell'Armata · conserva il pezzo patologico, si sarebbe poi tenuta dis cussione in allra Conferema. di Mare all'uguale moao che di quella di Terra.
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PARrfE SECONDA.
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Premessi alcuni brevi cenni su la. necessilà di buone cl~i lrovale!H, dai 4O ai ,t 2 anni , pratica questa che usasi leggi igieniche che melLan il Madoaio possibilmente al rida lungo lempo nel Gornrno Au$lrìaco ; 0 paro delle molloplici malalLie a cui I' espongo110 le intlueoze 2- il servirsi cli gavette con i loro coperli, di brocche atmosferiche, i faticosi eserciiii· e le priva1.ioni fisiche e con i tubi di corno, di cucchiai, di forchetle, di gavette e roorali e lanl'a\tre pot('Hza morbifere inerenli a.Ila di lui di l)rocche in ferro perchè è un metall o che si pulisce con carriera; laroenlala ino:trc la pessima coodizioo igienica facilità, il suo ossido uon è noci\'O, ~ talora è perfi no proù1 cui trovasi la. noslra Marina Mercantile per la quale, fra ficuo (;\>foolau}; le altre cose, 110n ricnc mai amm10istrato ,ino ai mozzi e 3° la conserrn;:ione a bordo delle sostanze alimentari in si fa un uso quasi continuo di céHÌle o di pesci safali, l'Aurecipienti atti ad impedìrc la loro decoi:nposi1.ione, ciò che tore nola con molla sa, iezza l'urgenza d'un appo5ito Resi può ottener anche per anni con preservalil'i già conogolamenlo all'osservanza del qual alte nere si doye,;scr i sciuti e suggeriti da Appert; Capitani ~forcantilì ,1uanòo tra e~si e<l i Marinai ;;i slabi4° i! pensare che la coslaute uniformità del villo Ìll lulte lìscuo i patti dell'imbarco. Tale H.r,golamento norr dov rebbe le stagioni e climi. non è s1•mp rc esente da inconvenienti ; limitar,;i a prescrirer il Yillo, la quanlilà e la buona quach'io certe lati tudini e stagio ni la laua in generale è la malità delle sostanze ,tlimentari, o,a ben anco a fi~sar i! nulC'ria piu addc1Lt:J. al vestire del Mariuaio cd è antidoto aHa mero Jei passeggieri in rclaiione con la parlala de! legno soppreRsione ùella lra,µ ìrazionc eh.e· <là luogo a molti plioi e la natura <lei carico, non che le cure sanitarie clw dessi clisturhi gastrici, reumatici, ecc. L'abbigliamento del Marinaio 1kbo'a<lallars1 alle stagioni, mantenersi uello e mudcl>bon avere. Fa in srguito i meritali elogi alla nostra ~lariDeria ,l'tiitarsi soveole : egli debb'es$cre provrislo d'un mantellelto lilare la quale è rtlla da un appo.,ilo Regolauieoto Sanidi lela cerala o di gomma tdasliGa e di sufficiente corredo tario e riguardo al villo è provn~la mediante una con ,·end'.s.l>iti. Son indispensabili i lini per il bucalo e per i bagm zione stipulala nel 18:.H e du ratura per lull'il 1854,. e iìltri p(' r depurare l'acqoa; Emf'llo lullavìa il <lesiderio ch'ai legumi l'tl ,alle carni ::i Il porre m"nle clt'a diminuire l'i11tluen1.a delle passc•cche e salale sì di bue che d1 maiale s'abbì.1n a fr amq.1isioni, :'OpralluLlo della nostalgia , fayorila dalla vita monotona <' m~lauconìca <lt.!i Marinai giovau i mi?zzi di distrascbiare le foriue di patalr. che dan un cibo sano e nulrilivo e posson anch'esse rc sosli luile allt gallette cuocenùole a zione quali la musica, il balio, i gi uochi <li società, la leLlura di falli slorici, viaggi e romaozì storici marillirui ; e mo· dì fo.rinata; ollrc che tagliate a fel!e etl cssicate si cooche no11 vi ha aol•dolo _tontro il ma.r di mare: essere perservan aasai lu11gmr1enle. 5i conservan ar!cbe intiere medò da seguirsi i consigli dali da Keraudren per i ~Iarinai diante l'immrr$ioue p::r un minuto seconùo nt>ll'acqua bolnuori <li coricarsi orizzonlal ment~ e di comprimere l'adlen le (! poi focèndole seccar all'aria apl)rla, oppure dissecdomiue. candole c:on il mezzo pioposto Jal Doll. Loelscller. Restringen1losi poi :\Ila Marineria~Iercantilo s·osserverà facenrlo poi il·confron lo <'On la Marineria Mi litare Franche per le navi destinale n lunghi viaggi s'impieghino le-cese. mt>nlr'a11che qncsla pecc.a nel nociYo uso dei legumi :;cechi pcrchè l1i di!JìcìlP- digeslionc e cagione di YOntosità gnami i quali per la qualità , maturità e soliùità abbiano facìlì t.à di prcscw.1zloue dal Lario, dagl'inseUi e molluscbì e di coliche, f.l risa Ilare la migliorn condizione ia cui lroche d'orùiuario li guc1slano ; e ciò sia con il sislema di vuRi la nostra riguardo al peso ed alla qualità cfol pane !\laissal o con quello di Boucheric. Non ~ poi inopporluno che è di thil. 0,1H ed è purgato <lai rn 010 di crusca, ch'i Capilani di nave :;appian essere difficile la conservacome pcl' la Mlliiiu d1 T11 1-ra ; m~11lre su le na,-i Francesi sì di$tribui:;ct' la f.irina d, frumf'nlo purgata di crusca sol- ' zìone del biscotto (gallelia) confezionalo Lrn il mese ùi gi ugno ed il Illese di sellembre. li biscollo <lehl.J'e.,sere tanto del ·1:2 010 e le razi"ni :;ono dd poso di chil. 0,7'50 secco·, sonoro e bag11alo alquanto prim..i di maugiarlo. È e quelle <lei hiscollo di o,:iuO. · poi di tuLla necessità ch'and.:e a hordo delle navi mercanNon tralascia inoltre <li fare r.ruarca re un fatto 1mporli li d'una certa portai.a vi sìt1 organizzalo un servizio Sala11tissirno desunto dalla Sta.lislic.\ dm fu pubbli cala nel niturio per l'igiene dP.ll'equipagg,o, seguend'iu ciò il lode·I 815:3 : che ~i può fin d'ora i.labili re essere la mo1·lalità di volissimo esempio dolla Francia ch'obbliga d'a,·er uo Meterra di 1,75 cii in vcco 4uclla cli mare soll,1nto <li •I ,68, dico a bordo quando la nave ha più di 30 passeggicri (ve1 differenza questa a vautaggio Jcll,L ,ila ùi mare più sobria, dansi le Leggi del re. agosto 18 Hl , 2 marzo ·185z, 2 luglio piì1 a\l iva e più lontana dai vizii; ed è conferma di quanto ~ Sri3). La nostra Marineria l\Iercanlile iool Lre al>bisogna ayeva gHi 11otalo il gran Bacone. d'una cassa di medie.unenti , d'un'(struzioue Medica per A proposito p(~rò cli quoe.l'importantc provvidenza dellfl noruia dei Jiarinai e d'un Codice Penale Sanitario. Statistica Sauilaria cb'il Doll. Trompeo tlisse fra noi trasandala fi n ,il ·1853 , dobbiamo fargli presente che g,a. da Per ultimo dalla lellura dei pi ù cospicui Trallalisti di Medicina Navale i provYedio1e111i igienici per la gente di tanti anni veuguno fornilì i rispcllivi elemeuli dai :\l edici della Marineria Mililare i quali gareggiarono sempre di zelo mare si possono comprenilere. nei seguenti sommi capi. l'alimeolazione dovrebb'esscre qua nto è possibile mista cd e d'amore alla Scienza con quelli dell'Armata di Terra; soltanto si n al ùell'ullim'anno non si pose mMo a racco alleruata fra i cibi animali ed i vegeta bi li : meri tano pure gli<:rli e renderli di pubblico dirillo per ragioni che qui è special allenzione la quantità e la qualità delle b P1 i.111 de. Si badi alla nettezza degli uomini a bordo. s·abbia cura di hiutil indicare. premunirsi conlro il freddo, la soverchia fatica e J'ehbrì elà·. L'Au tore da fiuc a 4uesli suoi dotti Cenni con le seS'aHerla di tenere calda la nave cou appositi fu ochi. Si guenti Osservazioni comuni tanto alla Commerciale quanto fac cia osservar esatta e ben inlesa disciplina. S'ab bia cura alla Militare Marineria: che la nave sia sempre asciutta I) convcnienlernenle ven•1° il vedere, quanto ai mozzi, se non sia bene toglier li tilala e di trallo in tratto, disinfetta ta. 1
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GIORNALE DI MEDICINA HILITARE DElj CORPO SANITARHO DELL'ARllA'rA SARDA. . 1/ associitzione uo11 si ri c .. ve the pr1· un anno e comincia col t '' d'agosto. Si pohhli,·;i oe l J.11nedi d1 .:ias;.;hedu11n sel1ima11u. Il prcuo d'associazione In To ri no è di L. 1O. rn Provincia ed ali' Eslero, franco cli posi a L. 1 1. Si pag11 pr. r se mesi ri ani icipati.
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E dopo avere dello che nella fermentazione s'osserva la metamorfosi o In ùecomposizione d'un corpo provocato dal semplice confallo d'un allro corpo che si metamorfosa alla sua volta senza che fra i prodolli di queste due decomposi' zioni simultanee vi sia qualche affiriilà , perchè ognuno dei - - - - - - -·- - - -- due si separa e s'isola, nè cou l'ioJluenza delle affioilà predisponenti si può spiegare la loro formazione, ed aggiunto cbe vi banno casi in cui 11 fermento a misura che s'esaurisce si riproduce, e per l'inverso degli altri in cui s'esaurisce senza riprodursi, soggiuns<~ per spiegare l'azione dei miasmi che Nuovi CENNI CON OSSBRVAZIOl'il su LE FED'Sll[ PE'UUCIOSE (1) « iulrodo\la una sostanza in piccola quantità nella vitale « economia, v'apporta disordini che Don sono punto della (Memoria lolla dal Ooll. BoTTINJ in una Conferenza di Cagliari, « medesima na\ui:a di quelli prodotti dal veleno. Come per fare seguito a quella già pnbblicala nei oomeri 21 e ~2 di questo Giornale). u nulla ci aulori1.za a supporre che questa sosLanza formi << con i principii immediati del corpo umano una chimica Finora non abbiamo parlalo del miasma che come ca(< combi11aziono , Ile conseguita. eh<>, ](I spiri lo è so.ddisfallo gione delle febbri a periodo , diciam ora sul suo modo di << dell'idea che questa sostaoza straniera agisca sul sangue agire nell'anima! economia. A seconda delle varie ipo« alla medesjma guisa d'un ferm ento: ciò che Lorua a dire lcsi più o meno sostenibili che si sono formate su la na<< che con la sua presenza determini l'alrernzione rl'uno deitura del miasma si son emesse sul suo. modo d'agire (< numerosi principii di cui il sangue si compone e per consvariate opioioni ch'io però non ho intenzione di farvi pas<< segacnza una perturbazione r,agione di-malattìa; i> e sesar in rivista, limitauclomi ad esprimervi in poche parole guilanrlo la sua ipotesi addita la differenza che passa fra i quelle due che paionmi, non dÌrò più consentanee con lo miasmi ed i contagi i quali ultimi egli considera corn'ufia stato attuale della Scieuza , ma più escentriche, 110n crefermentazione complessa della materia straniera che si ridendo di dover io più parlare def mio modo di veder in produce nel ~angue togliendo al medesimo gli elementi della tale fallo perchè già. abbastanza a parere mio espresso sua ri produzione. Ood'associa l'idea della febbre delle paquando dissi più sopra del modo d'inlroduzione del mialudi, nel quale caso il miasma invade il corpo puramente e sma nell' auimal economia . semplicemente , all'idea della fenneotazioM dello ?.Uccaro Malaguli per sostenere ch' il miasma agisce com'un ferper il conlallo cou il lievito di birra; e l'idea del vaiuolo o mento se la prende in queslo modo: « il corpo dell'uomo d'allra malattia co ntagiosa in che il contagio invade il corpo « si compone di liquidi e di solidi d'una natura assai come lo couverle in semenzaio di contagi, all'idea della feru plkata dei quali ciascheduno ba un ufficio a compier e mentazione del mosto di birra in cui il fermento ageudo si « ad esercilar una funzione che sarà turbala quando s'alriproduce e concbiudè con dire che << l'azione dei miasmi « teri la loro natura; da qoesl'allerazione di natura delle <( può ricordare seni'urlare la ragione l'aiione dei fe.rmerHi « sue parli maleriali sarà allerala la sani là e compromessa « nella sua più semplice espressio:1e. » ti la vila dell'uomo perchè l'una e l'altra dipendono dalla Se veramente la cosa sia così a voi il giudizio. t< armonia di quesle funzioni. È supposta J'i11trotluzione di Il Dottore G. D. Galli d'Ameno accostandosi in qualche « uua soslanza capace a consolidar i liquis)i e liquefare le punto al modo di vedere del DolL. Acerbi sostiene la Teoria « parLi solide, ne evince la perlurba:r.ione nell'armonia gecbe vuol animato il miasma palustre cioè cosliluito d'alomi « nerale dell'essere, indi per conseguenza la malaUia, e organici e vivi i quali penetrano nell'animai economia per « forse la morie ; il che si veritlca in un avvelenamen to i pori della cule e per le vie della respirazione e della de« quale risultalo d' un con Oillo d'affini là chimiche ordinarie, glutinazione; e soggiungo che queste formidabil i potenze « il magistero delle quali talvolta non può esser invocalo nemiche della vila penetrale nel corpo umano non vi pro« quale mezzo di spiegazione come nei fenomeni ch'apducono subilo oravi disordini tlopo contraila l'infezione, « partengon all'ordine di quelli della fermentazione che si ma sempre diefro un cerio periodo più o meno lungo d'in<< sa. sfuggir alle leggi ordinarie della Chimica. » cubazione, ciò che farebbe sospellare che tali potenze composle d'alomi organici e vivi o di germi vivific,abili che dielro l'incubazi one moltiplicandosi all'infinito, si ~ilfonde( 1) Conliouazione. Ved. n° 48 del Giornale. 1° Doli. BoTTJJ'(O : Nuovi Cenni cou Osservazioni so le febb ri perniciose. - 2° Rivista delle Conferenze Scientifiche. - 3° Doli. MOTTTNl: Rivista dei Giornali Scientifici. 4" Bibliografia.
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PAR'fE PRHIA
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rebbero n~I tessuto di varii organi e sistemi determinantura del Tevere, .le maremme Toscane, le vastissime ch',Jd dovi la condizione pillologica della contratta infezione. Indi ogni passo s'i11conlran_o qui in Sardegpa e nella ' Cor!'-ica , spiegherebb'il renomeno dell'intermiUenza con la considetrisli. m0numenli della decadenza politica e fisica della noraiione dei caralleri e proprietà àegl'insctli d'essere sotstra Palda, in fine le estesissime risaie che ·si còl1i van-o toposti a metamorfosi speciali ed a: periodi letargici più o nella pine;ue LoJ'!lbardia e nel Piemonte dall'ingòrdo spemeno lunghi ; aggiungendo che alcuni passan allo stato di culatore. Desse·sou altreUanti fomil'i di febb ri le quali se molecofe ìncrlì e che d11te cerle cìr.coslanze favorevoli alla costituiscòn un punto inleressanle, la Scienza, l'Igiene publor esistenza riacquistano vi la , molq e forza_riproduttiva, blica e, la Pratica devono pure spinger il noslro e gli altri Governi d'Italia ,ad un rinnovamento legislativo di co!Livaproprietà questa, egli dice, di molli e forse di lutti gl'in zione. ed all'intrapresa d'0pere idrauliche per depurazione fusorii alla quale specie parrebbe più particolarmente apdi luoghi malsani. partenere l'insetto miasmatico. Ad appoggiare la sua Teoria ricorre all'osservazione che Quanti cercarono di spiegare con un'ipotesi qualunque iÌ veicolo più omogeneo ed allo al trasporlo dì tale potenza l'essenza d~lle febbri a periodo tutli'doveUero determinare consiste oell'umidità atmosferica e nelle dense nebbie Bd un modo d;agire della china e suoi preparali analogo a alla natura dell'acqua medesima delle paludi che contiene quella; da ciò la cagione per cui dagli Aulori che consideuna sorprendente quanti là d'infu.sori non ancora: bene quararono la febbré periodica qual elI,· Llo d'avrelenàmenlo lificali cb'il microscopio solare moslrn a mille in µna sola mi.asmatico del sangue, dovclle co·nsiderars.i come antisetgoccia d'acqua palustre. Ond'il ritorno periodi co febbrile tico, altre volle èòme controslimolante, come tonico, come ritroverebbe, giusta il medesimo, una probabile spiegan,ervino secondo che credeue.ro consistere la febbre in una zione nello stalo d<inerzia, di molo, ·di riprod\lzione a peviziala alterazione del fegalo, del pancreas e della milza riodi di queste molecole organiche e vive finora scono-· giusta Zaudrinì, 'Valcarenchi, Ottàviani ed al tri cui accesciula nella lor essenza solo sospéttiJ,la dal fallo dei loro delle Mcad il quale cpn Jackson e Balfour incolpò purè le noci vi effetti .. influenze lunari dell'origine loro; com'il Bally le mutazioni Di più cercberebb'un appoggio 11ell'analogia dell'acaro meteoriche, l'Arkermann il vapore ossigenalo raccolto in scabbioso , cagione ed effetto di quella schifosa malallia massa nel sistema nervoso ; o riposero n~ll'irritazioBe gadella pelle, il quale dà cagione del periodo nollurno del strenlerica l'essen,za e la se.de di qu~ste fobbri come pochi rabbioso prurito che molesta per cinque o sei ore durante Italiani seguaci dei Francesi Lra cui primeggia Broussais; la notte e tace per Lutl'il rimanente della giornata per ·rinovvero la considerarono qual effetto. d'µna fermenlatio et novarsi sempre alla medesim'ora'. ebullitio come i: grande Sydhenam, ovvero la collocarci'no 1 .A ciò ancor arroge il cri terio a fuvanlìbus cioè· che sono riel sistema nervoso senza delermioar il genere di lesione proficui gli amari, le droghe forti, l'arsenico, ecc., rimedii 1 c.ome Frank , Bèllini, cui s'accostò Cullen che fu ·uno dei pii! che la sperienza constatò per lo più atli a debellare le feb- \ for ti propugnatori del solidisino il quale fi no dai suoi tempi bri a. periodo ed utili pèr propria natura a dislru·rre la vita ammelfeva per principio che t ulle le cagi oni di queste feballa massima parte degl'ins~lli,. . bri fossero debilitanti e n'affidava la cµr a alle sostanze toniche, alla chi11a ed alla riazione calorifera ee.cilalrice di Fin a tanto che ,con il maggiore perfezionamento degli oUìci stromenti si possa giunger a far una fisicà verilà delfo rze spont.anee naturali; Gerornini le dema ndava alle nevrostenie ; Brasch<Jt., Rayer, Georgel e Rostan alle nevrosi; l' or ipotètica aniroalizzazione del miasma, io credo potrò l\faillol nell'ecce\le11l_c suo ·Trnttato su le febbri, ricco di nuesser autorizzalo non solo a dubjlarne, ma a negarla, potendo. altrimenti che ·con questo mezzo spiegarmi il fenomerose osservazioni racco Ile in Francia, in "Corsica ed in Africa, le riferisce alle irritaziom cerebro-spinali; oppure meno dell'intermittenza e la genesi delle febbri, appogle disser un'irritazione primitiva o secondaria del sistema giato· tanto più al ral~o ehe finora nei morli per febbrf a nervoso ganglionare come Slram bio Giovanni , ,vorms , periodo e neanco cli quelli deceduli per pernièiose, nessuno Ilyldebrancl · e Brera; od uno squilibrio ciel fl uido nergiunse a scoµr ire ques.li insetti miasmatici delle paludi nei voso in liquidi •iiernosi tam cetelwi q1iam oerebèlli c01·di devarii organi o viscere nei quali dovrebber esistere dopo stinati iùerti<t come Boerha-ve, o a mutala conditjone s!lu-·. d' esservisi diffusi per determinarvi la condizione patologica li/.issimi liquidi sisthematis tt,tius nen;osi come iJ Dottore della contratta infezione ond'io credo 'ch'anche· a questa Teoria si potrà applicare l'opinfonum commenta de/et dies ·vanswielen i ·quali due sommi ingegni s'avvicinaron ;.in niollissim a parle all'Hoffrnann· che riponeva la- cagione ~1Murçre ,iudic·ia confirmat. E se tante e si svariate op'inioni delle inlerrnitlenti in un'affezione spasmodica dei nervi. Il già furon ·emesse da .molli che scrissm·o ·su le febbrì., se queste furon oggetto d'accuràte dcercbe Leoiico-prc1Liche, Poletli iu vecè accostandosi a Slra mblo, ecc., scriveva. che la condizione morbosa:_i nterna e permanente costituente la se tanto si lavorò su la loro genesi e su l'esistenza del miaraclice ·di tali fobbri sl,t nel sistema nervoso inlercosLal'e: sma paluslre i u ispecie, se esso fu oggclto d'elucubrazioni allri la riposer in tuÌto quanto il sistema nervoso·gangliare scie11Lificbe 11 di discu$~ioni nelle Accadem.ie e d~I giorna.con comparlecipazione .del cerebro-spinale per il Lurbato lismo Meùìco, e tali che cosLìtuiscoò una delle moltissime equilibrio degli elementi della,vila, ossia prr uno sqùilibrio glorie dtlla Medicina llaJìana cagione si fo e si è'la -f1,01·ida in meno degl'in1ponderatìili ,proprii 'del sistema nervoso co·e decol'osa c01:ona cli pantani ohe cinge grande parte d'Italia me FoÌchi, ·n orelh ed il Baruffi-con il suo elettrico negalivo (come disse l'elegante Puçinolli) costituita dagli stagni e delle paludi e come già µn c1·1 lo Sprengcl e. l'Ackermann. paludi ch'esistono det'urpandq qurslo magnifico pae$e. su onde lulli eò in ispecie il Romano Professore considerarono le spiaggie del mar Adriatico, del golfo di Lepanto, lungo la virlù antiperiodi ca dello spe'Cifico china consistere nella le Venèle lagune, le maremme' Mantovane, il golfo di T.aproprietà di comunicare un più agl'imponderabili del siranlo, le paludd'ontine; il golfo di Terracina, l'lmbocca1·
- 385 slema nervoso ris\abiliemlone con opportune dosi l'equilie sì superior a quauli si p'osseòevano di rimedli considebrio per la proprietà elettro-positiva dei suoi sa.li alcaloidei; rali specifi ci fin alla di lui scoperta . ovvero credrndo la fehbre etietlo d'un rammollimento della . Sebben io mi sappia che non si è sempre e tuU'affalto sostanza cinerea dei ganglii c11m"il nostro Bellingeri cre~ributarii dei chinacei per rincere le febbri, ciò ooudimeno dere si doveva la, china un a,nringenle lonioo capace di 10 erodo di non aver errato, nel declinare coslante l'effetto addensare quella sòstanza ci11erea gangliare. dci medes,imi co11tro codesta malallia, impercioccbè io sono Giacomini ammelleva che la sede delle febbri fosse riposta d'a\ Viso che la lor inefficacia non cli pende dal rimedio sibnei nervi gangliari cht> rcggn110 l'allività dei va:sì sanguigni beue dalle circostan1.e in che è somministralo, dalle ;,o rue del cuore, epperciò len.tò compro,•are con addalli speriplicazioni concomitaoti non viole, ecc. menti su di lui medosi mo e _so altri cbe la èhina e suoi Alt ronde la Patologi,1, che srbbeo al giorno d'oggi abuia preparati ban una manifesta a1.ione iposlenizzante cardio fatto grandi progre,si, ciò non cli meno non è ancora giurila vascolare antiflogistica aualoga a quelltt delle evacuazio,,i a quel grado di perfezionamento cui parrebbe dover essere sanguigne e nieril'allro; e dopo d'avere trattato coo solfato per i continuali sforzi doi Cullori dell'Arte Saluarrivala di chinina bronchiti, polmoniti, vere arteriti, metriti, febtare, non conosce quasi ch'una sola febb re cioè la febbre bri continue. ecc., si confermò in quell'opinione la quale fredda e non ammette altre diITerenz~ che quelle desunLe avevano so~pcltato per le lor osservazioni Giacomazzi, Radal tempo in che ritornano gli accessi, e là sopra sono fo nsori, Tommasini, Ottaviani , ecc., il quale modo di vedere le denominazioni di febbre quotidiana, terza, qutlrta, dale è affatto contrario a quello che professa la Scuola Francese ecc.; ma oltre la diversi là ch'esse offrono riguardo alle loro la qual insei;na che l'azione della china-china e del solfato epoche di ritorno, le febbri intermittenti pr~senlan ancora dì chinina è tonica, eccité)nte ed anLispasmodica cowe lo soallre differe~izc più importanti. E fra queste febbri ve ne stennero Barlhez, Merat. Delcns, Beranrli, Double, l\Iagenha un gran numero cui non si può dar il nome di fredde dre, Chornel, Dnval, ccc. perchè i lor accessi non consistono che i.n calore, allre che Da coLes lo rapido cenno so il modo si spiegare l'azione non sono carallerizzate che eia freddo seguilo o non da cadella china e dei suoi prrparati ne emerge che tulli, chi lore, altre ancor che agghiacciono lutt'ilcorpo dell'infermo e in un modo, chi in un allro le allribnivano la virtù anLigli fanno prov~re oon pertanto una sensazione di calore ed periodica, eccello il Giacomini che nella sua Memoria pubec~itan i~ l~i la seosazio1rn del freddo sebben il suo corpo blicala nel •I84,,t dichiara, dietro i suoi sperimenti ripetuti paia cald,ss11no alla mano che lo tocca i io molte l'uno dei e confermali dal Prof. Reviglio a Torino che non può riparossismi consiste in brividi od in freddo susseguilo immeconoscere pii, come già prìma alla china oo'azione tonica diatamente da benesser~, e quello che viene dopo non conec.cilante, febb rifuga , antiperiodica, ma un'ipostenizzanle siste ch'in uo calore coo o senza sudore; là compare tosto ed antillogisLica; a quest'opinione acc.edooo Briguet, Guecon calore ed il fredtlo' gli tiene dietro; quivi i1 freddo ed rard i quali vogliono potersi ollener i medesimi effetti dalil calore cedon il luogo _ a d un'apiressia completa , mentre l'ammi11istrazione del solfato di china che dal salasso coiipparossismo veniente che nou si dichiara spesso che ch'il sur-coup di l3ouillaud; ed in vece Briquet , Medico della dopo molte ore è marcalo unicamente da sudore · in çerti Charita a Jlarigi nell'ottimo suo Trallato Terapeulico della casi cli questo non se ne osserva traccia di sorta '. in allri corl~ccia peruviana e suoi preparali, sosliené l'azion ipo·· l'accesso consisle solo di sudore senza freddo o s;uza castenizzanle della O)ed<>sima deducendola dalle osservazioni ~ lore, o di sudore espresso solo durante il calore. insliluite in proposito nell'uomo sano in che notò come dalla propinaziÒne d'una soluzione cli solfato ne si;i. avveE l'esperienza giornaliera bene ci comprova la veri là dì quest'osservazione; perciocchè nel maggiore numero dei nuto il rallentamento ùel polso, la diminuzione nella forza casi 'di perniciose larvale non solo non avvengono sempre del medesimo per la sua azione sul circolo. non ammettendo possibile la liquefazioùe del sangue da alcuni proquei tre stadi i distin\i, freddo, calore, sudore., nel modo che da quasi tutl'i Pirelologi si descrivono, ma quasi soroclamala: indi la dedusse dall'azione su l'encefalo, sul midollo spinale e sue dipendeoìe, su gli organi della respi- . pre insorgon irregolari e con quel si ntomo che la èaralterizza grave, speciale, imponente e continuante sovente per razione I su gli organi digerenti , sul fegato e su la milza, tutt'il_tempo del parossismo onde questi lre sladii delle a.csu l'apparato genilo-orinario, in fine su la cuLe; indi un ce~sio11i non sono tulli e tre indispensabili ed esse11J.iali altro criterio lo rilrae dalle malattie nelle quali fu trovato io luLle le febbri. Avvi ancor' un grandissimo e direi' giove\tole, fra cui annovera le f~bbri iutermillenli e le reinfinito numero d'alLre dilferenie principalmente concer.mittenti gravi, i morbi aculi del cervello , il reumatismo nenti i, sintomi aycessorii , come la cefalalgia , il deaculo, ccc., a<laLlandosi in graude parte alla sperienza del lirio, gli spasimi , il-vomilo , la dià'rrea , ecc., avanLi , duGiacomioi. rante o dopo il freddo , avanti , <lm:ante o dopo il calore, Senza prnleodere d'entrar in lizza c~n ingPgni cli tale avanti, duranle o dopo il sudore; e quesLe differenze sono tempra quali quelli che sopra enumerai, io credo nullameno quelle appunto che coslitniscono l'immensa vàrietà delle potere dire con Geoffroy che nessun rimedio , fra i lauti febbri perniciose E queste differenze. esiston anche nel raccomandati dagli Antichi come febb rifughi , merita quetempo dell'apiressia al cui periodo il Medico non deve presto nome qnaoto quell'apportatoci dal Perù ch' il medesimo stare minor aUenziooe in ispecie quand'il parossismo meAutore arriva persin a chiamar albero della vita e cui altri desimo offre pochi o nessun carattere speciale , perchè diecfer il predicalo di divino il qual epiteto gli è conservalo allora nell'assenza .della febbre si scoprono sovente stati ancor oggi giorno cla molli Medici moderni io vista che morbosi che non usano manifestarsi dopo on accesso di l'effelto curativo dei chinacei contro le febb ri intermittenti febbre intermiUenLe. semplici o perniciose è sì rimarchevole, sl bello, sì costante 1
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o a quanto di~si . bene chiaro appare che nou <leli'b'il Pr-àlico dalle differenze dedurJ I diagnosticò, ma neccssa-rié!menle dal parossismo_e dall'l\piressia, soli stati cl)e si possono considerare come essenziafi e proprii della febbre inler.mittenfe la di cui conoscenza si deduce dalla periodìcità, ch'il diagnostico generale sarebbe l'reddo, calore e sudore rilorni1nli ad epoche. determinale o non, ordinariameoteseguile da un deposi Lo rosso e laterizio nelle orine e cJi çui i parossismi siìrebbcro ,separali da un'apiressia durante la qual il polso è, o quasi , normale e l'ammalalo sta bene od in uno stato vicino al benessere (per modo che ciaschedun accesso <·1uas( si- potrebbe considerare come ' una febbre sinoca ril cui l'intermittente non sarebbe che u'iia varietà con _un tipo intermittente speciale; e la diITeren'"l a che soltanto passerebbe fra loro limiterebbesi a ciò che l'una si comporrebbe d'un sol ed unico accesso, mentre nell'altra molli accessi consimili si·-ripeterehber ad intervai1i det~rminatij; onde si può· stabiiire che sempre vi è·febbre quando vi è uno stato pirnlico di cui i sintomi cessano e si riproducon ad intervalli ravvicinali press'a poco eguali, e fra di lor esiste urr'apiressia complela o quasi che la febbre sia subentrante od anormale per il nuniero e la successione de.gli stadii poco importa; chè' il diagnostico resta sempre il medesimo e l'affezione ha sempro i suoi medesimi carallèri cioè le alterazioni funzionali e l'ordine di snccession~ e di riproduzion&. Ogni accesso poi di febbre ~ 1Ù1 allo d'insieme dell'organismo, è una specie di funi.ione patologicà alla quale concorre un numero più o meuo grande d'organi cbè lrovansi iiJsi~me collegati dal sistema nervoso gangliare; che in. fine quelle su enunciate sono febbri intermittenti bene diverse le une dalle allre le quali possono quasi tulle essere pensi so_ppresse (come-sovenie avviene) con forti e grandi dosi Òi china-china e di solfato di chinina, ma non sempre con questa sostanza impedi1·si il loro rjl~rno periodico ; e se alcune volte distiu~ge il lipo dell'affezione si fa pérò abortire lafebbrein u.n'aJtra malattia SOVeute anche più grJVe. Da questa cagionè fors"e, ed anche senza forse; de've ripetersi l'immens~faraggine cli'rimedii" stati proclamali utili contro le iebbr,i delle paludi e \lelle maremme , e se bene vi ricorda non sòno che du'e anni clìe si voleva proclamare il sale -ma"rino (per il quale si soster1ile una prolungald discu$sione all'Accademia Medica di Parigi nel mes-e di fcbbraio ,1852: in che si dichiarò dal medesimo Piorry, Re]a. tore delht Memoria del DhlL. Séelle-Mondereti, irnpotetile nei casi lii febbri pernici osé) come· rirnedio·inf.Ìllibii a,vincere questa talvolta tèrribi-le_malatlia, contro la quale, per non dìre degli altri, fu'rono proclamali a loro ·posta fa treÌ)Cn\ina, l'cséulina ossia il principio àmar.o-della polpa della castagna d'India di cui il Medico Militare Augusto Durand {di Lonel) dice avere fallo nso in tre casi riportati nella G~zeue des HèÌpitau:r,.dci ,1O di maggio .f853; la salicina e pe_r H rpedesimo principio ,la scorza interna· del salice raccomandala dal Dottore Tarche1li nella Gàzzetta llteclica di Toscana: coohl qmile in un COIJ altre s.oslanze medica-· men tose indige11e forma una ricella che sarebbe bene preziosa s'elfa classe nelle nostre maui i medesimi buoni effiÙti qÌl'iu quelle _degli Autori , la veratrinà, e per lo stesso il veratrnri1 viride ra.ccoma.ndalo nella febbre tifoidea dai Dottori Semmer e Robert'; 'l'emetico e l'ipecacuana, i quali due rimedii l'uron adoperali , al dire di Cullen , contro lè
si
fe.bbri quasi esclusivarocnle da.molti ·ed io ispecie da Thom _ i pson che so leva. dai: i_vomiti al comincia'q)enl~ <te! paros, sismo od alla fine dell'accessQ. l,'ipicacuana pei:ò come 1! · quella che è più facil a maneggiarsi e meglio sopportala dagli ammalati per la maniera sua dolce d'agire, per la 1 · maggiore fac!lità di dirigerne l'azione, è preferibil all'eme1 Lico, e di questa quasi esclusivamente si ~ervon i fautori del ·,metodo evacuante, metodo aulico in Italia e che conta fra i suoi propugnatori uomini di cui ; on si può rivocar in dubbio l';rntori'tà scientifica, quali uu Dorsit!ri, un G. P. Frank,, uno Sloll,_al quale metodo in un suo recente , Scritto P.ar acced·er il Prof. I)el Chiappa che cila un gran numero di feb'bri gravi intermittenti refrattarie ai sali chinoide"i guarite -radicalmente. Di questo metodo ii" dichiara partitante i) lVIed_ico Militare Fra~ce~e add~tlo alle_ '!'_ruppe di Spedizione di Roma Dolt. Philippe, arrecandovi però alcune Jeggier~ modificazioni con l'unire ch'egli fa i vo1nitivi ai purgauli on.de 11~ ri.sull1 una med,icaz,pne più compiut_a, portandovi una perturbazione più generale in Lutto il tubo digestivo. . In una bella Ilelazione fatta all'Accademia Medica di Parigi dal Doll. Pàmard si dico dell'insuccesso del metodo evaàuanle , difeso e sostenulo i prim[ in Francia dal 1. D.ott, .l)elarroque in un'epidemia di febb1·i tifoidee. Il Dotlo1: Abeille Medico aHo Spedale Militare ·d'Aiaccio esperimentò con .hQou suéce·sso il cubebe ed il copahu contro le febbri; ancora recentemente il Doll. Baud propose come succedarieo della china ·un sale. doppio cioè l'idro-ferrocia11ato di -poÙ1ssa e _d'urea; e Mandet asè) la fi-assiiJio a - cioè l'cstraLlo e foglie dèl frassino, cJÌe r erò non produsse il vantalo effetto; insomma s;io volessi enumèr,a re lutti li rnedicamenli che l'urono preconizzati collie antiperiodici dagli A1ilichi . e dai Moderni, io credo cbti facilmente arriverei al_!c ccntinai'a, e ciò seoz'esagera1,ioue ; perciocchè c~iunque aJ)bia studiala la Storia terapeutica delle fe bbri a iieriodo non può a meno ché maravigliare del numero C(!DRiqexcvo!e dei medesimi , in favore dei quali tuLlt alla loro volta preconi·zzaLi ed alla loro volla proscritti, orari, . guardali come sicuri nell~ lor azione, ora r.ome assoluta!_ m~nte ine!Iicaci,·si posson .in~ocar e non pertanto falli clinici, essend.o legge che le più l)elle invenzio!')i come le più I ridicole dall'entu;;iasmo popolare garenlite,:vadino sei;nprc ! mai soggette a vicende t\ltcrne. Forse che q_uclli che li j ~saltarono vo!ler ingannare scienteruc11 le· e ciò allo sqopo I d'un qualsiasi s~çondo fine 'I Ma. la cosa sar-ebb'impossibile a- creuersi, giacchè ognµ11ci sa ch'in Teri1pia una menzogna non _è sol una colpa ma un deliÙo. Più preslo lo si debbe I a'ttribuir a ·che gli spcrimcnlalori forse non qsarono tu.Ua la. diligeina, prudenza e circo5pe1.ionc 11ecéss~ria per conI dur à risultati _precisi o perch~ sedotti d,t un'idea precon' cella pretesero quei loro rimedii, pure buooi in qualche eosa, _a panacea, onde- loslo furono condannati in prima istania (lal buon senso c~mune . Però non solp non sonq_ da.biasimarsi quelìi che 'fissarono il lor ingegno nella _ricerca -d'un medicamento proprìo a rimpiazzare I<\ chi·ua-cbina, mà altamente da. lodarsi, pereiocchè egli è be1ie· naturale che si cerchi un agente terapeutico d'un prezzo poco elev~to e faGi l a trovarsi in lult' i tempi ed in tuWi luoghi , tanto P,i~ 11ei giorni nostri in che la corteccia peruviana· divenendo di pi·ù in più rara pare dietro cerli calcoli .destinala a scomparire compiutamente
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11ello spazio. dt1i 60 aglt 80 auni \lai comm!lccio a meno quanti ve ne ha di cui l'ar.ione febbrifuga sia chiaramente che s'immagini UII !'fOCesso di COllura che permetta di ridimostra la o uei quali si ·possa avere coolideoza? Ognuno produrla. E la cosa è sì vera che sono stati inslituili predi voi, s me certo, risponderà che uu solo, .la chioa-·chioa. mi i dalle Accademie, dai Corpi Scientifici, da persone fiNon perLanto un medicam<'nto che è staio particolarlantropiche, onde quasi continuamente vediamo Medici o !nente preconiz1.ato in quesli ullimi tempi e che pare doChimici distinti i quali lcnlano rovesciare l'idolo 'cui tulio vere ri>slare nella Terapeutica delle piressie anche pP.ruiiJ mou·do vien ad offrire l'i ncenso delle esclusività; ma ficiose, egli è l'arsenico il qual ocçupa non· solo il primo uor in vano s'iuvestigarono le proprietà di qoasi luU'i proµosto frn i succedanei della chi na , ma i suoi sostenilorì dolli dei lre regni della natura, io vano si Lorluraron i lamnon isdegnaoo anzi di cotar~l'innalzarlo da. antopo rlo agli bicchi muli della Chimica. stessi chinoidei ; perciocchè l'arsenico già menzionalo da Dopo che ai mollissimi'cbe già esislernn uu altro se ne Limeri e Wcpfor, al Jire d, Pwij ra, per i primi a cagione aggiunse di questi ultimi anni , la Idrotera11ia , era bene delle sue proprietà.febbrifughe, fu ved uto tornar u\ile C!Jnlro ualurnle che pure si leulasse di vincere co;i Lale mezzo le le febbri ribelli alla china-china ed al soll'.ato di chinina.Seb • iolermilleuli, cd in fatti iu una Seduta del mese di marzo bene l'idea tl'impiogare l'acido arsenioso come febbrifugo 4852. il Doli. Fleury lesse all'Accademia Nazionale ,di l\leuon sia nuova,giacchè a.ldire dìDeleus mollo si sia pubblidiciua u11a nola io che Lrallava dell'uso delle doccie fredde cato su lo slessò da Lentilio e Fo<leré, non pertanto non si ali(} a.vincere le febbri ribelli pur alla ripetuta propiuaiion\l fu ch'iri su lo scorcio dP-1 x.v111 secolo ohe si sparse il di lui del medesimo solfalo.di chinina cd in essa assevera su la uso conlro le febfiri dìetro la pratica di molli Modici Militari fede del Dolt. Baud che molli furon i casi di ·felice sucPrussiani che oon lr,tt.tavano diversamente quesL'alTeziooe; cesso, e conchiude con dire ché nel lrallameoto delle fobed in lnghillerra in parlicotare fu dimqstrala la di lei ulihri recenti nelle antiche periodiche od irregolari che recililà e comprovata con moll'e osservaiioni pratiche daPeardivarono più ·VOile princip:ilnienle quando l'amma,laLo lr~son ed in ispocieda Fowler che ne conobbe i buoni effetti e nsi in uno slalo marcalo d'a11emia, 0011 solo le doccie da Ilugucz il qual avencl'aoalizzata l'acqua cbiacnala gontte fredde·posson essere sostituite, ma preferite ~I solfato di sw· gouttc 1Jom· la µ,;uro vi lruv•) nieol',allro che l'arsenico. chiuina pcrchè piì.1 presto di questo esse giugulaoo le febIncli Arnold, Wilhering Brown no a.vevano sparso l' usò , bri, fauno sparir i sintomi d'anemia e di cachessia paluma com'accadc di quasi tulle le co,;c lo s'era abbandonai.o dosa sénw. tema drgli accideuli che lo speciUco a grande per coniwguenza del pl'ricolo che s'allaccava all'i,loa d'iudose alcune volte produce sia sul sistema nervoso che tossicazio1111 di que$lb rimedio e cadde ·affallo Jn ohblio 11elle vie digcsti,re e che non solo vince la.~cbbre ma predopo la scoocrta del solfato di chinina. E se alla Medicina. vi~nc ancora le recidive ; l'azio1~e poi delle doccie fredde Militare. :i ·deve la conoscc•oia pratica tl 1.1ll'arse11ico contro lo ripete dalla rivulsione potente meccanica e vitale di cuì lo fe bbri, egli è di nuo,,o ad uo altro dislinlo Medico M1Ugli e[elli si fanno ,enlire su lul_lo l'organismo ma in ispetan\ il Ooll. Boudin , rhc si deve l'averlo richiamato in cie su gli organi che sono la SP,dc d'una c,ongesfione sanvigore con 1'1mpiPgarc ~h'egli fece l'acido ar:;eoioso conlro guigna non infiammatoria .. la malallia in quislione, i cui prosperi successi da lui ùi moslrali e da altri confermali sono cos·t sicuri , coslanli L'elelLricità pure fu messa a r,onlri bu7,i0ue ond'in oggi numerosi che non si può pi ù meller in dubbio l'importania :::i _ti'nta elevarne a metodo' la <li lei applicaìione nella cura reale d.i quesLt1 prescrizfone sott'il punto di vista curativo delle febbri iulermilleoti. Fa già l'elellricità annoverata ed economico. Dall'aver osservato Raycr ed altri che l'inda Frank fra i me1.1.i curativi adoperali conlro lt\ foblJri a gorgo della mil1.a 11011 s<:om1)ariva nei curali di febbri con perio Jo, ,·eòula ulile ila Dorsiéri in un caso pratico , in l'acìclo arsenioso corn'in quelli di preparali chinoidei, si quattro dal Doll. Smith ed ultimamente , come nel '1'753 credelle che nei .primi vi fossè uua condizione di rncìdi~a, già lo Svedese Lindhull, il Doll. Giuseppe Drrossi assog-· e ciò contro le assicurazioni d1 Boudin che sosliene essere gellando con la Pila di Volla, modilìca ta da Kernp, in ca · le glÌarigioni radicali egualmente ch e coo i ~repar'.111chilena più per,;onc affette tl.t fohbre, comunicò loro la coriroidéi ·1 anzi Boud1n con l'amò1 inistra1.io11e di 05 acido• ar-• rente a scosse graduate n rìpetentlo le appficazioni perdu. senioso in 500 grammi d'acqua dblillala per crnque g1orm n,.nti per mezz'ora circa ciascheduna lre volte nella gior' cioè , 1 00 grammi per ciascheduno·a cuccb iaiate, <lice avere nala, a~ser'i con molle osservazioni i11 appoggio averne coslant<.'m enle <>uarilo la malaUia in poco tempo, qualuoottenuta la gunrigione senta bisogno alcuno di ricorrer ai ' que fossr la su; lenac.ìtà contro il solJa:10 di chi nina. Così vreparali chinoidei od a qualsiasi altro sµecilico. pure dice avern giugulato [ebbri ioveleral.e e ri~ell~ ,e mai 1n uo secolo qual il 11o~lro, in che medicrnle le sorprnnaver osservalo la nHmoma irrila1.ione.locale ocl il p1u legdenli applicazioni delle sorprendenti scoperlu <lei sommi sintomo d'avvt> len ,1mento :. che .anzi. Trossau e PiItaliani Galvani e Volla, le tjuali fecero camhiarn faccia ' 0ìero o Joux affermano poLPrs.i scui!111conre111ent1 elevare la do:e alle Scie nze Fisiche e Chimiche perchè ad usse senz'esa~ geraziooe si può allribuirl! lei fonte dei progr.essi immensi ' a D· centigrammi d'acido arsenioso in un giorr~o perchè m questi ammalati vi sono le medesime condizioni di Loll~che la Scienia o le Jndustrie fecero in questi ultimi !.>O ram,a cbc nei pueu'monici per 10 fo rli dos i ·di tarta.ro .sl1 anni, per cui si giunse al punto che si. domò il ferro , si biato. Ed il J)olt. Gc rbal nella. Raccolta <l'03servaz1om rafece obbedienle la fiamma, si vinse il tempo , s'a nnullò lo du nale nella Clinica del Doll. Fusler conferma la proprietà spar.io ; in questo soc9lo, dico, la Terapeutica egualmcnle febbrifo ga dell'aQido arsenioso e dice esserv,i lolleranz'l che ta· Fisiologia riceveranoò, come già riceveller in parte d_alla dose di 00 ,00<i a 0,09 e 0,12 µer giorno, e so capre1.iosi tesori da queste medesime scoperte e forse pure giona accidenti , qu,•sli s9no senza gravità e facil mente la TPrapia delle febb ri intermittenti. vincihili con gli emelo-catarlici i quali ollr'al fare cessare In tanti rimedii , per ognuno dei quali si narrano miracole 1
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· GENOVA.' D.atasìdal Dott. 'l'appari lettura d'un suo Rendiconto gli accide(iti arseniali facilita110 la toileranz~ e co'ntribuiClinico ~emestralo relativo alla Sezione Penerei, di cui ten~e la scon alla ,guarigione della febbre; però persistendo le ·codirezione sin a tutto marzo ullìmo scor,so, il. Dottore Comisselti liche, 'le naus-ee, la diarrea e compar.endo l'èpigastralgia, èolta l'occasione dell'imminente apertura della ~cuoia di nuoto ' raécomai1da la cessazionè deil' amministrazione dell'acido prende a cÙSl\Ol'n.ire. delle diverse accidentalità che posson in tal; 7 .arse·nioso che deve seco,1do lui farsi rer la boèca dura~te ocèorrcnza insorgere e per coi, vengono richiesti pronti soccorsi dall'Arte. , le intermissioni od al I declinare dei parossismi. Fermati gli Fra'q"oeste accidentalifà accenna,sopratlotlo all'asfissia siccoa·ccessi raccomanda di diminuire la dose nella medesima - me quella m,aggio'l'menle possibile -, grave lid imperiosa; e dopo · propòrzione che s'era. gradatamente a!l,m enla\a da 0,02 a averne discorso in generale discende alle varie specie d'essa, ò ,09 od -a 0, 112 in tre o quattro volle nella giornata. Conlra\leneodosi esci usi vamente su quella così della per sommersione;_val a dir indicand'i fenomeni offerti dalla p.ersona net. chiude che la ined\cazione arsenicale ba un'azione me110 ' l'atto dell'immersione ed i varii modi per i quali può siiccederne pr~nta, m.eno· sict;::a d-ella chiniu ~, e ciò contro l'asserto la-morte. Per ultimo si fa ad espor i me~zi per richiamar a vita dei pr9pugnalori dell'ars·e nico il quale non _f~. pure che I~ ' -i sommersi. E premesso un rapido cenno intorno a tutto quanto ' reddive siano nè merJo pronte nè men,o frequenti , e termina si riferisce al mo.do d'estral'il sommerso, d'ad;agiarlo, di coprirlo con diQ\1iararlo inul'iJe nel trauamento d'ac_cessi Jicrnicìosi. , ed ~ll'ispezione 'dell~ bocca ~. delle narici onde, sg9mbrarle dai corpi solidi e liquidi che posso.o ·esservisi inlrQdotti, prosegue Il Prof. Cbampouillon du Val de Gr~c0 su 108 ammaannoverando cotal(me'zzi e dappresso la sua eil oìtrur' esperi~nza lali dice ·esserne guariti 34 c·on il traUamento d'aspettaragionando sul vàlorò pratico di ciascheduno ed indicando \olle zione e 23 con il metodo evacuaDlP; indi divise gli ailri in queile cauteli! che l'uso d'alcuno d'essi specialmente richiede, · due categori'e' e nf! s~tlopo_se 30 ,all'~zio_ne de.Ila china, · quali p. es. il soffict.to(e la pompa aspirante. Rigqarpo alla·traclfeotomià il Pì·esideÌlt~ è d'avviso che non si 'é di' questi guarirono 2i e dei . 26 sbftoposli all'arsenico abbia a·praticare se· non quàndo·non si polè con il- mozzo della {5Uariro·no H . .Indi facen90 • un cambiamento ·sotlopose respirazipne.da bocca a'bocéa oppn(e con. il soffietto rieinpiere · i 'refrattarii alla chi11a , all'uso dell'arsenico ed al cond'ària i po·frnoni. Ed in quanto al salasso.,· rilien utile di prati. trario; onde ottenne 12 guarigi!Hii .dal ,solfalu di chinina, cado lorchè la faccia è, gonfia, iniettata, violacea-e le mani ed i e su (,i nei quali questo rimedio erà stato infrulluoso tornò 'piedi presentan il medesimo coloré; allarc.hè le vene sollocutanee della·ft'oote so·oo tumide e la pelle di colore. rosso vivo opulilé t l'acido .arsenioso; di modo cbe su 56 ammalati pure 'violaceo. -In questo caso il sa.lasso pro cara il vantaggio di questi tl~e rimerlii for ti furono, impote,oli per o individui dissip~re l'ingorgo venoso e .di favor_ir il riat(il.'amènlo del cirnei qqali la febbre era ·anticbi.ssima, ~ccompagnala da iµcolo. gorgo considerevole 'della milza e dellé altrè viscere adijell'intendimento· poi. di r~ndrre vie più famigliare .a1 Medici dominali. ln vece di sòsti luire questi due rimedi i l'uno che saranno destinali ad assister alla Scuola di nuu\o l'oso e la disposizione dei nrii slromenli contenuti nella cassetta ai socall'altro, in qùesli ultimi tempi si sono combinali assieme corso per i'sommersi, il Presidente ne fa la pratica applicazione e cosi· si fori:nò un ~aie. puovo. àrsotiiato di, chinina, capace .mano mano che rie viene di'scorrcndo secondo l'ànzideUo ordine. di soddisfar a tutte le esigenze. Nei Giornali Italiani si La Se.duta dopo cièi è chiusa. trova la descrizione <li questo sale ottenuto perfetto dal AÙssANDRlA. La Seduta è·aporta alle ore2 1)2 con la lettura Dotl. La-Cava combinando il bi-arseoiato di potassa con ed ·approvazione del processo verbale dell'antecedente To-rnata. il so lfalo basico di chinina del comme'rcio , meutre prima JI.Dòlt. Capriata in continuazione della "Sfo ria sul càlcolo veBerzelius l'aveva ollen"QlO · perfeltamenle neutro facendo _. scicale rinyeoutosi.nel Caporale Costanzo riferisce che, accintosi agire direttamente la china su l'acido ,arsenioso. all'atto operativo, dopo ·aver assicurato in posizione imn,obilo ~ · (Contin~a) l'ammalato ed inti:<,>dotlo il sciringonl' , eéc., incçmipciava con l'eseguir il tàglio della pelle ,TI perioe'o, come vieno prescritto -------="('"---dagli Agtori -per operare con il taglio làtèralizzatu. FaceYasi tos\o rroll'.llsa una non scarsa qùantilà di tessuto cellulo-adiposo 'REIJAZlONls . DEli1U èONFERENZE SCIENTIFICHE ' da m,ascbera,:e · la fatta incisione. tJsando di tul~a l'àltenzione pervenne alle pareti ùretralÙhe traforò e su la guida de! sciringone 'penetrò in vescica ·con il gammaulte convesso ond'aver una (111ese ,d,i gi.iiyno: 1 ~ Tornata.) :sufficiènte breccia; afferrato qaiodi con le tenaglie il calcolo cbe TOI\11\iO. Il Doli. Areo.a continua nella lettura dei Cenni in, rinvenne inca~tonato ·nella-pareto anteriore della yescica, questo tm'no· alla;Sc1,ola del nuoto', ccc: 1 e quind'iÌ :Med. Divfs. Dottore tosto frantumo$SÌ. Lunga ne divenne l'operazione-, giacchè era Cav. Arella legge la sua MemoTia 'della c·ura abòrtiva della scabuopo stacc;a:·c dalla suddetta tocalilà i frantumi del calcolo con l'indke della manò. sinist!'a per quindi estrargli con le tenaglie. bia, pubblicata ne! n° 4;i del Giornale di quest'anno. Ultimata questa lettura, sorge il Segretario Dott. Mottini il quale facenNon,rimanendo··pui' più cbe' pjccoli fraòtami', furono questi' elidosi interprete dei sentime,itì dell'Aduoan'za prega la bontà dél minali con le iniezioni fredde fatte per l'uretra. La riazionè dePresidente_di gradire le_congr'atuhizioni-della médesima per la statasi· fo assai ~fte: due soli salassi, vesciche piene •di ghiaccio dotta e sapiente Memòria da esso lella, e percliè.·gli argòmenti vicino ·alla località, clisteri, acqua di seltz estell)po.ranea ,· .diela d'una vastc1 erudizione procedono-di pari passo con -quelli d?una severissima in su le prime, brodi consumati, panatelle e cibi par· seveta critica a· renderla in ·tnlle,.Je.parli compiuta. _Qoind'il me~icòla1:i_in seguito, formarono la cut~ consecutiva. I frantumi del calcolo raccolti fatti. essicare .daYan il peso di gramme 44. Stato desimo Dott: l\lott.ii10 soggiunge pure che si congrala.l~ tanto più attuale dell'ammalal'o assai soddisfacente. . voleo_l,ieri cou l'Autore _ip quanto che desso rivendicò all'Italia, questa grande µiadr!) delf'uma110 sapere, h1 scoperta della causa Il medesimo Doti. Capriala intr'atleooe in seguito l'Adunanza locale della scabbia·, la qual~ gli Stranieri nostri conlemporauei su alcuni (·asi -Occorsi durànlc il semestre nella Sezione l;'crili ed si sforzarono farla cader in obblio dopo ,1vome tratto tutt'il p·arespose cori}e up tale 'ì\Iarne'llino ·Gaia di lHornbello, del 13° l<'ant ito ,possibifo per Ja· cur-a della medesima. Nota ad ultimo il Dotteri.a, ù'anni 22, rii temperamento sangui.go~ fosse'travagli~to da tòre l\fotlino cbe la ~lemoria in discorso riuscirl'! debb.e .a tutta dodioenterite e come tosto inJorgcssc acutissimò ed esteso llem• l'Aduna nza tanlo più cara·, per.:hè rilletle le più losinghierè lodi mone occupante non s·olo f'a".anbraccio destro, ma parie del _ su lo Speda le Militare di TOJ'inò per le.accenuate utilissime mobraccio corrispondenle.-vodatcr il minorarsi dei ;sintomi aridodificazioni' éh.e farono maoo mano·intl'od:otte nella novella cura minali còn il progredire dfgueilo, dirigeva sue curo p1·incipal· de1111 scabbia da qoelli gei Colle~bi, alle solerti e paziènli cure meute contro i.I·critico llemmone. Apertosi, ia q'uantità di pus dei quali ne fu affidàta la direzione. uscila fo assai abbondante con che, cessaron ti• - all'atto i ,sintomi .
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foid ei. Avviavasl questi alla coovalescoo~ quaod' il Coranle accorlosi con l'ascolta:dooe olle la parete toracica sini~lra nella sua parte superio~e era impermeabile nell'atto dell'inspirazione ricorse ~Ile unzioni di pomata emetica su la lo~alità,,quindi ai vescicatorii ed internamente al iodar1> di potassio alla dose di 15 cenligràmmi in\.;.:!OO grammi d'emulsio"e, mattina e sera. Le cose furono così propizie ch'io bre,•e tempo il Gaia Libernto da ogni malore recavasi in permesso di 40 giorni. Francesco G-alv:115no di :'ìarzole, d'anni ~2, di temperamento )fofatico, <'l'a ricoveralo nellQ Spadaie per pleurite: vi.nta qu,eeta, passava nelle snlo Chirurgiche.per ascesso linfatico nella regione antel'iol'e c)olla coscià sinistra da oçcuparne i due qoarlì medii. Grande fu la quantità di ·pos mcita. Non ancora · cicatl'izzato il primo ?scosso, li{! secondo manifoslavosi nella regione glntea destra. La copia di pns uscita da questo fo ailsai più abbondanteche nel primo. Cicatrinalo quest,o1 uq terzo sviluppavasi in tolta l'esteozione del polpaccio della gamba destra: questo del pari cbe gli filtri snppuravu,-oon all'alto però, così che ql/a e la succedevano raccolte j)Ul'tllonte che tutte mettenno capo all'inci1iione primitiva lu quale fo ampiame"1te aperta, nè si permise si chiudesse so non con l'innalzarsi delle grnnulazioni carnee. Si leone dorante tale /Ol'I\PO ili mira il tubo intestinale e con opportoni correltivi si procurò miglio11 ematosi. Il Sergente Bartolomeo Pastore, del 13° Fanteria, entrava in questo Spedale Il 13 di marzo. J)otato dì lomperame~to sanguigno, godè sempre un'ottima sanità. Da allo mesi o più trovavasi mQleslalo io su lo primo eia tollerabile prurito cb'aumeotando gli procnravajnsooni le nolli : comparvero qua e lii pustole che facilmente si rompevaoo per dar oscita a poca sostanza .niarciosà, per quindi ricoprirsi di piecole croste le quali si mollipli. caron a segno da tatl;1 copril'gli la superficie del corpo: il volto solo a Yece di crosta presentava furfura. 10· tale stato còusegnavasi ammalat.o ecJ entrava . nello Spedale. Salo c~tartiéo con inf·11so di setma nel primo giorno; quindi etiope minerale 20 centigra111mi con estratto d·i llulcamr:p-a <f. b. per u~ bolo al quqle si face\•a susugui1' il decotto di du/camam e salrnpariglia ne fa la cura interna. Ln pomiita d'Elmerich ,foc.c cadere le croste, per i I che fattasi seosi!Jilc la cute si ricorse all'olio d'olivo canforato ed ai bagni generali 11midonati. Circa (iuo mesi si rlchieser acciò fossero scomparsi tull'i segni esterni ed H molesto prurito. Narrava in s cl,(uito il Dol!, Capriata come Giorgio Ferrero, del J,1° fanteria, d'anni.2!), di L!lmpernmeolo sanguigno, di robusta costilnzione, riparava nllo.Spedalc ai 13 d'aprile per essere liberato da on tumore cistico sviluppatosi al cli sollo aella miindibola inferiore. Aperto qnesto con la 1>otassa causti~a_mo.strò contener uua sostanza melliceric!c. Con il nitralo t.l'arge1it~ ora solido, ora sciollo ncll'a1·qua ei distruggeva la parete cistica. Lo cose procedevan assai b~lle ~llorcbè on mattino lo rinvenne affetto da g(!gliardissima febbre. Do!eoti erano tolte le articolazioni od impossibile ogni piq piccolo movimento. Si ri~orsc al salasso, non furono che (lut·,al oilro,all'aconito oell'infoso di liglio i quali mez·t.i trionfar1,>nu di si gravo artrito che a cardio-angioite andava unita. l'\e) decorso della malallia, sempre cn' iodic,tvalo la circostanza, si sgombrava il tubo intestinale con graodo sollievo dell'ammalato <laudo la p;eferoòza all'olio di 'ricino. Viola l'artrile veniva mandato in permesso. Passava in seguito in rivista le· molle orchi li reumutiche, trau. maliche, 1\00 cbii le speci/ìche, vie.te tulle, fnorcbè due, senza salassi e con il sursidio del muriato <li bal'it!t usalo alla do~c di 15 centigr. io ':?5 ~·Jmme d'acqua disti1lata . Chiesta la parola, il Doli. llturatoro ritornando su l'arg:omen~o della cistolomia chiedo al D~lt. C;ip~iata alcune spiegazioni sal cop·cctto ch'erasi formalo r ìgu_ardo al volumo , lllla forma, alla cons(sleuza del calcolo nel.la vescica prima d'lntraprendore l'operazione. Risponde il Doli. Capriata che rileDlle iJ calcolo da 10 in 1'2 linee, motivo pè-1• cui dav<1 1(1 preferenza al taglio laleralizzato. Risponde il Dolt. iiluralore ch'esseodosi rinvenuto il calcolo di circa 1.5 linee egli è <l'i parere.che sarebbe stato ·più conveniente di.ricorrer al metodo bil<\terale, atteso ch'il diamolro trasverso presentato dal calcolo estratlQ di circa ,15 linee essendf! maggiore di quello che presenti il taglio lateralizzato, diflìcilmente si sarebbe potuto estrarré se questo io grazia della su a
friabilità non si fosse facilmente frantumalo nella presa ~on le , tenuglie. , All'iolerpellanza del Dolt. l\fnratore risponde il Mcd. Divis. ed espone ,elfo rn,1Je si sphighcrebbcrole felici estràzioni già p·ro"ate da tanti fatti eda lot medesim~ veduto ed otlenutedi grossi calcoli medi ante il taglio laterale, se si volesse attendere lelteralmoo~e alla lunghezza dell'incisione. È pr..c-Y3lO dai falli anatomici ed ol: tre a ciò tlalie boUe avvertenze dale dallo Scarpa iolorl'lo a 'questo suggello ch'io generalo il taglio della (H'ostala alla sùa base non supera mai lé 7; tutt'al più le 8 lrnee di spes,,ezza, sempre che oon si voglia sqùarciarla •per iutiero con mani resto pericolo d'offendere. gli attacchi della fascia pelvica, che è appunto il com uno studio dei buoni Pratici d'evitare, come ca1,1sa princip"alissimadegli spandiménti sotto-peritoneali dell'orin:1: che pertanto calcolato che l'ur-,tra al soo ingrcsso,vesèicale sia larga 5 linee non s'avr<bbe che uno spazio di 12 o 13 lioee, atto appf!oa alla uscila d'uno dei pi ù meèlioui calcolr. Che l'uscila di quelii che banno dimensioni molto maggiori, e Lalvolla fstraordioaric, coti questa specie d'op1m1zione n~n può oonsegoirsi e la non sr consegue se non medjante la dilatazione meccanica dell'aper tara artificiale; cbe.quest,~ dilalaziooc talvolta non s'otli,me sollecita per effetto dello Spasmo dcli.i fibre circolari del coito de!la vescica; ma cbe, fallo cessare quello ~pnsirno medianie iniezioni con acqua tiepida C1d ullro, si penieno a stanca.re la loro contrazione e-le pareli cedon abbastanza per operare l'e'strazione anche di Cilkoli assai voluminosi. i'iominato qoiadi a Segrel,trio ,Provv,i-sorio dello çonferenze il Med. di l\e,zg. Dolt. Costant.ò in surrogaziono del Dottore .Poh1so partilo per la nuova sua deslioazione, il Presidente scioglie la Seduta. '
PA.llTE SECONDA (Sunti del Doti. i'tl<Yr'fINt).
Del/et /iilsi(ìcazionc de/lo farine; ùi G10VANJ.'il RUSPII\I. Negli aoni in cui abbondano le pioggie prillla ch'escano le spighe, tutto le catLive erbe e pa_rticolarmeote il loJio vegeLan in abbondanza nei campi per cui se il grano non viene dal magoaio vagliato con- diligeuza, le farine che servon alla:pa_ni6cazione conleogoeo !olio, la farina del quale :.eme ·dà pane lcggicrmente' amaro , tuttavia non cattivo a mangiarsi se venne collo bene; ma se al contrario il pane non ba·subìlo ÌI neces:.ario grado di cotlura eserci ta su le persone che no fan uso un'.11.ione emetica, produce una. sonnolenza ul un lrcmilo univ(:rsale con freddo alle estremi là ; in poche parole i sintomi d'un rel'll avvelenamento. Chiainali gli Esperti in caso simile r:corrio all',ioalisi della farina cho servì alla fabbricazione dct p<,1.ne nel modo che vien indicato ùa\ Sig. Raspini, e loro sarà facile ricoscer i caratteri della presC!nza del lolio. Questo m.elodo consis~c a fart.<ligerire per uoa mezz'ora alcool a gradi 3a ad una temperatura noi1 minore di 18 gradi sopra una meiz'oncia di fa'rina dì frumento o di sega-le sospette: s:• queste due f.irioe sono pure, la ·tintura alcoolica fellrala risullcrà sèolorita ,o più o meno colorata in giallo a seconda che cont•mà più o mo1fo di pcricarpio o d'embrione passati a lr,1verso il buratto., per incuria o per volontà dol mugnaio. L' alcQol si colorirà in giallo disciogliendo quella resina particolare che 'cootengonÒ questi d.uc cercali ed in particolare il triticwn hybm·mim e che risiede nel pericarpio. li sapore dell'alcool e-osi colorito non saràdisag'gradevole, anzi avrà del dolce; che so .al cootr.ario le farine sottoposte all'azione dell'alcoole conterranno Iolio
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fr izioni sui tu.mori g_hiandqlari .rendendolo prima molle con alcune gocce Q' a~qu<1 calda. ' • Nel frattempo che l'ammalalo assume la cura interna peve far anche.le frizioni alla sera, lavando alla m·atlina la; parte co11 aèqua sapo11ala. ·_ ' •· TrallandQsi d'affezioni erpetiche di qhalunquc genere la cura sarà sollanlo interna come nelle sifilitiche, Tàrito nella scrofola torpida ~ome nell'eretistica il rimedio vid1e somministrato io eguali dosi. (Gazz: Mcd. Itetl. di Lorrib. )
l'alcool acquisterà immediatamente una .linla verd~ . erba ca~alteristica cli'a poc'a poco dìverr~ più scura: il suo.s;:t.pore sarà astringente e .disa~grade~ol al -punto d'eccitare - Hvomj'lo. Evaporala la linl!1ra cosi colorita fino quasi a ·siccilà, .in-una tazza· di porcellana, dàrà per pròdollo un~ resina verdastra c4e, assaggiala, presenterà lull'i carat- · ter.i della· tintura proprii di q~ella re~ina verde che ~o!)liefl iJ loli.i_ , : -, (~tnn ..di Chin!- appL. ~lla ·Mcd. ) · Nu ovo est;·ittto disopilativo antiscrofoloso; del Dott. padre M°ilauese. - In mezzo ai mille-µreparati ch'i progre~si delle Sci.e'nze Chìmipo -Mediche 'miser inoa.nzi nel volgere dei le.mpi per comp.all~r una delle più .oslina~e e proteiformi infermità che va sempre più ·a11arga_nèl'il dominio dell'Europa incivilita_; di. che y1,1olsi dare molla colpa ai costumi molli .e rilasciali dell'età nostra, o.on ~1ro fin ad ora potè -racqoglìere· gli unanimi Htfl"ragi dèlla.'sp.érienza e della ·pratita. In fa'lti' i Cultori dell'Arte nostra van an.cor; divisi su la confiden'za da. essi accordata ad uno anzi cb'ad un altro dei preconizzali rimedi i, e men_Ìr.e gli uni racéoma!3dan i: -p~eparati di io_di-0 o -quelli di barile, altri si lodano m_olti~sìmo del sciropp!) d(ll Portai, dell;:1 ·salsapariglia' delJ'olio dì fegato di merluzzo e così yia. via. . . liJ.·tale discre panza ii" Doli. Nappi, ìi1 seguito a replicali cimenti cli ni ci, è venuto a propor nn estratto che ra_cchiude la maggiore parlc dei pri ncjpali rimedi.i auliscrol'olo~i ela . di cui sperienza 'lrieo11ale su ci11quanta ~ più casi con esito soddisfacente lo mis·e in grado di. constatarne l'efficacia e di ritenerlo utile pur arco nelle mal~Uie sifilitiche già state adulterate con i preparati merémiali ed i11 mo'dp speciale con. i,I preparatO' corrosivo. · ' · Formo/a. Sì fàcc ia ~un : eslraU.o b~ne èonden~alo di corteccia verd·e m~lur11 e foglie verdi cli r10ce , ta~axacou o ~assafras; I\\ corteccia verde.deve prev~ler agli al tri ingredienti. . . .Quand) J'estrallo ~~rà condensato vi _s'aggiùnga_t!lla solùiione di mur.ialo ·di calce (per ogni . libbra d\~slr~Uo A O dra.mrne di muriato ), comé ·pµre 4 once di sa1)011e medicinale. Si faccia con poca quantità. d'acqua bollenlè sciogliere -il sapone in mo·do che DE\ risu\li uua dei1sa schiuma gettandola sopra l' estratto e diballendo il lullo forlem~nle al fuoco per alcuni minuti. Ritirai.o quindi il recipi"enle dal fuoco e fatto freddo l'estratto, vi"s'. aggiun.ga .di nuovo cigni libbra Qn.'oncia di ioduro di potassio. e~ 2 drammed'estrallo idralcoolico di sa\sap~ri.glia sciolli prima in una soluzione di colla d'amido lunga, conservand'il tu(Lo in vaso chiuso ~d io· Ju~go. aspiÙllo e fresco priuc_ipaln~e,ite-nella slagio11e estiva . _ , Ogni persona adulta, a comnime1ìto <Wla cura, verrà a · pre ndere dalle ,1~ allt H> o_ncie d'estrallo; per i giovani . . . · basterà 'la metà. . Ai ragazzi non conviene questa cura perchè van à ri· schio di: troppo dimagrare. .Modo di vrenderlo. Si sciogli e l'eslrallo in pochissima quanlHit d'acqua molto caida, ~ggiungendov! un poco di zucchèro e mezzo bicchiere di latte esso p-ure'. caldo e beve11cl6lo in una sola volta. ' Ogni volta si. consuma un cucchi.,io··aa caffè d'estratto. : S'adopera quest'estratto anche- per uso esterno facendo BENEDET·ro NAPI'l,
VÀ.illETÀ. BIBLIOGRAFIA.
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·Fra, i benemeriti Cultori dèll'Arle Sanitaria, che impresero ultimament(:\ fra noi a studiare Ja pena di' morte in relazione con lii fisiologia voglion essere annoverali i Si;.. ~nori Dottori Giainballista Borelli, Chir. dello Spedale Maggiore dei ss: Maurizio e Lazzaro ed Antonio Zambian. chj,_ Rip·etilori dclfe F.acollà Meclico-Chir. di Torino. . · Quale. fra, i due modi" allualmenle s.eguiti nel conferire fa p~na di morte, la decapìtaiione e lo stra119olainenta, .riesce_Il!eno doloroso" e pi~ prout-o nel suo effello? Ecco l'arduo pr~blema che forni argomen.lo µi argute e dotte disquisizioni ai varii Med.icj che tentarono di. risolverlo, e si pronunziarono per l'una e per l'ahra~opìniorie. Senza volerci far arbitri ne!l'ardua questione t'uttora vert~nte, diremo soltan·to che la. serie degli argoroentianatomo-fisiologici é razioiHtli, a '<;ui ric0rsero i Signori D?llori_Barelli è Z~mbianchi i qual.i riconobbero di prefereAza le anzidette due · assenziali condizioni ne!la deca·· pilazione, sono di , taic valore da bilanciar affatto quelli contrarii add.oltì · -dei Sig. Professori Berulli é ·Demaria, che si pr_o11uuziaro110 per l'opposta sente.nza. Abbandonando l'ardua palestra ~ più eletto i9gegno, dobbiamo notare come ci sja stato motiV</ di singolare soddisfazione il vedere· gli auzidetli duè. Dollvri tentare eziand io con molta copia di dottrina la ri.soltizione del non meno diffieile· problema relativo al ~ìrill9 inerente alla. società. di conferire la pena delfa morte, co_mecchè noi non possiamo consentire coh quelli eh.e pensano· non ·essere ,simile argomento. di çompetcnza, del Medico ma sqlo del Giµrisla e riteniamo a: v~ce con Cabanis che lo studio dell'uomo fisico e _de.ll'uomo rporale non possono ~ndare disgiunti, percio_ccM l'uomo fisìco e moralé son due ·parli di un tutto indivisibile che non si possono se~arare senza rompere gli anelli di. -una legittima indqzione razionale e senza entrare nel vç.rio delle astrazioni e delle ipotesi. (CAJ}AN!S, Du 1"appÒrt dii physiqt~C et du mora/ de l'. hornme :V-ol. I, p. 9, ,t8j,Z) . .
A"VVISO L'Uffizio-d~l çonsiglio ·Superiore ì'1iljtare di Sanità è stato,traslocato in Piazza S. Carlo, porta accanto alla_ Chies.a delle Carmelite, piano te_rzo. ·'
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Il DireltoTe D.otl. Cav. AREI:LA Med.-Div 11 Vjce- Oir~tlore resp<g1sabile.Dc;itt. J\l AN'l'ELI.J l\L di .
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·.- Torinò 1854. Pelazza, Tip. SubalpiJHl, via A,lfieri i4. '-
· ANNO Ul.
N. 50.
\ ai 1 O di lu'g1fo 1854.)
.GIOUNALE DI HUIHCINA-HILITARE i~ie
L'.1ss·<1 cia1.i,mi 0011 si r i,:"v" pet · un \i nn; e co;uihda ..:o l I" d\1!:!oslo. Si pohhlica Ìièl Luned ì di ciasr,heèl·uri<1 ·sepiruau:i. pr_1~z,z:o,d'a,sooini,-;ne In T111·i 110 è .di L. I O, l n 'Pro.v,-noi;1•1}f1 all' b:slè ro, frane.o posta L. 11. Si paga . pe1· seroest t:i a.n: icip8i i.
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I o Dnl I, I\(HTlNO : Nuovi Ceoni Cl>O Osserv;;zioni su le fe_bhri perniciose. - 2° Riv ista rle.Ue Conf,mim.e Scientifièh1•.' - 30 Doti. ~io1·r1N1: Rivì; ta d;i Gi.oroa li Sc ie n tifi cÌ. -4•· noii~tii no -oiliciate . .
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le condizioni parilièola1:i di ciascun caso·e Con- essa Cli-. rato più een.lìnaia ,dì fe~bri inLermillehli semplici o p<',to:ciose .delle p_ìù gra·vi ed anche di quelle refra(làrie .i\la. . ' 1 china sem.a,mai far 11:so dall a menoma dose dc' : uoi pre1 parali ; uè: n1i ,prrsuaéle maggiormente_élell'11z1one jposle.: niuanle ch·lla e;h imi ·c1;.:rl olta dalle sperien~è del Giacomipr · perchè egli si compiacque di rannodare molti rimedi i dotali j di virtù èonlraria sollo. qar.sl:a variitlà come.a ragio.ne d'e·I sempio !a camomilla 'che -giunge a gùar-ire febbr i. refra_lNuo;vi Cr!;NNI còN òSSEtWAZIÒNl su LE FEJ~ìiil1_'P1syi1trns1~ ('I) la ri e all-a china (d.ifficilme1<1te p<irò quelle che si sviluppano sollo l'i nOÙe nià d'emanaz.ioni ma·remmose, ·ma pi'u it,osto (Memoria lc-U:i dal llùll. T.l'OTT l NI iu aoa Confo'reuza <l<i €agli'ari, quelle che si svolgono. nelle grandi citl~ indipeud·enti 'Ò'a p~i- f~re SP.>!U ilf\ a qn1•J!a 11j à pubblicata n ei num~ri 9. 1 e ~2·di • ~[UPsto Giornnle ). · · quest'i,inuenza e nl'lle•pe.rsone J)ervose) e drl percbè il ç}iacomi ,\i dedusse 1·azio11e iposle~lÌ't1:anlç rl<>llsa chi'tra conL'a·rse,ìialo iii ,;hini,ia si crfclè · capace di soddi:,Ja~ a fon dendo . j fenomPni .d'rnloss.icazìone pt'ocl~tla.·fac ilm1rnle tulle h· 1•sigPnze r: giu,sla le t>speri.epzefo ll~ in P ar igi da l in lui anchè Jalla picc-01a· dose a·una· g,:amma tli solfato di Sig. Bri.quel il la clwritJ pare goder:e:J'unac•n<•rgia sorpren·- · chinina . i11 quanto· che essc~nd,i san·• .non poteva esser in lui 111 1oll~r,{m,a, val a dire guella disposizi 011 accidentale .deli le, valùlala a d ieci o vr nli voli.e più forte che quell.a · del 5olfato acido dt chinin a. · che l'organi,;mo acquisl a sotto l'inflneaza duna malaltt<1. a lo non intendo qui d1 passar ,n m 1sl,1 tulli i pr!}parn;i ricevere un med icamento se/17,a manifesla.re !!,li effetti che chi1,1 acei, cìlralo , solfato, lattato. vakripnato. ecé. ecc. d/ ' j egli produ~e orJlinaÌ'iame11Lcl durante lo slalo di salut,e ~hìn ina; giac_chè $,lf<'bbe un !)~rlare.va.s ,. a Samo ._ ma_m'. I! norm,ile; di , più poteva egfi notar~\ la sua tapacilà Ji10rbo:;a ossia ;l suo grado di lollernn1,a. '! .. hmiterò a 1ltre che lulle queste ,ch 1m1che comh111a1;1on I dèlla_stessa ' ba,;e con i aive rsi acid i 'cosli luisco no sali di - Ma s'iccome \'inlernpei:a.nzq ·dello spirilo :ii fa ginoco una fo_rrn maggi nr o mi1ìort', ma dol.i li lnll_i <lr>lht medeqnak:he volla persì no dellr, vl'ri là e genera illt!sioni ,eri Prsi ma pro prietà anli fohhrifuga , la qual in quale (llodo s,ì rori , cos't Gil\COmini avcodo co n:;i dPrdtO la riazione 'vil,ale manifeslanlesi durante il paro.s"-ismo co11 il sopr'~·ccilamenlo.' sviluppi n'f Ìl'a.nim,il •'cononiia è'appnnl.o un' i11c0gnifa,come fìnor,.t-l c~ è .'tin'Ìncogni La la causa prossima delle febbri invàscol.ire.per l'<•ss.e nza, della ~mlatlia ~ non· come.. un felermillentt, rn le quali <lùe qurstìo ni si sono occupali due ~QmPn·o d'espn~ssione, non JH>teva più per 11011 co11 LraLl di;Si che, fal lo $p:> Ctalisla, gr neraliz:ia re per passione l'asòrnmi ingegni . senza mai a:rivar a tc\ogli èr-il nodo gor cliflOfl che a1tc11dt• nncor il <\Uo.'AlPs~an~fro· ehc lo ;;ci nda . zione iposleniiz;rntti a tultr, ·le ~osl.am.e, le quali lìno dai P~rò non corisi;lm111~0. gi n~la i.i S ·1iola llaliarrà, la foble!).lpj più anti chi ed ai suoi-rrano· sla le e~ ·erapo ric-onobre i'dm·c ·malallia in'fìnmmatoria (una fkhilc! cén trale sciute. utili a delreilare le intei-mi.Llenti . Dovrenm. noi creci6è) o flo:~osi de I~ Migi n\· 1!~1J1<rro~se \' e1~r. r. d-ei seni- dere agisca, p/.r la soia sua vi rtù t.onic~. eccitanl.e : ma clèl cuore deslro complic.r nlesi $11ventii con nn'urlril e 11iil quant'allri rimedii dot1Ìli d'i,i,intica virlù r~1eclicàn~cn lo&a,o men i11tensa . ad infiammazioni vi,scerali onde lc.q1;rav.i non sono riconoséiuti utili con~ro lr;i !'ebbri 1' complicazio,ù cosli luenli _le P'~rni.c.iose .. io oon mi posso Forse per la ~u·a.. 1'<,rza ;1nlisellica 'l ma olirc_,al potere perstiailere che la chi na e su~i preparali agiscano i,po_stese~vi r a,nche qui l<1 ragi oJt or ora della i/arrow~ che no.i ni11,za:ndo 1wl 1\ nce1:e le Jèbhri. l!iacchè iu qur·stn caso il_ aV<'ndo tenlalo di provare: clu: le. fèb<bci non dal solo metodo d1~r _l>rÒt Parlov11 no l)el Chiappa consisLP nle in miasma p'otevan QSSf'rP provocate ma alt.refi da a.llre cause, ed an che n; orali', impossibile ci lorn<'rebbe rli sp,ieg'a r il salassi geiieral\ e lncali. proporzio11ali allo slal9 .clel polso , ntill' amminisl razion e d-i Larlaro stibialo a dosi più o meno - modo co11 .ch1i iil qµ PsC ultime rircoslam.e ,lo,rn ercbhe elevate . del so.lfolo dì magnesj·~ di bevande rifrescanl.i ed utile. aci'd nla·te il.ovr<'h6c generalinarsi Janlo più ch'egli alì'mna Cbiudendo · dt1nque le v"le-su cole,;lo ,i rgorne nlo , dirò che avend\o· cercalo di spiegare, la genesi de.Ile ~ebbri d'cslteri;i, ;lu rante. venUcinqne anui', ·Unicamente .~ervi,to da- molte cause agenti nt~ll'an imal economia in modo di.- . V/l l"lìO ~·1, ·ma COlldUCl'lll~ COr{;e il mi asma; ad lltl med·esimo.
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Vediaro ora a qual' d.ose si può, o bisogna·dare la china· fio e d'impedir o lede!e la funzione· del lrisplancnico, panni dover riconoscerw nellà china_e sµoi preparati in un con · o il solfato di_chinina. Prem,ill'iamo però, ripetendoci, che il· tempo il più ~pporluno per_dare la china o suoi ·prepaBo11etti e-co11 Fol-chi un'azione -e·lélli va pe~ isp~ciali attuarati consiste nel somministrarla S"ubito dopo od almeno zioni, di che ignoro il meccanismo, sul sistéma gangfiàre poco tempo dopo la cessazione. dell'accesso, perchè' il risul quale _esercitando la sua azione dinami.ca clìe succedemedio amministrato in tale cii:coi,lanza ha il lempò di proaJl'assorbi1nento · del rimedio , al suo passaggio i1el tordurre. nell'organismo tutti li suoi buoni· effétli senza viorente ·della circolaìione ed àlla sua ' in:wressit>ne sul silenza e trova il medesimo nella migliore disposiz.ioffe posslema nervoso gangliare eccila quella kllla tra la forza sibile per lasciarsi · traoquilla'meQle modificare dal rimeconservatrice dell'economia animale e la causa morbosa .dio; mentre che· se lo si facesse prendere,immediatà.meute che nè,la tenevà oppressa e soggiogata; e tentando di modificare la forza l'unzioriale dell'organo fa ch·e v_incitrice la avanli il ,parossismo, il· suo. elfello coincidendo con :il rinnovamento naturale della malallia, pròvocherebbe nell'orprima r.imanga n.el più o meno prolung_ato an.tagonismo e ganismo tin lale contrasto, una ·riazione sì viva, che l'amla funzione dçl sislema nervoso della vita organica rilorni malato perderebb·e alme110 mollo dèjle sde forze se non al ritmo suo norm·ale; e ciò succede per l'effetto primitivo corresse anche pericolo .. Ma se il tempo dell'apiressia è del rimedio che àffeUanclo in modo incongruo c·ome pomolto breve, come. i'n moHe f~bbri gravi, o se come neile tenza sLraniera la forza vitale mo.rbosam.ente disregolala rémittenti e subenlranli i parosslsmi"si concentrano quas.i prodùce neWuonio un certo cambiamento più o· meuo duper cos) dir insieme, allora bisogna dar il ri 1,Dedio, sia revÒle sotto l'azione del quale questa forza vitale pare ·quando il sudore c~mincia a. diminuire, sia qqando gli giuòcare un ruolo · permancnl() e pretta~enle passi.vo altri epifenoméni perdo110 della lo'nr intensi là. come se rlessa fossè costrella a subire le impressioni di questa potenza che viene dall'esterno e lasciarsi dalla Dopo tali prem.esse, rilorniamo · al pun.to .di partenza.· slessa Ìn@dificare; e qliindi p-er gli. e:qeui secondarii o di cioè a ve·dere quale sia la dose sufficiente. per.sollecitare riazione .della nÒslra.forza vitale eh? tende.sempre a svil'organismo a rrazioui alle a vi ncere !',influsso morboso, luppare la sua energia'. contro tulle,~ influenze, questa noe ricondurre la sanità senza produrrf, s'è possiblle, una stra r.otenza v.italc di, conservazion~ per la s.ua attività auaggrava-zio ii e, che non sol.o sarebbe ·i.nulile, ma che anzi ·tomaÙca cerca di stabilire la sua preponderanza' etl annulnon · farebbe chè ·oppor· un oslacolo a queslo fin.e. Es·landQ il cangiamento c~e ·erasi i!1 Iei 0peralo dall'azione send'impossibi!e che la medesima dose ·convenga a tutti , del meqicame.nlo vi soslituisce il suo proprio stato nore la stessa dovunque,,cos'L ciaschedun Medico per proprio male viocei:ido la causa morbosa, al che l'aveva coadiuvata conto dev'alle.ndere seriosamente a. risolvere questo proed eécitala il rimedio. blema al lel.lo dell'amt~alalò, es.sendo impo~sibile i'l metter un ·limite, si può dire-malcmatico, alle dòsi da pre·E qQesta sua azione costante.; o qua-si, conlrÒ le febbri scriversi e fare di' quesle. ·dosi classiche vere colonne di legittime, benigne. o perniciose proviene da lla sua spec.iEt·cole, l'oltrepassare le quaii sia difeso o porli sforlun·a . ficità. azione che conosciamo nella sua manifestazione. a quegli che il" le11tasse; esse.odo del pari iq1pos5ibiÌe ad ma non nella sua essenza, come ignoriàmo il .modo con un mel_odo· yurativo delerminare i limiti pra:lici , mentre che,il mercurio specificamente vince le affezioni sifilitiche, mai si possono armonizzare con la diversiià .e coll'incoi-I zolfo la scabbia. La mente dell'uomo finita si, ma· illimistanza cui è. soggetto Julto ciò che Liene all'organ ismo utata nelle s~e aspirazìoni ,· .cerca con an~i_osa curiosità di mano, quindi dèvonsi avere per regolo le circostanze igiespieg·arsi 'tutl'i fe"nt>meni che succedorio sollo i suoi sensi niche ~ climaler.iche I l'in:lpression~bi lilà, la potenza riate da-Ile aslr11Lt,e ·pàss.ando alle reali cose éerca di trovaré la tiva, l'età, iJ-.sesso, la costiluzione, la professione, il caralterribile X d'ognuna ,d'esse , è quindi cosrruendo e deo,tere della malaltia, gli ·antec'edenli dell'ammalalo, l'idiosinstruendo ipotesi su cui sce,ulonit1~ commenta de/et dies crasia, I~ slalo degli orgarii digestivi, l'energia cléi medivuole dare la ragiorie di tullo ed anche molti il tentarono camenti, ·c·ome il dice. molto bene·iI Valentrni : a.elas, vires, di quesfincog11ita sp:eci_ficit~ della. china ; pure, può -bene vitae gemi.s, co_11suctt(do. · egii avvenire che come dalla scoperta delle pro-prielà delle Niun ignorq come fra 'tut( i soggetti, i ragazzi godano punte s'.arrivò in s~guito a quellà non T!ICIJO stupenda d1 io massimo _grado la recellivjlà; come.questa fae'ollàsia togliere la fo lgore medesima ~Ile nuvole che chiusa la teollreìnodo ,pronunciata alle epoche in cui la natura pr9nevano in ·seno e ritolta farla quasi innocua;· c9me ia Clicede allo ,sviluppo degli organi nobili ; come dopo i ranica la Chirurgia vicendev9lme11te impalmatesj rapirono a Dio, come un dì il favoloso Promoteo-la scinlilla al sole, il gazzi VP.ngano djelro le donne le quali sono più 'impres- . segreto di .ritogli.ere anchè per. poc:o con l!etere e con il clo-sio,nabili e sensibili, e ·fra que$te e fra gli uom ini , uopo è formio l'uomo al dolore cui dal suo nascere il supremo maggiormente attendere al_la coustituzione dell'ammalato , imperciocchè ella è cosa provc1la dalla sperienza che le veva µannalo·; può· avvenir~. di°co, .che quest'incognita non complessioni flegmatiche vogliono. più volonli.eri le dosi_ sia più tale e ciò tanto più pre?lo avverrà in quanto chè i-cult_ori della nostra .Scienza i quali _applicano il loro ingefor}i, mentre le desiderano deboli le persone dotale rli una gno nella scoperta della proprietà d!'l' rim_edii penseranno . grande- sensibilità, .d'un temp.t>ramei:ito sanguigno o ·biche lddio ilon cre9 [I. disposizione.del}'uom.o colanti rimedii lio:50. Tien dietro alla ~ostilµzione naturale, direi l'acquisita. ond'in cploro. che per l'abuso di , bevande spiritose e non pose a contribuzione i lre regni animale, v~gelale e minerale perehè tre soli specffici si avessero e se ne siamo e calefacienli , degli aromi ed alimenti riscaldanti , come così ·poveri accusiamo sincera.mente la nostrà ignoranza è quelli che hanno grandemen te diminuita la loro impres:sionaliilità, sono neces'sarie sc9s~e più vive é sentite; permai una causa non meno immutabile che' I~ fatalità dei chè s~a messa -in giuoco la potenza ·riattiva. onde gli· uòTurchi .
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m1m robust{ sostengono dosi · 9a due.. a tre · v.olle più elevale dei ·,oggetti rsill r. thi cchi . L'influenza. (hi.l clima ·non è. minore sul lt. consti lozione ' che _su 1~ scelta dell;i. ; -r do~e. Il ·ca r,il lt·re ,!e lla rnaialti·,t ba pure una grande importanza: in rau1 le febhri intem1itlenti be11Ìgne non .desideran o .dosi Cll'Sì foti.i , ·come le perniciose, n~\le qua)i la.vi1.ali tà d'o rdi nario è coroi'l oppressa , onde non è che con que,sli! che s' arriYa a svt>gliare il potere . riazionario . li grado d'antichi.là _della m,:ilatli,\. è pure ncc-es~ariamente , da calcolarsì nel fiss;ire la <lo;;r .' p·erchè l'affezione datando ci,a lung·o te.mpo , Ja cau~.1 111ortiitìèa ·ha · sub Ho delle modificazioni nella. sua ·natura interna, come-appu-nto avviene quando febbri. benign.e per l' azione d' un·a· nuova .. caùsa s.i fanno perniciose. ,. ì..a sede ,{en; '?alattia ( mi..si.ct permessa l'espr:essi~ne l influisce ancora su la scelta della. ùosè, imper.ciocchè·se la pernicie;è ~ani festa per l'interessam'ènt~ .fu na viscera nobile e tra le impo-rlant.issime: aila ':ita , allora siccome la , spera.nza unica risi.ede· ·,wlla pronta amininistrazione 'del rimedio non solo i ma· in tale qualità dét causare quanto più ,presto i suoi ~uoni effetti . ue avviene che in tali' con.lingenze uno $i può- arrischiare a_ dosi anche più fo.rli. di quello che parrebbe comp9.rlarlo la consliluzione indlvi?~àle. Sul ~lele~·minare la e.lose tl? ~O è .a:·ery r!gu~rd~ · alle 1d1osincrasie cioè a quelle part1;eohm cost11uz1001 che i hanno la .tendenza di lasciarsi mellere in uno .stato più o 1 meno pr-onuncialo di ni~lallia da crrtc .cose eh(} pai9no I 0011 _fare od almeno non. fanno che una minima_im_pres- j sio.ne su m~lti~$ime altr~ pr~sone . .Nell'aU~n.der al.lo .sla lo I d<•gl1. orgarn ò1gereu1.1 s1 arriva non solo a determinare la J dose co nveniente , ma a fissare quaJe: sia· il modo migliore d'amminìslr_a.zione del rimedio o ~e vi _sia assoluta contr.o · indicazio11e ~ e~ le v'ìe cti·gestive in allo e~ in. basso, far de-. lermipare per il metodo endemico p per le vie respirat0riè. Vi'e n!') quindi l'energiR del medic&roenlo a causa · de! di lui modo di prepafazi one· r, <!ella di lui corobi1ìazione . Iio già per inciden:ta~ t9ccalo lungo il .corso dì queslo la,;oro che la <:bi na ed 'i suoi preparali non godono tutti della ·medesima energia me~iiçamentosa e dis~i che n~l!a pratica· si è..qmisi abhaocl.ona~o l'\Jso della ch~na-c6 i11~ come,iuferi o.r~ : sollo ·u,/infinità di rapporti,,'al,;rnlfato ' di chinina, pralica s.anzionala quasi in ullimo appello· dalla sperieri'za dell a'genrralità .dei P1'.iJii:;i, ff ciò èon tr,o il 1110~0 di vedere di Trouss~au e Piç:oux: cbQ seguendo la pratica. di Brclloneau de_Tours, di Torti , di Morlon ,' di Sydht'nam, di Talbot , di .Cullen , ecc .. ·vorrebbero . p'referibilè l'uso della ~hina-china ·gialla.··, p.~rchè ~- contenen,le ilon solo chinina , ma a'ncor<\ della ci11-cho11i na o del L(lnnino inodjficalòre dell~ ch inina, perchè è·a buon ruércaCo è per-~hè. non assorbendosi· che leulame·nte ,-ha nell'anima·le ecgno.: mia un'azione lungJ1 , e· durevoh\ anche C'Oll dosi relativa- . mente più pi'c cÒle'. S'.ic/ do~essi acce~~re all'opi nione di' ! questo gran l\lr,dit o Frànc;es.e, il farei volo~1tieri quando avessi ,dr.a lt are feb bri Ufoid çn, yere._hè in qùesti casi iJ sisté1rni nervoso e .le ' forze i1Ì genérale· csse·ndo cotanto f abhaltule ·eèl avviJilè, ·avvi nellà china .11ori'solo uno spe- ! cifico , ma uu lo nico eJ e<~cilc,lnle pe,r eéceflenzà; e credo . d( non dovi r- rece.ilère '.da q.u·e~l' opÌl)itrne , s-e,lrbene· il. O·ol- I lore Desvo.nves abnia fatto conosceré con Ja lellura d'una sua· Me-morii ~ll'Accade~ia' Med ica d_i Parigi _il i6. ~ oslò: j - ' .
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i 853; i felici I isull.ame.nti ·oU-enuti con~l'uso del solfato di chinina nella cura della.febbre tifoidea. L'uomo e.be ha in sè la· pr~pol~nle ten9enza di rice_rcare l'i11cognilo, d'aspirar ai ségre.tì ·, per la quale len4~nza fin dalla sua creàzione 'fu già ,:acciaro. in band9 da,uò luogo di delizje e condannalo al dolore, s'arrovella lutto dì nella ri~crca del ·nu'oyo, dell' inlrovàlo, ourle noi, alto-. niti , quasi giornalmen,le appter;diam~ la felice appli'c~zio11e d'una 00 1:ilà al'tisli ca o $CÌ_euLifiça. L'i mmagì.riazionc, che. come .il fu_oco avviva .è.riscaltfa, quando è infrenala da una me11te i1itelligente· e pacat.a , può prod urre le più bPlle, le più .stupencl'e, I.e più sorprendel'}li scope-rle .. . DPssa pure come· il ·fu oco abbrucia ed inccneriscè, se · sciolta , indomita ed esagerata . ·onde spazia da iP,~\esi in ipotesi più sl'ravaganti e giunge ed inventa ·i più dannosi paradossi ; ma non ·è men -vero éome anéhe da· questi paradossi.,. da questi ·.er'rori ne sian,ò insortf e ,ntt eme;g·arrò delle grand\ssim·e· ~~rità ·; d~ ipotesi ·le più errooee n.e siano avvenute le più. belle. scòperle. Basti ad ese1hpiQ il dire dei progressi die .la Chimica fece a· causa déll'intto~ vabile pietra filosofale ,. n'eiìe ·quali co~li.ngenze no'n ultimo me_rilo n.e ha ìl caso , al quale devesi Ja. scoperta della legge .della .forza centripeta , d~,I vapore , dell'el~llridtà. ; potenze gigan.Li ihcoromerrsurabili , delle ,quali ·l'uomo·· seppe farsi padrone ed applicarle all'industria; alla scienza ed al suo ben essere. . · Efl'etro poi. delle investigazioni dello Scie,iziato o pro- . dotto del casò, fatro si è. ch·e la materia Medica si va lnll,) dì'arricèhend'o di nuo vi pr~parnti. e per quanto riguarda \a'clìina.:china , a( molli che già se. i1'avevan iu ,quesli ultimi tnmpi. due altri' sè ne aggiunsero, quaìi' il tartrato o solt'ato-lar~ralo di cbfriina e l'etere chinìeo, il quale arre-· cherà per CC'rlo grandi ·vantaggi i11 da.Le crilirhe circosta01,P.. · . · . · Pregio hra.doll'opera parll!i essete di. uot~r .i l diverso valore terapçù1ico di cotesti diversi preparali chinacei ciòè· determi nare quali godano 'd' um1 maggior o minore virtù . medicam~nlosa, onde conos.cere le do'si alle qual! ciascne <lùno df,lorQ dev'e_;sere. propinato ed il, modo con c_ui d~ve veuire amm inistr.~ta. : Io non intendo per certo di qlli lrallal"e distintamente di Lulli i preparali chinoidei: molli fr a i med~sìmi càddero in ·oblir> ben merib.lo :dopo lei scoperta della chinina ;· onde io .,1100 dirò nè della caUiva preparazione 1 ( perchè quasi priva di chinina) di cui pero ·anèora alcuni Med_ièi st ser vono, conoiciuta col nom~:di estfalto secco di china-èh[òa, ne dell'estratto moUe prepa;.ato qiig.fiore , nè de ll'estratt.o alcoolico, nè' dellà.tint1trcrnlc.o'olioà, nè dt:I vinq,'d~lla birra Ili éhina- chimi,.nè della decozio-iw o t·iS(tJia , sehben utile -nei c.onvalescenti, a-i quali .si dà ,ai ,cùcch iai nell'acqua 'i.uccherata; e solq accennerò il ·sciroppo di china-china coò il qoale si pnò aùdòl·c ire il. decollo. miù1ro, di cui è buono . l'uso ne' couvalescénfr. p er .febbri , oppure ;;olo a' piccole prese nella giornata. - · La polvere di-coi·te.ccin ili chi na-china gi'alfa 'è. preparàziorie che. s'usa lutto di e, · che può torriar uli'le io certi casi in ispecie qell t~ febbri (ifoiòee- , percbè contro le m.e-· · slesi~e igisce 'come antiperiodico essendo' bene ricca di· chinina .-~ per conseguenza ben euergi·ca e nel tempo stesso co_me· lonica , primo· e pjù sicuro fj a: lutti qaf\!li chi\ possediamo giusta l'e,::pressione di Barthez. ·
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. ~" i:arsenìt-0 di chinina sale comp<;slo daila comhi,iaSe la èl/ùiit1a pim1 non s'usa seboene dolala di vi rlù zione del!'acid'o ar3e1.1iosò CC'ì1 la chinina· è m~no potenle _anli per.i·odica abbastanza f'o rle'_ petèhè· amarissima e pèrche l'arseniatç, o~de si puo dare alla dose <Il 1o a 1-;:,··cencbè v.i Stlno pr"é paral! roigliorì ~ il' Dot_t. T rousseeu racco-rn~~da 1_a·léltiiii1.1a. ,s~or.c a o cas:iforma.Jl:r. i t\Jti~~uli·! cui 1" ·I. . ligrammi pP.r giorno; gv li fo.qì,tp di ~hì,iiiw, .'è .un p.reparato men enèrg'ico. sou1m1ms ra con I mie1e ec;on I sc1rop p1 ;·no11 muen:però su lacinconinasco·perla, egualm~nle che-la chinioa in seguilo i méno solubile del.solfato, ma la pr.-,l,ica dimostrò che ;1oo è meritevole di, lutti qnegli elogi çhe. · i suoi faulMi gli dei r rìmi lavo ri di Dur1can nel ,1·803 e di .Ponìez nel ~ 81 o co·mparlirouo,; tla Pelleli(' r e Caveninn nrl ·182Q i quali isola~do ir;· 1 O. 11 chinqlo-chinico che si ha .sollo forma d.i Crù$le -gninde.i due principi,ì essenziali della cli ina-cliina ed 1 _ hia n.che composto ~i piccoli aghi, è·solabile nell'a<a.Jua; risal i di qu<'sl.i due arcali, ·arrecarono -uiì .gran vantaggio ed sulta desso formalo dalla combina·Lionc di due principii esercilah'. no una grand'ir1!1ue11za nella Tera·p_eul ica perchè cos,l'i luli-vi dèll a còrleccia peruviana d1i11ina cioè ed acid; rni"sp ro uel le mani dr i Medici una gr'aJ1dl§ potenza invariacbinico, al .quale per se s·o!o St atlrinuisce ~na vÌrlÌl acces~ bile soll'u n piccolo volume. ' .. sifuga , ond:è anche per lui si. nola11c1 ollim~·risultali nei Oa$i . Nè ?i P.iù ri1i cure.r~l degl'allri c1lcaloidi ·dell a: chìna cioè. sli oici; Deschamp ed all~i Medici _dì Lione lo usarono ùa·la chinoidina scopeHa da He nry• da Lo.ndra e Ler-luernez: luralm0nle 'combinalo con,. ,la c., loe va I a dire n<•lressf'I\Zq la chinidi11a ritrovata da Zim 1rièr e la einconiéiila ricono~ di lan1ialo di calce ;· - · · sc.iuta da . Pasteor di .Strasburgo; ma. verrò a pàrl~re ilei ·I 1: Il valerùwalo dì chi-11/11à ~a!é amari!:-s1mo però mòlto ~aji com posti _dalla · combi n,aZione di questi' alcaloidi con i solubi le. F-0rse,-come già dissi eglì può,, luniar ·urne ·nell.e· JÌi"('rsi adrli. oonling-enze di dis!-estiw :rvo;i p<'d,\ yirlù anlispasmodi_ca· 0 '1' lJ·solfat~ a~·ido o sop;·a solftito o liiso!falo ili chinina la della Vélleriana; . preparazio11e. · d''ùn uso il fY,ù, r.o mo<lo pt> rchè \a si ~uò ·I 12. ~'-idro-farro c·icrnalo di chinina o ìdr.o-oi·rn1llo /'cn:ato• amm inistrare dissolvendola . . in un'infusione di caffè . . or,ni o composto dall'.,cldo r.ianidrioo con · 1a: chinina è uu ~alc ,·qual vol\a si vuu!e propinar~, t\ ciò ginsl'il metodo di Desdopiiio ·s~ato s·perfmentalo rla Jlriquel da. (iualche tempo io . V~U\'l'S t h() pronO$C di maschr•rarlo in lale lll~l)iera, Scb- · ·bene_dia un. pr.eèi pH~lo ~i tànnaltJ ; ovvcr'inc~rp,orarlo con , ~1uà .iUo S-ue,da!c dellil Car'ilà; ". da· qu este sperienz~ ri sulla eh' fsuoi effellf so110 pifa lèggie ri che quelli ùcl solun sciroppo, previa !:i di iui solul,io,~e. in ·po<.:a quanli-lft di fat o ncu!ro .alla med?sinfa (jo~c·che è di 0,50 ad 1 gragima acqua o scioglier il soll'alo acido all'islanl,i io u1fooco d'acper giorirn dato ·i1~ ·pillole. a causa deÌla poco sua ~a-lubrH.à; qua, ed i1ièlì aggiungervi ginslaJ3r.iqnel qualch~ gQccia di . ,13. Il lff1t11ato di chininlr, eh':) fu i nlrodòllo nella·Te.rapeuacido sol fori co o d'a<:°qua.di Rahe·I è d'un guslo più agre:i.~ lica dal-Chi:n ico ..Sig. Bar,e'swi l ( non per i.I primo, co.nrn bile ed il prPpar~1lo più energi_co di q't,ant'allri' ma:, perchè ordimiri~ménle si .cr~(lc, perciòèchè quésta pre·puazio ue solubi lissimo ni>llo _slornllco· .,:i•nrn perdila· alcuna. S<~ de)Jera già ·cono:;ciula•innan7.i i\ 1838 com;i lo comprovano le bcsi 1Mrnl'igliar f'gli è percltè Cotesl.1 prep,nazitm-e· n.Oll ossei·va1.ioi1i pubblicate_ dal Roua'.ldcr dalle quali rìsuHa esisie nelle F,,rmacie degl,i Sspedaii Mjliiari e éH.l esso più la sua, effil:acia in laluni casi .di febb ri ribelli allo slesso presto .11on si riçorra ch'n{l:h altri sali·chi11acoi: s'oITre sollo solf,1!9, come si puh le{tgPrc nel Filial.1'e ~ebèzio di Napoli, la forma di grar,d-i pris'lui. quo.drangolari traspa ren,lt e leg~ voi. XIV ·e nel Gio1·11ale ilellé Scienzç :lle.dìco-Chi?:1irgi'élw ·di gitrissimi : · · 'Pavia/. auuo 'Vl}, rhb'i suff Fagi della Conìm.issione' CO~ll [SO ~" 11 ·solfalo rii clriÌiiua bib:1sico o-ne.ulro del còrnmercfo sla Bl>UVJl'r' Or!ìla e Bussy CO!ll' ,;merse tl'al rapporto che :;i presenta in i' rismi qu.aJrali a due foccie. lerqifna(e lellÒ ali' Accademia rli Pilrigi , d.il ·quale ris1..:Ha ·che poin pu nta, 1rasparenli in colori e leggierissimì, è la prepalrebbe -avere u11'im_porla11za nella Terapèulica delle fe.hbri ziono la pi°4 usit.ala.. uniYC!rsalmente, ed è.1irÒpihalo'o in.un a periodo percioèchè ìdcJc'ilmenle lollera,to d·a·llo stomaco;_ -veicolo ordi narìo col\'l'(lggi unta d'.un poco tl'acido so lf9rieo non· determina le turbe nervòse che soventi si vedono o st•condo ' Le.groux in polvere -face ndo se pcab'~re all'amp ro.(!olll.!, dal solfalo di èbinina, quindi puè) an:ùninislrarsi n1;,lalc, una La·w .1 di limor,} a mp! lo ùcida ovvero ~n _pilld le; in concfoiont palologicbe hi cui quello non sare_bb.e lolle3" ll -è/.oro-idralo rii ch1)1ina, che· cristali1.za in a§hì per: r;lo. 'i\ causa della su_a ,nsipidità è fa.ciJé -la ihgesliòne J lati 'è pocl) solubile, ma più-ch'i'!.~tilfci to 11eo lro; · ~9 L\icetalo ti/ cl1ini1Jà legg(ergw·1ile acìdo ii:1olto f;\c\1.- 1· onde ·sarebl}lt preiiosa pr/~parnzionP. per i r;tf;aizi ; d' al.menle i:risl;ìllizzabile,-poco solubife; . _ t lrori<.!e è a mirrnr '{Jreno che il solfa lo; la do~e ordinaria è 'di Ò,;,\0-0,~0-0,50 al gi,;1110,µni~o al sèiroppo di zu;:ç·aro; ti 0 11car/;onato·di c./1i.1;~,iz1 .prùfKt(a?,io rie .r oc'u,sitala egual od a pOlfJ·,, di fru ~ti· co·iti; stando però alle osservazioni ed merìlc che l'azotato; . _ · · es_p,c··rienze fatlt~ in prop.osilo <l_i.1 1signor Brit1uel, pa re che 6" 'Il r-ilrato di r,T1inù:a è UJHI dAic ~pr,~parazioni le più quesio ·sale sarebbe da aancel.larsi.. ne!la T1m1peutica per . i,i 1 t1SO e molh Medici ·preféristono (;olesfa preparazi0nè chè dotato qì poca· at l_i5'ilà fe!i bJifi1ga, a causa dcHa po· a·\ sol fato oeulro , p~rchè ua-.q·uesl'ulli1110 temonsi _più ·facl1ezza della -~b ini na in e~so ~on,l ·_noln '2_0 ($!1·1 OO·_parti) e cil mente i:lissesti cl'rt>br.a li pl'r !a foaggio re sua potenza sul de\la poca·suà sol'uhil ità, onde d:eteni.?;n~ la sua éffica~la ee rv,·llo: ' ad 1111 quinto ,appen a 'di quelht del bisolfolo· <'·lo dichiara 7~' L\11·s'eniato di c/r in~nct ,preparalo polenlissimo ~!};de un eonl,raseoso terapeutico; Ut! [lO è arn1,ni~1istrar]o iffpi° crco!e OOSi pt'l'Cbè fa"cil'-lleflll' ÌOH . l i solfo tài·tt a/o o -tartrato di chi11i11à,SC,)per.ìo pi'queducr, irri.tazioni gastro-enteriche rifrrib,ilì all'azione. dell'aslì ulti mi lempi fu proposto aal IJoU. B·a:r.:111.a ccme fe bbricitlo arsrnico; è, in cristallj grossi e per.fo lli e {IUesij si fo.g1J SUP.é rior al solfato· ed ìn _uria' lunga Memoria dd Dot<lislinguon.o da ,qu,elli del" soJra{o neulro per ia loro coliqtore ~as'til\e pul.,blicàtà si rrb.he r,omprovala la maggiore razione median'te il nU,ral,o d'argento e P,er il..lor odore attìv~tà di q:ueslo :::.il.e.. piii'.ulile o·rlla pratica per la dose d'a.,.·li1f : ' ,· 1.
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minore per cui ~i- vii1co11'1 ·gli accessi. febb rili e per·il suo [ suno quant'il bisolfato. eJ-if Si gnor J,3riquet dà H_coofro.nto prezz_o meno coslos1~; ~isnllereb_b'.~gi'i co~p_o:sto dal ~Oli · · diffm!11z 1ale $eg_u~nle dei medesimi 9andn al bisolfato la nubb10 ,del. solfalo b1has1co eh ch111ma . o~II ac.1do tartrico ; · poleoi_a,come I, dice che qu_ella. del citrato sarebbe O, 90 ; 1~. li lat!ato _ilCc'ltini1ba. S~l!J s.olubilis.;imo .m~n_o-amaro I l'azotati) o.8~; l'·acelalo o,so: 11.cloro-),l~alo o_,&i . che il solfa~o, muHa tlall,t comb111azwnc 1lell acido lalllco I . Dalla rapiçla scùrsa i,h'io feci d'alcuui priJ1cipali rilll~colla: ç!1inina.: fu. rilrov alò \ltelro l'ide'.t è he gli acidi. orga- i dii aHa· h1ro .volL<1- p{oclamali' o pro~crilli com.e succed·anici po_Le-,5ero es~ecr più om.oge.nei dt:i vegetali e :ni ne\ali 1· nei del la china-o~ii1a .e delle ·s~·arialli comhinaiioni de'suòi alle vie d1gereol1.·principi i alca li coi v-arii .acidi, ne risul ta l'ad·operarai che l. salj eh~ si cosLilui_sco no · da!l'uuim1e dell'àltro. pfinci · ! fecero ,1 Crh·e fa nno tulla,•ia i Medici , :;ì lLaliani che pio alcaloideo della chin~~c~i na la_ cinco!li.nq. so no mollo Stranie~i nella 1:iè,•rca ·c1··un vero : ri tl:lcdi'.J·. ~u?c~_dan:o a ' me,no numt.ros, di qwtl!i tal Li corì Ja ch1n1na e__ sono bene I quella fTa i p,ro<,lolli organici éd ,nor.g.an1c1. 1nd1geru ed poco u·sali nella pra Li Ci!; fra que-sLi uon !JC.rla11lo au n9Lcrò :. j _ esollici perchè .se11Lo.n o che- I' alhlrgala sférél 'd' azione del 1° L' ld1·oo/ol'fl.to di ànconi,w, , che Ca~ilmei1\c _s i <liscio ·porlenlos0 rime-dio, è pèr il di lei .uso. ampliato a causa glie nr \)'aèqua; · dclla 'riì lui \Ìpp.li.ca1.ìoné, ·non solo contro le l'e.bbri ·inlér: · .:2,0 I l solfnlo ùasico, di cì11cv·11in1i salr presenlanl~si con , mittenti benigne e p_e rniciose (! tiJoidee, ma ancora co11lro una hase romboid,i le e Le-rm.inhnlesi co11 du-e l tce~lt', o I le ,dT<•zioni · n,;rvm;e aò accesso, le arteriti, il reurrialismo. LrÒn~o all,'apic,.~,. pM<l, ~olul>i!e ; , . · .· [' · aculn ccc. °ffe11Lono , élico., che pt~r l'enorme· cousumo . cjlo 3o li sÒlfillo 1rntiko di cinoo1,ina, :;olu bi~e·da\l' acq1iu: Gi'u ne vil' ne fatLo nella Mèdit ina l~ra-lica dç' uosll'i · Lem pi, ·H sta le spérienze· di Briqud. ìi1 gran numero <Fa°mmalati ri· . j prrzzo . ùdla sless'a che -è già immensaJÌ}enle èresci~lo , sullcrebbe avere qu·eslo prodotti i tfetLi pressochè ,idc11ti0i I egua\meJlle che iJCr la ditlieol\à d'averlo, wa ognora più a quelli del ~olfa t.'o di chinina e dato a dosi ·c1i. Oìf;,O ad un crescerùlo , oncle'le c!as,;i povere de!la· socielà saranuo fra brnv,, , çome già sove_ti1i i) so11ò per il suo alFo valore, nel - · gramr~a in una :,;ola'volla, cioè ad ui1 più debilii g~ado comparalivamenlc -alle mùlesime dosi . Es~endo questo ì1_1eno ,l'assolut 11 irn1JOs~ibilità di _r;olet lr,ar'rf' pa.r~i lo dalle effica. r icerc,~lQ del sa!fd\;Q di chiuina , èpperciò ,1 minor 'prezzo ci,;-s.i1nc ,w· proprirli'I , ,.1 ,co 1ìl\o nto le quali n·on ,.poss-0110 polrèbbt t_irarseoì~ un partilo ·~v v.~11laggioso .adollandolo' r0~g1•r-c ncila gc 11,•ralì lil dei CéJSi alLt;i rirne,li' prop~stl , - in un gran numero di ca;i. in cui si ha l'abilndì11e di sooila vìrlì1 d~ i quali è m·ollo lirnilata , C. no11_ tale c\a polt~~ne · co rrispon<lrr,, all·e e:sige11ze· lulle 'l~rapeulic_he·, ministrare· il solf~l o di -chi11i11/\ ; li tam.uilo di cincouina. Dopo che 13àresw il rip ro"çusse - · Qi%i più so 1;r_a che "l'a1.,io119 111e .!ica-mertt:os;.1.d\>i prepaìl_la:~11ato'. di r:hinìna conos~i,ulo egualm~n,l:. c_o!)'.le quello I rali salini chiuoid,· i 11 0 11 proc~de•s.o!o cl.ali~ na_lura. _tl'èlle _d; c1tìeon,na dal Rouander , ])ot.t. Cas_l1gliom voli~ sµe sostanze ingr-eclieuti,,-perciocchè l'.lessuno . d',•ss1 è fornito ri menlare ·quesl' ulti 910 credendo :. co,r,ne già n erzelius per , (I' a·,,ion e parlicolt, re · dovuta ali' ac,i<lo che lo cosLi_tni,-rn, la chinina, che la cioooni1rn fù ugi unla ad: un rrincipio tli· ecci.'ltu·i fo r,;;e il 'vàlcriaualo, ma ch e la loro <'ffÌCa('ia è essa ·cor~cct~ia , 11 tafwi 110 . avrt•htie .polulo raggiu11 gert' in rèla 7,ioJie ,illa qtHtn lil à di chi Hi1w-cl1e · cònlengono ~cd quella {l{Cll-cl P? lenza _med esim,1 oppUl'l\ guadagn ar in al tnodo. loro di pr:i pinazionc, per<:hè vi sono differenze ,il'lù siccom'1 11 co mh(nazio ne .11,aturalc origin aria ; Lanlo n'otabili d'energia che risulLano ll\~ll'!,'m1mi1!i;;trai.:01w dei pi_ù appoggialo ,lile: espx•ric~ze. (kl Bouchardal cb'il lan - · i>rodolli cliinrccoi; secon1to che <'~Si sono o -~on so!1,1hili, 111110 riesc1:corne. ac_ç,es_ si fu go·:.cd. ;-,Ife ~pèr.anze a lal iigwll'llo ., s~conòÒ alÌrc~i ('.11·0 t':;:;i sq1H1 pro pinaLi allo sb\.o sQlid<~ o concepite_d, 'l'roussea n e Pidoux. DaHi _4O fo~l i_rapp.o rlé~li .: disciol to, sollo i,1 qu·al ulii,ma forma e_lb , è. resa provala· dal Caol~lio!,i. rìsulll'!'<'bbn <:h' il ·lan n_,~o rli c jncoJ1iu a s ;a essere. ra · lor a1.io_1)e· più ·pro 11uniìa Lì. l n !'alLi egli cou,;tn Qlile cun.l ro le..frb bri se1i1'plici non solo , ma J1llrt\.s'1per.ni - _ 1 dallasperienza giornalièr,t che il sol'falo neu~ro di chi nina ciose. cli c1.1i· ne. hà liii esemrio rfol _fallò sellimo ;· ?~~--non SÌ;} I da-lo in un' açq~,(l ·a ciclulrtla, _e per cnns~g,1HHl?.a dis(;i°oHo. trritanLe loca!e·, crf ei-iantlio corr~ltivo del llusso. enlerieo in .ùna li,_nor\ea ci~rir,,t o sòlft1r'1ca, agiscr <l uc. volle almeno consoçio e eonsegucuLe alle febb ri ; e corrispç>1Ìda ad una più ei-iergi1;amenle . ch'i~ , n'lr~dcsi;no s~I('. dal.o a!lo :,\.at,n dos,· media·di grnD i t>!t. - · Ila u,1 colo r,~ pagliar.iccio <1<1 po!'l:erulenl,o; il el)e ~i spi ega per il 1;i{1 compiuLo -assorbi un ù pore leggien.nenlc ,HOiWtr. mente e s(' 1iza perd.it1 alcu11a dPl medicamento discio_llo; D,til'osserva rii c·oni~~ sian_v sl,dn l.imerHicaLe le osserva e-eiò ;(spi,~ga pù're' per,:liè il soi [<,1LO ;1ci do ·ch_e conliene_. iio11i de, l~ouanu1'r npl ·18~8, il. iwn _v(!de:re .più adofHffati u11a· ma_ggiorr quaQlilà d'acil)O, 1:àziorrn d-el qualç· aun~c1: ~a. quei preparati fìn a: .qur.sti ulli,m: temp i i1, che·:'ènnera ri.,. . · ~tuello .d,•11-a clìi11i na, sia più cne.r~icrn dt>,l, solfalo neu: ro; chi.imati a II uov~ vi la dal Bares"Yi ! . . ed anç~' a1 di"d'pitgi ciò JCi spi"ega infrn-c· il perchè_la fo1 rn<! pi llol]ire :sia. !a ~i (t poco usali scbben<y [\ià110 ·stal.i. .oggclt~ d\ ~iscns;;ionll · e. d'i . impropria, -sebb.(!!l e_hÌ pi'ù e;;alla ,pe r i·schiv·are all'aroma-: oss(•rrnzio11 e 1i'ell'.Acc.idcmia ì\lediSèi <!i Pàrigi miJa :dubilato il di'sgusto -cau5alo da1\'a1nar<·z~a d~l,rimedio disciolto, a c·ausa .che ess~ndo Ìa pillola l\ilil 11HisSa più O .lll é ll O VOlare della va,Jidilà lt;1ro ., 1'. c'. he s'egli è presso èhe slahi lilo nefla roenle d'. o·gni .~ lirii'co ·che le sostarn e n11!dioame nlose luniin0sa, pi.i.1·0 n1eno con?islenlt\, può resta1'e·.tuq,g_a'ml!ule rese più omogen~e e meglio ,assimila.o-i li all'uman org;i- . se pra ...un dato pl.lnlo de l ·ventricolo sen:t.a disç:i ogljersi, o nismo v·i rit>,Sèono più p,ro nt anle!tle e con n1aggiore- Ger:._ rammollìrsi . lcÒtissi ~ amc mle .e qu-i·ndi . ,lentissimamen Le len a ~iosevoli, non_.è d·el p., ri ch:iar,ilo che · le delle sovenir, a~sorllila, ed altre.si lenli?s'i m'am~nl.?. pi:oilur i suoi s\.ante acçoppiàte ·cqn i iiit't tra turali vi1tco.li sempr:e 'c9rri · elfo tli medicarnt'.nlosi, onde da Briquet fu cakol~ta l'el1èrg,a delli forina pillolare piùd.ehole t> 'P 6 volle della pr.r pasponda110 alle leggi•.c;ì'omvgen·eil'à ed. assimilah1Jt\à.r<fes i.raziorre·dello slesso\ iniedio·tn so"lut ione,·qÙando·pure ll'Oll derale. · , ~ · .T utì.i··que.s~i sali ha11no . una magsiore o roinot qu~nt~tà avvenga che Ja pillola sia ra~·,,olta t1a mu_co,..o· rappresa · le materie a·limenlari , e · qùindi in~olut.r sia· e~pt1lsa di chinina e sono solubili quale più. gua-lç meno, però, nes1·
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dal .corpo senza aver potuto espri mere la sua polenta medicamentosa. · Una .maggior allivìlà che in p~llole la esercit~ il sale chinico -se . ~.om!}i_inistrato in ·µql vere ra vvQlto in · un' oslia, perchè q11e.;\a rammo! IÌta da~l'acqua. :subito· si scioglie, e c.os't lascia libero riel venlrìcol9 il ·sale chi noideç il quale però .non è cgli ,pure in tolalìlà assorpito, onde v•f\ ne rj .. · mane una q~n11lilà .che. pass.:1 colte fè cie per l' ano, così · come la sperirnza l'ha dim.oslraJo' ;''.il che dimm,lra una · perdili-i_ che non s'.irHiontra coliti soluzione : Queglo fallo .è facil'r. a ve~ilì carsi fissa11do c9,i ·speri enze ripetute nel medesi,mo soggetto la quantità irecessaria pt'r produrre il sussurro· e l'ìJarilà. il lieve inlo rbida"rsì deHa vista, la gravediné..è_cc. ·con p1ezzo della pòlvèrn E\ colla s-o!uziorw. (Conti1Jtta} .
che o da ec~e.si dieto(ici., pe,chè _in ent1·ambi'i casi ~gli possa Pfènd~re .d1 coocerto ·col C~mand,mte de l Corpo Je cautelo Ì"ie0 mcliè 1ad1cato. . · CAGLIAlU .• l n q_ aes r.Adµnanz;l il lloÌl. .Bolli.no diede termiiio alla lettura (!ella § Ila Mt}rnoria sulle fepbri pel'iodichè. ·
NO\'Arù : !1" PresiçliinÌe ap'r~ la St}duta i uterpellan).fo ìl ·Doll.OuJJ_'l ~l t, _se, visto·:' .m1 me.ro. _ogaora c1·cscente degli ainmala li e se, visto. 1\ preclo.i.rnn1.o del!e·hrooc hili con decorso lento e delle alfezwo1 ~corbnt:che rn pa1 litolarP., egli abbia studia to ed invesliaato le cause· p1;oct?ltrici di quest-e mal ull!e onJe pon i ripa ro, ':r,ai q~~s1e.cagrnn1 fossero coi1?scintc e<l ,,mrrwvibili. ·Il IJ_olt: Dl}· pouf mponde che da molrn te mpo eg't_i .và iadagaod.o la l)atura delle Ci.luso mo1b1Jse i1J d.isc\\rso, ma r.he, sé sì pùò facilmente renétero / ·~~d~I)e del _l'.1 ro ren influsso sullll, ,salute del Sol!lato ~1~11 .i;os1 l~c rl meuti, ~1- pot1'cvhe riparare ·,\lle. cattiYc condizionì 1,g~e niche ,locali .e<l ' ioerenii alie .abitazioni del. il ilitani ed al clima dtYI paese. . Il catlivi'ssimo slalo dei Quarl_ieri .e ~'ello·Spedale e.d i1 freddo o~ido ·che d ,Cilitari vi provarono nr,Winv~rno, non èhe nella pr:1roavera che si protrasse. sempre piovosa e fredda hanno potuto sviluppare ora le bronèbiti, ora lo scorf!uto, se~ondo le llEl1AZIONU .DEU1E .CONFERENZ~ S~~1ENTWICI-IR disposizionì individ.~ali. Arrogì che, ·q uanrunque il- nutrimento atlu~Ie d.el So!dato sia sufljcieote e d_i buona qua lità, egli non pu_ò pero mai vemrc cònfortal'ò e rallegratò, oè con una, nè con altre (illes~ di gu.igiio: ··I a 1'ornata.) · hevané.lc spiritose, visto il lo ro alto prezzo e la .completa mancanza doi fondi, çosì·dçtti di massa di ecònomia. Anzi il soldato SCljlMllEnì. Dopo che il 0Jtl. ·sottero ebbe fatte .tlcune rines.per la carezza ,dei vive ri è uell'obbljgo di concorrere con o·oa parie del -suo prestito alle -spese del suo vitto giornaliero. Cosion.i intorno alla ristrettezza dello-spedale ed alle morbose emana.zionì . che Wr' effetto dell'ingombro o dellà mi~cela degli sicchè le funziooi della digestione. facilmeot.e si sèompigliano e ammalali da quella d1lrivanc1,.il OoH .l)escal'zi parla rl.ci frequenti nutrizione sl fa. imperfettamente. Quindi Ie·a'trezioni i corb~casi d'emeralopia e di ft'l:ib ri ìntèrmitlenii c_h 'ebbero a· presenliche, lo stomatiti .e le gengiviti ulce1:atc. E quanto l'oso delle tarsi su-I pri ncipio del. mese,. le qua li affezioni egl~ (a dipendere bevande alcooliche sia ncccss~r io -ia 1111 paese umido e' eircondallc cause reumatiche ta nto predominanti in questo variihilisdato d,l risa ie non è uopo dirlo. ' • · Le.. affezioni br·on~hiltli si mos!raoo tauto più arbit1:arie e simo climu; ~1uauto ~llò cme·ralopie egli aveva dapprima pcnsalo. d' accagionarJc· iillc passe,g~iaJe. che si" 'fau no tu1li i giorni · _gr.iv1 ehé si svifoppano in individui 'pred isposti alla, tubeFcofosi dai Soldati pH ret.at'si al lnogo dt.'l bersaglio. cd al restare questi ed a ingorghi delle gbiaudole br-0òolliali e ;r.nescntericbe é:ome parecchie· OI:e cogli oci;hi esposti ad \JOa·luce vivissima e fissi ce fo ri leva la UOU mai Lrascurata itÌCisioQe de.i cadaver/ contro fI poolo di mira, ma l'ossei:v'arc d ù; soltanto i So!clati del Se la . na: ura dello '1ause. può spandere qualche !~ce sull'es30 Re~i;. df Font._ vanno ~!fotti eia cmer.aloph1 e che frnora nes~ ; ~enza delle m~lallie, il freddo umido di qnesti scorsi mesi ha suno dèi Beisà;llicri i qu ;1li fa n.no quesl'esefcizio in comune, , ~ertamente impresso allo ·scorbuto dom i'na'n!e un c.ar.lttero parforoì c~so di ·quest,1, come -~\Ul'!,J l'osservilre muncauza dei s int!colare, mostran t!os[ q.ucslo précetluto da dolor i -a.cuti nP-lle ar!omi salrnrrali che il più delle volte accompagna J'emer,1lo pia, llcolaziòni e. nei mùs,oli estensori e IHssor.i delle estremità infeed i l s~pere come Ja detta ~.ff~ziune sià certa:mentè periodica riorì, ora continui; ora illtermittenti. Qaesti·dol orì '1noJ10 rassoncJlo sae.. nranifes·tazioni, To fanno deciè.lere a riconosc'ere una 1 miglianli ai dolori reumath,i , si for;n.o più <1cÙti riel rni.1oversi e sola ed identica ca.gione· per ossa· quan to p,e r le febb.1'i inler- 1· nel camminare. Pol compa.iouo le maèch~e e le. ecchìmosi lìcormiltenJi, cagione cho è eia riporsi nelle facili e r·epeotiue sopre,· bu(iche.• ora ne rasl re"ora giallognole; ùn sangue sciolÌo e misto • :· · , a siero insinua;,i nel kssulo èeHulare,soUo·outaoeo ecl intermo~ sioni di traspir,izione. 11 Prr.sidenl('l'CSpDne ct•P al suo primo appHrire di questa eme- I· scqlar~, ir qualo ~i fa _teso e rcnilt>nte. Le ge1igive div;,·n,ano tural opia egl'i avéy<1 incaricato 11 DoH. De$cnl:t.i di rintracciarne Ja i mide·e fungose. la cute ve;te il e-olore iHeriéo, il. r.01~·0 ~i tocca causa: da parte sua o~li r.1·ocurò d'informa·rsi se per caso H ., freqoe nl~·e_piccolo. Questo Hpparato fenomeòologico sem;.,~ p1·e· . giuoco de lle boecie a cui si danno i'S0ld11ti neJ cortile della Casenll1re _,I tetro colore' con .cui viene dipinto dagl( Scrittori di senna a91·ant~ ìe o·r~ caldo cd 'i_lfuminatè d'el giQnro., ·p9tesse 1 tal affezione, .non peL'Corse per ora tuHe le sue frisi i fosì · anzi aycw contribniro all'eziologia di ques l'aiter.azione visiva, ma ! Pl'Q'VÒ !]'.\OitÒ miglio1:aménto ·dal !Ìuso delle hevaode·acidul~, dal parg li che ciò non sia, onde gli piace megli'?t·ip,etcrla dalle èause gargaris'm9 antiscorbatico del Codice Farmaceutico ·Militare ammesso dal Dolt. Descalii. le quali sotto. le· stesse cfrcostaoze come p_nre dal viti~ misto vege,taiP. !ld animalé di facilo·dige: -produc·Dno. in a!cu n_i lè fo])bri in!~rmi.lte11ti, in a ltri la cecità stjone . . Pra ·i diversHop_ici. adoperati per plaè,il'e gli acutissimi nol!orun. _ • · · .. t dolori ·degli a1,ti, il solo liòimèo:to vola!ile canforal.o procacciò li Doti. Orcngo avverte I;AdÌlirnnia della forma· épidemica f qualche sollievo. Per ora non ab'biam avolo a hlll!e·ntare e.be la con cui 1'1m1eralopia fu solita manifestarsi 1re1-3° Fan!. .ouperdili\ ~.el Soldal_o . Jsard Pi.et1·0 cpllecato al n° dDI letto f\6. rà nte le òllime primavere trascorse, egli l'a .noto che nelle GùarQ11esto vennO"·preso la ser.a <lei l O giugno l$'54 da acuto dolore nigio1~i di Novar.a e di Torino assai coosi.derevole fu il numero ' pungitjvo <1ll 1ipocondriò ~esli·o. Un salasso dal bracciò sussedegli emeralopi, perciò non mostrasi ~iirpreso della quantità guilo da una applicazione-di sang.uisughtfalla parte .alfelttt fece s~omparir H dolov·e ; ma tos,to un\ ahbondan tissim;i, effusione dei casi cbe ·siansi al presente, la quale può d1rsi picciola a confront!' di qoella che ~i aveva per .I~ passato: allora predomìl)asierosa invase la _çavilà delle pleor'.é, del petical'd io e dell'addomine, e tolse l'.immalalo di vita .ali i 2 <ii gi ugno, . ·1 · vano i ~intorni gastrici, c -qu,esl' affezione Mdevé\ agl'emetici od ai ·1:isolve,iti, àd~sso pare sostenuta da c'ause reumatizzanti, j( . JL ben~ssere pr_ogressivo del!,!' Sor. ielò , i pi'ogressi della CIVI" che polras~i meglio ver ifi~ar in seguilo. , · lizzazione e dcll'architeltur.a o più àoc.orà lc'lèugi dell'igi'ene li Presidl)o te sa buon· grado· al Do,tt. Orengo della comunica~ pubblica· e pr·ivata meglio inté~·prelate, ,lo;rèbbel'ò éaacellare Jo. zio ne r;iua, pa cui paossr argomentare ·del quanto si asi guadascorbuto dal quadro ilosol'ogico dèlle malattie dell'-A.rmala io gna.to· sulla-çlìminozione della m,alaUi.i in disco;-so, .Per stessll tem~i nQrmali.. Pure cosi.non è; perc~è ~l .Ospedali che Quartieri così proclive ali(} ,recidi\'azfoni;. e~li- racéomanda ai Medici di lasciano ancora molto ,l'desiderare, sitt per costrnzìonc, sia per ·nattaglione, .addetti al 3° R_egg., d' usare ogni a ttenzione per condizio.ni igienic.he. · vi1ppi~ co.ns.tal~re _se l'emeralopia proçeda da can~e atmosferiNli;!:.l. TIt Doti. , Italb• parla della beilf>fica aziò'ne degil acidi
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391 usali co:nc caustici nella cur,a. dì bubboni ulcerati o lendèuli a i degenerazione e .nelle ulcere stesse sifili1.iche primarie, i·ibelli I ·e dep,isceòti: Accenna specii1lme_nte alla graod'utili~à per lai J otteoala'ih simili. casi ed_in alcuni altri di vera cancrena noso- i comialr~ _dall!uso topico dell'aci'l'o· so!fo.rico ed invii.a per ciò i · / suoi Colle;,;:hi a ricorrere con contiLlen:i:a a quçsl'acido nelle an.zidelle clinidJe. contingenze. ' fl Presjdente, ricordata la be!fa ~loriògl'afia dell'lll,mo nostro Pre~jdenle, i)· Com.mènd. Prof. Riberi, su la canérena ·oos·ocòrniale, nella 'érn!lle passo passò ~ sollopòsla a criti.ca, disamina ]'azione dei varii ca'uslid n·ena cura di siffalla malaltia, risponde al Doli. Kalb che l'uso degli acidi concentrati nèi bubboni presi dalla dègeueràziono speèilìca della cancrena nosocomial~ o contagiosa. è un fotto da lungo tempo acquistato alla sc·iénzll,e che la preferenza dat11 dal suo Collega all'aciào solforico . QOn 'è scientilìcamente appoggiala -in ;,,lcuna qualilà sp.ec_ifica. di!'.luesto àCÌdO sop,1'3 gli·_alli'i del l'C~ UO mìuerale, dei quali tutti la maggior o minor azìoue dipel'ldt\ dal vario grado del loro ·concen~ tramento. ' Finalmen,te il Presidente, accennl}ta l'ii)leressao1e àlemQria su i hubbòf!i tocchi ùa degoncrnione cùncrenosa dal ì\ied. .Div: . Comisselti, pubblicata a pag. 138 di que·s1o Giornale, anno 1851, MO citazione di faUi è~ntrarii, èomt,aftè ~op.rnìònc da queÙi . , em,esse, cioè obe- la :;;astrenterite si~ qaasì sempre !a ca_gion~ · detcrmioante di cosiffatta degenernzioné e che per ciò nell'unico · metodo antill.ogistico slia l'ancora di salute . nella cura della medesima.
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PA.RTE SJ~CO'NDA .RIVISTA. DEI GIOllN!l.._,-1 . (Suuli
dei· Doti. MOTTINI).
ciò giova in qualche parle alla risoluzione dell'ipgQrgo _ per. l'azione. m·~ccanica. .della eomrressione. Q.uanùo ì'ap-
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p icaz1one è leggier.meute trascorrente; non :dà luogo a suppuraziòne r\è ad e;;c4re, ma·~oltanlo, ad up corrugamen.to dello scroto e acl .una specie. di ·cr,sseccamento del\'epider-._ mide che sembra ' non esser èslranea al risi1ltamento ches' ottiene. Se l'ar,plicazione nitr. ica fÙ più for te Opiù prolungat:l, è raro cl1!) n_on si producanO' escare supe.rffciali, e pjù lardi la suppurazioné. Sii10 dal rnedcsimò· giorno di · quest'applicazione , l' infern10 prencfe_.i'n tre dosi , al mattino, a mezzodì. ed alla sera ventun boli, contenenti c,ascheduno mezza .,.ramma di èubebe e di copaiba. . 0 L'Autore ha poi · rirnarcalo ch'e la produzione d.elle escare e la SUp,pu~aZÌ(,)08 no.n- irifluiSCOIIO SU il rapido termine clegli àccideuti e· che\ con -la, scarifica,zione non. ottengono pi'ù utih risull.am~nti eh~ con il semplke dis.seccamenlo dell'epidermid~; di Ul(>do che' ponsiglia · il
si
p_rimo grado come ·meloilo generare, e~ il secondo ,~c-èe_~ z1onale e con il medesimp metodo. Egli polè guari're infermi con molta rapidità senza che foss~r obblill'ali di"mettersi a letto , ed allr.i ch_e obbligativi , -non prov~·rono· però dis.,.0 uslosi accidenti. · Sessanta e r.J ù .so.1~0 i·casi fio · qui dall'Autore raccolti , d'infermi curali con il metodo jn clis.corso e 1ie ottenne risultamenti pronti e decisivi· che si l1mi\ò a· descriverne e che perciò noi omelliamo p_e~ amo.r. di brevità , La ritrazione notevole. che liene dielro alltt ca1.1terizzaziòni superficiali depo sèroto r,on "l'uso dell'acido. nitrico, produce una co1i1pressi6ne venosa che dimint.tisce sensibilrnenl~ il volum_e del tumore; di!, c1ò lrasse partito I' A.u- . lore per usarlo uei cas_i di varicocele, con ·mollo profitto , se non p?r una cura.radicale, di certo per: arrestare il progresso del male (Gan. T:lebcl. de llléd· et de Chi1·,de_Paris).
Cura .abortiva dell'orchite blenorragica._- L' epìdj4imile . blenorragica acu~a è male as~ai doloroso, .massimamente ' . nelle persone assai irritabili· e nervose, ed ob))liga per-so_Po_mata dell~ vedopa Fai·nier. 'È <lessa u,ia pomata di lito gl'informi al ·1etlo per·una , due ed anche lre-·setti cui s1 fa II!Ollo smernio tra noi nella .cura delle ottal mi e rimane . . belli,. Il Prof..Abbeo~ ·avendola sollòmessa a chimica anaTullavolta avendo· la sperienzà istrutto il Dolt. Chassailisi n'ebbe la forroola se,.,.uente: ... • . . .. ,o gnac che le .applica,~ioni .de.gl' irritanli su lo· scr_olo fanno Ossido rosso di mercurio. p. 60, cessar.e ben presto· il dolor ed arrestan ad un .lraHo l'ulte-· Acelalo di piombo cristalliziato ir 48. rior èvoluzion_e della flog<>si, égli ricorse p'er ciò all'acido I · .. Bùrro i·ccente bene depuralo . . >i 8-9~. nitrico io diversi casi ed a differe1Ùi gradi, dalla semplìce .Entro u,_1 .. mortaio di vetro o. ~!i · porcellai1a · si p..olveri~ mordficazio!.)e delt'epiàermide sin alla scarificazione su- · zaqo separ~taménte l'ossido 'e l'a~elalo, si mescolano- e vi perfici.ale degli straLi vivi della pcltr. , · . i s'aggiunge a poc'a _ poco il burfo e se ne forma una poPer' siffatta guisa· in vece d'i sanguisughe alJa radiée del m_ ata perfettamente pmogenea che deve cons~rvarsi·in vasi cordone, 'di° caLa,plasmi., d'ungtienLi, dell' òrdinc).rio metodo di porc.ellana bene difesa dal co11tàtlo dell'aria e della luco.. antiflogistico, l'~, ricorre ad una sem·plice· applicazione di _ li Doll. .Vie! in vece· indioa allre proporzioni der. medèacido ·nitrico la quale ha su qu.ello il vantaggio che uella simì componenti per ottener.e la stessa pomata cioè o~sicio· maggiore .parte ·dei casi l'inferin~ nou è o~~ligàto al lettq; rosso di niércuri'o 1, acetatO:di Ri.ombo t, l;n~rro lavato con. che il dolore fra u.n'ora o due s1esringue, non risveglianacqua di ros.e 8. fGior1J: di ·Fami.). . dosi ,più che sotto, la pressione dcll\cpididimo ; e che fo scroto infine può essere maneggialo sei1za risvcgliàre nelIdrocele, 11ùovo metodo 4i. curti radi<;ale. - Il .Dolt. Bell'ammalato quella sùsceUib.ilitÌ1, ·cosl Vii va ché è ordinaria Jucci, appoggiato· a cinque òsserva'Lioni, P,ropone il ietodo nella epididimile .blenorragica. P._erò ,l',Aulore associa allil scguénte che è innocèntis$imo e più se,!llplice '.ii LulLi gli cura locale ·-sin? dal primo gioriio · i r.imedii anti_blenorra· gicr e sp,eèìalmenlB urta miscela di ·cubebe e· di copaiba , · 1 alti:i cono"s'ciµti. Consiste desso · nell'uso d'una pomata ·composta ·di 4 a 6 alla dose di 1 O gràmme per ciascheduno. 1 gramme di polvere di foglie di digitare purpurea· e di ·ào li modo d'applicazione del ~auslico è il seguente: si fa grarnme di grasso: si fanno· frizioni ogni giorno e si çonli· un pennello di fi,laccica 9 di colo.ne, lo s'i"mmetge·oell'.aciào omino due .o.tre mesi onde gjunger alla guarigione éomnitrico e poi lo.sì fa ·scorrerfl su luU~ la -supérficie- iniet: tata della bqrsa ammalata. Sollo· l'intluéùza di quesi'ap:- , • pleta, ed avendo cura.di lavare lo scroto o.gni quinto o·se• sto giorno. · ' • (Filiatre Sebei:io) plicazione lo scroto si corrti~a , · fa ri~onlar. i\ltéi;lì~Òlo e
I
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39S 'r
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PERSO~_ ·\ LE J{ -\.H~IA CEUTI CO-NJ JLITA. RR .
NOMINE eh~~ a norma del Regio Decreto dei 26 .di giugno-4858, ebbero luogo c9n Regio Dec1•et.o dei 30 di giu.9.110 1854 in segujto. a.Ili Esami· di concorso pe'I' promozione e_per ammessionè.
OllDh'\'E D' A~7.fAl\ì TÀ
CATRGOlHE
Co~servali nella Calego~a l di Farmacisti Militari di
Secon<lu Classe.
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Collocai i, nella Categoria lli) Fonnac. Milil . di Ter-m Cla§sc con eonsm'vazione i dery1'((rlb (i paga rM .2a (
N1wvi p1·oniossi ci Fa1'mt1.cisti Milita,·i rli Tcl'm Classe.
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CASATO
NOME
E
Luigi
1.
' G.IOHDA~O
2. 3.
PIOLà.TJ ~.ll:lle
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Mo~TA~1 Carlo D1.m oss1 Oado .
5.
BAHOVERO fì'elii',C .
1.
L.C:ON.E
DESTINAZIONE SpedaJc tli Cagliari. _J) di ~izza. di Novara. )) ili Torino. ~
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Giuseppf'
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ll,.\S1NO Luigi
3. •
Fu. ELLI Giuserr,e .
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T ,Ul,\.GNIJNE l•'r·::uiCCSC0
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5. 6. 7. 8.
MONACA Sil vosLrO
1)
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10. -11·, l~. 13. lp.
DO:\fPÉ Luigi
Alessando ABH~TE Giacomo D'ournw Giulio. AHIAS ·o Alessandro PECco
J3AGLIANO
Stefano .
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·Hoi,nmNc A-lossandro . PROVE.RA · C.\nLET'l'J
Il Diret tore Doli , Cav. Al~ ELLA, Me(! . .Div.
Il Vice. ~i.retiore r,rsnonsa hile Doli. MA?l'l'EI.1..i , i\t. ili 11.
Emanuele Enrico
! I)
!l'<iJÌio'> J8!14. -
di Sciiin1brri.
di Cun eo. ùella Vcnarìa R. di Ari11ecv. .. ,n r·c-me~1l'cll c. · ·
di .V1geva11u. <li ·ceuova. <lì Torino.
çli Sah,1z1w: ili' Lessern ou. di CasaJo .
di Verce,lli. cl'Alessaudria. 1h Sa-ssn r·i. lii Pinrroln.
Pelaiza, Tipografia Si.lbalpirta, via, Alfieri,n° 94,
. ,_.i.
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. :·· l ai 17 di luglio 185.4) ·N.- 5,1 • . ANNO III._, -------- --~- --·-··-. ··-··- -------:...------.,
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GIORNALE Dl;IIEBICINA IILITARE I ..
·DEI-' CORPO SANl'fARIO DEl~_L'Alt~IA'f.A -SAI\DA, -11: 'L'associazione QOn si riè'eve che:per ùn 'a~i!(> e' c9~incia col 1" d'ago~to . Si pubblica nel Lunedì di ciascheduna settimana. Il Il prezzo d'associazione In rr oriuo ·è di L. 1Q.•lh~ffr ovi1ioia:ed all' Estero, franco di posta L. ! 1. Si p:•ga per sem'esfri a~ticipaì i.
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1° Doti. BOTTINO: Nuovi Cenni con Osservazioni , l'ass~rbi~enlo de! 'solfalo di ~hiniòa è pronto, se si trova su le febbri pernìciose. - é ·nou. Morr1N1-: Rivi$la !fei.Gior- ~ col riagente nelle orioe una o due ore dopo l'ingestione . . nali Scie.rtfifici. - 3°'. Vllrietà,:" · · li ,di un gramma dell-0 stesso e sei od- ollo d~po quella di . . 0,05 o O,~ O, cioè di piccole dosi -; che quandQ quest'as-.
SOMMARIO. -
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l sorbi"menlo lo. si vµòle re pente e sufficiente ,,•uopo è ele-
vare la dose. ad un ·gr~mma. .ed ~l_lre, Siccome p~rò da questa solo s1 · conosceva l'assor_bmìenlo, ma nqn il mo- . • mel)to iu che s'effettuava e di'moslrava la sua azione sugli . I organi, così attese alle _turne. cereb!.!ali. ché n_e consegui~ vano e stabili che esse ·manifestansi un'ora dopo l'ingeNUOVI CENNI CON°0SSERVA7J~Nl su LÌ1F~~E1\NfCL0SE (•I) . stione di -.0,50 di solfato e d'un rn o 20 µiinu~i dopo q_uella • : r: ,· _,.,;•--.. jf di un grainma in un.a sola volta, dalla dural.a dei qùç.li f~(l\te~o;ia !cli; <j,al D~~t. Bor;~NI iu uoal9~ferenza di Cag_ liari, nomeni ,cerebrali derivò, la durata d'azione del rimedio, e per far.e seguito a qu~Jla già' .pubb1icata .nei numeri 21 e 22 di conchiu'se che dall'ingestione di 'Q,J-0 ùi. solfalo le turbe questo Giornale)("_..,' , - ,., , · :· · . .., . ~ . &erebrali durano dalle 2 alle 3 ore; di ~ ,QO 'in .una ~olta • :,·;i,; 1 Questa . maggior . energia medicamentosa . c!fp1i_nùe ,·le turbe. c~rebrali durane dalle 3 .alle 5 ore; di ·,1,00 a dunqu-e dal più f\icil assoi:bimenlo e dalla maggiore ra- · l,dosi refraùc in 12 ore: no~ cessauo ché dopo. 8 o 1O ore; pidilà con _che q'l~slo s'_effetlua: !J?·iquet che ~e~ molle \ di 3, op.pure '~ gramqii' persiston uno ·o dµe giorni. L'osisperienze p~~ludjar~ questo fatto con ,.dilige~za, con- · \ ervazione giornaliera però non ·comprova: esattainente chiuse _,che ~.èo1~1?sce ·a.ver i prepar.~li cbi_noidei , in \'queste asserzioni , perchè vediamq essere talora sufficiente ·ia dose di 0,50, O,~O, 0,80 di solfa.lo in pillole. .s.>.d in soluspecie il solfal'tl ;"sviluppata la lor a.zione sui nostri or·gani quando le ,illerazioni o turbe cerebrali s,i rendono 1 zi.one perchè sia sospeso .un accrsso di tenafi~ aocb,e grave, ,e che quesl,a 'piècola quantità con~ervi un'allivilà percettibili, lo svilu~po delle quali ìndicano, giusta il à}edesitùo, proprio l'istante in cui si fa sentire la, sua a~ìoné ;: silfficienle da se so)a ·per im·pedire _la ricomparsa dell'access_p' s'uc_pc!:is)vo Termina indi ~on notare ~he ordinariae Chtl. qilesto, n_on JlP.pena assoro.ìlò, 'lo Si scorge subilo mente dopo tale spazio di tempo rion lo si ritrova più nelle compariré nelle orine (e ciò forse perchè il--solfalò come il~cbè'indica·che venne eliminata. E di quesld fatto orine, ogni sostanza eterogenea !hlrodol\a neWani1i1al ecqno~ia uopo sarebbe si persuadessero i contadini .di certi villaggi, dopo avèr~ prodotto il ?ùo effell'o dinamiéo, ritorna p~r i.quali sono così restii alcune volte a prendere i preparali l'emuntqrio renalç, ed è elimina.la r.olle orine). nelle qua.li chinoidei per la.'.leo:ia che rimangano· nell'çi.nimal eco_sì scopre rn!:)dìant~ il versamento sopra le stesse ~accolte nomia e che siano causa cli quel gonfiamento della milza in un bicéhienra riazionè qqalcbe gocr.ia d'uha soluzione "le più gravi data alla scoria del Perù fin c1aÌla di bi-oduro di pol\issio o di soluzionf acquosa · di iodio · (dolpa sua scoperta, la· quale però' n·on è più sostenibile e sosteotlenula con ioduro di potassio c·ontrneh~e due· o ire p.1,lrti nuta al giorno d'oggi), il quale è effetto dèlle f~~bri ·e non di iodio ed una ·o due parli cli .iòduro ; per effettuare q·uesl!:l del'rimedio; che· -aléuile v~!te più ·presto dì .Prendere la sperienze egli _prendeva le ·otinè d~gli · ammalali. cui · . chi_ n jna: amano meglio rileriérsi per lungo tempo le febbri aveva .dato il solfalo di chilliòa ad ore determinate' o di ed andar inc6nlro a tulle le conseguehze delle stesse, alla convalescenti" o di valeiudinari, k faceva mettere jn vasi vera-oslruzior1e spÌ~riica: e ·degli altri visce~i: addoqiinali, separali sui quali notàvaJ i nome dell'individuo, l'ora della aÌl'anemia che'le accompagna:, allo slaLo·èachetico cbe.ri.: presa del medicamento e quella-dell'emissi(ii1e dell'or_ina. su\ta 1all~ hn1ga durat<\;.dalla frequ~nza, òal1'inlenjilà de~ Per ·poca quanti.Là .di solfato· che contenessero' le .òrine, lor accessi. ·· · . · subilo s'intorbidavano e··producevan U_!l precipitato più o Ù~po anéora sarebbe si persuad·essero coo:i'il fa n(!tare men ~bbondante, opa-co, -~ d'apparenza.anaJ·oga alla polCullen che i-tumori e le durezze che si ossèrvano negli vere- di china-china filiissima, e q·ueslo preci pilalo.cosi ot:.. .ipoco'ndrii <li i conva'lescenli di. febbri_inlermit~enli non autenuto, fu ~imoslralo da:ll'ànalisi chimiéa essere i~duro 'di chiòina. ·. . -. mentano quàndo sono ardilainenle .com~attule con .i cbinacei e che ·per l'i uconlr"Ò -quando s'evi l~ d'amm_inislrarli · Frutto di q~es.l~ sp.erienze si fti it determinare che e-per. èonseguenza si .\asciand ritornare .i par_ossismi, alla reçi~iva dei quali causa frequentissima si costituisce quel( I) Contiauazion;e e fine. V.e/!', n° 50 del Giorna!e.
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più opportuno .P.er amministrire lo specifico senza ripetere l'affezione del fegarq è èlel\a_tnilza, ne, risùltano disordini che il rimedfo/introd_uce neH'~nimale economia o ·per il .che soventissimo sono mortali'. Prem,esse co~esle indispentubo g~stro-en teri CO ci9è per ll\ bo,cca e pel tetto col mezzo sabili avverlen~-e' possiamo ora qua~i -stabilir- e ~fissàré di clisteri (.e gui ripete'lldomi che !!assorbimento si -fa ·bon per dose -minima e m~ssima) n. un giorno · quelle di 'Q,30 jl' mO'lta maggiore celerità e d11~ volte 1ch-.oa più s&IIMi'tadi ~Jrammi di solfa~_ò nè\lrro soiolto rn sufficieutc quéfoli:tà mente che per il ventricolo; èhe però la sua azfone è lra·nd'acqua distillala, convenientemente acidulata ,con 0,15 sìtoria pe,rchè d'òrd"inario cessa fra 9ue o tre ore), ovvero oppure 0,20 d' acido solfor.iço ~a ~arsi_a tlo:sì refratte e ~d la ·pelle sotto forma di bagni generali e parziali, di caper intervalli abbastanza distaqt:i gli -unì <\agli alti.i; perciocchè taplasma', di fòroen~i di pomata e . applicando la. polvere, v( sono,Ha _qu~'Ste due .cifre estreme_, comprese ctelle cifre m~glio il solfafo nei luoghi ove più rapido e facjle- è Tasintermediarie che corrispondono press'a poco a tulle le sorbimenlo nall!ralmente conie sottò le ascelle ecc., o auvarietà possibili di febbri intermittenti più ? inèn ·antiche, m·enfato artificìàlmente con previe fregazioni come alla più o meno p~ricolose come quel.le di cùi tr~ltiamç. parte interna· delle coscie e delle braccia; o sulla ucle deCredo in pari tempo.di.dovere tespinger,e ai sig. Philippe nudata dèlla cuticula per mezzo d'un vesc\carile onde l'asJa·taccia di timidi-ed ombrosi che gètta ~I viso dei Medici so.rb.imeiùo succede più atti_vo,(avverteudo però in ·questo ~!crlrani; perc~è non ·seguono la Scuola Fran"cese ·la quale ultimo caso ché il s_ale ·chinoi~eo applicalo sì in polv.ere usa prescrivere altissime dosi di solf11-to di chinina contro che in soluzione concentralà, provoca nelle p_arti co·n cui .le (ebb°ri· pernjèiose ed altre; giacchè per noi crè~iàmo estrovasi à cofilaU-0 d~l dolQre, ecci.la della flogosi e, pro-_ sere tale dose sufficiente a giùgular_e qualsi<1,si f~hbre la il dì-lui uso, ben a.neo la .cançrena).; o dopo Ìa traen·dosi più grave q.JI.fndò sia data nel roo·men~o qpportuno e preziosa scoperta del ~fanetti allresi'per le vie-respiratorie; qu.audo vi sia tolleranza e che s·e affatto non fissa i paroe senza ·ripetere ~ncora eh di tutte le vie per· le ·qualisismi d~lla stessa; ·è non pe~latit~ valévoie a moclificarla convenga ammffii§trarl~. la preferi?_ile e la miglio.re è, alin modo di dar il tempo ~ecessar.iò: al Pratico di ripemeno fino .ai M~Lri giorni, -riconosciuta quella oello stoterne la dose e porlo_così in gr.ado di schivare gli effeltì qiaco, -e_c~e bene fiJil,e. è il Medico 'il quale trovandosi a dan.nosi che talora si , ebber a lamentare dalla dimentifa~da d'u~a gravefft'l'Fniciosa, -ba tanti si~ più o meno sic·an_z3: ~ nonc~ranza-di ques.to pratico precetto; del c~e curi, ~ su~ disposi,zioue per' inlrodu,ue il ~ovrano spe_cifico n-on inancan esempi-come il comprova il (atto di quei'la nel corpo umano, dirò alcuna cosa suyli intervalli in che le ·giovane monaca avvenuto nello Speda\~ di ,Tours la quale dosi devono essere ripetute 1° per guarire; ~o per prevenil'e restò folle ·per 'un giorno per avere 1~reso in uqa volta sola la febbre. _. · H 5·centigrammi di"solfàto di èhininll; e queU'allro di -quel sarto dei · Carabinieri ch'ebbè a soffrire Lutti gli ef- }1 Quandò ·te for1e riageubi deJl'.anirilale ,economia _siano fetli d'irn 'avvelenamento p~r · l'ingeslione di tr~ ·grammi ancora_tali da resistere alla lotta· ad o)lranza cui la cod~l medesimo preparato i~ una ·sola fiata per guarire di/ stringe la causa !l)Oi'bosa prodµUrice d<ikla fel3bre perni-· un aslma che ricorreva tut\'i giorni ad. un'ora fissa ; e ciosa, quando la- china-cliiiia è.ammjriistrata iri te~po opportuno é a d<1se sufficient!l e convenevolmente· disciolta, quello raccoulf1,to da Giacomini di quel tale-d'anni 45 a e gala un éucchiàio qgni quindici o, ven[i 'minuti" nei casi _ ·!SO il _qual~ per isbagli-o ingoiQ 12 gramn)i di solfato di chinina .a stomaco vuoto ·i~ un bicchiere d'.acqua zucchepressapti,. e più raramente in quelli òve _maggior e più rata, per lo che presentò tutt'i ·sì-ntomi d'un vero avvele- .prolungato è il lemp·o dellà ap.ire.ssi·a·, l'accesso che donamento dal qualdu salvato con i'uso d'abbondanti bevre~be seguir.e ~ s.oppresso; se)erò non l'è sì nellamehle, ..e l'ammalalo prova qualche)eggier!l r.imembra!)z~ ancora vande ' alco.oliche. · .dello stesso, di cu.i fa più ordinarja è un S(!dore piuttosto ~òrsechè dando-.una dose niin9re di _quella suinmentovala ~i evitano sempre tutti gli accide!)ti? ·No p'èr certo, .-· ~bb~ndante-rip.roducentesi. -al -giorno iu c1ù il,parossi~mo dovrebbe ,aver luogoi çì9 indica che la febbre è s.~ala solo perchè ciò dipende dà -molte circostanze .ed in- ispeciè mo.mc11tan~amente sop·prèssa, .ma non verita:bilmenle guadall'ìdiosincrnsia particolare. Non pertanto egl-i è degno rita, o·ndeJn queste .còntingeoze se-si cc·~sa di botto il .medella p!ù grande attenzione fra . gli éffetlì che si· nq,lano dicamento febbrìfugq, _si vede irnmediatam·ente comparirè c?ns~~utivi all'ingestione u_n·· po' ro·rLe di_solfàlo di chinina gli _ accessi più deb'oli d;ipprima e meno marcaU, indi. più l'abba,;samento dell'uJilo -che \'a alcune vo!Le.fi110 alla so-r~ franchi carr i"loro èaralleri più. posUivi ." dilà (della qu~l~ permaqente ,si' depiorano. alcu1)i casi· per buona fortuna ·rari), onde agli ~mmalati pùe '.di ud.ire in _ Sf può .~vviar.e a tali inèoilvenienli seguendo· i.metodi lonianal)za. Questo abbassamento _e sussurro : àuricolare . di Forti. o d_i·sy44enaìn, i quàli non per allr;o differiscono è a, gìor~ii nostri rìl!:)n~lÒ dalla plur·alil~ ~ · Pratici come se non se p~rchè il .primo :usàva deile-dosi un po'più for,li; il segrio d'ihco.minciamel)to d'eéces~o d'azi one deL-rimedio del resto il m.elodo - dell'uro o dell'.allro ·è veramente pol~nte ed altam~nte a proclamarsi in i-specie ai nostri .o di satura_zione e indizio che là- bisogna fermare l~ dosi · del m~dica.mcnto sul dub~io penoso e nella t~ma· di accigiornC in c~e pur troppo essendo negleU\ dalla pluralità denti pi~ gravi. Questo segpo a.dunque è pre~joso per- · dei Pratici si 9s~ervano qiolte volle ·10-febbri a recidivare. L'Ip_oèrale ing)ese che aveva ·tenuto cQnto come le fébbri eh~ definisce il" li_mite .della dose presso CLascun ammalato, teriane 0d'ordinario. r.ecidivassero 4opo 1 ·ed 8, 1O,giorni, limite molto vario a norma dèlla c.ondizione di tolleranza come dogo 14- o 46 le quartane, .che ·av~va osservalo gli tnorbosa .Si_CC~me abbiamo più-sopra OSS!:)rvato . . Dopo d'avere toccata ·1a questione relati.va all'azione -i11convcnienli réali che r:isul.lavano ·dalla amministrazi9_ne troppo_lungamente continuata della corteccia peruviana, -della china-china, oss_ervato,il val9re terapeutico della· mepensò di ripeter~ il rim~dio _specifico cingue o ~èi giorni. :désima e· suoi prepàrati, v.isto le oircos~anz(che ne dedopo la ce·ssazi.onc della feb bre a · ~ipo ter-zano e 'dieci o - termin~n,o l'aumento o la diminuzione della dose, il tempo
·II
dodici dopo quelle a lipo quartQ, onde egli preveniya il l gio ed è quello di melter il Curante al riparo d_'un deciso errore tcr~peutico conse_cutivo ad un preceòen_te. ritorno dégJi eccessi dando altréua·nto poca china che· errore diagnostico ueicasi in cui""occorressc .di trovarsi a. possibile fosse. . -1 fronte d'una febbre conLioua, d'una pleurisia latente, d'una.. L'esperien1.a dimo;:;trò -prontamente l'efficacia di questo mrlodo di cni si dichiararono seguaci Stoll e yan-Swieten I Oegmasia profonda -ed oscura, ù'uua doti1H•nteria, o di febbri 11 che prendi no al loro nnoifeslan:i ÌI tipo intermiLlente tere molti allr.i .sommi Pratici. · Segue9do dunq,ue le norme uell''i lluslre Medi~o Inglese · zano o doppio Le.rzQ p.érèhè evi'deptemente gli accidenti d'ordinario si prevengono le recidive, ma pur. troppo non , sarebbero aggravati dall'uso solo della chiha-chiHa, mentre inevitabilmenle non ostante la ùi ~ui eccellenza, perciocchè 1 tìn ad un certo punto il welodo mislo potrebbe convenire, e qu~sli avrebbe il tempo ài ~Uiji~are ~ la su~ dia.in\falasciato l'uso del rimedio febbrifugo e l',!qimalato ~e.-~~ando ancora esposto aIla ca-t)sa produ\lrice della febQr.e 1 gnosi, dislinguere·la flegmasia'c.on siutoml inlermillenli da intermillenle sebbenH leggiera, ov·vero ch'egli sia rimasto una ,•era febbre l~giLlima cd ap.propriar a . quella una. lungamente in mezzo agli stagni e paludi e che la sua cura addalta. oostituziqne sia stata profondamente deteriorata, ~ p!Jr Siccome egli'è ~ella ~edicina, siccome della Religion~, __ 1.1!13: vint~ _perniciosa, o pèr una f1,ibbre semplice a periodo che ad essa si rivolgorr e non a1suoi Ministri quando la: ma perdur_ante da più' mesi· o.d anni , è facili_ssima la ri- ' sua :i.pplicàzione ab.usiva si presta alla critica, così non il comparsà degli accessi ed in questo caso il metodo del Medico vien incolpalo,. ma al rimedio si rivolgono· gli at_ Sydbenam non avrà che una, u,ti\ità tefp-.ora-ria della tacchi male fondali. quale il Medico Militare se ne potrà servire tònveniente,. · È bens} . vero .che a ~utio rigoré è l'errore possibile • mente per ridonare la.salute ai suoi ammalali qu·ando'metla a11che per il Medico il più allento, ·.ma trattandosi di perallresì in uso gli altri precelti igienici e profilattici nella niciose in cui iosta il pericolo, Il Medico deve dopo il feprima parte di questo lavoro brevemente delineati, quali nomeno dell'intermittenza riceréare con tulla diligenza itcambiamei:ito d'aria, d'occupazione, l'evitare gli st'ego\a costituiion e atmosferiça , la stagione e la éausa certa o _ • Jamenti di rogime, l'esp-orsi all'umidità,·la .tranquillità d~l/trmeno probabile della malattia e,quindi ttgire energical'animo, ecc., ecc. mente, mentre in queslo caso sarèbbe éolpa l'aJlendere, Con queste poche parole credo iii avere pure sciolto come sarebbe prudenza quando si· lraUasse d'un-a febbre quell'altra.questione che a guisa ~el celebre Forti ci11scun sempfice, b~ni gna e legittima per· distinguère la quale se Medic·o si dev~ fare cioè ,qttàle sia iL'tmllamento consecutivo essenziale o sintomàljca ·v.i è u11 segno· assai pre_zi o~o lralto il più proprio a vrevenire le t·ecidive? · dall'esame comparativo-dei p_arossismi; nella febbre sinIl solfalo di chinina riempie egli tulle le.indicazioni, tomatica oon è raro vedere al principio ùella malall,a una che presentano le fetib ri iqlermittènti, Parlando di febbri inlermi lleoza completa, ma a misura che il morbo progredisce, l'interiniltenza ·cambiasi in remitlenza, i brividi si pèrniciòse e:;clusiva men le i'o cr'edo di potere 'rispondere del sì, perciocchè la praticil d'ogni gforn_o ci dimostra che sebfanno <li più in più cortL e finiscono per scoo)parire combene non si possa credere alla dr lui infallibilità non perpiotam!lnle, e la reipillenza cede il luogo alla continuità; tanto è l'agenlti il più sièuro nei casi ribelli ed jn ispeci.e _ mentre perfellaroeoleall'oppo~lo avviene nelle febbri lt:'gitnelle alfézioni .s ravi, ond~ la sola-speranza' di gi~gu)are si Lime e benigne, oode questa a mis·ura che s'avanza prende terribile ·malattia r.be_ può togliere P·ammalalo in poche più nella.mento il carattere intermi1lenle O- q'uclla al conore, consiste nella pro'nta ·e sufficiente propinazione del trario lo purde di più i_o più. . medesimo che pare corrisponder a lullo , alfa specificità Si µolrebbero forse ancora agitare altre quistioni p:irfébbril e cioè ed all'ele1nenlo nervoso. A causa però della tilamenlé) quali, se sia possibile guarire lè perniciose senza uòn sua infallibilità. i Medici del ie Paludi Pontine, clelle l'inlerve.uto di .solfalo ·di chinina·; so lo stesso nè impeMaremme Toscane, deìle Venete lagune, delle paludose disca re ricadule; se in da Li casi non le fayorisca; se Lande Pad·ovàne, Pavesi e l\fanLuvane, delli immensi stagni senza 10·corl\•enienle si possa prolungare il di lui uso; se di Sar;<legna e della vicj~a Cor~ica d·a lungo tempo- hanno uopo_sia far(l modificazioni al lrall_amcnto giuste!, il caratcombinalo con il migliore succe$SO un motoJo unilo, cioè tere-della febbre e secondo il luogo ove fu · contraila ; ma antiflogislico e speci6cQ.conlro le fébbri inJermittènlÌ. che siccome parmì cbè nel corso di , èotlesto Lavoro si sieno regnano lulli gli annì endemiche e gravissi me in tali localatte più o meno <liffusame11te trattate o toccale di volo. li là. La sperienza.di tanti Cultori clell'Arte Salutare, o procosì è .che chiuderò le v.ele e terroincrò c·on conchiu:. tr-alta per tanio tempo, r huo1,1i risultati di questa pratica, dern che.se già le fo bçri a periodo h'èfogn1> possono divel'han falla generale, onde da noi la guarigione di queste nire una malattia pericolosa sin p<'r i sinlomi gravi che vi _febbri terribili è più pronta~ più compiuta per l_a comb i s'aggiungono sia per la loro lunga durala laq~ale proua1,ione del metodo antiflogistico usato .con tutta catilela duce cachessie, idropisiè, affezioni nerv<1se, infarcimenti, come abbiamo già notalo, con il solfàto.di .chinina -i'I quale ·· Òstruzi0ni vis.cerali, ecc-., che dirassi delle perniciose che per gu<>slo connubio acquista.una più gra11clc pot~nza, pE>r . piii o meno davvici no, ina sempre m\nano·la vita·tlell'am~ il che nou temiamo d!instilairl' saJassi generali' o locali malato, e quando n~n causano la · Diorle, lasciano però~)l'apofisi ma'Stoidea, alla rngio ne epigastrica, ·ai V'asi eanche dopo breve du rala dietro di loro una debolezza morroi'<lali, ecc., gius,La !a.diversa indiciìzione dalla. variJ)tà pr~foncla con pallore ,ge11eral.e, s_égni evidc:-'ntissirrìi della di-perniciosa, nél tefopo· stesso che s'ordin_a la chinina in violenta · 1esiont~ del sistema nervoso. Ed i convalesccoli ispecie nei casi ove urge il bisogno per la gravezza dei di febbi:i J>ernicio.se che in numero considerevoìa n~oi ebsintomi' o P.er la velasi~ dell'affeziorre. · hiroo qui .nél nostro Sp.edale Milita re, sempre ci confer·Questo m'elodo misto hn ancor un altro . vantogmarono,la verità. di questo asserto e nell'osservarli , se ben
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- 40i descritti, ma irrompon ora con il freddo'ora cou il calore, esi vi rammen~ oqorevoli Colleghi, io v'ebbi a <lire ch'essi terminano con o senza. sudore, o la febbre consiste solo in parevano come stati Loccbi dal fulmine. Questi fenomeni uu'eccessivà intensità di qualc~eduno dei suddetti sladii cachellici vanno crescèndo in modo straordinario, se per come nell'algida, lipirica, diaforetica ; · caso colesti convalesce·nti riçaèi'evano . anC'he di semplici · "febbri beni'gne, comP- quasi sempre, onde l'anemia, il ler6° Che il caraltere peroicio3o è orà dell'es~enza della pore, l'ingorgo del fegato e della milza, la "diarrea, l'edema febbre stessa cou o senza manifestazione di sintomi imdell~ faccia. e·delle es~remità, poi l'ascite, l'anas.arc·a e le p91ienti per lesione vera .od apparente di qualche viscere émorragie passive, alcune volte gli accidenti scorbutici per od organo ora per decisa· complicazione; ultimi vengoo in scena quali caralleri i più manifesti di 7° Che in causa delle febbri perniciose egualmen\e che quesJa cachessia che lenta a prodursi nei nostri climi si delle benigne possonò costituirsi ora le . cause rc.umatizmoltiplica qui 10 Sardegna verso il fi_nire di ciascuna stazanli, li sco·ncèrti termo-elellrici, i disses1i dietetici, le afgione estiva ed aulunaale epidemica, e si prolunga alt resi fezio ni morali per gra~i patemi d'animo, ota più frequenduraule .l'inverno onde nel corso riel medesimo d'ordinario t~menle un miasma speciale il quale esistendo come nei i miseri che. presentarlo questi diversi gradi d'avvilimento luo·gbi di paludi, maremme, stagni ecc., prende il soprasono sorpresi per ogn_i minima causa da spandimenti pleuvento su tutte le altre cause per la costituzione endemi~a rìlici , da eclemi polmooali , da pneum9nie , ecc., che non che, accagiona o per l'influenza atmosferica epidemica presentano più p'resa·alla 'l'erapia,·ovvero~se essi co~tinuano che produce; · a rimaner i.11 quei luoghi, .sono vitlitne anticipalamenle 8° Cho_l'ora in cui più facilmente se ne risente la di lui . designatc•alle febbri dell'anno seg,uente. trista influenza, è sulfar della sera, quando cioè la temperaQueste febbri pernicios~ I~ cu.i caqse sfuggono soven tura va abbassandosi e per cooseguenza il vapore acqueo tissimo all'indagatore jl più accurato. e perspicace, la cui condensandosi a poco a poco ·sugli oggetti ~errestri. gli inu- • diagn!)~i si tro.va freq~entissi mamente ,assiepata da diffi midisce. · coltà le più gravi e qualche volta insuperabili , pNchè · 9° Che uopo è ammettere uua predisposizioue iodivrveri prol.ei po~sono vestire sembianze di~parate all"infìnilà, dua\e, perchè non tolti gli fodividui r.osli souo· il dominio presentandosi in !Ilodo _oscnri:;simo e larvato, si ass~nserol di qu0csta-po\enza miasmatica contra~gono la febbre, (e il lrìsto privite'gio di · dimostrare più di rado vero l'aforiciò per quell'ordine d'equilibrala propagazione ~he nasro·o dell'immortale Ippocrate: <1 quocu-mque modo fehres tura ha stabilito fra lutti i viventi, senza la quale legge il (< iulermiserint, .quod sine rericulo si nt,_sigoificat, » e più mò6do fra breve· sarebbe rido\lo ad un deserto; e ciò spesso pur troppo secondo l'asserto del Pal'ologo·urbinate tanto più succeùerebbe ed in minore spazio, se a vece di esse avvengono miqidiali e violente che fra la loro comuna malattia miasmali"ca irrompesse una cont~giosa, per parsa cd il morire sia. assai breve il passo. la maggiore faéilità è 'pronto modo di comunicazioue del Senza pretendere <l'aver della l'ultima. parola su d'un coulagio <lai primo all'ultimo uomo per mezzo delle strade sì vasto argomento e non avendo falli sufficienti per che uniscono Comune a Comune, queste alle Provincie e trarne delle conrlusioni definitivo, parmi non pertanto ,a tulle le parli d'un medesimo Regno, ~'ulla medesima Natlalle uarr'ale- Stori e ne emergan i seguenli"corollarii prat iooe, e per mezzo dei mari che con le relazioni commertici r,ioè : ciali mantengon iu coulatto tull'i continenti del .globo; ~ 0 Le febb ri pet!fliciose hi,.nno tipi . dilJcrerili, ler:i.ano 1 O Che a difendere Ual su\)ire l'azio-ne del miasma ollre come più soventi, quotidiano qualcuè volra, ecc., ma non l'i~dividoale predisposizione valgono ·potentemente i susvestono, mai il tipo quarto; • siùii chimici che intaccano il miasma nella ~ua naturil, e 2° Che la pmopatia (termine inventato dal Puccinot_ti gl'igienjci che solo lo renden innocuo e quasi senza per ispiogare un'affezione nuova, indipendente dalla mascòmporla ; \allià priòlitiva idiopatia, su cui si innesla) paò nelle f~b 1•I . Che dai sintomi esprimenti gii ~ladii degli accessi bri perniciose. ora ess·er~ unica., ora molteplice cioè du;, febbrÙi dalle-"osservazio,ii nec"roscopichc, ·pare, polers,i_rio lre forme lrovans-i as~ieme consociate·,come nel!a carporrc la sede della condizione patologica nel sisleroa ner.,.. dialgica-sinc&pàle ecc.; . voso gangliar-e,. e ·1a· lesa ed impedira.funzione del mede. 3° Che le-febbri i11lermillenli-he·nignè possono con tu~la sin\o costituisce la causa. pros~ima' della fe bbre o dete.r.:. facilità cambiarsi in perniciose .quando si lascino perdurare mioàre la per'iodicilà dei parossismi ; per lungo lt>mpo , pe.rchè a fona di recìdi vare finiscono rn. Che nelle febbri perniciose catallerizzate da un per altèrare lo st.<1 to genera\(} (non dividéndo-però l'idea sintomo la cui sede, almeno in apparenza, paia esser 10 di quelli che vogliono.succedere sempre la cosa in tale un or11a110 , delermi11alo, nobile· ed · impotlanlissimo alla modo per l'iul.luenza d'una nuova caus·a, mentre l'espeil polmone, il cuore ecc., e che dai sintomi si vila, ;uali rienza quolidian ~ ci ·dimostra ;tvvenire perniciose senza la sco: r ga essere nel medesimo uno stato ~mormelico o subprecede nza d'accessioni periodiche di natura benigna) ; ' intlammalorio, gio\•ano potentemente le mòderale sollrai° Che una ed idenl1ca è la natura delle febbri intersanguigAe locali ~ generali , , . zioni miLtenli pernicio~e •. e che insorgono tullo nd un tratto con . 43. Che nelle febbri periliciose le quali ucc idon in i caralleri che loro sono proprii o delle benigne, mentre; qualcbo giorno come in ttualche ora, l'. iodiça.1,i.o~e )a più queste possono in quelle concambiarsi come assai di fre utgenle da 'soddisfarsi essendo quella di prevenir il ntor~~ quente -succede ; · d'un accesso che può divenire mortale , è uopo ammi!;,° Clrn quando si ·presentano le perniciose seguono renistrare lo specifico anche senza la previa nroministrazione golarmente nelle loro accessioni quellr stadii disti~ti df d'un ~roelo-eatartico a togliere lo complicanze. gastriche freddo calore e ~odore, da presso ·che luLli i Piretologi.
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quand'csislono, ed anch·e quando si rischi aumentare la flogosi degli organi ·su cui si dispone; i i. Che febbr.ifugo e looico la china- china se non è lo specifico dòll'_alfezio.ne palustre, a lull'i gradi, offre però tanto per la c~mplc:;silà -dei suoi priocipii, qu,tolo per i suoi modi d'appropriazione farmaceutica ilelle risorse·-che invano si cercarono finor in una serie innuin-erevole di pretesi succedanei. Ond'i Medìci sì Civili che Militari non de.vono nella cura llf}IJe febbri perniciose servirsene, sia pèrchè finor11, la china se non si può dire rimedio infallibile con'tro le medesime, è almeno' a sufficienza certo, percbè se n'abbia potuto dire che con esso il rimedio è l'arbilto della vila e della morle, e neppure per preoccupazioni ,d'econ.omia , perchè n,oi !.\'ledici i\lililari do~biamo se0 uire !!esempio nobile del Governo che prodigo e: premur.oso si scioglie d'un debito sacro nella preservazione ~ella salute dei Soldati e nel traUamenlo delle loro malat\ìe nei Quartieri ~ negli Spedali l\tililarì verso i giovini • che·la legge chiama annualmente soll_o le armi, ed i quali banno dritto alle cure che loro SÌ danno con SÌ generosa prevvigenza per parle del Consiglio Superiore Sanitario Militare, e con sì nobile abnegazion e sponta!)eilà -dagli Uffiziali del _Còrpo' medesimo; uè per parte dei Me.dici Civili; perchè l'u-omo, che non h_a altro patrimonio c~e le sue braccia ed ba bisogno d'essere guarito il più presl-amente possibile, il rimedio il meno caro per lui è quello eh'eco~ no.mizza il più le sue forze e gli rende più prestamente.la S~U~ j
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15'. Che lo specifico può ammioi&trarsi con vantaggio in qualsiasi tempo del parossismo, nè si deve aLlender il decli n!1re dello stesso, o le ultime ore che precedono l'inva'sione dell'accesso successivo , ma ,propinarsi subilò che l'ammalalo sia in grado di prenderlo ed in islato. di·rollerarlo, menlr'.il più delle volle la sola speranza di salvezza è nella .subila di lui ammin.istrazione; · 16. Che il sale chinoideo dev'esser- introdòllo in qualsiasi modo nelJ'animal economia per la: bocca, per il retto, per la pelle, per le vie d'inspirazione, ed in dose tanl'eIevàta che sia possibile onde produrre gli effetti i più 911ecgìci persuadendosi che in q!Jeste circostanze vi è as~olula tolleranza; ~ 1. Che le altre modificàzioni convenienti al trattamento delle febbri p~rniciose sono lulle indicai-e dall' andamento e natura dei sintomi i e quindi dev()n essere consone alle stesse circostanze; . · ,· · .1 /3. Che uei casi ·dubbi , cioè nelle perniciose larvate qua, 100 s'abbi,a il criterio della stagion~, dello. c<,>sliluzione atmosferici!, dominante, endemica. ed epidemica, non può tornare dannoso il ricorrer allo specifico , il quale potrà, nei casi di vera febbre sollanlo sospenala, dare la vita (si può dire)-all'individuo, ma nou costituirsi una causa. della di lui morte neì casi sforlunosi i ess end'incontrastabile che te malattie eQdemiche come le epidemiche soglio~ assumere quasi una forma, ond'il genio della cosliluzione dominanle è la bussola fedele c:he guida il Pratico nell'eserciziq dllll'Arte sua; 1'9. Che nei casr di riconosciula inlerm.iltonza .vis~o il mollo effetto d.e.ltà propinaz_ione d'una dose anche .forte di specifico, converrà insistervi ed aumentarne anche la dose e cambiarne la preparazione sosLltuendone una più attiva e dandolo sollo forma diversa;
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20. Che viute le acces~ioni è meglio ripetere una seconda cd anche ·una terza dose :ii specifico ad intervalli coùvenieoli, onde rassodare la salute, schivando però di dar(!~ lungo tempo a piccolfssim{ dosi~ oude non produrre l'abit11dine al rimedio ed i mali consecutivi al diuturno di lui USOj . , . 2·i . Che tale pratica è-cillima pérc~è le perniciose anche quando cedon ad alle dosi di china--china lasciano ciò non pertanto nell' organismo. più traccie che unQ non pensa, e lo tengono lungamenle sotto reminenia delle recidive; 22. Ché consecutivo agli accessi -fissali delle perniciose o alle recidive delle fobbri-ancbe benigne, rimane l'ingorgo della milza che resisle alla medicazione, l'anemia che l'accompagna, lo stato càcheUic o risultante dalla lor intensità, dallà loro vetustà, · dalla frequenza e pertinacia. d~i lor allacchi anteriori , contro la quale cachessi~ accompagnalo da disturbi dinamico-organici il Fièinus raccomanda l'uso continuato ·della cinconina la quale fu da Dufresne qualificala come non localmeote irritante ed utile perciò pure nella pirosi e nelle gastralgie; · · 23. Che queslo stato d'anemia susse-gueole alle febbri non s1 deve confondere coi sintomi d'avvilimento causato dalle forti dosi di sòlfato dichiniua, potendone avvenir un grande danno per l'àmmalato, p,erchè il Medico dovrebbe <livers,amente comportarsi nei due casi , cioè Sospendere nel secondo subilameule l'uso del medicam_enl-0, e nel primo insistere nella di l~i pr.opinazìone-, i·n ispecie- della scorza gialla del Perù in natura, la .quale e,PlM iTrilanle chi la çhinina e perchè contiene · ancor il di lei correttivo cioè il tannino; . 24. Superala la fe~bre', fermate le recidive, _onde schivare che queste ritornino, uopo è togliire l'ammalalo all'influeuza morbosa. Compr_ovalo essendo dalla q~olidiana sperienza che un uomo, allaccalo dalla fobbre, a~corcbè gravissima, nòn appena g.i.ugulata questa collo s.pec1fico, se abbandona immediatamente il silo maremmoso-per andafe ad abitar un luogo alpestre d'aria sana, par.e tos_to rina.scer alla salute. A. quesl'opiniorie acc~don il Doli. Casligliooi, l'Haspel, il Cambaj ed il Calteloup, che lrallando 'della diss.enleria da miasma palustre e dell'Africa conduce al convincimenlo che per queste cachessie poca. ~isµrsa si abbia ad atLendcre dai rimedi i e lulto a sperare dall'igiene e dal mutamento ,ùi locale più proprio e salubre e di çielo più propizio. con aria non coolaminata ; e che atlrimente la febbre s'arrende pt>r poco, ritorna di nuov.o cogli stessi o come quà.si sempre con allri caratteri, e divieu ostinata; i!:>. Che non ostante la salòte paia raffermalà, il I\1edico 0011 deve perdere di vista le ostcnsion_ i visceràli, ecc.; perchè queste pur troppo mantengono latenlP percn~emente· un fòmite di. recidiva, se non subilo, µer l'anno se_guent~; onde con tutta facilità si fanno croniche, ribelli ai meglio èirelli presi dii terapeutici., e perdur.ano poi quasi·sempre per. tutta la vita dell'individuo. Persuaso della grand'importanza del tema che ci occupa, conoscitore dgll'insull:ièienza mia, ed unicamente _appoggialo alla già laute volt~ sperimen~ata be~evol~nz,a e gentilezza \Tostra, onorevoli. Colleghi, t~ veno1 ardilo intrattenendovi con questo mio Lavoro privo d'eleganza del dire e d'ogni" merito su molle rilevanti cause l:o~ico-pratiehe, su le quali v'esposi il mi9 qualunqne s1as1 pensa.'
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.menlo; cercai le Teorie corredare con cliniche osservazioni, onde le medesime puntellare co:i falLi pralici, ed irÌ ciò fare mi sostenne il pensiero che rui ho fisso uell'animo,che opera utile np1~ solo è, ma dovero~a per ogni Medico cui stia a cuore ed in cima ai suoi pensieri il progresso posi. tiv-0 della Scienza Salutare, il segna~are quei casi ch'occorrono meno comµni, pertbè più d\fficilmenle ·si ba l'opportunità d'osservarli, .e che presentano delle singolarità, mediante le quali ne possa venire luce su qualche punto scientifico od avvantaggiarsi la Prallca. Son io stato così fortunato d'aver in qualcheduno di questi modi raggiunto· lo scopo '? se non !.·,... non è per ferm<i per d11ficienza di buon volere.
PARTE SKCON DA
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Riproducendo dal Giornale Ufficiale del Regno il diieorso pronuncialo dall'illustre n~tro Presidente, iJ,Com~ eod., Prof. A. Jliberi, allorchè nel Senato del Regoosi discuteva la Categoria-no 29 del Bilancio p'assivo del Dicastero della Guerra, la quale si riferisce al Servizio Sanitario, noi andiamo ·P.~r.suasi d'adempi.er un dovere verso i nostri lettori qai quali eb~imosempre.molte testimonianze d~ gratitu.di~e. lyttavolta che. co.ncorremmo a dare. maggwre pubbhcità a quelle- cose che soslaozialll!ente mi.ran a mentener . intatto il decoro ed a migliorare la condizione del Corpo Sanilario-Militaro_. . La Redazione.
Nel riordinar il Consiglio Superiore Militare di Sanità seco11do le norm_e state stabilite dal Parlamento, l'onorev?le signor l\'linislro defla Guorra'aveva prog:etlato un maggior assegnamento di Ire mila Jire'aDnue aJ suo Prnsideole RITIST~ DEI GIORNALI e l'.,insliluzion~ d'un Segretario fisso con due mila lire an(Sonii del Dolt. MQTTINI), ·due di stipendio. La parte che riflette il Presidente fu cassata, e guella Mé:ui per riconoscn'e le fafsifica:;io11i del mercm·io dofoe a che. ~agguard~ al Segretario fu consenlila, però piÙHoslo laboriosamentt!. · vapore. Il. Far~. Depaire di Bruxelles presentò una nota all'Acc-ad·emia R. di Medicina del 'Belgio ,intorno ad un . Siccome·il Pre~ideote avéva già-anticipalèmen to rinunmezio facile e sicuro per scoprir~ la presenza delle soziato . a questo maggior asseguamenlo, così non vale che stanze estranee con le quali si suole sofislicare·il mercus~ dica come sia egli stato maggiormente ~oddisfalto eh.e sia stata consenti.La la parte del Seg!'elario anzichè la sua. rio dolce. -Egli passa in rassegna le tre qualità di mercurio dolce, Ond'echè , avuto anche riguardo · eh'era codest'uo affare per sublimazione cioè a vapore e ·per precipitazione, I~ i~divi~uale, aveva egli lra sè e sè fermo di passarlo in quali sebbene identiche per composizione chimica, banno s!le~z,o ; pago .allronde delle gentili ed onorevoli espr~sperò un'.azion'e rispellivamenle divl'rsa che l'Aqtore della srnn1 che nei diballiff in .p'ropo~ito furon usale verso di Nota con allri Chimici fa.-dipe ndere dalla condizione molelu! _da alcuni .onorevoli ·oratori, speci~lroenle dal signor colare, e riguard'al mercurio dolèe per precipiLazioue-in l\Irn1slro della Guerra, a cui io prendo quost:occasio11e per esternar una volta ùi più gli alti della m'ia.beno seutila ìspecial modo Gh'è il più pronto e.d il più attivo, da)lo stato d'estrema divisione in cui si trova; desso infatti col migratitudine. Ma dovetti rinunziar a quella determi11azi6ne a!lorc~~ , recatomi in m"<!no il Foglio Ufficiale, in coi quel scroscopio si presenta formato da parlicelfe minutissime sferoidali e senz'alcon'a~pparcnia di crist~llizzazione. d1baU1~1 erano regi~trati, vidi ch'i motivi della decisione Il càlomelano viene spesso frammisto alla biacca, al solsoprannunziala eran appoggi,,ti a ragioni non conducefalo ed al fosfato di calce, al solfato di barite,all'amido,alla voli a ciò, se pure non dovevano condur -ad una conclusione diamelralmente opposta. gomma, ·ecc. ; queste sostanze estranee vengono ricono·Pure, .non volendo rare nµove proposizioni od emendasciute con il microscopio anche quand(? v'entrassero solmeuti _, io 0011 posso però rimanermi dal fare passar a tanto per una centesima parte ; e qui sla appunto l'oggetto qualche sindacalo le si fatte ragionì, come quelle che, per della Nola del signor Depaire. A ial uopo s'affumica da l'aulor!tà dei.Personaggi i quali le pronunziaron e per la una -parte ·una lastra di vetro e.on ff fumo d'una candela o solennità del luogo in cui furono proouniiate, ebber un d'una lampada ad olio; iòdi su la superficie non aff11micata si pone una piccola quanti là di mercurio dolce, e vi si vereco per tutla la Nazione e polrel>bero, se lelleralmente aéc~l~ate , ~anneggia.re . l'av!enire del · Consiglio Superiore sano sopra una o due gocce d'ammoniaca liquida ; si diMil!lare d, Sanilà il quale lia ·già resi utili servizi al paese luisce la· massa onde diventi omogenea e la -si ricopre in ed è desti oalo a.r enderne· maggiori ancora, e ciò a detta seguilo con una lastra sottile e bene pulita di vetro. Osdell'onorevole signor Ministro della Guerra , la compe• servando allora per riflessione con il microscopio, si scor~ lenza del quale in-simili giudi,z.i non è per certo alcuno che gono b'onissimo i granellini dei sali -calcari e barilici comevoglia negare. pt;ire i globuli d'amido o di gomma, i quali fanno un conSj è dello, io ordine al Segretario, che non sarebbe stato trasto marcato sul fondo ner-0 della lastra di vetro distindifficile trovare nel Corpo Sanitario -M ililare ed anche guendosi per il loro nou cangialo colore dallè particelle nello stessa Consiglio, chi con. tenue compenso o con una di calomelano il quale 'per il conlallo dell'ammoniaca si sarà fatto bruno·. gratificazione dàla a titolo di spese di Cancelleria, si sobbarcasse alle fu nzioni di Segretario. Si è allresi dello che codesto Segretario , ch'io oserò chiamare posticcio. con quel duplice uffizio si farebbe èonoscer ai suoi, Supe·
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riori i qualLnell'9ccasione di promozioni terrebbero conlo 1 .~emp9. in cui le.fùnz.ioni del Consiglio erano di lµnga mano ' delle ore per· esso lui date al pu_bblico ser_vizio e s.oltraUe•. più ristrette. che non oggidì; su il riflesso .ancora che in manc~nz?, d'un se-gretariò fisso : conyerrebbe aggiungere ai' supi div.erti menti ; il che Si\rébbe per il medesimo un un Ufil~iiJ.l.e Sflniìa~io di più ·ano S_ped·ale Militar.e -Divisio_.s~fffoiente compenso. Si è fina}me11le detfo, rallargando ·1a 'tesi, cioè· tiscenclo' dai particofari e cacciandosi nei' gene- Ì' rra~io e_ ciò· a·n~i ~on aggrayio' che con rfsparmio Qi s1;ese ali erario ; su 1I-r1flesso ·altresì che molle sono le occupa. r-ali, ch'un ·segre\ario -mobilè è da ·anteporsi .ad uno fisso, zioni del Seg·retariÒ fis.so; reda.zione dei processi verbali perchè questo suole con il tempo rend~rsi padrone dei di otto a dieci Sedute mensuali del Consiglio ·; redazione Consigli di cui snerva l'energia. · dei processi verbali degli' esami ; formazione mensuale del . Ma ép1este ragion{ nient'allro ·provauo nel tnio_concetto quadro statistico relativo. al movitnenlo numerico di tre.o fuorcnè un.a cosa sola ed è che non si conosce l~ coslituquattromìla ammalati curati negli Sped"ali Militati; formazione ·del Consigli'o; nè i mezzi che··adopera, nè il num~ro iìone ~ei ·quadrr sl.atistici relativi ai risultamenti. ollenuti e la natura dPgli argomenli intorno a cui ver.sa, ùè )o dalle Acque termali .a "cui si · sott?pòngono· annualmente scopo che ·si ha prefisso. Non· si sa ch'ir C-onsiglìo è comalcune centinaia di Soldali-anìmalali; carrispondenzaquoposto d'un Presidente e d1 tre IspettorH quali, oltre àl 'tidiana èon il Minislero, con il Corpo S.apitariQ. e con alcuni dover attendere alle proprie incombéuze·, -non .-fecero Comandanti di Corpi ,.ticc., ecc.; su questi' e su altrellali _tìroci11io di segret&rialo è rio'n -vorrebbero nè-'potrebb_èro -i;iflessi fu coù ist~nto consentilo un Segretario fisso e bene ·. ~ecorosamenle sòttoporsi a quel tiròcinio nell'età di ~O o sta, giacchè se-si fosse -sapoto che senza il concorso di 60 armi dopo _che· hanno percorsa ·tu·l!a I;,." Carrier.a Sani.. tre · allr.r:mìhiali di sa.nilà, capaci, di buona vol!rntà, stati lario-Militàre e raggiunti i· suoi' pjù alti gra_di. · Àllievi a chi ba l'onoÌ-e di parlarvi ed aventi verso di lui .. Non si sa che neppure gli Uffici·a_li Sanilarii potrebbero molt& deferenza, un S.egretariò solo non-potrebbe neppure .conciliare le loro. occupazioni con quelle di Segretario, sostenere la metà delle funzioni eh\:\ gl'incl!mbono, se ciò péroèchè son·epsi fissi o mo.bili: i fissi.; nelÌ'aUuale estensi fosse saputo, non ·si sarebbe du·rata tanta fatièa a consione del ~èrvizio, incompiutamenlesosterrebbero le due · sentjrlo. funzioni teslè rammentale :. i mobili poi··, <i.ltrè ~ questa Le ragioni poi per ·cui fu· negato al Presidente un magconsiderazione, dovrebbero non appena-·ultimate il tiro- · gior assegnamento sono, lo .dirò subilo, iòfon'date. S~pencinio da· Segretario abbandonarlo ad· un altro e questi dosi che' l'aveva,egli ricusato, si è dello che non·avèva dopo poco tempo ad un terzo- e così _di seguito. Ed·in eg_li nulla ric_usat9 perchè nulla gli era stato accordato, questo continuo avvicendarsi ·di tirocini.i, io oso diré che ~fa.Signori, non è splamente su .lo sc~rcio ùell'anno_p.rosnèl corso di cinque anni più alcuno non vì sarebbe -che sìmamenle passalo èhe··il Presidente lo ricusò ma l'av-èva conoscesse, non già. lo spiriio e là tradizione· µell'Ullìcio, già ricusato fino dall'anno ·48.U ~·e se lo ricusò egli allora ma neppure il malerillle_colhfo~men'to delle _scrilturé èh e e poi, è.ciò forse una ragi'one per crndere che abbia maie vi han aUinen1,a. · Aggiunga~i eh~~ dovendo gli Ufficiali di Sapilà_.essere - adoperato il Signor Ministro dèlla guei:ra comprendendolo q11est/an1ro nel B'il(\ncio? È forse una. ragione per credere promossi· per esa·ini di concor3o, . iJ che -ricbi·ede che si che non sia equo? Perc~è vo"i, Signori, possiate su di ciò tengano di mirà i progressi della Scienza, nessuno s-'incon·giudicàre; vi dirò;·che il Presidente del Consi·glio ha qua·_trerebb~ il quale, per un ten~1e compenso aato anche a i'anta-suoi subalterni i quali so.no megliò retrfbuiti dj lui. titolo (li spese di can,celbri"a,. vorrebbe fare divorzi<> dalla Ora qual è. il Capo d'Uffizio, d'Azienda,'di Corpo, d'.Ammi,. Scienza ; il che equivarrebbe al dàrsi spon·taneo all'immostrazione il quale sia meno rèt6buito· dei suoi subalterni? bilità nella carriera, giacchè-dovrebbe .egli ~i _necessità ,. non avendo seguili a cagione dellè fupzioni di Sègretario .S'è de.llo ancora che &~mettendo quel maggior assei progress.i cii ,quella, sottostare negli esami di' concorso gnamento non s_i avrebbe por avuto .I.a forza moralQ di riai suoi Colleghi. ' · fiutarlo -ad· allri senia dare loro i°l diritto di grida~e ailà parzialità: ~la, Signori, cova qui splto un. grave sofisma ; No.n si s·a ohe nel caso- di pionrozionei Superiori diretti degli Uffiziali _di Sanità nòn p'otreb'bero ·tenere- in al'cuo . perchè iJ maggior às-segnamenlo .proposto d_a t signor Ministro non è .P.er aumentarglì lo .stipendio, ma solo pe,r coÌ1lo il ser:v_izio'. dà. alc•uno dei medesimi prestati> qualità .di Segretllriò, giacchè debl:Ìon eglino g_i~dicare ~sclosi.va- dargli una retribuzione prbporzio-nata al Sl!,O posto -e conmente della -portata scien_lifica e non gi~ della maggi'qr o. sentit'a, -aÌrz.i voluta -dall'equità·e· dall'uso, e dfoo ancora : [ dall'u·so,· già'cchè fin a tanto che non sarà invalso r uso mioor al:ii_lilà a farla da Segretario. che. gli'impi~gali siano retribuiti in· ragion,rùirelta.- diNon si Si!,· ro fine ché il Segretario del Consiglio Supe scendente ùélla.' scala -de,gli ·im'piegàti cioè che gl'imriore 1\lilita.re di Sanità nou_p.otrà mai rend~rsi padrone piegati subalterni siàrio meglio rctri_buiti che ·non i -del medesimo; giacchè trattandosi ·di decisioni aventi d'<irca1)i biso.o-nerà pure convenire che l'altualé sl'i.pendìo del dinario atlineoza -alla Scienza è cosa naturale .che gl' ln' .. o '\ -P~esidente (du·e mila lii:e annue} non è proporzibnato· al spe_ltori ~ mall.e:Vàdori in faccia al Go".,er~o ed alla ~azione suo posto. Coloro anzi che non sapessero che lia-egli ricued in_vecchiati nella.S!)ienza, non abbian a prend~re l'imsato .un maggior assegnamento, lungi dall'essere scandahe~cata 'dal Se_g!'etario,' molto· ·pi-u giovi né d'esso loro e. liizafr che sia questo proposto, forse da,lla scarsezza della mollo meno sperimentato. · relribtiZÌO!le, potrebbero forrool~rO un•giudizio al . m~de. Ma non dico di più del Segre~ari,o, poichè s'u ·il ritless·o simo ·non favorevole. E poichè è cosa come accordata che, che, se n,on di diritto, fuvvi sempre .di fatto un Segr.e"Lario mancando !'.attuale Presìdente, a colui che gli succederà. fisso al éonsigliw anzi un· Segretario-ad un App.licàto: anzi · concesso quei-maggior assegniuJ!ento, perchè, io do~ sarà un Segretario, un Af)plicat0-, e due · Aiutanti presi nella mando,· opporsi in ora à · c he questo il quale è. ricusato, clas~e .,degli im.evi che ora non soiW ijiù, e ciò in. un
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"pperciò non grata nè punlo nè· poco l'erario comparisca s9lo nomioalmeote per cifre uel bilancio? Dirò di P,iù esser(\ cosa dP.corosa che· comparisca, perchè allrimonte l'azione governativa è posta a rimorchio dell'.azioue d'un privalo; basterebbe di fallo che l'allu:\le Presidente rirmnziasse al suo poslo perchè l'azione governativa dovesse domani concedere quello che si vuole ch'ella neghi oggi. A rinèalzo di cotesti argomenti di cui era facile antiprendere la nullilà, si è eziandio dello che il Presideole era abbastanza retribuito perchè rlava egli solo alcuni ritagli di tempo alle sue fu uzioni . Ma questa insinuazione io la respingo con forza e temo solametile di 0011 dare sufficienle energia all'espressione con cui la respingo, e me M appello al qui preseule Signor Ministro della Guerra; dica egli se ho ·per avventura inlralascia.lo ~na sola volta di coprire lulli i rami di quel servizio. Allronde quelPavere non solamente assistilo ma lenulo non meno di 100 esami dati individualmente nel corso di ci11que anni ; quell'assistere mensualmente ad otto o dieci riunioni del Consiglio ùella durala media di tre ore, in cui, ollre a molli altri affari , si discutono i delicatissi mi argomenti relativi ai Surrogali, ai richiedenti pensione di_ giubilazione per malallie incontrate per cagioue di servizio, ecc.·; quel dar opera alliva alla cura d'i alcunì ammalali gr~vi coricali nello Spedale Divisionalè; quell'avere cooperalo a trasportare da una base all'altra il Corpo Sanitario yogliasi per il pt'rsouale, vogliasi per leggi organkhe,-vogliasi pe~ livello scientifico: queUeggerc e cor-. reggere tutte le scri tlure origi nali, nessuna eccelluala, che debbon uscire dal Consiglio e poi rileggerne, prima della firma, le copie : queste ed altrettali funzioni sono esse cose tali che possano compiersi con ritagli di tempo '1 , Se dunque la retribuzione del Presi,lenle ·è scarsa, se a quello che lo surrogherà. sarà consentilo un maggiore assegoamen\o, se questo m~ggior assegnamento consentito a tluàlmente non grava l'erario, perchè è ric~salo. non si vede una ragione al mondo percbè s'abbia da negarlo. · · Dirò anzi che è gins\izia consentirlo e mi spiego. La pensione di giubilazioni> essendo· in ·conformi'tà dell'assegnamento d'attivilà, risulla che chi rinunzia od in tutto od in parle a Ila stia retribuzione è in fine dei conti male corrisposto di cotesto suo disinleressamenlo che gli dimezzerà anche la pensione di ritiro. Forse l'atlua]e Presidente siccome h.a rinunziato ad un maggior assegnamento 1l'al· tivilà, ·rinunzierà pur ad un maggiore .assegnamento di pensione di giubilazione. Non per queslo , .debb'essergli - cosa poco lusi11ghevole il vedere cho il suo disinteressamento è contra-cambiato con il dire che ~à egli solamente J'itagli di lempo alle sue funzioni; non debb'essergli cosa lusinghevole il vedere che un allo di rinunzia e d'annegazione è considerato come un obbligo, quasi come una necessità: siccome non dllbbe sembrargli giusto che si consideri il ,·immzìare atl m1 dìritto come sjnonimo di non aver il diritto. Ho delle queste cose con qualche diffusione, rammari cato d'essere stato costretto di parlare di me e del Consiglio che presiedo ; di· mia spontanea volontà certamente non n'avrei parlalo. Siccome però la Sessione Parlam~iltare volge alla sua fine ed io non voglio metter int~gli alla parte esecutiva del Governo di cui sono soddisfatto, così
non faccio proposizioni , lo bo già detto, nè emendamenti, fidu cioso che il Signor Mitlistro della Guerra proporrà di nu ovo in_uo altro bilancio lo stesso progetto ed insisterà perchè sia sancito, e ciò sempre con la condizione per me consentila di non prevalermi di quel maggior assegnamento. MEDICl DELLA [LOTTA B DELL'ARMATA INGLBSR IN 01\lRNT.1!.
Nulla si è trascurato per rpeUer .il Personale Medico delle Truppe Inglesi iu Oriente all'altezza 'dei servigi che questo Corpo è chiamalo a prestare. I 203 Ufficiali di Sanità c}!e trovansi ora sul terreno della guerra sollo la Direzione Ge11erale ùel Doll. Smilb si felici tano d'aver a loro disposizione tutti i mezzi d'azione che si possono desiderare in una delle Armale le meglio equipaggiale ed organizzale. Riguardo poi al Personale Medico della Flolla , lascia mollo a desiderare. Questa Flotta composta di 4O vascelli di linea con 94-9 èanooni, annovera solo 21 ChirurghiAiulanti, uno per 4-5 cannoni. Ora le forze navali inglesi nel Mediterraneo nel 48i8--4'9, composte di 4O vascell,i di linea, con 956 cannoni, avevano 28 Chirurghi-Aggiunti, 4 per 34. canno~i. La Squadra dei Dardanelli nel 4850 ·consisleva in 7 vascelli di linea, con 692 cannoni e.24 Chirurghi-Aggiunti cioè 4 per 29 cannoni . Siffatte cifre dimostrano chiaramente l'insufficienza del Per~_onale ora disponibile, a fronte èlelle formidabili even\ualilà che vanno pre·parandosi. · La ragione è' questa che in Inghillerra, come lo era in Ftancia ·prima degli ultimi Decreti del Minjst~o della Marina che riformarono la,pianta morale del Personale Sanitario dell'Armata di mare. il reclutamento dei l\ledic'i per la Flotta è insufficiente, e si trovano a sten lo nelle Università giovanj che vogliano entrare in una c~rriera che la p.riva degli~ooori ed emolumenti, o cui ha 1100 il più legrllimo di'rillo. (Gaz. it/éd. dc Paris.)
AVVISO I Signori .Medici Miliiari associali a que.sto Giornale quali .sono lullor in ritardo ~i pagamento sono pregati di inviarne - l'im portare quanto prima per mezzo dei Colonnelli dei rispettivi loro Reggimenti al Quartiermastro Generale dell'Armala 1n Torino. oppure per quel!' altro mezzo che loro tornerà più acconcio, senza costo di spesa. J'arime11le i Signori Associati Borghesi-che non hanno ancora soddisfallo a siffatto pagamento sono pregati a volerlo fare nelle mani del Vice-DireLlorc risponsabile.
L'Uffizio del Consiglio Supel'iore Militare di Sanità è stato traslocato in Piazza S. Carlo, port.a accanto alla Chiesa delle Carmeli te- , pianQ terzo. Il Direttore Doll. Cav. ARELLA Med. Div
li Vice- Direttore r espousnbile·Dòtt. l\l.lN'l'l!UI M. di B. Torino t 854. Pel.a zza, Tip. Subalpin11 • vie Alfieri 94.
I
A.NNO lii.
( ai 31 di _luglio ~ 854 - - -.. . .--.,...____J______________
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N. a2.
GIORNALE DI HEDICINA UHjITARE .
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L'associazione non si rieave ci1e pel' ua anno e comincia col 1° d>agosto: Si pubblica nel LoneJì di ciascheduna settimana
li prezzo d'associazione lu Torino è di [,.10. In .Provincia ed all'Estero, franco di posta L. t 1. Si paga per·semestri anticipati
lalgia scompar~a; amministrai l'olio di ricino che portò buonissimi r.ll'eÙi, e l'uso epicratico det'tarlaro emetico da cui DesaulL ottenne so.mmi vantaggi in tali lesioni. Lo Avendo Hne· con questo numero l'Associazione per slalo del ferito in capo ad alcuni giorni porgeva le più l'anno ·1853-54 di questo Giornale, s'iuvitano tutt.icobelle speranze d' una .sollecita guarigione, por cui nella loro che sono in ritardo cli pagamento avolere qu:mlo relazione dichiarai che la/e [esiorie setlZ(t /a.sciat•e traccia di deformità, sare/Jb"e~~tata si11wbile non 7>rim.a dì giorni dieci. prima farne pervenire l'importo al Vice-Oireltore ri1 Nel meotrr. che le cose andavan9 di questo piede, quasi sponsale. e:::================:;== ·I all'improvviso trovai, nel mattino ù~i 3, itferilo travagliato da grave dolore a tulla la tesla e da vomito: il polso era SOhtMAmo. - 1° Oollore Luu111xr: Ferita lacero-coulasa. duro ed il calore del corpo aumentato. Non po\end'aUri2u Relàzion,3 delle Confcrenzll ::,cicotifìche. - 3v Bullettino 1 buire quest'llcciùento a qualche abuso nel 'regime od a O!Jicia!e. - Doti. hlOTTINr: Rivista dei Giornali. - 5° Corri.veruna ahra manifesta cagione, parvemi abbastanza cosa sponMnza. - 6° Quadro Statislico. - 1• Incice. evidente riguardarli come si ntomi di un lavoro flogistico --- - - - - -----·------cpierasi g~ttalo su le 1neningi. o su il cerve!lo. Praticai uo salasso ed amministrai l'uso delle bevande diluenti nitrate. Nel mattino dei 4.. l'ammalalo accusava i! più vivo dolore di capo., le' funzioni del cervello si moslravano t.urbale, la fac•ia animatissima . la lingua rossa e secca, sete assai molesta, vomito, polso duro assai frequ ente , grande il caSTORIE DI CASI RUURCIIÉVOLI. . Jor e l'ansielà. Feci di nuovo rinnovar il 'salasso e co1llinuare l'u~o dèHe bevande nitrale. .Esaminala la ferita, s'osservava in parte cicaLril?ala, ma una parlieolar ed 28 . . abboodaute raocolla maroiosa si se11ti'va-iluttua11Le sollo i Fen,n uc,rno-coNTUSA suoi lembi, ed a ·questl\ diedi lo~to' ~sito mediante apertura. Quest"aocidenle dell'accumulamento coos~c.utivo della ma(Storia comunicala dal D oti. LAZZARIJ'H, Medico del Bagno Leria non aulori:1,za . t1 mio credere, ad agire diver,;amenle dì Genova). · • in oasi di ferì Le del capo, poichè con quel pronto riadallamcnto della lesione s'avrà quasi sempre il vantaggio di li caso di roalallia che sono per brcvemeulc espor.vi . se rimover una maggiore in_fiammaiionc o d'evitare più deno!) è tale da meritare del lullo uoa parli~olar attenzione, plorabili conseguenie. Nel mallino dei 5 all'ora ordinaria è però tale che ricbii\merà alla memoria vostra la più altfrlla ,risila trovai l'ammalato preso da somma inquietulenta circospezione nel prognoslicare intorno alle lesioni dìne e d'un corredo tli sintomi di pessimo augurio·. Io per-. · del capo. . dei allora quasi tlel tallo ogni raggio di spnanza. non tanto On infelice di col.eslo Bagno cci1lrale, d'anni. 38, d'una per l'intensità del male da cui era minacciala la vila del coslilozione rn~l;;ana , rilevò, prodotta da corpo contunferi lo, percM appresi s~1 la ·scorta dei· migliori Pratici dente, u.ua ferita al parielale sinislro interessante semche quand'un prOCPSSO flogistico si gella sopra Lessuli mal plicemente i tegumenti. Era ricoveralo nella Sezion~ di sani , egli è più difficile èbe i soccorsi dell'ArlC valgo.o a Chirurgia 1161 mallino dei_'.U di febbraio p. p. onde rice; rimmovernc gli esili i più fatali. Tale condizione io la rav. ver i soccorsi dell'Arle. Esamin;i.ta la lesione presentava visava appunt0 nella misera costituzione del feritò, nelle una circonferenza di sei Cfllllimelri , uno. di profondità e sue malattie sofferte e nelle var·ie IC!sioni già rilevale? al due di diamftro: il ferito accusava grave cefalalgia con capo anche per cagione di caduta, che certo non potevano polsi piccolissimi Medicai subito la ferila procurandone 1100 lasciaré qualche grado di p1:edisposizione nella massa jJ combaoiamenlo dei margini per mezzo di cerotto adeencefalica o nelle sue membrane a contrarre di leggieri, sivo, praticai un generoso salasso e raccomandai all'amanche -sot,to l'impero delle più lievi cagioni, uoa condimalato la più severa dieta. Nel mallino dei i~ notai un zione morbosa: · leggiero movimento febbrile con ct:falea meno iulcnsa ; In questo lagrimevole slalo di cose praticai altro saprescrissi il tartaro slibialo in eeyanda e feci allro salasso. lasso che feci rinnovare nella sera e continuai l'uso ·delle Nel mattino dei '26 troyai il ferito senza febbre, e la cefa-
AVVL.~O
PA.RTE PRHIA
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·be\fand'e nitrate con· il \~cO- stil:>i,a t~ Ni!l -g.ior-110 nooò della malattia si prese·ntò un'_abbood;uìle epistassi , sudori universali orine critiche ed una flogosi risipola.tosa ne,lla parte c-ap;.ll~la d~ita testa e .d~ll~ faccia ~he pro,du;;~e j più salutari eff!llll e tolse di pencolo la v1ta .dell amm.a lat~ j l quaie·perciò ai 20 di marzo potè, perfetlamenté guarito, lasciar!:\ lo Spedale. . . . . . Egli è èlunque della massima unporla~i~- 11 ~1Jf~me sempre· la diagnosi e prognosi trattandosi 01 le~1om d~l capo poichè sovente, ~on le più feli~i ap.pare~1ze d1 una vJoina guarigi·one o di già ottenuta C1catrizzazrone delle ferite un làvoro morboso geLtanelòsi sopra le membrane del cer~ello· o sul cervello stesso, lentamente od.all'improvviso lavorando·, può,togliere di vita l'am,ma!~to . .
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RELAZIONE ·DELLE éON.FEUENZE SCIENTlHCU:E (Mese,di gwiyno -: 2~ Tornata.) TORINO , Lello -e ap.P,r,ovato il processo v~rba~e dell'anlecti; dente Tornata, i;I }?residenl!l, vic~jamala l'a~~en~10ne su la cur,( della scabbia'a cnisj rifer.isce la di lui l\lemol'Ja g1a letta ,fa no lare ch'oÙre la p~ontezza della guarigione,. ha' .dessa l'altro vantaggio che non~ susseguita dafreqobnti recidive, com' avveni~a ~ò~ il-metodo antico•: che.,se si_ebber· ad osserv,arne alcune om pnm1 sperimenti falli in· quesle Spedale,_cWdipende dal modo _d'appljcazione del rimedio. In -0gp.ì modo però, per _accertars~-m~: glio che la cu,ra attuale della sca_b~ia_ no,n ~a1, ~ _qt1~s1_ma\ luogo a recidive, il Presidente iov1,l,n l\fed1c1 d1 servmo a1 Corpi di tener dietro a i ì\lilitari licenziati g,-ual'iti dallo Spcdale, anche per ril,evare dall'a rapid_a gua1·i~i~ne de~ morbo siano per ~vvenfro fipercussiooi su gl.: orgam inlerol, accusa questa che viene ora folla da Pratici uuche distinti · coolro la cura novella della fogna, scbbeno i casi fin.ad Ol'a raccolti ·io questo Sped,lle -' le sian affatto contrarii. Chiesta in seguito la parola il Ooll. Pizzorno, soUopQne al .gi!1di1.io dé'l l' AdÒoan:ta ilfatlo. cbe . cl.a un. ~ese cir?a si ~a~ife-starono molti casi di c:rneralop1a 0111 Soldali del suo R11gg1meuto (il 170), che da principio fu , credUta si~ola~a, di ?ui egli n~~ sa riconoscere·1a vçra cagione, sembrandogli ,to1_tav1a che la pl~ probabile consista nell'umidità del prato, su c~1 veu~ono fath gli esercizi di baiou~lla e di bastono, d1 buon matt1110, S0~gi0:nge che DOn credette-necessario di farne rap~orlo '.'I_ propno Colonnello per l'ind-0le benigna del male che egh curo 10 Quartiere con il sale amaro da cui .frasse poco o nessun frQtlo, indi con i vapori di fegato di bue ·che furon utilìssimi, a~eod~ ~llenul;~ !a guarigione cli 1'1 inf~rmi sovra 22, eh? furon 1 colp1t\ dal male; gli altri 5 poi ven nero diretL1 allo Speciale, percbè mostrantisi alquanto rel'ra!tarii. Gli succede A1'euc1 che fà no.t are d'aver ('gli pure ossc,rvalo l'uguale fatto nd!o scorso anno nei Milllari del Reggimento Sa.Juzzo-Cavalleria, a~enrlo raccolto 32 casi di em__era!opia che guarì nell'Itifennori-a Reggimentale alc.utii con il semplice riposo, altri· con i i,urgativ.i, altri con i} ve~c\catorio alla nuca, altri ancorn con le fomigazioni dei vapori di regalò di boe, l'azione dei quali egli ritiene, con Scarpa, dovuta ali'ammouiaea. che Jà Chimica dimo.slr.J esservi contenuta e per cui r.icorse in qualche caso ancbe ai vapQri di codesta sostanza, e sempre coo vantaggio. Riguardo alla causa, Arena la l'ilenne reumatica, cioè la calLiva ahiludine dei Soldati di scendere al mattino agli esercizi non ancora compJctamentc ubbigliati. Faltone perciò rappor.lo al Colòonelto, vi fu posto riparo, e la ma\attia <iessò. ' pizzorno allora dichiara che terrà conto di codesta ossorvaziooe del Collega. Jnseguito Cappino fa noiare che nella Seziono Medica da lui diretla trovasi allualmenle un caso di emeralopia dipendente da emormes'i cuebrale cho fu trattata esclusivamente con il me-
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se
todo- antiflogistico.gen~ aJereoo..l'e~e~ico-e con i rìsolventi, e, che nion rimedio venne appliéato alla località : conlattociò il maJe è ora in via <!:.i risolqiioµe. Insiste qain<.1i nel sostene.re eh.e l'emera.lopfa,.anc~e prodòtla dalle medesime, cause. non.è. semp.re morbo essenziale e locale, ma dipende talora, o si.assoçìa: ad.al'tr.i m,ali, sopratutto ad emormèsi cefalfchii ' o intestinali, 0 che 'in tali casi la cura locale non basta. Arena però g!i obbietta éne, sebbene niuno possa contestargli le fatte osservazioni, de,ssirtilttavia non fa.ano al caso io discorso, giacchè.le còse,delte dall'<'ralore e dal Dolt. Pizzorno si riferiscono sollanto all'emeralopia semplice ed isolata da altri mali. Gli subentr:rBima il quale avt>ndo già dA molti mesi il serviiio della .~e,zto.n e degli Ottalmici, è in· grado di dare lumi sa l ~ovimento degli emeralop1 curati in questo S,pedale. Eg)i pertanto·fa presente alJ'.Aduoanza che ne ebbe da tutti i Corpi della Guarnigione, senza ·che però fòsse:vi una maggior P.referenza degli ani ~ugli àltri: però da qµindici .giorni circa il numero di que_sti inferinf è anmectato e .il mal è _si mostra più ostinato e tenace-. Egli àppoggia la cara al riposo, alla dieta ed ·.all'uso déUo s1ib;o : occ.ors'e:tajor.a. il bisogno del.s;ilafso per pletora cefalisia;talora ,invece del vescicJ3torio alla ·nuca, as.s ociandovi pare i vapori-di fegato di bue con molt_ò' vantaggio. Conchioden~o, talli gli em·el'alopi curati dal D ciii. B.ima, vennero risanali;" ad eccezione di doe, nei qpali, fuv:vi fondalo sc;ispetto cli finzione, e come tali rimandali ai Corpi._ ";olendo poscia ragionare su ~e çagioui di ques~o fatto patol?· ·gico, Bima riconoscendQlo più frequente in primavera che nori in altre s.lagiooi , lo fa dipcn.dere dal contrasto . dell'miione · tropp_o viYa dei ra~gi solari· con la fredda ·umidità delle ~otli. li Bresid. appoggia l'.o pinione·del ,1)oll. Bima sa ia causa effi · ciente del mal!), pcrchè gfa accettala da qnasi tolti i Medici liii liiari che ebber occasione di stadiarlo ..: ritiene poi difficile cbe ~{ de~ba darne colpa ali<\ canse reumatiche, state da talune avanzale e che limitino desse la morbosa· lor azione ad alcuni elementi rlell'occhio, risparmiando altre parti nel médesimo tempo. Aggiunge tuttavia che il male di coi sì trai la ·può e,ser anclle,il prodollo.di speciali cag\oni, essfodosi osservato che as• snnsc talor un andamento e.pidemico, che in altr e circostanze fu ,inche eredilario, o si collegava ad ,litri' mali, quali lo scorbuto, gl'iroharazzi gast1:ici ecc. Pizzorno, in conferma della sentenza. di coloro ella allribui scono all!azione dei raggi solari la produziòne·dcllà emeralopia, richiama il l'alto di un battaglione di Soldati francesi in Spagna, che avendo dovuto sostenere una'longa ma rcia sovra uo terreno sabbio.so 'sotto la ·polente .sforza del sole d'estate, quasi tolti divenner in brev'ora emeral~pi: circostanza que3\a di gravissimo momenlQ the reude-viepiù nec~ss·~ria la raccomao'dazioae da faraLai Comandanti'dai ~fe'dici dei Corpi,di dis1iorre sempre i Soldati negli eser.:izii in modo cbc abbiano a schivare l'azione diretta e continuata dei raggi 'solari. . MÒHini In seguito ha la parola.e ·dice anzi tullo,che, essendo neli'arino 1851 addetto -a llo Spedate divisi9uario cl' Aless.aodria, ebbe'occàsione cli r.accoglie re buon ·nun'lero di casi del morbo in qaesljone, perchè nella Guarnigione di quèlla Citta·lella non tra1asdà quasi mai cli manifest;ìl'si nella primavera a\'aozala di ciascheòon anno.ciò ehe tende a.viemeglio favorir ed appoggiare Ì'opinione ~eueralroente abbracciata su la più frequente .cagione della malattia; sia psr ragioni <li clima, che per ob:ca.zione e forma di co~lruzi0.ne di quei Quartieri: ·· So.,.giungo poi che anche colà il morbo fu per lo pi ò d'indole benig1ìa e che ccdèlle con .il riposo e con semplici rimedii : rbbe però !'oppc_>1;lumtà di riconòsccr'i benefici éd ·ilnmeiliali elfellì dei vapol'i òi _fegal<Ì di boe. a proforenza di quelli rl' ammoniaca. Infatti questi ulti!lli sono cagione non i.nfreriuoQle <!'irritazioni oculari sia perchè di troppo a·vvid1lata all'ocdiio dall'ammalalo stesso, 'sul cavo della di éui m~no si saole_)·ersarl;i, sia p~rchè la sbadataggine del mcdes•mo fa si che venga dessa applicata e messa a con tallo coo r velamenli dell'qcchio, o con i tessali cirstesso ~bbe qualche volta ad ossenare., · éostaQti t com'eglf • I ~Io(tir\i pertanto racéoll'!anda l'oso dei vapori di fe~ato di bue nei. .cas~ <Ìi emeralopia i!lio11a1foa e s0r.nplit ii,, pe~chè sono dessi ·riiliedio di facile rioveniment9, di minima spesi! e sempre innocuo ne' suoi etfetH,.e che ha inoltre il prezio&o van taggio di potersi mettere in opera nelle Inferm~riè Reggimentali, corno fece
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ar,punlo assai bene. l>izzorno ; ciò che non poò dirsi di altri rimedii adoperali co,nlro siffatta infermità. oopo afouno altre osset"\<azioni dei dottori Ar.cna, Arel!a e Piztorno nel senso più o meno conrermàlivo delle wsc dette, es- · sendo l'ora tarda, veo11esciolla,la Sedula. GENOVA. li Medico Divjsio.nale ·continoa nell'esposizione dei <loveri che'lm:ombon agli Ulfici1tll di SanìHi che assistoò ai Bàgni dei Militari e parlicolamiente si s<ifierma a parlare, dei -mezzi per richiamar a vita gli annegatì. 11 Dotl Caire dà qu indi letlura d'un soo Rendiconto intorno alla Sezione degli Ottamici da parecchi mesi per esso lui direua.
At.E&SA.Nònu. La Sedola è aperla'·àllc -2 e meno pomerid iane eòn la lettura del processo verbale della Seduta antecedente, che viene approvalo con ~leone modificazioni richieste dal Presidente. La parola è quindi al Do!lor 1~ostanzo '(niuno avondola richiesta pec comunicare Lavori in iscritto), il ·qqale ioll'atJieoe l' Adunanza con un lungo discorso diviso i.o due parli. Nella prima egli passa in rassegna le malattie che dominarono nella Sezione di Mec1icina da lui ùit·etta noll'!lltimo sen11>stre 1853,54, eunmel'ando Je diverso epidemie che succ.css'fvamcntc itÌfoslaront) lo -Gaaroigioue·ed il Pl'esidio da un anno circa a, questa parte. • lo novembre, egli dice, si osservarono ancora frequenti i casi di fel,bre lifoid'la ora primitiva ora secondaria, d'altezioni gastro-enteriche !eodeoti alla forma nervos:1, malaJlie che aveano dominato, nell'es(ate e nel prio(;ipio dell'aulunoo. Prese1•0 quindi predominio le febbri reuwaliche e le malattie di petto acute, m;1 non cessava affatto l'influenza tifoidea od almeno la coroplic,nioJ1e gaslrica ricbied11-ole speciali attenzioni terapeutiche. All'approssimarsi della stagivne invernale le malallie di petto si rece ro anc.ora ·p·ù frequenti e g1·avi, ma conservarono per poco il carattere sinceramente infiammatorio, modificate quali furono tosto dal grippe comp,11'..>o verso l'ultima m11tà di ·gennaio. L'infiu1mza ha durato circa due mesi i poco esto~a e mite in principio, non lardò a forsi più grave ed a diffondersi in guisa che' buona parte dei Militari della Guarnigione e del Pre sidio le piigava il suo tributo, taluno ccn pochi giorni di riposo io Quartier(', la mriggior parlc coo p:ù o meno lungo soggiorno allo Spedale : furon osservati il grip,pe polmonite, jl grippe bro11chite, il gripp o angina, il g1·ippe reumatismo, ccc.; malattie tutte in6ammatorie pH natura, m.i d'indole speciale e modificale dall'iofiucnza chi' serobrn inleressàre specialme.otc il sistema nen•oso, come lo proverebbero l'abu,lllimeuto fisico e mor:ile che ace-0mpagoa la malattia e dura aocora Ionio tempo nella convalescenza. La di~la liSSOluta ed il larlaro stibiato a dosi cpic.r:ilicbo e ec;nlinuate for.mavano il rimedio ordinario· e quasi la panacea universale, ma non çra tt·ascurulo il salas~o ripetuto entro limili moderali nei casi soprndolti in cui la malatlia offl'iva la forma infiammatoria e là sede slabiìh·a su visc-eri oòbil: ed imporla oli. · "Verso il fine di febl>raio, conlinoa il DJtlor Co::1tanzo, quHn<lo l'epidemia imperversava mag!:(iorroente per esleusionc e per gravità e per il carallere sp~ialc cll'imprimev:1 alle malallic ordinari.-, fu1·ono osservali Lre casi i u un 11iorno di morto quasi repentina preceduta dai sintomi seguenti: re.spiro ansioso e debole coo frequenti sospfri e ro d colpi di !os~e secca, polso celerrimo, min,imo e <Joasi insensibile , appena percellibili i movimenti del cuore, freddo marmoreo diffuso- a tutto ìl corpo, sudori freddi alla test>, al collo ed al pelto, colore roseo-livido della faccia e della congiantiva, lal{rimaziooe, papilla mobile eù alqa,rnto dilatata, lio~oa asci olla, ùura, rosea io un caso, e~oalmente secca neg1i altri du.e casi, ma inspessita o coperta di un grosso inlon.aco giano- verdastro. Gli ammalali presenli a loro stessi accusavano somma pròstrazione di forze e do lor fisso ten · sivo o compressivo alla fronte ( I ) nell'ammalato n° 4~, S'osser-
( I) Cosi fallo dolore accasav11no ge neralmente gli ammal3li durante l'epidemia, ma non l'u così costante e caratteristico quale fu osservale dal P. Poiole nell'epidemia del grippe dominato a Lione nell'anno 1837. V. Giornale delle Scicn:c ·i11edfol1e, Torino, 1839, vol. 5.
varono pure vomiti biliosi e cianosi delle estremità. Trallavasi forse di febbre peroiciòsa 1 di pn.eamònia o cardite ? di grippe •asfissiante? o di .ellolèra ? Lascio a voi il giudizio, o Colleghi, che osservaste voa pure attoniti e costernali il doloroso spelta. colo! Per me la diagnosi è dubbia tuttora, nè valsero ad illuminarmi il metodo di c11rà che fu diverso ed inutile nei tre casi -nè l'autossia cadaverica che dimostrava lesiooi iosignrficanli. ' ·• All'epi?emia del. grippo, contin·u a il Dottor Costanz<>, che "anl!ava dileguandosi verso jl fine di marzo successero tosto i • morbilli, la scarlatlina, il vaiaolo ed altri esantemi di minor • importanza e quasi nello stesso tempo sorse epidemica un'ot• talmia reama tico-catarrale-ia·anulosa·... Hianùando poi la storiil del grippo che fece jl giro dell'Europa su lo .scotcio del sec·olo scorso, che percorse' la 'Francia nel 183: o che regnava pure epider:nìco a Torino nei medesimo anno, osserva il Dottor Costanzo co·me_ fosse pur -accompagnato e segu!to dalla f~miglia degli esantemi sodde.tli e da frequenti ottulmae reumal!co-calal'J'ali. Queste ultime e"li dice non es, 1·aa che succedano al grippe di cui ' ,.,formano' già un sere mcra vlg elecnenle siolomalologico, e non meno evidenti .sarebbero seco~do lui, i rapporti p.atogenetici e semeiotici che legan'o il grtppe .al vaiuolo ed ~I m orbillo e che spie11ncrebbero l'ordine . con coi s nccesse~o l'ur,,I' ~ll'a Il rn epidemia. • Infatti. egli dice, il Gripp:i è un catarro epidemico il quale • si maoif~ta con i sintomi della corizza, della lagrimazione del• l'angina, della bronchite, della zavorra gastrica, ecc.; e' non • sono la corizza, l'am;ioa, l'ol!almia, la !oss<', la zavorra gaslrica • che precedono l'eruzione del rnorb.illo e riel vaiaolo? FJ non • sembl'erebbe che sotto determinate circostanze favorevoli siasi • operala nell'atmost'era uoa trasformziono tlol quid dil'inum • produttore del itrippe, trasformazione !aie per cui, conii' n~ando ad essere afi'ette le mucose come nel grippe, s'ag• grnnse l'eruzione cutanea morbillosa o vaiuolosa·in vece del • slldore ordioal'iameote pr<)fuso Mgli ammalali ciel grippe ?. All'obbìezione facile ed ovvia <ioll'origine riel grippe da causa , epidemica, mentre i l mo1 billo ed il vai nolo oascerebbero da coniugio, il Dottore Costanzo troverebbe pure ovvia la risposta ammeltendo coi modero·i 1'1,rìgine spontanea ùei pontagii (come debbonò p,ne averla avuia una vol\a), 011 almeno la facile lor evolazìooe e _diffusione per l'inllueoi,a di uo'cpidemia regnaote prediligente i medesimi tess uti e manifestandosi prcss'a poco coi medesimi sintomi : premesse ancora alcune parofo so le otlalmie cularralì che forìnerobbero, secondo lui, l"u.timo anello dòlla catent1 epi<lornica, i! Dol.lor Costanr,o passa alla seconda parlc cld suo di'lcorso in t:oi espone ooa breve S!91·ia dei casi più rimarchevoli delle malallìe d1e trovans i oe:la Sezione Chirurgica di coi ò stato recentemente incaricalo. Lamentando poi il numero straordinario delle 1ualallii: croniche ed incurabili che lrovansi in quelht Sezione, iì Dottore Costanzo nou può dissimulare 110 certo srm·agi!"iaruento che l'inva$e, suo rn11l~rado, percorrendo una vasta $àla (llaseo Patologico Natur;ile) in cui la ~erofola e la tobercolo~i negli ultimi loro starlji e colle molliformi loro pro,1urtoni viscerali, ghiaudolal'i, artlc<>lari, ossee, ecc., ~opo rnpprcsenl11l<1, come cglì dice, da iaf11lici deputali di ogni arma. l'Inali proclo1ti morliosi iu generale sono tali, per natura e per grar!o, e per numero, e per la ~ede che occ11paoo, e per le circoslauze sanitarie generali, indjvi!luali, cbe non ammellouo altri soccorsi ragionevoli che quelli di una medicina palliati va ; del resto ; egli dice, " ogni . altra ri~orsa, cQmpresa quella della Jl'fodicina Operativa, venne già esausta inutilmente dall'abile mio prndeccssor·e _e buon amico il Dottore Capriata.• Ricercando poi l'origfne e le cause di t;1le accumulamento di t:ronici nelle sale di Chirurgia, il Dollore Cùstaozo eo·umera alcuni ('asi di roarasmo e di atro1ia consecutivi al vaiuolo cd alle febbri tifoidee sotforle nelle sale di Medicina, e cita poi fra i casi meno gravi quelli di semi-anchilosi o di rigidità muscolari eri articolari e <l'1nd01·imenli ghiandolari che la,cìaoo ancora speranza di guarighme o di miglio1·amento coo l' uso dello Terme applicato poi a sao tempo; ma la maggioro partè dei cronici, egli dice, sono casi di riforma ed i poveri infermi langoiscooo allo Spedale percbè quella 1100 ba mai luogo. Alle quali ultime parole del Dollore Co~lanzo risponde il J>residente <:be la riforma ;ilio Spedale ebbe luogo circa no anno fa 1
4:10 che uno di quei cronici è stato riformalo, fila non volle accettarè il soogedo; e che però è disposto per quanto s la io lui promo·vé're un'altra riform11 allo Sp_edale soli e proposizioni che saranno 'per fare i Medici ·Capi-.Sezione.
all_l!de~do in pa~tkolar modo àlleJesioui delle funzìoai cerebrospmah che as_sa1 spesso sono coesistenti con la gastrite. . So_ggi~nge indi, co~~ ue~le _a~t?psìe de.i cadaveri.degli individui eh ebbero a sollr1re dt s1rn1h malattie non sia raro di non trovare alcun'apparente alterazio.ne del cervello e del midollo Scunrnnuì..La discussione verte intorno al caso di pedt1rlrocace spinale, _p~l mentre :invece talora ~i osservano i Yeri segni deldi cui si leone parola nel ·processo ,verbale d_ella prima 'l'ornata J aracno1d1t~ e della vera e~cefaht~. Dimostrò pure ,, come~~li del mese di marzo, stato pubblicato· nei 'N° 46 del Giornale di frequente, m conseguenza d1 gaslrtde acuta si manifesta una q11est'auno. tosse s imp~tica anco considerevo!e, da .cui può emergere una Il Dolt. Sr;laverani il quale si decise poi per l'amriuta:zione con vera malattia degli organi della res11irazione se l'irritazione è il consenso di buona parte dei suoi Colleghi, rifer_isce come, a grave e la_nga, massime quando l'ammalato abbia predisposizione suo giudizio, lo stato presente dell'ammalato giustifichi l'insiallt; malattie di petto, ed io proposito fece .osservare non manstenza ch'egli aveva falla su l'indicazione di della operazione, care dei casi nei quali la malattia simula il càtarro iufiammaimperciocchè egli trova avverate_le utili modificazioni organicolorio ed a?che la vera polmo~nile, essendo.~e sintOJl'!O prip.cipale dinamiche in cui sperava cioè lo stato feb.brile gessato,lasupc~slite . l~ t«?SSe violenta sopr;avveg'l).ente ·a ciascùna inspirazione, cbe ferità quasi cicatrizzala, l'appetito rjlorn3lo con facili digeslioni j · s! rend_e semp~e ~aggiore nclle ~s~cerbazioni febbr.ilt; che quei !a lingua menor·ossa, lo s tato niqra!edéll'ammalatQsoddisfacente. v1olenh parossismi non danno origine, coi.ne nella tosse fètina a Il Medico Divis. alÌ'iocontro il quale si opponeva già all'atto tum~fazione è a color livido dell'aspeltor m~ che questa tosse ,qperalivo perchò -credeva lroppo avanzali l_o stato di tabe e di contmua durante la ma~attia sempre a scosse; clie possono so, marasmo oell'ammalato e le complicazioni dia tesiéhe in allo sia praggilinger\} l'emoltisia e molte forme di seçrezione bronchiale,. tiei polmoni ohe nell'appal'ato gastrentericò ~ perchè ancora teq uando all'allera·zione dell'innervazione fa seguHo quella della circolazione e della secrezione; cbe lali sintomi di affezione di meva .che, tolto l'emuntorio della piaRa, la diatesi tubercolare petto però'si'reorlooo più miti col_ll·attamento della gastrite che fosse più celercmcnte_- passata al suo ultin:io esito, persiste nel con_quello ue1H1 polmonite, cedendo dessi particolal'mentc sotto ri)enere che neppure lo staio presento giustifica l'operato dal Doli. Sclaverani, perocchè egli scorge nell'ammalato siccome l'uso 9,i bevande ,ghiacciate e del sanguisugio all'epigastrio; ed sintomi -di èattivo prèsagio le.esacerbazioni vcspertìne, 'i tiu<lori aggiunse che con la percossione ed auscultaziono si arriva a profusi alla fronte ed al petto, la lingua assai rossa ed il coiorito conoscere che non avvi malatlìa negli organi d~lla ·respirazione giallo della pelle. · · tale da rendere ragioné del forte grado di quella tosse, o se avvì li Dott. Sclaveraoi, dopo avere notato come quauJ'cgli si <lemalaltia percetlihìle non è la medesima di suflicrenle intensità cis.e per l'~perazionc era quasi vinta la gestrenlerite che formava, per dare è'onto di questi siotomi ;.e ·conèbiose che sotto tali cÌl'_]a principale conlr!ndicazione, co~e i dolqri acerbissi.mi e concostan,:e, ,pecialmente se: avvi fehbre senza sintomi di màlattia laringll.a, è d' uopo riccr.care la causa· della tosse:nel sis'tema ditinui, l'abboodantestlppurazione e fa grave degenerazione della parte nffetta erano tali da n9n potere lasciare speranza <li sorta tzcreute, ricordando io pari tempo che questa tosse simpalic11 che si potesse conservare la parie esportala e che fossero per fu n_otàta dai Medici anébe della più vetusta antichità che la prolungarsi ancora per notevole- tempo i giorni dell'ammnlato, credevano proveniente àa irritazione addominale per -la predimostra con il fatto della quasi oHenola cicatrizzazione I.lei senza. in &pecie dei vermi in qoefvisceri., ma che le attuali comoncone e con il miglioramento ch'egl.i pe1·sis1c a scorgere neignizioni de)!a Scienza diootano che !e molle fiale può _esseré il l'ammalalo l'opportuni~à della prnticata operazione nella quale prodotto eziao~io della semplice infiam!}laziooc acuta del tubo gastrenterico . E- ciò, insiste il I'reopfoaote, débb'essero· beo però, egli dici?, non avere mai c;onfidato 1~ sicura guarentigia della \'ila deU'infennò, ma -solo la fiducia ùi protrarne più a considerati? dal Medlco Pratico onde nella cara non venga indolio in dannoso errore,, giacchè, se a cagione d'_esempio, si somlongo l'esistenz.i, mçd_jaote-che fa n.atura avrelibc avuto campo minhlrasse in simili çasi il ta1·tar0 stibiato per combattere l'afd'operare .quei prodigii che talura si avvenmo 11ell,l P.raJiua Chirurgica. · fezione dcg\i 01·gani respiralorii, questo farmaco porter.ebbe effetti conll·ari a quelli ()be si otlerrcbbero ~ei casi di ·semplice !\1zzA. 111 questa Conferenza; siccome già nell'antecedente uel bt'ooco-pueumonile. Continuò il Dottore Besozzi a farti riflellere 1° rli giugno, il Doti. l\alb .parlando dell'uti!i!à <lei caustici oc:Ja come Jinalmente la gastril~ acuta possa essere concQmitata cnra locale dei. bubboni ulcerosi, profondamente suppuranti e da Vai'ie forme di febbre ; e qaanto debba essere ca:uto nella cura il n1ee1ico in quella di forma adioamica, non lasciaodosi degenerati, aceenna specia!mente,ai v.iutaggi pe1· esso .lu·ì ollenoti in ispeciale modo con l'uso deWacido solfotico. illudere dall'.appa1'enza dei sintomi ad abbraccil!re un trattaLa comuuirazìone del Dott. Jtalb dà luogo ad un'eh1borata mento benchè menomamente stimolante onde l'infiammazione dissertazione in proposito del sig. l\Iedico .Div",is. il quale passa ~astrka uon subisca un maggiore gra,clo d'esacerbaziooe accre-. w rassegna lutt' i melodi fin qni usu!i nella ·cura· cti cos1fatle sceudone,anzichè diminuéndooe gli apparenti sintomi di debomalaltie e in quella della cancrena nosocomia!o, specialmente lezza ;-con·the essendo l'ora larda si chi:idc la Seduta: acceunand'alla bella_!\fonografia dell' Il~11stre !)Ostro Presidentè, il Commeud. Prof. Riberi, io cui tanto teoricamente qcanto praticJmente h'oY,\si corupeodiaJo tutto dò che di più pnsiti vo pos· siede la Scicnz,t iu proposito deila ruc_clesimu ma!allfa..
a
PA.ll'(E SECONDA
Novu11·. Lefto ed apprornto il processp· verbale della Seduta anteced·e nie, il Dotlorè Dopont fa alcune· osscrvàzioui sui distu1 hi gastrénterici che si ma nifcslaoo nel decorso delle ma-latlie nella st,1gione c,liva, !e quali inducono il Dottore 'riesàzzi a tr;lto_nere l' Adu11;_1,nza circa la gastrite. Egli, premesso che IJOI) divideva ·l'opinione io genel'e di .Brousseisiani ..o,sia che la gastrite è coesistente c·o1i•en teri te, accennando ad ,;Jcuoi ammalali C1Ss.crvati ne1la sco'rsa setti'rnan:i in queslu stesso Spedale che comp.-ovarouo l'esistenza dc·lJa gastrite isolata e pre~essa come ben di rado si dia in pratica l'infiammaziont' _del venlritolo nel suo ;,\to.g;Jdo 11uando n~n sia originata da veleno corr osivt>; nou che tracciala in brjlve la più freqcente sequela dei sintomi cara tteristici di lale morbos~ affaiooe, si estese parlando delle affezioni simpatiche che di freqaente si manifestano nel di lei decorso, che disse essere per lo più gravi-e numerose, elle in- uòo rare circostanze s{ possono 1·eo<lere predominanti,
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-Doll. Sabino l\Iassola, MeJ. ùi Batl. di 2a Clas.se, dal 3° Regg. tli l?ant. desti nato allo Spedale cli Sciamberi. Dotl. Guido .Bollero, Med. di Ball. di 2a Classe, dallo Spedale di Sc,iamberì de'stinato a qué\lQ d'Alessandria. Doll. Vincenzo Uberloni, l\led. di Bali. di 2" Classe, dallo Spi\dale d'Al~ssanòria deslinaìo a) 3° 13.egg. di Fa'oteria. . Dolt. . Teo.cloro Pacolli', Med. di BaU. di 2a di Cl., dallo Spedale di 'l'orini, drslinalo alla casa Reali Invalidi_.
-.riU Doll. GiuseppeP.eccinini, ì\'led.diBalt. di,1 a, Classe dalla Olio essenziale, - Si schiaccia e si spreme il f rutto co11 Casa Reali Invalidi destinalo allò Spedale Milit. di Torino. molla forza onde separarne il sugo , che si mette poscia· DoHori Paolo ·l\foro · e Natale Ferroglio, Medici di -ia in una hollìglia con etere solforico reltìficato ; dopo dus Classe, destinali per a tempo presso lo $pedale Mililare·'di giorni di contatto, lo si decanta : si mischia l'etere otteGeno-YaJ durante l'epidemia di c_holéra asiatico. n_ulo con zuccaro·polverìzzalo-. Si ripe.te quest'aggiunta U!l buon numero di vol_le e lo zuccaro così profuniato esala un odore soave. ·Fa d'uopo· di non lasciare ueljus il grano del frullo , perchè in tal caso si otterrebbe un etere d'odore detestabile, dòvuto all'olio fisso. (S unti def Dott. ~fÒTl'INI).
Uso topico della tinfum d'iodio nelle malattie: L'applicà:. zione topica della tintura d'io dio chè fu ultimamente pro posta ·a pr~venire .lo sviluppo dell'eruiione · vaiuolica , viene eslesa dai i){edici Inglesi ad un numero conside"revole di altri' mali che siamo per enumerare e da cui rilevasi che i nostri Còufratelli d'oltre .Manica hanno· un'assai mag.gi0re conf;déh~a nelle virtù di ~1ue{;lo <bltrondg ·possente rimedio. 1° Le applicazioni di tintura d'iod io su la pelle procurano una remissione marcala e_ rapida dei dolori pleuritici parziali nei.tisici ; 2° Applicata s:u la parte -anl~riore del coll.o vale a dim inujre i sintomi molesti della cronica laringite; 3° Nell'inspessime1lto e congestione della mucosa delle fauci giova l'applicazione del rimedio sulla di lei superficie; 0 ~ Nelle amigdaliti croniche è pur utile come lo è nell'oll~lmia cronica e granulosa e in tulle lé varietà della periosti le si6lilica, scrofo.losa, sµonlanea o tr_aumalìca, e nelle ipertrofie ghiandolari delle ghiandole linfatiche, nelle cavità degli ascessi, ecc., come_pùre nel p rin ci pio delle perìlonili tubercolose e nelle retrazioni di dcàtrici nelle quali· l'ioùio rende più d1stend1bile la- parle ammalaìa·e facilita còs1 la cura.locale; 5° Per. ultimo b tintura.d'iodio. viene usala all'.estern o quando il rimedio non può essere ingerito dal canale intesli.nale , (Medicai Ti111es a'lld Gazelte.)
Pol·vere contro la t,le1motra9ia éronioct; di LAzow-i.i:r. P. Segale cornuta polv., grnni .. . 77
Croco, dì ~farle aperitivo, dramme 2 Polvere di vani-glia, grani . . . . 5 . Canfora. polv., grani . . ... .· . · l) 1\1. ~ dividi in 20 cartine una la mattina a digiuno ed un'altra la 'sera. Con èJuesta polvere l'Autore avréhtie guarito molli scoli ribelli ad ogni altra cura , come blennorragie· croniche, complicare ·a restringimenti nreltalì . t>reparttzioni f<irma<Jeutiehe- dèlle ii·agole. - Soir()pj)O: Si mellon in . Ull vaso che non sia nè in legno ·riè in metallo strati sovrap,.poslì di fragole e di zuccaro polverizzalo. Si deposita in cahtina questa misécla:· il di seguente . la· s·i versa sop.ra _µ n? siac-cio di crtue, allraverso il quale scola i.I sugo, od il jus. Questo .jus vien messo in botti glia e riscàldalo mudiaptc il processo App·ert. . Il sciroppo di frago.te cos"i preparato è chiaro, di bel colo'rè ~ -di grato odore : il sapore richì'ama quello· def frullo. Que.slo sqiroppo può es-ser cònserva\o da un anno all'al lro senza guastarsi.
Idrolato'. - S'otlieoc mediante la distillazione, e si fa ag-gradevole ~oltanto dopo d. aver i_ovecchiato cinque o sei mesi. Per ot~enerlo , si mellono nell'acqua del lambicco alcuni pugni dì muri alo di soda. L'idrolato .di frale può· essere adoperalo come profumo per aromatizzare. (Bull.-de Thérap.) sliglie e séìroppì .
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Jfelodo 71er alleviti'C e ool!servare le sanguisughe. Il Chi_' , co Souberain lesse all'Accademia di .Medicina di Parigi ~n rapporto, da cui si rileva che fra tutti i metodi fin qui usali per allevare e coàservare le sanguisughe, il migliore. èt quello del Signor Borne dì Bo>rdeaux, èhe· consiste nel t9ffare questi ane.lidi nel sangue degli animali che s'uc.cid9no nei macelli, dopo averne J}erò soltralta la fibrina. cqn lo sbattimento .
Cagliat;i, 5 luglio 1854.
Nel numero ti8, ulLimo ricernto del Giornal_e di-llfedioina 1lfilitarc rilevo che nella seconda Conferenza di maggio t<.1cnuta ,nello Spedale Divisionale d'Alessandria il signor Dolt. Capriata ne.ll)spor a quell'Adunanza la S.toria anamnestica di certo N. N. affelbo da calcolo vescicale, accenna come dello a,~malafo nel 1'353 (non può essere che in gennaio o febbraio} già venisse ricoveralo in questo Spedale,' e com'io allora facessi diagnosi d'intensa cistite domala con adda:ita cura; cp.e praticatosi ff c3,leterismo ad ogget~o d'esplorazione non sì ri°nveoìsseil calcolo , ma ricomparissero dì bel riuovo orine assai colorite, colore che andò sempre aumentando in seguito; che l'ammalato uscilo dallo Spedale e ripreso il servizio per qua_lche tempo, venisse . di bel ,~uovo aslrello dal male a. ripararvi il '16 marzo ·I 853, e come dal Sig. Dolt. Balestra venis~e constatata la presenza d_el caicC>lo, ccc. ·
A prova ch'io son .affallo eslraneo a quanto viene superiormeote riferito, dirò..solo ch'ai primi di maggio 1853, mi trovava ancora ib Annecy {Savoia). Nel pregare ·1.a·s ..v. Ill013 a voler accer.rnarc d~tta circostanza col su ·esposto in uri prossimo numero, mi prolesto della S. V. l\lm 3 De1Jo 010 servo Dottore ,FE1rnEn.o. Jl Direttore Doli. Cav. ARELLA Mcd. Div .
Il Vice- Direttore .responsabile Doti. l\L.n,TEJLLI M. <li B. Torlno.1854, l'elazza;·nr. Subalpina, via A!J!ìell'i '24.
s~rAT1S.1 ICO
QUADRO
1
DEL MOVIMENTO DEGLI Al\fl\1ALATI
e delle malattie state corate negli Spedali Divisi·onali e Succursali !lilitari di 'ferra nel n1ese· di giugno ,t 8alt. o
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Epilessia Asma .. .. .. . . . . . . . . . . o Paralisia io genere . . . . . . .. ~ Amaur osi, Ambliopia amaurolica. "' Emeralopia . . . . . . . . .. . . z Prosopalgia . . . . . . .. . . . .
Ischialgia. .
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. ~Sifilide primiti va . . . . ~ Id. Costituzionale . . ... In _o~s~rvazione . . . . . . e. lSu1c1d10 consumato . . . . ò Id. tentato . . . . . . :.I ·Legf;ìier~ morbi locali ...
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Reumatica .. tt· . P11rulenta . . O a1mia Bellica . . . .
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., . d' h Jn genere .. . rerio lt. 8 Pernimose .. . E ncefalite. S pinite Otite . . . . . .
Blennorragica Bronchite . . . . .· Pleurite e Polmonite . Cardite e Pericar3ite . ... An~ioite z Flebite Aogio-leaçite.. : ..· :: · Parotite , Orcccb1om ~ S!.omatite, Gengivite 1 ~ Angìna. . ;:; Gastro-enterité . ~ Rpatile ::: Splenite. Adenite. Reumatismo . Artrite · Ci stile Uretrite . . . . . · ·
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56 ,512. Media : 16 p ammalato
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INDICE ALFABETICO DEGLI AUTORI Prof. Commenrl. l\1un1, !'residente del Consiglio Saperiore di Sanità pag. 2, 9, 25, 33, 41, 49, 57, 65; '73, 19, 81'/, 95, 10,3,
ilfedici d·i Battaglione.
Agosti, 145. -Bollieri, 202,225,252,345. - Bottìni, t3t, u:t.. 151, 159, 161, ~'15, 249, '.!51, 284,391, 299, 319, 315, 383, 391. 399. - Cervettr, 330. - Chalp, 36'1. - Falconi, 30. -Mdlvezzi. 260. - lllazzi, 183, 191, 209, 233, 281, 295, 303. - lllollini 60 68, 14, 169, 1'79, 181, 276, 316. - Pacolli, 2'2'1. - Paradisi, 32?'~ - Pecco, 21'1, 265. - Pizzorno, 135, 199. - Pfaisant, 34S. Potetti, 46. - Riva, 355. -- Silvano, 306,366. - Solaro, 91. Tissot, 139.
111, lt9, 12'1, 404.
Medici Ditrisionari Cav. Arella, t, 3S1. - Cortese, p. 10'1. -Besoui, 20. Medici di Reggimento Alciali, 200. - Alfurno, 122. - Arena, 343,359. - Bar. dc Beaofort, 99, 109. - Bima, 83, 241. - Bogetti, 1'11. -Cav. Cattan_eo, 2i. - Devecchi, 213. - Ralb, 13, ti', 28, 31, 43, 53, 129, 335 - Lazzarini, 401. -1\lanayra, 138, 243, 3-10. - Mari, 31 t. Peluso, 1511. -Testa, 109, '.!13, 'J'19, 313. - Ver.de, 162,333, 3'10.
Redaiione, 230, '169, 5!86, 390.
INDICE. DELLE D1EMORIE ORIGINALI A1feiione colerica, 252. Ambliopia aroaul'otica gual'ila con l'eleltricila, 20. Ampu~aZÌQDO della coscia in seguito a pedartrocaco, 46. Anoor,sma dell'aorl~ ventrale, 91. Apoplcsia polmonale, 367. Ascessi, sei\i e fistole clflll'ano, 2, 9, 25, 33, 41, 49, 51, 65, 73, '19, 8'7; 95, 103, llt. 119, 127. Avvelonameulo porfonghi, 145. Cagioni della maggiof mortalità nello Spedalo di Cuneo, ~O 68, "14. Cloroforme (applicazione locale), 340. Diplopia unioculare e binoculare, 135, l99. Disuria consecutiva ad os\11coli uretrali, condotta a guarigione con l'uso della digitale, '.:!21. Enterite ulcerosa, 139. Esame crit~co della lle!aziooe su l'ollalmia che dominò nella Guarnigione di Genova nel 1852, pubblicata dal Dottor Dalestl'a 183,191,209,233,287, 2~5. 303. Febbre perniciosa algida, 131. comato~a 2~5. " maniaca 260. Febbri perniciose, U3, 151,159, 161,175,249, 25'7, 284,291, 299,319, 3'15, 383,391,399. Febbre lifoidea, 2 t 3 . Ferita d'arma da fuoco, 29, 30, ~02. Ferita lacerò-C-Onlosa, 407. Fratture, l 54, 327. ldrosarcocele sinistro, 348. ldrolorace idropatico con ascite ed epatite lento, 370. Meningite con tremito enoyme 243. Moibillo, 330. Necroscopia del marinaio J11•ighella 1 con osservazioni 306 366. 53 Ollalmia dominante nall'Armata Sarda, 13, 1'1 sis 31 159,335. '' ' '' Perclorui-o d_i fer ro e di ferro manganieo nelle varici e negli aneurismi, 138. Papilla artificiale, 1'11. Ragguaglio della Campagna nel Mediterraneo 1111 R. Brjgantino l?-1-idano, 162. .
43
I 1
Aapporto della Commissione per giudicare intorn'ali'infermilà del Soldato Orsini,, 23'1. Rendiconto clinico, 213, ~19, 313, Rendiconto delle malattie sldte trattate alle terme d'Aix, ti!:t. Sarcocele operato e susseguito da tumore encefaloideo nelle ghiandole mesenlerìche o de l fegato, 31 J, 355. Scabbia (cara aborti va), 351. Scaolu di caoto al Valentino e soccorsi per i sommersi 343 3G9. ' • Servfaio Sanitario !lfilitare al Campo d' Istruzione nelle pianure d'Alessandria, 99, 10'1, 109. Sifilide secondaria d'insolita forma, 24 I. Spedali e Farmacie di bor(lo, 333. Statistica Medica !'tfilitaro per il 1853, 217, 265, 316. Tumore orinoso al perineo, 83. Vescicatarii, loro azione elindicaiione nelle pleuropneumoDiti 369, 179,1 87, 276.
Bol!etliuo Ufficiale, 14, 24, 32, 48, 11, 78, 102, 134, 18~, 2_.0, 256, 286,3(0,3-10, 3ò8, 314,410, Circolari del Consiglio di S,mità, 71, t 19, 15'1, 164-. Decreto Regio ùi riorganizzaziooa del Seniiio Cbimico-farmaceotico-mililare, 14. Decreto Regio di soppressioaa dello $pedale principale della n. Marina e riordinamento del Personale Sanil. Mariti., 373.
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I
Discorso del Prof. Commendatore I\IBEat , pronu nciato nel Senato del Regno, io morilo.alla Riordinazione del Consiglio Snperioro Militare di Sanità, 404. Necrologia, tHJ, 150, 3~5. Personale Far rn,\ccutico-1\Wilare, 398, Programma per gli esami nel Corpo Farmaceutico Milil., 22i. Quadro nominaliYo degli Officiali di Saoilà di terra e di mare, 195. Quadro statistico ùel movimento degli ammalaU negli Spt•dali e Snccnrsali Mililari, 40, '12, l10, 142, 114, 216, 2481 !80, 318, 326, 350, 382. Rassegaa d'Ispezione, 211.
-
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JNDICE D.EGLI ARGOMENTI PIU, I~TERESSANTJ. E PIIJ~ DDFFIJSAJtIENTS DIS~1JSSI ~ELLE C:ONFEDENZE Acque emostalicbe, 277. Affezioni Loracithc, 23, 55, 56. intestinali, 7, 32, 47,409. -Apoplessia polmonole, 33S. Calcoli vescicali, 106, 328. .Diplopia e '\'isiooe, 181 , 938, 41 I. E rooralopia, 124, 3!16, 408. Epilessio, 24, 39, 2<13. Ett'rizzaz ione, 38. F ebbr i pernicioso, "l"I, 99, 124, 239, 262, 309, 371. • ìolermitlenti, 55, 182. Fratture, 39, Istruzione so.i Segrotari dello Conferenze, 164. .Morlalilà dell'Armata, 302. Nota medico-legale, "/. Nuoto, 388. Polipo nasale, 101.
Reclusione militare, 85, 92, 114. · Rela zioni mediche e consolle G3 99 156 263 324 339 3 379. ' ' ' ' ' • , 6~ Oltalmfa, 133, 172, 128, 324. ne1Jmalismo articolare, 300. Riforme, 'MO, !i8G. 293. Sarcocele, t 89, 229. Servizio e Leva Militare, 6, 3J, 116, 1,10, 156, 229, 239, 255, 339,363. Scabbia, 70. Sifilide, 93, 301. Terme d'Acqoi, 124, d'.Aix, tlS . Tisichezza, 230. Tumor bianco, 182. •rumori, 291,33 1. Vescicalorii, 255.
INDICE DELLE RIVISTE DEI GIORNALI Jteda;icne Bibliografia, 390. Sol discorso !elio dal P residente del Consiglio Superiore di Sanilà al Senato del Regoonel J0 febbraio sul Roclo lamcuto Mi· Jitar e, 230. · I Medici Militari a 11.. Rassego a d' Ispezione ed ai ConsigH di Leva, 26~Vet111re d•ambolanza doll' Arma ta toglese in Oriente, ~$3. Ootlore
GUCOJ\t6TTI.
Regolo da osserv.irsi nell'uso del cloroformio, 64. Naovo anestetico, 56. - Frassioina, 56. Noovo metodo di applic:;r le sanguelle, 56. Ootto,·e
P. M 01'TIN1.
•
Mt-todo a!'J)eltante nella cura del reumatismo :irlicolare aco lo pag. 86. IDiezione aulibleoor ragica ed anliblenorroica, 93. Solfato di chinina corno cura specifica della febbre tifoidea 94. Ispirazione dell'etere cbinico nella cara delle periodiche, 94. LiDimcnto contro il reumatismo croni co ed acu lo, !14. Tartrato di Chinina nelle inte rroillenli, 102. Nilro-lannito di mercurio nelle nlccri sifìliliche terziarie, 109. Bntirro medicinale succedaneo dell'olio di fegato di merJozio, 109. Formola per le polveri di Sedlitz, 109. Uso esleroo del p rotoiodu ro di mer curio nel gozzo, 118. Nuovo ageote emostatico ed emopla,tico, 125. Cura aborliva della 11cbite coo vescicanti volanti, 134. Gora de lle ollaimie esterne, 14 I. Cara delle fratture degli arti, 149. Nuovo metodo di curare le febbri periodiche con la corrente eJe:trica, I 51. Azio ne _fisiologica e ter apeatiea del sollonitralo di mercol'io, 158. Cura radicale della v:iricocele in ona sola seduta, 158. Diagnosi e cura dei calcoli orinarii conii tatlo solo,combioato ,con l'azione degli stromenti, 165. .E.ll'etti salutar i del taonatodi chinina nei sudori dei tisici, 166. Fumigazioni eteree contro alellne forme di paracusia e contlo fotalgia, Hl8.
Caute l'izzazioni con il nitrato d'arge.blo nelle ottalmie1 173. Osteo-mieliliùe, 198. Modo Ji conlencro lo er oi.e, 108. :s'eni della cornea, 198. Preparazione chimica dell'etere cUoico, ~05. .Epiforn e suo vnlore curativo, 206. IuOuenza della lemporalura sula coagulazione del sangue 2 11>. Segno di morto uel vaiaolo, 215. ' Corn dc!le distorsioui, 240. · •.\.lJrasiooc della co rnea, ~41. Manie ra d i toglier il cattivo odore all'olio d1 regalo di merluzzo, '.156. Slringjinenti anorino li dell'ano, 263. Nuovo metodo di cura della fis tola salivale 263. AblJziooe d'ooa pa rticolare specie di opacità della cornea 2G4. Guarigione d'nn caso di cancrena polmonare, 261. ' Unghia incarnala; es tirpazione, uso del ghiaccio, 294. Uso ricll' aJcool nei foruncoli , 204. .'.'luovo metodo di cura delle alfoziooi cancerose, 315. Guorii:iioue spontanea delle perforazioni polmonali d'origine labercolosa, 325. Eziologia della glucosoria, 332. Cura delle ,•:irici, 340. Su le pulsazion i addominali idiopatiche, 3.t!.I. Su il ncromone diffuso, 358. Lussazione all'indielro dell'estremità slerualc della clavicola, 358. Atropina studiata qunle mozzo diagnostico in alcune molnllie dell'occhio, 364. Avvelenamento pl'odotlo da iniezioni iodiali , 365. Sn l'Igiene navalo, 380. Falsificazione delle farioe, 389. Nuovo estratto disopilativo aotiscrofoloso, 200. Cura abo rtiva dell'orchite blonorragie.i, 397. Pomara della vedova Faroier, :1!)ì. Idr ocele, nuovo metodo di cnrn radicale. 391. Mezzi per riconoscere la falsilì catlone del mercurio dolce a vapore, 404. Medici della Flotta e dell'Arma la Inglese in Oriente, 406. Uso topico della tintora d' iodio nelle malattie, 4 I 1. Polvere contro Ja blenorragia cronico, 4 11. Preparazioni farmaceutiche delle fragole, 411. Metodo per allevare e conserva1·e le sanguiso,Jhe, 411.
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